Luglio-Agosto 2014

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Abruzzo Impresa il mensile del manager • numero 91 • luglio-agosto 2014 • anno IX • Copia Omaggio

numero

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CANTINA MIGLIANICO La Cantina Miglianico nasce nel 1961 grazie all’impegno di un audace gruppo di viticultori. Nel 1966 incominciò a produrre le prime bottiglie. Oggi la Cantina associa circa 300 viticoltori e gestisce oltre 500 ettari di vigneto, le cui uve vengono costantemente seguite, controllate e vendemmiate nel momento ottimale con tecnologie di vinificazione avanzate. La cantina dispone di una struttura e di impianti idonei per la ricezione e la vinificazione di oltre 110.000 quintali di uve con n° 5 linee di pigiatura e pressatura. L’azienda è dotata di un’ampia bottaia con circa 200 barrique e 60 botti in legno di varie essenze. Il reparto imbottigliamento è attrezzato con due linee completamente automatiche per la produzione di bottiglie e dame avente una capacità produttiva superiore a 5.000 bottiglie per ora. Nella costante ricerca della qualità totale, Cantina Miglianico negli ultimi anni ha affrontato investimenti molto elevati per l’ammodernamento degli impianti produttivi ed è impegnata in un progetto di riconversione e ristrutturazione dei propri vigneti sulla caratterizzazione delle diverse zone di produzione al fine di identificare i territori più vocati per ciascun vitigno. L’obiettivo è la completa soddisfazione dei propri clienti, perseguita attraverso un grande rispetto dell’integrità delle uve e dei vini, ad una politica aziendale volta a massimizzare il rapporto qualità - prezzo, che guarda all’aggiornamento tecnologico solo in funzione della salvaguardia della migliore espressione territoriale.

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direttore responsabile

Eleonora Lopes

redattori Denia Di Giacomo, Laura Tinari, Marcella Pace hanno collaborato a questo numero Luigi Carunchio, Simone D’Alessandro, Antonio Teti, Filippo Paolini, Lorenzo Pierfelice, Andrea Bonanni Caione, Elisa Antonioni, dante d’alfonso, Chiara Strozzieri, Anna Cutilli, Pietro campanaro ufficio grafico

Vincenzo Sulpizio

ufficio fotografico

CLIZIA FORCELLA

Coordinatore web-TV

Gianluigi Tiberi

stampa

D’Auria printing SPA

editore

Fabio De Vincentiis

Fabio de Vincentiis editore ABRUZZO IMPRESA

Abruzzo Impresa il mensile del manager

luglio-agosto 2014 n°91

anno IX

numero chiuso in redazione il 5 agosto 2014

in copertina Gianmarco Pescara e Marisa Tiberio foto di Vincenzo Sulpizio

sito WEB

www.abruzzoimpresa.it

e-mail:

redazione@abruzzoimpresa.it grafica@abruzzoimpresa.it commerciale@abruzzoimpresa.it

indirizzo

Abruzzo Impresa SP. Lungofino complesso Ibisco B5/6 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

telefono e fax

t. 085 9508161 / f. 085 9508157

ABRUZZO IMPRESA è il mensile del manager, nato nel maggio 2006 da un’idea del presidente Fabio de Vincentiis. Servizi, interviste ai protagonisti dell’economia regionale, reportage che documentano le azioni volte a sostenere il mondo dell’imprenditoria sono i principali contenuti della rivista, diretta da Eleonora Lopes. Al corpo redazionale interno si aggiungono collaborazioni di alto profilo, espressione del mondo professionale e accademico abruzzese. Parlare d’impresa e finanza in maniera concreta e diretta, evitando tecnicismi, ha consentito ad ABRUZZO IMPRESA di conseguire negli anni ottimi risultati. Nelle pagine della rivista trovano spazio anche articoli dedicati alla innovazione, al marketing, al lavoro e allo sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre uno spaccato sulle iniziative organizzate dagli attori economici della nostra regione. Nelle pagine di chiusura si parla di arte, musica, moda, enogastronomia e attrattive turistiche della nostra regione. ABRUZZO IMPRESA tratta temi di strettissima attualità, incorniciati da una veste grafica sempre attenta alla tendenza del design e soprattutto ai contenuti. Il mensile ABRUZZO IMPRESA viene distribuito attraverso la spedizione in Posta Target.

ABRUZZO IMPRESA è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 22296 La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Copyright© 2006/2014 tutti i diritti riservati abruzzO IMPRESa - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte di ABRUZZO IMPRESA. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Servizio spedizioni Per informazioni scrivi a ABRUZZO IMPRESA servizio spedizioni SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 65013 Città Sant’Angelo - Pescara o invia una mail a spedizioni@abruzzoimpresa.it o invia un fax al numero 085.9508157 precisando il proprio recapito postale. Il servizio è aperto da lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00. La spedizione entrerà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. Il costo della spedizione dei 12 numeri del mensile ABRUZZO IMPRESA per tutto il territorio nazionale è di soli Euro 38,00. L’importo va versato tramite: bonifico bancario sul conto iban IT 12 X 05748 77252 100000002016 con causale “SPEDIZIONE ABRUZZO IMPRESA”. Il cambio dell’indirizzo dell’abbonato è gratuito. Informare almeno 30 giorni prima comunicando i nuovi dati e indirizzo completo. I dati relativi ai lettori sono utilizzati esclusivamente ai fini della spedizione postale, ABRUZZO IMPRESA garantisce riservatezza al trattamento dei dati ai sensi dell’art. 13 del D. leg. 196/2003. Il lettore può richiedere gratuitamente la rettifica dei dati scrivendo a ABRUZZO IMPRESA, SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara Il lettore può richiedere gratuitamente di non voler più ricevere la rivista scrivendo a ABRUZZO IMPRESA, SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

MEETING

Per affrontare insieme un futuro che si prospetta sempre più competitivo il meeting FARE IMPRESA ha il compito di far crescere il tessuto economico, politico e formativo regionale affinché possa finalmente conoscersi, confrontarsi e stringere interessanti rapporti. Il meeting FARE IMPRESA promosso ed organizzato dal mensile ABRUZZO IMPRESA, ha come obiettivo quello di affiancare e favorire la crescità di tutti i protagonisti dell’imprenditoria e della politica abruzzese. Nel corso della serata sarà consegnato il premio “Aquila Reale”, un riconoscimento al valore delle ultime copertine del mensile ABRUZZO IMPRESA.

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IL PRIMO BIO-SPUMANTE

METODO CLASSICO D’ABRUZZO

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sommario _ anno IX n°91 _ luglio - agosto 2014

opinioni&rubriche finoaquituttobene editoriale ctrl s

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lavoro in corso a tutta formazione

11 13 14 57 75

Il trabocco del Turchino Gocce d’Inchiostro Tendenze fatti persone L’intermediazione illecita negli appalti endoaziendali Dall’istruzione alla formazione, un percorso no stop

primo piano turismo turismo

42

territorio

18 23 24

Turismo, quale ruolo nel panorama regionale? Turismo, la Fab-Cna chiede un piano straordinario per agosto Vittorio Rizzi: «La mia strategia per L’Aquila»

cover story Confcommercio Chieti

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Il nuovo volto di Confcommercio Chieti

incarichi&carriere

44

Confesercenti/Rotary/Lions Club

35

Venditti / Polidori / Pastore

UdA/UGL /Nuvo Centro Destra

37

Trinchese / Mancini / Testa e Di Primio

Co.Co.Pro/Aniem Teramo/ Difesa Suolo

39

De Sanctis / Polisini / D’Alfonso

grandi storie Luciano Di Lello

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41

Breve storia dell’inventore del casco

newgenerationstorie&persone Francesca Ricci

42

Francesca Ricci

Pier Luigi Marinelli

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Pier Luigi Marinelli

storie&persone

66

Antonio Bruno

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Antonio Bruno: «Così ho rivoluzionato Cantina di Ortona»

tematiche d’impresa fisco ict

141 00 76

creatività norme&leggi

48 50 52 54

P.A., la fattura cambia forma Tutti pazzi per i selfie!!! Bernbach: il pensiero “piccolo” di un gigante della pubblicità START UP innovative, cosa cambia

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sommario _ anno IX n°91 _ luglio - agosto 2014

associazionismo globalizzazione Europa

83

lavoro impresa design wine

focus 59 61 63 65 66 68 70

Nasce Confimi Impresa Abruzzo Piccole imprese, il richiamo del mercato cinese Un’Europa sempre più vicina Il well-FARE aziendale Faber, passione italiana L’arte visionaria di Tina Bellini Tauma, un rosato che sorprende

seminari&convegni

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territorio

76

Notte bianca per promuovere la Dop Tullum

eventi energia riconoscimenti

88

ecologia servizi manifestazioni wine wine enogastronomia

90

riconoscimenti musica territorio

79 81 83 85 88 90 92 94 97 98 100

Solis GreenLog apre al pubblico il Polo d’eccellenza 6 Oscar all’agricoltura under 40 Ecologica Valtrigno, continua la raccolta dell’olio vegetale esausto Grazie alla Provincia di Pescara “La Bici è in Porto” Mediterranea rilancia le ricette per scoprire l’Abruzzo Lo champagne incontra lo spumante d’Abruzzo Nuova vita per la torre vinaria della Cantina Frentana Montepagano Borgo Divino, una mostra tutta da gustare Chieti: premiate 121 strutture turistiche di qualità Maico, il piacere di ascoltare L’Aquila rinasce dalla sua Perdonanza... verso il 2015

buono e bello salus

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arte&co. in cornice arte&co. arte&co. arte&co. arte&co.

100

tempo rubato traparentesi

105 107 109 111 115 117 119 121

Frutta e verdura contro la calura Vagiti Ultimi Ante Mortem Le emozioni di Leda Panzone Vita Activa e Stills of Piece, le mostre di Fondazione Aria Estatica 2014, arriva Teo Teocoli Aurum, un disco prezioso Loro non mi vedono News in pillole

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fino a qui tutto bene Âť di Lorenzo Pierfelice

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gocce d’inchiostro editoriale

Eleonora Lopes, direttore

L’

agricoltura è un settore vitale per la nostra regione e può contribuire alla crescita e alla creazione di nuova occupazione. E’ necessario però, riaccendere i riflettori sul comparto agricolo, adottando politiche mirate. Prima di tutto occorre un reale abbattimento dei costi e della burocrazia che oggi paralizzano le imprese agricole. Un passo verso questo cambiamento pare che il nuovo assessore all’Agricoltura, Dino Pepe, voglia realmente compierlo. Lo ha annunciato egli stesso in una conferenza stampa. L’Assessorato, facendo riferimento anche alle normative sulla semplificazione, alle necessità di ridurre i costi di gestione e alla introduzione dell’informatizzazione,  ha  prodotto, anche con la condivisione delle organizzazioni professionali, una significativa semplificazione delle procedure e riduzione numerica dei documenti di gestione del potenziale viticolo. A detta di Pepe, una vera rivoluzione informatica.

L

a sua fine era stata annunciata da tempo, tant’è che due imprenditori del teramano avevano deciso di accollarsi le spese del restauro che sarebbe dovuto iniziare i primi di settembre. Ma il Trabocco del Turchino è crollato prima, la furia della mareggiata non ha risparmiato il “ragno colossale” descritto da Gabriele D’Annunzio nel “Trionfo della morte”. Ma non diamo la colpa solo alla natura, l’incuria e l’egoismo dell’uomo sono stati ancora una volta fatali. Gli allarmi degli ambientalisti, e non solo, sono stati numerosi e ripetuti nel tempo, ma non hanno avuto nessuna risposta. La Regione ha erogato al Comune di San Vito Chietino la cifra di 40 mila euro che ovviamente non era sufficiente per il completamento dei lavori. Da qui la proposta avanzata dagli imprenditori che ci auguriamo venga comunque portata avanti. Qualcosa si può ancora fare.

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arte fiacca l’estate degli italiani, ma in generale tutto il primo semestre del 2014 è caratterizzato da una totale incertezza. Secondo Federalberghi, l’estate 2014 sarà caratterizzata da un alternarsi di cali e picchi di crescita sia degli italiani sia degli stranieri, rispetto allo stesso periodo del 2013. In questa fase altalenante, diventa difficoltoso per gli operatori del settore che non riescono a comprendere se c’è davvero una ripresa e se possono permettersi il lusso di avviare nuovi investimenti, che pure sarebbero necessari. E’ un quadro preoccupante quello che emerge dell’analisi congiunturale dell’Osservatorio turistico-alberghiero elaborato dal Centro Studi della Federalberghi. E come se non bastasse, alla crisi nazionale si è aggiunta in Abruzzo, e non solo, l’aggravante del meteo. A causa di un clima che a volte è apparso autunnale, si è verificato un netto calo delle prenotazioni alberghiere.

direttore@abruzzoimpresa.it

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BANCA DELL’ADRIATICO, ANCORA IN CALO L’EXPORT DEI DISTRETTI INDUSTRIALI D’ABRUZZO

Nel primo trimestre del 2014 subiscono ancora un forte calo le esportazioni dei cinque distretti industriali abruzzesi (-12,4%). Ad incidere sull’andamento negativo dei distretti il crollo dell’export dell’abbigliamento sud abruzzese che continua infatti a seguire una dinamica negativa (-65%). Passa in territorio negativo anche la pasta di Fara (-9,7%) mentre consegue ottimi risultati l’abbigliamento nord abruzzese (+21,9%) e continuano a registrare buone performance i vini di Montepulciano (+8,7%) e il mobilio abruzzese (+10,1%). Sempre in difficoltà il Polo ICT dell’Aquila (-76,1%). Questi i risultati emersi dal Monitor dei distretti dell’Abruzzo curato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico. “L’analisi complessiva dell’orientamento geografico delle esportazioni abruzzesi - commenta Roberto Dal Mas, direttore generale Banca dell’Adriatico - mette in evidenza nel primo trimestre del 2014 una riduzione dei flussi commerciali indirizzati sia verso i principali mercati di riferimento europei ed extraeuropei, sia su importanti nuovi mercati”.

VOLTO NUOVO ALLA CITRA VINI

Citra Vini si rinnova. Sono state inaugurate, lo scorso 18 luglio, lo showroom e la sala degustazione alla presenza di Dino Pepe, neo assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo e Giovanni Legnini, sottosegretario all’Economia. L’idea progettuale dei nuovi ambienti si basa su un concetto di accoglienza in cui il vino, in qualità di protagonista indiscusso, racconta storia e tradizione del territorio. Da qui il claim “L’accoglienza racconta il territorio”. «Il nuovo showroom nasce come punto di accoglienza per gli ospiti di Citra Vini, un biglietto da visita che racconta al meglio la nostra storia quarantennale», ha commentato Valentino Di Campli, presidente di Citra Vini. Lo showroom, la bottaia, la più grande del Centro-Sud Italia, la “biblioteca del vino”e la stanza “grotta”, completamente rivestita in pietra, realizzata per custodire i vini più prestigiosi della produzione Citra, pronti per essere degustati dai palati più raffinati nascono da un’’idea emersa l’anno scorso in occasione delle celebrazioni del quarantesimo anniversario dell’azienda. «Citra è un esempio virtuoso di quanto sia stato fatto nella cooperazione vitivinicola abruzzese e di quanto di possa ancora fare– ha affermato l’assessore Pepe -. E’ necessario operare con lungimiranza, proprio come i padri fondatori che più di 40 anni fa ebbero il coraggio di istituire questa importante realtà abruzzese».

SCOMPARSO A PESCARA L’IMPRENDITORE GRAZIANO BARBUSCIA

Graziano Barbuscia, uno dei rappresentanti della storica famiglia legata al settore automobilistico, della

concessionaria Opel, Barbuscia Auto srl sulla Tiburtina, se n’è andato a 69 anni, alla vigilia del suo compleanno. I funerali dell’imprenditore si sono tenuti nella chiesa Beata Vergine del Rosario in via Cavour, a Pescara. Graziano Barbuscia, che lascia un figlio, era fratello di Piero, titolare dell’omonima azienda, sempre sulla Tiburtina, e rivenditore ufficiale delle macchine e dei veicoli commerciali Mercedes Benz. La storia dei Barbuscia inizia quasi un secolo fa, nel 1920 a Sant’Elpidio nelle Marche, con il capostipite Graziano che in quegli anni aveva dato avvio a un’attività di commercializzazione di macchine agricole e industriali. L’attività cresce in fretta tanto da spostare la sede a Roma prima di approdare a Pescara. A piangere la scomparsa dell’imprenditore sono stati in tanti. Il presidente della Camera di commercio, Daniele Becci, ha ricordato il radicamento dell’azienda nel territorio: «Quella di Barbuscia è una delle imprese di primo piano nel settore automobilistico, una delle prime aziende in questo settore, una famiglia a cui guardare con grande rispetto - e ha aggiunto - è difficile trovare una famiglia come quella dei Barbuscia che abbia tanto investito e creduto nella città».

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tendenze fatti persone

MINIBOND DA 12 MILIONI DI EURO PER LA FRI-EL BIOGAS HOLDING

L’emissione del mini bond FRI-EL finalizzato a sostenere progetti di sviluppo tra cui la realizzazione di un impianto per la valorizzazione del FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), rientra tra le prime operazioni quotate in Italia su Extra MOT PRO di Borsa Italiana. «L’emissione - ha dichiarato Josef Gostner, vice presidente e amministratore delegato del gruppo FRI-EL Green Power di Bolzano – contribuirà significativamente a realizzare i nostri obiettivi di crescita, diversificando le fonti di finanziamento e generando un’importante visibilità legata alla quotazione dello strumento di debito». Tra i sottoscrittori Anthilia, BPM, BPER, Advam Partners, Pensplan e Sparkasse di Bolzano, mentre a fornire il supporto legale sono stati lo studio Orrick e lo studio Brandstätter. Advisor dell’operazione la FINMARK S.r.l. , società di mediazione creditizia, partner di Borsa Italiana nel Progetto Elite e Socio Aggregato di Assilea. Il prestito obbligazionario, quotato sul mercato Extra MOT PRO di Borsa Italiana prevede un tasso fisso pari al 4,90% e una durata di 7 anni con struttura amortizing con rimborso progressivo del capitale dal quarto anno.

ARCHI, FARA SAN MARTINO, POGGIOFIORITO E TURRIVALIGNANI COMUNI RICICLONI

Sono quattro su un totale di 15 abruzzesi sotto i 100mila abitanti i Comuni, serviti da Rieco che hanno conquistato l’appellativo di “Riciclone 2014”. Archi, Fara San Martino, Poggiofiorito e Turrivalignani si sono distinti nella pratica della raccolta differenziata. La 21° edizione nazionale dell’iniziativa di Legambiente “Comuni Ricicloni”, realizzata con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha stilato la classifica seguendo l’indice di efficienza della raccolta differenziata: raggiungere l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata e successivamente mantenere un indice di buona gestione dei rifiuti urbani. Per Archi, l’indice è 52.83, pari ad una media annua del 68.34% di raccolta differenziata, per Poggiofiorito l’indice è 52.69, pari ad una media del 69.44%. Per Fara San Martino, l’indice è risultato pari a 47.17, corrispondente ad una media del 78.67% di raccolta differenziata, mentre per Turrivalignani l’indice è di 47.17, equivalente al 70.68% di raccolta media.

CRESA, LIEVI SEGNALI DI RIPRESA PER LE IMPRESE ABRUZZESI NEL SECONDO TRIMESTRE 2014

Durante il secondo trimestre 2014 il Registro delle Camere di commercio ha rilevato in Abruzzo la nascita di 2.450 imprese e la cessazione di 1.435, con un saldo +1.015, che portano a 148.370 il totale delle imprese esistenti al 30 giugno 2014 e che producono un tasso di crescita dello 0,69, ponendo l’Abruzzo al quarto posto. E’ quanto riportato dai dati Infocamere. A manifestare maggiore vivacità è stata la provincia di Pescara con un incremento del tessuto imprenditoriale di 350 unità, oggi 4° posto nella graduatoria delle province italiane. Spiccano poi Teramo (+0,71) e Chieti (+256), ma anche L’Aquila mostra un buon aumento. L’andamento congiunturale è stato positivo per tutti i settori: agricoltura +0,4%, costruzioni +0,1%, imprese manifatturiere +0,4%, commercio +0,9%, alloggio e ristorazione +1,3%. Restano però in negativo le variazioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente tranne che per commercio, alloggio e ristorazione. Per l’artigianato il secondo trimestre 2014 sembra aver segnato una fase di lievissimo recupero con un tasso di crescita leggermente positivo (+0,02), le principali situazioni difficili sono a Chieti e a Pescara. 15


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FIRMATO IL CONTRATTO DI SVILUPPO CON IL GOVERNO PER QUATTRO AZIENDE ABRUZZESI, TRA CUI SANOFI AVENTIS

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha firmato un contratto di sviluppo nazionale che, tra gli altri, sostiene il piano strategico di Sanofi per sviluppare l’innovazione e la competitività dello stabilimento produttivo di Scoppito (Aq). Un contributo di 4,3 milioni di euro a fronte dei 28,3 investiti dall’azienda. Un riconoscimento dal valore strategico per il settore, l’azienda ma anche per la rinascita dell’Aquila e del territorio abruzzese. Il piano del sito di Scoppito, uno dei poli strategici di Sanofi, prevede la realizzazione di interventi innovativi per tecnologie e produzioni per il miglioramento della capacità e della qualità delle lavorazioni, con l’obiettivo di localizzare produzioni attualmente realizzate in stabilimenti esteri. Inoltre, è prevista la realizzazione di un nuovo reparto volto a migliorare la competitività, l’efficienza operativa, la logistica e la sostenibilità di tutta la gamma di prodotti da banco del Gruppo attraverso l’introduzione di nuove tecnologie.

LA GIOSTRA CAVALLERESCA DI SULMONA COMPIE VENT’ANNI

Sulmona ha celebrato quest’anno la XX edizione della Giostra Cavalleresca. Per il secondo anno consecutivo é stata la famosa artista e atleta Annalisa Minetti a tenere a battesimo la presentazione ufficiale del Palio dell’ormai ventennale manifestazione fiore all’occhiello dell’estate sulmonese. L’attrice Anna Falchi ha invece impersonato la regina Giovanna d’Aragona, principessa di Sulmona nel corteo storico della domenica, che ha preceduto le sfide finali della Giostra Cavalleresca in piazza Maggiore.

IL PREMIO “SMART MOVE” ALLA BALTOUR

La Baltour ha vinto il primo premio nella categoria “Autolinee” nella 2^ edizione del concorso nazionale “Smart Move”, promosso dall’Anav Confindustria (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori). Il riconoscimento consegnato all’azienda durante la cerimonia svoltasi ai primi di luglio a Giardini Naxos, ha inteso premiare i progetti di miglioramento della qualità del servizio attraverso l’introduzione dei sistemi di bigliettazione elettronica, l’integrazione modale, le soluzioni volte alla riduzione dell’inquinamento, al miglioramento della sicurezza, alla formazione del personale. Sponsor la ZF, uno dei maggiori fornitori al mondo di trasmissioni e sistemi autotelai. La giuria è stata guidata dal direttore generale per il trasporto stradale e l’intermodalità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il presidente Enrico Finocchi, mentre la consegna è stata fatta dal presidente nazionale dell’Anav Nicola Biscotti. Sul palco, insieme al presidente Agostino Ballone, e al vice, Antonella Ballone, anche l’attore Nino Frassica. «Ringraziamo l’Anav per questo prestigioso riconoscimento – ha commentato Ballone – che premia tutto lo staff per il continuo impegno messo in campo per migliorare la qualità del servizio». 16


tendenze fatti persone

PREMIO MICROSOFT PER RICERCATRICE DEL GSSI

È la teramana Catia Trubiani, ricercatrice post-doc in Informatica presso il Gran Sasso Science

Institute GSSI, ad essersi aggiudicata quest’anno uno dei premi messi in palio da Microsoft Research per i migliori progetti di ricerca, con DESPACE (DEtecting and Solving Performance Antipatterns in Cloud Enviroments) per lo sviluppo di un prototipo per analizzare le aste online. «Un supporto raccoglierà i dati – ha spiegato Catia Trubiani – mentre Microsoft Azure sarà l’infrastruttura cloud per la loro elaborazione e per la pianificazione delle azioni a supporto di comunicazioni veloci e sicure durante le aste. Il sistema sarà self-adaptive cioè in grado di rilevare potenziali problemi di performance e risolverli anticipatamente tramite l’utilizzo di antipattern che descrivono le cosiddette bad practice, vale a dire i problemi che si incontrano più frequentemente durante lo sviluppo del software e le loro soluzioni. L’obiettivo del progetto è garantire un sistema con adeguate prestazioni assicurando riservatezza e sincronizzazione dei dati», conclude Trubiani. «Questo prestigioso riconoscimento, dovuto anche alla collaborazione del GSSI con l’istituto Microsoft presso il Barcelona supercomputing center coordinato da Fabrizio Gagliardi, visiting professor del GSSI – ha commentato Rocco De Nicola dell’IMT- Institute for Advanced Studies di Lucca e coordinatore del dottorato in Informatica del GSSI- contribuirà sicuramente al far conoscere il GSSI a livello internazionale e offrire ai suoi dottorandi ulteriori possibilità di sperimentazione e collaborazione». Il premio prevede di poter usufruire per un anno della piattaforma Microsoft Azure per eseguire calcoli di grandi quantità di dati utilizzando le risorse cloud. Il valore di mercato stimato del premio è di 40.000 dollari in risorse di calcolo.

NUOVI INVESTIMENTI PER POLITICHE SOCIALI E AGRICOLE

Una dotazione complessiva di 140 milioni di euro ai quali vanno aggiunti gli oltre 30 milioni destinati a Garanzia giovani e altri 38 che verranno gestiti direttamente dai Ministeri centrali ma che saranno comunque indirizzati alla nostra regione. Questo il tesoretto destinato dalla nuova Giunta regionale alle politiche di inclusione sociale attraverso un riequilibrio fra la programmazione del Fondo sociale europeo (Fse) e quella del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr). “Puntiamo a creare nuove opportunità occupazionali - ha commentato l’assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco - a mantenere la base occupazionale già esistente, promuovere le pari opportunità, istruzione, formazione e tutte le forme di alternanza e integrazione tra il mondo della scuola e del lavoro”. Per lo sviluppo rurale arrivano invece 432 milioni di euro dal Fondo europeo agricolo dedicato al settore. Sei sono le priorità: innovazione e formazione, competitività del sistema e redditività delle aziende agricole, organizzazione di filiera e gestione del rischio, ambiente con la valorizzazione degli ecosistemi agricoli e forestali, gestione efficiente e sostenibile delle risorse, e diversificazione delle economie rurali (occupazione, servizi alle persone).

PENNA SANT’ANDREA, INAUGURATA LA CENTRALE ELETTRICA

Taglio del nastro per la nuova centrale idroelettrica a valle della traversa di derivazione a Penna Sant’Andrea in provincia di Teramo. Dopo la benedizione c’è stata la prima accensione della centrale. Molte le personalità intervenute, tra queste: il presidente del consorzio Bonifica Nord Remo Di Vttorio, l’assessore regionale all’Agricoltura Dino Pepe, e il sindaco di Penna Sant’Andrea Severino Serrani. Il costo della centrale è stato di 5.908.615,53 euro. Si stima che produca 4 milioni 600mila Kwh all’anno. Parte verrà assorbita dagli impianti di sollevamento, riducendo notevolmente la spesa per l’energia. 17


La spiaggia di Vasto Marina

Turismo, quale ruolo nel panorama regionale? Il cav. Giandomenico Di Sante e Giammarco Giovannelli illustrano richieste e attese degli operatori di settore. L’assessore regionale Dino Pepe indica il ruolo che l’agricoltura dovrà avere in questo comparto » di Marcella Pace

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el 2012 l’Abruzzo fa registrare 1,6 milioni di arrivi e 7,3 milioni di presenze, pari rispettivamente all’1,5% e all’1,9% del totale nazionale. I turisti stranieri rappresentano il 12,2% degli arrivi e il 14,2% delle presenze, quote assai inferiori a quelle nazionali (entrambe 47%). Tra il 2001 e il 2012 sono le strutture alberghiere a vivere le maggiori difficoltà, con incrementi degli arrivi (+11,7%) e dei pernottamenti (+3,0%) assai inferiori a quelli registrati nel resto del Paese (rispetti-

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vamente +21,9% e +7,0%). Migliore l’andamento delle ricettive extralberghiere, che mettono a segno aumenti degli arrivi (+70,7%) e delle presenze (+22,5%) sensibilmente migliori di quelli della media Italia (+50,8% e +12,3%). Sono questi alcuni dei dati emersi dal volume “Turismo in Abruzzo”, l’indagine condotta dal Cresa, il Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali che torna ad analizzare le dinamiche e caratteristiche del fenomeno turistico regionale, dopo le pubblicazioni realizzate nel 1995 e nel 2004. L’indagine


Primo piano

Pepe: «Il comparto agricolo è il fiore all’occhiello della nostra economia. Puntando sulla qualità dei nostri prodotti e sulle grandi capacità imprenditoriali dei produttori abruzzesi, possiamo incentivare il turismo regionale»

è stata condotta dalla società Questlab di Mestre nel periodo gennaio-maggio 2013 su un campione composto da 216 aziende operanti nei settori delle ricettività, della balneazione e della gestione degli impianti di risalita con l’obiettivo di analizzare la capacità competitiva degli operatori turistici regionali attraverso l’analisi di dati quantitativi e informazioni qualitative non diversamente reperibili. Anche alla luce di questi dati abbiamo voluto comprendere meglio la situazione del comparto turistico regionale a comincia-

re dall’integrazione con enogastronomia e cicloturismo che ci ha illustrato l’assessore all’Agricoltura Dino Pepe e ascoltando le richieste e le attese da parte degli operatori di settore. Abbiamo intervistato il presidente di Confcommercio Abruzzo cav. Giandomenico Di Sante e Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo. Nel prossimo numero analizzeremo i programmi del governo regionale, attraverso un’intervista al presidente della Regione Luciano D’Alfonso.

a tu per tu con Dino Pepe  Assessore Pepe, in che modo il comparto agricolo abruzzese che sino ad oggi ha dimostrato di reggere la crisi economica meglio di altri settori, può integrarsi col turismo regionale?

rurali che stanno attraendo sempre di più i turisti stranieri e disporremo risorse per la valorizzazione delle aree forestali con particolare attenzione ai nostri parchi che

ogni anno ospitano migliaia di persone da tutto il mondo».

Quali sono i progetti del nuovo

«Il comparto agricolo è il fiore

all’occhiello della nostra economia. Puntando sulla qualità dei nostri prodotti e sulle grandi capacità imprenditoriali dei produttori abruzzesi, possiamo incentivare il turismo regionale pianificando degli itinerari che possano valorizzare il territorio dal mare alla montagna, attraverso l’incontro con le tipicità locali. Il brand “Abruzzo” non deve essere solo un marchio di qualità, ma una vera e propria carta d’identità che possa identificare univocamente i nostri prodotti affiancandoli alle meraviglie naturali e storiche dei luoghi di produzione. Attraverso il Piano di Sviluppo Rurale continueremo anche ad investire risorse per la diversificazione verso attività non agricole ma strettamente legate al comparto. Interverremo anche finanziando la ristrutturazione del patrimonio storico e culturale dei borghi

L’assessore regionale all’Agricoltura Dino Pepe

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governo regionale per incentivare il cicloturismo? «In primis il Governo Regionale seguirà il completamento del progetto Bike-to-Coast: 131 chilometri di pista ciclabile ininterrotta da Martinsicuro a San Salvo, permetteranno di percorrere in bicicletta tutta la costa della nostra regione dalle spiagge della Val Vibrata fino ai confini col Molise, passando per luoghi d’ inestimabile bellezza come la

costa dei trabocchi. Il nostro programma punta molto sulla riqualificazione delle aste fluviali e, nei prossimi cinque anni, queste opere permetteranno la realizzazione di piste ciclabili lungo i fiumi aprendo così nuovi percorsi dalla costa verso l’ interno della regione valorizzando la varietà e le immense ricchezze del territorio abruzzese. Incentiveremo inoltre il Bike Sharing, con quasi 5 milioni di euro, incrementando il numero

di “stazioni” in cui i cicloturisti possano trovare le attrezzature necessarie e svilupperemo la mobilità sostenibile. In questi giorni stiamo lavorando alla costituzione di un tavolo di consultazione con le associazioni cicloturistiche: il confronto e la realizzazione di una rete in cui condividere opinioni e prospettive sono le chiavi per lo sviluppo dei progetti futuri per il turismo sostenibile abruzzese».

a tu per tu con Giandomenico Di Sante  Presidente Di Sante, che ruolo dovrebbe assumere il turismo nel panorama regionale? «Un ruolo fondamentale. A tal proposito esprimo grande apprezzamento per la delega al turismo e alla cultura che il neo presidente D’Alfonso ha voluto tenere per sé, questo è un chiaro segnale che si vuole realmente puntare su questo settore. Il rilancio del turismo, come volano della nostra economia, è a mio avviso un tema importantissimo che deve essere condiviso anche con l’opposizione perché è un comparto che se in crescita, crea occupazione e aumenta il Pil. L’Abruzzo deve puntare la sua strategia economica sulle risorse che possiede, quindi il turismo che va di pari passo con l’ambiente, insieme ai giovani e alle donne; sono questi i tre grandi volani per la nostra ripresa. Credo anche che in questo contesto non vada trascurato il settore manufatturiero, troppo spesso tralasciato e che invece merita un’attenzione particolare. È ovvio che turismo e ambiente, vanno messi in rete con cultura ed enogastronomia, un pacchetto unico sul quale la regione deve assolutamente puntare».  Su quali aspetti la nostra Regione dovrebbe potenziarsi? «La Regione deve sostenere gli operatori del turismo e intercettare i fondi per questo settore, ma anche loro devono fare

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la propria parte. L’Abruzzo è una terra ospitale, lo è sempre stata, ma oggi, con un mercato sempre più competitivo, è necessario che gli operatori siano sempre ag-

giornati e facciano corsi di formazione. Le poche risorse disponibili vanno indirizzate tutte verso lo stesso progetto, sì al lavoro di squadra e no ai campanilismi, è questo il

Il presidente di Confcommercio Abruzzo cav. Giandomenico Di Sante


Primo piano

Un trattore impegnato nella fresatura

mio appello. Campanilismo e turismo non vanno d’accordo e la promozione congiunta che supera i territori è sicuramente la strada più efficace. L’Abruzzo ha delle vocazioni e delle specificità uniche che vanno esaltate, specie nell’ambito gastronomico,

perché costituiscono il nostro punto di forza. In passato tante responsabilità a vario livello non sono state gestite, è arrivato il momento di cambiare, di innovare, altre regioni rispetto a noi sono state più veloci e più pronte. Tutte le professionalità tecniche

e politiche disponibili devono dedicarsi alla costruzione di un prodotto turistico da promuovere in Italia e all’estero dedicato alla grande bellezza dei nostri luoghi e alle specialità culinarie».

a tu per tu con Giammarco Giovannelli

Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo

Come dovrebbero muoversi gli operatori turistici abruzzesi? «Questa estate è forse una delle più difficili della storia regionale degli ultimi 30 anni, poiché coincidono la crisi economica e il crollo del potere di acquisto

da parte delle famiglie, con la conseguente impossibilità di programmazione dei risparmi domestici, con la sventura climatica che sembra non voler portare sole e caldo sulla nostra regione. Partendo da questa situazione di difficoltà è necessaria per le nostre aziende un’attenta, reale e concreta analisi delle priorità del turismo abruzzese. La Regione dovrebbe tendere ad una concreta programmazione dei territori turistici che passi per il potenziamento alle infrastrutture; l’analisi la verifica e il controllo dei sistemi di depurazione regionale e la successiva programmazione di nuovi impianti; la verifica dei fiumi regionali; la programmazione di una bonifica dei territori regionali. È necessaria, inoltre, una perimetrazione dei territori a vocazione turistica entro i quali assicurare tutti quegli interventi di manutenzione or-

dinaria e straordinaria. In ultimo, ma non per importanza, è fondamentale accertarsi che l’accoglienza della nostra Regione sia impeccabile per essere altamente competitivi con altri mercati turistici. La scelta da parte del governatore D’Alfonso di tenere per sé la delega al turismo è un autorevole riconoscimento che ci onora e lascia intendere che il settore turistico sia una delle priorità dell’agenda del neo presidente. Affinché l’Abruzzo possa sviluppare una strategia significativa nel turismo è prioritario instaurare una collaborazione stretta e programmatica tra le DMC, i sindacati e ovviamente la Regione, per dotare gli operatori di strumenti legislativi più dinamici, meno ingarbugliati e che sostengano le nostre aziende e la nostra ospitalità, ormai ampiamente riconosciuta nel resto d’Italia e all’estero»

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Primo piano

Cristiano Tomei segretario Fab-Cna

Turismo, la Fab-Cna chiede un piano straordinario per agosto La proposta del segretario Tomei: un biglietto a prezzi stracciati per visitare le riserva naturali con le aziende di trasporto pubblico » a cura della redazione

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n biglietto dell’autobus per salvare la stagione estiva e le settimane di Ferragosto. Lo propone alla Giunta D’Alfonso, sollecitando un impegno straordinario dello stesso Governatore, l’associazione dei balneatori aderente alla Cna, che attraverso il suo segretario, Cristiano Tomei, raccoglie le preoccupazioni delle principali categorie turistiche abruzzesi – gestori di stabilimenti balneari, albergatori, operatori del settore – alle prese con una difficile stagione estiva, segnata sin qui soprattutto dalle bizze del maltempo e dalle incertezze sul fronte delle prenotazioni. Alla Regione, così, la Fab-Cna propone un piano straordinario di “mezza estate”, che guardi alle settimane clou di metà agosto, da sostenere con un investimento neanche troppo massiccio e adeguatamente pubblicizzato sui media nazionali, in grado di risvegliare l’offerta turistica abruzzese nelle prossime settimane: «Pensiamo a un’azione di promozione che coinvolga le nostre principali aziende di trasporto pubblico - Arpa, Sangritana, Gtm - ma anche gli operatori turistici» ha dichiarato Tomei. Come? «Le prime, con il sostegno finanziario della Regione, dovrebbero proporre ai turisti un biglietto a prezzo “simbolico”, anche solo di un

euro, per muoversi liberamente su tutto il territorio regionale, tra mare ed entroterra, ma anche lungo la costa, alla ricerca di parchi e riserve naturali, borghi storici e artistici. Ad avvantaggiarsi di questa promozione, inoltre, sarebbero anche le nostre maggiori infrastrutture di trasporto: porti, aeroporto, stazioni ferroviarie, senza considerare i vantaggi per il commercio e l’artigianato». Alle possibili obiezioni sull’impegno delle aziende di trasporto pubblico, Tomei ha replicato ricordando come siano già impegnate, nel caso dell’Arpa, in un’attività di servizi stagionali per i bagnanti, ma anche come - proprio nella stagione estiva - subiscano un calo drastico della propria utenza formata in gran parte da studenti e pendolari: dunque, una promozione aggiuntiva davvero non guasterebbe, rivelandosi produttiva anche per loro. Quanto agli operatori turistici, a detta della Fab-Cna, potrebbero «sostenere con i propri ospiti il progetto, offrendo loro un’adeguata informazione». Condizione indispensabile per il successo dell’iniziativa, infine, non può che essere una «efficace campagna di promozione, che coinvolga oltre ai mezzi di informazione anche le associazioni che rappresentano il mondo del turismo abruzzese»

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Vittorio Rizzi questore dell’Aquila

Vittorio Rizzi: «La mia strategia per L’Aquila» L’Aquila, luglio 2013-luglio 2014. Un anno in città del questore Vittorio Rizzi tra ricostruzione materiale e sociale, sicurezza e iniziative per promuovere la legalità » di Laura Tinari

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urante il nostro primo incontro, dopo poco il suo arrivo a L’Aquila un anno fa, mi colpì una sua frase: «Per ogni città va studiata una strategia di sicurezza a misura di quella città» ed è questo che lui ha fatto portando a L’Aquila prima di tutto un nuovo modo di concepire l’istituzione della Polizia di Stato. Il questore Vittorio Rizzi è arrivato nel capoluogo abruzzese nel luglio 2013 e da subito è stato a disposizione della città, avendo come obiettivo aiutare i cittadini e le cittadine aquilane a ricostruire quei legami sociali che prima del terremoto del 2009 carat-

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terizzavano un territorio in cui tutti si sentivano sicuri. Il camper antiviolenza, il cineforum con le scuole, un’asta di beneficienza, una manifestazione cinofila, una partita di calcio che ha visto come avversari i poliziotti e i richiedenti asilo politico accolti presso le strutture temporanee a livello provinciale, queste sono solo alcune delle iniziative che il Questore ha ideato per promuovere la legalità, per far percepire la Polizia come un’Istituzione vicina al territorio, vicina ai cittadini e alle cittadine, partendo dalla prevenzione. Tante idee, ma anche tanti fatti, operazioni più o meno grandi, condotte dalla Questura dell’Aquila.


Primo piano

a tu per tu con Vittorio Rizzi

L’Aquila luglio 2013-luglio 2014. Quanto è cambiata la città in questo anno? «Vedo la citta rinascere, ricordo di essere venuto all’Aquila due settimane prima di insediarmi e di aver trovato una città ferma come cantieri. Oggi quelle stesse vie, quegli stessi incroci mi appaiono diversi, ora vedo palazzi che risorgono, gru a lavoro. La mia sensazione è che in questo anno molte cose siano cambiate, forse io ho una percezione più immediata perché ho due momenti precisi di riferimento: quello storico, ossia il primo momento in cui ho visto la città, e l’altro a distanza di un anno, ossia oggi. Credo che ci sia anche una ragione precisa che ha portato a questo cambiamento, parlo dell’entrata a regime degli uffici speciali della ricostruzione, un sistema che funziona, tanto che a dimostrarlo è proprio la città che sta rinascendo».  Dopo gli ultimi grandi arresti avete chiarito che non esiste un “sistema L’Aquila”, ma un problema di criminalità organizzata c’è in questa città? «Quando fai un’indagine scopri un malaffare di un soggetto rispetto ad una situazione, non si può poi generalizzare, rendendo quell’evento sintomatico e pensare che celi un sistema. Un sistema era “mani pulite”, ma li è stata arrestata un’intera generazione, quella definita della Prima Repubblica. Noi abbiamo singoli casi di malaffare, come lo è quello portato alla luce con la recente operazione della Guardia di finanza, che ha scoperto la presenza di questo imprenditore casalese. In realtà quest’uomo viveva a L’Aquila da 30 anni per cui non è un fenomeno di adesso. Pertanto non farei di un caso un ulteriore sistema».  In termini di sicurezza, quali sono i timori che i cittadini hanno?

«All’Aquila c’ è una percezione fortissima di insicurezza legata ad un fatto oggettivo, oggetto di studio da parte di antropologi e sociologi ed è la rottura di un legame sociale, evento che determina la paura e la giustifica. Normalmente come poliziotti assistiamo alla percezione di insicurezza a volte alimentata dai media ansiogeni o da sgomenti antichi che riaffiorano in una determinata comunità. Qui a generare questo fenomeno è stato un evento preciso, il sisma del 2009 e la conseguente rottura di questo legame che caratterizzava la comunità aquilana. La situazione può essere affrontata in due modi: da un lato intervenendo perché gli standard di sicurezza tornino quelli pre-terremoto, quindi avere l’oggettività che il numero di furti, rapine, eventi che riguardano lo spaccio di sostanze stupefacenti non superino quelli dell’ante terremoto; dall’altro intervenire sulla ricostruzione sociale. Come Questore ritengo che i nostri progetti di governance debbano riguardare sia interventi per la riduzione degli indici di criminalità sia una collaborazione forte e trasparente proprio

nell’ambito della ricostruzione sociale».

In fondo questo è quanto lei sta facendo: la sua presenza a L’Aquila si è fatta notare sia per i risultati riportati dalla Polizia che per le diverse iniziative finalizzate a promuovere la legalità. Quanto tutto questo è importante per far sentire l’Istituzione più vicina ai cittadini e alle cittadine? «Credo che questa sia la strategia per questa città: avere poliziotti che ci mettono la faccia, presenti accanto ai cittadini e alle cittadine, che siano essi stessi poliziotti-cittadini, che fanno parte del tessuto della città, lavorano per la ricostruzione sociale della città, aiutando a ricostruire i legami sociali. Se da un lato abbasso gli indici di criminalità e dall’altro, con l’opera di ogni singolo poliziotto, vado nella direzione di una città più sicura a misura di aquilano, colgo l’obiettivo: ridare agli aquilani la sicurezza ante terremoto, perché l’aquilano vuole tornare a sentirsi sicuro come lo era prima»

Il questore Vittorio Rizzi durante un evento dello scorso dicembre sul tema della violenza di genere

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Il gruppo di Confcommercio Chieti

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IL NUOVO VOLTO DI CONFCOMMERCIO CHIETI Da neppure un anno, Marisa Tiberio è alla guida dei commercianti della Provincia di Chieti. Al suo fianco, Gianmarco Pescara, appena eletto presidente del gruppo giovani. Tanti i progetti che porteranno avanti a sostegno dei loro associati

» di Eleonora Lopes - foto di Vincenzo Sulpizio e concesse da Confcommercio Chieti

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are voce e sostegno alle imprese della provincia di Chieti. Questa è la mission di Confcommercio Chieti. L’associazione del Commercio, del Turismo, dei Servizi, delle Professioni e della Piccola e Media Impresa, è nata nel 1945 e il prossimo anno compirà 70 anni. Dallo scorso ottobre, alla guida della storica associazione c’è una donna grintosa e coraggiosa, Marisa Tiberio, che in pochi mesi ha portato avanti diverse iniziative impor-

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La presidente Tiberio con la storica associata, la signora Mafalda

La Tiberio con il presidente nazionale di Confcommercio Sangalli

MANIFESTAZIONE CONTRO LA TARES E ALTRE IMPOSTE Per protestare contro gli aumenti di tasse e imposte, Confcommercio insieme alle altre associazioni datoriali, ha organizzato a Chieti lo scorso Gennaio un corteo di protesta dove simbolicamente i commercianti hanno riconsegnato le chiavi delle loro attività ai politici. «Siamo consapevoli della difficoltà di bilancio –ha dichiarato la Tiberio- delle amministrazioni comunali chiamate a far fronte a tagli continui da parte dello Stato centrale. Ma siamo altrettanto consapevoli che non possiamo essere noi, piccoli imprenditori del commercio, del turismo, dell’artigianato, dei servizi, a fare da bancomat per i Comuni della provincia di Chieti. La Tares secondo le stime del Sole 24 ore, avrebbe dovuto comportare un aumento compreso tra i 0,10 cent di Euro e i 0,30 cent di Euro a metroquadro che corrispondevano all’incirca ad un 14% ed invece ci siamo ritrovati dei bollettini con aumenti pari addirittura al 435% come nel caso di un piccolo negozio di ortofrutta nell’Ortonese».

Gli uffici della sede di Chieti

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Un corso di formazione


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tanti. Accanto a lei, Gianmarco Pescara, presidente del gruppo giovani imprenditori, un giovane con tanta voglia di fare. La Tiberio è affiancata nel suo lavoro da un Cda composto da 5 donne (lei compresa) e 5 uomini: Fioralba Castellano, Graziella Mercolliano, Cinzia Mincone e Daniela Rosica. E Antonio Del Ciotto, Roberto Di Cicco, Marco D’Ovidio, Donato Impicciatore e Elio Micoli. Sono loro che guideranno la Confcommercio nei prossimi cinque anni, fino alle nuove elezioni del 2018.

La Confcommercio Chieti eroga servizi per le imprese e le assiste nello sviluppo delle loro attività affiancando l’azienda in ogni momento. Oltre alla sede principale di Chieti, ci sono quelle di Francavilla al Mare, Ortona, Lanciano e Vasto. La neo presidente insieme al suo gruppo affiatato e competente, ha messo in campo in questi mesi diverse iniziative per tutelare una categoria in grande difficoltà e fortemente compromessa dalla crisi dei consumi. Ne abbiamo evidenziato le più rilevanti.

Abusivismo commerciale e contraffazione sulle spiagge teatine Confcommercio Chieti, con una nota indirizzata ai Sindaci dei Comuni della Costa della provincia di Chieti, alla Capitaneria di Porto di Ortona, all’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto e al Comando provinciale della Guardia di Finanza, ha lanciato l’allarme sul fenomeno dilagante dell’abusivismo commerciale e della contraffazione sulle spiagge teatine. Lo scorso dicembre, a tal proposito la Polizia municipale e il Comune di Chieti con la collaborazione di Confcommercio Chieti hanno organizzato un convegno denominato “Contraffazione, Informiamoci per combatterla”. Come dimostrano i recenti e numerosi interventi delle Forze dell’Ordine, il problema della contraffazione è molto sentito e inizia a preoccupare seriamente le categorie produttive. Durante l’evento Confcommercio Chieti ha presentato il Vademecum di Federmoda Italia “Compri falso ? Ma lo sai che...” sul sentimento dei consumatori nei confronti dell’illegalità, dell’abusivismo e della contraffazione, ricordando anche ai partecipanti del convegno i rischi e le sanzioni alle quali si incorre nel comprare falso.

CONFCOMMERCIO CHIETI CONTRO I CENTRI COMMERCIALI Da ormai diverso tempo è materia di continuo dibattito, a Chieti e dintorni, l’eventuale realizzazione, al fianco del centro commerciale Megalò, di due “gemelli”, ribattezzati Megalò 2 e Megalò 3. Una nuova colata di cemento che potrebbe produrre ulteriori rischi per l’ambiente, poiché le strutture andrebbero a sorgere presso il letto del fiume Pescara peggiorando il dissesto idrogeologico come già dimostrato nella scorsa stagione estiva quando dopo l’incessante pioggia ci fu l’allagamento di Pescara e, parallelamente, comportare grossi svantaggi anche al commercio cittadino, già duramente provato dalla crisi. L’allarme è stato lanciato congiuntamente dalla Confcommercio di Chieti e dal Wwf Abruzzo, che organizzando una passeggiata simbolica lungo il percorso fluviale mai terminato, hanno inteso ribadire, ciascuno dal proprio punto di vista, la contrarietà al doppio progetto. «La realizzazione di Megalò 2 e 3 comporterebbe un’ulteriore desertificazione delle attività commerciali teatine, sia sul Colle che allo Scalo- ha affermato Marisa Tiberio- soprattutto alla luce del fatto che vi è già un eccesso di grande distribuzione in Abruzzo, al sesto posto tra le regioni italiane in questa classifica in rapporto alla densità di popolazione».

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a tu per tu con Marisa Tiberio e Gianmarco Pescara

Marisa Tiberio, teatina doc è sposata e ha un figlio liceale di nome Piergiorgio. Laureata in Scienze Politiche, dopo qualche anno di insegnamento di materie giuricoeconomiche, sceglie di fare impresa e crea un’attività in Chieti Scalo, un negozio di pelletteria, valigeria e accessori moda che ha già festeggiato i 25 anni. Proviene da una famiglia di commercianti, lo erano suo padre ed anche suo nonno. Da nove mesi alla guida di Confcommercio Chieti come presidente provinciale, vice presidente regionale e presidente del Terziario Donna di cui è anche consigliera nazionale.   Presidente Tiberio, non è trascorso neanche un anno dalla sua elezione, quali sono state le prime azioni che ha messo in campo? «I primi mesi sono stati impiegati per la ristrutturazione interna della nostra associazione che negli ultimi tempi non ha vissuto momenti floridi a causa di scelte politiche azzardate. Sono stati rimessi a posto i nostri enti quali il Cat, L’Ebter e l’Ascom Immobiliare ricostituendo tutti i direttivi. Inoltre ci siamo dedicati anche alle nostre delegazioni di Lanciano, Vasto, Ortona e Francavilla al Mare. Abbiamo rinnovato anche le Federazioni più importanti come Federalberghi, Il Sib, la Fiva e altre sono in divenire. Nel frattempo abbiamo dovuto affrontare problematiche relative alla tassazione mettendo in campo una manifestazione contro la Tares a Chieti, partecipando anche a quella nazionale a Piazza del Popolo che ha visto Marisa Tiberio

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Gianmarco Pescara


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una presenza di oltre 60.000 persone, cioè aziende. Solo nella provincia di Chieti Confcommercio ha organizzato ben 6 pullman con circa 300 associati che hanno lasciato le loro attività per dire “non vogliamo morire di tasse”».   C’è grande sintonia con il Presidente dei giovani, ma lei guarda sempre con rispetto al passato... «Si, io dico sempre che i giovani hanno la forza nelle gambe per correre, ma i vecchi conoscono la strada. E’ proprio questa sinergia che io auspico e che ritengo vincente..la freschezza delle idee e la concretezza e l’esperienza nella realizzazione. Vede, Confcommercio Chieti nel 2015 festeggerà 70 anni dalla sua fondazione, pensi che prorio in questi giorni uno dei soci fondatori, Donato Impicciatore, compirà 100 anni. Un orgoglio non solo per la sua famiglia ma anche per noi. Vorremmo, nelle manifestazioni che stiamo organizzando per il prossimo anno, non dimenticarci del nostro vissuto perchè meglio ci fanno capire il presente. Così come non voglio dienticare l’esperienza che ho avuto personalmente con la signora Mafalda, un’altra associata storica di Confcommercio, che ha un negozio nella più isolata campagna di Bucchianico. Dei miei collaboratori andarono a chiederle la delega per le elezioni... lei è stata una mia grande sostenitrice e concesse la delega con l’impegno che qualora avessi vinto sarei dovuto andare da lei per conoscerla. Il sabato successivo alla mia elezioni, ho comprato una rosa e sono andata da lei per conoscerla. Ho scoperto una

realtà che pensavo non esistesse più: la signora Mafalda ultra ottantenne, si muove con le stampelle, gestisce da sola il negozio che vende di tutto. La sua è una storia di grande forza che merita molta ammirazione, una donna che deve essere un simbolo per l’imprenditoria femminile, che oggi a paragone vive molti privilegi, anche se molto c’è ancora da fare».   Progetti futuri per la Confcommercio Chieti? «Siamo molto concentrati sull’organizzazione dell’Expo Zero Glutine che si terrà i primi di settembre nella nostra Camera di Commercio, che seppur in un momento molto delicato, ritengo sia una vera risorsa per il nostro territorio. Tra i progetti in fase di organizzazione ce ne sono due molto importanti: uno è legato alla formazione, un’accademia professionale, qualcosa di davvero inedito in Abruzzo. L’altro riguarda il centro storico di Chieti e il suo rilancio, che poi estenderemo anche alle altre città della provincia... Noi siamo contrari all’apertura di nuovi centri commerciali e quindi ci siamo schierati contro l’insediamento del Megalò 2 e 3. Per ora non posso anticipare altro...»   Quali sono le richieste che Confcommercio Chieti ha rivolto alle amministrazioni comunali a tutela del negozio di vicinato? «Oltre al problema dei centri commerciali, abbiamo coinvolto molti sindaci chiedendo una collaborazione per combattere il dilagante problema dell’abusivismo e della contraffazione,

soprattutto nei comuni della costa. Ciò che succede sulle nostre spiagge è sotto gli occhi di tutti..e di sicuro non giova ad una categoria che è già stremata a causa del perdurare della crisi economica che non ha precedenti».   Che appello vuole fare ai suoi colleghi imprenditori? «Di tener duro, ma di tener anche presente che dopo questa crisi nulla sarà più come prima... La politica sicuramente ha fatto delle scelte sbagliate, ma occorre nuova cultura d’impresa... Senza ricerca e innovazione non si potrà più essere competitivi e Confcommercio vuole dare gli strumenti più utili per intraprendere questo cambiamento culturale». Classe 1988, Gianmarco è nato e vive a Chieti. Laureando in Servizi Giuridici per le Imprese all’Università G. d’Annunzio, Gianmarco nonostante la sua giovane età, vanta svariate esperienze lavorative tra cui l’impiego sin da giovanissimo nelle aziende familiari e da 4 anni è amministratore della ReaProGi Srl, società che si occupa di consulenze e progettazione piani di marketing, gestione e valorizzazione di brand, ricerche ed analisi di mercato e dell’organizzazione di concerti ed eventi come ad esempio il concerto del premio Oscar ed Imperiale Ryuichi Sakamoto presso il Teatro Marrucino di Chieti del 2012. Da neanche un mese è stato eletto presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Cheti, ma collabora costantemente con la presidente Tiberio sin dalla sua

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consulenti dell’innovazione Un team di professionisti, un modo innovativo di fare consulenza ed un prodotto software vincitore di numerosi premi e riconoscimenti

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ata dall’aggregazione di professionisti con pluriennale esperienza nella consulenza organizzativa maturata presso le Aziende, gli Enti Pubblici e di Certificazione, SI&T offre una consulenza globale e diversificata nella ricerca della crescita e dell’innovazione dei propri Clienti. Ciascun consulente SI&T è leader in tematiche specifiche, ma tutti condividono l’approccio attraverso la Gestione del Rischio. In tale ottica, il Cliente e i suoi processi organizzativi sono posti al centro

del processo di consulenza: le norme e le prescrizioni oggetto di analisi rappresentano il mezzo per migliorare l’efficienza dell’Organizzazione e, al tempo stesso, per tenere sotto controllo i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro, per l’ambiente esterno, rispondere alle esigenze del Cliente e gestire i rischi in forma socialmente responsabile. Un servizio supportato da un software gestionale pluripremiato.


cover story

“MANI IN PASTA” Confcommercio Chieti, in collaborazione con la Farmacia Giacci di Chieti, hanno ospitato l’incontro informativo gratuito promosso dalla azienda Bioalimenta di Fara San Martino, titolare del noto marchio di pasta senza glutine “Farabella”, “MANI IN PASTA - Impara a fare la pasta fresca e come cuocere meglio quella secca”, con una guida d’eccezione lo chef Marcello Ferrarini. Scopo dell’evento è stato informare su come preparare e cucinare la pasta all’uovo senza glutine, un vero tabù per i ristoratori, in modo facile e gustoso. L’evento è propedeutico al più ampio programma di manifestazioni corsi ed incontri che si terranno in occasione dell’Expo Zero Glutine prevista per settembre.

campagna elettorale.   Quale sarà il contributo del gruppo Giovani imprenditori nella Confcommercio Cheti? «A Chieti il gruppo non è mai esistito e sono entusiasta e orgoglioso di aver ricevuto questo incarico. Un obiettivo è quello di stimolare la diffusione della cultura d’impresa e l’importanza della formazione e della specializzazione per tutti gli imprenditori del terziario, un’altro sarà di creare progetti che possano migliorare la coesione sociale interpretandoci come anello di congiunzione tra il mondo politico ed i cittadini nostri clienti. Come spesso sottolinea la nostra presidente, fare impresa e quindi l’auto impiego, non deve essere associato come soluzione al problema lavoro, per fare impresa bisogna essere preparati perciò il nostro compito primario sarà avvicinare tutti quei ragazzi che hanno il coraggio, la spinta e la volontà di cominciare una attività e dare loro i mezzi per non fallire, e lo faremo con i progetti che abbiamo già preparato con la presidente come l’accademia, ed il progetto per il rilancio dei centri storici. Mi spiego, a volte molti ragazzi non fanno impresa perchè spaventati dalla mancanza di

competenze, l’Accademia colmerà dando loro il know how necessario. Altre volte si rinuncia perché troppo complicata la burocrazia perciò ci saranno dei “tutor” che li seguiranno per un certo periodo, ed infine proprio come sottolinea la presidente ai giovani, sono i vecchi a conoscere la strada, quindi perché non fare pratica da altri associati prima di avviarsi?»   Che appello vuol fare alle Istituzioni? «C’è una concorrenza molto spesso sleale che proviene dai siti di e-commerce che sta danneggiando la nostra categoria e per questo chiederemo alle Istituzioni una regolamentazione e sarà una battaglia molto ardua. Personalmente un’altro appello che vorrei fare è quello di ascoltare i giovani senza paura, perchè noi giovani abbiamo ancora il coraggio di provare ed anche di sbagliare, e solo chi fa sbaglia, ma sbagliando miglioreremo noi ed anche il territorio».   Ci parli dell’Expo Zero Glutine, nel quale lei è impegnato in prima linea. Come è nata questa idea? «Un tempo ritenuta rara, la Celiachia oggi interessa in realtà una persona ogni 80. Io stesso ho un caso

in famiglia. L’Expo nasce per sensibilizzare le istituzioni sulle conseguenze anche sociali della malattia, ma sopratutto essendo noi Confcommercio, l’interesse è quello di convogliare nell’Expo tutti gli operatori del settore alimentare/ristorativo e mostrare loro le possibilità di crescita economica e l’importanza di garantire l’accoglienza ai celiaci. Vede, oggi il settore turistico italiano è rimasto notevolmente indietro rispetto quello degli altri paesi Europei proprio perchè non ci siamo aggiornati. Oggi se mio fratello celiaco vuole andare a cena abbiamo ancora un numero limitato di strutture che possano accoglierlo nella nostra regione, perciò il nostro intento sarà anche quello di creare un brand con le istituzioni, Chieti terra Zero Glutine e provare di conseguenza a dare una spinta anche al turismo. Inviteremo a partecipare alla Fiera come espositori, produttori e commercianti di prodotti senza glutine, ma anche ristoratori e associazioni, esperti in materia dietologi/nutrizionisti e importanti chef. Sono previsti poi corsi ed esercitazioni pratiche di cucina di prodotti liberi dal glutine, si insegnerà a cucinare, richiedendo anche la collaborazione dell’Asl. Una Fiera insomma che intende informare e formare»

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incarichi & carriere

DOMENICO VENDITTI PRESIDENTE DI RETE IMPRESE ITALIA PROVINCIALE

Domenico Venditti, attuale presidente della Confesercenti Provinciale, è stato eletto presidente di Rete

Imprese Italia della Provincia dell’Aquila. Il giovane imprenditore, che può vantare già un’importante esperienza nel mondo associativo è da pochi mesi anche componente del Consiglio della Camera di Commercio. Da qui guiderà la Federazione che raggruppa le Associazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio, Cna e Confartigianato. «Nel semestre in cui avrò la responsabilità di Rete Imprese Italia - ha affermato Venditti - cercherò, con il direttore Carlo Rossi, di proseguire il buon lavoro svolto dalla presidente Franca Sanità, che ringrazio, unitamente agli altri colleghi, per l’impegno profuso in questi sei mesi del 2014. In particolare, cercheremo di portare a compimento la sottoscrizione del “Protocollo d’Intesa contro l’abusivismo” e avviare un’adeguata campagna informativa, per promuovere la diffusione della “Cultura della Legalità” a tutela delle imprese e dei consumatori, così come rimane inderogabile l’avvio di un confronto con il Sistema Bancario locale».

NUOVO PRESIDENTE AL ROTARY CLUB PESCARA OVEST

Il Rotary Club Pescara Ovest D’Annunzio ha celebrato il “Passaggio del martelletto” con l’investitura

ufficiale del nuovo presidente 2014-2015, Pasquale Polidori. La cerimonia, alla quale erano presenti circa 180 tra soci e ospiti, si è tenuta a Silvi nell’incantevole resort “Borgo Fonte Scura”. Alla presenza del sindaco, del prefetto e di numerose autorità rotariane, Polidori ha illustrato i punti essenziali della sua presidenza. Di particolare importanza sociale, sul piano internazionale, il contributo all’eradicazione totale della poliomielite nel mondo e, sul piano locale, quello inerente la mobilità dell’area metropolitana e di quella urbana in vista del superamento delle barriere architettoniche.

PASSAGGIO DEL MARTELLETTO AL LIONS CLUB PESCARA HOST

È

Andrea Pastore il nuovo presidente del Lions Club Pescara Host per l’anno sociale 2014-15. Il passaggio della carica è avvenuto lo scorso 4 luglio presso l’Hotel Esplanade di Pescara. Pastore ha ricevuto il martelletto dal presidente uscente, Luciano Mauriello. Il neo presidente, 67 anni, notaio a Pescara e già senatore della Repubblica, ha partecipato a varie Commissioni in Senato, è stato componente di FI della Commissione dei quattro saggi, estensore di numerosi disegni di legge e di emendamenti e relatore di provvedimenti importanti. Pastore assume l’incarico lionistico in un’annata particolarmente significativa per lo storico club, in quanto lo stesso sarà impegnato ad organizzare la Conferenza Internazionale dei Lions del mediterraneo che si svolgerà a Pescara dal 19 al 21 marzo 2015 e che vedrà la partecipazione dei 17 Paesi dell’area mediterranea.

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incarichi & carriere

STEFANO TRINCHESE RIELETTO DIRETTORE DILASS DELL’UNIVERSITÀ D’ANNUNZIO

È

stato eletto a larghissima maggioranza alla direzione del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali, nell’Università degli studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara il professor Stefano Trinchese. Ordinario di Storia contemporanea e già preside della Facoltà di Lettere, il professore viene confermato direttore del DILASS per il triennio accademico 2014-2017. «I punti principali del mio programma – ha spiegato Trinchese – propongono il rafforzamento dell’attuale offerta formativa, a partire dall’indirizzo Spettacolo del Corso di laurea in Lettere, per passare ai corsi di Servizio sociale e di Beni culturali, al rilancio dei rapporti con il territorio, a una privilegiata relazione con i Licei per la valorizzazione delle discipline classiche, autentico e irrinunciabile fondamento per gli studi umanistici. Anche il dimensionamento internazionale della Ricerca e dei dottorati, il recupero del dottorato in Lettere e la gestione dei Tfa formativi per gli insegnanti, sono fondamentali. L’obiettivo principale resta tuttavia il ricompattamento dell’intera area umanistica e letteraria dell’Ateneo: quest’ultimo punto deve essere raggiunto in piena sintonia e condivisione con le altre componenti didattiche della D‘Annunzio».

UGL, GEREMIA MANCINI SEGRETARIO NAZIONALE

G

eremia Mancini è il nuovo segretario generale dell’Ugl, eletto con un’ampia maggioranza dal Consiglio nazionale straordinario. Nato a Manoppello nel 1955, Mancini ha iniziato la sua storia sindacale nella Cisnal da ragazzo nel 1972, continuando poi nell’Ugl. In questi anni ha ricoperto diversi importanti incarichi che ne certificano l’esperienza sul territorio e nella Confederazione: è stato segretario provinciale, regionale, segretario confederale, ricoprendo infine, sotto la guida del segretario generale uscente, Giovanni Centrella, anche l’incarico di segretario nazionale dell’Ugl Pensionati. “Il suo impegno sindacale - afferma l’Ugl in una nota - è stato sempre stato fortemente caratterizzato da un’incessante opera di recupero delle tante storie dimenticate. La nomina getta così le basi di un nuovo corso dell’Organizzazione sindacale che culminerà nel Congresso Straordinario indetto, secondo quanto previsto dallo Statuto, per il 23 e 24 gennaio 2015”.

TESTA E DI PRIMIO NELLA DIREZIONE NAZIONALE DI NCD

Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio e il presidente della Provincia di Pescara e

consigliere comunale Guerino Testa sono stati eletti nella direzione nazionale di Ncd. «Esprimo grande soddisfazione per l’elezione – ha commentato la senatrice Federica Chiavaroli, vice-capogruppo di Ncd a Palazzo Madama e coordinatrice del partito in Abruzzo a margine dei lavori dell’Assemblea Nazionale -. La nostra Assemblea è stata un momento di confronto, riflessione e bilancio delle scelte compiute finora e di progettualità per i mesi a venire con un’attenzione particolare rivolta alle idee ed alle esigenze dei territori. L’Abruzzo sarà protagonista nella costruzione di un partito forte e radicato sul territorio. Siamo proiettati verso il futuro, guidati da quella ‘N’ che nel nostro simbolo non è solo un segno grafico ma che per noi rappresenta un valore costitutivo della nuova alleanza di centrodestra» ha concluso la senatrice.

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incarichi & carriere

RICOSTITUITO IL COMITATO CONSULTIVO PROVINCIALE INAIL DI TERAMO

Giancarlo De Sanctis è il nuovo presidente del Comitato Consultivo Provinciale (CoCoPro) ricostitu-

ito presso la Direzione territoriale Inail di Teramo che rimarrà in carica per il quadriennio 2014-2018. Il presidente, in rappresentanza della CISL, sarà affiancato dal vice presidente Luciano De Remigis, rappresentante dell’Unione degli Industriali. Il comitato è composto da dieci rappresentanti dei lavoratori, dei quali uno in rappresentanza dei dirigenti e da sei rappresentanti dei datori di lavoro nel numero stabilito per i vari settori produttivi dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con proprio decreto, da un rappresentante degli artigiani, da un funzionario degli organi periferici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, da un funzionario medico in rappresentanza della Regione e da un rappresentante dell’Anmil, nonché dal Direttore della Sede Territoriale Inail.

ANIEM TERAMO, FIORENZO POLISINI È IL PRESIDENTE

Si è insediato il nuovo Consiglio Direttivo dell’Api Edil di Teramo - Collegio Costruttori Edili ed Af-

fini dell’API TERAMO, aderente all’ANIEM (Associazione Nazionale Imprese Edili Manifatturiere). Il Consiglio verrà presieduto dall’imprenditore edile di Montorio al Vomano Fiorenzo Polisini, specializzato in appalti pubblici ed edilizia privata, già consigliere del Collegio Costruttori provinciale e regionale. «La costituzione di ANIEM TERAMO – ha affermato il neoeletto presidente – è da ricercarsi nel bisogno di garantire sul nostro territorio, ancor di più in questo particolare momento storico, una presenza associativa in grado di rappresentare gli interessi peculiari delle piccole e medie imprese edili ed affini, le richieste e le esigenze delle PMI del settore evidenziano una loro evidente specificità che richiede un’organizzazione che sappia adeguatamente sostenerle e per questo si è ritenuto giusto seguire il percorso dell’ANIEM NAZIONALE». Nel prossimo triennio il Presidente sarà affiancato dal vice presidente Filippo Di Antonio e dal nuovo Direttivo formato in totale da 15 membri: Alessiani Marco, Alfonsi Mario, Bollettini Simone, Cerino Carlo, Di Carlantonio Ernest, Di Franco Lorenzo, Di Giammarco Tonino, Di Giuseppe Federico, Di Michele Gaetano, Gavioli Dino, Marcozzi Enzo, Partiti Fedele, Savini Bruno.

IL GOVERNATORE D’ALFONSO NOMINATO COMMISSARIO STRAORDINARIO PER LA DIFESA DEL SUOLO

Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso è stato nominato Commissario straordinario per

le opere di difesa del suolo. La nomina attribuisce al presidente il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico individuati negli accordi di programma sottoscritti tra il Ministero dell’Ambiente e le Regioni. Al momento gli interventi avviati in Abruzzo sono 5 per la difesa dei fiumi, 3 per la difesa della costa e 9 per la difesa del suolo.

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Grandi storie » di Denia Di Giacomo

Il brevetto del casco ideato da Luciano Di Lello

Breve storia dell’inventore del casco Luciano Di Lello, nativo di Villa Santa Maria, questo è il nome di chi, nei primi del 900, inventò il casco. Rendiamo merito ad un giovane uomo che ebbe un’idea geniale a seguito di un triste lutto

L

e grandi invenzioni arrivano inaspettate, forse sono come una scintilla o come un fulmine a ciel sereno. Sarà successo questo a Luciano Di Lello, l’abruzzese emigrato a Parigi che inventò il casco. Lo hanno raccontato i suoi pronipoti al giornalista Vito De Luca nel corso di una bella intervista pubblicata in occasione del centenario della sua morte e che vogliamo riproporre, perché ci sembra corretto rendere merito ad una grande invenzione, utile per la sicurezza di noi tutti. Luciano Di Lello, nato nel 1876, partì giovanissimo verso la Francia da Villa Santa Maria, ridente cittadina oggi nota per il suo Istituto Alberghiero, morendo ben 102 anni fa soli 36 anni. “Il mio bisnonno”, racconta Claudio, 46 anni, un anno in più di Andrea, entrambi pronipoti di Di Lello, “faceva il calzolaio, ma un calzolaio che forniva la scarpe da ballo al teatro dell’Opera di Parigi”. Poi i probabili accadimenti che lo portarono alla nota invenzione, il primo l’aver conosciuto Alessandro Anzani, il celebre motociclista ed inventore del motore a tre cilindri, e il secondo la tragica morte di un figlio di Di Lello, che morì investito a Parigi da un tram a cavallo. “L’aver conosciuto Anzani - questo dichiarano nell’intervista i nipoti - deve aver molto stimolato la creatività del mio bisnonno, mentre l’evento tragico che toccò al figlio

fece sì che tutto il suo tempo egli lo dedicasse per fare in modo che un fatto di questo genere non capitasse più a nessuno, poiché è probabile che il mio prozio morì sotto al tram proprio perché sbatté la testa”. Ma da cosa possiamo dimostrare questa ennesima storia legata alla creatività italiana, forse troppo spessa defraudata dei propri meriti? Il casco protettivo “Lucien”, dal nome dell’autore, il quale fu insignito di una medaglia d’oro, medaglia la quale, racconta uno dei pronipoti, con molta probabilità è custodita presso alcuni famigliari che vivono negli Stati Uniti, ha il crisma dell’ufficialità di “invenzione” cristallizzata da un brevetto. Infatti su una brochure esplicativa del casco, si legge “Brevetè S.G.D.G:”, che se da un lato è vero che sia un acronimo che sta per “Sans garantie du government”, ma dall’altro è altrettanto vero che una legge francese del 1844 disponeva che tutte le opere d’ingegno riportassero questa dicitura (la disposizione fu abrogata nel 1968). Ricordiamo che in Italia il casco fu reso obbligatorio con le leggi del 1986 e del 2000, quando l’imposizione di indossarlo fu estesa anche ai maggiorenni e da allora questo utile strumento protettivo ha salvato innumerevoli vite, a questo si dovrebbe rendere merito quando si pensa a Luciano Di Lello

Fonte: www.affaritaliani.it

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» di Denia Di Giacomo - foto di Francesco D’Alonzo

P Le parole di Francesca Ricci

«Il semplice fatto che il mio cane mi ami più di quanto io ami lui è una realtà innegabile che mi colma sempre di una certa vergogna»

«Chi non ha mai posseduto un cane non sa cosa significa essere amati». (Arthur Schopenhauer)

«La Grandezza di una Nazione ed il suo progresso morale possono essere giudicati dal modo in cui tratta i suoi animali». (Mahatma Gandhi)

«Gran parte dei problemi comportamentali del cane nascono nell’ambito della relazione familiare e sono attribuibili a errori di pet-ownership»

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arlare di relazione uomo animale sembra cosa semplice, e invece la materia è alquanto complessa e su di essa si avvicendano numerosi studi, tutti intenti ad analizzare questo complesso rapporto affettivo, soprattutto per quanto concerne uno degli animali domestici più amati e fedeli di sempre: il cane. Migliore amico dell’uomo? Compagno fedele e silenzioso? Oppure, troppo spesso, vittima delle nostre dimenticanze, delle nostre sbagliate abitudini e di una antropomorfizzazione che lo rendono oggetto di vizi e virtù umane che assolutamente non gli appartengono? A questo argomento, ai suoi studi e alla sua messa in pratica attraverso l’educazione dei nostri amici a 4 zampe e dei loro “padroni a due” è dedicata la vita di una professionista angolana: Francesca Ricci. Laureata sia in Psicologia che in Tutela e Benessere Animale, Francesca Ricci ha una preparazione completa, che le permette di affrontare al meglio una delle relazioni più longeve ma anche meno comprese del mondo: quella tra l’uomo e il suo fidato cane.

Il suo lavoro

«I

«Il mio lavoro consiste nel far instaurare una buona relazione tra uomo e cane. Insegno ai proprietari ad educare e rieducare il proprio cane in base al comportamento etologico di specie e psicologico del soggetto». Questo ci racconta Francesca Ricci, proseguendo: «Lavorare con il proprietario che poi, di conseguenza, lavorerà con il proprio animale, significa far istaurare loro un vero e proprio rapporto, come accade tra persone. Uomo e animale devono imparare a conoscersi e a fare le cose insieme». Ma a cosa si ispira l’approccio educativo di questa professionista? «I nuovi approcci teorici alla materia “relazione uomo cane”, partono dall’assioma che addomesticando e modellando il cane in funzione delle nostre esigenze pratiche e affettive, si é tolto ad esso una parte della sua reale identità, dei suoi istinti», ci spiega Francesca, proseguendo: «sono rare le persone che permettono al cane di vivere pienamente la sua vita e di sviluppare il suo potenziale».

Il rapporto con il cane deve essere una coevoluzione cooperativa in cui le esperienze vengono vissute insieme nel rispetto reciproco e nel mutuo arricchimento, questo nuovo approccio è definito di tipo cognitivo e zoo antropologico, molto diverso dal classico addestramento». Per quanto riguarda il lato pratico del suo lavoro Francesca ci spiega che per lei è necessario svolgerlo a casa dei propri clienti, dove l’animale dovrà vivere, con un numero di incontri che dipende sia dal proprietario che dalla valutazione del rapporto. «Solitamente il minimo sono cinque incontri, - ci chiarisce questo per l’educazione primaria dei cuccioli, mentre per quanto riguarda la rieducazione di esemplari adulti tutto dipende dalla problematica, ad esempio in caso di patologie comportamentali, diagnosticate dal medico veterinario comportamentalista, io mi occupo di guidare l’essere umano nella gestione comportamentale da assumere e far assumere al cane patologico (es: ansia da separazione)».


New Generation storie&persone

C

ertamente una bella presenza quella di Francesca Ricci, ma non meno accattivante è la sua personalità, dove a spiccare in primo luogo è la grinta, assolutamente necessaria al suo lavoro, fatto di comprensione, gentilezza, ma anche di polso fermo. Classe 75, e duplice laurea, una magistrale in Psicologia, conseguita presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Urbino ed una in Tutela e Benessere Animale, conseguita presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo con una affascinante tesi di laurea dedicata all’educazione del cucciolo. Anche in questo secondo traguardo formativo Francesca ha conseguito una specializzazione post-lauream presso la scuola di Roberto Marchesini, guru e fondatore della zoo antropologia, svolgendo poi un lungo tirocinio presso Raimondo Colangeli, medico veterinario comportamentalista, il più importante e riconosciuto professionista di questa scienza in Italia. Giovane donna dai tantissimi interessi tra i quali spiccano i viaggi, la letteratura, la musica, lo sport, ma quello che davvero la appassiona da sempre, ciò per cui combatte, vive, e continua a studiare, sono gli animali e naturalmente il loro vivere bene insieme a noi. E chi capita a Città Sant’Angelo, il posto in cui Francesca vive, ha certamente modo di poterla vedere accompagnata dalla sua fedelissima Zoe, il suo pastore tedesco, un bellissimo esemplare con cui Francesca ha ovviamente uno splendido rapporto e da cui raramente si separa. Il curriculum di questa professionista è molto corposo, dagli attestati di educatore cinofilo, alle esperienze professionali in ambulatori veterinari, ma certamente molto più significativa è la sua straordinaria passione, che la porta a risolvere anche i rapporti più complessi, con la pazienza, la competenza e l’amore che si dedicherebbe anche ad un cucciolo umano o ad una persona in difficoltà. «Lo scopo del mio lavoro è quello di sottolineare l’importanza di un cambiamento culturale nella relazione con il cane, superando la visione addestrativa nel training cinofilo in nome di un’impostazione pedagogica che tenga conto delle reali esigenze del cane ovviamente in relazione con la vita del suo proprietario. Oggi più che mai, con uno stile di vita completamente diverso da un tempo, per promuovere il benessere del cane e migliorare il rapporto uomo-animale all’interno delle città è necessario prevedere una fase di educazione/istruzione che ci renda entrambi ottimi partner sociali».

Francesca Ricci 43


» di Laura Tinari

Le parole di Pier Luigi Marinelli

«L’ingegneria mi ha insegnato che nel lavoro contano solo i risultati e gli obiettivi raggiunti»

«Professionalità, motivazione, serietà e onestà sono i quattro sostantivi che mi rappresentano di più»

«Da giovane dirigente sento la responsabilità del dover rappresentare in modo degno una generazione. Una generazione che a causa della crisi non ha avuto le stesse possibilità dei propri padri e nonni e che per cavarsela con le proprie forze deve mettere ancora più impegno e dedizione al lavoro»

«Il territorio aquilano e della Valle Peligna mi ha accolto in maniera molto positiva. Ho lavorato in varie regioni d’Italia, ma le bellezze che ho potuto apprezzare qui sono le migliori che ho trovato sul mio percorso professionale. Mi sono sentito subito a casa»

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U

na vita scandita da passioni quella di Pier Luigi Marinelli. Ha iniziato ai tempi del liceo con quella per la pallacanestro che lo ha portato alle soglie della serie B con la squadra di Viterbo, ma un brutto infortunio lo ha costretto ad abbandonare la carriera da giocatore, facendogli scoprire quella ancor più forte dell’allenatore di minibasket. «A 18 anni gestivo una squadra di 20 ragazzini, a cui insegnavo che praticare con dedizione lo sport li avrebbe aiutati nella vita a raggiungere i traguardi desiderati», ci ha detto. Durante l’Università ne scopre un’altra: applicare la visione ingegneristica alle materie economiche e gestionali, di qui una tesi sperimentale sulla riorganizzazione dei processi di “supply chain” per un’azienda manifatturiera. L’ultimo suo grande impegno è la vita associativa, «I valori confindustriali della mediazione, del “fare rete” e del guardare sempre avanti in ogni situazione sono condivisi sia dalla mia società che dal mio carattere» ci ha spiegato. Marinelli ha partecipato alla costruzione della sezione Sanità all’interno di Confindustria Abruzzo, una sfida assunta con grande motivazione, conscio dell’importanza che tale settore riveste nella vita della Regione, sia a livello sociale per il benessere dei cittadini, sia a livello economico per le imprese rappresentate.

Istituto San Raffaele di Sulmona

L

a Casa di Cura San Raffaele di Sulmona fa parte della San Raffaele S.p.A., azienda leader nel campo della riabilitazione e punto di riferimento nella ricerca e nel panorama della sanità nazionale. La struttura peligna, in cui lavorano tra dipendenti e collaboratori circa 130 abruzzesi, accreditata con il Servizio Sanitario Regionale, è specializzata nella riabilitazione da grandi patologie invalidanti ed è in grado di offrire supporto assistenziale a soggetti di ogni età in quattro specialità: unità spinale, centro di riferimento della regione Abruzzo, riabilitazione neuromotoria, ortopedica ed ex articolo 26 L. 833/78. La San Raffaele dispone di 101 posti letto, di cui 55 accreditati in regime di ricovero ordinario per i casi clinici più complessi.

I pazienti ricoverati possono contare su servizi assistenziali come il laboratorio analisi, la diagnostica per immagini tra cui la TAC e la risonanza magnetica e l’idrokinesiterapia, ma anche gli utenti esterni possono usufruire di un numero considerevole di prestazioni ambulatoriali. Due in particolare i progetti in atto: il primo sullo “sport per disabili”, mirato a dare la possibilità a tutti coloro che sono affetti da disabilità di poter praticare una regolare attività sportiva sotto il diretto controllo di istruttori e tecnici federali affiliati al Comitato Paralimpico Italiano. L’altro è il “transitional living” e viene svolto nella fase finale del ricovero, quando il paziente trascorre le ultime settimane in appartamenti pre-dimissione domotizzati.


New Generation storie&persone

P

ier Luigi Marinelli, classe 1978, è il giovane direttore operativo dell’Istituto di riabilitazione San Raffaele di Sulmona, struttura del Gruppo Tosinvest Sanità. Nato a Montefiascone, paese in provincia di Viterbo sulle sponde del Lago di Bolsena, si trasferisce a Perugia, dove studia, a Roma e in Puglia prima di approdare nel 2012 in Abruzzo. Laureato in Ingegneria meccanica indirizzo gestionale presso l’Università degli Studi di Perugia, ha conseguito due master universitari prima in “Organizzazione e Gestione delle Aziende Sanitarie” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e poi in “Gestione delle Risorse Umane e Organizzazione” presso la Luiss Business School. «Il percorso di studi universitari -ci dice- mi ha dato grande consapevolezza sulle mie potenzialità: all’atto dell’iscrizione alla facoltà di Ingegneria eravamo 200 ragazzi mentre dopo 5 anni a laurearci in corso con 110 e lode soltanto io e altri 15!». Concluso il primo master, Pier Luigi collabora con la Direzione Sanitaria del Policlinico Gemelli alla definizione del primo piano triennale dell’ospedale romano ottenuto con le logiche dell’HTA (Health technology assessment). A seguire entra nello staff dell’amministratore delegato del Gruppo San Raffaele di Roma e a soli 29 anni arriva l’esperienza pugliese della direzione operativa di tre residenze sanitarie sempre del Gruppo (circa 200 posti letto con 150 dipendenti), poi il trasferimento a Sulmona. Ha svolto attività di docenza in materia di management sanitario e partecipato alla redazione di diverse pubblicazioni collettive. Da dicembre 2012 è membro del Consiglio Direttivo di Confindustria L’Aquila e l’anno dopo ha assunto il ruolo di Consigliere Incaricato di Confindustria Abruzzo per la Sanità.

Pier Luigi Marinelli 45


» di Eleonora Lopes - foto concesse da Cantina Ortona

«La cantina appartiene ai soci, io sono solo la loro voce. Sono loro la grande forza di questa realtà che da quasi 50 anni opera con passione mettendo la qualità del vino al primo posto»

L’ingresso della Cantina

Il punto vendita all’interno della Cantina

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N

elle sue vene scorre un pò di sangue americano, sarà per questo che Antonio Bruno, il nuovo direttore commerciale di Cantina di Ortona, ha tanta voglia di sognare. Nato a Boston, (la famiglia era immigrata negli USA) a 4 anni rientra a Sulmona, sua città d’origine. «Da bambino –ci racconta- facevo i fiori con i confetti per William Di Carlo per necessità famigliari ». Dopo le superiori Antonio si iscrive a Ingegneria all’Aquila e mette le basi alla sua attività di agente di commercio e apre una attività commerciale con sua madre. A pochi esami dalla fine abbandona gli studi perchè decide di seguire la sua vocazione commerciale e viene nominato Area Manager per aziende del settore food e wine. 47 anni, due figlie meravigliose di 12 e 8 anni, nel ’99 entra in Farnese, colosso nazionale del vino. Qui Antonio si fa le ossa e impara a “vendere” sviluppando il ramo commerciale dell’azienda sotto la guida di Valentino Sciotti, attuale presidente della Cantina Farnese. Nel gennaio 2012 lascia Farnese e nel 2013 inizia la su nuova avventura imprenditoriale ricoprendo il ruolo di direttore commerciale presso Cantina di Ortona, una delle cooperative agricole più grandi della nostra regione. Nata nel 1960 Cantina di Ortona oggi conta 420 soci, circa 20 dipendenti, e 1000 ettari di terreno nella zona di Ortona, storicamente vocata alla produzione di vino. Lo scopo sociale della Cooperativa, come cita l’atto costitutivo, è rimasto lo stesso da quando è nata questa realtà. Vulcanico, diretto e “tosto” come solo gli abruzzesi sanno essere, Antonio Bruno in 1 anno è riuscito insieme alla sua squadra a rivoluzionare totalmente questa cantina. «All’inizio è stata una grande scommessa per me –dichiara il direttore commerciale- accettare questo incarico, c’è voluto molto coraggio e tanta determinazione da parte dei soci che hanno capito che si doveva cambiare strada, perchè il mercato ce lo imponeva, passando così sempre più dagli sfusi all’imbottigliamento. Attualmente lavoriamo ancora con lo sfuso, ma il nostro obbiettivo è quello di imbottigliare un giorno la gran parte di quello che produciamo. Nell’ambito della diversificazione e nella sempre più attenta attenzione al consumatore, lo scorso anno abbiamo inaugurato il secondo punto vendita insieme alla bottega di Campagna Amica».


storie & persone

Antonio Bruno

Antonio Bruno: «Così ho rivoluzionato Cantina di Ortona» A tu per tu con il direttore commerciale che racconta come ha cambiato volto all’azienda Ma il suo lavoro non si ferma a Cantina di Ortona, Antonio Bruno è anche titolare di una società di consulenze la A&A consulenze srl. Un’altra sfida per Cantina di Ortona è potenziare l’export. «Dobbiamo allargare la nostra distribuzione –continua- e aggredire con più forza il mercato estero. Oggi il vino targato Cantina di Ortona lo troviamo in Belgio, Germania, Russia, ma stiamo penetrando anche altri mercati quali Cina, Danimarca e Giappone. Il nostro valore aggiunto è l’ottimo rapporto qualità prezzo e questo ci rende molto competitivi». «Ci tengo ad evidenziare che tutti i cambiamenti avviati –spiega Bruno- sono stati possibili grazie alla grande sintonia che si è creata con il presidente Lucio Di Bartolomeo e al direttore della Cantina Orlando Galasso». L’organigramma tecnico è composto dal direttore Orlando Galasso, dall’enologo Gianni Mastropierro, dal consulente enologico Ramon Persello e dal direttore commerciale Antonio Bruno. L’azienda è guidata con professionalità e trasparenza da un gruppo affiatato e competente che affianca costantemente i soci. «Io dico sempre che se hai le carte vincenti,

-afferma il direttore- non hai bisogno di barare. Non sono un tipo che accetta compromessi. Ed è così che lavoriamo le nostre vigne, con la stessa onestà che contraddistingue l’operato dei nostri soci». E i numeri positivi del fatturato gli stanno dando ragione. Oltre alla linea di vini, sempre in crescita, anche l’immagine della cantina sta cambiando pian piano volto e molto lavoro si sta facendo sulla comunicazione, sull’immagine e sulla grafica delle etichette, curate dallo stesso direttore commerciale. «In primis voglio indire un concorso –conclude Bruno- per i writers abruzzesi che avranno la possibilità di dipingere i nostri silos. E poi ci piacerebbe realizzare un museo sull’agricoltura locale, idea proposta da Achille Serra responsabile amministrazione, grazie ai nostri soci più anziani, abbiamo un ricco bagaglio di tradizione che non deve andare perduto. Mi piace sempre ricordare che la cantina appartiene ai soci, io sono solo la loro voce. Sono loro la grande forza di questa realtà che da quasi 50 anni opera con passione mettendo la qualità del vino al primo posto» •

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» di Luigi Carunchio

P.A., la fattura cambia forma Nasce l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di accettare esclusivamente fatture in formato elettronico

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Tali uffici sono identificati da un codice univoco, Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA). L’indicazione di tale codice è obbligatorio per la trasmissione della fattura e in caso è reperibile dal sito www. fatturapa.gov.it

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on l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale n. 55 del 3 aprile 2013 nasce l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di accettare esclusivamente fatture in formato elettronico ai sensi della Legge 244/2007, art. 1 commi da 209 a 214. In sostanza Ministeri, Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza, a partire dal 6 giugno 2014, non potranno più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. La stessa disposizione si applicherà, dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali (ad esempio Comuni). A partire dai tre mesi successivi all’entrata in vigore gli enti non potranno procedere al pagamento, neppure parziale, di fatture ricevute in modalità diversa dal formato elettronico. Il decreto prevede un modello specifico di fatturazione elettronica che dovrà essere utilizzato per la trasmissione della stessa, il cui formato è descritto nell’allegato A al DM n. 55/2013 e nelle “specifiche tecniche operative del formato della fattura del sistema di interscambio”. Le fatture al fine di consentire l’effettiva tracciabilità dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, dovranno riportare il codice identificativo della gara CIG e il codice unico del

progetto CUP. Tali codici sono obbligatori per l’invio della fattura e quindi per il relativo pagamento della stessa da parte dell’Ente. È importante al fine di perfezionare l’invio della stessa, anche il numero della delibera/determina/convenzione di affidamento da parte dell’Ente e la relativa data. Inoltre ai sensi dell’articolo 3 comma 1 del citato DM n. 55/2013, gli Enti individuano propri uffici referenti, incaricati alla ricezione delle fatture elettroniche. Tali uffici sono identificati da un codice univoco, Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA). L’indicazione di tale codice è obbligatorio per la trasmissione della fattura e in caso è reperibile dal sito www.fatturapa. gov.it, dal quale peraltro i soggetti interessati potranno monitorare l’iter dell’invio della fattura elettronica e controllare la correttezza o meno del contenuto della fattura replicando i controlli effettuati dal Sistema di Interscambio. Tale sistema di Interscambio SDI permette l’emissione e la trasmissione della fattura elettronica all’Ente, ed è gestito dall’Agenzia delle Entrate. Il Codice IPA consente al Sistema di Interscambio (SDI), di recapitare correttamente la fattura elettronica all’Ufficio destinatario. Il sistema di Interscambio ha il compito principale di coordinare il sistema informatico della fiscalità, il controllo della


fisco

In sostanza Ministeri, Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza, a partire dal 6 giugno 2014, non potranno più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea

gestione tecnica del Sistema di Interscambio, la vigilanza in ordine al trattamento dei dati e delle informazioni, la gestione dei dati e delle informazioni che transitano attraverso il Sistema di Interscambio ed l’elaborazione di flussi informativi anche ai fini della loro integrazione nei sistemi di monitoraggio della finanza pubblica. Inoltre, l’Agenzia, periodicamente, relaziona al ministero dell‘Economia e delle Finanze sull’andamento e l’evoluzione del sistema. Inoltre sulla fattura elettronica possono essere riportate informazioni non obbligatorie, che tuttavia sono finalizzate a consentire il caricamento automatico della fattura nel sistema contabile e gestionale dell’Ente. Gli utenti coinvolti nel processo di fatturazione elettronica sono: gli operatori economici, cioè i fornitori di beni e servizi nei confronti della PA, obbligati alla compilazione/trasmissione delle fatture elettroniche e all’archiviazione sostitutiva prevista dalla legge; le Pubbliche Amministrazioni, che devono effettuare una serie di operazioni

collegate alla ricezione della fattura elettronica; gli intermediari, ovvero soggetti terzi ai quali gli operatori economici possono rivolgersi per la compilazione/trasmissione della fattura elettronica e per l’archiviazione sostitutiva prevista dalla legge. Tali soggetti sono le banche, Poste, altri intermediari finanziari, intermediari di filiera, commercialisti, imprese ICT. La fattura elettronica dovrà poi essere tenuta in archivio nei modi previsti dalla legge per la conservazione dei documenti contabili dematerializzati. Pertanto si può agevolmente immaginare che questa norma sia prodromica e accelera di molto la dematerializazione di tutti il sistema cartaceo presente oggi in contabilità (in quanto diventa complesso conservare alcune fatture in modo cartaceo ed altre in modo telematico). La ratio del legislatore in questo caso è stata oltre che snellire gli archivi pubblici anche quello di avere un sistema di tracciabilità utile per combattere l’evasione fiscale

sulla fattura elettronica possono essere riportate informazioni non obbligatorie, che tuttavia sono finalizzate a consentire il caricamento automatico della fattura nel sistema contabile e gestionale dell’Ente

luigicarunchio@valoreassociati.it

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» di Antonio Teti

Tutti pazzi per i selfie!!! Secondo uno studio condotto da Samsung, gli italiani scattano un milione di selfie al giorno. Ma cosa ci spinge a scattare tante foto sulla nostra vita e a pubblicizzarle sui social network? Uno studio dell’American Psychological Association, ipotizza un disturbo mentale

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Da qualche tempo ci si interroga sulle motivazioni che possono spingere un individuo, apparentemente “normale”, a pubblicare in Rete una marea di foto della propria esistenza

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a tempo ci si interroga sulla consistenza del fenomeno “selfie”, quella mania (che taluni già descrivono come una vera e propria malattia), che si è diffusa come una autentica pandemia, che induce ogni individuo a immortalare e postare sui social network, ogni istante della propria esistenza. Senza addentrarci sulle motivazioni psicologiche che spingono l’essere umano del terzo millennio ad alimentare il Cyberspazio di foto che descrivono ogni singolo istante della sua esistenza terrena, possiamo tuttavia tentare di sollevare qualche considerazione sulle dimensioni del fenomeno “selfie” nel nostro Belpaese. Samsung ha pensato di commissionare questa ricerca a Human Higways, che ha riscontrato che gli italiani, nel corso delle loro giornate, ne producono complessivamente quasi un milione, per un totale mensile di circa 29 milioni di foto scattate. In altri termini, stiamo parlando di circa 41.600 scatti all’ora (649 al minuto), una cifra da capogiro, che descrive uno scenario emotivo impressionante, il quale induce ad una inevitabile conclusione: trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate a farci delle foto! In realtà, sappiamo bene che ciò non corrisponde

al vero, o meglio, sicuramente non trascorriamo le nostre giornate in questo modo. Ne deriva che se è vero che occupiamo prevalentemente il nostro tempo per attività lavorative e personali, è altresì vero che dedichiamo quasi interamente le nostre ore libere, alle attività di “presenzialismo” in Rete. Non a caso, secondo la ricerca, sembra che il 23,6% degli utenti produca “scatti” tra le mura domestiche, cui si aggiunge il 22,9% che preferisce produrre foto in occasione delle vacanze, in occasione delle feste tra amici (14,5%), concerti (4,3%), eventi sportivi (1,9%), o altre occasioni. Per quanto concerne l’età, chi ha più di 35 anni condivide i selfie soprattutto per email o via Cloud, gli under 25 utilizzano in special modo Facebook e WhatsApp. Da qualche tempo ci si interroga sulle motivazioni che possono spingere un individuo, apparentemente “normale”, a pubblicare in Rete una marea di foto della propria esistenza. A questo quesito, ha tentato di dare una risposta l’American Psychological Association, che ipotizza, in questa attività maniacale, una sorta di disordine mentale denominato “Seflitis”, ossia una patologia che conduce l’individuo ad una produzione ossessiva di selfie. Questa forma


ICT

Gli italiani, nel corso delle loro giornate, producono quasi un milione di foto, per un totale mensile di circa 29 milioni di foto scattate. In altri termini, stiamo parlando di circa 41.600 scatti all’ora

di eccessiva produzione di immagini, sarebbe riconducibile alla rilevanza che può avere una foto in termini di impatto psicologico. In altri termini, equivale a dire che una foto può essere più esauriente di qualsiasi altra parola utilizzata per descrivere un evento o uno stato d’animo. È innegabile che il selfie possa contenere una componente narcisistica, che tuttavia può essere interpretata in diversi modi. Se è vero che un’immagine può descrivere un momento importante della propria vita, allo stesso tempo può rappresentare un’affermazione del proprio ruolo o potere agli occhi di un’altra persona. Peraltro, alcuni psicologi sostengono che ad una condizione di eccessiva produzione di foto proprie, corrisponda un’esigenza dell’individuo che le ha prodotte ad essere maggiormente riconosciuto e apprezzato dagli altri. Altri esperti sostengono che in alcuni produttori di selfie, vi sia il desiderio di conoscere gli eventuali commenti e apprezzamenti

rivolti dagli altri utenti per comprendere meglio il livello di considerazione nei propri riguardi, o quali possono essere gli individui interessati alla propria vita. Qualunque sia la motivazione che spinge un individuo a produrre foto proprie e a diffonderle in Rete, non bisogna sottovalutare la rilevanza della irrefrenabile molla motivazionale che è alla base di questo tipo di pulsione. Non fosse altro per la possibilità che di selfie si possa persino morire. L’ultimo caso si è verificato a giugno scorso: una ragazza pugliese di 17 anni, intenta a farsi un selfie con delle amiche, noncurante della pericolosità del luogo in cui si trovava, è precipitata per 12 metri da un parapetto del lungomare di Taranto, schiantandosi sugli scogli. È solo l’ultimo di una triste serie di incidenti causati proprio dalla distrazione prodotta dal tentativo di immortalare uno dei tanti istanti della propria vita per mezzo di un selfie. Patologia o no, una riflessione è dovuta

Se è vero che un’immagine può descrivere un momento importante della propria vita, allo stesso tempo può rappresentare un’affermazione del proprio ruolo o potere agli occhi di un’altra persona

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» di Simone D’Alessandro

Bernbach: il pensiero “piccolo” di un gigante della pubblicità Copywriter deviante, ebbe il coraggio di contrapporre alla costruzione di slogan da piazzisti, una via ‘misurata’ vicina alle reali esigenze di una persona da conquistare, non da ammaestrare

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Bernbach sconfessò il re nudo prima che fosse evidente a tutti, mostrando una via d’uscita dagli eccessi

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el 1959 un ebreo americano mise in dubbio le regole canoniche della pubblicità, rifiutando gli enfatici postulati dell’hard selling1 centrati sulla dittatura iperbolica delle elencazioni dei vantaggi e delle promesse difficili da mantenere. Bill Bernbach, copywriter deviante, ebbe il coraggio di contrapporre alla costruzione di slogan da piazzisti, una via ‘misurata’ (alcuni l’hanno definita negative approach, altri understatement style2) vicina alle reali esigenze di una persona da conquistare, non da ammaestrare. Il suo tocco, paradossalmente lieve ma inaspettatamente efficace, non ha generato molti emuli. Se provaste a chiedere alla maggior parte di creativi e/o comunicatori di nuova generazione (molti dei quali si nascondono dietro le etichette, ignorando il fatto che per saper comunicare bisognerebbe innanzitutto “conoscere chi lo ha fatto prima e meglio di te”) chi era Bill Bernbach, non saprebbero cosa rispondervi. Gli attempati ricordano a mala pena Ogilvy o Seguela. Gli pseudo-esperti citano la sempreverde Unique Selling Proposition di Reeves; i tv dipendenti liquidano in due parole Jerry della Femina, celebre copy degli anni ‘70, oggi noto solamente per aver ispirato la serie televisiva Mad Man con il suo libro Da quei bravi ragazzi che si sono inventati Pearl Harbor, realistica descrizione dei retroscena delle agenzie pubblicitarie; i più chic citano a memoria uno o

due aforismi di Leo Burnett. Solo gli autentici appassionati saprebbero distinguere lo stile di un Alastair Crompton da quello di un Macmanus - quest’ultimo, a suo modo, precursore del mood soft e litotico di Bernbach. Fatte salve le dovute eccezioni, pochi ricordano che una volta (in realtà, anche oggi ma solo in organizzazioni dove conta ancora la raffinatezza) la pubblicità si articolava in scuole di pensiero che dividevano politicamente oltre che esteticamente. Bernbach sconfessò il re nudo prima che fosse evidente a tutti, mostrando una via d’uscita dagli eccessi. Fu lui a ideare (55 anni fa!) il celebre claim Think Small per il maggiolino della Volkswagen; fu lui a inserire sotto una bottiglia vuota di whisky Chivas, l’headline “Vedila così. Non ci hai rimesso una bottiglia di Chivas. Hai guadagnato degli amici3”. Fu ancora lui a essere scelto come testimonial della Apple, recitando il noto “Think Different”: Jobs mostrava al mondo la sua diversità, utilizzando il deviante per antonomasia. In un’epoca fortemente abbacinata dal sogno americano e dal mito della crescita infinita, fu il primo a porre dei limiti ai messaggi esasperanti e insistenti. Fu antesignano di una “de-screscita degli status symbol”, di una ecologia della mente in barba a Latouche, Geourgescu-Roegen e Bateson. Si oppose alla dittatura della serialità. Se gli altri rendevano appetibile un prodotto mostrandolo


creatività

In un’epoca fortemente abbacinata dal sogno americano e dal mito della crescita infinita, fu il primo a porre dei limiti ai messaggi esasperanti e insistenti

come unico, Bill restituiva valori non strumentali ai Brand, favorendo processi di identificazione emotiva che poco o nulla avevano a che vedere con la supremazia della soddisfazione materiale. Per Bernbach «non si trattava più di credere in ciò che si vende ma di comunicare ciò in cui si crede4». Questa affermazione, anti-reclamistica, ha anticipato il social marketing, la brand reputation, le provocazioni di Toscani e Benetton, il sarcasmo dei vinti della Vigorsol, l’efficace sfrontatezza respingente di un Chiambretti che pubblicizza la Panda solo dopo aver invitato il pubblico a fare cose più interessanti. Oggi, tutto ciò rivive in un libro che deve essere acquistato non soltanto dai pubblicitari, ma da filosofi e sociologi della

comunicazione: Bernbach Pubblicitario Umanista. La prima raccolta dei testi del più grande tra i mad man. Curato da Giuseppe Mazza, collaboratore di Venerdì di Repubblica e fondatore della rivista trimestrale “Bill” che ragiona sulla pubblicità (www.billmagazine.com). Bernbach ci ricorda che l’uomo oltrepassa il “principio di ragione”, resistendo a ogni meccanico tentativo di essere persuaso. Per Bill essere convincenti significava richiamare valori credibili che oltrepassassero la seduzione delle merci, lasciando all’uomo l’ultima parola in fatto di scelte. Se tali scelte fossero d’acquisto per Bill era meno importante. Fondamentale era che fossero consapevoli

1. L’hard selling, ovvero vendita “dura” e martellante: un tipo di pubblicità che reclamizza un prodotto senza molti orpelli stilistici evitando eccessive finezze intellettuali. Privilegia l’elencazione a volte esasperante dei vantaggi e dei contenuti a scapito degli aspetti estetici. Il capostipite di questa scuola di pensiero fu Claude Hopkins che nel suo libro Scientific Advertising (1923) propose una strategia belligerante nei confronti del potenziale cliente e consumatore. Negli anni ‘40 questo sentiero venne migliorato e “ingentilito” da Rosser Reeves mediante la tecnica della Unique Selling Proposition (Unico argomento di vendita) di cui parleremo a seguire nell’articolo. Reeves descrive questa tecnica nel suo libro Reality in Advertising, divenuto oramai un classico del settore accanto a Confessioni di un Pubblicitario di Ogilvy oppure a How to write a good advertisement di Schwab. 2. Understatement è un termine della lingua inglese. Lo potremmo definire per semplicità una sorta di “snobbismo alla rovescia”. In realtà, indica una figura retorica che consiste nello sminuire il peso o la gravità di un certo fatto oltre i limiti della verosimiglianza, in modo ironico o per creare un effetto di comicità che nasce dal paradosso. 3. Look at it this way. You didn’t lose a bottle of Chivas; you gained a few friends. 4. Si veda G. Mazza (a cura di), Bernbach Pubblicitario Umanista, Franco Angeli, Milano, 2014, p. 26.

Per Bernbach «non si trattava più di credere in ciò che si vende ma di comunicare ciò in cui si crede». Questa affermazione, antireclamistica, ha anticipato il social marketing, la brand reputation, le provocazioni di Toscani e Benetton, il sarcasmo dei vinti della Vigorsol

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» di Filippo Paolini

START UP INNOVATIVE, COSA CAMBIA In ragione della loro mission dal particolare ed evidente valore aggiunto per il sistema paese, possono attrarre maggiori investimenti grazie a specifiche misure normative esistenti

S La costituzione della start up non deve avvenire per effetto di un’operazione di fusione o scissione, né a seguito di una cessione di azienda o di ramo di azienda e la società ha l’obbligo di iscrizione presso la sezione Speciale del Registro delle Imprese

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i chiamano “start up innovative” e sono delle società di capitali che, in ragione della loro mission dal particolare ed evidente valore aggiunto per il sistema paese, possono attrarre maggiori investimenti grazie a specifiche misure normative esistenti. La circolare dell’Agenzia delle Entrate n.16/E dell’11 giugno scorso ha offerto chiarimenti proprio sulle modalità di fruizione della detrazione o della deduzione di imposta, rispettivamente per i soggetti passivi Irpef ed Ires, che effettuano conferimenti in denaro in queste società ed offre lo spunto per un approfondimento della tematica. Anzitutto, i requisiti per essere considerate “start up innovative”. In primis, deve trattarsi, come detto, di società di capitali, attive nello sviluppo e nell’introduzione di prodotti, servizi o processi produttivi innovativi ad alto valore tecnologico, le cui azioni o quote non siano quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. In secondo luogo, deve ricorrere almeno uno dei seguenti requisiti: quanto meno il 15% del maggior valore tra costo e valore totale della pro-

duzione deve essere destinato a spese di ricerca e sviluppo; i dottori di ricerca impiegati come dipendenti o collaboratori devono rappresentare almeno un terzo della forza lavoro complessiva mentre i possessori di laurea magistrale devono essere almeno due terzi; e la società deve essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, semprechè tali privative siano direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa. Infine, la costituzione della start up non deve avvenire per effetto di un’operazione di fusione o scissione, né a seguito di una cessione di azienda o di ramo di azienda e la società ha l’obbligo di iscrizione presso la sezione Speciale del Registro delle Imprese. Le società già esistenti alla data del 20 ottobre 2012 che siano in possesso dei requisiti per essere


norme & leggi

Per essere considerate “start up innovative”, in primis, deve trattarsi di società di capitali, attive nello sviluppo e nell’introduzione di prodotti, servizi o processi produttivi innovativi ad alto valore tecnologico, le cui azioni o quote non siano quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione

considerate “start up innovative” devono presentare presso l’Ufficio del Registro delle Imprese una apposita dichiarazione. Ricorrendo queste condizioni, i conferimenti in denaro effettuati sia in sede di costituzione della start up innovativa sia in sede di aumento del capitale sociale sono agevolati. Possono beneficare di questo regime di favore le persone fisiche, gli esercenti arti e professioni, gli enti non commerciali, gli imprenditori individuali, le società di persone e le società di capitali che appunto investano nel capitale delle start up innovative. Per quanto concerne la misura dell’agevolazione, i soggetti passivi Irpef possono detrarre dall’imposta lorda un importo pari al 19% del conferimento in denaro effettuato fino alla soglia massima di cinquecentomila euro e, peraltro, in caso di incapienza dell’ammontare complessivo della detrazione dall’imposta lorda, l’eccedenza potrà essere riportata in avanti fino al terzo periodo di imposta successivo. Invece, i soggetti passivi Ires possono dedurre dal reddito di impresa un importo pari al 20% del conferimento in denaro effettuato fino alla soglia massima di un milione e ottocentomila euro.

Anche qui, l’eccedenza della deduzione non fruita potrà essere riportata nei periodi di imposta successivi fino al terzo, mentre va precisato che, al massimo, si può giungere all’azzeramento dell’imponibile nel periodo di imposta, ma non si può generare una perdita fiscale riportabile nei periodi di imposta successivi, per l’eventualità in cui la deduzione spettante superi il reddito di impresa. La detrazione può salire al 25% e la deduzione al 27%, qualora la start up innovativa operi in ambito sociale oppure sviluppi e commercializzi esclusivamente prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. È da ricordare, infine, che sussistono altre disposizioni di favore per questo tipo di imprese, quale, ad esempio, quella molto significativa che garantisce un credito di imposta, pari al 35% del costo aziendale per l’assunzione, in favore delle start up che effettuino nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, in possesso di dottorato di ricerca universitario o in possesso di laurea magistrale a carattere tecnico o scientifico, impiegato in attività di ricerca e sviluppo

Possono beneficare di questo regime di favore le persone fisiche, gli esercenti arti e professioni, gli enti non commerciali, gli imprenditori individuali, le società di persone e le società di capitali che appunto investano nel capitale delle start up innovative

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Niente rompicapi, afdati alla nostra esperienza.

Strada Vecchia Fontanelle, 84/6 · 65129 Pescara Uff. Amm.: Tel. 085.4465554 · Fax 085.4409935 Uff. Traff.: Tel. 085.4462666 · Fax 085.4464075 e-mail: amministrazione@mazzocchettitrasporti.it

Via Torretta, 21 · 65128 Pescara Sede Amm.: Via Aterno, 25 · 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Uff. Amm.: Tel. 085.4409074 · Fax 085.4409749 Uff. Trafco: Tel. 085.4465099 www.ctvlogistica.it - info@ctvlogistica.it

Via Aterno, 25 · 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Uff. Amm.: Tel. 085.4465650 · Fax 085.4409807 Uff. Traff.: Tel. 085.4464808/4464464 · Fax 085.4409807 www.pierangelotrasporti.it · info@pierangelotrasporti.it


lavoro in corso » di Andrea Bonanni Caione (Avvocato - managing partner LabLaw)

L’intermediazione illecita negli appalti endoaziendali La Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sul tema della legittima gestione degli appalti endoaziendali

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on sentenza n. 12357 depositata il 3 giugno 2014, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sul tema della legittima gestione degli appalti endoaziendali, ribadendo il principio secondo cui il divieto di intermediazione ed interposizione nelle prestazioni di lavoro ai sensi dell’art.1 L. 23 ottobre 1960, n. 1369, opera tutte le volte in cui l’appaltatore metta a disposizione del committente una prestazione meramente lavorativa. Con particolare riferimento agli appalti endoaziendali, caratterizzati dall’affidamento ad un appaltatore esterno di tutte le attività, ancorché strettamente attinenti al complessivo ciclo produttivo del committente, la Suprema Corte ha affermato che si configura l’intermediazione vietata di manodopera quando al committente è messa a disposizione una prestazione lavorativa in assenza di un concreto potere organizzativo del lavoro in capo all’appaltatore. Tanto, a prescindere dalla circostanza che l’appaltatore sia o meno una società fittizia atteso che, accertata l’estraneità dell’appaltatore all’organizzazione e direzione del prestatore di lavoro nell’esecuzione dell’appalto, rimane priva di rilievo ogni questione inerente il rischio economico e l’autonoma organizzazione del medesimo (anche in questo caso, vi sono numerosi precedenti tra cui: Cass. Civ. 20 maggio 2009 n. 11729, Cass. Civ. 6 aprile 2011 n. 7898 e, da ultimo, Cass. 28 marzo 2013 n. 7820). I giudici di legitti-

mità ritengono, pertanto, sussistere interposizione di manodopera anche quando l’appaltatore è dotato di una vera e propria organizzazione d’impresa, ma si limita, in concreto, a fornire solo la manodopera, non assumendo alcun rischio economico in merito alla realizzazione del servizio dedotto in contratto. Sul solco delle numerose pronunce con cui la giurisprudenza ha sin qui delineato gli ambiti della gestione illegittima dell’appalto, allorquando l’appaltatore si limiti alla gestione di meri profili La Suprema Corte ha affermato amministrativi del rapporto di lavoro (quali retriche si configura buzione, pianificazione delle ferie, assicurazione l’intermediazione della continuità della prestazione), i Giudici del vietata di Palazzaccio non arretrano sulle posizioni sin qui manodopera quando espresse ed, anzi, estendono le medesime consideal committente è razioni anche agli appalti endoaziendali. messa a disposizione Già nel 2008 la Cassazione era intervenuta sul una prestazione tema ritenendo leciti gli appalti endoaziendali ove lavorativa in assenza sia possibile individuare il soggetto che esercita di un concreto potere l’effettivo potere direttivo sui dipendenti, assuorganizzativo mendone il rischio e non limitandosi alla semplice del lavoro in capo all’appaltatore gestione amministrativa dei rapporti di lavoro (Cassazione Civile, n. 17049/2008). In tal senso appare di preminente importanza la scelta del partner cui affidare l’esecuzione del contratto di appalto nonchè la corretta esecuzione dello stesso nel senso del corretto esercizio del potere organizzativo, direttivo e di controllo unicamente in capo all’appaltatore

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focus » di Mauro Di Cola

Da sinistra: il presidente di Confimi Impresa Paolo Agnelli, il segretario regionale Ernesto Petricca e il presidente regionale Lorenzo Cirotti

Nasce Confimi Impresa Abruzzo A guidare a livello regionale, la Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata, saranno il presidente Lorenzo Cirotti e il segretario Ernesto Petricca

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a CONFIMI IMPRESA - Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata – rafforza, sul territorio nazionale, la propria capacità di rappresentanza delle piccole e medie imprese del manifatturiero italiano e dei servizi ad esse collegate con la costituzione di Confimi Impresa Abruzzo, regionale di primo livello che avrà compiti sia istituzionali sia di aggregazione delle imprese della regione. Confimi Impresa Abruzzo nasce su iniziativa delle territoriali di Pescara e di Chieti fuoriuscite dal sistema Confapi. Ad oggi nel Sistema di CONFIMI IMPRESA si riconoscono circa 30.000 imprese con circa 350.000 addetti, per un fatturato aggregato rappresentato di circa 75 miliardi di euro. Grande la soddisfazione del presidente di Confimi Impresa Paolo Agnelli: «Ho avuto modo di conoscere bene la base associativa abruzzese, -ha dichiarato- la capacità delle imprese di questa regione e l’entusiasmo di tutti gli addetti ai lavori. Siamo molto contenti perché Confimi Impresa sta intercettando un bisogno diffuso delle PMI del Paese per una rappresentanza in grado di esprimere le istanze delle aziende ed il rilancio del settore manifatturiero e delle aziende dei servizi ad esso connesso, un settore che soffre in particolare le imposizioni sul costo del lavoro, gli

elevati costi dell’energia, l’eccesiva burocrazia e la ristrettezza sul credito, e sta indicando proposte che vanno nella direzione della riduzione dei costi, di un nuovo modello di relazioni istituzionali e sindacali e di una vera semplificazione normativa a favore delle imprese». Soddisfazione espressa anche dal neo presidente di Confimi Impresa Abruzzo, Lorenzo Cirotti: «E’ un momento importante per noi, -ha detto- perché la scelta di aderire al Sistema Nazionale Confimi, e di generare quindi la nascita di Confimi Impresa Abruzzo, permetterà a noi tutti di essere ancora più vicini alle esigenze delle Piccole e Medie Imprese abruzzesi. E’ una sfida avvincente e impegnativa, ma abbiamo le energie e le volontà per affrontarla e vincerla, insieme a tutto il tessuto produttivo e manifatturiero, sano, presente nella nostra regione». «A livello nazionale -ha sottolineato il segretario regionale, Ernesto Petricca-, Confimi Impresa ha già sottoscritto diversi CCNL con le maggiori Organizzazioni Sindacali di rappresentanza, ottenendo fattivamente il legittimo “riconoscimento” da parte delle stesse Organizzazioni Sindacali di Categoria, relativamente alla tutela ed alla rappresentanza degli interessi delle Piccole e Medie Imprese italiane, e soprattutto, anche dal Ministero del lavoro e dagli altri ministeri attinenti agli “interessi” delle Pmi”»

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focus » a cura della redazione

Piccole imprese, il richiamo del mercato cinese Incontro a Pescara, organizzato dalla Cna, tra i rappresentanti della città commerciale di Jimo e gli artigiani abruzzesi

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sistono buone Italy. opportunità Jimo, una delle tre per le piccittà più importanti Mercato cinese da scoprire per le piccole imprese abruzzesi cole imprese della Cina per le attività abruzzesi di scoprire il mercato cinese, e creare un all’ingrosso (160mila addetti, 26 chilometri quadistretto del made in Italy. Arrivano dalla città di drati di superfici destinate al commercio, scambi Jimo, nella regione dello Shandong, al confine con commerciali per 30 miliardi di yuan, infrastrutture Qingdao, dove aprirà presto i battenti un imponente faraoniche con ben due aeroporti nell’area) punta centro commerciale internazionale che, una volta con decisione al rafforzamento della sua vocazione completato, svilupperà la dimensione di 300mila commerciale: sono infatti in programma per i prosmetri quadrati. Del progetto, che riguarda da vicino simi cinque anni, secondo fonti locali, investimenti le imprese dei settori della moda, dell’agro-alimenper ben 15 miliardi di dollari. Il progetto, che può tare, del mobile, dell’oreficeria e della cosmetica, si interessare da vicino le imprese abruzzesi, dovrebbe è parlato a Pescara nel corso di un incontro tenuto svilupparsi all’interno della nuova struttura comnella sede regionale della Cna. Presenti il presidente merciale - primo tassello della lunga serie di investiregionale della confederazione artigiana, Italo Lupo, menti programmati - con 20mila metri quadrati deSun Wen yu, manager di riferimento del progetto per stinati al made in Italy. Il progetto di Jimo, giudicato il mercato italiano, e i rappresentanti di una ventina strategico per lo sviluppo delle relazioni commerciadi imprese abruzzesi. Ai cinesi interessano sopratli tra Cina e Italia, è stato seguito direttamente l’Ice, tutto le produzioni di fascia medio-alta, ovvero l’Istituto per il commercio estero, impegnato nella quelle che l’immenso mercato del Celeste Impero ricerca delle possibili imprese interessate; ruolo che identifica come il marchio di qualità del made in vede la stessa Cna protagonista

Due immagini dell’incontro

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focus » di Laura Tinari

Un’Europa sempre più vicina La programmazione comunitaria come modalità di conoscenza e interconnessione tra i paesi dell’area adriatica per contare di più in Europa

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ai come in questo indicando obiettivi e scenari troppo momento le Istitudistanti dall’esperienza quotidiana dei zioni comunitarie cittadini. Eppure l’Europa è spesso viappaiono ai cittadicina ai territori e alle imprese, e tropni lontane e insensibili, e l’Europa pe opportunità non vengono colte per stessa ha assunto i tratti distorti incapacità o per ignoranza. In quanti di una matrigna. Il sogno di intere per esempio sanno che la nostra generazioni è diventato per molti un Regione ospita la sede dell’“Autorità di incubo e i 75 anni di crescita, pace gestione” (che è l’autorità più imporPaola Di Salvatore e prosperità che ha vissuto il nostro tante di un programma comunitario) Continente rischiano di essere compromessi dalla del Programma di cooperazione transfrontaliera Ipa rigidità di regolamenti e processi che sembrano aver Adriatico 2007-2013. preso ormai il sopravvento rispetto alla dimensione La responsabilità è in capo all’avvocato Paola di Salideale. E a poco possono valere le campagne che vatore che abbiamo incontrato per conoscere un po’ stanno affollando i nostri mezzi di comunicazione meglio questa importante iniziativa.

a tu per tu con Paola Di Salvatore   Ci può dare qualche numero per capire la portata del programma? «Il Programma IPA Adriatic CBC 2007-2013 è caratterizzato dalla partecipazione di 8 Paesi: Italia, Grecia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Albania. Si tratta di un programma molto complesso che prevede lo stanziamento complessivo di circa 300 milioni di euro. Quale Autorità di gestione che presiedo sono responsabile della gestione ed attuazione del Programma in base del principio di una sana gestione finanziaria ai sensi del Reg. CE 718/2007. Devo quindi controllare - con un monitoraggio costante - l’ottimizzazione dello stanziamento dell’Ue e il flusso finanziario attraverso le 4 priorità individuate per la realizzazione dei 91 progetti finanziati».

Quali sono gli ambiti investiti da questa iniziativa? «Specificatamente l’ intera programmazione comunitaria, ma ancor più il programma IPA, afferisce tutti quegli elementi di impatto dei territori “eleggibili”. Chiaramente tutto ciò che attiene al background dei rischi in tutte le diverse accezioni di questa ampia categoria - è tra i pilastri sia della programmazione 2007-2013, sia di quella futura 2014-2020. Lo stesso vale per tutta quella che sarà la programmazione dell’area adriatica, sulla quale si stanno costruendo le future realtà eleggibili d’ interesse per l’Ue, e quindi per lo stanziamento dei nuovi flussi finanziari: in tutte le programmazioni è sempre presente una stretta correlazione tra il territorio, la sua valorizzazione e tutela, l’energia e l’ambiente».

Quindi anche la Protezione civile? «Certo, e in questo senso vorrei segnalare il progetto Adriaradnet che, al fine di migliorare la previsione e la gestione degli eventi idrometeorologici disastrosi, prevede lo sviluppo e l’ implementazione di un sistema composto da miniradar, moderni sensori e modelli numerici di previsione idrometeorologica avanzati, integrati verso differenti tipologie di utenza. Questa iniziativa, per l’entità del finanziamento e per il suo alto valore scientifico e tecnologico, si avvicina a un progetto strategico. E il suo partenariato - incentrato su Italia, Albania, Croazia - per certi aspetti è il cuore stesso di IPA»

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focus » di Laura Tinari

La lavoratrice accudisce i propri figli e lavora allo stesso tempo

Il well-FARE aziendale Dal fordismo alle competenze e alla professionalità verso un’industria fatta di beni e servizi

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artiamo da un dato: il welfare sarà sempre meno statale e più aziendale. Questo investe fin da oggi le aziende di nuovi compiti, come conoscere a fondo i propri dipendenti tanto da essere capaci di comprendere come ad ogni fase della loro vita lavorativa e privata corrispondano una o più necessità, esigenze di tipo sanitario, personale, familiare. Ascoltare, capire e restituire ai propri dipendenti servizi e attenzioni, consapevoli che a fronte di un investimento di 50 il ritorno per l’azienda potrebbe essere di 100. Si, perché i dipendenti riescono a rimettere in circolo il proprio benessere, contribuendo alla creazione di un clima e di un contesto lavorativo sereno e disteso, dove a prevalere sono la passione per il proprio mestiere e la voglia di fare. Il welfare aziendale, ossia l’insieme di tutte le iniziative e i servizi che l’impresa può mettere a disposizione dei propri collaboratori, sia per propria decisione che per accordo con le rappresentanze sindacali, è oggi la risposta data dall’azienda alle tante criticità economico-sociali che i dipendenti vivono. Così, secondo una tale lettura del sistema impresa, è lo stesso welfare aziendale a contribuire a generare ricchezza in termini etici ed economici, stimolando i dipendenti ad una maggiore produttività. Parlare di attenzione, esigenze, necessità porta anche a fare un’altra considerazione: viviamo oggi

una nuova fase del capitalismo industriale legata alla produzione di beni e servizi e basata sulla valorizzazione delle competenze professionali e personali, presente ma soprattutto futuro di questa nuova industria. Una fase in cui la produzione, così come la si intendeva dai tempi del fordismo, va sostituita con una produzione basata proprio su capacità, creatività individuale, propensione all’innovazione. Solo adottando politiche di valorizzazione e di tutela delle donne e degli uomini che quotidianamente operano nelle imprese sarà evidenziata al meglio quella che è la prima risorsa di ogni azienda. Puntiamo quindi sul capitale umano: rifocalizziamo il fare aziendale sull’uomo! E di qui un altro aspetto fondamentale, quello della “diversità” legato al genere, assolutamente rilevante quando si parla di capitale umano. Valorizzando meno la parte femminile, come oggi purtroppo ancora continua ad accadere in Italia, infatti si crea un costo per le aziende, perché si trascurano talenti e competenze di cui le imprese hanno bisogno, oltre al Paese stesso. Favoriamo, dunque, il merito e lo sviluppo di tutte le competenze di cui disponiamo e accantoniamo pregiudizi e cattive abitudini, che danneggiano la crescita delle nostre aziende e della nostra nazione. Mettiamo a fattor comune le miglior prassi, copiamo e collaboriamo verso lo sviluppo e verso il futuro

La famiglia nelle mani del welfare aziendale

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» di Marcella Pace – foto concesse da Faber

Divani e imbottiti prodotti dall’impresa angolana

Faber, passione italiana Luciano Di Sabatino, imprenditore angolano racconta la sua filosofia aziendale

È

una distesa di sedie e tavolini dalle linee e dai colori variegati quella che si presenta nello showroom di Faber. Alle sue spalle 1600 metri quadri di capannone nel quale prendono vita gli arredi di quest’azienda di Città Sant’Angelo. La storia dell’impresa alle pendici di uno dei borghi più belli d’Italia inizia nel 1972 come azienda terzista nella produzione di arredi, per lo più di sedie, per altre realtà abruzzesi. L’esperienza acquisita ha portato l’azienda, negli anni ‘90, ad avviare una doppia produzione completa. La prima nel settore degli arredi per Ufficio, mentre la seconda nel settore Contract, ovvero tutte quelle forniture per hotel, ristoranti, navi, musei e altri spazi collettivi. Ma la vera svolta arriva con la nuova proprietà. È il 2004 quando Luciano Di Sabatino «angolano doc», come lui stesso si definisce, acquista l’azienda. «Provengo dal settore arredo ufficio. Sono una persona fortemente ambiziosa e quando alcuni anni fa mi si è presentata quest’occasione l’ho colta al volo. L’azienda non attraversava un periodo florido, per cui ho operato una ristrutturazione completa. Abbiamo

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creato un catalogo interamente di nostre produzioni, promuovendolo nelle più importanti fiere nazionali ed internazionali. Ci siamo concentrati in particolare nel settore contract» e così nasce il marchio Faber che inizia a collezionare successi. Parola d’ordine per la nuova Faber è personalizzazione. «Ciò che ci rende davvero competitivi è l’essere in grado di realizzare qualunque prodotto ci venga richiesto. Abbiamo architetti e disegnatori interni che realizzano il progetto. Anche la prima produzione avviene qui, in casa. Solo in un secondo momento affidiamo la produzione di serie ad aziende terziste. In questo modo restiamo a disposizione dei nostri clienti per realizzare progetti esclusivi e siamo certi che il risultato finale è di altissima qualità». Sono molte le aziende abruzzesi e non che entrano così nella filiera della produzione Faber. «Per consegnare ai nostri clienti un prodotto eccellente abbiamo selezionato su tutto il territorio italiano aziende che sono sinonimo di qualità. Ciò che davvero è importante per la nostra azienda è che gli arredi Faber comunichino tutta la passione e la capacità tipicamente italia-


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Un locale all’aperto

Un ristorante arredato con i mobili Faber

ne». Insomma quello di Faber è un catalogo made in questi anni». Una filosofia ben consolidata che in Italy al 100% che si rinnova annualmente. ha permesso alla Faber di acquisire importanti «Siamo un’azienda molto dinamica ed attenta alle commesse, come l’arredo del bar del Teatro Petendenze. Ogni anno, al Salone internazionale di truzzelli di Bari, o quello dei ristoranti nello Yatch Rimini, presentiaClub di Milano mo le nostre noo in ultimo, ma All’estero si va a vendere, non vità che vendiamo solo cronologipoi sull’80% del camente, tutto di certo a produrre. Il know-how territorio italiano, ciò che riguarda italiano è un bene troppo prezioso per ma anche in Gerla zona ricettimania, Francia e va di “Cinecittà essere “regalato” ai paesi stranieri Svizzera e nell’ulWorld”, il parco timo anno persino divertimenti in Africa. C’è una grande sete di Made in Italy nel dedicato al cinema che ha ufficialmente aperto mondo. Non a caso stiamo lavorando a progetti i battenti il 24 luglio. «Sono una persona molto che interesseranno l’Europa». Non si sbilancia Di determinata. L’asticella degli obiettivi va sempre Sabatino, ma sottolinea un aspetto: «All’estero si spostata in avanti. Il primo è stato quello di ridare va a vendere, non di certo a produrre. Il knowcredibilità a quest’azienda. Negli anni li abbiamo how italiano è un bene troppo prezioso per essere sempre modificati per spingere tutta la squadra a “regalato” ai paesi stranieri». fare meglio. Oggi possiamo dire che questo modo Idee chiare per questo imprenditore di arredi e di pensare ci ha dato ragione. complementi che nel lavoro crede molto nel passaLe nostre proposte vengono recepite e valutate parola. «Sono convinto con entusiasmo sia in che la prima promoItalia che all’estero e zione per un’azienda questo ci riempie di arrivi dal suo stesso orgoglio. lavoro. Realizzare La crisi si combatte progetti di qualità, con innovazione e seguire con attenzione con investimenti sulla i clienti e fornire loro ricerca, ecco perché arredi che raccontino proponiamo idee semqualità e passione, pre all’avanguardia permette di costruche possano abbracire un’immagine di ciare varie esigenze, garanzia e affidabilità. nel rispetto di ciò che Stile minimal per questo bar E questo è esattamente il mercato ci richieche ha scelto gli arredamenti dell’azienda abruzzese come ci siamo mossi de»

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» di Marcella Pace - foto concesse da Tina Bellini

Tina Bellini con una delle sedie della sua linea di arredamento

L’arte visionaria di Tina Bellini La creativa di Pescara ha dato vita al primo concept store dedicato al design

C’

è chi da piccola giocava ad arredare la casa delle bambole, chi, invece, giocava tra mobili veri. Trentaseienne pescarese doc, sposata da nove con Vittorio, Tina Bellini è nata in una famiglia di artigiani. Suo padre, infatti, aveva un’azienda di divani disegnati e realizzati da lui, mentre sua madre un atelier di abiti da sposa. La creatività ce l’ha nel sangue, così come lo spirito imprenditoriale. Frequenta prima il Liceo Artistico Misticoni di Pescara, poi l’Università Europea del Design oltre a corsi integrativi di specializzazione in scenografie per il teatro. L’arte per lei non ha segreti. Dalla pittura al design, Tina trova se stessa solo creando. «Per circa dieci anni ho messo la mia passione da parte – racconta questa bruna artista-. In quel periodo ho aiutato mio fratello nella sua concessionaria. Abbiamo costruito una bella realtà e le soddisfazioni sono state molte, ma qualcosa mancava. Ad un certo punto ho detto basta e ho ricominciato a fare ciò che davvero amo». È così che Tina ritorna sui suoi mobili, decorandoli con rivestimenti particolari, molti dei quali fatti di materiali riciclati e dà vita al suo personalissimo store. «Lo scorso 8 dicembre ho creato Visionnaire Gallery,

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il primo concept store dedicato al mondo del design, un luogo dove esporre le mie creazioni, e dove ospitare anche le opere di giovani designer emergenti provenienti da tutta Italia. La ricerca è continua. Mi piace scovare talenti nuovi, artisti che raccontano la loro personalità attraverso pezzi unici». Dagli utensili da cucina, all’arredamento per la casa, dall’abbigliamento a bijoux, la galleria, lungo via Nazionale Adriatica a Pescara, quasi al confine con Montesilvano, accoglie creazioni provenienti da tutta Italia. Prodotti innovativi, dai prezzi vantaggiosi con un occhio di riguardo al mondo del riciclo, provenienti da aziende che spesso in Abruzzo sono poco conosciute. Ma nel regno di Tina, c’è anche tanto Abruzzo. Nei due piani della sua luminosa galleria, infatti, sono esposte le opere dei pittori Livio Gentile e Gelsomina Rasetta; gli scatti fotografici di Gianni Iovacchini e Lorenzo Felicioni; gli oggetti di arredo di Alessandro Di Cola e Eugenia Minerva, quest’ultima vincitrice del premio 2014 al Salone Satellite alla Fiera di Milano; le collezioni moda di Pep Marchegiani, poliedrico artista di Montesilvano noto per le sue incursioni provocatorie nelle più grandi città italiane e i gioielli esclusivi di Giuliano Cinquina.


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Ma nella “visionaria galleria” trovano spazio soprattutto i mobili di arredo creati dalla stessa Bellini. «Ho avviato una collaborazione con un’azienda veneta di arredamento. I mobili hanno tutti uno stile classico La Visionnaire Gallery così da reinvenlungo la Nazionale Adriatica tarlo in chiave moderna. Una volta individuato il mobile da decorare, che può essere una sedia, un comò, uno specchio o qualunque altro mobilio scelgo come decorarlo, con dipinti, o materiali riciclati come ad esempio vecchie lattine. Ma c’è un tipo di decoro che mi rappresenta particolarmente. Molto spesso scelgo ritagli di giornale per ridare vita nuova a questi mobili allo stato grezzo. Scelgo un tema e lo racconto ritagliando ed accostando parole o anche semplici lettere contenute nei giornali». È così che prendono vita le creazioni di Tina, dando vita ad oggetti che narrano una storia. Ogni pezzo è unico. Il cliente può scegliere l’arredo più adatto alla sua casa ad un costo abbordabile. Primo collaboratore nella realizzazione di questi sorprendenti mobili è il marito di Tina, Vittorio De Zelis, interior designer che affianca la creativa nella lavorazione degli arredi. Ed è proprio con Vittorio che Tina sta ponendo le basi per il suo nuovo progetto.

«Abbiamo in mente di realizzare una linea di arredo tutta nostra – racconta ancora-. Una serie di mobili dai tagli moderni e lineari, prodotti nella nostra falegnameria». Intanto la galleria ospita anche una ricca Lo specchio realizzato dalla designer esposto in galleria serie di eventi di richiamo artistico e culturale. Per primo la galleria ha ospitato una mostra fotografica di Gianni Iovacchini e Lorenzo Felicioni, durante la quale è stato allestito un vero e proprio set fotografico. Lo scorso 20 luglio si è tenuto “Pep Marchegiani in Visionnaire”. L’evento è stato articolato in due parti. Nello spazio esterno del negozio, lo chef Guido Brandito si è esibito in uno show cooking di finger food, utilizzando solo elettrodomestici di Casa Bugatti. «Oltre a gustare le sfiziosità preparate da Brandito – ha affermato la Bellini - abbiamo mostrato le particolari funzionalità degli elettrodomestici dal design irresistibile». Intanto Pep Marchegiani l’artista figurativo, ironico e irriverente talento della Pop Art contemporanea, ha esposto le sue creazioni in galleria in una vendita promozionale. «È stato solo il primo evento – dice ancora Tina-. Voglio che lo store diventi un punto di riferimento per il design abruzzese e italiano»

Alcuni degli arredi decorati da Tina Bellini

Il piano superiore dello store

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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Giuliano Pettinella

Il produttore del rosato Tauma, Giuliano Pettinella

Tauma, un rosato che sorprende Prodotto dall’avvocato Giuliano Pettinella, questo cerasuolo in pochi anni ha saputo conquistare palati importanti. Le vigne si trovano tra Silvi e Tocco da Casauria. Poche bottiglie, ma di grande qualità per questa piccola azienda agricola

È

un rosato che sorprende quello dell’Azienda Agricola Pettinella. Tauma, questo è il nome del vino, si è presentato sul mercato solo quattro anni fa, ma gli esperti hanno subito intuito che si trovavano di fronte ad un vero fuoriclasse. Le uve montepulciano provengono da due piccoli vigneti della famiglia Pettinella, uno a Tocco da Casauria, e l’altro a Silvi Marina per un totale di mezzo ettaro. Un grande lavoro in vigna senza utilizzo di prodotti chimici di sintesi, solo zolfo e rame e in cantina, anidride solforosa in dose minima se occorre. Sia per il lavoro in vigna che in cantina, anche se non ci sono le certificazioni, la strada è quella biologica. Tauma riposa per circa 4 mesi e mezzo in barrique ultradecennali e poi passa in acciaio. La produzione

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annua è di circa 1.800 bottiglie. Gli esperti lo hanno definito “un vino di buona struttura e dal gusto caldo, un bel frutto ma anche note salmastre, spezie e fiori secchi”, ma anche per i profani, ci si accorge subito che Tauma si discosta dai classici rosati beverini. Ma chi c’è dietro questo elegante cerasuolo? Il suo creatore è Giuliano Pettinella. Classe 1971, Giuliano è nato a Macerata, ma le sue origini sono abruzzesi. Avvocato, sposato con Francesca, hanno due gemelle. Giuliano cresce con la passione per il vino, suo zio Giovanni coltivava la vigna e produceva proprio il cerasuolo. Ed è stata subito passione, sin da ragazzo. «Quando ho fatto –ci racconta Pettinella- la prima vendemmia nel 2000, il vino era per uso famigliare,


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ma ho subito riscontrato che piail quale ci sono tanto amore, ma ceva molto anche agli amici e così anche studio e formazione. Giuliano negli anni successivi mi sono detto, infatti si avvale in cantina dei preperchè non iniziare a vederlo?». ziosi consigli del professor LeonarDopo anni di duro lavoro e perdo Seghetti, e in vigna del supporto fezionamenti vari, Pettinella nel dell’agronomo Vittorio Cantoro. 2010 commercializza la sua prima «Due persone indispensabili –contiannata di Tauma. La domanda nua Giuliano- per la produzione del a questo punto sorge spontanea, vino. Il mio cerasuolo è un prodotto perchè il nome Tauma? «Il mezzo artigianale a tutti gli effetti come un ettaro che possediamo –ci risponde abito sartoriale. A me non interesl’avvocato- è diviso tra due vigne sano i numeri, il mio obiettivo è “gemelle”, che originariamente mantenere la qualità sempre alta». avevano lo stesso numero di viti. Da Determinato, ma con l’umiltà giusta qui il nome del vino, Tauma, che in che lo porta ad ammirare i grandi aramaico significa appunto “gemelvignaioli di questa regione, e non lo” come le mie bambine». solo, Giuliano, quando le sue gemelLa bottiglia del Tauma Ma torniamo alla produzione. Le le glielo permettono, legge trattati e viti di Tocco sono impiantate a perlibri di enologia per essere sempre gola abruzzese e hanno 40 anni, quelle di Silvi Marina aggiornato. Infatti è proprio questa passione sviscerata sono allevate a cordone speronato basso e hanno 15 ciò che lo spinge a fare sempre di meglio, con l’auanni. spicio che la sua piccola realtà d’eccellenza possa un Un grande vino, insomma, dotato di carattere, dietro giorno ingrandire i suoi numeri

La vigna a Tocco da Casauria

La vigna di Silvi

Dove gustare il Tauma -

Reale – Castel di Sangro; (3 stelle Michelin) Piazza Duomo – Alba; (3 stelle Michelin) Cafè Les Paillotes – Pescara. (1 stella michelin) Al Metro’ – San Salvo Marina (1 stella Michelin) La Buca – Cesenatico (1 stella michelin) Vini e Oli – Pescara Al Vecchio Teatro – Ortona Osteria della Loggia – Silvi Alta Conchiglia d’Oro – Pineto Sapori di Campagna – Ofena Ristorante Mammarossa – Avezzano

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Il Vino di Sup – Avezzano Hotel Paradiso – Villa Rosa di Martinsicuro Sabya Beach – Grottammare Ristorante Emilio – Fermo Chalet Galileo – Civitanova Marche Casolare dei Segreti – Treia (MC) Due Cigni – Montecosaro Il Tiglio – Montemonaco (AP) 900 all’Isola – Palazzolo della Stella (UD) Veritas – Napoli I Sapori della Tradizione – Melito di Napoli

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APPLICAZIONE SMART PER PASTIFICI ARTIGIANALI: LA COGENERAZIONE Neveroil, società del Gruppo Odoardo Zecca, ha recentemente progettato innovativi impianti di cogenerazione per pastifici artigianali, dove il delicato processo produttivo è l’elemento chiave dell’elevata qualità del prodotto. L’energia prodotta dagli impianti è, infatti, utilizzata per alimentare il processo di produzione della pasta. In particolare, l’energia termica viene utilizzata per l’essicazione della pasta, mentre l’energia elettrica prodotta dal cogeneratore viene utilizzata direttamente per l’alimentazione delle linee produttive. In prima fase Neveroil ha effettuato un audit energetico sugli impianti per comprenderne le caratteristiche e i delicati analisi termografica flussi termici. I risultati degli audit hanno permesso al reparto ingegneria di sviluppare una soluzione cogenerativa che si integra perfettamente con le esigenze dei pastifici.

Gli impianti proposti, sono un significativo esempio dei vantaggi offerti dalla moderna tecnologia di cogenerazione e garantiscono risparmi molto considerevoli, con tempi di rientro dell’investimento molto bassi. L’installazione di questi impianti, oltre che comportare un ammodernamento degli impianti termici attualmente presenti nei pastifici, implica un notevole vantaggio competitivo per le aziende derivante dalla riduzione dei costi di produzione. La cogenerazione permette di risparmiare energia fino al 30% e assicura benefici oggettivi, misurabili e quantificabili. La cogenerazione rientra nelle scelte strategiche delle aziende che vedono nell’efficienza energetica un’opportunità essenziale per ridurre i costi ed aumentare la loro competitività.

cogenerazione vs produzione combinata

Info:Gruppo Zecca - Neveroil srl www.zeccaonline.it - T 085 9064 170 - info@neveroil.it


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A tutta Formazione » di Elisa Antonioni

Dall’istruzione alla formazione, un percorso no stop Un’analisi sul modello tedesco

È

sufficiente la vision per comprendere il valore del modello tedesco. In Germania non esiste la concezione di studio fine a se stesso. La filosofia tedesca è che non esiste politica del lavoro senza istruzione, e non esiste istruzione credibile senza prassi nel mondo del lavoro. Ma veniamo al dunque. Il sistema scolastico tedesco prevede 10 anni di scuola primaria e superiore, al termine dei quali, a 15 anni di età, lo studente sceglierà un indirizzo che lo condurrà verso un percorso scolastico/professionale già ben delineato, come si può vedere (rif. immagine) dalle frecce nere che collegano ogni istituto alla fase successiva, evidenziata con un colore diverso. In Germania sono presenti due tipologie di alternanza scuola/lavoro: l’alternanza formativa, offerta dalle Fachoberschulen (FOS), istituti ad indirizzo professionale, e l’alternanza lavorativa, che si sviluppa nell’ambito del sistema duale (Berufsschule). La FOS è una scuola professionale a tempo pieno, della durata di 2 anni. Esistono FOS con specializzazione nel settore tecnologia, economia e amministrazione, economia domestica e scienze dell’alimentazione, economia agraria, scienze sociali, design e navigazione, ecc. L’obiettivo della Berufsschule è quello di fornire una preparazione professionale di base e le conoscenze e le abilità tecniche necessarie per svolgere

un’attività professionale qualificata. Quando ci si iscrive a quella che in Italia corrisponde alla scuola superiore si è obbligati a confrontarsi con il mondo del lavoro, attraverso la formula del Vocatium e del Praktikum. Il Vocatium consiste in visite dedicate che gli studenti effettuano presso le aziende, per vedere come funzionano. Il Praktikum, è un vero e proprio tirocinio professionale, concordato fra scuola e impresa: gli insegnanti diventano ispettori, mentre i referenti aziendali si informano sull’andamento scolastico e se applicano il “know-how” appreso in azienda. Questo sistema configura una riuscita sinergia fra scuola e impresa. La formazione continua ha La filosofia tedesca è che non esiste una storia interessante, già nel politica del lavoro 1987 l’allora Ministero federale senza istruzione, e dell’Educazione e della Scienza non esiste istruzione istituì l’Azione concordata credibile senza prassi per la formazione continua, nel mondo del lavoro aprendo il dialogo tra le parti coinvolte: stato, industria, forze sociali, enti e associazioni che sostengono la formazione permanente. Oggi la partnership sociale è rappresentata dal Comitato Direttivo e dal Comitato Permanente del BIBB (Istituto federale per la formazione professionale). Come le imprese formano i lavoratori? Il 66% predilige il project work, il 64% svolge formazione su richiesta, il 57% utilizza casi di studio con lavoro di gruppo o individuale. I corsi hanno prevalentemente una durata da 1 a 3 giorni e mirano soprattutto a: adattarsi ai nuovi sviluppi, evitare l’obsolescenza, migliorare professionalmente

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» a cura della redazione - foto concesse da Feudo Antico

I relatori intervenuti al convegno

Notte bianca per promuovere la Dop Tullum L’evento che si è svolto a Tollo, è stato promosso dal Consorzio di Tutela della Dop Tullum

L

o storico appuntamento di tre giorni che si svolge a Tollo “I Nuovi Baccanali” quest’anno si è arricchito con l’evento “Notte Dop Tullum”, promosso dal Consorzio di Tutela della Dop Tullum. La Notte Dop Tullum ha rappresentato un’occasione imperdibile per conoscere e degustare i vini della prima

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Dop territoriale d’Abruzzo - nata con la vendemmia 2008 - in un territorio specifico e ben definito: il comune di Tollo, in provincia di Chieti, vocato alla viticoltura fin dall’epoca romana. L’evento ha preso il via nel centro storico, in Piazza della Liberazione con la diretta radiofonica di Decanter, il programma di Rai Radio2 condotto

da Fede&Tinto, dove l’eccellenza di Tullum ha incontra l’esperienza in fatto di vini del noto duo radiofonico. Nel pomeriggio, un assaggio delle specificità abruzzesi è stato celebrato nel convegno dal titolo “Dop di qualità e alta ristorazione. Le eccellenze e il valore della qualità in Abruzzo”, dove esperti in campo


seminari & convegni

Una foto di gruppo dopo la registrazione

enogastronomico – coordinati dal giornalista Mauro Tedeschini, direttore de Il Centro – hanno discusso di temi sempre più significativi per la valorizzazione del territorio. Al convegno sono intervenuti: Alessandro Bocchetti del Gambero Rosso, Raffaele Cavallo, segretario Slow Food Abruzzo-Molise, lo chef 1 stella Michelin William Zonfa e Giancarlo

Di Ruscio, presidente del Consorzio di Tutela della Dop Tullum. Presenti all’evento, anche il presidente di Cantina Tollo Tonino Verna, il direttore generale di Feudo Antico Andrea Di Fabio e il sindaco di Tollo Angelo Radica che ha dichiarato: «Obiettivo della manifestazione era quello di promuovere la doc più piccola d’Italia, con i suoi 300 ettari

La diretta della trasmissione Decanter a Tollo

Il dg di Feudo Antico Andrea Di Fabio e lo chef William Zonfa

vitati, attiva dal 2010 in una serata allietata da spettacoli musicali, mercatini e stand gastronomici in cui si consumeranno soltanto i vini della Doc Tullum. E dalla partecipazione direi che abbiamo centrato l’obiettivo». Al termine del convegno, lo chef stellato William Zonfa ha proposto una delle sue creazioni in uno show cooking che lo ho visto protagonista con una parmigiana di melanzane molto singolare. Poi nel centro storico di Tollo, c’è stato il via libera alla degustazione dei vini della Dop Tullum, accompagnati da assaggi dalla gastronomia locale. Un evento di grande successo che ha voluto celebrare la qualità e le tradizioni di una terra che sempre di più riesce a valorizzare le proprie eccellenze, e che Giancarlo Di Ruscio ha commentato così: «La Dop Tullum conferma il suo ruolo di ambasciatrice dei vini di grande qualità. Non solo, dà l’opportunità a tutto l’Abruzzo di qualificare la propria immagine, inaugurando una nuova epoca per la viticoltura abruzzese»•

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eventi » a cura della redazione - foto concesse da Solis spa

La visita del sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini

Solis GreenLog apre al pubblico il Polo d’eccellenza Oltre 400 le persone venute a conoscere Solis GreenLog, il primo polo energeticamente autonomo dedicato alla logistica e all’agroalimentare

I

l gruppo Solis ha dedicato una giornata alla presentazione di Solis GreenLog divisa in più momenti, in un percorso di lettura e conoscenza del Polo avvenuto attraverso: un video emozionale dedicato all’energia, una mostra fotografica del prima durante e dopo che ripercorre i lavori di riqualificazione dell’area, di costruzione ed efficientamento e di realizzazione del polo, ed infine un’area dedicata al gruppo Solis, a tutte le sue attività. A chiudere l’evento, una ricca degustazione dell’eccellenza agroalimentari del territorio che ha permesso di promuovere e far conoscere alcune tra le produzioni migliori della nostra regione. All’evento hanno preso parte: imprenditori dell’agroalimentare, clienti, fornitori, amici e soprattutto chi in questo progetto ha

La mostra fotografica

creduto e investito come i tanti sottoscrittori del prestito obbligazionario che la Solis ha emesso per finanziare parte del progetto. A conoscere Solis GreenLog è venuto anche il sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini, che lo ha definito uno dei progetti di innovazione industriale più importanti per l’economia regionale e nazionale, un vero esempio di green economy nel mondo. A fine giornata, l’amministratore del gruppo Solis, Danilo Di Florio, ha personalmente ringraziato tutti gli ospiti e in particolare chi in questi anni lo ha affiancato quotidianamente nella realizzazione del polo e chi da oggi lavorerà costantemente per renderlo un punto di riferimento del settore

Un’immagine dell’evento Solis GreenLog

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eventi » a cura della redazione - foto concessa da Coldiretti

I vincitori dell’edizione 2014

6 Oscar all’agricoltura under 40 Proclamati a Pescara i vincitori dell’edizione 2014 di Oscar Green, il concorso sull’innovazione promosso da Coldiretti Giovani Impresa

È

un’agricoltura che guarda al futuro ma non dimentica il passato la protagonista dell’edizione 2014 di Oscar Green, il concorso sull’innovazione promosso da Coldiretti Giovani Impresa che, nella selezione regionale, ha premiato sei imprenditori con meno di 40 anni e un Comune che si è distinto per la comprensione del progetto di filiera agricola italiana I risultati sono stati svelati a Pescara con la cerimonia di consegna degli oscar alla presenza della delegata nazionale di Coldiretti Giovani impresa Maria Letizia Gardoni, del segretario nazionale Carmelo Troccoli e dei dirigenti abruzzesi Domenico

Pasetti presidente regionale di Coldiretti, Alberto Bertinelli direttore regionale e Pier Carmine Tilli delegato regionale di Giovani impresa Abruzzo. Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, la vicepresidente della fondazione Pescarabruzzo Nicoletta Di Gregorio, il consigliere regionale Alberto Balducci e il sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo Camillo D’Alessandro. Sei le categorie premiate: ‘’Stile e cultura d’impresa’’, “In filiera’’, “Non solo agricoltura’’, “Esportare il territorio’’, “’Campagna amica’’ e “Ideando”, oltre alla menzione speciale per il “Paese Amico”

I premiati con l’Oscar Green Abruzzo 2014 sono Francesco Chiarieri, 25 anni, di Pianella, titolare della Società agricola Chiarieri, vincitore della categoria STILE E CULTURA DI IMPRESA, è l’esempio di come si possa innovare partendo dalla tradizione. Emiliano e Alessandra Paccione, di Ripa Teatina, rispettivamente di 43 e 40 anni, sono i titolari della Fattoria Ale e si sono completamente dedicati alla produzione e alla lavorazione delle uova di quaglia. Martina Paris, 24 anni, di Moscufo, vincitrice della categoria IDEANDO rivolta ai nuovi insediati. Nella sua azienda, conosciuta col nome di Officina contadina, coltiva con passione un centinaio di olivi con metodo rigorosamente biologico sambuco, melangoli e pomodoro. Svetlana Kashina, 33 anni, di Molina Aterno, e titolare insieme al marito Gianni Fasciani, dell’azienda agricola Fasciani, specializzata nella produzione di tartufi da oltre 30 anni e tramandata da padre in figlio. Pascal Tinari, di Guardiagrele, 25 anni, titolare dell’azienda agricola Fattoria Villa Maiella, ha scelto di dedicarsi al settore agricolo per amore del cibo di qualità. Figlio d’arte (il suo papà è Peppino Tinari del ristorante stellato Villa Maiella). Simona Scatoletta, 21 anni, di Spoltore, collaboratrice del Vivaio Altea, vincitrice della categoria CAMPAGNA AMICA per l’importante contributo fornito nel dare un’impronta multifunzionale all’azienda di famiglia riuscendo ad applicare anche nel vivaismo il concetto del ‘chilometro zero’. Un riconoscimento particolare – l’Oscar per il Paese Amico – è stato invece attribuito al Comune di Spoltore per aver compreso l’importanza del progetto di filiera agricola e averlo condiviso operativamente con l’apertura dei mercati di Campagna Amica e la sensibilizzazione della cittadinanza attraverso l’importante iniziativa degli orti urbani.

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eventi » a cura della redazione - foto concesse da Ecologica Valtrigno

Da sinistra: Leonardo Mastrangelo, il sindaco del Comune di Atessa, una hostess, Davide Fanelli della Sapi

Un cittadino che “contribuisce” alla raccolta dell’olio

Ecologica Valtrigno, continua la raccolta dell’olio vegetale esausto L’azienda di San Salvo, in collaborazione con la Sapi e con il patrocinio del Comune di Atessa hanno distribuito nei supermercati Simply e Sigma dei contenitori per la raccolta di olio di frittura che si potrà conferire nelle cisternette

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orte di una pluriennale esperienza maturata nello smaltimento dei rifiuti speciali, la Ecologica Valtrigno ha dato vita a una linea completa di servizi ecologici affidabili ed efficienti, in armonia con la tutela dell’ambiente: dalla raccolta dei rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, alla gestione dei registri di carico e scarico, dal trasporto allo smaltimento autorizzato, alla fornitura di consulenze normative e tecniche. Tra le ultime iniziative dell’azienda di San Salvo, quella sulla raccolta dell’olio vegetale esausto. Dopo Vasto e San Salvo arrivano due nuovi punti anche ad Atessa. Ecologica Valtrigno, la società Sapi e il Comune hanno distribuito nei supermercati Simply e Sigma di Piazzano dei contenitori per la raccolta di olio di frittura che è stata conferita nelle cisternette di questi supermercati. Nello specifico, sono state consegnate nel territorio di Atessa delle taniche di plastica da 5 litri con le quali conferire l’olio vegetale esausto e di frittura

nelle due stazioni di raccolta previste ad Atessa. Leonardo Mastrangelo, titolare della Ecologica Valrigno, ha spiegato come l’olio vegetale se non adeguatamente gestito può recare ingenti danni alla rete idrica fognaria, ai depuratori e all’ambiente marino. Inoltre, ha spiegato come, da un rifiuto è possibile creare una risorsa nel rispetto dell’ambiente. «Un ringraziamento particolare – ha detto Mastrangelo- ci tengo a rivolgerlo al Comune di Atessa per essersi mostrato molto sensibile a questo progetto, conferendo così un importante servizio ai cittadini». Entusiasta della riuscita dell’evento anche la collaboratrice di Mastrangelo, Erika Muscianese che insieme al resto del team, si è occupata dell’organizzazione del progetto. Le stazioni di raccolta sono: SMA via IV novembre 67 Atessa e SIGMA loc. Piazzano - Atessa

Il bidone per la raccolta di olio

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Cuore nobile.

A CAMPAIGN FINANCED ACCORDING TO EC REGULATION N.1234/07

EUROPEAN UNION

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In ogni bottiglia di vino è racchiuso il cuore più nobile della terra d’Abruzzo, che le sapienti mani dei nostri viticoltori hanno saputo coltivare con tradizione e passione, per arrivare a produrre “Orsetto Oro” una linea di vini dal gusto moderno ed elegante, riconosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.

Casal Thaulero | Ortona (Abruzzo) Italy


eventi » a cura della redazione - foto di Raffaele Medaglia

Un momento della conferenza stampa di presentazione

Grazie alla Provincia di Pescara “La Bici è in Porto” Nato con il progetto IPA ADRIMOB, è stato inaugurato il servizio pilota di Bike Sharing al Porto Turistico. Il presidente Testa: «Questo è il classico esempio di come, se ben utilizzati, i fondi europei possano confluire in servizi tangibili per i cittadini»

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onostante un pomeriggio di pioggia, in molti non sono voluti mancare alla presentazione dell’evento “La bici è in porto”, l’iniziativa pilota di Bike Sharing si è svolta presso il Porto Turistico Marina

di Pescara. Nella prima parte del pomeriggio ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione de “La bici è in porto” nella sala riunioni del Club Nautico, alla quale hanno preso parte: il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, il presidente del Porto Turistico Marina di Pescara, Riccardo Colazilli, l’amministratore delegato del Porto Turistico Marina di Pescara Bruno Santori, l’assessore all’informatica, agricoltura, innovazione, sviluppo territorio, energia, cluster e Fas, Angelo D’Ottavio

e la vice presidente di Pescara Bici, Laura Di Russo. Entusiasta del progetto il presidente Colazzilli che ha dichiarato: «Ringrazio il presidente Testa e la Provincia per averci donato le biciclette che oltre ad essere un mezzo ecologico alternativo all’auto, costituiscono un servizio in più per i nostri clienti che potranno usufruirne in maniera gratuita». «Nonostante il momento difficile che sta vivendo la Provincia, -ha aggiunto il presidente Testa- sono molto soddisfatto oggi di presentare questa iniziativa resa possibile grazie ai fondi comunitari. Delle 66 biciclette acquistate su mercato elettronico dalla Provincia, 20 delle quali già presenti nelle due sedi dell’Ente nel centro di Pescara, da oggi le restanti 43 saranno a disposizione dei clienti del Marina. Questo è il classico esem-

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eventi

Il pubblico intervenuto alla presentazione

pio di come, se ben utilizzati, i fondi europei possano confluire in servizi tangibili per i cittadini». ADRIMOB, in linea con gli obiettivi perseguiti dall’Asse 3, Misura 3.2 del Programma di cooperazione transfrontaliero IPA Adriatic CBC 2007/2013, è finalizzato a favorire lo sviluppo del sistema di trasporto sostenibile lungo e tra le coste dell’Adriatico. Attraverso l’integrazione delle infrastrutture e lo sviluppo dei servizi di trasporto, il progetto ha tra i principali obiettivi quello di favorire il movimento di coloro che viaggiano per motivi di lavoro, turismo e affari. Inoltre il progetto ADRIMOB, Adriatic Multimodal System, mira a migliorare le informazioni, a rafforzare ed integrare la rete dei trasporti a terra per consentire ai passeggeri, una volta sbarcati, di muoversi liberamente alla scoperta di territori aumentando l’uso dei mezzi di trasporto alternativi all’auto. I partner del progetto La seconda parte dell’evento prevedeva la passeggiata in bicicletta all’interno del Marina di Pescara da

Due hostess durante l’evento

effettuare sulle 66 biciclette acquistate dalla Provincia nell’ambito del progetto europeo Ipa Adrimob. Per i partecipanti anche un simpatico gioco articolato su 6 tappe; per chi completasse tutte e 6 le stazioni di sosta, come premio un porta cellulare impermeabile. Ricordiamo che il servizio di utilizzo delle bici è rivolto in particolare ai diportisti presenti nel Marina di Pescara, è gratuito ed ha l’obiettivo di diffondere e incentivare l’uso della bicicletta per gli spostamenti nella città di Pescara e nel territorio limitrofo. ADRIMOB, in primis la Provincia di Pescara, stanno realizzando specifici eventi al fine di accrescere nel pubblico la consapevolezza sul trasporto sostenibile e sulle opportunità offerte dagli efficaci circuiti multimodali. Per chi volesse ricevere maggiori informazioni per l’utilizzo delle biciclette, può rivolgersi al centro informazioni del Porto Turistico Marina di Pescara, telefonando a: 085 454681, o scrivendo una e-mail a: contact@marinape.com

Il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa in bici al Porto Turistico

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» a cura della redazione - foto di Mario Sabatini

Il taglio del nastro che ha dato il via all’evento

Mediterranea rilancia le ricette per scoprire l’Abruzzo L’evento 2014, organizzato dalla Camera di Commercio di Pescara, ha visto protagoniste 62 aziende. Tra le novità di questa edizione: Girolio d’Italia, gli eventi di Mare Vivo e gli show cooking con gli chef stellati

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rande successo per la XXIX edizione di “Mediterranea” la più grande mostra dei prodotti tipici agroalimentari d’Abruzzo. L’evento 2014, sempre organizzato dalla Camera di Commercio di Pescara, ha visto protagoniste 62 aziende (in aumento rispetto allo scorso anno) di cui 32 della provincia di Pescara, 20 della provincia di Chieti, 4 della provincia di Teramo e 6 di L’Aquila. Presenti anche numerose associazioni di settore e amministrazioni comunali delle aree regionali a vocazione agricola. Tante le novità di quest’anno, tra queste: cinque grandi aree – tra cui il Polo della Birra, in colla-

borazione con il Comune di Spoltore, e poi “Mare Vivo” , “Scienza Under 18, “Scuola di cucina Red” e “Consorzio Olio Dop Aprutino-Pescarese”. Mediterranea si è aggiudicata in questa edizione l’esclusiva tappa del GIROLIO D’ITALIA (che festeggia il suo ventennale), evento di prestigio organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, ispirato ai temi dell’expo 2015. All’interno del padiglione, si sono svolti: convegni scientifici e divulgativi, degustazioni di olio in abbinamento ai prodotti dell’eccellenza gastronomica locale, mostre dedicate alle civiltà dell’olivo. Le

La competizione degli allievi dell’IPSSAR De Cecco di Pescara

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eventi

Lo show cooking dello chef Niko Romito

Lo show cooking dello chef Nicola Fossaceca

Città dell’Olio abruzzesi e i loro prodotti avevano uno spazio dedicato – messo a disposizione dalla CCIAA di Pescara – all’interno di Mediterranea per tutta la durata dell’evento. Tra le iniziative, anche il convegno dedicato a “Promozione del territorio e turismo dell’olio: dalla programmazione alla comunicazione” al quale sono intervenuti, oltre al presidente di ANCO Enrico Lupi che ha ripercorso i primi venti anni dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, il giornalista enogastronomo Carlo Cambi sui valori di un territorio come strumento di marketing per le aziende, Chiara Della Pasqua del Ministero Politiche Agricole Dipartimento Politiche Comunitarie sulla “nuova programmazione 2014-2020: opportunità per le imprese dell’agroalimentare” e la Sara Bardelli dell’AIFB-Associazione Italiana Food Blogger a proposito del ruolo dei social network e dei foodies nella promozione e valorizzazione delle tipicità e territori. Moderato dal giornalista Giorgio D’Orazio, il convegno è stato introdotto da una raccolta di testimonianze di personaggi legati alla vita associativa del territorio nei trascorsi venti anni. Tra i momenti più attesi, da sempre, le dimostrazioni di cucina. Il calore dei fornelli ha infiammato gli spettatori, i cui palati sono stati deliziati con degustazioni a tema, accompagnate da assaggi di eccellenze enologiche abruzzesi. Primo ad esibirsi, lo chef stellato

Nicola Fossaceca, con un viaggio emozionale tra innovazione e tradizione, accompagnato dai vini di Cantina “I Fauri”. Il giorno successivo è stata la volta degli allievi dell’IPSSAR De Cecco di Pescara per un confronto tra due squadre di giovanissimi cuochi che si sono contesi lo scettro di miglior chef emergente 2014. La chiusura è stata affidata al grande show dello chef 3 stelle Michelin Niko Romito che ha raccontato come materie prime povere, protagonista della serata è stato infatti il pesce povero, possano trasformarsi in raffinati piatti gourmand. Ad accompagnare le creazioni di Romito, i vini della cantina Masciarelli. Paola Barbuscia, presidente della delegazione abruzzese di “Mare Vivo” ha ricordato come l’Associazione ambientalista si occupi della salvaguardia del mare, promuovendo, attraverso un Progetto nazionale, il pesce dimenticato. «Ringrazio il presidente Becci –ha dichiarato- per l’attenzione a questi temi e per aver permesso a Mare Vivo di contribuire alla realizzazione di Mediterranea, con dei momenti ad hoc». Soddisfatto il presidente della CCIAA di Pescara Daniele Becci che rinnovando l’appuntamento per il prossimo anno ha detto: «Mediterranea: qualità e territorio, questo è per noi il binomio perfetto che deve rappresentare l’Abruzzo in tutte le sue forme»

Gli stand di Mediterranea

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» a cura della redazione

Vittorio Festa durante il suo intervento

Lo champagne incontra lo spumante d’Abruzzo Il primo confronto fra bollicine francesi e abruzzesi conquista attenzione di esperti e addetti ai lavori. L’enologo Festa: «È stato un confronto sereno che ha rivelato l’enorme potenziale abruzzese»

È

sicuramente stato un appuntamento inedito e coraggioso quello che ha messo lo spumante abruzzese a confronto con lo champagne francese. Un confronto, non una competizione, che si è svolta nella tenuta Marchesi de’ Cordano a Loreto Aprutino, organizzata dal Centro Tecnico Enologico di Pescara in collaborazione con l’Isvea di Poggibonsi e rivolta ad una platea tecnica fatta di produttori ed estimatori, aperta alla stampa di settore per via della rarità del confronto, sicuramente unico a livello regionale. A guidare la degustazione dei 3 champagne e dei 3 spumanti abruzzesi scelti dall’enologo Vittorio Festa per la comparazione: l’enologo francese Christophe Gerland e l’esperto giornalista Alessandro Bocchetti, firma del Gambero Rosso e, da abruzzese, paladino delle tre giovani e promettenti etichette abruzzesi. Per la Francia tre champagne scelti da Gerland fra quelli di Janisson & Fils, bianchi e rosè, in arrivo da Verzenay regione a nord della Francia nell’area di Reims cuore della Champagne; a fare largo all’Abruzzo, invece, il Doc “36” prodotto con uve cococciola, passerina e pecorino dalla cantina cooperativa Eredi Legonziano di Lanciano; il Santagiusta brut di uve di pinot

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nero e chardonnay di alta quota in quel di Goriano Valli, nel cuore del parco Velino Sirente, spumantizzato da Marchesi de’ Cordano e, alla sua prima uscita pubblica, l’Autentico della cantina vastese Jasci e Marchesani, chardonnay e pecorino biologici. Nella platea anche un’altra firma abruzzese del settore, l’enogastronomo dell’Espresso Antonio Paolini, giornalista, scrittore e anche “Cavaliere dello champagne”. «Questo evento non è nato come una sfida, ma come confronto sereno – ha illustrato Vittorio Festa aprendo la giornata di conoscenza e degustazione – Un’occasione per constatare le potenzialità dello spumante abruzzese, che sono alte e di grande qualità e per dimostrare che l’Abruzzo oggi in alcune sue proposte enologiche tiene il passo e regge il confronto con varietà molto più prestigiose ed evolute e che hanno una storia secolare, come quella dello champagne francese. E’ anche un modo per dimostrare che il vino può dare economia nuova: se l’Abruzzo vuole può dire qualcosa e dovrà farlo, perché fra un anno ci troveremo di fronte competitor giganteschi, come la Spagna che sta facendo una politica di quantità che la porterà in vetta alla classifica dei produttori mondiali. Non possiamo


eventi

Un’immagine dell’evento

farci trovare impreparati». Un incontro ravvicinato con tre spumanti che sanno di territorio e lo raccontano diversamente, malgrado arrivino da un’impostazione produttiva affine, quella del metodo classico e 100%. Una sfida che vede da sempre impegnato Festa, artefice dei tre spumanti pensati in modo autarchico. ovvero con uve, lavorazione e lieviti rigorosamente in arrivo dalla terra d’Abruzzo e che riguarda tutti i vini che lui studia, prova, realizza sul territorio che sceglie di volta in volta. Sfida avvincente per molti versi, quella proposta, che grazie al sapore liscio e profumato del Santagiusta è riuscita a conquistare anche l’esigente palato dell’enologo francese: dopo una disanima dei vizi e delle virtù delle sei bottiglie in lizza, Gerland ha tributato i suoi onori allo spumante d’alta quota, per via delle grandi affinità, ha detto, con lo champagne. L’esperto ha apprezzando inoltre l’audacia della giovane proposta abruzzese che arriva dopo oltre 4 secoli di tradizione francese. «Vero è che per troppo tempo lo spumante abruzzese è finito in Franciacorta ed è giusto che finalmente si stia facendo la sua strada – ha esordito Alessandro Bocchetti- La scommessa sulle bollicine italiane è quella di difendere la tipicità a partire dalle

Christophe Gerland

uve autoctone, insistere sulla fermentazione dei vini spontanei, sui marcatori di territorio, sull’irruenza e la freschezza dei vitigni autoctoni d’Abruzzo che per la grande acidità rendono gli spumanti anche molto gastronomici e che per le erbe e il fiorito che regalano al palato ci fanno ricordare sempre dove siamo. Qualità che sono un bello spaccato delle potenzialità del territorio abruzzese che ora bisognerà necessariamente sfruttare, anzi: spero che si apra un campionato degli spumanti abruzzesi, abbiamo perso troppo tempo a fare lo spumante degli altri». «Il vino deve essere festa, non può essere un problema, le bolle pilotano, tirano la cordata del vino che ci sta dietro – ha rimarcato Antonio Paolini – È giusto che si facciano in Abruzzo, ma attenzione a non mettersi nello stesso campionato di altri che per tradizione, esperienza e territori hanno un’altra storia. Ognuno deve correre per la sua specialità. La tradizione non deve essere una croce, innovazione e coraggio creano la tradizione, altrimenti la storia abruzzese sarebbe stata destinata a cereali e verdura, invece il coraggio di sperimentare e l’innovazione per andare avanti, rappresentano oggi la possibilità di fare qualcosa di diverso in un territorio, come gli spumanti che abbiamo assaggiato»

Antonio Paolini

Alessandro Bocchetti

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» a cura della redazione - foto concesse da Cantina Frentana

La torre vinaria tra le vigne

Nuova vita per la torre vinaria della Cantina Frentana Un moderno faro risplende sui vigneti frentani di Rocca San Giovanni. Inaugurazione in grande stile per la nuova sede della storica cantina

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enticinque metri di altezza per venti di diametro, un tavolo di cristallo sospeso da cui poter osservare il lavoro che si svolge negli anelli sottostanti della torre e una grande sala all’ultimo piano dove gustare un bicchiere di vino sarà un’esperienza unica. Dopo un’attenta ed accurata ristrutturazione, la torre vinaria della Cantina Frentana di Rocca San Giovanni è pronta per continuare a scrivere pagine del futuro di una cantina vitivinicola ormai alle soglie dei 60 anni. «Ci sono voluti sei mesi per la redazione del progetto e la messa a punto dei lavori seguiti dall’ingegnere

marchigiano Francesco Guzzini, un professionista esperto in progettazione integrata – ha spiegato il presidente della Cantina Frentana Carlo Romanelli – con cui abbiamo subito trovato un’intesa sull’idea progettuale fondata sul principio che le originarie funzioni della torre vinaria dovessero essere mantenute, realizzando però un luogo in cui potessimo regalare emozioni, facendo assaggiare un calice del nostro vino. Un luogo, insomma, non banale – ha detto ancora Romanelli per far apprezzare cosa c’è dietro una bottiglia e quale sia il lavoro di cura che i 400 soci della nostra cantina cooperativa fanno ogni

L’interno della torre vinaria

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eventi

La torre con il logo della Cantina Frentana

giorno sugli oltre 720 ettari di superficie vitata». Nasce così la sala esperienziale della Cantina Frentana, posta a venticinque metri di altezza, con il pavimento realizzato in legno di rovere con una tecnica di costruzione che ricorda quella per la realizzazione delle botti, posta all’ultimo piano della torre vinaria, tutt’ora in uso e perfettamente funzionante e in cui sono ben visibili, per esempio, i boccaporti per l’ispezione del mosto. Al centro della sala un tavolo tondo di cristallo “sospeso” da cui poter osservare la vita e il lavoro all’interno della torre e gustare un calice favoriti da luci particolari, che permettono di guardare attentamente ogni sfumatura del vino. E poi ancora la grande terrazza con la vetrata circolare da cui poter osservare, a 360 gradi un bellissimo angolo d’Abruzzo, che va dalla Costa dei Trabocchi all’Appennino centrale, con il massiccio della Majella. «La sala esperienziale è il cuore di tutto il progetto – ha sottolineato, il progettista, l’ingegner Francesco Guzzini – un luogo in cui valorizzare i frutti della terra e restituire emozioni legate alla conoscenza del lavoro dell’uomo. Avremmo potuto realizzare una sala bellissima ma senza storia, in questo modo, abbiamo l’ambizione di aver restituito nuovo slancio alla torre vinaria realizzata nel 1958 dall’allora presidente D’Agostino, pensandola come un ponte fra passato e futuro». La torre vinaria è stata dotata, inoltre, di un moderno ed esclusivo impianto di luci che ricorda quello di un

faro, quasi voler simboleggiare un punto di riferimento per la promozione enogastronomica di un’intera area, quella Frentana, sconosciuta a molti ma che ha molto da raccontare. «Il “faro” della nostra torre vinaria – ha concluso il presidente della Cantina Frentana Carlo Romanelli - vuole mettersi a disposizione dell’intera area, ospitando manifestazioni, momenti d’incontro, convegni, presentazioni di libri, degustazioni: un luogo da cui parta una promozione integrata del territorio e da cui si raccontino esperienze e progetti di un sistema complesso che parla di vigneti, trabocchi, cultura enogastronomica, storie. Una risorsa del territorio, per la promozione del territorio». Un luogo, dunque, in cui si esalta l’oltre mezzo secolo di storia della Cantina Frentana e si racconta il lavoro quotidiano dei 400 soci e che, ora, comincerà a scrivere entusiasmanti pagine di futuro che parlano di vigne e vini, ma anche di uno spaccato interessante di questa parte d’Abruzzo “sospesa” fra la montagna e il mare. Il taglio del nastro è avvenuto lo scorso 14 luglio, tanti gli ospiti che hanno partecipato alla serata di inaugurazione e che si sono complimentati per la realizzazione di questa splendida e unica struttura. Presenti tra gli altri, il presidente dell’AIS Abruzzo, Gaudenzio D’Angelo, il segretario Slow Food Abruzzo- Molise Raffaele Cavallo e il giornalista del Gambero Rosso, Antonio Bocchetti

L’interno della torre attraverso uno degli oblò

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» a cura della redazione - foto di Francesco Guerrieri e Gianluca Pesciaroli

Il taglio del nastro che ha ufficializzato l’apertura della Mostra

Montepagano Borgo Divino, una mostra tutta da gustare Tre gli appuntamenti per la 43esima edizione della Mostra dei vini più antica d’Abruzzo: “Montepulciano&Montepulciano”, “Bolle&Bianchi. L’altra faccia dell’Abruzzo da Vino” e “Wine & Finger Food”

U

n borgo medievale a dir poco suggestivo, un percorso degustazione esclusivo tra gli antichi fondaci nel cuore del centro storico, alla scoperta delle cantine vitivinicole e dei produttori regionali, e ospiti “top” di settore legati al mondo del vino e dell’eccellenza enogastronomica: tutto questo è Montepagano Borgo Divino, la Mostra dei vini più antica d’Abruzzo capace di fondere, al suo interno, l’anima migliore del borgo di Montepagano con una rassegna di grande qualità che ha conquistato appassionati, visitatori e esperti di settore.

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Tre giorni di sold out per le degustazioni guidate nella cornice di rara bellezza offerta dal chiostro di un palazzo ottocentesco, hanno scandito gli appuntamenti a tema (su prenotazione) condotti da Antonio Paolini, giornalista e critico di settore. La degustazione “Montepulciano&Montepulciano” ha aperto la kermesse con uno “storico” confronto tra Abruzzo e Toscana, due regioni protagoniste delle eccellenze vitivinicole del made in Italy con il Montepulciano d’Abruzzo e il Nobile di Montepulciano. Per la prima volta i due top wines sono andati oltre il legame,


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L’evento Montepulciano&Montepulciano

L’evento wine&finger food

incidentale ma insieme impressionante (l’identità tra il nome del d’eccezione della serata conclusiva, il giornalista e sommevitigno dell’abruzzese e la “patria” esclusiva del toscano) che li lier Alessandro Bocchetti (Gambero Rosso) e Luca Panunzio, unisce, e hanno “raccontato” attraverso la voce dei produttori referente per l’Abruzzo della Guida Vini AIS Italia e Vicepresil’unicità e la diversità che li contraddistinguono e che da sempre dente Abruzzo AIS. sono “marchio di garanzia” per entrambe le produzioni. Spazio alla gastronomia per tutti in piazza, per gustare specialità Con la presenza della prima ospite, Cristina Mosca, giornalitipiche e piatti della tradizione, il servizio è stato organizzato sta e direttore della rivista culturale enogastronomica abruzzese dall’Associazione “Rosaeventi” di Montepagano. “C come Magazine”, si sono confrontate sei etichette e sei Tra gli eventi culturali l’esposizione “Contaminazioni cultuaziende del vino “re” e bandiera di Montepulciano di Toscana rali” del fotografo abruzzese Marco D’Emilio mentre, per la (Bindella, Le Bertille, Cantina Dei, Podere Il Macchione, letteratura, ospite della Mostra la scrittrice teramana Laura Azienda Agricola Poliziano, Fattoria della Talosa) con altre De Berardinis con il suo primo romanzo “Apri gli occhi lady” sei etichette e cantine del Montepulciano d’Abruzzo (Fratelli (Ricerche&Redazioni). Montepagano si conferma ancora una Barba, Lidia e Amato, Masciarelli, Tenuta Ulisse, Torre Dei volta tra gli eventi di punta del nostro territorio, borgo di vino, Beati, Valle Reale). di gusto e d’incanto. La 43esima Mostra dei Vini d’Abruzzo Per il secondo appuntamento wine “Bolle&Bianchi. L’altra faccia è stata realizzata con il contributo del Comune di Roseto degli dell’Abruzzo da Vino” tema dedicato alle bollicine regionali Abruzzi, il patrocinio della Regione Abruzzo e della Camera di e ai vini bianchi autoctoni Commercio di Teramo, la d’Abruzzo, in compagnia partnership del Consorzio dell’enologo Vittorio Festa. di Tutela Montepulciano Per chiudere in bellezza e d’Abruzzo Docg ‘Colline di gusto, l’ultimo evento a Teramane’, del Consorzio di tema “Wine & Finger Food”, Tutela ‘Vini d’Abruzzo’ e ha coniugato l’eccellenza di “Res Tipica” l’associavitivinicola con l’alta cucina, zione costituita dall’Anci portando in scena gli chef (l’Associazione Nazionale di due ristoranti di pesce dei Comuni Italiani) e dalle tra i più noti del Teramano, associazioni nazionali delle Beccaceci e Cipria di Mare, “Città di Identità” per la che hanno proposto le loro promozione e la valorizricette finger food, accomzazione del patrimonio pagnate alla degustazione enogastronomico, culturale di selezionati vini abruzzesi e ambientale dei Comuni scelti su “misura”. Ospiti aderenti La gastronomia in piazza

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eventi » a cura della redazione

Il tavolo della giunta camerale di Chieti

Chieti: premiate 121 strutture turistiche di qualità Alberghi, ristoranti, agriturismi, b&b, campeggi e stabilimenti balneari della provincia di Chieti primi della classe

«L

a qualità è un investimento, il riscontro in termini di fatturato non è immediato, ma alla lunga il mercato sceglie gli operatori che operano in qualità». Con queste parole Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di Commercio di Chieti, ha aperto i lavori della cerimonia di consegna della settima edizione del Marchio di qualità Ospitalità Italiana nei locali del centro espositivo della Camera di Commercio di Chieti. La procedura per l’assegnazione del “Marchio di Qualità Ospitalità italiana” per l’anno 2014 ha riguardato 124 imprese che si sono volontariamente sottoposte a verifica degli standard qualitativi da parte degli ispettori dell’Isnart, 121 delle quali hanno raggiunto la certificazione (31 hotel, 18 agriturismi, 35 ristoranti, 33 b&b, 2 campeggi e 2 stabilimenti balneari). Dopo i saluti di Paola Sabella,

segretario generale della Camera di Commercio, Silvio Di Lorenzo ha presentato il percorso di certificazione a cui le imprese si sottopongono ed ha elencato i punti di forza e di debolezza dell’offerta turistica provinciale, graduati dai rigidi criteri del marchio nazionale ISNART, con una particolare attenzione ai dati dell’ecompatibilità, con un raffronto tra il dato di Chieti e quello nazionale che non fa sfigurare la nostra provincia. Maria Rita Febbo, vice sindaco della Città di Chieti, plaudendo all’impegno dell’Ente camerale, ha rilevato come lo sforzo di tutti gli attori pubblici e privati debba essere di una promozione territoriale congiunta. Un saluto è pervenuto dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, impegnato in una importante riunione a Roma, che ha espresso parole di apprezzamento e riconoscenza ai 121 operatori turistici per la loro professionalità

La sala dei premiati con le autorità

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» di Marcella Pace - foto di Paolo Iammarrone

La formazione di Franco D’Andrea durante il concerto del 16 luglio

Maico, il piacere di ascoltare Grande successo per la serata dedicata alla musica di qualità, nata dalla partnership tra Pescara Jazz e Maico

C’

è la passione personale di Mauro Menzietti, dietro il successo della partnership tra Pescara Jazz e Maico. L’Istituto dedicato ai problemi di udito ha infatti sponsorizzato la terza serata del Pescara Jazz Village. Lo scorso 16 luglio, nella suggestiva e raffinata cornice dell’Aurum, dopo un’elegante cena di gala, si è tenuto il concerto del sestetto di Franco D’Andrea. Il vincitore del Top Jazz 2013 come musicista dell’anno, insieme alla sua formazione ha presentato il suo ultimo album intitolato “Monk and the Time Machine” edito dalla Parco della Musica Records, un progetto dedicato a Thelonious Monk in cui si alternano le interpretazioni delle composizioni del pianista statunitense e brani originali del pianista italiano. D’Andrea si è

esibito insieme ad una formazione che unisce i gruppi con cui il musicista ha lavorato con maggiore frequenza negli ultimi anni, ossia il trio con il trombonista Mauro Ottolini e il clarinettista Daniele D’Agaro e il quartetto composto dal sassofonista Andrea Ayassot, il contrabbassista Aldo Mella e il batterista Zeno De Rossi. Franco D’Andrea, pianista e compositore, nasce a Merano nel 1941 e inizia a suonare il piano a 17 anni, dopo aver affrontato in precedenza la tromba e il sax soprano. La sua attività professionale ha inizio nel 1963, con Nunzio Rotondo alla Rai di Roma. Nella rilettura di D’Andrea, Monk simboleggia tutta la storia del jazz, una musica sempre in equilibrio fra tradizione e futuro, e rappresenta quello che significa oggi suonare jazz, ovvero, avere un piede nella tradizione e

Lucio Fumo di Pescara Jazz insieme ad alcuni ospiti

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eventi

saper guardare lontano. E così il dedicata alla buona musica grande compositore e improvviregala “il piacere di ascoltare”. satore statunitense diventa per «Abbiamo scelto il claim Mauro Menzietti, direttore di Maico D’Andrea il pretesto, il punto di “il piacere di ascoltare” per partenza per esplorare il proprio mondo espressivo, lo specchio la campagna promozionale di questo evento - spiega ancora Menzietti – proprio per indicare quanto una buona acustica dove riflettere e ritrovare le radici dello stile e delle motivazioni interpretative. possa essere un valore fondamentale. L’ascolto è la base di una «La collaborazione con Pescara Jazz – racconta Mauro buona qualità della vita. Da qui l’impegno nella nostra attività quotidiana e nella collaborazione a serate dedicate alla musica Menzietti – nasce l’anno scorso. Quando Remo Firmani e di livello come quella che abbiamo potuto ascoltare il 16 luglio. Giancarlo Alfani mi hanno proposto questa sponsorship ho L’ambiente prestigioso dell’Aurum ha contribuito fortemente a accettato con entusiasmo. Ho suonato blues e jazz per 10 anni regalare un’atmosfera suggestiva agli ospiti della serata». Quello con diverse formazioni. Il lavoro mi ha poi portato ad accantodi Franco D’Andrea non è stato l’unico evento che si avvale nare gli strumenti musicali, ma la musica rappresenta una parte della partnership di Maico. L’Istituto Acustico diretto da Menessenziale della mia vita e unita alla nostra mission aziendale zietti, infatti, sponsorizza anche la stagione invernale di Pescara acquista un valore ancor più significativo». Come Maico Jazz, oltre ad alcuni eventi dell’associazione culturale Kabala e restituisce ai pazienti, con la sua attività oltre all’udito anche il l’Orchestra da Camera stabile di Pescara “Colibrì Ensemble” piacere di stare tra la gente senza sentirsi esclusi, così una serata

Un momento del concerto

Un momento della cena di gala

MAICO L’Istituto Acustico Maico nasce a Pescara circa 60 anni fa per volere di Serafino Menzietti. Con il tempo diventa azienda leader in Abruzzo, Molise e Puglia nella riabilitazione dell’udito. Da anni, il figlio, Mauro Menzietti, che è anche vice presidente nazionale dell’ANAP, l’Associazione nazionale degli Audioprotesisti Professionali, e direttore responsabile dell’Audioprotesista, l’organo ufficiale dell’Associazione, ne ha preso le redini. Con l’esperienza accumulata negli anni, l’azienda e il suo direttore sono stati promotori di una vera a propria rivoluzione culturale nei confronti dei disturbi uditivi, promuovendo anche numerose iniziative sul territorio come “Nonno Ascoltami”, la giornata di screening dedicata a tutti i nonni, organizzata proprio in occasione della loro festa.

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» a cura della redazione - foto di Andrea Del Cotto

Da sinistra Salvatore Santangelo, Walter Capezzali, Mons. Giuseppe Petrocchi ed Ernesto Di Renzo

L’Aquila rinasce dalla sua Perdonanza... verso il 2015 Da 720 anni si ricorda a L’Aquila il primo giubileo della storia della Chiesa e l’unico che si festeggia annualmente, la Perdonanza. Lo scorso anno è stato dato il via all’iter per un riconoscimento internazionale: l’inserimento della manifestazione nell’Elenco dei patrimoni immateriali dell’umanità

L

a Perdonanza celestinana è ormai un evento simbolo per la Città dell’Aquila, la sua storia e la sua identità, in un momento in cui proprio i cittadini temono di averla persa. L’iniziativa “L’Aquila rinasce dalla sua Perdonanza”, organizzata dall’associazione di volontariato “L’Aquila che rinasce” e patrocinata dal Comune dell’Aquila e dalla Regione Abruzzo, è stato un confronto aperto e qualificato su questa manifestazione, sulla sua promozione e sulla figura di Papa Celestino V. Un evento che ha segnato anche una tappa di rilievo

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nel percorso che porterà l’Unesco ad inserire la Perdonanza nell’Elenco dei patrimoni immateriali dell’umanità nel 2015. Ma l’evento si è inserito anche in un altro percorso, quello che l’associazione sta tracciando attraverso il ciclo di incontri “L’Aquila rinasce da..” e che sta ponendo l’assetto su tutti quegli asset che si ritengono strategici per la rinascita della città capoluogo e del suo comprensorio: giovani, sport, impresa, cultura. A prendere parte al dibattito, che si è tenuto al Palazzetto dei Nobili il 4 luglio scorso, sono stati importanti e qualificati


eventi

Franco Mannella

professionisti del mondo della cultura e della comunicazione, che hanno lavorato a vario titolo per raggiungere l’importante risultato che si configurerà il prossimo anno. «La Perdonanza è soprattutto un dono che la città dell’Aquila fa all’umanità, senza distinzione di religione e ha una grande valenza di attualità perché racconta un accadimento che ha portato ad un cambiamento sul piano morale e sociale», queste le parole dell’arcivescovo dell’Aquila, mons. Giuseppe Petrocchi, che rappresenta l’anima religiosa di questa manifestazione. Salvatore Santangelo, che insieme a Laura Tinari, ha ideato questo evento ha sottolineato come «Adesso sarà fondamentale riuscire a costruire un’adeguata strategia di marketing e comunicazione per proiettare la Perdonanza tra i grandi eventi nazionali. Per fare questo dovremo mettere in campo le migliori risorse e intelligenze non solo locali, accompagnate da una adeguata azione di fundraicing. Allo stesso tempo occorre

Una veduta della sala

Mons. Giuseppe Petrocchi ed Ernesto Di Renzo

promuovere una ‘narrazione’ positiva perché la nostra comunità ne ha assolutamente bisogno soprattutto in una fase così difficile». Il tema della Perdonanza come volano dell’economia aquilana, indissolubilmente legata alla sua storia e cultura è stato al centro della prima tavola rotonda a cui hanno partecipato esperti di marketing culturale e territoriale, nonché esperti di diritto ed economia dei beni culturali. «Il territorio aquilano - ha detto Elena Croci, esperta di marketing turistico e culturale - ha un grande potenziale, materiale e immateriale, da poter sfruttare come bene non da possedere, ma prima di tutto da conoscere perché solo l’esperienza di conoscenza permette di entrare in contatto con il territorio e possedere qualcosa di straordinario». Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha fatto un plauso a quanti hanno dato il loro contributo per raggiungere questo importante riconoscimento, sottolineando lo stile, la sobrietà e il giusto profilo su cui questo gruppo di lavoro si è mosso.

Laura Tinari e Giuseppe Tandoi

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eventi

Laura Tinari ed Elena Croci

Cialente ha definito la Perdonanza patrimonio della comunità. Poi deciso ha affermato «Alla domanda se questa Città possa rinascere con la sua Perdonanza rispondo di si, perché la Città si è trovata spesso ad essere il crocevia di avvenimenti storici e questo dimostra l’importanza strategica dell’Aquila già ad iniziare dalla sua stessa fondazione. Unesco e Perdonanza non sono solo turismo, ma anche l’occasione per essere orgogliosi di qualcosa di unico che rappresenta il nostro territorio». A chiudere l’iniziativa è stato l’intervento di Giovanni Puglisi, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, che da subito ha appoggiato la candidatura aquilana, ricordando le caratteristiche forti che permetteranno a L’Aquila di vincere la sfida, «I parametri Unesco si fondano su 3 binomi che rispecchiamo moltissimo il senso della Perdonanza celestiniana: il perdono e la pace, il potere e la dignità, la fede e la responsabilità». Oltre a loro hanno preso parte all’iniziativa: il presidente della Fondazione Carispaq, Marco Fanfani, il presidente della

Massimo Cialente e Giovanni Puglisi

Angelo Argento e Maria Rosa Perri

Camera di Commercio dell’Aquila, Lorenzo Santilli, il presidente della Deputazione di Storia patria d’Abruzzo, Walter Capezzali, il direttore del Dipartimento di Studi di Scienze storiche, beni culturali e del territorio dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Franco Salvatori, il curatore del dossier di candidatura della Perdonanza, Ernesto Di Renzo, gli esperti di marketing culturale e territoriale, Angelo Argento e Maria Rosa Perri. A coronamento dell’evento la proiezione dei trailer di due opere sulla figura di Celestino V, “Nolite timere – L’insegnamento di Papa Celestino V” di Giuseppe Tandoi e “Celestino V – Il papa del gran rifiuto” di Franco Mannella, e la lettura di alcuni passi del racconto “Mauro a L’Aquila, tre anni dopo” di Diletta Nicastro. Tre passaggi di pura rappresentazione artisticoculturale che hanno intervallato i diversi momenti del dibattito. L’iniziativa è stata realizzata con il contributo della Camera di Commercio dell’Aquila, della Fondazione Carispaq e della Dipe Costruzioni

Sara De Santis, autrice del film “Celestino V – Il papa del gran rifiuto”

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salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

Frutta e verdura contro la calura

C

Periodo caldo, perdita di liquidi ed esposizione al sole. Aiutiamo il nostro corpo a difendersi e rimanere bello, grazie alla frutta e alla verdura di stagione

on la calura estiva il nostro organismo tende a disidratarsi maggiormente per cui ha più bisogno di liquidi e contemporaneamente l’aumento della esposizione ai raggi solari provoca maggiore stress alla pelle aumentando il rischio di danni ed ecco allora che ci vengono in aiuto la frutta e la verdura estiva, ricche di acqua, minerali e vitamine per combattere la disidratazione e aiutare la pelle. Le zucchine appartengono alla famiglia delle cucurbitacee, la stessa di cetrioli, cocomeri, meloni e zucca, contengono molto potassio che regola la quantità di liquidi nel corpo e aiuta la pressione, di vitamina A che favorisce l’abbronzatura e la protezione della pelle dai raggi solari, di vitamina C ed E ed altri antiossidanti come la luteina e la zeaxantina, hanno azione lassativa, antinfiammatoria sia delle vie urinarie che della mucosa intestinale, disintossicante e diuretica grazie al ricco contenuto di acqua (circa il 95%) e inoltre favoriscono il sonno; oltre a consumarle cotte o grigliate sono ottime anche crude per esempio tagliate julienne insieme alle carote e condite con olio, un pizzico di sale e qualche goccia di aceto balsamico oppure centrifugate insieme a cetrioli, carote e limone, potente mix vitaminizzante e mineralizzante. Anche i cetrioli sono ricchi di acqua, potassio, vitamine A, B e C ed hanno un buon effetto diuretico e depurativo per reni ed intestino, in particolare sono ricchi di acido tarta-

rico che controlla l’assorbimento dei carboidrati riducendo l’ingrassamento e favorendo il dimagrimento specie a livello addominale, sono anche degli ottimi fuori pasto estivi da sgranocchiare magari al posto dei succhi di frutta spesso molto zuccherini. Ortaggio per eccellenza dell’estate è il pomodoro, poco calorico, ricco di acqua, fruttosio e glucosio, contiene minerali, oligoelementi e tutte le vitamine idrosolubili, è un eccellente attivatore della motilità gastrica per la presenza di acido malico, acido arabico e acido lattico ed ha una sensibile azione disintossicante dovuta presenza di zolfo, contiene molto potassio ma anche fosforo e calcio importanti per la salute di ossa e denti e anche ferro, zinco e selenio, è una ottima fonte di vitamine A, B e C e soprattutto contiene il licopene, un antiossidante particolarmente utile nel combattere l’invecchiamento, le malattie cardiovascolari e alcune forme tumorali. Che dire poi del cocomero che oltre ad essere ricco di potassio, vitamina A e C contiene la citrullina, un aminoacido utile per mantenere in equilibrio la pressione e l’elasticità delle pareti arteriose. Come tutti i frutti estivi anche il melone è ricco di potassio e di vitamine A e C ma ha la particolarità di essere ricco di ferro per cui è ottimo per chi soffre di anemia o abbassamenti di ferro in estate inoltre idrata molto e contiene fibra per cui è un valido aiuto per la motilità intestinale

Dottore Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno – Fermo info: 333.6898724; Blog http://nutraceuticafitomedicina.wordpress.com; gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina; Twitter: @nutraceuticafit; canale Youtube: Pietro Campanaro

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Arte & Co. In cornice » di Chiara Strozzieri

Vagiti Ultimi Ante Mortem Al via la III edizione della rassegna d’arte contemporanea di Atri

» Andrea Vannini

È

stata inaugurata sabato 26 luglio la III edizione di Vagiti Ultimi, rassegna d’arte contemporanea organizzata dall’omonima associazione culturale, presieduta dalla performer Marta Lupoletti, promossa quest’anno dalla Fondazione Tercas e dal Comune di Atri. E sono proprio le cisterne romane di Palazzo dei Duchi d’Aquaviva, nell’atriano, a costituire l’eccezionale location per un evento che coinvolgerà una trentina di artisti italiani e stranieri, chiamati a cimentarsi nelle forme espressive più disparate, dalla pittura alla scultura, dalla grafica alla fotografia, dalla videoarte all’installazione. Tema scelto per quest’anno dagli organizzatori della rassegna, in primis dal suo ideatore, l’artista Luciano Lupoletti, e dalla curatrice, Daniela Martella, quello dell’Ante Mortem, inteso come l’attimo che precede la fine del lavoro creativo. Come a dire che tutte le opere proposte dichiarano di essere incompiute, dunque ancora vive e aperte al dialogo con il fruitore, con l’ambiente,

» El Gato Chimney

» Nikos Gyftakis

con altre forme d’arte. Questo fa sì che ci si discosti di molto dalla concezione classica dell’opera da museo, collocata in un periodo storico ben preciso e disposta solo ad essere ammirata, e che prenda inizio una nuova definizione di arte. Per Vagiti Ultimi contemporaneo significa simultaneo, viene abbattuta l’idea di mostra, perché non ci sono più opere da mostrare, bensì da vivere, da realizzare insieme nel momento stesso in cui si decide di partecipare all’evento. Nota di merito per l’edizione di quest’anno è la partecipazione dell’artista Alberto Di Fabio, il quale, reduce dai successi di pubblico e critica negli Stati Uniti, farà un omaggio al padre Alberto, noto maestro scomparso del GAM (Gruppo Artisti Marsicani), esponendo opere di entrambi a confronto. Questa processualità generazionale nell’arte sarà documentata in un elegante catalogo, a cura di Tonino Bosica e con testi di Lavinia Isaila e della sottoscritta Chiara Strozzieri, insieme a tutte le opere di Vagiti Ultimi, visitabile fino al prossimo 18 agosto

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Arte & Co. » di Anna Cutilli Di Silvestre - foto concesse dall’artista

Le emozioni di Leda Panzone Dagli interessi imprenditoriali all’incanto della pittura, una donna che ritrova nell’arte la sua più intima dimensione tutta da scoprire

L

eda Panzone è una donna attiva, intraprendente e realizzatrice. Quando si è sposata ha lasciato la fredda ed innevata Chatillon della Valle d’Aosta per trasferirsi nel clima tiepido e marinaro di Pescara. Nel 1976 il marito Giovanni Natale, pescarese, rilevò l’azienda avicola AVIT a Villanova di Cepagatti e successivamente Leda ha creato l’AGRIZOO 2000 per la vendita di mangimi specifici per cani, gatti, pulcini… Nonostante l’impegno quotidiano nell’azienda, l’attivismo e l’entusiasmo per il fare hanno portato Leda a crearsi un impegno diverso a ristoro dello spirito. Per superare le quotidiane asperità della vita e librarsi nel mondo dei sogni, ha cominciato a dipingere da autodidatta, utilizzando le ore notturne per studiare sui libri la tecnica pittorica. E così Leda comincia a snodare gli stimoli della sua capacità dipingendo quello che guarda e percettivamente la attrae, ad esempio, il mare tranquillo e placido quando solo un filo di schiuma lambisce la spiaggia dorata accanto alle barche ormeggiate. Oppure il mare verdastro, agitato quando i flutti e le onde lunghe sbattono sulla spiaggia sotto un cielo di nuvole gonfie e irrequiete. E ancora i caratteristici trabocchi della costa adriatica su un mare

» Alcune opere dell’artista

dai colori squillanti, quelli del primo mattino all’alba in cui il mare si infuoca di giallo dorato o della sera al tramonto, quando cielo e mare diventano rosso fuoco. Poi tinte sempre cariche e inquietanti per i fari sugli scogli a dominare il fragore del mare che impressiona anche l’osservatore. Immagini realistiche che, a volte, per paradosso fanno sconfinare chi guarda, nell’irreale, nel sogno. Pur affascinata dal mare Leda spesso ritorna col pensiero alla “sua” Chatillon e non può fare a meno di ritrarne gli imponenti castelli medioevali e le caratteristiche chiese sotto la neve, alcune maestose, altre minute ma (queste ultime) con pittoresche effigi di Santi e Vescovi sulla parete d’ingresso. Sono opere che danno il senso del tempo, del suo continuo scorrere. Leda si cimenta anche nel non facile compito di rappresentare le figure umane, ad esempio il viso segnato di Padre Pio, quelle quasi fotografiche dei figli e poi diverse figure femminili, snelle e delicate, da sogno. E mentre per le vedute marine Leda ha scelto cromatismi accentuati e vigorosi, le figure di donne le ha rese con tinte tenui ed evanescenti. Il tocco partecipato delle pennellate stimola la fantasia intima, emozionale dell’osservatore

Biografia Leda Panzone oltre che imprenditrice e pittrice è anche scrittrice. Il suo libro “Il mio corriere per i bambini” da lei efficacemente illustrato, è stato tradotto in francese. Leda vive a Pescara in via Colle Scorrano 178. Cell. 338-4645037 - email: ledapanzone@gmail.com

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Arte & Co. » di Marcella Pace - foto concesse da Fondazione ARIA

Vita Activa e Stills of Piece, le mostre di Fondazione Aria Nell’ambito di Arte In Centro, la Fondazione ha promosso una ricca serie di eventi sul territorio regionale

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a una parte le figure del lavoro nell’arte contemporanea, dall’altra la ricerca del senso del Contemporaneo attraverso un viaggio tra Italia e Pakistan. Sono queste le due grandi mostre che Fondazione ARIA, il cenacolo culturale nato nel 2011 come luogo di riconferma e innovazione della figura dell’imprenditore come attore protagonista nel progresso sociale e nel miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini, sta promuovendo in Abruzzo in questi mesi. Nell’ambito di ARTE in CENTRO – cultura contemporanea nei borghi e nelle città, la manifestazione che sino al 28 settembre 2014 animerà con l’energia del contemporaneo il territorio di Abruzzo e Marche, grazie all’iniziativa di sei importanti realtà – Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture, Fondazione Fortezza Abruzzo, Associazione Culturale Naca Arte, Fondazione dei Musei Civici di Loreto Aprutino, Associazione Arte Contemporanea Picena e Fondazione Aria, appunto, sono state inaugurate le due mostre che rientrano perfettamente nella direzione di quelle azioni culturali che la Fondazione, presieduta da Elena Petruzzi e che vanta tra i suoi soci numerosi imprenditori regionali di grande spicco, intende promuovere in sinergia

» Mostra STILLS Of Peace, Mobeen Ansari, Sachin Bibi, Bamboret, Kalash, dicembre 2013

» Mostra Vita Activa, Teofilo Patini - Pulsazioni e palpiti anni ‘80 del XIX secolo

con manager, docenti, professionisti, personaggi di cultura e associazioni, per la valorizzazione del territorio regionale. “STILLS OF PEACE and Everyday Life, Italia e Pakistan: una ricerca del senso del Contemporaneo, a cura di Antonio Zimarino, Franco Speroni, Lavinia Filippi e Raffaella Cascella, quest’ultima ideatrice del progetto stesso, ha aperto i battenti lo scorso 11 luglio, sino al 10 settembre ad Atri, nel Museo Capitolare, Cripta della Cattedrale. Il progetto inizia a prendere corpo nel 2012, a seguito di contatti medio orientali dell’ambiente culturale Pakistano, incontrando l’arte del Gandhara, nella Swat Valley e le singolari tradizioni identitarie di un popolo “in via d’estinzione” come quello dei Kalasha. Nei suggestivi ambienti della Cripta del Museo Capitolare della Cattedrale di Atri, la mostra STILLS OF PEACE and Everyday Life propone opere di artisti contemporanei pakistani ed italiani: Iffat Almas, Mobeen Ansari, Sajjad Ahmed, Emanuela Barbi, Farida Batool, Massimo Camplone, Sergio Camplone, Mandra Cerrone, Paolo Dell’Elce, Barbara Esposito, Attilio Gavini, Shalalae Jamil, Lali Khalid, Nadia Khawaja, Naiza Khan, Aroosa Naz, Iacopo Pasqui, Giovanni Sacchetti, Risham Syed. Attraverso i linguaggi della

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Arte & Co.

» Mostra Vita Activa, Santiago Serra

Interramento di Santiago Serra Interramento di dieci lavoratori (5 di 6 fotografie in b/n) - 2010

fotografia, della video arte e dell’installazione, si apre un confronto su temi relazionali, sociali ed esistenziali profondi e viene offerto, così, uno spaccato sulla ricerca attualissima dell’arte in Pakistan ed una conoscenza delle ricerche estetiche di artisti italiani originari dell’area Centro Adriatica. La mostra potrebbe proseguire nelle città di Islamabad e a Lahore in collaborazione con le Ambasciate e altre istituzioni culturali dei due Paesi. «L’obiettivo di questa mostra – ha affermato Elena Petruzzi, presidente della Fondazione Aria – è quello di ampliare gli orizzonti del nostro territorio creando dei collegamenti internazionali che facciano da ponte per progetti di scambio e confronto in ambito artistico culturale». Il 12 luglio a Pescara, nel Palazzetto Albanese, Aria ha inaugurato la mostra Vita Activa. Figure del lavoro nell’arte contemporanea, a cura di Simone Ciglia. Le opere d’arte esposte, appartenenti a tutte le arti visive, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, dall’installazione al design, raccontano il tema del lavoro, argomento rimasto piuttosto ai margini del campo espositivo, almeno recentemente in Ita-

» Mostra STILLS of Piece, Barbara Esposito, Boundaries, 2014, microscultura, carta

» Mostra Vita Activa, Workers Factory H. Farocki

lia. Questa mostra si propone di riportarlo al centro dell’attenzione. Allo scopo sono state coinvolte alcune tra le voci principali della scena internazionale e nazionale, senza dimenticare una speciale attenzione nei confronti del territorio. La mostra ha il suo incipit, infatti, con un’opera di Teofilo Patini. Significativa anche la scelta della location che ospita la mostra, un negozio dismesso al centro della città di Pescara, per il suo legame con il mondo del lavoro, e poi per il suo valore simbolico della crisi economica che da anni attanaglia il nostro paese, e produce i suoi riflessi cupi nel campo dell’occupazione. Presenti le opere degli artisti Gianfranco Baruchello, Joseph Beuys, Cao Fei, Harun Farocki, Matteo Fato, Liam Gillick, Armin Linke, Bruno Munari, Teofilo Patini, Paride Petrei, e Santiago Sierra. Alle esposizioni sono stati affiancati dei ricchi calendari di attività collaterali che interesseranno i campi più diversi: filosofia, letteratura, musica, teatro, cinema, così da coinvolgere un pubblico più ampio, cui offrire una visione quanto più vasta e sfaccettata dei temi individuati

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Arte & Co. » a cura della redazione

Estatica 2014, arriva Teo Teocoli La kermesse animerà il porto turistico “Marina di Pescara” per tutta l’estate con 50 date tra musica d’autore, danza, teatro, spettacolo e cabaret

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usica, teatro, spettacoli, danza, rock’n’roll, cabaret, jazz e tanto altro sono in lista per l’edizione 2014 di “Estatica – Esclusive Sensazioni Terracquee”, il calendario estivo organizzato per il quinto anno consecutivo dal porto turistico “Marina di Pescara” e dalla CCIAA di Pescara. Da Silvia Mezzanotte, regina dei Matia Bazar, a Caparezza e Teo Teocoli, fino ad Antonella Ruggiero sono 50 le date che animeranno l’estate pescarese anche nel 2014, interessando il pubblico di tutte le età. La quinta edizione di Estatica gode del patrocinio della provincia e del Comune di Pescara e si arricchisce della partnership di kermesse significative come Pescara Jazz (11, 12 e 17 luglio), Funambolika (2, 4, 5, 7 luglio), Onde Sonore Festival (10 luglio), Mediterranea (18 – 20 luglio), You wanna be Americano (25-27 luglio), Blue Blues Festival (8 e 9 agosto), Premi Internazionali Flaiano (14 luglio) e Concerti sotto le stelle (dal 10 al 30 agosto). Un nuovo one man show cucito sulle migliori doti di Teo Teocoli, un ritorno alle origini e all’essenzialità della comicità. È questo “Restyling Faccio Tutto”, in scena al porto turistico Marina di Pesca-

» Lo showman Teo Teocoli

» La cantante Silvia Mezzanotte

ra il 3 agosto per la quinta edizione di Estatica: un susseguirsi di monologhi, gag e divertenti momenti musicali. La miriade delle imitazioni e le parodie più celebri che hanno reso popolare Teo Teocoli e gli hanno meritato un posto d’onore nella storia della televisione viene portata nell’arena del porto turistico dall’artista e la sua band. Oltre 50 anni di carriera saranno rappresentati in uno spettacolo articolato tra cabaret, canzone, cinema, tv e teatro con una serie di personaggi e monologhi, in un repertorio senza una scaletta ma affidato alle emozioni e all’ispirazione del momento, in un viaggio a ritroso nella sua carriera di attore, cantante, ballerino, uscendo ed entrando nei tanti personaggi famosi (dal surreale Felice Caccamo a Celentano, fino a Balotelli, il suo più recente cavallo di battaglia). L’inizio di agosto continua con il Blue Blues Festival, il primo festival di blues a Pescara, diretto da Vincenzo Ricci Melchiorre: due giorni interamente dedicati al blues britannico che si svolgerà venerdì 8 e sabato 9 agosto nell’arena del porto turistico dalle 21,30, con i Dr Feelgood e la Ian Siegal band, preceduti rispettivamente dalle abruzzesi New Butterfly Blues band e Dago Red

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Perso in un labirinto di offerte?

Dagli inizi degli anni 2000 è iniziato un processo, tuttora in corso di liberalizzazioni nel settore delle pubbliche utilità. Le nuove aziende che si sono affacciate su questo mercato per proporre i loro servizi hanno reti di agenti ed agenzie che si occupano della promulgazione del loro marchio e della stipula contrattuale. Ma quali di loro offrono le condizioni più vantaggiose? Come capire quali sono i fornitori di servizi più adatti alle proprie esigenze? Capirlo è come trovare la via di uscita da un labirinto. Noi di Prince Group possiamo rispondere a queste domande per te, siamo in grado, grazie alla nostra esperienza, di studiare la soluzione ottimale per il risparmio di tutte quelle imprese che per mancanza di tempo o per paura di affrontare il cambiamento delle forniture non sanno quanto potrebbero risparmiare su energia, telefonia… con garanzia di assistenza post-vendita. Dalle fatture delle utenze noi possiamo trovare la strada giusta per uscire dal labitinto di offerte e far risparmiare davvero la tua impresa.

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Arte & Co. » di Marcella Pace - foto di Mario Sabatini

Aurum, un disco prezioso Terzo album da leader per il sassofonista e compositore pescarese Piero Delle Monache

M

ani che si intrecciano, colori che si mescolano. Ma sono soprattutto i suoni e le atmosfere a fondersi in un viaggio musicale. “Aurum”, il terzo album da leader di Piero Delle Monache, classe ‘82, sassofonista e compositore pescarese, arriva dopo “Welcome” e soprattutto “Thunupa”. Registrato dopo la bellissima tournée africana, Thunupa African Tour 10/2013, “Aurum” è infatti la naturale prosecuzione della strada aperta dal precedente disco, visibile agli occhi osservando la copertina e ben udibile grazie allo stile personale, poetico e “cinematografico” che oramai contraddistingue l’artista. L’album, il cui titolo - che in latino vuol dire Oro - è un sincero omaggio allo storico liquore abruzzese profumato all’arancia, ma anche all’età dell’Oro di Esiodo, sino alla “ricchezza” musicale e artistica dell’intero disco, edito ancora una volta da Parco della Musica Records, è stato realizzato insieme ai fedelissimi Tito Mangialajo al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria, già presenti in Thunupa, al pianista Giovanni Ceccarelli, che torna in sala di registrazione con Delle Monache dopo il mini album Welcome (Altotenore 2010), e al chitarrista Mauro Campobasso, qui coinvolto anche in veste di co-produttore artistico e arrangiatore.

» La copertina di Aurum, il terzo album di Piero Delle Monache

» Il sassofonista Delle Monache, e Mauro Campobasso. Ph Mario Sabatini

Le 13 composizioni, tutte originali, confermano il talento di Delle Monache, innamoratosi, all’età di 13 anni, grazie ad uno spot pubblicitario, del sax e dell’aria a volte nostalgica a volte esplosiva che questo strumento riesce a creare. I brani Marts e Fedex sono uniti in un’unica esecuzione e atmosfera, mentre La Festa Intro nasconde un intervento sorprendente del contrabbassista. Tra i brani più ritmati sicuramente Nairobi, che ricorda il traffico inaspettato della capitale keniota e Fedex. Tra i più dolci, Annie e Un giorno come un altro. I brani, dal sapore particolarmente “estivo”, vantano anche partecipazioni speciali di musicisti come Luca Aquino alla tromba, Bepi D’Amato al clarinetto, Marco Bardoscia al contrabbasso, la brasiliana Tati Valle alla voce e Othnell Mangoma alle percussioni, artista conosciuto in Africa e subito coinvolto. Proprio l’Africa si manifesta prepotente nell’album del musicista pescarese, conferendogli ulteriore ricchezza, anche grazie all’utilizzo della mbira, strumento realizzato e acquistato in Zimbabwe proprio a fine tournée. La preziosità di “Aurum” arriva anche dalla presenza di un brano elettronico che chiude la tracklist: Marts DUB, composto dallo stesso Delle Monache con il DJ romano Maurizio Bilancioni (SHT - Slightly Hazy Trail)

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TEMPO RUBATO » a cura di Dante D’Alfonso

Loro non mi vedono

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n “pugno allo stomaco”, questo è quello che ho provato leggendo fin dalle prime pagine il libro “Loro non mi vedono” di Cristina Mosca. I “pugni” però non sempre sono sferzati con cattiveria, anzi, questo “pugno” è stato molto utile perché mi ha portato a riflettere su un aspetto della vita che spesso dimentichiamo (o magari semplicemente non vogliamo ricordare) la morte, o per meglio dire quel passaggio specifico tra la fine della vita terrena e la “vita eterna”. Nel libro vengono raccontate dieci storie di Persone “non passate oltre”, Persone che non hanno più voce nel nostro mondo, ma che l’autrice con una capacità fuori dal comune riesce a dare loro. “Loro non possono essere ascoltate dalla gente “viva”; loro non possono essere visti…”

“Loro non mi vedono” è anche la frase ricorrente in tutti i racconti, quasi a voler rimarcare questa loro impossibilità di mettersi in contatto con le persone che facevano parte della loro “vita” precedente… Quindi ora cosa sono? Non sono più persone, e non sono più spiriti che appartengono alla vita eterna: sono “entità” (perdonate se il termine non è appropriato) che vivono nella “terra di mezzo”, entità che non hanno ancora vissuto il trapasso, o che forse non lo faranno mai… Storie che si ispirano a veri fatti di cronaca, ma come tutti i fatti di cronaca hanno una risonanza immediata, ma che altrettanto immediatamente vengono dimenticati, non per Cristina Mosca, che ha voluto con questo racconto dar loro “una voce”, “una presenza”. Dieci storie che toccano il cuore e l’anima, buona lettura

La scheda “LORO NON MI VEDONO” (ed Ianieri edizioni) – Credete sia difficile vivere. Voi non sapete quanto sia difficile morire. Non sapete cosa significa guardare ad ogni alba volti liquefatti sui cuscini, circondati da una infinita pena: pupille che tradiscono l’augurio di morire, morire presto. Voi non conoscete il desiderio del perché non prendi me, pur di non vedere, non testimoniare l’arsione pazza che divora le cellule più giovani. Non vedete irrigidirsi le vene lungo le braccia dei padri e dei mariti quando le unghie si incidono nei palmi, quasi a voler trattenere la persona amata come un lenzuolo tirato di notte. Ma la vita al contrario di quello che ci insegnano, non è aria, non si tiene ferma nei pugni chiusi.

L’autrice Cristina Mosca, classe 1980, nasce a Giulianova ma presto si trasferisce a Pescara, dove attualmente vive e lavora. Laureata in lingue e letterature straniere, dal 2007 è giornalista pubblicista. Nel 2005 esordisce con il romanzo breve “chissà se verrà alla mia festa” con il premio valerio gentile (schena), nel 2006 pubblica la silloge “pierrot scalzo” (tracce). nel 2007 esce il suo secondo romanzo “e donne infreddolite negli scialli” (schena). Per saperne di più visita cristinamosca.it Loro non mi vedono è la sua prima raccolta di racconti ed il primo volume della nuova collana bartleby (Ianieri edizioni), a cura di Federica D’Amato.

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TRAPARENTESI

Abruzzo e Calabria più vicine grazie al Polo Inoltra

TRASPORTI

Avviare un collegamento ferroviario per il trasporto di container dal Porto di Gioia Tauro all’Interporto d’Abruzzo, sulla linea ionico-adriatica. È stato questo l’obiettivo di un incontro tra il Polo di Innovazione della Logistica INOLTRA, rappresentato dal presidente della Sangritana Di Nardo, dal direttore amministrativo Marino, dal direttore dell’Interporto Renzi, e il direttore del Polo Calabrese, l’assessore ai Trasporti della Calabria, Luigi Fedele, che ha garantito il pieno appoggio della Regione Calabria, il presidente di Ferrovie per la Calabria, Giuseppe Pedà ed il management aziendale. Le due aziende hanno avviato una collaborazione per il trasporto ferroviario di merci su container dal porto di Gioia Tauro verso l’Abruzzo, nell’intento di abbattere i tempi di transito, ridurre le emissioni e i costi delle merci in arrivo. La cooperazione consisterà nello sfruttamento delle infrastrutture della Sangritana e dell’Interporto d’Abruzzo per il quale sarà redatto un piano di azione in risposta alle necessità di una logistica più efficiente ed economica soprattutto per l’industria abruzzese e del know-how del personale delle Ferrovie della Calabria.

Teramo, I° concorso di fumetto “Il vaso di Pandora”

CONCORSI

È promosso dall’Artemia Edizioni di Mosciano S. Angelo, con la compartecipazione della Provincia di Teramo, il concorso “Il vaso di Pandora”, pensato per selezione di talenti, che parteciperanno alla realizzazione di un libro a fumetti, edito dalla stessa casa editrice. La partecipazione al concorso è libera e gratuita e vi possono partecipare tutti, senza limiti di età né di cittadinanza. Il concorso si struttura in due differenti momenti: la preselezione: fase in cui i candidati sottoporranno alla commissione un elaborato a tema libero, inedito o anche già edito e la selezione dove ai candidati individuati nella fase precedente verrà chiesto di realizzare due tavole ispirate a precise sceneggiature interpretando, secondo la propria sensibilità, due temi chiaramente indicati. www.artemiaedizioni.it.

ENOGASTRONOMIA

In Abruzzo 147 bandierine del gusto

Sono ben 147 le bandierine del gusto della tavola abruzzese, le specialità ottenute secondo regole tradizionali, protratte nel tempo per almeno 25 anni. A darne notizia è Coldiretti, che, in occasione dell’assemblea nazionale, ha tracciato la classifica del patrimonio enogastronomico del Belpaese, sulla base della revisione 2014 dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, pubblicata in Gazzetta ufficiale lo scorso 20 giugno. In totale si tratta di 4813 bandierine del gusto, di cui 147 abruzzesi. Rispetto allo scorso anno, in Abruzzo le specialità regionali sono rimaste praticamente invariate, distinte in sette tipologie di prodotti: bevande analcoliche, distillati e liquori tra cui spiccano la ratafia, la genziana e la centerba.

TENDENZE ALIMENTARI

I masterchef consigliano la Schichic

Certo non occorrevano i pluristellati per ricordarci che in spiaggia è bene rimanere leggeri, ma spesso la memoria è corta, ecco allora nascere la moda Schichic, uno stile alimentare da spiaggia che si compone dei preziosi consigli degli chef più famosi d’Italia. Dalle scrivanie d’ufficio alle località balneari, oggi in spiaggia trionfa dunque la Schichic, grazie a contenitori eleganti e fashion, belli da vedere e comodi da trasportare. Cosa contengono? Pietanze semplici, tradizionali, facili da preparare e che richiedono poco tempo, realizzati con prodotti di stagione. Gli ingredienti? Principalmente prodotti Made in Italy (51%), verdure (62%), pesce (45%), ingredienti principali di piatti che non richiedono una preparazione superiore ai 15 minuti (56%) e che siano emblema di leggerezza (45%) e gusto (32%).

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ENOLOGIA

Grande successo per il concorso enologico Premio Qualità Abruzzo

L’Abruzzo del vino si è dato appuntamento al teatro comunale di Città Sant’Angelo, dove si è svolta la cerimonia finale del concorso enologico Premio Qualità Abruzzo 2014, ideato e promosso dalla Scuola di Alta Formazione e Perfezionamento “Leonardo” di Qualiform. All’evento hanno partecipato numerose cantine, rappresentanti di categorie, consorzi di tutela, associazionismo, enti di sviluppo, enologi, assaggiatori, in una sorta di stati generali del vino abruzzese convocati in occasione di un concorso dai risvolti importantissimi per tutto il settore. Il pomeriggio si è aperto con l’intenso dibattito “Le prospettive del mondo vitivinicolo, la Vision della nuova Giunta regionale” e a seguire, Loriano Di Sabatino, responsabile tecnico del concorso, ha annunciato i vini vincitori del Premio Qualità Abruzzo 2014.

RICONOSCIMENTI

Premio Impresa Rosa d’Abruzzo

L’Agenzia L&L Comunicazione promuove la 2° edizione del Premio Impresa Rosa d’Abruzzo il giorno 19 settembre 2014 dalle 18.00 presso la sala Kursaal di Giulianova. Questo è un Premio per i 9 casi di eccellenza imprenditoriale al femminile, che valorizza la capacità imprenditoriale tutta al femminile come espressione di creatività nella realizzazione di nuove imprese o nell’innovazione di quelle esistenti. Caratteristiche delle concorrenti: saranno scelte 9 imprenditrici alla guida dell’azienda che nel periodo compreso fra il 1/01/2008 e il 31/12/2013 abbiano fondato un’azienda innovativa e/o vi abbiano introdotto significativi rinnovamenti di prodotto o di processo. Si possono inviare le candidature entro e non oltre il 12 settembre 2014. informazioni: http://www.lelcomunicazione.it/servizio/premio-rosa

EVENTI

Citra con Flaiano Film Festival

Anche per quest’anno Citra è partner ufficiale dell’edizione 2014 del Flaiano Film Festival, con la novità assoluta che gli appuntamenti cinematografici continuano nel piazzale dell’azienda grazie alla manifestazione Citra CinCinema, il primo cineforum dedicato ai “Vini, Volti e Valori”. La prima serata, lo scorso 17 luglio, è stata dedicata a Julie & Julia (regia di Nora Ephron). Poi è stata la volta del luglio con Baaria (regia di Giuseppe Tornatore) e nel corso della serata è stata inaugurata una mostra fotografica allestita nella bottaia di Citra. Infine, giovedì 7 agosto il cineforum si è concluso con la proiezione di Un’ottima annata (regia di Ridley Scott).

ENOLOGIA

Cantina Tollo dà il via a visite guidate, degustazioni, aperitivi e tanta musica

Appuntamento venerdì 1 agosto alle ore 18.00 in Cantina Tollo, a Tollo in provincia di Chieti, per il primo di una serie di eventi - in orario aperitivo - che celebrano l’estate, il vino e la buona musica. Un happy hour con tanto di visita guidata alla storica cantina abruzzese è la nuova formula di eventi che Cantina Tollo ha in programma per tutta l’estate: altre due sono infatti le date in programma per il mese di agosto, venerdì 8 e martedì 12, sempre alle ore 18.00. “Il vino è un potente strumento di comunicazione, può raccontare molto di una terra, quella di Tollo e dell’Abruzzo in generale, allargandone la conoscenza ed esaltandone le peculiarità. Questi eventi hanno l’obiettivo valorizzare il nostro territorio e una delle sue migliori espressioni, i vini autoctoni, anche oltre i confini regionali” ha commentato Andrea di Fabio, direttore Commerciale e Marketing di Cantina Tollo. Il ritrovo è presso la sede di Cantina IN, in Viale Garibaldi 68, a Tollo. Dopo la visita guidata alla cantina, la musica dal vivo farà da cornice all’aperitivo a base di prodotti della tradizione locale abruzzese e agli ottimi vini Cantina Tollo. Per partecipare è richiesta la prenotazione, via e-mail o telefono: info@cantinatollo.it, 0871-96251.

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TRAPARENTESI

Arte

Sedici sculture tra arcaico e contemporaneo in mostra fino al 30 settembre

Sarà visitabile fino al 30 settembre 2014 la mostra di scultura contemporanea “Il sapere della forma. Arcaicità e contemporaneità”, curata da Antonio Zimarino e Laura Cutilli e inaugurata sabato 19 luglio a Penne all’interno dell’ottava edizione di “Jazz and Wine”. Sedici scultori hanno partecipato a questo progetto allestito nel Museo Archeologico Leopardi e realizzato dalla Fondazione Penne Musei e Archivi in collaborazione con il Comune di Penne grazie al contributo della Fondazione Pescarabruzzo. Per l’occasione, l’ingresso del museo sarà gratuito per tutta la durata della mostra, con orari 10.00-13.00 dal martedì al sabato e 10.00-13.00, 15.30-18.30 la prima e terza domenica del mese. Il catalogo della mostra sarà presentato durante il finissage di martedì 30 settembre, alle ore 18.00.

EVENTI

Sol D’Oro va in Cile e raddoppia

Le Iscrizioni sono aperte dal 1° agosto e riguardano la prima edizione di Sol d’Oro Emisfero Sud, in programma dal 29 settembre al 3 ottobre a Santiago del Cile. La nuova iniziativa patrocinata da Veronafiere replica, nel periodo più adatto alla valorizzazione qualitativa degli oli extravergine di oliva prodotti in Argentina, Cile, Perù, Brasile, Uruguay, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica, la competizione che ormai da 12 anni si svolge a Verona a fine inverno. La richiesta di poter realizzare un’edizione del concorso internazionale – il più importante al mondo - nell’emisfero australe è venuta da Panel Cata Chile, l’associazione di categoria che nel Paese sudamericano promuove il consumo di olio di oliva di qualità, al fine di garantire ai partecipanti l’imparzialità e l’elevato standard di giudizio di Sol d’Oro.

SCIENZA

Incontro con Francesco Profumo al Gran Sasso Science Institute

Lo scorso 25 luglio nell’Aula Magna del Gran Sasso Science Institute (GSSI) dell’Aquila si è tenuta una lezione aperta al pubblico dal titolo “Il progetto delle città intelligenti nel periodo di Programmazione 2014-2020” tenuta da Francesco Profumo ingegnere e accademico, già stato Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca il quale nel corso e mentre rivestiva questa funzione ha reso possibile la creazione del Gran Sasso Science Institute. Profumo è stato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e in precedenza rettore del Politecnico di Torino. Attualmente è presidente di IREN, una multiutility che opera nei settori della produzione, distribuzione e vendita di energia, e nella gestione di servizi integrati.

ARTE

Al via a Ripattoni in Arte

Ripattoni in Arte apre in gran stile. L’evento culturale si svolge ogni anno tra le stradine del Borgo teramano in compagnia dell’arte e della musica. Di anno in anno, grazie al connubio tra arte e territorio, “Ripattoni in Arte” dà vita a una manifestazione che riesce ad attrarre a Ripattoni un numero crescente di visitatori. L’edizione 2014 prevede la partecipazione di: l’associazione culturale BellantArte, la Pro Loco di Ripattoni, la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo, la Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli” e l’Istituto Musicale Braga, con la sapiente direzione artistica di Gianni Melozzi. Inaugurato lo scorso 27 luglio, Rpattoni in Arte si concluderà il prossimo 5 agosto.

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Contributors

Antonio Teti ict

Elisa Antonioni a tutta formazione

È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. D’Annunzio” di ChietiPescara. Lureato in Economia si è specializzato in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È docente di Cyberspace Sciences alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti. Esperto di ICT Governance, ICT Security, ha accumulato un’esperienza trentennale in studi, ricerche e consulenze in aziende pubbliche, private e istituzioni governative. È stato docente di Computer Science presso diverse università italiane tra le quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università di Teramo e l’Università della Calabria. E’ stato invited speaker all’Università Politecnica di Valencia con la quale ha collaborato per la realizzazione di master di Informatica. È Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts e della New York Academy of Sciences. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, collabora con diversi quotidiani, riviste e periodici del settore, e partecipa a convegni nazionali ed internazionali in qualità di opinion leader.

Elisa Antonioni, 40 anni, imprenditrice nel campo della formazione, ha interpretato in modo originale la sua laurea in Scienze dell’Informazione. Si occupa di progetti di formazione finanziata e di miglioramento continuo per le Aziende, e di piani formativi per la P.A.: in ambito giuslavoristico, amministrativo e organizzativo.

Luigi Carunchio fisco Socio Fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto sin dall’inizio  nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria. È stato Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti. Attualmente è componente delle Giunta esecutiva nazionale di Confprofessioni in qualità di rappresentante dell’area economica e lavoro con la delega per il fisco e la giustizia tributaria. Si occupa di consulenza per le aziende private ed enti Pubblici in materia di analisi finanziaria, controllo di gestione, diritto societario e tributario. Tra i soci fondatori di Sistemi Locali, ha creduto sin dall’inizio allo sviluppo di una società tra professionisti in ambito regionale nella convinzione che alla base di tutto debba esserci l’alta qualità del servizio offerto ai propri clienti. Fa parte del consiglio di amministrazione.

Simone D’Alessandro creatività È Dottore di Ricerca, Docente universitario, Copywriter, Consulente.  Coordinatore del progetto di ricerca Turn 2.0 promosso dal Polo d’Innovazione dei Servizi Avanzati della Regione Abruzzo www.polosa.it; Project Manager della Fabbrica della Conoscenza www.fabbricadellaconoscenza.com animatore del Premio Confindustria Abruzzo Green www.confindustria.abruzzo. it. Tra le più recenti pubblicazioni: The relational organisation, Carsa Ed., 2013; Sociology and the 21st Century, in World Future, 2012; Creatività: Normalissima Improbabilità? Per un dialogo Sociologico tra problema e soluzione”, Aracne, Roma, 2010 con pref. di Domenico De Masi. www.simonedalessandro.com.

Filippo Paolini norme&leggi Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Andrea Bonanni Caione lavoro in corso

Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “CarboniPaolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giusalavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.

Nicola Boschetti Di vino e non solo Nicola Boschetti Maitresommelier professionista 4 livello Ais. Dopo 27 anni trascorsi al Villa Maiella di Guardiagrele, ora si occupa di selezione, consulenza e formazione del mondo beverage per gli agenti e clienti della Geldi SPA. Esperto di enogastronomia, giornalista pubblicista, collabora con diverse riviste e guide del settore. Organizza e collabora nella realizzazione di eventi, sportivi,culturali ed enogastronomici. Crea formazione a ragazzi e ragazze che vogliono avviarsi nel servizio di sala /bar e aspiranti sommelier, con corsi su: cibo/vino/olio/caffè e distillati,oltre alle tecniche del servizio. Coinvolto nei progetti scolastici delle scuole elementari alla riscoperta dell’educazione alimentare e del galateo a tavola.

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Anno 1¡ n. 1 - maggio 2006 - € 3,50 ,50 (o omaggio)

Anno 2° n. 5 _ maggio 2007

(copia omaggio)

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Anno 1¡ n. 4 - settemb bre 2006 - (copia oma aggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 1¡ n. 5 - ottobre e 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 2° n. 4 _ aprile 2007

(copia omaggio)

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ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • GENNAIO 2013 • NUMERO 73 • ANNO VIII • www.ABRUZZOIMPRESA.IT • COPIA OMAGGIO

NUMERO

73

ISSN 1973-5383

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da maggio 2006 per 91 volte

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87

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Il primo e unico mensile dedicato Al Manager Per i protagonisti dell’economia regionale. Nelle 130 pagine della rivista trovano spazio le storie dei capitani d’impresa, gli articoli di attualità, quelli dedicati a innovazione, marketing, lavoro, enogastronomia, turismo e sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre uno spaccato sulle iniziative più rilevanti organizzate dagli attori economici della nostra regione. Le pagine di chiusura ospitano tematiche sul territorio, cultura, tradizioni, arte, musica e moda.

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