Il tuo scatto è come un rock

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di Marco Gastoldi

Il tuo scatto è come un rock Guido Harari e le star della musica, cioè quando un grande fotografo incontra delle vere e proprie leggende. E ci regala ritratti indimenticabili

Cosa ci facevano insieme un fotografo musicale, un esperto di ecodesign e i big della scena mondiale Made in Usa seduti intorno ad un tavolo sudamericano? Ad averli riuniti dopo un incontro “casuale” è Sonicamerica, la retrospettiva fotografica che ha ripercorso i miti della musica americana immortalati davanti all’obiettivo di Guido Harari. Patti Smith, R.E.M, Bob Dylan, Frank Zappa e Iggy Pop erano solo alcune delle stelle ritratte dal fotografo italiano fondatore della Wall Of Sound Gallery, per un percorso che ha segnato il sodalizio fra rock e design: la mostra è stata ospitata negli spazi dello showroom milanese Environment Furniture, satellite dell’omonimo brand con headquarter californiano tutto dedicato al design ecocompatibile ideato da Davide Berruto. «Non più di un anno e mezzo fa mi sono imbattuto per caso nello showroom Environment mentre camminavo in centro a Milano», ha raccontato Harari. «Cercavo una soluzione di arredo per la mia nuova galleria, Wall Of Sound, che avrei inaugurato di lì a qualche mese nel cuore di Alba – ha continuato il fotografo della musica –. Perché non lanciare proprio lì uno spazio espositivo interamente dedicato alla musica e al suo immaginario? Qualcosa che mancava del tutto o quasi in Italia». «La collaborazione tra Guido Harari ed Environment è iniziata, come spesso succede, per caso, o come direbbero quelli che non credono alle coincidenze, è stata voluta dal destino», ha invece raccontato Davide Berruto, che poi ha aggiunto: «La filosofia di Environment “Enjoy, share and preserve” ha aperto una breccia nel suo cuore, così come io sono rimasto colpito dall’abilità magica di Guido nell’umanizzare i miti della musica fotografati durante la sua lunga carriera. È stato quindi naturale che Environment e Guido diventassero più che amici. Quello che è successo e che ancora dovrà succedere è già storia!». Come nella storia sono entrati loro, i grandi protagonisti del rock: l’esposizione, organizzata con il contributo della rivista Rolling Stone, ha offerto ai visitatori la possibilità di ammirare una serie di ritratti fotografici e scene tratte da performance live delle più importanti Guido Harari, Frank Zappa, © Guido Harari.

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Guido Harari, Lou Reed, © Guido Harari.

leggende del genere internazionale. Fra i tavoli in legno sudamericano riadattato ecco Patti Smith, la sacerdotessa maudit ritratta in tutta la sua originale bellezza. Erano gli anni Settanta quando divenne l’esponente del rock intelligente e nuovo, stregando i critici con Because the night scritta da Bruce Springsteen. La poetessa americana rimane ad oggi una delle voci più passionali e inebrianti: una sonorità nuda ed elettrica che durante uno dei passaggi più spericolati del quarto album Wave gridava “La musica è riconciliazione con Dio”. Immediatamente vicina al suo ritratto ecco la performance artist Laurie Anderson, alla quale piaceva

definirsi come “narratrice di storie”. Ricordiamo l’artista di strada inseparabile dal suo violino attraverso il singolo O Superman (for Massenet), composizione datata 1981 che divenne celebre in Italia fra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta grazie ad una serie di spot pubblicitari del Ministero della Sanità. Bon Dylan è apparso invece carico d’intensità nel ritratto del 1984: erano gli anni della critica verso gli album Infidels e Knocked out loaded, giudicati da Rolling Stone come deprimenti ma considerati da altri come geniali e visionari. Lou Reed e Leonard Cohen si trovavano invece fra due divani realizzati dai designer Jean Marie Mas-

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Guido Harari, Patti Smith, © Guido Harari.

saud e Aldo Cibic a partire da tele dell’esercito americano: una scelta che evidenzia l’attenzione del marchio per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale. «Mi piace il team di Environment e la sua visione creativa. Mi piacciono i materiali utilizzati e il loro design. Mi piace il concetto del materiale riciclato, della sua vita allungata. Applico lo stesso principio ai miei libri e alle mie mostre, progetti a medio-lungo termine che mi consentono di pensare lentamente, di concentrarmi e soprattutto di approfondire ciò che più mi interessa. A poco a poco è scattata la scintilla di una mostra che raccogliesse i miei ritratti musicali nello showroom di

Milano, fuori dai triti canali convenzionali. È arrivato il momento di godere dell’arte fuori dai musei, in spazi e ambienti che rispecchiano la nostra vera identità. Un’arte non più in solenne sospensione, ma vissuta nella propria quotidianità», ha precisato il fotografo a proposito dell’incontro con il brand Environment. Ed è proprio nello spaccato di un appartamento accogliente dove la fotografia musicale, espressione artistica molto apprezzata e consolidata oltreoceano, ha offerto il meglio di sé agli amanti del genere, così come a tutti coloro che apprezzano un design artigianale attento all’ambiente e all’uomo. Incredibile osservare come

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Fabio Treves e Saturnino. Š Dario De Boni

Michele Lupi, Giovanni Gallizio e Guido Harari. Š Dario De Boni

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Guido Harari, R.E.M., © Guido Harari.

Harari abbia celebrato il successo delle sue star riuscendo ad immortalare l’allure e la creatività di ipnotizzare attraverso il corpo, l’atteggiamento, lo sguardo e i tratti del volto: immagini senza eccessi che valorizzano significati non solo estetici dai quali emerge il rapporto di conoscenza intima e profonda fra artista e artista, davanti e dietro l’obiettivo. Durante l’intero viaggio fra le persone e le personalità dell’universo Harari è impossibile non costruirsi l’idea del cambiamento dell’immaginario visual del genere rock. Da Iggy Pop immortalato su un background infuocato fino ad un Carlos Santana estroso ed inedito, passando per Tina Turner

ritratta in tutta la sua maestosità che emerge sul palco da un drammatico sfondo scuro, cosa sarebbero le stelle del rock senza immagine? E cosa sarebbe la loro storia senza la fotografia, prova visibile di quello che hanno fatto, dei luoghi che hanno visitato, dei vestiti che hanno indossato e delle persone che hanno incontrato?

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