Aprile 2008

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buono e bello il nuovo mensile d’Abruzzo... campagna abbonamenti 2008

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anno 3°

20

n° aprile 2008 numero chiuso in redazione il 3 aprile 2008

PREMIO ALLA COMUNICAZIONE DI QUALITÀ PER AGENZIE E UTENTI

ORO

in copertina Leonardo Valenti CEO pastificio Delverde foto di Andrea Straccini

XX EDIZIONE 2007

NUTRIAMO LA STESSA PASSIONE direttore responsabile coordinatore di redazione collaboratori di redazione hanno collaborato:

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capitano d’impresa

Leonardo Valenti

lo sport

Seguo con molto interesse la nazionale italiana di Rugby. Questo sport rappresenta meglio di tutti l’idea di gruppo e di collettività. Anche nel mio lavoro, mi piace pensare che i miei collaboratori facciano squadra come i giocatori di rugby e poi c’è il terzo tempo...

la passione

DELVERDE, LA FAVOLA PIÙ BELLA D’ABRUZZO Leonardo Valenti esprime competenza e capacità. È uno di quei figli di cui l’Abruzzo può andare fiero. Un esempio concreto di manager che, attraverso tante esperienze di vita e lavorative, è arrivato oggi a ricoprire incarichi di altissimo livello. Uno su tutti, amministratore delegato della celebre azienda che produce pasta: la Delverde. Nasce a Cortemaggiore nel piacentino 50 anni fa. Dopo la laurea all’università di Perugia vince una borsa di studio per frequentare un master in amministrazione aziendale organizzato dalla Gepi. Da questo momento gli vengono affidati una serie di compiti importanti e delicati nell’ambito di aziende di abbigliamento che operano in Abruzzo e nelle Marche. Un passaggio che lo porta a un passo decisivo per la carriera manageriale, quando nel 1990, viene assunto nel Gruppo Main di Milano. Qui si specializza in interventi di temporary management di aziende in crisi o in fase di start up. Tra le operazioni di salvataggio, su cui si cimenta con brillanti risultati, una primaria azienda farmaceutica e una specializzata nei prodotti surgelati. Nel 1994 apre a Pescara uno studio di consulenza e temporary management, specializzato in progetti di turnaround, sviluppo e riorganizzazione aziendale. Valenti si dedica in particolare al progetto di sviluppo ed internazionalizzazione della Valagro Spa, operante nel settore della nutrizione vegetale, che in pochi anni diventa leader nel proprio segmento di mercato. Nel 2005 Valenti organizza la cordata per l’acquisizione Delverde, da poco dichiarata fallita, con l’intervento di un fondo di private equity e con la società Faro srl fondata da Pierluigi Zappacosta (co-fondatore della Logitech) e da Giuseppe Farchione. Un’operazione coraggiosa che si è rivelata, con il tempo, una delle più belle storie legate all’imprenditorialità abruzzese. E, siccome il successo fa strada al successo, da qualche mese, Leonardo Valenti è entrato nel CdA della Biolchim, l’azienda bolognese specializzata nella produzione di fertilizzanti speciali. Oggi Leonardo Valenti vive a Pescara con la moglie, dirigente industriale e un figlio di 22 anni, studente di economia, ma per lavoro, e quando può per piacere, è sempre in giro per il mondo.

Adoro leggere. I miei libri preferiti riguardano argomenti di storia o di economia. L’ultimo libro letto:” L’era della turbolenza” di Alan Greenspan. Mi piace tenermi aggiornato sulle nuove sfide che attendono il mondo economico.

l’hobby

Se potessi viaggerei di continuo. Lo faccio da quando sono ragazzo. Non mi piacciono le comodità o i lussi. Quando viaggio, sento il bisogno di entrare dentro la cultura e le tradizioni di un popolo.

la tecnologia

Cellulare e black berry Ho due cellulari. Non posso farne a meno. Li uso entrambi, ma con funzioni differenti, il classico per le telefonate e il black berry per la posta elettronica.

l’auto

Alfa Romeo. Ho sempre scelto questo brand. Mi piace la linea, il design e il comfort. Rappresenta la sintesi perfetta tra eleganza e comodità.

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sommario _ anno 3° n°20 aprile 2008

editoriale

9

il punto

11

l’Abruzzo che produce

13

Non basta inasprire le sanzioni per salvare una vita Innovazione e rinnovamento, per l’Abruzzo una “spintarella” Aree interne, puntare sul turismo sostenibile

in primo piano

28

Ud’A facoltà di Economia

14

L’automazione industriale: un nuovo modo di concepire il sistema produttivo

Confindustria Abruzzo

16

Tutti pazzi per Lady Marcegaglia

azienda con il segno + delverde

36

tematiche d’impresa ricerca& innovazione

vantaggio competitivo 26 Il delle soluzioni integrate

ricerca& innovazione

28 “Industria 2015” innovare e competere

ricerca& innovazione

32 Impresa e ricerca più vicine con Ilo A24I

norme&leggi

36 Morti bianche: non è solo questione di norme

marketing

40

20 Delverde, la favola più bella d’Abruzzo

lavoro economia finanziamenti UE

40 Il marchio vale, l’esperienza di più 42 Lavoro, è cruciale il «job matching» Equity, una concreta possibilità 44 Private di crescita per l’impresa

50 Per l’Abruzzo è ancora mezzogiorno

storie&persone giuseppe russo

54

54 Argentina, una terra per sconfinati investimenti

credito&finanza tercas

58 Tercas, il valore dell’autonomia

azienda partner fratelli di donato

64

62 Fratelli Di Donato: scoprirsi grandi

teknopost

64 Teknopost: la tua posta con un click

micron

Aptina: pensato in California, 66 Micron realizzato nella Marsica

seminari&convegni etica e impresa fiaip

80 6

top solutions

68 «L’etica al centro dell’impresa» 73 Gli agenti FIAIP in Confindustria 75 Giovani imprenditori a scuola di export


seminari&convegni agroalimentare ambiente

nuovo modello di sviluppo 80 Un per le imprese abruzzesi

84 Ambiente, tutte le novità legislative

eventi made in italy

potenzialità 87 Le del «cuore verde del mediterraneo»

communication technology bit fondazione ferri università d’annunzio

91

92 Destinazione Abruzzo, tutte le novità 94 Il risparmio energetico «sbanca» 97 Gli studenti della d’Annunzio inventori per Nokia

ruote e motori show

idee e reputazione 100 «Conoscenza, sono le armi vincenti»

g.i. abruzzo

di Confindustria 102 Ia giovani Roma per sostenere Sagripanti

bcc castiglione e pianella

84

Confindustria Pescara viaggia sul web «on-mobile»

94

105 Aspettando la primavera, si cena con la BCC

111

la vita è bella

113

uscita di sicurezza

Roland Garros, tradizione e glamour a portata di mano

114

passione motori

117

focus hi-tech

119

divudi

121

tempo rubato

Grand C4 Picasso, la luce ti circonda

L’invidiabile silhouette della tecnologia

Big Night, la cena di una vita

La donna del campione

annata 123 un’ottima La lingua ci svela i segreti di un vino

adagio con gusto

125

Un formaggio così può nascere solo da mani di donna 7



editoriale

NON BASTA INASPRIRE LE SANZIONI PER SALVARE UNA VITA «N

on tocca a me sostituirmi al legislatore. Ma ritengo inutile modificare le norme, seguire la tendenza di sanzioni “urlate” ogni volta più forte, con la tentazione di aggiungere sempre qualcosa a quanto c’è già. Le leggi ci sono ma non vengono applicate. È nel sistema di controllo che si riscontrano troppe inefficienze. È qui il vero problema, perché l’unica sanzione efficace è quella tempestiva, non quella esemplare». Ha risposto così Giancarlo Caselli, il procuratore generale di Torino, la città della Thyssen, all’intervistatore che gli chiedeva di indicare le ragioni profonde dell’inefficienza del sistema di riduzione degli incidenti mortali sul lavoro. Ogni ispettore del lavoro dovrebbe vigilare su 477 aziende. Si potrebbe partire da qui, per individuare una delle spiegazioni, e delle possibili soluzioni, alla continua serie di morti bianche. È innegabile l’inadeguatezza di 9mila ispettori -compresi i carabinieri, il personale di Inps/Inail, i tecnici delle Asl- di fronte a 4 milioni e 300mila aziende da controllare. Tommaso Di Rino _ direttore È dunque la mancanza di regole il vero problema? Se si guarda all’effettiva dinamica degli incidenti, ben pochi sarebbero stati evitabili per decreto. Il Testo Unico appena approvato (del quale vi dice tutto l’avvocato Paolini a pag. 36) può servire a razionalizzare la normativa, a rendere le disposizioni più chiare, conoscibili ed esigibili. Ma, per quanto necessario, un Testo Unico non basta. Il problema è di ordine sostanziale e bisogna intervenire su fattori organizzativi, culturali, comportamentali. Nel nostro Paese manca una cultura condivisa della sicurezza. La drastica riduzione delle morti sul lavoro non può venire dall’adozione di misure sporadiche, in grado di invertire miracolosamente una rotta consolidata, tragicamente radicata nell’incultura e nel vuoto delle nostre coscienze. Deve essere piuttosto il frutto di un’azione quotidiana, sistematica, consapevole. Capace di coinvolgere una pluralità di soggetti, tutti protesi verso lo stesso obiettivo. La strada non è certo quella di mettere le aziende sul banco degli imputati. Le soluzioni vanno individuate insieme, responsabilizzando tutti i soggetti coinvolti. Nel Regno Unito, un approccio fatto di continui contatti tra ispettori e datori di lavoro ha dato risultati positivi, stimolando comportamenti consapevoli e condivisi da parte degli imprenditori. Ancora: l’esperienza positiva del Durc –documento unico di regolarità contributiva– potrebbe essere sfruttata per premiare le imprese virtuose, quelle che rispettano in pieno le norme sulla sicurezza. Il presidente di Confindustria Brindisi, Massimo Ferrarese, lo ha già proposto ed è un’idea tutt’altro che cattiva. Bisogna poi puntare con decisione sulla prevenzione: perché non detassare gli investimenti in sicurezza? Per molte aziende, soprattutto Pmi, potrebbe essere un incentivo davvero efficace. La Asl e l’Inail di Lecco hanno calcolato che i primi tre giorni di infortunio costano all’azienda 744 Euro, sei mesi 23.870. Chi non investe paga di più: è questo il messaggio da diffondere

direttore@abruzzoimpresa.it

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il punto

INNOVAZIONE E RINNOVAMENTO, PER L’ABRUZZO UNA “SPINTARELLA” A

lla domanda se il tanto sospirato rinnovamento dipenda o no da una questione generazionale, può fornire risposta la ricerca condotta dalla Luiss, e pubblicata dai maggiori quotidiani. I dati sono impietosi, almeno per l’Italia. Lo evidenzia senza incertezze quel 45 per cento di posti apicali occupato da settantenni, contro il 16,6 lasciato agli under 56. La comparazione con alcuni paesi europei, poi, non ci affranca. Il dato sulla presenza dei settantenni è, nel Belpaese, ancora più corposo rispetto al 31,8 per cento registrato a Londra, e straripante se confrontato con la Spagna, dove non si va oltre il 28,7 per cento. Inoltre, per l’Italia, c’è anche la discriminante di genere, con una classe dirigente che per l’82,8 per cento è maschile. Sulle cosiddette quote rosa, si registra tra i manager under 36 l’unico dato in linea con il resto d’Europa, sebbene nei paesi scandinavi, la penisola iberica, la Gran Bretagna e l’Irlanda si sia già consumato il sorpasso femminile, con percentuali che vanno dal 61 al 66,7 per cento. Ma quanto della cronica difficoltà italiana a darsi un orizzonte costruito su basi competitive e innovative derivi dalla supremazia gerontocratica è tema che richiede ben altro contesto. Tuttavia, se si prosegue nella lettura del Rapporto si scopre, sorprendentemente, che quegli stessi manager competitor per pulsione genetica e innovatori per destino, non disdegnano la più Mauro Di Pietro _ direttore editoriale Ecco Italia banale delle “spintarelle”. Lo dice il 66, 2 per cento degli intervistati. E c’è di più. Si può anche scoprire che quattro italiani su cinque, oppure l’85 per cento della classe dirigente, ammettono che le relazioni e le raccomandazioni contano più del merito. Se questo è, non stupisce quel 60 per cento di capitani d’industria che teme per le sorti dell’azienda di famiglia, contrita nella più angustiante delle motivazioni: non individuare negli eredi le giuste capacità! Così, otto aziende su dieci non designano successori e più del 50 per cento non ha piani di emergenza per il ricambio generazionale. L’Abruzzo che produce non è dispensato da questa problematica. Anzi, alle comuni lacune si somma un ritardo strutturale delle imprese, anche sul piano delle compagini societarie. È difficile rendere più liquidi gli asset: dal semplice ingresso di nuovi azionisti, all’inserimento di figure manageriali in grado di prendere in mano le redini delle aziende, lasciando alle famiglie fondatrici l’esclusivo ruolo di azioniste. Per questo la quotazione in Borsa, così come, per esempio, il ricorso ad operazioni di private equity (a cui dedichiamo un servizio), potrebbero contribuire a fluidificare il processo di ammodernamento delle singole imprese. La concorrenza globale, la necessità di innovare e l’esigenza di gestire sempre meglio e con maggiore competenza le imprese, sono iniziative non più rinviabili. L’attesa non è neppure strategica. A questo punto, può solo contribuire ad incancrenire il tessuto economico della nostra regione. In Abruzzo, come nel resto d’Italia, anche nella carriera ecclesiastica il 93,3 per cento degli over settanta occupa posti di responsabilità, ma in questo caso tutto dipende dalla vocazione. Per l’innovazione e il rinnovamento c’è invece bisogno di qualche “spintarella” in tutti i sensi. E, per una volta, con buona pace del merito

maurodipietro@eccoitalia.it

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l’Abru

o che produce

AREE INTERNE, PUNTARE SUL TURISMO SOSTENIBILE

Urgente diminuire la pressione fiscale, snellire la burocrazia, ridurre la rigidità del contratto di lavoro, cambiare il sistema di gestione dei Parchi. Per il marketing del Brand Italia, sviluppare la promozione reciproca dei territori

D

i rilevanza strategica per lo sviluppo economico dell’intera regione, il settore turistico è persino vitale per la competitività delle nostre aree interne, in gran parte protette da parchi e riserve. Funge da traino anche per altri settori, legati alle tipicità agro-alimentari e silvo-pastorali, alle realizzazioni della tradizione artigianale, alla valorizzazione dei centri storici e dei circuiti minori sui temi dell’arte, della cultura, della storia, dell’archeologia. La valorizzazione del turismo sostenibile è la strategia da perseguire. I dati relativi ai flussi turistici degli ultimi anni denunciano per l’Italia, e per l’Abruzzo in modo specifico, forti perdite di quote di mercato, in particolar modo nel turismo internazionale. Le nostre imprese turistiche non sono più competitive se paragonate a quelle di Paesi come Francia, Spagna e Portogallo, che hanno saputo intervenire sui fattori chiave dello sviluppo turistico. Bisogna dunque intervenire con decisione sui fattori in grado di stimolare innovazione e garantire maggiore competitività. Il primo è la pressione fiscale: l’incidenza dell’IVA sulle imprese turistiche italiane è sproporzionata rispetto al contesto europeo. Bisogna abbattere l’aliquota al 4 Paolo Alba per cento, in linea con i Paesi concorrenti. Il sistema di tassazione -ICI e IRAP in Ernesto presidente Federturismo Abruzzo particolare- deve tener conto della diversità di condizioni delle imprese turistiche in base a ubicazione, classificazione e periodo di apertura. Più in generale, va utilizzata la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno come strumento complementare allo sviluppo del turismo. Un altro fattore su cui intervenire è la burocrazia. I concorrenti europei ed extra europei possono contare su procedure snelle quando hanno bisogno di autorizzazioni sanitarie, sicurezza e certificazione di qualità. Non è un vantaggio di poco conto. In tema di politiche del lavoro, c’è una eccessiva rigidità negli inquadramenti del personale nel nuovo contratto di lavoro del settore turismo. Che non tiene conto della dinamicità del settore e delle problematiche delle aziende. Quanto all’innovazione, l’informatizzazione diffusa e la trasmissione-dati su banda larga sono obiettivi ancora da raggiungere, soprattutto per le zone interne che più di altre soffrono la carenza di “autostrade informatiche”. Anche la riqualificazione del personale, a cominciare dalla conoscenza delle lingue, rappresenta al tempo stesso un aspetto innovativo e di qualità che necessita di incentivi alle imprese turistiche anche in forma associata. Un aspetto di particolare importanza è anche il sistema di gestione delle aree parco. E’ necessario un riavvicinamento del governo dei parchi alla gente sotto l’opportuno controllo del ministero di riferimento. Con riguardo alla promozione turistica nazionale, uno dei temi centrali è rappresentato dal ruolo e dalla funzionalità della nuova Agenzia ENIT. A mio avviso deve diventare il punto di riferimento per il marketing e la promozione del Brand Italia all’estero. C’è n’è drammaticamente bisogno. All’Agenzia, sostenuta da adeguate risorse finanziarie, va affiancata una Consulta nazionale delle aziende di promozione turistica regionali e delle associazioni imprenditoriali. Con l’obiettivo, tra gli altri, di promuovere reciprocamente i territori, attraverso i canali istituzionali di ciascuna regione. Va sollecitata la realizzazione del portale web dove potrebbero essere opportunamente valorizzati i siti comprensoriali esistenti, mantenendo le peculiarità di ciascuno. Con riguardo alle potenzialità del mercato interno, sarebbe opportuno incentivare gli istituti scolastici alla conoscenza del territorio, della cultura, delle discipline sportive. In particolare, come accade in altre nazioni europee, si potrebbero incentivare attività scolastiche legate agli sport invernali, anche con un’opportuna programmazione dei tempi di apertura e chiusura delle scuole

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in primo piano » di Anna Morgante

L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE: UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE IL SISTEMA PRODUTTIVO

Qualcosa di altrettanto rivoluzionario come l’idea fordiana della linea di montaggio. Un modo di pensare, una diversa filosofia. Si comincia a guardare ai processi industriali come a sistemi completi, integrati 6a Parte

I

l termine automazione fu coniato da J. Diebold e da D.S. Harder (vice presidente della Ford) indipendentemente l’uno dall’altro. Per Diebold (1953), l’automazione si ha “quando le macchine non solo sostituiscono il lavoro dell’uomo, ma nello stesso tempo controllano il proprio operato”. Egli precisa che “alla base di questa tecnica vi è il concetto di servocomando di ritorno e l’idea predominante è quella di comando a circuito chiuso e ad autocorrezione”. In questa definizione è considerato solo l’aspetto tecnico dell’automazione. Egli successivamente amplia il concetto e definisce l’automazione come “un metodo per analizzare ed organizzare i processi produttivi al fine di conseguire una migliore utilizzazione dei fattori della produzione, siano essi meccanici o materiali, che umani”. L’automazione quindi, non è solo un fatto tecnico, ma è “in primo luogo un atteggiamento determinato, per così dire una filosofia di produzione e solo in secondo luogo è una tecnica particolare”. Per Teani (1957) l’automazione è un nuovo modo di concepire ed organizzare il sistema produttivo. Egli definisce automatizzazione la sostituzione di automatismi al la-

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voro umano (muscolare o intellettuale) o di automatismi di grado superiore a quelli di grado inferiore; l’automazione invece si realizza nel momento in cui l’automatizzazione è inquadrata in una visione unitaria di tutto il sistema aziendale. Così la sostituzione di una macchina utensile più automatica ad una vecchia macchina, è automatizzazione; essa diventa automazione quando “è decisa nella visione generale dei rapporti fra le nuove macchine e gli altri fattori produttivi, anzi nella visione dei rapporti fra la nuova macchina e tutti gli altri aspetti della struttura della vita aziendale”. W.S. Buckingham (1955) considera l’automazione una nuova tecnologia in grado di modificare il sistema produttivo sia dal punto di vista tecnico che organizzativo, in quanto “è la realizzazione continua ed integrata di un sistema produttivo che utilizza congegni elettronici, per compiere funzioni a carattere ripetitivo, e per regolare e coordinare il flusso e la qualità della produzione”. Essa può essere applicata a tutti i processi produttivi e a tutte le funzioni amministrative di un’impresa. “Il lavoro umano diretto sarebbe in gran parte eliminato dalla produzione e sarebbe riservato principalmente

all’analisi del processo complessivo, all’elaborazione del programma di produzione, alla sorveglianza e riparazione delle macchine, come pure alla direzione dell’azienda”. L’automazione è, quindi, un sistema che comprende sia il processo di fabbricazione che quello amministrativo. Gli elementi fondamentali dei due processi, ognuno dei quali si sviluppa in modo autonomo, sono: meccanizzazione, produzione a flusso continuo, controllo automatico e razionalizzazione. L’automazione, come tecnologia, è una sintesi dei quattro elementi sopra riportati che, dalla seconda guerra mondiale, si è affermata come particolare combinazione di scoperte scientifiche e condizioni economiche. L’automazione, dunque, non può essere identificata semplicemente con una nuova tecnologia; quest’ultima indubbiamente ricopre grande importanza, ma per essere usata in modo efficiente è necessaria una riorganizzazione di base della produzione. Teani (1957) scrive “Per mezzo dell’automazione si comincia a guardare ai processi industriali come a sistemi completi, integrati dall’introduzione della materia prima fino al conseguimento del prodotto. Questo può essere un prodotto fisico (o in un proces-


Ud’A facoltà di Economia

so commerciale), una informazione. Il fine è di saldare assieme le parti di tali sistemi per ottimizzare l’uso dei fattori produttivi. L’automazione è un modo di pensare, di considerare i fattori: è qualcosa di altrettanto rivoluzionario come l’idea fordiana della linea di montaggio. L’automazione è una nuova filosofia di produzione”. Inizialmente l’automazione ha avuto unicamente il significato di integrazione, intesa come impiego di macchine transfer per realizzare il passaggio automatico del materiale da lavorare fra le diverse macchine. Ciò ha portato ad eliminare i tempi morti attraverso il carico e lo scarico automatico e il collegamento automatico delle macchine che intervengono successivamente nel ciclo di lavorazione. Nel 1955 D.J. Davis, vice presidente della Ford Motor Co., nella sua deposizione davanti al “Sottocomitato per la Stabilizzazione Economica” del Congresso degli Stati Uniti, definì la automazione come “l’automatico trattamento di parti nel passaggio tra processi di produzione successivi”. Ma l’integrazione, intesa come uso di macchine transfer e come realizzazione di cicli di lavorazione automatici, implica l’applicazione di dispositivi di controllo auto-

matici, per cui l’automazione può essere identificata con l’impiego di dispositivi di regolazione automatica (feed-back). Come la prima rivoluzione industriale fu provocata dalle macchine che sostituirono i muscoli dell’uomo, così i comandi automatici, che ne sostituiscono il cervello, potrebbero portare a quella che N. Wiener ha chiamato la seconda rivoluzione industriale. L’automazione, quindi, può essere definita come l’applicazione contemporanea delle tecniche di: - integrazione, cioè della combinazione di processi di fabbricazione separati, in un processo produttivo continuo, che il prodotto percorre “senza essere toccato dalle mani dell’uomo”; - regolazione automatica, cioè dell’applicazione di sistemi di controllo a retroazione, che permettono di eseguire singole operazioni senza la necessità di controllo dell’uomo; - elaborazione elettronica. L’applicazione di queste tecniche porta alla realizzazione di cicli produttivi completamente automatici, che permettono di ottenere, senza l’intervento diretto dell’uomo, un prodotto finito con un livello qualitativo compreso entro margini stabiliti. Un ciclo produttivo auto-

matico presenta le seguenti caratteristiche: a - tutti i processi di lavorazione, di montaggio e di imballaggio sono integrati e si svolgono automaticamente iniziando con il prelievo delle materie prime (o di semilavorati) e concludendosi solo a lavorazione ultimata; b - i singoli processi di lavorazione sono collegati l’uno all’altro, in modo che l’intera lavorazione possa scorrere uniformemente; c - i semilavorati passano automaticamente da una macchina all’altra; d - il semilavorato, dopo ogni fase di lavorazione principale, è collaudato automaticamente per accertare la rispondenza ai requisiti qualitativi stabiliti. In caso negativo sono attuate le necessarie correzioni nella macchina o nel processo, oppure, se ciò non è possibile, viene dato l’allarme al sorvegliante. Inoltre le singole macchine avvertono, prima del superamento dei margini di tolleranza, se l’utensile si è usurato in modo sensibile. Come nella catena di montaggio, anche nei cicli di produzione automatizzati, si ha la scomposizione del ciclo in singole operazioni parziali, che poi vengono di nuovo integrate in un processo continuo

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in primo piano » di Eleonora Lopes

TUTTI PAZZI PER LADY MARCEGAGLIA Hanno sostenuto da subito la sua candidatura e sono tutti compiaciuti per la vittoria. Proviamo a scoprire cosa si aspettano i rappresentanti regionali di Confindustria dalla prima donna leader degli Industriali d’Italia

O

rmai è ufficiale. Dal 22 maggio il leader degli industriali d’Italia sarà una donna affascinante, intelligente, capace, preparata. Che abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscere in occasione della prima Convention delle imprese, promossa da Confindustria Abruzzo con la collaborazione dell’università d’Annunzio e organizzata da Abruzzo Impresa lo scorso novembre 2007. Era lei l’ospite d’onore: Emma Marcegaglia. Quarantadue anni, di Mantova, sposata con una bimba di 5 anni, alla guida, con il fratello, dell’impero del “re dell’acciaio”, il padre Steno. La futura leader di via dell’Astronomia conosce il sistema confindustriale dall’interno: nel 1998 fu eletta presidente del gruppo giovani e, sotto la presidenza Montezemolo, ha ricoperto il ruolo di vice presidente con delega all’ambiente, alle infrastrutture e all’energia. L’idea diffusa è che guiderà una Confindustria forte e pronta a intervenire su tutto, proprio come quella che eredita dal suo predecessore. Lo slogan di Montezemolo «Fare sistema», Emma lo ha trasformato in «Trovare

il sistema di fare». La dice lunga. La lady d’acciaio (la chiamano così da tempo) è convinta che Confindustria possa essere utile alle imprese e al Paese, perché ne rappresenta ancora una parte sana. Vuole che la cultura d’impresa sia al centro delle logiche collettive, politiche e sociali. Tre i punti cardini del suo programma: dare centralità all’impresa manufattiera, battersi per riforme che aiutino l’Italia a uscire dalle secche economiche dell’ultimo decennio e dare un forte senso d’indipendenza del sistema. Confindustria Abruzzo l’ha accolta con un caloroso benvenuto.

Proviamo ad approfondire cosa si aspettano dal nuovo leader il presidente Marrollo e i presidenti delle quattro territoriali. Quali cambiamenti si augurano che Emma Marcegaglia apporti nel sistema confindustriale, con benefici anche per l’Abruzzo

Emma Marcegaglia durante il suo intervento alla prima Convention delle imprese promossa da Confindustria Abruzzo in collaborazione con l’università d’Annunzio e organizzata da Abruzzo Impresa

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Confindustria Abru

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CALOGERO RICCARDO MARROLLO _ presidente Confindustria Abruzzo «La nuova presidenza di Confindustria dovrà affrontare un contesto particolarmente critico, anche a livello internazionale: recessione economica, problemi energetici ed ambientali, nuovo Governo nazionale, governabilità, ecc. La Marcegaglia dovrà affrontare le questioni sul tappeto con la risolutezza che le è propria, imponendo all’attenzione del mondo politico e sociale la necessità di affrontare i nodi strutturali che vincolano e ostacolano la crescita del Paese. La Presidenza Montezemolo ha già avviato questo percorso, con analisi e proposte molto puntuali e concrete, riuscendo ad imporre nel dibattito politico le questioni nodali su cui concentrare l’attenzione. Si tratta ora di concretizzare, trasformando le parole in fatti. L’esperienza della Marcegaglia, soprattutto con riferimento ad alcune questioni centrali quali l’energia, l’ambiente, le infrastrutture e la semplificazione amministrativa, saranno determinanti. Ci saranno certamente ricadute positive anche per l’Abruzzo. Sono poi convinto che in Confindustria la Marcegaglia apporterà con determinazione il giusto rinnovamento, già avviato con l’attuale presidenza. Un rinnovamento necessario per razionalizzare e modernizzare il sistema dei servizi e della rappresentanza e per rispondere più adeguatamente alle esigenze delle imprese nell’attuale scenario competitivo».

Sergio Galbiati _ presidente Confindustria L’Aquila «Gli Industriali aquilani dicono sì ad Emma Marcegaglia per almeno due buoni motivi. Il futuro della provincia, e dell’intero Abruzzo, passa attraverso lo sviluppo delle politiche energetico-ambientali e del turismo e la presidente designata rappresenta più che una promessa, stanti la specifica delega, affidatale dal presidente Montezemolo, all’energia e al coordinamento delle politiche industriali e

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in primo piano

ambientali e la sua personale vocazione imprenditoriale anche alla valorizzazione del patrimonio turistico. Ben venga dunque, per il nostro territorio, una presidente in grado di supportare con politiche concrete le azioni che in questo ultimo scorcio di tempo abbiamo messo in campo: sburocratizzazione del percorso ancora troppo tortuoso per l’apertura di nuove centrali e soprattutto accesso intelligente alle forme più moderne di generazione dell’energia, ammodernamento delle reti di trasmissione, in modo da aumentare la qualità dell’energia e ridurne il rumore e i disturbi, partecipazione delle organizzazioni industriali alla redazione dei piani energetici delle regioni, aggregazione delle imprese e delle Istituzioni che guidano il turismo, per la progettazione di un unico piano di sviluppo regionale».

Alfiero Barnabei _ presidente Confindustria Teramo «La scelta di candidare alla successione di Montezemolo Emma Marcegaglia è stata, a mio avviso, una delle decisioni più indovinate che Confindustria abbia adottato negli ultimi anni. Innanzitutto perché gli industriali italiani, per la prima volta, hanno affidato ad una donna la massima carica di rappresentanza. Poi perché la Marcegaglia, nonostante la giovane età, è una donna preparata, competente e, soprattutto, profonda conoscitrice del sistema di Confindustria. Mi auguro che i nuovi organismi di Giunta e Consiglio, annoverino tra i propri componenti imprenditori giovani e capaci, in grado di suggerire al Governo del Paese scelte di modernizzazione e crescita. Consentitemi, infine, di esprimere il mio orgoglio personale per questa designazione. Motivato, oltre che dalla stima sincera che nutro nei confronti della presidente, anche dalla presenza nel nostro territorio, da diversi anni, di un’azienda metalmeccanica della famiglia di Emma Marcegaglia, fiore all’occhiello di Confindustria Teramo e dell’industria provinciale». Mauro Angelucci _ presidente Confindustria Pescara «Imprenditrice mantovana e capitano di lungo corso della Confederazione, Emma Marcegaglia rappresenta un segno di continuità con la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo e dovrà completare il progetto strategico della modernizzazione di Confindustria. Sarà lei, con la sua grande esperienza, a riposizionare nel Sistema il settore manifatturiero e le nuove alleanze per migliorare il livello di rappresentanza delle imprese. La sua azione di concentrerà sul consolidamento dell’immagine di una Confindustria forte, autonoma ed equidistante dalla politica, con un radicamento sugli aspetti socio-economici del territorio. Emma Marcegaglia è legata all’Abruzzo da una lunga storia affettiva con i vertici dei giovani imprenditori degli anni novanta che attualmente occupano posizioni di vertice nelle associazioni territoriali. Nel novembre 2006 è intervenuta al 60° anniversario dell’Unione Industriali di Pescara e, successivamente, in qualità di ospite d’onore, alla 1^ Convention delle Imprese organizzata proprio da Abruzzo Impresa. Toccherà a lei avviare la costruzione della rete delle imprese che segue il completamento del Sistema associativo delle organizzazioni territoriali e di settore».

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Confindustria Abru

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Silvio Di Lorenzo _ presidente Confindustria Chieti «Candidato unico non per mancanza di altre professionalità, ma per scelta corale della platea degli imprenditori italiani, Emma Marcegaglia guiderà l’organizzazione per il quadriennio 2008-2012. Di poche parole ma pragmatica e determinata, mi auguro porti avanti il lavoro avviato da Montezemolo e le battaglie di questi ultimi anni su temi quali l’innovazione, l’internazionalizzazione e la centralità della cultura d’impresa. Negli anni di vice presidenza per l’energia e il coordinamento delle politiche industriali e ambientali, ha lavorato per una riduzione del 20 per cento delle tariffe energetiche, per il miglioramento infrastrutturale e per l’integrazione logistica. Temi e problemi tutt’ora centrali nell’agenda delle priorità del Paese e in particolare della Regione Abruzzo chiamata al completamento di opere infrastrutturali essenziali per lo sviluppo (Interporto di Manoppello e di San Salvo; porti di Ortona e Vasto solo per citare le principali in provincia) e all’attivazione di impianti di produzione di energia sul territorio (Centro Oli di Ortona). Su questo tema, in particolare, spero che la Marcegaglia possa dare un contributo forte e deciso, nella direzione di una migliore progettualità, di procedure chiare e tempi certi nella realizzazione delle opere, ma soprattutto di una maggiore e più obiettiva informazione sui costi sociali e ambientali, ma anche sui vantaggi economici e competitivi dei nuovi impianti energetici».

L’abbiamo avuta ospite alla prima convention delle imprese abruzzesi, organizzata dalla nostra rivista. Ne fummo orgogliosi. Ora che Emma Marcegaglia è stata indicata alla presidenza di Confindustria possiamo dire di essere stati, in tempi non sospetti, facili profeti. Ne siamo fieri. Anche per un’altra ragione. La scelta di una donna al vertice di una organizzazione, che vive da sempre al maschile, ne accentua enormemente il valore di esperienza e professionalità. Impossibile non apprezzare quella “Lady di acciaio”, come l’hanno ribattezzata, elegante e piena di grazia, tanto da conquistare l’ammirazione di tutti. Ricordo le sue preziose parole di elogio: un attestato di stima, la più grande ricompensa per il lavoro organizzativo che avevamo profuso per la buona riuscita dell’evento. Ricordo anche una promessa: “Se mi invitate la prossima volta sarò ancora dei vostri!”. Un impegno che, siamo convinti, la nostra “Lady di acciaio” manterrà. Fabio De Vincentiis _ editore Abruzzo Impresa

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» di Eleonora Lopes

Dopo il fallimento nel 2005, oggi l’azienda di Fara San Martino è gestita con successo da un nuovo gruppo guidato da Leonardo Valenti

DELVERDE, LA FAVOLA PIù BELLA D’ABRUZZO

Delverde rappresenta attualmente un’importante e moderna realtà imprenditoriale, produttiva e commerciale, in grado di rispondere alle richieste del mercato mondiale con professionalità, rapidità e flessibilità. Dopo 14 mesi spesi per il risanamento, oggi la mission è mantenere nel tempo la qualità del prodotto

Leonardo Valenti CEO del pastificio Delverde

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» foto di Andrea Straccini


“L

a natura è un bellissimo luogo comune”. Questo è il claim della comunicazione Delverde, basato sul binomio pasta e natura. Il concetto esprime rispetto per l’ambiente e per il consumatore che sono alla base della filosofia Delverde, un’azienda portata al fallimento e poi rinata per mano di un gruppo di manager e di imprenditori che, per la sua storia, oggi è nota come la più bella favola d’Abruzzo. Ma la Delverde è soprattutto pasta. Sintesi perfetta tra tradizione e innovazione. Il segreto di un prodotto di così alto livello, sta nel trasferire dalla natura alla tavola dei consumatori, prodotti di assoluta bontà e genuinità. Tutto questo avviene dal 1970 a Fara San Martino, un piccolo borgo situato nel Parco nazionale della Majella, da anni sinonimo di pasta e qualità in tutto il mondo. Ma la storia cambia. Nel 2005 la Delverde viene dichiarata fallita dal Tribunale di Chieti. Dopo il fallimento, la svolta: l’acquisizione

da parte della Delverde Industrie Alimentari SpA, costituita da una cordata di imprenditori attraverso un fondo di private equity. Da questo momento, lo storico marchio si presenta sul mercato con rinnovato vigore. Il nuovo amministratore delegato è Leonardo Valenti, un uomo competente e lungimirante, ma soprattutto un manager che crede fortemente nel suo team e nella mission aziendale: «realizzare e selezionare prodotti alimentari di alta qualità, nel rispetto dell’ambiente e della tradizione per una alimentazione sana e genuina». Grazie a questa filosofia, l’azienda è oggi presente in oltre cinquanta Paesi, dal Regno Unito al Canada, dagli Stati Uniti al Giappone, dal Brasile all’Olanda, fino a Russia, Australia e Argentina, con crescenti risultati finanziari: 25 milioni di euro di fatturato nel 2006 e 28 milioni nel 2007 con l’obiettivo di raggiungere quota 32 milioni di euro, nonostante le attuali criticità di mercato. Parte determinante dei successi ot-

una fase della lavorazione degli spaghetti

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l’impianto di confezionamento

tenuti, sono le unità lavorative impiegate: 120 tra dipendenti e collaboratori, molti dei quali riassorbiti dalla vecchia gestione, più una decina di neo-laureati. Tra i collaboratori di Valenti ci sono Alessandro Priscilli operation director, Pierluigi Picciani sales&marketing director, Marino Alessandrini amministrazione e finanza, Massimo Mili controllo di gestione e Gianni Della Valle electronic data processing. La struttura operativa è di 35 mila metri quadrati e comprende 5 sale macchine per la produzione dei vari formati. Dopo anni non sempre sereni, la rinata Delverde rappresenta dunque uno dei mirabili esempio di “glocal” italiani, dove i prodotti agroalimentari di qualità non solo conservano radici forti con il territorio, ma

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mettono in campo il valore aggiunto della tutela della natura. Un impegno evidente già nel nome, che richiama l’incontaminato fiume Verde che scorre proprio sotto lo stabilimento di Fara che, per la sua ubicazione, risulta essere l’unica azienda internazionale di pasta che opera all’interno di un’area protetta, il Parco nazionale della Majella. Delverde attualmente “firma” oltre 130 varietà e formati. Accanto alle classiche di semola di grano duro e alla linea all’uovo, c’è la pasta integrale biologica e la pasta fresca, proposti anche in formato da 250 grammi, in linea con le esigenze dell’alimentazione sana e naturale. Non ci sono segreti quando alla base di tutto ci sono ottimi ingredienti e la sapienza produttiva. In primo luogo, semola e acqua. La caratteristica essenziale di questi prodotti è che tutti gli ingredienti vengono selezionati attentamente, in modo da assicurarne sempre la massima genuinità, in linea con quel “valore natura” che costituisce uno dei temi ispiratori di tutta la filosofia aziendale. Da non dimenticare la tradizione abruzzese e frentana, che già dalla fine del ‘800, poteva contare sull’attività di alcune decine di “pastai-maccaronari”. L’acqua utilizzata, proviene dalla sorgente del fiume Verde. Si tratta di un’acqua prelevata in profondità sotto le rocce della Majella che

sgorga alla temperatura costante di 9 gradi, tanto leggera e naturale da essere impiegata nel ciclo di produzione senza trattamenti, così come fuoriesce dalla sorgente. Un ingrediente “speciale” che forma un binomio perfetto con le migliori semole selezionate dai tecnici dell’azienda tra le tante varietà di grano duro. Perché l’arte dei maestri pastai consiste proprio nella capacità di selezionare e miscelare le diverse semole, al fine di ottenere una pasta che, trafilata al bronzo ed essiccata a lungo, possa arrivare sulle tavole di tutto il mondo con la garanzia di genuinità e di qualità costanti e ottimali. Ben lo sanno gli chef e i gourmet di tutto il mondo che scelgono pasta Delverde perché assicura la giusta tenuta della cottura, l’adeguata “presa” del condimento e quel gusto che convince un numero sempre più grande di consumatori, in tutto il mondo. È così la pasta Delverde, impreziosita anche da un packaging che si distingue per il disegno elegante, per i colori sobri e per gli evocativi scorci del paesaggio e della tradizione abruzzese. E con la stessa filosofia, il marchio Delverde campeggia anche su altri prodotti come gli olii extra vergine d’oliva 100% italiano, l’aceto balsamico, i pomodori e i sughi, i risi, le farine e le semole.


A TU PER TU CON LEONARDO VALENTI, AMMINISTRATORE DELEGATO DELVERDE SPA Cominciamo con un breve excursus. Com’è avvenuto il rilevamento della Delverde? «C’è voluta tanta professionalità, e soprattutto tanto coraggio. Ma oggi posso dire che l’impegno ci ha ripagati. Il tribunale di Chieti dichiarò fallita la Delverde nel febbraio 2005. L’acquisizione è stata fatta partecipando all’asta fallimentare nel settembre dello stesso anno. Ho organizzato una cordata coinvolgendo dei soci che attraverso dei capitali, potessero finanziare l’operazione. Gli attori coinvolti nell’acquisizione furono il fondo IGI SGR SpA (Interbanca Gestione Investimenti) con il 48,39%, la società Faro srl con il 50%, che fa capo a Pierluigi Zappacosta, chietino di origine e co-fondatore della Logitech. E infine con una piccola quota dell’1,61%, il management team che fa capo a me». Come si è sviluppata la strategia di ristrutturazione dell’azienda? «L’operazione di turnaround, ovvero la ristrutturazione aziendale, si è sviluppata in tre fasi. Abbiamo iniziato dal rimuovere alcuni dei fattori che avevano causato la crisi

aziendale. Ci siamo concentrati poi sull’attuazione di un piano di recupero di quote di mercato e di apertura di nuovi rapporti commerciali. Nel frattempo si sono avviate una serie di azioni finalizzate alla fase di sviluppo, e cioè a come dovrà essere l’azienda nel futuro, incentrate su un nuovo piano strategico e di alleanze le cui negoziazioni sono tuttora in corso. A due anni di duro lavoro, posso dire con soddisfazione, che la Delverde è di nuovo un’azienda pronta ad affrontare le sfide della globalizzazione; dopo 14 mesi impegnati per il risanamento, oggi la nostra mission è pensare a come rafforzare l’azienda nel medio e nel lungo termine, permettendole di attraversare la più grave crisi del settore degli ultimi 35 anni». Parliamo della crisi del grano… «Quella del grano è una situazione molto delicata che sta colpendo non solo il nostro settore. E’ scaturita principalmente da tre fattori. Il primo è di natura strutturale: la domanda di cereali cresce più dell’offerta, di conseguenza il suo prezzo è salito alle stelle; a questo si è aggiunto il forte spiazzamento dell’offerta di cereali per l’alimentazione a favore di quella per l’uso energetico. Il secondo fattore di crisi è di tipo congiunturale legato alle condizioni meteorologiche, considerato che la maggior parte dei paesi produttori di grano duro, ha avuto seri problemi, con eccessi di piovosità in alcuni casi o di siccità in altri. Non dimentichiamo che all’Italia, per una legge di purezza sulla produzione della pasta, è imposto l’uso di semole che prevede livelli minimi di contenuto proteico che ci svantaggiano rispetto ai concorrenti esteri che usano miscele meno pregiate e a costi minori. Il terzo fattore è di natura speculativa se si riflette che, con un mercato borsistico in calo, l’investimento

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alcuni particolari della tipica produzione di pasta con trafila in bronzo

nel settore delle materie prime anche di tipo alimentare, può rappresentare una ghiotta occasione di profitto». Con quali strumenti Delverde sta affrontando tutte queste problematiche? «Oggi qualsiasi produttore di pasta si vede schiacciato dal prezzo della materia prima in continua crescita e si ritrova con un prodotto finito il cui prezzo sostanzialmente deve rimanere lo stesso. Il settore agroalimentare è in forte crisi e ci troviamo ad affrontare l’ennesima ristrutturazione dell’intero settore. Il nostro impegno è quello di rafforzare l’azienda puntando sul controllo dell’intera catena, su una

integrazione di tipo verticale e sul rafforzamento tecnologico interno. Questi erano obiettivi già prefissati quando rilevammo l’azienda e tutt’oggi li stiamo portando avanti con caparbietà. Credo che soltanto le imprese che riescono a integrarsi in questo modo, possono davvero definirsi competitive. Un altro strumento per superare la crisi e rinforzare il quadro strategico, è sicuramente creare alleanze e sinergie con paesi esteri. Mi piace ripetere che la vera carta vincente deve però sempre rimanere il valore e il sapore della nostra pasta». Se dovesse definire con un solo termine la Delverde, quale userebbe?

«Mi piace definirla una “small global player”. Perché è un player piccolo, ma nello stesso tempo globale. E’ un brand presente in diversi Paesi dove è particolarmente forte. La pasta è un prodotto povero, il suo costo è comunque contenuto, ma non dimentichiamo che è un prodotto che caratterizza lo stile italiano e la cultura del “made in Italy”. Nelle realtà imprenditoriali come la nostra, conta moltissimo il valore aggiunto del capitale umano, tanto importante da creare un vantaggio competitivo. Il nostro gruppo è molto coeso e io cerco di trasmettere alcuni valori di base ai miei collaboratori: franchezza, passione e trasparenza nel dialogo.

una veduta dello stabilimento Delverde di Fara San Martino ai piedi della Majella

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Credo molto nel gioco di squadra, non mi piacciono le aziende nelle aziende. L’azienda deve essere una, unita e vincente. Questa è la mia idea di team». Perché un consumatore dovrebbe comprare proprio la vostra pasta? «Il primo elemento che caratterizza la pasta Delverde è senza dubbio la qualità. E’ un prodotto d’eccellenza. La nostra pasta si è sempre classificata in una fascia alta di mercato: acqua di sorgente per l’impasto, solo semole di alta qualità con elevato indice di glutine e utilizzo di tecnologie a bassa temperatura con trafilatura al bronzo. Ciò permette di realizzare un prodotto di primissimo livello, lavorato con le stesse metodologie del passato, usate dagli antichi maestri abruzzesi. Tradizione unita all’innovazione. Questi i nostri segreti. L’Abruzzo ha una lunga e gloriosa storia nella produzione della pasta, siamo tra i migliori al mondo e a mio parere, la Delverde, nel suo piccolo, contribuisce a mantenere alta questa tradizione». Per lei anche l’incarico della Biolchim… «Ho lavorato per dieci anni nel settore della nutrizione vegetale e dell’agricoltura “compatibile” ed è stata una esperienza esaltante e, anche se può sembrare stra-

no, Biolchim è un progetto che è strettamente correlato a quello di Delverde. Il nostro obiettivo è quello di creare un gruppo integrato dal seme di grano al prodotto finito, passando per il controllo della produzione della materia prima e quindi delle relative pratiche agronomiche. Quello che sta accadendo a livello internazionale ci conferma la bontà di questa visione. Il progetto è ancora in fase di definizione e pertanto non posso aggiungere altro»

un particolare della fase di etichettatura per la tracciabilità del prodotto

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ricerca&innova ione » di Andrea Prencipe

I casi IBM e Rolls-Royce

IL VANTAGGIO COMPETITIVO DELLE SOLUZIONI INTEGRATE In molti settori è decisiva la capacità delle imprese di rispondere con prodotti e servizi personalizzati alle necessità del cliente

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iamo ancora interessati al possesso di un prodotto? O forse possiamo essere interessati “solo” alle sue funzioni per soddisfare le nostre esigenze? Riprovo: siamo interessati a possedere una lavatrice o una macchina fotocopiatrice? O forse siamo interessati al lavaggio di un capo di abbigliamento, a delle fotocopie? Riprovo nuovamente: siamo forse interessati al lavaggio di un capo senza doverci preoccupare di dosare il detersivo e senza interruzioni dovute a guasti, attese per l’arrivo del tecnico, ecc., o a fotocopie senza doverci preoccupare di rispettare i tempi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, ecc? In un numero crescente di settori, la sfida competitiva non si gioca più solo su qualità e caratteristiche dei prodotti ma anche e soprattutto sull’integrazione di prodotti e servizi, ovvero su soluzioni. Le soluzioni integrate sono una tipologia di offerta comprendente prodotti e

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servizi personalizzati per risolvere una specifica necessità del cliente. Esse sono oggi diffuse nei mercati dei beni industriali. Il settore pioniere è quello informatico: la vendita di un software ERP è legata alla implementazione dello stesso, alla formazione degli utenti, alla manutenzione ed all’assistenza post vendita. Offrire soluzioni integrate richiede alle imprese di acquisire competenze di servizi. La letteratura ha individuato quattro principali categorie di competenze. 1. competenze di Systems Integration per l’integrazione delle componenti della soluzione – ovvero sviluppo tecnologico, progettazione, project management, assemblaggio e relazioni virtuose con clienti e fornitori; 2. competenze di Operational Service – ovvero manutenzione e fornitura di parti di ricambio, ma anche sviluppo di attività di supporto al cliente quali servizi di formazione;

3. competenze di Business Consulting – ovvero la fornitura di servizi di consulenza gestionale; 4. competenze di Financing – ovvero servizi finanziari per i propri clienti. IL CASO IBM L’IBM si è recentemente riorganizzata per offrire soluzioni. Nel 1993, Louis V. Gerstner è nominato amministratore delegato. Gerstner intuisce che il vantaggio competitivo non risiede più nella manifattura di prodotti ma nella loro integrazione, che è garantita dai servizi. Per fornire servizi, IBM ha creato un’apposita struttura, la IBM Global Service, che supporta il cliente fornendo servizi di consulenza. IBM ha anche lanciato le offerte di business on demand, con l’obiettivo di ottenere la massima soddisfazione del cliente offrendo prodotti e servizi personalizzati nel preciso istante in cui ne è richiesta l’urgenza: i macchinari server su cui sono installati i software, la ma-


nutenzione delle componenti hard e soft del sistema, l’erogazione del servizio e i collegamenti telematici sono curati dalla IBM che ne è anche la proprietaria, che “affitta” e cura l’erogazione dei servizi per conto dell’impresa cliente. IL CASO ROLLS-ROYCE Rolls-Royce, motorista aeronautico britannico, introdusse l’offerta di soluzioni già negli anni ‘70 con l’etichetta power by the hour, alla lettera potenza per ora. Il motore necessario per il funzionamento dell’aeromobile non viene acquistato ma è possibile utilizzarlo corrispondendo alla Rolls-Royce un corrispettivo fisso che comprende manutenzione e riparazione. Rolls-Royce mantiene la proprietà dei motori e trasferisce al cliente l’energia e i servizi necessari alla propulsione ed al corretto funzionamento dell’aeromobile. Il compenso viene corrisposto sulla base dell’energia effettivamente erogata dal motore e utilizzata dal cliente. I vantaggi per l’acquirente risiedono nel poter trasformare in costi fissi i costi variabili della manutenzione. I due casi descritti, seppur appartenenti a due settori estremamente differenti fra loro, illustrano come l’offerta di soluzioni integrate e quindi l’integrazione fra prodotti e servizi possa essere perseguita dalle imprese per riuscire ad acquisire nuovo vantaggio competitivo. In entrambi i casi è stata necessaria una riorganizzazione delle attività d’impresa per integrare le competenze preesistenti con le competenze richieste dalla nuova tipologia di offerta

Per approfondire Ceci, F. (2008) The Business of Solutions, Edward Elgar, Cheltenam, UK Prencipe A., A. Davies e M. Hobday (2003), The Business of Systems Integration, Oxford University Press, Oxford, UK Rullani E. (2001), La Nuova Economia dell’Immateriale, in «Economia dei Servizi», 1, 1, pp.

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ricerca&innova ione » di Gianni Caramanico

“Industria 2015” Innovare e competere Per ottenere i finanziamenti è necessario che le imprese si aggreghino. In totale aiuti per 5 miliardi di euro. La Regione ha già costituito i primi gruppi di progetto ed è pronta a sostenere le altre iniziative

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alcuni dei relatori intervenuti al convegno “Industria 2015” svoltosi presso la nuova struttura della Camera di Commercio di Chieti. Da sinistra: Fabio Renzi, Alberto Piantoni, Valentina Bianchi, Roberto Di Vincenzo e Silvio Di Lorenzo

nnovare per competere, con l’imperativo di “fare squadra”. Questa la risposta alle sfide globali proposta da Industria 2015, il piano strategico per il sistema produttivo italiano elaborato dal ministro allo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani. Suddiviso in cinque assi o Progetti di Innovazione Industriale (i cosiddetti PII, che si snodano attraverso le aree dell’efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie per il made in Italy, tec-

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nologie innovative per i beni e le attività culturali e artistiche, nuove tecnologie per la vita), il piano rappresenta il primo e più corposo passo per la riforma degli incentivi intrapresa dal Governo uscente. Industria 2015 è sostenuto da una dotazione finanziaria di 990 milioni di euro per il triennio 2007-2009 ai quali si aggiungono risorse aggiuntive per le Regioni del Mezzogiorno e fondi destinati alle azioni infrastrutturali come ulteriore sostegno alle iniziative industriali,

per uno stanziamento iniziale intorno ai quattro miliardi di euro. In questi giorni sono già stati firmati dal ministro Bersani i bandi per l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Restano ancora da pubblicare, anche se l’uscita è data per imminente, quelli a sostegno delle nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e artistiche e nuove tecnologie per la vita. Fondamentale nell’impianto di Industria 2015 è l’importanza asse-

» foto di Andrea Straccini


3 mld di € in quota FAS di cui: 85% Sud 15% Nord

OBIETTIVO COMPETITIVITÀ SOSTENIBILE

Con accordi tra amministrazioni e tra Governo e Regioni da finanziare con risorse PON, POIN, POR, FAS e con eventuali altre risorse regionali

Più risorse e nuove norme per bonifiche finalizzate alla reindustrializzazione dei territori dal Nord al Sud del Paese 5 PROGETTI INNOVAZIONE INDUSTRIALE (PII) per consentire all’Italia di recuperare in aree strategiche per lo sviluppo Risorse disponibili: 990 mln € da FCS 3 mld € da programmazione PON e FAS

Con Fondo Competitività e Sviluppo (FCS) + PON R&C e FAS

Sviluppo dei progetti di innovazione industriale attraverso bandi di gara

AZIONI INFRASTRUTTURALI, NORMATIVE E DI CONTESTO A SOSTEGNO DEI PII

Potenziato dalla Finanziaria 2008: 10% R&I nelle imprese; 40% R&I se fatta in collaborazione con università e centri di ricerca. Tetto massimo detraibile 50 mln €

Credito d’Imposta Ricerca e Innovazione Per tutte le imprese, in tutti i settori in ogni parte del territorio nazionale per consentire all’intero sistema produttivo di tornare a correre

STOP ALLA 488, AVANTI CON IL CREDITO D’IMPOSTA AUTOMATICO PER INVESTIMENTI AL SUD Legenda PII (Progetti di innovazione industriale) connessi alle rispettive aree tecnologico-strategiche, sono: Efficienza energetica; Mobilità sostenibile; Nuove tecnologie della vita; Nuove tecnologie per il Made in Italy; Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e turistiche. FCS: Il Fondo, istituito con la Finanziaria 2007, é dotato, per la realizzazione dei PII, di 990 mln di euro per il triennio 2007-2009. Il decreto ministeriale approvato l’8 febbraio 2008 ripartisce questa quota per ogni area tecnologica: Efficienza energetica 250 mln di euro; Mobilità sostenibile 220 mln di euro; Nuove tecnologie della vita 150 mln di euro; Nuove tecnologie per il made in Italy 220 mln di euro; Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e turistiche 150 mln di euro; PON in ricerca e competitività: è il programma operativo nazionale che utilizza il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) riservato a Calabria, Sicilia, Puglia e Campania. Rispetto alla dotazione finanziaria complessiva del programma circa 3 mld saranno utilizzati per interventi di competenza del Mse. Una parte di questi (che sarà stabilita con accordo interministeriale a breve) sarà destinata al cofinanziamento dei PII e al finanziamento delle azioni connesse. POIN: programma operativo interregionale nazionale che utilizza risorse FESR riservato a Calabria, Sicilia Puglia e Campania. Un programma che sarà utilizzato a sostegno delle azioni connesse di volta in volta definite sulla base di accordi con le regioni. POR: programmi operativi regionali che utilizzano risorse del fondo sociale europeo (FSE) e del FESR. Le regioni potranno destinare interventi specifici al sostegno delle azioni dei progetti di innovazione industriale. FAS: il Fondo per le aree sottoutilizzate potrà finanziare le azioni dei PII.

gnata al concetto di rete e filiera, che diventa il punto fondamentale della “ricetta” per competere: aumentare la massa critica delle imprese italiane attraverso l’aggregazione delle PMI con le grandi imprese, la ricerca, l’università e, perché no, anche il partenariato con il sistema pubblico ove questo possa svolgere un ruolo concreto nel supporto alla riuscita dei progetti di innovazione. Gli altri aspetti innovativi di Industria 2015: dalla individuazione di reti e filiere locali quali beneficiari dei finanziamenti,

al focus sull’innovazione “sostenibile” per la competizione globale fino alla selezione dei progetti ad opera di esperti internazionali e all’individuazione di una “Sede stabile di concertazione” tra Ministero e Regioni. Ogni PII di Industria 2015 è governato da un Project Manager individuato nell’ambito industriale di riferimento che, a seguito di apposite indagini preliminari per individuare i fabbisogni del sistema Italia, ha formulato al ministro le proprie conclusioni formulando le linee strategiche alla base di

ogni PII. Reti e filiere produttive dovranno proporre interventi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per ottenere un prototipo funzionante in tre anni, che porti a concrete ricadute industriali con chiaro ritorno economico entro un ulteriore periodo di due anni. La nascente Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, caratterizzata da struttura leggera ed esperti internazionali, selezionerà i migliori progetti attraverso regole certe e tempistica prefissata indicate nei decreti attuativi dei

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ricerca&innova ione

bandi per i PII. I migliori progetti saranno individuati sulla base di cinque criteri fondamentali: coerenza con le linee strategiche di ogni asse, reale progresso tecnico e scientifico, concretezza del dialogo tra il mondo delle imprese e quello della ricerca, robusti e motivati piani di sviluppo industriali, rilevanza e ampiezza delle ricadute in termini economici, di competitività e tecnologici. La valenza per il sistema Paese è confermata dalla positiva risposta delle Regioni, che sottolineano la necessità di “evitare che si interrompa il processo, da tempo avviato ed ora giunto a

miranza dell’assessore alle Attività Produttive Valentina Bianchi ha permesso, infatti, di instaurare il dialogo con il mondo delle imprese, università e ricerca abruzzesi per favorire la costituzione di reti locali e supportarne la partecipazione ai bandi nazionali attraverso l’opera di informazione, collegamento e networking del Tavolo con tutti gli attori regionali. Tale lavoro ha già portato alla costituzione dei primi gruppi di progetto, ove PMI e università sono al lavoro per gareggiare nell’assegnazione dei fondi nazionali sugli assi energia, mobilità sostenibile e made in

nella prima fila altri intervenuti al convegno: Giuseppe Ranalli presidente del CdA di Tecnomatic, Gianluigi Peduzzi presidente del CdA di Rustichella e Donato Carriero direttore marketing della Fameccanica

maturazione, per la concreta attuazione dei PII di Industria 2015, sui quali le imprese dei nostri territori hanno grandi aspettative”. Ma le novità, quantomeno per l’Abruzzo, non finiscono qui. Nel complesso processo d’innovazione per la competitività dei nostri sistemi produttivi spicca l’azione della Giunta Regionale che, prima in Italia, ha attivato un Tavolo di animazione con il partenariato economico e scientifico sin dal 2007. La lungi-

Italy. L’opera della Regione per lo sviluppo competitivo si concretizza nelle attività svolte da specialisti dell’innovazione al servizio del sistema Abruzzo per il conseguimento dei migliori livelli progettuali. Chi scrive coordina i lavori per offrire supporto operativo a tutti i soggetti che vogliono entrare nelle reti impresa-ricerca in via di costituzione. Per ulteriori informazioni gianni.caramanico@regione.abruzzo.it

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ricerca&innova ione » di Pietro Pastorelli

IMPRESA E RICERCA PIÙ VICINE CON ILO A24I Nasce dalla collaborazione tra l’università La Sapienza di Roma, l’università dell’Aquila e BIC Lazio, un progetto per incrementare l’innovazione e la competitività delle PMI locali

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icerca e innovazione sono le parole d’ordine per un Paese che vuole crescere e sperare nel futuro. In quest’ottica, stimolare la collaborazione tra università ed industria va nella giusta direzione della crescita economica e sociale, in particolare nella nostra regione. A questo scopo è nato il progetto ILO A24i (Industrial Liaison Office ) che rappresenta anche un’occasione per legare la nostra economia a quella di una regione vicina, come il Lazio, che ha dimostrato una grande vitalità negli ultimi anni. I motivi per questa collaborazione sono: l’aumento della competizione internazionale, la diffusione delle conoscenze scientifiche. C’è, quindi, bisogno di una struttura che permetta ai due interlocutori di conoscersi, di apprendere i rispettivi linguaggi, di maturare una responsabilità comune, di delineare programmi e politiche nuovi. Con decreto del ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica è stata approvata la graduatoria dei progetti ILO presentati. Di questi, solo 12 sono stati valutati positivamente e ammessi al cofinanziamento, con un budget complessivo di 6 milioni di Euro. Tra questi il progetto ILO A24i: l’autostrada dell’innovazione, presentato dall’università La Sapienza di Roma, con l’università dell’Aquila e in collaborazione con BIC Lazio. Scopo delle attività è la creazione di un ILO interregionale, attraverso il rafforzamento e il coordinamento delle strutture esistenti, basato su strumenti operativi e competenze specialistiche messe a disposizione dai due atenei afavore delle imprese presenti sul territorio laziale-abruzzese, nonché la realizzazione di una piattaforma tecnologica comune.

ILO A24i è un progetto di potenziamento degli uffici brevetti e spinoff relativo a quelle attività di raccordo tra università e impresa già in parte svolte dall’università dell’Aquila e dalla Sapienza, al fine di favorire la massima diffusione dei risultati della ricerca universitaria verso il mondo imprenditoriale e produttivo. La finalità principale consiste nell’avviare sistematici rapporti tra il mondo accademico e il tessuto economico e produttivo locale, in particolare con le PMI, promuovendo così le capacità degli atenei nella produzione di conoscenza, l’interazione con le imprese, l’innovazione territoriale e il supporto all’imprenditorialità accademica (spin off). La collaborazione tra le due università e BIC Lazio, mira a perseguire con maggiore efficacia l’obiettivo di diffusione delle competenze e delle tecnologie presenti nei due atenei, con un approccio proattivo e dinamico, volto ad anticipare la domanda e/o a meglio indirizzarla verso l’offerta. La collocazione geografica, le dimensioni e le specifiche competenze dei soggetti coinvolti concorrono a creare le condizioni per una reale azione di rafforzamento del sistema competitivo territoriale. Il radicamento sul territorio, grazie ai partner regionali e provinciali, che per quanto riguarda l’università dell’Aquila sono Sviluppo Italia Abruzzo, la Camera di commercio, industria e artigianato, Confindustria L’Aquila, Apindustria L’Aquila, l’assessorato al lavoro della Provincia dell’Aquila, il Parco Scientifico e Tecnologico e il Centro Ricerche Applicate alle Biotecnologie (CRAB), consente una maggiore operatività del progetto per quanto riguarda la diffusione dei principali

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ricerca&innova ione

obiettivi individuati. Scopo primario dell’azione è, infatti, la valorizzazione del capitale di conoscenza delle università, la costituzione e alimentazione di un network tra università e imprese del territorio, il supporto nei processi di innovazione e il sostegno alla diffusione dell’innovazione tra le imprese. In avvio di progetto è stato creato uno sportello di contatto presso le due sedi universitarie, che agiscono separatamente benché su scopi comuni con la relativa progettazione e realizzazione del sito web www.iloa24i.it. Sul sito sono contenute, oltre alle informazioni relative ai settori di ateneo coinvolti nel progetto con le loro attività e competenze, anche i partner sopra elencati, che hanno avuto un grande ruolo nella fase di avvio del progetto e che ancora lavoreranno per la costituzione di una rete di innovazione all’interno dei rispettivi ambiti territoriali. Sul sito sono attive due banche dati, che costituiscono lo strumento operativo del progetto. La prima riguarda l’offerta dei risultati della ricerca, delle tecnologie e delle competenze rispettivamente dei due atenei. Ancorché non esaustiva, essa offre le potenzialità della ricerca accademica ed è pubblica, quindi consultabile dall’esterno. La seconda banca dati è invece relativa alla richiesta di tecnologia: è dedicata alle imprese che esprimono un bisogno di innovazione tecnologica di processo, di prodotto, come anche gestionale e organizzativa. Contrariamente al caso precedente, il contenuto della banca dati è visibile soltanto agli operatori del progetto e rappresenta lo strumento volto a stabilire il primo contatto con le imprese registrate sul sito. In seguito alla definizione analitica della richiesta di tecnologia e alla

individuazione delle competenze distintive all’interno dei settori di ricerca dei due atenei, viene realizzato un primo incontro ricercatore-impresa destinato a creare i presupposti da un lato per la valorizzazione delle linee di ricerca universitarie e dall’altro per una concreta innovazione tecnologica a favore delle imprese del territorio. L’Industrial Liaison Office è quindi uno strumento strategico nel ruolo di facilitatore del trasferimento delle tecnologie tra due settori tradizionalmente distanti quali quello industriale-produttivo e quello accademico. Inoltre riveste il ruolo di mediatore tra le potenzialità del sistema della ricerca e il bisogno di competitività del territorio produttivo. ILO A24i, oltre ad aver organizzato giornate di presentazione e di “buon uso”, di un seminario sulla promozione della cultura di impresa in ateneo, sta al momento organizzando una giornata informativa sulla protezione della proprietà intellettuale suddivisa in due parti: nella prima verranno illustrati gli strumenti generali per l’attività di brevettazione, nella seconda parte verranno affrontate le problematiche relative alla protezione dei risultati della ricerca nei settori specialistici delle nanotecnologie, delle biotecnologie, dell’elettronico-informatico e delle fonti energetiche rinnovabili. La giornata informativa sui brevetti si terrà nell’aula magna dell’università degli studi di L’Aquila il prossimo 29 Aprile. L’augurio di tutti coloro che hanno lavorato e lavorano in questa struttura è che il territorio riesca ad approfittare di questa importante opportunità di crescita e di sviluppo

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norme&leggi » di Filippo Paolini

MORTI BIANCHE: NON È SOLO QUESTIONE DI NORME Il nuovo decreto impone sanzioni più dure, ma è necessario un sistema più mirato alla prevenzione. In base ai dati Inail, solo nel 2005, gli infortuni sul lavoro hanno fatto registrare un costo sociale di 45 miliardi di euro

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pprovato dal Consiglio dei Ministri il decreto attuativo della delega al Governo (Legge 123/2007) per il restyling della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Le recenti e drammatiche morti bianche presso la Thyssen Krupp di Torino e la Truck Center di Molfetta, hanno imposto un’improvvisa acce-

lerazione all’adozione dello schema del decreto, sul quale, istituzioni e parti sociali si confrontavano da tempo. Tuttavia i tredici titoli, trecentocinque articoli, cinquantadue allegati, abrogazione espressa ed integrale di otto precedenti provvedimenti normativi, nell’intento di procedere al riassetto ed alla riforma organica della materia, come corteo per gli operai della Thyssen Krupp a Torino

troppo spesso avviene in Italia, rischia di essere bollato come l’ennesima “legislazione d’emergenza”. E se, in generale, questa sferzata può anche essere letta positivamente (l’improvvisa fine della legislatura, infatti, rischiava di compromettere l’approvazione della normativa entro il temine fissato dalla legge delega), il rischio più concreto è che, come al solito, esasperate dalle enfatizzazioni dei media, prevalgano le emozioni del momento, portando in secondo piano le ragionate soluzioni di fondo dei problemi (potenziamento dell’informazione, della prevenzione e dei controlli) e lasciando spazio a risposte di facciata funzionali ad appagare l’opinione pubblica (inasprimento dell’apparato sanzionatorio). Vista la portata dell’intera struttura normativa, passando all’esame generale dello schema del decreto attuativo, va subito detto che la disciplina prevista non viene affatto stravolta. Le principali novità introdotte, rispetto al passato, sono le seguenti. SINP. Viene creato il sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro, un sistema informativo pubblico, cui è prevista la partecipazione delle parti sociali, per la condivisione e la circolazione di notizie sugli infortuni, sulle ispezioni e sulle attività in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Attività promozionali. E’ previsto, per le piccole e medie imprese, il finanziamento di progetti di investimento in materia di salute e sicurezza del lavoro nonché di progetti formativi, tra cui l’inserimento nei programmi scolastici e universitari della materia della salute e sicurezza sul lavoro. Sospensione dell’attività imprenditoriale. Anche in caso di gravi e reiterate violazioni in materia di

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norme&leggi

tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, quali - per il momento - la mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi, del PSC, del POS, la mancanza del certificato prevenzione incendi per le attività soggette e tutte le altre violazioni elencate nell’allegato n.1 del decreto, gli organi di vigilanza potranno adottare un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, cui può accompagnarsi un provvedimento interdittivo alla contrattazione con le pubbliche amministrazioni ed alla partecipazione a gare pubbliche. La revoca di tale provvedimento, potrà aversi soltanto a fronte della regolarizzazione dell’attività e del pagamento di una somma unica di duemila e cinquecento euro, aggiuntiva rispetto alle ordinarie sanzioni. Interpello. Tramite le organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, sia dei lavoratori che dei datori di lavoro, ci si potrà rivolgere, solo per posta elettronica, ad un’apposita Commissione istituita presso il ministero del Lavoro per formulare quesiti di ordine generale sull’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro: l’adeguamento alle indicazioni fornite - che costituiscono criteri vincolanti per gli organi di vigilanza – garantirà la correttezza dell’operato. Valutazione dei rischi. Il documento deve essere redatto dal datore di lavoro, senza possibilità di delega e, in funzione della scelta delle attrezzature di lavoro, delle sostanze impiegate e della sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli collegati allo stress lavoro-correlato, alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi.

Rappresentante dei lavoratori territoriale e rappresentante del sito produttivo. La prima delle due nuove figure è prevista nelle imprese che occupano fino a 15 dipendenti, in alternativa al rappresentante aziendale per la sicurezza; il rappresentante di sito, invece, è una figura obbligatoria aggiuntiva per realtà produttive caratterizzate dalla compresenza di più aziende o cantieri. Sanzioni. L’apparato sanzionatorio viene rimodulato sulla base dell’effettività dei compiti rispettivamente propri dei vari soggetti (datore di lavoro, dirigenti, preposti, fabbricanti, installatori, medico competente, ecc.) e, in linea generale, viene obiettivamente inasprito; tra le sanzioni penali di nuovo conio, spicca l’arresto da quattro ad otto mesi, alternativo all’ammenda da quattromila a dodicimila euro, per il datore di lavoro che ometta la valutazione dei rischi, oppure la esegua non conformemente al dettato normativo o per il datore di lavoro che ometta la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Laddove tali mancanze si verifichino in aziende che svolgano attività con elevata pericolosità, l’arresto può arrivare fino a mesi diciotto e non è più alternativo alla pena pecuniaria, con conseguente impossibilità di ricorrere all’oblazione. Bonus. Eccezion fatta per i casi in cui la violazione ha determinato un infortunio sul lavoro e per i casi di recidiva specifica, l’imputato che rischia l’arresto può richiedere la sostituzione della pena con una sanzione pecuniaria da ottomila a ventiquattromila euro sempreché dimostri di aver eliminato tutte le irregolarità, le fonti di rischio e le eventuali conseguenze dannose del reato; in tal caso, decorsi tre anni dal passaggio in giudicato della

sentenza, il reato si estingue se non se ne sono nel frattempo commessi altri della stessa specie. È indubbio che l’adozione di un testo unico rappresentasse una necessità per regolare questa delicata materia, al fine di garantire maggiormente conoscibilità ed esigibilità delle norme; tuttavia, non sembra azzardato ritenere, fin da adesso, che si sia persa una buona occasione per migliorare il sistema di tutela del lavoro con decise e risolutive scelte di fondo. Non è necessario scomodare Cesare Beccaria, per riflettere che l’asprezza della pena non è garanzia di risultati: e ciò tanto più in un sistema processuale, come quello italiano, dove la certezza della pena è quotidianamente demolita dalla “amnistia strisciante” della prescrizione, specie per i reati contravvenzionali. Il 21 marzo scorso l’INAIL ha reso note le prime stime sugli infortuni e le morti bianche per l’anno 2007, che purtroppo si confermano, anche quest’anno, in linea con i trend di lungo e medio periodo, pur se con una tendenziale riduzione degli eventi. Sia chiaro: non si può certo parlare di situazione positiva se la vita umana dei lavoratori continua ad essere messa in gioco, a cui si aggiunge un elevato costo sociale degli infortuni sul lavoro, stimato dall’INAIL pari a quasi 45 miliardi e mezzo di euro per l’anno 2005. La strada da perseguire impone investimenti consistenti su un nuovo modello gestionale della sicurezza, dove le istituzioni competenti abbiano come obiettivo primario non la repressione (che purtroppo arriva tardi), quanto piuttosto l’assistenza ed il supporto costante alle imprese per una consapevole e condivisa prevenzione dei fattori di rischio negli ambienti di lavoro

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marketing » di Lorenzo Spinosi

Non basta investire in comunicazione, contano le «esperienze» del cliente

IL MARCHIO VALE, L’ESPERIENZA DI PIù La sua costruzione presuppone la valorizzazione delle caratteristiche dell’azienda e dell’ambiente circostante. Il caso Tod’s

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gni anno sulla rivista economica Business Week viene pubblicata la The 100 Top Brands, classifica mondiale delle aziende al primo posto per il valore dei loro marchi. Coca Cola, Microsoft, Nokia con i loro marchi raggiungono capitalizzazioni da miliardi di dollari indipendentemente dal loro fatturato. Sono giganti, definiti Global Players, con grandi risorse da investire. La nostra economia è invece costruita sulla piccola e media impresa, che produce con qualità ma senza costruire una politica di mar-

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ca. Il quesito che spesso ci si pone è: «Può una piccola/media impresa costruire un marchio importante e riconosciuto? Se si, in che modo?». Avere una politica di costruzione della marca è ormai diventata una scelta strategica inderogabile, scelta che può assicurare la “crescita” nel lungo periodo anche ad imprese minori. La sua costruzione presuppone la contemporanea valorizzazione di caratteristiche interne e delle peculiarità dell’ambiente circostante. Ad esempio, la marca di scarpe Tod’s (oggi quotata in Borsa) nasce dalla visione imprenditoriale di valorizzare le capacità di “fare scarpe” delle piccole aziende marchigiane raccogliendole sotto un unico ombrello e con prezzi che premiano questa eccellenza, difendendole dall’attacco delle produzioni a basso costo. Nel definire un marchio la parola chiave è l’esperienza. Un consumatore effettua la sua scelta soppesando una serie di fattori, non relegati alla sola performance del servizio o del prodotto, ma inerenti alla capacità di rispondere al meglio alle sue aspettative. Di conseguenza, il grado di soddisfazione di un consumatore è la somma di una serie di elementi culturali, psicologici e sociologici che rappresentano gli elementi intangibili del brand. Ad esempio, anche la soddisfazione per una sem-

plice cena in un ristorante elegante è legata non solo alla qualità del cibo, ma alla cortesia del servizio, al tipo di clientela abituale, all’atmosfera che accompagna la degustazione, etc. Tutti aspetti che costruiscono il brand del ristorante. Un’impresa, indipendentemente dalle dimensioni, nel momento in cui è capace di costruire una “esperienza per il cliente” positiva, ha le potenzialità per costruire un marchio. Un’ulteriore passo fondamentale è il focalizzarsi sulla propria forza vendita e sui canali distributivi, con l’obiettivo di rendere coerente l’approccio commerciale indicato dal marketing con la pratica quotidiana. Le piccole aziende hanno il vantaggio di essere molto più vicine al mercato locale a dispetto delle grandi aziende. Queste ultime sono infatti forzate a investire somme ingenti in comunicazione su mass media per raggiungere lo stesso livello di confidenza con i consumatori. Aprire punti vendita monomarca, promuovere/vendere con il telemarketing, realizzare attività di “internal marketing”, sono solo alcuni esempi di possibili azioni per contribuire fattivamente alla costruzione di un marchio. Questi elementi consentono di affermare che la costruzione di un brand non è il frutto di investimenti notevoli in comunicazione o comunque che questi non garantiscono una corretta politica del marchio. Questa si realizza nel tempo, attraverso un processo di stratificazione di esperienze positive dei clienti, con un’attenta gestione interna delle singole risorse aziendali e con una particolare attenzione all’evoluzione dell’ambiente esterno

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lavoro » di Martina Di Sciascio

Domanda e offerta di lavoro non si incontrano. Le aziende non riescono a reperire risorse umane adeguate ed i lavoratori si ritrovano in ruoli che non corrispondono alle loro competenze

LAVORO, È CRUCIALE IL «JOB MATCHING» Che si tratti di un centro pubblico per l’impiego o di un’agenzia privata per il lavoro, l’importante è offrire un servizio professionale e attento di selezione e incrocio, in grado di interpretare e soddisfare aspirazioni ed esigenze

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i si dimentica a volte che il lavoro è una merce a tutti gli effetti, una materia prima. Anzi, il lavoro è la materia prima più preziosa e la più abbondante: nulla si può produrre senza lavoro e nulla è più facile scambiare per l’uomo se non le proprie capacità fisiche ed intellet-

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tuali. Come in tutti i mercati, domanda e offerta devono eguagliarsi perché vi sia equilibrio. L’esigenza di un marketplace è ancor più marcata oggi che il lavoro è divenuto un bene ad elevata differenziazione: le mutevoli esigenze delle imprese e la molteplicità delle opzioni for-

mative e professionali, paradossalmente, hanno reso più “vischioso” l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Le aziende hanno difficoltà a reperire le risorse umane adeguate ed i lavoratori si ritrovano in ruoli che non corrispondono alle loro competenze perché troppo o troppo poco qualificati. Un equili-


brio, questo, ben lontano dall’efficienza ed i cui effetti distorsivi si fanno sentire in termini di deficit di produttività, disoccupazione intellettuale e disomogeneità economica e sociale. Nasce, così, il bisogno di fare job matching, per agevolare l’avvicinamento tra domanda e offerta, per evitare lo scollamento qualitativo e, quindi, quantitativo tra domanda e offerta di lavoro. Non a caso vanno moltiplicandosi i cosiddetti job days, in cui, parafrasando uno slogan forse abusato, le imprese incontrano i lavoratori: tuttavia, si tratta di iniziative spot limitate agli studenti universitari o, comunque, che non coinvolgono né le piccole e medie imprese né i profili senior (sempre che un trentenne possa definirsi tale). L’interesse per un mercato del lavoro efficiente è trasversale ed i soggetti da coinvolgere sono diversi. Le imprese leader sul territorio hanno il compito di identificare ed esprimere le proprie necessità in termini di figure professionali e di servizi, mentre chi, ad ogni livello, eroga formazione deve pianificare i percorsi educativi e professionalizzanti coerentemente con quanto il territorio gli chiede.

Ma, come noto, un buon prodotto di per sé non è sufficiente ed è a questo punto che entra in gioco il fattore matching. Gli attori chiamati in causa sono sia pubblici sia profit-oriented: anche qui, è la concorrenza che garantisce un risultato ottimale. Che si tratti di un centro per l’impiego o di un’agenzia per il lavoro, il segreto per un efficace job matching è duplice. In primo luogo, la multicanalità della ricerca: la stampa e il web sono i mezzi più comuni per il reclutamento, ma non gli unici. Poi, la scelta di un set di “dimensioni” in base a cui eseguire la selezione, ancor più importante se si considera il rischio di excess application associato all’utilizzo del web come canale di ricerca: ruolo, anni di esperienza, ambito geografico e tipologia contrattuale sono le variabili più utilizzate, da chi offre così come da chi cerca lavoro, per circoscrivere le proprie preferenze. Sul mercato del lavoro, un’attenta attività di job matching è in grado di soddisfare tanto il lato della domanda quanto quello dell’offerta: in azienda, la persona giusta al posto giusto è più soddisfatta, più fidelizzata e, soprattutto, rende di più

RITARDI DA COLMARE Le imprese che intendono assumere in maniera stabile (il 31 per cento) o con contratti temporanei (22 per cento) trovano ancora molta difficoltà nel reperire il personale di cui hanno bisogno. Emerge dal primo rapporto sul mercato del lavoro presentato nei giorni scorsi dall’agenzia Randstad ed elaborato dal Centro studi internazionali Marco Biagi. Le cause? Molteplici: quasi un’impresa su tre lamenta la scarsa esperienza dei candidati; il 22 per cento un livello di formazione inadeguato, il 24 per cento critica l’atteggiamento degli stessi candidati di fronte al lavoro. In sostanza, anche quando la domanda c’è, non riesce ad incrociare l’offerta. È qui che un sistema di intermediazione, di matching, efficiente e professionale può giocare un ruolo fondamentale. A servizio delle aziende, ma anche dei lavoratori. Che potrebbero essere sostenuti ed accompagnati dalla perdita del posto alla conquista di una nuova occupazione.

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Liberi di rischiare. Rischio e sicurezza. A prima vista, queste due cose non possono convivere: o ti assumi i rischi, oppure scegli la sicurezza. Come imprenditore devi assumerti dei rischi; è necessario per far crescere la tua azienda. Ma per poterti concentrare sui tuoi affari, devi poter controllare il rischio. Con Atradius puoi, facendo coesistere rischio e sicurezza, perfettamente. Con oltre 75 anni di esperienza nella gestione del credito a livello mondiale, Atradius è una delle maggiori compagnie di assicurazione del credito al mondo. Atradius sostiene le imprese come la tua con un’ampia gamma di servizi: dall’assicurazione del credito alle fideiussioni, sino al recupero dei crediti, aiutandoti a bilanciare rischio e sicurezza. Da oggi, puoi sentirti libero di rischiare e di contattarci all’800.343400.

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economia » di Alessandro Addari

Per approfondire un argomento di crescente importanza, abbiamo rivolto alcune domande a Nicola Francescucci, membro del gruppo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Pescara

PRIVATE EQUITY, UNA CONCRETA POSSIBILITÀ DI CRESCITA PER L’IMPRESA Aprire ad un socio istituzionale può significare per una PMI aver deciso di fare il salto di qualità. E giungere ad una gestione più professionale e manageriale, con meno condizionamenti dalla sfera degli interessi personali e familiari

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a pressante competizione globale rende sempre più importante per le aziende investire nel proprio futuro per finanziare la crescita e lo sviluppo nei mercati locali ed internazionali. Il Private Equity è uno degli strumenti a disposizione, anche per una PMI, per sostenere una importante spinta alla crescita dimen-

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sionale e competitiva. Per Private Equity, si intende l’attività in cui un investitore specializzato entra nel capitale di rischio (equity) di imprese non quotate, acquisendo partecipazioni di maggioranza o minoranza. L’obiettivo tipico dell’investitore, anche qualora divenga socio di maggioranza, non è la gestione operativa dell’azienda bensì

quello di incrementarne il valore, uscendo dalla partecipazione entro un periodo che va generalmente dai tre ai sei anni, per conseguire il miglior ritorno finanziario (capital gain) derivante dalla dismissione dell’investimento effettuato. In Italia e più in generale in Europa, negli ultimi anni, è cresciuta sensibilmente la raccolta di capitali at-


traverso il ricorso al Private Equity, basti pensare che nel 2006, rispetto all’anno precedente, la raccolta nel nostro paese ha fatto registrare un rialzo del 70% con oltre 2 milioni di euro raccolti. La maggioranza dell’ammontare è stato destinato ad operazioni di finanziamento del cambiamento dell’assetto proprietario delle società e dunque delle

quote di maggioranza, dette operazioni di “buy out”. Il Private Equity si distingue dal Venture Capital, il cui focus è sul finanziamento dell’impresa in situazioni di elevato rischio per l’investitore, tipicamente nelle prime fasi del ciclo imprenditoriale o comunque in momenti particolarmente delicati e “avventurosi”. A seconda

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economia

del ciclo aziendale si possono delineare tre tipologie di Venture Capital: “seed financing” in coincidenza della fase di sperimentazione di un prodotto/servizio, “start-up financing” all’avvio dell’attività produttiva, “first stage financing” quando l’attività produttiva è completata, ma la validità del prodotto deve essere ancora verificata. Per conoscere meglio alcuni aspetti dell’argomento abbiamo rivolto alcune domande a Nicola Francescucci, membro del gruppo dei Giovani Imprenditori Confindustria di Pescara e Partner di IGM (SGR indipendente che ha, tra i suoi prossimi progetti, il lancio di un fondo di Private Equity). Si nota un certo fermento su queste tematiche in Abruzzo... Quali sono le ragioni? «L’imprenditoria abruzzese, e più in generale quella del centro sud, sta maturando una consapevolezza e conoscenza degli strumenti di finanza a ritmi interessanti, quasi a volere recuperare terreno su strade già battute in altri luoghi. Il nostro tessuto regionale, in particolare, ha avuto la fortuna di fare raccontare storie di sviluppo e rilancio di aziende attraverso interventi che richiamano molto da vicino l’operato dei fondi di Private Equity. Mi riferisco alle iniziative della società di partecipazione FARO (operazioni Del Verde, Tecnomatic, Innova) che, con una formula di intervento molto snella e non esattamente coincidente con quella di un fondo di Private Equity classico, si è mossa mettendo a segno interventi interessanti». Come si concretizza l’apporto dell’investitore specializzato in questo tipo di operazioni, oltre a quello finanziario? «L’investitore istituzionale oltre ai mezzi finanziari, offre esperienze

» foto concessa da IGM

Nicola Francescucci membro del gruppo dei Giovani Imprenditori Confindustria di Pescara e Partner di IGM

professionali, competenze tecnico manageriali, oltre ad una rete di contatti con altri investitori e istituzioni finanziarie. Lo strumento del Private Equity diventa strategico e allettante agli occhi dell’imprenditore che desideri sviluppare una attività già esistente e che si trovi nella necessità di riorganizzare l’assetto proprietario dell’azienda o di modificarne la struttura finanziaria. L’intervento molto spesso è propedeutico per una eventuale quotazione in borsa, e viene interpretato da entrambe le parti (imprenditore e investitore) come un passaggio a volte necessario per rimodulare la struttura aziendale». Quali sono i requisiti che l’azienda deve avere per attrarre investitori specializzati? «Con l’obiettivo di contribuire a creare valore per l’impresa, l’investitore istituzionale privilegia, innanzitutto, aziende con idee e progetti innovativi e che operano in settori con ampi spazi di crescita, comunque guidate da imprenditori validi, determinati, ambiziosi e corretti, magari con un buon management di base. Resta inteso che la prospettiva è quella di affiancare imprese che prevedono una moda-

lità di disinvestimento con un conseguente realizzo del capital gain. Per operare la selezione, oltre ai classici strumenti (analisi di bilancio, modelli di analisi finanziaria), l’investitore istituzionale giudica la competenza dell’imprenditore e del management, investendo nel team che ha maggiori capacità di sviluppare il progetto, piuttosto che nel progetto stesso. Inutile dire che si pone attenzione all’andamento del mercato per comprenderne le reazioni all’introduzione di una nuova tecnologia/servizio innovativo per capirne lo sviluppo potenziale, cercando di stimarne le tendenze. Tutto questo al fine di selezionare le iniziative imprenditoriali “vincenti” che consentano di realizzare il giusto guadagno nel medio termine». La struttura imprenditoriale del nostro paese è costituita da piccole e medie aziende, spesso a conduzione familiare, quali possono essere i vantaggi per queste realtà a ricorrere al Private Equity? «Avere come socio un Fondo di private Equity significa spesso avere deciso di fare il salto di qualità, a volte anche per uscire da una logica di conduzione aziendale che

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economia

magari è arrivata al “capolinea”. Le imprese familiari molto spesso trovano la forza all’interno del nucleo d’origine per lanciare e affermare idee vincenti ma si trovano a dovere gestire immani difficoltà nella fase di consolidamento e di affermazione sul mercato. L’apertura ad un socio istituzionale determina una serie di cambiamenti, specie nel caso di imprese a carattere familiare. Per raggiungere il suo obiettivo infatti, l’investitore eserciterà un’azione tendente ad elevare la trasparenza e la qualità nella comunicazione dell’impresa, a professionalizzare la gestione e l’organizzazione, a fare evolvere ed introdurre sistemi di pianificazione e controllo e di monitoraggio dei risultati aziendali. Conseguentemente si giungerà gradualmente a una netta separazione tra patrimonio familiare e aziendale, una più rispondente revisione del bilancio con l’introduzione di sistemi di budgeting e di controllo di gestione, oltre alla predisposizione di relazioni periodiche sulle performance dell’impresa. Appare chiaro, quindi, che da un’operazione simile conseguiranno anche vantaggi “non finanziari”. Inoltre, la partecipazione al capitale dell’investitore istituzionale potrà anche garantire una collaborazione concreta e immediata nel tracciare una strategia di sviluppo e nel perseguirla, sfruttando le occasioni di crescita esterna, attraverso fusioni, acquisizioni, concentrazioni e joint venture con altre imprese del settore. La maggiore funzionalità della compagine sociale faciliterà anche l’eventuale liquidazione dei soci non più interessati a partecipare all’impresa, senza drenare risorse dalla società. Un contributo per l’azienda che, in molti casi, si proietta nella gestione più professionale e manageriale, attraverso

l’attenuazione degli eventuali condizionamenti che provengono dalla sfera degli interessi personali e familiari e, comunque, la migliore e più professionale regolamentazione dei rapporti impresa–famiglia. Non va poi sottovalutata la crescita del potere contrattuale dell’impresa, grazie alla presenza dell’investitore come azionista di rilievo. Dal conseguente miglioramento dell’immagine aziendale, nei confronti delle banche e del mercato finanziario, si eleva l’affidabilità e la reputazione stessa dell’impresa, che sarà agevolata nel reperimento di finanziamenti, anche per lo sviluppo del capitale circolante. Una affidabilità che si ripercuote anche nella maggiore capacità di attrarre management più esperto e professionale». Quale è la differenza rispetto ad un finanziamento tradizionale? «Le regole del finanziamento mediante capitale di credito sono note all’imprenditore. Egli sa che la capacità di ripagare il debito, sotto forma di capitale ed interessi, è garantita dal patrimonio aziendale e spesso anche dai suoi beni personali. Nel caso in cui risulti impossibile il rimborso del prestito, la banca può chiedere che l’azienda venga messa in liquidazione è può rivalersi sul suo attivo. L’investitore nel capitale di rischio, invece, non chiede garanzie, ma si accolla una parte del rischio di impresa come gli altri azionisti. Le banche, d’altra parte, in qualità di fornitori di capitale di debito, non sono direttamente interessate al processo di creazione di valore dell’impresa, ma solo alla solvibilità finanziaria, mentre l’investitore, che condivide con l’imprenditore l’incremento di valore della partecipazione, farà di tutto per aiutare la crescita dell’impresa»

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Finanziamenti UE » di Francesco Bonaduce

PER L’ABRUZZO È ANCORA MEZZOGIORNO In arrivo dall’Unione Europea agevolazioni per oltre 3 miliardi di euro. Gli aiuti sono finalizzati agli investimenti per nuove tecnologie

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» foto Servizi Audiovisivi Unione Europea


L’

Abruzzo, o meglio buona parte dei Comuni abruzzesi, fino al 2013 riceverà ancora sostanziosi aiuti dall’Unione Europea. Le agevolazioni interesseranno gli investimenti in nuove tecnologie, per sostenere e avviare attività di informatizzazione, così come potranno essere impiegate per promuovere progetti di ricerca e sviluppo tecnologico. Per beneficiare delle agevolazioni sarà necessario rispondere ai bandi tematici che saranno pubblicati, di qui a poco tempo, dalla Regione e dallo Stato. Ma il primo passo da compiere è conoscere la zona censuaria dove è situata la sede operativa della propria impresa interessata dall’investimento. A breve la pubblicazione dei primi bandi sulle fonti ufficiali, vale a dire il BURA, Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo o la Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Tre i punti focali dei nuovi obiettivi da perseguire nel periodo 20072013: convergenza, competitività regionale ed occupazione e cooperazione territoriale europea. Questi Obiettivi determinano l’intensità delle agevolazioni disponibili per i singoli territori europei, e indirizzano la programmazione economico-finanziaria e degli aiuti degli Stati membri. L’Italia ha presentato a Bruxelles il suo strumento programmatico, il Quadro Strategico Nazionale (QSN), approvato nel luglio 2007. Un documento dove sono fissati i macro obiettivi da perseguire per raggiungere il processo di coesione voluto dall’Unione. Con una linea di intervento viene favorito il miglioramento della “qualità della vita”, attraverso la promozione di un utilizzo eco-sostenibile delle risorse ambientali, con lo scopo di garantire la sicurezza e l’inclusione sociale. Un’altra

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Finanziamenti UE

priorità è l’aumento della produttività delle imprese, da stimolare attraverso lo sviluppo delle reti della conoscenza, la valorizzazione delle risorse umane, la promozione e la diffusione della ricerca, il trasferimento dei risultati dei processi innovativi. La terza linea di intervento è la valorizzazione delle aree naturali, la creazione di reti per la mobilità, l’avvio di progetti mirati ad attrarre consumi e risorse straniere nel nostro paese. Interessanti il valore degli stanziamenti. Per l’Italia saranno a disposizione ben 28,8 miliardi di euro per sviluppare il progetto di coesione. Dal canto suo, lo Stato italiano aggiungerà 31,6 miliardi. In totale ci sono, dunque, 60,4 miliardi. A questa dotazione co-finanziata si aggiungeranno risorse pari a 64,4 miliardi (fondi FAS, Fondi aggiunti nazionali), per ridurre le differenze di sviluppo nelle varie regioni italiane. In definitiva, le risorse globali da utilizzare nei sette

anni dal 2007 al 2013 ammontano a 124,4 miliardi di euro. Tra le aree inserite negli Obiettivi: Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata - in phasing-out, vale a dire di uscita progressiva e “morbida” dal regime degli aiuti) - fanno parte dell’obiettivo definito “convergenza” (l’Obiettivo 1 del periodo 2000-2006). In questo caso gli interventi saranno destinati a colmare il ritardo di sviluppo rispetto alle altre regioni europee. L’obiettivo “competitività regionale ed occupazione” (molto vicino all’Obiettivo 2 del precedente programma, sia per aree interessate che per motivazioni) vede protagoniste le altre regioni italiane comprese l’Abruzzo, il Molise e la Sardegna (in regime di phasing-in nell’obiettivo competitività per il periodo 2007-2013), le quali, in particolare, essendo ricomprese nella Macroarea del Mezzogiorno beneficeranno ancora di cospicui contributi derivanti sia dai fondi

comunitari che dalle risorse nazionali. L’Abruzzo potrà contare, secondo la ripartizione dei fondi approvata, su oltre 3 miliardi di euro. Il sistema per finanziare ed assistere le regioni dei due obiettivi sarà basato sulla predisposizione di ben 66 programmi chiamati PO, vale a dire Programmi Operativi. Di questi, 19 riguarderanno l’obiettivo CONV, cioè convergenza. Nello specifico, 10 POR (Programmi Operativi Regionali), 7 PON (Programmi Operativi Nazionali) e 2 POIN (Programmi Operativi Interregionali Nazionali). Nell’obiettivo CRO (competitività regionale ed occupazione) troveremo ben 32 POR ed 1 PON. Infine, 14 PO garantiranno gli interventi nell’obiettivo CTE, sigla che sta per Cooperazione territoriale europea. Insomma, il tutto si legge come una grande opportunità per le aziende della nostra regione da non lasciarsi scappare

INTENSITÀ DELLE AGEVOLAZIONI PER TERRITORIO È già disponibile la mappa dei Comuni abruzzesi interessati dalle agevolazioni, ma devono ancora essere definite, all’interno dei territori comunali, le zone censuarie, necessarie per stabilire l’intensità degli aiuti. AGEVOLAZIONI ESL

(Equivalente Sovvenzione Lorda)

GRANDE IMPRESA

MEDIA IMPRESA

PICCOLA IMPRESA

15%

25%

35%

40%

50%

60%

30%

40%

50%

30%

40%

50%

30%

40%

50%

20%

30%

40%

Abruzzo

(parte del territorio*) periodo 2007-2013

Calabria

(intero territorio) fino al 31.12.2010

Calabria

(intero territorio) dal 01.01.2011

Campania, Puglia, Sicilia (intero territorio)

Basilicata

(intero territorio) fino al 31.12.2010

Basilicata

(intero territorio) dal 01.01.2011

* per consultare la tabella completa www.informati.biz

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storie&persone » di Massimo Avenali

ARGENTINA, UNA TERRA PER SCONFINATI INVESTIMENTI L’imprenditore abruzzese, Giuseppe Russo, parla a Confindustria Chieti sulle opportunità di crescita e sviluppo da cogliere in uno dei paesi più importanti dell’America Latina

un momento del convegno

V

ive in un perenne abbraccio con la sua Argentina, come in un appassionato tango. Giuseppe Russo, partito alcuni anni fa dall’amato Abruzzo è approdato verso il caldo sud dell’America Latina dove la

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luce dei nuovi eventi diversifica i tempi e le possibilità. Dalle sue parole si coglie l’energia di una spinta che porta a credere nella rinascita argentina. Il 2001 e il tracollo economico sono il passato, oggi si apre un orizzonte costellato di

speranza. Dalla paura dei bond argentini, come fossero terribili agenti segreti, alle buone nuove riportate dall’oriundo esploratore, imprenditore e, non a caso, presidente della Camera di Commercio Abruzzese Italo-Argentina. Giusep-

» foto concesse da SIA Servizi Integrati Assindustria srl


pe Russo ha assistito ai profondi cambiamenti che hanno segnato il paese, allora non più capace di far fronte all’indebitamento e costretto alla bancarotta. Per ben sette anni ha raccolto esperienze, avanzato proposte, costituito legami e solide basi per scambi commerciali tra l’Italia e l’Argentina. «Capire e imparare dagli errori –ha dichiarato Giuseppe Russo– deve condurci a riporre fiducia nel nuovo sistema e negli sforzi, per crederci ancora e investire. È imprescindibile per costruire il domani. Appianate le malformazioni che influenzavano l’economia, le imprese che hanno deciso di scommettere sulla positiva volontà di rinascita conseguono, da qualche anno, alti profitti». Un discorso interessante, quindi, al quale prestare la giusta attenzione. Nell’incontro di Confindustria Chieti, il tema Argentina ha toccato il suo picco grazie alla presenza di chi sta facendo qualcosa di concreto per riportare valore e dignità alla gente e al paese. Tra i relatori, Vincenzo Petrone, consigliere diplomatico del presidente di Confindustria, ha ricordato che il paese superata la crisi ha visto una crescita ininterrotta del PIL. È importante, quindi, far dialogare senza ostacoli gli operatori economici dei due paesi puntando sulla meccanica strumentale, agrobusiness e prodotti da filiere produttive ad alto valore aggiunto. Victorio Taccetti, ambasciatore dell’Argentina in Italia, ha ribadito che l’export dovrebbe concentrarsi su determinate tecnologie, un esempio proviene dal settore dei trasporti, in particolare da quello ferroviario che dovrà presto rinnovarsi per poter supportare la crescente richiesta di trasporto ad alta velocità. Altro fattore da considerare, è il grande desiderio dell’Argentina di avere rapporti politico-economi-

Giuseppe Russo

ci con l’Europa per non dipendere prevalentemente dagli Stati Uniti. Gonzalo Sabaté, consigliere economico e commerciale dell’ambasciata d’Argentina in Italia, afferma che lo scenario internazionale che si prospetta è del tutto favorevole grazie a una crescita sostenibile e a una macroeconomia sana; da superare nel breve termine, però, la percentuale ancora troppo bassa delle esportazioni dal nostro paese, di gran lunga inferiori a quelle del resto d’Europa. A queste analisi, fanno eco le parole di Giuseppe Russo: «La struttura che rappresento assicura strade percorribili in sicurezza con un’assistenza tecnica a chiunque voglia intrattenere rapporti con l’Argentina. Con la costituzione della Banca del Sudamerica, molti capitali esteri stanno rientrando. Si tratta, perciò, di una vera a propria “occasione argentina”, da cogliere attraverso un necessario e forte coordinamento capace di dirigere le tante micro-attività che stanno prendendo piede. Diversi sono gli imprenditori abruzzesi già presenti. Oggi le condizioni favoriscono un avvicinamento e l’affidarsi a realtà come la Camera di Commercio, già radicate

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storie&persone

Francesco Ricci, sindaco di Chieti durante il suo intervento

sul territorio, offre un servizio determinante per gli investitori che decidono di partire da questa terra per approdare oltreoceano». Nell’affrontare un passo decisivo, rischioso, come l’investimento nel senso stretto di rischio d’impresa, è essenziale avere figure guida e informazioni dettagliate sulla realtà che si sta vagliando. Conoscere il sistema legislativo, di certo molto vicino a quello italiano ma comunque con le proprie peculiarità e difficoltà, è molto importante. Per questo motivo la Camera di Commercio si avvale di esperti, ha continui rapporti con le autorità e con il locale mondo del lavoro e rappresenta, tra le altre grandi aziende, realtà come l’ENI. Ancora, tra le novità più recenti, un accordo con l’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ottenuto con l’appoggio del presidente Paolo Primavera per dare vita a una scuola edile in Argentina. Molto può e deve essere fatto per creare un ponte stabile, un collegamento permanente per contribuire con il proprio know-how al nuovo corso.

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Il legame con aziende come Honda e Fiat, può inoltre servire da corsia preferenziale alle piccole e medie imprese che non per questo devono sentirsi tagliate fuori dal discorso, ma anzi coinvolte per tutto ciò che l’indotto può portare. Giuseppe Russo, nella sua delicata missione che porta comunque avanti con vero spirito trainante, apre le porte a tutti coloro che vogliano imbarcarsi verso il sud America. Il Mercosur, ovvero il mercato comune istituito con il Trattato di Asunción del 1991, vede Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay uniti nell’abolizione dei dazi doganali e nell’agevolazione degli scambi con paesi terzi. In questo contesto, l’impegno della Camera di commercio e di Confindustria per far incontrare in modo diretto operatori abruzzesi e argentini. Diverse sono le giornate che periodicamente vengono dedicate al raffronto, alla conoscenza e alla stipulazione di accordi, un’opportunità unica, dunque, da prendere in considerazione



» di Massimo Avenali

Tercas, il valore dell’autonomia La Banca d’Italia ha autorizzato l’apertura di 16 sportelli. Il bilancio 2007 si chiude con un utile netto di 39 milioni di euro, con un dividendo per azione del 75% superiore allo scorso esercizio

C’

è sicuramente, nella finanza italiana, un Sud che assomiglia sempre più al Nord. In Abruzzo, nella provincia di Teramo, per esempio c’è una delle banche più rappresentative e importanti dell’intero territorio regionale: la Tercas. Uno tra i pochi Istituti creditizi dell’Italia centro – meridionale che ha vinto la sua scommessa più audace: l’autonomia dai grandi gruppi bancari. Banca Tercas, nel mese di marzo 2008, ha coronato importanti successi, frutto di at-

tenta e oculata gestione dei propri amministratori, di alta capacità di innovazione del proprio top management e di una costante operosità, quasi da formicaio, del suo personale giovane e motivato con un’età media relativamente bassa, circa 42 anni e mezzo, e una lieve supremazia, alla fine del 2007, degli uomini (470) sulle donne (345). Il primo grande risultato raggiunto a marzo è stata l’autorizzazione all’apertura di 16 nuovi sportelli (sui 16 richiesti – 100% ndr), concessa per il biennio 2008/2009, da

localizzare nelle regioni Abruzzo e Marche, che possono ormai essere considerate territorio storico dell’Istituto di Corso S. Giorgio, e a Roma, dove Banca Tercas vuole espandersi capillarmente per raggiungere la nutrita comunità abruzzese residente nella capitale. La notizia ha suscitato clamore nell’ambiente e l’accoglimento in toto della richiesta di aperture così nutrita da parte della Banca d’Italia è da considerarsi un evento degno di nota, considerando che ad altre aziende, i piani di apertura degli la sala del consiglio di amministrazione

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» foto concesse da Banca Tercas SpA


sportelli pare siano stati ritoccati al ribasso. «Siamo particolarmente soddisfatti di questo gruppo di autorizzazioni -ha dichiarato il presidente di Banca Tercas Lino Nisii– perché la Banca d’Italia ha compreso pienamente le ragioni delle nostre richiesta. Stiamo lavorando intensamente sia per consolidare gli importanti risultati raggiunti sia per una crescita graduale ed equilibrata che punti all’espansione verso nuovi mercati senza trascurare il radicamento nei nostri territori tradizionali». Banca Tercas, una volta completato il piano di espansione, supererà i 120 sportelli nelle regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Molise. Bocche cucite sulle allocazioni dei nuovi sportelli, anche perché spesso le priorità e le scelte possono mutare in corso d’opera a causa di ritardi negli allestimenti, per ora si sa che in Abruzzo ci saranno potenziamenti importanti nelle varie province, volti anche a completare le direttrici di sviluppo iniziate, così da consolidare gli insediamenti storici, con l’obiettivo di intensificare il sostegno allo sviluppo regionale. Altro risultato di eccellenza è rappresentato dal bilancio di esercizio 2007, il cui progetto da sottoporre all’assemblea degli azionisti è stato approvato alla fine del mese di marzo. Il dividendo passerà da € 0,16 a € 0,28 per ciascuna azione, con un incremento di circa il 75%. Il margine di intermediazione sfiora i 160 milioni di euro, 39 milioni l’utile netto che viene incrementato quasi del 50% rispetto all’esercizio precedente, il ROE, l’indice che misura la redditività dell’impresa, balza dal 9,64% del 2006 al 13,57% del 2007. Cresce l’efficienza e soprattutto scorrendo i dati di bilancio si nota che risultati così importanti provengo-

da sinistra, il presidente della Tercas Lino Nisii e il direttore generale Antonio Di Matteo

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promosso da

con la collaborazione di

2ÂŞ Convention delle imprese

autunno 2008 Montesilvano _ (Pe)

organizzato da


no dall’attività di gestione ordinaria dell’azienda, ovvero dall’attività bancaria tradizionale e non da operazioni straordinarie o di ingegneria finanziaria. Un successo che completa gli importanti traguardi raggiunti nel 2006. Lo scorso anno infatti, nella speciale classifica redatta dal periodico specializzato Banca Finanza, la Tercas è prima assoluta nel raggruppamento dei piccoli gruppi bancari. C’è da chiedersi se si ripeterà, nuovamente, l’exploit dello scorso anno. È presto per poter azzardare qualsiasi previsione, tenuto conto poi che quello di Tercas è il risultato da battere, intanto per ora all’Istituto di Corso

San Giorgio si godono il successo, pensano alle aspettative di crescita ed elaborano strategie future, sulle quali non trapela nulla, se non quanto dichiarato dal direttore generale, Antonio Di Matteo a un autorevole quotidiano finanziario: «Vogliamo crescere nel segmento bancassicurazione, in particolare nel ramo danni, dopo quello vita e della previdenza complementare». Anche nel campo del credito l’Abruzzo può vantare una sua forza, con la gentilezza ha conquistato la considerazione della clientela. Risultati operativi e la fiducia del mercato sono la testimonianza

la sede centrale della Banca Tercas in corso S. Giorgio a Teramo

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FRATELLI DI DONATO: SCOPRIRSI GRANDI Una realtà di spicco nella ferramenta tecnica cresciuta con la politica dei piccoli passi e che oggi vanta i migliori clienti e fornitori. La cura del servizio al primo posto

U

na ferramenta dove ci trovi di tutto a partire dalle dimensioni e dalla sua storia. I fratelli Di Donato hanno fondato l’attività nel 1985 poi avviata nel 1989 al ritorno da New York di Sauro Di Donato, uno dei fondatori, dove per sei anni ha maturato esperienza nel settore edile e di import/export nel mercato americano. La famiglia Di Donato inizia nel lontano 1945 con il padre Luigi Di Donato e la madre Eva Marucci, insigniti con il titolo di Maestri del lavoro dal presidente della Repubblica Leone per i quarant’anni di attività, a muovere i primi passi nel settore commerciale. Sorta inizialmente come piccola ferramenta rivolta essenzialmente ai falegnami, serramentisti, arredatori e restauratori grazie alla continua espansione sul mercato

ha visto, con il tempo, un forte incremento di mezzi e risorse umane al proprio servizio. Nel 1995 la sede operativa viene collocata a Marina di Città Sant’Angelo, dove, oltre a una piccola esposizione e a un ufficio contabile, comincia a farsi notare dagli addetti del settore, richiamando anche l’interesse di imprese immobiliari. Il passo è breve e la società decide di rivolgersi sia al mercato professionale con vendita all’ingrosso, sia al dettaglio. I continui investimenti e le azioni messe in campo conducono i fratelli Di Donato al successo, proponendo alla clientela le migliori marche con il miglior rapporto qualità/prezzo. Nel 2002 l’azienda si trasferisce a pochi passi dall’uscita dell’autostrada Pescara nord dove tutt’ora svolge l’attività, potendo contare sull’immobile di proprietà di 1500

la sede dell’azienda Fratelli Di Donato sas a Marina di Città Sant’Angelo in via Mulino del Gioco

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metri quadrati: da questo momento si dà il via a un incremento strutturale dovuto a una sempre più ampia clientela. Uno sviluppo che passa attraverso il potenziamento della rete vendita e una struttura distributiva che garantisce un servizio rapido ed efficiente. Non a caso, oggi vengono servite con regolarità le regioni di Abruzzo, Lazio, Molise, Marche, Puglia, Umbria e Toscana, ma al tempo stesso con forniture specifiche si copre l’intero territorio nazionale. In ambito europeo e internazionale, la società ha inoltre clienti in Germania, Belgio, Ungheria, Australia, Argentina, Stati Uniti, Russia, Brasile, Venezuela e Libano. L’azienda dei fratelli Di Donato sas è proiettata verso il futuro, puntando sul continuo e costante aggiornamento del personale, sempre pronto a cogliere le novità del mercato e le soluzioni innovative. Una struttura di tutto rispetto che, in pochi anni si è conquistata la stima e la collaborazione delle maggiori aziende di maniglie e di ferramenta tecnica per infissi, serramenti, fissaggi, vernici per legno, collanti e sigillanti, controtelai per porte scorrevoli e blindati, elettroutensili e serrature. I contatti con i leader del settore spaziano dall’Europa fino alla Cina e all’India alla ricerca di prodotti più competitivi ma sempre di qualità. Tra le molteplici marche presenti in magazzino, molte sono conosciute a carattere mondiale

» foto concesse da Di Donato sas


Cambielli Group Edilizia

magazzino maniglie piano superiore

quali Hoppe, Olivari, Valli & Valli, Fusital, Poggi & Mariani, Colombo, OMP Porro, Mandelli, Cassina, Kleis, Liberati, Salice Paolo, Bal tutte per il settore maniglieria; Maico, Siegenia-KFV, Hautau, SFS Intec Spa per il settore ferramenta tecnica per il serramento; 3M per il settore sicurezza; Lotto e Plano per il vestiario antinfortunistico professionale; Mottura e Viro per le casseforti; De Walt, Festool, Milwakee, Makita, Metabo, Omer e Atro per l’utensileria professionale; Bindulin, Otto Chemie, Mungo, Sika, Soudal per il settore sigillanti; Abc, Bierbach per la viteria; Amonn e Akzo Nobel per le vernici per il legno; Salice, Hettich e Ferrari per il settore delle cerniere per mobile; Ermetika Krona e Dierre per quanto riguarda i controtelai delle porte a scomparsa o blindati; Koblenz, Dorma, Geze, Mab per il settore dei chiudiporta e degli scorrevoli A-Bloy, Yale, Cisa, Agb, Bonaiti per serrature di ogni genere e maniglioni antipanico; Deventer, Roverplastik e Schlegel per le guarnizioni per infissi; Valli

& Valli, Colombo per il settore arredo bagno; Alubox per le cassette postali; La Ventilazione per le griglie di aerazione; Confalonieri, Valli & Valli, Invernizzi, Hettich, R.S., Citterio, Formae e Giusti per il settore maniglieria per il mobile. Ma tantissime, ancora, le altre marche disponibili. L’azienda punta, però, non solo sulla qualità del prodotto, ma anche sulla puntualità nella consegna e sulla cura dei clienti con uomini preparati che seguono non solo la vendita ma anche il post-vendita, sapendo quindi consigliare al meglio il cliente. L’affidabilità dell’impresa dei fratelli Di Donato sas ha portato, nel tempo, a annoverare tra i clienti aziende del calibro di: Pail Serramenti, SJB Jezzoni, F.lli Orselli, Tema, Style Office, Modulo, Las mobili, Mar mobili, Arcadia componibili, Alba Doors, Nikita, Piacentini, Sipario, Ermetika e altre importanti aziende tra cui i più noti show room di porte e infissi d’Abruzzo e Molise. In programma altre grandi partnership che verranno inserite nell’anno in corso e che permetteranno di rendere ancora più vasto l’enorme assortimento a disposizione. Un vero punto di forza, quindi, per il cliente che può trovare una gamma sempre più ampia nella quale muoversi e compiere le giuste scelte

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TEKNOPOST: LA TUA POSTA CON UN CLICK Soluzioni automatizzate per la corrispondenza ed un servizio completo, veloce, affidabile ed economico

I

Inviare la propria corrispondenza cartacea con un semplice click, direttamente dal proprio computer. È quanto fanno i clienti della Teknopost, risparmiando così tempo e denaro. L’azienda, con l’apporto di uno staff preparato e in costante aggiornamento, è in grado di offrire un servizio chiavi in mano per l’invio di fatture, bollettini, informative e messaggi pubblicitari. La Teknopost, nata nel 2006 a Sambuceto di San Giovanni Teatino, è infatti un service specializzato nella prelavorazione e ripartizione postale di qualsiasi tipo di invio, mediante l’utilizzo di macchine professionali automatizzate come imbustatrici e indirizzatrici ad alta velocità e software specifici per l’elaborazione e la gestione delle banche dati. L’amore per l’efficienza e l’intento di offrire alta qualità del servizio a costi contenuti, con un appropriato utilizzo delle tariffe postali, sono divenuti espressione dello stile professionale della Teknopost. Notevole interesse, ha suscitato l’azienda in manifestazioni quali la Fiera Grafitalia di Milano (2006) e la Fiera Inprinting di Vicenza (2007). I visitatori hanno potuto apprezzare di persona serietà e competenza, pregi acquisiti grazie anche al supporto di partners leader del settore come Irisco di Firenze, Neopost di Milano, Spedalgraf di Roma. La direzione dell’azienda è affidata a Sergio Delle Foglie, responsabile commerciale e a Carlo Valentinetti,

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Sergio Delle Foglie e Carlo Valentinetti


Dall’ European Mail Forum – Conferenza internazionale sul futuro del direct mail in Italia e in Europa – Fiera Imprinting, Vicenza (ottobre 2007) In una riflessione sullo sviluppo del direct mail in Italia e in Europa, Alastair Tempest, direttore generale di Fedma (Federazione europea direct mailing), sul tema della comunicazione cartacea ha affermato: «La grande sfida per chi si occupa di vendere o pubblicizzare a distanza è riuscire a proporre un’offerta rilevante per il cliente al momento giusto». Parte cruciale di una comunicazione efficace è quindi la raccolta dei dati personali, di tutte quelle informazioni relative al destinatario che permettono di conoscerlo, colpirlo, seguirlo e fidelizzarlo: rapporto one-to-one. Secondo una ricerca condotta nel 2007, in Italia, il numero di buste indirizzate ricevute da un singolo in un anno è nettamente inferiore a quello che si registra in altri paesi europei, anche di cultura simile alla nostra: in Svizzera sono 233, in Inghilterra 170, in Francia 73, contro le 28 del nostro paese. E ancora, la vendita pro capite annua derivante dalla comunicazione cartacea è di 378 Euro in Inghilterra, di 205 in Svizzera, in Francia di 172 contro i 15 euro in Italia. Il mercato italiano è dunque pronto per crescere, addirittura potrebbe triplicare.

responsabile di produzione. Prezioso anche il contributo di Paolo Iaccheo, consulente globale di vendita. Nello specifico, Teknopost offre servizi di fornitura di materiali, stampa, indirizzamento veloce, imbustamento automatizzato, trattamento banche dati, fornitura indirizzi, invii di posta massiva, confezionamento, etichettatura, direct mailing, consulenza e assistenza. Dall’esperienza della Teknopost, quale primo service di posta massiva in Abruzzo, nasce, altresì, l’esigenza di ampliare l’offerta dei servizi con la creazione di una rete sull’intero territorio nazionale: Pro-

getto Italia, il nuovo programma di espansione, prevede l’apertura di sedici punti in corrispondenza delle macroregioni postali di Poste Italiane. L’inaugurazione del primo Teknopoint ad Ancona, con l’azienda Sfera di Stefano Fera, avvenuta nell’ottobre dello scorso anno, ha segnato l’inizio di un ambizioso progetto portato avanti con grande entusiasmo e convinzione. L’offerta di soluzioni innovative, in termini di servizi alle imprese e gestione del portafoglio clienti, è ora una realtà Per info: teknopost.it

esempio di ciclo produttivo

» foto concesse da Teknopost

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MICRON APTINA: PENSATO IN CALIFORNIA, REALIZZATO NELLA MARSICA Lo stabilimento di Avezzano in prima linea per lo sviluppo del nuovo segmento di mercato dei sensori d’immagine Cmos

S

arà la Micron di Avezzano, specializzata nella lavorazione dei semiconduttori, a sfornare i prodotti con marchio Aptina Imaging, un nuovo brand per il mercato dei sensori d’immagine. I sensori CMOS sono in grado di offrire immagini per fotocamere e telecamere digitali di qualità altissima. Per il lancio della nuova linea, si è tenuta una conferenza stampa a San Josè, in California, dove i vertici del colosso americano, Micron Technology, hanno illustrato le strategie di sviluppo e il coinvolgimento dello stabilimento abruzzese. L’attività si focalizzerà sulla commercializzazione di soluzioni per l’acquisizione e il trattamento di immagini di alta qualità per i mercati globali operando come una divisione indipendente. «Micron ha intrapreso -ha dichiarato Steve Appleton, presidente e CEO di Micron- una serie di iniziative strategiche che t e s t i mo -

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niano il particolare interesse della società a diventare un fornitore di memorie innovativo ed efficace in termini di costo. La nascita di Aptina rappresenta un’evoluzione positiva che indica alla nostra attività di produzione di sensori per immagini la strada più favorevole per accedere al mercato e ne consolida le relazioni con i clienti globali. Ha poi aggiunto: «Micron, grazie alla produzione di sensori per immagini, ha potenziato in modo significativo la tecnologia di spicco di settore e la creazione di Aptina, come divisione indipendente, consente all’attività produttiva di trarre beneficio da tale eredità di successo». Obiettivo

di Aptina è stimolare i punti di forza della Micron nella produzione di sensori CMOS. La possibilità di operare come divisione indipendente, assicura ad Aptina una maggiore flessibilità produttiva e benefici di controllo sia operativi che di costo. Aptina potrà anche contare sui cospicui investimenti nei settori di ricerca e di sviluppo che l’azienda di Avezzano ha realizzato nella produzione dei sensori per immagini

un sensore d’immagine

» foto concesse da Micron


CMOS. L’accordo con il sito di Avezzano offre la certezza di collaborare con un leader competente del settore della produzione di sensori CMOS tra i più rivoluzionari.  «Noi di Aptina –ha spiegato Bob Gove, presidente di Aptina– ci dedichiamo allo sviluppo dei sensori per immagini CMOS più innovativi al mondo e facciamo leva su questa competenza per ampliare il nostro portafoglio di prodotti per immagini fino a includere l’intero processo di ripresa. Poiché il mondo è sempre più avviato verso una dimensione visiva, si assiste di continuo a un ravvivarsi di applicazioni e mercati rivolti alle immagini e questa situazione ci consente di sfruttare al meglio le entusiasmanti opportunità che ci vengono offerte». Negli ultimi cinque anni, la produzione di soluzioni per immagini di Micron ha ricoperto un ruolo di spicco nel settore della realizzazione di immagini e video dalla qualità e dalla nitidezza eccezionali a prescindere dell’applicazione utilizzata. Tra i successi di casa Micron nel settore dei sensori per immagini CMOS si contano: l’elaborazione della prima architettura per pixel da 2,2 micron, dell’architettura per pixel da 1,75 micron e dell’architettura per pixel da 1,4 micron, il garantire progettazioni in un videotelefono cellulare su tre immessi su mercato, l’essere all’avanguardia nel settore della cattura di immagini ad alta velocità, dotare fotocamere e videocamere digitali di capacità ad alta definizione ed

essere la prima società produttrice di sensori per immagini a fornire oltre 100 milioni di unità. Confortata da risultati di questo livello, Aptina continuerà a occupare una posizione di primo piano nel mercato per quanto riguarda l’evoluzione della qualità dei sensori per immagini CMOS e delle loro potenzialità.

Da questo momento, il capoluogo della Marsica è diventato un centro di ricerca e di produzione esclusivo di questi dispositivi. Il che comporta maggiore produttività, crescita del tessuto economico regionale e pone il sito di Avezzano, già storicamente eccellente, tra i più innovativi e competitivi al mondo. Davvero un orgoglio per l’Abruzzo

un tecnico Micron nella clean room

APTINA Aptina ha presentato di recente una tecnologia pixel perfezionata che incorpora un nuovo sensore per immagini da 9 megapixel. La società ha lanciato inoltre un pixel da 1,4 micron e un pixel prototipo da 1,2 micron e ha annunciato un nuovo approccio per la progettazione di telecamere per telefoni mobili incorporando in un solo minuscolo pacchetto sensore per immagini, ottica ed elaborazione. Per ulteriori informazioni su Aptina Imaging, visitare il sito web all’indirizzo www.aptina.com.

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seminari&convegni » di Riccardo D’Alessandro

Monito di Bruno Forte, Vescovo della diocesi Chieti-Vasto, in occasione del convegno promosso dai giovani imprenditori di Chieti

«l’etica al centro dell’impresa» Il processo di globalizzazione ha posto l’umanità di fronte a quattro sfide. Vanno affrontate ispirandosi ad un modello di economia che stimola orizzonti ma pone l’uomo sempre al centro. I casi Honda, Cometa e Sogeda dimostrano che si può fare

i relatori del convegno, da sinistra: Graziano Di Costanzo, Antonella Allegrino, Romeo Battistelli, Giuseppe Ranalli, Mons. Bruno Forte, Raffaele Bonanni, Silvio Di Lorenzo e Pietro Rosica

L

o sviluppo imprenditoriale, la crescita e la prosperità del territorio trovano senso solo se supportati da sani principi etici. La vera impresa è

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solo quella che pone sempre l’uomo al centro di tutto. Questo, in sintesi, il messaggio giunto al termine della tavola rotonda avente come tema centrale “Etica e Impresa”.

L’evento, promosso dal Gruppo dei Giovani Imprenditori di Chieti, testimonia l’esigenza avvertita dal mondo dei giovani industriali di voler operare nel “giusto senso” e

» foto concessa da Confindustria Chieti


di cercare le corrette risposte sul modus operandi che un’impresa deve applicare. Nel corso del dibattito, svoltosi venerdì 28 marzo presso il Teatro Comunale di Atessa, si sono avvicendati numerosi ed importanti relatori, direttamente coinvolti nel tema dell’incontro. Dopo i saluti introduttivi di Giuseppe Ranalli, coordinatore e promotore dell’evento, la tavola rotonda ha preso vita grazie agli interventi di S.E. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, Silvio Di Lorenzo, presidente di Confindustria Chieti, vice presidente esecutivo di Honda Italia e presidente della Fondazione Sviluppo e Competenze, Raffaele Bonanni, segretario nazionale CISL, Don Claudio Pellegrini, direttore dell’ufficio diocesano sociale e del

lavoro, Romeo Battistelli, presidente Legacoop Abruzzo, Graziano Di Costanzo del CNA Abruzzo, Pietro Rosica, presidente del Consorzio CISI (impegnato in Brasile nello sviluppo di una scuola di formazione-lavoro) e Antonella Allegrino, amministratore unico di Sogeda e presidente dell’associazione “Domenico Allegrino” onlus. Di assoluto rilievo il monito lanciato da Mons. Forte: «Un’impresa che ignora le ragioni dell’etica danneggia se stessa ed il contesto in cui opera». Il Vescovo è andato dritto alla radice del problema illustrando gli effetti che si generano quando si sceglie di non operare con l’etica. Il difficile scenario economico, le problematiche correlate all’occupazione, il forte squilibrio -per certi versi irreversibile- tra crescita Giuseppe Ranalli insieme a Mons. Bruno Forte

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ubicazione: • nel Comune di Città Sant’Angelo • a 8 km da Pescara

descrizione: • capannoni per commercio all’ingrosso, moduli da 634 mq a 10.000 mq

• a 4 km dall’autostrada A-14 uscita Pescara nord

• capannoni per logistica, moduli da 480 mq a 2.400 mq

centro servizi: • sportello bancario • bar e ristorante • sala conferenze • uffici


seminari&convegni

economica e rispetto dell’ambiente sono conseguenza del processo di globalizzazione in atto. Mons. Forte ha poi sottolineato come il processo di globalizzazione abbia posto l’umanità di fronte a quattro inevitabili macro-sfide che si chiamano planetarizzazione squilibrata (l’impostazione della globalizzazione su un solo ed unico modello, che troppo spesso non considera i valori della democrazia e i valori umani); effetti negativi sulla crisi ecologica (l’incondizionata crescita economica e la continua ricerca del profitto a danno dell’ambiente, delle risorse e delle materie prime); il cosiddetto “effetto confronto” che si innesca ogni volta che il modello occidentale tenta di imporsi sugli altri generando in contrapposizione rigidità e radicalizzazione del mondo “altro”; ed infine la delocalizzazione che produce gravi conseguenze in termini di occupazione, a danno delle classi più deboli. «Su queste sfide, se accettate senza etica, l’umanità è destinata a perdere. Il Villaggio Globale non appare affatto sicuro, al contrario è vulnerabile, ferito. Occorre un paradigma per lo sviluppo dell’impresa che poggi sui principi etici» ha esortato Mons. Forte. Il bene della comunità è ciò che più conta, l’impresa assieme a tutte le altre forze sociali deve riscoprire l’etica. Un modello da proporre? Il modello dell’economia “civile” che si fonda sui valori del no-profit, volontariato, solidarietà, finanza etica, famiglia ed altro ancora. Un modello che crea coscienza, che stimola orizzonti che pongono sempre e comunque l’uomo al centro. Dunque è necessario riflettere e muoversi verso questa direzione. Occorre trovare risposte concrete a cominciare

dal territorio. L’Abruzzo ha mostrato sempre particolare attenzione ai temi del sociale. La nostra regione si rende portatrice ogni giorno di modelli imprenditoriali che sono espressione dell’impresa etica. Il nostro territorio è composto da realtà produttive che sono esempi di eccellenza in termini di valore ma anche, e soprattutto, in termini di etica. In questa galassia brillano di luce propria imprese grandi, medie e piccole come la Honda, la Cometa e la Sogeda. Silvio Di Lorenzo, Pietro Rosica e Antonella Allegrino hanno infatti illustrato come si può fare impresa tenendo sempre al centro l’uomo e l’interesse del bene comune. Per i tre imprenditori l’etica in un’impresa si sviluppa attraverso la legalità, la trasparenza, il rispetto delle regole e degli uomini, il coinvolgimento di tutti nell’operare le scelte. Un’impresa che sceglie di operare eticamente ha a cuore non solo la parte “intima” dell’impresa stessa ma nutre interesse anche nei confronti del contesto nel quale è inserita e fornisce il proprio supporto per il suo miglioramento. Ecco dunque che trovano spiegazione la onlus “Domenico Allegrino” (la cui presidente è la figlia Antonella), il progetto di una scuola di formazione-lavoro in Brasile promosso da Pietro Rosica, il Campus dell’Innovazione in Val di Sangro di cui il presidente Di Lorenzo si è reso promotore. Tutti esempi che testimoniano come l’interesse ed il sostegno per lo sviluppo (umano ed economico) del territorio circostante sia un elemento fondamentale presente alla base delle più importanti realtà produttive del nostro territorio

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seminari&convegni » di Alessandra Vallera

GLI AGENTI FIAIP IN CONFINDUSTRIA La federazione degli immobiliari ha aderito all’Unione degli Industriali di Pescara. L’esperienza sarà allargata anche alle altre realtà provinciali

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alorizzazione della professione di agente immobiliare e tutela del ruolo e delle funzioni dei professionisti del settore. Sono le prime tematiche che verranno affrontate dopo l’adesione, in qualità di socio collettivo, della Fiaip di Pescara, federazione italiana agenti immo-

Samuele Lupidii presidente provinciale FIAIP

biliari professionali, all’Unione Industriali. Confindustria Pescara è tra le prime territoriali del sistema confederale ad applicare l’Accordo Quadro Nazionale per l’ingresso nella rete di rappresentanza di Confindustria che, prevede, tra l’altro, l’erogazione alla Fiaip provinciale dei servizi informativi e consulenziali per l’assistenza alle imprese del settore. All’incontro hanno partecipato: Mauro Angelucci, presidente dell’Unione Industriali di Pescara, Samuele Lupidii, presidente pro-

» foto concesse da Confindustria Pescara

vinciale Fiaip, Luigi Di Giosaffatte, direttore dell’Unione Industriali di Pescara. La voce è stata corale: «È interesse comune di entrambe le associazioni, poter assumere un ruolo di maggior incidenza presso gli interlocutori istituzionali». Attualmente gli aderenti alla Fiaip di Pescara sono 58 e l’obiettivo è

Mauro Angelucci presidente Confindustria Pescara

far aderire a Confindustria, entro un anno, anche le federazioni di Teramo, Chieti, l’Aquila e Campobasso per raggiungere un totale di 300 iscritti

Al centro della foto Samuele Lupidii e Mauro Angelucci

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

Giovani imprenditori a scuola di export In un seminario di Confindustria Pescara si è parlato di internazionalizzazione e “marketing intelligence”. Un po’ di teoria e lo studio dei casi Saquella 1856 e Riviera Communications

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onquistare i mercati internazionali è un imperativo per chi vuole fare impresa. Non è solo un’esigenza dettata dalla contingenza o dal momento storico. E’ la sola via percorribile per garantirsi l’adeguato sviluppo e fronteggiare, ad armi pari, la libera concorrenza e il libero scambio delle merci. Di questo si è parlato a Pescara, nella sede di Confindustria, nel corso del seminario formativo: “Strumenti concreti per proiettare le imprese sui mercati internazionali”. L’appuntamento, promosso dalla locale Unione degli industriali e dal Grup-

po dei giovani imprenditori è stato organizzato da Top Solutions, in collaborazione con Saquella 1856 e Riviera Communications. L’occasione ha permesso ai partecipanti di fare il punto della situazione sulle innovative tecniche di internazionalizzazione, l’elaborazione di piani marketing e l’adozione di azioni mirate “marketing intelligence”. Il seminario è stato strutturato per fornire non solo basi teoriche, ma anche strumenti pratici. Oltre alla fase in aula, c’è stata una sorta di simulazione, con i partecipanti che hanno dovuto indicare un paese estero e i relativi canali di distri-

buzione prescelti. Alessandro Addari, della Top Solutions e vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Pescara, in apertura dell’incontro ha sottolineato: «I giovani imprenditori rappresentano, spesso, in azienda il ponte verso il futuro. In questa visione è sempre più importante potersi avvalere di collaboratori capaci di creare valore per l’impresa e mettere a frutto le proprie competenze, magari proponendo progetti e idee da sviluppare. Oggi attraverso la rete è possibile per l’impresa mettere in atto un sistema di marketing intelligence, che

da sinistra: Alessandro Addari di Top Solutions, Roberto Santuccione e Cinzia Cordesco di Riviera Communications e Bianca Saquella di Saquella 1856

» foto di Simone Cerio

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Alessandro Addari durante il suo intervento

analizzi le opportunità sui singoli paesi, studi la concorrenza, ricerchi nuove opportunità e potenziali clienti. Una volta individuati i mercati prioritari e avviati i primi contatti negoziali con i potenziali clienti, alle missioni “virtuali” occorrerà far seguire quelle esplorative e commerciali. Il percorso è più che decodificato e l’intento deve essere quello di finalizzare gli accordi e raccogliere ulteriori informazioni sul mercato prescelto». In questo senso è stata particolarmente illuminante la relazione di Bianca Saquella, delegata all’Internazionalizzazione di Confindustria Pescara, che ha raccontato le strategie dell’azienda di famiglia e di come una piccola realtà, attraverso un percorso articolato e complesso fatto di innovazione, ricerca e soprattutto coraggio, sia divenuta tra le leader in Italia nella produzione e commercializzazione di caffè espresso, presente in più di 40 paesi. «La Saquella –ha raccontato l’imprenditrice pescarese– fondata nel 1856 è stata tra le prime aziende italiane del settore, ad avviare già nel 1972, il processo di Internazionalizzazione con esportazioni verso Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti. L’obiettivo iniziale era quello di

affermare e diffondere all’estero il valore e l’arte dell’espresso all’italiana –poi, Bianca Saquella, ripercorrendo i passi dello sviluppo ha aggiunto– nel 1996, dopo anni di studi e ricerche, nel segno dell’ innovazione, è stata realizzata la cialda monodose, che ha fatto registrare, soprattutto nei mercati esteri, un entusiasmante successo. Un’altra scelta coraggiosa e pionieristica viene compiuta nel 1997, quando, a seguito della grande espansione sul mercato tedesco, nasce la società commerciale Saquella Deutschland con sede a Francoforte, avvalendosi di dirigenti e personale sia italiano che tedesco. Da ultimo, è stato lanciato il progetto “Saquella Espresso Club”, un franchising che nasce dalla fusione della tradizione dell’espresso e del “way of life” italiano con il concept innovativo del coffee shop». Scelte coraggiose che hanno segnato il trionfo anche a livello internazionale della Saquella caffè che, non a caso, nel 2006 è stata inserita tra le cento migliori aziende italiane in “Nostra Eccellenza”, cento casi di successo del sistema Italia, sulla base del rapporto EURISPES, segnalandosi per mission, genialità imprenditoriale, ruolo sociale e di sinergia con il territorio.

Luigi Di Giosaffatte, direttore Confindustria Pescara, proprio sulla base del case history Saquella ha tracciato lo scenario del commercio estero delle imprese italiane: «Dall’analisi dei dati si evince una crescita delle esportazioni italiane dell’11,5% nei primi nove mesi del 2007, ed un importante incremento nella quota di aziende presenti direttamente all’estero, salita tra il 2000 e il 2006 dal 5% all’8%. È inoltre raddoppiata (dal 7% al 15%) la percentuale di imprese che hanno accordi di collaborazione con imprese estere». Ha poi aggiunto: «Le Aree verso le quali si registrano i più alti livelli di crescita sono: Europa Centrale e orientale, Sud America e Asia ed i settori trainanti i prodotti in metallo, i mezzi di trasporto, le macchine e i prodotti in legno, per i quali la crescita in valore delle nostre esportazioni si attesta sugli stessi livelli della Germania e superiori a quelli di USA e Giappone. Nelle “4 A” Abbigliamento, Arredo, Alimentazione, Automazione, l’Italia resta il primo paese OCSE per surplus del saldo commerciale e il secondo al mondo dopo la Cina, sul fronte tecnologico, nel 2006, la Bilancia tecnologica italiana è tornata in attivo per un valore di +786 milioni di euro,

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seminari&convegni

la prima volta dal 1981». Nel corso dell’incontro ci si è però anche soffermati sulle difficoltà a cui devono far fronte le aziende italiane nei processi di internazionalizzazione, individuando nelle ridotte dimensione delle imprese uno dei maggiori punti deboli che ne frenano la crescita e la competitività su scala mondiale. L’Export è ancora troppo concentrato sui mercati maturi e la debolezza degli investimenti nonché la contrazione dei margini, per non perdere quote di mercato, riguardano la quasi totalità delle imprese del nostro paese. Luigi Di Giosaffatte, direttore Confindustria Pescara, su questo passaggio ha le idee chiare: «In questo quadro è importante il ruolo di strutture come la nostra che ha organizzato, in tre anni, ben 33 attività (senza considerare gli incontri istituzionali), di cui 19 missioni di sistema all’estero ICE – ABI – Confindustria, coinvolgendo circa 6.500 imprese italiane nelle iniziative internazionali e organizzando 32.000 incontri di business

tra imprese. L’Italia ha realizzato le missioni più grandi mai ospitate in Cina, India, Turchia, Tunisia, Marocco, Serbia, Bulgaria, Kazakistan, Algeria, Sudafrica, Brasile ed hanno dato risultati importanti. Le nostre esportazioni hanno registrato in questi anni un incremento importante e sempre sopra la media europea: ad esempio in India, nel periodo 2004-2007, sono cresciute del 150%». Parlando delle iniziative programmate per il 2008, il capo della struttura operativa di Confindustria Pescara ha poi aggiunto: «Si apre una fase nuova nell’attività internazionale, più centrata sull’assistenza che sulla promozione. L’esempio è quello delle attività attualmente pianificate per l’India. Questo nuovo approccio richiederà una capacità di lavoro del sistema nel suo insieme, in particolare per ciò che concerne l’attrazione di investimenti, il sostegno a progetti di investimenti in uscita ed un forte focus sulla formazione». Il direttore Di Giosaffatte ha, infine, comunicato che Confindustria Pescara ha avviato l’analisi dei pro-

cessi di internazionalizzazione delle imprese industriali e dei servizi nella provincia. Lo studio fornirà preziosi strumenti conoscitivi sui fabbisogni delle aziende associate in tema di internazionalizzazione. Ed è proprio nell’ottica di dare agli imprenditori strumenti innovativi e pratici per incrementare la competitività aziendale che si è inserito l’intervento finale di Roberto Santuccione e Cinzia Cordesco, fondatori della Riviera Communications mobile company, azienda che progetta siti e portali sui telefoni cellulari. «Oggi le nuove tecnologie –hanno dichiarato i due giovani imprenditori­– rivoluzionano le modalità di promozione aziendale. Anche una piccola realtà imprenditoriale ha la possibilità di acquisire una visibilità a livello globale. Basta volerlo. Non è necessario un grosso investimento». La tecnologia, dunque, rende possibile un piccolo passo. Il primo di un lungo viaggio, magari con l’Abruzzo e i suoi prodotti a spasso per il mondo

I partecipanti al seminario sull’internazionalizzazione

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seminari&convegni » di Antonella Duval

Agroalimentare ed internazionalizzazione: un nuovo modello di sviluppo per le imprese abruzzesi Si è svolto lo scorso 6 marzo, presso Confindustria Pescara, un Convegno volto a fornire alle nostre imprese gli strumenti finanziari, fiscali, ed assicurativi per competere all’estero nel mercato agroalimentare

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egli ultimi anni in Italia si parla della necessità di creare un nuovo modello di sviluppo agroalimentare ed agroindustriale per consentire alle imprese una crescita economica nel mercato globale. Anche nella nostra regione si richiede una innovazione di prodotti, di processi

produttivi, di modelli di impresa e di sistemi di imprese. A tal fine, il convegno svoltosi presso Confindustria Pescara lo scorso 6 marzo, si è proposto di fornire alle imprese abruzzesi gli strumenti per competere sul mercato globale, presentando lo sportello di orientamento che verrà creato presso

la sede di Confindustria Abruzzo, strumento capace di segnalare alle aziende le opportunità di natura fiscale, finanziaria, assicurativa e commerciale. Il Convegno, moderato da Pierluigi Francini –Consigliere Delegato Agroindustria Confindustria Abruzzo– ha visto come primo relatore

da sinistra: Arrigo Montella di SFM & Partners e Mario Marotta della ISA Istituto Sviluppo Agroalimentare

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» foto di Andrea Straccini


PASSERI TECHNOLOGIES

Leader nei servizi di comunicazione avanzata

Valentina Bianchi assessore regionale alle Attività Produttive e Calogero Riccardo Marrollo presidente Confindustria Abruzzo

Calogero Riccardo Marrollo –presidente di Confindustria Abruzzo– il quale ha presentato la filiera agroalimentare abruzzese come il terzo settore, per numero di imprese, fatturato ed occupazione, dopo il comparto metalmeccanico e l’abbigliamento. L’attuale scenario ha grandi potenzialità, i nostri prodotti sono di alta qualità e, se ben supportati, possono ottenere ottimi risultati. Le tradizioni ed i prodotti della nostra regione sono conosciuti in tutto il mondo, fonti di sviluppo preziosissime per l’Abruzzo e per l’Italia intera nel mercato globale. Ci sono, però, delle questioni aperte, strettamente legate alle filiere: dotazioni infrastrutturali, processi di globalizzazione, modelli di sviluppo legati alla qualità. E’ necessario attuare delle politiche di aggregazione. C’è necessità di elaborare nuovi modelli comportamentali, organizzativi e gestionali per una vera crescita competitiva. Ha proseguito Giancarlo D’Annibale, presidente della Sezione Agroa-

limentare di Confindustria Pescara, sezione che ha il compito di avvicinare il mondo agricolo a quello industriale, e dunque di cercare gli strumenti per la competizione sul mercato globale. Oggigiorno è una necessità diffusa, tanto più che i mercati esteri cominciano ad “attaccare”. Quali strumenti si possono adottare? Continue innovazione e ricerca sono i mezzi principali, ma presuppongono profonde conoscenze di natura fiscale, finanziaria, assicurativa e commerciale. Lo sportello di orientamento che si costituirà presso Confindustria avrà come fine proprio quello di dare supporto in questo senso. L’intervento di Valentina Bianchi –assessore alle Attività Produttive della Regione Abruzzo– ha reso un quadro dell’azione che la Regione ha messo in campo per l’internazionalizzazione delle imprese abruzzesi. La maggior parte di queste ha modeste dimensioni, generando problematiche come la scarsa presenza di servizi esterni e di compe-

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seminari&convegni

tenze interne adeguate. Si è cercato di rivedere le missioni, tentando di unire le politiche della Regione con quelle del Paese. Azioni in Paesi come Sud Africa, Cina, India. Si è massimizzata la presenza con missioni di rappresentanza, ma allargandosi anche ai centri di ricerca e alle università. Inoltre si sono destinate delle risorse ad azioni di formazione, per creare esperti di internazionalizzazione, come stage negli uffici ICE (Istituto Commercio Estero) all’estero o finanziamenti a Master per la formazione di imprenditori e di piccole imprese. In questo modo si contribuisce alla creazione di figure che possano essere veramente efficaci per gli obiettivi che ci si è posti. La Giunta regionale ha individuato le aree su cui vertere, con un’analisi del tessuto di import-export abruzzese più attivo, e mirato a potenziare il sistema logistico, per facilitare la mobilità delle merci e delle persone. Ultima criticità su cui si cerca di intervenire: il sistema bancario italiano, poco incisivo nell’affiancare le imprese. C’è necessità di sostenere un colloquio con il sistema bancario e a tal fine è stato avviato un “osservatorio del credito”. Anche Marco Verticelli –assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo– ha parlato di questioni di rilevanza strategica per la nostra regione. La politica considera l’agroalimentare un settore residuale; in questa filiera -sia agricola che industriale- gli strumenti specifici sono limitati. Ma è importante ragionare intorno ad essi e al loro ammodernamento. C’è

stato uno sforzo della Giunta regionale e dell’Assessorato, tanto che si è arrivati all’approvazione del piano di aiuti comunitari 2007-2013. Questo strumento apre ai processi di internazionalizzazione. Il settore agroalimentare è uno dei più complicati, soprattutto fuori Europa. Nelle politiche di internazionalizzazione commerciale bisogna andare oltre l’aspetto fieristico. A tal fine l’Abruzzo ha scelto di “aggredire” mercati come Romania e Brasile, mercati in cui gli indici di crescita economica sono stabili. Mercati innovativi e non consolidati, ma in cui si possono avere “carte da giocare”. Questi sono modelli operativi vincenti, se si riescono a dare anche servizi assicurativi, di marketing, di logistica. Si auspica che i partneriati, che nasceranno attraverso lo sportello, siano fruttuosi. Durante il con-

vegno sono stati presentati, attraverso interventi dei rispettivi rappresentanti, alcuni fra i partner con cui si potrà entrare in contatto tramite lo sportello di orientamento: ISA Istituto Sviluppo Agroalimentare; SFM & Partners, società di consulenza finanziaria; K Studio Associato, sedi di Roma e di Pescara; FATA Assicurazioni

Marco Verticelli, assessore regionale all’agricoltura

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

AMBIENTE, TUTTE LE NOVITÀ LEGISLATIVE Da un interessante seminario organizzato dal Gruppo Galeno, gli aggiornamenti sulla normativa di settore a seguito del decreto di gennaio

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ornire aggiornamenti sul nuovo scenario normativo in materia ambientale e sulla disciplina in vigore dallo scorso 13 febbraio, con particolare riguardo agli aspetti tecnici ed applicativi. Questo l’obiettivo del seminario organizzato dal Gruppo Galeno lo scorso 4 marzo a Ortona. L’evento, incentrato sul “Testo unico ambientale dopo le modifiche del D.Lgs n. 4 del 16 gennaio 2008” è stato introdotto e coordinato da Riccardo D’Alessandro, consulente ambientale del Gruppo ed ha visto la partecipazione di relatori di vasta esperienza come il professor Stefano Maglia, consulente

della commissione ambiente della Camera e docente di legislazione ambientale presso l’università di Parma. E gli avvocati Monica Taina e Miriam Balossi, collaboratrici dello Studio Maglia di Piacenza, oltre a Francesco D’Alessandro, presidente del Gruppo Galeno. Nutrito il gruppo degli intervenuti, fra i quali molti imprenditori e rappresentanti delle principali aziende produttive del territorio regionale. Il decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008, emanato dopo circa un anno e mezzo dal Testo unico ambientale, ha fornito –è l’auspicio di molti- una versione definitiva della normativa di settore. Nume-

rose le novità introdotte, con riferimento ai temi della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), ed ai rifiuti e scarichi idrici. Il recente decreto ha riscritto integralmente la parte riguardante la V.I.A. e la V.A.S. soprattutto con riguardo alla tempistica. Stabilendo, ad esempio, tempi certi per la V.I.A., che va fatta sul progetto definitivo e non più sul preliminare. È stato inoltre eliminato il silenzio-rigetto, ossia il meccanismo in base al quale in assenza di risposte si considerava rifiutata la richiesta di valutazione presentata. Ciò consentirà di superare le infrazioni co-

da sinistra, i relatori del convegno: Monica Taina, Miriam Viviana Balossi, Riccardo D’Alessandro e Stefano Maglia

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» foto di Andrea Straccini


munitarie aperte nei confronti del nostro Paese. Spazio anche alla materia dei rifiuti, particolarmente ricca di novità. Il decreto ristabilisce la gerarchia dei principi di gestione, ponendo al vertice la riduzione dei rifiuti e, a seguire, il riutilizzo ed il riciclo. Il nuovo decreto pone dunque il recupero di materia in posizione di priorità rispetto all’utilizzo dei rifiuti come fonte di energia, principio vigente con la precedente normativa. Novità anche in tema di adempimenti: introdotte semplificazioni per le imprese che producono rifiuti non pericolosi e con un numero di dipendenti inferiore alle dieci unità. Tali imprese sono infatti esonerate dalla compilazione annuale del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD). Il registro di carico e scarico dei rifiuti, la cui vidimazione spetta ora alle Camere di commercio territorialmente competenti, può essere sostituito con il registro Iva per i gestori di rottami ferrosi e non ferrosi; è stato inoltre previsto un sistema di tracciabilità satellitare, per offrire le massime garanzie di controllo, eliminando inutili ed

il professor Stefano Maglia durante il suo intervento

eccessivi ricorsi alle certificazioni cartacee. Da evidenziare anche il nuovo concetto di deposito temporaneo dei rifiuti, che prevede l’avvio degli stessi alle operazioni di smaltimento (o recupero) seguendo una delle modalità alternative: con cadenza trimestrale e indipendentemente dalle quantità in deposito

Riccardo D’Alessandro assieme al padre Francesco presidente del Gruppo Galeno

o, in alternativa, quando i rifiuti pericolosi o non pericolosi raggiungano, rispettivamente, i 10 o i 20 metri cubi. In merito alla classificazione dei rifiuti, va evidenziato come il nuovo decreto consideri “rifiuti speciali” tutti quelli derivanti da attività di scavo (non solo quelli pericolosi, come accadeva in passato). È stata rivisitata, infine, la definizione di scarico idrico, tanto dibattuta nel corso di questo ultimo anno e mezzo. Ebbene, è tornata sostanzialmente identica a quella vigente prima del Testo unico ambientale. Tornano dunque indispensabili due condizioni: la convogliabilità diretta dello scarico nel corpo idrico recettore e contemporaneamente l’utilizzo di un sistema di convogliamento. Ha chiuso i lavori Francesco D’Alessandro, fornendo al folto pubblico presente dettagliate informazioni sul nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti

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eventi » di Massimo Avenali

LE POTENZIALITà DEL «CUORE VERDE DEL MEDITERRANEO» L’intensa attività di promozione del territorio abruzzese nell’ambito del progetto “Abruzzo made in Italy”. Nel nuovo appuntamento, organizzato a Pescara, l’analisi delle importanti realtà già attive e delle iniziative in cantiere che fanno ben sperare per il futuro

A

l centro dell’Europa un cuore antico, il Mediterraneo. Al centro del Mediterraneo, l’Italia, un Paese ricco di cultura e storia. Al centro dell’Italia, un cuore verde e pulsante: l’Abruzzo. Se si considera la posizione geografica della nostra regione, ecco che appaiono subito determinanti le vie di comunicazione dall’aeroporto verso scali nazionali e internazionali, ma anche i porti commerciali e turistici, la rete ferroviaria e una serie di infrastrutture -realizzate e in corso d’opera- che permettono o permetteranno il dialogo con altri popoli, altre culture, altre attività produttive. Se ne è parlato a Pescara, nel mese di febbraio, nel nuovo appuntamento organizzato all’interno di Abruzzo made in Italy, progetto dell’assessorato alle attività produttive e all’innovazione della Regione Abruzzo per la promozione delle potenzialità del territorio e lo sviluppo di relazioni tra gli attori economici ed istituzionali. In 18 mesi di lavoro, Ad. Venture, insieme ad Accenture ed Elsag Datamat con cui ha curato l’azione di marketing territoriale per la divulgazione del brand Abruzzo made in Italy, è riuscita a mettere in evidenza dati oggettivi e realtà che fanno ben sperare nel futuro. Un elemento importante è la valorizza-

» foto concesse da Ad.Venture srl

da sinistra: Pierluigi Picciani, sales & marketing director Delverde; Roberto Mion presidente Abruzzohotel; Marcello Zaccagnini amministratore delle Cantine Zaccagnini

zione delle risorse umane, con l’investimento che si sta attuando sui giovani attraverso la promozione di scambi tra mondo universitario e mondo del lavoro, l’assegnazione di borse di studio, la specializzazione in università americane. Uno dei punti di forza della nostra regione, è che l’Abruzzo può contare su presenze importanti. Come Telespazio, del gruppo Finmeccanica, che si occupa di progettazione, gestione e fornitura di sistemi di telecomunicazione satellitare e

partecipa a programmi spaziali europei come Galileo. E, restando nella Marsica, la Micron, un’azienda leader nel mercato dei semiconduttori, particolarmente attenta al valore dell’innovazione e del capitale umano, ormai ben integrata con il territorio. ATR Group, situata ai piedi del Gran Sasso, verso il teramano, collabora con importanti aziende nel campo automobilistico, navale e aereo, impiegando materiali compositi avanzati per la realizzazione di prototipi e com-

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eventi

ponenti che richiedono una forte specializzazione; basta pensare alle parti in fibra di carbonio di un aeromobile come di un qualsiasi altro oggetto di uso comune o anche di moda. Altri esempi di valore ci vengono dalla Honda Italia, in Val di Sangro, capace di integrare la propria produzione attraverso un consorzio di aziende presenti sul territorio (Cisi), e di aiutare la zona a divenire un centro di alta rilevanza economica. L’area del Parco Nazionale della Majella, con Delverde, oltre a racchiudere uno dei luoghi più incantevoli al mondo, ingloba una delle più grandi realtà della produzione di pasta. A testimonianza che far coesistere impresa e natura, nel pieno rispetto dei beni inestimabili che questa offre, è possibile.

La Sexantio, presso Santo Stefano di Sessanio, ha realizzato un albergo restando fedele alla mistica aurea che caratterizza la località, ampliandola anche grazie alla tecnologia e al modo di accogliere i visitatori e proteggendo, al contempo, tradizioni e cultura locale. Altro caso degno di nota è quello dell’azienda agricola Zaccagnini, un vero gioiello di filosofia del vino e dell’ambiente, a impatto zero con ciò che la circonda e che anzi favorisce soluzioni per salvaguardare la stessa area in cui crescono le proprie viti e sorge la propria struttura. Sormontato dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha i suoi laboratori a 1.400 metri al di sotto della roccia. Qui, le particolari condizioni geofisiche,

Lorenzo Strona presidente Unicom con Pasquale Galante vice capo redattore de “Il Centro”

permettono l’attuazione di esperimenti di fisica, astrofisica delle particelle e astrofisica nucleare, completamente al riparo dalle stesse radiazioni

GLI ATTORI DEL PROGETTO MADE IN ITALY Tra gli attori più attivi nel progetto Abruzzo made in Italy, oltre all’assessore Valentina Bianchi, sempre in prima fila nel ricordare quanto sia importante l’integrazione fra istituzioni, territorio, persone e aziende, troviamo anche Francesco Arneodo per l’Infn, Raimondo Castellucci per la Micron e la Fondazione Mirror, Giorgio Cicconetti come investment manager, Francesco D’Amore per il progetto Galileo e Telespazio, Pasquale Diaferia direttore responsabile Spot and Web, Carlo Di Gregorio redattore de “Il giornale della Subfornitura”, Armin Doetzkies redattore capo per la rivista russa “MT Management & Technik”, Pino Mauro ordinario di Politica economica dell’università d’Annunzio, Bruno Maggiolo responsabile Eurofinanza, il direttore delle attività produttive della Regione Abruzzo Alfredo Moroni, Roberto Mion presidente del Consorzio Abruzzohotel, Pierluigi Picciani direttore marketing del pastificio Delverde, lo chef stellato del ristorante Reale di Rivisondoli Niko Romito, Andrea Sandri per ElsagDatamat, Jörg Schumacher manager dell’aeroporto Francoforte-Hann, Lorenzo Strona in veste di presidente Unicom, Andrea Ungaro per Accenture, Marcello Zaccagnini come amministratore della Cantina Zaccagnini

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eventi

L’intervento è stato curato dalla Finlloyd Group, azienda specializzata nel campo dell’internet communication technology

CONFINDUSTRIA PESCARA VIAGGIA SUL WEB «ON-MOBILE» Grazie al proprio sito navigabile sul cellulare, la confederazione potrà pubblicare dati aggiornati in tempo reale su servizi e iniziative

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l futuro tecnologico, in grado di potenziare un’azienda, parte da Pescara. L’incontro dei fondatori di Riviera, Roberto Santuccione e Cinzia Cordesco, con il vulcanico direttore di Confindustria Pescara Luigi Di Giosaffatte, durante un seminario sulla sicurezza informatica, ha determinato l’inizio di una serie di progetti di sviluppo sfociati anche nella messa onmobile della stessa Unione Industriali, prima organizzazione di categoria ad essere presente e visibile a livello internazionale su un qualsiasi telefono cellulare. Ogni giorno infatti il sito su telefonino di Confindustria Pescara http://mobile.confindustria. pescara.it permette alle imprese aderenti di collegarsi in ogni momento e tenersi aggiornati costantemente sugli eventi promossi dall’organizzazione. Riviera Communications, mobile company leader a livello mondiale nella creazione di siti e portali per telefoni cellulari, da poco trasformatasi in Finlloyd Group, ha avviato dal novembre scorso una partnership vigorosa con Confindustria Pescara presieduta da Mauro Angelucci e Francesco Alfieri presidente della sezione Terziario Avanzato di Confindustria Pescara. Tutte le aziende più attente all’evoluzione del mercato, quelle più lungimiranti stanno valutando un loro immediato ingresso sul mercato dell’internet mobile. La tua azienda sul telefono cel-

» foto concesse da Confindustria Pescara

un momento della conferenza stampa, da sinistra: Laura Federiciis, Luigi Di Giosaffatte, Francesco Alfieri, Roberto Santuccione e Cinzia Cordesco

lulare. Quanto è importante per un’impresa scegliere di stare sul telefonino e lavorare con un sito mobile piuttosto che promuovere le proprie attività solo attraverso il web tradizionale? La scelta onmobile piuttosto che online ha un ruolo fondamentale nella crescita e nello sviluppo economico di un’impresa, perché attraverso il telefonino, apparecchio dal quale nessuno si separa mai, l’impresa può essere raggiunta da tutte le parti del mondo e in qualunque momento della giornata senza dipendere da personal computer o linee non sempre all’altezza della situazione. Questo è possibile solo utilizzando un qualunque apparecchio telefonico munito di browser, che permette la normale connessione a internet mobile. Per una azienda stare sul telefono cellulare significa dare rapido impulso alle proprie attività con possibilità di aggiornamenti dei dati in tempo reale sul prodotto da commercializzare o da promuovere, dallo stesso telefono cellulare, anche in questo caso senza dover dipendere da linee o pc.

Dopo molti anni rispetto a Riviera Communications anche i colossi americani dell’ICT iniziano a prendere sul serio ciò che nel 2003, anno in cui a Pescara si facevano i primi test di compatibilità tra i servizi grande pubblico ed i microbrowsers degli smartphones dell’epoca, veniva visto solo come un esperimento. Il più grande investimento pubblicitario di tutti i tempi fatto da Microsoft per spingere il suo Windows Mobile rappresenta la prova inconfutabile che l’azienda pescarese ha imboccato la strada giusta. Riviera Communications, ogg Finlloyd Group, è l’azienda che già da due anni ha realizzato il primo motore di ricerca per telefonini (http://drinny.it); e a seguire, tra i numerosi progetti lanciati a livello mondiale, la prima libreria onmobile (http://mobilibri.it) in collaborazione con Rizzoli Editore e Lina Sotis, giornalista del Corriere della Sera; il primo centro commerciale sul cellulare (http://trentanove. com); il primo portale dei borghi più belli d’Italia (http://borghi. mobi)

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eventi » di Federica Rogato

DESTINAZIONE ABRUZZO, TUTTE LE NOVITà Presentate alla Borsa internazionale del Turismo di Milano le strategie per promuovere le nostre bellezze e attrarre nuovi visitatori. L’occasione dei Giochi del Mediterraneo e le nuove rotte da Pescara

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bbiamo qualità da vendere, sembra aver urlato silenziosamente lo stand dell’Abruzzo dal padiglione 13 della Bit di Milano. Uno stand di poco più di 700 metri quadri, quasi un terzo di quelli delle regioni “più facoltose”, ma ben strutturato e accogliente: «Dobbiamo cercare di ridimensionare le spese di un po’ tutte le regioni -ha detto l’assessore al Turismo regionale Enrico Paolini- dobbiamo passare dall’apparire al fare». Anche quest’anno si è lavorato di squadra

e questo calore familiare si percepisce da quanti addetti ai lavori si fermano con piacere nello stand con l’inconfondibile e coloratissimo logo della nostra regione per degustare vini e piatti tipici. Tante le novità delle quali andare fieri: in primis il rinnovato accordo, chiuso proprio mercoledì sera con Eurofly per il volo Pescara - New York, un volo che nella scorsa stagione ha riscosso un grandissimo successo e anche per quest’anno si preannuncia il tutto esaurito: 199 euro il prezzo di partenza per

sognare la Grande Mela. Strategie di consolidamento verso il Canada, mercato interessante che sta già dando buoni frutti con il volo per Toronto: a breve circa quaranta tour operator canadesi saranno in Abruzzo per conoscerne le bellezze. «Si sta pensando anche all’ingresso in Sudamerica –ha spiegato Paolini– È importante che si riesca ad abbattere i costi dei voli che vanno da 2000 a 4000 euro». Insomma, si pensa e si agisce in grande da queste parti. Non è una novità che la nostra regione faccia dell’aeroporto lo stand abruzzese presso la BIT di Milano

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» foto concessa da Regione Abruzzo


d’Abruzzo un punto fondamentale per la strategia turistica e alla Bit il presidente ItAli Airlines, Ugo Calvosa, ha preso al volo l’occasione per annunciare nuove rotte e strategie per la compagnia che già dal 6 marzo scorso collega l’aeroporto di Pescara con Catania – Fontanarossa. Per ora saranno due voli di andata e ritorno a settimana, il giovedì e la domenica, ma già con l’avvento dell’estate la frequenza sarà incrementata. «È un’occasione per incrementare l’incoming -ha detto il commissario Aptr Togni- Stiamo lavorando per portare direttamente anche la Scandinavia in Abruzzo». Tra le altre rotte in programma da quest’estate anche Olbia che, già presente da alcuni anni come rotta stagionale, sembra destinata a diventare meta costante dell’Abruzzo, oltre ai Paesi dell’Europa dell’Est, Russia e Romania. Ma alla Bit si è parlato anche di Pescara 2009, le piccole olimpiadi che si svolgeranno in tutto Abruzzo nel giugno del prossimo anno: la manifestazione si promuoverà attraverso un road show internazionale le cui prime due tappe saranno lo Sport accord di Atene (2-6 giugno), la più importante Fiera Europea di sport e marketing e naturalmente i giochi olimpici di Pechino. «Con questi Giochi –ha detto il presidente del comitato promotore Sabatino Aracu– noi presentiamo non solo l’Abruzzo, ma l’Italia intera» e non è un caso se tra le idee c’è an-

che quella di voler portare alto il nome del Bel Paese con la Fiaccola Mediterranea, un tour via mare che partirà da Montecarlo, dove risiede il principe Alberto di Monaco, testimonial di Pescara 2009, toccando Nizza, Barcellona e tutti i Paesi bagnati dal Mediterraneo. Un tour di un mese per portare la cultura e i gusti dell’Italia intera. Alla Borsa di Milano, ovviamente erano presenti anche le quattro province: Pescara ha presentato la nuova guida sul cicloturismo, un manuale per amanti dei luoghi incontaminati e delle strade battute del Pescarese, la prima settimana dannunziana dal 24 al 29 giugno per il 70 anniversario della morte del Vate, mentre il 26 giugno inizierà a caratteri cubitali sul palazzo della Provincia il count down per i Giochi del Mediterraneo. Chieti ha presentato i suoi percorsi turistici e ha ufficializzato il mese del brodetto di pesce a Vasto, vero e proprio trade mark. L’Aquila vive la “provincia in mountain bike” con una guida pratica e di facile consultazione, ma la ciliegina sulla torta è stato il torrone da guinness di 110 chili e 22 metri di lunghezza prodotto dai Fratelli Nurzia che ha deliziato un intero padiglione. La provincia di Teramo ha presentato il centro turistico di Tossicia “Cavallo e natura”, un progetto sul turismo nautico e la tappa del tour mondiale di beach volley a Roseto che si terrà dal 13 al 18 maggio

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eventi » di Antonella Duval

L’idea della Fondazione Gilberto Ferri di indire un premio sull’energia “pulita” e le fonti rinnovabili ha riscosso un notevole successo con 62 progetti in concorso

IL RISPARMIO ENERGETICO «SBANCA» Al vincitore sarà assegnato un premio di 15mila euro. Tutte le idee selezionate dalla giuria saranno inserite in un “incubatore” per definirne la fattibilità. Un esempio concreto di responsabilità sociale d’impresa

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gni industria ha il suo pozzo di petrolio -questa è la convinzione di Gilberto Ferri, fondatore della holding abruzzese nel campo della distribuzione specializzata nel settore apparecchiature elettriche e elettrodomestiche, che poi aggiunge– consistente nella possibilità di risparmiare energia e addirittura di ricrearla. In Italia si è ancora troppo legati all’acquisto di energia

dai Paesi esteri. Importiamo quasi l’80% dell’energia che impieghiamo nel nostro Paese. Tutto ciò è, chiaramente, antieconomico e non contribuisce a incrementare l’occupazione». La Fondazione Gilberto Ferri, in relazione a queste riflessioni, ha deciso, già da alcuni mesi, di indire un concorso aperto alla partecipazione di quanti possano contribuire con le loro idee originali e progetti innovativi alla valorizzazione delle

fonti di energia rinnovabile e al risparmio energetico. Al momento la Fondazione Ferri ha ricevuto, da tutta Italia, 62 progetti da parte di università, liberi professionisti, organizzazioni di categorie, singoli cittadini. Il successo è stato grande e inaspettato, a detta dei responsabili della Fondazione, ma questo sta a testimoniare il valore del tema proposto e la voglia di contribuire a trovare soluzioni a domande di vitale importanza. Non

da sinistra: Enzo Chiricozzi già preside all’università dell’Aquila e professore della facoltà di Ingegneria, Davide Angrilli professore dell’istituto tecnico ITIS A. Volta di Pescara, Antonio Notarandrea direttore Fondazione Ferri e Gilberto Ferri

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va sottovalutato che le proposte contenute negli elaborati dovevano rispondere a criteri di originalità, innovazione scientifica e tecnologica, realizzabilità dell’idea proposta e, naturalmente, impatto sociale. La commissione giudicatrice, composta da Cesare Boffa, professore del politecnico di Torino, presidente della FIRE (Federazione Italiana Energy Managers) e vice presidente dell’ENEA dal 1992 al 1997; Enzo Chiricozzi, già preside all’università dell’Aquila e professore della facoltà di Ingegneria dello stesso ateneo, e Davide Angrilli, professore dell’Istituto tecnico ITIS Alessandro Volta di Pescara e docente incaricato presso l’università dell’Aquila ha considerato tutte le proposte molto interessanti, specialmente in relazione alla fattibilità che era, tra l’altro, uno dei vincoli obbligatori per la partecipazione al concorso.

La commissione, al momento, non ha ancora nominato un vincitore. Dalla totalità dei progetti ne sono stati selezionati 10 e tra di essi verrà scelto il migliore, al quale spetterà il premio di 15mila euro. I restanti 9 progetti, unitamente agli altri, saranno inseriti in una struttura ideale, una sorta di “incubatore”, affinché possano essere comunque supportati dal Gruppo Ferri, anche con l’auspicato aiuto della Provincia di Pescara, della Regione Abruzzo e di altri enti che potranno interessarsi alle proposte progettuali avanzate. Gli elaborati presentati in concorso riguardano i più diversi tipi di energia “pulita”: da quella solare a quella eolica; da quella delle maree, all’energia prodotta dalla razionalizzazione dei consumi nell’edilizia, sia industriale che abitativa; dall’energia derivante dai rifiuti e dalle biomasse a quella potenzialmente prodotta dagli stabilimenti balneari immaginati come auspicabili immagazzinatori e ri-produttori di energia. La commissione giudicatrice si è detta positivamente impressionata dell’eterogeneità delle proposte e dallo sviluppo ottenuto dal tema del Premio. La Fondazione Ferri si conferma un ente sensibile alle tematiche legate all’energia rinnovabile e spinge affinché anche il mondo della politica lo sia fattivamente, rendendo l’Italia meno dipendente dalle nazioni estere e sviluppando energia più pulita, con conseguente creazione di occupazione e rilancio dell’industria. Va in questa direzione l’impegno di Gilberto Ferri che presiede la Fondazione e che con il suo lavoro quotidiano cerca di stimolare e affermare, nel concreto, il valore della responsabilità sociale dell’impresa. Un esempio per tutto l’Abruzzo che produce

» foto Andrea Straccini

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eventi » di Antonella Duval

Gli studenti della D’Annunzio inventori per Nokia All’inaugurazione del Corso di Economia e Gestione dell’Innovazione, annunciata la partecipazione al premio indetto dall’azienda di telefonia mobile finlandese

da sinistra: Andrea Prencipe, Carlo Alberto Pratesi, responsabile scientifico del progetto “Nokia University Program” e Andrea Guccione, della sezione Nokia Retail Marketing.

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i inaugura il corso di Economia e gestione delle imprese e si punta al premio Nokia. «Vincere è stata un’esperienza unica –ha esclamato Roberto Marchesani, che due anni fa insieme ad altri suoi colleghi di Pescara si aggiudicò il “Nokia University Program”, che ha aggiunto– è un’otti-

» foto di Simone Cerio

ma referenza da inserire nel proprio curriculum, ma soprattutto lavorare in gruppo fa crescere. E poi, visitare la Nokia ti consente di toccare con mano le soluzioni del futuro». Il gruppo di studenti dell’ateneo di Pescara ci riprova e, come accade da alcuni anni, sarà guidato da Andrea Prencipe, professore straordinario di Economia e gestione delle imprese

che ha dichiarato: «Lo scorso anno ha trionfato l’università di Perugia. Quest’anno la nostra facoltà deve tornare a vincere. Il Nokia University Program è un’importante competizione a livello nazionale volta a sviluppare il tema del Web 2.0 in mobilità, ossia sul cellulare. Spero che otterremo di nuovo grandi soddisfazioni, come due anni fa, nelle

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eventi

selezioni finali che si svolgeranno ad ottobre, presso l’università di Roma Tre. Puntiamo al primo premio che ci consentirà la visita alla casa madre Nokia, in Finlandia». Tra le università in competizione le facoltà di Economia di Perugia, Bologna, Genova, Napoli, la facoltà di Ingegneria dell’università di Lecce, la facoltà di Scienze della comunicazione di Roma ed il N.A.B.A. di Milano (Nuova Accademia delle Belle Arti). All’incontro inaugurale sono intervenuti: Carlo Alberto Pratesi, responsabile scientifico del progetto “Nokia University Program” e Andrea Guccione, della sezione Nokia Retail Marketing. Guccione ha esposto l’attuale proposito di Nokia, strettamente legato al premio: sviluppare la navigazione internet via cellulare, offrendo agli utenti contenuti di ultima generazione. Oggigiorno i modi di connessione ed i media cambiano velocemente. Usare in-

ternet tramite cellulare è diventata un’abitudine di vita molto diffusa, per via della volontà di essere connessi in ogni momento della giornata e di poter utilizzare un telefono mobile molto più facilmente che un computer portatile. Per questo motivo, l’azienda finlandese si propone un approfondito studio del consumatore e la produzione di una tecnologia di facile fruizione. Carlo Alberto Pratesi ha evidenziato come del cellulare, oggi, non si possa più fare a meno. Proprio per questo, però, senza innovazioni tecniche si rischia di veder decrescere sempre più il prezzo del prodotto sul mercato. Certamente, oltre alla voce e agli sms, i cellulari hanno acquisito potenzialità: fotocamere, mms, video-chiamata, tv sul terminale. Ma in realtà esse non hanno avuto il successo che ci si aspettava. In internet mobile, però, si intuisce un’ottima possibilità di sviluppo e di consumo. Ma cosa si fa in rete? Si cercano infor-

mazioni di ogni tipo, si effettuano scambi sociali, si fanno acquisti, si creano contenuti. Oggi si parla di internet 2.0 in contrapposizione alla precedente modalità, la quale era usata soprattutto da aziende ed istituzioni che fornivano in rete contenuti, poi fruiti dalla gente comune. Oggi, col Web 2.0., anche i “comuni mortali” producono contenuti: i Blog, Wikipedia, You Tube, My Space, sono esempi di questo fenomeno. E se internet sta evolvendo in questo modo, è ovvio che le persone vorranno averla sempre più a portata di mano. Da ciò nasce il “Nokia University Program”, rivolto ai giovani universitari di tutta Italia che sentono di poter dare un apporto significativo agli studi sulla tecnologia relativa ad internet mobile. Cosa fare per presentare un progetto per il “Nokia University Program” e vincerlo? Ipotizzare come dovrà essere il nuovo cellulare che fruisce di internet mobile

Roberto Marchesani, vincitore nel 2006 del “Nokia University Program”

» foto xxxxxx

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eventi

«Conoscenza, idee e reputazione sono le armi vincenti» CISI e Honda ne hanno parlato alla Fiera di Lanciano, esaminando gli elementi su cui puntare per lo sviluppo della Val di Sangro

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i è da poco conclusa a Lanciano la quattordicesima edizione della fiera “Ruote e motori show”. Una fiera che guarda sempre avanti e che ogni anno stupisce di più i suoi visitatori. La kermesse, durata quattro giorni, si è ufficialmente aperta nello stand della Honda con il convegno “Fare squadra: nello sport, nel lavoro nella formazione, nel territorio” organizzato dal consorzio CISI, dalla Honda e coordinato da Ettore Del Grosso, segretario Piccola Industria Confindustria Chieti. La celebre azienda che produce moto, ha avuto a disposizione un intero padiglione, ”Honda Village”, allestito e strutturato in maniera impeccabile da Fausto Giancristo-

faro e dai suoi collaboratori e nel quale era esposta tutta la gamma di motocicli del 2008, auto, area marine e power. Ma in particolare sono stati mostrati due gioielli: il bilico ospitality, vera e propria casa viaggiante al seguito delle gare sportive e la RC212, la moto che parteciperà al GP 2008. Ad aprire i lavori del convegno, l’intervento di Alfredo D’Incecco, advisor finanziario, che ha evidenziato come oggi, nel mondo economico, il nuovo capitale, non sia più solo quello finanziario, ma la conoscenza. «I driver di valore –ha affermato D’Incecco- sono la conoscenza, le idee, la reputazione, la capacità di innovare, le relazioni e la cultura. È con questi elementi

che si ottiene la differenza. Nel nostro territorio, ci sono due esempi concreti di gioco di squadra: il CISI e il campus tecnologico della Val di Sangro, che ha tutte le carte in regola per diventare un polo tecnologico d’eccellenza». A dare voce allo sport, sono stati: Fausto Gresini, Honda Gresini Racing Moto GP, Carlo Fiorani, Honda World Superbike e Gabriele Scalzi, Honda Trophy (Hornet Cup). Tutti orgogliosi di utilizzare moto di altissima qualità che permettono loro di essere competitivi. Per la sezione lavoro, sono intervenuti: Fabrizio Citriniti, direttore di Confindustria Chieti, Sergio Picarelli, amministratore delegato Adecco (sponsor dell’evento) e Pietro Ro-

Pietro Rosica presidente CISI e organizzatore dell’evento

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» foto di Andrea Straccini


nelle prime file, tra il pubblico, i relatori intervenuti al convegno

sica presidente del consorzio CISI. Per Citriniti fare squadra significa: «Unire gli sforzi e le competenze per raggiungere un obiettivo comune e condiviso, per vincere la sfida e far crescere il senso del “noi”». Prosegue il direttore di Confindustria Chieti: «L’esperienza locale (Sevel, Honda, Denso ecc.) ci insegna che le aggregazioni tra imprese, nella forma di consorzi, distretti, filiere produttive, funzionano meglio se al centro della rete c’è una media o grande impresa che catalizza gli interessi ed indica gli obiettivi da raggiungere». Rosica, nella duplice veste di padrone di casa e organizzatore dell’evento, ha innanzitutto voluto ringraziare gli ospiti presenti, i relatori che hanno preso parte al convegno e gli associati del CISI, definiti “soci meravigliosi” perché hanno reso possibile la realizzazione di un sogno che qualche anno fa nessuno avrebbe osato immagi-

nare. «La nostra squadra -ha detto Rosica- possiede un motore perfetto, silenzioso, efficiente, a zero costo, a zero emissioni, che in questi anni ha dosato la potenza, la velocità, le frenate e le accelerazioni in modo naturale e scientifico, facendo sentire ognuno gratificato del lavoro quotidiano e soddisfatto degli obiettivi raggiunti. È stato bello viaggiare in curva e sui rettilinei in salita e in discesa. Questo motore si chiama Silvio Di Lorenzo, (assente per l’occasione) un uomo che ha saputo legare gli uomini della sua terra nel lavoro, nell’amicizia, nella professionalità, nell’associazionismo, nell’impegno sociale». Il presidente del CISI ha concluso il suo intervento con un messaggio forte e chiaro: «Vogliamo una Val di Sangro europea, ricca di idee e portatrice di valori». Per l’area della formazione, hanno preso la parola: Loredana Santo

da sinistra: Ettore Del Grosso, segretario piccola industria Confindustria Chieti, Pietro Rosica e Sergio Picarelli, amministratore delegato Adecco

dell’università Tor Vergata Roma, che si è soffermata sulle attività di formazione e ricerca industriale che Tor Vergata svolge con diverse aziende e consorzi abruzzesi (Cometa, Rossocromo, TFC Galileo); Anna Morgante, preside della facoltà di Economia alla d’Annunzio e Alberto Carlini, delegato consorzio università di Lanciano. La Morgante ha invece lanciato un monito sui limiti che il nostro territorio presenta. «Il problema più grande -ha affermato la preside- è la mancanza della conoscenza di base. Per trasmettere ai giovani il concetto di “fare squadra” è necessario per prima cosa preparare ed educare le nuove leve alla conoscenza del nostro territorio». Infine per la sezione territorio, sono intervenuti, il sindaco di Lanciano Filippo Paolini e il presidente ente fiera Donato di Fonzo. Entrambi hanno manifestato la loro soddisfazione per come sta operando il territorio della Val di Sangro. Dopo la chiusura dei lavori, affidata a Gennaro Delli Santi, presidente Assolavoro, il momento tanto atteso: tutti gli ospiti presenti hanno potuto ammirare, presso lo stand CISI “i magnifici 8”, le 8 moto marcate CISI. Questi gioielli parteciperanno al prossimo campionato di Hornet Cup, la cui prima tappa si è già svolta lo scorso 30 marzo. Davvero un vanto e uno stimolo di crescita per l’Abruzzo

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eventi » di Eleonora Lopes

I GIOVANI DI CONFINDUSTRIA A ROMA PER SOSTENERE SAGRIPANTI Presentati al Consiglio centrale i candidati alla presidenza nazionale dei giovani imprenditori. Per l’occasione gli industriali abruzzesi si sono riuniti a Roma per sostenere Cleto Sagripanti

C’

è aria di votazioni in questi giorni e non solo per il Governo italiano. Dopo le dimissioni di Matteo Colaninno, il gruppo giovani di Confindustria deve eleggere il suo nuovo presidente. Due i candidati alla poltrona nazionale: Federica Guidi e Cleto Sagripanti. Entrambi capaci e competenti, ma l’Abruzzo non si è diviso, anzi, da subito ha scelto di schierarsi con il suo vicino di casa Sagripanti. Cleto infatti è di Macerata, ha 37 anni, ed è l’attuale amministratore delegato dell’azienda di famiglia che produce scarpe, la Manas SpA. Per sostenere l’aspirante leader degli under 40, tutto il gruppo dei giovani imprenditori abruzzesi insieme ai propri presidenti, si è riunito a Roma dove si è tenuta la presentazione ufficiale dei due candidati. Ma c’è anche un’altra ragione. La nostra presidente Federica Chiavaroli, è stata

candidata vicepresidente nazionale nella squadra di Cleto con delega alla scuola, alla formazione e alla cultura d’impresa. Dalla parte di Cleto e quindi di Federica. Il claim dell’imprenditore marchigiano è: «Il coraggio di essere giovani, un’idea chiara per il futuro». Da questa idea deriva il suo programma con i cinque punti cardine. L’Europa, intesa come opportunità, come obiettivo e come sogno. La nuova energia, che fa riferimento a un gruppo di persone attivo e capace. L’impresa, ma prima di tutto la cultura d’impresa che accresce di conseguenza quella finanziaria. La scuola, la formazione e l’università, tre luoghi per l’educazione, necessari a Confindustria. E infine il lavoro, inteso come cultura da trasmettere alle nuove generazioni. Concluse le presentazioni dei due futuri leader, il gruppo di Confindustria Abruzzo si è radunato in una sala in viale dell’Astronomia per

il gruppo dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo nella sede di viale dell’Astronomia a Roma

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discutere dei lavori della mattina. Il presidente regionale Spinosa e i quattro presidenti delle territoriali, davanti a una folta schiera di imprenditori, hanno ribadito l’importanza di sostenere Sagripanti e di conseguenza la Chiavaroli. Un motivo su tutti: la condivisione assoluta dei 5 punti del programma. Ma c’è anche un altro candidato da sostenere, qualcuno che la redazione di Abruzzo Impresa conosce molto bene: Riccardo D’Alessandro. Riccardo è un giovane imprenditore impegnato attivamente nell’azienda di famiglia, che crede fortemente nei principi della vita associativa. È stato scelto dal direttivo dei giovani imprenditori d’Abruzzo, come membro rappresentante della nostra regione al Consiglio centrale di Confindustria. A questo punto, come redazione, non ci tocca che ribadire il pieno sostegno a Sagripanti, Federica e al nostro collaboratore Riccardo


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i partner...

F.LLI ADEZIO S.n.c. [anno di fondazione 1963] 66010 Ari (Ch) - Via Ponte di Ari tel. 0871.71156 - fax 0871.718211 www.fratelliadezio.it e-mail: info@fratelliadezio.it

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IN FIERA S.r.l. [anno di fondazione 1991] 66034 Lanciano (Ch) Via Isonzo, 1 tel. 0872.711929 - fax 0872.711934 www.infiera-ecotur.it e-mail: info@infiera-ecotur.it

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eventi

ASPETTANDO LA PRIMAVERA, SI CENA CON LA BCC Alla presenza di più 1000 soci, il consueto appuntamento organizzato dalla Banca di Castiglione Messer Raimondo e Pianella per festeggiare l’arrivo della bella stagione

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Alfredo Savini, presidente della BCC di Castiglione Messer Raimondo e Pianella

intrattenere gli ospiti c’erano un presentatore, una raffinata orchestra di archi e violini, un comico, perfino un mago. Ha festeggiato così l’arrivo della bella stagione la BCC di Castiglione Messer Raimondo e Pianella, che organizza ogni anno per tutti i soci la consueta cena “aspettando la primavera”. Questa volta presso il Pala Congressi di Montesilvano. Sono intervenuti più di 1000 soci, che hanno ricevuto il caloroso benvenuto del presidente della Banca di credito cooperativo Alfredo Savini, che ha ringraziato i presenti per essere accorsi così numerosi all’incontro conviviale. Tra un saluto e l’altro, c’è stato anche il tempo per presentare gli ultimi dati della banca, tutti positivi. Savini ha evidenziato come a fine 2007 la BCC abbia registrato 566 milioni di masse intermediate, con oltre 21 mila clienti, 11 mila correntisti, 16 mila depositanti e 2.530 dossier titoli. La raccolta ha registrato un incremento del 13%, gli impieghi creditizi uno sviluppo del 15%. E’ cresciuto anche il numero dei soci che oggi sono 1907. La BCC di Castiglione e Pianella è

oggi ritenuta tra le più importanti BCC di tutta la Federazione Abruzzo e Molise, anche per il numero di filiali, 9 in tutto oltre la sede: Piane di Castiglione Messer Raimondo, Città Sant’Angelo, Rosciano, Cerratina, Pianella, Loreto Aprutino, Elice, Silvi Marina e Penne. La serata è proseguita piacevolmente, in un susseguirsi di spettacoli e sorprese. Impeccabile l’organizzazione dell’evento: tutti i dettagli sono stati curati al massimo, dalla cena alle varie performance di intrattenimento, divertenti e di buon gusto. Come promesso dal presidente Savini e da tutto il direttivo, è stata replicata la serata dell’8 dicembre che aveva bloccato la partecipazione dei soci a causa della neve. Ennesima riprova di quanto sia importante, per la BCC, la cura del cliente. La vera forza della Banca è comunque nella stima e nella fiducia che il presidente Savini, il direttore Paolo Mingione e tutto il team ripongono nei riguardi dei soci. Lavorano per tutelarne gli interessi finanziari, ma tengono in grande considerazione il rapporto umano. Prossimo appuntamento a marzo del 2009

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Âť foto di Andrea Straccini

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MAZDA PESCARA [anno di fondazione 2000] 65010 Spoltore (Pe) Via Europa - Villa Raspa tel. 085.4159818 - fax 085.4172723 www.mazda.it - e-mail: info@sisti.biz

ITALVERDE [anno di fondazione 1989] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Str. Vertonica, 1 tel./fax 085.960896 e-mail: italverde2003@libero.it

di D’OLIMPIO MARCO [anno di fondazione 1990] 65128 Pescara Via Tavo, 206 tel. e fax 085.4464548 e-mail: arca.service@virgilio.it

JFG JUNIOR FASHION GROUP S.r.l. [anno di fondazione 2003] 66026 Ortona (Ch) C.da Tamarete tel. 085.905141 - fax 085.9051491 www.jfgroup.it - e-mail: info@jfgroup.it

CONGLOMERATI INERTI CALCESTRUZZI

INERTI VALFINO S.r.l. [anno di fondazione 1978] 65010 Elice (Pe) - C.da Madonna degli Angeli, 132 tel. 085.9609188 - fax 085.9609746 e-mail: inertivalfino@libero.it

CA TECHNOLOGIES AND COMMUNICATIONS [anno di fondazione 2006] 65022 Bussi sul Tirino (Pe) - Via L’Aquila, 29 tel. e fax 085.980131 e-mail: catechnologies@libero.it

SOLUZIONI SOFTWARE S.r.l. [anno di fondazione 1986] 66020 S.Giovanni Teatino (Ch) Via Pietro Nenni, 124 tel. e fax 085.4465221 www.soluzioni-sw.it - e-mail: info@soluzioni-sw.it

CALDORA VINI S.r.l. [anno di fondazione 2004] 66026 Ortona (Ch) Via Civiltà del Lavoro tel. 085.9063651 - fax 085.9067389 www.caldoravini.it - e-mail: caldora@caldoravini.it

Sicurezza Informatica Web Designer Servizi Web Web Hosting

Info Web Consulting Professional Web Solutions

Professional Solutions w w w . i n f o w e b c oWeb nsultin g.it [anno di fondazione 2002] 65010 Nocciano (Pe) cntr. Casali, 181 65010 Nocciano (Pe) tel. 085.847123 - fax 085.8470895 contr. Casali, 181 tel. 085.847123 - fax 085.8470895 www.infowebconsulting.it

BIZARRIE [anno di fondazione 2006] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via S. Feliciani, 1 tel. e fax 085.96606 www.bizarrie.it - e-mail: info@bizarrie.it

CASITALIA S.r.l. [anno di fondazione 2002] 66010 Giuliano Teatino (Ch) Loc. Arenella, 1 tel 0871.71129 - fax 0871.718881 www.casitalia.biz - e-mail: casagiulia@casitalia.biz

BIOCOPERTURE S.r.l. [anno di fondazione 2005] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. e fax 085.96629 e-mail: biocoperture@virgilio.it

BERNOCCHI INFISSI S.a.s. [anno di fondazione 1979] 66010 Torrevecchia Teatina (Ch) Via Fondovalle Alento, Km. 3.300 tel. 0871.362526 - fax 0871.362510 e-mail: info@bernocchiinfissi.it

AUTOTRASPORTI ERASMO CORRADO [anno di fondazione 1986] 64030 Villa Bozza di Montefino (Te) Via Fontana, 26 tel. 0861.996418 - fax 0861.996108 www.erasmotrasporti.it - e-mail: info@erasmotrasporti.it

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[anno fondazione 2002]


informazione pubblicitaria

VALUTARE LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO A Pescara il Corso organizzato da CertiEuro e rivolto a responsabili aziendali, consulenti e professionisti

Garantire ai propri collaboratori le adeguate condizioni di sicurezza e di igiene sul lavoro è sempre più una priorità. L’evoluzione legislativa in materia riflette la criticità della responsabilità sociale nell’attuale panorama economico-politico. Essere in grado di valutare un sistema per la sicurezza conferisce ulteriori garanzie alle misure di prevenzione attuate da un’organizzazione. CertiEuro, organismo di certificazione di sistemi di gestione, organizza a giugno il corso per Auditor e Lead auditor di sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro (SGSS). L’obiettivo è formare professionisti in grado di svolgere attività di valutazione di conformità alla norma BS OHSAS 18001:2007 (Occupational Health and Safety Assessment Series) che propone un modello internazionale valido per un efficace ed efficiente sistema. Il corso si rivolge a responsabili aziendali di sistemi inerenti sicurezza e igiene o RSPP delle organizzazioni certificate e/o certificande OHSAS 18001. Ai consulenti e ai professionisti del settore, il corso permette di ampliare le proprie competenze ed apprendere le tecniche per la conduzione di attività di valutazione. Il corso inoltre è utile a tutti coloro che vogliono approfondire i contenuti delle norme OHSAS 18000 e apprendere i metodi di conduzione di audit secondo la UNI EN ISO 19011. Durante l’esperienza formativa, saranno affrontati concetti generali circa la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e tematiche specifiche quali: la valutazione dei rischi sul luogo di lavoro, i requisiti di un SGSS secondo la OHSAS 18001, la pianificazione, l’attuazione e il miglioramento di un SGSS; la legislazione in materia, la linea guida UNI-INAIL-ISPESL-Parti Sociali, l’audit di conformità al SGSS, la programmazione, la pianificazione e il reporting di audit; lo stile dell’agire dell’auditor. La durata complessiva del corso è di 40 ore ed è previsto un esame finale. In cinque giorni i docenti alterneranno concetti teorici ad attività pratiche. Al termine, il rilascio di un attestato valido per la qualifica di Auditor di sistemi di gestione per la salute e la sicurezza (Safety Auditor), riconosciuto da organismi di certificazione del personale e di sistemi OHSAS. Uno sconto del 5% è riservato ai lettori di Abruzzo Impresa Via S. Marco 3, Pescara. tel. 085.4312170 fax 085.88431149 web: www.certieuro.com e-mail: certieuro@certieuro.com

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i partner...

LOGIMA S.r.l. [anno di fondazione 2004] 63037 Porto d’Ascoli (AP) Via del Lavoro, 34 tel. 0735.753864 - fax 0735.766132 www.logimasrl.it - e-mail: info@logimasrl.it

COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it

SOSTITUZIONE VETRI AUTO E TIR

L.T.A. ABRUZZO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66010 Fara Filiorum Petri (Ch) Via S. Eufemia, sn tel. 0871.79789 - fax 0871.706944 www.ltaabruzzosrl.it - e-mail: info@ltaabruzzosrl.it

Masterglass di Letta Ottorino [anno di fondazione 1997] 65016 Montesilvano (Pe) Corso Umberto I, 590 (int. 74) - Espansione 1 tel. 085.834550 - fax 085.4456174 www.masterglass.it - e-mail: masterglass@inwind.it

confezione abbigliamento maglieria pronto moda

DIEFFE S.r.l. [anno di fondazione 1969] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Loc. Vertonica - C.c. Ibisco comp. D-3/4/5 tel. e fax 085.950563 e-mail: dieffesrl@yahoo.it

MAXI FOODS S.r.l. [anno di fondazione 1997] 65015 Montesilvano (Pe) Via Danubio, capannone B tel. 085.4684079 - fax 085.4684261 www.maxifoods.com e-mail: info@maxifoods.com

MACO S.r.l. [anno di fondazione 1985] 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno - Loc. Dragonara tel. 085.4406194 - fax 085.4465923 www.macosrl.com - e-mail: info@macosrl.com

MAZZOCCHETTI LUCIANO [anno di fondazione 1983] 66100 Pescara Strada Vic. Acquatorbida, 17 tel. 085.4462666 - fax 085.4464075 www.lucianomazzocchettitrasporti.191.it e-mail: info@lucianomazzocchettitrasporti.191.it

MAR.COM. MEDICALE [anno di fondazione 2000] 65016 Montesilvano (Pe) Via Verrotti, 25 tel. e fax 085.4492556 www.marcomedicale.biz e-mail: vendite@marcomedicale.biz

SERVILOG PESCARA S.r.l. [anno di fondazione 2006] 66100 Chieti Via E. Piaggio, 21 tel. 0871.570212 - fax 0871.570211

ADRIATICA SERVICE S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65016 Montesilvano (Pe) Corso Umberto I, 491 tel. 085.4459921 - fax 085.4450624 e-mail: massimo.toscano.adserv@concessionaria.renault.it

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MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it

MOBILFINO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Nuc. Ind.le Piano di Sacco, 13 tel. 085.9690145 - fax 085.9690022 www.mobilfino.com - e-mail: infocasa@mobilfino.com

CONCORDE S.r.l. 65126 Pescara Via M. Polo, 73 tel. 085.64154 - fax 085.64433 www.concordeairsea.it e-mail: info@concordeairsea.it


adagio con gusto

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Un formaggio così può nascere solo da mani di donna

Pecorino di Farindola, la pressatura della cagliata

la vita è bella uscita di sicure a

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Roland Garros, tradizione e glamour a portata di mano

passione motori

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Grand C4 Picasso, la luce ti circonda

focus hi-tech

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L’invidiabile silhouette della tecnologia

divudi

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Big Night, la cena di una vita

tempo rubato

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La donna del campione

un’ottima annata

123 La lingua ci svela i segreti di un vino


Autoabruzzo. Concessionaria BMW e MINI per vocazione.

i partner...

distributore prodotti e servizi per l’informatica

INFOMAX S.r.l. [anno di fondazione 1987] 66026 Ortona (Ch) Via Giro degli Ulivi, 3/b tel. 085.9063838 - fax 085.9066336 www.infomaxsrl.it - e-mail: info@infomaxsrl.it

LEONE GABRIELE S.r.l. [anno di fondazione 1967] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco F 9/10/11 tel. 085.95165 - fax 085.9508923 www.leonegabrielesrl.com e-mail: info@leonegabrielesrl.com

PELDO S.a.s. di Giovanni D’Ottavio & C. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco, comparto C mod. 1/2/3 tel. 085.950579 - fax 085.9500035 www.peldo.it - e-mail: staff@peldo.it

T&D S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Lungofino, 187 - c.c. Ibisco mod. B/12 tel. 085.959283 - fax 085.9507155 www.tditcompany.it - e-mail: info@tditcompany.it

EUROFLORA S.r.l. [anno di fondazione 1982] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Penne, 37-39 tel. 0871.565569 - fax 085.565180 e-mail: euromaa@virgilio.it

Susa S.p.A. [anno di fondazione 1949] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Prov. Lungofino, 187 tel. 085.9500778 - fax 085.9508781 www.susa.it - e-mail: susape@susa.it

EVANGELISTA LIQUORI S.n.c. [anno di fondazione 1907] 66020 Sambuceto di San Giovanni Teatino (Ch) Via Mazzini, 133 tel. e fax 085.4462801 www.evangelistaliquori.com - e-mail: info@evangelistaliquori.com

FIDES TRADING S.r.l. [anno di fondazione 1966] 66030 Arielli (Ch) Via s.p. Marrucina, 3 tel. 0871.938671 / 085.432461 fax 0871.930329 / 085.4314959 www.fidestrading.it - e-mail: info@fidestrading.it

TRASPORTI ITAL-P.A.D. S.r.l. 65125 Pescara (PE) Via Naz. Adriatica Nord, 563 tel. 085.470701 - fax 085.4718054 www.italpad.it - e-mail: italpad@tin.it

FARNESE VINI S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66026 Ortona (Ch) Via dei Bastioni - Castello Caldora Tel. 085.9067388 - Fax 085.9067389 www.farnese-vini.com - e-mail: farnese@farnese-vini.com

Concessionaria BMW Concessionaria MINI

Autoabruzzo Via Amendola, 300 - Tel. 085 432511 SAMBUCETO (CH) Strada Provinciale, 23 - Tel. 0872 57194 MOZZAGROGNA (CH)

FAS TRASPORTI S.r.l. [anno di fondazione 1973] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Po, 69 tel. 085.444471 - fax 085.44447210 www.fastrasporti.com - e-mail: info@fastrasporti.com

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F.LLI DI DONATO S.a.s. [anno di fondazione 1986] 65013 Marina di Città Sant’Angelo (Pe) Via Mulino del Gioco, 48 tel. 085.950509 - fax 085.959790 www.didonatosas.it - e-mail: info@didonatosas.it

F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it

FREE S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65015 Montesilvano - Via Verrotti, 142 tel. 085.4451749 e-mail: free_srl@libero.it


ROLAND GARROS, TRADIZIONE E GLAMOUR A PORTATA DI MANO

P

arigi non è solo la capitale della Francia. È un mondo, uno stile di vita, un’utopia, un’ideale. Le cose da fare e da vedere sono talmente tante che bisogna andare e tornare più volte per entrare in sintonia con la città. Questo mese vi suggeriamo un’uscita di sicurezza da imboccare almeno una volta nella vita: andare a Parigi per assistere all’Open di tennis di Francia, il campionato del mondo su terra battuta. Dal 25 maggio all’8 giugno, gli storici campi del Roland Garros saranno calpestati da alcune delle leggende viventi del tennis mondiale. Situato nel meraviglioso bosco del Bois de Boulogne, vicino la Porte d’Auteuil (zona sud-occidentale della capitale), dal 1928 si è imposto come una delle prove del Grande Slam più ambite ed impegnative per i campioni del tennis. Un torneo intriso di fascino e storia. Cercate di comprare on line

i biglietti per il campo centrale o il “Suzanne Lenglen”. Se non riuscite, partite ugualmente, per essere a Parigi nei primi giorni del torneo e comprare dal botteghino i biglietti per i campi laterali (annex). Vedrete fior di partite e a pochi metri da tanti campioni. Chi si aggiudicherà il titolo quest’anno? Per l’ennesima stagione ci proverà Roger Federer, il numero uno del mondo dal febbraio del 2004, l’unico che può vantare 53 tornei vinti, 12 dei quali del circuito del Grande Slam. Federer proverà a strappare il titolo allo spagnolo Rafael Nadal, da tre anni re incontrastato del torneo. Ha detto Pete Sampras, forse il tennista più forte di tutti i tempi: «Federer è in grado di battere tutti i record del tennis. E credo che lo farà». Perché non essere lì quando diventerà il re di Parigi?

UN MOTIVO IN PIÙ: VOLARE DA PESCARA Dal 18 aprile, si può di nuovo partire dall’aeroporto di Pescara e atterrare al “Charles de Gaulle” di Parigi. La compagnia aerea OnAir, in stretta collaborazione con la SAGA Spa (società di gestione dell’Aeroporto d’Abruzzo), vola due volte la settimana, ogni venerdì e domenica, con andata alle ore 14.45 e ritorno alle ore 17.30. Il volo sarà attivo fino al 26 settembre. I costi partono da 49.99 euro a tratta, tasse escluse. Per prenotazioni on line: www.flyonair.it. Per informazioni sul torneo di tennis:www.rolandgarros.com e www.billetterie.fft.fr. Agenzia Viaggi e Turismo _ Via L. da Vinci, 22 _ 65100 Pescara (PE) - tel. 085-2058464 Pacchetti validi a partire dal 23 maggio 2008 (i prezzi sono suscettibili di variazione) Volo Pescara - Parigi A/R - OnAir 2 notti – B&B Hotel Mercure Paris Tour Eiffel - 4 stelle prezzo 810,00 euro/2 persone

Volo Pescara - Parigi A/R - OnAir 2 notti – B&B Hotel Best Western Astra Opera - 4 stelle prezzo 860,00 euro/2 persone

Volo Pescara - Parigi A/R - OnAir 2 notti – B&B Hotel Lancaster - 5 stelle prezzo 1.440,00 euro/2 persone

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passione motori

GRAND C4 PICASSO, LA LUCE TI CIRCONDA La Citroen presenta e applica il concetto di “Visiospace”: luminosità e benessere di guida davvero eccezionali

I

mmaginate di guidare all’aria aperta, immersi in una luce profonda, totale. Per usare una metafora, in una sala relax con tanto di ampio solarium. Il tutto, ovviamente, in assoluta sicurezza e comodità. Sulla nuova Grand C4 Picasso si può. Come? Grazie al concetto di Visiospace, che da “concetto”, appunto, si è trasformato in realtà concreta e

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tangibile grazie alla Citroen. La casa madre francese ha deciso di intervenire su alcuni elementi chiave di questa elegantissima vettura, come ad esempio la superficie vetrata panoramica. In effetti conducente e passeggeri possono godere di una luminosità fuori dal comune, soprattutto grazie al prezioso contributo del tetto oscurato, il più ampio della categoria. Un abitaco-

lo senza filtro, potremmo definirlo idealmente, capace di immagazzinare e ridistribuire luce sfruttando le superfici vetrate laterali, anch’esse a dir poco “generose”. In una macchina impostata sul concetto di luminosità assoluta non potevano mancare fari all’avanguardia: bixeno, per la precisione, potenti ed efficaci. Luce e benessere interno si sposano perfettamente grazie


al sistema di isolamento elettrico dai raggi solari, che evita un surriscaldamento esagerato dell’abitacolo. Pensate allora alla comodità di un viaggio fatto in compagnia (fino a 7 persone…), alla possibilità di muoversi agevolmente tra le tre file di sedili, alla sicurezza che si prova guardandosi ai lati, alle spalle, davanti…ovunque: gli

ci pensa il sistema Esp, che dà al conducente il tempo di moderare la velocità e riacquisire il giusto equilibrio di guida. Persino una piccola invasione di corsia verrebbe segnalata da un apposito sistema di rilevazione. Grand C4 Picasso si presenta come una monovolume davvero attraente: adesso il visiospace è molto meno complicato di

airbag ti circondano! E chi sta dietro nella seconda fila può anche scegliere e regolare la temperatura interna. Certo che rendere stabile e silenzioso un monovolume così ampio non deve essere facile, eppure Citroen riesce anche in questo! Merito di sospensioni pneumatiche autolivellanti, novità assoluta nel segmento, in grado di conferire il giusto assetto alla Picasso. Se la strada è leggermente in pendenza

quello che poteva sembrarvi, e viene già voglia di provarne i benefici. Un’ultima cosa… dovete partire? Bene, potete portare quello che volete: il comodissimo bagagliaio è pronto per essere riempito, fino a 576 litri arretrando i sedili della fila 2 e abbassando quelli della fila 3. Impressionante, ma avete capito bene. Non rimane che provarla subito presso la concessionaria Autoepi di Pescara

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i partner...

PUBLIGRAFIKA S.r.l. [anno di fondazione 1990] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Traiano, 25 tel. e fax 085.4460893 - 085.4465558 www.publigrafika.it - e-mail: info@publigrafika.191.it

RICAMI & DINTORNI di Marozzi Isabella [anno di fondazione 2006] 65012 Cepagatti (Pe) Via A. Forlani 70/a tel. 085.974701 www.ricamiedintorni.com - e-mail: info@ricamiedintorni.com

RIZZIERO S.r.l. [anno di fondazione 1936] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Saline, 1 tel. 085.950495 - fax 085.950494 www.rizziero.com - e-mail: info@rizziero.com

RTI di Gabriele Federico [anno di fondazione 1988] 65122 Pescara Via Ortona, 1 tel. 085.4173593 fax 085.4156824 www.rtiweb.it - e-mail: info@rtiweb.it

MPIM di MARIO PAPARELLA [anno di fondazione 1986] 66020 Sambuceto (Ch) Via Chiacchiaretta, 37 tel. 085.4461210 - fax 085.4460236 www.mpim.it - e-mail: mario@mpim.it

PIAZZA DELL’AUTO S.r.l. [anno di fondazione 2005] 65129 Pescara Via Tiburtina, 427 tel. e fax 085.4315313 www.piazzadellauto.com e-mail: info@piazzadellauto.com

PIERANGELO AUTOTRASPORTI S.n.c. [anno di fondazione 1972] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 25 tel. 085.4464808 - fax 085.4464464 www.pierangelotrasporti.it - e-mail: info@pierangelotrasporti.it

PROGETTOGGETTO S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66020 San Giovanni Teatino Via Amendola, 212 - Sambuceto tel. 085.4326754 - fax 085.4318915

PROGETTO INFORMATICA S.n.c. [anno di fondazione 1985] 65126 Pescara - Via D’Avalos, 66 tel. 085.63721-67325 - fax 085.4513827 www.proginf.com e-mail: progetto@proginf.com

OTTICA L’IRIDE di Cipressi Antonella [anno di fondazione 1983] 66013 Chieti Scalo Via Colonnetta, 23 tel. e fax 0871.562628 e-mail: otticaliride@interfree.it

Massimo Paolini Agente Capo NADIR di Di Nardo Di Maio Gabriele [anno di fondazione 1979] 65010 Cappelle sul Tavo (Pe) Contrada Fiume Tavo, 71 tel. e fax 085.4470840 r.a. e-mail: gabdinar@tin.it

Massimo Paolini - Sara assicurazioni [anno di fondazione 1968] 66100 Chieti Piazza Garibaldi, 3 tel. 0871.323095 - fax 0871.347316 www.sara.it - e-mail: ag6220@saraagenzie.it

NEW AID SOC. COOP. ARL ONLUS [anno di fondazione 1988] 65013 Città Sant’Angelo Vico Ghiotti, 04 tel. e fax 085.969268 e-mail: newaid@libero.it

PAPER PLAST S.n.c. [anno di fondazione 1979] 65016 Montesilvano Via Egitto, 14 tel. 085.4683939 - fax 085.4684041 www.paper-plast.it - e-mail: info@paper-plast.it

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focus hi-tech

L’INVIDIABILE SILHOUETTE DELLA TECNOLOGIA Da Apple il MacBook Air, un nuovo notebook dalle soluzioni tecniche rivoluzionarie. Prestazioni eccellenti in meno di due centimetri di spessore

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acBook Air è il nuovo capolavoro dei progettisti hardware di Apple. Con la riduzione di dettagli superflui e la compattezza dei componenti portata al massimo, nasce un computer portatile la cui altezza massima è di soli 1,94 cm, pur conservando uno schermo led widescreen da 13,3” molto sottile e una tastiera di dimensioni regolari con un comodo trackpad multi-touch. Nonostante sia un campione di ultraportatilità, monitor e tastiera non risentono della sua snellezza e il sottile chassis in alluminio anodizzato è robusto e racchiude un notebook a zero compromessi. Il peso è di soli 1,36 kg. La tastiera è di dimensioni regolari, molto reattiva e retroilluminata per consentire di lavorare facilmente in ambienti bui, come aerei e sale conferenze. Il sensore integrato regola automaticamente la luminosità di tastiera e schermo per una

visibilità ottimale, il trackpad extra large con tecnologia multi-touch aumenta il comfort delle dita: è infatti possibile agire con un pizzico o soltanto sfiorare o ruotare per ingrandire il testo, scorrere un album di foto o regolare un’immagine. Un innovativo sportello si apre per svelare (e si chiude per nascondere) tutte le porte indispensabili: USB

2.0, jack per cuffie e uscita microdvi che supporta connessioni Dvi, Vga, S-video e video composito. Persino la porta per l’alimentatore MagSafe è stata ripensata e snellita per MacBook Air. Lo schermo led retroilluminato offre un’immediata luminosità a tutto schermo non appena il computer

si avvia, è privo di mercurio e arsenico e ha consumi inferiori, il che si traduce in una maggiore durata della batteria. MacBook Air include ben 2GB di ram, un quantitativo più che sufficiente per lavorare con le applicazioni preferite. Il disco rigido da 80GB offre spazio di archiviazione in abbondanza, in alternativa è possibile scegliere un’unità a stato solido da 64GB che vanta prestazioni e robustezza superiori. Le prestazioni di MacBook Air sono elevate e studiate per la linea e la compattezza che lo caratterizzano: include infatti un processore Intel Core 2 Duo a 1,6GHz o 1,8GHz, sviluppato appositamente per adattarsi al sottile design

Puoi trovarli da: ORMI Computer Via N.Fabrizi,68 - 65122 - Pescara - tel. 085.20.56.578 - fax 085.422.05.40 Via Aterno, 83/85 - z.i. Sambuceto - 66020 S.Giovanni T. (Ch) tel. 085.446.10.02 - fax 085.446.10.03 Modello 13” 1,6GHz 1.699,00 euro (Eur 1.415,83 IVA escl.)

Modello 13” 1,8GHz 2.868,00 euro (Eur 2.390,00 IVA escl.)

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i partner...

COOP CREDITO [anno di fondazione 1986] 66100 Chieti - Via Spezioli, 16 (Theate center) tel. 0871.402598 - fax 0871.404609 www.coopcredito.it - e-mail: chieti@coopcredito.it

UNICAM S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65016 Montesilvano (Pe) C.so Umberto I, 372 tel. 085.4491668 - fax 085.4483084

EDILMET S.n.c. [anno di fondazione 1979] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Marino Turchi - Zona Industriale tel. 0871.565191 / 560387- fax 0871.552438 www.edilmet.it - e-mail: info@edilmet.it

AGENZIA C & G S.r.l. [anno di fondazione 2000] 66100 Chieti Via dei Marsi, 92 tel. 0871.321728 - fax 0871.334877 e-mail: cgmincone@tiscali.it

GEKO s.n.c. di Luca & Marco Gialluca 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Trigno, 37 tel. 085.4461248 - fax 085.4406171 www.gialluca.it - e-mail: info@gialluca.it

DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it

NORDIMPIANTI SYSTEM S.r.l. [anno di fondazione 1975] 66013 Chieti (Ch) Via Erasmo Piaggio, 19/A - Zona Industriale Chieti Scalo tel. 0871.540222 - fax 0871.562408 www.nordimpiantisystem.com e-mail: info@nordimpiantisystem.com

DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it

ESSE V S.r.l. [anno di fondazione 1996] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Colonnetta, 22/a tel. e fax 0871.577307 www.essev.it - e-mail: info@essev.it

DAP MATIC S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65100 Pescara Via Tiburtina, 383/7 tel. 085.4312292 - cell. 338.5024150

LA PANORAMICA [anno di fondazione 1948] 66100 Chieti Via Picena, 52 tel. 0871.344969 - fax 0871.346507 www.gruppolapanoramica.it e-mail: info@gruppolapanoramica.it

SATAM VIAGGI [anno di fondazione 1982] 65121 Pescara Via Chieti, 39/41 tel. 085.4210733 - fax 085.378140 www.gruppolapanoramica.it e-mail: satamviaggi@tin.it

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SAFRA s.a.s. [anno di fondazione 1979] 65016 Montesilvano (Pe) Via Verrotti, 46 bis tel. e fax 085.4452609 e-mail: safra2000@tele2.it

ARCO RICERCA [anno di fondazione 2006] 65020 Alanno (PE) Via Madonna del Carmine, 245 tel. 0871.561740 fax 0871.404035 www.arcoricerca.it e-mail: info@arcoricerca.it


divudi

BIG NIGHT, LA CENA DI UNA VITA data di uscita in DVD: novembre 2000 regista: Campbell Scott, Stanley Tucci cast: Tony Shalhoub, Stanley Tucci, Marc Anthony, Larry Block, Caroline Aaron, Tina Bruno, Pasquale Cajano, Gene Canfield, Minnie Driver genere: Commedia durata: 107’ trama: Siamo alla fine degli anni ‘50 sulla costa del New Jersey. Molto diversi fra loro, Primo e Secondo Pileggi sono due fratelli -abruzzesi nell’edizione italiana, calabresi in quella originalearrivati in America in cerca di fortuna. Hanno aperto un ristorante, The Paradise, ma le cose non vanno per niente bene. Se Secondo (Stanley Tucci) si occupa più che altro degli affari, che comunque sono magri, e sogna il successo ”all’americana”, Primo (Tony Shalhoub) è uno chef che esige molto da sé stesso e dalla clientela che, però, non capisce la raffinatezza dei suoi piatti. Ma in un’America dove chi entra in un ristorante italiano si aspetta solo spaghetti e polpette, il futuro dei fratelli Pileggi non può di certo essere roseo...

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on il conto in banca ormai prosciugato ed il ristorante sempre più vuoto, un aiuto sembra arrivare ai fratelli Pileggi da Pascal (Ian Holm), il ricco proprietario del frequentatissimo ristorante italiano dall’altro lato della strada. Il suggerimento è semplice: un famoso musicista, Louis Prima, è in città, ed una cena in suo onore al Paradise potrebbe essere la migliore delle trovate pubblicitarie. Iniziano così i frenetici preparativi per la grande serata, alla quale vengono invitati tutti gli amici del quartiere. Quando, nonostante l’impegno profuso nella preparazione di un sontuoso Timballo dalla ricetta segreta, sarà chiaro che nessun Louis Prima è stato invitato e che in realtà Pascal stava cinicamente studiando il modo di costringere i due fratelli a chiudere, per andare finalmente a lavorare da lui e con i suoi metodi, Primo e Secondo, con grande professionalità, serviranno ai loro amici la più fantastica delle cene della loro vita, una cena che sconvolgerà i delicati equilibri che regolano i loro rapporti ma dalla quale i due fratelli usciranno più uniti di sempre

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i partner...

Università d’Annunzio - facoltà di economia [anno di fondazione 1965] 65127 Pescara Viale Pindaro, 42 tel. 085.4537626 - fax 085.4537628 www.unich.it - e-mail: preconom@unich.it

EFFEMME S.r.l. [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Colle delle More, 5 tel. e fax 085.9506417 e-mail: effemmesrl@tiscali.it

C & C S.n.c. [anno di fondazione 1996] 66054 Vasto (Ch) Via Trieste, 5 tel. 0873.365055 - fax 0873.375068 www.teknomec.it - e-mail: info@teknomec.it

SI.RE.A. s.a.s. di Di Lizio Renzo & C. [anno di fondazione 1821] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Avezzano, 48 tel. 0871.561039 - fax 0871.572672 www.gruppoitas.it e-mail: agenzia.chieti@gruppoitas.it

Associazione Regionale Pizzerie e Pizzaioli [anno di fondazione 2000] 66034 Lanciano (Ch) Via F. Masciangelo, 26 tel. 0872.719317 - fax 0872.717631 e-mail: info@stelladabruzzo.it

EUROFIL S.r.l. [anno di fondazione 1993] 64035 Castilenti (Te) C.da Cancelli, 11 tel. 0861.99971 - fax 0861.999493 www.eurofil.it - e-mail: eurofil@eurofil.it

GIANSANTE AUTO S.r.l. [anno di fondazione 1949] 66013 Chieti Scalo (Ch) Viale Benedetto Croce, 538 centralino 0871.54531 www.giansanteauto.it

EASY CAR S.p.A. 65124 Pescara Via Enzo Ferrari, 123 (stazione f.s.) numero verde: 800.93.92.93 tel. e fax 085.2059319 www.easycaritalia.it - e-mail: pe1@easycaritalia.it

Attrezzature e personale per il monitoraggio atmosferico e di sicurezza

Servizi Integrati di Sicurezza S.r.l. [anno di fondazione 2000] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/E tel. 085.4971521 - fax 085.4973121 www.sisworld.net - e-mail: info@sisworld.net

Attrezzature e personale per la tutela ambientale ed il trattamento delle acque

LANGUAGES FOR COMMUNICATION [anno di fondazione 2006] 65127 Pescara Viale Pindaro, 23 - Piazza Accademia tel. 085.4516231 www.languagesforcommunication.it e-mail: info@languagesforcommunication.it

SIVAM S.r.l. [anno di fondazione 1995] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/F tel. 085.4972130 - fax 085.4973667 www.sivam.com - e-mail: sivam@sivam.com

ECOLOGICAMENTE [anno di fondazione 2004] 65010 Villa Raspa di Spoltore (Pe) Via Italia, 1/A tel. e fax 085.4159445 www.ecologicamente.org e-mail: info@ecologicamente.org

Verlicchi Casoli srl [anno di fondazione 1997] 66043 Casoli (Ch) Zona Ind. est tel. 0872.992111 - fax 0872.992154 www.verlicchi.it - e-mail: verlicchicasoli@verlicchi.it

M2MARINUCCI S.r.l. [anno di fondazione 1987] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Nazionale Adriatica Nord, 57/B tel. 085.4911991 - fax 085.4913453 www.m2marinucci.it - e-mail: info@m2marinucci.it

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tempo rubato Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere. Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Piero Colaprico

LA DONNA DEL CAMPIONE il romanzo in breve Perfetto stile noir per il nuovo romanzo metropolitano di Piero Colaprico. Una città squarciata dalle sirene, il sequestro dell’ultimo rampollo di una famiglia di ricchi e chiacchierati imprenditori, sesso, sangue, colpi di scena. Al centro del mirino una città come Milano, dall’autore investigata più volte nei romanzi e nelle inchieste giornalistiche. Un luogo dove tutto può accadere, una metropoli dove tutto è aleatorio. Una città che ha ormai perso il suo vero nome per assumere quello immaginifico di Città di M., popolata di investigatori in affanno per il rapimento di Elvio Wolfson e dove s’incrociano i destini di tre uomini. Corrado Genito, ex carabiniere cacciato dall’Arma e titolare di una quotata agenzia di consulenza per la sicurezza, ingaggiato da Maretta Zara, ex “ragazza immagine” che ha sposato Wolfson. Cosmo Sconosciuto, killer appassionato di mare e nuotate: Cosa Nostra gli ha assegnato un lavoro speciale e può farlo solo lui. L’ispettore della squadra Mobile, Francesco Bagni, “cervello” della sezione Omicidi. Un romanzo sorretto da personaggi indimenticabili, dotato di una trama dalla logica ferrea e da colpi di scena mozzafiato.

le prime trenta righe Corrado Genito aveva spento lo stereo mentre il coro dei tenori si lamentava con feroce determinazione contro chissà quale Dio. Più che un Requiem, sembrava una protesta di piazza. La musica contemporanea forse era diventata un po’ troppo contemporanea anche per uno come lui, “intriso di modernità”, come si vantava di essere. Andò ad aprire la porta corazzata della sua agenzia di consulenza per la sicurezza. Non aveva la minima voglia di accettare Maretta Zara come cliente. Ma non aveva potuto rifiutare di riceverla. Suo marito, Elvio Bomber Wolfson, era stato rapito. Il clamore del caso era asceso alle stelle quando, per farlo tornare a casa e in Formula Uno, era arrivata alla famiglia una richiesta di riscatto degna del bilancio di uno Stato terzomondista. Genito aveva leggiucchiato la vicenda, sino a quando aveva capito che, nonostante i titoloni, notizie vere non filtravano più. La prudenza gli consigliava di girare alla larga dagli interessi della Procura. E poi, per dirla tutta, nonostante la curiosità, se fosse dipeso da lui, non avrebbe nemmeno ricevuto la signora in tailleur rosso. L’avrebbe lasciata al di là della porta corazzata e sorvegliata dalle telecamere. Più si stava alla larga dei riflettori, meglio era. Negli ultimi anni – saggi e convulsi per altri – era diventato questo il motto di Genito. Invece, eccola là. Maretta aveva scrutato il titolare dell’agenzia. Come se potesse leggergli nel pensiero. Difficile. C’erano due decenni di finzioni ben riuscite nel curriculum dell’investigatore, che ricambiò lo studio dei lineamenti e degli abiti della signora Zara. “I suoi sono occhi che ingannano, questa è una faina” si disse Genito.

l’autore Inviato speciale di Repubblica, si occupa spesso di giustizia e cronaca nera. È nato in Puglia ma vive a Milano dal 1976. Ha scritto saggi come Capire tangentopoli (1996) e romanzi fra cui Trilogia della città di M (2004), vincitore del premio Scerbanenco.

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i partner...

NUOVA BULLONERIA S.r.l. [anno di fondazione 1992] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco (F/6) tel. 085.9506218 - fax 085.95387 e-mail: nuovabul@nuovabulloneriasrl.191.it

PATTARA CONSULTING s.a.s. [anno di fondazione 1996] 66023 Francavilla al Mare (Ch) sede operativa: Via Bachelet, 4 tel. e fax 085.817361 e-mail: alessiopattara@libero.it

DI DOMENICO TINO s.a.s. [anno di fondazione 1938] 65124 Pescara Piazza Duca degli Abruzzi, 34 - 35 - 36 tel. 085.74400 - fax 085.4712735 e-mail: didomenicotinosas@tin.it

CONFIDI ABRUZZO DIREZIONE GENERALE 65100 Pescara Via Raiale, 110 tel. 085.4325070 - fax 085.4317426 www.confidi.abruzzo.it e-mail: info@confidi.abruzzo.it

OPIFER S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65020 Rocca Morice (Pe) Via Collarso, 48 www.opifer.it - e-mail: info@opifer.it

DUE ELLE S.n.c. di Livi Luigi & C. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Treviso, 4 tel. 085.4462832 - fax 085.4460322 www.dueellecucine.it - e-mail: info@dueellecucine.it

Agenzia Pescara - Chieti

NRG ITALIA S.p.A. - Divisione Gestetner [anno di fondazione 1871] 65123 Pescara Via L. Muzii, 15 tel. 085.4213020 - fax 085.4221128 www.rossibruno.it - e-mail: info@rossibruno.it

Unione Industriali della Provincia di Pescara Unione Industriali della Provincia di Pescara [anno di fondazione 1945] 65128 Pescara - Via Raiale, 110 bis tel. 085.432551 - fax 085.4325550 www.confindustria.pescara.it e-mail: info@confindustria.pescara.it

ARREDO LUCE S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C. Comm. Ibisco 13/14 tel. 085.950583 - fax 085.950100 www.arredolucesrl.it e-mail: info@arredolucesrl.it

GENERAL SIDER ITALIANA S.p.A. [anno di fondazione 1962] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via M. Carboni, 1 tel. 0871.563345 - fax 0871.560959 www.generalsider.com - e-mail: sales@generalsider.com

L.A.C.S. s.a.s. [anno di fondazione 1976] 65016 Montesilvano sp. (Pe) Via Verrotti, 59 (Espansione 1) tel. e fax 085.835746 e-mail: lacs.pcb@tiscali.it

ECOLOGICA ANZUCA S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Valle Anzuca, 18/D tel. 085.4917963 - fax 085.4918077 www.ecologicanzuca.it e-mail: info@ecologicanzuca.it

servizi e manutenzione mobili per ufficio e scaffalature

ACN SERVICE s.n.c. [anno di fondazione 2004] 64034 Castiglione M.R. (Te) C.da Selva tel. e fax 0861.990460 e-mail: acs.01@virgilio.it

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PROSPERI ROBERTO [anno di fondazione 1997] 65125 Pescara Via Caravaggio, 340 tel. e fax 085.4712209 e-mail: roberto.prosperi@yahoo.it


un’ottima annata » di Nicola Boschetti

LA LINGUA CI SVELA I SEGRETI DI UN VINO

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uando tocco l’argomento “Gusto” mi sembra sempre di innescare un’esplosione a catena, visti i vari pensieri e le diverse scuole che la percezione di questo senso ha creato nel corso dei secoli. Nel mondo enologico il gusto rappresenta un traguardo che molti produttori di vino hanno costruito con fatica e umiltà. Bere un vino oggi senza avere piacevolezza ed esplosione gustativa è molto raro. È piacevole assaporare la morbidezza, il tannino rotondo, il retrogusto vanigliato della barrique, anche a discapito di una tipicità che ormai i mercati moderni tendono ad appiattire. Nell’uso del gusto teniamo presen-

te che la nostra lingua è in grado di differenziare molti sapori, e non bisogna essere esperti, ma basta un po’ di attenzione e pazienza. Dopo aver bevuto un po’ di vino, sentiremo sulla punta della lingua la sensazione di dolcezza, sul dorso si percepirà il sapido e ruvido, sui lati esterni l’acidità e il famoso allappante del tannino, che molte volte si lega ai denti facendoci ricordare un frutto acerbo. Sul finale, nella parte posteriore della lingua, prima di deglutire, sentiremo la sensazione amarognola e, immediatamente dopo avremo il famoso retro gusto o calore. Tutti questi parametri variano dal “poco” al “molto”, con tutte le sfumature che il vino sa offrire e i di-

versi punti di vista che il vino stimola. Quindi divertitevi in questo nuovo gioco, che può sembrare scontato ma che molte volte non facciamo perché siamo troppo convinti della nostra conoscenza personale di un vino. Un piccolo trucco: provate a bere un sorso di vino tutto d’un fiato, e poi assaggiatene un altro sorso facendo tutti i passaggi sulla lingua sopra elencati. Se sentirete delle differenze (sono certo di sì), siete sulla buona strada per cominciare a catalogare i vini che più vi entusiasmano. Buona degustazione

Attenti a questi 2 TORCOLATO MACULAN VENETO

PLASIR PASSITO BIANCO ZACCAGNINI COLLINE PESCARESI 2006

Da una grande selezione di “acini” di Tocai - Vespaiolo e Gerganega - nasce questo prezioso nettare nel cuore del Veneto, dopo un lungo appassimento sino a gennaio, diciotto mesi in barrique (nuove e usate) e un semestre di affinamento in bottiglia. Alla vista, si presenta dorato brillante e leggermente oleoso. Al naso si percepiscono frutta cotta, mandorle, albicocche e miele. Dotato di lunga persistenza, in bocca è un binomio di dolcezza e acidità, freschezza e struttura. Ricco e complesso è ottimo con tutti i formaggi erborinati e con dolci alla frutta. Eccellente con il foie gras. Servire a 14 gradi. Si conserva per oltre 10 anni

Parlando di vini dolci non si può non pensare alla Sicilia, ma chi ha assaggiato il Plasir Bianco, che il grande Concezio, enologo della Cantina Zaccagnini, produce e distribuisce con parsimonia, sa che l’Abruzzo non ha nulla da invidiare alle più soleggiate regioni del Sud. Ottenuto da uve di moscatello di Castiglione, questo elisir si caratterizza per il suo gusto piacevole ma non stucchevole. Elegante, ma non invadente. Dal colore giallo oro intenso, presenta al naso un accattivante sentore di mandorla. Si sposa con tutta la pasticceria bianca e con i formaggi teneri a pasta molle. Servire tra i 10/12 gradi. Ottimo anche da conservare nel tempo.

Prezzo indicativo € 50 per la bottiglia da 0,75.

Prezzo: € 18 per la bottiglia da 50 cl.

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adagio con gusto » in collaborazione con Slow Food Abruzzo

A LEZIONE DI BUONO, PULITO E GIUSTO

Di Slow Food il primo ateneo al mondo interamente dedicato alla cultura del cibo. Oltre 400 gli studenti che frequentano corsi che vanno dalla botanica all’economia, dalla viticoltura alla storia dell’alimentazione e della cucina, dal turismo enogastronomico alla lingua inglese » di Davide Acerra

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a aperto le porte agli studenti il 4 ottobre 2004, una data storica per l’università di Scienze Gastronomiche, l’ateneo voluto da Slow Food e sostenuto dalle Regioni Piemonte ed Emilia-Romagna. Le scienze gastronomiche costituiscono una novità nel panorama culturale italiano e non solo in quello, un progetto, destinato a creare l’accademia di riferimento per i problemi alimentari e gastronomici, un laboratorio capace di raccogliere docenti e studenti per indirizzarli verso un sistema nuovo e sostenibile. Quello di Slow Food, infatti, è il primo ateneo al mondo interamen-

te dedicato alla cultura del cibo, nato con lo scopo di dare dignità accademica alla scienza della gastronomia e di diventare un centro internazionale di formazione, ricerca, documentazione e catagolazione, al servizio di chi opera per un modello di agricoltura rinnovata, per la conservazione della biodiversità, per un rapporto organico tra gastronomia e scienze agrarie. Attualmente sono circa 400 gli studenti che frequentano i corsi tra Pollenzo (frazione di Bra, in provincia di Cuneo, Piemonte), e Colorno (in provincia di Parma, Emilia Romagna), provenienti da 22 Paesi diversi. Dopo soli tre anni, gli studenti provenienti dall’estero

Un aula gremita di studenti all’università di Scienze gastronomiche di Slow Food

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rappresentano oltre il 40% del totale, a dimostrazione del forte carattere internazionale che l’ateneo ha saputo conquistarsi, soprattutto grazie alla presenza di importanti docenti e alla qualità dei corsi e dei master sotto la guida del rettore Alberto Capatti. L’università degli Studi di Scienze Gastronomiche, pur mantenendo saldo il suo rapporto con il territorio locale, ha così saputo diventare in pochissimo tempo un vero e proprio polo internazionale della gastronomia intesa come scienza interdisciplinare che spazia dall’antropologia, alla botanica, dalla comunicazione all’enologia. L’obiettivo è quello di creare una nuova figura professionale, il gastronomo, capace di operare nella produzione, distribuzione, promozione e comunicazione dell’agroalimentare di qualità: dagli esperti di comunicazione ai divulgatori e redattori multimediali in campo enogastronomico, dagli addetti al marketing di prodotti d’eccellenza ai manager di consorzi di tutela o di aziende del settore agroalimentare e di enti turistici. Il piano di studi del corso di laurea triennale prevede un ricco programma di stage nazionali ed internazionali in cui gli studenti entrano in diretto contatto con quanto studiato in aula attraverso visite a consorzi, enti, aziende, artigiani


Il Pecorino di Farindola, Presidio Slow Food dal 2001

UN FORMAGGIO COSÌ PUÒ NASCERE SOLO DA MANI DI DONNA

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domande a

Ugo Ciavattella

presidente del Consorzio di tutela del Pecorino di Farindola » di Tommaso Di Rino

«Senza l’intervento di Slow Food che è riuscito a sensibilizzare il Parco del Gran Sasso e il Comune di Farindola, il nostro pecorino sarebbe rimasto un formaggio ottimo, famoso nella zona di produzione, ma con impatto economico quasi nullo e prospettive di sviluppo pari a zero». Schietto fin dall’inizio, Ugo Ciavattella, veterinario e presidente del Consorzio di tutela del Pecorino di Farindola, si rivela nel corso dell’intervista una persona appassionata ed amabile. Uno di quegli abruzzesi che, come dire, ti rinfrancano. Ti fa piacere scoprire che esistono ancora. Il Pecorino di Farindola ha due peculiarità che meritano di essere conosciute: la prima è l’uso del caglio di maiale, la seconda è che può nascere solo da mani di donna… «Nella civiltà contadina la figura femminile è sempre stata una figura centrale, a differenza della civiltà industriale o paraindustriale. Il nostro formaggio è stato fatto

» foto concesse da Federico Deidda

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adagio con gusto

sempre in casa, non dai pastori in transumanza. L’arte casearia, come pure la preparazione del caglio, è stata sempre di pertinenza femminile. Addirittura venivano trasmessi di madre in figlia gli attrezzi per la caseificazione, vale a dire le pentole o le casse di legno che servono a conservare le forme. Il nostro formaggio, pur essendo a latte crudo, ha la capacità di stagionare anche per 15/16 mesi. Il segreto è nella manualità, nella grazia e nelRaffaele Astolfi mentre pascola il suo gregge

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l’attenzione delle donne. Senza trascurare l’uso del caglio di maiale, vera e propria unicità nel panorama mondiale dei formaggi». Quanti producono il Pecorino di Farindola e cosa fare per incrementare l’attività? «Per tradizione praticamente lo fanno tutti. Coloro che ne traggono economia, seguendo il disciplinare di produzione, sono circa 35. Di questi, un buon nucleo è costituito da imprenditori che hanno

incrementato negli anni la produzione, riuscendo a trattenere i figli in azienda, mentre prima andavano via. I numeri sono significativi: dai circa 100 quintali di prodotto reperibile nel 2001, oggi siamo intorno agli 800 quintali. Il solo produttore Martinelli arriva a 400 quintali di formaggio. Il suo pecorino è distribuito nelle Coop e negli Ipercoop della zona Adriatica, nei Leclerc Conad di tutta Italia, e soprattutto a Eataly, il grande centro


enogastronomico di Torino, dove si trovano solo prodotti di grande qualità. Il nostro Pecorino gode ora, a ragion veduta, di grande stima, è oggetto di tesi di laurea e di ricerca da parte di laboratori specializzati. E si può fare solo da noi, perché la particolare manifestazione vegetale del territorio di produzione è determinante, ed è quella che caratterizza il prodotto dal punto di vista organolettico. Per incrementare l’attività di

produzione bisogna puntare sullo sviluppo del territorio. Tornare al numero di animali allevati negli anni ’80, più del doppio rispetto ad oggi. Ma fare impresa non significa solo fare allevamento, ma occuparsi anche della trasformazione e della commercializzazione del prodotto. Attraverso il Consorzio di tutela, nato nel 2002, stiamo cercando di far capire che l’azienda agricola ha la possibilità di fare economia se chiude la filiera, se si appropria dei passaggi intermedi. Le nostre aziende più grandi, quelle che stanno facendo i progressi maggiori, sono proprio quelle che producono e commercializzano direttamente». Perché quando assaggio questo formaggio avverto subito che è diverso? «Perché si ottiene cagliando il latte a temperatura molto bassa, circa 32°/33°. E durante tutto il processo di lavorazione, la temperatura della cagliata non va mai oltre i 36°/37°, massimo 38° in qualche caso e, solo per alcuni minuti. Tutte le proprietà aromatiche e batteriche del latte vengono dunque conservate nel formaggio. Questo comporta due cose: la grande varietà aromatica, riscontrabile in fase di assaggio; e lo svantaggio di non potersi minimamente permettere la modulazione delle specie batteriche presenti nel latte. Voglio dire che se ci sono batteri in eccesso o batteri che non devono esserci, il prodotto va a male. Si rovina irrimediabilmente». Se mangio Pecorino di Farindola ho la certezza di degustare un prodotto sano? «Si, e nel senso moderno del termine. Il nostro formaggio si produce in un territorio di altissima qualità, nella parte orientale del Gran Sasso. Il mare è a vista e il clima dolce. Questa esposizione permette una varietà botanica par-

Ugo Ciavattella

ticolare, che serve a nutrire bene gli animali. Il territorio conferisce sapori, profumi, aromi assolutamente ineguagliabili. E che poi, attraverso il latte, si ritrovano nel formaggio. Il concetto di sanità dei prodotti alimentari è comunque un concetto in evoluzione. Prima ci si preoccupava molto della qualità batteriologica di un prodotto alimentare, perché era alto il pericolo di infezioni quali il botulino o la salmonella. Oggi, anche nel caso di prodotti fatti in casa o alla buona, i requisiti minimi di igiene sono sempre garantiti. Quello che invece è diventato rischioso per il consuIl caglio di maiale

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adagio con gusto

matore è che purtroppo gli animali concentrano nel loro organismo gli inquinanti ambientali. E li trasmettono attraverso il prodotto. Una vacca mangia generalmente 150 kg di erba o 15 kg di fieno. Ebbene, tutti gli inquinanti di 150 Kg di erba si ritrovano in 20 litri di latte. Dai quali si ricava 1,5 kg di formaggio. Riflettiamo su questo quando degustiamo prodotti che provengono da zone contaminate da cromo esavalente, cadmio, piombo, mercurio, atrazina. Penso a molte zone industrializzate del Nord. Il nostro formaggio nasce all’interno di un Parco...» Un ostacolo alla diffusione delle

produzioni tipiche è che spesso vengono identificate come poco dietetiche… «È vero, spesso oggi vengono consigliate diete con un consumo minimo di formaggio, latte, carni rosse e con un incremento del consumo di pesce. Allo scopo di ridurre il colesterolo. Ma, in effetti, 100 grammi di pecorino di Farindola contengono 70/80 mg di colesterolo, la stessa quantità contenuta in 100 grammi di carne bovina. Non solo, 100 grammi di carne bianca, pollo o coniglio, contengono 90 mg di colesterolo. L’unica carne che contiene meno colesterolo del pecorino di Farindo-

la o della carne bovina è la carne di maiale, contrariamente a quello che si pensa. Consiglio, a chi ha problemi di colesterolo, di ridurre le quantità di tutti gli alimenti di origine animale, ma di mangiare di tutto. Nella giusta razione. Escludere dalla dieta i prodotti tipici o di origine animale, è un grave errore che ha portato al successo le linee di prodotti alimentari light. Non ti è mai capitato di comprare un formaggio light e di mangiarne doppia razione, perché avevi la coscienza a posto? Risparmiamo sulla quantità, ma non sulla qualità. E mangiamo i prodotti della Regione Verde d’Europa»

lo scenario naturale del paese di Farindola

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A Bologna l’atteso festival internazionale di cinema e cibo

Slow food è on film » di Davide Acerra

quanto quello dei documentari, e che pone il cibo al centro dell’indagine e dell’introspezione. Il festival bolognese privilegia la prospettiva del “cinema off”, dei cortometraggi e dei documentari, senza negarsi gustose incursioni nel cinema ufficiale e nelle fiction televisive. Quattro i concorsi in programma: Shorts competition per i corti di finzione provenienti da tutto il mondo, Docs competition per i documentari (con un premio a parte per le pellicole brevi), Best Food Feature per i lungometraggi a tema gastronomico della stagione cinematografica 2006-2007. Best TV Series, infine, premierà la serie televisiva che, nel vasto panorama internazionale, si sia distinta per una rappresentazione della gastronomia “consapevole, intelligente e culturalmente rilevante”. Tutte le proiezioni, sottotitolate in italiano e inglese, si svolgeranno nelle due

sale Lumière della Cineteca di Bologna, in via Azzo Gardino. Accanto ai concorsi, il festival sarà all’insegna della convivialità, con un programma collaterale di eventi gastronomici, a cura di Slow Food Emilia Romagna e Slow Food Bologna, che affiancherà, nei cinque giorni, quello cinematografico. Tutti i dettagli sull’evento all’indirizzo www.slowfoodonfilm.it

Osterie d’Italia – Sussidiario del mangiarbere all’Italiana. Nata nel 1991 per rilanciare il gusto della buona cucina regionale, in antitesi al dilagare del fast food e delle mode esterofile, la guida alle Osterie d’Italia è diventata sinonimo della filosofia Slow Food e della cucina di qualità. Nelle 18 edizioni fin qui pubblicate annualmente, la guida ha favorito la ripresa in Italia della gastronomia di tradizione regionale ed il moltiplicarsi di locali che ripropongono lo spirito delle vecchie osterie, con il gusto per la convivialità, per il vino e il cibo semplice e genuino. Con un occhio attento ai prezzi: sono recensiti i locali che propongono un menu a non più di 35 euro, vini esclusi. Dalla classica osteria alla trattoria quotidiana, dal ristorante a conduzione familiare alle aziende agrituristiche, dalle enoteche con cucina ai wine-bar di moderna concezione, Osterie d’Italia contiene circa 1700 indirizzi con 167 novità e 210 locali premiati con il simbolo della “Chiocciola”. L’Abruzzo è rappresentato da 51 osterie di mare e di terra, 6 delle quali inserite nello speciale capitolo degli arrosticini, con ben 9 novità ed 8 “Chiocciole”.

SLOW FOOD EDITORE

Prima edizione indipendente per il festival Slow Food on Film. Dopo tre anni di rodaggio a Bra, nell’ambito del festival di cortometraggi, l’impegno congiunto del movimento Slow Food e della Cineteca di Bologna ha portato alla nascita di questo nuovo grande evento che si proporrà con cadenza biennale nel capoluogo emiliano. Dal 7 all’11 maggio 2008 Slow Food on Film dà spazio e voce all’immaginario sul cibo e alle molteplici suggestioni legate al mondo della gastronomia valorizzando la componente culturale dell’alimentazione. Ma le tematiche si estendono fino a coprire i problemi dell’agroalimentare (effetti sulla società e sull’ambiente) e la stessa memoria gastronomica come patrimonio da salvare. Un evento atteso, in risposta alla prepotente affermazione di un nuovo genere che sta interessando tanto il cinema di finzione

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adagio con gusto Serate Slow

ALLA SCOPERTA DELLE ERBE DELLA MAJELLA » di Tommaso Di Rino

Gino Primavera, l’appassionato patron del Santa Chiara di Guardiagrele

Per alcuni sono una scoperta, per altri un ritorno ai sapori dell’infanzia. Le erbe spontanee e mangerecce del Parco nazionale della Majella protagoniste della cena “Cuciniamo la diversità”, organizzata dalla Condotta Slow Food di Francavilla al Mare lo scorso 28 marzo, presso il ristorante Santa Chiara a Guardiagrele e innaffiata dai vini della Cantina Chiusa Grande di Nocciano. Ai presenti è stato illustrato il progetto “Coltiviamo la diversità”, promosso dal Parco nazionale della Majella e dall’Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo, e attivo dal 2005, con il co-finanziamento del ministero dell’Ambiente. L’obiettivo è conservare e valorizza-

re il patrimonio di varietà agricole tradizionalmente coltivato nell’area protetta, cercando di garantirne il legame con il territorio e con la cultura contadina. Il territorio del Parco nazionale della Majella, pur contraddistinto dalla presenza di una montagna imponente e impervia che limita la possibilità di praticare un’agricoltura di tipo intensivo, conserva ancora un interessante patrimonio genetico e culturale, altrove scomparso e degno di essere recuperato e valorizzato. Si deve alla passione per la montagna e per le piante di Gino Primavera, patron entusiasta dell’osteria Santa Chiara, l’interessante menu servito a cena, a base di prodotti agricoli autoctoni come l’orzotto, orzo di Caprafico; le foglie di rosolaccio, dette papambele (Papaver roheas); i fagioli a pisello, bianchi, tondi, piccoli, teneri e burrosi, coltivati in piccole quantità nelle zone collinari e pedemontane della Majella; le foglie di borragine (Borrago officinalis); i germogli di luppolo; i cascigni (Sonchus arvensis), il finocchio selvatico; l’erbanoce (Poterium sanguisorba). Una nota a parte va dedicata al dolce, le tradizionali pizzelle o ferratelle abruzzesi, accompagnate da una

confettura di fichi roscioletti. Detti anche “pacentrani”, sono ormai introvabili. Fichi piccoli, molto zuccherini, ma con una complessità aromatica che li rende particolarmente pregiati per le confetture

Un momento della serata

IL MENÙ Brodino di asparagi selvatici con ricotta di capra. Giuncata con salsa di erbanoce. Orzotto con papaveri, fagioli a pisello e crema di pecorino. Sagne a pezzi di “Solina” con pomodoro a pezzetti e finocchio selvatico. Fritti, rustici e frittate (con coratella e salciccia) con le erbe spontanee. Pizzelle con confettura di fichi roscioletti.

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LA RICETTA

Orzotto con papaveri e fagioli a pisello

Mettere in ammollo i fagioli per una notte, e poi cucinarli come una zuppa, senza pomodoro ma con sedano carota e cipolla. L’importante è che, alla fine, abbiano una consistenza cremosa. Cuocere, al dente, l’orzo semiperlato con scalogno, sedano e brodo vegetale. Nettare i papaveri, eliminando le parti più dure (le piante vanno raccolte prima dell’emissione dei boccioli fiorali), lessarli in poca acqua (salata e bollente) e ripassarli in padella in olio extravergine di oliva Gentile di Chieti. Nel periodo invernale, i papaveri possono essere sostituiti dai broccoli ricci (rape). Tagliare il pecorino morbido a dadini. E, infine, riunire tutti gli ingredienti lasciando insaporire e mantecare per pochi minuti.

LE INIZIATIVE IN ABRUZZO Condotte della Val Vibrata e Torano Nuovo

Week end di Virtù, tre giorni dedicati ai raffinati piatti della Grande Cucina Teramana, con un pranzo dedicato alle Virtù, ricetta leggendaria della tradizione. Il piatto si consuma il primo maggio, a Teramo, ed è frutto della cultura alimentare contadina povera, che coniuga i rimasugli della madia del periodo invernale con le primizie primaverili: ceci, lenticchie, e fagioli secchi, piselli e fave fresche, carote, zucchine, patate, bietole, indivia, scarola, lattuga, cavolo, cavolfiore, rape, borrace, cicoria, spinaci, finocchi, misericordia, aglio, l’indispensabile annit dall’acutissimo odore, salvia, maggiorana, la mitica pipirella, sedano, prezzemolo, carciofi, uova, prosciutto, olio, cotenne di maiale, manzo, lardo, noce moscata, pepe, chiodi di garofano, formaggio, farina, pasta di grano duro di varie qualità. Venerdì 2 maggio - ore 20: cene nei ristoranti di pesce della costa teramana dedicate al pesce azzurro, alla cucina di bordo, alla cucina marinara. Sabato 3 - ore 12,30, presso l’Istituto Professionale Alberghiero di Teramo: il

gioco del piacere sulle Virtù. Protagonisti 5 ristoratori che cucineranno le Virtù, degustate con l’accompagnamento di vini della DOCG Colline Teramane. Nel pomeriggio, passeggiate dal Mare (costa Adriatica) alla Montagna (Gran Sasso d’Italia). Visita alla Mostra sull’alimentazione presso il Museo Archeologico di Teramo. In serata, cene presso i ristoranti della provincia di Teramo: cena della Vigilia, cena di magro dedicata al baccalà, cena dei parchi, cena dedicata alla cucina contadina. Domenica 4 - ore 12,30: pranzi presso i ristoranti della provincia di Teramo: pranzo di Pasqua, pranzo delle Feste, pranzo della cucina povera. Sarà possibile pernottare in alberghi, agriturismi o bed & breakfast. Programma e prenotazioni sul sito www.eventitalia.net. Per informazioni: info@eventitalia.net, tel. 0861/210821, fax 0861/217005, cell. 340/9169956 (Alessandra Di Giacomo).

Condotta di Sulmona

da martedì 6 maggio: “Master of Food Birra”, corso di degustazione in quattro incontri di circa 20 birre europee artigianali e industriali. Panoramica sulle materie prime,

sulle principali tipologie, sugli stili, sulle zone di produzione e su come imparare a degustare e a riconoscere la buona birra. Relatore: Leonardo Di Vincenzo. Quota di iscrizione 100 Euro. Informazioni: tel. 340/5848280 (Anna Berghella).

Condotta del Vastese

in aprile: “Dai mari del Nord alle bollicine dei Feudi”, serata dedicata all’incontro tra il baccalà e una selezione di vini spumantizzati DUBL della Cantina Feudi di San Gregorio – presso Hostaria del Pavone. Informazioni: tel. 368/3151753 (Raimondo Pascale).

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eData S.r.l. [anno di fondazione 2000] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Roma, 10 tel. e fax 085.4460257 www.e-data.it - e-mail: info@e-data.it

DANIVA S.r.l. [anno di fondazione 1999] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. C 19 tel. e fax 085.959192 www.daniva.eu - e-mail: info@daniva.eu

MANZONI S.r.l. [anno di fondazione 1992] 67031 Castel di Sangro (Aq) Via Ponte Nuovo, 52 tel. e fax 0864.840302 e-mail: centrostudi.manzoni@tin.it

SICUR SERVICE Maravalle S.r.l. [anno di fondazione 1987] 65122 Pescara - Via Firenze, 52 tel. e fax 085.293133 - 085.295172 r.a. www.sicurservicemaravalle.it e-mail: info@sicurservicemaravalle.it

MONDO CAR D’AMBROSIO s.a.s. [anno di fondazione 1991] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. B/8 tel. 085.9506217 - fax 085.9500073 www.dambrosiosas.com e-mail: info@dambrosiosas.com

MONDO CAR S.r.l. [anno di fondazione 2006] 66013 Chieti Scalo Via Tiburtina tel. 0871.574752 - fax 0871.574027 e-mail: info@mondocarsrl.it

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SASTE S.r.l. [anno di fondazione 2001] 67051 Avezzano (Aq) Via Mazzini, 52 tel. 0863.21314 - fax 0863.21312 www.sastesrl.it - e-mail: info@sastesrl.it

SETRA S.r.l. [anno di fondazione 1988] 66026 Ortona (Ch) C.da S. Elena - Zona Industriale tel. 085.9032026 - fax 085.9032027 e-mail: dilullo.setra@tiscali.it

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hanno collaborato

Ernesto Paolo Alba | abruzzo che produce | pag. 13 È il presidente della Federturismo Abruzzo. Coniugato con due figli, dirigente d’azienda, è anche vice presidente del Consiglio Direttivo e presidente della sezione Turismo di Confindustria L’Aquila. È stato il direttore tecnico ed organizzativo di manifestazioni culturali ed artistiche di alto profilo internazionale, svolte in collaborazione con la Presidenza della Repubblica e con diversi Comuni e Province, tra cui Roma, Milano, Viareggio e Bari. È presidente del Consiglio di Amministrazione della società consortile a responsabilità limitata “Sviluppo Turistico Sangro Aventino” gestore, dal 1999 al 2004, della misura 2.3 del Patto territoriale Sangro Aventino per lo sviluppo turistico dell’area (56 Comuni). È vice presidente della Società Consortile “Incoming Abruzzo”, operante nelle aree Alto Sangro-Parco Nazionale d’Abruzzo, Altopiano delle Cinque Miglia, Alta Valle del Sagittario. È componente del Consiglio di amministrazione del Gal Italico – Alto Sangro e del Comitato tecnico consultivo dell’Azienda di promozione turistica regionale.

Anna Morgante | primo piano | pag. 14

Preside, dal 1999, della facoltà di Economia dell’università G. d’Annunzio, Chieti – Pescara, nella quale insegna Tecnologie dei cicli produttivi e di recupero e riciclo dei materiali. È stata direttore del dipartimento di Scienze e del dipartimento di Metodi Quantitativi e Teoria Economica. Ha iniziato la carriera accademica all’università di Bologna sotto la guida del prof. Walter Ciusa. È autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche. Fa parte, come fondatore, dell’Editorial Board dell’International Journal of management Literature.

Andrea Prencipe | ricerca&innovazione | pag. 26 È Professore Straordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso la Facoltà di Economia dell’Università G. d’Annunzio, Chieti – Pescara ed è Visiting Professor presso lo SPRU dell’università del Sussex. Dopo la laurea in Economia e Commercio presso la facoltà di Economia della d’Annunzio ha poi conseguito il Master in Management dell’Innovazione presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa, il Master in Gestione dell’Innovazione Tecnologica ed il Ph.D. in Strategie Tecnologiche presso lo SPRU. È stato Visiting Scholar presso la Harvard Business School e la Michigan Business School. È docente in corsi di Master e PhD (Scuola Superiore S. Anna, università Bocconi, università di Lecce, università del Sussex, ed università di Trento). Svolge attività di ricerca sui temi della gestione strategica dell’innovazione tecnologica ed organizzativa, apprendimento organizzativo nei contesti project-based. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali (L’Impresa) ed internazionali (Administrative Science Quarterly, Organization Science, Research Policy, Industrial and Corporate Change) e con case editrici nazionali (Franco Angeli) ed internazionali (Oxford University Press).

Gianni Caramanico | ricerca&innovazione | pag. 28 Consulente della Commissione Europea per l’energia e le tecnologie, è il fondatore di OPUSNET, la prima azienda italiana di consulenza per lo sviluppo a cicli chiusi di PMI e PA. È componente esterno del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti della Regione Abruzzo. Laureato in economia e commercio e specializzato in gestione dei sistemi informativi in Scozia, inizia la sua carriera di economista, aziendalista e tecnologo alla fine degli anni ottanta in Abruzzo e prosegue poi in Italia ed Europa attraverso i settori energia, information technology, finanza, marketing e organizzazione. Ricopre incarichi manageriali presso aziende multinazionali italiane ed estere e partecipa a Commissioni pubbliche di indirizzo e coordinamento. Rientrato in Abruzzo all’inizio del terzo millennio, collabora con l’università G. d’Annunzio e Milano Bicocca per attività di ricerca e di docenza nei settori energia, tecnologie e innovazione.

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Pietro Pastorelli | ricerca&innovazione | pag. 32 Delegato di Confindustria Abruzzo, dal 2006, per le politiche energetiche. Nato a L’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in ingegneria elettronica e l’anno successivo consegue l’abilitazione all’insegnamento presso l’università di Pisa. Dopo una breve esperienza di docente, dal 1966 lavora nel reparto impianti di telecontrollo e protezioni delle reti elettriche, presso la Siemens A. G. Nel 1976 si trasferisce presso l’ABB SACE dove si occupa di apparecchiature e quadri elettrici MT/BT. Nel 1980 inizia la collaborazione con il Gruppo Alcatel Alsthom, operando nei settori apparecchiature ed impianti MT/BT, protezioni di reti elettriche e sistemi di generazione autonoma di energia per applicazioni sia civili che militari. In questo periodo svolge anche un’intensa attività professionale di progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche. Dal 1992 al 2002 è imprenditore nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Successivamente, attraverso la creazione dello Sportello Imprese, si dedica allo sviluppo della collaborazione nei settori dell’innovazione, della formazione e della ricerca del personale tra l’università dell’Aquila e le imprese del territorio.

Filippo Paolini | norme&leggi | pag. 36 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Lorenzo Spinosi | marketing | pag. 40 Vincitore nel 2003 del Premio Philip Morris per il Marketing e l’anno successivo del Premio “Creative Marketing” Volvo. È iscritto all’American Marketing Association e alla Società Italiana di Marketing. Dal 2004 collabora con la cattedra di Marketing della facoltà di Economia della d’Annunzio e si dedica allo studio della Brand Strategy e del Marketing Relazionale. Laureato in economia e commercio, è Marketing Specialist presso Betafence Italia S.p.a.

Martina Di Sciascio | lavoro | pag. 42 Laureata in scienze dell’educazione all’università di Bologna, si interessa di risorse umane dal 2003 e si è specializzata nelle tematiche legate al mercato del lavoro e alla formazione professionale. Per Gi Group spa si occupa di sviluppo territoriale e della gestione della filiale di Lanciano.

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Alessandro Addari | economia | pag. 44 Vice-presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Pescara, consigliere direttivo del Terziario Avanzato, membro del board Scuola Università Formazione. È amministratore unico della Top Solutions International Sales & Training e si occupa di commercializzazione di prodotti tipici sui mercati internazionali, start up di nuove aree strategiche d’affari, sviluppo delle reti commerciali, internazionalizzazione e training. Partecipa alle principali fiere internazionali e missioni economiche in Europa, Usa, Emirati Arabi Uniti, Canada, Australia e coordina un team di progetto per lo sviluppo di servizi legati alle fiere Internazionali. È consulente e trainer di diverse società sul territorio italiano nell’ambito di progetti dell’Unione europea finalizzati al sostegno e all’internazionalizzazione delle Pmi. È relatore in lingua Inglese, nell’ambito di progetti internazionali di cooperazione. In particolare, con Polonia, Spagna e Grecia. Dal 1999, è Master Practitioner in PNL e comunicazione efficace.

Francesco Bonaduce | finanziamenti UE | pag. 50 Esperto da oltre venti anni in materia di agevolazioni per le imprese, ha ricoperto ruoli da consulente “senior” per la pubblica amministrazione nell’area della finanza agevolata e dello sviluppo locale. Diverse le esperienze maturate nel campo della docenza universitaria e formativa presso enti privati e pubbliche istituzioni. Ha collaborato con il dipartimento di Economia e Tecnologia dell’università di San Marino. È consulente in finanza agevolata di numerose aziende abruzzesi e del nord Italia e di enti quali il DNV Italia, ente di certificazione, e l’Alesa, agenzia locale per l’energia e lo sviluppo ambientale.

Nicola Boschetti | un’ottima annata | pag. 123 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers riservata ai giovani professionisti. Ha avuto l’onore di essere il sommelier del pranzo ufficiale riservato all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, durante la visita a Chieti nel settembre 2005. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

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