le auto della carrozzeria bertone

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di Demetrio Moreni

Lo stilista delle fuoriserie La storica carrozzeria Bertone festeggia nel 2012 un secolo dalla sua fondazione con una memorabile mostra al Museo dell’Automobile di Torino. Esposti 25 modelli leggendari che rappresentano la punta di diamante del Made in Italy nel mondo

La Bertone Birusa (nata nel 2003, una Grant Turismo che ricorda le vecchie coupé italiane). Il nome deriva da “biross”, l’aggettivo in stretto dialetto piemontese che si usa in riferimento a una persona molto brillante e dalle mille risorse. 90 For Magazine

Nuccio 91 For Magazine

Spirito imprenditoriale, magistrale artigianalità, bellezza ed eleganza dei prodotti, sogni ed emozioni regalate ai clienti, esempi di costume sociale, storia dell’automobile e di un Paese intero: tutto questo è Bertone, una delle firme più illustri del Made in Italy nel settore automobilistico, che quest’anno compie un secolo di vita. Celebrato nel modo che si conviene solo ai “grandi”: fino al 14 ottobre, presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, sarà possibile visitare la mostra Cento anni di car design, dedicata a tutti i capolavori realizzati dall’azienda fondata nel 1912 da Giovanni Bertone, il primo dei “carrozzieri-stilisti” piemontesi (Pininfarina e Giugiaro sarebbero arrivati solo qualche anno dopo). L’esposizione, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia e, naturalmente, dalla città della Mole, è stata inaugurata con i dovuti onori alla presenza del sindaco torinese Piero Fassino, del designer Giorgetto Giugiaro e, soprattutto, della signora Lilli Bertone, che oggi dirige il Gruppo ereditato dal marito Nuccio, figlio di Giovanni e grande innovatore del brand di famiglia. «Se oggi siamo qui a festeggiare il centenario è perché ho promesso a mio marito che avremmo raggiunto questo traguardo. Ma non sarà certo una giornata di nostalgia o di commemorazione», ha dichiarato con decisione la signora Lilli, che poi, riferendosi alle vetture esposte nel museo ha aggiunto: «Questi anni sono stati un’avventura entusiasmante, e che continua ancora. La mostra raccoglie, in sintesi, il nostro percorso ideale attraverso i decenni, dalle prime carrozze di mio suocero fino a questo primo scorcio di nuovo millennio». Che per la Bertone si è aperto con il prototipo


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L’Alfa Romeo Giulietta Sprint, auto storica prodotta negli anni ’50. Dopo la cessione nel 2009 della carrozzeria di Grugliasco al gruppo Fiat, la Bertone realizza i ricavi per il 90% nell’automobile e per il 10% in settori come Transport, energia, architettura, Ict.

La mitica Fiat 500 Barchetta, esemplare unico del 1947 realizzata da Nuccio Bertone per uso agonistico personale. 92 For Magazine


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La Miura, modello sportivo portato sul mercato dalla Lamborghini tra il 1966 e il 1973. Il design Bertone riscosse enorme successo al Salone di Torino del 1965, anche se la vettura fu presentata ufficialmente l’anno dopo al Salone di Ginevra.

Esemplare di Fiat Dino Coupè (1969), così chiamata perché montava un motore della serie “Dino”, quella nata da un progetto del 1956 di Alfredo, detto Dino, figlio prematuramente scomparso di Enzo Ferrari. 93 For Magazine


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A sinistra la Lancia Stratos HF prodotta dal 1973 al 1976, su disegno di Marcello Gandini per Bertone. A destra la Fiat X1/9, il cui prototipo fu concepito da Bertone nel 1969, voluta da Gianni Agnelli che nel 1972 ne decretò l'entrata in produzione.

La Chevrolet Corvair Testudo (1963), esempio di stile e di ingegneria della Bertone. Rispetto ad altre vetture a motore posteriore, come le Porsche o le Alpine-Renault, la Testudo aveva un profilo molto equilibrato, tanto da far credere che il motore fosse davanti. della Nuccio, presentato quest’anno ai Saloni internazionali di Ginevra e Pechino (e ai nostri lettori nel numero scorso) con l’obiettivo di conquistare i mercati del lusso, grazie ad un esemplare avveniristico e unico, disegnato da Mike Robinson, del valore faraonico di circa 2 milioni di euro. Oltre alla neonata Nuccio, che rappresenta il futuro, il pubblico potrà ammirare una gamma eccezionale di modelli del passato glorioso, in una sorta di viaggio mitico nella storia dell’azienda, attraverso le automobili più belle e significative, autentici emblemi del car design italiano nel mondo. Infatti, tra le venticinque vetture esposte figurano la storica Alfa

Romeo Giulietta Sprint (1954), la sportivissima Lamborghini Miura (1966), due classici raffinati come la Barchetta (1947) e la Dino Coupé (1969), la Lancia Stratos HF (1972), da sempre fiore all’occhiello del gruppo torinese, e la Fiat X1/9 (1972). Alle vetture prodotte in serie si affiancano, poi, i pezzi esclusivi che rappresentano ancora oggi l’espressione più avanzata dell’innovazione tecnologica: la Chevrolet Corvair Testudo (1963), l’Alfa Romeo Carabo (1968), la futuristica Zer (1994), prima auto elettrica al mondo a battere il record di velocità su pista, superando il “muro” dei 303 km/h. Si arriva, infine, alle produzioni dell’ultimo decennio come la

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Nel 1994 Bertone presenta la Zer (Zero Emission Record), che si richiama in chiave futuristica all’Abarth 750 Record. La Zer consegue il primato mondiale di velocità sull’ora (199,822 km percorsi in 60 minuti) e supera il muro dei 300 km/h.

Bertone Jaguar B99, esposta al Salone di Ginevra 2011. Alla celebrazione del primo secolo di storia dell’azienda, Giorgetto Giugiaro ha dichiarato: «Io, come designer, esisto solo grazie a Nuccio Bertone. Senza di lui, avrei fatto il pittore, era la tradizione di famiglia». Birusa del 2003 e la Jaguar B99 del 2011, dotata di motorizzazione ibrida, che testimoniano eloquentemente come nel corso degli anni siano cambiati i concept delle quattro ruote, senza tuttavia intaccare lo stile della Bertone, una fabbrica radicata nel passato ma aperta al continuo cambiamento, che con coraggio ha saputo reinventarsi accettando e superando le difficili sfide dei mercati globalizzati e delle crisi economiche. E pensare che tutto era cominciato quando, dalla natia Mondovì, l’ex carradore (costruttore e riparatore di carrozze) Giovanni “Bertunot” (così soprannominato da Vincenzo Lancia) si era trasferito a Torino per aprire una piccola bottega, che a breve sarebbe diventata quell’atelier Bertone,

famoso nella realizzazione di scocche per rivestire i veicoli di lusso di altre case automobilistiche. Nel corso degli anni, i costruttori più importanti del mondo hanno affidato a questa società la messa in pratica di vetture all’avanguardia per stile, tecnologia e prestazioni. Dal 2009, con la cessione delle officine di Grugliasco alla Fiat, il Gruppo Bertone si è ristrutturato come azienda a ciclo completo nel settore dell’automotive, con sede a Caprie, focalizzandosi sul design e sull’engineering, ma proseguendo la costruzione su commissione di sontuose fuoriserie prodotte con l’arte antica del “carrozziere”.

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