Gennaio-Febbraio 2016

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Abruzzo Impresa il mensile del manager • numero 99 • gennaio - febbraio 2016 • anno XI • Copia Omaggio

numero

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Ti dà sempre un’emozione!

DA PIU’ DI 20 ANNI IGIENE E BELLEZZA PER TUTTA LA FAMIGLIA!

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direttore responsabile

Eleonora Lopes

redattori Marcella Pace, Laura Tinari, Denia Di Giacomo, Paola Lopes hanno collaborato a questo numero Lorenzo Pierfelice, Luigi Carunchio, Antonio Teti, Simone D’Alessandro, Filippo Paolini, Andrea Bonanni Caione, monica di pillo, emanuele liddo, alfredo de vincentis, alessandro olivieri, piergiorgio greco, elisa antonioni, monica del fallo, Pina Manente, Pietro campanaro, Nicola Boschetti, anna cutilli Di Silvestre, dante d’alfonso ufficio grafico

Fabio de Vincentiis editore ABRUZZO IMPRESA

Vincenzo Sulpizio

ufficio fotografico

CLIZIA FORCELLA

Coordinatore web-TV

Gianluigi Tiberi

stampa

D’Auria PRINTING Spa

editore

Fabio De Vincentiis

Abruzzo Impresa il mensile del manager

gen. - feb. 2016 n°99

anno XI

numero chiuso in redazione il 13 febbraio 2016

in copertina I soci di Pentadvisory foto di Vincenzo Sulpizio

sito WEB

www.abruzzoimpresa.it

e-mail:

redazione@abruzzoimpresa.it grafica@abruzzoimpresa.it commerciale@abruzzoimpresa.it

indirizzo

Abruzzo Impresa SP. Lungofino complesso Ibisco B5/6 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

telefono e fax

t. 085 9508161 / f. 085 9508157

ABRUZZO IMPRESA è il mensile del manager, nato nel maggio 2006 da un’idea del presidente Fabio de Vincentiis. Servizi, interviste ai protagonisti dell’economia regionale, reportage che documentano le azioni volte a sostenere il mondo dell’imprenditoria sono i principali contenuti della rivista, diretta da Eleonora Lopes. Al corpo redazionale interno si aggiungono collaborazioni di alto profilo, espressione del mondo professionale e accademico abruzzese. Parlare d’impresa e finanza in maniera concreta e diretta, evitando tecnicismi, ha consentito ad ABRUZZO IMPRESA di conseguire negli anni ottimi risultati. Nelle pagine della rivista trovano spazio anche articoli dedicati alla innovazione, al marketing, al lavoro e allo sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre uno spaccato sulle iniziative organizzate dagli attori economici della nostra regione. Nelle pagine di chiusura si parla di arte, musica, moda, enogastronomia e attrattive turistiche della nostra regione. ABRUZZO IMPRESA tratta temi di strettissima attualità, incorniciati da una veste grafica sempre attenta alla tendenza del design e soprattutto ai contenuti. Il mensile ABRUZZO IMPRESA viene distribuito attraverso la spedizione in Posta Target.

ABRUZZO IMPRESA è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 22296 La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Copyright© 2006/2014 tutti i diritti riservati abruzzO IMPRESa - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte di ABRUZZO IMPRESA. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Servizio spedizioni Per informazioni scrivi a ABRUZZO IMPRESA servizio spedizioni SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 65013 Città Sant’Angelo - Pescara o invia una mail a spedizioni@abruzzoimpresa.it o invia un fax al numero 085.9508157 precisando il proprio recapito postale. Il servizio è aperto da lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00. La spedizione entrerà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. Il costo della spedizione dei 12 numeri del mensile ABRUZZO IMPRESA per tutto il territorio nazionale è di soli Euro 38,00. L’importo va versato tramite: bonifico bancario sul conto iban IT 12 X 05748 77252 100000002016 con causale “SPEDIZIONE ABRUZZO IMPRESA”. Il cambio dell’indirizzo dell’abbonato è gratuito. Informare almeno 30 giorni prima comunicando i nuovi dati e indirizzo completo. I dati relativi ai lettori sono utilizzati esclusivamente ai fini della spedizione postale, ABRUZZO IMPRESA garantisce riservatezza al trattamento dei dati ai sensi dell’art. 13 del D. leg. 196/2003. Il lettore può richiedere gratuitamente la rettifica dei dati scrivendo a ABRUZZO IMPRESA, SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara Il lettore può richiedere gratuitamente di non voler più ricevere la rivista scrivendo a ABRUZZO IMPRESA, SP. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

MEETING

Per affrontare insieme un futuro che si prospetta sempre più competitivo il meeting FARE IMPRESA ha il compito di far crescere il tessuto economico, politico e formativo regionale affinché possa finalmente conoscersi, confrontarsi e stringere interessanti rapporti. Il meeting FARE IMPRESA promosso ed organizzato dal mensile ABRUZZO IMPRESA, ha come obiettivo quello di affiancare e favorire la crescità di tutti i protagonisti dell’imprenditoria e della politica abruzzese. Nel corso della serata sarà consegnato il premio “Aquila Reale”, un riconoscimento al valore delle ultime copertine del mensile ABRUZZO IMPRESA.

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da maggio 2006 per 99 volte


sommario _ anno XI n°99 _ gennaio - febbraio 2016

opinioni&rubriche finoaquituttobene editoriale ctrl s

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lavoro in corso a tutta formazione

9 11 12 57 59

Tolleranza Gocce d’Inchiostro Tendenze fatti persone Diritto del lavoro: anno zero Perché anche il manager è una persona

primo piano finanza ricerca

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sicurezza cultura

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Banche commissariate, quali rischi per gli imprenditori? La Rivoluzione astrofisica ha luogo a Pescara Investire in sicurezza sul lavoro, ecco perché conviene Luisa Prayer: «Musica e cultura creano benessere nella società»

cover story Pentadvisory

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Pentadvisory, pronti all’impresa!

incarichi&carriere incarichi&carriere

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Nomine, incarichi e promozioni

grandi storie Alfiero Barnabei

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Alfiero Barnabei, una vita tra l’azienda e l’associazionismo

newgenerationstorie&persone Alessia Di Giacomo

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Alessia Di Giacomo

tematiche d’impresa fisco

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itc creatività norme&leggi

finanza

70

assicurazione turismo

48 50 52 54 focus 60 62 64

Legge di stabilità 2016, tutte le novita’ Internet riesce a comprendere se diventi nervoso mentre navighi L’evoluzione della comunicazione ambientale Pacchetto depenalizzazioni, tutte le novità

La dipendenza da derivati L’agenzia AXA Chieti cambia volto Wolftour, il Tour Operator che parla Abruzzese

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


sommario _ anno XI n°99 _ gennaio - febbraio 2016

manufatturiero agroalimentare food

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sociologia estetica sociale start-up

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start-up salute

100 energia viaggi food food food food grafica

Prevenire il disagio in adolescenza: “Chi c’è in ascolto?” Toni Belfatto, il punto di riferimento dell’estetica mondiale L’economia civile approfondita da Felicità Pubblica #ItalyFrontiers

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Flumen, un fiume di progetti Da Strange Office alla Strange Academy Le cattive abitudini che fanno male alla salute e al portafoglio

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Onda d’innovazione, conclusa la II edizione ESA Energie, una realtà in movimento Il Business Travel fuori dai luoghi comuni Bottura: «Basta con i campanili, parliamo di Italia» Castello Chiola, le novità del 2016 Casamaki, il sushi nel cuore di Pescara A Mercato 42 come a casa Luca Di Francescantonio tra i primi venti logo-designer per il Best Brand Award

buono e bello salus divino&nonsolo arte&co.

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Pasta Teti, dai campi di grano di Torricella Peligna agli scaffali di tutto l’Abruzzo D.one, apre a Montepagano il primo ristorante diffuso

eventi territorio

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Vittorio Ursini & Son: il tessile che esporta nel mondo

seminari&convegni sviluppo

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focus 66 68 70 73 77 81 83

tempo rubato traparentesi

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Abruzzo: mare, monti e... legumi! Uomini Eroici Le opere aperte di Valeria Ricci La via dell’arciere di Carlo Pettinelli News in pillole

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fino a qui tutto bene Âť di Lorenzo Pierfelice

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gocce d’inchiostro editoriale

Eleonora Lopes, direttore

L’

azienda irlandese Ryanair ha comunicato alla Saga, la società regionale che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, che dal 27 ottobre prossimo chiuderà la base a Pescara, aperta nel 2009, riducendo i voli a due destinazioni Londra e Bergamo. Secondo il colosso irlandese, le motivazioni che hanno spinto a prendere questa decisione sono dovute all’incremento delle addizionali comunali. Ryanair si è detta pronta a ripensarci qualora le tasse venissero ridotte. Per Saga, il suo presidente Nicola Mattoscio e il Consiglio Regionale è cominciata la trattativa. Nel frattempo è iniziata anche la mobilitazione di tutte le associazioni di categoria e degli operatori turistici, che chiedono di scongiurare questa chiusura: se rimanessero solo 2 voli nell’Aeroporto d’Abruzzo, sarebbe un colpo durissimo per un settore, quello del turismo, che versa già in grandi difficoltà.

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ontinuiamo a parlare di turismo visto che la stagione estiva, non così lontana, pare che a Pescara sia già a rischio! Il sottosegretario alla Giunta regionale con delega all’ambiente Mario Mazzocca, qualche giorno fa, durante un’assemblea della CNA ha dichiarato: «Quest’estate si corre il pericolo di non avere un tratto di mare balneabile. Si partirà con divieto di balneazione dalla Madonnina fino alle Quattro Vele, l’inizio è previsto ad aprile fino a quando le analisi non daranno, per due volte consecutive, esito positivo». Ad oggi, escherichia coli ed enterococchi risultano di gran lunga al di sopra dei limiti consentiti, è necessario agire sugli scarichi del fiume Pescara, altrimenti la stagione balneare a Pescara potrebbe non partire. Anche il vice sindaco Del Vecchio ha confermato che la situazione appare peggiore di quella dello scorso anno.

L

a Regione Abruzzo affiancherà le imprese alle quali sono state finanziati alcuni interventi. In quale modo lo ha annunciato il presidente della Regione D’Alfonso che ha detto: «La Regione vuole costituire una sorta di “ati” con le imprese, sostenendole e affiancandole nella soluzione delle problematiche che dovessero incontrare nell’esecuzione dei contratti». Queste le sue parole durante l’incontro con le imprese aggiudicatarie dei 1254 interventi finanziati con le risorse del programma Par Fsc 2007-2013, per un importo di 590 milioni di euro. «Saremo al vostro fianco - ha continuato il Governatore- con l’istituzione di una struttura ad hoc all’interno degli uffici regionali, perché la nostra funzione non si esaurisce con l’erogazione delle risorse, ma vi accompagnerà in tutte le fasi della realizzazione». Un’azione utile per le nostre aziende che troppo spesso si sentono disorientate.

direttore@abruzzoimpresa.it

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D’ALESSANDRO CONFETTURE CREA IL DISPENSER CHE Dà LAVORO AI DISABILI

Offrire un’opportunità lavorativa ai disabili. Questo lo spirito con cui D’Alessandro Con-

fetture ha ideato un prodotto innovativo. Si tratta di un dispenser per marmellate, nel cui processo produttivo vengono coinvolti fornitori che promuovono l’integrazione lavorativa dei disabili. Il nuovo dosatore e, in particolare, il kit con cassettina e tre barattoli in vetro, ha anche ottenuto un riconoscimento di Confindustria, che ha premiato l’azienda proprio per il servizio innovativo offerto e per la qualità, nell’ambito del progetto “InnovAzioni 2015”. Il nuovo dispenser, adattabile ai barattoli che contengono la confettura, proteggendo il prodotto dal contatto con l’aria e con l’ambiente esterno, rappresenta infatti un sistema in grado di garantire l’elevata qualità e la salubrità dei prodotti. «Insieme alla qualità e all’innovazione – ha affermato il responsabile amministrativo dell’azienda, Cinzia D’Alessandro – siamo da sempre attenti al sociale e proprio in tal senso si inserisce la scelta dei fornitori individuati nel percorso produttivo dei dispenser, con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili. Innovazione è una delle nostre parole chiave pur operando in un settore in cui fare innovazione è spesso difficile e richiede competenze e professionalità elevate. I concetti di sviluppo, crescita, ricerca e cambiamento rappresentano scelte di campo da cui nessun’azienda, oggi, si può esimere, anche quando si tratta di prodotti tradizionali, come le confetture. Innovazione che, nel nostro caso, non riguarda solo la qualità e la salubrità del prodotto, ma anche il servizio e gli utilizzi che delle confetture si possono fare, quasi in una logica di promozione culturale del settore».

WINEoWINE TRA LE MIGLIORI APP DI APPLE

A pochi giorni dal suo lancio tra le app per Android e Iphone, la applicazione di winOwine è stata inserita tra le migliori app nell’App Store di Apple. Soddisfatti gli ideatori della start up italiana, Federico De Cerchio ed Eros Durante. Nata con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico le piccole cantine italiane che producono vini di qualità, ma che non riescono ad emergere nel mercato perché oscurate dai grandi nomi o dalle logiche della Grande Distribuzione. In meno di due anni ha permesso a centinaia di cantine di far conoscere le proprie eccellenze a quasi 100.000 appassionati. Ha già ricevuto investimenti da Venture Capital e investitori privati e nei prossimi esporterà le eccellenze vinicole italiane in tutta Europa. è la StartUp che promuove e sostiene i piccoli produttori di vino italiano. Si tratta di un portale che racconta ogni settimana la storia di una cantina scelta fra i migliori produttori artigianali italiane. Ogni utente ha la possibilità di acquistare vini introvabili, bottiglie numerare e selezioni esclusive. ARTE E INDUSTRIA A CONFRONTO NELL’EVENTO ARTINTYPE

“L’Arte e l’Industria” come nuovo modello di sviluppo aziendale. Questo il tema al centro della XII edizione del progetto Culturale Artintype, che si è svolto nella Sala conferenze dell’Hotel Calabresi a San Benedetto del Tronto. L’evento, legato alla presentazione del Calendario delle Grafiche Martintype, ha visto un dibattito tra Giuseppe Damaini delle Grafiche Martintype, Carlo Tagliaferri della Selta, Sabatino Faraone del Gruppo Faraone, Giovanni Re della Roland, ovvero i rappresentanti delle aziende, attraverso la contaminazione delle opere dei ragazzi dell’Accademia Dell’Aquila. «Vogliamo coinvolgere attivamente le aziende in questo progetto – affermato Damiani - in questo percorso di crescita, allargare e rendere Arte in Type, un progetto “itinerante” sviluppando la nascita di tanti “Arte in…”, per una comunicazione sempre più coinvolgente. L’azienda che vuole emergere, ha il “dovere” di fare comunicazione, ed è ancora più significativo poterlo fare attraverso l’arte e la cultura, attraverso quei valori che ci fanno stare bene, senza dimenticare metodo e professionalità, perché niente deve essere lasciato al caso». «La scelta si riallaccia alla tematica di quest’anno – hanno aggiunto Valter Battiloro e Fabio di Lizio, docenti di incisione che hanno invitato gli stessi artisti a parlare e a illustrare le loro opere esposte per l’occasione nella sala - in quanto le opere riprodotte sono calcografie e come tali riassumono, in una sorta di compendio riepilogativo, quanto di più rappresentativo ci possa essere del connubio tra creatività artistica e pratica produttiva». 12


tendenze fatti persone

LA VALAGRO REALIZZERà UN IMPIANTO PRODUTTIVO IN BRASILE

Espansione in atto per la Valagro. L’azienda di Atessa, leader nella produzione e commercializza-

zione di biostimolanti e specialità nutrizionali, ha avviato i lavori per la costruzione dello stabilimento di Pirassununga, nello stato di San Paolo in Brasile, dove è già attiva con una propria filiale dal 1998. Il progetto, avviato nel 2014 con un investimento di 10 milioni di euro, prevede la realizzazione di un impianto dotato di due linee produttive per la lavorazione e il confezionamento di biostimolanti e fertilizzanti solidi idrosolubili. «La realizzazione dell’impianto produttivo di Pirassununga supporta enormemente la nostra logistica permettendoci di essere più vicini ai nostri clienti presenti in Brasile, e più ampiamente di rispondere efficacemente a diverse esigenze - ha commentato l’AD del Gruppo, Giuseppe Natale -. In secondo luogo questo ci garantisce la flessibilità permessa da un produzione realizzata a livello locale. Tutto questo in sintesi significa per Valagro dare piena attuazione a quel principio fondato sulla centralità del cliente che caratterizza tutte le attività e le strategie aziendali del Gruppo». L’impianto sorgerà in un’area di circa 60.000 m² e assicurerà una produzione di circa 8.000 tonnellate di prodotto l’anno. Grazie all’impianto produttivo di Pirassununga, che aprirà nel 2017, Valagro sarà in grado di rispondere ancor più efficacemente alle esigenze del mercato brasiliano con particolare attenzione ad alcuni dei suoi principali clienti presenti in questa area, tra i quali Coopercitrus.

PREMIATI I VINCITORI DI STARTIMPRESA

«L’elemento innovativo dei vostri progetti mi ha molto colpito, ha superato tutti gli altri parametri di

valutazione dei progetto. Inoltre avete dimostrato che l’innovazione non si ferma al prodotto e al processo ma tocca anche i nuovi modelli organizzativi. Da questo capisco il vostro coraggio di cambiare le cose, elemento fondamentale per innovare l’economia e la società in cui viviamo». Così Luigi Di Giosaffatte, direttore generale di Confindustria Chieti Pescara, ha salutato i giovani premiati nella settima edizione di StartImpresa, Formazione Specialistica per lo sviluppo della nuova imprenditoria promossa dal Gruppo Giovani Imprenditori insieme al Comitato Regionale Giovani di Confindustria Abruzzo. Venticinque i partecipanti scelti tra le candidature pervenute, con età compresa tra i diciotto e i quaranta anni. Cento sono state le ore di formazione specialistica gratuita, per trasformare un’idea in un progetto imprenditoriale, tenute da professionisti e imprenditori della rete Confindustriale, svolte da settembre a dicembre 2015. Vincitore di StartImpresa Mario D’Achille con “toJOB”, una piattaforma per l’intermediazione del lavoro occasionale che mette in contatto domanda e offerta di servizi per risolvere qualsiasi tipo di problema. Secondo posto per il progetto “3ERRE”, presentato da Maximiliano D’Alò, che prevede la gestione a chilometri zero dei rifiuti solidi urbani e il loro riprocessamento direttamente nel comune di provenienza con l’obiettivo di trasformarli in nuovi prodotti da rimettere sul mercato. Al 3° posto, Aldo Xangho con “WeFling”, che attraverso un portale web e una App facilita l’incontro tra persone che hanno in comune un sogno, una passione o un hobby, passando quindi dalle interazioni puramente virtuali, tipiche della nostra società, a relazioni umane reali.

san salvo: PATELLA INVENTA UN SISTEMA PER ALIMENTARE LE AUTO SENZA EMISSIONI

A rriva dall’Abruzzo, la nuovissima invenzione ecosostenibile nel campo dei motori. Davide Patella, san-

salvese di 28 anni, ha brevettato un sistema elettronico denominato K19, in grado di alimentare qualsiasi mezzo a motore, che si interfaccia con la centralina della vettura in modo da leggere e scrivere i parametri in tempo reale e autoadattarsi al percorso e allo stile di guida, ottimizzando consumi ed emissione dei gas di scarico. Tale sistema consente, con 50 litri di gasolio e 2 di additivo di percorrere 1.800 km con una media di 38 km per litro utilizzando una miscela non infiammabile che comprende anche acqua. Questo sistema si interfaccia con la centralina della vettura in modo da leggere e scrivere i parametri in tempo reale e autoadattarsi al percorso e allo stile di guida, ottimizzando consumi ed emissione dei gas di scarico. «Il mio sistema - spiega Patella - è innovativo perché utilizza bassi consumi ti produzione: circa 1.5 ampere per produrre 100 litri di ossidrogeno/bioetanolo, ma non tramite la cella elettrolitica che attualmente si trova in commercio, ma tramite una camera di scissione progettata e costruita da me. L’evoluzione risiede proprio nel fatto che il mio sistema è in grado di riconoscere e filtrare e desalinizzare l’acqua, che sia potabile o non, che sia acqua marina o acqua di pozzo».

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MASTERPLAN PER IL SUD, UN TERZO DEGLI INTERVENTI ENTRO IL 2017

La Regione si aspetta che il Masterplan per il Sud sia il motore del

rilancio produttivo dell’Abruzzo e venga attuato nel massimo rispetto delle procedure e dei tempi fissati. Nel corso di un incontro tenutosi a L’Aquila nella sede di Palazzo Silone tra i soggetti attuatori, i Direttori regionali di Dipartimento, i dirigenti e funzionari regionali competenti, sono state poste le basi per l’attuazione del cronoprogramma degli interventi previsti dal documento e fatta una ricognizione dei carichi di lavoro. Gli investimenti per il Masterplan ammontano a 1.289 milioni, 617 mila e 720 euro con una prima, seconda e terza fase di cantierizzazione. Il presidente Luciano D’Alfonso si è impegnato con il Governo affinché un terzo degli interventi inizino e si concludano entro al fine del 2017 e le parti restanti nei bienni seguenti.

STEFANO CIANCIOTTA TRA GLI ESPERTI DEL FORUM DEL MINISTERO DELLA DIFESA SU LEADERSHIP E COMUNICAZIONE

A nche il ricercatore abruzzese Stefano Cianciotta, senior fellow del Think Tank Compe-

tere e docente a contratto di Comunicazione di Crisi aziendale all’Università di Teramo, è stato tra i professionisti che il Centro Alti Studi Strategici del Ministero della Difesa ha invitato al Forum che si è svolto a Roma nel mese di febbraio e al quale hanno partecipato i generali e i dirigenti delle aziende di Albania, Afghanistan, Iraq, Libano, Algeria, Brasile, Nigeria, Niger, Macedonia, USA, Germania, Egitto, Francia, Perù, Pakistan, Senegal, Gibuti, Cina, Giordania, Malesia. Cianciotta è intervenuto sul rapporto tra Comunicazione istituzionale e leadership, tema molto attuale in questo momento storico caratterizzato da attentati, operazioni militari e costanti minacce esercitate dalla galassia terroristica del jihadismo radicale. Il seminario aveva lo scopo di identificare e approfondire i più importanti aspetti della comunicazione e della negoziazione, nell’attuale complesso contesto di riferimento, nel quale gli Italiani hanno tributato un grande apprezzamento per l’operato delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine.

IMPRESA IN ACCADEMIA, VINCE “PAPAVERO”

Francesca D’Onghia, studentessa dell’Università D’Annunzio, è stata la finalista della quinta edizione di “Impresa IN Accademia”. Vince con “PAPAVERO”, l’etichetta ad edizione limitata non commerciale, realizzata per la Cantina Zaccagnini. “Impresa IN Accademia” è un percorso formativo ideato e attuato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Chieti Pescara che intende fornire allo studente gli strumenti utili nella conoscenza delle proprie potenzialità e nella definizione del proprio percorso di crescita e di realizzazione professionale e personale. Domenico Melchiorre, presidente dei GI Confindustria Chieti Pescara, ha presentato gli esiti dell’edizione 2015 di questa collaborazione virtuosa tra il mondo delle imprese e quello della formazione: oltre 300 studenti, 19 aziende partner, 11 laboratori e workshops attivati in Università, in Confindustria e presso le Aziende, per un totale di 60 ore di formazione gratuite. Tra le aziende che partecipano e presso le quali sono stati attivati stage trimestrali, ci sono Brioni SpA, CIAM SpA, Coesum, Di Muzio Laterizi, Dinamic Service, DRT Operations Mundus, Taim srl, Top Solutions, Valagro SpA. 14


tendenze fatti persone

MOBILITÀ, FINANZIATI CINQUE INTERVENTI CON FONDI PAR-FSC

L’obiettivo è incentivare, rafforzare e migliorare le modalità di trasporto sostenibili nei centri urbani

e nelle aree montane e sarà realizzato nell’ambito della linea di azione III.2.1.a del PAR-FSC. Il finanziamento di cinque interventi per un totale di 21 milioni 931 mila 80 euro riguarda filovie, funivie, combinazioni intermodali e la realizzazione di infrastrutture ferroviarie metropolitane. I 5 progetti: realizzazione, nel territorio del Comune di Castel di Sangro, soggetto attuatore dell’opera, di due cabinovie destinate al miglioramento del sistema di mobilità locale del bacino sciistico Alto Sangro-Piano Aremogna (17 milioni 131 mila euro); rinnovamento tecnologico e ampliamento strutturale e funzionale degli impianti di Camporotondo-Cappadocia nel territorio del Comune di Cappadocia, soggetto attuatore (3 milioni 200 mila euro); sostituzione della sciovia Quartarana nel Comune di Campo di Giove (625 mila euro); revisione generale della seggiovia di arroccamento Scanno-Collerotondo, nel territorio di Scanno (575 mila euro); ristrutturazione e ammodernamento dell’impianto scioviario esistente nel centro turistico Oasi del Cervo nel comune di Gamberale (400 mila euro).

AL VIA LA FASE 2.0 DEL POLO AUTOMOTIVE: FOCUS SULLA SMART SPECIALISATION STATEGY PER PORTARE L’ABRUZZO IN EUROPA

Conclusa la fase I – che ha portato a realizzare 8 progetti di ricerca regionali, altri 8 tra nazionali e comunitari e ben 24 progetti di trasferimento tecnologico - il Polo Innovazione Automotive abruzzese è pronto a raccogliere le prossime sfide lanciate con i nuovi bandi e progetti in ambito automotive. Per fare il punto su quanto realizzato, e anticipare progetti e prospettive future, è stato organizzato – presso la sede del Polo a Santa Maria Imbaro – un incontro sul tema “Risultati progetti di trasferimento tecnologico, nuove opportunita’ e linee strategiche per la nuova programmazione”. Le aziende aderenti al Polo – che attualmente sono 74 – hanno potuto confrontarsi con le nuove opportunità emerse a livello regionale, nazionale e comunitario. A livello regionale è stato pubblicato un avviso - PAR FSC 2007-2013 - relativo all’erogazione di aiuti a progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale destinato alle imprese automotive/meccatronica, per una dotazione finanziaria complessiva di 8.800.000,00 Euro. Hanno partecipato 33 imprese operanti nei settori Automotive e Meccatronica, in particolare piccole, medie e grandi imprese aderenti ad una aggregazione (RTI, ATI o ATS) tra imprese o tra imprese e Università, Centri di ricerca pubblici e privati, e altri organismi di ricerca. Iniziative e progetti, nello specifico, che coinvolgono il Cluster “Trasporti Italia 2020”- associazione di cui il Polo Automotive abruzzese fa parte - costituito da 60 neoassociati, in rappresentanza dei maggiori player italiani, industriali e scientifici, tra cui Fca, Ansaldo Breda ed Ansaldo STS, Rete Ferroviaria Italiana, Fincantieri, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Politecnico di Milano e di Torino. DA MARISA BELLISARIO ALLE OPERAIE DELL’ITALTEL, L’IMPORTANZA DEL LAVORO FEMMINILE PER UNA FABBRICA E PER UN TERRITORIO

“Le donne, la fabbrica, il territorio nell’esperienza Italtel” è stato il titolo del primo appunta-

mento realizzato nell’ambito di “Prospettive rosee”, il progetto promosso dagli assessorati alla Cultura, Pari Opportunità e Politiche Sociali del Comune dell’Aquila. L’ideazione e l’organizzazione del convegno è stata curata da Confindustria L’Aquila e dai sindacati CGIL CISL UIL, che hanno inteso ripercorrere così la storia collettiva di donne che hanno lasciato un segno a L’Aquila, partendo anche dalla figura chiave di Marisa Bellisario amministratrice delegata di Italtel negli anni Ottanta. I lavori sono stati aperti dalla proiezione del video “Donne al #lavoro”, con immagini concesse dalla Rai sede regionale, e dalla lettura di alcuni brani. A commento del video un dibattito moderato dalla giornalista Rai, Maria Rosaria La Morgia, al quale hanno partecipato l’assessora alla Cultura Betty Leone, la senatrice Elena Marinucci, presidente della prima Commissione Pari Opportunità, Laura Tinari, responsabile nazionale Politiche di genere Giovani Imprenditori Confindustria, Clara Ciuca, segretaria UIL Adriatica Gran Sasso, Rosella Masciovecchio, responsabile coordinamento donne FNP CISL L’Aquila e Loretta Del Papa, SPI CGIL L’Aquila.

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La sede principale della Banca d’Italia

Banche commissariate, quali rischi per gli imprenditori? Un’analisi sulla crisi che ha colpito tre dei più grandi istituti di credito della nostra regione » di Alfredo De Vincentis

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a situazione di crisi che ha colpito negli ultimi anni tre delle maggiori banche

abruzzesi, ci spinge a fare alcune considerazioni. Quali le cause: distinguiamole per semplicità in esogene ed endogene. Tra le prime una grave crisi economico-finanziaria, con effetti gravi e prolungati sui bilanci delle banche: -aumento dei crediti in sofferenza legati alle imprese in crisi (risk shifting dalle imprese alle banche), -una congiuntura internazionale che ha reso più costoso finanziarsi (soprattutto per i grandi gruppi, che maggiormente usano questo canale) sui mercati interbancari internazionali (fenomeno che ha colpito i paesi periferici tra cui l’italia e non centrali, Germania), provocando un incremento dei tassi attivi e ra-

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zionamento del credito, e non meno gravi conseguenze sul capitale di vigilanza dovute alla svalutazione dei titoli pubblici italiani (home bias e famoso spread itager), mettendo le banche anche su questo fronte nella condizione di poter prestare meno, o avere necessità di ricapitalizzazioni. Tra le seconde, endogene, certamente sistemi di corporate governance inadeguati hanno lasciato il proprio segno. Sempre su queste pagine ci siamo occupati in passato del ruolo che le fondazioni bancarie, istituzioni ibride politico-economico-assistenziali, hanno svolto e continuano a svolgere nel sistema italiano delle casse di risparmio. La vicinanza funzionale delle sedi centrali al territorio è un bene, economicamente accertato da svariati studi, ma il rischio da evitare è che pressio-


Primo piano

ni troppo forti della politica locale possano scavalcare ogni valutazione di merito creditizio. Questo il quadro di fondo. Una volta commissariate (per gravi irregolarità nell’amministrazione, e o gravi perdite oppure su richiesta dagli organi amministrativi)*, le banche limitano la propria operatività, innescando (aspetto questo poco messo in evidenza) comportamenti di opportunistici presso gli affidati stessi: questi stessi tendono a trasferire sulle banche stesse i propri rischi, prendendo in considerazione l’eventualità di non rimborsare i crediti, confidando nella vischiosità e nell’allungamento della procedura di risanamento e nel fatto che massima attenzione viene comunque data dal commissario al credito deteriorato (ulteriore risk shifting). Questo indebolisce ancor di più la situazione patrimoniale della banca, tendendo ad amplificare i problemi di gestione dell’attivo verso i richiedenti credito. In Abruzzo nel giro di due o tre anni abbiamo viste commissariate la Tercas-Caripe, da ultimo la Carichieti, ed è da evidenziare l’incorporazione della Carispaq, della Bls, e Serfina banca in BPER (con strascichi relativi alla definizione della direzione territoriale a Lanciano e non L’Aquila, secondo logiche proprie alle fondazioni bancarie spesso dominate dalla politica locale, che può agire da freno al consolidamento sulla base di ragioni varie). Risultato: Tercas-Caripe alla Popolare di Bari, Carispaq, Bls e Serfina alla Bper. In questi anni è venuto consolidandosi un sistema bancario regionale le cui direzioni generali, in cui si prendono decisioni strategiche, sono fuori della regione stessa (a parte l’importante ruolo delle banche di credito cooperativo). Questo si rivelerà un bene oppure un limite per le imprese e le famiglie?

Il tempo ce lo dirà. Intanto, qualche osservazione è possibile farla. La letteratura scientifica, sia teorica che empirica, si è orientata abbastanza stabilmente su alcuni dati acquisiti: 1. Troppa concorrenza (teoria del charter value) fa male alle banche, perché le espone a rischi livelli di leva troppo alta e ai rischi di asimmetria informativa tra rischio-rendimento, potenzialmente a detrimento dei depositanti. 2. Maggiore è la distanza funzionale e geografica fra la direzione generale e le filiali locali, maggiore è la perdita di informazioni soft (conoscenza personale, informazioni qualitative, ecc.) rispetto alle hard (bilanci, ratio finananziari, ecc.), maggiore è il gap fra richiesta e concessione del credito. 3. Non è vero che maggiore è la grandezza del gruppo bancario nazionale, maggiore è la redditività, condizione fondamentale per la stabilità patrimoniale. Vale il contrario. Difficilmente si fanno economie di scala, e inoltre maggiori sono le dimensioni, maggiore è la quota delle provviste trovate sui mercati interbancari internazionali, a costi più alti rispetto ai semplici depositi dei clienti. Era nel giusto chi pensava alla unione Tercas-Caripe come a una scelta strategica importante per la regione? Credo di sì, anzi: meglio ancora sarebbe stato pensare anche alla Carichieti, e con lungimiranza e progetti mossi solo al servizio dell’economia regionale, costituire un gruppo regionale, per ben amministrarlo e preservarne il legame diretto e imprescindibile con il territorio, con la strategica vicinanza funzionale della direzione generale alle esigenze delle imprese e famiglie abruzzesi. La storia ultima, purtroppo, la conosciamo

* dal 01/01/2016 sulla vigilanza, gestione e risoluzione delle crisi bancarie valgono regole diverse, avendo recepito la direttiva europea BRRD

La Carichieti, una delle banche commissariate

Anche la Banca Marche coinvolta nella crisi

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Il prof. Ruffini insieme ai parlamentari intervenuti

La Rivoluzione astrofisica ha luogo a Pescara Illustrati, lo scorso 30 gennaio, nella sede dell’IcraNet, gli ultimi risultati scientifici ottenuti dal Centro di eccellenza dedicato all’astrofisica » di Marcella Pace – foto concesse da IcraNet

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rmenia, Brasile, Italia e Città del Vaticano, insieme all’Università dell’Arizo-

na a Tucson, all’Università di Stanford e all’ICRA. Sono questi i membri di un’organizzazione internazionale che si occupa di Astrofisica e che ha la sua sede a Pescara. Nell’edificio che una volta ospitava la prima stazione ferroviaria del capoluogo adriatico, simbolo della rivoluzione industriale e del progresso, ha ora luogo un’altra rivoluzione. Quella dell’astrofisica. Nel piazzale antistante la specchiata e moderna stazione ferroviaria di Pescara, in Piazza della Repubblica, si trova, infatti, l’International Center for Relativistic Astrophysics Network (IcraNet). Questo centro di eccellenza svolge attività prevalentemente nell’ambito della relatività generale e dell’astrofisica relativistica. È grazie a questo centro, diretto dal prof. Remo Ruffini, e agli scienziati che ne fanno parte che vengono ottenute numerose scoperte nell’ambito dell’Astrofisica.

Attualità scientifiche di ICRANet Per presentare gli ultimi risultati ottenuti, il Centro

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ICRANet, lo scorso 30 gennaio, ha aperto le sue porte in un evento che ha coniugato scienza ed arte. La prima parte della mattinata è stata dedicata all’illustrazione delle ultime scoperte del Centro. Nel pomeriggio invece è stata presentata la scultura “La Madre Terra” di Pietro Cascella. All’evento hanno preso parte nomi d’eccellenza del mondo della scienza e dell’astrofisica. In collegamento via skype, infatti, è intervenuto anche Roy Kerr vincitore, insieme a Roger Blandford, del Crafoord Prize, che ricompensa e promuove le ricerche in alcune discipline scientifiche che sono alternative a quelle tradizionalmente riconosciute dai Premi Nobel, “per il lavoro fondamentale riguardante i Buchi Neri rotanti e le loro conseguenze astrofisiche”. Il prestigioso premio, di circa un milione di Euro, è stato assegnato dal Re e dalla Regina di Svezia, dalla sua creazione nel 1982 ad oggi, a soli sei astronomi o astrofisici. Il Professor Roy Kerr ha scoperto nel 1963 una soluzione esatta alle equazioni della relatività generale di Albert Einstein di un oggetto in rotazione. Una scoperta che, come ha ricordato il direttore dell’ICRANet Ruffini


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sistema secondo il quale la neo «ha permesso progressi fonformata stella di neutroni ed damentali senza precedenti in il neo nato buco nero possono applicazioni nell’ambito delessi stessi dare vita ad un sila Fisica, dell’Astronomia e stema che porterà, a sua volta, dell’Astrofisica Relativistica: alla formazione di un unico e le applicazioni si estendono più grande buco nero massicdalla microfisica delle particelcio. Il terzo importante risulle elementari, quali la struttutato ottenuto dagli scienziati di ra dell’elettrone, all’astrofisica ICRANet, deriva dall’analisi dei Buchi Neri, che si formano dell’oggetto astrofisico più lonalla fine dell’evoluzione delle Il prof. Ruffini insieme alla moglie del maestro Cascella tano nell’Universo, ad una distelle, fino ai processi di masstanza superiore a 15 miliardi di anni luce dalla Terra. sima energia nell’universo, dove dominano Buchi Neri All’illustrazione delle sorprendenti scoperte, è seguita e maxi-Buchi Neri fino a miliardi di volte maggiori la presentazione, a cura della scultrice Cordelia Cadel nostro sole». All’intervento di Kerr, che è anche scella - von den Steinen dell’opera d’arte “La Madre professore dell’ICRANet, si è affiancato quello di un Terra” di Pietro Cascella, suo marito, alla quale ha altro docente del centro di eccellenza, Vladimir Bepreso parte anche il professor Pascal Chardonnet linski, e quello di Romain Murenzi, direttore esecutidocente ICRANet e dell’Università della Savoia. “La vo dell’Accademia delle Scienze TWAS. Madre Terra” è l’ultima opera del Maestro Cascella Tre le scoperte fondamentali nell’ambito dell’Astrofiprima della sua morte che ha donato al Centro ICRAsica relativistica ottenute dagli scienziati ed illustrate nel seminario. Nella prima, portata a termine da due Net. Oggi la scultura si trova all’interno di una sala, ma secondo il progetto del Maestro, avrebbe dovuto giovani ricercatrici, Fernanda Gomes de Oliveira, collocarsi in Piazza della Repubblica in direzione della brasiliana, e Laura Becerra, colombiana, è stato disua celebre Nave. L’auspicio del prof. Ruffini e di tutti mostrato che la nascita simultanea di un buco nero e i cittadini abruzzesi, come è stato detto durante l’indi una giovane stella di neutroni può avere luogo in contro, è che si trovino i fondi per realizzare questa meno di tre minuti. Le considerazioni teoriche svilupmeravigliosa opera pate all’ICRANet, lasciano aperta la possibilità di un

Una foto di gruppo al termine dei lavori

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Investire in sicurezza sul lavoro, ecco perché conviene È un tema sempre attuale, ma in questo articolo analizziamo i vantaggi, anche quelli economici, del perché è importante prevenire invece che curare » di Alessandro Olivieri

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a una recente ricerca INAIL si evince come il costo a carico delle imprese, degli infortuni sul lavoro in Italia, incida addirittura per il 3% del PIL e che una giornata di infortunio di un dipendente costa all’impresa ben cinque volte di più di una giornata lavorativa. Purtroppo anche in termini di perdite di vite umane i dati non sono confortanti, poiché ogni anno milioni di lavoratori nel mondo sono vittime di incidenti sul lavoro. La non sicurezza ha costi elevatissimi, che superano di gran lunga i costi dell’investire in sicurezza. Lo stesso Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/08) aggrega un articolato sistema sanzionatorio che riconduce a responsabilità sia civili che penali. La quantità, nonché l’entità, delle sanzioni sono notevoli. Di fatto violare le norme costa e investire per non violarle già di per sé costituisce un risparmio. Oltre a tutto ciò, la sicurezza sul lavoro offre un canale preferenziale per accedere ad una riduzione del

premio INAIL fino al 30% annuo ed a molti altri vantaggi fiscali. Di fatto, un’azienda che investe in sicurezza è un’azienda più autorevole, competitiva e con capacità di prevenire il manifestarsi di eventuali problematiche, con il relativo contenimento dei tempi non produttivi e un’attenzione più sostenuta alla qualità dei prodotti, al loro miglioramento e alle innovazioni. Con la prevenzione tutto migliora. In generale, gli investimenti in tecnologie hardware più sicure si riflettono positivamente in tutti gli ambiti di un’azienda, ma chi intende fare della sicurezza un proprio punto di forza non può prescindere dal dotarsi di un sistema di gestione integrata per la salute e la sicurezza sul lavoro come quello che offre lo standard OHSAS 18001 (Occupational Health and Safety Assessment Series): un sistema, basato principalmente sul miglioramento continuo e sulla conformità dei processi rispetto alle normative, che agevola notevolmente il monitoraggio sulla

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Primo piano

Russia, Singapore, Svezia, Svizzera, Turchia e Vietnam. sicurezza dei lavoratori in azienda, con conseguenti riUn fattore interessante che la ricerca mette in risalto è svolti positivi sulla serenità dei lavoratori e sui risultati di che analizzando i costi della prevenzione per determinate produzione. Proprio nel processo produttivo infatti si anvoci come l’abbigliamento di protezione; formazione e innidano le criticità potenziali che solitamente conducono formazione; costi medici al verificarsi di infortuni. preventivi, a fronte di Eliminando le criticità, una giornata di infortunio un totale di investimendi riflesso, si ottimizzano to di 367 euro si è avucosti e processi. Non a di un dipendente costa all’impresa ta un’economia di 566 caso il trend del numero ben cinque volte di più euro ottenuta dal minor di aziende che aderiscono di una giornata lavorativa numero di malfunzionaagli standard dei sistemi menti e interruzioni dei di gestione integrata è in cicli produttivi, un valocostante crescita. re aggiunto di 632 euro dato dalla maggior soddisfazione Uno studio dell’ISSA (International Social Security dei dipendenti, un ritorno economico di 632 dovuto al Association) dimostra che gli investimenti in sicurezza miglioramento dell’immagine aziendale. hanno un ritorno economico certo poiché si trasformano, Analizzando, invece, altre singole voci come la sorvenel breve periodo, in benefici reali come: riduzione dei glianza sanitaria e i controlli, addirittura, le variazioni in rischi; riduzione delle violazioni delle leggi in materia; termini positivi sono ancora maggiori: in questi due casi, riduzione degli infortuni; riduzione delle fermate proinfatti, un euro investito ne frutta ben 7,6. La media del duttive; riduzione delle perdite di tempo; miglioramento totale dei rilievi ha certificato come ogni euro speso in nel rispetto consegne; miglioramento autorevolezza e imsicurezza garantisca un Rop (return on prevention) nomagine aziendale; miglioramento della motivazione dei tevolmente superiore, che equivale a 2,2 euro. Per ogni dipendenti, miglioramento della customer satisfaction; euro investito, in pratica, se ne guadagnano più di due. miglioramento della qualità; aumento dell’innovazione. Un rapporto costi d’investimento-benefici assolutamente Lo studio ha monitorato ben 300 imprese in quindici positivo e vantaggioso. paesi nel mondo: Germania, Usa, Austria, Romania, Dati alla mano, investire in sicurezza conviene Azerbaijan, Canada, Republica Ceca, Australia, Cina,

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L’Orchestra Sinfonica Abruzzese

Luisa Prayer: «Musica e cultura creano benessere nella società» L’Istituzione Sinfonica Abruzzese, con la sua orchestra sinfonica, è una delle 13 Istituzioni Concertistiche-Orchestrali riconosciute dallo Stato. Con la professoressa Luisa Prayer, direttore artistico, abbiamo parlato di musica, impresa, identità di un territorio » di Laura Tinari

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ission di questo nuovo corso dell’ISA è portare la musica ovunque, anche nei piccoli centri, compiendo un’operazione culturale capillare. Questo l’obiettivo che la prof.ssa Luisa Prayer, direttore artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, si è data nei mesi scorsi. «Musica e cultura creano benessere sociale, -ci dice- un evento culturale è occasione di sviluppo e crescita per l’individuo, in particolare per i giovani. La fruizione collettiva dello spettacolo dal vivo rispetto a quella mediatica crea essa stessa il senso di società: il teatro o il concerto sono riti laici essenziali per la vita della nostra società, che vive e pensa insieme, aspetto tipico della nostra civiltà occidentale. Una prerogativa da difendere». Per questo la prof.ssa Prayer sta lavorando perché siano

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recuperati luoghi e progetti di incontro e confronto con le altre istituzioni musicali e culturali locali dal Conservatorio, all’Accademia delle Belle Arti, alla Società dei concerti “B. Barattelli”, ai Solisti Aquilani, «vorrei realizzare su una parete del Ridotto del Teatro Comunale una linea del tempo su cui evidenziare la presenza delle personalità artistiche che sono state importanti a L’Aquila, grazie alle quali le attività culturali in questo territorio sono state sempre di alto livello». Nel periodo post bellico “l’avvocato della musica” Nino Carloni lavorò affinché a L’Aquila nascesse un sistema della musica destinato poi ad incidere sul profilo culturale e identitario di questa Città. È sulla base di una memoria da conservare che dobbiamo guardare al futuro, «avere un’orchestra propria per una città e una regione è importantissimo. -Con-


Primo Piano

tinua la prof.ssa Prayer – nel momento più difficile della nostra crisi abbiamo percepito che la Sinfonica è sentita dalla gente come qualcosa di proprio». L’ISA è una delle 13 Istituzioni Concertistico-Orchestrali riconosciute e per mantenere questo status deve continuare a rispettare parametri stabiliti, come eseguire un dato numero di concerti annuali, proporre programmi sempre innovativi, valorizzare la progressione delle carriere, per questo è importante che abbia prospettiva e forza progettuale, ma perché si possa gettare lo sguardo in avanti è fondamentale la stabilità. «Un’orchestra stabile con un importante programma per essere tenuta in vita ha bisogno di avere

risorse a disposizione. La nostra produzione va confrontata nell’ambito del panorama nazionale e non regionale e questo deve essere alla base anche di una valutazione legata all’impegno economico dei fondi pubblici. Nel 2014 il ministro Dario Franceschini, -ci spiega Prayerstabilì che almeno il 40% dei contributi destinati alle ICO provenissero dagli enti locali. In alcune regioni ricevono addirittura il 100%. I ricavi dalla vendita dei biglietti non esprimono una potenzialità economica grande, soprattutto in Abruzzo e, in questo momento particolare, a L’Aquila, perché abbiamo strutture piccole con capacità di ospitalità ridotte».

a tu per tu con il direttore artistico dell’ISA Luisa Prayer Cambio di direzione artistica nel senso della continuità o discontinuità? «Il senso di continuità sta nell’offerta culturale regionale ed extra regionale. Poi ogni direttore ha un suo profilo per cui le scelte possono differire. Io mi sono trovata a ricostruire un tessuto di reti e relazioni con le altre istituzioni culturali, aspetto fondamentale per la nostra attività. Mi interessa l’interdisciplinarietà, mi piace essere stimolata da altri modi di interpretare la cultura come la letteratura, il cinema, il teatro, l’arte. Non ci si può chiudere. Questa è la sfida dei nostri giorni». Dalla musica “suonata” alla direzione artistica di un’importante Istituzione, cosa cambia? «Essendo io stessa una pianista, conosco le difficoltà che si incontrano nell’affrontare il momento dell’esecuzione, quali sono le condizioni ottimali per suonare, quindi mi sento parte e non controparte dei musicisti. Come musicista mi piace conoscere e suonare sempre nuovi repertori; come direttore scegliere nuove partiture da esplorare con uno strumento meraviglioso come l’orchestra». La musica è donna ma soltanto due ICO sono dirette da donne. Conta la differenza di genere nell’impostazione che si può dare?

Luisa Prayer direttore artistico dell’Istituzione Sinfonico Abruzzese

«Immagino di sì! La disponibilità

all’ascolto, a tessere reti, cucire, l’essere meno legate a schemi, avere uno spirito più indipendente, queste sono secondo me le caratteristiche femminili che si possono trasferire anche nella direzione artistica e io spero di riuscire a dare un contributo di innovazione».

Cosa pensa del ritorno al “mecenatismo” di cui parla il Ministro della Cultura? «Tenendo presente che l’insieme delle realtà imprenditoriali abruzzesi, per quanto ammirabili per creatività e innova-

zione, non è paragonabile per dimensioni a quello di altre regioni italiane più industrializzate, le imprese dovrebbero saper collegare di più lo sviluppo economico di un territorio al livello culturale che esso riesce ad esprimere. Sostenere la cultura vuol dire creare sviluppo. Poi non dimentichiamo che l’arte è bellezza e contribuisce a rendere più vivibili le nostre città. Luoghi che non sono fatti solo di mattoni ma anche del loro background culturale. Il turismo culturale d’altronde rappresenta una grande parte del turismo italiano. Per far crescere l’Abruzzo bisogna crescere tutti insieme!»

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I soci di Pentadvisory con l’assessore regionale alle attività produttive Giovanni Lolli

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cover story

PENTADVISORY, PRONTI ALL’IMPRESA! Creare valore per il cliente e per la sua impresa è la mission di Pentadvisory S.r.l., la società di consulenza, altamente specializzata e strategica, che aiuta le aziende a raggiungere gli obiettivi attraverso un approccio globale e integrato

» di Eleonora Lopes - foto di Vincenzo Sulpizio

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on il motto “Pronti all’impresa”, Pentadvisory, realtà di consulenza integrata per le imprese, intende esprimere l’esperienza, la preparazione e la capacità di saper lavorare strategicamente e tempestivamente in team, per supportare le imprese a gestire il cambiamento. Pentadvisory mette in campo una squadra di consulenti, professionisti qualificati e con competenze multidisciplinari, con oltre 25 anni di esperienze alle spalle, 300 imprese clienti e uno staff di circa 60 dipendenti e collaboratori specializzati. La Finanza agevolata e straordinaria è curata dal presidente di Pentadvisory Nello Rapini (Nello Rapini&Partners), la Consulenza Legale, Societaria e Tributaria è fornita da Giancarlo Liberati e Giancarlo Tittaferrante (Studio legale e tributario Liberati

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Tittaferrante&associati), la Formazione del personale è gestita dalla vice presidente Elisa Antonioni (Sinergie Education), mentre la Consulenza del Lavoro e Direzione del Personale sono di competenza di Giuseppe Perazzelli e Paolo Rabottini (Team Consulting), l’Organizzazione aziendale e Risk Management è, infine, il campo di azione di Gianluca Di Girolamo (Argo Consult). La “coccinella”, simbolo e auspicio di fortuna e buon esito di nuovi progetti e buoni propositi, è il marchio scelto da questi professionisti e i suoi cinque punti rappresentano al contempo i partner, le attività della società e i valori guida. Valori che richiamano la cultura d’impresa, intesa come elemento cardine del sistema economico, il trasferimento della conoscenza, nell’ottica di rafforzare il capitale umano, la responsabilità sociale d’impresa, come somma dei suoi valori etici di riferimento, la sostenibilità, nell’accezione più ampia e articolata, e la dimensione internazionale, come scenario economico, culturale e storico. Partendo dal territorio abruzzese e affiancando le imprese locali d’eccellenza, la neocostituita società di consulenza si muove in un sistema economico sempre più competitivo e mira ad ampliare i suoi orizzonti anche all’estero.

I servizi forniti da Pentadvisory

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Pentadvisory fornisce quindi una consulenza multidisciplinare, integrando consulenza legale, societaria e tributaria, finanziaria, giuslavoristica e organizzativa affinché le imprese siano pronte a cogliere nuove possibilità di sviluppo e a considerare il cambiamento come una preziosa occasione di crescita e di potenziamento delle proprie risorse e opportunità. I professionisti Pentadvisory lavorano in sinergia con il vertice e il management aziendale per individuare, sviluppare e applicare soluzioni condivise indispensabili in tutte le situazioni di discontinuità che le aziende si trovano ad affrontare, soprattutto se si tratta di imprese con esigenze di riposizionamento e di rafforzamento strutturale. «Con i nostri clienti – sottolineano i soci di Pentadvisory - costruiamo relazioni durature fondate sulla fiducia e sui risultati concreti. Partiamo infatti da un concetto tanto semplice quanto poco applicato: “Le aziende che valgono sono quelle che hanno mercato, redditività e adeguata struttura dei debiti”. Noi proponiamo quindi un percorso che abbia l’obiettivo di incrementare il valore dell’azienda, attraverso l’aumento della redditività e l’efficienza finanziaria». Pentadvisory ha sede a Pescara in via Cetteo Ciglia.


cover story

Company Strategy 2016 Nel 2016 Pentadvisory baserà la strategia aziendale su quattro distinti progetti, a partire da Flumen, presentato a Pescara lo scorso 28 gennaio (Foto) Sistema articolato di interventi «post emergenziali» per una vision di sviluppo sostenibile di lungo periodo. Il progetto mira a promuovere, in sinergia con gli attori territoriali, il rilancio industriale del bacino Aterno-Pescara per arrivare al riconoscimento dell’area come situazione di crisi complessa e attivare, grazie ad uno stanziamento di risorse plurifondo, un processo di sviluppo duraturo e sostenibile.

Progetto di finanza territoriale per supportare programmi di sviluppo e riposizionamento. L’obiettivo è creare una “finanza integrativa” che affianchi le fonti di finanziamento bancario tradizionali nel supportare le imprese solide e con progetti di sviluppo.

Modello di gestione d’impresa e di valutazione delle performance, adeguamento delle competenze e di rafforzamento degli asset organizzativi, amministrativi e finanziari. Strutturato per aziende che rappresentano realtà già consolidate, ma con prospettive di sviluppo all’interno di un mercato competitivo e con margini di manovra.

Piattaforma multiservizio a supporto delle Public Utilities. Un prodotto strutturato per rispondere alle esigenze delle società a capitale misto pubblico privato, operanti nell’erogazione di servizi pubblici locali.

L’evento di presentazione del progetto Flumen, 28 gennaio -Auditorium Petruzzi

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a tu per tu con Pentadvisory

Nello Rapini

NELLO RAPINI Presidente, finanza agevolata e straordinaria   Come nasce l’idea di creare Pentadvisory? «Pentadvisory nasce come esigenza di mercato. Abbiamo deciso di mettere insieme cinque competenze in grado di rispondere alle necessità che il mondo dell’impresa, in continua evoluzione, richiede. Le nostre sono figure differenti, ma complementari. Ai nostri clienti forniamo una visione multispecialistica integrando consulenza legale, societaria e tributaria, finanziaria, giuslavoristica e organizzativa. Il consiglio che intendo dare alle aziende è quello di intervenire con nuovi investimenti e puntare tutto su ricerca e innovazione, solo in questo modo si è in grado di crescere. Con i nostri clienti costruiamo relazioni durature fondate sulla fiducia e sui risultati concreti. Ma non è finita qui, tra gli obiettivi di Pentadvisory

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cover story

Elisa Antonioni

Giancarlo Liberati

Giancarlo Tittaferrante

c’è anche quello di seguire progetti che diano nuova linfa vitale al nostro tessuto imprenditoriale, Flumen (vedi pagina 88), ad esempio, è uno di questi».

adeguatamente preparato per essere autonomo. L’imprenditore dovrebbe occuparsi della visione, della strategia e di creare le condizioni migliori per aumentare la produttività delle persone: è l’unica strada da seguire per trasformare il costo del lavoro in opportunità, vantaggio competitivo, ovvero risultato. E per fare questo la formazione è un acceleratore straordinario. A volte è come se in un rally il nostro pilota, oltre a guidare, decidesse anche di cambiare le gomme, fare carburante, controllare la strada, chiedendo al suo team di tenere il tempo, controllare che le gomme siano quelle richieste, mettere a posto la pompa e impostare nel navigatore le funzioni desiderate... Eppure già la guida richiederebbe molte energie. Ecco il punto. Se pensiamo di essere migliori del nostro team, facciamolo crescere!»

Consulenza legale, societaria e tributaria   Come è avvenuta la scelta di aderire a questo nuovo progetto imprenditoriale? «L’idea di aderire a questa nuova realtà è nata in modo molto naturale; in passato abbiamo già avuto esperienze in network internazionali dove il gioco di squadra è al centro di tutto. Quindi abbiamo partecipato da subito con molto entusiasmo. Oggi le esigenze dell’imprenditore sono sempre più complesse e articolate, e solo realtà come quella di Pentadvisory sono in grado di risolverle grazie al lavoro in team e alla consulenza integrata. Al primo posto qui, come per il nostro Studio Legale, ci sono le persone, l’ascolto e la condivisione. Le aziende si misurano ogni giorno con il mercato e con scenari normativi e legislativi in continua evoluzione, in costante cambiamento ed è fondamentale, a nostro avviso, che si affidino a professionisti non solo capaci e com-

ELISA ANTONIONI Vice presidente, formazione   Unica donna, tra sei uomini… Battuta a parte, il mondo dell’impresa ha capito realmente quanto sia importante la formazione? «Devo dire che con i miei soci mi sono sempre sentita a mio agio. Alla sua domanda il mio innato ottimismo mi farebbe rispondere di sì, ma riflettendo questa consapevolezza è consolidata nelle grandi aziende ed acquisita dagli imprenditori lungimiranti. Sono ancora molte le resistenze per chi valuta il business nel breve periodo o per coloro che non cedono al fascino della delega. Delegare è possibile con un team capace di assumersi responsabilità, coinvolto nel raggiungimento dei risultati di business,

GIANCARLO LIBERATI E GIANCARLO TITTAFERRANTE

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Giuseppe Perazzelli

Paolo Rabottini

Gianluca Di Girolamo

petenti ma anche in grado di muoversi in modo coordinato con le persone dell’azienda e gli altri professionisti di volta in volta coinvolti nei progetti».

nostra società ha assunto una conformazione tipicamente aziendalistica ed ha arricchito la propria componente d’offerta, integrando la pura amministrazione del personale e la consulenza giuslavoristica con strumenti di gestione per la direzione delle risorse umane. I cambiamenti velocissimi che trasformano il mondo produttivo e l’economia in generale impongono una capacità organizzativa in grado di dare vita a sistemi flessibili ed aperti al coinvolgimento di tutti i portatori d’interessi ed in primis della forza lavoro. E’ una sfida che sta alla base della capacità dell’impresa di essere competitiva. Su questa linea e con questa prospettiva abbiamo imperniato il nostro contributo in Pentadvisory».

Pentadvisory più utile all’imprenditore? «L’aspetto aggregativo a mio avviso è di fondamentale importanza. Con il nostro apporto l’azienda può migliorare la performance attraverso le nostre diverse competenze e professionalità, ma con un unico interlocutore. La migliore organizzazione è quella che sa adattarsi ai cambiamenti, che li anticipa e ne asseconda gli sviluppi. È un continuo e costante processo che deve minimizzare i rischi aziendali ed essere al tempo stesso flessibile e rapido. Non lasciamo niente al caso perché sappiamo che solo il lavoro, nel tempo, garantisce valore all’impresa e... porterà guadagni. Ognuno di noi in questi anni ha accresciuto la propria professionalità ed è reduce di esperienze preziose, tutto questo messo insieme costituisce una forza unica per affrontare il mercato e affiancare le imprese attraverso strumenti concreti»

GIUSEPPE PERAZZELLI E PAOLO RABOTTINI Consulenza del lavoro e direzione del personale   Qual è il valore aggiunto di realtà composte da vari professionisti? «Sicuramente la risoluzione del problema attraverso un’unica voce! È questo il valore aggiunto di Pentadvisory. Oltre alla consulenza integrata, abbiamo intenzione di portare avanti progetti rilevanti, Flumen ne è un esempio, nei quali ognuno di noi metterà la propria professionalità con l’obiettivo di far crescere il nostro territorio. Le risorse umane all’interno delle imprese sono il motore dello sviluppo aziendale, e come ogni motore, va regolato, registrato e indirizzato con intelligenza e lungimiranza. La

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GIANLUCA DI GIROLAMO Organizzazione aziendale e risk management   Qual è a suo avviso l’aspetto di



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ata dall’aggregazione di professionisti con pluriennale esperienza nella consulenza organizzativa maturata presso le Aziende, gli Enti Pubblici e di Certificazione, SI&T offre una consulenza globale e diversificata nella ricerca della crescita e dell’innovazione dei propri Clienti. Ciascun consulente SI&T è leader in tematiche specifiche, ma tutti condividono l’approccio attraverso la Gestione del Rischio. In tale ottica, il Cliente e i suoi processi organizzativi sono posti al centro

del processo di consulenza: le norme e le prescrizioni oggetto di analisi rappresentano il mezzo per migliorare l’efficienza dell’Organizzazione e, al tempo stesso, per tenere sotto controllo i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro, per l’ambiente esterno, rispondere alle esigenze del Cliente e gestire i rischi in forma socialmente responsabile. Un servizio supportato da un software gestionale pluripremiato.


incarichi & carriere

FEDERICA CHIAVAROLI SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA

L

a senatrice Federica Chiavaroli è stata nominata dal premier Matteo Renzi sottosegretario alla Giustizia. La nomina della senatrice, eletta nelle fila del Popolo della Libertà e poi passata con Ncd, è arrivata nell’ambito di un rimpasto di governo con cui sono stati scelti dodici tra sottosegretari e viceministri e un nuovo ministro. Pescarese di 45 anni, sposata e mamma di 3 figli, è imprenditrice nel campo dell’istruzione e della formazione. Nel 2009 è diventata consigliere regionale del Popolo della Libertà, con il listino del presidente Gianni Chiodi. Nel 2013 è stata eletta senatrice per il Popolo della Libertà. Poi il passaggio con il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, ministro degli interni.

LEGA PRO, L’ABRUZZESE GABRIELE GRAVINA ELETTO PRESIDENTE

È

Gabriele Gravina, ex presidente del Castel di Sangro il nuovo presidente della Lega Pro. Questo l’esito al termine della seconda votazione nel corso dell’assemblea di Lega Pro a Firenze. Originario di Castellaneta, classe ’53, laureato in giurisprudenza Gravina è stato eletto con 31 voti a favore alla seconda votazione. Dopo alcuni anni di esperienza come presidente ed amministratore delegato in diverse società operanti nel settore economico-imprenditoriale è entrato nel mondo del calcio investendo nel Castel di Sangro, formazione che a metà anni Novanta ha raggiunto la serie B. Gravina ha poi proseguito la sua carriera nel mondo del calcio, diventando consigliere federale e capo delegazione della nazionale under 21. È anche docente del corso di laurea specialistica in Management dello Sport e delle Imprese Sportive presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo.

CANTINA TOLLO, TONINO VERNA PRESIDENTE PER ALTRI 3 ANNI

T

onino Verna è stato riconfermato, per altri 3 anni presidente della Cantina Tollo. «La produzione di vini di qualità continua a premiarci in Italia e all’estero – ha dichiarato - questo lavoro di ricerca e di valorizzazione dei vitigni abruzzesi e del territorio rappresenta la base della filosofia della cantina». Per il quarto anno consecutivo, insignita del prestigioso premio Tre Bicchieri al Montepulciano d’Abruzzo Dop Riserva 2011 dal Gambero Rosso, la Cantina Tollo ha chiuso il 2015 con un bilancio stabile registrando un fatturato di 37,5 milioni di euro. A trainare la crescita, il canale Horeca, con un aumento del fatturato del 4%. Il totale dell’imbottigliato tocca quota 19,5 milioni di euro, +5% rispetto al 2014. Il patrimonio netto raggiunge i 10,5 milioni di euro. L’estero continua a rappresentare una fetta considerevole del fatturato, il 32%, +4,7% rispetto allo scorso anno. Ottime le vendite in Cina, in linea con il trend di esportazione degli altri paesi europei e nettamente superiore alla media italiana.

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incarichi & carriere

RINNOVI ALL’ACCADEMIA DEI COMMERCIALISTI DI PESCARA

Vertici rinnovati nell’Accademia dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Pescara. Alla guida

Venanzio Paciocco che subentra a Fabrizio Salusest. Nel direttivo: Luca Corneli, Simona D’Alessandro, Marco Forlani, Gianluca Ghiotti, Lanfranco Lanaro, Fernanda Montanino, Marco Pace, Giuliano Pilone, Mariella Radica, Fabrizio Salusest, Andrea Di Prinzio e Maria Elena Degli Eredi. Il collegio dei revisori è composto da Giuseppe Corti, Domenico Capretti e Renato Ranieri. Antonio Farchione, Claudia Mariani, Stefania Maselli e Guido Perfetti nel Comitato scientifico. Infine nel collegio dei probi viri: Andrea Cancelli, Francesco Di Giandomenico e Alberto Perfetti.

ANGELA SUMMA NEO PRESIDENTE DI PESCARA PARCHEGGI

È

l’avvocato Angela Summa, la nuova presidente di Pescara parcheggi, la società del Comune che gestisce i posti auto a pagamento in tutta la città. Iscritta all’albo professionale degli avvocati dall’ottobre del 1999, Summa prende il posto di Alberto Forcucci, salito alla guida di Pescara parcheggi nel 2013, durante l’amministrazione dell’allora sindaco di centrodestra Luigi Albore Mascia. La neo presidente dovrà gestire una società che ha perso, in base ai dati del bilancio 2014, 864mila euro.

L’AQUILA, MENNINI PROCURATORE GENERALE DELLA CORTE D’ASSISE

P

ietro Mennini, già procuratore a Chieti, è stato nominato procuratore generale della Corte d’Assise de L’Aquila. La sua nomina è stata proposta all’unanimità dalla Commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura (Csm), impegnata in una fase di rinnovo di tutti i vertici delle Corti d’appello e delle procure generali per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, del 30 gennaio. Il procuratore capo dell’Aquila, Fausto Cardella, è stato nominato invece alla guida della Procura generale di Perugia.

VINI ESPRESSO, L’AQUILANO PAOLINI NUOVO RESPONSABILE DELLA GUIDA

L’Abruzzese Antonio Paolini è il nuovo curatore della guida Vini Espresso. L’aquilano, insieme ad

Andrea Grignaffini subentra a Ernesto Gentili e Fabio Rizzari. Rinnovata anche tutta la squadra che collaborerà alla guida. «Più che un avvicendamento – commenta Enzo Vizzari, responsabile delle Guide Espresso - si tratta di qualcosa di completamente nuovo che presenteremo ufficialmente a breve. Si tratta di un nuovo prodotto editoriale, non sarà più una guida e si chiamerà, appunto, “I Vini dell’Espresso”. Antonio Paolini e Andrea Grignaffini da tempo lavorano alla guida ristoranti nel comitato esecutivo, ma sono anche due nomi di assoluto rilievo nel mondo enologico di cui si occupano da almeno trent’anni.

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incarichi & carriere

CITTà DELL’OLIO, STEFANO DI GIULIO CONFERMATO COORDINATORE

È ancora Stefano Di Giulio il coordinatore regionale delle Città dell’Olio dell’Abruzzo. Il consiglie-

re del Comune di Tocco da Casauria, è stato rieletto all’unanimità dall’assemblea dei soci abruzzesi che si è riunita a Fossacesia. L’Assemblea ha deliberato anche la nomina a vice coordinatori di Alice Fabbiani, vicesindaco di Città Sant’Angelo, Lorenzo Santomero, consigliere comunale di Fossacesia e Romeo Aramini, assessore all’agricoltura e commercio di Pianella. Tra i presenti anche il consigliere nazionale delle Città dell’Olio Carmine Salce, vice presidente della CCIAA di Pescara.

FONDAZIONI, CDA RINNOVATI ALLE GENTI D’ABRUZZO E AL PAPARELLA TRECCIA

Sono stati nominati i nuovi rappresentanti del Comune di Pescara in seno ai CdA delle Fondazioni

Genti d’Abruzzo e Paparella Treccia. Nel Museo delle Genti compaiono i nomi di Alfredo Coppa, Vincenzo D’Aquino, Roberto Marzetti e Salvatore Di Pino. Nella fondazione Paparella, invece, Loris Di Giovanni, Franca Minnucci, Rosanna D’Adamo, Martina Pantaleo e Giorgio D’Orazio Vinditti. «A tutti loro, che svolgeranno gratuitamente il mandato conferito – dice il sindaco, Marco Alessandrini – vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte dell’amministrazione».

RINNOVATI I VERTICI DI ANAP-CONFARTIGIANATO CHIETI

C

ambi al vertice nell’Anap di Chieti, l’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato. Carmine Di Martino è stato eletto presidente, subentrando al presidente uscente, Tito Di Pillo. Rinnovato anche il Consiglio Direttivo, composto dal vice presidente Luigi Serano e dai soci: Teresa Carmenini, Tito Di Pillo, Camillo Proietti, Candido De Laurentis, Francesco Paolo Martinicchio. Il Coordinamento delle attività è affidato a Mario Proietti. L’assemblea dei soci ha deciso di nominare presidente onorario dell’ANAP Chieti il presidente uscente Tito Di Pillo, L’A.N.A.P., che oggi conta circa 900 pensionati iscritti, rappresenta, difende e promuove gli interessi dei pensionati e degli anziani, offrendo assistenza e tutela indispensabili affinché i pensionati vedano riconosciuti i propri diritti e possano sentirsi parte attiva della società.

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incarichi & carriere

ISTITUTO ZOOPROFILATTICO, MATTIOLI NOMINATO DIRETTORE

M

auro Mattioli, docente di medicina veterinaria ed ex rettore dell’Università di Teramo, è il nuovo direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” di Teramo. L’Izsam, ente sanitario pubblico, opera come strumento tecnico-scientifico dello Stato e delle Regioni Abruzzo e Molise, offrendo servizi ad alto valore aggiunto ed elevato contenuto di conoscenza e innovazione nei settori della Sanità animale, della Sanità Pubblica Veterinaria e della tutela dell’ambiente, per la salvaguardia della salute degli animali e dell’uomo.

ARMANDO MANCINI È IL NUOVO DIRETTORE DELLA ASL DI PESCARA

«U

omo di notevole levatura, persona competente in materia sanitaria». Così il governatore Luciano D’Alfonso delinea la figura di Armando Mancini, nominato nuovo direttore generale della Asl di Pescara. Mancini, medico, proviene da una «famiglia di grande tradizione di servizio pubblico – dichiara il presidente - il padre Antonio fu primo cittadino a Pescara dal 1956 al 1963 e deputato dal 1963 al 1976, e contribuì in maniera determinante - insieme al vescovo Antonio Iannucci - alla fondazione dell’ospedale civile locale». «Ringrazio il presidente e la Giunta per questa designazione - ha affermato Mancini - che mi riempie di orgoglio perché è un onore poter lavorare per la comunità in cui si vive, e soprattutto farlo nel proprio settore di formazione. Le mie priorità saranno l’assetto del polo riabilitativo a Popoli, la riapertura del materno-infantile a Pescara e la drastica riduzione delle liste di attesa».

BARBARA MORGANTE, DALL’ABRUZZO AI VERTICI DI FS

È stata nominata amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato. Parliamo di Bar-

bara Morgante, nata a Livorno ma cresciuta a Chieti. La numero uno di Fs, è laureata con lode in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Bologna nel 1986, Morgante ha conseguito un master in Sviluppo Economico sul Terziario Avanzato presso l’Union Camere Roma. Nel 1998 è passata ad operare, in qualità di responsabile Marketing, nell’ambito della Direzione Commerciale della Divisione Infrastruttura di Ferrovie dello Stato per poi assumere la responsabilità della struttura di Pianificazione e Marketing strategico della Direzione Strategia, Qualità e Sistemi di RFI SpA. In qualità di rappresentante del Gestore nazionale italiano della rete ferroviaria, ha assunto diversi incarichi anche a livello internazionale.

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incarichi & carriere

INCARICO NAZIONALE PER DANIELE BECCI

Daniele Becci è stato nominato nei Probiviri Nazionali l’organo del sistema Ance deputato ad assicu-

rare l’ordinato svolgimento dei rapporti associativi vigilando sul pieno rispetto dello statuto. Presidente della CCIAA di Pescara, e in passato presidente dell’Ance Pescara, della locale Cassa Edile e del CNCPT nazionale, Becci ottiene così un nuovo riconoscimento. Con la nomina si infoltisce così il gruppo degli abruzzesi ai vertici dell’associazione nazionale che ora vede la presenza di Antonio D’Intino (presidente del Cvac), Angelo De Cesare e Gianni Frattale componenti dell’Esecutivo nazionale, Vittorio Beccaceci nel Comitato di Presidenza nazionale, Enrico Ricci (presidente Ance Abruzzo) nella Consulta delle Regioni.

NUOVO DIRETTORE GENERALE AL COMUNE DI PESCARA

Pierluigi Caputi si è ufficialmente insediato alla carica di direttore generale del Comune di Pescara. «Si

tratta di una nomina che nasce dall’esigenza di irrobustire il vertice amministrativo di questo Ente - ha dichiarato il sindaco Marco Alessandrini - al fine di consolidare i risultati fin qui raggiunti e rilanciare l’azione amministrativa». Il neo direttore, che ha maturato un’esperienza dirigenziale nella Regione, nel suo primo giorno ha incontrato tutti i dirigenti del Comune, partecipando alle prime riunioni operative. «La sua presenza afferma il sindaco - servirà a concentrare l’azione amministrativa su tre tematiche sostanziali quali la sistemazione dell’aera di risulta; la qualità delle acque del fiume su cui abbiamo necessità di continuare a lavorare al fine di avere riflessi positivi sulle acque del mare; il sistema dei rifiuti perché anche Pescara possa attivare quei risparmi di spesa rilevanti per la comunità in linea con i passi che andrà a fare il sistema territoriale. A Caputi - conclude il sindaco - rinnovo il mio buon lavoro e porgo il benvenuto in squadra».

L’ABRUZZESE SAVINA VICE CAPO DELLA POLIZIA DI STATO

L’Abruzzo conquista un nuovo incarico nazionale. Luigi Savina, 62 anni di Chieti, è stato nominato

prefetto e nuovo vice capo della Polizia di Stato. Da quattro anni questore di Milano, Savina sarà il vice direttore generale della pubblica sicurezza per l’espletamento delle funzioni vicarie presso il Dipartimento della pubblica sicurezza. Il neo vice capo della polizia affianca così Alessandro Pansa, a capo della Polizia di Stato da maggio 2013. Molti i messaggi di auguri pervenuti a Savina. «Questa nomina è una grande gioia e un orgoglio per tutto il nostro territorio, considerate anche le sue origini avezzanesi - ha dichiarato il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio-. Un ruolo prestigioso per un uomo e un professionista che, come testimonia la sua carriera colma di successi ha dato un decisivo e fondamentale contributo alla tutela della sicurezza pubblica nel nostro Paese. A Savina vanno i più sentiti auguri di buon lavoro - conclude il sndaco - sono certo che, anche in questo nuovo incarico, il suo inestimabile lavoro farà la differenza». «Immensa soddisfazione - espressa dal governatore Luciano D’Alfonso -. Egli incarna il modello perfetto di servitore dello Stato: efficiente, integerrimo e risoluto, qualità che ha saputo dimostrare anche nel delicato ruolo di questore a Milano culminato nell’ottima riuscita dell’Expo».

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Grandi storie

copia omaggio

» di Eleonora Lopes

Alfiero Barnabei nel suo ufficio e, a sinistra, assieme al figlio Mauro nella copertina numero 22 di Abruzzo Impresa 22_AB_IMP_Giugno_2008.indd 1

13-06-2008 15:43:46

Alfiero Barnabei, una vita tra l’azienda e l’associazionismo Scomparso a 79 anni il noto industriale teramano. Fu per diversi anni a capo di Confindustria Teramo

“U

n umile servitore del sistema del lavoro”. È così che si era definito Alfiero Barnabei nell’intervista che gli feci nel 2008 per la Copertina di Abruzzo Impresa. Lo storico industriale teramano nel settore del mobile si è spento lo scorso 19 gennaio. Barnabei, nato a Montorio al Vomano 79 anni fa, era da tempo malato. Una vita la sua trascorsa tra l’azienda, la famiglia e il mondo delle associazioni. Numerose la cariche di spicco: è stato per 10 anni presidente di Confindustria Teramo, fino al 2009, e nel 2007 è stato eletto vice presidente vicario di Confindustria Abruzzo. È stato anche presidente della Croce Rossa di Teramo e fondatore e governatore della Confraternita della Misericordia di San Nicolò. E ancora è stato anche a lungo nella giunta della Camera di Commercio e presidente del Centro fieristico del mobile. Nel 1989 Alfiero Barnabei è stato insignito della onorificenza di Cavaliere della Repubblica, nel 1997 è stato nominato Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana, nel 2002 Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 2006 Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Barnabei, come da tradizione nel teramano, proveniva da una famiglia di falegnami. Da giovanissimo decise però di aprirsi un’attività tutta sua la Alfiero Barnabei&C, poi diventata negli anni ABF che produceva mobili sia in legno che in metallo

specializzandosi prima nel settore uffici e poi in quello delle strutture ospedaliere. Affianco a lui, da sempre, la moglie Liana (scomparsa anche lei qualche anno fa) che gli ha dato due figli Mauro e Claudia che a loro volta li hanno resi nonni. Claudia sceglie di non lavorare nell’azienda di famiglia, Mauro invece, dopo la laurea e un master decide di stare accanto al papà, e anche oggi che l’ABF non c’è più, Mauro gestisce la M2Contract, un’azienda sempre del settore mobili. Per anni ha seguito il papà anche nel mondo delle associazioni fino a diventare presidente regionale dei Giovani di Confindustria. Alfiero Barnabei era un grande imprenditore che ha dato lavoro a centinaio di famiglie, sempre impegnato nell’associazionismo e nel sociale. Un uomo determinato, che credeva nelle energie dei giovani, molto disponibile, nonostante gli impegni aziendali e di famiglia, cercava di essere sempre presente negli incontri istituzionali. Ma Alfiero, che mi chiese di dargli immediatamente del tu, mi piace ricordarlo anche come un uomo molto simpatico, schietto e dal cuore d’oro. Ricordo ancora le sue parole alla prima intervista: “Ci sono stati anni in cui potevo permettermi la Ferrari, ma per rispetto ai miei dipendenti non la comprai, e poi non amo apparire, ma questo -aggiunse- non devi scriverlo!”. Da tutta la redazione di Abruzzo Impresa il nostro abbraccio va al figlio Mauro

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» di Piergiorgio Greco - foto concessa da Alessia Di Giacomo

Le parole di Alessia Di Giacomo

«Le opportunità bisogna cercarsele e andare all’estero è il miglior modo per farlo».

«Per tracciare il proprio percorso lavorativo bisogna essere lungimiranti e pensare sempre al passo successivo anche quando le esperienze fatte sembrano non avere senso».

«Ai giovani laureati in materie umanistiche dico di non avere paura a seguire le proprie inclinazioni e le proprie passioni».

«Un laureato in materie umanistiche ha una grande opportunità: con la sua innata curiosità, creatività e amplio bagaglio culturale può trasformare qualsiasi lavoro in una passione».

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L

a realtà parla da sola. Fa strepitosi occhiolini per chi sa intenderli. Non serve altro che dire sì, anche se questo sì significa fare i bagagli, lasciare casa, famiglia e amici, e andare all’estero. Da Madrid, Alessia Di Giacomo mi racconta gli occhiolini che la realtà gli ha fatto nel corso del tempo. E, oggi che lavora con passione nella tv pubblica spagnola, è certa di aver fatto bene: essere cittadini del mondo oggi è uno skill indispensabile, e il paese natio - Atessa in questo caso, dove è nata 37 anni fa - alla fine rimane sempre lì ad aspettarti. Spiega: «Curo lo sviluppo commerciale dei prodotti legati a serie tv per bambini, ponendomi come intermediario tra il direttore di canale e le imprese del settore». Dunque, nella tv pubblica spagnola, Rtve Radio Televisión Española, Alessia fa sì che la programmazione di Clan Tv, il canale dei bimbi, venga incontro alle esigenze delle aziende che producono gadget e oggetti con i personaggi delle serie tv. Un lavoro a cavallo tra il marketing e il commerciale, che la giovane originaria di Atessa svolge con grande passione e soddisfazione. «In Spagna - racconta - c’ero già stata con il progetto Erasmus, a Salamanca. Quando ero ancora all’università conobbi il professor Enrique Bustamante perché feci come tesi di laurea la traduzione di un suo libro “La tv economica”. Nel 2006 lo incontrai di nuovo in Italia e mi disse che stava scrivendo un libro per la collana Rai Zone sulla storia della tv in Spagna. Grazie a quest’incontro cominciai a collaborare con la stessa Rai Zone come curatrice della versione italiana del libro che lui stava scrivendo “Storia della radio e della televisione in Spagna (1939-2007). Il lato debole della democrazia”. Durante questo periodo mi propose il dottorato alla Complutense. Ho detto sì, e sono andata in Spagna. Così mi sono trovata a Madrid quando venne indetto il concorso pubblico alla tv di Stato. Partecipai e vinsi per la categoria marketing». «Zapatero - aggiunge Alessia - ha riformato la tv pubblica, comprendendo un pre-pensionamento di circa 5 mila lavoratori e un concorso per mille nuove leve. Il concorso in sé, il fatto di parteciparvi e di vincerlo per me ha rappresentato il punto di arrivo simbolico di un percorso iniziato tempo addietro: mi ha dato l’opportunità di essere partecipe diretta della storia della tv spagnola che stavo studiando da tanti anni». Rileggendo questi fantastici anni, Alessia dice che «le opportunità bisogna cercarsele, e andare all’estero a mio avviso è il miglior modo per farlo. Per tracciare il proprio percorso lavorativo bisogna essere lungimiranti e pensare sempre al passo successivo, anche quando le esperienze fatte sembrano non avere senso». Rivolgendosi, poi, a chi teme che il percorso umanistico non abbia sbocchi, suggerisce: «Non abbiate paura di seguire le vostre inclinazioni e le vostre passioni, perché un laureato in materie umanistiche ha una grande opportunità: con la sua innata curiosità, creatività e amplio bagaglio culturale può trasformare qualsiasi lavoro in una passione».


New Generation storie&persone

R

oma-Madrid, solo andata. Alessia Di Giacomo, per ora, ha pagato solo il biglietto che l’ha portata nella capitale spagnola. Lì vive con la sua famiglia - marito e un figlio - e lì lavora con grande passione nella tv di Stato. Il suo è un percorso formativo e professionale di tutto rispetto. Nata ad Atessa nel 1978, Alessia ha frequentato dapprima il locale liceo classico, conseguendo la maturità con 60 sessantesimi, e poi, a “La Sapienza” di Roma, nel 2003 si è laureata con 110 e lode in Scienze della Comunicazione. Ma la sua formazione non finisce qui: dapprima un master in Marketing e Product Management all’Istituto Europeo del Design di Roma, e poi il diploma in Studi Avanzati in Comunicazione Audiovisiva e Pubblicità presso la Complutense di Madrid. I primi passi nel mondo del lavoro li compie nel settore del giornalismo, della comunicazione e della ricerca, con stage in gruppi importanti come la televisione spagnola Tve, Ibm, Barilla e Rai. Prima di approdare in Spagna, Alessia Di Giacomo ha lavorato al canale Marcopolo di Sky come giornalista, alla Theorema Srl di Roma come curatrice dei contenuti di un sito web del ministero delle Politiche Agricole, all’Isicult e infine alla Rai. Una volta a Madrid, ha proseguito la sua carriera prima alla EsMadridTv e poi alla televisione di Stato Rtve, dove tutt’ora lavora nel settore marketing. «Un settore importante - dice Alessia - perché da quando è stato stabilito che la tv di Stato non può avere introiti pubblicitari, stiamo cercando altri canali di finanziamento, con iniziative e progetti vari. Per questo, viaggio anche molto perché siamo spesso in contatti con partner internazionali in un’ottica davvero globale».

Alessia Di Giacomo 47


» di Luigi Carunchio

LEGGE DI STABILITà 2016, TUTTE LE NOVITà È entrata in vigore da circa un mese, scopriamo insieme i cambiamenti nei diversi campi normativi

L La rivalutazione è applicabile alle partecipazioni possedute alla data del 1° Gennaio 2016, con perizia di stima e versamento dell’imposta entro il 30.06.2016

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o scorso 28 dicembre è stata approvata la Legge di Stabilità 2016, L. 208/2015, e dal 01 gennaio 2016 sono entrate in vigore una serie di novità che riguardano diversi campi normativi. Ecco l’elenco dettagliato. • L’abolizione dell’IMU e Tasi sulla prima casa • L’innalzamento dell’utilizzo del contante • La proroga degli sgravi Irpef per i lavori di ristrutturazione edilizia e il risparmio energetico • L’ulteriore deduzione (ammortamento) extracontabile del 40% per i beni produttivi nuovi acquistati a partire dal 15/10/15 e per tutto il 2016 • La riduzione dell’aliquota IRES per le imprese al 24% a partire dal 2017 • Modifica del regime forfettario, con l’innalzamento della soglia minima per i professionisti da 15.000,00 a 30.000,00 euro. Per potervi accedere, occorre non aver superato la soglia minima nel corso dell’anno precedente, non superare gli € 5.000,00 per la spesa relativa ai dipendenti, e gli € 20.000,00 euro per l’acquisto dei beni strumentali. Il reddito a cui applicare l’imposta sostitutiva al 15%, viene calcolato applicando un «coefficiente di redditività» che per i professionisti è pari al 78%. Ricavi e compensi, continuano a non essere assoggettati a ritenuta d’acconto e IVA. Si

è esclusi anche dagli studi di settore e dall’obbligo di tenuta delle scritture contabili. Non c’è un limite temporale per la permanenza nel regime, si esce con la perdita dei requisiti di accesso • Riapertura dei termini per la rideterminazione del valore d’acquisto delle partecipazioni non negoziate nei mercati regolamentati. L’aliquota dell’imposta sostitutiva viene stabilita nella misura dell’8% sia per le partecipazioni non qualificate che per le partecipazioni qualificate. La rivalutazione è applicabile alle partecipazioni possedute alla data del 1° Gennaio 2016, con perizia di stima e versamento dell’imposta entro il 30.06.2016 • Possibilità di beneficiare dell’applicazione di un’imposta sostitutiva ridotta in riferimento all’assegnazione o alla cessione agevolata di beni ai soci, nonché alla trasformazione agevolata in società semplice. L’intervento si rivolge non solo alle società di comodo, come accaduto in passato, ma anche alle società c.d. operative. La misura era da tempo auspicata dalle società c.d. di comodo, in quanto le dall’applicazione dello speciale regime penalizzante di cui all’art. 30, legge. n. 724/1994. La normativa trova applicazione nei confronti delle snc, sas, srl, spa e sapa,


fisco

L’aliquota dell’imposta sostitutiva viene stabilita nella misura dell’8% sia per le partecipazioni non qualificate che per le partecipazioni qualificate

a condizione che i relativi soci risultino iscritti nel libro soci, ove prescritto, alla data del 30 settembre 2015, e possono riguardare soltanto i beni immobili diversi da quelli strumentali per destinazione - diversi, cioè, da quelli utilizzati esclusivamente per l’esercizio dell’impresa commerciale - e per i beni mobili iscritti in pubblici registri, anch’essi a condizione che non siano strumentali all’attività di impresa. La base di calcolo per l’applicazione dell’imposta agevolata è data dalla differenza tra il valore normale del bene assegnato e il costo fiscalmente riconosciuto dei beni. Nel caso di assegnazioni di beni immobili, tuttavia, è previsto che il valore normale possa opzionalmente essere costituito dal valore catastale. All’importo così determinato è applicabile l’imposta sostitutiva di imposte sui redditi e IRAP nella misura dell’8% ovvero del 10,5% nel caso in cui la società risulti di comodo in almeno due dei tre periodi di imposta precedenti a quelli

in corso al momento dell’assegnazione, della cessione o trasformazione • Estensione del meccanismo del “reverse charge” anche alle prestazioni di servizio rese dalle imprese consorziate nei confronti del consorzio di Nel caso di appartenenza ove il consorzio sia aggiudicatario assegnazioni di beni di una commessa nei confronti di un ente pubbliimmobili, tuttavia, co, con applicazione dello è previsto che il split payment. valore normale • Deducibilità ai fini IRPEF possa opzionalmente essere costituito dal nella misura del 19% dei valore catastale. costi, relativi al contratto All’importo così di locazione finanziadeterminato è ria, e in particolare: dei applicabile l’imposta canoni e dei relativi oneri sostitutiva di accessori, per un importo imposte sui redditi non superiore a 8.000 euro e IRAP nella misura e del costo di acquisto dell’8% ovver dell’immobile all’esercizio del 10,5% nel caso dell’opzione finale, per un importo non superiore in cui la società a 20.000 euro, ove le spese siano sostenute da risulti di comodo giovani di età inferiore a 35 anni, con un reddito complessivo non superiore a 55.000 euro all’atto della stipula del contratto di locazione finanziaria e non titolari di diritti di proprietà su immobili a destinazione abitativa luigicarunchio@valoreassociati.it

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» di Antonio Teti

Internet riesce a comprendere se diventi nervoso mentre navighi Secondo una sperimentazione è possibile verificare il livello di nervosismo e di agitazione di chi naviga sul Web. Se la ricerca può costituire un elemento utile per migliorare la qualità e la fruibilità dei portali web, è altresì vero che questa ricerca rappresenta un ulteriore tassello per costruzione di un sistema di monitoraggio di aspetti riconducibili alla riservatezza dell’individuo

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Monitorando il movimento del cursore di ogni utente, i ricercatori hanno scoperto che nel momento in cui si elevava il livello di irritazione, la distanza dei tragitti del mouse e la velocità di spostamento diminuivano progressivamente

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econdo uno studio pubblicato sulla rivista MIS Quarterly1, dal titolo “Inferring Negative Emotion from Mouse Cursor Movements”, condotto da un gruppo di ricercatori statunitensi, sarebbe possibile verificare le reazioni degli individui durante la navigazione nel Web. Sbalorditiva sarebbe la precisione dell’attendibilità della metodologia, pari all’82%. Lo studio si basa sulla verifica dei movimenti del mouse sulle pagine dei portali web visionati. In altri termini, gli utenti che manifestano segni di frustrazione, confusione o turbamenti, hanno la tendenza a spostare il mouse con una precisione minore e con una differente velocità. Quindi non sono analizzate altre caratteristiche, come la cronologia dei siti visitati o la tipologia delle informazioni ricercate, ma semplicemente la modalità di interazione dell’utente con gli strumenti tecnologici. Al contrario di quanto si potrebbe presumere, gli utenti agitati muovono il mouse più lentamente e con un numero di click inferiore. Anche la navigazione tra le pagine web è più apatica. I risultati pubblicati sulla rivista, riguardano tre diverse sperimentazioni. “Grazie a questa tecnologia, i siti web non saranno più muti” ha affermato Jeff Jenkins,

uno dei maggiori autori della ricerca e docente di sistemi informativi alla Brigham Young University, sottolineando che “I siti web possono andare oltre la semplice presentazione di informazioni, ma possono percepire le pulsioni dell’individuo. Possono comprendere non solo la tipologia di informazioni che interessano, ma come queste informazioni sono recepite”. Per condurre questo studio, Jenkins e i suoi colleghi hanno selezionato 65 utenti del portale Amazon Mechanical Turk2, un servizio Internet di crowdsourcing, che consente ai tecnici informatici di coordinare l’utilizzo di intelligence umane per eseguire delle funzioni che attualmente i computer non sono in grado di eseguire. Monitorando il movimento del cursore di ogni utente, i ricercatori hanno scoperto che nel momento in cui si elevava il livello di irritazione, la distanza dei tragitti del mouse e la velocità di spostamento diminuivano progressivamente. Successivamente è stato condotto un ulteriore esperimento. Questa volta hanno coinvolto 126 utenti, impegnati ad effettuare ordini su di un portale di e-commerce. È stato possibile accertare nell’82% dei casi tutti quelli che si erano seccati per un qualsiasi motivo. Il terzo esperimento


ICT

Dopo gli odori che possono essere annusati via Internet, le lampade che cambiano di colore in funzione dell’attività cerebrale dell’uomo e le braccia bioniche comandate a distanza con un indirizzo IP, non poteva certamente mancare un esperimento sulla possibilità di integrare l’essere umano con l’attuale tecnologia digitale

ha coinvolto altri 80 partecipanti, che hanno interagito con un’applicazione software in cui si richiedeva la personalizzazione di un prodotto. Anche in questo caso si è scoperto che il movimento del cursore era direttamente rispondente alle diverse pulsioni dell’utente e dal livello delle stesse. Jenkins spera che questa sperimentazione possa aiutare gli sviluppatori web a comprendere quali possano essere le problematiche incontrate dagli utenti durante la navigazione sul web e soprattutto cosa può maggiormente infastidire di un sito. “Essere in grado di percepire una risposta emotiva negativa, rende possibile risolvere i punti di criticità del sito oppure offrire un aiuto” ha affermato Jenkins, che ha confermato la sua volontà a proseguire la ricerca anche per quanto concerne l’utilizzo di dispositivi mobili. Dopo gli odori che possono essere annusati via Internet, le lampade che cambiano di colore in funzione dell’attività cerebrale dell’uomo e le braccia bioniche comandate a distanza con un indirizzo IP, non poteva certamente mancare un esperimento sulla possibilità di integrare l’essere umano con l’attuale tecnologia digitale. Se tutto

questo può apparire come meravigliosamente tecnologico o apparentemente utile per risolvere i secolari problemi esistenziali dell’individuo, di certo questa sperimentazione offre l’ennesimo spunto di riflessione per la messa al bando di quel poco di privacy che ancora possiamo preservare dalla pervasività delle tecnologie informatiche. I prossimi aerei militari di sesta generazione voleranno senza pilota, ma potranno essere collegati ad esso grazie all’utilizzo di sistemi di pilotaggio cerebrale. Forse un giorno noi saremo in grado persino di smettere di lavorare, affidandoci a sistemi cibernetici e infrastrutture ad intelligenza artificiale avanzata per mandare avanti l’intero pianeta. Ma se tutto ciò dovesse mettere in discussione la sicurezza delle nostre informazioni e la riservatezza delle stesse, ritengo sia un gioco che non vale la candela. Le innovazioni vanno avanti e bisogna affrontarle in qualche modo. Attendiamo gli eventi, nella speranza che ai massimi decisori rimanga sempre quel briciolo di consapevolezza dell’importanza assoluta della garanzia della riservatezza di ciò che del nostro essere riteniamo inviolabile

Essere in grado di percepire una risposta emotiva negativa, rende possibile risolvere i punti di criticità del sito oppure offrire un aiuto

1. http://www.misq.org/skin/frontend/default/misq/pdf/Abstracts/11979_RN_HibbelnAbstract.pdf 2. https://www.mturk.com/mturk/welcome

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» di Simone D’Alessandro

L’EVOLUZIONE DELLA COMUNICAZIONE AMBIENTALE UN EXCURSUS PARTENDO DAGLI ANTICHI ROMANI FINO AD ARRIVARE AL PRIMO MANIFESTO AMBIENTALISTA DEL 1962

Prima puntata

Artisti come John Ruskin, filosofi come Thoreau, scrittori come Tolstoj, reagiscono all’avvento della “macchina a vapore”, auspicando il ritorno a un sistema dominato dalla manualità, poco invasivo nei confronti dell’ambiente, rispettoso del bioritmo dell’uomo

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li antichi romani, per motivi di ordine culturale ed economico, riciclavano vetro. I Britanni riciclavano e riutilizzavano monete di bronzo dei Romani, per farne gioielli che rivendevano agli stessi Romani. Federico II di Borbone lanciava il primo editto sulla diversificazione dei rifiuti, stabilendo che: “Gli abitanti devono tenere pulita la strada davanti alla casa, usando l’avvertenza di ammonticchiarsi le immondezze al lato delle rispettive abitazioni e di separarne tutti i frantumi di cristallo o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte”. A ben vedere le attività creative, di sensibilizzazione e di informazione sui temi ambientali, esistono da quando da millenni, perché in ogni epoca le civiltà si sono poste il problema del riuso e dell’impatto ambientale generato dalle attività umane. Con l’avvento della rivoluzione industriale tali temi legati all’impatto ambientale diventano più cogenti. Artisti come John Ruskin, filosofi come Thoreau, scrittori come Tolstoj, reagiscono

all’avvento della “macchina a vapore”, auspicando il ritorno a un sistema dominato dalla manualità, poco invasivo nei confronti dell’ambiente, rispettoso del bio-ritmo dell’uomo. La stampa diventa il canale di comunicazione delle prime forme di riflessione sulle conseguenze delle attività industriali. Anche la cultura degli indiani d’America, in questo periodo, influenza il pensiero ambientalista della prima modernità. Come non ricordare le riflessioni di Tatanka Yotanka, in arte Toro Seduto? Nel XIX secolo il capo dei Lakota afferma: «Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche»; una dichiarazione che potrebbe appartenere alla mission di una qualsiasi associazione ambientalista del XXI secolo. Il ventesimo secolo aggiunge al pensiero (pre) ambientalista alcune raffinatezze di ordine filosofico e politico. Nel 1922 Oswald Spengler


creatività

Nel XIX secolo il capo dei Lakota afferma: «Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche»; una dichiarazione che potrebbe appartenere alla mission di una qualsiasi associazione ambientalista del XXI secolo

ne Il tramonto dell’Occidente, demolisce il mito del progresso lineare e della superiorità della civiltà europea sulle altre civiltà, con un modello storiografico biologistico e organicistico, secondo cui esiste un dissidio permanente tra la vita delle persone (intesa come spontaneità e natura), e i sistemi istituzionalizzati che alienano e snaturano l’umano. Nel ‘47 Martin Heidegger nella Lettera sull’umanismo, medita sull’impoverimento delle risorse simboliche e culturali dell’uomo, erose dalla colonizzazione tecnologica. Nel 1952 Ernst Junger nel Trattato del Ribelle, auspica che l’uomo torni a “darsi alla macchia”, rifugiandosi nel bosco, rifiutando le regole della tecnica, riconquistando i primati dell’essere e dell’auto-sussistenza. Negli anni ‘60 Herbert Marcuse ne L’uomo a una dimensione dichiara: “Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico”. Ma è con l’opera (spesso dimenticata) di Rachel Carson del 1962, intitolata Silent Spring

(Primavera silenziosa) che si costruiscono le fondamenta del “movimento ambientalista”. La Carson aveva previsto, in anticipo sui tempi, gli effetti venefici cagionati dall’uso di insetticidi e pesticidi. Aveva, inoltre, avviato un ragionamento su temi e problemi che negli anni ’80 porteranno al concetto di “sostenibilità”. In questo periodo (che prelude il ‘68, ma anche la stagione dei figli dei fiori), manifesti, libri, stampa alternativa e sit-in diventano veicoli privilegiati della comunicazione ambientale. Messaggi di natura tecnica si mescolano a quelli di natura filosofica e mistica. Bisognerà, tuttavia, aspettare gli anni ‘70 per assistere all’ascesa dei movimenti ambientalisti strutturati che elaborano strategie creative di comunicazione ambientale, inserendosi nel dibattito politico di numerosi paesi industriali. Nel prossimo numero della rivista, tratteremo il periodo che va dal 1970 alla fine degli anni ‘80. Questo è solo l’inizio di una serie di riflessioni sul tema

Il tramonto dell’Occidente, demolisce il mito del progresso lineare e della superiorità della civiltà europea sulle altre civiltà, con un modello storiografico biologistico e organicistico, secondo cui esiste un dissidio permanente tra la vita delle persone (intesa come spontaneità e natura), e i sistemi istituzionalizzati che alienano e snaturano l’umano

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» di Filippo Paolini

Pacchetto depenalizzazioni, tutti gli aggiornamenti È stato approvato con il decreto legislativo 15 gennaio 2016 e ha tolto rilevanza penale ad un cospicuo numero di condotte

L La sanzione pecuniaria civile dovrà essere pagata alla Cassa delle ammende, ma bisognerà attendere un apposito decreto del Ministro della Giustizia per conoscere termini e modalità di riscossione

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o scorso febbraio è entrato in vigore il D.Lgs. 15 gennaio 2016 n. 7, la tanto attesa (perché preannunciata da molto tempo) depenalizzazione, che ha tolto rilevanza penale ad un cospicuo numero di condotte che costituivano reati procedibili a querela di parte. La riforma determinerà uno “svuotamento” delle aule di giustizia penale, soprattutto quelle del Giudice di Pace, cui farà da contraltare un “affollamento” delle aule della giustizia civile, visto che le fattispecie depenalizzate sono state ricondotte dalla medesima legge ad illeciti civili sanzionati con pene pecuniarie, in aggiunta ovviamente al risarcimento del danno a favore della persona offesa. In tale prospettiva, dunque, lo Stato continuerà ad esercitare comunque una pretesa punitiva, ma la stessa sarà subordinata (e contestuale) al positivo esperimento dell’azione di risarcimento del danno da parte della persona offesa. Ovviamente il tempo dirà se uno degli effetti della riforma potrà essere il correlato aumento

del contenzioso civile; tuttavia, si può fin da ora notare che la vittima di una condotta trasformata in illecito civile non potrà più limitarsi a sporgere denuncia, bensì dovrà necessariamente rivolgersi ad un avvocato per adire il giudice civile avanzando una istanza risarcitoria, il che si traduce in un prevedibile aggravio di costi inziali che potrebbe scoraggiare l’avvio delle azioni. La sanzione pecuniaria civile dovrà essere pagata alla Cassa delle ammende, ma bisognerà attendere un apposito decreto del Ministro della Giustizia per conoscere termini e modalità di riscossione. Al contempo, è entrato in vigore anche il decreto legislativo n. 8/2016, attraverso il quale altre fattispecie (tutti i reati puniti con la sola pena della multa o dell’ammenda, ad esclusione dei reati previsti dalla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ambiente territorio e paesaggio, sicurezza pubblica, giochi d’azzardo e scommesse, armi, elezioni e finanziamento ai partiti) sono state ugualmente depenalizzate, ma ricondotte ad


norme & leggi

In tale prospettiva, dunque, lo Stato continuerà ad esercitare comunque una pretesa punitiva, ma la stessa sarà subordinata (e contestuale) al positivo esperimento dell’azione di risarcimento del danno da parte della persona offesa

illeciti amministrativi. In tal caso, la competente autorità amministrativa provvederà alla contestazione della violazione ai soggetti interessati, i quali, entro novanta giorni, potranno effettuare il pagamento in misura ridotta, pari alla metà della sanzione oltre alle spese del procedimento. Gli importi delle sanzioni andranno, a seconda della norma violata, da un minimo di cinquemila euro ad un massimo di trentamila euro: al rischio del “precedente penale”, dunque, si sostituisce il rischio di esborsi salati. Tra le numerose fattispecie abrogate, meritano una menzione particolare, per il mondo imprenditoriale, le seguenti: omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali (art. 2 d.l. 463/1983); emissione di assegno da parte dell’istituto non autorizzato o con autorizzazione revocata (art. 117 r.d. 1736/1933); omessa registrazione delle informazioni acquisite per assolvere gli obblighi di adeguata verifica della clientela (art. 55, comma 4, D.Lgs. 231/2007); impedito controllo ai revisori

(art. 29 D.Lgs. 39/2010); emissione di assegno da parte di istituto bancario non autorizzato o con autorizzazione revocata (art. 117 r.d. 1736/1933); alterazione del contrassegno di macchine (art. 15 l. 1329/1965); falsità in scrittura privata (art. 485 c.p.); falsità in foglio firmato in bianco (art. 486); falsità su un foglio firmato in bianco diverse da quelle previste dall’art. 486; uso di atto falso (art. 489, comma 2) e soppressione, distruzione e occultamento di scritture private vere (art. 490). La nuova normativa, essendo ovviamente più favorevole, si applicherà anche i reati commessi prima dell’entrata in vigore. Ovviamente il tempo dirà se uno degli effetti della riforma potrà essere il correlato aumento del contenzioso civile; tuttavia, si può fin da ora notare che la vittima di una condotta trasformata in illecito civile non potrà più limitarsi a sporgere denuncia, bensì dovrà necessariamente rivolgersi ad un avvocato per adire il giudice civile avanzando una istanza risarcitoria

la competente autorità amministrativa provvederà alla contestazione della violazione ai soggetti interessati, i quali, entro novanta giorni, potranno effettuare il pagamento in misura ridotta, pari alla metà della sanzione oltre alle spese del procedimento

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lavoro in corso » di Andrea Bonanni Caione (Avvocato - managing partner LabLaw)

Diritto del lavoro: anno zero Il 2016 riparte con l’integrale approvazione del programma di Governo in materia di lavoro

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l 2015 si è chiuso con l’integrale approvazione del programma di Governo in materia di lavoro. Quel che il premier annunciava in un tweet un paio di anni fa, è diventato un corpus normativo che ha profondamente innovato il rapporto di lavoro. È un trend confermato dai primi interventi del 2016 in materia di smartworking e lavoro autonomo. Alle aziende ora tocca il gravoso compito di tradurre le nuove regole in nuove prassi operative, al fine di cogliere appieno l’opportunità di migliorare la propria competitività, facendo proprie le leve introdotte dal Jobs act. La revisione dell’art. 2103 del codice civile - in tema di mansioni e di organizzazione del lavoro con la innovativa facoltà per le aziende di modificare anche in pejus le mansioni dei dipendenti, impone una rilettura dei propri organici, al fine di meglio adattare le professionalità presenti in azienda alle reali esigenze imprenditoriali. La modifica dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori – in materia di controlli a distanza e di assegnazione ai dipendenti degli strumenti informatici di lavoro – impone un immediato adeguamento amministrativo in tema di Data Privacy e di compliance, al fine di poter fruire dei benefici introdotti dalla nuova normativa. La modifica dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, seppur destinata ad entrare a regime in modo progressivo, fornisce nuovi ed importanti strumenti per reagire a performance lavorative inadeguate rispetto alle prestazioni legittimamente attese. La nuova disciplina dello smartworking ed il TU

delle collaborazioni autonome di imminente emanazione, in uno al superamento delle collaborazioni a progetto e alla causalità dei rapporti lavorativi flessibili, impongono una rilettura del complessivo strumentario normativo posto a disposizione della competitività aziendale. È evidente come ognuna di queste aree debba essere oggetto di un attento riesame dell’esistente, al fine di verificare con quali modalità i nuovi strumenti normativi possano accompagnare l’azienda nel suo cammino verso la competitività. In questo percorso, Alle aziende ora tocca non devono essere dimenticati gli ampi spazi che la il gravoso compito riforma ha lasciato alla contrattazione collettiva di di tradurre le nuove secondo livello. Pur in un ambito di rinnovata centralità della scel- regole in nuove prassi operative, al fine ta legislativa rispetto a quella contrattuale, il Ledi cogliere appieno gislatore non ha ritenuto di toccare in alcun modo l’opportunità di il c.d. “contratto di prossimità”, introdotto dall’art. migliorare la propria 8 d.l. n. 138/2011, così confermando l’introduzione competitività, di normative valevoli erga omnes in azienda pur in facendo proprie le presenza di aspetti già disciplinati dalla legge o dal leve introdotte dal contratto collettivo nazionale. Jobs act Mai come ora le aziende Italiane hanno avuto a disposizione spazi di autonomia così ampi. Tanta autonomia richiede, però, altrettanto equilibrio, perché occorre ricordare che le risorse umane ed il loro corretto processo di crescita, costituiscono il cuore di qualunque successo imprenditoriale. L’azienda vincente sarà quella che per prima saprà tradurre le molte novità in comportamenti attivi e che, nel far ciò, saprà scegliere e far crescere le proprie persone

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A tutta Formazione » di Elisa Antonioni

Perché anche il manager è una persona Se ne parla nel libro “La via dell’arciere” di Carlo Pettinelli

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erché il manager è una persona. E in una persona ci sono talenti, capacità, semilavorati e “parti non lavorate”. Il carattere innato, le nostre esperienze di vita, gli studi, gli incontri, i libri letti, ci portano a sviluppare alcune caratteristiche e non altre. Ma non per questo sono limiti invalicabili, alibi per giustificare comportamenti inefficaci, mal celati dietro un “io sono fatto così”. E Andrea Montesi, direttore finanza di una grande azienda, è il protagonista di un romanzo che percorre le strade della comunicazione, i suoi numerosi canali, guidato da una penna elegante e leggera di un manager coach col talento dello scrittore, Carlo Pettinelli. “La via dell’Arciere” cattura il lettore sin dalle prime pagine, coglie l’essenza della formazione comportamentale e la traduce in un elisir per lo sviluppo della persona, nel senso più ampio del termine, quale opportunità di giungere alla consapevolezza di sé, del proprio modo di comunicare e, dunque, di essere. Formazione quale opportunità di avvicinare la percezione di noi stessi a quella che diamo agli altri, decodificando comportamenti e dinamiche relazionali sul pentagramma dell’empatia, come

semplici, comuni, note musicali. Ad esempio, proporre nuove idee, confrontare le proprie con quelle altrui, lavorare in team, implicano una relazione con gli altri, la necessità di comunicare pensieri, sentimenti, con un corredo di stati d’animo che condizionano il messaggio; entusiasmo, passione, ansia, paura, fanno parte del gioco e può essere utile conoscerle e saperle riconoscere, e per questo il romanzo potrebbe essere considerato un manuale pronto per l’uso. I formatori, anch’essi personaggi chiave del romanzo, sono, continuando nella metafora, esperti musicisti, provenienti da mondi diversi, anch’essi accomunati da uno stesso spartito, la voglia di condividere, contaminarsi, camminare e affrontare ogni passo con la consapevolezza di sé e della direzione scelta. Esattamente, scelta. Perché, come dice Gabrièl nel libro, “una volta che sai, non puoi più non sapere”. E per chi volesse saperne di più Carlo Pettinelli ne parlerà in un prossimo evento Aidp a lui dedicato, venerdì 26 febbraio, alle 18.00, nella saletta Feltrinelli di Via Milano, a Pescara. Io non posso mancare, se non altro, per cogliere dall’autore qualche altra sfumatura

una volta che sai, non puoi più non sapere

Nella rubrica “Tempo Rubato” a pagina 119 continua l’approfondimento di questo libro

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» a cura dell’avv. Emanuele Liddo

La dipendenza da derivati Il fenomeno e la sua dimensione Seconda parte

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l dottor Tezzon, della Consob, riferiva, nell’audizione del 30.10.2007 avanti la VI Commissione “Finanze” della Camera (oggi sulla cresta dell’onda), delle “indagini” del “2004” sul “coinvolgimento delle imprese non finanziarie e degli enti locali nel mercato dei derivati OTC” e nel loro ambito, sui “cosiddetti interest rate swap o IRS” negoziati “fuori di mercati regolamentati” per “gestire il rischio di tasso di interesse”. Un “mercato” dalle “elevate competenze finanziarie e sofisticate capacità di gestione dei rischi” richiedente dagli “intermediari” una “diligenza, correttezza e trasparenza, nell’interesse dei clienti e per l’integrità dei mercati” quali “principi generali” oltre ai “doveri di informativa, di valutazione dell’adeguatezza e di attestazione e rendicontazione delle operazioni effettuate o disposte dai clienti” delle “norme di dettaglio” del Regolamento “CONSOB”. Per gli “operatori” autoproclamatisi “qualificati”,

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avendo “esperienza” e “capacità organizzativa” presunta dalla “legge”, venivano considerati “idonei a negoziare con l’intermediario senza un particolare “bisogno di protezione” per aver “di fatto accettato di ricevere un più basso livello di tutela rispetto a quello che la disciplina riserva alla clientela cosiddetta retail” il che rende “eloquente” che dall’“indagine“ emergesse che le “imprese ed Enti locali venivano quasi sempre classificati come operatori qualificati”. Gli “intermediari”, esentati dagli obblighi che avevano verso quella “retail” di “valutare la piena adeguatezza e coerenza fra le caratteristiche degli strumenti derivati proposti o consigliati e la propensione al rischio, la situazione patrimoniale e conoscenze in materia di investimenti finanziari del cliente”, non hanno informato quegli “operatori” dell’esistenza d’una “forma tecnica dello swap di base” detta “plain vanilla” perché, come il “gelato”, la “più semplice che ci sia” col “trasformare una passività a tasso varia-


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bile in una a La dice lunga, perciò, che dall’“indagine” emergesse che ad essere “di gran lunga più diffusi fra imprese ed Enti” fossero i contratti d’“interest rate swap” nelle forme “esotiche” consistenti nella sommatoria a quelli “plain vanilla” di “clausole contrattuali spesso molto complesse, che rendevano estremamente difficoltoso il pricing e la piena comprensione del funzionamento stesso delle operazioni” dipendente “da condizioni che si potranno verificare in momenti successivi alla stipula del contratto o da formule matematiche complesse”. Non venivano “informati” che quello dei contratti “generalmente proposti” come “strumenti di copertura” era “mercato over the counter” con “assunzione”, perciò, “ di elevati rischi di controparte”, né che, mancando “una forma standard”, ma “modelli standardizzati” che venivano “solitamente adattati caso per caso nei dettagli”, gli intermediari che li apportavano, assumendo “posizioni in contropartita diretta”, si ponevano con tale clientela in “conflitto d’interessi” senza godere delle “protezioni” della “clientela retail”. Il “valore” dei “derivati”, proposto “alla pari, o cosiddetti par”, era risultato dall’indagine “negativo” e il loro prevedere, “di regola”, “un periodo iniziale (solitamente della durata di un anno) in cui l’impresa riceveva pagamenti dall’intermediario, ma successivamente, per effetto di complessi ulteriori derivati incorporati nel contratto di base, vi era una elevata probabilità di dovere corrispondere differenziali

crescenti a vantaggio dell’intermediario”, aveva comportato che “Le imprese non avevano la percezione di avere stipulato un contratto in perdita”. Risultati “i contratti derivati in perdita” da quegli “operatori” erano stati rinegoziati con il dar “luogo a nuovi contratti molto complessi, disegnati in maniera tale da assorbire il valore negativo dei precedenti derivati, lasciando però scarse probabilità all’impresa di ottenere effettivi benefici in termini di copertura dei rischi” che “hanno portato talvolta a ulteriori rinegoziazioni”. In “mancanza di presidi” tali da “garantire il rispetto dei requisiti minimi atti ad assicurare che le operazioni proposte alla clientela fossero effettivamente definibili di copertura, secondo le indicazioni fornite dalla CONSOB” del 26/2/1999”, comportava che fosse “nominale” dava luogo, il 01/08/2007, a “procedimenti sanzionatori” confermati, nel 2008, dalla Magistratura perché la “procedura” di quelle Banche “non appare adeguatamente preordinata alla necessaria tutela delle esigenze della clientela” come “imposto dagli obblighi di correttezza di assicurare un prodotto finanziario corrispondente alle di lui specifiche esigenze”. Che “A giugno 2004” fosse risultato che “Circa l’80% dei contratti” era in “perdita” con una “media per operazione pari a circa 80.000 euro”, può spiegare il titolo, “il banco vince sempre”, della trasmissione di “Report” che, del 04/11/2007, potrebbe esser oggi, per le “obbligazioni subordinate”, attuale

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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Axa Chieti

Lo staff dell’agenzia Axa di Chieti

L’agenzia AXA Chieti cambia volto Prodotti assicurativi e non solo per la realtà teatina guidata da Mario Esposito che nel 2016 svilupperà un ramo strategico di consulenza dedicata agli imprenditori

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ono oramai 8 anni che Mario Esposito è alla guida della “Persons & Business di Esposito Mario & C. s.a.s.”, e 11 anni dell’Agenzia Generale AXA di Chieti. «L’agenzia nasce appunto nel 2005 –ci racconta Esposito- da una passione per il settore finanziario/assicurativo, che nutro da più di vent’anni e che ho iniziato a coltivare subito dopo gli studi universitari, tracciando un percorso che mi ha portato presto a fare della mia passione il mio lavoro». Dieci anni fa, Esposito scelse di sposare la filosofia del Gruppo AXA, che fa della Protezione, della Responsabilità e della Serenità la “conditio sine qua non” intorno alla quale ruota l’attività da assicurato-

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re. Oggi Axa è il primo brand assicurativo al mondo con 635 agenzie in tutta Italia. Axa è senza dubbio sinonimo di qualità, ed è proprio la qualità l’elemento che contraddistingue l’operato di questa agenzia, partendo dai prodotti che propone, fino ad arrivare alla professionalità dello staff. «Nessun uomo è un’isola, -prosegue Mario- per questo negli anni mi sono circondato di validi professionisti che, imperniando il proprio lavoro sui miei stessi valori, hanno contribuito a far salpare l’agenzia e contribuiscono ogni giorno al miglioramento congiunto e al raggiungimento dei risultati». Attualmente in agenzia ci sono 4 impiegate d’ufficio che si occupano rispettivamente di amministrazione/contabilità,


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assunzione danni e vita, assunzione RCA e back-office, marketing e comunicazione, 2 figure dedicate allo sviluppo dell’area previdenziale, 3 subagenti, nonché varie collaborazioni con le principali società di brokeraggio che operano nel territorio abruzzese. Ma la squadra nel 2016 si è ampliata, tra i nuovi obiettivi c’è quello di seguire i clienti non solo nell’aspetto legato ai classici prodotti assicurativi, ma di affiancarli con una consulenza completa. Ed è in quest’ottica che Mario si è avvalso di nuove figure come quella di Paolo Setta, esperto di turismo e marketing territoriale, che cercherà di portare nel settore dell’imprenditoria turistica, alberghiera e ricettiva in generale, un nuovo modo di fare assicurazione, più attuale, più social. «Nonostante sia un sostenitore dell’importanza delle tradizioni, -aggiunge Esposito- del rapporto personale e di fiducia che si instaura nel tempo con il singolo cliente, del valore di un appuntamento a cui le parti sono fisicamente presenti per discutere di argomenti delicati come quelli riguardanti il settore assicurativo, sono anche pienamente consapevole del cambiamento che è in corso nella cosiddetta “era digitale” in cui viviamo, e del fatto che sia necessario adeguarsi ed essere pronti a fornire tutti gli strumenti utili al migliore soddisfacimento dei bisogni dei nostri clienti, erogando un servizio completo sotto tutti gli aspetti». In merito a questo, da oggi l’agenzia ha un suo profilo Facebook e Linkedin per accrescere la sua immagine nel mondo dei social. Un modo per approcciare il

mercato in maniera diversa, più diretta. «Ci siamo preparati affinché il 2016 – spiega il titolare- sia un anno di trasformazioni strategiche che ci vedrà coinvolti in una serie di iniziative volte a ridurre la distanza tra noi e le persone, volte a far conoscere la nostra attività a tutti coloro che potrebbero averne bisogno. E’ un momento carico di entusiasmo, vogliamo convogliare questa nuova energia verso il mondo imprenditoriale». E a proposito di nuove iniziative, Axa Chieti nell’ottica di questo nuovo volto aziendale, è diventata partner di una squadra di ciclismo, la “GM Europa Ovini”, che è stata presentata a Chieti nei giorni scorsi. Tra le prossime iniziative, sempre in questa fase di cambiamento, c’è quella di organizzare un meeting in Abruzzo con gli imprenditori del settore turismo per presentar loro questo nuovo modo di fare assicurazione. «Siamo un’agenzia dinamica, - aggiunge Espositosiamo noi che andiamo dal cliente proponendogli un prodotto tailor made per qualsiasi settore appartenga. Previdenza e salute restano ad oggi i nostri prodotti più venduti, il settore auto rimane un settore strategico, ma esclusivamente a servizio dei clienti». «Per noi il contatto umano – conclude Mario Esposito- è fondamentale, il cliente sceglie la persona, non l’agenzia, nonostante Axa sia leader mondiale, c’è tanta concorrenza, ed è questo il valore aggiunto, il valore umano. Fiducia unita a qualità sono valori imprescindibili per lavorare bene e crescere»

Mario Esposito titolare dell’agenzia Axa di Chieti

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» a cura della redazione – foto concesse da Wolftour

Lo staff di Wolftour nella nuovissima sede di Penne

Wolftour, il Tour Operator che parla Abruzzese L’idea nasce dalla necessità di sviluppare in Abruzzo un Tour Operator specializzato nel proporre la vacanza attiva che incentivi la promozione e la diffusione della montagna abruzzese

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el centro storico della città di Penne, nella nuovo ufficio appena inaugurata del Palazzo Castiglione nell’ex cafè dell’Orologio, ha sede Wolftour S.r.l.,Tour Operator e Agenzia di Viaggi. L’agenzia apre nel 2011 come tour operator online, grazie all’iniziativa dei tre soci appassionati di montagna e del territorio: Matteo Rossi, presidente della società, Antonio Stroveglia, direttore tecninco e Maurizio Di Donato. L’idea dei tre ragazzi nasce dalla necessità di sviluppare in Abruzzo un Tour Operator specializzato nel proporre la vacanza attiva che incentivi la promozione e la diffusione della montagna abruzzese. La volontà quindi, non è quella di andare a competere con altre realtà simili sul territorio, ma offrire sul mercato di riferimento un offerta differenziata, per creare una nicchia di mercato che non vada a scontrarsi con le altre e che invece punti alla cooperazione tra i soggetti operanti sul territorio e desiderosi di investire le proprie risorse in Abruzzo. Dalla passione e la conoscenza personale del territorio, aumenta per i tre la consapevolezza di avere a disposizione un territorio con risorse e potenzialità uniche sul panorama nazionale sconosciute al grande

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pubblico. Da abruzzesi, decidono di investire sul territorio e puntare sulla differenziazione della vacanza attiva. Prima di aprire al pubblico, svolgono una attenta analisi della situazione turistica abruzzese, evidenziando la mancanza sul territorio di un Tour Operator che raccogliesse le singole offerte turistiche proposte dagli operatori che lavorano nel settore. «Il lavoro è stato inizialmente di testare personalmente gli itinerari esistenti – sottolinea il presidente Rossi - spinti dalla passione e dalla volontà di offrire un servizio non in competizione, ma in cooperazione, per coinvolgere gli operatori a condividere le proporie offerte e raccoglierle in un catalogo, Wolftour Discover Abruzzo, disponibile al grande pubblico». Oltre alle attività classiche dei tour operator di incoming e outcoming e business travel, l’agenzia rappresenta un punto informativo e di passaggio per coloro che, passando per la città di Penne, vogliano conoscere la regione Abruzzo, trovare suggerimenti e indirizzi utili e usufruire di servizi per attivare esperienze turistiche. Wolftour offre pacchetti per percorsi di vacanza attiva e culturale, mettendo a disposizione le attrezzature necessarie per effettuare escursioni, tour ed esperien-


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ze legate all‘outdoor e all‘enogastronomia, trekking a piedi e in mountain bike, percorsi in e-bike, ciaspole, sci, passeggiate a cavallo, giro in canoa, barca a vela ed aereo turistico, visite e degustazioni presso cantine, agriturismi ed aziende agricole d‘eccellenza. La progettualità dei servizi, ma anche degli spazi, vista l’attenzione alla modularità del nuovo ufficio, costituito da un design naturale che richiama il paesaggio che lo circonda, e dalla capacità di modificare ogni singolo componente per poter adeguare gli spazi ad ogni esigenza, meeting o evento da ospitare. «La nostra idea progettuale - continua Matteo Rossi, è implementata sulla condivisione di spazi e strumenti per i turisti sul modello del co-working e ci ha permesso di creare spazi adibiti al contatto e alla collaborazione tra operatori e tra turisti, una condivisione fisica e virtuale dell’esperienza, con ambienti dotati di un’apposita strumentazione, in cui i turisti potranno interagire e scambiare le proprie impressioni, i propri commenti, le foto scattate, ecc.». La società è costituita, oltre ai soci, da tre dipendenti, Erika Pomponio, responsabile outgoing, Federica Giuliani, responsabile incoming e Morena Pignoli, responsabile segreteria organizzativa, ma anche da due collaboratori agenti in Francia (Nizza) e Gran

Bretagna (Londra), ed ha in essere accordi con i principali Tour Operator nazionali ed internazionali. «Dopo 5 anni – dichiara Antonio Stroveglia - Wolftour si è affermata come società dinamica e al passo con i tempi. Collabora stabilmente come socio attivo con le DMC (Destinationa Management Company) e ospita alcuni eventi negli spazi adiacenti l’agenzia per incrementare l’offerta reticolare del patrimonio Abruzzo». «Tale cambiamento è parte integrante di un progetto in fase di svolgimento, denominato “KnowCamp Explora” - continua Maurizio Di Donato . Esso coinvolge tutto il territorio abruzzese, e, alla luce di analisi approfondite sullo stesso territorio, circa le criticità e le potenzialità, si propone di migliorare, puntualizzare ed aggiornare le possibilità turistiche, i turismi regionali, la gestione di itinerari di visite e l’assistenza al turista, al fine di rendere operativamente più consapevoli e responsabili i soggetti che operano sul campo e maggiormente fruibile il patrimonio naturalistico e culturale regionale». Il primo step è stato fatto: crescere e consolidarsi in una fase storica difficilissima. Ora parte la seconda fase, quella di portare l’Abruzzo al centro degli itinerari turistici

In questa pagina alcune delle attività promosse dal tour operator Wolftour

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» di Denia Di Giacomo - foto concessa da Vittorio Ursini & Son

Vittorio Ursini all’interno della sua azienda

Vittorio Ursini & Son: il tessile che esporta nel mondo Avete presente quelle riviste che illustrano case da sogno dove ogni cosa è curata nei minimi particolari? L’imprenditore Francesco Ursini della Vittorio Ursini & Son, grazie ai suoi prodotti, contribuisce a rendere magiche quelle atmosfere domestiche. Il tessile italiano che l’estero ci invidia

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reazione di biancheria da letto di alta classe, per target medio alti e alti, questo il core business della Vittorio Ursini & Son, un’azienda tutta abruzzese, con sede a Città Sant’Angelo, ma dall’ampio respiro internazionale. «Acquistiamo i migliori tessuti greggi sul mercato– solitamente dall’Egitto o dalla Malesia – e poi la loro nobilitazione avviene in Lombardia, ai piedi delle Alpi, è solo grazie alla purezza dell’acqua italiana che possiamo ottenere un bianco candido da rivista, infine il tessuto arriva a noi della Ursini & Son, che procediamo con la fase creativa del lavoro, prima selezionando i migliori tessuti e poi dando ad ogni linea un proprio design originale, frutto della nostra esperienza ma ovviamente anche dell’unicità che

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ogni prodotto deve sempre trasmettere». È così che riassume il proprio lavoro Francesco Ursini. «Noi non vendiamo prodotti – dice Francesco Ursini – noi collaboriamo con i nostri clienti affinché ogni scelta sia frutto di fiducia, di emozioni positive, di un credo ben diverso dal semplice business. Quando i nostri prodotti vengono ceduti in esclusiva ad un marchio dietro c’è un grande lavoro di condivisione, noi non vediamo nel cliente qualcuno a cui vendere, ma qualcuno con cui condividere dei progetti. Collaboriamo con i migliori designer, per dare loro la massima soddisfazione». Il mercato di riferimento della Vittorio Ursini & Son. è molto vasto, si va dall’Inghilterra, agli Emirati per poi raggiungere la Russia e gli U.S.A .e in Italia? Anche,


focus

Un’immagine con alcuni dei lavori prodotti dalla Vittorio Ursini & Son

ma qui entra in ballo un nuovo ed accattivante progetto, quello del marchio Givì Lulù. Si tratta di un total look della vita casalinga, sotto un marchio studiato interamente dalla Ursini & S. La Givì Lulù ha già due negozi in Sud Corea e uno in Via L’Aquila a Pescara e visto il successo che sta ottenendo a breve si prevede certamente un’espansione. «Questa è una nuova sfida – racconta Francesco Ursini – un modo per dimostrare a noi stessi che abbiamo tutte le capacità per creare una linea solo nostra, che risponda appieno ai desideri di un target che ami le cose fatte in un certo modo».

Alla testa dell’azienda Francesco Ursini, 45 anni, 4 figli, madre messicana e padre di Villa S. Maria. Studi in Business Administration and International business a Boston, negli Stati Uniti, è lui il lungimirante titolare di questa “fabbrica del bianco”. Terza generazione di una famiglia che si è dedicata al tessuto con la passione che da sempre contraddistingue noi italiani nell’ambito del tessile. Suo nonno era un commerciante di tessuti di Lanciano, poi suo padre Vittorio un produttore e ricamatore di biancheria da letto e infine lui, che dopo aver studiato in America decide di tornare in patria per portare avanti e ovviamente migliorare l’azienda paterna. «Studiare all’estero è stato un grande investimento – ci racconta Francesco Ursini – a prescindere da ciò che l’università mi ha lasciato in termini di cultura, ma soprattutto per ciò che quell’ambiente stimola in

termini di apertura mentale e conoscenze». Questa apertura al nuovo, questa lettura differente dell’ambiente che lo circonda ha portato Francesco a vivere al meglio anche il cambio generazionale in azienda «è un momento molto delicato per le aziende, -aggiunge- sta però nell’intelligenza del genitore preparare il campo al proprio figlio». E nella Vittorio Ursini questo cambiamento di timone è andato benissimo, l’esperienza maturata dall’azienda paterna è stata conservata anche grazie ai tanti dipendenti specializzati che ancora vi lavorano dopo oltre 20 anni, ma nello stesso tempo Francesco Ursini ha saputo dare un’impronta diversa, con un modo di gestire l’impresa dallo stampo internazionale. Un esempio? I loro standard qualitativi, che non rispondono semplicemente a quelli italiani, ma che riguardano una vera e propria filosofia aziendale, che parte dalla sensibilità verso l’ambiente per arrivare alle buste paga dei collaboratori. Tutto trasparente, tutto verificabile dai clienti, tutto on line. «La cultura del tessile si sta perdendo e io credo che la responsabilità sia anche nostra, in questo campo c’è stata una mancanza di evoluzione e una scarsa aggressione del mercato – così conclude l’intervista Francesco Ursini - ma vorrei lanciare un messaggio agli imprenditori tessili, dire loro che il tessile non è finito, che l’Italia può ancora essere leader, è necessario mettersi insieme, conoscersi, scambiarsi conoscenze e cercare di concentrarsi meno sul prodotto e più sulla sua distribuzione. Io sono a disposizione, sono aperto a collaborare e condividere»

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» di Marcella Pace - foto concesse da Pasta Teti

Lo stand dell’azienda allestito alla fiera Agroalimenta a novembre scorso

Pasta Teti, dai campi di grano di Torricella Peligna agli scaffali di tutto l’Abruzzo Fausto Teti, nato in una famiglia di agricoltori, in pochi mesi ha realizzato il suo sogno: produrre una pasta di altissima qualità con il grano dei suoi terreni

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acato ma deciso e soprattutto fiero. Ogni parola che pronuncia, perfettamente dosata, esprime orgoglio e soddisfazione per il suo personalissimo progetto. Fausto Teti è di Torricella Peligna. Ventiseienne laureato in Architettura Ambientale a Pescara, ha sempre lavorato nell’azienda di famiglia. «Mi sono laureato per passione – racconta – ma sapevo perfettamente che il mio posto sarebbe stato in azienda». Fausto è nato in una famiglia di agricoltori. Suo padre, Giuseppe, insieme al fratello Tiziano, è titolare dell’Azienda Agricola Teti una fattoria didattica sulle montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, a 900 metri sul livello del mare, che trova le sue radici già nei primi del ‘900. I due fratelli sono affiancati dalle rispettive mogli, Isabella e Concetta, tra loro sorelle. Oggi in azienda anche la nuovissima generazione di questi imprenditori della terra. Fausto, il più grande, suo fratello Mirko di 21 anni e poi i cugini Paolo di 22 e Giorgia di 18.

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L’azienda della famiglia Teti si estende su 300 ettari circa di terra coltivati a grano, rivenduto ai commercianti. Parallelamente l’azienda conduce un allevamento di bovini, ovini e suini e produce tra le altre cose il Salsicciotto Frentano, presidio Slow Food, che commercializza direttamente nel punto vendita all’interno della fattoria. Ed è proprio in questa piccola bottega che si è sviluppato il seme del sogno di Fausto. «Nel nostro negozio – racconta – vendevamo pasta realizzata da aziende artigianali abruzzesi e non solo. Prodotti di qualità, ma realizzati con quale grano? Da questa domanda e dalla convinzione che la qualità della pasta derivi principalmente dalla purezza del grano ho ideato il mio progetto». A novembre 2015 Fausto e la sua famiglia immettono sul mercato i primi 15.000 pacchetti di Pasta Teti, trasformando una piccolissima parte del grano coltivato. «Il nostro è un prodotto di altissima qualità – dice -. Tutto realizzato a filiera cortissima. Il grano arriva dai nostri campi.


focus

Fauto Teti tra le spighe verdi delle sue terre

Un momento della trebbiatura realizzata a luglio 2015

L’acqua proviene dalle sorgenti della Majella. Per la produzione ci siamo rivolti ad un pastificio nella provincia di Chieti. Per la molinatura del grano ad un’azienda di Scafa. Insomma ogni singolo aspetto della pasta Teti è realizzato nella nostra regione». Oggi Pasta Teti ha 10 formati, 5 corti e 5 lunghi. Tutti realizzati con farina semi integrale. Si tratta di una pasta trafilata in bronzo ed essiccata a bassissima temperatura. «La nostra pasta – spiega Fausto – si asciuga secondo una tempistica che varia tra le 36 e le 48 ore. Questo, unito alla scelta di produrre una farina semi integrale, con grani selezionatissimi, senza aggiungere null’altro rende il prodotto ad altissima digeribilità. La pasta cuoce in 7-8 minuti e il suo sapore, senza alcun condimento, è esattamente quello del grano. La percentuale delle intolleranze alimentari – dice questo giovanissimo imprenditore - è in costante aumento, soprattutto a causa dell’aggiunta di addensanti o agenti. Pasta Teti vuole scardinare questo metodo di produzione, per prediligere un’altissima qualità e quindi rivolgersi ad una clientela attenta ed esigente». A pochissimi mesi dall’immissione sul mercato dei primi 15.000 pacchetti, Pasta Teti

è già approdata in 20 punti vendita, tra botteghe ed enoteche, in tutto l’Abruzzo, in due a Bologna, due a Ferrara, uno a Todi e presto all’interno di un negozio di Roma. «Seguo la produzione passo dopo passo – aggiunge, con fierezza -. Ho visto crescere le piante. Ne ho seguito la trebbiatura, fino alla trasformazione e al suo packaging. Oggi vedere la pasta, che solo pochi mesi fa era un’idea, sugli scaffali dei negozi è un sogno che si avvera. Una bellissima soddisfazione». Per il 2016 Fausto e la sua famiglia hanno prodotto 25.000 pacchetti di pasta e si preparano a lanciare il loro prodotto in due importanti fiere di settore: Golositalia di Brescia e DeGustibus in Svizzera a Bellinzona. «Il più grande sogno – confessa Fausto – è quello di riuscire a trasformare in pasta tutto il grano derivante dalle nostre terre. È un progetto a lunghissimo termine che potremmo realizzare solo quando saremo effettivamente pronti. Il nostro obiettivo è riuscire a capire come il mercato risponde alla nostra produzione, offrendo un prodotto di alta qualità, realizzato con cura e attenzione ai dettagli e nella tutela del gusto e della salute dei consumatori»

La fase di pulizia del grano

Un primo preparato con uno dei formati prodotti da Pasta Teti

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» di Pina Manente - foto concesse da D.one

Lo chef Davide Pezzuto

D.one, apre a Montepagano il primo ristorante diffuso Un’esperienza che sintetizza cucina gourmet, biodiversità, recupero culturale e ricerca scientifica. In cucina, lo chef salentino Davide Pezzuto, allievo di Heinz Beck

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a aperto qualche giorno prima del Natale a Montepagano di Roseto degli Abruzzi. Parliamo del “D.one” dove D sta per Davide Pezzuto, chef salentino che ha conquistato la stella Michelin a Pescara e che da oltre un anno vive sulle colline teramane, e “one” sta per opera prima di una esperienza imprenditoriale sostenibile e replicabile. Non si tratta di un auspicio ma un manifesto di pensiero scritto a due mani con Nuccia De Angelis, esperta di enogastronomia che nasce archeologa e si scopre imprenditrice, manager di una società che l’ha abituata a percorrere le strade del mondo. Il contesto è quello del “borgo di-vino” dove ad agosto, da quarantaquattro anni, si svolge una delle rassegne di enologia più longeve d’Italia: qui ambienti e locali sono stati recuperati per offrire un percorso gourmet dove, come sostiene Pezzuto, l’ingrediente più importante è “il recupero della semplicità”.

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D.one è un “sistema” di ristorazione e ospitalità diffusa che ti accoglie alle porte di Montepagano con una reception dentro un’antica neviera, prosegue per aprirsi su una lounge, un locale del ‘600 che per lunghi decenni ha ospitato il forno del paese, poi ti fa scendere in quella che è stata bottega di fabbri e siniscalchi e che oggi è diventato il cuore pulsante di questo universo esperienziale composto di una materia che amalgama natura e identità, ricerca e innovazione: il ristorante. Lungo la discesa di Sant’Antonio, si scopre una cantina per le degustazioni dove i vini circondano l’antico tavolo dell’ultima famiglia di fabbri, ancora con la morsa originale, per finire su una piccola corte che nasconde una suite. “Solo per due”, e come poteva chiamarsi diversamente, locale intimo e romantico dominato da un camino monumentale, il piano terra attrezzato per servire una cena romantica o semplicemente esclusiva e discreta e chi lo desidera può fermarsi a dormire al piano di sopra.


focus

Uno scorcio di Montepagano

Un piatto del D.one

«Considerate le molte sfaccettature di questo progetto, il borgo e il suo recupero, svolgono un ruolo centrale: questo è il posto che io amo ed è il luogo che ha fatto innamorare Davide – afferma Nuccia De Angelis – perché D.one è sicuramente un luogo di sperimentazione sia dal punto di vista enogastronomico sia da quello imprenditoriale ma è anche una scommessa: restituire identità ad un territorio che lo merita. Qui il recupero non è solo sui prodotti sani e buoni della terra e del mare ma anche sulla storia, sul patrimonio architettonico e culturale». Dentro il borgo dieci abitazioni ristrutturate -ma presto aumenteranno - con 30 posti letto a disposizione: tutto recuperato rispettando materiali e stili originali. Un lavoro che parte da lontano, sulle colline di questo borgo dell’Adriatico teramano dove, per prima, è nata l’azienda agricola De Angelis, oggi in conversione biologica. Producono olio, vino, frutti, ortaggi e oltre 50 erbe aromatiche. In collaborazione con Gianni Pacioni della Facoltà di biologia dell’università de L’Aquila sta nascendo una tartufaia con tecniche innovative in campo e serra. La continua ricerca della sintesi fra tradizione e innovazione sta conducendo Davide e Nuccia a guardare al futuro della ristorazione fra recupero delle biodiversità e utilizzo di tecniche e saperi mutuati da altri campi della scienza, come la genetica nutrizionale. Nasce così la riscoperta della “gallina nera di Atri” le cui uova hanno sapore, caratteristiche e aspetti nutrizionali decisamente peculiari

o l’impiego di erbe ed ortaggi coltivati in ambiente subacqueo dai quali lo chef ricava olii essenziali che impreziosiscono piatti ispirati alla tradizione culinaria abruzzese; per finire ai coloranti naturali, poi usati per una perfomance artistica dalla pittrice Arianna Greco, che Pezzuto ricava dai prodotti della terra. «Sono entrato in punta di piedi - racconta Davide Pezzuto - ho vissuto un anno in questo territorio per imparare a capirlo, a conoscerlo, per studiare tradizioni e prodotti. Tutto mi è stato utile, soprattutto le persone: produttori, agricoltori, pescatori in tanti mi hanno regalato qualcosa. Oggi la cucina parla di mare e di colline teramane; poi c’è la mia storia fatta di suggestioni, fusioni, creazioni perché è in quello spazio di ricerca che può nascere il nuovo piatto perfetto: il sogno di ogni cuoco. E a Montepagano potremo sperimentare molto perché con il ristorante diffuso ogni cliente potrà avere quello cerca: una cucina praticamente su misura». Classe 1980, a 21 anni Davide inizia il suo viaggio nelle cucine di hotel importanti fino alla scoperta dei cibi gourmet e il lavoro nei ristoranti pluristellati come il Rossellinis di Ravello, l’Abac di Barcellona e La Pergola di Roma, dove diventa sous-chef di Heinz Beck. Nel 2012 approda al Cafè Les Paillotes di Pescara e, come executive chef e conferma la stella Michelin. Poi la scoperta di Montepagano e di Nuccia De Angelis e nell’ultimo anno si è completamente dedicato al progetto del ristorante diffuso

Nuccia De Angelis e Davide Pezzuto

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Informazione &Investimento

Crescita & Clustering

Trasporti & Transizione

ProprietĂ Intellettuale &Tecnologie abilitanti

Industria & Innovazione

Call for Proposal & Call for Tenders

Safe & Security

Bioeconomia & Ecosistema

Programma & Progetto

Cooperazione & CircolaritĂ

Ricerca & Leadership

Governance & Network

Simona Romiti

simonaromiti@gmail.com

Smart & Sustainable

Fondi europei & Fondi di Investimento

Horizon 2020 & COSME

Open Science & Openness Europe


focus » a cura di Marianna Trimboli* e Alessandra Manzi**

Prevenire il disagio in adolescenza: “Chi c’è in ascolto?”

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Il progetto di natura sociale ha visto coinvolto il Comune di San Salvo

l Progetto “Chi c’è in ascolto?” è stato pensato ed ideato per implementare un nuovo e rivoluzionario modello di presa in carico di minori e famiglie, fondato sulla prospettiva strategica del lavoro per obiettivi, che ha previsto un’analisi del contesto, una valutazione delle risorse ed un percorso condiviso, con l’intento di ottenere risultati concreti in un periodo di tempo prestabilito, in un’ottica più educativa che assistenziale e che ha visto coinvolta l’intera rete sociale ed educativa del Comune di San Salvo. Questo progetto ha trovato delle sane fondamenta nelle premesse ministeriali rappresentate dal Piano

Nazionale della Prevenzione (PNP), secondo cui investimenti in interventi di prevenzione, purché basati sull’evidenza scientifica, costituiscano una scelta vincente, capace di contribuire a garantire, nel medio e lungo periodo, la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale. Con tali premesse è stato possibile elaborare un modello di azione diretto ai minori, ma che coinvolgesse anche gli adulti, in quanto loro figure di riferimento. La prevenzione è stata così intesa come promozione di conoscenza con contestuale offerta di ascolto e possibilità pratica ed immediata di intervento; ciò è stato

*Psicologa clinica, Psicoterapeuta Cognitivo – Comportamentale, Orientatrice Nazionale ASNOR ** Psicologa clinica, specializzanda in Psicoterapia Psicodinamica dell’Età Evolutiva

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focus

possibile attraverso l’istituzione di Punti di Ascolto e l’attivazione conseguente di Progetti Educativi Personalizzati (PEP). L’ambiente operativo per eccellenza è stato la Scuola, Istituzione entro cui i minori trascorrono gran parte della loro quotidianità e soprattutMarianna Trimboli to in cui è possibile osservare primordiali forme di disagio negli stessi. È stato necessario realizzare un sistema di rilevazione delle dinamiche di malessere minorile inserendo negli ambienti scolastici dei Punti di Ascolto, per favorire la presa in carico del minore attraverso l’attivazione di interventi personalizzati (PEP). I PEP possono essere definiti un’azione psicoeducativa e/o di coaching per obiettivi, caratterizzati da una serie di colloqui tra lo psicologo e l’utente o il gruppo, impostati su una metodologia di problem solving strategico, con il fine di ottenere dei risultati concreti già nel breve termine. Il PEP può essere definito il mezzo di risoluzione del problema manifestato nel Punto di Ascolto. Il Progetto è stato esteso inoltre a tutti i Centri educativi/ricreativi/parrocchiali della Città, per consentire agli adulti presenti di avere un supporto adeguato ed un aiuto concreto per una funzionale gestione dei ragazzi coinvolti nelle loro attività. La rilevazione del bisogno non è avvenuta necessariamente attraverso un canonico colloquio di valutazione, ma anche per mezzo di osservazioni empiriche strutturate da parte dell’esperta, o ancora attraverso la sensibilizzazione degli adulti di riferimento con interventi formativi – informativi. La metodologia utilizzata per la gestione degli interventi attuati ha preso spunto dalla teoria della Psicoterapia Breve Strategica, un approccio che deriva dagli studi del gruppo di Palo Alto e successivamente

Alessandra Manzi

messo a punto da Paul Watzlawick e Giorgio Nardone. Le attività proposte ed effettuate in seguito alla rilevazione del bisogno espresso nel colloquio nel Punto di Ascolto sono state le seguenti: • Incontri formativi di gruppo con gli Educatori, con l’equipe dei Servizi Sociali ed

il Comune di San Salvo; • Convegni aperti al pubblico sulla prevenzione delle dipendenze, con ospiti di spicco, come il Dott. Giorgio Nardone ed il Dr. Paolo Crepet; • Intervento formativo - informativo per i ragazzi attraverso il Concorso fotografico dal titolo: “Rappresenta la dipendenza”, in collaborazione con IgersAbruzzo@contestme; • Interventi psicoeducativi su gruppi classe; • Percorsi Educativi Personalizzati (PEP). Il progetto “Chi c’è in ascolto?” si è attuato nel biennio 2014 - 2015, durante il quale si è potuto sia osservare la realtà territoriale che avere la continua conferma della necessità di interventi di prevenzione rivolti sia ai giovani, ma soprattutto di formazione a tutti gli adulti che quotidianamente compartecipano alla crescita degli stessi. Le persone coinvolte in questo Progetto e che hanno usufruito dei servizi offerti sono state in tutto 1159. È stata riscontrata un’alta percentuale di accessi e di richieste di aiuto da parte degli adulti, con la preponderante tendenza ad attivare interventi di supporto e di formazione sulle competenze genitoriali; il sostegno alla buona adultità può considerarsi il fine ultimo di questo progetto, che può essere riconosciuto universalmente un potente strumento di protezione dello sviluppo funzionale di un minore e del suo benessere

Il logo del progetto

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focus » di Barbara Del Fallo - foto concessa da Toni Belfatto

Toni Belfatto

Toni Belfatto, il punto di riferimento dell’estetica mondiale È abruzzese il dermopigmentista sperimentale stimato in tutto il mondo. Il suo ultimo manuale sulla tricopigmentazione è stato tradotto in cinque lingue ha già fatto il giro del mondo

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i chiama Toni Belfatto, è un dermopigmentista sperimentale originario di Casoli, in provincia di Chieti e, in questi ultimi anni, porta in alto la bandiera dell’Abruzzo in tutto il mondo. Relatore e rappresentante italiano in più di cinquanta congressi mondiali di medicina ed estetica, nasce, inizialmente, come tatuatore nel 1989 per poi dedicarsi, qualche anno dopo, al trucco permanente e alla dermopigmentazione in genere. La caparbietà e la passione per il proprio lavoro lo portano a sperimentare, a studiare tecniche sempre nuove e a crescere professionalmente, dando vita ad un’ Accademia di formazione, la Orsini & Belfatto,

che allo stato attuale conta più di cinquemila studenti formati. Presidente dell’Associazione Italiana di Dermopigmentazione (A.I.DER), nel 1998, insieme al suo socio Ennio Orsini, inventa la Tricopigmentazione che verrà, poi, brevettata nel 2008 insieme alle attrezzature specifiche per tale attività. Docente in diversi corsi universitari della Sapienza di Roma e di Ferrara e autore di diversi libri sul trucco permanente e tricopigmentazione tradotti in ben cinque lingue, è stato anche pluripremiato da organi istituzionali come la Regione Abruzzo, la Provincia di Chieti e numerose associazioni di settore. Tutto questo è Toni Belfatto, un giovane professionista

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focus

abruzzese che le tecniche ha sempliapplicative cemente sono analizcreduto in se zate step by stesso. step attraverFiore all’ocso lo studio Il manuale sulla tricopigmentazione di Toni Belfatto chiello del dei parametri suo operato è fondamentali sicuramente la dermopigmentazione, ovvero il tatuagdella dermopigmentazione». Il testo, peraltro prima gio paramedicale che ha lo scopo di nascondere gli opera a livello mondiale sulla micro pigmentazione inestetismi provocati da calvizie o da cicatrici di ogni del cuoio capelluto, tema molto attuale nell’ambigenere. «Anni di studio, ricerca e sperimentazione to della medicina estetica che interessa un numero – spiega Toni – mi hanno aiutato a usare il pigmensempre più cospicuo di persone, è arricchito dagli to, mio fedele compagno di viaggio, per nascondere importanti contributi del professor Piero Rosati, del gli inestetismi dell’epidermide e esaltare i dettagli dott. Aldo Alessi e del dott. Silvio Sciarretta. più affascinanti della pelle che è un vero veicolo di Il lodevole impegno di Belfatto nel settore della mediemozioni». La dermopigmentazione in effetti oggi è cina estetica si traduce oltremodo nella fondazione, ad considerata un prezioso strumento per il benessere agosto 2013, dell’AIDER, associazione italiana dermopsicofisico di tutti quanti vi ricorrono. pigmentazione che conta già numerosi soci e che ha Tante le pubblicazioni che portano il nome di Toni come principali finalità quelle di rendere mutuabili Belfatto, oramai punto di riferimento dell’estetica quei trattamenti richiesti e praticati per l’insorgere mondiale. Dopo il grande successo del manuale “I non di un vizio estetico ma di una vera e propria segreti del trucco iperrealistico” di qualche anno fa, patologia quali alopecia universale e areata, vitiligine il dermopigmentista sperimentale abruzzese pubblica, e tante altre, di ottenere la copertura assicurativa per alla fine dello scorso anno, un nuovo testo sulla tecnii danni subiti dai clienti che si rivolgono a operatori ca che lo ha reso famoso in tutto il mondo. del settore che non posseggono il know how com“La tricopigmentazione, l’originale”, questo il titolo pleto sull’utilizzo della tecnica e di proporre iniziadel libro, tradotto già in cinque lingue e già presentive legislative che colmino il vuoto normativo e di tato ufficialmente a San Pietroburgo, Birmingham, conseguenza facciano chiarezza su un mondo ancora Rio de Janeiro e Atene, che nasce dalla necessità di offuscato da tanta ambiguità e da tanta confusione. lasciare una traccia indelebile nel mondo della derE mentre tutto il mondo parla di lui, la valigia di Toni mopigmentazione attraverso un manuale interamente è già pronta per nuove mete. Ad aprile lo aspetterà dedicato alla tecnica innovativa brevettata dallo stesso un congresso sulla dermopigmentazione a Praga, un Belfatto. master sul sopracciglio iperealistico a Bruxelles e una «Il manuale – spiega l’autore Belfatto - affronta tutti serie di corsi e congressi sul trucco permanente negli gli argomenti sia dal punto di vista tecnico che scienUSA. tifico e proprio per questo si rivolge sia agli esperti Mentre a maggio sarà la volta di Varsavia e a giugno del mestiere che intendono approfondire e migliorarsi dell’Inghilterra. Ad accompagnarlo, oltre alla sua in questa specializzazione, sia a chi, per curiosità, è straordinaria passione per il suo lavoro, quello che interessato in prima persona a trattamenti di tricopigormai è diventato il suo monito: “Sono sempre più mentazione perché affetto da alopecia oppure perché orgoglioso di portare il nome del nostro Abruzzo in presenta cicatrici da autotrapianto o generiche. Tutte tutto il mondo”

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focus » di Marcella Pace - foto concesse da Social Hub

Il sito della testata dedicata all’economia civile, perfettamente adattabile a qualunque piattaforma

La redazione del nuovissimo portale Felicità Pubblica

L’economia civile approfondita da Felicità Pubblica Nasce in Abruzzo il portale interamente dedicato al Terzo settore

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lla luce delle trasformazioni in atto nel mondo del sociale, dovute sia alle riforme in discussione sia al rinnovato interesse per il Terzo Settore, abbiamo pensato di dar vita a un portale interamente dedicato all’economia». A raccontare il loro nuovissimo progetto sono Barbara Scutti, Valerio Roberto Cavallucci e Maria Pia Rana, soci della cooperativa Social Hub ed editori di Felicità Pubblica. Online da settembre scorso, il portale raccoglie notizie e strumenti “alla ricerca dell’economia civile”. Diretta da Antonella Luccitti, giornalista di origine avezzanese, ma trapiantata a Montesilvano da diversi anni, la testata racconta storie di persone ed imprese e raccoglie esperienze e testimonianze che possano dare un contributo per una società più inclusiva. Scutti, Cavallucci e Rana, ideatori e editori della testata, hanno iniziato a collaborare alla fine degli anni ‘90 sui temi della promozione imprenditoriale e dello sviluppo locale. «Dopo una prima esperienza comune in Abruzzo Sviluppo, e successivi percorsi professionali che si sono susseguiti in autonomia – raccontano, nella sede della redazione a Pescara sud, fronte mare – abbiamo voluto iniziare questa nuova avventura su tematiche approfondite in 20 anni di professione. Dopo aver consolidato negli anni esperienze e visioni professionali comuni, abbiamo progettato questa idea, cercando di individuare uno strumento nuovo. L’elemento di innovazione è proprio il portale, sviluppato nell’ambito della Sovvenzione Globale “Più ricerca e

innovazione”». All’interno della testata, della quale fanno parte anche Veronica de Meo, Milena Pennese e i consulenti informatici della società Begin, Gaetano Lucifora e Francesco Paolone, è possibile reperire notizie di attualità, esperienze e buone prassi, «nella convinzione che la condivisione di questo patrimonio di informazioni aiuti tutti a fare meglio il proprio lavoro. La sezione dedicata agli eventi contiene un calendario aggiornato che informa i lettori su convegni, workshop, seminari e attività diverse in Italia e in Europa». Particolare attenzione è riservata a sette aree di approfondimento: la responsabilità sociale, l’innovazione, la sostenibilità ambientale, la partnership pubblico-privata, la raccolta fondi, la legalità e il Terzo settore. L’area strumenti, inoltre, propone avvisi e bandi, opportunità formative, materiali e normative, recensioni, mettendo a disposizione un selezionato archivio, consultabile in qualsiasi momento. «Nel mondo dell’economia civile specifica Valerio Cavallucci - che va dal Terzo settore all’impresa responsabile, prendendo una parte del profit, c’è una grande frammentazione. Solo se pensato nella sua interezza e totalità il Terzo settore può divenire effettivamente una risorsa senza dispersioni. Dunque, cercare di mettere insieme le esperienze legate a questo ambito leggendole con sguardo unico ci è sembrato uno sforzo importante». Felicità Pubblica si rivolge quindi a tutte quelle realtà, come associazioni, cooperative, fondazioni, comitati, pubbliche amministrazioni, fornendo loro veri strumenti di lavoro, buone prassi che possano essere uno stimolo alla loro attività quotidiana

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focus » di Laura Tinari

Il portale web ItalyFrontiers

#ItalyFrontiers Una piattaforma istituzionale per cercare, conoscere e mettere in relazione le startup, valorizzando e dando visibilità internazionale alle imprese italiane che hanno raccolto la sfida dell’innovazione

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ntende superare un po’ quello che era un semplice elenco disponibile sul sito del Registro Imprese e dedicato alle startup e le Pmi innovative italiane, diventando quello che Marco Gay, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha definito «il volto moderno e digitalizzato della nuova industria italiana». #ItalyFrontiers, il progetto nato dalla collaborazione tra Ministero dello Sviluppo Economico, GI Confindustria e Unioncamere, è il luogo in cui poter recuperare informazioni sulle 5mila startup italiane iscritte nel Registro delle Camere di Commercio: momento di inizio dell’attività, settore di appartenenza, dove si trova, se ha una vocazione sociale oppure no e quali requisiti di innovazione tecnologica possiede. In più, a pagamento, è possibile accedere ad altri servizi informativi, come richiedere la visura camerale (anche in inglese) oppure consultare il suo intero fascicolo. Il tutto esclusivamente per via telematica. La piattaforma è stata realizzata da InfoCamere, società che gestisce il patrimonio informativo delle Camere di Commercio. Dal lato azienda, ogni startup ha a disposizione una propria scheda da personalizzare e in cui inserire un tag autodescrittivo, tipo #Cleantech, #InternetOfThings, #BigData (una sorta di identificativo del

settore d’innovazione a cui fa riferimento), un video di presentazione, una descrizione del proprio team, dare informazioni sul livello di sviluppo raggiunto e sulla tipologia di prodotto o servizio offerti, nonché indicare i mercati di riferimento e i link ai propri profili social. Tutto ciò fa di #ItalyFrontiers non una semplice vetrina per startup, bensì uno strumento capace di creare una rete che connetta e integri tra loro la manifattura tradizionale e le imprese innovative. «La nuova piattaforma favorisce la contaminazione tra i marchi storici della nostra imprenditoria e i prodotti di eccellenza di tutte le nostre PMI, quel patrimonio che ha reso grande il made in Italy nel mondo con le potenzialità delle nuove imprese che lo faranno tornare a correre» ha sottolineato Marco Gay. Per Stefano Firpo, direttore generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI del Ministero dello Sviluppo economico, «la piattaforma va oltre il mero espletamento di un adempimento burocratico, l’iscrizione alle sezioni speciali del Registro delle Imprese dedicate a startup e PMI innovative, rappresentando uno strumento per creare connessioni di business e di collaborazione sull’innovazione nel tessuto imprenditoriale e per stimolare nuove opportunità lungo le filiere produttive»

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Simona Romiti durante la sua relazione in un convegno a Pescara sui Fondi Europei

FONDI EUROPEI, UNA GRANDE OPPORTUNITà Ma anche un sistema complesso. Ce ne parla Simona Romiti, esperto senior in programmazione comunitaria e fondi europei per Enti pubblici e società private

«I

fondi europei oggi rappresentano lo strumento utile ed articolato per finanziare la propria idea, realizzare l’innovazione, sostenere la propria azienda investendo in conoscenza e alleanze competitive. Tuttavia partire dal bando vuol dire stare in ritardo! “Gioca in Anticipo” è il mio modus operandi: metabolizzare la strategia europea, assistere alla strutturazione del Programma e delle sue priorità di investimento, realizzare parte del programma attraverso il finanziamento del Progetto ed il conseguimento dei risultati sul mercato. Questo è il servizio a valore aggiunto che permette all’impren-

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ditore di muoversi come attore protagonista nel complesso ecosistema dei finanziamenti europei». Queste le parole di Simona Romiti Esperto Senior in programmazione comunitaria e fondi europei per Enti pubblici e società private. Laureata in Economia e Commercio presso l’Università di Roma La Sapienza, dopo un breve periodo di lavoro presso la Dompè nell’ufficio amministrazione, nel 2001 decide di intraprendere la professione di esperto in fondi europei e programmazione comunitaria iniziando la gavetta come segretaria tecnica in un progetto di attuazione del programma EQUAL. Da subito intravede nell’innovazione e nelle politiche di sviluppo dell’e-government i driver di uno sviluppo glolo-


» redazionale in collaborazione con Simona Romiti

Simona al Parlamento Euopeo di Bruxelless

cale. Nel 2002 diventa consulente della Regione Abruzzo e dell’European Regional Information Society Association – oggi EAI, un partenariato pubblico privato, una lobby di settore dedita al compimento della Strategia di Lisbona. In questo periodo dà il proprio contributo alla redazione di importanti dichiarazioni internazionali sull’eInclusion (Valencia 2007) e l eDemocracy (Cracovia 2005), aderisce a gruppi di lavoro internazionali sull’eInfrastracture e l’eHealth, partecipa alla redazione di Linee Guida per i programmi operativi regionali nell’ambito del digital divide. Nello stessa fase per conto della regione Abruzzo segue i lavori della Commissione Intermediterranea, del Centro Regionale di Competenza e si impegna nella costruzione dei CST (Centro Servizi Territoriali) e delle ALI (Alleanze Locali per l’Innovazione). Insieme alle tematiche dell’Innovazione sociale, sviluppa l’interesse per la cooperazione tra sistemi locali di sviluppo con i Paesi del Nord Africa, fino al 2011 e con i Balcani, fino ad oggi. Ha partecipato ed è project executive di progetti di cooperazione transfrontaliera, transnazionale, decentrata finanziati dall’Unione europea, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero degli Affari Esteri e la Regione Abruzzo, promuovendo l’accrescimento della governance dei sistemi locali istituzionali e l’internazionalizzazione di quelli imprenditoriali. Nel 2009 consapevole della evoluzione dei fondi strutturali, l’istituzione di una matrice di sostenibilità e di integrazione territoriale dei progetti, segue per conto della BEI il programma JESSICA, un pro-

gramma a sostegno di progetti finanziati in parte con fondi strutturali e in parte con capitale privato per lo sviluppo sostenibile di aree urbane. La specializzazione sulla finanza agevolata e sostenibile oggi la vede candidata all’ingresso a piattaforme internazionali di esperti in fondi europei e business angel dediti allo sviluppo di piani e progetti finanziabili a fondo perduto – grant-, con capitale di rischio- equity-, ovvero crowd a misura di imprese singole e raggruppamenti di imprese. Oltre alla raccolta di risorse per progetti di sviluppo, Simona Romiti si è impegnata in attività di formazione per l’Università degli Studi di Roma Tre “Federico Caffè”, il FORMEZ PA, la Compagnia delle Opere Abruzzo e Molise, e di informazione come relatore, primo fra tutti per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Politiche Comunitarie, già cultore della materia “Sociologia delle Relazioni Internazionali” presso il Dipartimento di Sociologia e Scienze Giuridiche, dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio”. Nel corso degli anni ha redatto e portato a finanziamento progetti con il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il fondo sociale europeo (FSE), il fondo di coesione e sviluppo (FSC, ex FAS), i programmi tematici tra cui COSME, HORIZON 2020, gli INTERREG, il 7° Programma Quadro, eContent, eTEN, Docup regionali. «È fondamentale a mio avviso –conclude Simona Romiti- costruire un rapporto di fiducia reciproca con l’imprenditore per condividere l’azione di sviluppo da portare a finanziamento».

I Bandi PER LE IMPRESE http://ec.europa.eu/research/index.cfm?pg=home&lg=en è il portale della Commissione europea – Direzione generale ricerca e innovazione – dove puoi trovare tutte le informazioni relative alle opportunità di finanziamento, le politiche dell’Unione europea, i progetti finanziati, le buone pratiche e gli eventi di interesse settoriale. http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/

en/home.html è il portale dove puoi registrare e presentare la tua impresa, la tua idea progettuale, trovare il partner internazionale. https://ec.europa.eu/easme/en, è il portale dell’Agenzia Esecutiva per le PMI che gestisce per conto della Commissione europea i programmi a supporto delle piccole e medie imprese, i bandi e la procedura contrattuale dei progetti finanziati.

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» redazionale in collaborazione con Pantalone srl

Un momento della lezione teorica

Inizia la stagione di FormAzione con Pantalone Srl Venerdì 29 gennaio si è tenuto il primo corso dedicato all’efficientamento energetico grazie a pompe e valvole KSB

«L

a nutrita partecipazione di oggi ci fa molto piacere. Questa positiva risposta significa che avete compreso l’importanza della formazione ed appoggiato il nostro progetto». Così Piero e Massimo Pantalone, general managers dell’impresa teatina che si occupa di commercializzazione di flange, tubi, raccordi e valvole, hanno accolto i partecipanti al primo corso nell’ambito del progetto “FormAzione”. Dopo l’evento “FormaRete”, che si è svolto lo scorso novembre e che ha visto incontrarsi clienti e fornitori della ditta Pantalone, è ufficialmente entrata nel vivo la stagione dedicata ai corsi di formazione organizzata dalla Pantalone Srl. «Abbiamo voluto proporre – ricordano gli imprenditori – ai nostri clienti una serie di corsi di formazione gratuiti, in collaborazione con alcuni nostri fornitori, che possano essere un’occasione di incontro volto alla crescita professionale dei nostri clienti». La serie di corsi è iniziata il 29 gennaio. La prima giornata formativa è stata affidata alla KSB Italia S.p.A., uno dei principali produttori mondiali di pompe e valvole. Il corso, al quale hanno partecipato, per lo più, impiantisti e progettisti, è stato tenuto da Nicola Ieva, specialista di efficienza energetica. Nella lezione, infatti, sono state analizzate tutte le buone prassi per ottenere un significativo risparmio energetico. Dopo una breve presentazione dell’azienda, nella quale sono

state ripercorse le principali tappe che hanno portato la KSB Italia in 90 anni di storia a divenire un colosso mondiale, Ieva ha illustrato vantaggi e benefici in termini di efficientamento energetico, nella scelta di alcuni dispositivi. È stata analizzata la filosofia KSB “Fluid Future®”, sviluppata proprio per rispondere alle esigenze di efficientamento energetico oggi sempre più significative, anche alla luce delle recenti disposizioni di legge. «Il “Fluide Future®” – ha spiegato Ieva – consente uno studio ed un’analisi del sistema, quindi effettua una selezione ottimale di pompe e valvole e propone la soluzione più adatta per ottenere un risparmio energetico, oltre che finanziario, visibile soprattutto a lungo termine». La lezione teorica, conclusa con la citazione di alcune importanti industrie italiane che avendo scelto la strada dell’efficientamento energetico hanno riscontrato notevoli benefici anche in termini economici, è stata seguita da una sessione pratica dove, attraverso un sistema dimostrativo, sono state illustrate le principali pompe e valvole più all’avanguardia prodotte dalla KSB. Nella stessa sessione sono stati anche presentati i vantaggi del motore KSB SuPremE® IE4. I corsi di FormAzione proseguiranno, tutti i mesi, fino a giugno. Prossimi appuntamenti il 26 febbraio con l’azienda Mefa, che produce sistemi di staffaggio per il supporto di impianti industriali e idro-termo sanitari e climatizzazione, e il 18 marzo con Ghibson Valves, che realizza valvole industriali.

I corsisti durante la lezione pratica

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» a cura della redazione - foto di Vincenzo Sulpizio

Il tavolo dei relatori

Flumen, un fiume di progetti Questo il nome del convegno, organizzato da Pentadvisory che ha visto al centro del dibattito le opportunità di sviluppo del bacino Aterno-Pescara

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romuovere, in sinergia con gli attori territoriali, il rilancio del bacino per arrivare al riconoscimento dell’area come situazione di crisi complessa e attivare un processo di sviluppo, duraturo e sostenibile. Questo l’obiettivo di Flumen, progetto per la riqualificazione produttiva e occupazionale del bacino fluviale Aterno-Pescara. Ne hanno parlato illustri relatori in un convegno organizzato a Pescara dalla società Pentadvsory . Mariasilvia Santilli, giornalista e conduttrice del Tg1, ha aperto la

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tavola rotonda dando la parola a Nello Rapini, presidente di Pentadvisory che ha illustrato le dinamiche e le finalità del progetto. «Flumen prevede interventi di riqualificazione e reindustrializzazione su tutto l’asse del bacino fluviale Aterno-Pescara e si inquadra all’interno di un dispositivo legislativo definito dal Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso il quale è possibile candidare quest’area a situazione di crisi complessa. Affinché un territorio venga riconosciuto tale occorre che intervengano alcune caratteristiche specifiche riconducibi-

li o alla profonda crisi di una grande azienda con ripercussioni negative su tutto l’indotto o a crisi diffusa di aziende di minori dimensioni. Il tutto collegato a una conseguente perdita occupazionale. Nell’area del bacino Aterno-Pescara si riconoscono questi requisiti. Ed è su questa strada che dobbiamo concentrarci». Ad illustrare l’iter di riconoscimento di situazione di crisi complessa è intervenuto Bernardo Mattarella, responsabile Business Unit Incentivi e Innovazione di Invitalia. «L’istanza di riconoscimento deve essere


seminari & convegni

presentata dalla Regione interessata al Ministero dello Sviluppo Economico, nel momento in cui si presentino problematiche produttive e occupazionali di rilievo nazionale non risolvibili con strumenti finanziari locali. Nell’istanza è fondamentale descrivere l’impatto della crisi sui sistemi locali del lavoro in relazione alle statistiche nazionali, fornire indicazioni sull’evoluzione del PIL, sulla produzione e sui settori oggetto dell’intervento». A seguire si è dato spazio alla presentazione di una case history di situazione di crisi già riconosciuta e attivata: quella del territorio di Rieti. «Dal 2012 – ha sottolineato Emanuela Pariboni, vicesindaco di Rieti –presso l’Assessorato alle attività produttive è attivo un comitato permanente per lo sviluppo che vede coinvolti tutti gli attori locali. Grazie al lavoro svolto attorno a questo tavolo, siamo riusciti a mettere insieme un progetto di riconversione e riqualificazione propedeutico alla stipula dell’accordo di programma, con il supporto fondamentale della Regione e del Mise». Per analizzare il tema anche dal punto di vista del credito è intervenuto Guido Serafini, direttore della Direzione Territoriale Adriatica BPER. «In quanto banca fortemente radicata sul territorio interessato dal

Bernardo Mattarella, responsabile Business Unit Incentivi e Innovazione di Invitalia

progetto, abbiamo scelto di accompagnare un’iniziativa che può attivare opportunità di sviluppo e di crescita occupazionale». La parola è passata poi a due testimonial d’eccellenza della realtà produttiva del bacino. «La nostra area vive purtroppo un periodo di grande difficoltà – ha spiegato Luca Tosto, ad di Walter Tosto Spa – L’industria non è stata capace di trasformarsi e investire in ricerca e sviluppo. Nella Val Pescara esistono professionalità parcheggiate perché diverse aziende sono venute meno. Si aggiungono poi lungaggini burocratiche che ostacolano nuovi insediamen-

Il vice presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli

ti. È necessario investire nel capitale umano attivando collaborazioni con il mondo della scuola». «Oltre alla scuola, guardiamo anche all’università – gli ha fatto eco Enrico Giaquinto, Chief Manufacturing Officer di Dompé– Dobbiamo ragionare in termini globali: esportiamo più dell’80% della nostra produzione. Una stretta interazione con il mondo della ricerca permette di internazionalizzare e rendere globali anche le competenze. Questo vale anche per l’indotto». A concludere il dibattito è intervenuto Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione Abruzzo con delega allo Sviluppo economico «Penso che il nostro territorio abbia i requisiti per essere riconosciuto come situazione di crisi complessa, dipende dalla qualità dei progetti. Le aree di crisi complessa in Italia sono poche e non si concedono con semplicità. Va detto inoltre che sta per uscire il regolamento per le aree di crisi semplice dove la Regione ha più margini di discrezionalità. Questa iniziativa, che riguarda il bacino Aterno-Pescara, parte da proposte dei privati elaborate da soggetti dotati di grande competenza. Qui c’è un progetto di qualit໕

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seminari & convegni » di Laura Tinari - foto concesse da Strange Office

Uno degli eventi organizzati presso il coworking

Da Strange Office alla Strange Academy Da lavorare condividendo a imparare condividendo, questo è fare attività in un posto Strange

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a cornice in cui nel 2014 è nato è un centro commerciale, Via Roma a L’Aquila, forse un posto un po’ particolare, ma, come dice anche il nome stesso, Strange Office non è proprio il solito ufficio! Chi lo ha immaginato, ossia i ragazzi dell’associazione “Start-up L’Aquila”, probabilmente ha preso ispirazione da grandi coworking italiani stile Talent Garden, riuscendo a ricreare, nel capoluogo abruzzese e in piccolo, un ambiente moderno, dinamico e aperto alla contaminazione delle idee per giovani professionisti, startupper e creativi. In uno spazio di coworking è possibile vivere una molteplicità di persone, ognuna con il suo bagaglio di esperienze professionali e umane. Idee e spunti per nuovi progetti possono nascere da una semplice chiacchierata, chiedere e ottenere un consiglio o un parere immediato, diventa facile come “girare la testa” verso la scrivania accanto alla tua!

Ma Strange Office è il “luogo in cui le cose accadono” tanto che accanto al coworking, che nel tempo ha dimostrato di saper essere un luogo di incontro e confronto, prestandosi ad essere sede per diverse tipologie di eventi, oggi viene creata la Strange Office Academy, il posto migliore dove fare una formazione un po’ unconventional. Così lo scorso 29 gennaio è stata presentata l’offerta formativa di una scuola un po’ diversa, dove si imparano materie particolari dal fare blogging ad un’inglese ambientato nel tempo dei social media, dal public speaking dove l’insegnate è uno speaker radiofonico al personal

branding per imparare a tirare fuori la propria creatività e a saper gestire il proprio tempo. Una sociologa, una psicologa, dei giornalisti-bloggers, un insegnate “vero” e come già detto uno speaker radiofonico, questi sono i docenti di questa “strana scuola”. Iscrivendosi si frequenteranno corsi di massimo 12 lezioni, seguite mentre si fa l’aperitivo: uno spritz, un bicchiere di vino o un succo di frutta per gli astemi! L’importante per tutti è che si vada a lezione prendendola con “filosofia”, sapendo che, entrando nella Strange Office Academy, si entra in una sorta di “famiglia”.•

Due ambienti del coworking Strange Office

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seminari & convegni » di Monica Di Pillo

I relatori intervenuti al convegno

La platea

Le cattive abitudini che fanno male alla salute e al portafoglio

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Solo uno studente pescarese su 160 va a scuola in bici. Se ne è discusso in un convegno

olo uno studente pescarese su 160 va a scuola in bicicletta, in 8 vanno a piedi, 40 prendono i mezzi pubblici e tutti i restanti 110 vengono accompagnati dai genitori in macchina. È il risultato emerso dal sondaggio che ha riguardato un campione variegato di alunni provenienti dalle elementari e medie dell’Istituto Ravasco, medie del primo circolo di Chieti e il liceo classico “d’Annunzio”. I dati che hanno avuto come campione la popolazione studentesca dell’area Pescara Chieti sono emersi durante il convegno “I giovani e il respiro: inquinamento e ambiente, gli effetti nell’età dello sviluppo”, moderato dal giornalista Rai Nino Germano e organizzato dalla Fondazione Fisar Onlus al Museo delle Genti d’Abruzzo. Al convegno, patrocinato dal Consiglio regionale, dalla Commissione Pari Opportunità della Regione, dalla Provincia e dal Comune di Pescara, dal centro medico di Pescara Stenella e dall’azienda

di assistenza domiciliare Domolife, hanno partecipato illustri esponenti del mondo accademico e scientifico italiano, i professori: Fernando Maria de Benedictis, Fernando De Benedetto, Cesare Cardinali, Onofrio Donzelli ed Enrico Gallenga. Dal dibattito è emerso che l’incidenza delle malattie respiratorie tra i bambini e gli adolescenti in Abruzzo è pari al 15% e che l’inquinamento atmosferico è tra i principali i fattori responsabili di malattie respiratorie. Le insidie per i polmoni si nascondono sia all’aperto che tra le mura domestiche e il 90% dei residenti delle aree urbane è esposto a livelli di inquinamento atmosferico superiori a quelli stabiliti dall’Oms. Gran parte dei bambini nella nostra regione è sottoposta al fumo passivo nelle mura domestiche e almeno il 15% degli adolescenti che vive in case molto umide manifesta patologie asmatiche. «Occorre ricordare - ha spiegato il professor Fernando De Benedetto, presidente della Fisar

Onlus - che da un recente rapporto del Ministero della Salute è emerso che in Italia, le malattie respiratorie, dopo le malattie cardiovascolari e quelle neoplastiche, rappresentano la terza causa di morte e si prevede che tali patologie siano destinate ad aumentare. Motivo in più per iniziare un programma di prevenzione che parta dai bambini e dagli adolescenti e coinvolga le Istituzioni, richiamandole ad adottare politiche di tutela ambientale in linea con gli standard europei». E mentre il mondo accademico e scientifico ha analizzato gli effetti, possibili cure sono arrivate proprio dalla platea composta in prevalenza da giovani studenti. «La circolazione a targhe alterne che senso ha - si è chiesta una studentessa del classico di Pescara -, se non si progetta un piano di mobilità urbana. Io vengo da Manoppello e spesso arrivare a Pescara è un’odissea perchè gli orari degli autobus non tengono conto delle nostre esigenze»•

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eventi » a cura della redazione

Salvatore Santangelo, segretario generale “L’Aquila che rinasce, e Riccardo Ciceroni, presidente “Startup L’Aquila”

Onda d’innovazione, conclusa la II edizione Il rapporto tra L’Aquila, il suo territorio, l’innovazione e la voglia di essere protagonisti al centro dell’intera Onda d’innovazione

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egli ultimi mesi la stampa nazionale è tornata a parlare del futuro della ricostruzione economica e sociale dell’Aquila, utilizzando toni non sempre positivi. Ma a dare risposte in un orizzonte di medio e periodo sono sicuramente le varie iniziative che in Città vengono promosse, come ad esempio “Onda d’innovazione” che il 22 dicembre scorso ha chiuso la sua seconda edizione. Obiettivo di questo ciclo di appuntamenti, articolato su tutto il 2015, è stato valorizzare temi come l’innovazione, il digitale, la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini al processo di rinascita e sviluppo di un intero territorio. Anche noi ne abbiamo parlato più volte, a proposito della creazione del Distretto aerospaziale nella provincia dell’Aquila, dell’interazione tra tecnologia digitale e medicina, dell’economia della conoscenza, del saper comunicare l’innovazione, del legame tra industria e trasferimento tecnologico. Ideata e organizzata dall’associazione “L’Aquila che Rinasce”, anche quest’anno “Onda d’innovazione” ha potuto contare su importanti patrocini e sostegni di carattere istituzionale, quali la Regione Abruzzo, FIRA, il Comune dell’Aquila, la Fondazione

Carispaq e l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, oltre che di associazioni di categoria come Confindustria e Cna L’Aquila. Ma fondamentale è stata sicuramente anche la collaborazione con le associazioni minori del territorio, come Socioplan, Startup L’Aquila (che gestisce il coworking Strange Office) e FabLab - Aq. Hanno partecipato a quest’ultima iniziativa di fine 2015 Roberto Bafundi, direttore regionale INPS, Agostino Del Re, direttore Cna L’Aquila, Fabio Di Bernardini, founder di FabLab – Aq, Riccardo Cicerone, presidente Startup L’Aquila, Carlo Imperatore, direttore Confindustria L’Aquila, Margherita Paglino, presidente Socioplan, Stefano Panella, vice-presidente Giovani Imprenditori Confindustria L’Aquila, Luca Rocci, presidente L’Aquila che rinasce, Salvatore Santangelo, giornalista e segretario generale L’Aquila che rinasce, e Maurizio Sbaffo, presidente Urban Center L’Aquila. Ma Onda d’innovazione nasce anche per essere vetrina di nuove e interessanti idee imprenditoriali, così durante l’incontro finale è stata presentata la startup ItalianMaker, il cui core business, ossia divulgazione delle tecnologie digitali e della stampa 3D presso nuove generazioni, è stato il presidente Emiliano Gatti

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eventi » di Paola Lopes - foto concesse da Esa Energie

Un’immagine della conferenza stampa

ESA Energie, una realtà in movimento Il calendario sull’Abruzzo, una mostra e un concerto jazz tra le iniziative culturali e musicali promosse dall’azienda teatina

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odici mesi d’Abruzzo” è il calendario presentato a Chieti, nel nuovo Energy Point ESA in via Spaventa, per l’occasione allestito come una galleria fotografica. ESA Energie è una società giovane ma già fortemente radicata nel territorio abruzzese. Nata nel 2005, oggi dà lavoro a 55 persone tra dipendenti e collaboratori, ed è un’azienda attenta al territorio, alle sue bellezze e alle sue potenzialità. Su queste basi nasce l’idea del concorso fotografico “Obiettivo Abruzzo”, a cui hanno partecipato moltissimi appassionati di fotografia. Gli scatti più belli, votati sui social network, hanno dato vita a questo calendario

che verrà distribuito gratuitamente. Altre tre foto sono invece state votate da una giuria di esperti di settore composta anche dal Foto Club di Chieti. Tutte le immagini sono state esposte nei locali di via Spaventa 33, gli stessi che hanno accolto il concerto di chiusura della mostra fotografica. Una serata dedicata al jazz con un trio d’eccezione composto dal maestro Tony Pancella e dai musicisti Claudia Civitarese e Nino Rapicavoli. Presenti alla conferenza stampa di presentazione del progetto: Walter Serpellini, Amministratore delegato ESA; Silverio Di Primio, Direttore generale ESA; Umberto Di Renzo, architetto; Tony Pancella, musicista; Claudia Civitarese, musicista; Marco Ricci, Foto Club Chieti; Glauco Del

Il Calendario 2016

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eventi

Il team che ha aderito al Progetto

Ponte, artista. «Sono estremamente convinto che il legame con il territorio in cui si opera comporti delle responsabilità che vanno oltre il business puro dell’azienda - ha detto Walter Serpellini, amministratore delegato ESA- e questo è un credo che trasferisco ogni giorno ai miei collaboratori e che influenza ogni scelta e azione di ESA Energie». La carrellata di avvenimenti firmati ESA si è concluso con un pomeriggio dedicato ancora una volta alla fotografia, uno shooting day nella sede della mostra “Obiettivo

Abruzzo”, in via Spaventa 33. Ecco i nomi di chi ha realizzato le foto “da calendario”: Bruno Di Fabio, Stefania Santagata, Carmine Mozzillo, Mario Palumbi, Cesidio Di Nicola, Christian Del Coco, Andrea Trifoni, Alessandro Del Monaco, Corrado Nucci, Paolo Passera, Alessandro Pozzoli, Sandro Di Donatantonio. Il Premio Giuria è stato assegnato da rappresentanti ESA, Lusso Adv e Foto Club Chieti, alle tre fotografie di Renato Cieri, Antonella Giuliano, Alessandro Petrini

Cos’è Esa Energie ESA Energie è un’azienda giovane ma già fortemente radicata nel territorio abruzzese. Nata nel 2005 con l’obiettivo di offrire ai cittadini del proprio territorio l’opportunità di cogliere i vantaggi delle liberalizzazioni dei Mercati Nazionali del gas metano e dell’energia elettrica, è ormai una realtà solida e dinamica, in continua crescita. Ad oggi, la società vanta oltre 12 mila utenze fornite tra domestiche, artigianali, commerciali ed enti pubblici, e dà lavoro a ben 55 persone tra dipendenti e collaboratori. ESA Energie sostiene da sempre lo sport locale: Basket Le Furie di Chieti, Chieti Calcio, Teramo Calcio, Lanciano Calcio, Montorio Calcio, Cicling Asd ESA, e tanti altri. ESA non solo ha attestato che un’azienda autonoma locale nella gestione dei servizi di pubblica utilità è possibile e vantaggiosa per il territorio, ma ha anche individuato la propria ragione d’essere nel proprio territorio. La scelta dell’agire locale porta con sé la consapevolezza di essere coinvolti nella crescita dell’area in cui si opera. I contributi erogati sulle bollette di luce e gas a favore delle famiglie disagiate non sono che un esempio di come, nei fatti, ESA esprima il proprio essere soggetto attivo nello sviluppo e nel sostegno del territorio. Questo senso di appartenenza richiama il principio, squisitamente etico, che sottende a tutta l’attività della ESA: dimostrare come si possa lavorare con buoni risultati, contribuendo a creare valore per l’azienda e per il territorio, fondando la propria attività sui principi etici in grado di abbracciare, in piena continuità, la sfera privata e quella lavorativa. La società ESA è costantemente presente sui principali social, al fine di promuovere il proprio territorio con iniziative come “Obiettivo Abruzzo” e di tenere gli utenti costantemente aggiornati su iniziative e promozioni dell’azienda. In quanto soggetto profondamente radicato sul territorio in cui opera, ESA, in controtendenza rispetto alla maggior parte degli altri operatori, considera valori fondamentali riconoscibilità e rintracciabilità. Questo significa “esserci”, “metterci la faccia”, dialogare costantemente con i propri clienti. In quest’ottica va letta la scelta di potenziare le strutture a servizio dei clienti: gli sportelli aperti al pubblico attivi sul territorio permettono di entrare immediatamente in comunicazione con operatori professionali e altamente qualificati. ESA è presente con tre sedi nella città di Chieti, e poi a Lanciano, L’Aquila, Pescara, Teramo, Montorio al Vomano.

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» a cura della redazione - foto di Vincenzo Sulpizio

La squadra di Sublimondo in un’immagine al termine dell’evento

Il Business Travel fuori dai luoghi comuni Questo il tema dell’evento organizzato dall’agenzia di viaggi Sublimondo di Pescara

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i è parlato di Business Travel ma soprattutto di rete e relationship tra aziende, un concetto decisamente innovativo del quale Sublimondo si è fatta promotrice, dialogando con i tanti imprenditori che hanno partecipato all’evento organizzato da questa dinamica agenzia al Castello di Semivicoli, della famiglia Masciarelli, lo scorso 19 dicembre. Conoscersi, confrontarsi e sviluppare opportunità di Business insieme: questo l’obiettivo per il quale Sublimondo ha deciso di organizzare il Sublimondo Day, coinvolgendo le migliori realtà imprenditoriali del territorio e i clienti più affezionati, che non sono voluti mancare a questo evento speciale. Sublimondo ha decisamente ampliato le proprie aree di business, affiancando al Business Travel inteso come gestione delle trasferte di lavoro, una vera e propria consulenza a supporto in molteplici settori. La caratteristica saliente dell’azienda è rappresentata, oltre che dalla preparazione, dalla comprovata esperienza acquisita grazie al lavoro applicato in numerosi casi concreti presso aziende di ogni livello e dimensione. Sublimondo offre infatti i propri servizi alle aziende, anche dove occorre implementare nuove idee imprenditoriali, guadagnare

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nuovi mercati, consolidare rapporti con i propri clienti, ottimizzare processi di Business Travel e spese di viaggio, riorganizzare ed integrare settori dell’azienda per incrementare il valore aggiunto ed acquisire vantaggio competitivo, con l’impegno costante ad operare nel rispetto dei valori di responsabilità ed etica professionale, nella formazione, nel costante aggiornamento e nell’ampliamento delle conoscenze in sempre più ampie discipline e settori. Franca Sciarrone, amministratore di Sublimondo, con un discorso emozionante ha spiegato come è nata l’idea di questa giornata. «Abbiamo deciso di organizzare questo evento per ringraziare innanzitutto tutti i nostri partner per averci scelto, siamo davvero orgogliosi di lavorare con le migliori aziende abruzzesi. Oramai sono più di 15 anni che collaboriamo con importanti realtà industriali di questa regione e non solo. Crediamo nel rapporto fidelizzato con le nostre aziende clienti e nella crescita professionale reciproca. Ci auguriamo che oggi per voi sia una giornata piacevole, ma anche proficua per scambiare conoscenze e condividere esperienze». All’incontro è intervenuta anche Anna Albano in qualità di


eventi

L’intervento di Anna Albano

membro del COTES (Comitato Tecnico e di Sviluppo) per i settori “Oil & Gas” e “Financial”, che ha illustrato la nuova opportunità di Business che Sublimondo sta sviluppando in collaborazione con A.I.I.A., l’Associazione Industriale Italia Angola, costituita in Lombardia a marzo 2015, il cui scopo è supportare ed agevolare lo sviluppo delle relazioni economiche commerciali e culturali tra Italia ed Angola, nuovo Paese emergente nello scenario internazionale. «Favoriamo opportunità di internazionalizzazione tra aziende, creando collegamenti tra le diverse tipologie di attori, e contribuendo concretamente a svilupparne le politiche di espansione all’estero” – continua Franca Sciarrone-. Nello specifico, il lavoro che stiamo organizzando con A.I.I.A. è quello di facilitare il rapporto tra le realtà istituzionali e private, italiane ed angolane, anche promuovendo programmi di cooperazione e collaborazione bilaterale, nonché proposte e progetti di sviluppo per la creazione di joint venture, trasferimento di know how, etc., con l’obiettivo di costituire una o più PPP – PUBLIC PRIVATE PARTNERSHIP - promosse ed organizzate in relazione ai programmi, alle strategie di sviluppo ed alle linee guida discusse e concordate con i diversi rappresentanti del Governo angolano, nei diversi settori di intervento: Sanità, Industria, Agricoltura, Petrolio e Pesca. L’argomento è di estremo interesse per le aziende e potrà essere approfondito contattando direttamente

Il pubblico intervenuto all’evento

Sebastian Tucci di Emirates durante la sua relazione

Sublimondo». Anche Emirates ed American Express, rappresentate all’evento da Sebastian Tucci e Alessandro Forlizzi, saranno partner fattivi del “Progetto Angola” e contribuiranno con Sublimondo a fornire servizi di eccellenza alle aziende che ne vorranno beneficiare. L’happening ha incluso, inoltre, un approfondimento più prettamente “Leisure”, perché «si lavora tanto, ma dobbiamo pensare anche alle nostre vacanze» – conclude Franca – con la proiezione di un video introdotto da Andrea Vannucci, direttore commerciale di Sporting Vacanze, tour operator partner preferenziale di Sublimondo, che ha presentato mete incantevoli quali Maldive, Sri Lanka, Oman, Dubai ed Abu Dhabi. Al termine del dibattito è stato servito il light lunch nelle splendide Sale Baronali del Castello di Semivicoli e una degustazione dei migliori vini della Cantina Masciarelli, molto apprezzati dagli ospiti, che hanno potuto relazionarsi piacevolmente tra loro. La musica del sassofonista Carmine Ianieri ha aggiunto un tocco di classe in più all’atmosfera. Ma non è finita qui, gli ospiti a chiusura dell’evento hanno potuto ammirare le prove di volo di un’aquila reale e dei falchi del maestro falconiere Giovanni Granati. Non ci resta che attendere la prossima occasione di incontro che ci proporrà Sublimondo

Il team Sublimondo sul palco

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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Meet in cucina

Una foto con tutti gli chef protagonisti di Meet in cucina

Bottura: «Basta con i campanili, parliamo di Italia» Con questo monito del super ospite Massimo Bottura, si è chiusa la seconda edizione di Meet in Cucina

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na vera parata di stelle (Michelin) quella di Meet in Cucina, il congresso riservato ai cuochi e agli operatori della ristorazione. Ideato dal giornalista Massimo Di Cintio, l’evento è promosso dall’Unione cuochi abruzzesi, in collaborazione con la Camera di Commercio di Chieti, il Comune di Chieti e importanti partner di livello nazionale come Electrolux, De Cecco, Quartiglia, Acqua Panna S. Pellegrino, Pentole Agnelli, Giblor’s e Agape. Già lo scorso anno fu un successo, ma la seconda edizione, nonostante la neve, è stata al di sopra di qualsiasi aspettativa attirando più di 600 persone provenienti dall’Abruzzo e non solo. Sarà anche per la presenza del mattatore Massimo Bottura, il secondo miglior chef del mondo per la classifica dei World’s 50 Best Restaurants che vista la forzata assenza (causa influenza) del suo collega tristellato Niko Romito ha avuto la platea tutta per sé. Ma entriamo nel vivo dell’evento. Dopo il benvenuto di Di

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Cintio, che ha ricordato: «I due punti chiave della rivoluzione della cucina abruzzese sono una nuova generazione di cuochi che vuole contaminarsi, raccontarsi a partire dalla tradizione, confrontarsi con chi sta sperimentando cose nuove e la riscoperta di un patrimonio di prodotti grandissimo, che sta portando a valorizzare anche molte piccole aziende che collaborano con la ristorazione»; hanno portato il loro saluto Andrea Di Felice, presidente Associazione Cuochi Abruzzesi e Rocco Pozzulo, presidente nazionale Federazione Italiana Cuochi. Poi è iniziata la parata dei cuochi. Primi a salire sul palco, Peppino e Arcangelo Tinari del Villa Maiella, una stella Michelin, che hanno presentato Come un carpaccio, ossia controfiletto marinato nel caffè, ginepro e cumino montano con maionese allo zenzero. Cristian Di Tillio de Il Ritrovo d’Abruzzo, ha celebrato il Tutto Coniglio e omaggiato Bottura con la Mousse di fegato di coniglio presentata come il suo celebre Magnum di foje gras


eventi

Massimo Bottura, Massimo Di Cintio e Davide Di Fabio

e aceto balsamico. Nicola Fossaceca, de Al Metrò, anch’egli una stella Michelin, ha portato un delicato Raviolo di ricotta affumicata con sautè di vongole e ricci di mare con una ricotta affumicata sotto i 30°C. Nadia Moscardi di Elodia nel Parco, ha presentato le sue famose Consistenze dell’orto, una sua personale rivisitazione delle Virtù teramane (capace di innescare una sterile quanto inutile polemica sulla paternità esclusivamente “teramana” di questa preparazione) e un dessert, il Cremoso di liquirizia di Atri con frutti rossi ed erbe di montagna. Matteo Iannaccone de Cafè Les Paillotes, 1 stella Michelin, allievo di Heinz Beck e con esperienze da Alain Ducasse, ha proposto tre visioni del crudo: Tonno marinato allo zenzero con finta maionese di wasabi, Millefoglie di manioca con tartare di branzino e burrata e Pasta con zafferano dell’Aquila e cruditè. Per la Sessione Tecnica, novità di questa edizione, il professor Leonardo Seghetti ha tenuto una lezione molto interessante sui “I grani, i lieviti, il pane” «Mai buttare il pane – ha detto- che avanza: vuol dire tradire il senso per cui è venuto al mondo!». A chiudere il congresso sono stati Marcello e Mattia Spadone de La Bandiera, anche loro premiati con una stella Michelin, che hanno illustrato i loro Ortaggi cotti nel sale, piatto che richiede una tecnica complessa in grado di esaltare i prodotti coltivati nel loro orto. Alle relazioni dei sei cuochi abruzzesi si è affiancata quella di Massimo Bottura, patron de La Francescana a Modena, un vero e proprio animale da palcoscenico, che come sua abitudine, ha elargito pillole di gastronomia e cultura incantando

Bottura riceve il titolo di Cavaliere dell’O rdine dei maccheroni alla chitarra

il pubblico. Accanto a lui sul palco Davide Di Fabio, il suo sous-chef, abruzzese di Bellante, emozionato e nello stesso tempo divertito davanti alla presenza di più di 600 corregionali. «Basta con i campanili - ha gridato Bottura - l’Italia del futuro è quella che valorizza le sue infinite differenze e parla sempre in prima persona plurale!». Sul palco lo chef tristellato ha presentato La parte croccante della lasagna: spaghetti tirati, disidratati e fritti fino a ottenere cialde bruciacchiate, condite con un ragù di lingua e parti gelatinose e una spruzzata di besciamella al sifone. Poi un classico della Francescana, Ops mi è caduta la crostata al limone, dove l’errore dell’altro suo braccio destro Taka, è diventato recupero fino a trasformarsi in arte. E per concludere L’Osvaldo bun, un omaggio alla nostra terra, a Davide e al suo papà Osvaldo che 11 anni fa lo accompagnò – ha ricordato Bottura - alla Francescana. Si tratta della sua rivisitazione dell’arrosticino: un panino cotto al vapore, ripieno di un arrosticino sfilato dallo stecco, condito con mostarda di mele campanine, ceci e zafferano fermentati, crema di pomodoro e pickles di finocchio. Dopo la stading ovation per lo chef, a Bottura è arrivato anche il conferimento ad honorem del titolo di Cavaliere dell’Ordine dei maccheroni alla chitarra. Missione compiuta, dunque, per Meet in Cucina, nato con l’obiettivo, come dice il nome, di far incontrare e mettere insieme le migliori esperienze dei cuochi di successo per condividerle con il maggior numero di colleghi cuochi/ristoratori, stimolando così la ricerca di una sempre più diffusa qualità dell’offerta gastronomica abruzzese

Le aziende presenti nell’area espositori Cantina Tollo, Codice Citra, Collefrisio, Vini Fantini by Farnese, La Valentina, Nicodemi, San Lorenzo, Valle Reale, Zaccagnini, Valle Scannese di Gregorio Rotolo, Fracassa Salumi, Marina Palusci, F.lli De Cecco, Saquella, Quartiglia, Giblor’s, Agape, Acqua Panna-S. Pellegrino, Italian Pizzachef Academy, Libreria De Luca, Villa Maria Hotel&Spa.

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eventi » di Eleonora Lopes

Il direttore Leonardo Chiavaroli con i cuochi e la sala del Ristorante

Castello Chiola, le novità del 2016 Nella dimora storica di Loreto Aprutino, aprono il ristorante L’Antico Torchio e il Wine Bar

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utti gli abruzzesi e oramai molti turisti italiani e non, conoscono le bellezze del Castello Chiola di Loreto Aprutino, e in un approccio di turismo globale non poteva mancare l’offerta di una ristorazione di alta qualità. Ed ecco l’intervento dell’intraprendente direttore Leonardo Chiavaroli, che con il supporto del giornalista enogastronomico Alessandro Bocchetti, ha cambiato il volto gastronomico dell’antico Castello lavorando sull’identità della cucina in primis ma anche su quella della sala realizzando il ristorante L’Antico Torchio e il Wine Bar. Tra i fornelli c’è lo chef Emanuele Saracino, di origini pugliesi, in grado di mixare con maestria le materie prime del territorio con un occhio di riguardo per la pasticceria, sua grande passione. Il menu cambierà ogni circa tre mesi utilizzando solo prodotti stagionali. Saracino, tra l’altro, ha lavorato a Londra nel Four Season Hotel nella brigata dello chef Bruno Loubet ed è stato anche direttore dall’Istituto Superiore delle Arti Culinarie Etoile di Chioggia. Responsabile ristorante, eventi e wine bar, è Graziana Troisi. La cantina proporrà una selezione di etichette regionali, non dimentichiamo che Loreto Aprutino è una zona vocata sia per l’olio che per il vino, per fare un nome su tutti,

questa è la terra dove la famiglia Valentini produce da diverse generazioni uno devi vini considerati tra i migliori al mondo, e non è da meno il loro olio. A curare la sala, in tutti i suoi dettagli, è stata Roberta Deorsola, interior decoretor. Oggi il ristorante L’Antico Torchio ha assunto una veste nuova, un mix tra modernità e passato. Non dimentichiamo che il Castello ha l’onore di ospitare 3 delle 4 tele di Tommaso Cascella intitolate “le 4 stagioni”. Accanto al ristorante ci sarà il Wine Bar nella corte, con una proposta sempre di livello ma più informale nella formula, obiettivo della direzione è anche organizzare degli happening visto la conformazione della sala, ideale per serate e feste. Il Wine Bar nella corte rappresenta proprio l’alternativa meno impegnativa al menù à la carte, in pratica stessa attenzione per i prodotti abruzzesi, ma con un’offerta più semplice. «Questo posto parla made in Abruzzo, -ci dice Leonardo Chiavaroli- il mio team è composto quasi esclusivamente da abruzzesi che amano profondamente questa terra. Io ho preso la direzione del Castello Chiola nel 2009. Loreto Aprutino è un paese al quale sono molto legato anche per le mie origini. Crediamo molto in questo territorio, nelle sue potenzialità e per questo abbiamo deciso di investire anche sull’aspetto gastronomico»

Lo chef Emanuele Saracino con il suo panettone artigianale

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eventi » di Eleonora Lopes - foto concesse da Casamaki

Il ristorante di sushi Casamaki

Casamaki, il sushi nel cuore di Pescara Il ristorante si trova nella centralissima Piazza Salotto gestito dai due soci Gianluca Cruciani in cucina e l’imprenditore edile Sergio Desprini

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età ligure e metà abruzzese, Gianluca Cruciani vive a Pescara da quando ha 13 anni. Dopo una parentesi da calciatore, il suo carattere gioviale ed estroverso lo porta ad intraprendere la strada da animatore nei villaggi turistici. Poi il suo rientro a Pescara, dove decide di aprire nel 2001 il suo primo locale nel cuore di Pescara Vecchia “Narciso”, instancabile, cambia tipologia di locale e apre Leblon, il nome deriva dal suo amore per il Brasile (è un quartiere di Rio). Qui, a differenza di Narciso, Gianluca compie i primi passi verso la ristorazione servendo una pietanza che lui ama molto, il sushi. Ma non gli basta servirlo, vuole imparare a farlo, così parte per Londra a fare un corso nella catena Wasabi. Dopo 1 anno trascorso con maestri giapponesi e non solo, rientra in Italia e dopo una parentesi a Torino in un take away di sushi torna a Pescara concentrandosi su questo settore. Prima nel Dapper, poi ad Hiroshima Mon Amour, prosegue a Pescara la sua esperienza di imprenditore e di cuoco. Poi il sogno diventa realtà, dopo varie avventure imprenditoriali, Gianluca a pochi giorni dal Natale apre Casamaki (maki in giapponese significa rotolo). Accanto a lui il socio Sergio Desprini, imprenditore edile di Avezzano. «Sergio è il miglior socio che potessi desiderare, -ci dice Gianluca- è innanzitutto un amico, insieme stiamo già pensando di investire in altre città. Tra le prossime mete stiamo valutando Rimini». Ma torniamo a Casamaki, un gioiellino di

design nella centralissima Piazza Salotto. Il progetto è stato curato dallo Studio di architetetti Zero85. Un design minimal, dai toni caldi. Intorno ai tavoli ci sono delle strutture che rappresentano delle piccole casette, perché Gianluca e Sergio hanno come primo obiettivo quello di far stare bene le persone. «Il nostro concetto di locale –ci spiegano i due soci- è far sentire i clienti a casa». Ma veniamo all’aspetto gastronomico, Gianluca ha scelto di usare ingredienti e materie prime di alto livello, una carta dei vini molto curata. In sala due ragazze e un barman per gli aperitivi, in cucina Gianluca è affiancato da due filippine. Casamaki può arrivare fino a 38 coperti ed è aperto 7 giorni su 7, a pranzo e a cena anche con servizio da asporto. Ci sorge spontanea una curiosità: com’è il sushi fatto da un italiano? «Io ho imparato a farlo dai maestri giapponesi e filippini, -ci risponde Gianluca- ma chiaramente il mio è un sushi rivisitato, cioè essendo italiano ho voluto contaminarlo con sapori mediterranei, è un sushi a modo mio. In questi anni, non ho mai smesso di fare il sushi, anche quando non lavoravo in un ristorante l’ho sempre fatto per feste, matrimoni o cene private». «Io amo stare in mezzo alla gente -conclude Cruciani- i nostri ospiti devono sentirsi bene a Casamaki e soprattutto devono fidarsi di noi, e a noi non è permesso sbagliare. La lealtà e il rispetto per il cliente sono fondamentali per chi vuol fare bene la ristorazione»

I due soci Gianluca Cruciani e Sergio Desprini

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eventi » di Marcella Pace – foto concesse da Mercato 42

Una parte dello staff del Mercato 42

Tentazionacoli, polpette di patate aromatizzate al tartufo con polipo scottato e cipolla rossa caramellata

A Mercato 42 come a casa In pochi mesi la fortunata impresa di tre giovani è divenuta punto di riferimento del centro di Pescara

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a parte di una vecchia bicicletta invita a stare “sereno. La ruota gira” e le cose belle prima o poi arrivano per tutti. Un quadro dalla grande cornice dorata “ricorda di essere felice”. Un antico pianoforte diventa un tavolo e poi divani vintage, telefoni e radio dei primi del ‘900 e grandi lampade industriali. A “Mercato 42” ogni dettaglio è perfettamente studiato per creare un ambiente suggestivo e delicato, dove si respira ottimismo e serenità. Ma il vero pezzo forte del locale del momento del centro di Pescara sono loro, i ragazzi e le ragazze che quotidianamente si impegnano per rendere questo posto accogliente ed ospitale, riuscendo a far sentire chiunque a casa propria. Aperto il 6 agosto del 2015 in poche settimane è diventato il punto di riferimento per i pescaresi under 40 della rinnovata e movimentata zona del mercato del capoluogo adriatico. Ideatori di questa fortunata impresa, il pescarese Andrea Salameh e i due rosetani Luca Foschi e Valerio Amici. Già soci in un brand nel settore moda, Andrea e Valerio si uniscono a Luca, giovane imprenditore della ristorazione, esportando a Pescara, un progetto che trae spunto da alcuni locali particolarmente diffusi nel bolognese. Quello della polpetteria. Oltre ai tre soci, lo staff del “mercato” è composto da Nicola D’Aulerio, Silvana Valentina Bottega e Daniele Palladinetti in sala, Francesco Foschi dietro il bancone e poi Andrea Mattiucci e Andrea Tracanna in cucina. Tutti sulla trentina d’anni. «Luca, Valerio e Andrea – racconta Nicola, responsabile di sala, che nonostante i suoi 28 anni vanta un’esperienza nella

ristorazione di ben 16 – hanno deciso di creare una polpetteria che fosse anche ristorante e cocktail bar. Alla base di tutto l’accurata scelta di prodotti di altissima qualità. Il menù viene aggiornato almeno una volta al mese, per mantenere viva la curiosità dei nostri clienti. Proponiamo primi di selvaggina che variano addirittura settimanalmente. La carne che usiamo per le polpette, servite in porzioni secondo la più antica tradizione casalinga, ma rivisitata nei gusti, è di primissima scelta». A “Mercato 42”, si possono gustare polpette di pesce, ma anche di pollo al curry, servite su un letto di riso basmati, o ancora polpette di brasato al montepulciano. E poi filetto alla Wellington, tartare di crudi, chips al lime e zenzero e tante altre particolarità. Il tutto viene abbinato a verdure a “m 0”, acquistate nel mercato coperto di fronte. Per i cocktail, serviti anche nei vasetti, «usiamo prodotti di grande qualità - aggiunge Nicola - aromatizzati al basilico, pepe rosa o rosmarino. Abbiamo una vasta scelta di prodotti biologici, tra succhi di frutta naturali e vini biodinamici». Oltre alla ristorazione, questa piccola impresa è attentissima all’intrattenimento dei suoi clienti. «Abbiamo maturato l’idea – spiega ancora Nicola - di creare movimento, ideando una serata che potesse colmare un vuoto in città». È così che nasce “La domenica del mercato”, una serata a base di aperitivo cenato, animata da musica e dj set. Una formula riuscitissima capace di attirare fiumi di persone che dalle 20 alla mezzanotte o poco più possono vivere qualche ora di assoluta spensieratezza

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eventi » a cura della redazione

Il logo del Ristorante Essenza

Il graphic designer Luca Di Francescantonio

Luca Di Francescantonio tra i primi venti logo-designer per il Best Brand Award Con il marchio del ristorante “Essenza” di San Vito Marina, è rientrato nella selezione del prestigioso premio internazionale

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l graphic designer abruzzese Luca Di Francescantonio è stato selezionato tra i primi venti progettisti di marchi nella sezione “Europa-Russia” del prestigioso premio internazionale Best Brand Award. Con il logo ideato per il ristorante Essenza di San Vito Marina ha ricevuto la nomination come concorrente selezionato e certificato al Best Brand Award che è, come ha spiegato lui stesso “un riconoscimento importante che mi ha permesso di rientrare, attraverso una giuria internazionale, in una cerchia così ristretta e stimata di progettisti di marchi”. «La progettazione di un marchio – ha aggiunto - è una sintesi tra segni e colori finalizzati a esprimere la filosofia d’azienda. Non è solo geometria ma estro e concetto». Riferendosi al logo del ristorante Essenza, fiore all’occhiello della gastronomia nel cuore della Costa dei trabocchi, ha spiegato: «Il marchio di Essenza esprime con il gioco delle forme dei pesci stilizzati sia una E nascosta, (o un incrocio di doppie S), sia, soprattutto una evoluzione verso l’alto, ovvero la qualità, come un fumo che esce da un piatto, con la spirale ascendente, ad indicare un’anima, o un’essenza, appunto. Non si tratta quindi solo di pura estetica, ma di bellezza del significato».

Cucina di qualità e comunicazione sono riconoscibili nella grande esclusività di progettazione del logo-designer Di Francescantonio che si dice fiero del ristorante Essenza di Filippo de Sanctis che porta avanti un discorso di peculiarità nella ristorazione e nella comunicazione della stessa a livello regionale e nazionale. «Gastronomia e comunicazione – ha concluso - sono partner ideali nella creatività per il nostro territorio». Estrema soddisfazione anche da parte di Filippo de Sanctis, titolare di Essenza : «Quando ho aperto Essenza il mio intento era quello di creare un marchio fortemente identitario. La mia idea folle era “togliamo il nome dalle insegne”. Volevo un logo che fosse riconoscibile, passeggiando sul molo di San Vito Marina, come uno squarcio in una tela di Fontana. Luca ha realizzato la fusione perfetta delle mie idee». «Questo riconoscimento – ha concluso de Sanctis - è prezioso perché certifica un concetto importante: che la qualità premia sempre. Oggi la ristorazione non può essere solo genuina, di stagione, o di pura tendenza. Oggi la cucina che propone un ristorante deve avere una filosofia alle spalle, una filosofia che passa anche per la propria immagine»

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salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

Abruzzo: mare, monti e... legumi!

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Ma che bella regione la nostra, tutta da scoprire e da “gustare”, il tutto annaffiato con dell’ottimo vino abruzzese, ormai conosciuto in tutto il mondo. Ma c’è anche un altra particolarità dell’Abruzzo, anzi più d’una, forse a torto meno conosciuta, ma anche questa eccezionale: i legumi

ì proprio i legumi che grazie alle caratteristiche del territorio abruzzese si possono trovare in tante ottime e salutari varietà e tanto per citarne alcune: le lenticchie nere di Santo Stefano di Sessanio, i ceci di Navelli e quelli della valle Peligna, le cicerchie di Castelvecchio Calvisio, i piselli Robiglio (o dei pastori) di Pizzoli, i fagioli Quaranta giorni dell’Alto Sangro, quelli della varietà Gentile o Minutello o Monachelle della Valle Peligna e ancora quelli a Caffè e quelli Socere e Nore (Suocera e Nuora) tipiche della parte sud del Parco Nazionale della Majella, i fagioli a Olio di Montereale e Paganica, e ancora le fave e i lupini, anch’essi ottimi legumi, diffusi un po’ in tutta la regione. Consumati dall’uomo fin dalla preistoria sia da soli che insieme ai cereali (grano, farro, mais, ecc.), lo hanno accompagnato nella sua evoluzione e sono da sempre alla base della dieta mediterranea e infatti la combinazione dei legumi con i cereali corrisponde un pasto completo di tutti i nutrienti fondamentali (carboidrati dei cereali e proteine e carboidrati dei legumi, più minerali e vitamine). In generale sono ricchi di molti minerali e tra questi il calcio utile nell’osteoporosi, il ferro contenuto in particolare nelle lenticchie di origine vulcanica e il potassio, hanno anche un buon contenuto di vitamine e tra queste

molte del gruppo B e la vitamina E. I legumi sono stati molto importanti per “sfamare” la popolazione italiana durante e dopo seconda guerra mondiale dove era scarsa la disponibilità di carne e la fonte proteica proveniva quasi interamente da questi alimenti e forse proprio per questa etichetta di cibo da “poveri” attualmente vengono scarsamente consumati sia in Italia che nella nostra regione dove i consumi si attestano a circa 4,5kg pro capite l’anno. Oltre a dare molta energia il consumo regolare di legumi permette di controllare meglio il diabete (specie i lupini), contrastare il colesterolo elevato e le malattie cardiovascolari, il buon contenuto di fibra favorisce la sazietà e un corretto funzionamento dell’intestino inoltre sono fondamentali per il modello di alimentazione vegetariana e in particolare per quello vegano. Per evitare i tipici “disturbi intestinali” in alcuni soggetti predisposti conviene tenere i legumi secchi in ammollo, magari per una notte intera, e poi farli cuocere lentamente, consumarne una giusta dose (100-150g cotti) e al limite frullarli. E via a declinare prelibatezze come pasta e ceci, sagne e fasciùl, foije e fasciùl, granitt cò le fave, rìs e pisìll, lupì ammùllat e chi più ne ha più ne metta!

Dottore Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno – Fermo info: 333.6898724; Blog http://nutraceuticafitomedicina.wordpress.com; gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina; Twitter: @nutraceuticafit; canale Youtube: Pietro Campanaro

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divino & non solo » di Nicola Boschetti - Master Sommelier / giornalista - Consulenze & Servizi Wine & Food

Uomini Eroici Abbiamo la fortuna di abitare in uno dei paesi più belli e interessanti al mondo, e di questo patrimonio fanno parte anche coloro che mantengono la propria impresa in Italia

Scelto per voi

toria, arte, territorio, mari e monti divisi da splendide vallate e colline. Un magazzino di capolavori ed emozioni che tutto il mondo ci invidia e che noi forse abitanti non apprezziamo abbastanza. Perché i nostri politici non lo capiscono. Possibile che siamo arrivati a tanto? Siamo stufi, di furti, tangenti, immigrazione fatta per business, furbetti,rimpasti e magagne varie. Ci fanno pagare il canone Rai sulla bolletta Enel, una tassa su una emittente pubblica fatta di parentelismo politico, con il solo risultato che le reti Rai trasmettono solo ciò che il potere dei palazzi decide, in modo da distrarci da altro. Vera TV spazzatura. Fortunatamente in mezzo a tanta miseria istituzionale vi sono degli uomini eroici che ogni giorno, soffrono, combattono, si inventano e producono quel Made in Italy che il mondo chiede con stima. Dal vino al vetro dalla carne alle stoffe, dalla trattoria alla fabbrica di mobili artigianali, e potrei continuarne a citarne a centinaia, uomini che con le loro famiglie soffrono ogni giorno in uno stato fatto di raggiri e truffe, tasse e accise, soffrono ma non mollano, non trasferiscono le sedi all’estero, per pagare meno tasse, soffrono per una concorrenza sleale foraggiata dallo stato stesso, che finanzia Ikea, discount esteri e centri commerciali, che oltre a far chiudere tante micro imprese, immettono sul mercato anche prodotti sottocosto e di scarsa qualità, il tutto grazie al parlamento italiano. Ma quegli uomini eroici non mollano, soffrono, falliscono a volte, ma non scendono a compromessi, non rinnegherebbero mai i propri ideali di lealtà professionale tramandata di generazione in generazione, e a volte una fabbrica, un’azienda è una famiglia che conosce i problemi di un paese, e molte volte si sostituisce alle istituzioni, creando spazi verdi, contribuendo allo sport e al sociale. Anche questo é patrimonio italiano, e questi uomini eroici vanno tutelati, incoraggiati, finanziati, perché rappresentano la storia, la crescita del paese e rappresentano quell’esperienza da cui attingere per non continuare più a sbagliare. I veri eroi sono loro, non chi vince lo scudetto oppure si fa i selfie di continuo, come il nostro auto-nominato presidente del consiglio. Grazie eroi di tutti i giorni. Grazie di amare l’Italia che la politica italiana sta distruggendo

Lo ChateauNeuf du Pape Pensare alla Francia enologica, subito viene in mente il mito champagne. Ma forse non tutti sanno che il territorio francese per estensione supera tre volte l’Italia ed è formato da tante micro regioni che danno dei vini fuori dal comune. Lo ChateauNeuf du Pape oltre ad essere un vino e pure un villaggio, da cui prende il nome, perché in Francia i vini hanno il nome del territorio di provenienza. Questo vino molto apprezzato nella versione bianca, da risultati sbalorditivi bevuto rosso, proveniente da uve Gamay e Sirah, in una delle zone più calde del sud Francia, riesce a raggiungere anche i 15 gradi, da bere con attenzione con carni rosse e formaggi stagionati. Da stappare almeno un’ora prima. Prezzo indicativo 50 Euro nelle migliori enoteche e ristoranti. Buono sino al 202.

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Arte & Co. » di Anna Cutilli Di Silvestre - foto concesse dall’artista

Le opere aperte di Valeria Ricci Le emozioni suscitate dall’astratto, geometrie e linee che ci guidano nel mondo di un’artista di grande raffinatezza

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l grande poeta Fernando Pessoa afferma «L’Artista deve fare solo Arte». Infatti da quando questi non è più alle dipendenze del committente, può realizzare un’Arte finalmente libera da ogni funzione religiosa, sociale, politica. Già alla fine dell’Ottocento gli artisti si sentono liberi dal rispetto delle regole accademiche basandosi invece sulla percezione immediata delle forme e dei colori. Ma è nel primo Novecento che, attraverso i movimenti delle avanguardie storiche, si infrange ogni schema figurativo e si dà spazio ad una estrema enfatizzazione dell’espressività individuale sopprimendo ogni riferimento al mondo esterno. Solo la forma astratta può trascendere il reale e permettere l’espressione dell’io più profondo: sensazioni, emozioni, desideri. Ed è l’astrattismo geometrico di Mondrian che viene evocato dall’arte di Valeria Ricci. Ed anche la successiva arte cinetica degli anni Sessanta del secolo scorso, che rende lo spettatore partecipe dell’opera mediante la sua reazione/interpretazione dell’opera stessa. Umberto Eco definisce questa impostazione di lavoro “opera aperta” perché la sua forma viene completata dalla percezione di chi la guarda. Quindi lo spettatore non è passivo ricettacolo di ciò che vede ma contribuisce alla creazione dell’opera. In Percorso inverso (acrilico su tela, 2004) una greca: linee rette, regolari, precise

» Ghiaccio cobalto - 2007

» Certezze Oblique - 2011

nel rispetto della geometria euclidea esaltata nel contrasto delle tinte bianca e nera. Invece in Certezze oblique (acrilico, pasta acrilica su tela 2011) gli spigoli dei rettangoli sono in po’ consumati e le figure, poste casualmente. La prima di queste due opere qui citate, potrebbe simboleggiare la perfezione dei progetti e l’altra, il calo di eccellenza di una realizzazione. L’unica concessione al figurativo tradizionale che fa Valeria è la rappresentazione di un ramoscello Feuillage night & day (dittico acrilico su tela, 2006) che comincia a far cadere alcune foglie, forse a significare il rigoglio della vita purtroppo minacciato dalla sua deperibilità. In altre opere si nota la caratteristica della matericità per cui parti del dipinto sono ispessite e rugose. Nel bellissimo quadro Ghiaccio cobalto (acrilico su tela 2007) dallo sfondo viola scuro la fascia centrale, materica, di un grigio marezzato di bianco, impreziosisce l’opera rendendola di carattere più intellettuale e sublime. Può rappresentare l’anelito verso la perfezione in cui gli umani vorrebbero elevarsi. In generale le opere di Valeria Ricci si caratterizzano per la discrezione delle tinte, mai strillate, quasi opache, in ogni lavoro. Sono opere razionali e di fine elaborazione. Di buon livello è il catalogo 2012. I titoli delle opere nell’ultima pagina, per non influenzare l’interpretazione dell’opera

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TEMPO RUBATO » a cura di Dante D’Alfonso

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La via dell’arciere di Carlo Pettinelli

no degli errori più grandi che si può commettere è “sentirsi arrivati”. Si sentono o si pensano frasi di questo tipo: “Nessuno può insegnarmi niente”. È proprio quando si pensano queste cose che ormai si è nella “via del non ritorno”… Un bel esempio, contrario a queste affermazioni, l’ho avuto proprio in queste ultime settimane nel mio ambiente di lavoro: nell’organizzare una riunione chiamiamo a dare testimonianza una persona molto competente ed affermata nel suo campo, vista la sua disponibilità ed entusiasmo a partecipare lo ringraziamo, e lui risponde così: “Sono io che devo ringraziare voi, perché mi date la possibilità di imparare ancora…” Una piccola frase ma che raccoglie in sé un grande messaggio: abbiamo sempre tutti occasione di imparare cose nuove da ogni esperienza che viviamo. Andrea Montesi, il protagonista del libro, nel suo “per-corso” sulla Comunicazione, durato inizialmente qualche giorno incontrerà diversi

trainer, che basano spesso i loro insegnamenti su esperienze vissute nel quotidiano in ambienti diversi: Karen il suo mentore, Gabriel un prete, Simona la caposala di un reparto in ospedale, e molti altri. Esperienze diverse che avranno però un unico filo conduttore: la Comunicazione efficace. Difficile inquadrare il libro in un genere (forse è questo un errore, cercare di creare sempre delle categorie): è un saggio, un romanzo, ma anche e soprattutto un libro di formazione e management. Scritto in modo coinvolgente che ricorda tantissimo un libro pubblicato negli anni ottanta negli Stati Uniti “L’One minute Manager” di Ken Blanchard e Spencer Johnson. Un libro, un per-corso che ci farà entrare in contatto con il nostro “io” sia dal punto di vista professionale ma che ci farà fare anche qualche riflessione sull’aspetto personale, e quando avremo terminato la lettura saremo un po’ persone diverse… Buona lettura

La scheda “La Via Dell’arciere” (ed Rapsodia) – Può un cinico manager trasformare il suo stile comunicativo in soli cinque giorni? Andrea Montesi, detto lo Squalo. Direttore Finanza di un gruppo industriale, non vuole sapere di contenere la sua aggressività in ufficio, tanto meno di ammorbidirla con un corso di formazione. Semmai sono gli altri ad essere un branco di idioti arroganti… Tuttavia il rancore dei colleghi e l’esasperazione del suo capo lo costringeranno a cedere e partecipare ad un misterioso corso chiamato “La via dell’arciere”. Tra trainer eccentrici ed esperienze sorprendenti, attraverso la metafora della nobile arte del tiro con l’arco, Andrea affronterà finalmente le sue paure e i suoi limiti, cambiando per sempre il suo modo di relazionarsi con gli altri e la sua stessa vita.

L’autore Carlo Pettinelli – Lavora in un gruppo industriale italiano dove ha ricoperto incarichi dirigenziali nell’area Risorse Umane. Attualmente è responsabile della Formazione e Sviluppo Talenti a livello Corporate. Specializzato in programmazione neuro-linguistica con i maggiori esponenti internazionali, è un trainer e un life & business coach, qualificato da più scuole di formazione e certificato PCC (Professional Certified Coach) dalla International Coach Federation. Appassionato di comunicazione e crescita personale, collabora con società di consulenza e aziende come formatore, coach, speaker in convegni. Ha curato l’editing di alcuni saggi manageriali. La via dell’arciere è il suo romanzo d’esordio.

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TRAPARENTESI

CULTURA

Il potere della fame: la storia di due imprenditori in un libro La storia dei due imprenditori abruzzesi Piero e Sabatino Faraone diventa un libro scritto da Rosalinda Cappello. Presentato lo scorso 31 gennaio a Roma, questo racconto storico-biografico narra la storia di due fratelli imprenditori abruzzesi di Tortoreto, di origine contadina, artefici della costruzione, in quarant’anni, di un gruppo vitale in grado di affrontare con solidità la crisi economica. L’autrice, Rosalinda Cappello è una giornalista professionista con esperienza decennale vincitrice del premio Premiolino 2010 con i colleghi della redazione di Ffwebmagazine, nel periodo di maggior fermento della Fondazione Farefuturo. Un racconto di 160 pagine, edizioni Idrovolante, a 13 Euro.

RICONOSCIMENTI

Lorenzo Puca, è pescarese la star del cioccolato Lorenzo Puca, giovane pasticcere pescarese, ha trionfato al Sigep di Rimini, vincendo il “The star of chocolate”. Già Campione italiano di pasticceria del 2015, questa ulteriore vittoria di Puca giunge dopo l’ottimo risultato del secondo posto ottenuto nel talent coking show televisivo della Rai “Il più grande pasticcere”, incorniciandolo come uno dei più talentuosi pasticceri d’Italia.

ENOGASTRONOMIA

L’Abruzzo protagonista al Prodexpo di Mosca

Dall’8 al 12 febbraio le imprese abruzzesi saranno presenti al ProdEXPO a Mosca con una serie di spazi all’interno del padiglione Italia. Le imprese sono coordinate nel contratto di rete Abruzzo&Oltre, con il supporto dei Poli d’Innovazione AbruzzoItaly e AGIRE, e di Abruzzo4MED (associazione di imprese impegnate su mercati esteri), una serie di reti quindi, grazie alle quali anche la nostra regione potrà trovare il suo spazio nel principale evento nel comparto food e wine della Federazione Russa e dei paesi CIS. La missione vedrà la sinergia tra una rete di imprese abruzzesi di diverse dimensioni, ma tra di loro complementari, da MADE in Bio commercializzazione di prodotti tipi locali biologici) a Chiusa Grande (vino biologico), da BIO con GUSTO a Jonhatan Italy (produzione tipiche convenzionali), da Cascina Bruno a Ilaria D’Eusanio (aziende agricole), dal salumificio Di Mascio alla ristorazione tipica di qualità (Osteria Villa Cupoli), passando per le macchine per cucinare gli arrosticini della FBM2 di Torre de Passeri e gli accessori di Ceramica frentana, fino ad arrivare a MAR Caffè e Amadori.

SOLIDARIETà

Agenti teramo senza confini: serata di beneficenza contro lo sfruttamento sessuale

Lo scorso 18 gennaio a Giulianova si è tenuto un evento di beneficenza organizzato dall’associazione ATSC - Agenti Teramo Senza Confini contro lo sfruttamento sessuale delle donne. Un impegno preso dall’associazione con la onlus Gabriele Allegra e Padre Loris, che ogni giorno a Palermo, insieme ad un gruppo di volontari si spende per combattere le piaghe della povertà e dello sfruttamento della prostituzione. La cena è stata anche l’occasione per festeggiare l’avvio del terzo anno del corso di laurea in Scienze della Comunicazione - Intermediazione commerciale dell’università di Teramo. Oltre 200 agenti di commercio iscritti al corso hanno contribuito alla causa di beneficenza e condiviso l’emozione di questo nuovo anno accademico con il Magnifico Rettore dell’Università di Teramo Luciano D’Amico, il presidente Enasarco Brunetto Boco e il presidente ATSC Franco Damiani. Inoltre, direttamente dalla trasmissione Ti lascio una Canzone di Rai 1, ha animato la serata, con la sua voce, la giovane Gaia Di Giuseppe.

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RICETTIVITà

Trivago premia l’Abruzzo, vince l’Hotel Rojan Di Sulmona

Trivago, grande motore di ricerca hotel al mondo negli ultimi 12 mesi, ha stilato la classifica dei migliori hotel dell’Abruzzo basandosi sulla reputazione che le strutture hanno ottenuto sul sito, raccogliendo 200 milioni di recensioni provenienti da più di 250 siti di prenotazione, ha dunque stilato la classifica dei top 5 hotel, per ogni regione d’Italia, con la migliore reputazione online. Per l’Abruzzo a vincere è l’ “Hotel Rojan” di Sulmona con una valutazione media di 93,27 su 100. Ma scorrendo la top 5 si può notare come la distribuzione delle migliori strutture regionali sia equilibrata, comprendendo gran parte del territorio abruzzese, dall’entroterra alla costa. Il secondo posto della graduatoria se l’aggiudica infatti l’hotel “Il Tiglio” (valutazione di 92,05 su 100) di Castel di Sangro, mentre il podio si completa con “l’Halanus Hotel & Resort” (90,57) di Alanno, nel pescarese. Il quarto ed il quinto posto vanno entrambi a due hotel costieri: il “Victoria” (90,04) di Pescara e l’ “Hotel 900” (valutazione di 90,02) di Giulianova.

CONCORSI

Pescara ha il barista migliore d’Italia

È la città adriatica ad avere il miglior barista in Italia. Lui si chiama Angelo Segoni, trentenne di Pescara ed ha trionfato in terra romagnola ai Campionati Italiani Baristi Caffetteria Cibc, conclusi lo scorso 26 gennaio al Sigep di Rimini. Sarà lui dunque e portare la bandiera tricolore per rappresentare la nostra nazione ai prossimi campionati mondiali che si terranno a Dublino nel prossimo giugno. La competizione prevedeva la presentazione di tre differenti “prodotti”, 4 caffè espresso, 4 milk beverage e 4 bevande a base espresso non alcoliche, tutto per stupire con la bravura una giuria composta da 4 giudici sensoriali, 2 giudici tecnici e 1 giudice capo. Angelo Segoni li ha convinti tutti.

Eventi

Pescara è la capitale abruzzese della Startup Europe Week

È Pescara la capitale abruzzese dell’innovazione e dell’imprenditoria scelta per ospitare venerdì 5 febbraio, all’Aurum, la Startup Europe Week, l’iniziativa, promossa dalla Commissione Europea e da Startup Europe, che si pone l’obiettivo di sviluppare le idee innovative e supportare l’imprenditorialità nelle regioni europee. Dal 1° al 5 febbraio la Startup Europe Week si svolge in contemporanea in 40 Paesi europei e coinvolge oltre 200 città: per l’Abruzzo è stato scelto come organizzatore locale Digital Borgo, rete di imprese e business incubator che ha curato l’evento con il patrocinio del Comune di Pescara e con l’obiettivo di mettere in luce le opportunità offerte dall’Europa per la creazione di impresa.

CULTURA

Roma celebra Tommaso da Celano

Le opere di Tommaso da Celano e gli aspetti devozionali, hanno costituito le linee guida del convegno internazionale “Tommaso da Celano – Agiografo di san Francesco“, svoltosi lo scorso 29 gennaio all’Auditorium Seraphicum a Roma. L’evento, promosso dalla Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura”, ha voluto coniugare due aspetti fondamentali: da una parte le ricerche degli studiosi sul francescanesimo delle origini e sulla figura del primo biografo di san Francesco e dall’altra la diffusa devozione al frate abruzzese, come hanno dimostrato le diverse centinaia di cittadini marsicani presenti al convegno, con rappresentanti del clero locale e delle istituzioni, provenienti in particolare da Celano, da San Giovanni in Val dei Varri dove il celanese trascorse gli ultimi anni e morì nel 1260, da Tagliacozzo che ne custodisce il corpo e da Castelvecchio Subequo dove è ancora particolarmente vivo il ricordo.

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TRAPARENTESI

CONCORSI

Dal 2 marzo al via le domande per il bando Disegni+3

Dal prossimo 2 marzo le micro, piccole e medie imprese con sede legale e operativa in Italia potranno presentare le domande di agevolazione previste dal bando Disegni +3, di Ministero dello Sviluppo Economico e Unioncamere. Il bando prevede la concessione di agevolazioni nella forma di contributo in conto capitale a favore di micro, piccole e medie imprese per la valorizzazione di disegni e modelli al fine di accrescere la loro competitività sui mercati nazionale e internazionali. Il progetto deve riguardare la valorizzazione di un disegno/modello che – alla data di presentazione della domanda di agevolazione – sia registrato e di cui l’impresa richiedente l’agevolazione sia titolare o in possesso di un accordo di licenza con un soggetto, anche estero, che ne detiene la titolarità. Le agevolazioni alle imprese sono concesse nella forma di contributo in conto capitale per la realizzazione del progetto, in misura massima pari all’80% delle spese ammissibili e comunque nei limiti degli importi di seguito indicati: Fase1–Produzione: importo massimo di Euro 65.000,00; Fase2 – Commercializzazione: importo massimo di Euro 15.000,00. SCIENZA

Un teramano alla scoperta delle nuove stelle

Grazie al programma osservativo Gaps (Global Architecture of Planetary Systems) di Inaf (l’istituto nazionale di Astrofisica) un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova hanno scoperto il primo sistema planetario multiplo in un ammasso stellare aperto. In questa straordinaria scoperta scientifica c’è anche un po’ d’Abruzzo, grazie alla presenza tra i ricercatori coinvolti di Luca Malavolta, civitellese doc. La provincia di Teramo ha dunque avuto un suo guizzo di orgoglio, tanto che il sindaco di Civitella del Tronto, Cristina Di Pietro, tramite la pagina Facebook e grazie alla segnalazione dei concittadini di Villa Lempa, ha voluto rivolgere un ringraziamento ufficiale al ricercatore: “Noi tutti lo celebriamo, come concittadini onorati del suo lavoro” così ha scritto il primo cittadino. Alla scoperta firmata da Luca Malavolta il quotidiano La Repubblica, nei giorni scorsi, ha dedicato un ampio servizio. attualità

Il tartufo come la cannabis

Simile alla cannabis ma dal gusto senza dubbio più lecito oltre che delizioso. Parliamo del tartufo, in particolare quello nero, che secondo degli studi condotti dai ricercatori di Micologia e Genetica dell’Università dell’Aquila insieme ai colleghi abruzzesi di Teramo e del Campus Biomedico di Roma, contiene livelli elevati di una ‘molecola del piacere’ ovvero l’anandamide, un cannabinoide simile al Thc della cannabis. L’anandamide è una sostanza che già in modo naturale è presente nel cervello degli animali, la sua attivazione scatena il rilascio di sostanze chimiche che regalano il benessere e modulano l’umore, ecco da cosa deriva il suo nome in sanscrito ‘piacere estremo o estasi’. L’anandamide è una sostanza psicoattiva presente anche nel latte materno e stimola il neonato ad assumerlo. Sulla scoperta la Bbc ha realizzato un servizio che è stato proiettato anche all’Expo 2015. BANDI

Ristrutturazione vigneti, prorogato il bando

Il Dipartimento Politiche sviluppo rurale e della Pesca della Regione Abruzzo rende noto che la scadenza del Bando Ristrutturazione Vigneti è stata prorogata al 29 febbraio 2016 e al 15 aprile 2016 la data per l’inizio delle operazioni di estirpazione dei vigneti oggetto di intervento. Ricordiamo che il Dipartimento dello Sviluppo Rurale della Regione Abruzzo ha pubblicato due bandi riferiti al settore vitivinicolo, attuando due Misure del Piano Regionale dell’OCM Vino (Organizzazione Comune del Mercato). Lo rende noto l’assessore alle Politiche Agricole Dino Pepe, che nei giorni scorsi aveva sottoposto all’approvazione della Giunta, le disposizioni per la pubblicazione degli avvisi. «I nostri imprenditori – ha sottolineato l’assessore – avranno a disposizione 8 milioni di euro per investire e migliorare le proprie aziende agricole e ristrutturare i loro vigneti. Il vitivinicolo è un settore cruciale – ha proseguito Pepe – per la nostra economia e questi fondi rappresentano un’ottima risorsa per sostenere anche la crescita e l’occupazione. Più produttività e migliori prodotti: sono questi gli obiettivi delle nuove risorse previste dal programma comunitario».

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numero

Abruzzo Impresa il mensile del manager • numero 95 • aprile - maggio 2015 • anno X • Copia Omaggio

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la prima e unica rivista del Manager I protagonisti dell’imprenditoria regionale li trovate nelle 130 pagine della rivista. Entra e fai parte anche tu della storia dei capitani d’impresa della nostra regione. La rivista Abruzzo Impresa ormai da 10 anni approfondisce tematiche a tutto tondo sul mondo dell’economia, dell’impresa, della finanza, del turismo e del comparto agroalimentare. In questi anni, attraverso le copertine, abbiamo raccontato le storie delle più importanti industrie della nostra regione, vero motore della nostra economia. Mission della rivista è promuovere l’universo dell’ “Abruzzo che produce” attraverso i suoi protagonisti e sostenere il mondo imprenditoriale.

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Contributors

Antonio Teti ict

Elisa Antonioni A tutta formazione

È Responsabile del Settore Applicativi per le Risorse Umane, Carriere, Personale, Stipendi e Contabilità dell’Ateneo dell’Area Servizi Informatici dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Lureato in Economia si è specializzato in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È docente di Cyberspace Sciences alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti. Esperto di ICT Governance, ICT Security, ha accumulato un’esperienza trentennale in studi, ricerche e consulenze in aziende pubbliche, private e istituzioni governative. È stato docente di Computer Science presso diverse università italiane tra le quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università di Teramo e l’Università della Calabria. E’ stato invited speaker all’Università Politecnica di Valencia con la quale ha collaborato per la realizzazione di master di Informatica. È Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts e della New York Academy of Sciences. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, collabora con diversi quotidiani, riviste e periodici del settore, e partecipa a convegni nazionali ed internazionali in qualità di opinion leader.

Elisa Antonioni, 40 anni, imprenditrice nel campo della formazione, ha interpretato in modo originale la sua laurea in Scienze dell’Informazione. Si occupa di progetti di formazione finanziata e di miglioramento continuo per le Aziende, e di piani formativi per la P.A.: in ambito giuslavoristico, amministrativo e organizzativo.

Luigi Carunchio fisco Socio Fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto sin dall’inizio  nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria. È stato Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti. Attualmente è componente delle Giunta esecutiva nazionale di Confprofessioni in qualità di rappresentante dell’area economica e lavoro con la delega per il fisco e la giustizia tributaria. Si occupa di consulenza per le aziende private ed enti Pubblici in materia di analisi finanziaria, controllo di gestione, diritto societario e tributario. Tra i soci fondatori di Sistemi Locali, ha creduto sin dall’inizio allo sviluppo di una società tra professionisti in ambito regionale nella convinzione che alla base di tutto debba esserci l’alta qualità del servizio offerto ai propri clienti. Fa parte del consiglio di amministrazione.

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Simone D’Alessandro creatività È Dottore di Ricerca, Docente universitario, Copywriter, Consulente.  Coordinatore del progetto di ricerca Turn 2.0 promosso dal Polo d’Innovazione dei Servizi Avanzati della Regione Abruzzo www.polosa.it; Project Manager della Fabbrica della Conoscenza www.fabbricadellaconoscenza.com animatore del Premio Confindustria Abruzzo Green www.confindustria.abruzzo. it. Tra le più recenti pubblicazioni: The relational organisation, Carsa Ed., 2013; Sociology and the 21st Century, in World Future, 2012; Creatività: Normalissima Improbabilità? Per un dialogo Sociologico tra problema e soluzione”, Aracne, Roma, 2010 con pref. di Domenico De Masi. www.simonedalessandro.com.

Filippo Paolini norme&leggi Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Andrea Bonanni Caione lavoro in corso

Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “CarboniPaolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giusalavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.

Nicola Boschetti Di vino e non solo Nicola Boschetti Maitresommelier professionista 4 livello Ais. Dopo 27 anni trascorsi al Villa Maiella di Guardiagrele, ora si occupa di selezione, consulenza e formazione del mondo beverage per gli agenti e clienti della Geldi SPA. Esperto di enogastronomia, giornalista pubblicista, collabora con diverse riviste e guide del settore. Organizza e collabora nella realizzazione di eventi, sportivi,culturali ed enogastronomici. Crea formazione a ragazzi e ragazze che vogliono avviarsi nel servizio di sala /bar e aspiranti sommelier, con corsi su: cibo/vino/olio/caffè e distillati,oltre alle tecniche del servizio. Coinvolto nei progetti scolastici delle scuole elementari alla riscoperta dell’educazione alimentare e del galateo a tavola.


Redazionale in collaborazione con Autoepi srl

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abruzzo cool

 Il Sublimondo Day svoltosi al Castello di Semivicoli 

 Gli chef che hanno partecipato alla seconda edizione di Meet in Cucina 

 I relatori intervenuti al convegno “Flumen”  128




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