Fonts utilizzati Canter - Raleway - High Tide
“Questo numero è dedicato a chiunque vive, a tutte quelle persone che stanche della loro vita riescono a svoltare pagina partendo con un biglietto di sola andata. Dedicato a chi ama la natura ma soprattutto a chi la rispetta fino in fondo rimanendo in silenzio ad ammirarla e ad amarla. Dedicato a chi, nonostante smartphone e tablet, ama ancora prendere penna e carta per scrivere una poesia d’amore”
La foto in copertina è di
Elvira Leone
Contatti www.3mezzi.com 3mezzi@gmail.com facebook.com/3mezzi twitter.com/tremezzi
Tre tutto nuovo Per questo numero TRE vi abbiamo fatto aspettare più del dovuto, molti di voi lo aspettavano per il mese di Gennaio e invece arriva tra le vostre mani nel mese di Febbraio. Questo ovviamente non andrà a influire sulla tabella di marcia, il numero QUATTRO è già in lavorazione e arriverà puntuale secondo i nostri calcoli nel mese di Marzo. Mentre nel mese di Giugno, subito dopo il numero CINQUE, arriverà un numero speciale dedicato alle Polaroid. Questo numero ha visto un ritardo per via di una rapida successione di eventi che hanno portato lontano alcuni membri del team ma ne hanno fatti avvicinare altri. Durante questa transizione c’è stata occasione di andare a riorganizzare diverse idee; abbiamo mantenuto invariato tutto quello che c’era già di buono e abbiamo migliorato tutti quegli aspetti che si potevano migliorare. C’è stato un grande lavoro che ha portato via tanto tempo ma ci ha fatto crescere ulteriormente, sono state prese decisioni molto importanti riguardo il futuro di 3:mezzi.
La novità più importante riguarda l’aspetto grafico; abbiamo cercato di rendere più omogenei i reparti. Il blog ne è già una dimostrazione e questo numero segue lo stile minimal e pulito che vi offriremo d’ora in poi. Il sito ufficiale nuovo verrà presentato a fine mese. Infine, dal punto di vista grafico, abbiamo adottato una nuova famiglia di font, belli e puliti. Questo faciliterà ulteriormente la fruizione e la consultazione dei contenuti. In questo numero potrete trovare una visione di vari autori su quello che è il rapporto “natura - uomo” il risultato è davvero interessante. Inoltre potrete trovare la presentazione ufficiale del nostro nuovo progetto Diaframmi - una piccola perla di cui siamo veramente orgogliosi. Per quanto riguarda il futuro di 3:mezzi abbiamo molte altre notizie da darvi ma lo faremo attraverso il nuovo blog. Ora basta parole, vi auguriamo buona visione tra queste 70 pagine. il team di 3:mezzi
{ Uomo & Natura } Bello il tuo manto, o divo cielo, e bella Sei tu, rorida terra. Ahi di cotesta Infinita beltà parte nessuna Alla misera Saffo i numi e l'empia Sorte non fenno. A' tuoi superbi regni Vile, o natura, e grave ospite addetta, E dispregiata amante, alle vezzose Tue forme il core e le pupille invano Supplichevole intendo. A me non ride L'aprico margo, e dall'eterea porta Il mattutino albor; me non il canto De' colorati augelli, e non de' faggi Il murmure saluta: e dove all'ombra Degl'inchinati salici dispiega Candido rivo il puro seno, al mio Lubrico piè le flessuose linfe Disdegnando sottragge, E preme in fuga l'odorate spiagge. { G. Leopardi }
Contenuto 3 : m e z z i n u m e ro T R E
Salva gli alberi
In Bilico
I nostri alberi salvati
fotografie e testo di Luca Galavotti
Copenaghen
Selezione Flickr
i viaggi di 3:mezzi
a cura degli artisti Flickr
Natura vs. Uomo
Linee : La Potenza
Un progetto a due mani
fotografie e testo di Angela Numis
Dissoluzione
La Belle Dame Sans Merci
fotografie di Stefano Maino
fotografie di Giulia Albertini
70%
+ 30% emozioni - Salva gli alberi -
Una nuova iniziativa di 3:mezzi. Dopo il progetto sul numero DUE “salva l’acqua” è la volta di sensibilizzare i nostri lettori sull’importanza che hanno gli alberi all’interno del nostro ecosistema. Lo sapevate che mediamente un singolo albero, in fase di crescita, è in grado di assorbire circa 46kg di CO2? È un dato importante che ci aiuta a riflettere sullo stato ambientale del nostro pianeta. Lo sapevate che ogni anno vengono abbattuti circa 500 milioni di alberi per ottenere all’incirca 200 milioni di tonnellate di carta e cartone? Noi nel nostro piccolo, attraverso il gruppo dedicato su flickr siamo riusciti a preservare 153 alberi grazie alle 153 foto caricate. Le più belle le abbiamo volute condividere con tutti voi lettori.
foto di Giorgia Gaggero
foto di Dario 2565
foto di Francesco Mazzoli
foto di Luca Galavotti
foto di Emiliano Sinibaldi
foto di Giuseppe Trotta
København Il viaggio di 3:mezzi - fotograďŹ e di Claudia Di Bernardo
Anno di Fondazione: 1167 | Area: 88,25 km²
Popolazione: 559.440
fotografi che raccontano fotografie
visita diaframmi.co | invia la tua canditatura a submit@diaframmi.co
Giuseppe Trotta Nato da una costola di 3:mezzi, Diaframmi è un progetto fotografico incentrato sul rapporto fotografo/fotografia. Gli autori raccontano i propri scatti, Diaframmi li espone. L’idea di realizzare Diaframmi nasce dalla necessità di dare voce ai fotografi. Inizialmente volevamo realizzare delle interviste ma queste le potete trovare ormai su tanti siti dedicati al mondo della fotografia. Noi volevamo realizzare qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo. Siamo andati oltre al semplice tecnicismo fotografico, abbiamo realizzato uno spazio espositivo virtuale dove i fotografi possono inviare la loro “migliore” fotografia e dove possono raccontare la storia che c’è dietro allo scatto. Diaframmi è la crème di 3:mezzi, è una galleria dedicata ai fotografi e alle loro fotografie.
Un assolato pomeriggio di primavera. Mi trovo sul lungomare di Catania a godermi l’aria tiepida guardando il mare. Lì accanto c’è un campo di basket con un bambino che gioca; la scena mi attira e noto come subito dopo il tiro il bambino blocchi il respiro e l’espressione del viso nell’attesa di vedere se il pallone entrerà nel canestro.
Visita diaframmi.co Scopri il primo artista su Diaframmi.co
Natura
vs.
Uomo
Progetto fotografico a cura di Martino Brambilla & Francesco Mazzoli
Un progetto a testa in giù, sottosopra alla scoperta del rapporto che lega l’uomo alla natura e la natura all’uomo attraverso una
I due insieme riescono in un’impresa che ha dell’incredibile; far osservare al lettore delle visioni sovrapposte dove la bellezza
selezione di sei fotografie - dodici in realtà, perchè scoprirete presto come il legame sia più forte che mai. Francesco e Martino si incontrano in questo progetto e fondono insieme due mondi in un’unica visione; Martino osserva il mondo stupendo che la natura ha realizzato nel
della natura si incontra e si scontra con le strutture architettoniche umane. Fermatevi ad osservare queste doppie esposizioni realizzate in maniera accurata, provate a capire dove finisce la natura e inizia la mano dell’uomo.
corso del tempo attraverso panorami di montagne imponenti. Francesco invece osserva il mondo creato dall’uomo, architetture provenienti da diverse città Europee, costruzioni imponenti.
Le due realtà non sono mai state così vicine, riusicrà l’uomo a sopravvivere alla inarrestabile potenza della natura? O sarà l’uomo a uscirne vincitore? Ecco a voi il rapporto più enigmatico e profondo della storia.
Volume disponibile da giugno 2014
via ascoli piceno, 13. Roma Officinek.it Facebook.com/officinek
Dissoluzione fotografie di Stefano Majno
In bilico fotografie e testo di Luca Galavotti
Il viaggio. Ogni viaggio è diverso. Cambiano i tempi, le figure, il paesaggio. Un filo sottile, una caratteristica comune, una sorta di deja-vù; figure umane sospese, azioni che sono in procinto di compiersi, pause che forse coincidono con il loro stesso compimento. ll paesaggio non è più p rot a g o n i s t a m a d i v e nt a i m m e d i at a m e nt e contenitore silenzioso e trepidante. Uomo e Natura riescono ancora a trovare la ragione d'essere, la possibilità di convivere uno nell'altro in maniera osmotica. Come in bilico, in un fragile equilibrio.
SELEZIONE FLICKR
Selezione Flickr foto a cura degli artisti Flickr
Linee : la potenza fotograďŹ e & testo di Angela Numis
Lasciato il deserto del Joshua Tree National Park, dopo chilometri e chilometri di strade sconfinate, lampioni inesistenti, pali della luce che sembra ti stiano cadendo addosso da un momento all’altro, orizzonti lontanissimi, famiglie che vivono nelle roulotte in mezzo al nulla, un po’ come nel grande “Pink flamingo’s” di John Waters, decine di cassette della posta le une accanto alle altre, senza che ci intraveda neanche una casa nelle vicinanze, paura di rimanere senza benzina in mezzo al nulla e poi finalmente un distributore…con cavallette saltellanti che rischi di ritrovarti ovunque… ecco…dopo tutto ciò e molto altro, finalmente arriviamo in uno dei posti più impressionanti del mondo, potrei quasi dire di aver fatto l’intero viaggio solo per venire ad ammirare i colori, le sensazioni, la natura del Grand Canyon.
Il viaggio come ricerca e scoperta della natura e delle sue geometrie. La natura come forza e passione, potenza e delicatezza, fissità e movimento, solido e fluido. Fluido…insieme di molecole che hanno pochissima coesione, sono libere di scorrere le une sulle altre…sono in fase di evoluzione, non si sono ancora stabilizzate… sono elementi fuori (dal nostro) controllo. Ed è proprio questa una delle caratteristiche che mi colpisce di questi luoghi magnifici… L’evoluzione delle imponenti rocce dai colori mutevoli in ogni secondo della giornata. Queste ultime sono lì, all’apparenza immobili e fisse, in realtà, senza neanche accorgersene, con la loro stratificazione e grazie al lavoro del Colorado river, raccontano due miliardi di anni di storia ed
io potrei stare lì ad ammirarle per ore, in religioso silenzio. Uno dei termini che ho ripetuto non so quante volte guardandomi intorno è stato “grandioso”! Non trovavo altre parole che potessero rendere giustizia a tutto quello che mi passava davanti agli occhi! Che esperienza grandiosa! :) Passare un’intera giornata sugli altopiani quasi a venerare questo magnifico e profondissimo taglio tra le rocce, poter apprezzare le sfumature di ogni angolo, poter vedere i volti delle altre poche persone che sono lì, folgorate come me da quel paesaggio indimenticabile. E poi, i colori del tramonto che valorizzano ancora di più le tinte di queste terre, ricche di storia, di esperienze di vita dei Pellerossa e anche di tragiche morti, causate dagli eventi più disparati e disperati.
Questo viaggio mi regala sorrisi ad ogni angolo delle strade, ad ogni passo, ad ogni miglia percorsa per terre sconfinate che separano una meraviglia naturale dall’altra. Cambi repentini di paesaggi e situazioni così ravvicinati, che neanche riesco a rendermene conto, se non quando realizzo che non sto più percorrendo canyon dalla terra rossa e dai cactus in ogni dove, ma sono circondata da montagne dorate, dune di sabbia dalle striature che vanno dal giallo al rosso, passando per il verde ed il marrone…e poi di nuovo dorato…tutto luccica intorno a me e rimango ancora una volta senza parole! Sì, sono senza parole, a Dantes view, una terrazza a 1.669 metri di altezza, da cui riesco a vedere il punto più alto ed il punto più basso degli Stati Uniti, quest’ultimo chiamato
Badwater situato a meno 86 metri sotto il livello del mare. Ed è qui che, macchinetta alla mano, cerco di cogliere tutti i particolari che colpiscono la mia vista ed inizio a fantasticare sulle vicende degli uomini che sono passati per questi luoghi, alla ricerca di oro, che non hanno mai trovato e che, anzi, li ha solo portati alla morte…Death Valley. Poi, guardo in basso, vedo qualcosa che sembra un’onda, invece mi rendo conto che è sale, una crosta irregolare, lunghissima e cristallizzata, che cambia colore con il movimento del sole e poi piccoli canali, quasi come affluenti di un fiume, scendono dalle montagne…scie di jeep, striature di quell’acqua così salata, che non ha permesso a nessun pioniere dell’oro di sopravvivere.
Arrivando a Zabriskie point, inizio a capire perfettamente la corsa all’oro dei primi dell’800… intorno a me luccica tutto… colline e montagne dorate, formate dai sedimenti di un antico lago. Il paesaggio è arido, non riescono a crescere piante qui, neanche un cespuglio, stile Willy il cojote, ma quasi non ci faccio caso…sono solo folgorata dall’oro intorno a me! Colline scavate dalla lava, crinali di sedimenti che sembrano rinoceronti accucciati a terra, impronte nell’oro lasciate da chissà quale animale nella storia, squarci profondi nella terra che ti fanno immaginare che ci sia un altro mondo lì sotto. E tutta questa grandiosità è solo merito della forza della natura, della sua potenza, contro la quale l’uomo non ha potuto fare nulla, almeno qui, per fortuna… se non cercare le strade ed i sentieri migliori per far godere a tutti questo spettacolo impressionante ed indimenticabile.
ďŹ gosa.it
la belle dame sans merci fotograďŹ e di Giulia Albertini
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