Gennaio 2011

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gennaio 2011 _ numero 50 _ anno VI

â‚Ź3,00

NUMERO

ISSN 1973-5383

www.abruzzoimpresa.it

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Via degli Orti, 1


Q Da un’idea del mensile Abruzzo Impresa prodotto da Abruzzo Channel nasce il format televisivo Dire&Fare il nuovo talk show di approfondimento. È un immancabile appuntamento settimanale di 90 minuti per affrontare tematiche di attualità inerenti il nostro territorio. Autorevoli ospiti danno vita a dibattiti costruttivi finalizzati ad individuare il modo più idoneo per ridurre il divario tra parole e fatti. Realizzato nello studio televisivo del gruppo editoriale Ecco Italia. tutti i martedì su tVQ ore 21:00 e in replica la domenica ore 14:00


QR

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I CONTENUTI MULTIMEDIALI

DI ABRUZZO IMPRESA A PORTATA DI CELLULARE

Con questo numero parte il Codice QR, il nuovo servizio dedicato ai lettori di Abruzzo Impresa. Il codice QR è una tecnologia che vi permetterà di vivere la vostra rivista in una maniera nuova, usufruendo dei contenuti multimediali attraverso il semplice utilizzo del cellulare. Segui la facile procedura indicata sotto e scopri quanto è semplice entrare nel futuro. 4 semplici passi per utilizzare il nuovo servizio

1. INVIA UN SMS

Inizia con lo scaricare il software per leggere i codici simili a quello di fianco. La procedura va eseguita una sola volta. Il software per leggere il QR funziona con tutti i cellulari dotati di fotocamera e connessione al WEB. Per scaricare la versione adatta al tuo telefonino invia un sms con la scritta “LIVE” al numero 3294245608, oppure digita dal tuo telefonino l’indirizzo http://get.quarkode.mobi e segui le semplici istruzioni fornite. Il software è gratuito e si autoinstalla.

2. RICEVI UN SMS

Dopo alcuni secondi riceverai un messaggio sms con i link da cliccare per scaricare la giusta versione adatta per il tuo cellulare.

3. IL SOFTWARE SI AUTOINSTALLA

Una volta selezionato il collegamento relativo al proprio modello di cellulare basta solo un altro click e il software si installerà da solo sul tuo cellulare. Non necessita di collegamento al computer.

4. INQUADRA IL CODICE E CLICCA

A questo punto sei pronto per accedere, con semplicità, ai contenuti speciali legati ai servizi di Abruzzo Impresa. Basta cliccare sull’icona del programma “i-nigma” che si è autoinstallato. Poi basta inquadrare con la fotocamera del proprio cellulare il codice QR e il software riconoscerà automaticamente il codice in esso contenuto collegandoti al sito web di riferimento. Il costo di collegamento ad internet seguirà il vostro solito piano tariffario senza costi aggiuntivi.

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€3,00

ISSN 1973-5383

IN COPERTINA Cristiano e Alessandro Di Felice foto di Simone Cerio

GENNAIO 2011 N°50 ANNO VI NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 13 GENNAIO 2011

DIRETTORE RESPONSABILE

ELEONORA LOPES

REDATTORI MARCO TAGLIERI, DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI EDITORIALISTI FRANCESCO DE BARTOLOMEIS, GIUSEPPE MAURO, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LUIGI CARUNCHIO, MASSIMILIANO PIAN, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, FILIPPO PAOLINI, MASSIMILIANO PALUMBARO, LUCIANO FRATOCCHI, ALFREDO NEPA, LAURA SACCHETTI, RAFFAELLA DI MARINO, MARZIO FORCELLA, ALESSIO PELUSI, ANNA CUTILLI, CAROLINA PIERFELICE, PIETRO CAMPANARO, NICOLA BOSCHETTI, ALESSANDRA VALLERA, CHIARA STROZZIERI, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR

MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT

UFFICIO GRAFICO

VINCENZO SULPIZIO, ALEX DI NUNZIO

UFFICIO FOTOGRAFICO

SIMONE CERIO, ANDREA DEL COTTO, GIUSEPPE CIAVATTELLA

CONTROLLO

DANILO MARTORELLI

COORDINATORE TV

GIANLUIGI TIBERI

REGISTA VIDEO/TV

PEPPE MELIZZI

RESPONSABILE SPEDIZIONI

TIZIANO POLIDORO

STAMPA

D’AURIA PRINTING SPA - AP

RESPONSABILE PUBBLICITÀ

ANTONELLA CARRIERI _ COMMERCIALE@ECCOITALIA.IT

EDITORE

FABIO DE VINCENTIIS _ EDITORE@ECCOITALIA.IT

SITO WEB

WWW.ABRUZZOIMPRESA.IT

WEB TV

WWW.ABRUZZOCHANNEL.IT

E-MAIL:

REDAZIONE@ABRUZZOIMPRESA.IT GRAFICA@ABRUZZOIMPRESA.IT COMMERCIALE@ABRUZZOIMPRESA.IT

INDIRIZZO

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TELEFONO

085 9506153 - 085 9508161 - 085 9508164

FAX

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SERVIZIO ABBONAMENTI E SERVIZIO ARRETRATI

TEL. 085 9508161 E-MAIL: ABBONAMENTI@ABRUZZOIMPRESA.IT E-MAIL: ARRETRATI@ABRUZZOIMPRESA.IT

Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara e la 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Ecco Italia S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. Copyright© 2006/2010 tutti i diritti riservati. Ecco Italia srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Gruppo Editoriale Ecco Italia S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

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capitani d’impresa

Alessandro e Cristiano Di Felice

Alessandro Passione

Mi appassiona l’architettura e le sue forme sempre diverse e in continua evoluzione.

Hobby

Adoro scovare ristorantini di montagna dove si possano gustare i nostri prodotti tipici.

Sport

Allenare il pollice del telecomando! È l’unico sport che pratico!

Alessandro e Cristiano Di Felice

quando il sogno diventa lavoro

Alessandro Di Felice nato a Pescara il 18 Aprile 1977 e Cristiano Di Felice nato sempre a Pescara il 29 Marzo 1981, sono due giovani registi, sceneggiatori, imprenditori nel fantastico mondo del cinema, fra creatività e concretezza. Alessandro muove i primi passi nel mondo dello spettacolo a Milano, presso il Centro Teatro Attivo. Cristiano, dopo il diploma, si trasferisce a Roma, frequentando diverse scuole di teatro. Presto però avviene la riunione. E il fuoco sacro dell’ispirazione, del sogno, diventa lavoro. È nel 2006 che i due fratelli realizzano il loro primo cortometraggio, Troppo tempo per pensare, che raccoglie ben 7 premi (miglior sceneggiatura e miglior interpretazione) in diversi festival internazionali. Il passo successivo è un videoclip musicale per i Morfala (autori in parte della colonna sonora del loro cortometraggio), “Quello che non sono stato mai”. Nel 2007 finalmente scrivono il loro primo lungometraggio, Non lo so. Per ultimare la realizzazione del film - per poter terminare il lavoro di post-produzione e poi distribuirlo - si rivela fondamentale l’incontro con il noto produttore indipendente Gianluca Arcopinto. Infine, realizzano Non resto qui, videoclip musicale per la band Sunflower per l’etichetta Warner Chapel, autori della colonna sonora del film. Hanno al loro attivo un terzo videoclip, girato per la band Pcus. Dopo anni vissuti tra Roma e Milano, oggi vivono entrambi a Pescara. Li unisce la passione per questo lavoro, ma caratterialmente i due fratelli sono molto diversi. Alessandro è un tipo estroverso, portato per le relazioni pubbliche, Cristiano invece è un ragazzo riservato e gli piace lavorare dietro le quinte. In questo momento sono impegnati nella post produzione del loro secondo film e nella produzione del loro primo cartoon, oltre alla cura della scuola di cinema Ro’FilmLab.

Cristiano Passione

Sono un amante della musica e mi piace andare alla ricerca di nuovi gruppi indie-rock italiani e stranieri.

Hobby

Ho la passione per la montagna e quando posso vado a fare le escursioni con gli amici.

Sport

Sicuramente fare snow-board! Al momento è il mio sport preferito!

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La Newsletter della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pescara Anno IV - n° 12

Lavorare informati

Dicembre 2010

Fedeli da almeno 25 anni Dal 1° gennaio 2011 è on line il nuovo portale della Camera di Commercio di Pescara 2.0 pensato e costruito per esservi più vicini. In che modo, vi starete chiedendo, e noi cercheremo di rispondervi. Nella parte superiore del sito, trovate 6 profili che corrispondono al nostro pubblico di riferimento: utente, imprenditore, imprenditore agricolo, artigiano, consumatore e professionista. A seconda del profilo su cui cliccherete, i contenuti del sito si organizzeranno per offrire informazioni tagliate sul profilo stesso. Ma non solo, presto attiveremo il sistema di registrazione con il quale tutti potranno farsi riconoscere per avere i contenuti adeguati alle proprie necessità.

Inoltre, cliccando su “CCIAA 2.0”, potrai accedere ad un blog in cui commentare i nostri articoli, e ad alcuni forum dove potremo scrivere di innovazione tecnologica ed altri argomenti, compreso dei consigli per migliorare il nostro sito. Non esitate a scriverci: è il momento di parlare 2.0.

Si è tenuto il 19 dicembre 2010, presso il Padiglione espositivo al Porto Turistico di Pescara, la XXX edizione del Concorso della Fedeltà al Lavoro ed al Progresso Economico. In apertura sono stati assegnati due premi speciali: il primo è stato conferito al Professore e Senatore Glauco Torlontano per i risultati ottenuti nell’ambito della professione medica, il secondo all’Imprenditore Gilberto Ferri per l’attività imprenditoriale svolta. A seguire, l’ambito riconoscimento è stato consegnato a 58 tra imprenditori e lavoratori dipendenti della provincia di Pescara ( 33 artigianato, 11 servizi, 6 commercio, 4 agricoltura e 4 industria) che hanno prestato, ininterrottamente per almeno 25 anni, la loro attività nei settori dell’agricoltura, del commercio, dell’industria, dell’artigianato o dei servizi. Anche per questa edizione grande è stato il calore manifestato dai presenti a conferma del sempre crescente affetto che Pescara e l’intera provincia nutrono nei confronti di una manifestazione che, da trent’anni, riconosce un doveroso ringraziamento a chi in tanti anni di onesto lavoro ha contribuito a far progredire la nostra economia. Info: Ufficio Servizi per la Promozione Economica, tel +39 0854536434 - promozione@ pe.camcom.it (Nella foto: il Presidente Daniele Becci e la Giunta Camerale durante la premiazione)

Vino & Olio, un’azione concreta L’Ente camerale ha deciso di dare un sostegno agli operatori del settore vitivinicolo ed olivicolo, prevedendo un rimborso del 50% sulle spese delle analisi, che, per il vino DOC, sono quelle chimico fisiche dei campioni fatte dal Laboratorio chimico merceologico convenzionato, mentre per i campioni di olio atti a divenire DOP, sono le analisi organolettiche e chimico fisiche effettuate dal Comitato di assaggio professionale e dal Laboratorio chimico merceologico convenzionato. Questa iniziativa interessa sia l’ultima parte dell’anno 2010 che l’intero anno 2011. Info: Ufficio Agricoltura, tel. +39 0854536216 - agricoltura@pe.camcom.it.

Sulla SCIA delle novità Avvisi e Scadenze

24 gennaio: scadenza iscrizione al Premio “Ercole Olivario 2011” 24 gennaio: Giornata di formazione in diritto commerciale relativo agli adempimenti Registro Imprese 28 gennaio: inaugurazione anna accademico 2010-2011 “Master in Diritto ed Economia del Mare”

Nell’ottica dell’integrazione tra gli enti, parte la sperimentazione dei flussi SCIA (Segnalazione certificata d’inizio attività) commerciali telematici. La SCIA potrà essere presentata presso la Camera di Commercio di Pescara insieme alla pratica Comunica: sarà compito dello sportello camerale “scorporarla” dal resto dei documenti e trasmetterla attraverso Posta elettronica certificata al SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) del Comune competente. Info: Registro Imprese - registro.imprese@pe.camcom.it www.youtube.com/camcompe Il canale della Camera di Commercio I.A.A di Pescara www.twitter.com/puntozero_cciaa www.facebook.com/puntozerocciaa

www.pe.camcom.it


sommario _ anno VI n°50 _ gennaio 2011

opinioni&rubriche editoriale

13

Gocce d’inchiostro

ctrl s

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Tendenze, fatti e persone

l’Abruzzo che produce

21

2011, l’anno delle aggregazioni tra imprese

23

«Siamo usciti dal tunnel della recessione»

confi... denzialmente

25

Un patto per lo sviluppo e la vertenza in Abruzzo

il punto

27

L’Abruzzo ai tempi della nuova Fiat

la terra di Piero

93

Ricostruzione: sicurezza al primo posto

nonsolo economia

36

in primo piano terremoto

32

Il terremoto che (non) ti aspetti...

terremoto

36

«Ricostruiamoci il paese»

terremoto

41

Provincia di Teramo

42

42

L’Aquila: cantiere più grande d’Europa? Valter Catarra, una Provincia da rilanciare

in copertina f.lli di felice

46

Ciak si gira in Abruzzo!

incarichi&carriere primavera/pilla/ marconi

53

Confindustria Abruzzo/Banca dell’Adriatico/Caripe

di sante/valentinetti

55

Unione Commercio Turismo servizi professioni e Pmi Teramo/Ceam

spinosa pingue/ decina

57

Confindustria L’Aquila/Confindustria Pescara

storie&persone simone fioravanti

58

New generation

58

62

Simone Fioravanti

storie&persone gabriele ciarcelluti

60

Gabriele Ciarcelluti: «Ho giocato in anticipo»

giancarlo d’annibale

62

Giancarlo D’Annibale, l’artigiano della pasta

grandi storie ferruccio lamborghini

65

89

Il sogno del toro

tematiche d’impresa fisco mercati ict

67 71 72

Sempre deducibili i compensi degli amministratori di società Come risparmiare con i prodotti di copertura Chi si cela dietro Wikileaks?

91 9



sommario _ anno VI n°50 _ gennaio 2010

tematiche d’impresa creatività& innova ione

75

Schumpeter e la distruzione creatrice

norme&leggi

78

Quanto e come cambia il rapporto di lavoro?

energia

80

Ambiente ed energia

ricerca&i innova ione

82

Prodotti tipici: un’opportunità per l’industria alimentare abruzzese nel 2011

85

Un nuovo vecchio modo di fare marketing

gestione d’impresa

96

credito&finan a tercas bcc

89 91

Banca Tercas compra Caripe ed è leader in Abruzzo La Festa del Socio

seminari&convegni Regione Abruzzo

96

Pochi progetti, ma milioni di opportunità

Provincia L’Aquila

99

«Bene il 2010, ora progettiamo il 2011»

Confindustria Pescara

100

«Semplificazione amministrativa, la nostra prima riforma a costo zero»

gi Confindustria Abruzzo

110

“Dictum Factum”

Confcommercio Chieti

112

Confcommercio Chieti propone le guide per lo sviluppo del turismo

CCIAA Pescara

115

«L’impresa ai tempi del web»

110

112

eventi Confindustria Chieti

116

In Val di Sangro la nuova casa degli industriali

gi Confindustria Chieti

119

«Italia meno moderna con questa TV»

Confindustria L’Aquila

121

Reti d’impresa e poli d’innovazione le sfide di Confindustria L’Aquila

sinergie education

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Sinergie Education: 10 anni di successi

formazione

127

Scienze Manageriali e AIDP binomio di successo

formazione

129

AIDP premia con 10 borse di studio gli studenti aquilani

gi Confindustria Chieti

131

globalizzazione

133

Processi di Globalizzazione

mascitti gomme

137

Se il pneumatico diventa opera d’arte

estetica dentale

139

Splendidi “Splendenti”

eno gastronomia

141

segue a pagina

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116

«Dobbiamo attirare i turisti nei nostri territori»

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Al dolce non si rinuncia mai

la vita è bella

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AbRUZZOimpresa.It si riveste

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editoriale

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

G

li italiani apprezzano in misura maggiore i sindaci, a seguire i presidenti di Provincia e di Regione. È questo uno dei risultati del “Governance Poll” 2010, sondaggio sul consenso curato da IPR Marketing, effettuato per Il Sole 24 Ore. Ma veniamo ai risultati in Abruzzo. In costante ascesa il primo cittadino dell’Aquila Cialente che guadagna l’8,8% e sale all’8° posto assoluto, superando la soglia del 60%. All’11° posto si posiziona invece il sindaco di Chieti Di Primio con il 60% di gradimento. Decisamente distaccati invece i sindaci di Teramo Brucchi e di Pescara Mascia. Il primo si posiziona al 43° posto, il secondo al 73°. Il presidente della Provincia di Pescara Testa, è l’unico presidente a guadagnare consensi con il + 0,8%. Il presidente dell’Aquila Del Corvo, perde lo 0,4% rispetto alla tornata elettorale, il collega di Teramo Catarra perde 4 posizioni rispetto al 2009, e il presidente della Provincia di Chieti Di Giuseppantonio, perde una posizione. L’ultimo gradino della classifica dei presidenti di Regione, Gianni Chiodi (-1,8% rispetto all’anno dell’elezione) la divide con il molisano Iorio, e il sardo Cappellacci (tutti del Pdl).

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uesta parte del Paese non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C’è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi. È sano realismo padano». Il leghista Mario Borghezio ha consegnato al programma KlausCondicio, in onda su YouTube, la sua ennesima uscita provocatoria. E questa volta lo ha fatto attaccando gli abruzzesi e la loro dignità. Affermazioni ignobili sul piano umano prima che politico. Molte le reazioni dei nostri politici e tutte negative anche di quelli alleati al suo partito. «Sono sorpreso dalle dichiarazioni di Borghezio che molto probabilmente è male informato sul ruolo e sui risultati dell’attuale gestione di due anni di governo del centrodestra» ha detto il presidente della Regione Chiodi. «Mi rifiuto di rispondere a tale affermazione che un esponente di un partito di governo, moralmente, non avrebbe mai dovuto fare» ha replicato indignato il sindaco dell’Aquila Cialente. In giornata è arrivata una precisazione dello stesso Borghezio, all’Ansa, che ha provato goffamente a riparare: «Non era razzismo, ce l’ho con il Sud piagnone».

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ue notizie, (quelle riportate) che meritano un approfondimento. In questi giorni l’Abruzzo è stato oggetto di due fatti diversi, ma di ugual importanza. In merito al sondaggio de Il Sole 24 Ore, fatta eccezione di Cialente, si evince che gli abruzzesi non sono soddisfatti dell’operato dei propri amministratori. L’opposizione ha subito attaccato la maggioranza che è risultata la peggio messa. Ma ancora una volta, questo non è il tempo delle polemiche, ma quello di riflettere laddove si sia sbagliato e agire. Perché di fatti è che la nostra regione ha realmente bisogno. Riguardo la vicenda Borghezio, verrebbe voglia di dire “stendiamo un velo pietoso”, ma invece è necessario ribattere. Dalle sue parole, che definirei vergognose, si deduce che non si è reso conto di quanto gli abruzzesi abbiano mantenuto alto il livello di dignità (che lui contesta) dimostrato da subito al mondo intero di fronte ad una tragedia così grande. E non dimentichiamoci che solo sei mesi fa l’europarlamentare del Carroccio partecipava alla festa della Lega Nord abruzzese dichiarando: «Questa gente, che si sente comunità e popolo, è pronta ad abbracciare i sani valori leghisti». direttore@abruzzoimpresa.it

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CCIAA DI PESCARA, AL VIA LA XXX EDIZIONE DEL PREMIO FEDELTÀ AL LAVORO ED AL PROGRESSO ECONOMICO Come di consueto, si è svolta, presso il padiglione espositivo al Porto Turistico di Pescara, la XXX edizione del Premio Fedeltà al Lavoro ed al Progresso Economico. Il premio è stato consegnato a 58 tra imprenditori e lavoratori dipendenti della provincia di Pescara che hanno prestato, ininterrottamente per almeno 25 anni, la loro attività nei settori dell’agricoltura, del commercio, dell’industria, dell’artigianato o dei servizi. Due, invece, sono stati i premi speciali assegnati all’imprenditore Gilberto Ferri ed al professore e senatore Glauco Torlontano.

LUCA LELLA VINCE LA II EDIZIONE DI START IMPRESA CON UN PROGETTO SULLE ENERGIE RINNOVABILI Luca Lella, 31 anni, di Chieti, è il vincitore della II edizione di Startimpresa, il riconoscimento alla migliore idea imprenditoriale abruzzese promosso dal gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Pescara e finanziato con duemila euro dalla Federazione Abruzzo Molise delle banche di credito cooperativo. Il progetto, selezionato tra 15 proposte, ruota intorno al concetto di società «low profit» per le energie rinnovabili: meno guadagni per i soci e concrete ricadute sociali sul territorio di riferimento. L’idea è semplice e immediata: una piattaforma multidirezionale che si occupi della fornitura degli impianti, della consulenza, delle diagnosi energetiche e della contrattazione dei prezzi, con lo scopo di promuovere un uso etico e razionale delle risorse. Nel primo anno di attività, la società Best Ideas di Francavilla si farà carico del cosiddetto ufficio virtuale, ossia offrirà un numero di telefono e una segreteria indispensabili per i contatti con i futuri clienti. «È in periodi di crisi come questi», precisa il presidente dei Giovani imprenditori, Alessandro Addari, «che bisogna attrarre capitali e investire in Abruzzo, evitando di ricorrere ai finanziamenti pubblici». La III edizione di Startimpresa prenderà il via a partire da marzo.

SU IL SOLE 24 ORE I CONTRATTI DI RETE PROMOSSI DA CONFINDUSTRIA PESCARA I contratti di rete rappresentano il futuro per la crescita delle PMI. Finora ce ne sono 11 in Italia, sparsi tra Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Basilicata e Abruzzo. E sì, perché proprio l’esempio abruzzese è stato riportato perfino ne Il Sole 24 0re in un articolo di Attilio Geroni. I contratti di rete sono stati sostenuti da Confindustria Pescara, da Alessandro Addari, presidente di Partner for Value, seconda rete d’impresa nata in Abruzzo per fornire consulenza strategica alle Pmi e dal Polo Alta Moda dell’area Vestina. Così la partecipazione al contratto di rete è stata probabilmente una delle scelte strategiche più importanti compiute da Marco Belisario, amministratore unico della Belisario Srl, confezione di camicie su misura nell’area vestina, una ventina di dipendenti diretti e 1,5 milioni di euro di fatturato. «Far parte di una cordata - il Polo Alta Moda dell’Area Vestina - del quale sono anche vicepresidente esecutivo –ha dichiarato Belisario- e che vede come capofila il gruppo Brioni Roman Style di Penne dovrebbe aiutare i marchi meno conosciuti ad avere maggior visibilità».

TRASPORTI: I NUOVI PROVVEDIMENTI INSERITI NEL BILANCIO Nasceranno due aziende pubbliche regionali una per il trasporto su gomma ed una su ferro. L’indicazione di massima sarà contenuta nella proposta di legge regionale di riforma delle aziende di trasporto pubblico che l’assessore al ramo, Giandonato Morra, ha prospettato entro il 30 aprile. Morra, con il direttore regionale del settore Trasporti, Carla Mannetti, ha dettagliato, nel corso di una conferenza stampa, i provvedimenti inseriti nel Bilancio che prevedono, anzitutto, un taglio pari al 10 per cento delle corse, fatte salve quelle a garanzia del pendolarismo lavorativo, studentesco e quello operaio, con specifico riferimento ai dipendenti Sevel, nonché quelle a servizio delle aree interne. Altra previsione è l’aumento tariffario cui tutte le regioni sono obbligate, secondo i criteri di efficientamento, adeguamento tariffario e taglio dei costi, necessari per partecipare al riparto di un ulteriore fondo di 452 milioni di euro. Nella manovra di bilancio, come ha spiegato La Mannetti, si conclude per i comuni capoluogo l’iter di trasferimento delle deleghe, “perciò da quest’anno i suddetti comuni saranno titolari al 100 per cento dei servizi, compreso quello di vigilanza”.

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tenden e fatti persone

BOOM DI PRESENZE PER LA STORICA BEFANA DI ERIBERTO Come da tradizione, è arrivata direttamente dal mare, la Befana di Eriberto, scortata dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Polizia di Stato e dai componenti dell’Associazione SubSommozzatori Eriberto Mastromattei. Sbarcata sulla spiaggia, dopo aver raccolto il suo sacco pieno di doni, ha salutato tutti i bambini che l’aspettavano ansiosi di ricevere la classica calza. È stato un grande successo l’edizione 2011 della Befana di Eriberto promossa dal Comune di Pescara in collaborazione con Luca Mastromattei, figlio del noto imprenditore Eriberto. Poi la storica nonnina ha raggiunto il palco allestito a piazza Salotto, dove si è svolta la manifestazione presentata dalla giornalista televisiva Gigliola Edmondo. Luca Mastromattei ha effettuato la premiazione delle Autorità “che ogni giorno operano nelle pubbliche amministrazioni, nelle Forze dell’Ordine, nel volontariato e nel mondo dell’informazione per la tutela dei cittadini”. Quasi 2000 le calze donate a tutti i bambini presenti all’evento.

L’ABRUZZO IN CAMPO PER RILANCIARE L’IMMAGINE FEMMINILE NELLA PUBBLICITÁ «L’Abruzzo è la prima Regione d’Italia ad avere aderito alla risoluzione del Parlamento Europeo sul corretto utilizzo delle immagini femminili nel campo della comunicazione e del marketing pubblicitario per una creatività socialmente responsabile», l’ha dichiarato l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Federica Carpineta. «Si tratta di un importante traguardo al quale la nostra Regione è giunta dando seguito all’invito bipartisan delle eurodeputate italiane Erminia Mazzoni e Silvia Costa». Il Premio Immagini Amiche, promosso a livello nazionale dall’Unione Donne Italiane, selezionerà le migliori iniziative e i migliori progetti che concretizzeranno le indicazioni del Parlamento Europeo, la cui risoluzione vuole rilanciare i valori di rispetto dell’immagine delle donne, spesso utilizzata negativamente se non addirittura spregiativamente. «Ora con la decisione del Consiglio potremo avviare un percorso propositivo, destinato a coinvolgere gli operatori dell’informazione, della comunicazione, del marketing, le organizzazioni culturali e scolastiche, le università». Appoggio all’iniziativa è stato dato dal CORECOM Abruzzo che ha messo a disposizione le proprie competenze.

A TOTO IL PIENO CONTROLLO DELLE QUOTE DI STRADA DEI PARCHI Un’operazione da 89 milioni di euro l’accordo raggiunto dal Gruppo Toto con Autostrade per l’Italia per la cessione della partecipazione, pari al 60% del capitale sociale, detenuta in Strada dei Parchi, società titolare della concessione delle autostrade A24 Roma-L’Aquila-Teramo e A25 Torano-Pescara. A comunicarlo è stato Atlantia, il gruppo che controlla Aspi. «Il trasferimento delle azioni -si precisa in una nota- è subordinato alla positiva conclusione da parte dell’Anas dell’iter previsto nella Convenzione Unica di Strada dei Parchi per il cambio di controllo della partecipazione; alla sottoscrizione e prima erogazione del project finance, in corso di finalizzazione, a favore di Strada dei Parchi per la copertura degli investimenti previsti in concessione; nonché all’ottenimento del nulla osta da parte dell’Autorità Antitrust».

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ALL’AQUILA WEEKEND PIÙ SICURI CON IL SERVIZIO TAXI GRATUITO Dall’8 gennaio 2011 all’Aquila è possibile divertirsi nei weekend senza rinunciare alla sicurezza. Ha infatti preso il via in città il servizio taxi gratuito per le notti del sabato. L’iniziativa, che si inserisce all’interno di “Provincia sicura al 100%”, un pacchetto di interventi mirati all’implementazione della sicurezza stradale, consiste in un accordo con il Consorzio di servizio Radio Taxi CO.T.AQ affinché svolgano trasporto gratuito con taxi a chiamata e in tempo reale sulle strade urbane della città dell’Aquila. Per accedere al servizio è necessario richiedere tickets già predisposti, indicanti data e fascia di percorrenza, presso la sede operativa del Consorzio sita al terminal BUS “Lorenzo Natali” a partire dal 15 gennaio 2011 tutti i venerdì e sabato pomeriggio. La sera, al momento del bisogno, si contatta Radio taxi al numero 0862.25165 e con l’esibizione del ticket all’autista, l’utente accede al servizio di percorrenza a seconda della fascia da lui scelta. Il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, ha espresso soddisfazione per «un’iniziativa che contribuirà a diffondere il valore della sicurezza in tutto il territorio aquilano».

STUDIO CONDIVISO PER IL TRAFFICO

L’ABRUZZO RECUPERA LA STAZIONE DI CAMPO IMPERATORE

Il presidente dell’associazione “Patto per Montesilvano”, Mauro De Flaviis, chiede uno studio condiviso tra l’amministrazione comunale di Pescara e quella di Montesilvano per affrontare le problematiche del traffico che affliggono i due Comuni. L’associazione chiede agli amministratori che siano valorizzati i collegamenti ferroviari tra le stazioni di Montesilvano, Pescara Centrale, Pescara Tribunale, Pescara Portanuova e Pescara S.Marco, già presenti in numero superiore a 30+30 tratte/giorno e poco utilizzati a causa di scarsi parcheggi di scambio, scarsa connessione con il trasporto su gomma e, soprattutto, scarsa comunicazione.

Finalmente operativa a tutti gli effetti la funivia del Gran Sasso, le cui corse sono riniziate regolarmente nel secondo weekend di gennaio dando avvio alla stagione sciistica. L’Abruzzo recupera così la più storica delle sue stazioni invernali. L’inaugurazione, a seguito dei lavori di manutenzione straordinaria effettuati negli scorsi mesi, era prevista per il 29 dicembre, ma un guasto tecnico ad un ingranaggio del riduttore del motore scoperto dai tecnici dell’Ustiff durante il collaudo aveva fatto slittare la data. Gli oltre 1500 utenti presenti hanno potuto così godere della grande quantità di neve che copre le piste di Campo Imperatore, unica stazione invernale dove l’innevamento è completamente naturale.

ALLARME ISTAT SULLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE Resta stabile all’8,7% sui massimi dall’inizio delle serie storiche nel 2004 il tasso di disoccupazione italiano a novembre 2010. Lo comunica l’Istat, sulla base di stime provvisorie. Ad aumentare è invece la disoccupazione giovanile: il tasso si è attestato al 28,9%, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a ottobre e di 2,4 punti rispetto a novembre 2009. Anche in questo caso si tratta di un livello record dall’inizio delle serie storiche da gennaio 2004.

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tenden e fatti persone

VITTORIO SGARBI NEL CRATERE: «UN PONTE NON VALE UNA CITTÁ» Una passeggiata tra i borghi colpiti dal terremoto, da Castel del Monte a Castelvecchio Calvisio, fino all’Aquila è stata compiuta dal critico d’arte Vittorio Sgarbi in visita nel comprensorio aquilano, dove non ha potuto che constatare l’immobilismo che qui regna. «Non voglio fare polemiche contro il Governo, ma la ricostruzione va tutta pensata. Ha detto - Non pensavo di vedere una situazione di immobilità. L’Aquila attende una soluzione che non può essere che rapida e decisiva. Credo che la presenza di Letta come abruzzese e la ragione di Stato del Presidente del Consiglio debbano imporre per una città così importante una priorità assoluta e quindi valutare rispetto al bilancio che non ci siano cose più urgenti della ricostruzione». Secondo Sgarbi i fondi da utilizzare sarebbero quelli destinati al ponte sullo stretto di Messina di cui si sente parlare da anni. «Il tema della polis, della città, è importante, il ponte può essere fatto se proprio non si ha niente di più da fare. Cos’è la politica se non rifare una città. Proverò a convincere il Presidente del Consiglio della necessità di salvare la storia, la memoria e i monumenti».

SISTEMA TURISTICO LOCALE DEL GRAN SASSO D’ITALIA Il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico e occupazionale del territorio è stato il tema di un importante convegno svoltosi a Penne. L’obiettivo è stato quello di fornire un quadro aggiornato sul progetto di sviluppo turistico che interessa 22 Comuni di tre province e decine di operatori turistici locali. «Per rilanciare questo settore – ha detto il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano – la politica di sviluppo del turismo deve essere organizzata secondo una visione strategica che porti a superare i localismi e a valorizzare le peculiarità e risorse che troppo spesso non vengono apprezzate nella giusta misura. Oggi – ha aggiunto – i sistemi turistici locali possono calarsi all’interno di questo progetto generale nella misura in cui riescano a integrarsi e a lavorare in maniera coordinata, determinando nuove occasioni di sviluppo e soprattutto per favorire ed attuare il cosiddetto “marketing territoriale”».

LA “POLITICA DEI PANTALONI” Un imprenditore abruzzese del settore tessile-manifatturiero, Maurizio Caucci, dona pantaloni d’alta sartoria ai politici regionali per lanciare un grido d’allarme a difesa del suo comparto. L’imprenditore, titolare di un’azienda con sede a Garrufo di S.Omero (Te) ha omaggiato il presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano e il consigliere Emiliano Di Matteo di un paio di pantaloni «cuciti addosso ai nostri governanti, perché siano loro i primi testimonial del made in Abruzzo» - ha spiegato Caucci. Omaggiati anche altri esponenti dell’emiciclo: Castiglione, Masci, Sospiri, Verì. L’iniziativa provocatoria ha voluto attirare l’attenzione della politica sul settore tessile- manifatturiero in un momento di forte crisi nazionale e regionale. «In un momento in cui molti stanno alla finestra a guardare, vogliamo dimostrare ai politici che l’impresa manifatturiera ha voglia di investire e di fare progetti – ha concluso Caucci - ma abbiamo bisogno che le istituzioni dimostrino il loro entusiasmo e ci diano il loro apporto».

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CNA ABRUZZO E PROVINCIA DI PESCARA A DIFESA DEGLI AUTOMOBILISTI Cna Abruzzo sosterrà tutte le iniziative, comprese quelle eventualmente adottate in sede legale, che la Provincia di Pescara deciderà di intraprendere nei prossimi giorni contro l’annunciata introduzione del pedaggio sull’asse attrezzato Chieti-Pescara. La decisione di valutare l’impugnazione in sede legale del provvedimento è arrivata dopo un colloquio tra il presidente dell’ente provinciale, Guerino Testa, e il direttore regionale della Cna, Graziano Di Costanzo. La Provincia di Pescara si era opposta con successo, in estate, a un analogo provvedimento introdotto con il cosiddetto “decreto anticrisi” varato dal Mise. «Già in quella occasione - afferma Di Costanzo - avevamo espresso sostegno e apprezzamento per l’iniziativa della Provincia, unico ente pubblico a passare dalle parole ai fatti. Abbiamo sottolineato i danni che in questo periodo di crisi, cittadini e imprese patiranno dall’introduzione dell’ennesimo, ingiustificato balzello: un aumento che arriva dopo i rincari del prezzo della benzina e quelli esagerati dei pedaggi autostradali».

CONSUMI NATALIZI, -12% I consumi degli italiani durante le festività natalizie hanno subito un calo del 12% rispetto a un anno fa secondo il consuntivo di Federconsumatori ed Adusbef nazionali. «Per questo, francamente, non riusciamo a comprendere da cosa derivi l’ottimismo di Confcommercio relativamente all’andamento delle spese in occasione delle festività natalizie - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti, rispettivamente, di Federconsumatori ed Adusbef - ma soprattutto non si capisce dove possa portare questo atteggiamento». Il primo consuntivo sui dati a campione raccolti dalle due associazioni registra che gli unici settori che hanno resistito al crollo sono stati quello dell’editoria, rimasto stabile, e quello dell’elettronica di consumo, che ha registrato un debole +1% (inferiore al +3% previsto). Si riconfermano in negativo: il settore dell’abbigliamento e delle calzature -14%; il settore dei mobili, dell’arredamento per la casa e degli elettrodomestici -21%; quello della profumeria e della cura della persona -9%; il settore dei giochi, giocattoli e dello sport -2% e persino il settore alimentare -2%.

COOP ADRIATICA PROROGA I BUONI SCONTO La catena della grande distribuzione Coop con 160 punti vendita (16 ipermercati e 140 supermercati) in quattro regioni italiane - Emilia Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo - ha deciso di prorogare fino al 24 aprile i buoni-sconto del 10% su una spesa settimanale fino a 60 euro a sostegno di chi è più colpito dalla crisi occupazionale. Si tratta di persone licenziate, in cassa integrazione, con contratto di solidarietà, precari e con contratto non rinnovato o lavoratori autonomi che abbiano cessato la propria attività. L’intervento, varato nell’aprile 2009, avrebbe dovuto concludersi a inizio anno. La proroga permetterà di risparmiare fino a 96 euro nei prossimi quattro mesi; complessivamente ammonterà a 636 euro la somma trasferita in due anni a chi ha usufruito dei ‘buoni solidali’ sin dall’inizio. Sarà possibile risparmiare anche sulla telefonia cellulare aderendo a CoopVoce. Gli interventi si stanno rivelando un aiuto importante: finora, nelle quattro regioni interessate, i consumatori che ne hanno usufruito almeno una volta sono stati 22 mila, mentre il risparmio offerto dai 356 mila buoni utilizzati supera i 2,1 milioni di euro, pari a circa 97 euro per ciascun beneficiario.

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l’Abru

o che produce

Francesco De Bartolomeis Funzionario Confindustria L’Aquila

2011, l’anno delle aggregazioni

tra imprese

Q

ualcosa sta cambiando, finalmente. Sebbene ancora forte e molto diffusa la cultura individualista, specie tra le piccole e medie imprese, è iniziato nel corso dell’anno appena trascorso, un vero e proprio cambiamento che sta pian piano spingendo la classe imprenditoriale abruzzese verso logiche aggregative di sistema. Spinte fondamentali in tal senso sono state alcune scelte di politica economica compiute dalla Regione Abruzzo, condivise con le organizzazioni di categoria, in primis Confindustria, di sostenere per alcuni anni la creazione ed il funzionamento di raggruppamenti di imprese e centri di ricerca operanti su specifici domini settoriali, i cosiddetti Poli regionali di Innovazione, e di canalizzare importanti risorse economiche del POR- FESR per attività, progetti, etc. promossi da quelle imprese che aderiscono proprio a tali raggruppamenti. Concentrare le risorse pubbliche per sostenere le attività economiche, piuttosto che disperderle in mille rivoli (come accadeva fino a qualche tempo fa), è la via scelta da percorrere negli anni a venire nella nostra regione. Confindustria, a tutti i livelli, si è adoperata fin da subito raccogliendo la “sfida” dei Poli di Innovazione e promuovendo tra le imprese ed organismi di ricerca una fitta attività, in molti casi anche door to door, di animazione, pubblicizzazione e conoscenza dei casi positivi di aggregazione (pioniere in tal senso le esperienze già in atto nel Piemonte). Siamo ancora all’inizio dei processi aggregativi destinati ad accelerare gra-

dualmente nel corso dei prossimi mesi del 2011; la Regione Abruzzo nel frattempo sta ultimando la fase di valutazione delle candidature di Poli di Innovazione presentate lo scorso novembre: ne sono ben quattordici e per molti il dato positivo è la dimostrazione di una grande vivacità e soprattutto di un desiderio di aggregazione del nostro sistema imprenditoriale, finora rimasto latente. Confindustria continuerà a lavorare sodo per la diffusione della “cultura dell’aggregazione” nella consapevolezza che difficilmente le normative, anche se esplicitamente orientate a promuovere le relazioni tra imprese, potranno da sole risultare efficaci. E non sarà un compito facile anche perché, non dimentichiamolo, la nostra regione annovera al suo attivo molte note esperienze fallimentari di aggregazioni, e gli imprenditori sono quindi di fondo restii a sposare qualsiasi forma di alleanza, a meno che la stessa venga affidata, dal punto di vista gestionale, a soggetti dotati di professionalità, competenza e capacità organizzative indiscusse. La competizione internazionale e la situazione congiunturale stanno costringendo gli attori economici e sociali a ripensare e riprogettare le strategie e i comportamenti con una visione nuova rispetto al passato. È necessario presentarsi sui mercati con maggiore massa critica fatta di competenze reali, tecnologie e servizi innovativi, progetti ambiziosi e capitali consistenti, e solo il superamento degli ostacoli culturali consentirà ai nostri imprenditori di cogliere tutti i vantaggi derivanti dall’operare in sinergia con altre imprese

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nonsoloeconomia

Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica

«Siamo usciti

»

dal tunnel della recessione

C

ome va l’economia abruzzese? Come si sta configurando la ripresa produttiva? L’occupazione continua ad essere uno dei problemi principali dell’Abruzzo. Sono tutti interrogativi legittimi che si pone la società nel suo complesso con tutte le sue articolazioni istituzionali. Gli indicatori di recente pubblicati dall’Istat consentono di tracciare un profilo del percorso economico regionale, mentre le elaborazioni del CRESA sul fatturato, produzione e ordinativi permettono di completare il quadro generale. Il primo elemento che emerge e che appare essere il più rassicurante per il futuro è che si è usciti dal tunnel della recessione. In tutti e tre i trimestri del 2010 la produzione e il fatturato assumono il segno positivo. Il dato non è omogeneo, nel senso che all’interno dei trimestri i valori tendono a divergere, ma comunque il percorso è caratterizzato da un’importante ripresa. Del resto, il fatto che l’export sia cresciuto del 18% nei primi nove mesi del 2010, in misura superiore alla media nazionale, testimonia l’andamento ascendente dell’attività delle nostre imprese, soprattutto di grandi dimensioni, dopo la crisi devastante del 2009, allorchè le esportazioni erano diminuite di oltre il 30%. Il problema vero è che la ripresa che si registra sul mercato non trova adeguato riscontro sui livelli occupazionali. Infatti, nel corso del 2010 l’occupazione è cresciuta soltanto di 1000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2009. Bisogna domandarsi il perché di questo fenomeno che tende ad emarginare o espellere dal mercato del lavoro fette consistenti di giovani e donne. La risposta può forse ricercarsi nel fatto che la

ripresa indubbiamente continua a manifestarsi nei suoi valori più significativi, ma procede con un ritmo del tutto insufficiente per consentire un abbassamento del tasso di disoccupazione. Tale asimmetria produce effetti negativi sulla componente giovanile che si vede esclusa dal processo di creazione della ricchezza, dalla cultura della produzione e dalla partecipazione ai processi di trasformazione. Quest’ultimo aspetto è piuttosto grave perché il capitale umano che si forma nella regione potrebbe dare un notevole impulso alla modernizzazione del sistema e all’introduzione di profili innovativi. Sotto il profilo della struttura occupazionale, vale la pena osservare che in Abruzzo non sembra essere in atto un processo di deindustrializzazione. Nonostante la grave crisi, circa il 30% delle unità lavorative trova collocazione nel settore industriale e ciò per la presenza della cassa integrazione che ne ha ammortizzato gli effetti negativi impedendo l’espulsione dal mercato industriale. Tenuto conto che il comparto agricolo registra una interessante ripresa, da valutare ulteriormente nelle sue componenti e articolazioni, il settore maggiormente colpito rimane quello dei servizi. Il basso valore aggiunto di tale comparto, la caduta dei consumi e il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato spiegano largamente il fenomeno. In conclusione, i dati pongono interrogativi per il futuro, ma forniscono anche indicazioni per misure di intervento. Il secondo progetto “Lavorare in Abruzzo” predisposto dall’assessore regionale Gatti può dare un contributo importante al problema dell’occupazione

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confi... den ialmente

Giuseppe D’Amico direttore Confindustria Abruzzo

Un patto per lo sviluppo

e la vertenza in Abruzzo

È

passato un altro difficile anno in cui la crisi globale ha fatto sentire tutti i suoi drammatici effetti, in termini occupazionali e produttivi, sull’Abruzzo. Le nostre imprese, stanno cercando di reagire dando il massimo e investendo in nuove strategie, in innovazione e in competenze: ma hanno bisogno di risposte certe e di un contesto più favorevole. Per questo c’è bisogno che la “politica” abruzzese -tutta- faccia anch’essa la sua parte dando urgentemente le risposte attese con uno sforzo comune e coeso di vera responsabilità. È per questo che Confindustria Abruzzo, congiuntamente a tutte le altre parti sociali, ha posto come impegno prioritario istituzionale l’avvio di un Patto per l’Abruzzo che veda coinvolti tutti - parti sociali, maggioranza e opposizione- in modo costruttivo e responsabile alla soluzione dei problemi che gravano sulla regione. Il Consiglio regionale, al riguardo, nella seduta del 15 dicembre scorso, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che ha recepito la necessità di una intesa istituzionale sui temi essenziali per lo sviluppo della nostra regione, così come indicato dalle parti sociali. È un risultato veramente “storico”, in cui la “politica”, maggioranza e opposizione, ha dato un primo segnale importante di maturità e responsabilità. Si tratta ora di dare seguito a tale risoluzione con fatti e azioni conseguenti. Il Governo regionale e la politica tutta, con grande senso di responsabilità e coesione richiesti dalla drammaticità della situazione, dovranno quindi mettere in campo subito i provvedimenti necessari per sostenere il sistema produttivo e sociale in tutte le sue articolazioni occupazionali e settoriali; Industria, Agricoltura, Commercio, Cooperazione, Turismo, Servizi. Parliamo, in particolare, di questioni da tempo sollecitate, ma ancora non risolte: accesso al credito, politiche del lavoro e industriali adeguate alla crisi in atto (quale politica ad esempio per la grande industria in Abruzzo?), semplificazio-

ne amministrativa, riforme strutturali qualificate in campo economico (Consorzi industriali, riforma enti strumentali trasporti, energia, ambiente). In questo quadro, a cominciare dal bilancio per l’anno 2011 della Regione Abruzzo, è indispensabile cominciare a reperire risorse per la produttività, quale premessa per il rilancio dell’economia regionale e segnale di fiducia per il mondo che produce e lavora. Come noto, poi, vi sono due altre grandi e difficili criticità da affrontare: sisma, sanità in primis. Sono due questioni che vanno affrontate con decisione e rigore. La sanità non può più essere un freno allo sviluppo e pesare, anche con una maggiorazione fiscale, sulla competitività del territorio e delle imprese. Inoltre il debito della sanità deve trovare una quantificazione definitiva: non è più pensabile che periodicamente escano nuovi “buchi” di svariati milioni di euro. Anche al sisma è necessario dare una soluzione definitiva, costruendo con certezza tutti i presupposti per la soluzione delle varie questioni che gravano drammaticamente sui territori colpiti. Quello di L’Aquila e di tutto il cratere sismico, è un problema che va risolto e chiuso subito, in modo consono ad un Paese moderno e civile e, invece, continua a trovare ingiustificati ostacoli e ritardi come, ad esempio, sta accadendo per la concreta attivazione della promessa Zona Franca urbana di L’Aquila, o con la mancata definizione dei termini e dei modi della restituzione delle tasse sospese all’indomani del sisma. Per questi ed altri problemi, a cominciare da quelli legati allo sblocco di fondi importanti - quali quelli per la ricostruzione, dei FAS, degli APQ sulle infrastrutture, del Master Plan per il terremoto- fondi che se attivati potrebbero ridare fiato all’economia regionale, Confindustria Abruzzo e le parti sociali hanno chiesto come priorità anche l’avvio di una vera e propria “Vertenza Abruzzo” con il Governo nazionale che affronti tutta la complessità e la gravità in cui versa l’Abruzzo

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


il punto

Mauro Di Pietro giornalista

L’Abruzzo ai tempi

della nuova Fiat

S

e la vicenda Fiat ci fa capire quanto sia difficile in Italia progettare investimenti industriali mediati dalle regole della globalizzazione, ci prende un ragionevole sconforto sulle capacità dell’Abruzzo di risalire la china. C’è una reale possibilità che un Governo regionale possa minimamente incidere sullo sviluppo del proprio territorio? Se continuiamo a vedere Chiodi come un portavalori da Roma all’Abruzzo, allora siamo veramente spacciati. Se i soggetti istituzionali, dai sindacati alle istituzioni pubbliche, a Confindustria, esigono dal Presidente di limitarsi ai viatici romani per ottenere una “elemosinella” per l’Abruzzo, avvaloriamo la tesi del leghista Borghezio che considera l’Abruzzo un peso per l’Italia. Di fronte a questa nostra passivizzazione, o retrodatata interpretazione del ruolo di un Presidente di Giunta, non meraviglia che lo stesso Chiodi, sentendosi ciò che non è, non perda occasione di richiamare gli abruzzesi: ora i sindaci, ora la burocrazia, ora le aziende, ora i provincialismi, ora i presidenti che lo hanno preceduto, ora i poteri forti, ora il Sole 24 ore che lo colloca buon ultimo nella classifica dei governatori più apprezzati. Mentre, dal canto suo, non sembra si producano notizie, idee innovative, soluzioni economiche efficaci ed efficienti, insomma qualcosa che lo faccia appartenere a quella élite di politici pensatori che credono in quello che

leggono e, non al contrario, limitarsi a leggere solo per lo specchio davanti al quale si recita la parte. Per esempio, ci è mai stato comunicato se si sia recato a Roma per caldeggiare l’insediamento in Abruzzo di una qualche realtà industriale, anche alla luce della definitiva esclusione dell’Abruzzo dai fondi strutturali? Come vorrà gestire il problema dell’attrattività di questa regione quando tutti i rubinetti saranno chiusi? Siamo mai stati messi di fronte ad una visione, una prospettiva progettuale dove i segmenti fondamentali per lo sviluppo come infrastrutture, ricerca, formazione, quadro normativo certo siano individuati in una strategia politico-amministrativa chiara e coerente? Come si fa a chiedere alla burocrazia di avere idee se è la politica la maestra delle idee, quella che deve indicare ai suoi burocrati la strada, nella divisione dei ruoli secondo i decreti Bassanini. Il punto è che forse non abbiamo a cuore davvero il futuro di questa regione perché chi esercita un ruolo non di comando ma di governo dovrebbe temere i rischi di uno stallo. E non potrà bastare neppure un eventuale traino nazionale, se ci sarà quando ci sarà, perché l’andamento dei mercati mondiali ci ha fatto capire che nuovo sviluppo potrà realizzarsi solo in quei Paesi nei quali la politica, e non la burocrazia, ha profondamente innovato e realmente assecondato le esigenze e la vocazione del territorio

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Appuntamento con l’impresa 24 febbraio 2011

4a Convention delle imprese Ex Foro Boario Chieti Scalo


2007

4a Convention delle imprese

Emma Marcegaglia, capitano d’impresa Tanti ospiti di spicco nel primo appuntamento organizzato da Abruzzo Impresa e Confindustria Abruzzo

È

2008

l’ora del dialogo. Tra il mondo dell’imprenditoria e quello della politica. Via le barriere, via le lungaggini burocratiche, e dentro una strategia di concertazione in cui tutti concorrano alla ripresa economica del Paese. Protagonista assoluta della prima convention delle imprese, tenutasi presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, è stata l’allora vice presidente nazionale di Confindustria Emma Marcegaglia. La prima convention delle imprese, organizzata dal mensile Abruzzo Impresa e da Confindustria Abruzzo, in collaborazione con la facoltà di Economia di Pescara, ha riscosso grande successo ben oltre le aspettative. Presenti molti protagonisti della politica e dell’imprenditoria: tra questi Sergio Galbiati, Giuseppe Del Gesso, Massimo Minolfi, Pasquale Cordoma, Luciano D’Alfonso e Ottaviano Del Turco, intervenuti nella tavola rotonda.

Convention di successo, grandi nomi a confronto Due tavole rotonde per discutere della crisi e delle possibili vie per uscirne

L

a crisi può essere paradossalmente l’occasione giusta per ricominciare alla grande. Quella che sembra una frase fatta è stata in realtà argomentata in modo dettagliato dagli illustri protagonisti della seconda Convention delle imprese. Maurizio Beretta, Renato Brunetta e Raffaele Bonanni, ovvero industria, politica e sindacato. Insieme a tante altre personalità di spicco delle tre realtà, hanno dato vita a un interessante dibattito finalizzato al reperire una o più soluzioni per uscire dalla crisi che attanaglia il Paese. In linea con le attese, è stato il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta a rubare la scena: «Servirà più impegno da parte di tutti, aumentando la produttività e riducendo al massimo la burocrazia, anche a costo di lavorare di più. Ne va della salute della nostra economia». Sono state due le tavole rotonde che hanno caratterizzato l’evento: la prima composta da figure politiche e imprenditoriali della regione Abruzzo, la seconda, moderata dall’allora direttore del “Sole 24 Ore” Ferruccio De Bortoli e animata da personalità di rilevanza nazionale.

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Innovare per ricostruire

2009

Al centro alcune immagini delle ultime edizioni

Alla terza Convention, svoltasi 8 mesi dopo il terremoto che ha colpito L’Aquila, si è parlato di ricostruzione e di un modello di sviluppo che faccia rinascere il capoluogo e l’Abruzzo

S

Quarta Convention delle Imprese, si parte! Abruzzo Impresa e Confindustria Abruzzo di nuovo insieme nell’organizzazione dell’appuntamento più importante per i nostri imprenditori

24/02/2011

tessa determinazione della prima edizione, ma una location d’eccezione, ha fatto da cornice alla Convention 2010. I fatti tragici che hanno colpito la città dell’Aquila e la sua provincia ci hanno indotti a svolgerla proprio nel Capoluogo di Regione, ma soprattutto ad incentrare la tematica della Convention sulla ricostruzione. Innovare e ricostruire: per un nuovo modello di sviluppo per l’Abruzzo infatti, è stato il titolo del convegno e come oramai di consueto, ospiti illustri appartenenti al mondo politico, imprenditoriale, sindacale, creditizio e universitario, sono intervenuti nella prima tavola rotonda. Tra questi: Guido Bertolaso, Alfredo Mantovano, Enrico Letta, Luigi Angeletti, Luigi Abete, Giovanni Fiori e Giampaolo Galli. Moderatore del convegno, il dinamico conduttore Rai Giovanni Floris. Ma anche una tavola rotonda con ospiti regionali ha affrontato le delicate problematiche del nostro territorio con un occhio di riguardo verso i cittadini aquilani.

L

a macchina organizzativa della quarta Convention delle Imprese è già all’opera. Un lavoro che vede sin dal primo anno, fianco a fianco Abruzzo Impresa e Confindustria Abruzzo. La location è già definitiva: l’ex Foro Boario della Camera di Commercio di Chieti, una struttura moderna, situata in una zona strategica e facile da raggiungere. Per i nomi degli ospiti, ci sono già le prime conferme, una su tutte la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, su altri si è in attesa di una risposta. Tre Convention indimenticabili e dall’indiscusso successo, che hanno visto la presenza di ospiti nazionali di altissimo livello. Al termine della tavola rotonda, come di consueto, ci sarà la premiazione delle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa con il premio “Aquila Reale”. L’appuntamento è per il prossimo 24 febbraio, non ci resta che rinnovarvi l’invito a partecipare numerosi.

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in primo piano

G

iampaolo Giuliani ricercatore di Fisica della Terra e studioso dell’attività del gas radon, attraverso uno strumento da lui ideato chiamato rivelatore gamma – afferma che è possibile predire gli eventi sismici al pari degli eventi meteorologici. Questa tesi gli è costata una denuncia per procurato allarme nei giorni prima del sisma del 6 aprile 2009. Vale la pena ricordare che il nome del ricercatore balzò agli onori della cronaca il 29 marzo, quando il sindaco di Sulmona dichiarò (dopo essersi verificata una forte scossa in mattinata) che Giuliani gli aveva predetto che si sarebbe verificato un sisma di magnitudo catastrofica nelle ore successive. (Dichiarazione sempre negata da Giuliani). L’episodio fortunatamente non si avverò e automaticamente l’alone di perplessità che circondava la tesi di Giuliani si trasformò in scherno da parte di molti studiosi italiani e anche stranieri. Il 22 dicembre 2009 il Tribunale di Sulmona ha prosciolto Giuliani dall’accusa; il Gip nella sentenza di assoluzione ha sostenuto che essendo noto alla comunità scientifica il nesso tra rilascio di gas radon e movimento delle faglie, il rischio di terremoto non era da considerarsi inesistente. Allora, vale la pena di capire in cosa consiste la ricerca di Giampaolo Giuliani. » di Jenny Viant Gómez

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foto di Simone Cerio

Il terremoto che (non) ti aspetti... Previsione e prevenzione sismica. Ricerche, dubbi e progetti. Le considerazioni del ricercatore Giampaolo Giuliani

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intervista a Giampaolo Giuliani

ricercatore di Fisica della Terra e studioso dell’attività del gas radon

Come può spiegare in maniera semplice l’oggetto del suo studio? «Studiamo la correlazione tra emissione di gas radon-terremoto. Abbiamo iniziato nel 2000 avvalendoci di uno strumento da me creato: il rivelatore di particelle gamma, che permette una osservazione indiretta del gas radon che fuoriesce dal sottosuolo. Si tratta di un gas, frutto del decadimento radioattivo, è incolore, inodore e insapore, un ideale precursore sismico. Tutto è iniziato attraverso l’osservazione di variazioni di concentrazioni di radon, correlate con i terremoti registrati sul territorio sismico della provincia aquilana, con tecnologie usate per lo studio delle particelle cosmiche. Attraverso conteggi di fotoni gamma, prodotti dal decadimento beta di piombo e bismuto e non dall’osservazione di particelle alfa, generate dal decadimento del radon. Semplificando: se siamo in presenza di piombo e bismuto, sappiamo che a generarli c’è stato un atomo di radon. Stabilito ciò, si trattava di capire se il radon veniva rilasciato prima, durante o dopo le scosse. Dopo un periodo di 94 giorni, in cui sono stati registrati 28 terremoti nel raggio d’azione del rivelatore, abbiamo accertato che le anomalie di radon si verificano solo e sempre prima di terremoti. Per averne piena certezza abbiamo costruito un altro rivelatore, l’abbiamo posizionato a 50 chilometri dal primo; dopo quasi due anni concludiamo che il radon si sprigiona da 6-24 ore prima dell’evento sismico. Inoltre,

abbiamo scoperto che l’andamento del flusso di radon non dipende esclusivamente dalla conformazione del terreno, e ciò risulta in contraddizione con quanto sostenuto dalla scienza ufficiale. Ebbene, la nostra ricerca è stata derisa e bistrattata. Non ci hanno voluto ascoltare, ma avrebbero potuto semplicemente attenersi all’abbiccì della sismologia. Un silenzio sismico superiore a 10 anni prelude a un terremoto del massimo grado caratteristico di una zona fortemente sismica. Il massimo grado esprimibile a L’Aquila è 6-7 gradi della scala Richter. Nei tre mesi prima del sisma sono stati registrati 500 terremoti. C’è un diagramma noto agli studenti di scienza, l’asse Ritcher/tempo, secondo cui quando la curva di energia rilascita ha un andamento crescente in tempi contratti, sarà rilasciato il massimo grado caratteristico di quel territorio. È falso asserire che maggiore è l’energia scaricata e minore la possibilità che venga rilasciato un forte evento. Per più di quattro mesi la natura ha bussato alle porte degli aquilani prima che fosse rilasciato il forte terremoto». Parla spesso al plurale, a chi si riferisce? «Particolarmente a mio figlio Roberto, perito informatico che lavora ai Laboratori del Gran Sasso». I terremoti sono fenomeni complessi, pensare di predirli valutando solo la concentrazione del radon non è un po’ limitativo? «Esistono certamente altri

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Noi uomini facciamo un viaggio che non sappiamo dove ci porta, ma dobbiamo arrivarci preparati. Dal dizionario di un vero studioso manca sempre una parola… la parola: impossibile» Giampaolo Giuliani nelle vesti di relatore durante il convegno organizzato a Teramo in colaborazione con la società ITRC

precursori come: misure di variazioni del campo magnetico terrestre, di campo elettromagnetico, misure di onde radio a basse frequenze, variazioni di concentrazione del gas metano, variazioni termali di particelle ionizzanti sotto la ionosfera, ecc. Sono tutti fenomeni che all’estero si studiano da anni. Il problema fondamentale è che in Italia si parte dal presupposto che i terremoti non siano prevedibili, noi italiani siamo costretti a fare ricerca senza sostegno economico e nell’ombra, come carbonari. Dopo l’impatto mediatico sulla mia ricerca, oggi sono orgoglioso di appartenere al gruppo di lavoro internazionale che sta sviluppando l’Early Warning System (sistema di allerta preventivo). Un sistema che combina le informazioni raccolte a livello mondiale e che consentirà a breve di diramare in qualsiasi parte del mondo un bollettino di allerta sisma, come si fa per il meteo. Da aquilano è un onore poter dare un contributo così importante alla salvaguardia della vita dell’uomo». A proposito, da aquilano, come vede il futuro della sua città?

«In 28 secondi è stato azzerato il tessuto sociale di un territorio. Ci sarà una città diversa, ma devo credere che sarà meglio di prima e che gli elementi più giovani della società avranno più opportunità, se così non fosse sarebbe grave. A livello di progettazione edilizia bisognerà fare scelte ponderate. Tutto quello che è costruito male cade in testa all’uomo e lo uccide. Oggi in Giappone non si contano morti per terremoti di 8-9,5 gradi della scala Richter, non è fortuito e sono terremoti di entità notevole. Io da uomo di scienza ho ascoltato attentamente la “voce” del terremoto, fa paura, “ruggisce”, scuote, ma per fortuna avvisa. Ho registrato la sequenza del terremoto, non finiva mai. Sono stato l’unico a registrare determinati parametri». Perché si definisce l’unica persona in possesso di determinati dati sulla scossa delle 3.32? C’erano i sismografi… «La traccia del sismogramma mostra un evento dopo che è avvenuto. La rete di sismografi non basta. I rivelatori gamma sono necessari,

oltre a generare un allarme prima di un evento, permettono di approfondire sulla fisica del radon informazioni ancora oggi poco conosciute ed è per questo che fornisco la mia collaborazione scientifica alla società ITRC, che si sta impegnando nel migliorare e potenziare i rivelatori gamma. Ne abbiamo tre nell’Aquilano (Coppito, Ripa Fagnano e Magliano de’ Marsi) e uno a Chieti. Quest’ultimo sorprendentemente ci permette di avere informazioni sull’attività sismogenetica anche a grande distanza dalla rete costituita dai sensori. Lavoriamo a un nuovo prototipo di rivelatore più versatile, da industrializzare. In questo compito siamo affiancati da piccole società con tecnologia all’avanguardia: la Sem, di San Giovanni Teatino (Ch) e la Scs. Noi uomini facciamo un viaggio che non sappiamo dove ci porta, ma dobbiamo arrivarci preparati. Dal dizionario di un vero studioso manca sempre una parola… la parola: impossibile»

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» di Laura Tinari

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foto di Andrea Del Cotto

«Ricostruiamoci

N il paese» A Paganica e San Gregorio, imprenditori e tecnici del settore edilizio e i giovani del luogo, hanno preso in mano la situazione e da mesi lavorano affinché la ricostruzione parta davvero dal basso

In queste due pagine: scorci del centro storico della frazione di Paganica

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asce qualche mese dopo il tragico sisma del 6 aprile 2009 sotto i tendoni della Protezione Civile e soprattutto sotto lo slogan «Ricostruiamoci il Paese» l’idea di un gruppo di amici imprenditori e tecnici della frazione aquilana di Paganica di riunire tutte le imprese edili nel Consorzio Costruttori Paganica. La voglia sempre la stessa: riappropriarsi del proprio territorio e impegnarsi nella sua ricostruzione e rinascita. L’obiettivo: ricostruire in maniera funzionale allo sviluppo economico e sociale del Paese, non necessariamente come era, ma meglio di come era. Ne abbiamo parlato con il presidente Sergio Rossi, alla guida anche del Gruppo Rossi Edilizia.


intervista a Sergio Rossi titolare Gruppo Rossi Edilizia

Come nasce il Consorzio Costruttori Paganica? «Innanzitutto dall’amore per il proprio Paese e dall’esigenza di ricostruire oltre le proprie case anche il tessuto sociale, ivi comprese le attività produttive che avevano sede all’interno del centro storico della frazione: negozi, botteghe artigiane, uffici, ambulatori, scuole, musei, chiese, oratori, locali per giovani». Quali professionalità ne fanno parte? «Hanno aderito al Consorzio quasi tutte le imprese edili di Pagani-

ca, parliamo di circa 54 attività, con tutta la forza lavoro locale: muratori, carpentieri, ferraioli, falegnami, elettricisti, idraulici, fabbri. Paganica ha una vecchia tradizione nell’edilizia e in tanti negli anni dell’emigrazione hanno fatto fortuna all’estero, lavorando in Francia, Belgio, Germania, Stati Uniti, perciò non ci stupiamo nel vedere quanto vorrebbero fare nel e per il proprio Paese!». Il Consorzio può essere letto come un esempio di autoricostruzione di un centro storico? «Sicuramente, poiché le stesse persone coinvolte nei cantieri, gli operai, i tecnici e le imprese, sono le stesse che direttamente o indirettamente rappresentano la quasi totalità della proprietà. Il desiderio

di riappropriarci delle nostre cose ci ha spinto a impegnarci tutti in prima persona e a lavorare per un obiettivo comune. Questo per noi sarà uno stimolo in più anche per ricostruire bene e metterci quel pizzico di amore per la nostra terra che certo non guasta». Possiamo quindi parlare di una ricostruzione in cui i protagonisti sono gli stessi cittadini? «L’impegno del presidente, dei dirigenti del Consorzio e di tutti i tecnici di Paganica, ingegneri,

«Il desiderio di riappropriarci delle nostre cose ci ha spinto a impegnarci tutti in prima persona e a lavorare per un obiettivo comune»

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architetti, geometri, è stato fin dall’inizio e sarà anche nel futuro il coinvolgimento di tutte le forze in campo: cittadini, in quanto proprietari degli immobili, banche, parrocchie, società sportive, onlus, Gruppo Alpini, scuole, proprio perché la ricostruzione, ripeto, non

è solo di natura fisica, ma anche e soprattutto di natura economica e sociale». Come vi rapporterete con le Istituzioni? «Ovviamente questo discorso non ha ragion d’essere se non veniamo

affiancati dalla nostra classe politica e istituzionale, che deve garantirci le condizioni ottimali per poter intervenire in tempi brevi, sia in termini di risorse che di efficienza della macchina burocratica»

Ricominciare ripartendo dalle proprie origini Costruire un villaggio provvisorio di MAP nella frazione di San Gregorio per offrire una casa ai cittadini per gli anni necessari alla ricostruzione, permettendo loro di restare vicini alle proprie abitazioni principali. Questo lo scopo della Onlus “San Gregorio Rinasce”, creata da un gruppo di giovani e da Chiara Petrocco, consigliere di Circoscrizione, affinché il futuro della frazione potesse beneficiare di un programma di sviluppo ben definito. «A giugno 2009 nulla era previsto per San Gregorio, - ci ha spiegato Petrocco - ai cittadini sarebbero stati assegnati alloggi fuori dalla frazione e non si poteva permettere che chi voleva restare dovesse andare via». In questo centro l’indice di abbattimento delle abitazioni è altissimo: solo 8 famiglie hanno avuto la casa agibile, tutte le altre hanno subito danni ingenti. Il villaggio MAP di San Gregorio Anche qui a vincere è stato lo spirito di gruppo: nel Comitato sono rappresentate tutte le forze politiche e solo il lavorare per un obiettivo comune ha permesso al programma di funzionare. «L’idea progettuale del villaggio ci è stata donata da due giovani architetti di Pescara e questo ci ha permesso di avviare la raccolta fondi e raccogliere 14 milioni di euro», ha continuato. Il caso di “Progetto San Gregorio” è singolare, poiché all’origine della sua costruzione c’è una attenta analisi delle caratteristiche del paese, riproposte nel villaggio, come la piazza in discesa realizzata esattamente come era. I terreni su cui si è costruito non sono stati espropriati né i proprietari hanno chiesto indennizzi, ma ceduti a titolo gratuito. È stato dunque con il coinvolgimento di tante forze

che in soli 40 giorni il villaggio è stato realizzato. La popolazione, i tecnici locali, la Protezione Civile e soprattutto la Croce Rossa, con la figura della presidente, la prof.ssa Maria Teresa Letta, sono stati i protagonisti. «L’ostacolo più grande è stato il Comune dell’Aquila - ci ha detto Petrocco - perché non voleva concedere le autorizzazioni per non creare un precedente. Abbiamo così fatto ricorso al Ministero delle Infrastrutture, che è intervenuto con una ordinanza subentrando al Comune come Ente attuatore e assegnandoci 4,5 milioni di euro». E sulla ricostruzione ha continuato «Ad oggi San Gregorio è l’unico paese dove nessun puntellamento è stato fatto, nessuna strada è stata riaperta e tanto meno si è proceduto alla rimozione delle macerie. Tutto ciò ci ha insospettito in merito alle intenzioni degli amministratori, così ci stiamo organizzando da soli». La Onlus “San Gregorio Rinasce” ha stipulato infatti una convenzione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Aquila per instaurare un tavolo di collaborazione permanente per la realizzazione di un modello ricostruttivo denominato “Borgo di San Gregorio”. Il tavolo individuerà le linee guida per l’attuazione di un bando internazionale di idee che tenga conto del valore storicoartistico, del fattore identitario e del patrimonio culturale del Borgo. Compagna di ogni azione messa in campo dalla Onlus è sempre stata la voglia di ricominciare, ripartendo dalle proprie origini.

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in primo piano » A cura del gruppo giovani imprenditori Confindustria L’Aquila

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foto di Giuditta Martinicchio

L’Aquila: cantiere più grande d’Europa? Come futura classe dirigente non possiamo più stare in silenzio e di fronte all’immobilismo che regna in città chiediamo alla nostra classe politica scelte che vadano nella direzione della semplicità e dell’efficienza della macchina burocratica, della realizzazione di moderne e veloci infrastrutture di collegamento e soprattutto del coraggio

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i dice ormai da ventuno mesi circa che L’Aquila sarà il cantiere più grande d’Europa, ma ad oggi è tutto fermo. Lanciamo un appello alla classe politica ed istituzionale che ci rappresenta: è arrivato il momento di dare risposte chiare ed immediate su cosa vogliamo fare della nostra città. Una città turistica? Una città della conoscenza? Una città in grado di attrarre investimenti? È ormai chiaro che non si ha una visione strategica di questa città, ma ci si continua a celare dietro il «Non ci sono le risorse». Ed anche laddove i fondi ci sono, non è data la possibilità di finalizzare gli interventi. L’Aquila era stata scelta come sede ONU dedicata alla ricerca dei terremoti. Una grande occasione che ci siamo lasciati sfuggire. La Caritas ha a disposizione progetti e fondi per la realizzazione di centri di aggregazione. Ma di nuovo tutto è fermo, anche nel caso di un progetto utile per aiutare la città a risolvere una parte dei propri problemi sociali. Argomento spinoso al centro di una polemica nei giorni scorsi tra il Comune dell’Aquila e la stessa Caritas. E l’elenco potrebbe continuare. Un clima questo che sta facendo allontanare quanti interessati ad investire sulla Città non trovano terreno fertile. Non si può più aspettare, è davvero arrivato il momento di pretendere risposte chiare e precise, per chi come noi ha scelto di restare all’Aquila e di assumersi la propria responsabilità per contribuire alla rinascita della città e di essere parte attiva e protagonista del futuro del proprio territorio. Alla luce di questo, oggi più che mai abbiamo bisogno di costruire alleanze strategiche con il mondo politico ed istituzionale per lo sviluppo del nostro territorio: è necessario arrivare insieme alla decisione di quali strategie implementare e quali risorse investire per far crescere le nostre imprese. Imprese

che non dimentichiamo essere la massima espressione della creazione e diffusione di ricchezza e benessere nella società. Se ciò non accade chi ne continuerà a risentire maggiormente saranno i lavoratori e di conseguenza le famiglie. Chiediamo alla politica scelte coraggiose per mettere le nostre imprese nelle condizioni di ripartire, crescere, innovarsi e dunque rilanciare il territorio: • semplicità ed efficienza della macchina burocratica: è necessario mettere ordine alle numerose ordinanze che si sovrappongono e molto spesso subiscono interpretazioni diverse da soggetti diversi; è necessario ridurre drasticamente il numero di adempimenti e di interlocutori con cui le nostre imprese sono tenute ad interagire, noi imprenditori abbiamo bisogno di poche regole, ma certe e soprattutto abbiamo bisogno non solo che si faccia qualcosa, ma che lo si faccia in tempi brevi; • realizzazione di moderne e veloci infrastrutture di collegamento; • coraggio: perché un territorio che non è conscio dei propri bisogni è destinato ad arroccarsi su sé stesso a favore dell’emergere di altri territori

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Valter Catarra, presidente della Provincia di Teramo

Âť di Denia Di Giacomo

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foto di Simone Cerio

Intervista rilasciata il 22 novembre 2010

Valter Catarra, una Provincia da rilanciare Eletto nel 2009, il presidente della Provincia di Teramo Catarra, stila un breve bilancio della sua amministrazione e ci racconta il suo territorio

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n uomo concreto, che vede ben chiari i propri obiettivi e li persegue a testa alta. Crede fortemente nei valori morali e cristiani, nell’amicizia, nella famiglia, nella disponibilità verso gli altri. Questo è Valter Catarra, sindaco di Notaresco, ma soprattutto, a partire da giungo 2009, presidente della Provincia di Teramo. Sguardo bonario e fiero, 48 anni, sposato e padre di due figlie, Valter Catarra vive a Notaresco, sempre vicino alle esigenze dei suoi concittadini e tra un impegno e l’altro cerca di dedicarsi alla sua splendida famiglia, che rappresenta il suo fortino più prezioso. Il presidente Catarra è un agronomo, laureatosi presso l’Università degli Studi di Ancona, ma sin da giovanissimo la passione per la politica lo porta a cimentarsi in ruoli sempre più attivi sino a raggiungere i noti risultati di oggi. Essere sindaco lo aiuta moltissimo nell’attuale ruolo di presidente, «si acquisisce concretezza e si entra davvero in contatto con la gente», questo afferma e in effetti, la concretezza è una delle sue doti più spiccate. Tra le linee guida del programma elettorale con il quale Valter Catarra è stato eletto vi erano specificati 10 punti fondamentali “per un’amministrazione efficace” con

«Per la crisi, in seguito ad un incontro avuto con i sindacati e con le banche, abbiamo ottenuto l’anticipazione della Cassa Integrazione straordinaria» questa premessa: “La Provincia ha un ruolo importante di coordinamento tra Stato, Regione e Comuni. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il suo ruolo e tramite il PTC, il Piano territoriale di coordinamento, ci proponiamo di sviluppare le linee strategiche finalizzate a porre in sinergia i sistemi ambientale, viario, economico e turistico. Vogliamo creare un macrosistema provinciale in grado di governare con efficacia i problemi territoriali e di divenire ambiente attrattivo nell’ottica di una generale strategia di attrazione di investimenti”. A circa 1 anno e mezzo dalla sua entrata in carica, abbiamo intervistato il presidente Catarra per vedere quanto di quel programma e di quella premessa è stato rispettato.

intervista a Valter Catarra presidente della Provincia di Teramo Parliamo della crisi. La sua Provincia è nota per un forte e radicato substrato economico, ma nonostante questo esistono delle serie difficoltà. Con quali strategie intende affrontare questo momento? «La Provincia di Teramo è tra quelle più in crisi perché è stata la locomotiva della regione. In effetti la crisi è evidente, non che i nostri dati siano peggiori delle altre provincie, ma in effetti c’è una situazione difficile soprattutto in confronto a quella precedente. Già nel 2009 questa provincia si era assunta degli impegni per arginare la crisi, stando però molto attenti a non esagerare con promesse che poi non possono essere mantenute, innanzitutto perché ci sono delle competenze da rispettare e poi

perché questa recessione viene da molto lontano. Alcuni tra gli impegni presi sono stati portati avanti. Ad esempio, in seguito ad un incontro avuto con i sindacati e con le banche, abbiamo ottenuto l’anticipazione della Cassa Integrazione straordinaria, che era uno dei punti fondamentali su cui i sindacati si battevano. Inoltre abbiamo rinnovato il protocollo d’intesa per la Val Vibrata e per la Val Tronto, “rinverdendo” un documento che serviva a rilanciare queste aree, ottenendo che nel master plan venissero inseriti dei finanziamenti intorno ai 40 milioni di euro. In questo momento è nostra intenzione trasformare questo protocollo d’intesa in accordo di programma, per avere fondamenta più solide. Recentemente è stata fatta una De-

libera congiunta con delle richieste ben precise, realizzabili e concrete, ad esempio la richiesta di sostegno alle famiglie, di ammortizzatori sociali, di microcredito, di sostegno alle imprese, con una forte pressione verso la regione affinché sostenga tutte quelle azioni che da tempo si attendono, ad esempio i PIT, piani di sostegno per le piccole e medie aziende. Stiamo seguendo le vertenze più importanti, come quella ATR, ovvero il polo del carbonio della Provincia di Teramo con circa 700 dipendenti. Una vertenza aperta su Roma, molto difficile da affrontare, che però vede già alcuni piccoli riscontri positivi come la cassa integrazione straordinaria. Già da un anno e mezzo è stato nominato un commissario per la vendita dell’ATR e ci stiamo muovendo

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affinché si possa prorogare il periodo di amministrazione straordinaria. Tengo inoltre ad evidenziare l’intervento di “ri-zonizzazione 873C”, ovvero in termini semplici si tratta di agevolazioni che nella precedente amministrazione erano state stabilite in determinate zone, ma per alcuni errori le aziende non avevano potuto usufruirne, ora la zonizzazione è stata rivista e grazie a questo le agevolazioni per alcune aziende si sono “sbloccate”. Altro punto fondamentale è la ripresa della formazione diretta, interrotta dalla precedente amministrazione, con il recupero di circa 2 milioni e mezzo di euro mai spesi provenienti dal vecchio fondo sociale europeo. Insomma stiamo lavorando veramente su tutti i fronti». Crede che ci sarà davvero una risposta concreta ai comuni colpiti dal sisma? «Bisogna distinguere il momento dell’emergenza con quello legato alla ricostruzione. L’emergenza è stata gestita egregiamente, è stata data una risposta immediata a oltre 80 mila persone. Per quanto riguarda la ricostruzione, il nostro Governatore continua a ribadirci, ed è l’unica versione vera al contrario delle altre che sono strumentali, che i soldi per la ricostruzione ci sono, solo che ora devono attivarsi i comuni per sbloccare questi fondi. Quest’ultimi hanno chiesto per molto tempo di volersi occupare della vicenda in modo diretto e ora che possono finalmente farlo sono in ritardo». Proviamo a stilare un breve bilancio del suo primo anno e mezzo di amministrazione… «Partirei con la viabilità, con 1800 chilometri di strade e solo 1 milione e mezzo di euro a disposizione per la loro manutenzione ordinaria ci sono moltissime difficoltà, ma nonostante questo siamo riusciti

ad agire, sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria, accelerando tutti i processi, e infatti ci sono numerosi cantieri aperti. Con quest’ultimo bilancio siamo anche riusciti a mettere da

«Per il turismo, quella che prima era una provincia divisa in tanti slogan, ora è compatta sotto un’univoca campagna promozionale. Ad esempio con il brand “costa blu”» parte circa 3 milioni e mezzo di euro, derivanti dal “sacrificio” di molti assessorati, grazie ai quali potremmo porre in essere alcuni lavori urgenti come l’ultimazione di alcune strade interrotte. Inoltre, per le grandi infrastrutture c’è la progettazione della pedemontana Abruzzo - Marche, il nostro progetto

ha già superato il giudizio tecnico e ora non resta che aspettare il finanziamento da parte del CIPE. È stato un lavoro molto duro, di grande concertazione sia con le Regioni Marche e Molise, sia con tutte le altre Province, ma abbiamo quindi chiuso un iter che si protraeva ormai da anni, con grande soddisfazione. E poi vi sono numerosi altri ambiti che stiamo sviluppando, come quello della mobilità sostenibile, la ristrutturazione del piano territoriale provinciale, il sostegno all’integrazione sociale tramite la presenza di mediatori linguistici e culturali posti in questura, carceri e scuole, e tanto altro ancora». E per il turismo e le strutture ad esso legate? «Per il turismo ci sono stati svariati interventi di valorizzazione e comunicazione. Quella che prima era una provincia divisa in tanti slogan e loghi ora è compatta sotto una univoca campagna promozionale. Ad esempio con il brand “costa blu”, che riunisce le sette cittadine sulla nostra costa, tutte insignite dalla bandiera blu. In continuità con la passata amministrazione abbiamo inoltre proseguito l’impegno per la cabinovia che si sta realizzando sul Gran Sasso, acquisendo completamente la società “Gran Sasso Teramano”. Abbiamo lanciato anche un nuovo slogan turistico “Dal Gran Sasso all’Adriatico, tutto quello che cerchi in un attimo”, distribuendolo con gli elenchi telefonici soprattutto nel nord Italia. La valorizzazione delle nostre eccellenze, anche enogastronomiche è passata anche attraverso la partecipazione ad eventi come BIT di Milano e a molti altri, insomma sul turismo stiamo puntando moltissimo, è una grande risorsa e le potenzialità ci sono tutte»

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in copertina » di Eleonora Lopes

CIAK SI GIRA IN ABRUZZO! Dopo anni trascorsi a Roma, i fratelli registi e sceneggiatori Alessandro e Cristiano Di Felice, sono tornati a Pescara convinti che il cinema si possa fare anche nella nostra regione. Qui fondano la Ro’Film casa di produzione cinematografica e la Ro’FilmLab, una vera e propria scuola di cinema

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» foto di Simone Cerio e Andrea Buccella


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etti una casa di produzione cinematografica, punto di riferimento nazionale per la realizzazione di lungometraggi, cortometraggi, spot, videoclip e servizi fotografici. Ecco la Ro’Film, fondata nel 2005 dai registi Fratelli Di Felice, con sede a Pescara. Una storia singolare la loro. Fatta di studi ed esperienza fuori regione, per poi tornare e lanciare una sfida sul territorio, mettere su un progetto innovativo, distinguendosi per originalità e professionalità. Per rivolgersi sia a chi abbia intenzione di promuovere la propria attività in immagini, avvalendosi di uno staff di professionisti e di strumentazione d’avanguardia, sia a chi abbia intenzione di studiare cinema, scoprendo tutte le figure che lavorano in questo mondo.

LA STORIA Alessandro e Cristiano Di Felice sono registi, sceneggiatori, attori e imprenditori nel fantastico mondo del cinema. Alessandro ha mosso i primi passi nello spettacolo a Milano, presso il Centro Teatro Attivo. Cristiano, dopo il diploma, si trasferisce a Roma, frequentando diverse scuole di teatro, facendo esperienza in ambito cinematografico. Ma come tutte le cose che prima o poi devono accadere, presto avviene la riunione. E il fuoco sacro dell’ispirazione, del sogno, diventa lavoro.

I LAVORI Il primo, nel 2006, è un cortometraggio: si intitola Troppo tempo per pensare e raccoglie sette premi in Festival internazionali, suscitando l’interesse della stampa specializzata. Dello stesso anno è il videoclip Quello che non sono stato mai per i Morfala (autori in parte della colonna sonora dello stesso cortometraggio). Nel 2007 realizzano il lungome-

Cristiano e Alessandro Di Felice all’interno della scuola Ro’FilmLab a Pescara

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in copertina

Una lezione di regia

La realizzazione del primo cartoon prodotto dai Fratelli Di Felice

traggio Non lo so (candidato nel 2009 ai Ciak d’oro come miglior opera prima; l’opera, nello stesso anno, riceve il Premio Trabocco “Abruzzo che set” al Frentania Film Festival). Per terminare il lavoro è stato decisivo l’incontro con Gianluca Arcopinto, noto produttore del cinema italiano indipendente che nel carnet delle sue produzioni ha lavori quali Come te nessuno mai (diretto da Gabriele Muccino) e Ospiti (di Matteo Garrone). Dello stesso anno è Non resto qui, videoclip per la band Sunflower (Warner Chappell Music Italia), autori della colonna sonora del film (video finalista al Roma Marte Live 2009). L’ultimo video è del 2010, per il brano Occhei computer della band Pcus. Nell’estate 2010 girano Golf-Guardare oltre la forma, film in fase di post produzione. Per questo nuovo lavoro si avvalgono del contributo di nomi di prim’ordine nel panorama del cinema italiano, che compongono anche il corpo docenti della Ro’FilmLab-Scuola di cinema, altro ramo dell’attività dei Fratelli Di Felice. Come Marco Spoletini, presidente Amc - Associazione italiana montaggio cinematografico e televisivo (montatore, tra gli altri, di Gomorra tratto dal libro di Roberto Saviano e di La banda dei Babbi Natale, ultimo film di Aldo, Giovanni & Giacomo) e Michele D’Attanasio, socio Aic - Associazione italiana autori della fotografia cinematografica.

dalla stessa mette in moto la macchina organizzativa. Lo staff impegnato nelle singole fasi di produzione esecutiva è composto da professionisti del settore che già operano con la Ro’Film, l’attrezzatura impiegata è di ultimissima generazione. Ro’Film è supporto professionale, dalla logistica alla realizzazione finale.

PRODUZIONE ESECUTIVA A chi abbia intenzione di realizzare il primo cortometraggio, la Ro’Film offre il servizio di ideazione, organizzazione e post produzione. Dal soggetto sviluppa la sceneggiatura, Francesca Ferretti, coordinatrice di produzione e referente Produzione Esecutiva

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RO’FILM MUSIC CLIP La Ro’Film applica i principi professionali che ne contraddistinguono tutti i lavori anche al campo di video promozionali e videoclip, garantendo l’impiego del proprio staff e l’utilizzo di attrezzature d’avanguardia. Rivolgendosi a band emergenti e affermate. Ad artisti che vogliono concretizzare la loro arte non solo in musica, ma con il supporto di un videoclip. È in grado di curare tutte le fasi della realizzazione di un videoclip, a partire dall’interazione con gli artisti per il soggetto, per tradurre in video l’emozione della musica, per arrivare al prodotto finito.

COMMERCIAL La Ro’Film realizza spot aziendali professionali, rispondendo a tutte le esigenze di un’azienda. La scelta di investire in un video promozionale è l’arma vincente per arrivare ad un target vario, ad un pubblico illimitato e a contesti nei quali il cartaceo risulterebbe superato. Un video non ha limiti temporali. È un investimento sicuro, mirato e di qualità, che rispecchia le linee guida della stessa azienda. È realizzato con troupe e attrezzature professionali.

LA SCUOLA La Ro’Film, oltre che nella post produzione di Golf, in queA scuola di montaggio


Alcuni allievi della Ro’FilmLab

Qui sopra e nelle due foto in basso il set di “Golf”, corto girato la scorsa estate

sto periodo, è impegnata nella produzione del primo cartone animato nato al suo interno, realizzato da un allievo della Scuola. La Ro’FilmLab propone un percorso di studio nonché workshop dedicati a: regia, sceneggiatura, mon-

taggio, recitazione davanti alla macchina da presa, effetti visivi digitali, composizione per musica da film, oltre a un corso di fotografia reflex e a Ro’FilmYoung, per ragazzi fra i sei e i quattordici anni.

Da sinistra: Francesca Ferretti, Alessandro e Cristiano, Loris Bennato e Andrea Buccella

STAFF Alessandro Di Felice: produttore esecutivo, docente Ro’FilmLab • Cristiano Di Felice: regista, responsabile Ro’FilmLab • Francesca Ferretti: coordinatrice di produzione • Marco Spoletini: montatore, docente Ro’FilmLab • Michele D’Attanasio: direttore della fotografia, docente Ro’FilmLab • Loris Bennato: responsabile settore commercial, operatore steadycam • Andrea Buccella: photo editor, docente Ro’FilmLab • Cristian D’Aloia: graphic designer • Alessandro Ricci: ufficio stampa

CONTATTI

La Ro’Film è ospitata in una struttura di 220 metri quadri, organizzata in cinque ambienti ognuno dei quali attrezzato con strumentazione propria per ogni attività. Via Beato Angelico, 3 Pescara • Tel. e fax: 085.2058645 • www.rofilm.it • info@rofilm.it

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a tu per tu con i fratelli Di Felice Voi avete deciso di tornare da Roma a Pescara per fare il cinema in Abruzzo. Cosa vi ha spinto a compiere una scelta così coraggiosa? «Quando si pensa al cinema, ci viene subito in mente Roma e Cinecittà, e infatti anche noi abbiamo compiuto i primi passi nella patria del cinema, ma dopo un po’ di tempo ci siamo resi conto che questa città da sola non riusciva a contenere tutte le idee dei talenti emergenti e che era davvero difficile entrare un sistema già saturo. Così abbiamo deciso di tornare nel nostro Abruzzo e di lavorare qui, in un territorio splendido che si presenta come un set naturale. Da qui è nato il nostro progetto: far venire in Abruzzo i ragazzi che vogliono imparare a fare cinema fornendo loro gli stessi servizi qualitativi che troverebbero a Roma. A far da cornice ci sono le bellezze del nostro territorio, il buon cibo, l’arte, la natura e i costi sono più bassi rispetto alla capitale. Abbiamo rischiato tutto con questo progetto, ma a spronarci è la passione per questo lavoro». Quali sono state le difficoltà più grandi che avete incontrato nell’iniziare questo singolare progetto? «Le difficoltà finanziare sono enormi, al momento la nostra è una scommessa che dobbiamo e vogliamo vincere. Il coraggio certo non ci manca. Tutti i nostri investimenti iniziali li abbiamo fatti come Fratelli Di Felice, senza

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sovvenzioni o fondi. Crediamo nell’Abruzzo e nelle nostre forze. Il primo corto è stato totalmente prodotto da noi e ha avuto una risonanza nazionale molto importante. Sin dall’inizio lavoriamo con Marco Spoletini e Michele D’Attanasio due pilastri del cinema italiano che continuano a sostenere i nostri progetti perché credono in noi e nella qualità del nostro operato, convinti anche loro che il cinema non si debba fare solo a Roma! Nella nostra scuola Ro’FilmLab gli iscritti provengono da tutta Italia, durante il corso vivono e pernottano qui, assaporano i nostri piatti e scoprono le bellezze del territorio». Perché gli imprenditori dovrebbero investire nel mondo del cinema? «Oggi per il recente decreto legislativo, il product placement è diventato una forma di pubblicità legale nel film. Il product placement è una tecnica di marketing che prevede l’inserimento volontario di un prodotto o di un brand nella storia del film. Le aziende stanno scoprendo che per raggiungere il consumatore l’entertainment è uno dei modi più efficaci. Un brand integrato in un film si propone a un numero consistente di spettatori in un periodo che non ha limiti di tempo, variabile in funzione del successo della pellicola, andando a raggiungere il suo target in tutti i canali distributivi che caratterizzano la vita di quell’opera: al cinema, con l’homevideo, in televisione, sui nuovi

media». Dal punto di vista fiscale che tipo di agevolazioni ci sono per le imprese? «Per le imprese che intendono investire nella produzione cinematografica, è prevista la detassazione degli utili. Gli utili reinvestiti nella produzione dei film dichiarati dalle imprese non concorrono alla formazione del reddito imponibile. Le agevolazioni sono concesse sotto forma di tax credit credito d’imposta e tax shelter detassazione degli utili. È di qualche giorno fa la notizia che il Consiglio dei Ministri ha prorogato il tax credit e il tax shelter per gli investitori nell’industria cinematografica fino al giugno 2011». Quali sono i progetti che metterete in campo nel 2011? «Per la prima volta stiamo producendo un cartoon disegnato e ideato da uno degli allievi della nostra scuola la Ro’FilmLab Lorenzo Berghella. A breve uscirà “Golf” – il corto girato la scorsa estate - nel quale hanno lavorato sia Spoletini che D’Attanasio scritto e diretto da noi. Ma il progetto più importante è la produzione e la realizzazione del nostro secondo film. Ci sono già le prime conferme per il cast, parteciperanno attori molto noti di rilevanza nazionale, ma non possiamo anticiparvi nulla a parte che il film sarà girato totalmente in Abruzzo»

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incarichi&carriere

CONFINDUSTRIA ABRUZZO: PAOLO PRIMAVERA VICE PRESIDENTE VICARIO

Attualmente presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, 43 anni, nato a Guardia-

grele, opera nei settori delle costruzioni, ambiente e servizi sanitari è stato eletto vice presidente Confindustria Abruzzo. È legale rappresentante delle società Co.Ge.Pri. s.r.l. e Vallecena s.r.l., presidente delle società Wellness srl e Ddp spa e componente della società Iniziative Industriali s.r.l.. Avrà l’incarico di affiancare la presidenza di Confindustria Abruzzo con l’obiettivo di collaborare all’attuazione delle linee programmatiche e operative. Il neo vice presidente ha evidenziato l’importanza e l’urgenza di un “Patto per l’Abruzzo”, così come sollecitato recentemente dalle parti sociali, quale strumento necessario per affrontare la grave situazione in cui versa la regione e gestire la “Vertenza Abruzzo” nei confronti del Governo nazionale.

BANCA DELL’ADRIATICO: DARIO PILLA NUOVO DIRETTORE GENERALE

Banca dell’Adriatico, banca del Gruppo Intesa Sanpaolo, operante con 206 sportelli lungo

la dorsale adriatica nel territorio di Marche, Abruzzo e Molise, ha come nuovo direttore Dario Pilla. La decisione è stata presa dal cda presieduto da Giandomenico Di Sante. Il neo direttore subentra a Roberto Troiani che passa alla direzione regionale di Intesa Sanpaolo per il Lazio. Pilla, 50enne, sposato con due figlie, ha sviluppato la sua esperienza interamente all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo con diversi incarichi nella rete commerciale, dove ha ricoperto ruoli direttivi sempre più rilevanti, fino ad assumere la guida e il coordinamento di reti territoriali di sportelli. Banca dell’Adriatico gestisce attività finanziarie della clientela per 7,7 miliardi ed ha in corso finanziamenti a imprese e famiglie per 5 miliardi (dati al 30/9/10).

GUGLIELMO MARCONI NEO PRESIDENTE CARIPE

L’avvocato Guglielmo Marconi ha un nuovo incarico: presidente della Caripe. La nomina è

arrivata a pochi giorni dall’avvenuta conclusione della cessione del 95% della azioni della Cassa di risparmio di Pescara alla Tercas per 228 milioni. La vicepresidenza va a Mauro Angelucci, presidente di Confindustria Abruzzo. L’ad è Antonio Di Matteo, attuale direttore generale della Tercas, il polo bancario più grande d’Abruzzo con 163 sportelli. Come consiglieri, entrano Mario Russo, vice presidente della Tercas; Alfredo Rabbi, imprenditore teramano; Vincenzo Piero Di Felice, consigliere d’amministrazione della Fondazione Tercas; Andrea Di Properzio; Pierluigi Tenaglia e Gaetano Marano, in rappresentanza della Fondazione Pescara-Abruzzo. L’economista Pino Mauro, resta presidente del collegio sindacale.

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incarichi&carriere

In occasione del rinnovo degli organi collegiali per il quadriennio 2010-2014 il Consiglio dell’Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e Pmi della provincia di Teramo ha riconfermato come presidente il Cav. del Lavoro Giandomenico Di Sante e come vice presidenti Giammarco Giovannelli e Dario Sfoglia. Componenti di Giunta sono: Agostino Ballone, Franco De Giorgis, Nicola Di Canzio, Alessandro Di Domenicantonio, Ivo Felicioni e Angelo Puglia. A tutti i nuovi eletti il presidente di Confcommercio Teramo Di Sante, eletto cinque mesi fa anche presidente di Confcommercio Abruzzo, ha rivolto i migliori auguri per un futuro che si preannuncia pieno di difficoltà, ma anche di opportunità che dovranno essere utilizzate con un processo di notevoli cambiamenti e innovazioni.

GIANDOMENICO DI SANTE RICONFERMATO PRESIDENTE DELL’UNIONE COMMERCIO TURISMO SERVIZI PROFESSIONI E PMI DI TERAMO

L’ARCIVESCOVO TOMMASO VALENTINETTI PRESIDENTE DELLA CEAM

L’arcivescovo di Pescara-Penne, Tommaso Valentinetti, è stato eletto presidente della Confe-

renza episcopale abruzzese e molisana (Ceam) dopo la vicepresidenza dal 2004. Subentra a Carlo Ghidelli, ex arcivescovo di Lanciano-Ortona, presidente per due mandati. L’arcivescovo nato ad Ortona l’11 agosto 1952, è stato ordinato presbitero nell’anno 1977 nell’arcidiocesi di LancianoOrtona; è diventato vescovo della diocesi di Termoli-Larino nel 2000. Il suo motto episcopale è: “In verbo Domini” (Nella parola di Dio). Dal 4 novembre 2005 è arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Pescara-Penne. Nel settembre 2002 è stato nominato dalla Cei (conferenza episcopale italiana) presidente di Pax Christi Italia, incarico che gli è stato rinnovato per un secondo mandato fino al novembre 2009. Nel settembre 2005 è diventato membro del Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.

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incarichi&carriere

SPINOSA PINGUE ALLA GUIDA DI CONFINDUSTRIA L’AQUILA

È sulmontino, ha 43 anni ed è un uomo di associazione: il nuovo presidente di Confindustria

L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue, già presidente nel 2004 dei Giovani di Confindustria L’Aquila e poi nel 2005 Abruzzo, si può dire che respiri da sempre l’aria associativa. Socio accomandante con funzioni direzionali della Pingue S.a.s., società che opera con l’affermato marchio Pingue nel settore agro-alimentare, nella distribuzione di prodotti di largo e generale consumo con 8 punti vendita; nel comparto del catering-ricevimenti, nella cestistica e regalistica aziendale, nella produzione di salumi, di prodotti tipici di “Alta Qualità” e nella macellazione di capi bestiame; gestisce un laboratorio per la produzione di salumi, un laboratorio di sezionamento delle carni, un laboratorio gastronomico. È socio amministratore della società semplice “Azienda agro-zootecnica F.lli Spinosa” ad indirizzo ovicaprino e cerealicolo e socio accomandante della Criteria S.a.s., che opera nel campo dell’intermediazione immobiliare. Da qualche anno la Pingue S.a.s. ha realizzato una filiera agro-alimentare con le altre aziende Agro-Zootecniche Spinosa. In rappresentanza di Confindustria L’Aquila Spinosa Pingue è vice-presidente del Centro d’Alta formazione per la Valle Peligna e Alto Sangro. È stato poi promotore e socio fondatore dell’Associazione Culturale Giostra Cavalleresca di Sulmona.

AUGUSTO DECINA AL VERTICE DELLA SEZIONE ENERGIA DI CONFINDUSTRIA PESCARA

L’assemblea della Sezione Energia di Confindustria Pescara ha rinnovato il direttivo per

il prossimo triennio. Alla carica di presidente è stato eletto all’unanimità Augusto Decina – Eni spa. La vicepresidenza è stata affidata a Giacomo Ortolano – Argon Energia. Il Consiglio Direttivo sezionale risulta composto anche da: Nicola Bortone (Itagas), Bruno D’Antonio (Car. da), Cristiano D’Ortenzio (Drt Operations), Carlo Cascella (Enel), Riccardo Carfagna (Carfagna Petroli). Il neo presidente ha dichiarato che la sezione da lui guidata, oltre ad occuparsi della tradizionale attività istituzionale, intende anche promuovere e sviluppare sinergie con le associazioni confindustriali delle province vicine, inserendosi nella prospettiva di modernizzazione del sistema Confindustria nazionale.

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storie&persone » di Laura Tinari

ation

New gener

È

sorridente e si diverte a posare per Abruzzo Impresa durante il servizio fotografico. Mentre prende il muletto per spostare delle casse di acqua poste tra gli scaffali ci dice «Quando da piccolo venivo in azienda, pensavo che da grande avrei voluto lavorare qui nel Centro Distributivo». Simone Fioravanti oggi lavora nell’impresa di famiglia ma quel CEDI, fatto di altissimi scaffali, lo vede dalle sue finestre e lo dirige. Lo studio e una importante esperienza all’estero lo hanno portato in alto. Dal 2007 Simone è responsabile commerciale-marketing del Gruppo Fioravanti, dove il passaggio generazionale, solitamente chimera per i giovani, sembra invece essere un passo naturale in una azienda familiare «Un serio strappo generazionale si ha quando non si è in grado di riconoscere il leader del futuro della propria azienda: ad ogni membro della famiglia va dato il giusto ruolo».

Gruppo Fioravanti Il Gruppo Fioravanti opera nel settore alimentare aquilano dal 1917 quando fu costituita a Sassa, frazione d’origine della famiglia Fioravanti, la prima azienda F.lli Fioravanti. Nel 1982 Maurizio Fioravanti, attuale amministratore del Gruppo, da vita ad un nuovo corso storico e due anni più tardi viene aperto il primo punto vendita all’Aquila con circa 350 referenze, era ad insegna privata e si chiamava Vega, sostituito poi negli anni da Italmec, finché nel 1998 nasce Dimeglio, insegna di cui lo stesso Maurizio Fioravanti è cofondatore. Il 2000 con l’inaugurazione del nuovo Centro Distributivo nel nucleo industriale di Pile segna un altro passo importante per il Gruppo, che nel 2006 entra in Interdis, uno dei più autorevoli network di vendita italiani. Con l’apertura dell’ultimo supermercato, il primo aperto in città nel post terremoto, la famiglia Fioravanti mette a segno un altro successo nella propria crescita. Dieci punti vendita a insegna Dimeglio e uno a marchio CEDI per un totale di 13.000 metri quadrati di vendita; più di 8000 referenze; 80 dipendenti; 40 milioni di fatturato, di cui il 90% è sviluppato nella provincia dell’Aquila. Questi i numeri del Gruppo Fioravanti, oggi leader di mercato nell’area di competenza (10% grocery dati Nielsen) e l’ultimo gruppo della Distribuzione Organizzata rimasto in Abruzzo.

le parole di Simone Fioravanti «In America ho conosciuto un nuovo modo di considerare la grande distribuzione, lontano da quello italiano. Wallmart, il primo distributore mondiale, è americano per cui le grandi innovazioni di prodotto e di processo vengono da lì. Da quella realtà ho tratto lo spirito e l’esperienza utili da portare nella mia vita lavorativa e privata e preso spunti su nuovi concept store che il mio Gruppo riproporrà qui»

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«Lavorare in Kraft Food Italia mi ha dato la possibilità di avere le conoscenze e il know how per tornare e lavorare nell’azienda di famiglia. Ero coinvolto nei principali marchi e il mio ruolo mi ha consentito di conoscere sia le logiche del marketing dell’industria di marca che i meccanismi della GDO»


Una laurea nel 2004 con il massimo dei voti in Economia aziendale presso l’Università Luigi Bocconi di Milano e una specializzazione in International economics and financial markets presso la Columbia University di Vancouver, questo è Simone Fioravanti, il ragazzo che a soli 22 anni viene assunto a tempo indeterminato dalla multinazionale Kraft Food Italia come Trade marketing category manager per i brand leader del Gruppo, come la cioccolata e il caffè. Dopo quattro anni, nel 2007, Simone decide di tornare all’Aquila per entrare nell’azienda di famiglia come responsabile commercialemarketing, ruolo che ricopre tuttora. «L’esperienza americana mi ha dato la consapevolezza di ciò che ci circonda, la spinta e la voglia di far parte di un mondo che cambia direzione e di cui noi giovani non possiamo che essere i protagonisti».

Simone Fioravanti

«L’unione della mia famiglia ha rappresentato la forza che si è riversata nell’attività aziendale, dove abbiamo creato una famiglia allargata. La maggior parte delle aziende locali qui sono basate sulla commistione tra legami familiari e logiche aziendali. Mio padre è l’esempio del manager-imprenditore di successo, se oggi sono qui è grazie all’affetto, alle risorse e alla cultura che lui mi ha dato»

» foto di Andrea Del Cotto

«Se non si comprenderà presto che la vera forza dell’Aquila sono i giovani, perché solo loro oggi hanno la capacità di stare sul mercato, lo conoscono meglio, comprendono la sua velocità, ci si avvierà ad un fallimento generalizzato con l’economia ferma. Ad oggi non c’è la capacità di credere in loro, infatti manca una visione sugli asset strategici di questa città da rilanciare»

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storie&persone

I di Marco Taglieri foto di Simone Cerio

«Ho impostato la mia attività in prospettiva futura, improntando investimenti in tecnologia e sicurezza che hanno permesso all’azienda di resistere alla crisi, e anzi di ingrandirsi»

niziò tutto nel 2002, in un congresso a Udine. In quell’occasione fu presentato un disegno di legge che di lì a poco avrebbe regolamentato l’attività delle aziende operanti nel settore del ferro. Chiunque avesse voluto cimentarsi in questo mercato, avrebbe dovuto procurarsi le necessarie certificazioni, oltre all’Attestato di denuncia dell’attività svolta rilasciata dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Le orecchie di Gabriele Ciarcelluti, attuale titolare della Fercol Presagomati srl, si drizzarono subito. Ecco il segreto del successo: «Da quel momento decisi di impostare la mia attività in prospettiva futura, improntando investimenti in tecnologia e sicurezza che hanno permesso all’azienda di resistere alla crisi, e anzi di ingrandirsi. Diciamo che ho giocato in anticipo». La Fercol nasce nel 1982 per iniziativa del padre di Gabriele, Vincenzo Ciarcelluti, e inizia con un lavoro prettamente manuale presso i vari cantieri. Poi l’insediamento stabile a Collecorvino. «Dall’82 all’89 abbiamo gradualmente ridotto il lavoro manuale, - racconta Gabriele Ciarcelluti – e ci siamo dotati di macchinari altamente tecnologici, portando a termine l’era della meccanizzazione-industrializzazione del nostro lavoro». Ma lui, che alle 6 del mattino è già operativo, e non si stacca dal posto di lavoro prima delle 8 di sera, sa bene che il valore aggiunto della Fercol è un altro: «Le risorse umane sono fondamentali, perché senza la loro adeguata formazione e professionalità, le macchine non funzionerebbero. Pensi che tra i nostri 40 addetti, tra servizio esterno e lavorazione interna, molti sono qui da oltre 30 anni, e oggi gestiscono i nostri clienti in modo autonomo e capillare». La lungimiranza di Ciarcelluti si desume da questo e tanto altro: dalle certificazioni ISO 9001 e 14001 (quella sulla sicurezza è in dirittura d’arrivo) relative al Sistema di Gestione Qualità e Ambiente, dall’adeguamento dei software di sistema (investimenti ingenti, ma fatti “in anticipo” rispetto ai tempi), e dall’autorizzazione ministeriale ottenuta repentinamente dopo l’entrata in vigore delle nuove Norme Tecniche sulle Costruzioni del 2005, modificate e riapprovate il 14 gennaio 2008. «La prima ispezione dirigenti del Servizio Tecnico Centrale del Ministero delle Infrastrutture fu fatta proprio qui alla Fercol, - racconta il titolare – tanto è vero che il nostro è l’attestato numero 6». Una mossa, quella di giocare sul tempo, che ha permesso all’azienda pescarese di sopravvivere alla crisi del 2009, e addirittura di aumentare il fatturato: «Molti concorrenti sono stati costretti a fermarsi proprio perché non si sono adeguati preventivamente alla nuova regolamentazione. Noi abbiamo perso dei clienti, ma ne abbiamo riacquistati altrettanti, anzi ci siamo espansi anche sul mercato romano, con Fercol Roma che ha sede a Lariano». Ora l’obiettivo è mantenere la leadership del mercato per i prossimi 2 anni. Poi però, subito un altro traguardo da raggiungere: «Andare sempre meno nei cantieri, e consentire al cliente di poter lavorare in maniera autonoma, semplicemente assemblando le componenti da noi fornite. A questo dobbiamo puntare. Sarebbe un ulteriore modo di ridurre i costi e aumentare la produttività». Tutto è possibile, se si gioca in anticipo

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GABRIELE CIARCELLUTI:

«HO GIOCATO IN ANTICIPO»

Parla il titolare della Fercol srl, azienda attiva nel settore del ferro: «Vi spiego come ho fatto a rimanere competitivo anche in tempi di crisi»

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storie&persone

di Marco Taglieri

GIANCARLO D’ANNIBALE,

L’ARTIGIANO DELLA PASTA

La forza delle cose semplici, il valore della famiglia, la scelta del mercato estero: ecco i segreti di un successo chiamato Rustichella d’Abruzzo

«Il nostro unico giudice è il cliente, e proviamo a convincerlo facendogli assaggiare i nostri prodotti»

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A

volte bastano cose semplici. Che unite a un’idea geniale, possono diventare cose grandi. La storia di Rustichella d’Abruzzo, in effetti, ha qualcosa di realmente straordinario. Incontriamo il titolare dell’azienda Giancarlo D’Annibale, che ci accoglie nella sede di Pianella. Un modo per capire che, talvolta, il successo imprenditoriale è frutto dei valori più genuini. Quella di Rustichella d’Abruzzo sembra tanto la favola di una famiglia felice… «In un certo senso è vero. Nasce tutto a fine 800 con il pastificio Sergiacomo, della famiglia di mia moglie, con sede a Penne. Nel corso degli anni, per motivi prettamente tecnici, l’azienda viene spostata a Moscufo e subisce una sorta di rivoluzione societaria, da accomandita semplice a spa, e gestionale, con i fratelli Gianluigi e Stefania Peluzzi che ne prendono le redini». Quando inizia invece la sua esperienza in azienda? «In via ufficiale parte circa 15 anni fa, ma realmente molto prima sin dai tempi in cui frequentavo l’università a Perugia. Già in quel periodo “lavoricchiavo” un po’. Poi ho cominciato a occuparmi di produzione, un settore che mi intrigava molto, senz’altro a mio giudizio la parte più i nteressa nte. Ci siamo adoperat i per utilizzare procedure di controllo

di qualità, ai fini del conseguimento delle famose certificazioni Iso, 9000 e 14000. L’obiettivo è stato brillantemente raggiunto». Se qualcuno le chiedesse di indicare il valore aggiunto della pasta Rustichella, cosa risponderebbe? «Indicherei la cosa più semplice: la semola. Tutto parte da lì. Non voglio citare nemmeno l’acqua, che ai fini della pasta è già un componente più tecnologico. Noi abbiamo puntato su semola di qualità, abbiamo mantenuto le trafile in bronzo, e utilizziamo l’essiccazione a bassa temperatura, così che il prodotto viene disidratato, ma non perde la sua valenza proteica». E poi la scelta del mercato estero: perché? «È stata una scelta coraggiosa, ma fortunata. Non è stata dettata tanto dalla concorrenza nazionale, che esiste e in un certo qual modo può anche far bene al mercato, quanto invece dal fatto che diversi anni fa, solo all’estero il made in Italy era realmente apprezzato. Oggi lavoriamo con 63 paesi, siamo in Australia da 25 anni, negli Usa da 20, e il nostro fatturato deriva per l’80 per cento proprio dall’estero». Come riuscite a convincere il cliente della bontà del vostro prodotto? «Semplice: facendo comunicazione diretta per lui e per le associazioni, facendo assaggiare i nostri prodotti, con cooking show appositi, oppure regalando dei campioni di pasta presso i punti vendita della piccola e grande distribuzione. Il nostro unico giudice è il cliente, nessun’altro». A cosa punta Rustichella per il prossimo futuro? «Noi facciamo tanto investimento in ricerca e abbiamo prodotti in via di progettazione, ma per ora è meglio non svelare niente». Lavorare in famiglia: punto di forza o arma a doppio taglio? «Senza dubbio è un grande vantaggio. La famiglia ti sostiene quando ne hai bisogno ed è una risorsa fondamentale. Lo svantaggio è che 24 ore al giorno si parla di lavoro…». Poco tempo libero, dunque. «Beh, quando fai un lavoro che ti appassiona, forse il tempo libero non è così necessario. Ad esempio il fatto di viaggiare spesso è per me un modo di lavorare e rilassarmi. Tra l’altro stiamo aprendo un pastificio in India, un’esperienza straordinaria, così come la loro cultura. Questo, per me, vale più di qualsiasi altro svago»

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grandi storie » a cura della redazione

IL SOGNO DEL TORO

Storia leggendaria di Ferruccio Lamborghini, uno dei più grandi imprenditori italiani del dopoguerra

L’

Italia è un paese di artisti, sognatori e visionarie che hanno costruito imperi partendo dal nulla. Ferruccio Lamborghini, era uno di questi, un uomo la cui fortuna nacque dalle macerie della seconda guerra mondiale e crebbe sino a diventare una delle realtà aziendali simbolo del grande made in Italy. Ferruccio Lamborghini nacque il 28 aprile del 1916 a Renazzo di Cento, un paese in provincia di Ferrara, in quella parte di Emilia Romagna considerata ancora oggi la patria dei motori italiani. Figlio di agricoltori, da giovanissimo partì per Bologna, dove, durante la seconda guerra mondiale, sperimentò le sue doti meccaniche come tecnico riparatore presso l’Aeronautica Militare Italiana. Nel 46’ la svolta della sua carriera: la crescente domanda di trattori da parte dell’Italia post-bellica lo portò ad intraprendere la produzione di trattori, comprando veicoli militari avanzati dalla guerra e trasformandoli in macchine agricole, una riconversione perfetta! E così nel ‘48 a Cento, fondò la Lamborghini Trattori (il Toro all’origine del logo aziendale è legato al suo segno zodiacale). Nel corso degli anni ’50 e ‘60 la Lamborghini Trattori diventò una delle più importanti aziende costruttrici di macchine agricole in Italia, seguita dalla costituzione della Bruciatori S.p.A., che produceva impianti di condizionamento e riscaldamento, fino ad arrivare nel ’59, a concepire la produzione di elicotteri, ma quando il governo non concesse l’autorizzazione a tale attività Lamborghini “ripiegò” sulla produzione di vetture sportive. La leggenda vuole che Ferruccio Lamborghini ebbe l’idea di produrre macchine sportive dopo una discussione con Enzo Ferrari. Lamborghini possedeva, infatti, una invidiabile collezione di Jaguar, Mercedes, Ferrari e Maserati, ma in ognuna di esse riscontrava qualche lieve difetto, per cui, nel lamentarsi con Ferrari per il funzionamento della frizione della sua automobile, acquistata nel ’58, pretendeva anche di dare consigli sul come migliorarla. Pare che la risposta di Enzo Ferrari sia stata: «La macchina va benissimo. Il problema è che tu sei capace a guidare i trattori e non le Ferrari». Fu proprio questa la molla che fece scattare in Lamborghini la voglia di creare delle automobili che seguissero i suoi canoni e la storia insegna che ci è perfettamente riuscito. E così nel maggio del 1963 a Sant’Agata Bolognese, un paese tra Modena e Bologna, nacque la Automobili Ferruccio Lamborghini S.p.A. La nuova fabbrica fu completata in un solo anno e in pochi mesi venne perfezionata anche la nuova Lamborghini “350 GT”, disegnata da Franco Scaglione, con il progetto del motore affidato a Giotto Bizzarrini, che fino a poco tempo prima aveva contribuito alla nascita delle più blasonate Ferrari, come la Testa Rossa del 1957. Quella della Lamborghini nelle mani del suo padre fondatore è stata una delle storie più vincenti dell’imprenditoria italiana, fino a quando, negli anni ’70, soprattutto in seguito alla grave crisi petrolifera, Lamborghini in difficoltà decise di vendere ad un Gruppo svizzero. Ritiratosi nella sua grande tenuta in Umbria, vicino al lago Trasimeno, Ferruccio Lamborghini si dedica alla produzione del vino, altra sua grande passione, anche in questo caso riuscendo ad ottenere un grande successo. Muore nel 1993 e oggi riposa nella sua Renazzo dove era nato

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fisco » di Luigi Carunchio

Sempre deducibili

i compensi degli amministratori di società Questo è quello che ha deciso la Corte di Cassazione lo scorso 10 dicembre 2010, i compensi saranno deducibili dal reddito d’impresa

I

compensi erogati agli amministratori di società sono deducibili dal reddito d’impresa. Ciò si evince direttamente dal dato normativo e, inoltre, all’Agenzia delle Entrate non è attribuito alcun potere di sindacato sulla congruità del compenso stabilito ed erogato agli amministratori. Con queste motivazioni, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24957 del 10 dicembre 2010 (relatore Marigliano), fa un netto dietrofront sulla deducibilità dei compensi agli amministratori, siccome, come noto, con la precedente decisione di questa estate nr. 18702/2010 (relatore D’Alessandro), si era espressa in senso esat-

tamente opposto. Sarà per l’ampio e, forse, eccessivo dibattito che tale ordinanza aveva causato che i giudici, nella sentenza in oggetto, motivano ampiamente il “perché” della deducibilità e dell’insussistenza della potestà di sindacato da parte dell’Ufficio. In modo da chiarire una volta per tutte la questione nel caso per qualcuno non lo fosse già. Venendo alla sentenza in esame, la Suprema Corte afferma che la deducibilità dei compensi erogati agli amministratori delle società di persone, enunciata dal “vecchio” art. 62 comma 3 del TUIR era ap-

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fisco

plicabile anche alle società di capitali, in virtù del rinvio operato dall’allora vigente art. 95 comma 1. Nel sistema attuale i termini della questione non cambiano, visto che la situazione è identica, anche se rovesciata: non a caso, l’art. 95 del TUIR, contempla espressamente la deducibilità dei compensi erogati agli amministratori di società di capitali, e ciò è applicabile anche alle società di persone per effetto del rinvio di cui all’art. 56 comma 1. La parte più interessante della sentenza concerne però l’insussistenza del potere di sindacato sulla congruità dei compensi, argomento che, con l’ordinanza 9026 del 2002, era stato rimesso alle Sezioni Unite, anche se detta richiesta era stata poi rigettata dal Primo Presidente della Corte di Cassazione. Ora, l’Amministrazione Finanziaria non può sindacare l’entità del compenso, perchè l’art. 62 [ora 95] del TUIR, nella sua nuova formulazione, non prevede più il richiamo a un parametro da utilizzare nella valutazione dell’entità dei compensi, per cui l’interprete non può che prendere atto di ciò (si vedano le precedenti sentenze 28595 del 2008 e 6599 del 2002). Il nuovo assetto normativo, quindi, ha “totalmente liberalizzato il concetto di spettanza ai fini della deducibilità”, in quanto l’art. 37-bis del DPR 600/73 non elenca, tra le tassative ipotesi di accertamento antielusivo, la congruità dei compensi. Inoltre, viene sancita la piena libertà dell’imprenditore di impostare la propria strategia d’impresa, e viene specificato, con riferimento al caso in esame, che “non è percepibile uno scopo fraudolento in danno dell’Agenzia delle Entrate, dato che le aliquote fiscali applicabili nei confronti dei redditi degli amministratori sono superiori rispetto a quelle applicabili mediamente per i redditi delle società”. Dalle motivazioni adottate dai giudici, pare quindi che l’Agenzia delle Entrate non possa censurare l’enti-

tà del compenso nemmeno facendo riferimento al c.d. “abuso del diritto”, e ciò lo si potrebbe ricavare dal fatto che i giudici hanno chiarito che non è applicabile l’art. 37-bis, il che sarebbe superfluo se gli uffici potessero utilizzare il c.d. “abuso del diritto”, accertamento che tra l’altro non prevede alcuna garanzia procedimentale. Invero, i giudici non escludono tout court la possibilità che, in presenza di certe circostanze, il compenso venga sindacato, siccome viene sostenuto che non si può affermare che il sistema non contempli norme

La Suprema Corte afferma che la deducibilità dei compensi erogati agli amministratori delle società di persone, enunciata dal “vecchio” art. 62 comma 3 del TUIR era applicabile anche alle società di capitali, in virtù del rinvio operato dall’allora vigente art. 95 comma 1 antielusive in presenza di una disciplina sulla simulazione e dei negozi in frode alla legge, “usufruendo delle quali sia l’Erario che il giudice, eventualmente investito della questione, potrebbero servirsi in caso di determinazione di compensi che appaiano insoliti e sproporzionati, anche se nell’ipotesi di amministratori non soci, come sembrerebbe essere nel caso in esame, appare improbabile una distribuzione occulta di utili

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mercati » di Massimiliano Palumbaro

Come risparmiare con i prodotti di copertura Attraverso alcuni esempi, cerchiamo di illustrare le forme più semplici e più diffuse di copertura contro il rischio di rialzo dei prezzi delle materie prime

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empre più ricca è l’offerta di prodotti di copertura contro il rischio di rialzo dei prezzi delle materie prime (cosiddette commodities). Oggi le imprese hanno la possibilità di coprire i prezzi di acquisto di prodotti energetici (elettricità, gas, petrolio, etc.), metalli (alluminio, rame, zinco, acciaio, etc.), metalli preziosi (oro, argento, platino, palladio...) e prodotti agricoli (grano, frumento, soia, zucchero, caffè...). Vediamo come tecnicamente funzionano le coperture.

COMMODITY SWAP

È la forma più semplice di copertura ed anche la più diffusa. Con questo contratto l’azienda fissa un prezzo di riferimento (strike) del bene da coprire (sottostante o underling). Se nel corso del mese il prezzo medio del sottostante è inferiore a quello fissato, l’azienda paga alla banca controparte il differenziale tra i due valori, mentre se il prezzo medio è maggiore dello strike, l’azienda riceve dalla banca un pagamento pari al differenziale. Facciamo l’esempio concreto di una copertura sul rame. Ipotizziamo un contratto

ferimento. Se esso è maggiore dello strike l’azienda incassa tale differenza, mentre in caso contrario, l’azienda paga la differenza alla banca. Le tabelle di seguito espongono la dinamica del contratto swap e quella del prezzo d’acquisto della materia prima: Prezzo rame a tonnellata

rame 6.050,00 Prezzo a tonnellata

Costo acquisto 100 tonn.

acquisto 605.000,00 Costo 100 tonn.

Strike swap

6.040,00 Strike swap

6.010,00 601.000,00 6.040,00

Differenziale swap su 1 tonn.

swap 10,00 Differenziale su 1 tonn.

-30,00

Incasso dal contratto swap

1.000,00 Pagamento sul contratto swap

-3.000,00

Costo netto per 100 tonn.

netto 604.000,00 Costo per 100 tonn.

604.000,00

Nei due esempi, abbiamo ipotizzato una situazione in cui il prezzo del rame è salito sopra lo strike fissato dallo swap ed un’altra in cui il prezzo è inferiore. In entrambi i casi risulta evidente come il costo netto finale per l’azienda sia sempre pari allo strike fissato tramite lo swap, indipendentemente dal livello di prezzo raggiunto dalla materia prima. Infatti in caso di aumento dei prezzi, il maggior costo che si subisce dal fornitore, viene recuperato dalle entrate che si ottengono dallo swap, tuttavia in caso di discesa, il risparmio sui prezzi d’acquisto, vengono compensati dai flussi negativi dello swap.

A COSA FARE ATTENZIONE

Come al solito, essendo un contratto over the counter, cioè senza una quotazione in un mercato ufficiale di riferimento, bisogna fare molta attenzione allo strike ofLa tabella riporta le previsioni di evoluzione dei prezzi (in USD) di alcuni materiali ferrosi. ferto dalla banca. È questo elemento che, della durata di un anno con liquidazioni periodiche di fatto, definisce il prezzo del contratto ed incorpora mensili, una quantità (nozionale) da coprire pari 100 una quota di commissioni per l’intermediario. Sarebtonnellate mese ed uno strike pari a 6.040 euro per be opportuno far specificare alla banca qual è il suo tonnellata. Alla scadenza di ogni mese si calcola la livello commissionale e farsi fare delle proposte idenmedia dei prezzi giornalieri del rame del mese di ri- tiche da più istituti

e-mail: m.palumbaro@cfiadvisors.it

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ict

prima parte

» di Antonio Teti

Chi si cela dietro Chi c’è dietro il più famoso e discusso portale che attualmente sta creando non pochi imbarazzi e nervosismi a molti governi e personaggi politici a livello mondiale? Ma soprattutto chi è Julian Assange?

L

a  consapevolezz a   de l l a   p o t e n z a dei social network e della  rete  Internet, quale  “strumento  di  distribuzione  della  conoscenza” a livello mondiale, ha raggiunto la massima diffusione, proprio in questi ultimi mesi, con il caso Wikileaks. Le potenzialità del cyberspazio, come strumento di news information, non conosce ostacoli, limitazioni o vincoli di sorta e sono proprio queste le peculiarità che gli hanno consentito di soppiantare i media classici (radio, tv e giornali) nell’azione di comunicazione e condizionamento delle masse a livello mondiale. Da ciò ne deriva che per qualsiasi individuo o organizzazione, il web rappresenti la piattaforma di comunicazione ideale su cui costruire il proprio consenso o per conseguire il proprio scopo. Se poi la comunicazione di massa online può anche essere arricchita da sensazionalismi o annunci spettacolari, il livello di notorietà (e quindi anche di credibilità prodotta) può raggiungere livelli inaspettati.  Al  momento, uno degli esempi più interessanti, è senz’altro quello di Wikileaks. Apparentemente, dietro il più famoso portale di “informazione libera” come viene definito dal mondo della

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rete, si cela un’organizzazione no-profit (così viene definita sul sito www.wikileaks.org) che ha deciso di fare dell’informazione vera e della verità oltre ogni limite, la sua personalissima bandiera. La mission di Wilileaks è chiaramente indicata nella citazione del Time Magazine, che appare nella pagina Introduction: “Poter diventare un importante strumento giornalistico come il Freedom Information Act”1. Nata da un’idea di un personaggio particolarmente complesso, l’australiano trentanovenne Julian Assange, l’organizzazione riesce a finanziare tutte le sue attività (che sono prevalentemente quelle di pubblicare documenti apparentemente scottanti e riservati), grazie ad un complesso e nebuloso sistema di contribuzioni anonime e volontarie. Un ulteriore alone di mistero è costituito non solo dalla nebbiosità che circonda l’intera infrastruttura organizzativa di Wikileaks e del suo fondatore, ma anche dalla complessa e capillare infrastruttura dei sistemi informatici su cui vengono raccolti e custoditi i documenti reperiti dal portale. Naturalmente, l’aspetto più inquietante è senz’altro riconducibile alla facilità con cui Julian Assange riesce ad entrare in possesso di documenti apparentemente segreti o sferzanti. Sembra che questi documenti vengano acquisiti dall’eclettico australiano senza particolari difficoltà per essere riversati, successivamente, in rete con l’unico


Wikileaks? intento di “tutelare e garantire la verità assoluta e la democrazia della collettività mondiale”. Anche l’enigmatico fondatore finora aveva condotto una vita di assoluta riservatezza, in apparenza lontano da telecamere e riflettori, ma sempre pronto a conquistare l’attenzione dei media quando si tratta di fare dichiarazioni eclatanti o lanciare mirate accuse su ipotetici complotti rivolti contro la sua persona. A pochissimi individui era consentito avere contatti con lui e tutte le sue comunicazioni si svolgono attraverso algoritmi di cifratura dei messaggi. Wikileaks, pur essendo attivo da anni, solo nel 2010 conquista improvvisamente un ruolo primario su giornali e televisioni, grazie alla pubblicazione di un video che lo fa balzare alla ribalta delle cronache: la ripresa video di un attacco aereo in Iraq. Nel corso dei mesi successivi, gli scoop di Wikileaks si susseguono. Sul portale di Assange vengono pubblicati ulteriori documenti particolarmente imbarazzanti, soprattutto per il governo USA, sulla guerra in Iraq ma anche relativi al conflitto in Afghanistan. Nelle migliaia di documenti vi sono anche informazioni che coinvolgono altri paesi occidentali e lo sgomento maggiore è provocato dal fatto che la quasi totalità dei documenti pubblicati era ritenuta segreta o classificata cioè munita di un livello di riservatezza che ne garantiva la non diffusione al pubblico. Lo stupore e l’imbarazzo generale per le rivelazioni fatte da Wikileaks sono incontenibili e la figura del suo fondatore comincia ad assumere un ruolo di particolare rilievo ed importanza nel sistema di comunicazione internazionale. Attualmente la struttura operativa di Wikileaks, può contare su di un organico

di cinque impiegati e un numero imprecisato di collaboratori (sarebbero circa quaranta), più alcune centinaia di attivisti (sostenitori disposti a collaborare con la struttura per la ricerca e fornitura di informazioni). Per quanto concerne l’aspetto finanziario, va osservato che la formula dell’autofinanziamento, sposata nella fase iniziale della creazione del sito, aveva prodotto risultati così deludenti da non consentire neanche la

L’aspetto più inquietante è senz’altro riconducibile alla facilità con cui Julian Assange riesce ad entrare in possesso di documenti apparentemente segreti o sferzanti copertura delle spese annuali che ammontavano a circa 200.000 dollari. Formula che determinò, nel giro di poco tempo, una situazione di debito così catastrofica da ridurre il Wikileaks quasi sull’orlo del fallimento. Nel giro di qualche mese, però, la situazione economica subisce un’inversione di rotta. Viene attivata una massiccia campagna di richiesta di finanziamenti, evidenziando quella che rappresenta la maggiore delle potenzialità del sito: la possibilità di poter creare situazioni di imbarazzo e difficoltà a governi e paesi di tutto il mondo, grazie alla diffusione di documenti e informazioni riservate e scottanti

1. Il Freedom of Information Act (FOIA). È una legge emanata negli stati Uniti il 4 luglio 1966 dal presidente Lyndon B. Johnson che impone la libertà di informazione. Essa obbliga alle amministrazioni pubbliche una serie di norme per consentire a chiunque di accedere ad informazioni sull’operato del Governo, ivi compreso l’accesso totale o parziale a documenti classificati.

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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro

C

i si può permettere il lusso di non essere creativi in un sistema capitalistico? Seguendo alcune idee di Schumpeter verrebbe da rispondere negativamente a tale domanda. Le sue visioni basate sulla leadership dell’imprenditore innovatore, sul progresso tecnologico endogeno alle imprese e sulle dinamiche delle grandi imprese che subiscono la concorrenza (non necessariamente ad opera di altre imprese, ma sopratutto per il fatto che il mercato è aperto e libero ed esistono istituzioni finanziarie che consentono di far crescere i nuovi sfidanti) valorizzano un’idea, ancor oggi sostenibile, di capitalismo come perpetuum mobile della creatività. Nel 1942, quando per la prima volta pubblica l’opera Capitalismo, Socialismo e Democrazia, Schumpeter riflette sull’inevitabile correlazione tra leadership, innovazione e libertà di realizzazione, quest’ultima da intendersi come riduzione al minimo dei limiti: sia essi di natura valoriale, sia essi di natura burocratica, culturale e socio–economica. La storia del capitalismo è, per Schumpeter, una storia di rivoluzioni prodotte da ciò che egli chiama “distruzione creatrice”: distruzione perché vengono superati vecchi metodi produttivi, tecnologie, conoscenze e risorse umane; creatrice perché solo da questi cambiamenti scaturisce il nuovo. Gli imprenditori disposti a innovare sono i protagonisti della distruzionecreatrice. Il capitalismo è un fenomeno evolutivo: un processo in continuo divenire, mai stazionario. Mutando sopravvive. Allora, afferma Schumpeter, il problema essenziale è capire come il capitalismo crei e distrugga le proprie organizzazioni1. Ciò che davvero importa non è la competizione sui prezzi, ma la concorrenza creata dal nuovo prodotto, dalla nuova tecnologia, dal nuovo modello organizzativo. La chiave di una strategia imprenditoriale non sta nel capire le regole del mercato in cui opera, ma le meta–regole che governano le modalità di implementazione di nuovi bisogni o di vantaggi competitivi. Un sistema altamente competitivo crea necessariamente, nei suoi processi ricorsivi di elaborazione simbolica, il valore della creatività e della sua necessaria inevitabilità. Che poi esista anche una creatività capace di prodursi in assenza di competizione è anch’esso un dato incontrovertibile. Tuttavia, in un sistema altamente competitivo, la probabilità che si produca una maggiore quantità di atti creativi e la

Joseph Schumpeter

Schumpeter e la distruzione creatrice Riflessioni sull’apporto più originale e caratterizzante dato da Schumpeter alla teoria economica, costituito dalla sua concezione dello sviluppo attraverso l’opera Capitalismo, Socialismo e Democrazia probabilità che si determini una maggiore attenzione alle possibilità di proceduralizzare tali atti, è sicuramente maggiore. Schumpeter, a supporto di tali affermazioni, sviluppa una teoria della decisione e della formazione della domanda e dell’offerta, profondamente diversa dalla quella “neoclassica”. Quest’ultima considera la formazione della domanda e dell’offerta come il risultato del comportamento razionale di attori economici perfettamente informati, fra loro indipendenti e dotati di sistemi di preferenze dati. Secondo Schumpeter nella realtà questo non accade mai: ciò è oramai acclarato da numerosi studiosi, ma Schumpeter lo affermava nel 1942! Le preferenze si

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creatività&innova ione

formano e i produttori dispongono dei mezzi per influ- aumentano le certificazioni di qualità, le specifiche ire in misura importante su di esse. L’informazione ha tecniche in grado di classificare minuziosamente il un costo e i consumatori non posseggono informazioni rapporto costi/benefici. complete sui beni, tali da consentire loro di effettua- In tal modo al consumatore è richiesta una compere scelte competenti, né dispongono delle risorse per tenza culturale e tecnologica crescente: l’acquisto compiere ricerche esaustive sui beni esistenti e sulla loro qualità. La conoscenza dei prezzi non è Ciò che davvero importa non è la competizione sufficiente perché il consumatore, per effettuare una scelta razionale, sui prezzi, ma la concorrenza creata dovrebbe poter comparare prezzi, dal nuovo prodotto, dalla nuova tecnologia, prestazioni e qualità. Tali affermadal nuovo modello organizzativo zioni oggi potrebbero essere falsificate dalla potente pervasività di Internet, ma in realtà non è così: i consumatori non riescono comunque a effettuare scel- di un prodotto apparentemente semplice e d’imte razionali perché troppo sollecitati; quindi continua- mediata fruizione come un televisore, può essere no a scegliere in base alla fiducia. Da qui la pubblicità caratterizzata da comparazioni molto complesse. che – non solo secondo Schumpeter – è uno strumento Il risultato è quello di sempre: il mercato capitalidi orientamento, ma anche di distorsione delle pre- stico è nato processando “asimmetrie informative” ferenze. Inoltre, all’aumentare delle possibilità in- e “distorsioni percettive”, e continuerà a farlo in formative, aumenta il grado di sofisticazione delle modo sempre più sofisticato. All’aumentare della informazioni. complessità dei sistemi sociali aumenta la casualiIeri esisteva la brochure, il manifesto, lo spot televi- tà delle decisioni prese dagli individui: ecco il pasivo e bastava parlare di fiducia. Oggi il web permette radosso del nuovo millennio! al consumatore di comparare di più; allora le aziende

Poiché al consumatore è richiesta una competenza culturale e tecnologica crescente anche l’acquisto di un prodotto apparentemente semplice e d’immediata fruizione come un televisore, può essere caratterizzata da comparazioni molto complesse

1. Per un approfondimento accademico si veda Schumpeter J.A., Capitalismo, Socialismo e Democrazia, rieditato da Etas libri nel 2001; per una trattazione divulgativo ironica del tema si veda F. Pasotti, Creative Destructions. Dario Piana, Schumpeter and the Beatles, Lupetti, Milano, 2005.

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norme&leggi » di Filippo Paolini

Quanto e come cambia il rapporto di lavoro? Malattia, apprendistato, Inps, orari di lavoro e molti altri sono i settori che hanno subito cambiamenti con l’introduzione del “Collegato lavoro”

N

ello scorso numero, avevo proposto ai lettori di Abruzzo Impresa un “assaggio” delle rilevanti innovazioni, nell’ambito del rapporto di lavoro, introdotte nello scorso novembre dalla Legge n.183 del 2010, a tutti nota come “collegato lavoro”. Per le imprese, tuttavia, ci sono ulteriori cambiamenti destinati ad incidere in maniera consistente nell’attività quotidiana. È previsto, ad esempio, che un giovane, raggiunti i quindici anni di età, potrà lasciare i banchi di scuola ed entrare in azienda, con un contratto di lavoro di apprendistato: in pratica, l’ultimo anno di obbligo scolastico potrà essere assolto imparando un mestiere in azienda. La novità è sicuramente importante, ma per essere operativa ci sarà bisogno di un ulteriore passaggio che coinvolgerà i Ministeri competenti, le Regioni ed, ovviamente, le parti sociali. Per quanto concerne le assenze per malattia dei dipendenti, il settore privato è stato equiparato alla pubblica amministrazione e, pertanto, entra in scena la trasmissione telematica dei certificati malattia, al fine di assicurare un quadro completo delle assenze dal lavoro. Il dipendente, oltre ovviamente a comunicare l’assenza al datore di lavoro secondo le norme Un giovane, raggiunti i quindici anni di età, potrà lasciare i banchi di scuola ed entrare in azienda, con un contratto di lavoro di apprendistato

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contrattuali, dovrà soltanto recarsi con la propria tessera sanitaria dal medico e quest’ultimo dovrà obbligatoriamente provvedere alla trasmissione del certificato al sistema di accoglienza centrale (SAC). Di qui verrà informato l’INPS che consentirà poi al datore di lavoro di consultare on line gli attestati di malattia. In tema di orario di lavoro, è stato previsto un deciso inasprimento delle sanzioni in caso di violazione della disciplina relativa alla durata massima media settimanale della prestazione lavorativa, al godimento del riposo giornaliero e settimanale, nonché delle ferie annuali: più saranno i lavoratori coinvolti e più la violazione si ripeterà nel tempo, maggiori saranno gli importi da pagare. È stato tuttavia specificato che, a fronte di particolari situazioni di lavoro previste dalla legge o dalla contrattazione collettiva, si possono prevedere eccezioni, anche ricorrendo ai contratti di secondo livello. Un capitolo importante della riforma è la lotta al lavoro sommerso. È stata introdotta quella che molti hanno definito una nuova nozione di “lavoro nero”: non si parla più di lavoratori non risultanti dalle scritture obbligato-


Per quanto concerne le assenze per malattia dei dipendenti, il settore privato è stato equiparato alla pubblica amministrazione e, pertanto, entra in scena la trasmissione telematica dei certificati malattia rie, ma di lavoratori per i quali non è stata effettuata la comunicazione preventiva al Centro per l’Impiego. Restano ferme tutte le sanzioni amministrative già esistenti in materia, ma se ne aggiunge un’altra molto dura che può andare da un minimo di mille e cinquecento euro fino ad un massimo di dodicimila euro per ciascun lavoratore, maggiorata di centocinquanta euro per ogni giorno di prestazione. La sanzione é ridotta per i frequenti “periodi di prova in nero”, vale a dire quando al periodo di lavoro sommerso segue la regolarizzazione. Restano fuori da queste previsioni i datori di lavoro domestici e la pubblica amministrazione. Per le connesse ipotesi di evasione contributiva, le sanzioni civili sono aumentante della metà. L’unica eccezione a questo duro sistema sanzionatorio è costituita dalle ipotesi in cui si evidenzi dagli adempimenti contributivi assolti in precedenza, la volontà di non occultare il rapporto di lavoro: un esempio potrebbe essere quello di una comunicazione tardiva al Centro per l’Impiego ma, comunque, effettuata prima dell’eventuale ispezione, nel qual caso rimarrebbe comunque ferma la sanzione dovuta per il ritardo. A proposito di ispezioni. È stato “plasmato” il verbale di primo accesso ispettivo che, rilasciato obbligatoriamente al datore di lavoro, deve contenere la descrizione dell’attività svolta con particolare riguardo all’identificazione dei lavoratori ed al loro impiego, nonché ogni richiesta, anche di esibizione documentale, che l’ispettore ritenga utile. In caso di riscontrati inadempimenti, con il verbale unico di fine ispezione il datore sarà diffidato alla regolarizzazione entro il termine di trenta giorni: aderendo pagherà il minimo della sanzione o un quarto laddove prevista in misura fissa, con conseguente estinzione del procedimento sanzionatorio

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energia » di Pietro Pastorelli

Ambiente ed energia Alcune considerazioni a margine della presentazione del rapporto Enea stilato lo scorso 30 novembre 2010

Fig. 1 Italia ed altri Paesi UE, dipendenza energetica (totale, petrolio, carbone e gas). Anno 2007. Fonte: elaborazione Enea su dati Iea

S

ono due gli argomenti su cui ci soffermeremo questa volta: 1) la dipendenza energetica dall’estero del nostro Paese, 2) la profondità della crisi economica che emerge dalla caduta dei consumi di energia nel 2009.

DIPENDENZA ENERGETICA La dipendenza del nostro sistema energetico dall’estero permane intorno all’85%: cresce per il gas naturale, resta stabile per il petrolio. Un confronto tra l’Italia ed alcuni tra i principali paesi UE (Figura 1), consente di notare che, a fronte di diversi livelli di dipendenza energetica totale, si mantiene costante la dipendenza dal petrolio (prossima al 100%) che il settore trasporti impone in tutti i Paesi che non si distinguano per una significativa produzione interna. In Italia, si evidenzia una totale dipen-

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denza anche per i combustibili solidi. Inoltre, l’analisi della composizione della disponibilità di energia primaria in Italia, evidenzia il ricorso sistematico alle importazioni di energia elettrica, che conserva un profilo storico costante. In pratica continuiamo ad importare non solo le fonti primarie più importanti (carbone, petrolio e gas), ma anche una notevole quantità di energia elettrica. In futuro non si prevedono miglioramenti: la nostra dipendenza energetica, almeno nei prossimi due anni, è prevista in crescita. Detto in parole più semplici: uno o più eventi catastrofici improvvisi, anche all’estero (ai quali non dobbiamo certo abituarci) ci potrebbero far tornare ad una condizione molto vicina alle raccoglitrici di legna del famoso quadro del Patini” Bestie da soma”.


CADUTA DEI CONSUMI ENERGETICI NEL 2009 Guardando i consumi energetici nei settori di uso finale dell’energia (Figura 2) si evidenzia: • una flessione ridotta, ma significativa dei consumi del settore trasporti (-1,8%); • una variazione di segno inverso nel settore Civile (+3,5%) collegata alla variabilità climatica (gas +5% ed energia elettrica a +3%, rinnovabili a +9%); • la rilevante contrazione dei consumi dell’industria (-20%) in accordo con la forte flessione della produzione industriale (-13,3%). Un’analisi sintetica per fonte e per settore mostra come le variazioni più rilevanti riguardino in particolare: • la contrazione dei consumi di energia elettrica e combustibili solidi nell’industria; • la riduzione dei consumi di prodotti petroliferi nei trasporti; • l’incremento dei consumi di gas nel settore civile. Per quanto riguarda il 2010 il Rapporto evidenzia che: “Nel 2009, la crisi economica globale, iniziata nella seconda metà dell’anno precedente, ha colpito così severamente l’intero comparto energetico da rendere opinione comune che un pur contenuto miglioramento, nell’anno in corso, non possa modificare la valutazione complessiva sulle forti difficoltà di ripresa del settore: secondo le prospettive di breve termine attuali, si profila una crescita a livelli contenuti, presumibilmente inferiori a quelli del 2008. Uno sguardo ad alcuni indicatori rilevanti al presente dà indicazioni di diverso segno per le varie fonti e di moderata crescita per il comparto energetico in generale: • secondo le stime più recenti la domanda complessiva Teofilo Patini: Bestie da soma

Figura 2 - Consumi finali di energia per settore in Italia. Anni 2000-2009 (Mtep) - Fonte: elaborazione ENEA su dati MSE

di energia nei primi 6 mesi del 2010 in Italia è del 2% rispetto al primo semestre dell’anno precedente (stima AIEE); • il consumo interno lordo di gas, a settembre 2010, registra un incremento tendenziale significativo sul 2009 (+7,5%); • la maggiore disponibilità di gas appare in accordo col dato dei consumi elettrici, in chiara risalita rispetto all’anno passato; • i consumi di prodotti petroliferi (espressi in migliaia di tonnellate) del mese di agosto aumentano del 2,6% in termini tendenziali (per il periodo cumulato gennaioagosto tuttavia diminuiscono del 3,3%).”

CONCLUSIONI Si impone una politica energetica che si ponga come obiettivo una drastica riduzione della dipendenza energetica dall’estero attraverso: • la ricerca sul territorio nazionale di tutte le possibili energie: fossili (carbone, gas e petrolio), rinnovabili (eolico, solare, mini-idraulico, biomasse…) e nuove tecnologie (nucleare); • il miglioramento delle reti di trasporto e distribuzione per ridurre le perdite e per utilizzare al meglio le nuove energie; • l’incentivazione degli investimenti per migliorare l’efficienza energetica del Paese. Tutti questi provvedimenti, sollecitati recentemente dalla UE, avrebbero come risultato anche un miglioramento generale dell’economia e dell’occupazione (come abbiamo già mostrato in un precedente intervento)

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ricerca&innova ione » di Luciano Fratocchi

Prodotti tipici: un’opportunità per l’industria alimentare abruzzese nel 2011 Un exursus su alcuni eventi e notizie, dell’anno che si è appena concluso, che dimostrano quanto il settore enogastronomico unito al turismo, possa essere rilevante per l’economia della nostra regione

N

egli ultimi giorni dell’anno ho dedicato qualche minuto a rileggere alcuni ritagli di articoli relativi al settore agroindustriale abruzzese che avevo raccolto nel corso degli ultimi dodici mesi. Alcuni di loro hanno attratto la mia attenzione per un sottile fil rouge che li lega e mi hanno sollecitato il classico buon proposito per l’anno nuovo. Flash 1: Secondo i listini delle materie prime sui mercati internazionali resi disponibili dalla Reuters, nel corso del 2010 il prezzo dello zafferano sul mercato mondiale è salito del 138% rispetto all’anno precedente, molto più del frumento di grano tenero (+92,38%), del caffè selezione Arabica (76,02%) e del

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pepe (41,82%). Flash 2: Un’insolita coppia di imprenditori cinquantenni - Domenico D’Eusanio, pennese, e Manuel Rodriguez, andaluso - da qualche anno gestiscono il ristorante “Posada” a Badajoz (nella Spagna sud-occidentale al confine con Andalusia e Portogallo) in un luogo quasi segreto per niente sfruttato dal turismo di massa. Il menu è per due terzi abruzzese come pure la scelta delle materie prime e prevede, fra l’altro, baccalà, brodo col cardone, pallottine di carne, scrippelle, pasta alla chitarra, sagne e fagioli e seppie e piselli. «Un gesto d’amore per il mio Abruzzo» lo ha definito D’Eusanio che vorrebbe invitare i pastori di Anversa degli Abruzzi per mostrare agli ospiti come


si fanno gli arrosticini di pecora. «Ai nostri clienti diciamo che l’Abruzzo è l’Estremadura d’Italia, una riserva di natura ancora autentica e incontaminata poco conosciuta dagli stessi abruzzesi». Flash 3: lo scorso 14 ottobre tre salumi abruzzesi hanno fatto l’en-plain nella quinta edizione del “Campionato italiano del salame” tenutosi a Parma. In finale hanno occupato i primi tre posti del podio tre specialità abruzzesi: “lu sprisciate”, il salame tipico di Pizzoferrato caratteristico per la sua conservazione e stagionatura in strutto, la “ventricina di Palmoli” e la ventricina di Scerni. Gli esperti hanno definito lo straordinario successo “un inedito nella storia del Campionato del salame”, spiegabile solo con le antiche tradizioni contadine del territorio. Flash 4: Secondo un’indagine della Coldiretti resa disponibile nello scorso mese di agosto, l’Abruzzo - con 143 prodotti agroalimentari di particolare pregio ottenuti secondo le regole tradizionali tramandate nel

zioni comunali di Pianella e di Fredonia (Stato di New York, USA) hanno realizzato un interessante iniziativa di turismo enogastronomico: cinquanta turisti giunti a Pianella da Fredonia hanno avuto l’opportunità di degustare le specialità pianellesi, dall’olio d’oliva al vino, dai torcinelli, alla classica pasta e fagioli per

tempo e censiti dalla Regione - è al 16º posto in una graduatoria che vede primeggiare la Toscana (463 tipicità), seguita da Veneto e Lazio (367), Piemonte (365). La nostra Regione compare dopo il vicino Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (151) e Marche (147) precedendo di poche lunghezze le province di Trento (109) e Bolzano (92) e le regioni Basilicata (73), Umbria (70) e Val d’Aosta (31). Complessivamente, il quadro nazionale è in crescita con 4511 prodotti agroalimentari che fanno da volano ad un turismo gastronomico che per la sola estate 2010 è stato stimato in circa 5 miliardi di euro l’apporto nel fatturato realizzato dal più ampio movimento turistico nazionale. Flash 5: nello scorso mese di ottobre le amministra-

poi partecipare ad un tour attraverso le cantine e i frantoi del territorio. Subito dopo, i 50 americani, arrivati dalla Sicilia, hanno proseguito il loro viaggio diretti a Roma, per poi concludere il tour a Venezia. Senza dimenticare i successi dei vini e degli olii abruzzesi e la sempre maggiore diffusione a livello internazionale delle paste made in Abruzzo. I presupposti ci sono tutti, basta crederci. Ed allora nella lista dei buoni propositi per il nuovo anno imprenditrici ed imprenditori del settore agroindustriale, ma anche amministratori e policy maker, dovrebbero scrivere a chiare lettere la voglia di far leva su questo fondamentale settore per contribuire alla ri-partenza della nostra economia regionale

«Ai nostri clienti diciamo che l’Abruzzo è l’Estremadura d’Italia, una riserva di natura ancora autentica e incontaminata poco conosciuta dagli stessi abruzzesi»

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gestione d’impresa » di Massimiliano Pian

Un nuovo vecchio modo di fare marketing Riflessioni sulle opportunità del “passaparola” come strumento di marketing

L

a pubblicità, si sa, è l’anima del commercio. E il marketing è una delle leve strategiche che l’impresa ha a disposizione per competere con successo: sbagliare gli investimenti in questo campo significa spesso compromettere in modo significativo la redditività complessiva dell’azienda. Fare buon marketing significa fare centro nel consumatore, cioè conseguire i seguenti risultati: attrarre nuovi clienti e fidelizzare maggiormente quelli esistenti. Per fare centro, bisogna essere là dove il consumatore è presente, al momento giusto.

Oggi si sente parlare sempre più spesso di “web 2.0”, di connessioni più veloci, di nuovi strumenti che ci permettono di collegarci alla rete, di stare connessi, tutto il giorno, ovunque. Nuovi paradigmi, nuovi canoni di incontro, di informazione, di socializzazione: nuovi modi di contattare il cliente. Dalla creazione dei primi blog e dei primi forum al boom dei social network è cambiato profondamente l’uso che si fa della rete. Il web, infatti, ha ormai sostituito il concetto di piazza, diventando un luogo dove opinioni e informazioni vengono scambiate, elaborate e condivise in

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gestione d’impresa

tempo reale; la piazza nel corso dell’umanità è stata sempre luogo di socializzazione: dall’agorà greca al forum romano alle fiere e i mercati in età medievale, gli uomini hanno sempre sfruttato l’esistenza di spazi di aggregazione per favorire le relazioni umane, sociali e… commerciali. Con l’avvento di internet la piazza si è spostata da un luogo fisico ad uno virtuale: la rete dunque come nuovo luogo di condivisione, scambio e socializzazione. Networking e comunicazione viaggiano di pari passo; fare network significa in sostanza mettere in comune informazioni, contatti, persone. Attraverso strumenti come i blog, i forum e le community, i consumatori si scambiano consigli e segnalazioni su voli aerei, computer, farmaci, polizze assicurative… in pratica su ogni sorta di prodotti e servizi. Ogni persona possiede infatti una sua rete sociale, composta da parenti, amici, colleghi; ed in internet questa rete sociale viene enormemente ampliata grazie ai social network. I nuovi consumatori, infatti, non si accontentano più di trovare in rete le caratteristiche tecniche del prodotto o i messaggi pubblicitari delle imprese, ma cercano informazioni: prima di acquistare, consultano la rete, leggono giudizi e commenti, ascoltano le esperienze di acquisto di altri consumatori, chiedono consigli ad utenti esperti ed affidabili. Un recente studio di Ipsos conferma che oltre l’80% degli italiani chiede un parere ad amici e parenti prima di fare un acquisto. Ecco allora che torna di moda il caro vecchio “passaparola”, il word-of-mouth marketing: fare marketing attraverso il contatto con qualcuno che ci referenzia un prodotto, un servizio; il word-of-mouth nasce quando un consumatore offre informazioni ad un altro consumatore; indica il diffondersi, attraverso una rete sociale, di pareri e consigli tra consumatori. Ognuno di noi almeno una volta ha fatto ricorso al passaparola: chi non ha mai chiesto ad un amico di consigliarci un certo prodotto o in che ristorante andare in una determinata località. E sempre ci siamo fidati del parere di chi aveva già acquistato quel prodotto o di chi era già stato in quel ristorante (magari non direttamente il nostro amico, ma un amico di un amico). Da sempre il passaparola definisce una comunicazione parlata face-to-face, ma, con l’evoluzione dei mass media, le possibilità di estensione del network si am-

plificano enormemente. L’obiettivo del word-of-mouth marketing non è quello di simulare il passaparola, creando utenti fittizi che parlino bene del prodotto (questo è altamente rischioso e si potrebbe ritorcere contro il marchio), ma piuttosto quello di incoraggiare il passaparola spontaneo. Raggiungere questo obiettivo non è facile e, soprattutto, non può essere improvvisato. Occorre pianificare delle vere e proprie strategie di marketing.

Il word-of-mouth marketing, o passaparola, non è solo la forma di marketing più antica, ma anche la più attendibile ed efficace

Spesso un cliente soddisfatto è meno propenso a parlare del proprio fornitore di un cliente insoddisfatto: le cattive reputazioni viaggiano più velocemente di quelle buone; ecco perché è necessario dedicare attenzione a come sviluppare il marketing basato sul passaparola. Il passaparola si può incoraggiare: un’impresa può impegnarsi ad ascoltare e fidelizzare i consumatori; rendere più facile per loro parlare con altri consumatori; fare in modo che i più influenti tra loro conoscano le virtù di un prodotto. Il word-of-mouth marketing dà alle persone più potere di discutere le proprie esperienze di consumatori. Due sono gli elementi chiave per costruire una efficace ed efficiente strategia di marketing del passaparola: • individuare e sviluppare una rete di relazioni forte e diversificata; • creare un messaggio positivo, semplice, comunicarlo e farlo circolare con efficacia. In conclusione, il word-of-mouth marketing, o passaparola, non è solo la forma di marketing più antica, ma anche la più attendibile ed efficace (come rileva uno studio di McKinsey & Co “A new way to measure wordof-mouth marketing“, Aprile 2010): il passaparola si propone, perciò, come elemento chiave della strategia commerciale di un’impresa

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credito&finan a » a cura della redazione

Banca Tercas compra Caripe

ed è leader in Abruzzo Ufficializzata l’acquisizione, da parte dell’istituto teramano, della Cassa di Risparmio pescarese. Un polo bancario da 163 sportelli e 11 miliardi di euro da amministrare. Il più importante d’Abruzzo. Guglielmo Marconi nuovo presidente di Banca Caripe

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63 sportelli, oltre 1.230 dipendenti, 2 banche e una società di brokeraggio assicurativo, per un totale di 11 miliardi di euro di masse amministrate: ecco il nuovo “volto” di Banca Tercas, che lo scorso 31 dicembre ha ufficialmente rilevato il 95 per cento del pacchetto azionario di Banca Caripe, al costo di 228 milioni di euro. Il polo bancario più grande e imponente d’Abruzzo. Un vero ribaltone che ha portato al rinnovo totale del consiglio di amministrazione di Banca Caripe, al termine dell’assemblea  straordinaria tenutasi nel capoluogo adriatico domenica 2 gennaio. Il nuovo presidente è Guglielmo Marconi, il vice è Mauro Angelucci, l’ad è Antonio Di Matteo. I Consiglieri sono Mario Russo, Alfredo Rabbi, Vincenzo Piero Di Felice, Andrea Di Properzio, Pierluigi Maria Tenaglia e Gaetano Marano in rappresentanza di Fondazione Pescara Abruzzo. Confermato il collegio sindacale, con l’economista Giuseppe Mauro alla presidenza, Lorenzo Bonanni e Gaetano Di Gregorio sindaci effettivi, Ernestina De Medio e

Italo D’Orazio sindaci supplenti. Escono invece dal consiglio, oltre al presidente Tonino Di Berardino e il suo vice Giuseppe Pedrizzi, anche Alfredo Cesarini, Carmine D’Andreamatteo, Aurelio Giammorretti, Giancarlo Liberati, Gianfranco Macchini, Luigi Negri e Giovanni Scurto. Il nuovo presidente Guglielmo Marconi, sessant’anni originario di Potenza Picena (Macerata), è avvocato penalista (esercita la professione forense dal 1976) ed è professore ordinario di Diritto Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo. Dal 1995 è consigliere di amministrazione e dal 1998 è componente del Comitato esecutivo di Banca Tercas. Il nuovo amministratore  delegato,  Antonio Di Matteo, è il direttore generale di Banca Tercas ed è un po’ l’uomo chiave dell’intera operazione voluta dal presidente Tercas Lino Nisii. Il nuovo polo bancario avrà un’anima certamente più teramana, ma manterrà intatto lo stretto rapporto con i territori di Chieti e Pescara. Il pagamento dell’intero corrispettivo dell’operazione avverrà in

Lino Nisii presidente Banca Tercas

Guglielmo Marconi neo presidente di Caripe

quattro tranche, la prima delle quali (70 milioni di euro) è già stata versata. Le altre tre saranno rispettivamente da 70, 50 e 38 milioni

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comunico.aq.it

White Information è il primo grande evento invernale organizzato in montagna da un Gruppo Giovani Imprenditori di

White Information, quest’anno alla sua prima edizione, vorrà essere una convention annuale ed avere ogni anno il focus su

Confindustria nel centro-sud Italia.

una tematica di attualità. L’obiettivo è

Con questo evento il Gruppo

creare un format dedicato ai giovani

Giovani di Confindustria Teramo,

per informare, coinvolgere e motivare

in collaborazione con il Comitato Regionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo, vuole rendere annualmente l’Abruzzo protagonista nel panorama nazionale.

le giovani generazioni sul fare impresa. Con questo evento e con altre iniziative il Gruppo Giovani di Confindustria vuole dare il suo contributo nel creare e formare la nuova classe imprenditoriale abruzzese.


credito&finan a » di Jenny Viant Gómez

La Festa del Socio

La Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella prima della classe. Il presidente Alfredo Savini ringrazia tutti i soci

Q

uasi 2000 invitati tra clienti, soci e i vertici della Federazione Abruzzo e Molise della Bcc si sono dati appuntamento presso il Palacongressi di Montesilvano in occasione della Festa del Socio che il gruppo bancario organizza ogni anno. Il 2010 si è concluso per la Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella con oltre 2000 soci e quasi 1000 clienti in più rispetto all’anno precedente; inoltre con la conquista del primo posto tra le banche di credito cooperativo abruzzesi. Giunta a quota 2209 soci, oggi la banca presieduta dall’imprenditore Alfredo Savini conta con un bacino di utenza di 23.700 clienti, suddivisi tra le dodici filiali delle province di Teramo, Pescara e Chieti, per una raccolta complessiva di oltre 400 milioni di euro. La connotazione di banca del territorio è stata rimarcata dal presidente Savini: «La Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella ha confermato anche quest’anno la sua mission

Alfredo Savini presidente della Bcc di C.M.R. e Pianella con i suoi invitati

di supporto al territorio sin dal 1956. La sua vicinanza alle famiglie e alle imprese, si è tradotta nel 20% di nuovo credito concesso nel 2010; 90 milioni di euro di credito ad imprese e famiglie, e nel fatto che, in virtù di questi dati, sia al primo posto tra le banche di credito cooperativo in Abruzzo e al terzo nel sistema bancario regionale, in base alle classifiche di Milano Finanza e Banca Finanza. Una soddisfazione che desideriamo condividere con tutti i soci e con tutti quelli che hanno creduto e che continuano a credere in noi». La serata organizzata nei mi-

I numerosi partecipanti alla Festa del Socio organizzata presso il Palacongressi di Montesilvano

nimi dettagli dalla Bcc, è trascorsa all’insegna della degustazione di raffinate pietanze, l’intrattenimento  musicale della Pino Ruggieri Quartet e Giò Di Tonno, neo socio della Bcc, le esibizioni acrobatiche della “Compagnia dei folli”, una tombolata con ricchi premi e l’assegnazione di una fiammante Fiat 500

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la terra di piero

idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*

Ricostruzione:

sicurezza al primo posto

L’

Aquila è da sempre zona sismica. Lutti e rovine si sarebbero potuti evitare se solo si fosse applicato il principio di prevenzione. Poco è stato fatto dai parlamenti e dai governi che, nel corso dei decenni, hanno varato leggi urbanistiche inadeguate e sconsiderate; poco è stato fatto dai Comuni e dagli altri enti locali, che hanno permesso l’espansione delle città e dei borghi in zone inidonee all’edificazione; poco o nulla è stato fatto pure in tempi recenti, quando una miscela di colpevole negligenza ed inspiegabile ignavia ha portato al declassamento dell’Aquila a zona sismica 2 - seppur distrutta dal terremoto ben 4 volte negli ultimi 600 anni! Ma poco si sta facendo anche per evitare in futuro gli stessi lutti e le stesse rovine che ancora stiamo piangendo e mai dimenticheremo. Il terremoto non è buono né cattivo, è un fenomeno naturale come le maree, il vento, i tifoni e gli tsunami. E’ l’uomo con le sue scelte scellerate e la sua smodata fame di profitto che fa diventare catastrofico un normale evento della Terra. L’unica, vera difesa dai terremoti è l’applicazione rigorosa del principio di prevenzione, mediante l’adeguamento strutturale degli edifici, le opportune scelte sui piani regolatori e l’educazione delle popolazioni. Un terremoto come quello dell’Aquila non avrebbe quasi certamente provocato morti né feriti gravi in California o in Giappone, perché in quei paesi da sempre si applica la prevenzione, la sola via per salvaguardare vite umane e beni materiali dalla furia del sisma. La ricostruzione dovrebbe essere l’occasione per applicare finalmente, dopo la tragica esperienza del 6 aprile, il principio della prevenzione e della

precauzione. Ma si sta facendo? Abbiamo dubbi, ad esempio, sul fatto che le case con danni leggeri siano state ristrutturate seguendo i canoni giapponesi o americani. Peggio ancora per le case gravemente danneggiate per le quali la dotazione di risorse appare inadeguata per poter raggiungere elevati standard di sicurezza. Eppure, per il principio di prevenzione, dovremmo ricostruire le nostre case ed i nostri centri storici tenendo al primo posto la sicurezza di chi poi ci dovrà tornare a vivere o lavorare. Per questo lo Stato, il Comune, la Regione e la Provincia, hanno enormi responsabilità. I segnali sul futuro che ci attende non sono incoraggianti e la formula che purtroppo ha quasi sempre vinto in questi casi è che l’insicurezza è la figlia della ricostruzione inquinata dagli affari. Tocca a noi controllare, denunciare, sollecitare affinché si ricostruisca in modo adeguato. C’è bisogno di un Piano Urbanistico di Prevenzione, una vera rifondazione urbana all’insegna della sicurezza sismica di tutti i centri storici (L’Aquila, ma non solo). Da un lato occorre salvaguardare la storia ed i valori, dall’altro mitigare il rischio con l’incremento della sicurezza per gli abitanti e le loro attività. E se in talune zone non si potrà più edificare, si superino gli interessi particolari e si delocalizzi una parte della città. Se il pragmatismo è utile a gestire l’emergenza non è però sufficiente a disegnare L’Aquila del futuro. Il “ricostruire comunque purché si faccia” deve essere indirizzato da scelte strategiche di lungo termine. Scelte che non possono non tenere in conto la priorità vera: la sicurezza per noi e per i posteri

* Economista

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E.S.Co. SOLARE, IL FOTOVOLTAICO CHE RISPETTA L’AMBIENTE

Qui sopra e nella pagina successiva: l’impianto realizzato sul capannone della Del Giudice a Termoli

TECNOLOGIA, SPECIALIZZAZIONE, RISORSE UMANE E CODICE ETICO: L’AZIENDA DI MONTEODORISIO PUNTA SUL MONITORAGGIO CONTINUO DELL’ATTIVITÀ E SU UN COMPORTAMENTO SOCIALMENTE RESPONSABILE

L

a società Energy Service Company Solare Srl, (in sigla E.S.Co. Solare S.r.l.), è operativa dal 2007 e ha sede nella zona artigianale di Monteodorisio (CH). Nel primo anno essa ha svolto attività sia nel settore del solare termico che nel settore del fotovoltaico, installando a Termoli (CB) il primo impianto fotovoltaico del Molise: 4,2 kWp nel settore residenziale. Nel corso del 2008 sono stati installati nel comune di Vasto (CH) 2 impianti nel settore residenziale: il primo da 2,1 kWp e il secondo da 5,94 kWp. Nello stesso anno la società ha iniziato la progettazione di una Centrale Fotovoltaica su terreno della potenza di 1,2 MWp nel Comune di Monteodorisio, ottenendo tutte le autorizzazioni nel luglio 2009. Nel 2009 è stato realizzato un impianto a Scerni (CH) nel settore residenziale della potenza di 5,85 kWp ed è stata

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L’impianto della Tecnopack di San Salvo (CH)

completata la progettazione esecutiva della Centrale Fotovoltaica da 1,2 MWp nel Comune di Monteodorisio. A decorrere dal gennaio 2010 la società si è maggiormente concentrata sul settore del fotovoltaico residenziale, con la realizzazione di impianti chiavi in mano su abitazioni singole in Abruzzo e Molise, ma soprattutto si è specializzata nel


» REDAZIONAL E IN COL LAB

settore industriale con la realizzazione di impianti chiavi in mano sui capannoni. Oltre alla realizzazione dell’impianto, la E.S.Co. Solare S.r.l. è specializzata anche nella rimozione di coperture di amianto e nella realizzazione di nuove coperture, questo grazie alla collaborazione con primarie società operanti nel settore delle coperture industriali. Inoltre la E.S.Co. Solare S.r.l. collabora con importanti istituti di credito per la concessione di finanziamenti finalizzati alla realizzazione dell’impianto. Un’altra caratteristica importante degli impianti realizzati dalla E.S.Co. Solare S.r.l., che ne migliora certamente la qualità e ne aumenta il valore, è che tutti i nuovi impianti dispongono di un sistema molto avanzato di supervisione e di controllo a distanza della produzione di energia elettrica. Valore aggiunto per l’impresa che può verificare anche a distanza ed in ogni momento l’efficienza del proprio impianto. Sono in corso trattative per realizzare nel prossimo anno impianti fotovoltaici su terreno e su capannoni industriali per un totale di circa 4,5 MWp.

RISORSE UMANE E CODICE ETICO

Le risorse umane sono la vera forza della società: ben 4 ingegneri con diverse specializzazioni e competenze e svariati consulenti specializzati, con diverse professionalità, nel settore del fotovoltaico, energia, controllo remoto, coperture industriali, smantellamento dell’amianto. La società E.S.Co. Solare S.r.l. inoltre si è di recente dotata di un Codice Etico. Il Codice Etico, strumento di responsabilità sociale di impresa, è una dimostrazione dell’attenzione dell’azienda nei confronti del territorio, dell’ambiente e dei suoi dipendenti. L’Amministratore Unico della E.S.Co. Solare S.r.l., Ing. Sergio Castellano, spiega così la decisione di dotare la propria

ORA ZION E CON E.S.CO. SOL

ARE

azienda di un Codice Etico: «Oggi giorno un’azienda non può pensare di non tener conto dell’esterno, non si può non restituire nulla al territorio in cui si opera. Ed è per questo che noi non vogliamo limitarci a realizzare impianti fotovoltaici, anche se questo è il nostro core business. L’obiettivo dell’azienda vuole essere un obiettivo più alto, come quello di generare occupazione, di rispettare i diritti dei nostri dipendenti, di promuovere l’uso delle energie rinnovabili ed il rispetto dell’ambiente, di mettere in atto politiche di trasparenza nei confronti di clienti, fornitori e di tutti gli stakeholders. È per questo che ci siamo dotati di un codice etico che è vincolante per la nostra azienda ed è quindi garanzia, per tutti i nostri clienti, di un comportamento socialmente responsabile»•

I PROGETTI REALIZZATI NEL 2010 - n° 1 impianto di 54 kWp a Scerni (CH) - n° 1 impianto di 85 kWp a Scerni (CH) - n° 1 impianto da 120 kWp a San Salvo (CH) - n° 1 impianto da 620 kWp a Termoli (CB) - n° 1 impianto da 20 kWp a Gissi (CH) - n° 1 impianto di 99,6 kWp a Case Nuove di OSIMO (AN) Per un totale di 998,60 kWp.

CONTATTI Per informazioni: ENERGY SERVICE COMPANY SOLARE s.r.l. Contrada S. Lucia, 29 - 66050 Monteodorisio (CH) Italy Ph: +39 0873 342439 Fax: +39 0873 316604 mobile: +39 335 5286752 +39 348 6250346 www.esco-solare.com info@esco-solare.com

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seminari&convegni » di Denia Di Giacomo

Gianni Bocchieri

Capo della Segreteria tecnica del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca

“F

Paolo Gatti

assessore regionale al Lavoro

SE: 23 progetti, 134 milioni di oppor tun ità”,  è questo il titolo del seminario informativo tenutosi presso l’Auditorium L. Petruzzi di Pescara. L’occasione è stata quella dello stanziamento di quasi 346 milioni di euro destinati dall’Unione Europea al Programma Operativo Regionale “Fondo europeo di sviluppo regionale (Por-Fesr) 2007-2013”, soldi che serviranno per promuove l’innovazione del sistema produttivo e l’attrattività del territorio abruzzese. Di questa cifra circa 134 mln, appunto, sono destinati esclusivamente alla “Ricerca e innovazione per la competitività delle imprese abruzzesi”. Al seminario del Piano Operativo del Fse 2009-2011, sono intervenuti il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, l’assessore al Lavoro, Paolo Gatti, il Capo della Segreteria tecnica del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Gianni Bocchieri, e l’economi-

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Nino Germano giornalista Rai

Gianni Chiodi

presidente della Regione Abruzzo

sta esperto di politiche del lavoro e della formazione, Basilio Buffoni. Ospiti d’eccezione per un argomento davvero importante che riguarda lo stanziamento di questi fondi, destinati ad una migliore competizione sui mercati globali, e quindi destinati a ridare lo slancio vitale per ripartire in direzione dello sviluppo. Oltre alla menzionata “Ricerca e innovazione per la competitività delle imprese abruzzesi”, le altre aree di intervento sono: “Energia”, per interventi mirati a migliorare l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti; “Società dell’informazione” per il potenziamento delle infrastrutture della banda larga nelle aree montane e il miglioramento dei servizi; “Sviluppo territoriale” destinato a ridurre gli squilibri territoriali. Inoltre il sostegno sarà anche destinato ai programmi integrati di sviluppo urbano per i Comuni capoluogo e alla valorizzazione dei territori montani. La programmazione consta di 23

Basilio Buffoni

economista esperto di politiche del lavoro e della formazione

progetti che toccano il mondo del lavoro, del sociale, della formazione, dell’istruzione, delle imprese, dell’Università, della ricerca e dell’innovazione. Per Gianni Bocchieri le parole d’ordine nello spendere queste risorse sono soprattutto due: “concentrazione”, per evitare le solite dispersioni e “utilità”, ovvero pochi progetti, ma necessari. Il presidente Chiodi non ha mancato di evidenziare alcuni punti fondamentali di questa grande occasione dichiarando che: «I 134 milioni rappresentano una grande opportunità per la nostra regione soprattutto sul piano del lavoro e della coesione sociale ed economica. Stiamo affrontando un cambiamento radicale del modo di fare politica, e in questo ambito, soprattutto in un momento di crisi generalizzata, occorre rigore per la gestione delle risorse. Bisogna - ha continuato ancora il presidente Chiodi ripensare un nuovo modello di welfare. Un welfare meritro-


Pochi progetti, ma milioni di opportunità È stato presentato a Pescara il Programma Operativo Regionale “Fondo europeo di sviluppo regionale (Por-Fesr) 2007-2013”. Circa 346 milioni di euro destinati all’innovazione del sistema produttivo abruzzese

cratico che deve puntare a premiare le capacità e non il privilegio di pochi, che spesso sono sotto gli occhi di tutti. L’obiettivo della crescita non può prescindere però dalla competitività. Per questo occorre una rottura netta con il passato. In un momento difficile a livello nazionale, ed ancor di più per l’Abruzzo, bisogna far ricorso alla compartecipazione politica e a quella comunità di intenti

di tutte le componenti». Chiodi ha poi ha parlato della situazione attuale: «Bisogna dire basta alla retorica del declino. In un momento in cui è d’obbligo vincere la nostra sfida, occorre motivazione, ottimismo e voglia di fare. Il presidente della Regione ha poi proseguito parlando del problema occupazionale: Il problema c’è e non lo nascondiamo, ma al di là di questo credo sia ne-

Gianni Bocchieri e Paolo Gatti durante il convegno all’Auditorium Petruzzi di Pescara

» foto concesse da Lattanzio e Associati spa

cessario cambiare il modello di sviluppo, investendo sulla qualità. Formazione continua e istruzione devono essere alla base di questo cambiamento che deve poi andare di pari passo con il miglioramento dei processi meritocratici. È impensabile che si possa vincere contro colossi come India e Cina, quindi il futuro passa attraverso l’istruzione e la flessibilità delle competenze, non dal posto fisso. Il futuro sarà quello dell’imprenditorializzazione giovanile. E per questo il ruolo della Regione deve essere quello di supportare e incoraggiare la crescita imprenditoriale giovanile che è condizione essenziale per lo sviluppo». Dal dibattito è emerso che l’obiettivo principale di questo Governo è quello di spendere bene queste risorse, spenderle rispettando i tempi, e soprattutto basare le decisioni su concretezza, innovazione e qualità, principi fondamentali sui quali si basa la rinascita dell’Abruzzo

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seminari&convegni » di Laura Tinari

«Bene il 2010, ora progettiamo il 2011» Viabilità, edilizia scolastica, gestione dei rifiuti e cultura i settori che hanno caratterizzato l’azione dell’Amministrazione provinciale dell’Aquila nei primi sette mesi di lavoro. Il bilancio dell’attività 2010 è stato fatto dal presidente, Antonio Del Corvo, nel corso di una conferenza stampa in cui si è parlato anche del 2011

A

ccanto a lui tutti gli assessori per chiudere insieme il primo anno di lavoro «Abbiamo trovato una Provincia sana, - ha esordito il presidente - ma troppo lenta nella progettualità per colpa della politica non della struttura. Noi abbiamo dato una accelerazione soprattutto in materia di viabilità ed edilizia scolastica per la messa in sicurezza. Per creare una Provincia efficiente che dia risposte concrete è necessario sfruttare al meglio le competenze interne dell’Ente». Altro tema caldo è stata la gestione dei rifiuti, ma il presidente tranquillizza «La nostra provincia è l’unico territorio che grazie agli impianti di Aielli, Castel di Sangro e Sulmona, per il trattamento e il compostaggio, ha avviato un percorso che ci farà stare bene per almeno 7 anni, se poi aumenterà la differenziata potremo arrivare a 10», di qui l’invito ai sindaci delle città più grandi affinché la attivino presto. E sulla rimozione e smaltimento delle macerie «solo il settore Ambiente della Provincia ha lavorato. L’iter per l’apertura della discarica nel comune di Barisciano è

» foto di Federica Panella

Il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, insieme alla sua Giunta

completo grazie a noi, purtroppo su ogni iniziativa si accavallano le competenze di più enti». Circa 150 gli eventi culturali organizzati dall’Ente tra agosto e dicembre 2010 e un investimento di quasi 400 mila euro per la biblioteca provinciale “S. Tommasi”. Un punto questo fondamentale anche del programma 2011 dell’Ente, che ne auspica la riapertura in un capannone nella zona industriale di Bazzano entro la prossima primavera. «Il recupero dei numerosi volumi è molto difficoltoso. - Ha spiegato Del Corvo - Un progetto della Fondazione Telecom, che donerà fondi per la messa in sicurezza e la digitalizzazione della biblioteca, permette-

ranno di realizzare una struttura moderna e di predisporre il trasporto gratuito degli studenti dalla zona di Pile, dove sono localizzate alcune facoltà universitarie a Bazzano». Ma la priorità del 2011 resta la ricostruzione, «per la quale la Provincia è già molto attiva. Le uniche linee guida per la gestione delle macerie sono quelle del nostro Ente, mente gli uffici del genio civile stanno smaltendo una grande mole di pratiche. Nel 2011 vogliamo essere propositivi e incisivi, basta schede, ci vogliono progetti per fare bandi di gara. La Provincia aveva un patrimonio immenso in centro che andrà ricostruito»

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seminari&convegni » di Marco Taglieri

«Semplificazione amministrativa,

la nostra prima riforma

a costo zero»

Nel corso di “Annualmente”, la tradizionale assemblea pubblica di fine anno di Confindustria Pescara, il presidente dell’associazione Enrico Marramiero avverte: «Non possiamo più dilazionare. È il momento di passare dalle parole ai fatti»

S

i è svolto lo scorso 17 d icembre  presso  la sede della locale Confindustria in via Raiale 110 bis, il tradizionale appuntamento  con  “Annualmente”, l’assemblea  pubblica  di  fine anno di Confindustria Pescara. Il tema: la semplificazione amministrativa. E la conseguente necessità di passare al più presto dalle parole ai fatti.

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Enrico Marramiero, presidente Confindustria Pescara, ha dichiarato: «Annualmente rappresenta per la nostra unione un modo per lanciare un tema strategico per il quale noi di Confindustria Pescara ci adoperiamo, con la volontà di essere propositivi sul territorio con la logica del “fare” e non con la mera decantazione verbale delle cose che non vanno nel

nostro Paese. Confindustria stima che il debito della pubblica amministrazione verso le imprese ammonta a 64 miliardi euro. In un momento in cui abbiamo una Regione che è uscita dal sistema degli incentivi del Mezzogiorno, che subisce un aumento delle aliquote fiscali e da ultimo un addizionale sul costo del carburante, l’Abruzzo non può far a meno


Nella pagina a fianco, da sinistra: Alfredo Castiglione, Paolo Primavera e Alessandro Addari

di imboccare la strada della semplificazione amministrativa nelle sue diverse forme di sburocratizzazione, eliminazione del supporto cartaceo, fornitura di servizi telematici, semplificazione legislativa ecc. Questa è la principale riforma a costo zero che non può essere più dilazionata». Da Roma, impossibilitato ad intervenire a causa delle condizioni meteorologiche, Edoardo Garrone, vice presidente di Confindustria, ha ricordato: «La burocrazia rallenta la crescita, ostacola gli investimenti, non agevola la mobilità delle

imprese sui mercati e costringe gli imprenditori a sottrarre tempo e risorse al business per far fronte agli oneri amministrativi. Confindustria ha avviato uno studio con il coinvolgimento delle associazioni del sistema per la mappatura delle inefficienze e degli sprechi degli apparati amministrativi, al fine di elaborare possibili soluzioni per rendere più efficienti gli uffici pubblici». Presenti i vertici delle istituzioni che hanno portato il proprio contributo, moderati dal giornalista Nino Germano: Gianni Chiodi, presidente della Giun-

ta regionale d’Abruzzo, Paolo Primavera, vice presidente Confindustria Abruzzo, Alfredo Castiglione, vice presidente Giunta regionale d’Abruzzo, Nazario Pagano, presidente del Consiglio Regionale e presidente CALRE - Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti Regionali Europei, Guerino Testa, presidente Provincia di Pescara, Daniele Becci, presidente Camera di Commercio di Pescara, e Alessandro Addari, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Pescara

Enrico Marramiero durante il suo intervento

Da sinistra: Nazario Pagano, Gianni Chiodi ed Enrico Marramiero

101



seminari&convegni

Le 49 aziende che hanno scelto Confindustria Pescara nel 2010 AZIENDA

SEZIONE

NOME E COGNOME TITOLARE

ADRIATICA PRESS

GOVERNANCE

Cristiano ARTONI

ADUA

TERZIARIO AVANZATO

Edmondo CRESCENZI

AD-VENTURE

TERZIARIO AVANZATO

Ivano VILLANI

ALMA IMMOBILIARE

ANCE

Florio CORNELI

ARGON ENERGIA

ENERGIA

Giacomo ORTOLANO

ARREDO LUCE

GOVERNANCE

Sabrina ALBANESE

AZIENDA MARRAMIERO

AGROALIMENTARE

Enrico MARRAMIERO

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO ABRUZZESE CAPPELLE SUL TAVO

SOCIO AGGREGATO

Michele BORGIA

BIANCHI VENDING

MECCATRONICA

Giuseppe VIOLA

CASA ITALIA

AGROALIMENTARE

Pino Donato Lamonaca

CESARINI COSTRUZIONI IMMOBILIARI

ANCE

Gabriele ROSSI

CITTÀ S. ANGELO OUTLET VILLAGE

GOVERNANCE

Ubaldo DE VINCENTIIS

COBE’

ANCE

Andrea BECCI

CONSORZIO SERVIZI INTEGRATI

GOVERNANCE

Sandro Di Zio

DEA FASHION

SISTEMA MODA ITALIA

Francesca Cretarola

DI SIMONE LEGNO

GOVERNANCE

Angelo DI SIMONE

DIFFUSIONE TERAMANA

GOVERNANCE

Cristiano ARTONI

DREAM HOUSE IMMOBILIARE

ANCE

Gilda Leporiere

DROMEDIAN

TERZIARIO AVANZATO

Adriano VALENTE

ECOFIN VALUE

TERZIARIO AVANZATO

Donatello ASPROMONTE

ECOPETROL

ENERGIA

Stefania PELINI

ENTERPRISE CONSULTING

TERZIARIO AVANZATO

Fabrizio Barbarossa

FEDERICO TORRESE “RAPPRESENTANZE”

TERZIARIO AVANZATO

Federico TORRESE

GESTIONE TRASPORTI METROPOLITANI

SOCIO AGGREGATO

Michele RUSSO

GIPA

TERZIARIO AVANZATO

Maurizio Maria RAMAZZOTTI

GLOBAL BUSINESS AGENCY

TERZIARIO AVANZATO

Michelina DI RITO

GLOBAL PACKAGING

TERZIARIO AVANZATO

Marco TUCCELLA

HST ITALIA

MECCATRONICA

Livio DI SIMONE

INCREASE PEOPLE VALUE

TERZIARIO AVANZATO

Valerio BONASIA

ITAGAS AMBIENTE

ENERGIA

Nicola BORTONE

LFA

MECCATRONICA

Luciano Ciarcelluti

NUMERA

TERZIARIO AVANZATO

Paolo GENTILE

P&P INTERNATIONAL SERVICES

TERZIARIO AVANZATO

Marino PAOLINELLI

PANTEX INTERNATIONAL

SISTEMA MODA ITALIA

Gianluigi FORNONI

PESCARA DISTRIBUZIONE GAS

ENERGIA

Enrico MARRAMIERO

PITOCCO SERVICE

MECCATRONICA

Alberto PITOCCO

PROVINCIA E AMBIENTE

MECCATRONICA

Gianluca BUCCELLA

RANDSTAD ITALIA

TERZIARIO AVANZATO

Luciana LA VERGHETTA

RIAB

MECCATRONICA

Domenico DE PATRE

SAI ASSICURAZIONI

TERZIARIO AVANZATO

Gianluca CIARCELLUTI

SARA

ANCE

Alessio PERILLI

SCHLUMBERGER ITALIA

ENERGIA

Alessandra DODESINI

SEM ITALIA GLOBAL SERVICE

TERZIARIO AVANZATO

Matteo MELETTI

SERVIZI C&D

TERZIARIO AVANZATO

Franco PIETRANTONIO

SII CONSULTING

TERZIARIO AVANZATO

Giovanni SGANDURRA

SONICATEL

TERZIARIO AVANZATO

Angelo TORZI

TEXOL

MECCATRONICA

Fabio DI BERARDINO

TIME RIVESTIMENTI

ANCE

Barbara IONI

WORK SISTEM

GOVERNANCE

Franco PERINETTI

103


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seminari&convegni

La parola ad alcuni dei neo associati a Confindustria Pescara ADRIATICA PRESS – DIFFUSIONE TERAMANA

L’azienda nasce nel 1976 e si afferma presto come leader nella distribuzione di prodotti editoriali, sui territori di Teramo, Pescara e Chieti. Presenta un fatturato di circa 50 milioni di euro annui e ha appena aperto una nuova sede a Pescara. «Volevamo un punto di riferimento istituzionale, - afferma il titolare Cristiano Artoni nell’illustrare la scelta di associarsi a Confindustria - ora puntiamo a svilupparci ulteriormente sotto l’aspetto della logistica».

ALMA IMMOBILIARE

Da una piccola realtà nata dai mezzi di movimento terra, il gruppo immobiliare comprende oggi tre realtà come Alma, Sara e Adriabitumi. Il settore è quello dell’edilizia civile e industriale, nel privato e nel pubblico, per un totale di circa 100 dipendenti e un fatturato annuo di 11 milioni di euro. Il potenziamento del gruppo si è avuto con l’avvicendamento di Gabriele Perilli con il figlio Enzo. «Perché ci associamo a Confindustria? La ragione sta nell’essenza stessa dell’azienda, - spiega Florio Corneli – oggi è indispensabile creare una rete di relazioni per una più corretta gestione manageriale della propria attività».

ARGON ENERGIA

Viene fondata nel settembre 2008 da Giacomo Ortolano, manager con esperienze in Sorgenia ed Ernest Young, e opera nel settore dell’energia rinnovabile. Nasce a Pescara ma ha 2 sedi operative a Milano e Roma. Si occupa di impianti chiavi in mano mini eolici e fotovoltaici per utenza industriale, ma anche di biomasse e biogas con impianti realizzati in compartecipazione con i proprietari. Oltre ad avere una rete commerciale in Italia, Argon partecipa anche in rilevanti consorzi esteri. «I nostri impianti nascono da consulenze preventive in azienda, - spiega Giacomo Ortolano, che è anche vice presidente Sezione Energia di Confindustria Pescara – con la decisione di associarci vogliamo portare avanti interessanti progetti comuni».

AZIENDA MARRAMIERO

Il benessere deriva dall’amore per la vita e per la terra. È questa la filosofia che sta alla base del successo dell’Azienda Marramiero, da sempre storico punto di riferimento nel settore agroalimentare. La forza della tradizione ha saputo però accogliere con lungimiranza le innovazioni tecnologiche, ma sempre nel rispetto della natura. «In questo ambito l’unico modo che si ha per acquisire credibilità è la qualità, - afferma il direttore commerciale Antonio Chiavaroli - sia del prodotto che del servizio. Anche perché il consumatore può giudicare solo degustando. Per questo è importante accogliere cordialmente il cliente, e soprattutto informarlo sempre su tutto ciò che sta assaggiando».

DEA FASHION

Dopo 15 anni di esperienza nel settore tessile, nel 2008 Francesca Cretarola e Domenico Valentini hanno deciso di puntare su una nicchia precisa, quella degli accessori per l’interno del copri spalla. Il target è medio-alto, i clienti della Dea Fashion sono realtà importanti come Brioni, Fendy e Pignatelli. Proprio la Brioni è stata punto di riferimento importante per lo sviluppo di questa azienda, che ha sede a Loreto e conta 15 dipendenti. «Vogliamo acquisire più tutele e visibilità per proseguire al meglio la nostra crescita», dicono i titolari.

DROMEDIAN

Dal 2005 si occupa di integrazione di sistemi, facendo leva sul valore aggiunto delle diverse competenze professionali che confluiscono per un unico obiettivo. L’azienda, che ha sede a San Giovanni Teatino, punta forte sul mondo bancario come apripista per importanti fette di mercato. «Crediamo molto nel concetto di network, - dice Adriano Valente - e abbiamo aderito per questo al polo di innovazione del Terziario avanzato».

ENTERPRISE CONSULTING

L’obiettivo è quello di agevolare lo sviluppo delle imprese. Come? Con consulenza aziendale, comunicazione e marketing via internet, ma anche con dati commerciali, sviluppo commerciale e metodi per migliorare la relazione con il cliente. Nasce nel 1994 e ha sedi a Pescara e Corropoli. «La domanda? Ce ne dovrebbe essere tanta per un servizio come il nostro, - ammette Fabrizio Barbarossa – ma persiste ancora un gap culturale». Con l’associazione a Confindustria si punta proprio a divulgare la propria attività, che attualmente è appannaggio di 2300 aziende.

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seminari&convegni

GBA - GLOBAL BUSINESS AGENCY

La Global Business Agency è una società specializzata nella progettazione e realizzazione di eventi, congressi, meeting e viaggi incentive. Con sedi a Pescara e a Roma, guidata rispettivamente da Lina Di Rito e M. Cristina Terenzio, è costituita da professionisti con esperienza ventennale nel settore della Meeting Industry. La GBA, che fa parte di network internazionali, è ora l’unica società abruzzese a proporre e realizzare Eventi Sostenibili.

IPV - INCREASE PEOPLE VALUE

“Valorizzare le persone per farle crescere, come individui e come professionisti realizzati nel proprio lavoro, per il successo proprio e dell’organizzazione di cui fanno parte”: questa è la mission di IPV – Increase People Value. La progettazione di sistemi e strumenti innovativi per la valorizzazione e la crescita delle persone e delle organizzazioni consente ai partner di IPV di monitorare gli effetti dell’azione sullo sviluppo del business e sull’efficacia del modello organizzativo. Sono 4 le aree strategiche di operatività: Consulenza direzionale sul sistema Sispo, Innovazione manageriale, Personal e Professional Coaching, Ideazione di sistemi di apprendimento innovativi per lo sviluppo di conoscenze e capacità.

ITAGAS AMBIENTE

Dal 1986 l’azienda si occupa di installazione di impianti termici. Fondata da Luigi Mastrocola, l’amministratore unico è Maria Concetta Seccia. Nicola Bortone è invece il direttore commerciale. Itagas Ambiente ha praticamente trasformato i condomini della città di Pescara con la cosiddetta metanizzazione. L’azienda si è poi trasformata dapprima in ditta di manutenzione di impianti termici, poi negli anni ’90 si è specializzata in controllo di impianti termici per conto di enti pubblici. Tuttora leader nazionale nell’ispezione di impianti termici, Itagas punta a diversificare la sua attività, nella direzione dell’efficientamento degli edifici e della riduzione di emissioni in atmosfera. La prima gara d’appalto in tal senso, relativa ai palazzi della Regione Abruzzo, è stata già vinta.

LFA

Dai 3 soci del 1988, oggi l’amministratore unico della LFA, azienda che produce infissi in ferro e alluminio, è Luciano Ciarcelluti. Negli ultimi anni gli investimenti fatti hanno riguardato soprattutto risorse umane e tecnologiche, con macchinari ad alta precisione che hanno agevolato la specializzazione nella pressopiegatura della lamiera. La LFA si occupa anche di controtelai per l’edilizia: nello specifico è in fase avanzata il brevetto di un sistema denominato “Ruuvi”, una sorta di controtelaio per montaggio infissi in cantiere. «Per le piccole imprese collaborare con chi è più grande è una cosa fondamentale, io ci credo molto», ha spiegato Ciarcelluti.

PANTEX INTERNATIONAL SPA

Fondata nel 1987 con sede a Sulmona (L’Aquila), è una solida realtà aziendale dedicata allo sviluppo di tecnologie per la realizzazione di prodotti per applicazioni igienico-sanitario. La chiave del ventennale successo dell’azienda, è la continua ricerca di soluzioni innovative, che l’hanno collocata in una posizione di leadership nel mercato di riferimento. Nel corso degli anni, tramite una rinomata competenza nell’attività di ricerca, Pantex International è stata in grado di sviluppare un miglioramento continuo dei diversi processi produttivi così come delle diverse materie prime. Una particolare attenzione viene dedicata al rispetto dell’ambiente attraverso un incremento dell’utilizzo di materiali derivanti da fonti rinnovabili. Dall’inizio del 2010, sotto la guida di Gianluigi Fornoni, amministratore delegato, Pantex International ha formulato un nuovo piano quinquennale che prevede non solo una crescita organica supportata da investimenti in nuove tecnologie, ma anche un’espansione in nuove aree geografiche. Già oggi la società possiede una Joint Venture in Cina ed una propria sede produttiva negli Emirati Arabi.

PITOCCO SERVICE

Con sede a Penne, opera da oltre 10 anni nel settore impiantistica, occupandosi dell’installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione degli impianti idro-termo-sanitari, aria condizionata e impianti tecnologici ed elettrici. È presente con personale qualificato e specializzato su tutto il territorio regionale e interregionale.

RIAB

Con sede a Montesilvano, si occupa di raccolta, lavorazione e commercio di rottami ferrosi e metallici, oltre che di demolizioni industriali.

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SAI ASSICURAZIONI

L’Agenzia Fondiaria-SAI Divisione SAI di Penne è presente sull’omonimo territorio da oltre 40 anni. Due generazioni si sono susseguite nella gestione della stessa iniziando da Gabriele Ciarcelluti e continuando con il figlio Gianluca. Oggi come allora, continua a lavorare per offrire ai suoi clienti la migliore consulenza per la tutela del patrimonio famiglia e impresa. Opera nei settori auto, famiglie, aziende e finanziario; in tutti questi ambiti lavora con l’obiettivo di tutelare un numero sempre maggiore di famiglie e aziende, affiancandole nella identificazione corretta dei rischi. È attiva sul territorio dell’area Vestina con 10 punti di vendita per il tramite di 30 professionisti specializzati autorizzati all’intermediazione assicurativa. Adesso come non mai la tranquillità della famiglia è patrimonio di inestimabile valore. La sua protezione è più importante di ogni altra cosa e per questo motivo, Sai Assicurazioni lavora al fianco del cliente per aiutarlo a ricollocare le giuste priorità nel suo progetto di vita.

SEM ITALIA GLOBAL SERVICES SRL

Nasce nell’aprile del 2007 con sede a San Giovanni Teatino, e rivolge la propria attenzione a due settori del mercato della pubblica amministrazione ad alta specializzazione: il monitoraggio e la gestione delle flotte dei mezzi attraverso lo sviluppo di un’apposita procedura applicativa, e l’outsourcing documentale. Per qualificare adeguatamente l’offerta in entrambe le aree è stato determinante il ricorso alla tecnologia internet. I punti di forza dei due servizi sono rispettivamente l’integrazione con la procedura web per la gestione dell’autoparco di un terminale satellitare, in grado di geo-referenziare il mezzo identificando l’autista che vi è a bordo, e la dematerializzazione dei documenti e l’utilizzo di una procedura web per la consultazione e stampa, via web, presso la sede del cliente, del documento elettronico derivante dal processo di scansione. Su queste basi la Sem in tre anni di attività ha acquisito venti referenze nazionali con la procedura di gestione dell’autoparco tra cui il Corpo Forestale dello Stato e sei enti/aziende con l’outsourcing documentale tra cui la AUSL di Pescara.

SERVIZI C&D

La società nasce nel 2005 per iniziativa di 3 soci con esperienza nel settore dei servizi ambientali e dell’ecologia, che decidono di far confluire le loro competenze allargando il loro raggio d’azione sia territoriale (L’Aquila) che di pacchetto clienti (Servizi C&D lavora con imprese di costruzione, ma anche con altre realtà, tra cui la concessionaria Faieta Motor Company). C&D affianca Confindustria con il suo sportello Ambiente, in modo tale da consentire a tutte le imprese associate di potersi rivolgere al servizio e chiedere delucidazioni in merito. Il titolare Franco Pietrantonio è stato inoltre nominato rappresentante di Confindustria al tavolo di coordinamento regionale Ambiente.

SONICATEL SRL

Nasce in Abruzzo nel 2009 dall’unione di professionisti provenienti da vari settori della comunicazione e della tecnologia, con l’obiettivo di realizzare un’azienda che offra soluzioni avanzate di comunicazione e sicurezza telematica. La Vision è essere individuati come uno dei principali fornitori di servizi di telecomunicazione e ICT di qualità, e di essere preferiti per semplicità e vicinanza al cliente. Tra questi ultimi, si registrano indifferentemente grandi o piccoli uffici, liberi professionisti o aziende maggiormente strutturate, che siano anche alla ricerca dell’ottimizzazione dei costi. È attiva in tutto il territorio nazionale grazie ad accordi coi maggiori operatori, ha sede in Francavilla al Mare, a pochi km dal lungomare di Pescara.

TIME RIVESTIMENTI

Dal 1970 è un’azienda all’avanguardia nel settore della Fornitura e Posa in opera nell’ambito di ristrutturazione, rifinitura d’interni ed esterni, adeguamenti, adattamenti e proposta di elementi d’arredo. Il team, altamente qualificato, mette a disposizione del cliente esperienza, idee e professionalità. La Time, sempre in linea con le più attuali ed innovative tendenze del gusto e del design, garantisce l’estetica del risultato unita all’elevata qualità dei materiali e delle prestazioni, in linea con la propria cultura aziendale. L’obiettivo principale dell’azienda è realizzare appieno la customer satisfaction, nei diversi e variegati campi di intervento, grazie ad un’armonica combinazione di qualità del servizio, tempi di realizzazione e prezzi praticati. La flessibilità dell’organizzazione aziendale consente alla Time Rivestimenti di poter intervenire a fronte delle richieste più disparate, nell’ambito dei segmenti operativi, e soddisfarle nel migliore dei modi, grazie alle competenze, acquisite in tanti anni, dell’intero personale.

WORK SISTEM

L’igiene come valore aggiunto. È questo l’obiettivo dell’azienda di Franco Perinetti, che nasce nel 2005 con sede a Spoltore, e con i suoi 120 dipendenti opera su un territorio che si estende dalle Marche alla Puglia. «Igiene vuol dire comfort e benessere, - ci dice il titolare - e associandoci a Confindustria vogliamo dare lustro a questo servizio, puntando soprattutto su un innovativo sistema di gestione delle risorse umane».

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

Da sinistra: Riccardo Podda, Nunzia Salvatorelli, Riccardo D’Alessandro e la giornalista Barbara Palombelli

“Dictum Factum”

Questa la parola d’ordine usata dai giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo guidati dal presidente Mauro Barnabei, che all’interno dell’assise regionale svoltasi a Mosciano Sant’Angelo ha dichiarato: «Non è più il momento degli annunci, questo è il tempo dei fatti»

“D

ictum Factum: I mprend it or i , Credito e Governance a confronto”, questo il titolo dell’assise dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo che si è svolta presso la Country House Borgo Spoltino a Mosciano Sant’Angelo in una giornata fredda ed innevata. Formazione dei giovani, cultura d’impresa, passaggio generazionale, green economy, semplificazione amministrativa, dialogo con le Istituzioni, sono stati questi gli argomenti chiave affrontati durante le

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due tavole rotonde alle quali hanno partecipato i presidenti provinciali: Alessandro Addari di Pescara, Alessandra Rossi di L’Aquila, Riccardo D’Alessandro di Chieti, e Luca Verdecchia di Teramo guidati dal presidente  regionale  Mauro Barnabei. Insieme a loro anche alcuni imprenditori rappresentanti dell’eccellenza abruzzese come: Daniela Marcacci, amministratrice di “Tecnoscavi”, Ilaria Saquella, direttore commerciale “Saquella 1856”, Riccardo Podda, direttore risorse umane “Thales Alenia Space” e Nunzia Salvatorelli, amministrato-

re delagato “Vastarredo srl”. Alla prima tavola rotonda “impresa+credito= futuro” ha partecipato anche il presidente della Tercas SpA, Lino Nisii, alla seconda invece intitolata: “Impresa+governace= futuro” è intervenuto il consigliere RAI, Rodolfo De Laurentiis. A moderare le tavole, una giornalista d’eccezione, Barbara Palombelli. La neve scesa improvvisamente sulla costa adriatica, ha impedito la presenza della presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria Federica Guidi che ha comun-


Ilaria Saquella, Luca Verdecchia e Alessandro Addari

que chiuso il dibattito con un intervento telefonico. Ad aprire i lavori, dopo il saluto del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi e del magnifico rettore dell’Università di Teramo Rita Tranquilli Reali, il presidente Barnabei che ha dichiarato: «Dictum Factum è un’immagine immediata per ribadire come nella situazione in cui versa l’Abruzzo oggi al dire deve corrispondere di necessità un fare immediato. Non è più il momento degli annunci, di una politica da campagna elettorale permanente che vive solo di slogan. Dictum Factum, oltre ad essere il nome dell’incontro odierno, è ciò che i Giovani Imprenditori chiedono e chiederanno in futuro con sempre maggiore insistenza. La scelta

di non avere nelle tavole rotonde politici, ma solo eccellenze imprenditoriali che potessero raccontare la propria storia ed essere dunque testimonianza di un sistema che ce l’ha fatta in passato e che può tornare ad essere protagonista nel sistema-Regione, è alla base del nostro intento». Presente all’assise anche il presidente senior di Confindustria Abruzzo Mauro Angelucci che si è dichiarato preoccupato per le aziende abruzzesi e definendole poco attrattive ha affermato: «Se non riusciremo a produrre, saremo costretti ad emigrare oppure a cessare l’attività». La parola è poi passata ai presidenti provinciali. Alessandra Rossi ha sottolineato la neces-

Il consigliere Rai Rodolfo De Laurentiis

Il presidente di Banca Tercas Lino Nisii

sità di reperire i fondi per il rilancio del Capoluogo distrutto dal terremoto. Riccardo D’Alessandro ha posto l’attenzione sulla rilevanza dei giovani talenti all’interno delle aziende. Luca Verdecchia si è soffermato sulla sempre più attuale tematica del passaggio generazionale. E infine Alessandro Addari è intervenuto parlando dell’importanza di snellire il sistema burocratico per permettere alle imprese l’attuazione di progetti a lungo termine. Molto incisivo è stato l’intervento di De Laurentiis che ha posto l’accento sulla pressione fiscale che strangola le aziende e non le rende competitive. «La strada da seguire-ha spiegato il consigliere Rai- per tagliare la spesa pubblica è quella della riqualificazione, solo in questo modo si recuperano le risorse necessarie per lo sviluppo e per i progetti che sono strategici per la nostra regione». «Vogliamo sottolineare la necessità –ha concluso Barnabei– ad un ritorno al senso di responsabilità da parte di tutta la classe dirigente; dire basta alla tattica dello “scarica barile” pur di non prendere decisioni che potrebbero rivelarsi impopolari»

Il presidente dei GI Confindustria Abruzzo Mauro Barnabei

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

Angelo Allegrino

Federica Carpineta

presidente Confcommercio Chieti

Michele D’Andrea moderatore del dibattito

assessore regionale alle Risorse Umane

Nicolino Di Quinzio

sindaco di Francavilla al Mare

Mauro Di Dalmazio

assessore regionale al Turismo

Enrico Di Giuseppantonio presidente della Provincia di Chieti

Riccardo Padovano

presidente regionale dei balneatori

Confcommercio Chieti propone le guide per lo sviluppo del turismo Si è tenuto presso il Palazzo Sirena a Francavilla al Mare il convegno sul turismo organizzato da Angelo Allegrino, presidente di Confcommercio Chieti. Tra gli ospiti, l’assessore regionale Mauro Di Dalmazio

L

e linee di sviluppo del turismo in Abruzzo per il triennio 2010-2012 e la gestione degli IAT nel nuovo sistema competitivo, sono stati al centro del convegno organizzato dalla Confcommercio Chieti guidata dal

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dinamico presidente Angelo Allegrino. Presenti al dibattito: il sindaco di Francavilla al Mare Nicolino Di Quinzio, il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, l’assessore regionale alle risorse umane

Federica Carpineta, l’assessore al turismo della Provincia di Chieti Remo Di Martino e il presidente regionale dei balneatori Riccardo Padovano. A chiudere i lavori, l’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio.


Obiettivo del convegno, proporre un coordinamento e una calendarizzazione più efficace degli eventi turistici locali e raccogliere suggerimenti e proposte per lo sviluppo del turismo della nostra regione. Il presidente Di Giuseppantonio e l’assessore Di Martino, si sono soffermati sull’importanza e la potenzialità strategica della Costa dei Trabocchi e sul progetto della Via Verde. «A breve si concluderà –ha raccontato il presidente della Provincia- l’accordo con le Ferrovie dello Stato per la concessione del diritto di superficie sulle aree dell’ex tracciato ferroviario su cui dovrebbe sorgere la pista ciclopedonale “Via Verde” che costeggia la Costa dei Trabocchi. A Sanremo la pista ciclo-pedonale realizzata recentemente ha addirittura triplicato il numero delle presenze turistiche. Anche noi potremmo ottenere lo stesso risultato». L’assessore Carpineta, che è anche un imprenditrice nel settore alberghiero, si è soffermata sull’importanza di ragionare a progetti a lungo termine che incentivino  l’occupazione  nel comparto turistico che potrebbe diventare la prima risorsa della nostra regione. Un intervento molto appassionato è stato quello di Padovano che ha dichiarato: «I balneatori stanno attraversando il periodo peggiore degli ultimi decenni. Il problema delle concessioni demaniali continuamente rimandato e il fatto che il demanio marittimo non sia del tutto competenza delle regioni sta affossando questo settore che non dimentichiamo crea posti di lavoro». Poi è stata la volta del padrone

» foto concesse da PMstudio

di casa e organizzatore dell’incontro Angelo Allegrino che ha tracciato un excursus toccando uno ad uno tutti i punti fondamentali per lo sviluppo del turismo in Abruzzo. «Questa

lavori è toccato all’assessore Di Dalmazio che ha detto: «Il sistema turistico della nostra regione va costruito unendo alle competenze degli operatori il sostegno e il dialogo con

Il presidente Allegrino con l’assessore Di Dalmazio

Confcommercio –ha spiegato Allegrino– gestisce dalla scorsa estate lo sportello IAT a Palazzo Sirena a Francavilla al Mare, da qui la scelta di organizzare proprio nella stessa sede questo convegno. L’intesa è stata raggiunta con un accordo tra il comune e l’APT Abruzzo. Un risultato che ci riempie d’orgoglio perchè non è pensabile attuare progetti a lungo termine, quando una cittadina turistica come Francavilla al Mare non aveva addirittura uno sportello IAT». L’arduo compito di chiudere i

le Istituzioni. L’Italia non è un paese competitivo come costi, quindi bisogna puntare sui servizi, sulla qualità, sulle sinergie istituzionali, ragionando all’Abruzzo come un unicum ed eliminando i dannosi campanilismi. I prodotti turistici e il patrimonio culturale ed enogastronomico di cui il nostro territorio dispone, se non sono messi in rete, non servono. Se davvero vogliamo che il turismo diventi la prima industria abruzzese dobbiamo convergere tutti verso lo stesso obiettivo»

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seminari&convegni » di Jenny Viant Gómez

Alcuni momenti del workshop sull’ICT organizzato dalla CCIAA di Pescara

«L’impresa ai tempi del web» L’Ict al centro dell’evento organizzato dalla Cciaa di Pescara. Presentato il nuovo portale web 2.0 dell’ente camerale

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a cultura digitale e la sua diffusione presso aziende e cittadini sono state le tematiche oggetto del primo incontro proposto dalla Cciaa di Pescara nel suo padiglione espositivo presso il porto turistico Marina di Pescara. L’iniziativa è parte del progetto “PuntoZero”, denominazione ispirata al mondo informatico, in cui tutte le nuove applicazioni partono dalla versione .0 per poi evolversi. Le soluzioni offerte dall’Ict (Information  communication technology) rappresentano un valore aggiunto per le organizzazioni produttive. L’obiettivo della Cciaa di Pescara, presieduta da Daniele Becci, è divulgare la cultura digitale, avvalendosi anche della partnership con la Provincia di Pescara, che si sta impegnando nell’azzeramento del digital divide, attraverso l’espansione della banda larga in tutti i comuni di com-

» foto di Andrea Straccini

petenza colpiti dal terremoto e nel resto del territorio. Gli autorevoli relatori intervenuti hanno ribadito le nozioni basilari per lo sviluppo dell’Ict.

zione delle relazioni di lungo periodo tra consumatori ed azienda, sfruttando i supporti informatici). Le azioni, le esperienze e gli

È indispensabile che anche le piccole attività abbiano dimestichezza con concetti come: crowdsourcing (modello di business in cui un’azienda o ente sollecitano ad un insieme di persone, attraverso il web, lo sviluppo di un progetto, servizio o prodotto) e Crm (customer relationship management, che letteralmente significa: gestione delle relazioni con il cliente; comprende la creazione, il mantenimento e l’ottimizza-

strumenti frutto del progetto “PuntoZero” potranno essere consultati sul nuovo portale della Cciaa di Pescara, in logica 2.0, che garantisce maggiore interazione, navigazione semplificata e lo sfruttamento dei social network. Inoltre, grazie a una collaborazione con il Comune di Pescara, dal portale camerale sarà accessibile uno sportello virtuale che permetterà all’utenza di dialogare con l’Ufficio Tributi

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eventi » di Denia Di Giacomo

I relatori intervenuti all’inaugurazione della nuova sede in Val di Sangro i Confindustria Chieti

In Val di Sangro la nuova casa degli industriali Inaugurata la nuova sede di Confindustria Chieti alla presenza di numerosi ospiti. Durante il dibattito, il presidente Paolo Primavera, ha posto le basi per un nuovo piano di sviluppo e per guardare al futuro con occhi diversi

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asce nel cuore della Val di Sangro la nuova casa degli imprenditori. Una casa fatta di progetti, idee e soprattutto supporto concreto alle aziende. Parliamo della nuova sede operativa di Confindustria Chieti, inaugurata lo scorso dicembre alla presenza di un folto parterre di ospiti illustri e imprenditori, primo fra tutti il presidente Nazionale della Piccola Industria e vice presidente Confindustria, Vincenzo Boccia, e poi l’assessore Mauro Febbo, presente in vece del presidente Gianni Chiodi, il prefetto di Chieti, Vincenzo Greco, l’ex presidente di Confindustria Abruzzo, Riccardo Calogero Marrollo, l’ex presidente della Camera di Commercio il Cavaliere

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Dino Di Vincenzo, il direttore generale della BLS Guido Serafini, e ancora l’assessore regionale Federica Carpineta, il presidente della provincia Enrico Di Giuseppantonio, i sindaci di Lanciano, di Atessa e di Mozzagrogna e numerosi altri imprenditori e rappresentanti di realtà associative e della comunicazione. Un gruppo compatto e interessato che ha tagliato il nastro di questo nuovo spazio dell’impresa con lo spirito di chi vede il futuro ricco di opportunità e di progetti da portare avanti. Sentito e motivante il discorso di Paolo Primavera, presidente di Confindustria Chieti: «Circa un terzo del Prodotto Interno Lordo della regione Abruzzo viene generato nella provincia di Chieti,


e di questo un terzo viene realizzato qui in Val di Sangro. Si tratta di un dato ormai assodato, ma che illustra e sintetizza il ruolo di traino economico che la nostra provincia riveste a livello regionale». Il presidente ha poi proseguito con una panoramica economica della nostra regione dove il sistema produttivo si caratterizza per la spiccata presenza di grandi aziende multinazionali di stampo manageriale alle quali si affianca una «fitta rete di piccole e medie imprese, spesso di stampo familiare che rappresentano oltre il 97% delle nostre iscritte». Il presidente ha poi continuato con uno sprone alle aziende abruzzesi per fare meglio e di più, per svincolarsi dal semplice ruolo di “braccio operativo di decisioni strategiche concepite altrove” per diventare fautori del proprio futuro, propositivi e artefici dello sviluppo.

servono politiche di sviluppo per permettere alle aziende di reagire - ha affermato Boccia - non è vero che il mondo non cresce: ci sono paesi come Brasile, India, Cina e il Mediterraneo che hanno trend di crescita pari al 6-7% del Pil. E allora bisogna chiedersi che cosa vuole essere l’Italia nei prossimi anni». In definitiva, la nuova sede di Confindustria Chieti nasce proprio in quello che ambisce ad essere riconosciuto come il vero centro dell’attività produttiva abruzzese, ma soprattutto dimora di un nuovo modo di essere imprenditori, oggi, in Abruzzo, quello che

NON SOLO INDUSTRIA… Primavera ha inoltre introdotto i due progetti verso i quali Confindustria Chieti intende impegnarsi. Il primo riguarda la realizzazione di un Campus automotive, ovvero un Centro di Ricerca e Sviluppo con l’attivazione di laboratori d’innovazione, di area test, nonché di infrastrutture di uso comune ed incubatori d’impresa. Al progetto hanno aderito la ProIl taglio del nastro vincia di Chieti e le Università di L’Aquila e di Il pubblico intervenuto all’evento Pescara, il Centro Ricerche Fiat e l’Aster di Bologna, la Fiat e la Honda Italia come motori di filiere insieme a oltre 120 aziende del territorio, e numerose realtà industriali fuori regione. Già approvato dai Ministeri competenti e dalla Regione Abruzzo, il Campus promette di essere un vero punto di raccordo per le attività di ricerca del settore pubblico e privato con il fabbisogno di innovazione espresso dal sistema delle imprese. Il secondo lungimirante progetto è quello del percorso ciclabile lungo la Costa dei Trabocchi, un “prodotto turistico” che dovrà attrarre nuove strutture ricettive portando anche alla completa ristrutturazione del brand e della comunicazione ad esso legata: «Questa deve essere la strada da infatti il presidente Primavera ha lanciato con il suo discorso, è seguire per una nuova cultura della convivenza fra il turismo e un monito agli imprenditori affinché sappiano essere più preattività industriali», queste le parole del presidente. senti nella promozione del proprio territorio, per diventare proTestimonial d’eccezione il presidente Nazionale della Piccola tagonisti della crescita regionale, senza aspettare investimenti e Industria, Vincenzo Boccia che ha posto l’evidenza sulla crisi: imposizioni dall’alto, ma diventando i personaggi principali del «È stata positiva la blindatura dei conti dello Stato, ma adesso proprio futuro

» foto concesse da Confindustria Chieti

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eventi » di Marco Taglieri

«Italia meno moderna con questa TV» Giulio Borrelli, bandiera del giornalismo Rai, presenta ai giovani imprenditori di Confindustria Chieti, il suo nuovo libro “Le mani sul Tg1”. Un giudizio sui motivi della crisi politica del paese e una possibile via di uscita: legalizzare la competitività

Riccardo D’Alessandro, Lucio Valentini, Giulio Borrelli e Paolo Primavera

L’appassionato intervento del giornalista Rai Giulio Borrelli davanti alla platea dei giovani imprenditori

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uanto è realmente decaduta, dal punto di vista etico, l’informazione televisiva italiana? Perché, se un Tg perde nel giro di qualche anno ben 12 punti di share, il suo direttore non viene sostituito? Come fare per uscire da un sistema comunicativo così ovattato e restituire ad esso l’agognata credibilità? Per rispondere a queste domande, i giovani imprenditori di Confindustria Chieti guidati dal presidente Riccardo D’Alessandro, hanno invitato Giulio Borrelli, storico giornalista Rai, nato ad Atessa e corrispondente dagli Stati Uniti, presso la nuova sede in Val di Sangro. L’occasione è la presentazione del suo nuovo libro, “Le mani sul Tg1”. «Come mai il direttore del primo Tg nazionale, che passa dal 36 al 24 per cento di share in poco tempo, non è stato ancora rimosso? - si chiede Lucio Valentini, giornalista Rai e Tg Abruzzo – e perché degli ultimi direttori del Tg1, solo due provengono dall’interno della redazione?». Ottimo assist per il pensiero di Giulio Borrelli: «Il libro rappresenta la mia storia, – dice – ci sono testimonianze dirette, nomi e cognomi. Il nostro attuale sistema informativo televisivo è una delle cause principali della mancata modernizzazione del paese. Quei 3-4 milioni di italiani che non hanno modo e tempo di leggere più testate, e che si informano solo attraverso il primo tg nazionale, fanno la differenza. La democrazia risulta corrotta». Borrelli, che ha diretto il Tg1 dal ’98 al 2000, pone l’accento sulla specificità del mestiere televisivo. «Sempre più spesso, in nome di quelle che io chiamo lobby politico-impren-

ditoriali-giornalistiche, i ruoli dirigenziali dei Tg vengono affidati a professionalità che con la tv non hanno nulla a che fare». Il nome che emblematizza la realtà così dipinta dell’informazione nazionale è il direttore del Tg1 Augusto Minzolini. «Eppure fu proprio per il suo iniziale modo di fare giornalismo che fu coniato il termine “minzolinismo”, per indicare l’abilità nell’andare al di là dei fatti, scavare fino in fondo, svelare i retroscena. Oggi invece, – afferma Borrelli – nei suoi editoriali scompare persino la scena. Nella storia del Tg1 non è mai accaduto che un direttore facesse degli editoriali per sostenere posizioni governative. Ora succede. Perché? Perché il potente di turno non vuole essere smentito né contraddetto. Questo è il motivo per cui è sparito il giornalismo di inchiesta». Il dibattito solletica la curiosità dei relatori, dei giovani imprenditori, dei presenti in sala. Tra questi ultimi c’è anche Luciano D’Alfonso: «Credo che nel suo libro, che leggerò con interesse nei prossimi giorni, manchino due pagine finali, - sottolinea l’ex sindaco di Pescara – quelle cioè relative alla possibile via di uscita da questa situazione. Da un esempio di professionalità e moralità come Borrelli, mi aspetto un’opzione, una strada da percorrere per venire fuori da questa empasse». Chiara e decisa la risposta del giornalista: «Abolire i tetti pubblicitari per la Rai. È l’unico modo per far sì che nascano più competitors, più proprietari televisivi, cosicché siano le leggi del mercato a decidere. In questo modo lo spettatore potrà scegliere finalmente cosa guardare»

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www.puzzle.it Adecco Italia S.p.A. (Aut. Min. Prot. N. 1100-SG del 26.11.2004).

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eventi » di Laura Tinari

Reti d’impresa e poli d’innovazione le sfide di Confindustria L’Aquila Cambio ai vertici dell’Associazione degli industriali dell’Aquila, dove sotto l’albero di Natale è avvenuto il passaggio di consegne tra Fabio Spinosa Pingue e l’ex presidente Sergio Galbiati e sono stati delineati la mission e il ruolo della Confindustria dei prossimi anni

U Il nuovo presidente, Fabio Spinosa Pingue, durante il suo discorso

» foto di Marco Giancarli

n cambio di presidenza all’insegna delle novità. Tante infatti le innovazioni che il neo presidente degli industriali aquilani ha annunciato nel corso dell’annuale assemblea natalizia, tracciando le linee guida per condividerle con la base associativa. Come tanti i passaggi che fanno ormai parte del bagaglio di Fabio Spinosa Pingue, socio accomandante con funzioni direzionali della Pingue S.a.s., società che opera nel settore agro-alimentare, nella distribuzione di prodotti di largo e generale consumo ed ex presidente del Comitato Regionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo. Prima tra tutti l’idea di una Confindustria contaminante, sempre più illuminata, illuminante e virtuosa. Un’associazione tesa a favorire l’innovazione di prodotto, di processo e di governance di una intera comunità, che oggi sembra essere molto in difficoltà. Poi legalità, etica senso di responsabilità e rispetto delle regole, i credo che dovrebbero essere propri di ogni imprenditore e che riportati nell’associazione devono spingere Confindustria a fare una selezione «Non è un obbligo rappresentare tutto e tutti», ha sottolineato il neo presidente. Entrando più nello specifico di quella che sarà l’organizzazione di Confindustria nei prossimi anni Spinosa Pingue è tornato su temi a lui da sempre vicini «Credo nel lavoro di squadra, nel sistema delle deleghe e nella condivisione di obiettivi e azioni tra le diverse anime di Confindustria: Senior, Gruppo Giovani, Comitato Piccola Industria, Consorzio Fidi, Sezioni merceologiche. I compartimenti stagni non fanno bene a nessuno, andranno infatti promosse le Reti d’Impresa e sostenuti i Poli di Innovazione» la vera sfida del nostro tempo. Centrale è stato poi il discorso delle eccellenze sulle quali sarà necessario puntare e tra esse le multinazionali che portano ricerca, innovazione e conoscenze; le Università e i Centri di Ricerca; il Turismo con la sua natura, tradizione, cultura, patrimonio artistico, enogastronomia di qualità. A tal fine alla Confindustria futura il nuovo presidente assegna un ruolo

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eventi

Fabio Spinosa Pingue insieme al Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria L’Aquila

Il momento della consegna del quadro donato dall’Associazione all’ex presidente, Sergio Galbiati

importante: acquistare le azioni di una nuova società, il nostro Territorio S.p.A. e contemporaneamente creare una nuova classe dirigente, dare spazio a progettualità, innovazioni, conoscenze. Anche l’ambiente al centro dell’interesse dell’operato dei prossimi anni, è stata infatti annunciata l’istituzione di un premio per l’Impresa sostenibile e per le Energie Rinnovabili per creare una Confindustria più verde. La sua elezione avviene in momento particolarmente difficile per la provincia dell’Aquila «in cui sia il terremoto che il contesto internazionale e le ristrettezze di finanza pubblica dovranno di necessità costituire una grande opportunità per recuperare 20 anni di ritardi per le zone interne che ormai non hanno più alibi. - Ha detto il presidente - L’intero sviluppo regionale va ripensato secondo un nuovo modello, l’Abruzzo va letto come un Unicum, un’Area Urbana Policentrica Regionale perché per crescere bisogna essere disposti a rinunciare a qualcosa». Ma Spinosa Pingue non ha abbandonato le vecchie abitudini: all’assemblea è stata infatti accostata la realizzazione del quadro “Nikola Tesla, precursore di Modernità”, dipinto appositamente dall’artista aquilana Sara Chiaranzelli e donato all’Associazione. La valorizzazione dei giovani artisti è stato sempre obiettivo di Spinosa Pingue, che convinto della necessità di una contaminazione positiva tra diversi mondi, sociale, ambiente, scuole e università, sport, arte e cultura, vuole fare di Confindustria una sorta di nuovo mecenate. Tutte le opere realizzate per Confindustria saranno raccolte nella Pinacoteca, ospitata nella sala del Consiglio. Un’altra opera è stata poi acquistata e donata dall’Associazione a Sergio Galbiati in segno di stima. L’assemblea era stata aperta dal presidente uscente Sergio Galbiati che ha esordito «Sono stati i quattro anni più intensi della mia vita. Ho tentato di approfittare del punto di osservazione del mio ruolo lavorativo per contribuire ad innalzare la soglia della capacità di lettura dei cambiamenti, invogliando pure ad anticiparli e a gestirli. Lascio la guida dell’associazione ad un imprenditore e non a un manager. Gli auguro di saper rappresentare al meglio gli interessi degli imprenditori, perché si faccia strada l’idea che chi costruisce valore, e intendo tutti coloro che operano nell’impresa, dovrebbe avere più diritti che doveri, mentre finora è stato il contrario»

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eventi » di Jenny Viant Gómez

Sinergie Education: 10 anni di successi

La nota società del settore della formazione ha festeggiato il suo X anniversario. Ospite d’onore il recordman Umberto Pelizzari

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Elisa, Patrizia, Chiara, Luana, Valeria, Andrea, Marianna, Giovanni, Lina, Francesco ... formano un team giovane, motivato e coordinato da professionisti di alto profilo, che risponde al nome di Sinergie Education. Società nata nel 2000, creata da manager con 20 anni di esperienza nel settore della formazione, portatrice di una mission racchiusa nel suo slogan: “la formazione per il cambiamento”. Il raggiungimento del X anniversario è stata anche un’occasione per fare un bilancio delle attività svolte dal momento della fondazione a oggi; bilancio fatto in presenza dell’ospite d’onore:

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Umberto Pelizzari, il recordman degli abissi. L’apneista per il quale non esistono sfide impossibili. Ospite scelto non a caso, portatore di valori dell’ambito sportivo che sono facilmente trasferibili alle organizzazioni produttive improntate al successo, come Sinergie Education. Lo staff di Sinergie Education conta con progettisti e consulenti specializzati nella realizzazione di piani formativi aziendali certificati UNI EN ISO 9001:2000, un sistema di qualità che in ambito formativo garantisce l’analisi rigorosa dei bisogni formativi del cliente, una progettazione puntuale e personalizzata degli


Elisa Antonioni con il recordman Umberto Pellizzari

Il team di Sinergie insieme a Pellizzari durante l’evento

interventi, competenze più idonee e qualificate, un accurato sviluppo del materiale didattico, delle esercitazioni e dei test, un monitoraggio costante delle attività, una misurazione dell’efficacia del progetto formativo e del R.O.I. (Return On Investment) e un preciso impegno contrattuale con garanzia di conformità dei servizi forniti. L’attività formativa si svolge sia in aule e moderni laboratori multimediali , dotati di videoproiettore per una immediata interazione col docente, conformi agli standard L. 626/94 e agli standard Microsoft, sia in “aule mobili”, una nuova e interessante opportunità di svolgere le attività formative presso

» foto di Giuseppe Ciavattella

la sede del cliente, installando un’aula dinamica, per il periodo dell’attività formativa. Per la responsabile della progettazione, Elisa Antonioni, i traguardi raggiunti sono frutto dell’impegno e del lavoro di squadra perché: «Sinergie favorisce il network: clienti che diventano partner in progetti innovativi perché spesso le competenze sono complementari. In particolare l’impegno in alcune associazioni ci consentono di mettere in gioco idee, capacità, passione ed entusiasmo»

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eventi » a cura della redazione

Scienze Manageriali e AIDP binomio di successo Si è appena concluso presso l’Università d’Annunzio, il Master di II livello in “Gestione della conoscenza e dell’innovazione per la creazione di valore nelle imprese”

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resso la sede della Facoltà di Scienze Manageriali, si è svolta la consegna dei diplomi e la presentazione dei progetti elaborati nel corso degli stage del Master di II livello in “Gestione della conoscenza e dell’innovazione per la creazione di valore nelle imprese”. Fater, De Cecco, Sporting Hotel Villa Maria, KPMG, Indesit, Nestlè, Proger, Pilkington, MediaPharma, Glomeria Therapeutics, Emsar, queste le aziende presso le quali gli studenti hanno svolto gli stage. Il Master, finanziato dalla Regione Abruzzo con risorse del Fondo Sociale Europeo, ha visto la partecipazione di relatori e testimoni di grande calibro, tra i quali professionisti ed esperti delle imprese coinvolte negli stage e dei network AIDP Associazione Italiana per la Direzione del Personale e PMI Project Management Institute. I risultati del Master vanno oltre le più rosee aspettative: 20 allievi formati; di questi, già prima del conseguimento del titolo, 2 sono stati assunti dalle imprese presso le quali hanno svolto lo stage, 1 ha avuto una proposta di assunzione, 1 ha interrotto lo stage per un’offerta avanzata da una impresa terza; degli ulteriori 16, 11 hanno già avuto un contratto o una estensione dello

stage retribuita e 4 sono in corso di valutazione. «Sono pienamente soddisfatto di questa iniziativa che rappresenta un fiore all’occhiello della nostra facoltà, sia per la qualità dei processi formativi, sia per la capacità di fare sistema con le imprese operanti in ambito non solo regionale, sia per i risultati conseguiti in termini occupazionali ancor prima di essere formalmente conclusa» ha dichiarato il preside Giuseppe Paolone. Il Prof. Riccardo Palumbo, direttore del Master, ha tenuto a precisare che «il successo dell’iniziativa, alla sua seconda edizione, si deve soprattutto alla qualità delle relazioni che l’Università ha dimostrato di poter e saper realizzare con il mondo delle imprese. Un ringraziamento particolare, oltre che ai docenti e agli uffici che hanno garantito i servizi amministrativi, va all’AIDP per aver condiviso gran parte del progetto nelle sue diverse fasi, garantendo un indubbio valore aggiunto all’iniziativa». «Sono orgoglioso di questo rinnovato successo della collaborazione tra Università e AIDP – ha concluso Raffaele Credidio, presidente AIDP Abruzzo e Molise - ho avuto il piacere di conoscere giovani particolarmente brillanti che hanno avuto l’occasione di vivere un’esperienza decisamente formativa all’interno delle aziende che hanno aderito all’iniziativa»

gli studenti che hanno conseguito il titolo di master posano per una foto di gruppo

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eventi » a cura della redazione

AIDP premia con 10 borse di studio gli studenti aquilani Presso la facoltà di Ingegneria, Marta Valente e altri 9 studenti, che continuano a credere in una città che deve rinascere, hanno ottenuto le borse di studio

Marta Valente riceve la borsa di studio da Raffaele Credidio

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ieci borse di studio del valore di 1.000,00 euro sono state consegnate presso la facoltà di Ingegneria all’Aquila ai partecipanti del Corso di Gestione delle Risorse Umane, organizzato in collaborazione con

l’AIDP. Alla cerimonia sono intervenuti: il prof. Pierugo Foscolo, preside della Facoltà di Ingegneria, Raffaele Credidio, presidente AIDP Abruzzo e Molise e Silvia Testa, Regional Director Randstad Italia Spa, che ha creduto subito in questa iniziativa e ha voluto contribuire alla sponsorizzazione. Il prof. Antoniomaria Di Ilio, presidente del Corso di laurea in Ingegneria gestionale ha presentato il percorso della facoltà nei dieci anni di esperienza trascorsi. Il prof. Luciano Fratocchi, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale ha dichiarato: «L’esperienza maturata con AIDP nell’ambito del corso di Gestione delle risorse umane rappresenta la prova che dalla collaborazione tra mondi del lavoro ed Università possono nascere frutti proficui per gli studenti di Ingegneria in generale e per quelli di Ingegneria gestionale in particolare. Non v’è dubbio alcuno che l’ingegnere tradizionalmente inteso come gestore di risorse tecniche e tecnologiche sia oggi anche e spesso soprattutto un gestore di risorse umane ed organizzative». Fratocchi ha

condiviso, progettato e promosso quest’iniziativa con il Gruppo di lavoro AIDP 4 AQ, coordinato da Luciana La Verghetta, consigliere AIDP A e M. È intervenuto alla cerimonia anche Tommaso Prete, vicepresidente AIDP Abruzzo e Molise con delega alla Formazione, Responsabile organizzativo del corso «Il successo aziendale è direttamente proporzionale al coinvolgimento e alla motivazione delle persone, – ha dichiarato - in questa logica l’obiettivo del Corso è fornire spunti, riflessioni, metodi e strumenti per la gestione, lo sviluppo e il coinvolgimento delle persone secondo principi e modelli utilizzati in aziende evolute». Domenico Moretti, vicepresidente AIDP A e M, con delega ai rapporti con l’Università, ideatore del GdL AIDP 4 AQ, ha rivolto a docenti e studenti un caloroso invito a partecipare al Convegno Nazionale AIDP, sul tema “Un ponte tra Università e Aziende” che si terrà a Montesilvano il 27 e 28 maggio 2011. A concludere i lavori, Raffaele Credidio, presidente AIDP Abruzzo e Molise che ha dichiarato: «Credo molto nell’alleanza tra Università e imprese, e il nostro impegno associativo è oggi più che mai rivolto a questo tema, che sarà al centro del prossimo Congresso Nazionale AIDP. È importante che l’Università prepari i suoi studenti ad affrontare il mondo del lavoro”

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eventi » di Eleonora Lopes

«Dobbiamo attirare i turisti nei nostri territori» Queste le parole dell’imprenditrice del vino Marina Cvetic che ha accolto una numerosa delegazione di giovani imprenditori di Chieti nel Castello di Semivicoli, tenuta storica della famiglia Masciarelli da poco diventato un centro turistico

Marina Cvetic, Riccardo D’Alessandro, Pietro Rosica e Ettore del Grosso

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rano oltre 30 i giovani imprenditori di Confindustria Chieti, guidati dal presidente Riccardo D’Alessandro, che hanno incontrato l’imprenditrice Marina Cvetic. Numerosi i temi trattati nel corso del dibattito: innovazione, valori del territorio, turismo, identità e impresa al femminile i più discussi. A fare da cornice all’evento il Castello di Semivicoli, tenuta storica della famiglia Masciarelli, riportato all’antico splendore. Imprenditrice dell’omonima Azienda Agricola e ambasciatrice del progetto WAI, Women Ambassadors in Italy, Marina Cvetic ha voluto condividere i progetti, le idee e le proposte dei Giovani di Confindustria Chieti, oltre ad aprire loro le porte della splendida tenuta del Castello dove si fondono design e fascino della tradizione. A supportare il gruppo giovani imprenditori anche Pietro Rosica, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Chieti, che ha ricordato le passioni di Gianni Masciarelli per la letteratura americana, per le radici del territorio, per la sua terra, i suoi dipendenti, la sua gente. «Dobbiamo impegnarci tutti per promuovere i nostri brand che vedono al vertice l’Italia, poi l’Abruzzo ed infine il marchio aziendale», così ha esordito l’imprenditrice Marina Cvetic. Il messaggio dell’imprenditrice del vino si spinge oltre e a tratti tocca anche i nervi scoperti della politica: «l’Abruzzo non gode di una rappresentanza forte né a livello nazionale né di conseguenza a livello europeo, per non parlare a livello mondiale. Occorre stimolare la classe dirigente affinchè la vision possa essere quella di una classe capace di connettere le fonti di produzione del valore con i mercati nazionali ed internazionali. Dobbiamo portare i turisti nei nostri territori. La logica delle fiere, degli stand con

Riccardo D’Alessandro insieme all’imprenditrce del vino Marina Cvetic

le brochure e dei dépliant è una logica passata che non produce risultati» ha continuato la Cvetic. In Abruzzo il patrimonio rurale ha lo stesso spessore di quello storico, artistico e ambientale. E a testimoniare l’importanza di questo straordinario patrimonio c’è anche il Castello di Semivicoli, un’intuizione ideata e voluta dal compianto Gianni Masciarelli per promuovere la cultura favorendo la nascita di un luogo per l’incontro e lo scambio di esperienze tra gli individui. Un progetto unico nel suo genere, ideato non solo per promuovere le qualità intrinseche e le eccellenze della nostra regione, ma anche per sviluppare il turismo del Vino tanto caro a Masciarelli il quale, da buon imprenditore lungimirante, non voleva essere considerato solo un produttore di vino, ma un vero e proprio “venditore di emozioni”, come lui stesso amava ripetere. Dai giovani imprenditori di Chieti un messaggio volto ad incentivare più presenza delle donne sia nelle imprese che nelle istituzioni. «Essere donna e guidare un’impresa è qualcosa che ancora oggi nel 2010 può rappresentare una difficoltà – ha affermato Riccardo D’Alessandro - L’Italia è fanalino di coda nelle classifiche sull’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Come tasso di occupazione femminile siamo penultimi in Europa (seguiti solo da Malta), lontani dagli obiettivi europei e ancor più lontano dal nuovo obiettivo che prevede per il 2020 un tasso di occupazione sia maschile che femminile del 75%. Fortunatamente nella nostra regione abbiamo degli esempi di eccellenza di donne imprenditrici che hanno dimostrato come l’essere donna costituisca ai fini della gestione di un’azienda, un valore aggiunto. E in questo senso Marina Cvetic è tra quelle punte di eccellenza che possiamo annoverare nel nostro territorio»

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quarta parte

eventi » di Alfredo Nepa*

Processi di Globalizzazione Un’analisi sui cambiamenti sociali, culturali e politici

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econdo Danilo Zolo lo sviluppo delle tecnologie elettroniche, – automazione, informatica, telematica – aumenta la produttività delle imprese multinazionali e rende superflua una forza-lavoro che sia altamente qualificata. In presenza di un’accresciuta concorrenza e instabilità economica, il capitale globale tende a liberarsi della quasi totalità dei lavoratori dipendenti a favore di prestazioni flessibili che consentono notevoli risparmi. Ciò consente infatti alle imprese di acquistare esclusivamente la forza-lavoro necessaria per soddisfare la domanda a breve termine. La crescente flessibilità del lavoro sta portando, anche nei paesi europei di Welfare State, a un indebolimento dell’intero apparato di tutte le parti sociali (incluso i sindacati) garantite sinora quali: pensione, liquidazione, malattie, gravidanza e così via. Le nuove generazioni, vengono colpite dalla precarietà del lavoro, dalla inoccupazione e dalla disoccupazione. Sembra dunque trovare conferma a livello

globale l’incapacità dell’economia di mercato di autoregolarsi, compensando attraverso strumenti normativi la sua tendenza a distribuire la ricchezza prodotta in modo diseguale e a generare quindi instabilità economica e conflitto sociale. La diffusione dei mass media avrebbe favorito l’interazione fra le diverse civiltà e culture del pianeta, favorendo l’instaurarsi di un dialogo interculturale e di una pacifica integrazione degli atteggiamenti intellettuali, dei valori etici, e delle propensioni politiche. La “cultura globale” prevarrebbe sui localismi e tribalismi tradizionali e sarebbe perciò la premessa per il formarsi di una società civile globale. E questa sarebbe a sua volta la premessa per una unificazione anche politica del pianeta nella direzione della tolleranza, del pluralismo, della democrazia e della pace. Secondo altri studiosi invece ciò che si sta affermando non è dunque un processo di integrazione culturale piuttosto, fenomeni complessi e turbolenti di segmentazione, ibridazione e sdoppiamento

*Giovane imprenditore, laureando in Scienze Internazionali all’Università di Milano, dopo alcuni anni di formazione presso la CCIAA di Milano e la Sda Bocconi, ha iniziato a lavorare presso l’azienda di famiglia, Nepa Packaging Srl. Dal 2010 è membro del Consiglio Direttivo dei G.I di Confindustria Teramo.

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eventi

culturale. Fra tutti il fenomeno più diffuso e vistoso è quello della contaminazione che colpisce una grande quantità di popolazioni indigene, culturalmente deboli o a lungo sottoposte all’egemonia di una potenza coloniale. La cultura autoctona viene erosa, corrotta e sopraffatta, non solo sul terreno linguistico, dall’adozione forzata di un modello straniero, quello tecnico-scientifico-industriale esportato dai paesi occidentali. L’adozione non produce integrazione comunitaria, ma contaminazione, dipendenza e dispersione culturale. Altro elemento non trascurabile, secondo Donatella Della Porta, è la nascita dei movimenti e organizzazioni globali di protesta. Essi hanno spesso rifiutato la definizione di noglobal, preferendo quella di new global in quanto sostengono di non opporsi alla globalizzazione, nè come intensificazione di scambi economici e culturali, né come sviluppo di strutture di governo sovranazionali, ma di contestare piuttosto le specifiche scelte neoliberiste di queste istituzioni, chiedendo una diversa globalizzazione. Saskia Sassen sostiene che la globalizzazione non determina la “fine della politica”: è, al contrario, l’alveo di sviluppi che collocano l’iniziativa politica al di fuori del quadro dello Stato-nazione. La perdita di potere a livello nazionale comporta la possibilità di nuove forme di potere e di politica ai livelli sub-nazionali e sopranazionali. Il nazionale come contenitore del potere e del processo sociale si è frantumato. Le città sono al pri-

mo posto in questa nuova geografia. Nuovi tipi di politica globale che si contrappongono alla globalizzazione delle corporation, al dissesto ambientale, alla violazione dei diritti umani ecc. Le manifestazioni del movimento dell’«altra globalizzazione» indicano una politica relativa a un luogo specifico con portata mondiale. Collegamenti che consistono per lo più in organizzazioni operanti tramite reti di città e che coinvolgono attori informali, cioè attori che non s’impegnano necessariamente in politica. Questi sono: donne che si impegnano in lotte politiche in quanto madri; attivisti contrari alla globalizzazione, immigrati clandestini che partecipano a manifestazioni di protesta contro la brutalità della polizia. L’ impegno può essere rivolto contro istituzioni globali, o contro istituzioni locali. L’ accesso a internet è importante perché consente di connettersi in rete a costi contenuti e offre la possibilità di un uso effettivo (via e-mail), anche in caso di indisponibilità della banda larga. Gli accessi simultanei e decentrati possono suscitare negli attori locali un sentimento di partecipazione solidale a lotte che, pur non essendo necessariamente globali, sono distribuite globalmente poiché ricorrenti in diverse località per questo tipo di attori pertanto la tecnologia può servire anche alla formazione di sfere pubbliche trans-frontaliere senza il bisogno di parlare attraverso istituzioni globali

Riferimenti bibliografici Saskia Sassen; Una sociologia della globalizzazione. Donatella Della Porta; I New global. Danilo Zolo; Globalizzazione una mappa dei problemi.

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eventi » a cura della redazione

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n pneumatico può diventare un oggetto di design? Una scultura? Un’opera d’arte? La risposta a questa provocatoria domanda si chiama Mascitti Creative Contest. Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Mascitti Gomme Lanciano, che pone all’attenzione della collettività l’ipotesi più o meno realistica di combattere l’inquinamento attraverso un riutilizzo intelligente degli pneumatici. Il Contest nasce dalla volontà dell’imprenditore Giuseppe Mascitti e del graphic design Luca Di Francescantonio, proprio come tentativo di dare risposta concreta all’“uso” e “riuso” dello pneumatico. Un’iniziativa di sensibilizzazione e al tempo stesso di creatività. L’imprenditore Giuseppe Mascitti ha dichiarato: «Da anni sono un amante dell’arte contemporanea e ho sempre seguito i movimenti artistici che interessavano la nostra città. Sensibile a questo mondo ho pensato a come contribuire, attraverso il mio lavoro, completamente decontestualizzato dall’arte, ad un progetto creativo. Con Luca ho portato avanti questo discorso, che si è identificato nel Mascitti Creative Contest, ovvero creare oggetti di design e opere d’arte attraverso i miei pneumatici. Luca Di Francescantonio ha dato corpo a questa idea e ha creato il contest, dando lustro soprattutto alla mia officina, che da semplice laboratorio di auto diventa un laboratorio d’arte a servizio degli artisti. Inoltre la scelta dello pneumatico è indicativa ai fini di una sensibilizzazione verso questo materiale, da sempre sottovalutato». Luca Di Francescantonio, co-ideatore del contest insieme a Mascitti e autore dell’intera campagna pubblicitaria, sostiene di voler dare «Un nuovo input ad artisti regionali e nazionali, con l’intento di trasformare l’officina in una galleria d’arte, dando così un valore aggiunto al marchio Mascitti, esempio lodevole di imprenditoria attenta e lungimirante». Gli artisti interessati lavoreranno con gli pneumatici all’interno dell’officina Mascitti, location d’eccezione, e dovranno puntare su originalità e intelligenza per vincere il concorso. I migliori 10 vedranno le loro opere esposte nei locali Mascitti durante il 2011. Di importante risalto è la collaborazione del Gruppo Enviconcept, nella persona di Guglielmo Maio come brand manager, il quale ha affermato: «Enviconcept è il partner ideale per il Mascitti Creative Contest, in quanto è un movimento nato da due anni ed è sensibile allo smaltimento dei materiali in modo creativo, atto a stimolare la creatività e la sensibilità degli artisti, anche a Lanciano»

La cover della cartella stampa del progetto Gruppo Mascitti

Se il pneumatico diventa opera d’arte L’imprenditore Giuseppe Mascitti e il graphic design Luca Di Francescantonio promuovono il Creative Contest, un concorso basato sul riutilizzo intelligente delle gomme. Le migliori 10 opere verranno esposte all’interno dell’officina

Da sinistra: il graphic designers Luca Di Francescantonio, gli imprenditori Giuseppe Mascitti e Guglielmo Maio

» foto di Marco Buccione

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eventi » a cura della redazione

Barbara D’Onofrio, imprenditrice della comunicazione con Daniela Lupini medico odontoiatra

A Pescara il primo centro di estetica dentale. Il beauty farm è nato da un’idea di due donne: Daniela Lupini e Barbara D’Onofrio

Splendidi “Splendenti” “I

Alcune immagini della beauty farm dentale “Splenenti”

l sorriso è il sole che scaccia l’inverno dal volto umano”, scrisse Victor Hugo. Se poi il sorriso è reso più luminoso da denti bianchissimi, ecco che l’anima e la bellezza si uniscono per far esprimere un fascino particolare in ognuno di noi. Ne sono convinte Daniela Lupini e Barbara D’Onofrio, rispettivamente medico odontoiatra e imprenditrice della comunicazione, che hanno lanciato dall’Abruzzo il progetto Splendenti, una nuova originale formula di “beauty farm dentale”, primo in Italia a dedicarsi esclusivamente all’aspetto estetico, capace di coniugare alti livelli di specializzazione e costi contenuti. Il primo centro Splendenti è a Pescara in via Regina Margherita, ma il progetto già prevede altre due aperture in Italia nel corso del 2011. «Abbiamo adattato allo stile italiano una pratica diffusa negli Stati Uniti – spiegano le due socie – dove l’approccio al servizio di cosmetica dentale non è limitato agli studi odontoiatrici, ma va incontro al pubblico con una formula di laboratorio più informale e veloce, tanto da essersi sviluppato anche nei centri commerciali e nei centri benessere». Da Splendenti opera un team di laureati in igiene dentale, igienisti specializzati, professionisti della salute e dell’estetica del sorriso: dalla valutazione dell’igiene orale alla pulizia e lucidatura delle corone dentali; dal trattamento di monitoraggio delle condizioni dento-gengivali all’ablazione del tartaro sopragengivale; dallo sbiancamento fino all’applicazione di gioielli dentali. In un ambiente informale e rilassante oltre ai diversi trattamenti è possibile trovare un selezionato assortimento di prodotti innovativi per l’igiene orale e la profilassi, scelti tra Svizzera, Stati Uniti, Inghilterra e Giappone, che consentono di prendervi cura del vostro sorriso anche a casa o in viaggio

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eventi » di Laura Sacchetti

Secondo il presidente della Confederazione Pasticcieri Italiani Anzellotti, la nostra è una regione caratterizzata da enormi differenziazioni nella produzione dolciaria, una varietà davvero straordinaria di prodotti dove a farla da padrone è il cioccolato

Al dolce S non si rinuncia mai

arà forse sempre più difficile arrivare alla fine del mese, ma al dolce non si rinuncia mai... soprattutto in occasione delle feste. Tra i dati sui consumi colpisce la tenuta del comparto dolciario. «L’aspetto più interessante è la crescita della produzione artigianale - sostiene Federico Anzellotti, presidente della Confederazione Pasticcieri Italiani in particolare la riscoperta del prodotto tipico da parte delle pasticcerie». Merito di un consumo sempre più consapevole e sofisticato che non si accontenta più del prodotto industriale in serie, ma cerca più qualità, dunque rintracciabilità e freschezza delle materie prime, ma anche tipicità e storia, garantite dall’intimo legame dei prodotti con la terra da cui provengono, con i sapori gli odori e le tradizioni da cui prendono forma. In questo senso l’Abruzzo secondo Anzellotti, originario della provincia di Chieti, è una regione caratterizzata da enormi differenziazioni nella produzione dolciaria, si ha a che fare con una varietà davvero straordinaria di prodotti e relative varianti. La loro valorizzazione e riscoperta passa anche per il lavoro creativo dei maestri pasticcieri. Prima le tradizioni rimanevano chiuse in un ambito ristretto, privato o circoscritte a mercatini, sagre e feste paesane, altrimenti erano più facilmente appannaggio dei fornai. Le pasticcerie oggi propongono una ri-

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eventi

Il giovane pasticciere abruzzese Emanuele Forcone

visitazione in chiave moderna, a volte molto ardita, dei prodotti della tradizione. «In realtà c’è molto rispetto delle ricette originarie – continua Anzellotti - ma il gusto è cambiato e di conseguenza si tiene conto di un pubblico che non è più quello di 50 anni fa». Alcune specialità si prestano più di altre a favorire l’estro del maestro pasticciere: se la pizza dolce, le scrippelle, il mostacciolo o il parrozzo vengono proposti più o meno sempre in uno stesso modo, il calcionetto, dolce tipico natalizio, o anche il bocconotto subiscono molte varianti soprattutto del ripieno interno, così come panettone e pandoro, pur non essendo di origine locale ma ormai irrinunciabili presenze sulle tavole natalizie, sempre più richiesti a livello artigianale, vengono confezionati in varianti infinite nel ripieno o nella copertura. «Il vero trend quest’anno è la soggettistica in cioccolata – afferma Emanuele Forcone, giovane pasticciere abruzzese, per tre volte campione d’Italia di pasticceria e futuro rappresentante del nostro paese alla Coppa del mondo che si disputerà prossimamente a Lione. Lavora nella pasticceria Pannamore di Vasto: Sono andati a ruba - ci dice - alberi di Natale, presepi ed altri simboli del Natale, che proponiamo in un mix di cioccolato e frutta secca. Ma il consumo di prodotti a base di cioccolato tira tutto l’anno tra praline, tavolette al cacao e panna morella (pannamore + nutella), una irresistibile crema spalmabile artigianale di nostra invenzione».

«È il cioccolato il vero business: in Italia riguarda ormai più di un quarto della produzione totale dell’industria dolciaria. Sono aumentate le cioccolaterie artigianali - in Abruzzo sono circa 200, anche se in buona parte annesse a pasticcerie già esistenti - e sono cresciuti i consumi, ancora lontani dagli standard di Francia e Belgio (32 kg pro capite) ma raddoppiati in un decennio (4,5 Kg p.c). La crisi ha certamente modificato la tipologia del nostro lavoro – continua Anzellotti – per cui è crollato quasi del tutto il settore delle forniture alle aziende, in compenso è cresciuta la vendita al banco. Nel complesso la crescita della produzione artigianale nell’ultimo decennio è stata dell’8/10% e un gran contributo lo offre l’esportazione. Le compagnie aeree da Pescara hanno cominciato ad offrire sui voli diretti verso le più varie destinazioni prodotti dolciari artigianali e io stesso al G8 dell’Aquila ho presentato le nostre specialità». Basandosi sui dati relativi al periodo gennaio-settembre 2010 l’ufficio studi di Confartigianato ha stimato al 5,1% l’aumento di esportazioni di pasticceria natalizia. I paesi più “golosi” di prodotti italiani sono Francia, Germania e Regno Unito, ma anche in paesi come Grecia e Spagna le specialità italiane hanno addolcito la crisi. Secondo Confartigianato a far crescere la passione per i nostri prodotti è anche l’alto numero di specialità alimentari riconosciute e tutelate dall’UE con i vari marchi Dop, Igp, Stg, ben 194. E nel complesso lo stato di salute del settore è confermato dal numero di imprese artigiane, 87.189, aumentate dell’1,7% rispetto al 2009

Il presidente della Confederazione Pasticcieri Italiani Federico Anzellotti

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«CHE EMOZIONE AL VOLANTE DELLA NUOVA IMPREZA!» IL REPORTAGE DEL PILOTA TERAMANO ALFREDO DE DOMINICIS, DETTO “DEDO”, A BORDO DI QUESTA ACCATTIVANTE SUBARU, MESSAGLI A DISPOSIZIONE DALLA CONCESSIONARIA BARBUSCIA DI PESCARA

O

re 11 di un lunedì di novembre piacevolmente assolato. Sono in attesa del mio nuovo amico: Francesco Barbuscia e del suo nuovo “giocattolo”, la cattivissima Subaru Impreza STI appena uscita. Io e Francesco ci siamo conosciuti solo pochi giorni fa, quando ero passato nella sua nuova concessionaria Subaru presentato dal presidente del Gruppo Giovani Industriali di Pescara, un caro amico comune. È bastato poco per stringere amicizia. Io gli ho raccontato che corro in auto, lui che ha appena acquistato

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la nuova Impreza, come sua auto personale. Dopo 5 minuti eravamo seduti in macchina per un giro di prova. Io però non amo provare le auto su strade aperte e così gli ho dato appuntamento per il lunedì successivo in località segretissima e con una strada opportunamente chiusa al traffico. Da lontano sento finalmente arrivare il rumore cupo, inconfondibile, del 4 cilindri boxer giapponese. Conosco bene quest’auto: nel 2007 l’ho guidata nel Campionato Italiano Rally, togliendomi anche delle belle soddisfazioni ma soprattutto divertendomi come solo la Subaru ti permette. È merito dell’architettura dell’auto e di scelte tecniche che


ORAZIONE CON BARBUSCIA

» REDAZIONALE IN COLLAB

SPA

la fanno essere naturalmente sovrasterzante, aiutando il pilota nell’uscita delle curve. Ed eccola lì comparire con le sue linee super aggressive in una inusuale, quanto piacevole, colorazione argento. La nuova Impreza è tornata ad essere 3 volumi, dopo una poco riuscita versione senza coda “stile Alfasud” che non mi piaceva proprio. Fiancata alta come merita un’auto del genere e due meravigliose bombature sulle ruote posteriori che la fanno diventare molto cattiva… Bellissima. Un paio di giri per prendere confidenza e per capirne le caratteristiche e poi senza neanche forzare mi rendo conto che la strada corre velocissima ai miei lati. Il motore 2,5 turbo è entusiasmante: elastico ma poderoso (Francesco mi dice che ha 300 CV a 6000 g/1 e 407 Nm di coppia a 4000 g/1), e pieno davvero sin dai bassi regimi. Merito delle 4 valvole per cilindro ma anche della fasatura variabile delle valvole DAVCS (Dual Active Valve Control System). Usato solo sulle valvole di aspirazione sul precedente modello, ora è stato adottato anche sulle valvole di scarico per ridurre i consumi. Lo sterzo è molto preciso e diretto e nel guidare non diresti mai che stai portando “a spasso” più di 4,5 metri di auto. Il merito è della sospensione anteriore su cui è stato progettato un nuovo braccio inferiore in alluminio, mentre le boccole del terminale posteriore sono del tipo a sfera. Risultato: sottosterzo inesistente. La trasmissione riprende il noto sistema integrale Symmetrical AWD che ha stabilito negli anni il punto di forza della costruzione Subaru. All’anteriore il sistema 4x4 adotta un differenziale elicoidale per una distribuzione della coppia in modo più “docile”. Al posteriore trova spazio un differenziale Torsen dal comportamento più brusco rispetto all’anteriore come richiesto da una sportiva di razza. Al centro viene montato un differenziale meccanico con gestione elettronica DCCD della coppia. Vero fiore all’occhiello della distribuzione. La tenuta di strada è impressionante come pure la frenata permessa dall’impianto Brembo. Il tratto di strada che abbiamo a disposizione è veloce ma tortuoso ed è lungo circa 2 km. Lo facciamo nei due versi in modo da guidare l’auto sia in discesa che in salita. Prendo anche un paio di tempi per avere conferma che le mie ottime impressioni siano validate dal cronometro. Beh… realizziamo 1’,04” a salire e circa lo stesso tempo a scendere, come sempre succede su questa strada. Su questo tratto dove ho provato davvero tante auto non avevo mai fatto così bene con auto stradali. È ora di pranzo. È ora di tornare verso casa, dandoci appuntamento per un nuova mattinata “culturale” sulla neve dei prossimi mesi, che io sto già aspettando con ansia•

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hanno collaborato Francesco De Bartolomeis Abruzzo che produce | pag. 21

ict | pag. 72

Classe 1974, laureato in Economia e Commercio, ha frequentato diversi corsi di specializzazione post laurea a Roma, Bari e Milano. Da oltre dieci anni è funzionario di Confindustria L’Aquila dove è responsabile di Sviluppo Organizzativo - Formazione e Comunicazione associativa. Dal 2006 ha altresì la responsabilità di O.S.A. Organizzazione Servizi Aziendali S.r.l - società di servizi di Confindustria L’Aquila. Giornalista pubblicista dal 1997 è editore e direttore responsabile dei periodici “La Voce dell’Emigrante” e “ItaliaMondo”.

È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.

Giuseppe Mauro nonsoloeconomia | pag. 23 È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di Chieti-Pescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti.

Luigi Carunchio fisco | pag. 67 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

Massimiliano Palubaro mercati | pag. 71 Nasce a Pescara, sposato e due figlie. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio presso la facoltà di Economia dell’Università “G. d’Annunzio” di Pescara, svolge l’attività di promotore finanziario, dedicando, tuttavia, la maggior parte del suo tempo allo studio e all’analisi di strumenti derivati per la copertura dei rischi finanziari. Nel 2003 lascia il mondo della promozione, per dar vita, assieme a Roberto Diodati, ad uno dei primi Studi italiani di Consulenza Finanziaria Indipendente. Nel 2007 fonda, con Roberto Diodati e Giulio Caso, la CFI & Partnerns s.r.l. all’interno della quale si occupa di financial risk management.

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Antonio Teti

Simone D’Alessandro creatività&innovazione | pag. 75 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

Filippo Paolini norme&leggi | pag. 78 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Pietro Pastorelli

energia | pag. 80

Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.

Luciano Fratocchi ricerca&innovazione | pag. 82 È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e com-

mercio presso la LUISS di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso l’università di Bologna. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali ed internazionali e con case editrici nazionali ed internazionali.

Massimiliano Pian gestione d’impresa | pag. 85 È laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano nel 1989, ha lavorato per 20 anni in Accenture, società leader nei servizi di consulenza manageriale, tecnologica e organizzativa, ricoprendo il ruolo di Client Partner per importanti società multinazionali, nonchè di Responsabile della consulenza strategica in ambito “finance” per il settore dell’energia. Dottore Commercialista e Revisore Contabile dal 1992, è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Pescara. Dalla metà del 2009 opera come libero professionista, collabora con lo studio N&CA- Nicolini Commercialisti Associati, con particolare attenzione alla consulenza gestionale e strategica per le medie imprese.

Piero Carducci la terra di Piero | pag. 93 Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.

Nicola Boschetti Alkimie | pag. 159 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

Chiara Strozzieri In cornice | pag. 165 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Nel 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.


A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO

Le Farchie di Fara Filiorum Petri

» a cura di Denia Di Giacomo

149TRAPARENTESI News in pillole

153PREZIOSANDO

Le più famose e costose non son le più preziose...

155USCITA DI SICUREZZA

Giordania, suggestione d’Oriente

159ALKIMIE

Torrone tenero al cioccolato aquilano

163TRAINDEVIE

Una leadership efficace

165ARTE&CO./INCORNICE

La Tache di Domenico Palma

181TEMPO RUBATO Spavento

183MUSICAMANIA

21.00: Eros Live/Michael

185VEZZI MODERNI

Nella shopper questo mese

173ARTE&CO.

I fuochi di Fara 157ITINERARI D’ABRUZZO Opi tra natura e cultura

161SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO E dopo la grande 169ARTE&CO. abbuffata? Sulle ali dell’infinito

177ARTE&CO. La natura in foto!

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I nostri più affezionati clienti.

La prima azienda mangimistica italiana con sistemi certificati di gestione per la qualità e per l’ambiente. Dal 1981 la SAGeM produce e fornisce mangime di prima qualità per i propri clienti, senza trascurare le necessarie garanzie per i nostri produttori. Il ciclo di produzione, denominato Natura Ciclo Completo, avviene con un controllo attento e costante delle fasi di semina e raccolto. Qualità e rispetto dei naturali processi di nutrimento sono i principi che guidano il nostro lavoro. L’accurata selezione delle materie prime rende il nostro mangime di qualità superiore.

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traparentesi

ai RTIGIANI A I L G la partecipazione E R A F R E P lle domande per de A n L ne co O ti zio U ta zia C en an S es fin pr A tigianato, embre la la”, del settore ar a lo scorso 29 dic ite

FORMAZIONE

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ASTRONOMIA

UN CENTRO DAL SAPORE EUROPEO

Presso Telespazio nel Fucino è stata recentemente inaugurata la sala di controllo del sistema europeo “Galileo” per la navigazione satellitare. L’apertu ra ufficiale si è svolta con la presenza del sott osegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, dell ’ammin istratore delegato di Finmecca nica, Pier Francesco Guarguaglini, del Com missario Europeo Antonio Tajani e del presidente della Regione, Gianni Chio di. Il nuovo centro di controllo segn importante per concretizzare una a una tappa meta da lungo tempo inseguita, il sistema consentirà all’Italia di gove un’infinità di applicazioni. «Sono lieto rnare - ha affermato Gianni Letta - di port are il saluto e il compiacimento del governo italiano in una sede che ha un sapore europeo. Sono emozion ato perchè qui io ci sono nato, è la terra, la mia Marsica, il mio Fucino… mia oggi gli abruzzesi guardano non solo alle stelle, ma anche alle stell moderne che sono i satelliti. Spero e che ancora una volta Finmeccanica e Telespazio portino avanti il patrimo di collaborazione e tecnologia per nio essere un esempio di cooperazione ». Per l’amministratore delegato di meccanica, Pier Francesco Guargua Finglini, «nonostante i ritardi, questo è un grande successo internazionale».

A BALLARE” ismatica Teresa De Sio sarà al “MET TI IL DIAVOLO 21.00 la car itanza con gennaio 2011 alle ore

TEATRO

Venerdì 21 originale. In concom o spettacolo alquanto ETTI IL DIAVOLO Teatro dei Marsi per un zo edito da Einaudi, “M an rom mo pri suo l de esto libro. Il corpo del la pubblicazione una lettura tratta da qu ne po pro Sio ente De la , A BALLARE” sostenuta e completam pagnata, commentata, om acc o, in libr ura l lett de la è tivo g rra readin al mondo na sono strettamente legate Her , che i ne zon zio rra can le na e la a e sic ura iarello, per la lett intrecciata con la mu Ch o olit Ipp no an de. sar cor ti 12 isti presen acustica e alle versione acustica. Gli art Marchitelli alla chitarra dio Egi i, on che i ssi gg rcu ua pe e ling voce si con i al violino, Upapadia alla plia la sua sfera di interes volo a Ballare”, Teresa am Dia perfetta, coadiuvata i il tti tes Me sin a un ing o ad van “Re Con eratura e teatro, tro lett a, sic mu ì cos iono la scena con e o mp lor rie si intrecciano tra di dei tre musicisti che e ello iar Ch o olit Ipp salentino 392.7860554 dal temperamento del SIMA tel 329.9283147 Info: HARMONIA NOVIS za. sen ma@virgilio.it pre ssi a ovi atic ian gm una ma marsi.it - harmon tro ea cat usi @m info it ww w.musicateatromarsi.

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traparentesi

TURISMO

SMS IL BOLLET TINO DELL A NEVE VIAvede di sms per la stagione 2010/2011 un servizio

mo Una nuova iniziativa di Abruzzo Turis Gli amanti delnelle località sciistiche dell’Abruzzo. neve e zion gratuiti dedicati alla situa . Per accedere a i saranno sempre informati dunque la montagna e degli spor t invernal s aggiorna sulL’sm rsi sul sito www.abruzzoturismo.it. questo utile servizio basterà registra ente, il nupres neve di cinque località circa la quantità la situazione del bollettino neve di dunque, rvi stra regi a rrete Acco ili. di chilometri percorrib mero di impianti aperti ed il totale il divertimento bianco vi aspetta!!!

L’AQUIL A

RESTAURATA LA STORICA FONTANA DELLE 99 CANNELLE

È tornata a sgorgare l’acqua dai mascheroni della storica e identific ativa Fontana delle 99 Cannelle dell’Aquila, riconsegnata con una cerimonia ufficiale di inaugur azione dal Fai (Fondo Ambiente Italiano) alla Città dopo i lavori di consolidamento e di restauro . Il recupero è stato completato in otto mesi ed è il primo intervento portato a termine su un monumento nel centro storico. L’opera del XIII secolo rappresenta la fondazione della città attorno ai suoi 99 quartieri, ognuno identificato da un mascherone. Tra i partner principali del restauro c’è l’associazione “Abruzzo nel cuore” del pilota di Formula 1, Jarno Trulli. «Ci sono cose - ha detto il presidente Chiodi - che hanno un valore che va oltre l’aspetto materiale e il restauro della Fontana delle 99 Cannelle, oltre ad essere un passo avanti nel difficile cammino della Ricostruzione, ha un alto significato simbolico, di riconoscibilità e di identità collettiva». Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha inviato un telegramma in cui ha espresso la sua felicità per la restituzione alla comunità aquilana di questo monumento.

POESIA

di PeVERSI IN MUSICA ledì 27 gennaio alle ore 18.30 presso la libreria Edison Si parlerà

Merco i loro versi. sentano e interpretano scara giovani autori pre e dell’inquietudine io ag dis l de ni dei giovani, dei pensieri e dei sog di sempre: l’amore e rca interna verso i valori che li spinge ad una rice i versi sarà accomde speranza. La lettura la e tà rie ida sol la ia, l’amiciz o Ciofani e Francesco l vivo curata da Gianmarc da a sic mu da ata gn pa grandi poeti come Alda derà con un omaggio a Provenzano e si conclu pe Ungaret ti. Jacques Préver t e Giusep Merini, Cesare Pavese,

TURISMO

L’ABRUZZO IN BIANCO HA NUOVE GUIDE Abruzzo Promozione Turismo le ha pensate proprio tutte, dall’invio di sms per informare sulle condizioni della neve alla pubblicazione della seconda parte di “Sciare in Abruzzo”, una guida dettagliata per i veri appassionati della montagna e degli sport invernali, dallo sci di fondo allo sci alpinismo, dall’escursionismo alle ciaspole. Un prodotto che consente una visione inaspettata e per certi versi sorprendente delle infinite opportunità offerte nelle diverse realtà locali delle montagne abruzzesi. Esiste inoltre un’ultima brochure che oltre a dare informazioni utilissime, aiuta a promuovere le zone meno note della montagna abruzzese, ma soprattutto mette in mostra un’organizzazione turistica moderna, al passo con i tempi, che va incontro alle tendenze. Le brochure si possono richiedere gratuitamente presso gli uffici IAT o direttamente ad Abruzzo Promozione Turismo. INFO: www.abruzzoturismo.it.

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CONVEGNO

IMMIGRAZIONE E INTERG RAZIONE

In Italia, secondo i recen ti dati Istat, gli stranieri presenti sono pari al 7% popolazione totale; in Ab della ruzzo si è registrata un a crescita della presen immigrati dell’8,7%. Ci za di troviamo di fronte ad un a società sempre più mu nica dove si incontrano ltietvolti, linguaggi, usanze , storie, sapori apparte a culture diverse. Nasce nenti così l’esigenza e il bisog no di integrazione, tem che sarà al centro della a alle ore 16:00 presso l’au tavola rotonda che si ter rà a Chieti il 29 gennaio ditorium “Cianfarani” pro 2011 mo ssa dal CVM Comunità borazione con la Carita Volontari per il Mondo s - Migrantes dell’Arcid in collaiocesi di Chieti-Vasto ed d’eccezione saranno: FRA altre importanti associ NCESCO GESUALDI, già azioni. Ospiti allievo di Don Lorenzo Mi scrittore rumeno vincito lani, MIHAI MIRCEA BU re di importanti premi e TCOVAN, SERGIO MARELLI, segret voce della GCAP Italia (Co ario generale della FOCS alizione Italiana contro IV e portala Pover tà).

TEATRO

TEATRO POPOLARE

Da domenica 9 gennaio ha inizio la stagione di prosa del circuito ATAM, presso il Teatro Tosti di Ortona. Una rassegna del teatro popolare che prevede come prima opera “La Bisbetica Domata” di W. Shakespeare, proseguendo mercoledì 19 gennaio con “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman, con Daniele Pecci e Federica Di Martino, regia Alessandro D’Alatri. Per informazioni sul programma e per le altre date in programma contattare il botteghino del teatro: 085 9063764 oppure 3935102874.

TRADIZIONI

PIZZICA PER TUTTI!

È partito l’11 gennaio il laboratorio  di danze popolari del sud Italia organizzato Merli Bianchi i de dalla Compagnia torio prevede ora lab Il di Giulianova. fondamentali lo studio delle tecniche ridione, la me l delle danze tipiche de tarantella la e ta pizzica, la tammurria da una ute ten i, ion lez calabrese. Le polari, po nze docente esperta di da al fino dì, rte ma si svolgeranno tut ti i oscu lla de zi spa mese di giugno, negli ” a Giulianova la materna “De Amicis tro il Comune). Paese (Via Cavour 4, die i Merli Bianchi INFO: Compagnia de il: info@compama - tel. 340.6072621, o ww w.compai.it nch gniadeimerlibia gniadeimerlibianchi.it

NATURA E SPORT

PARCO D’INVERNO L’occasione per trascorrere due gior ni in escursione con le racchette da neve, insieme al Cai e all’Assoc iazione Nazionale Alpini, per scoprire la montagna e le sue tradizion i Sabato 15 e domenica 16 gennaio 2011. Giunti alla 9° edizione, la Fest a dell ’Alpino propone due escursioni: il sabato da Pietracamela a Prati di Tivo e la domenica da Prat i di Tivo alla Madonnina. A corredo delle due escursioni in ambiente, incontri, mostre e proposte didattich e e di sensibilizzazione ambientale rivolte ai partecipanti, tra le quali la visita della Foresteria degli Aquilotti a Prati di Tivo, allestita con pan nelli dedicati alle molte possibili attiv ità in montagna, estive e invernali. Per informazioni: www.caiabruzzo.it , www.caicastelli.it, www.rapinote ramo.it, www.caiteramo.it.

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pre iosando » di Marzio Forcella

CAP. A • l’Alessandrite, l’Almadino, l’Amazzonite, l’Ambra e l’Avorio

Le più famose e costose non son le più preziose... L’Alessandrite Rarissima pietra semipreziosa che cambia colore dal verde al rosso, scoperta in Russia all’inizio dell’Ottocento e chiamata così in onore dello zar Alessandro II, l’alessandrite è una varietà di crisoberillo dalla più curiosa e intrigante colorazione cangiante: verde alla luce naturale, rosso porpora alla luce artificiale. Tra le gemme naturali non ce n’è una che le assomigli tant’è che se perfetta il suo valore è altissimo. Tagliata in vari modi, è difficilissima da reperire con buona trasparenza. È la gemma nazionale russa, favorisce l’elasticità, la dinamicità, il cambiamento. Provenienza: Brasile, Zimbabwe, Sri Lanka • Affinità zodiacale: Toro, Gemelli.

L’Almandino Primo minerale della famiglia dei granati, questa pietra semipreziosa presenta un colore rosso cupo con sfumature viola-brune. Utilizzato nell’antico Egitto già attorno al 2000 a.C., il suo nome deriva dalla città di Alabanda, nell’Asia Minore, dove nei tempi antichi si estraeva e tagliava. Molto in voga già tra 600 e 700 oggigiorno rientra fra le gemme più inusuali se pur spesso si trova in gioielli antichi. Il taglio è spesso a cabochon per anelli o sfere per collane altrimenti viene lasciato grezzo. È la gemma protettrice dai veleni e dalle ferite, favorisce la fiducia in sé, rinvigorente. Provenienza: Zambia, Vietnam, Brasile, India • Affinità zodiacale: Capricorno, Ariete

L’Amazzonite

Di colore verde-blu talvolta confusa con la Turchese o con la Giada, trae il suo nome dall’area Sudamericana del Rio delle Amazzoni. Gemma piuttosto delicata soggetta a sbiadire se troppo scaldata, si distingue per una colorazione non uniforme, a striature o chiazze sfumate nella massa cristallina verde. Impiegata in sfere per collane, cabochons o con superfici piatte, non permette i lavori di intaglio data la sua notevole sfaldatura. È una pietra calmante, dona equilibrio e armonia interiore. Provenienza: Brasile, Russia, America settentrionale • Affinità zodiacale: Cancro, Acquario.

L’Ambra Sostanza di origine organica, l’Ambra non è un minerale, ma una resina fossile prodotta milioni di anni fa da una particolare conifera, oggi estinta. Leggerissima da poter galleggiare in una soluzione di acqua e sale, l’Ambra è da sempre amata per la sua misteriosità che nasce dall’attrazione per il caldissimo colore giallo dorato, arancione-bruno e dalle sue più uniche inclusioni. Proprio queste infatti la caratterizzano aumentandone il valore commerciale. Nelle varietà particolarmente giallo-trasparenti è possibile vedere bene foglie, semi, aghi di pino, insetti ottimamente conservati come ad esempio le piccole zanzare catturate nell’Ambra del film “Jurassic Park”! Di tutta l’Ambra estratta solo il 15% viene impiegato a scopi ornamentali per sculture, collane, oggetti incisi ecc. A riguardo molte sono invece le sue imitazioni: l’Ambroide o Ambra pressata, le resine plastiche come la celluloide o la bachelite. l’Ambra favorisce la fiducia, infonde coraggio ed è un ottimo talismano dagli incidenti domestici. Provenienza: Mar Baltico e Russia • Affinità zodiacali: Leone, Gemelli.

Avorio Materiale organico molto tenero, ma tenace ed elastico, deriva il suo nome dal latino ebur (elefante) giacchè con Avorio ci si riferisce quasi esclusivamente alle zanne di tale mammifero. Si presenta con colore bianco-crema se giovane, beige-marrone-giallastro se naturalmente antico. Da sempre conosciuto e lavorato da tutte le Civiltà per scopi diversi: dal gioiello all’oggettistica più raffinata, intersiato, scolpito, intagliato e decorato, ancora oggi è molto apprezzato se pur le giuste e severe leggi proteggono gli animali più esposti al rischio di estinzione. Con una tipica struttura superficiale con sottili linee che si incrociano ad arco dal tipico aspetto opaco, l’Avorio ha fortunatamente varie imitazioni tra cui è frequente una speciale plastica detta avoriolina, nonchè il corozo e l’Avorio vegetale che nasce da semi induriti di due tipi di palma. Provenienza: Africa • Affinità zodiacali: Capricorno A rileggerci al prossimo numero con il Calcedonio, il Cristallo di rocca, il Citrino e la Corniola.

info_ Marzio Forcella Designer di gioielli e oggettistica, Esperto in storia dei preziosi e mineralogia www.amalteapreziosi.com - mf@amalteapreziosi.com

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uscita di sicure

a

Giordania, suggestione d’Oriente otenzialmente la Giordania potrebbe accogliere migliaia di turisti, ma è un paese penalizzato dalla cattiva reputazione del Medio Oriente in merito alla sicurezza. Nonostante tutto, molti ritengono che sia uno dei paesi più ospitali del mondo, ricco di storia e cultura. I pochi visitatori che vi giungono si trovano immersi in una straordinaria atmosfera, generosa di rovine di antiche civiltà che hanno lasciato tracce nell’essenza stessa dei suoi abitanti. Amman è la moderna capitale del Regno Hashemita di Giordania. Nota come Rabbath-Ammon durante l’età del ferro e successivamente come Filadelfia, un tempo parte della Lega della Decapoli, vanta ora una popolazione di circa 1,5 milioni di abitanti. Il viaggio da Amman verso sud, lungo la Strada dei Re – via di 335 chilometri che

corrisponde al percorso che Mosè intendeva seguire guidando la sua gente verso nord, attraverso la terra di Edom, identificata con l’odierna Giordania meridionale - rappresenta uno degli itinerari più memorabili della Terra Santa. La prima città che si incontra è Madaba, nota come la “Città dei mosaici”, custodisce la nota mappa-mosaico di Gerusalemme e della Terra Santa: con ben due milioni di tessere di pietra colorata, la mappa rappresenta colline, valli e villaggi, fino al delta del Nilo. Altra bella città è Gerasa, abitata ininterrottamente da oltre 6.500 anni, rappresenta uno degli insediamenti di epoca romana meglio conservati al mondo. Meta altrettanto immancabile è Aqaba, con la visita al Forte dei Mamelucchi, struttura affascinante al pari dei castelli del deserto, alcuni dei quali sono patrimonio dell’Unesco

un motivo in più_ scoprire “Il tesoro” di Petra

L’antica città di Petra è uno dei tesori nazionali. Un tempo era abitata dai nabatei, un’industriosa popolazione araba stabilitasi nella Giordania meridionale più di 2.000 anni fa. Ammirata per la sua raffinata cultura, l’imponente architettura e l’ingegnoso complesso di dighe e canali, affascina per la sua straordinaria posizione, nel profondo di una stretta gola desertica. Per accedervi è necessario procedere per un chilometro lungo la gola, le cui pareti si elevano fino a 200 metri d’altezza, alla fine del percorso si trova “Il tesoro” (in lingua locale El khasneh al faroun: Il tesoro del faraone). Si tratta del famoso monumento scavato nella parete rocciosa per ospitare la tomba del re nabateo Areta III (87-62 a. C.).

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Da un’idea del mensile Abruzzo Impresa prodotto da Abruzzo Channel nasce il format televisivo Dire&Fare il nuovo talk show di approfondimento. È un immancabile appuntamento settimanale di 90 minuti per affrontare tematiche di attualità inerenti il nostro territorio. Autorevoli ospiti danno vita a dibattiti costruttivi finalizzati ad individuare il modo più idoneo per ridurre il divario tra parole e fatti. Realizzato nello studio televisivo del gruppo editoriale Ecco Italia. tutti i martedì su tVQ ore 21:00 e in replica la domenica ore 14:00


itinerari d’Abru

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o

» di Alessandra Vallera

el pieno del Parco Nazionale d’Abruzzo sorge Opi, un piccolo borgo medioevale maestosamente adagiato su una lingua di roccia di formazione calcarea, ricco di tradizioni e di una natura incontaminata che rende indimenticabile il soggiorno in questo luogo in qualsiasi stagione dell’anno. In primavera o in estate il borgo e i suoi dintorni sono meta ideale per gli appassionati di lunghe passeggiate, immersi in una natura del tutto incontaminata che diventa custode di una flora e di una fauna colorata e particolare. Infatti, su questi territori sbocciano il Bucaneve, il Crocus, la Scilla Bifolia, l’Anemone, il Giglio Rosso, ma anche la Genziana e la Scarpetta di Venere, senza tralasciare la presenza di una particolare fauna che vive in questo territorio come l’orso marsicano, il camoscio d’Abruzzo, l’aquila reale, il capriolo, il cervo, il cinghiale e perfino il lupo. Ma il paesaggio diventa fiabesco quando la natura si tinge con i colori dell’autunno e quando in inverno la neve soffice cade copiosa imbiancando tutto. In questa magica stagione l’altopiano della Macchiarvana è meta ideale per gli appassionati di sci da fondo anche se è abbastanza diffuso lo ski-roller e il tracking con le racchette da neve. La natura in questi luoghi sembra fondersi perfettamente al paese e ai suoi abitanti, che furono i primi ad aderire, all’inizio del secolo scorso, al Parco Nazionale d’Abruzzo. Custodi indiscussi di questo territorio sono il Monte Marsicano, di 2242 metri di altitudine, la Val Fondillo, il Monte Amaro, di 2793 metri di altitudine, il Passaggio dell’Orso, l’altopiano di Macchiarvana e la Valle Fredda, zone, quest’ultime, molto care agli appassionati di sport invernali. Le origini di questo caratteristico borgo sembrano perdersi nel tempo, fondendosi con la mitologia romana, così la tradizione collega questi luoghi a Conso, dea dell’abbondanza e della fertilità vicina al dio Saturno. Un’altra versione invece richiama Opice, sacerdotessa del tempio di Vesta, edificio che, con altri quattro, formava il santuario che sorgeva dove oggi si erge il paese di Opi. Ricche di forti suggestioni, queste tradizioni cedono spazio alla storia che lega il nome del paese al termine latino oppidum, che indicava un castello fortificato, considerata la posizione dominante e la struttura delle abitazioni che sorgono come una cinta muraria quasi a salvaguardia del punto più alto del paese. Ma la suggestione di questo piccolo borgo abruzzese si lega anche a strutture di interesse artistico-religioso che vi sorgono, come la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, risalente al XII secolo e custode dell’antico campanile, il cui aspetto attuale è dato dalle opere di ricostruzione avvenute fino al XVIII secolo. Da annoverare assolutamente anche la Cappella di San Giovanni Battista, in stile barocco abruzzese, ricca di decorazioni lignee e marmi affascinanti. In passato proprietà dei baroni Dorotea - Rossi, sorge accanto allo stesso palazzo baronale. La popolazione è accogliente e dona a questo magico borgo un tocco in più, infatti, anche la cucina locale è particolare e vanta piatti caratteristici e gustosi, tra i più stuzzicanti troviamo i ravioli con la ricotta, molte minestre, pecora al cotturo, formaggi davvero particolari e tanti dolci degni del palato dei più golosi, per citarne solo alcuni: tanozzi, torroncini alle mandorle, scarpelle e cicirchiata. Dunque un borgo dove il connubio tra natura, tradizioni, sport e cucina è molto ben riuscito e vale proprio la pena visitarlo!

» foto concesse dalla Pro Loco di Opi

Opi tra natura e cultura

Viaggio alla scoperta del piccolo gioiello abruzzese della provincia dell’Aquila immerso nel Parco Nazionale

Alcune indicazioni utili per raggiungere Opi:

dall’autostrada A25 uscire al casello di Pescina, proseguire sulla S.S.83 e superare i paesi Venere, Gioia dei Marsi, il centro di Gioia Vecchio; quindi attraversare il Passo del Diavolo e proseguire in direzione Pescasseroli. Dopo circa sei chilometri si arriva ad Opi.

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alkimie » di Nicola Boschetti

Torrone tenero al cioccolato aquilano Ricetta gelosamente custodita di generazione in generazione, morbido nella sostanza ma forte nel sapore: è il torrone tenero dell’Aquila, un piccolo gioiello di pasticceria!

aratteristico della città di L’Aquila, il torrone tenero al cioccolato aquilano si presenta nella forma tipica a barrette, di colore marrone cioccolato, con le nocciole visibili sui lati ed è prodotto secondo una tradizione ormai consolidata da diversi decenni. Per la particolarità del suo impasto, per la qualità delle materie prime e per l’assenza di qualsiasi conservante, il torrone aquilano, si distingue dagli altri tipi italiani di torrone. Si ottiene amalgamando miele, albume montato a neve, zucchero e un po’ di vaniglia, il tutto viene riscaldato a “bagnomaria”, ossia sopra una pentola di acqua in ebollizione. Vengono poi aggiunte nocciole scelte tostate in quantità non inferiore al 30% e il cacao. L’impasto quindi viene steso a caldo fra due fogli di ostia, lasciato asciugare e tagliato a stecche, in modo da rendere visibili le nocciole intere. Il torrone tenero al cioccolato aquilano è una creazione originale della Famiglia Nurzia, che ne conserva gelosamente la ricetta sin dai primi anni del novecento. Fu Francesco Saverio Nurzia, abile pasticcere, ad avere l’idea di realizzare questo tipo di dolce, che fu poi perfezionato dal figlio Ulisse, che studiò a fondo le caratteristiche del cacao. Conosciuto già prima della grande guerra, tra il 1920 e il 1930, si diffuse la tradizione di servire il torrone nelle ricorrenze famigliari e nelle feste di paese. (Atlante dei Prodotti Tradizionali D’Abruzzo)

Passito rosso 2007

Pietrantonj

Parliamo di una della più storiche Cantine Abruzzesi che, grazie alla conduzione familiare, produce vino da oltre 2 secoli. I vigneti posseggono una splendida posizione, che oscilla tra i 350/400 m sul livello del mare, coccolati dalla maestosità della Majella, del Sirente e del Morrone, e riescono a produrre dei vini ricchi di profumi e sapori. Il Passito Rosso 2007 si presenta alla vista con un colore rosso rubino intenso, con notevoli riflessi porpora; al naso la fa da padrone la frutta rossa, la liquirizia, il caffè e il cacao. La bocca è elegantissima, dolce, avvolgente con note di tannino un po’ troppo invadente. Ottimo compagno per i dolci a base di cioccolato, pasticceria secca e formaggi erborinati. Sarà perfetto tra qualche mese, quando il tannino lascerà il posto alla morbidezza. Una cantina splendida da visitare. Prezzo indicativo 18 Euro - (50 cl) info_ Azienda Agricola Pietrantonj

Via San Sebastiano, 38 67030 Vittorito (AQ) Tel. e Fax 0864/727102 www.vinipietrantonj.it - info@vinipietrantonj.it Visite: su prenotazione. Vendita diretta: Si

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salus, il cibo per vivere meglio

Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

» di Pietro Campanaro

nutile negarcelo, è praticamente impossibile non eccedere con l’alimentazione durante il periodo delle festività natalizie ed è giusto così, altrimenti che periodo di feste sarebbe stato? Fino a qualche decennio fa, in tempi di minor “abbondanza” e di maggior lavoro fisico, il consumo di alimenti e dolci più grassi tipico del periodo natalizio era giustificato proprio dalla necessità di recuperare energie nel bel mezzo della stagione invernale con la speranza di accantonare qualche riserva energetica in più da spendere per la rimanente gelida parte dell’inverno. Fortunatamente oggigiorno non abbiamo problemi di approvvigionamento energetico, se mai il contrario, ma è rimasta radicata in tutti noi la tradizione di abbuffarsi specie durante il periodo delle festività natalizie. Dati alla mano questo è il periodo nell’anno in cui sono maggiori sia i consumi alimentari che l’incremento ponderale, e non c’è crisi che tenga! E allora, invece di versare lacrime di coccodrillo su quello che abbiamo consumato e passata ormai da un pezzo l’Epifania che come vuole la tradizione tutte le feste ha portato via, rimbocchiamoci le maniche e rimettiamoci in carreggiata. Avendo ancora in giro per casa dei dolci natalizi possiamo utilizzali per colazione in maniera tale da dare al nostro organismo la possibilità di smaltirli durante la giornata, presi la sera invece contribuirebbero a ingrassare. Una fetta di pandoro o panettone, una sfogliatella o due bocconotti con un bicchiere di latte o di the oppure un caffè sono un ottimo inizio di giornata. Dopo un periodo di alimentazione più ricca di grassi quasi sicuramente il fegato è risentito e l’intestino, messo più sotto sforzo, meno regolare. Per depurare il fegato e regolarizzare l’intestino conviene aumentare la quota di fibre, minerali e liquidi inserendo a pranzo minestroni di verdure o zuppe di legumi con pasta o incrementando il consumo di verdure disintossicanti come verze, cavoli, broccoli e cicoria. Ottima per “ripulire” l’intestino è la zucca molto ricca di acqua e fibre. Anche un doppio contorno ai pasti principali, magari uno cotto e uno crudo, è un ottima maniera per favorire la pulizia dell’organismo. La migliore insalata mista che possiamo consumare è quella composta da una verdura a foglia, una a radice e una a frutto perché apporta diverse tipologie di elementi che insieme si completano e sono più efficaci. Molto utili in questo periodo i finocchi che sono ricchissimi di acqua, hanno poche calorie, tanta fibra e soprattutto fanno molto volume e si possono “sgranocchiare” per colmare dei vuoti che altrimenti si sarebbe tentati di riempire con altri alimenti ben più calorici. Con questi semplici accorgimenti possiamo recuperare rapidamente gli extra delle festività natalizie e riattivare il nostro corpo per prepararlo correttamente alla imminente stagione primaverile

E dopo la grande abbuffata?

Rimettersi in forma dopo le festività natalizie… Potrebbe essere dura, ma con dei piccoli accorgimenti applicati quotidianamente possiamo farcela

info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova – Teramo – Pescara – Ascoli Piceno – Fermo Web: www.fitomedicina.it - E-mail: info@fitomedicina.it Gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina

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traindevie » di Carolina Pierfelice

li studi sul management hanno come obiettivo quello di aiutare chi guida le aziende a soddisfare contemporaneamente i bisogni dell’uomo e l’efficienza lavorativa. In realtà negli ultimi anni la ricerca ha differenziato due ambiti, quello del management e quello della leadership, dato che ci sono delle differenze comportamentali tra un manager e un leader: il manager ha un approccio più strutturato, controllato, analitico e orientato alle regole, mentre il leader sarebbe connotato da un approccio più sperimentale, ideativo, destrutturato, flessibile e appassionato (Zigarmi et al., 2006). Le ricerche, però, dimostrano che i risultati migliori si ottengono se si è capaci di essere manager e leader nello stesso tempo. In questa sede ho scelto di parlare di leadership, perché è un argomento che va ben oltre la dirigenza di un’azienda, data l’infinità di contesti in cui è possibile e necessario che ci sia un leader, più o meno eletto esplicitamente. Gli studi sul tema in questione sono innumerevoli, le chiavi di lettura date da vari autori altrettante, dunque mi soffermerò su alcuni aspetti che ritengo più significativi. Partiamo dal definire un leader “efficace”: esso è capace di tirar fuori il meglio delle persone che collaborano, mantenendo alta la loro soddisfazione sia nei confronti del lavoro che nelle relazioni con i colleghi, e nello stesso tempo persegue e raggiunge gli obiettivi nel migliore dei modi. Ciò che permette a un leader di essere efficace è, soprattutto, l’impegno e le energie che investe nella conoscenza personale e non superficiale dei suoi collaboratori, in modo da motivarli e coordinarli al meglio rispetto agli obiettivi da raggiungere insieme. Il tempo da dedicare a questo scopo si deve strutturare in due momenti: prima di una prestazione, così da chiarire gli obiettivi, le modalità operative e i compiti di ciascuno, e al termine della stessa, per valutare i risultati, riconoscere e sottolineare le capacità e l’impegno di ciascuno e, laddove necessario, apportare modifiche. Un buon leader, nel fare ciò, non può lasciarsi mettere in difficoltà da eventuali, anzi sicuramente frequenti, cambiamenti: il leader efficace

sa essere flessibile in modo da far fronte a situazioni via via diverse. Ciò presuppone che egli abbia dei requisiti personali fondamentali dai quali non si può prescindere: capacità di adattamento, di andare oltre gli aspetti caratteriali che lo contraddistinguono, di relazione con gli altri, di autocontrollo, di delega, inoltre sa scegliere il modo giusto per tenere alti gli animi e riconosce quando essere severo o indulgente… In modo particolare sul piano relazionale un buon leader dedica tempo

Una leadership efficace Manager e leader, due figure che dovrebbero coincidere per creare una reale grande guida per l’azienda

al rapporto individuale e di gruppo con i collaboratori, cosicché questi ultimi sanno di poter dialogare con lui per qualsiasi difficoltà; sul fronte degli obiettivi da raggiungere egli sa prendere decisioni anche nell’incertezza, assumendosi la responsabilità delle sue scelte in modo da dare sicurezza al suo staff. Ma un leader è principalmente una PERSONA che ha investito energie, tempo e risorse per lavorare su se stesso. E qui torniamo a un discorso fondamentale, cioè quello della formazione e della crescita personale che sono alla base di tutto. Tutto ciò che facciamo passa attraverso il nostro essere, il saper essere supera, come importanza, il sapere e il saper fare, e ciò è evidente nei risultati che otteniamo. Il mio consiglio è, dunque, di investire più tempo e più risorse sulla formazione umana: i risultati, anche se non immediati, ci ripagheranno ampiamente del tempo speso, e ci restituiranno non solo obiettivi centrati e vittorie professionali, ma anche legami sinceri e profondi con le persone che avranno la fortuna di incontrarci sulla loro strada

info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it

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Imbottigliamo la natura.

Questa è la storia di un Lui e una Lei. Lui è un idealista, innamorato a tal punto di lei da assecondare ogni suo capriccio. Lei detta le regole: vuole andare in collina, mentre gli altri vanno al mare; vuole vento e passione mentre gli altri dormono; ma soprattutto vuole cure e attenzioni solo da lui. Lui è Franco D’Eusanio, ideatore di vini. E lei? È la natura, ovviamente.

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/ incornice

Âť di Chiara Strozzieri

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La Tache di Domenico Palma La rigenerazione della pittura attraverso le tracce scomposte di un abruzzese

 foto concesse dall’artista

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arte&co.

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1. Fantasie, 2008, tecnica mista su faesite, 24 x 16 cm 2. Visione astratta, 2008, tecnica mista su tela, 20 x 30 cm 3. Onda, 2008, tecnica mista su cartoncino, 15 x 15 cm 4. Ricami naturali, 2000, tecnica mista su tela, 25 x 20 cm 5. Colori in autunno, 2008, tecnica mista su cartoncino, 11 x 20 cm

/ incornice

opo la seconda guerra mondiale, mentre negli Stati Uniti l’Espressionismo astratto nasceva direttamente dalla pancia di artisti, che avevano visto la loro creatività comprimersi nel claustrofobico vano delle circostanze storiche e finalmente risolvevano la frustrazione di anni in uno sfogo dei sentimenti, in Francia si sviluppava una ricerca formale dall’esplicito nome di Tachisme. Letteralmente il termine deriva da “tache”, ovvero la “macchia”, essendo il quadro tachista cosparso di macchie colorate in disordine apparente, praticamente il suo nome si lega a un elemento estetico capace di riprodurre sulla tela la casualità del mondo, concetto assai vivo nella crisi post-bellica. Ora, l’arte da un decennio a questa parte non fa altro che interrogarsi sulla sua storia e riesumare idee e modi formali, riattualizzandoli e cercando in essi la ciclicità della vita, e non mi sbaglio nel definire un attualissimo Domenico Palma, artista abruzzese riconosciuto da pubblico e critica per la validità del suo lavoro, come l’ultimo dei tachisti. Non ci sono in lui solo le espressioni comuni di macchie di colore espanse e stratificate, non solo un’evoluzione da Sam Francis o quasi una negazione di Goerges Mathieu, ma c’è anche la netta sensazione di essere alla fine della guerra, la guerra mediatica che ha fatto dell’artista uno strumento pubblicitario e dell’arte un prodotto commerciale. Attraverso la lirica poetica di Palma si assapora la dolcezza di una rigenerazione della pittura, svestita finalmente di artifizi sorprendenti e tornata alla purezza dei valori estetici. La vera sorpresa è soltanto il colore, steso in tracce dinamiche e scomposte, sempre luminoso e incline alle suggestioni dell’artista. Spesse volte esso non ha bisogno di superfici più larghe di una mano: la grandezza dell’opera allora sta nella cura maniacale della composizione, nelle sfumature appena percepibili, nei virtuosismi infiniti di un pittore d’eccezione. Avvicinandosi all’opera si possono ritrovare i pensieri creativi dell’autore, che decide di volta in volta se i pigmenti debbano ritrarsi e ingessarsi in zone materiche (previa intenzione di liberarle graffiandole e aprendole così all’aria e al respiro), oppure possano liquefarsi in trasparenze tradite da inserimenti di fogli di giornale, avvistabili sotto più di una stesura di colore. Si compie così il ritorno alle meraviglie dell’estetica e di nuovo l’opera d’arte può piacere e non solo interessare

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comunicazione aziendale

» Farnese vini

Edizione, cinque autoctoni V

ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.

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«Nascono i nostri frutti»

vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.

FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com


arte&co.

» di Anna Cutilli Di Silvestre

Sulle ali dell’infinito

Francesco Minniti e la sua ricerca artistica, il colore come mezzo di introspezione e l’apertura ai nuovi mezzi e materiali per colmare l’ansia del rinnovamento

Terre cm 100X100 (2005). Microarte

aleidoscopiche, striate, fluttuanti si allungano le colorate figure che iconicamente campeggiano nelle recenti opere di Francesco Minniti. Le folate di rosso, celeste, verde, giallo su fondo nero, si protendono a strillare il loro dinamismo e, nonostante a volte sembrino estenuate, si ha l’impressione che subito siano pronte a rianimarsi per riprendere l’evoluzione. L’opera “Cosmo” (2008) può essere emblematica del percorso artistico

» foto concesse dall’artista

sempre in ascesa del suo autore in una continua e affannosa ricerca di nuove modalità espressive. L’ansia del nuovo tormenta Francesco Minniti che nel suo percorso d’arte, è passato dall’iniziale figurativo preciso riproducente il vero - ottenuto con i soli pennelli - all’uso dei nuovi mezzi elettronici creando paesaggi di mistero dalle tinte sgargianti: il rosso infuocato per i cieli e l’azzurro-verde-giallo per le montagne e la campagna. Queste

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Stratos cm 100X100 (2008). Contaminazione tra pittura e web art

Eroma cm 95X95 (2008). Contaminazione tra pittura e web art

Distensione cm 95X95 (2005). Smalto acrilico su tela

opere sono state ottenute con l’aiuto dei mezzi elettronici forniti “Colart” (2007). L’ansia di rinnovamento che si impossessa di dalla moderna tecnologia. L’uso sapiente del Web ha esaltato le Francesco Minniti evoca il ricordo di Emilio Vedova che per le capacità artistiche di Francesco Minniti che ora dipinge anche ultime opere lo ha ispirato. Dopo il clamore delle avanguardie e con il mouse. E così egli ha lasciato il figurativo iniziando ad gli incantesimi delle metafisiche, il pittore veneziano in un suo esprimersi in forme astratte. In alcune opere esprime solo la rearticolo affermava «Il libero linguaggio astratto è forse oggi la altà del colore e della luce, senza riferimenti di natura figurale o sola storia di quelle emozioni che non possiamo comunicare algeometrica. La pittura, in questo caso, più che indagare la realtà trimenti». E ancora: «Nell’esigenza di consegnare le equivalenze oggettiva scruta le profondità dell’animo dell’autore analizzando i di questo nuovo sentire, nasce la ricerca, l’inserimento di nuovi processi del pensiero, i moti della volontà, le intime aspirazioni. mezzi espressivi». Ed è la tensione di Minniti verso nuovi mateQuindi sono le motivazioni interiori a prevalere sul bisogno di riali che lo avvicina a Vedova. Quindi a quei collages materici e rappresentare o narrare. Il dinamismo agli assemblaggi dei materiali più diverdel profondo porta Francesco Minniti a si: lastre di vetro, neon, cerchi di metallo sgocciolamenti di vari colori su un fonanche Minniti si serve dei neon che ha do rosso acceso, “Microarte” (2oo6) o a utilizzato per creare delicate lampade chiazze espanse di un verdino estenuato artistiche riproducendo i suoi ghirigori che sembrano trasportate da una corcolorati su plexiglas. E si serve di cerchi rente “Colart” (2006). Eppure nell’opera di acciaio che brillano su un piano tutto “Evanescenze” (2007) su un fondo aznero, per l’opera “Odun infinito” (2008). zurro violaceo dolcemente marezzato, in La tecnologia gli ha permesso e anzi gli uno spiraglio orizzontale non può fare a ha ispirato questa composizione in cui meno di riapparire la natura e si intravel’osservatore si confonde in una profonde in lontananza, un delicato paesaggio. dità senza fine. Cosmo cm. 100X100 (2008). Il creativo pensiero di Minniti in una conIl “demone dell’arte” che sembra imposContaminazione tra pittura e web art tinua ricerca di modi e materiali nuovi sessarsi di Francesco Minniti e che lo lo ha portato a sperimentare anche l’effetto craquelé. L’effetto porta ad un continuo operare tra manualità e pensiero, lo porta delle screpolature oltre ad essere un elemento poco comune anche ad esprimersi nell’arte musicale per cui ha cantato con evoca l’inquieto ricordo di antiche ignote violenze della natura, Teddy Reno, vinto concorsi e inciso CD

NOTE BIOGRAFICHE SULL’ARTISTA Nato a Gissi, Francesco Minniti vive e lavora a Chieti Scalo, in viale Abruzzo 221. E a Chieti, presso l’Istituto Statale d’Arte, ha conseguito il diploma di maestro d’arte perfezionandosi poi in ceramica artistica. Ha esposto alla Triennale di Milano e in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Oltre che nella pittura, scultura e ceramica, Minniti si esprime con soddisfazione anche nella musica. INFO: 347.9545323 - minnitifrancesco@virgilio.it - www.francescominniti.it Odun infinito cm. 61X57X5 (2008). Polimaterico concettuale

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» di Denia Di Giacomo

I fuochi di Fara Suggestiva manifestazione che si ripete ogni anno con rinnovato interesse e ampia partecipazione. Raccontiamo i segreti delle Farchie di Fara Filiorum Petri, che da oggi sono anche un marchio registrato!

na tradizione che viene da molto molto lontano, fuochi purificatori che ogni anno, il 16 di gennnaio, riempiono il paese di migliaia di visitatori e turisti, curiosi di assistere ad una delle manifestazioni più note d’Abruzzo. Parliamo delle Farchie di Fara Filiorum Petri, in provincia di Chieti che a partire dallo scorso mese è anche un marchio registrato. Domenico Bucciarelli, sindaco della cittadina, ha annunciato: «Abbiamo provveduto al ritiro del marchio brevettato “Le Farchie”, depositato presso la Camera di Commercio di Chieti. Questo significa che il Comune di Fara Filiorum Petri è unico titolare del marchio che non può essere usato da altri paesi. Ciò naturalmente non comporta che altri paesi non possano festeggiare la Festa di S. Antonio Abate (santo protettore di Fara Filiorum Petri), ma non sono autorizzati a chiamare i loro fuochi con il nome “Farchie”». Una tutela importante nei confronti di un prezioso bagaglio culturale, che deve necessariamente essere racchiuso in un fortino per evitarne la dispersione.

» foto di Simone Cerio

LEGGENDA VUOLE… L’evento viene organizzato spontaneamente da un comitato cittadino, il 16 gennaio, giorno che precede Sant’Antonio Abate, ed è proprio in onore di questo amato Santo, protettore del paese, che i grandi fuochi delle Farchie vengono innalzati nell’antico borgo di Fara a ricordo di un miracolo che avvenne nel 1799. La leggenda infatti narra che al tempo dell’invasione francese Fara era protetta da un grande querceto che si estendeva fino a coprire interamente l’attuale contrada Colli. Venendo da Bucchianico verso Guardiagrele i Francesi volevano occupare Fara, ma l’apparizione di S.Antonio nelle vesti di un generale li fermò. Il Santo intimò alle truppe di non oltrepassare la selva ed al loro rifiuto trasformò gli alberi in immense fiamme che scompigliarono i soldati mettendoli in fuga. Ecco allora che le fiamme che arsero gli alberi come fossero torce vengono rievocate da questi enormi fasci di canne, preparati con cura in ogni contrada da cospicui gruppi di persone. Non bisogna però dimenticare che i fuochi purificatori sono un simbolo che si ritrova spesso nelle ritualità pagane atte a scandire il passaggio tra il buio e freddo inverno e la più mite primavera, in tempi molto remoti la cenere prodotta dalle farchie veniva anche conservata a protezione di stalle, case e campagne, quasi fosse una reliquia con poteri benefici. Ma i fuochi sono molto cari anche alla stessa figura di Sant’Antonio Abate, si narra infatti che il Santo, per salvare alcune anime intraprese un viaggio sino all’Inferno, qui giunto, mentre il suo inseparabile maialino era intento a creare scompiglio tra i demoni, San’Antonio non solo riuscì a portar fuori le anime, ma approfittando del trambusto, prese anche del fuoco infernale e una volta tornato sulla terra ne fece dono agli uomini.

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IL VIAGGIO DELLE FARCHIE

Mani esperte preparano una farchia

In questa foto e in quella sottostante: l’innalzamento di una grande farchia

Ma cosa sono le Farchie di Fara Filiorum Petri? Definirle semplici fasci di canne sembra quasi riduttivo, nella loro costruzione si custodisce qualcosa di più grande, storia, tradizione, amore per la propria terra e anche voglia di mettersi in gioco, visto ogni anno si cerca sempre di stabilire quale sia stata la Farchia più bella. Partiamo dalla materia prima, canne legate tra loro con rami di salice rosso aventi generalmente un diametro di 70-100 cm ed una lunghezza che va dai 7 ai 9 metri. Ogni contrada di Fara ne prepara una mettendosi a lavoro già molto tempo prima del giorno della festa, infine, il 16 gennaio, dalle contrade stesse partono i trattori decorati con sopra le Farchie. Prima di iniziare il piccolo viaggio che le porterà fino al largo antistante la chiesa di S.Antonio Abate, dove rimarranno accese tutta la notte, è usanza che si recitino alcune litanie lauretane e che un bravo suonatore di “trevucette” si metta a cavallo della Farchia stessa seguendo un tamburello che invece apre il corteo. Arrivati davanti la Chiesa la Farchia viene scaricata al suolo e finalmente si erge in tutta la sua maestosità, mostrando anche le sue eventuali imperfezioni o, al contrario, la sua perfetta esecuzione. Quando tutte le Farchie sono alzate si dà inizio al benevolo incendio che porterà tutto il paese in festa fino al mattino seguente. Sono numerose le manifestazioni simili a questa che si svolgono nella nostra regione, ma senza dubbio quella di Fara Filiorum Petri è una delle più sentite, forse perché il fuoco delle loro Farchie è talmente grande che non può non scaldare gli animi…

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» a cura della redazione

La natura in foto!

Si è concluso con foto mozzafiato il IX Concorso Fotografico Nazionale indetto dal Gruppo Fotografico La Genziana, in queste pagine una panoramica delle foto vincitrici

1° premio assoluto: “Prima neve” Basileo Stanislao - Torino

isultati straordinari per il IX Concorso Fotografico Nazionale valevole per la statistica UIF 2010 indetto dal Gruppo Fotografico “LA GENZIANA”. Il concorso aveva come tema obbligato la “Fotografia Naturalistica”, ma contemplava anche il “Tema Libero Colore” e il “Tema Libero B/N”. Aperto a tutti i fotoamatori, questo appuntamento con l’arte “dell’immagine scattata” è stato molto seguito e ha raccolto numerosi iscritti da tutta l’Italia. In queste pagine pubblichiamo le bellissime foto vincitrici delle rispettive sezioni, sperando di ispirare tutti coloro che, sempre più numerosi, si avvicinano al mondo della fotografia!

1° Premio Tema Libero Colore “Controluce” Franco Marchi Sesto Fiorentino (FI)

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Premio Sez. E Una storia “Predaione 1 - 2 - 3 - 4” Valerio Desideri Livorno

2° Premio Tema Libero Colore “Venezia” Salvatore Damiani Benevento Premio Sez. B Mammiferi “Cavalli di Camargue” Giancarlo Mancori Torino 3° Premio Tema Libero Colore “Aquiloni” Paolo Stuppazzoni Baricella (BO)

Premio Sez. D Una terra da salvare “Bagno nell’oro (nero)” Erica Alberti Modena

Premio Abruzzo “Campo ortaggi in Sicilia” Alessandro Di Federico - Pescara

Premio Tema Bianco e Nero “Brick-Lane” Umberto Oreglini Pescara Premio Sez. A Avifauna “Guardabuoi con rospo” Massimo Bottoni Ponsacco (PI)

Premio Sez. C Biodiversità Ambienti Naturali “Salve” Pierluigi Rivasi Maranello (MO)

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tempo rubato

Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.

» di Alessio Pelusi

Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Domenico Starnone/ Einaudi 2009

Spavento omenico Starnone è un grande autore, di una sensibilità, probabilmente, unica. Basta addentrarsi nei suoi scritti per entrare fisicamente nel mondo tormentato, ma anche ironico e fresco, dei suoi personaggi. In particolare questo lavoro, “Spavento”, è la storia di un uomo anziano, un “vecchio” e stimato sceneggiatore, alle prese con il suo corpo ed i malanni di un’età non più verde. Cio’ che l’autore riesce a farci sentire, attraverso il suo personaggio Pietro Tosca, diviene improvvisamente amplificato, con un gioco narrativo che fa uscire il lettore dal testo e lo catapulta nella realtà dell’autore stesso. Nel secondo capitolo, infatti, il libro ci porta dai tormenti fisici e psicologici che la malattia provoca al Sig. Tosca, a quelli “reali” del suo autore. Aldilà dell’intreccio del racconto, però, ciò che spiazza e sorprende il lettore è la carnalità dei suoi personaggi, di tutti loro, nessuno escluso. Dal godimento alla sofferenza, sulla pelle di chi legge passa ogni sorta di emozione e brivido e, ugualmente, non c’e’ pensiero celato o desiderio intimo e per questo brutale e nascosto, che non passi attraverso le sue meningi.

l’autore_ Domenico Starnone (Napoli, 1943) ha fatto a lungo l’insegnante ed è autore di romanzi e racconti sulla vita scolastica, da cui sono stati tratti diversi film. Nel 2001 con “Via Gemito” vince il Premio Strega e il Premio Napoli. Nel 2005 “Labilità” vince il Castiglioncello; ed, infine, proprio con questo romanzo “Spavento” (2009 Einaudi) vince il Premio per la Cultura Mediterranea.

le prime trenta righe_ “Una notte mia moglie sognò che ero morto e al mattino mi raccontò il sogno. Stava stendendo sul terrazzo i panni che aveva appena tolto dalla lavatrice e tra i panni c’erano anche le mie scarpe da ginnastica. Faceva molto caldo. Un vapore le correva fra la pelle e il vestito come un solletico e sentiva sulla testa un cielo di Kleenex appallottolati che sporcavano l’aria con un odore di malattia. Nell’appendere per i lacci le scarpe allo stenditoio aveva scoperto che i miei occhi erano finiti uno in una scarpa, uno in un’altra, chiusi. Si era molto spaventata ed era andata a controllare se stavo nella stanza dove di solito lavoro. Non c’ero, ma intanto aveva sentito che qualcuno in camera da letto bussava contro le ante dell’armadio, e i colpi erano così forti che tremava la casa. In uno stato di grande ansia era corsa a vedere, ma una volta davanti al mobile si era accorta che già sapeva tutto. Nell’armadio c’ero io, e il suo compito era impedirmi a tutti i costi di uscirne. Perciò, se premevo dall’interno, lei premeva dall’esterno, se gridavo aprimi, lei rispondeva no. Cercava di

convincermi che non dovevo venir fuori mai più, bisognava che accettasi di essere morto. Sul momento il sogno non mi fece nessuna impressione. Dopo quarantadue anni di convivenza che c’è di male se l’inconscio di Silvia si è stufato di me, e non solo l’inconscio. Cercai piuttosto di tranquillizzarla. Pur essendo un’anziana signora molto colta e ragionevole, ha come tutti un lato opaco: è convinta fin da ragazzina che se immagina di incontrare una persona, due minuti dopo se la trova veramente di fronte; se pensa a un’amica che non vede da tempo, ecco che squilla il telefono ed è la sua amica; se sogna la morte di qualcuno, quello o sta per morire o è appena morto. Nei decenni ha accumulato una tale quantità di prove a dimostrazione che possiede davvero questa facoltà paranormale, che io ormai un po’ per gioco un po’ no le dico spesso, prima di addormentarci: per favore sogna chi ti pare ma non me.”

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21.00: Eros Live World tour 2009/2010 Il nuovo live di Eros Ramazzotti “21.00: Eros Live World Tour 2009/2010” è il nuovo doppio cd live di Eros Ramazzotti. La sua ultima pubblicazione in studio, “Ali e radici”, ha avuto il solito grande successo di vendite ed il relativo tour promozionale è stato visto da oltre 800.000 persone, toccando 30 paesi fra Europa, Centro e Nord America e per la prima volta anche Africa. Il lavoro ripercorre questa straordinaria serie di concerti: contiene 26 brani rigorosamente live, riassunto di una carriera strepitosa che ha portato Eros ad essere il cantante italiano più famoso nel mondo. Si passa dai primi grandi hit “Terra promessa” e “Adesso tu”, alla suite “Musica è”, fino alle celeberrime “Se bastasse una canzone”, “Più bella cosa”, “Cose della vita”, “Un’emozione per sempre” o i brani tratti da “Ali e radici”, “Bucaneve”, “L’orizzonte” e “Parla con me”. Sono disponibili quattro formati di questo nuovo live di Ramazzotti: doppio cd, dvd, la special edition con 2cd più dvd ed un book fotografico di 40 pagine, il triplo vinile a tiratura limitatissima. In definitiva “21.00: Eros Live World Tour 2009/2010” è l’occasione per i fans di rivivere le emozioni di una tournèe incredibile.

VOTO 8

Michael Ad un anno e mezzo dalla sua scomparsa arriva il primo album postumo di Michael Jackson Decisamente arduo approcciarsi al primo disco postumo di Michael Jackson senza vivere l’emozione di chi lo ha amato da sempre. Era lecito chiedersi che tipo di album (il primo di inediti dai tempi di “Invincible”) ci saremmo trovati di fronte: si legge sulla copertina “disco concepito e ispirato da Michael Jackson” ed è proprio questo il senso dell’operazione. Le dieci canzoni presenti in “Michael” erano state pensate ed iniziate dall’artista per poi venire completate da produttori ed altri cantanti. Il risultato? Discreto, ma non eccezionale: apprezzabile il tentativo di far rivivere lo spirito dell’essenza musicale del re del pop, ma criticabile lo spirito commerciale dell’intero progetto. I brani provengono dall’ultimo decennio, a parte la meravigliosa ballad “Much too soon” risalente alle sessions di “Thriller”. Si è cercato di dare di nuovo vita alle diverse anime sonore di Michael: troviamo dunque le ballad, fra le quali si segnalano “Keep your head up” ed il singolo in duetto con Akon “Hold my hand”, ma anche la parte più “danzereccia” e r’n’b nelle riuscite “Hollywood tonight” e “Monster”. C’è spazio anche per il brano che era nato dall’incontro con Lenny Kravitz, il rockettone “(I can’t make it) Another day” che ha echi della celeberrima “Black or white”. “Behind the mask” si basa su un campionamento di un pezzo della Yellow Magic Orchestra di Ryuchi Sakamoto. Non si può parlare di progetto totalmente riuscito, seppure infatti le canzoni siano di ottima qualità, quanto realmente c’è di Jackson in esse?

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LOUIS VUITTON Ecco a voi per il 2011 la nuova linea in vernice Monogram Leopard firmata Louis Vuitton. La collezione è disponibile in tre colori moda: “Bleu Infinite”, “Blanc Corail” e “Rouge Fauvista” e ne fanno parte foulard e portafogli, naturalmente in tinta (www.louisvuitton.com).

CHANEL Si chiama “Les Perles de Chanel” la collezione primaverile limited edition della maison parigina. L’iridescenza e l’effetto perlato sono i temi dominanti della collezione, sia nei toni scuri come il grigio “Black Pealr”, che nei chiari come il dorato “Pearl Drop” e rosa “Peche Nacrèe” (www.chanel.com).

LANVIN Alber Elbaz, il genio creativo di Lanvin ha ideato, disegnandole a mano, queste divertenti carte da gioco che portano le celebri grafiche della maison. Non hanno un prezzo proibitivo, costano infatti 60 euro e sono acquistabili anche su Net-à-porter (www.lanvin.com).

YVES SAINT LAURENT Stefano Pilati l’italianissimo quanto abile direttore creativo della celebre maison ha creato una magnifica collezione di gioielli firmati YSL femminile, colorata e allegra. E con un inconfondibile sapore francese retrò. Sarà un piacere indossarli (www.ysl.com).

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DIRE&FARE BILANCIO 2010

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ire&Fare, il format di approfondimento del gruppo editoriale Ecco Italia, presieduto da Fabio De Vincentiis ha concluso il 2010 con 12 puntate all’attivo, una cinquantina di ospiti in studio, tanti contributi filmati e tantissimi cittadini intervistati, ai quali va il nostro più sincero ringraziamento. Anche grazie a loro abbiamo potuto trascorrere insieme molte ore all’insegna del dibattito orientato a fare una disamina concreta della distanza esistente tra buoni propositi e fatti. Nelle ultime due puntate le tematiche affrontate hanno

visto al centro l’Ict e il Made in Abruzzo come elementi di traino e sviluppo dell’economia territoriale. Hanno lavorato al progetto durante il 2010, alla conduzione Jenny Viant Gómez e Alessio Giancristofaro, in studio con la regia di Peppe, Gianluigi Tiberi, Pino Ciavattella, Danilo Martorelli e Roberto Morelli; in redazione Vincenzo Sulpizio, Laura Tinari, Denia Di Giacomo e Marco Taglieri, con la direzione di Eleonora Lopes; nell’area amministrativa e commerciale Loredana Evangelista, Romina Silvino e Antonella Carrieri. Un grande gruppo al servizio dell’informazione di qualità, per colmare il divario tra parole e fatti.

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Il Relais del Vino Agriverde è una realtà unica nel suo genere: è infatti un Ristorante in Cantina. Nel Relais del Vino l’alta qualità dei vini Agriverde incontra i piatti di terra e di mare della tradizione abruzzese rivisitati in chiave moderna dando vita, così, ad un perfetto connubio tra cibo e vino. Qualità, eccellenza nel servizio e nell’accoglienza, rafnatezza, cura ed attenzione dei particolari fanno di Agriverde la location ideale per ogni evento. Se vuoi rendere indimenticabile il giorno del tuo matrimonio o trascorrere momenti speciali in un’atmosfera sobria ed elegante, il Relais del Vino Agriverde sarà la cornice ideale per ogni circostanza.

Agriverde ∙ Relais del Vino Via Stortini 32/a ∙ 66020 Villa Caldari, Ortona (CH) Tel. 085.9032101 ∙ Fax 085.9031089 www.agriverde.it ∙ eventi@agriverde.it


PRETORO E JUBATTI: BINOMIO PERFETTO!

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rossimo appuntamento con La vita è bella è il paese degli artigiani e del lupo: Pretoro. Comune in provincia di Chieti, antico quanto affascinante, Pretoro fa parte del Parco Nazionale della Majella. Le sue origini si perdono nel periodo italico (VI-V sec. a.C.), quando i popoli che abitavano la nostra regione erano intenti a combattere lo strapotere di Roma. Famoso per i suoi artigiani, tra i quali spiccano gli impagliatori, i falegnami e i fabbri, Pretoro ha perfettamente conservato il suo antico borgo e nell’attraversarlo sembra quasi di tornare indietro nel tempo…

La vita è bella è andata a scoprirne le vie e a carpirne i segreti, intervistando abili maestri intagliatori del legno e incontrando personaggi davvero caratteristici! E nello scoprire Pretoro non potevamo non visitare una delle sue aziende più importanti, ovvero la SOALCA s.r.l., che produce carni con il marchio Jubatti. Abbiamo quindi visto da vicino come nascono alcune tra le ricette più squisite che ogni giorno arrivano sulle nostre tavole, scoprendo la qualità e la genuinità del made in Abruzzo. Come sempre, una puntata da non perdere!

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Anno 1¡ n. 4 - settemb bre 2006 - (copia oma aggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

Anno 1¡ n. 4 - settembre 2006 - (copia omagg o) - Registrazione Reg egist str tra ra azione n. 04 del el 07/04/2006 07/ 7/0 /04//2006 Tribunale Tr ribunale r ibuna ale d dii Pescara Pesc Pesca cara ara a - Sped. Sped ped. p ed. in n a.p. a.p .p.. Art. Art rt. t. 2 comma comm co mma ma 20/C C legge leg gge 626/96P 626 626/96P /96 6P

Anno 1¡ n. 5 - ottobre 2006 - (copia omagg gio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

Anno 1¡ n. 5 - ottobre 2006 - (copia omagg o) - Registrazione Reg egis ist str tr razione ne n. 04 del del 07/04/2006 07/ 7/0 /04 4/2006 Tribunale Tr ribun un nale di Pescara Pesc Pesca cara ara a - Sped. Sped ped. in n a.p. a.p .p.. Art. Art rt. t. 2 comma comma 20/C legge co leg gge 626/96P 626 6 /96 6P

Anno 1¡ n. 6 - novembr re 2006 - (copia omag ggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

Anno 1¡ n. 6 - novembr re 2006 - (copia omaggio) - Registrazione Reg gis str razio azione n. 04 04 del 07/04/2006 07/ 7/04/ 4//2006 Tribunale Tri Tr ribunale ibuna na ale di di Pescara Pesc Pes esc sca ca ara a - Sped. Sped ped. in n a.p. a.p. p. Art. Art rt. t. 2 comma comma 20/C legge leg egg ge 626/96P 626 6 /9 /96 6P

Anno 1¡ n. 7 - dicembre 2006 - (copia omag ggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

Anno 1¡ n. 7 - dicembre e 2006 - (cop a omaggio) - Regi Registrazione ist str tr razio one n. 04 del 07/04/2006 07/ 7/0 04//2006 Tribunale Tribuna Tr ribunale nale d dii Pescara Pesc Pes esca ca ara a - Sped. Sped ped. in n a.p. a.p. p. Art. Art A rt. rt t. 2 comma comma 20/C 20/ 0/C legge leg egge 626/96P 626 6 /9 /96 6P

Anno 2¡ n. 1 - gennaio o 2007 - (copia omagg gio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

Anno 2¡ n. 1 - gennaio 2007 - (copia omaggio) - Reg Registrazione egist str tra ra azione n. 04 del el 07/04/2006 07/ 7/0 /04//2006 Tribunale Tr ribuna al le di Pescara Pesc Pesca cara ara a - Sped. Sped ped. p ed. in n a.p. a.p .p.. Art. Art rt. t. 2 comma comma 20/C co C legge leg gge 626/96P 626 626/96P /96 6P

Anno 2¡ n. 2 - febbraio o 2007 - (copia omagg gio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

Anno 2¡ n. 2 - febbraio o 2007 - (copia omaggio) - Registra Registrazione raz azione n. 04 del 07/04/2006 07/ 7/04/2006 4/2 /2006 Tribunale Tr ribu buna na ale e di Pescara Pesc Pe esca ara a - Sped. Sped ped. ped ed. in n a.p. a.p .p.. Art. Art rt. t. 2 comma comm ma 20/C legge leg egge 626/96P 626/96 6P

Anno 2¡ n. 3 - marzo 2007 - (copia omaggio o) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

Anno 2¡ n. 3 - marzo 2007 - (copia omagg o) - R Registrazione egis ist str tr razione n. 04 del 07/04/2006 07/ 7/04/ 4//2006 Tribunale Tribuna Tr nale di Pescara Pesc Pes esca ca ara a - Sped. Sped ped. in n a.p. a.p .p.. Art. Art A rt rt. t. 2 comma comma 20/C 20/ 0/C legge leg gge 626/96P 626 6 /96 6P

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