Gennaio-Febbraio 2008

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Buono e bello il mensile d’Abruzzo... campagna abbonamenti 2008

abbonamento annuale per l’Italia ¤ 24,00 per 12 numeri di buono e bello versamento su conto corrente postale n. 84240936 intestato a Ecco Italia srl, causale “abbonamento annuale buono e bello”

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ACHILLE PASSERI & FIGLIO S.r.l. [anno di fondazione 1981] 66013 Chieti Scalo Via Marino Carboni, 88 tel. 0871.58511 - fax 0871.5851200 www.passeri.com - e-mail: info@passeri.com

F.LLI ADEZIO S.n.c. [anno di fondazione 1963] 66010 Ari (Ch) - Via Ponte di Ari tel. 0871.71156 - fax 0871.718211 www.fratelliadezio.it e-mail: info@fratelliadezio.it

AD.VENTURE S.r.l. [anno di fondazione 1994] 65122 Pescara Via Ravenna, 3/22 tel. 085.4219183 - fax 085.2058363 www.ad-venture.it - e-mail: info@ad-venture.it

AGRICOLFIDI ABRUZZO S.C.A.R.L. [anno di fondazione 2001] 66026 Ortona - Via Marina, 25 tel. 085.9061118 - fax 085.9064724 e-mail: mirascar@tin.it

GLM s.r.l. [anno di fondazione 1998] 64020 Castellalto (Te) Via Tevere - Castelnuovo Vomano tel. 0861.570321 - fax 0861.570322 www.glmmeccanica.it - e-mail: gml@glmmeccanica.it

TUBI S.p.A. [anno di fondazione 1984] 66020 Sambuceto (Ch) Via Po, 82 - Zona Industriale tel. 085.440041 - fax 085.4461731 www.tubi-spa.it - e-mail: info@tubi-spa.it

CISI [anno di fondazione 1992] 66043 Casoli (Ch) Zona Industriale Est tel. 0872.9927296 - fax 0872.9927311 e-mail: cisimail@tin.it

2

di D’OLIMPIO MARCO [anno di fondazione 1990] 65128 Pescara Via Tavo, 206 tel. e fax 085.4464548 e-mail: arca.service@virgilio.it

D.D.L. S.r.l. [anno di fondazione 1999] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Lungofino, 149 tel. 085.9506199 - fax 085.9506545 www.arealegno.it - e-mail: info@arealegno.it

ISTEL IMPIANTI S.r.l. 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Amendola, 312 tel. 085.4308169 - fax 085.4326764 www.istelimpianti.it e-mail: info@istelimpianti.it

ARREDO LUCE S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C. Comm. Ibisco 13/14 tel. 085.950583 - fax 085.950100 www.arredolucesrl.it e-mail: info@arredolucesrl.it

ATRADIUS [anno di fondazione 1931] 65100 Pescara viale Pindaro c/o Piazza Accademia tel. 085.690751 - fax 085.691299 www.atradius.it - e-mail: pescara@atradius.com

AUTOABRUZZO S.r.l. [anno di fondazione 1978] 66020 Sambuceto (Ch) Via G. Amendola, 300 tel. 085.4325153 - fax 085.4310093 www.autoabruzzo.bmw.it e-mail: info@autoabruzzo.bmw.it

AUTOSTAR S.p.A. [anno di fondazione 1976] 65100 Pescara Via Breviglieri, 3 (angolo Via Tiburtina) tel. 085.43219 - 199.770.783 www.fordautostar.it - e-mail: info@fordautostar.it


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centro servizi: • sportello bancario • bar e ristorante • sala conferenze • uffici


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CE.DI. S.r.l. [anno di fondazione 2006] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Po tel. e fax 085.4461668

AGENZIA C & G S.r.l. [anno di fondazione 2000] 66100 Chieti Via dei Marsi, 92 tel. 0871.321728 - fax 0871.334877 e-mail: cgmincone@tiscali.it

COCCO FERNANDO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco C 13/14 tel. 085.959505 - fax 085.959435 www.coccofernando.it - e-mail: info@coccofernando.it

COLORIFICIO ARCO S.p.A. [anno di fondazione 1976] 66020 San Giovanni Teatino - Via Adige, 1 tel. 085.4462232 - fax 085.4461803 www.colorificioarco.it e-mail: info@colorificioarco.it

CEIT S.r.l. [anno di fondazione 1979] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Custoza, 26/A Tel. 0871.564947 - Fax 0871.565034 www.ceit.it - e-mail: ceit@ceit.it

COMMER GOMMA S.n.c. [anno di fondazione 1975] 65010 Cappelle sul Tavo (Pe) Via Pascoli di Terra Rossa, 96 tel. 085.4471200 (r.a.) - fax 085.4471731 www.commergomma.com e-mail: info@commergomma.com

CERTIEURO S.r.l. [anno di fondazione 2004] 65100 Pescara Via San Marco, 3 tel. 085.4312170 - fax 085.88431149 www.certieuro.com e-mail: certieuro@certieuro.com

COMPAGNIA TRASPORTI VOLUMINOSI S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 25 tel. 085.4409074 - fax 085.4465553 www.ctvlogistica.it e-mail: info@ctvlogistica.it

CAMERANO GUIDO [anno di fondazione 1976] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino, 117 tel. e fax 085.95202 e-mail: g.camerano@telematicaitalia.it

CONFINDUSTRIA ABRUZZO 67100 L’Aquila Nucleo Ind. loc. Campo di Pile tel. 0862.317207 - fax 0862.311929 www.confindustria.abruzzo.it e-mail: info@confindustria.abruzzo.it

CIAVATTELLA MAGLIERIE S.n.c. [anno di fondazione 1976] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco tel. 085.950554 - fax 085.950577 www.ciavattella.com e-mail: info@ciavattella.com

IMPRESAFORM [anno di fondazione 2003] 65128 PESCARA Via Raiale 110 bis - 2° piano tel. fax 085.9352852 - tel. fax 085.76637 www.impresaform.it e-mail: info@impreaform.it - roma@impresaform.it

DE NATURA [anno di fondazione2001] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) - Via Alzano, 78 tel. e fax 085.960597 - mobile: 3471939305 e-mail: denatura_pe@libero.it

4

CONDOTTE IMMOBILIARE S.p.A. [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco tel. 085.950165 - fax 085.950165 www.condotte.com e-mail: condotte@condotte.com


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anno 3°

18

n° gen./feb. 2008 numero chiuso in redazione il 30 gennaio 2008

PREMIO ALLA COMUNICAZIONE DI QUALITÀ PER AGENZIE E UTENTI

ORO

XX EDIZIONE 2007

NUTRIAMO LA STESSA PASSIONE direttore responsabile coordinatore di redazione collaboratore di redazione hanno collaborato:

art director ufficio grafico ufficio fotografico controllo responsabile pubblicità impaginazione stampa editore web e-mail

indirizzo telefono fax servizio arretrati

Tommaso Di Rino Eleonora Lopes Massimo Avenali Alessandro Addari, Nicola Boschetti, Riccardo D’Alessandro, Luigi Di Giosaffatte, Martina Di Sciascio, Riccardo Calogero Marrollo, Anna Morgante, Filippo Paolini, Andrea Prencipe, Federica Rogato, Marco Taglieri e Vittorio Silvestri Marcello Starinieri - visualadv.it Vincenzo Sulpizio Andrea Straccini, Simone Cerio Danilo Martorelli Fabio De Vincentiis DVF srl D'Auria spa DVF srl - Fabio De Vincentiis www.abruzzoimpresa.it redazione@abruzzoimpresa.it commerciale@abruzzoimpresa.it grafica@abruzzoimpresa.it DVF srl - Strada Lungofino - C.c. Ibisco Comp. B 5/6 65013 Città S. Angelo (Pe) 085 9508161 085 9508157 DVF srl tel. 085 9508161 arretrati@abruzzoimpresa.it Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96PE

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DELVERDE INDUSTRIE ALIMENTARI S.p.A. 66015 Fara San Martino • Abruzzo Italy Tel. +39 0872 9951 • Fax +39 0872 994000 www.delverde.it • e-mail info@delverde.it




sommario _ anno 3° n° 18 gen - feb 2008

editoriale

15

Qualcosa è cambiato

l’Abruzzo che produce

17

2008, dalle parole ai fatti

in primo piano Ud’A Facoltà di Economia

30

Confindustria Abruzzo

18

Da homo faber a homo technicus

22 Una triade vincente, ma non in Abruzzo

tematiche d’impresa ricerca& innovazione economia

48

30 Innovazione, una leva per il successo 34 Servono scelte strategiche responsabili

lavoro

38 Aziende, valorizzate i cinquantenni

norme&leggi

42 Fallimento, in vigore il “correttivo”

ambiente risorse umane

44 Da gennaio chi inquina paga 46 L’impresa come centro di ricerca

storie&persone fausto chiacchiaretta

60

48 Tre milioni di euro persi nel 2006

credito&finanza BCC Castiglione M.. R. e Pianella Medioleasing

52 Mezzo secolo di successi per la BCC 59 Medioleasing: una società giovane ma già grande

azienda partner epica srl

66

- Cambielli Group binomio di successo 60 Epica attento alla clientela

df alluminio srl

64 DF Alluminio: protagonisti in Europa

tfc galileo spa

Galileo: la tecnologia 66 TFC che nasce da un’ anima

seminari&convegni

80

confindustria pescara

72 Più informatica per sfidare i mercati globalizzati

confindustria teramo

74 Banca e impresa, un patto per il futuro

provincia pescara ance

94 10

di lavoro, da marzo 78 Rapporti comunicazioni solo on line

80 Settore costruzioni: tempo di bilanci e idee

confindustria chieti

84 Basilea 2, imprenditori a confronto

aiga pescara

86 Quando l’impresa passa di padre in figlio


24

azienda con il segno+

ritratto di un capitano d’impresa Fabrizio Sorbi nasce a Porto Sant’Elpidio 54 anni fa, nel cuore del distretto industriale musicale marchigiano. Dopo gli studi all’Istituto Tecnico Montani di Fermo, vera e propria fucina, negli anni settanta e ottanta, di imprenditori abruzzesi e marchigiani, insegna laboratorio di fisica, per un paio d’anni, all’istituto professionale di Ascoli. Si iscrive poi alla facoltà di ingegneria di Ancona, ma ben presto viene assunto come progettista meccanico in un’azienda di strumenti musicali di Loreto. Dopo nemmeno un mese gli propongono di fare l’amministratore delegato di un’azienda che produce trasformatori e parti meccaniche di motori per conto terzi. Lui, che ha solo 24 anni, accetta. Con la consapevolezza che quel lavoro è utile per completarsi e dare alla sua formazione tecnica anche un profilo con competenze economiche e finanziarie. Da quel momento il passo è breve: dopo un’esperienza a Castelfidardo, nel 1991 approda in Abruzzo a Sant’Omero dove insedierà la Proel. Poco più di un laboratorio, dove si occupa di tutto: dai rapporti con le banche all’acquisto dei materiali. Oggi, a poco più di quindici anni, la Proel è un Gruppo che fa concorrenza ai grandi player americani e inglesi. E lui è sempre in giro per il mondo, con un’agenda fitta di incontri che non conosce soste. Un esempio concreto del self made man che, con impegno e dedizione, ha contribuito a fare grande “il piccolo ma bello” capitalismo all’italiana.

Proel, l’Abruzzo che ha successo eventi g.i. confindustria abruzzo centauro caprice g.i. confindustria chieti gran sasso galleria del ruzzo il molino

94 Una serata di auguri e spunti di riflessione 96 A Chieti una spesa «da mito» 100 Caprice: una dolce tradizione lunga 50 anni 102 Dall’Europa opportunità di crescita e sviluppo Sasso gran shopping, 104 Gran una perla commerciale a Teramo completata la galleria dell’acquedotto 108 Teramo, del Ruzzo

112

Il Molino: centro commerciale targato De Cecco

la vita è bella

119

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i partner...

DANELLI S.r.l. [anno di fondazione 1953] 65100 Pescara Via Bovio, 137 tel. 085.388148 - fax 085.27649 www.danelli.it - e-mail: danelli.srl@libero.it

BIENNE S.a.s. di Delli Rocioli Beniamino & C. [anno di fondazione 1999] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Crocifisso, 38 tel. e fax 085.960289

OBIETTIVO LAVORO S.p.A. Agenzia per il lavoro 65100 Pescara Via Trilussa, 79/81 tel. 085.42.19.706 - fax 085.42.19.707 www.obiettivolavoro.it e-mail: pescara@obiettivolavoro.it

IN FIERA S.r.l. [anno di fondazione 1991] 66034 Lanciano (Ch) Via Isonzo, 1 tel. 0872.711929 - fax 0872.711934 www.infiera-ecotur.it e-mail: info@infiera-ecotur.it

SIA Servizi Integrati Assindustria S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66100 Chieti - Via F. Viaggi, 7 tel. 0871.3595291 - fax 0871.321605 www.siaservizi.com - e-mail: siaservizi@tin.it

MONTI S.r.l. 64021 Giuglianova (Te) Via Bompadre, 4 tel. 085.8002170 - fax 085.8007846 www.montisrl.biz e-mail: montisrl@montisrl.biz

DI DONATO S.p.A. [anno di fondazione 1976] 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Salara, 12-13 tel. 085.4460159 - fax 085.4460491 www.didonatospa.com e-mail: info@didonatospa.com

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SOTAR S.r.l. [anno di fondazione 1993] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Bolzano, 16 tel. 085.4463686 - fax 085.4463684 www.sotar.it - e-mail: info@sotar.it

PROGER S.p.A. [anno di fondazione 1953] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Po, 99 tel. 085.44411 - fax 085.4441230 www.proger.it - e-mail: proger@proger.it

GRUPPO MARROLLO [anno di fondazione 1955] 66054 Vasto (Ch) Via A. Bafile, 14 tel. 0873.361830 - fax 0873.363287 www.marrollo.it - e-mail: info@marrollo.it

PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE IMPIANTI FRIGORIFERI INDUSTRIALI, TUNNEL DI CONGELAZIONE E MACCHINE ORTOITTICHE

CGFCold di Ceci B. & Ghezzi V. S.n.c. [anno di fondazione 1979] 64013 Corropoli (Te) Via J. F. Kennedy, 5 tel. 0861.810026 - fax 0861.856092 www.cgfcold.com - e-mail: info@cgfcold.com

ITS ITALELETTRONICA S.r.l. [anno di fondazione 1995] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Po, 72 tel. 085.4460662 - fax 085.4464324 www.italelettronica.it - e-mail: info@italelettronica.it

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COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it

TR S.r.l. 65010 Moscufo (Pe) tel. 085.975036 - fax 085.975832 www.abbigliamentopromozionale.it e-mail:info@abbigliamentopromozionale.it


Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 Fax. 085/9772234

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 - Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 Fax. 085/8509853

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 Fax. 085/9354798



editoriale

QUALCOSA È CAMBIATO I

lettori più affezionati di Abruzzo Impresa si saranno già accorti che qualcosa è cambiato. Con il primo numero dell’anno, la rivista rinnova la sua veste grafica e si arricchisce di nuovi contenuti. L’impegno è quello di dar voce, con sempre maggiore attenzione, all’Abruzzo che produce; alle tante attività imprenditoriali che contribuiscono, ogni giorno, alla crescita del sistema economico regionale ed alla ricchezza del territorio. Nel messaggio augurale che il Presidente Marrollo rivolge a tutti gli imprenditori abruzzesi, e che apre il nuovo corso della rivista, si formula l’auspicio che nel 2008 cresca il “sistema Abruzzo”. Che le nostre imprese possano finalmente operare in un contesto ambientale, infrastrutturale, culturale, amministrativo che le aiuti a competere. È un auspicio che condividiamo: non è più possibile rinviare l’adozione di scelte strategiche di grande responsabilità. Il rischio è di regredire di un decennio: lo spiega il direttore di Confindustria Pescara, Tommaso Di Rino _ direttore Luigi Di Giosaffatte, nella rubrica di economia. Con la collaborazione del prof. Prencipe della D’Annunzio, parleremo ogni mese di innovazione e processi di sviluppo. Analizzeremo il fenomeno, che riteniamo - e non solo noi - di importanza strategica, anche attraverso case study di imprese e territori che, per costruire il proprio successo, hanno fatto leva sull’innovazione. Rivolgeremo, inoltre, uno sguardo attento anche alle novità legislative che si ripercuotono sulla vita quotidiana delle imprese. Come d’abitudine, il cuore della rivista è l’azienda con il segno +. Questo mese in copertina e sotto i riflettori la Proel Spa, di Fabrizio Sorbi. Un efficace esempio di successo imprenditoriale partito dalla Val Vibrata e capace di conquistare, in pochi anni, un forte respiro internazionale. Una realtà produttiva abruzzese che ha investito in tecnologia per oltrepassare i confini, riuscendoci. E che dal 2005 può contare anche su una sede logistica in Cina, per fornire direttamente i clienti export. Nel corso del 2008 rivolgeremo un’attenzione particolare anche agli istituti di credito che operano nella nostra regione: questo mese vi raccontiamo i 50 anni di attività e successi della BCC, la Banca di Credito Cooperativo di Castiglione M. R. e Pianella. Ma vi parliamo anche del rapporto, non sempre facile, tra banca e impresa. Un rapporto che dovrebbe essere basato, più di quanto accade, sulla fiducia e sulla conoscenza reciproca, anche alla luce delle indicazioni di Basilea 2. Per l’appunto “Banca e impresa: un patto per il futuro” è il titolo di un interessante seminario organizzato da Confindustria Teramo, che ha visto l’intervento di Luigi Abete e di cui vi scriviamo nelle pagine all’interno. Sorpresa finale: la sezione la vita è bella, per offrirvi idee di viaggio, spunti artistici e culturali, novità e consigli su vino, motori e passioni varie. Per “staccare la spina”, per non correre il rischio di pensare, travolti dai tanti impegni quotidiani, solo alle cose urgenti e non a quelle importanti. Perché “lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero” (lo ha detto Aristotele). Spero apprezzerete lo sforzo della redazione e dell’editore. Uno sforzo che non si ferma qui e che, ogni mese, porterà alla vostra attenzione nuove idee, nuovi contenuti, nuove iniziative. Non rimane, da parte mia, quale nuovo direttore responsabile, che porgere un saluto a quanti seguono da tempo Abruzzo Impresa e a coloro che, d’ora in avanti, si aggiungeranno, spero numerosi. Buona lettura

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i partner...

LOGIMA S.r.l. [anno di fondazione 2004] 63037 Porto d’Ascoli (AP) Via del Lavoro, 34 tel. 0735.753864 - fax 0735.766132 www.logimasrl.it - e-mail: info@logimasrl.it

AZIENDA AGRICOLA MASCIARELLI s.n.c. [anno di fondazione 1981] 66010 San Martino sulla Marrucina (Ch) Via Gamberale, 1 tel. 0871.85241 - fax 0871.85330 www.masciarelli.it - e-mail: info@masciarelli.it

L.T.A. ABRUZZO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66010 Fara Filiorum Petri (Ch) Via S. Eufemia, sn tel. 0871.79789 - fax 0871.706944 www.ltaabruzzosrl.it - e-mail: info@ltaabruzzosrl.it

Masterglass di Letta Ottorino [anno di fondazione 1997] 65016 Montesilvano (Pe) Corso Umberto I, 590 (int. 74) - Espansione 1 tel. 085.834550 - fax 085.4456174 www.masterglass.it - e-mail: masterglass@inwind.it

SOSTITUZIONE VETRI AUTO E TIR

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DIEFFE S.r.l. [anno di fondazione 1969] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Loc. Vertonica - C.c. Ibisco comp. D-3/4/5 tel. e fax 085.950563 e-mail: dieffesrl@yahoo.it

MAXI FOODS S.r.l. [anno di fondazione 1997] 65015 Montesilvano (Pe) Via Danubio, capannone B tel. 085.4684079 - fax 085.4684261 www.maxifoods.com e-mail: info@maxifoods.com

MACO S.r.l. [anno di fondazione 1985] 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno - Loc. Dragonara tel. 085.4406194 - fax 085.4465923 www.macosrl.com - e-mail: info@macosrl.com

MAZZOCCHETTI LUCIANO [anno di fondazione 1983] 66100 Pescara Strada Vic. Acquatorbida, 17 tel. 085.4462666 - fax 085.4464075 www.lucianomazzocchettitrasporti.191.it e-mail: info@lucianomazzocchettitrasporti.191.it

MAR.COM. MEDICALE [anno di fondazione 2000] 65016 Montesilvano (Pe) Via Verrotti, 25 tel. e fax 085.4492556 www.marcomedicale.biz e-mail: vendite@marcomedicale.biz

MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it

M A R I O D I C E S A R E srl Energy & Building systems

MARIO DI CESARE S.r.l. [anno di fondazione 1988] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 125 - Zona Industriale tel. 085.4460224 - fax 085.4460214 www.dicesare.it - e-mail: info@mariodicesare.it

MEC SYSTEM S.r.l. [anno di fondazione 2004] 64026 Roseto degli Abruzzi (Te) Via Scozia (angolo Via Norvegia) tel. 085.8932102 / 8999248 - fax 085.8997214 www.mec-system.net - e-mail: mecsystem@mec-system.net

100c, 15m, 75y, 30k

10c, 100m, 100y, 5k

SERVILOG PESCARA S.r.l. [anno di fondazione 2006] PANTONE 7483 66100 Chieti Via E. Piaggio, 21 tel. 0871.570212 - fax 0871.570211 PANTONE 1805

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MOBILFINO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Nuc. Ind.le Piano di Sacco, 13 tel. 085.9690145 - fax 085.9690022 www.mobilfino.com - e-mail: infocasa@mobilfino.com


l’Abruzzo che produce visto da...

Messaggio augurale del presidente di Confindustria Abruzzo agli imprenditori

Cav. Calogero Riccardo Marrollo presidente Confindustria Abruzzo

2008, DALLE PAROLE AI FATTI Le imprese abruzzesi hanno bisogno di un contesto che le aiuti a competere: servizi efficienti, infrastrutture adeguate, un sistema creditizio più vicino, un apparato amministrativo più snello ed efficiente, relazioni industriali più moderne, una politica più responsabile

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on il 2007 è passato un altro anno di duro impegno che ha visto le imprese abruzzesi competere sui mercati e concorrere in modo determinante alla crescita del sistema economico regionale e alla ricchezza del territorio. Ciò, nonostante un contesto infrastrutturale, di servizi e amministrativo, sicuramente non favorevole, soprattutto se paragonato a quello delle regioni e dei Paesi più avanzati. Purtroppo a livello locale, come in quello nazionale, forse come non mai, oggi, si sta scontando pesantemente una situazione di forte instabilità istituzionale e le difficoltà della politica a relazionarsi con la società civile e a soddisfare le sue esigenze. Le nostre imprese, da parte loro, stanno cercando di fare la loro parte, investendo in nuove strategie, in innovazione e in competenze e, con tali sforzi, stanno dimostrando di sapere reagire anche ai cicli congiunturali e alle situazioni più sfavorevoli. Ma questo non basta. L’obiettivo, ora, è quello di far crescere la produttività, che in Italia è molto più bassa rispetto a quella degli altri paesi industrializzati, anche migliorando la flessibilità nell’organizzazione del lavoro. Il rallentamento, registrato nell’ultimo mese di dicembre, della produzione industriale è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Sappiamo, però, che la competitività del nostro tessuto produttivo, passa per situazioni esterne alle imprese. Abbiamo bisogno di un contesto che aiuti le imprese a competere: servizi efficienti, infrastrutture adeguate, un sistema creditizio più vicino alle imprese, un apparato amministrativo più snello ed efficiente, delle relazioni industriali più moderne, una politica più responsabile. È necessario quindi affrontare senza più rinvii e con urgenza le criticità che vincolano la crescita del territorio e limitano l’asset competitivo delle imprese che hanno bisogno di un contesto ambientale, infrastrutturale, culturale ed amministrativo, in grado di sostenerle ed accompagnarle nella competizione. Come Confindustria Abruzzo, nel corso dell’ultimo anno, abbiamo promosso numerose e importanti iniziative volte a richiamare la necessità di un Patto per lo sviluppo che veda coinvolti tutti i principali attori della società; dalle Istituzioni politiche e culturali a quelle finanziarie, economiche e sociali. In questa fase congiunturale così delicata, però, è necessario che dalle parole si passi ai fatti e che vi siano fin da subito segnali tangibili di cambiamento, a cominciare dal livello di Governo e dalla politica. Alle Istituzioni e alla politica, ma anche alle organizzazioni sindacali ed al sistema finanziario, chiediamo pertanto nuovi modelli comportamentali e di Governo: l’Abruzzo, ne ha veramente bisogno e deve essere chiaro che gli imprenditori non sono più disposti a tollerare ulteriori ritardi e inadempienze. Come imprenditore non posso che sperare ed augurare che, comunque, il nostro sistema Italia ancora una volta riuscirà a dare il meglio di sé e, come sempre, le nostre imprese svolgeranno un ruolo decisivo e trainante. Con questo auspicio e questa certezza, voglio formulare a tutte le imprese abruzzesi, agli imprenditori, a tutti i lavoratori e alle loro famiglie, i migliori auguri per un 2008 sereno e ricco di successi

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in primo piano » di Anna Morgante

Era “paleotecnica”: nasce la grande industria. Profondi cambiamenti tecnologici ed economici

DA HOMO FABER A HOMO TECHNICUS Con la pianificazione razionale del processo produttivo, la riduzione dei costi e l’avvio delle produzioni di massa 4a Parte

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a Rivoluzione Industriale fu caratterizzata da un insieme di cambiamenti tecnologici, costituiti in sintesi: - dalla sostituzione dell’abilità dell’uomo con congegni meccanici, in quasi tutti i settori produttivi; - dalla sostituzione dell’energia idrica con quella chimica contenuta prevalentemente nel carbone; - dal miglioramento dei metodi di estrazione e di lavorazione dei metalli e delle materie prime destinate alle produzioni chimiche (soda, acido solforico) (Landes 1978). L’inizio della rivoluzione industriale si fa risalire simbolicamente alla costruzione della macchina a vapore da parte di J. Watt che, nel riparare un modello della macchina di Newcomen, capì che il basso rendimento era legato al raffreddamento, dovuto all’immissione di acqua ad ogni corsa attiva. Egli apportò delle modifiche che permisero di ridurre il consumo di carbone ed aumentare la potenza della macchina. La macchina a vapore costituì il primo mezzo meccanico, applicabile al sistema produttivo,

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per trasformare l’energia chimica, contenuta nel carbone, in energia meccanica. I primi impieghi, in questo senso, si ebbero nel settore siderurgico e in quello tessile. Allo sviluppo delle macchine motrici si affiancò quello delle macchine operatrici che diventarono sempre più precise ed efficienti in seguito alla messa a punto di procedimenti adatti alla fabbricazione di parti meccaniche accuratamente rifinite. Nel 1797 H. Maudslay inventò il tornio per maschiare le viti e definì una rigida caratterizzazione dei pezzi standard (come viti, bulloni e dadi), che da un lato rendeva possibile la produzione in serie e dall’altro permetteva l’intercambiabilità. La meccanizzazione si estese dalla singola operazione all’intero ciclo produttivo: nel 1814 Crigton unì una macchina avvolgitrice con un battitoio, realizzando così il primo collegamento diretto tra macchine che compivano operazioni consecutive. La diffusione della meccanizzazione in tutti i settori produtti-


Ud’A facoltà di Economia

vi e l’impiego di energia chimica, richiesero (e resero possibile) la concentrazione industriale e realizzarono nuove forme di organizzazione della produzione, basate su unità produttive di grandi dimensioni e su due nuovi protagonisti del processo produttivo: - l’imprenditore, cioè colui che non solo assume le maestranze e vende il prodotto finito, ma anticipa il capitale tecnico e ne sorveglia l’uso; - l’operaio salariato,

che non è più il possessore ed erogatore dei mezzi di produzione, ma mette a disposizione dell’imprenditore la sua abilità tecnica, in cambio del salario. La fabbrica, dunque, portò all’introduzione di un sistema produttivo fondato sulla divisione del lavoro e sulla meccanizzazione. Questa ultima, oltre al cambiamento tecnolo-

gico, determinò un profondo cambiamento di carattere economico. Infatti, la combinazione di capitali, macchine e organizzazione del lavoro provocò un aumento della produttività del sistema. Il mercato, allo stadio iniziale, assorbiva i prodotti; la manodopera (costituita prevalentemente dalle masse contadine espulse dalle campagne) e

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primo piano

le materie prime erano abbondanti, ma l’imprenditore doveva costantemente tenere sotto controllo la concorrenza, che lo costringeva a ridurre i costi e quindi ad aumentare la produttività. Per rendere possibile lo sviluppo industriale non bastava avere a disposizione motori più efficienti, era anche necessario migliorare il trasporto dell’energia dai luoghi di produzione ai luoghi di consumo. Nel 1876 F. Reuleaux scriveva: “solo il grande capitale può acquistare ed usare le potenti macchine a vapore, intorno alle quali si raggruppa la restante parte dell’impianto, che richiede anche del capitale, ma non ne è inseparabile. Bisogna rendere l’energia indipendente dal capitale...”. Fu con l’energia elettrica che l’umanità entrò in possesso di una forma di energia che poteva essere distribuita capillarmente. L’impiego dell’energia elettrica per la produzione di forza motrice, eliminò la necessità di concentrare le macchine operatrici intorno alla motrice a vapore e rese inoltre possibile localizzare le fabbriche lontano sia dai centri abitati che dalle miniere di carbone. Con l’energia elettrica e con l’invenzione di macchine motrici sempre più efficienti ed economiche, il sistema produttivo subì una profonda modifica. Determinanti in tal senso furono anche le innovazioni apportate alle macchine utensili, verso la fine del XIX secolo: le macchine furono perfezionate e rese più precise ed affidabili, al fine di renderle adatte alla produzione in serie intercambiabile, tipica del sistema produttivo lineare. La produzione in serie, che è alla base del sistema lineare, si sviluppò solo dopo che fu introdotto, nel ciclo produttivo, il principio dell’intercambiabilità, il quale richiedeva estrema precisione nei

Ud’A facoltà di Economia

singoli pezzi che, assemblati insieme, vanno a costituire il prodotto finito. La conseguenza della produzione in serie intercambiabile fu la catena di montaggio. La catena di montaggio, introdotta per la prima volta nel 1913 da H. Ford, modificò profondamente l’organizzazione della produzione: la manodopera specializzata fu sostituita con operai comuni, si diffuse la parcellizzazione del lavoro e si pose il problema del controllo automatico della produzione. La parcellizzazione del lavoro fece aumentare la necessità di razionalizzare la produzione, per adeguare la produttività del lavoro a quella delle macchine: furono condotti studi approfonditi da parte di specialisti, fra i quali emerse F.W. Taylor. I movimenti dell’uomo furono studiati scientificamente ed analizzati, al fine di semplificarli, renderli sempre più razionali ed aumentare la produttività uomo-ora. Il lavoro produttivo, almeno per quanto riguardava le operazioni più semplici ed uniformi, fu trasferito totalmente alla macchina.

Il controllo automatico della produzione fu reso possibile dall’impiego della cellula fotoelettrica (inventata nel 1873 ed entrata in uso dopo la I guerra mondiale). Il controllo rigoroso della lavorazione, la coordinazione pianificata delle varie fasi produttive e la standardizzazione delle parti, sono alla base della tecnica produttiva moderna. Nel passato l’artigiano specializzato controllava l’intero processo produttivo; nel secolo XVII, con la meccanizzazione, le fasi di lavorazione, dalla materia prima al prodotto finito, furono riunite in un’unica impresa e controllate da operai specializzati. Con l’avvento della tecnica moderna, l’intero ciclo produttivo ha subito una scomposizione in fasi distinte, ciascuna delle quali è trattata come un processo indipendente, controllato rigorosamente. Nell’impresa moderna le unità elementari, che compongono il prodotto finito, sono conosciute in anticipo e devono possedere misure, dimensioni e requisiti rigorosamente determinati. La tecnica moderna, quindi, basata sulla pianificazione razionale del processo produttivo, ha permesso la riduzione dei costi di produzione e reso possibile la produzione di massa. “Nelle attività produttive la tecnica richiede potere di previsione, di programmazione e di organizzazione dei processi fabbricativi e perciò si avvale delle facoltà razionali ed intellettive. In un certo senso la tecnica costituisce il trionfo della razionalità. Aiutata dalla macchina e dalle attrezzature di fabbricazione in serie, sospinta da necessità di competizione economica, essa poco alla volta ha invaso tutti i campi ed ha trasformato l’Homo faber in Homo technicus fino al punto di assumere in sé tutti i valori della società e dell’individuo”

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in primo piano » di Vittorio Silvestri

Confindustria. Dal Delegato al credito e alla finanza l’esortazione a far tesoro delle indicazioni di Basilea 2

UNA TRIADE VINCENTE, MA NON IN ABRUZZO Banche, imprese, territorio: un rapporto da migliorare. «Dobbiamo arrivare ad una relazione basata sulla fiducia e sulla conoscenza reciproca»

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om’è il rapporto tra banche, imprese e territorio? Trasparenza e correttezza in tema di swap, condizioni usuraie, gestione finanziaria e riflessi sulla Centrale Rischi. Nel corso di Basilea 2, il convegno che Confindustria Abruzzo ha organizzato lo scorso 28 novembre, per affrontare e cercare soluzioni agli argomenti più scottanti per gli imprenditori, hanno ricevuto un particolare approfondimento gli swap. Nella spiegazione delle dinamiche finanziarie ha poi trovato non poco spazio un ampio chiarimento sulle modalità di azione delle banche nel rapporto con il correntista, imprenditore e non. In apertura, alla platea sono stati illustrati gli “accadimenti”, non immaginabili, che attraversano la vita di qualunque correntista senza che il titolare del conto ne abbia la minima percezione; sono state poi affrontate le problematiche inerenti l’aspetto strettamente finanziario e del credito. Condivido la sensazione che provano in molti quando dicono che il Paese è avvitato su se stesso, fermo, rincitrullito dalla “cultura calcistica” o dall’ isola dei famosi. Figuriamoci se la cultura d’impresa

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o il rispetto e la dignità dell’imprenditore possono trovare interessamento o spazio alcuno. In Abruzzo abbiamo una situazione debitoria della sanità che potrà essere ripianata solo “succhiando” dalle imprese: da dove altro prendere soldi? Ne è la prova il punto di IRAP in più che si aggiungerà alla percentuale prevista dalla Finanziaria, e che ci darà un peggioramento pari a circa lo 0,45%. Per di più, abbiamo un totale di 89 enti con i quali avere a che fare per qualunque iniziativa imprenditoriale e un costo del denaro superiore alla media italiana di 3/4, anche se i capitali da accantonare sono ridotti al 4% per il rischio finanziario. La Legge 488, i Patti Territoriali e quanto altro, oltre ad avere effetti positivi quasi insignificanti, richiedono un iter burocratico non inferiore ai 4/5 anni. Una “deroga all’87.3.c.” i cui effetti sono tutti da verificare: si vedrà... Ma vogliamo che l’Abruzzo sia ancora così? La terapia da seguire consiste, in sintesi, nel: • “fare squadra” in modo compatto: imprese, istituzioni, politica, banche, sindacati. Entrare insieme in un progetto unico, condiviso, che dobbiamo deciderci a redigere,


Confindustria Abruzzo

spazzando via tutto l’inutile che ci circonda; • cambiare anima al sindacato, che non può pensare di ricoprire lo stesso ruolo che ebbe un secolo fa: i tempi sono cambiati e si deve adeguare. Oggi l’impresa è anche il singolo lavoratore: “si vive per lavorare” e non “si lavora per vivere” come un tempo; il lavoro adesso è gratificante, non serve più a sopravvivere, è il posto in cui l’individuo può esprimersi liberamente e trovare una identificazione. Sappiamo benissimo che il netto percepito in busta paga non è adeguato

per vivere dignitosamente, ma su 100 euro che l’imprenditore paga ai propri collaboratori, deve versarne altri 110! Urge la defiscalizzazione degli oneri sui lavoratori; • snellire la burocrazia e ridurre la quantità di politica che ha “ammalato” l’Abruzzo, quasi senza via di ritorno: per ottenere un’autorizzazione bisogna avere a che fare con 30 enti, e con altri 26 per i controlli e le sanzioni! Figuriamoci quello che accade quando vengono esaminati i progetti: basta un cavillo microscopico per mandare a gambe all’aria “qualunque Bill Gates”;

• fare tesoro delle indicazioni di Basilea 2, in modo da renderle un’opportunità: dobbiamo arrivare ad una relazione basata sulla fiducia, sulla conoscenza reciproca, insomma ad una relazione di valore. È giusto che la banca conservi la sua capacità critica di valutazione, ma deve motivare la negazione di un finanziamento, dietro la quale si cela, quasi sempre, la paura di assumersi il rischio in qualità di imprenditore e a fianco dell’imprenditore

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azienda con il segno+ » di Eleonora Lopes

In pochi anni, dalla Val Vibrata, la conquista dei mercati internazionali. E a breve la quotazione in Borsa

PROEL, L’ABRUZZO CHE HA SUCCESSO

Un’azienda leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi audio-video e lighting. In grado di fornire il meglio della tecnologia per l’allestimento di spettacoli e l’intrattenimento

Fabrizio Sorbi, presidente della Proel S.p.A.

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» foto di Simone Cerio


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roel ha la testa proiettata al futuro, le braccia che operano in piena globalizzazione dei mercati internazionali e il cuore pulsante in Abruzzo. E’ la rappresentazione concreta di quel successo imprenditoriale del “piccolo ma bello” che ha trainato l’Italia nel dopoguerra e, che ancora oggi, consente al Paese di figurare tra i più industrializzati del mondo. A Sant’Omero in Val Vibrata, che vive oggi qualche difficoltà, ma che solo quindici anni fa veniva indicata come la Silicon Valley del Mezzogiorno, Proel è leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi audiovideo e lighting destinati al mondo dello spettacolo e degli eventi, nonché al settore dell’installazione. L’impresa è nata nel 1991, per iniziativa dell’attuale presidente e azionista di riferimento, Fabrizio Sorbi, forte di una decennale espeLinea di produzione delle casse acustiche

Una fase dello studio di una cassa acustica

rienza nel citato settore. Negli anni Proel è cresciuta a ritmi elevati, sfruttando le opportunità offerte da un contesto competitivo molto frammentato, ma altamente specializzato, passando dal nucleo fondatore di 6 unità agli attuali 200, tra dipendenti e collaboratori. Nel settembre del 2003, il Private Equity è entrato con una quota di minoranza nel capitale di Proel, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del Gruppo e alla relativa quotazione in Borsa. L’operazione si è tradotta, da subito, in una forte spinta motivazionale per il management ed ha consentito a Proel di poter contare su una qualificata consulenza nelle scelte strategiche di direzione aziendale. Proel opera attraverso due grandi business unit: Eventi e AVL System che sono autonomamente dotate di reti commerciali, product manager, progettisti e strutture logistiche. La business unit “Eventi” comprende una vasta serie di prodotti professionali nei settori sound reinforcement (Touring – Sound System), lighting, stage equipment, video e prodotti musicali. In sintesi, Proel propone una ricca e qualificata gamma di offerte per allestire spettacoli o anche solo per l’intrattenimento: dalla semplice asta microfonica ai mega impianti di amplificazione per i grandi concerti, dal radiomicrofono di ultima generazione alla batteria acustica. Mentre “AVL System” è una divisione specializzata nella progettazione, produzione e distribuzione di sistemi per la gestione audio, video, lighting, emergenza, videoconferenza e traduzioni simultanee. Prodotti che per la massima parte finiscono all’interno di aeroporti, centri commerciali, sale convegni, impianti sportivi, navi e luoghi di culto. Proel serve in Italia oltre 3500

clienti, mentre per la copertura dei mercati esteri ha consolidato un’ampia catena di distributori e joint venture e raggiunge, con le proprie esportazioni, oltre 120 Paesi nei cinque continenti. Dal 2005 può contare anche su una sede logistica a Futian, nella zona più strategica della Cina Sud-orientale, che ha lo scopo di fornire direttamente i clienti export. Del Gruppo fanno parte Proel USA, con sede a El Paso in Texas; Proel International Ltd, con la storica sede fondata nel 1993 a Londra, e Proel Korea. A queste si sono aggiunte le aziende recentemente acquisite tra cui Turbosound, la leggendaria maison inglese nel settore del sound reinforcement, legata a complessi musicali e tour internazionali di grande rilevanza: Pink Floyd, Iron Maiden, Dire Straits, The Shadows, Robbie Williams, Jamiroquai, Nine Inch Nails, Natasha Bedingfield, David Gilmour e molti altri; Eurovideo e Video Rental, due Una fase del collaudo

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azienda con il segno+

aziende specializzate nel settore video con schermi per proiezioni ad alta definizione e tecnologie Led. Un’azienda che si rispetti e di respiro internazionale come la Proel non poteva non porre particolare attenzione alle attività di marketing e promozionali, partecipando a selezionate fiere nazionali e internazionali del settore, come il Musikmesse a Francoforte, il Namm a Los Angeles, il Plasa a Londra, il Siel a Parigi, il Palm Show a Dubai, Prolight a Pechino, Music Moscow a Mosca, il Meet a Milano, il Livin Luce di Milano e lo Showay di Bergamo. PROEL è presente anche in eventi musicali come l’Mtv Day e il Coca Cola Live@Mtv, ed è in tour con molte band. Così succede che in avvenimenti di importanza mondiale come l’MTV Awards ai piedi del Colosseo c’è un pezzo d’Abruzzo che offre il meglio della tecnologia audio, video e lighting, al pari L’ingresso della Proel

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delle temibili aziende americane e inglesi. Tra le azioni di punta della Ricerca e dello Sviluppo, anche per il suo plusvalore strategico, si è sempre Rappresentazione grafica del gruppo Proel

posta particolare attenzione allo sviluppo del design. Un team specializzato di tecnici e ingegneri, accanto alle tradizionali fasi di progettazione, ideazione e sviluppo, si occupa di modellazione (calcoli fluidodinamici, strutturali, tecnici e cinematici) e di realizzazione dei mock-up di prodotto. Le attività di R&D, che si svolgono nelle due sedi operative in Italia e in Gran Bretagna, hanno un valore di grande rilevanza. Infatti l’Azien-


da vanta laboratori dotati delle più sofisticate apparecchiature di rilevamento, misurazione e controllo. Un’intensa attività di sviluppo viene gestita anche all’esterno delle strutture Proel, avvalendosi della collaborazione di partners tecnologici e università specializzate nel settore. Non a caso, dunque, Proel ha redatto, prima tra le aziende italiane, il cosiddetto “Bilancio dell’intangibile”, verificando e valutando il proprio capitale intellettuale, in termini di talento, abilità, know-how e relazioni. Tutti elementi che, a ben guardare, rappresentano l’essenza e la ricchezza di un’azienda impegnata nell’innovazione continua. Per redigere il Bilancio dell’intangibile, Proel ha siglato un accordo con l’università di Teramo, ribadendo, anche in questo caso, una naturale propensione all’originalità e all’innovazione. Così come nel novembre del 2006 ha pubblicato e distribuito il Codice Etico aziendale: documento di sostanza che impegna e richiama al rispetto e all’affermazione di alti valori sociali Proel S.p.A. e tutte le

Società controllate, i componenti degli organi sociali, i dipendenti di ogni ordine e grado e coloro che interagiscono con il Gruppo. Proel, in conclusione, si impegna, fattivamente, ad affermare e promuovere l’impresa quale istituzione economica che svolge un servizio sociale, salvaguardando il solido e decennale legame con il territorio, oltre che una funzione di produzione di profitto a beneficio dei suoi Soci. I quattro capitoli, in cui si divide il Codice Etico, attestano, prioritariamente, la volontà di innovare in modo responsabile, all’interno di un contesto in cui il business viene perseguito in modo etico, trasparente, capace di condividere con la comunità vantaggi, risorse e sviluppo. Con ciò manifestando la volontà di sostenere la propria credibilità, il proprio prestigio e la propria reputazione attraverso l’affermazione e la piena soddisfazione delle persone che operano nell’Azienda. Il tutto è espressione di un carattere che definisce uno stile. Proel si nota

La sala anecoica, dove si effettuano le prove di misura

A TU PER TU CON IL PRESIDENTE FABRIZIO SORBI Presidente, da marchigiano, qual è stato il suo impatto lavorativo con l’Abruzzo? «Il mio arrivo in Abruzzo è stato del tutto casuale: sono arrivato qui nel 1991 e, nello stesso anno, ho fondato la Proel. Il primo approccio non è stato affatto semplice. Stavo creando un’azienda in un territorio nel quale primeggiavano i settori tessile, abbigliamento e calzaturiero. Convertire, anche a livello mentale, questo tipo specifico di produzioni in altre di stampo tecnologico ed elettronico, è stata davvero dura all’inizio. Devo dire, comunque, che questa regione mi ha dato molte soddisfazioni. L’Abruzzo ha una marcia in più, la componente umana è straordinaria. Certo, spesso manca la competenza e la specificità, ma il valore umano, la passione e l’impegno dei miei dipendenti sono fortissimi e costanti». A suo avviso, quali sono le criticità da superare per migliorare la competitività del “sistema Abruzzo”? La sala meeting

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azienda con il segno+

Parte della collezione privata di arte contemporanea dell’azienda

Un particolare di un antico strumento musicale cinese

«Questo è un territorio ricco di risorse, che ha tutte le potenzialità per una giusta crescita; le istituzioni sono abbastanza presenti e la qualità della vita aiuta a lavorare in maniera serena. Però ci sono ancora tante criticità che vanno e devono essere superate: mi riferisco al rapporto tra imprese e università, che potrebbe rappresentare il giu-

sto connubio tra pratica e teoria, o a quello con le banche che spesso sono poco inclini nella valutazione di nuovi progetti o investimenti; o ancora alla mancanza di infrastrutture, che inevitabilmente rallenta la competitività. Tutte cose su cui si deve e si può migliorare. Credo fortemente nella cooperazione con gli istituti, con le università e con gli enti di ricerca; sono convinto che il mondo accademico abbia bisogno di interagire con le realtà industriali affinché i giovani entrino in contatto il prima possibile con le imprese. Noi collaboriamo con l’università dell’Aquila, in particolare con il dipartimento di Ingegneria elettrica, che ci mette a disposizione attrezzature davvero all’avanguardia. E con l’università di Ferrara e di Teramo. Con quest’ultima abbiamo fondato un laboratorio, tra i primi in Italia, per redigere il “bilancio dell’intangibile”». Quali considera i punti di forza della sua azienda e quali sono gli obiettivi futuri? «La nostra grande forza è il gruppo. Un uomo da solo non può fare grandi cose. Abbiamo un team composto quasi esclusivamente da ingegneri, ma molto variegato; ci sono professionisti di varie nazionalità: americani, inglesi, francesi, cinesi, per un totale di circa 250

Parte della collezione privata di strumenti musicali del presidente Fabrizio Sorbi

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unità lavorative. Ognuno di loro è assolutamente indispensabile. La qualità del prodotto e l’assistenza al cliente sono alla base di tutto. Il nostro è un management altamente qualificato e quindi competitivo. È questo che ci permette di raggiungere livelli così alti. Senza mai trascurare l’innovazione, che nel nostro campo è fondamentale, la distribuzione e la logistica. Il nostro intento è quello di fornire al cliente un pacchetto di prodotti completo. La crescita della Proel ci ha imposto un modello dinamico di

sviluppo, ma l’identità e il prestigio restano i valori di riferimento. Un’altra novità è che nel 2007 il Cda della società ha deliberato l’avvio della procedura di quotazione in Borsa, nel segmento di mercato “STAR”». Come sono avvenute le ultime acquisizioni che avete effettuato nel 2007? «A febbraio la Proel ha acquisito la Turbosound Ltd, una società inglese nota a tutti per aver curato la sonorizzazione dei concerti di gruppi del calibro dei Pink Floyd.

Questa acquisizione ha per noi una valenza storica: è la prima volta che un’azienda italiana compra un’azienda inglese di questo livello e nel nostro settore. Nei mesi di ottobre e novembre abbiamo acquisito il controllo di due importanti aziende, Viderental e Eurovideo, tra i maggiori player italiani in ambito video visual. Beh, sono due interventi che ci riempiono d’orgoglio e che rappresentano due acquisizioni strategiche per i nostri settori di riferimento, quello degli eventi e quello dell’installazione»

FABRIZIO SORBI E IL SUO IMPEGNO IN CONFINDUSTRIA » di Nicola Di Giovannantonio (direttore di Confindustria Teramo)

Fabrizio Sorbi, già componente della Giunta Esecutiva dell’Unione Industriali dal 2000, in occasione dell’Assemblea dei Soci dell’anno 2007 è stato eletto vice presidente di Confindustria Teramo. Fabrizio Sorbi è persona concreta, lungimirante e competente. Del resto, né è prova tangibile l’azienda Proel S.p.A. che, costituita nel gennaio 1991, ha raggiunto risultati invidiabili ed è attualmente presente in oltre 100 Paesi nel mondo. Se mi chiedessero di raccontare la storia di quest’azienda, sicuramente partirei col descrivere le doti del suo capitano che ha dimostrato una grande voglia di fare ed è riuscito, al tempo stesso, con entusiasmo, a trasmettere questa stessa voglia a tutti i suoi collaboratori. Solo in questo modo si possono raggiungere obiettivi ambiziosi, non solo di crescita in termini di fatturato, ma anche e soprattutto

in termini di brand, di dimensione aziendale e di eccellenza in campo internazionale. Sembrerà scontato dirlo, ma il successo di questa azienda sta nel management, nella cultura d’impresa, nella cura del cliente, nella scelta e nella qualità dei materiali, nella cura del particolare. A Sorbi un elogio, per aver saputo coniugare, per primo, l’arte, la cultura e l’industria, forse grazie anche alla tipologia dell’attività svolta. Un modello di sviluppo che l’azienda Proel sta portando avanti con successo e che auspichiamo possa essere seguito da altre realtà operanti in Provincia di Teramo. Sono convinto che il successo della Proel possa essere un obiettivo che anche altre realtà possono raggiungere, basta concretizzare la voglia di fare, la cultura d’impresa ed un management di qualità. È questo l’ augurio di tutti noi.

Fabrizio Sorbi nelle vesti di vice presidente di Confindustria Teramo, moderatore del convegno“Banca e Impresa: un patto per il futuro” (pagina 74)

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ricerca&innovazione » di Andrea Prencipe

Necessario un approccio multidisciplinare. Il ruolo delle istituzioni, delle piccole imprese, delle università

INNOVAZIONE, UNA LEVA PER IL SUCCESSO Un processo incerto, complesso, eterogeneo, sistemico. Che assicura vantaggi competitivi. Le migliori performance? Quando i governi non sono direttamente coinvolti nella gestione delle aziende, ma sviluppano politiche dirette alla creazione di incentivi ed al coordinamento del sistema

L’innovazione ha recentemente catturato l’attenzione del mondo politico in seguito all’importanza che essa ha per i processi di sviluppo sia a livello di singola impresa sia – e soprattutto – a livello di sistema economico. In letteratura è ampiamente noto che l’innovazione – non solo tecnologica – costituisce infatti una importante fonte di vantaggio competitivo per imprese e territori. Nel contesto italiano, la responsabilità sull’innovazione – prima diffusa tra diversi enti – è stata recentemente concentrata in ministeri ed assessorati. Affronteremo la tematica in ogni numero di Abruzzo Impresa, con l’obiettivo di analizzare il “fenomeno innovazione” attraverso sintetiche recensioni di studi economico-sociali e case study di imprese e territori che hanno fatto leva sull’innovazione per costruire il proprio successo. Vogliamo costruire le basi per una migliore comprensione del fenomeno innovazione, a beneficio delle imprese del territorio.

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n una famosa poesia, “I ciechi e l’elefante”, John Godfrey Saxe descrive cosa accade quando un fenomeno è osservato da diversi punti di vista. Per un personaggio della poesia di Saxe, l’elefante è un muro, per un altro è una lancia, per un altro un albero. L’insegnamento che possiamo trarre dalla poesia è che l’osservazione di ciascuno dei personaggi è valida, ma una comprensione appropriata del fenomeno-elefante richiede l’integrazione di ciascuno dei punti di vista. Come nel caso dell’elefante, l’innovazione è studiata da numerose scienze sociali

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(ci sono gli economisti dell’innovazione, i sociologi dell’innovazione, i geografi – in realtà esistono anche studiosi e consulenti improvvisati!). Questi diversi contributi definiscono un approccio multidisciplinare che ha facilitato la comprensione del fenomeno innovazione, di per sé sfaccettato e multidimensionale. Quali sono le dimensioni che caratterizzano le innovazioni o meglio i processi innovativi? L’innovazione – come spiego in dettaglio in seguito – infatti è da intendersi come un processo alla base del quale vi sono la conoscenza e l’apprendi-


Ud’A

mento frutto dell’interazione fra diversi soggetti, tra i quali un ruolo chiave è ricoperto dalle istituzioni. Incertezza I processi innovativi sono intrinsecamente incerti, nel senso che è impossibile predire accuratamente le prestazioni di una innovazione, e le reazioni di potenziali utilizzatori. I fallimenti commerciali di progetti di sviluppo di nuovi prodotti rappresentano una percentuale importante del budget di R&S delle imprese. Inevitabilmente, e questo mi conduce alla seconda dimensione, i processi innovativi sono complessi processi di apprendimento che fanno leva su sperimentazione (prova/errore) e teorie. Complessità La complessità risiede sia a livello cognitivo sia a livello organizzativo. Uno degli elementi basilari per generare innovazione è la conoscenza che deriva dall’elaborazione, da parte delle imprese e delle altre organizzazioni, di informazioni, acquisire tramite le relazioni che si hanno con altri soggetti, economici e non. La produzione di conoscenza scientifica e tecnologica è sempre più specializzata – come sostiene Gibbons (1997) nel suo interessante libro “La Nuova Produzione di Conoscenza” – nel senso che nuove discipline emergono anche e soprattutto dalla combinazione di discipline esistenti, pensate alla meccatronica – e pertanto non è solo disciplinare, ma transdisciplinare, e quindi la conoscenza è sviluppata ed organizzata relativamente a problemi o contesti di applicazione – e non all’interno di rigide strutture disciplinari – ma anche nel senso che i siti

di produzione di conoscenza sono sempre più specializzati e differenti – nella fattispecie università, imprese – e quindi il processo di produzione di conoscenza diventa distribuito. Eterogeneità I processi innovativi differiscono in funzione del tipo di innovazione, del paese, delle dimensioni delle imprese, dei settori industriali e degli attori che operano in questi settori. Infatti, le imprese specializzate nella produzione di determinati prodotti enfatizzano aspetti diversi del processo innovativo. Le imprese automobilistiche enfatizzano la relazione ‘ingegneria di produzione’ e ‘ingegneria di prodotto’, le imprese farmaceutiche invece la relazione tra ricerca – anche universitaria – e sviluppo prodotto. Sistemicità: attori e relazioni tra attori I processi innovativi sono sempre più sistemici, nel senso che diversi sono gli attori che vi partecipano. L’economista austriaco Joseph Schumpeter – sicuramente il primo studioso a rilevare l’importanza del fenomeno innovazione – aveva sottolineato che il fenomeno innovativo era prerogativa dei singoli imprenditori. Con un efficace

ossimoro, pregno di significato, Schumpeter sosteneva che i singoli imprenditori erano i portatori dei winds of creative destruction - venti di distruzione creatrice. Con l’avvento delle grandi imprese Schumpeter enfatizzò il ruolo di queste nei processi innovativi. In realtà, negli attuali contesti competitivi, i processi innovativi non sono appannaggio né delle piccole, né delle grandi imprese, ma – come sostiene Chris Freeman – diversi sono gli attori dei processi innovativi; al punto da poter definire sistemi di innovazione quali insiemi coordinati di imprese (di varia dimensione), governi (nazionali e regionali) università, che partecipano nei processi innovativi. È importante sottolineare che le relazioni tra i vari attori del sistema conferiscono valore allo stesso; infatti, tramite tali relazioni si genera innovazione e la si diffonde nel sistema, attraverso lo scambio di informazioni. Pertanto, relazioni ed attori sono condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo delle innovazioni.

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La prossimità geografica e culturale offerta da alcuni sistemi locali permette e favorisce un flusso continuo e sistematico di informazioni e conoscenze. Pertanto, sistemi locali e/o regionali saranno tanto più innovativi quanto più gli attori riescono a sviluppare ed a coordinare forti relazioni sociali. Il successo dei distretti industriali italiani negli anni ’80 e ’90 è da attribuire alle forti relazioni sociali e culturali che li caratterizzavano. È opportuno, nel contempo, sottolineare che forti relazioni possono avere effetti negativi sui processi di creazione e diffusione di conoscenza ed innovazione. Un sistema confinato sulle proprie relazioni storiche che bloccano l’ingresso di nuove idee si irrigidisce e pertanto rende difficile l’adattamento al cambiamento. Qual è il ruolo di questi attori? In primis, qual è il ruolo dei governi? Studi empirici hanno illustrato che le nazioni o le regioni che si sono distinte in termini di performance innovative, sono caratterizzate da governi che non sono direttamente coinvolti nella gestione delle imprese, ma che hanno sviluppato ed implementato politiche dirette alla creazione di incentivi per innescare processi d’innovazione ed al coordinamento del sistema d’innovazione. Qual è il ruolo delle piccole imprese? L’innovatività delle piccole imprese risiede in una loro caratteristica intrinseca, la flessibilità che permette elevata capacità di adattamento, ma soprattutto la sperimentazione di nuovi campi d’azione, che la grande impresa non intravede, purtroppo per la sua rigidità dovuta alle dimensioni. Prima di entrare nel merito del ruolo delle grandi imprese, è opportuno illustrare il processo di disintegrazione verticale che le sta caratterizzando. Attraverso processi di esternalizzazione – noti come outsourcing

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e offshoring – di fasi di produzione ma anche e sempre di più di attività ad alto valore aggiunto (quale R&S), la dimensione media delle grandi imprese è diminuita – come sostengono in un recente studio colleghi della scuola Sant’Anna di Pisa e dell’università Bocconi. Alla luce di questi processi di de-verticalizzazione, le grandi imprese diventano sempre di più integratori di attività anche e soprattutto effettuate all’esterno. Con alcuni colleghi del Sussex, MIT, Berkeley, Imperial College, abbiamo definito questo nuovo modello strategico: systems integrator. Il cui compito è quello di sincronizzare nel breve periodo l’attività di altri attori innovativi (ad esempio fornitori) del processo. Nel lungo periodo, i systems integrator monitorano continuamente ed esplorano nuove tecnologie, per affrontare o creare nuovi mercati, attraverso dei “sensori”, con l’obiettivo di non esser spiazzati da innovazioni radicali, cosiddette discontinuità. Questi sensori sono appunto le piccole imprese, ma anche e soprattutto le università e i centri di ricerca. Qual è il ruolo delle università? Sicuramente, l’esplorazione scientifica e tecnologica anche in collaborazione con le imprese. I casi dei centri di ricerca universitari finanziati da Intel, Microsoft, RollsRoyce sono esempi interessanti di relazioni avanzate accademia-industria. Relazioni che non si esauriscono nella semplice esplorazione. Nella formazione (di ricercatori) il ruolo delle università è determinante. Attraverso contatti con le università, manager e ricercatori industriali possono avere accesso alle comunità scientifiche internazionali per esplorare/segnalare problematiche e soluzioni di rilevante interesse



economia » di Luigi Di Giosaffatte

Il direttore di Confindustria Pescara traccia un bilancio dello scenario economico abruzzese degli ultimi dieci anni

SERVONO SCELTE STRATEGICHE RESPONSABILI È necessario il rilancio competitivo del sistema imprenditoriale locale. Se si continua ad esitare sulle linee programmatiche da intraprendere, il rischio è di regredire di un decennio. Non si possono scaricare sulla fiscalità d’impresa i costi e le inefficienze del sistema sanitario

Q

uando, col collega Paolo Mariani, decidemmo di pubblicare un’analisi socio-economica del territorio e un saggio di politica industriale abruzzese, includendo nel lavoro una raccolta delle Leggi Regionali per la promozione e l’incentivazione finanziaria alle imprese, avevamo la forte convinzione che il volume potesse diventare uno strumento concreto per leggere ed approfondire lo stato dell’economia della nostra Regione. Ho accolto l’invito dell’Editore a rievocare, “in pillole”, il momento non certamente celebrativo ma quello più fortemente significativo per il futuro della nostra Regione. Appena dopo la metà degli anni novanta (1996-1997), l’Abruzzo viveva una forte incertezza legislativa derivata da significative vertenze economico-sociali a forte impatto sulle imprese, legate al riconoscimento degli sgravi contributivi nel Mezzogiorno. Il tristemente famoso decreto “Mastella” dell’agosto 1994, avviava un processo di fuo-

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La copertina del libro “Abruzzo Impresa”

riuscita anticipata della Regione Abruzzo dal sistema degli sgravi; anticipata perché una Decisione dell’Unione Europea (n.88/318) aveva dichiarato le aree ammesse agli sgravi per il periodo 1994-1996 comprendendo in esse anche la nostra Regione. Tale vicenda, peraltro ancora aperta, su cui ho già scritto

» foto concesse da Confindustria Pescara


Luigi Di Giosaffatte direttore Confindustria Pescara

numerose pagine, per tantissime imprese è ancora enigmatica quanto così inesorabilmente reale e ha un valore stimato che varia tra i 50 ed i 70 milioni di euro a seconda della base di calcolo utilizzata. L’Abruzzo, quale Regione cerniera tra nord e sud, trainava l’intero Mezzogiorno d’Italia sulle esportazioni. Grazie anche ad alcune delle più significative realtà produttive del panorama internazionale, che avevano insediato sul territorio impianti e tecnologie di primo livello. Non nascondiamo un fattore fortemente incidente sullo sviluppo delle esportazioni italiane: erano gli anni della forte svalutazione monetaria e della fuoriuscita dell’Italia dallo SME (Sistema Monetario Europeo), prima dell’entrata in vigore della moneta unica. Acquistare i nostri prodotti pagando con valuta estera (a solo titolo esemplificativo cambio Dollaro/Lira e Marco/Lira) portava economie di cambio piuttosto favorevoli per le

imprese straniere ma, al contempo, diventava una spinta reale all’aumento delle esportazioni italiane. Gli anni novanta furono caratterizzati da una progressiva tendenza all’isolamento delle regioni meridionali. Il grado di apertura dell’economia non consentiva alle regioni del Sud un aumento percettivo delle quote di esportazione. L’interscambio con l’estero della nostra Regione si avvicinava alla media nazionale, contribuendo in maniera considerevole allo sviluppo della bilancia commerciale. La lettura economica che ci sforzammo di commentare era quella di una Regione che presentava un sistema impresa a metà del guado tra nord e sud, con una intensa e strutturata crescita, dovuta alla combinazione di fattori di tipo sociale, ambientale e territoriale. La performance abruzzese confermava un dato ancora più evidente nell’istruzione e nella scolarità, con la crescita dei diplomati e dei lau-

reati. In tale contesto, ci sentivamo di poter classificare l’Abruzzo tra le aree a forte processo di integrazione con la locomotiva industriale e dei servizi, rappresentata dalle regioni settentrionali. Gli elementi che caratterizzavano tali aree si possono sintetizzare con un interessante sviluppo della specializzazione industriale e con un aumento della quota di occupati nel settore manifatturiero dove, però, risultava ancora alta - rispetto alle aree ad elevato sviluppo – la quota dei consumi e delle importazioni nette, marginalmente più elevate della media nazionale. “Abruzzo Impresa” voleva essere una guida operativa che rendesse onore a quanti avevano – ciascuno per la loro parte e per la propria funzione – contribuito alla crescita dell’economia nella nostra Regione. Non dimenticando che fino alla fine degli anni ‘70 veniva ricordata per i pascoli e per le splendide monta-

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economia

gne dove Lupo abruzzese ed Orso marsicano erano nell’immaginario del turista tipo. Un passato da esaltare, ma certamente da sviluppare e innovare con sostenibilità, superando traguardi e mercati non domestici ma internazionali. Ad ogni fattore di crescita e di sviluppo deve, però, necessariamente seguire la specializzazione innovativa dei fattori messi in campo. Questa regione si è aperta alle grandi multinazionali come alle medie imprese di famiglia già radicate al nord ed altamente competitive, senza lasciare mai una vocazione di piccole imprese artigianali, commerciali ed industriali nate e cresciute grazie alla dedizione di imprenditori abruzzesi. In qualche caso, questa convivenza è stata esaltata con la creazione di una vera e propria filiera produttiva locale per alcune, purtroppo solo alcune, grandi imprese. A dieci anni da “Abruzzo Impresa” mi tocca constatare che lo slancio economico-produttivo che la nostra regione si era guadagnato nei venti anni precedenti si è reso statico e rischia di regredire inesorabilmente. I programmi politici non si dispensano senza assunzione di responsabilità. Nella classifica di sviluppo economico-sociale delle province italiane le quattro abruzzesi continuano a perdere terreno. L’indice attribuito alla provincia di Teramo è di 97,1 e si colloca al 56mo posto, mentre gli indicatori attribuiti alle province di Chieti, Pescara e L’Aquila risultano rispettivamente di 96,0 - 91,5 e 90,6. Se portiamo il riferimento base - Italia uguale 100 - e verifichiamo la posizione della provincia a più alto sviluppo che risulta essere quella di Milano - con un indice di 148,2 - appare di tutta evidenza che l’Abruzzo non sorregge il peso di un lento declino.

Le nostre imprese continuano a veder vanificati i modesti risultati delle ultime Finanziarie, grazie all’intervento di una Regione che, nonostante tutto, continua a scaricare sulla fiscalità d’impresa i costi e le inefficienze del sistema sanitario. Lo ha sottolineato a Pescara il vice presidente nazionale di Confindustria, Emma Marcegaglia; ci stiamo sforzando da tempo nel far comprendere come sia necessario il rilancio competitivo del sistema imprenditoriale locale che rischia un inesorabile declino se si continua ad esitare sulle linee programmatiche da intraprendere. Il Centro Studi di Confindustria nel corso del 2007 ha elaborato una previsione di costo nell’ipotesi di aumento dell’aliquota IRAP di un punto. Ebbene, in tale ipote-

si, l’aggravio del carico fiscale per un’azienda manifatturiera è pari al 23,5%. Il cuneo fiscale e contributivo per le imprese passa da 47,25% a 48,62, traducendosi in un aumento figurativo per lavoratore dipendente di Euro 335,00 (costo del lavoro e cuneo fiscale). Questi dati dovrebbero spostare l’attenzione del lettore su quanto sia importante per una Regione porre in essere azioni strategiche di rilancio competitivo dell’economia, in piena sintonia con le politiche nazionali e comunitarie. Abruzzo Impresa può essere uno dei tanti modi di riportare al centro l’economia con le sue peculiarità e con le sue debolezze. Economia che deve essere sempre più “globale” e sempre meno “locale”

Luigi Di Giosaffatte con una copia del suo libro

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lavoro » di Tommaso Di Rino

Una questione di fondamentale importanza per la società, che ha un valore positivo anche per le potenzialità di crescita del sistema Italia

AZIENDE, VALORIZZATE I CINQUANTENNI Gli over 50 devono essere una risorsa: è la sfida che attende le politiche pubbliche e le strategie organizzative. Necessario però un cambiamento culturale, oltre che l’adozione di interventi mirati

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l nostro Paese è caratterizzato da due fenomeni demografici: una evidente diminuzione della natalità e il progressivo invecchiamento della popolazione. Le previsioni Istat diffuse a metà gennaio, riferite al periodo 2001-2051, lasciano poco spazio ad equivoci. Il calo demografico sarà generalizzato, anche se più intenso nel Mezzogiorno; e non sarà compensato dalla maggiore presenza di stranieri. Secondo le stime, l’Abruzzo perderà il 7,4% di abitanti entro il 2051. Se i giovani diminuiranno, cresceranno però gli anziani, con sempre maggiori aspettative di vita in buone condizioni di salute ed esigenze, quindi, profondamente cambiate. Già oggi, d’altronde, più di 6 italiani su 100, tra i 50 e i 64 anni, sono in cerca di lavoro. Si tratta di circa 500mila persone, cui vanno sommate le oltre 200mila disponibili a lavorare a determinate condizioni. Una moltitudine di individui, magari non al passo con i tempi - solo 4 su 10 hanno dimestichezza con il computer, solo 3 su 10 utilizzano Internet, meno del 10% è in gra-

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do di sostenere una conversazione telefonica in inglese - che rifiuta però logiche di assistenzialismo o facili prepensionamenti. E che costituisce una grande risorsa, da valorizzare con interventi mirati. Tra poco più di 40 anni, la popolazione italiana sarà composta per oltre il 33% da cittadini con più di 65 anni. L’indice di vecchiaia, vale a dire il rapporto tra anziani e giovani, crescerà sistematicamente, passando dal dato del 2005 di 138 anziani per 100 giovani, a 222/100 nel 2030, a 264/100 nel 2050. È quindi evidente la dimensione della problematica: la soglia della vecchiaia reale - quella caratterizzata da problemi di salute importanti e, comunque, incompatibili con l’attività produttiva - si sposterà sempre più avanti. Nel mercato del lavoro dovranno così permanere fasce sempre più numerose di popolazione, pena il collasso del sistema previdenziale. D’altronde, la strategia europea per l’occupazione considera una priorità assoluta il cosiddetto “invecchiamento attivo”. Prolungare la vita attiva delle persone, consenti-


re la ricerca di una occupazione in qualsiasi fase della vita lavorativa, è una questione di fondamentale importanza per la società, che si ripercuote sul benessere degli individui e della collettività. L’incremento dell’aspettativa di vita in buona salute va considerato una risorsa, anche in senso economico; ha un valore positivo anche per le potenzialità di crescita del sistema Italia. Gli sforzi vanno però intensificati, anche perché proprio i Paesi (tra i quali il nostro) costretti a fronteggiare le situazioni più delicate, non sembrano comprendere appieno l’importanza della sfida demografica che hanno davanti. Eppure, per dirla con le parole del Presidente Barroso “non possiamo permetterci che i cinquantenni escano dal mondo del lavoro”.

Una recente ricerca dell’università Carlo Cattaneo-Liuc di Castellanza ha tentato di fornire delle risposte, mettendo a confronto studi ed esperienze condotte a livello europeo. Dal rapporto emerge che nonostante l’evoluzione tecnologica e la diminuita importanza della capacità fisica per molte prestazioni lavorative, la cultura organizzativa dominante è ancora quella della produzione industriale di massa. I meccanismi operativi della gestione del personale sono ancora riferiti ad un “idealtipo” di forza lavoro: maschio, tra i 20 e i 40 anni, con scarsa cultura ma fisicamente prestante. È ancora molto diffuso un certo pre-giudizio negativo sulle prestazioni lavorative degli over 50, che non tiene conto dei tanti aspetti positivi, quali la maggio-

re esperienza, la conoscenza dei “trucchi del mestiere”, l’accuratezza nel lavoro, la maggiore sensibilità ai problemi dell’impresa, il rispetto della gerarchia, la disponibilità ad aiutare i compagni di lavoro, le maggiori abilità di relazione. Se è vero che con l’età diminuisce la capacità di lavoro – lo dicono i dati raccolti da diversi studi europei sulla produttività, specie nel lavoro manifatturiero – è pur vero che l’effetto si riduce o scompare se il lavoratore rimane nello stesso impianto produttivo ed accumula esperienza specifica; se partecipa a percorsi di formazione professionale, in particolare on the job. Che fare dunque? La ricerca individua alcune linee di intervento, in tema di politiche pubbliche ed organizzative. Il cui impatto è co-

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lavoro

munque sempre filtrato dalla cultura di chi le deve adottare: non necessariamente le misure strutturali hanno effetto su decisioni e comportamenti adottati a livello micro. Per assorbire positivamente la transizione demografica è necessario realizzare un grande processo di cambiamento – lo si accennava in precedenza – che implica una discontinuità di tipo culturale, che si scontra con abitudini, convinzioni, paradigmi concettuali diffusi e radicati. Ciò premesso, le strategie possibili sono molteplici: • l’adozione di sistemi previdenziali “flessibili”, che tengano conto delle preferenze degli interessati, con riferimento: all’età pensionabile, che può rispondere ad esigenze individuali, in base alla discrezionalità di ciascuno; a forme di pensionamento parziale, adottate in altri contesti europei, nei quali la pensione può convivere efficacemente con una attività lavorativa part time; a modalità di cumulo dei redditi, per evitare che la combinazione lavoro-pensione sia possibile solo se “sommersa”; • l’attuazione di politiche sanitarie e la previsione di nuovi assetti contrattuali e retributivi che favoriscano il prolungamento della vita attiva (che superino o correggano l’automatismo dell’incremento dei salari in ragione dell’anzianità, indipendentemente dall’effettivo contributo alla produzione, introducendo vantaggi di altra natura, in sede di contrattazione individuale, che rendano conveniente l’invecchiamento attivo per lavoratori e imprese); • il potenziamento della formazione continua e l’adozione di politiche attive del lavoro dedicate agli over 50. Non mancano casi di successo: in particolare in Francia, dove le imprese più innovative sono quelle nelle quali l’accesso alla formazio-

ne tende ad aumentare, per tutte le classi di età. Certo, la formazione deve rispondere alle esigenze di lavoratori e imprese: i programmi devono essere validi e devono servire non solo ad affrontare situazioni di emergenza o di crisi ma anche a svolgere un’azione preventiva che abbracci l’intero arco della vita lavorativa; • il rafforzamento della rete dei servizi per l’impiego, privati e pubblici: c’è bisogno di “tecno-strutture” più qualificate per percorrere, in relazione alle dinamiche dell’economia e del mercato del lavoro, soluzioni realmente personalizzate. Delle quali bisogna monitorare adeguatamente gli esiti; • la promozione di politiche di sistema per contemperare sempre di più le esigenze professionali con quelle della vita familiare e dello sviluppo personale. I circa 20 anni di aspettativa di vita, successivi alla soglia dei 60, possono offrire molteplici possibilità per assecondare le proprie preferenze o i propri impegni personali, riducendo gradualmente il carico di lavoro. In sostanza, il tempo destinato al lavoro andrebbe gestito in modo più vario, più rispondente alle esigenze dell’individuo. • l’introduzione, nel contesto aziendale, di politiche di age management, che sappiano riconoscere e utilizzare i punti di forza dei lavoratori di tutte le età e innovare i contenuti del lavoro e le procedure; che sappiano gestire l’ambiente fisico di lavoro e la definizione degli orari; che sappiano rendere sistematico il trasferimento di conoscenza all’interno dell’azienda e mantenere una continua tensione all’apprendimento; che sappiano gestire la mobilità interaziendale e intersettoriale e cogliere le opportunità offerte dalle pratiche di outplacement

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norme&leggi » di Filippo Paolini

FALLIMENTO, IN VIGORE IL “CORRETTIVO”

Dal 2008 spazi più ampi per la dichiarazione di fallimento e l’accesso al concordato preventivo. Agevolazioni per i falliti: tempi più rapidi per una nuova attività imprenditoriale

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poco più di un anno dall’entrata in vigore del decreto legislativo 5/2006, che aveva già riformato in modo incisivo la Legge Fallimentare del 1942, ha fatto ingresso nell’ordinamento il decreto legislativo 169/2007, apportando integrazioni e correzioni in materia di fallimento, concordato preventivo e liquidazione coatta amministrativa. Le modifiche sono di tale incisività, sull’intero sistema, da non poter essere illustrate, compiutamente, in poche pagine. E’ però utile soffermarsi sulle questioni che più direttamente riguardano le vicende quotidiane dell’impresa, tralasciando gli aspetti prettamente procedurali. Una delle novità più rilevanti – e sicuramente più attese nel mondo giuridico ed imprenditoriale – è senza dubbio la nuova espansione dell’area della fallibilità, che, in virtù delle norme introdotte nel 2006, aveva subito una fortissima riduzione, con punte anche del 90% in alcuni Tribunali. Abbandonando la definizione in negativo del piccolo imprenditore, agganciata ad una duplice soglia patrimoniale e reddituale, il legislatore ha adottato una definizione in positivo dell’imprenditore non

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fallibile, individuando come tale l’imprenditore che esercita un’attività commerciale e che dimostri di possedere, congiuntamente, i tre seguenti requisiti: • avere avuto un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore a euro trecentomila, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di fallimento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore; • aver realizzato ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di fallimento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore; • avere un ammontare di debiti, anche non scaduti, superiore ad euro cinquecentomila. Da oggi, dunque, solo il possesso congiunto di questi tre requisiti escluderà dal fallimento, e l’onere di provarne la sussistenza ricadrà sul debitore e non più sui creditori. Pertanto, se da un lato rimane fermo il proposito di evitare la procedura fallimentare nei casi in cui la stessa possa prefigurarsi come costosa ed inutile (ratio che ha sostenuto la riforma del 2006), dall’altro si tutela l’esigenza di recuperare al controllo giurisdizionale


fattispecie nelle quali imprenditori - che magari all’inizio dell’attività abbiano fatto pochi investimenti ed ottenuti pochi ricavi - raggiungano tuttavia elevati livelli di indebitamento in danno di numerosi creditori insoddisfatti. I casi di inesistenza della contabilità dell’impresa ovvero di distrazione patrimoniale e documentale, che in virtù della precedente formulazione dell’art. 1 della Legge Fallimentare potevano pacificamente sottrarsi al fallimento, pur in presenza di un conclamato stato di insolvenza, oggi, grazie al “correttivo”, possono tornare nell’alveo del controllo penale per i reati fallimentari, oppure possono subire la scure delle revocatorie, fallimentari ed ancor più ordinarie, nonché delle azioni di responsabilità nei confronti degli organi societari da parte del curatore fallimentare. In ultimo, è bene tener presente che la novella ha confermato la previsione di una soglia minima di esposizione debitoria per la dichiarazione di fallimento, innalzandola, tuttavia, da venticinquemila a trentamila euro, avuto riguardo all’entità dei debiti scaduti e non pagati. Nessuna significativa modifica è intervenuta per quanto concerne le azioni revocatorie fallimentari, e pertanto la disciplina degli atti a questa assoggettati rimane invariata, eccezion fatta per l’inclusione, tra questi, anche dei preliminari di vendita, ancora efficaci e debitamente trascritti, conclusi a giusto prezzo ed aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo (destinati a costituire l’abitazione principale dell’acquirente o dei suoi parenti e affini entro il terzo grado). Si può dire, invece, che modifi-

che significative hanno riguardato l’istituto del concordato preventivo, procedura concorsuale alternativa al fallimento, e come tale tesa alla soddisfazione dei creditori, ma che va man mano valorizzando una finalità conservativa, diretta alla salvaguardia del complesso produttivo. Ebbene, le nuove norme introdotte dal “correttivo” costituiscono senza dubbio un ulteriore incentivo, per l’imprenditore assoggettabile al fallimento, ad accedere al concordato preventivo; infatti, ripercorrendo quanto già fatto per il concordato fallimentare, il legislatore ha previsto la possibilità che anche i creditori privilegiati - di solito gli istituti bancari, ma in genere tutti quelli muniti di un legittimo titolo di prelazione (ipoteche, pegni, ecc.) – possano essere soddisfatti solo parzialmente, semprechè venga rispettato l’ordine delle prelazioni e semprechè il pagamento in percentuale proposto non sia inferiore all’ammontare di quanto ricavabile dalla vendita dei beni interessati dal privilegio. Inoltre, anche l’accesso alla procedura costerà meno.Non sarà più necessario, infatti, l’anticipo integrale delle

spese di procedura, ma basterà depositare la metà di quelle che si presumono necessarie, mentre il giudice potrà ulteriormente ridurre l’obbligo di deposito fino al 20%. In conclusione, vanno evidenziate significative novità in tema di effetti personali della dichiarazione di fallimento. Se con la riforma del 2006 il legislatore aveva già eliminato l’istituto della riabilitazione ed il registro dei falliti, con il correttivo si è “normativizzato” lo spirito di tali provvedimenti, sancendo che, con la chiusura della procedura, cessano tutte le incapacità personali. A tale previsione, ne è stata affiancata un’altra dal carattere fortemente incentivante: con l’abrogazione dell’art. 5 lett. a D.Lgs. 114/1998, è stata concessa al fallito la possibilità di iscriversi nel Registro delle Imprese e, quindi, di iniziare una nuova attività imprenditoriale, ovviamente con risorse non riconducibili in alcun modo alla massa fallimentare, evitando, così, di rimanere inattivo per tutta la durata della procedura

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ambiente » di Riccardo D’Alessandro

Adempimenti per 11mila imprese operanti in tutto il Paese. Ma permangono alcuni nodi critici

DA GENNAIO CHI INQUINA PAGA Nuovo regolamento per la raccolta differenziata di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Raccolta e trattamento dei «Raee» a carico dei fabbricanti

C

i assistono, ci circondano, ci viziano. Ci sorvegliano, si prendono cura di noi. Facilitano il nostro vivere quotidiano facendoci sentire alle volte meno soli. Si chiamano cellulari, navigatori, computer, i-pod, condizionatori (solo per citarne alcuni). Ogni giorno cresce silenziosamente negli uffici e nelle case il numero di apparecchiature elettriche-elettroniche. Tuttavia, distratti dalla vita frenetica che conduciamo e sedotti dalle sempre più numerose funzioni dei nostri device, perdiamo di vista il preoccupante pericolo ambientale che si cela al loro interno. Le apparecchiature elettriche-elettroniche sono infatti realizzate attraverso l’impiego di notevoli quantità di sostanze pericolose: piombo, cadmio, mercurio, cromo esavalente, sono solo alcuni degli elementi coinvolti nei processi di fabbricazione. La crescente diffusione di strumenti elettronici comporta un sempre maggiore rischio di abbandono, nell’ambiente o in discariche e termovalorizzatori, con conseguenze di inquinamento del suolo, aria, acqua, senza tralasciare le ripercussioni sulla salute umana.

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I principali problemi derivanti dai rifiuti provenienti da questo tipo di apparecchiature sono dunque la presenza di sostanze considerate tossiche e la non biodegradabilità di tali apparecchi. Occorre pertanto trattare correttamente questi rifiuti e destinarli al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti. Riciclare i Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) diviene dunque un passaggio importante. Per questo motivo i Raee sono stati oggetto di direttive europee, successivamente recepite in Italia con il D.Lgs 25 Luglio 2005 n. 151, che pongono come principio fondamentale la responsabilità individuale dei produttori in merito alla gestione dei rifiuti derivanti dai loro prodotti. In sintesi il principio del “chi inquina paga”. Il Decreto Raee (in vigore in IDA - Interscambio Dati Ambientali - gennaio 2008) si colloca in quest’ottica e si pone molteplici obiettivi come la prevenzione della produzione di rifiuti da Raee, il reimpiego, il riciclaggio e le altre forme di recupero dei Raee, la riduzione dell’uso di sostanze pericolose nelle suddette apparecchiature. Cosa è cambiato


dunque dal primo gennaio? Il finanziamento e l’organizzazione della raccolta e del trattamento dei Raee sono a carico dei fabbricanti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i quali devono provvedere anche al ritiro gratuito dell’apparecchio obsoleto al momento dell’acquisto di un nuovo equivalente. Per garantire la protezione dell’ambiente è prevista la raccolta differenziata di tali rifiuti con successivo invio presso centri di trattamento adeguati ed autorizzati. Ma non è tutto. Gli stessi produttori dovranno inoltre iscriversi entro il 18 febbraio 2008 presso il Registro Nazionale dei Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. L’iscrizione, che dovrà effettuarsi esclusivamente in via telematica presso la Camera di Commercio della circoscrizione in cui si trova la

sede legale dell’impresa produttrice, sarà condizione necessaria per poter immettere sul mercato apparecchiature elettriche-elettroniche. Questa operazione coinvolgerà circa 11.000 imprese e 210.000 addetti operanti nel settore dell’elettronica (il secondo in ordine di importanza nell’economia del nostro Paese dopo l’automotive). Il suddetto registro avrà dunque la funzione di consentire il controllo e monitoraggio del sistema di gestione dei Raee: ogni anno i produttori dovranno infatti comunicare tramite M.U.D. informazioni riguardanti

il quantitativo di apparecchiature immesse sul mercato e Raee gestiti nell’anno. Come si pongono le imprese coinvolte in questo scenario? Sicuramente permangono alcuni nodi critici che rischiano di frenare il corretto avvio del nuovo meccanismo, soprattutto nel caso in cui i soggetti responsabili del controllo del buon funzionamento del sistema non porranno le dovute attenzioni. La questione delle piazzole comunali (molte delle quali non sono dotate di V.I.A. spesso necessaria), la corretta attribuzione dei codici CER ad ogni raggruppamento di Raee presso i centri di raccolta e la questione della semplificazione degli adempimenti per la gestione dei Raee (stoccaggio, trasporto) da parte dei distributori sono solo alcuni esempi. Occorre, in aggiunta, che il quadro normativo sia rivisto e completato con elementi quali decreti attuativi riguardo garanzie finanziarie, tariffe per il monitoraggio e per gli oneri di funzionamento del Registro, creazione della sottocategoria dell’ Albo prevista per gli impianti di trattamento Raee e modifica del M.U.D. A gennaio l’avvio di un nuovo sistema: lo afferma una Direttiva europea e lo conferma la normativa italiana. Questa è la teoria. Nella pratica, è lecito avere dubbi sul corretto funzionamento del servizio di raccolta e riciclo nei tempi prefissati

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risorse umane » di Martina Di Sciascio

Il successo di un’azienda passa dall’adozione di strategie formative di ampio respiro

L’IMPRESA COME CENTRO DI RICERCA Indispensabile ampliare le competenze dei propri collaboratori: la competizione si concentrerà sempre più sul terreno dell’apprendimento continuo

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n giorno un attempato Albert Einstein si trovò a parlare con un giovanotto che aveva da poco concluso il liceo e che, non riconoscendolo, ebbe a chiedergli di che cosa si occupasse. Lo scienziato rispose: “Studio fisica”. Il ragazzo, allora, molto candidamente e con una mal velata sufficienza controbatté: “Ancora? Io ho finito due anni fa!”. Questo aneddoto, uno dei tanti sull’insigne studioso, sintetizza molto acutamente la credenza assai diffusa secondo la quale il percorso formativo di ognuno sia destinato, più prima che poi, ad interrompersi, come se lo studio e l’apprendimento fossero solo ginnastica per l’intelletto da svolgere in età giovanile. Certo, è indubbio che la mente umana sia maggiormente permeabile nel periodo della scolarizzazione, ma pensare che una volta entrato nel mondo del lavoro un individuo non possa o, peggio, non debba continuare ad acquisire competenze e a migliorare quelle già in suo possesso costituirebbe un grave spreco di risorse. Nulla di nuovo, potrebbe osservare

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qualcuno: non è forse il solito paradigma dell’impresa-scuola, secondo cui la preparazione teorica deve essere rinsaldata dall’applicazione pratica delle conoscenze acquisite? Non esattamente. Secondo questa visione, infatti, l’immagazzinamento del sapere termina con l’ingresso nel mondo del lavoro e all’azienda spetta poi il compito di filtrare, se non sfoltire, il bagaglio conoscitivo individuale per adattarlo alle esigenze dell’organizzazione. Ma il successo dell’azienda dipende in massima parte dalla capacità di conquistare e difendere un vantaggio competitivo sul mercato. L’innovazione, sia essa di prodotto o di processo, garantisce a chi la consegue una posizione di quasi monopolio e, di conseguenza, incentiva i concorrenti ad innovare anch’essi per recuperare terreno nei confronti del leader o, meglio ancora, per superarlo: non si può non investire in innovazione, pena l’espulsione, più o meno rapida, dal mercato. Ecco allora emergere il concetto di impresa come centro di ricerca: le aziende, anche quelle di dimensioni ridotte, devono


adottare un’ottica di lungo periodo ed impegnarsi nel miglioramento e nell’ampliamento delle competenze dei propri collaboratori, a qualunque livello essi operino, poiché è sul terreno del cosiddetto lifelong learning, l’apprendimento continuo, che si concentrerà sempre più la competizione. Spesso l’ostacolo principale alla promozione della cultura della formazione e, quindi, allo sfruttamento delle sue enormi potenzialità è rappresentato, purtroppo, dall’atteggiamento di chi presiede ai livelli più alti dell’organizzazione aziendale. Quand’anche si sia compreso che non si devono temere i cambiamenti dovuti al miglioramento o alla sostituzione di tecniche e procedure già in uso e si siano promosse delle iniziative in tal senso, non è infrequente che l’imprenditore, o chi su sua delega gestisce l’azienda, si disinteressi di ciò che avviene in “aula”. Tale atteggiamento non può che andare

a detrimento dei risultati del progetto formativo intrapreso: dovrebbero essere proprio dirigenti e quadri, infatti, a stimolare la “fame” di sapere dei propri collaboratori e, d’altro canto, se anche questi ultimi non avessero bisogno di essere motivati, che impresa sarebbe quella in cui il management non è a conoscenza degli intangible assets a sua disposizione? Giova ricordare, infine, che il buon esito di una qualunque iniziativa di formazione è comunque inscindibilmente legato alla capacità di individuare le particolari esigenze dell’azienda, ma non vanno trascurate, parimenti, le competenze e gli interessi di chi vi lavora, così

da poterne esaltare il potenziale. Il dualismo tra una formazione specialistica, generalmente finalizzata al soddisfacimento di necessità impellenti come l’utilizzo di uno specifico macchinario appena acquistato, ed una formazione di più ampio respiro, un corso sui principi di funzionamento della categoria a cui quel macchinario appartiene, vede generalmente pendere la bilancia a favore della prima opzione. Una strategia miope, in realtà, che rischia di comportare, in mercati dinamici come quelli attuali, il sostenimento di costi irrecuperabili e notevoli ritardi nei tempi di risposta alle sollecitazioni dell’ambiente esterno

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storie&persone » di Eleonora Lopes

Intervista al Presidente ANAV Abruzzo Sandro Chiacchiaretta. I problemi di un settore in perdita: i trasporti su gomma

TRE MILIONI DI EURO PERSI NEL 2006

Le cause: natura prevalentemente pubblica delle imprese e dunque scarsa attenzione al profitto, Legge Burlando inapplicata, eccessiva diffusione delle macchine private, bassa qualità dei servizi offerti

C

ome si presenta il quadro attuale dell’ANAV? Oggi l’80% della spesa del Trasporto Pubblico Locale (TPL) è finanziata con denaro pubblico. Manca l’integrazione con il territorio e non c’è competizione poiché i settori operativi sono a compartimenti stagni. La situazione deve assolutamente migliorare, la nuova finanziaria ha solo prorogato fino al 2008 alcune norme già in vigore. La matrice del problema sta nella natura delle imprese che operano nel settore trasporti. Anche in Abruzzo, come nel resto d’Italia, l’80% del capitale investito è pubblico e il maggiore azionista è l’Ente Regione che detiene, per la quasi totalità, il capitale di imprese come l’Arpa, la GTM, la Sangritana e altre. La grande difficoltà è che tutte queste aziende, essendo pubbliche, non hanno tendenza al profitto e spesso si ritrovano ad essere strumenti nelle mani della politica. A questo proposito, è in vigore la Legge Burlando, per la quale il settore trasporti si regge sulle gare per l’assegnazione dei lotti di servi-

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zio. La legge è però quasi del tutto inapplicata nella nostra Nazione, poiché le gare d’appalto, per oltre il 95% dei casi, non si sono fatte. E, per quelle fatte, quasi tutti i vecchi gestori hanno ottenuto la riassegnazione dei servizi. Sono gare del tutto inutili: essendo quasi tutti i partecipanti imprese a capitale pubblico, c’è solo interesse a vincerle per conservare alla mano pubblica la gestione, ma non a fare profitto. L’unico modo per fare delle gare serie, è che i concorrenti siano veri concorrenti, cioè portatori di vero capitale di rischio. Come appare la situazione abruzzese? Oggi i comuni e l’ente Regione non riescono più a sostenere i buchi finanziari derivanti da questo settore. Non dimentichiamo che dopo la sanità, che ha un deficit di gestione molto elevato, il settore più in perdita è proprio quello dei trasporti su gomma, poi c’è quello ferroviario e infine quello aereo. I dati sono sconcertanti: nel 2006, le imprese pubbliche che rappresentano l’80% del TPL regionale, hanno perso oltre 3 milioni di euro.


Sandro Chiacchiaretta presidente ANAV Abruzzo

Oggi ogni quattro persone, ci sono tre macchine; per sostituire al mezzo privato l’uso del mezzo pubblico è fondamentale che quest’ultimo assolva bene la sua funzione. Ricordiamoci che un autobus fermo nel traffico o che circola solo con qualche passeggero, inquina, e comunque rappresenta un costo economico e sociale. Trattandosi di gestori pubblici, chi ci rimette è solo il cittadino, che paga un servizio non idoneo. Negli ultimi 25 anni, gli utenti del TPL sono diminuiti a causa dell’aumento delle macchine e dei motorini. Fino agli anni ‘60 invece, con il ricavo dei biglietti venduti, si riusciva addirittura a coprire i costi complessivi. Ciò che avanzava costituiva il guadagno delle singole imprese, quasi tutte private. Questa situazione, complessa e instabile, è presente in tutte le regioni italiane. Ci sono contesti migliori, ma restano comunque

critici. Ad esempio, il Friuli Venezia Giulia è una delle poche regioni dove c’è una maggiore componente privata per la gestione dei trasporti pubblici rispetto ad altre. La conseguenza è che i servizi risultano leggermente migliori. Con quali mezzi è possibile rilanciare il servizio trasporti? Nel nostro Paese, la qualità del settore trasporti è di gran lunga al di sotto della media europea. Sono rari i casi di città italiane che posseggono servizi altamente qualificati. Ma per incentivare il cittadino a prendere i mezzi pubblici è necessario offrire un miglior servizio e il potenziamento del trasporto. La battaglia per il rilancio del settore investe il diritto alla mobilità: un’istanza fondamentale per gli individui e per assicurare una migliore qualità della vita delle nostre città. È necessario sensibilizzare a riguardo l’opinione pubblica e la volontà politica.

Prima o poi i Comuni, le Province italiane e le Regioni, logorate dai debiti pubblici saranno costrette a vendere a gestori privati, quasi sicuramente stranieri. A mio avviso, le aziende private italiane non hanno attualmente la capacità finanziaria per acquisire queste reti di trasporto in mano pubblica. Accadrà come per il caso Alitalia: verranno comprate da macro realtà straniere. Come sta affrontando l’ANAV l’impennata del gasolio? Nel corso degli ultimi anni, il costo della trazione per le imprese di trasporto ha subito incrementi di oltre il 35%, a fronte di entrate da tariffe rimaste inalterate e di contributi pubblici incrementati del solo tasso di inflazione programmata (circa il 3,5% complessivo). Le predette percentuali non danno l’idea della perdita economica-finanziaria per le aziende del TPL. Tradotto in valori assoluti, stimia-

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i partner...

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LEONE GABRIELE S.r.l. [anno di fondazione 1967] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco F 9/10/11 tel. 085.95165 - fax 085.9508923 www.leonegabrielesrl.com e-mail: info@leonegabrielesrl.com

T&D S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Lungofino, 187 - c.c. Ibisco mod. B/12 tel. 085.959283 - fax 085.9507155 www.tditcompany.it - e-mail: info@tditcompany.it

LINEA BLU S.r.l. [anno di fondazione 2004] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Treviso, 13 - Sambuceto tel. 085.4465009 - fax 085.4461108

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storie&persone

mo in oltre 25 milioni di euro il salasso subito dai bilanci aziendali negli ultimi tre anni per effetto dell’aumento del prezzo del gasolio. L’Ente Regione deve intervenire con urgenza per rimediare, seppure tardivamente, alle proprie inadempienze. Sia in ordine all’adeguamento delle tariffe (un solo aumento negli ultimi 4 anni, mentre la normativa regionale ne prevede la cadenza annuale), sia in ordine all’adeguamento contributivo, che permane artificiosamente

calcolato su parametri fuori della realtà gestionale. Infatti, il rapporto teorico ricavi/costi è del 35% mentre quello effettivo è del 25% circa. Tradotto in valori economici, il “buco” che si crea nei bilanci aziendali è di circa 9 milioni di euro annui. Se la situazione dovesse persistere, le aziende chiuderanno i bilanci - correnti e a venire - con forti perdite e conseguenti effetti deleteri sull’efficienza e sulla qualità del servizio

COS’È L’ANAV L’ANAV è un’associazione di imprese private di trasporto passeggeri con autobus che nasce dalla fusione fra ANAC ed ENAT, le due associazioni di categoria con la più ampia rappresentatività fra le imprese italiane del settore che si riconoscono nel sistema di Confindustria. Dopo lunghi anni di attività, ANAC ed ENAT hanno deciso di fondersi per rendere più incisivo il compito della rappresentanza di fronte alla progressiva liberalizzazione dei mercati. Il progetto di coesione definitivo è avvenuto il 10 maggio 2000. ANAV, che aderisce alla Federtrasporto e appartiene quindi al sistema rappresentativo di Confindustria, vuole essere espressione di una cultura del trasporto basata sulla collaborazione attiva e sul confronto competitivo con le altre modalità di trasporto, sulla base di criteri di efficienza ed economicità. ANAV intende ispirare la propria filosofia di rappresentanza ai principi della “cultura d’impresa” e dello “spirito di servizio” nei confronti della collettività. Come già nel passato, ANAV continuerà perciò a dare il suo contributo fattivo alla

redazione di leggi e provvedimenti a favore dello sviluppo della mobilità collettiva, della qualità del servizio, della difesa ambientale. ANAV partecipa, in qualità di parte firmataria, alla stipula dei contratti collettivi nazionali di lavoro per gli addetti ai servizi di trasporto pubblico e per i dipendenti da imprese esercenti noleggio autobus con conducente e servizi turistici. Attraverso le proprie strutture territoriali, ANAV è presente in tutti gli organismi locali in rappresentanza delle imprese che esercitano servizi di trasporto viaggiatori, nazionali e internazionali, nonchè nelle commissioni d’esame per il rilascio dell’attestato di abilitazione professionale all’esercizio di autotrasportatore su strada. In qualità di membro dell’IRU (International Road Transport Union), ANAV è attivamente presente anche in campo internazionale, sia attraverso gli organi dell’Unione Europea a Bruxelles, sia nell’ambito dei comitati bilaterali con numerosi Paesi, operando anche come organo di consulenza del Ministero dei Trasporti e della Navigazione. Tratto dal portale: www.anav.it

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» di Massimo Avenali

La Banca di Credito Cooperativo di Castiglione M. R. e Pianella compie cinquant’anni

MEZZO SECOLO DI SUCCESSI PER LA BCC Presidente, direttore e consiglieri raccontano il proficuo cammino di una Banca capace di dare impulso alle imprese coniugando sviluppo, solidarietà e solidità

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a spento da poco le candeline del mezzo secolo di vita, ma quanto cammino ha fatto da quel lontano 1956 l’allora Cassa Rurale ed Artigiana di Castiglione Messer Raimondo. Certo nemmeno i 92 soci fondatori, guidati da Angelo Pompei, pensavano che quel picco-

lo istituto di credito potesse arrivare alle attuali dimensioni, grazie anche alla fusione nel 1996 con la Cassa Rurale di Pianella. L’attuale Banca di Credito Cooperativo di Castiglione M. R. e Pianella, infatti, conta ben 1900 soci, è presente in otto Comuni con dieci filiali, ha visto crescere a ritmo vertigino-

L’esterno della BCC di Castiglione Messer Raimondo e Pianella

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so patrimonio, utili d’esercizio, raccolta totale e impieghi. “Testimone, artefice e promotrice” dello sviluppo che ha investito l’Italia dal secondo dopoguerra sino ai giorni nostri: queste le parole del direttore Paolo Mingione, che ben sintetizzano il significato e il valore della BCC, il fermo proposito di coniugare solidità con solidarietà, rispettando il proprio Dna di Banca di credito cooperativo. L’istituto si rivelò subito un importante punto di riferimento per l’economia dell’entroterra, grazie alla capacità di dare un forte impulso alle imprese edili locali e di sostenere lo sviluppo del territorio. Proprio i contadini e gli artigiani furono gli artefici della nascita della banca, ed oggi può far sorridere che la BCC di Castiglione M. R. e Pianella sia arrivata ad una raccolta complessiva, nei primi undici mesi del 2007, di 345 milioni di euro, quando nel 1956 i soci fondatori misero a disposizione ciascuno una quota pari a mille lire. Ecco perché l’attuale presidente Alfredo Savini può dire con soddisfazione di essere al vertice di “una banca locale, vicina alle persone e alle famiglie, un polo da sempre radicato nel territorio, presente e assai percepito da tutta la collettività”. E anche dopo la fusione delle due Casse Rurali non si è perso minimamente questo Dna, anzi la mission della nuova banca ha consentito di allargare il raggio d’azione (spostandosi anche verso la fascia precollinare e rivierasca delle province di Teramo e Pescara). Tutto questo senza cambiare la clientela di base, costituita per il 60% da industriali, artigiani, imprenditori e soprattutto famiglie consumatrici. Il 2007 ha registrato un ulteriore balzo in avanti della BCC, che registra nei primi undici mesi ben 549 milioni di masse intermediate

(raccolta complessiva + impieghi), con oltre 21 mila clienti, 11 mila correntisti, 16 mila depositanti e 2530 dossier titoli. “La nostra BCC presenta dati tutti positivi, con incrementi a doppia cifra – dice con giustificata soddisfazione il presidente Savini - la raccolta complessiva ha registrato un incremento del 13%, gli impieghi creditizi un aumento del 15%. Insomma buona banca e buona cooperativa”. INTERVISTA AL PRESIDENTE BCC ALFREDO SAVINI Può parlarci del ruolo che la Banca ha sul territorio? «La Banca di Credito Cooperativo ha sempre supportato in modo particolare le piccole imprese seguendole nella loro vita, ma contemporaneamente è stata e continua ad essere un punto di riferimento e sostegno per tutte le realtà sociali: le famiglie, i lavoratori, i giovani e gli anziani. Basti pensare ai circa 350.000 euro annui che il nostro Istituto investe per opere di beneficenza e mutualità e per gli interventi a sostegno di tutte le manifestazioni, le istituzioni, i comuni e gli enti». Perché un cliente dovrebbe rivolgersi alla BBC? «Il vero successo ed altresì la nostra forza restano da sempre la stima e la fiducia dei clienti, evidenziando alla base un rapporto consolidato, divenendo in tal modo la banca di riferimento per tutta la loro vita. La mission della BCC è proprio quella di avere rapporti particolari di fiducia e di fidelizzazione con l’utente». Qual è la differenza tra la BCC e le altre banche? «Innanzi tutto l’elemento essenziale del nostro essere è costituito dalle caratteristiche del capitale, percepito dalla compagine sociale non come “azioni” ma come

Il presidente Alfredo Savini

“quote”, così come la presenza nel territorio ed il fatto che qui conta più la “persona” e non la “cifra investita”. Potremmo impropriamente dire che questa è una banca di “interesse pubblico”, in quanto il patrimonio è della comunità: gli attuali 27 milioni di euro ci permettono di investire in tutte le attività. Per di più, la partecipazione al capitale sociale è sicuramente uno strumento che lega a noi il cliente/socio e che lo porta a considerare il “c’ero pure io” come elemento fondamentale della sua vita. In ultimo, ma non come importanza, è il ruolo dei consiglieri: in ogni paese del territorio di competenza abbiamo la presenza di uno o più consiglieri. Essi rappresentano le “antenne”, i “terminali” della banca perché vivono tra la nostra gente, captando preventivamente le sue necessità. Gli amministratori, in tal modo, forniscono la conoscenza diretta della clientela, vivendo con essa la quotidianità e consentendoci pertanto di favorire la concessione di un credito tranquillo. Il cliente è considerato non un numero da aggiungere alle statistiche, ma una persona fondamentale del nostro tessuto sociale».

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credito&finanza

INTERVISTA AL DIRETTORE BCC PAOLO MINGIONE Qual è il rapporto della Banca di Credito Cooperativo con il territorio? «Essendo una Banca di Credito Cooperativo, l’istituto ha con il territorio un rapporto di simbiosi, perché la comunità locale è quella che ha generato la nostra realtà e che pertanto ne fruisce prioritariamente. La maggior parte delle risorse raccolte sul territorio, si parla di circa il 95%, rimangono in loco. Le forme di impiego di tali risorse dipendono sicuramente anche dalle condizioni di mercato: ad esempio negli ultimi anni, data la notevole richiesta, abbiamo registrato un boom dei mutui per la prima casa. Nonostante l’inesistenza di una raccolta a medio-lungo termine a tasso fisso, abbiamo venduto i titoli di stato e le obbligazioni a tasso fisso, trasferendo in tal modo il rischio ed andando incontro alle richieste della nostra clientela. Ovviamente senza venir meno ai classici impieghi della banca, ovvero anticipi, scoperti di conto corrente e così via». Quali sono le strategie e le ipotesi di sviluppo della BCC? «Le strategie sono sempre realizzate in base alle possibilità che il

Il direttore Paolo Mingione

mercato offre e in base a ciò che esso richiede, nel senso che se esiste una comunità sensibile al credito cooperativo come tipologia di banca, è proprio in tale realtà che si valuta la possibilità di aprire un nuovo sportello. Comunque, si è sempre consapevoli che a livello territoriale sussistono vincoli che altre banche non hanno. La distinzione della Banca di Credito Cooperativo si trova proprio nella normativa: almeno il 50% delle attività della banca deve essere verso i soci o in titoli dello stato italiano. Pertanto, l’attività tipica è quella verso la compagine sociale e di riflesso verso la comunità. Il principio alla base di tale discorso è quindi la mutualità, così dai soci arrivano le risorse ed esse saranno reinvestite verso la stessa compagine sociale».

Il consiglio di amministrazione della BCC

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» foto di Andrea Straccini


Cosa fa una Banca di Credito Cooperativo per accrescere la propria forza e la propria solidità? «La BCC deve essere prima di tutto una buona banca, perché questo è il suo core business, e deve essere una buona cooperativa nel senso che deve fare gli interessi dei soci. I Consiglieri rappresentano la comunità di provenienza e di conseguenza i soci. I candidati che intendono ricoprire la carica di Consigliere devono essere scelti dall’Assemblea, devono avere qualità e requisiti idonei, sia a livello di esperienza che di moralità, onorabilità e professionalità. Negli ultimi 6 anni la BCC ha saputo triplicare la propria massa intermediaria, a riprova del fatto che la nostra è una buona banca, conseguentemente una buona cooperativa. Evidentemente i nostri clienti trovano la giusta convenienza, la giusta remunerazione, il giusto prezzo per i servizi e i prodotti bancari che offriamo. Elemento essenziale inoltre è l’ottima relazione che la clientela ha con l’istituto. Il segreto del nostro successo è ascoltare realmente i problemi della clientela, cercando

di trovare sempre giuste soluzioni per soddisfare le diverse esigenze». INTERVISTA AL CONSIGLIERE ANTONIO BUCCELLA (LORETO APRUTINO) Qual è il connubio tra il consigliere e la comunità che rappresenta? «Il rapporto è certamente di conoscenza della clientela e degli operatori economici. Possiamo parlare di una dedizione particolare verso la realtà che si rappresenta. Il rapporto è meno istituzionale ma più umano». Visto che i consiglieri portano con loro la conoscenza di specifiche zone, la Banca può così operare meglio e più appropriatamente nelle differenti realtà? «Ciò può sicuramente avvenire, tuttavia è chiaro che è pur sempre una banca che deve rispettare precise regole, ma la capacità di sapersi adattare alle nuove situazioni ci rende capaci di realizzare qualcosa di diverso rispetto alle altre banche. Mi riferisco all’attenzione posta alle esigenze dei singoli o delle associazioni che grazie al

contributo del consigliere di zona sono meglio recepite e affrontate dalla banca. A livello personale il mio rapporto con la banca è iniziato nel ’90, quando si è insediata nel comune di Loreto Aprutino. Posso testimoniare con soddisfazione che il contatto con la clientela è l’elemento prioritario. Parlare con un dirigente o con il direttore generale è cosa facilmente realizzabile. In tal modo si riesce, ogni giorno, a dare risposte alle richieste della clientela ». INTERVISTA AL CONSIGLIERE ERRICO D’AMICO (PIANELLA) Qual è il suo rapporto con la comunità locale? «L’attuale BCC ha una storia che è legata anche ad un’altra realtà esistente a Pianella 20 anni fa, la Cassa Rurale. Poi, nel 1996, la fusione con la consorella di Castiglione M. R. che ha portato a questo nuovo, importante istituto di credito locale. Il territorio non ha percepito nessuna differenza nella gestione, grazie ad un rapporto e ad un legame rimasto sempre ottimo. La BCC è insomma

Il team della BCC al completo

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parte del territorio, lo identifica. C’è un rapporto diretto tra cliente e vertici dell’azienda, non è certo un problema parlare con il direttore generale. Sovente “l’alzare il telefono” vuole dire risolvere celermente il problema, o quantomeno far sì che esso venga subito affrontato dagli uffici preposti. Parliamo di una percezione di diretta vicinanza all’utente, la banca dei soci come giuridicamente deve essere in realtà». Può fornirci qualche dato? «Abbiamo numeri decisamente positivi rispetto anche a quelle che sono le potenzialità del territorio, anche perché ad esempio nei processi di finanziamento la banca diventa quasi un partner. La nostra Banca riesce a supportare progetti, nuove attività economiche, valorizzando o favorendo la concretizzazione di idee vincenti. Questa è una grande risorsa, in particolare per la zona che io rappresento, sia per piccole che per grandi attività». INTERVISTA AL CONSIGLIERE VINCENZO DI SIMONE (PENNE) Ci parli del suo percorso nella BCC «Devo dire che sono orgoglioso di far parte da parecchi anni di questo consiglio. Penne, con il suo territorio, rappresenta il bacino più vasto ed è la filiale che rileva i volumi più alti di masse intermediate. Devo ringraziare il Presidente e il Consiglio di Amministrazione che hanno dato in questi anni la giusta visibilità alla città. In questi giorni iniziano i lavori di ristrutturazione della filiale: traguardo importante per la Banca è sicuramente l’acquisto della sua struttura. Cresce la concorrenza, ma la cosa di rilevante importanza è che i clienti restano legati alla nostra realtà, ciò a conferma che stiamo lavorando bene, raccogliendo con orgoglio i frutti del nostro lavoro».

Una veduta di Castiglione Messer Raimondo

INTERVISTA AL DIRETTORE DELLA FEDERAZIONE REGIONALE DELLE BCC ING. ERMANNO ALFONSI Nelle parole del presidente Savini, che ricopre anche la carica di vice presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Abruzzo e Molise, emergono forti le differenze tra le BCC e gli altri Istituti di Credito. Qual è il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo, non solo in Abruzzo ma in Italia? «È un sistema a rete di circa 430 Banche con oltre 3.500 sportelli distribuiti su tutto il territorio italiano. Le Banche di Credito Cooperativo sono presenti in 2.400 comuni ed hanno operatività in circa 4.500 comuni. Le BCC sono imprese cooperative e, quindi, società di persone e non di capitali. Non hanno scopo di lucro e perseguono obiettivi di utilità sociale. Sono imprese mutualistiche che erogano il credito prevalentemente ai propri soci. Sono banche “localistiche”, che raccolgono e reinvestono le risorse finanziarie nel proprio territorio di competenza, favorendo la crescita civile ed economica delle comunità di cui esse stesse sono parte integrante. Sono raggruppate in 15 Federazioni Regionali o In-

terregionali con una Federazione Nazionale ed una Holding che raggruppa le Società prodotto e servizi, tra cui l’Istituto Centrale di Categoria (ICCREA banca SpA). La Federazione Abruzzo e Molise ispira la propria attività ai principi della mutualità e della solidarietà, propri della tradizione del Movimento Cooperativistico, proponendosi di rafforzare il rapporto delle banche con il proprio territorio, di agevolarne lo sviluppo mediante l’esercizio di attività di interesse comune, di rappresentanza, di assistenza e di erogazione di servizi di carattere ausiliario e strumentale all’attività bancaria. Svolge attività di revisione nei confronti delle proprie Associate ed opera quale articolazione territoriale del Fondo di Garanzia dei Depositanti. La Federazione raggruppa 11 Banche di Credito Cooperativo aventi sede in Abruzzo e Molise con 70 sportelli, oltre 20.000 soci e circa 450 dipendenti. Anche per il 2007 si registra per l’intero gruppo delle Banche di Credito Cooperativo abruzzesi e molisane una consistente crescita sia in termini di volumi che di patrimonializzazione. Ciò testimonia che il nostro è un sistema di banche sane, ben radicate sul territorio perché autenticamente al servizio dei propri soci e clienti»

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MEDIOLEASING: UNA SOCIETÀ GIOVANE MA GIÀ GRANDE Leader assoluto nelle Marche, tra le prime realtà nazionali nel campo del leasing immobiliare

Da sinistra il direttore generale di Medioleasing Giuseppe Barchiesi e il presidente Lauro Costa

M

edioleasing è la società di leasing del gruppo Banca Marche. Una società giovane, nata appena due anni fa, ma che in così poco tempo ha già raddoppiato gli impieghi, ha confermato la leadership nella regione Marche e si è proposta tra le prime realtà nazionali nel campo del leasing immobiliare. Nel mese di settembre, il Consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio del primo semestre del 2007, a pochi giorni dal trasferimento della sede legale in Ancona. Il risultato lordo di gestione, pari a 7 milioni, evidenzia una redditività in consistente incremento (39% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno), anche grazie a dimensioni operative contenute, che consentono di mantenere il peso degli oneri di struttura su livelli di efficienza (“cost/incom” = 24%). L’utile netto di periodo è stato pari a 4 milioni di euro con un Roe del

» foto concesse da Medioleasing

13,3% su base annua. I risultati economici sono frutto di una dinamica operativa particolarmente brillante che ha fatto crescere gli impieghi gestiti in misura del 32% su base annua portandosi ad oltre 1.460 milioni di euro. Alla fine del mese di ottobre, Medioleasing ha sottoscritto nuovi contratti per oltre 627 milioni di euro; nell’intero periodo del 2006 erano stati 573 milioni. In crescita considerevole anche il finanziamento di investimenti direttamente finalizzati alla produzione da parte dei vari settori economici (+40% su base annua).

Leader assoluto nella regione Marche, Medioleasing si propone come interlocutore privilegiato delle imprese del centro Italia e in particolare in Abruzzo, ove svolge un ruolo di primario attore sia nel sostegno dell’imprenditoria locale, sia quale partner qualificato della formazione manageriale in collaborazione con l’università D’Annunzio di Chieti - Pescara. La scelta organizzativa operata dalla Banca delle Marche, con la costituzione di una società-prodotto, alla luce dei risultati conseguiti sotto il profilo operativo e confortati dalle evidenze reddituali, si dimostra quindi particolarmente oculata. E le risultanze economico-operative a tutto il 2007, con la sottoscrizione di 2.415 nuovi contratti per 796 milioni di euro, confermano il brillante trend di crescita della società. Obiettivo futuro di Medioleasing: un ulteriore rafforzamento della presenza sul territorio di riferimento, confermando di rappresentare la “soluzione ideale” per l’impresa di oggi

Un momento della conferenza stampa tenutasi in Ancona nella quale Medioleasing ha presentato i suoi risultati

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Cambielli Group

» di Massimo Avenali

Edilizia

Piastrelle Idrotermosanitari Condizionamento Arredamento Sede: 65129 PESCARA - Via Fosso Cavone, 26 Tel. 085.4311260 - Fax 085.4311569 E-mail: info.epica@cambielligroup.it www.epicasrl.it

QUALITÁ - SERVIZIO ACCOGLIENZA - TRASPARENZA FILIALI CHIETI Viale Abruzzo, 320 - Tel. 0871 560520 Fax 0871 573386

L’AQUILA Via P.A. Scrivà, 4 - Tel. 0862 313644 Fax 0862 317374

VILLAROSA DI MARTINSICURO (TE) S.S. 16 Adriatica km. 395 - Tel. 0861 758017 Fax 0861 757030

AVEZZANO (AQ) Via Roma, 309 - Tel. 0863 36222 Fax 0863 36222

EPICA - CAMBIELLI GROUP, BINOMIO DI SUCCESSO ATTENTO ALLA CLIENTELA Trasparenza e correttezza, la formula vincente di chi da anni opera con dedizione nel settore idrotermosanitario

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l gruppo Cambielli Edilfriuli rappresenta la più grande realtà distributiva integrata che opera a livello nazionale nel settore idro-termosanitario. I numeri parlano chiaro: 150 i punti vendita in Italia e nell’est Europa, distribuiti in 14 regioni; oltre 1.700 i dipendenti e i collaboratori, 800mila gli articoli trattati e 2 le piattaforme di stoccaggio merce.

Le ragioni del successo del Gruppo, vanno ricercate nel valore chiave che ispira le scelte, ovvero il servizio alla clientela garantito da un capillare presidio del territorio. Le dimensioni nazionali e i vantaggi legati a una politica degli acquisti centralizzata con una politica di vendita coordinata, sono bilanciati da una visione personalizzata del rapporto con il cliente. La grande distribuzione organizzata rappresenta infatti la giusta rispo-

TERAMO Z. Art. Villa Pavone, 1 - Tel. 0861 211698 Fax 0861 211413

SULMONA (AQ) Via Staz. Introdacqua, 15 - Tel. 0864 212829 Fax 0864 206497

ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) Via Romania, 2/4 - Tel. 085 8999125 Fax 085 8930227

CITTÁ SANT’ANGELO (PE) Viale Matrino, 200 - Tel. 085 95161 Fax 085 95291

ROMA Via di Casal Bianco, 200/A - Tel. 06 41294993 Fax 06 41294357

SAN SALVO (CH) C.da Piano S. Angelo, 1 - Tel. 0873 346221 Fax 0873 344406

ORTONA (CH) C.da Cucullo, 5 - Tel. 085 9032551 Fax 085 9032414

SANTA MARIA IMBARO (CH) Strada Prov. della Rocca - Tel. 0872 578880 Fax 0872 579832

LA DISTRIBUZIONE IDROTERMOSANITARIA QUALIFICATA

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» foto di Andrea Straccini


Il magazzino in via Feltrino a Pescara

sta a un mercato in continua evoluzione e alle richieste di servizio, assortimento e pronta disponibilità che l’installatore termoidraulico richiede. Il Gruppo Cambielli Edilfriuli ha registrato, nel corso degli ultimi anni, un forte incremento di fatturato realizzando nell’anno 2006 un consolidato pari a 570.000.000 di euro. La gestione unitaria sotto una direzione, oltre agli innegabili vantaggi commerciali legati agli

acquisti, alle vendite e alla logistica, permette altresì di usufruire di tutta una serie di economie di scala nel settore amministrativofinanziario. Anche il rapporto con i fornitori, accuratamente selezionati, viene gestito a livello centralizzato. Tutto ciò si traduce in vantaggi in acquisto grazie al maggiore potere contrattuale, ma anche nella possibilità di sviluppare iniziative congiunte sul cliente, sia a livello di

promozione prodotti, sia a livello di corsi di formazione e di aggiornamento professionale rivolti al cliente installatore. Circa i prodotti, va evidenziato che gli oltre 800mila articoli trattati, di cui 100mila a listino, conferiscono al Gruppo Cambielli Edilfriuli il primato, a livello nazionale, nello smistamento di una parte consistente della produzione italiana ed europea di articoli di termoidraulica. Le categorie merceologiche commercializzate sono state progressivamente incrementate con l’espansione e il consolidamento territoriale. A oggi le tipologie di prodotti appartengono alle seguenti categorie: settore termoidraulica e condizionamento, settore edile, settore arredo bagno, settore utensileria, settore industriale, settore giardinaggio, settore tecnico, settore piastrelle. La logistica riveste, dunque, grande importanza per una azienda che si muove in questo modo nel mercato. Le due piattaforme di logistica Il banco vendita della filiale di Pescara

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centralizzata, una a Casteggio (PV) e una a Cesena con 25mila mq di superficie coperta, garantiscono lo stoccaggio e la consegna della merce in 24 ore, in ciascun punto vendita del Gruppo. Grazie ai due magazzini centralizzati, tutte le filiali possono vantare un approvvigionamento giornaliero di materiale, garantendo un servizio efficiente e tempestivo di pronta disponibilità all’installatore termoidraulico. Di prossima apertura un terzo deposito centralizzato a Udine per il servizio alla zona nord-est. In rapporto ai numeri, oltre al fatturato e alla gran mole di articoli trattati, oltre ai punti vendita e al gran numero di collaboratori, il Gruppo si avvale di un collegamento in rete di oltre 1.400 computer, che garantiscono un’ottima comunicazione con le varie filiali e i magazzini centralizzati. A disposizione della rete di vendita, ben 400 automezzi aziendali. Il Gruppo Cambielli è on-line all’indirizzo www.cambielli.it. Nel sito è presente un’area riservata ai clienti, per la consultazione in tempo

reale del listino, dei documenti di vendita, delle bolle e fatture e per l’acquisizione di tutte le notizie che riguardano il Gruppo. La Epica Srl, parte rilevante del Gruppo Cambielli, vede in Goffredo D’Aurelio la spinta originaria e la forza che ha portato alla nascita dell’azienda e alle trasformazioni che hanno caratterizzato la stessa. Nei suoi figli, nella famiglia che prosegue l’attività con sempre maggiore attenzione e volontà, la spinta ulteriore per quel che diverrà l’azienda nel futuro più prossimo e per gli ulteriori traguardi che raggiungerà. INTERVISTA A GOFFREDO D’AURELIO, PRESIDENTE EPICA SRL, GRUPPO CAMBIELLI Qual è la storia di questa azienda? «L’azienda viene da lontano: sono ben 48 anni che opero nel settore. Epica e il suo marchio, risultato della trasformazione e del rinnovamento di realtà precedenti, nascono ufficialmente il primo gennaio del 2000. L’azienda si I dirigenti di Epica S.r.l.

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occupa di edilizia, piastrelle, idrotermosanitari, condizionamento, arredamento. Trae forza dall’importante esperienza maturata per rivolgersi al nuovo, con progetti sempre molto chiari, idee costruttive, con il rapporto umano. L’essenza del discorso è nel rapporto che si instaura con chi interagisce con la nostra azienda, come con chi lavora con noi. C’è un detto: “Chi non è da Epica se ne va da solo”. Vorrei soffermarmi su questo punto: è importante, per capire, al di là di quello che offre la Epica, “come” lo offre. Chi non condivide i valori, l’atteggiamento, la filosofia e la predisposizione a essere leale con il prossimo, non può essere un “uomo Epica”. E’ una filosofia largamente condivisa tra le 150 persone che lavorano con noi. A partire dai miei figli». Qual è il vantaggio competitivo che caratterizza la Epica? «Certamente noi possiamo dare la qualità, il servizio, l’accoglienza, la trasparenza. Trasparenza significa che non abbiamo necessità né di prevaricare né di mentire, ovvero di dire cose non esatte. Un nostro vantaggio competitivo è dato dall’estrema serenità nel rapporto con il prossimo, con il mercato, con i clienti». Cosa può dirci riguardo i prodotti che Epica offre? «I prodotti, come diceva un cronista di altri tempi, Gianni Brera, “sono millanta”, ossia sono molti e molti. Però è la capacità di farne conoscere le caratteristiche e di garantirle che costituisce la solidità della Epica. Sono convinto che se non si dà questo non si dà niente. Oppure si dà soltanto un prodotto simile a un altro, di certo non unico. La Epica ha una buona presenza sul mercato, ai clienti è garantita oltre la qualità anche la continuità. Chi si reputi insoddi-


Tutte le filiali di Epica S.r.l.

sfatto del prodotto o del servizio ricevuto, può raggiungere direttamente il sottoscritto, lo garantisco. Sia da qui che da qualsiasi filiale è possibile contattarmi senza problemi». Quali sono i successi che fregiano un’azienda come la Epica? Quali le prospettive future? «Siamo stati gratificati, tra i vari successi ottenuti, anche dal sistema

economico italiano. L’Eurispes ci ha riconosciuto tra le 100 eccellenze in Italia e questo è un dato molto importante e personalmente gratificante, per una persona come me che ha dedicato una vita a essere corretto con il prossimo, il mercato e il cliente. Cosa ci riserva il futuro? Quel che abbiamo già deciso, per scelta e non per necessità, nel 2002: convogliare le nostre risorse economiche e di

lavoro nella Cambielli. È sicuramente il gruppo più importante per la distribuzione di idro-termosanitari in Italia, con oltre 150 punti vendita e un fatturato di diverse centinaia di milioni di euro. Per la nostra parte, contribuiamo in maniera quanto meno degna e adeguata nel territorio. Nel 2011, inoltre, Cambielli dovrebbe raggruppare tutte le varie branche aziendali, con la Epica stessa»

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DF ALLUMINIO: PROTAGONISTI IN EUROPA

Un’azienda specializzata nel trattamento di ossidazione anodica. Vastissima la gamma di finiture. Tra i clienti, nomi di assoluto prestigio

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asce nel 1994 ed oggi è una delle più importanti imprese produttive nel settore dell’ossidazione anodica dell’alluminio. Capace di conquistare, in pochissimi anni, una posizione di tutto rilievo. Di quale azienda parliamo? Della DF Alluminio, situata nei pressi della zona industriale di Sambuceto, nel comune di San Giovanni Teatino, con 25 dipendenti in organico. Ideatore e fondatore è Franco De Felice. Sua l’idea di intraprendere l’attività, sulla base dell’esperienza maturata all’estero, realizzando

un impianto in assoluta economia e armandosi di notevole coraggio unitamente a una spiccata abilità. Riesce in questo modo, nell’arco di pochissimi anni, a portare l’azienda in una posizione che la vede interfacciarsi, sia direttamente che indirettamente, con le realtà di tutta Europa. Ora, la DF Alluminio copre una vasta clientela che va dall’edilizia alla serramentistica, dall’elettronica alla meccanica, dall’arredamento all’automobilismo e alla nautica. Ne fanno parte nomi di spicco e di prestigio, veri “colossi” come Ferrari e Honda.

Il fondatore Franco De Felice e la figlia Patricia, amministratore della società

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Alcuni prodotti della DF Alluminio S.r.l.

Oggi, l’azienda è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di finitura estetica. Garantendo, nel contempo, la massima protezione. Specializzata nel trattamento dell’ossidazione anodica su qualsiasi pezzo in alluminio sia esso estruso, trafilato o laminato e con lunghezza variabile fino a 7.10 metri, la DF Alluminio può effettuare diverse colorazioni: dal colore argento a quelle organiche come bronzo, testa di moro e nero. Con finiture satinate o spazzolate, fino ad arrivare alla finitura lucida e opaca (tipo sabbiatura). A rafforzare la gamma, le nuove tonalità titanio e simil-acciaio. Inoltre, con a disposizione un laboratorio interno di analisi, l’azienda controlla la produzione, tenendo costantemente sotto osservazione le concentrazioni di tutti i bagni

» foto concesse da DF Alluminio

del processo produttivo. Ciò al fine di garantire la migliore qualità dell’ossidazione. Dalla prima metà del 2007, in particolare, l’azienda si sta impegnando nel seguire diversi nuovi progetti che porteranno la DF Alluminio a

rivoluzionare il settore con l’offerta di nuove tonalità. Franco De Felice, insieme alle figlie Patricia, amministratore della società, Carmen socio dell’azienda e insieme anche al genero Alessandro Di Marco, impegnato già nel settore produzione, ha inseguito con passione gli ideali di chi della professione e della professionalità è riuscito a fare uno stile di vita. L’azienda nel suo complesso, si dice quindi soddisfatta della propria forza, del proprio impegno e dello staff di dipendenti che insieme alla direzione riescono ad assicurare alla clientela professionalità, cortesia, efficienza, serietà e cordialità, ovvero i punti cardine che hanno contribuito al successo della DF Alluminio. Una realtà che riesce a rispondere in modo efficace e serio ai propri clienti sotto ogni punto di vista, compresa la commercializzazione di diversi prodotti in alluminio: dalle lamiere ai profili. Un chiaro vantaggio per la clientela che può avere, dalla DF Alluminio, un servizio completo che parte dall’ordine del materiale grezzo - ossidato secondo i colori scelti - fino alla consegna, se richiesta, grazie ai mezzi che mette a disposizione

Dipendenti a lavoro all’interno della DF Alluminio S.r.l.

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» di Eleonora Lopes

Nuovo ingresso nell’indotto Honda. Rilevata, da un gruppo di fornitori, una fonderia in Romagna

TFC GALILEO SPA: LA TECNOLOGIA CHE NASCE DA UN’ANIMA Pietro Rosica: «Il nostro obiettivo è diventare i primi in Europa per impatto ambientale e nella produzione di testate, telai e tecnical suspension components»

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e scoperte di Galileo rappresentano un patrimonio culturale di tutta l’umanità. È da questo pensiero che nasce la nuova sfida di Pietro Rosica: Presidente di TFC Galileo SpA. La neo nata TFC Galileo è una moderna fonderia di leghe di alluminio, specializzata nella fusione in conchiglia a gravità. La sua forza sta nel fornire getti di forma complessa con elevate caratteristiche meccaniche ed alto grado di finitura superficiale. Ex Marzocchi Casting Srl, la TFC Galileo SpA è stata rilevata il primo marzo 2007. Con sede a Vaccolino di Lagosanto nella provincia di Ferrara, l’azienda occupa una superficie coperta di 5.200 mq. La new entry del gruppo ha ufficialmente fatto il suo debutto, con uno stand moderno e innovativo,

La sede della TFC Galileo S.p.A.

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dal design davvero sorprendente, alla fiera EICMA di Milano (segue il fotogallery alle pagine 70 e 71) che si è svolta tra il 6 e l’11 novembre scorso. L’attuale produzione è indirizzata a componenti per motori, sia industriali, sia per scooter, motociclette, moto d’acqua, motoslitte, automobili (serie medio-piccole), ATV. Sviluppa per questo comparto: teste, cilindri, basamenti, collettori; produce componenti per forcelle e parti di telaio. La TFC Galileo SpA è in grado di fornire conchiglie, casse d’anima e attrezzature per fonderia. La progettazione degli stampi viene eseguita tramite i più aggiornati software in grado di eseguire la modellazione solida, effettuare simulazioni e fornire i percorsi per la lavorazione dello stampo.


Tutte le attività avvengono nel pieno rispetto dei rigorosi standard qualitativi imposti dalla certificazione UNI ISO 9001 Vision 2000 e 14001:2004. Attuale fatturato: 15 milioni di euro. Parte non trascurabile dei successi ottenuti da questa rinata azienda, è il prezioso lavoro svolto dalle risorse umane impiegate, pari a 103

(ditte CAMS S.p.A. e Tecnomeccanica Sud associate CISI), ha le responsabilità tecnico commerciali e segue lo sviluppo tecnico delle attrezzature; • Ettore Liberatoscioli, consigliere (ditta Tecnomeccanica Sud S.p.A., associata CISI), ha la responsabilità di direttore generale sullo stabilimento di Atessa, a lui fanno capo tutte le funzioni operative.

TFC Galileo sarà sponsor e partner tecnico per i prossimi due campionati Mondiali MotoGP del Team Gresini Racing, una collaborazione da cui nasceranno eventi importanti da trasferire anche in Abruzzo. Prossima sfida di Galileo, l’acquisizione di un’altra azienda che completi il settore dei metalli leggeri. Non ci resta che aspettare.

Le fasi del processo di lavorazione dei prodotti della TFC Galileo

unità, di cui 91 uomini e 12 donne. Quasi un anno prima, esattamente il 28 febbraio 2006, sono nate le basi imprenditoriali che oggi vediamo riprodotte in TFC Galileo: quattro soci fondatori del CISI si uniscono per rilevare le quote di maggioranza della Tecnomec Sud srl, prima detenute da un’azienda di Arnad (Aosta). L’operazione è indicata anche come una delle prime tre applicazioni della nuova legge 182bis divenuta operativa il 6 luglio 2006. Infatti l’acquisizione è datata 19 luglio 2006. Oltre a questo aspetto di innovazione legislativa, si sono messe in azione le professionalità degli imprenditori direttamente sul campo: • Bruno Marfisi, presidente del C.d.A. (aziende Mar Plastica srl e Mar Press srl, associate CISI), a cui sono state demandate le responsabilità commerciali; • Florideo Panaccio, consigliere

» foto concesse da TFC Galileo S.p.A.

• Pietro Rosica, consigliere (ditte Cometa srl e Premec srl, associate CISI), ha la responsabilità degli affari generali e del personale. In questo team è entrato Mario Ranieri in qualità di amministratore delegato che ha seguito anche come professionista esterno (studio Data Emme) tutto l’Iter dell’acquisizione legato alla 182bis. La Tecnomec Sud Galileo che, ha attualmente sede ad Atessa (CH), è specializzata nella fornitura di componenti per autovetture e veicoli commerciali. La Tecnomec compete nel mercato con un alto livello di efficienza ottenuta con l’uso delle innovazioni tecnologiche e il miglioramento continuo dei processi. Per la produzione, l’azienda utilizza macchine all’avanguardia, che tramite diversi sistemi di automazione, permettono alta produttività pur mantenendo un elevato grado di flessibilità.

Clienti TFC Galileo S.p.A. CARRARO MOTO GUZZI PIAGGIO BENELLI BUELL DUCATI MONTESA HONDA KTM

HONDA ITALIA MT POLARIS WSI ZBG BMW TECNOL HARLEY DAVIDSON

Innovazioni in atto TFC Galileo

Installazione a marzo 2007 sistema informatico Target Cross operativo in tutto il gruppo. Acquisto metodo di simulazione di colata Procast.

Collaborazione università di Tor Vergata, facoltà di Ingegneria Meccanica su: • Impiego della termografia nella rilevazione di difetti nei getti; • Ottimizzazione delle anime impiegate attraverso l’introduzione delle anime cave.

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A TU PER TU CON IL NEO PRESIDENTE DELLA TFC GALILEO SPA PIETRO ROSICA Perchè il nome Galileo? «Per due motivi principalmente: il nome Galileo è di per sé universalmente riconosciuto in tutto il mondo e perché no, anche facile da memorizzare. Il secondo motivo è connesso al nome di questo illustrissimo personaggio italiano conosciuto per l’applicazione del metodo sperimentale che è un po’ quello che la TFC Galileo vuole riprendere attraverso lo studio, la ricerca e l’innovazione del prodotto che si intende realizzare. Altro punto non trascurabile, siamo portatori del pensiero “made in Italy” il meglio della nostra immagine nel mondo». Com’è nata la collaborazione di TFC Galileo con Cometa srl e Premec srl? «Abbiamo deciso di rilevare la Marzocchi Casting SrL, un’azienda di fonderia in crisi che aveva gli stessi clienti della Cometa. Il nostro intento era risanarla ed acquisire successivamente un nuovo cliente che si chiama Harley Davidson. L’atto è stato firmato il 1° marzo 2007. L’obiettivo è stato raggiunto: in pochi mesi, siamo riusciti a conquistare come cliente anche Polaris (azienda americana, leader mondiale per la produzione di ATV e motoslitte). Oggi, a meno di un anno dall’acquisizione, abbiamo avviato esplorazioni importanti nel mondo delle 4 ruote». Quale obiettivo si propone la TFC Galileo? «Con i mezzi attuali e clienti di questo calibro, il nostro obiettivo è di diventare tra pochi anni, una delle prime fonderie in Europa. Attraverso l’applicazione del metodo sperimentale, la realizzazione di

un prodotto innovativo ed esteticamente bello è possibile, a mio avviso, contrastare la concorrenza. Il prodotto finito deve essere ovviamente di qualità, ma non deve mai trascurare la componente estetica; i nostri clienti sono molto esigenti, e ci piace soddisfarli curando al massimo la progettazione e, in egual misura, la bellezza e l’eleganza del prodotto stesso. La forza di Galileo si concretizza con un’offerta industriale senza confronti, capace di appagare in modo completo le esigenze produttive dell’industria automotive». Presidente del cda di TFC Galileo SpA, consigliere della Tecnomec Sud Galileo, presidente della Cometa srl, della Premec srl e del CISI: come riesce a coordinare tutte queste attività? «Il primo segreto è quello di ottimizzare il tempo al massimo, poi io credo fermamente nelle deleghe. Ogni stabilimento ha il suo responsabile, il mio compito è quello di curare le strategie, il budget, il piano finanziario e la scelta del personale. Sono convinto che la disponibilità programmata in azienda del presidente, in certi punti strategici, possa davvero costituire un fattore innovativo. Mi piace vedermi come un’animatore che sia in grado di motivare i suoi collaboratori. La carta vincente per queste dimensioni di aziende sta nella formazione del suo team, che deve essere giovane, preparato e vincente, ma non per forza duraturo nel tempo. Oggi crescere è diventata una necessità, specie nella mentalità; si è competitivi con la crescita degli uomini perché sono loro che fanno la differenza. Nel nostro gruppo si stanno liberando e circolando professionalità e capacità umane che onestamente senza questi eventi (TFC GALILEO e TECNOMEC SUD GALILEO) non avrei

Pietro Rosica

mai potuto misurare». Crede nelle collaborazioni tra imprese e università? «Il mio desiderio è che le imprese collaborino con l’università, ma con rammarico dico che quello che oggi si fa è poco. Soprattutto nelle PMI questo rapporto non è fisso, strutturato e strategico. Nel mondo imprenditoriale è necessario investire su persone qualificate e preparate, qualità che l’università da sola non è in grado di trasmettere. Gli insegnamenti che gli studenti apprendono dai manuali, non sono più sufficienti. Bisognerebbe preparare delle figure che già durante il proprio percorso formativo, riescano a mettere in pratica quello che studiano; in termini concreti penso a laboratori di ricerca dentro le università, ma anche a laboratori presso le aziende stesse per accelerare le competenze. L’obiettivo resta quello di mantenere un rapporto costante tra la teoria e la pratica, tra il sapere e il saper fare». Sperimentare se stessi negli studi e nella professionalità direbbe Galileo...

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fotogallery

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EICMA 2007 65째 Esposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo Presentazione degli stand delle aziende abruzzesi: Honda Italia Industriale S.p.A. TFC Galileo S.p.A. CISI

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seminari&convegni » di Massimo Avenali

Pescara. Appuntamento organizzato dall’Unione Industriali sul valore competitivo della tecnologia. Presenti l’ex Ministro Stanca e il presidente di SI Confindustria Tripi

PIÙ INFORMATICA PER SFIDARE I MERCATI GLOBALIZZATI Le tecnologie dell’informazione sono un elemento fondante nel processo di crescita delle Pmi. Per Luca Tremolada, redattore de Il Sole 24 Ore, inserirle in aziende, spesso a conduzione familiare, significa «rivoluzionare completamente i processi al suo interno. Ma uno svecchiamento è fondamentale»

L

a base tecnologica, l’informazione, lo studio e la capacità di gestire i programmi e l’innovazione sono oramai dati di fatto dai quali non si può più prescindere, non solo per aumentare la produttività e ridurre i costi delle imprese ma anche, e soprattutto, per accrescere la competitività sui mercati nazionale ed estero. È una delle conclusioni del

dibattito promosso il 23 novembre dall’Unione Industriali di Pescara. Titolo dell’incontro: “L’Information Technology nelle PMI: uno strumento di sviluppo e di rinnovamento per competere nei mercati globalizzati”. L’evento, svoltosi presso la Sala Orofino della Confindustria di Pescara, ha visto l’introduzione del presidente Mauro Angelucci e del vice presidente, con delega reti

Da sinistra Gianfranco Previtera, Antonio Teti, Lucio Stanca e Alberto Tripi

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» foto di Simone Cerio


e relazioni per lo sviluppo d’impresa e competitività, Silvano Pagliuca. Coordinamento di Stefano Uberti Foppa, direttore di Zerouno. Tema centrale: l’integrazione delle piccole imprese con fornitori e clienti, necessità che può essere attuata mediante le tecnologie informatiche, se sfruttate al meglio e con padronanza. Nel corso dei lavori è stato evidenziato come tali risorse possano essere un elemento fondante nel processo di crescita delle piccole e medie imprese. Ma non è solo una questione di mezzi: spesso è un problema di elasticità mentale e conoscenza. E’ determinante saper mettere a fuoco i punti della propria azienda che necessitano di aiuto. Ogni imprenditore deve essere in grado di effettuare scelte appropriate, rispetto alla propria realtà aziendale. E su quelle scelte, deve investire anche in termini di mentalità. Tra gli ospiti di fama nazionale che hanno contribuito al dibattito, Lucio Stanca, già ministro per l’Innovazione e le tecnologie e attuale membro della 10a Commissione permanente (industria, commercio, turismo); Alberto Tripi, presidente di Confindustria SI (Servizi Innovativi e Tecnologici); Antonio Teti, università di Chieti e Pescara; Pier Luigi Dal Pino, direttore

Da destra Francesco Arruzzoli e Stefano Uberti Foppa

relazioni istituzionali di Microsoft Italia; Gianfranco Previtera, vice presidente Public Sector, IBM Italy Spa; Luca De Biase, responsabile di NOVA24, Il Sole 24 Ore; Francesco Arruzzoli, responsabile ICT Security, DiNets srl. TRA I RELATORI ANCHE LUCA TREMOLADA, REDATTORE PER IL SOLE 24 ORE, AL QUALE ABBIAMO RIVOLTO ALCUNE DOMANDE Cos’è più difficile, quando parliamo di information technology: abbattere una mentalità o affrontare questioni prettamente economiche? «Nella domanda potremmo dire che è già inclusa la risposta. La cosa sicuramente più difficile è abbattere la rigidità mentale che, d’altronde, appartiene a ogni generazione che precede la più attuale. Ciò accade soprattutto quando parliamo di piccola e media impresa, perché si tratta generalmente di aziende a conduzione familiare, o quasi. Inserire l’informatica in aziende di questo tipo, spesso significa rivoluzionare completamente i processi al loro interno. Con una mentalità, non dico antica, ma sicuramente non al passo con quelle che sono le nuove tecnologie, diventa molto complicato non solo capire cosa scegliere ma anche dove andare, quale strada percorrere. A questo punto è chiaro che servono due cose: che qualcuno sappia indicare la luna, ossia indicare la direzione;

e che qualcuno sappia posizionare e utilizzare gli strumenti per procedere in questo cammino». Qual è, quindi, il punto focale del discorso? «Uno “svecchiamento” è fondamentale. Nel mio intervento ho parlato appunto di questione anagrafica: chi oggi ha venti anni conosce degli strumenti informatici che io, che ne ho trentasei, faccio ancora fatica a comprendere. È fondamentale un cambio generazionale generale e un cambio generazionale all’interno delle aziende. Nelle piccole aziende a carattere familiare va ceduta la cloche del comando, soprattutto perché è il giovane che deve muoversi “come un gatto”, è lui che deve cercare conoscenze, andare su internet, studiare e stare al passo della velocità con cui tutto oggi si rivoluziona»

Luca Tremolada durante il suo intervento

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

Teramo. Luigi Abete apre, nella nuova sede di Confindustria, “Confidential”, ciclo di incontri a tema su aspetti socio-economici del territorio

BANCA E IMPRESA, UN PATTO PER IL FUTURO L’istituto di credito deve diventare partner dell’azienda, per la crescita reciproca e per favorire lo sviluppo locale. Fabrizio Sorbi: «All’estero le cose vanno diversamente, cioè meglio»

U

na collaborazione concreta tra banca e impresa? Forse è possibile. Per affrontare l’argomento, Confindustria Teramo ha organizzato “Confidential”, ciclo di incontri a tema su cultura d’impresa e aspetti socio-economici della real-

tà teramana. Primo appuntamento, lo scorso 29 novembre. Il tema scelto: “Banca e Impresa: un patto per il futuro”, il filo conduttore per approfondire il rapporto che esiste a livello locale tra istituti di credito e mondo produttivo ed esaminare quali iniziative possono

I partecipanti alla tavola rotonda. Da sinistra: Enzo Pellegrino, Luigi Abete, Fabrizio Sorbi e Antonio Di Matteo

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» foto di Andrea Straccini


e devono essere intraprese per una collaborazione migliore a sostegno soprattutto delle imprese di piccole dimensioni. L’auspicio dell’Unione degli industriali di Teramo, infatti, è che il rapporto tra banche locali e sistema industriale sia sempre più diretto, in modo da garantire la crescita reciproca e il raggiungimento di un obiettivo comune: lo sviluppo del territorio. Il primo incontro, aperto dai saluti del padrone di casa, il presidente di Confindustria Teramo, Alfiero Barnabei, ha visto la partecipazione del direttore di Confindustria Teramo, Nicola Di Giovannantonio; del sindaco di Teramo Gianni Chiodi, del presidente della Provincia Ernino D’Agostino, del presidente della Camera di commercio di Teramo Giustino Di Carlantonio e del direttore di Confindustria Abruzzo Giuseppe D’Amico, che ha portato i saluti del presidente Marrollo, assente per l’occasione. Ha coordinato i lavori il vice presidente di Confindustria Teramo, Fabrizio Sorbi, mentre gli

interventi più squisitamente tecnici sono stati svolti da Enzo Pellegrino, vice direttore generale della Banca dell’Adriatico, e da Antonio Di Matteo, direttore generale della Tercas. Chiare e decise le parole di Fabrizio Sorbi: «Per ottenere una migliore collaborazione con le banche è fondamentale un’identità imprenditoriale più forte e una visione più internazionale e lungimirante del mercato attuale. All’estero le cose vanno diversamente, cioè meglio e l’Italia e l’Abruzzo devono tenerlo presente». Pellegrino invece, dopo aver compiuto un excursus storico su come è nata la banca in senso tradizionale e su come si è modificata nel tempo, ha concluso che: «La banca oggi deve fungere da intermediario tra le imprese e il mercato. È necessario che tra loro ci siano trasparenza, tempestività, gestione professionale e solidi valori etici. L’obiettivo rimane uno: la banca deve assolutamente diventare partner dell’impresa. Oggi la più grande

Luigi Abete durante il suo intervento

impresa è la banca stessa». Ha chiuso i lavori un ospite speciale: Luigi Abete presidente degli industriali di Roma, già presidente nazionale di Confindustria e oggi presidente della Banca nazionale del lavoro (gruppo Bnp Paribas). «Se davvero la banca è di per sé

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seminari&convegni

una grande impresa, il titolo di questo incontro non mi appare appropriato, banca e imprese non possono essere separate, ma devono cooperare. Oggi i grandi gruppi bancari si sono internazionalizzati, si spostano all’estero dove la collaborazione è maggiore. Le banche italiane per crescere devono investire con grandi banche straniere». Ha continuato Abete: «Invece i due grandi problemi delle imprese sono la formazione del personale, a partire dalla classe dirigente, spesso non qualificata e i costi delle infrastrutture. Entrambi sono problemi culturali oltre che economici, che ci impediscono di essere competitivi». Abete, a margine dell’incontro, si è detto in ogni caso fiducioso circa la possibilità di migliorare il rapporto tra banche e imprese. «C’è spazio per lavorare insieme - ha detto Abete – purché la spinta sia verso una grande modernizzazione del sistema delle piccole imprese. Dobbiamo fare una grande operazione su queste, individuando gli strumenti per la loro crescita dimensionale». Chiusi i lavori della tavola rotonda si è aperto un acceso e animato dibattito tra alcuni ospiti presenti, rappresentanti di imprese e banche. In occasione dell’incontro è stata inaugurata, all’interno della nuova sede di Confindustria Teramo, davvero moderna e innovativa, la mostra di arte contemporanea “L’Arte come ricerca” di Mariano Moroni, che ha fatto da cornice alla già splendida struttura. La mostra rimarrà allestita fino al 15 febbraio 2008. Questo anche a testimonianza di quanto Confindustria sostenga l’arte e la sua divulgazione

In prima fila da destra: Luigi Abete, Alfiero Barnabei e Gianni Chiodi dietro di loro Mauro Barnabei (presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Teramo) e Ercole Cordivari (vice presidente Confindustria Teramo)

L’artista Mariano Moroni posa tra le sue opere per Abruzzo Impresa

In primo piano Fabrizio Sorbi, Giustino Di Carlantonio e Lino Nisii presidente di Banca Tercas

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seminari&convegni

RAPPORTI DI LAVORO, DA MARZO COMUNICAZIONI SOLO ON LINE Tra le prime in Italia, la Provincia di Pescara ha già adeguato i propri sistemi informativi. Snellite sensibilmente le procedure amministrative, con indubbi vantaggi per le imprese

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l via il nuovo sistema di accreditamento telematico per le comunicazioni rivolte dai datori di lavoro pubblici e privati ai Centri per l’impiego (ex uffici di collocamento). Dal primo marzo 2008, ogni comunicazione riguardante i rapporti di lavoro (di instaurazione, trasformazione e cessazione) dovrà compiersi per via telematica. Obbligatoriamente. La Provincia di Pescara è stata tra le prime in Italia ad attivare un progetto per l’informatizzazione dei rapporti di lavoro, in modo da farsi trovare preparata rispetto alle nuove modalità di comunicazione, valide comunque in tutto il territorio nazionale. L’annuncio è stato ufficializzato lo scorso 21 novembre, con un seminario svoltosi presso la Sala De Cecco in Piazza Unione a Pescara. Nel corso dei lavori, sono state illustrate le disposizioni della nuova finanziaria e del nuovo decreto interministeriale emanato il 30 ottobre, sull’obbligo delle trasmissioni

L’assessossore provinciale al lavoro e alla formazione professionale Antonio Castricone

on line per i datori di lavoro non più solo privati, ma anche pubblici. Ad aprire i lavori, davanti ad un folto pubblico composto prevalentemente da dottori commercialisti,

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» foto di Giampiero Lattanzio


Da sinistra: Nicoletta Bucco,Antonio Castricone, Antonio Saccone, Luigi Algeri e Rita Del Campo

consulenti del lavoro ed imprenditori, l’assessore provinciale al lavoro e alla formazione professionale Antonio Castricone. Sono inoltre intervenuti: la dirigente della Provincia di Pescara Nicoletta Bucco, Antonio Saccone della direzione provinciale del lavoro di Pescara, Luigi Algeri responsabile della Software consulting - società che si occupa della realizzazione e implementazione del sistema informativo lavoro della Provincia, denominato SIDO - e infine Rita Del Campo, direttore di “Abruzzo Lavoro”. La realizzazione del progetto che coinvolgerà i Centri per l’impiego provinciali, i datori di lavoro, le società di somministrazione e gli enti previdenziali, presuppone uno sforzo organizzativo e finanziario non

indifferente, mirato all’adeguamento dei sistemi informativi che lo supporteranno. I sistemi dovranno infatti essere conformi alle regole e ai metodi fissati dal decreto per la gestione delle comunicazioni obbligatorie telematiche. L’incontro si è rivelato anche l’occasione per presentare agli addetti ai lavori il nuovo software applicativo della Provincia di Pescara e le modalità di accreditamento previste con l’introduzione del nuovo sistema, al fine di rendere più efficace e veloce l’adempimento degli obblighi in materia. Dopo la pubblicazione del decreto di attuazione, la provincia di Pescara ha messo a punto un sistema di compilazione di moduli informativi via web, perfezionando quanto

già realizzato per la gestione dei flussi informativi fra consulenti del lavoro e i centri per l’impiego. «Si tratta di una vera e propria rivoluzione informatica - ha dichiarato l’assessore Castricone. Questa norma consentirà di snellire sensibilmente le procedure amministrative relative alle comunicazioni in materia di rapporti di lavoro. E per arrivare puntuali a questo importante appuntamento, abbiamo inteso organizzare questo incontro operativo per illustrare con precisione le modalità tecniche di attuazione di questa importante riforma che consentirà, tra l’altro, di dare vita ad un osservatorio del mercato del lavoro e darà un forte contributo alle azioni tese alla riduzione del lavoro sommerso»

Il pubblico presente al seminario svoltosi presso la sala De Cecco in Piazza Unione a Pescara

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seminari&convegni » di Massimo Avenali

Chieti. Conferenza stampa della Sezione Costruttori Edili di Confindustria e ANCE

SETTORE COSTRUZIONI: TEMPO DI BILANCI E IDEE Negli ultimi nove anni l’edilizia ha contribuito in modo determinante allo sviluppo economico del Paese. Nel 2008, però, si prevede un forte rallentamento. Illustrate dal presidente Primavera le iniziative per il rilancio del settore. Strategica la coerenza tra pianificazione territoriale e politiche dei trasporti

A

ndamento del settore edile in provincia di Chieti e prospettive di sviluppo del comparto. Questo l’argomento affrontato nella conferenza stampa del 18 dicembre scorso, presso l’Ente Scuola Edile di Chieti. Organizzata dalla Sezione Costruttori Edili di Confindustria Chieti – ANCE Chieti, ha visto la partecipazione dell’ing. Paolo Primavera (presidente ANCE Chieti), di Rocco Di Marzio (presidente Cassa Edile Chieti) e di alcuni consiglieri della Sezione Costruttori Edili - ANCE Chieti. Dalle parole di Primavera è emerso che negli ultimi nove anni di crescita (dal 1998 al 2007) il settore edile ha contribuito in modo determinante allo sviluppo economico del Paese. Il 2007 è stato però contrassegnato da una modesta crescita in termini di investimenti

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complessivi (+0,4%). L’inversione di tendenza è dovuta ad un forte rallentamento degli investimenti nell’edilizia privata, a causa della scarsa domanda di abitazioni. Per quanto riguarda la riqualificazione, continua il trend positivo, sulla spinta delle agevolazioni fiscali (+1,8%). Resta sostenuta la produzione nell’edilizia non residenziale privata (+2%), mentre è in forte crisi l’edilizia non residenziale pubblica. Le risorse in infrastrutture, anche se nel 2007 hanno registrato un incremento, non hanno prodotto effetti reali sui livelli produttivi, a causa dell’eccessiva lentezza con cui le risorse sono allocate nei vari centri di spesa. C’è da dire, comunque, che gli investimenti, nel periodo 2004–2007 si sono praticamente dimezzati. Per il 2008 si prevede una stazionarietà degli investimenti complessivi, con una


Da sinistra: Paolo Primavera presidente ANCE Chieti, Gennaro Strever presidente ANCE Abruzzo, Paolo Buzzetti presidente Nazionale ANCE, il senatore Giovanni Legnini e Dino Di Vincenzo presidente CCIAA Chieti

flessione di quelli in nuova edilizia abitativa e un ulteriore calo di quelli destinati a opere pubbliche. Il mercato immobiliare subirà dunque un forte rallentamento, anche a causa della situazione generale del mercato finanziario. Per quanto riguarda l’occupazione, nel 2007 si è rilevato un ulteriore incremento, dovuto al volume degli investimenti degli anni precedenti. I lavoratori dell’edilizia costituiscono il 27,9% degli occupati dell’industria e l’8,4% dei lavoratori di tutti i settori economici. La situazione provinciale è così, per certi versi, in linea con quella nazionale. I dati confermano l’importanza che ha il comparto nell’ambito dell’economia provinciale. Tuttavia, è evidente il trend negativo, in atto già da alcuni anni. Da un confronto dei dati 2004–2007, si riscontra una riduzione di circa il 57%, tra le più alte in Italia. E’ il risultato della preoccupante riduzione di risorse pubbliche destinate a nuovi investimenti infrastrutturali. ANCE Chieti, dal proprio canto, cerca di assicurare adeguata rappresentatività, lavorando con dedizione al rilancio costante del

» foto concesse da Confindustria Chieti

settore. A tale scopo, ha promosso diverse iniziative di formazione su argomenti di grande attualità. Ad esempio, il seminario di aggiornamento in materia di sicurezza nei cantieri, nell’ambito della 18° edizione della Fiera Abitare Oggi a Lanciano. Con l’ALESA ha tenuto un convegno nazionale sul tema “Il risparmio energetico”: l’iniziativa ha reso più agevole la comprensione delle normative e delle problematiche legate alla gestione dell’efficienza energetica in edilizia. Migliorare l’efficienza energetica è urgente e necessario, anche perché proprio al comparto immobiliare è stato assegnato un ruolo determinante nell’abbattimento dei

consumi energetici. È stato altresì promosso un convegno sul tema “Il leasing immobiliare: una grande opportunità per le imprese”. Chiamato anche leasing in costruendo, rappresenta indubbiamente un valido strumento di finanziamento. Altra iniziativa da rimarcare è quella del ciclo di seminari formativiinformativi, in collaborazione con la Camera di Commercio di Chieti, su temi di specifico interesse del settore: “Lavori pubblici”, “La sicurezza nei cantieri”, “Il Risparmio energetico”. Sul piano relazionale, l’ANCE ha inoltre intensificato gli incontri con gli interlocutori istituzionali, con il mondo finanziario, accademico e con le parti sociali.

Il pubblico presente al convegno

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seminari&convegni

ANCE Chieti ha coordinato una forte iniziativa finalizzata alla revisione delle norme regionali sulle cave e al nuovo piano cave. Altro impegno ha riguardato l’accordo sottoscritto con FLC, in data 24 maggio 2007, per il rinnovo del contratto collettivo provinciale del lavoro, per i lavoratori edili e affini della provincia di Chieti, integrativo al contratto collettivo nazionale di lavoro del 20 maggio 2004, con novità che sono andate anche oltre l’aumento di alcune voci retributive. Il 18 settembre 2007 è stato sottoscritto un accordo con le parti sindacali (FILCA-CISL, FILLEA-CGIL e FENEAL-UIL) per la nomina di tre Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLST). Altro punto focale per ANCE è stato, ed è tutt’ora, la formazione della Scuola Edile/CPT, fondamentale per la competitività e lo sviluppo del territorio e delle imprese che coinvolge. La crescita di produttività e investimenti in un ambiente caratterizzato dalla globalizzazione e dalla rivoluzione tecnologica, informatica e della sicurezza esige proprio un rafforzamento della cultura tecnologica e della sicurezza; e un’offerta formativa in grado di rispondere alla domanda delle imprese di tecnici e maestranze qualificate, di figure in possesso di una cultura di base scientifica solida e di linguaggi specialistici. Circa i dati attesi, per il 2008 le stime indicano che sarà un anno caratterizzato da una stazionarietà nei livelli produttivi complessivi (- 0,1% rispetto al 2007). Vi sarà una flessione nella produzione di nuove abitazioni e negli investimenti pubblici per l’edilizia non residenziale, compensati da una crescita, seppur in rallentamento, degli investimenti residenziali privati. Il pericolo maggiore per il nostro Paese, proverrà comunque

dagli effetti finanziari della crisi americana sugli istituti bancari italiani ed europei. Analizzando infine la struttura delle aree metropolitane, si nota che essa ha subito, negli ultimi anni, gli effetti di un forte interesse per il “bene casa”, giustificato anche dall’acquisto di una casa come investimento. Nel contempo, il lievitare dei prezzi delle abitazioni ha determinato una redistribuzione della popolazione delle aree urbane, con uno spostamento dalle zone centrali a zone sempre più esterne. Si evidenzia in parallelo l’esigenza del recupero dei quartieri, di interventi di demolizione e ricostruzione, di significativi programmi di riqualificazione. Le città si spopolano ma allo stesso tempo sono utilizzate di più, in quanto poli di sviluppo e di attrazione di attività e funzioni. Strategica, quindi, è anche la coerenza tra la pianificazione territoriale e le politiche dei trasporti, prevedendo interventi di potenziamento delle reti infrastrutturali per dare risposta efficiente e sostenibile alla crescente domanda di spostamento. In quest’ottica, di notevole interesse anche l’evento del 14 dicembre, promosso dalla Sezione Costruttori Edili, presso Confindustria Chieti. Sono intervenuti il presidente ANCE Chieti Paolo Primavera e il presidente di Confindustria Silvio Di Lorenzo; il presidente della Provincia Tommaso Coletti, che ha espresso grande soddisfazione per la recente approvazione del piano per le attività produttive e il presidente dell’ANCE regionale, il Cav. Gennaro Strever, che ha introdotto l’intervento del presidente nazionale dell’ANCE, ing. Paolo Buzzetti, focalizzando l’attenzione sul settore delle costruzioni come motore di crescita e di sviluppo regionale, toccando i temi essenziali della si-

Paolo Primavera presidente ANCE Chieti

curezza sul lavoro e del risparmio energetico. Il presidente Buzzetti, ha ringraziato i presenti ricordando che “la qualità degli interventi e delle idee, oltre che delle esperienze imprenditoriali è particolarmente alta e significativa”, segnalando quale esempio, tra i presenti in sala, il presidente CCIAA di Chieti Dino Di Vincenzo. I due temi su cui si è incentrato l’intervento dell’ing. Buzzetti sono stati principalmente il crollo degli appalti pubblici e le novità introdotte dalla Finanziaria 2007. A conclusione del suo intervento, il presidente Buzzetti si è detto ottimista per il futuro del settore. Ha lanciato l’idea di una guerra culturale al diffuso atteggiamento avverso all’impresa edile: “Si tratta - ha detto - di credere nel nostro mestiere e nella professionalità acquisita in questi anni. Vi invito a non avere atteggiamenti difensivi. Occorre smentire questo pregiudizio che attanaglia il settore e ci colpevolizza più di quanto in realtà è nelle nostre responsabilità”

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seminari&convegni » di Marco Taglieri

Chieti. Grande partecipazione al seminario di Confindustria sul nuovo accordo internazionale

BASILEA 2, IMPRENDITORI A CONFRONTO Le banche dovranno classificare i propri clienti in base alla loro «rischiosità», stabilendo così la quota di credito da affidare alla singola impresa

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tabilire rapporti trasparenti e fruttuosi tra imprese e banche, azzerare il deficit informativo che investe i clienti, creare un sistema negoziale aperto e concorrenziale. Gli oltre 50 imprenditori e professionisti che hanno partecipato lo scorso 26 novembre al seminario di Confindustria Chieti, hanno toccato in modo

diretto i temi più caldi legati a “Basilea 2”, il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche, e alla sua influenza nella provincia di Chieti. In virtù di tale accordo, le banche dovranno classificare i propri clienti in base alla loro “rischiosità”, stabilendo con questo criterio la quota di credito da affidare a ogni

Da sinistra Fiorenzo Trotta dell’azienda Alta Finanza e Ettore Del Grosso segretario Piccola Industria Confindustria Chieti

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Un momento del convegno

singola impresa. Appare evidente, dunque, come per le aziende sia sempre più indispensabile offrire un’immagine sana e consolidata sotto il profilo del bilancio e degli investimenti in programma, così da poter sostenere un dialogo continuativo e conquistare la fiducia degli istituti di credito. «La grande affluenza di piccoli e medi imprenditori quest’oggi rappresenta per noi un grande successo - ha affermato il presidente delle Piccole Imprese Nicola D’Ippolito e testimonia la crescente esigenza di rapporti stabili e trasparenti tra banca e impresa, ma soprattutto la consapevolezza che occorre essere informati e aggiornati sulle opportunità offerte dal nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali». Il punto cruciale della questione sta

» foto concesse da Confindustria Chieti

nel diffuso disagio di molti piccoli e medi imprenditori, che lamentano le difficoltà nell’erogazione del credito da parte delle banche, spesso restie a concedere capitali in favore di aziende che praticano investimenti ad alto coefficiente di rischio. «Da qui nasce l’esigenza di attivare un percorso che consenta alle nostre imprese di conoscere e capire Basilea 2 - dice Fiorenzo Trotta dell’azienda associata Alta Finanza - di saper individuare e valutare i propri indicatori finanziari, di accertarsi dell’adeguatezza e precisione delle informazioni a disposizione delle banche». Un deficit informativo che nella maggior parte dei casi affligge la clientela e che si ripercuote sul mercato, il quale finisce per rimanere bloccato nella sua immobilità. Semplificare al massimo il linguag-

gio burocratico che caratterizza il dialogo tra imprese e istituti sembra essere il punto da cui partire per il rinnovamento; alla luce del fatto che, come spiega Mario Piazza di Asset Partners & Associati, «Basilea 2 rappresenta una rivoluzione valutativa in grado di trasferire benefici alle imprese più virtuose, svincolandole dalle inefficienze altrui e introducendo un’analisi dei rischi più completa e dettagliata, utile per le imprese che investono e per le banche chiamate a erogare il finanziamento». Le piccole e medie aziende della provincia di Chieti hanno sottolineato l’importanza strategica di Basilea 2, e di conseguenza la necessità di approfondire ulteriormente il dibattito, al fine di trasformare in “virtuoso” l’attuale circolo “vizioso” che caratterizza il rapporto tra banche e imprese

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

Pescara. Il passaggio generazionale al centro di un convegno organizzato dall’AIGA

QUANDO L’IMPRESA PASSA DI PADRE IN FIGLIO Molti gli strumenti a disposizione, sia giuridici che di finanza straordinaria. Ma è fondamentale pianificare per evitare errori, a volte fatali

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empre più spesso si parla degli aspetti legati al trasferimento d’impresa ed al passaggio generazionale: ovvero di quel momento, a volte critico, nella gestione dell’azienda, in cui avviene il passaggio di generazione. Per eludere i possibili rischi, le imprese possono e devono avvalersi di consulenti, in grado di ricoprire

il ruolo di supervisori delle fasi del processo di transizione e, al tempo stesso, in grado di formare chi è stato investito della responsabilità di portare l’azienda nel futuro. È quanto è emerso da un interessante Convegno organizzato lo scorso 30 novembre, presso la sala conferenze dell’aeroporto di Pescara, dall’AIGA sezione di Pescara, (associazione italiana giovani avvoca-

Da sinistra Antonello Di Mascio, Marco Bulferi, Luigi Balestra, Lucio Stenio De Benedictis, Renato Ricci e Domenico Tronca

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» foto di Andrea Straccini


ti) in collaborazione con la banca Intesa Sanpaolo private banking e l’API Pescara (associazione piccole e medie imprese). Coordinatore dell’evento: Sandro Lamparelli, segretario AIGA Pescara. Ad aprire i lavori il saluto di Domenico Tronca, presidente dell’Api di Pescara, di Renato Ricci, presidente dell’Aiga (sezione di Pescara) e moderatore del convegno; e di Lucio Stenio De Benedictis, presidente dell’ordine degli avvocati di Pescara. Nel corso del suo intervento, Antonello Di Mascio, responsabile marketing di Intesa Sanpaolo private banking, ha illustrato quali strumenti offre oggi la banca private. «Il passaggio generazionale - ha affermato Di Mascio - non può più essere rimandato. Secondo un nostro studio, solo il 5% delle imprese arriva alla quarta generazione. La mancanza di pianificazione del passaggio, in casi estremi, può anche portare al fallimento dell’azienda stessa.» Di Mascio ha sottolineato come uno dei problemi dell’imprenditore italiano sia l’ossessione del con-

Da sinistra Marco Bulferi, Alfredo D’Incecco e Luigi Balestra

trollo assoluto sull’azienda. Ma per assicurare sviluppo e crescita alla propria attività, l’imprenditore dovrebbe invece pensare, ad esempio, ad una possibile quotazione, che incentivi l’ingresso in azienda di figure manageriali, che affianchino e supportino la famiglia nella gestione. Nel successivo intervento, Luigi Balestra, avvocato e professore di Diritto Privato presso l’università di Bologna, ha evidenziato quanto siano utili gli attuali strumenti giuridici. «Il passaggio generazionale - ha affermato - è una fase molto

delicata che se mal pianificata, nel contempo, può provocare la perdita di moltissimi posti di lavoro, nonché la dispersione del patrimonio di conoscenze, di capacità manuali, di tradizioni, di legami con il territorio rappresentati dalle nostre aziende. Il nuovo diritto tributario consente però - ha sottolineato Balestra - di calibrare le esigenze aziendali con quelle del manager ed è utile per fronteggiare le difficoltà che si incontrano nella programmazione della successione». Marco Bulferi, notaio in Pescara, ha invece incentrato il suo intervento sul patto di famiglia e sul trust, che oggi rappresentano dei mezzi efficaci per l’impostazione della successione. «Con la nuova disciplina del patto di famiglia, approvata dal Parlamento - ha affermato Bulferi - anche in Italia diventa possibile programmare la trasmissione generazionale delle aziende familiari. La continuità dell’azienda viene affidata all’erede giudicato in grado di proseguirne l‘attività, pur senza trascurare gli altri familiari non partecipi alla gestione aziendale». Il trust invece - ha continuato Bulferi - è un importante sistema giuridico di origine anglosassone, riconosciuto in Italia, non ancora regolamentato, ma molto utile a pianificare la successione».

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Gli intervenuti al convegno

A chiusura dei lavori, l’intervento di Alfredo D’Incecco, dottore commercialista e professore di Finanza Aziendale presso la facoltà di Economia a Pescara, che ha affrontato il tema in discussione da una

prospettiva diversa. Il relatore ha esordito affermando che il passaggio generazionale è caratterizzato da una componente in prima istanza psicologica più che finanziaria. Trasferire da una generazione all’altra il know how, le conoscenze e le

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competenze manageriali di gestione di un’azienda, acquisite in anni di esperienza, è indubbiamente delicato, e il processo di trasferimento va preparato e pianificato con molta cura e attenzione. «Affinché da minaccia si trasformi in opportunità - ha evidenziato D’Incecco - è necessario pianificare il passaggio generazionale senza cadere negli errori più frequenti: credere che i figli siano capaci di gestire l’impresa per diritto dinastico, confondere il ruolo di azionista con quello di manager, non scegliere validi dirigenti o ostinarsi a mantenere il controllo della famiglia sull’azienda. Esistono delle soluzioni di finanza straordinaria per facilitare la successione generazionale: la scissione societaria, il conferimento, il family buy out, la crescita per linee esterne attraverso il M&A (mergers&acquisitions), il private equity e infine le IPO (offerta pubblica iniziale)». Il case study illustrato da D’Incecco è la Valagro SpA, leader mondiale nella produzione di fertilizzanti speciali, prossima alla quotazione in borsa, prevista per giugno 2008, che ha scelto l’expandi come mercato di riferimento


2ÂŞ Convention delle imprese

23 ottobre 2008 Montesilvano _ (Pe)

evento organizzato da


i partner...

PELDO S.a.s. di Giovanni D’Ottavio & C. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco, comparto C mod. 1/2/3 tel. 085.950579 - fax 085.9500035 www.peldo.it - e-mail: staff@peldo.it

FERRI S.r.l. [anno di fondazione 1902] 65128 Pescara Via Raiale, 305 tel. 085.43061 - fax 085.4313392 www.gruppoferri.com - e-mail: info@gruppoferri.com

EUROFLORA S.r.l. [anno di fondazione 1982] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Penne, 37-39 tel. 0871.565569 - fax 085.565180 e-mail: euromaa@virgilio.it

Susa S.p.A. [anno di fondazione 1949] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Prov. Lungofino, 187 tel. 085.9500778 - fax 085.9508781 www.susa.it - e-mail: susape@susa.it

EVANGELISTA LIQUORI S.n.c. [anno di fondazione 1907] 66020 Sambuceto di San Giovanni Teatino (Ch) Via Mazzini, 133 tel. e fax 085.4462801 www.evangelistaliquori.com - e-mail: info@evangelistaliquori.com

FIDES TRADING S.r.l. [anno di fondazione 1966] 66030 Arielli (Ch) Via s.p. Marrucina, 3 tel. 0871.938671 / 085.432461 fax 0871.930329 / 085.4314959 www.fidestrading.it - e-mail: info@fidestrading.it

EXTRA GROUP [anno di fondazione 2000] 65010 Collecorvino (Pe) C.da Case Bruciate - Zona Industriale tel. 085.8208175 - fax 085.8208007 www.extragroup.it - e-mail: extra@extragroup.it

F.lli DE CECCO di FILIPPO FARA SAN MARTINO S.p.A [anno di fondazione 1886] 66015 Fara San Martino (Ch) tel. 0872.9861 - fax 0872.980426 www.dececco.it - e-mail: dececco@dececco.it

TRASPORTI ITAL-P.A.D. S.r.l. 65125 Pescara (PE) Via Naz. Adriatica Nord, 563 tel. 085.470701 - fax 085.4718054 www.italpad.it - e-mail: italpad@tin.it

FARNESE VINI S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66026 Ortona (Ch) Via dei Bastioni - Castello Caldora Tel. 085.9067388 - Fax 085.9067389 www.farnese-vini.com - e-mail: farnese@farnese-vini.com

FAS TRASPORTI S.r.l. [anno di fondazione 1973] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Po, 69 tel. 085.444471 - fax 085.44447210 www.fastrasporti.com - e-mail: info@fastrasporti.com

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F.LLI DI DONATO S.a.s. [anno di fondazione 1986] 65013 Marina di Città Sant’Angelo (Pe) Via Mulino del Gioco, 48 tel. 085.950509 - fax 085.959790 www.didonatosas.it - e-mail: info@didonatosas.it

F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it

FREE S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65015 Montesilvano - Via Verrotti, 142 tel. 085.4451749 e-mail: free_srl@libero.it



i partner...

Agenzia Generale Euler Hermes Siac Di Pescara [anno di fondazione 1927] 65122 Pescara - C.so Umberto, 94 tel. 085.4214443 - fax 085.4227223 www.eulerhermes.com e-mail: ag_gen_pescara@eulerhermes.com

PUBLIGRAFIKA S.r.l. [anno di fondazione 1990] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Traiano, 25 tel. e fax 085.4460893 - 085.4465558 www.publigrafika.it - e-mail: info@publigrafika.191.it

PHARMAPIÚ S.r.l. [anno di fondazione 1993] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) c/o Centro Ibisco - Comparti B 14/15 tel. 085.9508120 - fax 085.9508930 www.pharmapiu.com - e-mail: info@pharmapiu.com

ELLEPI SERRAMENTI s.r.l. 64026 Roseto Degli Abruzzi (Te) Zona Artigianale Autoporto tel. 085.8930793 - fax 085.8930804 www.ellepiserramenti.it - e-mail: info@ellepiserramenti.it

PIAZZA DELL’AUTO S.r.l. [anno di fondazione 2005] 65129 Pescara Via Tiburtina, 427 tel. e fax 085.4315313 www.piazzadellauto.com e-mail: info@piazzadellauto.com

RICAMI & DINTORNI di Marozzi Isabella [anno di fondazione 2006] 65012 Cepagatti (Pe) Via A. Forlani 70/a tel. 085.974701 www.ricamiedintorni.com - e-mail: info@ricamiedintorni.com

PIERANGELO AUTOTRASPORTI S.n.c. [anno di fondazione 1972] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 25 tel. 085.4464808 - fax 085.4464464 www.pierangelotrasporti.it - e-mail: info@pierangelotrasporti.it

RETE 8 S.r.l. 66013 Chieti Scalo (Ch) Viale Abruzzo, 374 tel. 0871.58731 - fax 0871.5873215 www.rete8.com - e-mail: staff@rete8.com

EUROLINE srl 64023 Mosciano S.A. (Te) Via Milano, 83 tel. 085.8062325 - fax 085.8063814 www.euroline-srl.it e-mail: info@euroline-srl.it

PROGETTOGGETTO S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66020 San Giovanni Teatino Via Amendola, 212 - Sambuceto tel. 085.4326754 - fax 085.4318915

PROGETTO INFORMATICA S.n.c. [anno di fondazione 1985] 65126 Pescara - Via D’Avalos, 66 tel. 085.63721-67325 - fax 085.4513827 www.proginf.com e-mail: progetto@proginf.com

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RIZZIERO S.r.l. [anno di fondazione 1936] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Saline, 1 tel. 085.950495 - fax 085.950494 www.rizziero.com - e-mail: info@rizziero.com

RTI di Gabriele Federico [anno di fondazione 1988] 65122 Pescara Via Ortona, 1 tel. 085.4173593 fax 085.4156824 www.rtiweb.it - e-mail: info@rtiweb.it

COOP CITIGAS S.p.A. [anno di fondazione 1978] 64020 Giulianova (Te) Zona Industriale Collenaresco tel. 085.8004326 - fax 085.8004371 www.citigas.it - e-mail: coop.citigas@citigas.it



eventi » di Alessandro Addari

Club Nautico di Pescara, evento di fine anno dei Giovani Imprenditori di Confindustria

UNA SERATA DI AUGURI E SPUNTI DI RIFLESSIONE

C

om’è ormai tradizione, il Comitato Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo ha organizzato l’evento conviviale di fine anno, che rappresenta anche un importante momento di incontro e confronto. Ad aprire il dibattito il presidente, Fabio Spinosa Pingue, che nella suggestiva cornice del Club Nautico del Porto Turistico di Pescara ha presentato il progetto “Pinacoteca”, con l’obiettivo di avvicinare ulteriormente il mondo delle imprese alla cultura e all’arte. Oggi la competitività si misura sempre più anche in termini di “social responsability”; in quest’ottica l’evento culturale, la mostra, il premio letterario, la ristrutturazione di

un immobile storico, la creazione di un Museo aziendale, divengono importanti momenti di visibilità e potenti canali di comunicazione, da gestire nell’ottica della partnership. Peraltro, ha sottolineato il presidente Spinosa, «è motivo di orgoglio per noi imprenditori restituire parte di quello che si è avuto, alla propria comunità». Per l’occasione è stata esposta la seconda opera d’arte, della Pinacoteca del Gruppo Giovani Regionale, dal titolo “La materia”, del giovane artista Sandro De Angelis di Martinsicuro. A seguire, il presidente ha introdotto l’intervento di Francesco Delzio, direttore nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, che ha presentato il suo

Da sinistra Francesco Delzio, Fabio Spinosa e Domenico Di Tunno

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» foto di Andrea Straccini


nuovo libro “Generazione Tuareg”, edito da Rubbettino, soffermandosi su alcuni temi centrali quali la “rottura del patto generazionale”, il “ribaltamento dei luoghi comuni sulla precarietà”, e soprattutto i “meccanismi di selezione della nuova classe dirigente”. In veste di moderatore, Franco Avallone, capo redattore de “Il Tempo Abruzzo”, il quale è entrato nel vivo del dibattito ponendo alcune questioni al direttore Delzio, insieme ai contributi e alle domande dei presidenti delle quattro territoriali abruzzesi. Federica Chiavaroli, presidente dei Giovani Imprenditori di Pescara, ha utilizzato l’efficace metafora della “safety car”, per descrivere la situazione di una società spesso “bloccata” dalle non scelte ma che al tempo stesso esprime la necessità di quanti credono alla logica del fare, di avere più coraggio e spingere sull’acceleratore per superare, insieme, questi blocchi. Collegandosi all’esigenza di modernità e del “fare sistema” ha sottolineato l’importanza di un’iniziativa proposta dal presidente Spinosa di unire le energie delle quattro territoriali abruzzesi per portare avanti progetti ancora più ambiziosi. In rappresentanza della territoriale dell’Aquila, è intervenuta Alessandra Rossi, che ha dato modo a Delzio di ripercorrere le origini del suo libro, da rinvenire nella esperienza passata negli Stati Uniti, a contatto con un sistema economico e soprattutto mentale profondamente diverso, dove la flessibilità del lavoro rappresenta la regola. Delzio ha poi lanciato un messaggio incoraggiante, a chi ritiene i Giovani incapaci di prendere decisioni ed affermarsi, facendo notare che il 20% dei Giovani Imprenditori è alla prima generazione e dunque ha fondato le aziende che attualmente guida; un’altra parte rilevante

ha preso in mano le redini delle aziende di famiglia rilanciandole e creando sviluppo e innovazione. Il presidente dei Giovani Imprenditori di Chieti, Giuseppe Ranalli, ha introdotto un tema molto importante per la competitività del nostro sistema paese: l’università e le relazioni con le imprese, aspetti determinanti per la crescita. In questo quadro si inserisce uno degli aspetti affrontati dal libro di Delzio, la meritocrazia, secondo lo schema: più merito, più mercato uguale più opportunità e più democrazia. Un altro dato è emblematico: il nostro paese è, in Europa, quello con il maggior indice di imprenditorialità. A tal proposito Mauro Barnabei, presidente dei Giovani Imprenditori di Teramo, soffermandosi sulla tematica della competitività e della produttività aziendale, ha posto in evidenza come, a far da contraltare ad un alto tasso di crescita, vi sia un alto tasso di mortalità delle imprese. L’autore, ha illustrato i concetti chiave espressi nel suo libro, partendo dall’efficace metafora dei Tuareg. La nostra generazione deve abbandonare definitivamente l’illusione del ritorno all’età dell’oro, la ricerca spasmodica e frustrante delle certezze perdute. Così come i Tuareg, i giovani, trentenni e quarantenni, devono oggi raccogliere una sfida importante e vitale: cam-

Fabio Spinosa con Francesco Avallone e Domenico Di Tunno

biare rapidamente schemi mentali, comprendere le evoluzioni della società, uscire dalla disinformazione, guardare ai loro veri interessi e restare uniti, come i Tuareg, per uscire dal “deserto” senza più ideologie in cui sono immersi. Il deserto rappresenta il dissolvimento delle certezze che avevano caratterizzato il Novecento. Come i Tuareg, i giovani sono costretti a vagare in un mare senz’acqua, privi delle bussole che avevano guidato padri e nonni. Hanno una sola chance per “sopravvivere”: affrontare il deserto in gruppo, abbandonando l’iper-individualismo. Riaccendere la speranza, ricostruire il “sogno italiano”: è la grande missione della Generazione Tuareg, flessibile per necessità, felice per scelta. Sono intervenuti anche il presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Marino Roselli e Domenico Di Tunno di Banca Generali, sponsor dell’evento. A proposito di arte e cultura, in questo caso musicale, l’incontro si è concluso con la cena buffet allietata dai due musicisti Jazz Raffaele Pallozzi e Bepi D’Amato

Da sinistra: Mauro Barnabei, Giuseppe Ranalli, Paolo D’Amico e Sabrina Marrollo

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eventi » di Massimo Avenali

A CHIETI UNA SPESA DA “MITO” Soluzioni architettoniche innovative per una struttura indirizzata ad un bacino di 200mila abitanti. Architetto Di Clemente: «Il Centauro è una scelta mitologica che porta con sé la forza e la potenza, ma nel contempo anche il cuore dell’uomo»

L

o scorso 14 novembre 2007, lungo la strada provinciale Fondovalle Alento, in via Masci, è stato inaugurato il Centro Commerciale Centauro, una splendida struttura indirizzata a un bacino di utenza di oltre 200mila abitanti. Molti i fautori di questa

imponente realtà: Area Costruzioni, rappresentata da Camillo e Luigi Mezzanotte e da Piero e Antonella Di Clemente; l’ingegnere Domenico Merlino, che si è occupato della progettazione di Centauro; Giulia Niccolai gestore del Fondo Dolomit (la quale ha curato l’acquisto per

Da sinistra Luigi Mezzanotte, Antonella Di Clemente, Piero Di Clemente e Camillo Mezzanotte di Area Costruzioni

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» foto di Simone Cerio


Il sindaco di Chieti Francesco Ricci durante il taglio del nastro

Rreef di Deutsche Bank) e Alfredo D’Incecco, dottore commercialista, advisor societario e finanziario dell’operazione. L’inaugurazione è stata arricchita dalla presenza del sindaco di Chieti Francesco Ricci, e del presidente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti.

In conferenza stampa l’ingegner Merlino ha voluto sottolineare l’importanza di creare nuove realtà commerciali attente al territorio; il Sindaco Ricci ha rimarcato quanto sia strategica la posizione del Centro, che darà impulso ad un nuovo sviluppo economico dell’intera area coinvolta; mentre il presidente Coletti si è soffermato sull’aspetto occupazionale e sull’opportunità della messa in sicurezza di una strada che già esisteva ma che necessitava di interventi. Il Centro Centauro è arricchito dalla nutrita presenza di marchi di notevole richiamo e forza. Ad esempio, troviamo l’Ipermercato affiliato all’insegna Iperstore GS (Gruppo Carrefour Italia), con una superficie lorda di 3.670 mq e 25.000 referenze, per lo più del settore alimentare. Ma anche Euronics e Versocasa, Briko OK, Inverso, Zoodom e molti altri fra cui Go Kids, Eclettika Vogue, Donnapiù, Edicolè, Coconuda Denny Rose, Parafarmacia Med. & Co., Game Stop, Ribes, La Torre Preziosi, Limoni Profumerie, Golden Point, Monella Vagabonda, Vistasì nonché House Coffe Shop, Pizza

Planet e Caripe. Da porre in evidenza, all’interno del Centro, la nascita di attività “innovative” come la Parafarmacia: una delle prime esperienze in Abruzzo, in grado di offrire farmaci non bisognosi di ricetta medica e diete personalizzate. Il tutto grazie a uno staff completo, composto da due dottoresse e due farmaciste. Abbiamo chiesto a Giulia Niccolai, gestore del fondo Dolomit, e all’architetto Antonella Di Clemente di raccontarci le loro impressioni e la soddisfazione provata per quanto realizzato. Giulia Niccolai: «Il fondo che attualmente è proprietario è Dolomit, che fa capo alla Sgr Rreef divisione di Deutsche Bank. Siamo entrati nell’operazione a marzo di quest’anno, abbiamo seguito la parte più viva del progetto insieme alle due famiglie, Di Clemente e Mezzanotte. Abbiamo creduto sia nell’iniziativa sia negli imprenditori che sono stati di grandissimo aiuto. Devo dire grazie al contributo dell’architetto Di Clemente per il suo ottimo lavoro, molto apprezzato, in primo luogo dalla gente. È stata

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eventi

Giulia Niccolai - gestore del Fondo Dolomit

di certo una soddisfazione. Dolomit infatti, come fondo immobiliare, diversifica gli investimenti - per cui le operazioni riguardano hotel, uffici, piattaforme logistiche - ma sul commerciale si è scelto di credere molto in questa scommessa che davvero ci sentivamo di vivere insieme a tutte le persone coinvolte». Antonella Di Clemente: «Questo non è un centro, è una galleria commerciale. Una passeggiata sotto una tettoia, in un giardino, in uno scenario piacevole e sereno

in alto: Alfredo D’Incecco dottore commercialista e Gilberto Di Clemente fondatore e amministratore del Gruppo Di Clemente. In basso, tra gli invitati, il sindaco Francesco Ricci e il presidente della Provincia Tommaso Coletti

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dal quale apprezzare le attività che ingloba e che noi stessi vogliamo promuovere al meglio. I negozi realizzati sono curati, di gran gusto. Tutti hanno lavorato nel migliore dei modi e sono molto contenta anche per il mio apporto: ci ho creduto tanto, è una soddisfazione che mi sono presa. Penso di aver ottenuto un risultato piacevolissimo, impiegando colori caldi, materiali adatti, piante di tradizione e forza come gli ulivi, il legno per la copertura. Sono stati evitati, in sostanza, elementi visivi rumorosi. È stato rivalutato un semplice prefabbricato, in origine di base rettangolare. Lavorare su qualcosa di già esistente, è in genere molto faticoso e più dispendioso. Abbiamo quindi dato fondo a tutte le energie e adottato le tecniche necessarie per poter convivere con quel che avevamo, per migliorarlo. La vittoria è giunta lottando contro le difficoltà: il terreno, che in principio ci è stato nemico; la posizione, l’impostazione dell’ingresso e diverse altre cose. Ma c’è bisogno di idee nuove e coraggio, mi auguro che anche le giovani forze la pensino così. In definitiva una bellissima sfida. Vinta»



eventi » di Federica Rogato

Pescara, festa al Museo delle Genti d’Abruzzo. Deliziate vista e palato

CAPRICE: UNA DOLCE TRADIZIONE LUNGA 50 ANNI Fabrizio e Antonella Camplone, una coppia vincente. Una Pasticceria da sempre sosta obbligata per i golosi più raffinati; un Bar premiato, per il terzo anno consecutivo, con i massimi riconoscimenti nazionali del Gambero Rosso

A

Pescara pronunciare Caprice significa evocare l’attività pasticcera della dinastia Camplone, avviata nel 1957 con il rinomato laboratorio artigianale di Tullio. Caprice apre negli anni Ottanta e Fabrizio Camplone, mettendo a frutto la grande esperienza di famiglia, si perfeziona partecipando a prestigiosi corsi in Italia e all’estero. L’entusiasmo, la professionalità e soprattutto l’innata verve di Fabrizio costruiscono il successo di Caprice, ormai una sosta obbligata per golosi ed amanti della pasticceria più fine. I locali sono stati da poco rinnovati con stile ed eleganza. La bella saletta è un invito all’amabile conversazione tra un delicato dolce o un sorprendente gelato, tra uno sfizioso pasticcino e la bontà di oltre 20 tipi di cioccolatini, e, come se non bastasse, Caprice propone anche pranzi veloci con gustosi antipasti o piatti gourmet. Cinquanta anni portati bene, quelli della pasticceria Caprice di piazza Garibaldi a Pescara che ha voluto spegnere le candeline nelle sale del Museo delle Genti D’Abruzzo,

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e festeggiare, il pomeriggio di domenica 2 dicembre, con amici, degustatori e curiosi. Deliziati vista e palato: torte monumentali, realizzate da Fabrizio Camplone in persona, dimostrazioni di pittura con il cioccolato fuso e di decorazioni, a cura del maestro Luciano Pennati, per proseguire con la dolcissima sfilata di modelle vestite con gustosi accessori di zucchero e cioccolato. Il momento clou è stato però la presentazione del volume “Cinquant’anni di dolcezze”, un omaggio alla storia della famiglia Camplone. La grande creatività di Fabrizio, che nel frattempo è diventato membro della prestigiosa Accademia Maestri Pasticceri Italiani, uniti al sostegno della moglie Antonella, più volte premiata per le sue splendide confezioni, costruiscono il successo di Caprice. E i riconoscimenti continuano ad arrivare: per il terzo anno consecutivo, Caprice è stato confermato, dalla Guida “Bar d’Italia del Gambero Rosso 2008”, nella ristrettissima cerchia dei bar top, tra gli oltre 1500 esercizi segnalati d’Italia, col massimo punteggio di tre tazzine e tre chicchi.

» foto di Andrea Straccini


Una storia di successi ripercorsa, durante la presentazione del volume, da Nino Tritapepe, in ricordo dell’amico Tullio, e dalle parole di augurio giunte dalla prestigiosa rivista “Pasticceria Internazionale” e indirizzate a Fabrizio ed Antonella «una coppia unita nell’amore e nel mestiere, e che si distingue per il talento, la professionalità e la passione, sia in laboratorio che nella presentazione e nella vetrinistica. Due aspetti che, se uniti, danno lustro ad una pasticceria. Un esempio di perfetta sintesi, quindi, in cui la collaborazione e la voglia di fare permettono di raggiungere mete sempre più gratificanti»

LE SPECIALITÀ La Presentosa: il nome deriva da un gioiello antico pegno d’amore, ma la ricetta prende spunto da un dolce a lungo decantato da D’Annunzio: una semisfera ricoperta di fine cioccolato che avvolge un delizioso impasto a base di uova, mandorle e liquore. Dolce Florita: un’appetitosa torta ricoperta di finissimo cioccolato fondente e pistacchio, arricchita nell’impasto da crema vaniglia e gianduia, imbevuto di un delicato liquore al maraschino.

Fabrizio Camplone con la madre e la moglie Antonella.

DolceMila: è l’ultima creazione con ingredienti assolutamente ripresi dalla tradizione; dedicata alla figlia di Iorio, celebre opera dannunziana, ma anche uno dei dipinti di maggior successo di Michetti. CHI È FABRIZIO CAMPLONE Membro dal 1996 dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, si è classificato 1° nel 1994 nel Gran Prix Cioccolateria a Perugia; altri primi posti sono quelli ottenuti al Simposio AMPI del 1997 e 1998, tenutosi rispettivamente a Rimini

e Vicenza, e ancora alle Olimpiadi Culinarie del 2000 in Germania. Nel 1999 si è classificato 2° al Grand Prix della Pasticceria a Montecarlo. Fabrizio Camplone è inoltre stato finalista al Grand Prix Internazionale della Cioccolateria a Torino nel 1995 e al Concorso Internazionale della Pasticceria Mignon a Rimini nel 1996. Ma anche la signora Antonella Camplone, autrice di splendide confezioni ed originali vetrine, annovera una vittoria: 1° posto al Campionato di Francia del Confezionamento del 1996.

Alcuni momenti della serata celebrativa

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eventi » di Riccardo D’Alessandro

Missione Bruxelles per i Giovani Imprenditori di Confindustria Chieti

DALL’EUROPA OPPORTUNITà DI CRESCITA E SVILUPPO Sinergia è la parola d’ordine per il periodo 2007-2013. Fondamentale la cooperazione tra imprese, università, enti

B Muovetevi alla grande. S.p.A.

Barbuscia

Concessionaria Mercedes-Benz

ruxelles chiama, Chieti risponde. I Giovani Imprenditori di Confindustria Chieti, guidati dal presidente Giuseppe Ranalli, sono volati lo scorso 28, 29 e 30 novembre nella capitale europea alla volta del Parlamento. Il fitto programma di lavoro del presidente Ranalli, già particolarmente attivo nelle iniziative locali e pienamente consapevole delle esigenze imprenditoriali, continua dunque ad attuarsi anche oltre i confini regionali e focalizzando l’attenzione sui temi della formazione, conoscenza, crescita e dialogo. In questo senso la missione a Bruxelles ne è testimonianza. Tre gior-

Giuseppe Ranalli a Bruxelles con i giovani imprenditori di Confindustria Chieti

S.p.A.

PESCARA - Via Tiburtina, 141 INFOLINE: 085/43201 barbuscia@barbuscia.it Sabato aperti tutta la giornata.

nate dedicate ad una intensa formazione europea, volte allo studio e all’approfondimento dei Piani, degli strumenti e dei meccanismi che regolano l’Europa. Ma anche a vagliare le opportunità di crescita per le regioni ed il ruolo che le imprese possono svolgere. L’esperienza si è inoltre rivelata utile per colmare le distanze che separano il “cervello pensante” dell’Europa dall’Abruzzo. Massiccia la partecipazione alla trasferta in terra fiamminga. Dodici Giovani Imprenditori provenienti dalle principali aree produttive del tessuto industriale teatino: Giuseppe Ranalli della Ranalli Srl, Gabriele Scalzi della Tecseo Srl, Mario Puc-

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I giovani imprenditori di Chieti al Parlamento Europeo di Bruxelles

cioni della Puccioni Spa, Manuela Antenucci della Imisca Srl, Giorgia e Matteo De Cecco della De Cecco confezioni Spa, Federico Fioriti della Fast Srl, Pietro Marino delle Agenzie marittime vastesi, Domenico Melchiorre della Taim Srl, Fabrizio Mechi e Fabio Sasso della Iges Italia Srl, Riccardo D’Alessandro del Gruppo Galeno. Particolare attenzione è stata rivolta al VII Programma Quadro europeo– illustrato dal parlamentare On. Patriciello- in vigore dal 2007 al 2013. Il suddetto Programma Quadro – per ricerca e sviluppo costituisce il principale strumento attraverso cui l’Unione europea finanzia la ricerca, al fine di potersi collocare come leader mondiale nei principali settori produttivi. Parola d’ordine per il prossimo sessennio è “sinergia”. I Giovani Imprenditori di Chieti hanno compreso l’importanza della cooperazione, nell’ambito dei progetti europei, voluta da Bruxelles. Saranno dunque fondamentali la ricerca e le alleanze con nuovi partner europei (imprese, università, enti), per la realizzazione di progetti di sviluppo che si vorranno intraprendere nei principali settori produttivi:

» foto concesse da Confindustria Chieti

dall’agricoltura ai trasporti passando per energia, ambiente, alimentari, telecomunicazioni. Le Piccole e Medie Imprese europee rappresentano una fonte di crescita, occupazione, innovazione. È pertanto essenziale liberarne il potenziale attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica. Relazioni più strette tra imprese e comunità di ricercatori generano non solo valore aggiunto all’economia europea e regionale ma producono ricadute positive anche in ambito di crescita ed occupazione. E i vantaggi non mancano. Sono previste semplificazioni in termini di regole e procedure, sul piano finanziario e documentale. Ma affinché un progetto possa realizzarsi è fondamentale la conoscenza dei meccanismi amministrativi. Anche in questo senso si spiega la visita effettuata presso il Comitato delle Regioni, la “voce degli enti locali” in seno al Parlamento europeo, il cui ruolo consiste nella segnalazione delle esigenze e delle prospettive regionali in sede di legislazione. Infatti la Commissione europea, il Consiglio dei ministri e il Parlamento europeo sono chiamati a consultare il Comitato delle Regioni nell’am-

bito della elaborazione di Direttive e Regolamenti nelle varie materie che hanno impatto su enti regionali e locali. Altra tappa, la sede della Regione Abruzzo (in Avenue Louise) dove i Giovani Imprenditori di Chieti hanno potuto incontrare ed esporre ai propri rappresentanti le esigenze e le proposte da avanzare in ottica europea. Grande spazio ed approfondimenti, in questo senso, sono stati riservati al progetto confindustriale del Campus dell’Innovazione in Val di Sangro. La fitta agenda di incontri previsti nei tre giorni si è conclusa con la visita alla sede di Confindustria a Bruxelles, per uno scambio di considerazioni finali in compagnia dei funzionari della sede europea. Queste tre giornate hanno rappresentato, per un gruppo di imprenditori eterogeneo che crede molto nello spirito di squadra, un investimento in conoscenza e nel contempo un’occasione di crescita individuale e professionale. I Giovani Imprenditori di Chieti sono tornati in Abruzzo ancor più consapevoli delle notevoli opportunità offerte da Bruxelles. E’ dunque il caso di affermare che “da ieri” l’Europa è più vicina

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eventi » di Massimo Avenali

GRAN SASSO GRAN SHOPPING, UNA PERLA COMMERCIALE A TERAMO Inaugurato lo scorso 22 novembre uno dei più grandi ipermercati della regione. Migliaia gli intervenuti alla festa d’inaugurazione. Cento i punti vendita, lavoro per 1.000 addetti

U

no dei più grandi ipermercati della Regione: 36mila metri quadrati di spazio, 5mila posti auto. Questi i numeri, davvero ragguardevoli, del nuovissimo centro commerciale “Gran Sasso Gran

Shopping”, inaugurato a Teramo lo scorso 22 novembre e realizzato dalla Foruminvest Italia. Un polo funzionale al commercio e al turismo della città, con l’obiettivo di dare lustro non soltanto a Teramo, ma ad un’intera regione. «Abbiamo

Una veduta dell’esterno del centro commerciale “Gran Sasso”

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L’interno del centro commerciale

speso il massimo delle nostre energie per concludere l’opera nei tempi previsti - ha spiegato Marco Mutti, amministratore delegato di Foruminvest Italia, la società di investimento immobiliare responsabile della realizzazione del Gran Sasso Gran Shopping - negli ultimi tempi circa 2800 persone hanno lavorato ininterrottamente. Ora siamo tutti soddisfatti e orgogliosi di essere arrivati in fondo rispettando il programma. Si è trattato, infatti, di un grande e complesso lavoro, frutto della dedizione e dell’ingegno di quanti vi hanno collaborato». E in effetti la serata inaugurale ha riservato sorprese positive ai numerosi visitatori accorsi per l’occasione. Presenti all’appuntamento

» foto concesse da Foruminvest

molte autorità: primo fra tutti il vescovo di Teramo-Atri, Monsignor Seccia, che ha impartito la benedizione, il sindaco di Teramo Gianni Chiodi, il presidente della Provincia Ernino D’Agostino e il responsabile di Foruminvest Group Olanda, David Ermia, tutti chiamati a parlare in Piazza Corno Grande, all’interno del Centro. «Una grande opera - ha ribadito Gianni Chiodi - imponente e significativa per la città di Teramo, di cui esprime la voglia di riscatto e novità. Un’opportunità di crescita, visto che qui lavoreranno oltre 1.000 persone, ma anche un importante tassello di quella strategia di sviluppo che stiamo perseguendo come amministrazione comunale. Finalmente la nostra cit-

tà ha abbandonato la retorica del declino, portata avanti già troppo a lungo». Dentro e fuori dal centro, la sera dell’inaugurazione, migliaia di persone e un’ininterrotta fila di macchine in attesa di parcheggiare (circa 36mila i visitatori). Dopo un cocktail di benvenuto offerto da Foruminvest, alle 18.30 si è aperta la notte bianca teramana, che ha alternato musica dal vivo, laser show, fuochi d’artificio, numeri d’acrobazia e break dance, ripetuti più volte nell’arco della serata. Al Gran Sasso Gran Shopping un fiume di clienti e curiosi, accolti da un sorprendente show ideato dai creatori del famoso “Circ du soleil”. Presentate nel corso della festa an-

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eventi

che le squadre di basket e di calcio teramane. Lungo le gallerie del Centro, pannelli fotografici dedicati alle bellezze artistiche e naturali di Teramo e dintorni, oltre agli originali disegni degli studenti del liceo Artistico di Teramo. Nel centro commerciale ben cento punti vendita, distribuiti su un unico livello e adiacenti a terrazze panoramiche, dalle quali è possibile ammirare il lago e le fontane che fanno da cornice alla struttura, rivestita in pietra naturale e illuminata con vari giochi di luce. «Uno dei principali obiettivi di Foruminvest - spiega l’amministratore delegato Marco Mutti - è

stato proprio quello di concepire progetti in sintonia estetica con le caratteristiche naturali e urbane del luogo in cui si trova il Centro commerciale. Abbiamo, quindi, voluto un’atmosfera calda e familiare, capace di dare ai visitatori la sensazione di sentirsi a casa. Ecco perché, per esempio, è stata usata il più possibile l’illuminazione naturale. Con il Gran Sasso Gran Shopping, inoltre, abbiamo proposto un nuovo concept, con un atrio spazioso e un’architettura moderna e creativa, dalle larghe vetrate affacciate sull’imponente montagna del Gran Sasso». Tra i marchi del Centro ve ne

sono alcuni assai noti: un ipermercato Conad Leclerc, Unieuro, H&M, Oviesse, Bata, Bershka, Terranova&Calliope, Sasch e Benetton. È stato il risultato di una ampia e complessa operazione che ha previsto anche la costruzione del nuovo stadio di calcio, realizzato in “project financing” su idea del costruttore Sabatino Cantagalli e del presidente del Teramo Calcio Romano Malavolta. Non solo commercio e turismo, dunque, ma anche tempo libero e tanto sport, nell’ambito di un’operazione che vuole trasformare Teramo in uno dei punti di forza della regione Abruzzo

La galleria

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eventi

TERAMO, COMPLETATA LA GALLERIA DELL’ACQUEDOTTO DEL RUZZO L’opera servirà per potenziare il servizio idrico dell’intero territorio provinciale

C

on oltre due mesi di anticipo rispetto alla tabella di marcia, lo scorso 22 novembre, alla presenza di autorità e giornalisti, si è completato lo scavo della galleria “Colle Urania”. Con l’abbattimento del ultimo diaframma, la Condori ha portato a termine i lavori di realizzazione della galleria. Il progetto, denominato “potenziamento dell’acquedotto del Ruzzo del Gran Sasso, lato Teramo”, prevede la realizzazione di un’opera che va a potenziare una rete idrica già esistente, detta appunto del Ruzzo, acquedotto utilizzato da tutto il territorio teramano, che verrà raddoppiato per potenziare la disponibilità di acqua potabile e sopperire ad eventuali emergenze idriche, ultimamente piuttosto frequenti. Presidente della Ruzzo Reti:

Giacomo Di Pietro. La galleria si trova in contrada Carapollo del Comune di Teramo, è lunga circa 1km e 885 metri, e permette di arrivare con le condotte dell’acquedotto al centro della città. L’impresa esecutrice dell’opera è una ATI (associazione temporanea d’impresa) costituita dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua S.p.A. di Roma (mandataria) e dal Consorzio Cooperativo Costruttori di Bologna (C.C.C. & Orion S.C. di Cavriago), con la Direzione Tecnica dell’ingegner Desiderio Iurisci. Il progetto proseguirà con la realizzazione di una seconda galleria, la Piaganini, nel Comune di Fano Adriano, una galleria idraulica con deflusso a pelo libero che attingerà l’acqua dall’omonimo lago, ed altre opere il cui termine è previsto per

Foto di gruppo alla cerimonia di abbattimento dell’ultimo diaframma

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febbraio 2009. Obiettivo del potenziamento è modificare l’intero schema idrico della provincia, riequilibrando un sistema che era eccessivamente sbilanciato sull’asse Montorio-Roseto.

Per la realizzazione delle due gallerie si ricorre all’utilizzo di una fresa meccanica scudata o TBM “Tunnel Boring Machine” (del diametro di scavo 4.3 metri circa) che scava montando il rivestimento in con-

ci prefabbricati (spessore 25 cm e diametro interno utile 3.6 metri) e saturando il cavo tra terreno e conci con una malta cementizia a rapide prestazioni.

INFORMAZIONI TECNICHE SULLE CARATTERISTICHE E SULLA METODOLOGIA DI SCAVO DELLA MACCHINA. ALCUNI ASPETTI OPERATIVI RELATIVI ALL’USO DELLA FRESA TBM LOVAT SERIE 21700 SCELTA DEL SISTEMA DI SCAVO Questa scelta produce diversi vantaggi alla realizzazione delle opere, di seguito descritti in relazione alle tecnologie scelte. Lo scavo con la TBM evita inoltre di dover approntare due imbocchi di scavo. Tale aspetto produce migliorie su diversi ambiti: tempo di esecuzione, impatto sulla viabilità, impatto ambientale, riduzione rischio di imprevisti, estensione e tempo di occupazione delle aree, ecc.

Descrizione della TBM La testa fresante, così come la potenza installata per la sua movimentazione, è adeguatamente dimensionata alle caratteristiche dell’ammasso roccioso in termini di durezza dei materiali e stato di fratturazione. Infatti: • è realizzata con carpenterie di elevato spessore e qualità d’acciaio per sopportare gli elevati carichi imposti, sulla parte frontale sono disposti gli alloggiamenti degli utensili di taglio con possibilità di cambio dall’interno della testa al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori; • la forma della testa arrotondata è stata studiata per ottenere la massima stabilità del profilo in ogni condizione di scavo; inoltre la disposizione degli utensili consente una adeguata frantumazione del materiale che si introduce successivamente nelle bocche di carico; • è predisposta per l’esecuzione dell’ extrascavo che è necessario nei tratti in curva per agevolare l’avanzamento della macchina lungo la traiettoria fissata; • l’impiego dei motori idraulici (anziché elettrici) per l’azionamento della testa fresante consente la regolazione continua della velocità di rotazione; il senso di rotazione inoltre è reversibile per compensare possibili avvitamenti

della macchina dovuti a insufficienza della coppia di reazione che si sviluppa per attrito sulla superficie esterna dello scudo; • il supporto del cuscinetto-testa è realizzato con carpenterie di elevato spessore e costituisce la struttura più importante della fresa; su di esso sono ricavati gli alloggiamenti del sistema di rotazione composto da corona, pignoni e motori. Con la rotazione, il materiale di risulta dello scavo viene raccolto con le pale di carico e convogliato nella zona retrostante la testa attraverso le bocche di carico; quindi viene raccolto nella tramoggia di carico del nastro trasportatore per poi essere trasferito verso la zona di caricamento dei vagoni. L’accesso alla tramoggia è dotato di portelli per la parzializzazione dell’afflusso del materiale di scavo. Il nastro trasportatore è a velocità variabile ed è reversibile. I nastri di smarino sono completamente protetti e connessi con il sistema di aspirazione delle polveri. Il sistema per l’erezione ed il montaggio dei conci (erettore) è costituito da un braccio meccanico ad azionamento idraulico che ne consente la movimentazione attraverso la rotazione rispetto all’asse della galleria e la traslazione longitudinale e radiale; i conci vengono movimentati dal punto

di scarico fino al punto di posa con un sistema di sollevamento scorrevole. Il sistema di iniezione della malta cementizia di intasamento dell’estradosso del rivestimento prefabbricato opera dall’esterno dello scudo e comprende una guarnizione di tenuta fra scudo e anello di rivestimento . Altre caratteristiche salienti della macchina di scavo sono le seguenti: • sistema di guida automatico con controllo continuo remotizzato gestito da computer attraverso l’impiego di un apposito software per il recupero degli errori di tracciato; • sistema di rilevamento continuo della presenza di gas esplodenti, • sistema di aspirazione delle polveri dalla testa; • sistema di illuminazione d’emergenza antideflagrante con due ore di autonomia.

Testa fresante

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Idoneità per le gallerie in progetto • è molto versatile e si adatta a diverse situazioni idrogeologiche • è predisposta per affrontare i tratti in curva • gli utensili di taglio vengono sostituiti dall’interno della testa della TBM, pertanto gli operatori non sono mai a diretto contatto con il terreno e lavorano in sicurezza • il montaggio dei conci avviene in maniera totalmente meccanizzata, riducendo pertanto al minimo le imperfezioni. Il rivestimento definivo dunque si adatta perfettamente alla funzione di condotta a pelo libero così come richiesto in una delle due gallerie • il sistema di iniezione a tergo dei

conci produce la saturazione del cavo presente tra anello prefabbricato e terreno scavato, evitando il verificarsi di rilasci del terreno al contorno e spinte anomale sul rivestimento • grazie al sistema di guida automatizzato vengono ridotte al minimo le imperfezioni dovute ad un cattivo allineamento degli anelli costituenti il rivestimento, evitando così di creare perdite di carico lungo la galleria a pelo libero • la TBM è dotata di tutte le apparecchiature necessarie per la prevenzione degli incidenti ed infortuni in galleria, con particolare riguardo alla eventuale presenza di gas esplodente sul fronte di scavo

SCELTA DEL SISTEMA DI RIVESTIMENTO

Descrizione del rivestimento • il rivestimento del tunnel scavato con la TBM è costituito da anelli in conci prefabbricati (4 per anello) della lunghezza di 1,20m; • la messa in opera dei conci viene eseguita all’interno della coda della TBM per mezzo dell’erettore di cui al punto precedente (vedi foto qui a fianco); • gli anelli prefabbricati sono a tenuta idraulica grazie alle guarnizioni installate su tutto il perimetro dei conci. Nel corso del montaggio le guarnizioni fra le facce dei conci in corso di accoppiamento vengono poste a diretto contatto fra di loro; • raggiunto il posizionamento ottimale del singolo concio viene applicata una graduale spinta sulla faccia anteriore per mezzo dei pistoni di spinta della macchina. La conseguente deformazione per schiacciamento delle due guarnizioni a contatto determina la tenuta idraulica del giunto; • gli anelli vengono collegati tra di loro grazie ad apposite barre metalliche (spine) che, oltre a svolgere una funzione statica, consentono un perfetto controllo del posizionamento del concio ed evitano quindi indesiderati accavallamenti delle guarnizioni e disassamenti (scalini) tra gli anelli; • i conci vengono prodotti in serie in stabilimenti qualificati e successivamente trasportati in cantiere;

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• questa soluzione presenta diversi benefici tra i quali la qualità del prodotto e le minori aree da occupare in cantiere per la prefabbricazione; • i conci, infatti, vengono sottoposti a svariati controlli di qualità sia in fase di confezionamento che in fase di accettazione e stoccaggio in cantiere.

Idoneità per le gallerie in progetto • il rivestimento proposto produce un miglioramento qualitativo rispetto al rivestimento previsto nel progetto di gara. Inoltre possono essere evitati i consolidamenti quali posa di bulloni e spritz-beton con notevole risparmio temporale; • dati i controlli qualitativi effettuati sui conci, la durabilità del rivestimento proposto è maggiore rispetto al rivestimento gettato in opera.

fase di prova in stabilimento


INTASAMENTO TRA RIVESTIMENTO E TERRENO SCAVATO

Descrizione del rivestimento • l’intercapedine presente tra l’estradosso dell’anello e la parete del foro viene riempita con una iniezione cementizia eseguita da appositi fori presenti sui conci; • il particolare mix-design della malta cementizia consente di ottenere in tempi brevi caratteristiche meccaniche elevate e sufficienti a contrastare efficacemente le pareti del foro scavato con il rivestimento prefabbricato; • al momento dell’iniezione vengono infatti aggiunti additivi acceleranti che conferiscono alla malta da un lato una elevata capacità di scorrimento unita ad una bassa segregazione e dall’altra una rapida attivazione della presa; • al termine della fase di spinta (scavo

di un campo di 1.20m) l’anello precedentemente installato risulta quindi efficacemente bloccato radialmente dall’iniezione cementizia e longitudinalmente dalle spine di centraggio che, in ragione della particolare conformazione seghettata delle loro superfici, una volta inserite nelle loro sedi, impediscono qualsiasi movimento di riapertura del giunto; • il riempimento dell’intercapedine tra rivestimento e terreno scavato consente infine di limitare il disturbo idrogeologico del contorno in quanto contrasta il terreno e limita i flussi di acqua sia in entrata che in uscita.

l’esterno che dall’esterno verso l’interno, in tal modo viene evitata la perdita dell’acqua portata dalla galleria a pelo libero; • il rivestimento circolare e le sue modalità di posa in opera costituiscono un miglioramento della capacità portante del rivestimento definitivo. Da sinistra Desiderio Iurisci (direttore tecnico), Gabriele Margaria (responsabile scavo TBM), Genesino Fabriani (capo imbocco)

Idoneità per le gallerie in progetto • l’intasamento contribuisce ad evitare flussi di acqua sia dall’interno verso Fase di prova montaggio anello in stabilimento

Una fase del montaggio dell’anello

Tempi di montaggio e scavo della galleria Colle Urania Il 31 maggio 2007, con l’arrivo dei pezzi della coda e dello scudo, incomincia il primo montaggio della TBM e ci vorranno circa due mesi per completare la macchina fino al punto da permetterle l’inizio dello scavo. Per poter reggere la spinta della macchina viene realizzata in cantiere una struttura di contrasto in acciaio, impuntata contro il primo anello. Il 30 luglio 2007 viene dato il primo giro ufficiale alla testa.

Lo scavo della galleria “Colle Urania”, che è avvenuto in una formazione “marnosa”, è stata caratterizzata dalla fase di Start-up e ciò scavo con contemporaneo completamento delle attività di allestimento del“back-up” e dalla fase di regime di solo scavo. In particolare i dati salienti delle due fasi sono state: fase di startup di durata 21 giorni, lunghezza tratto 168 metri e media scavo metri-giorno di 8 metri. Il 3 settembre ’07 è stato avviato il lavoro a regime su tre turni lavora-

tivi giornalieri da 8 ore su 5 giorni alla settimana, dal 17 settembre è stato, inoltre, avviato il lavoro di tipo continuativo di 7 giorni alla settimana con turnazione. La fase di regime è stata caratterizzata da una durata di 71 giorni, lunghezza tratto di 1716 metri ed una media scavo metri-giorno di 24 metri circa. La punta di massimo scavo è stata 31,20 metri giorno. Il personale impiegato nelle operazioni di scavo è di circa 42 unità, con turni di lavoro sufficienti a coprire 24 ore su 24, per 7 giorni alla settimana

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eventi » di Eleonora Lopes

IL MOLINO: CENTRO COMMERCIALE TARGATO DE CECCO Trasformato lo storico pastificio di Portanuova. Taglio del nastro a dicembre. All’interno del complesso, un polo residenziale e direzionale. Filippo Antonio De Cecco: «È la Pescara del futuro»

Tania Zamparo madrina dell’evento tra Isabella De Cecco e il marito Giancarlo, a destra Filippo Antonio De Cecco

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» foto di Andrea Straccini


I

l sogno di Casa De Cecco è diventato realtà: parte dell’area su cui operava lo storico pastificio di Pescara si è trasformato in un moderno centro commerciale. Tra taglio del nastro e presenza di autorità, lo scorso 7 dicembre è stato inaugurato il nuovo centro commerciale “Il Molino”. Il complesso, realizzato in quattro anni, rientra in un accordo di pro-

e 750 posti auto. Nell’edificio B, la metratura si divide tra galleria e fuori galleria. Una seconda area commerciale è situata nell’edificio “D”, prospiciente la piazza interna. Nell’edificio “C”, ovvero la torre residenziale, si concentrano spazi commerciali per 983 metri quadrati, e parcheggi distribuiti tra il piano terra e il primo piano, con relativa copertura.

te della struttura, il cui direttore e responsabile vendite è Tommaso Paolini, è già attiva: molti negozi sono ancora chiusi e molti altri dovranno aprire. Ma l’effetto calamita è stato comunque immediato: il supermercato GS si è subito riempito di clienti. La tecnologia di costruzione de Il Molino consiste in cemento armato rivestito di mattoni rossi, am-

Da sinistra Luciano D’Alfonso, Moreno Di Pietrantonio, Isabella De Cecco, Filippo Antonio De Cecco e Giuseppe De Dominicis durante il taglio del nastro

gramma tra il magnate della pasta e il Comune di Pescara. Fa parte del progetto denominato “Porta Nuova 2000” che porta la firma del celebre architetto spagnolo Oriol Bohigas e prevede anche un polo residenziale e direzionale. L’area commerciale, situata nella zona sud della città, si estende su diecimila metri quadri distribuiti su due piani, con 38 negozi

In una cornice sobria e raffinata si sono inseriti: un supermercato, negozi di abbigliamento per adulti e bambini, biancheria intima, calzature, gioielleria, articoli per la casa, bomboniere, ottica, profumeria, fotografo, salone di bellezza e bar. Ma il numero dei servizi è destinato ad aumentare, poiché alcuni locali ad uso commerciale sono ancora in fase di assegnazione. Solo una par-

pie vetrate e infissi di alluminio color antracite. All’interno, la pavimentazione è di gres porcellanato; rifiniture in acciaio e cristallo, completano un ambiente dallo stile minimal ed elegante. Alla cerimonia inaugurale hanno preso parte alcuni rappresentanti della famiglia De Cecco, tra i quali il patron Filippo Antonio, i cugini Giuseppe Alfredo e Isabella De Cec-

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eventi

co. Sono intervenuti il sindaco Luciano D’Alfonso, il presidente della Provincia Giuseppe De Dominicis ed alcuni assessori comunali. Il primo cittadino ha messo in evidenza la vicinanza di questi spazi ad altre strutture importanti di Pescara, realizzate o ancora da realizzare, come il nuovo palazzo della Regione, la cittadella universitaria e quella giudiziaria, la sede dei vigili del fuoco e ancora la nuova Rai. Madrina della cerimonia l’ex Miss Italia, Tania Zamparo. L’abate della cattedrale di San Cetteo, Don Giuseppe Natoli, ha proceduto alla benedizione dei locali. La nascita di questo complesso segna anche la rinascita di Pescara Portanuova che si avvia a diventare uno dei luoghi nevralgici della città. «È la Pescara del futuro - afferma Filippo Antonio de Cecco - siamo la prima impresa privata ad aver realizzato qualcosa di davvero importante nella moderna Portanuova. Abbiamo puntato su un’urbanistica di qualità - continua de Cecco - per la quale è necessario coinvolgere grandi professionalità». Infatti il progetto Portanuova2000 nasce da un concorso di idee che ha messo in competizione nomi di altissimo livello, quali: Gregoretti, Fuksas, Zaha Hadid e Bohigas che alla fine

Un angolo del “Molino “

ha avuto la meglio. Inoltre la realizzazione del centro ha trasformato la viabilità della zona, con l’apertura di una nuova strada e di due sottopassi. La nuova arteria è via Giuseppe Misticoni che costituisce il proseguimento di via Orazio in direzione nord-sud. Il primo sottopasso collega via Lago di Campotosto a viale D’Annunzio, il secondo è il proseguimento della Tiburtina e unisce via Lago di Campotosto con via Italica. Da non dimenticare che nella galleria sono già impiegate 100 persone ed è aperta sette giorni su sette dalle 8.30 alle 21.00. Non resta che visitarla

Un momento dell’inaugurazione

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L’aeroporto madrileno di Barajas

la vita è bella paese d’Abruzzo passione motori

120 Roccaraso, accogliente cuore dell’inverno 122 Lo spazio vive nella Corolla Verso

amore a prima vista

127 Occhiali Carrera: sport&fashion

un’ottima annata

129 Alla ricerca dei profumi perduti

divudi tempo rubato

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Blade Runner: la magia di un cult in scansione digitale

133 Non avevo capito niente

Madrid, vitalità e cultura


» di Massimo Avenali

ROCCARASO, ACCOGLIENTE CUORE DELL’INVERNO Da una storia di forza e tradizione una meta imperdibile per gli amanti della montagna e della natura

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l turista che oggi vi giunge non sa che dove sorgono alberghi, strutture sportive e moderne costruzioni un tempo risiedette un’antichissima e prosperosa comunità, probabilmente di epoca romana. Si hanno notizie di insediamenti già dai secoli V e IV a.C., tombe e oggetti rinvenuti permettono di accostarli a quelle ben note della grande acropoli di Aufidena e del territorio peligno. Altre notizie ci sono riportate da Tito Livio che racconta di attraversamenti da parte del condottiero Annibale del valico di Roccaraso, per poter attaccare Roma. Nel corso della sua storia la cittadina vede legami con la Signoria dei Benedettini, il Regno di Napoli e vicende che tocca-

Un suggestivo panorama di Roccaraso

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no personaggi come S. Bernardino che, nel suo viaggio verso Napoli, si fermò nel paese per lenire le piaghe delle lotte intestine. A ricordo rimane la piccola e dolce chiesetta alle porte di Roccaraso. Altre informazioni riguardano la dominazione dei d’Avalos: il paese era legato a Castel di Sangro dove risiedeva il Governatore. Ancora più tardi, praticamente agli inizi dell’era moderna, si trovano dati precisi demografici ed economici. Intorno al settecento, Roccaraso contava 300 abitanti con una economia fondata sulla pastorizia. Si presentava come un tranquillo borgo, ricco d’armenti e di pascoli, dove la convivenza era facile e l’ambiente adatto a una vita sere-


na. È l’epoca della rinascita agricola e della fondazione dell’antichissima arte tessile, che troverà in Castel di Sangro un’industria fiorente e affermata, su basi solide, che dureranno due secoli. Agli albori del 1900, comincia lo sviluppo dell’industria turistica. Dopo il declino dell’arte tessile, per effetto della concorrenza delle grandi industrie, Roccaraso investì tutte le sue risorse nel turismo: si cercava uno sbocco all’esuberante offerta di lavoro locale, anche per frenare il fenomeno dell’emigrazione. L’ossatura e la fama turistica hanno origini relativamente lontane: già valorizzata nel 1909 quando vi fu la famosa “scoperta dell’Abruzzo” che portò una ventina di giornalisti a Roccaraso. Il paese è, altresì, ampiamente citato dall’Agostinoni nel libro monografico “Altipiani d’Abruzzo”, uscito in una famosa collezione del 1911. La Guida Touring del 1938, dopo aver definito Roccaraso “fresca e pittoresca stazione estiva di diporti invernali”, annovera nove alberghi, testimonianza già di progredita attività ricettiva. I Reali d’Italia e in particolare Umberto di Savoia - Principe di Piemonte - e la Principessa Giovanna, la frequentarono con assiduità, consentendo, anche con la loro presenza, una qualificata e numerosa frequentazione di membri delle famiglie nobili più in vista di Napoli e Roma. Negli anni ’20 Roccaraso compie il suo primo salto di qualità. Il turismo si consolida, nascono i primi alberghi: il ”Savoia”, dovuto all’iniziativa del Colonnello Zamboni, il “Monte Maiella” e il “Reale”. Una scuola di sci, un servizio di slitte e guide, una perla di teatro, completavano l’attività ricettiva di Roccaraso, considerata la stazione più progredita fino al fatidico 1943, in cui anche la sua storia cambiò profondamen-

» foto concesse dal Comune di Roccaraso

Una splendida veduta della valle innevata che ospita il paese

te, come quella di tutto il mondo. Il duro frangente della guerra segnò infatti Roccaraso che, per la sua posizione strategica, fu la più colpita tra i centri dell’Altopiano. Il tragico epilogo si concluse con la perdita dell’antico teatro costruito nel 1698. Si può di certo affermare che, nonostante le perdite, i roccolani non si sono mai arresi. Hanno ricostruito la loro città, attrezzatissima per accogliere turisti in tutte le stagioni, soprattutto in quella invernale. Oggi Roccaraso é nota per essere la più importante stazione di sport invernali di tutta l’Italia centro meridionale e l’eccellente attrezzatura alberghiera e sportiva ne fanno un centro di attrazione turistica molto apprezzato dagli sciatori e amanti della montagna. Assieme ai comuni confinanti di Rivisondoli, Pescocostanzo, Barrea e Rocca Pia, la cittadina vanta un bacino sciistico che merita l’etichetta “tra i migliori”. La cima più alta raggiunta con l’impianto di risalita è Le Toppe del Tesoro (2.141 metri). Le montagne abruzzesi offrono un’incredibile numero di strutture sciistiche: impianti veloci e modernissimi e complessi sciistici che si susseguono, valle dopo valle, nel favoloso sce-

nario delle montagne della Majella, del Velino-Sirente e del Gran Sasso. Qui si trovano innumerevoli piste, adatte a ogni esigenza, dove ben oltre 500 maestri di sci offrono, a parte la possibilità di perfezionare il proprio stile, la possibilità di far provare a principianti, bambini e portatori di handicap questo meraviglioso sport. Qualche dato circa gli impianti. Le piste di discesa del comprensorio delle 5 Miglia e Alto Sangro coprono in totale 156 km. Roccaraso e Rivisondoli vedono 110 km di piste servite da: 2 cabinovie, 10 seggiovie, 15 ski-lift, 5 manovie. Pescocostanzo conta 16 km di piste servite da: 1 seggiovia, 2 skilift. Pescasseroli ha 30 km di piste servite da: 3 seggiovie, 2 ski-lift. L’innevamento programmato con impianti comprende Roccaraso e Rivisondoli per 50 km di piste e Pescasseroli per 12 km. Lo sci nordico è praticabile a Roccaraso per 20 km, a Pescocostanzo per 10, a Opi Forca d’Acero per 30. Il Palaghiaccio di Roccaraso, munito di una pista olimpica 30x60, è una struttura moderna, specializzata e funzionale

Info da www.roccaraso.net e www.comune.roccaraso.net.

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passione motori » di Marco Taglieri

LO SPAZIO VIVE NELLA COROLLA VERSO Nuovo restyling per la creazione Toyota: massima abitabilità in un monovolume compatto

L

a nuova Corolla Verso “si fa spazio” senza rinunciare a nulla. Le modifiche apportate dalla casa madre si ispirano a modularità e qualità, in un’ottica di ampio respiro che soddisfi il palato di quanti amano le monovolume. Ecco dunque lo stesso stile utilizzato in altre vetture Toyota, come Yaris e Avensis, per il quale la tradizionale bombatura anteriore diventa sempre più pronunciata, e la particolare forma del terzo finestrino e dei fari posteriori concorrono a identificare perfettamente il design Toyota. La nuova Corolla può ospitare fino a sette persone, il tutto mantenen-

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do una certa omogeneità di base: questo è il dato più rilevante della macchina. In più, tutte e cinque le poltrone posteriori del veicolo possono essere ripiegate, così da creare uno spazio di carico completamente piatto, senza il bisogno di rimuovere uno dei sedili dall’interno. L’assemblaggio, la finitura e la qualità dei materiali utilizzati all’interno della Corolla si sposano bene con la concezione giapponese, fatta di linee geometriche e tridimensionali. I designer hanno poi scelto una combinazione di finiture metalliche per accentuare il quadro strumenti centrale e sottolineare l’aspetto


qualità - high tech. Tra i vari e sfiziosi accessori disponibili il cruise control, i fendinebbia, i sensori pioggia e lo specchietto retrovisore elettrocromatico. In tema di sicurezza attiva e passiva, la nuova Verso non teme confronti: si prende cura di guidatore e passeggeri con un equipaggiamento assai valido. Innanzitutto sono di serie i sistemi Abs ed Ebd in aiuto alla frenata di

emergenza, così come il controllo della trazione e il controllo dinamico della stabilità. Ma la vera “chicca” sta nella nuovissima “gabbia” multi protettiva e indeformabile, oltre ai nove airbag posti nella macchina. I propulsori scelti da Toyota per la Verso (due benzina e un 2000 turbodiesel) sono “a verde”, fanno cioè uso dell’alluminio per gran parte dei loro

componenti. Nello specifico, il turbodiesel punta sulla testata a 16 valvole e sulla tecnologia di iniezione diretta del carburante common rail per conseguire potenza e una coppia massima di 280 Nm. Capitolo spazio: tanto compatta all’esterno quanto ampia e confortevole dentro, la nuova Verso garantisce piacere assoluto anche in lunghi viaggi, e in presenza dei

sette passeggeri previsti il bagagliaio riduce la sua capienza fino a 63 litri, per nulla inficiando il rendimento della vettura. Anzi, al volante, si prova una bella sensazione: il piano di seduta è piuttosto rialzato e dà la possibilità di controllare meglio il traffico. E per chi volesse trovare una perfetta posizione di guida in base a esigenze di statura, basterà regolare sedile e volante con le “mille” manopole adibite a tale funzione. In sella alla nuova Corolla ci si sente sicuri, soprattutto per l’assetto del retrotreno (molto vicino al terreno) che garantisce massima sicurezza anche in uno stile di guida dinamico come quello della Verso. Il buon comportamento dei propulsori, sotto il profilo dell’elasticità e della silenziosità di marcia, chiudono il quadro di una macchina abitabile, sicura e soddisfacente anche dal punto di vista delle prestazioni. Provatela presso la concessionaria Pavoni Auto di Pescara

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Autoabruzzo. Concessionaria BMW e MINI per vocazione.

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DI DOMENICO TINO s.a.s. [anno di fondazione 1938] 65124 Pescara Piazza Duca degli Abruzzi, 34 - 35 - 36 tel. 085.74400 - fax 085.4712735 e-mail: didomenicotinosas@tin.it

DUE ELLE S.n.c. di Livi Luigi & C. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Treviso, 4 tel. 085.4462832 - fax 085.4460322 www.dueellecucine.it - e-mail: info@dueellecucine.it

NRG ITALIA S.p.A. - Divisione Gestetner [anno di fondazione 1871] 65123 Pescara Via L. Muzii, 15 tel. 085.4213020 - fax 085.4221128 www.rossibruno.it - e-mail: info@rossibruno.it

GENERAL SIDER ITALIANA S.p.A. [anno di fondazione 1962] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via M. Carboni, 1 tel. 0871.563345 - fax 0871.560959 www.generalsider.com - e-mail: sales@generalsider.com

A. B. Film [anno di fondazione 2003] 65127 Pescara - Via Dei Sabini, 41 tel. 085.4503987 - fax 085.2309819 www.abfilm.net e-mail: info@abfilm.net

Unione Industriali della Provincia di Pescara Unione Industriali della Provincia di Pescara [anno di fondazione 1945] 65128 Pescara - Via Raiale, 110 bis tel. 085.432551 - fax 085.4325550 www.confindustria.pescara.it e-mail: info@confindustria.pescara.it

L.A.C.S. s.a.s. [anno di fondazione 1976] 65016 Montesilvano sp. (Pe) Via Verrotti, 59 (Espansione 1) tel. e fax 085.835746 e-mail: lacs.pcb@tiscali.it

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CESAR di Barbarossa Enio & F.lli s.r.l. [anno di fondazione 1976] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino, 189 tel. 085.950091 - fax 085.95009323 www.acquaesapone.com

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ECOLOGICA ANZUCA S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Valle Anzuca, 18/D tel. 085.4917963 - fax 085.4918077 www.ecologicanzuca.it e-mail: info@ecologicanzuca.it

HONDA ITALIA INDUSTRIALE S.p.A. [anno di fondazione 1971] 66040 Piazzano di Atessa (Ch) Zona Industriale tel. 0872.8991 - fax 0872.899400 www.hondaitalia.com

PROSPERI ROBERTO [anno di fondazione 1997] 65125 Pescara Via Caravaggio, 340 tel. e fax 085.4712209 e-mail: roberto.prosperi@yahoo.it


MADRID, CULTURA E VITALITÀ

«C

redo che a nessuno piaccia particolarmente Madrid la prima volta che la visita. In apparenza non ha niente di quello che ci si potrebbe aspettare dalla Spagna... Eppure, quando si impara a conoscerla, si scopre che è la più spagnola di tutte le città, la migliore in cui vivere, con la gente migliore e il clima migliore». Questa l’opinione di Ernest Hemingway. Da parte nostra siamo convinti che la vivacità e l’atmosfera di Madrid vi conquisteranno in fretta: la sua vitalità lascia di rado indifferenti. Situata al centro della penisola Iberica, è la più alta capitale d’Europa (646 m) e la più importante città della Spagna, dal punto di vista

industriale, finanziario e turistico. Grazie alle numerose opere d’arte, alla cultura, alla cucina, al clima, alla gente e alla “movida” (la celebre vita notturna madrilena), rappresenta sicuramente una delle mete più belle e più interessanti da visitare in tutto il nostro continente. Perfetta per un week end. Madrid è una città ricca di storia, arte e cultura, dove la civiltà araba e quella musulmana si uniscono in un’atmosfera straordinaria. Il luogo migliore per cominciare a conoscerla è la Plaza Mayor, il cuore della città. Proseguendo, attraverso la Puerta del Sol, Plaza della Villa, Plaza de Oriente si può giungere a visitare lo splendido Palazzo Reale. Da non perdere inoltre, la fontana

Cibeles, su cui si affacciano il Palazzo delle Poste e la Banca di Spagna. Più avanti si trova la Puerta de Alcala che conduce al Parco del Retiro, uno dei giardini più belli d’Europa dove si può vedere il Palazzo di Cristallo. Lo splendido Real Jardin Botanico, si trova vicino al Museo del Prado, una delle principali gallerie d’arte del mondo, che ospita magnifiche opere soprattutto italiane e spagnole. A Madrid inoltre si possono degustare tutte le specialità della cucina spagnola. Ma il consiglio è di lasciarsi catturare dai fantastici Jamon (prosciutti) spagnoli.…ne sarete stregati per sempre

UN MOTIVO IN PIÙ: L’AMPLIAMENTO DEL PRADO

Il Museo del Prado, voluto a suo tempo da Isabella di Braganza (sposa di Ferdinando VI), è senza dubbio uno dei musei più ricchi al mondo, grazie alla qualità ed alla varietà delle sue raccolte. Accoglie numerosi capolavori di pittori celeberrimi tra i quali El Greco, Velazquez, Rubens, Tiziano, Goya, Van der Weyden. Dopo circa cinque anni di grandi lavori, lo scorso ottobre, è stata aperta al pubblico la nuova ala del Museo, progettata dall’architetto spagnolo Rafael Moneo. Il volume di mattoni e granito, nella sua parte più spettacolare, si integra perfettamente con l’area del “Claustro de los Jerónimos”: in totale oltre 22mila metri quadrati di spazi che comportano più che un raddoppio rispetto a prima. La facciata si apre, attraverso le monumentali porte di bronzo commissionate dallo stesso architetto alla scultrice Cristina Iglisias, su un giardino che fa da “testa di ponte” tra i nuovi volumi e lo spazio urbano. Oltre ad alcune sale per accogliere opere fino ad oggi conservate nei magazzini, c’è uno spazio per un nuovo ristorante, un grande bookshop e molti altri servizi. Agenzia di viaggio Scuderi _ Corso Vittorio Emanuele II, 320 _ 65122 Pescara (PE) - tel 085 28348 Pacchetti validi per il week end del 29 febbraio - 2 marzo e del 7 - 9 marzo (i prezzi sono suscettibili di variazione) volo Roma - Madrid A/R - Vueling 2 notti - B&B Hotel 3 stelle centralissimo prezzo 600,00 euro/2 persone

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COOP CREDITO [anno di fondazione 1986] 66100 Chieti - Via Spezioli, 16 (Theate center) tel. 0871.402598 - fax 0871.404609 www.coopcredito.it - e-mail: chieti@coopcredito.it

CVP GROUP S.c.p.A. [anno di fondazione 2000] 65010 Spoltore (Pe) Via Federico Fellini, 2 - c.c. l’Arca tel. 085.4175826 - fax 085.4174375 www.cvpgroup.it - e-mail: commerciale@cvpgroup.it

DVF S.r.l. [anno di fondazione 1997] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica, c.c. Ibisco Comp. B 5/6 tel. 085.9508177 r.a. - fax 085.9508157 www.dvfcentroufficio.it e-mail: info@dvfcentroufficio.it

UNICAM S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65016 Montesilvano (Pe) C.so Umberto I, 372 tel. 085.4491668 - fax 085.4483084

GEKO s.n.c. di Luca & Marco Gialluca 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Trigno, 37 tel. 085.4461248 - fax 085.4406171 www.gialluca.it - e-mail: info@gialluca.it

EDILMET S.n.c. [anno di fondazione 1979] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Marino Turchi - Zona Industriale tel. 0871.565191 / 560387- fax 0871.552438 www.edilmet.it - e-mail: info@edilmet.it

BCC Castiglione Messer Raimondo 64034 Castiglione M.R. (TE) Viale Umberto I tel. 0861.9941 - fax 0861.994215 www.creditocooperativo.it

EDIMAC S.r.l. [anno di fondazione 1993] 66020 Sambuceto - San Giovanni Teatino (Ch) Via Po, 17 - Zona commerciale tel. 085.4462641 r.a. - fax 085.4460535 www.edimac.it - e-mail: info@edimac.it

DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it

NORDIMPIANTI SYSTEM S.r.l. [anno di fondazione 1975] 66013 Chieti (Ch) Via Erasmo Piaggio, 19/A - Zona Industriale Chieti Scalo tel. 0871.540222 - fax 0871.562408 www.nordimpiantisystem.com e-mail: info@nordimpiantisystem.com

DELVERDE INDUSTRIE ALIMENTARI S.p.A. [anno di fondazione 1970] 66015 Fara San Martino (Ch) Zona Industriale Tel. 0872.9951 - fax 0872.994000 www.delverde.it - e-mail: info@delverde.it

ESSE V S.r.l. [anno di fondazione 1996] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Colonnetta, 22/a tel. e fax 0871.577307 www.essev.it - e-mail: info@essev.it

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DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it

EPICA S.r.l. [anno di fondazione 1981] 65129 Pescara - Via Fosso Cavone, 26 tel. 085.4311260 - fax 085.4311569 www.epicasrl.it - info.epica@cambielligroup.it


amore a prima vista

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ecnologia, innovazione, materiali impiegati. Sono i punti di forza che contraddistinguono gli occhiali Carrera, un marchio da sempre impegnato a sviluppare le proprie conoscenze in molteplici campi: dal settore aerospaziale a quello automobilistico, dall’abbigliamento alla calzatura sportiva. Il know-how globale, somma dell’avanguardia in questi settori, è stato reinterpretato nella collezione di occhiali Carrera, con lo scopo di realizzare prodotti unici ed estremamente innovativi. L’esclusiva combinazione di materiali, trame e design, il passo con la moda e la capacità di precederla, fanno degli occhiali Carrera un prodotto che si adatta alle diverse esigenze. Anzi, ne diviene protagonista; sia nella vita di tutti i giorni, sia nelle attività sportive. Oggi Carrera è sinonimo di ricerca, stile, dinamicità. Tutti elementi alla base del successo dell’azienda, che rendono unici i prodotti che crea. Un marchio per chi è sempre in movimento ed è allo stesso tempo attento al particolare. Carrera rappresenta uno stile di vita energico perché veicola emozioni vere, perché è capace di soddisfare le esigenze dello sportivo “estremo” senza dimenticare le tendenze fashion. Innovazione tecnica: gli occhiali Carrera sono testati in laboratorio e dagli atleti, i quali utilizzano i prodotti in allenamento e durante le gare agonistiche. Anima sportiva: è il motore della creatività e l’ideale al quale Carrera si ispira nella realizzazione dei prodotti e nello sviluppo delle attività legate al marchio

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SATAM VIAGGI [anno di fondazione 1982] 65121 Pescara Via Chieti, 39/41 tel. 085.4210733 - fax 085.378140 www.gruppolapanoramica.it e-mail: satamviaggi@tin.it

ARCO RICERCA [anno di fondazione 2006] 65020 Alanno (PE) Via Madonna del Carmine, 245 tel. 0871.561740 fax 0871.404035 www.arcoricerca.it e-mail: info@arcoricerca.it

SISTI S.r.l. [anno di fondazione 1991] 65010 Spoltore (Pe) Via Europa - Villa Raspa tel. 085.4159259 - fax 085.4174445 www.volvo.it - e-mail: sisti@sisti.biz

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Università d’Annunzio - facoltà di economia [anno di fondazione 1965] 65127 Pescara Viale Pindaro, 42 tel. 085.4537626 - fax 085.4537628 www.unich.it - e-mail: preconom@unich.it

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EFFEMME S.r.l. [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Colle delle More, 5 tel. e fax 085.9506417 e-mail: effemmesrl@tiscali.it

SI.RE.A. s.a.s. di Di Lizio Renzo & C. [anno di fondazione 1821] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Avezzano, 48 tel. 0871.561039 - fax 0871.572672 www.gruppoitas.it e-mail: agenzia.chieti@gruppoitas.it

Associazione Regionale Pizzerie e Pizzaioli [anno di fondazione 2000] 66034 Lanciano (Ch) Via F. Masciangelo, 26 tel. 0872.719317 - fax 0872.717631 e-mail: info@stelladabruzzo.it

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Formica Services S.r.l. 66020 San Giovanni Teatino (Ch) tel. 085.4406152 - fax 085.4407910 www.formicaservices.it e-mail: info@formicaservices.it

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un’ottima annata » di Nicola Boschetti

ALLA RICERCA DEI PROFUMI PERDUTI

I

n un mondo in cui tutti si vantano di essere “esperti” in un campo o in un altro, spesso si dimentica che per apprezzare un piccolo piacere quotidiano, la cosa più importante è la tranquillità, sia fisica che psicologica, ma soprattutto la curiosità di scoprire qualcosa di nuovo. Il vino va goduto… con il gusto. Non bisogna seguire le mode, non bisogna accostarsi ad una bottiglia solo perché l’etichetta è altisonante o perché qualche presunto luminare ne parla in maniera divina. In tanti anni di degustazione ne ho visti di Golia soccombere contro dei piccoli Davide!

Ricordate che non ci sono grandi vini per grandi occasioni. Ogni occasione è buona per assaggiare e magari scoprire che quella anonima e a volte economica bottiglia, può essere fonte di grandi soddisfazioni. E, perché no, anche di un piccolo senso di vittoria personale, solo perché abbiamo pensato con la nostra testa e assecondata la nostra passione. Non abbiate dunque timore nello scegliere un vino piuttosto che un altro, accettate suggerimenti in maniera molto giocosa. Per fortuna oggi non è più considerato un vero esperto chi prende solo bottiglie “super”. Ora è il mo-

mento della curiosità….la voglia di conoscere vale molto di più. Un piccolo consiglio: cercate di rimettere in moto i vostri ricettori olfattivi. Sforzatevi di annusare tutti gli odori della vita: cibo, vini, profumi, fiori... Risveglierete così l’enorme bagaglio di “sensazioni odorose” che avete immagazzinato fin dall’infanzia e che, con il passare del tempo, avete dimenticato. Girate il bicchiere. Cominciate ad accostare uno o più profumi a qualche ricordo. Allenatevi e siate semplici: i profumi astratti e di fantascienza non esistono. Buona degustazione

Attenti a questi 2 MONTEPULCIANO D’ABRUZZO CROGNALETO 2003

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO VILLA GEMMA 2001

Un vino poco conosciuto ma molto apprezzato da chi vuole bere un prodotto che nasce da un territorio che si perde a vista d’occhio nelle regolari colline di Guardiagrele e sotto l’occhio vigile della Maiella Madre. Rosso intenso che conferma la naturalezza della lavorazione, dai parametri molto tradizionali senza l’aiuto di esasperata tecnologia. Al naso, appena aperto, si presenta quasi ridotto, (si consiglia di caraffarlo); ma poi salgono i profumi della frutta matura, unita a un leggero odore di terra bagnata. In bocca si esalta per la piacevolezza e il soffice tannino amarognolo (le viti hanno circa 40 anni). Per chiudere con ricca persistenza e piacevole sensazione di calore. Ottimo con tutta la cucina dell’entroterra chietino, con un occhio di riguardo per l’agnello. Buono anche negli anni a venire. Prezzo indicativo 18,00 Euro

Parlare di Gianni Masciarelli può sembrare ripetitivo, ma onestamente tutti noi gli riconosciamo il grande pregio di essere stato uno dei primi produttori ad affiancare il Montepulciano d’Abruzzo con i “grandi rossi” della terra, dando una vasta reperibilità ai suoi vini, per il piacere di appassionati e semplici curiosi. Il Villa Gemma 2001 è un vino di una ricchezza immensa e assaporarne l’evoluzione con il passare degli anni è qualcosa di straordinario. Dal colore rosso profondo, si presenta al naso con tutta la maestosità e la dolcezza delle terre da dove nasce. Frutti rossi intensi con la nobiltà di un legno giustamente dosato. In bocca ricorda un ricco dessert sapientemente forgiato, in cui materia prima e maestria ne fanno un capolavoro non pesante, nonostante la gradazione, ma vellutato e generoso di eleganza e persistenza. Da abbinare a piatti importanti quali carni rosse, cacciagione, primi piatti strutturati, formaggi stagionati, cioccolato fondente. Vino di lunga vita. Prezzo indicativo 60,00 Euro.

Azienda Agricola Santoleri Nicola tenuta di Crognaleto Via Dei Cavalieri, 20 - 66016 Guardiagrele (CH) tel e fax 0871/893301 - www.nicolasantoleri.it

Azienda Agricola Masciarelli Via Gamberale - San Martino sulla Marrucina (CH) tel 0871/85241 - www.masciarelli.it

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EUROFIL S.r.l. [anno di fondazione 1993] 64035 Castilenti (Te) C.da Cancelli, 11 tel. 0861.99971 - fax 0861.999493 www.eurofil.it - e-mail: eurofil@eurofil.it

GIANSANTE AUTO S.r.l. [anno di fondazione 1949] 66013 Chieti Scalo (Ch) Viale Benedetto Croce, 538 centralino 0871.54531 www.giansanteauto.it

Attrezzature e personale per il monitoraggio atmosferico e di sicurezza

EASY CAR S.p.A. 65124 Pescara Via Enzo Ferrari, 123 (stazione f.s.) numero verde: 800.93.92.93 tel. e fax 085.2059319 www.easycaritalia.it - e-mail: pe1@easycaritalia.it

Servizi Integrati di Sicurezza S.r.l. [anno di fondazione 2000] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/E tel. 085.4971521 - fax 085.4973121 www.sisworld.net - e-mail: info@sisworld.net

Attrezzature e personale per la tutela ambientale ed il trattamento delle acque

LANGUAGES FOR COMMUNICATION [anno di fondazione 2006] 65127 Pescara Viale Pindaro, 23 - Piazza Accademia tel. 085.4516231 www.languagesforcommunication.it e-mail: info@languagesforcommunication.it

SIVAM S.r.l. [anno di fondazione 1995] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/F tel. 085.4972130 - fax 085.4973667 www.sivam.com - e-mail: sivam@sivam.com

ECOLOGICAMENTE [anno di fondazione 2004] 65010 Villa Raspa di Spoltore (Pe) Via Italia, 1/A tel. e fax 085.4159445 www.ecologicamente.org e-mail: info@ecologicamente.org

Verlicchi Casoli srl [anno di fondazione 1997] 66043 Casoli (Ch) Zona Ind. est tel. 0872.992111 - fax 0872.992154 www.verlicchi.it - e-mail: verlicchicasoli@verlicchi.it

D.P.G. S.r.l. [anno di fondazione 2000] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Giulio Cesare, 3 tel. 085.4465268 - fax 085.4407431 www.dipanfilogianfilippo.com e-mail: di_panfi@virgilio.it

M2MARINUCCI S.r.l. [anno di fondazione 1987] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Nazionale Adriatica Nord, 57/B tel. 085.4911991 - fax 085.4913453 www.m2marinucci.it - e-mail: info@m2marinucci.it

CONFETTI PELINO [anno di fondazione 1783] 67039 Sulmona (Aq) Via Introdacqua, 55 tel. 0864.210047 - fax 0864.32323 www.pelino.it - e-mail: pelino@pelino.it

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GRUPPO TASSO S.p.A. 66041 Atessa (Ch) C.da Saletti - Zona Ind.le Val di Sangro tel. 0872.8844 - fax 0872.8844230 www.tasso.it e-mail: tasso@tasso.it

HONEYWELL TURBO TECHNOLOGIES [anno di fondazione 1991] 66041 Atessa (Ch) Zona Industriale Saletti tel. 0872.891614 - fax 0872.889015 www.honeywell.it

COLTIVATORI DIRETTI TOLLO S.c.a.r.l. [anno di fondazione 1962] 66010 Tollo (Ch) Via Don Morosini, 104 tel. 0871.961117 - fax 0871.961595 e-mail: tolloccdd@tin.it


divudi

BLADE RUNNER: LA MAGIA DI UN CULT IN SCANSIONE DIGITALE data di uscita in DVD: gennaio 2008 regista: Ridley Scott cast: Harrison Ford, Daryl Hannah, Joanna Cassidy, Rutger Hauer, Sean Young genere: Film-Fantascienza trama: Rick Deckard (Harrison Ford) si aggira per la giungla di acciaio e microchip della Los Angeles del 21 esimo secolo. E’ un “blade runner” a caccia di replicanti criminali, prodotti di una genetica estremamente sofisticata. Il suo compito: ucciderli. Il loro crimine: voler essere umani.

«H

o visto cose che voi umani non potete neanche i m ma g i na re » : la frase storica di un film storico, intramontabile. Un cult giunto, venticinque anni dopo la sua prima uscita del 1982, alla terza edizione. Dopo il director’s cut dei primi anni 90, esce in DVD a fine gennaio l’ultima (definitiva?) edizione, con la quale il regista Ridley Scott è pronto a sorprenderci ancora: “Blade Runner the final cut”. Perché rivederlo di nuovo? Perché non si tratta dell’ennesimo e spesso deludente remake, ma di un sofisticato restauro “digitale”, una vera e propria operazione tecnolo-

gica. Agli effetti speciali del film, di cui tanto si discusse all’epoca, ora si associa una scansione digitale da 8mila linee per frame, un livello superiore di quattro volte a quello tradizionalmente impiegato nelle operazioni di recupero di questo tipo. Blade Runner non è soltanto un film di genere, molto ben fatto. È un film eccellente, che si confronta con temi profondi: l’umana paura di morire, l’anelito all’immortalità, la debolezza dell’uomo di fronte ad eventi più grandi di lui, ma nello stesso tempo, la capacità di alcuni di dar prova di una grandissima, quanto inaspettata, generosità

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WIRE TEK di Mucci Lorena & C. s.a.s. [anno di fondazione 2003] 66011 Bucchianico (Ch) Via Piane, 9 tel. 338.5653825 - fax 0871.382895 www.wiretek.eu - e-mail: info@wiretek.eu

BRUNO MAZZOCCHETTI Photographer [anno di fondazione 1975] 65126 Pescara - Via D’Avalos, 151 tel. e fax 085.63286 www.brunomazzocchetti.it e-mail: info@brunomazzocchetti.it

STUDIO CHIMICO LAVALLE Dr. LUIGI [anno di fondazione 1988] S.P. Lungofino, km 3 65013 Città Sant’Angelo (Pe) tel. 085.9508170 - fax 085.9508916 www.luigilavalle.org - e-mail: info@luigilavalle.org

eData S.r.l. [anno di fondazione 2000] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Roma, 10 tel. e fax 085.4460257 www.e-data.it - e-mail: info@e-data.it

SICUR SERVICE Maravalle S.r.l. [anno di fondazione 1987] 65122 Pescara - Via Firenze, 52 tel. e fax 085.293133 - 085.295172 r.a. www.sicurservicemaravalle.it e-mail: info@sicurservicemaravalle.it

D’AMBROSIO s.a.s. [anno di fondazione 1991] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. B/8 tel. 085.9506217 - fax 085.9500073 www.dambrosiosas.com e-mail: info@dambrosiosas.com

TEKNIMPIANTI S.r.l. [anno di fondazione 1998] 66030 Arielli (Ch) S.S. Marrucina tel. 0871.938858 - fax 0871.930664 www.teknimpianti.it e-mail: info@teknimpianti.it

OVREMA ESTINTORI s.a.s. [anno di fondazione 1969] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Cavour, 67 tel. 085.4463688 - fax 085.4466745 e-mail: ovremaestintori@virgilio.it

MANZONI S.r.l. [anno di fondazione 1992] 67031 Castel di Sangro (Aq) Via Ponte Nuovo, 52 tel. e fax 0864.840302 e-mail: centrostudi.manzoni@tin.it

DANIVA S.r.l. [anno di fondazione 1999] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. C 19 tel. e fax 085.959192 www.daniva.eu - e-mail: info@daniva.eu

CONSORTE LEASING [anno di fondazione 1984] 65016 Montesilvano (Pe) Via Verrotti, 206 tel. 085.4451870 - fax 085.4483351 www.consorteleasing.com e-mail: info@consorteleasing.com

WORKNET S.p.A. [anno di fondazione 1998] 66034 Lanciano (Ch) Via Del Verde, 93 tel. 0872.714666 - fax 0872.49773 www.worknetspa.it - e-mail: lanciano@worknetspa.it

MONDO CAR MONDO CAR S.r.l. [anno di fondazione 2006] 66013 Chieti Scalo Via Tiburtina tel. 0871.574752 - fax 0871.574027 e-mail: info@mondocarsrl.it

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LUCIANO TRAVAGLINI S.r.l [anno di fondazione 1976] 66041 Atessa (Ch) Zona Industriale B tel. 0872.88411 - fax 0872.895023 www.travaglinigroup.it e-mail: info@travaglinigroup.it


tempo rubato Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere. Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Diego De Silva

NON AVEVO CAPITO NIENTE quarta di copertina Prendete la persona più simpatica che conoscete. Poi quella più intelligente. Adesso quella più stupida e infantile. Più generosa. Più matta. Mescolate bene. Ecco, grosso modo, il protagonista di questo libro. Un po’ Mr Bean, un po’ Holden, un po’ semplicemente se stesso, Vincenzo Malinconico è un avvocato semi-disoccupato, un marito semi-divorziato, e soprattutto un grandioso, irresistibile filosofo naturale. Capace di dire cose grosse con l’aria di sparare fesserie, di parlarci di camorra come d’amore con la stessa piroettante, alogica, stralunatissima forza, Malinconico ci conquista nel più complesso dei modi: facendoci ridere.

le prime 30 righe Perché si va a passeggio alla fine di un amore: a) Perché non si riesce a stare fermi. b) Per fare capa e muro con la realtà senza stare a perdere tempo. c) Per andare a comprare una camicia, un accendigas, o qualsiasi altro oggetto che al momento non serva. d) Perché con le lenti nuove è meglio abituarsi a vedere subito. e) Per innamorarsi. f) Per commiserarsi. g) Perché, visto che soffrire devi soffrire, almeno non ti fai venire a prendere a casa (a me, lo sconforto mi ha trovato in un centro commerciale, mentre guardavo il prezzo di un televisore a cristalli liquidi). Io non lo so perché succede. Però succede. Provate a farvi lasciare dalla persona che amate, e ditemi se non vi viene voglia di fare un po’ di turismo nella vostra città, diciamo per una mezz’oretta. È lo shopping della disperazione, che spinge ad investire su mercati inesistenti. Perché è chiaro che quando non hai alternative cominci a travisare la realtà disponibile. E comunque c’è un’altra cosa che volevo dire a questo proposito. Quando una donna ti lascia, ti può capitare di metterla sull’evoluto. Abdicare all’intelligenza e stare a sentire fino in fondo quei discorsi a strofe tipo Sono quasi certa / che questo è un passo falso / e me ne pentirò / anzi sono già pentita / ma adesso è troppo tardi / per tornare indietro, come se ti avessero messo qualcosa nel caffè. Come se le difese immunitarie avessero deciso di sottoscrivere un Cid, invece di fare il loro lavoro.

l’autore Diego De Silva è nato a Napoli nel 1964. Ha pubblicato con Einaudi il romanzo Certi bambini (2001), tradotto in sette Paesi, premio selezione Campiello; ne è stato tratto un film, nel 2004, diretto dai fratelli Frazzi. Altri romanzi pubblicati, sempre da Einaudi: La donna di scorta (2001), Voglio guardare (2002), Da un’altra carne (2004).

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SAPI S.r.l. [anno di fondazione 1989] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 83 Tel. 085.4461045 r.a. - Fax 085.4461046 www.sapisrl.com - e-mail: info@sapisrl.com

SEM INDUSTRIALE S.r.l. [anno di fondazione 1987] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 18 tel. 085.4465888 - fax 085.4465892 www.sem-industriale.it - e-mail: info@sem-industriale.it

SASTE S.r.l. [anno di fondazione 2001] 67051 Avezzano (Aq) Via Mazzini, 52 tel. 0863.21314 - fax 0863.21312 www.sastesrl.it - e-mail: info@sastesrl.it

MEDIANET S.r.l. [anno di fondazione 1995] 66020 S.Giovanni Teatino (Ch) Via V. Emanuele, 32/40 tel. 085.4464015 - fax 085.4463031 www.gruppo-medianet.it e-mail: medianet@gruppo-medianet.it

SAVINI S.r.l. [anno di fondazione 1973] 64035 Castilenti (Te) Zona Industriale Cancelli, 10 tel. 0861.999225 - fax 0861.999244 www.savini.it - e-mail: info@savini.it

SETRA S.r.l. [anno di fondazione 1988] 66026 Ortona (Ch) C.da S. Elena - Zona Industriale tel. 085.9032026 - fax 085.9032027 e-mail: dilullo.setra@tiscali.it

Dr. SCIARRA ROSSANO [anno di fondazione 1994] 65124 Pescara Via Sella di Corno, 46 tel. e fax 085.4171231 e-mail: rossano.sciarra@virgilio.it

SFERA S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65016 Montesilvano (Pe) Corso Umberto I, 372 Tel. 085.4458839 r.a. - Fax 085.4483084 www.sferapescara.it - e-mail: posta@sferapescara.it

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SEA FACTOR S.r.l. [anno di fondazione 1985] 65126 Pescara Viale Vespucci, 188 tel. 085.4554355 - fax 085.4516230 e-mail: seafactorsrl@virgilio.it

SEA IMPIANTI - DI GIACINTO S.n.c. [anno di fondazione 1999] 64025 Pineto (Te) Via V. Alfieri, 10 tel./fax 085.9495281 e-mail: pirfeliceluciano@virgilio.it

SITVAL PESCARA S.r.l. [anno di fondazione 1986] 66100 Chieti Via E. Piaggio, 21 tel. 0871.560249 - fax 0871.575597 www.sitvalsrl.it - e-mail: dematteis@sitvalsrl.it

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SO.C.C.A.M. S.r.l. [anno di fondazione 1982] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. 085.960721 - fax 085.96675 e-mail: c.trubia@tin.it

SO.DI.FARM. S.r.l. [anno di fondazione 1976] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Adige, 5 tel. 085.4461437 - fax 085.4461192 www.sodifarm.it - e-mail: info@sodifarm.it

SORGENTE SANTA CROCE S.p.A. [anno di fondazione 1969] 67050 Canistro Terme (Aq) - Loc. Cotardo tel. 0863.97941 - fax 0863.979481 www.acquasantacroce.it e-mail: info@acquasantacroce.it



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UFER S.r.l. [anno di fondazione 2004] 64023 Mosciano Sant’Angelo (Te) Zona Artigianale C.da Ripoli tel. 085.8072030 - fax 085.8071633 e-mail: ufer@ttweb.it

2M SERVICE S.r.l. [anno di fondazione 1998] 64025 Pineto (Te) Via C. Colombo, 4 tel. 085.9493662 - fax 085.9495363 www.2mservice.it - e-mail: info@2mservice.it

TEMPO REALE GROUP 66034 Lanciano (Ch) Corso Roma, 34 tel. 0872.724399 - fax 0872.702378 www.temporealegroup.com e-mail: info@temporealegroup.com

ART LEGNO GARDEN di Gianni Colangelo [anno di fondazione 1991] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) - Strada Lungofino, 53 tel. e fax 085.959747 www.artlegnogarden.it e-mail: info@artlegnogarden.it

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PAESAGGIO PROSSIMO S.r.l. [anno di fondazione 2005] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino, 53 tel. e fax 085.959747 www.paesaggioprossimo.it e-mail: info@paesaggioprossimo.it

WALTER TOSTO SERBATOI S.p.A. [anno di fondazione 1962] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Erasmo Piaggio, 72 tel. 0871.5801 - fax 0871.564101 www.waltertosto.it - e-mail: info@waltertosto.it

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DMP Electronics S.r.l. [anno di fondazione 1978] 64020 Canzano (Te) Via Maestri del Lavoro, 1 tel. 0861.2046 fax 0861.232000 www.dmpelectronics.com e-mail: info@dmpelectronics.it

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STYLE PARQUET di Roberto Ciabarra [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Fonte di Moro, 29 tel. e fax 085960542

SO. SE. A [anno di fondazione 1997] 66010 Ripa Teatina (Ch) C.da Arenile, 62 tel. 0871.399041 - fax 0871.399298 e-mail: sosea@sosea.com

GEODIS ZÜST AMBROSETTI S.p.A. [anno di fondazione 1906] 66100 Chieti - Via Turchi, 20 tel. 0871.552696 - fax 0871.575569 www.zust.it - e-mail: adelsa.scuccimarra@zust.it

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GAETAMODA S.r.l. [anno di fondazione 2005] 65126 Pescara Via Chiarini, 226 tel. 085.62292 - 085.4510501 -fax 085.67072 e-mail: guidogaeta@studiogaeta.it

GLOBO S.r.l. [anno di fondazione 1976] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Po, 2 - Sambuceto tel. 085.444451 - fax 085.4460249 www.globoceramiche.com - e-mail: info@globoceramiche. com

SOCHIL VERDE S.r.l. 64023 Mosciano Sant’Angelo (Te) Via Manzoni - Zona Artigianale Ripoli tel. 085.8071558 - fax 085.8071658 www.sochilverde.it - e-mail: info@sochilverde.it

GRUPPO GALENO [anno di fondazione 1977] C.da Tamarete 66026 Ortona (Ch) tel. 085.9039063 - fax 085.9032510 www.galenoweb.it - e-mail: info@galenoweb.it

ARTICOLI TECNICI UTENSILERIA PRODOTTI PER L’INDUSTRIA ANTINFORTUNISTICA

GDM S.r.l. [anno di fondazione 2004] 64035 Castilenti (Te) C.da Pavignano, 19 tel. 0861.993543 - fax 0861.993554 www.gdmsrl.net - e-mail: info@gdmsrl.net

GRUPPO INNOVARE 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 9/b tel. 085.4465170 - fax 085.4465652 www.gruppoinnovare.it - e-mail: info@gruppoinnovare.it

Mobili per ufficio - Pareti attrezzate e divisorie per ufficio

GELSUMINI S.r.l. [anno di fondazione 1890] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. C/8 tel. 085.950525 - fax 085.9506775 www.gelsumini.it - e-mail: info@gelsumini.it

BANCA GENERALI S.p.A. [anno di fondazione 1997] 65122 Pescara Via Milano ang. Via Trento tel. 085.441341 www.bancagenerali.it e-mail: pescara@pf.bancagenerali.it

GTM S.r.l. 64020 Scerne di Pineto (Te) Via dei Pastai - Zona Industriale Tel. 085.9462146 - Fax 085.9461445 www.gtmsrl.com - e-mail: info@gtmsrl.com

O.C.M. S.r.l. [anno di fondazione 2002] 66010 Torrevecchia Teatina (Ch) Via Fondo Valle Alento, 72 tel. 0871.362503 - fax 0871.362633 www.ocm-ribaltabili.com e-mail: info@ocm-ribaltabili.com

ISTITUTO CONSULENZE SERVIZI AZIENDALI

HERMES s.a.s. [anno di fondazione 1982] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Lungofino - c.c. Ibisco tel. 085.9506345 - fax 085.9506594 e-mail: hermesriocci@libero.it

VALMUSIC S.r.l. [anno di fondazione 1998] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66 tel. 085.9774538 - fax 085.9772059 www.valmusicgroup.com - e-mail: info@valmusicgroup.com

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ICSA S.r.l. [anno di fondazione 1988] 66016 Guardiagrele (Ch) Loc. Giardino tel. 0871.84744 - fax 0871.801436 e-mail: a.colasante@studioicsa.it

ECCO ITALIA S.r.l. [anno di fondazione 2007] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino c.c. Ibisco comparti B 5/6 tel. 085.9508161 - fax 085.9508157 www.eccoitalia.it - e-mail: info@eccoitalia.it




hanno collaborato

Riccardo Calogero Marrollo | Abruzzo che produce | pag. 17 Cavaliere della Repubblica, presidente di Confindustria Abruzzo. Nasce a Scerni (CH) il 21 marzo 1934. Fondatore dell’omonimo Gruppo che, nel dicembre 2005, ha festeggiato i primi 50 anni di attività, ed il cui pacchetto azionario è detenuto dalla famiglia. Oggi impiega, direttamente ed indirettamente, circa 500 persone (oltre 100 lavorano con lui, senza interruzioni, da più di 25 anni. Qualcuno da 40). È stato vice presidente nazionale dell’A.N.E.P.L.A. (Associazione Nazionale Estrattori e Produttori Lapidei e Affini, associata a Confindustria), e consigliere della Banca Popolare del Molise. È presidente dell’A.R.C.C.E.A. (Associazione Regionale cave Calcestruzzi e Affini). Dal 2001 ricopre la carica di presidente della Commissione Trasporti della Motorizzazione Civile. È consigliere della Camera di Commercio di Chieti. È componente della Giunta Nazionale di Confindustria e del Comitato Mezzogiorno, oltre che membro della Commissione Riforme Tecniche e Federalismo. Insieme alla sua compagna di vita, la moglie Franca, è “donatore rilevante” della Fondazione Rotary, e si occupa di programmi educativi e umanitari di carattere internazionale. Nel 2007, è stato designato dal presidente del Rotary International, Bill Boyd, a rappresentarlo nel Congresso 2007 del Distretto 2120.

Anna Morgante | primo piano | pag. 18 Preside, dal 1999, della facoltà di Economia dell’università G. d’Annunzio, Chieti – Pescara, nella quale insegna Tecnologie dei cicli produttivi e di recupero e riciclo dei materiali. È stata direttore del dipartimento di Scienze e del dipartimento di Metodi Quantitativi e Teoria Economica. Ha iniziato la carriera accademica all’università di Bologna sotto la guida del prof. Walter Ciusa. È autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche. Fa parte, come fondatore, dell’Editorial Board dell’International Journal of management Literature.

Andrea Prencipe | ricerca&innovazione | pag. 30 È professore straordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso la facoltà di Economia dell’università G. d’Annunzio, Chieti – Pescara ed è visiting professor presso lo SPRU dell’università del Sussex. È laureato con lode in Economia e Commercio presso la facoltà di Economia della d’Annunzio. Ha poi conseguito il master in Management dell’Innovazione presso la scuola superiore Sant’Anna di Pisa, il master in Gestione dell’Innovazione Tecnologica ed il Ph.D. in Strategie Tecnologiche presso lo SPRU. È stato visiting scholar presso la Harvard Business School e la Michigan Business School. È docente in corsi di master e PhD (scuola superiore Sant’Anna, università Bocconi, università di Lecce, università del Sussex, ed università di Trento). Svolge attività di ricerca sui temi della gestione strategica dell’innovazione tecnologica ed organizzativa, apprendimento organizzativo nei contesti project-based. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali (L’Impresa) ed internazionali (Administrative Science Quarterly, Organization Science, Research Policy, Industrial and Corporate Change) e con case editrici nazionali (Franco Angeli) ed internazionali (Oxford University Press).

Vittorio Silvestri | primo piano | pag. 22 Presidente PMI L’Aquila, componente della Giunta Regionale di Confindustria, laureato honoris causa in Ingegneria meccanica. Nasce nel 1942 a Capistrello e a 22 anni avvia una piccola attività artigianale di meccanica. Nel 1968 brevetta un dumper motorizzato. Nel 1982 costituisce la società Silver. Due anni dopo realizza la prima bisarca per il trasporto vetture. Nel 1990, crea la Silver Car che attualmente dispone di un’area di oltre 80mila mq. Il gruppo Silver è diventato il terzo produttore in Europa di allestimenti per il trasporto di vetture. Nel 1992 riceve dalla C.CI.A. la medaglia d’oro per l’innovazione tecnologica. Dal 1998 al 2006 ha ricoperto la carica di presidente nazionale ANFIA “Settore Carrozzieri Ribaltabili”.

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hanno collaborato

Luigi Di Giosaffatte | economia | pag. 34 Laureato in Giurisprudenza, è direttore dell’Unione Industriali della Provincia di Pescara dal novembre 2006. Insegna Tecniche di gestione delle risorse umane ed aziendali presso la facoltà di Scienze della formazione dell’università D’Annunzio, Chieti. Tra gli incarichi manageriali e di amministrazione: consigliere di amministrazione della S.I.PE. Srl Servizi Industriali Pescara; componente del Comitato scientifico dell’Eurispes Abruzzo. È autore e coautore di volumi e pubblicazioni in materia di politica industriale ed economica, finanza d’impresa, diritto ambientale e tecnologie informatiche; ha elaborato articoli specialistici e ricerche pubblicate su riviste nazionali e locali in materia di diritto del lavoro e sindacale, ricerca e innovazione e politiche comunitarie.

Filippo Paolini | norme&leggi | pag. 42 Laureatosi in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano. Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. E’ consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A.

Riccardo D’Alessandro | ambiente | pag. 44 Laurea in chimica, 29 anni, dopo un’esperienza negli USA entra a tempo pieno nell’azienda di famiglia, il Gruppo Galeno di Ortona, dove svolge attività di consulente nei settori della sicurezza e dell’ambiente. È revisore e consulente ambientale EMAS e Auditor ambientale di terza parte. È iscritto all’Ordine dei Chimici di Roma (Abruzzo, Lazio, Molise, Umbria). Particolarmente coinvolto nei temi legati all’impresa, è membro del consiglio direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori di Chieti - dove detiene la delega per l’ambiente - ed è delegato dello stesso Gruppo al Consiglio Regionale di Confindustria Abruzzo.

Martina Di Sciascio | risorse umane | pag. 46 Laureata in scienze dell’educazione all’università di Bologna, si interessa di risorse umane dal 2003 e si è specializzata nelle tematiche legate al mercato del lavoro e alla formazione professionale. Per Gi Group spa si occupa di sviluppo territoriale e della gestione della filiale di Lanciano.

Nicola Boschetti | un’ottima annata | pag. 129 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers riservata ai giovani professionisti. Ha avuto l’onore di essere il sommelier del pranzo ufficiale riservato all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, durante la visita a Chieti nel settembre 2005. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

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