Ottobre 2013

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Abruzzo Impresa il mensile del manager • ottobre 2013 • numero 82 • anno VIII • Copia Omaggio | www.abruzzoimpresa.it

numero

82


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3° MEETING

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INFO • tel. 085.9508161 _ fax 085 9508157 _ info@assoimpresaitaliana.it _ www.assoimpresaitaliana.it


direttore responsabile

Eleonora Lopes

redattori Denia Di Giacomo, Laura Tinari, Marcella Pace hanno collaborato a questo numero Giulio Sottanelli, Luigi Carunchio, Simone D’Alessandro, Antonio Teti, Filippo Paolini, Lorenzo Pierfelice, Valentina Faricelli, Francesca Renzi, Andrea Bonanni Caione, Maria Orlandi, Barbara Gambacorta, Lisa de Leonardis, Leonardo Mastrangelo, NICOLA BOSCHETTI, Pietro campanaro, Anna Cutilli di Silvestre, Isabella Marianacci

ufficio grafico

Vincenzo Sulpizio

ufficio fotografico

CLIZIA FORCELLA

Coordinatore web-TV

Gianluigi Tiberi

stampa

Tieffe artigrafiche

editore

Fabio De Vincentiis

Abruzzo Impresa il mensile del manager

ottobre 2013 n°82

anno VIII

numero chiuso in redazione il 24 Ottobre 2013

in copertina I soci della Solis Green Log foto di Denia Di Giacomo

sito WEB

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ABRUZZO IMPRESA è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Copyright© 2006/2013 tutti i diritti riservati. GRUPPO IMPRESa srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Gruppo Impresa S.r.l. P. IVA 01996590681 Gruppo Impresa S.r.l. è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 22296 e iscritta in sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Pescara in data 13/01/2012 con il numero Repertorio Economico Amministrativo 145381

Fabio de Vincentiis editore ABRUZZO IMPRESA

ABRUZZO IMPRESA è il mensile del manager, nato nel maggio 2006, è edito da GRUPPO IMPRESA dell’editore Fabio de Vincentiis. Servizi, interviste ai protagonisti dell’economia regionale, reportage sulle azioni volte a sostenere il mondo dell’imprenditoria sono i principali contenuti della rivista, diretta da Eleonora Lopes. Al corpo redazionale interno si aggiungono collaborazioni di alto profilo, espressione del mondo professionale e accademico abruzzese. Parlare d’impresa e finanza in maniera concreta e diretta, evitando tecnicismi, ha consentito ad ABRUZZO IMPRESA di conseguire negli anni ottimi risultati. Nelle pagine della rivista trovano spazio anche articoli dedicati a innovazione, marketing, lavoro e sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre uno spaccato sulle iniziative organizzate dagli attori economici della nostra regione. Le pagine di chiusura ospitano la sezione “Buono e Bello”, dove si parla di arte, musica, moda, enogastronomia e attrattive turistiche della nostra regione. ABRUZZO IMPRESA tratta temi di strettissima attualità, incorniciati da una veste grafica sempre attenta alla tendenza del design e soprattutto ai contenuti. Il mensile ABRUZZO IMPRESA viene distribuito attraverso la spedizione in Posta Target.

MEETING

Per affrontare insieme un futuro che si prospetta sempre più competitivo nasce l’idea del meeting FARE IMPRESA, affinché il tessuto economico, politico e formativo regionale possa finalmente conoscersi, confrontarsi e stringere interessanti rapporti. Il meeting FARE IMPRESA promosso ed organizzato dalla redazione del mensile ABRUZZO IMPRESA del Gruppo Impresa, ha come obiettivo quello di diventare un immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti dell’imprenditoria e della politica abruzzese. Nel corso della serata è stato consegnato il premio “Aquila Reale”, un riconoscimento al valore delle ultime copertine di ABRUZZO IMPRESA. All’interno della sala meeting è stata allestita una galleria espositiva dove tutte le aziende partner dell’evento hanno avuto modo di farsi conoscere. Con il contatto diretto i rapporti si rafforzano diventando la base di mille progetti futuri.

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CAPITANO D’IMPRESA > > >

Danilo Di Florio

L’insegnamento Qualcuno dice che chi insegna non sa fare. Io credo il contrario: chi insegna sa fare e soprattutto sa creare valore

Danilo Di Florio, amministratore visionario e all’avanguardia Caparbio, volitivo, tenace. È prima di tutto questo Danilo Di Florio, amministratore delegato della Solis, un 55enne profondamente innamorato della sua terra Casoli. Marito di Ezia Porreca «donna dinamica, intraprendente e completa in tutto» e padre di Consuelo, 23 anni a dicembre, studentessa in Economia alla Luiss, Raffaella 20 anni, studentessa in Filosofia e il liceale Vincenzo di 16 anni. Danilo Di Florio è un uomo «dai mille lavori», come lui stesso ama definirsi. «La mia vita - racconta - è continuamente stratificata, non conosco pause». È partendo da questo presupposto che Danilo Di Florio ha costruito un presente pieno e florido, fondato su una famiglia unita e su valori saldi. Meritocrazia prima di tutto. Danilo Di Florio, figlio di contadini, settimo di otto fratelli, si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio all’Università di Pescara, aiutando contemporaneamente i suoi genitori nel lavoro della terra. Laureato a 4 giorni di distanza dal suo ventiquattresimo compleanno, Di Florio vive una breve esperienza come ricercatore all’Università di Napoli, per poi entrare come analista di bilancio al Banco di Santo Spirito di Pescara. Nel frattempo diventa dottore commercialista, ma il richiamo della sua Casoli è troppo forte e così rientra a casa, dedicandosi alla sua vera grande passione che coltiva ancora oggi. Primo posto in Abruzzo e Molise, nel concorso per l’insegnamento, Di Florio sceglie una scuola di Casoli, l’Istituto Algeri Marino, dove diventa professore di Economia. «Ho studiato tanto e quindi ho avuto la fortuna di poter scegliere il mio lavoro». Ma è anche un’altra la fortuna della quale parla continuamente questo modesto imprenditore. «Ho avuto la possibilità di vivere letteralmente tre ere differenti. Quando ero ragazzo, Casoli viveva una realtà arcaica. Poi ho assistito al momento di sviluppo industriale della vallata del Sangro e dell’Aventino. Ed è in quei tempi che mi sono dovuto letteralmente inventare il lavoro. Oggi, di fronte alla crisi che la Val di Sangro sta vivendo dobbiamo pensare al futuro». E il futuro che Danilo Di Florio sta costruendo è decisamente green. Con la Solis che ha fondato nel 2005, dopo numerosissime esperienze come amministratore per altre imprese, Danilo Di Florio sta consegnando alla sua vallata una reale economia sostenibile con quelle che, quasi come un mantra, definisce idee banali, ma che al contrario mostrano uno spirito visionario e all’avanguardia.

I viaggi

Vivo i miei viaggi come dei momenti per scoprire e “rubacchiare” le idee che circolano per il mondo

Il lavoro

Dietro ogni lavoro deve esserci una profonda passione. Ognuno è artefice del proprio destino, ma è questione di caparbietà e grande volontà

Gli hobby

Sono un divoratore di libri e un amante del sudoku. Un modo per tenere costantemente allenata la mente

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sommario _ anno VIII n°82 _ ottobre 2013

opinioni&rubriche finoaquituttobene editoriale ctrl s Abruzzo che produce lavoro in corso messa in sicurezza il mondo dei rifiuti

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Dov’è Lanciano? Gocce d’inchiostro Tendenze fatti persone Le mie priorità per il nostro Abruzzo Reti di impresa: distacco di lavoratori e “codatorialità”

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La responsabilità in caso di lavoratori distaccati Raccolta differenziata, il modo più sostenibile per smaltire i nostri rifiuti

in primo piano dei Parchi, tra polemiche 20 Aeroporto e inaugurazioni mancate trasporti 22 In Abruzzo i trasporti puntano sull’innovazione Kihlgren, «così ho ridato un’anima turismo 24 Daniele a questi borghi» pubblica amministrazione 28 Abruzzo regione semplice lavoro 30 WWWORKERS! La nuova frontiera del lavoro in copertina

infrastrutture

32 Solis, un’altra idea di energia incarichi&carriere

Solis

Confindustria Chieti / Cisl Abruzzo Molise / Confindustria

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Melchiorre / Spina / Starita

Club Nautico /CIV Agronomi Di Pescara

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Di Bartolomeo / Iocca / Sonni

Cna Abruzzo / Sasi Confommercio Chieti

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Lupo e Di Costanzo / Scutti / Tiberio

Confindustria / Polo Agire

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Rodolfo De Laurentiis / Di Paolo

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storie&persone New Generation 46 Nicola Fossaceca storie&persone

Nicola Fossaceca

Raffaele Di Giovanni Marzia Buzzanca

48 50

Raffaele Di Giovanni, una vita in cantiere

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Marzia Buzzanca, cuore e grinta in cucina e in cantina

tematiche d’impresa fisco ict

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La deducibilità dell’Iva sugli autoveicoli Allarme rosso: Cybercrime alle stelle!

00 141 75 7



sommario _ anno VIII n°82 _ ottobre 2013

tematiche d’impresa 61 Diventare Leader? Dipende dal contesto norme&leggi 65 Accordi di ristrutturazione dei debiti, come funzionano credito&finanza creatività

Banca del Vomano Fira

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Banca del Vomano, obiettivo raggiunto

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L’Abruzzo di FIRA come modello green

focus 78 Federica Chiavaroli: «il mio impegno per il territorio» servizi 80 Riscossione, un settore in evoluzione storie 82 Boutique Studio, il design restituisce vita agli scarti impresa 84 Cercasi investitori per start up seminari&convegni politica

professioni

acqua pubblica ecologia udito motori motori

86 eventi 89 91 93 95 97

Agenti di Commercio: una professione che sa capitalizzare il cambiamento

L’Aquila capitale dell’acqua 2013 Ecovillage, 11 giorni di ecosostenibilità all’Aurum

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Boom di controlli nelle otto piazze di Abruzzo e Molise per “Nonno Ascoltami!” Autoabruzzo presenta la regina della strada Pasquarelli Auto presenta la nuova Pro Cee’d Kia

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PERCORSI DI GUSTO, CULTURA, TURISMO E TRADIZIONE

segue a pagina

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a cura di Denia Di Giacomo

110 Birra Leardi, una birra viva

118 Franco Coccopalmeri, gioielli d’autore 101 103 107 108 113 115

86 117 La Beffa di Buccari a Pescara

Papille Traparentesi Osterie d’Italia 2014, ecco i riconoscimenti abruzzesi L’Oro rosso protagonista di un convegno La spezia dell’eterna giovinezza Champagne vs Prosecco? Ma è vera sfida?

121 Extra Omnes, in mostra a Teramo le fotografie di Iacopo Pasqui

00 141 89 9



Âť di Lorenzo Pierfelice

finoaquituttobene

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gocce d’inchiostro editoriale

Eleonora Lopes _ direttore

E

xport in calo per la nostra regione. A segnalarlo è il Monitor dei distretti dell’Abruzzo curato dal servizio Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico. Nel secondo trimestre del 2013 restano ancora in segno negativo le esportazioni dei cinque distretti abruzzesi (-7,9%). L’Abruzzo purtroppo si classifica tra le regioni con maggiori difficoltà sul fronte dell’export, in controtendenza rispetto al buon andamento dei distretti del Mezzogiorno. A incidere negativamente su questa performance è in particolare il settore dell’abbigliamento (-30,2%). Seguono un trend negativo le esportazioni di tutti i distretti, a eccezione dei vini di Montepulciano (+13,7%), che risulta essere l’unico polo produttivo ad aver superato ampiamente nel primo semestre 2013 i livelli pre-crisi del 2008. Segno che la nostra regione dovrebbe puntare sempre di più sulle risorse endogene di cui dispone il territorio e sul settore enogastronomico che continua a crescere e a raggiungere ottimi risultati, risorse che ovviamente vanno messe in rete con un adeguato sistema turistico.

R

estiamo nell’argomento, ottobre tempo di vendemmia, e quella del 2013 pare sia da record. “Con le temperature elevate raggiunte in questo inizio di autunno si prospetta in Abruzzo una vendemmia straordinaria grazie anche alle escursioni termiche tra notte e giorno che favoriscono l’ottimale maturazione delle uve”. Questo è quanto dichiarato dalla Coldiretti che ha voluto evidenziare gli effetti positivi dell’anomalo andamento climatico sulla produzione del vino. Questa potrebbe essere annoverata come una delle migliori vendemmie dal punto di vista qualitativo e con un aumento della produzione che potrà attestarsi pari al +10/15%. E tra le novità di quest’anno, anche la prima vendemmia nel vigneto sperimentale di Casadonna a Castel di Sangro. Una sperimentazione nata due anni fa in partnership con l’azienda Feudo Antico di Tollo che ha impiantato filari di vitigno pecorino nella tenuta dello chef Niko Romito. Si tratta della vigna più alta in quota di tutto il centro-sud Italia. Non ci resta che attendere di assaporare questo pecorino unico che già immaginiamo farà parlare tanto di sé.

E

a proposito di turismo, è stata presentata la legge regionale abruzzese sugli Alberghi Diffusi, un nuovo modello di sviluppo di turismo sostenibile per il nostro paese. Primo esempio in Italia è Santo Stefano di Sessanio, il magnifico borgo in provincia dell’Aquila tornato alla vita grazie alla lungimiranza e alla passione dell’imprenditore Daniele Kihlgren, (vedi intervista a pag. 24) ideatore dell’albergo diffuso attraverso il progetto Sextantio. Oltre alla legge, a breve verrà siglato anche un accordo tra Comune e Regione che farà di S. Stefano di Sessanio il primo borgo dove viene tutelato il paesaggio come patrimonio da consegnare nella sua integrità alle future generazioni. Un esempio concreto di come fare bene turismo. Un’economia che era quasi morta e che è risorta insieme al borgo e sono i dati a parlare: dal 2008 si sono registrate circa 7.300 presenze all’anno con una crescita anno su anno a livello esponenziale, il tasso di occupazione è aumentato di 30 volte e conseguentemente le strutture ricettive di tipo alberghiero si sono moltiplicate da 3 a oltre 20. direttore@abruzzoimpresa.it

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s ADUNATA ALPINI 2015 LA SCELTA CADE SU L’AQUILA Sarà l’Aquila la sede dell’89° adunata nazionale degli alpini in programma per

il 16 e 17 maggio 2015. “Gli Alpini in Abruzzo a L’Aquila per non dimenticare”, è questo lo slogan dell’appuntamento presentato dai promotori dell’evento, tra essi il presidente regionale ANA (Associazione nazionale alpini) Giovanni Di Natale, il consigliere nazionale ANA Antonello Di Nardo e Carlo Frutti. Presenti in Consiglio regionale anche il presidente Nazario Pagano, il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, l’assessore provinciale Guido Liris e il presidente dell’ANCI, Antonio Centi. La tradizione alpina abruzzese è risultata vincente ed è stata rispettata, questa scelta rappresenta, infatti, il massimo riconoscimento per gli alpini abruzzesi, corpo dell’esercito al quale l’intera regione è particolarmente legata. L’Associazione in Abruzzo conta oltre 10.000 iscritti e il ritorno degli Alpini nel capoluogo è motivo di grande soddisfazione per tutti, dopo il grande lavoro svolto a L’Aquila soprattutto nel dopo sisma.

COSTITUITA LA RETE REGIONALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ N

asce da una intuizione della Commissione per le Pari Opportunità della Regione Abruzzo la costituzione della prima rete regionale in materia. «Purtroppo - ha detto Gemma Andreini, presidente della Cpo - la parola Pari Opportunità è ancora poco presente in molte realtà locali, diversi Comuni sono ancora sprovvisti delle Commissioni, situazione che rimarca la necessità di una collaborazione fattiva sul territorio che, proprio in questo momento in cui si moltiplicano casi di violenza ai danni delle donne, sono di urgente attuazione. È necessario collaborare, essere capillari, presenti sul territorio, fare rete e sistema per coordinarci e lavorare insieme». Diversi i progetti illustrati a L’Aquila nella sala del Consiglio regionale: il partenariato tramite l’assessorato alle Pari Opportunità della Regione Abruzzo al progetto europeo Daphne, con capofila l’Università di Teramo e la Asl di Pescara tra i partner, per il recupero dei maltrattanti e prevenire episodi di violenza; una campagna di sensibilizzazione e promozione sul parto indolore, affinché diventi realtà in tutti i principali ospedali abruzzesi; un progetto di educazione alle differenze di genere e all’immagine della donna nelle scuole; la creazione di una App per smartphone, a cui le donne possano accedere per conoscere i propri diritti e i vicini centri antiviolenza; e infine il bollino “Regione Amica delle donne”, una serie di punti da adottare per dimostrare di sostenere le donne. Presenti la presidente della Cpo della Provincia di Teramo, Desirè Del Giovine, e i referenti alle Pari Opportunità dei Comuni di L’Aquila, Teramo, Chieti, Pescara e degli altri comuni più grandi.

STARTIME, A VINCERE È “MICHELANGELO” È “Michelangelo” l’idea di start up premiata dalla II Scuola sull’au-

toimprenditoria “StarTime”, che si è concentrata per tre giorni a L’Aquila su circa 30 laureandi, neolaureati e ricercatori universitari I giovani selezionati dai 3 atenei abruzzesi sono stati ospiti della Fondazione Mirror presso il Gran Sasso Institute per il programma “Startime”, nato nell’ambito della Borsa del Placement ideata dalla società Emblema, e hanno seguito corsi intensivi dedicati all’orientamento nel mondo del lavoro (placement) e alla creazione di start-up giovanili. Il team vincitore è composto da: Giuseppe Marini di Cellino Attanasio e Andrea Marotta di Ancarano, entrambi neolaureati in ingegneria informatica a L’Aquila; Gianmatteo Frattari, di Roseto, neolaureato in Giurisprudenza a Teramo; e Alessio Iovine, di Cassino, dottorando in ingegneria automatica a L’Aquila. L’idea “Michelangelo” è una stampante verticale che permetterebbe di dipingere immagini su pareti direttamente da file, sia per utilizzo domestico che edile. I premiati avranno l’opportunità di conoscere da vicino alcuni acceleratori italiani di start up tra cui il più importante, la HFarm.

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tendenze fatti persone

“EMERGENZA IN PROGRESS”, CONVEGNO NAZIONALE SULLA PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA È stata l’associazione psicologi

versità e i medici di base che hanno lavorato in supporto alla popolazione in una situazione di emergenza. Al convegno è stata legata la Partita del cuore e una passeggiata nel centro storico, per riscoprire i luoghi aquilani e la loro arte, terminata con lo spettacolo “Luci, note e gocce di parole”. I fondi raccolti con tali eventi organizzati in concomitanza del convegno saranno impiegati per la prosecuzione dei progetti di intervento psicologico realizzati sul territorio a cura dei volontari dell’Associazione dal 2009 ad oggi.

aquilani, in collaborazione con l’Ordine Nazionale degli Psicologi e il sostegno dell’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo, a promuovere “Emergenza in progress”, un convegno nazionale sulla psicologia dell’emergenza. Diversi i momenti della giornata di studio: una sezione dedicata agli Psicologi, una alla medicina e una alla ricerca Universitaria nell’ottica del confronto e della sinergia tra professionalità diverse. A distanza di 4 anni e mezzo dal terremoto è stato fatto un quadro sulle iniziative portate avanti da psicologi, uni-

IL PATTO DEI SINDACI TRA LE 100 BEST PRACTICE DELL’UNIONE EUROPEA La Regione Abruzzo è volata a Bruxelles, dove nel corso degli Open days che ogni anno vengono organizzati nella città belga, ha illustrato, ai partner europei che aderiscono al progetto, le azioni connesse al Patto dei sindaci. Attività svolte e obiettivi raggiunti con i Comuni, è così che è stata raccontata l’esperienza del Patto condotta in Abruzzo. La nostra è stata l’unica regione che ha sottoscritto il Patto con la Commissione europea insieme alle quattro Province e a supporto dei 305 Comuni che si sono impegnati a raggiungere l’obiettivo del 20-20-20.

Ne sono state illustrate eccellenze e criticità: dalla capacità di creare un sistema multilivello istituzionale in grado di far interagire fra loro gli enti locali fino alle criticità legate alla mancanza di programmi finanziari durevoli che attivano le imprese. Apprezzata la capacità di governo del territorio che parte dal basso ossia dalla pianificazione comunale denominata “bottom up strategy”, che nell’esperienza del Patto ha dato ottimi risultati e che la Commissione europea intende portare avanti come strategia principale nella gestione dei programmi e progetti comunitari.

PER NON MORIRE DI IMU, CNA IN PROTESTA Ha interessato in contemporanea i comuni di Pesca-

ra, L’Aquila, Chieti, Teramo, Montesilvano, Spoltore, Penne, Ortona, Vasto, Lanciano, San Salvo, Avezzano, Sulmona, Giulianova e Roseto, “Per non morire di Imu”, la protesta organizzata dalla Cna regionale. Agli amministratori dei centri interessati, la Cna ha chiesto di alleggerire la pressione fiscale che grava sulle imprese, applicando in modo generalizzato l’aliquota più bassa stabilita dalla legge, ovvero il 4,6 per mille, su negozi, laboratori artigianali, capannoni. In questa “strategia dell’attenzione” avviata dall’associazione presieduta da Italo Lupo, diversi gli impegni presi dalle amministrazioni comunali coinvolte alle diverse delegazioni della Cna. A L’Aquila, l’amministrazione si è

impregnata a favorire, con una aliquota di vantaggio, il reinsediamento di negozi e botteghe artigiane nel centro storico del Capoluogo, “desertificato” dal sisma del 2009. Aliquota vantaggiosa anche per il centro storico di Chieti. Impegni concreti ad abbattere di un punto, già nel 2013, le attuali aliquote del 10 per mille sono stati assunti anche dal primo cittadino di Teramo, Maurizio Brucchi, che dal collega di Lanciano, Mario Pupillo. Ritocchi più leggeri (nell’ordine del mezzo punto) sono emersi nel corso degli incontri tenuti a Giulianova con il sindaco Francesco Mastromauro; mentre impegni a rivedere le aliquote, sono stati espressi dai sindaci di Vasto, Luciano Lapenna e dall’assessore alle Finanze del Comune di Montesilvano, Enzo Fidanza.

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s DANTE MARIANACCI MIGLIOR CONSIGLIERE CULTURALE IN EGITTO L’abruzzese Dante Marianacci, consigliere culturale dell’Ambasciata d’Italia e

direttore dell’Istituto italiano di cultura del Cairo, ha ricevuto il premio di “migliore consigliere culturale in Egitto per gli anni 2012-2013”. Il prestigioso riconoscimento, istituito quest’anno dalla Misr University for Science and Technology del Cairo, è stato conferito a Marianacci - scelto tra tutti i consiglieri culturali delle 168 ambasciate straniere - per i suoi ‘’meriti di promotore del dialogo interculturale, con iniziative e progetti di interesse italo-egiziano, europeo e di tutta l’area mediterranea, che hanno fortemente contribuito ad arricchire gli scambi e i rapporti nel settore della cultura’’. Oltre 300 gli eventi organizzati, nell’ultimo biennio, da Marianacci, che ha assunto le funzioni di dirigente dell’area della promozione culturale al Ministero degli Affari Esteri a Roma. A consegnare il premio, in rappresentanza del Rettore, è stato il professor Hussein Mahmoud, capo del Dipartimento di Italianistica, il quale ha evidenziato il ruolo svolto dall’abruzzese per la promozione della cultura in Egitto.

FORMAZIONE, ACCORDO SCUOLA EDILE DI TERAMO E UNIVERSITA’ C

orsi di formazione specifici riservati a formatori, tecnici e professionisti, sul tema della sicurezza e della tutela sui luoghi di lavoro verranno progettati ed erogati unitamente da Scuola Edile di Teramo e Università. L’iniziativa è il frutto di un’intesa stipulata dal rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Luciano D’Amico, e dal presidente della Scuola Edile, Valentino Piergallini. La convenzione, una delle prime del genere in Italia, risponde al bisogno di elevare la qualità della formazione erogata all’interno degli enti bilaterali, che non si rivolgono solo ad operatori tecnici del settore, perché mirano a coinvolgere all’interno dei percorsi formativi professionisti qualificati ed anche formatori. Secondo l’accordo Università e Scuola Edile promuoveranno non solo l’organizzazione di corsi relativi a tutti gli ambiti inerenti la Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro, sia in linea generale che con particolare riferimento al comparto delle costruzioni, ma svolgeranno congiuntamente attività di analisi e di ricerca, che possono tradursi in una sinergia tecnico – operativa, finalizzata alla presentazione e gestione di progetti specifici inerenti le tematiche relative alla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro. I due enti, inoltre, collaboreranno per organizzare seminari di approfondimento aventi quali oggetto gli ambiti di competenza già indicati, unitamente a tutte le tematiche, specie quelle in ambito normativo, collegate con le competenze specifiche previste per la Cassa Edile.

MODA, DORIANA ROIO ESPORTA IN BRASILE La linea bimbi “Fifty 4 Two” di Doriana Roio vola in Brasile. Gli abitini e gli

accessori double face di produzione sartoriale, dal costo anticrisi di 50 euro, realizzati per i bimbi dai 0 ai 10 anni, che la stilista pescarese ha lanciato a maggio 2013, sono stati scelti dalla “Celia Present”, azienda di abbigliamento donna/ uomo/bambino con una storia ventennale, della città di San Carlos, all’interno dell’area metropolitana di San Paolo, in quella che tutti chiamano la “Piccola Italia”, una zona popolata da moltissime famiglie dalle origini italiane. Dalla progettazione e supervisione al confezionamento sartoriale ad opera di Le Sartorizie, dagli accessori ai tessuti usati si tratta non solo di un Made in Italy ma nello specifico un vero e proprio Made in Abruzzo completamente di area pescarese. «In 4 mesi, dal lancio di Fifty 4 Two - ha commentato Doriana Roio - con orgoglio posso dire che questa linea ha suscitato un forte interesse per via dei vari aspetti che confluiscono: funzionalità, praticità, estetica, produzione sartoriale di qualità e costi contenuti. Un insieme di elementi che è diretto a soddisfare i gusti e le necessità delle famiglie numerose e non. Tutto ciò ha fatto sì che la “Fifty 4 Two by Doriana Roio” attirasse la curiosità anche oltre oceano, in Brasile, una nazione che negli ultimi anni sta vivendo un momento d’oro in quanto a sviluppo economico e commerciale con una popolazione attenta alle innovazioni e alle tendenze moda. Per questo motivo ho dato vita alla “Fifty 4 Two – Go to Brazil!”».

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tendenze fatti persone

APERTE LE ISCRIZIONI PER IL MASTER IN MANGEMENT DELL IMPRESE TURISTICHE P

rende il via il master di primo livello in “Management delle imprese turistiche” dell’Università di Teramo. Il corso si propone di formare professionalità quali manager e middle manager in grado di portare le loro competenze specialistiche nei vari settori turistici e in tutte le fasi della promozione, dell’organizzazione e della gestione dei servizi turistici. In particolare, esso si rivolge non solo a studenti che vogliano perfezionale il proprio corso di studi nelle tematiche proposte, ma anche a liberi professionisti e consulenti di settore, a imprenditori turistici, associazioni turistiche di categoria, a società di servizi e programmazione turistica, nonché ad amministratori pubblici ai vari livelli istituzionali impegnati nel settore turistico e agli

enti ad essi collegati. Lo svolgimento delle attività di didattica frontale è previsto a partire dalla fine del mese di gennaio 2014 e sino al mese di ottobre 2014. Le lezioni si terranno presso la sede di Giulianova dell’Università degli Studi di Teramo, in fascia oraria diurna, secondo un calendario che non contemplerà lezioni nella giornata di sabato. Il master prevede anche lo svolgimento di un tirocinio che verrà svolto dai corsisti in un Ente Locale o in una struttura produttiva a scelta del tirocinante stesso fra quelli convenzionati. Il corsista dovrà redigere un piano di attività da svolgere all’interno dell’Ente Locale per poter acquisire competenze organizzative e gestionali.

AL GAMBERO ROSSO UNA GIORNATA DEDICATA AI NOSTRI VINI “Il mio sogno è aprire una scuola di formazione in Abruzzo”, questo ha dichiarato Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso, aprendo la giornata romana con cui il Gambero ha inaugurato le attività 2012/2014, scegliendo come apripista proprio i vini abruzzesi. Ha spiegato Cuccia, “oltre a quelle di Bangkok, Hong Kong e Miami, in Italia abbiamo sei Città del Gusto” e la settima potrebbe dunque essere proprio abruzzese. Una possibilità che il presidente del Consorzio dei Vini d’Abruzzo, Tonino Verna, ha accolto con entusiasmo. C’erano tutte e quattro le provincie abruzzesi negli

otto bicchieri (due Pecorino, due Trebbiano e quattro Montepulciano) fatti degustare alla stampa da Gianni Fabrizio, curatore della “Guida ai grandi Vini d’Italia” del Gambero Rosso e da Alessandro Bocchetti, responsabile Abruzzo per la stessa guida. Gianni Fabrizio ha riconosciuto la crescita qualitativa dell’enologia abruzzese decretata, quest’anno, con l’assegnazione di 13 “tre bicchieri”, il voto massimo riconosciuto dalla guida a un vino. autoctono fino a poco tempo fa poco considerato: il Trebbiano d’Abruzzo.

CONFINDUSTRIA TERAMO INCONTRA UNA DELEGAZIONE DI RAKOVICA Incontro ufficiale tra gli imprenditori di Confindustria – e che gli imprenditori teramani e abruzzesi possono

Teramo e la Delegazione serba di Rakovica (Belgrado). Obiettivo del meeting, individuare future collaborazioni tra le parti nell’ambito dei settori strategici, come l’agroalimentare, il metalmeccanico e il turismo. La delegazione - composta dal vice sindaco Dusan Djakovi, dal direttore del Business Centar Andrija Cupkovi”, dal vice direttore Bojan Radanovi, dal direttore Esecutivo Milos Petrovi e dal consulente Srdjan Stanojevi - ha incontrato il presidente di Confindustria Teramo e del Polo Agroalimentare “Agire”, Salvatore Di Paolo, ed i vertici dell’Associazione degli industriali e del Polo. «Un momento importante per tessere relazioni con un territorio che offre numerose opportunità – ha commentato il presidente Di Paolo

valutare non già per sostenere iniziative di delocalizzazione, ma per aprirsi a nuovi mercati. Dal nostro punto di vista, infatti, i processi di internazionalizzazione che hanno questo orizzonte hanno radici più solide ed effetti decisamente più positivi per la nostra economia». All’incontro hanno partecipato anche l’assessore al Turismo del Comune di Teramo, Giorgio D’Ignazio, il presidente della Provincia Valter Catarra e il vice Presidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo Alfredo Castiglione. Nel corso del confronto, sono stati illustrati nel dettaglio i piani di sviluppo, le potenzialità e le opportunità che il Comune di Rakovica offre in campo industriale e turistico.

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


l’Abruzzo che produce

Giulio Cesare Sottanelli Deputato Scelta Civica per l’Italia, agente generale di assicurazioni e presidente Banca del Vomano

Le mie priorità

per il nostro Abruzzo

È

il nome stesso di questa rubrica -l’Abruzzo che produce- a darmi lo spunto da cui muove la mia riflessione sul futuro della nostra regione. L’Abruzzo che produce, l’Abruzzo che lavora, l’Abruzzo laborioso delle piccole e medie imprese, dei commercianti, degli artigiani, dei professionisti, dell’industria che resiste ha bisogno di un cambio di marcia per continuare a mantenere acceso il motore della regione e alimentare il suo sviluppo futuro. La riflessione è d’obbligo a pochi mesi dall’appuntamento elettorale che darà un nuovo governo al nostro territorio e quindi alla necessità di fare delle scelte ormai non più rinviabili se vogliamo permettere all’Abruzzo di agganciarsi davvero all’Europa, di recuperare un ruolo di primo piano nel tessuto produttivo nazionale e tornare a competere con le regioni del centro nord. La mia riflessione non vuole essere tuttavia politica ma ragionata sulle priorità che in primis come professionista, contribuente e padre di famiglia mi sento di inserire oggi in un’ipotetica agenda per l’Abruzzo futuro. In primo luogo l’Abruzzo che produce ha la necessità impellente di continuare il taglio degli enti inutili e vedere snelliti e abbassati i costi della pubblica amministrazione, campo nel quale scontiamo un chiaro deficit di programmazione nella riorganizzazione delle funzioni burocratiche e nel riordino degli uffici pubblici. C’è bisogno di riorganizzare i servizi, razionalizzare i costi e operare un turn over del personale favorendo i pre-pensionamenti e l’immissione in ruolo di dirigenti e funzionari più giovani e motivati. Il secondo passo è quello di abbassare le tasse regionali, in particolare l’Irap e le addizionali Irpef.

Senza una diminuzione della pressione fiscale le imprese non saranno in grado di investire ed assumere quindi di produrre valore per il territorio. Terzo step è quello dell’investimento nelle infrastrutture materiali e immateriali il cui ritardo cronico oggi strozza le imprese abruzzesi. Rischiamo di rimanere tagliati fuori dagli investimenti sull’alta velocità lungo la dorsale adriatica e continuiamo a necessitare della velocizzazione del collegamento tra Roma e Pescara, questo anche nell’ottica del potenziamento dell’aeroporto che con un collegamento più rapido verso la capitale potrebbe addirittura aspirare a diventare il terzo aeroporto romano (eventualmente anche attraverso una partecipazione di Aereoporti Roma nella Saga). E poi le infrastrutture immateriali: come possiamo pensare di far crescere le imprese senza la banda larga che è la chiave per sostenere la loro internazionalizzazione? Infine un quarto punto che potrei riassumere così: sostegno al credito e uno sguardo all’estero. Il credito alle imprese dovrebbe passare sia attraverso un potenziamento dei Confidi e un’ulteriore azione di accorpamento di quelli presenti, sia attraverso la nascita di una grande banca regionale. Ultimo, ma non meno importante, c’è poi il capitolo dedicato alle esportazioni, argomento che ho avuto modo di approfondire proprio pochi giorni fa in Abruzzo con il vice ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda a Confindustria Abruzzo: è necessario aiutare le piccole e medie ad esportare di più e più stabilmente e, dall’altro lato, favorire lo scouting industriale, anche in collaborazione con gli amministratori locali, per attirare investitori esteri nella nostra regione

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» di Marcella Pace | foto tratte dal sito ufficiale aeroportodeiparchi.it

Aeroporto dei Parchi,

tra polemiche

e inaugurazioni mancate Dopo l’annullamento della cerimonia di apertura ufficiale dell’Aeroporto “Giuliana Tamburro”, l’incontro di Cialente con i vertici dell’Enac sembra sgomberare ogni dubbio. Lo scalo di Preturo dovrebbe decollare

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olare o no? A quanto pare si. All’Aeroporto internazionale d’Abruzzo con sede a Pescara, si aggiunge un nuovo scalo regionale. Si tratta dell’Aeroporto dei Parchi di Preturo, costruito nel 1968, ammodernato in occasione del G8 tenutosi a L’Aquila nel 2009 e prossimo alla sua apertura al traffico commerciale. Per ora nessun decollo ufficiale, in compenso polemiche ad alta quota. Sì perché l’inaugurazione ufficiale del nuovo scalo commerciale d’Abruzzo, l’aeroporto “Giuliana Tamburro”, era stata fissata per lo scorso 28 settembre. La cerimonia, organizzata dal Comune de L’Aquila e dalla società di gestione Xpress, sarebbe dovuta essere anche l’occasione per il battesimo del volo del Saab 2000, l’aereo da 50 posti della compa-

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L’Aeroporto dei Parchi di Preturo

gnia Darwin Airline, che collegherà Preturo con Milano e Firenze. Ma a soli 4 giorni dal battesimo, una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti inviata all’Enac (Ente nazionale dell’aviazione civile) con la quale si richiedeva la documentazione relativa la sostenibilità economica-finanziaria dello scalo e le coperture economiche per i servizi ad esso attinenti ha frenato tutti gli entusiasmi. “Gli uffici competenti del ministero - si leggeva nella nota - hanno semplicemente e doverosamente chiesto formalmente all’Enac la documentazione che attesti la sostenibilità economicofinanziaria dello scalo e le coperture economiche per i servizi a esso attinenti. Non appena visionata questa documentazione giungerà nulla osta da parte del ministero per concedere l’autorizzazione richiesta”.


in primo piano

LA POLEMICA Durissime le polemiche sollevate dal sinancora Cialente - nei confronti dell’Aquila daco Massimo Cialente, che, infuriato, alla luce del trattamento nell’ambito della convocò immediatamente una conferenza discussione sulla legge di stabilità». stampa nella quale annunciava una maniIn sostanza secondo il sindaco, la richiesta festazione di protesta proprio per il 28 setemessa attraverso una lettera del capo di tembre. «Non è tollerabile – aveva detto il gabinetto Giacomo Aiello, sulla disponiprimo cittadino de L’Aquila - che senza una bilità economica dell’aeroporto, sarebbe motivazione, a quattro giorni dall’inaustata «immotivata», trattandosi di una gurazione, ci sia il dietrofront sull’autostruttura che non dovrebbe gravare sulle rizzazione, un fatto per noi assodato. Non casse statali, né della Regione, essendo gestita dal Comune con un socio privato, la è tollerabile l’esclusione dell’Aquila e del società Xpress: «Un aeroporto marginale terremoto dalla legge di stabilità. Forse Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente di tipo 2B che non pompa soldi pubblici sto pagando il mio intervento in difesa del - aveva spiegato Cialente -. Quindi proprovveditore alle opere pubbliche contro babilmente al ministero non hanno mai letto gli atti una candidatura che non andava bene per vecchie dell’Enac, o li hanno letti e non li hanno voluti capire, vicende? In ballo non c’è solo la questione aeroporto, e ora stanno cercando di guadagnare tempo». ma anche il comportamento del Governo - ha detto

L’INCONTRO CON L’ENAC Per chiarire la questione, Massimo Cialente, insieme al presidente della società X-Press Giuseppe Musarella. ha preso parte, martedì 1 ottobre, ad un incontro con il direttore generale Enac Alessio Quaranta, a Roma. Incontro positivo conclusosi con il via libera da parte dell’ente. «Abbiamo chiarito che l’aeroporto di Preturo non godrà di alcun finanziamento pubblico, ma sarà a totale gestione privata – ha commentato Cialente-. Un concetto che, evidentemente, suona strano in Italia, dove gli scali hanno tutti un co-finanziamento statale. L’Enac ha ritenuto sufficienti i chiarimenti forniti: adesso la palla è nelle mani del ministero». «Abbiamo rispo-

sto punto per punto alle obiezioni del ministero - ha affermato Musarella - che riguardavano, in particolare, il progetto Lavorare in Abruzzo 3 – il finanziamento di 880mila euro, proveniente dai Fondi Sociali europei, aggiudicato dalla Xpress, ndr - che era stato interpretato come un finanziamento regionale. Stesso discorso per la fideiussione di 5 milioni di euro, che non era stata valutata. Non sussiste più alcun elemento ostativo all’apertura dell’aeroporto al traffico commerciale. L’Enac aveva interpretato erroneamente alcuni passaggi del piano economico, ma l’ostacolo è superato». Ora si attende l’ok del ministero dei Trasporti

I PRIMI FINANZIAMENTI PUBBLICI E PRIVATI PERVENUTI ALL’AEROPORTO 600 mila euro, dal Comune de L’Aquila per i primi tre anni di gestione 350 mila euro della X-Press per la fase di riqualificazione 880 mila euro, progetto Lavorare in Abruzzo 3 2 milioni di euro, ristrutturazione in occasione del G8 500 mila euro della Regione per l’adeguamento della pista

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» a cura delle redazione

In Abruzzo i trasporti

puntano sull’innovazione Presentati presso la Regione, il Polo di Innovazione “Inoltra” e l’accordo di rete “Abruzzo Intermodability”

La conferenza stampa di presentazione. Da sinistra: Ivano Calabrese, Alfredo Castiglione, Mosè Renzi e Mauro Di Pietro

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l mondo della logistica abruzzese fa i conti con il futuro e si affida alla ricerca e l’innovazione. lo fa attraverso la costituzione di un Polo aggregante e, al tempo stesso, attraverso un accordo tra autotrasportatori che affideranno i camion, di rotta sulla Lombardia, a un treno speciale di trasferimento. Il Polo di innovazione per la logistica e i trasporti è nato nell’ambito delle misure del POR Fesr Abruzzo. Si tratta di INOLTRA. In Regione, a Pescara, la presentazione alla presenza del vice presidente

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della Giunta regionale ed assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, dell’amministratore unico di INOLTRA, Ivano Calabrese, e del direttore generale dell’Interporto d’Abruzzo, Mosè Renzi. INOLTRA è una società consortile, con sede proprio nell’Interporto di Manoppello Scalo, alla quale hanno aderito aziende di ogni ambito trasportistico, sia merci che passeggeri, oltre che società di servizi specifici ed enti formativi. L’iniziativa, che si avvale di una dotazione finanziaria di 1 milio-


in primo piano

ne 200 mila euro (600 mila sono fondi FESR mentre la restante somma deriva dal cofinanziamento dei soci), è stata promossa e sostenuta da Confindustria Chieti e mira all’aggregazione tra imprese e centri di ricerca per promuovere iniziative volte all’innovazione, alla ricerca, alla crescita complessiva del sistema logistico regionale e alla messa in rete di servizi ed infrastrutture. Sono ben 58 le imprese (52 abruzzesi e 6 extraregionali) che hanno aderito al polo INOLTRA ma le aziende abruzzesi impegnate nei settori del trasporto merci e passeggeri in qualunque modalità hanno ancora la possibilità di aderire. «La costituzione di questo Polo di innovazione, - ha affermato Castiglione - e siamo ormai a quota tredici, dimostra, una volta di più, la trasversalità di questi Poli che interessano settori e segmenti molteplici dell’economia. L’obiettivo dichiarato - ha proseguito Castiglione - è sostanzialmente quello di recuperare il gap che si è accumulato in termini di fornitura di servizi ed assistenza affiancando sia le piccole e medie imprese che quelle di maggiori dimensioni. In questo modo, - ha sottolineato l’assessore - non potrà che aumentare il potere contrattuale e di penetrazione delle nostre realtà industriali e commerciali nell’ambito del sistema logistico nazionale ed internazionale». Diverse le azioni già messe in campo da INOLTRA come quella di sviluppare un sistema logistico integrato, il potenziamento della mobilità sostenibile attraverso l’impiego di sistemi (ITS) di trasporto intelligente, l’uso di strumenti di Information tecnology per sviluppare intermodalità e comodalità ed accordi di collaborazione tra imprese con la formula dei Contratti di rete. A tal proposito, durante la conferenza, è stato presentato anche il Contratto di Rete “Abruzzo Intermodability”, un progetto industriale innovativo teso a rendere il trasporto con modalità ferroviaria una reale alternativa al modello “tutto-gomma”.

Sono ben 58 le imprese (52 abruzzesi e 6 extraregionali) che hanno aderito al polo INOLTRA ma le aziende abruzzesi impegnate nei settori del trasporto merci e passeggeri in qualunque modalità hanno ancora la possibilità di aderire Dal 15 ottobre, infatti, alcuni autotrasportatori abruzzesi affideranno le merci in partenza per la Lombardia servendosi per il trasferimento di un treno. In particolare, il nuovo collegamento ferroviario multi-client della Rail-One SpA fra l’Interporto d’Abruzzo e il terminal di Melzo, nodo di scambio intermodale del gruppo Contship, rappresenta un esempio virtuoso di progettualità di sistema che mette in rete lo scalo abruzzese con i più importanti nodi logistici del nord Europa. Tra i vantaggi del sistema intermodale: riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico, sensibile riduzione della congestione della rete stradale, riduzione dei consumi energetici, maggiore garanzia nel rispetto dei tempi di spedizione. Un sistema che consente, concretamente di risparmiare energia primaria e ridurre l’emissione in atmosfera una quantità di anidride carbonica pari all’azione di una porzione di foresta amazzonica, che equivale a ben 12 mila campi di calcio. Va sottolineato, inoltre, che l’accordo è un chiaro esempio di innovazione, nell’offerta

Il Contratto di Rete “Abruzzo Intermodability”, è un progetto industriale innovativo teso a rendere il trasporto con modalità ferroviaria una reale alternativa al modello “tutto-gomma” dei servizi logistici. Una formula già sperimentata e consolidata in gran parte dei Paesi del Nord Europa e che, proprio grazie al neo collegamento con l’Abruzzo, potrà rappresentare un’ulteriore opportunità di interscambio

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» di Eleonora Lopes | foto concesse da Sextantio

Daniele Kihlgren, l’imprenditore filosofo che ha ridato nuovo splendore a Santo Stefan o di Sessanio

Daniele Kihlgren,

«così ho ridato un’anima a questi borghi»

A tu per tu con l’imprenditore filosofo che ha fatto risplendere Santo Stefano di Sessanio e non solo. Oggi il caso Sextantio, a 10 anni dalla sua nascita, è presentato come case study nei convegni internazionali e il turismo sostenibile continua a crescere grazie anche ad una legge regionale che tutela i borghi diffusi...

N

on è facile intervistare Daniele Kihlgren, è un fiume in piena, mentre parla fa riferimenti e citazioni di continuo, si rischia di perdere il filo del discorso, ma è molto piacevole ascoltarlo, non capita spesso di chiacchierare con uomo che ha un vissuto così intenso, spesso con esperienze al limite. Tutti conoscono in Abruzzo l’imprenditore filosofo Daniele Kihlgren, la stampa mondiale ha parlato di lui, è finito sul New York Times, sul Financial Time, sul Washington Post, e anche noi, (non è la prima volta), abbiamo voluto rincontrarlo per fare il punto della situazione sul progetto Sextantio che dalla sua nascita ad oggi ha percorso molta strada. Ma facciamo un passo indietro. Di origine svedese, una laurea in Filosofia e un patrimonio ereditato dalla famiglia, con la sua Honda 400 Danie-

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le ha girato il mondo, si è messo spesso nei guai e ha vissuto avventure estreme. Ha alle spalle una vita segnata da situazioni tragiche (che ci racconta con molta naturalezza) alternate a periodi fantastici. Un giorno, in sella alla sua Honda, si trova per caso a Santo Stefano di Sessanio, un paese fantasma. Come per una donna, scatta il colpo di fulmine, se ne innamora perdutamente, e dopo qualche tempo ci torna e decide di farlo rinascere. Kihlgren investe il suo patrimonio nel recupero di Santo Stefano di Sessanio trasformando il borgo in provincia dell’Aquila in un “albergo diffuso”. Il suo sogno si realizza attraverso la società Sextantio, ed oggi quel borgo fantasma è diventato un gioiellino visitato da turisti e personalità importanti provenienti da tutto il mondo. Un progetto che è stato in grado di trainare la ripresa economica dell’intero paese, nono-


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Una veduta di Santo Stefano di Sessanio

La bottega della lana

stante il terremoto del 2009 che ha causato il crollo della famosa torre medicea. I progetti del gruppo Sextantio e della Società Dom, che si occupa dell’immobiliare, nascono proprio dall’ambizione culturale di dare dignità nel nostro Paese al patrimonio storico minore e al suo paesaggio. Questo Daniele lo sottolinea più volte durante la nostra chiacchierata. «L’Italia, che ha come identità primaria, -ci spiega Kihlgren- quella di essere il Paese della Storia per eccellenza, ha cancellato una storia minore, esclusa dal paradigma della “classicità”, una storia che evidenzia luoghi di grande suggestione e pregnanza affettiva, è da questo concetto che nasce Sextantio. Il progetto si declina, nei primi due borghi realizzati, Santo Stefano di Sessanio e il secondo esempio, dei Sassi di Matera, quest’ultimo rappresenta l’espressione paradigmatica del patrimonio storico minore, se non addirittura miserabile, caratterizzato da grotte e chiese rupestri abitato fino ai primi anni ‘50 nonostante la malaria e le precarie condizioni igieniche». Un progetto non facile quello di Sextantio, specie all’inizio, occorrevano sì i soldi, ma anche passione, determinazione e un pò di follia. «Santo Stefano, era uno dei 20.000 borghi abbandonati nato sotto l’industria della lana, - ci racconta l’imprenditore- attualmente il suo valore patrimoniale è aumentato di ben tre unità. All’inizio gli abitanti mi hanno visto come un pazzo visionario, oggi lavorano con me in questa mission e sono i primi a contribuire alla tutela del loro patrimonio». A chi è stata affidato il recupero e il restauro? «Più che gli architetti, sono i mastri che hanno ricostruito pietra per pietra con il materiale di recupero. M’è toccato anche litigare con un architetto che nelle stanze avrebbe voluto farmi mettere le poltrone Frau! Pazzesco!». Per la parte di ricerca, Daniele si è avvalso della consulenza

I locali della ex tisaneria

di un’antropologa del Museo delle Genti d’Abruzzo, Nunzia Taraschi che ha studiato gli arredi, le tradizioni, le ricette dei piatti autoctoni, la cultura e i mestieri di questo piccolo borgo. Oggi infatti chi va a Santo Stefano respira un’atmosfera quasi fiabesca, con mobili, tessuti e piatti che riportano indietro di oltre 100 anni. Quando passiamo al discorso soldi ci dice: «Non ha avuto un euro di contributi statali o europei, però devo dire con franchezza (e di certo non si può dire che Daniele non sia franco) che sia l’ex presidente Del Turco, sia Chiodi hanno dimostrato da subito sensibilità ed entusiasmo. L’attuale Consiglio Regionale presieduto da Pagano, mi ha sostenuto con una legge ad hoc che disciplina “l’albergo diffuso”, nessuno può costruire una palazzina qui». La legge va ad incidere in una tipologia d’ospitalità particolare che si coniuga con il recupero architettonico-urbanistico di borghi medievali mai abbandonati. Si tratta nello specifico della Legge regionale n.22 del 9 agosto 2013 avente ad oggetto “Recupero e restauro conservativo dei borghi antichi e centri storici minori della Regione Abruzzo attraverso la valorizzazione del modello abruzzese di ospitalità diffusa”. «Santo Stefano –continua Daniele- costituisce un caso mondiale in materia di conservazione del patrimonio storico minore. La parola d’ordine è inedificabilità, cioè rispettare l’esistente, usare solo materiali locali, non costruire nulla, non aggiungere nulla, non cambiare nulla. A breve vi sarà un accordo tra Comune e Regione che farà di S. Stefano il primo borgo in Italia totalmente inedificabile».

«L’Italia ha cancellato una storia minore una storia che evidenzia luoghi di grande suggestione e pregnanza affettiva è da questo concetto che si è sviluppato il progetto di Santo Stefano di Sessanio»

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in primo piano

All’epoca gli edifici venivano via per meno di 100.000 lire al metro quadrato. L’unico edificio in buone condizioni, il rinascimentale Palazzo delle Logge, gli fu ceduto per 150 milioni di lire. Oggi i prezzi oscillano dai 4.000 ai 7.000 euro il metro quadrato e Kihlgren è proprietario di un quinto del paese medievale. Sextantio intanto fa scuola anche nelle Università straniere. Il caso Sextantio è stato infatti presentato come case study durante il Global Business Research Symposium, organizzato a Valencia dalla St. John’s University di New York, dall’Università CEU Cardenal Herrera di Valencia e dalla Southern New Hampshire University. Passiamo ai numeri. Quando Daniele Kihlgren inizia ad investire a Santo Stefano, a partire dal 2004, il borgo aveva già subito una diminuzione drastica della popolazione dovuta al fenomeno emigrazione. In 100 anni la diminuzione è stata del 90% e nel 2001

Daniele Kihlgren in sella alla sua Honda

lo sviluppo turistico era pressappoco nullo e il 75,5% delle abitazioni non era utilizzato. Nel 2008, a seguito di tutta l’attività di ristrutturazione sostenuta da Sextantio, a Santo Stefano si registrarono circa 7.300 presenze all’anno con una crescita anno su anno a livello esponenziale, il tasso di occupazione è aumentato di 30 volte e conseguentemente le strutture ricettive di tipo alberghiero si sono moltiplicate da 3 a oltre 20. Di questi l’Albergo Diffuso Sextantio rappresenta circa il 30% delle camere e delle presenze. Perdipiù dall’analisi dei dati dell’agenzia del territorio si evidenzia un incremento del 90% circa, nel solo biennio 2006\2008, del valore degli immobili. A Sextantio si sono interessati diversi imprenditori, ultimo in ordine di tempo, Umberto Paolucci, ex numero uno Microsoft. Santo Stefano di Sessanio è risorto senza dubbio per merito di questo imprenditore visionario, e anche la sua economia. Kihlgren ha assunto 25 dipendenti (un gruppo di ragazzi giovani e competenti che crede fortemente in questo progetto) e ha creato un indotto di più di 300 persone. Attualmente, sulla scia del suo “albergo diffuso”, si contano 23 strutture fra locande e bed&breakfast. Il paese ha ripreso vita, dalle vicine vallate vengono per lavorare, la gente ha ricominciato a fare figli, da tutto il mondo si recano qui per sposarsi e il turismo sostenibile continua a crescere. E Daniele come si sente oggi? «È stata molto dura, ma rifarei tutto. Il mio sogno –conclude- è ora quello di salvare altri borghi abbandonati del centro-sud Italia ridandogli un’anima e realizzare alcuni progetti solidali per i paesi dell’Africa»

ASSOCIAZIONE SEXTANTIO, IL PROGETTO DEL RWANDA L’associazione Sexantio e il progetto del Rwanda nascono da una serie di esperienze di Daniele Kihlgren sul territorio dell’Africa, attraversato via terra con propri mezzi, in differenti paesi, con l’obiettivo di fare qualche cosa di concreto che potesse migliorare la qualità della vita della popolazione. Capire quale progetto potesse essere veramente di aiuto è stato l’aspetto più complicato. Ritenendo di non possedere adeguati strumenti conoscitivi, in una realtà troppo complessa, gli interventi non proporranno modelli di organizzazione socioeconomica ma costatando come l’emergenza, insieme più grave e più prevenibile per l’Africa, sia la quantità di esseri umani che muoiono per patologie curabili a costi irrisori, hanno ristretto il progetto al campo strettamente sanitario. L’obiettivo è quello di entrare in tutto il paese, con un progetto di prevenzione così funzionale, andando ad aiutare le fasce più deboli e quindi vulnerabili da un punto di vista sanitario, è tanto elementare quanto efficace in un settore, quello della cooperazione internazionale, particolarmente caratterizzato da progetti non sempre realistici, con sensibili spese generali, con dispersioni del denaro e con tutti quei problemi sui quali c’è ormai un’immensa letteratura. Organizzando una politica articolata di fund raising, il Rwanda potrebbe diventare il primo stato dell’Africa subsahariana ad avere l’accesso alla salute per tutti. L’associazione sta inoltre cercando di organizzare un progetto similare in Burundi, assimilabile sotto molteplici variabili al Rwanda, per vedere se questo modello possa essere un possibile esempio replicabile che possa proporsi come una sorta di servizio sanitario nazionale per i paesi del “Sud” del mondo. Per info: www.associazionesextantio.org

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» di Laura Tinari e Marcella Pace

Abruzzo

regione semplice Si tratta della legge regionale 426/2012 in materia di semplificazione e digitalizzazione tanto voluta e richiesta dal mondo delle imprese e finalmente ottenuta grazie ad un lavoro bipartisan in Consiglio regionale e di concertazione con Confindustria

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ichiedere e ricevere pratiche tramite posta elettronica e posta certificata, ottenere risposte entro 30 giorni, accedere ad una banca dati centralizzata disponibile ad ogni settore della Regione Abruzzo. Sono queste le principali novità di una legge dalla portata rivoluzionaria, destinata a cambiare l’attuale e difficile modo di dialogare tra impresa e Pubblica Amministrazione regionale. L’hanno chiamata “Abruzzo regione semplice”, ma alla giurisprudenza sarà nota come legge regionale n. 426/2012 denominata “Procedimento amministrativo, sviluppo dell’amministrazione digitale e semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale” ed è stata approvata all’unanimità

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dal Consiglio Regionale. La legge è frutto anche di una concertazione con le associazioni di categoria e nello specifico Confindustria, infatti, tutte le operazioni in essa contenute vanno nella direzione del risparmio del tempo e delle risorse al fine di creare un vantaggio competitivo sempre maggiore per le imprese abruzzesi. Entrerà in vigore entro fine anno e i suoi primi firmatari si augurano che venga recepita velocemente per entrare presto a regime. Ne abbiamo parlato con i consiglieri regionali Ricardo Chiavaroli (Pdl) e Carlo Costantini (Mov 139). Nel prossimo numero di Abruzzo Impresa sentiremo invece il mondo delle imprese.


in primo piano Intervista a Riccardo Chiavaroli consigliere Regionale del PdL

 Una legge che risponde ad una

chiara richiesta espressa soprattutto dal mondo delle imprese: snellire la burocrazia della PA. «L’obiettivo dell’intervento è semplificare la vita alle imprese, ai cittadini e ai funzionari della Regione Abruzzo. La legge prevede che tutti i procedimenti siano informatizzati e digitalizzati, che le procedure siano semplificate, stabilendo tempi precisi, qualsiasi richiesta inviata da un’impresa alla Regione (concessione

di permessi, richiesta di contributi o chiarimenti) dovrà essere evasa in 30 giorni, se questo non accadrà il richiedente avrà diritto ad un rimborso con una sanzione a carico della Regione e del funzionario responsabile del procedimento. Una scelta che responsabilizzerà ancor di più i funzionari. Sarà poi creata una banca dati centrale a disposizione di tutti gli uffici regionali così che non ragionino più per compartimenti stagni».  Un’iniziativa bipartisan con una forte mission: riformare la macchina amministrativa regionale. «Si, si tratta di un progetto condiviso, nato da Costantini e da me e poi approvato all’unanimità dal Consiglio regionale. Siamo la prima Regione che interviene in materia, ma neanche qui non si è ancora colta la portata rivoluzionaria di tale provvedimento, che cambierà il modo di lavorare negli uffici della Regione

e per alcuni aspetti anche quello delle imprese».  Il testo è stato concertato con le associazioni di categoria e penso a Confindustria che tanto ha voluto e chiesto questa riforma? «Il testo nasce da nostre intuizioni, ma anche da uno studio similare fatto da Confindustria Abruzzo e in particolare dalla sezione di L’Aquila. Se ne è discusso prima informalmente con loro, tanto che una rappresentanza dell’Associazione stata ascoltata anche in Commissione. Confindustria comunque ha in gran parte avallato il testo così come è. Questa volta è stata la politica a porsi trasparentemente al servizio delle imprese e non il contrario. Questo perché le imprese, anche le abruzzesi, non chiedono più come in passato semplici interventi economici come “contributi”, ma certezza, chiarezza e trasparenza. Precondizioni per affermare le proprie capacità imprenditoriali».

L’intervento di Carlo Costantini consigliere Regionale di Mov139 «Con l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio abbiamo avviato una vera rivoluzione. Un percorso che restituisce centralità ai cittadini e alle imprese in tutte le loro relazioni con la pubblica amministrazione regionale e locale. Un apparato lento, complesso e inefficiente scoraggia la competizione tra imprese e non favorisce la crescita del sistema economico e produttivo del paese. Pertanto misure congiunte volte da un lato ad alleggerire l’azione amministrativa e, dall’altro, a favorire una maggiore partecipazione dei cittadini ai procedimenti amministrativi, insieme alla digitalizzazione del sistema amministrativo, facilitano la riforma radicale del sistema in senso di maggiore efficacia, efficienza, economicità, trasparenza ed imparzialità e contribuiscono alla riduzione di residue aree strategiche che ancora oggi sfuggono alle regole della trasparenza e al controllo delle categorie interessate. La legge si applica a Regione, enti dipendenti, enti locali per tutte le funzioni conferite dalla Regione e gestori anche in

forma privata di servizi di interesse regionale (ad esempio, ARPA, GTM, Sangritana.) e prevede che ogni contributo venga vincolato per legge alla predeterminazione di criteri validi per tutti i potenziali beneficiari. La Regione ha 120 giorni per stabilire – motivandolo – per quali pratiche non bastano i 30 giorni stabiliti dal provvedimento. Trascorsi 120 giorni, per tutti i procedimenti sarà vincolante il termine massimo di 30 giorni. In caso di ritardo, verrà ridotto lo stipendio del dipendente gestore di quella pratica, che al tempo stesso verrà sostituito da un altro addetto, mentre chi subisce il ritardo verrà rimborsato con 1000 euro (100 euro al giorno per un massimo di 10 giorni). Viene introdotta la figura del responsabile della celerità del procedimento; viene assicurata la via telematica per la gestione delle pratiche; il diritto di accesso agli atti è riconosciuto a tutti, senza più l’obbligo di motivazione; viene istituita la Banca dati dei procedimenti amministrativi e un Piano di semplificazione amministrativa»

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» di Denia Di Giacomo | foto concesse da Sara Ciccotelli

WWWORKERS!

La nuova frontiera del lavoro Rimangono seduti dietro un PC e il loro mercato potenziale è il mondo intero, chi sono? I nuovi lavoratori, quelli che grazie alla rete hanno radicalmente cambiato il loro modo di vivere e di lavorare, si fanno chiamare wwworkers

L’hangout del sito wwworkers.it

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l loro strumento principale è la rete, basta un computer, una buona connessione a internet e il loro lavoro procede spedito come non mai. Rappresentano la nuova (almeno in Italia) frontiera del lavoro, recentemente definiti wwworkers, persone che magari rinunciano al posto fisso, oppure non l’hanno mai avuto, giovani in cerca di un’occupazione o semplicemente artigiani che decidono di entrare appieno nell’era dell’e-commerce, scoprendo che in fondo non è poi così difficile e i risultati sono davvero remunerativi. Sono molteplici le tipologie di wwworkers, e non è semplice rappresentarli tutti, proprio perché la rete è uno strumento molto democratico che riesce ad accomunare una infinità varietà di intenti ed obiettivi. Secondo lo Studio “Fattore Internet”, commissionato da Google a The Boston Consulting Group, le P.M.I. presenti su internet sono di gran lunga più vincenti di quelle che sulla rete non sono presenti, fatturano di più, assumono di più, ed esportano al-

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meno il 15% in più all’estero. Ecco dunque nascere nel Nord Italia dei veri e propri distretti industriali, digitali ma il fenomeno si sta velocemente espandendo in tutta Italia, Abruzzo compreso. Tornando ai singoli, numerosi sono gli esempi di persone che hanno cambiato il loro lavoro – e anche la loro vita – grazie alla scelta di sfruttare internet, come ad esempio Luca Gianotti di Tagliacozzo, ex funzionario di un comune in provincia di Reggio Emilia e attualmente wwworkers come guida escursionistica, oppure Nicola Trivilino di Lanciano, impiegato in banca per quasi vent’anni e poi riuscito a far diventare la propria passione per i motori un vero e proprio lavoro online creando un portale informativo sul mondo della simulazione di guida. Le storie sono davvero tantissime e si possono trovare sul portale wwworkers.it, e sì, perché questi lavoratori si sono organizzati facendo gruppo, e ogni anno si ritrovano a Bologna per il Wwworkers Camp, un meeting dedicato ai lavoratori della rete, che fanno rete!


in primo piano

IL GIARDINO DEI TALENTI E a proposito di wwworkers parliamo di una interessante iniziativa che ha coinvolto gli abitanti di San Valentino in Abruzzo Citeriore, grazie alla consapevolezza che oggi è importante creare opportunità di lavoro grazie ad internet, parliamo di “Il giardino dei talenti”. Nato nel 2011 dall’amministrazione comunale di San Valentino, guidata dal sindaco Angelo D’ Ottavio, questo interessante progetto è un piccolo ma chiaro esempio di come potrebbe essere possibile sostenere i giovani del territorio con poche semplici mosse. Ad esempio quella di mettere a loro disposizione uno spazio concreto, una connessione ad internet e della buona formazione per inserirsi nel mondo del lavoro. “Il Giardino dei talenti”, ha come obiettivo quello di dare ai ragazzi che vivono in un piccolo comune concrete opportunità per sviluppare il proprio talento, misurare le proprie capacità e potenzialità, formandosi e soprattutto confrontandosi con gli altri. Alcuni ragazzi che hanno partecipato al progetto e la coordinatrice del progetto stesso, la dottoressa Sara Ciccotelli, hanno partecipato con successo anche allo scorso Wwworkers Camp, dove hanno raccontato la loro storia portando un pezzo d’Abruzzo.

Intervista a Sara Ciccotelli

 Come procede il progetto Il giardino dei Talenti? «A San Valentino è cambiata l’amministrazione e il progetto è fermo, ma credo che abbia stimolato molte riflessioni in altre amministrazioni locali che hanno percepito (o magari stavano già pensando a una iniziativa simile), l’im-

L’assessore D’Ottavio durante la giornata di presentazione del progetto insieme a Giampaolo Colettti, ideatore di wwworkers.it collegato in videoconferenza

coordinatrice del progetto “Il giardino dei talenti”

portanza, in un momento di crisi come questo, di fornire ai nostri ragazzi delle opportunità, per far sviluppare e rendere estremamente concrete le loro idee e il loro potenzialità».  Come nasce il progetto e come prosegue? «Il progetto nacque da una iniziativa che vedeva muoversi, in sinergia il Comune, la Provincia e la Regione Abruzzo, oggi la Provincia di Pescara ha lanciato un contest specifico su un progetto comunitario e sta lavorando con il vice presidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione, ad un progetto ancora più organico, coinvolgendo altri partner. La soddisfazione più grande è stata vedere le evoluzioni normative in materia, i vari decreti sviluppo, emanati dopo l’avvio del progetto di San Valentino, hanno offerto un supporto legislativo stimolando la

nascita di acceleratori d’impresa e spai per il co-working. Un progetto molto interessante è nato a Pescara, BorgoDigitale e altri simili stanno nascendo dovunque per ospitare i nuovi artigiani: gli artigiani della rete».  C’è qualcuno che sfruttando il progetto è riuscito a creare una sua realtà aziendale? «Si, alcuni ragazzi, in particolare i primi che hanno creduto con in questo progetto, oggi stanno mettendo a frutto il “talento”, sono bastati pochi mesi di formazione nel “giardino dei talenti” per affacciarsi nel mondo del lavoro e riuscire a entrare nel mercato del webmarketing. Grazie alla partecipazione a specifiche iniziative organizzate in questi ultimi anni, oggi hanno potuto costruire una propria rete di contatti, che in alcuni casi si sono trasformati in clienti della loro attività»

Fonti: wwworkers.it e www.ilsole24ore.it

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Una riunione direzionale della Solis Spa

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Solis, un’altra idea di energia

Il gruppo, che partendo dall’esperienza del settore fotovoltaico è stato in grado di sviluppare anche innovative soluzioni tecnologiche in tutte le altre energie rinnovabili, è guidato dal dinamico Danilo Di Florio

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» di Marcella Pace ed Eleonora Lopes » foto di Denia Di Giacomo

nnovazione, tecnologia e assistenza. Queste le parole chiavi per descrivere la Solis Spa, azienda abruzzese che partendo dall’esperienza del settore fotovoltaico ha sviluppato anche innovative soluzioni tecnologiche in tutte le altre energie rinnovabili quali i sistemi di accumulo, le mini turbine per l’eolico e il solare termico. Con oltre 50 MWp di installazioni già realizzate e diversificate in impianti piccoli, medi e grandi, la Solis Spa si posiziona sul mercato dell’energie rinnovabili come uno specialista, un vero e proprio consulente che affianca il cliente in ogni fase del lavoro: dalla progettazione e la scelta di canali di finanziamento preferenziali fino alla manutenzione e al monitoraggio dell’impianto. A guidare questa dinamica realtà, nata nel 2005, Danilo Di Florio, instancabile imprenditore con idee innovative. La Solis Spa si pone quindi come una realtà all’avanguardia in grado di costruire soluzioni su misura per ogni tipologia di cliente, dal piccolo privato fino agli stabilimenti industriali. Inoltre, Solis Spa è anche produttore di

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Il direttore tecnico Fabio Porreca in riunione con gli ingegneri

energia; l’azienda ha già realizzato un vero e proprio parco solare di proprietà di oltre 2 MWp all’interno della zona industriale di Casoli, in provincia di Chieti, e sta realizzando impianti di produzione per circa 7 MWp in partnership con altre aziende. La continua ricerca, gli investimenti e l’alta formazione professionale del proprio team, hanno reso la Solis Spa un gruppo societario forte e dinamico, capace di intraprendere grandi progetti come Solis Green Log, il primo polo del freddo alimentato con energie rinnovabili. Agli impianti di energia rinnovabile si chiedono principalmente due grandi risultati: efficienza e produttività. La Solis Spa per garantire questi obiettivi ha creato la SolisLab, una divisione interna dell’azienda dedicata alla manutenzione e al monitoraggio. SolisLab grazie ad un sistema di controllo remoto collegato all’inverter, esamina la produttività dell’impianto 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, analizzando ed elaborando continuamente i dati rilevati in modo da intervenire in caso di anomalie, con la garanzia di poter risolvere il problema entro 48 ore anche su impianti realizzati da altri fornitori. Accanto ad una manutenzione programmata degli impianti, la Solis è in grado di offrire anche una serie di servizi utili ad una perfetta resa degli impianti quali: gestione del verde, sfalci e potature; controllo impianto di videosorveglianza ed antintrusione; controllo recinzioni; controllo stato di usura guaine impermeabilizzanti di copertura e controllo occlusione canali e discendenti. Accanto all’assistenza tecnologica e tecnica, la Solis offre ai propri clienti anche una consulenza fiscale e amministrativa necessaria per la gestione ottimale dell’impianto e per assicurarsi la massima continuità del rendimento dell’investimento. Parte dall’Est il business estero della Solis Spa. Romania e Moldavia sono i primi Paesi nei quali l’azienda sta lavoran-

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Una vista dall’alto della sede operativa Solis SpA

do per realizzare importanti impianti fotovoltaici e portare la propria esperienza e capacità in nuovi mercati da esplorare. Dall’Europa il mercato estero per la Solis si sviluppa anche in Nord Africa, grazie ad operazioni realizzate in joint venture con le due principali società del settore energetico. Una collaborazione importante che permetterà all’azienda di realizzare grandi e innovativi progetti utilizzando la principale risorsa di questi paesi, il sole. Ultimo successo in casa Solis è Solis Green Log, il primo polo del freddo in Italia ad essere alimentato da energia rinnovabile. Grazie a continui studi, approfondite ricerche e attente analisi, la Solis Spa è riuscita a realizzare un polo logistico del freddo interamente alimentato con energie Highlights Solis SpA Fatturato 2012 € 17.275.000 Capitale sociale € 4.020.000,00 i.v. Numero dipendenti 70 Impianti FV installati oltre 50 MW Impianti FV in manutenzione 50 MW Impianti di proprietà oltre 5 MW

Il rendering del nuovo progetto Solis Green Log


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Di Florio in Senegal per il progetto solidale “Un Sogno per Nenette”

rinnovabili, un’impresa “green” realizzata nel cuore dell’asse logistica Nord-Sud ed Est-Ovest della penisola italiana. In un’area di circa 38.000 metri quadrati, nella Val di Sangro, in Abruzzo, la Solis Spa ha quindi realizzato un parco logistico del freddo unico, una realtà all’avanguardia in fatto di innovazione tecnica e tecnologica. Solis Green Log è una infrastruttura integrata nella rete nazionale “del freddo”, in grado di fornire non solo gli spazi logistici ma tutti i servizi relativi all’attività che prevedono un innovativo utilizzo integrato delle fonti energetiche alternative: l’alimentazione in loco delle celle frigorifere,

Alcuni impianti fotovoltaici a Nenette

ricarica dei mezzi elettrici, servizi accessori di manutenzione, rifornimento carburanti, segreteria e assistenza amministrativa. Solis Green Log è una novità anche per i costi altamente competitivi con i quali entra sul mercato. Studi di fattibilità e una perfetta conoscenza dei costi dell’energia fanno del nuovo polo una piattaforma logistica estremamente competitiva per le tariffe. Il servizio altamente qualitativo e innovativo del polo si posiziona sul mercato con costi notevolmente più bassi rispetto ad altre realtà già esistenti, in quanto si consuma l’energia prodotta in esclusiva per il polo e quindi non si attinge alla rete elettrica nazionale.

Il team della Solis SpA

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a tu per tu con Danilo Di Florio

 Com’è nata la scelta di dedicarsi alle energie rinnovabili? «A metà degli anni ‘90, vennero introdotte delle leggi regionali che stanziavano finanziamenti a fondo perduto per il fotovoltaico. Già in quel momento l’idea cominciò a stuzzicarmi. Il principio era molto semplice. Il sole è un’energia inesauribile a costo zero. Dunque alla lunga non poteva che avere un felice riscontro».  Qual è il valore aggiunto dei

servizi Solis? «La Solis non è solo fotovoltaico, ma si occupa di energie rinnovabili a tutto campo. Prima mission per la nostra azienda consiste nell’attivazione di nuove tecniche di risparmio energetico. Ecco perché al fotovoltaico abbiamo affiancato impianti di solare termico, sistemi di accumulo energetico, mini eolico. Insomma tutte quelle soluzioni per produrre un reale efficientamento energetico. Se entriamo in un’azienda è per massimizzare la produzione. L’energia non può e non deve essere fine a se stessa, ma creare un ulteriore valore».

 Dopo un boom iniziale

il fotovoltaico ha avuto una battuta di arresto. In che modo Solis riesce a mantenere la sua posizione da leader nel mercato? «Molti dei nostri concorrenti si trovano oggi in difficoltà per un motivo: si sono lanciati su investimenti che in un certo momento sembravano delle opportunità, ma che nella realtà dei fatti si sono rivelati il contrario. Il campo delle energie rinnovabili è fatto di investimenti a medio-lungo termine. Pensiamo ad esempio al conto energia

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che ha una durata di almeno 20 anni. Va da sé che anche le fonti finanziarie a disposizione di una determinata azienda debbano essere a medio-lungo termine. Inoltre, la Solis ha arricchito la sua offerta attraverso servizi ben più ampi del solo fotovoltaico, come il campo della manutenzione. Abbiamo creato Solis Lab, una divisione interna, dedicata alla manutenzione e al monitoraggio degli impianti fotovoltaici, anche quelli installati da altri, per controllarne la perfetta resa ed intervenire tempestivamente in caso di anomalie».

 Con la chiusura del quinto conto energia, il governo ha dato uno stop agli incentivi nel fotovoltaico. Che pagina si apre nel settore? «Il V conto energia - il programma europeo di incentivazione in conto esercizio della produzione di elettricità da fonte solare mediante impianti fotovoltaici permanentemente connessi alla rete elettrica, ndr - ha creato false illusioni. La sua chiusura ha il beneficio di aver posto fine ad aspettative fasulle. La nostra azienda si sta orientando verso la grid parity – il punto in cui l’energia prodotta da fonti rinnovabili raggiunge lo stesso prezzo di quella elettrica, ndr- attraverso impianti interamente alimentati da rinnovabili senza alcun allacciamento all’energia tradizionale».  Solis ha appena creato il

primo polo logistico del freddo interamente alimentato da rinnovabili. Com’è nato questo progetto? «Solis Green Log è nato quasi per

caso. Notai questo rudere che altro non era che l’ex mercato di Atessa, di fronte la stazione ferroviaria. Abbiamo modificato e bonificato l’intera area, circa 38.000 mq nella Val di Sangro. Ma non ci bastava creare dei semplici capannoni/magazzino. Ne è nata, in pochissimo tempo, la Solis Green Log una vera impresa “green” realizzata nel cuore dell’asse logistica Nord-Sud ed Est-Ovest della penisola italiana. La prima in Italia e, con questa soluzione innovativa, anche in Europa. Si tratta di un polo logistico del freddo interamente alimentato con energie rinnovabili. Solis Green Log è una infrastruttura integrata nella rete nazionale “del freddo”, in grado di fornire non solo gli spazi logistici ma tutti i servizi relativi all’attività che prevedono un innovativo utilizzo integrato delle fonti energetiche alternative: l’alimentazione in loco delle celle frigorifere, ricarica dei mezzi elettrici, servizi accessori di manutenzione, rifornimento carburanti, segreteria e assistenza amministrativa. Il tutto a costi altamente competitivi, in quanto si consuma l’energia prodotta in esclusiva per il polo e quindi non si attinge alla rete elettrica nazionale. Ma oltre a queste funzioni, Solis Green Log si sviluppa anche su un secondo binario. Quello di progetto all’avanguardia, frutto di molta ricerca ed innovazione tecnologica. Su questo piano abbiamo già avviato dei contatti con una ditta araba che sarebbe interessata a realizzare questo progetto a Dubai e siamo stati contattati anche dal Giappone e dal Brasile cha hanno mostrato lo stesso interesse».

 A proposito di estero, quali

sono i mercati di riferimento fuori

penisola ai quali si sta aprendo la Solis? «Stiamo realizzando dei nuovi impianti in Romania e in Moldavia. Buone prospettive arrivano anche dall’Olanda. Ma il nostro mercato naturale è senza dubbio il Nord Africa, per due motivi principali. Innanzitutto la prima risorsa di questi paesi è il sole. In secondo luogo perché c’è moltissima domanda. In Congo, per esempio, abbiamo realizzato, grazie ad una collaborazione con la Banca Mondiale e con la Steg, ovvero l’Enel tunisina, un villaggio turistico nella jungla, interamente alimentato da un parco fotovoltaico. Ma in Africa ci “appartiene” anche un progetto di solidarietà che stiamo portando avanti insieme all’Istituto Superiore “Algeri Marino” di Casoli e all’associazione “Una Scuola di Arcobaleni” di Bassano del Grappa con i quali, in Senegal, abbiamo installato un piccolo impianto fotovoltaico sui pozzi, che consente di portare l’acqua nei villaggi, avere energia per il poliambulatorio e la scuola, il tutto con un personale formato sul luogo stesso così da renderli autonomi. L’unico rischio, purtroppo, per questo tipo di iniziative è dato dall’instabilità politica di questi paesi».

 Cosa bolle nella pentola di Solis? «I progetti sono sempre moltissimi. È importantissimo avere dei sogni. Ma è fondamentale poi impegnarsi per renderli realtà. L’essenziale è essere tenaci e riuscire ad individuare la strada più semplice per realizzarli. Molti dei progetti Solis partono da idee banali ed ovvie che però si rivelano delle grandi intuizioni»

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incarichi&carriere

CONFINDUSTRIA CHIETI, DOMENICO MELCHIORRE ALLA GUIDA DEI GI

Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Chieti ha un nuovo presidente. Si tratta di Domenico Melchiorre, socio nell’azienda di famiglia - la TAIM srl di Atessa - che da oltre 25 anni progetta e realizza impianti e macchinari destinati alle industrie. Il neo eletto subentra al presidente uscente Riccardo D’Alessandro. «Gli approfondimenti riguardanti i mercati internazionali, la sostenibilità delle nostre realtà aziendali, il gioco di squadra, le reti di imprese e la centralità del valore umano sono gli elementi su cui far confluire l’attenzione di tutto il Gruppo» ha dichiarato Domenico Melchiorre. Parole d’ordine del suo mandato saranno “Internazionalizzazione, Green economy & Efficientamento energetico, Valore umano & Formazione, Spirito di squadra”. Il presidente sarà affiancato dal Consiglio Direttivo del Gruppo Giovani composto da Manuela Antenucci (IMISCA srl); Pasquale Contento (Darsena srl); Federico De Cesare (Impresa Costruzioni De Cesare Ing. Ulrico Srl); Manolo Di Prinzio (Openjobmetis Spa); Katia Di Vito (DI VITO srl); Vanessa Elisii (CT POINT Spa); Eliana La Rocca (Valagro SpA); Alessio Lorenzi (Taumat srl); Pietro Marino (V.I.P. Vasto Impresa Portuale srl); Leonardo Mastrangelo (ECOLOGICA VALTRIGNO Srl); Marcello Melizza (MFM Snc); Pierluigi Pace (Argo Consult); Emidio Pascucci (Cartotecnica Pascucci Srl); Stefano Perazzelli (Team Consulting Services Srl).

CISL ABRUZZO MOLISE, SPINA E’ IL SEGRETARIO

È Maurizio Spina il segretario della neo struttura sindacale, nata dalla fusione di Usi Cisl Abruzzo e Molise. L’elezione è avvenuta nel corso del primo Consiglio delle due strutture sindacali regionali alla presenza del segretario nazionale, Raffaele Bonanni. Il nuovo sindacato è il frutto di un percorso incentrato sul cambiamento dell’organizzazione, sia sul piano interno che nei confronti degli interlocutori istituzionali, iniziato un anno fa con la sottoscrizione di un patto federativo tra le due Unioni sindacali regionali. Una riforma ambiziosa e complessa, progettata da tempo e decisa dalla Cisl nazionale, che non riguarderà solo la struttura orizzontale ma anche quelle verticali. Questa esperienza di interregionalizzazione interesserà tutte le Federazioni regionali.

CONFINDUSTRIA, EUGENIO STARITA NEO PRESIDENTE SEZIONE CHIMICA FARMACEUTICA

Ancora un passo in avanti nel Progetto AGGREGA, il programma di avvicinamento tra le associazioni Confindustria di Chieti e Pescara. Nel corso della prima Assemblea della Sezione Unificata Chimica - Farmaceutica - Gomma -Plastica - Cartario - Vetro delle due Territoriali. È stato nominato presidente Eugenio Starita. Sarà affiancato dal vice presidente Graziano Marcovecchio e dai consiglieri: Giuseppe De Meis, Antonio Di Donato, Aldise Fabrizio Calgione, Pietro Dell’Orefice e Mario Puccioni. Il neo presidente, dopo i ringraziamenti di rito per la fiducia accordata, ha tracciato le linee guida del suo mandato, chiedendo alle aziende di voler condividere, in modo sistematico, tempi e strumenti per la messa a fuoco di alcuni problemi/ criticità del settore.

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COSTRUIAMO IL SUCCESSO DEI NOSTRI CLIENTI

Formazione

Finanza d’Impresa

Qualità e Ambiente

Sicurezza e Igiene nei Luoghi di Lavoro

Direzione d’Impresa

Sistemi Informatici Aziendali

Un’impresa vincente deve produrre qualità per soddisfare i clienti e generare valore per la sua proprietà, controllando i propri impatti ambientali, gestendo l’efficienza e l’efficacia delle sua attività, rispettando i diritti umani, per governare “il rischio imprenditoriale” e proporsi al mercato e al sistema creditizio come un brand impegnato nello sviluppo sostenibile, garanzia di continuità del business. Un modello organizzativo competitivo, ma anche agile e flessibile, deve controllare sistematicamente le proprie prestazioni, nella consapevolezza che il controllo genera attenzione e quindi pone le condizioni per incrementare il coinvolgimento e l’efficienza, in altri termini, garantire il successo della propria azienda. Profili Aziendali, partner delle imprese nel loro sviluppo, assiste i suoi clienti nel raggiungimento di questi obiettivi, mettendo a loro disposizione un gruppo di tecnici altamente qualificati in grado di implementare sistemi di gestione conformi ai più elevati standard internazionali. I numerosi interventi di successo già realizzati, sono la garanzia della nostra professionalità e competenza, che hanno guidato le nostre aziende clienti verso la certificazione, stabilendo precisi obiettivi temporali ed economici. La profonda conoscenza degli standard internazionali da parte dei propri tecnici, permette alla PROFILI AZIENDALI di realizzare sistemi integrati inerenti le diverse normative di riferimento, offrendo l’opportunità alle aziende di raggiungere i più elevati livelli di eccellenza. Servizi Offerti UNI EN ISO 9001:2008

UNI EN ISO 22000:2005

SA 8000:2001

UNI EN ISO 14001:2004

ECOLABEL

Regolamento EMAS

OHSAS 18001

BRC E IFS

UNI 10939:2001

Sede legale e Uffici: via Ungaretti, 4 - 64013 Corropoli (TE) Tel.: +39 0861 855809 - Fax: +39 0861 807035 E-mail: info@profiliaziendali.it Web: www.profiliaziendali.it


incarichi&carriere

CLUB NAUTICO, DI BARTOLOMEO NUOVO PRESIDENTE

Riccardo Di Bartolomeo è il nuovo presidente del Club Nautico di Pescara. Dopo i successi in campo agonistico, culminati con il mondiale di Ancona, il velista ha raggiunto un altro traguardo, con l’elezione da parte dell’assemblea generale dei soci del Club Nautico Pescara. Di Bartolomeo sarà affiancato da Elvira Nicolai, Enrico Mazziotti, Fabio Cosentino, Aldo Agata, Giampiero Bovani, Rodolfo Fiorini, Mario Luciani, Fabio Di Tullio, Felice Ruscetta, Francesco Di Filippo, Luigi Pasetti, Domenico Sassoe, Alberto Appolloni.

INPS, PIETRO IOCCA PRESIDENTE DEL CIV

Pietro Iocca, ex segretario della CISL Molise è stato eletto presidente del Civ (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS), l’organo che predispone le linee di indirizzo generale e gli obiettivi strategici dell’Inps, in rappresentanza dei lavoratori dipendenti del settore pubblico. L’elezione è avvenuta nella prima seduta del Consiglio, dei 22 membri disegnati dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi e nominati con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. Su proposta del neo eletto presidente, i componenti del Civ hanno proceduto anche all’elezione del vicepresidente, Fabio Pontrandolfi, della Confindustria, in rappresentanza dei datori di lavoro del settore privato. «È un incarico prestigioso, di cui la CISL AbruzzoMolise è orgogliosa - ha dichiarato il segretario CISL AbruzzoMolise, Maurizio Spina-. Siamo convinti che svolgerà il suo lavoro, come ha sempre fatto, con competenza e responsabilità, tenendo fede sempre ai valori della nostra Organizzazione, che sono stati alla base di tutta la sua vita Sindacale nei vari incarichi che ha ricoperto».

AGRONOMI DI PESCARA, CONFERME E NUOVE NOMINE

Novità e conferme all’interno del Consiglio dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Pescara. Paolo Sonni è stato confermato alla presidenza, mentre la vice presidenza è stata assegnata al neoeletto Matteo Colarossi. Per quanto riguarda le cariche di segretario e tesoriere sono state riconfermate a Umberto De Massis e Giuseppe Farina mentre, Ernesto Bufo, il neoeletto Luca Dell’Orso e Antonello Lapioli ricopriranno le cariche di consiglieri. La categoria dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali svolge la propria consolidata attività non solo nel comparto agroforestale, ma da qualche anno anche in campo alimentare, territoriale ed estimativo, settore, quest’ultimo, del quale possiede anche l’esclusività della docenza nell’istruzione scolastica superiore. Nello specifico tale professione ha il compito di gestire e progettare le attività agrarie e silvicolturali, il paesaggio agrario e forestale con tutto ciò che concerne l’attività e le produzioni delle aziende agricole, dal vino all’olio, dall’ortofrutta al vivaismo, dalla zootecnia alla gestione dei pascoli montani.

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incarichi&carriere

CNA ABRUZZO, CONFERMATI ALLA GUIDA LUPO E DI COSTANZO

Presidente e direttore confermati alla Cna abruzzese. Italo Lupo e Graziano Di Costanzo resteranno in carica per altri 4 anni. Lo ha deciso l’assemblea elettiva della confederazione artigiana, riunita a Pescara nella sala Petruzzi di via delle Caserme. Con Lupo e Di Costanzo, entrano a far parte della nuova presidenza anche Franco Cambi (Pensionati ed Ecipa), Savino Saraceni (Chieti), Franca Sanità (Avezzano), Giorgio Stringini (L’Aquila), Gianfredo De Santis (Teramo) e Riccardo Colazilli (Pescara). A completare il nuovo team della Cna abruzzese, i presidenti delle diverse Unioni di mestiere. Sono Gianluigi Carota (Fita); Nicolò Giorgio Cerretani (Costruzioni); Marco Filippo D’Andrea (Comunicazione e terziario avanzato); Marco Di Carlo (Commercio e turismo); Mario Di Giacomo (Produzione); Giovanni Di Michele (Federmoda); Franco Muffo (Installazione e impianti); Attilio Petrini (Servizi alla comunità); Tito Rubini (Artistico e tradizionale); Tonino Teodori (Benessere e sanità). Petrini e Di Giacomo, inoltre, sono stati eletti anche nei rispettivi organismi di presidenza nazionale. Designati, infine, i componenti della nuova direzione e della nuova assemblea regionale.

SASI, SCUTTI RICONFERMATO MA SOLO PER POCHI MESI

Domenico Scutti continuerà a guidare il cdA della Sasi, la società che gestisce il servizio idrico di Lanciano, fino al massimo gennaio 2014. In vista della fusione con la Isi, la società del patrimonio delle reti, nel corso dell’ultimo consiglio di amministrazione, è stato stabilito che il mandato non durerà i tre anni previsti ma solo fino al processo di unificazione. Scutti sarà affiancato dai consiglieri Brunella Tarantini, dipendente del Comune di Lanciano, e Patrizio D’Ercole, ex presidente dell’Isi, la società proprietaria delle reti idriche. Si tratta dei tre nomi presentati dal centrosinistra, in corsa contro la lista Udc con Vincenzo Palmerio, membro del Cda uscente, Enzo Menna ed Egidio Iezzi e quella del centrodestra con Patrizio D’Ercole, Antonio Remossi e Silvia Torricella. Scutti è stato nominato presidente con 42 quote, poi la Tarantini entra nel Cda con 21, 5 quote, assieme al componente del Pdl, Patrizio D’Ercole con 19 quote. Incerta la conferma di quest’ultimo, ex presidente dell’Isi, che non è dipendente comunale, requisito invece che chiedeva la Regione. Al suo posto entrerebbe il secondo della lista Pdl, Antonio Remossi, funzionario del Comune di Castel Frentano. Eletto all’unanimità il collegio dei revisori: presidente Francesca Simone, poi Guido Berardi e Simone Fontana.

TIBERIO GUIDA LA CONFCOMMERCIO DI CHIETI

Marisa Tiberio, commerciante di Chieti, è il nuovo presidente della Confcommercio della provincia di Chieti. E’ stata eletta a seguito dell’assemblea elettiva tenutasi al Palazzo degli Studi di Lanciano. La lista Tiberio ha riportato 296 preferenze, contro le 130 della lista di Gianfranco Suriani. La Tiberio è stata vicepresidente nel corso dell’ultima presidenza Allegrino. Ed è stato proprio da lei, e da altri consiglieri, che è nata la polemica, con dimissioni e perplessità circa la gestione Allegrino, arrivata al centro di un’inchiesta della Procura di Chieti.

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incarichi&carriere

Rodolfo De Laurentiis, al vertice di Confindustria Radio Televisioni

Ha preso vita ufficialmente, con l’assegnazione delle cariche rappresentative, Confindustria Radio Televisioni. Nella prima assemblea, che si è tenuta a Roma, sono stati nominati i vertici: Rodolfo De Laurentiis è stato eletto presidente, Emilio Carelli, Maurizio Giunco e Vincenzo Prochilo sono i tre vice presidenti. L’associazione, costituita lo scorso giugno tra Rai, Mediaset, Sky, La 7, Telecom Italia Media e Frt – Federazione Radio Televisioni, per la prima volta riunisce in un nuovo soggetto le principali aziende radiotelevisive italiane: dal servizio pubblico agli operatori privati nazionali, alle piccole e medie imprese operanti sul territorio. Altre società, in questi mesi, hanno aderito all’Associazione, che rappresenta così la quasi totalità del mercato televisivo italiano. Classe 1960, nato a Collelongo, Rodolfo De Laurentiis nel 2001 viene eletto alla Camera dei Deputati e quindi rieletto nel 2006. Nel 2008 è candidato alla presidenza della Regione Abruzzo con UDC-UDEUR. Nel febbraio 2009 viene nominato Consigliere di Amministrazione della RAI – Radiotelevisione Italiana. Dal 2012 è presidente onorario dell’associazione culturale Abruzzo Moderno.

POLO AGIRE, DI PAOLO CONFERMATO ALLA PRESIDENZA

Il Cda di Agire Scarl, la società consortile che gestisce il Polo di innovazione dell’agroalimentare d’Abruzzo è stato rinnovato. Alla presidenza ancora una volta Salvatore Di Paolo. Vice presidente William Di Carlo, amministratore delegato Donato De Falcis, affiancati dai consiglieri Simone Caruso, Paolo D’Amico, Giovanni Di Giosia, Mauro Di Zio, Carmine Falcone, Costanzo Fellini e Mario Nucci. Consiglieri di nuova nomina, invece, risultano essere Alessandro Nicodemi, Massimiliano Volpone e Antonio Zaritto. Del Polo di innovazione Agire, il primo a vedere la luce in Abruzzo, fanno parte oltre cento tra piccole e grandi imprese del comparto agroalimentare a livello regionale; le università di Chieti-Pescara, L’Aquila e Teramo; l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G.Caporale”; alcuni tra i principali centri di ricerca abruzzesi. «A un anno e mezzo dall’avvio delle attività del Polo Agire – ha affermato il presidente Di Paolo – siamo orgogliosi di aver contributo a creare un’identità dell’agroalimentare d’Abruzzo e, ancor di più, di aver reso una realtà l’unione delle forze tra piccole e grandi imprese. Nell’orizzonte temporale dei prossimi due anni, che vedrà di nuovo all’opera un Cda sostanzialmente invariato, riteniamo di dover centrare ulteriori e preziosi obiettivi. Tra questi, il potenziamento delle iniziative per l’internazionalizzazione delle nostre imprese, la certificazione di qualità dei processi e l’alta formazione dei nostri addetti. Vogliamo che nel prossimo futuro le imprese agroalimentari abruzzesi siano non solo unite, ma anche molto preparate e competitive».

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» di Denia Di Giacomo - foto concessa da Nicola Fossaceca

“I

l suo pianeta è Urano, il suo elemento è l’aria, l’Acquario è il più anticonformista dello zodiaco, con una enorme capacità di innovare e costruire. Molto amante della libertà l’acquario ha bisogno di esprimersi e muoversi, profondamente convinto di tutto quello che fa”. Questa è la breve descrizione del segno zodiacale dell’acquario, sotto il quale nasce Nicola Fossaceca 30 anni fa, ci si può anche non credere, ma a me sembra quasi il suo ritratto. Nicola Fossaceca, è un giovane chef che insieme a suo fratello Antonio (in sala) porta avanti un noto

ristorantino di pesce a San Salvo, “Al Metrò”, così si chiama. Ma in barba alla sua giovane età questo purosangue dei fornelli all’età di 29 anni si è guadagnato una stella Michelin, la nota guida annuale rivolta al turismo e alla gastronomia diventata ormai gioia e dolori dei migliori chef d’Italia e non solo. Ottenere una stella Michelin a questa età non è da tutti e lo sa bene anche Nicola Fossaceca che si dice ancora entusiasta ma stremato di questo lungo periodo nel quale la sua è stata una continua ricerca della perfezione, almeno della “sua”perfezione.

RISTORANTE AL METRÒ, UN ANGOLO DI FAMIGLIA

«L

a mia famiglia è di origini molisane ma sin da quando ero piccolo i miei genitori, Antonietta e Domenico, hanno viaggiato molto per lavoro, fino a quando non approdarono a Roma, dove mio padre stava partecipando ai lavori per la costruzione della metropolitana. Quando decisero di tornare nei loro territori, nel 1978, misero su una pasticceria e la chiamarono “Al metrò”, una sorta di omaggio ai sacrifici che avevano fatto stando fuori». Ed è proprio nella pasticceria artigianale dei genitori che Nicola Fossaceca comincia ad “assaporare” il gusto dell’arte culinaria. Nel laboratorio, con tutti i suoi profumi e la

mescolanza di ingredienti necessari per preparare torte e pasticcini, Nicola vi passava molto tempo, quasi una seconda casa, alcune volte ritenendo quel luogo anche troppo stretto per la sua fantasia. Crescendo, gli orizzonti famigliari si sono ampliati e dopo essersi diplomato all’Istituito Alberghiero, Nicola insieme a suo fratello maggiore, decide di gestire la parte culinaria di Al Metrò, con al massimo 30 coperti, proprio alle spalle della pasticceria. Piatto forte ”Triglia in scapece”, una triglia fresca conservata poi in aceto, pastellata allo zafferano fritta e accompagnata con olio, aceto e miele. Detta così sembra semplice, ma in realtà è un capolavoro!

E poi ravioli di ricotta in brodo di crostacei, cannolicchi con salsa d’aglio rosso di Sulmona e prezzemolo e molti altri piatti meravigliosi…piccole opere del gusto che a quanto pare hanno conquistato il sofisticato palato dei giudici della guida più temuta dai ristoratori. Un’atmosfera molto semplice quella che si respira Al Metrò, solo buona cucina e buon vino, ambiente accogliente ma non costruito, in pieno stile Nicola Fossaceca. Ultimo successo in ordine di tempo per il ristorante di San Salvo che ha appena ottenuto un punteggio di 15, 5/20 nella Guida dell’Espresso “I ristoranti d’Italia” 2014, mezzo punto in più rispetto allo scorso anno.

Le parole di Nicola Fossaceca «Al ristorante, soprattutto se parliamo di quelli di un certo livello, la qualità deve essere una base imprescindibile, poi è il consumatore a decidere se il prezzo pagato è giusto o meno, il ristoratore, se è corretto, ha la piena consapevolezza dei propri prezzi e sceglie di applicarli secondo dei precisi canoni»

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«La marcia in più di un ristorante è la ricerca, e questo concetto deve coinvolgere la qualità della materia prima, l’attenzione per la preparazione dei piatti e, cosa fondamentale, la formazione del suo staff»


New generation

storie&persone

Nicola Fossaceca

D

iplomato all’Istituto Alberghiero

Nicola Fossaceca comincia sin da subito la sua personalissima ricerca nel mondo dell’arte culinaria, attraverso corsi di formazione, stage e incontri con i più grandi maestri italiani. Moreno Cedroni, della scuola di Gualtiero Marchesi, Mauro Uliassi dell’omonimo e famoso ristorante a Senigallia, che Nicola ricorda bene per la sua grande organizzazione e concretezza e poi anche lo stretto rapporto con il noto abruzzese Niko Romito. «Non vorrei risultare campanilista nell’affermare che Niko è uno dei miei punti di riferimento, non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello personale e umano. Ogni cuoco ha il suo stile e la sua bravura e tutti meritano grande rispetto per il loro lavoro, ma quello che Niko Romito è riuscito ad insegnarmi è qualcosa di più, un valore intangibile che spero un giorno di poter trasmettere a mia volta». Parlando di sogni nel cassetto Nicola ci svela: «Mi piacerebbe aprire un bel ristorante sul mare, un posto semplice ma elegante dove si possa godere della buona cucina ma anche farsi coinvolgere da una bella vista». E poi parlando degli ingredienti della sua cucina ci racconta: «Io cerco di usare sempre prodotti di ottima qualità e a chilometro zero, ma spesso la filiera cortissima non è sempre possibile, bisogna essere sinceri nell’ammetterlo». È un ragazzo umile Nicola, consapevole delle proprie potenzialità ma non per questo privo di modestia e voglia di crescere in modo concreto, senza luci della ribalta: «Non chiamatemi chef, io sono un cuoco ed è quello che voglio fare. Rispetto molto la scelta di chi decide di abbandonare la cucina per dedicarsi alle luci della ribalta, (ci riferiamo alle numerose trasmissioni televisive dove gli chef sono protagonisti ndr), probabilmente può farlo in virtù del fatto che ha dietro si sé uno staff preparato e competente in grado di sostituirlo».

«Uno degli insegnamenti più grandi che mi hanno dato i grandi cuochi è quello dell’importanza di trasmettere il proprio know how agli altri. Ritengo sia sterile conoscere molte cose e non poterle insegnare e sarei molto felice se un giorno potessi mettere in pratica questo desiderio magari nel sociale, aiutando qualcuno»

«Lavorare con la mia famiglia e in particolare con mio fratello è molto stimolante. Tutte le discussioni si trasformano in momenti costruttivi, perché dove ci sono affetto e stima non può che nascere qualcosa di positivo»

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«M di Marcella Pace foto concesse da Saitem SpA

«In tutti questi anni, abbiamo sempre onorato gli impegni presi con le numerose società costruttrici con le quali abbiamo collaborato, rispettando tempi e norme, con una grande attenzione alla sicurezza»

Lo stabilimento De Cecco a Fara San Martino costruito dalla Saitem

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i sveglio tutte le mattine prestissimo. Ogni singolo momento continuo a trascorrerlo in azienda, tenendo tutto perfettamente sotto controllo. E ho sempre lavorato cercando di costruire qualcosa per il futuro». Sembra questo il segreto del successo di Raffaele Di Giovanni, fondatore e titolare di un vero impero delle costruzioni, la Saitem Spa di Montesilvano. Un’azienda che ha letteralmente costruito l’Abruzzo. L’Hermitage di Silvi, il Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro, il pastificio della De Cecco a Fara San Martino, il porto turistico di Pescara. Parte del Villaggio del Mediterraneo di Chieti e il complesso residenziale Il Mulino a Portanuova. Sono solo alcune delle grandi opere realizzate da un’azienda leader nel settore, che vanta un’esperienza ormai quarantennale, costellata da oltre 1000 cantieri. «Ero figlio di contadini, negli anni ‘60 iniziai l’apprendistato, prima come cottimista, poi come piccolo artigiano – racconta Raffaele Di Giovanni, seduto dietro la scrivania nella moderna struttura direzionale, costruita a Montesilvano colle, circa 8 anni fa, osservando costantemente i due grandi monitor per la videosorveglianza, che mostrano ogni angolo dei 5000mq di capannoni situati a Collevento-. Nel 1968 ci fu un vero boom dell’edilizia e fondai una ditta individuale, che nel 1975 divenne la Saitem SpA, azienda specializzata nelle strutture di cemento armato». Inizia così il sogno di una ditta, che oggi conta su 30 grandi gru da cantiere, circa 100 mezzi di proprietà, centrali di betonaggio, macchine movimento terra Caterpillar e JBC di ogni dimensione, baraccamenti, ponteggi e well-point sempre perfettamente manutentati. Ma la Saitem non è solo impresa. E’ una grande famiglia quella che sta dietro una storia di successi che dura da oltre 30 anni. Raffaele Di Giovanni è padre di tre figli, Antonio, la commercialista Debora e l’avvocato Cristina, nonno di nove nipoti, e datore di lavoro di oltre 140 dipendenti che sono entrati a far parte di questa grande famiglia. «I lavori purtroppo scarseggiano. E’ sempre più difficile riuscire ad aggiudicarsi i grandi appalti di una volta - spiega ancora questo energico imprenditore, con un passato nella politica -. Le aziende trasparenti e regolari vengono troppo spesso penalizzate. Con la crisi sono stato costretto a dimezzare il numero dei miei collaboratori rispetto a quanti ne avevo nel periodo del boom. E ogni volta che questo accade mi duole il cuore. Ecco perché sto cercando di fare di tutto per continuare a dare sicurezza a loro e alle loro famiglie, evitando il più possibile la cassa integrazione. Il settore è in continua evoluzione, bisogna aggiornarsi costantemente, adattandosi alle esigenze del mercato, proseguendo sempre secondo i nostri valori che fino ad oggi ci hanno permesso di percorrere una strada di successi». Una strada fatta di investimenti in alte tecnologie, specializzazione e grande affidabilità. «In tutti questi anni, abbiamo sempre onorato gli impegni presi con le numerose società costruttrici con le quali abbiamo collaborato, rispettando


storie&persone

Raffaele Di Giovanni,

una vita in cantiere Il titolare della Saitem racconta quasi 40 anni nel settore delle costruzioni

Raffaele Di Giovanni e i figli Debora, Antonio e Cristina

sempre tempi e norme, con grande attenzione alla sicurezza. Questo è stato possibile perché abbiamo sempre fatto tutto nella totale trasparenza, utilizzando i migliori macchinari e le attrezzature

Il cantiere del centro direzionale Il Molino a Pescara

più avanzate». La Saitem ha, infatti, realizzato un moderno stabilimento riconosciuto ed autorizzato dal Consiglio Superiore del Ministero dei Lavori Pubblici per la lavorazione del ferro per cemento armato sia in barre che in rotoli, interamente computerizzato ed a controllo numerico che ne consente la totale tracciabilità. La Saitem conta, inoltre, su tutte le certificazioni più prestigiose: certificazione di qualità UNI EN ISO 9001; l’attestazione SOA che consente di partecipare ad appalti pubblici per importo illimitato; NOS, il nulla osta di segretezza che abilita alla partecipazione ad appalti per realizzazioni come caserme, carceri o ambienti riservati; e l’attestato di Qualificazione del Ministero delle Infrastrutture per il centro di trasformazione dell’acciaio in cemento armato. Fondamenta solide per quest’azienda che punta verso l’alto della qualità e dell’affidabilità, continuando a costruire sogni di sviluppo e di crescita per l’Abruzzo del futuro

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C di Laura Tinari foto concesse da Marzia Buzzanca

«Una volta “messe le mani in pasta” ho scoperto che staccarmi da questa materia, che vive e che tu lavori fino in fondo, non è semplice»

Un’immagine di Percorso di Gusto

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reare, accudire e mescere. Niente meglio di questa frase è più adatto a lei. Ci racconta di essere nata professionalmente così e di sentirsi fatta per fare questo. È con queste parole che si presenta Marzia Buzzanca, 49 anni, ideatrice prima dell’enoteca Vinalia e poi di Percorsi di Gusto, due tra i più rinomati e noti locali aquilani. «Ho riversato nei miei ristoranti tutta la mia passione per la cucina e per il vino. - Ci dice - A trasmettermela è stato mio padre, lui da maggiordomo è diventato cuoco e mi ha educato alla cultura alimentare, anche nel mangiare un semplice panino». Vinalia nasce come enoteca, ma nel 1998 viene trasformata radicalmente con l’inserimento della cucina, Marzia ne è ai fornelli per 6 anni, poi con l’arrivo dello chef stellato William Zonfa l’alta cucina scende in cantina e Vinalia diventa un ristorante di altissimo livello, dotato di una cantina accurata e importante. «Dieci anni dopo, nel 2008, - continua Marzia - ho pensato che avrei dovuto creare un’offerta differenza per i miei clienti e partendo da un’esigenza personale, l’intolleranza alimentare ai lieviti, ho iniziato a realizzare la pizza gourmet, oggi pluripremiata». Nasce così Percorsi di Gusto, la cui cucina è totalmente diversa da quella di Vinalia. Alla base della nuova esperienza c’è la conoscenza tra Marzia e Simone Padoan, la cui pizza gourmet, realizzata con lieviti naturali, temperatura controllata e varie manipolazioni, colpisce Marzia tanto da farne la peculiarità del nuovo locale. «Dopo il terremoto abbiamo dovuto chiudere, - ci spiega - i miei collaboratori, i miei nipoti, sono tornati a Teramo, città d’origine, e io sono andata a lavorare per un periodo a Canazei come sommelier, perché non volevo fermarmi. Poi mi hanno dato la possibilità di riaprire e mi sono messa in cucina io, iniziando una nuova avventura tra gli impasti con l’idea però di lasciarli in un secondo momento ad un collaboratore, invece “messe le mani in pasta” ho scoperto che staccarmi da questa materia, che vive e che tu lavori fino in fondo, non è semplice». Marzia ce lo descrive come un mondo affascinante, che prende totalmente e che impegna tutta la giornata, così solo da poco, con il ritorno di sua nipote Tania Bonolis, che con lei condivide la passione degli impasti, è tornata in cucina e in sala. A fare di Percorsi di Gusto un posto particolare è anche il suo menù: una carta di piatti tradizionali, realizzati con prodotti del territorio quasi esclusivamente aquilani, e ricette inventate dalla chef, che crea e poi elabora con le sue collaboratrici. Tutte donne, forti e combattive, che resistono alle difficoltà che un ristorante, dove fino a qualche mese fa si cucinava con le bombole, offre. «Un piatto a cui ultimamente sono molto legata - continua - è uno spaghetto Verrigni alle alici con pan grattato prezzemolo e pepe malesiano, dove sopra ho fatto un gelato alla colatura di alici di Cetara, che pian piano che mangi si scioglie e si amalgama, creando una cremosità interessante». Per raggiungere Percorsi di Gusto percorriamo il corso dell’Aquila, passando tra palazzi puntellati, strade sbarrate da


storie&persone

Marzia Buzzanca, cuore e grinta in cucina e in cantina È tra la cucina e la cantina che trascorre la giornata di una delle più note ristoratrici aquilane. Tra macerie e transenne è tornato “ il battito” ad uno dei locali più frequentati della città transenne, piccoli localini che hanno cercato di riprendere l’attività e un passato che riemerge ad ogni passo che percorriamo. È in questo contesto che oggi rivive il locale di Marzia Buzzanca. Ma poi arriviamo e già sulla porta calore, colore e profumi ci investono. «L’ambiente nasce da un’idea mia, del mio amico architetto Giuseppe Cimmini e di Cesare Innamorati, che ci hanno aiutato a creare questa atmosfera molto pulita, a cui poi io ho voluto dare un’anima, restituendo all’ambiente un po’ del mio vissuto. Lì c’è molto di me, in fondo io vivo lì dentro». Per il rilancio della ristorazione del centro storico Marzia ha ideato una serie di eventi, primo tra tutti le “cene a 4 mani”: per una sera insieme a lei in cucina c’è un grande chef, con il quale lei crea menù sempre nuovi. Un’attività che però ci dice di aver sospeso per ora «Percorsi di Gusto è un’avventura che temo terminerà tra qualche mese, non dimentichiamo che il centro storico è tutto da ricostruire e tra un po’ inizieranno i lavori per i sottoservizi. L’Aquila oggi è una città dove è difficile fare programmi per cui, come faccio di solito, quando mi troverò il problema davanti lo affronterò. - Conclude - Sono una persona molto sentimentale, sono riuscita a creare una realtà

Una pizza Piazza Palazzo: mozzarella, insalatina, salmone, finocchietto e salsa rosa

Marzia Buzzanca

solida e credibile per questo mi dispiacerebbe andare via, per me sarebbe come spezzare una parte della mia vita sul più bello!»

Lo spaghetto Verrigni con verdura al profumo di liquirizia ed ortaggi con gelato al parmigiano reggiano e pepe aromatico marichà

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Imbottigliamo la natura.

Questa è la storia di un Lui e una Lei. Lui è un idealista, innamorato a tal punto di lei da assecondare ogni suo capriccio. Lei detta le regole: vuole andare in collina, mentre gli altri vanno al mare; vuole vento e passione mentre gli altri dormono; ma soprattutto vuole cure e attenzioni solo da lui. Lui è Franco D’Eusanio, ideatore di vini. E lei? È la natura, ovviamente.

Vini Chiusa Grande: alla natura si comanda solo ubbidendole.

www.chiusagrande.com Az. Agr. Chiusa Grande • C.da Casali 65010 Nocciano • Pescara (Italy) • Tel. 085847460


» di Luigi Carunchio

fisco

La deducibilità dell’iva

sugli autoveicoli Alla luce dell’incremento delle aliquote analizziamo cosa è davvero cambiato

L’

incremento dell’aliquota iva dal 21% al 22% genera anche per imprese e professionisti maggiori costi nei casi in cui l’imposta sia in tutto o in parte indetraibile. Un caso specifico è quello dei veicoli aziendali non utilizzati esclusivamente per l’attività di impresa, dove a causa della parziale detraibilità dell’imposta, si genera un aumento del costo. Infatti l’iva indetraibile, che diventa un onere accessorio al costo, e deducibile fiscalmente in base alle regole dell’articolo 164 del DPR 917/86, nel caso in cui il valore del veicolo superi i limiti imposti dal legislatore, diventerà integralmente un costo indeducibile per l’azienda. L’articolo 164 del DPR 917/86, come modificato dalla Legge di Stabilità del 2013, prevede una diversa deducibilità delle quote di ammortamento e in generale delle spese legate ai veicoli, in funzione

del tipo di veicolo e del loro utilizzo nell’attività di impresa. Le tipologie da analizzare in base al tipo di veicolo sono classificate in Autovetture, Autocaravan, Motocicli e Ciclomotori, mentre in base al loro uso dobbiamo analizzare il trattamento fiscale a seconda se si tratti di: Veicolo esclusivamente strumentale; Veicolo non esclusivamente strumentale; Veicolo utilizzato da agenti e rappresentanti di commercio e Veicolo in uso promiscuo a dipendenti. Nel caso di un veicolo esclusivamente strumentale questo risulta essere integralmente deducibile sia per le quote di ammortamento e sia per le spese legate al suo impiego e manutenzione. Sono classificati tali, i veicoli senza i quali l’attività stessa non può essere esercitata. Rientrano in questa fattispecie anche gli autoveicoli immatricolati ed effettivamente uti-

Nel caso di un veicolo esclusivamente strumentale questo risulta essere integralmente deducibile sia per le quote di ammortamento e sia per le spese legate al suo impiego e manutenzione

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fisco

lizzati per il trasporto promiscuo di persone e cose. Questo utilizzo deve essere effettivo e lo si desume quando il veicolo ha un abitacolo che risulta, almeno per la metà della sua superficie, in modo permanente riservato al trasporto di cose. Non sono considerati promiscui, e quindi non sono deducibili integralmente, i veicoli che vengono appositamente adattati con i requisiti tecnici indicati nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 06.12.2006. Sono quei beni che permettono comunque il trasporto di 4 o più posti e hanno un rapporto tra la potenza del motore e portata del veicolo uguale o superiore a 180. Nel caso di veicoli utilizzati in maniera non esclusiva, il tipico esempio è il veicolo in uso agli amministratori, la deducibilità ammessa dalla legge è parziale ed è limitata al 20% dell’importo. (Fino al 2012 era del 40%). Oltre alla deducibilità parziale il legislatore ha limitato l’importo massimo imponibile su cui calcolare la deducibilità. Questo varia in base alle modalità di acquisizione del bene (circolare 48/E del 10/02/1998) e in particolare: per le autovetture e gli autocaravan acquistati o detenuti in leasing il limite massimo su cui calcolare la deducibilità è di Euro 18.075,89; nel caso di noleggio il limite è di Euro 3.615,20; per i motocicli acquistati o detenuti in leasing il limite massimo su cui calcolare la deducibilità è di Euro 4.131,66; nel caso di noleggio il limite è di Euro 774,69; per i ciclomotori acquistati o detenuti in leasing il limite massimo su cui calcolare la deducibilità è di Euro 2.065,83; nel caso di noleggio il limite è di Euro 413.17. Va precisato

che in caso di leasing la deducibilità dei canoni è ammessa per un periodo non inferiore ai 48 mesi. Rientrano nella categoria dei veicoli parzialmente deducibili, i mezzi utilizzati dai professionisti e con percentuale di deducibilità del 20%. In quest’ultimo caso il legislatore permette la deducibilità di un solo veicolo e nel caso di associazioni tra professionisti di un veicolo per ogni associato. Anche nel caso di veicoli utilizzati da agenti e rappresentanti di commercio la deducibilità è parziale. Quello che varia è la percentuale di deducibilità che è del 80% e i limiti su cui calcolare tale deducibilità, dove nel caso di acquisto o leasing del mezzo il limite massimo sale da Euro 18.075,99 ad Euro 25.822,84. Infine nel caso di veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti, per la maggior parte del periodo di imposta, la deducibilità parziale è del 70%. In tutti casi la deducibilità del carburante per trazione è ammessa solo nel caso in cui sia predisposta regolare scheda carburante o se gli acquisti avvengano mediante carta di credito. In casi di parziale o totale indeducibilità dell’iva appare evidente come l’incremento di aliquota si riverbera come incremento del costo dell’impresa seppure questa possedendo la partita iva non dovrebbe essere considerata consumatore finale e pertanto essere direttamente incisa da tale aumento. Gli effetti di tale provvedimento dovrebbero essere calmierati, almeno in casi come questo dalla possibilità di maggiore deducibilità dell’iva sui beni aziendali in modo da coprire il gap con le imprese concorrenti di altri paesi europei

e-mail: info@valoreassociati.it

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» di Antonio Teti

A llarme

ict

rosso:

Cybercrime alle stelle! Secondo il rapporto Clusit 2013, l’associazione italiana per la sicurezza informatica, in un solo anno gli attacchi sul web sarebbero triplicati, portando la percentuale di crescita al 370%. È la fotografia di un mondo che sta cambiando in funzione della necessità di acquisire continuamente nuove informazioni…

I

dati sono sconcertanti. La percentuale degli attacchi condotti vero le aziende e le organizzazioni in Internet, di portata rilevante, cioè in grado di generare conseguenze enormi in termini economici e di immagine, sono cresciuti di oltre il 370%. Questa è la situazione illustrata nell’ultimo rapporto del Clusit, ma ciò che crea maggiore sgomento è l’ammontare complessivo dei crimini informatici a livello mondiale, che include anche quelli poco significativi in termini di dannosità o non segnalati dalle vittime degli stessi, e che conduce ad un sostanziale aumento della percentuale indicata. Tra

gli obiettivi maggiormente colpiti troviamo gli istituti di credito, le organizzazioni governative, le testate giornalistiche, le grandi multinazionali e le aziende che operano nel settore della difesa. Il rapporto è stato illustrato durante il Security Summit di Verona, nell’ambito del mese europeo della sicurezza informatica (ECSM), organizzato dall’agenzia europea per la sicurezza informatica (Enisa) con il supporto per l’Italia del Clusit. Inoltre, dal rapporto si evince che rispetto al secondo semestre 2012 si è riscontrato: un aumento rilevante di cyber-attacchi ad istituzioni bancarie ed ai loro clienti (200%); un

Dall’analisi del documento prodotto da Clusit, emerge chiaramente la definizione di uno scenario inquietante, a livello mondiale, in termini di sicurezza delle informazioni, aggravato anche dal fatto che sono in continua crescita i gruppi di hackers che agiscono “su commissione” da parte di aziende e governi che intendono acquisire dati e informazioni ad ampio spettro

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ict

significativo aumento di cyber-attacchi generati da nuovi gruppi di hackers (hacktivist) che conducono attività di cyber-crime per motivazioni diverse (100%) e un’impennata delle attività di cyber spionaggio (250%). Dal rapporto si evince anche una crescita esponenziale di attacchi condotti utilizzando i più popolari social network, come Facebook e Twitter. Il recentissimo attacco condotto nella notte tra l’11 e il 12 settembre scorso sui profili di Facebook dei tour operator Viaggidea, Francorosso, Villaggi Bravo e Alpitour, rappresenta un tipico esempio di furto d’identità digitale in Rete. Da notare che i cyber-criminali hanno agito prendendo il controllo delle pubblicazioni delle offerte delle aziende turistiche e sulle risposte ai messaggi degli utenti riconducibili alle offerte di pacchetti di vacanze. Proprio in queste “offerte”, gli hackers hanno inserito dei malware in grado di inserirsi nei computer di chi accedeva ai link delle offerte proposte. I malware sono stati creati per acquisire una serie di dati di particolare interesse, come ad esempio i numeri delle carte di credito degli utenti e i codici di accesso ai servizi di home banking. Dall’analisi del documento prodotto da Clusit, emerge chiaramente la definizione di uno scenario inquietante, a livello mondiale, in termini di sicurezza delle informazioni, aggravato anche dal fatto che sono in continua crescita i gruppi di hackers che agiscono

“su commissione” da parte di aziende e governi che intendono acquisire dati e informazioni ad ampio spettro. “Tutti ormai sono bersagli, dai cittadini alle imprese alle istituzioni - spiega Andrea Zapparoli Manzoni, uno degli autori del Rapporto - tutte le piattaforme sono sotto attacco (Windows, Apple, Android, Social Networks, etc) e, a causa della rapidissima evoluzione delle minacce informatiche, le protezioni tradizionali come gli antivirus non sono più efficaci come un tempo”. Ma un dato ancor più preoccupante è quello dell’inarrestabile crescita del fenomeno del Cyber-spionaggio. Secondo i maggiori esperti di sicurezza informatica statunitense, sono rimaste solo due categorie di aziende colpite da questa tipologia di attacco: quelle colpite informaticamente e quelle che ancora non lo sanno. Dei 120 episodi di cyber-spionaggio esaminati da Verizon, azienda anch’essa operate nel settore IT Security, il 96% proviene dalla Cina e le vittime appartengono a categorie diverse: settore finanziario, governativo, difesa e aziende lavorano per istituzioni governative. Siamo entrati in una nuova era, in cui il controllo del Cyberspazio è sempre più strategico e fondamentale per assicurarsi il controllo dei mercati, della politica e dell’informazione. E’ giunto il momento di prestare maggiore attenzione al controllo delle nostre informazioni, altrimenti potremmo ritrovarci a vivere una vita governata da altri

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» di Simone D’Alessandro

creatività

Diventare Leader? Dipende dal contesto Non esistono regole assolute, conta il contesto e i seguaci che concedono più di quanto il capo meriti

«N

egli ultimi cinquant’anni, gli studiosi di leadership hanno condotto più di mille studi per cercare di determinare una volta e per tutte gli stili, le qualità e i tratti caratteriali dei grandi leader. Nessuno di questi studi ha prodotto un chiaro profilo del leader ideale. Meno male. Se gli studiosi avessero individuato uno stile di leadership modello, tutti avrebbero cercato continuamente di imitarlo1 »: questo è quanto sostenuto dagli studiosi George, Sims, Meclean e Mayer, in un noto saggio pubblicato tredici anni fa sulla Harward Business Review, basato appunto sull’analisi di migliaia di studi sulla leadership. Anche gli psicologi sociali Richard Hackman e Ruth Wageman sono giunti a conclusioni analoghe: «il campo della leadership rimane curiosamente amorfo (…) Non vi sono definizioni comunemente accettate di leadership, non vi è un paradigma dominante per studiarla, e non vi è accordo sulle migliori strategie per svilupparla ed esercitarla2». Un esperto illustre come Grant afferma «Ciò che costituisce una situazione e ciò che costituisce la leadership appropriata per quella situazione sono questioni passibili di diverse interpretazioni e discutibili, che non possono essere risolte in base a criteri oggettivi3». A radunare queste e altre considerazioni (storiche, filosofiche, psico-sociologiche e neuro-scientifiche)

Il politologo Joseph S. Nye Jr

sulla leadership è il noto professore della Harvard Kennedy School of Government nonché sottosegretario alla difesa durante l’amministrazione Clinton, Joseph S. Nye Jr nel suo libro Leadership e potere. Hard, Soft, Smart Power, pubblicato in Italiano da Laterza nel 2010. Nye è noto per aver introdotto il concetto di softpower che ha influenzato anche Ermete Realacci nell’elaborazione del suo paradigma: la soft-economy. Intellettuale, uomo d’azione e di potere, chi meglio di Nye può contribuire a smentire un insieme di luoghi comuni di cui si beano sedicenti formatori di corsi brevi sul tema? Quanti di coloro si sforzino di trovare assiomi incontrovertibili su come costruire una leadership troveranno sempre casi particolari, eccezioni fuori da

La leadership non dipende dal singolo, ma da proprietà emergenti che scaturiscono dalla relazione tra tipologie di leader, modi di essere seguaci e contesto di riferimento

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creatività

ogni regola pre-formattata. Da certi punti di vista ciò è banalmente intuibile: se un profilo di leader fosse del tutto codificabile in una serie di regole, sarebbe abbastanza semplice anticipare e quindi boicottare le sue mosse. La leadership non dipende dal singolo, ma da proprietà emergenti che scaturiscono dalla relazione tra tipologie di leader, modi di essere seguaci e contesto di riferimento. Esistono leader scelti dagli eventi (Einstein non volle mai esserlo eppure fu scelto come icona); leader costruttori di eventi (Roosevelt o Gorbacëv, ad esempio); leader che influenzano un’epoca senza che l’opinione pubblica ne prenda atto (Wilson è stato tra i presidenti americani il più ignorato, ma le sue idee furono rivoluzionarie come quella di creare la Società delle Nazioni, tra l’altro fu anche insignito del premio Nobel per la Pace; la Croce Rossa Internazionale venne istituita da un commesso di banca ginevrino, Jean Henry Dunant, sconosciuto ai più); leader che incentivano la critica (Adriano Olivetti); leader che esaltano solo i genuflessi (Zdanov); leader che vincono perché collaborano; leader che vincono perché risolvono problemi senza chiedere aiuto; leader che sanno offrire soltanto sanzioni e meriti; leader situazionali; leader che preferiscono manipolare cercando di trasferire un corpus di valori e di atteggiamenti da chi comanda a chi esegue; leader carismatici capaci di caricare le folle; leader di transizione; leader la cui forza dipende dalla debolezza etc. Ovviamente nel tentativo di trovare le giuste etichette, si sottovaluta sempre il contesto e soprattutto la forza derivante dai cosiddetti sottoposti, persone spesso dotate di più potere (latente) di quanto si pensi. Sottoposti che preferiscono agire e comandare concretamente, dando l’illusione al capo di governare la nave. Sono spesso i secondi a mutare il corso della storia, agendo in modo laterale. Dopodichè si preferisce, per esigenze di semplificazione, attribuire ad uno soltanto il merito di una trasformazione. Un architetto e pensatore anarchico come Colin Ward dimostra in un suo celebre libro4 che molte positive innovazioni (organizzative, imprenditoriali, politi-

che) sono scaturite da ammutinamenti, ribellioni nei confronti di un capo ostinatamente fermo su posizioni abituali. Se poi ci vogliamo soffermare alla descrizione dei cosiddetti leader carismatici, dotati di qualità innate e di una notevole capacità dialettica, notiamo che tale carisma viene conferito dai segaci che decidono di farsi dirigere per una serie di motivazioni (comodità, voglia di scaricare la responsabilità salvo re-intervenire nel momento giusto, opportunismo, pigrizia mentale, doppio-giochismo, etc.). Su una cosa sono d’accordo tutti gli studi: la leadership non deriva dal ruolo che si ha, ma da ciò che si è e ancor di più da ciò che si fa. Chi lavora veramente, chi conosce veramente, chi non si lascia ingabbiare dai luoghi comuni, chi non si nasconde dietro i titoli: costui è un leader di fatto. Concludo questo breve articolo con una massima di Lao Tzu, che sia un monito per tutti quei vanitosi e autoritari idioti che credono di avere in pugno la situazione convinti che la visibilità e il gradimento determinino la giustezza della loro condotta: Il governante più alto è quello della cui esistenza i sudditi si accorgono appena. Poi viene quello che amano e stimano. Poi quello che temono. Infine quello che disprezzano5

1. B. George, P. Sims, A. N. McLean, D. Mayer, Discovering Your Authentic Leadership, in «Harvard Business Review» LXXXV, 2007, 2, p. 129. 2. J. R. Hackman, R. Wageman, When and How Team Leaders Matter, p. 43 in «Research Organizational Behavior , XXVI, 2005, pp. 37-74. 3. K. Grint, The art of leadership, Oxford University Press, Oxford, 2000, p. 3. 4. C. Ward, Anarchia come organizzazione, Eleuthera, Milano, 2010. 5. Lao Tzu, La regola celeste, Giunti Demetra, Firenze, 2007, p. 40.

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» di Filippo Paolini

norme&leggi

Accordi di ristrutturazione dei debiti,

come funzionano Uno strumento molto utile per le imprese, specie in questo momento di crisi

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i chiamano accordi di ristrutturazione dei debiti e costituiscono uno strumento utile, specie in tempi di crisi, ad evitare che dalla difficoltà si passi all’insolvenza, dissolvendo così l’impresa. Diciamo subito che, sebbene siano previsti dalla Legge Fallimentare (art. 182-bis), non assomigliano a vere e proprie procedure concorsuali, tant’è vero che non prevedono un vaglio di ammissibilità iniziale da parte del Tribunale (ma solo una omologazione finale) né la sussistenza di organi (commissari) che si ingeriscano nella gestione dell’impresa. Presupposto imprescindibile per accedere alla procedura è quello di raggiungere un accordo di pagamento con i creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti. Superato questo scoglio, l’imprenditore in crisi può domandare al Tribunale l’omologazione

dell’accordo. Corollario della normativa è che i crediti per i quali non si è raggiunto l’accordo (così detti creditori dissenzienti) devono essere soddisfatti integralmente nel termine di centoventi giorni dall’eventuale omologazione (o dalla scadenza del credito se successiva). In linea di massima, il controllo giurisdizionale nella fase dell’omologazione consiste in un controllo sulla fattibilità giuridica dell’accordo, avuto riguardo al piano di riorganizzazione dell’impresa come illustrato nell’apposita relazione di un professionista a ciò abilitato che attestati la veridicità dei dati aziendali e l’attuabilità dell’accordo con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare l’integrale pagamento dei creditori estranei. Quanto al contenuto dell’accordo può essere

Presupposto imprescindibile per accedere alla procedura è quello di raggiungere un accordo di pagamento con i creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti. Superato questo scoglio, l’imprenditore in crisi può domandare al Tribunale l’omologazione dell’accordo

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norme&leggi

il più vario ed è rimesso alla libera volontà delle parti private: così si può decidere la classica dilazione delle scadenze, la riduzione del debito o anche la remissione ad esempio a fronte di nuovi accordi commerciali, la cessione di alcuni beni ai creditori, la cessione di rami di azienda, ecc. Una fase molto importante è quella della pubblicazione dell’accordo nel registro delle imprese: infatti, da quel momento scatta – e questa è una novità introdotta con il decreto legge 83/2012 – una moratoria generale per tutti i creditori e per la durata di sessanta giorni, durante i quali, quindi, non si possono iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive sul patrimonio del debitore, né acquisire titoli di prelazione se non concordati. Addirittura si può ottenere anche un’anticipazione di questa moratoria a patto che, unitamente alla documentazione richiesta ed all’attestazione del professionista, l’imprenditore produca una bozza di accordo certificando che, sulla base dello stesso, siano incorso trattative con i creditori che rappresentano almeno il sessanta per cento dei crediti. E’ evidente come una tale possibilità rappresenti l’opportunità imprescindibile per “prendere fiato”, potendo contare su un ragionevole lasso di tempo al

fine di svolgere al meglio le trattative e, soprattutto, rendere operativo il piano di risanamento. A tal proposito, non può certo sfuggire come, in questi casi, uno dei problemi in assoluto più difficili da affrontare per l’imprenditore sia quello dell’accesso ai finanziamenti. In quest’ottica va letto l’intervento riformatore del decreto legge 83/2012 che, modificando l’articolo 182 quater L.F., ha previsto la pre-deducibilità dei finanziamenti erogati per un accordo di ristrutturazione omologato: in parole povere, l’istituto bancario che avrà “finanziato l’accordo” con nuova liquidità, qualora le cose dovessero andar male, sarà pagato prima di tutti gli altri creditori in una successiva procedura fallimentare. In tal modo, godendo di una maggiore garanzia per il proprio credito, potrà essere sicuramente incentivato ad erogarlo. In definitiva, è evidente come gli accordi di ristrutturazione abbiano delle caratteristiche comuni con il concordato preventivo, rispetto al quale, tuttavia, differiscono per caratteristiche peculiari: sono sicuramente più rapidi, consentono contenuti più elastici e prevedono un controllo meno rigoroso da parte dell’autorità giudiziaria; il neo più consistente rimane la necessità di soddisfare per intero i creditori dissenzienti

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lavoro in corso

» di Andrea Bonanni Caione (Avvocato - managing partner LabLaw)

Reti di impresa: distacco di lavoratori e “codatorialità”

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al 23 agosto u.s. è in vigore la Legge 9 agosto 2013, n. 99 che ha convertito, con alcune modificazioni, il decretolegge 28 giugno 2013 n. 76 recante primi interventi urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti”. In particolare, la legge 99/2013 ha modificato l’art. 7 del DL 76/2013 e tramite questo l’art. 30 del D.Lgs. 276/2003 in materia di distacco di lavoratori subordinati. Come noto, il distacco si configura quando un datore di lavoro, per soddisfare un proprio interesse, pone temporaneamente uno o più lavoratori a disposizione di altro soggetto per l’esecuzione di una determinata attività lavorativa. Per sgombrare il campo da ogni equivoco, il Legislatore ha espressamente introdotto un meccanismo di qualificazione “automatica” dell’interesse del distaccante al distacco, qualora ciò avvenga nell’ambito di un contratto di rete. In particolare viene stabilito che “qualora il distacco di personale avvenga tra aziende che abbiano sottoscritto un contratto di rete di impresa che abbia validità ai sensi del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5 convertito con modificazioni dalla legge 9 aprile 2009 n. 33 l’interesse della parte distaccante sorge automaticamente in forza dell’operare della rete, fatte salve le norme in materia di mobilità dei lavoratori previste dall’articolo 2103 del codice civile”. Ne consegue che, ai fini della verifica dei presupposti di legittimità del distacco, il personale ispettivo si limiterà a verificare l’esistenza di

un contratto di rete tra distaccante e distaccatario. La vera novità è però quella introdotta dal nuovo comma 4-ter dell’art. 30, D.Lgs. n. 276/2003, che prevede la c.d. “codatorialità” dei dipendenti, il cui regime di “ingaggio” (rectius assunzione e gestione del rapporto di lavoro) dovrà essere rimesso al contratto di rete; ne deriva che i poteri datoriali potranno essere esercitati da ciascun imprenditore che partecipa al contratto di rete e che, sul piano di eventuali responsabilità penali, civili e amministrative occorrerà rifarsi ai contenuti del contratto di rete, senza pertanto configurare “automaticamente” una solidarietà tra tutti i partecipanti al contratto (Circ. Min. Lav. n. 35/2013). È evidente come, trattandosi di un istituto assolutamente nuovo, coloro che intenderanno utilizzarlo saranno chiamati ad un grande sforzo interpretativo, al fine di coordinare l’istituto della codatorialità con le ordinarie regole di gestione del rapporto di lavoro, sotto il profilo dell’esercizio dei poteri datoriali di direzione, controllo e sanzione dell’operato dei lavoratori assunti nell’ambito delle previsioni del contratto di rete. Con questo intervento, in definitiva, si perfeziona l’iter normativo volto a promuovere l’utilizzo di questo importante strumento di aggregazione e competitività delle imprese italiane, che ha avuto quali altre tappe fondamentali la legge sulla soggettività giuridica delle reti (Legge 7 agosto 2012, n. 134) e quella sulla possibilità per le stesse di partecipare alle procedure di affidamento di contratti pubblici (Legge 17 dicembre 2012 n. 221)

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messa in sicurezza

» di Alessio Pelusi

La responsabilità in caso di lavoratori distaccati

Distaccante, distaccatario e responsabilità in caso di infortunio: facciamo un po’ di chiarezza

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ominciamo col far chiarezza rispetto ad alcune definizioni che spesso rendono ostica la comprensione di argomenti assai importanti. Il distacco o comando (previsto dall’art. 30 del D.L.vo n. 276/2003) si ha quando un datore di lavoro distaccante, per proprio interesse, pone temporaneamente uno o più lavoratori distaccati a disposizione di un altro soggetto il distaccatario, per l’esecuzione di una determinata attività lavorativa. Definiti questi termini, veniamo all’argomento che interessa il presente articolo, vale a dire la responsabilità in capo al datore di lavoro distaccante ed a quello distaccatario sulle sorti del distaccato. Sembra uno scioglilingua, ma è causa di molte controversie. Una di queste è approdata in tribunale ed ha portato ad una sentenza che chiarisce le responsabilità dei soggetti di cui sopra, in caso di infortunio. In particolare, ci si riferisce all’incidente accorso ad un lavoratore distaccato, caduto a terra da un’altezza di 6 metri, a causa di un ponteggio montato senza le dovute precauzioni. Il lavoratore aveva percorso una passerella composta da alcune assi non ben ancorate al ponteggio, queste si erano rovesciate e lui era caduto. La sentenza della Corte di Cassazione Penale Sezione IV - Sentenza n. 31300 del 22 luglio 2013, riconosce al distaccante la responsabilità di aver disposto il

distacco del lavoratore senza avere preventivamente accertato che il ponteggio fosse conforme alle norme di sicurezza ed al distaccatario quella di non avere provveduto, prima di avviare il lavoratore allo svolgimento della sua attività, ad eliminare le carenze sul luogo di lavoro. Dunque, il datore di lavoro distaccante non può dare corso al distacco di un lavoratore senza avere preventivamente accertato dell’esistenza delle condizioni di sicurezza dei luoghi presso i quali lo stesso viene distaccato. Inoltre, la Corte di Cassazione ribadisce quali sono gli obblighi di sicurezza nei confronti del lavoratore distaccato da parte dei soggetti interessati da questa operazione. La Corte dichiara, infatti, che sono a carico del distaccatario tutti gli obblighi di prevenzione e protezione salvo l’obbligo di informare e formare il lavoratore sui rischi tipici generalmente connessi allo svolgimento delle mansioni per le quali questi viene distaccato, essendo tale obbligo posto in capo al datore di lavoro distaccante. Con questa affermazione la Corte di Cassazione risolve, ricordando cosa prevende l’art. 3 comma 6 del D.Lgs. 81/2008, un altro annoso problema riguardante l’informazione e formazione - anche specifica - dei rischi che il lavoratore incontrerà sul luogo di lavoro. Essa, infatti, spetta al datore di lavoro distaccante, cioè a colui che invia il lavoratore da qualcun altro

pelusi.alessio@gmail.com

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il mondo dei rifiuti

» di Leonardo Mastrangelo (Ecolologica Valtrigno Srl)

Raccolta differenziata,

il modo più sostenibile per smaltire i nostri rifiuti

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ella prima rubrica abbiamo fatto una panoramica sul mondo dei rifiuti. In questo numero ci soffermiamo sull’analisi di alcune tipologie specifiche. I Fitofarmaci I contenitori dei prodotti fitosanitari una volta svuotati del loro contenuto non debbono essere riutilizzati per nessun motivo. In ogni caso non vanno smaltiti utilizzando i normali cassonetti per i rifiuti urbani. E’ vietato bruciarli, interrarli o abbandonarli nell’ambiente. In attesa del conferimento è necessario conservare i contenitori in un luogo accessibile soltanto agli addetti ai lavori e riparato dalle intemperie. L’onere per la raccolta e lo smaltimento di contenitori vuoti di prodotti fitosanitari, in base a quanto dispone il D.Lgs. n. 152/06 e ss.mm./s.m.i. (Testo Unico Ambientale), è a carico di chi ne ha utilizzato il contenuto. I rifiuti possono essere conservati in zienda per un periodo non superiore ad 1 anno. I rifiuti speciali pericolosi possono essere depositati in azienda fino ad un quantitativo massimo di mc 10, il trasporto e relativo smaltimento deve essere eseguito esclusivamente da ditte specializzate. Gli Inerti Gli inerti o aggregati, sono materiali minerali granulari come: sabbia, ghiaia, pietrisco e argilla che vengono usati, nell’edilizia, come componenti di composti quali il calcestruzzo e altri conglomerati cementizi o bituminosi. Esiste l’opportunità di riciclare i rifiuti inerti e ciò comporta grandi vantaggi a livello sia ambientale che economico. Bisogna, infatti, tenere in conto che tali materiali rappresentano un grosso fattore di disequilibrio ambientale dato che risulta spesso difficoltoso smaltire le ingenti quantità prodotte ogni giorno dalla frenetica attività edile. Inoltre la proliferazione di siti estrattivi non fa che incrementare l’impoverimento delle risorse naturali del nostro pianeta. Il riutilizzo di rifiuti

inerti contribuisce alla riduzione di materiale presente nelle discariche con conseguente allungamento della vita delle stesse, e alla diminuzione dell’estrazione da cave o da letti di fiume, con relativo risparmio energetico ed economico. L’Olio Vegetale In Italia vengono immessi al consumo circa 1.400.000.000 kg. di olio vegetale all’anno, di cui si stima un 20% di residuo non utilizzato. Ci troviamo di fronte ad oltre 280 milioni kg. di olio vegetale usato, circa 5 kg a testa, che ogni anno restituiamo all’ambiente, in gran parte sotto forma di residuo di fritture e quindi ricco di sostanze inquinanti. L’olio vegetale esausto costituisce una minaccia di inquinamento: • per il sottosuolo, rendendo inutilizzabili pozzi di acqua potabile anche molto lontani; • per la flora, impedendo alle radici delle piante l’assunzione delle sostanze nutritive; • per qualsiasi specchio d’acqua impedendo l’ossigenazione e compromettendo l’esistenza della flora e della fauna; • per i depuratori influenzandone il corretto funzionamento; Per tali motivi solo un corretto e controllato smaltimento dell’olio vegetale esausto può garantire la salvaguardia dell’ambiente. L’olio alimentare esausto, dopo un processo di rigenerazione, diventa sostanza grezza e in relazione al grado di purezza e trasparenza raggiunto è riciclabile come base per svariati prodotti: • Olio lubrificante minerale (fino al 20-30%); • Negli impianti di cogenerazione, in genere cementifici, ed altro (circa 20% del residuo); • Biodiesel per trazione, carburante altamente biodegradabile; • Altri usi industriali, la produzione di mastici, collanti e saponi industriali. Continua...

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credito&finanza

» a cura della redazione

Banca del Vomano,

obiettivo raggiunto Aumentato il capitale sociale dell’istituto di credito, che aprirà presto i suoi battenti. Grande soddisfazione del presidente Giulio Cesare Sottanelli

L

a Banca del Vomano ha raggiunto il suo traguardo. L’istituto di credito cooperativo ha infatti provveduto all’aumento del capitale sociale, portato a 5 milioni di euro dalla nuova normativa e adeguato Piano Industriale e Statuto Sociale. «Dopo aver depositato il tutto alla Banca d’Italia – ha spiegato meglio il presidente Giulio Cesare Sottanelli – alcune regole sono cambiate e abbiamo dovuto adeguarci. Siamo pertanto molto soddisfatti, perché dopo aver raggiunto il traguardo prefissatoci nella prima fase della procedura, siamo riusciti ora ad adempiere a tutte le nuove prescrizioni, aumentando anche il numero dei soci». Per raccogliere la somma necessaria all’aumento del capitale sociale, infatti, sono stati coinvolti circa 2mila soci. «Un dato – ha sottolineato Sottanelli – che testimonia la risposta più che positiva al nostro progetto da parte del territorio». Grande soddisfazione è stata espressa anche da tutto il consiglio di amministrazione dell’istituto di credito, che sottolinea l’importanza del risultato raggiunto in un momento economico così delicato com’è quello che l’intero Paese sta attraversando. «Ci aspettiamo grandi cose – ha

I promotori della Banca del Vomano

aggiunto il vicepresidente Ercole Cordivari – soprattutto perché la Banca del Vomano è per sua natura vicina al territorio, un valore aggiunto in un periodo in cui il sistema creditizio è in tensione. Lo spirito è quello di collaborazione e reciproca crescita insieme alla città e ai suoi cittadini». Il cda ha inoltre individuato come direttore generale il dott. Lamberto Di Pietro, cinquantenne teramano con un passato anche in Tercas nei primi anni del 2000. Di Pietro ha tra l’altro maturato molteplici esperienze professionali ricoprendo importanti ruoli in gruppi nazionali ed esteri in Italia. Tutta la documentazione è stata quindi consegnata alla Banca d’Italia, che da ora avrà sei mesi di tempo per esaminare la pratica aggiornata e comunicare l’esito.

Il consiglio d’amministrazione

«Manca dunque davvero pochissimo all’apertura dell’istituto – ha continuato il presidente del cda –. Anche la nostra sede è stata terminata e attende solo di aprire i battenti». L’edificio che ospiterà la Banca del Vomano sorge in posizione strategica a Scerne di Pineto, in via Angolo del Vomano, a ridosso della statale 16 con un layout architettonico innovativo, a conferma di una nuova idea di banca. «Un ulteriore modo – ha sottolineato Sottanelli – per esprimere i valori del nostro istituto di credito, il suo porsi rispetto al territorio e alla comunità che serve». Entro i 18 mesi successivi, sarà aperta una seconda filiale a Montorio al Vomano. «L’obiettivo – ha concluso il presidente della banca – è quello di capillarizzarci in un secondo tempo nella vallata del Vomano»

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credito&finanza

» a cura della redazione - foto concessa da FIRA

L’Abruzzo di FIRA come modello green La Finanziaria Regionale, presente al convengo nazionale “Energy in banca”per la green economy, ha illustrato il “modello Abruzzo”

L

a FIRA, Finanziaria Regionale Abruzzese, è stata protagonista del convegno “Energy in banca - Ottimizzare la gestione degli immobili per garantire il risparmio energetico”, organizzato dall’IIR – Istituto Internazionale di Ricerca – e svoltosi a Milano. Il convegno, che vedeva la partecipazione di prestigiosi centri di ricerca nel settore energetico, quali il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano e l’Enea e banche che hanno realizzato considerevoli interventi di efficientamento energetico degli edifici quali Banca Intesa San Paolo e BCC Credito Trevigiano, ha avuto come ospite d’onore il presidente della FIRA Rocco Micucci, invitato a presiedere e coordinare la tavola rotonda dedicata ai casi di eccellenza. Micucci ha presentato le best practice nazionali e l’esperienza di FIRA nel settore della green economy: «L’Abruzzo è la regione verde d’Europa, ma per esserlo davvero dobbiamo attivare delle azioni concrete affinchè il concept di green entri a far parte della nostra cultura -ha esordito Micucci - La FIRA, società mista che sintetizza l’interesse pubblico con quello privato, riveste il giusto ruolo per orientare le politiche regionali e i comportamenti di cittadini e imprese verso logiche di sostenibilità». Il presidente ha inoltre illustrato le

attività realizzate da FIRA, azioni dirette, cioè interventi di risparmio ed efficientamento energetico messi in atto dalla Finanziaria stessa, ma soprattutto azioni ad impatto indiret-

in cui è prevista una premialità per investimenti nella green economy. Presentato anche SMART, il polo di innovazione che per ora riunisce circa 70 imprese, operanti nel settore

I relatori al tavolo del convegno Energy in banca, da sinistra il presidente della FIRA Rocco Micucci

to, attraverso la costituzione di un comparto denominato “Fira Green Bank”, con l’obiettivo di canalizzare tutti i finanziamenti che si possono reperire tra Regione, Stato e Comunità Europea destinati alle energie rinnovabili. Inoltre Micucci ha spiegato come la FIRA ha cercato di dirigere le politiche di sviluppo regionali verso logiche più green, ad esempio illustrando il caso del fondo di rotazione per i Confidi e le startup,

energetico, con l’obiettivo di stimolare l’attività innovativa, incoraggiare l’interazione tra le imprese e favorire la ricerca tecnologica nel campo delle energie rinnovabili. Il pubblico presente, costituito in particolare da tecnici e ricercatori nel settore, ha espresso considerazioni positive sulle strategie di Fira, auspicando che il modello “Abruzzo” per la green economy venga presto adottato anche in altre regioni italiane

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» di Federica Chiavaroli

Federica Chiavaroli al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini

Federica Chiavaroli:

«il mio impegno per il territorio» Il senatore che è anche imprenditrice e mamma traccia un bilancio dei primi sei mesi di attività parlamentare. Al centro del suo operato: ricostruzione post sisma, un focus sulle donne e la ludopatia

“I

n politica se vuoi che una cosa venga detta, chiedi ad un uomo. Se vuoi che venga fatta, chiedi ad una donna”. Quest’aforisma di Margaret Thatcher sintetizza perfettamente la mia visione dell’impegno delle donne in politica. È insita nella natura femminile la propensione ad essere multi –tasking, con un occhio concentrato sul lavoro ed uno sulla famiglia ed è proprio la stringente necessità di ottimizzare i tempi che ci porta a trovare le soluzioni migliori ai problemi con celerità. Considero il pragmatismo il nostro valore aggiunto e la chiave del successo nell’assolvere una missione molto importante: la ricerca del bene comune, ascoltando le esigenze dei cittadini con sensibilità e responsabilità, per non deludere chi ha creduto in noi e ci ha dato fiducia. Tracciare un bilancio dei primi sei mesi di attività parlamentare non è cosa facile, molti i pensieri affastellati nella mente ed altrettanti i fotogrammi di momenti significativi impressi nel cuore, che lasceranno un segno tangibile nel mio bagaglio di esperienze di vita.

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Dal momento in cui ho messo piede nell’aula del Senato, ho avuto subito la percezione della grande responsabilità che stavo per assumere ed ho deciso di mettermi a lavoro, tenendo presenti i valori che da sempre ispirano la mia attività politica, per delineare i punti programmatici del mio futuro impegno. Chi scende in campo, sceglie di farlo perché ha in mente un ideale e dei principi-guida cui restare saldamente ancorato, soprattutto nei momenti più critici. I principi non negoziabili su cui si basano l’identità e la credibilità del nostro partito da difendere con energia e determinazione; la vita, la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna e la libertà di scelta educativa e religiosa. Queste le basi su cui costruire progetti ed azioni. In cima alla lista delle priorità ho collocato il mio territorio. Mi sono da subito impegnata per rendere la ricostruzione post-sisma dell’Aquila priorità nazionale, con un approccio bipartisan ed un appello alla sinergia fra i diversi livelli istituzionali.


focus

Un’altra immagine al meeting di Rimini

Al centro della mia agenda politica, un focus sulle donne. Pur essendomi dichiarata a lungo contraria all’affermazione di un ruolo imposta dalla fissazione di quote rosa, ho dovuto ricredermi perché queste rappresentano uno strumento necessario per conquistare spazi difficilmente raggiungibili, quantomeno per posizionarci sulla stessa linea di partenza dei colleghi maschi nell’espressione di talento e potenzialità. Ma affrontare la questione femminile a trecentosessanta gradi significa anche occuparsi di un fenomeno dilagante, che troppo spesso riempie le pagine di cronaca nera: la violenza di genere. Sensibile al problema, ho scelto di firmare con altre colleghe del Pdl una proposta legislativa per l’introduzione del reato di femminicidio nel codice penale, con misure incisive di prevenzione ed aggravanti per chi commette atti contro le donne, in linea con quanto sancito dalla Convenzione di Istanbul, poi recepita nel nostro ordinamento. Introdurre un valido deterrente per contrastare le condotte violente e garantire pari diritti e maggior tutela alle donne è un primo, importante passo ma in verità, credo che occorra innescare una vera e propria rivoluzione culturale per estirpare il fenomeno alla radice e superare il pregiudizio di sostanziale diseguaglianza fra i sessi, responsabile delle vere discriminazioni che inibiscono l’emancipazione femminile. In questi mesi la mia attenzione è stata catturata anche da altre tematiche sociali. Ho presentato in Senato una mozione sulle politiche di contrasto alla povertà, mettendo in rilievo la priorità d’interventi di emergenza, riforme strutturali e di misure per fronteggiare i tagli al sistema del welfare, sviluppando ed integrando le politiche socio-assistenziali e sanitarie per rilanciare il “Piano nazionale contro la povertà e l’esclusione sociale - Aiuta l’Italia che aiuta”. Anche la ludopatia - vera e propria patologia sociale

con risvolti che toccano la sfera psicologica, economica, affettiva e lavorativa- è una tematica che mi sta a cuore. Per contrastarla, ho lanciato l’idea di una campagna di sensibilizzazione ed informazione contro il messaggio distorto, veicolato tra i più giovani, di un gioco d’azzardo- formula di guadagno facile ed immediata e comoda alternativa ad investire tempo ed energie nello studio e nel lavoro. Occorre dare opportuno rilievo a quanto l’azzardo dreni risorse ai consumi e rubi una risorsa dal valore inestimabile al mercato del lavoro: il tempo. Introdurre misure restrittive per scoraggiare l’accesso al mondo dell’azzardo è sinonimo di un approccio responsabile al problema, di questo sono convinta. Fra i momenti più emozionanti degli ultimi mesi, c’è senza dubbio la mia partecipazione al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. Quest’anno ho avuto l’onore di essere relatrice all’incontro dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà: “Valorizzare i talenti”. Nel mio intervento, ho sottolineato la grande ricchezza rappresentata dai giovani talenti per la crescita del sistema-paese e la priorità di valorizzarne le qualità, mettendo in atto strategie per incentivarli a restare in loco, piuttosto che alimentare il flusso dei così detti “cervelli in fuga”. In un momento critico come l’attuale, in cui siamo al bivio tra sviluppo e declino, una riflessione sulle azioni per un miglioramento qualitativo e quantitativo dei talenti è sinonimo di lungimiranza e di avere realmente a cuore il futuro dell’Italia. Riformare l’istruzione, esortare i giovani ad assecondare le proprie attitudini, premiare il merito ed incentivare la ricerca e lo sviluppo significa investire sulle generazioni future ed interpretare -alla luce dei tempi attuali- il pensiero di Plutarco per cui le menti dei giovani non sono vasi da riempire con asettiche nozioni e conoscenze, bensì fiaccole da accendere con entusiasmo, curiosità e voglia di scoperta Nel prossimo numero di Abruzzo Impresa ospiteremo un parlamentare del PD.

Il sen. Federica Chiavorali durante un suo intervento al Parlamento

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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Soget SpA

Riscossione, un settore in evoluzione Ne abbiamo parlato con Gaetano Monaco, direttore generale della Soget spa, società di Gestione Entrate e Tributi tra le più grandi d’Italia che oggi ha la sua sede principale a Pescara

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lasse 1965, Gaetano Monaco è nato e vive a San Valentino, in provincia di Pescara; dal 2006 ricopre la carica di direttore generale della Soget spa, società di Gestione Entrate e Tributi tra le più grandi d’Italia. Prima di assumere questo incarico Monaco ha fatto la classica gavetta, da quasi 20 infatti opera nell’esattoria e con lui abbiamo cercato di capire come questo settore sia cambiato nel tempo.

La sede della Soget spa nel centro di Pescara

Intervista a Gaetano Monaco direttore generale Soget SpA

 Direttore, partiamo dalla Soget, che percorso ha compiuto in questi anni? «La Soget nasce nel 1984 su iniziativa di imprenditori privati provenienti dall’Abruzzo e dal

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Molise, ha come obiettivo quello di supportare gli Enti pubblici e privati nelle attività connesse alla gestione delle proprie entrate. Fin dal principio la Soget ha messo a disposizione qualità, efficienza e professionalità, per soddisfare al meglio e tempestivamente le esigenze degli Enti, interpretando e anticipando quelle future, e migliorando la qualità del rapporto con gli utenti. Oggi è accreditata presso numerosi Enti, che nel tempo hanno confermato alla società la propria fiducia e opera in: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Molise, Piemon-

te, Lombardia, Puglia, Toscana e Umbria, attraverso una rete di 80 filiali coordinate dalle due direzioni operative di Pescara e Taranto. Dal settembre 2002 è certificata UNI EN ISO 9001 per la progettazione ed erogazione dei servizi di gestione dei tributi. Attualmente la società cura la gestione delle entrate per oltre 300 Enti locali con particolare riferimento al servizio di riscossione ordinaria e coattiva delle entrate, nonchè di liquidazione e accertamento di diversi tributi. Annualmente gestisce 300 milioni di euro di incassi per oltre 2 milioni di transazioni».


focus

 Come si è evoluto nel tempo il settore della gestione entrate e tributi? «Quello della riscossione dei tributi è un settore di interesse vitale per la collettività perché rende possibile il regolare funzionamento dei servizi pubblici. Nel 2006 è stato soppresso il sistema di affidamento in concessione del servizio nazionale della riscossione; le funzioni relative alla riscossione sono state attribuite all’Agenzia delle Entrate che oggi le esercita mediante Equitalia. Una novità importante anche per noi che prima del 2006 gestivamo per conto dello Stato, oggi invece solo per gli Enti locali, questo è il più grande cambiamento che ci ha coinvolti».  Quanto incide a suo avviso l’instabilità di questo Governo e quindi quella politica sul vostro operato? «Questo periodo di incertezza politica che da quasi tre anni stiamo vivendo purtroppo incide fortemente sul nostro lavoro. E’ vero che noi abbiamo bisogno di aggiornarci costantemente,ma questa instabilità crea molta confusione, rallenta l’operato del Governo e il settore che rappresento è soggetto a continue proroghe. Abbiamo la necessità di riforme importanti nel settore della riscossione e ora siamo

in attesa dell’approvazione della riforma “Delega Fiscale”. Sia gli Enti locali, che i concessionari necessitano di stabilità, per non arrivare alla scadenza delle proroghe di fine anno completamente disorientati».

 Il

suo infatti, come si suol dire, non è certo un mestiere semplice, che rapporto c’è con i contribuenti? «La nostra filosofia aziendale impone una particolare attenzione alla figura dei contribuenti. In Soget tutti gli utenti vengono ricevuti per qualsiasi informazione, dubbio o problema. Anche il mio ufficio è aperto a chiunque, senza alcun filtro. L’attenzione e il rispetto nei riguardi del contribuente è alla base del nostro lavoro, ma anche il rapporto con gli Enti locali è fondamentale, così come con tutti gli operatori di questo settore con i quali noi operiamo da sempre in sinergia e collaborazione».

salvaguardare tutti i posti di lavoro. La Soget si compone di un organico di oltre 400 risorse, tra dipendenti e collaboratori, che rappresentano il vero punto di forza della società. Persone qualificate, dotate di un alto profilo professionale, in grado di svolgere efficacemente le attività gestionali e logistiche relative alla riscossione delle entrate, incluso lo studio, la produzione e la personalizzazione di soluzioni software a supporto di queste attività esattoriali. Vogliamo puntare sempre di più sulla formazione di queste risorse e come ramo di attività sulla ricerca all’evasione, senza trascurare l’espansione sul territorio italiano»

 Prossimi obiettivi della Soget? «Questo 2013 è stato un anno davvero difficile. Oggi la più grande difficoltà è quella della riscossione dalla quale dipende totalmente il nostro ricavo. Per la Soget le risorse umane sono da sempre il più grande investimento, il nostro obbiettivo è

I servizi della Soget SpA • Supporto nella Gestione Ufficio Tributi; • Riscossione ordinaria entrate da liste di carico; • Riscossione coattiva – analisi dei crediti – normalizzazione anagrafiche e gestione notifiche; • Supporto alla gestione IMU e TARES con predisposizione piani finanziari; • Gestione in concessione ICP, DPA e TOSAP/COSAP; • Supporto al recupero dell’evasione tramite accertamento dei tributi/entrate comunali; • Supporto all’ente al contrasto dell’evasione dei tributi erariali; • Gestione aree di sosta a pagamento; • Gestione procedimenti relativi alle sanzioni per violazioni al codice della strada e amministrative; • Numerazione civica

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» di Marcella Pace - foto concesse da Sandra Faggiano

Boutique Studio,

il design restituisce vita agli scarti La “maker” Sandra Faggiano racconta le sue ultime creazioni ecosostenibili

Sandra Faggiano ed una maxi-boule LE INSTA(nca)BILI realizzata con canapa, acqua e cemento per bio-edilizia, omaggio al lavoro

A

mpie vetrate permettono alla luce di entrare e illuminare il bianco candido dei mobili che arredano “Boutique Studio”, lo studio di progettazione e consulenza architettonica che è al tempo stesso un laboratorio di autoproduzioni artigianali, situato tra le vie del centro di Pescara. Ideatrice e titolare di questa “bottega del design” è Sandra Faggiano, trentaduenne salentina, di adozione pescarese. Arrivata nel capoluogo adriatico per frequentare l’Università di Architettura, Sandra dopo la laurea con specializzazione in Disegno Industriale, si ferma a Pescara, «perché – dice – è una città vicina ai grandi centri, come Milano, dove c’è una maggiore sensibilità verso il mondo del design e dell’ecosostenibilità». Dopo una prima esperienza come grafica pubblicitaria in una nota agenzia di comunicazione di Pescara, Sandra inizia la sua pratica in vari studi dediti all’architettura d’interni. Conosce anche più da vicino il mondo della produzione industriale nell’ambito del design, ma l’eccessiva attenzione alle logiche di profitto e di mercato, con la conseguente messa in secondo piano dell’aspetto creativo del mestiere, induce quest’architetto salentino ad aprire uno studio tutto suo. Qui questa determinata professionista del settore edile, che ama definirsi “maker”, dal nome del movimento culturale che rappresenta quei moderni artigiani che posso-

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no contare su un bagaglio culturale di un certo spessore, si dedica con passione alla progettazione per interni e alla sezione LAB, ovvero il laboratorio di autoproduzione ecosostenibile. «E’ in questa fase che do libero sfogo alla mia creatività. Sto investendo molto nel laboratorio – racconta Sandra -. La sperimentazione e la ricerca in ambito “eco” è continua e costante. La filosofia centrale è il riutilizzo degli “scarti”, di qualunque materiale essi siano». Il laboratorio sviluppa la sua produzione eco, infatti, su tre grandi linee. La sezione “Lab”, che prevede il reimpiego dei materiali di scarto dei cantieri edili. «Tubi, fili, composti che andrebbero buttati. In Lab riutilizziamo tutti questi materiali, ridandogli una vita tutta nuova. Ultimamente abbiamo creato “Le Insta(nca)bili”. Si tratta di dinamiche maxi boule, in continuo movimento, realizzate con acqua, fili di canapa e cemento lavorati come cartapesta. La grana ruvida con la quale si presentano è un omaggio al duro lavoro nei campi. Stessa filosofia dietro i “Merletti”, ciotole utilizzabili in cucina, o svuotatasche. Nell’ottica del riutilizzo, gli stampi per la realizzazione sono fatti con i vassoi da torte in plastica monouso, che dopo il loro primo utilizzo andrebbero buttati e invece continuano a vivere nel nostro laboratorio». La seconda sezione è la “Textile”, il cui valore eco è nell’uso di tessuti di scarto di sarti o tappezzieri. «Per


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questa linea abbiamo creato dei lampa-vasi fatti con gli avanzi della produzione dei feltrini delle sedie o il “Pecoroll”, 1° Classificato al “Ricrea Festival 2012” e vincitore del concorso “Affilamente” per Rigenerart 2013”, un poggiapiedi, al cui feltro si aggiungono pomelli per tende, parti di cavalletti in legno». Della sezione Textile fa anche parte “Le Sac”, una collezione di 25 borse realizzate con il legno di antiche grucce, sacchi di iuta ricuciti con filati di seta; scarti di caldi tessuti cardati, corde, nappe e passamanerie di tende retrò; vecchie tovaglie, sottotovaglie e copridivani dei corredi di una volta. Terza ed ultima sezione è “DesArt”, una serie di creazioni in perfetto equilibrio tra arte e design, frutto dell’assemblaggio di materiali di scarto di vario genere. Bottiglie di vetro che diventano esclusivi portafiori, antichi ventilatori che danno vita ad un portafrutta. Questa designer riesce a far rivivere ogni oggetto nelle forme più impensabili. «Per innovare continuamente le mie produzioni – spiega Sandra Faggiano – mi dedico moltissimo allo studio. Cercare materiali sempre nuovi, che siano certificati. Ideare forme nuove e approfondire come si comporta la materia. La fase della progettazione è essenziale per una buona riuscita delle mie realizzazioni. Il lavoro è moltissimo, soprattutto per conciliare tutto questo, con l’aspetto economico. Portare avanti lo studio di architettura, coniugandolo con la sezione Lab è molto impegnativo, ma quando c’è passione dietro il lavoro, diventa un po’ più semplice». E di passione Sandra ne ha da vendere. Una passione riconosciuta anche dagli esperti del settore. Dopo la sua partecipazione, per il terzo anno consecutivo, al Fuori Salone, nell’ambito del collettivo “Io riciclo Tu ricicli”, Sandra è stata notata, per le eco-ciotole in cemento, “Archeologie”, dalla Triennale di Milano, arrivando ad

esporre a San Francisco, dal 22 giugno al 26 agosto, insieme ad altri makers, nell’ambito della mostra “The New Italian Design 2.0”. «Essere stata selezionata per questa mostra è stata senz’altro una delle più grandi soddisfazioni che ho ottenuto fino ad ora, oltre ad essere riuscita a creare uno studio tutto mio, dove poter dare

«Per innovare continuamente le mie produzioni mi dedico moltissimo allo studio. Cercare materiali sempre nuovi, che siano certificati. Ideare forme nuove e approfondire come si comporta la materia. La fase della progettazione è essenziale per una buona riuscita delle mie realizzazioni»

Vassoi collezione SOLCHI, con cemento di rimanenza dei cantieri, dedicata alla iconografie tradizionali salentine

libero sfogo alla mia creatività». Intanto Sandra si prepara alla prossima mostra. Le sue creazioni saranno, infatti, presenti dal 22 al 24 novembre, a Milano, nell’ambito di “Natura Donna Impresa (Verso Expo 2015)”, un evento al quale partecipa per il secondo anno consecutivo, che coniuga l’imprenditoria femminile all’ecosostenibilità

Ciotola collezione RICAMI, con tessuti di scarto, acqua e cemento, lavorati come cartapesta

Alzatine collezione I SOVRANI, aggregazioni di rifiuti casalinghi come pomi di tende, parti di ventilatori, gabbiette

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» di Barbara Gambacorta - foto concesse da Confindustria Ascoli

Un momento della competizionedi idee innovative presentate in 4 minuti

Cercasi investitori per start up “SpeedAP”, questo il nome dell’iniziativa organizzata dal Gruppo giovani Confindustria Ascoli Piceno. Il primo “elevator pitch” delle Marche. Una competizione di idee innovative presentate al pubblico in 4 minuti, il tempo appunto di una corsa in ascensore

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tart-up innovative faccia a faccia con un pubblico di investitori e imprenditori locali. Ascoli Piceno come palcoscenico e gli spazi dello stabilimento Sgl Carbon, ex fabbrica storica a pochi metri dal centro della città, come location. Spente le ciminiere da qui sono partite 20 idee imprenditoriali per il territorio grazie all’iniziativa “SpeedAP” del Gruppo giovani Confindustria Ascoli Piceno che ha organizzato il primo “elevator pitch” delle Marche. Una competizione di idee innovative presentate al pubblico in 4 minuti - il tempo appunto di una corsa in ascensore - che si è tenuta come esito di un percorso di sostegno all’imprenditorialità che i giovani confindustriali ascolani stanno portando avanti con il programma “Yestartup” e il portale ad esso collegato (www.yestartup.it). «Non ci aspettava-

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mo un così grande riscontro di pubblico –ha spiegato il presidente dei Giovani Confindustria Ascoli Franco Bucciarelli-. Quando siamo partiti con il portale la paura era di non attrarre imprenditori e investitori e neanche molti progetti». E invece SpeedAp – realizzato anche grazie al contributo di Banca Marche e della Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte - ha dimostrato che le idee innovative germogliano ovunque, anche nella provincia picena. Sono stati 72 i progetti a sfidarsi, dei 20 selezionati per la finale oltre la metà sono stati quelli arrivati dalla provincia di Ascoli mentre ad ascoltare le idee degli startupper sono state oltre 250 persone accreditate, tra le quali business angel, imprenditori, seed investor ed istituti finanziari. L’evento è stato anche occasione per festeggiare i 40 anni del gruppo giovani Confindustria Ascoli con la


focus

premiazione di tutti i past president e tra questi anche Simone Mariani, vice presidente nazionale dei Giovani Confindustria. A moderare l’elevator pitch è stato invece Emil Abirascid, giornalista esperto di innovazione e fondatore della community Startupbusiness. «Il fenomeno start up è sicuramente in crescita, lo è non solo dal punto di vista quantitativo ma anche da quello qualitativo e su questo bisogna puntare per dare nuovo impulso al tessuto industriale ed economico -così ha commentato l’evento-. Occasioni come queste sono importanti perchè permettono di mettere insieme competenze, idee, risorse e volontà di farsi conoscere creando opportunità per chi ha deciso di imboccare la strada della imprenditoria». «Un primo risultato è stato ottenuto -ha aggiunto Bucciarelli- ed è stato quello di portare tante persone ad ascoltare questi 20 idee, tra un anno, magari all’edizione 2014 di SpeedAp mi piacerebbe poter dire che almeno una delle idee è stata finanziata, secondo me è strategico che gli imprenditori guardino a chi si affaccia verso il mondo dell’impresa così come lo è portare nelle aziende la freschezza degli innovatori, il ricambio è necessario non solo nelle persone ma soprattutto nelle idee»

Simone Mariani vice presidente nazionale GI premia Franco Bucciarelli presidente GI Confindustria Ascoli Piceno

Un’immagine dell’evento

Le 20 start-up in gara a SpeedAp 2013 1 Passepartout (Simone Milenati): sviluppare natanti eco-compatibili ad elevato grado di riciclabilità 2. MEDBIP (Duilio Macchi): dispositivo per aiutare i pazienti cronici a gestire e usare i medicinali. 3. M.E. Bu. Multitasking Envelope for Building (Nazzareno Viviani): progettazione e realizzazione di prototipi di involucri edilizi. 4. iCover (Luca Eusebi): tecnologia per l’applicazione di materiali compositi in forma liquida su qualsiasi tipo di superficie. 5. VAP Virtual Architectural Performance (Davide Andrea Nolli): allestimento legato ai luoghi con lo scopo di comunicare e collegare spazi reale e virtuali. 6. Mailwork ecosostenibili srl (Fernando Feriozzi): nuovo modello di distribuzione per i consumatori del settore green. 7. Earthyapp (Anna Maria Ferri): applicazione social e-commerce per la vendita di prodotti personalizzati dal cliente. 8. Pausa Pranzo (Enrico Corinti): applicazione social per migliorare momento della pausa pranzo per ristoratori ed esercenti. 9. Agristart (Floriana Ciarrocchi): piattaforma di crowdfunding per progetti del comparto agroalimentare. 10. Originàrio (Sissi Semprini): piattaforma social e-commerce per la scoperta dei migliori prodotti agroalimentari. 11. Youfarm (Silvia Di Battista): piattaforma ispirata a Farmville per creazione comunità che coltivi prodotti e acquisti tramite e-commerce. 12. T-Cube (Tommaso Annibali): linea innovativa di sedute e complementi d’arredo con possibilità di personalizzazione. 13. Sunnybooking (Francesco Bellini): piattaforma web per l’affitto degli ombrelloni invenduti negli stabilimenti balneari. 14. Opencity (Matteo Pio Napolitano): applicazione per collegare cittadini, pubblica amministrazione e attività commerciali. 15. Wheelab (Andrea Ciufo): dispositivo installato su scooter e moto per migliorare la sicurezza stradale. 16. Younivocal (Francesco Di Genova): etichetta interattiva anti-contraffazione e di marketing innovativo. 17. Sci oh – The Movie (Andrea Calcinaro): creazione di un lungometraggio con animazioni 2D e 3D sulla base di sit-com animata. 18. Caddy Moon (Giancarlo Ciotti): innovativa tipologia di sedia a rotelle che consente facile movimentazione dei pazienti disabili. 19. Uccount.it – Umbrella Accounting (Andrea Riccardi): innovativo sistema di gestione ed elaborazione di documenti contabili online. 20. Secef – Sistema elettronico per il controllo dell’esercizio fisico (Giuseppe Almonte Lalli): sistema elettronico di controllo applicabile alle attrezzature da palestra che utilizzano pesi.

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» di Eleonora Lopes - foto di Carlo Collevecchio

Il palco con i relatori

Agenti di Commercio:

una professione che sa capitalizzare il cambiamento USARCI e Università degli studi Teramo hanno presentato il nuovo percorso formativo di laurea triennale in Scienze della Comunicazione e intermediazione commerciale

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rande partecipazione per il convegno “Professione, formazione e certificazione di qualità dell’agente di commercio” dedicato alla presentazione del nuovo Percorso di laurea triennale, senza obbligo di frequenza, in Scienze della Comunicazione e intermediazione commerciale, ideato da USARCI Teramo in collaborazione con l’Università

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degli Studi di Teramo per la riqualificazione e l’alta formazione professionale degli agenti di commercio. Il nuovo percorso di studi, unico in Italia, è attivo già per l’anno accademico 2013-2014 e, grazie al supporto di una piattaforma internet, gli studenti possono accedere a risorse multimediali che facilitano l’apprendimento a distanza: piccoli video, questionari per

l’autovalutazione, podcast. Cambiamento e alta formazione: queste le parole chiave dell’incontro, nel corso del quale si è esaminata la figura dell’agente di commercio attraverso la storia per giungere ad una ridefinizione del ruolo assegnato all’intermediario commerciale che «è anche e soprattutto un imprenditore di se stesso e pertanto ha bisogno di un bagaglio di cono-


seminari&convegni

scenze e competenze adeguato – ha spiegato Franco Damiani, presidente USARCI Teramo -, come quelle fornite nel nuovo corso di laurea che presentiamo oggi. È in progetti così ambiziosi che si manifesta il nuovo ruolo dell’associazione USARCI, sindacato vicino alle esigenze del territorio, del mercato, del lavoro, che intende orientare gli agenti di commercio e i giovani verso quel cambiamento che è già in atto e che non possiamo arrestare, verso la formazione continua, la certificazione di qualità e l’alta formazione. Un agente preparato è anche una risorsa e un supporto per le aziende che operano sul territorio e una garanzia per i consumatori». Nonostante l’attuale periodo di crisi, la categoria degli agenti di commercio è quella che cresce maggiormente per numero di nuovi iscritti, rappresentando di fatto una delle professioni con maggiori sbocchi lavorativi, soprattutto se contraddistinta da una adeguata preparazione. L’alta formazione e la formazione continua sono senz’altro la migliore risposta «ad un sistema economico che ha bisogno di un’inversione di rotta – ha

Franco Damiani presidente USARCI di Teramo

commentato Luciano D’Amico, magnifico rettore dell’Università degli studi di Teramo -, al fine di concentrarsi su ciò che è “alto valore aggiunto”, ma che come tale presuppone un’alta qualificazione e di conseguenza un’alta formazione. L’iniziativa realizzata insieme a USARCI Teramo va decisamente in questa direzione, per far sì che anche in Italia si possa raggiungere l’obiettivo fissato per Europa 2020 e che prevede almeno il 15% della popolazione in età adulta impegnata in percorsi di alta formazione». Gli agenti commerciali sono figure strategiche del tessuto economico italiano, attraverso i quali passa ancora il 70% del Pil e il numero di agenti in attività è di gran lunga superiore a quello di altri grandi paesi d’Europa; un dato quest’ultimo determinato dalla presenza e resistenza, in Italia, degli artigiani: piccole e medio piccole imprese che producono oggetti eccezionali, ma hanno bisogno dell’agente per promuoverli sul mercato. Al termine del pomeriggio sono stati consegnati i certificati di Qualità agli agenti che hanno seguito i corsi formativi finaliz-

Paolo Gatti, assessore Politiche Attive del Lavoro

zati alla “Certificazione di Qualità degli agenti/Rappresentanti di Commercio” e resi possibile grazie al progetto VIP Voucher della Regione Abruzzo. «Con il progetto VIP – ha spiegato Paolo Gatti assessore Politiche Attive del Lavoro, Formazione ed Istruzione, Politiche sociali Regione Abruzzo - abbiamo dato un contributo non solo agli agenti di commercio, ma credo anche ad una idea di formazione più seria e liberale. Per una volta, ci siamo occupati dei lavoratori autonomi e degli imprenditori, dando a ciascuno la possibilità di scegliere il corso che riteneva più utile per il suo aggiornamento professionale»

Il pubblico presente al seminario

Luciano D’Amico, rettore dell’Università di Teramo

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» a cura della redazione - foto concesse da festivalacqua.org

Il presidente della Regione Gianni Chiodi

eventi

Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti

L’Aquila

capitale dell’acqua 2013 Una settimana dedicata al bene più prezioso che abbiamo. Tra dibattiti, confronti, laboratori didattici, mostre cinematografiche, rappresentazioni teatrali e spettacoli nel centro storico del capoluogo abruzzese

H

a scelto L’Aquila Federutility come sede della seconda edizione del “Festival dell’Acqua”, la più articolata e completa manifestazione del settore idrico, che ogni due anni, per una settimana, raccoglie le 400 aziende associate e tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di servizi idrici e di pubblica utilità. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il Comune dell’Aquila, la Gran Sasso Acqua, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’UNESCO e dell’Eureau. Grazie al protocollo siglato con Federutility, anche EXPO 2015 è stato partner dell’edizione aquilana del Festival, anticipando una collaborazione che durerà due anni, quando a Milano, all’interno dei padiglioni dell’EXPO, si svolgerà la terza edizione. Le sessioni di lavoro hanno riguardato incontri di carattere tecnico scientifico, approfondimenti sugli aspetti gestionali e regolatori, confronti su temi culturali e di informazione e una sessione sugli effetti dei terremoti per le infrastrutture e per i servizi idrici. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, presente al dibattito sul futuro dei servizi idrici, ha fatto un mea culpa «Vogliamo passare come la regione dei Parchi e dell’ambiente e abbiamo il più basso tasso di depurazione dell’acqua in Europa. Dopo aver toccato sanità e rifiuti, per la Regione è il momento dell’acqua. Se il pubblico

non c’è la fa, bene privatizzare». Dello stesso parere il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, «Gli investimenti per il settore idrico non possono essere fatti dallo Stato. Le risorse del Ministero per investimenti infrastrutturali sono diminuite del 72% nell’ultimo decennio e quindi gli investimenti vanno finanziati con le tariffe. Il prossimo anno vorrei convocare una conferenza nazionale sull’acqua, per rompere luoghi comuni consolidati. Siamo tutti d’accordo nel definire l’acqua bene comune, ma spesso gli strumenti proposti sono contraddittori». Il presidente di Federutility, Roberto Bazzano, ha commentato ribadendo la necessità di investimenti: «Lo Stato non ha soldi e l’instabilità normativa di questo settore ha allontanato gli investitori. Sarebbe fondamentale che Cassa Depositi e Prestiti finanziasse le imprese idriche». Il ministro Andrea Orlando, il presidente Roberto Bazzano e il presidente di Aqua Italia, Giorgio Moro, hanno firmato un protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’acqua di rubinetto (acqua di rete) e la promozione delle cosiddette Case dell’Acqua (definiti anche “chioschi” o “fontanelli”). Il protocollo, che persegue l’obiettivo di riduzione dei rifiuti e di CO2, sostiene il fenomeno di diffusione degli erogatori pubblici di acqua refrigerata e frizzante, che ormai affiancano in molte parti d’Italia le tradizionali fontanelle

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» di Marcella Pace - foto concesse da Sabrina Zimei

L’ecovillage all’Aurum

eventi

Arrital Cucina Ak _ 04 in Paperstone (carta e

cartone riciclato impastato con siero di anacardo)

Ecovillage,

11 giorni di ecosostenibilità all’Aurum Festival, mostre, seminari, convegni. Il mese di ottobre si apre nel segno del Green

«L’

evento più importante che l’Aurum ha ospitato nel 2013». Così il coordinatore delle Politiche giovanili al comune di Pescara, Vincenzo D’Incecco ha parlato del Greenfest, il festival della sostenibilità, giunto alla sua terza edizione, che si è svolto sabato 5 e domenica 6 ottobre, nella “fabbrica delle idee” di Pescara, nell’ambito della più ampia rassegna Ecovillage 2013 (1/11 ottobre). Il festival, un progetto dell’associazione Greensharing, è volto a sensibilizzare i cittadini, e i giovani in particolare, al tema della sostenibilità. «L’Eco-Village – ha detto la direttrice dell’Aurum Annarita Della Penna - è nato da una serie di coincidenze fortunate: in 15 giorni l’Aurum ha ricevuto almeno 10 richieste di eventi sullo stesso tema e allora, da parte nostra, abbiamo evitato di accendere tanti lumicini che non vedeva nessuno e abbiamo deciso di costruire una rete, un fuoco che si vedesse a distanza». Tra gli ospiti delle sale Barbella e Flaiano, il fotografo Alessandro Falco con il progetto “A Different Child” sviluppato per la Young Photographer’s Alliance di Londra; quella delle aziende Arrital e Altamarea che hanno presentato la cucina Ak_04 e arredi realizzati con l’innovativo PaperStone® e della Piperlux leader internazionale nei sistemi di illuminazione LED; quella dell’architetto Lucio Rosato con due opere del progetto “Altre architetture”, di Antòn Gàrçia-Abril & Ensamble Studio di Madrid con la proiezione di “Paulina and The Truffle” selezionato per la Biennale di Architettura di Venezia 2010 e di deZign Studio di Pescara. Molti anche i convegni e i seminari con ospiti internazionali organizzati per la rassegna dove

identità, ecosostenibilità e diversità si trasformano in risorse. Primo step di questo vero e proprio viaggio nella sostenibilità, il Salotto Relazione dell’azienda LAGO. Si tratta di un’ideale trasposizione domestica dell’Appartamento LAGO di Pescara, dell’architetto Sabrina Zimei che è stata anche co-responsabile nella direzione artistica del Greenfest insieme al designer Enrico Peca, fulcro di una nuova modalità di interazione tra progetto, prodotto e persone. Per 11 giorni, il sottoportico dell’Aurum si è trasformato in uno spazio abitativo vissuto quotidianamente. Con il divano AIR, esposto proprio all’ingresso, la Lago ha affrontato, per la prima volta, la progettazione ecosostenibile in modo scientifico, avvalendosi della metodologia LCA, acronimo di Life Cycle Assessment, uno strumento che permette la valutazione quantitativa dell’impatto ambientale di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita, dalla scelta delle materie prime fino al suo smaltimento. Abbinata al divano AIR, anche l’esposizione di “Capitan Ulisse” di Lucio Rosato. Attraverso 12 tavoli bianchi, è stato ripercorso idealmente il viaggio di Ulisse, tra le 12 isole alla ricerca di casa. Una riflessione profonda sullo spazio domestico. Si passa dalla dispersione iniziale alla compattezza finale dell’isola di Itaca: l’approdo. È attraverso il dialogo e l’incontro che i dodici tavoli diventano un unico tavolo: della condivisione. «La forza di quest’evento – ha dichiarato la Zimei – è stata senz’altro la collaborazione di grandi aziende, che gratuitamente, hanno messo a disposizione le loro creazioni, mostrando un profondo desiderio di ripartire insieme e costruire qualcosa di nuovo»

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» di Valentina Faricelli - foto concessa da Maico

eventi

Una foto al termine della conferenza stampa di presentazione dell’evento

Boom di controlli nelle otto piazze di Abruzzo e Molise

per “Nonno Ascoltami!”

Una vera e propria festa della prevenzione con oltre 2000 screening uditivi effettuati ed uno staff medico e tecnico di 250 persone

A

nche quest’anno “Nonno Ascoltami” – la campagna di prevenzione dei disturbi uditivi organizzata dalla Maico di Pescara e dal suo direttore Mauro Menzietti – si è confermata una grande festa: tantissimi i nonni che, accompagnati dai propri nipotini, si sono messi in fila nelle principali piazze di Abruzzo e Molise, tra palloncini e clown festanti. Ma sono soprattutto le cifre che raccontano il significato della quarta edizione di “Nonno Ascoltami!”. Davvero numerosi i controlli effettuati su tutte le piazze, che con l’aggiunta di Penne, quest’anno sono salite ad otto: circa 2100 gli screening, grazie ai presidi medici gonfiabili messi a disposizione dalla Misericordia o dalla Croce Rossa Italiana. Pescara, Chieti, Lanciano, Teramo, l’Aquila, Giulianova, Penne, Termoli, otto piazze che contemporaneamente sono diventate il simbolo della prevenzione e di un modo nuovo di intendere la salute. Ad accogliere i nonni ben 67 medici specialisti del settore, coadiuvati da quasi centotrenta addetti tra tecnici audioprotesisti, audiometristi, logopedisti e volontari della Misericordia e della Croce Rossa. Un totale di 250 persone, pronte a portare il proprio contributo alla lotta alla sordità: un vero e proprio esercito della salute e della prevenzione. Un’iniziativa nella quale anche le istituzioni credono molto per il significato di prevenzione che vuole diffondere e che rappresenta l’arma migliore per difendere la salute dei cittadini. “Nonno Ascoltami!” testimonia la possibilità di portare gli “ospedali in piazza” e l’importanza dell’intervento di altri sog-

getti, laddove le strutture pubbliche non riescono a soddisfare la richiesta di salute di tutti i cittadini. In questo senso, quella offerta dall’Istituto Maico di Pescara ai presidi ospedalieri, è stata una collaborazione significativa. Tante le novità di quest’anno, soprattutto nella piazza “pilota”, Piazza Salotto a Pescara. Innanzitutto il concorso creativo, il Muro del Nonno, a cui hanno partecipato i bambini del Ravasco di Porta Nuova che hanno realizzato disegni sul tema dell’ascolto, appesi in piazza, sul “Muro del Nonno”. Poi la partecipazione dell’Associazione Isa, presieduta dal professor Ettore Cianchetti, in campo per la prevenzione e la lotta alle malattie oncologiche e dell’associzione Dulzura teatro. Infine, la benedizione dei nonni, portata da padre Claudio della parrocchia di Sant’Antonio. Una novità è stata la Linea Diretta con gli specialisti in collaborazione con Il Centro. Un servizio di utilità per tutti i cittadini che nella giornata di sabato 5 ottobre hanno avuto l’opportunità di rivolgere le proprie domande direttamente agli esperti. «Sono molto soddisfatto della riuscita della manifestazione – ha affermato Mauro Menzietti, direttore della Maico di Pescara ed organizzatore dell’evento -. Con i presidi ospedalieri stiamo portando avanti una sinergia significativa, che specie in un momento difficile come quello attuale, rappresenta una risorsa irrinunciabile. Uno stimolo, inoltre, a continuare nella diffusione di una cultura dell’udito, in cui l’Abruzzo si sta ritagliando il ruolo di regione capofila»

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» a cura della redazione - foto di Denia Di Giacomo

eventi

Alcune immagini della presentazione della nuova BMW serie 4 Coupé

Autoabruzzo presenta la regina della strada Grande evento presso la concessionaria Autoabruzzo di S. Giovanni Teatino, per la presentazione della straordinaria BMW Serie 4 Coupè. Numerose le persone intervenute per ammirare questo nuovo gioiello della casa BMW

L

o scorso 26 settembre presso la concessionaria Autoabruzzo a San Giovanni Teatino è nata una nuova stella: la BMW Serie 4 Coupè. Un evento al quale hanno partecipato in numerosi, perché tanta è la curiosità di scoprire tutti i segreti di questa nuova diva della strada. BMW Serie 4 Coupè alla raffinatezza dei materiali interni abbina un design degli esterni di grande eleganza, in perfetto stille BMW, senza tralasciare l’aspetto della grinta che tanto ha reso famose le autovetture della grande casa tedesca. Con nuovi proiettori a LED impiegati per le luci diurne la BMW Serie 4 Coupé acquista un aspetto anteriore sportivo e dinamico e in più basta un semplice pulsante per alternare modalità diurna e notturna. Ma l’estetica è solo una parte delle straordinarie potenzialità della BMW Serie 4 Coupè, sono la sicurezza dell’abitacolo, il comfort della guida e le sue altissime prestazioni

meccaniche che ne fanno una vera regina. È inoltre possibile scegliere il motore diesel BMW TwinPower Turbo, con una tecnologia che combina i più recenti sistemi di iniezione e la gestione variabile della potenza con un’innovativa tecnologia di sovralimentazione per incrementare l’efficienza e la dinamicità al tempo stesso, da sottolineare che tutti i motori disponibili sono realizzati in struttura leggera di alluminio e sono dotati di filtro antiparticolato esente da manutenzione, oppure si può optare per il motore a benzina BMW TwinPower. Quest’ultimo è un concentrato di dinamicità ed efficienza: con i motori a benzina BMW TwinPower Turbo le accelerazioni della BMW Serie 4 Coupé sono impressionanti, come anche i suoi bassi consumi. Insomma, quello organizzato dalla concessionaria Autoabruzzo è stato un evento imperdibile, perché imperdibile è la conoscenza diretta di questo nuovo bolide BMW, un vero gioiello, che vi aspetta per essere scoperto

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» a cura della redazione - foto concesse da Pasquarelli Auto

eventi

Alcune immagini della presentazione della nuova Pro Cee’d Kia

Pasquarelli Auto

presenta la nuova Pro Cee’d Kia Un evento in grande stile che si è svolto nella nuova sede di San Giovanni Teatino

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asquarelli Auto è una realtà che vanta 25 anni di esperienza e approda con la sua quarta sede a San Giovanni Teatino, come concessionaria ufficiale Kia per le province di Chieti e Pescara. Il Gruppo ha presentato l’ultima novità di casa Kia, il modello Pro Cee’d che coglie l’occasione per mostrarsi nella completezza del suo servizio. Kia Pro cee’d è l’ingresso di Kia nel mondo delle auto sportive. È un prodotto di nicchia che si contraddistingue per piacevolezza di guida, più che per prestazioni, anche se 204 CV su un motore 1.6 litri turbo è tutt’altro che un livello di potenza contenuto. Non manca anche un allestimento adeguato alla tipologia di vettura, molto sportivo. In Italia ci saranno 70 esemplari numerati ad inizio commercializzazione dedicati ad altrettanti appassionati. Pasquarelli Auto ha avuto l’onore di mettere a disposizione dei propri clienti e degli appassionati questo gioiello di ultima generazione. Per l’occasione la concessionaria si è presentata nel suo complesso, poiché oltre alla vendita del nuovo, l’offerta Pasquarelli Auto si compone di diversi servizi (approfondimenti a disposizione su www.pasquarelliauto.it e sulla pagina facebook collegata). L’evento ha visto una prima fase teaser durante la partita

Pescara-La Spezia in calendario che si è svolta presso lo Stadio Adriatico di Pescara. L’auto è stata in esposizione, ma non accessibile all’interno per il pubblico. Lo scorso 12 ottobre un pubblico numeroso ha preso parte all’evento pro cee’d nella sede di San Giovanni Teatino, e per l’occasione è stato allestito un Pit Stop di gusto con catering e musica, nella perfetta cornice per conoscere il nuovo prodotto Kia e la garanzia di affidarsi ad un partner ufficiale come Pasquarelli Auto e il suo team. Molto soddisfatto Marco Pasquarelli, titolare del Gruppo che come Kia sta sfidando la crisi e il mercato: «Mio padre Giancarlo ha inaugurato la prima sede della concessionaria circa 25 anni fa. Sono cresciuto nella realtà dell’automotive, temprandomi con la conoscenza dei motori e l’esperienza nella vendita. Nei miei studi ho prediletto la comunicazione come strumento per avvicinarmi al pubblico, conoscerne le esigenze e saper rispondere con offerte che potessero soddisfarle a pieno. Da qui la scelta di connotare la vendita con sempre più servizi che potessero soddisfare l’acquirente dalla fase dell’acquisto a quella della manutenzione. E la partecipazione del pubblico di questo evento conferma che stiamo facendo un buon lavoro»

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Auto: il nuovo arrivo

Nuova Mercedes Classe S Il futuro è impaziente Nuova Classe S: l’auto dei vostri sogni, un modello da seguire per l’intero segmento. Ogni attimo passato a bordo di questa straordinaria berlina di lusso si trasforma in un’esperienza unica: viaggiare, lavorare, rilassarsi, godere di un po’ di tranquillità e arrivare sicuri a destinazione, nessuna automobile potrà darvi di più della berlina per eccellenza.

Nuova Mercedes Classe S

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PERCORSI DI GUSTO, CULTURA, TURISMO E TRADIZIONE

a cura di Denia Di Giacomo

110 Birra Leardi, una birra viva

118 Franco Coccopalmeri, gioielli d’autore 101 103 107 108 113 115

117 La Beffa di Buccari a Pescara

Papille Traparentesi Osterie d’Italia 2014, ecco i riconoscimenti abruzzesi L’Oro rosso protagonista di un convegno La spezia dell’eterna giovinezza Champagne vs Prosecco? Ma è vera sfida?

121 Extra Omnes, in mostra a Teramo le fotografie di Iacopo Pasqui



PAPILLE

NUOVI SPUNTI PER ANIMA E CORPO

» di Denia Di Giacomo

“Quando ottobre scroscia e tuona l’invernata sarà buona”

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uovo appuntamento con Buono e Bello, nuovi articoli e avventure fresche di stagione. Partiamo subito con un convegno svoltosi a Francavilla, presso lo Sporting Hotel Villa Maria, sull’oro rosso della nostra regione, lo Zafferano dell’Aquila. Uno dei prodotti DOP più noti e apprezzati d’Abruzzo, esportato in tutto il mondo e ricco di molteplici proprietà, ma purtroppo non al riparo dalle imitazioni. Al termine dell’incontro il giornalista Federico Fazzuoli, ideatore per la Rai della trasmissione “Linea Verde”, ha anche presentato lo splendido volume “Zafferano Zaafran”, degli artisti Luciano d’Angelo e Sandro Visca. Restando in tema culinario è stata presentata la nuova edizione di Osterie d’Italia 2014, che naturalmente contiene anche

i numerosi riconoscimenti ai ristoranti abruzzesi in linea con la filosofia Slow Food..mangiare sano per vivere meglio! Numerose le novità presenti nella guida e noi ve le raccontiamo! Siete assetati? Bene, anche in questo caso vi proponiamo qualcosa di alternativo e artigianale, una buona birra Leardi. «La birra è femmina», questa è la filosofia del giovane birrificio di Pescara, che produce solo birre dal nome femminile e che vi raccontiamo perché nasce da una sorta di scommessa con la vita. Ma se artigianalità è sinonimo di passione, caparbietà e know how, è allora significativo conoscere anche la storia di Franco Coccopalmeri, un giovane orafo di Roccaraso, che meraviglia per la sua eccezionale bravura nel creare con tecniche ormai quasi

perdute, gioielli di grandissimo valore. Spostiamoci a Teramo per andare a visitare Extra Omnes, una mostra fotografica ad opera del giovane Iacopo Pasqui, studente della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo, che riproduce per immagini l’emozione e la frenesia che si vivevano a Roma nei giorni del Conclave che poi ha eletto l’attuale Papa Francesco. Pasqui è il fotografo più giovane inserito nel libro “Storia della fotografia in Italia. Dal 1839 ad oggi” di G. D’Autilia, edito nel 2012 da Einaudi. Naturalmente non perdetevi la lettura delle nostre storiche rubriche, sempre ricche di spunti e di suggerimenti interessanti, leggere leggere e ancora leggere… toccasana per lo spirito!

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Niente rompicapi, afdati alla nostra esperienza.

Strada Vecchia Fontanelle, 84/6 · 65129 Pescara Uff. Amm.: Tel. 085.4465554 · Fax 085.4409935 Uff. Traff.: Tel. 085.4462666 · Fax 085.4464075 e-mail: amministrazione@mazzocchettitrasporti.it

Via Torretta, 21 · 65128 Pescara Sede Amm.: Via Aterno, 25 · 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Uff. Amm.: Tel. 085.4409074 · Fax 085.4409749 Uff. Trafco: Tel. 085.4465099 www.ctvlogistica.it - info@ctvlogistica.it

Via Aterno, 25 · 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Uff. Amm.: Tel. 085.4465650 · Fax 085.4409807 Uff. Traff.: Tel. 085.4464808/4464464 · Fax 085.4409807 www.pierangelotrasporti.it · info@pierangelotrasporti.it


TRAPARENTESI

ECOSOSTENIBILITA’

“Med In Italy”: la casa sostenibile La “casa che verrà” è già una realtà: possibile, realizzabile. Il Patto dei Sindaci della Provincia di Teramo (che insieme alle altre Province abruzzesi e alla Regione ha aderito al mese europeo dell’Energia) sta studiando un modello di regolamento energetico comunale che serva a incentivare la realizzazione di edifici che non consumano e possono produrre energia.“Progettare, costruire, ristrutturare riducendo i consumi” questo il tema della prima sessione della manifestazione Il Patto che illumina l’Abruzzo che si è svolto lo scorso 7 ottobre a Teramo, e che, accanto ai workshop tematici propone le esposizioni di aziende che a vario titolo si occupano di tecnologie “rinnovabili”. Presentata anche Med in Italy, un prototipo di abitazione ecosostenibile mediterranea che oggi viene esposto e mostrato in tutto il mondo.

MODA

PescaraLovesFashion Show, moda e arte in passerella Moda, glamour, arte. Sono stati questi i grandi protagonisti del primo weekend di ottobre a Pescara. PescaraLovesFashion Show, questo il nome dell’evento che, patrocinato dal Comune, è stato ideato da Pescara Lei Events, l’associazione presieduta da Ilenia Colasante, nata con lo scopo di valorizzare l’Abruzzo e le mille bellissime sfumature che lo caratterizzano. All’evento, organizzato anche da Cristiano Rinaldi, Renzo Camplone, Stefano Matina, Clizia Tonelli, Ilenia Di Iorio, Arianna Di Iorio, hanno preso parte oltre ai fashion blogger più seguiti del momento a livello nazionale, per svelare segreti e curiosità nei propri blog, anche il vicesindaco Berardino Fiorilli, che sul palco ha dichiarato: «L’entusiasmo di quest’associazione mi ha convinto immediatamente a patrocinare il PescaraLovesFashion Show. Sono molto soddisfatto di aver visto sfilare su questa passerella le attività commerciali del centro e gli stilisti emergenti che hanno dimostrato di essere dei veri “artisti del tessile”».

RICONOSCIMENTI

A MAX GAZZÈ IL PREMIO “TORRI CAMUZZI” 2013 Sono aperte le prevendite per il concerto “A Teatro Sotto Casa” col quale Max Gazzè sarà ospite dell’undicesimo Festival delle Letterature dell’Adriatico per il Premio Parole e Musica “Torri Camuzzi”. Domenica 10 novembre 2013 alle 21, presso il cinema teatro Massimo a Pescara il cantautore romano sarà affiancato dalla sua band storica e da un quartetto d’archi per ricevere il Premio indetto ormai da tre anni da Camuzzi Costruzioni srl nell’ambito del Festival delle Letterature dell’Adriatico. Dopo essere stato assegnato a Francesco Baccini nel 2011 e a Simona Molinari nel 2012, il Premio Parole e Musica “Torri Camuzzi” va quest’anno a Max Gazzè per l’estro e l’ironia con cui affronta anche i temi più intimi e delicati, guardandoli “dall’alto”. Il Premio prende infatti spunto dalle Torri Camuzzi, che da novembre 2012 troneggiano sulla città a simbolo di un quartiere riqualificato.

Media

È NATO EUROSVILUPPO Bandi, Agevolazioni, Start up, Economia, Finanziamenti, Innovazione, Internazionalizzazione, ma anche Reti, Energia, Formazione, Ricerca e Lavoro: sono questi i principali contenuti di www.eurosviluppospa.it, il sito di Euro Sviluppo, la Società a capitale misto pubblico-privato che eroga servizi ad imprese e PA nell’ambito dello sviluppo locale. Una finestra quotidianamente aggiornata che si affaccia sulle opportunità di affari e investimenti, sulla finanza ordinaria e agevolata e sulle strategie di internazionalizzazione, ristrutturazione aziendale e reindustralizzazione per aiutare le nostre imprese.

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GASTRONOMIA

L’Ordine abruzzese dei Cavalieri dei Maccheroni alla Chitarra Presentati lo scorso 2 ottobre i dieci fondatori del primo Ordine dei Cavalieri dei Maccheroni alla Chitarra in Abruzzo. L’Ordine nasce su iniziativa dell’Unione Cuochi Abruzzesi (Uca) e ha l’obiettivo di favorire la diffusione, lo studio, la ricerca e la promozione dei “Maccheroni alla Chitarra”, piatto che più rappresenta l’Abruzzo nel panorama gastronomico. Ma il primo debutto pubblico dell’Ordine sarà l’11 ottobre 2013, nella tradizionale processione di apertura della Rassegna dei Cuochi a Villa Santa Maria.

ENOGASTRONOMIA

Guida Vini d’Italia Gambero Rosso, segno + per i vini abruzzesi Vini d’Italia a cura del Gambero Rosso, una delle più autorevoli e diffuse pubblicazioni sul vino italiano nel mondo, arriva alla ventisettesima edizione, e si conferma uno strumento insostituibile per appassionati e professionisti del settore. Questa edizione 2014 ha visto un passo avanti per l’Abruzzo, infatti la nostra regione ha raggiunto la quota 13 vini premiati con i 3 bicchieri, il massimo riconoscimento concesso a un vino dalla guida. Un risultato positivo, anche in considerazione delle altre regioni italiane che hanno fatto passi indietro in questa ideale classifica dell’eccellenza enologica, quali l’Alto Adige, Friuli Venezia-Giulia, Puglia e Emilia-Romagna. L’Abruzzo si trova così al livello di importanti regioni del vino quali Puglia (13 bicchieri) e Emilia-Romagna (11 bicchieri). I nuovi vini che hanno raggiunto i 3 bicchieri sono delle cantine Contesa e Tenuta Ulisse. Si vanno ad aggiungere alle cantine abruzzesi che hanno confermato i 3 bicchieri in questa edizione della guida, ovvero Cantina Tollo, Torre de’Beati, Tiberio, Valle Reale, Villa Medoro, Luigi Cataldi Madonna, Masciarelli, Bruno Nicodemi, Valentini, Castorani e Fratelli Barba.

SPORT

ADECCO CON LA LEGA NAZIONALE PALLACANESTRO Adecco, gruppo leader in Italia e nel mondo nella gestione delle risorse umane, diventa Title Sponsor della Lega Gold e Silver e Official Partner della Lega Nazionale Pallacanestro (LNP). La scelta di affiancare la nuova realtà, nata da poco per coordinare l’attività delle 178 Società che partecipano ai 4 campionati di competenza - LNP Gold e Silver e Divisione Nazionale B e C (DNB e DNC) - conferma lo storico impegno di Adecco a favore del mondo dello sport, con cui condivide i valori, quali l’impegno, il dinamismo, la formazione e il valore del lavoro in team per il raggiungimento di un obiettivo comune.

ENOLOGIA

Il Voilà Moscato Spumante Dolce di Casal Thaulero conquista il giappone Al Japan Wine Challenge 2013 Il Voilà Moscato Igp Terre Di Chieti Spumante Dolce in occasione della 16sima edizione del Japan Wine Challenge 2013, il più importante ed indipendente concorso enologico in Asia, è stato premiato con la medaglia d’argento e ben altri 7 vini di Casal Thaulero si sono aggiudicati la medaglia di bronzo. Il Japan Wine Challenge si è svolto a Tokyo, dal 23 al 25 luglio 2013, con la partecipazione di quasi 1.400 vini, provenienti da 23 paesi diversi, principalmente da Cile, Francia, Australia, Italia e Giappone, che sono stati esaminati da una giuria di importanti professionisti del vino sia giapponesi e sia internazionali. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 7 febbraio 2014, sempre a Tokyo, alla presenza di Sua altezza imperiale Principessa Takamado.

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TRAPARENTESI

ENOLOGIA

BIBENDA, CANTINA BOSCO RICEVE 5 GRAPPOLI 2014 Nuovo riconoscimento per l’azienda vitivinicola Bosco. Il Montepulciano d’Abruzzo Pan 2009 ha ottenuto da Bibenda Vini e Ristoranti d’Italia, 5 grappoli 2014 . Si tratta di una Guida presente su tutto il territorio nazionale, che vuole raccontare prodotti fortemente italiani, vini e cibi di un Paese che fonda sulle varie realtà e territori un patrimonio di cultura ed economico di grandi eccellenze. Bibenda ha recensito 1700 aziende del vino, per un totale di 20.000 vini descritti. La premiazione si terrà giovedì 14 novembre a Roma, nell’ambito della consueta Grande Festa del Vino all’Hotel Rome Cavalieri. La cerimonia sarà profondamente rinnovata. I produttori vedranno pubblicate le immagini a colori delle loro etichette anche su Bibenda, l’Agenda del Vino 2014.

ENOLOGIA

Il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo a Milano Golosa Grande successo per lo stand del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo a Milano Golosa, l’evento enogastronomico dedicato al consumatore e ai segreti per fare una spesa sostenibile e di qualità, concluso il 14 ottobre. Il Consorzio, main partner di Milano Golosa, ha proposto i migliori vini dei produttori abruzzesi “incorniciati” in una location unica, ovvero la mostra fotografica “Scanno, la serie completa” del grande artista Mario Giacomelli (1925-2000), uno dei più importanti fotografi del ‘900. Il Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo, guidato dal presidente Tonino Verna, è uno dei più grandi consorzi di tutela in Italia e si propone di tutelare gli interessi relativi alle denominazioni di origine controllata del territorio regionale.

ENOGASTRONOMIA

GUIDA L’ESPRESSO, OTTIMI RISULTATI PER L’ABRUZZO Presentata a Firenze la guida ai Ristoranti d’Italia de l’Espresso 2014. Il pluristellato Niko Romito resta nelle fascia altissima con i suoi 19 ventesimi di perfezione. Lo chef di Casadonna Reale a Castel di Sangro è tra i primi 9 chef a livello nazionale. Sempre in Abruzzo, tra i migliori ristoranti valutati dalla guida di Vizzari si posiziona con 16/20 Villa Maiella di Guardiagrele. La famiglia Tinari ottiene anche un premio per la “Cantina dell’anno” che la porta al primo posto in Italia. Dietro Villa Maiella con mezzo punto in meno Marcello Spadone della Bandiera di Civitella Casanova; il brindisino Davide Pezzuto resident chef del Café Les Paillottes a Pescara; Nicola Fossaceca del Metrò di San Salvo (quest’anno in salita di mezzo punto). Seguono poi i ristoranti con 15/20: L’angolo d’Abruzzo a Carsoli, Beccaceci a Giulianova, Magione Papale a L’Aquila, Osteria degli ulivi a Montorio al Vomano, Angolino da Filippo a San Vito chietino, Cipria di mare a Teramo. Con 14,5/20 stazionano Locanda Manthonè a Pescara, L’Arca ad Alba Adriatica, Zunica 1880 a Civitella del Tronto, La Corniola a Pescocostanzo. Con 14/20 si piazzano: Grotta dei Raselli (in salita di mezzo punto) a Guardiagrele, Duilio a Pescara, Lucia a Giulianova, Elodia a Camarda (L’Aquila), Esprì a Colonnella, Il Sestante a Martinsicuro, Taverna de li Caldora a Pacentro, Conchiglia d’oro a Pineto, Manetta e Vecchia Marina a Roseto, Locanda del Borgo dei mugnai a Tornimparte. Tra le new entry: Il vino di Sup ad Avezzano, Il Salotto di Vinè a Pescara, Enoteca centrale a Teramo.

MUSEI

A Isola del Gran Sasso apre il Museo dello sviluppo sostenibile Sarà allestito all’interno del Museo delle acque del Parco Gran Sasso Monti della Laga, a San Pietro di Isola, un “Museo sullo sviluppo sostenibile” figlio del progetto europeo “We are the planet” , ideato dall’associazione Solstizio con la quale collabora l’artista Giuseppe Stampone. Nel museo verrà installata una struttura multimediale, sperimentazione artistica che porta la firma di Giuseppe Stampone e di Derrich De Kerckhove (docente di sociologia della Comunicazione alla Federico II di Napoli) che consente il dialogo tempestivo virtuale e planetario di tutta la rete di cittadini e attori istituzionali e privati che si è creata attorno a questo progetto http://www.wearetheplanet.net/.

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STORIE&SAPORI

Osterie d’Italia 2014,

ecco i riconoscimenti abruzzesi In libreria la storica guida di Slow Food, un’edizione ricca di importanti novità »a cura della redazione

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tori. Ristoranti ma non solo: indicati artiamo dalle novità per preanche i bar e le pasticcerie per una sosentare Osterie d’Italia 2014, sta piacevole, o i negozi e gli artigial’ormai immancabile guida di ni dove acquistare specialità gastroSlow Food Editore che fotogranomiche locali. Fanno il loro ingresso fa l’Italia e le sue tavole, presentata in guida nuovi simboli: l’Annaffiatoio a Bra pochi giorni fa. «L’edizione che che indica le osterie con un orto di avete tra le mani è una delle più inteproprietà, e l’Insalatiera, per i locali ressanti di sempre», rivelano i curatoche propongono menù vegetariani. ri Marco Bolasco ed Eugenio SignoroNon mancano gli Oltre alle Osterie, ni: «vedrete un profondo ricambio di locali che propongono ricette simbolo locali segnalati, maggiore rigore nella della tradizione e del territorio ma in scelta e particolare attenzione alle ambienti eleganti e con un conto più materie prime utilizzate». elevato rispetto al nostro limite di 35 Come sempre, i locali presenti in guieuro. Seguono gli Scelti per Voi, con da sono segnalati da simboli ormai i piatti più significativi dell’enogafamiliari: la Chiocciola per le osterie stronomia regionale e le osterie in cui che più di altre entusiasmano per amprovarli. Il primato dei locali chiocbiente, cucina, accoglienza, assegnaciolati va quest’anno alla Toscana con ta quest’anno a 232 locali; la Botti» La copertina di Osterie d’Italia 2014 25 osterie, seguita da Piemonte e Veglia, per quelle con una proposta di neto con 23, Campania con 19, Lazio vini articolata e rappresentativa della e Lombardia con 18, Emilia Romagna con 14, Sicilia e regione; il Formaggio, per i locali che presentano la miFriuli Venezia Giulia con 13, Puglia con 10, Liguria con gliore selezione di caci. Segnalazioni particolari sono 9, Trentino con 7, Abruzzo e Alto Adige con 6, Basilicariservate ai locali accessibili ai disabili, quelli che adeta e Marche con 5, Sardegna e Umbria con 4, Calabria e riscono al progetto Alimentazione Fuori Casa dell’AssoCantone Ticino con 3, Molise con 2 e Valle d’Aosta con ciazione Italiana Celiachia e a quelli che aderiscono al una chiocciola. progetto dell’Alleanza tra cuochi e Presìdi Slow Food, Tra le pagine dedicate all’Abruzzo, immancabile l’inserla rete di chef impegnati ad avere nel menù almeno tre to sugli arrosticini, o rrustelle. Ma la cucina abruzzese prodotti dei Presìdi e a menzionare il nome dei produtnon è solo di carne: terra di mare e di montagna, è giustamente celebre per il brodetto. Inoltre, visitare Abruzzo: 54 i locali recensiti le osterie presenti in guida è l’occasione per gustare e i 6 segnalati dalla Chiocciola ottime paste fresche: non solo la celebre chitarra, ma Sapori di Campagna - Ofena (Aq) anche maccheroni alla mugnaia, sagne, tacconi, maltaTaverna de li Caldora - Pacentro (Aq) gliati, fregnacce, pappicci. Taverna 58 - Pescara La presentazione di Osterie d’Italia 2014 è stata orgaFont’Artana - Picciano (Pe) nizzata con il sostegno di Gruppo Italiano Vini, Pasta Zenobi - Colonnella (Te) Delverde, Philips, Prosciutto crudo Antica Pieve, TrenVecchia Marina - Roseto degli Abruzzi (Te) tino Spa, Unipol

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L’ORO ROSSO

PROTAGONISTA DI UN CONVEGNO Lo zafferano costituisce per la nostra regione una risorsa economica, turistica e culturale. Ma siamo in grado di promuovere questa preziosa spezia? Se ne è discusso ad un convegno all’Hotel Villa Maria di Francavilla

» Un momento del convegno

» di Lisa De Leonardis » foto concesse da Dello Iacono Marketing&Sales

È

un fossile vivente, che si propaga solo per clonazione. E’ colorato, aromatico e profumato. L’unico elemento a racchiudere in sé sapore, colore e profumo nasce sulle alture abruzzesi ed è DOP, a denominazione di origine protetta: lo Zafferano, quello vero, è solo dell’Aquila ed ora è pronto addirittura a seguire gli astronauti nello spazio. La cosa più importante però è stare alla larga dalle (tante) imitazioni. Una raccomandazione speciale che arriva unanime dai produttori – naturalmente – ma anche e soprattutto da chi, lo Zafferano lo conosce per davvero. Originario del Medio Oriente e portato nel mediterraneo dagli arabi, lo zafferano era diffuso anche in Cina e lo si può trovare nei più antichi libri medici che ne testimoniano un largo impiego nella medicina tradizionale, in polvere o ancora in pistilli, gli usi dello Zafferano non si fermano alla cucina, anzi la scienza sta procedendo ad interessanti studi dei quali si è parlato nell’importante convegno nazionale “Zafferano Zaafran, risorsa economica, turistica e culturale” che è stato ospitato nella sala convegni dell’Hotel Villa Maria di Francavilla. Zafferano nello spazio? Per quanto possa sembrare una lontana realtà, gli studi della scienza nutrizionistica stanno già lavorando in questa direzione e si trovano a buon punto. E’ la rappresentante dell’Agenzia Spaziale Italiana Vania Griffo, nutrizionista, che racconta: «Gli estratti di zafferano si stanno rivelando un prezioso alleato nelle situazioni di stress

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» Il pubblico presente in sala emozionale, riducendo la fame nervosa, responsabile dell’aumento ponderale. Sono state testate in laboratorio le sue proprietà come antidepressivo naturale, privo di molti degli effetti collaterali dei farmaci di sintesi completando gli usi bio-medici in oncologia e nel trattamento delle malattie neurodegenerative. In quest’ultimo campo, in particolare, lo zafferano rappresenta un recente alleato nella prevenzione delle alterazioni cognitive e mnemoniche degli astronauti, provocate dalla esposizione alle radiazioni dello spazio siderale». Solo i fiori originati dal Crocus Sativus hanno mantenuto intatte le caratteristiche organolettiche che rendono il prodotto finito – lo zafferano dell’Aquila DOP - così ricco di proprietà terapeutiche e medicamentose, oltre che saporito e profumato: «La pianta da cui deriva è una geofita bulbosa che fiorisce in autunno – spiega Giuseppe Ruberto, dell’Istituto di Biochimica Molecolare del CNR - è una delle poche specie vegetali a possedere un ciclo biologico inverso, infatti inizialmente si ha la fioritura fra ottobre e novembre, successivamente si osserva il normale sviluppo


STORIE&SAPORI

» Federico Fazzuoli insieme agli autori del libro Luciano d’Angelo e Sandro Visca vegetativo che dura fino a maggio. In virtù delle sue particolari e per certi versi uniche caratteristiche biologiche può essere incluso fra le coltivazioni a basso impatto ambientale, rappresentando quindi una coltura che ben si adatta ad una agricoltura sostenibile». Un prodotto inimitabile, dunque, che pur potendo rappresentare una risorsa economica, turistica e culturale per l’Abruzzo, come suggerisce anche il titolo del convegno, incredibilmente sta scomparendo: «Ce ne sono tanti di perché – dice provocatoriamente Valentino Di Marzio, presidente della storica Cooperativa di Navelli – e quello principale è che la terra è bassa e i giovani non si piegano verso la terra come una volta. Per dare futuro allo zafferano bisogna invece abbassarsi sulla terra, seminarlo e raccoglierlo». Lavoro duro per un piccolo, ma prezioso, raccolto: «Per un chilo di zafferano servono 100mila fiori, che occupano 1.000 metri quadri della Piana di Navelli – spiega Giovanni Povero di Valagro SpA - Una piana che lo vede crescere e fiorire a 800 metri d’altezza da secoli, rinnovando una specie di miracolo che lo rende unico al mondo per caratteristiche ambientali e sapore». Lo sa bene Gina Sarra, una vera istituzione in materia di Zafferano, produttrice che da 40 anni si occupa di mantenere viva, con passione, la tradizione della coltivazione, della raccolta e della commercializzazione della spezia: «I produttori sono tutti anziani e c’è bisogno di incentivare i giovani ad intraprendere questo mestiere - dice Sarra, rivolgendo un occhio ai

politici in platea e sul tavolo dei relatori. Una passione che va coltivata al pari dei bulbi e dei fiori, una passione che la fa letteralmente saltare sulla sedia, quando dal pubblico un medico attacca il prodotto in bustina. Non conta molto, infatti, se il prodotto sia in bustina o in pistilli, l’importante è che sia di qualità e “vero” e per essere sicuri il consiglio è banale ma efficace: leggere le etichette». A ricordarlo un vero maestro dei fornelli, lo chef Sergio Maria Teutonico: «In 27 anni di lavoro ne ho viste di ogni sulle bustine di zafferano, ci sono scritte cose a volte inenarrabili. Bisognerebbe leggerle prima di usarlo e prendere solo quelle in cui c’è scritto che lo zafferano è prodotto in Abruzzo. Lasciamo perdere le altre provenienze, è un prodotto del territorio e per questo vi lancio una sfida: non consideriamolo una spezia, lo zafferano è zafferano, va trattato come un’eccellenza, perché valorizza l’alta cucina». Al termine dei numerosi interventi, tra i quali anche il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano e l’assessore regionale agli Enti Locali, Carlo Masci, il giornalista Federico Fazzuoli, ideatore per la Rai della trasmissione “Linea Verde”, ha presentato lo splendido volume “Zafferano Zaafran”, degli artisti Luciano d’Angelo e Sandro Visca. All’evento è seguita una cena di gala, ovviamente a base di zafferano dell’Aquila DOP, curata dallo chef Marcello Spadone, titolare del ristorante “La Bandiera”, una stella micheline

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Birra Leardi,

una birra viva

Marco Leardi racconta i primi due anni del birrificio di famiglia, che produce birre dai nomi di donna » Da sinistra Alessandra Mazzotta, Gianni, Vittoria e Marco Leardi » di Marcella Pace » foto concesse da Birrificio Leardi

«L

a birra è femmina». Non a caso quelle che produce hanno tutte nomi di donna. Convinto portatore di questa filosofia è Marco Leardi, che insieme ai suoi due fratelli Gianni e Vittoria, sua moglie Alessandra e sua cognata Daniela, da circa due anni ha fondato il birrificio Leardi. A spingere questi pescaresi doc ad intraprendere questa sfida è stato il futuro incerto al quale ciascuno stava andando incontro nel suo lavoro. Marco, laureato in Biologia, a causa della crisi viene invitato dall’azienda farmaceutica per la quale lavorava a lasciare il suo posto. Sorte simile per i suoi compagni di avventura. Gianni, operatore commerciale al porto di Pescara, si ritrova in cassa integrazione per via del mancato dragaggio, mentre Vittoria che viveva a Roma sceglie di tornare in Abruzzo. Ognuno di loro inizia a studiare il più possibile. E così Marco segue corsi specifici sulla birra, e nel frattempo diventa «garzone in un birrificio per imparare il mestiere – ricorda, dietro il bancone del locale nuovo di zecca, progettato dall’architetto di casa, la leccese Alessandra Mazzotta, inaugurato lo scorso 28 settembre in via Cesare Battisti, a pochi passi dalla movida del centro di Pescara e dal primo punto vendita che aprirono un anno fa-. Gianni e Vittoria hanno iniziato i loro corsi per lo più da degustatori e finalmente a maggio 2012 abbiamo fatto la

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nostra prima cotta. Per ora siamo dei cosiddetti “vagabondi della birra”. Le produzioni, fatte con le nostre mani, le realizziamo nell’impianto di un’altra azienda. All’inizio aprire uno stabilimento era il primo sogno per noi. Ora lo viviamo più come coronamento della nostra attività». Ruoli ben definiti per questi tre fratelli. Gianni si occupa di logistica e distribuzione mentre Vittoria, che è anche presidente regionale dei Degustatori Birra, della sezione marketing. Birra Leardi distribuisce, oltre che in tutto l’Abruzzo e il Molise, anche a Roma e nel Lazio «dove la cultura della birra artigianale è molto sviluppata», commenta ancora Marco, ma ha dei venditori anche a Milano, in Umbria, Marche, Piemonte, Puglia e Calabria. Marco, invece, è il “birraio”. E’ lui a creare le sue birre. Gli esperimenti iniziano nella cucina di casa. «Prima di tutto immagino la birra che voglio produrre. Poi butto giù una ricetta, facendo i miei calcoli sui dosaggi da utilizzare. Quindi, di notte, che sia inverno o estate – spiega – entro in cucina, spalanco le finestre e inizio a fare gli esperimenti. Il bello della birra è proprio questo: ti permette di giocare con un numero infinito di ingredienti. L’acqua, il malto o il luppolo a seconda delle loro provenienze e del modo in cui li combini, danno vita a birre sempre diverse. Anche una volta create, mi diverto continuamente ad aggiornare la ricetta delle mie birre. La birra è viva. I lieviti che sono contenuti al suo interno, continuano a lavorare anche dopo la fase di imbottigliamento. Ecco perché una birra artigianale ha una scadenza, seppure non c’è mai il pericolo che possa far male poiché non è patogena, e può cambiare il suo sapore o il suo profumo a seconda di quando venga aperta». È così che tra la cucina di casa, dove Marco crea i primi 30 litri di birra, utilizzando acqua rigorosamente


STORIE&SAPORI

» I degustatori di Birra Leardi abruzzese, luppolo e malto provenienti dal Nord Europa, e lo stabilimento che ne produce circa 800 alla volta, in un anno sono state realizzate sei principali etichette Leardi i cui nomi sono ispirati alle figlie di Marco e Gianni. Anita Blond è una Pale Ale, ovvero una bionda, molto bilanciata nel rapporto dolce-amaro; Emmamara è una Ipa, una India Pale Ale, ambrata, ricca di profumi di frutta gialla e spezie; poi c’è Sofi Strong, una Belgian Strong, una rossa da 8,2 gradi e Sara Weiss, classica birra cruda, di grano, molto estiva e non molto alcolica. Fatina nera, omaggio a mamma Leardi, è una Porter «vecchio stile inglese» che profuma di cioccolato, caffè e liquirizia. Ultima arrivata è la Blanche Cabiria, che, in occasione del 150esimo anno dalla nascita di Gabriele d’Annunzio, prende il nome dal film muto sceneggiato proprio dal Vate. Alle birre in bottiglia, si affiancano quelle spillate. «Il vecchio locale che avevamo su via Cesare Battisti era quasi esclusivamen-

te un punto vendita, nel quale avevamo installato una spillatrice per permettere ai clienti un assaggio pre-acquisto - racconta-. Ci siamo accorti però che chi veniva a comprare aveva piacere a fermarsi per uno scambio di opinioni. Così abbiamo deciso di allargarci e a fine settembre abbiamo aperto il nuovo locale, dove poter degustare i nostri prodotti, taglieri di specialità abruzzesi e particolari ricette, come una gelatina di birra di accompagnamento ai formaggi. L’inaugurazione è stata un vero successo, grazie ai nostri amici, al passaparola, ma anche alla pagina Facebook, che aiuta moltissimo nella promozione, gestita dalla fotografa Silvia Mazzotta, la nostra social media Manager». E sarà proprio il locale di via Cesare Battisti, letteralmente tappezzato dalle foto di amici e clienti che degustano la birra Leardi, che a partire da novembre ospiterà anche il primo corso di degustazione, organizzato dall’Associazione Degustatori Birra

» Le diverse etichette prodotte

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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

» di Pietro Campanaro

Parliamo della Curcuma, tra le spezie, ritenuto un potente antiossidante per la protezione degli organi dell’apparato digerente oltre che antinfiammatorio e antitumorale Di recente nel campo della nutraceutica, termine derivante dalla sintesi delle parole nutrizione e farmaceutica che sta ad indicare le capacità di alcuni alimenti di uso comune di comportarsi come veri e propri farmaci capaci di prevenire o curare malattie, si studiano molto le diverse proprietà delle spezie. Tanto per citarne qualcuna con le rispettive proprietà l’aglio abbassa il colesterolo, i chiodi di garofano combattono i dolori articolari, la cannella migliora il diabete, lo zenzero calma la nausea, il timo migliora la tosse, la noce moscata abbassa la pressione sanguigna, il basilico migliora l’insonnia e via dicendo, ma tra tutte le spezie una in particolare è oggetto di studi recenti per le sue proprietà preventive e curative: è la curcuma che è ritenuto l’antiossidante più potente per la protezione degli organi dell’apparato digerente. La Curcuma (nome scientifico Curcuma longa) o Zafferano delle Indie o ancora Tumerico è una pianta spontanea molto diffusa nell’Asia meridionale, specialmente in India e Malesia già conosciuta per le sue proprietà più di 6000 anni fa e anche citata da Marco Polo nei rac-

salus, il cibo per vivere meglio

La spezia

dell’eterna giovinezza conti dei suoi viaggi in Cina a metà del 1200 che così la descrive: “Vi è anche un vegetale, che ha tutte le proprietà del vero zafferano, così come il colore, ma che non è vero zafferano ed è tenuta in grande considerazione, ed è un ingrediente in tutti i loro piatti”. Dalle radici essiccate della pianta si ottiene una polvere giallastra, simile allo zafferano per l’appunto, molto utilizzata nella cucina indiana ed asiatica come ingrediente principale nella preparazione del curry ed anche come colorante alimentare giallo che spesso viene utilizzato in molti preparati con la sigla E100. Negli ultimi anni molti studi si sono concentrati sulle proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antitumorali della curcuma ed in particolare di una sostanza in essa contenuta: la Curcumina. Capace di contrastare l’infiammazione in generale e nelle malattie articolari, tipo l’artrite, grazie ad una azione inibente le COX (sostanze che provocano l’infiammazione), di rallentare il decadimento del tessuto nervoso nelle malattie degenerative dello stesso, tipo l’Alzheimer, e di favorire l’apoptosi ovvero la morte di molte cellule tumorali in neoplasie come quelle del seno, utero, prostata, polmone

e pelle, la Curcumina ha dimostrato negli studi più recenti di avere una grandissima capacità protettiva, preventiva e curativa nei confronti degli organi dell’apparato digerente grazie al suo notevole potere antiossidante: è protettiva e curativa della mucosa gastrica (gastrite e ulcera), favorisce la digestione, migliora il colon irritabile, è attiva nei confronti della steatosi epatica (fegato grasso) e previene la formazione di calcoli biliari, previene e cura il Morbo di Crohn (patologia infiammatoria dell’intestino) e soprattutto è molto efficace nel prevenire le neoplasie del colon-retto. Un paio di cucchiaini di curcuma in polvere al giorno bastano per poter beneficiare di tutte le proprietà sopra descritte, gli studi hanno dimostrato che anche oltre 10 grammi al giorno non provocano effetti collaterali, e se combinata col the verde se ne potenzia notevolmente l’assorbimento

info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina Blog http://nutraceuticafitomedicina.wordpress.com - canale Youtube: Pietro Campanaro

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divino&nonsolo

» di Nicola Boschetti - Sommelier Professionista

Champagne vs Prosecco? Ma è vera sfida? Grazie al mio lavoro, che mi porta a girare centinaia di locali ogni settimana, riesco ad avere un panorama dei consumi e delle tendenze, voglio dunque parlare delle tanto amate bollicine, italiane o francesi?

Quando intrattengo un dialogo di vendita con il pseudo sommelier di turno, mi viene richiesto un prosecco, Franciacorta o altro, importante che sia italiano e che costi poco. Alla mia domanda se sono intenzionati anche allo champagne, vengo subito messo a tacere, con le scuse più blande, quasi a voler usare una sorta di nazionalismo estremo, in modo da coprire una loro scarsa conoscenza sulla questione, solo perché il mercato chiede italiano e se ci riduce in un branco di pecore e decide per noi, poco importa, anche se il vero mercato lo fa chi ha la forza e la conoscenza di saper proporre. L’assurdo rimane comunque il messaggio divulgato dalla televisione, che continua a dire che le bollicine italiane hanno sorpassato i cugini francesi. Facciamo due conti: Prosecco prodotto ogni anno in bottiglie circa 220 milioni, ad un prezzo medio di circa 3 euro, bollicine metodo classico italiane (Trento, Oltrepo, Franciacorta) prodotte in bottiglie circa 60 milioni, ad un prezzo medio di 8 €. Champagne produzione annuale di circa 340 milioni

di bottiglie, ad un prezzo medio di € 15,00. Giustamente parliamo di prezzi medi di uscita sul mercato a cui vanno aggiunti i ricarichi più o meno onesti della filiera e dei vari passaggi.

Bevuto per voi Champagne Demoiselle Saten Grande bollicina francese, forse meno nota come i celeberrimi Krug o Cristal, ma per palati curiosi, sia per qualità che per prezzo. Dopo una lunga selezione di uve chardonnay, provenienti da vigneti vecchi, e dopo un affinamento sui lieviti di oltre 36 mesi, questo prodotto esce sul mercato in numero limitato di bottiglie. Colore elegantemente giallo, bollicine fini e persistenti, naso timido, ma che con pazienza regala sensazioni di mela verde e pesca bianca, entrambe molto persistenti. In bocca è fresco e sapido, lungo e piacevole di perlage e sapidità. Sposa bene dall’aperitivo al dessert, provare con le crepe alla crema calda, è speciale! Da bere ghiacciato e giovane, ma dura a lungo Prezzo indicativo in enoteca, 40 € Wranken Pommery Info e acquisti 0871 893227

Se consideriamo che in Francia lo champagne ha una denominazione ferrea fatta di selezioni dei vigneti che risale al 1700, con un’espansione che va oltre tre volte quella di tutte le vigne italiane che producono bollicine, ci vuole poco a capire perché sia il prodotto più conosciuto ed apprezzato al mondo, aldilà del nazionalismo, ma la storia è un altra cosa. Unica eccezione, la grande azienda del Ferrari, dei fratelli Lunelli, che da sempre si è ispirata alle grandi maison francesi e che può vantare una tradizione secolare. Le altre giovani zone troppo hanno da fare per potersi far apprezzare nel mondo, come prodotto di qualità, non solo come prodotto frizzante a basso costo. Qualcosa si muove, nascono le DOC e le DOCG, ma non basta, bisogna fare scuola per far capire che non basta essere frizzante per chiamarsi prosecco, e non spacciarsi per nazionalisti, quando non se ne hanno le capacità, il Made in Italy va tutelato sempre, ma per farlo bisogna accettare i confronti e cercare di migliorarsi, altrimenti, e lo dico per quelle famose notizie televisive, l’unica cosa che smuoveremo più dei francesi saranno solo i contenitori di vetro, ma non la qualità vera dei nostri prodotti. Cin Cin

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arte&co.

» di Anna Cutilli Di Silvestre – foto concesse dal Comune di Pescara

LA BEFFA DI BUCCARI A PESCARA In occasione della celebrazione dei 150 anni dalla nascita del Vate, la città di Pescara ospiterà fino a novembre due grandi opere dedicate alla battaglia tenutasi a Buccari, nei pressi di Fiume, a cui D’Annunzio partecipò

“S

iamo trenta d’una sorte,/ e trentuno con la morte./ Eia, l’ultima!/ Alalà!/Siamo trenta su tre gusci,/ su tre tavole di ponte:/secco fegato,/ cuor duro,/ cuoia dure,/ dura fronte,/ mani macchine armi pronte,/ e la morte a paro a paro./ Eia, carne del Carnaro!/Alalà!” Sono i versi iniziali de “La canzone del Quarnaro” con cui d’Annunzio immortalava la sua beffa di Buccari quando nella notte del 10 febbraio 1918 tre motoscafi italiani al comando del capitano di Fregata Costanzo Ciano, riuscirono a penetrare all’interno della baia di Buccari, nei pressi di Fiume. Come volontario partecipò anche lui a questa spericolata impresa – ne era stato l’ideatore – e su di lui l’Austria aveva già posto una taglia. Mentre venivano lanciati i siluri, d’Annunzio in tre bottiglie tricolori lanciò questo messaggio: ”In onta alla cautissima flotta austriaca occupata a covare senza fine dentro i porti sicuri la gloriuzza di Lissa, sono venuti…i marinai d’Italia pronti sempre a osare l’inosabile Il nemico capitale è venuto con loro a beffarsi della taglia”. Nel quadro delle manifestazioni pescaresi per onorare i 150 anni dalla nascita di Gabriele d’Annunzio, il Comune di Pescara al fine di far rivivere le vicende del suo Poeta-soldato ha organizzato un convegno con la partecipazione di rappresentanti delle Forze armate di Roma che custodiscono i documenti storici più importanti della prima guerra mondiale. L’assessore alla cultura di Pescara, Giovanna Porcaro, che non si lascia sfuggire occasione per avvicinare le Istituzioni al popolo, è riuscita tramite l’ammiraglio Cristiano Bettini e la Capitaneria di Porto di Pescara, a farsi prestare dall’Accademia Navale di Livorno, due grandi quadri che illustrano la beffa di Buccari e che dal 27 settembre al 30 novembre sono esposti nella Sala Consiliare del Comune. Nell’arte, all’indomani dell’Unità d’Italia, e dopo la caduta di fede nei valori del positivismo, iniziava una molteplicità di ricerche stilistiche ma permaneva il soggetto della pittura storica. D’altronde essa aveva svolto sempre l’importante funzione della documentazione prima dell’avvento della fotografia. Quante icastiche ed enormi tele vediamo nei musei riprodurre scene di guerra con cavalli imbizzarriti e fiammanti divise di soldati stesi a terra? Uno dei due quadri esposti nella Sala Consiliare del Comune di Pescara, intitolato “Beffa di Buccari”, è stato dipinto da Roberto Claudus e risale al 1927. In lontananza affascina la dolcezza del chiarore radente che precede l’alba sul mare ma, al centro, scivola un motoscafo con un su ogni fiancata un siluro e, a bordo, quattro coraggiosi che sfidano la morte. Nuvoloni scuri e minacciosi sul cielo livido rispecchiano la tensione di ciò che sta per accadere. Ben visibile la sigla MAS (motoscafo anti sommergibile)che veniva letta dall’ardimentoso Poeta, Memento Audere Semper. Quanto allo stile, la nettezza dei contorni contribuisce al realismo del dipinto. L’altra tela, più ampia, di Renato Natali, si caratterizza per l’inizio della disgregazione impressionistica della forma. I dettagli sono eliminati. Un motoscafo s’impenna per la velocità e, in primo piano, una vistosa ala di acqua schiumosa che si solleva. Le tinte sbiadite e i piccoli buchi in questa tela fanno pensare al restauro. D’altronde la pittura storica, insieme a quella religiosa e a quella mitologica, era considerata la pittura “alta”. Infatti, per la formazione dell’uomo, è fondamentale non dimenticare il passato

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» Il gioiello a medaglia donato a Papa Ratzinger in occasione dei Mondiali di Sci Alpino del 2012

» La Pulsatilla mondiale, alta gioielleria interamente realizzata in oro e diamanti, creata in occasione dei mondiali di sci 2012

L’

apparenza è quella di un ragazzo moderno, ma dentro porta la grande passione per una nobile e antica occupazione umana: l’arte orafa. Parlo di Franco Coccopalmeri, giovane orafo di Roccaraso, che da qualche anno si è distinto non solo per la bravura con cui realizza gioielli di grande valore, ma anche per l’originalità degli stessi, un’originalità strettamente connessa con le nostre tradizioni regionali, alle quali Franco tiene in particolar modo. 32 anni, Franco Coccopalmeri vive a Roccaraso con la sua famiglia, dalla quale 5 anni fa ha ereditato la piccola, ma suggestiva bottega in centro. Pochi metri quadri ma tanto lavoro da svolgere e soprattutto moltissime ore impiegate su ogni singola creazione, è questo che contraddistingue l’arte orafa di Franco Coccopalmeri: una maniacale cura per i particolari. Ogni creazione è esclusiva e realizzata a mano, tramite l’impiego delle più antiche tecniche di lavorazione dei maestri orafi, quelle tecniche che Franco, nonostante la giovane età, conosce molto bene grazie a svariati anni di studio, ricerca e soprattutto di creazioni. Ma non bisogna cadere nell’inganno e pensare che i suoi gioielli siano solo esclusivo appannaggio dei pochi che possono permetterseli: «I miei gioielli sono per tutte le tasche – ci racconta Franco – li realizzo con il massimo dell’impegno a prescindere dal loro prezzo fi-

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» Franco Coccopalmeri nale e sono convinto che un oggetto, per quanto piccolo possa essere, porta sempre con sé il grande valore di un dono, dello spirito con cui lo si regala e deve sempre rappresentare la persona che lo indossa». E già, perché Franco è convinto che un gioiello non sia un oggetto inanimato, pronto a rimanere sul corpo di chiunque nello stesso modo, ma qualcosa capace di assorbire la


Arte&Co.

Franco Coccopalmeri,

gioielli d’autore » La pulsatilla, realizzata in filigrana e intaglio a bulino, realizzata in occasione dei cento anni di sci a Roccaraso

Conosciamo da vicino il giovane orafo di Roccaraso, che si sta distinguendo per la passione e l’impegno con cui custodisce i segreti dell’arte orafa » di Denia Di Giacomo - foto concesse da Franco Coccopalmeri

sario contribuire a preservarla e tramandarla, affinché si conosca il grande valore di alcune tecniche di lavorazione, spesso difficili da riproporre nella società “mordi è fuggi” in cui viviamo, ma che certamente rappresentano il vero cuore di questa nobile occupazione».

ALCUNE CREAZIONI… » Lo slittone realizzato in occasione dei 75 anni di impianti di risalita del centro sud di Roccaraso

personalità e le emozioni di chi lo indossa: «Fare un gioiello significa entrare in empatia con chi lo indossa, deve rappresentare l’anima della persona, esserne parte integrante». Nel chiedergli qual è l’obiettivo che si prefigge nella sua professione Franco risponde così: «Io sono fortemente convinto che custodire le nostre tradizioni, quindi nel mio caso l’arte orafa, non significa tenerne per sé i segreti, ma al contrario saperli trasmettere a quante più persone possibili, prestando attenzione affinché queste a loro volta se ne appassionino, ecco perché una delle mie soddisfazioni più grandi è quella di insegnare a mia sorella Gioia, che, con mio grande orgoglio, spesso realizza oggetti davvero interessanti, ed ecco perché uno dei miei sogni è quello di aprire una scuola di alta formazione per apprendere l’arte orafa, proprio qui a Roccaraso». Una scuola con pochi iscritti, grandi nomi dell’artigianato orafo e inserita nel cuore dell’Abruzzo, ovvero Roccaraso, territorialmente parlando, dove è più facile respirare le tradizioni e i simboli del passato. È questo dunque l’obiettivo più grande di Franco Coccopalmeri, che aggiunge: «L’arte orafa è sempre stata una passione di nicchia, ed è proprio per questo che diventa neces-

Tra le più importanti creazioni di Franco Coccopalmeri ve ne sono alcune particolarmente note, che per essere realizzate hanno avuto bisogno di molto tempo, pazienza e fatica da parte del loro creatore. Ad esempio “Lo slittone”, una vera e propria slitta in argento, interamente realizzata a mano, creata in occasione del settantacinquesimo anniversario degli impianti di risalita di Roccaraso. Per lo slittone Franco ha impiegato oltre 1 mese di lavoro, attaccando pezzo dopo pezzo, con grande delicatezza, le piccole stecche che compongo il l’oggetto, davvero unico nel suo genere. Altro gioiello di cui va molto fiero è “La Pulsatilla mondiale”, oggetto di alta gioielleria interamente realizzato in oro e diamanti, creato in occasione dei mondiali di sci 2012. La Pulsatilla mondiale è un fiore su doppia base in oro, nel quale sono incastonati numerosissimi diamanti che la rendono davvero estremamente preziosa e costosa! Creata con tecniche molto particolari, anche la Pulsatilla è costata a Franco tanta fatica, ben ripagata dagli apprezzamenti e dal successo che ha ricevuto. Non mancano nel suo curriculum creazioni ad hoc per personaggi importanti, come “Il gioiello a medaglia” donato a Papa Ratzinger, sempre in occasione dei mondiali di sci alpino nel 2012, oppure gioielli dedicati ad una cittadina come “Lo Sgarbizio”, una spirale d’oro simbolo delle radici di Castel di Sangro

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Arte&Co.

Extra Omnes, in mostra a Teramo le fotografie di Iacopo Pasqui Le foto sono state scattate durante il Conclave che ha eletto Bergoglio. L’autore è il più giovane fotografo inserito nel libro “Storia della fotografia in Italia. Dal 1839 ad oggi” di G. D’Autilia, edito nel 2012 da Einaudi »a cura della redazione - foto di Sergio Camplone

» Un momento della mostra

U

n percorso fotografico che si sviluppa attraverso 26 immagini, per descrivere il clima di attesa e di tensione che animava la Chiesa cattolica alla vigilia del successore di Raztinger, e immortalare i primi momenti dell’elezione a Pontefice del cardinale argentino Bergoglio. È quanto racconta Iacopo Pasqui, studente della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo, nella mostra “Extra Omnes”, che è inaugurata all’in­terno dell’Istituto musicale Gaetano Braga di Teramo. La mostra, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, è promossa dall’Università degli Studi di Teramo, in collabora-

» Iacopo Pasqui tra il rettore di Teramo Luciano D’Amico e il prof. Gabriele D’Autilia

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Arte&Co.

» Alcune immagini dell’inaugurazione della Mostra all’istituto musicale Braga di Teramo

zione con l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, l’as­sociazione culturale Euritmi Fotografia, il Cisrem e l’Istituto Gaetano Braga. Le immagini sono tratte dal lavoro fotografico che Pasqui ha realizzato per l’Istituto della Enciclopedia Italia­na Treccani, in occasione della pubblicazione del volume “Il Conclave di Papa Francesco”, curato da Alberto Melloni. Il lavoro di Pasqui descrive tutte le fasi che hanno preceduto e seguito l’elezione di Bergoglio, dall’attesa e della trepidazione, fino al primo incontro tra i fedeli e Papa Francesco. Le fotografie si concentrano sui luoghi, sulle atmosfere, sul paesaggio umano e naturale che nel periodo di sede vacante, dalla fine del pontificato di papa Benedetto XVI al primo Angelus di Papa Francesco, hanno caratte­r izzato Piazza San Pietro e la Città del Vaticano. All’inaugurazione oltre al rettore dell’Università degli Studi, Luciano D’Amico, hanno partecipato anche il diret­ tore dell’ ISSM Braga Bruno Carioti, il fotografo Iacopo Pasqui ed il prof. Gabriele D’Autilia, docente di Fotografia e Cultura Visuale della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo. Dopo l’inaugurazione, si è svolto il concerto della soprano Chiara Malvestiti, accompagnata dall’Orchestra dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “G.Braga” e dal suo direttore prof. Sergio Piccone Stella

Chi è Iacopo Pasqui Fotografo documentarista nato a Firenze ventinove anni fa, Iacopo Pasqui inizia a dedicarsi professionalmente alla fotografia nel 2008, attraverso la ricerca e la documentazione sociale. Ha realizzato numerosi progetti in Estremo e Medio Oriente, in Africa del nord e negli Stati Uniti. E’ fra i tre vincitori del Leica Talent 2011, premio promosso dalla casa di produzione, che gli ha garantito di ottenere un assignment per Leica e l‘Agenzia Magnum. Nel 2012 è il più giovane autore contemporaneo presente nel libro “Storia della fotografia in Italia. Dal 1839 ad oggi.” di G. D’Autilia, edito da Einaudi. Collabora con Leica Camera Italia. Ha pubblicato per Librìa “Le stanze di Tonia” con Lucio Rosato e “La città Adriatica” AAVV a cura di Lucio Rosato, fotografie di Iacopo Pasqui. Nel 2013 è stato incaricato di documentare il Conclave dall’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da G.Treccani per il volume “Il Conclave di Papa Francesco” a cura di Alberto Melloni, inserito nella collana vo­lumi di pregio “Le edizioni d’Arte”.

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Informazione - Comunicazione - Matching

La copertina numero 82 di ABRUZZO IMPRESA con i soci di Solis Green Log La serata di gala di FARE IMPRESA. I matching durante il meeting di FARE IMPRESA.

LA SOLUZIONE AL REBUS DEL MANAGER ASSOIMPRESA propone una duplice soluzione alle realtà imprenditoriali che vogliono crescere e mettersi in gioco: ABRUZZO IMPRESA, il mensile dell’informazione dedicato alle realtà economiche regionali e il meeting “FARE IMPRESA” ideato per favorire nuove e proficue relazioni.


ABRUZZO COOL

Il convegno sullo zafferano dop dell’Aquila

PescaraLovesFashion Show

Il festival Ecovillage 2013 all’Aurum di Pescara

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hanno collaborato Giulio Cesare Sottanelli

Abruzzo che produce | pag. 19 Assicuratore, già vice sindaco di Roseto degli Abruzzo e vice presidente della Provincia di Teramo. Nel 2011 è stato tra i fondatori di Italia Futura Abruzzo. E’ presidente della Banca del Vomano e deputato di Scelta Civica per l’Italia, riveste il ruolo di capogruppo della VI Commissione Finanze della Camera ed è responsabile tematico di Scelta Civica per il Supporto alle piccole e medie imprese.

Luigi Carunchio fisco | pag. 53 Socio Fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto sin dall’inizio  nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria. È stato Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti. Attualmente è componente delle Giunta esecutiva nazionale di Confprofessioni in qualità di rappresentante dell’area economica e lavoro con la delega per il fisco e la giustizia tributaria. Si occupa di consulenza per le aziende private ed enti Pubblici in materia di analisi finanziaria, controllo di gestione, diritto societario e tributario. Tra i soci fondatori di Sistemi Locali, ha creduto sin dall’inizio allo sviluppo di una società tra professionisti in ambito regionale nella convinzione che alla base di tutto debba esserci l’alta qualità del servizio offerto ai propri clienti. Fa parte del consiglio di amministrazione.

Antonio Teti ict | pag. 57 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Lureato in Economia si è specializzato in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È docente di Cyberspace Sciences alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti. Esperto di ICT Governance, ICT Security, ha accumulato un’esperienza trentennale in studi, ricerche e consulenze in aziende pubbliche, private e istituzioni governative. È stato docente di Computer Science presso diverse università italiane tra le quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università di Teramo e l’Università della Calabria. E’ stato invited speaker all’Università Politecnica di Valencia con la quale ha collaborato per la realizzazione di master di Informatica. E’ Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts e della New York Academy of Sciences. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, collabora con diversi quotidiani, riviste e periodici del settore, e partecipa a convegni nazionali ed internazionali in qualità di opinion leader.

Simone D’Alessandro creatività | pag. 61

È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli

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Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

Filippo Paolini norme&leggi | pag. 65 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Andrea Bonanni Caione lavoro in corso | pag. 69

Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “Carboni-Paolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giuslavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.

Alessio Pelusi

messa in sicurezza | pag. 71 Il dott. Alessio Pelusi si occupa di sicurezza sul lavoro e gestione della qualità da 8 anni. Ha un Master in Safety Management presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dove ha conseguito le qualifiche di RSPP per i macrosettori B4-B5B6-B7-B9. Ha un Master in giornalismo, presso la Eidos Communications di Roma; la qualifica di Valutatore di sistemi di gestione della qualità del RINA training factory ed una Laurea quinquennale in Scienze della comunicazione, presa all’Università “La Sapienza” di Roma. È autore del romanzo “La moleskine nera” (Tracce 2009).

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Nicola Boschetti

Di vino e non solo | pag. 115 Nicola Boschetti Maitre-sommelier professionista 4 livello Ais. Dopo 27 anni trascorsi al Villa Maiella di Guardiagrele, ora si occupa di selezione, consulenza e formazione del mondo beverage per gli agenti e clienti della Geldi SPA. Esperto di enogastronomia, giornalista pubblicista, collabora con diverse riviste e guide del settore. Organizza e collabora nella realizzazione di eventi, sportivi,culturali ed enogastronomici. Crea formazione a ragazzi e ragazze che vogliono avviarsi nel servizio di sala / bar e aspiranti sommelier, con corsi su: cibo/vino/ olio/caffè e distillati,oltre alle tecniche del servizio. Coinvolto nei progetti scolastici delle scuole elementari alla riscoperta dell’educazione alimentare e del galateo a tavola.

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Abruzzo impresa Ottobre 2013 n째82 anno VIII in copertina I soci di Solis Green Log

Ottantadue volte abruzzo impresa da maggio 2006 il mensile del manager

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NINO GERMANO prima della consegna del PREMIO “AQUILA REALE” Riconoscimento alle ultime copertine del mensile Abruzzo Impresa

2 La TORTA del SECONDO MEETING “FARE IMPRESA” Gli IMPRENDITORI e MANAGER che hanno ricevuto

3 il PREMIO “AQUILA REALE”

GIGLI DELLA EDIMAC 4 ALEX INSIEME AI DIRIGENTI DELL’AQUILA CALCIO

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Il presidente della Regione Gianni Chiodi con il prof. Nicola Mattoscio e il presidente della Camera di Commercio di Pescara Daniele Becci

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i tavoli della serata di gala del meeting “fare Impresa”

In primo piano Michele Amoroso amministratore delegato di Generazione Vincente SpA


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«La cultura nel mattone esiste ancora in Italia e gli italiani sanno bene che questo genere di investimento non tradisce mai nel tempo. Io sono un costruttore e posso sembrare di parte ma il mattone non perde mai valore, questo è abbastanza palese. Ecco perché spingo all’acquisto in questo specifico momento, questa crisi in alcuni casi è più nella testa che nella realtà e spesso anche i media contribuiscono ad esasperare questa situazione»

ASSOIMPRESA è l’associazione che favorisce l’incontro, la condivisione e le nuove opportunità da sviluppare fra associati.



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