Dicembre-Gennaio 2015

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Abruzzo Impresa il mensile del manager • numero 92 • dicembre 2014 - gennaio 2015 • anno X • Copia Omaggio

numero

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Ti dà sempre un’emozione!

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direttore responsabile

Eleonora Lopes

redattori Marcella Pace, Laura Tinari, Denia Di Giacomo hanno collaborato a questo numero Lorenzo Pierfelice, Luigi Carunchio, Antonio Teti, Simone D’Alessandro, Filippo Paolini, Andrea Bonanni Caione, Elisa Antonioni, elena prizzi, francesca lupone, Nicola Boschetti, dante d’alfonso, Anna Cutilli, Pietro campanaro ufficio grafico

Fabio de Vincentiis editore ABRUZZO IMPRESA

Vincenzo Sulpizio

ufficio fotografico

CLIZIA FORCELLA

Coordinatore web-TV

Gianluigi Tiberi

stampa

D’Auria PRINTING Spa

editore

Fabio De Vincentiis

Abruzzo Impresa il mensile del manager

dic 2014 - Gen 2015 n°93

anno X

numero chiuso in redazione il 11 dicembre 2014

in copertina Fabrizio Togni e Guido Serafini foto di Christian Nuvolone

sito WEB

www.abruzzoimpresa.it

e-mail:

redazione@abruzzoimpresa.it grafica@abruzzoimpresa.it commerciale@abruzzoimpresa.it

indirizzo

Abruzzo Impresa SP. Lungofino complesso Ibisco B5/6 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

telefono e fax

t. 085 9508161 / f. 085 9508157

ABRUZZO IMPRESA è il mensile del manager, nato nel maggio 2006 da un’idea del presidente Fabio de Vincentiis. Servizi, interviste ai protagonisti dell’economia regionale, reportage che documentano le azioni volte a sostenere il mondo dell’imprenditoria sono i principali contenuti della rivista, diretta da Eleonora Lopes. Al corpo redazionale interno si aggiungono collaborazioni di alto profilo, espressione del mondo professionale e accademico abruzzese. Parlare d’impresa e finanza in maniera concreta e diretta, evitando tecnicismi, ha consentito ad ABRUZZO IMPRESA di conseguire negli anni ottimi risultati. Nelle pagine della rivista trovano spazio anche articoli dedicati alla innovazione, al marketing, al lavoro e allo sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre uno spaccato sulle iniziative organizzate dagli attori economici della nostra regione. Nelle pagine di chiusura si parla di arte, musica, moda, enogastronomia e attrattive turistiche della nostra regione. ABRUZZO IMPRESA tratta temi di strettissima attualità, incorniciati da una veste grafica sempre attenta alla tendenza del design e soprattutto ai contenuti. Il mensile ABRUZZO IMPRESA viene distribuito attraverso la spedizione in Posta Target.

ABRUZZO IMPRESA è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 22296 La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Copyright© 2006/2014 tutti i diritti riservati abruzzO IMPRESa - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte di ABRUZZO IMPRESA. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Servizio spedizioni Per informazioni scrivi a ABRUZZO IMPRESA servizio spedizioni SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 65013 Città Sant’Angelo - Pescara o invia una mail a spedizioni@abruzzoimpresa.it o invia un fax al numero 085.9508157 precisando il proprio recapito postale. Il servizio è aperto da lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00. La spedizione entrerà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. Il costo della spedizione dei 12 numeri del mensile ABRUZZO IMPRESA per tutto il territorio nazionale è di soli Euro 38,00. L’importo va versato tramite: bonifico bancario sul conto iban IT 12 X 05748 77252 100000002016 con causale “SPEDIZIONE ABRUZZO IMPRESA”. Il cambio dell’indirizzo dell’abbonato è gratuito. Informare almeno 30 giorni prima comunicando i nuovi dati e indirizzo completo. I dati relativi ai lettori sono utilizzati esclusivamente ai fini della spedizione postale, ABRUZZO IMPRESA garantisce riservatezza al trattamento dei dati ai sensi dell’art. 13 del D. leg. 196/2003. Il lettore può richiedere gratuitamente la rettifica dei dati scrivendo a ABRUZZO IMPRESA, SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara Il lettore può richiedere gratuitamente di non voler più ricevere la rivista scrivendo a ABRUZZO IMPRESA, SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

MEETING

Per affrontare insieme un futuro che si prospetta sempre più competitivo il meeting FARE IMPRESA ha il compito di far crescere il tessuto economico, politico e formativo regionale affinché possa finalmente conoscersi, confrontarsi e stringere interessanti rapporti. Il meeting FARE IMPRESA promosso ed organizzato dal mensile ABRUZZO IMPRESA, ha come obiettivo quello di affiancare e favorire la crescità di tutti i protagonisti dell’imprenditoria e della politica abruzzese. Nel corso della serata sarà consegnato il premio “Aquila Reale”, un riconoscimento al valore delle ultime copertine del mensile ABRUZZO IMPRESA.

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Un nuo vo mo n

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IL PRIMO BIO-SPUMANTE

METODO CLASSICO D’ABRUZZO

www.chiusagrande.it


sommario _ anno X n°93 _ dicembre 2014 - gennaio 2015

opinioni&rubriche finoaquituttobene editoriale ctrl s

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lavoro in corso a tutta formazione

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Anno nuovo 2015 Gocce d’Inchiostro Tendenze fatti persone Legittimità del doppio licenziamento Dall’istruzione alla formazione, un percorso no stop

primo piano Slow Food agroalimentare

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fiera agroalimentare ambiente

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Un Abruzzo da protagonista al Salone del Gusto Francesco e Gabriele Valentini, generazioni a confronto A Dubai l’Abruzzo c’è Farinetti da il via a “Eataly per l’Abruzzo” Contratti di fiume: salviamo il territorio Ambiente

cover story

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BPER

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Bper, il futuro va in una nuova Direzione

incarichi&carriere polo automotive/giovani commercialisti/Sanofi

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Ranalli / Perrotti / Zehnde

Provincia Pe/CCIAA Pe Anci Abruzzo

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Di Marco / Becci / Lapenna

Provincia Ch//Provincia Te Cantina Tollo

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Pupillo / Di Sabatino / Di Fabio

Confapi Abruzzo/Intesa S. Paolo/Confindustria Aq

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De Luca / Severini / Fracassi

Consulta Professioni/Mario Ngri Sud/Aned/Coldiretti

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Di Giuseppe / Fratocchi / Cianci / D’Alesio

credito&finanza

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Banca dell’Aquila

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Il valore delle banche locali

tematiche d’impresa fisco ict

141 00 76

creatività norme&leggi

48 50 52 54

Speranze concrete per la Voluntary disclosure Violazione dei dati personali in Internet: un inferno! Società della Trasparenza? Morte delle idee e delle relazioni Riforma della giustizia civile, tutte le novità

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sommario _ anno X n°93 _ dicembre 2014 - gennaio 2015

associazioni aziende aziende

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aziende concorsi cultura

focus 63 64 66 69 71 72

Associazione AIPE: il nuovo motore tecnologico del Made in Italy Ivan Pantalone: «Non vendiamo solo prodotti, ma troviamo soluzioni» Gli antichi sapori di Idac Dolciaria La Ico punta sul futuro Quattro giovani stiliste emergenti al Pitti Uomo 2015 Cultura e impresa in tempi di crisi

seminari&convegni

85

formazione GI Confindustria GI Confindustria Confindustria AIDP Confindustria

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Convegni

storie tecnologia meeting enologia premi enogastronomia storie

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Fatti. In Italia Un’onda di innovazione sull’Aquila Executive Program on International Business Bertolino incanta la platea degli HR A Teramo un seminario sulla “Generazione leadership” “È tempo di economia civile”

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Edizione da record per “Nonno Ascoltami!” Mario De Cecco compie 50 anni LIVE DIFFERENT a L’Aquila Meet in cucina, buona la prima Dalla vigna dello chef Romito nasce il Pecorino Feudo Antico per Casadonna Marramiero si aggiudica le 5 Sfere nella guida Sparkle 2015 Codice Citra: un semestre ricco di buon vino, cultura e innovazione Emidio Pepe: 50 anni di eccellenza enologica

buono e bello salus divino&nonsolo arte&co. arte&co.

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Abruzzo4export, formazione gratuita per internazionalizzare

eventi Maico

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tempo rubato traparentesi

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Le nuove frontiere del dimagrimento Natura alla riscossa Il fascino della Belle Epoque a Padova in una mostra di Corcos Cento opere in mostra per la prima antologica dedicata ad Alberto Chiarini “La vita è un viaggio” di Beppe Severgnini News in pillole

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fino a qui tutto bene Âť di Lorenzo Pierfelice

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gocce d’inchiostro editoriale

Eleonora Lopes, direttore

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n “Annus orribilis”, come è stato definito dallo stesso New York Times, quello della campagna olivicola italiana 2014, funestata dal maltempo e da vari batteri. Ne abbiamo parlato in un articolo con Francesco e Gabriele Valentini che hanno detto: «Quest’anno le piante sono state attaccate dalla mosca, e a questa si è aggiunta un’altra malattia provocata da un fungo, la lebbra dell’olivo, che ha danneggiato le piante provocando gravi defogliazioni e comportando un aumento di acidità dell’olio. Insomma, una raccolta davvero disastrosa». I dati attestano ad un calo di circa il 50% e come se non bastasse, in questi giorni si è aggiunto il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli. La notizia è stata confermata anche dal Ministero delle Finanze che ribadisce che il versamento dovrà essere effettuato in un’unica rata entro il 16 dicembre. Un ulteriore flagello per questo comparto che a causa del cambiamento climatico e non solo, sta vivendo grandissime difficoltà.

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l futuro è ecosostenibile, sì ma non per la città di Pescara che sceglie, in controtendenza con tutte le città del mondo, di riaprire al traffico una strada che si stava riconvertendo alla pedonalizzazione. Eh sì, perché dallo scorso 1 dicembre, Corso Vittorio Emanuele è stato riaperto alle automobili. Questa amministrazione ha perso l’occasione di educare e sensibilizzare i suoi cittadini all’importanza della pedonalizzazione nel centro urbano per un mondo più sostenibile e meno inquinato. Sappiamo bene che c’è una sentenza del Tar Abruzzo che ha accolto i ricorsi presentati dalla Confcommercio Pescara e da due commercianti in merito ai lavori di riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele e della strada alternativa realizzata nell’area di risulta. Ma siamo anche convinti che un’altra soluzione legale e nello stesso tempo eco friendly poteva essere certamente trovata.

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urgo, Rete8, Martelli, Brico sono solo alcune delle aziende che hanno annunciato in questi giorni i licenziamenti di alcuni dipendenti. Non si preannuncia dunque un Natale sereno per molti lavoratori abruzzesi, la situazione di queste imprese, se pur diversa tra loro, resta preoccupante e soprattutto non ancora definita. Il destino di questi operai è appeso ad un filo. Con una condizione del lavoro così difficile e precaria, è prevedibile che lo shopping natalizio anche quest’anno registrerà un segno negativo. Ci attendono delle feste all’insegna della spending review: minori consumi, commercianti delusi dal flusso di acquirenti e regali ridotti al minimo indispensabile. E alla costante perdita del potere d’acquisto delle famiglie, si aggiunge una pressione fiscale sempre più elevata. A tutti i lettori di Abruzzo Impresa, il nostro più sentito augurio per un Sereno Natale.

direttore@abruzzoimpresa.it

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REGIONE E DIREZIONE REGIONALE BENI CULTURALI PER L’ABRUZZO INSIEME PER VELOCIZZARE I PAGAMENTI ALLE IMPRESE

Un accordo tra Regione Abruzzo e Ministero dei Beni Culturali per il disbrigo delle pratiche relative ai pagamenti delle ditte che hanno eseguito i lavori di recupero e di ricostruzione dei beni danneggiati dal terremoto del 2009. A firmarlo all’Aquila, sono stati il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e il responsabile della Direzione Regionale dei Beni Culturali per l’Abruzzo, Francesco Scoppola. Così la Regione potrà fornire in avvalimento alla Direzione Regionale tre unità tecniche di proprio personale, su base volontaria, per l’esame delle pratiche e per il relativo procedimento di liquidazione. Dalla data del suo insediamento fino ad oggi, secondo quanto dichiarato da Scoppola, sono state liquidate circa 230 fatture a beneficio di altrettante imprese. «Da un lato –ha detto D’Alfonso- c’era l’affanno della Direzione Regionale a fronteggiare l’emergenza dei pagamenti di lavori già svolti, dall’altra una istituzione, la Regione Abruzzo, che si trova in una momentanea abbondanza di personale». SI LAVORA PER L’OSSERVATORIO BANCARIO REGIONALE

Un incontro con i sindacati dei bancari (Fiba-Cisl, Fisac- Ccgil, Uilca-Uil, Sindacato autonomo Fabi Segreteria Ugl, Sindacato autonomo Dircredito) per concordare la procedura che porterà alla nascita dell’Osservatorio bancario regionale, previsto a breve. L’Osservatorio dovrà monitorare il sistema del credito in Abruzzo e le politiche di servizio. Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, alla luce delle vicende che hanno coinvolto alcuni tra i più importanti Istituto di credito abruzzesi, ha spiegato di voler evitare «indifferenza e minimalismo», annunciando anche la nascita di una norma regionale «per colmare un vuoto, allo scopo di evitare il rimpicciolimento del proprio sistema bancario e la convocazione degli Stati generali di questo sistema, per determinare una grande operazione trasparenza, pur nella distinzione dei ruoli coinvolti». PRIMO DISTRETTO MONTANO

Un progetto turistico che mette insieme territorio e persone, che vuole essere punto di riferimento nazionale di un modello capace di creare valore aggiunto per il turismo. Nasce sotto questi auspici il percorso politico e amministrativo che porterà alla nascita, proprio in Abruzzo, del primo distretto turistico montano nazionale del Gran Sasso d’Italia. Il progetto è stato presentato a Santo Stefano di Sessanio, al ministro del Turismo, Dario Franceschini, dal presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, e dal vicepresidente Giovanni Lolli. «Un modello di sviluppo turistico corrispondente esattamente al modello di sviluppo turistico che noi abbiamo in mente per il resto del Paese» ha detto il ministro Franceschini. Le linee e i confini del distretto montano sono stati disegnati da Lolli, «Un’idea univoca che significa soprattutto pensare e progettare insieme. Per la prima volta si tratta di un progetto che parte dal basso, dalle associazioni, dai comuni e dai cittadini che quotidianamente vivono il Gran Sasso». IL GAL GRAN SASSO VELINO PROMUOVE L’ABRUZZO… A BRUXELLEs

Il GAL GRAN SASSO-VELINO, organizzazione formata da soggetti pubblici e privati che ade-

riscono al Piano di Sviluppo Locale con lo scopo di gestire gli interventi previsti dal programma europeo LEADER di aiuto alle aree rurali ricomprese nel territorio dell’Unione, lancia il progetto “L’Abruzzo A Bruxelles”. Il Progetto nasce per promuovere il prodotto Abruzzo interno nella sua complessità in primis presso grande pubblico della Comunità Europea e poi presso la platea del Belgio con particolare riferimento agli emigranti abruzzesi nel tentativo di incentivare il turismo etnico di ritorno. Si vuole così mettere nelle condizioni la sede della Regione Abruzzo di poter realizzare eventi per la promozione e la commercializzazione dei prodotti del turismo (ambientale, religioso ed artistico), dell’eno-gastronomia, dell’artigianato tipico, delle tradizioni e del folklore del territorio GAL.

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tendenze fatti persone

VERRIGNI PRESENTA LO “SPAGHETTO AL VOLO”

X Materia prima italiana, una sapiente trafilatura in bronzo ed un’essiccazione lenta. A questo si aggiunge un piccolo segreto che permette che la permeazione dell’acqua avvenga più velocemente e quindi la cottura diventi magicamente più rapida. È così che in casa Verrigni nasce lo “spaghetto al volo” che cuoce in 3 minuti. Già lo scorso anno l’amico stellato Ettore Bocchia nella splendida cornice di Villa Serbelloni a Bellagio aveva ispirato questo nuovo gioiello di casa Verrigni e da un’attenta e puntuale ricerca è nato lo spaghetto al volo. Lo scopo è non sacrificare il palato perseguendo la necessità di soddisfare una ristorazione di alto livello ma al servizio di brunch veloci e numerosi. Lo spaghetto, ideato per coniugare l’esigenza di qualità, gusto e tempi brevi, è stato presentato insieme a Verrigni dallo chef Marcello Spadone patron del ristorante La Bandiera, stella Michelin, presso il temporary store del pastificio rosetano in Piazza della Rinascita a Pescara. Il Pastificio Verrigni venne fondato nel 1898, quando riforniva le nobili famiglie di Rosburgo, l’odierna Roseto degli Abruzzi, delle sue pregiate paste artigianali. La qualità superiore della pasta Verrigni, ottenuta dalla macinatura dei grani con macine a pietra, impastata con l’acqua del Gran Sasso ed essiccata all’aria, appesa alle canne di bambù, cominciò ad essere riconosciuta anche in altre regioni italiane, tanto da determinare la sperimentazione di metodi di essiccazione attraverso l’utilizzo di “camerini”, dotati di ventilatori a corrente e di fonti di calore necessarie a creare una temperatura costante. Con la stessa passione dei fondatori nel 2008 Gaetano Verrigni e la moglie Francesca Petrei Castelli, hanno assunto la guida dell’azienda. RED ACADEMY: a San Vito corsi professionali e master nel settore enogastronomico

Con un evento in grande stile che ha visto la partecipazione, come special guest, dello chef stellato Mauro Uliassi, ReD Academy ha presentato il nuovo calendario di corsi indirizzati a quanti intendano avviare un percorso professionale nel settore enogastronomico e ai professionisti che desiderino invece approfondire le tecniche acquisite e specializzarsi in una tematica specifica con appositi master. Tutto si è svolto a San Vito Chietino, negli spazi ReD, dove, con il supporto di attrezzature all’avanguardia, hanno luogo le attività didattiche tenute da chef, maestri pasticceri, pizzaioli e maestri gelatieri di indiscussa fama, nonché da divulgatori, specialisti del settore food, nutrizionisti e giornalisti enogastronomici. Il calendario corsi, periodicamente aggiornato, è consultabile su redacademy.it. IL GRUPPO BALTOUR ACQUISTA 25 NUOVI AUTOBUS

Oltre otto milioni di euro. È quanto ha investito il Gruppo Baltour per acquistare 25 nuovi

autobus “Neoplan Cityliner” a impiegare sulle linee nazionali. Cinque dei nuovi mezzi sono stati consegnati tra luglio e settembre, dieci in ottobre e gli altri dieci arricchiranno il parco mezzi aziendale nel mese di marzo 2015. Si tratta di autobus di ultima generazione, tutti dotati di motori Euro 6 a tecnologia innovativa, che consentono consumi ulteriormente contenuti ed emissioni ridotte a livelli infinitesimali, a dimostrazione della continua attenzione dell’azienda anche agli aspetti ambientali. «Siamo da sempre convinti – dichiara il presidente del Gruppo Baltour, Agostino Ballone – che investire nella tecnologia, soprattutto se questa è al servizio della sicurezza e del comfort dei nostri clienti, sia un dovere oltre che una opportunità per gli imprenditori del nostro settore. È nostra intenzione elevare sempre di più la qualità dei nostri servizi e l’impegno per l’ecologia e l’ambiente. Così come i nostri ingegneri informatici lavorano ogni giorno per rendere i nostri sistemi tecnologici e software sempre più all’avanguardia». “Cityliner” offrono climatizzazione computerizzata, sedili ergonomici con tessuti di rivestimento imbottiti e prese elettriche per ciascun passeggero, sedute ulteriormente distanziate per un viaggio sempre più comodo (da segnalare l’eliminazione del quinto posto nell’ultima fila) e wi-fi gratuito. Molto innovativi anche i sistemi di sicurezza grazie al lane guard system (LGS) per il controllo della corretta posizione del veicolo nella corsia e al maximum speed control (MSC) per il controllo della velocità di marcia.

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GUIDA L’ESPRESSO, PREMIO SPECIALE PER NIKO ROMITO CHE SALE AL II° POSTO

Un nuovo riconoscimento per lo chef tristellato abruzzese, Niko Romito. Il suo ristorante, Reale Casadonna di Castel di Sangro, ha conquistato il premio speciale Il Pollenza, relativo ai miglioramenti più significativi nella Guida L’Espresso. Nell’edizione 2015 il Reale si aggiudica un 19,50/20: il secondo miglior punteggio nel Centro-Sud, il migliore emerso quest’anno. Al vertice della graduatoria con Tre Cappelli - punteggio compreso da 18 e 20/20 - il Reale di Niko e Cristiana Romito si affianca così a La Pergola (Roma) di Heinz Beck, Le Calandre (Rubano) di Massimiliano Alajmo, e Piazza Duomo (Alba) di Enrico Crippa stabili a 19,50. L’Abruzzo vanta buoni risultati anche nella fascia tra 15 e 16 ventesimi con Un Cappello/cucina molto buona. Conquistano il punteggio di 16 il ristorante a Bandiera della famiglia Spadone a Civitella Casanova e il Café Les Paillottes a Pescara, e conferma i suoi 16 punti anche Villa Maiella della famiglia Tinari a Guardiagrele. A 15,5 si conferma Al Metrò dei fratelli Fossaceca a San Salvo. Promossi a 15/20 L’Arca di Alba Adriatica, il Ritrovo d’Abruzzo di Civitella Casanova e Zunica 1880 a Civitella del Tronto; confermati a 15 anche l’Angolino da Filippo a San Vito Chietino, Beccaceci a Giulianova, Cipria di Mare a Teramo, L’Angolo d’Abruzzo a Carsoli, Magione Papale a L’Aquila, Osteria degli Ulivi a Montorio al Vomano. Giudizio di “cucina interessante, con un punteggio tra 14-14,5/20 quello conferito anche a Lucia a Giulianova, Elodia a L’Aquila ed Esprì a Colonnella. Ferma a 14,5 Locanda Manthonè a Pescara. Si affacciano con 14/20 Mammaròssa di Avezzano e Bottega Culinaria Biologica di San Vito Chietino, assenti nella precedente edizione. Ferma a 14 l’altra batteria composta da Grotta dei Raselli a Guardiagrele, Il Sestante a Martinsicuro, La Conchiglia d’oro a Pineto, Manetta e Vecchia Marina a Roseto. Scende a 14 La Corniola a Pescocostanzo.

RUSTICHELLA D’ABRUZZO LANCIA RAPIDA, LA PASTA CHE SI CUOCE IN 90 SECONDI

Spaghetti da cuocere in appena 90 secondi. È la novità proposta dal pastificio Rustichella d’Abruz-

zo e presentata a New York da William Zonfa, giovane chef aquilano che ha già ricevuto una stella Michelin. li spaghetti “Rapida”, secondo quanto spiegato dall’amministratore delegato di Rustichella, Giancarlo D’Annibale hanno una «particolarità, un taglio sottilissimo al centro dello spaghetto, praticamente invisibile a occhio nudo. Con la cottura, che tende a gonfiare la pasta, il taglio si richiude e il gioco è fatto». Per lanciare il futuristico prodotto, Zonfa al The Carriage house center ha cotto gli spaghetti di fronte ad un grande timer, accompagnandoli ad antipasto e dessert dai sapori abruzzesi. Gli spaghetti al porro fondente con zafferano, guanciale croccante e pecorino sono stati serviti dopo un aperitivo a base di fiore di zucca in tempura di zafferano, polpettine croccanti di pecorino con piselli e basilico e focaccia di patate con aria di ventricina e prima di un brûlé di zafferano con carpaccio di olive nere e gelato al timo, accompagnato da pasticceria di ferratelle, bombe e parrozzo. «Sono solo due gli ingredienti che costituiscono questo alimento: semola e acqua – ha spiegato D’Annibale-. Abbiamo fatto in modo che il piatto nazionalpopolare incontrasse tutti, anche chi si accontenta di uno snack veloce per la pausa pranzo».

DELVERDE SUL SOLE 24 ORE

Il pastificio Delverde è stato inserito dal Sole 24 Ore nella guida alle 101 imprese italiane che

hanno fondato la loro forza sull’internazionalizzazione, diventando «portabandiera ed esempio della vitalità dell’imprenditoria italiana». Un motivo di orgoglio per l’azienda di Fara San Martino che a novembre ha anche presentato Dispens@gusto, un portale e-commerce nato dalla partnership con il gruppo Sigma, leader nella distribuzione organizzata, e con la Comunità San Patrignano, Ong che accoglie persone con problemi di tossicodipendenza, affermatasi anche come azienda produttrice di eccellenze agroalimentari. Ad oggi ci sono già 70 referenze inserite nella piattaforma web, potenzialmente aperta ad altre realtà che condividano la stessa passione per l’eccellenza e per l’italianità dei suoi promotori.

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tendenze fatti persone

314 LE INCOMPIUTE IN ABRUZZO

A rivelare questa “triste” realtà il “Libro bianco delle incompiute”, che elenca le tante opere non fruibili dalla collettività, distinte in “incompiute” e “non completate”. 314, dunque, e riguardano soprattutto la viabilità stradale, ferroviaria e le infrastrutture in tutte le province. Dati illustrati dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Donato Di Matteo, e da Carmen Ranalli, coautrice del Libro. Sui 305 comuni contattati solo il 43,28% ha inviato un riscontro e di questi circa il 40% ha indicato la presenza di una o più opere incompiute. Le aree tematiche individuate sono l’edilizia scolastica, l’edilizia sanitaria, l’edilizia sociale, culturale e di culto, l’impiantistica sportiva, il risanamento ambientale e urbano, viabilità stradale, ferroviaria, infrastrutture. A registrare una maggiore richiesta è la provincia di Pescara (193), seguita da Chieti (149), L’Aquila (180) e Teramo (90). «Se queste opere fossero state completate -ha detto Di Matteo- avrebbero concorso alla crescita e allo sviluppo della nostra regione. Dopo questo rilievo dovremo capire quali sono quelle strategiche su cui concentrare il nostro maggior impegno, sicuramente l’edilizia sanitaria e quella scolastica».

MARIANO MONACO RINNOVA L’IMMAGINE AZIENDALE DEL SUO GRUPPO

È un restyling completo quello che la storica impresa di Mosciano Sant’Angelo, nata nel

1959 grazie a Bruno Monaco e ora condotta da Mariano Monaco, sta vivendo in questo periodo. L’idea dell’intero progetto di rinnovo del logo del gruppo societario attualmente composto da 4 imprese con un totale di otto punti vendita, distinte dai marchi: EUROMOBILI, MOMA centro cucine Lube, MARAS Shop Calligaris e MYbigSofà divani di qualità, nasce dall’esigenza di comunicare e far comprendere la robustezza, la solidità e l’affidabilità del gruppo che, in un contesto economico e sociale di agitazione e affanno, rimane saldo ai principi di qualità, servizio e specializzazione. Simbolo indiscusso della nuova immagine aziendale è la lettera M. La M di mobili, core business del gruppo; la M di Mosciano, con la sua tradizionale vocazione mobiliera; la M di Monaco, che dal 1959, con capacità artigiana e intuizione imprenditoriale, ha creato una realtà commerciale solida e riconosciuta; infine la M di Mariano, la nuova generazione, che con passione e competenza ha permesso che l’azienda familiare crescesse e diventasse un gruppo proiettato nel futuro. «Nonostante il momento difficile – dichiara Mariano Monaco, che è anche consigliere nazionale di Federmobili - che sta attraversando il comparto del mobile, credo sia importante essere coerenti con la propria storia, perseguendo con tutto l’impegno possibile gli obiettivi programmati».

BCC DI CASTIGLIONE MESSER RAIMONDO E PIANELLA, NUOVO SPORTELLO A PESCARA

Si è tenuta il 14 ottobre l’inaugurazione dell’Ufficio di Rappresentanza in Via Nazionale Adriatica Nord 16, angolo Via Cadorna, della BCC di Castiglione Messer Raimondo e Pianella. Dopo quello aperto a maggio in via Venezia, arriva così il secondo sportello ad alta automazione. Comunemente definiti “ATM intelligenti”, questi sportelli permettono alla clientela di svolgere operazioni di versamento banconote e assegni, prelievo, ricariche telefoniche e ricariche carte prepagate. All’interno dell’Ufficio di Rappresentanza è presente un addetto con funzioni di supporto allo svolgimento delle operazioni. La banca prosegue così nel programma di ampliamento nel comune di Pescara che prevede l’apertura, nei prossimi mesi, di uno sportello anche nella zona di Pescara Colli. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione della banca ha deliberato già dal 5 luglio scorso l’apertura al sabato mattina per la Filiale di Penne, fornendo così un maggior servizio alle attività e ai clienti presenti su quel territorio. 15


Carlo Petrini presidente Slow Food

Un Abruzzo da protagonista al Salone del Gusto Molta affluenza al nostro padiglione per l’edizione 2014 del Salone del Gusto e Terra Madre che si è svolta come di consueto a Torino » a cura della redazione

«L

e migliaia di persone che si riuniscono a Torino da ogni parte del mondo sanno che qui non si parla semplicemente di cibo, ma si discute del loro avvenire». Così ha esordito Carlo Petrini, Presidente di Slow Food, tagliando il nastro dell’edizione 2014 del Salone del Gusto e Terra Madre. E guardando immediatamente in direzione Milano, ha aggiunto: «Spero che anche l’Expo prosegua su questa scia, trovi un’anima e non sia solo una vetrina del made in Italy per il mondo. Mi piacerebbe diventasse un momento di confronto, un’agorà dove discutere e sottoscrivere impegni riguardanti la biodiversità, l’alimentazione come diritto di tutti, la dignità del

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mondo contadino, gli sprechi alimentari, la malnutrizione». Il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, incassando le proposte di Petrini e rilanciando le speranze per un’Expo da cui emergano le questioni centrali per nutrire il pianeta, ha indicato quattro sfide per il suo dicastero nei confronti delle piccole e medie imprese agricole: «Crediamo che per l’agricoltura del futuro si debba investire in un reddito maggiore, un’organizzazione più forte, la difesa della biodiversità in quanto ricchezza e una maggiore presenza dei giovani in campo agricolo, che oggi rappresentano solo il 5%». Ma passiamo all’Abruzzo che in questi cinque gior-


Primo piano

27 eventi realizzati nel nostro ni ha avuto un flusso costante di spazio espositivo - ha detto il neo visitatori, e anche alcuni ospiti presidente di Slow Food Abruzillustri. A visitare il nostro colozo, Eliodoro D’Orazio- che ha ratissimo stand curato da Slow evidenziato tre appuntamenti food Abruzzo e Molise sono particolari. Il primo sulla geoloarrivati infatti, oltre al direttore gia dei vini, il secondo sul piatto del quotidiano La Stampa Mario Lo stand di Slow Food Abruzzo e Molise delle Virtù, con un filmato proCalabresi, l’ex ministro dell’Inmozionale, e ovviamente, quello della presentazione tegrazione Cecile Kyenge, il sottosegretario con dedel libro sul Montepulciano d’Abruzzo. «È una scellega alla Pesca Silva Velo, Sergio Cofferati europarta importante quella di editare un volume su questo lamentare Pd ed ex segretario della Cgil e Andrea vino – ha continuato D’Orazio – e adesso l’auspicio Oliviero, vice ministro dell’Agricoltura. è che in futuro ci possa essere un altro volume legato «C’è stato un buon riscontro per l’Abruzzo, con una ai vini d’Abruzzo». marea di visitatori – ha commentato soddisfatto RafUn viaggio nel mondo del Montepulciano d’Abruzzo, faele Cavallo, segretario Slow food Abruzzo e Moosservato nei suoi territori di elezione, cinque capitolise – e le attività promosse sono state molto partecili che ripercorrono le Strade del vino attualmente pate. Tra gli aspetti che quest’anno sono stati messi presenti in Abruzzo. È la sintesi del libro «Montemaggiormente in evidenza, c’è l’idea di rilanciare pulciano d’Abruzzo – un grande vino» di Slow Food l’agricoltura familiare, quella agricoltura che difende Editore, presentato al Salone del Gusto di Torino con al meglio la biodiversità alimentare». Fabio Giavedoni, curatore di Slow Wine, e Tonino «La vetrina del Salone del Gusto si è rivelata un’occasione importante di promozione per l’Abruzzo, con Verna, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini

Pastificio Garofalo, Lavazza e Niko Romito Formazione insieme per una colazione da bomba Esordisce al Salone del Gusto di Torino “Colazione da Garofalo”, una divertente iniziativa nata dalla collaborazione fra il Pastificio Garofalo e Lavazza che ha dato la possibilità ad un ristretto numero di visitatori di fare una gustosa colazione con le celebri bombe fritte preparate dai ragazzi della Niko Romito Formazione accompagnate da un caffè o un cappuccino Lavazza. Prima dell’apertura, Garofalo e Lavazza hanno offerto una colazione davvero speciale a circa 150 persone che si accingevano a visitare il Salone del Gusto. Solo pochi fortunati sono riusciti ad accaparrarsi una delle più ambite colazioni gourmet: Le bombe fritte realizzate da Spazio sono, infatti, conosciute ed apprezzate da coloro che amano la cucina dello chef del Ristorante Reale e che ne conoscono la storia personale.

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Lo stand dell’Azienda Agricola D’Alesio di Città Sant’Angelo

Da sinistra: Raffaele Cavallo, Fabio Giavedoni, e Tonino Verna

d’Abruzzo. La presentazione del volume è stata uno degli eventi principali della partecipazione della Regione Abruzzo al Salone del Gusto di Torino. Il libro sul Montepulciano d’Abruzzo, che vanta una prefazione scritta da Carlo Petrini, propone in ogni capitolo un approfondimento agronomico, geografico e paesaggistico sulle caratteristiche di ogni singola zona di produzione, al quale fa seguito una narrazione degli elementi storici e di cultura popolare. Grande affluenza di pubblico e notevole apprezzamento hanno premiato anche le qualità agroalimen-

tari del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga rappresentate al Salone del Gusto di Torino. Qui, infatti, attraverso molteplici attività divulgative, svolte dagli stessi tecnici del Parco all’interno dello stand della Regione Abruzzo, l’Ente ha avuto l’occasione di valorizzare e far conoscere al grande pubblico internazionale della manifestazione promossa da Slow Food, qualità e contenuti dei numerosi progetti svolti in collaborazione con gli operatori agricoli e zootecnici dell’area protetta

A Torino presentato il progetto Spazio Eataly Roma Al Salone del Gusto Terra Madre è stato presentato alla stampa il progetto Spazio a Eataly Roma. Alla conferenza hanno partecipato i due protagonisti Niko Romito e Oscar Farinetti. Spazio è il ristorante-laboratorio della Niko Romito Formazione, la Scuola di Alta Gastronomia che lo chef 3 stelle Michelin ha aperto due anni fa all’interno di Reale|Casadonna a Castel di Sangro. Un modo per ampliare la proposta formativa della Scuola dando ai giovani cuochi la possibilità di mettere davvero le mani in pasta nel mondo del lavoro. La formula di ristorazione di Spazio è fresca, dinamica e temporary: dopo Rivisondoli (nei vecchi locali del Reale), il resort di Capofaro di Tasca d’Almerita, Spazio dal 21 novembre approderà al terzo piano di Eataly Roma.

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Francesco Paolo Valentini con il figlio Gabriele

Francesco e Gabriele Valentini, generazioni a confronto Partendo dall’ultimo successo ottenuto sulla Guida dell’Espresso, dove il Trebbiano Valentini si è classificato primo, un excursus sul vino, sull’olio passando per il problema del cambiamento climatico, sentendo anche il pensiero del figlio Gabriele

C

» di Eleonora Lopes - foto concesse dalla famiglia Valentini

hi conosce Francesco Paolo Valentini sa che è molto riservato e non ama apparire, ma per noi ha fatto un’eccezione, e gliene siamo grati. Lo spunto per l’intervista nasce da un’occasione importante: la prima volta nelle 14 edizioni della Guida dell’Espresso, (finora aveva assegnato il voto massimo solo a vini rossi) che a classificarsi primo è un bianco, proprio il mitico trebbiano Valentini, solo uve autoctone e metodi naturali in vigna e in cantina. Ma c’è un’altra eccezione che Francesco ha fatto per noi, a questa piacevole chiacchierata che abbiamo fatto, (con lui si impara sempre qualcosa) oltre alla moglie Elena, ha partecipato anche il figlio Gabriele,

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che in anteprima ci ha raccontato del suo ingresso nell’azienda di famiglia che pianta viti dal 1600. 21 anni, Gabriele studia Economia e Commercio. È nato tra le vigne e gli ulivi di nonno Edoardo, a 18 anni la sua prima vendemmia. «Ammetto di sentire –ci dice Gabriele-, una grande responsabilità sulle spalle, la nostra è una realtà storica che segue da sempre una filosofia rigorosa e senza compromessi. Nonostante io stia crescendo nell’era della tecnologia, non intendo snaturare l’identità aziendale, ma laddove sarà necessario, penso ad esempio alla produzione dell’olio, mi piacerebbe apportare elementi innovativi». «I miei genitori mi hanno insegnato che il primo va-


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lore –continua il giovane Valentini- nel lavoro è l’onestà, verso se stessi, i clienti e i collaboratori». Oggi i vini Valentini sono considerati tra i migliori italiani al mondo, ma non è stato sempre così. Negli anni 60’, 70’ i loro vini non sempre venivano capiti. «Veronelli (celebre la sua frase “Il peggior vino contadino è migliore del miglior vino d’industria”) fu uno tra i pochi –ci dice Francesco- ad apprezzare e capire il vino di mio padre». «Io osservavo spesso mio nonno in cantina, -racconta Gabriele- lui mi ha trasmesso due grandi concetti: mai rinunciare alla qualità e mai arrendersi di fronte alle difficoltà». Il pallino di Francesco, chi lo segue lo sa, è il cambiamento climatico, caldi e freddi improvvisi e anomali che danneggiano il terreno e il suo raccolto. La causa è l’uomo e le sue attività sregolate. «I miei vini –ci dice Francesco– sono artigianali, nel pensiero e nella produzione, quindi sempre diversi. Io lotto ogni giorno con il cambiamento climatico, disastri dei quali nessuno sembra avere responsabilità. La natura non è né buona né cattiva, sono gli uomini ad interferire». Ma la natura è più forte dell’uomo e vince sempre. È “madre e matrigna“ per dirla alla Leopardi. Il cambiamento climatico condiziona gli eventi meteorologici ovunque, e allora ci viene spontanea una riflessione triste e malinconica: se la natura a causa della mano dell’uomo non riuscirà a dare i suoi frutti, Valentini potrebbe smettere di produrre il suo vino! «Non sono l’unico a produrre vino artigianale, –ci tiene ad evidenziare Valentini– ci sono tanti miei colleghi che lavorano come me. La vendemmia di quest’anno ad esempio è stata difficilissima, molto probabilmente non farò il Montepulciano, a mio avviso l’uva non ha raggiunto la sufficiente maturazione fenolica. La vigna non riesce ad adattarsi ai mutamenti del clima, la concentrazione zuccherina è in contrasto con i vinaccioli ancora verdi».

Ma la vera passione di Francesco, alla fine cel’ha confessata, è l’olio per il quale ha in serbo un progetto molto importante. «Io sono tradizionalista per la produzione del vino, -ci spiega- ma molto innovativo per l’olio». Durante la lavorazione infatti, Valentini preferisce l’utilizzo della centrifuga che serve a separare completamente l’olio dall’acqua di vegetazione migliorandone la qualità. Il risultato è un verde, intenso, una vera spremuta d’olive. «Quest’anno le piante –ci raccontano preoccupati padre e figlio– sono state attaccate dalla mosca, e a questa si è aggiunta un’altra malattia provocata da un fungo, la lebbra dell’olivo, che ha danneggiato le piante provocando gravi defogliazioni e comportando un aumento di acidità dell’olio. Insomma, una raccolta davvero disastrosa». In Italia ci sono circa 450 varietà di piante di olivo, di cui circa 25 solo in Abruzzo. In Spagna, paese famoso per la produzione dell’olio, solo 15. «L’olio extra vergine d’oliva –dice Francesco- è a mio avviso la vera bandiera del made in Italy e invece l’olio importato in Italia è maggiore di quello che produciamo. Quello importato naturalmente non è italiano, non è di qualità e costa meno e noi produttori ovviamente non possiamo competere con quei prezzi, per questo è importante informare ed educare il consumatore. Nonostante a qualcuno possa dare fastidio, io porterò avanti le mie idee, le mie battaglie sul made in italy e soprattutto le mie preoccupazioni sul cambiamento climatico». «Condivido in pieno -conclude Gabriele- le battaglie che i miei genitori stanno portando avanti con coraggio. L’Italia non può permettersi di perdere questa partita, il suo patrimonio si fonda su agricoltura, arte e turismo che vanno assolutamente tutelati, ed è ai giovani come me che bisogna trasmettere questo messaggio»

Un particolare dell’uva Montepulciano

Elena al controllo dell’ulivo

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Lo spazio dell’Italian Cuisine World Summit all’interno della Fiera

A Dubai l’Abruzzo c’è All’Italian Cuisine World Summit 2014 che si è svolto a Dubai dal 7 al 20 novembre, presenti alcune aziende abruzzesi. Tra gli chef, unico tre stelle Michelin presente, Niko Romito » di Eleonora Lopes

L’

Abruzzo è volato a Dubai all’Italian Cuisine World Summit. Al prestigioso evento che riguarda cibo, beverage e lifestyle italiano, diretto dal giornalista enogastronomico Rosario Scarpato era presente anche la nostra regione con le aziende Valle Reale di Popoli e Tenuta Zuppini di Torricella Sicura. L’Italian Cuisine World Summit è un evento itinerante, giunto alla sesta edizione, promosso da It chefs Gruppo Virtuale Cuochi Italiani, il network di oltre 2.200 cuochi, ristoratori e culinary professional italiani, che lavorano in 70 paesi del mondo. Dal 7 al 20 novembre, 17 tra i più grandi chef stellati

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italiani erano a Dubai per fare il punto sulla cucina italiana insieme a tanti colleghi provenienti da ogni parte del mondo: 13 giorni in cui gli chef del gruppo hanno raccontato un mondo di sapori, suggestioni e nuove ricerche della cucina italiana. Dopo la serata di Gala, svoltasi nella splendida cornice del Rixos, per tutta la durata della kermesse, gli chef si sono alternati tra cene nei ristoranti più blasonati di Dubai e corsi professionali per il pubblico di settore. Unico chef 3 stelle Michelin invitato a questa edizione è Niko Romito, che ha presentato agli ospiti di Dubai i sapori e i profumi della sua raffinata cucina. Lo chef di Castel di Sangro, ha cucinato nel ristoran-


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Romito con gli chef del ristorante italiano all’Armani Hotel

Rosario Scarpato direttore del Summit con il console generale Favilli

te italiano dell’Armani Hotel a Dubai all’interno del Burj Khalifa, l’affascinante torre più alta del mondo, insieme allo chef del ristorante Alessandro Salvatico e il direttore di tutti i ristoranti dell’Armani Emiliano Bernasconi. L’Armani Hotel Dubai, disegnato dallo stesso Giorgio Armani, oltre al ristorante italiano ha infatti all’interno 6 ristoranti che spaziano dalla cucina giapponese a quella indiana senza trascurare i sapori mediterranei, una realtà unica a Dubai che rappresenta l’eleganza e lo stile italiano. «E’ stata una bellissima esperienza –ci ha detto Niko Romito- per me cucinare in questa splendida location, elegante, sofisticata ma nello stesso tempo minimal ed essenziale, come lo stile Armani. Io e miei ragazzi siamo stati accolti meravigliosamente da tutto lo staff e in particolare dagli chef Alessandro ed Emiliano.

E’ stata un’esperienza professionale unica, di grande confronto, e di questo ringrazio il summit per avermi invitato». Anche noi di Abruzzo Impresa, presenti al Summit, grazie alla speciale accoglienza degli chef Salvatico e Bernasconi, siamo riusciti a fotografare il dietro le quinte della cena con Romito in una location a dir poco magica. (Le foto continuano a pagina 128) Ma torniamo all’evento. In quei giorni contemporaneamente al Summit si teneva anche lo Speciality Food Festival, manifestazione, con cadenza annuale, considerata tra i più importanti appuntamenti internazionali per gli operatori del settore food&beverage. Per l’occasione il Summit organizzato da Scarpato aveva uno stand nel quali gli chef si sono alternati in vivaci cooking show. Presenti in un padiglione ac-

I titolari di Delixia srl di Spoltore alla Fiera di Dubai

Lo stand dell’azienda Pelino

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canto a quello del Summit, anche hanno il vantaggio di poche l’azienda Pelino di Sulmona ter offrire prodotti di cui il e Delixia di Spoltore. Un’opmercato locale riconosce e portunità importante per tutte apprezza l’alto livello qualile aziende che lavorano nel settativo. Ma  in  rappresentantore food&beverage che hanno za  dell’Abruzzo  non  c’erano avuto la possibilità di partecisolo aziende e chef, ma anche la pare con i propri prodotti e prosocietà d’internazionalizzazione muoverli in una vetrina unica. d’impresa BelieveNstart fonGli chef dell’Italian Cuisine World Summit 2014 Gli Emirati Arabi Uniti indata da due professionisti di Pescara Alessandro Cianfrone e Roberto Giammarco. fatti, importano circa il 90% dei prodotti aliBelieveNstart è una new-company nata dall’unione di mentari, degli alimenti finiti e degli ingredienti e professionisti operanti nei settori finanziari, industriarappresentano dunque un Paese particolarmente li e di internazionalizzazione d’impresa interessante per le imprese italiane del settore,

Un’immagine della serata di apertura del Summit

Roberto Giammarco e Alessandro Cianfrone titolari di BelieveNstart

L’associazione, ASSORETIPMI ha scelto come delegato per gli Emirati il pescarese Alessandro Cianfrone ASSORETIPMI è un’associazione in forte crescita e che conta circa 1000 aziende iscritte ed ha lo scopo di promuovere lo sviluppo imprenditoriale, soprattutto attraverso il perseguimento, la nascita e lo sviluppo delle reti di imprese, fondandone la crescita sui principi della professionalità, dell’etica e della responsabilità sociale di impresa. Per rappresentare la delegazione degli Emirati Arabi Uniti è stato scelto il pescarese Alessandro Cianfrone, consulente esperto nell’internazionalizzazione d’impresa e manager di rete «Un insieme di energia positiva regna negli Emirati, grazie non solo alla popolazione locale, ma anche ai numerosi residenti di altre nazionalità, che contribuiscono in maniera sostanziale alla grandiosa economia UAE – ha affermato Alessandro Cianfrone, neo delegato per gli Emirati Arabi Uniti. Gli EAU si confermano il principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane in Medio Oriente e Nord Africa. Basandosi sulla loro forza nel settore degli idrocarburi, gli Emirati rappresentano oggi una delle più ricche nazioni del mondo. Al di là dell’economia collegata all’oil & gas - che continua a rappresentare circa l’80% del totale dei ricavi governativi nazionali - gli Emirati stanno diventando uno dei più importanti hub finanziari del mondo e uno dei principali centri commerciali e di servizi del Medio Oriente». «Come ha dichiarato il dottor Alessandro Cianfrone - ha detto Eugenio Ferrari, presidente di ASSORETIPMI - oggi è fondamentale essere presenti in un mercato in grandissima espansione industriale economica e finanziaria come quello degli Emirati Arabi. È per questo che, insieme al dottor Cianfrone, stiamo organizzando la nostra presenza in quei Paesi per poi poter fornire opportunità alle nostre piccole e medie imprese».

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


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Da sinistra: Oscar Farinetti, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e Raffaele Cavallo segretario regionaleSlow Food Abruzzo-Molise

Farinetti da il via a “Eataly per l’Abruzzo” Negli store del Gruppo sarà possibile trovare un corner con una selezione di prodotti regionali; parte del ricavato andrà alla città dell’Aquila » a cura della redazione

L’

aveva annunciato nella sua visita a Pescara lo scorso giugno e ha mantenuto la promessa. Presentata negli spazi di Eataly di Roma, alla presenza del fondatore Oscar Farinetti, del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e del segretario regionale di Slow Food Abruzzo-Molise Raffaele Cavallo, la campagna ‘Eataly per L’Abruzzo’, il nuovo progetto di solidarietà enogastronomica alla scoperta delle eccellenze della regione Abruzzo avviato negli store di Farinetti. Eataly ha infatti dedicato un corner ad una selezione di prodotti regionali e parte del ricavato andrà alla città dell’Aquila. «Nella mia visita in Abruzzo sono stato all’Aquila dove sono rimasto colpito da tanta bellezza ferita e non ancora riparata -ha dichiarato Farinetti- L’Abruzzo possiede una miriade di eccellenze agroalimentari, che però il grande pubblico non conosce. Per questo abbiamo deciso di offrire una vetrina a questa regione creando un corner riservato ai prodotti abruzzesi, ma allo stesso tempo abbiamo pensato di restituire una parte della ricchezza al territorio di appartenenza. Il 25% del ricavato delle vendite di questi prodotti,

infatti, sarà destinato alla ricostruzione dell’Aquila». «Questa iniziativa è una straordinaria occasione per i nostri produttori che dovranno saper cogliere -ha sottolineato Raffaele Cavallo- una vetrina d’eccezione che contribuirà a valorizzare il nostro territorio». «Una bella soddisfazione per le nostre aziende, ma soprattutto per la Valle Peligna -hanno commentato i produttori di Valle Peligna-Italia Autentica- segno della qualità delle produzioni di questa terra». Circa una ventina i prodotti selezionati a rappresentare il territorio abruzzese nella catena specializzata nella vendita e nella somministrazione di generi alimentari italiani di qualità, tra cui alcune eccellenze gastronomiche della rete di “Valle Peligna - Italia Autentica”, il progetto di volontariato economico promosso dagli imprenditori Mauro Cianti, Maximo Ibarra, Silvio Lancione e Roberto Marinucci con l’’intento di aiutare le aziende agroalimentari della Valle Peligna. Negli store di Farinetti ci sono l’aglio rosso di Sulmona, i sott’oli e i patè dell’azienda D’Alessandro, la pasta artigianale di Masciarelli, il vino della cantina Margiotta e le tradizionali pizzelle di “Dolci e Sapori d’Abruzzo”

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Un’immagine di un terreno alluvionato nel territorio di Città Sant’Angelo

Contratti di fiume: salviamo il territorio Ambiente Ormai siamo sempre più abituati a convivere con imprevisti meteorologici anche molto gravi, come le alluvioni, drammatiche emergenze che non sappiamo arginare, ma grazie ai contratti fiume qualcosa si sta facendo, abbiamo dunque intervistato l’assessore regionale Dino Pepe che porta avanti questa delega specifica

S

» di Denia Di Giacomo - foto concesse dalla Regione Abruzzo

olo l’emergenza alluvioni, in termini di danni alle persone ed alle cose, costa al nostro Paese lo 0,7% del PIL all’anno; volendo considerare gli ultimi eventi legati alle alluvioni di Liguria, Toscana ed Emilia si parla di circa 700 milioni di euro di danni. Ovviamente l’Italia è un paese a forte rischio idro-

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geologico e la nostra conformazione territoriale non aiuta, ma la precarietà del territorio viene ulteriormente aggravata da forme di antropizzazione particolarmente aggressive e da una mancanza di manutenzione che peggiora ulteriormente una situazione già estremamente delicata. Il dissesto idrogeologico è dunque un argomento


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quanto mai importante e bisogna subito correre ai rimedi, con una cura maggiore del territorio e atti di prevenzione adeguati. È questo il presupposto su cui nascono i “Contratti di Fiume”, vere e proprie contrattazioni collettive tra più soggetti, che sottendono l’idea di un territorio bene comune, dove ognuno può fare la propria parte per poter evitare le solite tragedie. Nel contesto nazionale i contratti di fiume costituiscono una vera innovazione, e intendono, innanzi tutto, contribuire a superare la logica dell’emergenza mettendo in campo una politica integrata e pattizia che coinvolga tutti i soggetti interessati verso una prevenzione attiva ed in grado di produrre indubitabili conseguenze positive anche sul piano economico. I contratti di fiu-

me mettono insieme partner privati e pubblici per siglare accordi ed impegni per la manutenzione del territorio, implementazione del ruolo ambientale dell’agricoltura, aree produttive ecologiche, corretto uso del suolo e in generale tutte le possibili formule di prevenzione. La nostra Regione in questo argomento sembra essere un passo avanti a livello nazionale, e con la giunta D’Alfonso, che per la prima volta in Italia conferisce una delega all’argomento, incaricando l’Assessore Dino Pepe, sembra che l’Abruzzo possa avere le carte in regola per essere un punto di riferimento. Abbiamo dunque intervistato l’assessore regionale ai contratti di fiume Dino Pepe, per comprendere appieno verso quale direzione stiamo procedendo.

a tu per tu con l’assessore regionale Dino Pepe  La Regione Abruzzo è l’unica ad aver istituito un assessorato ai contratti di fiume, una grande sensibilità per un argomento quanto mai attuale. Come ci inquadriamo a livello nazionale? «L’Abruzzo sta dimostrando con azioni concrete di poter essere la Regione di riferimento nazionale per i CdF. L’attenzione della nuova giunta si è manifestata già al momento dell’insediamento, poi, il 21 ottobre l’Esecutivo ha organizzato la prima “Assemblea Regionale dei Contratti di Fiume”, coinvolgendo tutti gli amministratori d’Abruzzo. Il confronto e la condivisione di proposte sulla tematica, con i cittadini e gli enti locali, hanno “guidato” la Giunta Regionale alla scrittura ed all’approvazione, il 4 novembre scorso, di una delibera in cui vengono definite le linee guida comuni per intraprendere la stesura di un contratto di fiume in Abruzzo. La stessa prevede la costituzione di ufficio dedicato alla materia e la creazione di un Osservatorio Regionale apposito. L’Abruzzo vuole essere in prima fila a livello nazionale e continueremo a lavorare per incentivare cittadini ed enti locali a collaborare nella riqualificazione dei nostri fiumi».

A che punto si trovano i Cdf e quali sono le maggiori criticità per la loro attuazione? « In Abruzzo ci sono già tre esperienze avanzate di Contratti di Fiume: Bacino Tavo Fino, Valle del Sagittario e fiume Tordino. Numerose iniziative si stanno avviando e si concretizzeranno nei prossimi mesi. La maggiore criticità si è riscontrata nella mancanza di un’omogeneità procedurale che permettesse a tutte le esperienze in corso di seguire lo stesso iter per la stesura e l’approvazione di un contratto di fiume. Un primo passo nella risoluzione di questo problema è stato fatto con l’approvazione della DGR del 4 novembre. In futuro gli uffici regionali seguiranno da vicino le nascenti iniziative assistendo i proponenti e fornendo loro gli strumenti necessari alla realizzazione di un contratto».  Quali risultati sono emersi dal IX Tavolo Nazionale dei Cdf? «L’incontro tenutosi a Venezia è stato un momento di confronto vivo. Ho relazionato le iniziative abruzzesi sottolineando la grande attenzione della nostra regione. Dall’incontro è emersa la

L’assessore Dino Pepe

complessità degli interventi necessari per riqualificare il nostro ambiente. Servono azioni aggressive e coordinate partendo dalla difesa del suolo, dalla depurazione dei corsi d’acqua e dall’attenzione costante al rischio idrogeologico. In questa ottica condivisa, i contratti di fiume saranno un ottimo strumento per coinvolgere gli enti locali ed agire consapevolmente sul nostro territorio»

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In primo piano seduti da sinistra: Guido Serafini, direttore della Direzione Territoriale Adriatica, e Fabrizio Togni, direttore generale Bper. In piedi il team della Direzione Territoriale Adriatica. Da sinistra: Marco Litta, Gabriele Carafa, Nino Rosa, Nerino Di Loreto, Enrico Coppa


cover story

Bper, il futuro va in una nuova Direzione Un grande Gruppo vicino ai territori da cui trae legittimità, capace di assumere in sé le caratteristiche finora appartenute alle banche oggi oggetto di fusione per mantenere insieme il miglior rapporto con la clientela

» di Laura Tinari - foto di Cristian Nuvolone

L

eggere il territorio è la grande qualità che il bancario deve esprimere. È a questo principio, unito a integrità, rispetto e spirito di squadra, che il modo di “fare banca” del Gruppo BPER si ispira. Un principio che guida anche la grande opera di razionalizzazione in corso nel Gruppo. Nove Direzioni Territoriali, esito delle recentissime fusioni di tre banche (Banca Popolare di Ravenna, Banca della Campania e Banca Popolare del Mezzogiorno) e di quelle realizzate lo scorso anno (Carispaq, Banca Popolare di Lanciano e Sulmona e Banca

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Da sinistra: Guido Serafini, direttore della Direzione Territoriale Adriatica, Fabrizio Togni, direttore generale BPER e Tarcisio Fornaciari, che dopo l’esperienza come direttore territoriale a L’Aquila dirige dal 24 novembre la Direzione Territoriale Emilia Centro

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Popolare di Aprilia), segnano l’evoluzione della struttura distributiva di BPER sulla Penisola, che oggi comprende complessivamente 793 filiali, di cui 110 nel territorio abruzzese. Un percorso che risponde ad una precisa scelta industriale imposta dal cambio di un mercato che richiede nuove modalità di approccio. Per ogni territorio vale la regola “non si spostano le persone, ma il lavoro verso le persone”, tanto che ovunque sono stati salvaguardati i livelli occupazionali. Di qui, dunque, sempre più evidenti i tratti distintivi di ogni banca appartenente al Gruppo: il rapporto con il territorio e l’attenzione al personale. Per BPER responsabilità e sostenibilità in ambito economico, sociale e ambientale sono un impegno quotidiano, di cui dare annualmente evidenza pubblica attraverso strumenti dedicati come il report di sostenibilità. Diverse anche le iniziative messe in campo come quella per il contrasto all’ampliarsi del fenomeno del gioco d’azzardo

patologico oppure il monitoraggio nei confronti delle imprese per non concedere fi nanziamenti a linee produttive specifiche come nel caso del settore degli armamenti. L’Abruzzo attraverso le “vecchie” Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila e Banca Popolare di Lanciano e Sulmona sarà il cuore della Direzione Territoriale Adriatica: nel capoluogo abruzzese resterà la sede istituzionale, mentre a Lanciano andrà quella operativa. «Una scelta dettata da esigenze di mobilità quotidiana, prossimità con la clientela e facilità di accesso da parte degli altri territori serviti da questa Direzione», ci spiega il direttore generale Bper, Fabrizio Togni. Questo comporta anche una nuova convivenza sotto un unico cappello, quello della Direzione Territoriale, di due porzioni di territorio, realizzata attraverso politiche commerciali precise. La scomparsa di questi due brand avrebbe potuto creare una sorta di disorientamento nei clienti abruzzesi. Ma come ci ha detto Guido Serafini, neo direttore della Di-

Incontro con le associazioni di categoria della provincia dell’Aquila

Un altro momento dell’incontro con le associazioni di categoria


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rezione Territoriale Adriatica, «La propria banca è quella in cui si entra, si fanno operazioni e si incontrano le persone alle quali ci si rivolge per questo tipo di servizi e Bper sotto questo punto di vista è inserita in un processo evolutivo in crescita. La nostra realtà è quella di una banca che investe su se stessa, che osserva i suoi rapporti con la clientela, li studia, li misura e cerca di capire quali sono i livelli di soddisfazione del servizio reso. Sta a noi dipendenti e collaboratori essere capaci di relazioni appropriate con la clientela». Dunque, l’ambizione è non determinare motivi di insoddisfazione nella gente, continuare a pensare che desideri avere il meglio e per questo dare risposte al di sopra delle attese di ogni cliente attuale per acquisirne di nuovi. Incontriamo i due Direttori al termine di una riunione con le associazioni di categoria della provincia dell’Aquila. La prima richiesta corale fatta è che l’Istituto continui a rispondere con efficienza e tempestività alle esigenze del territorio. «Legittimiamo la nostra presenza sul territorio - sottolinea Serafi ni - nella misura in cui siamo capaci di dare risposte positive e questa capacità è data dalle quote di mercato che la banca riesce ad avere». La lunga e positiva storia di banche, che nel tempo si sono aggregate in modo diverso ma che sono sempre cresciute, è evidenza di una capacità di servizio che riscontra e incontra proprio le esigenze della clientela. «Questa è la

partita sulla quale quotidianamente ci misuriamo e sulla quale dobbiamo confermare il nostro impegno e capacità di lavoro», continua il Direttore. Un mestiere non facile quello del “fare banca” in questo lungo periodo di crisi, ma BPER ha appena riportato un ottimo risultato in seguito all’Asset Quality Review e agli Stress test di BCE, confermando la sua posizione di sesto gruppo bancario italiano. Un risultato che la pone in una posizione di vantaggio nei confronti dei propri competitor. Attraverso società partecipate o joint venture la Banca opera in tutti i principali segmenti di mercato: nel Corporate e Investment Banking, nel Wealth Management & Insurance, nel Leasing, nel Factoring e nel Credito al Consumo. Bper crede molto nell’internazionalizzazione e sulla capacità della Banca di essere un partner affidabile per le aziende che intendono intraprendere questo percorso, perché internazionalizzare significa conoscere i mercati di riferimento per avervi un acceso consapevole. Così Bper, attraverso una solida rete di partecipazioni e partnership, è in grado di offrire assistenza ai propri clienti in Europa Centro–Orientale, Hong Kong, Cina, Brasile, Cile, Messico, Russia, Bielorussia, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Turchia, Oman, Kuwait, Qatar, India, Singapore, Vietnam, Stati Uniti.

I NUMERI DEL GRUPPO BPER Banca popolare dell’Emilia Romagna è la capogruppo del Gruppo BPER, che raccoglie 4 banche territoriali per quasi 1.300 filiali a presidio della quasi totalità delle regioni italiane, con circa 12mila dipendenti e 2 milioni di clienti. Sesto gruppo bancario in Italia per numero di sportelli e terzo a matrice popolare, oltre agli Istituti di Credito, comprende anche numerose società prodotto (risparmio gestito, credito personale, ecc…) e strumentali. Sono circa 90.000 i soci della Banca popolare dell’Emilia Romagna, società quotata dal settembre 2011 inserita nel FTSE MIB, il più significativo indice azionario della Borsa italiana che include le azioni delle 40 maggiori società italiane ed estere quotate sui mercati gestiti da Borsa Italiana.

LE NOVE DIREZIONI TERRITORIALI SU CUI BPER SI ARTICOLA Direzione Territoriale Lombardia e Triveneto con sede a Milano Direzione Territoriale Emilia Ovest con sede a Reggio Emilia Direzione Territoriale Emilia Centro con sede a Modena Direzione Territoriale Tosco-Emiliana con sede a Bologna Direzione Territoriale Romagna con sede a Ravenna Direzione Territoriale Lazio con sede a Roma Direzione Territoriale Adriatica con sede a Lanciano Direzione Territoriale Campania con sede ad Avellino Direzione Territoriale Mezzogiorno con sede a Crotone

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a tu per tu con Fabrizio Togni e Guido Serafini

Fabrizio Togni, direttore generale BPER La caratteristica del vostro gruppo è la vicinanza ai territori serviti. Riuscirete a mantenerla anche con il nuovo modello? «La nuova organizzazione è studiata proprio per assolvere a questo compito: il Gruppo è nato come somma di banche fortemente legate ai territori e l’abbondanza di normativa entrata in vigore in questi anni ha richiesto necessariamente una riorganizzazione a una realtà così articolata. La presenza di BPER come unica legal entity su tutto il territorio della Penisola l’abbiamo ricreata con nove Direzioni Territoriali che per noi sono di fatto nove Direzioni Generali ubicate nei territori dove abbiamo presenze più significative. Il tutto improntato a mantenere quel rapporto di vicinanza che c’è sempre stato».

Nel caso specifico della Direzione Territoriale Adriatica come è stata scelta la sede? «La scelta è dettata da considerazioni di tipo esclusivamente industriale. Noi abbiamo due presenze forti nel territorio abruzzese: L’Aquila e Lanciano, dove abbiamo circa due terzi della nostra clientela. L’Aquila per noi rappresenta il punto di riferimento istituzionale e per questo si è deciso di lasciare qui la sede del Comitato Territoriale della Direzione Adriatica, mentre dal punto di vista operativo abbiamo preferito scegliere Lanciano, per esigenze di mobilità quotidiana, Da sinistra: Fabrizio Togni e Guido Serafini

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prossimità con la clientela e facilità di accesso dagli altri territori serviti da questa Direzione, ossia il Molise e il sud delle Marche». Bper è una tipica banca commerciale che punta sugli impieghi a imprese e famiglie. Con quali azioni intendete stimolare una ripresa che tarda ad arrivare? «Siamo disponibili a far parte di qualsiasi progetto che condivideremo e che miri a stimolare l’economia dei territori in cui siamo presenti. Il contributo che possiamo dare è fare nel migliore dei modi il nostro mestiere, strutturandoci in modo da dare alla nostra clientela, privati e pmi, servizi di qualità in maniera efficiente e a prezzi competitivi». Bper ha superato con successo l’Asset Quality Review e gli Stress test della BCE. Come far leva su questo risultato nel rapporto con i clienti, ma anche nelle vostre procedure interne? «Il superamento del Comprehensive assessment ha creato le condizioni affinché noi possiamo continuare a fare il nostro mestiere: erogare credito senza limitazioni particolari con le quali dovranno continuare a fare i conti quelle banche che non lo hanno invece superato o superato di stretta misura. Avere eccedenza di capitale ci consente di non avere limiti per una auspicabile espansione degli impieghi. Dal punto di vista interno non ci sono impatti particolari perché il percorso di razionalizzazione del Gruppo è legato alla necessità di gestire in

maniera efficace il rispetto dei vincoli imposti dalle normative entrate in vigore ultimamente». In Italia il ricorso alle banche è per le imprese la prima fonte di finanziamento, ma esistono anche alternative, come i minibond. Come mai stentano a partire? «Il passaggio dell’85% del sistema bancario sotto vigilanza BCE costringerà tutto il sistema a diventare un po’ più ‘europeo’. Una delle caratteristiche del sistema produttivo italiano è proprio il dipendere per il 95% dal credito delle banche. Percentuale elevata per il mondo delle imprese ma anche per le banche. Uno degli strumenti su cui si sta spingendo è la bondistica in generale, noi come Bper abbiamo già seguito operazioni di emissione di minibond: in una prima fase il problema rilevante era l’eccessivo costo del finanziamento, poi negli ultimi mesi grazie all’abbondante liquidità che c’è nel sistema i costi si sono abbassati. Sono comunque convinto che con i minibond, altre forme di accesso al mercato o con una maggiore capitalizzazione, le imprese italiane dovranno nei prossimi anni cambiare il loro assetto finanziario». Come giudica la qualità del credito nel nostro Paese? «La qualità del credito è legata alla debolezza del sistema produttivo del Paese stesso. Debolezza che non dipende dalla capacità di stare sui mercati o dalla qualità dei prodotti, ma da aspetti storico-culturali tipo la sottocapitalizzazione che ha visto

soffrire in modo particolare le imprese a partire dal 2009. Il mercato oggi è abbastanza ben definito: da un lato le imprese che hanno risentito pesantemente della crisi di questi anni e dall’altro quelle che soprattutto grazie alla presenza sui mercati esteri o per un tipo di prodotto particolarmente tecnologico hanno saputo reagire meglio». Guido Serafi ni, direttore della Direzione Territoriale Adriatica Quale è stato l’andamento del primo semestre rilevato dall’osservatorio banca? «I dati pongono una situazione di continuità con il clima degli ultimi 8 semestri in cui si sono registrate flessioni sia nel numero delle imprese, come saldo netto tra aperture e chiusure, sia come utilizzo della capacita degli impianti, come fatturati e occupazione. Fotografia di una situazione economica che permane difficile. Con l’indagine semestrale Confindustria Abruzzo ha verificato che solo il 10% delle imprese mostra intenzioni di investimento per il prossimo semestre. La grande attesa degli ultimi mesi, che si è attaccata a quanto di nuovo c’è nel Paese, stenta ancora a trovare riscontro concreto. Due spunti di ottimismo: la domanda di mutui per acquisto della prima casa che riparte, attività dimezzata negli ultimi anni; la grande attenzione che le imprese hanno dato alla cosiddetta “Nuova Sabatini”, che infatti si è rivelata insufficiente in termini di risorse stanziate».

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L’Abruzzo vive una doppia crisi: economica e legata al terremoto. Come sostenere lo sviluppo del territorio? «La banca deve inserirsi nel colloquio costante che in città e nel cratere si sviluppa tra gli operatori coinvolti sia pubblici che privati per osservare le esigenze e le opportunità di intervento e renderle possibili. La ricostruzione parte molto dal finanziamento pubblico e innesta un circuito di cantieri su immobili o infrastrutture con aziende che intervengono nelle realizzazioni. Allora la Banca può e deve supportare le imprese nell’attività di ricostruzione con meccanismi di anticipazione e di sostegno al capitale circolante. Poi c’è il mondo dei servizi, fatto anche di commercio per il quale bisognerà studiare altre forme, che vedano però in prima linea le istituzioni». Il rapporto con il territorio e l’attenzione al personale caratterizzano le banche del Gruppo. Questa si chiama Responsabilità sociale d’impresa. «La Banca è presente e riporta in termini chiari e ufficiali il suo impegno rispetto al tema della Rsi, impegnandosi a fornire annualmente evidenza del lavoro fatto in tal senso e il programma di lavoro per l’anno successivo. Cito l’iniziativa per il contrasto al fenomeno della ludopatia, in cui come Banca abbiamo posto un limite sulla possibilità di utilizzo delle carte di credito per alcune causali che indicano quelle finalità. La Rsi è un concetto che interviene anche nel monitoraggio nei confronti delle imprese, ad esempio verso quelle che operano nel campo degli armamenti c’è una politica di non intervento su una filiera specifica. Il ruolo che si gioca come Banca del territorio si svolge proprio nell’ambito della Rsi, sull’attenzione

nella gestione del personale dalle condizioni di lavoro, età, tempi ed esigenze. Viviamo una fase particolare del Gruppo con fusioni numerose e nonostante questi passaggi così importanti non ci sono stati movimenti di persone, piuttosto si è spostato il lavoro verso le persone». Banca e territorio è anche marketing territoriale. Come valorizzare le eccellenze? «Il sostegno di natura economica è un po’ figlio di un mecenatismo che trovava motivazione in assetti di società diversi da quella attuale. Richiamando il concetto di Rsi dobbiamo pensare alla cura che dobbiamo avere per il territorio, per la nostra sopravvivenza come comunità. Qualsiasi iniziativa che voglia collocare il territorio, concetto più ampio di marketing di prodotto, va sostenuta con interesse concreto. Noi abbiamo un’esperienza a livello locale di un sito sul quale convergono le informazioni su cosa c’è in quella città, negozi, attività culturali, prodotti tipici, alberghi. Un progetto animato da contenuti e informazioni con l’intento di “vendere” una collettività che vive e vuole presentarsi a chi incrocia in modo virtuale. Sostenere un’iniziativa del genere, che necessita di risorse, vuol dire avere a cuore il territorio. Le istituzioni pubbliche dovrebbero comprendere questo discorso perché soprattutto in una regione come l’Abruzzo così ricca di significati naturalistici, storici ed enogastromici diventa importante utilizzare questi strumenti». Reti d’impresa, da tempo se ne sottolinea l’esigenza. Ma cosa si fa in concreto? «Sul mercato al di fuori di alcune iniziative nel settore della meccanica e della moda non abbiamo riscon-

trato se non l’intenzione di avviarle. Al momento si dà un’interpretazione di rete solo come arma di difesa più che come volontà di espansione. Il contratto di rete trova la sua virtù proprio nelle sinergie che può avviare, ma se sono solo di tipo difensivo non danno la forza per partire. La Banca per prima sa cosa è la sinergia, chi fa impresa per sua natura lo sa e quindi, soprattutto in una realtà connotata da frazionamento e piccole dimensioni, c’è la necessità di trovare una chiave per superarle. È più facile unirsi che estinguersi per questo la rete d’impresa è un mettere insieme le forze e va aiutata con un servizio di assistenza nel momento progettuale piuttosto che in quello successivo in cui si rientra nell’ordinarietà del ruolo della banca». Rete e sinergia sono la leva che può creare un vantaggio nella competizione internazionale. Come si può aiutare quelle piccole e medie imprese che vorrebbero internazionalizzare ma stentano a farlo per motivi legati anche alla loro dimensione? «Internazionalizzarsi pone un problema dimensionale, ma non possiamo limitarci a guardare alla quota di export. L’internazionalizzazione è una presenza sui mercati, sono le relazioni con i mercati esteri e non può esplicitarsi soltanto con l’affidare le proprie merci a qualche intermediario che le riesca a collocare. Una banca può aiutare questo processo soprattutto essendo intermediaria di informazioni, la nostra ha avviato una presenza diretta sui mercati esteri con propri uomini al fine di osservare e stabilire rapporti con il mondo associativo e istituzionale, essere tramite di informazioni e incontri. Questo è ciò che serve ad un’impresa: fornire un accesso consapevole a quei mercati»

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POLO AUTOMOTIVE, RANALLI È IL PRESIDENTE DEL CDA DI IAM

Sono state rinnovate le cariche del CdA di IAM (Innovazione Automotive e Metalmeccanica) di Santa

Maria Imbaro, la società costituitasi nel 2008 per rafforzare la filiera delle imprese automotive. La carica di presidente è stata affidata a Giuseppe Ranalli, imprenditore alla guida di Tecnomatic, azienda del Teramano leader nella progettazione e realizzazione di linee automatiche e macchine speciali, nelle lavorazioni meccaniche di precisione e nella meccatronica. Vice presidente è stato eletto Massimo Casali di Fiat Spa. Del Consiglio di amministrazione fanno parte anche Gilberto Candeloro (IMM Hydraulics), Leo Franchi (Fontecal), Marco Mari (Denso), Francesco Parasiliti (Università degli Studi dell’Aquila) e Nello Rapini (Honda). «Accetto questo incarico – ha commentato il neo presidente Ranalli – con grande orgoglio, perché credo fortemente nella validità del Polo Innovazione Automotive e delle molteplici attività che coinvolgono i soci. Sono fermamente convinto, infatti, che sia uno strumento privilegiato per affrontare le sfide presenti e future».

L’AQUILANO ETTORE PERROTTI NELL’UNIONE NAZIONALE GIOVANI DOTTORI COMMERCIALISTI

C’è anche un aquilano nella nuova giunta dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed

Esperti Contabili per il triennio 2014-2017. Si tratta di Ettore Perrotti, aquilano che entra a far parte del Consiglio presieduto dal fiorentino Fazio Segantini. Per la città di L’Aquila oltre ad essere la prima presenza di un aquilano in giunta nazionale, sarà anche un’occasione per porre all’attenzione del panorama nazionale le problematiche fiscali del territorio del cratere, ancora alle prese con una normalità apparente. Perrotti, 39 anni, già Coordinatore regionale Abruzzo dal 2011 e prima ancora (dal 2008) Presidente dell’Unione locale di L’Aquila, nel marzo 2012 portò il 50° Congresso Nazionale a L’Aquila, e fu un record di presenze con oltre 1300 partecipanti. «Ringrazio innanzitutto il territorio abruzzese per la fiducia accordatami; considero la mia nomina – ha sottolineato - un riconoscimento non solo personale ma anche al buon lavoro svolto dalle cinque Unioni locali (Avezzano, Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo). Sono particolarmente felice di far parte di questa squadra di giovani ed entusiasti colleghi».

CAMBI AI VERTICI DELLA SANOFI SPA

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ovità in casa Sanofi, terzo Gruppo farmaceutico al mondo e secondo in Europa, con sede a Scoppito. Dal 1° ottobre Alexander Zehnder è il nuovo presidente e amministratore delegato di Sanofi Italia. Alexander Zehnder entra a far parte dello European Leadership Team - comitato esecutivo europeo - del Gruppo Sanofi e risponde direttamente a David Loew, Senior Vice President, Commercial Operations, Europe. La sua sede di lavoro è in Italia, a Milano. «Sono certo che Alexander, con la sua esperienza internazionale, in contesti commerciali e di mercato diversi tra loro, saprà condurre l’Italia verso anni di successo, - ha dichiarato David Loew-. La sua sensibilità di medico, unita alla competenza nella gestione del business, contribuirà in maniera importante a rispondere alle esigenze dei pazienti in entrambi i Paesi». Cambi ai vertici anche in Sanofi dell’Europa Centro-Orientale, dove Arturo Zanni, già presidente della filiale italiana, diventa vicepresidente e coordina le attività del bacino Adriatico, l’area del Danubio, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, Grecia e Cipro.

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incarichi & carriere

ANTONIO DI MARCO ELETTO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PESCARA

Il sindaco di Abbateggio, Antonio Di Marco, del Pd e consigliere uscente, è il nuovo presidente della Pro-

vincia di Pescara. «Faremo un grande lavoro di squadra e troveremo le giuste sinergie» – ha commentato Di Marco, dopo la proclamazione degli eletti. Di Marco ha battuto Guerino Testa, presidente uscente della Provincia, che era candidato con una lista civica, #ProvinciaPrima. I voti ponderati riportati da Di Marco sono stati 49.410, quelli di Testa 34.219. Hanno votato 484 persone, tra sindaci e consiglieri comunali, su 541 aventi diritto. Il neo presidente ha parlato di un momento simbolico perché l’elezione nasce dalla «buona volontà di alcuni amministratori che si sono candidati a svolgere funzioni di volontariato per la comunità’ provinciale, ed è una partita che ha a che fare anche con l’entusiasmo che deve ripartire. Dobbiamo ridare giusta linfa alle persone che ci tengono alla Provincia e che lavorano qui. C’è bisogno di far capire che le Province servono” e si deve “far tornare la provincia di Pescara quella che traina l’economia della regione».

CCIAA PESCARA, BECCI RICONFERMATO ALLA PRESIDENZA

Daniele Becci è stato riconfermato alla presidenza della Camera di Commercio di Pescara per altri 5

anni. L’elezione è avvenuta, per la prima volta nella storia dell’ente, all’unanimità per acclamazione, cioè con voto palese. Visibilmente emozionato Becci ha salutato e ringraziato i componenti del precedente Consiglio, elencandoli uno ad uno, «a partire da Ezio Ardizi - ha dichiarato - e chi mi conosce sa quanto sono vere queste mie parole. Un Consiglio che ha lavorato con grande impegno, stima e rispetto reciproco». Un grazie anche all’intera struttura camerale «perché dimostra costantemente di voler lavorare e di saperlo fare». Becci ha poi dato il benvenuto ai nuovi membri, 28, tra cui 10 donne. La Giunta camerale è ora composta da Carmine Salce (CNA), Luigi Di Giosaffatte (CONFINDUSTRIA), Pasquale Cameli (CONFARTIGIANATO), Piero Galasso (CONFCOMMERCIO), Giovanni Taucci (CONFESERCENTI), Stefania Bosco (CONFINDUSTRIA), Alberto Bertinelli (COLDIRETTI), Tonino Verna (LEGACOOP).

ANCI ABRUZZO, LAPENNA NOMINATO PRESIDENTE

Il sindaco di Vasto Luciano La Penna è stato nominato presidente regionale dell’Anci, l’Associazione

nazionale Comuni italiani. «Sono onorato di poter rappresentare gli oltre 300 sindaci della Regione Abruzzo – ha commentato - ringrazio, quindi, tutti coloro che hanno riposto in me la loro fiducia e che mi hanno permesso di raggiungere questo prestigioso traguardo». A rappresentare invece i sindaci abruzzesi nel consiglio nazionale saranno Giovanni Di Pangrazio, sindaco di Avezzano, Francesco Mastromauro, sindaco di Giulianova e Rocco Micucci, sindaco di Rapino. Nuove nomine anche per il comitato direttivo, che sarà composto da Giuseppe D’Alonzo, sindaco di Crognaleto, Angela D’Andrea, sindaco di Pizzoli, Umberto D’Annuntiis, sindaco di Corropoli, Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia, Quirino D’Orazio, sindaco di San Benedetto dei Marsi, Sandro Marinelli, sindaco di Pianella, Fabrizio Montepara, sindaco di Orsogna, Emanuele Pavone, consigliere comunale di Montebello di Bertona, Arturo Scopino, sindaco di Montelapiano, Mauro Tordone,sindaco di Balsorano. I nuovi revisori dei conti saranno Domenico Di Cesare, sindaco di Carapelle Calvisio, Concezio Galli, sindaco di Popoli, Enio Pavone, sindaco di Roseto degli Abruzzi.

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PROVINCIA DI CHIETI, MARIO PUPILLO BATTE SCARICACIOTTOLI

Mario Pupillo, candidato con la lista di centrosinistra “Provincia unita Mario Pupillo presidente”, è

il nuovo presidente della Provincia di Chieti. Il sindaco di Lanciano ha ottenuto il 58% dei voti di sindaci e consiglieri della provincia. Subentra a Enrico Di Giuseppantonio (Udc), che aveva deciso di non ricandidarsi per dedicarsi al Comune di Fossacesia, del quale è sindaco dalle scorse elezioni amministrative. Lo sfidante di Pupillo era il sindaco di Paglieta, Nicola Scaricaciottoli, appoggiato dalle liste di centrodestra “La Provincia che vogliamo” e “Insieme per il territorio”. Con Pupillo il centrosinistra torna alla Provincia di Chieti. «Comincerà un lavoro difficile, una fase politico-amministrativa molto complessa e quindi dovremo subito cogliere gli obiettivi principali per poter ripartire e dare vigore alla nostra azione. Il primo obiettivo è vedere quale è l’attuale situazione finanziaria e sperare che il Mef ci dia quella quota di riequilibrio che ci permetterà di chiudere il bilancio in maniera tale poi da ripartire con le azioni e i progetti che in questi anni sono stati emanati ma che non sono stati realizzati» ha commentato il neo eletto.

TERAMO, DI SABATINO È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

«La mia Provincia sarà la casa dei comuni che riavranno la dignità che hanno perso nel corso degli

anni». Così Domenico Di Sabatino detto Renzo, esponente del Pd, ex sindaco di Bellante e consigliere provinciale, ha commentato la sua elezione alla presidenza della Provincia di Teramo. Nelle elezioni di secondo livello Di Sabatino ha battuto di strettissima misura, 754 quote ponderali di scarto, Gabriele Astolfi di Forza Italia, sindaco di Atri. La vittoria di Di Sabatino, da lui definita «inaspettata per quella che era stata la campagna elettorale», è maturata grazie all’ampio consenso riscontrato in Val Vibrata, anche tra sindaci e consiglieri comunali di centrodestra, e grazie a due voti espressi in suo favore da consiglieri comunali di maggioranza di Teramo capoluogo. «La Provincia non potrà che essere lo strumento a disposizione di tutti e quarantasette i Sindaci i quali, insieme, hanno l’autorevolezza per far ascoltare le loro ragioni anche nei tavoli sovraordinati – ha dichiarato -. Adesso andrà avviato un tavolo di confronto sulle opportunità che si aprono e sulle competenze».

ANDREA DI FABIO DIRETTORE COMMERCIALE E MARKETING DI CANTINA TOLLO

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a Responsabile commerciale estero a Direttore Commerciale e Marketing di Cantina Tollo, Andrea Di Fabio, in azienda dal 2004, svolge il ruolo di gestione delle politiche commerciali e di coordinamento della forza vendita e dell’ufficio clienti. Le strategie che svilupperà hanno l’obiettivo di rafforzare la presenza di Cantina Tollo – azienda vitivinicola ambasciatrice dei vini abruzzesi nel mondo – sia sul mercato italiano che all’estero. 41 anni, abruzzese, laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano, Andrea Di Fabio si è sempre occupato, nella sua carriera, di sviluppo e gestione commerciale. Il suo mandato consiste nel consolidare il brand Cantina Tollo, in particolare modo nel canale Horeca, dove i vini, vincitori di numerosi premi sia in Italia che all’estero, sono sempre più apprezzati per la loro qualità. “Cantina Tollo è un marchio noto con una lunga ed importante storia alle spalle, che vuole continuare sulla strada della valorizzazione dei vitigni autoctoni abruzzesi, investendo in innovazione di prodotto, come dimostra la grande crescita nel 2013 dei vini biologici, le cui vendite sono triplicate rispetto all’anno precedente, seppure rispettando la tradizione” ha dichiarato il neo Direttore Commerciale e Marketing.

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incarichi & carriere

MASSIMO DE LUCA È IL NUOVO PRESIDENTE DI CONFAPI ABRUZZO

Ingegnere, 61 anni, nato a Roma e residente a Carsoli. E’ Massimo De Luca il nuovo presidente di

Confapi Abruzzo (federazione regionale delle piccole e medie industrie private). Insieme a De Luca, proveniente da Apindustria L’Aquila, sono stati eletti anche il vice presidente, Fabrizio Cuccu’, di Api Teramo ed il tesoriere, Adri cesaroni, di Api Chieti. Il Consiglio è composto anche da Stefano Bartoli, Giorgio Di Domenico, Italo Ferrante, Luciano Mari Fiamma, Gino Di Masso, Elisabetta Gianforte, Alfonso Marcozzi. «La Confapi Abruzzo in un momento così delicato per l’industria in generale e per la regione Abruzzo in particolare - afferma il segretario regionale Massimiliano Mari Fiamma - avrà il duro compito di rappresentare gli interessi di una categoria, le piccole e medie industrie, che nonostante abbia da sempre garantito il mantenimento di un certo livello economico e di sviluppo per il territorio, è sempre più vittima di scelte penalizzanti e normative vessatorie».

INTESA SAN PAOLO, SEVERINI È IL NUOVO DIRETTORE REGIONALE

Luca Severini,

già direttore generale di Banca CR Firenze e responsabile dell’Area CR Firenze, è il nuovo responsabile della Direzione Regionale Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise (con effetto 1 gennaio 2015). Severini sviluppa il suo percorso professionale nell’ambito di Banca CR Firenze, dove entra nel 1984. Dapprima in ruoli commerciali nella rete, ricopre incarichi di responsabilità via via crescenti, fino ad assumere la carica di Direttore Retail nell’ambito della Direzione Commerciale. Con l’ingresso di Banca CR Firenze nel Gruppo Intesa Sanpaolo, Severini diventa responsabile Mercato Retail Firenze. Nel 2009 viene nominato direttore generale della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, e nel 2012 direttore generale di Banca CR Firenze. La nomina dei nuovi responsabili territoriali, il cui ruolo è quello di vero e proprio “direttore generale del territorio”, rappresenta un forte rinnovamento generazionale con la riduzione dell’età media delle figure apicali di circa dieci anni.

CONFINDUSTRIA L’AQUILA, MARCO FRACASSI ELETTO PRESIDENTE

Confindustria L’Aquila ha un nuovo presidente. Si tratta di Marco Fracassi che, eletto all’unanimità,

rimarrà in carica per il biennio 2015/2016. Nato ad Avezzano nel 1972, Fracassi è amministratore unico della Fama Plast Srl società operante nel settore del packaging dal 1979, più specificamente dei film plastici. Sposato e padre di una figlia, ha conseguito la laurea in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano nel 1997, maturando esperienze significative nell’approfondimento di temi legati sia alla direzione strategica che alla gestione di impresa. È il Fondatore ed ha ricoperto la carica di presidente del Consorzio Fucino Energia; membro di giunta del coordinamento dei Consorzi Nazionali di Confindustria. Già membro permanente della Commissione Energia di Confindustria Nazionale, del Consiglio Direttivo e Comitato di Presidenza di Confindustria L’Aquila. Nel corso dell’Assemblea soci, coordinata dal direttore Carlo Imperatore, sono stati eletti anche quattro vice presidenti: Sergio Galbiati, Stefano Maccallini, Pierluigi Marinelli e Corrado Martignoni, oltre ai vice presidenti di diritto, Giammaria De Paulis, Luca Sciotti e Fabio Spinosa Pingue. Rinnovato anche il consiglio nel quale entrano: Anna Letizia Baccante, Matteo Barsotti, Mimmo Carducci, Pietro Colangelo, Paolo D’Amico, Giuseppe Di Benedetto, Gabriele Di Pentima, Bruno Di Sabatino, Enrico Giaquinto, Giuseppe Irrera, Giuseppe Mancinelli, Luigi Mancinelli, Pierluigi Panunzi, Federico Piccone, Francesco Seritti, Antonio Togna, Gianluca Bucci, Dario Colecchi.

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incarichi & carriere

CONSULTA DELLE PROFESSIONI, DI GIUSEPPE NOMINATO ALLA PRESIDENZA

Silvio Di Giuseppe, già presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Teramo, è stato nomina-

to Presidente della Consulta provinciale delle Professioni, il nuovo organo della Camera di Commercio rappresentativo dei collegi e degli ordini professionali nonché delle associazioni di categoria non ordinistiche. La Consulta è composta dai Presidenti degli Ordini professionali previsti dalla norma vigente e dai rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative delle categorie di lavoro intellettuale. «La nascita di questo nuovo organismo – osserva il presidente della Camera di Commercio, Giustino Di Carlantonio – rappresenta un passo importante per completare un quadro di partecipazioni alla vita della Camera di Commercio che vede attivamente presenti i diversi soggetti che, seppure con diverse vocazioni, concorrono allo sviluppo del sistema imprenditoriale teramano».

MARIO NEGRI SUD, FRATOCCHI è IL COMMISSARIO

Luciano Fratocchi, professore associato di Ingegneria economico gestionale dell’Università dell’Aquila

(Dipartimento di ingegneria industriale e dell’informazione e di economia), è il nuovo commissario dell’istituto Mario Negri Sud. Fratocchi è stato nominato commissario dell’istituto scientifico dal prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis, che gli ha conferito i poteri del presidente e del consiglio di amministrazione della Fondazione Negri Sud. L’incarico ha durata di sei mesi. Il prefetto ha disposto, ai sensi dell’articolo 25 del codice civile, lo scioglimento degli organi di amministrazione della Fondazione Mario Negri Sud. Fratocchi conosce bene l’istituto di ricerca scientifica e farmacologica dal momento che ha collaborato con la struttura diversi anni fa.

ANED, RINNOVATI I VERTICI REGIONALI

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ertici rinnovati quelli dell’Aned, l’associazione che sostiene i nefropatici, i dializzati e le loro famiglie in tutta l’Italia da più di 42 anni. E’ stato eletto all’unanimità il nuovo Comitato Esecutivo regionale composto da otto rappresentanti: Telemaco Cianci, Valentina Di Romano, Mirella Baldini, Eleonora Corona, Stefania Fasciani, Angelo Melaragni, Massimo De Santis e Giovanna Marcacci. Il Comitato Esecutivo Regionale, che sarà in carica per due anni, è capitanato ancora una volta da Eleonora Corona, già in carica da due anni come Segretario Regionale e rieletta in seduta privata dagli otto componenti dell’esecutivo. Insieme a lei Stefania Fasciani, trapiantata di rene e fegato da 5 anni, è stata nominata Vice Segretario Regionale e Valentina Di Romano, dializzata con esperienza di trapianto, vice Segretario Tesoriere. A breve l’elezione dei delegati dei centri dialisi. «In Abruzzo c’è tanto da fare – ha commentato la presidente - ma siamo un gruppo molto unito e dinamico e sono sicura che porteremo a termine gli obiettivi fondamentali affinché emerga l’impeccabile rete nefrologica presente nella nostra regione, e i diritti dei nefropatici non vengano violati».

COLDIRETTI, D’ALESIO NEO PRESIDENTE DI CITTà SANT’ANGELO

Il giovane imprenditore, Giovanni D’Alesio, motore commerciale dell’azienda agricola di famiglia e del

marchio “SCIARR”, è stato eletto presidente di Coldiretti Città Sant’Angelo. Il trentatreenne ha affermato di voler valorizzare e far conoscere il territorio di Città Sant’Angelo con eventi e manifestazioni legati soprattutto agli importanti riconoscimenti di cui il Comune gode: “Città Slow”, “Città del Vino”, “Città dell’Olio” e “Borghi più Belli d’Italia”. D’Alesio si avvarrà del contributo di un consiglio giovane e dinamico per svolgere al meglio il mandato.

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» di Luigi Carunchio

Speranze concrete per la Voluntary disclosure Consentirà agli italiani che detengono attività all’estero non dichiarate al Fisco, di sanare la loro posizione

R Gli ultimi emendamenti prevedono di fatto tutte le ipotesi di reato di autoricilcaggio contemplate dalla legge, ivi compresa quella di utilizzo dei beni per uso personale

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itorna la Voluntary disclosure, il disegno di legge che prevede la cosiddetta collaborazione volontaria nell’autodenunciare il possesso di capitali illegali all’estero. L’iter normativo della procedura è da lungo tempo bloccato per la presenza di due diverse norme in tema di reato di autoriciclaggio. Una prima norma contenuta nel ddl che regola la Voluntary disclosure, ed una seconda norma contenuta nel ddl che regola le norme volte a rafforzare il contrasto alla criminalità organizzata e i patrimoni illeciti. Con la ripresa dei lavori in materia il governo vuole porre fine a tale situazione, regolarizzando il reato di autoriciclaggio, trasformando in possibilità concreta il rientro di capitali dall’estero mediante la Voluntary disclosure, che appare sempre più necessaria considerando le richieste di regolarità dei capitali depositati, con il blocco dei trasferimenti e dei prelievi da parte degli istituti di credito e degli intermediari finanziari esteri . L’emendamento in tema di autoriciclaggio, prevede l’attribuzione nel nostro ordinamento di due distinte fattispecie di reato. La prima fattispecie riguarderà chi sostiene, trasferisce o comunque impiega denaro, beni o altre utilità, provenienti da delitti non colposi, punibili con reclusione pari o superiore a cinque anni, in attività economiche o finanziarie, ostacolando l’identificazione della loro provenienza

delittuosa. Tali soggetti rischiano la reclusione da due a otto anni e una multa da 5.000 Euro a 25.000 Euro. La seconda fattispecie riguarderà chi sostiene, trasferisce o comunque impiega denaro, beni o altre utilità, provenienti da delitti non colposi punibili con reclusione inferiore a cinque anni. Questi soggetti rischiano la reclusione da uno a quattro anni. Per quanto riguarda la non punibilità di coloro che sostengono, trasferiscono o comunque impiegano denaro, beni o altre utilità, provenienti da delitti non colposi, per il mero godimento, ovvero l’utilizzazione e il godimento personale di tali beni, ad esempio l’acquisto di macchine di lusso e natanti, gli emendamenti presentati in questi giorni sembrano cambiare radicalmente tale prospettiva. Gli ultimi emendamenti prevedono di fatto tutte le ipotesi di reato di autoricilcaggio contemplate dalla legge, ivi compresa quella di utilizzo dei beni per uso personale. Al contrario: Sarà considerata circostanza aggravante l’aver commesso il fatto nell’esercizio di una attività bancaria, finanziaria o di altra attività professionale; si qualificherà come una specifica diminuente premiale allo scopo di incentivare condotte collaborative, l’essersi efficacemente adoperato per evitare che le condotte di sostituzione, di trasferimento o di impiego dei beni


fisco

Diventa speranza per i contribuenti, che le attuali versioni della normativa in tema di reato di autoricilaggio, possano essere quelle definitive, e di conseguenza si possa finalmente accelerare l’iter del rientro dei capitali illecitamente detenuti all’estero

o delle altre utilità siano portate a conseguenze ulteriori o per assicurare le prove del reato e l’individuazione dei beni e delle utilità oggetto, profitto, prezzo o prodotto del delitto. Grazie agli emendamenti presentati la Volontary disclosure, oltre a concretizzarsi, permetterà anche il suo utilizzo per i redditi relativi all’annualità 2013. Infatti stando così le cose, se non avverranno modifiche, chi con UNICO 2014 non ha correttamente compilato il quadro RW, potrà sanare la propria posizione con sanzioni ridotte. In ogni caso le modifiche non riguarderanno il termine ultimo per l’adesione alla Voluntary disclosure, che rimane perentorio al 30 settembre 2015, anche se diverse sono state le domande già presentate all’UCIFI. Difatti chi ha già presentato domanda sulla base della normativa iniziale in materia, potrebbe in caso di contraddittorio con l’Agenzia chiedere l’applicazione della legge più favorevole, considerando che la prima versione della Voluntary disclosure è cosa molto diversa dell’attuale impianto normativo. Un esempio per tutti riguarda l’applicazione più favorevole delle previsioni in merito al raddoppio dei termini nei confronti di prescrizione per l’accertamento dei capitali detenuti in paesi che nella prima versione erano considerati non collaborativi, e che alla data attuale sono in fase collaborativa. Gli emendamenti in corso al disegno di legge

2247/C amplieranno anche il termine di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, nei confronti di coloro che pur chiedendo la Voluntary disclosure, non effettueranno i dovuti pagamenti al fisco. In tal caso, entro 90 giorni l’amministrazione finanziaria potrà effettuare la contestazione tributaria. Diventa, quindi, speranza per i contribuenti, che le attuali versioni della normativa in tema di reato di autoricilaggio, possano essere quelle definitive, e di conseguenza si possa finalmente accelerare l’iter del rientro dei capitali illecitamente detenuti all’estero, considerando che i contribuenti potrebbero avvalersi della Nuova norma per evitare di incorrere nel reato stesso di autoriciclaggio. Infatti con la Voluntary disclosure potranno essere regolarizzate le violazioni degli obblighi di monitoraggio fiscale commesse fino al 30 settembre 2014, e non più 31 dicembre 2013, colmando una lacuna che si è creata a causa del ritardo nell’approvazione della legge. Inoltre grazie ai nuovi emendamenti la riemersione obbliga la regolamentazione di tutte le tipologie di redditi non dichiarati, a prescindere dal luogo della loro presenza fisica. Pertanto la Voluntary disclosure si estende anche a coloro che abbiano evaso le imposte in Italia, anche senza trasferire i proventi all’estero. Non si parla di condono ma di ravvedimento applicabile a tutti i redditi generati ma non dichiarati

In ogni caso le modifiche non riguarderanno il termine ultimo per l’adesione alla Voluntary disclosure, che rimane perentorio al 30 settembre 2015, anche se diverse sono state le domande già presentate all’UCIFI

luigicarunchio@valoreassociati.it

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» di Antonio Teti

Violazione dei dati personali in Internet: un inferno! Secondo uno studio condotto dal Center For Media, Data and Society della Central European University, gli europei sono sempre più esposti alla violazione dei propri dati personali. Ma oltre alle tecnologie di difesa è indispensabile prestare maggiore attenzione all’adozione di comportamenti individuali

A

In testa ai Paesi che presentano il maggior numero di incidenti, troviamo la Gran Bretagna (15% di attacchi per trafugare dati personali a livello mondiale e il 24% di attacchi sferrati nella sola Europa). Seguono Norvegia, Grecia, Germania e Olanda

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ottobre scorso, il Center For Media, Data and Society della Central European University, ha pubblicato un interessantissimo documento dal titolo “Data Breaches in Europe:Reported Breaches of Compromised Personal Records in Europe, 2005-2014”, all’interno del quale è possibile assimilare una serie strutturata di informazioni riconducibili alla situazione europea riguardo la violazione dei dati personali. Philip N. Howard, autore del rapporto, asserisce che l’idea di questa indagine nasce dall’esigenza di condurre una valutazione su quante informazioni di carattere “privato” (carte di credito, cartelle cliniche, documenti di identità, etc.) siano state perdute, rubate o compromesse in Europa. La ricerca ha coinvolto un team di 11 ricercatori del Centro, che hanno condotto analisi su 28 Paesi dell’Unione Europea (inclusi Norvegia e Svizzera), nel periodo che intercorre tra il 2005 e il primo semestre del 2014. Sono stati analizzati ben 229 “incidenti” in un decennio, che hanno prodotto qualcosa come la compromissione di oltre 641 milioni di indirizzi di email, username e password e altre tipologie di informazioni. Secondo il rapporto, i dati violati

dei cittadini europei ammontano complessivamente a 227 milioni (su soli 200 casi analizzati). In altri termini, significa che su 100 individui coinvolti nell’analisi, sono stati compromessi ben 43 registri personali. Estendendo l’analisi ai fruitori della rete Internet, il numero dei registri violati sale a 56 per ogni 100 utenti. In questo elenco non compaiono i dati personali violati dalle agenzie di sicurezza nazionale di altri Paesi, come ad esempio la National Security Agency (NSA). Pertanto a questi numeri vanno sommate tutte le violazioni di accesso condotte negli ultimi anni a livello mondiale (vedi lo scandalo Datagate). In testa ai Paesi che presentano il maggior numero di incidenti, troviamo la Gran Bretagna (15% di attacchi per trafugare dati personali a livello mondiale e il 24% di attacchi sferrati nella sola Europa). Seguono Norvegia, Grecia, Germania e Olanda. Secondo Howard “più rigida è la regolamentazione in materia di cui si è dotato un Paese, meglio i casi possono essere identificati e i dettagli delle violazioni descritti“, aggiungendo che “le organizzazioni in questi Paesi stanno facendo un pessimo lavoro nella gestione dei dati personali e


ICT

Il problema della sicurezza dei dati personali, soprattutto con l’avvento della rete Internet, è diventato l’incubo maggiore di ogni singolo individuo

sono i principali bersagli del cyber-crime“. Tuttavia, dal rapporto si evince un dato interessante: non sono gli attacchi esterni degli hackers a produrre il maggiore trafugamento di dati. Anche se questi ammontano al 42% dei casi, la maggioranza degli eventi di compromissione dei dati è da attribuirsi a problematiche interne all’organizzazione (abusi o furti interni, errori amministrativi, noncuranza nella gestione delle credenziali di accesso ai sistemi informativi, mancanza di regolamenti sulla gestione della sicurezza dei dati, anomalie di funzionamento dei sistemi informatici, etc.). Altro particolare interessante è dato anche dalla tipologia di organizzazioni coinvolte: oltre la metà è di natura commerciale, il 24% governativa e il rimanente spartito tra istituti medici (8%), educativi e no profit (5% ciascuno). Nel nostro Belpaese i casi di access violation sono 7 per poco meno di 75.000 dati personali coinvolti (vedi immagine di seguito riportata). Il numero maggiore di violazioni è stato causato da attacchi di hackers, spesso condotti su sistemi informativi

istituzionali per dimostrare la loro vulnerabilità. A tal proposito va ricordato l’attacco condotto a novembre del 2013 al Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (CNAIPIC), che produsse la perdita di ben 8 Gigabyte di documenti riservati. Il problema della sicurezza dei dati personali, soprattutto con l’avvento della rete Internet, è diventato l’incubo maggiore di ogni singolo individuo. Disperdiamo quotidianamente i nostri dati tra i molteplici strumenti digitali che utilizziamo e le innumerevoli richieste che ci pervengono dalle diverse applicazioni informatiche da cui dipendiamo. Tutto ciò determina una disseminazione di informazioni personali sulla cui pericolosità non riflettiamo in maniera adeguata. Se è vero che persino le strutture che adottano sistemi di difesa dai cyberattacchi non riescono sempre ad impedire il prelevamento di queste informazioni, è pur vero che la rilevante superficialità con cui trattiamo i nostri dati contribuisce ad accrescere questi fenomeni criminosi

Tuttavia, dal rapporto si evince un dato interessante: non sono gli attacchi esterni degli hackers a produrre il maggiore trafugamento di dati. Anche se questi ammontano al 42% dei casi, la maggioranza degli eventi di compromissione dei dati è da attribuirsi a problematiche interne all’organizzazione

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» di Simone D’Alessandro

Società della Trasparenza? Morte delle idee e delle relazioni Approfondiamo l’argomento partendo dal saggio del filosofo coreano Byung-Chul Han

«T

Il vero volto della trasparenza è l’indistinto. Non c’era bisogno di avere lo streaming in politica per averne certezza. La trasparenza è un falso ideale: una delle ultime mitologie

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rasparenza e verità non sono identiche (…) Più informazione o soltanto un accumulo di informazioni non producono di per sé una verità (...) L’iper-informazione e l’ipercomunicazione dimostrano proprio la mancanza di verità, anzi la mancanza d’essere. Più informazione, più comunicazione non eliminano la fondamentale opacità del tutto. Piuttosto, la accrescono1». Anche gli estremisti del web, se decidessero di riflettere lentamente (seguendo i reali ritmi del pensiero, direbbe Maffei2) potrebbero ritrovarsi in questa citazione tratta dal novo saggio di Byung-Chul Han, filosofo di origini coreane, docente di Filosofia e Teoria dei Media presso la Staatliche Hochschule für Gastaltung di Karlsruhe, dal titolo La Società della Trasparenza. Per alcuni lettori la cosa più curiosa di questa affermazione è il fatto che provenga da uno studioso contemporaneo di origini coreane; per altri la cosa sconcertante è: arrendersi all’idea che oggi si ribadiscono cose che Sennett diceva trent’anni fa, Simmel e Heidegger quasi un secolo fa. Byung-Chu Han riprende l’insegnamento di Sennett che in un saggio degli anni ‘70 dal titolo il Declino dell’uomo pubblico - molto prima che il web facesse il suo ingresso - presagiva le conseguenze della “privatizzazione e intimizzazione” della cosa pubblica. Come sempre il “reale” avanza

perché dimentica o ignora il passato. Il risultato è il medesimo: cose che potevamo “risparmiarci” diventano inevitabili tendenze. «La pornografia è il contatto immediato tra immagine e occhio. Le cose diventano trasparenti quando rinnegano la propria singolarità e si esprimono interamente attraverso un prezzo (…) La società della trasparenza è un inferno dell’Uguale3». Il vero volto della trasparenza è l’indistinto. Non c’era bisogno di avere lo streaming in politica per averne certezza. La trasparenza è un falso ideale: una delle ultime mitologie. Anche perché il vero accordo (politico, economico o sociale) viene fatto a telecamere spente. Qualsiasi autentico pensatore è consapevole del fatto che non vi è nulla di trasparente, a partire dal linguaggio umano che è opaco, ambiguo, soggettivamente interpretabile laddove qualsiasi cosa proferita non restituirà mai le intenzioni del soggetto emittente. Per scoprire questo non bisognerebbe scomodare l’ermeneutica e neanche la linguistica. L’unico linguaggio chiaro è quello formalizzato, matematico. “Ogni comprendere è sempre, al contempo, un non-comprendere, ogni consentire in pensieri e sentimenti è, al contempo, un dissentire”, disse meglio di me Von Humboldt. Il pensiero umano non è calcolo ma evenemenzialità e decisione anche in assenza di informazioni: non è detto che avere più informazioni significhi


creatività

Qualsiasi autentico pensatore è consapevole del fatto che non vi è nulla di trasparente, a partire dal linguaggio umano che è opaco, ambiguo, soggettivamente interpretabile laddove qualsiasi cosa proferita non restituirà mai le intenzioni del soggetto emittente

prendere la decisione giusta, sopratutto quando le informazioni diventano inutilmente dettagliate, ipertroficamente misurabili, non comprensibili in maniera sintetica. Troppe informazioni rendono incapaci di agire tempestivamente. Ma l’uomo si distingue dalla macchina perché decide anche intuitivamente. Questo gli salva spesso la vita, consentendogli di entrare in relazione. Perché, parafrasando Sennett, dovremmo imparare a essere “autonomi” più che trasparenti, accettando l’inevitabile opacità dell’altro, la sua ontologica “segretezza”. La trasparenza massima isterilisce qualsiasi rapporto privandolo del fascino seduttivo della penombra, del “so, ma non so tutto” e del legame fideistico, quel “non so tutto, ma mi fido” alla base del sistema sociale. Quando hai saputo tutto smetti di desiderare e di agire e fin qui potremmo essere tutti d’accordo! Ma il punto fondamentale è che non possiamo limitarci ad essere consapevoli del problema. Dovremmo trovare una soluzione. Da oltre vent’anni proliferano saggi che

descrivono con dovizia di particolari e maestria stilistica, le ovvietà negative di una società troppo tecnica, veloce e trasparente. Ma in che modo disattivare un processo avviato? Governando le innovazioni e gli entusiasmi ad esse connesse? Ogni anno c’è un guru che ci promette il paradiso introducendo un nuovo dispositivo tecnico. Ultimo esempio è il libro di Rifkin4 e la sua ingenua utopia basata sui prosumer e la stampa digitale. Come uscirne? Non basta utilizzare lo scetticismo del pensiero, bisogna accompagnarlo con lo scetticismo delle azioni, sabotando atti d’acquisto in cui vogliamo vedere, per forza, un mondo migliore. Affidarci alle ricette (la società della trasparenza è l’ennesima ricetta) è già una scelta tecnica e di consumo. Allora dovremmo ridurre anche il consumo delle idee, per evitare adorabili cliché: idee che paradossalmente ci impediscono di pensare (e conseguentemente agire) autonomamente

La trasparenza massima isterilisce qualsiasi rapporto privandolo del fascino seduttivo della penombra, del “so, ma non so tutto” e del legame fideistico, quel “non so tutto, ma mi fido” alla base del sistema sociale

1. Byung-Chul Han, La società della trasparenza, Edizioni Nottetempo, Roma, 2014. 2. Lamberto Maffei, Elogio della Lentezza, Il Mulino, Bologna, 2014. 3.Byung-Chul Han, op. cit., 2014. 4. J. Rifkin, La società a costo marginale zero. L’internet delle cose, l’ascesa del «commons» collaborativo e l’eclissi del capitalismo, Mondadori, Milano, 2014

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» di Filippo Paolini

Riforma della giustizia civile, tutte le novità Approvata di recente, analizziamo i cambiamenti inseriti dal Governo Renzi

Per quanto concerne invece la nuova soluzione creata dal legislatore, l’attenzione si sposta sulla negoziazione assistita, o meglio sulla convenzione di negoziazione assistita che nella sostanza è un contratto con il quale le parti si accordano per cooperare a risolvere in via amichevole una controversia con l’assistenza obbligatoria di uno o più avvocati

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on la conversione in legge del decreto 132/2014, è stata definitivamente approvata la recente riforma della giustizia civile, balzata agli onori della cronaca per la cosi detta “riduzione delle ferie” dei magistrati e per i nuovi divorzi “davanti al sindaco del comune”, ma contenente in realtà numerose altre misure destinate ad incidere sul processo civile. L’intento dichiarato, come al solito, è la riduzione dell’arretrato e l’abbreviazione dei termini per la definizione delle cause. Questa volta, il legislatore ha puntato sulle soluzioni stragiudiziali “rivitalizzando” un vecchio istituto e coniandone uno nuovo di zecca. In tal modo, è stata data nuova linfa all’arbitrato, prevendendo che, nelle cause civili pendenti in primo e secondo grado, le parti possano congiuntamente richiedere il procedimento arbitrale davanti a un collegio oppure a un arbitro (per le cause di valore fino a centomila euro) scelto tra gli iscritti da almeno cinque anni all’albo degli avvocati. Quindi, qualsiasi contenzioso potrà, se le parti dello stesso lo vorranno, vedere la fine nel giro di pochi mesi; fanno eccezione le cause

in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale, anche se sarà comunque possibile ricorrere all’“arbitrato forense” nelle cause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusiva, quando il contratto stesso abbia previsto e disciplinato la soluzione arbitrale. Per quanto concerne invece la nuova soluzione creata dal legislatore, l’attenzione si sposta sulla negoziazione assistita, o meglio sulla convenzione di negoziazione assistita che nella sostanza è un contratto con il quale le parti si accordano per cooperare a risolvere in via amichevole una controversia con l’assistenza obbligatoria di uno o più avvocati. Incominciamo subito evidenziando che tale strumento è obbligatorio, costituendo condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria, per le controversie sul risarcimento danni da circolazione di veicoli e natanti e, più in generale, per chi intende proporre in giudizio una domanda di pagamento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti cinquantamila euro, almeno chè non sia già prevista, per la specifica controversia, l’obbligatorietà del tentativo di mediazione ai sensi del


norme & leggi

L’intento dichiarato, come al solito, è la riduzione dell’arretrato e l’abbreviazione dei termini per la definizione delle cause

D. Lgs 28/2010 (che, dunque, prevale sulla negoziazione assistita). Al di fuori di questo perimetro, la negoziazione assistita è facoltativa e può essere utilizzata anche nelle cause di separazione e divorzio dove tuttavia è subordinata al nulla osta del Procuratore della Repubblica, il quale, se sono presenti figli minori, incapaci o portatori di handicap e non ritiene di poter concedere il nulla osta deve rimettere le parti dinanzi al Presidente del Tribunale. La procedura è snella e deformalizzata: si inizia con l’invito a stipulare la convenzione che deve essere accettato entro trenta giorni dalla ricezione, dopo di che, se si firma la convenzione di negoziazione e di qui viene raggiunta l’intesa, questa, previa autentica delle sottoscrizioni e certificazione della conformità alle norme imperative e all’ordine pubblico da parte degli avvocati,

costituisce titolo esecutivo e per l’iscrizione di ipoteca giudiziale. Un’altra misura prevista dalla riforma merita sicuramente una annotazione, per la sua evidente finalità deflattiva del contenzioso. In pendenza della causa, più precisamente dalla domanda giudiziale, sulle somme contese matureranno sempre interessi, non più all’esiguo tasso legale, bensí al tasso pari a quello previsto dalla legislazione speciale (D.Lgs 231/2002) relativa ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (attualmente circa l’8%), eccezion fatta per il caso in cui le parti lo avevano già convenuto un diversa misura. Insomma, chi sceglierà di agire o resistere in giudizio al solo scopo di guadagnare tempo a scapito della controparte, dovrà fare i conti con un esborso molto più gravoso al termine della causa

La procedura è snella e deformalizzata: si inizia con l’invito a stipulare la convenzione che deve essere accettato entro trenta giorni dalla ricezione, dopo di che, se si firma la convenzione di negoziazione e di qui viene raggiunta l’intesa

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lavoro in corso » di Andrea Bonanni Caione (Avvocato - managing partner LabLaw)

Legittimità del doppio licenziamento Condizioni e limiti per una corretta attuazione dell’istituto

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on le pronunce n. 106/2013 e n. 27390/2013) la Cassazione ha stabilito che il datore di lavoro, qualora abbia intimato al lavoratore il recesso, può adottare un nuovo provvedimento espulsivo del tutto autonomo rispetto al primo. Le condizioni per l’esercizio legittimo di tale strumento sono state individuate nell’espressa previsione, all’interno del secondo provvedimento, di una condizione sospensiva della sua efficacia alla dichiarazione di illegittimità del primo, nonché sulla diversità e la sopravvenienza dei motivi del secondo licenziamento. Al ricorrere di tali presupposti, entrambi gli atti sono potenzialmente idonei a raggiungere lo scopo di risolvere il rapporto, dovendosi in ogni caso ritenere il secondo licenziamento produttivo di effetti unicamente nel caso in cui il primo venga riconosciuto illegittimo. Tanto, per ragioni logiche ancor prima che giuridiche: solo nell’ipotesi prospettata il secondo provvedimento farà venir meno il rapporto di lavoro che, nel frattempo, è proseguito di diritto. La questione assume particolare rilievo in caso di licenziamento disciplinare. Pur in presenza dei presupposti indicati, dinanzi a plurime inadempienze del prestatore, il datore di lavoro non può infatti intimare ulteriori licenziamenti fondati su addebiti già noti in precedenza. Un secondo licenziamento comunicato per sanare la contestazione tardiva mossa con il primo non sarebbe legittimo

né efficace per violazione del diritto di difesa del lavoratore. Il noto principio di immediatezza della contestazione, elaborato proprio a garanzia della parte debole del rapporto, comporta che il datore porti a conoscenza del dipendente i fatti contestai non appena ne ha conoscenza, non potendo ritenersi legittima la dilazione dei tempi di contestazione fino a quando si ritiene di aver assoluta certezza dei fatti contestati. Peraltro, il datore non può procedere ad un secondo Pur in presenza dei licenziamento collettivo o ad una messa in mobipresupposti indicati, lità se il primo recesso era individuale. Anche in dinanzi a plurime questo caso, la procedimentalizzazione del liceninadempienze del ziamento collettivo impone, sulla scorta di quello prestatore, il disciplinare, l’osservanza di una serie di garanzie datore di lavoro che, diversamente, non sarebbero rispettate (si non può infatti pensi al dovere di osservanza dei criteri di scelta intimare ulteriori ex L. 223/91). licenziamenti fondati Un’ultima riflessione va condotta sulla possibilità su addebiti già noti in di revocare il recesso entro 15 giorni dalla sua precedenza comunicazione introdotta dalla L. n. 92/2012, con eliminazione degli effetti del licenziamento già comunicato e conseguente ricostituzione del rapporto. È evidente che il datore eserciterà la facoltà di revoca in occasione di licenziamenti palesemente illegittimi, ricollocandosi nell’area dell’esercizio corretto del proprio potere ed eliminando la possibilità di futuri contenziosi giudiziali dall’esito incerto e dalle conseguenze spesso gravose in termini di tempo e di costi.

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A tutta Formazione » di Elisa Antonioni

Dall’istruzione alla formazione, un percorso no stop Formazione e istruzione in USA

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l sistema scolastico americano prevede un’articolazione dei gradi scolastici in 12 livelli, ovvero annualità. I primi 5 corrispondo alla Elementary School, i successivi 3 corrispondono alla Middle School, infine l’High School, che conduce all’acquisizione del diploma, prevede 4 anni scolastici. L’istruzione universitaria si articola in due livelli, secondo lo schema seguente. Il sistema formativo statunitense presenta un’organizzazione non strutturata e fortemente decentrata. Ciascuno Stato gode di ampia autonomia legislativa ed esecutiva nel campo educativo e ha discrezionalità di intervento in merito a programmi, curricula, finanziamenti, sistemi di classificazione e valutazione. Negli Stati Uniti, il modello prevalente è quello di una formazione generale che demanda alle imprese il ruolo di formare a specifiche abilità professionali. I programmi di formazione professionale sono pensati prevalentemente per studenti che, nel normale percorso scolastico, non riescono a conseguire risultati soddisfacenti. Il sistema di formazione tecnico-professionale statunitense presenta inoltre una profonda differenza rispetto al sistema italiano: non è un sistema strutturato, ma una “collezione di pratiche” che si è evoluta organicamente in modo non pianificato

centralmente; è un sistema guidato dal mercato del lavoro; il controllo centrale avviene secondo modalità di “reazione a ciò che si è fatto” e non di “impostazione delle cose da fare” e consiste in gran parte nel fornire incentivi alle azioni locali ed infine fornisce a giovani e adulti conoscenze e competenze tecniche e accademiche, per favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro o avvantaggiarli (conferendo anche crediti formativi) in eventuali percorsi formativi post-secondari. Quali le conclusioni di questo percorso no stop formazione-istruzione? Il primo passo è avvicinare la scuola all’impresa in ogni modo, strutturato o meno, incentivando progetti e programmi di integrazione. In Germania abbiamo visto il sistema duale, in USA è il mercato del lavoro a guidare la formazione. Oggi e ancor più domani saranno le competenze a fare le differenza. E in Italia prima fra tutte e poco diffusa metterei la conoscenza della lingua inglese, anzi, delle lingue straniere, a corredo di qualsiasi curriculum professionale. O conoscete qualche azienda competitiva che può ancora permettersi di parlare solo italiano? Al secondo posto e con sempre maggior forza le soft skill, tra le quali la capacità di lavorare in squadra, cercare sempre nuove soluzioni, raggiungere e condividere un risultato

Negli Stati Uniti, il modello prevalente è quello di una formazione generale che demanda alle imprese il ruolo di formare a specifiche abilità professionali

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credito & finanza » a cura della redazione - foto concesse da Comitato Promotore Banca dell’Aquila

Americo Di Benedetto presidente del Comitato Promotore Banca dell’Aquila

Il valore delle banche locali Opportunità in risposta alle necessità di un territorio, questo il tema al centro del dibattito promosso dal Comitato Promotore Banca dell’Aquila

I

n oltre 500 tra imprenditori, professionisti, cittadini e politici hanno partecipato all’iniziativa organizzata dal Comitato Promotore Banca dell’Aquila sulle prospettive del credito nella Regione Abruzzo. Ad aprire i lavori sono stati i saluti istituzionali del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che ha espresso parere favorevole nei confronti della creazione di un istituto locale vicino alla città e ai territori limitrofi, ritenendola «non più rinviabile», dell’assesore della Provincia dell’Aquila Ersilia Lancia, e del presidente dell’Ordine degli Avvocati Provincia dell’Aquila, Carlo Peretti. Ad introdurre nel tema è stata l’intervento di Americo Di Benedetto, presidente del Comitato promotore Banca dell’Aquila. Al dibattito moderato da Fabrizio Marinelli, ordinario di Dirit-

to privato all’Ateneo aquilano, hanno partecipato Michele Samuele Borgia, presidente BCC Abruzzese di Cappelle sul Tavo, l’on. Giulio Cesare Sottanelli, presidente Banca del Vomano. «Sarà la Banca della Città e tutto il Territorio potrà beneficiarne in termini di credito a famiglie e piccoli operatori», ha detto Sottanelli, mentre Borgia ha ripercorso la storia dell’Istituto Cooperativo, rievocando i principi cardine dell’azione mutualistica operata sui territori. A fare eco alle parole del sindaco Cialente, quelle del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, «Vogliamo incoraggiare la creazione della Banca dell’Aquila –ha detto in conclusione dell’iniziativa– per avviare una fase ulteriore della ricostruzione: dopo quella delle mura, quella dell’economia»

Il pubblico presente in sala

Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso

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focus » a cura della redazione

Il neo presidente AIPE Luca Tosto

Associazione AIPE: il nuovo motore tecnologico del Made in Italy

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Nasce un nuovo rapporto tra industria e università per la ricerca. Presidente Luca Tosto, Managing Director della Walter Tosto SpA

Per poter affrontare con modernità e prontezza le sfide dell’era globale, le aziende Air Com, Atb Riva Calzoni, Brembana & Rolle, Ccm, Ceccarelli Industrie Tubi e Impianti C.I.T.I., Villa & Bonaldi, Walter Tosto ed Ettore Zanon, operanti nel settore meccanico della caldareria, hanno fondato a Roma l’Associazione Italiana Pressure Equipment (AIPE), eleggendo come presidente Luca Tosto, Managing Director della Walter Tosto SpA. Questa nuova realtà senza scopo di lucro, basata sulla ricerca e sulla collaborazione con istituti e università nazionali e internazionali, permetterà ai produttori di apparecchi in pressione di poter conquistare i mercati mondiali con prodotti altamente innovativi senza dover delocalizzare. Scopo principale di AIPE è quello di promuovere l’incontro tra industria, università e istituti professionali per favorire lo sviluppo tecnologico, scientifico ed economico degli associati, attraverso la partecipazione attiva degli studenti a stage in azienda per completare la formazione con un’esperienza pratica sul campo che li metta nelle condizioni, al termine degli studi, di essere immediatamente operativi nel mondo del lavoro. AIPE promuove inoltre l’organizzazione di incontri, eventi e attività formative secondo un’ottica basata sulla condivisione di risorse ed informazioni, sia in ambito nazionale che a livello mondiale, al fine di portare sul mercato internazionale nuovi prodotti. L’Associazione è dunque in contatto con le più importanti Università italiane e gli istituti professionali,

dai quali si attende ora una risposta per dare inizio alle attività, mentre è già attiva la collaborazione con NACE International, l’istituto internazionale di corrosione, e con l’ENEA. «È un onore per me presiedere –ha commentato Luca Tosto- questa realtà unica nel suo genere, che mira a colmare un gap fino ad oggi presente in Italia: la mancata collaborazione tra industria e università, un connubio fondamentale per permettere alle imprese di ampliare il proprio bacino di utenza a livello mondiale senza delocalizzare puntando sulla ricerca per realizzare prodotti altamente innovativi e competitivi sul mercato». Il modello dell’Associazione seguirà tre principali filoni: politico/istituzionale, operativo, informativo, e si preoccuperà di individuare e divulgare gli argomenti e i temi più rilevanti su cui dovrà basarsi la collaborazione con le università. A tale scopo, verrà creato un comitato scientifico, il vero motore della ricerca. «Una civiltà basata sul consumo, per funzionare, deve avere cittadini in grado di poter acquistare beni e servizi – ha aggiunto Tosto –. Evitando la delocalizzazione evitiamo anche i licenziamenti e la riduzione degli stipendi dei nostri dipendenti, che devono essere messi nelle condizioni di poter consumare. Tutto questo si ottiene esclusivamente attraverso una analisi altamente qualificata che nasce dalla collaborazione tra industria e università per creare nuovi prodotti capaci di conquistare il mercato mondiale senza umiliare il lavoro»

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» di Marcella Pace - foto concesse da Intermedix

L’ad di Intermedix Ivan Teodoro Pantalone- Foto di Giacomo Petaccia

Ivan Pantalone: «Non vendiamo solo prodotti, ma troviamo soluzioni» Il giovane amministratore unico dell’azienda chietina attiva nell’ambito delle tecnologie mediche racconta l’evoluzione da distributore a produttore

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odernità e progresso. Nonostante il trasloco imminente in una ben più ampia e tecnologica sede a Chieti Scalo, gli uffici a Chieti alta, siti al Theate Center, che sino ad oggi hanno ospitato quest’azienda mostrano ordine e innovazione. Parliamo di Intermedix, azienda italiana nata nel 1990 e «finalizzata - come ci spiega il suo giovane amministratore unico, Ivan Pantalone - alla distribuzione e realizzazione di prodotti specialistici per la chirurgia, per la cardiologia interventistica e per l’interventistica periferica. L’azienda è nata dall’esigenza di focalizzarsi su prodotti molto specifici, per immettere sul mercato dispositivi unici e dalla qualità molto elevata. Fin dalla sua nascita Intermedix si è proposta sul mercato come distributore esclusivista di alcuni dei principali gruppi multinazionali del settore medico. Un’attività, questa, intensificatasi negli anni e che ha portato l’azienda verso un continuo ampliamento

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del portafoglio prodotti». Proprio in quest’ottica, Intermedix ha stipulato una importantissima partnership commerciale con Alvimedica, multinazionale giovane e dinamica, leader nella produzione di device specialistici, primo tra tutti lo stent coronarico a rilascio di farmaco Cre8. Tale stent racchiude una serie di caratteristiche uniche ed estremamente innovative, come la totale assenza di polimero ed il rilascio del farmaco attraverso micro serbatoi abluminali. «Non vendiamo solo prodotti – sottolinea Pantalone – ma troviamo soluzioni. Ci prefiggiamo di essere dei veri partner per i clienti, poiché la nostra attività deve avere il supporto di una costante e continua informazione. Trattiamo tecnologie e prodotti all’avanguardia che entrano in ospedali e sale operatorie, dunque studiare continuamente il mercato, prevedere le sue evoluzioni, essere flessibili e soprattutto ascoltare i feedback di chi utilizza questi dispositivi è parte integrante per


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il nostro lavoro». Traspaiocontinuamente nuove soluno preparazione e sicurezza zioni e raggiungere livelli dalle parole di questo giovane sempre più alti. Partendo da imprenditore che, affascinato questi presupposti e dalle da sempre del settore medico, competenze e professionalità dopo aver conseguito la laurea acquisite negli anni, abbiamo FlowStop, il dispositivo di emostasi dell’arteria in Economia e Management ideato questo progetto che radiale dell’azienda chietina «per avere una visione globale nei prossimi mesi sarà afdella gestione d’impresa» ed aver ampliato la fiancato da una serie di nuovi dispositivi Intermepropria formazione attraverso una serie di corsi di dix che ben si inseriranno nel mercato nazionale specializzazione, è entrato nell’azienda di famiglia ed internazionale». nel 2008 per innamorarsi, come lui stesso conLa nuovissima sede, che sorge nell’area industriale fessa, «sin dai primi momenti dei nostri prodotti. di Chieti Scalo, infatti, presenterà una Camera Abbiamo acquisito negli anni un certo know-how, Bianca di ultima tecnologia per la produzione di soprattutto ascoltando e imparando a percepire le kit specialistici per neurochirurgia, cardiologia difficoltà di chi tutti i giorni utilizza tali disposiinterventistica, interventistica periferica, ORL tivi. Proprio partendo dalle esigenze degli opee ortopedia. In più, potrà contare su una sala ratori, ci siamo multimediale in posti l’obbiettivo grado di ospitare di realizzare proeventi medici e “In una realtà competitiva come dotti a marchio workshop di caquella in cui viviamo bisogna trovare Intermedix che ci ratura regionale consentissero di e nazionale, tre sempre nuove soluzioni e raggiungere superare tali limisale riunioni e livelli sempre più alti” ti». È così che un una sala espoanno fa l’aziensitiva. «Fino ad da chietina ha oggi – concluimmesso sul mercato FlowStop, un dispositivo di de Pantalone – siamo riusciti a confrontarci con emostasi dell’arteria radiale utilizzato nell’ambito operatori di altissimo livello, ma la più grande della cardiologia interventistica, che attraverso fonte di orgoglio è assistere all’evoluzione comun accurato sistema di regolazione della pressione pleta delle nostre tecnologie, che nascono da idee permette di ottenere l’emostasi dell’arteria, evitarembrionali, si sviluppano e diventano soluzioni, ne l’occlusione e di garantire un elevato standard ottengono tutti i riconoscimenti necessari per poi di sicurezza e di comfort per il paziente. trovare un riscontro reale nel momento in cui «In una realtà competitiva come quella in cui vengono impiegate e utilizzate in sala operatoria, viviamo – dice ancora Pantalone – bisogna trovare in interventi spesso molto delicati»

Stent Coronarico CRE8 Alvimedica

Una delle sale di produzione di Intermedix

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» di Marcella Pace - foto di Vincenzo Sulpizio

La colata di cioccolato sul Pan Nero, uno dei prodotti di Idac Dolciaria

Gli antichi sapori di Idac Dolciaria È una storia in controtendenza quella dell’azienda di Elice che negli ultimi anni ha incrementato produzioni, vendite e distribuzione

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a morbidezza del dolce al cioccolato e mandorle è quella di un ciambellone appena sfornato. La fragranza dei biscotti Loretini, al latte o integrali, adatti alla prima colazione, riesce addirittura far tornare indietro nel tempo. A produrre queste dolcezze che mettono d’accordo tutte le sfere sensoriali, è la Idac (Industria Dolciaria Artigiana e Casereccia) con sede ad Elice, alle porte del meraviglioso borgo della provincia di Pescara che tutte le estati rivive, con la Notte dell’Ilex, per un’intera settimana in epoca medioevale I primi passi di quest’azienda iniziano a Loreto Aprutino nel 1964, in quello che era un piccolo forno. «Circa 25 anni fa, ho avuto la fortuna di assaggiare il Pan Nero, antico dolce fatto con mandorle e ricoperto di cioccolato fondente. Io, che amante dei dolci non ero, sono rimasto folgorato dal suo gusto. I titolari di allora erano anziani e i loro figli non avevano nessuna intenzione di seguire quel percorso e così ho pensato di rilevare quella piccola realtà artigianale, per la quale nel frattempo avevo iniziato ad occuparmi della commercializzazione, triplicandone in poco tempo

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le vendite». Così Alberto Mazzocco, l’attuale titolare della Idac, ricorda gli inizi di una storia fatta di dolci sorprese. «All’epoca ero un agente di commercio con esperienze in multinazionali del settore alimentare – racconta -. Ho proposto ai miei due fratelli, Clemente e Renato, di intraprendere quest’avventura che nel tempo ha coinvolto le nostre famiglie». Oggi quest’azienda, infatti, conta sull’impegno di Alberto che continua a curare l’aspetto commerciale, Clemente che gestisce la logistica, insieme a Donatello, figlio di Alberto. La produzione è invece affidata a Rosaria e Mylinda, rispettivamente cognata e nuora di Alberto, con la collaborazione di altri 8 operai. Le vendite aumentano e circa 18 anni fa la famiglia Mazzocco decide di trasferirsi nel suo paese di origine, Elice, e apre l’attuale sede, uno stabilimento da 800 metri quadri. Gusti semplici, sapori antichi e materie prime genuine. Sono questi i tre ingredienti segreti della vasta gamma di prodotti Idac, venduti nella Grande Distribuzione del Centro Italia. «Cerchiamo di riprodurre le ricette storiche della nostra tradizione, senza ag-


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Alberto Mazzocco, titolare dell’azienda di Elice

Il laboratorio di produzione

giungere grassi lavorati. I nostri dolci – dice ancora Mazzocco - sono fatti di uova, latte, farina, zucchero. Insomma come a casa». La produzione Idac è infatti semi artigianale, con alcuni passaggi ancora fatti a mano. Tre sono anche le principali linee di produzione: i biscotti per la prima colazione, al latte, integrali ma anche senza lattosio, ideali per chi ama uno stile di vita sano; la pasticceria fine nella quale trovano spazio i cantucci e le neole morbide o friabili; e infine i dolci da gustare in ogni momento della giornata. È a questa linea che appartengono La Conca, dolce nato proprio per far conoscere l’Abruzzo fuori regione, bagnato alla Ratafià, il tradizionale liquore regionale, o le torte artigianali al cacao, al limone, alle mandorle. O ancora il Pan Nero, il primo amore di Alberto Mazzocco, il prodotto al quale è più legato. «In primavera immetteremo sul mercato una nuova linea di biscotti – di cui l’imprenditore non vuole rivelarci il nome per scaramanzia -. Saranno dei biscotti meno legati al territorio che presenteremo alle fiere di settore, meno calorici e adatti ad un consumatore attento a ciò che mangia e alla alta qualità». Ed è proprio la costanza nel mantenere elevati standard di qualità, che la Idac ha mostrato negli anni, a consentirle una crescita

in ogni campo. Se nella produzione, Mazzocco e famiglia hanno incrementato gamma di prodotti e quantità, le soddisfazioni giungono anche da vendite e diffusione. «Da quando è iniziata la crisi – dice ancora Alberto Mazzocco – abbiamo avuto un incremento dell’8%. Se poi parliamo solo di questo ultimo anno l’incremento arriva addirittura al 62.8%». Numeri da capogiro che uniti agli ambiziosi obiettivi della Idac, dipingono un quadro dal sapore dolcissimo. «Il grosso della distribuzione è in nel centro Italia, ma, complici anche i turisti che vengono a visitare la nostra Regione, facciamo delle spedizioni anche in Lombardia e in altre regioni del nord Italia. Inoltre nei prossimi tempi intendiamo espanderci anche in Europa, dove ci siamo già affacciati e negli Stati Uniti d’America». «Riuscire a mantenere una posizione sul mercato da anni e assistere ad un incremento sotto ogni fronte soprattutto in questi momenti di crisi economica ci rende fortemente orgogliosi – dice ancora Mazzocco, mentre mi conduce nelle varie aree del capannone per mostrarmi i macchinari dediti alle differenti fasi della produzione – e ci spinge ad ideare nuove ricette che siano attente alle tendenze di mercato e che vadano incontro alle esigenze dei consumatori»

Un’altra fase della produzione del Pan Nero

Un momento del packaging dei prodotti Idac

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focus » di Marcella Pace – foto concesse da Ico

L’ad di ICO Manlio Cocchini

L’interno di uno degli stabilimenti Ico

La Ico punta sul futuro

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Lo scatolificio abruzzese ha acquistato un nuovo macchinario ad alta tecnologia e inserito un nuovo direttore commerciale

artoni stampati fino a sette colori. Il macchinario ad alta tecnologia è il nuovo acquisto della Ico, azienda abruzzese nata nel 1952 con la lavorazione del cartone ondulato. La Ico, unica impresa italiana ad avere, in uno stesso stabilimento, l’intero ciclo produttivo della produzione di carta, cartone e scatole, ha infatti di recente implementato la sua produzione investendo sul nuovo macchinario. Una novità importante che testimonia la volontà di crescita per questa realtà abruzzese che, dopo l’acquisizione, un anno fa, dello stabilimento di Alanno per la produzione di carta tissue dalla Kimberly Clark, conta circa 350 dipendenti nei suoi quattro stabilimenti. L’azienda mostra, così, una storia in controtendenza, puntando, in un momento difficile a livello congiunturale, sull’eccellenza della propria manodopera e investendo in un impianto di alta qualità per mantenere un ruolo di primissimo piano tra gli scatolifici italiani. L’arrivo di questo nuovo macchinario è il segno tangibile della necessità di rispondere alle richieste dei mercati con la qualità e la versatilità che essi ormai richiedono. «Nella nostra azienda le persone fanno la differenza, di questo siamo sempre stati convinti – commenta Manlio Cocchini, amministratore delegato della Ico – per questo abbiamo voluto lavorare su due fronti. Da un lato infatti abbiamo implementato il parco dei macchinari, con un impianto di straordinaria qualità. Dall’altra parte abbiamo cercato e inserito la figura

di un nuovo direttore commerciale, individuando in Paolo Pirozzi l’elemento ideale per raggiungere i nostri obiettivi. Per noi l’eccellenza è un’abitudine sia dal punto di vista delle risorse umane che da quello degli impianti». Per espandere la platea dei clienti, infatti, di recente la Ico ha aggiunto una figura importante al proprio organico, quella di Paolo Pirozzi, appunto, nuovo direttore commerciale, proveniente da una multinazionale del settore. Pirozzi, 47 anni, ha accumulato nel corso della sua carriera numerose esperienze in Italia e all’estero e il suo contributo sarà fondamentale per la crescita della Ico. Nell’azienda è, inoltre, molto alta l’attenzione al tema della sicurezza, come testimonia la recente cerimonia di consegna a tutti i dipendenti di un orologio sul cui quadrante è stampata la frase “E’ sempre l’ora della sicurezza” per celebrare e condividere con ogni appartenente alla famiglia Ico il conseguimento del premio sulla sicurezza sul lavoro “Obiettivo Zero” assegnato dalla Fondazione “Giuseppe Lazzareschi” per il tempo trascorso senza infortuni Particolare cura viene infine riservata anche ai temi ambientali. «Attuando un riciclo di prossimità – aggiunge Manlio Cocchini – limitiamo le emissioni di CO2 in atmosfera. Crediamo nel rispetto dell’ambiente e riteniamo sia necessario trasmettere alle giovani generazioni l’attenzione al rispetto della natura. Anche per questo motivo nella settimana europea della riduzione dei rifiuti, a novembre, accoglieremo le scuole nei nostri stabilimenti per mostrare agli studenti come viene riciclata la carta che utilizzano quotidianamente»

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focus » a cura della redazione - foto concesse da UED

Alcune immagini dei ragazzi a lavoro per il Concorso

Quattro giovani stiliste emergenti al Pitti Uomo 2015 Gli allievi dell’Università Europea del Design di Montesilvano, dovranno creare la collezione per il marchio abruzzese Taskino

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l sogno di ogni giovane stilista, vedere esposte le proprie creazioni al Pitti Immagine Uomo di Firenze, è diventato realtà per alcuni allievi della sede di Montesilvano dell’Università Europea del Design. Il responsabile di un marchio di moda abruzzese, Andrea Salameh, ha infatti pensato di offrire questa opportunità ai giovani talenti del Made in Italy, lanciando un concorso di idee per il suo brand Taskino. I giovani studenti hanno presentato, davanti ad una giuria composta dai docenti dell’Università, dai responsabili del marchio Taskino e di Italian Visionnaire e dalla presidentessa del Polo Moda Inn, Cecilia Greco, le loro collezioni Uomo A/I 2015 per il brand Taskino. Tra le collezioni dei gruppi partecipanti è emersa quella delle quattro studentesse Catherine Bonilla, Marina Cappiello, Carmen Patanella, Paola Santoro le quali sono riuscite meglio a rappresentare la collezione convincendo tutta la giuria. Le quattro giovani studentesse avranno l’opportunità di veder realizzata la loro collezione e di partecipare, assieme al marchio Taskino, alla fiera internazionale Pitti Immagine Uomo di Firenze. Quest’opportunità vuole essere un supporto per tutti i giovani ragazzi che vogliono realizzare il sogno di diventare Fashion Designer, creare nuove opportunità lavorative e soprattutto promuovere il Made in Italy.

«Crediamo molto nel talento dei giovani - spiega Andrea Salameh - e per questo abbiamo voluto dare loro una grande possibilità. Poter mettere le proprie creazioni in vetrina al Pitti di Firenze non capita tutti i giorni, soprattutto per chi deve completare i propri studi nel campo della moda». Salameh, di Pescara, con lo stilista Valerio Amici di Roseto, entrambi under 30, hanno creato nel 2011 il marchio d’abbigliamento. Insieme hanno dato vita anche all’agenzia “Italian Visionnaire” una vera e propria “fabbrica delle idee” nella moda che negli ultimi anni ha esposto i capi Taskino al Pitti Uomo di Firenze nel padiglione Factory. I due hanno trovato subito piena collaborazione nell’ Università Europea del Design che ha sposato l’idea. Il progetto si articola nella partnership tra la sede di Montesilvano della scuola di moda e l’ufficio stile del brand a Pescara. Il progetto si interfaccia con la tematiche dell’Alta Formazione nel settore dell’abbigliamento e della comunicazione. Questo progetto propone la creazione di nuovi posti di lavoro e la crescita della filiera abruzzese nel Made in Italy, considerando che tutto il progetto sarà realizzato a “km 0”. Il sostegno del Polo della Moda e dei partner servirà a generare opportunità di lavoro e l’inserimento dei giovani in aziende, favorendo così la crescita dell’ occupazione

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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Leonardo Nodari

Leonardo Nodari

Cultura e impresa in tempi di crisi Ne parliamo con Leonardo Nodari, fondatore e amministratore della società “Samarcanda Eventi e Spettacoli”

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eonardo Nodari è il fondatore e amministratore della società “Samarcanda Eventi e Spettacoli” nata a Teramo nel 1985. Con sede societaria a Roma “Samarcanda” è attiva in 6 regioni italiane tra cui l’Abruzzo dove produce e presenta da più di trent’anni alcuni dei principali concerti, rassegne teatrali, appuntamenti culturali e di spettacolo garantendo lavoro a molti giovani,

soprattutto in estate. Tra gli estensori del “Manifesto per la cultura”, Nodari è giornalista dal 1990 e collaboratore di varie riviste culturali, fotografo con oltre 20 personali all’attivo in Italia e all’estero, impegnato su più fronti dell’impegno civile è membro di diverse associazioni e fondazioni culturali in Italia, Spagna e Brasile dove opera con una sua società costituita nel 2012.

a tu per tu con Leonardo Nodari   Qual è il rapporto tra cultura e impresa? «Impresa e cultura sono mondi che si stanno avvicinando. È vero che in Italia hanno viaggiato per troppo tempo su binari paralleli. Due sponde contrapposte. Purtroppo. Linguaggi diversi, diffidenze reciproche, pregiudizi e sensibilità diverse. E,

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non nascondiamolo, anche interessi economici diversi. Con i numerosi collaboratori della mia società “Samarcanda” ci siamo sempre mossi distinguendo nettamente l’attività di impresa con l’attività non commerciali di supporto a Enti e Comuni. Ma siamo rimasti gli unici. Però vedo che, anche per la crisi economica in atto, ultimamente qualcosa è

cambiato, impresa e cultura si stanno avvicinando. Credo che questo sia il momento giusto per innescare un circuito virtuoso tra spettacolo, arte, tutela dei beni e occupazione».   A suo avviso, occorrono sponsor o mecenati? «Per rispondere e capire meglio occorre chiarire che esiste ancora


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un meccanismo malato da sanare: il mondo delle industrie culturali e creative considera ancora oggi l’ imprenditoria come una sorta di elemosiniere. E per l’ impresa il nostro mondo è solo un settore che deve essere tenuto in qualche maniera in vita per alimentare qualche buon discorso da salotto. Ma i piccoli contributi che arrivano, molto spesso purtroppo su base clientelare e soprattutto come sponsorizzazioni, sono solo una canna d’ossigeno per un paziente terminale. Sostentamento, protezione, promozione però sono termini che non indicano un rapporto sano e sincero tra pubblico e privato. Per il futuro quindi, né mecenati né mercanti, tout court. Bisogna andare oltre, servono veri investitori in cultura, una defiscalizzazione vera e sostanziale dei veri investimenti nel campo dell’arte e dei “ live”. “Civil servant” per ridare, presto e bene, sostanza e contenuti alla crescita dell’Italia. Anche con profitto».   In questa ingrata congiuntura di recessione ha senso parlare investimenti in cultura? «Le aziende sane che scelgono la cultura, nella grande maggioranza dei casi lo considerano un investimento efficace; la sentono in sintonia con il linguaggio “corporate”; e le sempre più frequenti politiche di Corporate social responsibility trovano in essa un’ importante opportunità. Soprattutto gli spettacoli

di qualità, come quelli da noi presentati, emergono sempre di più come valido strumento per il coinvolgimento dei giovani e diventano sempre di più una via maestra per parlare di “valori” e per rapportarsi con il territorio. Questo concetto molti Sindaci delle Sagre, birra e arrosticini, non l’ hanno capito perché la classe politica è rimasta arretrata e si preferisce il “Panem et circenses” invece della crescita culturale del territorio. Ma anche questo sta per finire perché i dati veri dell’estate 2014 testimoniano che investire in spettacolo e cultura è una buona ricetta anche per l’economia locale».   Cosa vorrebbe dire a chi ci governa per rilanciare la cultura in Abruzzo? «Trasformare la ricchezza culturale in ricchezza economica è una sfida atavica. Colgo questa occasione per dire al Governatore Luciano D’Alfonso di attuare il suo programma e avere anche nel nostro settore “Coraggio e visione”. So che lui mi può capire . Per fare cose belle e utili, positive, cambiare la realtà occorre essere in grado di vedere un pò più in là prima degli altri, di aprire porte sconosciute. E di investire sempre di più sul mondo delle industrie culturali e creative serie, di qualità, con una storia che garantisce il loro lavoro anche attraverso una defiscalizzazione degli investimenti sulle imprese culturali, e riportando al centro delle

Nodari con la cantante Fiorella Mannoia

scelte strategiche, e conseguentemente della distribuzione delle scarse risorse pubbliche, il ruolo della cultura sul territorio come volano per il sistema economico e turistico».   Può farci un esempio?

«Quello che è successo a Bilbao

grazie a Thomas Krens. Bilbao era una povera sconosciuta cittadina della Spagna che è stata totalmente trasformata dall’arrivo del Guggenheim. Chi dice che la cultura non offre da mangiare commette un errore drammatico. Il grande valore che la cultura produce è l’ indotto: i ristoranti, gli alberghi, il commerci. Il lavoro».   Esistono secondo lei posti dove si può imparare questo mestiere? «Non sono sicuro di poter insegnare qualcosa a qualcuno. “L’arte” io l’ ho imparata facendola. Giorno dopo giorno. Sui palchi e sotto il sole in estate. Nelle notti gelide a fine serata d’ inverno. Nelle 93 lunghe tournè tra caffè e panini. Frequentano mostre e musei in tutto il mondo, osservando sempre con attenzione e cercando sempre di imparare. Oggi sento di poter dire che costruire ponti fra l’ impresa e la cultura è diventata, dopo 35 anni di attività in questo settore, la mia principale competenza. Mi piacerebbe farlo per i giovani, magari in un liceo o università. Vedremo. Ho ancora tante cose da fare»

Con Tony Renis

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Il team al completo di Sistema Azienda, società di servizi con sede a Montesilvano

SISTEMA AZIENDA, EFFICIENZA AL PRIMO POSTO MARCO CASTELLANO E LUCA SFRATTONI ILLUSTRANO I SERVIZI OFFERTI DALLA LORO SOCIETÀ

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mpie vetrate si affacciano lungo il corso centrale di Montesilvano, mettendo in mostra i bianchi e luminosi ufci che ospitano la ricca varietà di macchinari per la stampa. Sistema Azienda si presenta così ai suoi clienti. Nata nel 2006, per volontà di Marco Castellano e Luca Sfrattoni, questa società di servizi propone a grandi, piccole e medie imprese, artigiani, studi professionali e attività commerciali prodotti e servizi per gli ufci. L’importante è che tutto funzioni, perché, come recita il loro principale motto “When Everything Works”, gli ufci dei loro partner diventano efcienti e funzionali. «Alcuni anni fa abbiamo lavorato per un’azienda del settore

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stampa come dipendenti – raccontano i due giovani imprenditori -, nel 2006 abbiamo deciso di metterci in proprio e creare una realtà che più rispondesse alla nostra losoa. Non abbiamo inventato nulla di nuovo, perché prodotti per la stampa e servizi afni erano già presenti sul mercato, ma sin dal primo momento, divenendo centri esclusivi per l’Abruzzo della Konica Minolta – azienda mondiale giapponese di fotocopiatrici, macchine fax, stampanti laser, dispositivi di graca medica, ndr- e offrendo servizi dalla qualità maggiore, e dalla profonda attenzione al cliente, abbiamo cercato di distinguerci dai nostri competitor». Lo hanno fatto, e lo dimostrano i numeri che in otto anni di attività hanno raggiunto. Intraprendendo quest’avventura in due, Luca, responsabile


» REDAZIONALE IN COLLABORAZIONE CON SISTEMA AZIENDA

Da sinistra Marco Castellano e Luca Sfrattoni, titolari di Sistema Azienda

Due dipendenti al lavoro

tecnico, e Marco, responsabile del settore commerciale, oggi possono contare su un team composto di altri sei dipendenti e di vari collaboratori. Numeri in ascesa anche per ciò che riguarda il loro fatturato che, unito al numero dei macchinari commercializzato, negli ultimi 5 anni gli ha consentito di essere annoverati tra le prime 20 aziende Partner di Konica Minolta in Italia. «Konica Minolta produce macchinari di grande qualità e dai costi leggermente superiori alla media – spiegano i titolari di Sistema Azienda – tuttavia questo fattore è compensato da un risparmio che le aziende ottengono nel lavoro a lungo termine. Gli ufci hanno moltissimi costi occulti, che vanno aldilà del macchinario in sé. Mettendo in relazione i costi globali che ruotano attorno al settore stampa, la soluzione che proponiamo diventa vantaggiosa. È esattamente quello che cerchiamo di far capire ai nostri partner. Qui vendiamo valore e non prezzo: i nostri macchinari sono tra i tecnologicamente più validi sul settore e le macchine più afdabili». Il valore aggiunto per Sistema Azienda arriva quindi dal macchinario stesso, ma anche dall’ampia varietà di servizi offerti dai due soci. La società di Montesilvano, infatti, è anche centro di assistenza diretta per la Konica Minolta, ed offre servizi e nuove soluzioni di vario genere. «Tra i servizi offerti

– dicono Luca e Marco – ci sono il noleggio, la fornitura di materiali di consumo, lo smaltimento di macchinari, la fornitura di software per l’archiviazione documentale, il monitoraggio delle apparecchiature e dei loro consumi e progetti di razionalizzazione del parco macchine di un’azienda. Siamo in grado – continua Marco – di effettuare uno screening sulla situazione delle aziende, valutando quali sono i macchinari che hanno un consumo maggiore per poi proporre una sostituzione. Il messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri partner è che i macchinari giusti sono in grado di efcientare al massimo un ufcio, riducendo al tempo stesso i costi. Ciò è valido per aziende di qualunque dimensione: dai grandi colossi alle piccole realtà». Proprio questa convinzione, ha portato Castellano, a Londra, tra i relatori della conferenza Transform 2012, organizzata da Photizo Group, durante la quale ha dimostrato, grazie al case history di un’azienda di Ortona, partner di Sistema Azienda, come il metodo di efcientamento delle grandi realtà sia perfettamente valido anche per le piccole imprese. «Il nostro principale obiettivo – concludono – è offrire un servizio alle aziende partner che le faccia lavorare meglio, riducendo al minimo le preoccupazioni».

L’accoglienza della società

Tecnici durante la manutenzione ad una delle macchine Konica Minolta

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» a cura della redazione - foto di Gianluca Pisciaroli

La tavola rotonda

Abruzzo4export, formazione gratuita per internazionalizzare Grande partecipazione al convegno di presentazione del progetto multiasse finanziato dalla Regione Abruzzo con un milione e mezzo di euro destinati alla formazione delle imprese nel campo dell’internazionalizzazione

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rano oltre 600 le aziende abruzzesi rappresentate a Pescara per il primo convegno di presentazione di “Abruzzo4Export”, il progetto multiasse finanziato dalla Regione Abruzzo con un milione e mezzo di euro destinati al potenziamento delle competenze professionali e manageriali delle imprese nel campo dell’internazionalizzazione. Presenti i sei Poli regionali d’Innovazione partner del progetto e tanti imprenditori del mondo produttivo che si sono confrontati con i relatori sulle opportunità offerte da “Abruzzo4Export”. Il progetto prevede mille ore di formazione gratuita per le aziende abruzzesi nei quattro settori strategici dell’Agroalimentare, della Moda, della Meccanica e dell’Efficienza

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Energetica. Le attività formative – in aula e a distanza – partiranno nei primi mesi del 2015 e saranno finalizzate a sviluppare e accrescere competenze specifiche nel campo dell’internazionalizzazione. Previste anche iniziative di marketing e comunicazione con la promozione delle eccellenze produttive abruzzesi sui mercati esteri. I migliori traguardi saranno diffusi già all’Expo di Milano. Nel complesso sono già più di 60 le aziende abruzzesi che hanno aderito al progetto, ma l’azione di recruiting andrà avanti nelle prossime settimane attraverso il portale www.abruzzo4export.it. Ad illustrare i contenuti del progetto al complesso “Torri Camuzzi”, l’assessore regionale alle Politiche Attive del Lavoro, Marinella Sclocco, il direttore regionale Germano De Sanctis, il

presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, Marcello Romano della Deloitte Consulting Srl (società capofila del raggruppamento) che ha illustrato obiettivi e azioni di “Abruzzo4Export”, oltre ai rappresentanti degli altri partners del programma. Tra gli ospiti del convegno, dal titolo “Il mondo. Un’impresa possibile”, moderato dal nostro direttore Eleonora Lopes, Walter Di Martino del Ministero degli Affari Esteri (Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese) che è intervenuto sui temi dell’internazionalizzazione delle imprese italiane a livello globale. Poi la testimonianza di un’impresa della rete, la Ursini, rappresentata da Martina Ursini che attualmente registra il 60% di export ed è partner della nota catena Eataly. Momenti di


seminari & convegni

L’assessore regionale al Lavoro Marinella Sclocco

confronto e scambio di esperienze anche con la tavola rotonda “Fare sistema: necessità o opportunità?”, moderata dal giornalista esperto di economia Stefano Cianciotta e con gli interventi dei rappresentanti dei partner istituzionali del progetto. Alla tavola rotonda ha preso parte anche un’importante operatore della Federazione Russa, Elena Usuelli della società Greenwill, che da tempo sta lavorando per introdurre le imprese italiane in mercato interessante come quello che nascerà dall’unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan. Al progetto “Abruzzo4Export” hanno aderito un ampio network di partner istituzionali e privati che racchiude tra gli altri - per la parte istituzionale – il sistema camerale (le quattro Camere di Commercio provinciali) e quello provinciale (le quattro Province abruzzesi), le associazioni datoriali

L’intervento di Marcello Romano della Deloitte Consulting

e di categoria (Confindustria, Confartigianato, Cna, Coldiretti, Confcommercio, Apindustria, Fenapi, Copagri, Consorzio Colline Teramane, Costa dei Parchi, Terra Sana Abruzzo), i Poli d’Innovazione (il Polo per l’internazionalizzazione “Abruzzo Italy”, Smart Innovazione Energia, il Polo dell’Economia Civile Irene, quello dell’Innovazione Automotive, Moda

Inn e il Polo AGIRE-Agroindustria Ricerca Ecosostenibilità), la Finanziaria Regionale Abruzzese e l’Università degli Studi di Teramo. In merito alla RTI, oltre alla Deloitte Consulting, fanno parte della RTI la Profili Aziendali & Partners Srl, la Neo Comunicazione, la Start Up Consulting Srl e la ART ITALIA – Polo Innovazione Artigianato Artistico e di Pregio•

Il pubblico presente al convegno

Come avverrà la formazione Sono previste ore di formazione, in aula e a distanza, per sviluppare e/o accrescere competenze specifiche nel campo dell’internazionalizzazione. Il modello è quello “taylor made”: si parte infatti dalla rilevazione dei fabbisogni delle imprese attraverso questionari on-line, interviste a testimoni privilegiati e casi studio aziendali, per pianificare gli interventi sulla base delle reali esigenze espresse dalle aziende sul tema dell’internazionalizzazione. Elemento chiave del percorso di formazione sarà l’attività di assistenza alle imprese, erogata per tutta la durata del percorso formativo da esperti che, nel ruolo di “coach”, aiuteranno a definire una strategia per affrontare i mercati esteri. Il questionario è compilabile on line accedendo all’area riservata del portale www.abruzzo4export.it (bisogna quindi essere registrati come “imprese beneficiarie”) o scaricabarile in formato pdf, sempre dall’area riservata.

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seminari & convegni » di Laura Tinari

L’imprenditrice teramana Antonella Ballone durante il suo intervento a Napoli

Il presidente nazionale dei GI Marco Gay

FATTI. IN ITALIA

«S

Prodotti e scelte, quelli italiani, quelli su cui si articolano le produzioni che fanno, attraverso il cosiddetto Made in Italy, grande il nostro Paese nel mondo, al centro di un dibattito dinamico e serrato sul palcoscenico di Città della Scienza

iamo imprenditori e quel che possiamo fare è produrre. Se lo facciamo bene, c’è un Paese che cambia». Si è aperto così, con queste parole pronunciate da Marco Gay, presidente nazionale Giovani Imprenditori, il XIX Convegno di Capri per Napoli. Imprenditori, imprenditrici, giovani startupper e studenti riuniti a Città della Scienza per parlare di economia reale, qualità di prodotti e scelte, patrimonio culturale affiancato a quello imprenditoriale, perché «Il Colosseo e la pasta sono i simboli di quello che il mondo ammira dell’Italia», ha sottolineato Gay. Il Made in Italy, terzo marchio al mondo per qualità, creatività, originalità è per il nostro Paese un asset strategico nella competizione internazionale e un onore sapere che ogni cittadino del mondo abbia un pezzo di Italia nella propria giornata. I valori dei GI c’erano tutti a Napoli:

sacrifico, onestà, concretezza e fiducia. Ed è su questi valori che si lavora per far percepire l’impresa non come un nemico o un rischio ma come un’opportunità, abbattendo la distanza tra scuola e impresa e quella tra

La locandina dell’evento

sapere e saper fare. A Napoli sembra essere stato sdoganato anche un altro tema che oggi appare essere un tabù: il profitto! Un obiettivo per le imprese che vogliono crescere e investire in prodotti, macchinari, su altre imprese che creano altra occupazione. Nuove forme di imprenditorialità stanno nascendo e vanno affermandosi in Italia e nel mondo: startup, makers, fablab possono avere un’opportunità anche grazie alle imprese già esistenti, entrando nelle loro filiere. Filiere che garantiscano il Made in Italy, ma che necessitano di una cornice normativa che lo tuteli e valorizzi. Che tuteli ad esempio le produzioni alimentari dal rischio dell’italian sounding, un rischio che vale 60 miliardi di euro. Guardiamo allora alle radici dell’Italia, quelle di un Paese che si basa proprio su creatività, inventiva e qualità. Guardiamo ai fatti che seguono le parole. Fatti, in Italia •

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» a cura della redazione - foto di Viviana De Vecchis

Da sinistra: Laura Tinari, Paola Inverardi, Rodolfo De Laurentiis, Rocco Micucci e Giovanni Lolli

Un’onda di innovazione sull’Aquila

I

Startup bus, startup city e smart city in un’iniziativa organizzata dall’associazione “L’Aquila che rinasce” e dai Giovani Imprenditori Confindustria Gran Sasso

nnovazione, creatività, idee, responsabilità e merito sono questi termini a cui l’iniziativa “ONDA DI INNOVAZIONE” si è ispirata, perché questi sono i valori a cui i giovani che hanno preso parte ai lavori si ispirano nel loro impegno quotidiano. Dibattiti dinamici hanno animato i diversi confronti che si sono tenuti nella sede di Confindustria L’Aquila nei pomeriggi del 30 e 31 ottobre. Confronti aperti anche con le istituzioni aquilane e nazionali sempre presenti durante i lavori. Ad aprire la prima giornata è stato il giornalista e blogger Salvatore Santangelo, segretario generale di “L’Aquila che rinasce”, mentre le con-

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clusioni sono state affidate a Marco Gay, presidente nazionale Giovani Imprenditori Confindustria. «Questa iniziativa - ha detto Santangelo - è l’importante esito di un tavolo di lavoro trasversale, perché nell’equazione complessa che è la ricostruzione, è necessario dare il nostro contributo per decifrare variabili come Smart city, Startup, innovazione, trasparenza e partecipazione». Al centro del dibattito anche le nuove forme di socialità che stanno nascendo a L’Aquila, a parlare dell’argomento le associazioni Abruzzo Moderno, FabLabAq, Live Different Association, Policentrica, Socioplan, Viviamolaq che hanno dato vita agli

speech della tavola rotonda “Agenti di cambiamento”. Professionisti e istituzioni, invece, hanno trattato il tema della smart city: dai sistemi tecnologi e innovativi applicati alle costruzioni immobiliari di città che sono destinate a riprogettarsi continuamente a una città adatta a ogni genere come quella proposta dal Progetto “L’Aquila città per le donne”, recentemente premiato allo Smart City Exhibition di Bologna; dall’Urban Center ai progetti del Comune riportati dall’assessore Alfredo Moroni e dal sindaco, Massimo Cialente, che ha evidenziato come sia «attuale il bisogno di un rinnovamento generazionale per dare spazio ai


seminari & convegni

Da sinistra: Salvatore Santangelo, Claudia-Pia Ranucci, Massimo Cialente, Alfredo Moroni e Walter Cavalieri

giovani che con talento, creatività e intraprendenza si stanno muovendo per cambiare la realtà aquilana, troppo spesso ripiegata su sè stessa». Di “vivai” di talenti, modelli di sviluppo territoriale e nuove imprese abruzzesi si è, invece, parlato quando giovani startupper come quelli che hanno reso realtà, idee come Abrex, App Abruzzo, La Stella degli elfi, Strange Office, Yel e Digital Borgo, si sono alternati a docenti universitari e amministratori locali “illuminati” come Sabrina Ciancone, sindaco di Fontecchio. Lavoro, capitale umano, responsabilità sociale d’impresa, welfare aziendale, collaborazione pubblico-privato sono stati gli argomenti cardine del dibattito al quale hanno preso parte la giovane imprenditrice Laura Tinari, responsabile Comitato Rsi e Politiche di genere per i GI Confindustria, che ha ricordato come lavoro sia indipendenza e realizzazione personale; la rettrice dell’Università dell’Aquila, Paola Inverardi; Rocco Micucci, presidente di FIRA che con il bando Startup StartHope sta invertendo la tendenza della fuga dei cervelli attirando imprenditori in Abruzzo; Rodolfo De Laurentiis, presidente Confindustria Radio Televisione, che

ha lanciato la sfida di un’interazione Rai-Startup innovative. In chiusura, la tavola rotonda, moderata da un altro giovane imprenditore di Confindustria L’Aquila, Stefano Panella, a tratti molto provocatorio, a cui hanno partecipato il presidente nazionale GI, Marco Gay, e il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli. «Pur in un momento così difficile in cui L’Aquila sta purtroppo uscendo dall’agenda politica nazionale, tendenza contro cui ci batteremo, - ha detto Gay - rilevo con piacere la dinamicità e la voglia di fare dei giovani aquilani. C’è bisogno di persone che abbiano voglia di rischiare

Uno degli oggetti realizzati con le stampanti 3D di FabLab

facendo impresa, perché anche se il posto fisso non c’è più, c’è la tenacia e il talento delle persone che riescono a mantenere un percorso lavorativo o a reinventarsi dopo i cambiamenti. Sarebbe giusto iniziare a parlare di nuove imprese, sostituendo il termine Startup». Il grande successo di questa prima edizione di ONDA DI INNOVAZIONE darà lo spunto per trasformare l’iniziativa in un appuntamento annuale per seguire lo sviluppo di queste tematiche. Questa prima iniziativa è stata realizzata con il contributo di DIPE Costruzioni e della Fondazione CARISPAQ e della CCIAA dell’Aquila •

Stefano Panella, Marco Gay, Giovanni Lolli, Massimo Cialente

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seminari & convegni » di Laura Tinari

L’“Executive Program on International Business” è un corso intensivo della durata di 80 ore, ideato per lo sviluppo delle Imprese

Executive Program on International Business Confindustria L’Aquila e LUISS Business School riportano imprenditori e manager sui banchi di scuola per studiare internazionalizzazione

U

n corso di alta formazione sull’internazionalizzazione progettato dalla LUISS Business School per imprenditori e manager di aziende associate al sistema Confindustria L’Aquila. Una grande opportunità per gli imprenditori e i manager che vogliono conoscere o approfondire la materia, poiché l’“Executive Program on International Business” è un corso intensivo della durata di 80 ore, ideato intorno a tematiche chiave per lo sviluppo delle Imprese, quali i processi di internazionalizzazione, l’utilizzo delle risorse comunitarie e la gestione dei progetti europei. Il programma proposto ha, infatti, tra i principali obiettivi fornire strumenti sul processo di accesso ai mercati internazionali e competenze specifiche legate ai processi di internazionalizzazione (legale, fiscale, etc.), con una particolare focalizzazione sulla prossima programmazione europea e gli strumenti operativi sulla gestione

dei programmi comunitari. “Si tratta – afferma Fabio Spinosa Pingue, all’epoca presidente di Confindustria L’Aquila- di un’importante occasione di crescita manageriale, di conoscenza e di stimolo verso forme di espansione internazionale. Come noto, di fronte ai limitati margini di crescita del mercato interno, occorre individuare per le nostre imprese opportunità di business inesplorate, grazie alle quali far esprimere al meglio le straordinarie potenzialità delle produzioni e delle competenze made in Italy”. L’organizzazione di questo corso risponde un po’ alle nuove funzioni che oggi vengono richieste al sistema associativo di Confindustria, sempre più indirizzate verso la formazione, l’approfondimento, il confronto e le opportunità di sviluppo delle attività imprenditoriali. Particolarmente interessante e dal taglio decisamente pratico e concreto é stato il modulo formativo su “Europrogettazione” che ha coinvolto

in esercitazioni pratiche manager e imprenditori alle prese con formulari, bandi, piani economici etc... Confindustria L’Aquila infatti ha deciso di puntare decisamente sulle opportunità legate alla nuova programmazione comunitaria 2014/2020 e su Horizon 2020 il nuovo Programma Quadro dell’Unione Europea per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione. Ogni modulo formativo é stato affidato alla docenza e alle testimonianze di professionisti esperti nei rispettivi settori evitando quindi di conferire un taglio esclusivamente accademico e teorico alle materie trattate. Massima soddisfazione è stata espressa dai partecipanti intervenuti principalmente da aziende dislocate nella provincia aquilana con riferimento ai docenti, agli aspetti logistici ed organizzativi del corso e al materiale didattico che è stato reso disponibile di volta in volta in una piattaforma didattica on line dedicata  •

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Emissioni in atmosfera Gestione Rifiuti ISO 9001 - ISO 14000 Servizio tutto compreso Sicurezza sul lavoro Trasporto merci pericolose Globus si propone sul mercato come la soluzione ideale per assolvere in modo efficace, tempestivo e sicuro i compiti legislativi in riferimento al D.Lgs. 22/97 (meglio noto come Decreto Ronchi) nell’ambito della gestione, della raccolta e del trasporto dei rifiuti speciali, pericolosi e non. L’obiettivo primario della Globus è fornire un servizio “all inclusive” in modo da sollevare il produttore da ogni impegno relativo alla gestione dei propri rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. La struttura versatile della Globus permette lo studio della situazione di ogni singola impresa, che si concretizza con consulenze ad hoc ed interventi mirati a seconda delle esigenze. In sintesi, Globus offre un servizio personalizzato di elevata qualità ad ogni cliente nel rispetto dei principi di economia, razionalità ed efficienza. In questi ultimi anni, nell’ambito della gestione dei rifiuti, si è registrata una consistente produzione normativa alla quale la maggior parte delle imprese deve attenersi. Affidarsi alla Globus significa essere giuridicamente aggiornati e informati in modo da evitare sanzioni, riducendo al minimo il tempo da dedicare alla gestione dei propri rifiuti GLOBUS s.a.s. Via Nazionale Adriatica Nord, 39 - 66023 FRANCAVILLA AL MARE (CH) tel. 085 4916930 - fax 085 4917376 - E-mail: info@globusambiente.it - Web: www.globusambiente.it


seminari & convegni » di Elena Prizzi ed Elisa Antonioni - foto concesse da AIDP

Il gruppo AIDP al termine del convegno

Bertolino incanta la platea degli HR Grande successo per l’evento organizzato da AIDP che ha percorso un viaggio immaginario in tre continenti per approfondire i diversi modelli di lavoro

“S

ignore e signori, a nome del comandante e del suo equipaggio vi diamo il benvenuto a bordo del volo Aidp PESCARA – RIO DE JANEIRO – TOKYO - BERLINO. Siamo in partenza per un viaggio dove conosceremo paesi, culture e realtà diverse”. Abbassate le luci e proiettata la pista di lancio sul monitor dell’aerodinamica sala conferenze dell’aeroporto di Pescara, Aidp ha decollato per “Un Viaggio nello Spazio”, un altro evento ideato dal Presidente Raffaele Credidio, originale per format e contenuti, che ha incuriosito prima e soddisfatto

poi, un pubblico numeroso. L’HR Manager Silvia Mattioli ha coordinato l’organizzazione, ha presentato il concept, il filo conduttore e i temi della serata per poi lasciare la parola al compagno di viaggio d’eccezione, Enrico Bertolino ed i tre copiloti: Antonio Migliardi, amministratore unico Aligment Srl ed ex Hr Telecom Brasile, Fausto Di Vincenzo, ricercatore di Organizzazione Aziendale e Roberto Zecchino, vice presidente HR Europa – Gruppo Bosch. Missione del viaggio: comprendere i modelli lavorativi dei tre continenti toccati, trasformando le differenze e

contaminazioni culturali in patrimonio di successo aziendale. “Utilizzare il passato per capire il presente e progettare il futuro” è la prima esortazione di Enrico Bertolino, subito condivisa da Antonio Migliardi nel descrivere la multiculturalità del Brasile. Continente con 26 Stati federali, una popolazione giovane ed un’energia creativa da gestire, a fronte della labilità dei contratti nazionali e delle differenze contributive. Un continente di cui serve studiare il passato per comprenderne la cultura istituzionale vigente, diversa da quella europea ed intessuta su strette rela-

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seminari & convegni

Da sinistra: Elisa Antonioni, Enrico Bertolino, Silvia Mattioli e Raffaele Credidio

zioni con i rappresentanti dei singoli Stati. La stessa territorializzazione del business deve essere concepita per Stati e non per nazione, in virtù delle distanze geografiche e culturali che li caratterizza. Per Migliardi solo i migliori manager europei dovrebbero andare nelle filiali estere, per poter superare i blocchi professionali maggiori: i fattori abilitanti del business, l’infrastruttura, la produzione e la vendita. Fa eco a queste riflessioni il modello giapponese, illustrato da Fausto Di Vincenzo tramite il metodo Kaizen, che evidenzia come la cultura faccia la differenza. L’approccio al lavoro giapponese prevede infatti l’alta turnazione, la formazione continua e la responsabilizzazione del personale a fronte della forte selezione all’ingresso. In un’ottica che presume la valorizzazione dell’individuo prima della tecnologia, il Giappone considera le persone appagate solo se effettivamente inglobate nel mondo del lavoro. Tale pertanto è l’attenzione per l’impatto della vita lavorativa sul benessere dei singoli, che alcune aziende hanno adottato il modello di Hofstede, in grado di parametrizzare i comportamenti, gli atteggiamenti collettivi e le pratiche organizzative sociali, per valutare le migliori best pratices aziendali di

Bertolino e Antonio Migliardi

comunicazione interculturale. A riportare la barra di comando verso l’Europa, dove la concezione del lavoro è meno parametrizzata, interviene con efficacia Enrico Bertolino. Suggestiva è la citazione della frase di San Francesco D’Assisi: “chi lavora con le sue mani è un lavoratore, chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano, chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore è un’artista”. Il volo Aidp fa così scalo a Berlino, dove Roberto Zecchino evidenzia quanto il valore competitivo di Bosch risieda nella costante formazione del suo personale,che dal 1904 gode di una propria Academy interna. Studio ed apprendistato diretto in azienda

consentono ai dipendenti, anche di 20 anni, di saper smontare autonomamente interi macchinari. Questa cultura vincente, la casa madre Bosch la esporta pure all’estero. Ecco perché per Bertolino è importante che i giovani italiani girino il mondo, apprendano altri metodi di lavoro e si arricchiscano di un patrimonio straordinario da riportare in Italia. Perché se non sono responsabili della situazione in cui si trovano, lo diventeranno se non faranno nulla per cambiarla. “Signore e signori siamo atterrati a Pescara, in attesa di ospitarvi in un prossimo volo, vi ringraziamo per aver scelto la nostra Compagnia” •

il pubblico intervenuto al convegno

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seminari & convegni » a cura della redazione - foto di Confindustria Teramo

Due immagini del seminario che si è svolto a Confinustria Teramo

A Teramo un seminario sulla “Generazione leadership”

«È

Giovani industriali e giovani commercialisti insieme per capire come si costruisce un team vincente

la qualità della leadership, più di ogni altro fattore, che determina il successo o il fallimento di qualsiasi organizzazione». È lo slogan, ripreso da una celebre frase degli studiosi Fred Fiedler e Martin Chemers, con cui i Giovani Imprenditori di Confindustria Teramo e l’Unione Giovani Dottori commercialisti ed Esperti Contabili di Teramo hanno lanciato il seminario “Generazione leadership”, tenutosi nelle scorse settimane nella sede dell’Associazione degli industriali, a Sant’Atto. L’incontro, che ha visto la partecipazione di start-up e imprese già attive da anni nel mercato ma anche di numerosi professionisti interessati ad elevare le proprie competenze, ha approfondito il tema della leadership

e degli strumenti con cui all’interno di una realtà produttiva si può creare consenso e guidare un team verso l’obiettivo. «La leadership – ha detto il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Teramo, Giammaria de Paulis, durante il seminario – rientra tra i valori fondamentali di un’impresa dato che concretamente ne accresce i profitti. Spesso, però, è sottovalutata tanto da non essere presa in considerazione persino quando si affronta il delicato tema del passaggio generazionale». «Dobbiamo – ha sottolineato Remo Noli, presidente dell’Unione Giovani Dottori commercialisti ed Esperti Contabili di Teramo – individuare questo gap come criticità strutturale e cercare di colmare la lacuna ponendoci semplicemente il

problema di analizzare strumenti ed azioni utili». Dalle strategie di guida, di influenza e di leadership che caratterizzano in modo distintivo la figura del leader alle strategie di pensiero e di comunicazione indispensabili ai professionisti per adeguarsi all’evoluzione del mercato. Questi i punti fondamentali trattati nel corso dell’incontro, che è servito ad illustrare anche gli elementi funzionali alla creazione di una squadra efficiente, competente e identificata e non di gruppi o individualità dagli interessi divergenti. L’obiettivo, in definitiva, era quello di capire come gli atteggiamenti e i comportamenti dei singoli “Team Leader” possono tramutarsi in strategia aziendale e costituire un elemento produttivo dell’impresa •

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seminari & convegni » di Chiara Valentini - foto tratta dal network www.cittanet.it

I relatori del convegno

“È tempo di economia civile”

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Questo tema di grande attualità, è stato trattato dal prof. Stefano Zamagni per la BCC della Valle del Trigno in un convegno a San Salvo

na sala con quasi 200 persone, ben oltre il numero di posti a sedere, in un silenzio irreale un pubblico che non vuole perdere una parola di quanto detto, consapevole che alla fine tornerà a casa con qualcosa in più. Questa la sensazione che si respira nella Sala Conferenze della BCC della Valle del Trigno a San Salvo durante il lungo intervento del prof. Stefano Zamagni. Tanto che alla fine della conferenza la gente non va via, si intrattiene dentro e fuori la sala e continua a discutere dei temi trattati. «Anche per noi che organizziamo eventi per mestiere – dice una responsabile di Comma Srl la società incaricata di organizzare l’evento che si è occupata di garantire la presenza del prof. Zamagni – non è cosa comune avere una sala gremita di gente in silenzio, immobile, incantata dal relatore. Un eccezionale successo». La conferenza dal titolo “È tempo di economica civile” è stata la conclusione di un percorso formativo dal titolo “ABCC: quello che le (altre) banche non dicono” organizzato dall’attivo Gruppo Giovani Soci

della Valle del Trigno composto da 3 appuntamenti formativi gratuiti sulle materie bancarie anch’essi di grande successo. Moderatore della Conferenza il presidente della BCC della Valle del Trigno, Nicola Valentini. Ad introdurre il tema dell’Economia Civile, il Vescovo di Avezzano Mons. Pietro Santoro il quale, con la sua grande esperienza di lavoro concreto nel sociale, ha sottolineato la necessità, soprattutto in questi tempi di recessione economica, di sviluppo di Economia Civile intesa come economia che si mette al servizio della persona per raggiungere degli obiettivi sociali e non solo individuali. A seguire l’intervento del prof. Zamagni durato oltre un’ora senza interruzioni. Dalla nascita dell’economia civile, nel 1752 con l’economista Antonio Genovesi, alla differenza tra Economia Civile ed Economia Politica, portando l’origine della differenza nella etimologia delle due parole: civitas romana vs polis greca. Nella civitas romana, infatti, tutti potevano partecipare alla vita politica della città, bastava accettare le regole stabilite e non c’era nessu-

na differenza tra cittadini. La Polis greca invece era altamente esclusiva, poiché non era consentita la partecipazione alle donne, agli analfabeti e quindi non più del 20% della popolazione partecipava effettivamente alla vita politica. L’Economia CIVILE, quindi, è per definizione, etimologia e storia una economia INCLUSIVA con l’obiettivo del bene comune. Allo stesso modo, e con linguaggio esemplare, ricco di aneddoti, citazioni, metafore, teorie spiegate in modo semplice ed efficace, il prof. Zamagni ha trattato i temi dell’inclusione contrario di esclusione, delle istituzioni politiche diverse da quelle economiche, del capitale sociale, della differenza tra reti bonding e reti bridging (reti ampie che creano ponti tra le persone), della differenza tra istruire ed educare, concludendo con una citazione di Martin Luther King che dà il senso della fiducia concreta basata su teorie economiche e sociali valide ed applicabili e che il prof. Zamagni ha voluto condividere con la platea di San Salvo: “La paura bussò alla porta. La speranza andò ad aprire. Non c’era nessuno” •

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» a cura della redazione - foto concesse da Maico

La conferenza di presentazione dell’evento “Nonno ascoltami!”

Edizione da record per “Nonno Ascoltami!” All’evento organizzato dal titolare della Maico Mauro Menzietti, sono stati sfiorati i tremila controlli in 7 piazze d’Abruzzo

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uasi tremila controlli: solo a Pescara ne sono stati effettuati 590. È stata un vero e proprio successo l’edizione 2014 di “Nonno Ascoltami!”, la campagna di screening gratuito dell’udito, giunta quest’anno alla sua quinta edizione. In una domenica dalle temperature estive, nelle sette piazze d’Abruzzo (oltre a Pescara anche Chieti, Lanciano, Teramo, Giulianova, L’Aquila e Penne) medici, audioprotesisti, professionisti del settore e volontari, si sono messi a disposizione dei tantissimi nonni (e non solo) che sono accorsi in piazza per un controllo dell’udito, effettuato nelle strutture mobili messe a disposizione dalla Croce Rossa e dalla Misericordia.

Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori, a cominciare da Mauro Menzietti, ideatore di “Nonno Ascoltami!” e vicepresidente nazionale dell’Anap, l’Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali. «Quando abbiamo immaginato questa manifestazione – ha dichiarato Menzietti - pensavamo proprio a questo, a una grande festa di salute e di prevenzione. Facendo questo lavoro, vediamo quanta gente è restia a controllarsi per un malinteso concetto di prevenzione: recarsi in ospedale o accedere a strutture pubbliche a volte può rappresentare un ostacolo. Per non parlare della reticenza con cui ancora oggi si affrontano i disturbi uditivi. Tutto a danno della propria

Il titolare di Maico Mauro Menzietti

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eventi

Due momenti di “Nonno Ascoltami!” a Pescara

salute. In questo modo, invece, grazie alla collaborazione con i medici e con il personale sanitario, riusciamo a fare il contrario, a portare gli ospedali in piazza: cade così ogni ostacolo, le persone sono ben disposte e volentieri accettano anche di attendere per qualche minuto il proprio turno». Quest’anno, inoltre, alla manifestazione si è aggiunto un partner d’eccezione, Irene, il Polo dell’Economia Civile. Un’alleanza importante che testimonia l’importanza di un’azione sinergica sul versante socio-sanitario. Ne è convinta sostenitrice Lucia Todisco, direttore del Polo Irene. «Siamo convinti che la salute non debba rappresentare solo un costo per la comunità - ha spiegato -, ma che debba offrire soluzioni ai problemi dei cittadini». Il polo Irene è stato presente con un proprio stand domenica in piazza e ha presentato un interessante dibattito, un focus sui progetti dedicati alla salute e al benessere a cura del Polo con interventi di Lucia Todisco e

Michele Ianniello, presidente del Polo Irene. Anno dopo anno, dunque, la manifestazione si è arricchita di nuovi partner, tanto che quest’anno accanto a “Nonno Ascoltami!” è nata anche la “Piazza Prevenzione”, un momento di dibattiti e incontri ai quali hanno partecipato Claudio Caporale, primario reparto ORL Ospedale di Pescara e Sabatino Trotta, primario del CSM di Pescara. E ancora, l’Associazione Isa del professor Ettore Cianchetti, protagonista di una interessante tavola rotonda dedicata ad “Alimentazione e benessere” e l’Associazione “Amico Medico” che ha proposto un dibattito sul tema della “Prevenzione con l’ospedale in piazza”. Spazio anche allo sport, con gli atleti della Pescara Basket e ai medici dell’associazione “Clown Doc”, i Lions Chieti e l’associazione “La compagnia del sorriso”. Ma la manifestazione non si è chiusa qui, perchè i controlli sono proseguiti a Vasto, Termoli, Albano Laziale, Bari e Matera

Due immagini delle visite gratuite organizzate da Maico

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» a cura della redazione - foto concesse da Confezioni Mario De Cecco Spa

DA SINISTRA: MARIO, GIAMPIERO E PAOLO DE CECCO

Confezioni Mario De Cecco compie 50 anni Nel febbraio del 1964 prendeva il via l’avventura dell’azienda abruzzese diventata leader nell’abbigliamento da lavoro, promozionale e antinfortunistico

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Ha compiuto 50 anni di attività Confezioni Mario De Cecco Spa, una delle più importanti aziende italiane impegnate nella produzione di abbigliamento da lavoro, professionale e promozionale, e nella distribuzione di dispositivi di protezione individuale. Una storia di successo che ha avuto inizio grazie alla lungimiranza e all’intuizione di Mario De Cecco e di sua moglie Iolanda che nel 1964, rientrati dopo un periodo di lavoro in Belgio, avviarono la produzione di guanti da lavoro in un piccolo laboratorio situato al piano terra della loro casa di San Giovanni Teatino. In un’Italia che doveva ancora conoscere il boom economico e in una regione nella quale era lontano lo sviluppo dell’attività l’industriale e manifatturiera, per la famiglia De Cecco gli inizi non furono affatto facili. Occorreva vincere la diffidenza di imprese e di operai non abituati all’utilizzo di guanti e restii a

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percepirne l’utilità, e superare le difficoltà di reperire stoffe e pellami adeguati, per i quali Mario e Iolanda De Cecco erano costretti a lunghi viaggi tra i fornitori di Lombardia e Veneto. Poi, a cavallo degli anni ’70, la prima svolta: grazie all’ampliamento della produzione alle tute e alle altre tipologie di abbigliamento da lavoro crebbe pian piano il numero di clienti e anche la dimensione aziendale portando alla costruzione prima di un nuovo laboratorio, poi nel 1978, di un vero stabilimento produttivo con nuove catene di lavorazione e con l’adozione di metodi gestionali davvero innovativi per l’epoca. Proprio l’innovazione, la capacità di anticipare i tempi e la visione sempre più alta del business, ha consentito alla De Cecco di superare indenne le crisi economiche e industriali che si sono succedute in questo mezzo secolo e poi conquistare e accrescere le forniture verso le più importanti imprese nazionali.


EVENTI

UNO DEI PRIMI FURGONI AZIENDALI

Con l’ingresso in azienda di Paolo e Giampiero negli anni ’80 – successivamente affiancati dalle rispettive mogli Mariapia e Cinzia e ora anche dai loro figli Matteo, Alessio, Giorgia, Lorenza – l’azienda ha avuto un ulteriore impulso, divenuto decisivo con lo sviluppo di un nuovo segmento di mercato rappresentato dall’abbigliamento promozionale, diventato un importante elemento di comunicazione e di immagine per le aziende e per il quale la De Cecco è stata precursore ed è ancora leader incontrastato. Alle storiche forniture per Fiat, Enel, Ferrovie dello Stato, Poste Italiane, si sono aggiunti nel tempo altri grandi marchi internazionali come Michelin, Bridgestone, Iveco, Maserati, Dunlop, Eni, Bosch, Magneti Marelli, Good Year, oltre a Finmeccanica, Leroy-Merlin, Nestlè, Riva, Metro, Skf, Indesit e altre. Oggi Confezioni Mario De Cecco conta circa 400 tra dipendenti e collaboratori, una unità produttiva di proprietà in Italia, una società in Tunisia, e tre stabilimenti avviati in partnership in Bangladesh, India e Pakistan che consentono di soddisfare le richieste e le esigenze logistiche provenienti da tutto il mercato mondiale, per una produzione di circa 8 mila capi al giorno. Negli ultimi anni l’azienda ha aperto depositi anche a Singapo-

LA MACCHINA PER CUCIRE GUANTI DA LAVORO, SIMBOLO STORICO DELL’AZIENDA

re, negli Emirati Arabi e in Nigeria specificatamente dedicati al comparto Oil&Gas, ai quali nei prossimi anni seguiranno altri Kazakistan, Polonia e altri paesi logisticamente strategici. Ma il cuore dell’azienda, tuttavia, come ha sempre voluto Mario, il fondatore scomparso nell’aprile scorso, è rimasto e rimarrà a Sambuceto dove lavorano circa 100 persone. Qui hanno sede l’head quarter, con l’ufficio commerciale, il dipartimento Ricerca&Sviluppo, l’ufficio creativo e di design dei capi e il magazzino scorte altamente innovativo che consente di fornire ai clienti un servizio di stoccaggio, controllo e consegna degli ordinativi in 24 ore, accessibile direttamente dal portale dedicato. “Uno dei principali fattori di successo – spiegano Giampiero e Paolo De Cecco – sta nella nostra capacità di proporre ai clienti soluzioni completamente personalizzate ed esclusive che nascono nel nostro reparto Ricerca&Sviluppo: dallo studio dei modelli alla scelta delle materie prime il nostro obiettivo è combinare l’innovazione con la tradizione del design Italian-style. Ma il vero valore aggiunto della nostra azienda è rappresentato dai nostri dipendenti e dai nostri collaboratori, con i quali esiste un rapporto quasi familiare e con i quali abbiamo festeggiato i nostri primi cinquant’anni”

LO STAFF DELLA MARIO DE CECCO IN UN’IMMAGINE DEI FESTEGGIAMENTI PER I 5O ANNI DELL’AZEINDA

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eventi » a cura della redazione - foto concesse da Live Different Association

Alcuni momenti dell’Event Lunch di “Live app”

LIVE DIFFERENT a L’Aquila Orientarsi meglio a L’Aquila, tra luoghi di studio, lavoro, divertimento, sport e necessità sanitarie. Ora c’è “Live app”

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spirata al “Think Different” di Apple “Live app” è la nuova applicazione per smartphone di orientamento territoriale nella città dell’Aquila. Stefano Paponetti, presidente di “Live Different Association”, la definisce «un’applicazione per la vita, perché ti assiste da quando ti svegli al mattino a quando vai a dormire la sera, dandoti tutte le informazioni che durante la giornata ti possono occorrere». Notizie sulla casa, dalla tasi ai contratti; sui trasporti pubblici con linee, fermate e orari; sulle sedi principali dove la vita universitaria si svolge, quali facoltà, mense e sale studio; sul mondo del lavoro con offerte lavorative e bandi; sul tempo libero, le istituzioni sportive, culturali, percorsi turistici e presidi medici. Tutto geolocalizzato e raggiungibile con il tom tom interno all’applicazione. “Live app”, lanciata durante il mese di ottobre dalla “Live Different Association”, ha potuto contare su partner istituzionali, in primis il Comune dell’Aquila e l’ADSU, che hanno seguito il progetto fin dall’inizio, «ma

–ci dice il presidente- devo ringraziare soprattutto gli imprenditori perché se non ci avessero creduto, oggi non sarei qui a raccontarlo». Ma facciamo un passo indietro. Precursore di questo progetto è lo “Student Pack”, come dice il nome, sempre orientato al mondo studentesco, ma nato con il preciso obiettivo «di creare una rete di incentivi economici per le attività commerciali che hanno deciso di impegnarsi socialmente per agevolare gli studenti, grande risorsa in un territorio ostico, ma intorno ai quali si sviluppa buona parte dell’economia locale», ha continuato Paponetti. Un segnale quello lanciato a questi studenti, poiché i 5000 pezzi dati, hanno permesso a chi utilizza questa carta un risparmio medio di circa 100 euro al mese. Impegno di “Live Different” è rimanere in contatto con tutte le associazioni locali che vogliono fare qualcosa per il territorio, perché ognuna può dare il proprio contributo e arricchire l’app in base alla propria specificità culturale o di promozione sociale

Stefano Paponetti, presidente “Live Different Association”

di

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» di Eleonora Lopes - foto di Michele Camiscia

Una foto di gruppo con organizzatori e chef stellati - Foto di “Poesia e Ritratto”

Meet in cucina, buona la prima Grande successo per il primo meeting dei cuochi d’Abruzzo ideato dal giornalista Massimo Di Cintio con Andrea Di Felice dell’Unione Cuochi Abruzzesi e Lorenzo Pace dell’Associazioni cuochi Pescara. 7 gli chef stellati che si sono alternati sul palco

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ristoratori abruzzesi hanno voglia di crescere e confrontarsi. E a dimostrarlo sono stati i numeri della prima edizione di Meet in Cucina, il meeting dei cuochi d’Abruzzo ideato dal giornalista Massimo Di Cintio con Andrea Di Felice dell’Unione Cuochi Abruzzesi e Lorenzo Pace dell’Associazioni cuochi Pescara. Oltre 500 partecipanti provenienti anche da fuori regione, 20 aziende espositrici, 7 chef, più di 20 ricette, 10 importanti firme del giornalismo di settore, 30 studenti degli istituti alberghieri coinvolti nelle cucine e nel servizio e altri 70 che hanno preso parte al congresso. Una giornata intensa, un pubblico attento, un’occasione unica per ascoltare e ammirare i 6 chef stellati della nostra regione e l’ospite d’onore del primo Meet in Cucina, lo chef Pino Cuttaia del ristorante La Madia a Licata. Primo a salire sul palco Niko Romito, chef tre stelle Michelin del Reale|Casadonna di Castel di Sangro. Romito rappresenta l’Abruzzo che ce l’ha fatta, un giovane esempio per tutti i suoi colleghi che lo ascoltavano ammirati. Nessun piatto per lui, ma tre bellissimi video che hanno rappresentato perfettamente la sua idea di cucina: diretta, essenziale che ha come protagonista la materia prima della

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quale esalta al massimo il sapore e l’identità. A seguire, Matteo Iannaccone del Cafè Les Paillotes di Pescara che ha affrontato il tema della tradizione pastaia abruzzese e mediterranea presentando due ricette capaci di unire le sue origini campane e il lungo lavoro nella nostra regione, arricchito delle esperienze al fianco di chef come Alain Ducasse e Heinz Beck. Poi è toccato a William Zonfa della Magione Papale di L’Aquila, che ha ripercorso in chiave contemporanea la cucina della memoria, attraverso la sua “carne cruda, cotta e concentrata”: una straordinaria interpretazione del castrato di agnello, chiamato non a caso “castratissimo”, ultimo piatto della prima sessione di lavori. Spazio alle specialità gourmet anche nella pausa pranzo, con due ricette preparate dagli allievi del corso Rest Abruzzo TerraMè che ha visto protagonisti i Mezzi Rigatoni e i FusillOro del pastificio Verrigni di Roseto degli Abruzzi. Il primo intervento del pomeriggio è toccato a Pino Cuttaia che, nel complimentarsi per l’ideazione di questo evento importante per la crescita professionale di tutti i cuochi, ha voluto rendere omaggio alla sua prima visita in Abruzzo: «Pensando a questa bella regione – ha esordito – non ho considerato il mare ma,


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come si fa spesso con la tanza della pasticceria nella cucina siciliana, ho guarristorazione, con alcune dato all’entroterra e quindi preparazioni in diretta tra ad una ricetta con il male quali la famosa quanto ialino abbinato ai fagioli felice “Bolla di Mattia”. tondini del Tavo». Cuttaia La prima edizione di ha poi presentato altri Meet in Cucina è stata tre piatti che lo hanno ospitata negli spazi del Un’immagine della platea reso celebre: il merluzzo Centro Espositivo della all’affumicatura di pigna, il Camera di Commercio polpo sulla roccia e la nuvola caprese. «In ogni mio piatto – ha di Chieti, l’ente che insieme al Comune di Chieti ha patrocispiegato lo chef – ci sono i ricordi legati alla mia terra, ai sapori nato l’iniziativa insieme a Regione Abruzzo, Padiglione Italia e ai profumi di ciò che cucinava mia madre. Quando penso a Expo 2015 e Anci-Res Tipica, in partnership con alcune un piatto, penso prima a un gesto. Gesto e profumo sono due importanti realtà del settore come Cucine Angelo Po-Agenzia cose impossibili da dimenticare». Poi è salita sul palco la famiglia Marco Clelio Cirone, Cantina Tollo, Codice Citra, Quartiglia, Tinari del Villa Maiella di Guardiagrele, che vede al lavoro la Verrigni, Umami Banqueting, Pentole Agnelli, Acqua Panna-S. terza generazione, con Peppino e Angela e i figli Pascal e ArPellegrino, Bragard, Slow Food Abruzzo, TerraMè e Banca cangelo, quest’ultimo fresco di esperienze in alcune importanti Popolare dell’Emilia Romagna. «Siamo molto soddisfatti della della Francia (in particolare quella di Michel Bras). I Tinari grande partecipazione di cuochi e ristoratori, andata ben oltre le hanno raccontato la loro esperienza legata all’azienda agricola previsioni, e degli attestati di stima arrivati dopo l’evento – ha e in particolare al recupero e alla valorizzazione delle carni del commentato Massimo Di Cintio – segno che il nostro obiettivo maiale nero d’Abruzzo, dall’allevamento alla tavola, esaltato da ha evidentemente coinciso con l’esigenza degli operatori di particolari tagli e da tecniche di cotture essenziali. A Nicola confrontarsi e condividere esperienze di una professione in conFossaceca del ristorante Al Metrò a San Salvo, il più giovane tinua evoluzione culturale, un percorso che riteniamo necessario tra gli stellati, il compito di condividere alcune preparazioni con per aumentare la qualità e l’ampiezza dell’intera offerta della il pescato locale, in particolare con la sua nuova triglia marinata, ristorazione e fare dell’Abruzzo una delle mete gastronomiche presentata in anteprima a Meet in Cucina, mentre a chiudere più attraenti». (Le foto continuano a pagina 128) i lavori è stata la famiglia Spadone de La Bandiera di Civitella L’appuntamento con Meet in Cucina è per il 2015, un format Casanova, che ha visto papà Marcello e il giovane Mattia consicuramente perfetto anche per rappresentare la grande cucina vincenti nel dare il giusto e ampio respiro alla cresciuta impord’Abruzzo all’Expo

Nicola Fossaceca e Marcello Spadone durante la preparazione dei piatti

Lo chef 2 stelle Michelin Pino Cuttaia

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eventi » a cura della redazione - foto concesse da Feudo Antico

Una foto di gruppo dopo la vendemmia con i giornalisti

Niko Romito e Andrea di Fabio, DG di Feudo Antico

Dalla vigna dello chef Romito nasce il Pecorino Feudo Antico per Casadonna Ha debuttato al Salone del Gusto il Pecorino Igp Feudo Antico per Casadonna, vino d’altura allevato dallo chef tre stelle Michelin e dai viticoltori di Feudo Antico. Alla fine di ottobre si è conclusa la vendemmia 2014

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opo un anno di intrepida attesa, è finalmente stato presentato al pubblico il nuovo Pecorino Igp Terre Aquilane 2013 Feudo Antico per Casadonna. Il debutto di questo vino inedito e coraggioso è avvenuto nei giorni scorsi al Salone del Gusto di Torino. Un vino non convenzionale, coltivato in un luogo impervio all’insegna della sperimentazione, frutto dell’incontro tra Niko Romito, chef tre stelle Michelin e Feudo Antico, l’azienda vitivinicola custode della Dop Tullum, la più piccola d’Italia. Quattro anni fa, il Pecorino – uno dei vitigni autoctoni tradizionali abruzzesi – tipicamente non allocato in altura, veniva messo al centro di una coraggiosa operazione di ricerca seguita sul piano tecnico da un’equipe della Facoltà di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi di Milano guidata dal professor Attilio Scienza. Per il Pecorino Igp Terre Aquilane 2013 Feudo Antico per Casadonna si tratta della prima vendemmia, una edizione limitata di 800 bottiglie. «Un progetto audace, nel quale abbiamo investito tutto l’entusiasmo di cui siamo capaci – ha raccontato Andrea Di Fabio, direttore generale di Feudo Antico – Ed è proprio l’entusiasmo la cifra che caratterizza la nostra realtà vitivinicola: un’azienda giovane, la cui storia è costellata di incontri fuori dal comune, come quello con Niko Romito, un gigante della cucina

di ricerca. Le nostre attese sul progetto Casadonna erano ovviamente elevate: oggi possiamo affermare che le prime bottiglie di Pecorino sembrano averle superate». «Si tratta di un vino coraggioso, -ha dichiarato Niko Romitosimbolo di un territorio. Il progetto che ho avviato con Feudo Antico non nasce con un obiettivo commerciale, ma con l’auspicio che funga da case history per altri terreni in altitudine che possano trovare una vocazione vitivinicola. Mi piacciono i vini poco costruiti, sinceri, diretti, l’importante è che siano in grado di raccontare il territorio al quale appartengono, qualsiasi esso sia». E conclude: «certamente sarà in carta al mio ristorante, il Reale». «Un vino che parla precocemente un linguaggio evoluto, proprio dell’altitudine – ha commentato l’enologo di Feudo Antico Riccardo Brighigna - L’elevata acidità e l’alto contenuto di estratti dovuti alla forma di allevamento e alla bassissima resa per ceppo, regalano a questo Pecorino una persistenza che sembra già essere infinita». La vendemmia 2014 della seconda annata di questo vino così speciale è avvenuta verso la fine di ottobre. (le foto continuano a pagina 128). Nella giornata del 22 ottobre, una squadra di giornalisti e sommelier ha preso parte alla raccolta delle uve tra i filari del vitigno sperimentale, toccando con mano la raccolta più tardiva d’Italia

Pescara Abruzzo Wine: Feudo Antico Miglior Cantina dell’anno 2014 Ennesimo riconoscimento per Feudo Antico. Alla nona edizione del Pescara Abruzzo Wine, svoltasi al Comune di Pescara, l’Associazione italiana sommelier Abruzzo ha premiato come “migliore cantina dell’anno 2014”, la giovanissima azienda di Tollo Feudo Antico.

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eventi » a cura della redazione - foto concesse da Marramiero

Gli spumanti Marramiero Brut e Rosé

Marramiero si aggiudica le 5 Sfere nella guida Sparkle 2015 Premiati il Marramiero Brut e il Marramiero Rosé

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arramiero, l’azienda vinicola di Rosciano ha conseguito conseguito le 5 sfere d’eccellenza - massimo punteggio possibile - sulla Guida Sparkle 2015, l’unica specializzata ai migliori spumanti secchi d’Italia, per i propri Marramiero Brut e Marramiero Rosé. L’Abruzzo enologico sale così alle cronache nazionali per un nuova tipologia di prodotto fino a poco tempo fa estraneo alla tradizione della nostra Regione, conosciuta per l’eccellenza dei

propri vini rossi e bianchi. Il massimo riconoscimento è andato a soli 70 vini premiati su oltre 900 provenienti da tutta Italia dalle 350 aziende selezionate, e Marramiero era presente al fianco dei mostri sacri della produzione spumantistica nazionale come tra gli altri Ferrari, Berlucchi, Bellavista e Ca’ del Bosco. Un grande riconoscimento per l’Azienda Marramiero e per la regione Abruzzo che ancora una volta dimostra di essere una terra straordinaria per la produzione enologica

MARRAMIERO L’Azienda MARRAMIERO nasce agli inizi degli anni ’90. Oggi la sua realtà viticola si estende per ettari 60 nel comune di Rosciano e di ettari 8 nel comune di Ofena nella provincia dell’Aquila. Coltivando prevalentemente Montepulciano d’Abruzzo doc, Trebbiano d’Abruzzo doc e Pecorino doc. I vini Marramiero sono il frutto dell’amore per la terra e l’attenzione per il progresso, l’attaccamento al lavoro e lo sprigionarsi dell’arte, il rispetto dei più antichi processi di vinificazione e l’utilizzo delle più moderne tecnologie conquistando i palati dei consumatori in tutto il mondo e regalando loro grandi emozioni a partire dai vini classici della linea DAMA ai Montepulciano più complessi come DANTE, MARRAMIERO, INFERI, INCANTO e per i bianchi ANIMA, ALTARE , lo Chardonnay PUNTA DI COLLE ed i piccoli gioielli come i metodi classici MARRAMIERO BRUT e MARRAMIERO Rosé, l’Acquavite di Vinaccia DANTE MARRANIERO ed infine gli olii Extra Vergine d’Oliva MARRAMIERO.

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» a cura della redazione - foto concesse da Codice Citra

Un’immagine del concorso “miglior cuoco-socio dell’anno”

Codice Citra: un semestre ricco di buon vino, cultura e innovazione Partendo dal cinema e concludendo con il teatro, ripercorriamo da luglio ad oggi, tutti i progetti in cui Codice Citra è stata protagonista, senza tralasciare i recenti riconoscimenti ottenuti

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n semestre all’insegna di novità per Codice Citra, la nota azienda vitivinicola abruzzese, sempre in prima linea per la valorizzazione del territorio e ormai punto di riferimento nazionale e internazionale per i

Ridley Scott. A metà luglio, in grande stile, sono stati inaugurati il nuovo show room e la sala degustazione con la partecipazione di Dino Pepe, assessore all’Agricoltura e Camillo D’Alessandro, suoi vini. sottosegretario alla Presidenza, entrambi della Regione Abruzzo Dal buon vino al cinema, il luglio di Codice Citra è iniziato con e Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio Superiore il sostegno ai Premi Internazionali Flaiano, che ha visto l’introdella Magistratura. L’idea progettuale si è basata su un “nuovo duzione di due importanti novità: una mini-rassegna dedicata ai concetto di accoglienza” in cui il vino, in qualità di protagonista “Vini, Volti, Valori” e l’istituzione del I° Premio Codice Citra indiscusso, racconta la storia e la tradizione del territorio in cui “Vini, Volti, Valori” assegnato al viene prodotto, da qui il claim celebre storyboarder abruzzese “L’accoglienza racconta il territoCristiano Donzelli. Gli appuntario”. I materiali utilizzati e l’arredo menti sono poi continuati per tutto rimandano alla storia contadina il mese, all’interno del piazzale della produzione del vino. aziendale, con la prima edizione Al ritorno dalle vacanze, un grandel Citra CIN CINema, cineforum de successo ha aperto la nuova “Vini, Volti e Valori”. In dettaglio, stagione. L’azienda, infatti, è stata la rassegna cinematografica ha visto premiata con tredici riconoscimenti la proiezione di tre grandi successi al Japan Wine Challenge e al del grande schermo: “Julie & Julia” China Wine & Spirits Awards, i di Nora Ephron, Baaria di Giuseppiù importanti concorsi enologici pe Tornatore e Un’ottima annata di internazionali indetti nei due Paesi La nuovissima sala degustazione

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asiatici. Particolarmente apprezzato il Laus maritata con pancetta e salsicce abbinata a Vitae Montepulciano d’Abruzzo 2006 Palio Montepulciano d’Abruzzo, e Letizia premiato con doppia Medaglia d’Oro in Cericola della Cantina Paglieta, apprezCina e con quella d’argento in Giappone. zata per La Chitarra con Pallotte cacio Ma dopo l’estate arriva anche il momene uova abbinata al Niro Montepulciano to della vendemmia che quest’anno è d’Abruzzo. I nove vincitori andranno alla diventata “social” poichè Citra ha deciso finale di luglio 2015 e il primo classificato di raccontarla grazie ai social network. riceverà una Planetaria Classic KitchenAid. Infatti, l’azienda ha pubblicato sui propri A novembre, l’azienda ha preso parte profili Facebook, Twitter e YouTube dodici alla manifestazione “Oltre la Notte dei I montepulciani Citra Palio e Laus Vitae video inediti dove i narratori, gli enologi Ricercatori Abruzzo” dedicata quest’anno Citra e alcuni dei 3.000 soci vignaioli, spiegano in maniera a Expo 2015. L’evento ha visto la partecipazione di Maurizio semplice ed efficace i vari passaggi della filiera produttiva. Per Martina, Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali dare massima visibilità all’iniziativa è stato anche creato l’hashtag nonché delegato del Governo per l’Expo Milano 2015. Citra, #VendemmiaCodiceCitra che ha riscosso molto successo tra non solo ha sponsorizzato l’iniziativa, ma ha organizzato una gli utenti della rete. Sempre in autunno un altro prestigioso serie di appuntamenti per tutta la durata dell’evento. Primo fra riconoscimento ha visto l’azienda posizionarsi all’ottava posizione tutti l’atelier tematico “Dalla terra a…”, un percorso informativo della classifica “Top 20 Cantine Sociali Italiane” realizzata da e interattivo, organizzato in collaborazione con l’Università di WEINWIRTSCHAFT, la più influente rivista di vini in GerTeramo e l’Istituto Tecnico Agrario “Ridolfi” Scerni. Per conclumania. Un traguardo che, oltre a rafforzare il posizionamento di dere in bellezza un semestre colmo di iniziative e eventi, Codice Citra a livello internazionale, dimostra ancora una volta l’ottimo Citra ha deciso di sostenere la famosa commedia musicale lavoro svolto dalla filiera produttiva Codice Citra. “Aggiungi un Posto a tavola”. Lo spettacolo, portato in scena E proprio per valorizzare le cantine socie, vera anima del dalla Compagnia dell’Alba di Ortona in collaborazione con il Codice Citra, l’azienda in collaborazione con la scuola di cucina Teatro Stabile d’Abruzzo compie quarant’anni dal suo debutto ReD ha istituito il concorso “Miglior Cuoco-Socio dell’Anno” e ha festeggia i suoi successi con una settimana di repliche dal 2014/15. Una selezione enogastronomica in nove tappe, (una 2 all’8 dicembre, presso l’Auditorium Conciliazione di Roma. per ogni cantina socia) che chiede ai partecipanti di preparare L’azienda, durante la serata inaugurale, il 2 dicembre scorso, ha un piatto della tradizione abruzzese da abbinare a un vino Coofferto agli ospiti uno speciale percorso enogastronomico, tutto dice Citra. I primi due classificati della selezione sono Elisabetta abruzzese, realizzato in collaborazione con altre aziende del Sabatini della cantina San Nicola di Pollutri, per la Polenta territorio ortonese

Il presidente Valentino Campli premia il celebre storyboarder Donzelli

Il ministro Martina alla serata “Oltre la Notte dei Ricercatori d’Abruzzo”

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eventi » a cura della redazione - foto concesse dall’azienda Pepe

I relatori intervenuti, al centro Emidio Pepe

Emidio Pepe: 50 anni di eccellenza enologica Il mondo del vino festeggia uno dei suoi protagonisti più importanti che ha iniziato la sua avventura a Torano Nuovo nel 1964. Oggi in cantina accanto al fondatore, ci sono le figlie Daniela e Sofia e la nipote Chiara

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inquant’anni portati magnificamente, festeggiati con amici, giornalisti di prestigio ed esportatori giunti da tutto il mondo. Emidio Pepe ha festeggiato così l’importante compleanno, mettendo da parte per un giorno il lavoro in vigna e aprendo il libro dei ricordi. Nella sua azienda di Torano Nuovo, nel cuore della provincia di Teramo, circondato dalla sua famiglia, Emidio Pepe ripassa il film della sua attività nel mondo del vino, cominciata nel 1964. Ad aiutarlo nella caccia ai ricordi c’è il giornalista Sandro Sangiorgi che ha scritto il libro “Manteniamoci giovani”. Le pagine del volume guidano la giornata voluta dall’azienda per festeggiare al meglio il capostipite, uno degli antesignani dell’agricoltura biologica e biodinamica, convinto sostenitore della vinificazione “naturale”, passione che ha trasmesso alle figlie Daniela e Sofia e alla nipote Chiara De Iulis Pepe; è lei stessa a spiegarci come la famiglia sia il punto di forza di questo crescente successo: “è bello vedere qui tre generazioni unite che continuano a lavorare insieme: 50 anni di vendem-

mia sulle spalle, una ricchezza incredibile! Nonno Emidio si occupa ancora dei vigneti, nonna Rosa decanta tutte le bottiglie prima di metterle in commercio, mia madre Daniela si occupa dell’amministrazione e dell’immagine dell’azienda, mia zia Sofia è depositaria del sapere enologico e cura la cantina. Io mi occupo dell’export, dei rapporti con l’estero”. Daniela Pepe interviene alla fine della presentazione solo per ringraziare “mia madre e mio padre, perché se riusciamo ad avere questi risultati è solo grazie ai valori e agli esempi che ci hanno trasmesso”. Una impresa che contribuisce da decenni all’enologia abruzzese, settore in grande crescita come spiega Dino Pepe, assessore all’Agricoltura, intervenuto per celebrare una realtà così prestigiosa: “importante non solo per il nome che fa onore all’Abruzzo, ma anche perché l’agricoltura e l’enologia in particolare sono uno dei pochi settori in crescita, in salute in un momento in cui l’economia soffre e le fabbriche sono in crisi”. Nominato di recente Vignaiolo dell’Anno dalla guida Vignaioli e Vini d’Italia, Emidio Pepe è stato anche insignito di un

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L’intervento dell’assessore regionale Dino Pepe

riconoscimento dal prestigioso Wine Spectator a New York, assegnato all’azienda per la produzione di un vino incluso nel prestigioso gotha della Critic’s Choice. La giornata di festa per Emidio Pepe, la sua famiglia e gli ospiti e amici da tutto il mondo è proseguita con una degustazione dei rossi che hanno segnato questi 50 anni di successi. Un evento unico che ha visto stappare bottiglie dal 1964 ad oggi. Gli esperti non hanno nascosto il loro entusiasmo: non sono molti i produttori nel mondo che si possono permettere di offrire una tale ampiezza storica di vini di qualità, veri ambasciatori del gusto di eccellenza dell’Abruzzo. Una festa internazionale che, come dice Sofia Pepe: “dovevamo a papà per tutti i sacrifici fatti in questi cinquant’anni, ma anche ai tanti amici dei nostri vini che abbiamo in Italia e nel mondo, dove finisce il 60% della nostra produzione: oltre all’Italia ci sono giornalisti da tutto il mondo, ma anche gli esportatori che hanno creduto in noi: una festa in cui gli auguri per i 50 anni si fanno

in tante lingue”. Emidio Pepe, elegantissimo come sempre, è felice per questo anniversario: “tempo fa ho preferito puntare sulla qualità quando altri mi sconsigliavano, ho sempre fatto vini dal grande potenziale di invecchiamento nonostante la fama di vino da non far invecchiare allora legata al Montepulciano d’Abruzzo. Oggi vengo accolto con onori in tutto il mondo, ma soprattutto prima di me vengono accolti e amati i miei vini. Il paese che però preferisco è l’America, la capitale del mondo, dove vado spessissimo, e dove abbiamo avuto i successi più importanti”. Il vino di Emidio Pepe è infatti nelle liste dei vini di moltissimi ristoranti stellati di grandi città quali Los Angeles, Las Vegas e New York. Proprio nella Grande Mela, tra gli onori ricevuti da Emidio Pepe non va dimenticato quello, riservato a pochi, di presenziare alla rituale campanella che apre il mercato azionario americano di Wall Street, dove a seguire è stata battuta all’asta, per beneficenza, una prestigiosa bottiglia della sua cantina risalente al 1964

Il pubblico intervenuto all’evento

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salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

Le nuove frontiere del dimagrimento

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Le nuove frontiere della medicina ci vengono in soccorso, aiutandoci a scovare innovative soluzioni per togliere qualche chilo di troppo, anche con metodi alquanto “piccanti”

l sovrappeso, si sa, è un problema molto diffuso e attuale in molti paesi industrializzati per cui la ricerca di una soluzione al problema diventa sempre più urgente e spesso un percorso di rieducazione nutrizionale abbinato ad una sana attività fisica costa troppo tempo, impegno e fatica. Capita allora che alcuni ricercatori si ingegnino a trovare soluzioni “alternative” a loro dire molto efficaci come risulta dai dati delle pubblicazioni scientifiche come per l’appunto afferma il prof. Hideo Yamanaka, direttore della Toranom-Hibiya Clinic in Giappone che dopo aver condotto un rigoroso studio scientifico ha elaborato un metodo infallibile per bruciare grassi: il metodo “onani-bics” basato non, udite udite!, su diete e restrizioni alimentari ma sulla masturbazione, infatti il raggiungimento di un orgasmo aumenterebbe in maniera significativa il dispendio energetico e questo permetterebbe di bruciare più calorie, riducendo così il grasso sottocutaneo. Ovviamente come in tutti i protocolli di dimagrimento ci sono delle regole da rispettare e il dottor Yamanaka ha stabilito che per ottenere risultati concreti occorre mantenere una media giornaliera di tre volte al giorno, per un totale di circa 100 “sedute di allenamento” al mese ed è molto importante anche la durata dell’esercizio che almeno deve essere di 15 minuti, tempo minimo per raggiunge-

re il necessario livello di sforzo aerobico. Lascio al lettore la libertà di fare qualsiasi commento, il mio personale è che anche se a prima vista potrebbe sembrare un ottimo metodo per dimagrire, alla lunga, ma neanche tanto, assumerebbe le caratteristiche di una tortura! Un altro “interessante” studio scientifico pubblicato è stato realizzato in Turchia dall’Università di Erciyes e conferma quello che da tempo viene citato in un famoso detto proverbiale ovvero “omo de panza, omo de sostanza” infatti dall’osservazione per 18 mesi di 200 uomini in sovrappeso è emerso che il grasso addominale ha un effetto positivo nel riuscire a prolungare l’atto sessuale rispetto ai magri, in media 5 minuti in più, e ciò è dovuto al 17-betaestradiolo, un ormone che ritarda l’orgasmo maschile, che in chi ha più grasso addominale viene prodotto maggiormente. Inoltre sempre dallo stesso studio emerge che gli uomini con qualche chilo di troppo possono vantare, rispetto ai magri, circa 8 ore in più l’anno di tempo speso nelle prestazioni amorose. Ovviamente il prolungamento del tempo e il maggior numero di ore dedicato all’attività hanno ripercussioni positive sulla funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio e sul dispendio energetico. La ricerca scientifica è sempre in evoluzione e chissà quali altre “importanti” scoperte ci riserverà!

Dottore Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno – Fermo info: 333.6898724; Blog http://nutraceuticafitomedicina.wordpress.com; gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina; Twitter: @nutraceuticafit; canale Youtube: Pietro Campanaro

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DIVINO & NON SOLO » di Nicola Boschetti - Master Sommelier / giornalista - Consulenze & Servizi Wine & Food

Scelto per voi Nominato bianco igt 2012

Natura alla riscossa Novembre, tempo di olio,vino e… guide

n altri anni questo periodo rappresentava per tutto il comparto agroalimentare un momento d’oro, ci si gratificava dopo un anno di lavoro, con raccolti preziosi di olio, vendemmie straordinarie e soprattutto con giudizi delle varie guide. Purtroppo quei periodi sono finiti, per mano di un giudice che non si vende e non accetta compromessi: sua maestà la natura. Olio e vino ricorderanno il 2014 come una delle annate più nefaste da 30 anni a questa parte, chi ha avuto la possibilità ha potuto salvare il salvabile, quel salvabile che in altri anni sarebbe stato scartato a prescindere. Olio e vino prodotto in qualità limitata con un target di qualità che sfiora la sufficienza, una sufficienza che i consumatori finali saranno costretti a pagare a caro prezzo. Come in tutte le tragedie che si rispettino, c’è chi si dispera e chi si sfrega le mani. Tanto a chi interessa se quel piccolo agricoltore si sta dannando per tirare avanti? In Italia quelli che creano interesse sono i grandi marchi che sotto un falso “Made in Italy” fanno il comodo loro. Come a prendere per i fondelli ci sono le guide che nonostante non interessino più a nessuno continuano ad osannare chef da dio, e bottiglie da capogiro, come se gli italiani attuali nonostante il bonus regale concesso da Renzi possano permettersi certi lussi. Secondo me i premi andrebbero dati a quei locali e produttori che nonostante la crisi continuano a massacrarsi di lavoro e a pagare le tasse per servizi inesistenti solo perché credono nel loro paese. Che dire, onore a tutti quelli che lavorano onestamente nell’ombra, che non sono classificati con stelle o bicchieri, ma che hanno la stima di chi come loro lo fanno sul serio il “Made in Italy” non per riempirsi la bocca o una confezione, come spesso accade. Forza ragazzi voi siete l’Italia vera non quella che scrivono le guide

Già in passato avevamo parlato di Nicola Minnucci come un fattore del vino di rara competenza, fuori da guide addomesticate e premi sponsorizzati. Il nominato ottenuto da vigneti vecchi di trebbiano e malvasia bianca, con tecnica di vinificazione oltre l’artigianale,può ’ essere definito un gewurztraminer dei poveri. Di produzione limitata (solo 2800 bottiglie nelle migliore annate) e reperibile nei migliori locali, si presenta con colore giallo oro limpido, naso aromatico e suadente che ricorda

pesca e vaniglia, e stupefacente per la pulizia, cosa rara nei vini bio dinamici. Bocca elegante, morbida ma non dolce, finale lungo e piacevole. Sposa alla grande mozzarella di bufala dop e piatti a base di legumi, ottimo con il baccalà della vigilia. Durerà ancora un paio d’anni ’ ma consiglio di berlo appena capita sui 8 gradi. Prezzo indicativo 15 Euro. Bravo Signor Minnucci, fuori dai rumori delle guide dai a noi cultori il piacere di bere la verità a prezzi giusti. wwwminnuccivini.com Bucchianico CH Non effettua vendite in cantina

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Arte & Co. » di Anna Cutilli Di Silvestre

Il fascino della Belle Epoque A Padova in una mostra di Corcos

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hi è andato a Padova, nel Palazzo Zabarella, tra il 6 settembre e il 14 dicembre 2014 e ha visto la Mostra I SOGNI DELLA BELLE EPOQUE, ha avuto l’occasione di crearsi una pausa alle asperità della vita e si è immerso in un’atmosfera di sogno. Ha potuto vivere la Bellezza nelle sue varie manifestazioni come lo splendore della femminilità, l’eleganza degli abiti lunghi, la preziosità dei tessuti e l’estrosità dei cappellini che lasciavano sfuggire i riccioli ribelli. Il periodo della Belle Epoque fu breve, folle e spensierato. Esaltato dalle invenzioni - elettricità, cinema, auto, volo – fu caratterizzato da un’euforia ingannevole e stroncato dall’inizio dei colpi di cannone della prima guerra mondiale. Vittorio Corcos, (Livorno 1859 – Firenze 1933) noto più ai mercanti che al grande pubblico, andò a Parigi dove si era già affermato Boldini. Ma, per non essergli sempre secondo, Corcos dopo sei anni tornò in Italia e si stabilì a Firenze, città internazionale dove svolse con successo, anche lui, l’attività di ritrattista mondano. Egli aveva avuto la fortuna di essere apprezzato dal mercante Adolphe Goupil che pubblicava su riviste, le riproduzioni delle opere dei “suoi” pittori, accrescendone la notorietà. Ciononostante Corcos è meno conosciuto di Boldini perché la critica lo oscura. Corcos rimane ancorato alla tradizione, quindi è indifferente all’Impressionismo allora in voga. Egli riproduce fedelmente, nella precisione

» Sogni

» Lina Cavalieri

» L’elegante

della maniera tradizionale, anche i più piccoli dettagli. Boldini invece, impressionisticamente, rende i suoi personaggi con rapide pennellate creando immagini dinamiche che anticipano in certo senso il Futurismo. Mentre la fotografia comincia a insidiare la pittura, Corcos tende a rendere questa il più possibile mimetica. Le sue raffigurazioni dell’alta borghesia sembrano gigantesche fotografie colorate e ornano i saloni dell’alta nobiltà. Tra le immagini delle più belle nobildonne che si possono ammirare in mostra, anche una protagonista dello spettacolo, la famosa Lina Cavalieri che d’Annunzio definì “Massima testimonianza di Venere in terra”. Nel dipinto la cantante lirica, definita anche “una delle donne più sognate del suo tempo”, è fasciata da un elegante abito all’ultima moda. In mostra anche il ritratto della moglie Emma, donna bella, colta e bene inserita nell’ambiente culturale fiorentino. Il loro salotto era frequentato da Carducci, Mascagni, Fucini… e studiosi stranieri. Con Pascoli, uomo schivo che rifiutava la mondanità e non frequentava il loro salotto, Emma intratteneva una fitta corrispondenza. In mostra, il dipinto, Sogni, pur nella sua perfezione, non rappresenta la Belle Epoque. È l’immagine di una donna con le gambe accavallate (mossa poco raffinata per allora), il pugno sotto il mento e i libri sulla panchina. Fa pensare piuttosto ad una sessantottina

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Arte & Co. » a cura della redazione - foto concesse da Marco Chiarini

Cento opere in mostra per la prima antologica dedicata ad Alberto Chiarini La Pinacoteca Civica di Teramo ospiterà l’esposizione dal 6 dicembre fino al 25 gennaio 2015. I familiari chiedono ai collezionisti privati di contribuire a recuperare alcuni quadri da proporre al pubblico

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irca cento opere di Alberto Chiarini per la prima mostra antologica che rende omaggio al pittore e artista teramano scomparso prematuramente 26 anni fa. L’esposizione – in tutto circa 60 dipinti e 40 grafiche provenienti da istituzioni, collezioni private e dalla famiglia Chiarini – è promossa dall’associazione culturale “Il Prato Bianco” e racconta per intero il percorso artistico e umano di Chiarini: le prime sperimentazioni dopo l’Accademia di Belle Arti di Roma, il sodalizio artistico con Guido Montauti e l’avanguardia del gruppo “Il pastore bianco” negli anni Sessanta, fino all’evoluzione neosurrealista della maturità. L’antologica Alberto Chiarini (1965-1988) resterà aperta al pubblico dal 6 dicembre fino al 25 gennaio 2015 e sarà ospitata negli spazi della Pinacoteca Civica di Teramo, in Viale G. Bovio. La mostra è stata presentata alla stampa nella Sala consiliare del Comune di Teramo. Presenti, oltre ai giornalisti, molti tra cittadini comuni e conoscenti dell’artista. Ad introdurre alcune delle opere che saranno esposte alla Pinacoteca Civica, i curatori Umberto Palestini (direttore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino) e Marco Chiarini, regista teramano e figlio di Alberto che ha dichiarato: «L’esposizione è stata concepita dieci anni fa, le ultime mostre dedicate a mio padre risalgono agli anni ’90. Da allora è cresciuta l’esigenza di

» Paesaggio

» Panni stesi

» Finestra con edera rossa

riunire in un’unica antologica gran parte delle opere e renderle disponibili al pubblico». Un excursus lungo più di vent’anni, quello che le la mostra ricostruisce attraverso l’attualità del linguaggio espressivo di Chiarini, la sua sensibilità precorritrice (fu, tra l’altro, il fondatore nel ’74 a Teramo della seconda tv via cavo in Italia) e il profondo legame con la “sua” Teramo che gli diede i natali e dove tornò a vivere fino alla scomparsa nel 1988. Legame che ha alimentato tanti dei suoi lavori, in un costante equilibrio tra l’esigenza del moderno e il contatto con la tradizione e le proprie radici. A finanziare l’esposizione contribuirà la stessa famiglia che – attraverso l’associazione “Il Prato Bianco” – metterà in vendita quattro serie di litografie per un totale di 16 opere realizzate da Chiarini negli ultimi anni della sua produzione artistica. Per completare l’antologica, inoltre, i familiari lanciano un appello ai collezionisti privati per recuperare alcuni quadri da esporre a Teramo e di cui, per ora, restano solo degli scatti fotografici realizzati dallo stesso pittore. In occasione della mostra, infine, l’associazione “Il Prato Bianco” organizzerà una serie di eventi culturali collaterali, con il coinvolgimento degli amici dell’artista e di collezionisti, per rendere omaggio ad Alberto Chiarini e alla sua arte (il calendario degli eventi sarà reso noto in occasione dell’inaugurazione)

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TEMPO RUBATO » a cura di Dante D’Alfonso

“La vita è un viaggio” di Beppe Severgnini

“L

a vita è un viaggio”. Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase, quante volte siamo stati noi a pronunciarla. “La vita è un viaggio” è il titolo del libro di Beppe Severgnini, un libro che da speranza per il futuro, ma che offre lo spunto per molte riflessioni. Un libro dedicato prevalentemente ai “ventenni” di oggi (2014) ma che è molto utile anche a chi come me di anni ne ha “quaranta”. Viviamo in un periodo storico non definito, instabile diverso da quello dei nostri genitori di qualche decennio fa, dove si intraprendeva un percorso di studi ben preciso, successivamente al diploma (bastava anche solo quello) o alla laurea si trovava, in tempi rapidi, un’occupazione

stabile fino alla pensione in linea con gli studi fatti… Oggi è un po’ diverso, occorrono capacità di adattamento e grande propensione al cambiamento sia professionale che geografico. A tal proposito mi ha molto colpito il “capitolo 14 - Resilienza” che viene definita (tra le tante definizioni) come “la capacità di affrontare le avversità, di superarle e rimanere se stessi”. Parola d’ordine è quindi “cambiamento”, che viene inteso anche come innovazione e ribellione come viene citato nel “capitolo 9”: “L’umanità cambia per ribellioni e incomprensioni. Se i figli facessero tutto quello che vogliono i genitori, il mondo sarebbe indietro di secoli (nonché estremamente noioso)”

La scheda “LA VITA È UN VIAGGIO” - La vita è un viaggio e gli italiani viaggiano soli. Com’è difficile trovare chi ci guidi, chi ci accompagni, chi ci incoraggi. Siamo una nazione al valico: dobbiamo decidere se dirigerci verso la normalità europea o tornare indietro. Siamo un paese incerto tra immobilità e fuga. Fuga all’estero, fughe tra egoismi e piccole ossessioni che profumano di anestetico (ossessioni tecnologiche, gastronomiche, sportive, sessuali). “la vita è un viaggio” non vuole indicare una meta. Prova invece a fornire qualche consiglio per la traversata. Suggerimenti individuali, non considerazioni generali (o, peggio, generiche). La destinazione la decide chi viaggia. Ma una guida, come sappiamo, è utile. Per partire non servono troppe parole: ne bastano venti come i chilogrammi di bagaglio consentiti in aereo (classe economica). Venti vocaboli per orientarci. Parleremo di incoraggiamento, insegnamento, ispirazione. Parleremo di brevità e precisione, qualità indispensabili in questi tempi affollati. Parleremo dell’importanza di trovare persone di riferimento. Parleremo della gioia d’impegnarsi con gli altri e, magari, per gli altri. Parleremo della saggezza di scoprire soddisfazione nelle cose semplici. Parleremo di scelte, atteggiamenti, comportamenti, insidie da evitare e consolazioni a portata di mano. “La vita è un viaggio” è dedicato “ a tutte le ragazze e i ragazzi italiani, tra i dieci e cent’anni”.

L’autore Beppe Severgnini - (Crema, 1956) è editorialista del “Corriere della Sera” e contributing opinion writer per “The New York Times”. Ha scritto a lungo per “The Economist”. Tutti i suoi libri sono bestseller, da Inglesi (1990) a Italiani di domani (2012) La testa degli italiani (2005) è tradotto in 15 lingue.

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TRAPARENTESI

ENOLOGIA

Citra Vini protagonista della giornata “Oltre la notte dei ricercatori Abruzzo 2014 – Destinazione Expo 2015”

“Dalla terra a…”, è questo l’evento proposto da Citra Vini in occasione di “Oltre la Notte dei Ricercatori Abruzzo 2014 - Destinazione EXPO 2015”, l’iniziativa, che si è svolta lo scorso 15 novembre presso l’Officina Storica Ferrovia Sangritana è stato promosso dall’Unione europea e ha visto la partecipazione di Maurizio Martina, Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali nonché delegato del Governo per l’Expo Milano 2015. Scoprire le eccellenze del vino abruzzese con una degustazione fuori dagli schemi, in un divertente mix tra gioco e formazione, questo lo scopo dell’atelier tematico, un percorso ludico, informativo e interattivo, organizzato in collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario “Ridolfi” Scerni.

CONCORSI

“Donna & Artigianato”, binomio vincente

Dal 21 al 25 novembre l’Aurum di Pescara, ha ospitato la premiazione dei concorsi “Donna&Artigianato”, da cui ha preso il via l’omonima mostra patrocinata dal Comune di Pescara. Il Progetto “Donna&Artigianato” è nato dalla sinergia tra l’Assessorato regionale allo Sviluppo economico, la Commissione regionale Pari opportunità e Abruzzo Sviluppo allo scopo di contribuire al cambiamento degli stereotipi nell’uso dell’immagine femminile, nonché per mettere in luce la capacità femminile di mantenere vive le tradizioni e i saperi, e al contempo innovarli. A tal fine, nello scorso mese di maggio sono stati lanciati due concorsi, quello fotografico “Uno scatto di dignità”, giunto quest’anno alla terza edizione, e quello di idee “Il futuro del passato… la sapienza delle mani”. L’evento ha visto una grande partecipazione.

CONCORSI

Le imprese in rosa che vincono

I riflettori del Kursaal di Giulianova si sono da poco spenti, dopo aver illuminato le storie di successo al centro della seconda edizione del Premio Impresa Rosa d’Abruzzo, ideato dall’agenzia L & L Comunicazione di Luisa Ferretti. Casi di donne che hanno realizzato il loro sogno, hanno valorizzato le loro competenze, hanno creato aziende non solo in grado di sopravvivere alla crisi, ma di muovere passi decisi verso lo sviluppo futuro. Tra le 50 iscritte la giuria ha scelto nove imprenditrici, una per categoria prevista dalla manifestazione. A loro è andato un buono di 500 euro da spendere in pubblicità sul quotidiano La Città, un quadro dell’artista Giuseppina Di Saveio, un corso di marketing offerto dalla I-profile Abruzzo Marche di Stefano Di Marcantonio ed un corso di leadership a cura del business coach Maurizio Tucci. A tutte le altre partecipanti voucher formativi e consulenze gratuite donate dagli sponsor dell’iniziativa.

SPORT

La Nazionale di Calcio a 5 a Montesilvano

È stato il PalaRoma di Montesilvano ad ospitare l’amichevole di Futsal. La Nazionale italiana di Calcio a 5 è stata infatti impegnata in due test internazionali, i primi in Italia dopo la conquista, nel febbraio scorso in Belgio, del titolo di campione d’Europa, contro Olanda e Polonia. «Siamo onorati che la città di Montesilvano sia stata scelta ancora una volta per ospitare la Nazionale di Calcio a 5 – ha commentato il sindaco Francesco Maragno -. La fiducia della Federazione italiana ci consente di mettere sotto i riflettori la nostra città che vuole continuare ad essere un punto di riferimento per eventi sportivi di rilievo nazionale e internazionale».

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Dedo Driving School ospite dell’ANAS

SICUREZZA STRADALE

L’azienda abruzzese Dedo Driving School è stata ospite del Convegno dell’ANAS e della Polizia Stradale tenutosi lo scorso settembre a L’Aquila. Una giornata particolarmente interessante che ha fatto accendere i riflettori sul tema della sicurezza nell’ambito della guida. Molte le testimonianze in merito all’argomento, alcune anche emozionanti. Dedo ha parlato dopo il direttore del Centro guida sicura Vallelunga, uno dei massimi esperti del settore in Italia, ed insieme a lui è stata data una prova reale dell’efficacia dei corsi di guida sicura. È sempre più condivisa l’idea che un percorso formativo di abilità alla guida diventi obbligatorio.

CONCORSI GASTRONOMICI

Villa Santa Maria chiude la 36^ Rassegna dei Cuochi in trionfo

Da poco conclusa, la 36^ edizione della Rassegna dei Cuochi ha superato le aspettative per la consistente affluenza di pubblico. Migliaia di persone hanno gremito le strade e la piazza di Villa Santa Maria, trasformata per l’occasione in una cucina a cielo aperto. La manifestazione è entrata nel vivo con un convegno dedicato al Pane con la presenza di professori come Gabriele Di Francesco e Leonardo Seghetti, esperti panificatori tra cui Vinceslao Ruccolo rinominato “Il Michelangelo del pane” e medici, come il Primario Emerito di Pediatria dell’ospedale Salesi di Ancona. Poi gli Show Cooking animati dagli chef Giuseppe Rai e Bartolomeo Errico che, con un mix di estro e passione, hanno intrattenuto i partecipanti della Rassegna, preparando due piatti “firmati” dalla pasta De Cecco.Grande soddisfazione anche da parte del sindaco di Villa Santa Maria Giuseppe Finamore.

ENOGASTRONOMIA

All’aeroporto un punto vendita di Campagna Amica

È stata inaugurata lo scorso ottobre nell’Aeroporto d’Abruzzo, a Pescara, la prima bottega italiana della rete di Campagna Amica rivolta principalmente a turisti e visitatori che provengono da altre nazioni. Nel punto vendita sono infatti presenti tutte le eccellenze dell’agroalimentare abruzzese fornite da oltre 30 aziende della rete promossa da Coldiretti. Non solo confetture, pasta e legumi, ma anche corone di aglio e peperoni essiccati, saponette di latte d’asina e cachi sottolio: ogni genere di cadeaux che potrebbe far “gola” a chi, dopo la visita in Italia, vorrà riportare un po’ d’Abruzzo nel proprio paese. Per la prima volta in Abruzzo, anche la possibilità di far decollare nella borsa a mano anche i prodotti agroalimentari liquidi. In mancanza di duty free, Saga ha provveduto acciocché i passeggeri possano acquistare vino e olio e liquori presso la bottega di Campagna amica, all’interno dell’aerostazione, e portarli a bordo attraverso una procedura particolare che consiste in una apposita autorizzazione. In sostanza, una volta che il passeggero acquista il proprio articolo nella bottega, paga e ritira solo lo scontrino. Successivamente si recherà in area sterile dove, prima dell’imbarco, il venditore provvederà a consegnargli l’articolo in una busta sigillata”.

ENOLOGIA

Cinque Grappoli al Tullum DOP rosso riserva 2010

Un vino dalle radici antiche, prodotto in un territorio, quello di Tollo, in provincia di Chieti. È il Tullum Dop Rosso Riserva 2010, uno dei massimi rappresentanti della Dop Tullum – la Dop più piccola in Italia – che si conferma, grazie al riconoscimento dei Cinque Grappoli 2015 della Guida Bibenda Vini d’Italia, un rosso di grande personalità ed equilibrio, capace di coniugare forza, eleganza e carattere. Un vino pluripremiato, che Riccardo Brighigna, enologo di Feudo Antico, commenta così: «Il Tullum Dop Rosso Riserva è un vino che esalta al meglio il lavoro di selezione delle uve e quello di affinamento svolto in cantina, che prevede 12 mesi in barrique di rovere francese e oltre 24 mesi in bottiglia. Il risultato è un vino dall’ampia complessità olfattiva, che si esprime sia in note fruttate che in eleganti nuances speziate».

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TRAPARENTESI

le prospettive della psicologia in Abruzzo: un incontro per parlare del futuro della professione e di sanità

SANITà & PSICOLOGIA

Venerdì 5 dicembre, presso la Sala Meeting del Sea Lion Hotel di Montesilvano,si è svolto il convegno dell’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo “Le prospettive della psicologia in Abruzzo”. Un momento di riflessione sul contributo della psicologia in termini di confronto e scambio con le altre professioni sanitarie, attraverso le sfide presenti e future della Sanità abruzzese: il Patto della Salute per il triennio 2014 - 2016, le Linee Guida per la Riforma delle Politiche Sociali in Abruzzo, il Programma Nazionale sugli Esiti, i programmi governativi legati alla spending review. I temi e gli argomenti oggetto dell’incontro sono stati approfonditi e discussi con illustri ospiti dell’attuale Giunta Regionale: Camillo D’Alessandro, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale d’Abruzzo, Silvio Paolucci, Assessore alla Programmazione Sanitaria della Regione Abruzzo, Marinella Sclocco, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Abruzzo. È intervenuto anche il Dott. Mario Sellini, Segretario Nazionale AUPI, ospite d’onore del convegno Fulvio Giardina, Presidente Consiglio Nazionale degli Psicologi.

ENOLOGIA

L’Estremo Oriente premia i vini d’Abruzzo, con Citra

Anche l’estremo oriente premia l’eccellenza abruzzese, grazie allo straordinario successo di Citra Vini. L’azienda abruzzese è infatti stata premiata con 13 riconoscimenti al Japan Wine Challenge e al China Wine & Spirits Awards, i più importanti concorsi enologici internazionali indetti nei due Paesi. Particolarmente apprezzato il Laus Vitae Montepulciano d’Abruzzo 2006 che ha ottenuto la Doppia Medaglia d’Oro nella manifestazione cinese e quella d’argento dalla giuria del concorso giapponese. Il Japan Wine Challenge è un concorso enologico indipendente al quale hanno partecipato quasi 1.400 vini, provenienti da 23 paesi diversi, stessa importanza è riconosciuta al CWSA (China Wine & Spirits Awards) che sfodera una giuria composta da cento giudici selezionati tra i migliori buyer del Paese, tra importatori, distributori e sommelier. Al concorso partecipano i vini provenienti da 35 nazioni.

ENOLOGIA

Il Pecorino 2013 di Tenuta i Fauri riempie di soddisfazioni Il Pecorino 2013 della cantina Tenuta i Fauri riceve due premi di grande importanza: la guida Slowine 2015 gli assegna la menzione di Vino Quotidiano, «perché questo vogliono essere i nostri vini, prodotti efficaci per un consumo di tutti i giorni», affermano da Tenuta i Fauri. La Guida Vini D’Italia 2015 invece, riconosce la qualità del Pecorino 2013, assegnandogli i 3 bicchieri. «Due riconoscimenti importanti che sono per noi un punto di partenza e ci motivano a continuare nella direzione di una ricerca continua e costante della qualità e piacevolezza dei vini», parole di Tenuta i Fauri.

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Contributors

Antonio Teti ict

Elisa Antonioni A tutta formazione

È Responsabile del Settore Applicativi per le Risorse Umane, Carriere, Personale, Stipendi e Contabilità dell’Ateneo dell’Area Servizi Informatici dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Lureato in Economia si è specializzato in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È docente di Cyberspace Sciences alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti. Esperto di ICT Governance, ICT Security, ha accumulato un’esperienza trentennale in studi, ricerche e consulenze in aziende pubbliche, private e istituzioni governative. È stato docente di Computer Science presso diverse università italiane tra le quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università di Teramo e l’Università della Calabria. E’ stato invited speaker all’Università Politecnica di Valencia con la quale ha collaborato per la realizzazione di master di Informatica. È Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts e della New York Academy of Sciences. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, collabora con diversi quotidiani, riviste e periodici del settore, e partecipa a convegni nazionali ed internazionali in qualità di opinion leader.

Elisa Antonioni, 40 anni, imprenditrice nel campo della formazione, ha interpretato in modo originale la sua laurea in Scienze dell’Informazione. Si occupa di progetti di formazione finanziata e di miglioramento continuo per le Aziende, e di piani formativi per la P.A.: in ambito giuslavoristico, amministrativo e organizzativo.

Simone D’Alessandro creatività È Dottore di Ricerca, Docente universitario, Copywriter, Consulente.  Coordinatore del progetto di ricerca Turn 2.0 promosso dal Polo d’Innovazione dei Servizi Avanzati della Regione Abruzzo www.polosa.it; Project Manager della Fabbrica della Conoscenza www.fabbricadellaconoscenza.com animatore del Premio Confindustria Abruzzo Green www.confindustria.abruzzo. it. Tra le più recenti pubblicazioni: The relational organisation, Carsa Ed., 2013; Sociology and the 21st Century, in World Future, 2012; Creatività: Normalissima Improbabilità? Per un dialogo Sociologico tra problema e soluzione”, Aracne, Roma, 2010 con pref. di Domenico De Masi. www.simonedalessandro.com.

Luigi Carunchio fisco Socio Fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto sin dall’inizio  nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria. È stato Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti. Attualmente è componente delle Giunta esecutiva nazionale di Confprofessioni in qualità di rappresentante dell’area economica e lavoro con la delega per il fisco e la giustizia tributaria. Si occupa di consulenza per le aziende private ed enti Pubblici in materia di analisi finanziaria, controllo di gestione, diritto societario e tributario. Tra i soci fondatori di Sistemi Locali, ha creduto sin dall’inizio allo sviluppo di una società tra professionisti in ambito regionale nella convinzione che alla base di tutto debba esserci l’alta qualità del servizio offerto ai propri clienti. Fa parte del consiglio di amministrazione.

Filippo Paolini norme&leggi Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Andrea Bonanni Caione lavoro in corso

Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “CarboniPaolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giusalavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.

Nicola Boschetti Di vino e non solo Nicola Boschetti Maitresommelier professionista 4 livello Ais. Dopo 27 anni trascorsi al Villa Maiella di Guardiagrele, ora si occupa di selezione, consulenza e formazione del mondo beverage per gli agenti e clienti della Geldi SPA. Esperto di enogastronomia, giornalista pubblicista, collabora con diverse riviste e guide del settore. Organizza e collabora nella realizzazione di eventi, sportivi,culturali ed enogastronomici. Crea formazione a ragazzi e ragazze che vogliono avviarsi nel servizio di sala /bar e aspiranti sommelier, con corsi su: cibo/vino/olio/caffè e distillati,oltre alle tecniche del servizio. Coinvolto nei progetti scolastici delle scuole elementari alla riscoperta dell’educazione alimentare e del galateo a tavola.

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numero

Abruzzo Impresa il mensile del manager • numero 93 • dicembre 2014 gennaio 2015 • anno X • Copia Omaggio

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Il primo e unico mensile dedicato Al Manager Per i protagonisti dell’economia regionale. Nelle 130 pagine della rivista trovano spazio le storie dei capitani d’impresa, gli articoli di attualità, quelli dedicati a innovazione, marketing, lavoro, enogastronomia, turismo e sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre uno spaccato sulle iniziative più rilevanti organizzate dagli attori economici della nostra regione. Le pagine di chiusura ospitano tematiche sul territorio, cultura, tradizioni, arte, musica e moda.

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abruzzo cool

 L’ Italian Cuisine World Summit 2014 

 La prima edizione di Meet in Cucina 

 La vendemmia di Feudo Antico presso Casadonna a Castel di Sangro  128




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