Abruzzo Impresa il mensile del manager • numero 96 • giugno - luglio 2015 • anno X • Copia Omaggio
numero
96
Ti dà sempre un’emozione!
DA PIU’ DI 20 ANNI IGIENE E BELLEZZA PER TUTTA LA FAMIGLIA!
www.acquaesapone.it
Quasi 800 negozi in Italia.
direttore responsabile
Eleonora Lopes
redattori Marcella Pace, Laura Tinari, Denia Di Giacomo, Paola Lopes hanno collaborato a questo numero Lorenzo Pierfelice, Luigi Carunchio, Antonio Teti, Simone D’Alessandro, Filippo Paolini, Andrea Bonanni Caione, Stefano Teti, Paolo Di Sabatino, Anna Cutilli Di Silvestre, Maria Orlandi, Francesca Lupone, Massimo Di Cintio, Piergiorgio Greco, Valentina Faricelli, Francesca Piccioli, Pietro campanaro, Nicola Boschetti, dante d’alfonso, ufficio grafico
Fabio de Vincentiis editore ABRUZZO IMPRESA
Vincenzo Sulpizio
ufficio fotografico
CLIZIA FORCELLA
Coordinatore web-TV
Gianluigi Tiberi
stampa
D’Auria PRINTING Spa
editore
Fabio De Vincentiis
Abruzzo Impresa il mensile del manager
Giu. - lug. 2015 n°96
anno X
numero chiuso in redazione 31 luglio
in copertina I responsabili di Incaconsult foto di Vincenzo Sulpizio
sito WEB
www.abruzzoimpresa.it
e-mail:
redazione@abruzzoimpresa.it grafica@abruzzoimpresa.it commerciale@abruzzoimpresa.it
indirizzo
Abruzzo Impresa SP. Lungofino complesso Ibisco B5/6 65013 Città Sant’Angelo - Pescara
telefono e fax
t. 085 9508161 / f. 085 9508157
ABRUZZO IMPRESA è il mensile del manager, nato nel maggio 2006 da un’idea del presidente Fabio de Vincentiis. Servizi, interviste ai protagonisti dell’economia regionale, reportage che documentano le azioni volte a sostenere il mondo dell’imprenditoria sono i principali contenuti della rivista, diretta da Eleonora Lopes. Al corpo redazionale interno si aggiungono collaborazioni di alto profilo, espressione del mondo professionale e accademico abruzzese. Parlare d’impresa e finanza in maniera concreta e diretta, evitando tecnicismi, ha consentito ad ABRUZZO IMPRESA di conseguire negli anni ottimi risultati. Nelle pagine della rivista trovano spazio anche articoli dedicati alla innovazione, al marketing, al lavoro e allo sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre uno spaccato sulle iniziative organizzate dagli attori economici della nostra regione. Nelle pagine di chiusura si parla di arte, musica, moda, enogastronomia e attrattive turistiche della nostra regione. ABRUZZO IMPRESA tratta temi di strettissima attualità, incorniciati da una veste grafica sempre attenta alla tendenza del design e soprattutto ai contenuti. Il mensile ABRUZZO IMPRESA viene distribuito attraverso la spedizione in Posta Target.
ABRUZZO IMPRESA è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 22296 La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Copyright© 2006/2014 tutti i diritti riservati abruzzO IMPRESa - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte di ABRUZZO IMPRESA. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Servizio spedizioni Per informazioni scrivi a ABRUZZO IMPRESA servizio spedizioni SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 65013 Città Sant’Angelo - Pescara o invia una mail a spedizioni@abruzzoimpresa.it o invia un fax al numero 085.9508157 precisando il proprio recapito postale. Il servizio è aperto da lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00. La spedizione entrerà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. Il costo della spedizione dei 12 numeri del mensile ABRUZZO IMPRESA per tutto il territorio nazionale è di soli Euro 38,00. L’importo va versato tramite: bonifico bancario sul conto iban IT 12 X 05748 77252 100000002016 con causale “SPEDIZIONE ABRUZZO IMPRESA”. Il cambio dell’indirizzo dell’abbonato è gratuito. Informare almeno 30 giorni prima comunicando i nuovi dati e indirizzo completo. I dati relativi ai lettori sono utilizzati esclusivamente ai fini della spedizione postale, ABRUZZO IMPRESA garantisce riservatezza al trattamento dei dati ai sensi dell’art. 13 del D. leg. 196/2003. Il lettore può richiedere gratuitamente la rettifica dei dati scrivendo a ABRUZZO IMPRESA, SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara Il lettore può richiedere gratuitamente di non voler più ricevere la rivista scrivendo a ABRUZZO IMPRESA, SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara
MEETING
Per affrontare insieme un futuro che si prospetta sempre più competitivo il meeting FARE IMPRESA ha il compito di far crescere il tessuto economico, politico e formativo regionale affinché possa finalmente conoscersi, confrontarsi e stringere interessanti rapporti. Il meeting FARE IMPRESA promosso ed organizzato dal mensile ABRUZZO IMPRESA, ha come obiettivo quello di affiancare e favorire la crescità di tutti i protagonisti dell’imprenditoria e della politica abruzzese. Nel corso della serata sarà consegnato il premio “Aquila Reale”, un riconoscimento al valore delle ultime copertine del mensile ABRUZZO IMPRESA.
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IL PRIMO BIO-SPUMANTE
METODO CLASSICO D’ABRUZZO
www.chiusagrande.it
sommario _ anno X n°96 _ giugno - luglio 2015
opinioni&rubriche finoaquituttobene editoriale ctrl s
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lavoro in corso dalla parte dell’impresa
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Fantasie ittiche Gocce d’Inchiostro Tendenze fatti persone Con il Jobs act più libertà nella assegnazione delle mansioni Decreto Giustizia e novità per l’impresa in stato di crisi
primo piano Confindustria Abruzzo Confindustria Pe-Ch
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storie
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Ballone: «Le mie priorità per le nostre imprese» Gennaro Zecca: “Ora verso la regionalizzazione di Confindustria” Addio a Ettorino Torricella, il pioniere di San Salvo
cover story Incaconsult
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Incaconsult, con lo sguardo verso il futuro
incarichi&carriere
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Autonomie locali/Demanio Unicredit/Confcommercio Te
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D’Alfonso/Monticelli/Forestiero/Di Sante
Confindustria AP/Upi/Saga/TUA
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Mariani/Di Marco/Ciarlini/D’Amico
Confindustria Ch-Pe/TUA/ Rotary/Lions Club
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Fabrizio/De Lauretis/Felizzi/Perrucci
newgenerationstorie&persone Antonio Di Francesco
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Antonio Di Francesco
tematiche d’impresa fisco itc creatività norme&leggi
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Dal ministero Un sostegno a fondo perduto alle imprese che guardano all’estero Li chiamano “nativi digitali”, ma non sanno usare Internet! La creatività stereotipata di Sorrentino: tra esercizi di stile ed esistenzialismo “pop” Concordato preventivo, continua il restalyng
credito&finanza
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BCC Sangro Teatina
moda riconoscimenti aziende
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moda start-up
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BCC Sangro Teatina, grande unità all’interno del gruppo
Bond Factory, l’alta moda passa per l’Abruzzo The winner is… eFM 3DZ, le vie infinite della stampa tridimensionale Laurafed, quando la moda si fonde con il design Green Bike Messenger, corrieri ecosostenibili
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sommario _ anno X n°96 _ giugno - luglio 2015 aziende formazione ristorazione aziende
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Riccione GreenPark: un delfino abruzzese in Romagna per realizzare un parco tematico Università di Teramo e ATSC: primi esami in Tecniche di vendita Matteo Iannaccone: «Nella nostra cucina creatività e tradizione» L’agricoltura è donna
seminari&convegni imprese internazionalizzazione ambiente start-up
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giovani imprenditori progetti finanziamenti
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Ottimi riscontri per la 4ª edizione di Forumed, Forum Biennale del Mediterraneo Abruzzo4Export, un’agenda fitta di impegni La FIRA presenta SkP L’Aquila, primi passi verso il DAPA Aperitivo con… Dino Pepe Le donne ora propongono Giovani aspiranti imprenditori cercasi
eventi riconoscimenti sport
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associazionismo birre enogastronomia enogastronomia formazione
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gastronomia enologia imprese informatizzazione solidarietà
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Maico spegne 50 candeline Pescara capitale del turismo sportivo: i Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia sbarcano in riva all’Adriatico InOpera 2015, condivisione e crescita Il mondo dei birrai artigianali si incontra nell’Open Day Almond Tipici dei parchi, un’edizione itinerante Il Sentiero del Gusto, un week end tutto da gustare Il progetto Terramè consegna 61 diplomi di “tecnico della preparazione alimentare” Da Cala Lenta riparte il rilancio della Costa Teatina Cinemadivino, i grandi film si gustano in cantina Nuovo look per lo store “Dormire Sano” Più innovazione per le nostre imprese “Una serata insieme”
buono e bello
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salus divino&nonsolo arte&co. arte&co. arte&co.
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tempo rubato traparentesi
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Parliamo di olio di palma Il rappresentante: fine di un mestiere Ecce Homo, viaggio tra gli ultimi “Viva l’Italia” e chi la onora AppTripper, il viaggio è sempre un’emozione “Il teorema del caffé” di Paolo Iacci News in pillole
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fino a qui tutto bene Âť di Lorenzo Pierfelice
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gocce d’inchiostro editoriale
Eleonora Lopes, direttore
È
a rischio scioglimento per carenza di fondi l’Istituzione Sinfonica Abruzzese. Per salvare l’orchestra composta da 50 musicisti che vanta oltre 40 anni di attività, sono partite raccolte di firme e appelli alla giunta regionale, fino ad arrivare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, attraverso il consigliere direttore di segreteria della Presidenza Simone Guerrini che ha trasmesso il testo inviato a Mattarella anche al presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Nei prossimi giorni sia la conferenza dei capigruppo che la commissione bilancio esaminerà la possibilità di ripristinare un contributo regionale a favore dell’Isa, la cui orchestra si esibisce in tutto il mondo da quasi mezzo secolo. Oltre alla perdita di lavoro per 50 persone, non è pensabile che l’Abruzzo possa perdere un pezzo di storia così rilevante. Una regione senza cultura non ha futuro.
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rescono le imprese a conduzione straniera in Abruzzo. Ad oggi sono 11.755, pari al 9,2% del totale delle attività regionali. Il dato colloca la nostra regione al settimo posto della graduatoria nazionale. È quanto emerge da un approfondimento di Confartigianato Abruzzo su dati elaborati dal Centro studi dell’associazione nazionale. A livello territoriale, è la provincia di Teramo con 3.777 attività quella con il più alto numero di imprese straniere. Seguono Pescara, Chieti, e L’Aquila. «I dati elaborati dal Centro studi – ha affermato il direttore di Confartigianato Abruzzo, Daniele Giangiulli - testimoniano come il ruolo assunto dagli imprenditori stranieri acquisisca via via una maggiore importanza. La crescita di tali imprese è dimostrazione di quanto stia cambiando il mondo produttivo abruzzese». Quando gli stranieri diventano una risorsa rilevante per la nostra economia…
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opo la stagione turistica dello scorso anno, travolta tra crisi e maltempo, il bilancio di quella 2015, non ancora conclusa, pare essere positivo. Segno più per il turismo balneare abruzzese, che vede dunque crescere presenze e fatturati. In primis il meteo e le temperature bollenti hanno sicuramente aiutato il comparto balneare. Anche i dati della montagna sono positivi, scelta dai turisti in cerca di refrigerio. Ma non sono mancate le polemiche: si continua a parlare delle trivellazioni sulla costa e dell’inquinamento di un tratto della riviera pescarese (dovuta al malfunzionamento dei depuratori?) che avrebbe causato gastroenteriti, soprattutto tra i bambini, dopo i bagni in mare. Sarà la magistratura ad accertalo, il punto è un altro: abbiamo finalmente preso consapevolezza di quanto questo comparto sia strategico per la nostra economia?
direttore@abruzzoimpresa.it
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SPORTIVITÀ, LUSSO, STILE, QUALITÀ, SINONIMI DEL BRAND RODRIGO
Lusso, casual, sportività. Sono queste le parole d’ordine per la stagione estiva dello storico brand del centauro presentata dall’amministratore Marco Merlino. La Rodrigo già da tempo ha liberato l’uomo dai rigidi codici dell’abbigliamento formale in un mix di eleganza, praticità e qualità. In primo piano la giacca priva di struttura, morbida, che permette assoluta libertà di movimento. Poi il must della camiceria, che costituisce una storia lunga 20 anni, viene proposto in una collezione “rinfrescata”. La nuova stagione vede questo capo di abbigliamento realizzato in tessuti basici e fashion derivati da diversi trattamenti. I capi, ricchi di dettagli e con morbidi colletti, diventano espressione di praticità visto che possono essere indossati anche fuori dai pantaloni. Lo spirito della collezione Rodrigo è contrassegnato da una spiccata eleganza sportiva a tinte pacate con blu Savoia o beige chiarissimo, ma senza trascurare il lato più forte dei colori tendenza. Le polo, che per Rodrigo rappresentano una lunga storia d’amore, quest’anno vengono proposte con tinte a pigmento e colori che caratterizzano il lato più forte dell’uomo Rodrigo. Anche i costumi da bagno sono decorati con stampe, bellissime e solari. Dalla giacca al pantalone, dal capospalla agli accessori, la Rodrigo è capace come sempre di abbracciare, insieme alle altre scelte di stile, una clientela maschile che va dal quarantenne, al sessantenne, al giovane. CON BALTOUR BASTA UN SMS PER SALIRE A BORDO DEI BUS A TERAMO
Dopo il successo registrato in alcune tra le principali città italiane, anche a Teramo per usufruire di tutti i servizi urbani, prende il via il servizio di Mobile Ticketing adottato da Baltour in collaborazione con i principali operatori di telefonia mobile. Basta inviare un sms dal proprio telefonino al numero 4850304 per acquistare un titolo di viaggio. Il servizio di Mobile Ticketing, sviluppato in sinergia con Netsize (azienda del gruppo Gemalto) e disponibile per i clienti di TIM, Vodafone Italia, Wind e 3 Italia, consente di acquistare il biglietto urbano da 90 minuti e quello giornaliero di Baltour inviando un semplice sms, senza bisogno di operazioni di preregistrazione o dell’utilizzo di una carta di credito. L’acquisto del titolo di viaggio è semplice e immediato: è sufficiente inviare un sms con il testo BALTOUR al numero 4850304 e in pochi secondi si riceve, sempre via sms, il biglietto valido su tutta la rete urbana della durata di 90 minuti. Il costo del biglietto è di € 1,10 a cui si aggiunge il costo della richiesta che varia a seconda dell’operatore di appartenenza. In caso di verifica da parte del controllore è sufficiente mostrare il biglietto ricevuto via sms. La validazione è automatica e non è necessaria alcuna obliterazione. Gli utenti possono acquistare il biglietto anche attraverso le app dei singoli operatori telefonici. PA, CITTADINI E IMPRESE PIÙ VICINI CON LO SPORTELLO MISE A PESCARA
Il Ministero dello Sviluppo Economico riduce la distanza tra Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese. Dal 4 maggio sono operativi presso 17 sedi di ciascun Ispettorato Territoriale gli “Sportelli Mise” i quali, grazie alla condivisione dell’intero portafoglio di attività del Ministero, assumeranno il fondamentale ruolo di rispondere in modo immediato e snello alle esigenze sul territorio di aziende e cittadini. Gli “Sportelli Mise” potranno fornire informazioni sulle molteplici attività svolte dal Ministero dello Sviluppo Economico e individuare gli erogatori finali dei servizi richiesti. In questo modo le imprese potranno usufruire delle misure attuate dal Ministero a favore dei processi produttivi e delle necessità di finanziamento (Nuova Sabatini, Fondo Centrale di Garanzia, agevolazioni fiscali e altro). E’ in corso di compiuta definizione l’attività degli Sportelli quali punto di ingresso e di uscita delle procedure di autorizzazione e di certificazione che al momento rimangono di competenza della sede centrale del MISE. Presso la Regione Abruzzo lo Sportello MISE si trova a Pescara in Piazza Mancini. Le nuove strutture, inoltre, in occasione dell’Expo 2015, fungeranno da Focus Point per le istituzioni e le aziende interessate. IN ARRIVO L’OPEN HOUSE DI SACIF
1989, dall’idea di 2 giovani imprenditori nasce SACIF, supportata dalla ricerca diventa un punto di rife-
rimento per il centro-sud Italia nell’ambito della produzione dei nastri per trasportatori ed altri prodotti tecnici. Con TECNOABRASIVI, TECNOPLAST e ME.TEK, offre la soluzione per ogni tipo di esigenza. Superato il 25° compleanno ha deciso di festeggiare con 2 giorni per mostrare la sede, le tecniche di lavoro e i prodotti. Un evento per avvicinare le persone prima che i ruoli, affiancando la scoperta di uno sport di alta precisione come il brand SACIF: il tiro con l’arco. Maestri FITARCO istruiranno i neofiti, che saranno coinvolti in sfide e giochi a premi. Gli ospiti scopriranno l’azienda in un contesto diverso, un weekend “Alla Corte di Sacif - Open House”. L’azienda vi aspetta il 3 e il 4 ottobre. Per scoprirne di più su www.sacif.it.
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tendenze fatti persone
RADIOSANIT: RISONANZA MAGNETICA TOTAL BODY COMPLETAMENTE APERTA
R adiosanit, la struttura sanitaria di Roseto degli Abruzzi, ha attivato una nuova risonanza magnetica total body, per la diagnostica dell’apparato muscolo scheletrico e dell’encefalo. La macchina installata a Roseto risulta quanto di più innovativo ed efficiente sia disponibile attualmente sul mercato: dotata di applicazioni hardware e software evolute, associa all’alta definizione delle immagini una maggiore velocità di esecuzione dell’esame diagnostico. Inoltre, è completamente aperta e quindi particolarmente indicata per tutti i soggetti con problemi di claustrofobia e in special modo per tutti gli esami specifici dell’encefalo. Da sottolineare la cura e l’attenzione nei confronti dell’utenza da parte della Radiosanit che ha realizzato, per l’avvio del servizio, una nuova sala con soluzioni di cromoterapia, aromaterapia e musicoterapica: accorgimenti studiati per rendere l’esame diagnostico meno impattante dal punto di vista psicologico. L’avvio della nuova risonanza magnetica si inserisce in un ben più esteso piano di investimento avviato dalla Radiosanit, da sempre impegnata a soddisfare, in maniera dinamica e concreta, le esigenza dell’utenza e del territorio, puntando sulla qualità dei servizi offerti e sugli alti standard qualitativi, garantiti dalla ricerca e dalle nuove applicazioni tecnologiche e strumentali.
SPUMANTI ABRUZZO DOP, CONTINUA IL PROGETTO DI CITRA VINI
Nella cornice di Palazzo Corvo, ha avuto luogo il convegno dal titolo “La spumantizzazione come leva per la valorizzazione dei vitigni autoctoni abruzzesi”. Dopo quasi un anno di lavoro, degustazioni, test, analisi e riflessioni, i protagonisti di questa grande avventura si sono dati appuntamento a Ortona assieme ad altri autorevoli relatori, per fare il punto su un percorso che autorizza a formulare le più ottimistiche aspettative. Coordinati dal giornalista Alessandro Bocchetti, Lino Olivastri, enologo CITRA VINI e responsabile del progetto, i professori Giuseppe Arfelli, Andrea Piva e Giovanna Suzzi dell’Università di Teramo, hanno illustrato il lavoro svolto e i risultati acquisiti, dagli aspetti agronomici a quelli ampelografici, da quelli enologici a quelli legati alla microbiologia dei lieviti. Maurizio Odoardi, del Consorzio per la Ricerca Viticola ed Enologica d’Abruzzo (C.Ri.VE.A.), ha illustrato le caratteristiche dei cinque vitigni scelti per la spumantizzazione, mentre il professor Carlo Viviani, vicepresidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, ha parlato dell’importanza dei vitigni autoctoni come patrimonio della vitivinicoltura italiana. Dai lusinghieri risultati finora raggiunti, il Progetto Spumanti Abruzzo DOP parte verso ulteriori e ancora più ambiziosi obiettivi.
“A CENA CON UNA STAR”, TORNA LA STAGIONE DEI GRANDI CHEF A LES PAILLOTES
Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna “A cena con una Star”, del Café Les Paillotes di Pescara, voluta dal Cavalier Filippo Antonio De Cecco e dal direttore Gabriel Ignacio Griffa, è ormai divenuta un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti della cucina gourmet d’autore. Ad aprire le cene stellate, in programma dal 26 giugno al 21 agosto, è stato il maestro Heinz Beck, chef del ristorante La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri di Roma, e da anni supervisore del Café Les Paillotes. Il calendario degli eventi proseguirà ogni venerdì con Siriana Libanese, i pluripremiati fratelli Christian e Manuel Costardi, di Vercelli. Poi sarà la volta della Serata Chic, Charming Italian Chef, in cui il resident chef Matteo Iannaccone cucinerà a quattro mani con uno chef dell’Associazione Chic. A seguire Roy Caceres, chef colombiano alla guida del Metamorfosi di Roma e Gennaro Esposito, direttamente da Torre del Saracino a Vico Equense. Ad agosto toccherà all’apprezzato Iannaccone fare gli onori di casa, successivamente sarà possibile apprezzare la cucina di Errico Recanati, del ristorante Andreina di Loreto. E se il venerdì l’appuntamento è con i grandi chef, l’estate a Les Paillotes sarà una continua sorpresa. “Beach food”, gare di cucina all’aperto, serate “disco”, performance live e l’imperdibile cena-spettacolo con Al Bano Carrisi, allieteranno le serate estive della splendida cornice di Les Paillotes. 13
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DELVERDE ancora partner di Tinkoff Saxo
Il pastificio Delverde, di Fara San Martino, si riconferma partner e fornitore ufficiale di Tinkoff Saxo, il prestigioso team russo che dopo aver festeggiato la vittoria di Alberto Contador al Giro d’Italia, è impegnato in questi giorni (fino al 27 luglio) al Tour de France e proseguirà poi per la Vuelta a España. Il legame di Delverde con il mondo del ciclismo è ormai storico e rappresenta un connubio perfetto in quanto la pasta è considerata un vero carburante per gli atleti, soprattutto nel caso di sport che richiedono sforzi prolungati, poiché fornisce energia che viene rilasciata all’organismo gradualmente. «Tinkoff Saxo ha scelto i nostri prodotti e le nostre linee integrali e bio, apprezzando in particolar modo la digeribilità della nostra pasta – spiega Luca Ruffini Ceo di Delverde – che è frutto di scelte di qualità, come l’utilizzo di acqua di sorgente e semole di grano duro ad alto contenuto proteico, la trafilatura al bronzo e l’essiccazione lenta a bassa temperatura». A NAVELLI, NATURALE LA PRIMA FIERA DEL VINO ARTIGIANALE
Si è svolta dal 9 all’11 maggio “Naturale”, la prima fiera del vino artigianale e da tradizione in Abruzzo, giunta alla sua quarta edizione. Nata nel settembre 2011, l’associazione culturale DinamicheBio ha organizzato una tre giorni dedicata al mondo del vino, con assaggi liberi, degustazioni guidate e conferenze, nello splendido scenario di Palazzo Santucci a Navelli. L’associazione, costituita da 4 giovani aquilani con il desiderio di promuovere le peculiarità del territorio, si pone l’obiettivo di avviare iniziative culturali finalizzate a sensibilizzare il pubblico su aspetti caratterizzanti la qualità della vita e l’economia locale. Da queste premesse è nata Naturale, la prima fiera del vino artigianale in Abruzzo, un’occasione importante di incontro tra gli operatori del settore e le aziende vinicole. Gli operatori hanno avuto la possibilità di prenotare sessioni private di degustazione, conoscendo da vicino le aziende partecipanti. Alla fiera hanno partecipato 50 produttori con oltre 200 vini provenienti da tutta Italia, accuratamente selezionati dall’associaizone DinamicheBio. Oltre ai vini, è stato allestito un angolo gastronomico con prodotti artigianali selezionati da poter degustare e acquistare. L’IMPEGNO DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI SULLA DISCARICA DEI VELENI
La presidente della Camera, Laura Boldrini, accompagnata dall’assessore regionale all’Ambiente, Mario Maz-
zocca, dal sindaco di Bussi, Salvatore Lagatta e dal direttore tecnico dell’Arta, Giovanni Damiani, ha visitato e voluto conoscere tutte le vicende che hanno accompagnato la storia e le problematiche ancora in essere della discarica le Tre Monti di Bussi. La Presidente ha parlato di “deficit decisionale da parte di tutti”, sottolineando che le esigenze legate alla messa in sicurezza della ‘discarica dei veleni’ non possono essere più procrastinate, tanto da confermare il suo personale impegno nel sollecitare il Governo e chiedere la convocazione delle commissioni parlamentari competenti in materia. Ma la messa in sicurezza e la reindustrializzazione del sito produttivo sono state al centro delle attenzioni dell’assessore Mazzocca e del sindaco Lagatta. “Approvato il progetto di bonifica e della messa in sicurezza della parte alta della discarica - ha detto l’Assessore - é necessario procedere per il completo recupero del territorio e passare alla fase operativa individuando il soggetto che materialmente dovrà eseguire il progetto già approvato”. Rimane fuori la discarica Tre Monti, sulla quale sono stati fatti lavori parziali di messa in sicurezza, ma che come ha ricordato il direttore tecnico dell’Arta Damiani non é comunque in grado di rispondere a tutti i requisiti di sicurezza e tutela delle falde acquifere.
DAL CIBO AL CAFFÈ PASSANDO PER I DOLCI, NASCE A L’AQUILA “GUSTO”
La definiscono una comune passione per il gusto quella che ha mosso Giuseppe Gallucci (patron dei Gran Caffè Gallucci), Antonello Moscardi (erede della tradizione del ristorante gourmet Elodia) e Sandro Ferretti (maître pasticciere dal 1982, originario della provincia di Teramo) nel decidere di aprire un nuovo bistrot. Un locale di eccellenza, una sfida prima di tutto imprenditoriale. «Siamo consapevoli del momento difficile che la città e il Paese stanno attraversando. – Affermano Ferretti, Gallucci e Moscardi – Le nostre stesse attività sono continuamente messe a dura prova, ma abbiamo voluto scommettere su di noi, su quello che sappiamo fare, creando qualcosa di diverso, sostenibile e completo, nel segno della qualità alimentare». All’interno di “Gusto” si trovano cinque differenti angoli: pasticceria, caffetteria, enoteca, bistrot, delizie alimentari. 14
tendenze fatti persone
L’Aquila, Zona Franca: le esenzioni non sono un contributo tassabile per le imprese
“Le esenzioni derivanti dalla costituzione di Zone Franche Urbane non rappresentano in alcun modo un con-
tributo tassabile per le imprese”. È quanto precisato dal Ministero delle Finanze alla Camera in risposta ad una interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Scelta Civica e capogruppo in Commissione Finanze. L’interrogazione chiedeva di chiarire come debbano essere considerate le agevolazioni legate alle zone franche urbane e se queste siano o meno tassabili. La questione riguarda la possibilità che queste agevolazioni possano assumere una valenza fiscale, ad esempio come contributi in conto esercizio o in conto capitale o ancora in conto impianti. La risposta del Ministero ha anche evidenziato che chi usufruisce dell’agevolazione a scomputo dei versamenti contributivi dovrà tener conto che i suddetti contributi saranno deducibili per la quota che non gode dell’esonero contributivo: se l’impresa è tenuta a versare 1.000 euro di contributi previdenziali e gode di un agevolazione di 400, la parte di contributi che potrà dedurre dal reddito d’impresa ammonterà a 600. Tale precisazione ha lo scopo di evitare che l’impresa ottenga un duplice vantaggio sulla parte di contributi agevolata: per l’appunto l’agevolazione che consente di non versare una parte del dovuto e dall’atra l’integrale deducibilità dal reddito d’impresa.
Aperta la call per una piattaforma informativa a favore dell’e-commerce
È stata aperta la nuova Call Europea che finanzia la realizzazione e l’aggiornamento di una piattaforma web sui
servizi di consegna internazionale delle merci, che favorisca l’e-commerce e permetta alle piccole e medie imprese di partecipare alla crescita transfrontaliera del commercio elettronico stesso. Nonostante sia ormai indiscusso il ruolo dell’e-commerce come fattore chiave per la crescita e l‘occupazione, tuttavia, al contrario di quello domestico, i cui tassi stanno crescendo in quasi tutti gli Stati membri dell’UE, il commercio elettronico transfrontaliero (ad esempio l’acquisto o la vendita di merci da o verso un altro Stato membro) non è ancora molto diffuso. Lo scopo della call è migliorare la trasparenza delle informazioni sulle soluzioni di consegna dei pacchi esistenti, facilitando trasporto e consegna attraverso la creazione di una piattaforma web che fornisca informazioni e consenta un confronto tra le diverse soluzioni disponibili. Un punto informativo unico per i rivenditori che desiderano compiere la spedizione attraverso le frontiere europee. Le risorse stanziate per il cofinanziamento dei progetti ammontano a 360.000 euro. La EASME prevede di finanziare 1 proposta. La sovvenzione è limitata ad un tasso massimo di rimborso del 75% dei costi ammissibili. I soggetti ammissibili al bando sono le PMI, gli Organismi di ricerca, gli Enti locali e Pubblica Amministrazioni e le Grandi Imprese.
70 ANNI DI CONFCOMMERCIO: L’AQUILA L’ASSOCIAZIONE PIONIERA
Confcommercio-Imprese per l’Italia spegne quest’anno le sue 70 candeline, anni trascorsi rappresentando il terziario italiano, commercio, turismo, servizi, trasporti e professioni. Imprese che contribuiscono al Pil e all’occupazione italiana per più del 40% del totale, incidendo positivamente sui territori in cui nascono e operano. Quando l’associazione nasce nel 1945, i consumi delle famiglie italiane erano rivolti quasi totalmente verso i generi alimentari e le bevande; oggi invece in un’epoca in cui il terziario si è imposto, la situazione si è ribaltata: il consumo di beni e servizi non alimentari supera il 75%, mentre la spesa per i prodotti alimentari rappresenta meno del 20%. Nell’ambito delle celebrazioni del Settantennale di Confcommercio-Imprese per l’Italia, inaugurato a Roma nella sala del Tempio di Adriano, anche le associazioni provinciali abruzzesi hanno organizzato proprie iniziative. A L’Aquila è stato ricordato come il 21 aprile 1945 venticinque volenterosi imprenditori aquilani, ancor prima della costituzione della Confederazione Nazionale e pionieri in Abruzzo, decisero di fondare l’Associazione provinciale. «Siamo orgogliosi di questa nostra gloriosa storia, -ha detto il presidente provinciale Roberto Donatelli- il nostro lungo ed esaltante viaggio, che però vogliamo continuare a scrivere e fare insieme, fianco a fianco con le migliaia di nostre aziende associate». L’Associazione di Chieti, presieduta da Marisa Tiberio, invece, ha ospitato Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio. L’appuntamento è stato festeggiato con tutte le attività commerciali storiche di Chieti e provincia, premiate direttamente dal presidente nazionale, che a seguire ha visitato il centro storico, la costa dei trabocchi e i maggiori centri urbani della provincia di Chieti. 15
Il presidente di Confindustria Abruzzo cav. Agostino Ballone
Ballone: «Le mie priorità per le nostre imprese» Intervista a tutto tondo con il neo presidente di Confindustria Abruzzo. Il cav. Agostino Ballone è al timone del Gruppo Baltour » di Eleonora Lopes
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pente le polemiche finalmente per Agostino Ballone è arrivata l’ora di lavorare. Eletto alla presidenza di Confindustria Abruzzo per i prossimi 4 anni, Ballone è il presiden-
te del Gruppo teramano Baltour, azienda di trasporti tra le più grandi in Italia. Lo abbiamo intervistato per discutere del suo programma e di quali sono le priorità per gli industriali abruzzesi.
Primo piano
a tu per tu con il presidente di Confindustria Abruzzo Agostino Ballone Tra le sue priorità c’è la costituzione di un’unica Confindustria… «Si, questa è una delle priorità del mio programma: la costituzione di una unica Confindustria regionale in una logica di aggregazione territoriale, di efficientamento dei servizi e di razionalizzazione dei costi e delle competenze. In questo modo saremo in grado di affrontare le sfide che ci attendono. E proprio per essere più incisivi, Confindustria Abruzzo farà gioco di squadra e sarà coadiuvata, oltre che dalla struttura, da un team di Consiglieri Delegati scelti tra imprenditori di grande competenza e capacità. Saranno inoltre istituite 2 commissioni, una politica e una tecnica. L’obbiettivo è offrire più servizi alle imprese e ridurre i costi di gestione». Presidente, 4 azioni che chiede alla Regione per le imprese abruzzesi… «Chiediamo alla Regione di restituire all’impresa la sua centralità, quale indiscutibile motore di sviluppo e creatrice di occupazione e benessere. Poi la riduzione delle tasse: è proprio la fiscalità aggiuntiva che grava su imprese e cittadini a ridurre competitività e attrattività del territorio. Altra azione indispensabile, la semplificazione del sistema amministrativo e delle relative procedure. Si deve intervenire con assoluta urgenza per rendere l’apparato amministrativo più snello e vicino alle esigenze delle imprese e dei cittadini, considerando che il mal funzionamento della PA è causa di costi elevati e perdita di competitività, oltre ad essere considerato il primo ostacolo al fare impresa e alla costruzione di un sistema economico sociale di qualità. In quest’ottica rientra anche la riorganizzazione sia degli Enti strumentali che dell’intero apparato amministrativo regionale, volta innanzitutto a razionalizzarne funzioni e costi. E infine chiediamo interventi diret-
ti per le imprese che promuovano ricerca, innovazione, internazionalizzazione, accesso al credito, formazione professionale e valorizzazione del capitale umano».
Quello dei servizi pubblici locali è un tema che ovviamente le sta a cuore. Qual è il suo punto di vista sulle manovre che sta portando avanti la Regione? «Non mi trovo in linea con le recenti decisioni della Regione. Se si vogliono migliorare i servizi pubblici è necessaria la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Non sono più ammissibili servizi pubblici costosi ed inefficienti alimentati e sostenuti da spartizioni partitiche. Quello che sta accadendo a Roma con l’Atac ne è un esempio. Obiettivo primario per Confindustria Abruzzo è garantire qualità ed efficienza a minor costo. A tale scopo, servizi come quelli riguardanti i trasporti pubblici locali, il servizio idrico, la raccolta dei rifiuti, la sanità, devono essere liberalizzati, all’occorrenza privatizzati e aperti alla piena concorrenza -anche del Pubblico- nel rispetto della massima trasparenza, dell’efficienza e del rispetto dei diritti garantiti dei cittadini». E le imprese? Qual è il loro compito? «In questo momento storico ci sono diverse condizioni favorevoli per investire: la BCE sta immettendo liquidità, il costo del petrolio è notevolmente sceso, il cambio dollaro/euro è molto conveniente. Ci sono i fondi europei ai quali attraverso bandi e progetti istituiti dalla Regione gli imprenditori possono e devono attingere. In questa logica, la Regione deve però spendere tutti i fondi e anche velocemente in un’ottica integrata di interventi concentrati sulle priorità strategiche ed economiche dell’Abruzzo». Ripartire dunque da quali com-
parti, quello turistico?
«Comparti come quello farmaceutico e
quello dell’automotive, dopo anni difficili, oggi rappresentano dei poli d’eccellenza. Il turismo invece è ancora indietro. La nostra regione è assente nei mercati internazionali, i servizi che offrono i nostri operatori sono ancora insufficienti e inoltre è necessario procedere nel senso di un giusto equilibrio tra tutela del territorio e sviluppo economico, includendo turismo, cultura ed enogastronomia, quali settori economici dalle enormi potenzialità. In questa logica, però, va superato anche quel radicalismo ambientalista che vuole il blocco di attività industriali e importanti investimenti a cui l’Abruzzo non può permettersi di rinunciare; mi riferisco ad Ombrina Mare ovviamente. Un altro comparto che merita attenzione è quello dell’edilizia, in forte crisi da anni, le tasse sugli immobili sono altissime, va assolutamente eliminato l’Imu sulla prima casa se vogliamo rilanciare questo settore da sempre strategico».
Come vede il futuro della questa regione? «Bisogna costruire l’Abruzzo del futuro, forte economicamente e socialmente avanzato, capace di generare coesione sociale, valorizzare le giovani generazioni, dare fiducia nel futuro. In quanto portatrice di valori, conoscenze e benessere, l’Impresa non può che essere al centro di tale progetto. Confindustria Abruzzo, perciò, vuole confermare il suo ruolo da protagonista dando la sua disponibilità e collaborazione per la realizzazione di un progetto di sviluppo condiviso ma, al contempo, esigendo risposte concrete e misurando sui fatti e sui tempi la capacità di Governo. Il mio predecessore Angelucci ha operato bene, ed io ho formato una squadra forte e vogliosa di fare, ora non ci resta che lavorare, l’Abruzzo e gli abruzzesi non possono più aspettare»
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Un momento dell’Assemblea Generale di Confindustria Chieti Pescara che si è svolta lo scorso 2 luglio
Gennaro Zecca: “Ora verso la regionalizzazione di Confindustria” Primo bilancio per Confindustria Chieti Pescara, con il suo presidente entrato nel Consiglio generale di Confindustria Nazionale » » di Marcella Pace - foto concesse da Confindustria Chieti Pescara
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ra il 9 dicembre del 2014 quando Confindustria Chieti e Pescara ufficializzavano la loro fusione in un’unica Associazione Industriale. Circa 1000 le aziende oggi iscritte per 50.000 dipendenti, di grandi, medie e piccole dimensioni appartenenti a tutti i settori produttivi (Agroalimentare, Chimica-Farmaceutica-Gom-
ma-Plastica-Cartario-Vetro, Governance, Sanità, Legno e Varie, Ambiente, ANCE e Laterizi, Energia, Meccatronica, Servizi Innovativi, Trasporti e Logistica, Turismo, Sistema Moda), pari cioè al 65% del PIL Abruzzese. Abruzzo Impresa ha incontrato il presidente Gennaro Zecca per ripercorrere i primi mesi della nuova storia industriale di Chieti Pescara.
a tu per tu con il presidente di Confindustria Chieti Pescara Gennaro Zecca Presidente Zecca, il 29 gennaio è stato eletto alla presidenza. Qual è il bilancio di questi primi mesi? «In questa prima fase abbiamo intrapreso un cammino su due direzioni. Abbiamo svolto un’azione amministrativa, orientata all’efficientamento della struttura nata dalla fusione. In questo
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ambito rientrano la messa a reddito dell’immobile che ospitava la sede di Confindustria Chieti che è stato dato in affitto, la razionalizzazione delle due società di servizi che si occupano di formazione per le due Confindustrie, ossia la Sia e la Sipe, attraverso la cessione della gestione, mantenendo il 25% delle quote; e la
riorganizzazione delle partecipazioni di Confindustria nelle Fondazioni. Il secondo fronte è quello politico. Qui rientrano il processo che porterà alla fusione delle due Camere di Commercio di Chieti e di Pescara, già deliberata dai due enti camerali, con l’individuazione di un’unica sede, e il percorso di regionalizzazione di Confindu-
Primo piano
stria. Oggi abbiamo una rappresentanza abbastanza polverizzata e quindi le idee che nascono nelle varie Confindustrie fanno fatica ad essere sintetizzate in modo concreto dal mondo politico. Auspico, già entro un anno, ad una Confindustria con un unico presidente, una struttura tecnico – organizzativa capace sia di gestire il funzionamento interno che di incidere nei rapporti istituzionali con la politica».
Nel suo programma un ruolo importante era rivestito dal marketing associativo. A che punto siete? «Le imprese stanno crescendo. Abbiamo attivato il forum delle grandi aziende, il cui primo incontro si è svolto l’8 luglio. Oggi abbiamo una percentuale di successo nell’acquisizione di nuovi associati pari al 35%, segno che i valori confindustriali sono riconosciuti. Abbiamo attivato una casella di posta elettronica dove l’imprenditore può segnalare le sue difficoltà con le Pubbliche Amministrazioni. Il ruolo di un’associazione come Confindustria deve essere quello di semplificare la burocrazia. Abbiamo sottoscritto con 15 Comuni un patto per l’efficienza, per analizzare periodicamente i problemi pratici riscontrati dalle aziende e non risolti e per dare risposte concrete in termini di semplifica-
zione amministrativa. La burocrazia deve diventare valore».
In che modo si pone la nuova Confindustria con il mondo politico?
«Oggi assistiamo alla perdita di con-
sapevolezza del ruolo dell’impresa come motore per lo sviluppo del nostro territorio. La politica spesso tende a non ascoltare la voce dell’impresa che forse ha l’unico demerito di conservare toni troppo pacati. Il ruolo di Confindustria è anche quello di sviluppare e difendere la cultura d’Impresa nella nostra Regione ricordando alla politica l’importanza di avere rapporti costruttivi con le rappresentanze, evitando rapporti diretti con le imprese. Confindustria assume un ruolo importante, perché attraverso una proposizione alla politica che sia unita e compatta possiamo riuscire ad incidere sul tessuto sociale e sullo scenario della nostra Regione. In questa direzione rientra l’impegno di Confindustria sul tema della Nuova Pescara, la fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore in un’unica area metropolitana. Un’idea votata positivamente dalla popolazione con un referendum che però il mondo politico ad oggi sta ignorando. Il progetto è stato fortemente voluto dal past president Enrico Marramiero e ci trova
determinati nel portarlo avanti».
Lo scorso giugno, Lei è entrato nel Consiglio Nazionale di Confindustria. Una nomina che è anche un riconoscimento della buona prassi della fusione… «È evidente che raccolgo i frutti del lavoro dei presidenti Paolo Primavera ed Enrico Marramiero che si sono spesi nel processo di fusione. Questo riconoscimento ci offre la possibilità di incidere in maniera più significativa sulle istanze nazionali e ci mette a disposizione un canale privilegiato di azione per produrre vero cambiamento e rinnovamento nel Sistema e nei rapporti con le istituzioni governative». Un’ultima domanda, in che modo Confindustria e le aziende abruzzesi stanno utilizzando una vetrina come l’Expo? «Credo che l’Expo sia una grande occasione per promuovere i territori più che le imprese. Dunque sarebbe stato più opportuno progettare in che modo utilizzare le aziende per promuovere il nostro territorio. La creatività italiana però è una risorsa, dunque, l’Expo si sta rivelando un grande successo»
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Gennaro Zecca Classe 1966 Gennaro Zecca entra già nel 1993 nell’azienda di famiglia, la Odoardo Zecca Srl, attiva dal 1905 nel campo della Produzione e distribuzione di energia elettrica secondo un schema societario che vede le attività verticalmente integrate nell’unica azienda. Nel 2002 diventa dirigente, dopo un percorso formativo centrato sulla gestione delle imprese energetiche e sul controllo di gestione, e successivamente assume il ruolo di Direttore Generale. Nel 2006 viene costituita Tamarete Energia srl di cui Gennaro Zecca ne sarà il Presidente fino al 2013. Nel 2012, con l’ingresso di due nuovi soci di caratura internazionale ed un investimento di oltre 90 milioni di euro viene inaugurata la nuova centrale di produzione. Nel 2010 viene costituita Neveroil srl attiva in Italia nella costruzione di impianti di produzione di energetico elettrica da fonte rinnovabile e nella attività di efficentamento energetico di Impianti industriali. Gennaro Zecca ne è presidente del Cda e amministratore delegato.
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Primo piano
Un’immagine che ritrae Ettorino Torricella
L’imprenditore con sua moglie
Addio a Ettorino Torricella, il pioniere di San Salvo Scompare il fondatore della Ferramenta Torricella » di Marcella Pace - foto concesse da Torricella
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l pioniere del miracolo sansalvese. Lo hanno definito così Ettorino Torricella, fondatore della Ferramenta Torricella, oggi divenuta Lianet, scomparso all’età di 85 anni lo scorso 18 luglio. Quindicesimo di diciassette figli nati dall’unione tra Carmine e Celeste, contadini sansalvesi, Ettorino, che suo figlio Carmine descrive come «un grande uomo, un grande marito, un grande padre, un grande lavoratore, un uomo genuino che si è costruito da sé, che ha tessuto una vita fatta di sacrifici e ricompense, gioie e dolori», sin da piccolo inizia ad aiutare i genitori nei campi e con i primi risparmi, insieme ai fratelli, acquista un camioncino per trasportare frutta e verdura, intraprendendo così una lunga vita trascorsa nel commercio. Il suo attaccamento alla terra di origine, i valori di una famiglia unita, l’energia, la vitalità che tutti ricordano di questo imprenditore, lo portano a costruire una realtà solida, oggi giunta alla terza generazione. «Mio padre – dice ancora Carmine – è stato un grande guerriero. Anche se ha lasciato il mondo terrestre, la sua persona, i suoi insegnamenti e i valori tramandati vivono e continueranno a vivere incessantemente nel mio cuore e in quello di tutte le persone che lo hanno amato». È il 1957 quando questo lavoratore dei campi decide di ascoltare la sua inclinazione imprenditoriale e dare vita, insieme a sua moglie Lidia, ad un negozio di rivendita di materiali edili su corso Garibaldi
a San Salvo. È stato uno dei primi negozi aperti in un’epoca in cui l’attività economica di San Salvo si basava sul credito o ancora sul baratto, acquistando di volta in volta il materiale che serviva dai vari grossisti per soddisfare come meglio si poteva le richieste dei clienti. Nel 1975, Ettorino viene affiancato dai figli Carmine, nato proprio nell’anno di fondazione dell’azienda e Luciano, di sei anni più piccolo, che imprimono un nuovo sviluppo all’impresa di famiglia, ereditando dal padre una spiccata apertura mentale e il desiderio di stare al passo con i tempi. «Mio padre – ricorda Carmine – è stato il mio più grande maestro di vita. Mi ha trasmesso valori come l’onestà e il rispetto, mi ha insegnato ad avere passione in tutto quello che faccio e ad amare il prossimo, e mi ha donato amore incondizionato sempre, fino all’ultimo tuo respiro». Quelle stesse doti caratterizzano oggi l’imprenditore di terza generazione, che dal nonno ha ripreso anche il nome e che si occupa della parte commerciale, di acquisti e vendite. Dal 2011, infatti, è entrato a far parte di questa solida impresa, Ettorino Torricella, figlio di Carmine. In quello stesso anno in cui la Ferramenta Torricella vive una vera rivoluzione. Quattro anni fa, infatti, la famiglia Torricella ha costruito una struttura polifunzionale, la Lianet – acronimo dei nomi dei tre figli di Carmine – che è sia sede commerciale della Ferramenta ma allo stesso tempo, luogo deputato a formazione, sicurezza e diffusione della cultura d’azienda
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Il team della Incaconsult nella sede principale a San Giovanni Teatino
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INCACONSULT, CON LO SGUARDO VERSO IL FUTURO Da 32 anni la società si rivolge alle piccole e medie imprese fornendo loro una consulenza a 360°. A coordinare un team di 40 professionisti ci sono oggi: Evo Talone, Elisabetta Di Berardino, Fabio D’Angelo e Andrea Talone. Parola d’ordine del gruppo è rinnovarsi e stare sempre al passo con i tempi con servizi e strumenti innovativi…
» di Eleonora Lopes - foto di Vincenzo Sulpizio
L’
unione fa la forza si sa, e la società Incaconsult ne è un esempio da sempre. Ernesto Talone, dottore commercialista, grazie anche alle esperienze professionali vissute all’estero, crea nel 1983 a Chieti la Incaconsult con l’idea di fondere in un unico referente esperienze e professionalità specialistiche nel campo della consulenza aziendale, convinto che il miglior servizio è dato sempre da un intervento collettivo frutto dell’impegno di professionalità diverse ma sinergiche. Incaconsult indirizza da subito il suo core business verso le piccole e medie imprese, offrendo loro un supporto consulenziale, sia per il loro consolidamento che per il loro sviluppo. Progetto dimostratosi lungimirante atteso l’affermarsi di altre società di consulenza nei servizi offerti
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Una riunione con alcuni dei professionisti del Gruppo
L’ex Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, avv. Lorenzo Fantini presente al convegno organizzato da Incaconsult
dalla Incaconsult. Il team di Incaconsult è formato da circa 40 collaboratori, con competenze e professionalità differenti ma complementari. A coordinare il team ci sono: Evo Talone, avvocato e figlio del fondatore, Elisabetta Di Berardino, dottore commercialista, Fabio D’Angelo, dottore commercialista ed Andrea Talone, ingegnere. Evo ed Elisabetta, sono una coppia nella vita e nel lavoro. Sposati da 10 anni, hanno un bimbo di 8 anni di nome Ernesto. «Mio padre - ci racconta Evo Talone, oggi alla guida del gruppo, dopo la scomparsa del papà - già negli anni ’80 aveva intuito il valore aggiunto della società multibrand, sulla scia dello stile anglosassone. Già allora accompagnava le aziende all’estero e si affiancava alle imprese per una consulenza direzionale. E da lì è stato un crescendo, anticipando sempre i tempi con servizi innovativi utili ai clienti». La consulenza, prestata da Incaconsult in questi 32 anni di attività, ha interessato diverse aree d’impresa, tramite un consolidato gruppo di professionisti, che offrono una vasta gamma di servizi: dalla consulenza societaria,
fiscale, finanziaria, legale e del lavoro, fino ad arrivare al controllo di gestione, sicurezza, ambiente e certificazioni. Dal 2001 Incaconsult ha la sua sede principale a San Giovanni Teatino, in una funzionale e moderna struttura ed altre due, una a Vasto e una in Val di Sangro. L’innovatività in Incaconslut è sempre stata il valore posto alla base di ogni attività consulenziale, poichè l’analisi e la soluzione del problema del cliente vengono perseguite non su modelli precostituiti, ma in base alle reali necessità e con un approccio personalizzato e dinamico. La società teatina ha anche intuito l’importanza di comunicare le novità del mercato e così, per promuovere gli strumenti di miglioramento del rating e le forme di finanza alternative al credito bancario, Incaconsult ha organizzato lo scorso 23 giugno un evento presso la propria sede, aperto prevalentemente alla comunità creditizia, che ha riscosso un notevole successo. Un modo per consolidare il rapporto con i clienti. «Replicheremo a breve questo incontro, -continua Evo Talone- dando per l’occasione un taglio maggiormente rivolto alle PMI,
Alcuni collaboratori a lavoro
Un corso in materia di sicurezza e lavoro organizzato nell’aula di formazione della Incaconsult
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grazie anche alla collaborazione con il Comitato Piccola Industria di Confindustria Chieti e Pescara con la quale stiamo lavorando per organizzare un seminario il prossimo 6 ottobre presso la loro sede a Pescara». Dopo anni di esperienza sul campo oggi il successo di Incaconsult è il frutto sia dei risultati ottenuti dai propri clienti, in termini di miglioramento delle prestazioni e
sviluppo delle competenze, sia della costruzione nel tempo di rapporti duraturi, basati sulla trasparenza, sulla collaborazione e sulla fiducia, il tutto stando al passo con un mercato in continua evoluzione e offrendo servizi innovativi e strumenti utili per la crescita delle aziende. Approfondiamo nei box i nuovi servizi erogati dalla Incaconsult.
L’Internazionalizzazione delle PMI Da molti anni Incaconsult affianca i propri clienti nei processi di sviluppo imprenditoriale nei mercati esteri, valutando la fattibilità dell’iniziativa, analizzando le variabili critiche per il successo a livello commerciale, organizzativo e di dotazione finanziaria. Il supporto offerto si estende alla ricostruzione del quadro normativo, legale e fiscale in cui il progetto potrà realizzarsi, valutando la forma societaria da adottare, il modello di Governance più indicato e i principali adempimenti da soddisfare. Data la complessità del lavoro, Incaconsult raccomanda ai clienti la predisposizione di un vero e proprio “piano industriale” dell’iniziativa, da cui dovranno emergere le risorse anche organizzative da dedicare. Incaconsult inoltre è tra le società fornitrici accreditate presso il Ministero dello Sviluppo Economico per l’erogazione di servizi per l’internazionalizzazione finanziati attraverso i voucher per gli Export Manager (D.M. del 15.05.2015 - G.U. n. 140 del 19.06.2015).
Progetti di ristrutturazione aziendale, i nuovi strumenti offerti dal JOBs ACT L’efficienza sempre più crescente cui devono mirare le aziende ha indotto a progetti di ristrutturazione volti ad una rivisitazione di tutti i costi, tra i quali gioca un ruolo preminente quello del lavoro. In questi percorsi Incaconsult affianca le aziende nell’esaminare i rapporti esistenti e nel ridisegnare gli scenari futuri, che consentano ai clienti di impiegare le risorse finanziarie per una valorizzazione delle professionalità più idonee al proprio progetto industriale. Al fine del raggiungimento di questi obiettivi vengono applicati oltre ai tradizionali strumenti (Cassa Integrazione, Procedure di Mobilità, Contrattazione c.d. di Prossimità e Contratti di Solidarietà) anche quelli messi a disposizione dalle recenti riforme (tra cui la L. 183/2014, c.d. Jobs Act), offrendo assistenza e consulenza nella definizione di nuovi assetti organizzativi, in accordi collettivi di secondo livello o in accordi individuali con i lavoratori. Con il Jobs Act è stato, difatti, ridisegnato il diritto del datore di lavoro di variare le mansioni del dipendente nonché di demansionare in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali che incidono sulla posizione del lavoratore. In aggiunta, la Incaconsult assiste le aziende per cogliere le varie opportunità offerte dal Legislatore per le nuove assunzioni, dal contratto a tutele crescenti, alla trasformazione dei contratti a termine, alla decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato, oltre alle altre agevolazioni esistenti a livello nazionale o locale.
Il passaggio generazionale nell’impresa Il passaggio generazionale è un processo complesso finalizzato all’inserimento pieno in azienda della nuova generazione delle famiglie imprenditoriali, che con il tempo dovrà sostituire la precedente nella Governance e spesso anche nell’assetto proprietario dell’impresa. Con la sua assistenza, Incaconsult affianca gli imprenditori per affrontare e risolvere anticipatamente i problemi relativi ai rapporti tra i vari componenti della famiglia, i loro interessi personali, a valutare attentamente le loro attitudini individuali, cercando di conservare l’equità nei poteri distribuiti, con la finalità di assicurare la continuità e la sopravvivenza dell’impresa. In questo articolato progetto vengono affrontati i seguenti temi: tutela del patrimonio familiare, revisione della struttura societaria, ottimizzazione della variabile fiscale, analisi dello stato dell’organizzazione, supporto formativo e affiancamento alle nuove generazioni, comunicazione e diffusione all’esterno del processo.
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Tutela dei patrimoni Incaconsult assiste nell’individuazione delle soluzioni di razionalizzazione dei patrimoni aziendali e personali. Anche prima dell’acuta crisi economica che stiamo vivendo, si è sempre affiancato l’imprenditore che vuole legittimamente proteggere quanto costruito nel corso degli anni da possibili aggressioni di terzi e così tramandare i beni ai propri successori, cercando di ottimizzare i carichi fiscali. Gli strumenti, che possono essere impiegati a seconda delle varie esigenze e finalità, possono essere quelli del Patto di Famiglia, del Fondo Patrimoniale, di Vincoli di destinazione, del Trust, oltre a riorganizzazioni degli assetti proprietari.
La Banking Intelligence Gli accordi di Basilea hanno comportato che il rapporto banca-impresa sia tutto incentrato sul rating e che l’accesso al credito, oltre che il suo costo, dipendano da “punteggi oggettivi” con cui le imprese risultano valutate dalla comunità finanziaria. Pertanto conoscere quali sono i principi che li determinano e come poter agire per migliorarli, rappresentano conoscenze fondamentali che ogni impresa deve dominare. In questo modo il rapporto con il sistema creditizio risulta sicuramente più consapevole ed efficiente. Da alcuni mesi Incaconsult è diventata partner di B.R.A.IN. SCF Srl, società che riunisce esperti consulenti a livello nazionale, specialisti in materia finanziaria, e da questa collaborazione che la rende referente per le Marche, Abruzzo e Molise, hanno accesso, per i loro clienti alla tecnologia “Imperium”. Imperium è una piattaforma web che rappresenta un vero e proprio portale di “banking intelligence”, capace di registrare continuamente tutte le variabili che influenzano lo scoring creditizio di un’azienda: comunicazioni in centrale rischi, andamentale interno con i vari istituti, dati di bilancio, dati di settore, valutazione soggettiva. La base informativa è rappresentata dalla stessa a disposizione delle banche e pertanto in questo modo le imprese riescono a pareggiare il gap di conoscenze che le penalizza nel gestire il proprio rating.
Gli strumenti finanziari alternativi al credito bancario La collaborazione con B.R.A.IN. apre anche l’accesso alla consulenza finanziaria prestata in maniera molto professionalizzata, consentendo alle PMI di poter disporre, in modo “esternalizzato” di un gestore della tesoreria aziendale che consente l’accesso a strumenti di finanza innovativi e alternativi al credito bancario. Grazie alla conoscenza di strumenti ed investitori del Mercato dei Capitali, Incaconsult consente alle PMI di sostituire il credito bancario con altre forme di finanziamento quali: i mini e i micro bond, le cambiali finanziarie e di ricorrere in maniera specifica al mercato dei capitali. In questo percorso articolato altro attore con il quale Incaconsult ha instaurato una stretta collaborazione è la società di revisione “BDO S.p.A.” che ha sposato questo progetto apportando tutte le competenze specialistiche necessarie per la revisione contabile dei bilanci.
Il team in una immagine esterna
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Nicola Masciulli, consulente fiscale
cover story
a tu per tu con I responsabili di Incaconsult
Evo Talone Qual è l’idea fondante della Incaconsult? «Sono passati oltre trent’anni da quando mio padre ha fondato il gruppo Incaconsult e sono quasi vent’anni che sono entrato a farne parte attivamente. Certamente l’idea di mio padre era di creare una struttura articolata ed organizzata in più servizi, con diverse professionalità. Grazie a questa idea Incaconsult è riuscita a superare anche le sfide più impegnative. In questo senso devo ricordare, con grande affetto, la lungimiranza e la tenacia di mio padre e ringraziare tutta la squadra che lui stesso ha selezionato e allenato, nonché le preziose risorse successivamente aggregate, per aver continuato a lavorare e credere nella Incaconsult ad oltre dieci anni dalla scomparsa del suo fondatore. Nel corso del tempo abbiamo sempre guardato in avanti, tenendo ben ferme le nostre radici nel terreno in cui siamo nati e continuiamo a prosperare e, quindi, nella consulenza fiscale, societaria e del lavoro, ma allo stesso tempo abbiamo pianificato una serie di nuovi servizi rivolti al soddisfacimento delle sempre differenti esigenze del mercato in cui operiamo». Quali sono i nuovi servizi che avete introdotto? «Tra le varie attività, negli ultimi anni, abbiamo cercato di individuare le soluzioni da offrire ai nostri clienti per fronteggiare la crisi economica e finanziaria che ha toccato il mondo intero, in alcuni casi cogliendo delle Da sinistra: Fabio D’Angelo, Andrea Talone, Evo Talone ed Elisabetta Di Berardino
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opportunità che in tempi di staticità non si sarebbero mai immaginate. A tal fine è stata fondamentale la sinergia espressa dalle varie professionalità che convivono in Incaconsult per affrontare le criticità da risolvere e tracciare nuove vie di sviluppo, basti pensare a progetti di ristrutturazione aziendale, di tutela dei patrimoni, di passaggi generazionali e, non da ultimo, a quelli di internazionalizzazione». Elisabetta Di Berardino Con quale clima viene svolto il lavoro in Incaconsult? «Ho iniziato a collaborare con la Incaconsult circa vent’anni fa e la prima sensazione che ho provato, venendo a contatto con essa, è stata molto positiva, soprattutto per il “buon clima” che si respirava tra le varie persone che ci lavoravano. Oggi posso dire che la situazione fortunatamente non è cambiata e rappresenta un elemento chiave per il successo della nostra società. Nella Incaconsult, infatti, spesso si lavora tra i vari settori in modo coordinato e sinergico per la gestione di specifici progetti di consulenza. Questa modalità operativa può essere attuata proprio grazie al buon clima partecipativo delle risorse che da sempre è presente nella nostra società. Ciò si riflette anche nella nostra organizzazione dove viene attuato un forte decentramento delle responsabilità e dove il singolo consulente non è un esecutore passivo delle attività che svolge, ma una persona responsabile che sa sempre quello che fa e come farlo». Quali sono i valori fondanti della vostra offerta di consulenza? «Per noi è importante mettere la qualità del servizio erogato al primo
posto, intendendo per qualità la soddisfazione del cliente. Ciò che viene perseguito durante ogni intervento è l’individuazione di soluzioni adatte, di volta in volta, alla specificità dell’impresa. Al centro dell’impegno quotidiano da sempre poniamo i nostri clienti, con i quali instauriamo un rapporto di fiducia e un meccanismo di fedeltà reciproco e duraturo». Andrea Talone Parliamo della sicurezza e salute sul lavoro… «Negli ultimi anni la normativa cogente in materia di Sicurezza e Salute sul lavoro e in materia Ambientale ha introdotto numerosi adempimenti a carico delle aziende. Attraverso un’assistenza tecnica, mirata e specializzata, i nostri consulenti puntano al miglioramento continuo della gestione delle problematiche inerenti sia la Sicurezza che l’Ambiente, promuovendo anche un metodo innovativo di sensibilizzazione e quindi Formazione/ Informazione del personale, basato sull’analisi dei comportamenti sbagliati che possono generare situazioni di rischio all’interno dell’azienda». Cosa offrite di specifico ai vostri clienti? «La nostra consulenza è finalizzata all’adempimento di tutti gli obblighi previsti dalla normativa vigente in materia di Sicurezza ed Ambiente, inoltre realizziamo Sistemi di Gestione Integrati sulla Sicurezza, Ambiente e Qualità creando veri e propri Modelli Organizzativi specifici, esimenti dalle Responsabilità amministrative previste dal D.Lgs.231/01 e s.m.i. Questi Sistemi sono in grado di apportare notevoli benefici all’interno delle aziende riducendo il numero di infortuni e malattie professionali, migliorando la
struttura organizzativa, minimizzando i costi diretti ed indiretti dell’azienda e soprattutto tutelando il datore di lavoro da eventuali responsabilità penali». Fabio D’Angelo Passiamo alla finanza, quali strumenti fornite ai vostri clienti? «Nella consulenza finanziaria e nel controllo di gestione, affianchiamo costantemente la direzione aziendale per realizzare e mantenere nel tempo l’equilibrio tra gli impieghi necessari e le risorse disponibili. Dotiamo le aziende nostre clienti di strumenti indispensabili per verificare che tale equilibrio sia soddisfatto e per programmare le varie attività di impresa, sia nelle scelte di gestione corrente, che di investimento e di carattere strategico. Implementiamo cruscotti di controllo direzionale capaci di tenere sotto osservazione costante tutte le variabili critiche di gestione, da cui dipende il successo delle strategie definite. Inoltre, aiutiamo gli imprenditori nelle scelte per la definizione dei prezzi, nelle analisi della marginalità dei prodotti e dei clienti, nella misurazione dei costi e nelle rilevazioni per monitorare la produttività aziendale». Affiancate le aziende anche nei rapporti con gli istituti di credito? «Attraverso il dialogo costruito con i principali istituti di credito riusciamo ad assistere con successo gli imprenditori nella ricerca delle migliori forme tecniche di finanziamento necessarie a realizzare i diversi progetti aziendali, dallo sviluppo di un nuovo business, ai processi di internazionalizzazione, fino all’acquisizione di aziende o in altre operazioni di carattere straordinario»
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incarichi & carriere
CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI: RINNOVATE LE CARICHE
Il sindaco di Penne, Rocco D’Alfonso, Pd, è il nuovo presidente del Consiglio delle Autonomie Locali
(Cal). Subentra all’ex presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo. Il sindaco di Roseto, Enio Pavone è stato eletto nuovo vice presidente dell’organismo. Il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, si è congratulato con i nuovi vertici eletti in occasione dell’ultima riunione del Consiglio delle Autonomie Locali.
DIRETTIVA BOLKESTEIN, A LUCIANO MONTICELLI L’INCARICO DEL PRESIDENTE D’ALFONSO
Il presidente della IV Commissione Consiliare, Luciano Monticelli, rappresenterà le peculiarità
del demanio marittimo abruzzese ai tavoli di confronto attivati per la ricerca di una risoluzione all’annoso problema della direttiva Bolkestein. L’incarico è stato conferito dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Compito del neopresidente sarà quello di collaborare nell’ideare proposte risolutive tenendo conto delle specificità regionale e italiana e difendere le esigenze della costa abruzzese.
GIOVANNI FORESTIERO NUOVO RESPONSABILE REGIONE CENTRO DI UNICREDIT
Giovanni Forestiero è il nuovo responsabile Regione Centro di Unicredit.
Già responsabile Regione Nord-Ovest di Unicredit, Forestiero sostituisce in questo ruolo Frederik Geertman che è stato nominato direttore generale in una nuova società del Gruppo Unicredit che si occupa di Wealth Management.
Confcommercio Teramo, riconfermati i vertici
Giandomenico Di Sante è stato confermato alla guida di Confindustria Teramo. Confermati anche i
vicepresidenti, Dario Sfoglia, vicario e Giammarco Giovannelli, amministratore delegato. «È la squadra la forza di Confcommercio – ha esordito Giandomenico Di Sante – un mix tra continuità e innovazione a partire dalla modifica dello Statuto. Ringrazio il Consiglio che ha ritenuto che la mia esperienza sia ancora necessaria, ma ripeto, sarà la squadra la ricetta vincente, a cominciare dai due ottimi vicepresidenti. Ci sono piccoli segnali di ripresa – ha aggiunto Di Sante – servono cambiamento e innovazione. Non dico che la strada sia in discesa o in pianura. Continuiamo a salire ma attendiamo un pianoro. Segnali ancora fragili ma che danno fiducia ed ottimismo».
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incarichi & carriere
ALLA GUIDA DI CONFINDUSTRIA ASCOLI SIMONE MARIANI
Simone Mariani, un passato da presidente in Confindustria giovani Marche e già vicepresidente nazio-
nale sempre per gli under 40, a soli 37 anni dirige Confindustria Ascoli, l’associazione che riunisce più di 500 imprese del Piceno. A coadiuvare Mariani, nel triennio 2015-2018, sono in qualità di vicepresidenti eletti, Massimo Andreani, Silvia Merlini e Maurizio Vecchiola. Il nuovo esecutivo che ha le idee chiare sulle priorità che Confindustria Ascoli dovrà operare in un contesto particolarmente difficoltoso per le imprese, in primo luogo si attiverà per superare la dicotomia tra imprenditori e lavoratori.
ANTONIO DI MARCO È IL NUOVO PRESIDENTE DELL’UPI ABRUZZO
Il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, è stato eletto presidente dell’Upi Abruzzo.
Il consiglio direttivo riunito presso la sala consiliare di Palazzo dei Marmi, a Pescara, ha eletto all’unanimità Di Marco che ha annunciato di volersi concentrare sul futuro lavorativo di tutti i dipendenti degli enti provinciali, sullo stanziamento da parte del governo delle risorse necessarie per viabilità, edilizia scolastica e ambiente. Poi si concentrerà sull’elaborazione di iniziative in sinergia con l’Anci. Infine si occuperà dell’organizzazione di una serie di incontri con i parlamentari abruzzesi, con i responsabili dei partiti, con la Regione e con i tecnici, per definire la migliore strada da seguire sul futuro dell’Upi Abruzzo.
SAGA, LUCA CIARLINI È IL NUOVO DIRETTORE
Luca Ciarlini è il nuovo direttore generale di Saga, la società che gestisce l’aeroporto di Pescara. Ciarlini
subentra a Piero Righi. Luca Ciarlini, ingegnere meccanico, ha un ricco bagaglio alle spalle, con all’attivo 29 anni in qualità di numero 4 in Alitalia, nella quale ha ricoperto l’incarico di vicepresidente senior esecutivo fino al 2006. Ha svolto inoltre la mansione di attività di consulenza per importanti società del settore aeronautico, redigendo tra l’altro, in qualità di consulente, il Piano Industriale - in linea con le nuove direttive Eu.
LUCIANO D’AMICO PRESIDENTE DI TUA
È
Luciano Luciano D’Amico, il presidente di Tua, la società regionale di trasporto pubblico costituitasi in seguito alla fusione di Arpa, Gtm e Sangritana. Il rettore dell’Università di Teramo è stato eletto dall’assemblea degli azionisti dell’azienda. E’ stato approvato anche il bilancio di Arpa, che chiude con un reddito operativo positivo (attivo di 819,218 euro) dopo 5 anni negativi. Permane però una perdita di bilancio di 12,5 milioni.
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incarichi & carriere
CONFINDUSTRIA CH-PE, NICOLA FABRIZIO NEO PRESIDENTE DELLA SEZIONE ENERGIA
Nicola Fabrizio, ad della Metamer srl di San Salvo, è stato nominato presidente della sezione Energia
di Confindustria Chieti-Pescara. Fabrizio sarà affiancato dal vice presidente Giuseppe Maiellare, rappresentante del Gruppo Eni e dai consiglieri Nicola Bortone - azienda Itambiente srl – Pescara, Massimo Cavaliere - Suncity srl – Pescara, Giovanni De Cristofaro - Habitat srl – Chieti, Carlo Di Felice - Baker Hughes srl - Cepagatti, Andrea Di Foglio - Green Business Srl – Vasto, Severino Di Marco - Gruppo Enel - Roma; Cristiano D’Ortenzio - Drt Operations srl – Pescara e Antonio Nigro - Stoccaggi Gas Italia Spa – Cupello.
TUA, DE LAURENTIIS ENTRA NEL CDA
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odolfo De Laurentis entra nel nuovo CdA di Tua, la società regionale dei trasporti nata dalla fusione di Arpa, Gtm e Sangritana. La durata del nuovo Cda, presieduto da Luciano D’Amico, sarà di un solo anno e il suo rinnovo sarà legato ai risultati. De Laurentiis, due volte deputato Udc nel 2001 e 2006, ex candidato governatore per l’Abruzzo nel 2008 per Udc-Udeur, è stato presidente dell’Arpa per sette anni. La sua nomina è stata definita dal governatore Luciano D’Alfonso una «scelta professionale», ma anche politica, come rappresentante di quel «cattolicesimo industrialista». Insieme a De Laurentiis, sono entrati nel CdA anche Gianni Di Vito, classe 1954 di Lanciano, ed Evelina D’Avolio, ingegnere, specializzata in trasportistica, 28 anni di Collarmele.
Alessandro Felizzi è il nuovo presidente Rotary Pescara Nord
È
stato ufficializzato il passaggio del martelletto al Rotary International Club “Pescara Nord” con la nomina del nuovo presidente, il commercialista Alessandro Felizzi, nel corso della cerimonia di passaggio in cui il presidente uscente Diego Buta ha ripercorso l’attività del sodalizio caratterizzata, come sempre dallo spirito di servizio del Club, da tanti eventi che hanno consentito di portare un aiuto alle persone più bisognose. Il neo presidente Felizzi ha presentato le linee del nuovo programma 2015-2016 che spazia tra l’impegno verso la comunità locale e la partecipazione ai progetti rotariani di ampio respiro.
Una donna alla guida del Lions Club Pescara Host: è Carla Perrucci
Il Lions Club Pescara Host ha celebrato il Passaggio del martelletto. Alla guida del Club
una donna dopo 15 anni. Si tratta di Carla Perrucci, ingegnere elettronico e amministratore delegato della Srl Lexteam, che succede ad Andrea Pastore. La neopresidente, nel corso di una cerimonia che si è tenuta presso Le Terrazze Roof Garden di Pescara, alla quale erano presenti il sindaco, autorità lionistiche, numerosi soci e ospiti, ha illustrato i punti essenziali dell’annata 2015-2016. Parola d’ordine sarà recuperare il senso di appartenenza e la mission del service.
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» di Marcella Pace - foto concessa da Antonio Di Francesco
Le parole di Antonio Di Francesco
«Preoccuparsi per quel che ci riserva il futuro è utile tanto quanto masticare una gomma per risolvere un’equazione algebrica»
«Natura non facit saltus»
«A volte sei davanti, a volte ti superano. La corsa è lunga e alla fine sei solo con te stesso»
«Tu sei ciò che ami, non ciò che ama te»
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n’età media di 28 anni. Investitori in Abruzzo, ma anche in Svizzera. Con queste risorse Jamgle sta conquistando il web. L’impronta di Silicon Valley è ben evidente, eppure Jamgle muove i suoi primi passi da Chieti Scalo. «Ho sempre saputo di voler diventare uno startupper – racconta Antonio Di Francesco, ideatore di questo portale dedicato alla condivisione musicale -. La più grande spinta emotiva l’ho avuta dal professor Alberto Sangiovanni Vincentelli, tra i massimi esperti in materia di innovazione. Sapevo però di voler fare qualcosa nella mia regione, nella mia città e così insieme agli altri co-founder abbiamo dato vita alla nostra start up, basata sulla natura collaborativa della musica, qui in Abruzzo. L’idea è quella di lanciare una versione tecnologicamente avanzata entro l’anno e nel frattempo coinvolgere artisti famosi con i quali instaurare delle partnership. Mi piacerebbe – racconta Antonio – introdurre Jamgle anche nelle scuole ipotizzando un contest che porterà i vincitori in Silicon Valley, dando l’opportunità di vedere da vicino come realizzare una start up».
Jamgle
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a un appartamento disastrato sul mare di Francavilla alla sede dalle linee moderne in perfetto stile Google di Chieti Scalo. L’ascesa di Jamgle è avvenuta in nemmeno un anno di vita. Selezionata all’interno del progetto Start up Start Hope, il bando della Fira volto ad incentivare gli investimenti aziendali diretti alla ricerca e ai processi innovativi, Jamgle è nata dall’idea del giovane Antonio Di Francesco, alla quale ben presto si sono uniti Remigio Di Muzio e Paolo Raimondo, cofounder. Oggi Jamgle, il cui nome deriva dalla fusione dei termini Jam Session e Giungla, in inglese Jungle, ha 5 dipendenti di cui 4 a tempo indeterminato: Marco Mazzocchetti (CTO), Federico Cicerone (software engineer), Anna Ida D’Alessandro (visual designer), Massimo Malandra (community manager) e Marianna Messere (Ux designer). Questo social network dedicato alla musica e il cui lancio ufficiale avverrà a fine anno, conta
oggi circa 5000 iscritti, provenienti da Italia, Stati Uniti, Spagna, Sudamerica, Nepal e Thailandia. «Lavoriamo molto sui prototipi – spiega Di Francesco -. Stiamo scommettendo su tecnologie web particolarmente avanzate. L’idea è quella di sfruttare questo primo periodo per comprendere le esigenze degli utenti e sviluppare una versione perfettamente in linea con queste necessità». In sostanza l’utente si iscrive al social network, trova il genere musicale che più preferisce e tramite il pulsante Re-Jam, ispirato al più popolare Re-tweet, si unisce alla performance, registrando la sua versione e incrementando così la traccia e il video musicale. «Chi vive in una grande città – spiega ancora Antonio – non ha tempo di incontrarsi con i suoi amici per suonare insieme in una band vera e propria. Con Jamgle tutti hanno l’occasione di entrare a far parte di una band virtuale e di condividere il prodotto finale».
New Generation storie&persone
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lasse 1984, chietino doc Antonio Di Francesco ha frequentato il Liceo Classico, dotandosi di «quell’aspetto umanistico che - come lui stesso afferma – ha influenzato profondamente il progetto». Concluso il Liceo, Di Francesco, appassionato di musica, si trasferisce a L’Aquila dove si iscrive alla facoltà di Ingegneria Automatica, «un mix tra Ingegneria Informatica ed Ingegneria Elettronica», specializzandosi in Francia con una tesi di ricerca sull’automazione del traffico sulle flotte oceaniche, i cui risultati sono stati presentati in una conferenza alla Nasa. «Nel 2008 – racconta Di Francesco - ho trascorso alcuni mesi a Washington, lavorando nell’ambito della ricerca sul traffico aereo, per poi intraprendere un’esperienza nel settore dell’Oil and Gas». Per circa un anno Antonio si trova a viaggiare tra cantieri in giro per il mondo, vivendo quelle che, per lui che si definisce «un secchione, erano vere avventure da pirata. Mi occupavo della pianificazione dei progetti di perforazione, scegliendo le tecnologie più adeguate. Più viaggiavo e più cresceva il desiderio di ampliare i miei orizzonti. Poco prima di fare il grande passo legato alla mia idea imprenditoriale, feci un progetto per la mia azienda che mi ha consentito di entrare in contatto con i meccanismi legati ai brevetti, alla gestione risorse e al venture capital. Insomma è stato una sorta di training per la mia start up. A metà 2012 è arrivata la visione di Jamgle, che ho fondato circa un anno dopo, licenziandomi dal vecchio lavoro». Di competenza ne ha da vendere. La passione per la musica, i viaggi continui e la distanza dai suoi più cari amici fanno il resto e spingono Antonio ad elaborare la sua grande idea. «Da piccolo suonavo il violino, inoltre mi diverto a cantare. Quando ero in Israele – ricorda – immaginavo con un amico che invece si trovava a Barcellona di suonare e cantare insieme e così è nata l’idea di questo social network che consente di partecipare a delle vere jam session senza muoversi di casa».
Antonio Di Francesco 37
» di Luigi Carunchio
DAL MINISTERO UN SOSTEGNO A FONDO PERDUTO ALLE IMPRESE CHE GUARDANO ALL’ESTERO Entro il 2 ottobre dovranno essere presentate al MISE le istante per ottenere i voucher per Internazionalizzazione
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Nell’ambito della dotazione finanziaria è istituita una riserva, in misura pari al 3% delle risorse disponibili per ciascun bando, destinata alla concessione dei Voucher a beneficio delle Start-up iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese
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al 22 settembre 2015 al 2 ottobre 2015 potranno essere presentate al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) le istanze finalizzate ad ottenere i Voucher per Internazionalizzazione. Questo è quanto è stato stabilito dal Ministero stesso in data 23 giugno 2015, il quale mediante decreto del Direttore Generale per le politiche internazionali e la promozione degli scambi ha definito le modalità operative e i termini per la richiesta e la concessione delle agevolazioni. Il voucher consiste in un contributo di euro 10.000,00 a fondo perduto, erogato in favore delle PMI che usufruiranno dei servizi per l’internazionalizzazione per studiare, progettare, gestire i processi e i programmi per mercati esteri a sostegno della loro strategia di accesso e consolidamento nei mercati internazionali, al fine di ottenere pieni benefici dall’utilizzo del marchio nazionale del Made in Italy. I servizi si concretizzano mediante l’inserimento in azienda di una figura specializzata, il c.d. Temporary Export Manager o TEM. L’investimento minimo che l’impresa dovrà realizzare sarà di euro 13.000,00 di cui euro 3.000,00 di cofinanziamento. Il contributo verrà
erogato in una unica soluzione e dietro rendicontazione della spesa sostenuta. A beneficiarne sono tutte le piccole e medie imprese, c.d. PMI costituite in forma di società di capitali, cooperative e o Reti di Impresa, che non superino i parametri di cui alla Raccomandazione n. 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003 (limite di: 250 dipendenti effettivi, 50 Euro/ML di fatturato o 43 Euro/ML di totale bilancio), le quali abbiano conseguito un fatturato minimo di euro 500.000,00 in almeno uno degli ultimi tre esercizi. Nell’ambito della dotazione finanziaria è istituita una riserva, in misura pari al 3% delle risorse disponibili per ciascun bando, destinata alla concessione dei Voucher a beneficio delle Start-up iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese, di cui art. 25 comma 8 L.179/2012 alle quali non si applica il vincolo di fatturato. Infine una ulteriore quota delle disponibilità finanziarie è riservata alle PMI che hanno iniziato il percorso di internazionalizzazione partecipando ai “Roadshow per l’internazionalizzazione” organizzati dall’ICE-Agenzia e che hanno acquisito dall’ICE-Agenzia una valutazione di sufficiente
fisco
L’investimento minimo che l’impresa dovrà realizzare sarà di euro 13.000,00 di cui euro 3.000,00 di cofinanziamento. Il contributo verrà erogato in una unica soluzione e dietro rendicontazione della spesa sostenuta
potenzialità di internazionalizzazione, con data non anteriore ai 3 mesi precedenti il termine per la presentazione della domanda. Sarà possibile presentare una sola domanda per ogni impresa, che dovrà essere compilata e inoltrata esclusivamente tramite la procedura informatica resa disponibile nell’apposita sezione “Voucher per l’internazionalizzazione” del sito internet del Ministero (www.mise.gov.it). Successivamente il Ministero procederà all’assegnazione dei Voucher secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande e nei limiti delle risorse disponibili, tenuto conto delle riserve e della sussistenza dei requisiti di ammissibilità. Per tale motivo, al fine di agevolare le imprese, il bando stabilisce che, anche se le domande vanno presentate dalle ore 10.00 del 22 settembre, già a partire dal 1 settembre, le imprese interessate potranno registrarsi nell’apposita sezione, e dalle ore 10.00 del 15 settembre 2015, acquisita la password di accesso con la procedura di registrazione, potranno avviare e completare le fasi di compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni. I servizi di TEM dovranno essere richiesti ed
erogati da apposite aziende fornitrici, iscritte in un speciale elenco tenuto a cura del Ministero, il quale verrà pubblicato a partire dal 1 settembre 2015. Le imprese che avevano interesse ad essere inserite in tale elenco, dovevano farne domanda entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale (20 luglio 2015) dimostrando di avere esperienza nei processi di internazionalizzazione mediante almeno 10 azioni intraprese e concluse con buon esito, durante l’ultimo triennio e della durata minima di almeno tre mesi. In alternativa dovranno dimostrare di avere a disposizione almeno 5 figure professionali tra soci, dipendenti o collaboratori che abbiano almeno 5 anni di esperienza in materia di servizi a supporto dell’approccio commerciale nei mercati esteri e con buona conoscenza (certificata C1 CEFR o equipollente) della lingua inglese. Tali esperienze aziendali vanno certificate da una associazione rappresentativa di categoria manageriale o imprenditoriale. Ai fini della fruizione della agevolazione, l’impresa beneficiaria dovrà presentare il contratto stipulato con la società scelta tra quelle presenti nell’elenco pubblicato nella sezione “Elenco Società di Servizi TEM”
Sarà possibile presentare una sola domanda per ogni impresa, che dovrà essere compilata e inoltrata esclusivamente tramite la procedura informatica resa disponibile nell’apposita sezione “Voucher per l’internazionalizzazione” del sito internet del Ministero
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luigicarunchio@valoreassociati.it
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» di Antonio Teti
Li chiamano “nativi digitali”, ma non sanno usare Internet! Sembrerebbe una contraddizione in termini, ma sembra proprio che i giovani cresciuti a “pane e Internet” non abbiano la benché minima idea di come si debba navigare in Rete. Non conoscono i rischi derivanti dalla navigazione con le porte Wi-Fi aperte, non proteggono in alcun modo i propri smartphone e non controllano i parametri configurazione dei social network che utilizzano
I Secondo i dati raccolti, sarebbe proprio la generazione compresa tra i 15 e i 29 anni a sopravvalutare le proprie conoscenze della Rete.
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nativi digitali non conoscono la Rete. Questa è l’indicazione che ci giunge da un recente studio condotto dalla ECDL Foundation (www. ecdl.com), ente che in Italia è rappresentato dall’AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico), che si occupa dello sviluppo e del rilascio, a livello europeo, di certificazioni professionali nel settore dell’Information Technology. Nonostante molti giovani affermino di possedere corpose competenze nel settore digitale, lo studio dimostra addirittura che quasi la metà dei giovani italiani mostra delle performance piuttosto scarse nelle conoscenze dell’utilizzo delle applicazioni fruibili nel Cyberspazio. Secondo l’indagine condotta su un corposo numero di studenti universitari italiani, ad esempio, ben il 42% dei giovani non è minimamente consapevole dei rischi di una navigazione basata sull’utilizzo della tecnologia Wi-Fi. Infatti, oltre il 40% degli stessi non protegge il proprio strumento di interconnessione (tipicamente lo smartphone) da possibili accessi da parte di applicazioni in grado di violare ed accedere ai dati in esso memorizzati. Sale al 50% il numero di giovani che non si preoccupa di controllare le richieste
per l’installazione di “app” che continuamente vengono scaricate sui terminali cellulari. L’elemento di maggiore gravità, tuttavia, risiede nella tendenza dei giovani cybernauti a sopravvalutare le proprie capacità. Un ulteriore recente studio del 2015, ha rivelato che oltre l’84% degli intervistati aveva dichiarato di possedere ottime o buone conoscenze del Web, affermazioni successivamente smentite dai risultati derivanti dalla somministrazione di un apposito test pratico che ha ridotto a poco meno del 49% il numero delle persone effettivamente in possesso delle competenze informatiche minime per il corretto utilizzo della Rete. Inoltre, secondo i dati raccolti, sarebbe proprio la generazione compresa tra i 15 e i 29 anni a sopravvalutare le proprie conoscenze della Rete. Tutto ciò dimostra quanto ancora ci sia da fare sul fronte dello sviluppo delle competenze informatiche dei giovani e di quanto sia falso il mito della cosiddetta “generazione digitale”. Questa considerazione, tuttavia, produce una ulteriore constatazione: lo sviluppo e la diffusione di smartphone, tablet, e netbook non ha di certo aiutato e minimamente risolto il problema della
ICT
Secondo l’indagine condotta su un corposo numero di studenti universitari italiani ben il 42% dei giovani non è minimamente consapevole dei rischi di una navigazione basata sull’utilizzo della tecnologia Wi-Fi
crescita della cultura informatica in Italia. Siamo abituati ad utilizzare questi strumenti tecnologici con una dimestichezza che non è direttamente riconducibile alla loro effettiva conoscenza, ma ciò che è grave e che non prestiamo la benché minima attenzione alla pericolosità del loro utilizzo. Ciò è testimoniato soprattutto dall’inconsapevolezza della miriade di informazioni personali che rilasciamo in Internet. Inoltre la facilità e la dimestichezza con la quale, soprattutto i giovanissimi, utilizzano questi dispositivi, rafforza l’infondata sicurezza del loro corretto utilizzo. Oggigiorno chiunque, utilizzando anche lo smartphone più economico, può installare nuove applicazioni o aggiornare quelle esistenti, può curiosare tra i social network, ricercare informazioni con Google e sentire un brano musicale o visionare un video su YouTube. Tutto ciò, purtroppo, non significa “saper utilizzare un computer”. Tuttavia una responsabilità da cui deriva questa convinzione è certamente da attribuire alla facilità e alla “maneggevolezza” delle applicazioni di rete. I cosiddetti “market” presenti in Rete (come ad esempio Google Play) forniscono esattamente questa convinzione.
La ricerca di un software o l’upgrade di quelle contenute all’interno del proprio terminale di rete, è diventata una questione di pochi click: scelgo l’applicazione, accetto o meno le clausole, la installo. Se poi ci ripenso, ancora qualche click e la disinstallo. Queste azioni identificano una “familiarità” con le tecnologie, non certo delle “capacità”. Anche se le recenti generazioni appartengono all’era digitale, non bisogna dimenticare che la cultura e la formazione rimangono sempre i due pilastri fondamentali su cui si basa la crescita degli individui e di conseguenza del paese in cui vivono. Forse la “leggerezza” che notiamo nell’uso di questi strumenti è anche da attribuire alla facilità con cui ne entrano in possesso, aspetto che facilità la svalutazione delle potenzialità di strumenti di così grande rilevanza culturale. Così come non va sottovalutata la tendenza all’abuso di utilizzo di questi strumenti, altro elemento di grande pericolosità sociale. Comunque sia, la sostanza delle cose non cambia: fintanto che la superficialità e il pressapochismo continueranno ad imperare, non riusciremo mai a trovare la strada giusta per correggere i nostri errori
La facilità e la dimestichezza con la quale, soprattutto i giovanissimi, utilizzano questi dispositivi, rafforza l’infondata sicurezza del loro corretto utilizzo.
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» di Simone D’Alessandro
La creatività stereotipata di Sorrentino: tra esercizi di stile ed esistenzialismo “pop” Un’analisi sull’ultimo film del regista premio oscar
L’ Cosa dire, allora, di un grande regista come Sorrentino? Se provassimo ad analizzare il suo ultimo film (Youth, Giovinezza) a partire dai contenuti della sceneggiatura, emerge che l’opera si apre a molteplici temi senza entrare nel merito di nessuno di essi
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ultimo libro di Stefano Calabrese, Anatomia del best seller edito da Laterza, illustra brillantemente tecniche e strategie celate dietro la costruzione di casi letterari di successo. Editori globalizzati promuovono storie “solubili” e “splamabili” su tutti i media. Serialità e ripetizione diventano regole cardine: ciò che ha avuto già successo si ripete con variazioni sul tema. I personaggi di un’opera nota diventano protagonisti di saghe interminabili, adatte a qualsiasi territorio. La “firma” diviene “brand” non necessariamente coinvolta nella stesura. Grandi scrittori mettono il nome, staff di autori organizzano i contenuti, case editrici potenti investono capitali per promuovere ciò che verrà successivamente declinato su altri vettori. Così il romanzo diventa film, cartone, app, giocattolo. Approfitto di questo spunto per accostarlo al cinema. Anche qui variazioni sul tema, serialità, ripetizione e stereotipi sono ingredienti di successo. Dispendio di soldi, risorse umane e tempo determinano l’affermazione di alcune opere a discapito di altre. In una recente intervista su radio tre a Peter Greenway, il regista visionario affermava con tranquillità che la cinematografia è l’arte in cui sono avvenute meno innovazioni rispetto alle altre (letteratura, musica, pittura,
scultura, etc.); complice il fatto che il cinema ha solo 120 anni. Greenway sottolinea come il cinema si cibi fin da subito di ripetizioni e citazioni. Scorsese ripete Griffith, Fellini riadatta Bunuel. Cosa dire, allora, di un grande regista come Sorrentino? Se provassimo ad analizzare il suo ultimo film (Youth, Giovinezza) a partire dai contenuti della sceneggiatura, emerge che l’opera si apre a molteplici temi senza entrare nel merito di nessuno di essi. Innanzitutto è un tributo al cinema, l’ennesimo: dai tempi di “Nuovo Cinema Paradiso” (per fermarci agli ultimi trentanni) ricorrono spesso film che parlano di registi che discutono di film in una meta-riflessione infinita, retorica e stucchevole. In secondo luogo è una riflessione sul rapporto tra genitori e figli, con una brevissima parentesi (un dialogo di pochi minuti) sull’assenza dei padri che caratterizza la nostra società contemporanea: ennesimo tema fritto e rifritto, sviluppato meglio in numerosi film del passato. Poi c’è il tema della amicizia che si innesta con quello della vecchiaia che si relaziona a quello della giovinezza. C’è anche il soggiorno in una spa svizzera che assomiglia a un lager di morti viventi, dove persone in salute si comportano come se dovessero morire da un momento all’altro: quindi
creatività
Il suo modo di fare cinema è “pop”, ma non nell’accezione ampia del termine. Lui non piace a chiunque, ma piace fin troppo a chi ha maturato una cultura medio-alta
ci si apre, inevitabilmente, al tema della morte metafora di un declino culturale ed esistenziale che fa da cornice anche al precedente La Grande Bellezza. Infine vi è la musica: elemento degno di nota, grazie alle splendide scelte che da sempre accompagnano i film del regista. Da Satie a Stavinsky, da Kozelek a David Byrne gli intermezzi sono emozionanti, ma controbilanciano a stento la rarefazione dei contenuti. Vedendo Sorrentino penso: “assolutamente capace di suggestioni visive, ma il resto è coacervo di pennellate impressioniste su tutto, amalgamate a concettosità barocche sul nulla”. Sorrentino è neo-barocco per la retorica, impressionista nei contenuti, postmoderno nel modo frammentato di argomentare sui valori del presente. I suoi esercizi di stile si sintonizzano perfettamente con il presente. Il suo modo di fare cinema è “pop”, ma non nell’accezione ampia del termine. Lui non piace a chiunque, ma piace fin troppo a chi ha maturato una cultura medio-alta, o così ritiene per il fatto di aver frequentato università o aver visto i cosiddetti “film giusti”, oppure letto i “libri giusti”. È perfetto per la middle class che inventa quotidianamente false crisi esistenziali alla madame bovary; è ottimo per i borghesi annoiati, ma anche per i dandy distac-
cati. Forse per i grandi rivoluzionari del cinema lo è un po’ meno. Ma i rivoluzionari del cinema, dice Greenway, sono scomparsi negli anni ‘30: il resto è riedizione, oggi divenuta intrattenimento globale. Nel film, tra l’altro, c’è anche una battuta che Sorrentino riserva alla categoria degli intellettuali quando uno dei suoi personaggi afferma: “gli intellettuali non hanno gusto”. I suoi film sono intelligenti (mi verrebbe da dire furbi) e seguono esigenze commerciali ben precise, anche se non necessariamente di massa. Io, però, vorrei qualcosa di più dell’artificio che determina battute prevedibili anche se ben fatte. Forse Sorrentino dovrebbe accompagnarsi a un grande sceneggiatore, ricalcando le orme del rapporto tra Fellini e Flaiano. A quel punto tenterebbe di oltrepassare linguaggi fin troppo consueti, per diventare “grande regista”. Ad oggi rimane bravo, fortemente compreso e fin troppo perdonato anche nelle sue sbavature! Questo è solo un esempio di una tendenza inarrestabile che segue il seguente schema: a. l’autore come brand che non va mai messo in discussione; b. il contenuto interessante ma fruibile; c. la ripetizione di stereotipi, utile per essere accettati ovunque; d. il grande dispendio di promozione che oscura chi ha più contenuti, ma meno budget
Vedendo Sorrentino penso: “assolutamente capace di suggestioni visive, ma il resto è coacervo di pennellate impressioniste su tutto, amalgamate a concettosità barocche sul nulla”. Sorrentino è neo-barocco per la retorica, impressionista nei contenuti, postmoderno nel modo frammentato di argomentare sui valori del presente
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» di Filippo Paolini
CONCORDATO PREVENTIVO, CONTINUA IL RESTALYNG Tra le novità l’ “apertura alla concorrenza”, intesa come possibilità che terze persone possano “introdursi” nella procedura a prescindere, o meglio, senza dover passare per il debitore
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l concordato preventivo, ovvero un istituto “senza pace”. Sono passati pochi anni dalla “rivoluzione” di questa procedura concordataria (D.L. 35/2005) ed ancor meno dalle successive profonde “rettifiche” apportate dl legislatore (D.Lgs. 169/2007, D.L. 83/2012), ed ecco arrivare ancora un nuovo significante restyling, con il D.L. 83/2015 entrato in vigore il 27 giugno scorso. E’ stata introdotta, in primo luogo, quella che In questo modo enfaticamente è stata apostrofata come “apertura si favorisce l’immissione di nuovi alla concorrenza”, intesa come possibilità che tercapitali nell’impresa ze persone possano “introdursi” nella procedura a in crisi e la corretta prescindere, o meglio, senza dover passare per il valorizzazione debitore. del patrimonio Così, con le “offerte concorrenti” anche da terzi del debitore potranno proporre l’acquisto dei beni purché migliorativo rispetto a quello prospettato dal debitore: infatti, laddove quest’ultimo presenti un piano di concordato che preveda un’offerta da parte di un soggetto già individuato avente ad oggetto un trasferimento in suo favore dell’azienda o di specifici beni (c.d. concordato chiuso), il giudice fallimentare potrà aprire un procedimento competitivo rivolto all’esterno, innescando di fato
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un’asta. L’intento è quello di evitare eventuali svalutazioni del patrimonio Con le “proposte concorrenti”, invece, il concordato preventivo può essere presentato anche dai creditori, che rappresentino almeno il 10% dei crediti, quando la proposta del debitore non prevede la soddisfazione di almeno il 40% dei crediti chirografari e sempre che si tratti di proposta migliorativa. In questo modo si favorisce l’immissione di nuovi capitali nell’impresa in crisi e la corretta valorizzazione del patrimonio del debitore. Semplificazioni in vista anche nell’accesso ai finanziamenti da parte dei soggetti in stato di crisi. Si prevede infatti che le richieste di finanziamento da imprenditori che abbiano presentato domanda di ammissione al concordato preventivo siano assistiti dal beneficio della prededuzione, previa presentazione al tribunale che documenti la necessità e la destinazione dei finanziamenti stessi per la prosecuzione dell’attività d’impresa. Il Tribunale potrà autorizzare finanziamenti interinali anche nel caso di concordato in bianco e in via d’urgenza anche senza attestazione di un professionista, sentiti i creditori principali. In
norme & leggi
Così, con le “offerte concorrenti” anche da terzi potranno proporre l’acquisto dei beni purché migliorativo rispetto a quello prospettato dal debitore
questo modo si aumentano le possibilità di riuscita di piani di risanamento dell’impresa in crisi. Se queste sono le principali novità in tema di concordato preventivo, non vanno sottovalutate le modifiche apportate nel campo degli accordi di ristrutturazione dei debiti. Le imprese esposte nei confronti di banche ed intermediari finanziari per un ammontare non inferiore alla metà dell’indebitamento complessivo, potranno raggiungere un accordo di ristrutturazione con il 75% dei creditori finanziari, se questi rappresentano almeno la metà dell’indebitamento ed, in tal caso, l’accordo spiegherà efficacia anche nei confronti delle banche e degli intermediari finanziari non aderenti a patto che questi siano stati informati dell’avvio delle trattative e siano stati messi in condizione di parteciparvi in buona fede. Allo stesso modo e con i medesimi effetti, potrà essere stipulata una
convenzione diretta a disciplinare in via provvisoria gli effetti della crisi attraverso una moratoria temporanea dei crediti. Da ultimo, ma non per ultimo, va segnalata l’introduzione di un’azione revocatoria semplificata per gli atti a titolo gratuito, in relazione ai quali i creditori potranno procedere a esecuzione forzata anche prima dell’ottenimento della sentenza declaratoria dell’inefficacia del’atto soggetto a revocatoria: in parole povere, i debitori che furbescamente cercheranno di sottrarre il proprio patrimonio al soddisfacimento dei creditori attraverso donazioni, fondi patrimoniali e trust, non potranno più giovarsi neanche del tempo occorrente per il corso del processo avente ad oggetto l’azione revocatoria, atteso che i creditori potranno comunque avviare l’esecuzione forzata sul bene, anche se formalmente appartenente ad altri
Le imprese esposte nei confronti di banche ed intermediari finanziari per un ammontare non inferiore alla metà dell’indebitamento complessivo, potranno raggiungere un accordo di ristrutturazione con il 75% dei creditori finanziari, se questi rappresentano almeno la metà dell’indebitamento
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lavoro in corso » di Andrea Bonanni Caione (Avvocato - managing partner LabLaw)
Con il Jobs act più libertà nella assegnazione delle mansioni I cambiameni del potere datoriale
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l Jobs act è destinato ad avere un incisivo impatto sulla gestione delle risorse umane in azienda, avendo ridefinito su diversi fronti il contenuto del potere datoriale in senso rivoluzionario rispetto al passato. E’ mutato l’esercizio del potere direttivo, sono in corso di ampliamento le possibilità di controllo dell’attività dei lavoratori ed è stato integralmente modificato l’art. 18 dello Statuto (con evidenti riflessi sull’esercizio del potere disciplinare). In questo primo articolo ci occuperemo delle modifiche all’art. 2103 del codice civile in tema di mansioni. A riguardo, sarà possibile per il datore di lavoro mutare (anche in senso peggiorativo) le mansioni dei propri dipendenti non più soltanto nei limiti dell’equivalenza rispetto a quelle di precedente assegnazione, ma nell’ambito delle mansioni riconducibili al medesimo livello contrattuale. Il potere datoriale in questo senso è stato ampliato: in sostanza, il vecchio concetto di equivalenza professionale (con il conseguente principio del necessario rispetto del bagaglio professionale nel tempo acquisito dal lavoratore) è stato superato dalla possibilità di operare liberamente, con il solo obbligo in capo al datore di rispettare le previsioni del contratto collettivo per il livello di inquadra-
mento riconosciuto al lavoratore. Qualora una riorganizzazione degli assetti produttivi incida sulla posizione di uno specifico lavoratore, sarà poi possibile assegnare unilateralmente quest’ultimo anche a mansioni appartenenti al livello contrattuale inferiore, fatto salvo, ove necessario, il rispetto di un adeguato percorso formativo. Sarà infine possibile mutare in pejus le mansioni assegnate tutte le volte che vi sia una previsione in tale senso della contrattazione collettiva, ovveIn sostanza, ro vi sia un accordo sottoscritto in sede “protetta” il vecchio concetto di equivalenza (dinanzi ad un sindacato o in Direzione Territoriaprofessionale è le del Lavoro) con finalità – alternativamente - di stato superato dalla conservazione dell’occupazione, di acquisizione possibilità di operare di una diversa professionalità o di miglioramento liberamente delle condizioni di vita del lavoratore. E’ stato, infine, esteso a sei mesi il periodo di assegnazione a mansioni superiori ai fini della maturazione del relativo diritto in capo al lavoratore. Le nuove norme, così complessivamente strutturate, inducono a valutare con favore l’apertura del Legislatore rispetto alle rigidità che hanno caratterizzato il rapporto di lavoro negli ultimi quarant’anni. Cogliere l’essenza di questa rivoluzione è la nuova sfida che si impone a chi, in azienda, si occupa di gestire le risorse umane
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Dalla parte dell’Impresa » di Stefano Teti, avvocato studio Giancola Teti & Associati
Decreto Giustizia e novità per l’impresa in stato di crisi Una nuova riforma del diritto fallimentare è stata approvata lo scorso 27 giugno 2015 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge n. 83/2015. Si tratta di modifiche piuttosto ampie, che riguardano, tra l’altro, il finanziamento alle imprese in crisi e gli accordi di ristrutturazione dei debiti
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e misure adottate muovono da un principio comune: un’azienda con problemi rischia di trascinare con sé altre imprese continuando a contrarre obbligazioni che non potrà soddisfare. Affrontare tempestivamente i casi di crisi aziendale consente invece di limitare le perdite del tessuto economico e di risanare l’azienda. Numerose le novità introdotte nel provvedimento, a cominciare da quelle in tema di concordato preventivo, che negli ultimi anni ha conosciuto un vero e proprio boom, dovuto alla crisi economica: in quest’ambito, rivestono particolare importanza i cd. finanziamenti interinali alle imprese in difficoltà e la ristrutturazione di debiti verso banche e intermediari finanziari. Dal primo punto di vista, il debitore che ha presentato un concordato in bianco, ovvero un accordo di ristrutturazione dei debiti o ancora un pre-accordo ai sensi della legge fallimentare, può depositare in Tribunale uno specifico ricorso finalizzato a ottenere l’autorizzazione “in via d’urgenza a contrarre finanziamenti, prededucibili ai sensi dell’articolo 111, funzionali a urgenti necessità relative all’esercizio dell’attività aziendale”. Nell’istanza il debitore deve precisare la destinazione dei finanziamenti, indicando l’impossibilità di reperire in altro modo la finanza, e che, in assenza di tali finanziamenti, deriverebbe un pregiudizio imminente ed irreparabile
all’azienda. Il Legislatore ha previsto un termine molto stringente per la decisione del Tribunale in proposito, stabilendo che esso è tenuto a pronunciarsi entro dieci giorni dal deposito dell’istanza di autorizzazione. La modifica sui cd. finanziamenti interinali è sicuramente interessante, poiché viene incontro alle esigenze sorte nella prassi in quella difficile fase temporale (che può durare anche diversi mesi) intercorrente fra l’emersione dello stato di crisi e la definizione dello strumento giuridico per la sua soluzione, durante la quale la sopravvivenza Affrontare dell’impresa è spesso messa a dura prova dalla tempestivamente carenza di liquidità. i casi di crisi aziendale consente Dal secondo punto di vista, il decreto introduce una nuova forma di accordo di ristrutturazione dei di limitare le perdite del tessuto economico debiti accessibile da parte delle imprese esposte e di risanare nei confronti di banche e intermediari finanzial’azienda ri per un ammontare non inferiore al 50% dell’indebitamento complessivo. L’accordo può essere concluso con il 75% dei creditori finanziari, se questi rappresentano almeno la metà dell’indebitamento, con possibilità di chiedere, a certe condizioni, che gli effetti dell’accordo vengano estesi anche ai creditori non aderenti. In questo modo si evita che alcuni creditori finanziari possano bloccare l’esito della procedura, favorendo la conclusione dell’accordo pur in presenza di posizioni debitorie di difficile gestione
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» testo e foto di Piergiorgio Greco
Il tavolo di presidenza dell’assemblea generale dei soci
BCC Sangro Teatina, grande unità all’interno del gruppo Riconfermato Di Giacomo alla presidenza in occasione dell’assemblea che ha anche dato il via libera al bilancio numero centododici della sua storia
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ier Giorgio Di Giacomo è stato riconfermato per acclamazione e all’unanimità presidente di Bcc Sangro Teatina per i prossimi tre anni. Con lui, via libera all’intera governance uscente dall’assemblea generale dei soci, che si è svolta nella palestra comunale Domenico Ciampoli ad Atessa. Disco verde anche al bilancio 2014, che parla di una banca in salute, nonostante un contesto di crisi economica che stenta a passare. Una banca che dunque continua a guardare al futuro con ottimismo e, soprattutto, grande unità. Altri tre anni, dunque, per il consiglio di amministrazione uscente composto da Pier Giorgio Di Giacomo, Nicola Apilongo, Ida Campanella, Vincenzo Cinalli, Franco Di Nucci, Danilo Di Paolo, Nicola Giuliani, Alfredo Iovacchini, Alberto Paolini, Maria Teresa Santini, Alfonso Tambanella. Confermati per acclamazione anche i membri del collegio sindacale, composto dal presidente Vincenzo Pachioli, dai sindaci effettivi Gabriele Bascelli e Remo Bello, dai sindaci supplenti Antonio Zinni e Carmine Di Federico. Sempre per acclamazione, infine, è stato confermato il
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collegio dei probiviri, composto dal presidente Ermanno Alfonsi, dai membri effettivi Angelina Zeffiro e Alessandro Geniola, e dai membri supplenti Luigi Cuonzo e Anna Rosa Moscatiello. Grande unità all’interno della più antica banca di credito cooperativo di Abruzzo e Molise, che in occasione dell’assemblea ha anche dato il via libera al bilancio numero centododici della sua storia. Un bilancio dal quale emergono numeri solidi: la raccolta totale è stata di 324,5 milioni, rimasta stabile rispetto all’anno precedente, mentre gli impieghi sono saliti di circa l’1 per cento, pari a 195 milioni. La banca, inoltre, si presenta con elevati livelli di liquidità e patrimonializzazione: il patrimonio netto è cresciuto di 1,4 milioni mentre il CET1 Capital Ratio, il principale indicatore della solidità patrimoniale delle banche calcolato secondo i nuovi standard Basilea 3, è pari al 17,4 per cento, a fronte di una media per il sistema bancario dell’11,9 per cento. La banca ha continuato con la politica di valutazione prudente delle esposizioni deteriorate complessive, facendo crescere il livello delle
credito & finanza
Il riconfermato presidente Pier Giorgio Di Giacomo
Il direttore generale Fabrizio Di Marco
coperture dal 33 al 48 per cento, un livello in linea con quelli delle banche sottoposte alla nuova vigilanza della Banca Centrale Europea, pur non essendo le Bcc tenute al rispetto di questi parametri. Nonostante il notevole aumento delle coperture, la banca ha ottenuto un aumento del risultato netto del 56 per cento, pari a 590 mila euro. È stata rilevante anche la crescita dei proventi operativi (+16 per cento) a 17,1 milioni, accompagnata da un calo dell’1,6 per cento dei costi operativi con un conseguente ulteriore miglioramento del “cost income” al 54,5 per cento. Si riscontra comunque un contributo significativo dei proventi da operazioni finanziarie. L’anno scorso Bcc Sangro Teatina, che conta sul solido apporto di 4211 soci, ha continuato a sostenere le famiglie e le imprese del territorio, non facendo mancare il sostegno in una fase di congiuntura sfavorevole. Tale impegno si esprime, tra l’altro, nel finanziamento di interventi di varia natura per 186 mila euro, a fronte di 161 mila euro del 2013. «I risultati raggiunti - ha commentato il presidente Pier Giorgio Di Giacomo - ci spingono ad andare avanti con la convinzione di sempre: siamo banca non solo del territo-
rio, ma per il territorio. L’unità di intenti emersa nel corso dell’assemblea, insieme all’apprezzamento per questi anni di lavoro, testimoniano che è stata intrapresa la giusta direzione. Continuiamo a rimanere al servizio dei nostri soci e dei nostri territori». «I numeri approvati dall’assemblea - ha aggiunto Fabrizio Di Marco, direttore generale di Bcc Sangro Teatina - ci inorgogliscono, perché parlano di persone: sono il frutto del lavoro dei nostri collaboratori, instancabili e davvero professionali. E sono l’esito di un’unità e di una condivisione che regna nella nostra comunità che ci spingono ad andare avanti con sempre maggiore determinazione. Grazie di cuore a tutti per questi risultati, e per la bella riuscita dell’assemblea, un momento per noi sempre molto importante». Nel corso dell’assemblea è anche intervenuto Andrea Di Risio, presidente dell’Associazione Giovani Soci Bcc Sangro Teatina, che ha fatto il punto sulle iniziative realizzate e annunciato quelle future, parlando anche del protagonismo di questa realtà nel contesto nazionale delle associazioni di giovani soci
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Alcuni momenti dell’assemblea generale della Bcc Sangro Teatina ad Atessa
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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Bond Factory
L’incontro di Bond Factory con la comunità finanziaria
Bond Factory, l’alta moda passa per l’Abruzzo L’azienda di Chieti Scalo guidata dai fratelli Anna Maria e Loreto Di Rienzo ha presentato i suoi risultati in un incontro con la comunità finanziaria
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ensa localmente, attua globalmente”. È questo il claim della Bond Factory, azienda di Chieti Scalo che si occupa di ricerca, progettazione e produzione nei campi della moda, dell’arte e del design. Da un piccolo paese del Molise alle sfilate di Parigi. La storia dei fratelli Anna Maria e Loreto Di Rienzo inizia nel 1987 con l’obiettivo di trovare nuove idee e proporre soluzioni innovative per il mondo della moda. Dopo una crescita costante, con investimenti importanti in tecnologie e risorse umane, nel 2003 si delinea la struttura attuale, Bond Factory è infatti il braccio operativo di una progettualità imprenditoriale che conta anche Dyloan Studio, studio milanese dove parte il processo produttivo con tutte le fasi che precedono la prototipia e la produzione dei manufatti. Per presentare i risultati degli ultimi anni, tutti con il segno +, la Bond Factory ha voluto incontrare la comunità finanziaria con un incontro organizzato in collaborazione con lo Studio D’Incecco, consulenti dell’azienda. Ad aprire i lavori Alfredo D’Incecco, advisor della società che
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ha evidenziato le prospettive di crescita di questa realtà industriale. D’Incecco nel suo intervento ha illustrato l’azienda, il piano industriale e il bilancio 2014. Nel biennio 2012-2014 la crescita è stata pari al 209% con un margine operativo lordo sul fatturato 2014 del 15,09 %. Per il 2015, la previsione dei ricavi sarà di 4,5 milioni di euro. «Bond Factory –ha detto D’Incecco– grazie alla tenacia dei due titolari, all’esperienza maturata negli anni e al proprio know-how, è riuscita a sviluppare nuove tecnologie gestendo lavorazioni artigianali e processi produttivi industrializzati, mantenendo però le peculiarità di qualità e localizzazione della produzione». Poi la parola è passata ai fratelli Di Rienzo, nello specifico Anna Maria si occupa dell’amministrazione e Loreto del ramo commerciale e ricerca. «Innovazione e ricerca –ha spiegato Loreto– sono i nostri punti di forza per battere sul tempo la concorrenza. Organizziamo attività di ricerca e sviluppo con l’obiettivo di guidare stilisti, designer e aziende alla scoperta delle possibili applicazioni delle tecnologie».
focus
Due modelle con alcuni abiti realizzati da Bond Factory
Un momento della fase di progettazione
«ll valore del lavoro artigianale e della cura dei dettagli- ha sottolineato Anna Maria- sono gli elementi che caratterizzano in maniera unica le nostre produzioni. È questa la nostra forza, il tutto seguendo principi di sostenibilità e trasparenza». Tre sono le tecniche di lavorazione usate dalla Bond Factory: la termosaldatura, tra i primi al mondo ad applicarla che consente la costruzione, l’accoppiatura e la decorazione di capi d’abbigliamento, accessori o manufatti diversi, sostituendo le tradizionali cuciture. Il laser in grado di tagliare o incidere materiali/tessuti diversissimi tra di loro con segni netti e precisi che creano geometrie ed effetti riconoscibili al primo sguardo. E infine la stampa digitale usata in particolare nel settore design e arte. «Queste tecnologie –ha proseguito Loreto– sono il frutto della continua ricerca di nuove strade e nuovi strumenti che diventano, grazie al supporto di Dyloan Studio, elementi fondamentali per il processo creativo dei clienti. Tutte le lavorazioni vengono fatte all’interno della struttura dal nostro team giovane e competente, sono i nostri ragazzi il vero motore dell’azienda». Attualmente in Bond
Factory sono impiegate 79 risorse, quasi tutte donne e con un’età media di 33 anni. Passione, determinazione e voglia di crescere sono i tre elementi che hanno portato i fratelli Di Rienzo ad ottenere grandi successi. Oggi tra i loro clienti ci sono tutti i giganti della moda, settore luxury che nello scorso anno è cresciuto del 4%: da Valentino, a Dior, fino ad arrivare a Chanel, Hemes, Gucci, Fendi, Ferragamo, Cucinelli e molti altri. Da qualche hanno si sono trasferiti nella zona industriale di Chieti Scalo in una sede di circa 3000 metri quadrati. La società, come ci tiene più volte a sottolineare Loreto durante il dibattito, opera nella massima trasparenza, tutte le lavorazioni sono non impattanti sul piano ecologico e ha ottenuto diverse certificazioni. «Tra i progetti futuri –conclude Loreto– quello più importante è la produzione di un marchio nostro chiamato “Anfibio”, ci stiamo già lavorando e presto lo lanceremo sul mercato». L’incontro con le banche si è concluso con un dibattito al quale hanno preso parte i vari esponenti degli istituti finanziari e con la vista all’azienda
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Alcune fasi della lavorazione dei prodotti Bond Factory
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Niente rompicapi, afdati alla nostra esperienza.
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focus » a cura della redazione
Michele Martinelli
The winner is… eFM Ha un cuore abruzzese la “migliore” impresa italiana in Europa
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n economia aziendale è chiamato facility management ed è la scienza che controlla tutte le attività non direttamente connesse con il core business di un’azienda, quindi utilities, sicurezza, telecomunicazioni, servizio mensa, manutenzioni. Parliamo, dunque, di quanto legato principalmente alla gestione degli edifici, dei loro impianti o ai servizi di pulizie, giardinaggio, a partire dal progetto e dalla costruzione dell’edificio stesso. E la “migliore” azienda nel settore nasce proprio nella nostra regione: eFM si è infatti recentemente aggiudicata il prestigioso European Business Awards come migliore impresa italiana e tra le migliori in Europa. Lo ha fatto grazie ai suoi successi (il fatturato incrementato esponenzialmente nonostante la crisi – più 25 per cento annui), l’innovazione apportata nel suo settore, il facility management appunto, e l’etica. La filosofia di questa impresa è quella di collocare lo sviluppo di qualità all’interno degli spazi già esistenti, restituendo loro un senso e una vocazione piuttosto che consumare ulteriore territorio. Uno dei protagonisti di questo storia è Michele
Martinelli (nato a Roma 65 anni fa ma abruzzese d’adozione) che – insieme ad altri due soci – ha creato questo studio di ingegneria gestionale circa 15 anni fa (oggi ha più di 150 dipendenti, 4 sedi estere e oltre 20 milioni di fatturato) e ne ha recentemente affidato la guida a un manager di 36 anni, Daniele Di Fausto. Il suo rapporto con l’Abruzzo è ancora forte, passa diversi giorni ogni settimana a L’Aquila e organizza a Roseto il “Trofeo Lido delle Rose”, che proprio quest’anno festeggerà la sua settantesima edizione consecutiva. Il basket da sempre è la sua passione (insieme alla pallavolo e al rugby) e ha ricoperto diversi incarichi societari in squadre di serie A. Il pensiero non può non andare all’Aquila, «nel ricostruirla – afferma Martinelli – dobbiamo pensare a una città nuova dove lavoro, divertimento e vita possano svolgersi negli stessi luoghi per favorire la conoscenza e il confronto. Siamo di fronte a una opportunità straordinaria per la quale vanno fatti tutti gli sforzi possibili. Senza innovazione e creatività perdiamo percentuali di speranza che già iniziano a venire meno». eFM è pronta a essere della partita
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focus » di Marcella Pace - foto Concesse da 3DZ
Andrea Campi con una stampante 3D Projet 660 presso la sede 3DZ Abruzzo – Globit in via Verrotti a Montesilvano
Il modello realizzato in metallo mostra che non ci sono limiti geometrici
3DZ, le vie infinite della stampa tridimensionale A Montesilvano, una delle sedi italiane di 3DZ, il più importante distributore italiano di 3D Systems, azienda leader mondiale nel settore sin dal 1989
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na coloratissima scarpa da ginnastica per bambini. Al suo fianco il dettagliato plastico di un moderno progetto architettonico. Statuine e impronte dentali. Si presenta così la scrivania di Andrea Campi, direttore commerciale di 3DZ Abruzzo. Questi ed altri oggetti disseminati nell’ufficio di Campi sono la dimostrazione tangibile delle grandi potenzialità della stampa 3D. Globit, global communication, è un’azienda che si occupa del mondo dell’hardware e del software a 360°. «All’inizio del 2015 – spiega Campi - credendo fortemente nel settore 3D abbiamo avviato una partnership con la 3DZ, il più importante distributore italiano di 3D Systems, azienda leader mondiale nella produzione di stampanti 3D, software e scanner 3D. Nata nel 1989, la 3D Systems ha iniziato la sua attività specializzandosi subito nel campo della prototipazione rapida e nella vendita di stampanti tridimensionali professionali, fornendo servizi completi di consulenza e soluzioni per ogni tipo di clientela, dal privato alla grande azienda. È presente in tutto il mondo e investe importanti budget nell’attività di ricerca e sviluppo». La 3DZ è dunque distributore ufficiale di questa lungimirante azienda che ha intrapreso il cammino nel mondo tridimensionale quando il mondo viaggiava ancora a due velocità. «Dopo un’attenta analisi di mercato – specifica il direttore Campi – che ci ha mostrato un andamento sempre più in crescita e potenzialità in grado di abbracciare ogni campo del settore industriale, abbiamo voluto investire nella
stampa 3D. La sede di Montesilvano - che conta su un team di 7 persone, tra tecnici e commerciali, ai quali si affiancano i consulenti esterni - è la settima in Italia. Copriamo l’intera regione, estendendoci anche nelle Marche, in Molise, e parte della Puglia e della Campania. Il settore 3D è un comparto solido ed in continua crescita. Questo mondo si rivolge a moltissimi settori coprendo variegate fasce di prezzo. Nel nostro catalogo abbiamo macchine che vanno da 1000 euro sino ad impianti milionari, adattandoci quindi al privato o a piccolissime aziende che fanno prototipazione, sino ad arrivare al settore dell’automotive o a quello aerospaziale». Le stampanti 3D sono, infatti, sempre più inserite nei cicli di produzione, abbattendo tempi e costi. «Con una stampante 3D – dice ancora Campi - è possibile creare il prototipo di una calzatura fatta in gesso che verrà utilizzata poi come modello nella produzione vera e propria. Si possono produrre pezzi unici che una volta erano il risultato di un assemblaggio di più parti, o ancora realizzare in serie materiali che arrivano direttamente al consumatore, come ad esempio nel caso dei bite per denti. La stampa 3D non ha vincoli geometrici, né tanto meno di materiali. Nel settore dei ricambi, per esempio, i pezzi 3D consentono di attuare una produzione sul momento, facendo un’analisi predittiva sulla sostituzione dei pezzi, e attivando il processo di produzione solo alla necessità, senza più quindi fare magazzino. Tutto questo consente un abbattimento dei tempi e una riduzione dei costi allettanti per ogni azienda»
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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Laurafed
Laura Federici e Luca Sciamanna
Laurafed, quando la moda si fonde con il design Il brand nasce nel 2014 da Laura Federici e Luca Sciamanna compagni nella vita e nel lavoro che hanno ideato delle clutch molto originali rigorosamente Made in Italy
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un brand che non ha neppure compiuto un anno ma già lo troviamo su riviste di moda come Vogue Accesory ed Elle Italia. Parliamo di Laurafed il nuovo lifestyle brand di moda tutto Made In Italy. Laurafed nasce nel 2014 da Laura Federici (il brand porta le iniziali del suo nome) e Luca Sciamanna compagni nella vita e nel lavoro che hanno ideato delle clutch originali ed eleganti realizzate con legno nobilitato da tappezzerie di design dalle più svariate fantasie. Ma veniamo agli artefici. Laura 27 anni, è nata e vive ad Ascoli Piceno. Si laurea a Roma in Architettura e poi si diploma allo IED in un corso di Fashion Design, una parentesi lavorativa da Fendi e tanti viaggi alle spalle. Luca, nato a Sant’Omero ha 26 anni e vive
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tra la Val Vibrata e Milano. Laureato in Economia, triennale a Roma e specialistica a Milano, ora lavora per Laurafed e l’azienda di famiglia Novarte srl a Sant’Egidio alla Vibrata. Attualmente infatti Laurafed è un brand prodotto da Novarte srl dove vengono realizzate le originalissime clutch. Laura è l’anima creativa, la designer, Luca è quella commerciale. «Il nostro obiettivo è quello di combinare insieme –ci spiega Laura- materiali fra loro in contrasto appartenenti non tanto al mondo del fashion quanto più che altro a quello del design e della tappezzeria. Una particolare attenzione la riserviamo all’ambiente utilizzando prodotti ecologici nel totale rispetto della natura dando quel tocco impeccabilmente unico, che solo l’artigianato può donare».
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«In ogni collezione –continua la giovane designerdisegniamo nuovi pezzi con tessuti e colori che si adattano alla stagione. A Natale per esempio abbiamo utilizzato il tartan. La collezione primavera-estate è un’esplosione di colori! E invece quella FW 20152016 oltre al legno, rasi e pelle ecologiche avrà in aggiunta materiali come piume e borchie metalliche!» Bag in a box è il tema della nuova collezione e nasce sotto il nome dei tre modelli 10.4, 10.5 e 10.6: le tre date di partenza che hanno innescato il processo creativo della collezione. Il modello 10.4 nella funzionalità di borsa a tracolla con catena, dalla forma rettangolare e una cascata di frange, la 10.5 un’evoluzione della prima che oltre alla soluzione della catena presenta due manici in ecopelle e la 10.6 con una nuova forma più tondeggiante e armonica impreziosita da piume. La collezione vanta 22 varianti identificate dai nomi degli aeroporti. Oggi Laurafed si trova in 35 store sparsi in Italia e non solo, e chi volesse, è possibile acquistare questi gioiellini nell’e-commerce del sito ufficiale www. laurafed.com. E la comunicazione? «Ci promuoviamo attraverso il nostro sito –dice Luca- e i canali social quali Facebook e Instagram. A proposito di Instagram abbiamo appena lanciato un contest “Summer you, summer wood”, vi invito a partecipare, il vincitore si aggiudicherà una nostra clutch. E inoltre partecipiamo a diverse fiere di settore quali:Pitti a Firenze, White a Milano e Premium a Berlino».
Una modella con una clutch Laurafed
I due ragazzi sono appena rientrati da Casa Abruzzo all’Expò dove hanno presentato le loro creazioni. Durante l’evento “IL CIBO è MODA - Food Scrapes Ecology for Denim & Co” Laurafed ha lanciato la sua Denim Limited Edition: il modello iconico dell’azienda vestito di un denim ecologico trattato con lavorazioni manuali. Posizionamento nel mercato? «Siamo posizionati su una fascia medio-alta di mercato -spiega Luca- la clutch ha uno costo che si adatta ad un’età che va da 30 ai 50 anni. I mercati a cui puntiamo solo gli Usa, Russia, Asia e Corea in particolare». «Ricerca e sviluppo sono alla base del nostro lavoro –continua Luca. Questo è un vero prodotto made in Italy frutto di tanta ricerca, interamente prodotto qui in Val Vibrata dove la pelletteria e i mobili sono due grandi comparti che ci contraddistinguono da sempre. Crediamo molto in questo progetto ma c’è ancora tanto cammino da fare». «Il nostro sogno -concludono i due ragazzi- è far diventare questo brand un’azienda che produca altri oggetti di design sempre in chiave fashion, rigorosamente made in Italy dove l’utilizzo di materiali sostenibili e naturali non compromettano l’eleganza e l’originalità del prodotto finale». Laurafed, ne siamo convinti, è uno di quei brand da tenere d’occhio con la consapevolezza di vederlo presto sugli scaffali delle boutique più esclusive del mondo! In bocca al lupo ragazzi!
Le bellissime clutch Laurafed
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La clutch JFK in dettaglio
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» di Marcella Pace - foto concesse da Green Bike Messenger
Il team di Green Bike Messenger. Da sinistra: Marco Capitanio, Daniele Petrocco, Gianluca Perfetti, Francesco Colagreco e Jacopo La Rovere
Green Bike Messenger, corrieri ecosostenibili Tra Chieti e Pescara, un gruppo di giovani imprenditori consegna posta, pacchi e prodotti in bicicletta
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a passione per la bici. Un’attenzione all’ecosostenibilità. Una formazione nel campo dell’economia ambientale. Infine un grande spirito di osservazione. Sono questi i quattro principali ingredienti messi insieme da Jacopo La Rovere, che grazie al coinvolgimento di altri tre giovani chietini ha dato vita ad un’idea imprenditoriale vincente. Insieme ai titolari Gianluca Perfetti e Daniele Petrocco, e al responsabile comunicazione Francesco Colagreco, Jacopo ha ideato Green Bike Messenger, il progetto di mobilità sostenibile che si occupa di ritiro e consegna in bicicletta di posta e pacchi a domicilio. Partita da Jacopo, l’idea viene subito colta da Daniele, imprenditore nel ramo trasporti con la sua azienda di famiglia e da Gianluca, ingegnere. A loro ben presto si affianca Francesco. Questi giovanissimi imprenditori in pochissimo tempo riescono a costruire una struttura con due corrieri fissi a Pescara, uno a Chieti scalo, più una serie di corrieri a chiamata nei periodi
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più intensi. «Il concetto della consegna ad impatto ambientale 0 nel più totale rispetto della sostenibilità è realtà in tutte le grandi città italiane ed europee – spiega Francesco -. Proprio per questo abbiamo deciso di partire subito con l’area metropolitana, coprendo, quindi, il territorio di Chieti e Pescara. Siamo operativi da circa un anno. Lavoriamo moltissimo con i privati, portando a domicilio lettere, plichi, raccomandate. Tra i nostri clienti ci sono tanti amministratori di condominio e agenzie di assicurazioni». In nemmeno un anno di vita, questi corrieri in bicicletta, non ancora o poco più che trentenni, hanno già all’attivo collaborazioni con la Grande Distribuzione e alcune Pubbliche Amministrazioni. «Oltre alla posta – racconta Francesco – offriamo servizi utili come il trasporto di farmaci e parafarmaci ma anche della spesa. Abbiamo, infatti, avviato alcune collaborazioni con una catena della grande distribuzione a
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Pescara e a breve dizioni di difficolIl concetto della consegna ad ne concluderemo tà. Ci piacerebbe impatto ambientale 0 nel più totale una seconda anche poter attivare delle rispetto della sostenibilità è realtà per l’area di Chieti. collaborazioni La consegna in bianche con altri in tutte le grandi città italiane ed cicletta ci consente Comuni». Intanto europee. Proprio per questo abbiamo di abbattere tempi i bike messenger e costi delle tradiabruzzesi sono deciso di partire subito con l’area zionali consegne e arrivati con le loro metropolitana di Chieti – Pescara soprattutto arrivare bici sino all’Expo in qualsiasi zona. di Milano. «Stiamo Anche quelle a traffico limitato». Se le tradizionali lavorando – spiega Francesco – con Casa Abruzzo, la società legate al mondo dei trasporti e delle consegne vetrina regionale all’Expo. Stiamo promuovendo gli fanno quotidianamente i conti con benzina, assicuraeventi organizzati dall’Abruzzo consegnando brochuzioni e manutenzioni dei mezzi che incidono sul costo re e materiali informativi a Milano all’interno della finale del servizio, i bike messenger, che nella regione fiera. Ovviamente in bicicletta». verde d’Europa non potevano che essere green, I Green Bike Messenger fanno breccia, soprattutto in con i loro mezzi leggeri diventano sostenibili anche tutte quelle realtà dove l’economia ambientale diventa economicamente. Le loro consegne possono arrivare primaria. «Stiamo lavorando anche con molti giovani infatti a costare anche il 50% in meno dei tradizionali imprenditori del settore agricolo della nostra regione, corrieri. consegnando i loro prodotti ai consumatori. In questo «Quello che facciamo è una vera e propria staffetmodo l’intera filiera diventa ad impatto 0 e sostenibita tra corrieri, coprendo così il territorio in una T le». ideale – dice Francesco – che va da Manoppello scalo, Pedalata dopo pedalata questi moderni corrieri si passando per Chieti, sino ad arrivare sulla costa tra stanno ampliando e pensano in grande. «Ci siamo doPescara, Francavilla e Montesilvano. In questa fase tati di una cargo bike – racconta – che può trasportastiamo lavorando per avviare delle collaborazioni re materiali fino ad un peso di 2 quintali. Lavoriamo con le Pubbliche Amministrazioni. Con il Comune di in qualsiasi condizione meteorologica. All’occorrenza Francavilla, ad esempio, abbiamo attivato una confacciamo consegne ultra rapide, entro 90 minuti. Ad venzione nell’ambito di “Home Care Premium”, un oggi riusciamo a coprire solo Chieti e Pescara, ma progetto dal risvolto sociale. Ci occupiamo, infatti, di l’idea è quella di estenderci in tutto l’Abruzzo. Il prinportare a domicilio pranzi ad alcune famiglie in concipio della staffetta può farci arrivare ovunque»
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I Green Bike Messenger all’Expo
Il capocorriere Jacopo, in uno dei supermercati della Gdo convenzionati
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focus » » di Paolo Di Sabatino
L’intasamento del manto, ultima fase di lavorazione sul terrendo di gioco dello stadio Acquasanta
Il Green Park di Riccione con gli arredi urbani dell’azienda Delfino Sport di Mosciano Sant’Angelo
Riccione GreenPark: un delfino abruzzese in Romagna per realizzare un parco tematico La Delfino Sport azienda di Mosciano S. Angelo “firma” con il suo verde arredi urbani ed impianti sportivi in tutta Italia
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na grande trasformazione urbana in tre settimane. Da centro cittadino a parco all’aperto, accade a Riccione, cuore pulsante della vita romagnola, dove le centralissime vie Ceccarini e via Dante sono state “vestite” con un immenso tappeto verde di 30.000 metri quadri. Una realizzazione in tempi di record, frutto della professionalità e dell’impegno di un delfino tutto abruzzese. I lavori, infatti, sono stati realizzata dall’azienda Delfino Sport di Mosciano S.Angelo che ha così realizzato il manto sintetico del GreenPark di Riccione, uno spazio all’insegna del divertimento, della vita all’aria aperta, della sostenibilità ambientale. Un contesto che è stato anche contenitore di tantissime iniziative, dai laboratori didattici e pedagogici, passando per la foresta magica (un percorso attrezzato pieno di sorprese) e spettacoli sempre diversi con tematiche legate all’ambiente ed alla biodiversità. Per il relax sono state posizionate diverse chaise longue, anche queste rivestite di erba sintetica, su tutte, in bella mostra, il logo della Delfino Sport «E’ per noi un vero orgoglio aver lavorato ad un parco tematico così innovativo – così Francesco Cordone, amministratore dell’azienda – e c’è tanto Abruzzo in questo lavoro, abbiamo impiegato 10 persone, professionalità provenienti tutte dalla nostra regione, un grande impegno che ha visto la posa in opera dell’erba sintetica. Un intervento molto ampio in centro città che ha interessato Viale Ceccarini, Via San Martino, Via Dante,
Piazza Matteotti e tre gallerie per lo shopping. Ci siamo spinti ben oltre quanto previsto in fase di startup, si immaginava una superficie di 12/13.000 mq al massimo ed invece siamo arrivati ai 30.000 mq. Un allestimento davvero spettacolare che è stato mantenuto fino a metà giugno. Ringrazio chi ha creduto ed investito sulla nostra esperienza di più di 25 anni nel settore; nello specifico il gruppo A.O. di Ambra Orfei e Gabriele Piemonti, il Comune di Riccione ed il Consorzio dei Commercianti di Viale Ceccarini e Via Dante». Il core business dell’azienda teramana è l’impiantistica sportiva. In queste settimane la Delfino Sport, è impegnata nel rifacimento, per conto della Sofisport, del manto allo Stadio Luigi Ferraris di Genova. Inoltre ha da poco consegnato quello che può essere considerato un vero “fiore all’occhiello per l’Abruzzo: il terreno di gioco del nuovo stadio Acquasanta di L’Aquila. L’impianto è stato dotato di un tappeto artificiale di ultima generazione, un manto che, in uno stadio senza barriere, sarà a pochi passi dagli spettatori. Il campo è stato realizzato con un innovativo sistema erba artificiale + intaso prestazionale GEO PLUS (100% di origine vegetale), sintesi di affidabilità, sicurezza ed eco-sostenibilità. Un terreno di gioco artificiale dalle straordinarie caratteristiche tecniche, che, come la maggior parte dei tipi di manto in erba tradizionale, garantisce un’alta capacità di assorbimento dello stress causato dall’utilizzo in azioni da gioco
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focus » di Maria Orlandi - foto di Stefano D’Alessandro
Il presidente Franco Damiani e il prof. Marco Galdenzi
Università di Teramo e ATSC: primi esami in Tecniche di vendita Le lezioni si concentrano sull’analisi delle più importanti tecniche di vendita elaborate nel corso degli anni
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el mese di giugno si sono svolti i primi esami in Tecniche di vendita, insegnamento del corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo. Tecniche di vendita è proposto in esclusiva, in Italia, dall’Ateneo teramano che, due anni fa, insieme ad ATSC (Agenti Teramo Senza Confini) ha pensato il corso di laurea in Scienze della Comunicazione e intermediazione commerciale. Docente dell’insegnamento è Marco Galdenzi, storico professore della Facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo; seguendo un approccio fortemente critico, le lezioni si concentrano sull’analisi delle più importanti tecniche di vendita elaborate nel corso degli anni, per consentire agli studenti di acquisire le metodologie più efficaci per operare all’interno di contesti socio-economici mutevoli e spesso imprevedibili. Attraverso lo studio di questa materia, coloro che intendano avvicinarsi alla professione possono acquisire le competenze e le abilità necessarie ad interpretare i rapidi mutamenti del mercato e ad interloquire con una clientela sempre più attenta, competente e disincantata. Per gli agenti già avviati il corso rappresenta, invece, un’occasione per qualifica-
re il proprio bagaglio di esperienze e conoscenze. All’inizio del primo anno, erano 54 gli agenti di commercio, provenienti da tutta Italia, iscritti al corso di laurea in Scienze della Comunicazione con indirizzo in intermediazione commerciale; un numero triplicato già al secondo anno accademico, mentre sono già oltre 50 gli agenti interessati ad iscriversi per il 2015/2016. «Insieme all’Università - spiega Franco Damiani, presidente ATSC – abbiamo elaborato una piattaforma formativa, senza obbligo di frequenza, che offra ai futuri agenti di commercio un patrimonio di competenze pratiche e teoriche indispensabili per poter valutare le metodologie e le tecniche di vendita secondo prospettive diverse, così da poterne comprendere le logiche più sofisticate e agire di conseguenza. L’istituzione di questo percorso dimostra come l’attività dell’agente di commercio sia ormai da considerare una vera e propria professione e, in quanto tale, da una parte richiede un’attenta e continua formazione, dall’altra fornisce preziose opportunità per raggiungere un elevato grado di soddisfazione e realizzazione personali». Per informazioni e iscrizioni anno accademico 2015/2016 Franco Damiani T. 335.349190
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Una fase dell’esame in Tecniche di Vendita
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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Cafè Les Paillotes
Lo chef casertano Matteo Iannaccone
Matteo Iannaccone: «Nella nostra cucina creatività e tradizione» A tu per tu con lo chef resident del Cafè Les Paillotes. Il ristorante del Cav. De Cecco, una stella Michelin dal 2009, punta in alto e si avvia ad una stagione ricca di appuntamenti con la consulenza del maestro Heinz Beck
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i è formato da grandi maestri, il francese Alain Ducasse e il tedesco adottato in Italia Heinz Beck, passando per l’italiano Perbellini. Parliamo di Matteo Iannaccone, attuale chef del ristorante Cafè Les Paillotes di Pescara. Classe 1980, nato a Caserta, il giovanissimo chef ha preso il posto di Davide Pezzuto nelle cucine del ristorante in riva al mare tra i più belli della riviera adriatica. Ma andiamo per ordine; dopo il diploma all’Istituto Alberghiero di Piedimonte Matese, Matteo inizia a fare le sue prime esperienze in cucina tra Caserta e l’estero. Dopo una parentesi in Portogallo approda prima a l’Hotel Savoy di Firenze e poi a l’Hotel
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Plaza Athenée a Parigi, a Casa Ducasse per intenderci. «Prima di lavorare alla partita dei primi –racconta lo chef- ho iniziato dalla pulizia delle pentole. Qui ho imparato la disciplina e il rigore per questo mestiere». Poi altra tappa a Isola Rizza, il ristorante di Giancarlo Perbellini, 2 stelle Michelin, un altro maestro fondamentale per la sua formazione di cuoco. Dopo quasi due anni Matteo approda a Roma, a La Pergola, qui ha la possibilità di lavorare con lo chef 3 stelle Michelin Heinz Beck. Lo chef tedesco, già supervisore del Cafè Les Paillotes, nel 2005 lo porta a Pescara affiancandolo all’amico e chef di allora Antonio Strammiello. Dopo quattro anni di intenso
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Polpo con patata viola, peperoni e aceto balsamico alla griglia con spugna di prezzemolo
Spaghetto aglio olio e peperoncino con julienne di seppia e bottarga
lavoro, il ristorante raggiunge il traguardo della stella il polpo, un pesce tipico della mia regione. Tra gli Michelin. ultimi piatti creati che ci ha resi molto soddisfatti c’è Ma l’amore per la sua terra e per i suoi meravigliosi “Scampo, lichi e barbabietole”. La mia è una squaprodotti è troppo forte, così Matteo ritorna in Campadra molto in gamba di cui mi fido molto, siamo 7 in nia e dopo una parentesi in un ristorante a Sorrento, cucina e 5 in sala». rientra a Caserta per avviare un’attività tutta sua. «Ho «Il rapporto con il maestro Heinz –prosegue- è di aperto Le Chef –spiega il giovane chef- nel periodo di grande stima e confronto. Lui insieme a Ducasse e piena crisi economica. E’ stata un’avventura imPerbellini è stato tra i miei più grandi maestri. Con lui prenditoriale tutt’altro che semplice, ma è stata una ci confrontiamo per i nuovi menù e per tutte le novità bellissima esperienza che mi ha fatto crescere molto a che intendiamo apportare. Beck qui propone la sua livello professionale e umano». filosofia di ristorazione lasciando però molto spazio Un anno fa si ripresenta l’occasione di tornare al Cafè alla creatività degli chef che si sono alternati». Les Paillotes come chef resident e così Matteo rientra Piatto preferito? «Il mio piatto preferito è pasta e paa Pescara. Nel frattempo si è sposato e oggi è padre di tate, semplice e completo, con la pasta rigorosamente due bimbi di 5 e 1 anno ai quali è legatissimo. mista –sorride lo chef-». E a proposito di pasta… Il ristorante Café Les Paillotes (“les paillotes” sono le «Ovviamente qui siamo in casa De Cecco, e sui primi palme tipiche delle isole Mauritius), non è l’unico. La sono molto esigente. Non sono permessi errori! Il struttura ospita il ristorante pizzeria Il Granchio Ropresidente De Cecco -continua Matteo- tiene molto yal che offre anche sushi e asian food. E poi, l’esclual Cafè Les Paillotes, in questi anni ha investito sia sivo Lido delle Sirene, e il Robinson Crusoe beach sulla location che sulle risorse umane. Lui ama molto bar&grill. A dirigere la struttura del Cavalier Filippo i piatti tradizionali, ma ha voluto un’offerta molto Antonio De Cecco, patron dello storico Pastificio, da amplia per i suoi clienti, in carta si possono trovare soli tre mesi è Gabriel Ignacio Griffa. sia piatti legati alla tradizione che creazioni dove la La cucina del Café Les Paillotes affonda solide radici sperimentazione e la ricerca la fanno da padrona». nel territorio abruzzese e coniuga tecniche di alta «Sto molto bene a Pescara, amo il mio lavoro e amo scuola a metodi di cottura tradizionali. Il pesce locale il mare e questo è un posto dal fascino unico dove viene trattato in maniera raffinata dalle mani sapienti lavorare. Il nostro è un mestiere faticoso, -ci dice- hai di Iannaccone, che pochissimo tempo libesperimenta accostamenro. Io credo molto nel ti audaci, e originali. La valore della famiglia, e sua cucina è orientacerco di stare con loro ta verso i sapori più il più possibile». Progetti genuini della tradizione futuri? «Non appena ho mediterranea, attenta un po’ di tempo libero, alla stagionalità dei pro-conclude Iannaccodotti e alla loro qualità. ne- vorrei andare in «Qui ci cimentiamo Spagna, mi piace molto molto con il pesce di la loro cucina, è sempre mare -spiega Iannaccoimportante confrontarIl Cav. Filippo Antonio De Cecco con gli chef Beck e Iannaccone ne- io uso molto anche si»
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» di Denia Di Giacomo - foto concesse dall’azienda agricola Le Dame della Rocca
le tre socie de Le Dame della Rocca, il fattore Pierpaolo Ciarrocchi, i bambini e i cavalli
L’agricoltura è donna
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Le Dame della Rocca, un’azienda agricola biologica di Teramo gestita da tre donne innamorate della natura… Raccontiamole
uando un’impresa è gestita con l’amore e la passione di una donna la differenza si percepisce, ma quando a gestirla ci sono tre donne allora si assiste a qualcosa di davvero importante e i sogni si trasformano in progetti concreti. Parlo dell’azienda agricola biologica Le Dame della Rocca di Teramo, una vera oasi naturale dove la produzione convive appieno con il rispetto e l’amore per la natura, grazie alla sensibilità delle sue tre donne al potere: Eugenia Maria Mancini,amministratrice e
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giovanissima imprenditrice agricola di 23 anni e le socie Catia Durante e Vanessa Maria Mancini, rispettivamente madre e sorella dell’amministratrice. Il loro olio extra vergine di oliva “Opera”, la loro selezione, è risultata bottiglia vincitrice nel 2015 del Premio Innovazione Qualità Abruzzo, ma tra le loro specialità c’è anche un’ottima selezione di miele di acacia, di millefiori e di castagno, oltre ad una vasta scelta di freschissimi ortaggi biologici. Abbiamo intervistato questo bucolico trio per conoscerlo meglio.
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a tu per tu con Le Dame della Rocca Come nasce la vostra azienda?
«La società le Dame della Rocca
nasce dalla condivisione di passioni comuni alle tre donne della famiglia: l’amore per la terra, gli animali, i prodotti genuini, il nostro Abruzzo e il rispetto per l’ambiente. I casi della vita ci hanno guidato nella scelta di un luogo tranquillo dove vivere con i nostri amici animali, coltivare prodotti genuini per noi e per i nostri figli, e “rifugiarci” per fuggire dallo stress della vita quotidiana. È così che, dopo lunghe ricerche, abbiamo trovato la Rocca, il podere che ha dato origine e nome alla società agricola: un appezzamento di terreno molto vicino a Teramo da sempre chiamato “ la Rocca” per la posizione predominante sul paesaggio circostante, un’oasi naturale di rara bellezza». Qual è la vostra visione dell’agricoltura oggi in Abruzzo e in Italia in generale? «Non ci sembra scontato ripetere che l’agricoltura abruzzese debba puntare alla qualità e alla tipicità dei prodotti e delle lavorazioni. Riteniamo che ci sia molto bisogno di collaborazione e unione tra le aziende perché solo consorziandosi e facendo “rete” si possono superare le difficoltà e soddisfare le richieste del mercato locale e globale. Purtroppo nella nostra regione e, in particolare nei nostri settori di produzione, la consapevolezza che “ l’unione fa la forza” tarda ad arrivare. Serve, inoltre, una mentalità moderna che guarda all’ innovazione tecnologica e utilizza i nuovi mezzi di comunicazione. La nostra esperienza ci porta ad evidenziare che c’ è da parte delle istituzioni poca attenzione alle
piccole e piccolissime realtà imprenditoriali che spesso vengono escluse dai finanziamenti. Perché? È una domanda che ci siamo poste molte volte, forse perché si crede che solo i soliti possano fare impresa o forse perché si è convinti che i piccoli imprenditori non possano essere una risorsa del territorio! Per questo abbiamo capito che non si può fare affidamento sull’aiuto delle istituzioni e consideriamo la partecipazione ad un bando di finanziamento come l’acquisto di un biglietto della lotteria».
nelle giusta direzione sia pur tra mille difficoltà».
Come vedete il futuro della vostra azienda? «Abbiamo fiducia nel futuro, sta crescendo la richiesta di prodotti biologici, tipici e di alta qualità. La rivoluzione Green ha fatto crescere nel consumatore l’attenzione alla sostenibilità aziendale, alle produzioni che rispettano l’ambiente e gli animali. C’ è ormai la consapevolezza che mangiare prodotti salutari tenga lontane le malattie e accresca lo stato di benessere. Tutto questo ci rende coscienti che stiamo andando
Cosa apportano le donne al mondo agricolo? «Pragmatismo e precisione, serietà e creatività. Le cure amorevoli che la donna usa in modo innato nei confronti della prole vengono trasferite, naturalmente, verso tutto quello che la donna produce. Questo discorso è particolarmente vero se si tratta di alimenti destinati anche ai propri figli».
Cosa occorre ad un’azienda agricola come la vostra per poter conquistare il mercato oggi? «Altissima qualità del prodotto ma altrettanta comunicazione del brand e della filosofia aziendale. È necessario che le persone si innamorino del prodotto e dell’azienda. Bisogna essere molto visibili e “seducenti” ma anche saper soddisfare le aspettative del consumatore».
Come portante avanti la filosofia del biologico? «Il nostro podere gode di un salutare isolamento territoriale non avendo influenze negative da parte di terreni confinanti. Non utilizziamo diserbanti e concimi chimici ma impieghiamo i nostri animali di fattoria per brucare le erbe infestanti e concimare naturalmente gli ulivi. Seguiamo scrupolosamente il disciplinare dell’agricoltura biologica evitando l’uso di prodotti chimici, applicando la rotazione colturale, la consociazione tra piante e impiegando, quando possibile, semi antichi, naturalmente più resistenti ai parassiti e alle malattie»
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Eugenia e Vanessa Maria Mancini, amministratrice e socia de Le Dame della Rocca
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» a cura della redazione - foto concesse da Forumed
Il punto accoglienza del Forumed
Ottimi riscontri per la 4ª edizione di Forumed, il “Forum Biennale del Mediterraneo” Organizzato dal 10 al 12 giugno scorsi in due diverse sedi, Pescara e Avezzano, l’appuntamento dedicato all’internazionalizzazione delle imprese abruzzesi si è confermato anche nell’edizione 2015 come evento di riferimento a livello regionale
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ltre 350 persone hanno partecipato alle tre giornate di lavori, sono state registrate più di 150 imprese territoriali e sono stati gestiti circa 200 incontri bilaterali di sviluppo commerciale. Con questi risultati estremamente positivi si chiude l’edizione 2015 di Forumed, il Forum biennale del Mediterraneo tenutosi il 10 e 11 giugno a Pescara e il 12 giugno ad Avezzano. Si conferma ancora una volta evento di riferimento in Abruzzo per le aziende che vogliono proiettarsi verso i mercati internazionali.
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Le tre giornate della manifestazione, giunta alla quarta edizione, hanno coinvolto imprenditori, operatori economici, rappresentanti di istituzioni, camere di commercio, agenzie di sviluppo, associazioni di categoria e università, mostrando quest’anno anche interessanti novità, tra cui diverse iniziative a carattere promozionale collegate alla presenza regionale a Expo 2015. Numerose le controparti internazionali presenti: oltre alle ormai consuete partecipazioni di referenti per l’area balcanica (Bosnia-Erzegovina,
Croazia, Montenegro, Slovenia) e l’Europa orientale (Russia e Romania in particolare), Forumed 2015 ha promosso gli interventi di specifici interlocutori in grado di allargare i consueti orizzonti verso le opportunità offerte dall’Africa (Algeria, Marocco, Tunisia e altre aree del continente), dal Medio Oriente (Emirati Arabi) e dall’Estremo Oriente (Corea del Sud). Teatro iniziale dei primi due giorni è stato il Centro Espositivo Marina di Pescara. Dopo un breve video introduttivo, che ha descritto sintetica-
seminari & convegni
Un momento del B2B di Forumed
mente la storia di Forumed a partire dal 2009, i lavori sono stati avviati con i “Focus Paese”: una presentazione delle diverse realtà territoriali estere intervenute a questa edizione. Una trentina tra delegati e operatori, rappresentativi di oltre 15 nazioni, hanno illustrato le opportunità presenti nei rispettivi mercati di riferimento e hanno preso parte ai meeting B2B e agli incontri bilaterali con le imprese e le organizzazioni territoriali registrate. Il programma dei lavori ha offerto inoltre una serie di workshop di approfondimento, articolati per settori strategici (agroalimentare, innovazione e turismo gli argomenti centrali della prima giornata), con l’intervento di importanti esperti e professionisti delle diverse aree tematiche e le testimonianze fornite da casi di successo ed esperienze di eccellenza a livello locale. Un momento del primo giorno è stato dedicato alla presentazione del progetto “Adriafootouring” (IPA-Adriatic CBC 2007/2013), di cui la Provincia di Pescara è capofila, che coinvolge 11 partners provenienti da Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Slovenia. Sul tema sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, ed
il presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci. La seconda giornata di Forumed 2015 – oltre a vedere la prosecuzione delle relazioni d’affari tra imprese territoriali e buyer internazionali, volte alla costruzione di partnership ed opportunità – ha offerto diversi workshop mirati ad ambiti settoriali di specifico interesse: “Strumenti finanziari innovativi”; “Edilizia, arredamento e design”; “Fashion & Oriente”. Quest’ultimo appuntamento, in particolare, è stato organizzato in collaborazione con Abruzzo4Export (progetto promosso dalla Regione Abruzzo) ed ha visto l’intervento dell’assessore regionale alle politiche sociali Marinella Sclocco. La giornata conclusiva nella città di Avezzano, organizzata presso la sede di Sviluppo Italia Abruzzo, è stata occasione per affrontare argomenti di stretta attualità con vari momenti di discussione, tra cui il convegno “Mediterraneo, mare di migrazione: opportunità e rischi” e la presentazione del primo Rapporto Immigrazione 2015 della Provincia dell’Aquila, uno studio di circa 200 pagine sulla situazione migratoria nel territorio provinciale. All’evento è intervenuto, tra gli altri, il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di
Una delle tavole rotonde
Pangrazio. Realizzata in collaborazione con l’agenzia territoriale per lo sviluppo locale “G.A.L. Terre Aquilane”, la chiusura ad Avezzano ha voluto dare risalto alle risorse tipiche della Conca del Fucino, muovendosi in piena sintonia con il tema conduttore di Expo 2015: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Forumed 2015 è stato progettato e organizzato da Abruzzo Italy – Polo per l’Internazionalizzazione delle imprese abruzzesi – con la collaborazione di Abruzzo4Med (associazione volta alla promozione dello sviluppo imprenditoriale) e realizzato con il patrocinio del Parlamento Europeo, della Regione Abruzzo e di Abruzzo Expo. Il Forum biennale del Mediterraneo, avviato nel 2009, rimane fedele allo spirito che lo ha contraddistinto sin dai suoi esordi: proiettare il sistema produttivo regionale verso l’area euro-mediterranea (un mercato di oltre 600 milioni di abitanti). Con l’edizione appena terminata, Forumed si è aperto ancora di più al mondo, integrando nuove realtà e consentendo alle imprese abruzzesi di coltivare ulteriori opportunità d’affari. Per restare aggiornati sulle prossime edizioni del Forumed consultate il sito web www.forumed.eu•
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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215
Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853
Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748
Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456
Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273
Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825
Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818
Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200
Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824
Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374
seminari & convegni » a cura della redazione - foto concesse da Abruzzo4Export
La platea e i relatori del workshop “Fashion&Oriente”
Abruzzo4Export, un’agenda fitta di impegni Continuano gli appuntamenti del progetto per l’internazionalizzazione del made in Abruzzo
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bruzzo4Export fa tappa all’Expo di Milano per parlare di export e delle nuove strategie per l’internazionalizzazione del made in Abruzzo. Due gli appuntamenti: il più recente dal titolo Le opportunità export per il mercato agroalimentare si è tenuto all’Italian Makers Village. Al workshop, promosso in collaborazione con Confartigianato Abruzzo e Confartigianato Imprese Chieti, hanno partecipato, tra gli altri, il vice pres. vicario Confartigianato Abruzzo Lorenzo Angelone, Claudia Cattani (Studio STS Deloitte) che ha tracciato un focus sul mercato statunitense e le opportunità per le imprese dell’agroalimentare made in Italy. Di Poli di Innovazione e business incubator ha parlato invece l’avv. Marco Grilli (vice pres. vicario Abruzzo-Italy), seguito dagli interventi di Alberto Liotta (Deloitte Consulting) sull’Halal Food, e dei docenti Edmondo Tudini (Università Bocconi Milano) ed Enrico Perticone (Università D’Annunzio Chieti-Pescara) che hanno illustrato rispettivamente le operazioni cross border nell’ambito dell’internazionalizzazione e le tecniche doganali e l’utilizzo degli incoterms 2010.
A Casa Abruzzo, nel quartiere Brera, il secondo appuntamento, la tavola rotonda Impresa Abruzzo. Internazionalizzare si può. Obiettivo: confrontarsi su prospettive e politiche per migliorare le performance delle esportazioni delle eccellenze abruzzesi sui mercati esteri. L’assessore regionale al Lavoro Marinella Sclocco ha aperto i lavori sottolineando l’importanza della formazione e illustrando le iniziative di Abruzzo4Export, il progetto multiasse finanziato dalla Regione per potenziare le competenze professionali e manageriali delle imprese abruzzesi nel campo dell’internazionalizzazione. Hanno preso parte anche Marcello Romano (Deloitte Consulting Capofila Abruzzo4Export), l’esperto di internazionalizzazione Alessandro Addari, Giovanni Marcantonio, Camera Commercio Chieti e Maria Bisceglia, Camera Commercio Milano. Da Milano a Pescara, Abruzzo4Export è stato tra i protagonisti del “Forumed 2015”, il 4° Forum del Mediterraneo promosso dal Polo per l’internazionalizzazione Abruzzo-Italy. Il Centro Espositivo Marina ha infatti ospitato il workshop Fashion & Oriente dedicato al settore
moda con un focus sui mercati emergenti dell’Estremo Oriente Asiatico. Ospite d’eccezione Attilio Massimo Iannucci, già Ambasciatore d’Italia in Cina. All’incontro è intervenuta l’assessore Marinella Sclocco, tra i relatori Marcello Romano, Roberto Martorana (Segretario Generale Camera Commercio Italo-Coreana), Mario Sesar (imprenditore Bosnia Erzegovina) e Francesco Palandrani (pres. Distretto Pellettiero Abruzzo). Il workshop, moderato dal giornalista di settore Andrea Guolo (Milano Finanza Fashion, Vogue Italia, Pambianco Magazine), si è chiuso con la testimonianza dell’imprenditore abruzzese Luciano Sciarretta di Fastfashion•
Attilio Massimo Iannucci, già Ambasciatore d’Italia in Cina e l’Assessore regionale Marinella Sclocco al Workshop “Fashion&Oriente”
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seminari & convegni » a cura della redazione
L’assessore Mario Mazzocca durante il suo intervento
Rocco Micucci presidente di FIRA
La FIRA presenta SkP
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Si tratta di una piattaforma realizzata per armonizzare le procedure europee in materia di Vas, la Valutazione Ambientale Strategica
er la prima volta Fira (la Finanziaria regionale abruzzese) si cimenta in un campo non propriamente finanziario, e dà vita a SkP, una piattaforma realizzata per armonizzare le procedure europee in materia di Vas, la Valutazione Ambientale Strategica, preliminare a piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente. Presentata agli architetti e agli ingegneri degli Ordini provinciali di Pescara negli spazi dell’Aurum, la piattaforma rientra tra le attività previste nell’ambito del programma Ipa Adriatico CBC 2007-2013 e, più specificamente, del progetto SPEEDY (Shared Project for Environmental Evaluation with Dynamic Governance) che ha l’obiettivo appunto di favorire la cooperazione transnazionale per sviluppare e per applicare un efficace ed efficiente processo di valutazione ambientale strategica nello spazio adriatico, giungendo ad individuare una metodologia condivisa. Capofila dell’iniziativa è la Regione Abruzzo, affiancata da Marche e Mo-
lise, Università degli Studi G. d’Annunzio, Comune di Rakovica (Serbia), Agenzia regionale per lo Sviluppo di Dubrovnik (Croazia), Centro ricerca e sviluppo e Agenzia nazionale per la pianificazione territoriale (Albania) e Regione delle Isole Ionie (Grecia), in collaborazione con Ministero italiano dell’Ambiente e dal Ministero Ambiente e Pianificazione territoriale della Repubblica della Serbia. «La disomogenea adozione della Vas rappresenta un notevole problema, perchè impedisce la corretta interpretazione di questo fondamentale strumento» ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Mario Mazzocca «come Regione Abruzzo abbiamo preso in mano questo progetto e abbiamo cercato di finalizzarlo a quelle che sono le esigenze della nostra comunità e anche di attualizzarle per portare dei miglioramenti concreti». La piattaforma è patrimonio creativo della nostra regione» ha aggiunto il presidente di Fira, Rocco Micucci «uno strumento innovativo, frutto di un lungo lavoro, che ha l’ambizione
di riunire le normative delle regionali italiane e di altri Paesi che si affacciano sull’adriatico, rappresentando una banca dati straordinaria dove tutti i professionisti tecnici potranno accedere, ma soprattutto si propone come uno strumento dinamico in cui ci si potrà confrontare, formarsi e informarsi in modo da essere sempre aggiornati su un tema così importante come quello della Vas, la cui applicazione incide sulla qualità dei nostri territori». «Questo progetto, grazie alla sua originalità, all’importanza della tematica per lo sviluppo sostenibile dell’area adriatica, e al suo elemento di condivisione di contenuti tecnicoscientifici ha portato al raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati» ha sottolineato l’avvocato Paola Di Salvatore, responsabile dell’Autorità di gestione IPA Adriatic0 2007-2013 «e rappresenta una capitalizzazione per la programmazione 2014-2020 anche in connessione con le attività legate alla cooperazione AdriaticoJonica»•
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» di Laura Tinari - foto di Fabio Iuliano
Salvatore Santangelo dell’Associazione L’Aquila che Rinasce e Riccardo Cicerone di StrangeOffice, coworking che ha ospitato l’iniziativa
L’Aquila, primi passi verso il DAPA L’Aquila, spazio, sicurezza, università queste le parole chiave del sesto Startup Meetup dedicato questa volta al tema dell’industria aerospaziale e del trasferimento tecnologico
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erché L’Aquila può essere una buona sede per un Distretto dell’industria aerospaziale? A rispondere docenti universitari dell’Ateneo aquilano e di Roma ‘Sapienza’, imprenditori che operano nel settore, esponenti delle istituzioni regionali. Il primo a porsi in forma diretta questa domanda, dandosi una convincente risposta è stato Guido Arista della Elital Srl, azienda aquilana d’eccellenza che opera nel settore della sicurezza, della difesa e
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della logistica avanzata, «Un tessuto produttivo di altissimo livello, il capitale umano, il polo universitario, la posizione geografica e la presenza di un aeroporto, che se non riuscirà a ‘decollare’ come scalo passeggeri, avrà comunque tutte le caratteristiche per sostenere gli sforzi di un distretto industriale all’avanguardia». D’accordo con lui Valentina Mariani, esperta di Politiche di sviluppo e di Diritto dello Spazio dell’Università Sapienza, che ben vede nella provin-
cia dell’Aquila tutte le caratteristiche per ospitare il VII distretto aerospaziale del nostro Paese. L’incontro, dal sottotitolo “Kickoff meeting per la creazione di una cabina di regia per la realizzazione di un Distretto dell’Industria aerospaziale nella provincia dell’Aquila” ha voluto far emergere tutte le potenzialità economiche (dirette e indirette) legate alla presenza proprio in questa provincia di importanti realtà afferenti a questo settore, quali Thales, Selex,
seminari & convegni
Telespazio, che continuano a rendere L’Aquila un polo d’eccellenza nell’ambito aerospaziale e che hanno deciso di mantenere i propri insediamenti produttivi sul territorio nonostante il sisma del 2009 abbia distrutto i loro stabilimenti. Grandi imprese che nel corso del tempo hanno saputo creare un indotto capace di rendere questa industria una ricchezza per L’Aquila in termini di know how, occupazione e generando una rete di rapporti e collaborazioni. Alberto Manelli, dell’Università Politecnica delle Marche, ha definito il distretto industriale come strumento principe per contemperare le esigenze di sviluppo territoriale e quelle di competitività globale; Fabio Graziosi dell’Università dell’Aquila e Teodoro Valente della Sapienza hanno esplicitato il pieno sostegno dei due Atenei rispetto all’iniziativa. In particolare Valente, uno dei massimi esperti nazionali nel campo del trasferimento tecnologico, ha descritto tutte le potenzialità e le ricadute negli investimenti nella Space Economy: dalla sensoristica avanzata fino alla
biomedicina. Mariano Bizzarri, oncologo di fama internazionale, direttore editoriale di “Space Magazine” e ispiratore dei principali esperimenti scientifici realizzati da AstroSamantha a bordo della Stazione Spaziale, rivendicando il primato italiano in questo settore di frontiera, ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale delle Pmi e delle startup: vero tessuto connettivo in grado di massimizzare gli investimenti in ricerca e sviluppo. Per Salvatore Santangelo, ideatore dell’iniziativa e segretario generale dell’Associazione “L’Aquila che rinasce”, la costituzione del Distretto può essere «una risposta concreta alla sfida posta dai riassetti territoriali, rileggendo in chiave attuale antiche vocazioni: lo Spazio, come l’agricoltura e il turismo, rende più forte l’asse Roma-Carsoli-AvezzanoL’Aquila; in questo modo possiamo riuscire a ribaltare uno svantaggio, quale l’isolamento delle aree interne, trasformandolo in un punto di forza, una profondità strategica in grado di massimizzare le ‘vocazioni intelligenti’».
Come ha sottolineato il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio: «Si tratta certamente di temi ‘sfidanti’ per le classi dirigenti del territorio che non devono solo gestire l’esistente ma immaginare e costruire un futuro possibile». Una sfida che il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, si è detto assolutamente pronto ad accettare: «Ci stiamo già muovendo lungo la filiera istituzionale per cogliere tutte le opportunità di una rimodulazione dei fondi nazionali e comunitari verso la Space Economy che viene, giustamente, percepita come il settore strategico su cui investire per competere negli scenari globali». L’evento è stato promosso da L’Aquila che Rinasce, Digital Borgo, Strange Office e Geopolitica.info, con il coinvolgimento della Regione Abruzzo, dell’Università degli Studi dell’Aquila e di Roma “Sapienza” e dei Comuni di L’Aquila e Avezzano. Hanno contribuito la Fondazione Carispaq, la Cna (per la quale ha portato un saluto il direttore Agostino Del Re) ed Elital Srl. A moderare Luca Bergamotto •
Il pubblico presente all’incontro
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seminari & convegni » a cura della redazione
Alcuni momenti del convegno
Aperitivo con… Dino Pepe È stato l’assessore regionale alle Politiche agricole e di Sviluppo rurale l’ospite dell’ultimo incontro del ciclo “Aperitivo con…” organizzato dai Giovani Imprenditori Confindustria Gran Sasso
“F
ARE rete – CREARE opportunità” è l’obiettivo primario del ciclo di incontri dal titolo “Aperitivo con…”, che in ogni appuntamento vede i GI dell’Aquila e di Teramo, ma non solo, confrontarsi con un personaggio proveniente dal mondo dell’impresa, della politica, della cultura locale e regionale. Ospite dell’ultimo aperitivo, organizzato a Giulianova, è stato l’assessore regionale alle Politiche agricole e di Sviluppo rurale, Dino Pepe. Al centro dell’interessante e animato dibattito il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 20142020, letto nell’ottica di una nuova imprenditorialità da far nascere nel campo dell’economia primaria e della sua trasformazione. Accanto a lui, l’ad del Polo Agire, Antonio De Falcis, il presidente GI Confindustria Gran Sasso, Giammaria De Paulis, che ha illustrato la filosofia di questo genere di iniziative, e a moderare Nicola Catenaro. Primo aspetto sottolineato, l’entità delle risorse messe a disposizione: 432mln di euro provenienti dall’Unione Europea, dallo Stato e per la prima volta dalla Regione Abruz-
zo, che promette di dare particolare attenzione alle politiche agricole, perché svolgano un ruolo importante nell’economia del nostro territorio. L’obiettivo delle diverse linee che saranno finanziate sarà unico: creare occupazione, impresa, reddito e sviluppo. Per questo, risalto sarà dato ai giovani fino a 40 anni, che mostrano una nuova attenzione nei confronti delle tematiche legate all’agricoltura e per i quali sarà finanziata una attività imprenditoriale con risorse fino a 70mila euro a fondo perduto.
«Prima –ha detto Pepe– si comprava una cantina o una terra un po’ per gioco per dedicarcisi parzialmente, oggi quello dell’imprenditore agricolo sta diventando un vero lavoro ed è proprio su questo che si sviluppa la filosofia del PSR: far crescere una nuova comunità di imprenditori, agronomi e professionisti di questo campo». Ma secondo Pepe, scopo di questo strumento è anche «Fare massa critica per battagliare i mercati nazionali e internazionali che generano una sempre maggiore concorrenza»•
L’intervento dell’assessore regionale Dino Pepe
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consulenti dell’innovazione Un team di professionisti, un modo innovativo di fare consulenza ed un prodotto software vincitore di numerosi premi e riconoscimenti
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ata dall’aggregazione di professionisti con pluriennale esperienza nella consulenza organizzativa maturata presso le Aziende, gli Enti Pubblici e di Certificazione, SI&T offre una consulenza globale e diversificata nella ricerca della crescita e dell’innovazione dei propri Clienti. Ciascun consulente SI&T è leader in tematiche specifiche, ma tutti condividono l’approccio attraverso la Gestione del Rischio. In tale ottica, il Cliente e i suoi processi organizzativi sono posti al centro
del processo di consulenza: le norme e le prescrizioni oggetto di analisi rappresentano il mezzo per migliorare l’efficienza dell’Organizzazione e, al tempo stesso, per tenere sotto controllo i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro, per l’ambiente esterno, rispondere alle esigenze del Cliente e gestire i rischi in forma socialmente responsabile. Un servizio supportato da un software gestionale pluripremiato.
seminari & convegni » a cura della redazione
Le quattro promotrici del progetto: da sinistra Chiara Mastrantonio, Ileana Santone, Laura Tinari, Claudia-Pia Ranucci
Le donne ora propongono
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Obiettivo: rendere la Città un luogo migliore per tutti. Progettare, creare e poi proporre per, infine, realizzare. Presentata la conclusione della prima fase del progetto “L’Aquila città per le donne” ideato e promosso nel 2012 da quattro professioniste aquilane
nteresse nei confronti della rinascita della propria Città e creatività nell’immaginare che questa Città possa diventare davvero vivibile e viva sono stati i due strumenti principali che le donne aquilane hanno saputo utilizzare partecipando al progetto “L’Aquila città per le donne - Una lettura di genere della realtà urbana”. Un percorso durato due anni e fatto di incontri partecipativi, confronti, dibattiti e momenti di formazione che hanno liberato propositività, energia e voglia di far parte di una ricostruzione dell’Aquila urbana e materiale, sociale ed economica. “Le donne ora propongono” è stata dunque l’iniziativa che ha segnato un passaggio tra la fine di questo primo percorso creativo e l’inizio di una in cui le idee diventeranno realtà (almeno si spera!). A presentare all’Amministrazione comunale dell’Aquila, partner del progetto, e all’intera comunità aquilana queste proposte sono state
le promotrici del progetto Chiara Mastrantonio, Claudia-Pia Ranucci, Ileana Santone e Laura Tinari, che hanno in qualche modo dialogato con il vice-sindaco Nicola Trifuoggi e l’assessore alle Pari opportunità, Emanuela Iorio. A moderare Michela Corridore, giornalista de Il Centro. L’indagine è stata condotta attraverso due tipi di stimoli: uno sotto forma di gioco, l’altro più strutturato basato sull’utilizzo della metodologia della “progettazione partecipata”, che ha dato modo alle donne che vivono nei due quartieri pilota, TorrioneSan Francesco e Progetto C.a.s.e. di Sant’Elia, di essere protagoniste della ricostruzione materiale e sociale, denunciando bisogni e proponendo indirizzi utili nel processo di rinascita dell’Aquila. Gli aspetti economici sono stati invece affrontati con un approccio metodologico ancora diverso, attraverso l’organizzazione di incontri formativi
rivolti all’intera città. Obiettivo dell’intero progetto è una città che cambia a poco a poco nella forma e nella struttura per incorporare le esigenze delle donne e degli uomini. L’ordine, la gradevolezza e la vivibilità rappresentano l’identificazione con il territorio in cui non si abita soltanto ma si vive, trasformando così la città in un luogo migliore per tutti!•
La pubblicazione realizzata per comunicare l’esito del progetto
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seminari & convegni » di Anna Cutilli Di Silvestre - foto concessa da FIDAPA Pescara
I relatori che hanno preso parte al convegno
Giovani aspiranti imprenditori cercasi
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Se determinati e preparati, i finanziamenti agevolati non mancano. Parola della Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari
a Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari (FIDAPA), sezione di Pescara, presieduta dalla professoressa Celeste Arcuri, ha organizzato un incontro nell’hotel Carlton per riflettere sul tema di indiscussa attualità “Finanziamenti e fondi europei, nazionali e regionali: quali opportunità per le nuove imprese e per i giovani in Abruzzo?”. Lo scopo dell’incontro – far conoscere la finanza agevolata destinata ai giovani che vogliono diventare imprenditori – è stato precisato dalla commercialista Marilena degli Eredi. Moderatrice del convegno, Giovanna Porcaro che di tale incontro è stata l’ideatrice. Dopo i saluti istituzionali, ha dato la parola a Diana D’Agostino, esperta in finanza agevolata. I fondi agevolati non mancano (www.italia.it) e sono finalizzati a sostenere l’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di persone disoccupate o in cerca di prima occupazione (Titolo II del D.L. n 185 del 2000), esordisce la D’Agostino che prosegue specificando che le forme di agevolazione riguardano il lavoro au-
tonomo quindi organizzato in forma di ditta individuale per investimenti non superiori a euro 25. 823 IVA esclusa. Rientrano in tale legge le piccole iniziative come l’apertura di un negozio, l’inizio di una piccola attività artigianale o una microimpresa che ha la forma di società di persona per investimenti non superiori a euro 129.114. Tali opportunità di agevolazioni sono riservate solo alle regioni del mezzogiorno tra le quali, almeno per tali iniziative, è compreso anche l’Abruzzo. Le agevolazioni sono: un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato con copertura al cento per cento degli investimenti. Poi la D’Agostino fà solo un accenno al franchising perché tale forma di finanziamento richiede già un accreditamento da INVITALIA (agenzia nazionale per gli investimenti in particolare nel mezzogiorno). La domanda per ottenere le agevolazioni deve essere on- line e successivamente in cartaceo. La Porcaro, dopo aver ringraziato la relatrice, presenta Patrizia Monicelli che è una project – manager e dichiara di apprezzare
il titolo del suo intervento ”Saremo i nostri progetti” ( Jean-Paul Sartre), intuendo che la buona riuscita dell’impresa dipenda poi dalla capacità di gestire il progetto. E in Italia, quanto a gestione di progetti siamo in ritardo. Ci stiamo muovendo adesso e lentamente. Il giovane spesso oggi approfitta delle splendide occasioni che la finanza comunitaria e anche nazionale e regionale gli danno, ma spesso egli non le sa gestire. La formazione dell’aspirante imprenditore si deve basare sulla conoscenza che gli permette di contestualizzare il programma in una visione più ampia. I progetti si realizzano in cinque processi: avvio, pianificazione, esecuzione, controllo, chiusura”. Patrizia Monicelli conclude il suo intervento citando la femminista Anna Eleanor Roosevelt “Il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni”. Conclude l’incontro Marilena Sclocco, assessore regionale al lavoro e che gestisce i fondi sociali europei e che ha esposto anche il programma “Garanzia giovani”•
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» di Valentina Faricelli - foto concesse da Maico
Maico ha festeggiato i 50 anni di attività all’ex Aurum, con una serata di gala offerta dall’azienda ai propri collaboratori
Maico spegne 50 candeline Feste e riconoscimenti per l’Istituto Acustico Maico fondato da Serafino Menzietti. Oggi il Gruppo guidato dal figlio Mauro conta 24 negozi tra Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata
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utto è cominciato nel 1957. Aveva solo 19 anni, ma già le idee chiare su quello che sarebbe stato il suo futuro. È la storia di Serafino Menzietti, oggi per tutti il “signor Maico”, che proprio in questi giorni ha festeggiato insieme alla sua famiglia i primi 50 anni di attività dell’ Istituto Acustico da lui fondato e guidato con successo. Un traguardo suggellato anche dal riconoscimento ufficiale da parte della città di Pescara: il sindaco Marco Alessandrini ha consegnato personalmente a Serafino Menzietti una targa ed una pergamena ricordo nel corso di una cerimonia che si è svolta nella sala Giunta del Comune. «La città di Pescara, a spiccata vocazione commerciale, deve molto a imprenditori coraggiosi e lungimiranti che con il loro impegno e la loro tenacia hanno contribuito a
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creare solide basi economiche per la città –le parole riportate nella lettera di premiazione -. In particolare, l’Istituto Acustico Maico ha saputo affiancare, con impegno e professionalità, alla propria attività commerciale, quella di prevenzione verso le problematiche sanitarie e sociali, coinvolgendo l’intera cittadinanza». «Siamo felici di aver raggiunto un traguardo così importante e speriamo di continuare su questa strada», è stato l’auspicio di Serafino Menzietti che a 77 anni può finalmente dedicarsi anche ad un’altra appassionante attività, quella di nonno di ben nove nipoti. Ad affiancarlo nella guida dell’azienda - che oggi conta 24 negozi tra Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata - c’è, infatti, il figlio Mauro. «Ricordo come fosse ieri il giorno in cui
eventi
Serafino Menzietti con Bruno Vespa, suo vecchio amico e ospite d’eccezione della serata
per la prima volta ho varcato la soglia di questo ufficio, iniziando a lavorare da dipendente», racconta Serafino. Poi la determinazione ed il coraggio hanno fatto il resto e, dopo qualche anno, nel 1964 rileva l’azienda e ne diventa titolare unico. Da allora la storia lavorativa della famiglia Menzietti procede con impegno e soddisfazione. Con la felice intuizione di spostare l’azienda in quella che diventerà la sede storica di corso Vittorio Emanuele II, già allora strada centralissima di una città in piena espansione, la Maico negli anni è diventata un vero e proprio punto di riferimento per la città. Oggi le attività del gruppo sono cresciute e con l’ingresso del figlio Mauro, che ricopre la carica di vice presidente dell’Anap, l’Associazione nazionale Audioprotesisti professionali e di
Il sindaco Alessandrini premia Serafino Menzietti per i 50 anni di attività
direttore della rivista l’Audioprotesista, si sono ampliate verso settori diversi. La Maico ha dato il via ad un modo nuovo di comunicare la salute, organizzando per la prima volta in Abruzzo eventi come il Forum Abruzzese sulla sordità e soprattutto la campagna di controlli uditivi “Nonno Ascoltami” che, partita da Pescara sei anni fa, si è trasformata in un appuntamento nazionale. Ma l’azienda dei Menzietti ha interessi che spaziano anche in altri campi: la musica, per esempio, lo sport e l’associazionismo. «Crediamo molto nelle sinergie che è possibile creare con la società e con le istituzioni – spiega Mauro Menzietti -. Essere presenti sul territorio e contribuire al benessere generale di tutti i cittadini è diventata la nostra missione»
Serafino Menzietti festeggiato dai nove nipoti
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» a cura della redazione - foto concesse dal Comitato Organizzatore Giochi del Mediterraneo sulla Spiaggia Pescara 2015
Lo stadio del Mare di Pescara (dove si svolgeranno parte delle gare)
Pescara capitale del turismo sportivo: i Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia sbarcano in riva all’Adriatico Dal 28 agosto al 6 settembre la città adriatica ospita la prima edizione dei Beach Games: in arrivo oltre 1300 tra atleti e delegati dei comitati olimpici di 24 paesi di 3 continenti
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escara è sempre più capitale del turismo sportivo. Dal 28 agosto al 6 settembre la città adriatica si prepara a ospitare la prima edizione dei Giochi del Mediterraneo sulla Spiaggia, un evento che che si stima accoglierà circa 5000 persone e con la partecipazione di oltre 1300 tra atleti e delegati dei comitati olimpici provenienti da 24 Paesi dei 3 continenti: Albania, Algeria, Andorra, Bosnia-Erzegovina, Cipro, Croazia, Egitto, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Libano, Libia, Malta, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Marocco, Monaco, Montenegro, San Marino, Serbia, Slovenia, Siria, Tunisia e Turchia. Una grande kermesse sportiva ma anche un’occasione di incontro e di confronto tra culture e tradizioni dei popoli del Mediterraneo e irripetibile mezzo di promozione del territorio. Una chance che Pescara ha già dimostrato in passato di saper sfruttare alla grande nel 2009 in occasione dei Giochi del Mediterraneo, la manifestazione internazionale
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dedicata agli sport “classici” che vide esaltati sia gli aspetti organizzativi sia i risultati sportivi, con una straordinaria cornice di pubblico composta da migliaia di accompagnatori e turisti. «I Giochi sulla spiaggia rappresentano la nuova frontiera dello sport che oggi vede impegnate quasi tutte le federazioni – ha spiegato il presidente del Coni Giovanni Malagò, in occasione della presentazione dell’evento a Roma – e siamo felici che siano l’Italia e Pescara a lanciare la prima edizione dei Giochi, dopo aver battuto la concorrenza di una città importante come Marsiglia. Il capoluogo adriatico ha una spiaggia e un lungomare strepitoso e una capacità organizzativa che sono sicuro porterà Pescara ad avere un voto altissimo». A Pescara si affronteranno atleti e squadre di assoluto valore in 11 discipline, alcune delle quali piuttosto inedite per il grande pubblico ma di grande spettacolarità: dal Beach Volley al Beach Handball, dall’Aquathlon al Beach Soccer (con la quadra italiana che
eventi
Il presidente del Coni Malagò riceve le flip-flops di Pescara 2015 dal sindaco di Pescara Alessandrini
nell’ultimo mese ha conquistato la medaglia d’argento a Baku e il quarto posto ai mondiali in Portogallo), dal Beach Tennis al Beach Wrestling, fino agli sport d’acqua come Finswimming, Canoe Ocean Racing, Open Water Swimming, Rowing Beach Sprint e Water Ski che si svolgeranno prevalentemente nello specchio d’acqua antistante lo Stadio del Mare e l’Arena del Mare. «Non poteva esserci un luogo migliore per organizzare la prima edizione dei Beach Games – dice soddisfatto Marco Alessandrini, sindaco di Pescara e presidente del comitato organizzatore Pescara 2015 – considerando che Pescara vive con la spiaggia e con il mare un rapporto simbiotico e viscerale, dal mattino a notte inoltrata. Lungo i 9 km del nostro litorale si prende il sole, si passeggia, si mangia, si balla e, soprattutto, si fa sport nei tanti spazi attrezzati che coinvolgono migliaia di persone in estate come in inverno». Vivere le emozioni della competizione sportiva e al contempo godersi le bellezze del territorio “fino al tramonto e oltre…”, come recita uno dei claim lanciati da Pescara 2015 con l’obiettivo di favorire la ricaduta economica dell’evento sulle attività economiche del territorio. Il Comitato organizzatore è composto dai rappresentanti del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), del Comune di Pescara, della Regione Abruzzo, sotto l’egida del Comitato internazionale dei Giochi del Medi-
Pescarino e Pescarina, le due mascotte di Pescara 2015
Il Ponte del Mare, con le bandiere dei 24 Paesi partecipanti Foto di Luciano Finocchio
terraneo (CIJM) che può contare su un budget iniziale di 4,5 milioni di euro ai quali si aggiungerà il valore delle partnership e delle sponsorship con imprese e organizzazioni private. Ai siti di gara – lo Stadio del Mare, l’Arena del Mare e le Piscine Le Naiadi – si aggiunge la splendida location del Porto Turistico “Marina di Pescara”, a ridosso del quale si svolgeranno le cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi e dove verranno allestiti la Medal Plaza (l’area nella quale si terranno tutte le premiazioni), il Main Press Center e il Fun’n’Food Village, un vero e proprio villaggio del divertimento che ogni sera si animerà con spettacoli di musica e con iniziative anche orientate allo scambio culturale e alla promozione turistica e agroalimentare dei 24 Paesi partecipanti. «La città di Pescara – ha spiegato il direttore generale del comitato organizzatore Pescara 2015 Guglielmo Petrosino – vivrà intensamente lo spirito sportivo per dieci giorni, grazie a un programma che prevede ogni giorno almeno una finale e dunque l’assegnazione di una medaglia oltre a una serie di eventi collaterali che consentirà di regalare momenti di divertimento e relax ai tanti atleti e turisti che arriveranno in riva all’Adriatico». È una grande chance per promuovere e rilanciare l’economia locale. Nel 2009 fu un successo. Pescara e l’Abruzzo sono pronti a fare il bis
Il Beach Soccer, una delle discipline più attese ai Giochi
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eventi » a cura di Piergiorgio Greco
Alcune immagini dell’edizione InOpera 2015
InOpera 2015, condivisione e crescita Sono stati oltre cento gli operatori economici che hanno partecipato all’evento che sintetizza il modo di concepire l’economia della Compagnia delle Opere Abruzzo Molise
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a dieci anni è occasione di scambio, conoscenza, business, crescita culturale. E l’edizione di InOpera che si è svolta a Chieti non è stata da meno. Sono stati oltre cento gli operatori economici - imprenditori, professionisti, consulenti, lavoratori - che hanno partecipato all’evento che sintetizza il modo di concepire l’economia della Compagnia delle Opere Abruzzo Molise. “Non una soluzione ma uno sguardo” è stato il tema dell’edizione che si è svolta al centro espositivo della Camera di Commercio a Chieti Scalo, dove si sono svolti tanti tavoli b2b, workshop, momenti di lavoro su temi come il web, la finanza, l’internazionalizzazione. Tra i momenti salienti, una conversazione imprenditoriale a 365 gradi con Gilberto Candeloro di IMM Hydraulics e il workshop con Fameccanica dal titolo “Fameccanica e il rapporto con le imprese del territorio”. L’edizione 2015 ha avuto come main partner Banca dell’Adriatico, sponsor ufficiali Biblos e Tecnomatic, e sponsor tecnici Panificio Giglio e Bfs Partner, ed è stata utile per fare un bilancio di questi dieci anni: sono state 1200 le aziende espositrici nelle varie edizioni, oltre 10 mila appuntamenti b2b generati, cinquanta workshop con più di centocinquanta relatori coinvolti tra imprenditori, professionisti, docenti universitari, economisti, personalità e rappresentanti di istituzioni, venticinque grandi convegni sui principali temi di attualità, migliaia di visitatori e quaranta partner coinvolti tra main partner, sponsor, media partner. Spiega Giuseppe Ranalli, presidente
di Cdo Abruzzo Molise: «Da dieci anni, InOpera è occasione di business e una proposta di lavoro: il punto di arrivo di un percorso e la ripartenza di uno nuovo, nell’ambito di rapporti che aiutino anche il business. Il tema di quest’anno è stata una sintesi delle proposte degli anni scorsi: in dieci edizioni abbiamo imparato che non si tratta di fornire una soluzione tecnica a singoli problemi, peraltro sempre più numerosi in anni di grandi difficoltà. Di norma, tutti cercano una soluzione, come se ci volesse una svolta miracolosa, se non una “dritta” per uscire dall’impasse. Questo atteggiamento suggerisce che debba sempre essere qualcun altro a realizzare questa svolta o a fornire la soluzione: il più delle volte questo qualcun altro è la politica. Con convinzione, questa edizione di InOpera non ha voluto proporre soluzioni generiche quanto piuttosto invitare ogni partecipante a guardare la propria realtà aziendale nella sua singolarità, e lavorare sui vari aspetti per individuare singole soluzioni per singoli problemi specifici». Aggiunge Antonio Dionisio, direttore di Cdo Abruzzo Molise: «A Chieti ci sono stati incontri e workshop per approfondire singoli aspetti, ma soprattutto occasioni per imparare a guardare la realtà con occhi nuovi. Con noi ci sono stati ospiti che, a loro volta, hanno mutuato questo modo di guardare tutto coinvolgendosi con la vita della Compagnia delle Opere, che vuole continuare ad essere la possibilità per vivere relazioni di reciprocità in un cammino da fare insieme»
Alcuni tavoli del B2B di InOpera 2015
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» di Eleonora Lopes
La nuova rete d’impresa Birrai Italiani
Il mondo dei birrai artigianali si incontra nell’Open Day Almond Per la prima volta in Italia, presso il birrificio di Jurij Ferri a Loreto, si sono riuniti tutti i vari settori del comparto brassicolo per riflettere e fare una previsione per i prossimi anni
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n’occasione unica per fare il punto della situazione sulla birra artigianale nel nostro Paese. L’Open Day Almond per la prima volta ha riunito tutti i settori della birra artigianale: dai costruttori di impianti di produzione, ai fornitori di materie prime fino ai distributori e produttori di birra. Una giornata di riflessioni sul comparto brassicolo dal 2010 ad oggi e di previsione per i prossimi anni. L’evento nato da un’idea di Jurij Ferri è stato organizzato proprio nel suo birrificio a Loreto Aprutino. «Siamo in un momento di sviluppo esponenziale con circa 900 birrifici attivi sul territorio nazionale. Il settore birra artigianale
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in Abruzzo –ha detto Ferri- conta attualmente 28 birrifici, nati grazie alle capacità e alla lungimiranza di giovani imprenditori che hanno saputo rilanciare un comparto che appartiene alla migliore tradizione agroalimentare regionale». Analisi di trend di mercato, punti forti e “debolezze” del comparto, proposte e soluzioni innovative dal packaging al comparto vendite. E ancora, materie prime e difficoltà nel reperire cereali maltati prodotti in Italia, birre definite come “Italian Style”. Di questo e molto altro hanno parlato gli ospiti intervenuti: il Mondo della Birra, Meccanica Spadoni srl, impianti per produzione di birra, Pab srl, materie prime, Francesco
eventi
Francesco Paolo Valentini
Donato, distributore birre artigianali, Enovetro spa, contenitori in vetro, Polykeg srl, fusti in pet. Birra&Sound ha approfondito il rapporto tra birra artigianale e industriale: due realtà apparentemente concorrenti ma che invece dovrebbero confrontarsi di più nei punti che li accumunano. Poi hanno preso la parola due tra i più grandi conoscitori di birra, Andrea Camaschella, che ha detto: «La birra artigianale rispecchia il gusto del suo produttore» e Luca Giaccone, curatore della Guida alle Birre di Slow Food, che ha spiegato: «Serve una legge che definisca i criteri
Jurij Ferri
per la produzione di birra artigianale. È un momento storico per la birra italiana che riporta a casa numerosi premi in concorsi internazionali grazie all’alta qualità del prodotto». A chiudere i lavori il produttore Francesco Paolo Valentini legato a Jurij dall’amicizia, dal lavoro e dal territorio. Infatti, l’orzo distico coltivato nella sua azienda di Loreto sarà l’anima di una nuova birra prodotta da Almond’22. Insomma, la birra artigianale italiana piace, è un prodotto accessibile e dinamico, ma c’è ancora tanta strada da percorrere
Nasce in Abruzzo “Birrai Italiani”, la rete di impresa di micro birrifici artigianali di qualità Presentata a Loreto Aprutino presso il birrificio Almond ’22, la Rete di Imprese “Birrai Italiani”. Almond ’22, Birrificio San Giovanni, Deb’s, MFC, Terre d’Acquaviva e Alkibia sono i sei micro birrifici aderenti alla Rete, ad oggi la prima in Italia esclusivamente composta da micro birrifici artigianali di qualità. Alla presentazione della Rete, sono intervenuti i sei produttori: Davide Mariano, (Birrificio Alkibia – L’Aquila), Luca Madonna (MFC Monsters Factory & C. – Lanciano), Martina Vallucci (Birrificio San Giovanni – Roseto degli Abruzzi), Emanuele Abate (Birrificio Terre d’Acquaviva – Fontanelle di Atri), Debora Franceschelli (Birrificio Deb’s – Caramanico Terme) e Jurij Ferri (Birrificio Almond ’22 – Loreto Aprutino). Obiettivo della rete è sviluppare percorsi condivisi di promozione sotto un marchio comune, favorire lo scambio di innovazione e di know how e attivare sinergie per la distribuzione e l’internazionalizzazione e per la riduzione dei costi di produzione, con la certezza di poter concorrere anche con le macro imprese sui mercati nazionali e internazionali e di garantire gli standard che fanno della birra artigianale abruzzese un prodotto d’eccellenza. La prima uscita ufficiale di “Birrai Italiani” sarà in occasione di Mediterranea 2015, la mostra-mercato dedicata alle tipicità agroalimentari abruzzesi, in programma dal 31 luglio al 2 agosto al Marina di Pescara. Il presidente della rete, Jurij Ferri ha spiegato: «Abbiamo costituito questa rete perché siamo convinti che l’unione faccia la forza. L’intento è innanzitutto quello di abbattere i costi di produzione. Potremo selezionare i fornitori e acquistare materie prime, servizi e prodotti come un cluster di aziende. Altro fondamentale aspetto è l’internazionalizzazione perché i mercati grandi – quali possono essere la Russia, gli Stati Uniti e la Cina – richiedono delle strutture ben più grandi di quelle che un singolo birrificio può avere. Chiaramente il contratto di rete permette ai nostri sei birrifici di essere un’unica azienda nel momento in cui ci si muove a livello internazionale. Il vantaggio della rete è anche quello di condividere idee e know how».
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» a cura della redazione - foto concesse da Tipici dei Parchi
I prodotti tipici dei parchi nella sua tappa aquilana
Tipici dei Parchi, un’edizione itinerante Il Salone dei prodotti tipici dei parchi d’Italia quest’anno ha festeggiato la terza edizione con tre appuntamenti prestigiosi, due tappe all’Expo di Milano e una L’Aquila
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ipici dei Parchi è una mappa dei sapori tipici e tradizionali per raccontare il mondo sostenibile dei parchi italiani, di ciò che producono e racchiudono. Un evento per promuovere l’economia e la biodiversità dei Parchi in aderenza al tema centrale dell’Expo 2015: Nutrire il Pianeta, energia per la vita, ha sottolineato - Roberto Di Vincenzo - Non esiste buona cucina se non c’è buona agricoltura e non c’è buona agricoltura se non ci sono territori di qualità. Tipici dei Parchi propone e valorizza la gastronomia come processo culturale che attinge il proprio sapere dalle identità locali. Una manifestazione, dunque, che comunica valori». In questa affermazione è racchiusa l’essenza del Salone dei prodotti tipici dei parchi d’Italia che quest’anno ha festeggiato la terza edizione con tre appuntamenti prestigiosi, due tappe all’Expo di Milano, 4-10 maggio e 1-7 giugno, e la presenza, oramai consolidata, a L’Aquila dal 28 al 31 maggio. Il primo appuntamento a Milano si è aperto con l’evento Adotta il nostro futuro che ha accompagnato la mostra, promossa dai
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Comuni del Cratere/USRC (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere), e Comune dell’Aquila/USRA (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila), e che si è svolta all’interno del Padiglione B di KipSchool “Territori attraenti per un mondo sostenibile”. La mostra è stata organizzata organizzata da Tipici dei Parchi, con la collaborazione delle DMC d’Abruzzo, Gran Sasso d’Italia, L’Aquila e Terre Vestine, Abruzzo Qualità, Gran Sasso-Laga, Cuore dell’Appennino, Terre Pescaresi, Consorzio Celestiniano e Distretto Turistico montano Gran Sasso d’Italia. All’EXPO con Tipici ci sono stati anche i Gal di Campania e Abruzzo. La Campania con il GAL Vallo di Diano e l’Abruzzo con i cinque GAL, Abruzzo Italico Alto Sangro, Gran Sasso Velino, Maiella Verde, Terre Pescaresi, Appennino Teramano. Il Cilento ha presentato la Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’Umanità riconosciuta dall’Unesco. Tanti i prodotti in trasferta a Milano. Il pane di Padula, la burrata, le cime di rapa sott’olio, legumi, cacio ricotta di San Rufo, torte artigianali. Il fiore all’occhiello è stato il caciocavallo dell’emigrante, una
eventi
Due momenti della tappa milanese
soppressata ricoperta di caciocavallo e i “Ciccilli” di Sorrento, caciocavalli mignon, della lunghezza di tre centimetri, riempiti di salumi. Numerosi i prodotti mutuati dalla cultura dell’emigrazione e dell’emigrante in connubio continuo tra tradizione e innovazione che, fondendosi e contaminandosi, creano valore aggiunto per il prodotto. Il Salone dei Tipici dei Parchi a L’Aquila è stato caratterizzato, come accade sin dalla prima edizione, da allestimenti green con ampia capacità di ospitalità e spazi ariosi che hanno soddisfatto sia gli espositori sia i visitatori. La manifestazione merita però un palcoscenico diverso così come ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di L’Aquila, Lorenzo Santilli. «Ho raccolto la volontà del primo cittadino di L’Aquila, Massimo Cialente, che si è impegnato a investire su Tipici dei Parchi. Fin dal primo momento la Camera di Commercio ha ritenuto di doverlo fare fino ad arrivare oggi a ragionare sulla costituzione di una sorta di “contenitore” deputato ufficialmente all’organizzazione di questa manifestazione». Ricco e articolato il programma degli eventi e avvenimenti che si sono svolti durante la manifestazione. Show cooking, laboratori del gusto, seminari, hanno contributo a rendere più evidente uno degli obiettivi che si pone il Salone fin dalla sua nascita: rialfabetizzare la popolazione al rapporto con la ruralità. Attraverso la cucina domestica, Tipici dei Parchi, ha proposto
Roberto Di Vincenzo, presidente di Carsa
la grandezza della cucina italiana in un percorso capace di includere almeno 5 aspetti: agricolo, territoriale, ambientale, nutrizionale, gastronomico/culturale. Carlo Cambi, giornalista enogastronomico e grande gourmet, ha condotto i visitatori alla scoperta di prodotti semplici in grado di costruire una grande cucina. Così come sono stati preziosi i Laboratori del Gusto realizzati in collaborazione con Slow Food Abruzzo e Molise. Importante, infine, l’annuncio che il vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, ha fatto a L’Aquila durante lo svolgimento della manifestazione. «Stiamo impegnando molte energie per realizzare il sogno che l’Appennino e la montagna abruzzese diventino un modello di sviluppo. Ape-Appennino Parco d’Europa è uno dei quattro progetti interregionali dell’Expo: l’Appennino assume dunque il ruolo di fattore attrattivo del Made in Italy. Anche per questa ragione a dicembre prossimo all’Aquila sarà firmato il nuovo accordo per il rilancio di ApeAppennino parco d’Europa tra i Ministeri dell’Ambiente e del Turismo e i Beni culturali, Federparchi e le istituzioni regionali ricomprese nella catena montuosa che dal passo di Cadibona attraversa l’Italia fino alle Madonie e ai Nebrodi, passando per l’Abruzzo». Le parole di Giovanni Lolli suggellano e confermano la centralità e il successo, anche, politico, della terza edizione di Tipici dei Parchi
Carlo Cambi con lo chef Arcangelo Tinari
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eventi » di Eleonora Lopes
La brigata del ristorante Le colline ciociare
Alessandro Bocchetti con il produttore Francesco Cirelli
“Il Sentiero del Gusto”, un week end tutto da gustare Quest’anno, ospiti del hotel centro benessere La Réserve di Caramanico, gli chef Nadia Moscardi e lo stellato Salvatore Tassa
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opo il successo ottenuto nella prima edizione, a La Réserve di Caramanico, torna il “Sentiero del Gusto”, un week end interamente dedicato alla cucina e ai prodotti enogastronomici del territorio abruzzese. Due giornate ricche di appuntamenti a partire dalle due cene con menu gourmet e i “Laboratori del Gusto” che quest’anno hanno previsto la degustazione dell’autoctono bianco pecorino e quella delle birre artigianali locali. Il tutto nella splendida cornice del hotel centro benessere La Réserve, immerso tra la natura e la montagna al centro delle Terme di Caramanico. Un luogo ideale per prendersi cura del proprio benessere e staccare dal tran tran quotidiano. Ma entriamo nel cuore dell’evento. A guidare le serate Alessandro Bocchetti, amministratore de La Réserve e giornalista del Gambero Rosso, consulente e collaboratore delle principali testate di food italiane. La prima giornata ha visto la degustazione di importanti etichette del panorama viticolo della regione dal titolo “Pecorino: un Grande Autoctono d’Abruzzo”, in compagnia di Giorgio Melandri, giornalista del Gambero Rosso e curatore di “Enologica” e di Alessandro Bocchetti. Dopo la degustazione è seguita la cena con lo chef aquilana Nadia Moscardi del ristorante “Elodia” che, con la sua cucina di montagna dai sapori intensi ma eleganti, ha rappresentato l’Abruzzo nel corso dell’ultima edizione di “Identità Golose”. In abbinamento ai prodotti della montagna, i vini dell’Azienda
Agricola “Cirelli” di Atri che produce vino naturale da agricoltura biologica con vinificazione in anfore di terracotta guidata da Francesco Cirelli. Il “Laboratorio del Gusto” del giorno successivo si è aperto invece con la degustazione di birre artigianali, curata da Giovanni Angelucci, giornalista enogastronomico e curatore per l’Abruzzo della “Guida alle Birre d’Italia” di Slow Food. Presenti 4 produttori di birra abruzzese: Almond’22, Opperbacco, Grignè, Deb’s che hanno raccontato le loro storie, le caratteristiche di ciascuna birra e le problematiche di questo settore. Ricordiamo che nella nostra regione ci sono più di 20 birrifici. Poi è toccata la cena con il “cuciniere” Salvatore Tassa del ristorante “Le Colline Ciociare” di Acuto, stella Michelin e fra i cuochi più rinomati d’Italia, un autentico viaggio gastronomico di gusto ed eleganza. Piatti innovativi e insoliti accompagnati dai vini dell’azienda agricola “Valle Reale” di Popoli guidata da Leonardo Pizzolo che per l’occasione ha presentato in anteprima nazionale il Montepulciano D’Abruzzo, Vigna del Convento. La mattina successiva, tra un momento di relax e un bagno in piscina, Il sentiero del Gusto si è concluso con lo show cooking a cura di Antonello De Maria, chef del ristorante “Le Regard”. Un appuntamento imperdibile per chi persegue il benessere totale combinato all’esperienza gourmet nella cornice esclusiva del Parco Majella
Giovanni Angelucci con i produttori di Birra
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eventi » di Eleonora Lopes
I neo diplomati in “Tecnico della preparazione alimentare”
I relatori che hanno partecipato al convegno
Il progetto Terramè consegna 61 diplomi di “tecnico della preparazione alimentare” Durante la cerimonia, è stata organizzata una tavola rotonda dal titolo “Il Cuoco, oggi e domani” al quale hanno partecipato gli chef stellati: Uliassi, Tinari e Zonfa
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filata di chef per la cerimonia di consegna degli attestati di qualifica di “Tecnico della preparazione alimentare” ai 61 allievi che hanno partecipato al progetto Terramè. Obiettivo del progetto – al quale hanno partecipato residenti della Regione Abruzzo, maggiorenni e diplomati, e/o qualificati a seguito di corsi di formazione professionale riconosciuti dalla Regione Abruzzo, laureati, disoccupati, inoccupati – è stato infatti formare figure professionali in grado di rispondere alle esigenze di innovazione e di diversificazione delle professionalità, necessarie per la gestione di servizi emergenti nella ristorazione. Il percorso formativo ha previsto lezioni in aula, teoriche e pratiche, con particolare attenzione alla conoscenza nutrizionale, tecnica e organolettica dei prodotti, alla preparazione di piatti e di menù, oltre a visite guidate presso strutture produttive alimentari, della ristorazione e dell’accoglienza turistico-ricettiva. Nell’ambito della cerimonia, è stata organizzata una tavola rotonda moderata dal giornalista Massimo Di Cintio, dal titolo “Il Cuoco, oggi e domani” che ha fatto il punto sugli aspetti della professione grazie agli interventi di importanti docenti e chef come Giuseppe Tinari del ristorante Villa Majella in Guardiagrele, William Zonfa del ristorante Magione Papale di L’Aquila e Mauro Uliassi dell’Uliassi di Senigallia, affiancati da Lorenzo Pace cuoco e responsabile del concorso “Lu Carrature d’Ore” e da Andrea Di Felice cuoco e presidente dell’Unione Cuochi Abruzzesi. Sono intervenuti anche Enrico Marramiero
presidente di Eurosviluppo Spa, Elvira Squarceri coordinatrice del Progetto Terramè e l’assessore regionale alle Politiche Attive del Lavoro Marinella Sclocco. Per Zonfa sono tre gli elementi che deve possedere un grande cuoco: “Passione, umiltà e sogno”. Tinari durante il suo intervento ha ricordato i suoi esordi all’alberghiero sottolinenando quanto sia importante lo studio e la conoscenza. Il pluristellato chef Uliassi ha ripercorso la storia della sua carriera e ha dichiarato: «Pur essendo il nostro un lavoro molto duro, non sento di aver fatto sacrifici perché ho sempre amato questo mestiere. Cucinare con amore è una cosa completamente diversa dal semplice cucinare». Il progetto ha partecipato all’avviso pubblico PO FSE Abruzzo 2007-2013 Obiettivo “Competitività regionale e Occupazione” Piano Operativo 2009-2011 - Progetto speciale “RESTAbruzzo” - Risorse Enogastronomiche per lo sviluppo Turistico d’Abruzzo attraverso l’associazione Temporanea di Scopo Terramè. I soggetti incaricati alla formazione sono stati Eurosviluppo e CODEMM (Consorio per la tutela e la valorizzazione degli ecosistemi montani e marginali) di Atessa, entrambi enti di alta formazione dalla pluriennale esperienza. Hanno fatto parte dell’Associazione l’Istituto Alberghiero G. Marchitelli di Villa Santa Maria, l’Associazione Cuochi di Pescara, la Coldiretti Abruzzo, l’Università dell’Aquila, l’Università di Foggia, l’associazione culturale S. Benedetto, il ristorante La Cartiera del Vetojo, l’hotel 99 Cannelle e il Bluserena
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eventi » a cura della redazione - foto di Alessio Tagliavento
Il teatro del gusto con lo chef Antonio Terzano, Osteria dentro le mura di Termoli
Il mercato del gusto dall’alto
Da Cala Lenta riparte il rilancio della Costa Teatina Il grande evento itinerante, organizzato da Slow Food Lanciano è alla sua ottava edizione
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re giorni per raccontare l’ideale intreccio di acqua e terra, di mare e colline, insieme a pescatori e contadini, traboccanti e artigiani del gusto e ancora ristoratori, vignaioli, produttori dell’agroalimentare. Alla sua ottava edizione e con oltre 10 anni di attività, si è svolta Cala Lenta, il grande evento itinerante, organizzato da Slow Food Lanciano, che ha animato la costa teatina. Non solo le suggestive cene al chiaro di luna sui trabocchi, ma anche incontri, convegni, cineracconti, i laboratori del gusto con lo chef dell’Istituto Marchitelli di Villa Santa Maria, Ermanno Di Paolo, il Mercato del Gusto dove conoscere ed acquistare le eccellenze regionali, gli show cooking con alcuni tra i migliori chef della cucina regionale e molisana. come Franco Franciosi del Mammarossa di Avezzano ed Antonio Terzano dell’Osteria dentro Le Mura di Termoli, e ancora le attività della Casa delle parole e delle mani, lo spazio dedicato alla lettura con la presentazioni di libri, che ha ospitato, per ogni giornata, anche dei vivace e molto frequentati laboratori tematici per bambini e ragazzi. E ancora lo spazio dedicato allo street food, con il cibo di strada di pesce e le preparazioni della tradizione regionale. E le tante attività del Gal Maiella Verde con l’area dedicata ai 10 prodotti da salvare della provincia di Chieti e i laboratori di cucina ruale. Tutto per raccontare il territorio abruzzese scoprendone la ricchezza culturale e le bellezze paesaggistiche. Un ideale filo conduttore ha collegato poi le iniziative dal centro
storico di San Vito Chietino, cuore della manifestazione alle cittadine della costa, da Francavilla al mare a San Salvo, dove i ristoranti selezionati hanno proposto menu tematici. «Cala Lenta è un viaggio non solo attraverso la cultura gastronomica abruzzese ma uno strumento per raccontare storie, talenti e territorio di una regione che ha ancora tanto da scoprire – ha spiegato il segretario regionale di Slow Food Raffaele Cavallo – Ispirata ai trabocchi, proverbiale e storica macchina da pesca, fonte di sostentamento, fino agli anni ‘60, per la micro economia di questi luoghi, Cala Lenta è riuscita nel tempo ad identificare un territorio, esaltandone le peculiarità e contribuendo a risvegliare microeconomie e a crearne di nuove. Ne sono testimonianza le centinaia di presenze arrivate da fuori regione e le 15 mila persone che nella tre giorni della manifestazioni hanno raggiunto San Vito Chietino». «La Costa dei Trabocchi rappresenta un territorio unico ed inimitabile – ha detto Roberto Di Vincenzo, presidente della Camera di Commercio di Chieti, tra i sostenitori della kermesse, insieme al Gal Majella Verde, e a sponsor privati – in grado di attrarre turisti e creare economie. Cala Lenta rappresenta un volano per lo sviluppo di pesca, agricoltura ed attività connesse, ma anche un modo per raccontare un territorio straordinario attraverso le migliori produzioni agroalimentari che l’Abruzzo è in grado di esprimere e che a breve vedrà anche la realizzazione della pista ciclabile lungo il vecchio tracciato ferroviario»
Ancora uno scorcio del mercato del gusto
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eventi » di Paola Lopes - foto concesse da Cinemadivino
Alcune immagini delle serate di Cinemadivino
Cinemadivino, i grandi film si gustano in cantina La rassegna Cinemadivino, presente ormai da tre anni in terra abruzzese, quest’anno toccherà le Cantine: Ciavolich, Ausonia, Emidio Pepe e Cerulli Spinozzi
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orna anche nel 2015 la rassegna Cinemadivino Marche ranno quattro serate ognuna con una particolarità! Il 12 luglio Abruzzo Umbria nelle migliori cantine del centro Italia!! la protagonista è stata la cantina Ciavolich che ha organizzato La rassegna Cinemadivino, presente ormai da tre anni in all’interno della storica cantina ottocentesca di Miglianico, ora terra abruzzese, vede i suoi numeri incrementare sempre ristrutturata vineria di pregio, una visita all’interno delle grotte di di più grazie ad una capillare promozione a livello turistico con proprietà, luogo di rifugio e ristoro per i militari tedeschi nella gli operatori di settore e i turisti interessati. La rassegna consiste seconda guerra mondiale ed ora meta di un numero sempre più in alcune degustazioni di vino della cantina ospitante, una visita alto di turisti e locali interessati all’enologia. guidata con l’enologo o i proprietari dell’azienda che racconLa serata di Ausonia del 23 luglio, a pochi metri dalla cattetano tutte le curiosità della cantina come nessun altro riuscirà a drale di Atri, dove i proprietari Simone e Francesca illustreranno fare. Al termine, dopo aver degustato piatti abbinati, al chiaro le caratteristiche del territorio terrazzato, i Calanchi, tipici della di luna, segue la proiezione del film scelto, nelle aie, terrazze loro terra che da un anima al loro vino. e cortili delle Aziende Agricole, per un’esperienza unica! La La serata di Emidio Pepe, 31 luglio, come ogni anno punto di gestione dell’evento è affidata a Piceno On the Road, società forza della provincia Teramana, vedrà invece la proiezione del di consulenza operante nel settore del marketing territoriale film Senza Trucco e ospiterà il regista che tra una degustazione e turistico con organizzazione di eventi volti a promuovere il e l’altra, spiegherà la vena artistica che lo ha spinto a creare un territorio del centro Italia ad un target nazionale ed internazionafilm dedicato alle viticoltrici, chissà se si riuscirà a trarre ispiraziole. In quest’ottica la società si propone di integrare la rassegna ne per un nuovo film! a livello turistico, lavorando con partner esteri e italiani in grado Per Cerulli Spinozzi il 18 agosto, tempo quasi di vendemmia, di valorizzare tutti gli aspetti delle aziende vedrete i vitigni colmi di uva per uno partecipanti alla rassegna. Attualmente la spettacolo unico da vivere nella visita rassegna Cinemadivino Marche Abruzzo che vi proporrà. La rassegna dunque Umbria è la seconda a livello nazionale si propone l’obiettivo di promuovere il con 22 serate distribuite nelle tre regioni, territorio facendo scoprire i segreti delle questo a conferma dell’impegno profuso migliori aziende vitivinicole del territorio, nell’organizzazione che mira a crescere nel con la possibilità di integrare una serata prossimo futuro e che ha come obiettivo di degustazione ad un momento di svago il raggiungimento delle cinquanta serate e relax vedendo un film sotto le stelle organizzate dalla regione capofila dell’Emilia degustando dell’ottimo vino! Romagna. In Abruzzo nel 2015 si proporPer info: www.cinemadivino.net La Barricaia di Terracruda
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eventi » di Paola Lopes - foto di Maurizio Di Zio
Roberto e Arianna, titolari di Dormire Sano
Leonardo De Carlo e Roberto Perconti
Nuovo look per lo store “Dormire Sano” Inaugurata la nuovissima sede di Dormire Sano. L’azienda di Montesilvano guidata da Roberto Perconti offre ai clienti materassi, letti e altri componenti fabbricati dalle migliori eccellenze internazionali del settore del riposo
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ormire Sano, l’azienda che offre ai clienti materassi, letti e altri componenti fabbricati dalle migliori eccellenze internazionali del settore del riposo si rifà il look. Lo scorso 14 luglio è stata inaugurata la nuovissima sede di Montesilvano. Dormire Sano nasce per volontà dei suoi titolari, Roberto Perconti e Arianna Buccella, che hanno costruito la propria professionalità sulla ventennale esperienza nel settore e la scelta di proporre nel mercato prodotti della massima qualità. Oggi, lo showroom di Montesilvano rappresenta infatti un centro specializzato eccellente del Centro Italia, rivolto a coloro che sono alla ricerca del giusto “sistema riposo”. I nuovi spazi, progettati e realizzati dall’architetto Leonardo De Carlo, fondatore e titolare dello Studio Leonardo Project, seguono la vision dell’azienda e completano in un ambiente elegante, contemporaneo e caldo allo stesso tempo, il processo di accoglienza per i clienti, invitati a constatare di persona la qualità esclusiva dei prodotti. Protagoniste dello showroom sono la luce, la materia e l’equilibrio degli elementi che disegnano lo spazio in maniera naturale ed evocativa.
Un momento dell’inaugurazione
«È importante chiarire il pensiero principale che guida l’azienda Dormire Sano per poter apprezzare la sua offerta. –dice Roberto Perconti- La qualità del materasso sul quale ogni notte riposiamo diventa una preziosa risorsa per vivere bene il nostro quotidiano. Scegliere di investire sulla qualità di questi prodotti, significa mantenere il benessere per il resto delle nostre vite, ecco perché abbiamo deciso di investire sulle migliori aziende del settore, Hästens in primis che ha uno spazio esclusivo nello showroom ideato interamente da Leonardo De Carlo». Fiore all’occhiello tra i marchi disponibili a Dormire Sano è proprio il materasso svedese Hästens considerato tra i migliori al mondo e capace di rendere il risposo un momento di benessere psico fisico. L’esperienza e la ricerca dei migliori marchi, la studio della qualità, il dialogo con il cliente ed i servizi a loro dedicati, sono i punti di forza che posizionano Dormire Sano ai vertici nel mercato specializzato. «Vi aspettiamo a visitare –concludono i titolari Roberto e Arianna- il nuovo showroom per constatare di persona la qualità e la ricerca dei nostri prodotti»
Una panoramica del negozio
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eventi » a cura della redazione
La locandina dell’evento
Più innovazione per le nostre imprese Z3 Engineering in collaborazione con SAP ITALIA ha organizzato un evento presso il Golf Club di Miglianico per presentare la nuova soluzione ERP SAP Business one su piattaforma Hana
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Abruzzo è una regione di micro e piccole imprese caratterizzate da un basso grado di informatizzazione. Il problema di tutte queste aziende è quello della poca propensione a realizzare progetti di innovazione tecnologica mediante una pianificazione di medio lungo periodo capace di introdurre in azienda nuovi modelli organizzativi, più efficienti e in linea con il proprio business. Molto spesso i progetti di informatizzazione e di innovazione sono ritenuti costi e cattivi investimenti, questo porta ad interventi mirati limitati a coprire le esigenze immediate. Le analisi, relative ad altri paesi e ad altre regioni italiane in particolare del nord, dimostrano come la propensione ad innovare e/o a crescere non dipende solo dai modelli organizzativi, ma soprattutto dall’orientamento dell’imprenditore e alla visione a lungo termine della propria attività produttiva. Z3 Engineering in collaborazione con SAP ITALIA ha organizzato un evento il 10 Giugno presso il Golf Club di Miglianico. Nel corso dell’incontro è stata presentata la nuova soluzione ERP SAP Business one su piattaforma Hana. Uno strumento tecnologico in grado di portare innovazione alle
nostre imprese del territorio. SAP Hana è una tecnologia innovativa che migliora i processi di business delle aziende, combinando le transazioni di database con le analisi dei dati in tempo reale. Si basa sulla memoria principale per la memorizzazione dei dati rispetto all’ archiviazione su disco, il che rende l’accesso più rapido a tutte le informazioni associate. SAP Business One è la prima suite, full in-memory, che sfrutta completamente le potenzialità di SAP HANA DB con un sostanziale miglioramento nelle performance del sistema ed aggiunge valore alle funzioni già rilasciate. SAP Business One on HANA è una soluzione ERP completa che abilita un maggior controllo del proprio business ed aiuta a svolgerlo in modo più professionale e rapido! Z3 Engineering è centro di competenza SAP Business one con sede a Lanciano composto da un team di ingegneri informatici, la società opera sul segmento delle piccole e media aziende. Consente a questo comparto di accedere, a costi contenuti e certi, al miglior software di gestione aziendale e delle tecnologie SAP, leader mondiale nel settore dell’ERP, con la possibilità di una decisa accelerazione di innovazione tecnologica
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eventi » a cura della redazione
La somma devoluta in beneficenza
Una rappresentanza dell’associazione “Amicacci”
“Una serata insieme” L’evento di solidarietà giunge alla sua quinta edizione sempre più “arricchito”
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n numero sempre maggiore di adesioni ha segnato questa quinta edizione dell’iniziativa “Una serata insieme” che quest’anno ha visto lavorare fianco a fianco il Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Gran Sasso, l’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Teramo e L’Aquila, AIGA - Associazione Italiana Giovani Avvocati sezione di Teramo, Commissione Giovani Ordine degli Ingegneri di Teramo e L’Aquila, Ance Giovani di L’Aquila e Teramo al fine di realizzare una serata memorabile: 260 circa i partecipanti alla cena. Il ricavato dell’evento, che viene donato ad Associazioni benefiche del territorio che si occupano, in particolare, di disabilità
e disagio sociale, quest’anno è stato destinato alla “Poliportiva Amicacci” di Giulianova, che dal 1983 permette agli atleti diversamente abili di praticare la disciplina sportiva del Basket in carrozzina. I propositi degli organizzatori della serata si sono concretizzati con la consegna alla Polisportiva Amicacci di euro 7.000,00 che potranno essere impiegati per le attività del Progetto “Amicuccioli”, la squadra dei ragazzi del minibasket che detiene il titolo di Vice Campioni d’Italia. La consegna simbolica di un assegno della “Banca della Solidarietà” ha suggellato nel modo migliore una serata densa di allegria e di grande significato sociale che ha unito tanti cuori per un solo fine: la solidarietà
Alcuni momenti della serata
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salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro
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Parliamo di olio di palma Alla scoperta del tanto discusso olio vegetale dall’Africa
o troviamo come proveniente ingrediente in tantissimi prodotti alimentari commerciali come biscotti, merendine, fette biscottate, dolci e perfino negli alimenti destinati alla prima infanzia e se ne fa un gran parlare in campo nutrizionale spesso in termini negativi: parliamo dell’olio di palma. Ma che cos’è questo famigerato olio che anzi le industrie alimentari stesse propongono come salutare avendo preso il posto dei nocivi grassi vegetali idrogenati? L’olio di palma è un olio vegetale saturo non idrogenato ricavato dalla palma da olio, che non è la comune palma da cocco o da datteri, ma una specie di palma alta fino a 30 metri che produce piccoli frutti raccolti in grossi grappoli di forma sferica; le palme da olio crescono prevalentemente in Africa ma negli ultimi anni con la sempre maggiore richiesta del prodotto, molte coltivazioni sono state impiantate in vaste zone tropicali del continente americano e nel sud-est asiatico. Dalla palma da olio si ricavano olio di palma (dal frutto) e olio di palmisto (dai suoi semi): entrambi sono solidi o semi-solidi a temperatura ambiente, ma con un processo di frazionamento si possono separare in componente liquida (olio di palma bifrazionato) e solida. In origine l’olio di palma integrale ha un colore rossastro e oltre a contenere acidi grassi saturi contiene elevate quantità di carotenoidi, antiossidanti, Vitamina A e Vitamina E quindi molto utili alla salute ma l’industria
alimentare non usa l’olio di palma integrale bensì quello raffinato o frazionato che diventa chiaro e risulta più adatto per la preparazione dei prodotti alimentari, ma perde tutte le sue proprietà nutritive e rimane solo un grasso saturo dannoso alla salute. Il suo largo utilizzo è dovuto al bassissimo costo di produzione che lo rende uno degli olii vegetali o alimentari più economici sul mercato al contrario di burro, olio extravergine di oliva, ecc. Come qualche tempo fa è successo per i grassi vegetali idrogenati diversi studi hanno messo in correlazione il consumo di olio di palma con alcuni problemi di salute tra cui l’aumento del fattore di rischio cardiovascolare (infarto), del colesterolo cattivo (LDL), dell’obesità addominale specie nei bambini e del rischio di diabete. Inoltre nelle zone di coltivazione della palma da olio spesso vengono utilizzate come anti-parassitari alcune sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene (come il DDT), vietate in altre parti del mondo, che frequentemente si ritrovano in tracce nei prodotti alimentari preparati con olio di palma e che a lungo andare possono creare problemi di accumulo e avvelenamento dell’organismo sommandosi ai danni per la salute già citati. Cerchiamo di fare una scelta di qualità per la nostra salute leggendo bene le etichette degli alimenti, evitando il più possibile prodotti che contengono olio di palma, il nostro corpo ringrazierà!
Dottore Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno – Fermo info: 333.6898724; Blog http://nutraceuticafitomedicina.wordpress.com; gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina; Twitter: @nutraceuticafit; canale Youtube: Pietro Campanaro
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divino & non solo » di Nicola Boschetti - Master Sommelier / giornalista - Consulenze & Servizi Wine & Food
Il rappresentante: fine di un mestiere Fare il rappresentante è una missione, una dote, che non tutti hanno, bisogna conoscere la materia, avere grande psicologia di vendita e tanta pazienza
ono cresciuto con i rappresentanti, con alcuni di loro ho discusso e sbraitato, con altri nutro stima e amicizia da oltre 30 anni, ma in entrambi i casi il rapporto era ed è tutt’ora umano. Negli anni ‘90 fare l’agente di commercio era come avere il posto in banca, tutto spesato, migliori ristoranti, auto di grossa cilindrata, si lavorava 5 ore al giorno per massimo 4 giorni alla settimana, non avevi bisogno di cercare i clienti, erano loro che cercavano te, e potevi permetterti pure il lusso di fare selezione, perché i prodotti più in voga non erano per tutti, soprattutto nel mondo del vino, si vendeva di tutto, e nessuno avrebbe immaginato che al giorno d’oggi molto di quei compratori non esistono più, massacrati dai debiti, locali chiusi e cantine piene di quelle inutili pseudo bottiglie che oggi non le vogliono nemmeno regalate alle sagre di paese. Cosa è successo? La gente non beve più? I vini non sono più buoni? Oppure in maniera semplice il consumatore ha cominciato a ragionare con la testa propria, senza farsi più abbindolare dalla carta stampata o dall’etichetta in voga del momento? Certo la cosa più triste di questa favola all’italiana è il declino del rappresentante, o ancor in maniera più antica il commesso viaggiatore. Fare il rappresentante è una missione, una dote, che non tutti hanno, bisogna conoscere la materia, avere grande psicologia di vendita e tanta pazienza. Oggigiorno fidelizzare un cliente è molto più duro e faticoso che in passato, basta poco che lavori di mesi vadano a mollo. Sono persone comuni, che ogni giorno macinano chilometri e chilometri, fanno riunioni, provano prodotti e soprattutto cercano di incassare, cosa difficilissima, con la crisi attuale. Ma le colpe di questo decadimento e della scomparsa degli agenti di commercio del mondo del vino a chi va attribuita? Sicuramente il mondo internet ha le sue colpe, ormai basta un click per sapere prezzi, anteprime e novità del momento. Colpa più importante va data alle cantine produttrici che con i loro store vendita online e distribuzione nei vari supermercati, hanno fatto concorrenza ai loro uomini e ai loro clienti. La crisi nel calo delle vendite va attribuita in primis alle aziende produttrici. I tempi cambiano, la tecnologia serve, ma non potrà mai sostituire un essere umano, nessun prodotto è esclusivo, esiste sempre una valida e competitiva alternativa, ma le persone che lo rappresentano sono uniche, e nessun operatore del settore , se ha instaurato un rapporto di collaborazione cambierà rappresentante, è più facile cambiare prodotto. Meditate aziende, meditate. Buone vacanze
Scelto per voi Correva l’anno 1986 e io muovevo i primi passi nella trattoria Villa Maiella (oggi 1 stella Michelin) e già da adolescente avevo passione per i grandi vini, e ricordo che al mio primo stipendio , ne bruciai 1/4 per comprare una bottiglia di brunello Salvioni 1982. Ho bevuto quella bottiglia nel giugno 1998 quando è nato mio figlio Adriano. A distanza di 17 anni , l’altro giorno ho aperto nel mio locale per un cliente amico un brunello Salvioni 2009. Eleganza allo stato puro, colore cupo e granato scuro, naso avvolgente di mora e tabacco, con lunghezza armonica di cioccolato fondente. Bocca piena e vellutata, dal sapore intenso e speziato, che ricorda il legno bruciato e la marasca. Persistente. Sposa alla grande porcini, tartufo e costata alla fiorentina. Di lunghissima vita. Pensate che le bottiglie prodotte oggi sono le stesse di 30 anni fa. Prezzo indicativo in enoteca Euro 110,00
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Arte & Co. » di Marcella Pace
Ecce Homo, viaggio tra gli ultimi La verità sulla condizione umana nella mostra fotografica realizzata dagli allievi Mood Photography
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cchi che mostrano tutta la sofferenza e al tempo stesso chiedono aiuto. Cicatrici sui volti che riflettono quelle dell’anima. Sono immagini che arrivano dritte fino allo stomaco quelle che compongono “Ecce Homo. Che cos’è la verità?”. Il progetto è nato dalla collaborazione di Mood Photography con la Caritas della diocesi di Pescara – Penne. Quattordici aspiranti fotografi di Mood, con la direzione artistica di Stefano Schirato, Simone Cerio e Marco Di Vincenzo, fotografi professionisti a livello internazionale, nonché maestri nella casa della fotografia nata a Pescara alla fine del 2013, hanno prodotto 46 scatti su tematiche sociali molto delicate. «Quando un fotografo realizza un lavoro dal risvolto sociale, deve farsi accettare, relazionarsi prima di tutto senza macchina fotografica e arrivare a sentire le stesse sensazioni del soggetto fotografato. Per questo motivo – racconta Schirato – i ragazzi hanno trascorso un periodo di sei mesi come volontari all’interno di alcune strutture della Caritas, in cucina, insegnando l’italiano ad immigrati, o ancora impegnandosi in altre attività. In questo modo hanno vissuto quelle realtà che hanno poi dovuto fotografare». Gli
» Una delle foto del progetto, scattara da Erika Secondino
» Un altro scatto del progetto. Foto di Raffaele Rotondo
» Homeless, foto di Alessandro Battista
scatti, esposti in piazza della Rinascita a Pescara dal 26 giugno al 2 luglio, sono un vero viaggio nel mondo degli ultimi, tra tutte quelle tematiche come l’immigrazione, la prostituzione, gli homeless, il carcere, le nuove povertà. «Dietro un homeless, un immigrato o una prostituta - riflette Schirato - ci sono tantissime storie che noi non conosciamo. Da qui la domanda che vogliamo porre con questo progetto. “Che cos’è la verità?” Ho conosciuto homeless devastati dalle loro storie personali, o nuovi poveri che prima avevano una vita normale e ora sono stravolti dalla crisi economica. La realtà è che non esiste una sola verità e credo non sia giusto collocare le persone che ci stanno intorno in un canovaccio mentale». Parallelamente Cerio, Schirato e Di Vincenzo hanno prodotto un multimedia, un filmato, rigorosamente in bianco e nero, così come le foto, di circa 4 minuti, fortemente evocativo, frutto delle interviste realizzate negli ultimi mesi. E dopo la sua prima presentazione ufficiale a Pescara, “Ecce Homo” è diventata una mostra itinerante, che grazie alla Caritas nazionale e alla collaborazione con la Fondazione PescarAbruzzo che ha realizzato catalogo e libro, toccherà diverse città italiane, a cominciare da Firenze
I 14 fotografi autori di Ecce Homo Erika Secondino, Domizia Salusest, Stefania Proietto, Pierino Di Nicola, Raffaele Rotondo, Stefania Di Bartolomeo, Roberto Ronca, Attilio Gasbarri, Paolo Chiavaroli, Federica Puca, Lorenzo Donatella, Viviana Caldora, Marilena Di Giantomasso, Paolo Marchegiani, Alessandro Battista, Simona Budassi.
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Arte & Co. » di Anna Cutilli Di Silvestre
“Viva l’Italia” e chi la onora In un salone del Mediamuseum di Pescara via Alessandrini 34, un grande dipinto raffigurante una regale scena settecentesca accoglie i visitatori della mostra del pittore teramano Franco Tommarelli “W L’ITALIA” Personaggi del Risorgimento italiano
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l dipinto raffigurante Ferdinando I di Borbone cavallerescamente in piedi, poco dietro la moglie regina Carolina d’Austria, figlia di Maria Teresa, seduta e la scarpina su un poggiapiedi, introduce all’atmosfera dell’epoca. E poi un susseguirsi di quadri sempre dipinti a olio, dai colori fiammeggianti, dai dettagli ben curati e dal gioco di luci e ombre che danno vigore alle immagini: illustrano i personaggi del nostro Risorgimento. Si tratta quindi di alcuni sovrani della famiglia Borbone, di generali “vincitori e vinti”, di briganti oltre naturalmente ai più noti personaggi come Cavour, Vittorio Emanuele II, Mazzini, Ricasoli… In tutto 35 opere che fanno rivivere la grande passione, l’infatuazione caratteristica di quegli anni in cui molti giovani si immolavano per la Patria. Quando gli artisti, ai corsi accademici cominciavano a preferire il vivere direttamente situazioni ed emozioni da riportare sulla tela, con entusiasmo partecipavano alle guerre risorgimentali. Vi prendevano parte, tra gli altri, Giovanni Fattori e Silvestro Lega per riprodurne con più efficacia “l’effetto e l’espressione” come scrisse Domenico Morelli. Per Franco Tommarelli lo spunto per il ciclo pittorico presentato in mostra, è stata la celebrazione dei 150 anni dello Stato italiano, al fine di
» Franco Tommarelli
» Vittorio Emanuele II
» Il MediaMuseum di Pescara
ricordare o far conoscere soprattutto ai giovani, la forza dell’amor patrio che la società consumistica con gli edonistici e cinici anni ‘80 aveva finito di azzerare. Il critico Giuseppe Bacci, la sera della presentazione della mostra ha precisato che nel mondo attuale caratterizzato dalle immagini che passano via senza poterle fermare, l’artista Tommarelli per ricordare il nostro glorioso passato, ha scelto la staticità dei quadri. L’artista nei dipinti in mostra passa dalla bonaria satira a una riproduzione oggettiva e, nel caso di Pio IX, ad una fisiognomica presentazione del Papa, sorridente e benevolo. Si riferiva certo alla prima parte del suo pontificato, quando grande entusiasmo suscitò nei patrioti italiani. Luciano Canfora cita Cicerone che sosteneva che chiunque non fosse a conoscenza del proprio passato, non avesse nessun futuro davanti a sé. Lo studio del passato infatti aiuta a capire come siamo arrivati alla situazione attuale. Il pittore Tommarelli anche se è soprattutto figurista, non ha trascurato i paesaggi e si è dedicato anche ad opere religiose. Già definito “Alfiere della cultura” nel 2002, con questa mostra conferma tale riconoscimento che si aggiunge agli apprezzamenti internazionali e ad una medaglia del Presidente della Repubblica nel 1993
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Arte & Co. » di Laura Tinari
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TEMPO RUBATO » a cura di Dante D’Alfonso
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“Il teorema del caffé” di Paolo Iacci
l titolo del libro è “Il teorema del caffè - il paradosso che regola l’impresa”. Inizia facendo una fotografia dell’Italia, degli italiani, dei loro bisogni (alcuni spesso non proprio primari) e delle loro richieste in tempo di crisi e scarsa disponibilità economica: “siamo tutti più poveri ma con richieste e bisogni sempre più da ricchi”. Il teorema del caffè potrebbe, quindi, essere così sintetizzato: “In una società sempre più complessa, anche i bisogni e le attese di ogni singola persona tendono naturalmente a divenire sempre più ricercati, seppur all’interno delle singole disponibilità di ciascuno…”. L’attenzione si sposta alle imprese, alle organizzazioni che operano nella gestione delle “risorse umane”, delle persone. Un tempo, non molti anni fa, le aziende avevano dei piani pluriennali e riuscivano a garantire ai loro collaboratori una continuità professionale, in alcuni casi per tutta l’età
lavorativa fino alla pensione, in cambio ricevevano la “fedeltà professionale”…Oggi non è più così . Assistiamo al “dominio incontrastato di un presente senza futuro”. A causa di questa instabilità le imprese non sono più credibili. Occorre un cambio radicale di attenzione al livello di persone, organizzazioni e Nazione, partendo dal concetto di “Pensiero resiliente”. “Si è persa la dimensione della bellezza nel lavoro e, con essa, il suo significato intrinseco. La percezione collettiva è che la vera vita comici soltanto dopo l’orario di lavoro… Occorre una leadership che rimetta al primo posto non solo la gestione del contingente, ma anche la necessità improcastinabile del valore del lavoro e della visione della meta verso cui deve tendere il team aziendale e il senso ultimo del lavoro di ognuno dei suoi membri”
La scheda “Il teorema del caffé - il paradosso che regola l’impresa” (ed. Guerini NEXT - Euro 12,50) - Un tipico bar milanese alle otto del mattino sembra un’orgia consumistica, segno di grande abbondanza e di consumo sfrenato. Sul caffè si scatena la più grande inventiva. Viene servito in almeno un centinaio di varianti con denominazioni diverse. Un caffè «normale» e un «nero», e può essere lungo, ristretto o «gocciato», esistono poi le varianti in vetro, il caffè «macchiato», «schiumato», d’orzo in tazza grande o piccola, turco, americano e cosi via. Un baccanale di gusti, un vero schiaffo alla povertà. Ma e davvero così? Usando una metafora comune, come il rito del caffè mattutino, il volume propone un percorso attraverso l’inferno della crisi, i paradossi e le contraddizioni di un popolo arguto, capace di performance eccezionali ma incapace spesso di approdare a una normalità sostenibile, un popolo che sa essere grande ma anche piccolo e meschino. Le imprese, e le persone, devono fare di più e meglio con meno risorse. Il teorema del caffè spiega perchè e come fare.
L’autore Paolo Iacci è attualmente presidente di BCC Credito Consumo, dopo essere stato condirettore generale del gruppo Pride e responsabile Hr e organizzazione in Italtel, Reader’s Digest, Banca Intesa e Iccrea Holding. Già consigliere di amministrazione dell’Università Bocconi e di alcune altre società pubbliche e private, è professore a contratto all’Università LIUC di Castellanza. È vice presidente nazionale di AIDP e direttore responsabile di Hr On Line.
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TRAPARENTESI
ARTE
Fondazione Aria porta la cultura nei borghi
Nel caratteristico borgo di Ripattoni, nel Comune di Bellante (TE), si è tenuta l’edizione 2015 di Ripattoni Arte, la rassegna di video-arte curata da Adina Pugliese per Fondazione Aria. Dieci i video raccolti in un unico prodotto, proiettati in altrettanti luoghi abruzzesi (dopo Ripattoni il 31 luglio, Castello, Roccascalegna (Ch); 09 agosto, San Vito Chietino (Ch); 24 agosto, Pescocostanzo (Aq); 27 agosto, Museolaboratorio, Città Sant’Angelo (Pe); 3 settembre, Via Delle Caserme, Pescara); “come una mostra in valigia” ha chiosato Adina Pugliese. «Pensata per offrire nuove possibilità per parlare di arte contemporanea e cultura – ha spiegato la curatrice - vuole stabilire un contatto fra arte contemporanea e i territori, i borghi, in questo caso. Mettere in relazione l’arte con persone che normalmente non entrerebbero in un museo o in una galleria. Per i giovani artisti è stata un’opportunità: farsi conoscere in realtà emergenti, storiche, interessate alla valorizzazione e al dialogo per una crescita sostenibile dell’intero territorio abruzzese».
ATTUALITA’
Coltorti sbarca a Pescara
Un’azienda di origine marchigiana, fondata nel 1934, ma ormai dopo l’apertura del suo primo punto vendita in Corso Umberto a Pescara, divenuta abruzzese d’adozione, parliamo del marchio Coltorti. Un’elegante boutique a due piani, entrambi dedicati al mondo femminile, dove accessori, scarpe, borse e ovviamente abbigliamento rappresentano il meglio della moda e dell’eleganza made in italy, dove uno staff professionale e altamente qualificato saprà accogliere le clienti offrendo delle vere e proprie consulenze di immagine e dove anche l’ambiente, raffinato e mai banale, riuscirà a stupire anche le più sofisticate. Benvenuto in Abruzzo Coltorti.
ARTE
Per la prima volta in Abruzzo la mostra “Andy Warhol... in the city”
Dal 25 luglio al 20 agosto, al Città Sant’Angelo Village (Pescara), la grande arte contemporanea è arrivata al Città Sant’Angelo Village (Pescara), sarà possibile ammirare gratuitamente all’interno degli spazi del Village, 30 opere del padre indiscusso della POP ART, Andy Warhol. Le 30 opere fanno parte della collezione della New Factory Art, il cui residente è il Gino Capitò. La mostra intitolata “Andy Warhol… in the city”, nasce da un’iniziativa di Pubbliwork Eventi, ed è già stata esposta nelle gallerie di diverse città italiane; da gennaio, finalmente, in pieno spirito Warhol, dopo i centri commerciali. La mostra è un ulteriore tassello del ricco programma estivo del Village, che con la rassegna Street Pop festival proporrà per tutti i giovedì fino al 20 agosto un calendario eventi di forte appeal fra degustazioni gratuite, concerti, incontri, spettacoli organizzati in collaborazione con i più importanti festival del territorio e laboratori per i bambini e le bambine.
ARTE
“Ricomunicare il Guerriero di Capestrano”
Ottanta anni fa (1934) la casuale scoperta durante i lavori di dissodamento di un terreno agricolo in una località a nord-est di Capestrano. Poi, simbolo dell’Abruzzo e grande protagonista, nel 2000, dell’apprezzatissima mostra itinerante “I piceni popolo d’Europa”, che toccò Francoforte sul Meno, Ascoli Piceno-Teramo e giunse fino a Roma. Oggi il Guerriero di Capestrano, scultura in pietra e marmo del VI secolo a.C., raffigurante un guerriero dell’antico popolo italico dei Piceni, una delle opere più monumentali e impressionanti dell’arte italica conservata a Chieti nel Museo archeologico nazionale d’Abruzzo, rivive una sua centralità, grazie all’iniziativa “80 anni dopo Ricomunicare il Guerriero di Capestrano”. Una mostra evento, tra fonti d’archivio e video proiezioni a cura della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo e del Polo museale dell’Abruzzo, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e la Regione Abruzzo. La mostra, che rimarrà fruibile fino al 13 settembre, nella sede di Palazzo De’ Mayo a Chieti, è stata inaugurata giovedì 2 luglio.
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ENOGASTRONOMIA
Nicoletta Urbisci vince il concorso “Miglior Cuoco - Socio 2015”
Si è svolto ad Ortona, il 16 luglio, il concorso enogastronomico promosso da Codice Citra in collaborazione con ReD e rivolto ai soci delle nove cantine Citra, mentre la vincitrice è Nicoletta Urbisci, quarantanove anni di Lanciano, risultata “Miglior Cuoco-Socio dell’Anno” 2014/15. La Urbisci della Cantina Rinascita Lancianese si è aggiudicata la finalissima che si è svolta a San Vito Chietino presentando un piatto tipico della cucina abruzzese come la “Chitarrina ai pomodorini con crostini di pizza scima e pecorino” abbinata per l’occasione al vino “LA VOLPE ALL’UVA” Pecorino senza solfiti aggiunti 2012, novità assoluta di Codice Citra. L’ultimo atto del concorso, cominciato lo scorso ottobre e durato nove mesi con il coinvolgimento di oltre 80 concorrenti, ha messo a confronto le nove finaliste che avevano vinto le tappe dedicate alle singole cantine socie di Citra. AZIENDE Farnese stupisce la Nuova Zelanda L’azienda vitivinicola Farnese di Ortona ci regala una nuova vittoria, l’ottenimento della medaglia d’oro al Concorso Enologico Internazionale Spiegelau che si tiene ogni anno a Marlborough in Nuova Zelanda. Prima di questo riconoscimento, come da tradizione, lo scorso luglio nello splendido scenario del Castello Caldari di Ortona si è svolta la dodicesima edizione della cena di beneficenza per la raccolta fondi atti a finanziare la missione umanitaria dei padri missionari minori attraverso progetti sociali e sanitari in Burkina Faso. Un evento piacevole e molto partecipato, che al di là dell’atmosfera che riesce a creare, porta con sé il grande impegno sociale della cantina Farnese.
cinema
Massimo D’Anolfi e Martina Parenti al Festival di Locarno con “L’infinita fabbrica del Duomo”
I registi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, lui pescarese di origine e milanese d’adozione, hanno presentato “L’infinita fabbrica del Duomo” in anteprima al 68/mo Festival del Film di Locarno. L’opera del duo artistico, coppia nel lavoro e nella vita, è stata proiettata lo scorso 6 agosto in apertura di “Signs of Life”, sezione che si propone d’indagare i territori di frontiera del cinema, tra nuove forme narrative e innovazione del linguaggio. Il film racconta la storia della nascita e del continuo mantenimento del Duomo di Milano attraverso i secoli. Primo atto della quadrilogia “Spira Mirabilis” che affronta il concetto di immortalità attraverso gli elementi della natura, “L’infinita Fabbrica del Duomo” rappresenta l’elemento della terra. Attraverso una prospettiva poetica e dal forte impatto visivo, il film segue le fasi e i lavori che la conservazione del Duomo richiede: dall’estrazione del marmo, al cantiere marmisti, all’Archivio storico, alla Cattedrale stessa. Marmisti, muratori, carpentieri, fabbri, restauratori, orafi: questa straordinaria, ma costante concentrazione di attività è filmata alla luce della sacralità di un monumento che vive di tempi, ritmi, calendari, aspirazioni che si fondono e trascendono il lavoro umano e assume così un nuovo valore simbolico. AZIENDE
A Stefano Odoardi la seconda edizione del Premio Codice Citra “Vini, Volti, Valori”
Va al regista Stefano Odoardi il premio “Vini, Volti, Valori”, assegnato da Codice Citra e dal Flaiano Film Festival a un personaggio abruzzese che si è particolarmente distinto nel mondo del cinema. La cerimonia di premiazione si è svolta presso il Multiplex Arca di Spoltore prima della proiezione del film Mancanza – Inferno, realizzato dallo stesso Odoardi. A consegnare il riconoscimento è stato Lorenzo Mancinelli, vicepresidente del Gruppo Citra. Stefano Odoardi, nato a Pescara, vive tra l’Olanda e l’Italia. Ha realizzato diversi lungometraggi e cortometraggi che sono stati selezionati e premiati in diversi festival internazionali. Il premio “Vini, Volti, Valori” di Codice Citra, giunto alla seconda edizione, nel 2014 è stato attribuito allo storyboarder Cristiano Donzelli.
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TRAPARENTESI
ATTUALITA’
A Casa Abruzzo il jeans si tinge di Montepulciano
“Food scraps and ecology for denim & co” questa è la grande novità, nello Spazio Fiorichiari a Brera per Abruzzo Expo. Qui il Polo Moda Inn ha coordinato la presenza di sei aziende iscritte all’Associazione: SIXTY DISTRIBUTION (Energie), C & C+ C (XXCross), WASH ITALIA, CT POINT, FG1936 (Re-Hash) e NOVARTE (Laurafed), che hanno scelto di interpretare il tema dell’Expo “Nutrire il Pianeta. Energie per la Vita” sperimentando trattamenti sul denim e sul cuoio che riciclano gli scarti delle lavorazioni agroalimentari, una grande innovazione, che ha attirato molta curiosità. Allora ecco arrivare da una regione in prima fila nei due settori primari del made in Italy, la sintonia fashion-food e così pantaloni, salopette, camicie, short e borse in cuoio hanno il “sapore” della terra d’Abruzzo perché letteralmente trattati con i suoi prodotti, sui cartellini allegati ai capi si può leggere, “Lavato con scarto di pigiatura del Montepulciano d’Abruzzo”, stessa cosa per il Trebbiano o il Cerasuolo, o per l’olio d’oliva che arricchisce soprattutto la pelle. E poi c’è il “denim ecologico”, lavato con azoto, escludendo quindi l’utilizzo dell’acqua, con cui è stato realizzato un pantalone e rivestita ed abbigliata una bicicletta prodotta da Montante, completamente ecosostenibile dalle gomme alle sacche portaoggetti. RICONOSCIMENTI
Marramiero vince ancora
Marramiero, l’azienda vinicola di Rosciano (PE), annuncia un’altra importantissima affermazione in un concorso internazionale. Si tratta del Concours Mondial de Bruxelles 2015 in Belgio – a cui partecipano i migliori vini a livello mondiale – e dove Marramiero ha vinto ben 2 medaglie d’argento. I vini premiati sono stati il Montepulciano d’Abruzzo DOC “Incanto” 2012 e il Montepulciano d’Abruzzo Riserva “Inferi” 2011. «Questa ulteriore conferma -ha dichiarato il presidente Enrico Marramiero- è il giusto riconoscimento al lavoro fatto in questi anni per portare avanti con orgoglio la bandiera dell’Abruzzo, ed uno stimolo ulteriore per continuare a percorrere la strada intrapresa e realizzare dei vini che incontrino il consenso di tutti quelli che, da sempre, vedono in Marramiero un’azienda che realizza vini di qualità». MODA
A San Benedetto apre l’Official Store RIPANI
A S. Benedetto del Tronto è stato inaugurato l’official store del brand RIPANI, in Via San Martino, una storica via centrale non molto distante dal mare. Il design dello store è stato curato in ogni dettaglio e rispecchia lo stile e l’eleganza che da sempre contraddistingue l’azienda abruzzese, la cui sede è a Tortoreto, dove la famiglia Ripani ha origine e tutt’ora risiede. Presso l’Official Store di S. Benedetto del Tronto sarà possibile acquistare le splendide borse e gli accessori della collezione SS 2015, ispirata agli elementi della natura e in perfetta sintonia con le tematiche di EXPO MILANO 2015. Una collezione che vede protagonisti il buon gusto e la fantasia made in Italy. Per scoprire in anteprima tutta la collezione Primavera Estate 2015 firmata RIPANI: http://www.RIPANI.com/catalogo_donna_ss15.asp enogastronomia
Festa d’estate con èAbruzzo
Grande successo per la “festa d’estate” organizzata da èAbruzzo. Paesaggio, sapori e divertimento al centro dell’evento curato dalla neo nata associazione che racchiude le eccellenze abruzzesi dell’agroalimentare e non solo. La serata è stata allestita sulla spiaggia dello stabilimento La Paranza di Pescara dei fratelli D’Anolfi che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa. Più di 400 le persone che hanno partecipato, compreso il presidente della Regione D’Alfonso. Molto soddisfatta la presidente di èAbruzzo Adriana Galasso per la riuscita della serata dove i veri protagonisti sono stati i sapori, il territorio e il divertimento. Numerosi i soci che hanno aderito e offerto i propri prodotti: Barone Cornacchia, Cirelli, Filomena Spenza, Caseificio Campo Felice, Cataldi Madonna, Contesa, De Fermo, Emidio Pepe, Emo Lullo, Frantoio Coletta, Gentili Vini, Illuminati, La Rèserve, La Valentina, Le Magnolie, Nicodemi, Tenuta I Fauri, Tenuta Terraviva, Tenuta Ulisse, Tiberio, Torre dei Beati, Trappeto di Caprafico, Valentini, Valle Reale, Valle Scannese, Veerigni.
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Contributors
Antonio Teti ict
Stefano Tetii Dalla parte dell’impresa
È Responsabile del Settore Applicativi per le Risorse Umane, Carriere, Personale, Stipendi e Contabilità dell’Ateneo dell’Area Servizi Informatici dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Lureato in Economia si è specializzato in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È docente di Cyberspace Sciences alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti. Esperto di ICT Governance, ICT Security, ha accumulato un’esperienza trentennale in studi, ricerche e consulenze in aziende pubbliche, private e istituzioni governative. È stato docente di Computer Science presso diverse università italiane tra le quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università di Teramo e l’Università della Calabria. E’ stato invited speaker all’Università Politecnica di Valencia con la quale ha collaborato per la realizzazione di master di Informatica. È Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts e della New York Academy of Sciences. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, collabora con diversi quotidiani, riviste e periodici del settore, e partecipa a convegni nazionali ed internazionali in qualità di opinion leader.
L’avv. Stefano Teti, socio fondatore e name partner dello studio legale Giancola Teti & Associati, si occupa prevalentemente di diritto contrattuale, societario, finanziario e immobiliare, offrendo la propria consulenza, tra l’altro, in materia di operazioni societarie, nazionali e internazionali, nonché nella gestione di aziende in stato di crisi, anche in ambito concordatario e fallimentare.
Luigi Carunchio fisco Socio Fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto sin dall’inizio nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria. È stato Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti. Attualmente è componente delle Giunta esecutiva nazionale di Confprofessioni in qualità di rappresentante dell’area economica e lavoro con la delega per il fisco e la giustizia tributaria. Si occupa di consulenza per le aziende private ed enti Pubblici in materia di analisi finanziaria, controllo di gestione, diritto societario e tributario. Tra i soci fondatori di Sistemi Locali, ha creduto sin dall’inizio allo sviluppo di una società tra professionisti in ambito regionale nella convinzione che alla base di tutto debba esserci l’alta qualità del servizio offerto ai propri clienti. Fa parte del consiglio di amministrazione.
Simone D’Alessandro creatività È Dottore di Ricerca, Docente universitario, Copywriter, Consulente. Coordinatore del progetto di ricerca Turn 2.0 promosso dal Polo d’Innovazione dei Servizi Avanzati della Regione Abruzzo www.polosa.it; Project Manager della Fabbrica della Conoscenza www.fabbricadellaconoscenza.com animatore del Premio Confindustria Abruzzo Green www.confindustria.abruzzo. it. Tra le più recenti pubblicazioni: The relational organisation, Carsa Ed., 2013; Sociology and the 21st Century, in World Future, 2012; Creatività: Normalissima Improbabilità? Per un dialogo Sociologico tra problema e soluzione”, Aracne, Roma, 2010 con pref. di Domenico De Masi. www.simonedalessandro.com.
Filippo Paolini norme&leggi Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Andrea Bonanni Caione lavoro in corso
Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “CarboniPaolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giusalavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.
Nicola Boschetti Di vino e non solo Nicola Boschetti Maitresommelier professionista 4 livello Ais. Dopo 27 anni trascorsi al Villa Maiella di Guardiagrele, ora si occupa di selezione, consulenza e formazione del mondo beverage per gli agenti e clienti della Geldi SPA. Esperto di enogastronomia, giornalista pubblicista, collabora con diverse riviste e guide del settore. Organizza e collabora nella realizzazione di eventi, sportivi,culturali ed enogastronomici. Crea formazione a ragazzi e ragazze che vogliono avviarsi nel servizio di sala /bar e aspiranti sommelier, con corsi su: cibo/vino/olio/caffè e distillati,oltre alle tecniche del servizio. Coinvolto nei progetti scolastici delle scuole elementari alla riscoperta dell’educazione alimentare e del galateo a tavola.
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Anno 1¡ n. 1 - maggio 2006 - € 3,50 ,50 (o omaggio)
Anno 2° n. 5 _ maggio 2007
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Anno 2¡ n. 2 - febbraio o 2007 - (copia omag ggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
Anno 2¡ n. 3 - marzo 2007 - (copia omaggio o) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
Anno 2° n. 4 _ aprile 2007
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ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • GENNAIO 2013 • NUMERO 73 • ANNO VIII • www.ABRUZZOIMPRESA.IT • COPIA OMAGGIO
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ISSN 1973-5383
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ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • NUMERO 95 • aprile - maggio 2015 • ANNO X • COPIA OMAGGIO
ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • NUMERO 94 • febbraio - marzo 2015 • ANNO X • COPIA OMAGGIO
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89
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ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • NUMERO 86 • febbraio 2014 • ANNO IX • COPIA OMAGGIO
ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • NUMERO 86 • febbraio 2014 • ANNO IX • COPIA OMAGGIO
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numero
Abruzzo Impresa il mensile del manager • numero 95 • aprile - maggio 2015 • anno X • Copia Omaggio
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Il primo e unico mensile dedicato Al Manager Per i protagonisti dell’economia regionale. Nelle 130 pagine della rivista trovano spazio le storie dei capitani d’impresa, gli articoli di attualità, quelli dedicati a innovazione, marketing, lavoro, enogastronomia, turismo e sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre uno spaccato sulle iniziative più rilevanti organizzate dagli attori economici della nostra regione. Le pagine di chiusura ospitano tematiche sul territorio, cultura, tradizioni, arte, musica e moda.
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