Aprile 2009

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ISSN 1973-5383

anno IV numero 31

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3a Convention delle imprese Autunno 2009




€2,50

anno IV

31

n° aprile 2009 ISSN 1973-5383

numero chiuso in redazione il 14 aprile 2009

direttore responsabile coordinatore di redazione collaboratori di redazione hanno collaborato:

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in copertina Ornella Mucci foto di Andrea Straccini

Tommaso Di Rino Eleonora Lopes Massimo Avenali, Alessio Giancristofaro, Laura Tinari, Jenny Viant Alessandro Addari, Nicola Boschetti, Piero Carducci, Federica Ceci, Giuseppe D’Amico, Massimo Di Cintio, Antonio Farchione, Luciano Fratocchi, Francesca Masciarelli, Filippo Paolini, Andrea Prencipe, Antonio Teti

Mauro Di Pietro Marcello Starinieri _ visualadv.it Vincenzo Sulpizio, Daniele Pignoli Simone Cerio, Rocco Petrei Danilo Martorelli Gianluigi Tiberi Giuseppe Ciavattella Antonella Carrieri - commerciale@eccoitalia.it - commerciale@abruzzoimpresa.it DVF srl D'Auria spa Ecco Italia gruppo editoriale - Fabio De Vincentiis www.abruzzoimpresa.it redazione@abruzzoimpresa.it _ commerciale@abruzzoimpresa.it _ grafica@abruzzoimpresa.it Ecco Italia srl - Strada Lungofino - complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città S. Angelo - Pescara 085 9508161 085 9508157 Loredana Evangelista _ tel. 085 9508161 _ abbonamenti@abruzzoimpresa.it _ arretrati@abruzzoimpresa.it Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047 I dati relativi ai lettori sono utilizzati esclusivamente ai fini della spedizione postale, l’editore garantisce riservatezza al trattamento dei dati ai sensi dell’art. 13 del D. leg. 196/2003. Il lettore può richiedere gratuitamente la rettifica dei dati scrivendo a Ecco Italia srl - Strada Lungofino - 65013 Città S. Angelo (Pe)

è anche... una produzione

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I CARCIOFI DI CUPELLO cultura

LA CASA DI DANTE IN ABRUZZO

Abruzzo Sport TV è la trasmissione televisiva condotta da Marco Taglieri che accende i riflettori sullo sport della regione Abruzzo, argomentato a 360 gradi con uno stile dinamico e innovativo. il programma andrà in onda direttamente dagli studi televisivi “Enzo Biagi” della Ecco Italia, tutti i giovedì dlle ore 21:00 e in replica tutti i sabato dalle ore 17:00, su ATV7 e sul canale satellitare SKY 912 Italy Italy. In studio si alterneranno ogni settimana ospiti diversi in rappresentanza dei vari sport praticati nella nostra regione. Fissa, invece, sarà la presenza del pubblico in sala, che avrà modo di interagire con gli ospiti stessi. La diffusione dei segnali televisivi di ATV7 e di SKY, in analogico e in digitale satellitare, garantiscono la copertura dell’intero territorio di interesse.

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ISSN 1973-5650

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

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Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

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Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374




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capitano d’impresa

Ornella Mucci

Passione:

Cinema e musica. Adoro registi come Woody Allen ,Francis Coppola, il nostro Salvatores e molti altri. Insomma il genere un pò intimista. Amo le canzoni di Paolo Conte, Leonard Coen e Amy Winehouse.

Ornella Mucci, da medico a imprenditore per scelta di cuore Medico specializzato in pediatria, dopo 15 anni di professione, in seguito al’improvvisa morte del padre si mette alla guida della società di famiglia. Questa è la storia di Ornella Mucci, titolare di Sima2 Costruzioni, società immobiliare di Spoltore. Nata a Rosciano, dove è rimasta fino all’età di 6 anni, è sempre vissuta a Pescara. Dopo aver frequentato il liceo scientifico “Galileo Galilei” nel capoluogo adriatico, si iscrive alla facoltà di Medicina a Roma. Sposa giovanissima l’imprenditore Giambattista Blasetti, attuale presidente regionale della piccola industria di Confindustria Abruzzo. Da questa unione nascono Simone e Marta. Ma Ornella è una donna determinata e appassionata dai suoi studi, quindi nonostante debba crescere due figli, decide di non lasciare l’università, prosegue Medicina, si laurea e diventa pediatra. Apre subito uno studio dove per anni esercita la sua professione. Ad un certo punto la sua vita cambia totalmente. Muore improvvisamente il padre Biagio,e Ornella, essendo figlia unica, si trova davanti a un bivio: continuare la sua professione di medico o prendere in mano l’attività del padre. Sceglie con il cuore e decide di portare avanti l’impresa familiare e dopo un iniziale rodaggio, prende totalmente il controllo della Sima 2, anche grazie al contributo dei collaboratori decennali dell’azienda. L’impresa edile oggi è alla terza generazione, Simone 34 anni laureato in Economia e Commercio si occupa della gestione dei cantieri. Marta 30 anni laureata in Giurisprudenza, è responsabile legale ed amministrativo. La maggior parte dei progetti di Sima 2 Costruzioni sono concentrati nella provincia di Pescara. Anche la vita associativa è importante per Ornella Mucci: ricopre la carica di presidente dell’associazionefemminile Inner Wheel di Pescara La sua azienda è inoltre associata all’Unione Industriali. La famiglia è la sua forza. Ama i bambini, i viaggi e la natura. Il suo amore e il rispetto che nutre per l’ambiente si riscontrano in tutti i progetti aziendali, dove il verde non manca davvero mai.

Hobby:

Sicuramente il giardinaggio. Il mio amore per la natura l’ho trasferito anche nel lavoro. In tutti i nostri progetti lo spazio riservato alle aree verdi è di prioritaria importanza.

Hi-Tech:

Utilizzo molto PC e cellulare, ma esclusivamente per uso lavorativo. Non sono un’amante della tecnologia, ma oggi è impossibile farne a meno.

Letture:

Adoro leggere. L’importante è trovare il tempo. In questi giorni sto leggendo “Viaggio al termine della notte” di Celine. Mi piacciono Kafka, Pavese, Erri De Luca e in generale la buona narrativa.

Viaggio:

Come si fa a non amare i viaggi? Viaggiare è fondamentale non solo per conoscere nuovi luoghi ma per confrontarsi con culture e con persone completamente diverse da te. Amo le città proiettate verso il futuro come Chicago, Berlino o Londra.

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sommario _ anno IV n°31 _ aprile 2009

opinioni&rubriche editoriale

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Ricostruire con serietà

il punto

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Dritti a fare meta

ctrl s

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la terra di Piero

26 Tendenze fatti persone 77 Dualistici o solidali?

reportage: dramma in Abru la testimonian a le priorità

38

«Rivoglio la mia città»

20 Dal dramma alla rinascita

in primo piano agricoltura biodiversità agricola enologia

40

16

30 Le proposte della Coldiretti 34 La strada del “Buono, Pulito e Giusto” 38 Al Vinitaly tutto il valore d’Abruzzo

reagire alla crisi

40 Non facciamoci del male

reagire alla crisi

45 Due comitati e una riforma

a ienda con il segno + sima 2

48 Sima 2, edilizia che ama l’ambiente

tematiche d’impresa ricerca& innova ione

45

54 Locale ma non troppo

itc

56 Sanità, tagliamo i costi con l’ITC

marketing

63 Aiuto, mi si è ristretto il mercato

norme&leggi economia

67 Società, arrivano le e-mail con valore legale 71

Camaleonte dell’arte

seminari&convegni

67

banca Caripe finan iaria 2009 offerta formativa Confindustria Pescara

86 10

86 Il credito volano della ripresa 88 L’opportunità di cambiare le regole 91

Luiss a caccia di talenti

93 La logica del fare

o


eventi free press imprese turistiche automotive

94 “Il Fino” compie 10 anni 98 Abruzzotravelling conferma Schirato 105 Raicam fa shopping in Gran Bretagna

giovani imprenditori

113

Così è nato l’Universo

visite a iendali

117

Castiglione alla EcoFox

Carispaq e Ais

118

Il calice della solidarietà

93

94

121

la vita è bella

126 divudi Vicky Cristina Barcelona rubato 129 tempo Almeno il cappello

131

qb

Timballino di borragine

annata 133 un’ottima Alto adige, voglio il tuo profumo con gusto 134 adagio Terra Madre a Slow Food on Film con gusto 137 adagio Ho un’idea per il 1 maggio

uscita di sicure a

123

Palermo, paradiso della terra

11



editoriale

Ricostruire con serietà N

on è facile valutare quanto è successo. Non ci sono ancora la freddezza e il distacco necessari. Ma proviamo ugualmente a parlare della catastrofe che in pochi secondi ha cambiato tutto. L’Abruzzo, già provato da anni di malgoverno e dalla crisi economica, è sconvolto e angosciato. La redazione di Abruzzo Impresa e la Ecco Italia vivono da vicino il dramma che si è abbattuto sulla città e i dintorni dell’Aquila. Condividiamo il dolore di chi ha perso i propri affetti, i parenti, gli amici, l’abitazione. Sono stati colpiti anche alcuni collaboratori della rivista, le imprese della zona sono quasi tutte ferme. Anche per loro abbiamo deciso di continuare, di fare ogni sforzo per andare in edicola regolarmente. Un pensiero è nella mente di tutti: ricostruire. Ma bisogna farlo con serietà e rigore. Una delle immagini che ha ferito di più è quella del San Salvatore non agibile. È sembrato a tutti davvero troppo non poter assistere i feriti nel “nuovo Ospedale” inaugurato nove anni fa e costato miliardi. Sono impresse nella memoria le immagini televisive di pazienti rimasti per ore all’aperto, con la flebo al braccio. Bisogna rimanere lucidi e cominciare a programmare. Anche se Tommaso Di Rino _ direttore non siamo abituati a farlo. È un’arte che non ci è propria, capaci come tutti gli italiani di grandi guizzi e alzate d’ingegno ma non di pensare sui tempi lunghi. Viviamo alla giornata, ma ora è inammissibile. È tempo di decisioni rapide ed oculate. Chi deve assumersi le responsabilità della ricostruzione, lo faccia con molta attenzione. Il modello deve essere il Friuli, non può essere l’Irpinia. Non ci si può affidare all’improvvisazione, è necessario che il Governo centrale e quello regionale adottino un Piano credibile, che indichi le azioni da realizzare per far ripartire L’Aquila, l’aquilano e con loro l’Abruzzo intero. Cosa fare, con quale copertura finanziaria, in che tempi. E una volta elaborato il Piano, si pubblichi su Internet la rendicontazione degli interventi. Tutti devono sapere quali misure sono state finanziate, con quali risorse e in favore di chi. Bisogna fare presto: non occorre essere abruzzesi per riflettere che l’inverno prossimo, per gli sfollati del terremoto, è già dietro l’angolo. A ottobre il clima nella zona può essere inclemente, vivere sotto le tende è impensabile. E poi, come impedire il tracollo dell’Ateneo aquilano, che produce un indotto di fondamentale importanza per l’economia della città? Come far ripartire subito le imprese: rientro nell’Obiettivo 1, consistente defiscalizzazione, storno di fondi comunitari destinati a priorità meno incisive, cassa integrazione in deroga? Come aiutare i tanti lavoratori autonomi che hanno lo studio distrutto? Programmare ora, anche se il bilancio dei morti non è definitivo ed è ancora il momento delle lacrime, è fondamentale. Per non piangere domani sulla propria inettitudine e sulla propria incoscienza

Fare presto ma fare bene. È indispensabile per una regione già provata da anni di malgoverno. Trasparenza assoluta e programmazione oculata, il modello deve essere il Friuli

direttore@abruzzoimpresa.it

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il punto

La meta della moralità S

otto le macerie aquilane c’è il ritratto della nostra regione reale. Era ben nascosto nelle fondamenta di case dabbene, in una città d’arte e di gloria che ora è per tutti il parametro del dolore e del disvalore. Nelle disastrate case d’argilla non abbiamo solo veduto tesori più o meno consistenti, testimonianze di gente come noi, pezzi polverosi di ritratti, libri e giochi accartocciati, ma anche gli effetti tragici e concreti di cosa voglia dire rubare e assenza di pianificazione. C’è chi ha rubato sulla quantità di cemento e ferro per guadagnare il doppio sul prezzo di vendita della case o delle ristrutturazioni, e c’è chi ha rubato al territorio il suo diritto ad essere ben tenuto e curato. Le responsabilità di un tale disastro solo talmente diffuse, e a così alti livelli, da rendere ciascuno di noi ancora più solo e sconfitto. Sgomento. Come sgomenti, sospettosi e preoccupati si può essere, con il senno di poi, di fronte allo scenario della ricostruzione. Un fiume di denaro, si stimano necessari dodici miliardi di euro, che solletica i palati di tanti e non sempre dei più giusti. Dopo quel che si è visto, ci chiediamo chi potrà garantire che le case ricostruite non saranno più trappole per topi, che gli ospedali saranno funzionali nei momenti in cui esseri umani sono in bilico tra la vita e la morte, che le prefetture non Mauro Di Pietro _ direttore editoriale Ecco Italia daranno per prime l’idea di uno Stato che cade a pezzi, che almeno gli uffici pubblici, compresi i tribunali, diano l’esempio controllando su se stessi l’applicazione delle leggi. Citare esempi virtuosi, modelli specchiati non assolve chi ne riferisce, né, tantomeno, protegge dai drammatici rischi che potremmo correre, anche in termini di sano sviluppo del nostro tessuto sociale ed economico. I risultati dipendono dai contesti e da come questi sono capaci di difendersi da determinate implicazioni. Tuttavia, resta il fatto che la ricostruzione rappresenta un volano per la ripresa economica locale, specialmente in un momento di crisi forte e persistente. Sempre che le risorse finanziarie saranno gestite, in primo luogo, sotto una nuova spinta etica. Il dramma dell’Aquila, anche in onore delle povere vittime, deve insegnarci che questa rappresenta l’unica strada da perseguire. Si tratta di compiere una torsione in termini di diverso approccio culturale. Anche perché il capoluogo di regione ha pagato, più di altre province abruzzesi, la scorribanda di investimenti agevolati e di assistenzialismo, producendo anche aziende che poi si sono dissolte nel nulla, già tempo prima che la potenza tellurica agisse. Intanto, sebbene sia impossibile fare un calcolo esatto dei danni causati dal sisma al sistema produttivo, la stessa sede di Confindustria è danneggiata, circolano già i primi numeri: venticinquemila lavoratori fermi, chiusura per mille e cinquecento attività commerciali. La città da sempre si identifica con il rugby ed è proprio la filosofia di questo sport che dovrà caratterizzare il suo futuro: dritti a fare meta. Questa è una partita che l’Aquila e l’intero Abruzzo non possono perdere

maurodipietro@eccoitalia.it

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reportage: dramma in terra d’Abru

o

» di Laura Tinari

LA TESTIMONIANZA

«Rivoglio la mia città» 16


I luoghi dell’infanzia felice sono stati cancellati ma sono giovane, ho tempo per recuperare. Negli occhi degli anziani c’è invece la paura

D

ue mani che hanno afferrato e scosso con ferocia le nostre vite, le nostre case e i nostri beni. Una presenza invasiva che non ci ha lasciato scelta. È così che la mia mente immagina oggi la scossa sismica che nella notte tra il 5 e il 6 aprile ha distrutto L’Aquila e 26 comuni intorno ad essa. Una scossa diversa, più irruenta, entrata con forza nella nostra esistenza per farne in pochissimi istanti ciò che voleva. Chi scrive è una terremotata, che vive gli effetti devastanti di quel disastro. «Da domani nulla sarà come prima», ho pensato una volta resami conto di ciò che era accaduto. «Non abbiamo più nulla, ci ha tolto tutto, ma siamo vivi». Già vivi, ma le vittime sono state tante, troppe: bambini, studenti, anziani, donne e uomini, il terremoto non ha guardato in faccia nessuno. In molti non abbiamo più una casa. La mia era nuovissima, acquistata da pochi mesi dai miei genitori con il lavoro di una vita. Erano le 3.32 quando la terra ha iniziato a tremare sotto i nostri corpi addormentati sui letti. «Alzati presto!», sento urlare e mentre realizzo e mi alzo vedo davanti a me un pezzo di muro cadere. È stato questo il mio primo approccio con il cataclisma che si è abbattuto su di noi. Di corsa raggiungo la trave di fronte la porta della mia camera. Sarà quello il mio rifugio fino alla fine della scossa. Perdo un calzino, restando a piedi nudi, a contatto con un pavimento che si muove, sempre più coperto di calcinacci e sempre più bagnato. Velocemente infilo una tuta, scarpe e piumino e corro verso la porta d’ingresso. La corrente è andata via, ma il mio appartamento aveva le luci di emergenza. Quelle luci, che tante volte avevo giudicato antiestetiche, mi hanno salvato la vita. Di corsa giù per le scale fino alla strada, dove si sono riversati condomini e vicini. Storditi da quanto accaduto ci accorgeremo soltanto più tardi dei due palazzi accanto al nostro che sono crollati. Non ricordo di aver udito urla, se non qualche lamento. Sembrava una scossa come tante, invece in 20 interminabili secondi ha distrutto tutto: vite, case, storia e una città straordinaria. Oggi restano solo polvere e ruderi di quelle invidiate meraviglie architettoniche e artistiche. La Città del

99 ha ceduto, non ce l’ha fatta a resistere all’inaudita violenza della terra su cui poggiava. In pochi istanti sono stati rasi al suolo anche interi paesi come Onna, divenuto il simbolo del sisma, e danneggiati irrimediabilmente i più bei borghi d’Italia. La prima giornata è passata in giro per la città, con la terra che continuava a tremare, per controllare casa e studio, entrambi in centro storico. Poi una notte al freddo sotto il pallone di un campo da tennis ci ha fatto capire che l’unico modo per andare avanti era allontanarsi da L’Aquila. Le giornate a seguire sono trascorse tra incredulità,

Quelle luci, che tante volte avevo giudicato antiestetiche, mi hanno salvato la vita

» foto di Simone Cerio

pensieri, preoccupazione e domande su quanto tutto questo potesse essere previsto. Ma io sono giovane, ho tempo per recuperare. Chi ci preoccupa sono i nostri genitori, forse i più addolorati, i più distrutti, coloro che un futuro lo vedono difficilmente. E poi gli anziani, nei cui occhi si vede davvero la paura: mia nonna ha 90 anni, è stata presa con forza da mio zio e portata nelle Marche, non ha avuto neanche il tempo di rendersi conto di quanto questa forza inaudita avesse provocato e per questo quando le è stato detto che ci sarebbero voluti almeno quindici giorni prima di poter tornare a casa, lei ha sbuffato. Il giorno di Pasquetta seduti intorno ad un tavolo con gli amici raccontavamo la nostra esperienza, sentimenti e paure, parlavamo di ricostruzione e di futuro. Ripartire, ricostruire la nostra città, questo è ciò che tutti noi vogliamo e ciò per cui lavoreremo nei prossimi mesi. Oggi L’Aquila è una città spezzata, dove la paura continua a tenere banco, dove la terra che non smette di tremare crea sempre più timore e incertezza. Dove le persone continuano a piangere i cari che non ci sono più. Dove i luoghi simbolo della sicurezza sono stati i primi a cedere alla ferocia del sisma. Dove i posti della mia infanzia felice sono stati cancellati. Rivoglio la mia città. Mi manca. I miei affetti sono tutti vivi ed è forse solo per questo che mi sento fortunata

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reportage: dramma in terra d’Abru

Âť foto di Simone Cerio

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reportage: dramma in terra d’Abru » di Giuseppe D’Amico direttore Confindustria Abruzzo

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Trasformare il dramma in occasione di rinascita Gli interventi da adottare con urgenza per risollevare i territori colpiti e permettere la ripresa dell’economia. È il momento di dimostrare capacità di reazione, laboriosità e onestà

L

a catastrofe che ha colpito il comprensorio aquilano, con la distruzione pressoché totale dell’intera città di L’Aquila, dei suoi paesi e frazioni limitrofe, della sua economia e delle sue strutture universitarie e culturali, necessità di interventi urgenti e del tutto straordinari, per qualità ed intensità, materiale e morale. L’immane dramma che ha colpito il comprensorio, infatti, deve tradursi in uno sforzo per la ricostruzione che deve vedere il coinvolgimento di tutte le espressioni e le migliori intelligenze locali, nazionali ed internazionali. In questa logica, la parola d’ordine è trasformare il dramma in occasione di rinascita e di sviluppo per l’intero comprensorio.

In tal senso, considerando l’altissimo livello di intervento che si renderà necessario, si potrà e si dovrà pensare di pianificare una ricostruzione che si ponga in termini di avanguardia e di eccellenza nell’intero panorama internazionale. Il tutto al fine di rendere il territorio attualmente terremotato massimamente competitivo ed attrattivo. Mi riferisco in particolare all’edilizia e alle infrastrutture civili (piani regolatori ben strutturati, parcheggi, ricostruzione centro storico, spazi per la cultura e per il tempo libero, attività commerciali, ecc.) all’università (campus di eccellenza, edilizia universitaria, strutture di ricerca, ecc.), alle aree industriali (aree competitive e ben attrezzate per logistica ed infrastrutture, ecc).

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reportage: dramma in terra d’Abru

Vanno individuati una serie di progetti e di sotto progetti circoscritti, riguardanti i vari settori di intervento, tali da poter essere concretamente realizzati in tempi quanto mai celeri e, nel loro processo di lavorazione, monitorati e valutati. Per far ciò occorrono risorse ingenti ed interventi di sostegno adeguati. La solidarietà nazionale ed internazionale, a tal fine, dovrà tradursi in risposte concrete. In primo luogo, quindi, l’ UE dovrà riconoscere d’urgenza al comprensorio aquilano più fortemente colpito dal terremoto lo status di “zona franca” e di area assimilabile alle aree più depresse d’Europa e, quindi, destinataria di adeguate risorse e incentivi in termini di contributi a fondo perduto per nuovi investimenti, sgravi ed esenzioni contributivi e fiscali, procedure burocratiche d’urgenza, ecc.. Solo un tale riconoscimento potrà veramente ridare speranza di rinascita ai territori colpiti e, quindi, permettere la ripresa dell’economia e di tutti gli altri settori civili e sociali. Sgravi potranno essere concessi anche a favore di imprese adiacenti e prossime ai territori colpiti dal si-

o

sma, unicamente e limitatamente all’assunzione degli sfollati che, in attesa di poter essere reintrodotti nei territori di provenienza, si trovino nella necessità di dover trovare un lavoro. Allo stesso modo potranno e dovranno essere previste forme di intervento limitate nel tempo (6 mesi – 1 anno), all’infuori dei territori più colpiti, a favore di determinati settori (turismo) che avranno pesanti ripercussioni a livello dell’intera regione. A favore del turismo saranno da attivare anche specifiche campagne promozionali sostenute anche a livello governativo. Per evidenti motivi di moralità e di equità le aree terremotate beneficiarie dello status di zona franca e depressa, dovranno essere rigorosamente circoscritte a quelle realmente disastrate (comprensorio aquilano). Ciò, anche per l’evidente necessità di concentrare risorse ed interventi. Altre zone, meno duramente colpite, potranno essere destinatarie di contributi ad hoc a compensazione dei danni effettivamente subiti. L’Abruzzo dovrà dimostrare, anche nei confronti della comunità internazionale, tutta la sua capacità di rea-

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reportage: dramma in terra d’Abru

zione, la sua laboriosità e la sua onestà, rifuggendo in ogni modo e con estremo rigore ogni tentazione di “caccia al contributo” e di “sciacallaggio” da parte dei poteri locali. Naturalmente le risorse e gli interventi dovranno avere carattere principalmente aggiuntivo, rispetto a programmi e piani operativi già definiti (es. fondi FAS, POR FERS, azioni connesse 2015) che costituiscono fonti e piani strutturali di interventi fondamentali per l’economia di tutta la regione e, quindi, anche di quella delle aree colpite dal sisma. Ulteriore elemento di prioritaria importanza riguarda la gestione delle ingenti risorse pubbliche che saranno destinate alla ricostruzione. È necessario, al riguardo, che ai fini della massima trasparenza degli

» foto di Simone Cerio

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interventi, la gestione sia affidata ad una apposita agenzia o ad un commissario ad acta che sia al tempo stesso referente, garante, e responsabile dell’operato. Pensare di frammentare risorse ed interventi a una miriade di organismi o poteri locali (ad esempio come già richiesto dai sindaci) determinerebbe scoordinamento negli interventi, carenze di competenze, difficoltà nel controllo, rimbalzo delle responsabilità, probabili casi di mala gestione e di clientelismo. Ulteriore importante aspetto sulla gestione della ricostruzione riguarda l’affidamento dei lavori alle imprese abruzzesi, proprio per favorire la ripresa economica del territorio

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» a cura della redazione

Piano anticrisi di Confartigianato Impianti fotovoltaici per Amadori I pannelli solari si estendono per complessivi quattro ettari e mezzo e sono già in funzione. Il gruppo industriale Amadori ha inaugurato gli impianti fotovoltaici di Mosciano e Notaresco. L’impianto di Santa Croce di Notaresco, il più esteso dei due con i suoi 3,8 ettari, produrrà 516.852 chilowattora e in 20 anni eviterà di immettere nell’atmosfera 6,42 milioni di chili di anidride carbonica. Più piccolo l’impianto fotovoltaico di Colle Montone di Mosciano: 7mila metri quadri, 386.880 chilowattora prodotti in un anno, 4,8 milioni di chili di anidride carbonica non immessi nell’atmosfera in 20 anni. Entrambi i pannelli sono costati circa 4 milioni di euro: Amadori sta investendo, a livello nazionale, nel campo del fotovoltaico, così come nell’eolico e nella cogenerazione del biogas. In Abruzzo è prevista in futuro la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti di 13 allevamenti, per una superficie totale di 84mila metri quadri. L’annuncio è stato fatto da Germano Lucchi, amministratore delegato del gruppo.

«Presentando un progetto di investimento o fatture di spese già sostenute, si può accedere ad un finanziamento di 30 mila euro a tasso zero con restituzione in 4 anni. Vogliamo facilitare l’accesso al credito». Ha le idee chiare Daniele Giangiulli, segretario regionale di Confartigianato. Attraverso la propria cooperativa, l’organizzazione degli artigiani aumenterà la garanzia dal 50 al 70% per fare strada alla concessione di maggiori finanziamenti dalle banche. Il settore, del resto, è in difficoltà. Il 2008 è stato il primo anno in cui il saldo tra imprese artigiane nate e chiuse ha conosciuto il segno negativo (-0,54). Anche per questo, in tutti gli uffici locali di Confartigianato è stato attivato uno sportello anticrisi: «Ascolteremo le necessità delle imprese, associate e non, con l’ausilio di persone qualificate e cercheremo - assicura Giangiulli - di trovare soluzioni immediate. Certo, la Regione deve capire che non c’è solo la sanità: bisogna contrarre la spesa, iniziando a chiudere qualche ospedale».

Gaspari: «Via i pagnottisti» «Devi resistere, essere duro, fregartene della politica e delle clientele, circondarti di uomini preparati e pensare solo all’Abruzzo. è arrivato il momento di mandare a casa i “pagnottisti”, quelli che pensano solo alla “pagnotta”.» È il monito che Remo Gaspari, leader storico della Dc abruzzese e più volte ministro della Repubblica, ha rivolto a Gianni Chiodi nell’aula magna della D’Annunzio a Pescara. L’occasione era il convegno “La rincorsa è finita. L’economia abruzzese tra trasformazione e crescita”. Un appuntamento cui hanno partecipato Riccardo Calogero Marrollo, presidente regionale degli industriali, Anna Morgante, preside della Facoltà di Economia e Commercio, Piergiorgio Landini, docente di Geografia economica e Pino Mauro, ordinario di Economia politica. Il Governatore ha assicurato che l’Abruzzo – schiacciato da un mare di debiti – sta già abbracciando «la strada della rivoluzione meritocratica».

Rynair, da luglio nuove partenze da Pescara Si potrà decollare da Pescara per Cagliari, Eindhoven, Milano (Orio al Serio) e Venezia (Treviso). Raddoppierà il numero dei passeggeri in arrivo e in partenza dallo scalo adriatico. Lo ha annunciato la compagnia low cost Rynair pronta, da luglio, a far diventare l’aeroporto d’Abruzzo la 32esima base operativa, l’ottava in Italia, con uffici operativi e locali per la manutenzione. Lesley Kane, direttore marketing e vendite Ryanair per l’Europa pensa di raddoppiare nel 2009 i passeggeri su Pescara, passando da 200mila a 400mila. La compagnia promette tariffe molto vantaggiose per i nuovi voli: biglietti in vendita a 10 euro per tratta (tasse incluse). Chi è interessato può già acquistare on line, sul sito www.ryanair.com. La Sardegna e Venezia si potranno raggiungere due volte a settimana, l’Olanda tre volte, Milano quattro.

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Innovazione, bando per le PMI abruzzesi Pubblicato sul Bollettino ufficiale della regione Abruzzo il bando «Sostegno ai programmi di investimento delle Piccole e media imprese (Pmi) per progetti di innovazione tecnologica, di processo e di organizzazione dei servizi». Si tratta del primo dei bandi relativi al Fondo europeo di sviluppo regionale ad essere messo a disposizione delle piccole e medie imprese, anche in forma cooperativa, e delle società consortili costituite da PMI. La dotazione finanziaria ammonta ad oltre 32 milioni, di cui il 50 per cento gestito dalla Regione e l’altro 50 per cento dalle Province attraverso i Pit per progetti sviluppati su territori montani. Due le linee d’intervento: la prima riguarda progetti finalizzati ad introdurre rilevanti innovazioni nel processo produttivo; la seconda é legata a progetti rivolti a promuovere l’eco-innovazione ed il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’investimento minimo ammissibile é pari a 20 mila euro. L’importo degli aiuti non supera i 200 mila euro. Domande entro 60 giorni dal 1 aprile.

Motore rivoluzionario per Fiat Si chiama MultiAir ed è rivoluzionario. Paragonabile al Common Rail nato dal Centro Ricerche Fiat dieci anni fa, che ha cambiato la storia mondiale dei motori a gasolio. MultiAir è la nuova famiglia di motori puliti e parsimoniosi, frutto di un investimento di 100 milioni di euro ed è stata presentata il mese scorso al Salone di Ginevra da Fiat Powertrain Technologies, una controllata del Lingotto. Il motore rivoluzionario è stato l’arma in più per raggiungere l’accordo con Chrysler e ottenere il sostegno del Tesoro Usa. Convincente il pressing di Obama, che si è detto pronto a nuovi aiuti, circa 6 miliardi di dollari, alla casa automobilistica statunitense alla condizione che raggiungesse rapidamente un’intesa con il Lingotto. Fiat e Chrysler hanno firmato un accordo preliminare che prevede che l’azienda italiana entri nel capitale della casa Usa con una quota del 35% in cambio di tecnologie per produrre automobili a basso consumo. I motori per “Mito” e “500” da esportare negli Stati Uniti dovrebbero essere prodotti nello stabilimento di Termoli.

«Abbattere il costo della burocrazia» Le amministrazioni pubbliche paghino le fatture ai propri fornitori entro 30 giorni e si attivino concretamente per semplificare i procedimenti amministrativi, soprattutto per ciò che riguarda autorizzazioni, concessioni e licenze per l’attività di impresa. Governo centrale e Parlamento promuovano l’attivazione immediata del nuovo Sportello unico per le attività produttive che in molti Comuni non è mai partito. Ed estendano in ogni settore della pubblica amministrazione il principio del silenzio-assenso per i procedimenti autorizzatori, in modo da tagliare drasticamente i tempi di attesa. Sono alcune delle proposte anti crisi avanzate dalla Camera di commercio di Pescara. Per il presidente Ardizzi «Non va sottovalutato il ruolo dei Comuni, che possono intervenire sulle imposte locali, né quello delle banche, che andrebbero sensibilizzate in merito all’ampliamento dei castelletti, in modo particolare per i crediti vantati dalle aziende nei confronti della pubblica amministrazione». Sui Confidi dice: «Piccolo è bello, altrimenti le imprese non le aiuta più nessuno».

NeroGiardini apre in Val Vibrata «Garantirò continuità a tre aziende della Val Vibrata che potrebbero chiudere e che non hanno più commesse. Ho intenzione di replicare lì per l’abbigliamento lo stesso modello vincente che seguo per il calzaturiero nelle Marche, un modello che esalta il made in Italy e in cui la qualità delle risorse umane è fondamentale». Enrico Bracalente, 52 anni, marchigiano, è l’amministratore unico di Bag spa, l’azienda di Monte San Pietrangeli, in provincia di Ascoli, titolare del marchio NeroGiardini. L’azienda produce 18mila paia di scarpe al giorno e il fatturato è cresciuto, nel 2008, del 30%. «Alle aziende in crisi consiglio di mantenere l’ottimismo – dice Bracalente - perché la tempesta passerà. Si circondino di persone serie e credano nei propri progetti».

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Adriatico, bandi per 75 milioni Al via i primi bandi del programma di cooperazione transfrontaliera “Adriatico Ipa” (2007-2013) per un totale di circa 75 milioni di euro. Il programma comunitario vede la Regione Abruzzo come capofila e coinvolge Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise, Puglia ed otto stati (oltre all’Italia: Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Serbia, Montenegro e i nuovi entrati Grecia e Slovenia). L’iniziativa ha come obiettivo la cooperazione istituzionale, economica e sociale dell’Area adriatica ed è la continuazione del programma Interreg III A che si è concluso nel 2006. Adriatico Ipa prevede fino al 2013 finanziamenti per circa 280 milioni di euro. I bandi si svilupperanno nell’ambito di quattro assi prioritari di intervento: cooperazione economica, sociale Se l’interinale e istituzionale, ambiente, tutela ambientale e del patrimonio culturale e reti materiali finanzia l’impresa di accesso e immateriali. I progetti potranno essere presentati sia da enti Si chiama Openfido, è un fondo di 2 pubblici che da soggetti privati (Organizzazioni non governative ONG o immilioni di euro rivolto alle PMI che prese operanti nei settori specifici del programma quindi, turismo, ambiente, hanno bisogno di manodopera. L’initrasporti, energia, etc.) ma anche da università e centri di ricerca pubblici e ziativa è dell’agenzia di lavoro inteprivati. Saranno finanziati progetti da un minimo di 500mila a un massimo di rinale Open Job. In pratica, le im5 milioni di euro con un contributo massimo per i privati di 200mila euro (de prese potranno assumere lavoratori minimis). con contratto di somministrazione (ex interinale) senza preoccuparsi di pagare. Agli stipendi mensili ci penserà Open Job, che si rivarrà sulUn po’ di fiducia l’azienda in un’unica tranche, fissata a settembre 2009. E senza interessi. L’agenzia del lavoro conta su 75 sedi Le imprese italiane sembrano guadagnare un po’ di fiducia per il in tutto il territorio nazionale (le futuro. È quanto emerge dall’ultima indagine trimestrale Banca più vicine: a Roma e Castelfidardo d’Italia-Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita. Il in provincia di Ancona). Nei primi quadro resta buio ma scende di 3,2 punti percentuali la quota di due mesi dell’anno ha visto il suo imprese che esclude del tutto un miglioramento delle condizioni giro d’affari calare del 25%, colpa economiche generali nel prossimo trimestre. della crisi che ha spinto la maggior In calo rispetto a tre mesi fa il numero delle parte delle imprese a non rinnovare imprese che lamentano un peggioramento nelle i contratti a tempo. «Se tutti gli condizioni di accesso al credito. operatori di mercato facessero un Le interviste sono state rivolte a 449 imprese passo concreto per salvaguardare il con almeno 50 addetti. L’indagine è disponibile mondo delle imprese – dice l’ammisul sito www.bancaditalia.it nistratore delegato Roberto Rasizza – l’economia del Paese potrebbe solo giovarsene».

Le misure del G20 Circa 832 miliardi di euro a disposizione del Fondo monetario internazionale. Altri 74 miliardi di euro, distribuiti da banche istituite dai paesi donatori, saranno disponibili per finanziare lo sviluppo, mentre 185 miliardi di euro serviranno a rimettere in moto i flussi commerciali. Sarebbero queste le risorse decise dal G20 per sostenere l’economia mondiale e farla tornare in crescita a fine 2010. Sono state imposte regole più rigorose ai mercati finanziari per impedire i comportamenti troppo disinvolti delle banche. In particolare, saranno attivate misure per promuovere la trasparenza e prevenire minacce alla stabilità del sistema e l’assunzione di rischi eccessivi. Tra i rimedi adottati figurano nuove regole sulle retribuzioni e sui bonus dei banchieri e provvedimenti contro i paradisi fiscali che si rifiutano di comunicare informazioni finanziarie.

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Presentato il “Parco produttivo Sangro”

Tetto di 36 mesi per i contratti a termine

Promosso dalla Cna di Chieti, in collaborazione con la società Abruzzo Grandi Opere, è nato per soddisfare le crescenti esigenze di spazi produttivi attrezzati da parte delle piccole e medie imprese. Si tratta del “Parco produttivo Sangro”, un insediamento destinato a svolgere un’importante funzione di rilancio dell’economia della Val di Sangro. Il primo lotto, presentato lo scorso 4 aprile ad una folta platea di imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, consta di 45mila metri quadrati complessivi, con 12 capannoni. Tempi previsti per la consegna del primo lotto: entro l’estate. Subito dopo, partiranno gli interventi per la realizzazione del secondo, di circa 60mila metri di superficie totale, 20mila dei quali destinati a ospitare capannoni. «È un luogo pensato mettendo insieme le esigenze delle imprese e quelle del territorio - ha detto il presidente provinciale della Cna, Adriano Lunelli – e ospiterà in prevalenza aziende metalmeccaniche, collegate alle grandi industrie vicine, tre società di trasporti e due di imballaggi». Le risorse? «Totalmente private – ha sottolineato Lunelli - merito di una banca marchigiana, che ha creduto nella bontà del progetto prima di quelle locali».

L’Italia raccontata con la Vespa Sono più di 100 i film dove compare la Vespa. Negli archivi della Piaggio c’è la storia d’Italia e qualcuno ora ha deciso di catalogare il materiale, digitalizzarlo, metterlo in rete attraverso il sito www.museopiaggio. it. Magari per dimostrare al mondo come le imprese italiane, nemmeno tanto tempo fa, riuscissero a costruire prodotti destinati a segnare un’epoca. Finora inedito, il materiale stivato nei magazzini della Piaggio di Pontedera è cinematograficamente preziosissimo. Nelle 400 pellicole, in 35 o 16 millimetri, si leggono nomi come Roman Polanski, Ermanno Olmi, Luciano Emmer. Un tempo era più che normale che i registi si facessero le ossa sui documentari. A quando iniziative analoghe di altre grandi aziende?

Da questo mese ogni datore di lavoro interessato ad avviare un rapporto a tempo determinato dovrà verificare di non aver superato il limite di legge dei 36 mesi. Nel caso, la stipula di un nuovo contratto a termine - tra quel lavoratore e quell’azienda - sarebbe preclusa. E scatterebbe l’automatica trasformazione del rapporto a tempo indeterminato dopo un periodo di tolleranza di 20 giorni. Lo scorso 31 marzo è infatti scaduto il periodo transitorio ed è entrata in vigore la “misura antiprecarietà” prevista nel protocollo Welfare del 2007 (legge n. 247/2007). Per il computo dei 36 mesi vanno compresi proroghe e rinnovi e non vanno conteggiati i periodi di interruzione intercorsi tra un contratto e l’altro. C’è la possibilità di una deroga: un solo, ulteriore contratto a termine fra gli stessi soggetti può essere sottoscritto davanti alla Direzione provinciale del lavoro. Da tale disciplina sono esclusi i contratti a termine di inserimento o con lavoratori iscritti nelle liste di mobilità e quelli in sostituzione di lavoratrici madri. La finalità della nuova disciplina è limitare il ripetersi indefinito di contratti a termine. Ma nell’attuale fase di crisi economica, le aziende potrebbero reagire riducendo le assunzioni e dunque i posti di lavoro, non assumendo a tempo indeterminato. La misura antiprecarietà si ritorcerà sui lavoratori?

«Chi beve due bicchieri di vino non è ubriaco» «Non voglio che il vino diventi l’unico capro espiatorio del problema degli incidenti stradali - ha detto il ministro delle Politiche Agricole Zaia al Vinitaly di Verona – le statistiche rivelano che solo il 2,9% degli incidenti stradali avviene in stato di ebbrezza e ciò vuol dire che per il restante 98% non è possibile attribuire colpe all’alcol». Per Zaia sono altre le cause: la stanchezza, i decibel dello stereo in auto, parlare al telefonino guidando, fare uso di farmaci come ansiolitici ed anti-allergenici. Il problema è che i limiti alcolemici dello 0,5 puniscono spesso anche chi ubriaco e pericoloso al volante non era: «È intollerabile considerare in stato di ebbrezza chi ha bevuto due bicchieri di vino».

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in primo piano » di Alessio Giancristofaro

Agricoltura: le proposte della Coldiretti I tragici eventi hanno aggravato una situazione di settore già insostenibile, frutto di scelte poco lungimiranti e oculate. Per Michele Errico ora più che mai «c’è bisogno di mettere tutto a sistema, di unire le forze, evitare le frammentazioni»

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il direttore regionale della Coldiretti Michele Errico

gricoltura, ambiente, territorio: dall’emergenza alle prospettive». Con questo titolo la Coldiretti Abruzzo ha sintetizzato per il Governo regionale il contenuto di un documento di poche pagine, ma ricche di input operativi per rilanciare l’agricoltura e il territorio abruzzese. Proposte concrete, da leggere ora alla luce degli stravolgimenti che hanno sfigurato l’Abruzzo la notte del 6 aprile. Nel documento un affresco a tinte fosche della situazione agricola, territoriale e ambientale abruzzese. La

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Coldiretti non usa mezzi termini per parlare di «percorso che definire difficile è poca cosa», di contesto «molto amaro», di situazione regionale «gravissima ed insostenibile», di un Abruzzo «stordito e offeso» che ha pagato, a caro prezzo, scelte poco lungimiranti ed una scarsa oculatezza. Reclama, a gran voce, la necessità di «individuare la strada meno penalizzante ma più efficace per uscire al più presto dal tunnel» e auspica, sempre a gran voce, un percorso concertativo serio ed efficace che veda la Coldiretti chiamata attivamente in causa.


l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo durante il suo intervento al convegno organizzato dalla Coldiretti

La Coldiretti Abruzzo indica due principali strade da seguire: innanzitutto far decollare i Fondi di Coesione e, al contempo, tagliare le spese superflue e gli sprechi che hanno, in varia natura, congestionato il sistema. E invita il governo regionale «a riprendere con lena tutte le proposte di legge depositate per verificarne la loro possibile emissione ed attuazione», a partire dalla legge per il riordino degli usi civici, per l’agriturismo, per il riordino dei consorzi di bonifica, per l’alienazione delle aree tratturali, per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli regionali, per consentire di affidare tramite convenzione il servizio di assegnazione dei prodotti petroliferi agevolati ai Centri Autorizzati di Assistenza Agricola. A ciò, s’aggiunga anche l’invito rivolto all’amministrazione regionale ad intervenire su varie questioni come il ripristino effettivo della legge sui distretti rurali, la riapertura del confronto sul tema dell’assistenza tecnica in agricoltura, il riordino dell’ARSSA, la particolare attenzione che da tempo si sarebbe dovuta dare ai Consorzi di Difesa, l’applicazione efficace delle leggi-delega agli enti locali. La Coldiretti Abruzzo lancia, inoltre, un’altra serie di input sui quali puntare e, tra questi, vanno ad esem-

Direttore, in che modo gli stravolgimenti sismici hanno cambiato i punti focali del vostro documento del 13 marzo? «Siamo costretti, per forza di cose, a modificare la tempistica, di certo non i provvedimenti che avevamo evidenziato e che intendiamo soste-

pio menzionati la legge per il riordino e l’adeguamento delle norme previste sui cofidi in agricoltura, la legge per favorire la ricomposizione fondiaria, il provvedimento per la riduzione del canone per i terreni demaniali per uso agricolo, la legge di modifica per la regolarizzazione dei manufatti realizzati in assenza di permesso per garantire uno sviluppo sostenibile del territorio ed altri ancora. Sempre nell’ottica di rendere efficace il sistemaAbruzzo, la Coldiretti suggerisce l’accorpamento degli assessorati all’agricoltura e all’ambiente, chiede che il gap differenziale tra le zona costiera e l’entroterra venga affrontato una volta per tutte e auspica la riforma, affrontata nella sua complessità, del settore zootecnico. Questi descritti, in sintesi, rappresentano una serie di elementi per stimolare l’attenzione dei nuovi amministratori d’Abruzzo, quell’Abruzzo che trova la sua propensione naturale nell’agricoltura, dalla forte vocazione all’ambiente e dall’altrettanto forte radicamento territoriale. Abbiamo ascoltato il direttore generale della Coldiretti Abruzzo, Michele Errico, che ci ha illustrato la difficile situazione in cui versa la regione.

nere. Quelli indicati nel documento del 13 marzo erano e saranno dei punti cardine dai quali far discendere tutto il discorso sul territorio. Si tratta, quindi, di un ragionamento tecnico da rimodulare purtroppo nel cronoprogramma ma non nella sostanza».

L’Aquila, colpita del sisma, una delle zone propulsive del sistema-Abruzzo… «L’Aquila ospita la Centrale del Latte, l’unica struttura cooperativa rimasta radicata e collegata al territorio. Nel nostro documento era una priorità assoluta quella

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di riorganizzarla. Ora, alla luce di questi eventi tragici, un appello forte deve essere rivolto alla classe politica abruzzese affinché la regione possa ottenere un sostegno che non sia esclusivamente economico. L’economia aquilana si è da sempre basata sull’università e più in generale su tutto l’indotto universitario. Bisogna ricominciare da qui, bisogna ripartire immediatamente perché l’Abruzzo ha tanto da esprimere e non deve pagare l’immobilismo, l‘incapacità di programmare e soprattutto di raggiungere gli obiettivi». Cosa serve, in generale, all’Abruzzo? «L’aggregazione è fondamentale, l’associazionismo. L’Abruzzo ha bisogno di emergere non facendosi concorrenza in casa, ma mettendo insieme le proprie forze. Facciamo l’esempio del vino. Abbiamo una molteplicità di cantine. Ogni cantina mette in atto un proprio approvvigionamento, un’operazione diversa di marketing per pubblicizzare il proprio prodotto, e così via.

E’ una situazione di assoluta frammentazione. Questo, ovviamente, non crea vantaggio a nessuno. Bisogna mettere tutto a sistema. In tale ottica tutto crescerà sotto il punto di vista della qualità. Questo tipo di discorso è lo stesso e vale anche per altri settori come quello dell’olio, dell’ortofrutta». La Coldiretti ha stimato 100 milioni di euro di danni. Oltre quattrocento aziende danneggiate nel territorio regionale. Numeri davvero impressionanti, se si considera che sono solo delle stime… «Bisogna coordinare il tutto, c’è necessità di una regia forte, ma si deve essere capaci anche di spendere un certo lessico, si deve avere il coraggio di metterci la faccia che equivale ad assumersi le proprie responsabilità e significa, allo stesso tempo, comunicare un pensiero». La Regione e lo Stato hanno manifestato la massima disponibilità per far ripartire l’Abruzzo.. «Ho incontrato il ministro Zaia e l’assessore Febbo ad Onna, il paese

fantasma di questo sisma, una prova di presenza. In quel frangente mi è venuto in mente il tremendo terremoto dell’80 in Irpinia. Io sono napoletano e nell’80 ero nel territorio tra l’Irpinia e il salernitano. Ci vorrà del tempo per ridare un sorriso alla gente, per ridare un tocco all’agricoltura. Quello che a noi spetta è far si che la speranza resti viva, accesa. La zona interna dell’Abruzzo è stata sempre bistrattata, noi crediamo invece che, proprio in questo momento, sia fondamentale. Spero, e lo dico purtroppo con molta amarezza, che questa immane tragedia possa servire a tutti come punto di ripartenza per approdare a lidi migliori e nuovi». L’Abruzzo è sfigurato ma bisogna ripartire subito. Iniziative? «Ho parlato con l’assessore Febbo di una iniziativa che sarebbe positiva per il nostro Abruzzo: far venire qui la gente anche per le vacanze per fare un sorriso al nostro popolo, per dimostrare di essere vicini all’Abruzzo»

Slow Food si appella al Governo italiano Alla conclusione dei lavori che le ha viste impegnate a Fiumicino dal 20 al 22 marzo, le Condotte di Slow Food Italia - ovvero i gruppi locali diffusi capillarmente nel Paese – rappresentate da 528 delegati provenienti da tutte le Regioni, hanno rivolto al Governo Italiano un appello a nome dei circa 40mila iscritti di Slow Food Italia affinché il rilancio dell’economia italiana abbia come fulcro nuove politiche alimentari. Al centro delle proposte, c’è un nuovo modo di intendere la produzione agricola: «Non è con la

cieca crescita dei consumi o della produzione che si esce dalla crisi, ma con una gestione più attenta, umana e sostenibile delle straordinarie risorse naturali e agricole del nostro Paese». Nel documento si sottolinea che «il cibo e l’agricoltura sono i fondamenti della nostra identità, fatta di luoghi, culture e diversità, e possono rappresentare l’esempio di una produzione sostenibile, radicata nel territorio e in grado di esprimerne la creatività senza tradirne la storia; costruendo al contempo altre fonti di reddito, come il turismo, che nel nostro

paese è soprattutto legato alla cultura enogastronomica locale». Le Condotte di Slow Food Italia chiedono di sostenere attraverso politiche, legislazione e investimenti a favore dell’agroecologia, le economie locali del cibo e di farne la bandiera di una rinascita culturale e produttiva fondata sulle specificità e sulla pluralità. Auspicano che al centro delle nuove politiche dello sviluppo ci sia un nuovo sistema agricolo, capace di coniugare le esigenze del produttore, del consumatore e dell’ambiente.

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in primo piano » di Massimo Avenali

La strada del “Buono, Pulito e Giusto”

un momento dell’interessante tavola rotonda con esperti, produttori e addetti ai lavori

Delineate a Caramanico Terme le strategie per il recupero della “Piccola Agricoltura” sostenibile. L’importanza di favorire la filiera corta

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ella suggestiva sala dell’ex Convento delle Clarisse si sono riuniti esperti, tecnici, produttori e addetti ai lavori. Attraverso il racconto delle proprie esperienze, hanno cercato di definire lo stato della agrozootecnia estensiva nelle aree interne dell’Abruzzo. L’occasione era il convegno Le grandi opportunità della piccola agricoltura: biodiversità agrozootecnica, aree protette, filiera corta, fruizione del territorio, organizzato il 27 marzo dal Comune di Caramanico Terme, nell’ambito del 1° Festival della Biodiversità Agricola, con il contributo di ARSSA e della Regione Abruzzo. I lavori, introdotti dal direttore amministrativo ARSSA, Franco Amicone,

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dal presidente Slow Food Abruzzo, Raffaele Cavallo, e dal Sindaco di Caramanico Terme, Mario Mazzocca, hanno seguito tre temi principali: conoscenza della ricchezza e delle potenzialità della biodiversità agricola abruzzese, trasmissione di esperienze ed analisi delle criticità, definizione delle strategie per lo sviluppo delle produzioni agroalimentari tipiche. L’appuntamento può essere inteso come il primo tentativo di riunire le esperienze e le competenze che negli ultimi anni in Abruzzo hanno contribuito al recupero delle cultivar autoctone e delle razze tradizionalmente allevate. Un processo finora rappresentato da singole iniziative di privati o da progetti di enti tra


loro spesso non collegati. Ma che dovrebbe – è questo L’esperienza di recupero ha messo in risalto come le l’auspicio degli organizzatori - diventare “politica di “perle” della biodiversità agricola in Abruzzo siano sistema”, in grado di influenzare positivamente mi- sopravvissute negli angoli del nostro territorio ove croprocessi economici e consentire la salvezza di tan- non potevano essere coltivate altre tipologie magte piccole varietà agricole e zootecniche soppiantate, giormente produttive e dove l’agricoltura intensiva e per la bassa produttività e la scarsa omologazione la zootecnia industriale non osavano arrivare. delle rese, dalla diffusione delle coltivazioni e degli In questi angoli, oggi territorio abruzzese “protetto”, allevamenti intensivi e di modello industriale. non bastano la nostalgia o l’attaccamento alle tradiÈ chiaro che il recupero di cereali o leguminose di bas- zioni per mantenere in vita queste produzioni. Bisosa resa, ma estremamente adattati al contesto ecolo- gna consentire agli agricoltori di poter intraprendere gico dal quale provengono, comporta da un lato il e collocarsi in un sistema produttivo consono. I buoni mantenimento di agroecosistemi importantissimi per esempi non mancano. Giovanni Comino, medico vetela tutela del paesaggio e della biodiversità dell’entro- rinario coordinatore della ASL di Cuneo, ha evidenterra abruzzese; dall’altro il ripristino di tecniche di ziato quello dei caseifici di malga alpini. Fino a qualcoltivazione o allevamento estensive che si rifanno al che anno fa erano relitti inutilizzabili ed ingestibili, patrimonio culturale della capanne di fortuna, che nostra civiltà agropastotuttavia custodivano la rale e che oggi rischiano ricchezza della diversidi scomparire per sempre. tà casearia piemonteIl 90% dei nostri alimense, per differenze sulla ti deriva oggi da sole 30 composizione dei pascospecie vegetali e 11 speli, microclimatiche, sugli cie animali. usi e consuetudini delle A Caramanico sono state lavorazioni, sulle propresentate le iniziaticedure di stagionatura, ve, maturate nella nol’immensa biodiversità stra regione, di recupero dei formaggi alpini ridelle produzioni agroaschiava di scomparire limentari autoctone o con l’entrata in vigore, storicamente legate al negli ultimi due decennostro territorio: il Proni almeno, delle “nuogetto Coltiviamo la diverve” normative sanitarie. sità del Parco Nazionale Solo l’impegno dei tecdella Majella - presentato nici e la sinergia con i dai tecnici del Parco, Teoproduttori locali - fatta doro Andrisano e Marco di volontà e di capacità Di Santo - le attività del di comprendere l’ecoParco Nazionale del Gran nomia della produzione Sasso e Monti della Laga in quota, nell’ottica di con la rete degli Agricoltoraggiungere degli stanproduttori e consumatori al Festival della Biodiversità agricola ri custodi - presentate da dard igienico sanitari Silvia De Paulis e dai suoi ottimali - ha permesso collaboratori - il recupero del grano Solina, avviato la tutela di quelle produzioni. Certi traguardi – come dall’ARSSA con il Consorzio per la tutela della Solina ha sottolineato Comino - si raggiungono solo «con d’Abruzzo - illustrato da Donato Silveri. Cereale per- la dedizione costante di chi vuole salvare le attività fettamente adattato agli ambienti montani, il grano economiche di piccoli centri montani, con la responSolina ha minore resa dei moderni grani diffusi nell’ul- sabilità e con il cuore». Così formaggi come il Ratimo secolo, ma è l’unico in grado di ben sopravvivere schera DOP, il Bruss o il Bettelmatt, dalle baracche in alle intemperie montane e dispensare la particolare lamiera zincata sono diventati capisaldi della produfragranza del pane che si respirava nelle case dei no- zione casearia piemontese, venduti negli Stati Uniti stri nonni in tutti i paesi della montagna abruzzese. e in Giappone.

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in primo piano

Nel corso della Tavola rotonda, sia gli interventi di Paolo Pezzi, ricercatore della facoltà di Agraria dell’università di Teramo, che di Ugo Ciavattella, medico veterinario e presidente del consorzio del Pecorino di Farindola, e di Nunzio Marcelli, imprenditore zootecnico, hanno configurato la “filiera corta” quale sistema in grado di sostenere le piccole produzioni nelle aree protette e nelle aree interne abruzzesi. «L’esperienza del recupero e della valorizzazione del Pecorino di Farindola – ha sottolineato Ciavattella - testimonia come possa configurarsi un valore territoriale della produzione, tale da caratterizzare il prodotto e consentire, in un sistema a filiera corta, ovvero privo di intermediazioni, l’economicità della produzione». In questo modo le piccole produzioni riacquistano la loro dignità economica e sociale, conferendo una certa vitalità economica ad un territorio che diversamente avrebbe poche alternative occupazionali. Dense di significato le criticità in tal senso rilevate Caramanico Terme da Nunzio Marcelli: «Solo la filiera corta consente all’imprenditore agricolo e zootecnico di montagna di essere competitivo. Al di là di tutte le interessanti e lodevoli iniziative di recupero e valorizzazione dei prodotti tipici, il numero degli allevamenti sulle nostre montagne è in continuo ed inarrestabile declino. In un contesto economico che a qualsiasi imprenditore apparirebbe proibitivo, valga citare il prezzo dell’agnello, che quest’anno è equivalente a quello di trentuno anni fa». «Il sistema della filiera corta – ha precisato Marcelli – potrebbe invece assicurare un giusto ricavo al produttore e riportare alla definizione di sistemi simili a quelli oggi in via di recupero in altri paesi europei, come la Provenza, dove si stanno ricostituendo allevamenti sul modello dei nostri pastori del secolo scorso, piccole aziende che comunque riescono a produrre redditi adeguati». Francesco Cortesi, direttore dell’Associazione Regionale Allevatori, ha portato l’esempio della tutela del vitellone bianco in Appennino, sottolineando che «non si può trascurare l’importanza delle politiche

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di marchio per la valorizzazione di questi prodotti. L’esperienza del bovino marchigiano e della relativa DOP dimostra come in alcuni casi una buona organizzazione commerciale su larga scala possa essere l’unico espediente per contrastare la struttura complessa della nostra zootecnia, caratterizzata da una tale polverizzazione delle aziende che spesso impedisce la definizione del prodotto». A volte singole decisioni politiche possono favorire l’andamento di un intero settore produttivo: lo dimostra l’esempio del capitolato di appalto per le mense del Comune di Roma. Prevedendo un punteggio superiore per le imprese che avessero somministrato prodotti DOP italiani, ha determinato un sensibile aumento della domanda di carne di vitellone bianco, con riflessi immediatamente positivi sugli allevatori abruzzesi. Nell’introdurre la tavola rotonda, Simone Angelucci, assessore all’agricoltura e all’ambiente di Caramanico Terme, ha cercato di definire le necessarie misure di sostegno alla concreta realizzazione della filiera corta: «Nei nostri territori montani, troppo spesso si assiste ad una paradossale difficoltà di incontro tra una domanda di qualità, tipicità ed identità agroalimentare locale, continuamente manifestata dai turisti dei nostri parchi, ed una offerta che è spesso carente, per le difficoltà strutturali che gli agricoltori incontrano nel predisporre laboratori e spacci di vendita. Poco organizzata, per la scarsa sinergia tra gli enti promotori, a vario livello. Poco sostenuta dalla politica locale che evidentemente non ne riesce a cogliere le opportunità socio-economiche». Angelucci ha richiamato l’esempio dei piccoli mattatoi di provincia: «Uno dopo l’altro stanno inesorabilmente chiudendo, rendendo più difficile e costosa la possibilità di vendere localmente carni provenienti dagli allevamenti delle nostre montagne, più lontana la piena attuazione della vendita a chilometro zero, più complesso, per l’allevatore, far trovare al turista i propri prodotti negli spacci di vendita. Per contro, tutto rende molto più facile l’arrivo di carne extranazionale sulle nostre tavole, a prezzi che battono di gran lunga qualsiasi prodotto locale e schiacciano i nostri produttori, facendo “rimanere gli agnelli nelle stalle”». Lo stesso potrebbe dirsi per il settore caseario: «Se ci sono giovani che desiderano intraprendere in questo campo, anche incoraggiati dalla crescente domanda di “tipicità” – ha continuato Angelucci - spesso sono costretti ad affrontare adeguamenti di grande complessità, a strutturare impianti simil-industriali, ben lontani dalle faticose, ma efficaci soluzioni dei ca-


diventare co-produttore seifici di malga alpini, che ovvero consapevole della mal si adattano alle piccole provenienza, della qualità realtà aziendali montane. I delle materie prime, della giovani devono affrontare qualità dei processi di trainvestimenti sproporzionasformazione». Ma anche ti rispetto alle dimensioni questo sistema ha bisogno economiche della propria di essere sostenuto ed inazienda zootecnica. C’è coraggiato, attraverso una una complessità tecnicorete tra produttori locali istituzionale che, spesso e consumatori, lo svilupin modo silente, finisce con po di relazioni tra città il limitare la possibilità di e campagna, le alleanze una nuova iniziativa di tra cuochi e produttori, recupero delle produzioni l’organizzazione di piccoli locali». eventi ed iniziative che Alla vivace discussione possano far comprendere, sviluppatasi hanno preso oltre al cibo, l’alto valore parte i tecnici dei Parchi dell’esperienza e della vita Nazionali della Majella e il produttore Amoroso di Caramanico Terme che c’è dietro al prodotto. del Gran Sasso, rappresenspiega le fasi della lavorazione del miele Da Caramanico Terme è tanti di Slow Food e degli imprenditori agrozootecnici, imprenditori agrituri- emersa la proposta di istituire un comitato per la tustici. Remo Bellucci, fiduciario della Condotta Slow tela della biodiversità agricola. Principale obiettivo: Food di Pescara, ha voluto proporre il punto di vista trovare la necessaria convergenza tecnica ed istitudel consumatore: «Interpretando la crescente neces- zionale per salvare la cosiddetta “piccola agricoltura”, sità di prodotti “buoni, puliti e giusti”, Slow Food la sola in grado di rappresentare in pieno l’identità può, con varie iniziative, educare il consumatore a territoriale abruzzese

Le conclusioni del Convegno • In Abruzzo c’è un grande patrimonio di biodiversità agricola - in parte ancora da recuperare, in parte recuperato - non ancora disponibile sulle tavole dei consumatori; • Iniziative come quella del Parco Nazionale della Majella, del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dell’ARSSA, possono favorire il recupero di cultivar autoctone o di razze tradizionalmente allevate, ma è necessario che questo recupero trovi una adeguata collocazione commerciale ed un sostegno tecnico-istituzionale;

• Le istituzioni devono favorire in modo concreto la realizzazione della “filiera corta”, l’unico sistema che consente al piccolo imprenditore agrozootecnico - attraverso la creazione di punti vendita aziendali nello stesso luogo di produzione - di essere competitivo e di legarsi alla domanda proveniente dalla fruizione turistica del territorio; • Le piccole produzioni devono essere incentivate con le necessarie competenze tecniche e con le risorse economiche, ma anche con l’impegno costante e la sensibilità dei tecnici degli enti preposti, che

non possono ignorare il momento di grave difficoltà che attraversano le piccole realtà produttive della montagna abruzzese; • La politica regionale, a vario livello, deve acquisire la consapevolezza che può incidere in modo molto concreto, con atti oculati ed attenti, sugli esiti dei processi di recupero e di valorizzazione delle produzioni tipiche locali; • È necessario stabilire una Rete tra i custodi di biodiversità e il consumatore consapevole (coproduttore).

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in primo piano » di Massimo Di Cintio

Al Vinitaly tutto il valore d’Abruzzo Generale soddisfazione dalla kermesse che richiama ogni anno produttori e appassionati del vino: conquistate 11 Medaglie e ben 74 Diplomi di Gran Menzione

U

l’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo, al Vinitaly 2009

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n Vinitaly così non se l’aspettava nessuno. Neppure il più irriducibile degli ottimisti. E invece i numeri parlano chiaro per Veronafiere che ha contato 150 mila visitatori, 45 mila dei quali operatori professionali stranieri provenienti da oltre 110 Paesi e oltre 2.400 giornalisti, per circa 4.200 espositori provenienti da una trentina di Paesi. Se non fosse per la tragica notizia che nelle primissime ore di lunedì ha colpito l’Abruzzo, sarebbe stato un Vinitaly da incorniciare anche per i nostri produttori, che hanno invece lasciato la fiera dopo il minuto di silenzio osservato da tutti gli espositori in segno di solidarietà. Nei primi quattro giorni della manifestazione, infatti, i circa 100 produttori vitivinicoli e oleari presenti a Vinitaly e a Sol coordinati da assessorato regionale all’agricoltura, Arssa e Centro interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo, avevano riscontrato che il clima di fiducia che aveva accompagnato la delegazione a Verona, si è via via trasformato in una generale soddisfazione. E questo non tanto per il mercato italiano dove la concorrenza sta mettendo a dura prova la competitività del nostro vino di punta, il Monte-


pulciano d’Abruzzo (si veda box in basso ndr), quanto in virtù dei numerosi contatti commerciali con gli operatori, prevalentemente stranieri provenienti da Stati Uniti e Canada, centro-nord Europa e Asia, dove se le prime tre aree rappresentano da sempre i mercati di riferimento per le aziende abruzzesi, i Paesi asiatici quali Giappone, Corea, Cina e altri minori sono considerati quelli con un buon potenziale di sviluppo. «Ancora una volta l’Abruzzo a Vinitaly ha messo in campo tutto il suo valore - ha sintetizzato il presidente del Centro Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo Dino Di Vincenzo - costituito da oltre cento aziende che fanno dell’identità territoriale dei vitigni autoctoni e del rapporto qualità/ prezzo dei loro vini la formula vincente per affrontare la difficile competizione mondiale». Sicuramente il maggior viatico è stato l’ennesimo successo dei vini abruzzesi al 19esimo Concorso enologico internazionale dove hanno conquistato 11 Medaglie (3 Gran medaglie d’oro, 2 d’oro, 3 d’argento e 3 di bronzo) e ben 74 Diplomi

di Gran Menzione, con il Montepulciano d’Abruzzo che per il quarto anno consecutivo risulta essere la Doc più premiata potendo sommare le medaglie delle categoria rossi doc e rosati doc. Si tratta del secondo miglior risultato di sempre, dopo le 14 medaglie riportate nell’edizione 2007. «Abbiamo presentato tutte le novità che ci aspettano già a partire dal prossimo anno – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo con le nuove sottozone e le nuove doc che ci consentiranno di mettere in campo altre frecce al nostro arco in un settore che continua ad essere il traino dell’intero comparto agroalimentare». A Nicola D’Auria, produttore di vino da tre generazioni con l’azienda vinicola Dora Sarchese di Ortona, è stata conferita la “Medaglia di Cangrande”, il premio assegnato ogni anno per ciascuna regione italiana al “Benemerito della vitivinicoltura”

Campanello di allarme dalla GDO Il Montepulciano d’Abruzzo in un anno ha perso ben quattro posti in classifica tra i vini italiani più venduti nella GDO (super e iper mercati), ovvero nei luoghi dove viene venduto circa l’80% del vino. È questo il dato preoccupante che emerge dall’indagine realizzata da IRI Infoscan commissionata da Veronafiere e presentata a Vinitaly, nella quale il nostro

vino principe cede nelle vendite il 9,1% in volume rispetto al 2007 scendendo a 8,2 milioni di litri, dopo un trend di crescita negli anni precedenti che lo aveva portato addirittura a sfiorare oltre 12 milioni di litri e segnare tra il 2006 e i 2007 addirittura un +5,5%. Nella classifica 2008 ai primi due posti ci sono Chianti e Lambrusco (anche se segnano anch’essi in negativo), seguiti

da Barbera (Piemonte e Lombardia), Nero d’Avola (Sicilia) e Vermentino (Sardegna), poi Montepulciano d’Abruzzo, Bonarda (Lombardia), Chardonnay (Triveneto), Muller Thurgau (Triveneto) e la new entry Prosecco. Nella classifica dei vini che registrano un maggior tasso di crescita ci sono Negroamaro (Puglia), Aglianico (Campania), Traminer (Trentino), Syrah (Sicilia).

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in primo piano Âť di Luciano Fratocchi

REAGIRE ALLA CRISI

Non facciamoci del male

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Deve essere collettiva la risposta alla difficile situazione economica. Ognuno faccia la sua parte: consumatori, imprese, banche, pubblica amministrazione

L

a crisi economica che sconvolge le economie di tutto il mondo, che si prevede causerà 20 milioni di disoccupati, è un evento straordinario che nessun paese o attore economico può pensare di risolvere da solo. Se in queste ore è in discussione l’esistenza stessa di General Motors, vuol dire che questa crisi non guarda in faccia nessuno, piccolo o grande che sia. E allora la risposta non può che essere collettiva; bisogna reagire tutti e subito, ognuno per la sua parte.

Chi ha uno stipendio sicuro continui a spendere come prima Iniziamo dai consumatori. È indubbio che le famiglie dei 20 milioni di nuovi disoccupati non potranno mantenere immutati consumi. È altrettanto vero, però, che questa crisi ha portato con se la diminuzione del costo dei carburanti e la riduzione delle rate dei mutui. In questo scenario, chi ha uno stipendio sicuro deve continuare a spendere come prima. Se chi può non spende, si produrrà sempre di meno e nuovi posti di lavoro verranno cancellati! Passiamo alle imprese. Se i consumatori non ridono le imprese piangono, anche perché i finanziamenti sono per molte di loro una mera chimera e, notoriamente, le nostre piccole e micro imprese sono pesantemente indebitate. Molte di loro stanno sempre più massicciamente e frequentemente posticipando sine die il pagamento dei debiti commerciali. Tale scelta a sua volta causa una ripercussione sui fornitori che non pagano le loro fatture passive ed il sistema si avvicina sempre più al collasso finale perché nessuno paga nessuno. Se quel mezzo miliardo di euro in più che arriverà a Pasqua agli operatori turistici non verrà rimesso subito in circolo, lo sforzo

Bisogna tutti impegnarsi, anche le imprese, a far girare la moneta e rispettare gli impegni sui pagamenti

dei 22 milioni di italiani non sarà servito a niente. In momenti di crisi come questa, bisogna tutti impegnarsi a far girare la moneta e rispettare gli impegni sui pagamenti. Al massimo si può pensare di utilizzare forme alternative di pagamento, compreso lo scambio merce. Non è una cosa antica, negli scambi internazionali il countertrade si è sempre fatto, anche quando la crisi non era ancora all’orizzonte. Ed eccoci alle banche, il tasto forse più dolente. È ormai assodato che tutte le banche hanno sigillato i rubinetti del credito, salvo poi scoprire che per i soliti amici ed amici degli amici… L’assurdo è che il taglio è stato generalizzato, è stato effettuato a prescindere dal progetto industriale che sta dietro alla richiesta di finanziamento, dalla storia dell’imprenditrice/imprenditore, dall’impatto che quel mancato finanziamento potrà avere sui dipendenti di quell’impresa. Alcuni esperti stanno da qualche tempo sottolineando l’importanza dei Confidi, che potrebbero aiutare ad evitare la chiusura di molte micro e piccole aziende e la diffusione ancora più macroscopica dell’usura nel tessuto imprenditor iale italiano. Anche i Confidi però dovranno fare un passo in avanti in una logica meritocratica, imponendo a chi si rivolge loro di documentare veramente la fattibilità degli investimenti che vogliono effettuare. Ed in questo contesto ampio spazio si apre per quei professionisti, dottori commercialisti in primis, che decideranno di non dedicarsi più alla “cosmesi contabile” per rendere i bilanci accattivanti per le banche ma si sforzeranno di redigere business plan realistici. A loro spetta anche il compito di farsi portatori di un cambiamento culturale dei loro clienti non inferiore alla gravità della crisi. Un altro attore che dovrebbe mettersi a fare “gioco di squadra” è la Pubblica Amministrazione che - nel suo complesso - è forse il debitore individuale più grande nel nostro Paese, se - come ha affermato il Governatore Draghi nella sua audizione del 17 marzo scor-

Banche: basta ai tagli generalizzati del credito, si guardi alla storia dell’imprenditore

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in primo piano

so alla Commissione Finanze della Camera – i crediti commerciali delle imprese nei confronti delle Pubbliche amministrazioni «connessi con dilazioni e ritardi nel pagamento di beni e servizi, sono molto elevati: circa il 2,5% del PIL, oltre il 30% della spesa annua delle amministrazioni per consumi e investimenti». È noto che un’accelerazione dei pagamenti darebbe sostegno alle imprese senza appesantire strutturalmente i conti pubblici. Un’ultima notazione sul policy maker e su quello regionale in particolare. Mentre questo contributo sta per andare in stampa è appena uscito il Bando per l’attività I.2.1 del POR FESR Abruzzo 2007-13 in materia di sostegno a programmi di investimento delle PMI per progetti di innovazione tecnologica, di processo e della organizzazione di servizi. Una lettu-

La Regione finanzi solo veri progetti di investimento

I commercialisti non facciano cosmesi contabile per rendere i bilanci accattivanti per le Banche. Si sforzino di redigere business plan realistici ra non ancora del tutto approfondita del testo sembra evidenziare un’interessante inversione di tendenza: si finanzieranno solo progetti organici di investimento in cui le dimensioni tecnico-produttive potranno essere integrate da quelle organizzative e di marketing ma queste ultime due non potranno essere portate avanti da sole. È un messaggio importante che obbliga a ragionare in termini di veri progetti di investimento e non più di mero acquisto di un macchinario o di un software. Speriamo che chi valuterà le domande di finanziamento si attenga a questa logica

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in primo piano di Mauro Di Pietro

Due comitati e una riforma L’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti, illustra le prime misure che la Regione mette in campo contro la Crisi. E annuncia: «Immagino un sistema di formazione professionale completamente diverso rispetto al passato»

l’assessore regionale al lavoro Paolo Gatti

I

n Abruzzo la manovra anticrisi è frutto di un “Patto per la fiducia” garantito, anzitutto, dalla univoca volontà di offrire al sistema produttivo una rete formativa che punti su riqualificazione e ricostruzione del capitale umano. L’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Paolo Gatti, sinte-

tizza così, non solo il suo programma di Governo, ma anche il contenuto dell’accordo siglato con l’assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, le organizzazioni datoriali, dei sindacati, tranne la CGIL, e con alcuni capigruppo consiliari dell’opposizione. «Per fronteggiare questa crisi c’è bisogno di rimanere

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in primo piano

con il motore acceso in crisi e circa 16 – dice Paolo Gatti mila cinquecento da una parte vanno lavoratori in cassa approntati tutti gli integrazione ordiaiuti possibili, dalnaria, oltre alle 6 l’altra vanno creati i mila unità lavorapresupposti per una tive in mobilità». pronta ripresa. ImDunque c’è bisogno magino un sistema di misure adeguate: della formazione «Deve essere chiaro professionale coma tutti che le risorpletamente diverso se disponibili sono rispetto al passapoche, questo però to che si ispiri a deve spronarci a tre concetti base: trovare la migliore merito, qualità e soluzione per l’insemplificazione». Il tera regione, se è patto sottoscritto il caso anche sulla alla presenza del base di scelte sepresidente del’Eselettive e immagino cutivo regionale, anche dolorose. Su Gianni Chiodi, prequesta linea – ha vede due intervenaggiunto Paolo ti: l’istituzione di Gatti – è stato riun comitato tecnicostituito il Cicas, co che studi, con concepito come un celerità, proposte “pronto soccorso fiPaolo Gatti alla sinistra del Governatore Gianni Chiodi ed iniziative, e la nalizzato anche ad durante il suo discorso d’insediamento ricostituzione del attivare gli ammorCicas, il Comitato di intervento per le crisi aziendali e tizzatori in deroga”. di settore. Quest’ultimo, attraverso un confronto con Il primo banco di prova sarà l’utilizzo di una quota le parti sociali, gestisce i fondi previsti dal governo dei dieci milioni di euro devoluti dal ministero del nazionale per gli ammortizzatori in deroga. Lavoro. Sarà proprio il Cicas a decidere le scelte a L’accordo prevede, in sostanza, la nomina di un orga- sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi occupazionismo costituito da sette membri che rappresenti la nale. In ordine alle risorse stanziate Gatti annuncia sintesi operativa in merito all’elaborazione di stra- che la «somma globale, ripartita a livello nazionale, tegie a breve e medio termine. «Nessuno può pen- è pari a 151 milioni e 500 mila euro e vede assegnata sare di essere depositario della migliore soluzione all’Abruzzo la stessa quota riservata a Lombardia, Pie– specifica Gatti – per questo vogliamo condividere monte, Emilia Romagna, Sicilia e Lazio». Nei prossimi un percorso comune superando qualsiasi divisione». E incontri il Cicas dovrà stabilire tempi di erogazione l’assessore su questo punto ci tiene a precisare: «Mi e tipologia dei lavoratori a cui andranno destinate piace specificare il termine concordare, ben diverso le somme. Così come, per iniziativa dell’assessore dall’abusato e inconsistente concertare, utilizzato in allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, si dopassato. Sarà necessario immaginare e utilizzare nuo- vrà agevolare un accordo tra la Regione e le banche vi metodi e nuovi strumenti di analisi e attuare, con abruzzesi allo scopo di erogare aiuti ai lavoratori che urgenza, politiche in grado di arrestare ed invertire il versano in condizioni di estremo disagio e bisogno. processo in atto». Del resto, all’orizzonte si profilano L’auspicio nelle parole dello stesso assessore Gatti: scelte selettive, in considerazione anche dei numeri «Non sarà uno dei tanti tavoli dove si parla tanto ma in gioco. Dice l’assessore: «Abbiamo circa 120 aziende non si decide mai nulla»

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» di Eleonora Lopes

Sima 2, edilizia che ama l’ambiente Un’azienda da sempre attenta ad inserire gli edifici realizzati in un disegno urbanistico corretto e razionale. Senza mai tralasciare la cura per gli spazi verdi

E

tica, innovazione e passione, questi gli elementi vincenti dell’immobiliare pescarese Sima 2 Costruzioni. Valori che Ornella Mucci, attuale amministratore del Gruppo, ha ereditato dal padre Biagio. Tutto ha inizio nel 1982 quando Biagio Mucci, noto e stimato pioniere dell’imprenditoria immobiliare locale, decide di concentrare nel proprio ambito familiare l’ultra decennale esperienza sino ad allora maturata attraverso varie partecipazioni societarie. Nasce così la SIMA 2 Costruzioni e si avvia un percorso imprenditoriale orientato al rispetto del cliente, fondato sulla costante attenzione per il progresso degli standard tecnico-qualitativi degli edifici realizzati, e sull’attento inserimento di questi in un disegno urbanistico corretto e razionale. Senza mai tralasciare la cura per gli spazi verdi e per ogni altra opera accessoria, con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Questi valori si sono trasmessi ed arricchiti nei vari passaggi generazionali. Negli ultimi anni, si è arrivati già alla terza generazione, con i nipoti di Biagio: Simone e Marta Blasetti. Oggi, accanto ad Ornella, Simone si occupa della direzione dei cantieri e Marta è impegnata nel seguire la parte legale e il sistema di qualità aziendale. Qualità dei prodotti, estetica dei progetti e accuratezza nella definizione dei particolari. Questi i segreti di Sima 2 Costruzioni. Fattori che si traducono in solidità finanziaria, fornitori qualificati e fidelizzati e sui quali si fondano il successo e la fiducia che l’azienda riscuote sul mercato in costante crescita. Alla base di tutto, una chiara scelta verso l’etica e la legalità, tratto distintivo di

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Ornella Mucci tra i figli Simone e Marta Blasetti


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un’immagine degli uffici della Sima 2 Costruzioni

ogni attività della famiglia Mucci. Gli interventi del Gruppo sono concentrati nelle aree urbane di Pescara e Spoltore (dai primi di via Colle Scorrano e via Cavallaro a Pescara ai successivi di Villa Raspa e di Santa Teresa di Spoltore, senza trascurare che all’edilizia residenziale si accompagnano alcuni validi interventi relativi a complessi terziari e commerciali). Attualmente Sima 2 è impegnata in diversi progetti. Tra i cantieri aperti ci sono: il complesso degli Eucalipti a Santa Teresa di Spoltore, il

complesso Via Catania 16 a Villa Raspa, Spazio Capitol con uffici nel centro di Pescara e il prestigioso intervento delle Panachee spazio immerso nel verde proprio in centro città. La scelta di riservare sempre più spazi verdi nelle propie realizzazioni è una costante ricorrente nella politica delle Sima 2, una per tutte, il complesso Panachee, in cui su di un lotto di 20.000 metri quadrati, circa la metà è costituita da spazi verdi con ulivi secolari, in cui sono inserite attrezzature ricreative. Una rarità per gli standard attuali.

rendering del complesso residenziale degli Eucalipti a S. Teresa di Spoltore

rendering del complesso residenziale Via Catania 16 a Villa Raspa di Spoltore

» foto di Simone Cerio

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Sima 2 ha stretto anche nuove alleanze con altri gruppi edili locali guidate da donne. A tal proposito Ornella Mucci ha le idee chiare: «Con le donne lavoro bene ed in totale armonia. Oltre ad avere professionalità e competenza, riescono a mettere oltre la testa anche il cuore e passione in tutte le scelte che fanno. E poi nella maggior parte dei casi hanno un senso dell’etica professionale più spiccato». L’azienda può contare su uno staff costituito da tecnici ed operai altamente specializzati, seguito scrupo-

losamente da un management a sua volta in costante contatto con il cliente. Un modello d’impresa quello di Sima 2 Costruzioni moderno e competitivo, dove la responsabilità sociale d’impresa, viene prima di ogni cosa. Con questi stessi principi Simone e Marta hanno costituito una nuova società ”MUCCI B. s.r.l” che continuerà a portare avanti l’imprenditoria di famiglia con l’innovazione e la forza propria della nuove generazioni.

alcuni degli edifici realizzati dal Gruppo Sima

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A TU PER TU con Ornella Mucci

In questo momento nel quale l’Abruzzo è stato travolto da una tragedia immane, non posso non chiederle che importanza hanno le norme di sicurezza... «Sono tutto! Credo che la sicurezza delle persone venga prima del disegno architettonico, delle rifiniture, dei guadagni e di qualunque altra cosa poiché passa attraverso il rispetto per la vita. Le norme devono essere rispettate ed i Comuni devono vigilare affinchè questo accada. Ci vorrebbe inoltre un continuo adeguamento all’evoluzioni normative soprattutto per quel che riguarda la sicurezza degli edifici pubblici, in particolare delle scuole, dove è in ballo la vita dei nostri figli e quindi il futuro. Nel nostro settore piu che in altri, l’applicazione della normativa sulla sicurezza dovrebbe essere al primo posto, senza continui rinvii sulla data di inizio dell’applicazione; rinvii spesso fatti per non ledere interessi economici di categoria, e non ricordarcene solo quando accadono tragedie come quella che sta travolgendo la nostra regione. Il concetto di etica è fondamentale in tutti i campi, ma nel mondo dell’edilizia diventa questione di vita o, purtroppo, di morte. In gioco non c’è solo la sicurezza del lavoratore nei cantieri, ma anche del cittadino nella propria abitazione».

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Qual è il valore aggiunto della sua azienda? «Il valore aggiunto della nostra azienda passa attraverso il rispetto dei nostri fornitori sia d’opera che di materiali, la maggior parte dei quali lavorava già con mio padre. Questo ci permette di ottenere la piena soddisfazione dei nostri clienti che vegono seguiti dal progetto iniziale fino alla consegna dell’appartamento. Tra le priorità della nostra azienda c’è l’attenzione a tutto cio che di innovativo e migliorativo propone il mercato nel campo dei materiali e degli impianti, non dimenticando mai di tralasciare il rispetto per l’ambiente e la salute degli utenti attraverso l’uso di materiali ecocompatibili». Quali sono stati gli insegnamenti che le ha trasmesso suo padre? «Mio padre mi ha insegnato l’amore per il lavoro, il rispetto per gli altri, a fare le cose con passione e soprattutto a non darsi mai per vinti. Solo cosi potevo accettare la sfida di passare dall’esercizio della professione medica al mondo dell’imprenditoria edile»


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ricerca&innova ione » di Francesca Masciarelli ed Andrea Prencipe

Locale ma non troppo I risultati di un recente studio curato dal DASTA della d’Annunzio con la Copenaghen Business School sulle relazioni tra capitale sociale regionale e processi di internazionalizzazione

L’

internazionalizzazione è una strategia competitiva d’impresa – piccola, media e grande. Internazionalizzandosi le imprese allargano il proprio campo d’azione sia per l’attività di commercializzazione

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di prodotti e servizi su mercati esteri – ovvero l’export – sia per l’attività di produzione. Le opportunità di internazionalizzazione si sono ampliate poiché le imprese possono internazionalizzare non solo vendendo prodotti, ma sem-

pre più vendendo tecnologie – attraverso vendita e acquisto di brevetti e licenze. L’apertura internazionale ha aumentato, anziché diminuire, l’importanza del radicamento locale per il vantaggio competitivo delle


imprese. Numerosi studi empirici hanno dimostrato infatti che le caratteristiche delle regioni in cui sono localizzate le imprese influenzano la loro capacità di esportare. In particolare, essere localizzati in prossimità di imprese operanti in mercati internazionali aumenta la probabilità di realizzare efficaci strategie di internazionalizzazione. La motivazione che gli economisti hanno addotto a questo fenomeno trova il suo fondamento nei trasferimenti di conoscenza tra imprese a causa della prossimità geografica. Diverse ipotesi sono state avanzate in merito ai meccanismi che favorisco il trasferimento di conoscenza in un ambito geografico ristretto. Tra questi meccanismi un ruolo importante è giocato dal capitale sociale regionale. Il capitale sociale regionale si misura attraverso l’analisi della partecipazione associativa, la presenza di legami forti (ad esempio le relazioni di amicizia) ed attraverso

la partecipazione politica. Un recente studio sulle relazioni tra capitale sociale regionale e processi di internazionalizzazione – effettuato dal DASTA in collaborazione con la Copenaghen Business School – ha messo in evidenza la presenza di una relazione curvilinea – a forma di una parabola con concavità rivolta verso il basso – tra capitale sociale regionale ed internazionalizzazione delle imprese. La relazione curvilinea permette di affermare che il capitale sociale regionale rappresenta un importante sprone per l’attività internazionale delle imprese del territorio, poiché esso facilita l’accesso alle informazioni ed il trasferimento di conoscenza tra gli attori del territorio. È però importante sottolineare che quando il capitale sociale raggiunge livelli troppo elevati, esso può avere effetti negativi sull’attività di internazionalizzazione delle imprese. Alti livelli di capitale sociale possono condurre ad un radicamento elevato nel territorio

(over-embeddedness) che può rendere cieche le imprese rispetto a opportunità esterne. Soluzioni? Lo studio ha evidenziato che investendo in ricerca e sviluppo, le imprese possono continuare a beneficiare degli effetti positivi del capitale sociale anche quando questo assume livelli elevati, pertanto riuscendo a superare il problema dell’over-embeddedness. I risultati dello studio hanno importanti implicazioni di natura politica e manageriale. Innanzitutto, viene ribadita l’importanza del capitale sociale regionale nella definizione del vantaggio competitivo delle imprese a conferma dell’importanza della valorizzazione di questa risorsa territoriale. In secondo luogo, la ricerca mette in guardia imprenditori e manager da possibili effetti negativi causati dal radicamento territoriale eccessivo. Tali effetti negativi possono essere tuttavia ridotti dall’attività di ricerca e sviluppo

Per approfondimenti: Masciarelli, F., Laursen, K, Prencipe, A (2009), DASTA Working Paper.

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itc » di Antonio Teti

Sanità, tagliamo i costi con l’ITC Le tecnologie informatiche potrebbero risolvere i molteplici problemi che affliggono il settore. E consentire un risparmio annuo di 2 miliardi di euro

S

empre più spesso ci si chiede quale possa essere l’onere sostenuto ogni anno in termini di perdita di produttività, a causa dell’insufficiente preparazione dei lavoratori

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nell’impiego delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni o ICT. L’Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico (AICA) in collaborazione con SDA Bocconi, ha condotto uno

studio del “costo dell’ignoranza informatica” in Italia: il progetto ha prodotto numeri impressionanti sull’impatto economico che ha sul sistema Paese il ritardo nell’alfabetizzazione informatica.


Tanto per fare qualche numero, è stato dimostrato che il tempo perso, nel mondo del lavoro in generale, per scarsa conoscenza del computer produce annualmente in Italia un costo di circa 19 miliardi di Euro. Tra i diversi settori esaminati, quello della Sanità ha suscitato l’interesse maggiore. L’ammontare del costo dell’ignoranza informatica è pari a 2 miliardi di euro annui. Cifre impensabili, se si considera il costo globale della spesa sanitaria nel Bel Paese. Come se non bastasse, secondo una recente indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza informatica, struttura no profit promossa da Yarix, la salute degli italiani oltre a correre molteplici rischi, derivanti dai ben noti casi di malasanità, è anche a rischio privacy. Secondo l’indagine dell’Osservatorio, i dati sanitari, custoditi dalle Asl, sono infatti violabili nel 60% dei casi, grazie all’utilizzo insicuro di sistemi informativi collegati alla rete Internet. E proprio mentre in Italia e soprattutto in alcune regioni (Abruzzo in testa) ci si interroga sulle metodologie di risanamento di bilanci costantemente afflitti dalla crescita della spesa sanitaria, in Danimarca, lo sviluppo dei servizi E-Health (Electronic Health) ha raggiunto livelli elevatissimi, producendo una corposa riduzione delle voci di spesa e un sostanziale miglioramento dei servizi. Sempre nel paese nordico, il 60% dei medici utilizza costantemente la rete Internet per trasmettere dati e informazioni con i loro rispettivi pazienti grazie anche all’aumento della diffusione della banda larga che pone la Danimarca al primo posto in Europa nell’utilizzo di reti di trasmissione dati avanzate. In altri paesi del nord Europa,

come la Svezia, i Paesi Bassi o l’Islanda, i servizi sanitari si basano fortemente sull’utilizzo di tecnologie IT, utilizzando la “cartella clinica elettronica” che contiene tutti i dati clinici di ogni paziente o la “ricetta elettronica” che consente una interazione tra medico curante e paziente tramite Internet. Particolare importanza è stata data, in diversi paesi europei, alle applicazioni sanitarie di tipo “web oriented” che grazie all’utilizzo di portali web consentono un’offerta integrata di servizi e informazioni al cittadino. A questo punto la domanda sorge spontanea: non sarà mica che l’efficienza di un popolo dipenda dalla tipologia di clima? Che le temperature fredde e rigide dei paesi del nord Europa, favoriscano maggiormente lo sviluppo delle sinapsi a livello cerebrale? Sempre dalla ricerca condotta da AICA e SDA Bocconi, è emerso che nella Sanità le tecnologie informatiche non sono soltanto utilizzate per migliorare l’operatività e ridurre i costi, ma vanno piuttosto valorizzate come fattore primario di organizzazione dei processi diagnostici, terapeutici e chirurgici, nonché di gestione organizzativa dei reparti. Inoltre è stato ampiamente dimostrato come le tecnologie IT (Information Technology) riducano il “rischio clinico” del 50%, vale a dire un numero di incidenti, negligenze ed errori, praticamente dimezzato. Tanto per fare chiarezza, la voce rischio clinico

si riferisce ad eventi riconducibili agli errori che si verificano nelle strutture ospedaliere e che possono coinvolgere fino a 320mila persone sugli 8 milioni di ricoveri ogni anno (pari al 4%). Tra le cause principali, si annoverano sbagli di trascrizione di terapie, scritture illeggibili, negligenza e distrazione del personale, fino ad errori con effetti più rischiosi, come l’errore nel dosaggio dei farmaci, o nella prescrizione e nella somministra-

«Mentre in Italia e in Abruzzo ci si interroga sulle metodologie di risanamento dei bilanci della sanità, in Danimarca lo sviluppo dei servizi Electronic Health ha prodotto una corposa riduzione delle voci di spesa e un sostanziale miglioramento dei servizi» zione di un medicinale. Inoltre, secondo l’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri, i decessi da attribuirsi al rischio clinico solo nel 2007, sono stati 14.000, anche se non esistono dati ufficiali confermati sul tema. L’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri), che ha promosso una campagna nazionale per la prevenzione dell’errore in ospedale, ha analizzato questi dati confrontandoli con quelli ufficiali di Eurisko, di PIT Salute 2007 e del proprio database, stilando una vera e propria “Hit Parade” degli errori: a guidare la classifica delle specialità in cui si commettono più errori troviamo l’ortopedia (17,9%). Seguono l’oncologia (12,1%), la chirurgia generale (9,5%), ginecologia e ostetricia (6,9%), odontoiatria (5,5%), ocu-

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«In Abruzzo permane il concetto che i progetti di informatizzazione debbano tradursi semplicemente in corpose operazioni di acquisto di dispositivi informatici e tecnologie di trasmissione dati. Nulla di più sbagliato» listica (5,4%), neurologia (4,0%) e pronto soccorso (3,6%). Cardiologia e cardiochirurgia si attestano solo al 3,5%. Gli errori avvengono più spesso durante un intervento chirurgico (66%), nella preparazione della diagnosi (28%), durante la riabilitazione di un paziente (4%), e durante la terapia farmacologica (2%). (Fonte: PIT Salute 2007). L’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), di recente, ha condotto uno studio tra le imprese associate sulla responsabilità civile sanitaria. Si è rilevato nel periodo 1994-2002 una

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decisa crescita delle denunce e richieste di risarcimento. Le denunce per colpa professionale sono cresciute da 3.150 a 7.800 con variazione del 148% e quelle delle strutture sanitarie da 5.100 a 6.700 con variazione del 31%. La spesa media per i sinistri, superiore alla crescita del valore dei premi, ha segnato un costo medio dei sinistri per colpa professionale da euro 14.500,00 a 17.550,00 con aumento del 21% e quello delle strutture sanitarie da euro 16.000,00 a 26.750,00 con aumento del 67%. Dei circa 320.000 pazienti coinvolti negli errori, sono 12.000 l’anno quelli che intentano causa contro gli ospedali. Le richieste di risarcimento pendenti ammontano a 2,5 miliardi di euro, mentre i costi annui per il prolungamento delle

degenze per errori sono di 260 milioni, tutte spese che aggravano i già difficili bilanci delle strutture ospedaliere. Oggi, nelle aziende sanitarie, il personale che si avvale dell’informatica è tra il 35 e il 50% del totale, secondo le dimensioni dell’azienda; di più nelle piccole e medie, meno nelle grandi. Ciò nondimeno, secondo l’indagine sul “costo dell’ignoranza informatica” nel settore della Sanità italiana, l’improduttività derivante dal cattivo utilizzo dei sistemi informatici è pari a 861.712.616 euro, pari allo 0,84% della spesa sanitaria globale. In altre parole l’ignoranza del personale ci costa più di quanto si spenda per informatizzare il comparto sanitario (la spesa per l’informatizzazione della sanità, in Italia, costa ogni anno 602.999.891 euro). Quindi è indubbio che i maggiori impedimenti alla diffusione delle nuove tecnologie in molti casi siano da attribuire non tanto alla mancanza di




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strumenti e tecnologie ma soprattutto alla carenza di formazione e di supporto tecnico adeguato. A fine marzo, il ministro della Pubblica Amministrazione ed Innovazione, Renato Brunetta ha annunciato che «entro il 2012 le ricette ed i certificati viaggeranno sul Web» e poi ha aggiunto: «Con il risparmio che deriverà dalla realizzazione di un programma di interventi per l’innovazione nel settore della salute, si potrebbero realizzare sei ponti di Messina all’anno!». Non sono cifre a caso. I tecnici del ministero hanno stimato che il risparmio previsto sarà pari al 30% dell’intero fabbisogno sanitario che su 110 miliardi di euro sarà pari a 30 miliardi risparmiati ogni anno. Il progetto è ambizioso e

non credo che esista un solo cittadino italiano che non desideri una sanità efficiente e meno costosa, ma non posso non rammentare che l’attivazione di un tavolo tecnico per la Sanità Elettronica risale al 2004. Nato per coordinare e sostenere l’attuazione del famoso Piano di Sanità Elettronica, che aveva il compito di fungere da sede istituzionale di confronto e consultazione tra le Regioni, le Province autonome, e l’amministrazione centrale, aveva l’obiettivo di armonizzare le politiche della Sanità Elettronica e l’attuazione dei piani d’azione nazionali e regionali. La cifra totale stanziata ammontava a 24.000.000,00 di euro ripartiti nelle azioni Disegno Sanità Elettronica, Prenotazioni on-line, Preven-

zione attiva. Risultati: realizzazioni a macchia di leopardo in tutta la penisola. Ogni singola regione italiana ha realizzato progetti e condotto sperimentazioni in totale autonomia producendo in alcuni casi risultati ottimali, piuttosto discutibili in altri, inesistenti in altri ancora. In Abruzzo non vi è traccia di azioni significative che abbiano realmente attivato processi di “digitalizzazione” del sistema sanitario. Inoltre permane il concetto (duro a morire in molti amministratori e politici) che i progetti di informatizzazione debbano tradursi semplicemente in corpose operazioni di acquisto di dispositivi informatici e tecnologie di trasmissione dati. Nulla di più sbagliato. Ciò che più conta, non è la quantità di computer disponibili o il numero di collegamenti in fibra ottica realizzabili, ma piuttosto l’utilità degli obiettivi da raggiungere e il livello tecnico dei progetti che richiedono necessariamente altissime professionalità da parte di chi li redige. Traghettare la sanità italiana nel mondo digitale è un grande obiettivo e sicuramente l’unico in grado di risolvere i molteplici problemi che affliggono il settore sanitario nazionale. Ma è altresì vero che il raggiungimento di questo obiettivo è intrinsecamente legato all’evoluzione culturale degli amministratori e di coloro che hanno la responsabilità dell’attuazione dei progetti. Solo la consapevolezza dell’importanza dell’utilizzo dell’Information Technology, quale strumento di miglioramento dei servizi e di riduzione dei costi, può consentire il passaggio da una società dell’informazione ad una società della conoscenza

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marketing » di Federica Ceci

Aiuto, mi si è ristretto il mercato Il caso Buitoni dimostra che a volte la strategia vincente non è affermare un nuovo prodotto ma sviluppare una tendenza

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volte quello che si produce non ha mercato. Lo aveva un tempo e non lo ha più o ne ha molto meno, con conseguente diminuzione delle vendite. Il problema può non essere nel prodotto, ma in un mercato “non pronto” o molto

meno esteso di quanto aspettato o sperato. Così, se i consumatori predisposti all’acquisto sono pochi, la sopravvivenza stessa dell’impresa è messa a dura prova, perché operare in una nicchia di mercato può essere molto difficile. È quanto è successo alla Buitoni.

Nel 1988, a seguito dell’acquisizione da parte della Nestlè, l’azienda decise di migliorare le proprie vendite nel mercato inglese. Un mercato che presentava un giro d’affari ristretto rispetto agli altri mercati europei: il consumo pro capite di pasta in Italia era di 25

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marketing

kg, in Francia di 6, in Germania di 5, nel Regno Unito di appena 2 kg. E la maggior parte della pasta veniva consumata nella forma di pasta in barattoli, una tipologia che sicuramente non rappresentava il prodotto core di Buitoni, marchio italiano specializzato nella produzione di pasta secca. Il problema che l’azienda si trovò ad affrontare non era semplicemente penetrare in un nuovo mercato ma tentare di allargarlo. Buitoni optò per una strategia di marketing radicale e aggressiva il cui obiettivo non era farsi conoscere come brand ma promuovere la pasta secca, i suoi utilizzi e le sue applicazioni. Nel mercato inglese già si notava in nuce l’attenzione per un modo di mangiare più sano, mediterraneo (e il desiderio di arricchire la propria dieta con prodotti etnici) ma questa tendenza era ancora inespressa in termini

di acquisti e di mercato. Il merito maggiore della marketing strategy della Buitoni fu proprio quello di forzare la tendenza già esistente nel mercato e aumentare il mercato della pasta. Le azioni che Buitoni intraprese erano tutte focalizzate nell’aumento delle relazioni con il cliente. L’azienda cercò di parlare direttamente con il cliente finale per comunicargli non l’esistenza di un nuovo prodotto o di una data offerta ma l’amore per la cucina, nuove ricette da provare e un modo più sano di alimentarsi. Tale obiettivo fu perseguito con la creazione di un club di consumatori, il Casa Buitoni Club che offriva a tutti i suoi membri un ricettario, oltre che consigli di cucina e informazioni sullo stile di vita italiano e concorsi i cui premi erano proprio corsi di cucina da frequentare in una villa della Toscana. Le leve di

promozione utilizzate furono quindi quelle tradizionali con la novità dell’obiettivo che con le stesse si cercò di perseguire: non l’affermazione di un nuovo prodotto ma la creazione di un nuovo mercato. Questo caso ben rappresenta le difficoltà che le imprese possono trovarsi ad affrontare quando il mercato è ridotto. Una delle conseguenze più immediate della crisi finanziaria è proprio la riduzione dei mercati e l’esempio presentato dimostra che una strategia di marketing ad hoc può aiutare le imprese ad allargare il mercato esistente, a forzare tendenze inespresse, a contrastare il naturale calo della domanda

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norme&leggi » di Filippo Paolini

Società, arrivano le e-mail con valore legale T Nella domanda di iscrizione al Registro delle imprese, si dovrà obbligatoriamente indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata

ra le varie novità introdotte dal così detto decreto anticrisi (D.L. 185/2008) e dalla relativa legge di conversione (L. 2/2009) tre sono molto interessanti per il mondo imprenditoriale: la soppressione del libro soci, l’obbligo della posta elettronica certificata e la “rediviva” rottamazione delle licenze commerciali. Il 30 marzo scorso ha rappresenta-

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norme&leggi

to la deadline del libro soci ma – si badi – solo ed esclusivamente per le società a responsabilità limitata (srl). D’ora in poi, quindi, gli amministratori di questo tipo di società, per il caso di alienazione di quote sociali, non dovranno più procedere alla tradizionale annotazione, bensì dovranno curare il deposito dell’atto presso il Registro delle imprese, a seguito del quale il trasferimento sarà efficace nei confronti della società. Mentre l’efficacia nei confronti dei terzi si avrà solo successivamente, con l’iscrizione dell’atto. Le conseguenze non sono certo di poco conto. Infatti, è evidente che è venuto meno l’obbligo di richiedere all’organo amministrativo della società la trascrizione sul libro soci e che – come detto l’acquirente, con la ricevuta di deposito dell’atto di acquisto presso il Registro delle imprese, assumerà a tutti gli effetti lo status di socio nei confronti della società. Ciò significa complicazioni in vista per gli amministratori, e per i loro consulenti (ovviamente), i quali, onde evitare una colpevole ignoranza, dovranno monitorare continuamente il Registro delle imprese. Si pensi tanto per fare un esempio alle comunicazioni sociali: il nuovo socio dovrà essere avvisato della convocazione di un’assemblea e bisognerà rivolgersi al domicilio del socio stesso risultante appunto dal Registro (non più dal libro dei soci).

Alla soppressione del libro soci, fanno poi da corollario l’abolizione dell’obbligo di predisporre l’elenco soci in sede di deposito del bilancio d’esercizio presso il Registro delle imprese e la modifica del procedimento di pignoramento delle quote sociali, per il quale non vi sarà più obbligo di annotazione

appunto. Addio al libro soci, dunque, ma non solo. A breve, si dirà addio anche alla vecchia raccomandata postale. Tutte le nuove imprese in forma societaria, nella domanda di iscrizione al Registro delle imprese, dovranno obbligatoriamente indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), mentre le società già costituite dovranno comunicarlo entro tre anni. Tale strumento, come noto, fa si che le comunicazioni via e-mail possano assumere valenza legale, attraverso una ricevuta elettronica attestante l’invio e la consegna al destinatario. Ebbene, nel registro delle imprese potranno essere rinvenuti gli indirizzi di posta

elettronica certificata e tutte le comunicazioni tra società, professionisti iscritti in albi e pubblica amministrazione potranno avvenire attraverso PEC, senza bisogno che il destinatario dichiari la sua disponibilità. Ed anche il privato cittadino che lo desideri potrà utilizzare tale sistema. L’obiettivo chiaro è di ridurre i costi amministrativi attraverso la diffusione delle tecnologie telematiche. Infine, è stata rispolverata la rottamazione delle licenze commerciali, introdotta per la prima volta con il D.Lgs. 207/1996, che consente in pratica un pensionamento anticipato. I titolari di autorizzazione amministrativa per l’esercizio dell’attività commerciale che abbiano più di 62 anni, se uomini, o di 57 anni, se donne, ed abbiano maturato almeno cinque anni di contribuzione, potranno ottenere un assegno mensile, fino alla data utile per il conseguimento della pensione di vecchiaia, di importo pari al trattamento minimo di pensione. Il beneficio finanziario, assoggettato a tassazione come un trattamento pensionistico, è incompatibile con l’esercizio di qualsiasi prestazione lavorativa, sia subordinata che autonoma, e presuppone la definitiva cessazione dell’attività commerciale, la riconsegna dell’autorizzazione amministrativa e la cancellazione dal Registro delle imprese

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economia » di Antonio Farchione

Camaleonte dell’arte

Competenze da manager e doti di critico, intellettuale, allestitore. Il Curatore è un vero e proprio concentrato di figure professionali, tutte al servizio del prodotto artistico

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iceva Adorno nei Minima moralia: «Il compito attuale dell’arte è di introdurre caos nell’ordine». Negli anni a cavallo tra il ’60 ed il ’70, si assistette - come è noto - a momenti in cui la contestazione faceva da padrone in vari campi; anche l’arte non venne lasciata fuori dal dibattito. In particolare, ad essere contestato era il Museo che da luogo di consacrazione dell’opera d’arte, veniva visto come un

ambito spaziale avulso dalla realtà e lontano dalla quotidianità. Sono gli anni in cui gli artisti rigettano l’opera che, per essere considerata tale, va contemplata in un museo; al contrario ci si batte perché la stessa diventi un’esperienza da condividere con il pubblico al di là delle mura del museo, anche esaltando ciò che di più umile e banale può trovarsi nella realtà (materiali, gesti, segni, ecc.). È proprio in questo contesto di

grande cambiamento, che la figura del curatore inizia a prender piede in seno al complesso ed articolato sistema dell’arte contemporanea. Sicuramente siamo dinanzi ad una figura professionale complessa, a cui viene richiesta una spiccata trasversalità in grado di operare nel variegato mondo delle opere d’arte e degli artisti. Egli è, pertanto, un manager, ma anche un critico, un intellettuale, un allestitore, ecc. Un vero e proprio concentrato di

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economia

figure professionali, tutte utili non solo a dialogare con l’artista, ma anche a “spiegare”, a rendere comprensibile l’opera contemporanea al grande pubblico. In altri termini, il rischio a cui potrebbe andare incontro un’opera contemporanea senza il supporto di un curatore, è quello di essere abbandonata al giudizio dello spettatore che, sebbene istintivo, potrebbe svuotare di significato quello che l’opera, e quindi il suo artefice, volevano raccontare. L’obiettivo del curatore è quello di allontanare il pericolo, sempre in agguato, della banalizzazione dell’opera e mostrare, di contro, un prodotto artistico in grado di comunicare e che non si isoli in un mondo criptico ed impenetrabile. I fattori alla base del successo di un curatore sono la velocità e la lentezza. Attraverso la prima il curatore deve essere in grado di osservare la realtà che lo circonda con un guizzo di intuitività superiore rispetto ad altri operatori dell’arte; ciò è utile per cogliere

anticipatamente le novità, le tendenze che si prospettano nel mondo dell’arte. Attraverso la lentezza, invece, dovrà trovare il modo di dedicare del tempo anche all’osservazione dei particolari, delle ombre, che completano così il suo colpo d’occhio. In questo suo modo di operare non esistono, evidentemente, regole precostituite, ma ciò che più di ogni altra cosa predomina è la tensione emotiva e l’intuizione; in una sola parola la sensibilità deve avere la meglio sulla ragione. Non potrebbe essere altrimenti, visto che l’oggetto di codeste “escursioni” è il prodotto dell’arte contemporanea ed i suoi protagonisti, gli artisti, sono gli interpreti non sempre così limpidi nel linguaggio che adottano nelle loro creazioni. Gli artisti, dal canto loro, come qualunque altro uomo, con la loro sensibilità, percepiscono e tentano di restituire con le opere quella sensazione di incertezza che aleggia da tempo nella nostra società. Dice, infatti, Bauman nel testo

“La società dell’incertezza”, che l’accettazione di una responsabilità da parte di un individuo non è cosa semplice, essa, infatti, non solo «introduce il tormento della scelta (…), ma anche (…) preannuncia la perenne preoccupazione di avere compiuto un errore». Il punto è che l’artista, nonostante la sua sensibilità, non sempre è in grado di vedere la sua opera o meglio, anche quando la vede, non è detto che la comprenda in toto. Il compito del curatore si insinua proprio in questo interstizio creato dall’artista, in altri termini avrà l’onere e l’onore di riconoscere l’opera e riconsegnarla al suo creatore perché la possa vedere con chiarezza. Questo però è possibile solo se tra i due è nato un rapporto di fiducia, una sintonia nell’uso del linguaggio, che arrivi a far condividere anche con il pubblico il risultato di quell’atto di intimità che è stato, appunto, il riconoscimento dell’opera d’arte da parte dell’artista

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l’amministratore delegato Mediass GPA Francesco Pirocchi insieme al direttore della società, Stefano Rachele

Ci facciamo in due per i nostri clienti D Mediass GPA lancia le divisioni Energie e Finance. Obiettivo: essere vicini alle esigenze di Enti pubblici e Imprese

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a oltre un decennio le grandi organizzazioni vivono una stagione di profondi cambiamenti, sotto la spinta costante della necessità di mantenere e rinnovare il proprio vantaggio competitivo, continuamente eroso da “attori” sempre più mutevoli e agguerriti. In questo contesto è necessario gestire le fasi del processo produttivo nel modo più strutturato e “scientifico” possibile, facendo del cambiamento una pratica organizzata, in grado di adattarsi a tutte le dinamiche di realizzazione di un progetto. «Cambiare, rinnovarsi, reinventarsi» è il leitmo-


» redazionale in collaborazione con Mediass

tiv di Mediass GPA S.p.A., società operante nel settore del brokeraggio assicurativo leader nel mercato del Centro-Sud Italia, che nel corso del 2008 ha avviato due nuove divisioni: Mediass Finance e Mediass Energie. Mediass Finance eroga servizi finanziari a Enti Pubblici e imprese con un’attenzione specifica focalizzata su tre aree: l’assistenza, la predisposizione di documentazione, la progettazione e le informative per la partecipazione a bandi inerenti progetti complessi, le iniziative UE o del Governo Nazionale e Regionale; la ristrutturazione del debito, il riequilibrio del portafoglio, la gestione del rischio di tasso e la valutazione di contratti swap e derivati ed infine la razionalizzazione dei costi energetici. Mediass Energie è invece attiva nell’ambito delle energie generate da fonti rinnovabili, quali fotovoltaico e eolico. Grazie ad importanti accordi con primarie aziende e istituti di credito esperte nel settore, Mediass Energie opera come advisor indipendente per la valutazione della fattibilità dell’impianto, sia esso fotovoltaico e/o eolico, per l’espletamento di tutte le procedure di autorizzazione e per la ricerca delle fonti di finanziamento necessarie alla sua realizzazione. L’idea di creare due nuove divisioni distinte è nata grazie alla profonda conoscenza delle esigenze dei due target di riferimento, enti pubblici ed imprese, maturata in oltre un decennio di esperienza nel settore della consulenza assicurativa. Esigenze comuni per entrambi i target, parti-

colarmente attenti, in questo difficile momento storico, al contenimento dei costi, alla ricerca di fonti di redditività alternative e al riequilibrio finanziario. L’individuazione di queste esigenze, unitamente alla capacità organizzativa del management di Mediass GPA S.p.A., in grado di coinvolgere e motivare nel nuovo progetto le proprie risorse interne a tutti i livelli, e in modo particolare la forza commerciale degli account, ha già prodotto i primi risultati, nonostante il programma si trovi ancora nella fase preliminare di start-up

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la terra di piero idee per lo sviluppo delle aree interne

Dualistici o solidali? Avevamo già in programma di far partire, da questo numero, una rubrica dedicata alle politiche di sviluppo delle aree interne. Volevamo rivolgere attenzione a una parte del territorio abruzzese che necessitava di infrastrutture, servizi, scelte mirate di politica economica. L’economista Piero Carducci, aquilano, esperto riconosciuto della tematica, aveva subito accettato con entusiasmo e disponibilità. Inevitabilmente, dopo quanto è successo nella notte tra il 5 ed il 6 aprile, la pagina ha perso di attualità. Abbiamo però deciso di pubblicarla ugualmente: è più che mai necessario contribuire, anche con la forza delle idee, alla ricostruzione e allo sviluppo dell’aquilano. Lo faremo nei prossimi mesi, Abruzzo Impresa c’è e ci sarà.

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rmai è una frana. Le evidenze statistiche fotografano il crescente divario tra le aree costiere e quelle montane. Dopo 50 anni di politiche per la montagna, a dir poco inefficaci, i divari aumentano. Le asperità dell’entroterra abruzzese, non solo aquilano, la sua difficile accessibilità, l’assenza di infrastrutture per l’impresa, uniti ai forti richiami provenienti dalla pianura, sede preferenziale dei processi economici, hanno determinato una rottura all’interno del territorio regionale. Una rottura che la “mano invisibile” del mercato sta ulteriormente accentuando. Una illuminata politica regionale per le aree interne non può prescindere da un adeguamento del sistema di infrastrutture materiali (strade, ferrovie) ed immateriali (internet e servizi). Ma il territorio interno è tormentato e poco abitato, e la stessa carenza di domanda porta alla non adeguata saturazione del capitale fisso e dei servizi sociali. L’esigenza di rendere più efficienti le politiche territoriali trova inoltre in Abruzzo difficoltà legate alla dimensione dei comuni; meno della metà di essi supera i 1.500 residenti e ben il 92% ha una popolazione inferiore a 10.000 unità. Anche la dotazione di servizi mostra il ritardo delle aree marginali: la loro presenza è strettamente legata alla dimensione territoriale dei comuni ed alla densità abitativa. L’ammodernamento delle infrastrutture si deve realizzare attraverso la migliore utilizzazione delle risorse disponibili, concentrandosi prevalentemente sui collegamenti in grado di annullare il divario esistente all’interno del territorio regionale e tra esso e le grandi direttrici Nord-Sud/Est-Ovest.

In questo ambito risulta prioritario, dopo lo strozzato completamento della Teramo-mare, il raddoppio della s.s. L’Aquila-Bussi e la rivitalizzazione della ferrovia (Avezzano-Roma e Sulmona- L’Aquila-Antrodoco). Bisogna rendere attrattivo l’Abruzzo interno, ma non solo, attraverso una politica di potenziamento delle linee di collegamento con il bacino d’utenza che gravita intorno alla Capita- Piero Carducci _ economista le. Per combattere la marginalità delle aree interne si deve inoltre dar vita ad un’incisiva politica di ripianificazione degli assi territoriali. È matura la consapevolezza di quanto siano importanti i nuovi mercati asiatici, per fare dell’Abruzzo la porta d’Oriente. Ulteriore scommessa è il potenziamento delle infrastrutture a servizio del turismo da neve. Il grande bacino d’utenza rappresentato dalle metropoli di Roma e Napoli può fare del turismo invernale un sicuro modello di sviluppo per numerosi comuni del nostro entroterra (no-no-isti permettendo). Infine è necessario dotare la montagna di infrastrutture alle imprese, il cui livello è assolutamente deficitario. Il “dualismo territoriale” può essere sconfitto, con benefici per tutti. Dipende dalle iniziative pubbliche e private in funzione del modello di sviluppo che si vuole fare. Dualistici o solidali? Tocca a noi decidere

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azienda partner

l’ingresso della sede di Pescara

Consulmarchi: specialisti in marchi, brevetti e design

A Pescara una squadra di giovani professionisti esperti nella tutela di idee e prodotti

Avvocato Rozzi, come nasce Consulmarchi? «Tutto inizia con la passione per la proprietà intellettuale di un gruppo di giovani, fortemente motivati, che decidono di dare vita sul territorio a una nuova realtà in grado di offrire un servizio altamente specializzato per un campo sempre più importante. Con l’esperienza maturata personalmente come consulente di una nota multinazionale locale del settore dell’abbigliamento, ho potuto arricchire il mio bagaglio, anche a livello internazionale, per tutte quelle proble-

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archi, brevetti, design e relativi accordi commerciali costituiscono fattori chiave nelle strategie di marketing e nei processi economici di aziende, piccole, medie o grandi che esse siano. Rappresentano realtà complesse che necessitano un’attenzione particolare per evitare indebite appropriazioni da parte di terzi. Consulmarchi è una società leader nel settore della consulenza in proprietà intellettuale (marchi, brevetti, design) e servizi per le imprese con sede a Pescara e una base operativa anche nella capitale. Associata alla Confindustria Pescara e Indicam, ovvero l’istituto nazionale di lotta alla contraffazione, è capitanata dall’avvocato Giuseppe Rozzi, suo fondatore. matiche che attengono alla tutela del brand. Nel nostro staff c’è la dottoressa Lia Lepore, unica consulente in Abruzzo ad essere abilitata a livello nazionale e comunitario in materia di marchi e design». Quali sono i vostri punti di forza? «Professionalità e prezzi competitivi, ecco le parole chiave del successo che la Consulmarchi sta riscuotendo. La nostra struttura mette al centro dell’attività il cliente e le sue necessità. Piccole e medie aziende si rivolgono sempre più frequente-


» redazionale in collaborazione con Consulmarchi

mente a noi per tutto ciò che ruota intorno al mondo dei marchi e dei brevetti, dagli accordi di distribuzione e agenzia, a quelli franchising, licenze e cessioni. Grazie a un network di professionisti esteri, assistiamo quelle realtà che decidono di affacciarsi sui mercati stranieri, offrendo loro gli strumenti necessari per la tutela dei loro asset immateriali che comprendono, come già ho accennato, know-how, marchi e brevetti, oltre a dare pertinente consulenza giudiziale in materia». Perché è importante per un’azienda tutelare idee e prodotti? «Per essere vincenti in un mercato sempre più difficile. La globalizzazione dell’economia ha favorito la compresenza di prodotti capaci di soddisfare le più diverse esigenze del consumatore. L’aumento quantitativo dell’offerta corrispondente all’espansione dei mercati ha, d’altro canto, causato lo smarrimento del consumatore nel momento di concretizzare la scelta d’acquisto. Emerge, quindi, per le aziende produttrici di beni di qualità, la necessità di differenziare il proprio prodotto da quello della concorrenza. Distinguersi all’interno di una vasta gamma di proposte commerciali è oggi un’esigenza di livello strategico. Inoltre, con il rapido diffondersi delle tecnologie è fin troppo facile riprodurre un marchio; bisogna essere informati e tutelati, per combattere i fenomeni di contraffazione, concorrenza sleale e abuso degli aspetti peculiari della capacità distintiva». Cosa state facendo nel territorio per valorizzzare la proprietà intellettuale? «La chiave è il gioco di squadra tra imprese, istituzioni e professionisti. Particolare attenzione deve essere riposta negli imprenditori locali promotori di prodotti d’eccellenza, come avviene per esempio nell’agroalimenare e nel tessile. Abbiamo seguito diversi casi di contraffazione e ope-

rato con tempestività e competenza, ora è il momento di prevenire. Al tal proposito stiamo promuovendo alcune iniziative in collaborazione con le istituzioni locali, quali l’università di Pescara, l’Unione Industriali e la Camera di Commercio per sensibilizzare maggiormente l’imprenditoria sulla cultura della proLia Lepore e l’avvocato Giuseppe Rozzi prietà intellettuale e sugli strumenti operativi che essa consente alle aziende per tutelarsi adeguatamente. Chi sono i vostri clienti? «Tutti coloro che credono in ciò che hanno creato. Finora abbiamo tutelato aziende operanti nei più disparati settori, dal tessile all’agroalimentare, passando dal farmaceutico per arrivare sino a rilevanti eventi sportivi come i prossimi Giochi del Mediterraneo. Come i nostri clienti, anche noi proviamo sempre un certo orgoglio, ogni volta che tuteliamo un marchio od un know how italiano. E ancora di più se questo è Made in Abruzzo»

La consulenza di Consulmarchi comprende • Marchi: ricerche di anteriorità, deposito in Italia ed all’estero, sorveglianza, accordi commerciali. • Brevetti: ricerche di anteriorità, deposito in Italia ed all’estero, accordi commerciali. • Design: deposito in Italia ed all’estero, accordi commerciali. • Diritto d’Autore: protezione diritto d’autore e software, accordi commerciali. • Giudiziale: tutela giudiziale dei diritti di Proprietà Intellettuale. • Contrattualistica: accordi commerciali relativi allo sfruttamento economico dei diritti di Proprietà Intellettuale. PESCARA: Via Napoli, 41 tel./fax (+39) 085 2924012 ROMA: Lungotevere dè Cenci, 10 tel. (+39) 06 6878050 - fax (+39) 06 6873922 e-mail: info@cmip.it - web: www.cmip.it

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azienda partner

Eleganza immersa nel verde

la terrazza vista mare del Romantik Hotel Sporting Villa Maria

Dominare la costa adriatica in pieno benessere. Relax ad altissimo livello nel Romantik Hotel Sporting Villa Maria. Servizi al top per meeting e congressi

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spitalità, benessere e ristorazione di qualità: questi i fiori all’occhiello del Romantik Hotel Sporting Villa Maria a Francavilla. Posizione invidiabile a dominare la costa, immerso nel verde, il complesso è tra i più innovativi e completi che l’Abruzzo possa vantare. L’hotel, nato come abitazione dei frati Paolini, nel corso del tempo è stato valorizzato e reinterpretato, mantenendo il pieno rispetto dell’atmosfera e del luogo. Dal 1994 parte infatti un ambizioso progetto che lo vede proiettato in un confronto di carattere internazionale, aperto e pronto a ricevere clienti provenienti da ogni parte del mondo. Ma è nel 2005 che si lancia in importanti opere e investimenti, comprendenti l’inaugurazione di diciassette nuove camere, la dotazione di una spiaggia privata, il centro benessere e il nuovo salone delle feste per banchetti e cene aziendali. «Villa Maria è un piccolo mondo – spiega il direttore Angelo Tirolese – dove diamo il massimo per assicurare ospitalità e cura di ogni dettaglio


» redazionale in collaborazione con Romantik Hotel Sporting Villa Maria

ed esigenza. Disponiamo di 87 camere ricavate da una recente ristrutturazione del convento e distribuite sui due piani delle altrettante ali dell’edificio. Il panorama è mozzafiato: mare e verde allo stesso tempo». Una suite “master” con terrazzo privato, mini piscina riscaldata, doppi servizi e tanti comfort. Nove suite “junior”, undici camere “superior” e ancora gli alloggi “value” e “standard”. Ogni soluzione possibile, ogni necessità soddisfatta in un ottimo rapporto qualità prezzo che privilegia sempre il massimo del servizio. E i numeri non si fermano qui. L’elegante centro benessere di 600 metri quadri, il parco privato di sei ettari per un percorso tra natura, pergolati, piscina e pieno relax all’aria aperta. «Scegliere Villa Maria equivale a prediligere amenità e comodità – continua Tirolese – una gastronomia di altissimo livello tra tradizioni e nuovi sapori e, con l’arrivo della bella stagione, la possibilità di deliziosi barbecue nella pinetina annessa. Per garantire tutto ciò ci avvaliamo di veri professionisti orgogliosi di far parte dello staff. C’è una marcata appartenenza, siamo una grande famiglia che mette a disposizione passione e competenze. Una struttura del genere ha bisogno proprio di questo, sono molte le attività da coordinare, ecco perché ci avvaliamo di personale così qualificato. I nostri clienti sono business come anche classici vacanzieri. Entrambi cercano una gamma estesa di servizi che comprenda accoglienza, ampi spazi, posizione, tecnologia e la giusta considerazione». Per gli incontri di lavoro Villa Maria dispone di un attrezzatissimo centro congressi appena ammodernato che diventa una piccola oasi di pace e riservatezza: «Qui un meeting, una riunione di lavoro, un congresso sono un’occasione unica di apprendimento e relax. Andiamo dalla sala Auditorium per i congressi più numerosi alla Gelsomino, caratterizzata da parquet e direttamente collegata al parco, ideale per le esposizioni, alle salette Dalia e Amaryllis indicate per riunioni e selezioni». E tra gli eventi che in questo 2009 caratterizzeranno l’Abruzzo sportivo c’è anche Romantik Hotel Sporting Villa Maria come protagonista. È qui che verrà ospitata la delegazione ufficiale francese con sponsor ufficiali e membri del comitato olimpico. Ma nella storia di Villa Maria molti i clienti d’eccezione, da cantanti del calibro

il centro benessere

di Sting, agli scrittori Vidal e Saramago fino alle nazionali di calcio. «In cinque anni abbiamo integrato ottimamente qualità e quantità – conclude Angelo Tirolese – siamo determinati a continuare in questa direzione, puntando sempre alla massima soddisfazione del cliente»

Il Rinnovamento continua... Il centro congressi del Romantik Hotel Sporting Villa Maria si dota di nuovi allestimenti e il rinnovamento continua nelle camere con una revisione non solo estetica, ma anche sostanziale nella logica della sostenibilità ambientale. I nuovi arredi delle camere interessate dall’intervento saranno caratterizzati da eleganza e modernità, in più si interverrà sugli impianti di riscaldamento, condizionamento e isolamento termico per una maggiore efficienza ed eco-sostenibilità.

la sala meeting Dalia

la simulazione dell’arredamento delle camere Value rinnovate

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azienda partner

Euromobili apre le porte del Moma U Un nuovo centro espositivo per l’azienda che in oltre mezzo secolo ha arredato le case con gusto, qualità e marchi prestigiosi

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na casa pronta a sfidare il tempo. Accogliente e ricca di attenzioni, di particolari che la rendono unica. L’azienda di Mosciano Sant’Angelo, da anni impegnata nel settore dell’arredamento, vanta ormai un’esperienza indice di garanzia e affidabilità. Un’attività iniziata da Bruno Monaco e che in più di cinquant’anni ha collezionato successi e forti apprezzamenti, specializzandosi nel mercato su determinate case produttrici largamente riconosciute come leader del proprio settore. Ma è degli ultimi tempi una delle novità più importanti riguardante la famiglia Monaco ed Euromobili. Parliamo del Moma, uno showroom di mille metri quadri inaugurato a marzo pro-


» redazionale in collaborazione con Euromobili

prio a Mosciano Sant’Angelo, uno spazio in cui perdersi tra mille idee e suggerimenti per la casa, che si aggiunge a quelli di Giulianova, Montesilvano e Mosciano Stazione. Il Moma è organizzato su due piani, al primo livello il centro cucine Lube di Macerata, che presenta ben sedici composizioni tra novità e modelli più rappresentativi dell’ azienda. A questo si aggiunge una vasta esposizione di elettrodomestici del gruppo Hotpoint Ariston, un connubio di grandi nomi che rafforza la volontà di puntare sempre al meglio e in modo mirato con centri espositivi monomarca di grande importanza. Al piano sottostante, invela famiglia Monaco al taglio del nastro per l’inaugurazione del nuovo centro Moma

ce, uno spazio dedicato ai divani in pelle e in tessuto, oltre venti modelli prodotti dalla Calia di Matera. Un concept che anche per le future aperture sarà replicato, per garantire una linea uniforme più familiare e vicina al cliente stesso. Si aggiungono in esposizione anche una serie di complementi d’arredo di prestigiose aziende quali Kartell, Calligaris e Bontempi e una presenza di pareti componibili tra le quali è possibile trovare le soluzioni di Pianca, Novamobili e Accademia del mobile. All’inaugurazione del nuovo centro, presenti più di cinquecento ospiti tra visitatori, addetti ai lavori e varie autorità. Tra questi Fabio Giulianelli, titolare dell’azienda Lube, la delegazione della casa di elettrodomestici Hotpoint Ariston a consolidamento della riuscita partnership e la direzione commerciale della Calia Italia. A ufficializzare la cerimonia di apertura del nuovo showroom, anche l’onorevole Tommaso Ginoble, Giulio Sottanelli, vicepresidente della Provincia di Teramo, l’assessore provinciale Orazio Di Marcello, il sindaco di Mosciano Sant’Angelo Franco Filipponi e il vicesindaco Luciano Angelucci, gli assessori Alfredo Martinelli e Nardino Poltrone e il candidato sindaco Pasqualina Piccioni. Le stesse autorità, a coronamento dei cinquant’anni di attività imprenditoriale di Bruno Monaco, hanno consegnato al fondatore due targhe. Un riconoscimento e una testimonianza del contributo professionale e umano dato al paese di Mosciano. Una dimostrazione di quanto sia cresciuta l’intera provincia nel settore dell’arredamento

veduta esterna del Moma di Mosciano Sant’Angelo

Mariano e Bruno Monaco alla consegna della targa da parte delle autorità politiche

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azienda partner

» redazionale in collaborazione con Euromind

Euromind, È vicini alle aziende

Creatività e conoscenza del territorio: questi i punti di forza della giovane agenzia teatina di grafica e pubblicità gestita da Carlo Miccoli e Augusto Pasotti

da sinistra: Carlo Miccoli e Augusto Pasotti

IL PROGETTO “COMPRA IN CENTRO”

nata solo 2 anni fa, ma grazie alla decennale esperienza maturata nell’agenzia “Obiettivo Immagine” di cui i soci sono stati co-fondatori, è già in grado di vantare esperienze importanti nel settore della comunicazione. Euromind Advertising, l’agenzia grafico-pubblicitaria di Chieti, gestita da Carlo Miccoli e Augusto Pasotti, è costantemente impegnata nella progettazione e realizzazione di campagne pubblicitarie, nella consulenza promozionale, nello sviluppo di tecnologie multimediali integrate. Per i progetti editoriali, la struttura si avvale di consulenti con qualificato background professionale e formativo, maturato in primarie agenzie di comunicazione, con expertise nella comunicazione corporate, la consulenza strategica, la definizione degli obiettivi di comunicazione, la redazione con materiali informativi per la comunità economica-finanziaria, la produzione di strumenti editoriali, la media relations e diverse altre attività orientate alla comunicazione. L’esperienza, la determinazione e la conoscenza del territorio di Carlo Miccoli - direttore commerciale dell’agenzia - e la creatività e la professionalità di Augusto Pasotti - responsabile della direzione creativa - costituiscono il mix vincente di Euromind. Core business è la ricerca, scrupolosa e attenta, di soluzioni mirate, in grado di valorizzare al massimo l’aspettativa del cliente

Negli ultimi mesi Euromind Advertising si è concentrata nell’ideazione di un importante e innovativo progetto: “Compra in Centro”. Nato per gli operatori commerciali abruzzesi per la promozione dei “Centri Commerciali Naturali”, ma destinato ad estendersi a tutto il territorio nazionale, “Compra in Centro” è costituito dalla integrazione di strumenti promozionali finalizzati alla valorizzazione del centro cittadino, quale contenitore naturale delle attività commerciali più prestigiose e tradizionalmente più rilevanti, in alternativa ai sempre più diffusi centri commerciali. Il progetto si basa sull’integrazione di diversi strumenti tecnici: il portale web, www.compraincentro.com, un periodico in formato cartaceo, un supporto promozionale modulare per la fidelizzazione dei clienti. Gli spazi sono riservati ai partner commerciali che desiderano promuovere i propri prodotti e servizi nell’ambito dello proprio contesto territoriale. Nello specifico, Euromind, propone una tariffa annuale per la gestione globale dello spazio pubblicitario di ogni singola attività commerciale. Per info: www.compraincentro.com.

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seminari&convegni » di Mauro Di Pietro

Il credito volano della ripresa Al convegno di banca Caripe emerge la necessità di un sistema bancario locale più forte e coraggioso. All’orizzonte la riforma di Confidi, Fira e Distretti industriali

i relatori del convegno di Banca Caripe

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l tema, Economia locale: quale scenario, quale futuro. Il ruolo delle banche, della associazioni di categoria, delle istituzioni, non è poi così nuovo, anche se non smette di intrigare una classe dirigente ossessionata dalla ricerca di identità. Ci riprova la Banca Caripe a proporre una riflessione intorno al sistema del credito e alle sue connessioni con il contesto sociale, per ipotizzare un orizzonte economico meno gri-

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gio dell’attuale. Il tono allarmato sulla congiuntura, che non teme di cedere all’autocritica, è dello stesso presidente di banca Caripe, Tonino Di Berardino, secondo il quale «il fallimento della fusione tra le quattro Casse di risparmio provinciali, per la vetusta logica di campanile, è una sconfitta per l’intero Abruzzo. Indubbiamente, uno dei momenti più brutti della storia recente». Ma per Di Berardino bisogna riten-

tare l’esperienza, perché «oggi più che mai si avverte la mancanza di un sistema di banche abruzzesi». E di necessario riordino del sistema creditizio abruzzese ha parlato anche l’assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, per il quale «bisogna andare oltre i vecchi steccati e pensare ad una riorganizzazione dei Confidi, che oggi sono troppi e quindi deboli. Di pari passo – aggiunge – sarà rifondata la Finanziaria regionale


che avrà nuovi compiti, magari di cogaranzia degli stessi Confidi. È indubbio che l’emergenza della crisi impone scelte coraggiose. Burocrazia e politica debbono fare un passo indietro». Nel corso del suo intervento, l’assessore Castiglione ribadisce la volontà dell’Esecutivo regionale di voler reagire alle sollecitazioni del momento: «Abbiamo avviato un confronto con le parti sociali per trovare un accordo condiviso sugli ammortizzatori sociali, ma non possiamo perdere di vista l’attuazione di una politica attrattiva per nuovi investimenti industriali sul nostro territorio». Ma la politica da sola può non essere sufficiente ad affrontare la complessità della crisi in atto, tanto che Castiglione invita i banchieri e gli operatori del mondo finanziario a ridisegnare un loro ruolo di concretezza e di reale contributo alla ripresa sociale ed economica della regione. Dice Castiglione: «Il sistema bancario è troppo spesso legato alla valutazione delle garanzie reali più che sulla validità dell’idea imprenditoriale. Vi invito ad avere più coraggio». Proprio su questo punto Mario Damiani, già presidente dell’Ordine nazionale dei commercialisti, ha cercato di riportare al giusto parametro il significato della garanzia. «Si tratta di un elemento di recupero, dovrebbe essere un attributo accessorio del credito. L’elemento centrale è l’affidabilità». Una opinione che ha suscitato i mugugni dei presenti in sala, rinsaldando il convincimento che è proprio su questo punto che si misurano ancora l’efficienza e l’efficacia del sistema creditizio e il giusto rapporto etico tra banca e impresa. Dunque per Damiani, «per uscire dalla crisi sarà necessario, da una parte, riportare le imprese alla giusta redditività, dall’altra, per le

banche, sarà necessario recuperare il rapporto con il territorio, precisando che non significa agitare il localismo». La condizione creditizia e la qualità delle richieste avanzate dai clienti vengono specificate dal direttore di banca Caripe, Dario Mancini, per il quale «la maggior parte dei finanziamenti erogati serve alle aziende per sopravvivere». «Negli ultimi tre anni – ha precisato – abbiamo elargito 700 milioni di euro di cui 280 sono andati alle famiglie, molte delle quali hanno avuto la possibilità di rinegoziare i mutui. L’azione di una banca locale si apprezza per la conoscenza diretta dei suoi clienti. La Caripe ha investito esclusivamente sul territorio abruzzese, ma poi c’è stato un rallentamento dei crediti, dovuto ad un attimo di riflessione che la banca si è concessa. Un at-

timo – ha concluso Mancini – che vista la situazione difficile, è sembrato lunghissimo». Sulla medesima lunghezza d’onda anche gli interventi dell’economista, Giuseppe Mauro, con un richiamo diretto alla perdita di competitività del sistema Abruzzo negli ultimi anni, e del presidente di Confindustria Pescara, Mauro Angelucci. In conclusione per tutti, nell’intento di rilanciare l’economia abruzzese, è risultato prioritario condividere problemi e urgenze, manifestando la volontà di costituirsi in sistema. La “tempesta perfetta”, come è stata definita dagli economisti, dovrà spazzare via anche tutto il cascame dell’economia “tossica”, e, quel che è anche peggio, il vecchiume che si annida nel sistema bancario quando questo è solo sospinto da una logica di potere

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seminari&convegni » di Alessio Giancristofaro

L’opportunità di cambiare le regole Interessante convegno a Lanciano sulle novità della Finanziaria 2009 organizzato dallo studio Professionisti Valore Associati di Luigi Carunchio, presidente dell’unione nazionale giovani dottori Commercialisti

«È

il nostro primo convegno, che coin- verifiche. Uno stato dell’arte nel mondo finanziario, cide con i primi dieci anni di attivi- quello emerso dal convegno di Lanciano, nel quale tà. Da questo momento in poi, ogni non sono mancate delle considerazioni sulla particoprimavera, diverrà un appuntamento lare situazione di crisi attuale. annuale per i nostri tanti clienti». Parola di Luigi Ca- «È un momento in cui si cambiano le regole – spiega runchio, presidente dell’unione nazionale dei giovani il presidente dell’unione nazionale dei giovani dotdottori Commercialisti, al vertice dello studio Profes- tori Commercialisti – nell’ultimo trentennio non ci sionisti Valore Assi è mossi e, quasi sociati di Lanciano. paradossalmente in Si è infatti tenuto questa situazione nella città frentadi crisi c’è l’opporna presso il teatro tunità di rimescoFedele Fenaroli un lare le carte, di incontro organizcambiare le regole zato dallo studio di stabilite. Chi le azconsulenza gestiozecca vince la parnale, presieduto dal tita. dottore commerciaAbbiamo davanlista lancianese, ti una nuova sfida dal titolo “Capire che può offrire imla Finanziaria 2009 mense possibilità. – Le novità sugli Noi stessi – conaccertamenti e le clude Luigi Carunun momento del convegno svoltosi a Lanciano sulle novità della Finanziaria 2009 verifiche”. chio – siamo pronti organizzato dallo studio Professionisti Valore Associati di Luigi Carunchio Ospite d’eccezione a reinventarci ogni Maurizio Tozzi, funzionario del Dipartimento delle fi- volta per garantire sempre la massima affidabilità e nanze e collaboratore di ItaliaOggi, autore, tra l’altro, competenza a clienti sempre più proattivi». de “Il redditometro e le indagini finanziarie” il qua- Appuntamento all’anno prossimo, dunque, sempre in le ha fatto il punto della situazione sulla Finanziaria primavera. Carunchio e il suo staff stanno già lavo2009 e ha offerto una chiave di lettura assolutamente rando per il secondo evento. Buon lavoro concreta per tutte le novità sugli accertamenti e le

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seminari&convegni » di Jenny Viant

Luiss a caccia di talenti

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ell’immaginario collettivo è un Ateneo di élite. Concetto sbagliato. È un polo didattico di eccellenza dove qualità dell’insegnamento e cultura d’impresa concorrono a creare la classe dirigente di domani. La Luiss, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli, ha fatto tappa a Pescara, a caccia di talenti. Nella sede di Confindustria, lo scorso 10 marzo, docenti e studenti delle scuole medie superiori di tutta la provincia hanno avuto modo di analizzare sia l’offerta formativa delle tre facoltà - Economia, Scienze Politiche e Giurisprudenza - sia alcuni dati statistici davvero lusinghieri. Fonti Miur confermano che il rapporto docente/studenti è 1 a 7; il tasso medio di abbandono è 3,3%, contro una media nazionale di 20,8%; per conseguire una laurea triennale il tempo medio è di 3,6 anni e 2 studenti su 3 trovano lavoro entro 6 mesi dalla laurea. Si stenta a credere, ma questo è il frutto del modello Luiss, illustrato da Alessandro Petti, dirigente responsabile delle relazioni con le istituzioni e le associazioni; Roberto Dandi, ricercatore della facoltà di Economia e P. Raimondo, studente. Insieme con i padroni di casa di Confindustria Pescara; Luigi Di Giosafatte, direttore e Alessandro Addari, presidente dei giovani imprenditori.

In apertura dei lavori, Addari ha evidenziato quanto sia importante focalizzare gli obiettivi per costruire il proprio successo. «Bisogna chiedersi cosa vogliamo fare da grandi e come raggiungere certi obiettivi. Dobbiamo essere ottimisti e proattivi. Spesso il successo implica dover fare scelte sofferte, per esempio lasciare la propria regione. Sono andato via dall’Abruzzo per un periodo. Ho accettato vari incarichi, dando così un segnale tangibile di flessibilità. È importante proporsi nel modo giusto e collaborare a tutto tondo, dimostrando di essere un valore aggiunto all’interno di un’organizzazione». Di Giosafatte ha integrato questi concetti. «Sappiamo che le speculazioni finanziarie hanno condizionato fortemente il mercato del lavoro. Ora, più che mai, è importante fare scelte oculate. Occorre scegliere percorsi formativi che aiutino i giovani a distinguersi in un panorama caratterizzato dalla globalizzazione del sapere». È evidente che la partita del lavoro non si gioca più entro i confini territoriali. Nel mondo globale le conoscenze si espandono, aumentano le opportunità, ma cresce anche la competitività. L’avvicinamento al mondo universitario non può essere concepito come una fase di passaggio, bensì come momento cruciale per generare conoscenze. Proprio per questo motivo la Luiss desidera far conoscere il

Due studenti su tre trovano lavoro entro 6 mesi dalla laurea. Presentata a Pescara l’offerta formativa del prestigioso Ateneo. A maggio le prove di ammissione in Abruzzo

il direttore e il presidente del gruppo giovani di Confindustria Pescara Luigi Di Giosaffatte e Alessandro Addari intervenuti all’incontro

proprio modello. È una realtà in cui, stabilite mission e vision dei candidati, si segue un approccio didattico non convenzionale. Il nesso con il mondo delle imprese, l’internazionalizzazione, lo studio delle lingue straniere, tra altri punti di forza, arricchiscono sensibilmente il curriculum di un laureato Luiss. Lo studente è il nucleo del sistema in ogni momento. Non a caso è stata dimostrata grande attenzione e sensibilità nei confronti dei candidati e studenti abruzzesi iscritti all’ateneo. A causa del sisma la prova di ammissione prevista nelle sedi di Avezzano e Pescara è stata rinviata al 6 maggio. Inoltre, sono state disposte otto borse di studio. Potranno diventare molte di più aderendo alla raccolta fondi a sostegno degli studenti Luiss abruzzesi: IBAN IT 54 F 03002 03214 000401120739 Codice Ente 9000300 Fil.31449

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seminari&convegni » di Alessandro Addari

La logica del fare Le iniziative di Confindustria Pescara tese a rafforzare la competitività delle imprese e del sistema economico

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iedi nel borgo e lanciare la competitività. Ha inolmente nel mondo» tre sottolineato la volontà di Conquesto potrebbe findustria di attirare l’attenzione essere lo slogan del sistema economico-sociale del della tavola rotonda organizza- territorio nei confronti delle imta da Confindustria Pescara, dal prese, chiamate ad aprirsi verso titolo InternazionalizzAzione: 90 la dimensione internazionale, pur minuti con Vito Gamberale, che restando saldamente radicate alla ha registrato la presenza di oltre propria regione e al tessuto procento imprenditori, dirigenti, ma- duttivo. Nel suo intervento, Vito nager e rappresentanti delle istituzioni locali e regionali. A promuovere l’incontro, Silvano Pagliuca, vice presidente Confindustria Pescara, con delega alla competitività e manager di Fastweb. Nell’aprire i lavori, il presidente di Confindustria Pescara, Mauro Angelucci, ha confermato l’impegno dell’associazione da lui Vito Gamberale durante il suo intervento guidata nella logica del fare «proprio per il senso di responsabilità che la nostra ca- Gamberale ha delineato le diffetegoria non ha mai esitato a dimo- renze tra internazionalizzazione strare nei momenti peggiori della e globalizzazione, evidenziando storia». vantaggi e criticità, citando i casi A seguire, il vicepresidente Pagliu- emblematici di Fiat, Luxottica, ca si è soffermato sull’importanza Finmeccanica e Merloni nel proed il valore del capitale umano cesso di esportazione del “Sistema come vero fattore competitivo in Paese”, in cui l’internazionalizzaun mercato globalizzato e sulla zione di una grande azienda può necessità di fare sinergia tra isti- favorire quella del suo indotto. tuzioni lungimiranti ed imprese ad Gamberale si è poi soffermato sulla alta vivacità e del fare rete per ri- situazione in Abruzzo, delineando

la struttura produttiva e la propensione all’Export, sottolineando da una parte il successo internazionale di aziende nate sul territorio, dall’altro una difficoltà crescente per i propri distretti nel “fare sistema” all’estero, peraltro comune anche ad altre realtà italiane. In chiusura Gamberale ha raccontato l’esperienza nell’attuale incarico in F2i che, con una raccolta di 1.852 M€ è il più grande Fondo operante in Italia ed il maggiore Fondo infrastrutturale del mondo dedicato ad un solo Paese country fund, divenuto investitore di riferimento nelle infrastrutture strategiche del Paese. Alfredo Castiglione, vice presidente della Giunta Regionale d’Abruzzo nonché assessore allo Sviluppo Economico, ha chiuso i lavori rinnovando la volontà e l’impegno delle Istituzioni regionali nel sostegno alle imprese verso una economia aperta all’estero ma che trovi solide basi e strumenti di sviluppo sul territorio, in un progetto di distretto delle eccellenze che rilanci la competitività del sistema economico

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eventi » di Eleonora Lopes

“Il Fino” compie 10 anni Per festeggiare il compleanno della rivista, il fondatore Filippo Lucci ha organizzato un convegno a Bisenti. Tema: le problematiche della Vallata e l’importanza della comunicazione. Tra gli ospiti, Gianni Chiodi e Remo Gaspari

da sinistra: Paolo Tancredi, Ernino D’Agostino, Tommaso Ginoble, Gianni Chiodi, Filippo Lucci, Paolo De Carolis, Stefano Pallotta e Carlo Costantini

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Filippo Lucci, organizzatore dell’evento insieme al Governatore d’Abruzzo Gianni Chiodi

C’

erano tutti, ma proprio tutti al compleanno della rivista Il Fino. Cittadini di Bisenti, amici, familiari, ma soprattutto tanti esponenti del mondo economico e politico regionale. “Il Fino: la valle che non fa notizia. L’informazione nelle aree interne”, questo il titolo del convegno che si è tenuto a Bisenti nel ristorante “L’Amicizia”, per festeggiare i 10 anni di vita del periodico. Primo fortunato esperimento di un free press tutto dedicato alle notizie della vallata, fondato e diretto dal giovanissimo giornalista professionista, Filippo Lucci. Un ragazzo versatile e di grande professionalità che ha ricevuto apprezzamenti da parte di tutti per le sue numerose attività e per l’esito dell’evento. Negli anni, il giornale ha portato avanti numerose battaglie, facendosi tramite tra le esigenze dei cittadini e la politica. Qualche esempio? Il ponte sul fiume Fino, ribattezzato “ponte della vergogna”, che dopo 20 anni di abbandono è stato finalmente aperto al traffico; la diga di Bisenti, altra grande incompiuta e ancora il tratto della transcollinare Abruzzo-Marche. Tra gli ospiti e i relatori chiamati a discutere di queste tematiche: il presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta insieme a vari rappresentanti della stampa e delle televisioni abruzzesi, il

presidente della Provincia di Teramo Ernino D’Agostino, gli onorevoli Tommaso Ginoble e Paolo Tancredi, il consigliere regionale Carlo Costantini, l’ex ministro Remo Gaspari. Presenti anche il sindaco di Bisenti Guido De Luca, il presidente della Confcommercio di Teramo Giandomenico Di Sante, il manager della ASL di Teramo Mario Molinari e molti altri. Le conclusioni sono state affidate al Governatore Gianni Chiodi che nonostante i suoi numerosi impegni non è voluto mancare all’evento. Ma l’intervento più sentito è stato senza dubbio quel-

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eventi

lo di Filippo Lucci che ha fatto gli onori di casa per tutta la serata. Un discorso appassionato il suo, dalla voce un po’ commossa, di chi ha dato anima e cuore per un progetto che ha visto crescere negli anni. Il dibattito, moderato dal giornalista Paolo De Carolis, ha affrontato i problemi dell’informazione locale e tematiche legate ai problemi del territorio della Val Fino. Particolarmente incisivo l’intervento del presidente della Regione Abruzzo Chiodi, che ha invitato le amministrazioni locali a una maggiore collaborazione con gli organi di informazione. Filippo Lucci ancora una volta è riuscito a dar voce agli abitanti di una vallata un tempo ricca di imprese e oggi troppo spesso trascurata e dimenticata

Filippo Lucci durante il suo intervento i numerosi ospiti intervenuti all’evento

Un free press ironico e pungente Il bimestrale Il Fino nasce a Bisenti da un gruppo di giovani di tutta la vallata, profondamente legati al proprio territorio. Il fondatore e direttore responsabile è Filippo Lucci, giovane giornalista professionista. Il periodico si presenta in una veste tipografica accattivante. È ironico, pungen-

te, sobrio, sagace, altruista, accomodante, irascibile, inebriante e cattivo quel tanto che basta. Ospita articoli per tutte le firme e per tutte le idee. Il giornale si muove in una sola direzione, quella della verità ed è sempre in prima fila per dar voce ai cittadini della vallate e per sostenere

battaglie concrete. Viene distribuito gratuitamente in tutto il territorio del Fino ed in altri 10 comuni vicini. Il Fino rappresenta la parte nobile di una vallata che non vuole morire e combatte duramente tutti i giorni per far si che vi sia una rinascita culturale, morale ed economica.

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eventi » di Eleonora Lopes

Abruzzotravelling conferma Schirato Si è svolta a Montesilvano l’assemblea annuale del Consorzio, in cui è stato rieletto il Consiglio direttivo e sono state presentate le attività previste per il 2009

Emilio Schirato riconfermato presidente del consorzio Abruzzotravelling

«L

a parola d’ordine sarà formazione, in modo che le “teste pensanti” delle strutture, ossia i titolari e gli amministratori, siano i primi a saper far fronte alle nuove tecnologie e ai cambiamenti in atto. Il primo seminario, a breve, sarà infatti dedicato al marketing». Queste le parole, forti e decise, di Emilio Schirato, rieletto dal Consiglio direttivo, per la seconda volta, presidente del Consorzio Abruzzotravelling. Durante l’assemblea annuale del Consorzio, nato 4 anni fa per valorizzare e migliorare l’offerta turistica

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nel territorio abruzzese, il neo presidente ha presentato il programma del prossimo triennio e in particolare quello del 2009. Confermati al Consiglio direttivo: il vicepresidente Giammarco Giovannelli, dell’hotel Venere di Alba Adriatica e i consiglieri Pierfrancesco Ciaralli, Guido D’Alessandro, Massimo Grossi, Elena Petruzzi, Mara Quaianni. Nuovi consiglieri: Giuseppe Colleluori, Antonella Di Cristofaro, Savino Pollutri e Andrea Sebastiani. «Tra le grandi novità del 2009 – ha aggiunto Schirato

» foto di Valerio Simeone


eventi

– oltre a rendere più efficiente la presenza del consorzio sul web e ad incentivare con numerosi eventi il turismo turistico ed enogastronomico presentiamo l’affiliazione di Abruzzotravelling al Gruppo d’acquisto “Besteam Srl”, per dare la possibilità alle piccole realtà ricettive di pensare come quelle grandi». «Affiliarsi ad un grande gruppo d’acquisto come Besteam srl, nato dall’esperienza dell’ufficio acquisti Best Western – ha spiegato Elena Pinzi, responsabile nazionale del Gruppo “Besteam” – permette di condividere potere d’acquisto ed avere la garanzia di listini prezzi fissi e un potere di trattativa che difficilmente un albergatore singolo potrebbe ottenere. A questo si aggiungono un risparmio evidente di tempo e di energie nella scelta dei fornitori. Il lavoro in rete permette di condividere esperienze, banche dati e compe-

Elena Pinzi responsabile nazionale del gruppo “Best Team”

tenza strategica». Presente all’evento anche Paolo Fornarola, assessore al turismo della provincia di Pescara che ha dichiarato: «La migliore soluzione al periodo di crisi è fare rete e recuperare l’efficienza, per prepararci al periodo di ripresa che senz’altro arriverà. Fra le attività più recenti della Provincia di Pescara c’è il Convention Bureau, che mira a fare di Pescara e dell’Abruzzo un punto di riferimento del turismo congressuale del centro Italia»

il Consiglio direttivo del Consorzio intervenuto all’assemblea annuale

Il consorzio Abruzzotravelling Il Consorzio Abruzzotravelling è nato nel maggio 2005 per valorizzare e migliorare l’offerta turistica nel territorio abruzzese attuando un sistema regionale turistico-ricettivo ad ampio raggio con la messa “in rete” di risorse, know how e strategie di marketing del più alto numero possibile di aziende. In questo modo il rapporto tra domanda ed offerta turistica viene stimolato e migliorato in tutti i periodi dell’anno. E viene creato un rapporto stretto, da una parte fra i segmenti turistici regionali, e dall’altra fra

tutte le altre attività economiche del territorio che in qualche modo possono contribuire in modo sinergico a far crescere il complesso sistema turismo. La mission di Abruzzotravelling è di coordinare l’attività delle imprese turistiche consorziate al fine di migliorarne la capacità produttiva, l’efficienza ed i risultati annuali e stagionali. Chi desidera visitare l’Abruzzo senza fare a meno di tutti i servizi può grazie ad Abruzzotravelling, avere a disposizione guide professionali, itinerari programmati o ancora

la possibilità di noleggiare dalla semplice bicicletta, all’auto, al pullman. Le strutture appartenenti al Consorzio sono oggi più di 100 tra cui una compagnia area locale, 1 porto turistico, 2 campi da golf, 4 agenzie di viaggi e tour operator, 8 società di servizi per il turismo, e poi camping e villaggi turistici, strutture ricettive e aziende di produzione tipica. Attualmente il Consorzio vanta una capacità ricettiva totale di oltre 100 appartamenti, 250 bungalow, 350 piazzole, 6.000 camere e 13.000 posti letto.

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eventi

Pescara risponde «Presente!» A A 100 giorni dai Giochi partito il countdown con l’accensione del led luminoso. Di Marco scommette sugli impianti

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cento giorni dall’inizio ufficiale della XVI edizione dei Giochi del Mediterraneo, la città di Pescara non si fa cogliere impreparata e risponde con una grande partecipazione di pubblico in occasione dell’accensione del led luminoso in piazza Salotto, che servirà a scandire i giorni che separano l’Abruzzo e tutti i Paesi del Mediterraneo dall’inizio della manifestazione. L’avvio del countdown è stato uno dei momenti più emozionanti e scenografici tra gli eventi organizzati dal Comitato Pescara 2009. Tra i rappresentanti istituzionali degli enti locali che hanno preso parte all’evento, il sindaco della città di Chieti, Francesco Ricci e il vice sindaco della città di Pescara, Camillo D’Angelo. La città di Chieti, oltre ad ospitare il Villaggio Mediterraneo, accoglierà nel complesso dell’università D’Annunzio, le commissioni tecniche e la commissione antidoping. L’ottimismo per la riuscita dei Giochi è stato palesato anche dal direttore generale del COJM,


» redazionale collaborazione con l’area Media dei Giochi del Mediterraneo 2009

Mario Di Marco: «Su 52 milioni di euro di contributi, ben 17 sono stati investiti sugli impianti, questi costituiranno il vero patrimonio di questi giochi. Per lo Stadio Adriatico abbiamo speso 10 milioni di euro e 500 mila al Palatricalle di Chieti. Con i finanziamenti che abbiamo assegnato in questi giorni, verranno effettuati interventi importanti che renderanno idonee tutte le strutture sportive interessate dall’evento». Tutti si stanno adoperando per rendere l’edizione di Pescara la migliore dal 1951 e alcuni numeri sono già importanti. Basti pensare che sono stati stanziati 6 milioni e 540 mila euro per l’adeguamento di 20 impianti ubicati in diversi comuni dell’Abruzzo, come i 100 mila euro per il Palamaggetti di Roseto; 290 mila per il Porto Turistico di Pescara, 1.050.000 euro per “Le Naiadi”, 400 mila per il Lago di Bomba. Proprio il Lago di Bomba o meglio il “caso Bomba” è stato oggetto di una discussione che avrebbe potuto distogliere l’attenzione dall’evento sportivo in sé. Fortunatamente l’allarme è rientrato e le gare di canoa e canottaggio si svolgeranno regolarmente come da calendario. La soddisfazione del direttore Di Marco nasce

dalla fiducia nella parte tecnico-organizzativa, dalla presenza di un interlocutore di grande professionalità come il Commissario Pescante e dalla presenza rispetto alla precedente edizione di Almeria, di un numero elevato di atleti ed atlete, non meno di 5000, tra le quali spiccano quelle libiche, alla prima partecipazione ai Giochi. Con una punta di orgoglio, Di Marco ha lanciato un appello alla collettività: «In questo momento ci giochiamo tutto; credibilità, visibilità e stima dell’ambiente sportivo nazionale ed internazionale»

FINANZIAMENTI ALLE STRUTTURE SPORTIVE PESCARA 2009 INTERVENTI COMITATO OPERE EDILI SITO Pala Giovanni Paolo II Palarigopiano Palaelettra

€ 175.200,00

Tennis Club

€ 390.000,00

Febo Tiro A Fuoco

€ 100.000,00

Complesso Febo

€ 1.350.000,00

Piscina Le Naiadi

€ 1.050.000,00

Poligono Manoppello

€ 110.000,00

Palaroma Montesilvano

€ 405.000,00

Stadio Angelini Chieti

€ 140.000,00

Equitazione Teaterno

€ 280.000,00

Lago Di Bomba

€ 400.000,00

Francavilla Stadio

€ 150.000,00

Lanciano Stadio Biondi

€ 480.000,00

Miglianico Golf Club

€ 250.000,00

Palascapriano Teramo

€ 270.000,00

Palamaggetti Roseto

€ 100.000,00

Stadio Acquasanta L‘Aquila

€ 450.000,00

Porto Turistico

€ 290.000,00

Campo Flacco

€ 150.000,00

Totale

€ 6.540.200,00

INTERVENTI GIÀ FINANZIATI DIRETTAMENTE DAL COMMISSARIO SITO Stadio Adriatico

€ 10.000.000,00

Palatricalle Chieti

€ 500.000,00

Totale

€ 10.500.000,00

la cerimonia di accensione del led di Piazza Salotto a Pescara

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eventi l‘innovativa Bulthaup B2, la cucina-laboratorio con bancone di lavoro e stazione di stoccaggio

Le cucine Bulthaup parlano ai sensi D Nel nuovo punto vendita Micozzi Interni, inaugurato nei pressi di Piazza Salotto a Pescara, le esclusive soluzioni del prestigioso marchio tedesco. Perfezione tecnica ed estetica

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a anni sono al vertice delle cucine di design. Tutto il mondo le apprezza per la grande funzionalità e l’appeal estetico. Chi compra una Bulthaup sa di non avere vincoli progettuali e di acquistare un prodotto unico, capace di adattarsi ad ogni esigenza individuale. Per la modernità, la funzionalità e la variabilità Bulthaup è sinonimo di architettura d’avanguardia per lo spazio living cucina. Ora, “la Aston Martin delle cucine” può essere ammirata, toccata, progettata anche in Abruzzo. Nell’esclusivo punto vendita della Micozzi Interni, da pochi giorni inaugurato a Pescara in via Mazzini 133. Esclusivista Bulthaup per l’intera regione, la Micozzi Interni ha una storia che parte da lontano, dal primo punto


» redazionale in collaborazione con Micozzi Interni

Bulthaup B3: fascino e raffinatezza nell’ambiente living

la Bulthaup B1, design funzionale e materiali ricercati

vendita che Franco Micozzi e suo padre Italo aprirono all’inizio degli anni settanta. Con instancabile passione, l’azienda è cresciuta e oggi, con prodotti che rappresentano unicamente il top che il mercato offre in termini di qualità e stile, garantisce ai clienti soluzioni su misura di grande raffinatezza. I marchi prestigiosi che la Micozzi Interni propone sono davvero numerosi e rappresentano le più grandi e storiche firme del design italiano e non. Nel punto vendita di Pescara sono in esposizione tutte le proposte Bulthaup. La B1, di stampo minimalista, è caratterizzata da linee sobrie e da un’accurata ricerca dei particolari. Struttura chiara ed elegante, è progettata per essere un elemento di design capace di durare nel tempo, fedele al motto: poco quanto basta, tanto quanto è necessario. La B2 può essere assemblata e modificata a piacere, per assecondare le esigenze individuali: nascondere tutto o rendere tutto visibile. È composta da un bancone di lavoro affiancato da una stazione di stoccaggio e da una stazione per elettrodomestici. Vera cucina-laboratorio, gli elementi possono essere ampliati non appena la famiglia diventa più numerosa o sostituiti nel caso in cui vengano introdotti sul mercato nuovi elettrodomestici.

La B3, ovvero quando la cucina diventa un ambiente di vita. Può estendersi e confluire a piacere anche verso altre aree della casa. Grazie alla parete funzionale è possibile infatti sospendere i pensili liberamente, in modo razionale ed ergonomico. È composta da un monoblocco, elemento dai tratti scultorei, tanto perfetto da sembrare realizzato in un pezzo unico. All’evento del 27 marzo - organizzato per festeggiare l’inaugurazione del punto vendita Micozzi Interni, primo e unico show room Bulthaup in Abruzzo – sono intervenuti numerosi ospiti, tra i quali il vincitore del Giro d’Italia Danilo Di Luca. Lo chef Giancarlo Cilli, patron dell’Osteria delle Spezie di San Salvo, si è esibito “in vetrina” utilizzando la splendida B1 attiva in negozio. E ha deliziato i presenti con piatti molto gradevoli e stuzzicanti, accompagnati dai vini della Cantina Zaccagnini di Bolognano. La Micozzi Interni – nei negozi di Pescara e Controguerra – mette a disposizione dei clienti i propri architetti, per un qualificato servizio di progettazione e per arredare in modo innovativo ed elegante ogni ambiente, con uno stile inconfondibile adatto ad ogni personalità e situazione. Micozzi Interni, quando fascino e stile entrano in casa

immagini dell’evento di inaugurazione del punto vendita Micozzi Interni in via Mazzini 133 a Pescara

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eventi » di Eleonora Lopes

Raicam fa shopping in Gran Bretagna Nicola Di Sipio presidente di Raicam Group

Il Gruppo abruzzese, specializzato nel settore dell’automotive, acquisisce la AP Driveline Technology Ltd di Leamington

R

aicam Group, dell’imprenditore abruzzese Nicola Di Sipio, ha acquisito l’azienda AP Driveline Technology Ltd, con sede operativa in Leamington Spa (UK), specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi frizioni per auto. Raicam Group è tra i principali produttori europei indipendenti di componentistica per auto,

pastiglie per freni a disco, freni a tamburo e frizioni. AP Driveline Technology Ltd è lo storico fornitore dei principali marchi automobilistici, tra i quali Jaguar e McLaren, ma anche Volvo e Renault, solo per citarne alcuni. Le difficoltà del comparto industriale hanno stretto l’azienda in una situazione di crisi che ora il gruppo Raicam intende superare.

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comunicazione aziendale » Banca Marche

C

on Easy StartUp chi intende creare una nuova impresa, in forma individuale o associata (Società di Persone), ha la possibilità di ottenere un finanziamento per un importo massimo di € 40.000, rimborsabile in 84 mesi. Il finanziamento viene concesso sull’onore (ossia senza alcuna garanzia), fatta salva l’eventuale richiesta di una cambiale a firma del neo-imprenditore. Con l’importo finanziato possono essere acquistati i beni e le attrezzature funzionali all’esercizio dell’attività di impresa ad eccezione degli immobili e degli autoveicoli ad uso privato. Easy StartUp non prevede solo un finanziamento: per sostenere il neo-imprenditore nella fase di costituzione dell’impresa e nei primi mesi di attività lavorativa, Banche Marche ha previsto: • un conto corrente per la gestione dei flussi di cassa, a

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Via Mazzini, 24 - Ang. Via Duca degli Abruzzi tel. 0861 752648

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ROSETO DEGLI ABRUZZI Via Nazionale, 330 tel. 085 8996277

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PESCARA Ag. 1 Via Fabrizi, 63 tel. 085 2058480

condizioni particolarmente vantaggiose; • una polizza che tutela gli eredi in caso di premorienza del neo-imprenditore; • un servizio di tutoraggio gratuito e personalizzato per i primi 10 mesi di attività della nuova impresa. Quest’ultimo servizio, il cui costo viene sostenuto interamente da Banca Marche, rappresenta il punto di forza di Easy StartUp. Infatti, il neo-imprenditore viene assistito nella predisposizione della domanda di ammissione ad Easy StartUp, nella verifica della fattibilità economica della business idea e nell’analisi di sostenibilità finanziaria della nuova impresa. Per tali attività, Banca Marche si avvale della collaborazione della Consul Service Informatica S.a.s. di Francesco d’Andrea e della Sida S.r.l., Società di Consulenza specializzate che vantano un’esperienza decennale nello start-up d’impresa.

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eventi

«Abbiamo colto questa opportunità – ha dichiarato mesi fa, erano impensabili». Nicola Di Sipio, presidente del gruppo Raicam – per Lo Studio D’Incecco di Pescara, ha svolto il ruolo di acquisire nuovi mercati di sbocco e conseguire, al advisor finanziario, mentre lo Studio Gullo di Milano tempo stesso, una dimensione internazionale. Siamo ha prestato l’assistenza legale. Le banche che hangià presenti nel mercato italiano no supportato l’iniziativa sotto delle frizioni per auto, a livello il profilo finanziario (acquisition di primo impianto, con la Autofinance e working capital facility), motive Products Spa di Moie e, sono state Unicredit Banca d’Imda oggi, con l’acquisizione della presa, BNL BNP Paribas, Banca AP Driveline Technology Ltd, ci Caripe, con il supporto della filiaproiettiamo all’estero. Inoltre, le londinese di Banco Popolare, e accettiamo la sfida in un moBanca dell’Adriatico. mento così difficile, investen«L’operazione – aggiunge il pado concretamente sul futuro del tron del gruppo Raicam – si è Gruppo». chiusa in soli quindici giorni e ha Lo stabilimento, situato nel Midrichiesto la costituzione di una lands, area dove operano le case società ad hoc, la Raicam Clutch automobilistiche inglesi, occupa Ltd. Siamo stati interpellati diattualmente 170 dipendenti, con rettamente dal curatore, chiamaun fatturato di circa 18 milioni to a gestire l’azienda che versava, di sterline (20 milioni di euro). Il da un po’ di tempo, in uno stato gruppo Raicam, a cui fanno capo di crisi e aveva già proceduto a i siti produttivi di Manoppello un primo taglio occupazionale. Alfredo D’Incecco titolare dello Studio D’Incecco (PE), Bruzolo (TO) e Moie (AN), Gli inglesi, sebbene molto orgoche ha svolto nell’acquisizione il ruolo di advisor finanziario occupa circa 400 dipendenti. Il gliosi, hanno accettato di buon fatturato consolidato, conseguigrado l’intervento di un Gruppo to nel 2008, è di oltre 70 milioni di euro. L’acquisi- industriale italiano. Hanno mostrato un grande spirizione giunge in un momento favorevole per il settore to di lealtà e correttezza durante tutte le fasi della italiano dell’auto all’estero, con la Fiat che guarda agli trattativa. Noi, contestualmente, abbiamo fatto un Usa puntando sulla Chrysler. Così come il mercato del- buon lavoro di squadra, con una compagine di profesl’auto fa registrare, anche a seguito degli incentivi sionisti e il sostegno degli istituti bancari veramente statali, le prime avvisaglie di ripresa. all’altezza della situazione».. «Il momento – spiega Nicola Di Sipio – è particolar- Le maestranze italiane hanno ricoperto un ruolo fonmente difficile e, quando ci sarà la ripresa, nulla sarà damentale per l’acquisizione della AP Driveline Tecome prima. Le ristrutturazioni – aggiunge – che sa- chnology Ltd, al pari delle parti sociali che hanno ranno poste in atto, muteranno la composizione delle incoraggiato l’operazione. Non a caso Raicam Group, aziende, e la stessa visione del lavoro dipendente. in seguito all’investimento in terra straniera, può La riorganizzazione delle imprese imporrà delle scelte contare, fin da subito, sui clienti stranieri acquisinecessarie per la sopravvivenza». ti con l’operazione, a cui non mancherà di offrire i Nicola Di Sipio, a conferma delle motivazioni che propri impianti frenanti. Si delinea, quindi, oltre ad l’hanno spinto all’acquisizione, è determinato sulle un incremento di fatturato, un vantaggio in termini strategie: «E’ il momento di attaccare e non subire di efficienza, derivante dalla integrazione dei cicli l’andamento dei mercati. Tra l’altro la congiuntura fa- produttivi, nonché del patrimonio tecnologico e del vorisce un clima di dialogo e la possibilità di stringe- know-how dell’azienda inglese re accordi commerciali e produttivi che, fino a pochi

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eventi

» redazionale in collaborazione con Istituto Ravasco

I valori senza tempo dell’Istituto Ravasco Una Scuola dall’offerta formativa moderna ma attenta alla tradizione educativa e costantemente aperta al sociale

l’Istituto Ravasco, l’ingresso su viale Bovio

È

nato a Genova nella seconda metà dell’800 per opera di Eugenia Ravasco, ma presto si allarga fino a Pescara dove nasce negli anni 20 nelle sedi, attive ancora oggi, di via Italica e viale Bovio. La mission dello storico Istituto Ravasco, scuola di impostazione cattolica, è da sempre “Fare il bene per amore del cuore di Gesù”, attraverso ambienti sereni e accoglienti, una formazione umana, l’educazione cristiana. L’intento è tradurre a livello educativo, i valori della misericordia e della gioia, tipici della “visione Ravasco”. Nella sede principale di viale Bovio, un Polo dell’infanzia con asilo nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria. E il Polo della scuola secondaria di primo e secondo grado, con i licei classico, giuridico-amministrativo e socio-psico-pedagogico. Le scuole superiori si propongono di formare menti aperte, dotate di capacità di osservazione, di deduzione, di pensiero autonomo oltre che attitudine alla riflessione critica. La forza di questi Istituti è da sempre coniugare i valori della tradizione educativa con le innovazioni proprie della modernità, per rispondere alle attese delle famiglie e del territorio. E non è un caso se tutte le scuole, di ogni ordine e grado, registrano ogni anno un incremento del numero degli iscritti. Segno tangibile di un’offerta formativa moderna ed innovativa, che promuove una cultura dell’accoglienza, dell’apertura al sociale e alle diverse culture. Anche la struttura assume un ruolo importante. Il College infatti dispone di aule confortevoli, laboratori linguistici, informatici e scientifici, biblioteca, sala video, mensa interna e ampi impianti sportivi. Ma proviamo ad approfondire alcuni aspetti di

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eventi

tere un’educazione integrale della persona, scolastica ed educativa, senza trascurare i valori religiosi e con un’apertura costante verso il sociale».

questo poliedrico progetto educativo attraverso la preside dell’Istituto, Graziella Montemagni, il vice preside Gianluca Santilli e la direttrice della scuola Primaria Franca Poeta.

Vice preside Santilli, quali sono i servizi dell’istituto Ravasco? «La forte apertura verso il sociale di cui parla la preside, si concretizza anche negli stage che i nostri alunni delle scuole superiori frequentano al quarto anno in base all’indirizzo che hanno scelto. Ad esempio per il liceo giuridicoamministrativo i ragazzi svolgono questi stage presso aziende, istituti bancari, studi di avvocati e di commercialisti che sono molto utili per completare l’aspetto teorico con quello pratico e per orientarsi sulle scelte universitarie. E non dimentichiamo che questo costituisce uno step importante verso il mondo del lavoro».

Preside Montemagni, quali sono gli elementi che distinguono questa Scuola da altre? «Sono diversi, ma vorrei citarne tre in particolare che ritengo fondamentali: la grande attenzione che abbiamo nei riguardi dell’alunno, la formazione del corpo docente e l’educazione che cerchiamo di trasmettere ai ragazzi. Nei nostri Istituti ci sono più di 500 studenti, li conosciamo ad uno ad uno per nome. Sono seguiti scrupolosamente da docenti altamente qualificati che frequentano costantemente corsi di formazione e di aggiornamento. Il nostro intento è trasmet-

Direttrice Poeta, come si svolgono le attività extra-scolastiche? «Abbiamo sempre avuto il maestro polivalente e crediamo fortemente che per la scuola primaria sia una scelta indispensabile per il percorso formativo degli alunni. Così come l’inserimento sin dalla prima elementare della lingua inglese. La nostra forza è la continuità. Lo studente deve sempre avere un punto di riferimento. E poi non dimentichiamo tutte le attività extra-scolastiche che noi abbiamo chiamato “Scuole delle artiScuole dello sport” che prevedono laboratori di teatro, musica e diverse attività sportive»

gli impianti sportivi

l’atrio della scuola elementare

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eventi » di Laura Tinari

Così è nato l’Universo

I giovani imprenditori tra neutrini, materia oscura e raggi cosmici per conoscere da vicino l’attività dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso

F

inalmente vediamo aprirsi quella porta grigia, che tante volte passando in macchina sotto il tunnel a doppio senso più lungo d’Europa abbiamo notato. Siamo sull’autobus intrepidi di scoprire cosa si celi dietro di essa. Per noi abruzzesi i Laboratori Nazionali del Gran Sasso sono motivo d’orgoglio ed è proprio da qui che prende il via il ciclo di seminari e incontri organizzato dal Comitato Regionale giovani imprenditori. Se- un momento della visita dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo condo il presidente Fabio Spinosa Pingue «per superare questo momento di crisi, l’unica nei laboratori del più grande e importante centro di ricerca del mondo ha dato alla visita una connotazioleva è puntare sull’innovazione e sulle eccellenze». Uno scenario grigio, tendenzialmente umido, con ne quasi surreale. I LNGS, sono finanziati dall’Istituto macchinari e persone indaffarate che vanno avanti Nazionale di Fisica Nucleare, ente che in Italia coordie indietro si è aperto ai nostri occhi una volta scesi na e finanzia la ricerca in fisica nucleare, subnucleare dall’autobus e indossati i caschetti gialli. Il prof. Eu- e astro particellare. L’idea di dotare questo ente di un genio Coccia, direttore dei LNGS, nella lezione intro- grande laboratorio sotterraneo (collocato su un lato duttiva alla visita ci aveva avvertiti: «Dovete vedere del tunnel autostradale che attraversa il Gran Sasso, i laboratori con gli occhi di chi è consapevole che in direzione Teramo-Roma, ndr), dedicato alla fisica alla base dell’innovazione c’è la ricerca pura, guidata fondamentale è di Antonino Zichichi, all’epoca presidalla sete di conoscenza. Sono, infatti, quelle idee, dente dell’INFN, che nel 1979, presentò il progetto alche possono sembrare astratte e teoriche, a generare l’approvazione del Governo. Una comunità scientifica molte scoperte inaspettate». di 752 persone, provenienti da tutto il mondo, è ora La consapevolezza di camminare lungo i corridoi e poi impegnata nei Laboratori, dando vita ad un’importan-

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eventi

te interazione tra culture diverse che si danno continuo stimolo. I Laboratori sono stati progettati per sfruttare la protezione dalla radiazione cosmica, assicurata dagli oltre 1400 metri di montagna che sopra di essi si erge. La scelta della location non è stata infatti casuale: l’atmosfera terrestre è di continuo bombardata da raggi cosmici, particelle di origine galattica o extragalattica, la cui interazione il render 3D dei Laboratori con l’atmosfera genera una cascata di particelle secondarie che disturbano gli apparati sperimentali. In quella stessa lezione il professor Dino Franciotti, responsabile Divisione Tecnica dei Laboratori ci ha fatto familiarizzare con termini come neutrini, materia oscura, raggi cosmici, astrofisica nucleare, onde gravitazionali, oggetto di studio in questo luogo. Cole strumentazioni dell’esperimento OPERA

m’è nato l’universo? Come funzionano le stelle? Sono solo due delle domande sui misteri del cosmo a cui gli scienziati, che fanno parte di questa comunità, cercano di rispondere con i propri esperimenti. I LNGS sono stati ultimamente al centro dell’attenzione mondiale per un esperimento di grandissima rilevanza che li lega al CERN di Ginevra. L’esperimento Opera che prevede il trasferimento quotidiano alle sale sotterranee dei Laboratori di decine di migliaia di neutrini muonici creati artificialmente al CERN. Dieci milioni di euro l’anno vengono investiti sul territorio tra divulgazione, alta formazione e salvaguardia dell’ambiente, non dimentichiamo che ci troviamo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per questo il Centro ha dovuto dotarsi della certificazione di qualità per la gestione ambientale

I NUMERI DEI LNGS

114

1979: anno di presentazione del

1400: i metri di montagna che so-

20: i metri di larghezza delle sale

progetto al Governo

vrastano i Laboratori

18: i metri di altezza delle sale

1982: anno di inizio scavi

752: le persone che fanno parte della

180.000: i metri cubi delle sale

1987: anno di inizio attività

comunità scientifica

100%: l’umidità costante durante

1989: anno del primo esperimento

100: i metri di lunghezza di ognuna del-

tutto l’anno

MACRO

le tre sale sperimentali

6-7°C: la temperatura naturale

» foto concesse da Laboratori Nazionali del Gran Sasso


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eventi » di Massimo Avenali

Castiglione alla EcoFox L’assessore regionale allo Sviluppo economico in visita all’azienda di Vasto leader nella produzione di biodiesel. Annunciata una stretta collaborazione nel campo della ricerca e dello sviluppo

L’

assessore regionale allo sviluppo economico, prime due aziende italiane per la produzione di bioAlfredo Castiglione, ha effettuato una visita diesel. L’impianto di Vasto lavora i vari prodotti con aziendale alla EcoFox di Vasto. EcoFox è la tecnologie d’avanguardia. Mediamente, a ciclo contidenominazione di una nuova società nata al- nuo, opera per 330 giorni l’anno, per un totale di 450 l’inizio di quest’anno, per cessione di un ramo d’azien- tonnellate al giorno ed impiega circa 40 unità lavoda della Fox Petroli, con il conferimento dell’impianto rative. Con il potenziamento e l’adozione di soluzioni di Vasto. Fox Petroli è una realtà consolidata nel campo della produzione, lavorazione, deposito, commercio e trasporti di prodotti petroliferi, ma a Vasto ha sviluppato, da subito, la produzione di combustibili ecologici di origine vegetale, il biodiesel, e dei relativi sottoprodotti come il glicerolo. Da questa scelta di campo deriva la diversa denominazione, più in linea con il core business aziendale. Nel corso del sopralluogo è stato accompagnato dall’amministratore delegato della Ecofox, Emilio Berloni. Il componente l’Esecutivo re- Emilio Berloni, amministratore delegato di EcoFox, gionale ha avuto modo di conosce- con l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alfredo Castiglione re, da vicino, tutte le fasi produttive e di trattamento tecniche di controllo la produzione media giornaliera che consentono, all’azienda vastese, di ricavare da oli si attesterà sulle 600 tonnellate. La localizzazione di origine vegetale (colza, palma, girasole, soia) il della EcoFox in Abruzzo è comunque un ulteriore imbiodiesel e la glicerina. L’utilizzo di biodiesel, in ag- pegno della Regione verde d’Europa ad affermare il giunta al diesel di origine minerale, significa meno valore dello sviluppo durevole e sostenibile. zolfo nei gas di scarico e un ambiente più respirabile. L’assessore Alfredo Castiglione, al termine del soMa gli impieghi dei prodotti e sottoprodotti che pren- pralluogo, ha confermato la piena disponibilità della dono vita a Vasto sono classificati in più di mille e Regione di avviare con l’azienda di Vasto una stretcinquecento applicazioni. Queste sostanze, una volta ta collaborazione, sia sotto l’aspetto della ricerca trattate, prendono strade diverse: nella cosmesi, nel- e dello sviluppo, sia sotto l’aspetto dell’incremento l’industria farmaceutica, negli alimenti, nelle bevan- produttivo e occupazionale. Su questi temi si terrà de, nelle resine, così come nell’industria del tabacco. una conferenza stampa congiunta presso la sede della Anche se l’utilizzo primario resta quello legato al bio- regione Abruzzo di Pescara, in viale Bovio diesel. EcoFox, parte con numeri di grande rilevanza che la pongono, insieme alla Novoil di Livorno, tra le

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eventi » di Laura Tinari

Il calice della solidarietà Torna l’annuale appuntamento con la beneficienza organizzato dalla Carispaq e dall’Associazione Italiana Sommelier

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arzo vuol dire solidarietà. Da quattro anni la degustazione di beneficenza organizzata dalla Carispaq e dall’Associazione Italiana Sommelier delegazione dell’Aquila coinvolge le aziende enogastronomiche della regione nell’iniziativa Un sabato per la vita. Destinatario della raccolta fondi di questa edizione è stata l’AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Sezione provinciale dell’Aquila, Gruppo Operativo di Sulmona - rappresentata dalla presidente Anna Maria Paolini. Nella serata di sabato 28 marzo le porte del salone della sede centrale della Carispaq si sono aperte alla degustazione, a sfondo sociale, dei migliori prodotti enogastronomici del territorio, quest’anno dedicata ad Abruzzo e Marche. Il numero delle adesioni all’iniziativa, che cresce ogni anno, ha visto l’edizione 2009 superare tutte le altre: quarantasette solo le aziende abruzzesi che hanno aderito. Alcune di loro avevano già preso parte alla manifestazione in passato, molte, invece, hanno partecipato quest’anno per la prima volta, mettendo a disposizione della causa di beneficenza i propri prodotti migliori: vini, salumi, latticini, tartufo, zafferano, pasta all’uovo, olio, confetti, torrone, parrozzo, dolcetti. Ad ogni partecipante è stata consegnata una tracollina, personalizzata per l’occasione e contenente un bicchiere da degustazione, nel quale i sommelier hanno versato i vini. In pieno spirito di solidarietà - sia in alto: Luca Marchetti della Carispaq e Antonello Moscardi dell’Associazione Italiana Sommelier consegnano l’incasso della serata alla presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Anna Maria Paolini; qui sopra: un momento della degustazione.

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eventi

loro che i ragazzi dell’Istituto Alberghiero dell’Aquila - hanno prestato gratuitamente il proprio servizio. Novità di questa edizione è stato l’intrattenimento musicale, curato dall’Accademia delle Muse dell’Aquila, che ha animato la serata. Straordinario il successo in termini di pubblico: già alle 18.30, ossia dopo poco più di un’ora dall’apertura delle porte, erano presenti nelle due sale che ospitavano la degustazione 300 persone, per raggiungere a fine serata un totale di 635 presenze, per un incasso di 6.350 euro. Il destinatario della raccolta fondi cambia ogni anno, ma come ha ricordato il presidente della Carispaq, Antonio Battaglia, il principio resta sempre lo stesso: «Questa iniziativa si è oramai affermata, come testimonia il numero e la qualità di aziende vinicole e di produttori che ci chiedono di partecipare, come la più importante vetrina dell’enogastronomia abruzzese che, con l’intento di far conoscere ed aiutare il numeroso mondo del volontariato aquilano, permette di valorizzare al meglio questo settore, oggi più che mai fondamentale per l’economia della nostra regione»

alcuni spazi espositivi riservati alle aziende

Le aziende partecipanti Aziende vinicole abruzzesi Agriverde F.lli Barba Bosco Cataldi Madonna Ciavolich Contesa Faraone Farnese Gentile Il Feuduccio Illuminati La Valentina Lepore Masciarelli Monti Nicodemi Orlandi Contucci Ponno Emidio Pepe Pasetti Pietrantonj

Podere Castorani Valle Reale Cooperativa Valle Peligna Vini Enoteca regionale delle Marche sedi di Jesi e Offida Presente con 18 etichette Prodotti tipici Agri Service Caprice – Fabrizio Camplone Caseificio Di Carlo Confetti William Di Carlo D’Alessandro Confetture Dolci Aveja Fattoria Antica Forconia Gran Caffè dell’Aquila Luigi D’Amico - Parrozzo Panificio di Lucoli Pingue – Fattorie di Sulmona

Reginella D’Abruzzo Sorelle Nurzia Ugo De Paulis Ursini Oli e Olive Consorzio per la tutela dello Zafferano dell’Aquila – Ristorante “Reale” (Rivisondoli) Aziende CIDEC Confederazione Italiana degli esercenti commercianti, artigiani, industriali, del turismo e dei servizi Antonelli Claudio Apiario di Collevernesco Giulio Petronio I Sapori della Terra Paolo Giuliani Properzi Remo Eredi Tenuta Corsetti Terre d’Abruzzo

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i partner...

PIERANGELO AUTOTRASPORTI S.n.c. [anno di fondazione 1972] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 25 tel. 085.4464808 - fax 085.4464464 www.pierangelotrasporti.it - e-mail: info@pierangelotrasporti.it

SO.C.C.A.M. S.r.l. [anno di fondazione 1982] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. 085.960721 - fax 085.96675 e-mail: c.trubia@tin.it

MAR.COM. MEDICALE [anno di fondazione 2000] 65016 Montesilvano (Pe) Via Verrotti, 25 tel. e fax 085.4492556 www.marcomedicale.biz e-mail: vendite@marcomedicale.biz

Unione Industriali della Provincia di Pescara Unione Industriali della Provincia di Pescara [anno di fondazione 1945] 65128 Pescara - Via Raiale, 110 bis tel. 085.432551 - fax 085.4325550 www.confindustria.pescara.it e-mail: info@confindustria.pescara.it

MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it

PATTARA CONSULTING s.a.s. [anno di fondazione 1996] 66023 Francavilla al Mare (Ch) sede operativa: Via Bachelet, 4 tel. e fax 085.817361 e-mail: alessiopattara@libero.it

MAZZOCCHETTI LUCIANO [anno di fondazione 1983] 66100 Pescara Strada Vic. Acquatorbida, 17 tel. 085.4462666 - fax 085.4464075 www.lucianomazzocchettitrasporti.191.it e-mail: info@lucianomazzocchettitrasporti.191.it

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CERTIEURO S.r.l. [anno di fondazione 2004] 65100 Pescara Via San Marco, 3 tel. 085.4312170 - fax 085.88431149 www.certieuro.com e-mail: certieuro@certieuro.com

CONFINDUSTRIA ABRUZZO 67100 L’Aquila Nucleo Ind. loc. Campo di Pile tel. 0862.317207 - fax 0862.311929 www.confindustria.abruzzo.it e-mail: info@confindustria.abruzzo.it

COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it

MOBILFINO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Nuc. Ind.le Piano di Sacco, 13 tel. 085.9690145 - fax 085.9690022 www.mobilfino.com - e-mail: infocasa@mobilfino.com

TOP SOLUTIONS [anno di fondazione 2003] 65128 PESCARA Via Raiale 110 bis - 2° piano tel. fax 085 4313962 www.topsolutions.it e-mail: info@topsolutions.it

DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it

STYLE PARQUET di Roberto Ciabarra [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Fonte di Moro, 29 tel. e fax 085960542


uscita di sicurezza

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la vita è bella divudi tempo rubato qb

126 Vicky Cristina Barcelona 129 Almeno il cappello 131

Timballino di borragine

un’ottima annata

133 Alto adige, voglio il tuo profumo

adagio con gusto

134 Terra Madre a Slow Food on Film

adagio con gusto

137 Ho un’idea per il 1 maggio

Palermo, paradiso della terra


Autoabruzzo. Concessionaria BMW e MINI per vocazione.

i partner...

Massimo Paolini Agente Capo NORDIMPIANTI SYSTEM S.r.l. [anno di fondazione 1975] 66013 Chieti (Ch) Via Erasmo Piaggio, 19/A - Zona Industriale Chieti Scalo tel. 0871.540222 - fax 0871.562408 www.nordimpiantisystem.com e-mail: info@nordimpiantisystem.com confezione abbigliamento maglieria pronto moda

GTM S.r.l. 64020 Scerne di Pineto (Te) Via dei Pastai - Zona Industriale Tel. 085.9462146 - Fax 085.9461445 www.gtmsrl.com - e-mail: info@gtmsrl.com

SIA Servizi Integrati Assindustria S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66100 Chieti - Via F. Viaggi, 7 tel. 0871.3595291 - fax 0871.321605 www.siaservizi.com - e-mail: siaservizi@tin.it

F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it

DE NATURA [anno di fondazione2001] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) - Via Alzano, 78 tel. e fax 085.960597 - mobile: 3471939305 e-mail: denatura_pe@libero.it

A.B.Film Pellicole per Vetri Via Badette 13 64018 Tortoreto (TE) Tel. 0861.777482 Fax. Fax. 0861.359982 e-mail: info@abfilm.net

CONCORDE S.r.l. 65126 Pescara Via M. Polo, 73 tel. 085.64154 - fax 085.64433 www.concordeairsea.it e-mail: info@concordeairsea.it

PROGETTO INFORMATICA S.n.c. [anno di fondazione 1985] 65010 Spoltore (PE) – Via F. Fellini, 2 c/o Centro Comm.le “L’ARCA” Tel. 085.414992 - fax 085.4174229 www.proginf.com e.mail : info@proginf.com

Concessionaria BMW Concessionaria MINI

Via Amendola, 300 - Tel. 085 432511 SAMBUCETO (CH) Strada Provinciale, 23 - Tel. 0872 57194 MOZZAGROGNA (CH)

Mobili per ufficio - Pareti attrezzate e divisorie per ufficio

DIEFFE S.r.l. [anno di fondazione 1969] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. D - 3/4/5 tel. e fax 085.950563 e-mail: dieffesrl@yahoo.it

SOLUZIONI SOFTWARE S.r.l. [anno di fondazione 1986] 66020 S.Giovanni Teatino (Ch) Via Pietro Nenni, 124 tel. e fax 085.4465221 www.soluzioni-sw.it - e-mail: info@soluzioni-sw.it

Autoabruzzo

Massimo Paolini - Sara assicurazioni [anno di fondazione 1968] 66100 Chieti Piazza Garibaldi, 3 tel. 0871.323095 - fax 0871.347316 www.sara.it - e-mail: ag6220@saraagenzie.it

DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it

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CONGLOMERATI INERTI CALCESTRUZZI

INERTI VALFINO S.r.l. [anno di fondazione 1978] 65010 Elice (Pe) - C.da Madonna degli Angeli, 132 tel. 085.9609188 - fax 085.9609746 e-mail: inertivalfino@libero.it

LEONE GABRIELE S.r.l. [anno di fondazione 1967] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco F 9/10/11 tel. 085.95165 - fax 085.9508923 www.leonegabrielesrl.com e-mail: info@leonegabrielesrl.com


Palermo, paradiso della terra G ioiello della Sicilia. Capoluogo e punto nodale tra il Mar Mediterraneo e l’Europa. Terra di conquista per cretesi, greci, fenici, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, angioini, aragonesi, spagnoli e austriaci. Tutti hanno lasciato a Palermo un’impronta architettonica

e culturale di straordinario valore. Il nucleo originario della città fu fondato tra i fiumi Kemonia e Papireto. Nel IX secolo d. C. Palermo acquistò splendore sotto il dominio arabo e fu definita «paradiso della Terra». Durante i periodi normanno e svevo ci fu un grande sviluppo economico e culturale. Con la dominazione degli aragonesi, fine 1700 e inizio 1800, Palermo diventò la “città dei cento paesi”. Fiorirono centinaia di borgate, espressione di un’economia fiorente. Oggi il centro storico è diviso in quattro quartieri o mandamenti: Loggia-Castellammare, Tribunali-Kalsa, Palazzo Reale e Monte di PietàCapo; legati alle due arterie storiche della città: il Cassaro e via Maqueda. Incrociandosi danno vita alla famosa piazza “Quattro Canti”. Una giornata tipo po-

trebbe trascorrere andando alla scoperta di alcuni luoghi simbolo. Cappella Palatina, Teatri Massimo e Politeama, Cattedrale, Chiesa e Chiostro di S. Giovanni degli Eremiti, Museo Internazionale delle Marionette, Palazzo Reale dei Normanni, Palazzo Abatellis, Castello della Zisa, Orto Botanico e il suggestivo Mercato della Vucciria. Senza dimenticare che la città custodisce un ricco patrimonio di tradizioni artigianali e culinarie. La lavorazione della ceramica, l’arte del ricamo, i carretti addobbati e le coloratissime cassate, sono un segno distintivo della bella Palermo

Un motivo in più: assistere a “U Fistinu” volando da Pescara

Dal 10 al 15 di luglio si festeggia Santa Rosalia, Patrona di Palermo. Narra la leggenda che durante l’ondata di peste del 1624, Rosalia indicò la strada per ritrovare i suoi resti ossei e chiese di portarli in processione per la città. Dove essi passavano i malati guarivano. Da allora, ogni 15 luglio l’urna argentea contenente le reliquie dell’amata “santuzza” viene portata in processione con una cerimonia suggestiva e di rara bellezza. Si parte da Pescara. Palermo è una delle mete raggiunte dal gruppo FlyOnAir. Info e prezzi visitando il portale della compagnia: www.flyonair.it.

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passione motori

Se azioni la capote non la lasci più Fiat 500C: la cabrio dal fascino retrò. Gamma motori con il sistema Start & Stop che vuol bene all’ambiente

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na Cabrio con il gusto del passato. Nella nuova Fiat 500C quello che è rimasto immutato è il Made in Italy. Molto più di un brand, molto più di uno stile. L’essenza della tradizione viene rivisitata in questa nuova vettura, che presenta un tettuccio in tela ad azionamento elettrico che scorre lungo i montanti fissi, mentre l’abitabilità rimane invariata rispetto alla corrispondente versione berlina: questa è apparsa come intelligente soluzione per risparmiare considerevolmente in peso rispetto a una cabriolet tradizionale, la quale avrebbe richiesto onerosi interventi a livello di irrigidimento strutturale. Le vetrature laterali rimangono in tutto e per tutto simili a quelle della versione d’origine, ovvero con i finestrini posteriori fissi. La capote sarà disponibile in tre colori: rosso, nero e bianco avorio. Attesi anche nuovi cerchi in lega da 16 pollici dedicati alla nuova piccola convertibile


» redazionale in collaborazione con Danelli Auto srl

di casa Fiat. Chiudono il carosello delle novità due nuovi colori carrozzeria: un elegante punto di rosso e un profondo grigio perla. La gamma motori ricalca quanto disponibile sulla sorella “chiusa”: il turbodiesel 1.3 16V Mjet da 75 cv, il 1.2 8V benzina da 69 cv e il divertente 1.4 16V benzina da 100 cv. Tutti i propulsori in gamma saranno disponibili con il sistema Start & Stop atto a ridurre consumi ed emissioni. Nell’ambito della sperimentazione, è stato trattato con grande cura l’aspetto dell’insonorizzazione dell’abitacolo e dell’utilizzo di materiali fonoassorbenti. Una ulteriore dimostrazione della forte attenzione rivolta da Fiat al cliente.

Perché piace questa 500? Semplice: perché mantiene inalterate la storiche caratteristiche che l’hanno fatta diventare celebre nel mondo, come lo stile di guida glamour e piacevole sia dentro che fuori città. In più aumenta la comodità e l’eleganza degli interni, che la rendono sempre più originale e personalizzata. E la saga non finisce qui: Seguendo la Mini debutto della Clubman, anche la 500 potrebbe regalare nel 2010 una versione in abito lungo: una vezzosa giardinetta che farebbe impazzire molti appassionati. Provate, intanto, la nuova 500 Cabrio presso la concessionaria Danelli Auto di Pescara

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divudi

Vicky Cristina Barcelona data di uscita in DVD: febbraio 2009 regia: Woody Allen cast: Scarlett Johansson, Javier Bardem, Penelope Cruz, Patricia Clarkson, Kevin Dunn, Chris Messina, Rebecca Hall. genere: commedia durata: 97 minuti trama: Vicky e Cristina sono due giovani turiste americane a Barcellona. Vicky è una ragazza delicata e sensibile, che si è appena fidanzata; Cristina, invece, è disinibita e avventurosa. Una sera vengono avvicinate da un fascinoso pittore del posto che offre loro un weekend a Oviedo. Le due si trovano coinvolte in un anticonvenzionale legame sentimentale con l’affascinante pittore, che tra l’altro ha una ex-moglie, Maria Elena, con la quale divide ancora la chimica artistica e il rispetto. Mentre una delle due turiste americane finirà in conflitto con se stessa sulla natura della relazione col fidanzato, l’altra farà da collante per il pittore e la sua ex-moglie.

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oody Allen si trasferisce in Spagna, nell’assolata Barcellona, città affascinante e suggestiva che diventa il teatro di una commedia sexy in una calda estate catalana. Una pellicola solare ed ironica, caratterizzata da una sorprendente leggerezza narrativa. Vicky (Rebecca Hall) riceve da due amici di famiglia l’offerta di trascorrere una vacanza in casa loro a Barcellona durante l’estate. La ragazza pensa così di poter approfondire la propria conoscenza della cultura catalana sulla quale sta lavorando per un master. Propone a Cristina (Scarlett Johansson) di accompagnarla, così forse potrà superare meglio il trauma di una storia finita di recente. Una sera, in una galleria d’arte, Cristina incrocia lo sguardo di un uomo estremamente attraente. Si tratta del pittore Juan Antonio (Javier Bardem), finito di recente su giornali e televisione per un furibondo litigio con la moglie Maria Elena (Penelope Cruz) nel corso del quale uno dei due ha cercato di accoltellare l’altro. Sarà lui ad avvicinarsi alle due ragazze facendo una proposta molto chiara: partire subito con il suo aereo privato per recarsi in un hotel ad Oviedo dove potranno visitare il luogo, apprezzarne tradizioni e cultura (anche culinaria) e fare entrambe l’amore con lui. Se Cristina non ha alcun ripensamento nell’accettare la proposta, le regole che Vicky si è imposta la spingono a rifiutare in modo seccato. Cristina l’avrà vinta. Dopo una giornata trascorsa con una prima visita della città, nel corso della quale Juan Antonio dichiara l’amore che ancora prova per la moglie benché sia consapevole della loro impossibilità a convivere, giunge finalmente la notte con l’invito più intrigante. Vicky Cristina Barcelona, è stato premiato con il Golden Globe come miglior commedia del 2008. Penélope Cruz, per questo ruolo ha ricevuto il premio Oscar come miglior attrice non protagonista

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maggio 2006

Anno 2¡ n. 2 - febbraio 2007 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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- Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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giugno 2006

Anno 2¡ n. 3 - marzo 2007 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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febbraio 2007

Anno 1¡ n. 3 - luglio/agosto 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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luglio/agosto 2006

Anno 2° n. 4 _ aprile 2007

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marzo 2007

Anno 1¡ n. 4 - settembre 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

(copia omaggio)

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aprile 2007

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settembre 2006

Anno 2° n. 5 _ maggio 2007

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

Anno 1¡ n. 5 - ottobre 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

(copia omaggio)

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ottobre 2006

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

maggio 2007

Anno 1¡ n. 6 - novembre 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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novembre 2006

Anno 1¡ n. 7 - dicembre 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P

copia omaggio

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Anno 1¡ n. 2 - giugno 2006 - (copia omaggio)

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Anno 1¡ n. 1 - maggio 2006 - € 3,50 (omaggio)

giugno 2007

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luglio/agosto 2007

Anno 2¡ n. 1 - gennaio 2007 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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dicembre 2006

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marzo 2008

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tempo rubato Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere. Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Andrea Vitali

Almeno il cappello Garzanti

il romanzo in breve

«I romanzi di Andrea Vitali sono una rarità, rappresentano campioni dell’antica arte del racconto italiano». È molto lusinghiero il giudizio del critico letterario Antonio D’Orrico ma Vitali lo merita tutto. Nel suo ultimo Almeno il cappello tratteggia la provincia italiana all’epoca del ventennio. Parroci, podestà, segretari locali di partito, rivalità, maldicenze, passioni ed inconvenienti vari. In un continuo miscuglio di tragico e comico, di ironia ed imprevisti. La narrazione scorre con un tono sornione, distaccato ed al contempo appassionatamente partecipe. I personaggi, anche quelli minori, sono fulminati in pochi, efficacissimi tratti. L’attenzione del lettore non viene mai meno, anche grazie all’escamotage dei numerosi brevissimi capitoli in cui è suddiviso il romanzo, ben 181. Vitali riserva particolare cura alla scelta dei nomi dei personaggi (quasi sempre inventati di sana pianta). Nomi suggestivi e particolarmente adatti a ben rappresentare il clima e l’atmosfera della vicenda. La storia è improntata su una improbabile congrega di musicisti, tra cui Onorato Geminazzi, giunto nel borgo come in esilio dalla natìa Menaggio. Sarà proprio il Geminazzi - in seguito ad un imprevisto intreccio di circostanze - l’artefice e protagonista della rinascita della banda e della sua trasformazione nel glorioso Corpo Musicale di Bellano, il paesino affacciato sul ramo lecchese del Lago di Como.

le prime trenta righe

La domenica 9 ottobre 1927 Mussolini inaugurava a Roma la prima mostra del grano. Il giorno dopo, lunedì, Evelindo Nasazzi, a Dervio, metteva sottoterra Animella Carlini, quarantasei anni, la sua prima moglie. Un funerale squallido, poca gente al corteo, ancora meno al cimitero, celebrato in tarda mattinata sotto un cielo di nuvole e contornato da un’atmosfera festosa. Infatti, mentre la bara con la Carlini usciva dalla sua casa per l’ultimo viaggio, i bambini delle scuole elementari sciamavano dalle loro aule per recarsi presso la sala parrocchiale dove, di lì a poco, avrebbero dovuto interpretare un’allegoria ispirata alla battaglia del grano. Tra il folto pubblico, oltre alle numerose autorità, il podestà di Dervio, Amilcare Vestreni, il direttore didattico Parco Mincia, ideatore e regista dell’allegoria, e il parroco don Santo Patroni che festeggiava il decimo anniversario del suo arrivo in quel paese: dopo lo spettacolo e la messa, il pranzo presso il ristorante Del Crottino, riservato ad autorità e sacerdoti, avrebbe messo il sigillo alla giornata di festa. In omaggio alla quale il podestà Vestreni, d’accordo con il segretario Mirri, aveva concesso una mezza giornata di libertà ai dipendenti comunali. Il corteo funebre incrociò lungo la strada statale la fila dei bambini, elettrizzati dalla novità di quella mattina sottratta alla noia della scuola. Nonostante l’intervento di alcune maestre, con secche sberle sulla coppa dei più agitati, non ci fu verso di ridurli al silenzio. Onde evitare nuovi incontri imbarazzanti, il coadiutore del parroco, cui il funerale era stato affidato –visto che il suo superiore era impegnato a festeggiare sé stesso e il grano italiano-, impose una deviazione che accorciò la strada dapprima verso la chiesa, dove celebrò quello che lo scaccino giudicò essere il riassunto di una messa, e poi verso il cimitero. Poiché il tragitto indicato dal coadiutore aveva preso per stradine erte e strette, pavimentate con un acciottolato farraginoso, il corteo funebre, già magro in partenza, si asciugò ulteriormente: si staccarono una decina di donne, in età e anchilosate, che temevano di dover lasciare qualche osso su quelle stradette.

l’autore

Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sul lago di Como. Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia. Medico di base, ha pubblicato negli ultimi 15 anni vari romanzi. Tra i principali: L’ombra di Marinetti (1995, premio Piero Chiara), La signorina Tecla Manzi (2004, premio Dessì), La figlia del podestà (2005, premio Bancarella 2006), Olive comprese (2006) e Il segreto di Ortelia (2007), La modista (2008, premio Ernest Hemingway) e Dopo lunga e penosa malattia (2008).

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qb ovvero quanto basta per divertirsi in cucina e mangiar bene

La ricetta del Font’Artana

Timballino di borragine «Valorizzare la cucina della stagione e del territorio non è difficile come sembra, basta fare una passeggiata nel più grande e fornito supermercato del mondo, la campagna». È la filosofia targata Slow Food di Antonio Di Giovacchino e della moglie Cristina

Antonio e Cristina Di Giovacchino

TIMBALLINO DI BORRAGINE Ingredienti. Per 4 persone: 40 foglie di borragine, 100 g di carne di vitello, 1 mozzarella, 2 uova, 50 g di pecorino grattugiato, farina, 1 spicchio d’aglio, sale, olio extravergine di oliva. Preparazione. Fare una pastella con le uova, la farina, un pizzico di sale e mezzo bicchiere d’acqua. Passare 16 foglie di borragine nella pastella e successivamente friggerle nell’olio. Nel frattempo sbollentare le foglie rimaste, sminuzzarle e passarle in un tegame con l’olio, l’aglio e il sale, creando così una salsina verde. Tagliare a pezzettini la carne e rosolare in padella. Fare a pezzetti la mozzarella. Alternare le foglie di borragine pastellate con la carne, la mozzarella, la salsa verde di borragine ed il pecorino. Sull’ultimo strato guarnire solo con mozzarella, pecorino e salsa verde. I timballini sono completi con quattro strati. Passare al forno per 15 minuti ad una temperatura di 160°C

Font’Artana – Picciano In una bella casa del centro storico di Picciano la famiglia Di Giovacchino prepara con autenticità e passione i piatti della cucina tradizionale di campagna, con un sapiente uso di borragine, ortiche, varie tipologie di cicoriette spontanee, rape selvatiche freschissime, spirni. La pasta è fresca e fatta in casa e l’offerta di carni di agnello, castrato e maiale è ricca. Tra i dolci, la pizza dolce, il latteruolo, le crostate e i biscotti alle mandorle. Font’Artana è a Picciano, in provincia di Pescara, in Piazza Duca degli Abruzzi, 8. Tel. 085/8285451, chiuso il martedì. Orario: sera, domenica anche pranzo.

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un’ottima annata » di Nicola Boschetti

ALTO ADIGE, VOGLIO IL TUO PROFUMO

L

a seconda tappa del nostro giro d’Italia enologico approda in quella che è considerata l’Alsazia d’Italia. Questa zona, in passato, è stata erroneamente considerata la patria di cantine sociali e di produttori solo discreti. Nel giro di un decennio la situazione si è capovolta: sono riusciti a consolidarsi nella produzione di vini eccellenti (soprattutto bianchi) accompagnati da un commovente rapporto qualità prezzo. Se si considerano le difficoltà del territorio e le rese molto più basse rispetto alle regioni centro-meridionali, viene da chiedersi come hanno fatto. Il merito è dei vitigni autoctoni, non riproducibili in altre zone d’Italia, che donano ai

vini dell’Alto Adige profumi e sapori unici? O della classificazione che prevede oltre 9 denominazioni d’origine controllata (DOC)? Oppure tutto è dovuto al rispetto per l’ambiente, alla qualità e alla facile reperibilità sul mercato nazionale? Sarà un’esperienza gustare i profumati Gewurztraminer e Chardonnay, l’ottimo Pino Bianco, innamorarsi del Riesling tanto buono quanto raro. I rossi poi sono di grande spessore: dall’elegante Lagrein sia chiaro che scuro, al maestoso Cabernet, per passare al morbido Merlot ed esaltarsi al cospetto del Pinot Nero (Blauburgunder) che in annate felici - e grazie alla mano di produttori selezionati - riesce a confrontarsi con i grandi rossi del-

la Borgogne. Dulcis in fundo, le vendemmie tardive “da meditazione” quali il Sauvignon, il Moscato Rosa e il Gewurztraminer Passito, non cariche di zuccheri, ma ricche di aromi particolari. Un capitolo a parte meritano le grappe e i distillati, ma ne parleremo un’altra volta. Alto Adige, una terra da visitare in tutte le sue sfumature e, forse, umilmente anche da imitare

Rivolgo un pensiero agli amici e colleghi toccati direttamente o indirettamente dal terremoto. Che la loro professionalità e passione li guidi nella fatica quotidiana e mantenga sempre accesa la fiamma della fiducia.

Attenti a questi 2 CESURET CHARDONNAY VIGNETI DELLE DOLOMITI I.G.T. 2003 Uno Chardonnay fuori dal comune: non dolce, non carico, non dopato di legni, ma di un’avvolgenza e di uno spessore quasi incredibili. Dal colore paglierino carico, brillante, quasi a captarne delle sfumature verdoline. Un naso armonico che va dal varietale al miele d’acacia, agrumi immaturi, anice e vaniglia. In bocca, sapori e aromi si fondono perfettamente, accompagnati da una lunga persistenza e da un retro-gusto di mandorle tostate. Una piacevole scoperta! Si abbina sia a carni bianche che a pesci importanti e con il passare degli anni sposa meravigliosamente i formaggi di media stagionatura. Si conserverà ancora per qualche anno. Da bere ad una temperatura di circa 12°. Prezzo indicativo € 30,00 Castello Rametz, Frazione Maja Alta Via Labers 4 - 39012 Merano (BZ) www.rametz.com

A.A. PINOT NERO BARTHENAU VIGNA SANT’URBANO 1997 La classe non è acqua e quando si beve un Pinot Nero italiano di 12 anni e si ha la sensazione che una bottiglia possa non bastare, vuol dire che siamo di fronte ad un prodotto strepitoso. Cura della tradizione, tecnologia sensata e grande capacità di comunicazione, fanno della Tenuta Hofstatter un vero gioiello enologico italiano. Colore rosso granato, integro, senza rotture. All’olfatto si esalta la viola appassita con leggero sentore di banana matura, molto persistente. La beva è abbastanza fresca, sapida, accompagnata da un tannino ancora leggermente legato, ma compensato da una pulizia veramente piacevole. Si consiglia di stappare la bottiglia con grande anticipo e decantare lentamente. Sposa egregiamente le carni rosse, l’agnello e i formaggi molto stagionati. Da bere entro il 2012. Prezzo indicativo € 60,00 Tenuta J. Hofstatter Piazza Municipio 7 - 39040 Termeno (BZ) TEL. 0471/860161 www.hofstatter.com

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adagio con gusto » in collaborazione con Slow Food Abruzzo

Terra Madre a Slow Food on Film Grande attesa per l’anteprima italiana del documentario firmato Ermanno Olmi. Torna a Bologna il festival internazionale di cinema e cibo

» di Tommaso Di Rino

A

ncora pochi giorni e finalmente sarà possibile vedere un atto d’amore e di denuncia molto atteso: il nuovo documentario di Ermanno Olmi dedicato a Slow Food, allo stato di salute del pianeta, all’agricoltura e alla produzione alimentare sostenibile. La data è il 6 maggio (due giorni dopo il film viene distribuito nelle sale di tutta Italia). Non poteva esserci debutto più prestigioso per la seconda edizione di Slow Food on Film, il Festival Internazionale di Cinema e Cibo, promosso da Slow Food e dalla Cineteca del Comune di Bologna. Evento Speciale della Berlinale 2009, il film girato dall’autore de L’albero degli zoccoli affronta il tema del cibo nelle sue connotazioni ecologiche, economiche, sociali. Il progetto parte dall’amore di Olmi per il mon-

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serie tv che sviluppino un discorso originale sul cibo parlando di pulsioni, perversioni, implicazioni identitarie e affettive. E senza tralasciare importanti tematiche del settore agroalimentare: gli effetti economici e sociali, le ricadute ambientali. Anche quest’anno sono previsti vari concorsi: Shorts Competition, cortometraggi di finzione e animazione a tema: il racconto del rito del cibo come espressione di una cultura o di un sapere, come elemento emblematico di una condizione sociale, come passione e/o ossessione; Docs Competition, documentari sulla memoria del cibo: una ricetta antica, una produzione

do contadino e dai volti dei tanti partecipanti al Forum di Terra Madre provenienti da ogni parte del mondo. Il regista ha avvertito il bisogno di documentarne il rapporto con la loro terra. «Ho riconosciuto i contadini come li ricordavo al tempo della mia infanzia. Nei loro volti ho visto i paesaggi, i campi arati, le colture i pascoli». L’amico Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, condivide l’idea base del film, anzi ritiene «urgente segnalare le emergenze del mondo agricolo. Riscoprire la ricchezza

della natura significa trovare nuove strade per riattivare l’agricoltura». Programmato nel capoluogo felsineo dal 6 al 10 maggio, Slow Food on Film vanta numeri di tutto rispetto per la prima edizione: 2.000 presenze giornaliere nelle sale (20mila in 5 giorni), 12.000 biglietti emessi e centinaia di ospiti provenienti da 23 paesi del mondo. L’obiettivo è promuovere consapevolezza critica nella cultura alimentare. Attraverso film, cortometraggi, documentari e

in questa e nella pagina seguente, i volti di Terra Madre che hanno ispirato Ermanno Olmi

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adagio con gusto

Cannes e che a Bologna presenterà due episodi della serie Mondovino dedicati al vino italiano. Non mancheranno momenti di grande convivialità. Come le serate cinegastronomiche di Un Film nel Piatto, appuntamenti da 500 persone che passano dal cinema (Arlecchino) alla degustazione (al MAMbo) con un solo biglietto. O gli Snack Slow, spuntini dei Presidi Slow Food da consumare in sala al posto dei transgenici pop-corn. Novità di quest’anno, le proiezioni quotidiane in Gustorama, che chiamano in causa il gusto, oltre a vista e udito, per aggiungere una nuova dimensione sensoriale allo spettacolo cinematografico tradizionale. Si darà voce ai temi più agricola rara e in via di estinzione, una tradizione gastronomica che sta scomparendo; Best Food Feature, il Premio internazionale per lungometraggi internazionali che trattino in maniera intelligente e innovativa il tema cibo; Best TV Series: in concorso una selezione di serie televisive internazionali per premiare quella che si sia contraddistinta per una rappresentazione della gastronomia consapevole, intelligente, culturalmente rilevante. Due anteprime assolute per l’Italia: Food Inc., fondamentale documentario sul cibo industriale delle corporation prodotto dall’americana Participant (la stessa del documentario Oscar di Al Gore An Unconvenient Thruth), e Modern Life di Raymond Depardon (presentato all’ultimo festival di Cannes). Ospite speciale del Festival Jonathan Nossiter, il documentarista che con Mondovino nel 2004 ha portato la discussione sull’enologia globalizzata in concorso a

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controversi e di attualità nel nuovo spazio Food Reports, dedicato alle inchieste televisive, compensandoli tuttavia anche con una risata: è il caso della nuova rassegna Food Nightmares, che a notte fonda giocherà, tra horror, cartoon e vecchi Bmovie da drive-in, sulle paure più ataviche legate al cibo. Il festival aprirà al mattino, coi laboratori per le scuole e le repliche, e si protrarrà fino a notte inoltrata. Lo spettacolo avverrà nelle sale del Cinema Lumière e nel vicino Cinema Arlecchino. Mercato della Terra nella piazza di fronte all’ingresso del Lumière (venerdì 8 maggio e sabato 9 maggio, dalle ore 9 alle 17); Cibo di strada lungo la via Azzo Gardino


Ho un’idea per il 1 maggio Distinti Salumi: a Cagli, nelle Marche, il più noto appuntamento dedicato all’artigianato norcino » di Tommaso Di Rino

U

na deliziosa città marchigiana, a pochi chilometri da Urbino e Gubbio, apre ogni anno i suoi antichi palazzi nobiliari e li trasforma in centri di degustazione. Per tre giorni, i primi tre giorni di maggio, Cagli diventa la patria del Salume. Il luogo di percorsi didattici, educazioni sensoriali, esperienze tattili, visive, olfattive, interattive. Con la qualità a fare da filo conduttore. Questo il programma di Distinti Salumi, rassegna nazionale del Salume, il più noto appuntamento del gusto dedicato all’artigianato norcino. La tre giorni è preceduta giovedì 30 aprile dal convegno “Le identità agroalimentari in Europa - innovazione, tutela e mercato per i prodotti-territorio. Un appuntamento che cercherà di affrontare alcune questioni chiave: la promozione delle cultivar e delle razze autoctone (la difesa della agrobiodiversità); la normativa sanitaria delle piccole produzioni e la sovrapproduzione agricola e zootecnica, il rinnovamento della distribuzione: i mercati contadini e i gruppi d’acquisto. Come di consueto, la manifestazione si

alcuni momenti dell’edizione 2008 di Distinti Salumi

snoda in vari Laboratori del Gusto. Particolarmente interessanti quelli del primo maggio: La vie en rose (ore 16.00 - euro 15,00) degustazione di tre prosciutti di montagna, quindi poco saporiti e stagionati ad alta quota. In abbinamento tre champagne rosati; Il porco di mare - A tutto tonno (ore 18.30 - euro 15,00) alla scoperta del tonno – del quale, come il maiale, non si butta via niente – con l’aiuto del Verdicchio di Matelica, uno dei grandi bianchi d’Italia; Hot pork (ore 20:00 - euro 15,00) la degustazione dei salumi da cuocere, una grande realtà della norcineria italiana poco conosciuta, in abbinamento con vini autoctoni delle Marche. I Laboratori possono essere prenotati online dal sito www.distintisalumi.com. Da segnalare anche i Cortili del sale: occasioni di degustazione e assaggi prelibati, con protagonisti i salumi di carne e di pesce, accompagnati da grandi maison di champagne e birre artigianali. E il Chiostro del Salume, rosa-mercato di artigiani, accuratamente selezionata tra i presidi e le comunità del cibo di Terra Madre

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hanno collaborato

Luciano Fratocchi | primo piano | pag. 40

È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio conseguita presso la LUISS Guido Carli di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso il Dipartimento di Studi aziendali dell’università di Bologna. È stato visiting student presso la School of Management dell’university of Bath (UK) e del Department of Business Studies dell’università di Uppsala (Svezia). È stato docente di Organizzazione aziendale (Corso progredito) presso la LUISS Guido Carli di Roma, di Tecnica del Commercio Internazionale presso la facoltà di Economia dell’Aquila e di Tecnica industriale presso la facoltà di Economia di Ancona. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali (Sviluppo & Organizzazione, Sistemi & Impresa, Sinergie) ed internazionali (International Business Review, Industrial Management & Data Systems, Supply Chain Management An International Journal, International Journal of Business Performance Management) e con case editrici nazionali (Franco Angeli) ed internazionali (Palgrave).

Andrea Prencipe | ricerca&innovazione | pag. 54 È Professore Straordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso la Facoltà di Economia dell’Università G. d’Annunzio, Chieti – Pescara ed è Visiting Professor presso lo SPRU dell’università del Sussex. Dopo la laurea in Economia e Commercio presso la facoltà di Economia della d’Annunzio ha poi conseguito il Master in Management dell’Innovazione presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa, il Master in Gestione dell’Innovazione Tecnologica ed il Ph.D. in Strategie Tecnologiche presso lo SPRU. È stato Visiting Scholar presso la Harvard Business School e la Michigan Business School. È docente in corsi di Master e PhD (Scuola Superiore S. Anna, università Bocconi, università di Lecce, università del Sussex, ed università di Trento). Svolge attività di ricerca sui temi della gestione strategica dell’innovazione tecnologica ed organizzativa, apprendimento organizzativo nei contesti project-based. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali (L’Impresa) ed internazionali (Administrative Science Quarterly, Organization Science, Research Policy, Industrial and Corporate Change) e con case editrici nazionali (Franco Angeli) ed internazionali (Oxford University Press).

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hanno collaborato

Antonio Teti | itc | pag. 56 Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT), è l’ideatore dell’ICT Security Day, evento nazionale di grande prestigio in tema di sicurezza informatica organizzato nella natia Lanciano. È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale della d’Annunzio di Chieti-Pescara - ove ricopre anche incarichi di docenza - e Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina. È docente di Informatica e ICT Security, in master e corsi di alta formazione presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’università di Teramo. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration maturando una considerevole esperienza nel settore ICT con la Olivetti System and Networks. Dal 2004 al 2008 è stato Adjunct Professor di Informatica alla Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Ha collaborato per attività di alta formazione con le Facoltà di Informatica dell’università Politecnica di Valencia e di Madrid. Tra i suoi libri più noti: EUCIP – Il manuale per l’informatico professionista (Hoepli), Business and Information System Analyst – Il Manuale per il Manager IT (Hoepli), Network Manager – Il manuale per l’Amministratore di Reti e Sistemi (Hoepli), Management dei servizi IT: dal modello ITIL all’ISO/IEC 20000 (Il Sole 24 Ore), Sistemi informativi per la Sanità – ECDL Health (APOGEO), Il futuro dell’Information & Communication Tehcnology - Tecnologie, timori e scenari futuri della global network revolution (Springer).

Federica Ceci | marketing | pag. 63 Insegna in master e corsi di perfezionamento presso diverse università italiane. I suoi interessi di ricerca riguardano le teorie d’impresa, la gestione dell’innovazione, l’analisi delle implicazioni sulle competenze e sui confini d’impresa delle soluzioni integrate. Laureata in Economia e Commercio e ricercatrice presso l’università d’Annunzio, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Ingegneria Economico - Gestionale presso l’università di San Marino. Durante gli anni di dottorato, è stata visiting student presso il centro di ricerca Spru (università del Sussex) e la London Business School (UK) ed invited student presso l’università di Linkoping in Svezia ed il centro di ricerca INGENIO presso l’università Politecnica di Valencia in Spagna. Ha partecipato a conferenze internazionali (AOM 2007, Informs Annual meeting 2006, DRUID Tenth Anniversary Summer Conference 2005, European Accademy of Management 2005, DRUID Academy Winter 2005 PhD Conference). È “ad hoc reviewer” per le riviste International Journal of Technology Management; International Studies in Management & Organization, Industrial and Corporale Change e ha pubblicato su Journal of Management and Governance e Industry & Innovation.

Filippo Paolini | norme&leggi | pag. 67 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

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hanno collaborato

Antonio Farchione | economia | pag. 71 Dottore commercialista, revisore contabile, iscritto all’albo degli analisti finanziari. Svolge da molti anni la sua attività come consulente aziendale, con incarichi, presso aziende pubbliche e private, nell’ambito del controllo di gestione e della valutazione degli investimenti. È stato promotore di diverse iniziative imprenditoriali delle quali ha poi curato la fase dello start-up. Formatore di lunga esperienza, continua a svolgere attività di docenza per conto di molte scuole di formazione, nelle aree di amministrazione & finanza e marketing & vendite. Da oltre 10 anni collabora con Ipsoa, scrivendo articoli sui temi legati all’amministrazione & finanza, alla pratica contabile & Pmi. Grande appassionato di arte contemporanea, studia gli aspetti che riguardano l’economia dell’arte. Attualmente, oltre ad essere titolare di uno studio di consulenza, è socio in varie società e ricopre anche la carica di amministratore di un’importante società che si occupa di internazionalizzazione delle Pmi.

Piero Carducci | la terra di Piero | pag. 77 Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.

Nicola Boschetti | un’ottima annata | pag. 133 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers riservata ai giovani professionisti. Ha avuto l’onore di essere il sommelier del pranzo ufficiale riservato all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, durante la visita a Chieti nel settembre 2005. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

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segno dei tempi Âť di Vyck

L’Aquila ferita

6 aprile 2009

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