Febbraio 2013

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Abruzzo Impresa il mensile del manager • febbraio 2013 • numero 74 • anno VIII • www.abruzzoimpresa.it • Copia Omaggio

numero

74


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in copertina Antonio Teti foto concessa da Antonio Teti

FEBBRAIO 2013 n°74 anno VIII numero chiuso in redazione il 18 febbraio 2013

direttore responsabile

Eleonora Lopes

redattori Denia Di Giacomo, Laura Tinari, Marcella Pace EDITORIALISTI Giuseppe Mauro, Mauro Di Pietro hanno collaborato a questo numero Luigi Carunchio, Simone D’Alessandro, Antonio Teti, Filippo Paolini, massimiliano pian, Alessio Pelusi, Lorenzo Pierfelice, francesca Renzi, Andrea Bonanni Caione, barbara gambacorta, NICOLA BOSCHETTI, Marco Sciame, Pietro campanaro, Anna Cutilli di Silvestre, Chiara Strozzieri, piero vittoria

art director

Marcello Starinieri _ visualadv.it

ufficio grafico

Vincenzo Sulpizio

ufficio fotografico

Pietro Ferrante

Coordinatore web-TV

Gianluigi Tiberi

stampa

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editore

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sito WEB

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Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. GRUPPO Ecco Italia S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. Copyright© 2006/2012 tutti i diritti riservati. GRUPPO IMPRESa srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Gruppo Impresa S.r.l. P. IVA 01996590681 S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara Gruppo Impresa S.r.l. è iscritta al Registro degli Operatori di Comuncazione al n° 22296 e iscritta in sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Pescara in data 13/01/2012 con il numero Repertorio Economico Amministrativo 145381

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capitano d’impresa

Antonio Teti

Sport

Antonio Teti «L’informatica

al centro della mia vita» È considerato uno dei maggiori esperti di ICT Management, ICT Security e di tecnologie informatiche avanzate, parliamo di Antonio Teti. Una carriera ricca di successi, riconoscimenti e gratificazioni. Ma partiamo dal principio. Classe 1964, Teti è nato a Lanciano. Si è laureato in Economia e Management (110/110 cum laude) presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio”. Inizia la sua attività professionale da programmatore con la Olivetti System and Network S.p.a. Nel 1994, vincitore del concorso, entra a far parte del C.I.R.S. (Centro Informatizzazione, Ricerca e Servizi) dell’Università degli Studi “G d’Annunzio”, svolgendo mansioni di System and Network Administrator. Negli anni successivi ricopre il ruolo di responsabile del Centro di Competenza ECDL/EUCIP dell’Ateneo, occupandosi di alta formazione nel settore informatico. Diventa consulente del CEPIS (Council of European Professional Informatics Societies) a Bruxelles. Attualmente è responsabile dell’Area dei Servizi Informatici-Settore Applicativi per le Risorse Umane, Carriere, Personale, Stipendi e Contabilità dell’Ateneo di ChietiPescara. È professore incaricato di Tecnologie di Persuasione nel Cyberspazio al Corso di Laurea Magistrale di Psicologia Clinica e della Salute e svolge attività didattiche e seminariali, nei settori IT Security e IT Governance al Corso di Laurea Magistrale di Economia Aziendale. Collabora per attività di ricerca, formazione e consulenza con diverse università italiane e straniere, istituzioni governative, aziende pubbliche e private. È stato progettista, coordinatore e docente al Master Business and Information System Analyst della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo, docente al Master di Intelligence dell’Università della Calabria e al Master di Sicurezza Informatica e Investigazioni Digitali dell’Università di Teramo. È stato docente di informatica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e invited speaker all’Università Politecnica di Valencia. È consulente informatico della Guardia di Finanza e consulente Tecnico di Ufficio di diverse Procure italiane. È presidente onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT), accademico dell’European Academy of Sciences and Arts, accademico ordinario dell’Accademia Tiberina e member della New York Academy of Sciences e dell’Association for Computing Machinery (ACM). È stato vice presidente dell’Associazione Informatici Professionisti (AIP). Nel 2010, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. È l’ideatore del seminario formativo nazionale ICT Security Day, che si tiene ogni anno in Abruzzo e che rappresenta il maggiore evento nel centro-sud Italia per la sicurezza informatica. È anche autore di numerosi libri e di molteplici pubblicazioni scientifiche.

Ho praticato per tanti anni il tiro a segno, uno sport che mi ha consentito di acquisire un’enorme capacità di meditazione. Non a caso è la disciplina sportiva che richiede rilevanti capacità di concentrazione e di autocontrollo. Da questa attività sportiva, condotta come agonista, ho iniziato un percorso di ricerche che mi ha portato a diventare un esperto di armi e balistica, ed in funzione di ciò, da diversi anni, mi occupo dello studio delle tecnologie informatiche avanzate applicate al settore della difesa

Passione

Sicuramente la lettura. Sono un divoratore di libri, prediligo quelli sulla storia e sulla politica, ma leggo volentieri anche i romanzi. I miei libri preferiti, sono: “Della Guerra “ di Carl von Clausewitz e “L’arte della guerra” di Sun Tzu, nonostante l’epoca di appartenenza, li ritengo attualissimi

Viaggi

Adoro viaggiare, mi capita di farlo spesso sia per lavoro che per diletto. Durante la mia esperienza in Olivetti ho girato su e giù per l’Italia, ma devo dire che il mio cuore batte sempre per la mia città, Lanciano. Nei viaggi all’estero, mi sono rimasti impressi due posti: New York per il suo fascino multietnico unico e l’alba che ho visto spuntare tra le dune del deserto, un’emozione straordinaria

Tempo libero

Mi piace rilassarmi a casa, fumando un buon sigaro toscano, accompagnato da un ottimo rhum e della cioccolata fondente. Se poi aggiungiamo un sottofondo di Bach, Schubert o Brahms, lo scenario è completo…Sono i piccoli piaceri della vita...

Animali

Sono la mia vera grande passione, mi piacciono tutti, ma amo particolarmente i cani. Ho avuto la fortuna di averne due, Filippo e Ciro, ma con Ciro in particolare c’era un rapporto speciale, unico, il loro è un amore incondizionato. Un consiglio per tutti: non comprateli, ma prendeteli nei canili…

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sommario _ anno VIII n°74 _ febbraio 2013

opinioni&rubriche finoaquituttobene

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Educazione cinica

editoriale

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Gocce d’inchiostro

ctrl s

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Tendenze fatti persone

nonsoloeconomia

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Pressione fiscale e occupazione, le priorità dell’agenda politica

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il punto

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Colpevole innocenza

lavoro in corso

69

L’Accordo quadro “New Honda Italy”: spunti di riflessione

messa in sicurezza

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Il rischio chimico, un argomento complesso

in primo piano industria

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“Relazioni industriali”: la contrattazione del futuro

turismo

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Il nuovo modello organizzativo del turismo

formazione

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storie

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30

Formazione e incentivi all’occupazione per fronteggiare la crisi Addio a Pietro Scibilia, l’imprenditore che amava lo sport

in copertina antonio teti

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Antonio Teti, il signore dell’informatica

incarichi&carriere wwf/confcommercio asl/filca cisl

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asl/coce rossa/coni

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Silveri e Zavattaro - Perfetti - Imbastaro

banca caripe/ federeventi/aidpi

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Pilla - Di Matteo - Credidio

Caserta - Confcommercio AQ - Varrassi - Reale

storie&persone valentina di camillo

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33

Valentina Di Camillo

74 n ew generatio

N

tematiche d’impresa fisco

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Come utilizzare il credito IVA annuale dal 1° gennaio 2013

ict

53

Ti senti male? Dillo a Twitter!

creatività

57

Torna il premio Abruzzo Green

norme&leggi gestioned’impresa

61 65

Riforma del lavoro: un rito speciale per i licenziamenti

82

Business Process Outsourcing. È ancora attuale?

141 84 9



sommario _ anno VIII n°74 _ febbraio 2013

credito&finan a Basi più solide per la Banca dell’Aquila

banca dell’aquila

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green economy

74

La SOLIS realizza la prima Impresa Green

europa

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Lavorare in Europa ora è più semplice

storie

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Tecnopack: la famiglia vince

cultura

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Premio Fondazione Aria

enogastronomia

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Emozioni da gustare al Ristorante Ferrara

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seminari&convegni comunicazione

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Il CORECOM spegne le prime 10 candeline

informazione

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“ComunicaMente, dove cercare la notizia, dove trovare la verità”

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eventi confindustria teramo formazione editoria

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sport

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associazionismo

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White Information 2013, un’edizione da show! AIDP svela come crescono le persone in Honda Italia e Honeywell Garrett “Nulla andrà perduto” Presentazione ufficiale per la squadra ciclistica “Vini Fantini by Farnese” Il Lions club Pescara Host omaggia i prodotti tipici d’Abruzzo

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93 segue a pagina

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la vita è bella

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finoaquituttobene Âť di Lorenzo Pierfelice

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editoriale

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

E

dopo un anno di Governo tecnico si torna al voto. Gli ultimi sondaggi dimostrano che in poche settimane Silvio Berlusconi cresce nelle intenzioni di voto degli italiani, mentre il centrosinistra di Bersani rimane stabile nonostante resti il favorito. I più attribuiscono questo risultato alle proposte shock del Cavaliere, in primis quella di restituire i soldi dell’IMU. Anche nella nostra regione il trend è lo stesso dello stivale, il centro sinistra alla carta è vincente rispetto al centro destra, ma si attendono i risultati che riporterà la lista civica di Monti. Una cosa è certa, i cittadini sono stanchi delle promesse, è giunto il momento dei fatti. C’è l’esigenza di scegliere un governo davvero in grado di comprendere il cambiamento in atto ed adattarsi ad esso, rimettendo al centro della propria azione l’economia reale. È in gioco il bene delle future generazioni alle quali si corre il rischio non solo di lasciare poco o nulla, ma addirittura un debito pro capite a dir poco opprimente.

I

dati economici dei primi mesi del 2013 restano negativi. Tra gennaio e dicembre dello scorso anno i registri delle Camere di Commercio hanno rilevato in Abruzzo la nascita di 10.029 imprese. Di pari passo però c’è stata la cessazione di 9.381 imprese con un saldo di fine anno pari a 648 imprese in più che portano a 150.548 il totale dello stock di imprese esistenti al 31 dicembre 2012. È quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sulla base dei dati Infocamere, il Sistema informativo delle Camere di Commercio. Trend negativo anche per i servizi. La crisi, secondo il centro studi Confesercenti, ha visto evaporare in Abruzzo il 9,7 per cento delle strutture ricettive, il 22 per cento dei negozi di abbigliamento, il 19,3 per cento delle rivendite alimentari. Complessivamente il terziario abruzzese ha perso circa 5.117 posti di lavoro fra titolari e dipendenti. L’auspicio è che il futuro governo prenda seri provvedimenti per il settore dei servizi troppo spesso trascurato.

P

assiamo al “Processo Housework”. Netta e priva di qualsiasi sfumatura è stata la sentenza di assoluzione per tutti i 24 imputati tra i quali l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, firmata dal collegio presieduto dal giudice Antonella Di Carlo. Tutti innocenti, tutto sbagliato da parte del pm Gennaro Varrone che ha già annunciato che farà ricorso. D’Alfonso dal canto suo ha ribadito di non aver alcun risentimento «E con questo spirito vivrò i tempi futuri sia della mia dimensione di cittadino che di persona che ha premura per la vicenda collettiva. Per quanto riguarda il dopo, avrete tante occasioni per cogliere cosa accadrà». È vero, mancano ancora due gradi di giudizio per l’assoluzione definitiva, ma la domanda a questo punto sorge spontanea: “Chi risarcirà il sindaco e la città? Torna più che mai alla ribalta il tema della responsabilità civile della magistratura che quando sbaglia dovrebbe pagare come tutti gli altri ordini professionali.

direttore@abruzzoimpresa.it

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EXTREME MAKEOVER HOME EDITION SCEGLIE CANTINE BOSCO DI NOCCIANO L’autobus e tutto lo staff dell’edizione italiana del format americano “Extreme Makeover Home Edition”, guidato da Alessia Marcuzzi ha scelto l’Abruzzo per la sua prima tappa. Il team di architetti, insieme a tantissimi volontari della Regione Abruzzo, ha trasformato in realtà i sogni di una famiglia di Cepagatti con un bimbo disabile, donandole una casa tutta nuova, adatta alle loro esigenze. La nuova casa della famiglia Valletta, è stata realizzata negli splendidi sotterranei delle Cantine Bosco Nestore di Nocciano, circondata dalle centinaia di migliaia di bottiglie lì in affinamento e dalle immense botti in legno. La famiglia di Cepagatti, al ritorno dal viaggio in Francia per il quale è partita dopo che le è stata comunicata la notizia di essere la fortunata beneficiaria della costruzione di una nuova casa, adatta ad accogliere pienamente le loro gravi esigenze, è stata ospitata nelle Cantine Bosco dove Alessia Marcuzzi e tutta la troupe di Extreme Makeover Home Edition, li hanno preparati per la scoperta della loro nuova abitazione.

ORTONA, UNICREDIT SCENDE IN CAMPO PER I GIOVANI IN COMUNITA’ È volto all’inserimento lavorativo di ex detenuti e giovani in comunità, il progetto promosso dall’associazione onlus “Soggiorno Proposta” di Ortona, fondata e presieduta dal Salesiano Don Luigi Giovannoni, che si rivolge ai giovani tossicodipendenti, alcolisti, con difficoltà psicologiche e relazionali e con problemi giudiziari. L’iniziativa è stata finanziata grazie ai contributi raccolti con Carta E – la carta del Gruppo UniCredit che, senza alcun costo aggiuntivo per il titolare, destina il 2 per mille di ogni spesa effettuata a un fondo per iniziative e progetti di solidarietà. I fondi destinati al programma sono pari a 40 mila euro e serviranno alla formazione di professionalità legate alla coltivazione di ortaggi, in aziende precedentemente individuate dall’associazione. «Questo progetto – ha dichiarato Frederik Geertman, regional manager del Centro Italia di UniCredit – mira ad offrire una seconda occasione a giovani che hanno vissuto esperienze particolarmente difficili. Il contributo che oggi riusciamo ad offrire grazie ai titolari di Carta E e alla passione dei nostri colleghi rappresenta un ulteriore segno tangibile della volontà del nostro Gruppo di svolgere un ruolo sociale nei territori in cui opera».

MONTESILVANO, ORARI PROLUNGATI PER GLI SPORTELLI DI BANCA DELL’ADRIATICO Orari di sportello prolungati alla filiale della Banca dell’Adriatico di corso Umberto I 257, a Montesilvano. Da lunedì 28 gennaio, come già accaduto in altre filiali d’Italia – per l’Abruzzo anche a Vasto - l’agenzia resterà aperta dal lunedì al venerdì dalle 8:05 fino alle ore 20, con un intervallo dalle 13:30 alle 14:30, e il sabato mattina, dalle 9 alle 13. Banca dell’Adriatico, con il Gruppo Intesa Sanpaolo, è la prima banca italiana a innovare nell’accesso ai servizi bancari, intervenendo non solo sull’orario di apertura delle filiali, ma anche raggiungendo il cliente direttamente presso il domicilio o il posto di lavoro. «Vogliamo rappresentare un esempio di qualità ed efficacia del servizio per la nostra clientela – ha affermato Roberto Dal Mas, direttore generale della banca -. Per questo le nostre filiali saranno aperte nelle fasce orarie in cui le persone hanno tempo da dedicare alle scelte finanziarie, piccole o grandi che siano, importanti per il loro futuro. Siamo impegnati a migliorare i livelli di servizio ai clienti». «Il nuovo modello di servizio che Banca dell’Adriatico offre alla clientela rappresenta una rilevante innovazione – osserva Giandomenico Di Sante, presidente della banca – grazie alla quale saremo più vicini a tutti i nostri clienti anche la sera e il sabato nelle filiali e, attraverso i canali diretti, 24 ore su 24, 7 giorni alla settimana. Il nuovo modello di servizio è segno di grande consapevolezza dei lavoratori ed è un modo innovativo per sostenere l’occupazione».

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tenden e fatti persone

CRESA, IMPRESE IN DIFFICOLTÀ, L’ARTIGIANATO AFFONDA Dati preoccupanti per le imprese abruzzesi: nel 2012 sono state 25 al giorno le chiusure. Le nuove iscrizioni sono calate di 367 unità, mentre le cessazioni sono aumentate di 163. Tra le poche note positive quelle che riguardano il turismo e le attività immobiliari, mentre allarma l’artigianato che ha perso 825 aziende. È quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sulla base dei dati Infocamere. «La crisi che ha interessato il Paese ha causato in Abruzzo il rallentamento della voglia di fare impresa, come evidente nel calo, rispetto al 2011, sia delle iscrizioni (-367) che delle imprese registrate (-755), e nell’aumento delle cancellazioni (+163)», afferma il presidente del Cresa, Lorenzo Santilli. Quanto ai settori, si evidenzia l’ormai consueto calo delle imprese agricole, con il peggior saldo negativo (-856) tra tutti i settori. Diminuiscono le imprese manifatturiere (-251) e quelle delle costruzioni (-423) mentre aumentano quelle della fornitura di energia elettrica, gas e vapore (un +54). Calano le imprese del commercio (-394). Negli altri settori si registrano lievi aumenti, tra i quali emerge quello delle imprese di alloggio e ristorazione (+236). «Per l’artigianato il 2012 è stato un anno molto difficile, con 825 imprese in meno», spiega il direttore del Cresa, Francesco Prosperococco. Particolarmente pesante la situazione nelle province di Teramo e L’Aquila dove sono state perse rispettivamente 274 e 270 imprese artigiane.

FINANZIAMENTI EUROPEI PER IL PROGETTO PRATERIE Combattere le crescenti minacce di degrado a causa di diverse problematiche che le lande di alta quota subiscono, questo l’obiettivo del progetto «Praterie» promosso dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, con un budget di 1.680.000 euro, e sostenuto dalla Comunità europea per il 50%. Dunque, evitare che non siano degradate alcune specie erbacee spontanee, a causa del calpestio degli animali portati al pascolo. Ma anche il turismo può essere una minaccia per le praterie: alcuni sentieri sono snaturati, per il parcheggio dei motoveicoli sui prati o l’attraversamento da parte di fuoristrada e motociclette. Saranno quindi costruiti infrastrutturazioni, come la creazione di abbeveratoi e la recinzione dei laghetti d’alta quota. Per i turisti invece saranno realizzate 8 aree di parcheggio per autoveicoli e camper e installata una cartellonistica per orientare i visitatori. «È motivo d’orgoglio per il Parco - ha detto il direttore dell’ente Marcello Maranella - l’approvazione da parte della Comunità Europea, di un progetto destinato ad influire sul fragile equilibrio tra le necessità legate alla conservazione dei preziosi habitat delle praterie e le attività antropiche a queste collegate».

CONFINDUSTRIA TERAMO PRESENTA IL NUOVO PROGRAMMA Novità e conferme in casa Confindustria di Teramo. Per il triennio che si concluderà nel 2015, l’associazione ha nominato Ercole Cordivari, Fabrizio Sorpi e Agostino Ballone, vicepresidenti. Confermato il presidente Salvatore Di Paolo che ha annunciato il programma per il suo secondo mandato, partendo dal proseguimento del progetto “Confindustria Gran Sasso”. «Quello che soprattutto cambierà – ha dichiarato Di Paolo - sarà l’aspetto operativo nell’erogazione di servizi e la Governance che verrà rinnovata tenendo conto degli equilibri delle realtà de L’Aquila e di Teramo». Di Paolo ha inoltre annunciato la costituzione dello sportello “Internazionalizzazione”, volto al supporto, soprattutto in fase di esportazione dei prodotti sui mercati internazionali, delle piccole e medie imprese meno strutturate. Verrà aperto uno sportello sulla “proprietà industriale”, un sostegno concreto, anche in termini di finanziamenti per sviluppare nuovi progetti in favore, soprattutto, delle piccole imprese. Confindustria Teramo rivisiterà, inoltre, il protocollo d’Intesa, denominato “Il futuro è iniziato…ieri”, già sottoscritto con le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali, orientandolo all’incentivazione di nuovi investimenti nella provincia. Infine, per quanto riguarda il credito, Di Paolo ha dichiarato: «Ritengo possibile l’apertura di un Tavolo con le banche per dare vita ad un progetto che porti alla costituzione di un Fondo di investimento che acquisisca quote di capitali di aziende che si possono salvare».

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s VOUCHER DI 2 MIL EURO PER MAMME CHE VOGLIONO CONCILIARE TEMPI VITA-LAVORO Voucher di 2mila euro alle donne che hanno in carico figli fino all’età di 3 anni per garantire loro strumenti idonei alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, attraverso il rimborso delle spese effettivamente sostenute per i servizi di cura e i servizi socio-educativi per la prima infanzia. Questo prevede il programma operativo approvato dalla Giunta Regionale su proposta dell’assessore al Lavoro e Politiche Sociali, Paolo Gatti, che rende attuativa l’intesa fra Governo e Regioni per la conciliazione dei tempi di vita-lavoro. I fondi messi a disposizione per l’Abruzzo dallo Stato sono 367mila euro. “Un ulteriore tassello della nostra politica a favore dell’ingresso delle donne nel mercato del lavoro - si legge in una nota - e della loro permanenza attraverso anche la conciliazione fra attività lavorativa e quella familiare. Le risorse odierne sono a carico dello Stato, ma la Regione autonomamente attraverso il Fondo Sociale Europeo ha già con diversi bandi promosso iniziative analoghe. Da tempo indichiamo come una delle condizioni per superare la crisi sia l’incremento dell’occupazione femminile. In Abruzzo in questi anni molto è stato fatto rispetto al tema: i progetti Lavorare in Abruzzo o La Crescita è donna, ne sono un esempio”.

LA PROVINCIA DELL’AQUILA APPROVA I NUOVI PIT Approvati i nuovi bandi relativi alla misura di aiuti POR FESR 2007/2013 PIT (Progetti Integrati Territoriale) Attività IV 2.1 – Valorizzazione dei Territori Montani per un importo complessivo di 5.809.342 euro. «Linee di intervento – ha dichiarato l’assessore alle Attività produttive, Antonella Di Nino – che andranno a beneficio sia degli Enti pubblici che dei privati degli ambiti territoriali di Sulmona/Valle Peligna, L’Aquila e Avezzano/Marsica; per i privati, infatti, la Provincia procederà immediatamente a pubblicare sul B.U.R.A. i bandi relativi agli ambiti, mentre per gli Enti pubblici sono stati ratificati oggi i tre accordi di partenariato, dove sono individuati gli interventi da eseguire nei propri territori per i quali sarà possibile fare domanda di finanziamento per ottenere già le prime somme». Specifici incontri formativi, tre date per i tre territori, saranno organizzati per diffondere informazioni sulle modalità di presentazione delle domande per gli Enti pubblici e sul sistema di partecipazione al bando, per i privati.

CREATERE SISMICO, OLTRE 1MLN PROGETTO SPAZIO GIOVANI È stato pubblicato sul Burat l’avviso pubblico “Spazio Giovani” con il quale la Regione ha stanziato 1,15 milioni di euro per interventi destinati all’adeguamento e alla realizzazione di infrastrutture di aggregazione giovanile nei comuni colpiti dal sisma del 6 aprile 2009. “Al termine di un complesso e articolato confronto con le Istituzioni locali - dichiarano fonti dell’Assessorato - siamo riusciti a dare una destinazione concreta complessiva ai cosiddetti “Fondi Meloni” per la realizzazione non di un unico polo di aggregazione sociale, ma di diverse iniziative che mirano ad offrire ai ragazzi che vivono nel sisma luoghi dove esprimere al meglio la loro voglia di socialità e di creatività. Crediamo che nel volgere di breve tempo, grazie all’entusiasmo delle organizzazioni senza scopo di lucro del territorio, i ragazzi potranno avere a loro disposizione lo spazio che meritano”. Possono presentare istanza di partecipazione all’avviso le organizzazioni senza scopo di lucro che svolgono anche attività a favore dei giovani, aventi sede in uno dei Comuni appartenenti al cosiddetto “Cratere sismico” e gli stessi Comuni. Il contributo massimo concedibile, a fondo perduto, per ciascuno degli interventi strutturali è pari ad un importo massimo di 100mila euro. Le istanze di partecipazione devono essere inoltrate, entro e non oltre il 45° giorno dalla pubblicazione dell’avviso.

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tenden e fatti persone

IL GRUPPO VALAGRO RIUNISCE IL MONDO DELL’INNOVAZIONE A MIAMI Terza edizione per il Business Innovation Annual Meeting, il workshop internazionale organizzato a Miami dal 27 al 31 gennaio, dal Gruppo Valagro, azienda leader nella produzione e commercializzazione di fertilizzanti a basso impatto ambientale con sede ad Atessa. Nel corso del meeting si è fatto il punto, alla presenza di numerosi esperti di livello internazionale come Prem Warrior e il professor Piedomenico Perata, sulle nuove scoperte e le ricerche in corso nel campo della genomica e della fenomica, nonché della caratterizzazione delle alghe, oltre a tutti gli ultimi sviluppi raggiunti in campo scientifico dall’azienda italiana, grazie ad investimenti annuali di oltre il 4% del proprio fatturato, per una cifra che supera i 4 milioni di euro, e dai centri di ricerca con i quali collabora. «Si tratta di un appuntamento annuale per noi molto importante, che ci permette di tracciare le linee guida delle future attività di ricerca del Gruppo – ha dichiarato Giuseppe Natale, CEO di Valagro – La stretta collaborazione avviata con i massimi esperti nel campo dell’agricoltura consolida l’impegno della nostra azienda nello sviluppo di soluzioni innovative ed efficaci per la produzione di cibo più sano per tutti».

RETE IMPRESE ITALIA IN MOBILITAZIONE Hanno deciso di alzare la voce, per uscire dalla lunga recessione, le piccole e medie imprese di R.E.T.E Imprese Italia, in una giornata di mobilitazione nazionale, organizzata anche presso la Camera di Commercio di Chieti da Confartigianato, CNA, Confesercenti e Casartigiani. Insieme le associazioni di categoria hanno fornito le loro strategie prioritarie per tornare a crescere. Al primo punto si colloca la riduzione della pressione fiscale. «La prossima agenda di governo – si legge in una nota congiunta - deve prevedere, come prioritari, interventi volti alla riduzione della pressione fiscale - scongiurando, prima di tutto, l’ulteriore innalzamento dell’aliquota IVA previsto a partire dal 1° luglio prossimo – prevedendo la destinazione del gettito derivante dal recupero delle risorse evase alla riduzione del carico fiscale». Necessarie, secondo le PMI, anche iniziative sul fronte della tassazione, e del nuovo nuovo credito. «Occorre poi dare rapida attuazione a quanto stabilito nell’intesa fra imprese, sindacati e Regione Abruzzo – si legge ancora nella nota - mettendo al più presto a disposizione dell’economia quelle risorse (Fondi Fas e comunitari) che rappresentano gli unici strumenti finanziari oggi sul tappeto. In questo senso, appare prioritaria la destinazione di 24 milioni di euro a favore dei confidi, per favorire l’accesso al credito delle imprese». Di grande importanza, secondo Confartigianato, CNA, Confesercenti e Casartigiani anche le azioni di semplificazione normativa e di snellimento burocratico e una maggiore libertà di scelta delle formule contrattuali, incentivando il mercato del lavoro.

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nonsoloeconomia

Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica

Pressione fiscale e occupazione, le priorità dell’agenda politica

L’

Abruzzo sta vivendo una fase di sfiducia che coinvolge le famiglie ed il mondo delle imprese. La crisi economica e finanziaria sta allargando la sfera della povertà, imponendo sacrifici enormi ai nuclei familiari, rinviando i progetti di investimento delle imprese, spostando verso il basso il ruolo fondamentale prima svolto dal ceto medio in termini di consumo e, cosa importante, mettendo in discussione tutto l’impianto del welfare. Uno stato sociale molto generoso che oggi appare insostenibile e bisognoso di grandi riforme. In questo contesto non si tratta di essere ottimisti o pessimisti, in quanto l’essere ottimisti significherebbe spostare i problemi nel futuro, aggravando la situazione; essere pessimisti significherebbe soltanto innalzare la voce del lamento e il sentiero del declino. Bisogna invece analizzare i problemi esistenti sul territorio e cercare di affrontarli proponendo delle terapie. E i problemi della regione non sono pochi, in linea con quello del paese. Perdita di competitività e bisogno di innovazione, esigenze di avviare un percorso di crescita, dare lavoro e occupa-

zione ai giovani e alle donne, affrontare i grandi temi della finanza e del credito rappresentano alcuni spunti di riflessione e di dibattito. Diciamolo con molta franchezza, alla vigilia della tornata elettorale mi sarei aspettato un intervento puntuale su questi grandi temi, soprattutto da parte di coloro che nella regione sono praticamente certi di arrivare in parlamento. Mi auguro che anche all’indomani dei risultati elettorali nella regione si possa aprire un’attenta riflessione. Ma c’è un argomento che a mio avviso appare essere dominate nell’attuale situazione politica, riguarda il discorso sulla pressione fiscale, che colpisce in una duplice direzione: la sua elevatezza da un lato riduce il potere di acquisto delle famiglie e quindi i consumi, dall’altro i profitti ed i salari delle imprese. Ma c’è un altro aspetto meritevole di attenzione: un eccesso fiscale conduce ad incrementare il fenomeno dell’evasione e dell’elusione fiscale, caricandone il peso delle tasse in peso sui contribuenti onesti. Siamo di fronte ad un tema di grande importanza

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il punto

Mauro Di Pietro giornalista

Colpevole

innocenza C

ome se non bastasse la tormentata attualità dello scenario abruzzese, a creare ancora più agitazione tra i bookmakers per il destino della Giunta Chiodi, è arrivata la sentenza di assoluzione dell’ex sindaco di Pescara, governatore in pectore da sempre. Un fulmine a ciel sereno che costringerà a rimescolare le carte già opportunamente sistemate sull’orizzonte delle prossime elezioni politiche e, per quanto riguarda il fatto processuale, a stimolare più di una riflessione. Innanzitutto per la vicenda giudiziaria che, nonostante le dure contestazioni, rimanda ad un esito che sembra quasi voler colpire a Levante perché a Ponente si intenda. Infatti, la sentenza spiega che non ci sono reati, e conseguentemente, neppure colpevoli, almeno nel senso intuibile del termine perché un colpevole, alle fine, si delinea tra le righe, nelle suggestioni, nel continuo rovistare e verificare delle consuetudini e modi di agire. Il colpevole è l’Abruzzo, avventuriero nel suo recidivo sistema di gestione, nell’indistinguibile sedimento di complicità ad ogni livello ed impensabili latitudini, nella bellezza perfida dei suoi panorami romantici ed eleganti ma inimmaginabilmente vischiosi. Dunque, non essendoci reati non ci sono colpevoli ed, infatti, non c’è un danno di immagine neppure

per le imprese che, a vario titolo, sono state coinvolte nel processo perché esse non sono accusate di nulla. L’accusato è l’Abruzzo, non gli abruzzesi e, dunque, men che meno può trovare sostenitori l’idea di difendere l’immagine della regione poiché essa, ciclicamente, viene ghermita dalle inchieste giudiziarie che disarcionano alleanze politiche e governance di territori più o meno vasti, con la motivazione che essi sono sintesi di disegni criminosi dove non manca mai il corruttore o un player, personificati in facoltosi imprenditori - tutti rigorosamente abruzzesi come gli arrosticini, l’olio, il vino e le virtù- i quali, nel diffuso principio della libera circolazione delle merci e della competitiva scena globale, sono ancora incapaci di agire autonomamente rispetto alla imprescindibile compiacenza feudale a “Sua eccellenza” di turno. E’ dal processo alla Giunta Salini che procede ininterrotta la messa in mora dell’Abruzzo, terra dalla terribile fama di “frontiera” dove tutto il peggio accade, ma solo ed unicamente per mano dell’Abruzzo. Isola felice e un po’ birbona perché si comporta come se commettesse reati ma, in fondo in fondo, si è capito che ha il cuore dolce di chi non ne è proprio capace. Ed, infatti, non ha neppure colpevoli degni di questo nome

Per i vostri commenti scrivete pure a: maurodipietro65@gmail.com su Twitter: @maurodipietro

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» di Denia Di Giacomo

“RELAZIONI INDUSTRIALI”:

LA CONTRATTAZIONE

DEL FUTURO

Da un’idea di Sinergie Education, nasce un percorso formativo orientato a predisporre gli attori del contesto economico verso nuovi modelli di concertazione, soprattutto in momenti difficili come questo

L’

attuale e sempre più complesso contesto economico porta a scontrarsi spesso con situazioni estremamente delicate e difficili da risolvere. È nell’ottica di affrontarle al meglio che nasce il Percorso Formativo “Relazioni industriali”, strutturato da Sinergie Education nella persona del suo direttore Elisa Antonioni, in collaborazione con Confindustria Pescara e le Organizzazioni Sindacali Regionali: CIGL, CISL, UIL e UGL. «La velocità è oggi un elemento determinante per essere competitivi con i paesi emergenti e le attua-

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li relazioni industriali spesso rendono le decisioni obsolete ancor prima di essere prese».Questo dichiara Elisa Antonioni, proseguendo: «Comunicare in modo efficace, non strumentalizzare le informazioni, condividere gli obiettivi aziendali e i successi: un approccio aperto, che non vuole nè vincitori nè vinti, bensì una squadra vincente. Questo lo spirito che anima il progetto formativo, e per una sana contaminazione sono stati scelti relatori che operano su tutto il territorio nazionale, testimonianze di rilievo a cui seguirà il viaggio-studio in Germania per conoscere il modello tedesco. E per


chi volesse saperne di più può ancora iscriversi!» Severo nei confronti dell’attuale situazione Luigi Di Giosaffatte, direttore di Confindustria Pescara che manifesta: «Non penso di offendere la sensibilità di nessuno se affermo che il sistema italiano di Relazioni Industriali si potrebbe definire “arcaico. Sono sicuro che l’avvincente percorso formativo “Relazioni Industriali” rafforzerà in tutti noi la voglia di essere protagonisti di un cambiamento che valorizzi il merito, la cultura della sicurezza e il valore delle risorse umane com’anche le incomprimibili esigenze di crescita delle imprese». L’esigenza di innovare il sistema delle relazioni industriali si è reso ancora più urgente in seguito all’accordo interconfederale del 28 giugno 2011. Dopo mesi di tensioni tutte le parti sociali hanno firmato un’intesa che apporta delle novità rilevantissime in materia di misurazione della rappresentatività, dell’efficacia dei contratti collettivi e dei rapporti fra contratti di diverso livello. Questo corso risponde quindi all’esigenza di formare tutti gli attori impegnati nel sistema economico con l’obiettivo di sperimentare nuovi modelli di relazioni industriali. Le nuove regole condivise all’interno di questo percorso formativo, si prefiggono di evitare che i dissensi tra sindacati si traducano in paralisi delle relazioni industriali e perdita di rilevanza pratica della contrattazione collettiva. Gli elementi innovativi rispetto alla cultura sindacale di questi anni possono essere sintetizzati nell’espressione:“Gli impegni presi si rispettano e gli impegni presi valgono per tutti i sindacati e i lavoratori presenti in azienda”. Questi due concetti, se saranno applicati, potranno finalmente dare alle persone e alle imprese regole chiare da poter esigere con serena certezza, firmando accordi basati su mandati pieni. “Relazioni industriali” ha avuto inizio lo scorso 18 gennaio e si concluderà il 31 maggio dopo numerose sessioni dedicate all’approfondimento di svariati argomenti teorici ma anche di sessioni pratiche composte da esercitazioni, analisi di casi di successo, simulazioni e persino un viaggio studio in Germania. Abruzzo Impresa a partire da questo numero affronterà svariati case histories dai risvolti positivi grazie all’approccio innovativo, collaborativo e lungimirante degli attori coinvolti a partire dal successo ottenuto dall’azienda Compagnia Italiana Rimorchi di Tocco da Casauria.

Il direttore di Confindustria Pescara Luigi Di Giosaffatte

CIR: LA DIFFERENZA LA FANNO LE PERSONE La prima azienda ad offrirci la possibilità di constatare quanto siano importanti le relazioni industriali è la Compagnia Italiana Rimorchi (Cir) di Tocco da Casauria, che ha saputo instaurare una grande sinergia con la filiale di Castiglione a Casauria appartenente al Banco di Credito Cooperativo di Pratola Peligna. La Cir si compone di ben 3 siti produttivi, dislocati a Tocco, Nichelino (Torino) e Bussolengo (Verona). Nel 2010 questa azienda si trova costretta ad usufruire della Cassa integrazione guadagni straordinaria per molti dei propri dipendenti, una cassa scaduta nel novembre del 2012 e per la quale l’azienda ha chiesto una proroga di due anni, dopo la contrattazione con le organizzazioni sindacali e l’approvazione da parte del Ministero del Lavoro lo scorso 30 ottobre. E’ in quel momento che nasce un grande problema anche di carattere sociale, ovvero le spettanze Cigs, secondo l’accordo, sarebbero dovute essere erogate direttamente dall’Inps, questo, per consentire all’azienda di mantenere la liquidità necessaria alla gestione ordinaria delle proprie attività, ma tali erogazioni sarebbero state effettuate con tempi lunghissimi a totale discapito dei lavoratori e per di più a ridosso delle festività natalizie. Ecco dunque entrare in gioco l’intelligenza, la capacità di dialogo e l’umanità degli attori coinvolti e nello specifico del responsabile delle

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Elisa Antonioni di Sinergie Education

risorse umane della Cir Alfonso Orfanelli il quale, convinto, unitamente all’amministratore delegato e al direttore generale della Cir, rispettivamente Luca Margaritelli e Cesare Dal Monte, che si potesse trovare una soluzione migliore per andare incontro ai lavoratori, si è subito messo alla ricerca di un istituto bancario che potesse accettare un’operazione di sostegno all’emergenza venutasi a creare. L’aiuto necessario è stato assicurato da parte della BCC di Pratola Peligna, diretta da Stefano Carducci. La Banca, attraverso la locale filiale e dopo un lavoro portato avanti all’unisono con Alfonso Orfanelli, ha accettato di erogare ad oltre 100 lavoratori Cir (quelli che hanno aderito all’iniziativa), le spettanze della cigs con tempi decisamente veloci e scongiurando una vera emergenza sociale che avrebbe potuto creare solo tensioni e preoccupazioni. «Abbiamo solo portato avanti la missione per la quale sono nate tutte le BCC, ovvero il concreto sostegno al territorio», racconta Carducci, «Questo è stato possibile grazie al grande impegno dei miei Da sinistra: il dott. Francesco Perillo, moderatore, condurrà il laboratorio “Siete buoni comunicatori?”e il testimonialil dott. Nicola Aurilio, già direttore Fiat, Alfa Romeo, Alenia Aeronautica

Da sinistra: Alfonso Orfanelli, responsabile risorse umane della CIR e Stefano Carducci, direttore filiale della BCC di Pratola Peligna

diretti collaboratori di filiale, della direzione generale e del consiglio di amministrazione, in particolare nelle persone del presidente Domenico Ciaglia e del direttore generale Silvio Lancione, che prima di ogni altro aspetto hanno considerato il valore sociale dell’iniziativa che ha un riscontro diretto sul territorio della Val Pescara e della Valle Peligna, dalla quale provengono molte maestranze Cir». Dal canto suo la Cir ha coperto tutte le persone che non hanno potuto usufruire di questa anticipazione bancaria. «Un successo possibile solo grazie all’attenzione per le persone – ribadisce Alfonso Orfanelli - e alla comune volontà dell’istituto di credito e dell’azienda di andar loro incontro in un momento particolarmente difficile per tutti i lavoratori in cigs. Certamente abbiamo dovuto superare molti ostacoli, tra i quali anche un po’ di diffidenza da parte dei lavoratori, ma grazie anche alla straordinaria collaborazione dei sindacati e ad una continua e approfondita comunicazione siamo riusciti ad ottenere fiducia e a risolvere il problema». Questa esperienza maturata in Abruzzo in ambito Bcc ha destato l’interesse delle Bcc del nord Italia vicine alla Cir che ora stanno completando i rispettivi iter di approvazione per intervenire a sostegno dei cassintegrati Cir di Nichelino e Bussolengo

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» di Eleonora Lopes

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foto di Denia Di Giacomo

IL NUOVO MODELLO

ORGANIZZATIVO DEL TURISMO A tu per con l’assessore regionale Mauro Di Dalmazio, che dichiara: «Il turismo va inteso come fattore di sviluppo strategico di rilievo»

C

on l’approvazione dei due avvisi pubblici che prevedono il finanziamento di circa 3 milioni 200 mila euro, destinati a favorire la nascita delle destinazioni territoriali (DMC) e delle linee di prodotto (PMC), si delinea in Abruzzo un nuovo modello organizzativo per il turismo, che va a ridisegnare completamente l’organizzazione turistica regionale, stimolando l’imprenditoria e trasformandola in protagonista del sistema. Ne parliamo con Mauro Di Dalmazio, assessore regionale al Turismo.

Intervista a Mauro Di Dalmazio assessore regionale al Turismo

Assessore, come è possibile in maniera effettiva perseguire una solida condizione di competitività nel settore turismo? «L’Abruzzo è una regione a grande vocazione turistica che, però, sino ad oggi non ha mai fatto leva su uno sviluppo del turismo inteso come fattore di sviluppo

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strategico di rilievo. Il settore turismo può invece dare un concreto contributo alla crescita e allo sviluppo, a condizione di dedicare ad esso le risorse e le energie necessarie, coinvolgendo tutti gli operatori, pubblici e privati. Possediamo infatti delle risorse invidiabili che costituiscono un chiaro vantaggio competitivo: il patrimonio naturalistico, la montagna, il mare, i parchi, i borghi, il patrimonio culturale. Ciò nonostante, non siamo mai stati in grado di strutturare un’offerta turistica stabile e competitiva. E questo a causa di numerose criticità: per l’inadeguatezza dell’offerta, del sistema ricettivo e delle infrastrutture; per l’adozione

di meccanismi di gestione della governance turistica inefficaci e improduttivi; per la poca attenzione rivolta al settore; per l’estrema frammentarietà degli sforzi compiuti nella comunicazione e nella promozione». Quindi in quale modo va sviluppato il prodotto turistico? «Il prodotto turistico deve essere costruito attorno alle risorse che noi abbiamo: va creata quella rete fatta di servizi di qualità, di strutture, di attrattività, di sostenibilità. La sfida è, oggi, proprio sulla competitività, sulla qualificazione e strutturazione dei servizi e dell’offerta. Essere


competitivi significa porsi efficacemente sul mercato, attrarre flussi di visitatori, soddisfare le esigenze del turista guadagnandosene le preferenze. A ciò deve accompagnarsi una promozione coordinata e unitaria, in grado di sviluppare un “Marchio ombrello” per l’Abruzzo e di dare riconoscibilità al prodotto in un mercato molto affollato e competitivo». Quali azioni vanno intraprese a breve termine? «Abbiamo in tal senso condiviso un percorso che ci ha portato a ridisegnare completamente l’organizzazione turistica regionale, ponendo al centro le DMC, compagnie di destinazione, e le PMC, compagnie di prodotto, con il compito di sviluppare il prodotto turistico e commercializzarlo. Lo abbiamo fatto con due avvisi pubblici che prevedono il finanziamento di circa 2 milioni 300 mila euro, destinati a favorire la nascita delle destinazioni territoriali, e di 900 mila euro circa a beneficio delle linee di prodotto; abbiamo poi approvato un bando che stanzia 400 mila euro per contributi ai Consorzi Turistici e ai Tour Operator, finalizzato alla promo-commercializzazione dell’offerta turistica realizzata in co-marketing. Lo scopo è in sintesi quello di coinvolgere tutti gli attori economici che operano sul territorio per creare le condizioni ottimali affinché tutte le aree della nostra regione possano esprimere ed esaltare le varie peculiarità, attraverso un’offerta turistica di livello». Qual è stata la risposta degli operatori a questo nuovo modello organizzativo? «La risposta è andata oltre le aspettative più ottimistiche: la grande animazione suscitata sui

territori, il clamore provocato dai bandi testimoniano la vitalità degli operatori del settore, la volontà di andare avanti e di investire nel turismo come risorsa strategica, capace di ricoprire un ruolo di rilievo nello sviluppo economico della nostra regione.

grazie alle logiche di vecchie sistemi. Ma guardandosi intorno, confrontandosi con gli operatori e con gli addetti ai lavori è emerso che la maggioranza di essi è pronta a raccogliere la sfida; è pronta a giocarsi questa carta, a cogliere l’opportunità che

«Gli operatori dovranno aggregarsi intorno all’unicità di un territorio o alle peculiarità di un prodotto turistico proponendosi sul mercato come una rete di imprese, senza più pensare di poter rappresentare singoli servizi» Dopo la costituzione di Innovatur, il primo Polo di Innovazione del Turismo, la Regione Abruzzo è stata quindi ancora una volta capace di anticipare i tempi rispetto alle altre regioni. Questo significa anche una diversa responsabilizzazione». Un cambiamento del turismo oltre che strutturale anche culturale.... «Le DMC e le PMC costituiranno gli strumenti operativi territoriali per l’attuazione di precise scelte strategiche, e proseguono quel processo virtuoso già avviato con la costituzione dei Poli di Innovazione. Certo, si tratta di un salto di qualità che impone un radicale cambio di mentalità rispetto al passato, ma se si vuole essere competitivi la strada da percorrere è proprio questa. Non possiamo nascondere che di fronte ai cambiamenti in atto non sono mancati alcuni disorientamenti o perplessità, e neppure resistenze strumentali da parte di coloro che vantavano posizioni consolidate

viene oggi offerta, è pronta a misurarsi in un confronto e in una competizione globale, rifuggendo da qualsivoglia forma di logica dell’assistenzialismo per costituire una valida alternativa alla politica del mero contributo». In che direzione va il futuro del turismo abruzzese? «Il futuro del turismo è quindi nella capacità di fare sistema. Non più finanziamenti “a pioggia”, assistenzialismo, sussidi alle singole imprese, secondo vecchie logiche ormai definitivamente abbandonate. Gli operatori dovranno aggregarsi intorno all’unicità di un territorio o alle peculiarità di un prodotto turistico proponendosi sul mercato come una rete di imprese, senza più pensare di poter rappresentare singoli servizi. Si tratta, insomma, di una svolta epocale che denota come le enunciazioni di principio sul fatto che tutti vogliano puntare sul turismo in Abruzzo si declinano ora, finalmente, in iniziative concrete»

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» a cura della redazione

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Fonti Assessorato regionale al Lavoro

FORMAZIONE E INCENTIVI

ALL’OCCUPAZIONE PER FRONTEGGIARE LA CRISI Questi gli obiettivi dell’assessorato al Lavoro guidato da Paolo Gatti che per il 2013 ha già messo in campo diversi progetti finanziati dal Fondo Sociale Europeo ai quali lavoratori e aziende abruzzesi hanno aderito numerosi

I

n tempi di crisi e con i rubinetti dei finanziamenti regionali chiusi, diventa prioritario intercettare i contributi del Fondo Sociale Europeo per sostenere l’occupazione nella nostra regione. E’ con questo spirito che l’assessorato regionale al Lavoro, guidato dall’intraprendente Paolo Gatti, ha messo in campo diverse iniziative utili e strategiche. Tra gli avvisi più importanti di questo inizio 2013 ci sono: “V.I.P”, “Formazione continua per imprese piccole, medie e grandi”, “Lavorare in Abruzzo 3” e “La crescita è donna”. Andiamoli a conoscere da vicino. L’avviso “V.I.P” finanziato con 1,5 milioni euro del Fondo Sociale Europeo, intende promuovere l’utilizzo dei voucher formativi al fine di rafforzare e

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di aggiornare, in termini di eccellenza e di qualità, le competenze e le abilità individuali degli imprenditori, dei professionisti e dei lavoratori autonomi abruzzesi, armonizzando i tempi di vita, di lavoro e di formazione. Dall’assessorato spiegano che si tratta di “un voucher di 2.000 euro per singolo imprenditore, professionista o lavoratore autonomo con una formula formativa innovativa: completa gestione da parte dei beneficiari dei tempi e delle modalità di erogazione delle iniziative formative; in questo modo viene sostenuto l’esercizio della libertà di scelta nella costruzione di percorsi di sviluppo formativo, professionale, personale e culturale. Diciamo a ciascun beneficiario gestisci tu al meglio il tuo percorso di riqualificazione delle


tue competenze, scegli tu i formatori che ritieni più idonei e gestisci tu tempi e modalità dell’erogazione della formazione. Siamo convinti che la responsabilità individuale sia un valore da perseguire anche nella gestione delle risorse pubbliche”. L’avviso relativo al progetto speciale “Formazione continua per imprese piccole, medie e grandi” finanziato con 4 milioni di euro a valere sul FSE Piano Operativo 2012/13. Si tratta di risorse finalizzate a sostenere iniziative a favore dei lavoratori, per aggiornare ed accrescere le loro competenze, e delle imprese, per svilupparne la competitività. Il progetto si propone, attraverso due interventi, di attuare percorsi formativi attinenti l’innovazione organizzativa, di prodotto e di processo. Con un milione di euro si finanziano i corsi rivolti al management e, più in generale, alle alte professionalità, che possano favorire lo sviluppo dell’impresa. Con i restanti tre milioni di euro si vuole accrescere il capitale umano aziendale attraverso percorsi formativi rivolti a lavoratori, con l’affiancamento ai processi di riorganizzazione aziendale. Per ogni progetto è previsto un finanziamento massimo di 50 mila euro per percorsi formativi presentati da piccole imprese e di 100 mila euro per percorsi formativi presentati da medie e grandi imprese. L’avviso pubblico “Lavorare in Abruzzo 3” prevede bonus del valore di 10.000 euro per l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori, 15.000 euro per le donne e i giovani under 35. L’avviso è finanziato con 8 milioni di euro del Programma Operativo FSE 2007/2013 ed è la naturale evoluzione della best practice “Lavorare in Abruzzo” che dal 2010 ha prodotto oltre 3.000 nuovi posti di lavoro in Abruzzo in oltre 1.000 aziende. L’iniziativa punta all’incremento e alla salvaguardia dei livelli occupazionali regionali ed è diretto ai datori di lavoro e alle imprese abruzzesi che intendono incrementare i livelli occupazionali. Si prevedono oltre 600 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Ed infine la seconda edizione del progetto “La cre-

scita è donna”, finanziato con tre milioni di euro. L’avviso, rientra nel programma di inclusione sociale del Piano operativo 20012/13 del FSE 2007/13 che prevede interventi in favore dell’occupazione e della conciliazione vita/lavoro per le donne. Le linee di intervento si confermano tre, ciascuna finanziata per un importo di un milione di euro. La prima linea denominata “Più imprenditrici” prevede incentivi per la creazione di nuove imprese con un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 25mila euro per le spese di avvio attività e di gestione. La seconda linea denominata “Più professioniste” prevede incentivi alle imprese che attivano rapporti di consulenza in favore di giovani professioniste con età non superiore ai 40 anni e con residenza in Abruzzo. La terza linea denominata “Voucher Family” prevede un sostegno fino a 2mila euro alle donne con carichi familiari per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro. «Queste sono alcune delle iniziative, -ha dichiara-

«Soprattutto nei momenti di crisi le aziende più lungimiranti investono sui propri lavoratori così da costruire le competenze necessarie per operare sul mercato in modo più dinamico, qualificato e competitivo»

to l’assessore Gatti- finanziariamente importanti, che abbiamo messo in campo a favore del sistema economico abruzzese. La nostra azione di forte contrasto alla crisi economica si fonda su tre principali obiettivi: riqualificazione del capitale umano dei lavoratori abruzzesi, incentivi all’occupazione in generale con particolare attenzione a quella giovanile e sostegno mirato all’ingresso nel mercato del lavoro delle donne, anche quelle professionalmente più qualificate. Soprattutto nei momenti di crisi le aziende più lungimiranti investono sui propri lavoratori così da costruire le competenze necessarie per operare sul mercato in modo più dinamico, qualificato e competitivo. E la Regione Abruzzo ritiene fondamentale sostenere questo sforzo»

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» a cura della redazione

ADDIO A PIETRO SCIBILIA,

L’IMPRENDITORE CHE AMAVA LO SPORT Il patron della Gis gelati è stato il presidente del Pescara Calcio per 18 lunghi anni

È

morto a 83 anni Pietro Scibilia, nome di spicco nel mondo dell’imprenditoria e dello sport italiano. Industriale del settore agro-alimentare e dolciario, fondò prima l’Olearia Pietro Scibilia a Giulianova, e poi la GIS gelati a Mosciano Sant’Angelo. Scibilia, per tutti “Don Pietro, il commendatore”, è stato proprietario del Giulianova Calcio e sponsor di squadre di ciclismo professionistico, oltre che del Pescara, della Reggina e del Giulianova. Calabrese originario di Gioia Tauro, ancora ragazzo emigrò in Argentina, e qui fece fortuna con la compravendita delle auto e, poi, con gli immobili. A Rosario conobbe e sposò Carolina Gonzales, dall’unione nacquero tre figlie: Isolina, Sandra eTitina la quale gli venne portata via dal destino. Sandra sposò Antonio Oliveri, anche lui imprenditore, che gli ha dato tre nipoti: Teresa, Carolina e Matteo Giuseppe. Oliveri ha affiancato suo suocero nell’avventura del Pesca calcio, diventando vice

presidente della società che gestirono insieme per 18 lunghi anni. Nel ciclismo Scibilia è stato per anni patron della Gis, con cui ha corso e ottenuto grandi successi anche Francesco Moser. Don Pietro approdò nel calcio pescarese alla fine degli anni ’80, furono anni tutt’altro che facili, rapporto difficile fu quello con la tifoseria, che in quegli anni aveva come unico idolo l’allenatore Giovanni Galeone. Uomo audace, riservato, ma soprattutto grande lavoratore, ancora oggi nel capoluogo Adriatico, il commendatore è stato il presidente più longevo del Pescara calcio, sotto la sua gestione arrivarono, nella capitale adriatica, campioni del calibro di Leo Junior, Massimiliano Allegri e Carlos Dunga. Il giorno della sua morte, durante la partita Pescara-Torino, anche i tifosi pescaresi che in passato lo avevano aspramente contestato, gli hanno voluto rendere omaggio con uno striscione: “Nonostante tutto, la Nord ti onora… Addio Don Pietro”

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in copertina » di Eleonora Lopes

ANTONIO TETI, SIGNORE DELL’INFORMATICA AILvele spiegate verso È uno dei massimi esperti e conoscitori di Information and Communication Technology, è docente universitario e autore di diversi libri. Approfondiamo i trent’anni di carriera di Antonio Teti

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“L

a cultura non deve essere intesa come un percorso obbligato o come mero strumento di affermazione personale. La cultura è l’essenza stessa del significato dell’esistenza dell’uomo”. Queste le splendide parole di Antonio Teti, che ha fatto della cultura, intesa come formazione della personalità dell’uomo, la sua ragione di vita. L’innata curiosità che è possibile cogliere in ogni ricerca, studio, indagine cognitiva e ideazione di percorsi formativi specialistici, è forse il tratto più caratteristico di Antonio Teti, profondo conoscitore ed esperto internazionale di Information and Communication Technology (ICT). La copertina del libr o “Il Potere delle inform

azioni”

Il potere delle informazioni: l’arma del terzo millennio In funzione di una ricerca condotta nell’arco degli ultimi dieci anni sull’integrazione tra le tecnologie e la mente umana, nel 2011 scrive il libro “PsychoTech, il punto di non ritorno” (Springer), incentrato sulle possibili integrazioni tra il sistema cerebrale dell’uomo e gli strumenti informatici di ultima generazione, stimolando l’interesse del professor B.J. Fogg, famoso psicologo sperimentale statunitense e direttore del Persuasive Tech Lab della Stanford University. Fogg rimane affascinato dal suo libro al punto tale da curarne la prefazione e da consigliarlo ai suoi studenti di Stanford. Non è una novità per Teti. In Spagna il suo nome è già noto per attività formative, ma con il libro “Il futuro dell’Information and Communication Tehcnology” (Springer), la cui prefazione è curata dal vice presidente dell’Asociaciòn de Técnicos de Informàtica, Fernando Piera Gomez, l’autore raggiunge una notorietà maggiore. Nell’introduzione del libro, Piera Gomez asserisce “Se stiamo completando il passaggio da una Società dell’Informazione verso quella della Conoscenza, non possiamo giungere impreparati alla società che ci attende per il prossimo futuro, la Cyber-Società. È questa la conclusione che ho tratto da questo utilissimo, e unico nel suo genere, libro di Antonio Teti”. L’ultima creatura letteraria di Antonio Teti, dopo ben 10 libri al suo attivo adottati da diverse università italiane e straniere, viene pubblicata a fine 2012. Forse è il momento più adatto, in funzione delle materia trattata. Il titolo è “Il Potere delle Informazioni” (Gruppo Il Sole 24 Ore), e la considera la sua opera migliore. Il libro è un vero saggio indispensabile per tutti coloro che si interessano di web, social network, psicologia della comunicazione e intelligence. Cyberspazio, Cyber-Geopolitica, subordinazione psicologica in Rete, cyber-attivisti, information cyberwarfare, sono alcuni dei temi trattati all’interno del testo, con una chiarezza e lucidità di esposizione dei contenuti non comune. “L’informazione è potere” asserisce Teti “pertanto non è pensabile di poter esercitare alcun tipo di condizionamento o azione persuasiva sulle masse senza l’assoluto dominio dell’informazione. In un mondo sempre più digitalizzato, chi è in grado di gestire le informazioni nel Cyberspazio può assumere, a livello mondiale, un potere indescrivibile e illimitato proprio alla potenza della Rete “. Di particolare rilevanza è la prefazione del generale di Corpo d’Armata, Nicolò Pollari, già direttore del SISMI, il servizio segreto militare italiano. Nella prefazione Pollari asserisce: “Considero l’autore di questo volume, Antonio Teti, come uno dei più autorevoli e costanti studiosi italiani in materia di Information & Communication Technology. Analizzando il percorso individuale di studi, di ricerca scientifica e poi di docenza del Teti - anch’esso presente e dunque reperibile e visibile in quello sconfinato “repository” di informazioni globale che è oggi la “Rete web” - non si può che rimanere “impressionati”. E non solo per la lineare costanza di impegno professionale da lui sviluppato nello specifico campo di indagine qui in argomento (i sistemi e le reti informatiche, i mezzi di comunicazione, non solo cibernetici, e le tecnologie linguistiche e psicologiche di persuasione e/o manipolazione del pensiero), ma soprattutto per la elevatissima qualità ideativo/creativa e produttiva dimostrate fattivamente sul campo e riconosciute a livello internazionale. Antonio Teti con Nicolò Pollari

» foto concesse da Antonio Teti

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Riconoscimenti internazionali non facili da acquisire… La proverbiale riservatezza, mista ad una consistente serietà e correttezza, fanno di Antonio Teti un personaggio tutt’altro che proiettato verso la notorietà o l’esigenza di “apparire”. Ma gli oltre trent’anni di studi, ricerche e consulenze ad aziende di rilevanza nazionale ed internazionale nel settore della sicurezza informatica e del management delle infrastrutture tecnologiche, non gli hanno evitato una popolarità internazionale. Come conseguenza, non sono stati pochi i riconoscimenti ottenuti da Teti in tutti questi anni, ma sono solo tre quelli di cui va particolarmente fiero. Il primo è quello ottenuto nel 2010 dall’Accademia delle Scienze di San Marino, noto come Premio Accademico d’Onore Scientifico “Guglielmo Marconi”, conferito “per il suo magistrale apporto scientifico e culturale” a livello internazionale. Sono solo 33 gli accademici a livello mondiale che possono fregiarsi di questo ambito riconoscimento, e tra essi si annoverano il professor Coolin Cherri dell’Imperial College di Londra, il professor Gorgi Lozanov dell’Università di Sofia, il professor Antonio Ruberti, già rettore dell’Università La Sapienza di Roma e il professor Peter Fedor-Freybergh, insigne Teti con Felix Unger, presidente dell’European Academy scienziato. Un particolare degno di nota risiede nel fatto che è stato proprio il Principe Guglielmo Giovannelli Marconi, nipote dell’illustre scienziato, a conferire personalmente il premio a Teti. Nel 2011 all’Università di Salisburgo, gli viene conferito il titolo di Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts. In quell’anno Teti è stato l’unico italiano ad aver ricevuto il prestigioso riconoscimento, insieme ad altri insigniti provenienti da Germania, Spagna, Austria, Bielorussia, Svizzera, Stati Uniti. L’Accademia, che ha la connotazione di un “think tank” internazionale, è composta da 1400 scienziati, ricercatori, filosofi, studiosi e artisti provenienti da Europa, Asia e Stati Uniti, tra cui si contano ben 29 premi Nobel. Sono solo 65 gli accademici italiani che possono fregiarsi dell’appartenenza alla prestigioso e selettivo “serbatoio di menti”. Tra i componenti si annoverano l’attuale Papa Benedetto XVI, Rudolf Schuster, Carlo Azelio Ciampi, Helmut Kohl, Juan Carlos di Borbone, il Principe Jean di Lussemburgo, Il Principe Filippo del Belgio, Romano e Paolo Prodi e il premier Mario Monti. A novembre dello stesso anno, al Politecnico di Torino, in occasione del 50° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico (AICA), gli viene conferito il premio EUCIP Champion, riconoscimento europeo concesso a professionisti informatici dotati di competenze di altissimo livello, che si sono particolarmente distinti nel settore dell’Information Technology anche al di fuori dei confini nazionali. Sono solo 23 i professionisti europei che possono fregiarsi di questo riconoscimento e tra di essi spicca il nome di Federico Faggin, primo nel 2008 ad essere insignito del titolo e noto a livello mondiale per essere l’inventore del primo microprocessore. Il riconoscimento, che gli viene attribuito per le sue competenze nel settore della sicurezza informatica, gli viene conferito dal prof. Bruno Lamborghini, docente dell’Università Cattolica di Milano e presidente dell’European Information Technology Observatory (EITO). Teti e il principe Guglielmo Giovannelli Marconi

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Un’eccellenza italiana “esportata” all’estero: la formazione Impegnato da anni nella progettazione e conduzione di percorsi formativi per professionisti informatici, nel 2003, in collaborazione con l’Associazione per l’Informatica ed il Calcolo Automatico (AICA), Teti attiva la sperimentazione

Teti all’Università di Valencia, con Fernando Piera Gomez e Francisco Lòpes Crespo

del primo corso universitario di alta formazione in Europa, all’Università “G.D’Annunzio” di Chieti-Pescara, basato sulla nuova certificazione professionale EUCIP Core (European Certification of Informatics Professionals) al termine del quale certifica i primi “informatici europei” italiani. La certificazione EUCIP e il sistema europeo di riferimento per le competenze ed i profili professionali informatici (basato su due livelli: core e elective), sviluppato con il contributo della Comunità Europea, dalle associazioni professionali informatiche europee raccolte nel CEPIS (Council of European Professional Informatics Societies), tra cui AICA per l’Italia. Dall’esperienza maturata dalla sperimentazione, nel 2005 Teti realizza il primo corso di formazione a distanza (F.A.D.) per professionisti informatici che intendono conseguire la certificazione EUCIP, con la collaborazione Opera Multimedia che opera nel settore delle tecnologie avanzate nel settore dell’e-learning. Nel 2004 collabora, in qualità di coordinatore e docente, al Master “Business and Information System Analyst” sviluppato in collaborazione con la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo, al termine del quale sono certificati i primi informatici italiani di tipo EUCIP Elective (livello elettivo). Nel 2008 l’Università Politecnica di Valencia chiede la sua collaborazione per realizzare il primo Master universitario in Spagna, che viene realizzato sulla base delle esperienze maturate con quello dell’Università di Teramo. Il titolo del “gemello” ispanico è Master Y Especialista Universitario en Consultorìa ITIO ConsITIO che assumerà, nel corso degli anni successivi e con il successo di oltre sei edizioni, il ruolo di percorso formativo di riferimento per gli informatici spagnoli. Durante il V° Congresso SOCOTE VIII Jornadas ITIO (Integracìon de las Tecnologiàs de la Informazion en las Orgnaizaciones) che si svolge nello stesso anno all’Università di Valencia, alla presenza di Fernando Piera Gomez, vice presidente di ATI (Asociaciòn de Técnicos de Informàtica) la più grande associazione di categoria spagnola, e di Francisco Lòpes Crespo, sottosegretario all’Informatica del Ministero degli Affari Esteri del governo spagnolo, Antonio Teti viene pubblicamente ringraziato per l’intensa attività svolta per la realizzazione del percorso formativo universitario spagnolo e per le attività svolte in ambito europeo per la diffusione delle certificazioni informatiche. Anche per questi motivi, sarà insignito nel 2011 del riconoscimento EUCIP Champion. Naturalmente, anche in campo letterario i premi non si sono fatti attendere: dal Premio Letterario Nazionale Histonium nel 2010, al Premio Letterario Internazionale Penna d’Autore del 2013.

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Teti con l’ex sindaco di Lanciano Filippo Paolini

a tu per tu con Antonio Teti Lei, dott. Teti, è considerato uno dei massimi conoscitori ed esperti di Information and Communication Technology. Qual è il percorso professionale che l’ha portata a raggiungere questi risultati? «La mia attività professionale inizia negli anni 80’, quasi per caso, quando esplode il boom dell’informatica con la Olivetti System and Network S.p.a. Un’azienda, all’epoca, straordinariamente moderna e all’avanguardia a livello mondiale. Dopo aver sostenuto diversi corsi di specializzazione in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration di Firenze, ho svolto per oltre nove anni le mansioni di Programmatore Junior e Senior, Analista Programmatore, Sistemista e Amministratore di Reti e Sistemi, maturando una rilevante esperienza nel settore del systems engineering e nella progettazione di sistemi informativi gestionali. Quei lunghi e frenetici anni che ho

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trascorso lavorando per la storica azienda di Ivrea, viaggiando in lungo e in largo per tutta la penisola italiana e all’estero, rimarranno sempre molto vivi nella mia memoria e soprattutto nel mio cuore, sono stati gli anni più belli della mia vita professionale, trascorsi in una delle aziende più innovative e preziose che l’Italia abbia mai posseduto e… perduto!» Oltre ad essere autore di diversi libri, e pubblicazioni scientifiche, lei collabora per numerosi periodici del settore, ma la mia curiosità va su Gnosis. Ce ne parli... «Sì, collaboro con svariate riviste e periodici del settore tra cui Zerouno, Mondo Digitale, NOVATICA, Il Sole 24 Ore, oltre che, in maniera continuativa, con la Rivista Italiana di Intelligence dell’AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna), GNOSIS. Oggi la produzione e la proliferazione delle informazioni

utilizzabili come spunti di analisi per la Intelligence, anche aziendale, necessitano di un sistema di conoscenza avanzato. L’OSINT, abbreviazione delle parole inglesi Open Source Intelligence, è l’attività di raccolta di informazioni mediante la consultazione di fonti di pubblico accesso. Fino alla caduta del muro di Berlino, l’OSINT era uno dei metodi di raccolta di informazioni utilizzata dai servizi segreti. Con l’avvento di Internet e con la digitalizzazione delle informazioni, è diventata una tecnica di assimilazione di conoscenza fondamentale e strategica per i settori economico, finanziario, politico e sociale. Quindi, attualmente, con il termine “produttori di Osint”, possiamo intendere le organizzazioni (quindi le aziende) che hanno capacità e competenze in grado di trasformare le fonti aperte in informazioni strutturate. In questo campo è sempre più frequente, per le aziende, il ricorso all’information brokering e agli investigatori privati per raccogliere ed analizzare informazioni rilevanti per scopi commerciali. Il futuro andrà verso questa direzione». A suo avviso, le aziende italiane, in particolare quelle abruzzesi, che uso fanno della tecnologia informatica? «I servizi informatici dovrebbero essere utilizzati come un valore aggiunto per la propria azienda e non come un costo, come spesso sono considerati. Gli strumenti informatici sono in grado di offrire delle potenzialità straordinarie, che neanche immaginiamo, se opportunamente utilizzati. Possono migliorare i processi aziendali e il business aziendale, ma è indispensabile che gli imprenditori ne siano consapevoli. Quello che manca in Italia, e ancora di più nel centro


sud, è un rinnovamento culturale. Oggi è impensabile ritenere che si possa accedere a mercati globalizzati senza l’ausilio di servizi informatici innovativi e all’avanguardia con i tempi. Per un’azienda, ad esempio, è inconcepibile operare, anche sul mercato nazionale, senza possedere le certificazioni informatiche che attestino la sicurezza dei dati posseduti e dell’inviolabilità dei propri sistemi informatici, come la ISO 20000 e la ISO 27001. Certo, con l’ingresso delle nuove generazioni nelle aziende italiane questo gap verrà colmato, ma ad oggi, con un grande rammarico che deriva dalle mie attività di consulenza in aziende di ogni tipo, devo ammettere che siamo ancora molto indietro. Ne ho parlato anche nel mio libro “Management

dei servizi IT”, che ha ottenuto un successo importante, al punto da essere adottato come testo di riferimento per le aziende pubbliche e private in materia di gestione delle infrastrutture informatiche, ma anche in ambito universitario con l’adozione del testo in diversi corsi di laurea di Informatica e Ingegneria Gestionale». Come nasce il suo ultimo lavoro editoriale “Il Potere delle Informazioni”? «È forse il mio lavoro migliore, è qualcosa di più di un testo, rappresenta il consuntivo di oltre trent’anni di studi e ricerche nel settore dell’Information Technology, ma anche su come le tecnologie digitali abbiano stravolto il mondo della comunicazione. In questo libro, che può vantare

la prefazione di Nicolò Pollari, vado oltre la tecnologia pura, affrontando con freddezza e lucida metodologia illustrativa ciò che molti considerano come l’arma del terzo millennio: le informazioni in Rete. Ed è questa la vera forza dell’opera: spiegare alla gente comune le potenzialità straordinarie che, attualmente, gli strumenti informatici sono in grado di offrirci, senza tuttavia tralasciare la pericolosità e i rischi derivanti da un utilizzo maldestro o incauto. La gestione delle informazioni, rappresenta oggi un elemento strategico di esercizio del potere, e in quanto tale dovrebbe essere gestita come un bene pubblico, quindi non assoggettata a monopoli o utilizzata per finalità e scopi legati a interessi personali»

I LIBRI DI ANTONIO TETI • EUCIP. Il manuale per l’informatico professionista, U.Hoepli, 2005; • Business and Information System Analyst. Il manuale per il Manager IT, U.Hoepli, 2007; • Network Manager.Il manuale per l’Amministratore di Reti e Sistemi, U. Hoepli, 2007; • Management dei servizi IT: dal modello ITIL all’ISO/IEC 20000, Gruppo Il Sole24 ORE, 2008; • Manuale di investigazione criminale (Criminal Investigation handbook), NSTECNA Edizioni, 2008; • Sistemi Informativi per la sanità , Apogeo, 2009; • Il futuro dell’Information & Communication Technology. Tecnologie, timori e scenari futuri della global network revolution, Springer, 2009; • La sicurezza nei sistemi informativi sanitari, Edisef, 2010; • PsychoTech. Il punto di non ritorno. La tecnologia che controlla la mente, Springer, 2011; • Servizi segreti, Intelligence e Geopolitica, Edizioni Nagard, 2012; • Il potere delle informazioni. Comunicazione globale, Cyberspazio, Intelligence della conoscenza, Il Sole 24 Ore, 2012;

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incarichi&carriere DANTE CASERTA NEO PRESIDENTE DEL WWF ITALIA

Il teramano Dante Caserta è il nuovo presidente pro tempore del Wwf Italia. Caserta subentra a Stefano Leoni, dal 2009 presidente del Wwf Italia, autosospesosi dall’incarico, dopo la decisione di candidarsi alla Camera dei Deputati. In attesa della nomina del nuovo presidente, le funzioni di Stefano Leoni verranno ricoperte dal teramano Dante Caserta, vicepresidente anziano del Wwf Italia, consulente nel campo del diritto ambientale di vari enti ed organismi. Dante Caserta, è stato eletto vicepresidente dell’associazione ambientalista nel luglio scorso, dopo essere stato consigliere nazionale e presidente del WWF Abruzzo.

Direttivo rinnovato in casa Confcommercio del Comprensorio Aquilano (quello che è delimitato dall’Alta Valle Aterno e giunge sino alla Valle Peligna). Alberto Capretti è stato riconfermato presidente. Ad affiancarlo Angelo Liberati, vicepresidente vicario e Carlo Frutti, vicepresidente responsabile della comunicazione e media. «Sono particolarmente soddisfatto - ha affermato il presidente Alberto Capretti - di vedere in campo una squadra qualificata che ha obiettivi chiari come quello di migliorare la nostra comunicazione, la presenza femminile che nei nostri settori è sempre più emergente ed attiva, nonché i rappresentanti dei giovani imprenditori che considero linfa vitale per il futuro della nostra Organizzazione». Il rinnovato organismo ha deciso di stilare una piattaforma programmatica per il quinquennio che abbia come obiettivo quello di contrastare al meglio la situazione di grave crisi dei settori del commercio, del turismo e dei servizi ed aprire un confronto dialettico, positivo e propositivo con le Istituzioni, la base associativa, i cittadini consumatori, i Sindacati e tutte le altre Organizzazioni di categoria. Del comitato di presidenza fanno parte: Christian Ceddia, Concetta De Cesaris, Dino Serpetti, Mario Maccarone, Natalia Nurzia, Silvia Galgani e Tiziana Leonardis.

CONFCOMMERCIO L’AQUILA RINNOVA IL DIRETTIVO

La giunta regionale abruzzese ha rigettato la proposta della Direzione regionale Sanità della Regione Abruzzo di procedere con la rescissione del contratto con il direttore generale della Asl di Teramo, Giustino Varrassi. Varrassi dunque prosegue nel suo lavoro alla guida della Asl fino alla fine di novembre, scadenza naturale del suo mandato. Sono state quindi confermate le anticipazioni che volevano l’esecutivo regionale adeguarsi a quanto indicato nel parere legale dall’Avvocatura dello Stato, ovvero di non licenziare il massimo responsabile della sanità teramana per evitare un contenzioso inopportuno per la causa pubblica.

VARRASSI RESTA ALLA GUIDA DELLA ASL DI TERAMO

FILCA CISL, CAMBI ALLe DIRIGENZE DI CHIETI E PESCARA

Vento di cambiamento nel primo sindacato delle costruzioni della regione Abruzzo. Nel corso dell’assemblea congressuale che si è svolta sabato 9 febbraio, presso l’hotel Villa Immacolata, alla presenza di Riccardo Gentile segretario nazionale, Umberto Coccia, responsabile Cisl provincia di Pescara, e di altri ospiti d’ecceZione, il segretario provinciale Filca Cisl Pescara, Gianfranco Reale è stato chiamato a ricoprire il ruolo di responsabile per la provincia di Chieti. Al suo posto subentra Lucio Girinelli, già segretario generale Filca Abruzzo. La nomine verranno ratificate nel corso del prossimo congresso della Filca-Cisl regionale che si terrà il 6 aprile. Al segretario uscente Reale è stata consegnata, a nome del consiglio generale e dei delegati di zona e di cantieri, una targa ricordo, per le sua capacità professionali e per aver contribuito, in maniera determinante, con spirito di sacrificio, passione e responsabilità, alla crescita della Filca-Cisl di Pescara.

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incarichi&carriere

ASL, CONFERMATI I MANAGER SILVERI E ZAVATTARO

Sono stati confermati gli incarichi dei dirigenti delle Asl della Provincia di Chieti e dell’Aquila i cui mandati erano scaduti rispettivamente a fine dicembre 2012. La giunta regionale ha rinnovato i mandati per un altro quinquennio di Francesco Zavattaro alla guida della Asl provinciale Chieti-Lanciano-Vasto e Giancarlo Silveri al vertice della Asl Avezzano – Sulmona – L’Aquila. Zavattaro è alla guida dell’azienda sanitaria dall’inizio del 2010. Nonostante le sue decisioni spesso contestate, il manager ha anticipato che proseguirà nella riorganizzazione degli ospedali razionalizzando le risorse. Soddisfatto il manager Silveri che ha dichiarato: «Abbiamo rinnovato il patto stipulato con la Regione all’inizio del primo mandato, migliorare la qualità dell’offerta sanitaria rispettando i vincoli e le normative vigenti. Mi aspetta un gran lavoro, ci sono moltissime cose da fare».

GABRIELE PERFETTI ALLA GUIDA DELLA CROCE ROSSA REGIONALE

Gabriele Perfetti è il nuovo presidente del Comitato Regionale della Croce Rossa Italiana, subentrando alla

presidente uscente Maria Teresa Letta. Il candidato, francavillese, volontario dal 1994, ha raccolto 9 voti su 16 votanti espressi da presidenti dei Comitati Provinciali e dei Comitati Locali della CRI abruzzese. Perfetti ha ricoperto vari incarichi interni all’associazione e dal 2004 è stato Commissario e poi presidente Provinciale (ad interim locale) di Chieti. «Ringrazio i dirigenti provinciali e locali della nostra associazione - ha dichiarato il neo presidente regionale - per la fiducia che hanno voluto riporre nella mia persona e nel programma strategico che ha accompagnato la mia candidatura».

CONI REGIONALE, IMBASTARO È IL NUOVO PRESIDENTE

Il Coni regionale ha un nuovo presidente. Si tratta di Enzo Imbastaro, già presidente del Coni provinciale

di Pescara, che subentra così a Ermano Morelli, rimasto in carica per oltre due mandati. Imbastaro, unico candidato, si è aggiudicato 46 voti a favore e 4 schede bianche, espressi dai 50 rappresentanti di federazioni, enti di promozione sportiva, discipline associate e associazioni benemerite, che erano presenti, su 55 aventi diritto al voto. Nella stessa giornata si è tenuta anche la prima elezione della Giunta, non più nominativa. «Desidero ringraziare tutte le persone che mi hanno dato fiducia – ha dichiarato il neo eletto-. Cercherò di non deludere il movimento sportivo regionale, ma ci sarà bisogno della collaborazione di tutti. La prima cosa che farò, da presidente del Coni regionale, sarà la riattivazione dei corsi di alfabetizzazione motoria nelle scuole elementari».

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incarichi&carriere

PILLA NUOVO AD DI BANCA CARIPE

Dario Pilla, attuale direttore generale di Banca Tercas, è stato nominato amministratore delegato e direttore generale di Banca Caripe. “Nel corso della seconda meta’ del 2012, è stata avviata un attività di riorganizzazione del gruppo bancario Tercas. Dal 21 gennaio scorso, la rete è organizzata per tipologia di filiali, il cui numero è stato ridotto, (Hub, Strutturate, Standard, Base e Spoke), con nuovi ruoli all’interno e con relativa responsabilità sui risultati – si legge in una nota della banca -. Quanto alle risorse umane sono state avviate le attività volte all’efficientamento della struttura organizzativa attraverso il ricorso agli esodi incentivati e al Fondo di Solidarietà per un totale di 80 unità”.

FEDEREVENTI, ALESSIA DI MATTEO NEL DIRETTIVO NAZIONALE

Incarico nazionale per la presidente della Federeventi L’Aquila. Alessia Di Matteo, è stata nominata nel

Consiglio direttivo nazionale di Federeventi Italia, l’associazione, nata nel 2010 e che raggruppa le imprese che svolgono la propria attività nell’ambito di organizzazione di eventi nei settori sport, spettacolo e cultura, in ambito fieristico ed aziendale, nella convegnistica e più in generale tutte le attività che svolgono servizi per eventi dalla comunicazione alla formazione. Il presidente nazionale di Federeventi Mario Baldassarri nel congratularsi con lei ha dichiarato: «Abbiamo voluto premiare non solo la sua competenza ed esperienza, ma anche la sua dedizione a Federeventi. Sarà la nostra referente sul territorio di competenza». Soddisfatti il presidente di Confcommercio Roberto Donatelli e il direttore regionale Celso Cioni per l’importante risultato che premia l’impegno sostenuto con orgoglio, convinzione e volontà nel settore in cui opera.

RAFFAELE CREDIDIO RIELETTO ALLA GUIDA DELL’AIDP

Raffaele Credidio resta al timone dell’Aidp (Associazione italiana direzione personale) e con lui il team che lo ha accompagnato negli ultimi tre anni. «Nonostante il periodo di crisi – ha affermato il presidente, rieletto all’unanimità - l’AIDP locale è stato capace di raggiungere risultati in totale controtendenza con il mondo esterno. Nell’ultimo triennio, infatti, abbiamo raddoppiato il numero di iscritti ma, ancor di più, siamo riusciti, come mai fino ad ora, ad intercettare i direttori del personale delle più importanti aziende del territorio». Il segreto di questo successo, confessa Credidio, starebbe in una squadra composta da diverse professionalità, con un unico obiettivo, “Crescere per piacere”. E proprio alla base di “13 eVENTI, 2013 emozioni ”, la programmazione 2013, si pone il motto del gruppo “Crescere per piacere”, la cui essenza richiama l’opera “Il Piacere” di D’Annunzio, ricordato così per il 150° anniversario della sua nascita. L’associazione promuoverà anche incontri sul tema giuridico/legale, sulla consulenza del lavoro e un convegno su “Crisi e Cambiamento”. L’esecutivo AIDP è composto dai vicepresidenti: Elisa Antonioni, Pasquale Gualtieri, Gianluca Nardone, Tommaso Prete e Marcello Vinciguerra.

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storie&persone » di Eleonora Lopes

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a nei suoi bellissimi occhi azzurri la fierezza tipica degli abruzzesi, unita alla grinta e alla voglia di fare tipica dei giovani. Parliamo di Valentina Di Camillo, componente di punta della nota cantina di Chieti “Tenuta i Fauri”. Nata a Chieti 33 anni fa, Valentina lavora nell’azienda agricola insieme ai genitori Domenico e Tiziana e al fratello minore Luigi. Ma come spesso accade nelle imprese famigliari, il suo ingresso non è stato immediato; dopo la laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutica all’Università di Chieti, le offrono la possibilità di lavorare per una multinazionale farmaceutica, lei rifiuta e sceglie la sua terra. Il suo posto è lì. «Quando mi sono trovata davanti ad un bivio, -ci racconta- ho capito che non potevo separarmi dalla mia terra». Agli studi di Chimica Farmaceutica, sono seguiti quelli di Enologia e Viticoltura e oggi la giovane imprenditrice si occupa del ramo commerciale dell’azienda e del settore comunicazione&marketing.

Tenuta i Fauri Una realtà vitivinicola che nasce nel cuore della provincia di Chieti, tra quelle colline che dalle propaggini della Majella digradano dolcemente fino al mare. Tenuta i Fauri non è semplicemente il marchio di un’azienda, è prima di tutto una famiglia dedita da anni alla viticoltura e lo testimonia il soprannome vagamente etilico che la accompagna da intere generazioni, distintivo di un’antica vocazione: Baldovino. Una sfida e uno stile di vita: sono questi i presupposti che animano Domenico, vignaiolo schietto ed estroverso, e i suoi figli, Valentina e Luigi che da lui hanno ereditato la passione per il mestiere di “fare il vino”, una misteriosa arte da affinare e raffinare. Luigi, 29 anni, laureato in Enologia presso l’Università di Perugia e successivamente presso l’Università di Padova, segue la parte produttiva con scrupolosa cura. I trentacinque ettari di vigneti, coltivati in una suggestiva e felice cornice geografica, regalano vini sinceri ed eleganti che riconducono alle zone di origine e conservano inalterate le caratteristiche dei vitigni. Da anni l’azienda è impegnata nel promuovere la cultura del vino, facendo apprezzare i prodotti anche al di fuori del territorio nazionale: Giappone, Cina, Stati Uniti, Canada, Brasile, oltre che Europa. Un’azienda giovane e dinamica come i suoi titolari. Tra le novità di questi ultimi anni ricordiamo: la Passerina IGT Colline Teatine, alla seconda edizione con l’annata 2012, un altro grande vino bianco autoctono, che insieme al Pecorino, ha ritrovato nuova luce. Ultimo progetto in ordine di tempo, vede Tenuta i Fauri legata all’arte di Pep Marchegiani, irriverente artista abruzzese, il tutto coordinato dalle mani esperte di un’altra abruzzese DOC, Romana Caldarelli, che con la sua agenzia milanese, Caldarelli Licennsing Agency, segue l’attività di Pep da anni. Colori e sensazioni: vino ed opera d’arte si fondono in un’unica cosa. Numerosi sono i riconoscimenti che Tenuta i Fauri ogni anno ottiene dalle più prestigiose guide italiane (Gambero Rosso, Espresso, Duemilavini, Slow Wine, Touring club) e non solo, premi dal Decanter World Wine Awards e dagli International Wine Challenge Awards.

le parole di Valentina Di Camillo

«Sono nata e cresciuta in mezzo alle vigne. Ed oggi a 33 anni con orgoglio vivo della passione della mia famiglia. Perché viticoltori si nasce. Ed io mi sento fortunata»

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«Essere donna significa essere organizzate, determinate, volenterose, intuitive. E tutto questo nel mondo del vino, di forte impronta maschile, è fondamentale per farsi strada e non restare semplicemente a guardare»


Valentina Di Camillo Vitalità, competenza, umiltà, unite ad un sorriso contagioso sono le caratteristiche che la contraddistinguono. 33 anni, chietina, Valentina Di Camillo, dopo il liceo, scegli di studiare Chimica e Tecnologia Farmaceutica all’Università d’Annunzio di Chieti. Si laurea nel 2004 e consegue l’abilitazione alla professione di farmacista dopo l’esame di Stato. La grande passione per la scienza ha sempre alimentato gli interessi di Valentina e infatti, l’obiettivo fino a quel momento era diventare ricercatrice per l’industria farmaceutica. Al via con i colloqui, uno dopo l’altro. Un sì arriva dall’azienda Fournier. Un sorriso e un inaspettato “Grazie ma non posso” al direttore delle Risorse Umane della casa farmaceutica, rimette in discussione tutto. Valentina intuisce solo in quel momento che il cammino da seguire è un altro: dopo anni nei laboratori tra provette ed esperimenti, il mestiere di famiglia bussa alla porta. Dopo aver preso la decisione definitiva di rimanere a Chieti e di contribuire alla crescita della sua azienda agricola, riprende a studiare per diventare enologa e consegue la laurea triennale in Enologia e Viticoltura, presso la facoltà di Agraria a Mosciano Sant’Angelo. Oggi lavora a tempo pieno in azienda, occupandosi della comunicazione, del marketing e seguendo direttamente la commercializzazione dei suoi pregiati vini, sia in Italia che all’estero. È delegata dell’Abruzzo dell’ “Associazione Italiana Le donne del vino” e socia dell’Onav, organizzazione nazionale assaggiatori vino e da diversi anni si impegna nell’organizzazione di corsi di degustazione in tutta la provincia di Chieti. «Nasciamo contadini, -precisa Valentina Di Camillo- è importante non dimenticare da dove si viene, noi siamo nati in queste terre, delle quali sono molto fiera». E la passione per la terra si riconosce nella cura che viene posta in tutte le fasi di lavoro, a partire dalla vigna. Ma nella sua vita, oltre all’amore per il vino, c’è anche quello per la musica, Valentina è diplomata al conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara in pianoforte. «A casa mia –conclude l’imprenditrice- la musica è una componente immancabile, mio padre Domenico, è un tenore primo e mio fratello è diplomato al pianoforte come me».

«ll vino e la musica sono le mie più grandi passioni, senza mi sentirei fuori luogo. Dimenticavo… i miei amici!»

» foto di Mario Di Paolo

«Casa nostra è sempre piena di gente: un via vai di amici e conoscenti con i quali condividere la tavola ed un buon bicchiere di vino. Ahimè gli astemi continuiamo a guardarli sempre con un occhio diffidente»

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fisco

» di Luigi Carunchio

Come utilizzare il credito IVA annuale dal 1° gennaio 2013 Tutte le modalità di utilizzo disciplinato dalle regole introdotte nel 2009 cosi come modificate nel 2012 a opera del D.L. 16/2012

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iamo arrivati alla scadenza della presentazione della dichiarazione annuale Iva. Nella normativa italiana, l’istituto della compensazione tributaria orizzontale, (la compensazione tra i crediti e i debiti tributari differenti tra loro) è stata introdotta con l’articolo 17 del Decreto Legislativo del 9 luglio 1997. Prima dell’entrata in vigore di tale normativa era previsto solo l’istituto della compensazione verticale che consentiva esclusivamente la compensazione verso uno stesso ente (quindi ad esempio Iva da Iva). Pur permettendo la compensazione orizzontale il legislatore è intervenuto disciplinando le modalità operative che il contribuente è tenuto e rispettare,

al fine di disciplinarne gli abusi e l’utilizzo indebito di tale credito. Le principali limitazioni erano state introdotte dal DL 78/2009 che prevedeva: utilizzo del credito Iva annuale, liberamente fino ad un importo di € 10.000,00; utilizzo del credito eccedente solamente a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale Iva o dell’istanza trimestrale mediante il modello TR; in ogni caso l’utilizzo del credito superiore ad € 15.000,00 comporta l’apposizione del visto di conformità apposto da un professionista abilitato sulla dichiarazione iva. Ovviamente la legge stabilisce un limite massimo nell’utilizzo del credito in compensazione pari ad euro 516.456,90; nell’ambito dello stesso anno solare il

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fisco

contribuente dispone del plafond di € 10.000,00 per il credito iva annuale; utilizzo di eventuali crediti residui potranno essere utilizzati entro la presentazione della dichiarazione del modello Iva relativo all’anno successivo. Con il DL 16/2012 le modalità operative e le limitazioni sopra riportate sono state modificate. In particolare il quadro di riferimento attualmente in vigore è sintetizzato nel modo seguente: per i crediti iva inferiori a € 5.000,00 vi è una libera compensazione mediante il modello F24 (in precedenza il libero utilizzo era fino ad € 10.000,00); la compensazione deve essere effettuata solo tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate; per i crediti Iva di importo superiori ad € 5.000,00 e fino al limite di € 15.000,00, la libera compensazione è ammessa a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello della presentazione della dichiarazione Iva o dell’istanza trimestrale modello TR; per i crediti superiori ad € 15.000,00 e fino a 516.456,90 oltre all’utilizzo a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello della presentazione della dichiarazione Iva o dell’istanza trimestrale, occorre anche il visto di conformità apposto da un professionista abilitato che certifichi la veridicità e la corrispondenza dei dati; nell’ambito dello stesso anno solare il contribuente dispone del plafond di € 5.000,00 per il credito Iva annuale; utilizzo di eventuali crediti residui entro la presentazione della dichiarazione del modello Iva relativo all’anno successivo. Per accelerare i tempi di utilizzo del credito Iva risultante dalla dichiarazione annuale, è prevista la possibilità di anticipare la presentazione della dichiarazio-

ne Iva separandola dalla dichiarazione unificata; è la circolare n° 1/E del 25 gennaio 2011 dell’Agenzia delle Entrate che riconosce tale possibilità di presentare tale dichiarazione autonomamente, a decorrere dal 1° febbraio di ogni anno. Il contribuente nel caso in cui la dichiarazione annuale Iva sia presentata senza il visto di conformità, può procedere a modificare tale scelta, mediante una dichiarazione integrativa, entro 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione. Si evidenzia che tutti i contribuenti che presentano la dichiarazione Iva 2013 in forma autonoma entro febbraio, sono esonerati dalla presentazione della comunicazione dati Iva 2013 relativa all’anno 2012 obbligatoria per tutti i contribuenti entro il mese di febbraio 2013 così come previsto dall’articolo 8 bis del DPR 322/1998. Oltre alle limitazioni di importo dell’utilizzo del credito Iva sopra enunciate, il credito Iva è soggetto ad altre limitazioni, infatti è vietata la compensazione fino a concorrenza dell’importo dei debiti iscritti a ruolo di ammontare superiore a € 1.500,00 e per i quali è scaduto il termine di pagamento. I debiti iscritti a ruolo devono essere relativi a imposte erariali e che per tali si intendono, come da chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, circolare n° 13/E/2011: le imposte dirette, l’IVA, le imposte indirette, l’IRAP, le addizionali dei tributi diretti e le ritenute alla fonte. Mentre sono esclusi i contributi di qualsiasi natura, i tributi locali e le sanzioni amministrative riscosse tramite ruolo

e-mail: info@valoreassociati.it

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ict

» di Antonio Teti

Ti senti male?

Dillo a Twitter! La notizia è di qualche settimana fa ed ha avuto scarsa risonanza a livello mondiale. Apparentemente sembrerebbe la solita novità sfornata dal Cyberspazio in grado di soddisfare la curiosità spicciola di qualche neofita del web o instancabile internauta affamato d’innovazioni dell’ultima ora, ma a rifletterci bene…

L

amentarsi sui social network, come Twitter, per essere incappati in sintomi influenzali, potrebbe sembrare una notizia priva di valore e potrebbe persino infastidire gli amici e “followers” che ambiscono ad assimilare ogni vostra comunicazione o indicazione data in pasto alla Rete, ma per certo può rappresentare un’informazione utile da memorizzare all’intero di un contenitore informativo di indubbio valore. Quale? Ad esempio quello sulla diffusione di malattie! Twitter è un social network gratuito in grado di fornire un servizio di micro-blogging che permette a milioni di utenti di inviare e leggere notizie, informazioni o messaggi brevi (tweets), per un massimo di 140 caratteri. Il nome “Twitter” deriva dal verbo inglese to tweet che significa “cinguettare”. Tweet è anche il termine tecnico degli aggiornamenti del servizio. Il servizio conta più di 190 milioni di utenti registrati e produce qualcosa come circa 340 milioni di tweet al giorno. Alcuni ricercatori della Johns Hopkins University, hanno deciso di occuparsi seriamente dell’analisi dei “cinguettii” in Rete. L’idea è stata quella di

cercare di valorizzare i dati immessi nel social network per scopi riconducibili allo studio della diffusione delle diverse tipologie di malattie di stagione. Se poi aggiungiamo che negli ultimi anni gli Stati Uniti sono stati al centro di un’intensificazione delle malattie stagionali, non c’è da meravigliarsi se l’attenzione sulle tecniche di monitoraggio della diffusione di queste patologie si sia spostata sulla Rete. Le organizzazioni, le imprese, le università e le stesse strutture sanitarie, si stanno mobilitando per attingere dalla Rete e dai motori di ricerca ogni informazione utile per aggiornare ospedali, medici, operatori sanitari e la stessa popolazione del paese, sugli sviluppi della diffusione e del contrasto alle diverse patologie che colpiscono la popolazione. Ad esempio i Centers for Disease Control and Prevention rilasciano settimanalmente un weekley update1 che fornisce tutte i dati, statistiche incluse, sulla diffusione di sintomi influenzali, ricoveri e decessi. Tuttavia i dati non sono sempre aggiornati in tempo reale. È in questo aspetto che la Rete può essere risolutiva. “Sono molte le lacune del sistema che possono essere risolte da Twitter,” ha asserito il professor Mark Dredze, che

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guida il progetto della Johns Hopkins University. Lo scopo della ricerca di Dredze è riuscire a prevedere, attraverso l’elaborazione continua dei dati raccolti su Twitter (immessi dagli stessi utenti), dove e quando si diffonderanno malattie. Le informazioni fornite in real-time stanno assumendo un valore di straordinaria rilevanza, oltre ad essere la fonte di conoscenza popolare di riferimento per l’intera popolazione mondiale. Queste previsioni potrebbero assumere un valore enorme per i reparti di sanità pubblica e delle strutture governative, ad esempio, mettendole in grado di pianificare l’aumento del numero di letti d’ospedale o la chiusura delle scuole. Inoltre, le informazioni GPS fornite per ogni tweet, consentono di identificare, oltre alle informazioni sulle patologie, anche i dati relativi alla “posizione” geografica degli utenti che aggiornano il social network. Anche dall’Università di Rochester, giunge una sperimentazione in tal senso, che consente di creare una sinergia tra la previsione della diffusione delle malattie e i social media, grazie ad una applicazione nota come Germe Tracker2. È una mappa interattiva di tipo geo-tag, collegata a Twitter, che contiene parole chiave, correlate alle diverse affezioni. Sick Weather3 è un progetto molto simile ai precedenti per quanto concerne il sistema di mappatura, ma prevede di attingere sia da Facebook che da Twitter le animazioni riconducibili a malattie contagiose come la varicella, raffreddori, tosse convulsa, come pure altri problemi come allergie, stress e depressione. 1. http://www.cdc.gov/flu/weekly/ 2. http://fount.in/m

Flu Trends di Google4 (disponibile anche in lingua italiana), fornisce una panoramica mondiale sui gradi di diffusione dell’influenza, con riferimento a diversi livelli di intensità. Sviluppato nel 2009 in collaborazione con alcuni centri di ricerca e di monitoraggio dei malanni stagionali, lo strumento scava attraverso enormi quantità di dati di ricerca (tutti anonimi) alla scoperta di relazioni tra i diversi “ceppi” influenzali a livello mondiale. Michael Paul, un dottorando impegnato nella ricerca della Johns Hopkins asserisce “Il vantaggio derivante dall’utilizzo di questi social media e da Google è riconducibile alla velocità di accesso alle informazioni. Le informazioni sono utili al governo per l’approntamento di piani di emergenza”. Di certo le applicazioni elaborate dai social software, in funzione delle loro peculiarità, sono in grado di fornire informazioni in tempo reale di grande utilità per le strutture che operano per garantire il benessere dei cittadini e la tutela della salute pubblica. Nel contempo, la possibilità di tracciare e monitorare costantemente gli spostamenti dei cittadini e la loro allocazione geografica, oltre all’acquisizione di informazioni personali riconducibili alla loro stato di salute, ripropone ancora una volta l’annoso problema della tutela della privacy. Il quesito è sempre il medesimo: in termini di diffusione delle informazioni, dove va posta la sottile linea di confine tra le notizie che possono essere diffuse e quelle da tutelare? Forse è un quesito destinato a permanere nel tempo…

3. http://www.sickweather.com/ 4. http://www.google.org/flutrends/

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creatività

» di Simone D’Alessandro

Torna il premio Abruzzo Green Nella prossima edizione, accanto alle imprese, verrano premiate anche le amministrazioni pubbliche

A

nche quest’anno Confindustria Abruzzo in collaborazione con Legambiente Abruzzo, Arta Abruzzo, Ma&D, Galeno e Carsa, organizza il Premio Confindustria Abruzzo Green, rivolto sia alle imprese green oriented che alle pubbliche amministrazioni in grado di fare appalti verdi (Green Public Procurement) o di introdurre pratiche virtuose finalizzate a ridurre/ riciclare/riusare. Si tratta di un riconoscimento per imprese ed enti virtuosi che adottano e sviluppano processi, prodotti e servizi eco-efficienti, ma anche e soprattutto di

un’occasione di incontro e confronto su idee, soluzioni, modelli organizzativi per costruire una mentalità green condivisa. Possono partecipare tutte le realtà imprenditoriali (private, cooperative e consortili) di piccole, medie e grandi dimensioni, che operano in tutti i settori (primario, secondario e terziario) purché presenti in Abruzzo con una sede operativa o legale. Come dicevamo, questa seconda edizione si apre anche alle amministrazioni pubbliche abruzzesi che introducono qualsiasi pratica virtuosa finalizzata a ridurre/ risparmiare carta, acqua, energia elettrica, ri-

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creatività Il logo del “Premio Green”

ducendo l’impatto ambientale. La partecipazione è gratuita. Le categorie per le quali le aziende possono presentare la propria candidatura sono: 1. Processo 2. Prodotto 3. Servizio. Le schede delle imprese e delle pubbliche amministrazioni ammesse al premio saranno pubblicate sul sito di Confindustria Abruzzo. Le migliori saranno pubblicate all’interno di un volume dedicato alle “Buone Prassi in Abruzzo per l’innovazione e la sostenibilità ambientale”. Per saperne di più e scaricare “regolamento” e “scheda da compilare”, basta collegarsi su www.confindustria.abruzzo.it e cliccare il banner Premio Confindustria Abruzzo Green. Il fatto di aver confermato la seconda edizione in un momento così difficile per l’economia del territorio, mostra la volontà degli attori coinvolti di voler puntare sulla Green Economy come fattore strategico di rilancio delle produzioni. In Abruzzo l’economia verde sta rigenerando interi comparti del manifatturiero di punta e non solo. Coniugare sostenibilità, qualità, coesione sociale e politica industriale è la sfida del futuro. Il bel paese può tornare ad essere competitivo solo se rispolvera quel modello della Terza Italia capace di fare “embeddedness”, incorporando all’interno della sfera economica: valori non economici1, capitale sociale2 e civicness3. Un modello che ha caratterizzato il benessere del centro e del nord-est italiano dagli anni ’70 agli anni ’90, rendendolo noto (e oggetto di studio) in tutto il mondo. Un modello caratterizzato da un’ossatura di realtà che non potranno mai arrivare alle dimensioni e ai fatturati delle grandi organizzazioni, pena lo snaturamento

del sistema produttivo e la rinuncia allo sviluppo di determinati settori di nicchia che ancor oggi raggiungono primati (moda, meccanica-meccatronica, ceramiche, biochimica, plastica Etc.). La sfida è far si che queste imprese di uniscano approfittando anche delle possibilità offerte dai contratti di rete. Da quando è stata lanciata la prima edizione, il 17 Febbraio 2012, sono molte le imprese che hanno deciso di partecipare. Ve ne sono alcune che hanno introdotto un sistema integrato processo/prodotto/servizio nel settore degli imballaggi; altre che hanno anticipato i tempi, rispetto al settore, migliorando prodotti classici come i laterizi o introducendo tecniche che hanno cambiato il modo di invecchiare un tessuto, evitando di utilizzare prodotti inquinanti che causano la silicosi; altre ancora che hanno costruito un percorso di riduzione dell’impatto ambientale estendendo il loro processo di gestione alla catena dei fornitori e dei clienti; altre, infine, che hanno raggiunto primati ineguagliati costruendo, nel tempo e a livello internazionale, una cultura d’impresa orientata alla sostenibilità totale. Queste realtà sono abruzzesi ovvero operanti in Abruzzo in modo stabile da decenni. L’obiettivo di quest’anno è aumentare i partecipanti e consolidare la rete di relazioni già avviate per realizzare una green community abruzzese, propositiva e competitiva

1. Sul tema della Terza Italia e dello sviluppo della piccola e media impresa italiana spinta da valori non economici si veda A. Bagnasco, Tre Italie: la problematica territoriale dello sviluppo italiano, il Mulino, Bologna, 1977; ma anche A. Bagnasco e C. Trigilia, La costruzione sociale del mercato, il Mulino, Bologna, 1988. 2. Sul tema si veda M. Paci, Pubblico e privato nei moderni sistemi di Welfare, Napoli, Liguori, 1989. 3. R. D., Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane, Mondadori, Milano, 1993.

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norme&leggi

» di Filippo Paolini

Riforma del lavoro: un rito speciale per i licenziamenti La novità di rilievo è rappresentata dalla previsione di un processo “sprint” per le cause relative ai licenziamenti attraverso l’istituzione di un nuovo rito speciale

L

o hanno definito “rito sprint” o “rito Fornero”, dal nome del Ministro del Lavoro che lo ha “creato” portandolo all’approvazione del Parlamento con la Legge 92/2012. Non si tratta d’altro che delle nuove regole procedurali che sono applicate nei tribunali italiani nelle cause di impugnazione dei licenziamenti, ma soltanto nelle ipotesi previste dall’art. 18 dello Statuto dei Lavora-

tori e, cioè, in tutte le ipotesi in cui è astrattamente prevista la possibilità di una effettiva reintegra nel posto di lavoro. Rito sprint, dicevamo, perché nelle intenzioni del legislatore ai protagonisti del rapporto di lavoro l’ordinamento deve essere in grado di fornire una risposta certa, nel più breve tempo possibile, in merito alla legittimità o meno dell’espulsione del lavoratore

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norme&leggi

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero

dall’azienda. In questa ottica si inquadra la prima fase del processo, che viene aperta dal ricorso che, come noto, va depositato entro 180 giorni dall’avvenuta impugnativa stragiudiziale del licenziamento che, a sua volta, deve intervenire entro 60 giorni dal recesso. La prima novità è che la domanda deve avere ad oggetto solo ed esclusivamente il licenziamento ed, al più, questioni fondate sugli identici fatti costitutivi (ad. esempio preavviso di licenziamento, risarcimento danni per licenziamento ingiurioso, ecc.) Di qui, il giudice, disponendo ovviamente che sia coinvolto il convenuto, deve fissare l’udienza entro e non oltre quaranta giorni, all’esito della quale, “sentite le parti e omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio”, decide se e quali mezzi istruttori sono opportuni e poi “sentenzia” con una ordinanza conclusiva, disponendo o meno la reintegra del dipendente. Così, in un tempo che dovrebbe essere relativamente breve, si giunge ad un primo pronunciamento giudiziale, ad un primo punto fermo, con una parte che avrà ragione ed una che avrà torto. Un qualcosa di “simile” ad un procedimento d’urgenza, con la precisazione importante, però, che non è richiesta la prova dell’urgenza: tutti i licenziamenti rientranti nell’alveo dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori saranno trattati in questo modo a prescindere dalla situazione soggettiva del ricorrente ed alla paventata lesione irreparabile di suoi diritti fondamentali. Ovviamente, in considerazione del carattere fortemente destrutturato e deformalizzato di questa prima fase, dove l’istruttoria, seppur non sommaria, potrebbe essere tutt’altro che completa, è prevista

la possibilità per la parte soccombente di introdurre una fase “ordinaria”, entro i trenta giorni successivi al provvedimento che definisce il primo stadio. Durante questa opposizione, ovviamente, ha pieno vigore l’ordinanza che ha definito la prima fase, che peraltro non è suscettibile di sospensione o modifica. Anche il “secondo” giudizio deve comunque avere un carattere di speditezza, sebbene siano previsti tempi e scadenze leggermente più articolati: l’udienza fissata a non più di sessanta giorni dall’opposizione, la possibilità di proporre “contro domande” (domande riconvenzionali) solo se strettamente connesse al licenziamento e la decisione finale con sentenza entro dieci giorni. A questo punto, nel quale potremmo definire esaurita la prima fase del giudizio, restano ovviamente impregiudicate le impugnazioni e, quindi, la parte soccombente potrà adire la Corte d’Appello ed eventualmente, in terzo grado, la Corte di Cassazione. Sarà vera gloria? L’applicazione pratica, come sempre, ci dirà se e come funzionerà questo nuovo rito. Una cosa è certa: anche in ragione della previsione espressa per cui gli uffici giudiziari dovranno riservare appositi giorni del calendario delle udienze a questi processi, c’è da aspettarsi che i tempi, specie per la primissima fase, saranno celeri e, comunque, più brevi di quelli che fino a ieri richiedeva una ordinaria causa di licenziamento. Diversamente, per quanto riguarda la seconda fase del primo grado ed i due gradi delle impugnazioni, tutto dipenderà dalle risorse umane che gli uffici giudiziari saranno in grado di “dedicare” ai licenziamenti

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gestioned’impresa » di Massimiliano Pian

Business Process Outsourcing.

È ancora attuale? Riflessioni sull’evoluzione del mercato del BPO

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l mercato del Business Process Outsourcing (BPO) si accinge a superare la sua terza decade di vita. Qual è il suo stato di salute? Come sono cambiate la variabili chiave alla base della sua scelta? Prendiamo spunto da alcuni risultati diffusi recentemente di alcune ricerche (la più significativa della London School of Economics in collaborazione con l’Istituto Horses for Sourcing). Le prime significative esperienze di Business Process Outsourcing risalgono agli anni ’90 e si radicano principalmente nel mondo anglo-sassone: tradizionalmente l’obiettivo che un’azienda si prefiggeva di raggiungere attraverso i BPO era principalmente quello di ridurre i costi, soprattutto esternalizzando le funzioni considerate “non-core”.

Le funzioni di back-office (AFC, IT, HR, Facilities Management) sono quelle in cui maggiormente ha trovato applicazione il servizio di BPO: da un’idea iniziale per cui il semplice spostamento di una ramo di una struttura aziendale ad un’altra avrebbe portato benefici (in ragione del fatto che l’outsourcer avrebbe potuto beneficiare di maggiori economie di scala e maggiori efficienze essendo specializzato in quello specifico ambito), si è passati negli anni 2000 a considerare l’outsourcing come strumento di delocalizzazione di alcune funzioni in Paesi “low-cost”, cercando in tal modo di ottenere ulteriori benefici di costo. Oggi applicare un business case che abbia solamente la variabile “costo” come elemento decisionale per affrontare un outsourcing non è più sufficiente:

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gestioned’impresa

la complessità di avviare e, soprattutto, governare e mantenere un fluido ed efficiente rapporto con un outsourcer non si può bilanciare solamente con un recupero di parte dei costi operativi. L’obiettivo degli Executive che oggi hanno in essere un rapporto di outsourcing va oltre la riduzione dei costi, obiettivo che si da quasi per scontato (ben sapendo che se è ragionevolmente conseguibile nei primi anni è poi difficilmente mantenibile con la medesima incidenza negli anni successivi), ma si concentra su aspetti che sono più orientati alla creazione di valore, con particolare attenzione agli aspetti di innovazione. Nella ricerca della London School of Economics solo l’11% degli intervistati si è dichiarato soddisfatto per quanto riguarda la capacità dell’outsourcer di contribuire al miglioramento delle performance dell’azienda attraverso l’applicazione di concetti nuovi, creativi e delle innovazioni tecnologiche, a fronte del 46% che è invece molto soddisfatto rispetto ad un obiettivo di riduzione costi. Inoltre, bisogna considerare che oggi gran parte degli interventi e dei benefici che potevano essere ottenuti con azioni di riorganizzazione, revisione processi, implementazioni sistemi ERP sono per la maggior parte già stati fatti direttamente dalle aziende stesse, e dunque non sono più demandabili agli outsourcer. In sintesi, per affrontare oggi un BPO non è sufficiente porsi degli obiettivi di riduzione di costi operativi, ma occorre guardare a questa soluzione come un elemento da poter sfruttare per ottenere dei continui miglioramenti attraverso l’applicazione di strumenti, tecnologie, innovazioni che consentono di ottenere qualcosa in più e non solo le stesse cose in modo migliore. Non esiste un modello identico e standard per impostare un BPO: ogni singolo contratto prevede specifici ambiti e modalità con cui l’outsourcer eroga il proprio servizio. Tuttavia, il processo nel suo insieme non può essere dimenticato nell’approcciare un BPO, anche quando le attività da delegare all’outsourcer sono solo parte dell’intero processo. E’ indubbio che la parte di governance del processo debba rimanere sotto il controllo e la responsabilità dell’azienda, ma è altrettanto vero che quanto più l’outsourcer ha competenze e visibilità del business e delle priorità del cliente può fornire un servizio in grado di portare valore aggiunto. La tecnologia che l’outsourcer ha disposizione per elaborare analisi, report, evidenza criticità sulla base dei dati transazionali raccolti consente oggi di avere indicazioni in tempo minimo circa l’andamento del business e le perfomance economico-finanziarie a supporto dei

processi di governance e decisionali che risiedono in azienda. Quanto più cliente ed outsourcer hanno il medesimo grado di conoscenza della situazione di partenza e degli obiettivi, tanto più probabile sarà che il contratto sia equo e la relazione sia gestita in modo professionale e corretto. Per fare questo è necessario che il cliente arrivi ad una decisione di avviare un BPO senza il coinvolgimento del possibile outsourcer, avendo chiari questi elementi: 1. Attenzione alla relazione di lungo periodo e non solo al costo: focus su tecnologia ed innovazione 2. Correlazione del costo a livelli di servizio e “driver” di attività 3. Predisposizione di una funzione di governance e monitoraggio del servizio: logiche di collaborazione piuttosto che di ispezione e controllo 4. Attenzione ai “confini” dei processi (non è mai tutto in outsorucing) e alle rettifiche necessarie all’organizzazione interna 5. Prevedere un periodo di “test” prima di rendere effettivi gli SLA/OLA del contratto In sintesi, affrontare oggi un BPO è più complesso che non venti o trenta anni fa: gli obiettivi devono essere concentrati più sulle opportunità di creazione valore che sulla mera riduzione costi. Inoltre, la qualità e l’attenzione dedicata alla fase di pre-analisi e di scelta del fornitore sono decisamente elementi che determinano il successo della relazione e facilitano il raggiungimento degli obiettivi

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lavoro in corso

» di Andrea Bonanni Caione*

L’Accordo quadro “New Honda Italy”: spunti di riflessione

L

a recente stipula in sede ministeriale del contratto quadro “New Honda Italy” fornisce lo spunto per una riflessione più ampia in merito alle tendenze evolutive in atto in materia di contrattazione di secondo livello. L’accordo, siglato sia dalle Parti sociali che dalle istituzioni amministrative e politiche di governo del territorio, dinanzi al Ministero dello Sviluppo Economico, costituisce un momento di sintesi tra le istanze di un player di livello mondiale, che ha dunque facoltà di allocare la propria attività produttiva dove più abbia convenienza, e le esigenze di un territorio, quale quello abruzzese, coinvolto nel generale contesto recessivo che caratterizza l’attuale andamento economico del Paese. Da un lato l’esigenza di allineare quanto più è possibile i propri costi del lavoro all’andamento non certo entusiasmante del mercato motociclistico; dall’altro la necessità di preservare capacità produttiva ed occupazionale dello stabilimento italiano, nonostante la presenza di numerose condizioni che potrebbero indurre un’azienda non italiana ad investire in territori dotati di un maggiore appeal normativo ed economico. In questo scenario non semplice le Parti sociali hanno avuto la capacità di utilizzare lo strumento della contrattazione di secondo livello, costruendo insieme un accordo che, ruotando intorno ad un importante Piano industriale, ha restituito credibilità all’intero sistema industriale regionale, tanto da indurre l’investitore estero ad un rilancio della propria

presenza sul territorio abruzzese. Una scelta in controtendenza, resa possibile sia dalla elevata capacità produttiva riconosciuta alle maestranze locali, sia dall’impegno profuso dal management aziendale e dalle parti sindacali nella determinazione di un quadro di regole certe, idoneo a garantire il perseguimento dell’ambizioso programma industriale avviato. La certezza delle regole del gioco costituisce uno dei postulati sui quali si fonda la possibilità di assegnare nuovamente al sistema Italia un ruolo produttivo nel contesto della competizione globale. L’esperienza di Honda Italia dimostra come, in tale contesto, la contrattazione collettiva, soprattutto decentrata, svolga un ruolo di primaria importanza, per la sua naturale attitudine ad essere sede elettiva di sintesi tra le esigenze di produzione e lavoro locali e quelle del più generale contesto economico nazionale. Uno strumento che, se sapientemente utilizzato, è in grado di superare il vecchio paradigma concettuale che vede contrapposte le nozioni di salario ed utile, componendo il naturale conflitto di interessi a queste sotteso, in un quadro di regole certe e condivise. Così svolgendo un compito che l’esperienza, anche recente, ha dimostrato non essere demandabile a sedi di negoziazione distanti dalla precipua realtà aziendale, quali quelle legislative o di contrattazione collettiva nazionale. In fondo, era questo che chiedeva la famosa lettera all’Italia della Banca Centrale Europea del 5 agosto 2011. Si auspica pertanto che il modello venga presto replicato sul territorio

*Avvocato - managing partner LabLaw

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Niente rompicapi, afdati alla nostra esperienza.

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credito&finan a » di Laura Tinari

Basi più solide

per la Banca dell’Aquila Prosegue il percorso di costituzione: più capitale sociale, più candidati soci fondatori, più componenti nel Comitato promotore

L’

importante progetto di costituzione della Banca dell’Aquila inizia a poggiare su basi sempre più solide: dopo la decisione di incrementare il capitale sociale da sottoscrivere, giunge a mille la quota dei candidati soci fondatori, ossia coloro che hanno già aderito all’iniziativa, così come aumenta il numero dei componenti del Comitato promotore, organo che si occupa di promuovere l’iniziativa portando avanti le sottoscrizioni. Inizia così l’ultima fase di lavoro sul territorio. «Abbiamo deciso di aumentare il capitale sociale da sottoscrivere portandolo a 5mln di euro -ha dichiarato il presidente del Comitato promotore, Roberto Madama- per rendere la nostra Banca più solida, ma anche per rispondere ad esigenze di natura legislativa». Il Comitato ha così aperto a nuove forze che credono in un progetto pensato e nato per il rilancio del territorio aquilano. «L’idea su cui poggia la nostra iniziativa - ha sottolineato Matteo Gizzi, uno degli ispiratori - è poter avere una Banca attenta ai bisogni e alle esigenze del territorio. Si tratta di un progetto di cui potrà trarre vantaggio tutta la città. La nostra è una comuni-

Alcuni componenti del Comitato Promotore Costituenda Banca dell’Aquila

tà che esprime al meglio il microcosmo della nostra società civile su cui si costruiranno le nuove e sicure fondamenta di una L’Aquila che combatte e che vuole risorgere al più presto». Gli ormai mille candidati soci, tra loro molti imprenditori, sono motivati dalla volontà di un deciso cambiamento, soprattutto riguardo l’accesso al credito: il sostegno al territorio dato attraverso il reinvestire qui i fondi raccolti è alla base anche delle adesioni date da diverse associazioni di categoria. «Mi sento ottimista -ha detto Rinaldo Tordera, presidente del comitato tecnico della Banca- soprattutto perché con mia grande sorpresa stiamo ricevendo tante proposte di sostegno

» foto concesse dal Comitato Promotore Banca dell’Aquila

concreto alla nostra iniziativa. Ora proseguiamo con l’impegno di aprire la Banca dell’Aquila il prima possibile: una volta raccolto il capitale utile, attenderemo solo il nulla osta della Banca d’Italia. La raccolta sta andando bene e pensiamo di poter aprire il primo sportello in città entro il secondo semestre del 2013»

Il presidente del comitato promotore Roberto Madama

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messa in sicure

a

» di Alessio Pelusi

Il rischio chimico,

un argomento complesso Affrontiamo la seconda parte dell’articolo dedicato alla valutazione del rischio chimico, una tematica molto articolata alla quale va prestata attenzione

R

iprendiamo il discorso sulla valutazione del rischio chimico, entrando nel vivo della materia. In base all’art. 223 del D.Lgs 81/2008: “Il datore di lavoro valuta i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di agentichimici pericolosi”. I fattori da tenere presente in fase iniziale sono: le proprietà pericolose intrinseche degli agenti chimici, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese; le informazioni sulla salute e sicurezza contenute nella relativa scheda di sicurezza; circostanze in cui viene svolto il lavoro e quantità degli agenti chimici; livello tipo e durata dell’esposizione; valori limite di esposizione professionale o valori limite biologici; effetti delle misure preventive e protettive da adottare. Il regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging Regulation) è il nuovo regolamento (CE) n. 1272/2008, relativo alla classificazione all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele. Il CLP “Individua in modo puntuale le classi di pericolo per gli agenti chimici pericolosi distinguendo i pericoli per la sicurezza, legati alle proprietà chimico-fisiche, dai pericoli per la salute connessi alle proprietà tossicologiche a breve e medio termine ed alle proprietàtossicologiche a lungo termine” (Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro). La valutazione può, dunque, averequattro esiti differenti ed in relazione a questi si attueranno o meno gli Articoli del Titolo IX del D.Lgs. 81/2008.

Nel caso la Valutazione mostri un rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute, non si applicano i seguenti Articoli: 225 (Misure specifiche di protezione e di prevenzione), 226 (Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze), 229 (Sorveglianza sanitaria) e 230 (Cartelle sanitarie e di rischio). All’opposto, quando il rischio è non basso per la sicurezza e non irrilevante per la salute, il datore di lavoro dovrà attuare quanto previsto dai suddetti Articoli. Se la valutazione porta ad una classificazione del rischio come non basso per la sicurezza ma irrilevante per la salute, bisogna attuare le disposizioni previste dagli Artt. 225 e 226, escludendo l’attivazione della sorveglianza sanitaria e l’istituzione delle cartelle sanitarie e di rischio (Artt. 229, 230). Quando, al contrario, siamo di fronte ad un rischio basso per la sicurezza, ma non irrilevante per la salute, si devono applicare le misure specifiche di cui agli Artt. 225, 229 e 230. Un Modello gratuito e pratico per la Valutazione del Rischio chimico è il Movarisch, approvato dai gruppi tecnici delle Regioni EmiliaRomagna, Toscana e Lombardia. In base a quanto riportato sul sito , dove è anche possibile scaricarselo, il Movarisc è una modalità di analisi che, attraverso un percorso informatico semplice, consente di effettuare la valutazione del rischio chimico, secondo quanto previsto dall’articolo 223 del D.Lgs. 81/08. Nel modello è infatti prevista l’identificazione ed il peso da assegnare ai parametri indicati dall’articolo di legge, dai quali non è possibile prescindere, per effettuare la valutazione

pelusi.alessio@gmail.com

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» di Francesca Renzi

La SOLIS

realizza la prima

Impresa Green

La divisione R&S della Solis, azienda abruzzese leader nel settore del fotovoltaico, ha studiato e realizzato delle soluzioni uniche che utilizzano alternative fonti energetiche, quali fotovoltaico e cogenerazione, per alimentare l’intera catena del freddo

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reen economy, innovazione tecnica e tecnologica e occupazione. Queste le principali caratteristiche di Solis Green Log, il primo polo logistico del freddo interamente alimentato con energie rinnovabili. La Solis Spa, azienda abruzzese leader nel settore del fotovoltaico, ha recuperato e bonificato, nella industriale Val di Sangro, un’area industriale dismessa di 38.000 mq per realizzare un parco logistico del freddo completamente autonomo energeticamente. La divisione R&S della Solis ha studiato e realizzato delle soluzioni uniche che utilizzano alternative fonti energeti-

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che, quali fotovoltaico e cogenerazione, per alimentare l’intera catena del freddo. Un impianto fotovoltaico, di circa 1MWp, è stato realizzato sul capannone industriale recuperato e sulla pensilina metallica, di nuova costruzione, adiacente allo stesso e destinata ad area di sosta assistita da colonnine di ricarica per veicoli frigo, anche loro quindi alimentati con energia rinnovabile. Accanto al fotovoltaico, per soddisfare l’elevato fabbisogno energetico del polo e per garantire continuità e stabilità di energia, la Solis ha realizzato un impianto di cogenerazione che produce freddo attraverso un assorbitore. L’energia dell’acqua


Gli impianti fotovoltaici di Solis Green Log

Danilo Di Florio amministratore delegato Solis SpA

Render del progetto Solis Green Log

calda, proveniente da una fonte naturale presente all’interno della struttura, viene invertita dall’assorbitore che la trasforma in fredda. Poi, grazie ad un articolato sistema di raffreddamento tramite gas, l’accumulo di liquido freddo viene massimizzato nei momenti di maggiore produzione energetica. L’innovazione tecnologica del progetto, l’utilizzo quindi del fotovoltaico e della cogenerazione, hanno portato Solis Green Log ad essere un progetto unico e competitivo anche per i costi. Infatti, se si considera che normalmente il principale onere sostenuto per un polo logistico del freddo è il costo dell’energia, il nuovo polo della Solis, grazie alla propria innovativa alimentazione energetica, riesce ad essere il più competitivo anche per i costi. Solis Green Log riesce a generare un risparmio economico, determinato dalla riduzione dei costi energetici, pari al 80% e consente una totale autonomia nella produzione e gestione dell’energia. Solis Green Log diventa così una piattaforma logistica competitiva che si posiziona sul mercato con tariffe più basse del 30% rispetto ad altre realtà già esistenti. «Abbiamo

» foto concesse da Solis SpA

investito negli studi, nelle idee e nel progetto -spiega Danilo Di Florio, amministratore delegato della Solis Spa- per realizzare una realtà unica, la prima in Italia, ad utilizzare in maniera innovativa e integrata, fonti energetiche alternative. Inoltre, realizzando Solis Green Log in Abruzzo, abbiamo creato un nuovo mercato, una nuova “piazza d’affari” nel centro dell’asse NordSud ed Est-Ovest della penisola italiana, ad un settore, quello della logistica del freddo, che ha la massima espansione nel nord Italia». La nascita di una nuova impresa, genera sempre nuovi posti di lavoro e un indotto interessante, soprattutto se si considera che Solis Green Log è una infrastruttura completa nella rete nazionale “del freddo”, in grado di fornire non solo gli spazi logistici ma tutti i servizi relativi all’attività che prevedono un innovativo utilizzo integrato delle fonti energetiche alternative: l’alimentazione in loco delle celle frigorifere, ricarica dei mezzi elettrici, servizi accessori di manutenzione, rifornimento carburanti, segreteria e assistenza amministrativa

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» di Denia Di Giacomo

Lavorare in Europa ora è più semplice Sono sempre più numerose le persone interessate ad un’esperienza di lavoro all’estero, per approfondire la loro preparazione, oltre che linguistica, anche professionale. Parliamo di EURES, lo sportello europeo dedicato a questa esigenza

E Alcuni consulenti EURES a lavoro

siste un servizio pubblico e gratuito, istituito dalla Commissione Europea, che sostiene tutti coloro che intendono affacciarsi al mondo del lavoro all’estero, dedicato sia ai lavoratori che alle aziende: si chiama EURES. EUR.E.S. (European Employment Services: Servizi Europei per l’Impiego) si occupa di informazione, consulenza e orientamento sul mercato del lavoro. Costituito da circa 800 consulenti presenti nei servizi dell’impiego dei Paesi dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Norvegia, Liechtenstein) e della Svizzera, EURES mette in contatto lavoratori e datori di lavoro in tutta Europa, con la finalità di diffondere le offerte di lavoro tra i vari paesi e agevolare la libera circolazione dei cittadini in Europa. EURES si rivolge sia a lavoratori che desiderano cercare un impiego all’estero, sia ai datori di lavoro che ricercano personale con competenze specifiche. Il servizio si avvale anche di un portale www.eures.europa.eu, contenente le offerte di lavoro a vocazione comunitaria e i CV di candidati disponibili a lavorare in un altro Paese UE. Sul portale EURES si effettuano con l’utente delle vere e proprie simulazioni di ricerca attiva del lavoro. Ma volendo ricevere maggiori informazioni è possibile recarsi presso tutti i Centri per l’Impiego, mentre a livello regionale la rete si avvale di un Line Manager, Giuseppe Sciullo, dirigente della Regione Abruzzo, che funge da coordinatore delle attività sul territorio locale. Insomma una vera e propria piattaforma dove entrare in contatto con l’Europa e le sue molteplici opportunità finalmente è un’operazione semplice e realizzabile.

I SERVIZI EURES European Job Days di Bruxelles

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Alle aziende EURES offre un servizio gratuito di assistenza che comprende sia la diffusione delle offerte di lavoro in Europa sia l’accesso diretto alla banca dati dei curricula dei candidati. Oltre a questo EURES offre alle aziende anche un servizio di preselezione, che comprende dalla promozione delle offerte alla colla-


borazione per lo svolgimento dei colloqui di selezione, oltre alla consulenza per favorire il trasferimento del personale. Insomma un pacchetto completo formulato per sostenere concretamente la crescita del mercato del lavoro in Europa.

EURES IN ABRUZZO EURES in Abruzzo è stato istituito dalla Provincia di Teramo presso il Centro per l’Impiego di Giulianova, con la responsabile del servizio Anna Bongiovanni, alla quale abbiamo rivolto qualche domanda.

Intervista a Anna Bongiovanni Responsabile EURES presso il Centro per l’Impiego di Giulianova

 Qual è il riscontro che state ricevendo dai lavoratori e dalle aziende? «Rispetto allo scorso anno il numero degli utenti che si sono rivolti allo sportello EURES è quasi triplicato. Inoltre, più del 40% dei datori di lavoro in Europa attribuisce importanza all’esperienza ottenuta in seguito ad attività di studio o lavoro all’estero, pertanto molti giovani

hanno un’idea ben definita di volersi recare in un altro Paese per specializzarsi e tornare “arricchiti”. D’altronde lo slogan della rete EURES è “partire per diventare più grandi e tornare più forti”. Per quanto riguarda, invece, i servizi che offriamo alle aziende, non abbiamo mai avuto richieste, in quanto la rete EURES nel nostro territorio è ancora poco conosciuta, e quindi non sfruttata dai datori di lavoro».

 Quali sono le competenze più richieste dal mercato del lavoro estero? «Oggi la richiesta è principalmente per figure tecniche e molto specializzate, medici, infermieri, ingegneri, oltre che per varie figure professionali nel settore

turistico-alberghiero. I Paesi dove si hanno maggiori disponibilità lavorative sono in modo particolare la Germania, l’Austria, la Norvegia e i Paesi scandinavi, e il Belgio».

 Che consigli darebbe ad un giovane che desidera compilare il suo curriculum nel migliore dei modi? «I giovani devono essere innanzitutto determinati e pronti ad adattarsi alle diverse realtà che oggi la società multiculturale richiede: dal proprio curriculum devono emergere soprattutto quelle cosiddette “competenze trasversali”, ossia le abilità proprie di ciascun individuo, necessarie per ricoprire con successo qualsiasi posto di lavoro!»

European Job Days EURES organizza durante tutto l’anno diverse manifestazioni in varie città e Paesi europei. Si tratta di vere e proprie Fiere del Lavoro (Job Fairs) dove i candidati incontrano i diversi consulenti EURES sostenendo anche colloqui di selezione nella stessa giornata. Si è tenuto ad esempio il 6 ottobre scorso, presso il Berlaymont Building a Bruxelles, la settima edizione dell’European Job Day, organizzato dalla Commissione Europea e dal portale del lavoro EURES. Molti sono stati i cittadini di nazionalità italiana in cerca di occupazione, presenti alla manifestazione, al secondo posto, per numero di iscritti, dopo gli spagnoli. Per info: Anna Bongiovanni Consulente EURES / EURES Adviser Regione Abruzzo - Provincia di Teramo - CPI Giulianova - 64021 Giulianova Tel: +39.085.8003340 - Fax: +39.085.8001423 E-mail: bongiovanni.eures@provincia.teramo.it - Web: www.teramolavoro.it/eures

» foto concesse da Eures

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» di Denia Di Giacomo

Le 3 generazioni della famiglia Pardini, da destra: Marco, Vasco, Giacomo e Andrea Pardini

Tecnopack: la famiglia vince Conosciamo una longeva azienda di San Salvo, leader nel settore della produzione di imballaggi industriali. Attiva da ben 4 generazioni, la Tecnopack è ancora impegnata nell’acquisizione di nuove fette di mercato

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rmai è un fatto consolidato: le aziende a carattere familiare sono più longeve, reggono meglio le condizioni difficili del mercato e rappresentano il vero motore dell’economia italiana. Questo è quanto emerge dalle più svariate analisi del nostro tessuto economico. La Tecnopack è una di queste realtà e rappresenta un vero esempio vivente di come i valori della famiglia, trasmessi in ambito aziendale, possano diventare un punto di forza di fondamentale importanza, soprattutto nell’attuale condizione economica dove ogni certezza sembra vacillare. La Tecnopack srl di San Salvo, nasce nel 1970 e con una continua e graduale ascesa diventa leader nel settore degli

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imballaggi industriali in legno. Grandi strutture in legno, di qualsiasi dimensione, in grado di affrontare i lunghi viaggi verso la propria destinazione senza nessun genere di problema o inconveniente. Il miglior servizio nel minor tempo possibile, questa la filosofia professionale di Tecnopack. Ma la storia di questa azienda comincia ben prima dell’arrivo dei grandi volumi attuali, prendendo vita fin dal 1900, con Giulio Pardini, capostipite della famiglia, che svolgeva l’attività di falegname nella sua terra natia, la Toscana. La svolta per Pardini arrivò nell’immediato dopoguerra quando grandi aziende come Piaggio e Saint Gobain cominciarono a commissionargli importanti lavori di imballaggio. Da allora l’ascesa dell’azienda


Marco Pardini con i numerosi tronchi in legno necessari alla loro produzione

Una parte del vasto piazzale della Tecnopack

è stata inarrestabile, con l’inevitabile passaggio generazionale come Vasco Pardini tiene ancora ben saldi i valori della sua da Giulio a suo figlio Vasco, ancora ben presente e attivo nella famiglia. Tecnopack alla straordinaria età di 81 anni. Ma come si riesce a vincere in un momento così difficile per Nella famiglia Pardini l’Abruzzo si affaccia quindi solo nel ‘65, tutti? Ci risponde Marco Pardini, affermando con sicurezza che in seguito all’apertura della SIV – Società Italiana Vetro – una «bisogna differenziare la produzione, aprirsi alle nuove sfide e grande opportunità per la produzione di imballaggi per il vetro innovare di continuo per conquistare nuovi segmenti di mercache i Pardini colsero al volo trasferendo la propria produzione to cercando anche prodotti di nicchia». E infatti la Tecnopack nella nostra terra e rimanendovi fedeli fino ai giorni nostri. ha saputo rinnovarsi, accostando alla produzione di imballaggi Quel passaggio fu la svolta e la Tecnopack, da poche decine di per il vetro anche quella di pedane in legno, di pellets per ripersone impiegate, si trasformò in quella che oggi è una realtà scaldamento, di bobine per cavi elettrici e di casse pieghevoli, di circa 80 dipendenti. passando poi al delicato servizio dell’imballaggio industriale e La grinta e la tenacia di Vasco Pardini i è stata pienamente infine alla progettazione e realizzazione di strutture in legno di trasmessa anche a suo figlio Marco, attualmente alla guida ogni genere, dalla tettoie alle abitazioni. dell’azienda e responsabile dello stabilimento e ai suoi nipoUN CUORE DI LEGNO ti Giacomo e Andrea, giovanissimi e rispettivamente già responsabili della produzione e del settore strutture in legno; 3 Il vero motore pulsante di tutte le attività della Tecnopack è sengenerazioni a confronto, tutte accomunate dall’amore e dalla za dubbio il legno. Il materiale per eccellenza, il più antico e nodedizione per il proprio lavoro, tutte con la stessa grinta negli bile compagno delle attività umane e anche il più ecologico,un occhi e quella grande umiltà che solo duri anni di lavoro alle materiale vivo e inesauribile, grazie alle nuove metodologie del spalle sanno infondere. «Il mondo è camsuo impiego e sfruttamento, che prevedono biato, una volta bastava una stretta di mano il continuo rimboschimento delle aree sotper prendere accordi, oggi non è più così, toposte ai tagli. Il legno è un materiale “dobisogna stare attenti… ma valori come l’onetato di una sua “anima” di un suo calore stà, il rispetto e l’oculatezza premiano seme perché no, di un suo colore irripetibile”, pre, lo ribadisco di continuo ai miei nipoti». questo sostiene la Tecnopack, ed è proprio Queste le parole che Vasco Pardini rivolge per amore verso questa grande risorsa delalle giovani generazioni e in quello che dice, la terra che la Tecnopack propone soluzioni in come lo dice, si percepisce forte e chiara abitative in legno, in grado di restituire alle la volontà di non lasciare che le persone persone quella “espressione interiore” graoneste si sentano private della possibilità zie alla quale sentirsi a casa. di forgiare un sistema migliore, la parole Questa è la Tecnopack, un’azienda viva Il settore produttivo di Pardini sono un monito e una speranza, come il materiale che utilizza, dove il futudedicato ai pellets affinché la parte sana del sistema reagisca ro è ben saldo nelle mani e nei valori della con tutte le sue forze e tenga duro, proprio famiglia Pardini

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» a cura della redazione / In collaborazione con Fondazione ARIA

PREMIO FONDAZIONE ARIA PARTNER: www.almacis.it; www.ecogassrl.it; www.marramiero.it; www.valagro.it; www.polimi.it; www.fiaf.it; www.caldora.it; www.comune.pescara.it; www.fondazionepescarabruzzo.it; www.liscianigiochi.it; www.martintype.it; www.hvillamaria.it; www.bpls.it; www.hiteco.it; www.soalca. it; www.dellaventino.it; www.zeccaonline.it; www.neveroil.it; www.carichieti.it; www.bancacaripe.it; www.bancadellardiatico.it; www.realemutua. it; www.immedil.it; www.publigrafika.it; www.buccella.it; www.abruzzoimpresa.it; www.marteditrice.it; www.parallelo42.it; www.ilcentro.geocal.it

Benedetta Manzi

Sara Dioletta

IL CENTRO

MARRAMIERO

Ilaria Morsella

PH Massimo Lo Sacco

PH Federico Deidda

FONDAZIONE PESCARABRUZZO

Cristian Cecco D’Ortona Isabella D’Alessandro

Carlotta Del Palazzo

PH Piero Cocco

HITECO

PH Simone Cerio

Carla Montebello

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PH Paolo Dell’Elce JUBATTI

Giada Ciarcelluti

PH Ottavio Perpetua

BPLS

Giada Di Campli

PH Enzo Dossi

VILLA MARIA

Sara Bellisario

POLITECNICO

CALDORA

LISCIANI

Valentina Chiaritti

PH Mauro Bologna Danila Iadeluca

PH Luigi Bucco

FIAF

PH Bruno Colalongo

NEVEROIL

PH Lorenzo Delfino

ABRUZZOIMPRESA

Federica Peternellj MARTINTYPE

Davide Lupinetti

Daniela Tosumi

PH Davis Medori PARALLELO42


Seconda Edizione 2012/14 in uscita il nuovo bando per studenti delle scuole superiori e studenti universitari www.fondazionearia.it

Alberto D’Altorio

Andrea Granatiero ECOGAS

Chiara Romano ALMA-CIS

PH Federico Deidda

PH Enrico Maddalena ZECCA

Anna Fontana

PH Giovanni Iovacchini

Mary Serraiocco

Vittoria Acciavatti

Francesco D’Addazio

Alessio Angelone

VALAGRO

Felicia Ciarico

PH Antonio Iubatti

Alessandro Ruffini DELL’AVENTINO

Ilaria Di Gregorio

Alessia Cerasoli

» foto concesse da Fondazione ARIA

PH Enzo Dossi

Argomento 2012/14 “l’Architettura del lavoro” Autore di riferimento Gabriele Basilico La seconda edizione del Premio Fondazione ARIA, sarà dedicata al lavoro di Gabriele Basilico e quindi all’indagine sulle architetture industriali, nel senso più ampio del termine, così da creare un momento d’incontro concreto tra studenti e luoghi del lavoro. Nuovo valore aggiunto per il premio è la collaborazione diretta con le Università dove saranno offerti workshop gratuiti per gli studenti iscritti al premio. Tutti i dettagli sul bando in uscita. Gabriele Basilico nasce a Milano nel 1944, è uno dei più noti fotografi documentaristi europei. Fotografa esclusivamente in bianco/ nero e suoi campi d’azione privilegiati sono il paesaggio industriale e le aree urbane. Il suo primo impegnativo lavoro risale al 1982 quando realizza un ampio reportage sulle aree industriali milanesi intitolato: Ritratti di fabbriche (Sugarco). Questo primo lavoro gli dà una notorietà immediata e nel giro di due anni si trova ad essere invitato insieme al gotha della fotografia internazionale alla Mission Photographique de la DATAR tra il 1984 il 1985 e il suo contributo è esposto nella grande collettiva a Parigi nel Palais de Tokyo (1985). Seguono anni di intenso lavoro in cui si alternano commissioni pubbliche e ricerche su numerosissime capitali internazionali, dove analizza e racconta delle aree urbane, dei territori, delle architetture; che sono state raccolte in libri “culto” come: Italia &France (Jaca Book), Bord de Mer (AR/GE Kunst), Porti di Mare (Art&), Paesaggi di Viaggi (AGF), Scambi (Peliti), L’esperienza dei luoghi (Art&) fino all’esperienza “sconvolgente” della serie realizzata nella martoriata Beirut (Basilico Beyrouth 1994). Le sue opere sono state esposte in innumerevoli mostre personali e collettive di rilievo internazionale. Achille Bonito Oliva: “Basilico è un fotografo di estrema attualità in quanto porta nella fotografia l’etica di uno sguardo analitico della realtà, capace di restituirci il volto delle città. Questa è una tradizione che deriva dalla pittura dei vedutisti, come quella di Canaletto a Venezia, ma anche dalle visioni della “città ideale” del Laurana, dove la città sembra deserta ma in realtà si avverte la presenza dell’uomo. Come nella tradizione storica, Basilico ha la capacità di restituire le identità direi anche sociali delle città, attraverso le architetture. Basilico è uno storico dell’istante; la fotografia ha stimolato l’arte e l’arte stimola il fotografo: c’è questo scambio e il tempo segna questo passaggio. La realtà oggi esiste se viene riprodotta. Involontariamente tutto si globalizza. Quello che si può rilevare e confermare è lo slogan straordinario di quello che per me è il più grande artista del ventesimo secolo, Pablo Picasso: un’arte puntata sul mondo”. Gabriele Basilico “la città è il teatro dove si svolge il ritmo dell’identità urbana” - “Ho sempre pensato che i miei “ritratti di fabbriche” nascessero dal bisogno di trovare un equilibrio tra un mandato sociale - che nessuno mi aveva dato, ma che era la conseguenza dell’ammirazione che io provavo per il lavoro dei grandi fotografi del passato - e la voglia di sperimentare un linguaggio nuovo, in grande libertà e senza condizionamenti ideologici”. “Riflettendo a posteriori su tutti i miei viaggi, su questi passaggi urbani, questo andar per luoghi, mi sembra che una condizione costante sia stata l’attesa di ritrovare corrispondenze ed analogie. Significa che in tutte le città ci sono presenze, più o meno visibili, che si manifestano per chi le vuole vedere, presenze famigliari che consentono di affrontare lo smarrimento di fronte al nuovo”

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» di Marcella Pace

Emozioni

da gustare

al Ristorante Ferrara Claudio D’Alfonso, titolare del ristorante Ferrara

Il titolare, Claudio D’Alfonso, svela storie e segreti di un locale storico, situato nel cuore del piccolo borgo di Bucchianico

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arlantina sciolta. Nessun freno. Claudio D’Alfonso è un vulcano e chiunque è entrato almeno una volta nel suo locale lo sa perfettamente. Nato in una famiglia di ristoratori, il ruolo dell’oste dietro il bancone della suggestiva cantina costruita al piano inferiore del suo ristorante gli riesce benissimo. Tra un calice di vino e un altro, ovviamente consigliati da lui, vizia, intrattiene, travolge i suoi clienti. Forte di quarant’anni di tradizione, il ristorante Ferrara, nel pieno centro di Bucchianico, a 10 kilometri da Chieti e a quasi 30 da Pescara è un vero paradiso della qualità. Una vastissima carta dei vini, carni pregiatissime, abruzzesi, ma anche marchigiane e toscane, con la Chianina IGP, e la cucina tipica della tradizione abruzzese rappresentano il primo biglietto da visita per questo ristorante. «Provengo da una famiglia che già dal 1800 apparteneva al mondo della ristorazione – racconta Claudio-. I genitori di mia nonna materna, Linda, insegnarono l’arte della cucina tradizionale a mio nonno Camillo Santoferrara. Con i trucchi del mestiere in tasca, insieme alle tre figlie femmine e uno maschio, negli anni ‘50 i miei nonni si trasferirono in Venezuela e lì aprirono un ristorante, per poi ritornare in Italia e nel 1964 dare vita, nel luogo esatto in cui è ancora oggi, al ristorante “Ferrara”, nome derivante dal diminutivo col quale chiamavano in paese mio nonno Camillo. Dal 1977 in poi è mia mamma Assunta a prendere, insieme a mio padre, le redini del ristorante. Siamo sempre stati dei precursori, tanto che a metà

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degli anni ‘80 i miei genitori sono stati tra i primi ad utilizzare il forno a legno per cuocere una pizza di pasta-pane, più leggera, digeribile e croccante. Ed è subito boom». Un boom che continua anche oggi, grazie soprattutto alle novità introdotte proprio da Claudio, entrato a pieno ritmo nel ristorante di famiglia dal 1999, secondo biglietto da visita del ristorante Ferrara. «Per me l’innovazione è data da un solo elemento. Coccolare i miei clienti. E su questo ho puntato moltissimo, da sempre. Chi viene da me in ristorante deve vivere un’emozione. Le persone vogliono essere sorprese. Con tutta questa crisi c’è una tale depressione e al tempo stesso un’altrettanta voglia di staccare la spina e ridere. Per questo nel mio ristorante voglio offrire proprio un’occasione di svago. Del buon cibo, certo, un ottimo rapporto qualità/prezzo, ma soprattutto una buona accoglienza e una bella dose di goliardia». Tutti elementi che non mancano in questo tempio a due piani delle prelibatezze, nel pieno centro del piccolo borgo di Bucchianico. Al primo piano il ristorante si presenta in modo molto tradizionale. Due sale, di cui una con camino, accolgono i clienti per la classica formula della cena, nella quale è possibile gustare primi piatti, carni di altissima qualità e dolci fatti in casa. Tutto cucinato dalle sapienti mani della signora Assunta. Ma la vera ciliegina sulla torta è al piano inferiore. Scendendo una stretta e tortuosa scala a chiocciola, si entra in una cantina che ospita a vista migliaia di bottiglie di vini, prosecchi e champagne di ogni genere. In questa cantina, restaurata per volontà di Claudio nel 2009 e ricavata in un’antica stalla, risalente addirittura al 1600, è possibile degustare, tra tre piccole sale, salumi, formaggi, ostriche e focacce. Il tutto accompagnato dal nettare di Bacco. «La cantina è stata fin da subito un successo – spiega Claudio. All’inaugurazione organizzai anche la navetta del gusto, per permettere ai miei clienti provenienti da Pescara, di

Una delle sale della cantina ipogea

poter vivere pienamente l’esperienza in cantina senza doversi preoccupare del ritorno a casa. Spesso ospitiamo gruppi di turisti, dall’Europa, Stati Uniti e Gran Bretagna. Faccio parte di un circuito turistico che si chiama “Abruzzo1”, nato con lo scopo di raccontare la nostra terra e tutte le peculiarità del territorio. Insieme ad altri ristoratori, organizziamo dei veri percorsi enogastronomici che attraversano tutta la regione. Da noi a Bucchianico, i turisti hanno la possibilità di visitare il museo dell’olio e poi vivere l’esperienza del wine tasting, da me in cantina». E mentre continuano le cene tematiche che quasi ogni sera vengono proposte dal ristorante Ferrara, Claudio svela alcune novità in cantiere. «A breve inizieremo con “I giovedì da Ferrara”, una formula a prezzo fisso che consentirà di mangiare e bere tutto ciò che si desidera. Ma, pur sempre continuando ad esaltare la nostra offerta enogastronomica, basata su una cucina sana e gustosa, i grandi cambiamenti interesseranno la sala al piano superiore. Ma preferisco non svelare troppo». Insomma ancora tante le emozioni che il ristorante Ferrara può e vuole regalare

L’altra sala della cantina, al piano inferiore del ristorante Ferrara

» foto concesse da Ristorante Ferrara e Mauro Cantoro

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seminari&convegni » a cura della redazione

L’intervento del presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom Filippo Lucci

Il CORECOM spegne le prime 10 candeline

Tutela dei minori, par condicio, conciliazioni nelle tlc e monitoraggio delle Tv locali, gli argomenti trattati nel convegno organizzato dal presidente nazionale, il teramano Filippo Lucci

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egolatori,  operatori della comunicazione e utenti, insieme, hanno ricordato a Roma, i dieci anni dalla nascita dei Corecom, Comitati regionali per la comunicazione. Presso l’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, si è svolto il convegno celebrativo per ricordare la costituzione degli organi locali di vigilanza e governo ai quali l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha delegato un

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crescente numero di funzioni nel controllo del sistema delle comunicazioni di rilevanza territoriale. All’evento organizzato dal presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom Filippo Lucci hanno preso parte il presidente dell’Agcom, Angelo Cardani, il presidente della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome, Eros Brega. Una platea qualificata, con attori del-

le comunicazioni e delle aree attigue, che ha festeggiato i 21 Corecom e le attività di responsabilità che competono e relative al mondo delle comunicazioni e dell’audiovisivo. «Un panorama in continua evoluzione, -ha commentato Luccidalla televisione alle telecomunicazioni, caratterizzato da un fermento tecnologico senza precedenti. Un decennale che cade in concomitanza dell’insediamento della nuova Agcom e delle vicine elezioni politiche».


Durante i saluti istituzionali, Massimo Vari, sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico, ha ricordato i numerosi compiti dei Corecom, ringraziando anche il Governo “che ha voluto celebrare l’istituzione di questo importante organismo di controllo”, consentendo ai partecipanti di soffermarsi sulle funzioni attualmente svolte e sui problemi di assetto futuro. Un’occasione per riflettere, per raccogliere quanto fatto finora e cominciare a lavorare sui temi caldi del momento e del futuro prossimo, ha precisato Filippo Lucci: « Corecom funzionano ed è la prova che la Pubblica Amministrazione non è solo un problema di tagli e di cattiva gestione. Si è manifestata grande attenzione alle famiglie, i cittadini e le aziende con il lavoro di conciliazione, contribuendo alla tenuta dei ROC, facendo fronte alle migliaia di richieste di iscrizione, aggiornandolo e rendendolo utile alle parti per avere un quadro del mondo delle comunicazioni in tempo reale». Un anno in cui sono state monitorate centinaia di emittenti, contestando violazioni in materia di pubblicità e garanzia nella tutela dei minori, a cui hanno seguito provvedimenti

Un’immagine del convegno celebrativo

di diverso livello: circa 2 milioni di euro sono tornati nelle tasche dei cittadini sotto forma di rimborso. Importante si è dimostrato il ruolo dei Comitati anche in questo periodo di campagna elettorale, per assicurare a tutti la corretta informazione a livello territoriale. Al convegno celebrativo, sono stati presenti i rappresentanti più significativi del mondo delle comunicazioni, tra cui Telecom Italia, FRT, Aeranti Corallo, 3 Italia, Vodafone, Fastweb e i principali operatori media. Attori di primo piano nella crescita economica del settore audiovisivo e delle telecomunicazioni, a livello nazionale e locale. Le sfide sono tante, “ma c’è da affrontare innanzi tutto quelle dell’innovazione tecnologica”, ha speciLa sala dove si è svolto il convegno

ficato Eros Brega. Anche il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti tra poco festeggerà i suoi 50 anni di attività e alla base della sua istituzione c’è sempre la necessità di tutelare l’informazione, locale e nazionale, ponendo i cittadini al centro delle attenzioni istituzionali relative all’informazione. «Ci sono molti giornalisti nei Corecom e questo è misura dell’importanza della comunicazione nella nostra epoca - ha dichiarato Enzo Iacopino, presidente Consiglio OdG - tutti i Corecom dovrebbero avere una delega di secondo livello per la gestione dei fondi e nel rapporto con gli enti locali e le imprese». Le conclusioni sono state lasciate ad Angelo Marcello Cardani, presidente Agcom, che ha ricordato il lungo iter istituzionale che ha accompagnato la nascita dei Corecom. Al termine della celebrazione è stato ricordato, con una menzione d’onore, il giornalista Sen. Giuseppe Giacovazzo, da poco scomparso e già presidente del Corecom Puglia, a cui è stata dedicata una targa, consegnata alla famiglia dal sottosegretario alla Difesa Sen. Gianluigi Magri

» foto concesse da Corecom Abruzzo

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seminari&convegni » a cura della redazione

Alcune dei relatori che hanno preso parte al convegno

“ComunicaMente, dove cercare la notizia, dove trovare la verità” Questo il titolo del convegno organizzato dal Polo Analisi delle Reti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara in collaborazione con l’associazione Abruzzo Moderno

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d un mondo in cui la carta stampata, la tv e la radio riescono ancora ad avere un’importanza fondamentale, soprattutto come punto di riferimento, si contrappone un mondo legato a situazioni virtuali in cui tutti sembrano aver il diritto di dire la propria. La conferenza-dibattito “ComunicaMente – Radio-Tv-Reti – Dove cercare la notizia, dove trovare la verità”, organizzata dal Polo Analisi delle Reti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara in collaborazione con l’associazione Abruzzo Moderno, ha visto la partecipazione di esperti della comunicazione per una riflessione autorevole all’interno di un progetto interdisciplinare che ha l’obiettivo di capire se c’è una dimensione di spazio tra tutte queste forme di giornalismo e di comunicazione. Al convegno sono intervenuti: Marco Santarelli, fellow del Polo Analisi delle Reti – Unich;

» foto concesse da Fondazione Panta Rei

Mauro Tedeschini, direttore de Il Centro; Elisabetta Guidobaldi, caposervizio Ansa AbruzzoMolise; Franco Avallone, responsabile Il Tempo Abruzzo; Silvano Barone, caporedattore Rai3 Abruzzo; Rodolfo De Laurentiis, consigliere Rai; Stefano Pallotta, presidente Odg Abruzzo, Alessandra Rossi, presidente associazione Abruzzo Moderno; Ezio Sciarra, professore ordinario di Sociologia generale, Aniello Russo Spena, presidente Apav e vicepresidente Fondazione Panta Rei, Ezio Ercole del Coordinamento Consulta presidenti e vicepresidenti degli Ordini regionali dei Giornalisti. A moderare i lavori, Paolo Notari, autore e voce nota di RadioRai. Rete, tv, web, radio, giornali, social media. Dove cercare la notizia? Dove trovare la verità? A questa domanda gli esponenti della stampa presenti hanno risposto che la notizia va trovata alla fonte, va verificata e

approfondita visto tutto questo proliferare di mezzi di comunicazione di massa proveniente dal web, che sfornano notizie in termini di secondi. Questo il punto di vista di Santarelli: «Il motore di ricerca Google si muove secondo dove siamo, chi siamo e quando ci colleghiamo. In sintesi siamo riconosciuti e il motore di ricerca cambia a seconda di chi si collega. Questo è quello che oggi cambia anche nella ricerca della notizia, una notizia che ci invade e pervade. Quindi ci vuole una sorta di filtro mentale, capacità critica e intelligenza nello scegliere quale notizia può essere vera e, soprattutto, utile. Attraverso questo percorso i media, tutti, devono essere una Rete Intelligente. Ovvero creare una relazione per ottimizzare le notizie, parlarne in maniera diversa, però sempre armonizzata in un sorta di indicizzazione in cui il mondo diventa multiforme ma critico»

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eventi » a cura della redazione

White Information 2013,

un’edizione da show! Dall’8 al 10 marzo torna a Roccaraso la convention promossa dal Gruppo Giovani Confindustria Teramo, in collaborazione con il Comitato regionale G.I. di Confindustria Abruzzo. Tante le novità previste

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hite Information spegne la fatta di investitori, rappresentanti delle sua terza candelina. E lo istituzioni e del mondo bancario e finanfa in grande stile. Dall’8 al ziatori». Nelle scorse settimane il gruppo 10 marzo torna a Roccagiovani Confindustria Teramo ha lanciato raso la convention promossa dal Gruppo infatti nell’ambito della convention “Il meGiovani Confindustria Teramo, in collaeting delle idee”, una competizione tra borazione con il Comitato regionale G.I. idee innovative d’impresa con l’obiettivo di Confindustria Abruzzo, con lo scopo di sostenere e far emergere i giovani tadi coinvolgere e motivare le nuove gelenti e gli aspiranti imprenditori, in partinerazioni sui temi del fare impresa. Si colare abruzzesi e del centro sud Italia, Luca Verdecchia presidente giovani imprenditori tratta ormai dell’evento di riferimento del promuovendo la creazione di start-up Confindustria Teramo centro sud Italia organizzato in montaed imprese ad alto valore innovativo. Le gna da un gruppo di giovani imprenditori. La terza edizione punta idee migliori, dopo essere state selezionate da una giuria di espera non deludere le aspettative ma anzi a stupire e alzare il tiro, ti, saranno ammesse alla fase cosiddetta di “business coaching e lanciando sul palco una vera e propria competizione di idee, in stile tutoring”, cioè di affiancamento con i giovani imprenditori che li X-Factor, per incoronare il più innovativo progetto d’impresa. «Per la aiuteranno a sviluppare la propria idea imprenditoriale e a preparaterza edizione di White Information abbiamo voluto fare di più, non re la presentazione che ciascun finalista dovrà poi fare sul palco di solo discutere e riflettere sui temi cari a noi giovani, ma cercare di “White Information”. Nella prima giornata della convention, venerdì stimolare concretamente chi vuole fare impresa. La crisi ci impone 8 marzo, si svolgerà al fase finale della competizione, ovvero lo di non stare con le mani in mano, i giovani devono reagire e que“show delle idee”: i finalisti presenteranno la propria idea sul palco, sta è la nostra risposta - spiega Luca Verdecchia, presidente del anche con supporti video o multimediali, come in una sorta di talent Gruppo giovani Confindustria Teramo e vice presidente del Comitato show televisivo e lo faranno di fronte al pubblico e alla giuria che regionale G.I. di Confindustria Abruzzo- quello che vogliamo è dare decreterà l’idea vincente. La premiazione avverrà nella giornata di spazio al merito e al talento personale di coloro che parteciperanno, sabato 9 marzo quando si darà spazio anche al dibattito con due dando loro visibilità e la possibilità di stringere relazioni importanti. tavole rotonde che verteranno sul tema delle start up, dell’innovaEcco perchè il palco di White Information si trasformerà in un terrezione e della competizione globale alla presenza di ospiti prestigiosi, no di battaglia tra idee per dare la possibilità ai giovani abruzzesi di esperti del settore e giovani imprenditori che racconteranno le loro potersi confrontare e mettere alla prova con una platea qualificata esperienze d’impresa

» foto concessa da White Information

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eventi » a cura di Elisa Antonioni

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AIDP svela come crescono le persone

a lettera “h” deriva dalla heth fenicia, che indicava “un’aspirazione” e proprio una grande ambizione è alla base delle multinazionali Honda ed Honeywell Garrett, da anni in Abruzzo e sempre sensibili ad avvicinarsi al territorio. AIDP Abruzzo e Molise fa raccontare agli Hr di Honda Italia, Marcello Vinciguerra, general manager Honda Italia, e Alessandro Donatelli, HR development coordinator, ed all’HR leader di HoIl terzo evento formativo dell’anno incentrato neywell Garrett, Pasquale Gualtieri, il piasul “Piano di Sviluppo delle Persone”, ha chiamato no aziendale di sviluppo del personale. come testimonial due soci, direttori HR, che operano In Honda la gestione del personale è focalizzata sull’ottimizzazione delle risorse e in due prestigiose aziende del nostro territorio sul mantenimento del patrimonio culturale d’impresa. Honda infatti con un meccanismo virtuoso delle politiche formative, lascia che sia lo stesso personale più esperto (team leader o coordinatori) a formare i propri collaboratori, convalidandone il livello di specializzazione nell’avanzamento di carriera. Gli “esperti” sono considerati dei coach dal personale più giovane: portatori diretti non solo di conoscenze tecniche ma anche di esperienza sul campo, di visione di squadra, di consigli pratici. Questo metodo diviene altresì una valida risposta al cambio generazionale in azienda, evitando la dispersione di know how, esperienza e storia aziendale. La filosofia della trasmissione del sapere, propria della scuola artigiana, venendo applicata in un contesto multinazionale offre Una foto dell’incontro con i soci AIDP uno spunto innovativo per conservare il sapere, per dare continuità alla mission aziendale enfatizzandone i valori. Honda applica quest’impostazione a tutti i 176.000 dipendenti presenti in 28 nazioni. La struttura organizzativa delle sedi nel mondo ha caratteristiche simili. A livello gestionale al vertice dell’organizzazione c’è il presidente sotto il quale vi sono anime aziendali che hanno una propria vocazione: produzione, qualità, factory control, HR, finance e legale. «L’organizzazione Honda -dichiara Vinciguerra- si presenta come le sue moto: con alti profili qualitativi, forte specializzazione e snellezza strutturale». Altrettanto affascinante è l’approccio del colosso statunitense Honeywell, che nella gestione delle posizioni lavorative dei suoi Pasquale Gualtieri della Honeywell Garrett e Marcello Vinciguerra della Honda Italia 180.000 dipendenti utilizza un criterio per famiglie professionali. Il lavoro svolto dai dipendenti, infatti, è mappato su schemi a 3 bande verticali - per indicare il contenuto del lavoro (funzioni di so –afferma Gualtieri- che prevede, successivamente all’idensupporto, non manageriali, manageriali ) ed a 6 livelli orizzontali tificazione e all’allocazione di una funzione in un determinato - ad indicare il livello del lavoro stesso. L’attività lavorativa così “slot”, la predisposizione di una Job Description e la successiva identificata è quindi inserita in una “griglia” standard, uguale in identificazione della risorsa le cui caratteristiche meglio si adattutto il mondo Honeywell. Segue poi l’attività di analisi e l’allinetano al ruolo da ricoprire». amento del singolo profilo professionale rispetto al lavoro stesso Raffaele Credidio, presidente AIDP, sottolinea quanto Honda e ed infine l’attribuzione al lavoratore di una determinata Banda Honeywell, con tale vitalità manageriale mostrino lo spirito innoe Livello. vativo delle loro aziende “storiche”, affrontando vecchi problemi «Questo processo è parte integrante di un sistema più complescon “nuovi approcci”

in Honda Italia e Honeywell Garrett

» foto concesse da AIDP

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eventi » a cura della redazione

Monsignor Giovanni D’Ercole e, a destra, la copertina del suo libro

“Nulla andrà perduto” L’ultimo libro scritto da mons. Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliario dell’Aquila, presentato in un incontro voluto dalle associazioni “L’Aquila che rinasce” e “Abruzzo Moderno”. Con l’autore ne hanno parlato il consigliere di amministrazione Rai, Rodolfo De Laurentiis, la presidente di Abruzzo Moderno, Alessandra Rossi, il giornalista Salvatore Santangelo, in un dibattito moderato dal direttore di Raitre, Andrea Vianello

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n grido di speranza che parte dall’Aquila, da quanto la vicinanza agli aquilani terremotati gli ha insegnato. Questo il tema dell’ultimo libro di mons. Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliario dell’Aquila. Una proposta dell’autore all’Italia perché il Paese esca dalla crisi proprio attraverso la speranza. Il suo messaggio di fiducia è indirizzato soprattutto ai più giovani, i più fragili e spaesati in questo momento di crisi e di caduta di valori. «Le nuove generazioni rappresentano la spina dorsale del nostro Paese, ma spesso sono impaurite dalle difficoltà che stiamo attraversando e fanno fatica a credere in sé stesse. - Ha detto Alessandra Rossi, presidente di “Abruzzo Moderno” - I giovani devono essere loro stessi intrepidi costruttori del proprio destino, non possono più permettersi di stare a guardare, ma devono progettare e costruire essi stessi il futuro del nostro Paese». Il confronto ha lanciato molti spunti di riflessione e nuove spinte per una rinascita e una nuova ricostruzione del tessuto sociale ed economico per L’Aquila e per tutti i suoi cittadini. Per il giornalista Salvatore Santangelo «La crisi che stiamo vivendo è essenzialmente una crisi spirituale, solo se comprendiamo questa dimensione abbiamo la possibilità di affrontarla. Lo stesso vale per la sfida della ricostruzione: non è solo un

problema di mezzi e risorse, ma di una visione complessiva. In questo senso il libro di don Giovanni disegna una prospettiva davvero importante». Mons. D’Ercole ha più volte ribadito che «l’impegno e la capacità di ascolto sono i pilastri di ogni vera ricostruzione, sia essa materiale o spirituale. Dobbiamo ricostruire sulle macerie, raccogliendo ogni frammento di bontà e di bellezza, perché nulla andrà perduto. Per far rinascere L’Aquila, senza ipocrisie, dobbiamo denunciare i “sepolcri imbiancati” e sciogliere i nodi irrisolti, viviamo in un tempo dove si è liberi di denunciare il male, ma non di combatterlo». Nell’introdurre il dibattito Andrea Vianello, direttore di Raitre, ha esordito: «Giovanni D’Ercole è un grande comunicatore, anche in televisione sa dare voce al tema più complesso: la spiritualità». Ma “Nulla andrà perduto” nasce non solo per decifrare l’ansia di vita delle nuove generazioni, ma significa anche avere il coraggio di “metterci la faccia” e come ha detto l’autore «difficilmente il cuore riesce a decifrare se stesso senza uno specchio, il libro ha l’ambizione di esserlo». Un libro colmo di sentimenti umani e di coraggio, da sprone per tutti coloro che, anche se colpiti da gravi cataclismi, restano uniti e con fatica ricostruiscono la propria vita e il proprio futuro per il bene proprio e della collettività

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eventi » di Marcella Pace

Presentazione ufficiale per la squadra ciclistica

“Vini Fantini by Farnese” Il sipario del Teatro Marrucino di Chieti si è aperto per i corridori dell’unico team professionistico ciclistico d’Abruzzo

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un nuovo anno di successi quello appena iniziato per il team ciclistico della “Vini Fantini by Farnese”. La squadra, l’unica abruzzese di livello professionistico, è stata presentata a tifosi ed amanti della specialità sportiva a due ruote, lo scorso 12 gennaio, nella splendida cornice del Teatro Marrucino di Chieti. «Oggi più che mai possiamo affermare che gli investimenti nel ciclismo, oltre ad appagare la nostra smisurata passione per questo sport emozionante – ha esordito

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il patron Valentino Sciotti - si sono rivelati altamente efficaci e ci hanno spinto ad aumentare sempre di più il nostro impegno. Il team che presentiamo segna anche l’apice di un investimento iniziale quinquennale che avevamo programmato per questo magnifico sport e, a parte i risultati sportivi, ora è il momento di guardare avanti e di prendere contatto con quello che per noi ancora oggi è: “il progetto 2013”!». Nel corso dell’evento, condotto dal giornalista Enrico Giancarli


e dalla ex ciclista, nonché miss ufficiale del Giro d’Italia 2012, Valentina Recanati, sono stati presentati gli atleti delle due categorie giovanili del team giallofluo. I corridori della la categoria Under 23, il team “Vini Fantini D’Angelo & Antenucci Kyklos” guidato dai direttori sportivi, Stefano Giuliani e Gabriele Di Francesco e il team Juniores “Vini Fantini D’Angelo & Antenucci Kyklos” condotto dal ds Fabrizio Orlando. Ma il vero momento clou della presentazione è stata la sfilata dei corridori capitanati da Luca Scinto, responsabile tecnico del team. Francesco Chicchi, Mauro Santambrogio, Fabio Taborre, Stefano Garzelli, Oscar Gatto e Matteo Rabottini. Le punte di diamante della squadra targata Farnese c’erano tutte. «Questo è il miglior team che abbiamo mai sponsorizzato - ha rivendicato con orgoglio Sciotti - e che meglio rappresenta il nostro modo e quello dei nostri dirigenti di intendere il ciclismo». La presentazione della squadra non si è fermata al palcoscenico del teatro nel centro di Chieti. La Vini Fantini, per l’occasione, infatti, ha organizzato anche delle manifestazioni collaterali all’evento. Il 12 gennaio mattina, alcuni degli atleti di punta del team ciclistico di casa Farnese, tra cui Stefano Garzelli, Oscar Gatto e gli abruzzesi Matteo Rabottini e Fabio Taborre sono stati i protagonisti di un incontro con i ragazzi dell’I.T.C.G. “Galiani - De Sterlich” di Chieti. Obiettivo primario di un’iniziativa fortemente sostenuta da Candida Stigliani, dirigente scolastico dell’Istituto, e dal professor Angelo Ciammaichella, coordinatore di educazione fisica e sportiva della Provincia di Chieti, avvicinare e sensibilizzare i più giovani al ciclismo, trattando alcune tematiche interessanti quali l’educazione allo sport e lo sport come educazione, lo sport e la scuola, lo sport come fulcro della vita di ogni essere umano, lo sport e il doping. Stesse finalità per la manifestazione che si è svolta anche all’Istituto Comprensivo “Benedetto Croce” di Paglieta, guidato dal dirigente scolastico Filomena Zanfardino, dove i ragazzi delle scuole medie hanno affrontato le tematiche correlate all’educazione e allo sport con gli atleti giallofluo. È un vero orgoglio la rinnovata squadra ciclistica per il gruppo Farnese che ad oggi conta a sette aziende leader in Abruzzo e in tutto il sud Italia e vanta uno sbocco commerciale in 74 paesi di tutti i continenti. Oggi l’azienda sta attraversando una fase di grandi cambiamenti e ha scelto proprio il ciclismo per contribuire al riposizionamento di brand completamente rinnovati. Seguendo un percorso intrapreso già da alcuni anni, il team sportivo traghetterà, insieme ad altre importanti iniziative, il marchio Farnese verso il marchio Fantini, utilizzato dall’azienda già da molti anni su alcuni mercati esteri. La gamma dei vini si sta gradualmente spostando al nuovo brand con un grande rinnovamento del packaging in un passaggio lento che vedrà ancora per alcuni anni i due marchi convivere fino a lasciare totale spazio al nuovo marchio Fantini

» foto concesse da Farnese Vini

Alcuni momenti durante la presentazione della squadra

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eventi » di Marcella Pace

Da sinistra Giuseppe Pace e Marcello Zaccagnini, durante un momento del meeting

Alcuni soci del Lions Club, nella bottaia di Zaccagnini

Il Lions club Pescara Host

omaggia

i prodotti tipici d’Abruzzo Il club più storico della città continua il suo viaggio tra le eccellenze della nostra regione

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alla letteratura alla linguistica. Dalla musica alla enogastronomia. È un tributo all’Abruzzo a 360° quello proposto dal Lions Club Pescara Host nel suo sessantesimo anno di età e dal suo presidente Giuseppe

Pace. Ennio Flaiano, Michele Di Toro, Francesco Sabatini. Tante le eccellenze regionali fin qui omaggiate e ricordate dal club più longevo della città nel corso dei suoi consueti meeting. Questa volta l’accento è stato posto su due impareggiabili prodotti che parlano abruzzese. I vini e i formaggi. A fare da cornice all’incontro dei soci del club, incentrato sulla valorizzazione di due “ambasciatori” di orgoglio enogastronomico per il territorio abruzzese, un vero e proprio “tempio” dei vini d’Abruzzo. La cantina di Bolognano di Marcello Zaccagnini, socio storico dei Lions. Protagoniste del particolare meeting enogastronomico, le etichette di tre straordinari produttori abruzzesi doc, Enrico Marramiero, Gianluca Galasso con i vini della cantina “San Lorenzo” e del padrone di casa, Marcello Zaccagnini, abbinati ai formaggi delle aziende agricole “Il tratturo”, di Antonio Lazzarini di Cepagatti, “La Mascionara” dei F.lli D’Alessio di Mascioni (L’Aquila) e Martinelli di Farindola. Relatrici d’eccezione, due esperte di vini e formaggi. Si tratta di Manuela Cornelii, referente regionale della didattica dell’Associazione Italiana Sommelier d’Abruzzo e Paola Ippoliti Siena, delegata dell’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio), che nella bottaia di casa Zaccagnini hanno sottolineato proprietà, metodologie e qualità dei prodotti. Un intervento, il loro, servito anche a

» foto concesse da Lions Club Pescara Host

ribadire quanto il presidente Pace, in apertura dell’incontro, aveva già sottolineato. «La valorizzazione Del nostro territorio è fondamentale. I prodotti abruzzesi sono figli di caratteristiche pedo climatiche irriproducibili altrove. Ecco perché il territorio diventa un bene non trasferibile. Ecco perché è così importante valorizzare le nostre eccellenze». Dopo un’accoglienza deliziata da un Aster Rosé dell’ospite, i soci del club si sono trasferiti nella sala ristoro dove hanno potuto degustare alcuni prodotti di qualità. Una delicatissima chenelle di ricotta de “Il tratturo” ha preparato il palato ai successivi assaggi. Il pecorino di Farindola, della stessa azienda si è ottimamente equilibrato con l’aroma agrumato e speziato dell’Altare Trebbiano di Marramiero. Il pecorino stravecchio dell’azienda Martinelli di Farindola si è straordinariamente fuso con il gusto robusto e corposo del San Clemente della Cantina Zaccagnini. L’erborinato de “La Mascionara”si è armonicamente accompagnato con il dolce e inconfondibile Muffato della Cantina S. Lorenzo. Spirito e palato già gradevolmente predisposti hanno potuto assaporare delle superbe crespelle con cicoria e crema di pecorino, un gustoso agnello del Parco della Majella al ginepro con verdure di campo e patate e, dulcis in fundo, un delicato spumone villese al croccante di mandorla. Il tutto sapientemente cucinato dallo chef del ristorante Villa Santa Chiara. E tra una degustazione e l’altra, la poetessa Mara Seccia ha allietato gli ospiti con i suoi arguti versi in vernacolo, ironizzando su tipicità e situazioni superficiali della società contemporanea. Dalle diete infrasettimanali alle grandi “abbuffate” dei weekend

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hanno collaborato

Luigi Carunchio fisco | pag. 49 Socio Fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto sin dall’inizio nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria. È stato Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti. Attualmente è componente delle Giunta esecutiva nazionale di Confprofessioni in qualità di rappresentante dell’area economica e lavoro con la delega per il fisco e la giustizia tributaria. Si occupa di consulenza per le aziende private ed enti Pubblici in materia di analisi finanziaria, controllo di gestione, diritto societario e tributario. Tra i soci fondatori di Sistemi Locali, ha creduto sin dall’inizio allo sviluppo di una società tra professionisti in ambito regionale nella convinzione che alla base di tutto debba esserci l’alta qualità del servizio offerto ai propri clienti. Fa parte del consiglio di amministrazione.

Filippo Paolini norme&leggi | pag. 61 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Massimiliano Pian gestione d’impresa | pag. 65

Antonio Teti ict | pag. 53 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Lureato in Economia si è specializzato in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È docente di Cyberspace Sciences alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti. Esperto di ICT Governance, ICT Security, ha accumulato un’esperienza trentennale in studi, ricerche e consulenze in aziende pubbliche, private e istituzioni governative. È stato docente di Computer Science presso diverse università italiane tra le quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università di Teramo e l’Università della Calabria. E’ stato invited speaker all’Università Politecnica di Valencia con la quale ha collaborato per la realizzazione di master di Informatica. E’ Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts e della New York Academy of Sciences. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, collabora con diversi quotidiani, riviste e periodici del settore, e partecipa a convegni nazionali ed internazionali in qualità di opinion leader.

Simone D’Alessandro Primo piano | pag. 57 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso

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CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

È laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano nel 1989, ha lavorato per 20 anni in Accenture, società leader nei servizi di consulenza manageriale, tecnologica e organizzativa, ricoprendo il ruolo di Client Partner per importanti società multinazionali, nonchè di Responsabile della consulenza strategica in ambito “finance” per il settore dell’energia. Dottore Commercialista e Revisore Contabile dal 1992, è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Pescara. Dalla metà del 2009 opera come libero professionista, collabora con lo studio N&CA- Nicolini Commercialisti Associati, con particolare attenzione alla consulenza gestionale e strategica per le medie imprese.

Andrea Bonanni Caione lavoro in corso | pag. 69 Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “Carboni-Paolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giuslavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.

Alessio Pelusi messa in sicurezza | pag. 73 Alessio Pelusi è nato a Chieti 32 anni fa, ha una Laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione con indirizzo “Comunicazione istituzionale e d’impresa”, presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Si è laureato con una Tesi sperimentale sul Knowledge Management. Durante gli studi ha lavorato all’Ufficio Centrale Orientamento e Formazione Professionale dei Lavoratori (UCOPFL), del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel 2005 è tornato a Chieti. Attualmente si occupa di Sicurezza e Qualità alla Edilmet Srl, azienda di edilizia metallica e frequenta il Master in prevenzione dei rischi e gestione della sicurezza del lavoro, presso l’Università di Modena e Reggio Emila.

Nicola Boschetti Di vino e non solo | pag. 105 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

Chiara Strozzieri In cornice | pag. 109 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Dal 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.


A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO

Âť a cura di Denia Di Giacomo

101traparentesi News in pillole 109Arte&Co. / In cornice Premi che fanno la storia 114Arte&Co. I brandelli di Mario Sciarretta 119tempo rubato La candelina. Ombra di un sorriso 121Musicamania Fantasma / Apriti Sesamo

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STEFANO SCHIRATO, IL FOTOGRAFO SCELTO DA GIUSEPPE TORNATORE 105Divinoenonsolo UNO CHEF PER AMICO: GIOVANNI SPAVENTA

107Arte&co. FRUTTA SECCA? NON SOLO A NATALE!

116Arte&co. FUORI DA OGNI TEMPO

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traparentesi ArTE

L’AURUM OSPITA UN “(CON)TEMPORAR Y SHOP” L’Aurum

di Pescara, all’interno dell’Alviani ArtS pace, dal 16 febbraio al 30 marzo ospiterà la mostra “(con)tempora ry shop – ideas for sale” a cura di Lucia Zappacosta. Si tratta di una collettiva che vede la partecipazione di sei artis che met tono in vendita le loro idee ti, . La mostra, curata da Stefano Verr i, gioca ironicamente sul concetto di tempora ry shop, “uno Shop ideale che inten de restituire lo spaccato della contemp oraneità che viviamo, creando un perc orso che dall’ossessione del tempo port a alla lentezza come controtendenza, nuovo modello per una via sostenib come ile”. Gli artisti in mostra sono: Pao lo Angelosanto, Giovanni Gaggia, Jukuki,Hisako Mori, Giovanni Pres utti, Rita Soccio. La mostra è visitabile dal mar tedì alla domenica, dalla ore 15.30 alle 19.30, l’ingresso è gratuito.

TURISMO

Presentato il programma della XXIV giornata internazione della guida turistica In occasione della XXIV Giornata Internazionale della Guida Turistica, promossa nella nostra regione dall’Associazione di Guide e Accompagnatori Turistici d’Abruzzo, molte bellezze regionali potranno essere scoperte gratuitamente. E’ la prima occasione, per Gad’A, di presentare le bellezze storiche, culturali e paesaggistiche dell’Abruzzo attraverso la propria presenza sul territorio. “Gad’A nasce per rappresentare le varie professionalità del turismo. Soggetti con i quali tutti, dalle istituzioni ai turisti, possono dialogare e confrontarsi. Anche per questo «Gad’A sta progettando dei percorsi attrattivi e originali, da affiancare a quelli classici, in maniera tale da fare rete e valorizzare al massimo la nostra terra» ha affermato nel corso della presentazione la presidente Isabella Falci. Le visite saranno gratuite ma occorre prenotarsi, finalmente l’Abruzzo è a portata di tutti! INFO: 328.8430688 - 392.1112934 dalle 13.30 alle 15.30 e dalle 18.00 alle 20.00 Email: gada.abruzzo@gmail.com - https://www.facebook.com/guideaccompagnatori.dabruzzo

CULTURA

DONNE IN JAZZ 2013 EDIZIONE ANNULLATA Purtroppo la crisi continua a mietere vittime, questa volta si tratta della bella manifestazione Donne in jazz, la cui tredicesima edizione a marzo presso il Teatro Marrucino di Chieti, è stata annullata. La causa? Citiamo il comunicato dell’organizzazione “causa mancan za di garanzie ed i continui tagli ai fondi culturali che negli ultimi anni hanno caratter izzato gli Enti preposti. La Direzione Artistica e l’Organizzazione si rammaricano di questo epilogo, ma essendo impossibilitati a far fronte al continuo aument o dei costi (artistici e organizzativi) ed hai deficit economici accumulati per mancanza di contributi, soprattu tto da parte di Regione e Provincia negli ultimi anni, (oltre alla totale mancanza di sensibilità da parte di Fondazioni Bancarie e Camere di Commercio) ripianati solo grazie all’intervento privato degli organizzatori, si vedono costretti ad annullare la manifestazione. Contestualmente cessa la propria attività l’Ass. Cultural e Route 66 on The Road, fin dall’inizio al timone del Festival con il suo presidente Claudio Di Dionisio”. INFO: www.donneinjazz.it

Concorsi

RE UN CONCORSO PER L’AMO ione del conura e Società promuove la XXI ediz

Il Centro Studi Cult Letteratura d’Amore, per poesia corso letterario nazionale Premio è per la presentazione delle opere, e narrativa breve, il cui termine, e sia Poe sono oni del concorso previsto per il 7 mar zo 2013. Le sezi più o sens nel o intes va ore” a “l’am Narrativa breve mentre il suo tem ampio del termine. mazioni è disponibile il sito http:// Per il regolamento completo e infor culturaesocieta.gsvision.it.

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traparentesi PERSONAGGI

PHILADELPHIA MANGIA ABRUZZESE

Lo scorso 27 gennaio lo schef Gab riele Marrangoni – ristoratore di Mos ciano Sant’Angelo, patron e cuoco della country house Borgo Spoltino - ha cucinato abruzzese per i 300 partecipanti del Galà Abruzzo & Molise organizzato dall’associazion e Italian American Spirit a Philadelphia. La sera ta, organizzata nella maestosa corn ice dei Franklin Apartments dal presidente dell’asso ciazione Franco J. Costanzo, aveva un doppio scopo benefico: il ricavato è stato devo luto in parte al Centro Oncologico dell’ospedale pediatrico di Philadelphia (Cancer Center of the Children’s hospital of Philadelphia) e in parte alla Diocesi di Termoli-Larin o per il progetto “Ricostruire la sper anza” che ricorda le piccole vittime del sisma di diec i anni fa nel paese di San Giuliano di Puglia, in provincia di Campobasso. I piat ti più caratteristici serviti al Galà sono stati : la trippa alla pennese, la pasta alla pecorara, la cipollata e il filetto con tartufo abru zzese.

AMBIENTE

Mai più animali investiti scorso 5 febbraio, la conferenza dei ionale della Majella ha avviato, lo

L’Ente Parco Naz e degli incidenti i inter venti sperimentali di riduzion servizi per la realizzazione dei prim lema molto prob un o, versante pescarese del Parc stradali con la fauna selvatica nel sentito, sia in Italia che all’estero. le n. 487, comranno il tratto della strada provincia Gli inter venti sperimentali riguarde ntino in A.C. Vale San gio, ateg Abb di uni nei Com ciato “Ecopreso tra il km 8+500 e il km 17+500, Asso io Stud allo missionato i risultati di uno studio specifico com incia di prov a inter dell’ e o Parc e Caramanico Terme, che secondo del torio o di strada più critico del terri tratt il è ara, obiete Pesc com di e pon incia si Prov che view ” dalla , la scienza iduati sulla base della Road Ecology dale stra ilità viab la o lung sito tran Pescara. Gli inter venti sono stati indiv in a enti stradali causati dalla faun incid li a deg o istem men ecos e feno na del e (fau ” zion rale tivo la ridu ente natu di inter venti rivolti sia alla “compon mediante la realizzazione di una serie in generale) che a quella “antropica”.

SOCIETA’

IL CENSIMENTO 2012 CI PARL A DI UN ABRUZZO DIVERSO

Negli ultimi 10 anni la nostra regione è cambiata moltissimo, lo conferm a il Censimento del 2012 a cui hanno partecipato tutti i cittadini residenti in Italia. Ad esempio l’incremento della popolazione è stato del 3,6%, da attribuire esclusivamente agli stranieri, infatti la popolazione di cittadinanza italiana è diminuita dello 0,1%. Sempre alto il numero delle donne rispetto agli uomini, con 94,3 uomini ogni 100 donne, mentre una migliore qualità della vita si evince dall’aumento del numero degli ultracentenari, con un più 119,3% a favore delle donne e in particolare in provincia di Chieti. L’età media della popolaz ione residente in Abruzzo è di 44 anni, mentre il comune più giovane è Santa Maria Imbaro (CH), con una età media di 39,7 anni, il più vecchio invece è Schiavi di Abruzzo (CH), dove l’età media è di 63,8 anni.

DELLE LEPRI L’ATC PESCARA A SOSTEGannNO ATC Pescara – Amo in questo periodo le attività dell’

AMBIENTE

Continuano come ogni insediacattura delle lepri precedentemente bito Territoriale di Caccia – volte alla io della ator Ven etto Risp di lle Cattura e in que te nelle Zone di Ripopolamento e o all’interno liber stato in ciati rilas o ann verr i Provincia di Pescara. Gli esemplar il proincia. E’ un’attività fondamentale per di nuove aree nel territorio della prov erosi studi num dei ito segu in re esse in a post sperare della popolazione di lepri, . L’ATC fruttuoso nella gestione del territorio impegno innovativo e sicuramente un da i un mondo vevant di o segn ità, scientifici deri attiv di ere gen sto sud ad effettuare que Pescara è l’unico ambito al centro uto. natorio evol

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TURISMO

ROCCARASO ALL’HOLIDAY WORLD DI PRAGA

Moda

SULLE PASSERELLE D’ALTA MODA, DUE MODELLE ABRUZZESI

La fiera del turismo dell’Est Europa ospita Roccaraso (l’unico comune partecipante) insieme alla Regione Abruzzo. Il vicesindaco della località sciistica più importante dell’intera Italia centro meridionale, Alessandro Amicone, rende nota la notizia. «Il sistema turistico di Roccaraso, se vuole far fronte alla crisi, non può esimersi dall’allargare il proprio orizzonte oltralpe», afferma Amicone. Presente alla fiera anche l’ambasciatore italiano a Praga, Pasquale D’Avino, che, invitato a Roccaraso, ha dichiarato di voler aprire rapporti con la Repubblica Ceca ed i Paesi confinanti: «Siamo pronti a lavorare con voi e presto verrò a visitare quei meravigliosi luoghi». Amicone sostiene che il continuo e costante collaborare con la Regione Abruzzo, porterà buoni frutti al sistema turistico abruzzese.

MEDICINA

LE GESTANTI HANNO UN

Le passerelle d’alta moda a Roma ospiteranno anche un po’ di bellezza nostrana. Si tratta di Melania Di Noro e  Federica  Ceralli,due giovanissime  modelle originarie rispettivamente di Villalfonsina (CH) e di Avezzano (AQ). Giovanissime abbiamo detto, sì perchè Melania ha 19 anni e Federica addirittura 16, ma nonostante la loro età le ragazze hanno mostrato padronanza e feeling con tacchi e flash, all’interno di una serata ricca di ospiti e spettacolo. I 182 cm di genuina bellezza abruzzese è chiamata a far primeggiare le creazioni del marchio Ventura De Gnog all’interno dell’incantevole cornice delle Officine Farneto presso i Colli della Farnesina. Sulle passerelle dell’Alta Moda a Roma sono andate in scena, nelle scorse settimane, le tendenze che caratterizzeranno ed influenzeranno il nostro modo di vestire da capo a piedi e i must della nuova stagione saranno comodità ed eleganza, prepariamoci!

NUOVO AMICO

Il professor Giandomen ico Palka dell’università di Chieti e il suo gruppo so a punto una metod ha mesica non invasiva per l’es ecuzione del test gene donne in gravidanza. Co tico per le n un semplice prelievo di sangue sarà infatti po individuare feti con pro blemi genetici, come la ssibile sindrome di Down. Qu in quasi tut ti i casi all’am indi addio niocentesi ed alla villoce ntesi che ogni anno pro no l’aborto e la morte di più di mille bambini vocasani. «Sono impegnato questo set tore – spiega oggi siamo in grado no da anni in Palka, ordinario di gene n solo di presentare i risu tica medica alla d’Annun ltati di quello che proba cellule fetali che circola zio - ed bilm no nel sangue materno , ma anche di essere op ente è il primo studio europeo sulle scorso tut te le donne gra era vide hanno potuto usu tivi da subito». Già dal fruire di una consulenza 10 del nuovo test. genetica gratuita ed eve gennaio ntualmente

PESCARA E CHIETI QUARANTA COMUNI TRA ZIO “TERRE DEL PIACERE” DANNO VITA AL CONSOR ne turistica coordinata, realiz-

territorio

fare rete per una promozio Creare un motore di sviluppo locale e re del piacere”. Una è l’idea che partorisce il progetto “Ter bile, osci zando un brand forte e ricon ta da Claudio Ucci. dina coor tica turis ione inaz dest della vera e propria azienda di promozione marketing terriun are nizz orga ituito, sarà quello di Il ruolo del consorzio, una volta cost ni di promoazio re mento dell’accoglienza e alle futu province toriale comune, dedito al migliora delle torio terri del uni arda circa 40 com commercializzazione. Il progetto rigu iara soddisfat to: dich a Test rino Gue incia Prov della Pescarese e Chietina. Il presidente fondamentale per un momento come quello attuale è “Fare rete è il futuro del turismo. In che dia luogo ad ento ziam finan di linea una ligenza percorrere con tempi giusti e intel concreta”. una possibilità di sviluppo reale e

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divinoenonsolo » di Nicola Boschetti

UNO CHEF PER AMICO: GIOVANNI SPAVENTA Ricordo di un grande chef abruzzese recentemente scomparso, grande uomo e cuoco d’eccellenza che seppe conquistare anche personaggi di calibro internazionale a recente scomparsa del grande maestro Giovanni Spaventa mi ha proiettato indietro con la mente a oltre 27 anni fa. Era il 1986, quando ho conosciuto per la prima volta “il grande chef”, tornato per qualche giorno di vacanza nella sua terra d’origine, Villa Santa Maria. Ero un ragazzino di 14 anni avvicinato da poco al mondo della ristorazione, ma la vista di quel personaggio, carismatico e sorridente, mi aveva immediatamente acceso una sorta di stima e reverenza che nemmeno la sua scomparsa potrà mai affievolire. Che sia stato uno dei cuochi più famosi e importanti del nostro panorama regionale è stranoto a tutti e non ha senso ricalcare che la sua maestria ai fornelli ha portato il Cipriani di Venezia ad essere classificato come uno dei primi hotel al mondo. Le sue mani e il suo notevole palato hanno creato piatti indimenticabili e personaggi famosi come Regan, Gorbaciof, e molti altri, hanno fatto migliaia di chilometri per potersi sedere nelle eleganti sale del HARRY’ BAR e assaporarli. Questo timido ma elegante uomo d’Abruzzo per anni ha custodito e modificato con rispetto i grandi piatti della cucina Italiana e Francese. Ma la sua grandezza andava oltre la maestria dei fornelli: mai presuntuoso, mai volgare, divisa e portamento sempre in ordine, rispettoso di tutte le persone che cono-

sceva e che hanno lavorato al suo fianco, in ogni ordine di ruolo e di grado. Ha sempre rifiutato le sceneggiate televisive, e alla richiesta del perché lui rispondeva: «un cuoco non può essere un attore, ma un artista tramite le sue realizzazioni, e per far ciò bisogna operare continuamente in cucina, dall’alba a notte fonda». Si è sempre battuto per fare in modo che le umili manifestazioni enogastronomiche della nostra regione continuassero a vivere, mai si è tirato indietro nel donare la sua esperienza e il suo lavoro alle varie associazioni, in modo che i giovani, potessero contare su persone come lui. Nonostante il suo lavoro lo tenesse continuamente lontano da casa, mai ha fatto mancare il suo supporto a chi gli voleva bene. Ci teneva molto a poter dare un suo contributo nei giorni di festa a tutti i suoi allievi, e come nel caso di chi scrive, ha sempre voluto essere partecipe nei momenti più importanti di ognuno di noi, e lo ha sempre fatto nella maniera che gli era più congeniale: cucinare con il sorriso solo per la gioia di farlo. Infatti nel triste giorno del suo funerale, chi lo conosceva non si è sorpreso nel vedere la chiesa colma di gente di ogni fascia d’età, perché ha saputo farsi volere bene da tutti. Ricordo come si arrabbiava quando vedeva gli chef moderni, poco più che trentenni, parlare di ricette e piatti scomposti, per uno

come lui che ha sempre sostenuto che un grande cuoco è tale quando riesce ad amalgamare i diversi sapori, per creare un giusto equilibrio, cosa che non vedeva nelle nuove tendenze, che scannerizzando e omologando i piatti, nascondono la loro scarsa conoscenza ed esperienza dietro una facile e inutile parola: leggerezza. Nel tempo libero amava andare a caccia, magari non prendeva niente, ma conoscendolo lo faceva perché era un uomo libero e non ammetteva leggi scritte da altri. Grande Giovanni, te ne sei andato in punta di piedi e carico di umiltà, quella stessa umiltà che provavi ogni volta che eri al cospetto di qualcuno, sia si trattasse di uomini potenti e famosi, sia di ragazzini alle prime armi. Io come tanti siamo addolorati della tua scomparsa, ma siamo onorati di averti conosciuto. Cuochi si nasce, non si diventa, è la teoria di Giovanni Spaventa.. Ciao Giovanni, ci mancherai

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Le nostre proposte immobiliari residence Panorama - via Della Torre, (Silvi)

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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

FRUTTA SECCA? NON SOLO A NATALE!

Di solito è in inverno riscopriamo il gusto per la frutta secca, ma per le sue numerose benefiche proprietà questo alimento non dovrebbe mai mancare nella nostra dieta…senza esagerare! olitamente la frutta secca viene consumata maggiormente durante il periodo invernale con un picco nelle festività natalizie magari a fine pasto o sgranocchiata tra una giocata e l’altra. La frutta secca invece è adatta a tutte le stagioni in quanto è un ottimo corroborante ricca di fibre, proteine, vitamina E, alcune vitamine del gruppo B, sali minerali e non contiene colesterolo, ma attenzione, è anche abbastanza calorica per cui conviene non abusarne. Vediamo allora come poterla utilizzare al meglio senza “farsi male”. Innanzitutto va fatta la distinzione tra frutta secca a guscio, che comprende le noci, le nocciole, le mandorle, i pinoli, le arachidi e i pistacchi, e quella polposa disidratata tra cui i fichi, le prugne, le albicocche, l’uva passa e i datteri. Questa distinzione è importante perché la frutta secca a guscio è decisamente più calorica per via dei grassi vegetali che contiene ma sono grassi positivi sotto forma di acidi grassi insaturi e polinsaturi che svolgono un’azione benefica abbassando i livelli di colesterolo nel sangue e riducendo il rischio di aterosclerosi e di malattie cardiache, altra azione importantissima degli acidi grassi polinsaturi è quella di agire positivamente sul sistema nervoso aumentando la capacità di concentrazione e riducendo lo stress del sistema nervoso stesso specie in chi lavora davanti ai terminali. Inoltre noci, nocciole & co sono ricche di proteine, utili come apporto nell’alimentazione normale, fondamentali per completare i fabbisogni nell’alimentazione vegetariana e come per tutta la frutta secca oleosa sono ricchissime di vitamina E, potente antiossidante, protettiva per le mucose. Ma la vitamina E si perde se la frutta secca viene sottoposta a trattamenti di calore oppure si ossida con l’aria per cui per averne il massimo del beneficio conviene sempre mangiare la frutta secca

non tostata e appena sgusciata. Essa inoltre è ricchissima di sali minerali come potassio, rame, fosforo, ferro e calcio. Il dosaggio giusto per quanto riguarda la frutta secca a guscio è di 3-4 noci al giorno oppure 4-5 nocciole o mandorle oppure una decina di pistacchi. La frutta secca polposa si ottiene per disidratazione del frutto originario, questo processo può essere naturale, esposizione al sole o all’aria, o meccanico in appositi forni. Al contrario della frutta secca a guscio il contenuto di grassi è bassissimo, se non addirittura assente mentre è elevato il contenuto di zuccheri e di fibre queste ultime molto utili per la funzionalità intestinale ma attenzione agli zuccheri specie in chi ha problemi con la glicemia. La frutta secca polposa è ricca di minerali quali magnesio, potassio, ferro (in particolare l’uva passa) e vitamina E. Anche in questo caso bisogna ricordare che la frutta secca polposa è abbastanza calorica per cui conviene non esagerare nelle porzioni, 2-3 prugne secche sono sufficienti per migliorare la motilità intestinale e per quanto riguarda fichi secchi, uvetta passa, datteri ecc. conviene non abbondare a fine pasto, appesantirebbero solo la digestione, meglio utilizzarla come corroborante spuntino in porzioni di circa 30-40 grammi

info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina

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arte&co.

/ incornice

» di Chiara Strozzieri

PREMI CHE FANNO LA STORIA

In Abruzzo hanno preso vita alcune delle più importanti rassegne d’arte internazionali 1

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COSTRUIAMO IL SUCCESSO DEI NOSTRI CLIENTI

Formazione

Finanza d’Impresa

Qualità e Ambiente

Sicurezza e Igiene nei Luoghi di Lavoro

Direzione d’Impresa

Sistemi Informatici Aziendali

Un’impresa vincente deve produrre qualità per soddisfare i clienti e generare valore per la sua proprietà, controllando i propri impatti ambientali, gestendo l’efficienza e l’efficacia delle sua attività, rispettando i diritti umani, per governare “il rischio imprenditoriale” e proporsi al mercato e al sistema creditizio come un brand impegnato nello sviluppo sostenibile, garanzia di continuità del business. Un modello organizzativo competitivo, ma anche agile e flessibile, deve controllare sistematicamente le proprie prestazioni, nella consapevolezza che il controllo genera attenzione e quindi pone le condizioni per incrementare il coinvolgimento e l’efficienza, in altri termini, garantire il successo della propria azienda. Profili Aziendali, partner delle imprese nel loro sviluppo, assiste i suoi clienti nel raggiungimento di questi obiettivi, mettendo a loro disposizione un gruppo di tecnici altamente qualificati in grado di implementare sistemi di gestione conformi ai più elevati standard internazionali. I numerosi interventi di successo già realizzati, sono la garanzia della nostra professionalità e competenza, che hanno guidato le nostre aziende clienti verso la certificazione, stabilendo precisi obiettivi temporali ed economici. La profonda conoscenza degli standard internazionali da parte dei propri tecnici, permette alla PROFILI AZIENDALI di realizzare sistemi integrati inerenti le diverse normative di riferimento, offrendo l’opportunità alle aziende di raggiungere i più elevati livelli di eccellenza. Servizi Offerti UNI EN ISO 9001:2008

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Regolamento EMAS

OHSAS 18001

BRC E IFS

UNI 10939:2001

Sede legale e Uffici: via Ungaretti, 4 - 64013 Corropoli (TE) Tel.: +39 0861 855809 - Fax: +39 0861 807035 E-mail: info@profiliaziendali.it Web: www.profiliaziendali.it


arte&co.

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correndo la storia della cultura abruzzese dal dopoguerra ad oggi, è inevitabile ripensare con nostalgia ad alcuni premi d’arte prematuramente scomparsi. Quello che in assoluto si continua a rimproverare alle istituzioni locali di non aver sostenuto è il Premio Avezzano, le cui vicende burrascose hanno portato alla realizzazione di sole 26 edizioni a partire dal 1949 fino al 2001. Una fortuna non continuativa per quello che è stato un evento amato dal maestro Remo Brindisi, che nel ’59 aiutò un progetto nato inizialmente dallo sforzo del GAM (Gruppo Artisti Marsicani) a crescere la sua importanza a livello nazionale. E così poté tenersi la storica edizione del 1964, intitolata Strutture di visione, curata dagli storici dell’arte più insigni del panorama italiano di allora: Giulio Carlo Argan, Giuseppe Gatt, Gillo Dorfles, Filiberto Menna. Alcune presenze di quell’anno avrebbero avuto di lì a poco la loro consacrazione al MoMA di New York e quella fu l’ultima edizione degna di nota di una rassegna ormai rimpianta. Destino peggiore ha avuto il Premio Mazzacurati, che ha visto solo 7 edizioni. Pasquale Limoncelli, grande operatore culturale e amico dei personaggi di spicco della cultura italiana, istituì nel 1970 quello che voleva essere un omaggio a Marino Mazzacurati e poi divenne un evento seguitissimo, grazie soprattutto alla prestigiosa giuria, che ogni anno portava nel teramano maestri del calibro di Carlo Levi, Renato Guttuso, Pier Paolo Pasolini. Non occorre soffermarsi 4 su altre rassegne significative, che pur-

/ incornice

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troppo sono state bruscamente interrotte, come il Premio Emigrazione Pratola Peligna, fortemente voluto dal prof. Angelo De Bartolomeis, che dal 1974 pensava agli italiani all’estero col suo giornale La Voce dell’Emigrante. Meglio ricordare la terzina che ancora fa bella mostra di sé agli occhi degli appassionati d’arte: Premio Michetti, Premio Sulmona e Premio Vasto. La Fondazione Premio Nazionale di pittura F. P. Michetti, presieduta da Vincenzo Centorame, porta avanti l’organizzazione di un grande evento culturale, nato nel ’47. Accanto alle edizioni storiche, come quella del 1969, che vide la presenza, tra gli altri, di Burri, Capogrossi, Fontana, Vedova, Kounellis, sono da menzionare gli omaggi all’artista Michetti: nel 1966 la mostra sui disegni e pastelli, mentre nel ’79 quella sugli oggetti e le opere inedite; nel 1993 la grande mostra in collaborazione con i Fratelli Alinari di Firenze, poi trasferita a Roma, Firenze e Parigi, e nel 1999 la mostra portata anche a Palazzo Venezia a Roma. Rispettivamente del 1959 e 1974 gli esordi del Premio Vasto e Premio Sulmona. Entrambi sono tra le manifestazioni più rinomate e serie del panorama espositivo nazionale, grazie anche all’opera e alle capacità organizzative dei segretari generali, Roberto Bontempo e Gaetano Pallozzi. Quest’ultimo diede spazio in tempi non sospetti al giovane talento Vittorio Sgarbi, che ancora collabora al Premio Sulmona in veste di presidente di giuria. Gli amanti dell’arte hanno speranza che queste rassegne continuino l’ottimo lavoro fin qui svolto

1. Remo Brindisi, Maternità, 1980 c., collezione privata, Pescara 2. F.P. Michetti, I Morticelli, 1880 3. Emilio Vedova, Immagine nel tempo, 1958. Magazzini del sale alle Zattere, Venezia 4. Jannis Kounellis, installazione, 2004, Biblioteca Nazionale di Vijecnica, Sarajevo

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arte&co. » di Marcellaxxxx Pace

Il fotoreporter Stefano Schirato

Stefano Schirato, il fotografo scelto da Giuseppe Tornatore L’abruzzese “prestato” al cinema racconta il suo incontro col regista siciliano

isi di bambini cambogiani rigati da lacrime non di capriccio, ma di una grande disperazione. Ossa di una mano quasi senza carne, che tentano di tagliare una mela. Rami aridi di una vegetazione che vicino a Chernobyl potrebbe non ricrescere mai. Navi sequestrate, dimenticate, senza nessuna possibilità di ritorno, dove i marinai, oltre alla libertà, perdono persino la loro identità. Sono solo alcuni dei particolari delle fotografie di Stefano Schirato, fotoreporter abruzzese.

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Chiunque guardi gli scatti che questo trentottenne ha pubblicato su testate come Vanity Fair, Venerdì di Repubblica, Panorama, Washington Post, Le Figarò Magazine, New York Times, viene rapito dalla potenza emotiva di ogni singolo dettaglio e dalla profondità delle tematiche affrontate. Chiunque. Anche un maestro del cinema italiano come Giuseppe Tornatore. Il regista siciliano lo ha scelto in “Baarìa” come fotografo di backstage e ora nell’ultima pellicola, “La Migliore Offerta”, in qualità di fotografo di scena. «Ho contattato


Una delle scene del film con Sylvia Hoeks nella parte di Claire Ibetson

Una delle foto scattate da Stefano Schirato sul set del film “La Migliore Offerta” di Giuseppe Tornatore

Tornatore parecchi anni fa, dopo aver concluso “Né in terra né in mare”, un reportage sulle navi sequestrate. Era il mio secondo lavoro importante. Tornatore aveva appena finito di girare “La leggenda del Pianista sull’oceano”. Conosceva le navi, aveva sentito l’odore dei porti. Sapeva di cosa parlavo. Così gli mostrai le mie foto - ricorda il fotografo, per il quale questa arte è come aria, qualcosa di cui non è possibile fare a meno - e lui mi chiamò nei suoi film». Inizia così l’avventura di Schirato sui set cinematografici. Pri-

ma qualche scatto per il film “La Sconosciuta”, poi fotografo di backstage in “Baarìa”, poi ancora sul set di “Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo e ora fotografo di scena nell’ultima pellicola di Tornatore. «Sono state tutte esperienze meravigliose – sottolinea – ma voglio precisare che non sono un fotografo di cinema, quanto un fotoreporter prestato a questo affascinante mondo». E dopo questa parentesi Schirato, che ha già «tanti progetti in mente, grandi ed impegnativi» torna nel suo habitat ideale. Quello reportagistico

I tre attori principali insieme al regista Giuseppe Tornatore

» foto concesse da Stefano Schirato

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arte&co.

» di Anna Cutilli Di Silvestre

Decollage casuale di Mario Sciarretta - Opera2

I BRANDELLI

DI MARIO SCIARRETTA Nei brandelli di manifesti la ricerca estetica di il suo décollage casuale

n inno alla bellezza sono le opere di Mario Sciarretta raccolte sotto il titolo “Décollage casuale”. Colori vividi, lucidi e contrastanti, casualmente accostati, che si mostrano spesso in ampie campiture che meglio influenzano la psiche di chi osserva. Il celeste cielo, il verde smeraldo, il rosa acceso, l’avorio scuro e poi il figurativo esplicito che irrompe tra i fogli strappati attirano la curiosità dell’osservatore. E gli rendono piacevole scrutare le vistose pieghe della carta incollata, la sovrapposizione di fogli visibili dopo gli strappi, le parti di immagini che spesso appaiono intonse dopo che il passante, capitato vicino al manifesto magari incollato sopra gli altri, distrattamente ne ha scalfito o squarciato una parte.

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È il décollage casuale che ci propone Mario Sciarretta in quanto è quello fatto dagli altri. Egli si limita solo a fotografare, magistralmente, i manifesti strappati che incontra per strada, quelli che, fra tanti e tanti, si distinguono perché sembrano fatti apposta e hanno stimolato la sua fantasia e la sua abilità di fotografo. Indubbiamente è la maestria nel fare il clic che riesce ad accentuare lo spessore delle parti scollate che così acquistano il rilievo e la consistenza delle opere materiche. Altre opere invece, fotografate da un’altra angolatura, sembrano piatte e fanno pensare al mistero di un acrilico astratto. Ci immaginiamo il dottor Sciarretta che nei tempi liberi, fa il flaneur come Goete nelle vie d’Italia, così egli instancabilmente


alla scoperta di laceri manifesti da migliorare con la macchina fotografica. E già perché la fotografia non è sicuramente oggettiva: si sa che dipende dall’abilità e dalle intenzioni di chi la usa e, in ogni caso, la nitidezza e la lucentezza specchiante della stampa abbelliscono il risultato. E se guardando le opere di Sciarretta il pensiero involontariamente va a Mimmo Rotella, subito ci si rende conto che una diversa impostazione hanno le opere d’affichiste catanzarese che consapevolmente strappava i manifesti, quindi le sue composizioni artistiche non erano mai casuali. I due hanno in comune solo la capacità di emozionarsi dinanzi a un manifesto lacerato, magari bagnato. Mimmo Rotella apparteneva - unico italiano - al gruppo francese Nouveau Réalisme che aveva un intento contestatario. Mentre tra gli altri del gruppo, Arman si caratterizzava per opere fatte con “Piccoli rifiuti borghesi”, Daniel Spoerri, con avanzi di cibo nei piatti, César Baldaccini con “Compressione d’automobile” o comunque di materiali ferrosi di scarto Erano provocazioni concettuali contro i meccanismi di consumo caratteristici della moderna società capitalistica per cui essi attuavano il recupero di oggetti già usati - il ready made - o comunque decontestualizzati. “Strappare i manifesti dai muri è la sola soddisfazione, l’unico mezzo per protestare contro una società che ha perso il gusto per il cambiamento e per le favolose trasformazioni” ammoniva Mimmo Rotella. Invece le opere di Mario Sciarretta non sono provocatorie, sono serene, distensive, puntate alla ricerca del bello e la fotografia accresce la bellezza di ciò che ritrae con la nitidezza e la lucentezza specchiante della superficie. L’opera 14, ad esempio, tutta in rosa carnicino vivo, sembra materica, lievemente increspata, e con la sua lunga lacerazione fa tornare alla mente i monocromi di Lucio Fontana dell’ultimo periodo, quando i suoi “Tagli” avevano i labbri sfrangiati. L’abilità fotografica dimostrata in queste opere da Mario Sciarretta non è da meno di quella necessaria per le altre arti e al riguardo, si sa che i dubbi di Baudelaire sono del tutto superati

Decollage casuale. Opera11

Decollage casuale. Opera14

Decollage casuale. Opera 6

MARIO SCIARRETTA Mario Sciarretta molisano, vive e lavora a Pescara dove svolge la professione di medico. È stato professore di ruolo per l’insegnamento di anatomia artistica nel Liceo “Misticoni” di Pescara. Si dedica alla pittura e alla fotografia. Come pittore viene premiato nel 2003 nella “Mostra del fiore” di Francavilla al mare e nel 2009, 2010 e 2011 nelle mostre “G. d’Annunzio”. Anche come fotografo partecipa a mostre conseguendo successi notevoli. Decollage casuale Opera8

» foto concesse da Mario Sciarretta

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arte&co. » di Marco Sciame

Fabio Masciangelo intento a ritrarre un trabocco

Fuori

da ogni tempo Intervista a Fabio Masciangelo, pittore en plein air, neoimpressionista sul rapporto tra arte e natura nella nostra contemporaneità a pittura dell’impressionismo, nella rappresentazione della realtà vista dal vivo, è indubbiamente la tua ispirazione. Pensi che il pittore debba uscire dal suo studio e vivere quello che dipinge? «Non credo che “il pittore” debba necessariamente uscire dal suo studio per trovare ispirazione. L’ispirazione è nella nostra mente, nei sogni ed in tutto ciò che ci fa stare bene. Per me ormai è una necessità dipingere all’aria aperta; e questo non significa solo dipingere fuori in una bella giornata di primavera. Ho dipinto in macchina mentre pioveva diverse volte, ho dipinto sotto la neve mentre scendeva giù silenziosa, ho dipinto sugli scogli con un mare talmente agitato che mi veniva addosso bagnandomi i pantaloni, mi è capitato di legare la tela al cavalletto perché col vento sembrava una vela. E tutto questo per me è vitale dal punto di vista artistico». Pittore di vecchio stampo o figura di pittore per antonomasia. Cavalletto tra le campagne e dipingere. Sei nel silenzio totale, oppure porti musica, radio, distrazioni?

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«Assolutamente non porto nulla. È meraviglioso ascoltare la natura: in primavera senti il soffio del vento, il profumo dell’erba, un paesaggio incantevole davanti ai tuoi occhi. E tutto questo nello stesso istante. Mentre dipingo mi capita spesso di sospirare ed in quell’istante è come se mi fossi appena svegliato». Cosa ti comunica la natura in quei momenti? «Tutto. Capisco quanto DIO ci ha dato». Dipingere il creato è un po’ come reinterpretarlo. Com’è allora la tua natura dipinta? «Una natura da rincorrere, cambia continuamente; una voglia irrefrenabile di mettere in ogni mia tela un angolo di paesaggio con tutte le sue emozioni». Dopo l’impressionismo molte correnti artistiche si sono succedute. Come mai tu cogli come vera eredità quel tipo di pittura? «Perché secondo me ha segnato la svolta della storia. Ed è passato troppo velocemente per poter essere apprezzato per quel cambiamento così importante che è stato».


Fabio Masciangelo mentre dipinge un paesaggio naturale

Cosa può dare oggi un quadro che una foto, un video, un’elaborazione al computer stampata non può dare? «Una sensazione vera e sincera». La pittura oggi ha ancora senso? E tu cosa ne pensi della pittura contemporanea? «Sono stato in visita al museo d’Orsay a Parigi, e sotto un incessante pioggia c’era una fila di tre ore, oppure ad una mostra di Monet al Santa Giulia di Brescia, una fila di oltre duecento persone; e così via davanti a tutti i musei. Credo che ci sia una vera necessità da parte di molta gente di nutrirsi di arte. Riguardo la pittura contemporanea di oggi ad essere sincero mi preoccupa (spero di non disturbare la sensibilità di nessuno)». L’arte di oggi è fatta di istallazioni, foto ritoccate, performance, come pensi ci possa essere un connubio con l’arte pittorica? «Non lo so. A volte osservo le persone durante una mia mostra e mentre guardano le mie tele li vedi lì con lo sguardo rilassato e col sorriso, come se si trovassero nel quadro. Oppure non mi spiego perché molti appena hanno un giorno libero cercano di fare una bella passeggiata o stare all’aria aperta. Dico questo perché poi paradossalmente seguono ciò che li distrae, piuttosto che essere finalmente se stessi. Ecco forse questa ipocrisia ha creato il legame tra questi due modi di fare arte». La land art prevede la manipolazione di luoghi all’aperto con nuove forme ricreate all’aperto e documentate fotograficamente. Cosa ne pensi di questa avanguardia, è forse la più vicina al genere che tu esegui? «Non la definirei “più vicina” ma la definirei come la strada del “ritorno alle origini”». Ti senti più uomo, spirito, elemento di natura o mezzo da tramite quando dipingi all’aperto? «Dio ci ha donato la vita. Ogni uomo su questo mondo ha

» foto concesse da Fabio Masciangelo

Alba del 3 novembre, ore 6.45 - olio su tela 50x60 di Fabio Masciangelo

un compito da svolgere ed è fondamentale capire questo. Se ho queste forti emozioni è perché Dio me le ha date. Quindi sicuramente sono un tramite». L’opera migliore che vorresti dipingere: come la idealizzi, quale messaggio? «Vorrei tanto raggiungere con la pittura, ciò che sento. Per questo da ogni tela che comincio credo che ciò venga fuori; ma poi non è così ed allora un’altra ancora, e poi ancora. Inseguo questa sensazione continuamente quasi in modo ossessivo. Per questo non saprei dirti quali fossero i preconcetti»

Campagna con pioppi, effetto luce piena - olio su tela 95 x 80 di Fabio Masciangelo

FABIO MASCIANGELO Via Marina, 54 – 66022 FOSSACESIA Cell. 3283786428 e-mail: masciangelofabio@hotmail.it

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Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.

tempo rubato » a cura della redazione

Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Maria Paola Sebastiani / One Group Edizioni, L’Aquila, 2012

La candelina. Ombra di un sorriso È una storia molto semplice quella scritta da Maria Paola Sebastiani, semplice e devastante come il sentimento della paura, dello smarrimento, dell’ansia condizioni dinnanzi alle quali ogni essere umano si sente perso, eppure deve risorgere esattamente come tutta la città dell’Aquila. Lasceremo descrivere le emozioni che regala questo testo al presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta, che ne ha curato la prefazione. “Maria Paola Sebastiani con il suo diario della devastazione e della rinascita prova, in qualche modo, a metabolizzare il mostro, (il terremoto dell’Aquila nrd), a renderlo racconto e quindi ad esorcizzarlo. Come in una favola dei Fratelli Grimm, l’autrice di questo diario trova gli ingredienti necessari per “umanizzare” il mostro attraverso la scrittura e i suoi artifici lessicali…

Nel diario si raccontano cose semplici: nessuna pretesa letteraria, solo voglia e desiderio di regolare i conti con qualcosa che ha cambiato le persone che sono attorno a te, che fino a qual momento (il 6 aprile del 2009) avevi considerato almeno della tua stessa forza se non addirittura con più forte caratterizzazione. Invece, la protagonista del racconto (la stessa autrice) si ritrova ad affrontare le conseguenze della devastazione da sola, come sempre nella sua vita e nei momenti (tanti, forse troppi) difficili che essa le ha riservato.” La candelina. ombra di un sorriso è quindi un vero e proprio diario di un periodo ben definito, dove tra accadimenti ed emozioni ci si immedesima facilmente nella fragilità della condizione umana.

le prime trenta righe_ “19 novembre 2009, ore 18,20 … scendo dalla macchina, frugo nella borsa alla ricerca delle chiavi di casa, sto pensando a cosa preparare per cena, ho una fame! Mentre mio marito chiude il cancello io apro il portone. Lo sguardo si posa su una sciarpa rossa che giace sul pavimento dell’ingresso, è la mia sciarpa e penso che Rino uscendo l’abbia fatta cadere dal termosifone del bagno sul quale l’avevo lasciata la sera prima. Poi noto dei fogli per terra, noto i cassetti del mobile, sul quale poggia il telefono, aperti e rovistati, il primo pensiero è: «il terremoto!». Subito dopo, con il terrore che mi attanaglia la gola, tornando sui miei passi esco e urlo a mio marito «I LADRI!». Sono impietrita, il cuore mi scoppia, la paura che potrebbero essere ancora dentro mi piega le gambe, Rino urla, fa in modo che escano se sono ancora al piano di sopra, tenendomi lontana dalla porta di ingresso, dopo qualche minuto prendiamo coraggio e ci avviciniamo. Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è devastante: la porta finestra che dà sul giardino è spalancata, la nostra casa violata da mani sco-

nosciute, non pensavo si potesse provare tanto dolore, tanto sgomento, all’idea che altri abbiano potuto rovistare nelle nostre cose, nei ricordi così intimi, nei documenti tenuti da parte. Ogni cassetto è stato aperto e frugato, ogni sportello di mobile è stato così dolorosamente spalancato e messo in subbuglio, ogni barattolo, ogni zuccheriera, scoperchiati, tutti i mobili spostati, forse cercavano la cassaforte. Sul letto sono buttati vari indumenti ricoperti da una polvere bianca che non riesco a capire cosa possa essere, tutti i libri aperti e buttati ovunque. Cosa bisogna fare in questi casi? Chiamare i carabinieri è ovvio. Mio marito sta urlando al telefono, non so con chi parla, sta peggio di me. Prendo il telefono per chiamare i carabinieri e una voce metallica mi risponde che il numero è inesistente, avrò pigiato male i tasti, riprovo, e ancora una volta mi si dice che il numero è inesistente, mi tremano le mani, è al terzo tentativo che mi accorgo che anziché digitare il 112, continuavo a comporre il 0862112: il prefisso davanti al numero d’emergenza”.

l’autrice_ Maria Paola Sebastiani Maria Paola Sebastiani è nata all’Aquila. Funzionario dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo dal 1988. È alla sua prima esperienza editoriale.

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musicamania » Piero Vittoria

FANTASMA

APRITI SESAMO

Il disco “letteral-musicale” dei Baustelle

Il ritorno del maestro Franco Battiato

“Fantasma” è il sesto dei Baustelle, da molti ritenuti il gruppo indie raffinato ed elegante per eccellenza. Con questo lavoro la band toscana continua la strada già intrapresa col precedente “I mistici dell’Occidente”, ma calca ancora di più la mano spostando l’orizzonte musicale verso uno stile sempre più vicino al De Andrè d’annata. “Fantasma” è un album indubbiamente difficile al primo ascolto, ipnotico, non immediato, certamente pomposo, ma ricco di fascino. Novità è la presenza dell’orchestra. I Baustelle hanno creato una forma di canzone che li identifica e rende diversi da ogni altro gruppo di oggi. Ben 19 tracce, l’album, dopo una suggestiva introduzione, si apre con un brano che potrebbe arrivare direttamente da “La buona novella” di De Andrè, Nessuno. Il singolo La morte (non esiste più) è l’unico momento pop che ricorda i vecchi Baustelle, con quelle atmosfere british tipiche dei loro primi lavori. Diorama è l’episodio migliore: sei minuti di assoluta bellezza. Monumentale mostra tutto il lato teatrale dei Baustelle con le sue atmosfere sixties in cui la bella voce di Rachele Bastrenghi si esalta. Il finale è un altro episodio che farà molto parlare di sé: si tocca un tema delicato come l’Olocausto descrivendo l’amore in quel periodo con una delicatezza unica. Il western morriconiano è protagonista in Il Futuro e Cristina. Nel finale il disco alterna buoni spunti (La natura, Radioattività e la divertente Contà l’inverni cantata in romanesco) ad altri forse troppo pomposi (L’estinzione della razza umana). Il confine fra disco noioso e capolavoro è molto sottile: la critica si è infatti divisa, noi propendiamo per la concezione di un lavoro “letteral-musicale” che ben riflette la natura dei Baustelle di oggi. Ci piace pensare che “Fantasma” venga da lontano, sia figlio cioè di quegli anni’60 che tanto hanno regalato alla musica ed alla cultura. Spiazzare è tipico della musica d’autore ed in questo Francesco Bianconi & co. oggi sono veri maestri.

In un mercato discografico povero come quello odierno, quando ci arriva fra le mani un album come “Apriti Sesamo” di Franco Battiato è una vera gioia. Il maestro ancora una volta ci regala un prodotto di altissima qualità: la sua vena artistica, intrisa di ricerca e sperimentazione mista al suo classico stile, rimane elevata in queste nuove dieci tracce. È un disco che risulta più suonato degli ultimi suoi lavori, anche se l’elettronica è sempre presente, ma lo è in maniera più discreta. Si passa con la solita disinvoltura dal pop al rock, fino a qualche tocco di prog qua e là. “Apriti sesamo” è a tratti complesso, in bilico fra religione, spiritualità, filosofia e aspetti della società di oggi. Con Battiato un insieme di straordinari musicisti (Gavin Harrison, Faso bassista di Elio e le Storie Tese, Simon Tong dei Verve). L’astuzia dell’autocitazione ben si accompagna a nuove idee: il risultato è un’opera fra le migliori dell’intera carriera del cantautore e musicista siciliano. Si comincia con Un irresistibile richiamo e Testamento, per poi passare a Quando ero giovane che con il suo stile anni’80 è forse il miglior momento del disco. Eri con me, regalata anche ad Alice nel suo splendido ultimo “Samsara”, è di una bellezza disarmante. La polvere del branco e lo stupendo Il serpente sono i due brani più suggestivi. Dietro il singolo Passacaglia si nasconde il libero riadattamento della coppia Sgalambro-Battiato dell’opera “Passacaglia della vita” del compositore e sacerdote barocco Stefano Landi. Aurora è tratta invece da un testo di un poeta arabo-siciliano tradotto da Nabil Salameh dei Radiodervish. Si chiude con la bonus track Apriti Sesamo che ricorda le modalità narrative-recitative di Shakleton. Un disco che è l’ennesima opera d’arte di un maestro unico.

VOTO 7

VOTO 9

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