Giugno 2011

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Abruzzo Impresa il mensile del manager _ giugno 2011 _ numero 55 _ anno VI

copia omaggio

NUMERO

ISSN 1973-5383

www.abruzzoimpresa.it

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ISSN 1973-5383

IN COPERTINA Tiziano Della Rovere foto di Simone Cerio

GIUGNO 2011 N°55 ANNO VI NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE L’8 GIUGNO 2011

DIRETTORE RESPONSABILE

ELEONORA LOPES

REDATTORI DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI EDITORIALISTI GIUSEPPE MAURO, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI, LORENZO SANTILLI HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LUIGI CARUNCHIO, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, DONATO TRIBUIANI, FRANCESCO FRAVOLINI, FILIPPO PAOLINI, LUCIANO FRATOCCHI, MARTINA LUCIANI, ALESSIO PELUSI, MARZIO FORCELLA, ANNA CUTILLI, CAROLINA PIERFELICE, ANNA CUTILLI DI SILVESTRE, PIETRO CAMPANARO, NICOLA BOSCHETTI, CHIARA STROZZIERI, PIERO VITTORIA, VITTORIA DI CANZIO, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR

MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT

UFFICIO GRAFICO

VINCENZO SULPIZIO

UFFICIO FOTOGRAFICO

SIMONE CERIO, ANDREA DEL COTTO, GIUSEPPE CIAVATTELLA

CONTROLLO

DANILO MARTORELLI

COORDINATORE TV

GIANLUIGI TIBERI

REGISTA VIDEO/TV

ROBERTO MORELLI

RESPONSABILE SPEDIZIONI

LOREDANA EVANGELISTA

STAMPA

D’AURIA PRINTING SPA - AP

RESPONSABILE PUBBLICITÀ

ALESSIA LEONE _ COMMERCIALE@ABRUZZOIMPRESA.IT

EDITORE

FABIO DE VINCENTIIS _ EDITORE@ECCOITALIA.IT

SITO WEB

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WEB TV

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E-MAIL:

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Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Ecco Italia S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. Copyright© 2006/2011 tutti i diritti riservati. Ecco Italia srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Ecco Italia S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

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capitano d’impresa

Tiziano Della Rovere tra concretezza e lungimiranza Oggi si trova al timone di Esamero Group un’azienda di circa 100 dipendenti che opera nello sviluppo di sistemi automatici, macchine e processi industriali di ultima generazione, e che ha clienti in tutto il mondo. Ma prima di arrivare qui, di strada ne ha percorsa tanta. Stiamo parlando di Tiziano Della Rovere, giovane imprenditore e attuale amministratore unico della Esamero Group. Classe 1970, Tiziano nasce a Pescara. Sin da bambino la sua passione è il calcio, sport a cui dedica tutta l’infanzia. Oggi possiamo dire, per fortuna, visti i suoi successi come imprenditore, che lui è quello che si definisce “un calciatore mancato”. Da ragazzino inizia a fare i primi lavoretti per rendersi indipendente dalla propria famiglia. Già prima di conseguire il diploma all’Itis A. Volta di Pescara, inizia a lavorare come progettista, tra le sue esperienze professionali anche Tecnistudio del Gruppo Macchi di Varese e la Tes Spa. Nel settembre 2001 avviene la svolta, con altri soci fonda a Spoltore la Mech Engineering sas, uno studio di consulenza e progettazione industriale. Passione e impegno, fanno si che la Mech si espanda tanto da diventare una srl. Nel 2005 ha inizio la partnership con A.L.G.A. srl che opera nel settore della manutenzione di tecnologie industriali. Nel 2009 il sogno diventa realtà e nasce la Esamero Group, che 2 mesi dopo ingloba la Alga Srl e la Mech Engineering Srl. Ad ottobre dello stesso anno, Tiziano Della Rovere diventa amministratore di questa nuova ed importante realtà. Una carriera sempre in ascesa quella di Tiziano che però con molta umiltà ci dice di essere solo all’inizio. «Oggi la soddisfazione delle richieste del mercato, -dichiara Della Rovere- diventa un fattore determinante in termini di ricerca, organizzazione e gestione delle risorse, quindi Esamero è un’azienda in continua evoluzione che non può permettersi di fermarsi. Il nostro core business ci costringe ad un restyling continuo. Elasticità e flessibilità sono i nostri elementi cardine». Punto di forza della vita di Tiziano è sua moglie Paola che lo ha reso papà ben 3 volte, sposati dal 2003 hanno infatti 2 bimbe Giulia e Matilde e l’ultimo arrivato Jacopo. «È stata proprio Paola –racconta l’imprenditore- ad avere l’intuizione per il nome di Esamero, proposto da me al management, ma discusso ed approvato assieme ai miei soci. Il successo sul lavoro è merito anche della mia famiglia che mi trasmette quella serenità e quell’equilibrio indispensabili per l’attività». Nel dna di Tiziano c’è il coraggio tipico degli imprenditori, l’amore per il proprio lavoro, ma anche tanta volontà e disciplina che lui ha acquisito in un momento particolare della sua vita. Tiziano infatti ha prestato servizio come carabiniere a Palermo proprio negli anni degli attentati ai magistrati Falcone e Borsellino, un’esperienza umana e lavorativa molto forte che lo ha segnato e temprato come uomo. Il giovane pescarese è un uomo concreto, un imprenditore di successo e un papà felice, ma è anche una persona divertente e sempre pronta a sorridere ai suoi collaboratori con i quali “il tu” è obbligatorio.

Tiziano Della Rovere

Passione

Sono attratto da tutto ciò che è velocità e quindi provoca adrenalina, per questo sono appassionato di auto e moto sportive.

Sport

Il calcio è stata sempre la mia passione. Quando ero bambino ci giocavo a livello agonistico, poi la vita mi ha portato a fare altro. Oggi da pescarese doc, tifo Pescara, per cui siamo anche sponsor.

Viaggi

Adoro viaggiare. Sono una persona molto curiosa e quindi cerco di sfruttare i week end per brevi viaggi che mi permettono di scoprire città nuove e culture diverse.

Tempo libero

Quel poco di tempo libero che ho lo dedico a mia moglie Paola e ai miei tre figli, Giulia, Matilde e Jacopo.

Hobby

Mi piace tenermi in forma, e quando riesco scappo in palestra.

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sommario _ anno VI n°55 _ giugno 2011

opinioni&rubriche editoriale

17

Gocce d’inchiostro

ctrl s

22

Tendenze, fatti e persone

nonsolo economia

27

Abruzzo: in declino verso il mezzogiorno o in lieve ripresa?

il punto

29

Chi non spende non spande

113

Ricostruzione pesante, situazione insopportabile

la terra di Piero

36

in primo piano energia

30

economia

33

sisma

34

Compravendita immobili, obbligatoria la certificazione energetica Aumenta la produzione industriale, rispettate le previsioni Linea Amica Abruzzo, un contatto diretto con i cittadini

comune di Pescara

36

Mascia allo specchio

territorio

40

Incagliar m’è dolce in questo mare

territorio

44

In missione con la Guardia Costiera

editoria

46

L’editing a tutela e salvaguardia della nostra cultura

in copertina esamero group

48

Esamero Group... A vele spiegate verso il futuro

44

91

incarichi&carriere di michele/mambella d’amico/di campli

55

Consorzio Get Export/Commissione Gestione Territorio/ Asm/ Citra Vini

storie&persone mario tasso

56

Costruire valori

95

grandi storie raul gardini

61

Raul Gardini, la sfida nel sangue

tematiche d’impresa fisco

63

ict

67

La rateazione in proroga per i debiti nei confronti di Equitalia Analisi del sangue trasmesse online via smartphone. Fantascienza? Forse solo in Italia…

creatività& innova ione

71

norme&leggi

75

La compravendita internazionale ed i vizi: il caso “Presider”

energia

79

Buone notizie dall’Autorità per l’energia

100

Il concetto di Efficacia nel pensiero cinese

108 105 13



sommario _ anno VI n°55 _ giugno 2011

ricerca& innova ione

83

gestione d’impresa

87

Istituti Tecnici Superiori: l’ultima opportunità di creare professionalità veramente spendibili Da un obbligo normativo alla creazione di un vantaggio competitivo

credito&finan a bcc castiglione m. r. pianella

91

Bcc Castiglione Messer Raimondo e Pianella, ancora numero uno

carispaq

95

Confindustria e Carispaq insieme per le aziende

sanità

97

Quando la sanità abruzzese è sinonimo di eccellenza

consulenza finanziaria

100

Profili Aziendali, competenza e professionalità

turismo

103

Bandiera Blu 2011 per Alba Adriatica

turismo

105

L’ambiente prima di tutto

moda

109

Il successo nei capelli

119

120

seminari&convegni aidp

116

«Insieme per eccellere: un nuovo dialogo tra università e impresa»

turismo

118

Tourism Day: il turismo nell’Italia di domani

turismo

120

Abruzzotravelling, sei anni di impegno per la crescita del turismo

comunicazione

123

A Confindustria Pescara arriva Unicom

Confindustria Aq

125

Scuola e famiglia: che impresa!

126

eventi turismo

126

Ecotur il meglio del turismo-natura

sisma

129

Aspettando il Salone della Ricostruzione

cdo

131

RI.CRE.A le aziende A Pescara la sesta tappa del Saving Tour Nashuatec

sisofo

133

confcommercio teramo

134

adecco

136

Grande successo del concorso per le scuole organizzato dal Terziario Donna Il Giro d’Italia del lavoro che c’è ha fatto tappa anche in Abruzzo

territorio

139

Ad Alba Adriatica arriva “Caraibi”

enogastronomia

141

segue a pagina

147

134

Concorso Gastronomico “Le Virtù”, buona la prima!

136

la vita è bella

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editoriale

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

È

il dilemma dell’estate 2011, stiamo parlando del dragaggio del porto di Pescara, da mesi in grandissima difficoltà per i fondali troppo bassi a causa dell’insabbiamento. Per risolvere il problema, è giunto in città anche il sottosegretario all’Ambiente Giampiero Catone annunciando l’avvio immediato delle analisi dell’Arta sui sedimenti del Porto per analizzare il materiale da dragare. Secondo l’Idv: «Bisogna bonificare il fiume Pescara e considerare il dragaggio come un’attività di ordinaria manutenzione assicurando nei bilanci degli enti pubblici le risorse necessarie, altrimenti - ha detto Costantini - si continuerà con le improvvisazioni. L’impossibilità di riversare in mare il materiale dragato, a causa dei suoi elevatissimi livelli di inquinamento e la necessità di smaltirlo in appositi impianti, aumenta di venti volte il costo dell’attività di dragaggio». Nel frattempo non si è fatta attendere una nuova protesta della marineria: “Siamo stanchi hanno dichiarato, e di chiacchiere ne abbiamo sentite troppe, ora è il momento di passare ai fatti”. Staremo a vedere. Non dimentichiamo che con lo scalo inutilizzabile, gli operatori marittimi, con le attività ferme da giorni, sono vicini al collasso economico.

S

barca in Abruzzo il cosiddetto “premio di occupazione” che evita il licenziamento. Ad utilizzarlo, il colosso dei mobili di Tortoreto, la Las Mobili che così sostituisce i corsi di formazione ai licenziamenti e alla tradizionale cassa integrazione. Nella manovra d’estate, fra le misure varate dal Governo che interessano direttamente le imprese è previsto infatti il premio di occupazione per le aziende che occupano cassaintegrati in attività di formazione legate a uno specifico progetto. In concreto Giulio Pedicone, patron della Las ha potuto chiedere l’inserimento dei propri dipendenti in appositi progetti di formazione e riqualificazione, dopo aver sottoscritto un accordo convenzionale con il ministero del Welfare e con i sindacati. In prima linea tra le associazioni di categoria che si sono impegnate, c’è l’Api di Teramo. Con l’utilizzo di questo strumento, sono stati salvati 30 posti di lavoro. Le parti hanno concordato che il progetto di riqualificazione professionale preveda una formazione “on the job”, cioè al lavoro in azienda per imparare l’utilizzo di macchinari e attrezzature con l’affiancamento dei lavoratori a tutor e referenti formativi. Un modo concreto di come la crisi possa trasformarsi in opportunità.

A

ssenteismo e malattia, cosa è cambiato dopo la Legge targata Brunetta? Qualche miglioramento è stato registrato e a quanto pare anche in Abruzzo la percentuale di assenza per malattia dei dipendenti pubblici è diminuita. Da una rilevazione statistica, realizzata dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione in collaborazione con l’Istat, è risultato che nella nostra regione, il Comune più virtuoso è Guardiagrele e quello meno è il Comune di Tortoreto. Tra gli enti che fanno registrare numeri negativi, spiccano la Provincia di Pescara, il Comune di Avezzano e quello di Teramo. Tra le amministrazioni con il segno + anche il Comune di Silvi e il Comune di Lanciano. Si distinguono inoltre il Comune di Francavilla, il Comune di Ortona, la Regione Abruzzo, la Asl di Pescara, il Comune di Pescara, e poi ancora il Comune di Chieti, il Comune di Atri e quello di Spoltore. Secondo il Ministero della PA il monitoraggio confermerebbe come la Legge 133/2008 abbia ridotto in misura significativa i giorni di assenza per malattia. A 34 mesi dalla sua approvazione, la riduzione media delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici italiani è infatti pari a circa -32%. direttore@abruzzoimpresa.it

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25 NOVEMBRE 2011 Grand Hotel Adriatico Montesilvano (PE)

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FARE IMPRESA GLI OPERATORI ECONOMICI ABRUZZESI SI INCONTRANO

Premio Aquila Reale

IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA. Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa

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1° MEETING


FARE IMPRESA

il meeting degli operatori economici abruzzesi

Promosso dalle redazioni di Abruzzo Impresa e Abruzzo Channel del Gruppo ECCO Italia. È l’evento organizzato per gli imprenditori, i manager e tutti i professionisti del mondo economico abruzzese che si terrà il prossimo 25 novembre dalle ore 20:00 presso il Grand Hotel Adriatico a Montesilvano. Durante la serata di gala verranno premiate le ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa con il premio Aquila Reale.

LA LOCATION

Fare Impresa si terrà presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, una struttura altamente attrezzata che dispone di una sala meeting di oltre 1200 metri quadrati, accogliente, confortevole e facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale A14 Pescara Nord. L’hotel è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca 10.

L’EVENTO FARE IMPRESA

L’obiettivo del meeting è organizzare un’esclusiva serata di gala che nasce con l’ambizione di affermarsi come immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti del tessuto economico e politico abruzzese. Nel corso della serata, alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa, verrà consegnato il premio Aquila Reale, un riconoscimento all’impegno dimostrato nel lavoro e nello sviluppo della propria azienda. Il premio Aquila Reale, alla sua 4° edizione, ha come mission quella di continuare a valorizzare gli imprenditori protagonisti dello sviluppo del nostro territorio.


IL PANORAMA ESPOSITIVO

All’interno della sala meeting, verrà allestita una galleria espositiva del circuito Ecco Italia dove gli imprenditori e i protagonisti dell’evento potranno relazionarsi creando nuovi progetti e sinergie d’impresa.

DIVENTA PROTAGONISTA

Entra anche tu nel circuito Ecco Italia, è la nuova opportunità da non perdere per la tua azienda. Diventa partner e rafforza le tue relazioni e i tuoi progetti di sviluppo, grazie alla condivisione e alla possibilità di cogliere nuove sinergie imprenditoriali. Farai parte di una grande squadra in grado di supportare i tuoi progetti d’impresa. L’adesione al circuito Ecco Italia dell’anno 2011/2012 prevede dei servizi e delle condizioni molto interessanti. Richiedi la visita di un nostro consulente e apri le porte al futuro del tuo nuovo business!

COME ARRIVARE

Il Grand Hotel Adriatico è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca, 10 a 2 Km dall’uscita Pescara Nord A14 a 6 Km dalla stazione ferroviaria e ad 8 km dal locale Aeroporto.


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LA PUCCIONI DI VASTO “FABBRICA APERTA” L’iniziativa Fabbriche Aperte è stata concepita per rafforzare il legame tra industria e territorio. L’azienda vastese Puccioni, operativa dagli anni Sessanta nella produzione di fertilizzanti, ha fatto visitare gli impianti. Tra i primi a raggiungere il sito produttivo, i ragazzi della scuola media Rossetti accompagnati dai docenti e dalla preside, Letizia Stangarone. Cesare Puccioni, presidente della società e incoming president di Federchimica, ha illustrato il ciclo produttivo. «Sono da sfatare alcuni luoghi comuni – ha detto Puccioni. I fertilizzanti sono prodotti necessari per l’alimentazione delle piante che utilizzano elementi naturali quali: azoto, fosforo e potassio. La Puccioni punta sull’internazionalizzazione, distribuisce i suoi prodotti in oltre cinquanta paesi. Tra i futuri investimenti – ha concluso – una centrale a biomasse e un impianto che consente il recupero di sostanze utili, da scarti industriali, al nostro ciclo di produzione». All’iniziativa ha partecipato, Marco Rosso, direttore di Assofertilizzanti che ha specificato: «la sfida del futuro sarà garantire un supporto alla domanda, in relazione alla crescita demografica che, nel 2015, supererà i 7 miliardi di persone, con un incremento di 2,3 miliardi stimata nei prossimi 40 anni». Tra le autorità, oltre al sindaco di Vasto, i consiglieri regionali Tagliente, Argirò e Prospero, il parlamentare europeo Aldo Patriciello, il senatore Fabrizio Di Stefano, membro della Commissione Agricoltura del Senato e l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo.

PREMIO BEST PRACTICE PATRIMONI PUBBLICI 2011 ALLA REGIONE ABRUZZO Nell’ambito del 5° Forum Nazionale “Patrimoni Immobiliari Urbani Territoriali Pubblici” tenutosi alla Nuova Fiera di Roma, l’intervento della Regione Abruzzo, riguardante la “Realizzazione del completamento e gestione dell’Interporto d’Abruzzo” di Manoppello, è risultato tra i quattro migliori progetti nazionali di “Valorizzazione dei patrimoni pubblici” in partnership con imprese private, nella fattispecie con la Soc. Intermodale srl. L’opera soddisfa le priorità di: sviluppare l’intermodalità, assicurare servizi primari e di supporto tecnico-

organizzativo agli operatori del settore e delocalizzare gli operatori di trasporto su gomma dalle aree urbane. A ritirare il premio per la Regione Abruzzo l’ing. Vincenzo Battaglia, Direzione trasporti, e Cavaliere del Lavoro Dino Di Vincenzo.

“MAGGIOFORMATIVO” PER CNA ABRUZZO Il “Maggioformativo” è stata l’iniziativa promossa dall’Ecipa-Cna Abruzzo che ha interessato diverse località regionali, coinvolgendo 3000 ore complessive di formazione, 22 moduli, circa 445 partecipanti e decine di aziende nei settori dell’agro-alimentare, dell’artigianato artistico, dell’impiantistica, delle costruzioni e delle acconciature. Fiore all’occhiello dell’iniziativa è stato il corso dedicato all’artigianato artistico, realizzato con l’Ente Mostra di Guardiagrele. Il “Maggioformativo”, mese della formazione è stato illustrato presso la sede pescarese della Giunta regionale alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive, Alfredo Castiglione; la responsabile dell’Ecipa Abruzzo Lorenza Di Giulio; il presidente regionale della Cna Italo Lupo e il presidente dell’Ente Mostra dell’artigianato artistico di Guardiagrele Gianfranco Marsibilio.

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tenden e fatti persone GABRIELLA DI MUZIO, DONNA IMPRENDITRICE CON IL SEGNO + Sono cinque le donne scelte dal Comitato promotore del Premio “Chieti Donna +” per tributare un riconoscimento a esponenti del gentil sesso che hanno ottenuto successo distinguendosi in tanti ambiti. I premi sono andati a Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità; Gabriella Di Muzio, amministratore delegato della Laser Lab, azienda teatina tra le prime in Italia nel campo della ricerca in ambito delle analisi ambientali, alimentari e di sicurezza; Massimina Pesce, pittrice e scultrice di origini aquilane; Francesca Candeloro Tozzi, fondatrice e presidente della fondazione onlus “I fiori del bene-Pierluigi Tozzi”, impegnata attivamente dopo la prematura scomparsa del figlio nell’aiuto umanitario nei paesi del Sud Africa e Carla Angelucci, ufficiale dell’Aeronautica militare, nativa di Ortona e residente a Chieti, che ha recentemente conseguito il brevetto come addestratrice di volo, prima donna in Italia. Un gioiello in oro raffigurante le ‘D’, con al centro delle granate che indicano un segno +, è stato il premio materiale omaggiato al quintetto di donne. Una creazione disegnata dagli alunni dell’istituto d’arte chietino “Nicola da Guardiagrele”.

CALCIO A 5, MONTESILVANO CAMPIONE D’EUROPA Montesilvano sul tetto d’Europa: quello che sembrava solo un sogno è diventato realtà, il 1 maggio scorso ad Almaty, in Kazakisthan. A meno di un anno dalla conquista del primo tricolore con le maglie della Daf (main sponsor nell’ambito del campionato nazionale), i biancazzurri del calcio a 5, questa volta in veste “Icobit2, si sono distinti anche all’estero portando a casa la prestigiosa Uefa Futsal Cup, l’equivalente della Champions League nel calcio. Un’impresa storica non solo per l’Abruzzo, ma per l’intera nazione, visto che nessuna squadra italiana prima era riuscita a raggiungere tale traguardo. Pochi avrebbero scommesso su un club esordiente sulle scene internazionali come quello del presidente Antonio Iervolino, che invece si è dimostrato una vera rivelazione aggiudicandosi ben 7 incontri sugli 8 disputati e piegando, in una vera marcia trionfale, avversari ben più accreditati come i russi dell’Ekaterinburg e i portoghesi del Benfica e dello Sporting Lisbona.

EXPORT IN CRESCITA A CHIETI Da una ricerca dell’Ufficio Studi Confartigianato Chieti sul mercato dell’export nel 2010 risulta che aumenta l’export delle imprese operanti in provincia di Chieti, nonostante in Abruzzo nel 20082010 gli scambi commerciali siano diminuiti del 18,7%. Hanno fatto peggio solo Molise (-34,9%), Basilicata (-21,4%) e Calabria (-20%). L’Abruzzo quanto all’andamento delle esportazioni totali si é classificato all’ottavo posto in Italia con un profilo di crescita del 18,8%. Il 71,1% della merce esportata dall’Italia va nel mercato europeo. Chieti rientra tra le dodici province che esportano oltre i tre quarti dei loro prodotti manifatturieri in Europa con una percentuale pari all’1,3%. Tra il 2008-2010 in provincia di Chieti gli scambi sono diminuiti del 19,2%, tuttavia l’export nel 2010 ha fatto registrare una piccola crescita, facendo risultare il territorio chietino al quinto posto in Italia raggiungendo il 44,5% degli utili derivanti dall’export. In aumento i settori dei servizi alla persona, meccanico, turistico-alberghiero, sociosanitario, elettrotecnico e agroalimentare.

GELATO SOLIDALE PER L’AGBE Per il sesto anno consecutivo i fratelli Pietro e Angelo D’Agostino, noti gelatai di Pescara, hanno voluto offrire il loro contributo alla causa dell’associazione dei genitori dei bambini emopatici (Agbe), presieduta da Massimo Parenti. È stato devoluto l’incasso di una giornata all’Onlus da sempre impegnata nell’assistenza e servizi alle famiglie dei piccoli pazienti del reparto di Ematologia dell’ospedale civile di Pescara. Come nelle occasioni precedenti – il primo appuntamento si è tenuto nel 2006 – quest’anno c’è stato un grande successo di pubblico. Fin dalle prime ore del pomeriggio gli animatori hanno allietato i bambini presenti. All’appuntamento con la solidarietà era presente il vicesindaco della città, Berardino Fiorilli, che si è intrattenuto con gli organizzatori e ha gustato un gelato solidale.

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s DELVERDE SI LEGA A LIQUIGAS CANNONDALE E RAFFORZA IL SUO LEGAME CON IL MONDO DEL CICLISMO Da sempre vicina allo sport, Delverde ha rafforzato il suo legame con il mondo del ciclismo legandosi al prestigioso team Liquigas Cannondale. In virtù della nuova partnership, il pastificio abruzzese ha intensificato la storica presenza al Giro d’Italia, seguendo tutte le tappe dell’ultima edizione con il suo FoodTruck, un “ristorante itinerante” dove chef professionisti servivano originali primi piatti, adeguando le diverse ricette alle tradizioni culinarie e alle eccellenze gastronomiche delle varie località toccate dalla gara. L’iniziativa è stata accolta con favore da atleti, vip e giornalisti, molti dei quali sono diventati presenze fisse dell’area hospitality Delverde: tra i più affezionati il campione di ciclismo Francesco Moser e il giornalista Rai Marino Bartoletti. Un’azione promozionale vincente che sarà ripetuta anche in occasione del Tour de France e della Vuelta a España e cui si affianca anche la collaborazione di Delverde alle ricerche condotte dallo staff medico del team di Nibali, sul rapporto tra corretta alimentazione e performance degli atleti.

PRESENTATA LA BANCA DELL’AQUILA, SARÁ OPERATIVA IN MENO DI UN ANNO «È stata costituita con l’obiettivo di offrire alla città e al suo comprensorio un soggetto economico in grado di sostenere le realtà locali in un momento di oggettiva criticità per lo sviluppo territoriale», spiega così la nascita della nuova Banca dell’Aquila - Credito Cooperativo il presidente del Comitato promotore, Roberto Madama. Mutualità prevalente, insegnamento sociale cristiano e localismo economico sono le principali leve su cui i promotori hanno incentrato il proprio operato, perché «solo avendo a riferimento questi valori, si potrà crescere in modo sostenibile creando benessere all’interno del territorio di appartenenza», ha continuato. La Banca, nata con la missione di raccogliere i soldi degli aquilani, imprenditori, artigiani e impiegati, potrà, infatti, per statuto investire solo nel territorio comunale, al massimo in alcuni comuni limitrofi. «Presto -ha spiegato Matteo Gizzi, membro del Comitato promotore- depositeremo il prospetto informativo d’offerta alla Consob e dopo tre mesi avremo l’autorizzazione a pubblicarlo. A quel punto lanceremo la raccolta sul territorio, perché questa è un’operazione di base. Per iniziare abbiamo fissato una soglia ideale di 5 milioni». Nel Comitato assicuratori, commercialisti, professionisti e imprenditori.

SVILUPPO ITALIA ABRUZZO CEDUTA AD ABRUZZO SVILUPPO Invitalia Spa ha ceduto ad Abruzzo Sviluppo Spa il 77,68% delle azioni di Sviluppo Italia Spa. «Con questo atto -ha spiegato l’assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione- la Regione Abruzzo, per tramite della propria Società in house, acquisisce un’altra società strategica per le proprie politiche di sviluppo locali, un’organizzazione radicata sul territorio, con competenze e attività determinanti per la competitività della nostra Regione. Un’operazione portata a compimento grazie al forte impegno di Abruzzo Sviluppo, al ruolo decisivo delle forze sindacali e al senso di responsabilità mostrato dalle opposizioni». Quando il processo di fusione tra Abruzzo Sviluppo e Sviluppo Italia Abruzzo sarà completato, sarà possibile avere un’unica Agenzia di Sviluppo Regionale, controllata al 100% dalla Regione e interlocutore principale dei Poli d’Innovazione, soggetto gestore della nuova Piattaforma Tecnologica di Raccordo e delle Reti d’Impresa e soggetto attuatore dell’Accordo di Programma Abruzzo 2015. «Si creeranno, quindi, i giusti presupposti -ha continuato- per la razionalizzazione e la capitalizzazione di tutte le risorse regionali e nazionali all’interno di un unico quadro di politica industriale, concentrando, ove possibile, le azioni del Por Fesr, del Por Fse e del Fondo Unico».

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tenden e fatti persone

NASCE L’OSSERVATORIO STRATEGICO PER GOVERNARE LA RICOSTRUZIONE L’Osservatorio sulle trasformazioni territoriali delle aree colpite dal sisma, istituito dal Cresa (Centro regionale di studi e ricerche economico sociali), consentirà alle istituzioni, agli operatori economici e ai cittadini di disporre di informazioni organiche, aggiornate e complete sulla situazione attuale, sui processi di trasformazione in atto e sugli scenari futuri che si aprono a seguito delle decisioni assunte o da assumere in tema di pianificazione territoriale e sviluppo economico in Abruzzo. Il patrimonio informativo, reso disponibile dai partner dell’iniziativa, Comune dell’Aquila, Università degli Studi dell’Aquila, Italia Lavoro e INAIL, sarà pubblicato sul sito del Cresa. Anche la Regione Abruzzo ha aderito al progetto OTAS, «La nostra adesione consentirà di apportare competenze e know-how di fondamentale importanza per conoscere le trasformazioni che hanno investito il sistema socio-economico dell’intera regione dopo il sisma e per elaborare strategie condivise di governance della ricostruzione», ha così commentato Gianni Chiodi, commissario delegato per la Ricostruzione e presidente della Regione.

ADDIO AL EX PATRON DEL PESCARA CALCIO, L’IMPRENDITORE CAPACCHIETTI È morto a 75 anni nella sua casa di Moscufo, l’imprenditore Giovanni Capacchietti. Il nome di Capacchietti è legato alla città di Pescara per due motivi: è stato uno dei pionieri dei grandi magazzini ed è stato presidente dei biancazzurri due volte, la prima tra il 1974 e il 1976 e la seconda tra il 1978 e il 1980 portando il Pescara Calcio in Serie A. Come imprenditore, ha operato insieme a suo padre nel commercio fondando un grande magazzino all’ingresso della città, vicino al confine con Villa Raspa di Spoltore. Negli anni ’80, aprì il primo negozio di casalinghi per la grande distribuzione. Un brutto episodio segnò la sua vita, il papà Alfredo fu sequestrato per 53 giorni e lui trattò con i rapinatori per il riscatto. Lascia la compagna Rita, i figli Maria Rita e Alfredo e la loro madre Edda.

INSEDIATA LA CONSULTA REGIONALE DEL PATTO PER LO SVILUPPO Obiettivo della Consulta nata nell’ambito del Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo sarà condividere scelte strategiche, interventi e assumere un impegno reciproco a cooperare e agire sinergicamente, secondo le modalità individuate nel Patto stesso. A tal fine sono già stati istituiti i tavoli tematici che si apriranno nei prossimi mesi, tra i temi in discussione: le aree di crisi regionali (Val Vibrata, Valle Peligna, Val Pescara e Val Sinello) e vertenza Abruzzo, con coordinamento e scelte per i rapporti interistituzionali con il Governo; Fabbrica Abruzzo, un progetto di sistema che raccolga le iniziative industriali e regionali di immediata cantierabilità e negoziazione presso il MISE e Invitalia; Legge Regionale sui Contratti di Sviluppo Locali, proposta di legge a sostegno normativo per l’utilizzo delle risorse Fas e Rsti; Fondi Fas, Anticipazioni sulla rimodulazione dell’area policy; Fondi For Fesr, Anticipazioni sui bandi relativi alle attività 1.2 e aiuti alle piccole imprese innovative; Tavolo Tematico sul Credito; Ricostruzione post-terremoto.

Errata corrige_ Nel numero scorso di Abruzzo Impresa, nell’articolo a pag. 64-65 “Etica, attenzione e dedizio-

ne, così si fa turismo” è stato riportato un nome non esatto. Il nome corretto della curatrice della mostra di cui si parla nell’articolo è Alessandra Cecconi. Ci scusiamo per la svista.

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nonsoloeconomia

Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica

Abruzzo:

in declino verso il mezzogiorno

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o in lieve ripresa?

opo anni di silenzio e di sostanziale indifferenza si torna a parlare di Mezzogiorno. Un’area vasta, che copre un terzo della popolazione del paese, ma decisamente arretrata, tale da contribuire a frenare la crescita dell’economia italiana. Ne parla il ministro Tremonti, individuando nella Banca del Sud un’occasione di rilancio dell’economia meridionale; ne discute la Svimez, presentando un volume di oltre mille pagine e 500 tabelle a partire dal 1861; ne ha discusso la Banca d’Italia con uno studio ponderoso su Mezzogiorno e politiche regionali, presentato anche presso l’Università di Pescara. Nonostante il continuo e consistente flusso di risorse, il ritardo del Mezzogiorno perdura in tutta la sua gravità. Il suo livello di industrializzazione è decisamente modesto, il prodotto per abitante è inferiore al 60% di quello delle regioni del centro-nord, la mancanza di occupazione spinge all’intensificazione dei flussi migratori verso le regioni settentrionali, la presenza del sommerso e del lavoro irregolare si mantiene su tassi elevati. Il terziario assorbe una quota rilevante del livello occupazionale, ma si tratta in gran parte di posti di lavoro nel settore pubblico e nei servizi a basso valore aggiunto. La diffusa criminalità organizzata e l’inefficienza della pubblica amministrazione spiegano gran parte di questi risultati. Lo stesso federalismo fiscale, con la condizione ritenuta indispensabile di qualità ed efficienza dei servizi pubblici, potrebbe ulteriormente aggravare la situazione. Divari significativi esistono anche nel capitale sociale dei cittadini, nell’accesso al credito e nel costo dei finanziamenti. Nella sostanza, l’Italia meridionale, pur avendo oltre il 30% della popolazione italiana, genera, come afferma la Banca d’Italia, solo un decimo delle esportazioni italiane e solo un quarto della produzione lorda. Non solo, ma mentre molte

regioni europee appartenenti all’obiettivo 1 (prodotto pro capite al di sotto del 75% della media europea) hanno sperimentato una consistente crescita e quindi un interessante processo di avvicinamento al resto dell’Europa, il Mezzogiorno ha praticamente continuato a perdere posizioni, avvitandosi intorno al suo sottosviluppo. Di fronte a questo drammatico stato di cose, non v’è dubbio che il perdurante divario si traduca in uno spreco delle grandi potenzialità di sviluppo per il Mezzogiorno e per l’intero paese. Ma gli indicatori prima citati aprono il fronte a un’altra questione. La struttura degli incentivi e tutte le politiche di intervento devono continuare ad essere gestite secondo gli schemi degli anni passati, con un territorio che produce effetti distorsivi se non proprio inquinanti? L’interrogativo si pone alla luce dei risultati acquisiti e forse richiederebbero un cambio di rotta. A questo punto, come considerare l’Abruzzo? Una regione in declino che sta scivolando inesorabilmente verso il Mezzogiorno, come capita di leggere e di ascoltare in diverse occasioni? Non siamo assolutamente d’accordo con questa interpretazione. Sono molti i fattori che conducono ad un’altra conclusione. In primo luogo, il tessuto industriale dell’Abruzzo è molto robusto. Ha sopportato, sia pure con l’ausilio della cassa integrazione, gli effetti devastanti della recessione mondiale. Inoltre, all’interno della regione operano grandi imprese multinazionali altamente innovative, che esportano in tutto il mondo e che molte altre regioni ci invidiano. L’incidenza dell’export sul valore aggiunto è pari ad oltre il 21%. Ancora, esistono nicchie di eccellenza, soprattutto nell’automotive. E poi la qualità del suo capitale sociale non è certo paragonabile a quella, piuttosto bassa, del Mezzogiorno. C’è, è vero, un problema di crescita, ma questo problema coinvolge l’intero paese

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il punto

Mauro Di Pietro giornalista

Chi non spende non spande

È

una di quelle notizie che non avremmo voluto leggere: l’Abruzzo in coda tra le regioni italiane per la spesa dei fondi Fesr. Una notizia che ci indigna per due buone ragioni: il momento storico da tasche vuote che colpisce i nostri redditi, il cinico disimpegno di chi ha la responsabilità della spesa e se ne infischia. Lo studio Ifel-Anci è di quelli impietosi che non si ferma ai numeri ma indica, facendo nomi e cognomi, i soggetti responsabili della mancata gestione di risorse disponibili. Così scopriamo che la colpa è di Comuni e Province. Bravi, bene, bis alla faccia della sussidiarietà e della territorialità come principio di efficientamento della governance. L’Abruzzo, in base allo studio, ha speso solo il 12,8% dei 345 milioni utilizzabili. Verrebbe da pensare, quindi, che il nostro territorio non ha bisogno di nuovi investimenti, di nuove infrastrutture. Che non ha un debito pubblico da default sanitario, che non ha problemi di riequilibrio industriale, che, soprattutto, non si pone problemi sulla quantità e qualità delle future risorse

comunitarie. In Abruzzo si sta bene così come si sta? Assolutamente no, almeno a giudicare dagli indicatori economici e della dotazione infrastrutturale. Allora perché non accade nulla se si denuncia che buttiamo a mare risorse che ci sono necessarie? E dove sono i sindacati, le associazioni, gli stessi sindaci che o prima o dopo certe notizie, mai mentre, chiedono questo e quello, giocando al gioco del cerino? C’è un problema serio di programmazione strategica e di centralizzazione di controlli. Non spendere risorse disponibili è un lusso che non possiamo concederci, anche alla luce della dialettica tra Stati e Ue sulla ripartizione delle risorse. Intanto il Governo centrale monitora l’Abruzzo per quell’inaccettabile 12,8 per cento di fondi spesi, e l’Ue avverte di impegnare entro due anni i fondi già assegnati. Sarebbe giusto che anche l’Abruzzo si indignasse e sanzionasse una tale inefficienza, magari costituendo un organismo lobbistico di monitoraggio della spesa e di intervento in caso di lassismo delle Pubbliche amministrazioni

Consigli per la lettura… “Indignatevi” di Stéphane Hessel, partigiano francese di 93 anni, è un libretto (64 pagine, edito dalla Add Editore, prezzo di copertina 5 €) che invita a provare sani sentimenti oppositivi. Non c’entra nulla il pensiero di sinistra. Recuperare l’autodeterminazione e il desiderio di cambiare la società non dimostrano un genere politico, ma solo la volontà di partecipare alla costruzione delle regole del proprio Paese e del proprio destino.

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» di Francesco Fravolini

A B C D E

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Compravendita

immobili,

obbligatoria la certificazione

energetica Da qualche mese è diventato obbligatorio inserire in ogni contratto di compravendita o di locazione il certificato energetico, noto anche con l’acronimo ACE, attestato di certificazione energetica

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iventa obbligatoria la certificazione energetica degli edifici quando si vende un immobile. Notai e venditori dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni contenute nel decreto legislativo sull’efficienza energetica, entrato in vigore di recente. La regolamentazione riguarda artigiani del comparto casa (edili, dipintori, installatori impianti), liberi professionisti (geometri, architetti, ingegneri), titolari delle agenzie immobiliari. Ma qual è il nuovo scenario? «Nelle regioni dove non è stata emanata - spiega Giovanni Gomiero dell’Ufficio Sindacale della CGIA di Mestre - una propria normativa in tema di certificazione energetica, la nuova norma statale obbliga alla dotazione del certificato “Ace” per l’immobile oggetto di compravendita: prima della nuova normativa si poteva derogare nel momento in cui l’acquirente lo avesse consentito, ora non è più ammissibile, inoltre è obbligatoria la presenza nel contratto della clausola attestante che l’acquirente ha ricevuto le informazioni e la documentazione. Nelle regioni prive di una propria specifica legge regionale di disciplina, il proprietario dell’edificio, consapevole della scadente qualità energetica dell’immobile, può scegliere di ottemperare agli obblighi di legge attraverso una sua dichiarazione in cui afferma che l’edificio è di classe energetica “G”, quindi i costi per la gestione energetica del palazzo sono molto alti. Nelle regioni che hanno emanato – conclude Gomiero - una propria normativa in tema di certificazione energetica, le compravendite di immobili dovranno continuare a sottostare alla legislazione regionale: i contratti andranno integrati con la clausola con cui l’acquirente dà atto “di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica” dell’immobile oggetto dell’acquisto». È bene ricordare che il decreto si inserisce nel quadro della politica energetica europea, con la precisa finalità di ridurre la dipendenza dalle fonti combustibili fossili nonché dalle emissioni di CO2, nel rispetto delle direttive comunitarie che impongono all’Italia l’obbligo del raggiungimento degli obiettivi del 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020, proponendo aggiornamenti in tema di certificazione energetica. È stata una scelta obbligata, in netta discontinuità rispetto alle precedenti decisioni del governo. Tutto ciò avviene in conseguenza dell’apertura di una procedura di infrazione a carico dell’Italia, poiché aveva abrogato l’obbligo di allegare


la certificazione energetica agli atti di trasferimento a titolo oneroso. Un ulteriore passo in avanti per la promozione della certificazione energetica verso gli utenti finali è legato all’introduzione, nel decreto legislativo, dell’obbligo di riportare, a decorrere dal 1° gennaio 2012, l’indice di prestazione energetica

contenuto nell’attestato di certificazione energetica, sugli annunci commerciali di vendita di edifici o di singole unità immobiliari. «Lascia molto amareggiati pensare che in una scala di valori, basati sul consumo energetico annuo i quali partono dalla casa passiva – commenta Stefano

punto di partenza verso una più diffusa riqualificazione finalizzata all’abbassamento globale dei consumi. All’estero, una tale normativa, avrebbe anche indirizzato l’acquirente verso gli edifici migliori, spingendo di conseguenza ad adottare misure tali da permettere all’immobile in vendita di essere in una classe più alta. Il riscontro sembra molto diverso dalle aspettative: la cer tif icazione  energetica diventa un documento tra i tanti, frequentemente considerato inutile, tanto che spesso le parti si accordano sul non procedere con la redazione del certificato e l’analisi dell’immobile. Ritengo che in Italia – conclude Pediconi - il problema sia principalmente culturale: non rientra nel nostro Dna ragionare in termini qualitativi. Registro qualche riscontro quando, con molta difficoltà, riesco a far comprendere ai clienti del settore di cui mi occupo, alberghiero e benessere, che ragionare in termini qualitativi porta

Stefano Pediconi

Giovanni Gomiero

Pediconi, architetto e hotel designer - per passare agli edifici in classe dalla A alla G, la maggior parte di costruzioni, in Italia, ricade nell’ultima categoria. Per tale motivo, in una compravendita, la norma che obblighi la parte venditrice a dotarsi di una certificazione energetica che denunci le caratteristiche dell’immobile in alienazione, potrebbe essere un buon

riscontri economici tangibili a tutta l’attività, non solo nel miglioramento delle condizioni di vita o nella riduzione dei consumi. Sarebbe auspicabile mettersi in linea con la Comunità europea, chissà se quando, a breve, aumenteranno gli obblighi in tal senso, si riuscirà a recuperare il tempo perso o si troverà per l’ennesima volta l’escamotage per aggirare l’ostacolo»

Dal 1° gennaio 2012, sarà obbligatorio riportare l’indice di prestazione energetica contenuto nell’attestato di certificazione energetica, sugli annunci commerciali di vendita di edifici o di singole unità immobiliari

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» di Francesco Fravolini

Aumenta la produzione industriale, rispettate le previsioni Questo è il quadro che emerge in Italia secondo Sergio De Nardis, attuale chief economist dell’Istituto Nomisma di Bologna

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resce la produzione industriale in Italia rispettando le previsioni economiche. A specificare l’andamento statistico è Sergio De Nardis, già all’Istat, attuale chief economist dell’Istituto Nomisma di Bologna. Il professore lavora in maniera trasversale alle diverse aree di ricerca, per focalizzare i fenomeni macroeconomici legati agli scenari internazionali, senza tralasciare gli effetti sulle economie reali e sulle imprese. «La produzione industriale di marzo - afferma De Nardis, commentando i dati diffusi il 10 maggio dall’Istat - è risultata sostanzialmente in linea con le attese. Il rialzo aggiunge qualche decimo di punto al rimbalzo di febbraio, ma non impedisce che il primo trimestre del 2011 si chiuda con un piccolo segno meno. È il secondo consecutivo – sottolinea l’economista – dopo la contrazione registrata nel quarto trimestre. Germania e Francia registrano una migliore evoluzione trimestrale, con incrementi medi in gennaio-marzo poco sotto il 2%. I risultati dell’industria fanno prevedere che il prodotto interno lordo italiano, nei primi tre mesi del 2011, rimarrà su un sentiero di crescita moderata, non troppo dissimile da quella sperimentata alla fine dello scorso anno». C’è bisogno di una seria riflessione

del settore produttivo, secondo il chief economist di Nomisma. «La distanza dai picchi pre-recessivi – afferma De Nardis – esiste ed è significativa, ma potrebbe essere di 4-5 punti più contenuta rispetto a quanto segnalato dall’indicatore della produzione. Il profilo della produzione industriale italiana si è appiattito dalla scorsa estate, allontanandosi dai partner europei. Una simile frenata non è visibile nei dati di fatturato che mostrano una maggiore continuità della ripresa, in linea con le dinamiche dell’area euro. Non è la prima volta che si apre un divario così consistente tra produzione e fatturato. Nel passato ciò era dovuto a mutamenti di composizione dell’output ben rappresentati dal fatturato, ma non certamente da un indicatore a struttura fissa come la produzione industriale. È possibile che qualcosa di simile si stia replicando nella fase attuale: la recessione ha rivoluzionato il mix produttivo dell’industria, cambiando imprese e linee produttive. Il fatturato riesce a stare dietro a questi mutamenti, ma la produzione fa fatica a tenerne conto. Ciò non significa che “l’industria vola”. Sicuramente siamo lontani dai picchi pre-recessione, ma non possiamo affidarci completamente a quanto viene indicato dalla produzione»

Sergio De Nardis chief economist dell’Istituto Nomisma di Bologna

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» di Laura Tinari

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foto concesse da Linea Amica Abruzzo

Linea Amica Abruzzo, un contatto diretto con i cittadini

Riunione operativa del FormezPA nell’estate 2009 con Franco Gabrielli, allora prefetto dell’Aquila, Guido Bertolaso, allora capo del Dipartimento della Protezione civile, Massimo Busino, responsabile Linea Amica Abruzzo, e il ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta

Nato da una iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, presso il Dipartimento della Funzione pubblica e il Dipartimento della Protezione civile per dare supporto agli enti locali e ai cittadini nelle attività legate all’emergenza e alla ricostruzione, oggi l’Ufficio Relazioni con il Pubblico di Linea Amica Abruzzo continua ad essere un servizio indispensabile per oltre 60.000 persone

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rogetto C.A.S.E, autonoma sistemazione, sistemazioni in alberghi, segnalazioni guasti dei MAP, verifiche agibilità, servizi per la mobilità, pratiche ricostruzione Case E, Zona Rossa e Case Zona Rossa, alloggi universitari, salute e non in ultimo le imprese, queste solo alcune delle più frequenti domande a cui la rete dell’URP – Sportello per il Cittadino ed il Contact Center Tecnico (CCT) di Linea Amica Abruzzo si è trovato a rispondere

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nel periodo compreso tra luglio 2009 e oggi. Oltre 67.209 ticket, con una media giornaliera di 140,3 richieste, sono stati aperti dai 10 sportelli Front Office localizzati presso la Caserma della Guardia di Finanza di Coppito, mentre oltre 51.150 telefonate e più di 30.000 sms sono state eseguite e inviati dal Contact Center Tecnico, 18.500 edifici georeferenziati. È attraverso l’adozione di un sistema di networking con tutti gli enti locali e governativi, basato su piatta-


forma web, che l’URP e il CCT riescono a garantire ai cittadini risposte e informazioni certe, aggiornate e affidabili. Il compito è svolto attraverso diversi canali, come il Front Office dell’URP o dell’URP mobile e il numero verde telefonico gratuito, ma la risposta è sempre unica. Il servizio Linea Amica in realtà nasce a Roma il 19 gennaio 2009, dopo il 6 aprile il ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, lo mette a disposizione di Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, e solo ad agosto, quando il servizio inizia a caratterizzarsi e aumenta la struttura presente all’Aquila, nasce Linea Amica Abruzzo, per dare maggior supporto al Dipartimento. Nonostante ciò l’impegno è iniziato nei primi giorni successivi al sisma del 6 aprile 2009 con l’obiettivo di facilitare la diffusione di una informazione precisa, dettagliata e costantemente aggiornata sulle procedure di gestione dell’emergenza, nonché per creare e diffondere informazioni al fine di facilitare gli enti locali nella promozione dei propri servizi ai cittadini. «La chiave di successo di Linea Amica Abruzzo, è stata quella di utilizzare personale locale con gli stessi problemi delle persone con cui entravano in contatto, – ci ha detto Massimo Busino, responsabile Linea Amica Abruzzo – dando corpo ad una struttura in cui il cittadino può avere fiducia e che gli permette di sentirsi rassicurato sul fatto che la propria istanza sarà rappresentata. Qui l’ascolto è garantito!». Inizialmente la collaborazione con la struttura era volontaria, poi sono state avviate le procedure di un bando pubblico presso FormezPA per la selezione di personale e il ministro Brunetta ha voluto che le due persone aquilane scelte con Linea Amica fossero dislocate all’Aquila. Ora più di 30 persone, coprono L’interno dell’URP mobile

tutte le fasce orarie della struttura per consentire l’apertura dei 10 sportelli, «Nonostante la riduzione subita dal finanziamento abbiamo cercato di mantenere i livelli occupazionali», ha sottolineato Busino. L’operatività del servizio ha fatto si che le istituzioni locali chiedessero a LAA di coadiuvarle anche durante le emergenze legate alla crisi sismica dell’Alto Aterno e all’alluvione del fiume Aterno. È attraverso il Contact Center Tecnico, costituito da un team di operatori altamente specializzati, che

È attraverso l’adozione di un sistema di networking con tutti gli enti locali e governativi, basato su piattaforma web, che l’URP e il CCT riescono a garantire ai cittadini risposte e informazioni certe, aggiornate e affidabili Linea Amica Abruzzo fornisce supporto tecnico alla SGE e agli Enti Locali nelle attività di contatto con i cittadini: è sulla base di un input che questa “unità chiamante” raggiunge utenti definiti e selezionati per comunicare delle informazioni. La struttura del CC Tecnico, organizzata per assicurare, in caso di necessità, un servizio h 24, opera su diverse linee di azione e, attraverso un fitto lavoro di rete, ha offerto e continua ad offrire un supporto di vario genere

Due operatrici del Front Office di Linea Amica Abruzzo a lavoro in una scuola nell’immediato post terremoto

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» di Jenny Viant Gómez

Mascia

allo specchio Il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, valuta il suo operato dopo due anni di mandato. Parla anche l’opposizione attraverso Moreno Di Pietrantonio, capogruppo del Pd al Comune

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i proponiamo un faccia a faccia senza eccedere nei preamboli. Maggioranza e opposizione a confronto per passare al vaglio le tematiche fondamentali al centro dello sviluppo di una città come Pescara desiderosa di diventare punto di riferimento della Riviera Adriatica. Come potrà fare il salto di qualità? La parola agli amministratori.

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intervista a Luigi Albore Mascia

sindaco di Pescara

Ad oggi come valuta il suo operato? «Sono molto soddisfatto, soprattutto se considero ciò che ho trovato. Sono stato eletto dopo sette mesi di sostanziale commissariamento politico del Comune di Pescara. C’era un sindaco facente funzioni: Camillo D’Angelo. Persona rispettabile e capace che, suo malgrado, ha dovuto gestire una situazione non facile. Al mio arrivo, quando ho aperto i cassetti, non ho trovato né progetti, né procedimenti amministrativi avviati. Ho dovuto ricominciare da zero, ricostruendo tutti i rapporti in presenza di povertà di risorse. Detto questo, oggi sono fiero di avere un’amministrazione giovane e capace. Il primo anno è stato di rodaggio, anno in cui ho gestito la situazione che ho ereditato e ho lavorato sui nuovi progetti. Per me l’amministratore bravo non è quello che pensa alla scadenza elettorale successiva, ma alle generazioni future. Quindi pensa a opere strategiche per la città di cui potranno godere anche le generazioni future. L’amministrazione che brilla non è quella che provvede a realizzare un’opera che si rompe dopo tre mesi a Piazza Salotto o provvede a realizzare un ponte ciclopedonale che ha valenza estetica, ma non strategica. L’amministrazione che brilla è quella che sceglie, senza indugio, di fare la filovia sei giorni dopo essersi insediata. Può piacere o no. Scelta forse impopolare, ma il traffico va decongestionato. Il problema di Pescara non è rappresentato soltanto dalle automobili dei residenti, ma dai 105.000 automezzi che ogni giorno entrano in città e inquinano, ma che nel contempo contribuiscono economicamente alla crescita del territorio». Qual è la soluzione? «I parcheggi di scambio a nord, sud e ovest, dove chi arriva possa trova-

re dei mezzi, rapidi, economici, ecologici e con corsie dedicate. Mezzi che agevolino chi arriva in città per i motivi più svariati, perché Pescara è un punto di gravitazione economica della nostra regione. Per quanto riguarda la filovia entro il 2011 dovrebbe essere completato il primo tratto. In questi giorni stiamo predisponendo la richiesta di finanziamento al ministero per prolungare la filovia fino al Polo giudiziario. L’ambizione è quella di arrivare a Francavilla, o comunque all’estremo sud della città di Pescara e creare un’asse che arrivi fino all’aeroporto. Noi crediamo che culturalmente ci sia la necessità di fare un salto di qualità per quanto concerne la mobilità con i mezzi pubblici, come accade nelle altre città europee. Stiamo lavorando anche sull’arteria via Caravaggiovia Ferrari con l’obiettivo di spostare il traffico veicolare verso le aree interne nel giro di pochi anni. In questo modo potrà nascere la Riviera Parco. Una riviera da restituire ai cittadini, sul modello di Barcellona che è molto simile a Pescara». Ci sono fondi per portare a termine questi progetti ambiziosi? Qualcuno sostiene che le risorse a sua disposizione dovrebbero essere amministrate meglio. Ad esempio potrebbero esserci meno consulenze. «Allora, le consulenze sono giustificate se vengono affidate a professionisti del livello di Giordano Bruno Guerri. La mia amministrazione ha ridotto al minimo le consulenze rispetto al passato e le spese per lo staff. Io ho uno staff di tre persone che lavorano 15 ore al giorno senza percepire straordinari, bensì una modesta indennità. Le consulenze devono essere di qualità. Ad esempio, ho un consulente urbanista per l’Area di Risulta, soltanto attraverso le risorse interne non potrei occuparmene. La scelta di Bruno Guerri

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in primo piano

in ambito calcistico sarebbe come aver comprato Messi. Quindi aver ingaggiato un fuoriclasse. Giordano Bruno Guerri è il massimo esperto di Gabriele D’Annunzio. Questa città ha utilizzato bene il nome di Flaiano, ma non quello di D’Annunzio. L’operazione di marketing culturale “Pescara città dannunziana” non può esimersi dalla collaborazione di uno studioso come Bruno Guerri che, non a caso, è il presidente del Vittoriale. A lui vengono corrisposti 90.000 euro lordi all’anno, grosso modo è la somma percepita, con i premi, di un dirigente del Comune di Pescara. Com’è il rapporto con l’opposizione?

«Devo dire, e spero di non essere smentito, che finalmente da qualche mese siamo entrati in un alveo di condivisione razionale di alcuni aspetti amministrativi. Il primo anno abbiamo assistito a un muro contro muro, probabilmente anche per un approccio sbagliato. L’opposizione fa il suo lavoro, è giusto così, ma non può essere mai di pregiudizio alla crescita della città. Io sono stato eletto democraticamente, quindi sono il sindaco di tutti i cittadini, non solo il sindaco di chi mi ha votato. In un rapporto di equilibrio democratico l’opposizione deve riconoscere la legittimazione del ruolo del sindaco perché in gio-

co non c’è l’interesse di una parte politica, ma la crescita di una città in cui ci sono tante cose da fare». Che c’è da fare? «Migliorare la mobilità, riqualificare aree strategiche della città come l’ex Cofa, provvedere alla risoluzione del Piano particolareggiato 2 (Pp2) – riqualificazione waterfront – risolvere la questione del trasferimento degli uffici della Regione in città, risolvere la questione dell’Area di Risulta e tante altre questioni che, però, per essere risolte non possono essere affrontate singolarmente, ma come parte di un sistema».

intervista a Moreno Di Pietrantonio capogruppo Pd Comune di Pescara

Ad oggi come valuta l’operato dell’amministrazione Mascia? «È facile capire lo stato di inadeguatezza conclamato dell’attuale amministrazione. È sotto gli occhi di tutti. La città deve ripartire, l’economia cittadina è a terra, c’è un fermo di tutti i settori fondamentali. Le periferie sono in stato di abbandono. Le iniziative non sono supportate da una progettualità approfondita». E le iniziative a favore della mobilità? «La storia della filovia risale a tanti anni addietro. Questa amministrazione non c’entra nulla. Noi abbiamo criticato il progetto, pur condividendo l’idea di un trasporto pubblico di massa, per il modo di realizzazione e per la lunghezza del tracciato. Fare solo quel pezzettino è inutile». Ma c’è in previsione l’allungamento del tracciato? «Allungamento!? Non si sa quando e come. E poi, senza un progetto…». Che c’è da fare per la città? «In questa città bisogna mettere

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mano a tante cose: l’Area di Risulta, l’ex Cofa, la viabilità, i servizi di assistenza per le persone più deboli. Guardi, se in questa tornata elettorale fossimo andati a votare avremmo vinto noi. Basta uscire fuori è chiedere ai cittadini la propria opinione». Ci sono fondi per portare a termine i progetti? Qualcuno sostiene che le risorse a disposizione dovrebbero essere amministrate meglio. Ad esempio potrebbero esserci meno consulenze. Mi riferisco, ad esempio, alle polemiche sulla consulenza a Giordano Bruno Guerri…. «Giordano Bruno è persona rispettabilissima. Dico che questo “investimento” bisognerà valutarlo dopo l’estate quando ci sarà il Festival Dannunziano, vedremo il risultato di questa scelta». Come opposizione, che messaggio invia al sindaco? «Io ho sempre detto al sindaco di fare qualcosa per la città. Noi come opposizione responsabile, saremo al suo fianco laddove ci saranno iniziative costruttive. Ad oggi non si vede nulla»


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in primo piano

E

seconda parte

ccoci nuovamente a parlare di dragaggio. Nel numero scorso, in cui abbiamo intervistato il comandante della Direzione Marittima di Pescara, Pietro Verna, e il presidente della Cciaa di Pescara, Daniele Becci, ci eravamo lasciati con la promessa di sentire tecnici e amministratori. Per rimanere in tema marittimo, diciamo che da allora ne è passata d’acqua sotto i ponti, o ancora meglio, di fango nel porto canale di Pescara se ne è accumulato parecchio. Le parole che ci ha detto Becci un mese fa oggi sanno un po’ di profezia: «Mi assumono la responsabilità di ciò che dico, inizia ad affiorare perplessità e pessimismo in coloro che per svolgere il proprio lavoro dipendono dal porto». E il pessimismo degli operatori si è trasformato in rabbia, al punto da spingerli ad assediare la Prefettura, bloccare l’ingresso all’Asse Attrezzato e avanzare richiesta

di chiusura del porto canale alla Direzione Marittima della Guardia Costiera. La risposta negativa ha scatenato l’assalto alla sede diretta dal capitano Verna. Per calmare le acque è stata predisposta l’interdizione parziale al traffico del porto canale e lo spostamento nel porto commerciale di alcuni pescherecci. Successivamente è stato convocato un tavolo tecnico nella Prefettura di Pescara, presieduto dal sottosegretario all’Ambiente Giampiero Catone. Sì è deciso, non senza difficoltà, di provvedere alla sospensione delle attuali operazioni di escavazione e a nuovi carotaggi dell’Arta per determinare natura e grado di inquinamento del sedimento. Prima di questi sviluppi avevamo sentito il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, il presidente della Provincia Guerino Testa e il capogruppo del Pd al comune Moreno Di Pietrantonio

Luigi Albore Mascia sindaco di Pescara

Chi deve fare cosa? «Bisogna capire una cosa che ho detto anche in Consiglio Comunale: il concetto di responsabilità. Se per responsabilità intendiamo attenzione nei confronti di un meccanismo amministrativo, è in capo al sindaco. Quindi è responsabilità del sindaco vigilare su ciò che accade nella propria città. Se però prendiamo in considerazione un’accezione della responsabilità che implica anche la competenza e assunzione di oneri che stanno in capo a un’istituzione, allora le cose cambiano. Sulla questione dragaggio le responsabilità per legge non sono del sindaco, purtroppo. Dico purtroppo perché sarebbe stato meglio che l’ente interessato avesse la possibilità di seguire direttamente i lavori. La legge prevede che in questo caso entri in gioco il Ministero delle Infrastrutture, Provveditorato alle Opere Pubbliche. Quindi è inutile che l’op-

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posizione strumentalizzi, ciurli nel manico, attribuisca responsabilità all’amministrazione comunale, ecc. Io, purtroppo, non posso porre in essere un atto amministrativo che in qualche modo vada a correggere la situazione. Posso solo fare un’azione di monitoraggio, di confronto. Sono andato dal ministro competente, al Provveditorato, dal prefetto, ho interloquito con il comandante della Direzione Marittima, con i pescatori, con il presidente della Camera di Commercio. Detto questo, che è la premessa fondamentale, stiamo assistendo a una vicenda grottesca ereditata da anni di incuria e inquinamento del nostro fiume, da anni in cui non si sono assunti provvedimenti strutturali e in cui se ne sono assunti di sbagliati, mi riferisco alla diga foranea. La madre di questa situazione grottesca è l’inquinamento con le relative analisi. Qualche comportamento non univoco da


» di Jenny Viant Gómez

Incagliar m’è dolce in questo mare Gli sviluppi sulla vicenda del dragaggio del porto canale di Pescara. Il parere degli amministratori sulle responsabilità

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in primo piano

parte di chi ha delle responsabilità - parlo dell’Arta, dell’assessorato all’Ambiente, del Provveditorato alle Opere Pubbliche – a causa della mancanza di collegamento tra gli enti, ha fatto emergere una situazione secondo la quale sembra che nel nostro fiume ci sia una “bomba ecologica”. La conseguenza è che con le risorse economiche a disposizione non si riesce ad agire per via dell’appesantimento burocratico. Le leggi in questo caso, in presenza di inquinamento, sono particolarmente restrittive. Il trattamento di quella “bomba ecologica” impone un costo esorbitante del materiale dragato - per questo c’è un macchinario da 250.000 euro arrivato dal Belgio - tempi più lunghi, impossibilità di sversare al mare e doppio trattamento (in loco e in discarica). Tutto questo ha causato il pasticcio. L’unica soluzione per me è provvedere alla continua caratterizzazione (fare analisi) per verificare se, in effetti, c’è così tanto inquinamento. Magari non siamo noi a Pescara i soggetti direttamente inquinanti, ma paghiamo lo scotto di Bussi e abbiamo un

fiume che scorre lungo tutta la provincia di Pescara, con affluenti da Chieti e L’Aquila». Come risponde a chi sostiene che le caratterizzazioni debbano essere affiancate da provvedimenti tempestivi che vadano nel senso delle modifiche strutturali, quindi entra in gioco il Piano regolatore portuale (Prp)? «Il Prp è stato mitizzato perché è frutto della passata amministrazione. È uno strumento molto importante, ma come tutti gli strumenti di pianificazione va riempito di contenuti. Richiede risorse, finanziamenti, attenzione da parte degli organi regionali e nazionali. Ritengo che sia utile, ma non è la soluzione di tutti i mali. In una situazione di emergenza nulla vieta di stralciare anticipatamente alcuni aspetti del Prp, individuare alcuni aspetti di carattere strutturale immediatamente realizzabili e trovare ovviamente risorse da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si potrebbe intervenire, ad esempio, per modificare la diga foranea. Sono tutte va-

lutazioni di carattere tecnico». A proposito, come commenta la scelta fatta dal commissario Goio? «L’architetto Goio è un tecnico che stimo. La ratio del potere conferito a Goio in fase emergenziale andava nel senso dell’estensione di poteri a lui concessi già nel 2006. Quando lui ha avuto in mano il provvedimento si è reso conto di avere una somma stanziata che, però, non consentiva la possibilità di operare modifiche strutturali. Di fronte alla giusta rimostranza da parte di Goio non siamo stati fermi. Abbiamo costituito una delegazione istituzionale e siamo andati a parlare con il direttore generale del Ministero delle Infrastrutture. In un’ottica di collaborazione e trasparenza nei confronti dell’opposizione, membro del gruppo era anche Moreno Di Pietrantonio. Un capitolo riservato al nostro porto e al nostro fiume, all’interno dell’accordo quadro Stato-Regione sulla distribuzione dei fondi europei, potrebbe essere il frutto della nostra trasferta a Roma. In questo modo, con nuove risorse, Goio potrebbe operare».

Guerino Testa

presidente della Provincia di Pescara

Chi deve rispondere per il mancato dragaggio? «Tutta la problematica non può prescindere da due elementi: le analisi dell’Arta e la nomina del commissario ad acta per quanto riguarda il dragaggio del porto che abbia pieni poteri. Fatti questi due passaggi penso che il problema possa andare nel versante della risoluzione. Altri-

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menti, difficilmente si potrà uscire dalla fase di stallo che sta portando ormai alla prossima paralisi, quasi totale, del porto e di tutte le attività che intorno ad esso orbitano». Ha parlato prima della figura del commissario. Come reputa la scelta di Goio? «Ritengo che, forse, questa è una delle poche volte in cui i fondi ci


sono stati. Il discorso va incentrato sull’equidistribuzione delle competenze che dia al commissario la possibilità di operare con pieni poteri tecnici e finanziari. Senza ciò difficilmente si uscirà da questo collo di

bottiglia in cui ci troviamo tutti». Si arriverà in tempi brevi a risolvere il problema? «Sono fiducioso e devo esserlo per forza, perché stiamo parlando di un fatto per noi fondamentale. Inoltre

non possiamo tenere in una situazione agonizzante tutte le attività commerciali che gravitano intorno a questo argomento. Sono certo che ogni minuto sarà buono affinché arrivino notizie incoraggianti».

Moreno Di Pietrantonio capogruppo Pd Comune di Pescara

A chi imputare le responsabilità? «Io credo che le responsabilità vadano individuate bene, per cercare di capire come risolvere il problema del dragaggio. I circa 300 operatori le cui sorti dipendono dal corretto funzionamento del porto - parliamo di due settori: la marineria, quindi la pesca, e le attività commerciali - sono in ginocchio perché il porto non è agibile. I pescatori riscontrano dei danni alle imbarcazioni per via dei bassi fondali e le attività commerciali sono ferme. Il dragaggio non viene fatto da oltre 2 anni. La scarsa profondità dell’imbocco del porto è stata dimostrata dai pescatori che sono scesi in acqua e sono riusciti a entrare nel porto camminando. Si calcola che per ricondurre la situazione verso l’agibilità

bisognerebbe dragare intorno ai 100.000-150.000 m³ di fanghi. C’è un ritardo inaccettabile da parte di tutte le autorità amministrative preposte al dragaggio. Noi abbiamo iniziato a dire che c’era il rischio di chiusura del porto già un anno fa. Siamo stati inascoltati. Ora ci troviamo in queste condizioni: in piena emergenza. Altro tasto molto dolente è che il Provveditorato alle Opere Marittime ha fatto una gara d’appalto per il dragaggio, circa 500.000 euro per la rimozione di circa 2.000 m³, al costo di 250 euro al m³. Costo incredibile se si pensa che il costo medio per il dragaggio al massimo è di 10 euro al m³. Questo si è fatto sulla base di analisi che non sono chiare. Gli ultimi studi fatti dall’Arta risalgono al 2009. Si continua a fare un dragaggio per 1.900.000 euro stanziati dal ministero per rimuovere 17.000 m³, volume che non si è ancora raggiunto. La tecnologia adoperata è inadeguata perché quella sorta di pinza utilizzata per togliere la melma in realtà serve per rimuovere gli scogli. È uno scandalo al quale bisogna mettere la parola fine!». In che misura è utile il Piano regolatore portuale (Prp)?

«Oggi è opportuno parlare del Prp, che noi di centrosinistra abbiamo portato per la prima volta in Consiglio comunale nel 2009 - e oggi è fermo in Regione in attesa della Valutazione Ambientale Strategica (Vas) - ma il dragaggio va risolto. Chi ha il potere decisionale è responsabile, quindi il sindaco, il presidente della Provincia e il presidente della Regione. Qualcuno deve rispondere ai cittadini e agli operatori disperati, vittime della cattiva amministrazione. Non ci si può trincerare dietro le competenze. Il sindaco è la massima autorità e deve farsi sentire. Quando siamo andati a Roma non abbiamo potuto incontrare il ministro, ma un dirigente. I cittadini quando esprimono un voto e conferiscono il potere agli amministratori chiedono che questo potere sia utilizzato per risolvere le problematiche collettive. Ciò non significa che gli amministratori in prima persona facciano le cose, ma che si adoperino affinché vengano fatte. Tutti diciamo le stesse cose e ci troviamo d’accordo sul discorso della caratterizzazione, sul fatto della necessità di intervento da parte del Provveditorato, ma qualcuno deve intervenire affinché la situazione si sblocchi»

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in primo piano » di Jenny Viant Gómez

In missione con la Guardia Costiera

Tre ore di volo con un’ispettrice comunitaria su un velivolo del 3º Nucleo Operativo della Guardia Costiera di Pescara. Obiettivo: tutelare la pesca del tonno rosso

«T

rabajan rebién». Tradotto dallo spagnolo all’italiano significa: lavorano benissimo. Questo pensa Angeles Del Castillo, ispettrice comunitaria della Spagna per la tutela della pesca del tonno rosso, riferendosi all’operato degli uomini del 3º Nucleo Operativo della Guardia Costiera di Pescara. Si sente parlare spesso di Guardia Costiera prevalentemente a ridosso dell’estate, e negli ultimi tempi a Pescara per le note vicende sul dragaggio. In realtà, la Guardia Costiera, Corpo della Marina Militare, svolge compiti e funzioni che vanno oltre la sicurezza della navigazione e la ricerca e soccorso in mare. È un Corpo attivamente impegnato nella protezione dell’ambiente marino e il controllo sulla pesca. Abbiamo seguito queste operazioni - grazie al cortese invito del comandante Pietro Verna, a capo della Direzione Marittima di Pescara - salendo a bordo di un Atr 42 per capire come funziona una missione.

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Sull’aereo poche poltrone e ampio spazio per le apparecchiature atte al monitoraggio delle attività in mare. Il comandante Antonio Prencipe fa rotta verso nord e dopo si allontana 44 miglia dalla costa. Le imbarcazioni sotto di noi sembrano piccole, ma dai monitor di bordo si riescono ad apprezzare tanti dettagli grazie ai potenti sensori. Ci spiega il maresciallo Gilberto Mastronucci: «La nostra attrezzatura ci consente di fare monitoraggi, mappature e studi sull’inquinamento. In questa occasione prestiamo attenzione particolare alle attività di pesca (strascico, volante, circuizione, ecc.), inoltre verifichiamo se le imbarcazioni che individuiamo sono autorizzate o meno a effettuare un determinato tipo di pesca». L’ispettrice europea fa notare come la preparazione degli operatori e il coordinamento siano indispensabili durante una missione di questo tipo. «Il tonno rosso è una specie pregiata la cui pesca è sottoposta a quote stabilite dalla UE. È importante che non ci


Il comandante Pietro Verna Direzione Marittima Guardia Costiera

Il capitano Antonio Prencipe

L’ispettrice comunitaria Angeles Del Castillo durante la missione

Il tenente Giuseppe Biasco

Il sottotenente Jacopo “Jack” Tacchino

il maresciallo Gilberto Mastronucci

siano infrazioni per consentire il ripopolamento della specie e poter continuare a goderne». Il coordinamento diventa una questione cruciale. Il sottotenente Jacopo “Jack” Tacchino spiega in inglese fluente all’ispettrice ogni passaggio dell’azione di polizia marittima una volta individuato un bersaglio. «Siamo in collegamento con la Capitaneria di Porto. Ho comunicato loro i dati. Mi faranno sapere immediatamente, se questo peschereccio è in possesso di un’autorizzazione, quando è partito dal porto e altre informazioni necessarie». Così trascorrono tre ore. Scrutando il mare, verificando le autorizzazioni, cercando di capire il maggior numero di dettagli possibili.

«Per me è stato molto utile aver preso parte a questa missione congiunta – commenta l’ispettrice – ho constatato che adoperiamo quasi la stessa metodologia. L’uniformità procedurale è una garanzia in materia di strategie per tutelare le specie marine»

Visita dell’ispettrice nella sala operativa della Direzione Marittima di Pescara

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in primo piano

» di Laura Tinari

L’editing a tutela e salvaguardia

della nostra cultura Nell’era della digitalizzazione rendere un documento o un testo fruibile sul nostro computer o direttamente online sembra sempre più necessario, soprattutto quando a rischio viene messo il nostro patrimonio culturale

U

no dei grandi problemi che la cultura aquilana si è trovata di fronte nel post terremoto è stato sicuramente il recupero dei tantissimi testi antichi conservati nelle biblioteche e negli uffici dei palazzi del centro storico e del cratere. Pensiamo solo alla storica biblioteca provinciale “Salvatore Tommasi” e a quale concentrato di conoscenza e scienza abbiamo rischia-

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to di perdere in 20 secondi. Una delle possibili soluzioni studiate per la tutela del patrimonio storico e culturale è rintracciabile nella pratica della digitalizzazione dei testi e della creazione di una banca dati multimediale. Ma cosa vuol dire digitalizzare un documento? Essenzialmente significa immagazzinare materiali cartacei in archivi informatizzati, consultabili con un semplice clic. «L’archiviazione dei documenti


è un problema che tutte le grandi biblioteche si trovano ad affrontare. -Ci dice Sara Pompei della Alma Service, società che opera nel settore dell’editing e della gestione documentale- Dopo aver costatato l’entità del danno creato dal terremoto al patrimonio bibliotecario aquilano, nei mesi scorsi abbiamo elaborato e presentato proprio alla biblioteca Tommasi un progetto inerente il recupero dei testi antichi e la riorganizzazione dei contenuti». Riprodurre in digitale la documentazione storica e archivistica, come volumi, manoscritti, giornali, mappe e manifesti, permette la conservazione e la valorizzazione globale del patrimonio culturale attraverso i decenni e le calamità naturali. «Con la digitalizzazione dei libri, antichi e moderni, e la creazione di un catalogo online si realizza un virtuoso connubio tra tecnologia e cultura», sottolinea Michela Berardi di Alma Service. Sono ormai centinaia i progetti attivati nelle biblioteche e negli archivi italiani finalizzati a convertire manoscritti, libri e documenti in formato digitale anche per consentirne proprio la consultazione online e a distanza, oltre che per renderli accessibili come fonte primaria e veloce di informazione nelle ricerche e negli aggiornamenti agli utenti di internet. Un lavoro che richiede allo stesso tempo competenze umanistiche, giuridiche e talvolta economiche, oltre che informatiche. I vantaggi della digitalizzazione dei documenti non si fermano alla conservazione e alla consultazione dei testi, ma consistono anche nella riduzione dell’ingombro spaziale, ad esempio il contenuto di grossi archivi può essere trasferito in supporti ottici o magnetici della dimensione di pochi centimetri, accostando dunque alla tutela del patrimonio culturale e al risparmio di spazio anche l’aspetto green di questa attività legato al rispetto per l’ambiente.

Ma l’editing di un testo va oltre l’intervento legato al recupero e alla conservazione di un volume. La revisione di un documento infatti riguarda spesso la forma, i contenuti e la struttura di un testo, operata da un tecnico con la collaborazione attiva dell’autore. «Il lavoro dell’editor può essere definito seguendo le indicazioni fornite dal cliente stesso: una più interventista, che gli permette di operare direttamente sul testo, e una più propositiva, dove questa figura si limita a fornire indicazioni che saranno in seguito valutate», ci spiega Sara Pompei. Compito dell’editor è dunque dare la propria consulenza informativotecnica nella creazione di manuali digitali. «Spesso una pubblicazione non riesce a far emergere con chiarezza i concetti -continua- lo studio della forma è necessario per rendere con efficacia ciò che si vuole esprimere e comunicare. Ad esempio noi lavoriamo principalmente su pubblicazioni di area giuridica, per grandi società editoriali, e il nostro compito è rendere più fruibile l’argomento, mantenendo le peculiarità del linguaggio tecnico che contraddistingue questo genere di testi. L’attenzione deve essere posta anche sul notevole numero di sigle, abbreviazioni e maiuscole che affolla questo genere di documenti, bisogna raccoglierle caso per caso durante la lettura, ricontrollarle, adeguarle al contenuto e agli standard ufficiali». Collaterale a questa attività è la creazione e gestione di banche dati, un lavoro compilativo che permette un aggiornamento quotidiano di documenti online inerenti, sempre in ambito giuridico, normativa, circolari, regolamenti, provvedimenti amministrativi, contributi autorali, giurisprudenza fondamentale, formule e modulistica, tutti materiali che necessitano di essere continuamente rivisti per essere al servizio di quanti giornalmente hanno bisogno di consultarli

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in copertina Âť di Eleonora Lopes

ESAMERO

A VELE SPIEGATE VERSO Levino Di Croce Sales Manager

Flavio Mandica Production Manager

Giuliano Bravo Engineering Manager

Tiziano Della Rovere CEO (Amministratore Unico)

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GROUP... IL FUTURO Alfredo La Fratta Maintenance Manager

Fabio Mezzazappa Procurement Manager

L’azienda che si divide tra i siti di Villanova ed Atessa, è guidata dal dinamico Tiziano Della Rovere. Il core business di questa giovane realtà, che conta già un team di 100 collaboratori, è creare, sviluppare e realizzare sistemi integrati ad alta tecnologia. Sicurezza, innovazione, competenza ed integrità, sono i valori del progetto imprenditoriale targato Esamero

“U

n passo avanti…”. Questo pay-off  sembra  sintetizzare perfettamente la filosofia aziendale di Esamero Group. Una realtà di nuova costituzione, ma che nasce dall’esperienza di due aziende dalla solida organizzazione, capaci nel corso degli anni, di accompagnare i propri partner verso nuovi e consolidati settori di business. Esamero si occupa di creare, sviluppare e realizzare sistemi integrati ad alta tecnologia, cooperando a stretto contatto con i clienti al fine di raggiungere importanti obiettivi qualitativi, produttivi e di servizio. Esamero Group infatti sviluppa sistemi automatici, macchine e processi industriali di ultima generazione, allo scopo di ridurre l’intervento umano e di migliorare l’efficienza produttiva in termini quantitativi e di sicurezza. A capo del Gruppo, un management qualificato e competente guidato dal giovane Tiziano Della Rovere amministratore unico

» foto di Simone Cerio

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in copertina

I NUMERI ESAMERO GROUP

1 la visione 2 gli anni dalla fusione 3 i plant 4 le C del nostro successo: condividere, comportamento, cliente di business, crescita 5 le divisioni di corporate 6 i soci di corporate 7 i punti cardine del nostro Organization Management 8 le nostre Product Strategy 9 i team 10 i paesi in cui esportiamo 100 i collaboratori 1000 la nostra carica 2004 il grande incontro 2006 la prima macchina 2009 è iniziata l’avventura 2011 l’avventura continua… a vele spiegate vs il futuro 2012 al via i progetti di diversificazione 3000 mq gli spazi produttivi (infinita) ∞ la passione e la determinazione

che opera insieme ai suoi 5 soci; in totale in azienda sono impiegate circa 100 risorse. Tre sono le sedi del Gruppo: quella amministrativa ed operativa a Villanova di Cepagatti nella provincia di Pescara, quella operativa nella zona industriale di Atessa e quella

legale a Lanciano. «La nostra mission– ci spiega Della Rovere- è costantemente alimentata dalla volontà di voler offrire, ai nostri clienti, qualcosa in più cercando di essere sempre un passo avanti così come cita il nostro payoff. La nuova visione di Esamero è quella di un Gruppo capace non solo di progettare e realizzare soluzioni tecnologicamente

Particolari qualitativi e distintivi delle macchine realizzate da Esamero Group

avanzate, ma anche di imporsi come fornitore di un’ampia gamma di servizi correlati». Una struttura organizzativa capace di rispondere al meglio alle esigenze del problem solving, questo e molto altro è Esamero, tant’è che da questo modus operandi nascono le 5 divisioni dell’azienda che grazie alle loro sinergie e all’attenta supervisione della corporate, forniscono gli strumenti e la capacità in grado di far fronte alle richieste del mercato. Fare business oggi, significa sempre più spesso scegliere partnership efficaci, capaci di erogare servizi multilivello in tempo reale, consentendo di massimizzare gli investimenti attraverso l’ampliamento delle proprie capacità produttive, organizzative e tecnologiche. Esamero Group nasce proprio per dare una risposta efficace a queste nuove necessità, concentrandosi sullo sviluppo, l’integrazione e la gestione di quelle risorse che sono in grado di soddisfare le richieste del cliente più esigente. I soci ci spiegano che “Obiettivi così importanti, possono essere raggiunti solo grazie ad un approccio commerciale Business2Business, un’organizzazione di gruppo dipartimentale, un’attenzione particolare allo sviluppo e al consolidamento del know-

Collaboratori nell’area produttiva Esaelectric, del Plant di Atessa. Il management ci tiene a ringraziare anche tutti coloro che per impegni legati all’attività lavorativa, non sono riusciti a partecipare alle foto di gruppo

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Alcuni collaboratori nell’area produttiva Esamech, del Plant di Villanova

LE DIVISIONI ESAMERO GROUP Esaengineering è la divisione di ingegneria, è il corpo e la mente. Lavora in stretta sinergia con il team commerciale durante le fasi di progettazione e ingegnerizzazione, supervisiona la realizzazione nei diversi plant. Nel team ingegneristico tutti sono consapevoli del proprio ruolo ed ognuno è protagonista del successo scaturito dalla cooperazione con i nostri partner.

Esamech è la divisione meccanica, la fucina dove tutti i sistemi sviluppati e progettati acquisiscono forma e sostanza. Lavoro preciso e di alta qualità, tipico del Manufacturing made in Italy.

Esaelectric Altri particolari delle fasi di sviluppo delle soluzioni Esamero Group

how delle proprie risorse umane. Altrettanto importanti, come per i nostri obiettivi di business, sono i valori che abbiamo scelto come portanti del nostro progetto: sicurezza, innovazione, competenza ed integrità”. Questa dinamica azienda ha deciso di imporsi sul mercato come multi-dipartimentale e multi-business, fornendo servizi capaci di soddisfare qualsiasi settore: dal farmaceutico all’automotive, dall’alimentare al manifatturiero in genere; ponendo la multi-operatività, come fattore chiave nel successo del progetto imprenditoriale e industriale. In termini di offerta commerciale, questi concetti si traducono nella capacità tecnologica e organizzativa di seguire lo sviluppo di un progetto industriale in tutte le sue fasi evolutive: dalla progettazione all’ingegnerizzazione, dalla manutenzione al retrofitting o al revamping, fino all’integrazione e alla gestione dei sistemi informativi. Esamero Group è anche in grado di fornire le giuste soluzioni a problematiche legate al soundproofing e alla sicurezza in ambiente di lavoro (Safety) grazie a soluzioni standard proprietarie o realizzate su misura. Non c’è che dire, davvero “... a step forward”. Per maggiori info: www.esamero.com. Alcuni collaboratori nell’area produttiva Esamech, del Plant di Villanova

è la divisione elettrica ed elettronica del gruppo, formata da un team di tecnici altamente specializzati, sviluppa e progetta soluzioni software specializzate per plc/cnc/robot/supervisione.

Esamaintenance è la divisione di manutenzione, specializzata in tutte quelle problematiche legate alla pianificazione e alla realizzazione della manutenzione. Esperienza e professionalità in grado di proporre soluzioni migliorative in termini di efficienza, produttività e sicurezza.

Esait è la divisione Information & Communication Technology e Marketing. Un team di creativi e sistemisti in grado di sviluppare e consolidare il business. Esait costituisce il primo passo concreto verso la diversificazione.

I SOCI

Tiziano Della Rovere

Giuliano Bravo

CEO (Amministratore Unico)

Engineering Manager

Fabio Mezzazappa

Levino Di Croce

Procurement Manager

Sales Manager

Flavio Mandica

Alfredo La Fratta

Production Manager

Maintenance Manager

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in copertina

a tu per tu con Tiziano Della Rovere Esamero Group, è una realtà imprenditoriale nata dalla fusione di due aziende che operavano già nel vostro settore. Com’è avvenuta questa unione? «Esamero Group nasce nel 2009 dalla fusione di due realtà imprenditoriali dalla solida esperienza: l’A.L.G.A. Srl specializzata nella realizzazione e manutenzione di macchine per l’industria e la Mech Engineering Srl esperta in consulenza, ingegneria e tecnologie industriali. Il proficuo percorso che ci ha guidati verso la fusione, è iniziato nel 2004, anno in cui è avvenuto l’incontro con tre dei miei cinque soci, Giuliano Bravo, Levino Di Croce, e Alfredo La Fratta, mentre Fabio Mezzazappa e Flavio Mandica, rivestivano già un ruolo fondamentale in Mech Engineering. L’empatia respirata sin dal primo meeting, ha posto le basi per una collaborazione che negli anni si è rivelata vincente. Siamo partiti con piccoli progetti, ma che grazie all’impegno e la determinazione di tutti sono diventati grandi, tanto da portarci a competere con realtà affermate a livello internazionale. L’obiettivo era chiaro, volevamo realizzare macchine ad alto contenuto tecnologico curando tutte le fasi del processo, e volevamo farlo in modo eccellente. La nostra dedizione ha dato i primi frutti nel 2006. Ad agosto, dopo un lungo lavoro di squadra, vediamo realizzata la nostra prima macchina per l’equilibratura destinata al settore automotive. A seguito di questa importante tappa, il periodo tra il 2007 e 2009 è stato determinante per il consolidamento della partnership tra le due società. E… finalmente nel 2009, è arriva la svolta con la costituzione di una nuova realtà imprenditoriale, “Esamero Group”.

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L’avventura Esamero, non ha coinvolto soltanto la creazione di un corporate identity forte, che rispecchia il nostro posizionamento e la nostra visione, ma ha riguardato internamente, la creazione di un nuovo soggetto giuridico con acquisizioni e permeazioni dei soci tra le diverse società». Il vostro core business vi porta a concorrere con paesi emergenti quali Brasile, Cina, India… Con quali strumenti riuscite a competere e a soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente? «Il nostro principale punto di forza è avere tutta la filiera all’interno dell’organizzazione. Preciso che, l’ex A.L.G.A. ha mosso i suoi primi passi offrendo manutenzione per le tecnologie industriali, ciò costituisce un altro importante plus che non tutti hanno la fortuna di offrire ai propri partner. L’unione di tutte queste componenti, si è trasformata in vantaggio competitivo in un mercato B2B sempre più esigente e tecnologicamente evoluto. In Esamero, lo studio di fattibilità di un progetto, coinvolge tutti i team, non ultimo l’esamaintenance, che con il suo prezioso feedback permette ai nostri ingegneri di migliorare continuamente le nostre macchine e ridurre al minimo il tempo di fermo aumentandone l’affidabilità e quindi la produttività. Quest’approccio si traduce nella capacità tecnologica e organizzativa di seguire un progetto industriale in tutte le sue fasi evolutive fino all’installazione, la messa in funzione, l’assistenza e la formazione del personale in loco, soprattutto a supporto delle esigenze dei mercati emergenti, che per noi non costituiscono una minaccia, bensì

un’opportunità di business». Il team aziendale, si sa, è la forza di ogni azienda. Ma quanto contano per voi che operate solo con altissima tecnologia le risorse umane? «Investimenti in ricerca e sviluppo, implementazione di tecnologie all’avanguardia e innovazione continua, non sono sostenibili senza risorse umane altamente specializzate e motivate. Quindi certamente, in Esamero le risorse umane sono il motore. Crediamo fermamente che valorizzare le capacità dei nostri collaboratori aumenti il valore della nostra organizzazione, intesa come un sistema aperto in continuo apprendimento e proclive al cambiamento. I nostri team, e vi ringrazio per l’utilizzo di questa parola così affine alla nostra visione, svolgono programmi di formazione mirata sia all’esterno e che all’interno. All’interno abbiamo da poco introdotto una nuova figura di coaching che ha cura della motivazione del personale, tra le altre cose. Siamo orgogliosi del nostro know how, ma non dimentichiamo l’importanza strategica del know why, per fronteggiare gli aspetti critici delle innovazioni e rispondere tempestivamente a qualsiasi esigenza dei nostri partner. Inoltre aggiungo che, la nostra è un’organizzazione orizzontale basata sulla meritocrazia, che promuove la diffusione della conoscenza tra tutti i collaboratori; conoscenza intesa come un’esperienza da valorizzare e da mettere al servizio dei nostri clienti». Qual è la filosofia che sta dietro il vostro business? «Creare, sviluppare e realizzare sistemi integrati ad alta tecnologia,

cooperando con i nostri clienti al fine di raggiungere importanti obiettivi qualitativi, produttivi e di servizio. Questa è la nostra mission. Al centro della nostra filosofia aziendale c’è il cliente, con il quale instauriamo rapporti di partneship. Attraverso un percorso di forte interrelazione con i nostri partner lavoriamo per anticipare le loro esigenze offrendo soluzioni altamente customizzate e servizi multilivello erogati in tempo reale in grado di creare valore aggiunto che si trasforma in vantaggio competitivo nel lungo periodo, il tutto sempre senza dimenticare i nostri valori – sicurezza, innovazione, competenza, integrità – che caratterizzano il nostro agire. Mentre all’interno, consideriamo il corporate loyalty, importante tanto quanto la customer satisfaction. Tutto questo per noi significa essere un passo avanti, come recita il nostro pay-off». Come immagina il futuro di Esamero Group? «Consolidamento, innalzamento dell’efficienza ed espansione, sono must nel breve periodo. Immagino per Esamero un futuro sempre più globale costellato da successi in linea con quelli già intrapresi e di nuovi ancora più stimolanti. Per raggiungere questi obiettivi continueremo a lavorare con la motivazione, l’impegno e la dedizione che da sempre ci contraddistinguono per seguitare ad essere il partner privilegiato dei nostri clienti. Mentre, nel lungo periodo molte sono le sfide che ci aspettano, molto bolle in pentola, citandone una per tutte stiamo definendo piani di diversificazione e di brand stretching. Ma come affermo sempre, la mia unità di misura sono i fatti»

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incarichi&carriere GIOVANNI DI MICHELE ALLA GUIDA DEL CONSORZIO GET EXPORT

Il Consiglio direttivo del Consorzio Get Export di Teramo ha eletto all’unanimità il nuovo presidente

nella persona dell’imprenditore Giovanni Di Michele, di Bellante, il quale subentra a Francesco Palandrani. Al presidente uscente, che rimane in carica come consigliere del Consorzio medesimo, va il ringraziamento di tutto il Consiglio direttivo per lo spirito associativo dimostrato in questi anni e per l’ottimo lavoro svolto. Il nuovo presidente, già consigliere del Consorzio Get Export, è titolare della società D & D Pelletteria S.r.l., e già presidente dell’Unione Regionale Cna Federmoda, che raggruppa imprese artigiane e pmi del comparto moda di tutta la regione Abruzzo.

MARCO MAMBELLA ELETTO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE GESTIONE TERRITORIO DI PESCARA

Eletto presidente della Commissione consiliare Gestione del Territorio di Pescara con 22 voti a favore, 4

schede nulle e 3 voti per Gianni Santilli. La presidenza, sino alla scorsa settimana, era detenuta dal consigliere Santilli, vicepresidente del Consiglio, che ha presentato le dimissioni in seguito alla nomina di consigliere delegato al Verde Urbano, decretata dal sindaco Albore Mascia. Mambella, di Pescara Futura, neo papà, a sua volta ha formalizzato le dimissioni dalla presidenza della Commissione consiliare Affari Generali, detenuta negli ultimi due anni. «Continueremo a lavorare nel segno della continuità con l’ex presidente Santilli al quale va il ringraziamento per l’impegno profuso. All’orizzonte si profilano grandi appuntamenti che attendono il nostro governo cittadino, dalla disciplina degli accordi di programma al Piano particolareggiato 2 (Pp2) e al Pp7, iniziative che daranno il segno distintivo della nostra idea di città». Ha detto Mambella.

LEOPOLDO D’AMICO DIRETTORE GENERALE DELL’ASM

L’Asm (aquilana società multiservizi) ha un nuovo direttore generale, l’ingegner Leopoldo D’Amico,

che andrà a prendere il posto lasciato vacante, più di due anni fa, dal dimissionario Fausto Fracassi. A renderlo noto è stato Luigi Fagiani, presidente dell’Asm, a margine di una conferenza stampa convocata da commercialisti e tributaristi per evidenziare problemi sul pagamento delle tasse e altri adempimenti fiscali. «La nomina – ha detto Fabiani – consentirà finalmente all’Asm di riorganizzarsi. Il buco creatosi in questi due anni ha comportato da parte del presidente di doversi occupare anche delle quotidianità del servizio e, da parte dell’azienda, l’impossibilità di far fronte a una serie di adempimenti tecnici». Fabiani è tornato a parlare di macerie: «Ormai è evidente che il problema è stato affrontato male. Fino a che la normativa di riferimento è stata la legge 77 e l’ordinanza 3797 ci si è mossi abbastanza tranquillamente. Poi sono cominciati ad innescarsi una serie di meccanismi particolari».

CITRA VINI HA UN NUOVO PRESIDENTE: VALENTINO DI CAMPLI

43 anni, dottore commercialista, già vicepresidente del Consorzio Citra, Valentino Di Campli è il nuovo

presidente della Citra Vini. La nomina è avvenuta durante l’ultimo cda, con l’elezione all’unanimità. Di Campli: «Per me è un onore proseguire nell’attività intrapresa dal presidente uscente, Sebastiano Porello, a cui dobbiamo un sentito grazie per la professionalità e l’impegno dimostrati. Dal suo esempio bisogna ripartire con un nuovo slancio verso obiettivi ancora più ambiziosi. L’importante sarà dare centralità al lavoro dei nostri 5000 soci-vignaioli. Sono loro la vera anima del Consorzio Citra». A completare la definizione del nuovo management di Citra, c’è stata la nomina di Lorenzo Mancinelli e Carlo D’Agostino alla carica di vicepresidenti.

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storie&persone

L’ di Jenny Viant Gómez foto di Vincenzo Sulpizio

«La gavetta è la palestra del merito. Pensi che il mio attuale amministratore delegato del settore industriale prima era un semplice dipendente»

ingegnere Tasso esordisce professionalmente seguendo il lavoro di uno studio tecnico. Nel 1985 avvia una piccola impresa edile. Successivamente nel 1991 la sua passione imprenditoriale lo spinge a dedicarsi, in parallelo, al settore dell’industria dando vita al gruppo industriale Tasso srl. Dal momento che è titolare e amministratore di entrambe le società riesce a conciliare bene le due anime del suo lavoro: industria ed edilizia. Nasce nel lancianese, esattamente a Castel Frentano, nel 1956. Ha due figlie, di cui una è laureanda in Economia e Commercio e già inizia a percorrere le orme di papà, ma partendo rigorosamente dal basso. Dice Tasso: «La gavetta è la palestra del merito. Pensi che il mio attuale amministratore delegato del settore industriale prima era un semplice dipendente. Negli anni ha dimostrato di saper fare, ho investito nella sua formazione e oggi riesce a ricoprire egregiamente un incarico così importante. Credo che i giovani vadano aiutati. Nel mio gruppo ho investito in risorse umane giovani e motivate, l’età media è sotto i 35 anni». Senza dubbio, questa impostazione è uno dei fattori che hanno concorso a far sì che nel primo trimestre del 2011 il gruppo abbia registrato una crescita che corrisponde al 105%, in netta controtendenza rispetto a quanto accade nel settore. «Oggi si assiste a una selezione – ribadisce l’ingegnere Tasso – in questo periodo di crisi la professionalità e l’esperienza compensano i sacrifici. Chi si è improvvisato esperto attualmente ne paga le conseguenze. Ciascuno deve fare il proprio mestiere». Alla base delle strategie commerciali del gruppo c’è una spiccata propensione ad anticipare l’entrata in vigore di certe norme e leggi costruendo unità con nuovi criteri: classe A, pannelli fotovoltaici (che consentono di azzerare le spese di energia elettrica condominiale), solare termico (ne deriva l’uso di acqua calda gratis quasi tutto l’anno) e isolamenti di prima qualità, solo per citare alcuni accorgimenti. Fino qui, per sommi capi, il capitolo lavoro (e il sostantivo “capitolo” non è stato usato a caso). Dall’altra parte c’è il tempo libero

Il pubblico intervenuto al consueto road show del Gruppo Tasso

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Da sinistra: Roberto Ramondo, Mario Tasso, Alfredo D’Incecco e Giancarlo Candeloro

COSTRUIRE VALORI Mario Tasso ingegnere edile con il pallino della qualità. Cultore della meritocrazia e attratto da un hobby insospettabile dell’ingegnere. Tempo che trascorre all’insegna della dedizione alla scrittura. Vorrebbe scrivere un libro la cui trama possa far presa sui giovani. «Ho fatto diventare mio motto una frase letta su un libro tanti anni fa: “trova un lavoro che ti piaccia e non lavorerai nemmeno un giorno della tua vita”. Credo di avere dei valori da trasmettere ai giovani, ma ciò non significa predicare. Tento nel mio piccolo di essere un esempio per gli altri, iniziando dalle mie figlie. Ho riscoperto la passione per lo studio, è uno strumento verso la crescita personale che, di conseguenza, si traduce anche in crescita dell’azienda e dei miei collaboratori»

Giancarlo Candeloro

Roberto Ramondo

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storie&persone

GRUPPO TASSO, I NUMERI DEL 2010 Un modello imprenditoriale solido e innovativo grazie ad un team unito e qualificato. Questo è quanto è emerso dal consueto road show che il Gruppo Tasso tiene ogni anno al cospetto di analisti e banche. L’azienda teatina ha incontrato la comunità finanziaria per illustrare il bilancio d’esercizio 2010 e le prospettive per il 2011. A guidare i lavori, il dottore commercialista e professore universitario Alfredo D’Incecco consulente del Gruppo fin dalla sua costituzione. R el at or i  del l a pr e s e nt a z ione sono stati: il padrone di casa, l’ingegnere Mario Tasso, fondatore e amministratore  della società, insieme a g l i  a lt r i  due amministratori, Roberto Ramondo (che si occupa del ramo industriale) e Giancarlo Candeloro (che si occupa di quello edile). Oggi il Gruppo Tasso opera nei settori: industriale, edile ed immobiliare di gestione e nell’energia rinnovabile; ed è composto da: Frisa Solare srl (che si occupa di fotovoltaico), Tasso&Candeloro Immobiliare srl, Ing. Tasso&Candeloro Costruzioni, Edilatessa srl, Ing. Tasso&Candeloro Sant’Eusanio srl (che operano nel campo dell’edilizia); tutte queste società fanno capo a Tasso srl del settore industriale. Nel corso dell’incontro D’Incecco ha illustrato i principali dati economico-finanziari evidenziando che le stime per l’anno in corso prevedono un ammontare del fatturato pari a 22 milioni di euro. Flessibilità e disponibilità sono le caratteristiche di questa dinamica azienda sorta circa 20 anni fa per iniziativa dell’ing. Mario Tasso che ha dichiarato durante l’incontro: «In questi anni siamo cresciuti e siamo stati in grado di diversificare la nostra attività puntando sull’industrializzazione dell’ edilizia. La passione e l’impegno ci hanno dato ragione. Colgo l’occasione per ringraziare tutto il team, perché i successi ottenuti sono frutto di un grande lavoro di squadra». Eh si perché solo il settore edile del Gruppo sta

ottenendo nel primo trimestre del 2011 un incremento del fatturato che corrisponde al 105%. Tre sono gli elementi che hanno portato al conseguimento di questi numeri: organizzazione produttiva, innovazione e qualità e assistenza pre e post vendita. Il ramo edile del Gruppo Tasso, realizza e vende appartamenti di ogni dimensione e gusto, con una particolare attenzione e dedizione al cliente. Attualmente, i cantieri in  costruzione sono nelle aree di: Castel Frent a no,  Atessa , Altino,  Casoli, Gu a r d i a g r ele , Sa nt’ Eusa n io del Sangro, Pescara, Macerata e tra i progetti in corso oltre a Borgo  Frent ano, nei pressi di Lanciano, ci sono anche altre operazioni in provincia di Chieti e Pescara. Per quanto riguarda il settore del fotovoltaico, oggi il Gruppo sta realizzando un parco nel comune di Frisa. Tasso metalli e plastiche è certificata dal 1994 ed ogni attività avviene nel pieno rispetto dei rigorosi standard qualitativi imposti dalla certificazione UNI EN ISO 9001:2008 e ISO TS 16949:2009. Le lavorazioni riguardano: metalli, plastiche e prototipazioni e stampi. I settori di attività industriale sono: termoformatura materie plastiche, stampaggio ad iniezione materie plastiche e carpenteria. Parte non trascurabile dei risultati ottenuti, come ha asserito anche l’ing. Mario Tasso, è certamente dovuto al prezioso lavoro svolto dalle risorse umane che ad oggi sono circa 70. L’attività produttiva si svolge in un ampio opificio nella zona industriale di Val di Sangro di Atessa, quella edile a Lanciano e a Macerata, dove sono ubicati gli uffici vendite. All’incontro erano presenti anche diversi rappresentanti degli istituti di credito che assistono il Gruppo i quali hanno tenuto ad essere presenti per congratularsi per i risultati ottenuti. L’appuntamento è per il prossimo anno.

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grandi storie » a cura della redazione

RAUL GARDINI, LA SFIDA NEL SANGUE

Breve storia di uno degli imprenditori più noti degli anni 80, Raul Gardini, una figura amata e odiata, chiacchierata e ammirata. Una vita all’insegna del successo con un tragico finale

E

ra il 23 luglio del 1993 quando il corpo senza vita di Raul Gardini venne trovato nella sua casa di Milano, il settecentesco palazzo Belgioioso. Le ultime ore dell’imprenditore più chiacchierato e fotografato d’Italia da allora sono state esaminate minuto per minuto, con la conclusione che seppure si trattò ufficialmente di suicidio, fu certamente pieno di lati oscuri. Una morte misteriosa quanto plateale dunque, esattamente come la sua scalata al successo. Raul Gardini era un uomo che sapeva far parlare di sé, con un carattere irruento e intraprendente, determinato a raggiungere i suoi obiettivi ad ogni costo, lecito o illecito. Nasce a Ravenna nel 1933 e sin da giovanissimo, appena conseguito il diploma di perito agrario, comincia a lavorare in quella che poi diventerà la sua azienda, la Ferruzzi s.r.l., un gruppo agroalimentare fondato dall’imprenditore ravennate Serafino Ferruzzi nel 1948. Nel ’57 sposa Ida Ferruzzi, figlia di Serafino e alla morte improvvisa di questi, nel 1979, gli eredi gli affidano le deleghe operative per tutto il Gruppo. Sono anni in cui l’Europa si trasforma da importatore ad esportatore di cereali, le attività di trading perdono importanza e riguardano soprattutto l’importazione di soia prodotta nelle tenute agricole della Ferruzzi situate in Argentina. A Raul Gardini, bastano pochissimi anni per trasformare la Ferruzzi in uno dei gruppi a prevalenza industriale più importanti del paese, questo, grazie ad una politica fatta di continue acquisizioni. Tra il 1981 e il 1987 Gardini acquista infatti il controllo di varie società specializzate nella lavorazione della soia, questo, in un periodo di vera euforia per il mercato finanziario italiano, sostenuto dalla nascita dei primi fondi co-

muni di investimento. Ma la vicenda che in assoluto lo pone al vertice dell’attualità economica di allora è la scalata per l’acquisizione della Montedison, tra il 1985 e il 1987. Il Gruppo Ferruzzi guidato da Gardini, assume una posizione via via predominante tramite gli acquisti in Borsa e nel 1987 arriva a detenere più del 40% del capitale, diventando il socio di comando della Montedison. Alcuni ritengono che Gardini avesse in mente di sfruttare le potenzialità della “chimica verde” (ad esempio nei biomateriali o nelle bioenergie), intravedendo sin da subito possibili sbocchi di mercato per le materie prime agricole della Ferruzzi. In seguito Gardini promuove una joint venture tra ENI e Montedison, ma questa impresa gli costerà cara e sarà l’inizio del suo tracollo. La storia successiva è infatti un groviglio di intrecci politici, giuridici ed economici che sarebbe fuori luogo approfondire in questa sede, la cosa certa è che anche Gardini, così come molti appartenenti della classe imprenditoriale e politica di quegli anni, venne coinvolto nello scandalo di “tangentopoli”, scandalo che lo distrusse psicologicamente e che lo portò all’insano gesto. Un uomo dai molti errori e dalle tante mosse vincenti, un imprenditore spregiudicato e irriverente che arrivò persino a dichiarare “la chimica in Italia sono io!”, un uomo amante della natura e dello sport, la sua figura è legata in particolare all’America’s Cup, di cui il Moro di Venezia, la barca da lui voluta e finanziata dalla Montedison, fu protagonista nel 1992. Un personaggio molto interessante dunque, che faceva della sfida la sua linfa vitale, Enzo Biagi gli chiese quale fosse la sua vittoria più bella e lui rispose: “Quella che verrà”

Cosa dev’essere un capo? «Deve decidere e faticare di più» (da un’intervista con Enzo Biagi) 61



fisco » di Luigi Carunchio

La rateazione in proroga

per i debiti

nei confronti di Equitalia Il “Decreto Milleproroghe”, in seguito al momento di crisi economica, ha previsto la possibilità di richiedere una proroga di rateazione che, già ottenuta per somme iscritte a ruolo, era decaduta per effetto del mancato pagamento di alcune rate

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l Decreto Legge n. 255/2010 (cosiddetto “Decreto Milleproroghe”), in considerazione del periodo di crisi economica e delle conseguenti difficoltà dei contribuenti a far fronte ai propri debiti, anche di natura fiscale, ha previsto la possibilità di richiedere una proroga di rateazione che, già ottenuta per somme iscritte a ruolo, era decaduta per effetto del mancato pagamento di alcune rate.

Come noto, il comma 3 dell’art. 19 del D.P.R. n. 602/1973 prevede la decadenza dal beneficio della rateazione, l’impossibilità di ottenere una nuova rateazione per lo stesso debito e l’automatica ed immediata riscossione del debito residuo iscritto a ruolo nel caso in cui il contribuente ometta il versamento della prima rata o, successivamente, di due rate. L’art. 20, comma 2, del D.L. n. 255/2010 ha intro-

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fisco

dotto una deroga a tale regime sanzionatorio prevedendo per le sole dilazioni concesse prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto stesso (ossia prima del 27 febbraio 2011) la possibilità di essere prorogate per un ulteriore periodo e fino a 72 mesi a condizione che il debitore dimostri l’aggravarsi della situazione di difficoltà economica che aveva determinato la concessione della rateazione stessa. È fondamentale sottolineare che tale agevolazione riguarda esclusivamente le rateazioni concesse prima del 27 febbraio 2011, mentre non rileva il momento in cui il contribuente si rende inadempiente; ciò significa che la rateazione cd. in proroga può essere richiesta anche da soggetti che dovessero rendersi inadempienti in futuro purché la rateazione sia stata concessa entro il termine indicato. Con la circolare n. 12/2011 Equitalia ha fornito i modelli di istanza e le indicazioni operative in tema di rateazioni cd. in proroga che peraltro ricalcano quelle valide per le rateazioni ordinarie. Per ruoli fino a 5 mila euro è sufficiente una semplice domanda motivata che attesti il peggioramento della temporanea situazione di difficoltà economica del contribuente ed è possibile richiedere una nuova dilazione con un numero di rate variabile da 18 a 36 a seconda dell’entità del debito residuo. Per importi superiori, invece, le rate concedibili aumentano fino a 72, ma l’aggravarsi della situazione di difficoltà economica deve essere provata con modalità differenti a seconda della natura giuridica del richiedente. Le persone fisiche ed i titolari di ditte individuali con regimi fiscali semplificati, in particolare, sono tenuti

a produrre un nuovo modello ISEE di valore inferiore rispetto al precedente o, se il precedente modello è ancora valido, dare dimostrazione di eventi successivi che hanno determinato il peggioramento della situazione economica. Nel caso in cui a chiedere la proroga delle rate sia una società o un imprenditore individuale in contabilità ordinaria, infine, è necessario far riferimento a parametri diversi, quali l’indice di Liquidità e l’indice Alfa, gli stessi utilizzati per calcolare il numero delle rate concedibili per le ordinarie richieste di rateazione. La stessa circolare Equitalia precisa, inoltre, che alle istanze di proroga sarà applicata la misura massima dell’aggio pari al 9% anche nel caso in cui la precedente rateazione beneficiava di un aggio agevolato pari al 4,65% perché la relativa domanda era stata presentata entro il termine di scadenza della cartella. Altra data importante è quella del prossimo 30 giugno poiché le istanze presentate entro questa data avranno effetti diversi da quelle presentate successivamente. Saranno, infatti, considerate “tempestive” le istanze presentate entro tale termine, per le quali la presentazione della stessa non determinerà la revoca delle misure cautelari adottate (fermi ed ipoteche), ma ne inibirà l’adozione di nuove, e, in più, sospenderà la prosecuzione delle azioni esecutive in corso, mentre non farà venir meno il carattere inadempiente del contribuente ai fini del “blocco” dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni (art. 48 bis del D.P.R. n. 602/73). Se, invece, l’istanza viene presentata in data successiva (cosiddetta “istanza tardiva”), le procedure esecutive in corso non verranno sospese

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TOTO


ict » di Antonio Teti

Analisi

del sangue

trasmesse online via smartphone.

Fantascienza? Forse solo in Italia… Negli USA, stanno sviluppando una tecnologia particolarmente veloce, che consente di conoscere rapidamente le risultanze delle analisi del sangue attraverso lo smartphone…

L

a notizia risale a gennaio di quest’anno, ma solo in queste ultime settimane è stata pubblicizzata dai media nazionali. Un team di ingegneri dell’Università del Rhode Island, negli Stati Uniti, ha sviluppato una tecnologia particolarmente veloce, che consente di conoscere rapidamente le risultanze delle analisi del sangue attraverso il più comune strumento tecnologico che quotidianamente utilizziamo: lo smartphone. La dinamica dell’azione è la seguente: un paziente si reca presso lo studio del suo medico curante, presso un ambulatorio, una farmacia o un semplice presidio ospedaliero. Una puntura di spilla, una goccia di sangue riversata su di un biosensore miniaturizzato contenente uno spettrometro (anch’esso miniaturizzato) ed una minuscola micro-pompa, che è sua volta collegata ad un lettore delle dimensioni di una scatola di scarpe. Il paziente sborsa la modica cifra di poco più di un dollaro e mezzo (pari a quasi ad un euro) e va via. Dopo meno di trenta minuti riceve sul suo smartphone (tramite un SMS/MMS) l’intero referto clinico

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ict

dell’analisi. Epatite B, Hiv, malattie cardiovascolari e persino l’influenza H1N1, tutto analiticamente descritto ed evidenziato all’interno di un file che contiene i dati di un’intera cartella clinica. Per le masse che ogni giorno affollano gli ospedali e i laboratori analisi sembra un film di fantascienza, e la conferma di ciò deriva dalla risposta di un mio conoscente, sulla soglia della pensione, che sta per recarsi in ospedale per alcune analisi periodiche. Quasi divertito mi risponde «Ma davvero? Non ci credo, è uno scherzo?» e successivamente, dopo le mie rassicurazioni sulla veridicità della notizia, aggiunge «Beh, ma qui purtroppo non siamo in America…».

Una goccia di sangue è più che sufficiente per diagnosticare patologie anche gravissime

Il dispositivo “magico” è possibile acquistarlo ad un prezzo di circa 3.200 dollari (costo che chiaramente tenderà a diminuire), per consentire a chiunque di dotarsi di questa meraviglia tecnologica che può consentire di gestire in casa e autonomamente gli esami del sangue. Come asserisce Mohammad Faghri, professore di ingegneria meccanica e tra gli ideatori del congegno «Non serviranno più lunghe attese e giorni interi per avere i referti, sarà sufficiente passeggiare nell’anticamera del medico per poche decine di minuti». I ricercatori hanno annunciato che a breve allargheranno il numero delle analisi possibili (proteina C-reattiva, indicatore di infezioni e malattie cardiovascolari in corso, e l’esame per la beta-amiloide, proteina ritenuta responsabile dell’Alzheimer). Magie a parte, il dispositivo si basa su tecnologie smart e adotta una cartuccia ridotta di polimeri (delle dimensioni di un biglietto da visita), contenete dei microcanali di dimensioni ridottissime (appena 500 micron). Su questi minuscoli canali il sangue scorre e viene

analizzato attraverso i vari reagenti (biomarcatori) in grado di identificare la presenza di una serie di patologie. Successivamente la scatola produce un referto digitale (file .doc o .pdf), contenente tutte le informazioni delle analisi, che viene prontamente inviato allo smartphone del paziente. Inoltre il referto può essere trasmesso in tempo reale anche al suo medico curante. In questo modo si procede all’azzeramento di code, liste d’attesa, prenotazioni e in genere tutti i tempi morti, inclusi quelli riconducibili ai tempi di risposta dei risultati (che alle volte possono essere anche biblici!). «Questo sviluppo è un passo importante nella diagnostica point-of-care, in cui il test può essere eseguito in una clinica, in uno studio medico, o a casa» ha asserito il prof. Faghri «I pazienti ora non devono più attendere con ansia per diversi giorni i risultati dei test. Possono testare il sangue mentre si recano dal medico, e i risultati saranno già pronti prima di uscire». Il passo successivo dei ricercatori dell’università statunitense, sarà quello di ridurre le dimensioni del sensore, innovazione che consentirà di collegarlo direttamente allo smartphone, e che permetterà di ridurre ulteriormente i costi di produzione, elemento determinante per la diffusione capillare del dispositivo. La domanda che potrebbe sorgere anche al più incauto e sprovveduto lettore della nostra regione, dopo aver letto questa notizia, non potrebbe che esse la seguente: non sarebbe auspicabile prevedere l’adozione di uno strumento come questo da parte delle strutture preposte all’erogazione di questi servizi sanitari? Questi congegni potrebbero consentire di ridurre i costi, le inefficienze, i tempi di attesa oltre al famigerato rischio clinico da cui derivano i tanti errori della “malasanità” che provocano eventi spesso tragici. Perché non si rivolge maggiore attenzione alle potenzialità offerte dalle moderne e più recenti tecnologie per migliorare l’assistenza sanitaria e per ridurre i relativi costi esorbitanti che rappresentano peraltro il maggiore dei problemi della Regione Abruzzo? Come ho già asserito in alcuni miei precedenti articoli contenenti dati reali e scientifici, la spesa sanitaria regionale potrebbe essere notevolmente ridotta grazie all’adozione di moderni sistemi informatici e di metodologie di implementazione delle stesse, innovazioni che peraltro non necessiterebbero neanche di ingenti investimenti. Gli anglosassoni asseriscono da sempre «It takes the right people at the right place…», che può essere tradotto come «Bastano le persone giuste al posto giusto…» e aggiungerei «…a fare la differenza!»

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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro

Il concetto di Efficacia nel pensiero cinese Secondo il filosofo François Jullien, il concetto di efficacia nella cultura cinese ruota intorno a tre espressioni: “potenziale di situazione”, “trasformazione silenziosa” e “obliquità”

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he differenza c’è tra Occidente e Cina quando si parla di efficacia? Questa domanda se la pone François Jullien, filosofo e sinologo dell’Università di Paris VII, direttore dell’Institut de la Pensée Contemporaine. Nel suo ultimo libello (rielaborazione di una Lectio Magistralis tenuta alla Luiss nel 2007, co-edita nel 2011 da Luiss University Press e Sole24ore e intitolata Sull’efficacia; Cina e Occidente a confronto) Jullien circoscrive la sua navigazione filosofica attorno a tre espressioni che delimitano il concetto di efficacia nella cultura cinese: “potenziale di situazione”, “trasformazione silenziosa” e “obliquità”. Mentre l’uomo occidentale pensa

l’efficacia “modellizzando”, costruendo il rapporto fra teoria e prassi in modo che la seconda sia una diminutio rispetto alla prima, il cinese valuta il rapporto tra potenziale e situazione. «Il generale è colui che accumula il potenziale di situazione, come l’acqua che si accumula sulla cima di una pendenza e che, quando si apre una breccia, è pronta a cadere e a trascinare tutto con sé1. (…) L’efficacia è, dunque, capacità di esplorare le risorse della situazione, piuttosto che costruire un piano che proietteremo su di essa2». Il generale Sun Tzu (nell’opera l’Arte della Guerra) afferma che coraggio e codardia sono un effetto del potenziale di situazione e non virtù o difetti che si posseggono per

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creatività&innova ione

natura. Il pensiero cinese non si ciba di metafisica, non costruisce dicotomie binarie tra mezzi e fini, semmai relazioni analogiche tra condizioni e conseguenze: «Quando il nemico arriva riposato, cominciate con il farlo sfiancare; quando arriva sazio, cominciate con l’affamarlo; quando arriva unito cominciate con il disunirlo. Gestite le condizioni in modo che il suo “potenziale” decresca progressivamente e, di contro, il vostro cresca. Non intraprendete il combattimento se non quando tutto il potenziale si è rovesciato dalla vostra parte e, dunque, quando affrontate l’avversario, questi è già caduto3». Del grande generale, quindi, non c’è nulla da lodare; i cinesi non hanno bisogno dell’uomo eroico o della debordante personalità che da sola risolve i problemi. Il grande condottiero è colui che porta alla vittoria con facilità, non con l’estremo sacrificio. Accanto al concetto di potenziale di situazione, si situa quello di “trasformazione silenziosa” secondo il quale i più grandi cambiamenti sono prodotti da infiniti accadimenti quotidiani che non si notano, ma la cui somma porta inevitabilmente allo stravolgimento che diventa evidente soltanto alla fine del processo. Quand’è che ci si accorge che un figlio si è fatto grande? All’improvviso, eppure ciò che lo ha portato alla maturità è stata la somma di tanti elementi impercettibili. Quand’è che si scopre che una società è cambiata? Dall’oggi al domani, ma non quando ha iniziato a trasformarsi. La Cina è una cultura senza epopea, la sua storia non è caratterizzata dalla costruzione di grandi narrazioni, ma da una continua “trasformazione silenziosa”. Il pensiero cinese non nega l’importanza del singolo o del gesto eclatante, ma lo colloca all’interno di una dimensione “normalizzante”, non iperbolica. Deng Xiao Ping, dal 1976 al 1992, ha trasformato silenziosamente il suo paese attraverso la stagione delle quattro grandi modernizzazioni (industria, agricoltura, ricerca e difesa) senza distruggere il partito comunista cinese pur svuotandolo, nei fatti, dei contenuti ideologici, culturali e politici. Il terzo elemento che costruisce il concetto di efficacia è “l’obliquità” che si oppone alla frontalità. Lo scontro si fa di faccia, la vittoria si ottiene di sbieco. Si vince quando l’attacco è improvviso, inatteso o straordinario. Comportarsi in modo obliquo non significa necessariamente opporsi alla frontalità, ma capovolgere il senso comune: se l’avversario, intuendo le tue intenzioni, provasse a imitarti attaccandoti di sbieco, tu lo stupirai attaccandolo frontalmente, perché vincere di sbieco non significa opporsi al frontale, ma a ciò che ci si aspetta. Nel pensiero cine-

François Jullien, autore del libro “Sull’efficacia. Cina e Occidente a confronto”

se la relazione con l’altro non è mai scopertamente oppositiva: per questo non è mai autenticamente democratica nel senso occidentale del termine. Mentre dalla Polis greca in poi esiste una tradizione di confronto che nasce dall’agone, ossia dall’opposizione logica e argomentata di due tesi, in Cina la critica a una tesi scaturisce da ciò che non si dice, dal vuoto e non dal pieno, dalla reticenza. Nel pensiero cinese se si vuole che la “parola resti feconda è necessario preservarla”, uccidere lentamente con i silenzi, lasciando che sia l’avversario a porsi il dubbio senza la soddisfazione del confronto diretto. La fondazione “democratica occidentale” nasce dallo scontro retorico e dalle antilogie (discorso contro discorso); la fondazione “burocratica cinese” scaturisce da un’opposizione che deve essere dedotta da ciò che non si dice. Jullien, in un saggio che si legge in un’ora, ci restituisce la freschezza di un pensiero millenario che forse dovremmo comprendere meglio per adottarne i precetti migliori

1. François Jullien, Sull’efficacia. Cina e Occidente a confronto, Luiss University Press e Sole24ore libri, Milano, 2011, p.16. 2. François Jullien, op. cit., 2011, p.17. 3. François Jullien, ibid., p. 25.

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norme&leggi » di Filippo Paolini

La compravendita internazionale ed i vizi: il caso “Presider” Dal caso nella nota azienda di Avezzano, alcuni riflessioni sulla compravendita internazionale ed il meccanismo di attivazione della garanzia per i difetti dei beni

Un’immagine dell’azienda Presider di Avezzano

U

n recente “caso” portato con successo all’attenzione della Corte Internazionale d’Arbitrato di Parigi (International Chamber of Commerce) dalla Presider, industria abruzzese leader nel mercato europeo delle lavorazioni siderurgiche, offre lo spunto per alcune riflessioni sulla compravendita internazionale ed il meccanismo di attivazione della garanzia per i difetti dei beni. Non è infrequente, infatti, per le imprese che hanno rapporti commerciali con l’estero, imbattersi in brutte sorprese al momento della verifica della qualità della merce acquistata, che potrebbe rivelarsi difettosa o comunque priva delle caratteristiche promesse. Che cosa fare in questi casi? Come deve reagire l’imprenditore italiano per avvalersi della garanzia? In assenza di particolari deroghe pattuite nel contratto, la normativa fondamentale è costituita

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norme&leggi

dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui contratti di vendita internazionale di merci del 1980, ratificata dall’Italia e da altre 75 nazioni. In primo luogo, il compratore, direttamente o tramite terzi, deve aver cura di esaminare in un breve periodo i beni; nei casi delle cosi dette “vendite a catena”, dove il compratore ridistribuisce direttamente i beni senza una ragionevole opportunità di esaminarli, il controllo può essere differito all’arrivo delle merci a destinazione sempreché il venditore fosse a conoscenza della circostanza: in tali casi, pertanto, è opportuno che ciò sia specificato nel testo contrattuale. L’obbligo di esaminare i beni non è fine a se stesso e, quindi, la sua violazione non può essere sanzionata isolatamente, bensì soltanto laddove abbia impedito all’acquirente di avvedersi diligentemente dei difetti e di provvedere, quindi, ad un altro suo obbligo fondamentale: notificare al venditore una denuncia sufficientemente specifica, in un tempo ragionevole ed al massimo non oltre due anni. La ragionevolezza andrà commisurata alle specifiche circostanze, vale a dire la deteriorabilità della merce, la quantità, la logistica del luogo di consegna e cosi via. L’intempestività e la genericità della denuncia conducono alla decadenza dalla garanzia e, pertanto, rappresentano due punti cardine sui quali si incentrano numerosissimi giudizi concernenti le vendite internazionali. Come ritenuto dal Tribunale arbitrale (Presidente Prof. Pierre Tercier) nel “caso Presider”, la normativa in questione non deve essere interpretata in maniera eccessivamente rigorosa. Pertanto, la denuncia deve essere specifica nella misura in cui consenta al venditore di rendersi conto della natura dei difetti e quindi di attivarsi per verificarli.

In un’era in cui le comunicazioni elettroniche sono alla portata di tutti, il venditore che riceva una denuncia non sufficientemente dettagliata e intenda saperne di più deve interrogare il compratore e, pertanto, non potrà assumere un atteggiamento “attendista”, rimanendo inerte e sperando di “farla franca” giocando sulla tempestività. La denuncia non può essere una trappola per l’acquirente. Allo stesso modo, il venditore non potrà nascondersi dietro una denuncia intempestiva o non valida, se è venuto a conoscenza della mancanza di qualità dei beni con altre modalità, ad esempio tramite la comunicazione da parte di terzi. Un altro punto molto interessante toccato dalla sentenza in questione concerne la valenza generale dei processi di comunicazione. Infatti, laddove l’acquirente intraprenda con buona fede e correttezza un dialogo con il venditore in merito ai difetti riscontrati, si dovrà aver riguardo non alle singole isolate comunicazioni, bensì all’intero processo comunicativo al fine di stabilire l’idoneità della denuncia. Partendo da questi presupposti, quindi, laddove ad esempio sussista una prima comunicazione sbrigativa e, più in là, una seconda comunicazione maggiormente dettagliata, ci si potrebbe trovare dinanzi a questo paradosso: la prima sarebbe tempestiva ma non specifica, la seconda l’esatto contrario e, quindi, prese separatamente, nessuna delle due sarebbe conforme alla normativa. Invece, osservando il principio della buona fede, posto alla base della sopra richiamata Convenzione delle Nazioni Unite sui contratti di vendita internazionale di merci, bisognerà in questi casi avere riguardo all’intero processo di comunicazione tra le parti, giungendo per tale va a ritenere la denuncia tempestiva, in considerazione della prima notizia, e dettagliata, in funzione della seconda

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energia » di Pietro Pastorelli

A

bbiamo più volte affrontato il problema della qualità su queste pagine. In particolare nel numero 51 di Febbraio scorso, con i dati forniti dall’Autorità e dalle nostre ricerche sull’argomento, attraverso il sito www.trovaenergia.it, abbiamo mostrato il divario tra Nord e Centro-Sud d’Italia e le differenze tra i vari comuni della nostra regione. Avevamo anche dimostrato, e fatto presente all’Autorità, che i danni provocati alle attività imprenditoriali dalle interruzioni brevi sono altrettanto importanti di quelli provocati dalle lunghe. Analizziamo, a questo punto, quanto riportato nel documento di consultazione “OPZIONI E PROPOSTE PER LA REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI DISTRIBUZIONE E MISURA DELL’ENERGIA ELETTRICA NEL PERIODO DI REGOLAZIONE 2012-2015”. Partiamo dalle motivazioni e obiettivi dell’intervento. L’Autorità scrive: “L’analisi dei dati evidenzia: a) un peggioramento della durata complessiva delle interruzioni senza preavviso, in particolare nelle regioni del Sud, dove tale peggioramento è costante dal 2007;… b)un miglioramento del numero complessivo di interruzioni senza preavviso lunghe a livello nazionale, in particolare al Sud…; migliora invece sensibilmente il numero complessivo di interruzioni brevi, sempre guidato dal Sud…” “Appaiono tuttavia rilevanti almeno tre elementi: a) la quota di durata delle interruzioni esclusa dalla regolazione incentivante registra un progressivo aumento nel triennio 2008-10 rispetto al quadriennio precedente, in particolare al Sud;… b) il gap tra Nord e Sud del Paese diminuisce per quanto riguarda la durata e il numero di interruzioni soggette a regolazione incentivante, ma aumenta per quanto riguarda la durata e il numero di interruzioni complessive; c) le interruzioni con preavviso registrano un sensibile aumento sia della durata che del numero di interruzioni, in particolare al Sud.” “Per quanto riguarda la regolazione incentivante della durata sono due gli elementi su cui concentrare l’attenzione: a) vi sono numerosi ambiti che presentano livelli di durata delle interruzioni ancora lontani dai livelli obiettivo (ambiti peggio serviti); per tali ambiti è necessaria la convergenza verso i livelli obiettivo entro il 2015; allo scopo l’Autorità intende promuovere tale convergenza attraverso un regime di incentivazione speciale; b) vi sono numerosi ambiti che hanno registrato livelli di durata migliori del livello obiettivo per un lungo periodo (ambiti meglio serviti); per tali ambiti l’Autorità intende introdurre una decelerazione del regime di incentivazione...“.

Buone notizie dall’Autorità per l’energia Un nuovo documento (DCO 15/11 del 28/04/2011), attualmente in fase di consultazione, potrebbe portare, nei prossimi anni, a un notevole miglioramento della qualità dell’energia elettrica

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energia

Anno

CTS raccolto dalle imprese ditributrici [M€]

CTS trattenuto dalle imprese distributrici [M€]

Eccedenza da versare alla CCSE [M€]

2007

12,8

5,2

7,6

2008

45,2

5,4

39,8

2009

62,5

5,5

57,0

2010

54,6

5,3

49,3

Fig. 1: Corrispettivo Tariffario Specifico, periodo 2007-2010. (Fonte: Autorità per l’energia elettrica ed il gas)

Veniamo allora alle “buone notizie”. 1. Interruzioni brevi. Nel prossimo periodo di regolazione anche le interruzioni brevi saranno conteggiate tra quelle che daranno diritto agli indennizzi automatici agli utenti finali MT che si sono adeguati alla normativa vigente. 2. Lotta contro il mancato adeguamento degli impianti MT. Sarà intensificata la lotta verso i clienti non adeguati e che oggi pagano il CTS (Corrispettivo Tariffario Specifico). È ormai accertato che la qualità del servizio è peggiore nelle zone dove il numero di non adeguati è maggiore. Per comprendere quanti milioni di euro gli utenti pagano ogni anno quale penalità per non essersi adeguati, riportiamo qui di seguito una tabella riepilogativa (figura n.1): calcolando anche quanto previsto per il 2011, in cinque anni, si superano abbondantemente i 200 milioni di euro. 3. Istituzione di un “Fondo clienti MT”. L’Autorità sta attentamente esaminando la possibilità di far convergere il CTS, per il periodo 2012-2015, in un fondo per iniziative a favore dei clienti MT. Tra le iniziative potrebbero esserci anche interventi specifici su impianti o gruppi di utenti peggio serviti per migliorare la qualità del servizio (es.: incentivare il passaggio degli utenti MT con potenza inferiore a 100KW sulla rete BT in modo da ridurre la dimensione delle reti e quindi la probabilità di guasti a terra). 4. Miglioramento della registrazione delle segnalazioni dei guasti da parte dei distributori. L’AEEG chiede un miglioramento delle segnalazioni dei clienti per pronto intervento scrivendo testualmente: “ il registro delle segnalazioni dovrà essere integrato dalle seguenti informazioni per garantire una maggiore verificabilità:

a) data e ora di ogni segnalazione pervenuta, con granularità pari al minuto; b) motivo della segnalazione; c) nominativo del cliente chiamante; d) Comune per il quale è riferita la segnalazione; e) indirizzo del cliente chiamante; f) codice dell’interruzione nel caso in cui alla chiamata del cliente corrisponda effettivamente un’interruzione …… ; g) codice della/e linea/e BT coinvolta/e nell’interruzione; h) campo note.” Ciò consentirà di meglio analizzare la realtà delle zone di guasto, scendendo fino ai comuni, allo scopo di poter definire interventi più adatti al miglioramento della qualità. Lo schema proposto ricorda molto da vicino la “Scheda rilevazione guasti” che Confindustria Abruzzo ha messo a disposizione dei propri associati per monitorare, tramite il sito www.trovaenergia.it , la qualità dell’energia sui vari comuni della regione.

Vorrei infine richiamare l’attenzione sull’incremento delle interruzioni con preavviso che sono una diretta conseguenza della carenza di infrastrutture: se non vi sono linee alternative su cui far fluire l’energia durante le manutenzioni si è costretti ad interrompere l’alimentazione con i conseguenti danni alle attività produttive. Dato lo spazio a disposizione ci fermiamo qui. Voglio solo accennare che il documento prevede molte altre cose tra le quali un tavolo per l’approfondimento dei contratti per la qualità che non hanno avuto, fino ad ora, lo sviluppo sperato

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Divisione

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Divisione

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ricerca&innova ione » di Luciano Fratocchi

Istituti Tecnici Superiori: l’ultima opportunità di creare professionalità veramente spendibili Alcune riflessioni sullo stato occupazionale dei giovani e le differenze tra i neo laureati e i neo diplomati

A

settembre nelle aule delle scuole superiori italiane entrerà un nuovo tipo di studenti, gli iscritti agli Istituti Tecnici Superiori (ITS) – 58 corsi di studio biennali sparsi su tutto il territorio nazionale, che rilasceranno il titolo di studio di Tecnico superiore. Si tratta dell’ennesimo tentativo – forse l’ultimo – di dare al tessuto industriale nazionale la possibilità di approvvigionarsi di professionalità tecniche adeguate a favorire lo sviluppo delle imprese e di far sì che il nostro Paese possa ancora mantenere il secondo posto nella classifica delle economie manifatturiere in Europa. Mentre scrivo, risuonano ancora le parole pronunciate lo scorso 17 Maggio dal presidente del CENSIS Giuseppe Roma alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati: “In Italia la laurea non paga. I nostri laureati

lavorano meno di chi ha un diploma, meno dei laureati degli altri Paesi europei, e con il passare del tempo questa situazione è pure peggiorata”. Per dirla in termini quantitativi, mentre in Italia lavora il 66,9% dei laureati tra i 25 ed i 34 anni, la media europea è dell’84%, dell’87,1% in Francia, dell’88% in Germania, l’88,5% nel Regno Unito. Inoltre, il tasso di occupazione tra i laureati italiani di 25-34 anni è più basso di quello dei diplomati della stessa fascia di età (69,5%). Senza dimenticare che, il tasso di occupazione dei laureati si è ulteriormente ridotto nel tempo, scendendo dal 71,3% del 2007 al 66,9% del 2010. Per dirla in termini qualitativi, basta ricordare il caso del dottor Marco Grazietti, a cui ho dedicato il mio intervento del numero di Aprile, laureato in Biotecnologie che non trovando lavoro si è messo a fare il ciabattino.

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ricerca&innova ione

Allo stesso tempo, però, Gianfelice Rocca – vice presidente nazionale di Confindustria per l’Education – ricorda che ”le imprese non trovano sul mercato i tecnici di cui hanno bisogno”, il che è tanto più grave laddove si tenga conto che in un modello di sviluppo come quello italiano, “basato su un sistema industriale medium e high tech, queste figure hanno un ruolo chiave per la continuità della nostra economia e soprattutto del nostro manifatturiero”. Davvero un paese strano il nostro, in cui alla disoccupazione intellettuale fa da contraltare la fame di professionalità tecniche da parte di molte imprese. Senza scomodare i dati nazionali Excelsior, posso testimoniare in prima persona di conoscere diverse aziende abruzzesi che vorrebbero assumere – a tempo indeterminato ed in regola – giovani tecnici, ma non li trovano. E questo succede nella nostra regione, non in Lombardia o nel Veneto; e succede oggi, non prima della crisi economica e finanziaria. Dovremmo forse interrogarci sul ruolo dell’Università in questo paese. Si parla spesso di “ascensore sociale”, ma siamo sicuri che questo ascensore non si trasformi troppo spesso in una gabbia che rimane bloccata tra un piano e l’altro in attesa di un manutentore difficile da trovare come nel pomeriggio di un ferragosto romano? Siamo sicuri che sia accettabile che in questo paese si iscrivano a corsi di laurea come Scienza della comunicazione o Scienza dell’investigazione (la lista potrebbe essere molto più lunga, purtroppo) un numero impressionante di matricole che – pur finendo il loro percorso di laurea in tempo e con un’eccellente votazione – saranno in gran parte condannate a non trovare un lavoro che abbia minimamente a che fare con quello per cui hanno studiato? È etico che si spendano – anzi, sprechino - tanti soldi pubblici in questo modo? È giusto che si generino tante aspettative nei giovani e nelle loro famiglie?

Non sarebbe più corretto fornire effettivi servizi di orientamento ai giovani maturandi – ma anche ai diplomandi delle scuole medie inferiori, servizi che facciano capire cosa chiede il mercato del lavoro e quali possono essere i problemi nel perseguire certi percorsi. Poi ognuno deciderà con la propria testa, magari confermando la decisione di seguire un corso con minori prospettive di successo lavorativo, ma poi non potrà dire che non era al corrente dei rischi. Non sarebbe corretto far capire a molte famiglie che avere un figlio diplomato ad un Istituto tecnico non significa doversi sentire genitore di un minorato. Non sarebbe giusto far sapere che dei bravi tecnici – non

Il presidente del CENSIS Giuseppe Roma: “In Italia la laurea non paga. I nostri laureati lavorano meno di chi ha un diploma, meno dei laureati degli altri Paesi europei, e con il passare del tempo questa situazione è pure peggiorata” solo guadagnano molto di più di un laureato che si debba “riciclare” come addetto di un call center – ma che sono anche più contenti perché fanno il lavoro per cui hanno studiato? Gli ITS potrebbero essere una strada utile per molti giovani, a patto che non finiscano per essere considerati come “corsi di serie B”, per chi non vuole studiare o per chi dopo qualche anno di parcheggio all’Università ha deciso di mollare e di prendersi “un altro pezzo di carta”

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gestione d’impresa » di Massimiliano Pian

Da un obbligo normativo

alla creazione di un

vantaggio competitivo Riflessioni sulle possibilità di miglioramento offerte dall’adeguamento al d.lgs. 231 per le nostre imprese

L

a necessità di doversi adeguare per rispettare norme imposte dall’esterno è spesso interpretata come un onere a cui non si può derogare; anzi, si cerca spesso il modo per risultare formalmente conformi alla norma, onde evitare sanzioni, cercando di non modificare i nostri comportamenti abituali. In realtà le norme dovrebbero servire a codificare le nostre azioni nel rispetto di principi che salvaguardano

e tutelano interessi comuni. Cambiare approccio quando ci si pone di fronte alla necessità di un adeguamento imposto da nuovi regolamenti, significa cogliere il principio che sta alla base di questi ed utilizzarlo per l’ottenimento dei benefici sottostanti: l’aspetto di conformità formale, a questo punto, viene da sé. Il Decreto Legislativo 231/01 ha introdotto per la prima volta nell’ordinamento italiano un regime di

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gestione d’impresa

responsabilità amministrativa a carico degli Enti collettivi per alcuni tipi di reato commessi nell’interesse o a vantaggio della Società da parte di loro amministratori e/o dirigenti: l’innovazione normativa, che adegua l’Italia anche ad altri Paesi europei, prevede un modello sanzionatorio rivolto anche all’impresa portatrice dell’interesse economico sotteso alla commissione del reato, quando il comportamento illecito sia espressione della politica aziendale o, quanto meno, derivi da una “colpa di organizzazione”. La dimostrazione, in sede giudiziale, da parte dell’impresa dell’adozione di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo idoneo a prevenire il reato verificatosi consente di venire esonerata dalla responsabilità. Per rispondere a questa richiesta normativa si può agire in due modi: adottare formalmente un Modello, con l’obiettivo di

ottenere in sede giudiziale l’esonero della responsabilità, mantenendo di fatto inalterati prassi e procedure aziendali attuali e limitando i costi connessi all’adozione del modello stesso; sfruttare l’opportunità di revisione del modo di operare per migliorare nel complesso le sue performance, riducendo le possibilità che l’organizzazione dell’impresa possa incorrere in uno dei reati previsti, eventualità che comprometterebbe la sopravvivenza stessa dell’impresa sul mercato. Proviamo a mettere in relazione le caratteristiche che deve avere un Modello per poter essere considerato uno strumento efficace al fine dell’esenzione della responsabilità secondo quanto previsto dal d.lgs. 231 con l’effetto che tali caratteristiche hanno sulla concreta creazione di valore per l’impresa e sul suo miglioramento competitivo.

Caratteristiche del Modello

Specificità d.lgs. 231

Opportunità di creazione valore

Inventario degli ambiti aziendali di interesse

Analisi puntuale del contesto aziendale, condotta secondo approcci diversi (es.: per aree operative, attività, funzioni, processi), individuando gli ambiti in cui possono essere commessi i reati

La mappatura delle attività di un’impresa consente l’individuazione delle aree necessarie per il controllo di gestione (analisi della redditività, valutazione investimenti, efficienza struttura organizzativa, ..)

Definizione di specifici protocolli a supporto

Redazione di regole per disciplinare le attività aziendali, definendo ruoli, responsabilità e principi di controllo ai fini della prevenzione della commissione dei reati individuati

Una chiara mappatura delle modalità di gestione e organizzazione dell’impresa, consente una più rapida ed efficace comunicazione interna, a beneficio della qualità e tempestività con cui vengono svolte le diverse operazioni

Modalità di gestione delle risorse finanziarie

Attenzione particolare nel controllo dei processi interni dell’impresa che comportano gestione o movimentazione di risorse finanziarie, al fine di impedire la commissione dei reati

La chiarezza delle rilevazioni contabili, la corretta pianificazione dei costi, l’autorizzazione alla spesa sono elementi alla base della costruzione di un sistema di informazioni necessarie all’impresa per la sua gestione interna e per la sua relazione con l’esterno (banche e istituti finanziari)

Obblighi di informazione

Previsione delle modalità di informazione e comunicazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del Modello

La definizione di un sistema di reporting che rappresenti in modo chiaro l’andamento dell’impresa è uno strumento fondamentale per l’imprenditore per avere con tempestività la possibilità di orientare le sue decisioni di indirizzo e governo dell’impresa

I principi del d.lgs. 231 rappresentano, quindi, un’opportunità per l’impresa di dotarsi di metodo e strumenti per comprendere meglio il proprio funzionamento: in una situazione di crisi, tale opportunità rischia di diventare in breve tempo un’esigenza imprescindibile per garantire la sopravvivenza stessa dell’impresa

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credito&finan a » a cura della redazione

Un momento dell’assemblea della BCC Castiglione Messer Raimondo e Pianella

Bcc Castiglione Messer Raimondo e Pianella, ancora numero uno Approvato il bilancio 2010. La banca si conferma al primo posto nel panorama regionale

U

na realtà economica e finanziaria in buona salute quella presentata ai soci della Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella in occasione dell’approvazione dell’ultimo bilancio. Nel panorama delle Bcc regiona-

» foto di Marcello Starinieri

li, la banca di Castiglione Messer Raimondo e Pianella si conferma al primo posto, per il 2010. Cresce del 15% il credito contro una media del sistema nazionale delle Bcc del 5,8%. La raccolta aumenta dell’8% rispetto alla media nazionale dell’1,70%.

L’utile è di 1.775.000 Euro con un ROE del 5%, con conseguente aumento del Patrimonio del 7% rispetto alla media nazionale del 3,6%. Le sofferenze lorde si sono attestate al 2,45% e quelle nette all’1,22%. Una crescita gestita mantenendo sempre

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Il presidente Alfredo Savini

I relatori intervenuti all’assemblea

fede ai principi ispiratori dei 92 coraggiosi soci che 55 anni fa iniziarono questa avventura. L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2010, ha adeguato le norme statutarie e provveduto ad eleggere le cariche sociali, riconfermando l’intero cda, presieduto da Alfredo Savini, e il collegio sindacale e probiviri. «Questi dati mi inorgogliscono – ha commentato il presidente Alfredo Savini – la nostra Bcc anche in questo esercizio ha raggiunto e superato i risultati prefissati nel budget. Di strada ne abbiamo fatta, oggi abbiamo visibilità anche nel panorama bancario generale. Siamo al 25°

posto nella classifica della rivista “Banca Finanza”, pubblicata nel 2010. Negli ultimi 10 anni in cui questo cda ha avuto l’onere e l’onore di gestire la nostra Bcc, i risultati ottenuti sono stati allettanti: da poco più di mille soci siamo infatti passati a quasi tremila, con una crescita del 108%, e abbiamo assistito ad un aumento di clienti di quasi il 50%. Oltre il 400% in più di impieghi, che oggi sono arrivati ad un totale di circa 350 milioni euro, il 261% in più di raccolta (per un totale di quasi 400 milioni) e il 120% in più di patrimonio completano il quadro. Se consideriamo che gli unici dati in decremento sono le

sofferenze (le lorde sono passate dal 12,06% del 2000 al 2,45% del 2010, e le nette dal 6,28% all’1,22%), non possiamo che essere estremamente soddisfatti. Siamo cresciuti anche a livello territoriale con l’apertura di 5 nuove filiali, 4 delle quali sulla costa (Città Sant’Angelo, Silvi, Pineto e Montesilvano), portando ad un totale di 12 punti nelle province di Teramo, Pescara e Chieti». Il presidente Savini ha ringraziato pubblicamente il direttore generale Paolo Mingione, il gruppo dirigente e tutto il personale

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credito&finan a » di Laura Tinari

Un momento della conferenza stampa di presentazione del Protocollo d’intesa

Confindustria e CARISPAQ

insieme per le aziende Siglato il protocollo d’intesa tra Confindustria L’Aquila e Carispaq sull’anticipo fatture a carico della Pubblica amministrazione emesse dalle imprese iscritte all’Associazione

V

a ancora una volta nella direzione del sostegno e della vicinanza alle aziende l’accordo firmato dal presidente di Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue, e dal direttore generale della Carispaq, Rinaldo Tordera. In una fase di congiuntura economica negativa, che vede il normale flusso dei pagamenti procedere lento anche a causa della scarsa liquidità presente nel sistema, Confindustria L’Aquila ha interpretato le difficoltà dei propri associati tanto da richiedere al primo Istituto bancario del territorio un aiuto nel sostenerli. Nasce così il Protocollo che definisce gli impegni presi dalle due parti affinché le aziende possano vedersi anticipati i crediti derivanti da fat-

ture emesse a carico della Pubblica amministrazione o Enti pubblici e locali relativi a lavori e forniture di qualsiasi genere con durata massima di 12 mesi. «Questo accordo è una buona boccata d’ossigeno per tutte le imprese che lavorano con la PA, è per questo che abbiamo chiesto che fosse esteso anche alle aziende che hanno sede fuori dal cratere», ha esordito Spinosa Pingue, che durante la conferenza stampa ha annunciato che Confindustria L’Aquila acquisterà un piccolo pacchetto di azioni della Carispaq, «Ci fa piacere entrare nella compagine sociale dell’Istituto, perché come  Associazione  vogliamo dare fiducia alle cose che in questo territorio funzionano», ha continuato. Un sorpreso quanto

soddisfatto Rinaldo Tordera ha invece sottolineato i vantaggi del protocollo siglato, «L’accordo riguarda tutto il territorio e le imprese associate di tutta la provincia, dando da un lato liquidità al mercato e dall’atro tranquillità agli operatori sul pagamento e sull’incasso del credito». Accanto a loro anche la vice-presidente della Provincia dell’Aquila, Antonella Di Nino, e la presidente del Confidi L’Aquila, Maria Assunta Tricarico, che ha definito i crediti con la PA «una grande tassa occulta per le imprese, perché se è vero che ancora si riesce a gestirla con la collaborazione con le banche, è anche vero che queste preferiscono lavorare con le aziende che ce la fanno da sole e che investono»

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» di Piergiorgio Greco

Quando la sanità abruzzese

è sinonimo di eccellenza La Asl di Pescara insieme alla Fondazione Onlus Camillo De Lellis per l’Innovazione e la Ricerca in Medicina di Pescara, per i prossimi due anni sperimenterà degli anticorpi per combattere il virus Cmv, grazie ad un finanziamento della Regione Abruzzo

Da sinistra Giovanni Nigro (precursore della ricerca), Claudio D’Amario (manager Asl Pescara), Giustino Parruti (primario Malattie infettive Pescara, e membro della Fondazione Onlus Camillo De Lellis)

C’

è un Abruzzo che primeggia a livello mondiale, e lo fa nel settore più delicato: quello della sanità. È l’Abruzzo di medici appassionati del proprio lavoro, che costruiscono il bene di tutti, luminari che nei prossimi due anni combatteranno senza quartiere un virus maledetto, il citomegalovirus (Cmv l’acronimo), che colpisce le donne in gravidanza, causando al feto danni gravissimi: malformazioni, microcefalia, displasia o atrofia cerebrale, disturbi della vista e dell’udito fino al mutismo, basso peso alla nascita, infiammazione di organi interni ed emorragie, epatite, polmonite e altro ancora. Un virus che troppo spesso “suggerisce” alle puerpere il ricorso all’aborto ma che, come ha dimostrato già nel 2005 il pro-

» foto concesse da Piergiorgio Greco

fessor Giovanni Nigro, primario della clinica pediatrica dell’Aquila, può essere sconfitto con le immunoglobuline, anticorpi che vengono iniettati con una semplicissima flebo. È l’Abruzzo della Asl di Pescara, che insieme alla Fondazione Onlus Camillo De Lellis per l’Innovazione e la Ricerca in Medicina di Pescara per i prossimi due anni sperimenterà tali anticorpi, grazie ad un finanziamento della Regione Abruzzo, ponendo la nostra sanità all’avanguardia: «E’ vero – spiega Giustino Parruti, primario del reparto di Malattie infettive di Pescara – si tratta di una sperimentazione che non ha pari in Italia, visto che si tratta dell’unica sperimentazione totalmente gratuita e senza restrizione di accesso, mentre tramite Internet sta diffondendosi la pratica della infusione di immu-

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noglobuline presso cliniche private non convenzionate, in modo scarsamente controllato ed in forma molto onerosa per le utenti. L’Italia è da sempre all’avanguardia in questo tipo di ricerca, e Pescara si colloca con questa iniziativa al vertice di questa eccellenza. Possiamo affermare - non senza tremore e soddisfazione allo stesso tempo - che a livello mondiale al momento non vi sia alcuna sperimentazione di eguale spessore in corso». Ma come funziona la sperimentazione? “Il progetto prevede quattro fasi. In primo luogo, la conferma dell’infezione da Cmv nella gestante mediante controlli piuttosto sofisticati che da un semplice esame del sangue ed urine evidenziano l’effettiva presenza del virus. Per tutte le infezioni confermate - secondo passaggio – viene offerta la verifica ecografica delle eventuali complicanze sul feto. Nel sospetto di un danno esistente, viene offerta anche la risonanza magnetica nucleare fetale, da eseguire all’Itab dell’Università di Chieti. Se la gestante lo richiede, si passa poi – terzo passaggio - alla verifica del fatto che il Cmv abbia effettivamente raggiunto il feto, analizzando il liquido amniotico ed eventualmente il sangue fetale, mediante amniocentesi e cordocentesi. Il passaggio del Cmv da madre a feto avviene infatti solo nel 30-40% delle gestanti infette. La verifica, comunque, non è obbligatoria per accedere al trattamento: chiunque volesse procedere all’infusione delle immunoglobuline senza queste procedure diagnostiche, piuttosto invasive per il feto (0.2-1% di aborto indotto) ha piena facoltà di farlo, e la diagnosi rimane ecografica o mediante risonanza magnetica nucleare. Si provvede infine – quarto passaggio - all’assegnazione di un protocollo di cura per la singola gestante, con uno dei due tipi di immunoglobuline in sperimentazione. Di norma, la somministrazione delle immunoglobuline viene effettuata ogni 15-30 giorni

fino alla certezza di una piena protezione fetale. Infine, dopo il parto, si procede all’osservazione dei nuovi nati per un anno, presso centri specializzati. Alla fine dello studio si procederà all’analisi dei risultati ed alla verifica della bontà dell’ipotesi di sperimentazione”. All’origine del progetto c’è l’incontro tra i promotori operanti nella Asl di Pescara e il professor Giovanni Nigro, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi dell’Aquila, che alcuni anni fa ha sperimentato per la prima volta l’efficacia delle immunoglobuline nella lotta contro i danni fetali da Cmv, documentando una marcata riduzione delle conseguenze sul feto grazie all’impiego di questo presidio. Tali risultati sono stati pubblicati nel 2005 sul prestigioso New England Journal of Medicine. Nonostante ciò, però, nessuno degli Stati occidentali ha ancora dato accesso all’infusione di immunoglobuline per le donne gravide a rischio. Conclude Parruti: «La Regione Abruzzo ha mostrato una capacità di “vision” molto avanzata, che va sottolineata specie nel presente contesto di ristrettezze e di scelte spesso gravose al ribasso. In secondo luogo, merita adeguata sottolineatura la scelta innovativa della Asl di Pescara di collaborare strettamente con una Fondazione Onlus per la realizzazione del progetto. Questa scelta potrà avere ricadute molto importanti ed a loro volta innovative. Infatti, il numero delle donne che potrà essere incluso nella sperimentazione dipenderà dai fondi disponibili per l’acquisto delle immunoglobuline. Questi, pur essendo al momento già cospicui (400 mila euro), potranno bastare solo per trattare circa 150 donne. Il coinvolgimento di altre espressioni della società civile potrà valere all’allargamento del finanziamento. Una lezione di sussidiarietà orizzontale, ed una speranza di sviluppo per tutta la nostra azienda»

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» di Eleonora Lopes

Profili Aziendali,

competenza e professionalità Nata 13 anni fa per mano di 18 professionisti della consulenza, oggi Profili Aziendali, guidata dal presidente Marco Castelli, è una società in grado di promuovere e sostenere l’impresa attraverso l’erogazione di diversi servizi

Marco Castelli, presidente della Profili Aziendali&Partners srl

P

romuovere, sostenere e far crescere le aziende. Con questa mission, nasce nel 1998, Profili Aziendali&Partners srl, una società composta da 18 professionisti (oggi 19) nel campo della consulenza che hanno voluto creare una struttura che fosse in grado di soddisfare e rispondere alle crescenti esigenze delle imprese, con un sistema di servizi integrati incentrati sull’obiettivo finale di sostenere lo sviluppo ed il successo dei propri clienti. La capacità di proporsi come unica interfaccia operativa capace

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di soddisfare i molteplici bisogni delle aziende, negli anni, ha reso Profili Aziendali, il punto di riferimento essenziale per le imprese che cercano un’organizzazione in grado di gestire in modo organico e strutturato le diverse esigenze collegate ad una moderna ed efficace gestione aziendale. Al timone di questa società c’è Marco Castelli, uno dei soci fondatori che un anno fa è diventato presidente della Profili Aziendali. Accanto a Castelli, c’è Emanuele Di Sabatino altro socio fondatore della Profili Aziendali, è l’attuale amministratore delegato. Di


Sabatino è responsabile tecnico Area Finanza d’Impresa, ed è specializzato nell’ambito amministrativo, bilancio e finanza agevolata. I servizi che offre la Profili Aziendali sono: direzione d’impresa, finanza d’impresa, sistemi informativi aziendali, marketing e commercio internazionale, privacy e sicurezza informatica, formazione, qualità e ambiente, sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, attestazione Soa e tra le novità, anche consulenza e risparmio energetico, web marketing e archiviazione digitale. Ma come è nata l’idea di costituire Profili Aziendali? «Ci siamo resi conto – ci spiega Castelli- che oggi, con un mondo che cresce ad una velocità spaventosa, l’azienda per stare al passo con i tempi, necessitava di tutti quei servizi che spesso il commercialista non era in grado di fornire. Quello che ci tengo ad evidenziare è che noi instauriamo una partnership con i commercialisti, non ci poniamo come competitor, ma anzi operiamo al loro fianco fornendogli tutte le novità del mercato e le agevolazioni per i loro clienti». La sede, una struttura moderna e confortevole di 350 metri quadri, accreditata dalla Regione Abruzzo, si trova a Corropoli e vanta 30 collaboratori. Tra i clienti della Profili Aziendali, si annoverano anche diverse associazioni di categoria che hanno scelto questa società per essere sempre informate sull’evoluzioni del mercato e affrontarle con gli strumenti adeguati. «Nel nostro archivio –continua Castelli- gestiamo le anagrafiche di quasi 1700 clienti. Il 90% provengono dalla provincia di Teramo, ma lavoriamo anche nella Marche. L’obiettivo è di espanderci in tutto l’Abruzzo con una sede per ogni provincia. Sull’Aquila siamo in parte presenti con il consorzio di servizi Innova&form vicino alle imprese colpite dal terremoto guidato da Giuseppe

Emanuele Di Sabatino (amministratore delegato) e Marco Castelli

Mancinelli. Nonostante le difficoltà degli ultimi due anni legate alla congiuntura economica, oggi abbiamo consolidato il nostro patrimonio e il fatturato ha avuto un incremento medio del 25% annuo». Il futuro di Profili? «Oltre all’espansione sul territorio, -conclude il presidente- abbiamo intenzione di incrementare l’organico, aumentare i servizi, ed iniziare ad operare non solo con le aziende, ma anche con gli Enti Pubblici»

Chi è Marco Castelli Classe 1971, Marco Castelli, socio fondatore di Profili Aziendali, dal 2010 è diventato presidente della società. Nato a Nereto dove vive con sua moglie e i suoi due figli, è laureato in Economia ed Amministrazione d’Impresa all’Università di Teramo. Ha iniziato l’attività di advisor durante gli studi universitari, presso un importante studio commerciale nella provincia di Ascoli Piceno, come consulente nell’ambito amministrativo, bilancio e finanza agevolata. Ottiene l’abilitazione all’esercizio della professione di Ragioniere Commercialista nella sessione d’esame relativa all’anno 1995. Dal 1998, in veste di consulente, matura una forte esperienza nell’analisi di progetti d’investimento, predisposizione di studi di fattibilità, relazioni tecniche, assistenza, gestione e rendicontazione per l’erogazione di contributi (regionali, nazionali) a favore di attività esistenti e di nuove iniziative imprenditoriali. Iscritto dal 1999 nel Registro dei Revisori Contabili, consegue nel tempo diversi attestati di formazione professionale. Dal 2005 al 2008 riveste il ruolo di consulente presso la Regione Abruzzo in qualità di Componente dei nuclei di valutazione per progetti sulla Creazione d’impresa e programmi di sviluppo nell’ambito del DOCUP Abruzzo 2000-2006. Iscritto all’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Teramo al n. 706. Nel maggio 2007 diventa amministratore delegato della Profili Aziendali s.r.l..

» foto concessa da Profili Aziendali

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» di Martina Luciani

A

quasi un anno dagli eventi che coinvolsero il fiume Vibrata e tutta l’immagine ambientale e turistica di Alba Adriatica, la Bandiera Blu 2011, è finalmente arrivata. Così però il presidente di Albatour Roberto Brandimarte riporta l’attenzione sul problema reale: «il vessillo della Bandiera Blu 2011 è arrivato, ma per il recupero d’immagine che allarmava e preoccupava tutti, è stato poi fatto qualcosa di concreto e di serio?». Dall’estate del 2010, infatti, l’immagine della costa teramana ha subìto conseguenze gravissime che hanno colpito tutti gli operatori del settore che hanno visto svanire anni di lavoro e sacrifici in pochi minuti.

Roberto Brandimarte, presidente di Albatour

Bandiera Blu 2011 per Alba Adriatica Ma siamo sicuri che basti per risanare le problematiche della costa? Ne parla il presidente di Albatour, Roberto Brandimarte Brandimarte ha poi continuato sostenendo l’importanza della partecipazione a fiere e meeting del settore da parte di albergatori ed operatori turistici locali per rassicurare i turisti sulla situazione delle acque albensi. «Ma in queste fiere – ha continuato Brandimarte – il nostro litorale teramano era rappresentato da pochissime associazioni e da pochissimi consorzi, noi dell’Albatour eravamo presenti». Albatour è inoltre in procinto di realizzare, per l’annualità 2011/2012, inediti ed ambiziosi progetti riguardanti specifici club di prodotto volti alla concreta destagionalizzazione. Il presidente Brandimarte ha inoltre posto l’attenzione su un altro grave problema che incombe sulla costa: l’erosione delle spiagge. «Durante l’inverno più volte abbiamo richiesto con la collaborazione dell’amministrazione comunale un incontro per poter affrontare questo grave problema che se non arginato rappresenterà una serie minaccia per la nostra economia. Ma nessun segnale è arrivato dalla giunta regionale – ha continuato Brandimarte – un silenzio che preoccupa tanto la nostra categoria». Gli operatori del settore si aspettano ora quantomeno un ripascimento della sabbia sull’arenile perché la zona nord è in condizioni disperate ed alcuni operatori non hanno neanche lo spazio per poter posizionare gli ombrelloni. «Chiediamo una risposta seria e tempestiva e la conferma del ripascimento della nostra spiaggia, anzi delle nostre spiagge, visto che il problema erosione interessa anche altre mete turistiche» con questo appello alle autorità competenti, il presidente ha concluso il suo intervento in merito

Lo stand di Albatour è stato presente nelle più importanti fiere turistiche

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» di Martina Luciani

La canoa, una delle attività proposte dalla cooperativa

L’ambiente prima di tutto Alla scoperta della Cooperativa Il Bosso e di come opera per divulgare una nuova coscienza sociale in tema di ambiente

D

iffondere la sensibilità ecologica, divulgare la cultura scientifica, promuovere la conoscenza dell’ambiente e del territorio e ricercare e sviluppare programmi per il turismo sostenibile e responsabile sono indispensabili al giorno d’oggi. Ed è proprio in questa direzione che si muove la Società Cooperativa IL BOSSO. Nata nel 1999, IL BOSSO è un’azienda dinamica che opera nel settore dell’ambiente attraverso la collaborazione con enti, associazioni e scuole. Nel 2006, con delibera della Giunta Regionale (DRG n° 906), IL BOSSO ha ricevuto il riconoscimento di C.E.A Centro di Educazione Ambientale di interesse regionale, ai sensi della LR 122/99. Ed è del rapporto con le scuole che IL BOSSO ha fatto il suo “cavallo di battaglia”. Ha infatti rivoluzionato il modo di fare educazione ambientale, cercando di far vedere ai ragazzi l’ambiente con occhi diversi. Perché è così che si iniziano a muovere davvero i primi passi per la tutela e conservazione del territorio. Il coinvolgimento dei ragazzi in attività pratiche, concrete e realizzabili, permette loro di entrare in contatto diretto con l’ambiente e

» foto concesse da Il Bosso

con i suoi problemi. Gli studenti sono coinvolti in campionamenti, misurazioni, rilievi, raccolte ed analisi, sviluppando così una nuova, fondamentale capacità di osservazione di ciò che li circonda. E una volta che hanno toccato con mano il reale problema, li stimola nel meccanismo di elaborazione dei dati. Restando in ambito scolastico, IL BOSSO da diversi anni or-

Cristian Moscone e Paolo Setta soci della cooperativa

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La Mountain Bike un’altra attività de Il Bosso

Una scolaresca in visita alla cooperativa

ganizza, in collaborazione con albergatori locali e tour operator nazionali, viaggi d’istruzione per le scuole di tutta Italia con l’obiettivo di far conoscere ed apprezzare le bellezze naturalistiche ed artistiche della nostra regione. Le attività ed i servizi relativi al settore turistico-ambientale, non solo scolastico, vengono svolti seguendo procedure di massima cortesia e disponibilità nei confronti delle tante utenze che da anni si rivolgono alla Cooperativa, per vivere un’esperienza di reale autenticità di saperi e sapori tipici del nostro territorio. Nella Cooperativa operano diverse figure professionali tese a fornire servizi come escursioni in canoa canadese sul fiume Tirino, mountain bike lungo più di 60 Km di sentieri ciclabili nella Valle del Tirino e biowatching all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e della Majella, inoltre vengono organizzati Week-End con Il Lupo c/o il Centro Visite del Lupo con pernotto in Rifugio. Quest’attività è volta al contatto diretto tra la specie umana ed il fantastico Lupo Appeninico presente all’interno dell’Area Faunistica del Lupo a Popoli (PE). Ma oltre alla scuole, IL BOSSO collabora anche con le Università, attraverso l’organizzazione di seminari e stage formativi per gli studenti; con Regioni, Province, Comuni e Consorzi organizzando campagne informative e di sensibilizzazione per i cittadini su raccolta differenziata, risparmio idrico, energie rinnovabili, turismo sostenibile. Le collaborazioni si estendono anche al mondo delle imprese, organizzando corsi di formazione per i dipendenti su certificazioni ambientali e buone pratiche per lo sviluppo sostenibile. A tal proposito la nascita della nuova Società Cooperativa IL BOSSO FORMAZIONE è da attribuire alla volontà di potenziare l’attività di formazione ambientale attraverso l’organizzazione e la gestione di corsi rivolti a studenti universitari, imprenditori e Pubblica Amministrazione, in collaborazione con le Università e le scuole di alta

formazione. Tra le sue collaborazioni più fattive, c’è anche quella con il WWF, da circa due anni, per la realizzazione di progetti di educazione ambientale all’interno del territorio regionale. Nell’ambito di questo progetto, ha ottenuto la gestione delle attività didattiche di un altro centro di educazione di interesse regionale: il C.E.A. Gole del Sagittario con sede ad Anversa degli Abruzzi. Per ciascun Centro di Educazione Ambientale, IL BOSSO svolge attività di educazione ambientale per le scuole, comunicazione e divulgazione ambientale ed attuazione e gestione di processi partecipativi. La Cooperativa IL BOSSO si pone come interlocutore qualificato in grado di interpretare le esigenze comunicative e relazionali dei diversi attori della società realizzando progetti e strategie innovative e collaborando con i migliori partner del settore e ricercando canali di finanziamento per la candidatura di programmi per lo sviluppo sostenibile nell’ottica del “pensare globalmente ed agire localmente”. Attualmente all’interno della Coop. Il Bosso operano professionalmente 9 soci e nel periodo primaverile ed estivo vi sono circa 20 collaboratori qualificati che accompagnano gli ospiti nelle diverse attività di turismo esperienziale che vengono messe in campo

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» di Denia Di Giacomo

Il successo nei capelli Parrucchieri: un settore in continua crescita che vede il proprio business sempre più orientato alla formazione. Numeri da capogiro, accademie, scuole e centri di consulenza… per conoscere meglio queste realtà abbiamo intervistato Roberto Di Nunzio, direttore del Gruppo Piemmea Hair Stylist di Pescara

L’

acconciatore o parrucchiere, è probabilmente uno degli artigiani più amati dagli italiani e i numeri della filiera parlano chiaro. Secondo un’indagine condotta nel 2010 da Jobtel, in Italia l’aumento delle dichiarazioni di crescita del lavoro da parte di questi professionisti è stato continuo, dal 16,3% del 1997, al 23,9% nel 2010, con un costante aumento dei punti vendita e una crescita esponenziale anche nel numero dei servizi offerti. Oggi il parrucchiere non è più semplicemente colui che si occupa della nostra acconciatura, ma è anche un consulente d’immagine, una persona preparata a raccogliere e dispensare consigli di moda, make up e look, un professionista che si interfaccia con i propri clienti in maniera sempre più completa, cercando di fidelizzarli non solo attraverso il servizio capelli in senso stretto, ma anche tramite una lunga serie di consulenze aggiuntive atte a rendere il salone un vero e proprio centro di moda. Questo discorso, ormai valido sia in ambito femminile che maschile, comprende naturalmente anche altre figure affini all’acconciatore, come l’estetista, il venditore nel ramo cosmetica e profumeria o l’agente di prodotti cosmetici per parrucchieri. Insomma la moda, la parrucchieria, l’estetica e tutti gli ambiti vicini alla bellezza, si confermano sempre più vincenti anche se sottoposti ad una forte concorrenza. È proprio l’esigenza di sentirsi sempre più informati e “formati”

in quella che ormai è diventata una giungla - anche il made in Cina comincia ad imperversare in questi servizi – che negli ultimi anni ha portato il mondo dei parrucchieri ad essere sempre più organizzato in grandi gruppi che vivono sulle affiliazioni dei vari saloni e che apportano ai soci numerosi valori aggiunti soprattutto in termini di formazione.

Il presidente della Piemmea Giovanni Melideo durante uno degli eventi organizzati in collaborazione con CNA Abruzzo

Ormai il mondo della formazione per parrucchieri è diventato un vero e proprio business, punto di partenza e di crescita per tutti i professionisti che vogliono dare qualità al proprio lavoro, rimanendo creativi e unici e allo stesso tempo accrescendo continua-

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mente le proprie competenze sia dal punto di vista tecnico che da quello relativo alle tendenze moda più attuali. Siamo andati a conoscere una di queste realtà, il Gruppo Piemmea Hair Stylist di Pescara, una vera e propria accademia in

costante evoluzione, formata da un gruppo di 12 professionisti che con differenti ruoli e competenze gestiscono ormai dal 1999 numerosi corsi di formazione a vari livelli di difficoltà, oltre a tante iniziative sempre nell’ambito della moda e della bellezza.

Intervista a Roberto Di Nunzio direttore organizzazione e accademia

 Quando e perché nasce il gruppo

 Il mondo della moda capelli si di-

Hair Stylist Piemmea? «Il Gruppo Hair Stylists Piemmea nasce nel 1999 per promuovere l’Associazione PIEMMEA e diffondere una modacapelli sempre al passo con i tempi in Abruzzo e in tutto il centro Italia. Un gruppo di professionisti per i professionisti della Modacapelli».  Qual è la vostra mission? «Quella di diventare un “Beauty Consult”, ovvero non più “solo” parrucchieri, ma soprattutto un vero centro di consulenza per tutte le esigenze connesse alla bellezza. Infatti coloro che frequentano i Corsi di Aggiornamento Moda o l’Accademia PIEMMEA, partecipano ad un “Percorso formativo” che può portarli a diventare: consulenti di immagine, consulenti tecnici, consulenti artistici o consulenti di marketing. Quindi certamente parrucchieri, ma sopratutto consulenti!»

vide tra artigianato e arte. Voi come lo definireste? «Per il nostro Gruppo la differenza tra artigiano e artista sta “nel cuore”. L’artigiano opera con le mani e con la testa... L’artista soprattutto con il “cuore”. Il vero professionista della modacapelli deve essere un artista, molto preparato tecnicamente e stilisticamente, ma anche pieno di passione e amore per il proprio lavoro».  Chi compone il Gruppo Piemmea? «Il Gruppo Piemmea è composto da professionisti molto competenti, informati e umili. Ogni componente del gruppo scambia costantemente con gli altri colleghi le proprie esperienze e il proprio bagaglio artistico con umiltà e sete di conoscenza, è questo il nostro segreto, così nasce la modacapelli PIEMMEA»

I festeggiamenti da parte del Gruppo Piemmea a conclusione di un evento

NON SOLO CAPELLI…

Il Gruppo Piemmea di Pescara, oltre ai corsi di formazione e aggiornamento per parrucchieri, organizza da molto tempo due grandi eventi: “ARTIGIANMODA”, una rassegna di moda capelli, make-up fashion e spettacolo, che si svolge ogni anno a Pescara in collaborazione con il CNA Abruzzo e “LA MODA…IN TESTA”, evento giunto alla sua 11esima edizione che si svolge a Giulianova in collaborazione con il CNA di Teramo.

COMPONENTI DEL GRUPPO PIEMMEA HAIR STYLISTS

Dir. Artistica Regina D’Ottavio -Ortona Gianna Massimini -Lanciano Giustino Tacconelli -Chieti Ylenia Monticelli -Pescara Umbertino Albini -Pescara Filomena Persichitti -Ortona Cecilia Pollastri -Penne Giuseppe Tusiano -San Severo (FG) Veronica Papa -Pescara Mario Marrone -Pescara Laura Battistello -Pescara Simone Paolini -Pescara

Curiosità Forse pochi sanno che il parrucchiere migliore al mondo per acconciatura e taglio maschile è Pierfilippo Francia, 44enne acconciatore di Castiglione Messer Raimondo, che nei campionati mondiali dedicati a questa specialità, svoltisi a Parigi il 7 e l’8 novembre 2010, è risultato il primo assoluto. Francia, nato a Elice, ma vive e lavora a Castiglione, era l’unico abruzzese partecipante alla gara.

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la terra di piero

idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*

Ricostruzione pesante, situazione insopportabile

V

entisei mesi dopo. La ricostruzione leggera è finita, quella pesante non è iniziata. Aumenta vertiginosamente la Cassa Integrazione per gli operatori dell’edilizia, un paradosso difficile da accettare nella città “cantiere d’Europa”. La governance multilivello non funziona: ordinanze confuse confliggono con leggi ordinarie e direttive quantomeno barocche. Ne deriva un rumore di fondo, un ginepraio di norme contraddittorie che dovrebbero stabilire le competenze dei troppi consorzi e consulenti e burocrati che si occupano della questione. Si aggiunga il fatto che, tra un anno, all’Aquila si vota per il nuovo sindaco, e Cialente è ormai da tempo in campagna elettorale. Sindaco e Consiglio comunale procedono in maniera divergente ed inconcludente, spesso in conflitto con le strutture commissariali, coltivando un tornaconto elettorale piuttosto che la stella polare dei valori collettivi. Impressione diffusa è che in molti al Comune preferiscano non fare, piuttosto che dare il merito al Governo. Meglio ostacolare, affossare, polemizzare, meglio una città diruta, minimale ed intontita, ma controllabile da pochi. Meglio ritardare tutto e mettere sabbia negli ingranaggi della ricostruzione, meglio non avere piuttosto che avere una cosa, se quella cosa rischia di sfuggire al controllo. Attoniti gli aquilani sbattono la testa ogni giorno contro il muro di gomma della burocrazia, perdono il loro tempo tra file ed inconcludenti riunioni. Vogliono sapere quali siano i reali impedimenti che impediscono di aprire i cantieri. Vogliono sapere perché questi impedimenti non vengono rimossi “hic et nunc”. Siamo nella stagione ideale per i lavori, ma i lavori sono fermi. Dopo le sgrida-

te di Letta tutti speravamo in un cambio di passo. La scossa è stata benefica, ma qui c’è qualcosa di profondo che non funziona, oltre alle colpe evidenti di chi lavora per fermate tutto. Ci sono interessi che spingono a dilatare i tempi della ricostruzione, per continuare a vendere chiacchiere ben retribuite. Sono disponibili miliardi che il territorio non riesce a spendere, o perché è incapace, oppure perché si è messa in piedi una “megamacchina” che troppo spazio ha dato ai grandi frenatori ed è fatta apposta perché tutto si muova il più lentamente possibile. Perdere l’estate significa perdere un altro anno e rimandare l’apertura dei cantieri al 2012. Scongiurare questa ipotesi dovrebbe essere l’impegno di tutti, ciascuno per le proprie responsabilità. Per garantire la cantierizzazione dei progetti è indispensabile semplificare la governance della ricostruzione. Occorre tagliare la filiera dei consorzi, occorre una forte semplificazione delle procedure. Non è possibile affrontare la ricostruzione pesante con i ritmi messicani ed i metodi arzigogolati adottati finora. Troppo facile, per Cialente, gettare la croce sui commissari. E troppo facile, per i commissari, gettare la croce solo sul Comune. Manca concretezza ed operatività, mentre tutti sono diventati abilissimi nello scaricabarile. Sarebbe bene cominciare a far saltare qualche testa, se si è incapaci di cambiare le regole del gioco. O sono sbagliate le regole o sono incapaci le persone. Se difettano le regole, Chiodi deve modificarle, se difettano le persone, si trovi la maniera di sostituirle o scavalcarle. Gli aquilani sono stufi. Questa palude e questi miasmi non sono più sopportabili

* Economista

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RAKS DISTRIBUTION: BICI DA SOGNO...

INCONTRIAMO ALESSANDRO RAGGI, TITOLARE DELLA RAKS DISTRIBUTION, GIOVANE AZIENDA DISTRIBUTRICE DI PRESTIGIOSI MARCHI INTERNAZIONALI DI BICICLETTE DI ALTO DESIGN. UNA PASSIONE DIVENTATA BUSINESS CON GRANDI PROSPETTIVE DI SVILUPPO

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ino a pochi decenni fa, la bicicletta era un semplice mezzo di trasporto, soprattutto utilizzato dalle classi meno abbienti. Poi, la grande diffusione dell’automobile ne ha soppiantato l’uso fino a farle assumere un ruolo totalmente diverso. Oggi la bici è spesso un hobby, un oggetto di culto, una passione, un’espressione di design e molto altro ancora, adatto a tutte le età e soprattutto democratica. E’ di questo che si occupa la RAKS Distribution, un’azienda che vede il proprio core business nella distribuzione di innovative biciclette dal ricercato design e dalle migliori tecnologie, su tutto il territorio nazionale. La RAKS, con sede a Montesilvano, in

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provincia di Pescara, nasce dalla brillante idea del giovane titolare Alessandro Raggi, che dopo la laurea in economia Aziendale a Pescara e un trascorso come manager in una multinazionale del fitness, decide di dedicare la propria attività lavorativa alla sua passione: il mondo delle due ruote. Nasce così una giovane e dinamica azienda, che in pochissimi anni è riuscita a creare una capillare rete distributiva su tutto il territorio nazionale, appoggiandosi alle realtà già esistenti e facendo quindi dell’importazione il proprio punto di forza. La sua mission è promuovere l’utilizzo della bici attraverso la diffusione di modelli personalizzati, di alto design e adatti ad ogni tipo di clientela. Incontriamo Alessandro Raggi negli uffici della Raks Di-


RIBUTION

ORAZIONE CON RACKS DIST

» REDAZIONALE IN COLLAB

stribution a Montesilvano, l’occasione è la presentazione delle nuove collezioni dei marchi Cinetik e Create, alcuni dei marchi che la Raks Distribution distribuisce in Italia. Come nasce la RAKS Distribution? «La passione per le due ruote c’era da tempo e, complice il fatto che non riuscivo a trovare qualcosa di particolare presso i canali distributivi italiani, sono andato in cerca di una bici che mi piacesse fuori dai confini. L’ostacolo era il costo di spedizione perché doveva arrivare dall’estero così ho deciso di prendere qualche pezzo in più per ottimizzare le spese, ancor prima che arrivassero avevo già venduto tutto inclusa la mia bici!! Da li in poi è stato un crescendo e così quello che era un hobby è diventato un lavoro, oggi distribuiamo diversi marchi tra i quali CreateBikes (www.createbikes.it) e Hawk Classic (www.hawkclassic. it), inoltre abbiamo due nostri marchi KustomBikes (www. kustombikes.it) e Cinetik (www.cinetik.it), per i quali le bici sono disegnate da noi e prodotte da aziende partner su nostre specifiche richieste». Cos’è per lei la bicicletta? «Le dico cosa può essere: un mezzo di trasporto, un passatempo, una passione, un oggetto di design, una cultura, mi piace che ognuno si personalizzi la sua bici, una bici personalizzata è sempre diversa dalle altre, arreda e da un po’ di colore alla monotonia delle nostre strade». Come è il mercato ciclistico in Italia? «È un settore che come molti soffre la crisi, ma che ha anche grandi potenzialità. Le persone usano sempre di più la bicicletta come mezzo di trasporto perché il traffico ed il costo dei carburanti è diventato insostenibile. Inoltre usare la bicicletta fa bene all’ambiente e alla salute. Per anni il mercato è stato dominato da olandesine e mountainbikes, ma negli ultimi tempi si stanno diffondendo anche altri tipi di biciclette e infatti anche la bici sta diventando un oggetto di moda. Si è inoltre iniziato a riscoprire il valore vero di

una bicicletta e del servizio che solo il ciclista può dare, cose che negli ultimi tempi erano state messe in ombra dalle offerte aggressive della grande distribuzione».

Come vi proponete in questo mercato? «La nostra filosofia non è mai stata quella di vendere tante bici, ma di vendere belle bici! Quindi ci siamo specializzati nell’importazione di biciclette ed accessori introvabili in Italia, devo dire che la risposta del mercato è stata all’inizio lenta e diffidente, in particolare da parte dei rivenditori che sono poco propensi alle novità. Successivamente man mano che vendevamo bici è cresciuto l’interesse e già quest’anno i volumi sono raddoppiati rispetto allo scorso anno ed anche i rivenditori hanno iniziato a guardare con molto interesse i nostri prodotti tanto che oggi abbiamo una rete di oltre 30 rivenditori in Italia e stiamo valutando nuovi marchi da introdurre per il prossimo anno. Stiamo già lavorando sulle prossime collezioni ed anche nel 2012 ci saranno interessanti novità, ma ora è ancora un po’ presto per parlarne!» Per chi volesse maggiori informazioni sui vostri prodotti come può contattarvi? «Non abbiamo un negozio fisico per scelta, ma è possibile vedere i nostri rivenditori dal sito www.raks.it»•

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seminari&convegni » a cura della redazione

L’intervento del presidente nazionale Roberto Savini Zangrandi

«Insieme per eccellere: un nuovo dialogo tra università e impresa»

È il titolo del 40° Congresso nazionale dell’Aidp svoltosi a Montesilvano. Accademici, manager e istituzioni a confronto per ragionare sulle strategie vincenti

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i è celebrato nella due giorni il 40° Congresso nazionale dell’Aidp (associazione italiana per la direzione del personale) nel Palacongressi di Montesilvano. L’AIDP è un’associazione apolitica e senza scopi di lucro che riunisce i vertici dell’area HR (risorse umane) di aziende e istituzioni pubbliche e private. Vi fanno capo anche studiosi ed accademici che, oltre ad eccellere nella propria professione, analizzano il rapporto uomo-società-lavoro. In quest’edizione del congresso, particolarmente riuscita, l’at-

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tenzione si è focalizzata sulla necessità di stabilire un nuovo dialogo tra il mondo dell’università e quello delle imprese. L’Aidp, infatti, ha alle spalle un’esperienza ultra decennale nella progettazione e realizzazione della formazione professionale post laurea, attività sempre svolta in sinergia con le principali università ed enti di formazione italiani. Gli esponenti di spicco del mondo accademico e manageriale che hanno animato l’incontro con inappuntabili interventi sono convenuti, tramite un’analisi attenta e la proposta di modelli

Il presidente AIDP Abruzzo - Molise Raffaele Credidio


Andrea Gavosto, direttore Fondazione Giovanni Agnelli

innovativi, sul fatto che è inderogabile la proposta di corsi di laurea disegnati sulle esigenze del territorio e l’applicazione di best practice, anche importate dall’estero. Degno di nota in tal senso l’intervento del noto professore Alberto Sangiovanni Vincentelli, docente della Università della California, a Berkeley: «Voi italiani dovete adottare nei confronti dell’ambito accademico lo stesso criterio che adottate in ambito calcistico. Se un giocatore è bravo lo ingaggiate, indipendentemente dalla provenienza. Se il giocatore vi garantisce ottimi risultati continua a far parte della squadra. Quindi: merito. Il merito è alla base dell’eccellenza di tante università americane che fanno a gara per accogliere i migliore studenti e docenti. Docenti che attraverso il proprio lavoro devono dimostrare di essere all’altezza della situazione e che devono avere la stima dei propri colleghi. Solo così un’università può puntare a essere al top nelle classifiche, intendiamo i primissimi posti, suscitando l’interesse delle aziende». Quindi eccellenza come chiave di sviluppo del talento e della valorizzazione delle risorse umane. Da qui gli interrogati-

vi dell’Aidp: «Nell’era della conoscenza, qual è lo scenario in cui si realizza l’apprendimento in azienda? Cosa può suggerire il direttore del personale per migliorarne la qualità? Quali opportunità si aprono per una ricerca universitaria orientata alle esigenze d’innovazione delle imprese? Cosa può fare la nostra Associazione per consolidare un ponte tra università e azienda?». Domande alle quali hanno risposto i numerosi e quotati relatori intervenuti, tra cui: Antonino Zichichi in collegamento video, ci ha fatto riflettere sul futuro della scienza: «Non tutto è stato inventato, in quel caso io sarei disoccupato!»; Giovanni Costa, professore ordinario di Organizzazione aziendale e Strategia d’impresa, Università di Padova; Andrea Gavosto, direttore Fondazione Giovanni Agnelli e Domenico De Masi, professore ordinario di Sociologia del Lavoro, Università La Sapienza di Roma, solo per citarne alcuni. La qualità dell’evento e degli interventi è stata apprezzata dai numerosi partecipanti e in particolare da Roberto Savini Zangrandi, presidente nazionale dell’Aidp. «Sono orgoglioso di aver portato qui in

Elisa Antonioni congress officier 2011 e vicepresidente AIDP Abruzzo - Molise

Abruzzo più di 400 partecipanti tra professori, direttori HR e professionisti del mondo della gestione delle Risorse Umane - ha dichiarato Raffaele Credidio, presidente Aidp Abruzzo e Molise - Non è semplice raggiungere questi risultati su un tema così delicato come il rapporto tra Università ed Impresa. Torniamo a casa con tanti spunti e idee da implementare». L’altra padrona di casa Elisa Antonioni, congress officer e vice presidente che ha evidenziato: «È stata un’esperienza unica, in cui l’Aidp Abruzzo e Molise ha dimostrato grande spirito di squadra, motivazione e soprattutto voglia di mettersi in gioco e di confrontarsi con esperienze nuove! Il contributo di relatori di notevole spessore ci ha lasciato numerosi spunti di riflessione, sugli scenari attuali e quelli che non dobbiamo immaginare ma realizzare tutti insieme, dando ognuno il proprio contributo»

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seminari&convegni » di Martina Luciani

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al 20 al 22 maggio, a Roccaraso, si è tenuta la prima edizione del Tourism Day, evento annuale organizzato dalla Regione Abruzzo, dedicato all’analisi ed all’approfondimento di tematiche di carattere nazionale e locale. L’evento è teso a favorire una sinergia positiva tra tutti i soggetti protagonisti dello sviluppo turistico e dell’economia in una nuova ed unica vision strategica. Il motivo conduttore di questa prima edizione è stato “Il turismo nell’Italia di domani”. Turismo inteso come fattore strategico che sia sempre in grado di competere con le sfide provenienti dai paesi emergenti e dall’offerta di nuove aree e servizi turistici sia su scala nazionale che internazionale. Sono intervenuti il coordinatore nazionale degli assessori regionali al turismo e assessore allo sviluppo del turismo, ambiente, energia e politiche legislative della Regione Abruzzo Mauro

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Da sinistra: il sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato, il presidente delle Regioni Vasco Errani, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e l’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio

Tourism Day: il turismo nell’Italia di domani

Dal 20 al 22 maggio, Roccaraso è stato teatro di scelte e progetti per il turismo nel futuro


Uno dei numerosi convegni di Roccaraso

Di Dalmazio, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e molti addetti ai settori, in rappresentanza delle varie associazioni. L’assessore Di Dalmazio ha illustrato il masterplan per una programmazione a medio termine fino al 2013 e l’agenda strategica che definisca gli obiettivi e gli interventi di lungo termine fino al 2020 del turismo abruzzese. «Se vogliamo recuperare il terreno finora perduto - ha detto Di Dalmazio - è necessario avere davanti come cosa certa una strategia ben definita, in modo da permettere a tutti gli attori del mondo del turismo di pensare e programmare il futuro». Ha poi proseguito dicendo «di considerare il turismo come un comparto produttivo a 360 gradi ed il turismo come un settore che deve orientare le scelte del Paese sia a livello nazionale sia a livello locale». Il turismo abruzzese punta il suo rinnovamento anche su internet promuovendo una pa-

Di Dalmazio insieme al ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla

gina Facebook ad hoc e con un restyling del sito istituzionale. Gianni Chiodi, nel suo intervento inaugurale, si è complimentato per il lavoro svolto dall’assessore Di Dalmazio ed ha con piacere lodato «le grandi capacità del turismo abruzzese di aver assorbito e metabolizzato in pochi mesi gli effetti negativi del terremoto del 2009. Subito dopo il sisma - ha continuato Chiodi - i numeri del nostro turismo erano a zero. Nel giro di 12 mesi cifre capovolte e crescita del settore più alta rispetto agli anni precedenti al terremoto stesso: sta tutta qui la capacità dei nostri operatori a saper reagire». Il ministro Brambilla ha invece dovuto rispondere alle critiche alla politica sul turismo del Governo nazionale mosse dal presidente delle Regioni Vasco Errani: «è amaro constatarlo, ma l’Italia da anni non ha una politica sul turismo». Errani non ha risparmiato critiche alla gestione delle politiche turistiche da parte del governo, ma ha anche voluto indicare le

linee secondo le quali dovrebbe muoversi il Piano strategico nazionale del Turismo. Uno degli interventi più graditi quello di Errani. «È intenzione del governo - ha risposto il ministro - dare il massimo impulso perché si costituisca in brevissimo tempo un elevato numero di distretti turistici, obiettivo al quale lavorerò già dai prossimi giorni, ben sapendo che questo nuovo istituto finalmente riconosce ad un settore così strategico il ruolo che spetta ad un’attività produttiva fondamentale: un’attività che può e deve essere motore dello sviluppo e che va sostenuta con politiche industriali mirate. Il turismo - ha concluso la Brambilla - avrebbe meritato da tempo questo riconoscimento, ma solo il nostro governo ne ha effettivamente compreso il ruolo traducendo questa consapevolezza in azioni concrete». La competizione globale impone sempre più spesso un confronto continuo tra tutti gli attori del settore e la condivisione delle strategie per favorire il rilancio dell’economia turistica e recuperare la competitività della “destinazione Italia”, per questi motivi il Tourism Day si propone come luogo privilegiato in cui dettare le linee guida per fare del turismo il motore trainante della nostra economia

Roccaraso Palcoscenico dello sci juniores nel 2012 Protagonista anche lo sport in una giornata pensata per presentare i Campionati del mondo fis junior di sci alpino 2012, che avranno sede a Roccaraso. A muovere il turismo più di tutto sono infatti i grandi eventi e lo sport e come poteva dunque mancare questo momento in una iniziativa che ha fatto della visione strategica del turismo la sua arma vincente? «Due gli obiettivi a cui dovremo finalizzare la visibilità che ci offriranno sponsor e partner istituzionali: fidelizzare il cliente che già conosce e creare strumenti di vendita del nostro prodotto turistico ai nuovi clienti», ha così chiuso il suo discorso Alessandro Amicone, presidente Comitato organizzatore.

» foto concesse da Regione Abruzzo

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

Un momento dell’assemblea annuale di Abruzzotravelling

Abruzzotravelling,

sei anni di impegno per la crescita del turismo Oggi le strutture ricettive appartenenti al consorzio guidato da Emilio Schirato sono 112

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eb  marketing, eventi mirati e maggior relazione tra i soci. Questi i tre elementi cardine sui quali punterà Abruzzotravelling nei prossimi anni, il consorzio nato per valorizzare e migliorare l’offerta turistica nella nostra regione. Di questo e molto altro si è parlato durante la consueta assemblea che questa volta si è tenuta ad Ekk, la nuovissima struttura di Città Sant’Angelo. «Sono trascorsi 6 anni da

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quando è nato questo consorzio, molto è stato fatto, ma ancora tanto bisogna fare. I dati sul turismo non sono ancora positivi, quindi mi appello ai soci, dobbiamo fare sinergia e relazionarci di più, ma soprattutto è necessario rinnovarsi e sviluppare il web marketing se vogliamo stare al passo con i tempi». Con questo appello, Emilio Schirato, presidente del consorzio sin dalla sua costituzione, ha aperto l’assemblea annuale. Presenti all’evento, al quale hanno partecipato

i numerosi soci dell’organizzazione,  anche:  Giammarco Giovannelli vice presidente di Abruzzotravelling e Claudio Ucci responsabile marketing. «Con orgoglio posso dire che il numero dei soci è aumentato di 6 iscritti rispetto al 2010– ha detto Claudio Ucci-, ma possiamo fare ancora meglio potenziando i servizi che eroghiamo. Il turismo congressuale, quello sportivo, oltre al turismo delle bellezze naturali, sono tutte azioni sulle quali stiamo lavorando con impegno». At-


tualmente Abruzzotravelling è composto da 112 soci (tra alberghi e aziende) di cui 27 presenti nella provincia di Pescara, 24 in quella di Chieti, 51 nella provincia di Teramo, la cui costa da sola detiene circa il 50% delle strutture ricettive abruzzesi, e solo 10 in quella dell’Aquila. «Questo consorzio rappresenta un’iniziativa originale – ha aggiunto il vice presidente Giovannelli – per la crescita del turismo abruzzese, ma è necessario puntare di più su tutti quei club di prodotto che sono risultati vincenti, ma anche sulla cultura che è un settore che spesso trascuriamo, ma che invece andrebbe valorizzato per la sua grande potenzialità». Tra le attività del 2010, oltre alla presenza delle

fiere più importanti, ci sono state la ricerca alberghiera e il coordinamento del: torneo di bocce, raduno di Harley Davidson, torneo di Golf Giovanile e Regata Coppa Aico. Per il 2011 è prevista la ricerca alberghiera per l’Iron Man. Ma le iniziative di questo dinamico consorzio non si fermano qui. La presenza nelle fiere verrà diminuita, ma sarà mirata. Per il biennio sono previsti lo sviluppo del progetto Ar.Co. (artigianato e commercio curato da Laura Bauleo in collaborazione con Confcommercio e Federalberghi Abruzzo) tramite Italia Lavoro, i club di prodotto quali Abruzzo Bike Hotels, Family Hotel, Abruzzo Convention Bureau, il Golf e ovviamente il Polo del Turismo “Innovatur” al quale

Da sinistra, Emilio Schirato, Claudio Ucci e Luigi Amorosi

» foto di Vincenzo Sulpizio

Abruzzotravelling ha aderito sin dalla sua costituzione e soprattutto di cui Schirato è vice presidente. “Innovatur” guidato da Dario Colecchi, è un consorzio che risponde all’esigenza di creare una unica cabina di regia che riunisca tutte le rappresentanze sindacali ed il maggior numero di imprese per migliorare la competitività della offerta turistica regionale in termini di accessibilità, fruibilità, qualità, sicurezza e conoscenza

La curatrice del Progetto Ar.co., Laura Bauleo

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seminari&convegni » a cura della redazione

L

e imprese associate ad Unicom (Unione Nazionale Imprese di Comunicazione) si sono ritrovate presso la sede di Confindustria Pescara per discutere di comunicazione. In agenda l’assemblea generale, riservata agli associati, ed un importante convegno pubblico dal titolo “Costruire e comunicare l’immagine di un territorio”. Durante l’incontro, patrocinato dal Consiglio Regionale, dalla Provincia di Pescara, dall’Amministrazione cittadina, dall’Assessorato alla Cultura della città de L’Aquila, nonché da Confindustria Pescara, si sono confrontati esperti di

mondo delle associazioni, alle imprese che organizzano eventi e, più in generale a coloro che hanno la possibilità di orientare i flussi turistici, che l’Abruzzo è il luogo ideale per lavorare e per trascorrere vacanze di sogno al cospetto di un ambiente meraviglioso ed a stretto contatto con gente dal carattere forte, ma naturalmente vocata all’ospitalità ed all’accoglienza».

I relatori intervenuti al convegno

A Confindustria Pescara arriva Unicom comunicazione e di marketing territoriale, imprenditori e pubblici amministratori su un tema di grande rilevanza per il Paese e in particolare per il territorio abruzzese. Lorenzo Strona, presidente di Unicom, ha così spiegato le ragioni che hanno indotto l’associazione a scegliere Pescara per la propria assise nazionale: «Eravamo stati a Pescara per la nostra assemblea del 2008 ed avevamo avuto un’ottima accoglienza. Ma non è questa la sola ragione che ci ha indotti a ritornare in Abruzzo. Alla base della nostra decisione vi è stata la volontà di dare continuità alle iniziative che mettemmo in campo quando la città de L’Aquila fu colpita dal terremoto, lanciando un segnale al

» foto concesse da Confindustria Pescara

Hanno partecipato al convegno anche: Enrico Marramiero, presidente Confindustria Pescara, Guerino Testa, presidente della Provincia di Pescara, Michele Russo, presidente GTM, Enrico Rotolo presidente Sezione Terziario Avanzato Confindustria Pescara e Luigi Di Giosaffatte direttore di Confindustria Pescara che ha tenuto una relazione su “I progetti strategici di Confindustria Pescara: reti di impresa e poli di innovazione”. A coordinare i lavori, Franco Favettini, di Alter M&P. Al termine del convegno, hanno preso la parola anche diversi esperti del settore, tra questi: Michelangelo Tagliaferri, Alessandro Ubertis, Luciano D’Alfonso ed infine Stefano Sabatini e Fabio Di Camillo

L’Unione Nazionale Imprese di Comunicazione ha scelto Pescara per la sua assise nazionale. In agenda anche un convegno dal titolo: “Costruire e comunicare l’immagine di un territorio”

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seminari&convegni » di Laura Tinari

Due momenti della tavola rotonda coordinata da Massimo Di Paolo, preside del Liceo Scientifico “E. Fermi”

Scuola e famiglia:

che impresa!

Queste le tre protagoniste del confronto tenuto a Sulmona e che ha posto Confindustria L’Aquila oltre l’Industria per essere sempre più contaminante

A

l di là delle cifre e dei bilanci, ci sono le persone e le relazioni ed è questo che ancora una volta gli imprenditori aquilani hanno voluto ribadire. A ricordarlo con l’incontro “Scuola e Famiglia: che Impresa!” sono stati Gaia Lombardi, vicepresidente di Confindustria L’Aquila, e i due invitati permanenti al Consiglio Direttivo, Massimo Di Paolo, preside del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Sulmona, e Suor Daniela Di Bacco della Dottrina Cristiana. Protagoniste della tavola rotonda la famiglia e la scuola, che insieme formano le due facce della formazione dei giovani, e l’impresa, perché «luoghi dove la persona prende consapevolezza della propria identità», come li ha

definiti Gaia Lombardi. Ma la scuola di oggi si trova a vivere una sfida nuova ed «è la società a imporle di andare oltre la conoscenza e la competenza, chiedendole di aprirsi al mondo per permettere al bambino di crescere. -Ha sottolineato Suor Daniela- La sintesi si trova se scuola e famiglia hanno lo stesso obiettivo, condividono la stessa impresa». Una coppia di genitori ha portato la testimonianza di chi, oltre a fare il proprio mestiere di padre e madre, guida una casa famiglia che opera nel campo dell’emarginazione. L’incontro ha dato l’occasione per presentare il libro “Sposati e sii sottomessa”, nel quale la giornalista del Tg3, Costanza Miriano, esamina la figura della donna in modo estremo,

ripercorrendone le funzioni sociali esercitate attraverso ruoli prestabiliti. «La donna deve uscire dalla logica dell’emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell’accoglienza e del servizio. -Scrive Miriano- La realizzazione non viene solo dal mondo del lavoro, come l’insoddisfazione non viene solo dal confronto con il mondo eterno, ma è spesso interiore». Ma come ha sottolineato Gaia Lombardi «Femminilità ed essere donna vanno valorizzate: approcciare lavoro e problemi come un uomo sarebbe spersonalizzante per la donna. -E ha invitato tutte le donne presenti a non sottovalutare che- fare l’imprenditrice permette maggiore flessibilità e di giocare meglio con i tempi rispetto al lavoro dipendente»

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eventi » di Jenny Viant Gómez

Ecotur il meglio del

turismonatura

Successo di buyers per il Nature Tourist Workshop. Le priorità: rivalutare le eccellenze, fare sistema e puntare sulla qualità

Alcuni stand di Ecotour

I relatori intervenuti alla presentazione dell’evento

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cotur, giunto alla ventunesima rassegna, rappresenta l’appuntamento annuale più atteso per i professionisti del turismo-natura e conquista l’attenzione del settore anno dopo anno, trattandosi di una borsa tra le più produttive del suo genere in Italia. A Ecotur hanno partecipato circa un centinaio di Tour Operator (T.o.) provenienti da 16 paesi europei e dall’Italia, interessati ai seguenti prodotti turistici: parchi naturali (soggiorni natura in aree protette); turismo nei Borghi più Belli d’Italia; turismo culturale e religioso (città d’arte, musei, castelli, eremi, siti archeologici, mete religiose); turismo enogastronomico (food & wine tours); vacanza attiva (soggiorni invernali in montagna, parchi, sport invernali); vacanza relax (soggiorni estivi, mare, montagna, parchi, terme e laghi) e turismo rurale (agriturismo, case rurali). Il Nature Tourist Workshop, svoltosi presso il polo espositivo della

Il presidente e fondatore di Ecotour Enzo Giammarino

Cccia di Chieti, ha ospitato anche la 4ª edizione della borsa de “I borghi più belli d’Italia”, un’opportunità unica, per quanti operano e investono negli oltre 200 borghi aderenti all’esclusivo club. Consente loro di contattare (T.o) e agenzie di viaggio italiani ed esteri, particolarmente interessati a commercializzare il patrimonio di storia e identità, cultura e tradizioni che i borghi del nostro Paese rappresentano nel mondo. «L’edizione 2011 di Ecotur si presenta con una serie di novità rilevanti - spiega Enzo Giammarino, presidente di In Fiera e ideatore dell’evento - confermiamo i parchi, le riserve, le bandiere blu e “I borghi più belli d’Italia” come core business della fiera e della borsa. Il turista che ama la natura diventa sempre più esigente, desidera trascorrere una vacanza verdeblu in una destinazione capace di garantire una serie di servizi avanzati rispondenti alle sue aspettative. Per questo abbiamo voluto puntare sulla capacità dei territori di offrire energia rinnovabile, trasporti sostenibili, arredo urbano innovativo, prodotti enogastronomici bio. Servizi che - prosegue Giammarino - completano l’offerta turistica, incrociano le esigenze del nuovo turista-consumatore e fanno crescere l’appeal di una destinazione». Per Mauro Di Dalmazio, assessore regionale al Turismo e coordinatore nazionale degli assessori regionali al turismo: «Il messaggio turistico va veicolato attraverso le specialità, ed Ecotur ci consente di farlo senza perdere di vista la necessità di comunicare l’intero territorio. Fra i meriti di Ecotur, accanto all’aver puntato su un settore emergente, c’è quello di aver prodotto una gamma di servizi importante: dalla ricerca scientifica al premio per la buona informazione. Ecotur infatti si completa con il Rapporto Ecotur sul Turismo Natura, elaborato da Enit, Istat, Università dell’Aquila e Regione Abruzzo». Ecotur 2011 è stato seguito da Abruzzo Channel con la trasmissione televisiva Dire&Fare, occasione in cui hanno espresso il proprio parere, oltre ai già citati Di Dalmazio e Giammarino: Guerino Testa presidente della Provincia Pescara; Fabrizio Rapposelli assessore alla Cultura della Provincia di Pescara; Semir Tenim vicedirettore dell’Ente Turismo Herzegovina; Olja Georis, export advisor Agenzia Sviluppo Spalato; Franco D’Eusanio, titolare azienda agricola bio Chiusa Grande; Rosaria Pasquale coordinatore progetto Ipa Regione Molise; Giovanni D’Annunzio, servizio Turismo Regione Marche; Claudio Di Giorgio, agenzia cooperazione economica internazionale Informtest e Sandra Fattorel, operatore Mosciano S. Angelo

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eventi » a cura della redazione

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aranno la diversificazione e la considerevole offerta espositiva, l’innovazione delle proposte e l’attualità degli argomenti affrontati i punti di forza della prima edizione del Salone della Ricostruzione, in programma dal 7 al 9 luglio prossimi presso la sede ex Agriformula di Monticchio (AQ). Restauro, tecnologie, qualità delle nuove edificazioni e bioarchitettura rappresenteranno, infatti, i temi principali della manifestazione fieristica promossa da ANCE Abruzzo e dall’agenzia di comunicazione Carsa S.r.l. (che è anche partner del progetto) e realizzata in collaborazione con ANCE Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, BolognaFiere – SAIE (Salone Internazionale dell’Edilizia), Verona Fiere – Marmomacc e Samoter, GBC Italia. L’evento cade a oltre due anni di distanza dal drammatico sisma che il 6 aprile 2009 ha sconvolto L’Aquila e i comuni limitrofi e sarà l’occasione per porre la città e i 57 Comuni del cratere al centro dell’attenzione nazionale e internazionale, costituendo un vero e proprio laboratorio Europeo, dove sperimentare le tecnologie più innovative e i materiali più moderni. Per tre giorni, gli operatori del settore avranno la possibilità di presentare i loro prodotti, confrontandosi sui temi dedicati a Restauro, Innovazione e Green Economy. Ottomila metri quadri di esposizione, per i quali si registrano partecipazioni che vanno oltre le aspettative degli organizzatori, coinvolgendo nomi noti delle più grandi realtà imprenditoriali del settore dell’edilizia provenienti anche dall’estero, dai produttori di materiali ai progettisti, architetti, ingegneri, alle istituzioni pubbliche. Accanto al momento espositivo, il Salone della Ricostruzione prevede un fitto programma di incontri e convegni che coinvolgerà l’intera filiera di settore, offrendo spunti di riflessione e momenti di confronto sui temi più “caldi” legati alla ricostruzione, dal social housing all’edilizia sostenibile, dai materiali e dalle tecnologie per il restauro all’artigianato, alla green economy. Si comincia con “L’Aquila per l’edilizia sostenibile”, incontro al quale prenderanno parte i rappresentanti delle istituzioni locali accanto a personalità del settore di calibro nazionale e internazionale. Seguiranno la “Struttura tecnica di missione”, che coinvolgerà architetti, progettisti, ingegneri, geometri e il mondo universitario, e il “Question Time”, un’occasione di confronto con i cittadini nell’ottica della trasparenza e della democrazia, per interagire con le istituzioni locali a cominciare dal commissario per la ricostruzione e presidente della Regione Gianni Chiodi, accanto al sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente. In programma anche un focus sui piani di ricostruzione che coinvolgerà i comuni del cratere aquilano, rappresentati dal primo cittadino di una delle municipalità interessate, nell’incontro “Piccoli comuni e ricostruzione”. Molte ancora saranno le occasioni di dibattito e di confronto su questi e altri temi nei tre giorni di manifestazione, che sarà aperta al pubblico dalle ore 10.00 alle ore 19.30, con ingresso gratuito.

Aspettando il

Salone della Ricostruzione Dal 7 al 9 luglio prossimi, una vetrina specialistica con focus sui temi del restauro, delle tecnologie, della qualità delle nuove edificazioni e della bioarchitettura. L’evento è promosso da ANCE Abruzzo e da CARSA Il Salone della Ricostruzione è anche su internet: www.salonedellaricostruzione.it Info e segreteria: segreteria@salonedellaricostruzione.it - Martina Delfino: 085.4303231 - 346.2458570

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Dal 1957 lavoriamo per le vostre auto. D’Angelantonio S.R.L. nasce nel 1957 proponendosi immediatamente come leader locale nella fornitura di ricambi ed accessori per autovetture ed autocarri. Nel corso degli anni la ditta D’Angelantonio ha inglobato nuove fette di mercato offrendo una gamma sempre più completa di autoricambi ed accessori con l’esclusiva di alcuni marchi prestigiosissimi. D’Angelantonio S.R.L., da sempre attenta ai cambiamenti di mercato, si prefigge come obiettivo il raggiungimento di una sempre maggiore qualità della propria offerta, affiancando alla semplice fornitura del ricambio un qualificato servizio pre e post-vendita che garantisca un elevato livello di assistenza al cliente.

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eventi » di Piergiorgio Greco

RI.CRE.A le aziende Si è concluso il progetto “Riattivazione e Creazione di micro-imprese nelle zona dell’Abruzzo colpite dal terremoto” ideato dalla Compagnia delle Opere

Foto di gruppo degli imprenditori vincitori del concorso di idee

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enza lavoro non c’è ricostruzione, e senza compagnia concreta tutto è più difficile. All’indomani del 6 aprile 2009, è stato questo il refrain della Compagnia delle Opere e delle sue iniziative per sostenere le popolazioni terremotate. Iniziative che hanno preso forma organica nel progetto Ri.Cre.A., (Riattivazione e Creazione di micro-imprese nelle zona dell’Abruzzo colpite dal terremoto), conclusosi nei giorni scorsi. Una presenza discreta e operativa, articolata in un centro servizi per imprese e persone, che ha aiutato famiglie e imprenditori a trovare sistemazioni più adeguate, e li ha sostenuti nel disbrigo di pratiche e altro; e poi in un concorso di idee mediante il quale sono state premiate venti tra imprese profit non profit con un totale di 360 mila euro, provenienti da una raccolta nazionale della Fondazione Banco Alimentare Onlus.

Significativi e innovativi i progetti premiati, presentati a L’Aquila da Andrea Giussani, vicepresidente della Fondazione Banco Alimentare, Antonio Dionisio, coordinatore progetto Ri.Cre.A., e Lorenzo Di Flamminio, vicepresidente Cdo Abruzzo Molise: c’è chi vuole trasformare la sua azienda in un centro di eccellenza nel campo del restauro dei beni culturali, e chi vuole avviare un’osteria in un insediamento abitativo del progetto Case. E poi c’è chi vuole realizzare interventi sul campo e on line sul tema del malessere e del disagio vissuti dai giovani aquilani, o contribuire al riordino dell’archivio storico del Comune di Pizzoli. In totale, sono state 64 le idee presentate. Tra queste, sono stati 20 i progetti finanziati, di cui 12 di imprese profit e cooperative, e 8 di associazioni e fondazioni, con un minimo di 5 mila fino ad un massimo di 47 mila euro. «Sin dalle settimane successive al sisma – dice Antonio Dionisio, coordinatore del progetto Ri.Cre.A. - abbiamo ritenuto che il lavoro fosse il fattore su cui puntare per ripartire. Non a caso, allora, abbiamo pensato ad un concorso di idee che servisse a creare o ricreare posti di lavoro, e a ridestare la creatività delle persone. Allo stesso tempo, abbiamo provato ad essere compagni di viaggio delle persone incontrate: prima mediante il centro servizi, ben presto diventato un luogo di incontro tra imprenditori e istituzioni nel cuore della città, poi attraverso l’accompagnamento nella predisposizione dei progetti. E così sarà ancora nei prossimi mesi: continueremo a stare accanto ai vincitori del concorso per monitorare l’attuazione dei progetti, e a non farli sentire soli»

L’appuntamento dell’evento InOpera ISe nelle zone terremotate le parole d’ordine sono state “compagnia” e “lavoro”, nel resto della regione Cdo Abruzzo Molise prosegue il suo percorso per far lavorare insieme le imprese in un’ottica di rete. Prossimo appuntamento è InOpera, l’evento che si svolgerà 15 e 16 ottobre prossimi, giunto alla sua sesta edizione. Ideato da Net Companies, InOpera vede tra i partner Cdo ed altre realtà, e si articola in cinque momenti di lavoro concreto: Collaborare, per le imprese di tutti i settori (sabato), e Costruire, per quelle dell’edilizia (domenica) sono appuntamenti di lavoro che si svolgeranno in un’area riservata ai partecipanti, che nelle settimane precedenti l’evento già sapranno chi sono le imprese aderenti, per organizzare al meglio la propria presenza al Palacongressi d’Abruzzo. Mostrare, Gustare ed Educare sono tre opportunità che dureranno due giorni con il coinvolgimento di imprese profit e non profit, dell’agroalimentare e dell’educazione e formazione. Info su www.in-opera.net.

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eventi » a cura della redazione

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estione documentale, ecosostenibilità, innovazione e risparmio: queste sono le parole chiave che hanno caratterizzato la sesta tappa del Saving Tour Nashuatec organizzato da F.lli Sisofo, Corporate Dealer leader regionale in servizi e soluzioni per la gestione documentale. Nella splendida cornice del Romantik Hotel Villa Maria di Francavilla circa 70 aziende del territorio regionale hanno partecipato con interesse all’evento, per confrontarsi sul tema del contenimento dei costi documentali come leva competitiva e per assistere alla presentazione di nuove soluzioni per la gestione dei processi documentali. Le oltre cento adesioni di rappresentanti di aziende pubbliche e private, la competenza dei relatori intervenuti e l’innovazione dei temi trattati hanno reso l’evento un’iniziativa unica nel suo settore. Dal 2009 il Saving Tour Nashuatec ha fatto tappa in alcune delle principali città italiane con l’obiettivo di sensibilizzare le aziende ad ottenere la massima produttività nella gestione documentale dell’ufficio in ottica di contenimento dei costi e minimizzazione dell’impatto ambientale. L’appuntamento pescarese, patrocinato dal Comune per l’impegno ambientale dimostrato da Sisofo, ha rappresentato un’importante tappa nel Centro-Sud Italia come primo esempio di Saving Tour a Impatto Zero®, il metodo ideato da LifeGate per quantificare e compensare l’impatto ambientale prodotto dall’evento. L’impegno della F.lli Sisofo è stato quello di compensare le emissioni di CO2 prodotte durante l’evento (consumo elettrico, consumo di acqua, rifiuti, materiale cartaceo, spostamenti) contribuendo alla creazione e alla tutela di 2.259 metri quadri di foresta in crescita in Italia, per compensare in un anno i 1.129 chilogrammi di CO2 generati dall’evento. Un successo per la famiglia Sisofo, che ha creduto da subito nell’iniziativa come segno tangibile del proprio impegno da più di 30 anni nella guida dei propri clienti verso una gestione dei flussi documentali più efficiente, più economica e più rispettosa dell’ambiente. Il meeting si è sviluppato nel corso della giornata con tre seminari di approfondimento che hanno trattato diverse aree di interesse: archiviazione elettronica e conservazione sostitutiva, automazione dei processi documentali, sicurezza documentale. Nel corso dell’incontro sono stati poi presentati due casi di successo, quello dei F.lli De Cecco per i progetti Pay Per Page e Print 2000 e quello di Seneca per il sistema di gestione documentale. A conclusione dell’incontro i partecipanti sono stati allietati dalle musiche argentine del Cuarteto “Lo che vendrà” e da un ricco buffet

I fratelli Sisofo, da sinistra: Davide, Francesca e Andrea Sisofo

A Pescara la sesta tappa del Saving Tour Nashuatec Nashuatec e Fratelli Sisofo lanciano nel capoluogo adriatico il primo Savig Tour a Impatto Zero

Il pubblico intervenuto all’evento

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eventi » di Eleonora Lopes

alcuni degli ospiti intervenuti all’evento

Grande successo del concorso per le scuole organizzato dal Terziario Donna “Ogni oggetto racconta una storia”. Questo il tema della V edizione del concorso a premi riservato agli alunni delle scuole elementari della provincia di Teramo, organizzato da Terziario Donna della Confcommercio di Teramo ideato dalla vulcanica Tiziana Di Sante

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i è rinnovata con successo e la consueta allegria che la caratterizza, la V edizione del concorso a premi riservato agli alunni delle scuole elementari della provincia di Teramo, organizzato da Terziario Donna della Confcommercio di Teramo guidato dall’imprenditrice Tiziana Di Sante. Hanno partecipato al concorso più di 600 bambini, provenienti da diversi circoli didattici della provincia e tutti hanno ricevuto un diploma e un piccolo dono. «In questa edizione –ha dichiarato Tiziana Di Sante- abbiamo voluto sottoporre all’attenzione di insegnanti e alunni una tematica legata al mondo delle attività del settore terziario. Il tema di quest’anno, “Ogni oggetto racconta una storia”, oggetto inteso come bene commerciabile, da rispettare e perché no, da riciclare». Oltre alla Di Sante, presenti all’evento: il prefetto di Teramo Eugenio Soldà, il presidente della Confcommercio Teramo Giandomenico Di Sante, tutti i commissari di giuria rappresentati dalla presidente Daria Micioni, gli assessori del Comune di Teramo Giovanni Luzzi e Guido Campana ed infine il presidente del Consiglio Comunale Angelo Puglia. «Mi fa molto piacere –ha dichiarato Giandomenico Di Sante- essere qui oggi in mezzo a così tanti giovani che con entusiasmo hanno partecipato a questo concorso. Il mio plauso va a tutto


Antonietta Di Sabatino vincitrice per la sezione Componimenti

il Terziario Donna della Confcommercio di Teramo che anche quest’anno è riuscito a coinvolgere tante scolaresche». Già nelle edizioni passate, sono state affiancate al concorso alcune iniziative benefiche; quest’anno la Confcommercio Teramo ha voluto fare una donazione all’Associazione Peter Pan, che si occupa di sostenere le famiglie dei bambini affetti da patologie oncologiche. E questo anche per onorare la memoria del piccolo Stefano per cui lo scorso anno si è istituito il Premio speciale Stefano Di Agostino. Il bimbo, venuto a mancare a causa di una patologia oncologica, era tra i vincitori del concorso di due anni fa. Ad animare il pomeriggio per i numerosissimi ragazzi presenti, anche i clown di corsia della Croce Rossa Regionale, ai quali è stata donata una somma destinata all’acquisto del materiale occorrente per le loro attività. Sponsor dell’evento la Banca dell’Adriatico e la Camera di Com-

Marco Di Felice vincitore per la sezione Disegni

mercio di Teramo, ma hanno dato il proprio contribuito anche diversi esercizi commerciali della provincia di Teramo. Ma entriamo nel cuore del concorso che ha visto trionfare per la sezione componimenti, (riservato alle terze, alle quarte e alle quinte elementari) Antonietta Di Sabatino della IV D della scuola C. Febbo di San Nicolò a Tordino. Per la sezione disegni (riservato alle prime e alle seconde elementari) ha invece vinto Marco Di Felice della II B della scuola C. Febbo di San Nicolò a Tordino. Il premio speciale Stefano D’Agostino, è andato ad un lavoro di gruppo della scuola F. Febbo di San Nicolò a Tordino. Un encomio è stato assegnato a Federica De Paulis della IIB della scuola elementare Noè Lucidi. Il pomeriggio si è concluso con una ricca merenda per i bambini, tanti giochi e risate grazie al coinvolgimento dei simpatici clown

alcuni momenti dell’evento

» foto di Tiziana Fidanza e autorizzate da Confcommercio Teramo

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eventi » di Donato Tribuiani

Ciclisti all’arrivo a Teramo

Il Giro d’Italia del lavoro che c’è ha fatto tappa anche in Abruzzo Sponsor della Maglia Bianca del Miglior Giovane della 94° edizione del Giro d’Italia, Adecco ha lanciato un progetto-osservatorio sulle concrete possibilità di lavoro nelle province e regioni toccate dallo storico evento sportivo

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inalmente è ora di parlare di ripresa. Il mercato torna a crescere e un’alta percentuale di aziende ricomincia a guardare con ottimismo al futuro. Ma quali sono le reali opportunità di lavoro in Abruzzo? Lo abbiamo chiesto ad Adecco - l’agenzia per il lavoro leader nella gestione delle risorse umane, presente in tutta la regione attraverso un capillare network di filiali – che in qualità di Sponsor della Maglia Bianca del Miglior Giovane della 94° edizione del Giro d’Italia, ha lanciato un progetto-osservatorio sulle concrete possibilità di lavoro nelle province e regioni toccate dallo storico evento sportivo, aiutando chi è in cerca di un impiego a cogliere le migliori opportunità. «In un momento in cui sembrano cogliersi i primi segnali di ripresa, Adecco offre tutta la sua esperienza e conoscenza del mercato del lavoro per aiutare l’incontro tra domanda e offerta – spiega Federico Vione, amministratore delegato di Adecco Italia – La ripresa del mercato del lavoro in Abruzzo, infatti, è confermata e le opportunità d’impiego esistono. Tuttavia, per avere successo nella ricerca di un lavoro, rimane indispensabile conoscere con precisione cosa cercano le aziende locali, quali profili e quali caratteristiche vengono maggiormente richieste». Secondo quanto emerso da “Il Giro d’Italia del lavoro che c’è Adecco” - dove sono in corso oltre 200 ricerche dell’agenzia per il lavoro per aziende del territorio – i settori più virtuosi in termini di opportunità d’impiego sono metalmeccanico, alimentare, tessile, turismo, GDO e servizi. Le offerte di lavoro, quindi, arrivano innanzitutto dall’industria: operai specializzati nel settore metalmeccanico, alimentare e tessile e addetti al confezionamento, sono infatti alcuni dei profili più richiesti sul territorio. Non mancano, inoltre, richieste per l’inserimento di risorse nella Grande Distribuzione Organizzata e nei call center, mentre in vista dell’arrivo della bella stagione si


Federico Vione – Amministratore delegato di Adecco Italia – premia Steven Kruijswijk, Maglia Bianca per la tappa Orvieto – Fiuggi

ricerca personale per le strutture alberghiere e la ristorazione. Continuano, infine, anche le selezioni di impiegati amministrativi con esperienza e profili tecnici da inserire come quality engineer. Ma gli abruzzesi cosa sognano, qual è il lavoro a cui aspirano? La seconda parte del progetto Adecco lanciato in occasione del Giro d’Italia - che ha fatto tappa anche a Teramo e provincia prende spunto dall’indagine “Il lavoro che vorrei” attraverso cui è stato chiesto ad oltre 6.000 candidati in tutta Italia di indicare quale fosse il proprio lavoro dei sogni. La risposta va oltre i luoghi comuni. In pochi hanno dichiarato di ambire ad una carriera nel mondo dello spettacolo come si potrebbe pensare o ad una repentina scalata al successo. Al contrario i lavoratori abruzzesi si rivelano concreti e l’aspirazione della maggioranza degli intervistati, si rivolge all’insegnamento, alla ricerca e ad una crescita professionale nel settore sanitario e turistico. Nello specifico il 18% dei candidati e lavoratori intervistati vorrebbe fare il docente o il ricercatore universitario, il 12% sogna di diventare medico e direttore di albergo. Infine, dal sondaggio Adecco emerge che per ottenere il lavoro dei sogni, il 35% degli intervistati si dice pronto a rinunciare al proprio tempo libero e il 29% a investire in formazione. «Da questo sondaggio gli abruzzesi – continua Federico Vione - appaiono persone che non vogliono rinunciare nel lavoro alle proprie aspirazioni personali sebbene, per esempio, il settore dell’insegnamento non può al momento garantire stabilità economica. Ma questa fermezza è in linea con quanto Adecco consiglia soprattutto ai giovani, ovvero di avere sempre un approccio di grande flessibilità nella ricerca di un impiego, pur non rinunciando mai alle proprie aspirazioni professionali». Sognare dunque è lecito!

L’Abarth Adecco arriva a Teramo con la carovana del Giro John Gadret scatta e taglia il traguardo vincendo in volata la tappa Tortoreto Lido – Castelfidardo

» foto concesse da Adecco

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eventi » di Donato Tribuiani

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n coincidenza con il decreto Sviluppo varato il 5 maggio 2011, meglio conosciuto come decreto “salva chalet”, teso a regolamentare le concessioni demaniali marittime in osservanza dei dettami della comunità europea, un giovane imprenditore albense, Genesio Cianciarelli, ha dato inizio ad un innovativo progetto balneare inaugurato lo scorso 22 maggio, con oltre duemila presenze, volto a garantire un servizio a 360° per dodici mesi all’anno sia per la ristorazione che per il lounge bar e i servizi in spiaggia. Tra questi si menziona la connessione wi-fi sotto l’ombrellone, il servizio bar in spiaggia e lavanderia asciugamani quotidiana. Questo ambizioso progetto sul lungomare sud di Alba Adriatica, studiato dagli architetti Gualberto Caccini e Amedeo Di Giuseppe e realizzato in tempi brevissimi dal Gruppo Emili di Alba Adriatica, leader nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni, in collaborazione con Oficina delle idee, ha dato vita ad una struttura innovativa, dal design minimalista ed accattivante che mira a diventare un riferimento per la costa teramana, in quanto capace di soddisfare i bisogni dell’attuale turismo pur conservando la sua radicalità nel territorio. Per questo lo chalet “Caraibi”, resterà aperto tutto l’anno con eventi dedicati alla prelibata ristorazione di pesce, curata dallo chef Alfonso Stuardi ed alla degustazione, il tutto farcito da atmosfere musicali frizzanti e serate a tema. Fiore all’occhiello, l’ingresso al solarium accessibile da una scala in legno marino capace di creare suggestive location per eventi esclusivi. Una sfida che orienta questo staff, con esperienza decennale nel settore, verso la conquista di un importante fetta di mercato dimostrando come è possibile reagire a questo delicato momento per il settore turistico e più in generale per l’economia abruzzese, mediante investimenti strutturali derivanti da una strategia aziendale che pone i suoi fondamenti sul rinnovo, sulla destagionalizzazione e sulla qualità dei prodotti e i servizi offerti. Un monito per coloro che intendono avviare qualsiasi attività e più in generale per tutti gli operatori del settore. Benvenuti allo chalet “Caraibi”, una finestra sul futuro

Da sinistra: il titolare Genesio Cianciarelli e gli chef Simone Stuardi e Alfonso Stuardi Alcune immagini dello chalet “Caraibi”

Ad Alba Adriatica arriva “Caraibi” È stato inaugurato qualche giorno fa l’innovativo chalet “Caraibi” sul lungomare di Alba Adriatica. Il titolare della struttura, realizzata dal Gruppo Emili, è il giovane imprenditore Genesio Cianciarelli

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eventi » di Donato Tribuiani

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rande successo, per il primo concorso gastronomico “Le Virtù” dedicato al tipico piatto teramano, caratteristico del primo di maggio. Il concorso è stato intitolato alla memoria di Giovanna Lamolinara, sommelier ed esperta di enogastronomia, ma soprattutto ideatrice dell’evento che è scomparsa improvvisamente lo scorso dicembre. I suoi amici con tenacia e tanta volontà, hanno voluto comunque che l’dea di Giovanna diventasse realtà e così è nato il concorso. Alla sua prima edizione, si è svolto presso i locali dell’Hotel Il Parco sul Mare a Tortoreto ed è stato organizzato dall’Associazione Giovanna Lamolinara (nata con il fine di organizzare eventi enogastronomici) guidata da Peppino Forcella, da Antonietta Mazzeo ed Eleonora Lopes. Al centro del concorso, il piatto teramano “Le Virtù” per riscoprire e valorizzare antiche e fedeli ricette della tradizione, e premiare i piatti realmente tipici privi di contaminazioni moderne

Concorso Gastronomico “Le Virtù”, buona la prima!

I componenti della giuria

Si è tenuto a Tortoreto, presso l’hotel Il Parco sul Mare, il primo concorso gastronomico dedicato al tipico piatto teramano Le Virtù. L’evento è stato intitolato alla memoria della sommelier Giovanna Lamolinara Il piatto che ha conquistato il primo premio

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comunicazione aziendale

» Farnese vini

Edizione, cinque autoctoni V

ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.

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«Nascono i nostri frutti»

vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.

FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com


eventi

Gli organizzatori del concorso, da sinistra: Antonietta Mazzeo Eleonora Lopes e Peppino Forcella La vincitrice del concorso Anna Di Paolantonio

estranee al territorio di riferimento. L’evento è stato patrocinato da: CCIAA di Teramo, Assessorato regionale all’Agricoltura, Provincia di Teramo, Comune di Tortoreto, Cia Teramo, Confcommercio Teramo, Colline Teramane a Ais Abruzzo. A giudicare le pietanze, è stata selezionata una giuria composta da noti chef ed esperti di enogastronomia, tra loro: Rosita Di Antonio, Roberto Pelillo, Piergiorgio Tittarelli, Grazia Corini, Salvatore Nicola, Andrea Di Felice e Alvaro Santini. I prelibati piatti sono stati cucinati da concorrenti provenienti da tutta la provincia di Teramo, tra questi: Anna Di Paolantonio, Gabriele Cardelli, Maria Pannella Carmine, Kathryn Bruno e Maria Ciappina, Filomena di Giallorenzo e Michelina Di Michele. «È un vero piacere- ha detto Peppino Forcella, presidente dell’associazione Giovanna Lamolinara- vedere qui riuniti oggi, tutti i famigliari e i più cari amici di Giovanna. Sarebbe stata soddisfatta di come abbiamo realizzato la prima edizione e in futuro, in suo onore, faremo ancora meglio. Un ringraziamento sincero va a tutti i partecipanti che con la loro presenza hanno contribuito al successo di questa iniziativa». Ad aggiudicarsi la vittoria è stata la vulcanica Anna Di Paoloantonio aiutata dalla giovane figlia. La signora Anna è stata omaggiata di un piatto con il logo del concorso della tipica ceramica di Castelli realizzato dall’azienda Ceramiche Simonetti. Un ringraziamento particolare va anche ai partner che hanno contribuito alla realizzazione della serata: Camera di Commercio di Teramo, Il Parco sul Mare, Salumificio Costantini, Cantina Colonnella, Caseificio Cretone e Dolciaria Falcone. L’appuntamento è per il prossimo anno

I partecipanti al concorso durante la preparazone dei piatti

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DIRE&FARE FINE SECONDA EDIZIONE UNA STAGIONE DI EVENTI E FOCUS SULL’ATTUALITÀ

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ire&Fare, il format di approfondimento del gruppo editoriale Ecco Italia giunge al termine della seconda edizione con 23 puntate all’attivo e più di cento persone intervistate. Gli ultimi appuntamenti ci hanno visti impegnati a seguire due eventi sul posto. Prima Ecotur, la fiera del turismo-natura in cui hanno preso parte quasi cento buyers e tanti operatori del comparto turistico ed enogastronomico. Ai nostri microfoni, solo per citare alcuni interventi, si sono espressi: Mauro Di Dalmazio, assessore al Turismo; Enzo Giammarino, presidente di In Fiera e organizzatore della manifestazione, Guerino Testa, presidente della Provincia di Pescara e Franco D’Eusanio, titolare dell’azienda agricola bio Chiusa Grande. Il secondo evento seguito è stato il 40° congresso nazionale dell’Aidp, dal titolo “Insieme per eccellere: un nuovo dialogo tra università e impresa”, svoltosi al Palacongressi di Montesilvano. Per parlare di sinergie vincenti a favore dell’occupazione e del territorio abbiamo ascoltato: Roberto Savini Zangrandi, presidente nazionale Aidp; Raffaele Credidio, presidente Aidp Abruzzo e Moli-

se; Alberto Sangiovanni Vincentelli, professore della Berkeley University California, ed Elisa Antonioni, congress officer. In studio invece abbiamo affrontato la tematica dei “wwworkers”, coloro che vedono il web come opportunità di lavoro. Sono intervenuti il professore Antonio Teti dell’Università G.D’Annunzio; Giammaria De Paulis, Cykel web agency e un wwworker nutrizionista. Non meno importante la puntata dedicata al tema dei rifiuti come risorsa. Ospiti: Giuseppe Mascitti, ideatore del Mascitti Creative Contest; Massimo Sfamurri, presidente Ambiente Spa e Andrea Vincenti ingegnere della Deco Group. Dire&Fare vi ha tenuto compagnia ogni martedì alle 21.00 su Tvq, con replica la domenica alla 13.00. Alla conduzione Jenny Viant Gómez e Alessio Giancristofaro, con la regia di Roberto Morelli e il coordinamento TV di Gianluigi Tiberi. Coadiuvati dagli operatori: Pino Ciavattella, Danilo Martorelli e Vincenzo Sulpizio per la grafica e lo staff organizzativo nelle persone di Romina Silvino e Loredana Evangelista. Un gruppo che ringrazia gli spettatori per la preferenza all’insegna della riflessione sul divario tra parole e fatti.

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hanno collaborato

Giuseppe Mauro

Piero Carducci

norme&leggi | pag. 75

la terra di Piero | pag. 113

È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di Chieti-Pescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti.

Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Economista, consulente direzionale e docente universitario,è specializzato in sistemi per il controllo di gestione e modelli di sviluppo territoriale. È stato direttore della scuola di formazione manageriale-tecnica del Gruppo Telecom Italia (ex Reiss Romoli) e presidente dell’Agenzia di Sviluppo della Provincia di Potenza. Ha insegnato per molti anni programmazione e controllo di gestione ai dirigenti della carriera prefettizia presso la Scuola Superiore di Amministrazione dell’Interno (SSAI) ed ha diretto la collana di management del Ministero degli Interni. È presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione della Provincia dell’Aquila (OIV). Ha pubblicato cinque volumi su discipline manageriali e numerosi articoli su riviste scientifiche e divulgative. Ultimo volume pubblicato: “150 anni di Unità d’Italia. Il Mezzogiorno e lo sviluppo negato” (2011).

Luigi Carunchio fisco | pag. 63 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

Antonio Teti ict | pag. 67 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.

Simone D’Alessandro creatività&innovazione | pag. 71 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

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Filippo Paolini

nonsoloeconomia | pag. 27

Pietro Pastorelli

energia | pag. 79

Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.

Luciano Fratocchi ricerca&innovazione | pag. 83 È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio presso la LUISS di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso l’Università di Bologna. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali ed internazionali e con case editrici nazionali ed internazionali.

Massimiliano Pian gestione d’impresa | pag. 87 È laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano nel 1989, ha lavorato per 20 anni in Accenture, società leader nei servizi di consulenza manageriale, tecnologica e organizzativa, ricoprendo il ruolo di Client Partner per importanti società multinazionali, nonchè di Responsabile della consulenza strategica in ambito “finance” per il settore dell’energia. Dottore Commercialista e Revisore Contabile dal 1992, è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Pescara. Dalla metà del 2009 opera come libero professionista, collabora con lo studio N&CA- Nicolini Commercialisti Associati, con particolare attenzione alla consulenza gestionale e strategica per le medie imprese.

Nicola Boschetti divinoenonsolo | pag. 161 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

Chiara Strozzieri In cornice | pag. 167 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Nel 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.


A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO

L’Eremo di Santo Spirito a Majella

» a cura di Denia Di Giacomo

149TRAPARENTESI News in pillole 153PREZIOSANDO Tra fascino, mistero ed antichità... 155PREZIOSANDO STYLE Questione di stile: l’eleganza è a colori 157USCITA DI SICUREZZA Spalato cuore della Dalmazia 161DIVINOENONSOLO Vinitaly: vale la pena andarci? 165TRAIN DE VIE Alla scoperta dei talenti 167ARTE&CO./IN CORNICE Mediamuseum ospita Artioli e Fontani 183MUSICAMANIA The Ultimate Collection Conseguenza Logica

159ITINERARI D’ABRUZZO

ITINERARI RELIGIOSI A ROCCAMORICE

185VEZZI MODERNI Nella shopper questo mese

163SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO 171ARTE&CO. Il pomodoro Un Neo in mezzo principe della tavola allo “Stivale”

179TEMPO RUBATO Polvere d’amore e nuvole di speranza

175ARTE&CO. Giuseppe Tanzi e le donne del sogno

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traparentesi SOCIETA’

UN SERPENTONE PER DIMOSTRARSI

GRANDI

A partire dallo scorso 21 maggio il Parco Villa Sabucchi in viale Bovio a Pescara ospita un’originale opera d’ar te, “Il serpentone”. Questa sorta di gran de panchina colorata a forma di serp ente rientra in un più vasto progetto cultu rale e sociale mirato alla valorizza zione delle capacità delle persone disabili. Il serpentone è stato infatti l’opera conclusiva di questo percorso, real izzato da persone disabili aiutate dalle loro famiglie, allo scopo di sensibiliz zare l’opinione pubblica sulla valenza e le straordinarie capacità che una pers ona diversamente abile possiede. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Abruzzo con il contributo della Fond azione Pescarabruzzo e della Banca d’Italia filiale di Pescara.

ZZO LUMINARI DELL A SCIENZA IN ABRUospi per tutti: il tato un evento molto importante

SCIENZE

hanno Montesilvano e Città Sant’Angelo (SCR-Italy) e della età Italiana Stem Cell Research Italy Soci della iunto cong ting Mee o prim 10 al 12 giugno, dal tosi svol ), ope apy-Europe (ISCT-Eur International Society for Cellular Ther delle cittadine nella na Majestic e il Teatro Comunale rispettivamente presso l’Hotel Sere provincia pescarese. patrocinio del Diparetà SCR-Italy ed ISCT-Europe, con il L’evento è stato promosso dalle soci riele d’Annunzio Gab à ersit Univ dell’ della facoltà di Medicina, e p Grou TeCh Stem di he, edic timento Scienze Biom illustri personalità della scienza e quello del confronto tra numerose nate gior delle ra ed ttivo Obie a. scar di Chieti-Pe sulle cellule staminali di diversa natu e di ricerca di base ed applicativa atich tem tutta su da nti icina enie Med prov ri della i esso inar lum azione di prof e importanza che ha visto la partecip origine, una tematica di fondamental l’Europa.

EVENTI

L’ARROSTICINO D’ORO! L’Agenzia pescarese “L’Evento in più”, dal 24 al 26 giugno a Crecchio , organizza la seconda edizione dell’Arrosticino d’oro, la manifestazione dedicata alla valorizzazione dei prodotti tipici d’Abruzzo e ad uno in particolare: gli arrosticini. L’evento ha la formula di una competizione tra le più importanti aziende abruzzesi che producono e commercializzano gli arrosticini. Ognuna di esse competerà per aggiudicarsi, sulla base della valutazione di una giuria tecnica, il primo premio e l’ambito titolo di “Azienda produttrice dell’Arrosticino d’oro”. INFO: www.eventoinpiu.it

ATTUALITA’

I ADOTTARE L’AQUILA, LA PROPOSTA PARTE DA BAR di stabi-

I Comuni economicamente virtuosi potranno essere esentati dal patto proposta lità quando adotteranno un pezzo dell’Aquila. E’ questa, in sintesi, la caponel maggio 13 scorso lo visita in , Emiliano Michele Bari, di del sindaco ni istituzio le stabile, luogo abruzzese per presentare il gemellaggio tra il Teatro Ciao Massim sindaco dal agnato culturali locali, e il Petruzzelli di Bari. Accomp regionali lente, dall’assessore alla cultura Stefania Pezzopane e dai consiglieri Teatro, del piazza di stabile nello entrato è Emiliano ndro, D’Alessa Giuseppe Di Pangrazio e Camillo dell’idea l’Anci e partecip subito far voler di iato annunc ha fuori volta una e in pieno centro storico, ex sindaco di Torino, Sergio (Associazione nazionale comuni italiani) e il suo presidente, nonché sti – come concreti sono giornali ai Emiliano to Chiamparino. «E’ una proposta concreta – ha dichiara . politico» i sindaci al di là del posizionamento

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traparentesi CULTURA

INDIEROCKET FESTIVAL IN PERCOLO

L’ottava edizione dell’IndieRocket Festival di Pescara rischia di non potersi svolgere. L’Amministrazione Com unale della cittadina adriatica ha infatti negato all’organizzazione di que sto seguitissimo festival musicale l’utilizzo della consueta location, ovvero Parc o Di Cocco di Pescara, oltre al dine igo di qualsiasi sostegno economico. Ora gli organizzatori del Festival sono sul piede di guerra e cercano una rispo sta da parte del Comune: possibile che una manifestazione che ogni ann o risulta in continua crescita, che racc oglie circa 35mila visitatori e che non ha mai provocato danni al Parco Di Cocc o, rischi ora di scomparire? Staremo a vedere…

RA A NAPOLI LEO STROZZIERI IN MOST la Galleria d’Ar te “Il Bidone” di

ARTE

Dal 28 maggio al 11 luglio o d’Abruzzo, grazie Napoli conoscerà un gran bel pezz di Chiara Strozziecura a ire”, nutr alla mostra “Arte per ne di svariati e difri. La mostra raccoglie una produzio te Leo Strozzieri, d’ar ferenti pezzi del notissimo critico cinarsi a quella avvi di so che da qualche anno ha deci studioso e covisto ha lo po tem to materia che per mol produzione colorata, noscitore più che realizzatore. Una un personaggio del molto creativa e originale, degna di suo calibro.

CONCORSO CANORO

“LA CANZONE DEL SOLE” Aperto il bando per la III edizione del concorso musicale La Canzone Del Sole, Premio Silvi, Città Di Mogol, Per La Canzone Popolare Italiana che mette in palio due borse di studio presso il Centro Europeo di Toscolano (CET), prestigiosa scuola per autori, musicisti e cantanti di Giulio Rapetti, in arte Mogol. La direzione artistica della manifestazione è affidata al critico musicale Dario Salvatori e al giornalista Massimo Cotto. La domanda di iscrizione dovrà pervenire all’organizzazione entro e non oltre le ore 24,00 del 30 giugno 2011. Per consultare il regolamento completo e la domanda di iscrizione visitare il sito www.lacanzonedelsole.it La manifestazione si svolgerà in due serate live nella seconda quindicina di agosto 2011 a Silvi. INFO: Stefania Schintu cell. +39 347 0082416 - fax +39 0699700108 - skype: stefaniaschintu e-mail: segreteria@top1communication.eu - web: www.top1communication.eu e su Facebook

MAI UN SUCCESSO PIGRO CANTAUTORI IN VIGNA, OR e del Milan gnese Andrea Mingardi e il giocator

MUSICA

Il cantautore bolo ione del Pigro Cantautori in Massimo Oddo chiudono la XIV ediz in ricordo di Ivan Graziani, Vigna 2011, la due giorni di musica e di Cantine Aperte pression occa svoltasi il 28 e 29 maggio in ini di Bolognano. Il Premio so l’Azienda Agricola Ciccio Zaccagn Premio SIAE, ovvero il primo Pigro Cantautori in Vigna 2011 e il band perugina Elica con il premio assoluto, è andato alla rock ati anche la Targa SIAE iudic agg sono brano “Le clochard”, che si tto piemontese “La canson” è stata cantautrice ISA, con il brano in diale Alla e. zion posi com lior mig la per lior testo.. assegnata la Targa SIAE per il mig a: www.pigroshow.org. Vign in ori taut Can o Sito Ufficiale Pigr

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0MIL A ANNI FA gliare di Sassa, L’Aquila, un affascinante UN GIARDINO DI Ina70 ggio a Pa iugurato lo scorso 27 ma circa 700.000 anni fa. An

CULTURA

nte di che ricostruisce l’ambie o staGiardino Paleontologico il rinoceronte e altri, son a, , il mammut di stepp tico nte an te bie fan l’am ele l’ era e che com mali ea di quello a (50% circa) per dare l’id ’90 ni an gli de fine alla ti ricostruiti in scala ridott gliare di Sassa, che Pa di ico log ne nto zio leo zza pa nel giacimento ter vento di valori grandi mammiferi. L’in di ti il res i con ros me zzo nu bru ito ha restitu heologici dell’A tendenza per i Beni Arc rin tto Sop ge lla Pro de il a cur con a , rea del sito operato nell’a Protezione Civile che ha icinare Comune di L’Aquila, la nza, ha lo scopo di avv pie Sa La ma Ro di di Stu gli de ità l’ai ers o antico, con uto di C.A.S.E., e l’Univ prio territorio e del mond pro l de za ria en osc con i giovani alla quali si ricostruisce la sto to anche da pannelli sui stra illu ico att did rso rco un pe . no uila aq o cin ba l de geologica

EVENTI

PESCARA TENER-A-MENTE PESCARA dal 24 giugno al 1° ottobre si trasformerà in una fucina di even ti, tutti accomunati da un’unica comunic azione, e da un solo intento, rendere la cittadina adriatica il cuore degli eventi abruzzesi. Aurum, Cinema Mas simo, Teatro d’Annunzio, centro città , Museo Casa d’Annunzio, Teatro Monumento Gabriele d’Annunzio, Ex Sacome, Stadio Adriatico, Auditoriu Flaiano, Mediamuseum, Museo delle m Genti d’Abruzzo “Pescara controco rrente, sono questi i prossimi luog della cultura. Tre i grandi Eventi nell’ hi evento, il Pescara Jazz giunto alla 39° edizione, la 38° edizione dei Internazionali Flaiano e il secondo Premi anno del D’Annunzio Festival, che ha aperto le celebrazioni il 24 giug concerti pop e classici, opera, balle no. Poi tti, teatro, nouveau cirque, mostre d’ar te e fotografia, moda e costume vegni e dibattiti, eventi spor tivi e gas , contronomia, fino alla visita sul mare della nave scuola della Marina Milit “Palinuro”: le ramificazioni culturali are di Pescara tener-a-mente sono mol teplici, ma va sottolineata la pres trainante di artisti del calibro di Lou enza Reed, Cassandra Wilson, Chick Core a, Teresa Salgueiro, Jovanotti, Zucc e Vasco Rossi. hero Ticket office: TicketONE.it Prevendite: Via Liguria 6 – 1° piano tel. 085.4221463 Auditorium Flaiano, Via C. Colombo 122 tel. 085.6920057 e 085.693093

CULTURA

L’AQUILA POSSIEDE UN POCKET THEATRE

Pocket Theatre, si tratta di un teatro di un modello di teatro mobile storico presentato dall’Istituzione Sinfonica Abruzzese lo scorso 31 maggio a L’Aquila. Le sue dimensioni sono di 8 metri di larghezza, 5 di altezza e 5 di profondità. Il progetto ha come obiettivo quello di diffondere la il cultura teatrale in vari posti, avvicinando le persone in piazza, senza mobile teatro Il nto. riferime di struttura ad una iarsi appogg di bisogno , è stato realizzato grazie ad un contributo del Senato della Repubblica Colodi show for Risam la pensa ci e oggi a garantirne l’allestimento e gno Monzese, una società che opera nel settore teatrale dal 1990 di ri laborato dei aset, di Medi scenico stimento dell’alle occupa si che tessuti, e della sartoria teatrale.

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pre iosando » di Marzio Forcella

CAP. K-L • Kunzite, Labradorite, Lapislazzulo

Tra fascino, mistero ed antichità... Kunzite Poco nota in Europa, la kunzite è utilizzata per gioielli soprattutto negli stati Uniti con taglio ovale, a gradini, ma anche a brillante (rotondo). Chiamata così dal suo scopritore Kunz che nel 1902 la scoprì in California, è caratterizzata da un colore violaceo-rosato-lilla, lucentezza vitrea ed inclusioni di striature parallele. Di facile identificazione fra le gemme e soprattutto dai quarzi ametista, il suo uso è ora attuale anche in Brasile che dagli anni 50 ne estrae ottimi grezzi adatti al taglio per gemme attraenti e non costose. Migliora la circolazione e la muscolatura, dona tranquillità in amore. Affinità zodiacali: Scorpione, Ariete, Pesci.

Labradorite Usata quasi esclusivamente per grandi sculture, oggetti, arredamento, monumenti, la sua principale caratteristica è il vivace gioco di luci su sfondo grigio scuro-marrone, riflessante ai movimenti. Questo fenomeno detto “labradorescenza” è dovuto dalla tipica struttura lamellare che provoca magnifici riflessi blu-azzurri simili alle ali di certe farfalle.Tagliata a cabochon o sfere è raro il suo uso per gioielli comunque poco costosi. Stimola il fascino e l’attrazione fra le coppie. Provenienza: Canada, Finlandia, Norvegia. Affinità zodiacali: Toro, Scorpione, Leone, Acquario.

Lapislazzulo-Lapis Celebre pietra blu opaca, è tra le più antiche e usate nel mondo; alcuni esemplari risalgono al VII millennio a.C.! Il colore blu che varia dalla sua componente principale, la lazurite, è tempestato dai tipici “lampi dorati” di pirite (e non oro) che da sempre ci attraggono. Dai giacimenti dell’Afghanistan e dell’Iran questa pietra, che Marco Polo definì “il più bell’azzurro del mondo”, ha percorso nei millenni qualsiasi strada arrivando ovunque e trasformandosi in svariati oggetti preziosi e pigmento di colore chiamato “blu oltremare”. Molto poroso, è adatto ad ogni lavorazione particolarmente lucida e lucente; famose le tessere dei mosaici e per meravigliosi tavole intarsiate. Molti gli oggetti preziosi nei musei, svariato l’uso costante in gioielleria per un sentito potere di portafortuna-amuleto. Tanta l’offerta sul mercato se pur le rocce più preziose, e tagliate, sono azzurro intenso netto con pagliuzze giallo brillanti, “un bel cielo stellato”. Valido aiuto per timidezza e depressione, protettivo per tutto. Provenienza: Afghanistan, Cile, Iran. Affinità zodiacali: tutti i segni.

A rileggerci al prossimo numero con Madreperla, Malachite, Morganite.

info_ Marzio Forcella Designer di gioielli e oggettistica, esperto in storia dei preziosi e mineralogia www.amalteapreziosi.com - mf@amalteapreziosi.com

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Quattro assi, un solo gruppo.

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pre iosando style » di Marzio Forcella

Speciale Royal Wedding

QUESTIONE DI STILE: L’ELEGANZA È A COLORI “Entrando in un atelier del gioiello, sembrerà strano, ma non sapete quanta attenzione prende un piccolo vaso in argento con tanti pastelli colorati... È così; psicologicamente si amano i colori così tanto da non rendersene conto. D’altronde come sarebbe una vita senza natura, senza fiori, senza sole, senza colori? Assolutamente nera a dir poco! Ne sanno qualcosa gli inglesi, ma soprattutto una coloratissima Elisabetta II d’Inghilterra, la Regina dei colori che da sempre ne sottolinea l’importanza per una semplice e costante eleganza. Dunque come potevano mancare i colori più accesi e splendenti per le nozze reali più attese dei tempi? Una margherita è la metafora più idonea; il famoso fiore dalla viva corolla gialla dalla quale nascono e girano tutti i petali bianco puro, la somma di tutti i colori... Se allora l’eleganza si bea fra i colori come poter imitare al meglio dei fiori? Ci hanno pensato i più esperti cappellai di tutto il mondo che si son sfidati a realizzare il cappellino o “decorazione da capo” più fantasioso del matrimonio! A riguardo di stilismo anche qui la fantasia non è mancata: sicuramente il tailleur si è imposto, ma abiti, vestiti, Giulietta e Romeo rivisitati, tubini, gonne a pieghe, spolverini e completi hanno sicuramente evidenziato

una creatività personale, tipica delle Dame Inglesi amanti del variopinto o del “total look-colour”. L’eleganza di rigore non è mancata neanche per la moda maschile che però, ha sfumato la sua attenzione sul gentil sesso; discorso a parte per uno Sposo in alta uniforme, spigliato, gran sorriso e sopratutto tanto innamorato. Ma vi chiederete perché non scrivo della neo Duchessa e Sposa Kate?! Dulcis in fundo! Semplicemente perfetta giacché molto, molto intelligente: prendere come suo unico modello sempre LEI, la Regina. “La” Maestra di quella semplice perfezione impossibile da imitare, ma che la Sposa ha saputo fare dal primo istante della Sua conoscenza; il risultato? Addirittura un diadema in regalo e che diadema! Uno dei più delicati e simbolici fra la collezione “Crown Jewels”, il primo dono del Suo Papà: in platino e diamanti taglio rosa con classico motivo palmato-floreale simmetrico. A questo punto da me non può mancare un accento sulla questione gioielli che, per un “Royal Wedding” non sono passati in secondo piano. Perle, tante perle quasi a vincere sul miglior amante delle donne, il diamante! Anche qui il multicolour: perle giapponesi naturali, perle australiane gold, Tahiti, extra-white, ma sopratutto nei più svariati modelli dal semplice filo degradé (classico per i fili

naturali antichi come i tre fili della Regina), al fascinoso collier de chien con clips in diamanti. Perla singola anche per orecchini, che dire, moda Elisabettiana docet, meglio copiare che sbagliare! Ed ecco a pennello una famosa regola di Corte:... “dopo l’adornamento, e prima di uscire togliere sempre una cosa...”! Cappelli grandi e larghi con orecchini al lobo corti, cappelli-ornamenti alti con orecchini lunghi e preziosi hanno trovato la loro piena adesione. Medaglioni di famiglia pregiatissimi, spille, clips e piccole tiare, un vero trionfo per un prezioso “cocktail” di gemme in acquemarine, zaffiri e diamanti nel loro più usuale “London cut”, la goccia. La mia attenzione, per concludere, è però andata sopratutto ad un altro elemento di grandissimo stile che, ahimé oggigiorno sfoccia spesso nel “too much”: la scenografia. Che dire? Divina! Un semplicissimo viale alberato e simmetrico dalla più rigogliosa e verde chioma accompagnato da fiori naturali e non di serra come precisa volontà degli sposi e di tutta la Royal Family che rispetta la natura come elemento fondamentale. Non aggiungo altro, lunga vita alla Regina e che gli sposi siano sempre protetti dalla ospite che ci è mancata di più: Lady D. A rileggerci alle prossime nozze ricordando sempre che ogni matrimonio ci avvicina tanto a Dio ed è quindi, unicamente, Reale!

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Coltiviamo emozioni.

CAPPA & SPADA Azienda Agricola di Luigi Di Ubaldo Via dei Sabini, 35 64016 ∙ Sant’Egidio alla Vibrata (TE) Tel. 0861.841111 Fax. 0861.847233 ∙ www.cappaespada.it ∙ diubaldo@cappaespada.it


uscita di sicure

a

» a cura della redazione

SPALATO A I Z A M L A D A L L E CUORE D ffacciata sul mare Adriatico e protetta alle sue spalle dai venti dalla catena montuosa del Dinara, la città dalmata di Spalato sembra un museo vivente: un affascinante mix di stili, tra rovine romane, archi bizantini, passerelle veneziane e influenze africane. Un concentrato stilistico che ha suscitato l’interesse dell’Unesco, al punto da includere il centro storico di Spalato nel suo elenco di patrimoni dell’umanità nel 1979. Spalato è nota al mondo soprattutto per il Palazzo di Diocleziano (305 d.C.). Una delle rovine romane più imponenti del mondo. Si tratta in realtà di una fortezza la cui cinta muraria misurava 215x180 metri e conteneva all’interno la residenza imperiale, vari templi e un mausoleo. Oggi è ancora visibile il vestibolo del palazzo originario, la piazza della

fortezza, circondata da un colonnato, il Tempio di Giove e i resti del Mausoleo, trasformati in una cattedrale. Appena all’esterno del palazzo si trovano alcuni edifici d’epoca medievale, fra cui il Municipio del XV secolo. Orientarsi nelle strette e animatissime vie cittadine è facile. Spalato si divide in città vecchia, entro le mura del Palazzo, e città nuova, lungo il mare e la collina. Pochi sanno che la città offre alcune delle migliori gallerie d’arte e migliori mercati, negozi e locali notturni, classificati tra i più attraenti d’Europa. Inoltre, Spalato è un’ottima base di partenza per esplorare la Dalmazia settentrionale, trovandosi a poche ore di distanza da altre mete altrettanto famose, come Dubrovnik e Zagabria. Fichi, olivi e acque di un azzurro brillante ricordano che siamo ancora nel Mediterraneo, godendo di un clima e paesaggio fantastici

un motivo in più_ Partire comodamente da Pescara È una delle mete raggiungibili dall’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo in questa stagione estiva. Il primo volo è programmato per il 30 giugno, ma è possibile usufruire di promozioni prenotando in anticipo. I pacchetti prevedono soluzioni con formula weekend (4 giorni/3 notti) o settimanale (8 giorni/7 notti), pernottando in hotel o appartamento, comprensive di volo a/r PescaraSpalato, tasse aeroportuali e franchigia bagaglio di kg 15. Informazioni sul portale dell’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo: www.abruzzoairport.com.

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itinerari d’Abru

o

» di Alessandra Vallera

ITINERARI RELIGIOSI

A ROCCAMORICE

mmerso nel verde del Parco Nazionale della Majella sorge Roccamorice, un paese dall’assetto urbano tipicamente medioevale, situato ad un’altezza sul livello del mare di circa 520 metri. La presenza umana in questi luoghi risale all’età del Paleolitico, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nelle zone circostanti che oggi sono custoditi nei vari musei abruzzesi. Nel territorio sono presenti una ricca flora ed una fauna molto particolare, tra cui possiamo annoverare il lupo, il camoscio, l’aquila reale e l’orso, ma ciò che colpisce particolarmente i visitatori è la numerosa presenza delle tracce dell’uomo. Così, nel verde e nel silenzio di questi luoghi sono custodite capanne in pietra, chiese isolate e suggestivi monasteri, come gli splendidi complessi di San Bartolomeo in Legio e di Santo Spirito a Majella, costruiti nelle rocce e accessibili attraverso un particolare sistema di camminamento. Il primo di questi eremi, costruito nella roccia a circa seicento metri di altezza, è situato nella parte più arida del Vallone di Santo Spirito e fu fatto ricostruire nel XIII secolo per volontà del futuro Papa Celestino V, che vi dimorò tra il 1274 e il 1276. L’eremo di Santo Spirito, invece, sorge poco più di mille metri sul livello del mare, circondato dai verdi faggeti che sembrano voler nascondere gli antichi sentieri percorsi dai monaci. Questi eremi, fortemente cari alla religiosità popolare, si visitano facilmente in una mezza giornata, e se l’eremo di San Bartolomeo ha forse un’importanza storica minore rispetto al secondo eremo, la sua particolare struttura lo rende ulteriormente suggestivo, poiché posto sotto un tetto di roccia che ne costituirne la copertura. La tranquillità di questi luoghi, da sempre una delle meraviglie della nostra regione, può essere meta di una spensierata gita attraverso un percorso che raggiunge entrambi gli eremi.

Qui sopra e in alto: due immagini dell’Eremo di Santo Spirito a Majella

» foto di Denia Di Giacomo

Proponiamo due suggestivi e semplici percorsi alla scoperta di antichi tesori religiosi, l’Eremo di San Bartolomeo in Legio e l’Eremo di Santo Spirito a Majella Il punto di partenza è il paese di Roccamorice e percorrendo, per circa tre chilometri, la strada per la Maielletta si raggiungerà sulla destra una strada asfaltata quindi, dopo pochi metri, nelle vicinanze di uno stazzo, si potrà proseguire il cammino lungo il sentiero che conduce all’eremo di San Bartolomeo in Legio. Questo tragitto è in discesa e può essere esplorato comodamente a piedi, raggiungendo il vallone per poi girare a sinistra. Si rimarrà colpiti dal verde del tratto pianeggiante dal quale si accede alla struttura attraverso una scalinata che attraversa la roccia. Per i meno sportivi sarà però possibile raggiungere l’eremo dalla strada di accesso da Roccamorice, a circa centro metri dal bivio sulla strada statale 487, procedendo verso sud nella Valle Giumentina su una strada sterrata per raggiungere una piccola struttura in pietra. Da qui, attraversando un piccolo sentiero a piedi, si avrà una splendida visuale dell’eremo per poi raggiungerlo oltrepassando il torrente nei pressi di una vasca pazientemente scavata nella roccia dai religiosi che vi abitarono. Invece la strada che conduce all’eremo di Santo Spirito continua oltre lo stazzo dell’omonimo Vallone, in un suggestivo percorso ai piedi delle pareti calcaree, spesso utilizzate nelle arrampicate. Così, attraversando il bosco per circa quattro chilometri si raggiungerà la struttura religiosa, un piccolo eremo che donò, ai monaci che vi pregarono, una tranquillità profonda, la stessa che oggi continua ad offrire a coloro che lo visitano

Qui sopra: tre immagini dell’Eremo di San Bartolomeo tra le quali l’ingresso scavato nella roccia

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divinoenonsolo » di Nicola Boschetti

VINITALY: VALE LA PENA ANDARCI? Breve resoconto di numerose criticità che presenta la più importante fiera enologica italiana

ome ogni anno, ho visitato la grande fiera enologica italiana e non solo; con i soliti problemi che ormai da decenni stroncano ogni volontà di noi poveri operatori del centro-sud, costretti a fare un viaggio di oltre mille chilometri in un sol giorno, solo perché gli organizzatori hanno ben capito che il boom di presenze si registra il sabato e domenica, con relativi prezzi di biglietti sempre più cari. Poco importa se chi, come me, per mestiere, ha l’obbligo di assaggiare e poi promuo-

vere certi vini, rubando una giornata al giovedì, primo giorno, perché è l’unico caso al mondo, di una fiera specialistica del settore enogastronomico che il lunedì chiude i battenti, senza nemmeno preoccuparsi che la ristorazione italiana, specie al centro-sud il venerdì, sabato e domenica, deve “vivere” di lavoro. Inutile parlare di alberghi fatiscenti con prezzi a 5 stelle, parcheggio in breccia che costa come parcheggiare a Parigi, vicino alla Torre Eiffel. Entrato in fiera, dopo un’ora di attesa ai cancelli, per problemi tecnici/ organizzativi, giro per stand semideserti, assaggio vini immaturi e non pronti, giustamente, chi capisce un po’ di vino,

sa che aprile non è certo il mese migliore per l’evoluzione di prodotti che molte volte vengono imbottigliati esclusivamente per l’evento stesso. I produttori si lamentano, i visitatori pure, ma puntualmente ogni anno ci ricaschiamo tutti. Durante il viaggio di ritorno, penso al week-end di lavoro che mi aspetta e mi chiedo se tutto questo tour de force sia servito a qualcosa. A giugno vado a Bordeaux, Fiera mondiale del vino, con cadenza biennale e aperta solo per invito ai produttori e riservata ai professionisti del settore e, cosa molto importante, situata in aperta campagna con parcheggio gratuito. Sarà meglio?

CHARDONNAY PUNTA DI COLLE 2005 - MARRAMIERO Una delle più belle sorprese degli ultimi tempi, un grande bianco internazionale di gusto, ma dal carattere vero, con un naso vanigliato e fruttato, ma non stucchevole, che ben si sposa con il color giallo oro e limpido del nettare. In bocca è favoloso come un grande francese, corposo ma elegante, con una nota finale di acidità che ben rinfresca il palato. Eccellente con asparagi e porcini, ma ottimo pure con formaggi freschi e foie gras. Annata fuori commercio, ma se capita, assaggiatelo, merita. Euro 25,00.

info_ Azienda Agricola Marramiero - C.da Sant’Andrea 1 - Rosciano (PE) Tel 085/8505766 - www.marramiero.it Vendita in cantina: Sì

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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

IL POMODORO PRINCIPE DELLA TAVOLA Scoperto alla fine del 1400 il pomodoro, inizialmente ritenuto velenoso, oggi è uno degli ortaggi più importanti della tavola… scopriamone le proprietà

ome potrebbe essere la nostra vita oggi se verso la fine del 1400 il conquistadores Hernàn Cortés non avesse scoperto e importato il pomodoro in Europa? Coltivato in era precolombiana in Messico e Perù, oggi questo fantastico vegetale fa le sorti di una miriade di pietanze, dalla pasta, alla pizza e p o i la caprese e via dicendo in una infinità di usi. Ma il pomodoro non ha avuto fin dall’inizio il successo planetario di cui gode oggi e il suo titolo di “principe” della tavola se l’è dovuto conquistare. Ritenuto addirittura velenoso, agli inizi era utilizzato solo come pianta ornamentale per i suoi caratteristici frutti rossi, successivamente gli furono attribuiti misteriosi poteri eccitanti ed afrodisiaci e spesso veniva utilizzato in pozioni e filtri magici tanto che era chiamato love apple dagli inglesi, pomme d’amour dai francesi, libesapfel dalle popolazioni germaniche e pomo (o mela) d’oro in lingua italiana con chiari riferimenti alle sue presunte proprietà. Tra il ‘600 e il ‘700 iniziò il consumo in larga scala e nel 1762 lo studioso Lazzaro Spallanzani per primo, notò come gli estratti fatti bollire e posti in contenitori chiusi non si alterassero e ne definì le tecniche di conservazione. Era nata la conserva di pomodoro senza la quale oggi il mondo non sarebbe lo stesso. Gran bel prodotto della natura il pomodoro, buono e con tante proprietà: poco calorico, ricco di acqua, fruttosio e glucosio, contiene minerali, oligoelementi e tutte le vitamine

idrosolubili, è un eccellente attivatore della mobilità gastrica per la presenza di acido malico, acido arabico e acido lattico ed ha una sensibile azione disintossicante dovuta presenza di zolfo. Il pomodoro contiene molto potassio importante per l’equilibrio idrico dell’organismo e per la ritenzione dei liquidi, la stanchezza, i crampi, la debolezza muscolare e l’ipertensione, contiene anche fosforo e calcio importanti per la salute di ossa e denti e anche ferro, zinco e selenio; è una ottima fonte di vitamina C (un pomodoro al giorno copre il 40% di fabbisogno di tale vitamina in un adulto), di vitamina A sotto forma di betacarotene (responsabile del suo colore) e di vitamine del gruppo B. Ma l’attenzione di ricercatori e nutrizionisti negli ultimi anni si è concentrata su un’altra sostanza riccamente contenuta nel pomodoro: il licopene, che possiede spiccate proprietà antiossidanti particolarmente utili nel combattere l’invecchiamento, le malattie cardiovascolari e alcune forme tumorali. Il pomodoro non è ricchissimo di fibra per cui conviene sempre abbinarlo a verdure che ne contengano ed è un alimento ricco di nichel solfato che può provocare reazioni abbastanza importanti per le persone allergiche al nichel. Nei soggetti che soffrono di reflusso gastro-esofageo il pomodoro potrebbe peggiorare la sintomatologia (bruciore e pesantezza gastrica), a causa delle sue proprietà acidificanti. E per finire, oltre ai tanti modi in cui si può consumare, lo avete mai provato da bere appena spremuto come energetico succo o spalmato sul pane come marmellata o ancora sott’aceto o sott’olio? Che bontà!

info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Alba Adriatica - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina

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traindevie » di Carolina Pierfelice

l bene più grande che possiamo fare agli altri non è di trasmettere loro la nostra ricchezza ma di far sì che scoprano la loro”. (Louis Lavelle). Ogni persona dispone di un tesoro interiore e di grandi potenzialità, ma spesso fatica a scoprirlo. Se è vero che gli eventi della vita ci aiutano a crescere e a fare nuove conquiste, è ancor più vero che sono gli incontri che illuminano il nostro cammino, perché è da essi che possiamo ricevere la luce necessaria a scoprire la ricchezza che è dentro di noi. Io credo che questa sia una verità che impegna ognuno a sollevare lo sguardo sull’altro per aiutarlo a scoprire i suoi “talenti”; se tutti lo facessimo in ogni contesto, il mondo sarebbe certo migliore. In un ambiente di lavoro saper cogliere le capacità di ognuno, non solo quelle strettamente legate alla mansione di sua competenza, ma anche quelle più specificamente “umane” è sicuramente un punto di forza per l’azienda: significa far trionfare l’energia positiva che c’è neutralizzando quella negativa. Sentirsi considerati in modo positivo, sentirsi dire cose belle rinforza e dà la carica giusta per affrontare le difficoltà; sul lavoro sapere che c’è qualcosa in cui siamo molto bravi, qualcosa per cui i colleghi o i superiori ci apprezzano, ci dà la motivazione per impegnarci ancora di più e dare il meglio di noi stessi. Quando siamo più pronti a puntare il dito sul “capello” che non va gli diamo forza e il capello diventa un tronco, mentre quando valorizziamo tutto il resto, ciò che non va perde potere. È una verità così semplice che non ci si spiega come mai sia così difficile da applicare, cos’è che ci rende tanto difficile cogliere negli altri i punti di forza mentre è semplicissimo trovare in loro difetti e debolezze. Sembra quasi che sottolineare in positivo qualcosa che riguarda l’altro possa sminuire noi, toglierci qualcosa. Sicuramente in prima istanza entra in gioco una componente narcisistica: siamo così concentrati su noi

ALLA SCOPERTA DEI TALENTI Avere un buon rapporto con gli altri migliora la nostra vita e il nostro lavoro. Saper scoprire in loro del talento e delle qualità può rendere più felici anche noi stessi stessi che fatichiamo a guardare l’altro; c’è sicuramente anche una buona dose di invidia, intesa come timore che l’altro possieda determinati attributi a un livello superiore al nostro; nel confronto temiamo di risultare perdenti. In effetti poter fare una cosa del genere implica la necessità di una buona autostima: solo la consapevolezza del nostro valore ci permette di riconoscere il valore degli altri. Ma noi conosciamo il nostro valore anche attraverso gli altri. In sostanza la relazione con gli altri è un circolo che può diventare vizioso se lo riempiamo di negatività e virtuoso se vi introduciamo positività. In effetti se tutti avessimo la bella e sana abitudine di scovare i tesori degli altri saremmo migliori, più ricchi e felici. Perché se è vero che dovremmo accettare che per alcuni aspetti gli altri hanno delle potenzialità migliori delle nostre, è altrettanto vero che, nella reciprocità di questa ricerca dei talenti, noi ci troveremmo a scoprire cose belle di noi che, forse, non conoscevamo; e la diversità delle virtù scovate sarebbe per tutti un tesoro da trasformare in energia positiva. Per convincere tutti a sottolineare il positivo posso solo aggiungere che il nostro vicino di turno ricorderà sicuramente con favore chi gli ha espresso giudizi positivi, comportandosi di conseguenza…

info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it

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» di Chiara Strozzieri

MEDIAMUSEUM OSPITA ARTIOLI E FONTANI Due artisti toscani portano il gusto della tradizione italiana nella nostra regione

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» foto concesse dall’artista

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gni anno di questi tempi la comunità pescarese ricorda di ospitare nella propria città uno dei più importanti festival italiani del cinema, il Flaiano Film Festival, ma spesso dimentica ancora che grazie alla volontà dei suoi organizzatori ha preso vita da una decina d’anni un museo dedicato alla cinematografia con un invidiabile archivio filmografico e tanto materiale storico a disposizione di tutti. Presso il Mediamuseum di Pescara inoltre, uno spazio è riservato all’organizzazione di mostre d’arte contemporanea, abilmente gestito dall’esperto d’arte, Gianfranco Zazzeroni, che nel susseguirsi delle stagioni ha proposto amabili panoramiche su protagonisti non solo abruzzesi. È il caso dell’ultima esposizione di lavori dello scultore, Mario Artioli Tavani, e della pittrice, Simonetta Fontani, entrambi di Prato e presenti con alcuni pezzi in importanti collezioni e sedi pubbliche della Toscana. Artioli è un cultore del ferro: esperto saldatore, fresatore, tornitore, sfrutta una materia così pesante e impegnativa per la realizzazione di idee invece fresche e leggere, che gli permettono di lavorare lastre ferrose, piegandole come fossero fogli di carta. L’abilità manuale lo aiuta a realizzare opere che giocano 3 con una sottile ironia, affrontando tematiche d’attualità da lui particolarmente sentite, ma sempre con un sorriso beffardo, che cerca di coinvolgere anche l’osservatore. Così un titolo recita Il falso benessere, mentre un uomo d’affari non si accorge che il suo cellulare si sta trasformando in una grande piovra nociva, oppure una scultura parla dello Schiavo dell’ego rappresentando una camicia di forza, fatta però di un indumento comune. A suo modo anche Simonetta Fontani parla dell’esistenza umana nella contemporaneità, ma lo fa scegliendo sempre figure femminili avvolte in una morsa di malinconia e solitudine. Scompare il senso ironico, per fare spazio a una drammaticità espressiva, che nasce sentitamente dall’animo dell’autrice. Se ogni tela racconta una storia diversa, certamente ogni figura porta con sé un sentimento provato in prima persona dall’artista e assorto a condizione comune dell’umanità intera. Questo assolutismo spiazza da una parte il fruitore, ma allo stesso modo lo rincuora con una pittura di grande raffinatezza, dove i valori estetici accompagnano verso un pieno godimento dell’arte

/ incornice

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4 1. Simonetta Fontani, Elisa, 2011, tecnica mista su carta, 70 x 50 cm 2. Mario Artioli, Schiavo dell’ego, 2010, scultura in ferro, 42 x 37 x 92 cm 3. Simonetta Fontani, Il resto della vita, 2011, tecnica mista su tela, 80 x 60 cm 4. Mario Artioli, Il falso benessere, 2006, scultura in ferro, 43 x 34 x 54 cm

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arte&co.

» di Alessio Pelusi

Da sinistra: Francesco Coscioni e Angelantonio Biasella, titolari della Neo Edizioni

Un Neo in mezzo allo “Stivale”

Teorie e tecniche di una Casa editrice che fa della diversità la propria forza a prima peculiarità è che Francesco e Angelo, fondatori della Neo Edizioni, sono per l’editoria pura, senza contributo dell’autore… per capirci. Caso assai raro in questo settore. Basta scorrere il loro sito internet www.neoedizioni.it per accorgersi che c’è qualcosa di diverso. I libri editi dal 2007 (anno della fondazione) ad oggi, sono pochi, appena otto. Chi ha tentato di pubblicare un libro sa che significa, poiché spesso il catalogo delle piccole Case editrici è lungo come un elenco telefonico. C’è grande attenzione e cura per quello che si rende pubblico, c’è

» foto concesse dalla Neo Edizioni

rispetto per coloro che leggeranno, dunque. C’è spirito imprenditoriale, perché si punta sulle vendite per guadagnare e non sui risparmi dello scrittore. Per far ciò bisogna essere diversi, appunto. Avere idee fresche, padroneggiare i mezzi informatici e le opportunità comunicative a basso costo, offerte dal web e dai social network. Inoltre, bisogna fare un gran lavoro di promozione sul territorio, spostandosi, muovendosi, organizzando incontri, coinvolgendo soggetti pubblici e privati. Non a caso, Francesco Coscioni è un esperto di marketing e comunicazione e Ange-

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lo Biasella è giornalista, con trascorsi nell’editoria. La Neo Edizioni ha sede a Castel di Sangro: «Metà strada tra Roma, Napoli, Pescara e L’Aquila. Un invito a rivalutare tutto ciò che è periferico e un modo per dimostrare la possibilità di esistere e contare anche essendo fuori dai centri nevralgici dell’editoria italiana. Potremmo chiamarci i “partigiani” dell’editoria. L’obiettivo, neanche troppo celato, è quello di contribuire ad una de-territorializzazione culturale in generale. Nient’altro che un neo lungo la dorsale appenninica. Con la speranza che questi nei diventino una costellazione». Così parlano della propria posizione geografica i due giovani editori. Un’altra diversità risiede nello scopo del loro progetto, vale a dire, dimostrare la possibilità di trascendere gli schemi tradizionali del settore, al fine di creare: “Un’alternativa capace di maturare una letteratura priva di dettami e condizionamenti, di ipocrisie e riverenze, di tradizionalismi e prudenza. Un’alternativa che trascenda le anguste leggi di mercato e che si riservi l’opportunità di osare incondizionatamente”.

Le collane, ad oggi, sono quattro. Abbiamo così “Iena”, narrativa italiana – raccolte di racconti, la parte più sarcastica e caustica della linea editoriale: esordi di sguardi inediti sia sulla scrittura, sia sulla contemporaneita. “Potlach”, narrativa straniera, volta alla scoperta e alla proposta di autori ignorati dal mercato italiano. “Dry”, narrativa italiana, orientata a romanzi freschi ed ariosi. Infine, “Intimate”, dedicata alla ricerca di una nuova poesia, sganciata dalle costrizioni accademiche. I libri editi dalla Neo Edizioni hanno copertine sgargianti e titoli altrettanto colorati: “Gobbi come i pirenei” di Otello Marcacci; “Trema la Terra” (AA.VV.) a cura di Isabella Tramontano; “Antropometria” di Paolo Zardi; “La mia Waterloo ventrincolare” di Roberto Di Egidio; “I cani là fuori” di Gianni Tetti; “Palace of the End” di Judith Thompson; “Tre io” di Mario Rossi; “E morirono tutti felici e contenti” (AA.VV.) a cura di Massimo Avenali. Buona lettura!

Segue una linea editoriale ben precisa: “Puntiamo a raccogliere un ventaglio di idee provocatorio e caoticamente organico, capace di approdare ad un’offerta editoriale che incarni il marasma universale. Predisposti verso il laicismo dispotico, il cattolicesimo morboso e tutti i fautori del nichilismo ecumenico, amiamo incondizionatamente chi è in grado di fare del disincanto contemporaneo un’arte dalle accezioni poetiche. Alla violenza ostentata, gratuita, conclamata, preferiamo quella concettuale, meditata, intimistica. Apprezziamo il coraggio, la volontà di mettersi in gioco totalmente e auspichiamo una letteratura priva di dettami e condizionamenti, di ipocrisie e riverenze, di tradizionalismi e prudenza. Accettiamo anche umorismo puro, sesso estremo, non solo etero, e ogni delirio di onniscienza. Manteniamo una forte predilezione per la buona scrittura. Cerchiamo, quindi, autori capaci di sperimentare, di non porsi limiti, di scardinare ogni regola imposta dominando però, sempre e comunque, lo strumento narrativo. Ci piace ogni estremo a patto che abbia piena coscienza di sé”.

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arte&co. » di Anna Cutilli Di Silvestre

Giuseppe Tanzi e le donne del sogno

Una segreta ammirazione per il Rinascimento, l’amore per la figura umana e l’arte come riflessione sull’esistenza. Giuseppe Tanzi e la sua morfologia classica nei mille volti di donna

orphologie autre” si intitola il libro che Michel Tapié pubblicò nel 1960 a Torino per creare un centro dell’arte nuova al fine di “esplorare dalle origini il Reale”. Era nata l’arte informale che faceva seguito agli sconvolgimenti delle avanguardie storiche e arrivava al dissolvimento della forma. Morfologia classica invece si potrebbe definire l’arte di Giuseppe Tanzi che ritorna alle forme chiare e precise, quindi inequivocabili, avendo una segreta ammirazione per il Rinascimento che aveva portato al risveglio del gusto estetico. Armonia, equilibrio, proporzione sono le categorie identificative per un’opera classica, costanti sotto il caleidoscopico variare delle situazioni. Giuseppe Tanzi nell’arte ammira le modalità rinascimentali preferendo la figura umana, ma la sua è una figurazione contemporanea. I suoi interessi di uomo e di pittore sono per la società attuale, per la sua complessità di forme e per l’intreccio di situazioni e sentimenti che oggi inviluppano la psiche di ognuno. Quindi la sua pittura diventa un’occasione di riflessione sull’esistenza umana ed in particolar modo su quella femminile. Il soggetto donna è prevalente nella sua pittura e non per ammirarne il corpo voyeuristicamente e subirne il fascino esteriore ma per indagarne l’interiorità. In prevalenza Giuseppe Tanzi ritrae le donne nell’interno delle case, quindi trascurando cieli e paesaggi. Ma la definizione di interno qui è ambigua perché è nell’animo delle donne che egli vuole indagare per scoprirne l’energia misteriosa dell’inconscio. In Profumo d’Oriente una luce centrata sul bianco guanciale fa risaltare il nero della folta chioma di una fanciulla e, attenuata, ne accarezza il corpo esaltando la carnagione. Ella nel sogno tranquillo rivive la magia di dolci mo-

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menti musicali. Ancora un’atmosfera di quieta serenità traspare dal dipinto Intesa. Una giovane donna immersa tranquillamente in un suo pensiero è vicina a un cavallo che osserva con occhio vigile e aspetto compiaciuto. Invece in Desolazione incertezza, pentimento, scoraggiamento investono una bella donna col viso ripiegato su un braccio mentre 5 l’altro è abbandonato lateralmente in un momento di sconforto. Lo sfondo del dipinto è di un rosso violaceo e indica l’intensità della passione delusa. Una giovane dal corpo levigato ancora privo dei segni del tempo, in Spirto guerrier…, suggerisce all’osservatore esperto ed attento, una complessità di situazioni. Ella è accostata a un’armatura antica, dalla testa misteriosa e con in pugno una spada, quasi nascosta sotto il braccio, ma pronta a colpire. Giuseppe Tanzi cerca di cogliere la donna nelle sue varie manifestazioni: di sogno rilassato, di tranquilla intesa con il cavallo, di doloroso scoraggiamento e di bellezza acerba ma già infida. E inoltre allarga il suo interesse di pittore alle donne di altri continenti: quelle del favoloso oriente misterioso, oriente che nel primo Novecento aveva influenzato musicisti, poeti e gli ideatori dell’elegante stile Liberty. Ecco Baclavas che fa evocare l’Oriente profumato dei broccati, delle sete e delle bardature. E la tinta scura che pervade il dipinto rende il mistero di quella terra. Mustang è un’indiana d’America in cui l’autore concilia l’aspetto ieratico con la delicatezza europea ed esamina di nuovo l’abbinamento con un cavallo. Giuseppe Tanzi ansioso di conoscere il mondo e appassionato di viaggi, per decenni ha firmato le sue opere con lo pseudonimo Jobin, nome di un quartiere di Rio de Janeiro, famoso per la bellezza della sua spiaggia. Atteggiamento che simboleggia la ricerca umana oltre che artistica dell’autore e che gli assicura qualificati estimatori. Giuseppe Tanzi è nato a Roma, ma da anni vive ed opera a Montesilvano in via Gandhi, 5. Organizzò la sua prima mostra personale presso la galleria Fontebranda di Siena nel 1974, quando era ancora studente universitario, prima di laurearsi in giurisprudenza. Egli non trova elegante esibire l’elenco di tutte le altre mostre personali per cui qui si passa direttamente all’ultima, nella galleria Pentagono di Pescara nell’anno 2008. Ha collaborato con diverse gallerie all’estero tra le quali la “Hirschi&Adler Galleries” di New York e la “Pinter Sonja Kortars Galeria” di Budapest

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1. Spirito guerrier... 2. Profumo d’oriente 3. Moderno Icaro

4. Libeccio 5. Scoramento 6. Intesa

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tempo rubato

Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.

» di Vittoria Di Canzio

Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Prima Parte

Polvere d’amore e nuvole di speranza

ary-lou amava uscire al tramonto, camminare fino a quella collina. Che fosse inverno o estate, autunno o primavera lei era sempre lì a guardare il cielo che lentamente perdeva il suo diurno abito per indossare il più bel completo che si potesse mai esibire. Ammirava la disinvoltura con cui i raggi dorati si facevano da parte stanchi, riconoscendo la beltà della fanciullezza che le stelle e la luna ostentavano. Era solita sedersi su un masso e aspettare che lo spettacolo avesse inizio, respirava la natura che fosse verde, gialla o brulla, acquisendone ogni caratteristica, ogni sfaccettatura fino a mimetizzare la sua anima. Guardava una stella luminosa, la prima che appariva nel cielo, la più disinvolta, la stessa che ormai Mary-Lou salutava ogni giorno parlandole con affetto come fosse la sua più cara amica ed imploran-

dola esprimeva il suo desiderio: “ come vorrei che tornasse, che il nostro più evidente punto di contatto non diventasse il nostro muro...” Legata al suo cuore c’era Ebony, una ragazza nera, la sua migliore amica, partita per trovare la sua strada lontana dagli insulti di cui la ricoprivano all’uscita da scuola, lontana dalle discriminazioni che le impedivano di condurre la vita che meritava. Mary-Lou le era sempre stata vicina, in ogni circostanza, quando Ebony correva a casa sua per piangere lontana dall’orgoglio nero dei suoi genitori, quando sognante le raccontava di luoghi mai visti, posti in cui essere di colore non era un’umiliazione, spazi infiniti dove sedere e scrivere. Ebony adorava scrivere, era il suo universo su misura che mattone dopo mattone si costruiva, il castello che la proteggeva dall’esterno. Mary-Lou era sempre affascinata da quelle dimensioni oniriche in cui l’amica ambientava le sue storie. Erano posti lontani dalla realtà di paese in cui

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tempo rubato

vivevano le due, si trattava di luoghi molto simili alla collinetta su cui Mary-Lou sedeva ogni giorno, forse per richiamare quel contatto che aveva da tempo perso con Ebony. Non una lettera, non una telefonata rassicuravano Mary-Lou che ansiosa osservava il postino oltrepassare la sua casa mentre con sapiente attenzione tendeva l’orecchio al telefono. Lei non immaginava nemmeno la vita di Ebony senza i suoi più cari affetti, Mary-Lou dal canto suo non perdeva la speranza in un giorno in cui Ebony sarebbe tornata. Lei credeva nel destino, pregava perché la compagna non l’avesse dimenticata, e parlava alla stella perdendosi nella corrente dei suoi pensieri. Mary-Lou si lasciava trasportare dalla fantasia fino a sbarcare lassù in un’altra dimensione, dove era sicura che avrebbe riabbracciato Ebony. Ebony viveva a Londra solo da qualche anno, ma aveva già acquisito quello spirito un po’ bohemienne che gli artisti londinesi amano trasmettere attraverso le loro creazioni. Eppure c’era un punto nella giornata in cui solo per un secondo impercettibile tornava la vecchia ragazza che viveva nel sud della Francia, l’adolescente ferita nel profondo dai suoi stessi coetanei, diveniva piccola, dimenticava le lusinghe che non di rado riceveva per i propri scritti ed una lacrima scendeva sul suo viso riportando alla memoria lei, Mary-Lou. Si sentiva così forte di giorno, camminando tra la gente a testa alta, tra colloqui, party esclusivi e complimenti dagli editori. Ma dentro di se Ebony, seppur inconsapevolmente, allargava una voragine, un vuoto. Sapeva benissimo che un giorno la gloria sarebbe svanita, che i riflettori si sarebbero spostati su una nuova artista emergente, giovanissima e dalle vicende accattivanti come le sue. E finiti i tempi d’oro, chi ci sarebbe stato a confortarla? Chi è che in quella società platinata l’avrebbe amata anche dopo? E Mary-Lou, lei l’avrebbe aspettata o rimpiazzata? Era incredibile come Ebony non avesse trovato spazio per una lettera, una telefonata, presa dal successo viveva come in un sogno, inconsciamente sentiva che essendo in vetta alle classifiche inglesi non aveva bisogno di un’amica, della famiglia o di un fidanzato, credeva che non appena l’incubo si fosse susseguito ai bei momenti tutti sarebbero stati lì ad accoglierla. Non poteva fare a meno di dire a se stessa che senza dubbio

sarebbe stato così, che quando il suo libro sarebbe arrivato in quel piccolo, mediocre paesino francese di Saint-Maxime tutti l’avrebbero osannata, l’avrebbero perdonata per essersi allontanata dagli affetti autentici, avrebbero perfino riconosciuto l’essenza della ragazzina di provincia frustrata che era. I giorni ognuno uguale a se stesso passavano per Mary-Lou, tutti all’insegna della monotonia di un lavoro precario da commessa in un negozio di giocattoli. Ogni giorno la ragazza vedeva passare sotto i suoi occhi tanti bambini soddisfatti, orgogliosi, o delusi per non aver trovato questo o quel gioco. Famigliole felici e sorridenti la guardavano con occhi compassionevoli: leggevano la noia negli occhi di Mary-Lou e la beffeggiavano quasi con quelle risate argentine, sintomo di vite soddisfatte. Gli stessi genitori, orgogliosi apponevano firme su un libro posizionato all’uscita che innervosiva tanto la ragazza. Riteneva fosse un ostentare al mondo parole false, in grado di far dubitare anche dell’amore, quel sentimento così forte e fragile, quell’ossimoro letale che sblocca i polmoni e riempie il cuore di gioia. Per Mary-Lou ad ogni modo quella definizione di amore era solo una fittizia frase sdolcinata, cosa poteva mai saperne lei? Nonostante ciò, sentiva come una forza potentissima, ogni sera a chiusura del negozio gettava un occhio alle pagine zeppe di firme, frasi, disegni e scarabocchi. Un sorriso affiorava sul suo viso, scorrendo per le righe si perdeva nella felicità degli altri e non c’era niente di più bello e ridicolo al mondo per Mary-Lou che soffermarsi a leggere quegli stralci di vita, gli unici che le facevano credere che oltre i confini del suo paesotto molta altra gente mandava avanti la propria vita intrecciando i fili del proprio destino. Poi la sua collega, la tipica odiosa zitella priva di umani sentimenti, spegneva le luci, il sipario calava e MaryLou svelta si apprestava a rincasare. Ogni singola giornata era così, la sua vita scorreva come un fiume lento, senza traccia di adrenalina, senza nuovi amori o odi. Fu una notte di quelle in cui la luna è alta nel cielo, rotonda e luminosa, una notte di fine estate in cui dopo la calura insolita del giorno una brezza leggera avvolge tipicamente la sera. Mary-Lou si svegliò in preda ad un sentimento di paura, quel timore estremo caratteristico dei sogni

Nel prossimo numero la seconda e ultima parte del racconto di Vittoria Di Canzio

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Sade torna con un doppio cd antologico

Il nuovo album dei Matia Bazar vede il rientro alla voce di Silvia Mezzanotte

Sade torna sul mercato in concomitanza con il suo nuovo tour mondiale (il primo dopo ben dieci anni di assenza dai palchi): “The Ultimate Collection” arriva dopo l’enorme successo dell’album “Soldier of love” lo scorso anno ed è un doppio cd antologico che comprende tutti i suoi grandi successi tratti dai sei album in studio. Trovano spazio in questa raccolta, la seconda della carriera della cantante anglo-nigeriana, anche quattro inediti: una bella cover di “Still in love with you”, brano dei Thin Lizzy del 1974, un remix di “The moon and the sky” (un po’ troppo calcata la mano di Jay Z, in questo caso il risultato non è certo dei migliori), due canzoni nuove di zecca (“Love is found” e la magnifica “I would have never guessed” in cui il piano accompagna la voce suadente di Sade che regala brividi come al solito). Trascurabile poi il remix di “By your side” eseguito dai Neptunes. Classe ed eleganza sono di casa in ogni traccia di questa antologia: si va da perle come “Your love is king”, “Smooth operator”, “No ordinary love” fino a “Kiss of life” e “Love is stronger than pride” fra le altre. Da segnalare che ben undici delle ventinove canzoni non erano presenti nel precedente Best off. Chi non conosce un’artista incredibile come Sade può iniziare proprio da qui: “The ultimate Collection” riassume 25 anni di carriera all’insegna di un inconfondibile quanto unico mix di r & b, jazz, soul e pop che ha portato risultati incredibili di vendite (ben 53 milioni di copie smerciate nel mondo), ma anche una qualità con pochi eguali. È uscita anche una versione in doppio cd con dvd che raccoglie i video realizzati da Sade.

“Conseguenza logica” segna il ritorno sul mercato discografico dei Matia Bazar, una delle band storiche della nostra musica. La piacevole novità? Il quanto mai gradito rientro di Silvia Mezzanotte alla voce. Il desiderio di ritrovarsi insieme si avverte nel disco che sembra essere una prosecuzione o meglio una “conseguenza logica”, del cammino interrotto qualche anno fa. Lo stile, l’eleganza e la classe dei brani presenti nobilita un album sofisticato, decisamente all’altezza della migliore tradizione della band ligure. Il tempo sembra non essere passato per i Matia: una lunghissima carriera, tanti cambi di formazione, ma sempre una costante presenza di qualità all’interno del panorama italiano. Tredici le canzoni presenti in cui il pop si erge a grande protagonista e l’amore in ogni sua sfumatura domina nei temi dei testi. Silvia appare in forma smagliante e regala di nuovo autentiche magie vocali, soprattutto in “Il nostro film” e “Gli occhi caldi di Sylvie”. Cassano non è da meno: “Ma se credi a me” lo vede alla voce solista e “Nel mio verde paradiso” ci regala un magnifico duetto con la Mezzanotte. La title track, primo singolo estratto corredato da un elegante video, sembra uscire direttamente dal periodo di “Brivido caldo” e sarebbe stato un pezzo ideale per un eventuale partecipazione sanremese. Da segnalare il ritrovato incontro artistico fra Piero Cassano ed Adelio Cogliati, coppia che fece le fortune agli inizi della carriera di Eros Ramazzotti. “Conseguenza logica” prolunga la storia dei Matia e lo fa nella maniera più logica possibile, senza stravolgere cioè le caratteristiche che li ha resi così longevi e popolari nei gusti della gente.

VOTO 9

VOTO 7

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I N R E D I MO

Z Z E V

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i moderni

» a cura di Camilla Marino

UNIGLORE Per la causa giapponese celebrities come Lagerfeld, Alber Elbaz, Lady Gaga, Cyndi Lauper, Orlando Bloom, Nicole Kidman, Gwyneth Paltrow e Charlize Theron si sono mobilitate e insieme ad Uniglore hanno realizzato queste t-shirt che avranno un prezzo di 20 euro. Il ricavato andrà alla Japanese Red Cross Society. Saranno disponibili dal prossimo 25 Giugno.

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PROENZA SCHOULER Proenza Schouler, la casa di moda newyorkese, fondata nel 2002 dagli stilisti Jack McCollough e Lazaro Hernandez e che prende il nome dalle madri dei due designer è un marchio amatissimo dalle star di tutto il mondo. Verde brillante è il colore ideale per Ps1, la cartella in pelle con dettagli in ottone che ha uno stile ’70s. ”Ormai è davvero cartella mania”... www.proenzaschouler.com.

HUGO BOSS In pelle bianca traforata con manici in tessuto bicolore la borsa che ricorda i campi del Roland Garros o Wimbledon, i tornei di tennis del mese di giugno. Perfetta per la nuova stagione, ideale per lo sport, ma adatta anche alla città. Firmata da Hugo Boss. www.hugoboss. com.

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PASSIONEMOTORI scopre la BMW X6 xDrive30d

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EURO

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BMW X6 XDRIVE30D: SUV E COUPÉ!

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a BMW X6 viene definita dalla sua Casa costruttrice un Suv Coupé. Dunque, in un unico modello avremo eleganza, comodità, forza e potenza? Sembra proprio di sì. Se si comincia ad osservarla dalle linee, troviamo somiglianze con la X5 nella parte frontale ed un posteriore, al contrario, tipico di una coupé. Analizzandone la motorizzazione, invece, la BMW X6 30d ha una potenza di 245 cavalli ed è in grado di sviluppare una coppia massima di 540 Nm a 1750 giri, che garantisce un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli

SCHEDA TECNICA Cilindrata cm3 N° cilindri Distribuzione

7,5 secondi. La velocità massima è di 210 km/h. Inoltre, i motori Bmw di ultima generazione sono “Efficient Dynamics”. Vale a dire, concepiti per essere prestanti, ma attenti ai consumi. Nonostante l’aspetto da Suv, quando si è al volante, si può apprezzarne il comportamento su strada tipico di una Coupé. Lo sterzo risulta essere a tal punto preciso che ci si può dimenticare di essere a bordo di un Suv. Anche la dinamicità e la sicurezza, che si percepiscono nelle manovre più impegnative, sono caratteristiche positive di questo modello•

7,5 secondi

61.700 euro

210 chilometri l’ora

63.200 euro

da 0 a 100 km/h velocità massima

2993 6 in linea 4 valvole per cilindro

Potenza kW (CV) g/min

180 (245) 4000

Coppia max Nm/giri

540/1750-3000

Emissione di CO2 gr/km N° rapporti del cambio Trazione Capacità serbatoio litri Carico utile kg

195 1.67/1.29/1.0 III/IV/V:1 Integrale 85 600 (650)

DIMENSIONI Lung. / larg. / alt. cm. Passo cm. Massa a vuoto kg. Capacità bagagliaio litri Pneumatici dimensioni

487,7 / 198,3 / 169 293,3 2150 570 255/50 R 19 V

modello base

versione con allestimento “Eletta”

7,4 chilometri

con 1 lt di carburante

Concessonaria BMW Autoabruzzo

Via Amendola, 300 • San Giovanni Teatino (CH) • tel. 085 432511 S.S. 17 Km 43,085 • Loc. Bazzano • L’Aquila (AQ) • tel. 0862 441620 S.da Provinciale, 23 • Mozzagrogna (CH) • tel. 0872 57194 www.autoabruzzo.bmw.it

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PASSIONEMOTORI scopre la Smart Fortwo 800 Passion Cdi

M EL

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SMART FORTWO 800 45 CV COUPÉ PASSION CDI: UN’AUTO DI SUCCESSO

SCHEDA TECNICA Cilindrata cm3 N° cilindri

Serbatoio capacità (litri) Potenza (CV/kW) Posti

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a Smart fortwo è monopolista nel proprio segmento di mercato. Vediamo alcuni numeri: 325.000 vetture immatricolate in Italia; 1,2 milioni unità in 43 Paesi nel mondo. Disponibile con un motore benzina 999 da 61, 71 e 102 cv e un diesel 800 da 54 cv, negli allestimenti Pure, Pulse, Passion e Brabus. La caratteristica peculiare è la lunghezza, come ormai anche “i sassi sapranno”, di appena due metri e settanta. Altre caratteristiche conosciute sono i due posti dell’abitacolo e un piccolo bagagliaio. All’interno

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abbiamo, invece, un bel quadro degli strumenti ergonomico, a cui è possibile aggiungere alcuni allestimenti. Inoltre è presente un cambio automatico sequenziale con la frizione automatica: ideale per il traffico cittadino. Su strada la vettura è assai maneggevole e divertente da guidare. Non manca lo scatto al semaforo e una giusta dose di sportività. La recente generazione di Smart fortwo si presenta, per quanto possibile, ancora migliorata, grazie alle motorizzazioni più eco-compatibili, agli interni impreziositi ed alle forme esterne più raffinate•

secondi

da 0 a 100 km/h

Trazione Freni anteriori Freni posteriori

33 54/40 2 87 Sequenziale 5 + r. Posteriore a disco ventilati a tamburo

DIMENSIONI Lung. / larg. / alt. cm.

270 / 156 / 154

Passo cm.

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Peso in origine di marcia kg.

770

Capacità bagagliaio litri Pneumatici (di serie)

220-340 175/55 R15 T

Pure Cdi

13.935 euro

3,3 chilometri

30 giorni

con 1 lt di carburante

N° rapporti del cambio

3

12.339 euro

145 chilometri l’ora velocità massima

Emissione di CO2 gr/km

799

Passion Cdi

tempi di consegna

Barbuscia S.p.A. Concessionaria Ufficiale di Vendita Smart Pescara • Via Tiburtina, 141 • tel. 085 43201 Lanciano, Mozzagrogna ss. 542 Km 5,21 • tel. 0872 579090 www.barbuscia.it

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ABRUZZO IMPRESA GIUGNO 2011 N°55 ANNO VI IN COPERTINA TIZIANO DELLA ROVERE

CINQUANTACINQUE VOLTE ABRUZZO IMPRESA DA MAGGIO 2006 IL MENSILE DEL MANAGER

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segno dei tempi » di Vyck

Pescara invasa dagli “uomini di ferro”, è festa per l’Iron man La disciplina sportiva di origine statunitense, il cui nome richiama l’eroe di ferro dei fumetti della Marvel, fa il suo esordio a Pescara

Si’ d’accordo... la manifestazione si chiama “Iron man” ma non perche’ ti dovevi vestire cosi’

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