Febbraio 2010

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ISSN 1973-5383

www.eccoitalia.it

anno V numero 40 _ febbraio 2010

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€2,50

anno V

40

n° febbraio 2010 ISSN 1973-5383

numero chiuso in redazione il 9 febbraio 2010

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in copertina Antonio Del Corvo

Eleonora Lopes Marco Taglieri, Denia Di Giacomo, Jenny Viant, Laura Tinari Filippo Ciancone, Giuseppe Mauro, Mauro Di Pietro, Piero Carducci Luigi Carunchio, Simone D’Alessandro, Ida Pagnottella, Antonio Teti, Filippo Paolini, Riccardo D’Alessandro, Massimo Avenali, Pietro Pastorelli, Piergiorgio Greco, Anna Cutilli Di Silvestre, Alessio Giancristofaro, Laura Sacchetti, Alessandro Addari, Raffaella Di Marino, Carolina Pierfelice, Barbara Cemini, Nicola Boschetti, Alessandra Vallera, Chiara Strozzieri, Elisa Di Venanzio, Andrea Cati, Piero Vittoria, Camilla Marino Marcello Starinieri _ visualadv.it Vincenzo Sulpizio Simone Cerio, Rocco Petrei Danilo Martorelli Gianluigi Tiberi Giuseppe Ciavattella Loredana Evangelista - commerciale@eccoitalia.it - commerciale@abruzzoimpresa.i D’Auria SpA Fabio De Vincentiis _ Ecco Italia gruppo editoriale www.abruzzochannel.it www.abruzzoimpresa.it redazione@abruzzoimpresa.it _ commerciale@abruzzoimpresa.it _ grafica@abruzzoimpresa.it Ecco Italia srl - S. P. Lungofino - complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città S. Angelo - Pescara 085 9508161 085 9508157 Tel. 085 9508161 _ abbonamenti@abruzzoimpresa.it _ arretrati@abruzzoimpresa.it Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara e iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047 I dati relativi ai lettori sono utilizzati esclusivamente ai fini della spedizione postale, l’editore garantisce riservatezza al trattamento dei dati ai sensi dell’art. 13 del D. leg. 196/2003. Il lettore può richiedere gratuitamente la rettifica dei dati scrivendo a Ecco Italia srl - S.P. Lungofino - 65013 Città S. Angelo (Pescara)

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capitano d’impresa

Antonio Del Corvo

Passione

Sicuramente la lettura. Leggo di tutto, dalla narrativa ai testi storici, ma mi piacciono anche le riviste impegnate e quelle economiche, così mi tengo sempre aggiornato.

Antonio Del Corvo “l’uomo del fare” Classe 1959, Antonio Del Corvo è nato e vive ancora oggi a Celano. È sposato con Rita e ha un figlio di 15 anni di nome Valentino. È un uomo riservato, ma nello stesso tempo un professionista determinato e molto serio. Geloso della sua vita privata, non ama stare sotto i riflettori, ma è ritenuto da tutti i colleghi un grande lavoratore. Quel che si dice un “uomo del fare” e questo lo ha dimostrato nei suoi impegni passati sia nella sua attività di commercialista, che in quella politica. Ed è con questo intento che si presenterà alle prossime elezioni. Ma facciamo un passo indietro. Dopo il diploma di ragioniere ad Avezzano, Antonio Del Corvo si laurea con il massimo dei voti in Economia e Commercio all’università La Sapienza di Roma. A soli 25 anni diventa dottore commercialista iscritto all’albo di Avezzano. Qualche anno dopo si iscrive anche all’albo dei revisori contabili. In tutti questi anni ricopre importanti incarichi come consulente sia per aziende private che per importanti enti pubblici. (Ad esempio: Infodata srl, Consulcredit SpA, Consorzio ARCA, CIESSE scrl, ARPA ecc.). Nonostante la sua agenda fitta di impegni, Del Corvo trova il tempo per ricoprire incarichi di spicco all’interno dell’Ordine dei Dottori Commercialisti, diventando, per diversi anni, presidente del Consiglio dell’Ordine di Avezzano e della Marsica. Negli anni Novanta inizia a compiere i primi passi in politica, con una lista Civica di orientamento di centro-destra. Nel 1995 diventa vice sindaco di Celano. Dal 1994 e ancora oggi è nell’amministrazione di questo Comune. Attualmente è consigliere regionale del PDL, eletto nel listino collegato al presidente Gianni Chiodi. Ma oggi è soprattutto il candidato alla presidenza della Provincia dell’Aquila. Il suo non sarà un compito facile, dovrà sfidare un personaggio molto forte quale Stefania Pezzopane, ma soprattutto in caso di vittoria dovrà guidare una Provincia che in questo momento sta attraversando un periodo assai critico legato al post terremoto e a tutti i problemi che ne sono derivati: uno su tutti, la grave crisi economica che sta attanagliando questo territorio.

Sport

Ovviamente il rugby. Da giovane l’ho anche praticato ad Avezzano. Ma seguo molto anche il calcio.

Sociale

Mi ritengo una persona molto fortunata, e in quanto tale, è mio dovere impegnarmi nella solidarietà.

Tempo libero

Purtroppo ne ho pochissimo. La politica e gli altri miei impegni lavorativi mi assorbono totalmente. Ma quando posso, sto con mia moglie Rita e con mio figlio Valentino.

Piatto preferito

Pur essendo nato in un paese di montagna, adoro il pesce e non posso proprio rinunciare agli spaghetti con le vongole. Ne vado matto.

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sommario _ anno V n°40 _ febbraio 2010 opinioni&rubriche editoriale

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Gocce d’inchiostro

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tendenze, fatti, persone

l’Abru o che produce

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Buoni risultati per il Villaggio Confesercenti «Ora riapra il centro storico»

nonsolo economia

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La forza lavoro femminile

il punto la terra di Piero

23 La crisi sui tetti che scottano

24

103 Che fine ha fatto la Zona franca?

in primo piano Regione Abruzzo

24 Giunta Chiodi, un anno dopo

Provincia L’Aquila

28 «Per proseguire un’esperienza positiva»

Provincia Pescara

30 Emergenza lavoro

Provincia Teramo

Blu, il nuovo marchio 34 Costa della riviera teramana

terremoto

36 «Noi cittadini siamo avanti alle ordinanze»

terremoto

38 La cultura della conservazione dopo il terremoto

terremoto

42 La ricostruzione sotterranea

in copertina antono del corvo

30

36

46 Antonio Del Corvo «Il futuro dell’Aquila»

incarichi&carriere giustino di carlantonio raffaele credidio annaletizia baccante roberto campo carlo maggitti stefano cecere paolo passamonti

53 La Camera di Commercio di Teramo si rinnova 55 Neo presidente Aidp Abruzzo e Molise 55 Direttore del sito abruzzese Sanofi-Aventis

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57 Riconfermato segretario regionale Uil 57 Alla guida della Polizia Municipale di Pescara 59 Nuovo questore di L’Aquila 59 Guiderà la questura di Pescara

antonio sabatini

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A capo della commissione commercio del Comune di Pescara

cesare spedicato

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Al vertice della sezione trasporti e logistica

71

storie&persone roberto donatelli antonella allegrino silvio tavoletta

62 Roberto Donatelli e i segreti de “Il Gatto Bianco” 66 “Cresce la solidarietà, Cresce l’uomo” 71

Silvio Tavoletta, figlio dello sport

84 9



sommario _ anno V n°40 _ febbraio 2010 tematiche d’impresa mercati fisco energia ict

75 Titoli di stato e obbligazioni 79 La patrimonializzazione è detassata 82 Bollette ridotte 84 Garantire la privacy in rete

creatività& innova ione

89 De Bono e il pensiero laterale

norme&leggi

92 Le novità del 2010

ambiente

97

94 Nasce il Sistri

credito&finan a confidi Abruzzo carispaq

97 Nuova sede per Confidi Abruzzo 101

Telefisco 2010

114

seminari&convegni ance Pe cdo

107 Sinergie tra edilizia e ambiente 111

La formazione del futuro

Regione Abruzzo

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Più donne meno crisi

Confindustria Abruzzo

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Agenda dei lavori per la rinascita del territorio

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eventi l’aquila siamo noi aidp micron

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L’artigianato aquilano conquista Milano

120 Aidp, le persone al primo posto 125 Micron, connettere il mondo con un wafer

gi Confindustria Pe

128 Gi in rete

gi Confindustria Abruzzo

133 Imprenditori con le mani in pasta

giandomenico di sante porto di Ortona Ud’A ue

135 Di Sante fa il bis di premi 137 Ortona, un mare di opportunità 141

Via al nuovo anno per l’Università d’Annunzio

143 Il progetto Erasmus si fa impresa

gastronomia

145 Gelatieri a L’Aquila nel segno della speranza

gastronomia

147 Party tra i fornelli

eno gastronomia centro cucine lube

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137

L’arte della birra

155 “Le Ricette di Moma” omaggio all’Abruzzo

la vita è bella 11



editoriale

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

C

i siamo. Il prossimo 28 e 29 marzo ci saranno le elezioni per la presidenza alla Provincia dell’Aquila. Sarà dunque Antonio Del Corvo, commercialista, consigliere regionale, ex vice sindaco di Celano, il candidato di centrodestra alla Provincia dell’Aquila che dovrà sfidare l’attuale presidente Stefania Pezzopane, che rappresenta la coalizione di centrosinistra. Detta anche la “La lady di ferro aquilana”, l’attuale presidente, è una donna forte e appassionata, e negli ultimi mesi è diventata molto popolare. Una sfida difficile, un vero e proprio banco di prova per il centrodestra, perché questa elezione, sarà determinante per capire quanto gli aquilani siano riconoscenti al Governo nazionale per il suo operato post terremoto o quanto ne siano rimasti delusi. Per entrambi i candidati, tra le priorità: la crisi occupazionale, la ricostruzione post- sisma e il rilancio del territorio. A nome mio e di tutto il gruppo editoriale, un grande in bocca al lupo ad entrambi i candidati e come si dice nelle sfide sportive: “che vinca il migliore”. Per questa provincia colpita dal terremoto, e per i suoi cittadini, ce lo dobbiamo augurare tutti.

T

orniamo al problema della disoccupazione che attanaglia da mesi il nostro territorio. La Provincia di Pescara ha pubblicato tre bandi per l’occupazione e la formazione dei giovani che sono stati letteralmente presi d’assalto. Per il primo, scaduto qualche giorno fa, come ci ha detto l’assessore al Lavoro Martorella, «Sono arrivate 1.400 domande per soli 190 posti». Da un lato questi numeri dimostrano la validità dell’iniziativa, dall’altro costituiscono un segnale reale della crisi. Anche nel 2° Forum regionale “Più donne meno crisi” si è parlato di come questa crisi stia colpendo maggiormente le donne indebolendo sempre di più la forza lavoro femminile. In Italia purtroppo c’è un gap culturale che impedisce di accettare il ruolo del lavoro femminile come determinante nella struttura socio-economica del Paese. Ma sulla disoccupazione, per una volta c’è una notizia che ci conforta. L’assessore regionale Gatti, ha annunciato la cassa integrazione in deroga, per un periodo di 13 settimane, a favore di 1007 dipendenti del Gruppo Villa Pini. Un sospiro di sollievo, per dei lavoratori che non percepivano lo stipendio da quasi un anno.

M

ancano pochi giorni alla BIT, la borsa internazionale  del turismo che si terrà a Milano dal 18 al 21 febbraio. Quest’anno l’Abruzzo rivestirà un ruolo determinate perché, per la notorietà acquisita dopo il terremoto, il suo stand avrà tutti i riflettori puntati addosso. Ci auguriamo poche passerelle di politici, come nelle passate edizioni, e molta visibilità per gli operatori del settore che sono i veri protagonisti dello sviluppo turistico regionale. È giunto il momento di capitalizzare, in termini promozionali, la popolarità che l’Abruzzo sta avendo dopo la tragedia del 6 aprile. È arrivata l’ora di promuovere questo splendido territorio e di veicolare un bacino importante di turisti. Non dimentichiamo che il turismo costituisce il 12% del PIL della nostra regione. Uno step importante verso questa direzione, è il nuovo marchio “Costa blu” che la Provincia di Teramo e nello specifico l’assessore al Turismo Vannucci, presenterà in anteprima proprio alla BIT. Con questo brand, di cui fanno parte i 7 comuni costieri, la Provincia intende rilanciare la costa teramana. L’obiettivo è dare un’identificazione turistica nazionale della nostra costa. C’è n’è veramente bisogno! direttore@abruzzoimpresa.it

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OK DALL’AMERICA PER LA REGIONE ABRUZZO L’agenzia americana Moody’s ha confermato per la Regione Abruzzo il rating di A2 con outlook negativo, relativo ad una previsione sulle entrate fiscali. In altre parole, la Regione è stata ritenuta affidabile per la capacità di disporre pagamenti di rimborso e prestiti a investitori internazionali nonostante gli effetti del sisma. L’annuncio ha gratificato il Governo regionale e suscitato alcune perplessità nell’opposizione.

COLLEMAGGIO IN FRANCOBOLLO

MCITALY NEI MCDONALD’S

La basilica di Santa Maria di Collemaggio, danneggiata durante il terremoto, compare sul nuovo francobollo di Poste Italiane, emesso in omaggio all’arte romanica d’Abruzzo. Il francobollo da 0,60 euro è stato stampato in 2,5 milioni di esemplari. È impresso in un riquadro perforato posto al centro del foglietto, ai margini si intravede il portale della basilica, da cui si scorge parte della navata centrale. In alto campeggia la scritta “Arte romanica d’Abruzzo”, in basso a destra è riprodotto il logo di Poste Italiane.

Si chiama McItaly la nuova linea di hamburger 100% made in Italy, con carne nazionale, olio extra vergine e prodotti certificati. Saranno venduti in 392 esercizi. A presentare l’iniziativa è stato il ministro delle politiche Agricole e Forestali Luca Zaia, che ha detto: «Sono grato alla catena McDonald’s che si è prestata a questa grande operazione culturale. Questo nuovo panino ha grandi ambizioni, a partire da quello di movimentare mille tonnellate di nostri prodotti in un mese per un controvalore di 3,5 miliardi di euro. Abbiamo chiesto a McDonald’s di farne un marchio internazionale che arrivi ai consumatori di tutto il mondo».

RETE PER L’ASSISTENZA ALLE VITTIME DEL LAVORO Assicurare assistenza adeguata, anche dal punto di vista psicologico, alle vittime e ai familiari degli infortuni sui luoghi di lavoro. È questo l’obiettivo di un protocollo d’intesa firmato a Pescara dal prefetto, Paolo Orrei, dal presidente del comitato regionale Abruzzo della Croce Rossa, Maria Teresa Letta, e dai rappresentanti di Provincia di Pescara, Direzione provinciale lavoro, Asl, Inail, Inps e Anmil, alla presenza dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Il protocollo fissa tutti i passaggi da seguire se dovessero avvenire incidenti sui luoghi di lavoro, prevedendo in caso di incidente mortale o di grave infortunio l’attivazione tempestiva di una squadra di soccorso della Croce Rossa Italiana per il supporto psicologico ai familiari dei lavoratori. È previsto poi, da parte degli enti coinvolti nell’accordo, un intervento sollecito in favore degli infortunati o familiari delle vittime per erogare senza ritardi i dovuti compensi. Soddisfatti per il raggiungimento dell’intesa gli amministratori e i rappresentanti dei vari enti, dal sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, all’assessore provinciale al Lavoro, Antonio Martorella, al manager dell’Asl, Claudio D’Amario.

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tenden e fatti persone

CASSA INTEGRAZIONE IN ABRUZZO: + 439,7% NEL 2009 Il numero delle ore di Cassa Integrazione in Abruzzo nel 2009 ha subito un incremento del 439,70% rispetto al 2008 (mentre l’incremento nazionale è stato del 311%). Il Comitato Regionale Inps Abruzzo, nella seduta di inizio anno, ha preso in esame questi dati relativi al ricorso alla Cassa Integrazione nell’anno 2009. A dicembre risultano autorizzate 2.714.030 ore che, pur segnando un incremento del 240% (230% il dato nazionale) rispetto all’analogo periodo 2008, fanno registrare una contrazione del 31% rispetto a novembre 2009.

PESCARA “CITTÀ DANNUNZIANA” Non più “Pescara città vicina”, ma “Pescara città dannunziana”. Ci sarà un nuovo logo per la città: il mezzo busto del poeta Gabriele D’Annunzio con una scritta nella parte superiore recante il nuovo slogan. È la decisione della Giunta comunale. Il logo è stato concesso a titolo gratuito dalla ditta Best Service sas. Federico e Mark Anthony D’Annunzio, gli unici eredi del poeta pescarese, hanno rilasciato l’autorizzazione all’utilizzo del logo senza avanzare pretese economiche.

È ABRUZZESE IL PASTICCIERE PIÙ BRAVO D’ITALIA Nell’ambito del “Sigep” di Rimini - Salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione artigianali - Emanuele Forcone si è aggiudicato il titolo di campione italiano di pasticceria. Ha 26 anni, è di San Valentino in Abruzzo Citeriore e lavora presso la pasticceria “Pannamore” di Vasto. L’anno prossimo rappresenterà l’Italia alla Coppa del mondo a Lione, in Francia.

RICERCA AQUILANA SUL PARTICOLATO IN UNA PUBBLICAZIONE U.S.A. Nel volume Airborne Particulates, edito dalla Nova Publishers in Hauppauge, New York, figurano i risultati di rilevamenti atmosferici effettuati in varie regioni del globo. Ai dati del particolato atmosferico di Pechino, Tokyo, Atene e Rabat, si aggiungono quelli di L’Aquila. Lo studio è frutto del lavoro dei ricercatori coordinati dalla professoressa Anna Poma, docente della facoltà di Biotecnologie dell’ateneo aquilano. Lavorano dal 2002 sulla caratterizzazione chimico-fisica e sulla valutazione degli effetti e meccanismi di azione, a livello cellulare e molecolare, del particolato atmosferico urbano raccolto a L’Aquila. Il particolato è potenzialmente cancerogeno, quindi è necessario monitorarlo costantemente per poter prevenire e limitare i rischi sulla salute umana. I lavori fanno riferimento a campionamenti del particolato prima del terremoto del 6 aprile e pertanto rappresentano un’utile informazione su una situazione che andrebbe nuovamente monitorata, considerate le problematiche legate a modificazioni ambientali post sisma, come la variabilità del traffico e una diversa distribuzione delle attività umane e industriali sul territorio urbano.

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COLDIRETTI ABRUZZO ALLA CONQUISTA DELLA CAPITALE

3 STELLE PER LA CANTINA BOSCO NESTORE

Gli imprenditori agricoli della Coldiretti Abruzzo sono stati ospiti del mercato di “Campagna Amica” al Circo Massimo di Roma. L’iniziativa solidale è stata promossa dagli agricoltori della Coldiretti Lazio, che hanno ceduto per due giorni il proprio posto ai colleghi abruzzesi, in modo da incentivare simbolicamente la rinascita delle attività colpite dal sisma. Undici aziende agricole e 5 cantine hanno fatto conoscere le proprie specialità. Dallo zafferano alle patate e agli ortaggi del Fucino, dall’extravergine Dop ai salumi, tra tanti altri prodotti. Sul posto sono stati cucinati: polenta di farro e gli immancabili arrosticini di pecora. Il tutto accompagnato da ottimo vino.

Nel concorso enologico internazionale “Premium select wine challenge 2010”, svoltosi ad Alzey (Germania), ben due riconoscimenti sono stati assegnati ai vini della Cantina Bosco Nestore. Tra migliaia di vini in competizione, il “Pan”, Montepulciano d’Abruzzo D.O.C., e il “Pecorino”, I.G.T. Colline Pescaresi, si sono aggiudicati la medaglia d’argento (3 stelle). Il concorso è organizzato ogni anno dalla rivista tedesca “Selection”ed è riconosciuto a livello europeo. Un prestigioso riconoscimento per la storica cantina fondata nel lontano 1897.

POST TERREMOTO: DA GUIDO BERTOLASO A GIANNI CHIODI Il primo febbraio 2010 si è ufficialmente chiusa la fase critica del post terremoto nell’aquilano. I prossimi interventi a favore delle popolazioni colpite dal sisma saranno condotti sotto la guida del presidente della Regione Gianni Chiodi, che ha assunto il ruolo di Commissario Delegato per la ricostruzione. La cerimonia del passaggio di consegne si è svolta alla presenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il Commissario Chiodi sarà affiancato nella gestione ordinaria dal vice-commissario Massimo Cialente e da una struttura di missione che sarà assistita per qualche settimana dal Dipartimento della Protezione civile, per assicurare continuità con le attività svolte finora. Il Dipartimento, inoltre, dovrà riferire al nuovo Commissario sugli interventi realizzati e quelli in corso di realizzazione, la situazione contabile, indicando la provenienza dei fondi, i soggetti beneficiari e la tipologia della spesa, nonché la situazione analitica dei debiti derivanti dalle obbligazioni e dagli impegni assunti per il superamento.

ABRUZZO IN ALTA QUOTA Da ora in poi il servizio di bordo della classe “Magnifica” di Alitalia, su alcune rotte a lungo raggio, prevede menù della cucina regionale. L’anno è iniziato con una selezione di ricette e prodotti dell’Abruzzo e Molise. Tutte le ricette vengono preparate dagli chef JRE (Associazione dei giovani ristoratori d’Europa). L’iniziativa è patrocinata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, in collaborazione con l’AICIG (associazione italiana dei consorzi di tutela delle indicazioni geografiche) e Buonitalia, la società delegata dal Ministero a promuovere nel mondo le eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche italiane.

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tenden e fatti persone

GIOCARE PER RICOSTRUIRE

NASCERÀ IL POLO DELL’ALTA MODA

Sono 134 le vincite ventennali dall’inizio di “Win for Life”, il primo gioco in Italia che assegna un premio in forma di rendita. Al costo di un euro, ad ogni estrazione su 13 giornaliere, si ricrea la condizione per poter vincere il primo premio. “Win for Life” ha generato 111 milioni per l’Abruzzo in quanto l’intera quota erariale derivante dal nuovo gioco (23%) è a favore della ricostruzione del dopo terremoto.

Il vice presidente ed assessore allo sviluppo economico, Alfredo Castiglione, ha fatto visita istituzionale alla rinomata azienda Brioni Roman Style di Penne. Castiglione, incontrando l’amministratore delegato dell’azienda, Antonio Bianchini, ha voluto gettare le basi del progetto di costituzione di un polo dell’alta moda. L’iniziativa è da annoverare tra le azioni previste per lo sviluppo dei sistemi produttivi locali.

A RISCHIO IL FUTURO DELL’AEROPORTO D’ABRUZZO La mancata erogazione da parte della Regione Abruzzo del contributo annuo destinato alla Saga Spa, società di gestione dello scalo abruzzese, rischia di comportarne la chiusura. La Confcommercio Abruzzo lancia un grido d’allarme e il suo presidente, Ezio Ardizzi, sottolinea che si tratterebbe di un danno incalcolabile per l’intera economia abruzzese e per il comparto del turismo in particolare. A preoccupare maggiormente è il fatto che del contributo regionale non c’è traccia, non solo nel bilancio della Saga in via di approvazione, ma neanche negli stanziamenti previsti per i prossimi anni.

CONFCOOPERATIVE: SI VADA AVANTI CON LA RIFORMA DEI CONFIDI Il presidente di Confcooperative Abruzzo Giampiero Ledda ritiene utile e non più indifferibile l’approvazione di un disegno di legge di riordino del sistema abruzzese dei Confidi. Nel disegno devono essere inseriti quali soggetti beneficiari i Confidi di carattere nazionale, espressioni delle centrali cooperative, riconosciute ai sensi della legge nazionale vigente e sostenute anche attraverso i fondi mutualistici di riferimento (Fondosviluppo Spa, Coopfond Spa e Generlafond Spa). Confcooperative Abruzzo chiede, come già comunicato all’assessore regionale alle Attività Produttive, Alfredo Castiglione, che si possano prevedere ulteriori finanziamenti per i Confidi operanti in Abruzzo che abbiano attivato un patrimonio dedicato alle imprese cooperative ed ai loro consorzi.

LA YAMAHA DI VALENTINO ROSSI ALL’ASTA PER L’ABRUZZO Il “codino” della Yamaha YZR-M1 2009 con cui Valentino Rossi ha corso in Qatar il 6 aprile 2009, andrà all’asta. Potrà essere acquistato fino al 5 aprile sul sito www.forzaabruzzo.it, curato da Legambiente. L’obiettivo è quello di allestire un laboratorio mobile per le emergenze nell’aquilano. La parte terminale della moto di Valentino è stata sezionata in due, entrambi i pezzi autografati e trasformati in opere d’arte d’eccezione. Il laboratorio mobile sarà realizzato da Legambiente e dall’Università di L’Aquila.

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


l’Abru

o che produce

Filippo Ciancone direttore Confesercenti L’Aquila

Buoni risultati

per il Villaggio Confesercenti «Ora riapra il centro storico»

L

a richiesta è arrivata dalle imprese: troppo forte era la voglia di riaprire. E così, grazie all’impegno concreto della Confesercenti aquilana e di quella regionale, con il determinante contributo della dirigenza nazionale dell’associazione, nel centro sportivo Verdeaqua ha aperto da tempo i battenti il primo Villaggio del Commercio. Un centro commerciale all’aperto dove le imprese aquilane danneggiate dal terremoto hanno potuto riprendere la loro attività. Un complesso di piccole strutture in legno, ognuna delle quali è stata assegnata a un’attività commerciale, seguendo anche la necessità di un mix merceologico tale da poter attirare i consumatori. Così nel villaggio di Confesercenti hanno trovato spazio negozi di alimentari, abbigliamento sportivo e per bambini, prodotti tipici, un centro estetico, mercerie, negozi di intimo, agenzie immobiliari, un forno-pizzeria. Un mix che sta funzionando, tanto che anche altri commercianti e artigiani hanno chiesto di poter aprire nel Villaggio. Questo è ovviamente solo un primo passo, ma era necessario per dare il “la” ai primi segnali di ripresa delle attività. Gli imprenditori entrati nel Villaggio avevano tutti l’attività nella zona rossa del centro storico e dunque erano impossibilitati a rialzare la saracinesca. Si tratta però di soluzioni provvisorie perché l’obiettivo primario resta tornare in centro: non vogliamo che L’Aquila rinasca nelle sue periferie. Questo, infatti, è il timore che si

fa sempre più consistente nella base imprenditoriale aquilana. Ed è anche per questo che abbiamo voluto aprire il primo Villaggio del Commercio a ridosso del centro. Oggi c’è un massiccio spostamento di servizi, attività, uffici verso le periferie della città. Il nuovo centro dell’Aquila rischia di non essere più piazza Duomo, ma un piazzale di capannoni a Bazzano. E noi vogliamo scongiurare proprio questo. Il Villaggio è nato come soluzione provvisoria, ma in questo contesto non sappiamo più cosa voglia dire “provvisorio”. Se nella periferia nascono centri residenziali, se gli imprenditori fanno investimenti per adeguare i capannoni industriali, difficilmente si può parlare di un progetto a breve periodo. Siamo preoccupati che L’Aquila diventi una sorta di rete di quartieri-dormitorio, rinunciando non solo alla propria identità, ma anche ad una delle sue poche occasioni di sviluppo come il commercio e il turismo. La priorità di oggi resta comunque la sopravvivenza: scaduti i tre mesi di “cassa integrazione” per i lavoratori autonomi non ci sono più entrate. Bisogna garantire alle imprese le opportunità per ripartire, al riparo da quegli affitti mostruosi e puramente speculativi che chiedono nelle zone industriali. Poi ci dovremo muovere su tutti i fronti perché passo dopo passo il centro storico cessi di essere una zona militarizzata e si cominci a rivivere L’Aquila. Lo diciamo dal 7 di aprile, ma le transenne sono ancora lì

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nonsoloeconomia

Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica

La forza lavoro

S

femminile

i parla molto poco in Abruzzo di partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Davvero rare le iniziative dedicate a questo argomento. Tra queste, è bene ricordare l’incontro presso la facoltà di Economia di Pescara organizzato dal Club Soroptimist di Pescara e il recente Forum della Commissione Regionale Pari Opportunità svoltosi all’Aquila, con le importanti conclusioni dell’assessore regionale alle Politiche di Genere Federica Carpineta. Eppure, favorire l’inserimento occupazionale della componente femminile significa liberare risorse latenti nella nostra regione e sbloccare l’economia dell’Abruzzo. Al riguardo sembra opportuno sviluppare qualche considerazione. In primo luogo l’Abruzzo manifesta un forte ritardo rispetto ai parametri fissati a Lisbona per quanto riguarda il tasso di occupazione femminile: rispettivamente il 44% nel terzo trimestre del 2009 rispetto al 60% previsto da Lisbona, ossia 16 punti percentuali in meno. Questo dato colloca l’Abruzzo al 223° posto tra le 237 regioni europee. In secondo luogo, il differenziale nei confronti del tasso di occupazione maschile è notevole, pari ad oltre il 24%, e risulta superiore alla media europea di circa 14 punti. Questo squilibrio tra la componente maschile e femminile del mercato del lavoro contribuisce ad abbassare il tasso di occupazione totale della nostra regione, ponendolo al momento leggermente al di sopra del 56%. Inoltre, appare evidente il carattere precario dell’occupazione, in quanto nelle forti crisi congiunturali- come quella che stiamo vivendo- sono proprio le donne ad essere espulse dal mercato. Ad esempio, nella nostra Regione, tra il terzo trimestre del 2008 e quello del 2009,

il tasso di occupazione femminile è addirittura diminuito del 2,8% passando dal 46,8% al 44%. In terzo luogo non corrisponde al vero la tesi secondo la quale la natalità allontana le donne dal mercato del lavoro. E’ esattamente il contrario. La bassa occupazione comporta bassa natalità. Nei paesi scandinavi e, più in generale, in Europa si può facilmente riscontrare come ad un’elevata occupazione corrisponda un alto tasso di natalità. Non solo, ma in Italia e in Abruzzo, l’occupazione diminuisce di un ulteriore 15% per la cura dei figli al di sotto dei 12 anni. Ed ancora, una donna su quattro continua a lasciare il lavoro dopo aver avuto un figlio. Si tratta di dati che fanno riflettere. Occorre un cambiamento di rotta, sottolineato in questi giorni da osservatori e organi di stampa. Le donne, infatti, possono contribuire a superare la crisi e dare un contributo importante alla ripresa economica. Si stima che per ogni 100 donne che entrano nel mercato del lavoro si creano 15 posti di lavoro aggiuntivi. Gli effetti sul prodotto interno lordo e sull’occupazione sarebbero enormi. Si determinerebbe un circuito virtuoso con ripercussioni positive sui consumi, sugli investimenti, sui risparmi e sulla sicurezza famigliare. Al tempo stesso diminuirebbero il rischio povertà delle famiglie e la vulnerabilità ad eventi imprevisti, come nel caso di licenziamento, crisi economiche e malattie. In questo senso, politiche fiscali e politiche volte alla conciliazione del rapporto lavoro-famiglia sarebbero quanto mai opportune. Incentivare il lavoro femminile non significa dare protezione alla donna, ma piuttosto rispondere a precise esigenze di crescita economica

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il punto

Mauro Di Pietro giornalista

La crisi sui tetti che scottano

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nche in Abruzzo gli operai strozzati dalla crisi salgono sui tetti. E’ il caso della Samputensili di Ortona. Un gesto estremo e disperato che esemplifica molto più di qualunque proiezione numerica sulla depressione economica in atto. In provincia di Chieti, ma è solo per esempio, sono andati persi seicento posti di lavoro. E la politica che fa? Se la prende con l’informazione. Secondo il presidente Chiodi la stampa non fa da giusta cassa di risonanza. Eppure a suo dire i milioni di euro fioccano in Abruzzo. E se ci sono – si chiede – perché non li utilizzano per tamponare la crisi? L’interrogativo fila liscio se non si nutrisse più di un dubbio sulla reale efficienza e concretezza delle misure previste per arginare la disastrosa congiuntura. In definitiva, più che fare annunci sui milioni di euro disponibili, si tratterebbe di dimostrare che la strada intrapresa è quella giusta, diversamente i settantasette milioni di euro disponibili per il pacchetto anticrisi rischiano di non produrre effetti per una regione che ha perso il 40 per cento della quota export e ha, quindi, la necessità di essere competitiva per creare ricchezza. Il ragionamento, giocoforza, si incardina con la logica del sistema creditizio che, quasi a farlo apposta, si scontra con la necessità del momento. Ed ecco che, conseguentemente, dei 6,4 milioni di euro in conto interessi per il consolidamento del debito delle Pmi, ne sono stati

impegnati appena 900 mila. Un dato che lascia basiti e che dimostra, da un lato, uno sfaldamento della reciprocità tra Istituzioni, politica, imprese e banche e, dall’altro, il fallimento di una delle misure sbandierate per la ripresa economica. Il “solito” sistema bancario forse più dell’informazione poco condiscendente dovrebbe fare irritare il Governo regionale, che di questo passo potrebbe veder vanificati i pur nobili obiettivi del “pacchetto anticrisi”. E pensare che alcune azioni fortemente volute dalla Giunta Chiodi, come quella di dare ossigeno alle imprese, con interventi mirati a consolidare i debiti e prolungare l’esposizione a tassi agevolati, sono state varate proprio sulla base di in accordo quadro con l’Associazione bancaria italiana e l’Unicredit mediocredito centrale. È il caso, allora, che oltre alle buone intenzioni, che pure vanno apprezzate, il presidente Chiodi interroghi i suoi esperti sull’appropriatezza e la realizzabilità delle misure da intraprendere. Anche i 20 milioni di euro derivati dal Fondo sociale europeo, e rivolti a stimolare le imprese verso nuove assunzioni a tempo indeterminato, vanno valutati e monitorati attentamente. E se il problema sono le banche, si tirino quindi le somme. Sui tetti delle aziende tira una brutta aria anche per gli uomini in gessato e le camicie con i gemelli ai polsi

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Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, Nazario Pagano, presidente del Consiglio Regionale, Alfonso Morelli, direttore della Struttura Speciale di Supporto Stampa della Regione Abruzzo

» di Laura Tinari

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foto di Fabio Sciarra

Giunta Chiodi, un anno dopo

Un Governo regionale riformista che ha segnato un anno di attività. Gianni Chiodi e Nazario Pagano insieme per presentare quanto fatto dalla Regione Abruzzo in 365 giorni «con un terremoto e la crisi economica addosso». Nella giornata della memoria, istituita per ricordare ogni anno la follia del secolo breve, non è mancato il momento di riflessione sull’abbattimento dei cancelli di Auschwitz

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l Governo targato Gianni Chiodi ha spento la sua prima candelina e il presidente ha voluto festeggiare questo primo anno alla guida della Regione Abruzzo tracciando un bilancio insieme al presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano. Una scelta tesa a sottolineare l’intesa e la

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sinergia tra le due espressioni della Regione: Giunta e Consiglio. Un anno fa, quando la IX legislatura iniziava, la crisi economica si stava solo affacciando e il terremoto era ancora là da venire, ma la valutazione del lavoro svolto è per i due presidenti positiva. Pagano ha ricordato l’attività del Consiglio, snoccio-


lando alcuni dati: 28 sedute, 32 leggi approvate, 16 delle quali proprio di iniziativa consiliare, 153 deliberazioni adottate. «Quel che conta -ha detto- non è quanto, ma come si è legiferato. Legiferare bene vuol dire fare un mirabile lavoro di sintesi e accorpamento. Si produce bene quando i consiglieri sono consapevoli del proprio ruolo e comprendono la società che amministrano». Il presidente del Consiglio ha citato la Fondazione “Abruzzo Risorge” Onlus, istituita su iniziativa dall’assemblea regionale dopo il terremoto e che ha attribuito borse di studio per l’anno accademico in corso agli orfani di vittime del sisma. «Il terremoto ha creato un forte senso di appartenenza a questo Parlamento regionale -ha concluso Pagano- e questo darà una marcia in più anche ai cittadini che percepiscono lo spirito di sacrificio e la volontà dei propri amministratori». Ha esordito facendo una media matematica il presidente Chiodi «Se c’è un presidente da 6 in giù, una Giunta da 8 e un Consiglio da 10, la media è 8!». Un incontro quello del 27 gennaio che secondo il governatore non va letto «come un’occasione di propaganda, ma come un rendiconto delle cose fatte che qualsiasi amministrazione ha il dovere di fare ai cittadini». Chiodi ha riconosciuto «il lavoro dell’opposizione» e sottolineato «l’intesa che c’è tra Giunta e Consiglio, organi che hanno sempre svolto il loro ruolo con diligenza, andando incontro alle aspettative degli abruzzesi». «Siamo stati molto concentrati sul terremoto, come era giusto -ha continuato- ma questo ha fatto passare in secondo piano provvedimenti di politica riformatrice». Dalla legge urbanistica al piano energetico, dalle leggi sul petrolio e sull’amianto al piano casa, dalle leggi sull’artigianato e sul commercio alla riforma dei Confidi e delle Ipab. Chiodi ha citato poi la riduzione delle Asl da sei a quattro, il testo unico sull’edilizia e i provvedimenti per la riduzione dei costi della politica, ottenuta con il commissariamento di 22 enti regionali e con la riduzione degli stipendi dei consiglieri di amministrazione. E continuando «Abbiamo ridotto anche i costi della promozione della Regione, chiudendo la sede a Bucarest e tagliando alcune spese per la BIT e il Vinitaly, senza però ridurre la nostra presenza e la nostra prestigiosità», scelte che ha definito impopolari, ma che hanno portato a un risparmio di 400mila euro. Poi il recupero di 24 milioni dal Fondo sociale europeo, che erano stati persi perché non impegnati, e di 19 milioni dal Docup 2000-2006. Ha ricordato che i 100 milioni spesi dalla Regione per gli ammortizzatori sociali a 10mila lavoratori, pongono l’Abruz-

Ma fuori c’è chi protesta Mentre il presidente Gianni Chiodi illustrava quanto fatto nel 2009, fuori Palazzo dell’Emiciclo una trentina di dipendenti della società Abruzzo Engineering protestavano pacificamente per chiedere chiarezza sul futuro dell’azienda, il cui pacchetto azionario è al 60% della Regione Abruzzo, al 30% di Finmeccanica e al 10% della Provincia dell’Aquila. Un’iniziativa che aveva il solo scopo di porre all’attenzione del governatore la situazione dei 200 lavoratori, non collocati nell’ambito dei progetti post-terremoto, nonostante per statuto Abruzzo Engineering, abbia come oggetto esclusivo sociale la gestione di soluzioni per la verifica della vulnerabilità sismica, il monitoraggio e il controllo di siti sensibili e del circuito stradale e l’acquisizione di informazioni mirate al piano di protezione civile.

La sala del Consiglio Regionale in cui si è svolta la conferenza stampa il 27 gennaio. Sulla sinistra seduta ai banchi la Giunta regionale e alcuni consiglieri della maggioranza

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zo dietro solo a Lombardia e Veneto nell’ambito della cassa integrazione. Infine gli accordi con il Molise per l’attivazione di strategie comuni su sanità, ricerca e infrastrutture e con le Marche per la Pedemontana. Rammarichi? «Nessuno -ha risposto il presidente- ho vissuto con molta intensità i momenti del terremo-

to». Obiettivi per il 2010? «La riforma della sanità, insieme alla ricostruzione, perché è l’unica cosa che dipende totalmente da questa classe dirigente». E la Zona franca? «È un obiettivo che raggiungeremo, anche se non conosciamo ancora i tempi. Ho fissato il perimetro del cratere e non lo modificherò»

La parola all’opposizione: Silvio Paolucci, segretario regionale del PD Un anno di Governo in Regione, su quali tematiche il centrodestra è venuto meno? «Principalmente tre: la ricostruzione, l’economia e la sanità. Questioni talmente rilevanti da inficiare tutto il resto. Da anni l’Abruzzo non cresce più, anzi conosce un arretramento rispetto ai traguardi toccati nei momenti più alti del suo sviluppo e con l’arrivo della crisi globale era inevitabile che quella regionale subisse un’accelerazione. In questo quadro si sono innestate le conseguenze derivanti dal grave terremoto dell’Aquila e il pesante deficit di risorse a causa dell’enorme buco della sanità. In un contesto simile l’attuale maggioranza non si è dimostrata in grado di dare risposte e indicare agli abruzzesi strade nuove. Invece di velocizzare la spesa, la si rallenta; invece di affrontare le questioni aperte si annunciano riforme, a partire da quella sanitaria, di cui non vi è traccia. È necessario affrontare i punti deboli dell’Abruzzo: un numero basso di laureati (sottoutilizzati), di addetti alle attività di ricerca, una scarsa innovazione tecnologica e organizzativa, poca capacità di competizione e di riconversione delle nostre aziende, poche “reti tra le imprese”, territoriali e settoriali. Se la chiave di volta è l’innovazione di prodotto e di processo e il suo trasferimento alle aziende, si proceda rapidamente in politiche attive capaci di portare alla nascita di cluster, partendo da quelle filiere strategiche per la nostra realtà come l’automotive, l’agro-alimentare, l’elettronica, il chimico-farmaceutico, l’edilizia sostenibile e il made in Italy, per rimanere nel campo industriale.

Bisogna cogliere la combinazione crisi - terremoto (finanziamenti aggiuntivi) - programmi ordinari e straordinari 2007/2013 (ora fermi) e ridisegnare insieme un nuovo modello di sviluppo. Mi chiedo: dov’è finita la task force regionale sull’economia? Ulteriore annuncio senza seguito».

Il Pd ha lanciato da poco la campagna “Regione Inchiodata”. Ce ne parli... «L’iniziativa ha l’obiettivo di proporre un bilancio, per parte nostra, di un anno di Giunta Chiodi. In Abruzzo si sono persi oltre 32mila posti di lavoro, è salita del 440% la cassa integrazione. Nessuna riforma degli enti, bensì 27 commissariamenti a partire dalle asl. Sulla sanità siamo fermi a estemporanei annunci e tutto il corpo legislativo regionale in materia è rappresentato dalla preziosa eredità delle 4 leggi di riforma di Del Turco, Mazzocca e Bosco. Su Villa Pini nessuna iniziativa. Sul terremoto la Regione è stata semplicemente spettatrice, persino sul ruolo delle imprese abruzzesi e di un possibile Osservatorio sulla ricostruzione. Finanche la conferma del rating A2 da parte dell’agenzia Moody’s che in realtà è un risultato raggiunto grazie ai veri tagli effettuati dalla precedente Giunta regionale di centrosinistra. Avvieremo una campagna sul territorio per divulgare questi e altri dati. Tuttavia non ci sfugge che le grandi sfide si vincono insieme e il Partito democratico se chiamato a confrontarsi su proposte importanti per la comunità regionale dirà sì a quel confronto. Sarà interlocutore attento e disponibile. Ma basta annunci».

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» di Laura Tinari

«Per proseguire un’esperienza positiva»

Stefania Pezzopane, candidata del centrosinistra alla presidenza della Provincia dell’Aquila, si presenta ai suoi elettori più forte di sei anni fa: con la devastante esperienza del terremoto e un inaspettato G8 alle spalle, ma con un progetto politico per la provincia davanti

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a Provincia dell’Aquila, l’Ente più ambito della tornata elettorale di fine marzo, si prepara all’ormai prossimo ritorno alle urne. Un vero banco di prova per il centrodestra, perché il voto, primo simbolo della democrazia di un Paese, sarà il termometro per capire quanto gli aquilani siano riconoscenti al Governo nazionale per quanto fatto finora. Ma mentre il Popolo della libertà si impegnerà per sfilare questo Ente alla presidente più amata d’Ita-

lia, lei, Stefania Pezzopane, la lady di ferro d’Abruzzo, ricandidata dal Partito Democratico con l’appoggio della più ampia maggioranza di centrosinistra, ce la metterà tutta per non permetterlo, difendendo ancora una volta il suo ruolo. Una storia politica che parte da lontano, che ha visto Pezzopane impegnata nei diversi livelli della politica locale e regionale, nonché amministrare la Provincia dell’Aquila negli ultimi sei anni.

intervista a Stefania Pezzopane Quali sono le criticità del territorio aquilano su cui si dovrà lavorare nei primi 100 giorni? «Lo sviluppo e il rilancio del territorio, soprattutto dopo il sisma. Nei mesi

precedenti abbiamo firmato insieme ai sindacati e alle categorie produttive un patto per il lavoro, di dieci punti con cui vogliamo ridare una boccata d’ossigeno ai settori imprenditoriali in

In alto da sinistra: l’On. Giovanni Lolli, l’On. Walter Veltroni, Massimo Cialente, George Clooney, Stefania Pezzopane e Bill Murray. Qui sopra: Stefania Pezzopane insieme a Guido Bertolaso

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La Pezzopane con il presidente degli USA Barack Obama sulla copertina del libro: “La Politica con il cuore”

difficoltà. Un documento, consegnato al presidente Berlusconi e al ministro Sacconi, su cui ci aspettiamo risposte concrete. Credo che dovremmo insistere anche per il riconoscimento della Zona franca e gli incentivi alle imprese per ripartire prima possibile». Come vede la Provincia nei prossimi anni? «Presto la provincia diventerà il più grande cantiere d’Europa, un cantiere ricco di idee, di innovazione, con effetti assai positivi anche sul tessuto imprenditoriale. La ricostruzione diventerà un paradigma della capacità di progettare il futuro attraverso un’attenta rilettura del proprio passato, individuando un equilibrio urbanistico, antropico e culturale capace di coniugare storia e modernità, rigore costruttivo e rispetto di un territorio a forte rischio naturale, trasformando un elemento potenzialmente distruttivo per la collettività locale in un’opportunità di cambiamento per tutto il territorio, una sfida esemplare per l’Europa e il mondo. Per “governare” questo delicato processo c’è bisogno di un’amministrazione forte e protagonista». Quanto inciderà nella ricostruzione? «L’ordinanza 3833 sul passaggio di consegne per la gestione della seconda fase post terremoto assegna alla Provincia un ruolo di primo piano nella pianificazione, individuando l’ente anche come soggetto attuatore. Nella ricostruzione dei centri storici, i sindaci sono tenuti a sentire il presidente della Provincia e a concertare d’intesa con l’ente la pianificazione del territorio. Per questo ho ritenuto opportuno e doveroso chiedere al commissario delegato per la ricostruzione Chiodi di riaprire il confronto con gli enti locali, prima della definizione delle linee guida. Bisogna partire con il piede giusto. Prima di approvarle va fatta, infatti, una riflessione su quale modello adottare per la ricostruzione». Un concetto chiave di questa rico-

struzione sarà l’idea di “L’Aquila città territorio”… «L’Aquila è già di fatto un capoluogo policentrico, ma dovrà allargare ancora di più i propri orizzonti. La città capoluogo deve rafforzare la sinergia con le frazioni e con tutti gli altri comuni della provincia, che non sono entità staccate, ma funzionali. È come se con questo terremoto si sia lanciato un grande sasso in uno stagno, che ha creato un vuoto, un cratere e i suoi cerchi concentrici si sono allargati. È la nuova città che si è espansa, delineando un nuovo modello urbanistico e di convivenza, da cui le linee guida non possono prescindere. In base a ciò vanno anche ripensati i servizi, la viabilità, i collegamenti. Dovremo ideare in quali zone dovranno sorgere le aziende, in quali valorizzare il turismo, come collegarsi meglio a Roma, Avezzano, Sulmona». Qual è il principale lavoro iniziato nei 6 anni precedenti e che necessita del prossimo quinquennio per essere portato a termine? «In questi anni abbiamo dato uno splendido esempio di lavoro. La Provincia è tornata ad essere interprete della vita dei cittadini, attenta e sensibile ai bisogni delle persone, capofila delle iniziative per il lavoro, la scuola, le infrastrutture e i servizi. Abbiamo lavorato seriamente e generosamente con tutti: con i Comuni, fianco a fianco con i Sindaci e gli amministratori locali, con il Governo, la Regione, la Protezione Civile, con tutte le istituzioni e i corpi dello Stato. Abbiamo sempre coinvolto le forze sociali e le categorie professionali. Abbiamo programmato insieme le scelte, abbiamo speso bene le risorse, abbiamo dato serenità e credibilità al nostro Ente». Cosa farà la differenza tra i due schieramenti in questa campagna elettorale? «Io posso contare su un progetto politico forte e sull’esperienza positiva di

6 anni di amministrazione, che hanno dato stabilità amministrativa, hanno reso protagonista questa territorio e ci hanno consentito di raggiungere risultati concreti in molti settori. Non so ancora cosa proponga il centrodestra. L’unico progetto che hanno messo in campo sembra essere il capriccio di conquistare anche questa Provincia». Cosa descrive più di tutto Stefania Pezzopane? «La capacità di interloquire e di confrontarmi con tutti, dalla signora che mi ferma per strada per sottopormi delle problematiche, ai più alti livelli istituzionali dello Stato, al di là delle singole appartenenze politiche. L’energia e la determinazione nel raggiungere gli obiettivi e nel centrare risultati concreti, nonché la sensibilità di chi mette il cuore e la passione nel lavoro di tutti i giorni. Inoltre, amo le grandi sfide e le affronto sempre con il sorriso, ma vado anche fiera della mia vita quotidiana, fatta di cose semplici, degli affetti familiari e delle amicizie di sempre, a cui sono molto legata». Perché i cittadini dovrebbero votare per Lei? «Per proseguire un’esperienza positiva»

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» di Eleonora Lopes

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foto di Simone Cerio

Emergenza lavoro

Grande partecipazione di politici, sindacalisti e associazioni di categoria al Consiglio Provinciale straordinario sulla disoccupazione. Con l’assessore al Lavoro e alla Formazione, Antonio Martorella, proviamo ad approfondire l’argomento La seduta del Consiglio Provinciale straordinario di Pescara

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i fronte al drammatico momento che stiamo vivendo, ognuno deve fare la sua parte: istituzioni, imprese, politici». Con queste parole il presidente del Consiglio provinciale, Giorgio De Luca, ha aperto l’assemblea provinciale, dedicata al tema della crisi economica e occupazionale che attanaglia l’Abruzzo e in particolare la provincia di Pescara. Presenti molti rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, gli assessori regionali Alfredo Castiglione e Paolo Gatti, i consiglieri Antonio Saia e

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Maurizio Acerbo, sindaci, assessori dei Comuni della provincia, i presidenti della Camera di Commercio e dell’Unione Industriali, i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Durante il suo intervento, l’assessore regionale alla Formazione professionale, Paolo Gatti, ha evidenziato come il ricorso alla cassa integrazione sia un ammortizzatore sociale utile, anche se temporaneo. «I più importanti analisti economici -ha detto Gattidefiniscono il 2010 come l’anno della ripresa selettiva e non generalizzata della produzione e del mercato. Questo significa che sarà un anno difficile dal punto


di vista occupazionale, e per questo la regione Abruzzo sta investendo in capitale umano come contrasto al periodo di crisi. In questa direzione va la decisione di dividere equamente tra i territori delle quattro province abruzzesi i 20 milioni di euro recuperati dal Fondo Sociale Europeo per incentivare l’occupazione a tempo indeterminato». Al termine della sua relazione è intervenuto il presidente della giunta Guerino Testa, il quale ha elencato alcune delle azioni messe in campo dalla Provincia di Pescara con effetti diretti sull’occupazione e sullo sviluppo del territorio.

Intervista all’assessore al Lavoro e alla Formazione della Provincia di Pescara, Antonio Martorella

Ci parli dei progetti che avete presentato per l’anno 2010… «Abbiamo messo in cantiere molti interventi. Molti sono già partiti, altri seguiranno. Stiamo realizzando con tempestività il Progetto speciale multiasse ad attuazione provinciale affidato dalla Regione Abruzzo alla Provincia nell’ambito del P.O.R. FSE Abruzzo 2007-2013 P.O. 2007-2008. Abbiamo pubblicato nelle scorse settimane tre bandi, e ne abbiamo dato pronta informazione ai 46 sindaci della Provincia. Inoltre, proprio per raggiungere il più alto numero di cittadini, abbia-

mo operato e stiamo operando un grandissimo rilancio del nostro sito tematico www.generazionelavoro. it continuamente aggiornato sulle opportunità del momento». Ci spieghi nel dettaglio i tre bandi… «Il primo bando, appena scaduto, è finalizzato al rafforzamento delle competenze dei giovani disoccupati, attraverso la partecipazione a tirocini formativi e di orientamento di sei mesi. Con l’intervento si vuole promuovere e favorire l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani attraverso momenti di formazione on the job, di conoscenza diretta e concreta della realtà lavorativa, di addestramento pratico direttamente sul luogo di lavoro. Mi inorgoglisce un’iniziativa in particolare: abbiamo previsto, prima e unica Provincia in Abruzzo e tra le pochissime in Italia, per ogni giovane tirocinante, in collaborazione

gratuita con l’I.S.P.E.S.L. - Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro – un’azione informativa obbligatoria di 8 ore sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Ovviamente il nostro auspicio è che una quota significativa di tirocini formativi venga trasformata in rapporto di lavoro. Il secondo bando, attivo fino al 19 febbraio, finanzia percorsi integrati per giovani diplomati e non. L’innovazione è data dalla loro articolazione che prevede il conseguimento della qualifica professionale tramite corso di formazione e successivamente tirocinio formativo di tre mesi direttamente in azienda. In questo caso beneficiarie del finanziamento sono le Agenzie formative accreditate, che organizzano e gestiscono i corsi. Con questa misura intendiamo rafforzare il capitale umano incrementando conoscenze e competenze e quindi l’occupabilità dei nostri giovani. Il terzo bando, appena pubblicato e attivo fino al 1 marzo, sostiene la formazione continua presso le piccole imprese del territorio, con l’obiettivo di incrementare

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Paolo Gatti, assessore regionale al Lavoro

Antonio Martorella con il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa

l’adattabilità dei lavoratori occupati e sostenere la competitività del sistema produttivo. L’intervento persegue l’obiettivo specifico di favorire e sostenere la competitività del tessuto produttivo locale, attraverso il sostegno alla formazione aziendale finalizzata a potenziarne il know-how, a sostenere i piani di sviluppo aziendali singoli e collettivi e migliorare l’adattabilità dei lavoratori. Questa terza misura, riteniamo possa aumentare la competitività delle imprese della nostra Provincia nell’ambito di un’economia e di un mercato ormai globalizzato e pertanto altamente selettivo». Quali sono le cifre versate per questi interventi? «Complessivamente, per questi tre interventi, la Provincia sta investendo € 1.216.500,00, di cui € 570.000,00 per i tirocini, € 412.500,00 per i percorsi integrati per l’inserimento lavorativo e € 234.000,00 per la formazione continua. Sono in programma altri due interventi per ulteriori 130.000 euro circa. Pubblicati anche questi due avvisi avremo dato il via all’intero Progetto speciale multiasse ad attuazione provinciale affidato dalla Regione nell’ambito del P.O.R. FSE Abruzzo 2007-2013 - P.O. 20072008 investendo in questo modo su azioni mirate di politiche attive del lavoro poco meno di 1,5 milioni di euro».

Come intendete ristrutturare i centri per l’impiego? «Abbiamo avviato una fase di riorganizzazione delle attività e dei servizi erogati dai nostri Centri per l’Impiego e del SILUS-Servizo Inserimento Lavorativo Utenza Svantaggiata, con l’obiettivo di renderli più vicini alle esigenze di cittadini e imprese. Stiamo lavorando su ogni linea di servizio: auto consultazione, preselezione, orientamento, consulenza per la creazione d’impresa. Vogliamo potenziare le nostre banche dati e la nostra capacità di osservazione del mercato del lavoro e di comprensione delle tendenze in atto, anche in ottica di prevenzione/gestione delle crisi aziendali. Tengo fortemente a ricordare, che i nostri servizi dei Centri per l’impiego sono completamente gratuiti, il che mi sembra un asset competitivo di tutto rilievo». Progetti futuri? «Collaboriamo significativamente con l’assessore regionale al Lavoro Paolo Gatti e con il CICAS-Comitato d’intervento per le crisi aziendali e di settore. Stiamo lavorando per rilanciare la formazione professionale gestita direttamente dalla Provincia. Vogliamo strutturare sistemi di rilevazione permanente, anche in collaborazione con l’università, dei fabbisogni formativi delle imprese, soprattutto PMI; vogliamo valutare l’efficacia occupazionale dei nostri corsi al fine di programmare con

maggiore valenza i percorsi formativi. Siamo fortemente convinti che non può esserci sviluppo di un territorio senza imprese competitive e senza lavoratori adeguatamente formati e valorizzati». Lei, è noto a tutti, è un ex calciatore e in quanto tale ama le sfide. Con quale spirito sta affrontando questa difficile situazione occupazionale? «Questo scenario pone tutti noi presenti e pone me, per le responsabilità derivanti dalle mie deleghe delle politiche del lavoro e della formazione professionale, di fronte ad una sfida molto complessa che, con la tempra di buono sportivo, accetto, alla mia prima esperienza di governo, dopo averne vissute tante da atleta e qualcuna anche vinta. (Nell’ufficio del giovane assessore non c’è traccia del suo passato da calciatore. L’unico oggetto che rimanda alla sua carriera calcistica è la riproduzione di un pallone di cuoio degli anni ’30 con cui l’Italia vinse i mondiali del 1934 e del 1938). Le sfide mettono pressione che noi siamo abituati a sostenere, fortemente determinati a puntare dritto all’obiettivo, per ripagare la fiducia in noi riposta da lavoratori e lavoratrici, dalle imprese e dai cittadini della nostra Provincia. Posso dire che con l’intero Settore Lavoro e Formazione ce la stiamo mettendo tutta»

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» di Eleonora Lopes

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foto concesse dalla Provincia di Teramo

Costa Blu, il nuovo marchio della riviera teramana

Un tratto del litorale di Giulianova

Presentato dall’assessore provinciale al Turismo Ezio Vannucci, e dal presidente della Provincia di Teramo Walter Catarra, “Costa Blu” farà il suo debutto ufficiale alla prossima Borsa Internazionale del Turismo. Il nuovo brand ha l’obiettivo di rilanciare i 7 paesi della riviera tutti insigniti del prestigioso riconoscimento “Bandiera blu”

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n nuovo marchio turistico per rilanciare e valorizzare la costa teramana. Questa la mission di “Costa Blu”, il brand che la Provincia di Teramo ha acquisito dal Comune di Giulianova che lo condividerà con gli altri sei comuni costieri: Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Roseto, Pineto e Silvi. Presentato nei giorni scorsi durante una conferenza

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stampa dall’assessore provinciale al Turismo, Ezio Vannucci, e dal presidente della Provincia di Teramo Walter Catarra, “Costa Blu” farà il suo debutto ufficiale alla prossima Borsa Internazionale del Turismo, in programma alla nuova fiera di Milano dal 18 al 21 febbraio. Il lancio di questo marchio costituisce il primo step di una strategia di marketing territoriale incentrata sulla promozione del “prodotto mare” e dei punti di


forza che nel tempo hanno reso la costa teramana una delle realtà turistiche più importanti d’Abruzzo: 45 chilometri di costa che si snodano tra ampie e basse spiagge sabbiose, tre oasi e un Parco Marino, sette località collegate per un lungo tratto da una pista ciclo-pedonale e insignite tutte del prestigioso riconoscimento europeo per la qualità della costa, le “Bandiere blu”. Tutto questo unito alla varietà e alla ricchezza di un sistema ricettivo che vanta oltre 500 strutture tra alberghi, residence, camping e villaggi turistici, ai quali si aggiungono moderni stabilimenti sempre più attrezzati con aree sportive, deliziosi ristoranti e chalet che di notte si trasformano in divertenti discoteche all’aperto. “Costa Blu” sarà un protocollo di qualità per i servizi sia pubblici che privati dei singoli imprenditori del settore. Ogni Comune dovrà collaborare affinchè questo pro-

la provincia di Teramo debba diventare un unicum con tutte le bellezze paesaggistiche e le peculiarità che possiede: la costa, il Gran Sasso e i Monti della Laga, e la collina, per il rilancio di un progetto strategico da condividere con l’intera regione». Durante la conferenza stampa, l’assessore e il presidente della Provincia Catarra, hanno voluto ringraziare il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro che ha permesso di allargare agli altri sei Comuni l’utilizzo del brand. «Desidero esprimere un sincero ringraziamento al sindaco di Giulianova – ha dichiarato Catarra - per questa scelta, perché ha dimostrato di condividere appieno l’idea di costruire insieme un progetto moderno e lungimirante di promozione turistica. «Il marchio “Costa Blu” –ha aggiunto l’assessore- è un richiamo immediato al riconoscimento Europeo “Bandiere blu”. I veri protagonisti dovranno essere loro, i sette sindaci che ringrazio uno ad uno:

Gli amministratori dei sette comuni appartenenti al marchio “Costa Blu” durante la conferenza di presentazione alla Provincia di Teramo

tocollo sia sempre più rispettato e arricchito da una serie crescente di servizi turistici. «L’obiettivo –ha dichiarato Vannucci- resta quello di rilanciare il turismo delle sette sorelle attraverso un’identificazione turistica a livello internazionale che questo brand rappresenta». «La sola costa teramana – ha continuato Vannucciintercetta la stragrande maggioranza del turismo provinciale e regionale. Su questo traino dobbiamo far leva per migliorare la promozione di tutto il territorio. Basti pensare alla Costa Azzurra o alla Costa Smeralda, nomi che in tutto il mondo e in tutte le lingue rappresentano un marchio che identifica con immediatezza una vasta area. Ma affinchè questo marchio funzioni, è importante che Provincia e Regione, operino a stretto contatto con gli operatori del settore. Con l’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio, lavoriamo in totale sintonia. Siamo convinti che

L’assessore al Turismo della Provincia di Teramo, Ezio Vannucci

Gaetano Vallescura, Franco Di Bonaventura, Franchino Giovannelli, Luciano Monticelli, Abramo Di Salvatore e Generoso Monti». Ricordiamo che l’assegnazione della “Bandiera blu”, non dipende solo dalla pulizia del mare, ma soprattutto dai servizi di qualità (gestione dell’ambiente, raccolta differenziata, decoro urbano, pulizia della spiaggia, qualità delle operazioni di salvataggio) che il Comune in questione è in grado di offrire ai propri cittadini e ai turisti. Una curiosità. Mimì Di Carlo, albergatore ed ex vice sindaco di Giulianova, aveva avanzato l’ipotesi di creare un consorzio che valorizzasse tutta la costa teramana, attribuendogli anche un nome: “Costa Blu”. Lo aveva proposto qualche anno fa quando era vice sindaco. Ne aveva persino fatto realizzare un marchio regolarmente registrato e garantito dal copyright. Ora non resta che valorizzare questo brand

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in primo piano

» di Laura Tinari

«Noi cittadini siamo avanti alle ordinanze» Stanchi di aspettare, gli abitanti del centro storico dell’Aquila hanno dato il via alla costituzione dei consorzi, organismi che permetteranno ai cittadini di prendere parte al processo decisionale per la ricostruzione della parte antica della città. A fare da apri pista il progetto pilota di Piazza della Prefettura

Piazza della Prefettura dopo il sisma del 6 aprile (foto di Fabio Sciarra tratta dalla mostra “Il coraggio della Speranza”della Fondazione “L’Abruzzo Risorge”)

Foto di gruppo dei componenti del Consorzio di Piazza della Prefettura

dieci mesi dal terremoto il vero cuore dell’Aquila, quello fatto di piazze, vicoli, fontane e chiese che il 6 aprile ha smesso di pulsare, quel cuore rimasto immobile quasi dimenticato, torna a far parlare di se, ma non per opera delle istituzioni che ancora continuano a definirlo “zona rossa”. A muoversi tra le strette vie della città sono infatti lo spirito d’iniziativa e la voglia di tornare dei proprietari degli immobili che, stanchi di attendere ordinanze che tardano ad arrivare, hanno deciso di unirsi in consorzi, un modus operandi già utilizzato per altre ricostruzioni. È dalla voglia di rispondere alla domanda “perché i proprietari delle case classificate E fuori dal

centro storico possono partecipare alle decisioni mentre noi no?” che nasce il progetto pilota del Consorzio di Piazza della Prefettura. Da proprietari di immobili che si aggregano e firmano un protocollo d’intesa con la Protezione civile, la Soprintendenza ai Beni storico architettonici e il consorzio ReLuis (braccio operativo della Protezione Civile). L’esempio dato da Roberta Gargano, presidente del Consorzio, e dal suo gruppo, ha aperto la strada ad una ricostruzione che parte dal basso e che vede i cittadini essere «avanti alle ordinanze». I consorzi stanno diventando ormai un modo di procedere usuale, nello stesso quartiere o addirittura sulla stessa strada iniziano a esisterne anche più di uno.

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intervista a Roberta Gargano Dottoressa Gargano, perché nascono i consorzi? «Il movimento dei consorzi è basato sulla sola volontà dei proprietari che vogliono ricostruire il centro storico, tanto che ci si sta muovendo in assenza totale di regole e di ordinanze. Abbiamo iniziato con quello di Piazza della Prefettura ad agosto quando ci sembrava già passato troppo tempo». Qual è stato il vostro punto di partenza? «Abbiamo contattato quella che allora era la governance, ossia Protezione Civile, Beni Culturali, Consorzio ReLuis, chiedendo loro di partecipare ad un progetto pilota. Le ordinanze per le categorie A, B e C stavano creando problemi ai cittadini, perché non erano chiare, non rispondevano a ciò che c’era sul territorio. Questo progetto pilota sarebbe stato invece loro utile per predisporre poi disposizioni pertinenti. L’idea è piaciuta e così abbiamo dato vita ad un protocollo d’intesa». Come procederete? «Siamo partiti dai rilievi amministrativi sulle diverse tipologie di proprietà, molto frammentate, da quelli strutturali sugli edifici, dall’analisi del danno, per risalire alla memoria della costruzione, os-

sia la stratificazione che nei secoli si è avuta, e quindi formulare la proposta di ricostruzione». Si sta creando dunque un certo movimento….. «Si, ma a questo dovranno seguire le ordinanze. Confidiamo molto nell’architetto Fontana, che si insedierà con il passaggio di consegne alla Struttura Tecnica presieduta dal Commissario Chiodi. Speriamo che con il suo arrivo si possa iniziare a conoscere l’indirizzo preso per la ricostruzione del centro storico. Noi proprietari vogliamo partecipare al processo decisionale, vogliamo sapere quale sarà la ditta, il progettista, come e in che modo verranno ricostruite le case. Ad oggi i consorzi hanno un po’ la funzione del gruppo di pressione nei confronti della governance, i cittadini trainano e sollecitano la parte politica e si mostrano avanti alle ordinanze». Per la loro costituzione avete fatto ricorso a delle procedure? «Abbiamo letto la normativa dei vecchi terremoti e abbiamo iniziato a mettere giù alcune linee guida, ma agendo sempre in assenza totale di regole, abbiamo deciso di adottare uno statuto leggero, facilmente adeguabile alla normativa che uscirà. In Umbria, ad esempio,

la legge regionale sul terremoto riportava già la forma che avrebbero dovuto adottare. I consorzi fanno un po’ la funzione dei condomini, ma non potendo utilizzare una rappresentanza per millesimi, perché si tratta di una conoscenza che per ora nessun aggregato ha, ci si basa sul criterio di un voto per ogni proprietario, massima rappresentazione democratica». Nel progetto sono stati coinvolti anche professionisti stranieri… «Pensiamo che preservare i centri storici sia un problema mondiale e noi abbiamo l’opportunità di creare un osservatorio e un centro studi internazionale, che accompagni la ricostruzione della città fino alla chiusura dei cantieri. I documenti prodotti saranno poi messi a disposizione di tutte le università d’Europa, che già ora potrebbero sottoscrivere un protocollo d’intesa con l’Ateneo aquilano e finanziare la fase progettuale. ReLuis è un consorzio di Atenei e si sta occupando proprio di questo, tanto che i risultati finora ottenuti sono stati mostrati già in diversi progetti universitari europei. Questo risolverebbe anche il problema delle università, sempre impegnate nella ricerca di spin-off affinché ci sia corrispondenza tra teoria e pratica»

Ma lo stop arriva dal Consiglio Comunale È stato il presidente della quinta commissione del Consiglio comunale dell’Aquila, Enzo Lombardi, a chiedere ai cittadini di fare marcia indietro, «Stop alla costituzione dei consorzi per la ricostruzione del centro storico. È rischioso costituirli prima che venga pubblicata l’ordinanza per il centro». Presente ai lavori della commissione il capo dell’Unità di Missione, Gaetano Fontana, che ha lasciato intuire come una prematura costituzione dei consorzi potrebbe creare una fuga in avanti, compreso il

pagamento delle spese notarili non rimborsabili in mancanza di una ordinanza. Il Comune rivendica così la propria parte e nella proposta di delibera presentata dalla Commissione prevede la costituzione di un Organismo tecnico comunale straordinario per il centro storico, delegato alla regia degli interventi di recupero e riqualificazione, con poteri adeguati per gli interventi diretti e l’istruzione dei piani di recupero per la successiva approvazione in Giunta comunale.

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il professor Michele Di Sivo, direttore del Di.TAC presso la facoltà di Architettura dell’Università d’Annunzio di Ch-Pe

» di Michele Di Sivo*

La cultura della conservazione dopo il terremoto Quale prospettiva bisogna adottare dal punto di vista urbanistico per una ricostruzione consapevole che unisca la conservazione del territorio alle innovazioni strutturali? Riportiamo le considerazioni di un esperto di conservazione e manutenzione

“T

erritorio” è un concetto di non semplice definizione, ovvero si presta ad una pluralità di definizioni che concorrono ad ampliarne le coordinate interpretative. Mentre per “Paesaggio” e ‘’Ambiente’’ l’universo scientifico e quello letterario sono pervenuti ad una convergenza di opinioni, per ‘’Territorio’’ il traguardo è ancora lontano. Da libero pensatore anch’io mi sono fermato a riflettere su queste dissertazioni, e la definizione che provo ad abbozzare è la seguente: il territorio è un “campo di operazione” ovvero uno spazio più o meno strategico nel quale si attivano i processi di conservazione e di trasformazione, aperto alla progettualità sia astrattamente logica che scientificamente materica, nodo di incrocio tra le scienze umanistiche e quelle ingegneristiche.

* Direttore del Di. T.A.C. Dipartimento di Tecnologie per l’Ambiente Costruito

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È auspicabile che il riordino della normativa ribadisca il fondamentale concetto che la “conservazione” è il punto di partenza e di arrivo della “trasformazione”, che cioè il processo attivato dallo strumento urbanistico nel predisporre l’uso delle risorse del territorio è di tipo ciclico in quanto non può non partire dal riconoscimento di quanto merita conservazione sul quale va attivata una politica di adeguata tutela e valorizzazione, così come non può non procedere, attraverso la “trasformazione”, per perseguire la finalità di migliorare le condizioni generali e particolari dell’habitat insediativo in modo da farlo assurgere ad una dignità meritevole di “conservazione”.

La carta del restauro di Amsterdam

Alla carta del restauro di Amsterdam va il merito di aver proposto la costruzione di un ponte tra passato e futuro che ha assunto “la cultura della conservazione” come supporto dialogico, una sorta di impalcato che si regge sui seguenti pilastri concettuali: a) non si può apprezzare il bello se non lo si sa riconoscere; b) non si può tutelare il bello se non lo si sa apprezzare; c) non si può conservare il bello se non lo si sa produrre; d) non si può bene operare nella “conservazione” se non si sa altrettanto bene operare nella “trasformazione” ovvero nella costruzione di quanto, per qualità progettuale, meriterà “conservazione”. La cultura della conservazione sta progressivamente guadagnando spazio rispetto alla cultura della trasformazione e ciò è dovuto non solo all’accresciuta sensibilità della popolazione rispetto all’eredità culturale che il passato ci ha consegnato e rispetto all’ambiente naturale che sembra acquisire maggior pregio via via che se ne registra la scomparsa, ma anche ad un naturale amplificarsi dei contesti assurti a dignità di conservazione, siano essi opere non necessariamente artistiche, legate alle attività dell’uomo, che hanno superato l’esame del tempo, siano essi i nuclei insediativi anche minori, nei quali permangono, accanto ai segni dell’età, quelli della memoria, siano essi i reperti archeologici che hanno raggiunto, traguardi appartenenti ad un passato prossimo che hanno contribuito a determinare i nuovi corsi della storia (archeologia industriale), come ad esempio le reti infrastrutturali. La cultura della conservazione trova alimento anche dalla proliferazione dei presidi museali che hanno

La cultura della conservazione sta progressivamente guadagnando spazio rispetto alla cultura della trasformazione In questa accezione, il territorio rivendica la sua unitarietà anche nella sua più contraddittoria dualità interpretativa, data dai concetti di conservazione e trasformazione, che anche negli ambiti del progetto di architettura, portano da sempre a separare la “tutela” dalla “crescita “, assegnando alla prima la ragione della conservazione e alla seconda quella della trasformazione.

La Chiesa di San Pietro da Coppito e gli edifici distrutti (foto di Danilo Balducci tratta dalla mostra “Il coraggio della Speranza”della Fondazione “L’Abruzzo Risorge”)

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abbandonato il chiuso dei loro originali recinti per espandersi in luoghi aperti ancora ricchi di natura o particolarmente costellati dai segni che l’uomo ha tracciato su di essi per adattarli al progressivo insorgere delle sue “necessità”. La cultura della conservazione ha accorciato le distanze tra cultura e natura sollecitando anche il sorgere di nuove specializzazioni disciplinari quali “conservazione urbana” e “conservazione e manutenzione ambientale” immediatamente conseguenti “conservazione dei beni architettonici e archeologici”.

Il post-terremoto deve essere un’occasione di riflessione critica sul nostro operare sul territorio

Il nuovo operare dopo la catastrofe

Negli ambiti della conservazione si configurano i presupposti di una nuova cultura dell’operare dopo una catastrofe naturale come il sisma aquilano, destinata a crescere e trovare consapevolezza nei prossimi anni. Si tratta dell’idea di spingere il dibattito culturale della ricostruzione molto oltre le scelte ricostruttive in termini filologici, ed aprire la ricostruzione a soluzioni architettoniche che propongono tecniche di riproduzione di forme tradizionali con tecnologie e materiali bio-ecologici o comunque non tradizionali, e/o alla conservazione dei puri valori volumetrici come se un borgo storico distrutto dal terremoto fosse assimilabile ad una scultura. Tutto ciò per non far arenare il dibattito esclusivamente sulle tecniche di costruzione – tanto in termini ingegneristici di tecnologie antisismiche che in termini più propriamente architettonici sulle scelte formali della ricostruzione. Dunque, vi è la

necessità, da un lato, di riflettere sulla possibilità di trasposizione su larga scala di metodologie maturate nel campo del progetto di conservazione e manutenzione; dall’altro, di far emergere nuove professionalità capaci di interpretare e disegnare l’ambiente costruito portando avanti un concetto di progettazione globale. Bisogna afferrare l’occasione della ricostruzione per avviare una riflessione profonda sul senso della continuità storica, in presenza di una discontinuità quale un evento catastrofico. Il post-terremoto deve essere un’occasione di riflessione critica sul nostro operare sul territorio. La catastrofe “azzera” per così dire la storia, sconvolgendo i “valori” sociali e culturali dei luoghi, non ci lascia mai di fronte al nulla, ma piuttosto ci mette di fronte ai residui incoerenti di un ordine non più ricostruibile, ad esempio l’incendio di un archivio storico seleziona in modo casuale la nostra possibilità di ricostruire le vicende passate. Dunque, la conservazione, può essere intesa come atto progettuale che riutilizza i frammenti recuperabili in una propria visione sociale-economica, connettendoli in un nuovo ordine che soddisfi le esigenze dei cittadini e che sia adeguato alle innovazioni tecnologiche. In conclusione la situazione del dopo terremoto presenta dal punto di vista metodologico una prospettiva del tutto imprevista, non si tratta della pura e semplice ricostruzione edilizia, ma di procedere con un diverso atteggiamento, da un lato di recuperare i frammenti “recuperabili” e dall’altro di valorizzare, conservandolo, l’ambiente urbano compatibilmente con le innovazioni tecnologiche e con i nuovi assetti determinatesi. Dal concetto di progetto che organizza e costruisce l’ ambiente urbano attraverso le sue regole è necessario passare all’idea del progetto che cerca di capirlo e utilizzarlo, seguendone le regole e convincersi che l’organizzazione del territorio è il risultato di un processo evolutivo dipendente da infinite variabili storiche, economiche e naturali, di cui anche i grandi dissesti e i rischi naturali possono fare parte

Piazza Duomo a L’Aquila (foto di Danilo Balducci tratta dalla mostra “Il coraggio della Speranza” della Fondazione “L’Abruzzo Risorge”)

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Figura 1: edificio con isolatori sismici

» di Marco Taglieri

La ricostruzione sotterranea L’Aquila e il suo centro storico: il professor Gianfranco Totani illustra il metodo di isolamento sismico di edifici già esistenti, che prevede la creazione e l’utilizzo di piani interrati

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C

ome ricostruire il centro storico dell’Aquila? Operando in sotterraneo. Abruzzo Impresa continua a monitorare la situazione nel capoluogo di regione, squassato dal sisma dello scorso 6 aprile. Dopo la gestione delle emergenze più impellenti, urge la questione della città e del suo centro storico da ripristinare e da ricostruire. Servo-

Il professor Gianfranco Totani, presidente del corso di studio in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio presso la facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi dell’Aquila

no linee guida precise prima di iniziare a lavorare. Gianfranco Totani, docente di Geotecnica nei corsi di Laurea in Ingegneria Civile, Ambiente e Territorio, Edile Architettura presso l’Ateneo dell’Aquila, prova a dirimere i dubbi che da mesi attanagliano non soltanto chi dovrà provvedere alla ricostruzione vera e propria, ma anche i cittadini stessi. Ne viene fuori un processo molto lineare, che riportiamo di seguito con l’ausilio di alcuni disegni progettuali elaborati da Sara Amoroso, ingegnere specialista, dottoranda in Ingegneria civile e del territorio presso l’Università degli Studi dell’Aquila.

La tecnica dell’isolamento sismico

al collasso delle strutture, migliorandone le caratteristiche di resistenza e duttilità, ma richiedono estesi interventi di rifacimento delle parti strutturali e non strutturali e aggravi degli sforzi in fondazione, con conseguenti sensibili aumenti dei costi di intervento. In alternativa, la tecnica dell’isolamento alla base riduce direttamente le sollecitazioni sugli elementi strutturali e sulle fondazioni e permette di intervenire con tecniche non invasive sulla struttura in elevazione. Alcune stime orientative basate sulla valutazione dei costi di intervento, hanno evidenziato significative

La particolarità di questa metodologia sta nella possibilità di creare una sorta di link sotterraneo tra gli isolati: «Questi spazi potrebbero essere utlizzati come aree commerciali, parcheggi, attività ricreative culturali»

Nell’adeguamento sismico di edifici esistenti, alle classiche tecniche di rinforzo si affiancano oggi metodi innovativi. Fra di essi, l’isolamento sismico (figura 1), utilizzato già frequentemente per gli edifici nuovi, presenta in molti casi vantaggi considerevoli rispetto ad altre tecniche (rafforzamento diffuso su tutti gli elementi strutturali, inserimento di nuovi elementi di elevata rigidezza e resistenza, quali pareti, controventi, e/o dispositivi di dissipazione, ecc). Queste ultime, infatti, mirano ad aumentare la sicurezza

convenienze anche dal solo punto di vista economico. Passo fondamentale per arrivare a mettere a punto un progetto di isolamento sismico di un edificio esistente è quello di acquisire specifiche conoscenze non solo in riferimento agli elementi strutturali dell’edificio, ma soprattutto relativamente alle caratteristiche geotecniche, geomeccaniche e idrogeologiche del terreno di fondazione.

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in primo piano

Il centro storico

Nella figura 2 viene illustrata una metodologia per isolare sismicamente edifici di centri storici attraverso la realizzazione di un nuovo piano interrato. La metodologia consiste nelle seguenti fasi: 1) Fase conoscitiva: approfondita caratterizzazione geotecnica, geomeccanica e idrogeologica del volume significativo di terreno; 1a) Fase progettuale: dimensionamento delle opere di sottofondazione, di consolidamento e stabilizzazione dei terreni di fondazione. Progettazione dell’apparato di isolamento (tipo di isolatore, numero, posizione); 2), 3), 4), 5), 6), 7) Fase operativa esecutiva: realizzazione di un corpo interrato della stessa dimensione areale dell’isolato a partire dal piano di posa delle fondazioni esistenti. Tale fase è assistita da un monitoraggio continuo per assicurare la sicurezza e la salvaguardia dell’opera e del contorno urbanizzato.

Come gestire gli spazi sotterranei

«Proposi questo metodo già nel 2008 – racconta il professor Gianfranco Totani – in occasione della giornata di studio “Valutazione e mitigazione del rischio sismico” tenutasi al Teatro comunale dell’Aquila (17 aprile 2008, ndc). Ma in quella circostanza mancò il parere politico, imprescindibile per agire concretamente». Imprenditori, cittadini, banche e appunto il governo: solo dalla concertazione di tutte queste parti, secondo il docente, si potrà procedere con la “giusta ricostruzione”. La particolarità di questa metodologia sta nella possibilità di creare una sorta di link sotterraneo tra gli isolati: «Questi spazi potrebbero essere utilizzati come aree commerciali, parcheggi, attività ricreative culturali», suggerisce Totani. Se torniamo per un attimo al passato, a quello che è successo il 6 aprile 2009, il professore osserva il dramma da un’altra angolazione, per certi versi insolita: «I danni provocati dal sisma? Sono stati ingenti, certo, ma non soltanto a causa di errori di progettazione e di costruzione. E’ stato un terremoto molto particolare, con sorgente sismica vicino alla città e localizzata a piccola profondità. Ciò ha comportato la sovrapposizione dei fronti delle onde sismiche di compressione e di taglio che hanno generato significativi effetti di sito e di direzionalità. Le accelerazioni di picco sia verticali che orizzontali sono state molto elevate. Fortunatamente la durata dello scuotimento è stata relativamente breve. A mio giudizio, gli edifici in cemento armato della zona hanno retto abbastanza bene, anche considerando che

Figura 2: metodologia di isolamento sismico per i centri storici con realizzazioni di piani interrati

negli anni passati non si avevano le conoscenze e le tecnologie di oggi né si disponeva di una normativa tecnica adeguata ai progressi che la ricerca scientifica aveva raggiunto. Va fatto in molti casi un plauso a chi ha operato nei decenni scorsi». Sguardo al futuro: dove si deve migliorare per non ripetere gli stessi errori, o comunque per non incappare in simili tragedie? «Non è tanto difficile “risolvere” il problema – spiega Totani – quanto “enunciarlo bene”. In passato è mancata la consapevolezza dell’importanza della caratterizzazione geotecnica dei terreni. Adesso L’Aquila diventerà uno dei siti più studiati al mondo e potrà insegnare molto a riguardo». La cultura come leva per ripartire presto e bene: «I tempi della ricostruzione dipenderanno da come si è evoluto l’atteggiamento della gente in seguito all’evento. Serve consapevolezza di quello che è successo e di come dovrà essere risolto. Con grande realismo e senza troppi voli pindarici»

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in copertina Âť di Laura Tinari

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Antonio Del Corvo «Il futuro dell’Aquila»

Un uomo concreto, un professionista capace e un politico operativo. Queste sono le caratteristiche del candidato di centrodestra alla presidenza della Provincia dell’Aquila, scelto direttamente dal presidente Silvio Berlusconi. Tra le sue priorità: la ricostruzione materiale e del tessuto economicosociale del Capoluogo di Regione e la crisi occupazionale

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Un uomo del fare, che ama analizzare e studiare i problemi. È questo il biglietto da visita di Antonio Del Corvo. Per lui lavorare dandosi obiettivi e priorità è d’obbligo. Trent’anni di presenza e impegno nell’Ordine dei Commercialisti fanno oggi di lui non un piccolo commercialista di provincia, ma un professionista stimato in tutta la regione. Non è un politico di

» Foto di Simone Cerio

professione, ma la costanza e la capacità amministrative dimostrate nel ruolo di vice sindaco del comune di Celano e in questo primo anno in Consiglio regionale lo hanno distinto agli occhi del presidente Silvio Berlusconi, che lo ha scelto tra una importante rosa di nomi costituita da politici di lungo corso, imprenditori e personaggi impegnati nel sociale. Antonio Del Corvo è infatti la proposta politica

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in copertina Antonio Del Corvo davanti al Castello dell’Aquila

Del Corvo durante un’intervista

«Diffido dalla politica degli annunci poi puntualmente smentiti dai fatti. Non si può fare politica solo a colpi di comunicati stampa estemporanei»

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del Popolo della Libertà alle prossime elezioni provinciali dell’Aquila. Convinto che l’economia regionale passi in gran parte attraverso l’agricoltura, ha sempre lavorato per la modernizzazione del sistema in Abruzzo. Riconoscimento del lavoro svolto in questo ambito è stato proprio l’affidamento della presidenza della III Commissione Consiliare regionale - Agricoltura. Ma Del Corvo è membro anche di altre commissioni consiliari, come quella Bilancio e Affari

Generali. Attento conoscitore delle dinamiche economicopolitiche del suo territorio, che vive in prima persona, ha esaminato con noi i temi principali che da anni attanagliano la provincia dell’Aquila. La politica? Un servizio alla collettività. Il terremoto? Non bisogna cedere alla rassegnazione. La crisi occupazionale? Un problema da “aggredire” con fermezza. Il campanilismo? La divisione indebolisce tutti.

a tu per tu con Antonio Del Corvo

tica come un servizio alla collettività». Da uomo che vive la provincia dell’Aquila quali sono oggi i problemi del territorio? «Principalmente due: la situazione che oggi vive L’Aquila, quindi la ricostruzione della città e dei comuni del cratere, e l’annoso problema della crisi occupazionale, già grave nelle aree interne prima del terremoto: penso in particolare alla situazione drammatica che da tempo vivono la Valle Peligna e lo stesso aquilano. Un problema questo che va affrontato con determinazione».

Com’è Antonio Del Corvo? «Sicuramente un uomo concreto, la necessità di confrontarmi con le problematiche senza perdere tempo e senza lasciare nulla al caso mi contraddistingue più di tutto. Diffido dalla politica degli annunci, poi puntualmente smentiti dai fatti. Non si può

fare politica solo a colpi di comunicati stampa estemporanei. Per quello che mi riguarda, non amo le definizioni, mi considero un uomo del fare, mi piace misurarmi con la realtà, studiare i problemi e trovare le soluzioni, senza trionfalismi che appagano le vanità personali, ma concependo la poli-

Quale tema ha fatto un po’ da filo conduttore alla sua esperienza lavorativa in questi ultimi anni? «La modernizzazione dell’agricoltura è sempre stato uno dei perni della mia attività sia professionale che politica. Ho, infatti, accettato con piacere di assumere la presidenza della III Commissione Consiliare regionale, cercando di individuare le soluzioni

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in copertina

Un momento della vita istituzionale di Del Corvo

migliori nell’interesse di un settore importante per l’intera economia provinciale. Proprio in queste settimane, peraltro, sono in corso di esame tre progetti di legge, da me presentati e relazionati in Commissione, inerenti il credito agrario, le garanzie per l’accesso al credito agrario e i consorzi forestali». Il presidente Berlusconi ha scelto il suo nome tra una rosa di candidati con diversi profili professionali, quale aspetto ha prevalso nella decisione? «Credo di poter rispondere le mie caratteristiche, l’esperienza politicoamministrativa maturata sul “campo”, dall’impegnativo ruolo di vice sindaco a quello, più recente, di consigliere regionale, ma anche le competenze accumulate in trenta anni di professione. Insomma, un percorso che mi

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ha consentito di studiare e seguire da vicino le dinamiche economiche della provincia nella loro complessità». Se alle prossime elezioni il centrodestra prevalesse, un unico colore politico legherebbe l’Amministrazione provinciale al Governo regionale e a quello nazionale. Questo aspetto potrebbe determinare una maggiore collaborazione tra i diversi Enti? «Aiuterebbe, ma naturalmente non risolverebbe. I rapporti istituzionali tra Enti Locali dovrebbero prescindere dalle appartenenze politiche, ma sarebbe ipocrita negare che affinità culturali e programmatiche possano contribuire a superare sterili divergenze che in diverse occasioni hanno frenato progettualità che potevano rivelarsi

preziose per la collettività. Purtroppo in passato l’Ente Provincia è stato “usato” per fare opposizione, spesso pretestuosa, al Governo nazionale e regionale. Noi, invece, cercheremmo di concentrarci esclusivamente sui fatti, sacrificando lo sterile protagonismo dei singoli nell’interesse di tutti». Quale sarà il ruolo della Provincia nei prossimi anni? «La crisi in cui versa la provincia è talmente “straordinaria” da dover essere affrontata con una determinazione altrettanto straordinaria. Il greco krisis, infatti, deriva dal verbo krinein, separo o, in senso più ampio, decido. Dobbiamo lasciarci alle spalle lo sgomento per quanto accaduto e non cedere alla rassegnazione o, peggio, al vittimismo, e convincerci che la crisi può rappresentare un’occasione preziosa da cogliere per ripartire e


Il centro storico dell’Aquila (foto di Claudio Lattanzio tratta dalla mostra “Il coraggio della Speranza” della Fondazione “L’Abruzzo Risorge”)

rilanciare il nostro sistema socio-economico. Credo che al di là delle deleghe che sono proprie delle province, la Provincia dell’Aquila dovrà giocare un ruolo di primo attore sulla scena nazionale e locale senza sacrificare la concretezza del rapporto con il territorio. In merito alla ricostruzione, le competenze urbanistiche spettano proprio alla Provincia e già ho annunciato, in caso di vittoria, l’istituzione di un assessorato ad hoc con finalità di coordinamento con il Commissario governativo e gli enti locali». Un giudizio politico. Cosa farà la differenza tra centrodestra e centrosinistra in questa competizione elettorale? «La credibilità dei candidati, perché le idee camminano sulle gambe delle persone, e la concretezza dei programmi, perché i problemi non si

«La Provincia dell’Aquila dovrà giocare un ruolo di primo attore sulla scena nazionale e locale senza sacrificare la concretezza del rapporto con il territorio» risolvono con gli slogan né facendosi ritrarre accanto a personaggi famosi. Il centrodestra ha le risposte e le esperienze necessarie, mutuate dal mondo del lavoro e dell’impresa per applicarle alla realtà. E, elemento non trascurabile, abbiamo i candidati giusti. Basterà scorrere i nominativi delle liste per avere la conferma di come il centrodestra rappresenti molto più dei propri avversari il territorio, quella stessa società civile a lungo tenuta ai margini e che è pronta a rimboccarsi le maniche e a lavorare con noi». Nella provincia dell’Aquila il senso campanilistico è molto accentuato. Non ritiene che l’esempio debba essere dato in primo luogo dalle Istituzioni? «La mia gente è quella che combatte le mie battaglie. Quando il presidente

uscente, subito dopo il terremoto, ha trasferito gli uffici ad Avezzano, non ho certo esultato, al contrario: ho espresso le mie perplessità. Ho dato la mia disponibilità, molto prima della mia candidatura, per l’approvazione in Consiglio regionale di una legge su “L’Aquila capoluogo”, perché ero e rimango convinto che il rilancio dell’intera provincia passi necessariamente attraverso il rafforzamento del ruolo del suo capoluogo. Il campanilismo esasperato è l’estrema ratio di chi non ha altri argomenti. Io lavoro ad Avezzano e vivo a Celano, ma quando mi trovo fuori regione o all’estero non ho problemi a definirmi aquilano, perché so che così possono capire immediatamente da dove vengo e soprattutto chi sono, anzi chi siamo. Perché una cosa è certa: lo spirito di divisione indebolisce tutti, l’unità fa la forza»

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incarichi&carriere

Cambiano i rappresentanti della Camera di Commercio di Teramo. Lo scorso 4 febbraio si è infatti

tenuta la seduta di insediamento del nuovo Consiglio, che ha riconfermato all’unanimità alla presidenza dell’Ente, Giustino Di Carlantonio in rappresentanza del settore industria. Il Consiglio camerale è da sempre composto dai rappresentanti delle varie categorie economiche, in numero proporzionale rispetto al peso e alla consistenza che ciascun settore economico riveste nel tessuto provinciale. Le imprese attive ed operanti nella provincia di Teramo hanno superato abbondantemente le 40 mila unità, ragion per cui il nuovo Consiglio è costituito da ben 27 rappresentanti, ovvero cinque in più rispetto a prima. Il presidente Giustino Di Carlantonio, durante il discorso programmatico seguente l’elezione, si è espresso con sentita gratitudine nei confronti dei consiglieri per il risultato lusinghiero, proseguendo poi con i ringraziamenti verso il precedente Consiglio per l’encomiabile lavoro svolto e la costante ed elevata professionalità dimostrata nei cinque anni appena trascorsi. Di Carlantonio ha poi proseguito nell’evidenziare la forte crisi economica cui versa l’intero paese, sottolineando che questa porta ad un forte senso di incertezza soprattutto per le previsioni future relative alla sua reale conclusione ed alla conseguente ripresa. «È proprio in questo scenario - ha detto il presidente-, che l’Ente ha la responsabilità più grande, che è quella di svolgere un ruolo di guida e di supporto al sistema economico locale, tentando, seppure nelle difficoltà, di traghettare le realtà aziendali verso la conclusione di questo periodo difficoltoso. È uno stimolo ulteriore per la Camera di Commercio di Teramo, – ha continuato il presidente - che è pronta a sostenere tale ruolo in modo efficace e concreto, mettendo a disposizione risorse e competenze. Sono certo che il sensibile spirito di collaborazione e l’impegno condiviso dei componenti il nuovo Consiglio consentiranno di ottenere i migliori risultati, quali quelli raggiunti nello scorso quinquennio». Parole di grande incoraggiamento che senza dubbio rappresenteranno un ottimo punto di partenza per una programmazione del lavoro fruttuosa e di slancio per l’intera provincia di Teramo.

GIUSTINO DI CARLANTONIO LA CAMERA DI COMMERCIO DI TERAMO SI RINNOVA Nuovi componenti per il consiglio della Camera di Commercio di Teramo, ma il presidente si conferma Giustino Di Carlantonio

IL NUOVO CONSIGLIO

Riportiamo di seguito i nominativi dei membri del nuovo organo direttivo che rimarrà in carica per il quinquennio 2010 – 2015. Per il settore Agricoltura: Silvana Verdecchia, Giovanni Barba. Per il settore Industria: Giustino Di Carlantonio, Alfiero Barnabei, Stefano Camerano, Gianni Tanzi, Serafino Pulcini, Diego Di Sabatino. Per l’Artigianato: Gloriano Lanciotti, Gianfredo De Santis, Gianfranco Mancini, Giulio Falone, Luciano Di Marzio. Per il Commercio: Giandomenico Di Sante, Beniamino Orfanelli, Enzo Balducci, Arturo Fagiani. Per il settore Cooperative: Giampiero Ledda. Per il Turismo: Luigi Montauti. Per Credito e Assicurazioni: Lauro Nardinocchi. Pei i Servizi alle Imprese: Nicola Di Giovannantonio, Dino Gavioli, Alessandro D’Eusanio. Per la Pesca: Vincenzino Speca. Per Organizzazione sindacale dei lavoratori: Gianluca Di Girolamo. Per il settore Tutela dei consumatori: Alberico Maccioni.

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incarichi&carriere

Raffaele Credidio, ingegnere, nato a Pescara il 07 luglio del 1965, da più di 10 anni si dedica inte-

ramente alla gestione e amministrazione delle risorse umane. È HR Operation manager presso la Micron Technology Italia, con sede ad Avezzano. Si è laureato a Bologna in Ingegneria Elettronica, indirizzo Gestionale, subito dopo è stato assunto alla Texas Instruments Italia S.p.A. ed è stato assegnato allo stabilimento di Avezzano come equipment engineer nel processo produttivo delle memorie DRAM. Nel 1998 diventa HR specialist; nel 2000 passa alla direzione del personale e nel 2004 diventa HR operation manager. Essendo anche responsabile dei sistemi IT della direzione HR, ha favorito l’implementazione di un nuovo applicativo software che riduce l’utilizzo e la produzione di carta nella gestione della documentazione. L’esperienza maturata nella selezione del personale e nell’organizzazione del processo produttivo gli hanno consentito di essere al vertice dell’AIDP. Ma non è tutto. È consigliere all’interno della Fondazione Mirror, membro del direttivo AIDP nazionale, rappresentante generale presso Confindustria L’Aquila e vanta collaborazioni in ambito accademico. Nel tempo libero si dedica alla famiglia - ha due bambine - e fa sport. L’amore per la corsa e il podismo probabilmente lo porterà quest’anno a misurarsi con la grande sfida della maratona di New York.

RAFFAELE CREDIDIO NEO PRESIDENTE AIDP ABRUZZO E MOLISE Sarà l’ingegnere della Micron a guidare l’Associazione per la direzione del personale

ANNALETIZIA BACCANTE DIRETTORE DEL SITO ABRUZZESE SANOFI-AVENTIS Cambio al vertice “in rosa”. Baccante succede ad Andrea Ruggeri

Per la prima volta in Italia, una donna a capo di un sito produttivo sanofi-aventis. L’aquilana

Annaletizia Baccante è stata nominata direttore dello stabilimento di Scoppito (AQ), uno dei siti di eccellenza del Gruppo a livello internazionale, appena premiato tra i Best Workplaces Italia 2010 per clima di lavoro e per essere all’avanguardia sul versante dell’occupazione femminile, che rappresenta circa il 50% di collaboratori. Annaletizia Baccante, nata nel 1969 a L’Aquila si è laureata nel capoluogo in Ingegneria chimica. Raggiunge il vertice dello stabilimento di Scoppito dopo 13 anni di permanenza nello stesso. Avrà il compito di sviluppare il sito, riconosciuto a livello internazionale come esempio di eccellenza nel settore farmaceutico, con circa 3.200 collaboratori – distribuiti tra le sedi di Origgio (VA), Garessio (CN), Anagni (FR), Scoppito (AQ) e Brindisi - oltre 92 milioni di euro di fatturato e 3,7 miliardi di compresse prodotte per i mercati dei 5 continenti (dati 2009). Fa sapere la Baccante: «Da aquilana e da manager, metterò tutto il mio impegno, la mia professionalità e la mia dedizione affinché il sito produttivo continui a crescere, mantenendo gli alti livelli raggiunti in termini di produttività e risultati richiesti. Occupazione, investimenti e legame partecipativo con il territorio. Queste le premesse dalle quali partire, questo il futuro che vogliamo costruire».

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incarichi&carriere

Si è concluso con l’elezione degli organismi regionali l’VIII Congresso Uil Abruzzo, convocato

all’Aquila. Il nuovo Comitato Centrale Regionale è stato eletto all’unanimità, così come all’unanimità è stato riconfermato il segretario generale, Roberto Campo. L’idea di fondo espressa dal Congresso è la necessità di un programma pluriennale per rimettere in sesto la regione. Il 2010 dovrà essere un anno di svolta, con interventi che aggrediscano le cause strutturali della crisi abruzzese, sbloccando gli investimenti 2007-13 e promuovendo le riforme, a cominciare da quella della sanità. L’intervento del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, durante i lavori del Congresso ha dimostrato la sintonia che regna tra i diversi attori in merito all’analisi della situazione. Nella segreteria regionale accanto a Roberto Campo, Pietro Paolelli, Antonio Cardo, Maria Grazia Commito, Tonino Di Toro, Gianni Orsini, Rosa Toritto e il tesoriere Lucio Giancola.

ROBERTO CAMPO RICONFERMATO SEGRETARIO REGIONALE UIL Continuità ai vertici abruzzesi del sindacato

CARLO MAGGITTI ALLA GUIDA DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI PESCARA Le priorità sono riorganizzare la squadra di agenti e realizzare l’armeria

È stato il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia a presentare il nuovo comandante Carlo Maggitti.

Proviene dal comando di polizia municipale di L’Aquila, dove ha rivestito la carica di dirigente del Corpo, nonché dirigente al commercio e alle attività produttive. In precedenza aveva ricoperto il ruolo di dirigente della polizia municipale nei Comuni di Francavilla al Mare, Lanciano e Loreto Aprutino. Maggitti, 42 anni, si è laureato in Giurisprudenza all’università di Teramo. Ha maturato esperienza nella Marina Militare, esattamente presso la Capitaneria di porto di Pescara dal 1993 al 1996, dalla quale si è congedato con il grado di sottotenente di Vascello. «Sette mesi fa – ha ricordato il sindaco Albore Mascia - abbiamo trovato una macchina da riorganizzare, sia nel Palazzo comunale che nel Comando della Polizia municipale che, di fatto, rappresenta il nostro braccio operativo sul territorio. Ha proseguito - il cantiere per realizzare l’armeria consentirà di armare i vigili e ripristinare il servizio notturno potenziando, dunque, il controllo del territorio, in particolare nei quartieri». Maggitti, rivolgendosi ai suoi uomini, ha sottolineato: «Per la prima volta da quando ricopro il ruolo di comandante dei vigili urbani conosciamo il programma specifico della nostra amministrazione comunale e sappiamo - direttamente da chi fornisce le linee di indirizzo, ossia il sindaco - cosa si vuole fare e quali sono gli obiettivi da raggiungere partendo dalla massima collaborazione con le altre Forze dell’Ordine».

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incarichi&carriere

STEFANO CECERE NUOVO QUESTORE DI L’AQUILA Dopo il proficuo lavoro a Pescara guiderà la questura del capoluogo di regione

Il dipartimento della pubblica sicurezza di Roma ha deciso che a dirigere la questura aquilana è

Stefano Cecere, 59 anni, nato a San Nicola La Strada (Caserta). Per lui si profila un compito arduo, dovrà vigilare sulla ricostruzione per evitare infiltrazioni della criminalità negli appalti. Cecere prima di essere questore a Pescara, si era distinto nel medesimo ruolo a Foggia, dal 2003 al 2006. Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel ringraziarlo per il lavoro svolto ha ricordato: «Con il questore abbiamo condiviso subito un obiettivo unanime: elevare gli standard di sicurezza in tutta la città, affrontando le prime emergenze del territorio. Ossia la zona “calda” del centro storico dove la sola presenza, comunque ingente e visibile, di Polizia e Carabinieri non poteva chiaramente essere sufficiente per garantire un controllo capillare dell’area. Con il questore Cecere siamo riusciti a dare una svolta decisiva al fenomeno della prostituzione, con l’espulsione dal territorio di 39 peripatetiche comunitarie, riducendo ad appena 4 le giovani rumene realmente operanti nell’area della Pineta, tutte identificate e sulle quali stiamo già adottando misure di contrasto».

PAOLO PASSAMONTI GUIDERÀ LA QUESTURA DI PESCARA Abruzzese verace da sempre a difesa della legalità. Subentra a Stefano Cecere

Paolo Passamonti, già questore di Macerata e vicario a Ravenna e Ascoli, ha lavorato alla questura

di Chieti dal gennaio 1988 al giugno 1991, prima come dirigente della Digos poi alla Divisione anticrimine. Passamonti, 56 anni, di Pineto, laureato in Scienze Politiche è stato anche capo contingente della polizia di Stato in seno alla missione italiana in Albania tra il 2000 e il 2001, ricevendo dal presidente della Repubblica albanese la medaglia d’oro per i servizi militari. Dalla presidenza della Repubblica italiana ha ricevuto le onorificenze: Ufficiale dell’ Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” e Commendatore dell’ Ordine “ Al merito della Repubblica Italiana”. Nel suo lungo curriculum professionale, iniziato nel 1977 dopo quattro anni trascorsi nell’accademia del Corpo delle guardie di P.S, spiccano numerosi encomi solenni, lodi e un prestigioso certificato americano del F.B.I.: “Certificate of Appreciation”.

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incarichi&carriere

Il consigliere comunale del Popolo della Libertà Antonio Sabatini è il nuovo Presidente della

Commissione consiliare commercio del Comune di Pescara. Sabatini, già vicepresidente ed eletto dalla stessa Commissione, subentra al dimissionario Vincenzo Di Noi, della lista Teodoro. Sabatini è nato a Pescara il 12 aprile 1963; svolge la professione di commercialista dal 1992. Oltre al lavoro si dedica alla moglie e alle tre bambine, inoltre, ama lo sport. Per commentare il suo nuovo incarico ha specificato: «Il conferimento di tale responsabilità amministrativa rappresenta sicuramente un nuovo stimolo per l’esperienza che sto portando avanti da sette mesi tra i banchi della maggioranza consiliare. Già nelle prossime settimane ci attendono appuntamenti importanti che vedranno impegnata la commissione Commercio, la quale sta già operando per la redazione di nuovi regolamenti come pure la riorganizzazione del settore terziario attraverso la promozione di iniziative che dovranno vedere protagonisti non solo la pubblica amministrazione, ma anche gli stessi operatori».

ANTONIO SABATINI A CAPO DELLA COMMISSIONE COMMERCIO DEL COMUNE DI PESCARA Proporrà nuovi regolamenti e la riorganizzazione del terziario

CESARE SPEDICATO AL VERTICE DELLA SEZIONE TRASPORTI E LOGISTICA In programma il rilancio dell’interporto Valpescara e lo sviluppo dell’aeroporto di Pescara

L’assemblea della sezione trasporti e logistica di Confindustria Pescara ha rinnovato gli organi

direttivi per il prossimo triennio. Alla carica di presidente è stato eletto all’unanimità Cesare Spedicato, direttore della direzione Trasporto Regionale Abruzzo di Trenitalia. Il Consiglio Direttivo, eletto insieme al presidente Cesare Spedicato, risulta così composto: vice presidenti Corrado Di Giacomo (Di Giacomo trasporti e logistica) ed Enrico Perticone (Perticone); consiglieri Florindo Di Lorenzo (Agenzia doganale Romeo) ed Edmondo Di Russo (C.I.P.A.A.). L’intervento introduttivo del direttore di Confindustria Pescara, Luigi Di Giosaffatte, si è concentrato sull’impatto della crisi economico-finanziaria sul territorio pescarese ed, in particolare, sul settore dei trasporti e la presentazione del programma di interventi della CCIAA di Pescara a favore delle imprese della provincia. Il neo presidente Spedicato ha delineato un programma che si occuperà di rilancio strategico dei piani di sviluppo dell’Interporto Valpescara, della rete portuale e dei piani di sviluppo dell’aeroporto di Pescara.

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storie&persone

di Eleonora Lopes foto concesse da “Il Gatto Bianco”

«Un modello d’eccellenza da seguire è il Trentino. Il nostro Governo, dovrebbe imitare la strategia di questo territorio e inserire l’economia turistica come priorità di attuazione del programma regionale»

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La struttura de “Il Gatto Bianco” immersa nel verde delle montagne di Pescocostanzo

n progetto speciale, lontano dalla concezione classica di ospitalità e capace di coniugare ambienti eleganti, sobri, e mai banali, con un comfort moderno, che rende gli spazi accoglienti e capaci di offrire la privacy necessaria per godere di una vacanza attimo dopo attimo. Da questa filosofia dell’imprenditore Roberto Donatelli, nasce a Pescocostanzo l’albergo “Il Gatto Bianco”. Un uomo determinato e grintoso, ma anche un imprenditore capace e appassionato, questo è Roberto Donatelli. Sposato con Patrizia, ha due figlie, Chiara di 20 anni e Giulia di 16. Da sempre vive a Pescocostanzo, splendido borgo nella provincia de L’Aquila, noto come “il salotto d’Abruzzo”, e lavora nell’attività di famiglia “Donatelli Interni” che opera da più di 40 anni nel settore del mobile. Ma nel 2007 c’è una svolta nel suo percorso lavorativo, Roberto decide di diversificare la sua attività e di realizzare un albergo, a pochi metri dalla piazza centrale di Pescocostanzo. Dopo 2 anni e mezzo di lavoro minuzioso, nasce “Il Gatto Bianco”.


Roberto Donatelli e i segreti de “Il Gatto Bianco” Un piccolo luogo orgoglioso della sua unicità che nasce dall’eleganza, dallo stile e dalla sobrietà, associate a un comfort personalizzato e ad altissimi standard qualitativi. Un albergo di charme nel centro storico di Pescocostanzo, a pochi metri dalla celebre piazza e vicino agli impianti sciistici di Roccaraso e Rivisondoli Qual è la caratteristica di questo albergo? «“Il Gatto Bianco” è una vera e propria dimora, dove il tempo diventa più lento e tranquillo, grazie a un servizio impeccabile e discreto e a un’offerta gastronomica attenta alla riscoperta dei veri sapori abruzzesi. Dispone di sei stanze e due suites, tutte diverse, ma progettate e arredate con lo stesso obiettivo: regalare agli ospiti un soggiorno esclusivo, rigenerante, mirato alla riscoperta del silenzio, della natura incontaminata, dei sapori della terra, il tutto associato ad un utilizzo attento, e mai invasivo, delle più moderne tecnologie, per regalare relax e benessere per la mente e per il corpo. Tutto questo è quello che io definisco “il nuovo lusso”. Al piano terra c’è una vera e propria oasi del benessere, un Centro Wellness dotato delle migliori e più moderne soluzioni per il trattamento rigenerante e rilassante del corpo». Come è nata l’idea di realizzare questa tipologia d’albergo? «Dall’idea di valorizzare il territorio convertendo un edificio dismesso. Così è nato “Il Gatto Bianco”. Io e mia moglie Patrizia, abbiamo curato tutto nei minimi

dettagli, cercando di fare dell’accoglienza, una vera e propria arte. All’ingresso non c’è la reception, così si ha l’impressione di entrare in una casa. Diamo il benvenuto agli ospiti direttamente in una sala dove campeggia un grande camino antico. Tutte le rifiniture della struttura sono realizzate in legno di rovere naturale, trattato ad olio e cera per garantire eleganza, pur nel massimo rispetto ambientale, in perfetta sintonia ed armonia, con lo splendido paesaggio in cui è immersa». Una curiosità. Perché avete scelto questo nome? «Perché noi avevamo un gattino bianco. E perché tra i gatti, quello bianco è senza dubbio il più elegante. Privo dell’udito, si muove e percepisce l’ambiente in cui vive dagli odori e dalle sensazioni tattili che da esso provengono. Il suo è un mondo ovattato, dove la quiete invita al dialogo e il silenzio permette di “ascoltarne” le impressioni, i profumi e i colori. Questo animale incarna perfettamente la filosofia del nostro albergo». A quali clienti vi rivolgete? «Ad un target alto, ma non tanto dal punto di vista economico, quanto da quello culturale. Chi viene qui, cerca il silenzio, la tranquillità e Pescocostanzo è un bor-

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storie&persone

Un angolo del cetro wellness all’interno dell’albergo

go che si presta benissimo a quelli che oggi, in un mondo frenetico come il nostro, sono diventati i nuovi lussi. Inoltre con orgoglio posso dire che anche per il 2010, la prestigiosa Guida Michelin, ha premiato la qualità, la bellezza e la professionalità della nostra struttura, inserendoci, per il secondo anno consecutivo nella sezione “Soggiorni d’Autore”». Passiamo a qualche riflessione sul turismo. Alla crisi economica che ha colpito duramente anche questo settore si è aggiunto il terremoto. Come devono affrontare questo momento gli operatori? «Senza dubbio, alla crisi economica, di per se già devastante, si è aggiunto il sisma che si è abbattuto sul nostro capoluogo. Ma superata la fase di emergenza, ora è necessario rimboccarsi le maniche e capire come trasformare questa tragedia in opportunità. Prima del sisma l’Abruzzo era una regione sconosciuta, il terremoto purtroppo l’ha resa nota al mondo intero. È il momento di puntare su una campagna di promozione forte. Dal punto di vista fiscale, è fondamentale la Zona franca, ma anche che utilizziamo al meglio i fondi che

arriveranno. Il Comune di Pescocostanzo è un esempio concreto di come da una tragedia si possano trarre dei benefici. Dopo il terremoto del 1984, questo borgo, è riuscito a crescere proprio grazie ai fondi concessi dopo il sisma. Oggi il turismo della provincia de L’Aquila si presta alla formula del week end e proprio per questo, il bacino d’utenti ideale è senza dubbio Roma.Tornando alla crisi, per quanto riguarda il mio settore, sono convinto che si possa superare con la qualità dei servizi. La qualità appaga sempre». E la politica? Quale ruolo deve assumere? «Nel mio settore ci sono diversi imprenditori dinamici e lungimiranti, che investono e stanno investendo in strutture e personale. E che si impegnano per migliorare l’offerta turistica e ricettiva. Ora bisogna stimolare sempre più gli enti locali a legare il nostro marketing alle politiche ambientali, al potenziamento delle infrastrutture e degli scali aeroportuali. Non si può parlare di competitività quando mancano le basi per fare turismo, il privato da solo non può fare tutto se non ha il sostegno della politica. Un modello d’eccellenza da seguire è il Trentino. Il nostro governo regionale, dovrebbe imitare la strategia di questo territorio e inserire l’economia turistica come priorità di attuazione del programma regionale, sviluppando a stretto contatto con gli operatori tutti gli aspetti dell’economia abruzzese. Sia gli operatori che i politici dovrebbero fare più autocritica per capire dove si è sbagliato in passato, e per essere oggi capaci di innovarsi. Dalla politica mi aspetto una reazione forte, e un cambiamento radicale, anche correndo il rischio di essere impopolari. L’economia va troppo veloce e non possiamo più permetterci di aspettare»

Una delle stanze realizzate in legno di rovere naturale e rifinite nei minimi particolari

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“Cresce la solidarietà, Cresce l’uomo”

di Elisa Di Venanzio foto di Simone Cerio

Antonella Allegrino

«Ad oggi l’associazione può contare sull’operato di circa 100 volontari. Per far parte della nostra famiglia occorre solo tanta buona volontà e disponibilità»

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È questo lo slogan dell’associazione “Domenico Allegrino” nata in ricordo di Domenico Allegrino imprenditore e politico, e voluta dalla figlia Antonella, che ha ereditato dal padre, oltre le capacità imprenditoriali, anche lo spirito di solidarietà

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ntervistiamo Antonella Allegrino, presidente dell’associazione di volontariato “Domenico Allegrino” nata a Pescara sei anni fa. Ma l’Allegrino è anche mamma, imprenditrice e politica. Attualmente ricopre il ruolo di capogruppo dell’Italia dei Valori nella Provincia di Pescara, ed è amministratore unico della Sogeda, Società Gestione Distributori Automatici. Presidente Allegrino, come e perché è nata l’idea di costituire un’associazione che operasse nel sociale? «È nata dalla consapevolezza della funzione sociale dell’impresa, che costituisce un nuovo approccio culturale basato sull’idea che l’impresa gioca un ruolo sociale e non solo economico all’interno della collettività. Essere socialmente responsabili vuol dire, non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici, ma anche andare al di là, investendo di più nel capitale umano, nell’ambiente per raggiungere obbiettivi quali l’equità sociale, la prosperità economica e la promozione


della coscienza ecologista. La responsabilità sociale può avere quindi una ricaduta anche all’esterno dell’azienda, aprendosi al territorio e cercando di soddisfare i bisogni e le esigenze di tutta la società. Nel nostro caso abbiamo creato un’associazione basata sul lavoro di volontari che ha come obbiettivo la risoluzione di problemi reali, che riguardano i giovani, gli anziani, le famiglie ecc. Queste iniziative sono rivolte, in parte alla diffusione della cultura della solidarietà, dell’idea dell’uguaglianza tra gli uomini, e in parte rispondono a bisogni concreti rivolti al miglioramento delle condizione di ciascuno. Dal 2004 l’associazione ha realizzato molti progetti come per esempio il Poliambulatorio Medico “DOMENICO ALLEGRINO” che fornisce gratuitamente visite specialistiche ed esami strumentali a singoli e

famiglie in difficoltà economiche. Nella struttura sono coinvolti medici, infermieri addetti all’accoglienza, che gratuitamente, mettono a disposizione le loro competenze, sopperendo così alle carenze del sistema sanitario pubblico». Quali altri tipi di servizi erogate? «L’associazione offre numerosi servizi come quello di amministratore di sostegno, un tutor che si prende cura di anziani, emarginati, disabili, persone in stato di dipendenza, prive del tutto o in parte di autonomia, al fine di favorirne l’integrazione sociale. Un altro progetto avviato da pochi mesi è “Giustizia e pace tra le dita”, uno sportello di consulenza legale di prima informazione rivolto alle persone che vivono una condizione socio-economica di disagio e quindi

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storie&persone

in questi mesi sta muovendo i primi passi nei settori di piccoli lavori edili come pittura interni, lavori idraulici ed elettrici, servizi di pulizia e sgombero».

Domenico Allegrino

non possono rivolgersi a un normale studio legale. Questa iniziativa nasce grazie alla collaborazione di consulenti legali volontari altamente specializzati che, gratuitamente, forniscono suggerimenti e consigli, indirizzando, quando è possibile, verso un tentativo di conciliazione. Spesso infatti non è necessario intraprendere onerosi percorsi legali, ma tante situazioni possono risolversi con un po’ di buonsenso, evitando così la burocrazia e i tempi lunghi della giustizia italiana». Qual’è l’ultimo progetto che state portando avanti? «L’associazione in questo momento è concentrata su un progetto che vuole dare una risposta ad uno dei problemi che affligge maggiormente la nostra società: la crescente disoccupazione. Per cercare di fornire speranze a chi è stato estromesso dal mondo del lavoro o è in cerca di prima occupazione, abbiamo aperto uno sportello di consulenza, dove cerchiamo di incentivare la creazione di microimprese. Anche oggi, nonostante sia in aumento il numero dei disoccupati, nel mercato del lavoro non c’è corrispondenza tra domanda e offerta, e la richiesta di alcuni servizi, come ad esempio la cura delle persone anziane, rimane inattesa. Con il progetto intitolato “ Il deserto fiorirà” cerchiamo di far incontrare domanda e offerta, tramite la creazione di cooperative sociali supportate da consulenti aziendali che fungono da tutor, fornendo consigli, analisi del mercato, contatti per acquisire i primi lavori. Inoltre l’associazione fornisce una piccola base economica per redigere l’atto costitutivo dal notaio e per risolvere le prime incombenze, come la registrazione alla camera di commercio. Questo servizio, interamente gratuito, permette alle persone che vogliono aprire un’attività in proprio di ricevere un supporto concreto, di essere presi per mano, rassicurati ed aiutati fino a quando non sono in grado di camminare da soli. La prima cooperativa avviata grazie a questo supporto, Arc en ciel, proprio

Chi usufruisce dei sevizi messi a disposizione dell’associazione? «Le fasce sociali più deboli o meglio tutte quelle persone che hanno difficoltà ad avvicinarsi alla struttura pubblica, perché non riescono a pagare il ticket o che, pur essendo esenti per fascia di età, non possono aspettare le liste di attesa. Quello che colpisce è che al servizio accedono persone e famiglie di Pescara e dintorni che per varie cause, come la perdita del lavoro e l’alto costo della vita, hanno delle difficoltà a far quadrare il bilancio e non riescono più a soddisfare le necessità primarie. Ogni anno sono migliaia le persone che ci chiedono aiuto; alcune usufruiscono di questi servizi solo sporadicamente altre invece in maniera continuativa come ad esempio il caso dei pensionati coinvolti nel progetto “Gli orti d’oro”. In questo caso l’associazione ha messo a disposizione gratuitamente 40 orti di 75metri quadrati che vengono assegnati a coloro che ne fanno richiesta, in modo da coinvolgere persone pensionate in attività occupazionali atte ad incentivare la socializzazione». Quanti volontari sono coinvolti nella realizzazione dei progetti? «Ad oggi l’associazione può contare sull’operato di circa 100 volontari. Per far parte della nostra famiglia occorre solo tanta buona volontà e disponibilità. Viene fatto un corso di preparazione in modo che ogni volontario entri in sintonia con lo spirito con cui l’associazione porta avanti le proprie iniziative. Una volta indirizzato verso il tipo di servizio che gli è più consono svolge la propria attività in base agli impegni presi». Chi finanzia le vostre iniziative? «Non siamo legati ai finanziamenti pubblici, la struttura viene aiutata da benefattori privati che io chiamo la provvidenza». Complimenti e grazie per quello che avete fatto e per quello che farete. Può lasciarci un recapito per le persone interessate alle vostre iniziative? «Si può consultare il sito internet www.domenicoallegrino.it o ci potete contattare al seguente numero di telefono 085\4311077»

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di Marco Taglieri

Silvio Tavoletta, figlio dello sport Un passato da judoka di successo, un presente da manager e politico. Alla base gli stessi valori che ha imparato in pedana: rispetto, sacrificio, serietà

«Lo sport è la migliore palestra per i giovani: insegna sacrificio, rispetto e serietà che sono alla base del lavoro e della vita»

S

ilvio Tavoletta è davvero figlio dello sport. Inizia a praticarlo da piccolissimo, deve ringraziarlo per le numerose soddisfazioni che gli ha regalato, costituisce per lui una base ideologica costante anche oggi, in un presente da manager prestato alla politica.

LA STORIA

Nato a Pescara nel 1973 ma cresciuto a Chieti, Tavoletta inizia a praticare judo all’età di 4 anni. Un amore senza fine che lo accompagnerà per sempre. A 15 anni vince la prima Coppa Italia di Judo a Genova. In realtà ne vince 9 consecutive (più una a squadre nel ’98), oltre a 4 campionati italiani di categoria e 4 campionati italiani universitari. Decide di interrompere la carriera agonistica nel momento in cui le stesse società sportive glielo chiedono. «Mi spinsero a candidarmi perché avevano bisogno di una figura manageriale che fosse punto di riferimento all’interno della

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Un momento della vita istituzionale di Silvio Tavoletta

Silvio Tavoletta ospite nella nostra redazione

Federazione». E così Tavoletta diventa presidente del comitato regionale Fijlkam (2005). Dal 2003 al 2009 è direttore del Cus Chieti, mentre nel settembre 2007 viene nominato capo area per i Giochi del Mediterraneo, nell’ambito della Formazione, Sviluppo e Cooperazione internazionale, Cultura e Rapporti con la Comunità Europea. «E’ stato davvero entusiasmante lavorare con Mario Pescante», ricorda. Dopo studi economici, Silvio Tavoletta ha ricoperto il ruolo di responsabile delle vendite nella centrale del latte Cerulli a Teramo, e il 6 giugno del 2009 è stato eletto assessore alla Provincia di Chieti, con delega al personale risorse umane, semplificazione amministrativa, rapporti con università, politiche dell’area urbana ChietiPescara, sport e politiche giovanili. Ma se gli chiediamo quale sia la cosa più bella, il manager non ha dubbi: «Lavorare nel mondo dello sport».

stipendi importanti senza aver fatto la famosa gavetta. Questa è l’etica che deve sottendere allo sviluppo futuro delle nostre risorse umane».

LE IDEE

«È la migliore palestra per i giovani, che se allenati da insegnanti seri e competenti, possono imparare valori come sacrificio, rispetto e serietà che sono alla base del lavoro e della vita». Silvio Tavoletta giustifica così il suo amore per lo sport, che definisce «L’impresa più difficile in cui operare». Questo perché proprio i giovani rappresentano il futuro e vanno istruiti a dovere. «Non conta vincere – afferma il manager – quanto invece saper combattere. Basti pensare che nel Judo, prima di ogni incontro, i 2 sfidanti si salutano con la seguente formula: “Grazie per quello che imparerò da te durante questo match”. Credo che sia emblematico per far capire a tutti, anche ai genitori, quanto sia importante fare sport». L’obiettivo deve essere, dunque, quello di formare le nuove leve e renderle pronte alla sana competizione nel mondo del lavoro. «I giovani devono avere sogni reali, o per meglio dire realizzabili. Non si può pensare di arrivare a

I PROGETTI

Rafforzare lo sportello unico provinciale dello Sport della Provincia di Chieti, coinvolgendo l’università e la Federazione medico-sportiva. E’ questo il principale obiettivo a breve termine individuato da Silvio Tavoletta. «Lo sport è un mezzo per promuovere il territorio – spiega – pertanto dobbiamo semplificare e creare un punto di riferimento formativo, informativo e promozionale che risponda a tale esigenza. Inoltre daremo luogo a una commissione speciale per dare più spinta allo sport per disabili, sulla scia di quanto già si fa ad Atessa, dove si insegna tennis a bambini non vedenti». Tanti appuntamenti in programma nei prossimi mesi: dalla Tirreno-Adriatico di ciclismo del 13 e 14 marzo, alla World League di pallavolo (Italia-Cina l’11 giugno a Chieti) e i campionati assoluti di Canoa a settembre: «Per la prima volta tutte le discipline e le categorie della canoa saranno impegnate insieme in un unico week end – annuncia Tavoletta – e al lago di Bomba sono previsti 20-30mila spettatori per seguire l’evento». Non solo sport ma anche università nei progetti dell’assessore: «Lo studente neolaureato dovrà avere la possibilità di inserire online un proprio curriculum video, così che l’impresa possa avere un quadro completo del candidato. Credo che nel 2010 sia doveroso procedere in questo senso». Spirito di iniziativa, voglia di cambiamento e aderenza alla realtà: Silvio Tavoletta punta forte sull’Abruzzo. Per tanti motivi. Che lui sintetizza così: «Capacità organizzativa, uomini e imprese. Sono questi i veri miracoli della nostra regione, che ha saputo rialzarsi alla grande dopo quel terribile 6 aprile. Non bisogna dimenticarlo mai»

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ti quotati sui mercati regolamentati: le obbligazioni quotate in borsa spesso rendono di meno dei titoli non quotati in borsa, però la quotazione permette di conoscere continuamente il valore incassabile nel caso in cui ci fosse il bisogno di vendere prima della scadenza. » Diversificando tra obbligazioni e titoli di stato appartenenti a diverse aree geografiche (Europa, Asia, Africa, Est Europeo, Sud America...). » Diversificando tra titoli di stato di paesi avanzati e titoli di stato di paesi emergenti con debito in diminuzione e buone prospettive di crescita.

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mercati

LE DOMANDE DA FARE PRIMA DI ACQUISTARE Quando ci vengono proposti dei titoli obbligazionari alcune domande preventive possono aiutare a fare scelte oculate: » Chiedere una copia del prospetto informativo. Se si sta valutando l’acquisto di un’obbligazione in collocamento, chiedere di conoscere tutte le commissioni e costi di collocamento (sono indicati nel prospetto informativo). » Controllare la scadenza del titolo e investirci solo la cifra che si può vincolare fino a quella scadenza. - Conviene scegliere un paniere di titoli con scadenze scaglionate nel tempo per evitare di dover liquidare titoli prima della scadenza, in momenti poco opportuni. » Chiedere sempre se il titolo è quotato sui mercati regolamentati in borsa. - Se ci viene detto che il titolo è quotato, bisogna chiedere se è quotato in borsa o sul sistema di scambi organizzati di una banca. Se è quotato sul sistema di scambi organizzati, significa che non è quotato in borsa, dunque non si può vendere il titolo a qualsiasi investitore, ma che si può eventualmente vendere il titolo prima della scadenza ad un prezzo deciso dal proprio istituto di credito. Dunque, se l’obbligazione non è quotata in borsa, il titolo dovrebbe offrire in cambio un rendimento maggiore a parità di altri fattori. » Chiedere di conoscere lo “spread denaro lettera” del titolo in questione. - In altri termini conviene conoscere la differenza in percentuale tra il prezzo massimo offerto dai

compratori e il prezzo minimo offerto dai venditori al momento dell’acquisto oltre a chiedere il rating dell’emittente, conviene informarsi se il “credit default swap” (o CDS) dell’emittente è stabile o in salita rispetto ad altri emittenti. Se è in salita, significa che il mercato considera quel titolo come un titoli con rischio in aumento. » Chiedere se il titolo è “subordinato” o se è “senior”: - Se il titolo è subordinato, significa che il rimborso è posticipato rispetto ad altri creditori in caso di default dell’emittente. In questo caso, il rischio è più simile ad un investimento azionario che obbligazionario, e pertanto va valutato alla stregua di un investimento azionario. » Chiedere se l’emittente del titolo obbligazionario paga dividendi costanti ed in modo stabile. » Controllare se l’obbligazione è di tipo “callable”. In questo caso, l’emittente può rimborsare obbligazione in anticipo a delle scadenze predeterminate. L’emittente utilizza questa facoltà quando c’è una convenienza economica a farlo, dunque il titolo “callable” dovrebbe fornire un rendimento più elevato a parità di altri fattori, rispetto ad altri titoli analoghi però privi di tale clausola. » Se il titolo obbligazionario ha caratteristiche incomprensibili, non acquistarlo. - Se il titolo in questione rimane per noi incomprensibile, forse si tratta di un titolo strutturato di complessa valutazione. In questo caso conviene prendere un attimo per capire bene il funzionamento, pregi e difetti di questi titoli prima di acquistare. L’investitore saggio non investe in strumenti per lui incomprensibili!

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fisco » di Luigi Carunchio

La patrimonializzazione

è detassata

Un’adeguata struttura patrimoniale assicura un miglior rapporto con le banche e una migliore tenuta finanziaria. Scopriamo come

L

a sottocapitalizzazione delle imprese italiane è una questione annosa, in buona parte connaturata ad un tessuto produttivo costituito per la stragrande maggioranza da imprese di piccole e medie dimensioni. Eppure, a maggior ragione in periodi di crisi di liquidità e di generalizzati ritardi nei pagamenti, un’adeguata struttura patrimoniale può rappresentare un fattore di vitale importanza perché assicura un miglior rapporto con le banche, in virtù dell’innalzamento del proprio rating, e una migliore tenuta finanziaria. Al fine di incoraggiare tale comportamento virtuoso, il legislatore ha spesso fatto ricorso alla leva fiscale; da ultimo, in sede di conversione in legge del Decreto Legge n. 78/2009, è stato introdotto, nell’ambito

dell’art. 5, il nuovo comma 3-ter che prevede una detassazione pari al 3% degli aumenti di capitale (fino al limite di 500.000 euro) effettuati da persone fisiche in società di capitali e in società di persone, perfezionati nel periodo dal 5 agosto 2009 al 5 febbraio 2010. A beneficiarie dell’agevolazione sono, dunque, le società di persone e le società di capitali; con la circolare n. 53 del 2009 l’Agenzia ha a tal proposito precisato che il beneficio si estende anche ai soggetti societari che per espressa previsione legislativa sono soggetti alla disciplina delle società di capitali (quali, innanzitutto, le società cooperative). L’agevolazione si sostanzia in una variazione in diminuzione da apportarsi al reddito della società

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fisco

beneficiaria nel periodo d’imposta in cui si perfeziona menti di capitale e i versamenti riferibili a ciascuno l’aumento di capitale e nei quattro successivi. Il be- dei due periodi di imposta”. Solo in questo modo si neficio riguarda sia l’imposta sul reddito che l’Irap e può procedere correttamente all’individuazione del di esso si può tener conto anche nel calcolo degli ac- primo dei cinque periodi d’imposta in cui far valere conti; inoltre, concorre alla formazione del risultato l’agevolazione. d’esercizio anche in caso di perdita ed è cumulabile Inoltre, l’aumento di capitale deve essere sottoscritcon altre agevolato, per essere agezioni. volabile, da persone A questo punto è fisiche già socie opbene  sof f er mar s i pure che diventano Sarebbe molto auspicabile brevemente  sulle tali a seguito del che una norma che incentivi condizioni per goconferimento, anche dere  dell’agevolain società di nuola patrimonializzazione zione. va costituzione; nel delle imprese italiane Innanzitutto l’aucaso di aumento di diventi parte strutturale mento di capitale capitale effettuato deve essere perfedell’auspicata riforma tributaria sia da soci persone zionato nei 6 mesi fisiche che da sociee non una norma una tantum successivi all’entà, è agevolabile solo destinata a passare inosservata trata in vigore dell’importo dell’aumenla legge, cioè dal to di capitale impuda parte delle imprese 5 agosto 2009 al 5 tabile ai conferimene dei loro consulenti febbraio 2010. A tal ti effettuati dai soci fine fa fede la data persone fisiche. di iscrizione della Infine, la circolare delibera dell’aumensuccitata precisa che to di capitale nel registro dell’imprese oppure, se suc- l’incremento di capitale oggetto di agevolazione deve cessiva, la data di deposito della delibera di attesta- costituire un permanente incremento di patrimonio zione che il versamento è stato eseguito. netto rispetto all’ammontare esistente al 4 agosto La finalità della norma, come evidente dal testo legi- 2009 (giorno precedente all’entrata in vigore delslativo, è di detassare il rendimento (forfettariamen- la norma in commento), da mantenersi per i cinque te stabilito pari al 3%) delle nuove risorse conferite periodi d’imposta di applicazione dell’agevolazione. nella società; per questo motivo l’agevolazione ri- Pertanto, ai fini della detassazione, rileva l’importo guarda solo gli aumenti di capitale cosiddetti “reali”; di aumento di capitale al netto di eventuali diminunon rilevano gli aumenti “nominali”, consistenti cioè zioni effettuate nei medesimi cinque periodi d’imponella mera conversione di riserve disponibili. Rientra, sta. Non determinano rideterminazione dell’agevolainvece, nell’ambito di applicazione della norma la ri- zione le riduzioni di capitale per effetto di perdite nuncia incondizionata al credito vantato dai soci nei d’esercizio. confronti della società. Sarebbe molto auspicabile che una norma che incenAl di là del momento di perfezionamento dell’aumen- tivi la patrimonializzazione delle imprese italiane dito di capitale, ciò che davvero conta ai fini dell’age- venti parte strutturale dell’auspicata riforma tributavolazione è il momento del versamento; come ben ria e non una norma una tantum destinata a passare esposto dalla circolare n. 53 dell’Agenzia delle Entra- inosservata da parte delle imprese e dei loro consute, “Il rendimento presunto escluso da imposizione è lenti, anche a causa dei tecnicismi applicativi in essa calcolato forfettariamente applicando l’aliquota del presente. Va tenuto in considerazione che il deficit di 3% sull’importo dell’aumento di capitale perfezionato competitività delle imprese nazionali deriva in gran ed effettivamente versato al termine del periodo di parte da una sottocapitalizzazione figlia di un tessuto imposta. Se il periodo che va dal 5 agosto 2009 al imprenditoriale nato dall’estro e dal lavoro, ma da uno 5 febbraio 2010 (entro cui è possibile effettuare gli scarso tessuto finanziario del dopoguerra. Spetta al aumenti di capitale agevolati) comprende due periodi nostro legislatore mettere in campo tutte le norme di imposta, occorre calcolare distintamente gli au- utili al riequilibrio finanziario delle PMI

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energia » di Pietro Pastorelli

Bollette ridotte Le aziende colpite dal sisma in Abruzzo potranno alleggerire i pagamenti dell’energia elettrica e del gas

L’

Autorità per l’energia elettrica e il gas, con deliberazione 1 dicembre 2009 - ARG/com 185/09 (Disposizioni in materia di agevolazioni tariffarie per le popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nella provincia di L’Aquila e in altri comuni della regione Abruzzo il 6 aprile 2009) ha disposto agevolazioni tariffarie per gli utenti non

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domestici operanti in data 5 aprile 2009 nelle zone interessate dal terremoto. Le agevolazioni, valide per un periodo di 36 mesi, a decorrere dal 6 aprile 2009, sono riconosciute a tutti gli utenti che, alla data del 5 aprile, erano titolari nei Comuni del “cratere sismico” di un contratto di fornitura di energia elettrica e/o di gas, anche laddove,


a seguito del sisma, fossero stati costretti a spostare per usufruire delle agevolazioni: presentare istanza la propria fornitura in Comuni diversi da quelli del all’esercente il servizio di vendita di energia elettrica. “cratere”. In particolare, per le forniture di energia Le agevolazioni, valide per un periodo di 36 mesi, elettrica, è previsto l’azzeramento di tutti a decorrere dal 6 aprile 2009, sono riconosciute gli oneri di sistema e la a tutti gli utenti che, alla data del 5 aprile riduzione del 50% delle erano titolari nei Comuni del “cratere sismico” componenti tariffarie a copertura dei costi dei di un contratto di fornitura di energia elettrica e/o di gas servizi di trasmissione e misura. Infatti all’Art.3 (Agevolazioni tariffarie per la fornitura di energia Una bozza della lettera da inviare alla società con elettrica per le utenze non domestiche) si cui si ha il rapporto di fornitura è reperibile sul sito: stabilisce che le componenti tariffarie http://www.trovaenergia.it/joomla/articoli/varie/20di seguito riportate sono applicate lettera-da-inviare-allesercente-il-servizio-di-vendita-diin misura ridotta del 50%: energia-elettrica-per-ottenere-le-agevolazioni-di-cuia) la componente tariffaria alla-deliberazione-1-dicembre-2009-argcom-18509.html TRAS; Le agevolazioni hanno valore retroattivo. Infatti nelb) le componenti della tarif- le disposizioni finali il documento recita testualmenfa obbligatoria per il servi- te: “Le disposizioni di cui al presente provvedimento zio di distribuzione; si applicano anche nel caso in cui i servizi oggetto di c) le componenti tariffa- agevolazione, erogati successivamente al 5 aprile 2009, rie MIS. siano già stati oggetto di fatturazione. In tal caso, gli Con riferimento alle esercenti provvedono allo storno delle fatture emesse e medesime utenze non alla restituzione delle somme eventualmente incassate”. si applicano: In conclusione occorre contattare l’attuale fornitore a) le componenti UC3, di energia per dare il via alle agevolazioni: non è difUC4, UC6, UC7 ed MCT; ficile calcolare che, facendo la richiesta subito, si può b) le componenti tariffarie A2, A3, A4, A5, A6 e As. recuperare l’importo di almeno una fattura mensile. Quanto elencato, da un primo calcolo, potrebbe por- Queste agevolazioni si applicano anche agli eventuali tare, per una PMI, ad una riduzione della bolletta contributi pagati per gli allacci, se si è temporaneaelettrica di 2 cifre percentuali. Gli esempi riportati mente trasferita l’attività in altra sede anche fuori possono dare solo un’idea dei risparmi che, risultando dei comuni terremotati. funzione di numerosi parametri, vanno calcolati di Ricordiamo infine che quanto detto sopra vale anche volta in volta per ogni singolo utente. per le forniture di gas Nella stessa deliberazione viene indicata la procedura

Esempi di applicazione delle agevolazioni sull’importo di una fattura mensile ( IVA e tasse locali escluse) Utente n°

Tensione in V

Potenza in KW

Consumo in KWh

Costo netto energia in €

Oneri senza agevolazioni

Oneri con agevolazioni

Risparmio in €

Risparmio in %

1

380

80

15.000

1.275

517

94

423

24

2

20.000

300

50.000

4.250

1.680

366

1.314

22

3

20.000

1.500

240.000

21.400

6.480

1.032

5.448

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ict » di Antonio Teti

Garantire la privacy in rete La Comunità Europea definisce le nuove norme, ma non dimentichiamo che Internet non è un paese dell’UE…

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l mese scorso, in occasione della quarta Giornata della Protezione dei Dati Personali, manifestazione che si celebra ogni anno in tutti i paesi europei, Viviane Reding, Commissario Europeo responsabile della Società dell’Informazione e dei Media, ha asserito che “Le norme dell’UE mirano a proteggere i dati personali di ogni cittadino e la Commissione europea ha dimostrato il suo impegno a garantirne il pieno rispetto in tutti i 27 paesi dell’Unione. L’innovazione è importante per la società contemporanea, ma non deve andare a scapito del diritto fondamentale dei cittadini al rispetto della vita privata. Dobbiamo ora fare in modo che la normativa generale sulla protezione dei dati stia al passo con la tecnologia e

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sia quanto più possibile completa, come prescritto dal trattato di Lisbona”. Ha inoltre aggiunto che “Le norme dell’UE devono consentire ad ogni cittadino di sapere in quali casi è legittimo il trattamento dei suoi dati personali, che sia all’imbarco su un aereo, all’apertura di un conto bancario o durante la navigazione in rete, e dargli la possibilità di opporvisi quando lo desidera.” Il messaggio è chiaro e forte: è indispensabile aggiornare le norme in materia di privacy per adeguarsi all’evoluzione delle tecnologie informatiche sempre più pervasive e intrusive, soprattutto per quanto concerne i dati personali degli individui. Attualmente, secondo le norme dell’Unione Europea i dati personali possono essere utilizzati soltanto per scopi legittimi Segnali allarmati sulla e con il consenso dell’interessato. In tal senso la Reding ha ansicurezza dei dati personali, nunciato che, ora che il trattato provengono soprattutto di Lisbona e la Carta dei diritdall’uso dei social network, ti fondamentali sono entrati in vigore, intende elaborare una utilizzati da ben 41,7 milioni normativa chiara e moderna apdi cittadini europei, che plicabile in tutta l’UE, intesa a si stanno trasformando garantire un elevato livello di protezione dei dati personali in giganteschi contenitori e della privacy. In funzione di informazioni personali di ciò, l’energico Commissario Europeo, ha inoltre comunicato che intende proporre un aggiornamento della normativa UE in materia di privacy, dalle norme generali (direttiva sulla protezione dei dati) in vigore dal 1995 alle norme specifiche relative ai settori di internet e delle telecomunicazioni (norme sull’e-Privacy). Questa norma, riveduta e corretta, dovrà essere rigorosamente applicata in tutti i settori strategici e negli accordi internazionali, che si tratti di nuove tecnologie, diritti dei consumatori o pubblica sicurezza. Non vi è ombra di dubbio sul fatto che la tutela della privacy, per tutti i paesi maggiormente industrializzati, costituisca il problema più scottante da affrontare. Tuttavia questo complesso problema, pone a tutti coloro che fanno largo uso della rete, un inquietante dilemma: bisogna tutelare ad ogni costo la privacy del cittadino a scapito della sicurezza o è preferibile sacrificare un po’ della nostra riservatezza per innalzare il livello della sicurezza personale? E poi siamo così sicuri che al giorno d’oggi la nostra privacy possa essere completamente garantita? O forse abbiamo già deciso, più o meno inconsciamente, di sacrificare la riservatezza di alcuni dati personali per appagare il nostro inesauribile appetito tecnologico che ci porta ad essere instancabili consumatori di Information Technology? La dotazione tecnologica “minima” di un comune individuo proiettato verso il terzo millennio, si basa su almeno un paio di smartphone, un notebook (a cui alle volte si affianca un recentissimo netbook), telepass, navigatore satellitare, e dulcis in fundo, anche l’ultimo gadget tecnologico che scatenerà gli appetiti tecnologici del 2010: l’ebook. Sono tutti accomunati dalla possibilità di essere connessi

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ict

ad Internet e sono quindi in grado di fornire costan- tutelare la privacy del cittadino, ma non credo che solo temente informazioni personali di vario genere: dove grazie a nuove regole che (forse) saranno accettate siamo, cosa stiamo facendo, a cosa siamo interessati, dai paesi membri dell’UE, sia ottenibile l’obiettivo di che lavoro facciamo, con chi comunichiamo, e perfino ridurre al minimo i rischi di violazione della privatezza i nostri gusti o interessi privati. La verità è che l’on- dei dati personali. Ne sono convinto per due ordini nipresenza di Internet e delle tecnologie informatiche di ragioni: la prima risiede sulla natura stessa della hanno consentito di produrre un meccanismo di ininterrotta sorveglianza collettiva, che sta La verità è che l’onnipresenza di Internet producendo profonde e ancora poco chiare conseguenze sia a e delle tecnologie informatiche ha consentito livello sociale che individuale. di produrre un meccanismo di ininterrotta Di fatto, siamo diventati degli sorveglianza collettiva, che sta producendo inconsapevoli distributori di informazioni personali ad ampio profonde e ancora poco chiare conseguenze spettro. sia a livello sociale che individuale Se poi aggiungiamo che questi inesauribili contenitori di informazioni vengono alimentati anche da dispositivi “non-personali”, come ad esempio rete Internet, sulla sua assoluta incontrollabilità da un le telecamere di sorveglianza, che stanno proliferando punto di vista di utilizzazione e fruizione delle inforin tutti i centri abitati e in tutte le strutture pubbliche mazioni. La seconda risiede sulla mancanza di direttive e private, possiamo senza dubbio affermare che della che possano consentire di creare dei percorsi formatinostra preziosa privacy è rimasto ben poco. Tuttavia, vi, rivolti ai cittadini, sull’utilizzo corretto della rete. bisogna riconoscere che questi dispostivi di “sorve- In un’era che viene sempre più definita come Cyber glianza” svolgono un egregio e alle volte risolutivo Society, è assolutamente prioritaria la destinazione servizio per l’identificazione di malviventi e criminali di fondi per la formazione del cittadino della nuova d’ogni genere, senza dimenticare che strumenti come società cibernetica, sempre più spesso identificato i body scanner (sulla cui apparente violazione della come “individuo digitale”. Anche grazie alla realizzaprivacy si sta polemizzando), che saranno installati zione di percorsi formativi continui, a diversi livelli prossimamente nei nostri scali aeroportuali, saranno di conoscenza, sarà possibile ridurre al minimo i riin grado di porre un rimedio efficace ai rischi derivan- schi derivanti dalle continue violazioni della privacy, ti dalla possibilità di volare in compagnia di fanatici rendendo possibile anche l’innalzamento del livello di terroristi ansiosi di rendersi responsabili di massacri conoscenza delle persone sull’utilizzo delle tecnologie di massa. Nonostante ciò, la tutela della privacy del informatiche. Questa azione culturale produrrà anche cittadino rimane un argomento centrale, anche quando l’inevitabile miglioramento della qualità delle attività si affrontano i problemi riconducibili alla sicurezza so- professionali svolte da ognuno di noi, che sempre di ciale. Concordo quindi pienamente sulla necessità di più ci affidiamo all’Information Technology come strustabilire delle nuove norme che possano consentire di mento di sviluppo lavorativo

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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro

De Bono e il pensiero laterale Secondo il celebre scrittore maltese, la mente opera per la creazione di modelli nel proprio ambito

S

econdo Edward De Bono, l’illustre scrittore e psicologo maltese, la mente è un sistema modellizzante: opera per la creazione di modelli nel proprio ambito. Una volta formati i modelli è possibile riconoscerli, reagire a essi e sapere come usarli. Più i modelli vengono utilizzati, più si fissano saldamente, poiché la mente non è una

macchina, ma piuttosto un ambiente speciale che permette alle informazioni di organizzarsi. In un siffatto sistema è agevole fondere modelli o ampliarli, ma è estremamente difficile ristrutturarli, perché essi controllano l’attenzione. Bisogna, allora, pensare o agire “lateralmente” per liberarsi dalle prigioni concettuali.

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creatività&innova ione Lo studioso maltese Edward De Bono

Secondo De Bono il pensiero laterale (sintetico e analogico) è complementare al pensiero verticale (logico-computazionale). Nel pensiero laterale è possibile sbagliare, in una certa fase, allo scopo di raggiungere una soluzione corretta successivamente. Nel pensiero verticale (iper-logico) ciò non è possibile. Il pensiero laterale è produttivo. Il pensiero verticale è selettivo: “Il pensiero verticale viene usato per scavare più in profondità la stessa buca. Il pensiero laterale scava una buca in un posto diverso”1. De Bono considera il pensiero laterale complementare al pensiero verticale, poiché è in grado di generare alternative, senza mai emettere giudizi definitivi, focalizzando l’attenzione sui modelli in trasformazione; in tal senso propone delle regole, da cui non è possibile prescindere, per generare tale forma di pensiero.

“Il pensiero verticale viene usato per scavare più in profondità la stessa buca. Il pensiero laterale scava una buca in un posto diverso”

Generare alternative

Invertire

Ogni modo di considerare le cose è solo uno fra molti possibili. La ricerca di alternative non dovrebbe fermarsi una volta trovata la soluzione, ma continuare come forma di allenamento mentale.

Invertire dall’interno all’esterno, dall’alto verso il basso, da davanti a dietro, ogni parte di una situazione, stimola il pensiero laterale. I guerrieri giapponesi, dopo il combattimento con l’avversario, ripercorrevano con la memoria i loro movimenti per cercare di capire dove avevano sbagliato.

Mettere in discussione i presupposti L’accordo generale circa un postulato non ne garantisce la correttezza.

Innovare Anticipatori o Epigoni? Non esiste una reale distinzione tra pensiero anticipatore e pensiero retrospettivo: può essere necessario guardare indietro in un modo nuovo, al fine di andare avanti. Innovazione non è mito del nuovo, ma cambiamento di uno stato.

Sospendere il giudizio Essere nel vero significa esserlo in ogni momento. Essere efficaci significa essere nel vero solo alla fine. La necessità di essere nel vero è il maggiore ostacolo verso le nuove idee. Lee Forest scoprì l’utilissima valvola termoionica, seguendo l’erronea idea che una scintilla elettrica alterasse il comportamento di un getto di gas.

Isolare idee dominanti Ciascuno di noi è sicuro di conoscere ciò di cui sta parlando, ma se gli si domanda di individuare l’idea dominante, gli si presenteranno delle difficoltà di scelta. Se non si riesce a individuare un fattore dominante si finisce per essere dominati.

Frazionare Creare delle parti anche quando ciò non è funzionale, aiuta lo sviluppo del pensiero laterale.

Creare analogie Confrontare qualcosa con qualcos’altro sviluppa nuovi sentieri.

Scegliere punti di accesso La mente umana, nel momento in cui prende in considerazione un problema, “seleziona” informazioni fino a un massimo contenibile dal suo sistema. A seconda del punto d’accesso all’informazione, si ha un determinato utilizzo della stessa. Trovare più punti d’accesso significa avere più possibilità.

Stimolare casualmente Anche l’informazione irrilevante può rivelarsi proficua.

Evitare blocchi Sono molto frequenti gli impulsi al nuovo che derivano da soggetti non “addetti ai lavori”. Spesso gli specialisti sono legati a modelli radicati che rendono difficile il cambiamento delle strutture mentali. Un’altra barriera è rappresentata dalla paura: spesso chi propone idee nuove è considerato un destabilizzatore

(1) De Bono E., Essere creativi. Come far nascere nuove idee con le tecniche del pensiero laterale. Il Sole24Ore, 1998.

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norme&leggi » di Filippo Paolini

Le novità del 2010 Un exursus rivolto agli imprenditori, sui nuovi aspetti della legge finanziaria e del decreto “milleproroghe”

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irpef 2009, potranno recuperare l’eccedenza nei primi pagamenti utili del corrente anno; inoltre, laddove abbiano agito ugualmente per le trattenute relative ai dipendenti, dovranno restituire agli stessi l’eccedenza trattenuta. Entra in vigore, contemporaneamente in tutti gli stati membri, la nuova regolamentazione europea sulla territorialità dell’Iva sui servizi, che dovrà essere pagata dove i servizi vengono svolti. Nel campo del lavoro, diverse sono le opportunità sia per le aziende che per i prestatori di lavoro. E’ stata introdotta la possibilità di prorogare per un anno i trattamenti di cassa integrazione straordinaria, mobilità e disoccupazione speciale dietro presentazione di specifici piani per la gestione di crisi occupazionali discussi e concordati in sede governativa. Inoltre, chi assumerà disoccupati over Per il 2010, i redditi da locazione relativi 50, beneficiari dell’indennità di disoccontratti di locazione a canone concordato cupazione con requisiti normali, potrà godere, a domanda, della medesima ritra persone fisiche di immobili ubicati duzione contributiva già prevista per nella Provincia dell’Aquila, appunto, le assunzioni di lavoratori iscritti nelle saranno tassati in maniera fissa (20%) liste di mobilità. Molto interessante è l’incentivo alle in luogo dell’ordinaria Irpef imprese che non licenziano: sarà erogato dall’INPS, per il 2010, in favore delle aziende che, da un lato, asubicati nella Provincia dell’Aquila, appunto, saranno sumano lavoratori destinatari dell’indennità di disoctassati in maniera fissa (20%) in luogo dell’ordinaria cupazione involontaria (art. 19 co.1 DL636/1039) e, irpef. dall’altro, non abbiano effettuato nei 12 mesi preceRestando nell’ambito fiscale, ma tornando alle misu- denti riduzioni di personale avente la stessa qualifica re che riguardano l’intero territorio nazionale, va se- e non abbiano sospensioni dal lavoro. L’importo del gnalato che le imprese (sostituti di imposta) che non beneficio sarà pari all’indennità spettante al lavoratohanno sfruttato pienamente la riduzione dell’acconto re, ma è previsto un tetto massimo nazionale pari a 12 nche quest’anno, come sempre, legge finanziaria e decreto “milleproroghe” si portano dietro molteplici novità che, nei primi mesi del 2010, cominciano generalmente a calarsi nella realtà quotidiana. Vediamo quali sono gli aspetti di maggior interesse per il mondo imprenditoriale. Forse perché ha costituito un provvedimento ad hoc per la sola Regione Abruzzo o meglio per la sola Provincia di L’Aquila, comunque la così detta “cedolare secca per gli affitti” è senza dubbio il provvedimento che ha destato maggior curiosità. Per il corrente anno, i redditi da locazione relativi a contratti di locazione a canone concordato tra persone fisiche di immobili

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milioni di euro. Assolutamente nuovo è il beneficio, introdotto in via sperimentale, per i lavoratori che godono di misure di sostegno al reddito ed abbiano almeno 35 anni di anzianità contributiva: accettando un posto di lavoro con mansioni inferiori alle proprie (livello retributivo minore di almeno il 20%) potranno godere, per tale differenza, di una contribuzione figurativa fino alla data di maturazione del diritto al pensionamento. Per il datore di lavoro, chiaramente, questa misura costituisce l’opportunità di poter utilizzare manodopera esperta a costi inferiori. Con l’abrogazione dell’articolo 1 co.46 Legge 247/2007, è stato reintrodotto il cosiddetto staff leasing e, pertanto, sarà nuovamente possibile per le imprese ricorrere alla somministrazione di lavoratori a tempo indeterminato da parte di un’agenzia specializzata. Inoltre, è caduto il divieto di utilizzare i contratti di somministrazione dopo il licenziamento collettivo di lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di somministrazione. Sul piano finanziario, due le previsioni di maggior rilevanza. Parte la Banca del Mezzogiorno, con il dichiarato scopo di promuovere progetti di investimento per il Sud attraverso agevolazioni creditizie per le piccole e medie imprese: un comitato promotore dovrà farsi carico di qui a breve di reperire soci privati che affiancheranno lo Stato in questo progetto. Previsti, infine, nuovi incentivi statali: alla scontata riedizione della rottamazione auto, si affiancheranno benefici per l’acquisto di elettrodomestici e cucine

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ambiente » di Riccardo D’Alessandro

Nasce il Sistri Il nuovo Sistema Informatico di Tracciabilità dei Rifiuti è entrato in vigore lo scorso 14 gennaio

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nno nuovo, vita nuova. Si, è proprio il caso di dirlo. Questo 2010, oltre alla speranza di una pronta ed efficace ripresa economica - che tutti noi auspichiamo - porta con sé importanti novità per le imprese. Quantomeno sul fronte rifiuti. Il 14 gennaio è entrato in vigore il Decreto Ministeriale del 17/12/2009. Una norma che, a pochi giorni dal suo ingresso, sta già facendo molto parlare di sé. Questo nuovo Decreto Ministeriale in-

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fatti – pubblicato sul Supplemento Ordinario alla G.U. n. 9 del 13/01/2010 - istituisce il nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, meglio noto come SISTRI. Il nuovo Sistema, nell’ambito del recente panorama normativo sui rifiuti, di certo costituisce la più significativa novità, che ne rivoluzionerà la gestione tecnica. L’elemento innovativo del SISTRI consiste infatti nell’obbligo di dotazione, da parte di tutte le im-


prese coinvolte nella gestione e 12 agosto (terza categoria, pedei rifiuti (aziende produttrici, raltro facoltativa). Le aziende, smaltitrici, autotrasportatrici,in come già accennato, dovranno termediari), di strumenti infordotarsi di uno specifico softwamatici di identificazione  (sofre che il Ministero dell’Ambiente tware, chiavi USB, dispositivi rilascerà attraverso sistemi USB satellitari) al fine di consentire e di navigazione satellitare che la più completa tracciabilità e certamente prevederanno dei controllo in tempo reale dell’incosti aggiuntivi per gli operatotero “percorso” dei rifiuti. ri delle PMI. Oltre alle spese di Il SISTRI infatti è stato concepiacquisto, sarà necessario fornire Stefania Prestigiacomo ministro dell’Ambiente to con lo scopo di semplificare un’adeguata formazione al perl’attuale sistema di gestione dei sonale addetto all’utilizzo dei rifiuti e parallelamente di contrastare i fenomeni di nuovi software e dispositivi. Tuttavia, se da una parte illegalità ed ecomafia. In particolare questa nuova anche il SISTRI busserà alle casse - di questi temnorma prevede che un massiccio numero di imprese pi tutt’altro che rigogliose - delle imprese, dall’altra (si stima oltre 800.000), enti che producono rifiuti porterà con sé un risparmio. Infatti con l’entrata in - e con loro tutti gli operatori del settore- dovran- vigore del SISTRI decade il vigente sistema cartaceo. no iscriversi all’istituito Sistema di controllo della Spariranno pertanto registri di carico e scarico rifiuti, Tracciabilità dei Rifiuti, versare un canone annuale di Formulari di identificazione (FIR) e MUD, ovvero “tututilizzo del servizio, ritirare una chiavetta USB con- ta quella carta” – e quelle spese - che oramai da oltre tenente il software necessario al funzionamento del 20 anni affolla e complica l’operatività dei produttori sistema, nonché dotarsi di firma digitale. Inoltre, nel e dei gestori di rifiuti. Tutti i dati sui rifiuti saranno caso dei soli trasportatori, dovranno installare sui caricati sui dispositivi elettronici e consultabili onpropri mezzi di trasporto una ”scatola nera”, ovvero line in tempo reale. Sono previsti inoltre benefici anun dispositivo di localizzazione satellitare che garan- che per gli operatori di settore in quanto saranno elitisca la tracciabilità del carico. L’intero Sistema sarà minati molti controllato e gestito dal Comando dei Carabinieri per p a s s a g g i la Tutela dell’Ambiente (NOE) e pertanto grande at- burocrat ic i, Il SISTRI è stato concepito tenzione verrà posta alla fase di trasporto e a quella ridotti nocon lo scopo di semplificare finale di smaltimento, anche in questo caso attraverso t e v o l m e n t e l’impiego di strumenti elettronici in grado di rendere anche i costi l’attuale sistema di gestione trasparente il flusso dei veicoli in ingresso e in uscita operativi e i dei rifiuti e parallelamente dalle discariche o dagli inceneritori. Dunque una vera danni all’amdi contrastare i fenomeni e propria rivoluzione. Ma come dovranno adeguarsi le biente e, aziende al nuovo Sistema? Il primo obbligo prevede non ultima, di illegalità ed ecomafia l’iscrizione che si effettua attraverso tre distinte mo- sarà altresì dalità (si consiglia la visione del sito www.sistri.it); il eliminata la decreto individua tre categorie di iscritti, a vario ti- concorrenza tolo e con scadenze differenti. La suddivisione in tali sleale. Prende dunque forma quello che viene consicategorie è stata realizzata sulla base delle dimensio- derato il più grande progetto di informatizzazione del ni (la soglia di riferimento è fissata ad una cifra mag- settore rifiuti, della cui attivazione l’Italia si è resa giore o minore dei 50 dipendenti) e della tipologia “capofila” tra i Paesi-UE. Un sistema di vigilanza e di attività svolta dai vari soggetti operanti nella ge- controllo senza dubbio all’avanguardia ma per il quale stione dei rifiuti. Le imprese ed enti appartenenti alla al tempo stesso, almeno per il momento, restano in prima categoria, ovvero quelle con un numero di ad- sospeso ancora molti dubbi tecnici e pratici legati detti superiore a 50, e tutti gli operatori del settore all’applicazione. Il prossimo 10 febbraio presso la sala sono chiamati a completare il processo di iscrizione convegni del Gruppo Galeno di Ortona (dalle ore 10 al sistema entro il 28 febbraio. A seguire sono da in- alle ore 12) è previsto un seminario di informazione serire in agenda le date del 30 marzo (termine ultimo per esaminare le modalità di espletamento dei primi di scadenza per l’iscrizione della seconda categoria) adempimenti

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credito&finan a » di Marco Taglieri

Nuova sede per Confidi Abruzzo Inaugurato l’ufficio presso il Centro Direzionale “Il Molino” a Pescara. Il direttore Vito Di Nunzio commenta la nuova legge organica: «Accorpamenti? Sì, ma rispettando i tempi necessari»

C

onfidi Abruzzo si rinnova e cambia sede. Il nuovo ufficio sorge all’interno del Centro direzionale “ Il Molino” in via Misticoni 3 a Pescara, ed è «segno di maturità ed esperienza acquisita», come afferma il direttore Vito Di Nunzio. «La nostra cooperativa è nata nel 1974, basata sui principi di mutualità e senza fini di lucro – dice – Con il tempo la nostra attività si è espansa in modo considerevole in termini di imprese associate, tanto che oggi ne contiamo oltre 600. Ci sembrava, dunque, che fosse giun-

» foto di Simone Cerio

to il momento di dotarci di una nuova struttura di proprietà, autonoma ed indipendente, quasi a sancire la bontà del lavoro fatto in questi anni». Una vera presa di coscienza della propria crescita, dunque. Confidi Abruzzo con la sua mission assume un’importanza particolare soprattutto in una fase economica come quella attuale, in cui il rapporto banca-impresa diviene sempre più critico e problematico. Vito Di Nunzio spiega in sintesi la funzione della cooperativa: «Noi supportiamo le piccole e medie imprese nel gestire i rapporti con il

sistema bancario e le agevoliamo favorendo il loro accesso al credito alle migliori condizioni di mercato, garantendo le loro posizioni con gli Istituti di Credito. Di conseguenza siamo obbligati ad analizzare molto attentamente la situazione economico-finanziaria  delle PMI che si rivolgono a noi». E’ proprio questo uno dei nodi cruciali del lavoro di Confidi: «Oggi come oggi le banche sono particolarmente prudenti nella concessione del credito - spiega il direttore – e valutano le loro decisioni esclusivamente ormai in base alla effettiva capa-

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credito&finan a

Il direttore di Confidi Abruzzo Vito Di Nunzio durante la nostra intervista

cità dell’azienda di restituire il prestito, utilizzando sempre più informazioni storiche e andamentali. Ulteriori difficoltà vengono innescate dalle problematiche legate al credito di fornitura. Ormai i pagamenti sono correlati alle riscossioni: se queste non sono regolari o non vengono rispettate, il sistema tende al collasso. Ed ora le Pmi, che si trovano a tentare di gestire i propri crediti commerciali, sono costrette a sostituire i propri debiti di fornitura con debiti finanziari, confrontandosi con le Banche giustamente riottose a concedere credito per questa finalità». Eppure si va verso una restrizione del numero dei Confidi, in base alla legge organica in materia presentata dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Alfredo Castiglione: «E’ una legge necessaria, - afferma Di Nunzio – ma a patto che il processo di razionalizzazione avvenga rispettando i tempi necessari e ricercando soluzioni organizzative che, con collaborazioni a livello di sistema, pubblico e privato, consentano

l’arrivo a modelli, procedure e competenze accessibili a costi ragionevoli». «Personalmente sono dell’idea che l’Abruzzo, per densità abitativa e territorio, non offra le condizioni economiche per garantire la sopravvivenza duratura a più di 4 o 5 Confidi di categoria 107. Questo tipo di strumento necessita di un delicato equilibrio tra costi e ricavi subordinati, volumi di garanzie, qualità del credito, insolvenze e risorse pubbliche. Invito sempre a tener ben presente quanto occorso nel Nordest, dove la Banca Popolare di Garanzia, la più grande struttura nazionale, ha dichiarato tre mesi fa bancarotta ed è stata posta in liquidazione coatta amministrativa dalla Banca d’Italia, proprio a causa dei costi fuori controllo, rischi concentrati e scadenti, piattaforme informatiche complicate e costose». «Il rischio più immediato - continua il direttore del Confidi Abruzzo - è che, con una drastica riduzione dei Consorzi di Garanzia, si pregiudichi la

possibilità di accesso al credito delle Pmi, in un contesto particolarmente sfavorevole, con sofferenze che aumentano e sostegno pubblico che diminuisce. Ricordo che il Confidi non è una banca, ma un ente mutualistico e se vuole perseguire il suo fine nel medio lungo periodo, deve essere gestito con diligenza ed economicità, allo scopo di innalzare la professionalità e ridurre i costi applicati alle aziende, senza forzare il cambiamento né indirizzarlo verso strumenti finanziari obsoleti che il mercato ha già provveduto ad estromettere, poiché domanda ed offerta non erano allineati»

La nuova sede di Confidi Abruzzo in via Misticoni 3 a Pescara

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credito&finan a » di Jenny Viant Gómez

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti

La sede principale della Carispaq

Telefisco 2010

Filo diretto Carispaq - Il Sole 24 ore. In collegamento Tremonti e Befera per spiegare tutte le novità a imprese e professionisti

I

n videoconferenza l’evento organizzato da Il Sole 24 ore, “TELEFISCO 2010. 19° convegno de l’esperto risponde. La manovra e le altre novità per le imprese e i professionisti”. Presso l’auditorium Carispaq è stata attivata una delle 46 sedi operative presenti sul territorio nazionale da cui tutti gli interessati hanno potuto rivolgere domande agli esperti e hanno seguito gli interventi del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e di Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate. Le tematiche trattate vertevano su: le novità sull’Iva, dal 1° gennaio oggetto di importanti cambiamenti sia con il nuovo regime sulla territorialità dell’imposta, sia con le nuove compensazioni dei crediti. La rivalutazione dei terreni; la proroga dello scudo fiscale fino al 30 aprile; i nuovi poteri del fisco nell’accertamento delle transazioni finanziarie e le misure antiriciclaggio; i

bonus sulle ricapitalizzazioni; Cfc e Tremonti ter; gli aspetti innovativi dei bilanci 2009; le novità per la revisione contabile e l’accertamento e il processo tributario. Per il ministro Tremonti «ridurre le aliquote è una cosa non facile con la tensione dei mercati finanziari e il debito pubblico che abbiamo. Ogni giorno lo Stato italiano deve trovare compratori per 4mila miliardi di vecchie lire per i titoli di Stato. Un sistema di aliquote elevato è un alibi per non pagare le tasse. È una minoranza che dichiara redditi sopra i 100.000 euro mentre la vendita di auto di classe elevata è quattro volte tanto». Ha poi aggiunto, «il contrasto ai paradisi fiscale non è solo italiano, ma si fa anche all’estero. Altri 20 paesi, che rappresentano l’80% dell’economia mondiale, hanno detto basta. Ci vuole tempo, ma questa è la strada giusta. La sede appropriata è l’Ocse dove ci è stata suggerita una doppia strate-

gia: incentivare il ritorno dei capitali e contrastarne l’uscita, nel presupposto che i soldi oltre confine si presumono frutto di evasione fiscale». Tremonti, facendo una considerazione sulle misure per semplificare il Fisco ha detto: «Il sogno è fare la dichiarazione dei redditi su un sottobicchiere di cartone, quelli della birra. Purtroppo sappiamo che non è così». La lotta all’evasione resta l’impegno principale anche per l’Agenzia delle Entrate, ma dice Befera «il 2010 sarà l’anno dei servizi. Innanzitutto, sarà completata la riorganizzazione dell’Agenzia, con l’istituzione di tutte le direzioni provinciali. Questo libererà risorse per i cittadini, perché ci saranno più funzionari addetti a risolvere le questioni che essi sottoporranno al Fisco. Sarà ristrutturato anche il sito delle Entrate, con lo scopo di semplificare alcune operazioni per i cittadini, senza che questi debbano rivolgersi agli uffici»

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la terra di piero

idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*

Che fine ha fatto la Zona franca?

T

recento giorni dopo. Gli aquilani consumano le loro giornate tra burocrazia e mancanza di risorse per la ricostruzione, mentre già si soffrono i sintomi del più grave dei problemi: la mancanza di lavoro, lo spettro della disoccupazione e la conseguente fuga dei giovani. Per evitare la desertificazione della città condizione necessaria, ma non sufficiente, è l’immediata costituzione della “Zona franca”, ovvero occorre fare dell’aquilano un territorio dove, per almeno cinque anni, si deve godere di importanti benefici, come il non pagare le tasse ed i contributi sul lavoro (uno strumento analogo fu introdotto nel 1703, con reali benefici). Ebbene sono trascorsi quasi sei mesi da quando la Regione ha deciso per l’istituzione di una “Zona franca” coincidente con il Comune dell’Aquila. Stringente l’ordine del giorno votato dal Consiglio, che impegnava il presidente Gianni Chiodi “ad individuare con urgenza le aree destinate a Zona franca urbana, all’interno del Comune dell’Aquila, in relazione al numero di residenti reali, e individuando all’interno della risorsa economca già stanziata con la L.77/09, un’opportuna suddivisione in relazione al numero di piccole imprese, presenti all’interno del territorio comunale”. Questo appunto l’impegno. Ma dopo quasi sei mesi, si è smarrita l’urgenza con la quale si sarebbe dovuto operare. Cosa è successo? Perché quasi non se ne parla più? E se ci sono intoppi, perché non si coinvolgono le migliori energie della società e della politica per superarli? Qualcosa si è inceppato, e non risulta da nessuna parte che l’iter sia prossimo alla conclusione. Continua pure a mancare una programmazione minima che sappia individuare le vere vocazioni del territorio, tanto da stabilire l’identità cui dovrà ten-

dere grazie ai prevedibili insediamenti economici che un’area defiscalizzata andrà ad attrarre. Certo è che la Zona franca è semplicemente vitale per il futuro dell’Aquila: nel comune sono 8mila i cassaintegrati ed 8mila i lavoratori autonomi senza lavoro. Nel solo centro storico erano concentrati 1000 esercizi commerciali ed attività professionali, andate per buona parte distrutte. In tale disastroso contesto solo la Zona franca consentirebbe agli aquilani senza posto fisso di progettare il futuro con un minimo di serenità. La Zona franca è una risorsa vitale per l’imprenditoria, e quindi per la rinascita dell’economia locale. Le grandi imprese non si insediano in un’area povera di infrastrutture e terremotata, mentre le piccole, sopratutto nel commercio e nell’artigianato, non hanno liquidità per far fronte alle necessarie riparazioni ed alla ripartenza. L’economia del Capoluogo non potrà mai rinascere e nessun imprenditore penserà di avviare una nuova attività all’Aquila senza un aiuto consistente, straordinario e non temporaneo. Senza lavoro i giovani se ne andranno, e non potrà esserci alcuna ricostruzione materiale ed immateriale. Sulla Zona franca abbiamo il diritto di sapere come stanno le cose: sono passati ben 180 giorni dal voto solenne del Consiglio regionale, francamente troppi, per non parlare delle reiterate promesse dei politici. Cosa è successo? Muti e silenziosi tutti. L’omertà regna sovrana sull’argomento. Fare le CASE è importante, ma non equivale a far rinascere il Capoluogo. Occorre il lavoro, se non si vuole che L’Aquila diventi città fantasma e le “new town” rifugio di derelitti, disoccupati e macerie umane

* Economista

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azienda partner

Quality service, l’anello mancante

Mario Paparella all’interno del suo laboratorio a San Giovanni Teatino

L’azienda facente parte del Gruppo Mpim risponde alle esigenze di metrologia e manutenzione tipiche dei laboratori chimici e delle industrie farmaceutiche

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L

a Quality Service srl nasce nel 1996 per rispondere ad una domanda di sevizi di qualità che viene dal laboratorio chimico e dall’industria farmaceutica a cui si sono aggiunti poco per volta tutti gli altri settori produttivi o di controllo della pro-

duzione. Attualmente la Quality Service è partner per la qualità di tutte le aziende chimiche, farmaceutiche e alimentari, oltre che le cantine di Abruzzo, Marche e Molise e un gran numero di aziende dello stesso settore in tutta Italia. Tutto questo grazie al contributo di un gruppo ben affiatato di tecnici e collaboratori. Il gruppo, nell’arco di questi 14 anni, è cresciuto fino contare ormai 10 persone e ha prodotto un fatturato di oltre 850mila euro per il 2009 con un incremento del 15 per cento sul 2008. La Quality Service srl è in grado di fornire la soluzione adeguata a tutti i problemi legati alla metrologia e alla manutenzione presenti nella gestione di un Sistema di Qualità Aziendale quali: • Consulenza specializzata alla formazione altamente qualificata.


» redazionale in collaborazione con Mpim

• Taratura degli strumenti di misura. • Progettazione di soluzioni per sistemi di aspirazione fumi e di ambienti controllati. • Progettazione di sistemi per l’ottimizzazione della produzione. Nell’ambito dell’offerta di tarature la Quality Service srl si è dotata inizialmente di un centro SIT per la taratura di masse e bilance di altissimo livello, per poi ampliarsi ulteriormente con l’acquisto di un centro SIT situato a Venezia all’interno del parco tecnologico VEGA che ha i seguenti accreditamenti: misure elettriche, temperature, ancora masse e bilance. Ed è in corso di accreditamento per le pressioni. Inoltre altre tre persone con alta preparazione tecnica si aggiungono alle dieci presenti in Abruzzo per aumentare la competenza e produrre una crescita della presenza di Quality Service in tutto il territorio nazionale. Riassumendo, oggi la Quality Service srl può certificare SIT: bilance, masse, apparecchiature elettriche quali multimetri, pinze amperometriche, hometri, calibratori, strumenti multifunzioni, oscilloscopi oltre ai termometri, termoresistenze e termocoppie, e infine manometri. La Quality Service è stata la prima società in Abruzzo abilitata ad effettuare la Verifica Periodica sulle bilance ad uso legale. Altre grandezze possono essere certificate riferite ad uno strumento certificato SIT quali umidità, forza, lunghezza, angolo, chimico-fisica. Essa è in grado di certificare ed eventualmente progettare la messa a norma di camere bianche e di cappe da laboratorio del tipo a flusso laminare o cappe di aspirazione fumi. Grazie alle esperienze fatte nell’industria farmaceutica siamo in grado di eseguire sugli strumenti da laboratorio le procedure di IQ, OQ, PQ e validazioni. La Quality Service srl ha effettuato dei corsi in collaborazione con l’Università dell’Aquila propedeutici alla realizzazione, all’interno dell’azienda, di un sistema di Qualità aziendale. Questi corsi, che hanno avuto notevole successo di partecipazione, saranno tenuti di nuovo nei prossimi mesi ed ampliati aumentandone la specializzazione

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seminari&convegni » di Jenny Viant Gómez

Sinergie tra edilizia e ambiente Architettura bioecologica, risparmio energetico e sviluppo sostenibile del territorio. I temi dei seminari Ance “Sinergie”

La locandina del seminario

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n ciclo di seminari per informare e sensibilizzare sulla convenienza a rendere compatibili le esigenze abitative con l’ambiente. Questa l’iniziativa del gruppo dei Giovani Imprenditori edili, diretto da Guido Carletti, in collaborazione con l’ANCE Pescara e il coordinamento scientifico dell’architetto Carmela Palmieri. L’efficienza energetica implica nel settore dell’edilizia la possibilità di

una significativa riduzione dei consumi con riferimento alla possibilità di miglioramento dell’efficienza dell’involucro e degli impianti. Uno dei punti di forza dell’iniziativa è l’intervento di relatori di fama nazionale, che forniscono delucidazioni sul quadro legislativo di riferimento e sulla sua evoluzione; i finanziamenti e gli incentivi per l’efficienza energetica; la certificazione energetica degli edifici; le agevolazioni fi-

scali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica; la progettazione dell’involucro e l’efficienza energetica degli impianti e le fonti energetiche rinnovabili. Dopo la pubblicazione delle linee guida nazionali sulla G.U. nº158 del 10 luglio 2009, sono stati finalmente definiti i meccanismi essenziali del processo di certificazione energetica degli edifici, consentendo agli operatori l’applicazione della

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seminari&convegni

Calendario degli incontri 23 ottobre 2009 _ Strumenti d’incentivazione dell’efficienza energetica 15 gennaio 2010 _ La certificazione energetica degli edifici 19 febbraio 2010 _ Fonti energetiche rinnovabili: potenzialità di impiego e opportunità d’investimento 19 marzo 2010 _ Solare termico e impianti a bassa temperatura 23 aprile 2010 _ Fotovoltaico: aspetti tecnici e normativi 14 maggio _ La correlazione requisiti acustici e termici

I relatori del seminario

Guido Carletti presidente dei Giovani Imprenditori edili, Ance Pescara

procedura in tutto il Paese. Per il secondo seminario, dal titolo “La certificazione energetica degli edifici”, tenutosi presso la Cassa edile di Pescara, i numerosi professionisti partecipanti (architetti, ingegneri, geometri, costruttori, nonché studiosi e giornalisti) hanno avuto il privilegio di seguire l’intervento del vice presidente nazionale ANCE, Piero Torretta, che ha voluto far riflettere la platea sulla necessità di evitare una caratterizzazione delle norme tendente all’arbitrarietà interpretativa, privilegiando invece criteri che vadano, come previsto dalla legge, verso l’uniformità a livello nazionale e a beneficio dell’ambiente. «Il ciclo di seminari è pensato per tracciare un quadro di riferimento aggiornato anche sulle attuali potenzialità di sviluppo e di impiego delle fonti energetiche rinnovabili – ha specificato Guido Carletti – con particolare attenzione a quelle che

presentano i maggiori margini di crescita, quali quella solare fotovoltaica, solare termica e termodinamica, eolica e cogenerazione». Dati recenti sul potenziale di valorizzazione delle fonti rinnovabili, evidenziano come fra i grandi paesi europei l‘Italia risulta ancora il paese con la massima percentuale di rinnovabili grazie all’idroelettrico. La produzione di energia elettrica delle “nuove fonti rinnovabili” è ancora trascurabile, nonostante il contributo potrebbe essere rilevante. Inoltre, quando si parla di rinnovabili, spesso si trascura il contributo che le energie rinnovabili potrebbero offrire alla produzione di energia termica, mentre, in Italia al 2005, escludendo il settore dei tra-

sporti, più del 40% dei consumi di energia primaria è utilizzato per soddisfare bisogni termici. Questi sono i temi che saranno affrontati nei prossimi seminari. Inoltre, al termine del ciclo di seminari sarà realizzata una pubblicazione che conterrà tutti i contributi dei relatori intervenuti ed alcuni approfondimenti. La pubblicazione sarà strutturata come una sorta di “manuale”, uno strumento di lavoro pratico e aggiornato,  per avere una visione  organica delle più diffuse soluzioni in ambito edilizio per  l’efficienza energetica e l’uso delle fonti energetiche rinnovabili. Il manuale conterrà tra gli approfondimenti tecnici, un abaco di soluzioni tecniche d’involucro con riferimento ai diversi componenti edilizi (murature esterne, divisori, solai, ecc.), schede di esempi di edifici a basso consumo energetico e una raccolta normativa

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seminari&convegni » di Piergiorgio Greco

La conferenza stampa di presentazione dei corsi e seminari per volontari e operatori di Abruzzo e Molise

La formazione del futuro Cdo Opere Sociali, Csv Pescara e Csv Teramo propongono corsi e seminari per volontari e operatori di Abruzzo e Molise

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ormazione,  protago nismo, bene comune. È una vera e propria “leva” la ricca offerta formativa proposta da tre realtà importanti del terzo settore di Abruzzo e Molise - la Compagnia delle Opere-Opere Sociali e i Centri Servizi per il Volontariato di Pescara e Teramo - che per questo 2010 hanno deciso di scommettere sul valore della crescita umana e professionale di quanti operano a vario titolo in organizzazio-

ni di volontariato ed enti non profit nelle due regioni. Una scommessa che, nelle intenzioni dei promotori, vuole essere ambiziosa, come ha spiegato il vicepresidente di Cdo Abruzzo Molise e referente Cdo Opere Sociali, Lorenzo Di Flamminio, nel corso della presentazione pubblica dell’offerta formativa che si è svolta a Pescara: «È necessario che chi opera nel terzo settore – ha detto di fronte ad una platea di operatori del terzo settore – acquisisca sem-

pre di più la consapevolezza di essere un corpo sociale intermedio, quindi un protagonista essenziale della vita economica e sociale della nostra regione. Quindi, un protagonista reale e propositivo della costruzione del bene comune. Noi siamo certi che la formazione è funzionale anche alla crescita di questa coscienza. Che poi è ciò che ci sta a cuore». Nel dettaglio, l’offerta si articola in tre opportunità che da poco si stanno già svolgendo

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seminari&convegni

tra Pescara, Teramo e Termoli (Cb): la Scuola per Opere di Carità, i seminari tematici e la Scuola d’Impresa Sociale. La prima consiste in un percorso educativo sul tema “A servizio della libertà”, articolato in due lezioni più un’assemblea finale, percorso che intende favorire la crescita umana e professionale degli operatori del terzo settore mediante il paragone con esperienze vive e significative. Come per le precedenti edizioni, la Scuola prevede anche due visite guidate presso opere ritenute di particolare valore ai fini del corso: nei prossimi mesi saranno individuati un ente non profit nazionale ed uno locale. I sei Seminari tematici, che avranno per filo conduttore “La centralità della persona nel governo dell’opera”, si rivolgono soprattutto a chi svolge un ruolo di gestione e di coordinamento delle persone all’interno dell’ente: gli argomenti trattati, infatti, spazieranno dall’organizzazione al management, dal lavoro di gruppo ai conflitti, passando per le responsabilità e la ge-

stione di stress e burn-out. La Scuola d’Impresa Sociale, poi, consiste in due intere giornate di formazione su due tematiche particolarmente  qualificanti: fund raising e marketing sociale (che già si è svolta venerdì 29 gennaio) e la progettazione e la gestione di progetti. Accanto a tutto questo, in primavera si svolgerà anche un autorevole incontro-dibattito sull’enciclica “Caritas in veritate”, realizzato con la collaborazione del Centro Culturale di Pescara: sarà, nelle intenzioni dei promotori, un momento di approfondimento su un documento considerato fondante nella concezione dell’esperienza di solidarietà che permea il mondo del volontariato e del non profit, come accennato sopra. Tra i docenti dei vari corsi, si segnalano nomi come Bernhard Scholz, presidente di Cdo e consulente di Direzione Aziendale, Marco Lucchini, direttore della Fondazione Banco Alimentare, Stefano Gheno, dell’Università Cattolica di Milano e tanti altri. La partecipazione ai corsi è gra-

tuita: la sola Scuola per Opere di Carità richiede una quota di iscrizione di euro 40,00, e i Csv di Pescara e Teramo hanno previsto il pagamento di quote per le organizzazioni di volontariato interessate. «La formazione continua – spiegano Lorenzo Di Flamminio (Cdo Opere Sociali), Mauro Moretti (Csv Pescara) e Massimo Pichini (Csv Teramo) - è una condizione imprescindibile per la vita sociale ed economica. E’ ormai evidente che la formazione continua, spesso definita come forma prioritaria dell’investimento in capitale umano, è diventata una questione che decide sul futuro del nostro paese. A partire da questo, abbiamo voluto valorizzare quella rete di rapporti che ha permesso negli ultimi due anni la creazione di offerte formative sempre più significative e qualificanti, fino all’attuale». Altri dettagli, compresi i moduli di iscrizione, sono disponibili  sui  siti  internet www.cdoabruzzomolise.it, www.csvpescara.it e www.csvteramo.it

Alcuni momenti dei corsi

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seminari&convegni » di Laura Tinari

Più donne meno crisi Da sinistra: prof.ssa Annalisa Rosselli, prof.ssa Marcella Mulino, Federica Carpineta, Manuela Villacroce e Loretta Del Papa

«L’uguaglianza di donne e uomini è un diritto fondamentale e rappresenta un valore determinante per la democrazia». Questo il concetto alla base del ciclo di Forum organizzati dalla Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Abruzzo e dalle Consigliere regionali di Parità. Dopo l’incontro sul tema donne e politica è la volta di donne, occupazione e crisi

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«G

iovani donne consapevoli sono la base per un futuro in cui ci sia parità», Loretta Del Papa, consigliera di parità della Regione Abruzzo, ha aperto così il 2° Forum regionale “Più donne meno crisi”. A dare valenza scientifica all’incontro tre docenti universitari di economia politica: Giuseppe Mauro, Università Chieti Pescara, Marcella Mulino, Ateneo aquilano, e Annalisa Rosselli, Università Roma Tor Vergata. Accanto a loro l’assessore regionale alle Politiche di Genere, Federica Carpineta. Riferimento su questo tema è il Trattato di Lisbona, un programma di riforme economiche approvato dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi dell’Unione Europea nel marzo del 2000. «Aumentare il lavoro femminile produce lavoro e quindi sviluppo», è quanto si legge nel Trattato, che pone come obiettivo portare entro il 2010 l’occupazione al 70% e il numero

delle donne occupate al 60%, per fare dell’Unione la più competitiva e dinamica economia della conoscenza. Innovazione, riforma del Welfare e inclusione sociale, uguali opportunità per il lavoro femminile sono alcune delle strategie delineate a Lisbona. Il professor Mauro ha analizzato le ragioni del rallentamento economico regionale, evidenziando come causa strutturale il forte gap nei tassi di occupazione maschile e femminile, i tassi di natalità inferiori alla media nazionale, l’elevata disoccupazione giovanile femminile e il maggior uso nel contesto femminile dei contratti atipici, sia temporanei che part-time, formula di lavoro che si rivela spesso un obbligo per le donne che non riescono a trovare un’occupazione. «Senza un aumento dell’occupazione femminile -ha detto Mauro- l’Abruzzo e l’Italia non crescono». Le difficoltà relative la bassa crescita registrata dall’Abruzzo negli ultimi 15 anni sono attribuite alla scarsa


capacità del sistema regionale di allocare forza lavoro femminile. Le teorie economiche indicano come la ripresa passi proprio attraverso il lavoro delle donne, vero elemento innovativo. Purtroppo la realtà lavorativa per loro è fortemente caratterizzata da una stretta correlazione tra occupazione femminile e situazione familiare, a causa della mancanza nel nostro Paese di forti politiche di conciliazione dei ruoli. Solo il rafforzamento dei servizi sociali può accrescere l’offerta di lavoro e incentivare la domanda, perché le donne, sollevate dalla cura della famiglia, sarebbero più motivate nella ricerca del lavoro. «La crisi economica non è neutra, ma ha effetti di genere e colpisce le donne in modo particolare. Sono loro infatti a scegliere più spesso di uscire dal mercato del lavoro», ha affermato la professoressa Mulino. Il ruolo del lavoro femminile è

determinante nella struttura socio-economica del Paese, ma ancor più per il benessere economico della famiglia. Oggi il reddito monoparentale è sempre più insufficiente davanti ai bisogni crescenti, dunque «La partecipazione della donna alla formazione del reddito familiare -ha incalzato la professoressa Rosselli- è necessaria in un momento in cui il modello della famiglia tradizionale, dove solo gli uomini sono nel mercato del lavoro, non è più applicabile». Un intervento improntato sulla valutazione dell’impatto di genere, un tema oggi sempre più importante al pari delle valutazioni sull’impatto ambientale. Il fattore reddito incide anche sul dato demografico: nei Paesi in cui la partecipazione femminile al mercato del lavoro è più alta si hanno tassi di fecondità maggiori. E l’Italia non è tra questi. D’accordo l’assessore Carpineta «Finora è stata posta una bar-

riera al riconoscimento delle capacità femminili, nonostante le donne siano portatrici di innovazione e siano più studiose. Per cui rinuniciare a priori al capitale umano femminile vuol dire rinunciare allo sviluppo, perchè la donna che lavora crea una maggiore pace sociale e un maggiore ottimismo». In Abruzzo il gap assoluto di genere è molto elevato e in crescita (12 punti in più del 2004), ma preoccupante è anche il dato relativo al tasso di disoccupazione femminile giovanile, oggi il doppio di quello maschile. Dati che superano la media nazionale e che erano particolarmente significativi nella provincia dell’Aquila già prima del terremoto. Il dato relativo la formazione conta molto e per le donne più che per gli uomini, lo studio universitario tende a rappresentare uno strumento per migliorare la propria possibilità di occupazione

Crisi, lavoro sommerso, politiche strategiche di Welfare. La parola ad Alessandra Genco, segretaria regionale CGIL «Molte donne uscite dal mercato del lavoro per diverse motivazioni vi rientrano attraverso forme di lavoro sommerso, di cui non si parla e che non è verificabile. Molte di loro rientrano nella fascia delle scoraggiate, che si adattano a fare lavori part-time o cercano di arrotondare facendo la baby sitter o la donna delle pulizie. Si tratta di situazioni che portano all’evasione fiscale, andando ad incidere sul diritto al lavoro, sancito dalla nostra Costituzione, e sulla contribuzione INPS. In Italia ciò che non va è il sistema di Welfare. Lo Stato vive oggi una situazione di crisi,

da cui si potrà uscire solo attraverso il potenziamento dei servizi, legati principalmente al lavoro femminile. Il problema è culturale: solo con l’economia delle donne potremo risolvere la crisi. Non si tratta di stereotipi, ma il Governo in questo senso vuole tornare ad un modello di famiglia tradizionale, in cui la donna sta a casa. Una contraddizione rispetto alle teorie economiche. Anche in Regione la tendenza segue l’indirizzo nazionale. Noi chiediamo un confronto con tutte le parti sociali per definire politiche comuni anche sull’utilizzo dei fondi nazionali e internazionali».

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seminari&convegni » di Jenny Viant Gómez

Agenda dei lavori per la rinascita del territorio

Le proposte di Confindustria Abruzzo per il 2010. Urgono misure contro il calo occupazionale e delle esportazioni. L’assessore Alfredo Castiglione ribadisce il contributo della Regione

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i è svolta a L’Aquila, presso la sede di Confindustria Abruzzo, la conferenza stampa dal titolo “2010: agenda dei lavori per la rinascita dell’Abruzzo”, alla presenza dei vertici dell’associazione,  e  dell’assessore regionale allo sviluppo economico e vice presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Alfredo Castiglione. Obiettivo dell’incontro:formulare le valutazioni sulla congiuntura in atto e proporre le strategie per l’anno in corso. «Il sisma che ha sconvolto l’Abruzzo è avvenuto nell’ambito di una crisi finanziaria ed economica di proporzioni globali, che sta avendo effetti drammatici sulle imprese e sui cittadini, conseguenze solo in parte moderate dagli interventi dei governi nazionali ha esordito il presidente regionale Confindustria, Riccardo Calogero Marrollo, e ha proseguito - Confindustria Abruzzo intende fare la sua parte, con responsabilità e concretezza». E mai come adesso è richiesta concretezza. I dati economici presentati sono allarmanti. Il

tasso di disoccupazione regionale è pari al 7,6% (nazionale 8,5%, L’Aquila 8,6%), l’aumento della CIG Abruzzo (Cassa Integrazione Guadagni) rispetto al 2008 è del 439,7% e, purtroppo, i dati relativi agli ammortizzatori sociali sono probabilmente destinati a tramutarsi in disoccupazione. Nei primi nove mesi del 2009, rispetto allo stesso periodo 2008, le esportazioni sono scese in Abruzzo del 35,7%. E nel terzo trimestre 2009, rispetto allo stesso periodo del 2008, sono diminuite del 29,7% (Chieti -31,1%, L’Aquila -34,4%, Teramo -28,2% e Pescara -6,2%). «Come Regione – ha detto l’assessore Castiglione - stiamo rimodulando i fondi FAS anche per l’area del “cratere”, 35 milioni di euro per la riattivazione delle imprese che hanno subito danni, e 11 milioni per l’attivazione di nuove aziende nell’area. Ci stiamo attivando con dei bandi comunitari per l’acquisto di macchinari e investimenti che possano rimanere nel tempo. Stiamo lavorando per la Zona franca. Il presi-

Da sinistra: Giuseppe D’Amico, Riccardo Calogero Marrollo e Alfredo Castiglione

dente Chiodi, da quando ha assunto la carica di commissario per la ricostruzione, si è messo subito a lavoro. Bisogna stabilire quali saranno le procedure e l’importo della Zona franca, siamo certi che si arriverà alla sua definizione. L’area sarà quella definita dal Consiglio regionale». La tempestiva applicazione degli interventi e il progetto di sviluppo organico proposto da Confindustria potrebbero rappresentare una svolta per tutto l’Abruzzo. Confindustria regionale individua come priorità: la semplificazione del sistema amministrativo; l’istituzione di un’agenzia di sviluppo regionale; leggi regionali di settore per l’industria a favore della ricerca, l’innovazione e l’accesso al credito; logistica, infrastruttura, efficienza, autonomia energetica e politiche per il territorio e turismo

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eventi » di Laura Tinari

L’artigianato aquilano conquista Milano L’Ambasciata dell’Aquila in Lombardia non è che il primo passo verso nuovi mercati dove esportare e vendere i prodotti artigianali locali. Questa la mission dell’associazione “L’Aquila siamo noi”

Vista dell’esposizione dell’Ambasciata dell’Aquila a Milano. Qui a fianco: lo Stand espositivo

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» foto di Federica Rosa


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ortare su nuovi scenari le eccellenze aquilane, questa la mission dell’associazione “L’Aquila siamo noi” nata nel luglio scorso. Solo aprendosi verso il mondo, cercando nuovi mercati, intercettando le nuove tendenze culturali, imprenditoriali e professionali frutto della globalizzazione, sempre nel rispetto della migliore tradizione locale, L’Aquila potrà riacquistare il suo ruolo nel panorama nazionale e mondiale. La ricostruzione del tessuto sociale e della nobile identità storica della Città, la riapertura di attività commerciali e artigianali e la creazione di nuovi posti di lavoro passano attraverso la ricerca di nuove prospettive. «L’impegno profuso nell’associazione è tanto e i risultati ci dimostrano che la strada percorsa è quella giusta», ci dice il vice-presidente Alfredo Ranieri Montuori. A darci l’occasione di parlare di “L’Aquila siamo noi” è la sua partecipazione a diversi eventi importanti a Milano, dove la presenza dell’associazione, che ormai ha assunto la forma di una Ambasciata, è stata costante per circa un mese. Due gli eventi che l’hanno vista impegnata sul fronte della promozione dei prodotti artigianali e gastronomici locali: Artigianato in Fiera e il prestigioso Salone Internazionale della Casa - Macef 2010. «È stata la Direzione Generale Artigianato e Servizi della Regione Lombardia ad invitarci al Macef. -continua il vicepresidente- La generosa solidarietà mostrata della Regione Lombardia nei confronti della Città dell’Aquila si è trasformata ormai in un vero e proprio sodalizio operativo con la nostra Associazione». Il Macef, punto di incontro e scambio, nonché di promozione, è stato per “L’Aquila siamo noi” una

preziosa opportunità per inserire i prodotti locali in nuovi e promettenti mercati internazionali. L’oro rosso aquilano, lo zafferano DOP dell’Aquila, è stato sapientemente servito in un risotto alla milanese e offerto insieme ad una degustazione di torroni e liquori artigianali durante una cena con la stampa estera. «Sulla base degli input ricevuti dagli incontri istituzionali avuti in questo periodo di attività -ci dice Montuori- dobbiamo creare su L’Aquila un progetto che attiri le persone a visitare la città, non solo con la curiosità legata all’evento sismico, ma anche con curiosità culturale. A fine gennaio abbiamo allestito una parte dell’Ambasciata dell’Aquila ad Onna nella struttura polifunzionale, un momento che ha visto la collaborazione con la Onna Onlus. Abbiamo voluto che gli aquilani potessero valutare de visu il nostro concept». I veri protagonisti di queste esposizioni sono però gli artigiani aquilani che hanno saputo accogliere l’invito dell’associazione, guardando alla ripresa del territorio con una prospettiva di apertura verso esterno. Diretta conseguenza dell’ottimizzazione dei risultati dell’Ambasciata è il progetto “L’Aquila Store”, un portale che permette di acquistare da ovunque ci si trovi le creazioni del mondo imprenditoriale aquilano dalle espressioni dell’artigianato a quelle culturali. Due dunque i momenti dell’operazione condotta dall’associazione: permettere all’Aquila di farsi conoscere nonché di far apprezzare e acquistare i suoi prodotti attraverso le fiere e le manifestazioni; per poi, tramite il sito, mantenere un contatto continuativo con i propri buyers. In tal senso “L’Aquila store” diviene uno strumento di marketing della città e degli artigiani, ma obiettivo del portale è porsi soprattutto come vetrina virtuale per gli operatori del centro storico

“La borsa del cuore, essere solidali con stile” La promozione dell’Aquila passa anche attraverso il recupero e la tutela delle antiche tecniche e lavorazioni artigiane locali. Ed è proprio ad essi che è dedicato il Progetto “La borsa del cuore”, ideato dalla Ripani Italiana Pelletterie e dall’associazione “L’Aquila siamo noi”. 1999 borse, tutti esemplari numerati e consegnati all’associazione, che si occuperà della loro vendita in esclusiva attraverso il proprio sito web www.laquilasiamonoi. it. Il ricavato sarà destinato alla realizzazione di una Scuola di Arti e Mestieri per gli apprendisti artigiani aquilani. Obiettivo del progetto è anche la creazione di nuove professionalità in un settore fondamentale per l’economia aquilana come quello dell’artigianato artistico. Le donne potranno frequentare gratuitamente i corsi, usufruendo anche del sostegno dell’incubatore attivato dall’associazione. La campagna di comunicazione dal titolo “La borsa del cuore, essere solidali con stile”, ideata da Stefano Panella, sta accompagnando la vendita dell’accessorio promuovendolo sui media nazionali.

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eventi » di Jenny Viant Gómez

Aidp, le persone al primo posto È il motto di Raffaele Credidio neo presidente dell’associazione per la direzione del personale Abruzzo e Molise

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S Elisa Antonioni vice presidente AIDP Abruzzo e Molise

Raffaele Credidio presidente AIDP Abruzzo e Molise

e partiamo dal presupposto che le aziende sono fatte in primis da persone, non vi è dubbio che in seno ad un’organizzazione produttiva il raggiungimento dei risultati passa dalla capacità di generare giuste motivazioni nei singoli membri del gruppo. Ma per farlo occorre competenza ed esperienza maturata sul campo. L’obiettivo dell’AIDP, associazione attiva in Italia dal 1960, è proprio fare tesoro del bagaglio di conoscenze degli oltre 3.000 associati distribuiti nei 16 raggruppamenti regionali e interregionali, attraverso un sistema di prassi condivise utili al consolidamento e sviluppo dei vari contesti aziendali distribuiti in tutto il territorio nazionale. Infatti, la mission di AIDP è contribuire a migliorare tutti gli aspetti della relazione tra persona e lavoro, favorendo attivamente lo sviluppo culturale e professionale di chi, nelle varie organizzazioni, opera direttamente per questo obiettivo. Tutto ciò attraverso un sistema valoriale incentrato sulla persona e la dignità umana; l’eccellenza della professionalità; il rispetto dell’etica professionale; l’impegno responsabile nella rappresentanza di interessi comuni e la cultura della partecipazione. Questi principi sono stati ribaditi dal presidente nazionale AIDP Roberto Savini Zangrandi durante una visita nel nostro territorio. E i medesimi concetti vengono portati avanti dal neopresidente per l’Abruzzo e Molise Raffaele Credidio, HR operations manager della Micron. Sarà supportato da un nuovo direttivo formato da 5 vice presidenti e 9 consiglieri scelti secondo una logica di integrazione tra le persone che hanno segnato la storia dell’associazione e i nuovi associati, soprattutto i giovani emergenti, su cui puntare per sviluppare le attività dell’associazione. I vice presidenti sono Elisa Antonioni, Filippo Fontana, Domenico Moretti, Carlo Pettinelli e Tommaso Prete; mentre i consiglieri sono Ilaria Bagni, Riccardo Cavazzini, Paolo De Vincentiis, Esteno Donatello, Paolo Gentile, Alberto Manganelli, Roberta Moreschi, Lucia Todisco e Alessandra Torlai. Il programma del prossimo triennio prevede una fitta agenda di iniziative con il mondo accademico, attraverso la gestione di corsi di laurea, master e seminari, presso tutte le università abruzzesi; l’attivazione di gruppi di lavoro di benchmarking che favoriranno la condivisione di esperienze tra colleghi dello stesso settore; un percorso formativo gratuito agli iscritti che prevede la partecipazione di docenti esperti e, soprattutto, l’organizzazione della 40esima edizione del Congresso Nazionale AIDP, evento di rilevanza nazionale ed internazionale, che, nel 2011, sarà ospitato in Abruzzo e che attirerà numerosi esperti provenienti da molte parti di Italia

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eventi

Pnl, una via per replicare l’eccellenza Programmazione neurolinguistica: strategia interdisciplinare per riproporre i modelli di successo. Attraverso un ciclo seminariale promosso dall’AIDP Abruzzo e Molise sarà possibile capire i fondamenti di questa disciplina La PNL (programmazione neurolinguistica) potrebbe essere dall’AIDP Abruzzo e Molise. È articolato in quattro incontri definita la più pragmatica delle scienze, anche se in molti rivolti ai soci, e non soci, che già nella giornata introduttiva ambiti accademici si ritiene che il rigore scientifico non hanno potuto ascoltare la spiegazione di un esperto del appartenga a questa disciplina. Tralasciando i dibattiti, va settore, il dottor Carlo Pettinelli, direttore di ricerca e segnalato che è il frutto di una serie di sviluppo del personale Fater. scoperte consolidatesi nel tempo. Nasce Nei testi di Bandler ricorre quanto in California negli anni ‘70 presso segue: «Gli esseri umani per l’Università di Santa Cruz, grazie agli semplificare le informazioni tendono studi del matematico Richard Bandler a creare delle generalizzazioni che e del linguista John Grinder. Bandler a volte si trasformano in stereotipi riesce a trarre dall’osservazione di e convinzioni errate; nel momento un gruppo di studenti un modello in cui una persona trasforma un c o m p o r t a m e n t a l e   d a   r e p l i c a r e. singolo episodio in una realtà assoluta Carlo Pettinelli, Executive Coach e Direttore del Personale L’obiettivo era quello di aiutare gli altri e generale, sta strutturando una e Organizzazione di Fater SpA ad imparare e a migliorare, rendendo convinzione che tenderà ad avverarsi pratico qualcosa che in partenza appariva poco fruibile. (la cosiddetta profezia che si autoavvera). Attraverso un set Dall’ambito terapeutico si passò ad altri settori, come la di domande (chiamato metamodello) è possibile aiutare gli comunicazione interpersonale e le strategie di marketing. esseri umani a destrutturare tali convinzioni e a riportarle Alla base c’è l’evidenza che le persone, replicando alla realtà del singolo episodio». Chi avvicinandosi alla PNL si determinati comportamenti, possono gestire in autonomia i aspetta dissertazioni sui tre livelli di comunicazione (verbale, propri processi comportamentali e raggiungere determinati paraverbale e non verbale) rimane deluso. Questi concetti, traguardi. Si parla di questo nel ciclo seminariale proposto sì, contano, ma si va oltre. Contano molto le esperienze, sono alla base del principio di “mappa”. Sta a significare che ognuno di noi filtra la realtà esterna attraverso il suo vissuto. Di conseguenza, ogni essere umano crea una propria mappa della realtà esterna. Quando comunichiamo con un interlocutore, soprattutto in fase di negoziazioni e trattative d’affari, è basilare partire da questo presupposto per creare Modulo 1 _ 28 gennaio 2010, ore 18.00-20.00 Concetto generale, origine, sviluppo della PNL sintonia. A ciò si associa il concetto di rapport: sintonia Modeling e feeling che si crea fra due interlocutori. All’interno dei I presupposti della PNL gruppi di lavoro, saper dialogare, conoscersi e conoscere gli altri, diventa uno strumento per promuovere la leadership e Modulo 2 _ 18 febbraio 2010, ore 18.00-20.00 rafforzare lo spirito di squadra. Il rapport nel processo comunicativo La calibrazione

calendario dei seminari

Modulo 3 _ 18 marzo 2010, ore 18.00-20.00 La calibrazione I sistemi sensoriali (modalità e submodalità) Modulo 4 _ 22 aprile 2010, ore 18.00-20.00 Ricalco (pacing) e rapport Elementi di guida (leading) Info: segreteria@aidpabruzzoemolise.it

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eventi » di Jenny Viant Gómez

Da sinistra: un cono di silicio prima di essere tagliato; un blocco di silicio nella sua forma cristallina e il wafer di silicio semilavorato con dispositivi CMOS prima dell’assemblaggio

Micron, connettere il mondo con un wafer Nella fucina avezzanese di semiconduttori, guidata da Sergio Galbiati, innovazione e attenzione al territorio al primo posto. Espansione e ciclo produttivo a pieno regime, le previsioni per il 2010

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e parliamo di micron, con la m minuscola e senza l’articolo, facciamo riferimento all’unità di misura corrispondente a un milionesimo di metro, cioè un millesimo di millimetro. Qualcosa di estremamente piccolo e difficile da immaginare. Ma se parliamo della Micron, con la m maiuscola, alludiamo alla grande tecnologia, alla multinazionale americana che in Italia, esattamente ad Avezzano, ha un polo tecnologico leader nella produzione di dispositivi a semiconduttore, indispensabili al funzionamento di apparecchiature di cui non possiamo

più fare a meno. Sono stati made in Abruzzo i componenti DRAM, flash e lo sono ancora i sensori di immagine a tecnologia CMOS attualmente utilizzati nei più avanzati sistemi di computer, networking, prodotti per la comunicazione, telefoni cellulari, giochi elettronici, macchine digitali e altri dispositivi. All’ideazione, produzione e diffusione di questi veri gioielli tecnologici contribuiscono quotidianamente circa 2.000 lavorati (considerando l’indotto) che non hanno mai smesso di credere nelle potenzialità del wafer (il sottile semiconduttore di silicio) made in Abruzzo. Nemme-

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eventi

Lo stabilimento Micron di Avezzano

no quando a fine 2008 la crisi mondiale bussò alle porte dello stabilimento costringendo il management italiano a dover fare richiesta, per la prima volta in venti anni, dello strumento della Cassa Integrazione. Già da diverso tempo la turnazione è di 12 ore a ciclo continuo su 4 squadre. L’impianto non si ferma mai. Su 4 giorni, si lavorano 2 giorni con orario 8.00 - 20.00 e 2 notti con orario 20.00 - 8.00, seguono 4 giorni di riposo con la previsione di un riposo compensativo per ogni ciclo di turno. Nel 2009 – e anche quest’anno, dal 22 febbraio al 26 febbraio – è stato concesso al personale avente diritto il trattamento di cassa integrazione ordinaria, con uno schema di rotazione “media” del 30% per 20 settimane. Ma per il futuro ci sono previsioni lusinghiere. A fine 2009 il direttore generale di Micron Italia, Sergio Galbiati, dopo un incontro con i vertici del Gruppo negli Stati Uniti tornò annunciando un consistente investimento di 60 milioni di dollari che prevede l’espansione del sito in termini tecnologici. Quindi il 2010 è iniziato per Micron sotto i migliori auspici e con la prospettiva di un ripristino dei normali ritmi produttivi. Raimondo Castellucci, Responsabile Amministrazione e Risorse Umane, precisa: «Il nostro settore è legato all’elettronica di consumo, quindi siamo esposti agli eventi oscillanti della crisi dei consumi, ma siamo anche esposti per primi alla ripresa. Battiamo i competitors del Far East (Corea del Sud e Taiwan, che hanno un costo basso del lavoro) potenziando il fronte dell’innovazione. Per il 2010 il nostro focus sarà sul contenimento dei costi, sull’espansione e sui nuovi mercati». Ma in Micron il concetto di profitto va di pari passo con lo sviluppo territoriale. Claudio Mari, Responsabile delle Relazioni Esterne sottolinea: «le attività sostenute con i fondi interni hanno subito un rallentamento, ma non quelle so-

Sergio Galbiati direttore generale della Micron

stenute con i fondi della Fondazione Americana. Dal 2003 siamo sponsor del programma “Scuola estiva di Fisica – Princeton”, organizzato dai laboratori Gran Sasso e rivolto a 20 studenti meritevoli di tutta la regione (generalmente del 4^ anno scuole superiori). Trascorrono un mese ospiti all’Università di Princeton (USA) dove seguono lezioni di fisica, inglese e partecipano alla vita di campus americana. Con l’aiuto della Fondazione Micron siamo main sponsor dal 2003 di un altro progetto promosso dall’INFN-Gran Sasso: il concorso “Anch’io scienziato”. È aperto a tutte le categorie (materna, elementari, medie e superiori) e i migliori progetti vengono premiati durante l’“Open day” dei Laboratori. Non ultimo, il finanziamento ai dottorati di ricerca proposti da vari atenei, in primis all’università di L’Aquila». Degno di nota il dono di 5.000 quaderni agli studenti di quattro scuole del territorio colpito dal terremoto, frutto di una raccolta fondi spontanea promossa dai dipendenti Micron di Singapore e degli Stati Uniti. Sono stati raccolti circa 6.000 euro destinati sia all’acquisto di un container per l’ospedale San Salvatore, sia all’acquisto di quaderni per gli alunni degli istituti comprensivi di San Demetrio ne’ Vestini, Fontecchio, Castelvecchio Subequo e Barete

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eventi » di Alessandro Addari

Gi in rete Dal fenomeno dei social network alle reti di relazione. I giovani imprenditori di Confindustria Pescara continuano i loro progetti nel mondo del web per essere sempre aggiornati e competitivi sul territorio

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l bisogno umano di comunicare e stabilire nuove reladi Confindustria Pescara ha individuato il networking tra zioni è alla base dello straordinario successo dei social le priorità da sviluppare, con la grande opportunità di network, un fenomeno in continua espansione nell’era incontrare personalmente e non solo “virtualmente” altri definita del “Web 2.0”. Secondo una recente ricerca, imprenditori, confrontarsi e lavorare sui progetti e le attinel nostro paese gli iscritti ad almeno un social network vità e, al tempo stesso, conoscere le reciproche attività di sono quasi il 10% della popolazione. Più di 4,7 milioni di business e integrarsi sempre più con le sezioni “senior”. persone che si ritrovano quasi quotidianamente sul Web. Il Blog dei Giovani Imprenditori avviato dal collega Daniele Twitter, FaceBook, MySpace, NetLog, Linkedin sono solo alPasquali, i progetti “GI In Rete” e “International Network” cuni dei nuovi strumenti basati in cui i profili degli imprendisulla possibilità di partecipare tori del gruppo, tradotti anche attivamente, connettersi, conin Inglese, sono visualizzabili dividere informazioni e conovia web nell’area del portale scenze, cercare opportunità di www.confindustria.pescara. business e di collaborazione o it e costituiscono il nostro semplicemente conversare. “biglietto da visita” verso imLa rete fornisce il canale di prenditori di altre regioni o una comunicazione che può nazioni, sono gli strumenti di avvenire anche in tempo reaNetworking finora implemenle, in forma individuale (onetati. to-one) o collettiva (many-toLe attività formative interne di many). Da tempo personaggi quest’anno saranno focalizzapolitici di tutto il mondo hanno te sullo sviluppo delle capacolto l’importanza di questi cità di condividere e collaboAlessandro Addari, presidente giovani imprenditori di C onfindustria P escara strumenti, basti pensare al rare e saranno estese anche ruolo fondamentale del web e ai colleghi “senior” affinché il dei social network nel successo di Barack Obama. motto “L’Unione fa la forza” divenga sempre più un volano Il presidente francese Nicolas Sarkozy sulla sua pagina di per la crescita delle nostre imprese. Facebook s’è rivolto direttamente ai suoi 203 mila “amici” Collaborare e condividere sono strategie fondamentali per per chiedere il loro parere prima di lanciare il nuovo piano superare le difficoltà e affrontare le nuove sfide globali, di riforme, l’appello dopo solo due ore aveva già raccolutilizzando al meglio i nuovi strumenti legislativi a disposito 656 commenti. In particolare Linkedin, rete sociale di zione delle imprese, come il contratto di Rete. professionisti, è uno strumento studiato per facilitare la In questo secondo spazio che ci ha concesso Abruzzo Imcreazione e il mantenimento di una rete di contatti lepresa dedicato al progetto “GI in Rete”, conosciamo altri gati alla sfera lavorativa. Il gruppo Giovani Imprenditori quattro colleghi e le loro aziende

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Alberto Patriarca

SIMATECH Sede Produttiva:

C.da Santo Stefano, 103 Ripa Teatina (CH) Sede secondaria:

Villa Raspa di Spoltore (Pe) Tel. e Fax 0871.398005 info@simatechitaly.it www.simatechitaly.it

Roberto D’Eramo

Badine Associates Business Advisory in Equity Srl Sede Legale:

Via dei Sanniti, 9 - 65127 ·Pescara P.zza Digione, 2 · 00197 · Roma Via V. Gioberti 8, · 20123 · Milano Tel. e Fax 085.94 32 157 deramo@badine.eu www.badine.eu

Breve profilo aziendale Simatech opera nel settore della meccanizzazione agricola. Dopo un’esperienza trentennale di Antonio Patriarca nel settore macchine agricole, un nuovo grande progetto nasce da un’idea del figlio Alberto nel settembre 2007 e lanciato sul mercato a gennaio 2009, per rispondere in modo tempestivo ed adeguato agli agricoltori più esigenti in un mercato in continua evoluzione. SIMATECH si occupa della creazione di macchine agricole, una linea di macchinari tradizionali e innovativi, multiuso e personalizzabili concepiti per un uso professionale: dalle trincia alle fresatrici, dagli spaccalegna agli interratori localizzati di concime, dalle macchine raccolte olive con radiocomando a distanza alle macchine interceppo per i vigneti moderni. Per realizzare ciò, ci avvaliamo di partnership strette con aziende agricole, con agronomi, con agricoltori esperti del territorio che in simbiosi con essi ci permettono di capire quali sono le esigenze degli agricoltori centrando così gli obiettivi di soddisfazione. Il risultato di essa rappresenta per Simatech la guida strategica verso le innovazioni.

Quali strategie e innovazioni l’azienda ha adottato per fronteggiare le difficoltà del Sistema Finanziario ed Economico? Flessibilità, creatività e orientamento permanente all’innovazione. La nostra linea strategica si basa sulla creazione di relazioni costruttive con i clienti e con i fornitori che devono essere collegati in rete cosi da permettere uno scambio regolare e rapido di informazioni e dati, per meglio definire i prodotti. In Simatech stiamo creando i cosiddetti business partner dell’impresa perché crediamo che solo con lo stretto contatto con essi, si riesca a creare asset reali che permettano di creare valore ed eccellenza per i propri clienti sviluppando così i servizi pre/after sales più mirati in un mercato globalizzato dove solo con rapidità e anticipazione delle innovazioni si riesce a creare vantaggio rispetto alla concorrenza.

Breve profilo aziendale Badine Associates, società attiva nel settore della consulenza manageriale alle imprese, nasce dall’associazione di quattro professionisti che hanno sviluppato competenze tipiche nel management consulting ed esperienze specifiche attraverso l’esercizio diretto di attività imprenditoriali. L’attività della società si focalizza sul supporto alle imprese nell’ambito delle operazioni di finanza straordinaria ma, attraverso la multidisciplinarietà dei profili coinvolti, la società è in grado di offrire assistenza nell’ambito delle problematiche societarie, fiscali e di reperimento delle risorse finanziarie.

Quali strategie e innovazioni l’azienda ha adottato per fronteggiare le difficoltà del Sistema Finanziario ed Economico? Per fronteggiare la crisi con particolare riferimento alle crescenti difficoltà economiche della clientela, la società ha rivisto il pricing di prodotto, estendendo la logica della remunerazione “a successo” ad un numero maggiore di servizi di assistenza prestati.

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eventi

Luigi Di Rocco

Gi Group Viale Gabriele D’Annunzio 200 65127 Pescara Tel. filiale 085.692300 Tel. diretto 085.4513716 Fax 085.691675 e-mail ldirocco@gigroup.it www.gigroup.it

Guido Carletti

Carletti Guido Snc Via Cerrano, 21 65015 Montesilvano (PE) Tel. e Fax 085.4454340 e-mail: guido@carletti.191.it

Breve profilo aziendale La storia di Gi Group inizia nel 1998 con Générale Industrielle che eredita il know how, l’esperienza e le metodologie di lavoro da Générale Industrielle France. Nel 2004 il gruppo francese acquisisce Worknet Spa e a fine 2008, dalla loro fusione, nasce Gi Group: la più grande agenzia per il lavoro italiana. Una realtà aziendale dinamica e innovativa presente capillarmente su tutto il territorio nazionale, che cresce e si sviluppa insieme al mondo del lavoro, proponendosi sull’intero ventaglio di servizi proposto dalla legge Biagi. Oggi, Gi Group è il primo gruppo italiano nei servizi dedicati allo sviluppo del mercato del lavoro. Non solo: ad inizio 2007, partendo dai mercati a più alto tasso di sviluppo, è iniziato un processo di internazionalizzazione che ha portato il gruppo ad essere presente oltre che nei principali paesi europei, anche in Cina, Brasile e India.

Quali strategie e innovazioni l’azienda ha adottato per fronteggiare le difficoltà del Sistema Finanziario ed Economico? Attraverso ambiti organizzativi differenziati, fortemente specialistici e focalizzati sull’eccellenza, nell’ambito di un forte coordinamento centrale. Continuiamo a lavorare su nuovi progetti e iniziative che mirino a consolidare le partnership avviate, ma che al contempo tengano conto dei cambiamenti dettati dalla particolare condizione economica che contraddistingue i nostri tempi. Infine, abbiamo deciso di investire sul capitale umano, attraverso percorsi formativi creati sulla base dei suggerimenti delle nostre aziende clienti. Per Gi Group fare formazione non significa solo garantire l’outplacement cioè la ricollocazione professionale di chi è al momento senza lavoro, ma anche permettere alle aziende, superata la congiuntura, di poter contare su personale sempre più specializzato e produttivo grazie alle nuove competenze e conoscenze acquisite.

Breve profilo aziendale La “Carletti Guido s.n.c.” opera nel settore dell’edilizia residenziale, fondata nel 1960 da Guido Carletti, che mosse i primi passi da semplice muratore per poi acquisire in piena autonomia un profilo imprenditoriale. Successivamente la società, grazie al contributo di Alessio Carletti, figlio di Guido, si è specializzata nell’edilizia residenziale privata, adottando con spirito avveniristico, soluzioni abitative orientate al comfort ed alla sicurezza. La soddisfazione del cliente e la qualità del prodotto, sono divenute la “mission” dell’impresa che, mirabilmente condotta conciliando un assetto familiare ed una dimensione professionale, ha visto l’ingresso nella compagine dei nipoti del fondatore, l’ing. Guido Carletti e le sorelle Ursula e Veronica. L’inserimento di nuove e dinamiche professionalità ha permesso alla società di affinare e moltiplicare i propri servizi, dalla consulenza e progettazione architettonica e strutturale alla cura dei

rapporti commerciali e di assistenza alla clientela. La “Carletti Guido s.n.c”, da sempre sensibile al tema della responsabilità sociale d’impresa, grazie all’impulso di Alessio Carletti, ha istituito e finanziato da oltre un decennio sia il Premio Giornalistico “Guido Carletti per la Solidarietà”, dedicato alla promozione del giornalismo di inchiesta a beneficio dei valori di umanità e solidarietà, sia il “Carletti Guido Short Film Festival”, che promuove e sostiene i giovani talenti cinematografici. Quali strategie e innovazioni l’azienda ha adottato per fronteggiare le difficoltà del Sistema Finanziario ed Economico? La qualità del prodotto, la soddisfazione del cliente e la promozione della crescita sociale, costituiscono la rotta solcata da un’impresa che da oltre cinquant’anni si rinnova di padre in figlio, coniugando l’impegno personale alla crescita professionale.

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eventi » di Massimo Avenali

I giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo con l’ingegner Domenico Cocco durante la visita al pastificio

Imprenditori con le mani in pasta Oltre 30 giovani industriali di Confindutria hanno visitato il pastificio artigianale Cocco a Fara San Martino

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l Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Chieti, raccogliendo un’espressa richiesta degli associati, ha avviato oramai già da diverso tempo, un percorso di visite alle aziende della provincia, per conoscere nuovi modelli organizzativi e gestionali, diffondere best practices e spirito d’impresa. Sono state già effettuate visite alla Sevel, alla Honda, alla Pail, alla De Cecco e alla Valagro, ma nel programma del presidente Giuseppe Ranalli è previsto un proseguimento di questo percorso, con il fine di incontrare sempre nuovi casi di eccellenza ed esperienze di successo che possano rappresentare per i giovani industriali, un importante stimolo alla crescita professionale e al miglioramento continuo. In questo programma non poteva mancare il Pastificio Artigiano Cocco, sia per i recenti

incarichi ottenuti dall’Ing. Domenico Cocco all’interno del Sistema Associativo (l’Ing. Cocco è stato nominato presidente della neonata associazione ASSOARTIGIANI), sia perché nel panorama imprenditoriale locale, questa azienda costituisce un esempio concreto di impresa in salute, in virtù anche dell’alto valore aggiunto che il suo marchio oggi esprime a livello nazionale e internazionale, grazie alla qualità del prodotto. Alla visita guidata al Pastificio hanno partecipato circa tranta giovani imprenditori appartenenti al Gruppo di Chieti, ma anche alle territoriali di Pescara, L’Aquila e Teramo. Presenti oltre a Ranalli, il neo presidente regionale Mauro Barnabei, il neo presidente di Teramo, Luca Verdecchia e il presidente di Pescara Alessandro Addari

La storia del pastificio Cocco Era il 1916 quando Domenico Cocco entrò a lavorare in un pastificio. Il lavoro, con gli anni, si trasformò in passione. Dedicò la sua vita a questo affascinante mestiere, ne custodì tutti i segreti, che avrebbe svelato in seguito a suo figlio Giuseppe, così come gli anziani avevano fatto con lui. Giuseppe Cocco, nel 1944, intraprese il mestiere del padre. Insieme furono messi alla prova con il difficile compito di cercare, tra le macerie dei bombardamenti che distrussero Fara San Martino, i pezzi delle macchine utilizzate dai pastai di allora. Le macchine vennero ricostruite e rimesse in funzione. Con quello stesso tipo di macchine, con quei ricordi, con quei segreti, il Cav. Giuseppe Cocco

produce oggi, a Fara San Martino la pasta di quei tempi lontani, buona come allora. Ancora oggi gli antichi e preziosi macchinari sono seguiti dall’attento e scrupoloso controllo del Cav. Giuseppe Cocco. E’ la sua insostituibile esperienza ad accompagnare tutte le fasi della lavorazione affinché tutte le qualità proteiche e nutritive della pasta rimangano intatte, insieme al gusto. Procedere con questi metodi, assolutamente artigianali e antichi, vuol dire impiegare più tempo e più spazio, vuol dire produrre piccole quantità di pasta. Ma vuol dire innanzitutto, mantenere il sapore ed il gusto della pasta di una volta. Da www.pastacocco.com

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eventi » di Eleonora Lopes

Di Sante fa il bis di premi Giandomenico Di Sante premiato dal presidente della CEI monsignor Angelo Bagnasco per il riconoscimento “Il Talento”

Consegnati al Cavaliere del Lavoro teramano i premi “Il talento” ricevuto a Genova per l’etica d’impresa e il “Guido Dorso” al Senato per avere contribuito alla crescita del credito del Mezzogiorno con la guida della Banca dell’Adriatico

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ei imprenditori premiati in tutt’Italia con il riconoscimento “Il talento”. Quel talento imprenditoriale che li ha resi capaci di operare per il bene comune del loro territorio con un comportamento socialmente responsabile ed etico. Tra i sei nomi, il nostro Cavaliere del lavoro Giandomenico Di Sante, premiato a Genova proprio dal cardinale Angelo Bagnasco. Patron del Gruppo Di Sante Mobili, presidente di Banca dell’Adriatico, esponente storico della Confcommercio e Cavaliere del Lavoro, Di Sante non è certo nuovo ai premi, ma questo, con l’umiltà che lo contraddistingue, ci dice: «Mi ha fatto particolarmente piacere e onore, perché nel mio percorso lavorativo ho sempre cercato di operare mettendo al primo posto: etica, rispetto e responsabilità». Ma non è finita qui. Alla fine del 2009 Di Sante è stato insignito di un altro importante premio il “Guido Dorso”, con il patrocinio del Senato e dell’università di Napoli Federico II, per aver favorito la crescita del Mezzogiorno con

la presidenza della Banca dell’Adriatico. Non tutti sanno che questa banca è molto radicata anche nel Centro Sud e ha una grande forza, non solo nella nostra regione, ma anche in Molise. Il Premio Dorso guidato dal suo presidente Nicola Squitieri, ha attribuito nelle sue trenta edizioni, particolari riconoscimenti a personalità italiane e straniere del mondo politico, economico, scientifico e culturale che “hanno contribuito con il loro impegno e la loro attività a sostenere le esigenze di sviluppo e di progresso del Mezzogiorno d’Italia”. Numerose e particolarmente significative le adesioni pervenute in occasione di questa edizione del Premio “Guido Dorso”. Primo fra tutti il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tra i premiati insieme a Di Sante, il sottosegretario alla protezione civile, Guido Bertolaso, il presidente dell’Unione degli industriali di Napoli, Gianni Lettieri e tanti altri illustri personaggi. Per il Cavalier Di Sante, due riconoscimenti dal valore profondo che inorgogliscono il nostro Abruzzo

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eventi » di Alessio Giancristofaro

Un’immagine del porto di Ortona

Ortona, un mare di opportunità Il porto e il suo ruolo strategico per l’economia del territorio abruzzese

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bruzzo: regione dalle mille risorse”. Non è uno spot pubblicitario, magari per pubblicizzare la regione alla Borsa Internazionale del Turismo 2010 tanto per essere attuali, ma è piuttosto una definizione che, in qualche modo, cristallizza quello che effettivamente c’è in questa terra. Un’aggiunta, però, appare quanto mai doverosa: «Siamo sicuri che le risorse sono sfruttate al meglio?». Scontato interrogativo, o effettiva poca lungimiranza in termini strategici? La seconda ipotesi (poca lungimiranza), a nostro avviso, sembra sfortunatamente prevalere. Attraverso queste pagine vogliamo approfondire quelli che sono i punti di forza, ma anche le tante potenzialità presenti nel territorio abruzzese. A livello infrastrutturale, una summa tra punti di forza ed opportunità strategiche, è rappresen-

tata dal porto di Ortona, una “vedetta infrastrutturale” per guardare oltre. E non solo dal punto metaforico verso lo sterminato mare blu. L’Abruzzo rappresenta un crocevia cardinale nelle reti europee della mobilità (in particolar modo nel ramo c del corridoio TEN-T 5). Va da sé che il porto di Ortona è un trampolino verso l’altra sponda dell’Adriatico. Ci siamo chiesti se questa struttura che si affaccia sul mare sia in grado di giocare un ruolo decisivo per il territorio. Abbiamo capito che la posizione geografica è fondamentale e, allo stesso tempo, che le potenzialità sinora espresse, sono solo una limitata parte di quelle in serbo. Partiamo dai punti fermi. Secondo la terminologia marittima, quello di Ortona è un porto a moli convergenti costituito da due dighe frangiflutti radicate a terra in cui,

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eventi

Giuseppe Famà, comandante della Capitaneria di Porto di Ortona

annualmente, vengono movimentate circa un milione di merci. Questi aspetti, strutturali e numerici, rappresentano solo una goccia nel mare (tanto per rimanere in tema) del potenziale portuale, come spiega Giuseppe Famà, comandante della Capitaneria di Porto di Ortona: «La strategicità è indiscutibile così come è indiscutibile la fortuna di avere un entroterra in cui operano aziende interessate al trasporto marittimo a partire dalle industrie che producono la pasta, la Honda e la Walter Tosto, tanto per citarne alcune». E allora? Cos’è, con queste premesse, che non funziona alla perfezione e inceppa i meccanismi? «I Piani Regolatori Portuali fatti in tempi eccessivamente lunghi – prosegue – le lungaggini di realizzazione di un dragaggio idoneo per assicurare una certa rilevanza nelle autostrade del mare ed un’economia dei trasporti che evolve in tempi rapidissimi rispetto ai nostri vincoli, sono fattori che ci penalizzano. Il cambiamento degli scenari nel mondo dei trasporti, soprattutto marittimi, è repentino. Se non riusciamo a stare dietro a queste evoluzioni siamo necessariamente tagliati fuori, non siamo competitivi né possiamo ambire ad esserlo». Emerge, quindi, una mancanza di convergenza di indirizzi (in primis politici), accompagnata dalla conseguente staticità realizzativa di aspetti rilevanti (il dragaggio, ad esempio). «L’economia di questo

un treno della

Sangritana

porto fino a qualche tempo fa viveva grazie alle piattaforme off-shore. Adesso – continua il comandante della Capitaneria di Porto di Ortona Famà - bisogna re-inventarsi, creare nuove tipologie di traffico, aumentare il personale che lavora nell’indotto». La crisi, dunque, non è “idrofoba”, nel senso che colpisce, di riflesso, le attività legate a quelle portuali. Anche se, aggiunge il comandante Famà: «Gli ingredienti per reagire e far bene ci sono tutti, c’è uno spazio per il diporto, uno spazio acqueo importante, esiste un tracciato ferroviario della Sangritana che arriva direttamente sulla banchina, c’è la possibilità di sviluppare traffico marittimo Ro-Ro verso Ploce, oltre a tanto altro ancora». Insomma, sempre per rimanere in tema: bisogna saper cavalcare le onde a proprio favore. Ergo: creare e sfruttare le tante opportunità. Un aspetto, infine, appare limpido, così come limpido è il mare che bagna Ortona e il suo porto: quest’infrastruttura è sinonimo di crescita per l’Abruzzo, un tassello chiave in un discorso strategico dei trasporti. La nostra discussione è, comunque, solo in una fase di star-up. Siamo sicuri che Abruzzo Impresa sarà in grado di stimolare un dibattito costruttivo per garantire sempre maggiori attenzioni a quell’Abruzzo che “ha tanto ancora da dimostrare” e, soprattutto, “i mezzi per farlo”. Speriamo ci riesca

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eventi » di Raffaella Di Marino

Via al nuovo anno per l’Università d’Annunzio Cerimonia d’inaugurazione per l’inizio dell’anno accademico dell’Ateneo di Chieti – Pescara. Ospiti d’eccezione e grandi propositi per il Magnifico Rettore Franco Cuccurullo

Il rettore della Università d’Annunzio

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o scorso gennaio si è svolta la 43^ cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. Il via è stato ufficialmente dato dall’inaugurazione di un’opera monumentale dedicata proprio a Gabriele d’Annunzio realizzata dallo scultore Domenico Annicchiarico su studio plastico del Maestro Giulio Tamburrini, che ha voluto creare una sintesi della figura e del valore della poesia del Vate. Presenti alla cerimonia il Magnifico Rettore Franco Cuccurullo, il Corpo docente delle dodici facoltà, il personale amministrativo e tecnico e degli studenti, e numerosi ospiti tra le più alte cariche civili, militari e religiose. Ospite d’onore lo scrittore ed editore francese, René Guitton, cui è stata conferita l’Onoreficenza accademica “La Minerva”. Guitton è uno degli intellettuali francesi più noti ed apprezzati per le sue opere di letteratura, saggistica e teatro. L’università d’Annunzio condivide l’interesse di Guitton verso il dialogo tra i popoli per una visione globale della cultura e delle civiltà. Il legame tra l’Abruzzo e Parigi si è consolidato soprattutto negli ultimi anni con la rete di scambi culturali che ha rafforzato la capacità della nostra istituzione accademica di attrarre talenti dall’esterno con il suo profilo di crescita, la sua missione di produrre saperi e conoscenza, il suo potenziale di innovazione.

Il corteo accademico

Durante l’inaugurazione si è colta l’occasione per discutere e approfondire la situazione degli investimenti dell’Italia e degli altri Paesi in rapporto alla qualità accademica. Franco Cuccurullo ha posto l’attenzione proprio su questo argomento illustrando nello specifico sia gli investimenti nazionali che quelli esteri. La nazione che ha investito di più, occupando il primo posto, è quella degli Stati Uniti con 273, 772 miliardi di euro; seconda è il Giappone con 118 miliardi di euro; terza è la Germania con quasi 59 miliardi; quarta è la Francia con quasi 38 miliardi di euro di investimento, quinta è il Regno Unito con 34, sesta è l’Italia con 15,5 miliardi di euro. Il Rettore ha inoltre evidenziato i punti di forza dell’università d’Annunzio che vanta una fittissima rete di collaborazioni internazionali, come dimostrano i 100 lavori scientifici più citati tra il 2002 ed il 2008, che coinvolgono in particolare Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito, leader della ricerca biomedica a livello mondiale. Non meno importanti sono state le ultime riflessioni che lo stesso Cuccurullo ha suggerito, mirate ad una critica molto costruttiva del sistema universitario italiano, riflessioni che lo hanno portato a rivolgere un concreto pensiero verso le aspettative dei tanti giovani e ricercatori, che spesso si vedono traditi da un riscontro del mondo universitario e lavorativo molto poco lusinghiero

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eventi » di Denia Di Giacomo

Il Progetto Erasmus si fa impresa Concluse le iscrizioni per il progetto “Erasmus per giovani imprenditori”, il programma di scambio che promette di fare da collante tra le PMI dell’intera Unione Europea. Ora non resta che partire!

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i è conclusa la fase di iscrizione al progetto “Erasmus per giovani imprenditori”, un programma pilota della Commissione Europea per ampliare i confini delle nostre prospettive imprenditoriali. “Erasmus per giovani imprenditori” nasce con lo scopo di arricchire le conoscenze di base di imprenditori neofiti attraverso un periodo di formazione in aziende già avviate dell’Unione Europea. Il progetto, ancora in fase pilota, è stato promosso dalla Commissione Europea e prevede modalità analoghe al classico e ormai molto noto programma di scambi culturali per universitari, anche quest’ultimo infatti, basa il proprio successo su uno scambio formativo di base che viene a costituirsi grazie al trasferimento degli universitari per periodi più o meno lunghi, in sedi universitarie diverse dalla propria nazione, sempre appartenenti all’Unione Europea. Per partecipare al progetto, la cui iscrizione è scaduta lo scorso 31 dicembre, non erano previsti limiti d’età, l’importante era avere un’idea imprenditoriale o una giovane azienda avviata da non più di tre anni all’interno della UE, e con una semplice richiesta si poteva accedere al progetto che prevede il soggiorno fino a sei mesi in un altro Paese comunitario lavorando a fianco di un imprenditore esperto del luogo definito HE, Host Entrepreneur. In questo modo i giovani imprenditori - NE, New Entrepreneurs- non solo avranno l’opportunità di confrontarsi con realtà aziendali ben strutturate, apprendendo preziosi consigli e modus operandi su come costituire e gestire una PMI, ma avranno anche di possibilità di conoscere importanti tematiche eu-

ropee quali ad esempio la legislazione commerciale del mercato unico o la standardizzazione e il sostegno alle piccole e medie imprese in un training-on-the-job a tutti gli effetti. Gli ospitanti invece, potranno contare sull’apporto lavorativo dell’ospite confrontandosi con le idee e la cultura, sicuramente differenti, del neo-imprenditore. L’UE prevede un tetto massimo di spese coperte a favore del New Entrepreneurs e ha già da tempo provveduto a istituire partnership importanti con numerose strutture cui ci si può rivolgere per qualsiasi informazione e supporto relativi al progetto. Tutte le strutture di sostegno e i tutors sono reperibili tramite il sito web ufficiale dell’iniziativa (in calce all’articolo). Ma a prescindere dallo scambio di natura culturale, sociale e di know how, gli obiettivi previsti dal programma hanno una lungimiranza e una prospettiva ben più vasta che vede soprattutto nel rafforzamento dei collegamenti e delle relazioni tra le varie realtà imprenditoriali dei Paesi Membri la parte più importante. Inoltre questo progetto potrà certamente contribuire a rinsaldare lo spirito di imprenditorialità in Europa e a rinforzare anche in termini di risorse non tangibili tutte le imprese europee in un momento così delicato come quello attuale. Ora non resta che attendere le prime partenze, sperando che siano davvero fruttuose e che possano realmente servire come trampolino di lancio per numerose piccole imprese. Questa è la sfida dei prossimi mesi e noi di Abruzzo Impresa, continueremo a seguirne gli sviluppi. INFO: www.erasmus-entrepreneurs.eu

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eventi » a cura della redazione

Gelatieri a L’Aquila nel segno della speranza Al SIGEP di Rimini i gelati di Stefano Biasini e Michele Morelli che hanno aperto un locale nella città colpita dal terremoto

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a nuova gelateria avrebbero dovuto inaugurarla il 9 aprile 2009 a L’Aquila, la loro città. Tre giorni prima dell’apertura prevista, il terremoto che ha devastato il capoluogo abruzzese sembrava aver cancellato anche il loro sogno. Ma Stefano Biasini e Michele Morelli, già titolari del “Gran Caffè” in Piazza Duomo, reso inagibile dal sisma, non hanno rinunciato ai loro progetti, e tre mesi dopo, il 16 luglio, hanno realizzato quello per cui lavoravano da tempo, aprendo “La Piazzetta” in viale Corrado: un locale che unisce la torrefazione artigianale del caffè alla gelateria di alto livello. Un locale che sta diventando un’istituzione nella città ferita dal terremoto, grazie a elaborazioni innovative come il gelato allo zafferano, al Montepulciano d’Abruzzo, alla genziana. Creazioni che Stefano e Michele hanno portato al SIGEP, il Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali - di Rimini Fiera, nella collettiva Verso l’Eccellenza.

Questo sogno diventato realtà è stato reso possibile anche grazie a Sergio Colalucci, campione del mondo di gelateria nel 2006, e quest’anno presidente di giuria alla manifestazione riminese. Colalucci aveva assistito Stefano e Michele fin dall’inizio del loro progetto di gelateria, e li ha aiutati a portarlo avanti nonostante tutto. «Siamo contentissimi di questa nostra prima esperienza a Rimini - spiega Stefano - perché è un’opportunità di crescita, ma anche un modo per dare visibilità a L’Aquila, ed evitare che si spengano i riflettori: c’è tutto un tessuto economico da ricostruire, e anche noi ne siamo parte. Quello che amiamo di più di questo lavoro è vedere come cambia la faccia della gente quando assaggia i nostri gelati». Anche i bambini premiano l’abilità di Stefano Biasini e Michele Morelli: è stato il loro gelato, infatti, a essere scelto come “gusto Amicizia” dai ragazzi delle scuole che hanno partecipato al progetto “Non congelateci il sorriso” contro il bullismo

Stefano Biasini e Michele Morelli al SIGEP di Rimini

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eventi » di Denia Di Giacomo

Party tra i fornelli Con una bella cerimonia inaugurale è partito il nuovo tesseramento alla Federazione Italiana Cuochi, un’occasione importante per parlare dell’enogastronomia regionale, delle sue prospettive e problematicità

La giuria della cerimonia per il nuovo tesseramento alla Federazione Italiana Cuochi

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rganizzata dall’associazione provinciale di Pescara, presso l’hotel Serena Majestic di Montesilvano, si è svolta la festa di tesseramento alla Federazione Italiana Cuochi. Nell’ambito dell’evento è stata organizzata una tavola rotonda sul tema “Il ruolo dei prodotti tipici nella cucina abruzzese” a cui hanno preso parte l’ambasciatore della cucina abruzzese Niko Romito, il presidente regionale di Slow Food Raffaele Cavallo, il giornalista enogastronomico Massimo Di Cintio e il presidente dell’Associazione Cuochi Pescara Lorenzo Pace, presente anche il giornalista Rai Lucio Valentini in qualità di moderatore. Abbiamo intervistato Lorenzo Pace per parlare dell’evento.

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eventi

Intervista a Lorenzo Pace

Quali sono state le conclusioni più importanti della tavola rotonda? «L’incontro ha visto un numeroso pubblico che, anche grazie alla formula della tavola rotonda, è intervenuto apportando interessanti contributi. Dal confronto è emerso che gli elementi che caratterizzano la cucina moderna sono i prodotti autoctoni e di alta qualità. Questi due fattori contribuiscono non solo ad offrire al cliente un ottimo piatto sotto l’aspetto visivo e gustativo, ma anche ad educare verso un’alimentazione sana e a valorizzare il territorio sotto il profilo storico, culturale ed economico». Come vede attualmente il panorama enogastronomico abruzzese per quanto concerne i riconoscimenti e la qualità dei prodotti? «Ottimo il settore enologico che ormai ha varcato anche i confini nazionali imponendosi sui mercati con vini eccellenti, mentre quello agroalimentare è purtroppo in ritardo, pur essendoci alcune tipicità di elevato pregio e realtà produttive che commercializzano prodotti di alta qualità che solo l’Abruzzo può offrire». Come viene inquadrata la cucina abruzzese in ambito nazionale?

«La cucina abruzzese è in forte ascesa come dimostrano le guide gastronomiche che sempre con maggiore interesse segnalano ristoranti abruzzesi. Tutto ciò grazie anche ai giovani cuochi che hanno compreso il binomio tipicità-tecnologia, ossia il fatto che una materia prima di qualità e di stagione possa essere esaltata dall’impiego di tecnologie e tecniche moderne». Come si muove la vostra associazione per la promozione e la valorizzazione delle nostre tipicità? «L’associazione contribuisce alla valorizzazione dei prodotti del territorio attraverso la partecipazione a fiere, rassegne e in tutti gli eventi in cui si parla di Abruzzo. Come ad esempio durante i Giochi del Mediterraneo dove abbiamo fatto due dimostrazioni di cucina; a novembre siamo stati ad Hannover, Germania, per una 4 giorni di “abruzzesità” e a metà febbraio saremo alla Bit di Milano con la provincia di Pescara per la promozione dell’olio extravergine d’oliva dop aprutino - pescarese, abbinato

al altri prodotti dell’area vestina. Ma anche coinvolgendo i cuochi attraverso il concorso gastronomico regionale “Lu carrature d’ore” basato sull’utilizzo dei prodotti tipici abruzzesi, la cui ventesima edizione si terrà a Montesilvano dal 12 al 19 marzo». Qual’è il riscontro del tesseramento appena inaugurato? «Il tesseramento alla Fic è soddisfacente, abbiamo avuto un’adesione già al 50%. L’associazione di Pescara è la più grande e la più attiva delle 5 abruzzesi e annovera tra i suoi iscritti diversi cuochi segnalati dalle guide e tra essi Niko Romito e Antonio Strammiello, gli unici ad avere le stelle Michelin. Ma abbiamo anche dei veterani della cucina abruzzese tra cui lo chef Nicolò Di Garbo, che è stato tra i fondatori dell’associazione e presidente per 12 anni, nonché primo insegnante di cucina dell’Alberghiero di Pescara. In virtù del suo lungo lavoro, per la sua passione per la cucina che ha trasmesso a centinaia di ragazzi e per la valorizzazione del cuoco professionista nel corso è stato insignito del Premio alla Carriera»

Un momento del convegno“Il ruolo dei prodotti tipici nella cucina abruzzese”

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eventi » di Laura Sacchetti

L’arte della birra Il Mastro Birraio Massimilano Di Prinzio

Anche se sono pochi a saperlo, la nostra regione vanta un’ottima produzione di birre artigianali. L’ingrediente segreto per un prodotto di qualità è l’acqua dei nostri fiumi

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a produzione della birra non rientra tra le attività tipiche della nostra regione, eppure in quella che è ricordata come l‘età d’oro della birra italiana, gli anni Venti del secolo scorso, comparve sulla scena nazionale la Birra d’Abruzzo. Una birra capace in breve tempo di conquistare il mercato, nonostante le dimensioni ridotte dell’azienda, grazie alla qualità delle acque del fiume Sangro, lungo il cui corso sorgeva, e degli ottimi ingredienti importati appositamente dalla Germania. Nel 1930 la Peroni acquistò la fabbrica rivale, smantellandola. Della sua breve parabola rimane oggi solo l’edificio, nella piana di Castello, vicino Castel di Sangro. Così, per una storia locale della bevanda, bisogna arrivare agli anni Novanta, quando si diffuse anche in Italia un movimento nato negli Stati Uniti come reazione all’omologazione del gusto della birra, e che determinò una straordinaria fioritura di microbirrifici artigianali (oggi più di 300). Questa ventata tocca anche l’Abruzzo, dove, nel giro di pochi anni, sorgono diversi laboratori. Apripista nel 2003 un piccolo birrificio sulle colline pescaresi, ospite di un

vecchio stabilimento dove nel 1922 si pelavano mandorle per i confetti, secondo una tradizione artigianale del lavoro che Jurij Ferri ritiene trasfusa nel suo laboratorio. Tra i dieci migliori in Italia, Almond ’22 (questo il nome) offre anche corsi di formazione su richiesta, contribuendo alla diffusione del movimento. Poi fu la volta, a Vasto, del più piccolo birrificio esistente (110 litri per cotta vs i 500 di media), il Pi.Pa.; mentre nel 2005 nasce Anxanum (l’antico nome della città di Lanciano) che, nelle ambizioni del fondatore, Remo Pasquini, vissuto per 44 anni in America dove aveva appreso i segreti del mestiere, doveva essere il più grande d’Italia, con un impianto capace di produrre ben 2.500 litri alla volta. Un progetto che però problemi di salute non gli hanno permesso di portare avanti, cosicché oggi quell’impianto è fermo, in attesa di chi voglia farlo ripartire. Sorsero poi altri laboratori. Attualmente quelli attivi sono sei, contando anche il Birrificio di Valle San Giovanni (TE), in via di apertura. «Tengo molto al centro sud, che in un primo momento è

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eventi

Le birre del Birrificio Maiella

Jurij Ferri e Kuaska nel laboratorio di Spoltore

rimasto isolato – afferma Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, massimo esperto italiano di birre artigianali – L’Abruzzo in particolare ha visto nascere microbirrifici straordinari che si sono affermati in poco tempo, conquistando prestigiosi riconoscimenti. Tre i leader: Almond 22, Birrificio Maiella e Opperbacco». Il legame profondo con i sapori, i profumi, i prodotti tipici del territorio di produzione rappresenta una delle caratteristiche vincenti del prodotto artigianale. Innanzitutto l’acqua delle sorgenti Del Verde, Farindola, poi le varietà di miele locale, e ancora segale, farro, varie qualità di frumento (Saragolla, Cappelli, Solina), spezie come il pepe, la cannella, i chiodi di garofano, liquirizia, ma anche i fiori e le erbe della montagna madre degli abruzzesi, la Majella, che aromatizzano la Noviluna del birrificio omonimo. Ma non mancano spezie orientali come la noce moscata, il

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coriandolo, o varietà pregiate di zucchero di canna, che Jurij utilizza coinvolgendo il circuito equo-solidale. «Il birraio – afferma Di Prinzio, titolare del Birrificio Maiella – è un artista, se si pensa al significato originale della parola. La birra richiede tecnica, ma anche passione, creatività… infiniti stati d’animo possono ispirare combinazioni sempre nuove, che andranno poi ad arricchire i menù più diversi, occasioni e momenti particolari della vita». E davvero nella ricca offerta locale non ci sono limiti alla varietà e alla fantasia. Sulle colline teramane, il birrificio Opperbacco è in procinto di lanciare la “10 e lode extra vecchio”, birra nel cui maturatore è stato immesso fumo di sigaro toscano extra vecchio. Seppur legate al territorio, le birre non ancora sono riconosciute come prodotti tipici, per via di ingredienti essenziali come il luppolo o i malti, o anche spezie più particolari, di cui i produttori devono rifornirsi all’estero. «Questo riconoscimento – sostiene Jurij – darebbe prestigio all’Abruzzo, così come ci aiuterebbero agevolazioni fiscali già previste per i produttori di vino, come l’esonero dall’accisa sull’alcool. Ma è solo questione di tempo». Cresce il consumo di birra insieme all’attenzione alla qualità, che la birra artigianale riesce a garantire non solo per gli ingredienti utilizzati, ma anche per un processo di lavorazione che non prevede la pastorizzazione, lasciando la birra cruda e senza conservanti




eventi » di Jenny Viant Gómez

L a copertina del libro Il punto vendita di Mosciano Sant’Angelo

“Le Ricette di Moma” omaggio all’Abruzzo Dall’esperienza del MOMA centro cucine Lube e dalla maestria degli chef di “Qualità Abruzzo”, nasce un libro per valorizzare il patrimonio enogastronomico

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i tratta di un’idea editoriale promossa dal gruppo Euromobili di Mosciano Sant’Angelo, promotore della “cultura nel arredamento” da oltre 50 anni. Il gruppo attraverso le due aree espositive dei Moma centro cucina Lube, con sede a Montesilvano, aperta nel 2004, e a Mosciano Sant’Angelo, inaugurata nel 2009, diffonde il mix tra lavorazione del mobile su base artigianale e modernità. Il titolare, Mariano Monaco, consapevole dell’importanza della tradizione per il suo lavoro, ha voluto rendere omaggio al patrimonio enogastronomico abruzzese con la presentazione del prezioso volume “Le ricette di Moma”, edito da Mariano Monaco. La genialità dei migliori chef d’Abruzzo si è unita alla bellezza e alla funzionalità delle cucine MOMA. Un vero esempio di arte in cucina! Anche perché in questo libro non ci sono solo ricette, c’è spazio anche per la poesia. È dedicato ai clienti di ieri, oggi e domani, per tutti loro nel prologo c’è una poesia di Alesssandra Angelucci: “Amai”. La chiosa recita: « Amai … semplicemente Te…, mia Terra d’Abruzzo », un vero tributo ai valori del territorio. Le aspettative della famiglia Monaco per l’evento di presentazione non sono state disattese. Numerosi clienti, amici

ed autorità locali hanno affollato i 1000 metri quadrati della sede di Mosciano Sant’Angelo, con l’obiettivo di vedere all’opera gli chef dell’associazione “Qualità Abruzzo”. Hanno eseguito alcune ricette del libro dando vita alla trasmissione televisiva “Le ricette di Moma”, condotta da Antonella Ciocca. Un momento unico per attingere a tutta la sapienza culinaria di chef del calibro di: Antonio Strammiello del Caffè Les Paillotes, 1 stella Michelin; Andrea Beccaceci; Valerio Centofanti; Moris Fortunati; Nadia Moscardi; Marcello Spadone e Peppino Tinari. Alcuni suggerimenti per dare sfogo alla creatività? Crema di fagioli bianchi di Paganica con patate viola croccanti, ravioli di scampi alla pizzaiola, agnello al ginepro e parrozzo con granita al Montepulciano

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A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO Opera dal ciclo dedicato a “La figlia di Iorio” di Mira Cancelli

» a cura di Denia Di Giacomo

159TRAPARENTESI News in pillole 163TRAIN DE VIE Utili consigli per vivere meglio 167ITINERARI D’ABRUZZO Teate nel cuore 169L’ALBERGO DEL MESE Best Western Parco Paglia Hotel 171PAPRIKA Brigantino 173ALKIMIE La femminilità si fa dolce 184TEMPO RUBATO Remo Gaspari, storia di un italiano

181ARTE&CO. / IN CORNICE

186MUSICAMANIA “Le strade del tempo” / I Bee Gees alla riscossa!

L’Abruzzo nell’opera di Mira Cancelli 165USCITA DI SICUREZZA Sagres, il promontorio sacro delle scoperte

174ARTE&CO. L’arte si fonde con il cibo

188VEZZI MODERNI Nella shopper questo mese

176ARTE&CO. 179ARTE&CO. Xenia, quando “Anno zero” l’accoglienza diventa arte film di speranza

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STYLE PARQUET di Roberto Ciabarra [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Fonte di Moro, 29 tel. e fax 085960542

SO.C.C.A.M. S.r.l. [anno di fondazione 1982] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. 085.960721 - fax 085.96675 e-mail: c.trubia@tin.it

COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it

MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it

Unione Industriali della Provincia di Pescara Unione Industriali della Provincia di Pescara [anno di fondazione 1945] 65128 Pescara - Via Raiale, 110 bis tel. 085.432551 - fax 085.4325550 www.confindustria.pescara.it e-mail: info@confindustria.pescara.it

DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it

Massimo Paolini Agente Capo DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it

F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it

Massimo Paolini - Sara assicurazioni [anno di fondazione 1968] 66100 Chieti Piazza Garibaldi, 3 tel. 0871.323095 - fax 0871.347316 www.sara.it - e-mail: ag6220@saraagenzie.it

MOBILFINO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Nuc. Ind.le Piano di Sacco, 13 tel. 085.9690145 - fax 085.9690022 www.mobilfino.com - e-mail: infocasa@mobilfino.com

commerciale@eccoitalia.it - Tel. 085.9508161 interno 4

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traparentesi FORMAZIONE

CONOSCERE LA COPPIA

ire. Piccoli seminari do della coppia è in procinto di part Una serie di incontri dedicati al mon e evolutive della copire con attenzione tutte le dinamich partecipativi dove sarà possibile segu formarsi in coppia tras suo e semplice coppia coniugale al pia, dal suo formarsi iniziale com spunti che saaltri i eros num e cia e l’autostima in famiglia genitoriale, e poi il dialogo, la fidu i sabato a Montesilvano. un percorso di 5 incontri previsti ogn pranno far riflet tere e discutere, in 3597849-333/9821967-0854470203 Info: Dr.ssa Pier felice Carolina Tel 338/

AMBIENTE

ARRIVA MAL’ARIA Purtroppo la nostra società è abituata a fare i conti con l’inquinamento e l’Abruzzo non è da meno. E’ quindi partita anche quest’anno Mal’Aria di città, la campagna di Legambiente in collaborazione con il sito www.lamiaaria.it, sull’inquinamento atmosferico che a partire da febbraio per oltre due mesi vedrà attivarsi numerose manifestazioni e iniziative in tutta Italia, per sensibilizzare e informare i cittadini sul problema, con denunc e mirate e proposte concrete per i diversi territori. www.lamiaaria.it è il portale che presenta le previsioni dell’inquinamento atmosferico per tutti gli 8100 comuni italiani, con i consigli su come compor tarsi in presenza di inquinamento dell’aria. Info: 0698268186

RICONOSCIMENTI

DUE ABRUZZESI VINCONO IL “PREMIO INTERNAZIONALE CARTAGINE”

Serenella OttaDue abruzzesi hanno vinto l’ambito Premio Internazionale Cartagine, do… un menu “eduKan di ione all’ideaz grazie nzia viano per la sezione Tutela dell’infa dato vita al ha che srl Novit Iter a aquilan società la con azione formativo” in collabor prestigioso un è e progetto e Giò Di Tonno per la sezione musica. Il Premio Cartagin o, allo all’ester ed Italia in ito, contribu riconoscimento destinato a coloro che “hanno resse nell’inte settori, diversi nei sapere del e cultura sviluppo ed alla diffusione della lidella verità, della ricerca della popoli, dei so progres del ione supremo dell’elevazione e della promoz ti differen in anno ogni le”. Si svolge bertà, della giustizia e della pace e, quindi, della fratellanza universa la nno Quest’a popoli. i tra za fratellan città del bacino Mediterraneo e rappresenta un grande anello di della Gran Guardia a Verona. cerimonia di premiazione si è svolta, lo scorso 6 febbraio, presso il Palazzo

SCAMBI CULTURALI

LA CERAMICA DI CASTELLI AD ASCOLI PICENO “La maiolica italiana di stile compendiario. I bianchi” è il nome di una mostra che vedrà esposti ben 30 esemplari di ceramiche di Castelli presso il Museo dell’arte Ceramica di Ascoli Piceno, dallo scorso 30 gennaio fino all’11 aprile. È la prima mostra nazionale mai realizzata su uno dei capitoli più importanti della storia della maiolica italiana e vedrà distinguersi l’arte cinquecentesca abruzzese fra le 140 maioliche realizza te nelle diverse aree di produzione italiane. Curatore della mostra e del catalogo è Vincenz o De Pompeis, direttore del Museo “Villa Urania” di Pescara gestito dalla Fondazione Paparella Treccia – Devlet. L’esposizione si sposterà successivamente a Faenza e infine a Roma, dove verrà ospitata nei Musei Capitolini, dal 16 settembre al 28 novembre 2010.

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traparentesi

RK L’ARTE ABRUZZESE VINCE A NEW YO , Premio Internazionale di pittura,

ARTE

Vince il 1° Trofeo Città di New York o Tonino Piantieri, aggiudicandosi scultura e grafica l’artista teraman . Questo evento di respiro internal’ambito montepremi di 50 mila euro Diffusione Arte Editore di Palertro Cen zionale, è stato organizzato dal da nuta dopo un’accurata selezione mo, e la vittoria del nostro è avve ziosele to dovu no han i e italiani, che parte di noti critici d’ar te american este provenienti da tutto il mondo. richi mila 7 ben tra ente alm nare inizi re esposte nei saloni del te 20 opere sono state scel per esse Nella seconda fase conclusiva, solo enti solo due italiani. «L’opera – New York, e tra queste erano pres prestigioso Hotel Jolly Madison di in ogni stagione danno luce i colori dell’Abruzzo, quei colori che racconta l’artista – rappresenta tutti sificate saranno donate ad clas abruzzesi». Le prime 5 opere e tagn mon alle e ne colli alle e, al mar enti pubblici a scopi benefici.

TEATRO

“RESPIRI DI SCENA” È partita la quarta edizione per la rassegna del Teatro del Krak, dal titolo “ Resp iri di scena”, produzioni di teatro contemp oraneo che spesso stentano a trovare spazi ade guati. La rassegna si è aperta il 9 febbraio con “Così è (se vi pare)” per proseguire il 23 con “1981 – all’inizio dell’era del godimento”, cont inuando con altri 4 spet tacoli fino al 9 apri le. Rappresentazioni molto diverse, tutte real izzate da differenti compagnie, più o meno amatoriali, ma tutte ugualmente impegnate nel voler portare avan ti una cultura teatrale un po’ diversa, portavoce di tematiche imp ortanti anche a livello sociale e civile. Gli spet tacoli si svolgono pres so il Teatro Tosti di Ortona, alle 21,15. Info: 338.3359096

SOLIDARIETÀ

L’ESPERIENZA DELL A CARITÀ DIVENTA FORMATIVA Compagnia delle Opere – Opere Sociali, Compagnia delle Opere Abruzzo Molise e i Centri Servizi per il Volontariato di Pescara e Teramo, tre autorevoli realtà del terzo settore, propongono corsi e seminari per volontari e operatori di Abruzzo e Molise disposti a confrontarsi con l’esperienza della carità e del sostegno al prossimo. Ci saranno sei seminari tematici e due intere giornate di formazione e, in primavera, un incontro-dibattito sull’enciclica “Caritas in veritate”. Questa è l’offerta formativa 2010 rivolta alle organizzazioni di volontariato e agli enti non profit di Abruzzo e Molise. Sono iniziative iato e negli enti non profit delle due atte a far crescere le persone coinvolte nelle organizzazioni di volontar azione ai corsi è gratuita, la sola partecip La (Cb). Termoli e regioni e si svilupperanno tra Pescara, Teramo mentre i Csv di Pescara e Teramo Scuola per Opere di Carità richiede una quota di iscrizione di 40 euro iato interessate. hanno previsto il pagamento di quote per le organizzazioni di volontar .it. vteramo Info: www.cdoabruzzomolise.it, www.csvpescara.it e www.cs

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MUSICA

A SAN GIOVANNI TEATINO LA MUSICA SI ASCOLTA ALL’ORA DEL TÉ

Presso la scuola Civica Musicale di San Giovanni è partita la seconda stagione dei “tè concerto” che si protrarrà fino al 18 aprile. Importanti musicisti prov enienti da tutta Italia si esibiranno per sette domenic he, alle 16:30, presso l’Auditorium dell’Istituzione diretta dal Maestro Giuliano Maz zoccante. Ciascun evento si strutture rà in una lezione-concer to della durata di 45 minuti, nel corso della quale i mae stri protagonisti dei singoli appuntamenti illustrera nno i vari aspetti dell’esecuzione in tutto allietato dalla degustazione di programma il té e pasticcini in perfetto stile ingle se. L’evento è organizzato e promosso dal Comune di San Giovanni Teatino in collaborazione con la Scuola Civic a Musicale e con il sostegno della “Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti”. Info: ufficio.stampa@sgt.ch.it - Tele fono: 085/44446214

TEATRO

AL TEATRO LA D’ANNUNZIO SI DEDIsoCA di Pescara ha inaugennaio l’Università G. d’Annunzio

Lo scor rca sul Teatro (CURT), nella sua gurato il Centro Universitario di Rice eo il cui direttore è il profesAten di nuova veste di Centro teatrale almente l’unico centro nazionale sor Luciano Paesani. Il CURT è attu drammaturgia con lo scopo di universitario dedito alla ricerca sulla etti che sviluppino e diffonprog svolgere attività di ricerca, studi e rale, in collaborazione con le dano le conoscenze nel campo teat centri teatrali nazionali e interfacoltà dello stesso Ateneo, di altri e private. Parallelamente all’atnazionali e di istituzioni pubbliche ttica rivolte ai giovani e e a attività di Cultura teatrale di dida tens un’in gerà svol tro Cen il ca, tività di ricer 0871.3556000 Info: Capo Ufficio Roberta Zimei, Tel. alle scuole di ogni ordine e grado.

EVENTI

IL RE CARNEVALE SI PROCESSA A CHIETI Martedì 16 Febbraio nel centro storico di Chieti il Carnevale sarà una festa speciale. Dopo un secolo finalmente l’antica Chieti tornerà a rallegrare il proprio Carnevale con un corteo rappresentativo del processo al Re Carnevale. Allegre e ancestrali Maschere ispirate alla primavera e numerosi Pulcinella con altissimi cappelli conici ricoperti di fiori, sfileranno per le vie del centro prima di presiedere il processo al Re. L’evento è organizzato dall’associazione Onlus “Camminando Insieme”, in collaborazione con il CATA (Centro Antropologico Territoriale Abruzzese) e le associazioni “I colori del Territorio” di Spoltore e “Lu Ramajette” di Chieti. Vino caldo speziato, dolcetti tradizionali, danze che coinvolgono anche il pubblico concludono la Carnevalata, tutto a partire dalle ore 17,00.

ERRATA CORRIGE Il trasporto delle statue rappresentanti la Natività all’interno delle acque del lago di Villalago (AQ) durante il Presepe subacqueo di cui abbiamo parlato sul numero 38 – mese dicembre 2009 pag. 167, è stato organizzato ed effettuato dai sub dell’associazione Eriberto Sub di Pescara e non dalla Asd Tortuga sub di Teramo. Ci scusiamo per l’errore.

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seconda parte

traindevie » di Carolina Pierfelice

Utili consigli per vivere meglio ul numero scorso, in seguito al tragico suicidio di un ingegnere informatico di 39 anni abbiamo riflettuto sul grande senso della vita, spesso battuto dal quello prosaico del lavoro. Abbiamo parlato dei fattori più comuni che possono determinare lo stress legato all’attività lavorativa, seguendo le indicazioni della Direzione Generale Occupazione e Affari Sociali della Commissione Europea, fattori che però si accompagnano a valutazioni soggettive poiché ognuno di noi sente lo stress in modo diverso. Abbiamo quindi evidenziato che sarebbe molto più importante ed efficace prevenire i fattori di stress anziché agire sulle sue conseguenze, ma qualora ciò non fosse possibile si può comunque fare qualcosa per stare meglio. Ecco alcuni suggerimenti, tratti da un articolo del dottor Mastronardi. 1. Acquisiamo consapevolezza di cosa ci sta realmente stressando, cerchiamo di identificare le fonti di stress e di intervenire su di esse. 2. Informiamoci sui nostri diritti. 3. Modifichiamo la valutazione cognitiva dell’ambiente. Riconosciamo la differenza tra le cose che possiamo controllare e quelle che non possiamo controllare in modo da cercare di intervenire nel modo giusto. Nei rapporti umani chiediamoci come stiamo vivendo le varie situazioni, cerchiamo di mantenere un atteggiamento professionale e distaccato evitando di trasporre sul piano personale ciò che non lo è. 4. Pianifichiamo le attività e utilizziamo il time management. Spesso ciò che ci stressa è semplicemente la “quantità” di lavoro. Impariamo a delegare tutto ciò che è delegabile e a distinguere le cose importanti da quelle urgenti. Faremo quindi

prima le cose importanti e urgenti, poi quelle urgenti e non importanti, quelle importanti e non urgenti, e infine quelle né importanti, né urgenti. 5. Prendiamoci delle pause. 6. Prendiamoci cura del nostro corpo. In particolare, l’esercizio fisico costante libera endorfine endogene, una sorta di “droga naturale” che aiuta a sentirci meglio, e ci aiuta a prevenire sia i danni cardiovascolari che quelli muscolo-scheletrici dovuti allo stress lavorativo. 7. Pensiamo positivo. Prendiamo nota del lavoro fatto bene e ricompensiamoci in qualche modo. Poniamoci degli obiettivi a breve termine e sentiamoci soddisfatti quando li abbiamo raggiunti. Cerchiamo di non considerare le critiche come un attacco personale, pensiamo ad esse come a un’opportunità per crescere nel nostro lavoro. 8. Rivediamo la scala di valori. Diamo il giusto peso a ciò che esiste al di fuori del lavoro: la famiglia, gli amici, altri interessi. Tutti ambiti in cui la situazione può essere migliore e le soddisfazioni compensare lo stress da lavoro. 9. Impariamo a coltivare lo humor, a ridere di noi. 10. Impegniamoci in attività esterne di gruppo. Gruppi di sport, di volontariato, associazioni culturali, possono fornirci quelle gratificazioni che ci mancano in ambito lavorativo. 11. Ricorriamo all’aiuto di un professionista esterno. Il counselling e la psicoterapia sono gli strumenti più utili per la risoluzione delle tensioni interne che danno origine allo stress. A questi consigli ne aggiungo uno solo, per tornare alla riflessione iniziale sul peso della nostra vita: restituiamo il giusto senso e il giusto valore a noi stessi, alla nostra persona, riprendiamoci la nostra vita, recuperiamo il valore di ogni attimo che viviamo. Nella musica della vita Paganini non ripete

info_ Carolina Pierfelice, Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it

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uscita di sicure

a

Sagres, il promontorio sacro delle scoperte

ell’estremo sudovest d’Europa, dove gli antichi romani pensavano finisse il mondo (quindi Finisterra), si trova uno dei luoghi più suggestivi del Vecchio Continente: Sagres. Noto anche con il nome di promontorium sacrum, è stato basilare dal punto di vista storico. La città portoghese fu sede della leggendaria “Escola náutica do Infante” cenacolo di astronomi, cartografi e marinai. Il fondatore Infante Henrique fu il promotore delle spedizioni oceaniche che nel XV secolo salparono dalla vicina città di Lagos alla scoperta della costa africana. Non è casuale che a Sagres, esattamente a Capo San Vicente, si trovi uno dei fari più strategici del mondo, con un gruppo ottico tra i più pesanti che esistano, ben quattro tonnellate. Così come non

è fortuito che una delle attrazioni principali sia la gigantesca rosa dei venti, un cerchio di pietra con un diametro di 43 metri. Sagres evoca vicende di corsari e pirati documentate nei libri di storia, come l’attacco del corsaro Francis Drake nel 1587, quando il regno del Portogallo era ancora sotto il dominio del re Filippo II di Spagna. Ma c’è molto oltre le belle spiagge del Parco naturale della Costa Vicentina, che fanno da cornice ai centenari castelli moreschi. Sagres è un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta dell’Algarve, la regione in cui sorge. Una zona rinomata per le verdeggianti catene montuose di Serra de Monchique e Serra do Caldeirão. La ricchezza paesistica favorisce la pratica sia di sport estremi come il kite surf, favorito da condizioni di vento ottimali, sia di attività alla portata di tutti, come il trekking o l’equitazione

un motivo in più_ Capire “Le energie delle scoperte”

Durante tutto il mese di febbraio sarà possibile visitare la mostra “Novos Ventos. La energia delle scoperte”. Un approccio insolito alle grandi scoperte e alle fonti energetiche rappresentate dal mare e dai venti. Il percorso espositivo si snoda lungo 3 kilometri sul promontorio, avvicinando i visitatori ai contenuti storici e scientifici che legano le innovazioni tecniche del passato e le tecnologie di oggi, con particolare riguardo per le energie rinnovabili, indispensabili per la tutela ambientale.

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itinerari d’Abru

o

» di Alessandra Vallera

Teate nel cuore Visita nell’antica città di Chieti, una storia millenaria ancora oggi ripercorribile attraverso i numerosi reperti

ella parte centro orientale dell’Abruzzo, a 330 metri sul livello del mare, sorge Chieti, capoluogo dell’omonima provincia, una città anticamente conosciuta con il nome di Teate e che oggi custodisce segretamente i resti delle antiche popolazioni che vi abitarono nel corso della sua lunga storia. Le prime tracce che l’uomo inconsapevolmente lasciò al suo passaggio, giunte a noi sotto forma di utensili, risalgono già a 450.000 anni fa, gli anni in cui questa zona era già abitata dall’Homo sapiens sapiens. Nel corso dei millenni questa località non fu disabitata e fino a noi giungono testimonianze dall’età del Bronzo e del Ferro, fino al II secolo a.C., quando l’assetto urbanistico della città cominciò la sua inarrestabile corsa, fino a renderla una città dall’indiscutibile bellezza architettonica, in cui oggi i reperti archeologici ben si accostano alle costruzioni di nuova fattura. Ciò ovviamente rende particolarmente piacevole visitare tutta la città e godere dei tesori che il tempo lentamente le ha donato. Orgoglio dei teatini è sicuramente il museo nazionale archeologico d’Abruzzo, una meraviglia che bisogna assolutamente visitare, che sorge nel cuore della città e custodisce numerosi e preziosi reperti, tra cui l’antica statua di Ercole Curino e l’altrettanto antica, ma forse più conosciuta, statua del Guerriero di Capestrano, che anche i grandi della terra

hanno potuto ammirare nel G8 de L’Aquila. Impossibile da tralasciare, il teatro romano risalente al periodo imperiale, dunque al I secolo d.C. Il centro della città è attraversato dal corso Marrucino, scenario indiscusso della vita dei teatini, sede di numerose attività commerciali, dove sorge anche l’omonimo teatro e si affaccia l’antico foro, una zona archeologica che continua a donare vasellame, statue ed antiche epigrafi. Non molto distanti dal centro sorgono i resti del santuario di età italica, dei templi risalenti al I secolo d.C. e della chiesa medioevale dell’VIII secolo d.C. Facilmente si raggiunge con una passeggiata la maestosa cattedrale di San Giustino, la cui storia architettonica è molto lontana, se si pensa che questo sito ha ospitato nei secoli vari edifici. Così, sorvolando le più disparate ipotesi di complessi classici o paleocristiani, si ha testimonianza della consacrazione di un nuovo edificio nel lontano 1069, ad opera del vescovo Attone I. La grande cattedrale costituita da tre navate ospita al suo interno molto, tra cui è impossibile non ricordare la suggestiva cripta

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l’albergo del mese

Best Western Parco Paglia Hotel Dove l’ospitalità si regala con il sorriso, in una della strutture più moderne e attrezzate dell’area metropolitana Pescara - Chieti l Best Western Parco Paglia Hotel, è un elegante struttura a quattro stelle di nuova realizzazione nel cuore dell’area metropolitana Chieti – Pescara, che sposa design e tecnologia di ultima generazione al piacere dell’accoglienza di qualità. Facilmente raggiungibile da ogni principale via di comunicazione, è un luogo ideale per il viaggiatore d’affari grazie alla sua posizione strategica, si trova infatti a soli 9 chilometri dall’Aeroporto d’Abruzzo e attiguo all’asse attrezzato che serve il nodo autostradale A14 - A25. L’hotel fornisce servizio navetta con mezzo proprio per trasferimenti verso l’Aeroporto, le Stazioni ferroviarie e i centri città, garantisce inoltre la possibilità del garage custodito e video-sorvegliato e di ampio parcheggio adiacente. La struttura sorge al centro del complesso industriale Parco Paglia, un progetto dell’imprenditore Silvano Primavera che ha sognato la costruzione del Parco e dell’Hotel come completamento congiunto di un’area votata alla ricettività e ai servizi. La gestione alberghiera è affidata a una società milanese specialista del settore. L’hotel si candida come struttura di riferimento per l’accoglienza nel cuore degli affari cittadini attraverso una nuova idea di ospitalità, lo staff, tutto locale e giovane, basa il ricevimento sul sorriso e sulla cordialità, che sono il segreto di un approccio vivace e di nuovo stampo. Il giovane direttore Maurizio Scala ama ripetere che «un sorriso sincero apre ogni porta e aiuta l’ospite a sentirsi a casa, non c’è modo più piacevole di fare il proprio lavoro con professio-

nalità e soddisfazione». Il Best Western Parco Paglia Hotel dispone di un’ampia e luminosa hall e di spazi appositamente concepiti per il relax e la lettura. È dotato di 86 comode camere e 2 spaziose suite, tutte progettate ponendo la massima attenzione alla funzionalità tecnologica e ad un gusto di raffinata modernità. L’hotel garantisce il servizio di pernottamento e prima colazione a buffet di tipo continentale dolce e salato con particolare attenzione ai prodotti tipici della terra d’Abruzzo, rigorosamente fatti in casa secondo le antiche ricette della tradizione, e cibi concepiti con il riguardo per la salute e il benessere. Il moderno lounge Bar si presta inoltre a piacevoli aperitivi, colazioni di lavoro e light lunch & dinner. La struttura propone inoltre durante la settimana il servizio di Light Restaurant per la cena con diverse tipologie di menù adatti a tutte le esigenze e con ampia scelta di prodotti. Per la clientela business c’è inoltre la possibilità di riunioni e meeting nell’ampia sala congressi modulabile da 10 a 180 posti, dotata delle migliori attrezzature strutturali e multimediali per consentire la maggiore versatilità e funzionalità possibili. Per il benessere e il relax c’è poi la SPA. situata sulla terrazza panoramica del complesso, il moderno Centro Benessere è dotato di sauna, bagno turco, docce emozionali con cromoterapia e aromaterapia, hammam, cabina termale, katarsys, ampia zona relax con musicoterapia e solarium e infine Bio-Bar per completare l’offerta benessere

dove_ Via Erasmo Piaggio - Chieti Scalo info_ Tel. 0871.574300 - Fax 0871.574931 www.parcopagliahotel.com - info@parcopagliahotel.com categoria_  servizi_ bus navetta, sala meeting e convegni, connessione wi-fi, ristorante, lounge- bar, centro benessere

» foto concesse da Best Western Parco Paglia Hotel

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paprika

Brigantino Crudi e guazzetti, zuppe e prelibati secondi, il mare non ci è mai stato così amico come nel ristorante Brigantino di Francavilla al Mare, da oltre 30 anni nelle abili mani della famiglia Chiavaroli

entire il profumo del mare anche in inverno regala comunque una piacevole sensazione di tepore, quello stesso tepore che ci accompagna nelle timide giornate primaverili, quando il sole ricomincia a far capolino sopra le nostre teste mettendoci di buon umore. È bellissimo sognare altre stagioni mentre si vive ancora l’inverno, non significa perdere un pezzo della propria realtà, ma aprire diversi spiragli di vissuto. Ecco perché questo mese proponiamo il ristorante Brigantino di Francavilla al Mare (CH). Questo spazioso ed elegante locale si trova a pochi passi dal mare ed è il luogo ideale dove passare una piacevole serata all’insegna del mangiar bene. Gestito sin dal 1974 con passione e serietà dalla famiglia Chiavaroli, che può quindi vantare una lunga esperienza nell’ambito della ristorazione, Brigantino punta con decisione ad una cucina con varie specialità di pesce fresco, cercando di offrire sempre il meglio della dieta mediterranea non senza piccole rivisitazioni fantasiose. Si parte con ottimi crudi, disponibili solo se freschissimi, per poi passare ai saporiti antipasti freddi e caldi composti da ben nove assaggi. Tra i vari primi spicca il chitarrone di cozze con pecorino di fossa, l’accostamento è davvero sfizioso, e una classica zuppa di pesce servita in terrina di cotto, un sempreverde che non tramonta mai. I secondi sono anch’essi molto vari e spesso originali, accompagnati da ottimi contorni di vario genere, tra loro da menzionare l’ottimo filetto di rombo con porcini che accosta il morbido sapore del rombo con la forza del fungo, in una unione tutta da gustare. Il ristorante Brigantino offre anche la possibilità di scegliere un menù più economico chiamato “all inclusive” che include 6 tipi di antipasti, un primo o due assaggi a scelta ed anche alcuni secondi, con 1/4 di vino, acqua, caffè e sorbetto inclusi. Potrebbe essere un buon modo per passare una bella serata in compagnia scegliendo il gusto del mare a prezzi contenuti. Mangiare bene il pesce non è semplice, c’è bisogno di prodotti freschi e ben preparati, senza sofisticazioni, senza appesantire i sapori o renderli diversi dalla loro natura, l’arte culinaria se accostata al pesce deve elevarsi più che mai, essere delicata e decisa nello stesso tempo, lasciare nel palato di chi assaggia una piacevole sensazione di mare, senza esagerazioni. Ecco il perché del ristorante Brigantino, dove il mare si affaccia anche dietro le finestre, oltre che sui piatti…

info_ Ristorante Brigantino Viale Alcione, 101 - Francavilla al Mare (CH) Tel.: 085.810929 Fax: 085.4918546 Chiuso il lunedì e la domenica sera (tranne nei mesi di luglio e agosto)

» foto concesse dal ristorante Brigantino

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alkimie » di Nicola Boschetti

La femminilità si fa dolce La morbidezza irresistibile di uno dei dolci più antichi d’Abruzzo, le Sise delle Monache. Storia di un dolce famoso che già dal nome fa sognare nizio con una punta d’orgoglio la tematica di questo mese visto che il prodotto rappresenta Guardiagrele nel mondo. Le Sise delle Monache devono il loro nome fantasioso al poeta locale Modesto Della Porta che vedendo il dolce coperto di zucchero bianco e la loro forma inconsueta, le paragonò al petto candido delle suore, allora molto presenti in zona, e associò le tre punte di Pan di Spagna al fatto che le religiose per nascondere la forma del seno, inserissero dei fazzoletti al centro di essi, cosi che alla vista sembrava che ne avessero tre, e molti attribuiscono la nascita di questo dolce, proprio a loro. Altra scuola di pensiero narra che la loro forma accostata a triangolo abbia preso spunto dalle tre cime montuose della Majella che sovrastano Guardiagrele. Dati più attendibili associano la nascita di questa specialità a Giuseppe Palmerio, che alla fine dell’ottocento, dopo una esperienza pasticcera a Napoli, tornò carico di fantasia ed esperienza. Attualmente vi sono due pasticcerie a Guardiagrele che si contendono la paternità, ma certamente, dopo innumerevoli testi scritti sull’argomento, la verità sta nel fatto che quest’opera d’arte è stata consumata da intere generazioni e non c’è giorno che passando lungo via Roma non si venga attirati dal loro profumo di appena sfornati. Vengono da tutte le parti d’Italia e oltre ad apprezzare la delicatezza estrema del Pan di Spagna, che insieme alla bontà della crema, ne fanno un prodotto semplice ed eccezionale al tempo stesso. I loro ingredienti sono semplici: uova fresche, zucchero, farina, latte, limone; la maestria sta nella cottura particolare e segreta del Pan di Spagna, e se a tutto ciò aggiungiamo la bellezza di Guardiagrele e la vostra golosità, il connubio è perfetto.

Sii Me spumante brut rosè 2008

Associare una bevanda alle Sise delle Monache è semplice e sbrigativo: basta tenere a mente la prima elementare regola di abbinamento che vuole che la dolcezza sposa con la dolcezza. Regole giuste e indiscutibili,ma purtroppo il mio lavoro mi porta ogni giorno a romperli certi schemi, o perlomeno, a cercare qualcosa di diverso che conduca ad un risultato finale interessante, ricordando ai ferrei paladini dei luoghi comuni che la piacevolezza è soggettiva e va sempre rispettata. Sii Me è uno spumante rosè ideato, dal grande e compianto, Nicola Santoleri, ottenuto da uve Montepulciano d’Abruzzo coltivate nella storica tenuta di Crognaleto vicino Guardiagrele. L’allevamento tradizionale, la lavorazione quasi tutta manuale e la pazienza di aspettare hanno creato un prodotto anomalo su queste terre, ma per chi conosce la potenza del Montepulciano sa benissimo che si può fare tutto, basta volerlo. Il colore è rosato carico, con sfumature di melograno, le bollicine regolari e continue, e cosa interessante, la limpidezza e la brillantezza. I profumi sono dolci e variegati, anche se la nota alcolica è leggermente sopra le righe: grande persistenza. Al gusto fa notare tutta la sua maturità: perlage piacevole, leggermente metallico, ma dotato di ottima freschezza, sapori di uva e fragola ben si sposano per regalarci un finale morbido e accomodante. Ottimo anche con piatti di pesce,vegetariani e carni bianche. Da bere abbastanza giovane, sui 6/7 gradi in flûte ampi. A Nicola un grazie per averlo inventato. A Giovanni un augurio di buon lavoro. Prezzo indicativo 20 Euro info_ Az.agricola Nicola Santoleri Via Crognaleto 66016 Guardiagrele (CH) - Tel.0871 893301

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arte&co. » di Anna Cutilli Di Silvestre

Stampini per le crocchette di patate con ripieno di ventricina

L’arte si fonde con il cibo Una mostra per esporre i lavori del master in “Design dell’accoglienza”, promosso dalla Fondazione PESCARABRUZZO e organizzato dall’istituto superiore per le Industrie Artistiche (I.S.I.A.) di Roma per valorizzare i prodotti tipici d’Abruzzo con nuovi packaging e invitanti presentazioni

Pescara, nel museo d’arte moderna Vittoria Colonna, è stata allestita una mostra (21 gennaio 21 febbraio 2010) che può aprire nuovi orizzonti all’Abruzzo. Il visitatore però non si aspetti di potersi suggestionare davanti a sfumature di tinte e bellezza di linee o alla corposità di modellati plastici, perché nella mostra non sono esposte né pitture né sculture. Il visitatore trova solo manifesti che lo informano che, in un master di primo livello in “Design dell’accoglienza”, organizzato dall’Istituto superiore per le Industrie Artistiche (ISIA) di Roma e promosso dalla Fondazione PESCARABRUZZO – i partecipanti hanno progettato contenitori funzionali, ma anche estetici, per i prodotti della nostra terra. Prodotti sicuramente genuini e ottimi ma, nel commercio, finora penalizzati dall’atavico isolamento. Alcuni corsisti hanno progettato ad esempio, per il pecorino di

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Farindola e la marmellata d’uva nera (la sclucchiata), contenitori a spicchi che, sistemati alternativamente a raggi, formano una invogliante torta bianca e nera ottima da gustare come antipasto. Altri hanno progettato “Olivia” una bella bottiglia blu – con tappo dosatore ed etichetta in serigrafia – per l’olio da tavola extra vergine delle colline abruzzesi che certo non è inferiore a quello toscano. E poi divertenti stampini in silicone morbido ma resistente alle temperature, per fare le gustose Papacine, crocchette di patate con il cuore di ventricina. E tanto altro ancora. Per rendere anche l’Abruzzo territorio dell’accoglienza turistica, occorre rivalutare le ricette delle nostre nonne riconoscendo ad esse la sacralità dell’antico e quasi il fascino del mito. L’ISIA di Roma ha l’ambizione di seguire la tradizione europea


Una spirale geometrica per auspicare una nuova vitalità dei musei

Contenitore con dosatore per l’olio d’oliva

del Bauhaus, la grande scuola di arti industriali fondata a Weimar nel 1919 da Walter Gropius, dove si insegnavano la teoria e la pratica dell’industrial design. In tale scuola educarono all’arte maestri come Klee e Kandinskij. L’idea del disegno progettuale detto appunto design, in verità già era diffusa all’inizio del Novecento, con l’affermarsi della produzione industriale, al fine di rendere il prodotto seriale valido esteticamente come quello artigianale. Prima del Bauhaus, già lo stile Liberty aveva portato le sue linee sinuose negli oggetti delle arti applicate, come ringhiere, mobili, vasellame… E in Italia, tra le due guerre, Gio Ponti aveva progettato le porcellane della Richard Ginori in stile Déco. Oggi, con il benessere diffuso, l’esigenza estetica ha permeato di sé ogni modalità della vita di tutti. Oltre alla cura del corpo, l’uomo del terzo millennio rifiuta intorno a sé il brutto, lo sciatto, il banale, preferendo circondarsi di oggetti elaborati, rifiniti, piacevoli, coordinati. Benvengano allora le confezioni design dei prodotti abruzzesi da sempre naturali e squisiti, ma finora

poco presenti nel mercato nazionale. E se per la fretta che caratterizza la vita di oggi, si preferisce il già cotto ecco che i corsisti del master ISIA hanno progettato piccoli contenitori a forma di libretto per salsicce già pronte da gustare. È da notare come la mostra, già subito nella prima sala, sottolinei l’importanza fondamentale della geometria per i designer, evidenziando che furono gli arabi, vincolati all’assenza delle figure, a ideare le affascinanti configurazioni modulari. Nella seconda sala i manifesti denunciano la necessità di cambiamento dell’organizzazione dei musei. Da templi della memoria caratterizzati da un immobile silenzio – che in verità favorisce l’immedesimarsi in un’altra epoca – oggi, nella società postmoderna, “liquida” per mancanza di solidi principi, volatile nei suoi mezzi di comunicazione, mobile nel mondo del lavoro e spiazzata dalla globalizzazione, i musei devono aprirsi alla comunicazione. Devono aprirsi alle esigenze dei giovani per favorire il loro sviluppo culturale diventando luoghi di iniziative, di confronto di idee e di progettazione del futuro

Spicchi d’uva e di pecorino di Farindola

Contenitori della giuncata

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arte&co. » di Barbara Cemini

Xenia, quando l’accoglienza diventa arte Con l’artista Giuseppe Restano la raffinata struttura del Romantik Hotel Sporting Villa Maria di Francavilla ha aperto le sue porte “all’ospitalità per artisti”

a prima edizione dell’evento Xenia, organizzato in collaborazione con l’associazione Culturale Humanitas e curato dalla giovane e innovativa Galleria White Project di Pescara, si è svolta dal 2 al 6 febbraio negli spazi del Giardino d’Inverno del Romantik Hotel Sporting Villa Maria di Francavilla al Mare. La parola Xenia riassume il concetto dell’ospitalità e dei rapporti tra ospite e ospitante nel mondo greco antico, un principio sapientemente recepito da Elena Petruzzi, proprietaria dell’albergo, che lo ha rivisitato in chiave moderna coniugando l’accoglienza all’arte contemporanea. A battezzare questo ciclo di incontri con l’arte, il pittore pugliese Giuseppe Restano, che durante i cinque giorni di perL’artista Giuseppe Restano durante l’incontro con una scolaresca presso lo Sporting Hotel Villa Maria di Francavilla

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manenza presso la struttura, ha realizzato un dittico che ha come tema la natura e che riproduce una delle piante che primeggiano nel lussureggiante giardino d’Inverno dell’hotel, trasformato per qualche giorno nello studio dell’artista. Per l’occasione, i procedimenti che rendono così raffinata e particolare la pittura di Restano sono stati svelati agli occhi curiosi degli studenti del Liceo Artistico di Pescara, dell’Istituto Statale d’Arte di Chieti e del pubblico accorso ad ammirare il noto artista all’opera. Tutti hanno avuto la possibilità di parlargli per avere dei consigli e soprattutto per carpire i segreti della sua tecnica che deriva dalla grande tradizione della pittura. Nei suoi lavori le tracce visive e le linee geometriche s’incontrano, si scompongono e ricompongono a riprodurre su tela gli oggetti «che diventano forme grazie alle vibrazioni date dal suo particolare uso del colore», come affermato dal critico Stefano Verri che, lo scorso 6 febbraio, ha presentato ufficialmente al numeroso pubblico “Alocasia”, l’opera realizzata da Giuseppe Restano. All’inaugurazione erano inoltre presenti la preside del Liceo Artistico di Pescara Matilde Tomassini ed Sandro Santilli presidente dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila. L’associazione Culturale Humanitas, infatti, ha deciso di erogare una borsa di studio di 2 mila euro perche sarà donata allo studente più meritevole del Liceo Artistico che s’iscriverà all’Accademia de L’Aquila, un modo per essere vicini al capoluogo abruzzese. «È stata un’esperienza interessante anche per me – ha confessato l’artista- è stato bello interagire con le persone, sono soprattutto felice di aver dato agli studenti dei piccoli suggerimenti che io ho imparato con l’esperienza».

Il delicato dittico ha trovato la sua naturale collocazione proprio su una parete del giardino d’Inverno, illuminato dalle ampie vetrate e dalla cupola di cristallo andrà ad arricchire la preziosa collezione dell’Hotel Villa Maria. Soddisfatto del risultato del lavoro e del successo della serata anche Mauro Bianchini, direttore artistico della Galleria White Project di Pescara e Lucia Zappacosta, responsabile della comunicazione della Galleria di Piazza Garibaldi, scelta per la prima edizione di Xenia, «la formula adottata per l’evento – ha detto Bianchini- è in linea con uno dei principali obiettivi della galleria: incentivare le occasioni di dialogo tra artista e spettatore portando l’arte contemporanea al di fuori dei luoghi ad essa naturalmente preposti». Durante la prossima stagione espositiva 2010-2011 la Galleria White Project ha in programma di presentare un progetto inedito dell’artista pugliese già noto al pubblico abruzzese soprattutto grazie alla sua ultima personale realizzata nella sala degli Alambicchi dell’Ex Aurum durante i Giochi del Mediterraneo Pescara 2009 che aveva come protagonisti i suoi quadri dedicati allo sport

Sullo sfondo del giardino d’inverno dello Sporting Hotel Villa Maria, il dittico ad acquerello dell’artista

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arte&co. » di Piergiorgio Greco

“Anno zero” film di speranza Recensione di un film dal cast tutto abruzzese dove Milo Vallone si cimenta come regista e il delicato tema della laicità e del rispetto della tradizione cristiana fanno da padrone

unque, il Cristo è venuto per riscattarci; è venuto per soffrire e per mostrarci come sia necessario servirci della sofferenza. Allora scoprirai questa verità che il Cristo è venuto ad insegnarti che tu non sei la tua sofferenza. Tu la superi infinitamente”. Milo Vallone, bravo e coinvolgente attore pescarese, si è ispirato al Pier Paolo Pasolini de Il Vangelo secondo Matteo per lanciare agli abruzzesi – specie agli aquilani duramente colpiti dal sisma - un forte messaggio di speranza. Un messaggio che ha la forma di un film intenso e commovente: Anno Zero, interamente girato a San Valentino in Abruzzo Citeriore, in provincia di Pescara, con un prologo e un epilogo a L’Aquila, nei pressi della basilica di Collemaggio che, con le sue impalcature e le sue macerie, racconta con altrettanta intensità la sofferenza, le attese, e le domande di tanti. Oltre allo La Locandina del film stesso Vallone, che per la prima volta si è cimentato con il cinema nei panni del regista e del protagonista, il cast è composto da ben cinquantadue attori abruzzesi, bravi e motivati, tra cui Ilaria Cappelluti, Paolo Paolini, Fabio Ventura, Piero Pantalone, Emiliano Scenna, Luigi Belpulsi e Michele Di Mauro, con la partecipazione straordinaria di Edoardo Siravo, “artista dal sangue abruzzese” come ha rimarcato lo stesso Vallone a Pescara, nell’ambito della prima nazionale che si è svolta al cinema Massimo. In platea, oltre trecento persone hanno assistito silenziose al lungometraggio, liberamente tratto da “Bario-

na o il figlio del tuono”, con sottotitolo “Racconto di Natale per cristiani e non credenti”, opera di Jean Paul Sartre, il filosofo e scrittore esistenzialista e ateo che ha trattato con commovente rispetto e convinta intensità il tema della natività del Cristo. Il racconto ruota intorno alla figura di Bariona capo di un villaggio vicino a Betlemme. La storia è ambientata nell’epoca in cui la Giudea era oppressa dai Romani e vessata da continue richieste di tributi. Alla notizia della nascita del Messia, di un nuovo Re, Bariona, credendo che sia nient’altro che un nuovo oppressore, decide di recarsi a Betlemme per ucciderlo, ancora in fasce. Ma prima l’incontro con un “angelo”, poi l’incontro con uno dei Magi e non ultima la visione di Gesù Bambino (attraverso gli occhi di suo padre, San Giuseppe), riescono definitivamente a far mettere da parte al protagonista il suo piano malvagio e con esso ogni diffidenza Milo Vallone in una scena del film verso il Messia. Abbandona così la rassegnazione e si impegna nella realizzazione del progetto di liberazione del suo popolo. «Soprattutto in questo momento storico in cui tanto si dibatte sulla cristianità e sulla presenza di simboli religiosi negli edifici pubblici – racconta Vallone – ci sembrava una bella lezione di vero laicismo e nel contempo di profondo rispetto verso una imprescindibile cultura cristiana della quale i nostri popoli sono pervasi da duemila anni». Le date delle prossime proiezioni, così come le informazioni sul film, sono disponibili sul sito www.annozerofilm.com

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comunicazione aziendale

» Farnese vini

Edizione, cinque autoctoni V

ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.

I

«Nascono i nostri frutti»

vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.

FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com


arte&co.

/ incornice

» di Chiara Strozzieri

Opera dal ciclo dedicato a “La figlia di Iorio”

L’Abruzzo nell’opera di Mira Cancelli L’amore per questo territorio in ogni sua espressione. Un’artista impegnata che vede nella diffusione della cultura regionale una missione da portare avanti con ogni mezzo i una totale devozione alla terra d’Abruzzo è da sempre la ricerca artistica di Mira Cancelli, che dagli studi di Cepagatti e Pianella, dove lavora incessantemente da oltre quarant’anni, ha portato le tradizioni, il carattere, le vicende storiche e letterarie della regione in giro per il mondo. Da Città del Messico a Dallas, da Parigi a Tokyo, la pittrice ha divulgato un pensiero creativo molto forte, che la guida da sempre nelle sue scelte professionali: utilizzare ogni forma d’arte per insegnare qualcosa delle proprie origini e rendere viva

» foto concesse a Mira Cancelli

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arte&co.

L’indifferente, 1976, acrilico su tela, 60 x 40 cm, collezione privata Pavia

/ incornice

Fontamara, 2001, tecnica mista su tela, 70 x 100 cm

la storia che le appartiene. Noti i cicli pittorici dedicati a Gabriele D’Annunzio, che con La figlia di Iorio e La fiaccola sotto il moggio, ha sviscerato il tema dell’amore, svincolandolo da ogni castigo di violenza o di vendetta; e ancora, significativo l’omaggio a Silone, la cui Fontamara racconta un microcosmo tanto vicino alla realtà, che l’artista può vederci descritti personaggi della sua Cepagatti. Non solo la pittura è sfruttata per l’approfondimento della cultura abruzzese: la Cancelli ha scritto interi libri dedicati all’argomento, messo in scena testi teatrali, curato coreografie e costumi, realizzato splendidi murales, partecipato a conferenze e trasmissioni televisive. La passione per la sua terra si è trasformata in un impegno concreto in particolare attraverso dei “Corsi di alfabetizzazione” tenuti in diversi comuni: dopo aver portato la sua gente in arte, decide di portare l’arte alla sua gente grazie a incontri didattici e avviare così un processo di democratizzazione a cui tutt’ora si dedica. Che la sfera artistica non debba riguardare pochi eletti, ma coinvolgere ognuno in maniera differente e personale, è un desiderio che la spinge a collaborare anche a interessanti iniziative sul territorio. Tra queste il Premio Internazionale di Lettere, Scienze ed Arte, Rosone d’Oro, che negli anni ha portato in regione illustri personaggi, con cui Mira Cancelli ha mantenuto un’amicizia epistolare, come Rita Levi Montalcini, Evtushenko, Moravia, Zichichi e altri. Le esperienze di una vita dedicata all’arte saranno oggetto di un volume monografico in uscita nei prossimi mesi, che vuole essere soprattutto una raccolta delle opere principali eseguite dall’artista, a partire dalle ceramiche degli anni ’50, realizzate dietro la spinta del maestro Serafino Mattucci, fino all’omaggio all’Abruzzo della sua infanzia, fatto per la pubblicazione del libro Viaggio nel tempo…nell’isola del mio cuore nel 2006. Verranno sviluppati i temi più sentiti di questo eclettico personaggio della cultura, come quello sacro, che domina nei quadri di ispirazione biblica e muove verso maestose pale d’altare e liriche Via Crucis. È dall’osservazione attenta di ogni opera che ognuno trarrà il suo insegnamento

Nella stalla, 1982, acrilico su tela, 40 x 60 cm (collezione privata, Pescara)

Autunno, 1989, tecnica mista su tavola, 90 x 170 cm (collezione Ristorante Il Contadino, Manoppello)

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tempo rubato

Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.

» di Andrea Cati

Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Valeria Masciantonio / Edizioni Tracce

Remo Gaspari, storia di un italiano l libro di Valeria Masciantonio è un racconto atipico. Non è propriamente un racconto e nemmeno un romanzo. È la storia di un uomo – di un italiano – chiamato Remo Gaspari. È la storia di un abruzzese ma, come avverte l’autrice, “l’abruzzesità non è la cifra preponderante di questo libro”. Potrebbe sembrare un gioco di parole, di mera distinzione lessicale. Non è così. La difficoltà nel dire di cosa tratta questo libro sta nella grandezza del personaggio che Remo Gaspari rappresenta. La sua vita, “una vita decisamente fuori dal comune”, viene raccontata nel modo più diretto che può esserci: grazie alla sua testimonianza, alla totale collaborazione che ha offerto all’autrice. Allora, il lavoro che Masciantonio compie è di natura atipica, quantomeno singolare, difficile da reperire in altri autori - attenti soprattutto a mostrare le proprie costruzioni letterarie, le storie personali. La storia che in questo libro viene offerta è, invece, semplice e straordinaria. Semplice perché l’autrice compie un percorso classico, delineando cronologicamente le tappe fondamentali della vita di Gaspari - dalla seconda guerra mondiale, passando per la formazione universitaria bolognese, l’arrivo a Roma e il diretto impegno politico per “disegnare l’Italia” e “fare grande l’Abruzzo”. Ma è soprattutto straordinario il gesto che l’autrice riesce ad imprimere nel testo. La capacità di restituire la grandezza della vita di un uomo – di figlio, avvocato, politico e persona vicino alla gente, innamorato della sua terra – in poco più di cento pagine, offrendo la sintesi di un pezzo di storia personale che, sì, certamente non può essere fotografata in poche pagine, ma traspare in ogni frammento, in ogni vicenda raccontata dall’uno, e con l’estrema cura di un’autrice che, come da scultore, sa lasciar venir fuori le forme più importanti di un’opera – la Storia di un italiano

l’autore_ Valeria Masciantonio è nata il 27 maggio del 1979. Dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Gissi (CH), si è trasferita a Roma, dove nel 2004 si è laureata in Lettere all’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista dal 2005, ha collaborato con diverse testate, fra cui il “Corriere dello Sport-Stadio”. Nel 2004 la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria – le ha conferito un Premio della cultura per l’attività svolta nell’area della Poesia. Attualmente vive a Pescara dove lavora come giornalista.

le prime trenta righe_ “Le storie migliori si ascoltano sempre d’inverno. Basta un camino acceso, basta uno solo che abbia voglia di raccontare. A volte, però, serve anche un paese. Un paese di per sé è già un ricordo, è già un racconto, è già una fantasia. Gissi non sta né in montagna né al mare. La montagna e il mare se lo contendono. Nonostante quello che si dice, Gissi non è neppure in collina. Perché gli inverni sono carichi di neve. Perché l’estate fa sudare. Non esistono mezze misure. Il mare è a pochi chilometri, si vede come una terrazza. La montagna vigila alle spalle, come una coperta. Gissi ha un nome banale. Viene da gesso. Gissi è costruito sulle cave di gesso. È raccolto come tutti i paesi, ha un mantello di mura come tutti i paesi. Ha l’odore che hanno i paesi. Remo Gaspari è nato a Gissi, provincia di Chieti, Abruzzo, il 10 luglio del 1921. Le storie spesso cominciano così, con una data. Una data non è mai banale. Dice un’epoca, un giorno, una stagione. Nel 1921 a Gissi non succedevano cose troppo diverse dal resto d’Italia. Le cronache raccontano che, il 17 aprile, le squadre fasciste si era-

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no spinte fino alla costa, a Vasto, per distruggere la Camera del Lavoro. Papà Achille era lontano già da tanto. Era a New York. Aveva fatto fortuna come sarto. Vestiva i divi del cinema e mandava alla famiglia soldi. Tanti soldi. Soldi che attraversavano l’oceano, lambivano la costa, affrontavano l’entroterra e arrivavano lì, a 499 metri sul livello del mare. Nel centro di Gissi, lungo il corso principale, dove casa Gaspari era diventata una delle più ricche del paese. Una delle più ricche dopo essere stata fra le più povere. È in quella casa che Remo Gaspari racconta, in un pomeriggio d’inverno. Fa caldo in casa. Le stanze sono piene di cose. Anche loro cercano di raccontare. Si spiegano attraverso quadri, oggetti, libri e fotografie. Onorificenze appese al muro, l’odore di antico sparso quasi ad arte. Quasi nuovo. E allora viene in mente la storia incuneata fra le mura. Pareti umane, cresciute a poco a poco come gli arti di un bambino. Danno forma e colore alla voce che parla”.



musicamania » a cura di Piero Vittoria

“Le strade del tempo”

I Bee Gees alla riscossa!

Grande ritorno de Le Vibrazioni con un disco che segna la maturità artistica della rock band

Festeggiano i 50 anni di carriera pubblicando “The Ultimate Bee Gees”, un doppio cd antologico

Il 2010 musicale italiano si è aperto con uno dei ritorni più attesi dell’anno: “Le strade del tempo”. E’ il nuovo disco de Le Vibrazioni, la rock band italiana per eccellenza. Senza snaturare il loro sound i quattro musicisti compiono con questo lavoro (pubblicato anche su vinile) un deciso passo in avanti, dando una grande prova della raggiunta maturità artistica. Le canzoni sono tutte di ottimo livello ed il cd si fa ascoltare con gran piacere dall’inizio alla fine senza un attimo di stanca. Apre le danze “Va così” che subito mette in chiaro le cose: un brano di rock puro, graffiante ed aggressivo che colpisce nel segno. “Parlo col vento” e “Senza indugio” chiudono questo trittico iniziale alla grande. “Respiro” è il singolo apripista: passione, emozione, poesia convivono in un brano che segna per la prima volta la presenza del pianoforte nella musica de Le Vibrazioni. Chitarra, basso e batteria in tutto il cd fanno da contraltare alla voce di Francesco Sarcina, mai così calda come in questo album. Il pezzo che dà il titolo all’intero lavoro, “Le strade del tempo” graffia alla grande, “Le sirene del mare” ammalia. “Malie” (con un fantastico assolo di chitarra) e “Ridono gli dei” sono due veri gioielli. “Come ieri” chiude uno dei più bei dischi degli ultimi anni: intenso, passionale, vibrante, in una parola stupefacente … la musica italiana aveva bisogno di una boccata di ossigeno così, bentornati a Le Vibrazioni!

Cinquant’anni di musica: i Bee Gees, vera e propria leggenda della musica mondiale, tagliano questo prestigioso traguardo dando alle stampe un doppio cd antologico che comprende tutti i loro più grandi successi. Per molti i fratelli Gibb sono stati i re della dance anni ’70, ma questa nuova retrospettiva rappresenta l’occasione per scoprire quanto sia stata grande la loro capacità di rinnovarsi in ogni tappa della carriera: la musica dei Bee Gees è passata con immutata disinvoltura e bellezza dagli esordi più inclini al pop, alla dance anni ’70, fino alle sperimentazioni sonore dei decenni successivi, vissuti sempre alla costante ricerca di un sound che li potesse riportare ai vertici delle classifiche come ai bei tempi. Nei due cd trovano dunque posto brani indimenticabili: chi nella vita non ha ballato almeno per una volta “Staying alive”, “Night fever” o ancora “Tragedy” e “More than a woman”? Magia pura regalano invece pezzi d’atmosfera come “How deep is your love”, “Too much heaven”, “Words” e “I started a joke”. Sono presenti anche canzoni come “You win again”, “This is where i came in” o “One” che testimoniano come i Bee Gees, anche nelle fasi meno ispirate del loro percorso artistico, siano stati in grado di tirare fuori dei veri e propri gioiellini pop. Da segnalare che è uscita la deluxe edition con un dvd aggiuntivo che contiene video ufficiali, rare performance televisive, oltre che un interessante booklet con note di Tim Rice e tante belle foto. “The Ultimate” è l’antologia ideale sia per un fan di vecchia data sia per chi volesse accostarsi per la prima volta alla musica di Barry, Robin e Maurice Gibb. Bee Gees: semplicemente unici!

VOTO 8

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VOTO 9



I N R E D I MO

Z Z E V

ve

i moderni

» a cura di Camilla Marino

ZOPPINI

Zoppini, marchio fiorentino di gioielleria, propone una nuova linea di orologi futuristici e dal design tecnologico. Dalla città virtuale di Firenze, creata dal brand nel mondo di Second Life Avatar Zoppini presenta la nuova gamma di orologi dal sapore retrò. Gli orologi sia per uomo che per donna, in vendita a partire da 25,00 euro, hanno cassa in metallo, cinturino in acciaio e in gomma, sono resistenti all’acqua e, in alcuni modelli, hanno il led a 7 colori.

REPETTO PARIS

PAUL SMITH

La linea creata da Paul Smith per Apple comprende la capiente borsa Mini Cooper, simbolo del brand londinese, custodie in vari formati per laptop, coloratissime calze a righe per iPod nano e molto altro. I prodotti si possono acquistare on line da applestore.

È il 1947 quando Rose Repetto, italiana di Nizza, confeziona per il figlio, celebre coreografo Roland Petit un paio di ballerine perfette per la danza,siamo a Parigi, in Rue de la Paix a due passi dall’Opera. Successivamente Brigitte Bardot, ne indossa un paio in vernice rossa nel film di Roger Vadim “Et Dieu... crea la femme”. Per il marchio è la grande svolta. Ancora oggi Repetto Paris è sulla cresta dell’onda, grazie alle ormai celeberrime e celebrate ballerine. E nella collezione del brand parigino troneggiano modelli maschili (nella foto 1 le francesine Lewis in pelle e suède, e Zizì rispettivamente in bianco e nero foto 2 e 3) perfetti per ogni occasione e nati per essere armonizzati ad ogni tipo di stile.

PAOLONI

Paoloni crea la giacca leggera in tessuto double extralight interpretando in pieno il trend del momento, leggerezza e dinamismo, grazie anche ai nuovi tessuti in cotone mano seta, trattati con speciali enzimi che purificano la fibra regalando una patina opaca, vissuta. E allora ecco che la giacca maschile si ammorbidisce, conferendo al look una nuova eleganza.

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hanno collaborato

Filippo Ciancone Abruzzo che produce | pag. 17 Nato a Roma il 14 maggio 1971, vive a Fontecchio (AQ). Diplomato all’Istituto Tecnico Industriale, è ora laureando in Scienze della Comunicazione indirizzo Marketing e Comunicazione d’Impresa. In Confesercenti da 12 anni, ha sempre respirato l’aria del sindacato. La vita nell’associazione gli ha permesso di crescere sia a livello formativo che professionale. Dal 2007 è direttore provinciale di Confesercenti L’Aquila.

Giuseppe Mauro nonsoloeconomia | pag. 21 È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di Chieti-Pescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti. È presidente del Collegio Sindacale della Banca Caripe. Collabora con i principali quotidiani locali ed ha scritto numerosi articoli e volumi sulla crescita economica di Pescara e dell’Abruzzo.

Ida Pagnottella mercati | pag. 75 Nata e cresciuta in Canada, ha 39 anni e vive in Italia da quando ne ha 18. Si è laureata in economia e commercio presso l’università degli Studi di Chieti ed è consulente finanziario indipendente fee-only. Dal 2005 è portfolio strategist dello studio CFI Advisors di Pescara, dove offre il servizio di consulenza personalizzata su strumenti finanziari: monetari, obbligazionari, polizze, fondi pensione e soprattutto strumenti azionari e derivati. Dal 2008 organizza e insegna corsi sulle tecniche di investimento e gestione dei propri investimenti finanziari. Questi corsi sono indirizzati soprattutto a risparmiatori che vogliono acquisire nozioni tecniche.

Luigi Carunchio fisco | pag. 79 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività

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professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Interfaccia tra la categoria professionale e le istituzioni. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

Pietro Pastorelli energia | pag. 82 Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.

Antonio Teti ict | pag. 84 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid. Qualificato esperto di sicurezza dei sistemi informativi, collabora in qualità di consulente con diverse Procure italiane e con la Guardia di Finanza. È autore di numerosi libri e lavori scientifici e scrive su diverse riviste e periodici del settore.

Simone D’Alessandro creatività&innovazione | pag. 89 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico, tra cui, in collaborazione con Andrea Pitasi ed Emilia Ferone, “Il Tempo Zero del Desiderio. Una strategia evolutiva per l’economia e la società della conoscenza”, McGrawHill, 2008. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà

di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

Filippo Paolini norme&leggi | pag. 92 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Riccardo D’Alessandro ambiente | pag. 94 Laurea in chimica, 29 anni, dopo un’esperienza negli USA entra a tempo pieno nell’azienda di famiglia, il Gruppo Galeno di Ortona, dove svolge attività di consulente nei settori della sicurezza e dell’ambiente. È revisore e consulente ambientale EMAS e Auditor ambientale di terza parte. È iscritto all’Ordine dei Chimici di Roma (Abruzzo, Lazio, Molise, Umbria). Particolarmente coinvolto nei temi legati all’impresa, è membro del consiglio direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori di Chieti - dove detiene la delega per l’ambiente - ed è delegato dello stesso Gruppo al Consiglio Regionale di Confindustria Abruzzo.

Piero Carducci la terra di Piero | pag. 103 Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.


Anno 1¡ n. 1 - maggiio 2006 - € 3,50 ,50 (omaggio)

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- Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 1¡ n. 3 - luglio/a agosto 2006 - (copia a omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 2° n. 5 _ maggio 2007

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

- Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 1¡ n. 4 - settembre 2006 - (copia oma aggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 1¡ n. 5 - ottobre e 2006 - (copia omagg gio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 1¡ n. 6 - novembre 2006 - (copia omag ggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 1¡ n. 7 - dicembr re 2006 - (copia omag ggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 2¡ n. 1 - gennaio o 2007 - (copia omagg gio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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www.eccoitalia.it

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30 marzo 2009


segno dei tempi » di Vyck

Investimenti inutili Dal 2005 sono 100 milioni gli euro spesi dalla Regione per interventi volti allo sviluppo di siti internet, reti, sistemi informatici e centri per servizi tutti facenti parte di progetti che dovevano avere come qualità intrinseca l’utilità pubblica in regione dicono che “E’ stata realizzata un’architettura per l’erogazione di servizi telematici ai cittadini che consente di rendere disponibili informazioni inerenti le attrattive turistiche... in senso lato”

Talmente lato... Che non ci sono proprio!

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