Luglio-Agosto 2008

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ISSN 1973-5383

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anno 3°

23

n° lugl/ago 2008 numero chiuso in redazione il 07 luglio 2008

in copertina Donato Lombardi foto di Andrea Straccini

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capitano d’impresa

Donato Lombardi

lo sport

Sicuramente il ciclismo. La passione mi è nata quando mio padre, in terza media, mi regalò la prima bicicletta. La attendevo con ansia da anni. Oggi ne ho una piccola collezione.

la passione

DONATO LOMBARDI, IL CAVALIERE D’ACCIAIO Donato Lombardi è per tutti il Cav. Lombardi. E per il mondo industriale è conosciuto come “il re abruzzese dell’acciaio”. Nasce a Sora nel 1936, ma quando ha soli 3 anni, la sua famiglia si trasferisce ad Avezzano. Dopo gli studi medi dai “Gesuiti”, una passione smisurata per le discipline umanistiche lo porta ad iscriversi alla facoltà di Filosofia alla Sapienza. Nel frattempo si inserisce nel mondo del lavoro gestendo l’attività paterna di materie prime ferrose. Da questo momento inizia la sua vita da imprenditore. Ha l’intuito geniale di valorizzare un prodotto come l’acciaio attraverso la lavorazione da rottame a prodotto laminato. Dopo un decennio di distribuzione di prodotti siderurgici a livello interregionale, nel 1972 nasce nella zona industriale di Avezzano la Presider che si concentra sulla lavorazione dell’acciaio. Lombardi è un cavaliere anche di animo: gentile, colto e raffinato. Una vita trascorsa in azienda, ma senza mai trascurare interessi ed hobby. Un imprenditore capace, un vero capitano d’impresa con la cultura di un umanista e le capacità e la testardaggine di un vero imprenditore che da solo è riuscito a costruire un impero. Oggi lo stabilimento di Avezzano sforna più di 150 mila tonnellate all’anno di acciaio, travi pronte per essere montate. L’impianto ha più di 150 dipendenti e altrettanti sono all’incirca quelli impiegati nell’indotto. Il volume di affari è di circa 150 milioni di euro. Donato Lombardi riconosce gran parte del successo alla famiglia, solida e compatta. Un nucleo costruito con sua moglie Rita, conosciuta durante l’università. Una donna colta ed elegante nei modi e nella personalità: una vita trascorsa nel volontariato. Da questa unione sono nati sei figli: Massimo, Loretta, Gaia, Susanna e David, tutti inseriti in azienda e Donata, una “etoile” della lirica, famosa e apprezzata in tutto il mondo. Cavaliere del Lavoro dal 1998, Donato Lombardi è stato presidente dell’Unione Industriali dell’Aquila prima e poi di Confindustria Abruzzo. Nel 2004 ha ricevuto dal rettore dell’università dell’Aquila, la laurea honoris causa in Ingegneria meccanica.

Senza dubbio i cavalli. È una passione che ho trasmesso a tutta la mia famiglia. Il cavallo è un animale nobile ed elegante. Non è un caso che nel mio ufficio ci sia una litografia di Dürer dal titolo “Il cavaliere, la morte e il diavolo” e diversi altri oggetti che ricordano questo animale.

l’hobby

Amo collezionare oggetti d’arte, pezzi d’antiquariato, ma anche reperti archeologici. Ho trasmesso questa passione anche ai miei figli, che spesso riportano oggetti antichi provenienti da qualsiasi parte del mondo.

lo stile

Mi piacciono le cose che hanno significato. Su tutto scelgo gli orologi e le penne stilografiche. Ne ho diversi modelli.

l’auto

Fin da quando ero ragazzo avevo il pallino dell’Aurelia B12. Mi piacciono in generale tutte le macchine d’epoca dicui possiedo una piccola collezione. Ma per il lavoro ho scelto una Maserati.

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sommario _ anno 3° n°23 _ luglio/agosto 2008

editoriale

9

Via i fannulloni restano gli incapaci

il punto

11

Quell’insostenibile fragilità dell’economia

confi... denzialmente

13

l’Abruzzo che produce

15

32

«La società civile ed economica si aspetta uno scatto d’orgoglio» Scommettiamo sul dinamismo dell’imprenditoria diffusa

in primo piano Ud’A facoltà di Economia

16

Se la qualità è totale il cliente è fedele

Confindustria Abruzzo

18

Investire su capitale umano, conoscenza e innovazione

azienda con il segno + presider

46

tematiche d’impresa ricerca& innovazione sviluppo locale norme&leggi marketing

52

20 Donato Lombardi il cavaliere d’acciaio

energia

26 Simpatici o antipatici, comunque colleghi 28 Un patto per la rinascita 30 Le insidie del “Grande Fratello” 32 Pmi in assetto da “Guerrilla Marketing” 34 Se il contatore dà i numeri

storie&persone nicola d’ippolito

sfida in tre mosse: contrattazione, 38 «Una burocrazia e fondi UE»

credito&finanza

61

confidi mutualcredito

azienda partner ottica l’iride poste italiane dieffe

77

confindustria chieti

ance chieti g.i. confindustria abruzzo

6

44 L’Iride vede in grande 46 Poste Italiane: l’innovazione realizzata 50 L’alta moda firmata Dieffe

seminari&convegni UdA

80

42 Nuove prospettive per il credito

52 «Puntare sull’innovazione per crescere» 56 La pratica esalta la teoria 61

Il mattone regge, le opere pubbliche crollano

65 Unire il territorio per crescere


eventi wtc g.i. abruzzo manpower fater sevel giochi del mediterraneo honda

68 Relazioni che creano business 72 Giovani industriali, determinati e ribelli 77 Questa sera si parla di lavoro

82 Family Day alla Sevel 86 L’Abruzzo marcia spedito verso i Giochi 88 Capacità abruzzese, potenza Honda

g.i. confindustria pescara g.i. confindustria chieti barbuscia marrollo abruzzo made in italy ipsoa provincia teramo

86

80 Alla fater spunta Fiorello

91

L’impresa non fa solo accademia

88

95 La fabbrica del presente 99 Barbuscia e Marrollo, binomio di qualità 102 L’Agorà d’argento ad “Abruzzo made in italy” 104 L’Ipsoa ti dà una mano 106 L’impresa di mettersi in proprio

102

109

la vita è bella 112

passione motori

115

focus hi-tech

117

V70, la sportiva di terza generazione

Non chiamatelo solo smartphone divudi

Giorni e nuvole, la difficoltà di riconoscersi in ciò che si è

119

tempo rubato

121

un’ottima annata

Un anno terribile

Il gusto è mio e lo gestisco io adagio con gusto

122 Il più grande evento

di cultura gastronomica del mondo

uscita di sicure a

111

In Provenza la Woodstock del pianoforte 7



editoriale

VIA I FANNULLONI RESTANO GLI INCAPACI D

a alcuni anni al centro del dibattito di politica economica c’è la scarsa produttività della pubblica amministrazione. Le ragioni sono molteplici: una su tutte, l’insostenibile livello di assenteismo nel pubblico impiego. Sommando ferie e permessi, un pubblico dipendente non lavora per 52 giorni lavorativi l’anno, un dipendente di una grande impresa tra i 30 e i 40. Se si lavora meno giorni, si è in media meno produttivi, va da sé. Ma ci sono anche casi eclatanti, denunciati all’opinione pubblica, di «fannulloni» che timbrano il cartellino e subito dopo abbandonano il posto di lavoro. «Un insulto nei confronti dei lavoratori onesti, pubblici e privati» per la presidente di Confindustria. Il nuovo ministro della funzione pubblica sembra avere le idee chiare ed un ambizione pari alla sua preparazione. Si è messo in mente una rivoluzione mai attuata in concreto nel nostro Paese, quella meritocratica: premiare i capaci e i meritevoli, sanzionare e licenziare i nullafacenti. Le norme per farlo ci Tommaso Di Rino _ direttore sono già, almeno dagli anni novanta, come lo stesso Brunetta ha ammesso. Al più, necessitano di qualche ritocco purché operato nella giusta direzione. Bisogna agire sugli incentivi e sulla struttura salariale. Vanno introdotti nel settore pubblico gli incentivi e le sanzioni che nel privato vengono dal giudizio del mercato. Altrimenti, sarà pur sempre possibile –nel clamore mediatico delle ultime settimane- arrivare al licenziamento in tronco di qualche assenteista recidivo, ma resteranno gli incapaci, quelli che sanno benissimo di avere il posto assicurato anche se improduttivi, che sono perfettamente consapevoli di riscuotere a fine mese uno stipendio che non ha subito alcuna decurtazione. L’esigenza di aumentare la produttività della pubblica amministrazione è un’emergenza nazionale, non la moda del momento. Ogni imprenditore ne è perfettamente consapevole, sa che senza uno Stato efficiente non c’è libertà d’impresa. Nel settore pubblico lavorano grandi professionalità, che svolgono il proprio lavoro con generosità e coscienza sociale ma non ricevono alcuna gratificazione economica. Accade che la differenza di produttività non si traduce in differenza salariale. È questa una delle più gravi responsabilità del ceto politico italiano, a tutti i livelli: non aver introdotto nel settore pubblico meccanismi imparziali e affidabili per valutare risultati e performance e per confrontarli con le valutazioni degli utenti. Ogni anno va in scena la parodia dei premi di produttività, uguali per tutti –così vuole il sindacato, che ha colpe gravissime- riferiti agli anni precedenti e corrisposti sulla base di criteri che nulla hanno a che vedere con il merito. Non c’è cultura della valutazione, non si punta su quello che interessa maggiormente cittadini e imprese utenti: l’efficienza e la qualità dei servizi. Si pensi all’università e all’istruzione, settori cruciali per la competitività del Paese. L’unica differenza di stipendio tra due professori dipende dall’anzianità di servizio. Così non è il caso di sorprendersi se la scuola italiana è al 33esimo posto nella classifica mondiale sulle capacità di apprendimento dei propri studenti. In Gran Bretagna l’attenzione si è spostata, con risultati davvero significativi, dall’analisi delle norme e delle procedure all’analisi dei risultati. La delivery unit introdotta da Tony Blair ha individuato per i servizi pubblici priorità d’azione e obiettivi specifici, misurabili, fattibili. Per esempio, le scuole sono state valutate in base al grado di preparazione degli studenti (misurato con il test Pisa Programme for international Student Assessment dell’Ocse); le strutture sanitarie sulla base di indicatori quali tempi medi di attesa, incidenti, emergenze ecc. I risultati sono evidenti, l’efficienza dei servizi pubblici è migliorata

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il punto

QUELL’INSOSTENIBILE FRAGILITÀ DELL’ECONOMIA F

orti e gentili sì, ma anche con una insidiosissima fragilità economica. Ammetterlo con chiarezza e responsabilità ci consentirebbe di riavviare un sistema su presupposti più concreti e realistici; anzitutto ridiscutendo il modello industriale o i modelli industriali che l’Abruzzo generoso e localistico ha delineato per ciascuna delle sue quattro province. Partiamo da Teramo. Anni fa, quando aziende prestigiose del made in Italy trovarono vantaggioso produrre in quest’area, gli esperti non fecero mancare le loro agiografie, celebrando le piccole imprese a façon; mentre la politica si cullava sugli allori, subendo gli aggiustamenti del mercato. Quindi l’apertura delle frontiere ad Est e la massiva delocalizzazione nella fruttifera Cina, hanno sottratto al modello “del piccolo è bello” seimila posti di lavoro, travolgendo tutte le certezze di esperti poco avvertiti. Cionostante, accorsi al capezzale del malato, hanno stabilito che era inevitabile, lasciandoci con il sospetto che con qualche sentenza in meno e qualche misura di sostegno in più, si poteva evitare di esporre agli effetti torrentizi della globalizzazione una rete di piccole imprese che subiva le inerziali accelerazioni del mercato e che, proprio per questo, doveva essere strutturata all’interno di un quadro di regole e di tutele. Una strada poteva essere quella di esaltare la spinta propulsiva creando valore attraverso politiche di brand awareness, Mauro Di Pietro _ direttore editoriale Ecco Italia ovvero di notorietà e reputazione. Spostiamoci a Pescara. Qui, il comparto tessile abbigliamento (Brioni tanto per citare una realtà del sistema moda), rappresenta il trentaquattro per cento delle esportazioni; mentre a guidare la classifica è l’elettromeccanica, con il quarantuno e quattro per cento. Peccato che Pescara contribuisca all’export regionale solo per il cinque e otto per cento. Pescara, però, è sinonimo di servizi, terziario avanzato e costruzioni. Gli esperti sono già al lavoro per annunciarci che questi sono i settori che faranno la differenza, salvo poi spiegarci in che modo riusciranno ad innervarsi nel tessuto, arginando gli effetti di eventuali meccanismi surrettizi. La laboriosa Chieti, con industrie di tutto rispetto, fa la voce grossa in termini di esportazione, con una quota regionale pari al sessantasei per cento, ma è pur vero che, accanto a quella aquilana, si basa su uno sviluppo esogeno:Fiat, Honda, Micron, Dompè, solo per citarne alcune, rispondono a logiche e strategie di Gruppo, sulle quali ben poca cosa possono fare moral suasion e offerte negoziali da rattoppo. L’Abruzzo, in questi anni, ha giocato la sua parte, e con fatica ha agganciato il trend della media nazionale. Ma, questo, contrariamente a quello che si può immaginare, ci espone più che mai, non essendo portatori di un modello, di una convinzione, di una proposta che ci lasci almeno competere. E che vi sia stata scarsa attenzione alla tutela della propria capacità inventiva lo si deduce anche dal numero di brevetti, appena 831 tra luglio 2006 e giugno 2007, pari all’uno per cento di tutti quelli registrati in Italia. Una carenza a certificare invenzioni e genialità che manifesta l’assenza di modelli di utilità e di processi produttivi; principali fattori di aumento della produttività. Su questo tema, però, è più che mai auspicabile che il sistema universitario faccia la sua parte, promuovendo iniziative mirate alla ricerca applicata. Il sistema imprenditoriale ha bisogno di poter contare sull’inesauribile valore dell’intelligenza. Il solo che garantisca continuità e capacità di affermazione. Su questo terreno c’è bisogno di recuperare un rapporto che, complice un’infinità di fattori, negli anni si è deteriorato, portando a una generalizzata diffidenza. Tante paure arrivano nella nostra vita già con i loro rimedi, dice Baumane. Non lasciamo che in Abruzzo ci resti solo il conforto dei timori maurodipietro@eccoitalia.it

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confi... den ialmente

«la società civile ed economicA ha bisogno di uno scatto d’orgoglio»

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egli ultimi anni il dibattito sui possibili provvedimenti da adottare per rilanciare l’economia e i territori regionali, sulle linee programmatiche cui attenersi per la costruzione di un piano di sviluppo organico o su come contrastare le molte e varie emergenze che hanno interessato e stanno interessando l’Abruzzo, è stato sicuramente vivace. Purtroppo a questi dibattiti, stimolati spesso dalle categorie economiche e sociali con proposte e richieste di un certo significato, sono seguiti pochi fatti. Sicuramente la legislatura regionale non ha finora brillato per «intraprendenza legislativa». La cosa non è sfuggita a chi ha le responsabilità politiche e di Governo più alte e, così, si è arrivati di recente ad un rimpasto di Giunta regionale da cui la società civile ed economica abruzzese, pur senza troppe illusioni e con la cautela del caso, si aspetta uno scatto d’orgoglio e la realizzazione di un programma di fine legislatura che affronti -o cominci ad affrontare realisticamente e concretamente- almeno alcune delle questioni che ostacolano lo sviluppo regionale. Almeno questo è dovuto. La situazione regionale, con tutte le sue emergenze, le carenze strutturali e infrastrutturali che la caratterizzano e le difficoltà economiche che la attanagliano, reclama la concretizzazione -e non più la sola enunciazione- di un programma di fine legislatura che dia almeno un po’ di quelle risposte di cui necessita l’Abruzzo e, in particolare, il suo sistema imprenditoriale, quello che in definitiva crea occupazione e Giuseppe D’Amico _ direttore Confindustria Abruzzo reddito. La Regione sembra aver colto questa necessità e ha definito un programma di fine legislatura, per la verità forse fin troppo ambizioso in riferimento ai tempi a disposizione e alle esperienze non positive finora maturate, che individua qualche priorità sicuramente condivisibile e, volendo, effettivamente realizzabile in questo scorcio di legislatura: la riforma dei Consorzi e dei Distretti industriali, l’Osservatorio sul Credito, le leggi di settore (industria, commercio e artigianato), il Piano cave, l’approvazione di una legge regionale per il Governo del Territorio, la rimodulazione del piano gestione rifiuti che permetta la celere individuazione e la realizzazione di impianti ad alta tecnologia per lo smaltimento, l’istituzione di una Cabina di regia -composta da Regione e Parti sociali- incaricata di monitorare e governare le azioni messe in campo. Sono alcuni dei provvedimenti e delle azioni che si spera vengano realizzati o, dove non sia possibile, almeno avviati o impostati, senza dimenticare la gestione ordinaria e straordinaria della cosa pubblica, che comunque non può essere disattesa. Vi sono poi anche altre azioni da mettere in campo per “rimediare” a quei provvedimenti (pochi ma cattivi...) o a quelle proposte che qualche settore politico regionale ha ritenuto dover “inventare”. Due esempi per tutti: 1) la LR n.2 /08, che con la scusa discutibile di bloccare il c.d. Centro Oli di Ortona, di fatto paralizza l’avvio di qualsiasi attività imprenditoriale (industriale o agricola che sia) in Abruzzo; 2) la proposta di legge che intende introdurre in regione una tassa (la più elevata in Italia) sull’emungimento delle acque minerali, come se in Abruzzo non vi fosse già una pressione fiscale a carico delle imprese superiore a quella delle altre regioni. La speranza, ora, è che il momento sia propizio per centrare almeno qualche obiettivo. Le dichiarazioni espresse dai massimi esponenti della Regione sembrerebbero, nelle parole, confortare previsioni cautamente ottimiste. Il sistema della rappresentanza imprenditoriale, da parte sua, ha in più modi e in più occasioni anticipato questa necessità, denunciando la gravità del contesto economico da una parte e, formulando proposte prioritarie concrete, dall’altra. Proposte che ora si attende, vengano veramente e finalmente soddisfatte. Ulteriori ritardi avrebbero ripercussioni disastrose per la regione, fallimentari per la classe politica

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l’Abruzzo che produce

SCOMMETTIAMO SUL DINAMISMO DELL’IMPRENDITORIA DIFFUSA U

na pagina di storia economica si va chiudendo. L’illusione dell’industrializzazione massiccia di una regione come l’Abruzzo sta lasciando il posto alla presa di coscienza che il valore aggiunto delle attività produttive in questo territorio può essere rappresentato da altri settori. Innovazione, terziario avanzato, servizi: sono queste le parole che dovremo abituarci a pronunciare, a valorizzare, a trasformare nel paradigma dell’Abruzzo economico. Le piccole e medie imprese operanti nel commercio, nel turismo, nell’artigianato e nei servizi sono il front-office dell’economia, la spina dorsale che ha consentito all’Abruzzo di resistere negli anni bui della deindustrializzazione, e sono soprattutto le uniche realtà presenti in tutto il territorio regionale. In molte aree interne sono gli unici erogatori di servizi. La riforma regionale del commercio, recentemente approvata dal Consiglio regionale, può rappresentare un punto di svolta. Le piccole e medie imprese –che in tutta Italia danno occupazione al 73 per cento dei lavoratori dipendenti– hanno oggi l’occasione infatti di tornare ad investire, in un quadro normativo non ostile e che regola un settore, quello della distribuzione, per anni trasformato in un «far west» di cui hanno beneficiato solo i capitali stranieri che controllano la grande Orfanelli distribuzione. Una corsa al grande centro commerciale che ha prodotto danni Beniamino presidente di Confesercenti Abruzzo enormi alla qualità del lavoro e della vita, giungendo ad un controllo asfissiante sui prezzi che oggi vengono fissati in Francia o in Svizzera nel settore food, danneggiando ulteriormente anche l’agroindustria locale. La piccola e la media distribuzione tuttavia oggi può tornare a crescere. Sta avvenendo nei Paesi e nelle regioni che prima di altri hanno colto la necessità di scommettere sul dinamismo dell’imprenditoria diffusa più che su cattedrali nel deserto. Può avvenire ora anche in Abruzzo, dove occorre creare un circolo virtuoso fra un turismo che può diventare il settore primario della regione, un commercio vivo e produttivo, un artigianato con forti spinte innovative e un settore dei servizi che può garantire il salto di qualità. Questo mix felice, ora, si può costruire. Attraverso il ritorno della media distribuzione, anche alimentare, nei centri urbani, e attraverso l’attivazione dei consorzi fra imprenditori che consentano di reggere la concorrenza dei centri commerciali. La nuova regolamentazione degli orari commerciali, con le 35 deroghe alle chiusure domenicali, oltre ad andare incontro alle esigenze dei consumatori, dà la possibilità a tutti i commercianti di coniugare i propri interessi con quelli dei propri dipendenti. L’accesso al credito, sempre più difficile per le piccole e medie imprese dopo l’entrata in vigore degli accordi internazionali di Basilea 2, potrebbe diventare agevole con nuovi fondi alle cooperative di garanzia, gli unici strumenti a disposizione degli imprenditori per superare il muro delle banche. Oggi c’è dunque la possibilità di crescere. La Confesercenti è pronta a sostenere gli imprenditori, L’economia abruzzese può scegliere di posare le sue fondamenta su un’imprenditoria plurale, la cui diffusione è sinonimo di civiltà e progresso, oltre che di dinamismo culturale ed economico

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in primo piano » di Anna Morgante

SE LA QUALITÀ È TOTALE IL CLIENTE È FEDELE Per competere a lungo sul mercato, l’azienda deve perseguire il continuo miglioramento del prodotto e dei processi produttivi. Ma va coinvolto tutto il personale, non solo dirigenti e quadri. Il vantaggio di ridurre il «time-to-market»

9a Parte

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rodurre bene sin dalla prima volta. È il concetto su cui si basa il Total Quality Control una metodologia di approccio sistematico alla qualità, proposta negli anni ‘50 da Feigenbaum. La sopravvivenza dell’azienda è strettamente legata alla soddisfazione del cliente; poiché questi ricerca livelli di soddisfazione sempre più elevati, è necessario che le aziende si pongano come obiettivo un continuo miglioramento della qualità. Ma le caratteristiche qualitative del prodotto sono strettamente legate alla qualità dei processi produttivi attuati. È quindi necessario migliorare continuamente la qualità dei processi aziendali, in ogni singola fase: produzione, progettazione, approvvigionamenti,  direzione, vendita ed assistenza al cliente, gestione aziendale, attività di tutti i dipendenti. Il miglioramento continuo è ottenuto attraverso il massimo coinvolgimento del personale: dalla direzione che deve stabilire le politiche, gli obiettivi, i metodi organizzativi e di controllo, ai dirigenti e ai quadri intermedi, fino alle forze operative, attraverso, ad esempio, l’istituzione di circoli di qualità. La conoscenza delle tecniche di controllo di qualità non

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deve essere limitata ad un ristretto gruppo di specialisti del settore ma, attraverso la formazione e l’addestramento, deve essere estesa a tutto il personale dell’azienda. Se l’applicazione del Just in Time e del TQC ha migliorato l’efficienza del sistema di produzione, il CAD e le innovazioni dirette a ridurre il time-to-market hanno permesso alle imprese, alla fine degli anni ‘80, di acquisire un reale vantaggio competitivo. L’introduzione di un nuovo prodotto sul mercato è vista come un’attività di sviluppo e di costruzione, intervallata da verifiche di qualità ed affidabilità, che si sviluppa in tre fasi: la prima, ovvero la progettazione del prodotto che comprende, oltre al disegno, alcune verifiche della sua funzionalità e dell’affidabilità e il controllo del rispetto di alcuni margini predefiniti di costo; la fase di ingegnerizzazione e di attrezzaggio che comprende prove di affidabilità del prodotto costruito con componenti di serie e verifiche di economicità; la fase di approvvigionamento dei materiali e di produzione in serie. Per riduzione del time-to-market si intende la riduzione del ciclo temporale di queste attività, che avviene attraverso la riduzione dei

tempi di sviluppo e costruzione sia del prototipo che delle attrezzature necessarie nella prima fase; la riduzione dei tempi per effettuare le verifiche di qualità e di affidabilità del prodotto nella seconda fase; il risparmio di tempo, in caso di modifiche del prodotto, attraverso la non ripetizione di verifiche o di attività già svolte nelle precedenti fasi. Lo scopo che si vuole raggiungere nel time-to-market, è quello di conseguire una maggiore competitività sul mercato, perché l’impresa innovatrice è quella che, lanciando un prodotto innovato, consegue sul mercato una posizione di privilegio. La riduzione del time-to-market si realizza attraverso il concurrent engineering (CE) cioè l’inge-


Ud’A facoltà di Economia

gnerizzazione simultanea del prodotto e del processo. L’ingegnerizzazione di un prodotto contestualmente allo sviluppo del progetto permette di ridurre il timeto-market sia per lo svolgimento contestuale di due fasi tradizionalmente distinte, sia per l’interazione fra progettisti e coloro che devono ingegnerizzare e realizzare fisicamente il prodotto. Ciò rende possibile, individuare e risolvere, i

potenziali problemi di fabbricazione già nella fase progettuale. L’obiettivo della qualità richiede la capacità di progettare prodotti conformi alle richieste del cliente; e di ridurre i costi di non qualità legati alle modifiche dei prodotti e dei processi e all’assistenza tecnica ai clienti. A tale scopo è necessario implementare un metodo che assicuri la qualità dei prodotti sin dalla fase di progettazione e di sviluppo

attraverso un processo in grado di trasformare le esigenze del cliente (espresse e potenziali) nelle caratteristiche di qualità che il prodotto dovrà presentare. Il Quality Function Deployment (QFD) è un insieme di tecniche e di procedure che permette di trasformare le richieste del cliente (reali caratteristiche qualitative) in caratteristiche misurabili di qualità (caratteristiche sostitutive)

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in primo piano » di Giorgio De Marzi

INVESTIRE SU CAPITALE UMANO, CONOSCENZA E INNOVAZIONE Per lo sviluppo economico del territorio è indispensabile valorizzare i talenti, potenziare l’istruzione tecnica, prevedere incentivi fiscali per le imprese che investono in ricerca

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ella similitudine della «forbice», l’Abruzzo è ancora definita come una regione «cerniera» tra le aree più depresse del Paese e quelle che cavalcano lo sviluppo economico ed un modello corrente di benessere sociale. India, Cina, Spagna

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sono Paesi che, partendo da una simile situazione, si stanno prendendo una rivincita nei confronti delle Nazioni più sviluppate recuperando in pochi anni il terreno perso in decenni di arretratezza. Per poter seguire questi esempi eccellenti, l’Abruzzo deve rimuovere

gli ostacoli che limitano l’utilizzo efficace delle risorse del territorio, dotarsi di infrastrutture che consentano all’Industria di confrontarsi con i mercati mondiali, promuovere i fattori abilitanti che portano allo sviluppo. Queste azioni devono vedere imprenditori ed


Confindustria Abru

istituzioni utilizzare le tecnologie e gli strumenti che il mondo accademico e della cultura mette a loro disposizione. La priorità va data al processo di riorganizzazione della Regione, nel senso dell’efficienza e dell’efficacia delle sue politiche, finalizzandolo al miglioramento dei servizi con riduzione di spesa e recuperando le risorse disperse in meandri burocratici, in amministrazione inefficace della «cosa pubblica», in strutture che non hanno prodotto quello sviluppo che si chiedeva. Le risorse economiche che si rendono disponibili devono trovare tempestivo utilizzo con una gestione regionale unitaria delle azioni per lo sviluppo del territorio. Al riguardo, un’ipotesi presentata da Confindustria Abruzzo è quella della costituzione di un’unica Agenzia di Sviluppo Regionale che razionalizzi in strutture tecniche la pluralità di enti che oggi operano in modo non coordinato. L’azione di questa Agenzia deve essere finalizzata ad unire i territori interni e quelli costieri seguendo modelli di sviluppo basati su Distretti Industriali che si ispirino ad una logica di filiera. Questa azione di razionalizzazione non produce effetti se non si amplia il mercato di riferimento accettando la sfida della globalizzazione. È necessario poter interagire con paesi diversi superando le barriere culturali e della lingua. Diventa inoltre indispensabile poter disporre d’infrastrutture che consentano di comunicare ed accedere alle informazioni in modo efficiente. Oggi la disponibilità di collegamenti veloci ad Internet dà un vantaggio organizzativo ed economico che è oggettivo e sotto gli occhi di tutti. Ma non possiamo dedicarci solo al contingente, va fatta un’azione fondamentale per il futuro e

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vanno promossi i fattori abilitanti che portano allo sviluppo: capitale umano, conoscenza e innovazione. Dobbiamo premiare i comportamenti virtuosi, incoraggiare l’intraprendenza e la creatività; proporre dei modelli positivi, qualunque sia il settore: dall’agricoltura all’edilizia, dai servizi avanzati alle attività manifatturiere, dalle tecnologie del metallo a quelle del silicio, dai servizi sociali per gli anziani agli asili per bambini. Dobbiamo coltivare talenti, umanistici, artistici, tecnici; agire sulle esperienze di quei ragazzi che oggi stanno formando i propri modelli di riferimento, quelli che li guideranno nelle scelte e nelle azioni di domani. Questo impegno lo devono prendere congiuntamente le istituzioni, la scuola, l’università e gli imprenditori che vedono nell’Economia della Conoscenza il terreno in cui dovranno combattere le battaglie per la conquista di quote di mercato dei prodotti ad alto valore aggiunto, l’unico mercato accessibile alle società più ricche, ma anche il più conteso. Le azioni già proposte da Confindustria sono molteplici, ne ricordo alcune: migliorare il sistema scolastico rafforzando la qualità dell’apprendimento; potenziare l’istruzione tecnica anche riorganizzando gli Istituti Tecnici Professionali; revisionare il sistema universitario, dando maggiore autonomia agli Atenei e prevedendo incentivi fiscali per le imprese che investono in ricerca universitaria; orientare i giovani verso la cultura industriale con momenti d‘incontro con gli imprenditori. Il 2009 sarà l’Anno europeo della creatività e dell’innovazione e l’Abruzzo ha l’opportunità di partecipare in maniera propositiva alle iniziative che verranno promosse

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» di Eleonora Lopes

Donato Lombardi Il cavaliere d’acciaio La Presider di Avezzano è una realtà imprenditoriale da 150 milioni di euro di fatturato. Un modello di industria siderurgica studiata anche dai concorrenti cinesi e indiani

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entocinquantamila tonnelate l’anno di prelavorato in acciaio, un insediamento industriale di 78mila metri quadrati, di cui 40mila interamente coperti. E poi 150 dipendenti che con l’indotto superano le 350 unità. E ancora 150 milioni di euro di fatturato. Ecco la Presider, l’azienda di Avezzano che dal 1972 prelavora le travi d’acciaio. Al Cavaliere del Lavoro Donato Lombardi si deve questa splendida realtà. Alla sua figura eclettica, alla sua lungimiranza, e alla sua fiducia nelle capacità del popolo marsicano si deve la creazione di una realtà imprenditoriale che può contare su un indotto di tutto rispetto. Donato Lombardi, 40 anni fa, in

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un’area depressa, dall’economia prettamente pastorale e agricola, è riuscito a realizzare un’impresa che rappresenta un modello d’industrializzazione economica, agganciata nei suoi fattori di sviluppo e di produzione alle risorse del territorio. Un modello imprenditoriale che oggi è diventato oggetto di visite e studi dalla Cina e dall’India. La lavorazione delle travi è il principale business Presider a cui si affianca la lavorazione del ferro tondo per c.a., dei profilati, dei laminati mercantili e lamiere da treno. L’attività produttiva è concentrata nell’offerta di servizi alle aziende di carpenteria metallica e al settore delle costruzioni in genere. Gli importanti investimenti tecno-

logici e organizzativi hanno permesso negli anni l’ottimizzazione del ciclo di lavorazione e l’incremento della gamma dei servizi disponibili: dallo stoccaggio alla consegna, le travi in acciaio vengono lavorate con la tempistica e la qualità di un’industria flessibile e in costante rinnovamento. Oggi, la competitività dei servizi Presider è individuata da due fattori principali: trovare in qualsiasi momento dell’anno la quantità e la tipologia di travi desiderate in tempo reale e realizzare sulla trave tutte le lavorazioni necessarie con macchinari automatizzati. La movimentazione delle travi è infatti tutta meccanizzata. Oltre 2 km di rulliere, coadiuvate da carriponte

» foto di Andrea Straccini


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una veduta dello stabilimento Presider ad Avezzano

magnetici, trasportano le travi dal magazzino alle linee di lavorazione e da queste all’area spedizione del prodotto finito. In azienda il Cavaliere del Lavoro Lombardi, ha accanto cinque dei suoi sei figli. Donata ha intrapreso un’altra strada: è una cantante lirica apprezzata in tutto il mondo. Il figlio Massimo gestisce la LO.SIDER, Loretta si occupa delle risorse uma-

ne, Gaia è responsabile del controllo di gestione, Susanna amministra la Nuova Presafer e David, il minore dei sei, è amministratore della DI.SIDER. Una holding in grande crescita, dovuta all’ottimizzazione del ciclo di lavorazione garantito dalla certificazione secondo le normative UNI EN ISO 1/2000 e al costante incremento della gamma dei servizi

disponibili. Presider rispetta le norme tecniche di lavorazione ACAI, associazione fra i costruttori in acciaio italiani. Parte non trascurabile dei successi ottenuti è dovuta a un team di 150 lavoratori uniti e affiatati, ma soprattutto con formazione professionale molto elevata. Una programmazione flessibile e una logistica interna fortemente l’interno dell’azienda

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automatizzata permettono di gestire quotidianamente un gran numero di complessità; l’azienda di Avezzano lavora più di cento commesse al giorno, l’una diversa dall’altra, rispettando sempre i tempi di consegna. La ferma convinzione del Cavalier Lombardi sulle potenzialità dell’acciaio si è concretizzata nella realizzazione di vere e proprie opere d’arte architettonica, pubbliche e private, quali: palazzi, strade, ferrovie e grandi infrastrutture stradali. Le travi Presider sono state utilizzate da molti clienti per la realizzazione di opere di prestigio architettonico o d’ingegno progettuale, come ad esempio: Hangar Airbus 380-Toulouse in Francia e vari reparti di logistica per la Formula 1 a Maranello. Il bacino d’affari dell’azienda di Avezzano è in Italia, ma i profilati prodotti sono venduti in tutta l’Europa. Un esempio tangibile dell’Abruzzo che si fa apprezzare.

da sinistra la famiglia Lombardi al completo: David, Gaia, Donata, il Cav. Lombardi, la moglie Rita, Massimo, Loretta e Susanna

alcune fasi di lavorazione delle travi Presider

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A TU PER TU CON DONATO LOMBARDI Entrando nell’ufficio del Cav. Lombardi, subito ci si rende conto di aver a che fare con un imprenditore singolare. Rimaniamo incantati dal suo splendido ufficio, un piccolo museo di arte e antiquariato. Ci accoglie con cortesia e gentilezza. Un uomo di altri tempi. No, il Cav. Lombardi non è il classico imprenditore. Non è un caso se è stato nominato Cavaliere del lavoro. Non è un caso se la rivista “Platinum” gli ha dedicato un articolo. E non è un caso se la giornalista del “Sole 24 ore” Nicoletta Picchio lo ha inserito tra gli imprenditori di successo, accanto a grandissimi nomi, descritti nel suo libro “L’Italia che conta”. Il “re dell’acciaio abruzzese” ha qualcosa in più, un valore aggiunto, un’umanità differente, che va al di là dei numeri e del fatturato della Presider. Parlandoci viene fuori il senso più vero del fare impresa: la responsabilità dell’innovazione, della ricerca, del rapporto con il mercato, della costruzione della valenza sociale dell’impresa stessa. Cav. Lombardi, come si è ritrovato a fare l’imprenditore? «In tutta sincerità da ragazzo mi sarebbe piaciuto fare il regista, il filosofo o l’archeologo. Avevo e ho una vocazione per le discipline umanistiche (durante l’intervista cita Silone e D’Annunzio, ndr). Ma la vita mi ha portato a fare altro. Mio padre aveva un’attività di materie prime ferrose, e dopo gli

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studi in Filosofia, mi sono inserito nell’attività di famiglia. Negli anni 60’ ho iniziato a commercializzare il prodotto siderurgico e 12 anni dopo ho fondato la Presider, puntando sulla pre-lavorazione siderurgica dell’acciaio». Come si è evoluta negli anni la Presider? «Negli anni, numeri e cifre sono cresciuti. Noi operiamo dallo stoccaggio alla consegna. Oltre alla Presider per la lavorazione dell’acciaio, abbiamo costituito la Presafer per la lavorazione del ferro tondo e la Disider per la distribuzione. Ma all’inizio non è stato affatto facile insediare un’azienda che lavori l’acciaio in un ambiente, come la Marsica, dove l’attività era prettamente agricola e pastorale. Grazie alla nostra tecnologia di processo, flessibile e veloce nei tempi di esecuzione, la produzione è capace di adeguarsi continuamente a commesse su misura, assicurando sempre elevati standard qualitativi e rapidissimi tempi di consegna. Oggi la Presider vanta una clientela vastissima, circa 900 unità. Siamo in grado di fornire travi per tutte le esigenze». Qual è il valore aggiunto della sua azienda? «Non mi bastava lavorare l’acciaio. Volevo qualcosa di più. Un valore aggiunto per il prodotto della mia azienda. Fin dall’inizio ho creduto nelle potenzialità dell’acciaio. Così dopo anni di duro lavoro, tenacia e

un pizzico di testardaggine, che io ritengo sia ”figlia della passione”, ho capito che al mio prodotto mancava l’elemento che potesse renderlo unico e competitivo: la pre-lavorazione dell’acciaio unita alla tecnologia. Il mio obiettivo era trasferire sul mercato dell’edilizia e delle infrastrutture la più profonda cultura dell’acciaio. Senza mai trascurare il rispetto per il cliente, il servizio esclusivo e una dedizione totale per questo lavoro. Fattori che sono riuscito a trasmettere ai miei figli in primis, ma anche alle maestranze e a tutto il team, la vera forza che ha reso possibili questi risultati». Progetti per il futuro? «Il mio motto è “Piedi per terra e sogno nel cassetto”. Così sono riuscito a costruire tutto questo. Da diversi anni ci siamo concentrati sul consolidamento dell’azienda e su un restyling che ha visto l’ampliamento del nostro sito industriale. Per il futuro vogliamo ottimizzare al massimo il nostro know how puntando sempre su innovazione del prodotto e formazione delle risorse umane. Ci tengo a ricordare che il modello Presider è stato oggetto di visite e studi da parte di delegazioni cinesi e indiane per essere poi riportato nelle loro realtà. Me lo lasci dire, davvero un orgoglio per tutti noi»


Un imprenditore brillante e concreto » di Giuseppe D’Amico, direttore Confindustria Abruzzo

Un personaggio, Donato Lombardi, davvero eccezionale. Espressione, tra i pochi in Abruzzo, di una imprenditoria vera, robusta, assimilabile per caratteri e struttura a quella più consolidata e di lunga tradizione del nord Italia; una imprenditoria intuitiva ma ragionata, legata alla memoria delle proprie origini ma allo stesso tempo proiettata al futuro e all’innovazione, consapevole del valore del lavoro, del sacrificio e dell’impegno e per questo esigente e rigorosa ma anche attenta alla persona, ai problemi sociali, alla vera solidarietà. Costruitosi con le proprie forze, l’imprenditore Lombardi si contraddistingue innanzitutto per il suo essere… Signore, brillante ed affabile, vocato anche per interessi e hobby (cavalli, macchine d’epoca…) praticati e perseguiti con eleganza e filantropia, propri di chi sa, con saggezza, che al vero impegno sul lavoro è giusto coniugare l’appagamento dato dagli affetti e dalle piccole-grandi soddisfazioni ricreative, rinunciando a fare del proprio lavoro una triste e retorica icona che non lascia spazio all’estetica e alla vita. Soprattutto, una grande vocazione alla concretezza, al fare piuttosto che al dire, e all’intuizione, sempre attenta, però, ai mutamenti sociali e quindi sempre attuale, informata e colta. Qualità, queste, che lo hanno portato ad essere anche un capitano della finanza oltre che dell’industria. Una finanza però non speculativa ma strettamente collegata e funzionale agli interessi propri della manifattura siderurgica, della lavorazione dell’acciaio e del ferro che costituisce comunque il

fulcro delle attività imprenditoriali di Donato Lombardi. Le stesse qualità che lo hanno fatto divenire uno dei riferimenti nazionali ed internazionali del settore siderurgico, le ha messe a servizio anche del mondo associativo e quindi della società, del territorio e della sua gente. È stato presidente dell’Unione Industriali di L’Aquila prima e di Confindustria Abruzzo poi. Presidenze che hanno lasciato il segno per i temi e le proposte avanzate, innovative allora e centrali ancora oggi nel dibattito regionale sui temi dello sviluppo; aree interne, ricerca e innovazione, la necessità di mettere a rete il mondo della conoscenza e della ricerca con quello delle imprese e con le Istituzioni politiche e di Governo, lo snellimento e la semplificazione della PA, sono esempi di questioni che con vera lungimiranza il presidente Lombardi ha posto con anticipo alla riflessione degli interlocutori politici, culturali e sociali. Un personaggio dunque eccezionale e per questo anche complesso, che si potrebbe definire d’altri tempi per lo stile che lo contraddistingue, se ciò non fosse accompagnato da una costante ricerca del nuovo, del moderno, dell’attuale, da una attenzione per l’innovazione, per il funzionale e per il concreto, tutti attributi che ha trasferito con successo nelle sue aziende e nel suo operare.

Un riconoscimento al suo essere persona e al suo essere imprenditore era inevitabile. E così nel 1998 Donato Lombardi, uomo e imprenditore, viene insignito della più importante e prestigiosa onorificenza italiana nel campo del lavoro con la nomina a Cavaliere del Lavoro -due termini a lui perfettamente calzanti-, aggiungendosi a quella stretta élite di imprenditori che per doti imprenditoriali, umane e sociali, superando test e valutazioni davvero impegnative, hanno ottenuto questo significativo e davvero ambito riconoscimento.

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ricerca&innova ione » di Dajana D’Andrea

SIMPATICI o ANTIPATICI, comunque colleghi

Creare un ambiente di lavoro in cui i dipendenti siano ben disposti a lavorare insieme è di strategica importanza per un’azienda. Spesso i risultati migliori nascono quando i collaboratori condividono le conoscenze, grazie a relazioni informali non sempre visibili al management

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pesso si preferisce lavorare con un collega simpatico e gentile -ma non propriamente capace- piuttosto che con un collega competente ma scontroso. È una situazione ben nota a coloro che lavorano nell’industria cinematografica britannica, nella quale le capacità relazionali risultano più importanti di quelle tecniche. In un set cinematografico regista, produttore, assistenti alla regia e alla produzio-

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ne, cameraman, esperti delle luci e del suono, attori lavorano intensamente fianco a fianco per lunghi periodi di tempo. I ritmi di lavoro sono dettati dalle esigenze di riprendere in determinate condizioni climatiche e di luce. Terminate le riprese, tecnico del montaggio e regista selezionano e montano le varie scene nel prodotto finito. Simili circostanze inducono produttore, regista e i responsabili delle diverse aree ad avvalersi di collaboratori in grado di lavorare tollerando lo stress e rispettando le scadenze.

Così, un regista finisce con l’avvalersi di un cameraman con cui sa che potrà lavorare fianco a fianco per un lungo periodo di tempo, preferendolo ad uno più capace ma con scarse capacità relazionali. Avvalersi di un collega simpatico, con cui è piacevole lavorare, può favorire un rapido svolgimento delle attività senza problemi di incomprensione, ma può limitare la qualità dei risultati conseguibili. Non necessariamente un collega sim-


patico è anche il più competente. Lavorare con gli stessi colleghi, inoltre, può ridurre le possibilità di confronto tra prospettive diverse e di approcciare in modo innovativo lo svolgimento di una data attività. Tuttavia scegliere un collega preparato non garantisce un risultato complessivo migliore, soprattutto se il collega in questione non è in grado di condividere le proprie conoscenze e competenze e di valorizzare l’operato degli altri. Le relazioni che si sviluppano all’interno di un’impresa, funzionali al raggiungimento dei risultati aziendali, ma non sempre visibili al management, sono molto importanti ai fini dell’innovazione. Lo svolgimento dell’attività d’impresa richiede, tra gli esecutori dei diversi compiti, cooperazione e coordinamento. Che non avvengono solo tramite interazioni formali: spesso una fitta rete di relazioni informali veicola conoscenze e nuove idee, impattando sulla capacità dell’impresa di conseguire migliori risulta-

ti e di innovare. Il vertice aziendale non può ignorare le dinamiche di tali relazioni se vuole sfruttare e diffondere conoscenze e competenze disponibili in azienda che altrimenti resterebbero inutilizzate. Cosa fare per porre rimedio a tali dinamiche? Creare un ambiente di lavoro in cui i dipendenti siano ben disposti a lavorare e condividere la propria conoscenza con i colleghi. Ad esempio affidando i compiti che richiedono intenso coordinamento e cooperazione, a quei dipendenti che godono di stima ed affetto diffusi all’interno dell’azienda. In grado di fungere da tramite tra gruppi che altrimenti non interagirebbero. Ancora: introdurre in azienda un sistema premiante per incentivare lo sviluppo di capacità relazionali; o sfruttare le capacità tecniche di dipendenti scontrosi affidando loro compiti che non richiedano un’intensa interazione con i colleghi. Azioni in grado di determinare un aumento dei livelli di produttività individuale ed una più efficace diffusione di idee, informazioni e conoscenze generate all’interno dell’impresa

Per approfondire Casciaro T., Sousa Lobo, M., 2005. Competent Jerks, Lovable Fools, and the Formation of Social Networks. Harvard Business Review 92-99 De Fillippi R., Arthur M., 1998. Paradox in project-based enterprise: the case of film making. California Management Review, 40 (2), 125-139 Ceci F., D’Andrea D., 2008. Knowledge dynamics in fragmented industries. DASTA Working Paper Series n.14

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sviluppo locale » di Francesco Mancini

UN PATTO PER LA RINASCITA

Per l’area Chieti-Ortona un intervento per promuovere lo sviluppo. Quattro i progetti esecutivi per il recupero della competitività del territorio, l’occupazione e la qualità della vita. Ventotto i Comuni interessati

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a come oggetto la promozione dello sviluppo economico, sociale ed occupazionale del territorio. Il tutto attraverso la valorizzazione dei sistemi locali, in sinergia con gli strumenti di pianificazione territoriale compatibili con uno sviluppo sostenibile e ponendo in essere qualsiasi azione necessaria per la realizzazione di programmi in forma organica, unitaria ed integrata. Il Patto Territoriale Chietino-Ortonese cercherà di stimolare le capacità imprenditoriali private -nuove e presenti- e le necessarie iniziative pubbliche, ricorrendo a tutti i possibili canali di finanziamento regionale, nazionale e comunitario. In altri termini

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in alto una veduta di Chieti, nella pagina successiva: Ortona vista dal mare

cercherà di “fare da catalizzatore” per lo sviluppo e la crescita, facendo recuperare terreno competitivo al territorio su cui insiste, più in difficoltà rispetto al Sangro e al Vastese. La vera sfida è conquistarsi il ruolo di promotore ed organizzatore dello sviluppo locale attraverso un’efficiente programmazione e gestione dei nuovi fondi strutturali. Il Patto è l’ultimo degli strumenti di programmazione negoziata che insistono sulla Provincia di Chieti e va a coprire quella parte di territorio che finora era rimasto escluso. Alla nascita del nuovo strumento si è arrivati grazie alla delibera di regionalizzazione dei Patti Territoriali del 2006 e all’utilizzo di risorse in base alla delibera Cipe n. 26/2003,

successivamente integrati dalla stessa Provincia che, attraverso la concertazione territoriale, ha individuato tre sistemi locali di sviluppo corrispondenti ai tre Patti territoriali di cui due –Sangro Aventino e Trigno Sinello– già finanziati e ottimamente avviati e il ChietinoOrtonese, appena costituito. Con una platea di 28 Comuni aderenti, il Patto Territoriale ChietinoOrtonese vanta un capitale sociale di 100 mila euro sottoscritti dalla Provincia (30%), dall’associazione dei Comuni (30%), da enti pubblici economici quali Camera di Commercio, Consorzio Industriale, di Bonifica, Sangritana nella misura del 10% e associazioni datoriali private per la restante parte (30%).


Il Patto è coordinato da una Società Consortile a r.l. ed è guidato da un C.dA. da me presieduto con Angelo Radica vice presidente e consiglieri come Enzo Chiacchieretta, Bruno Della Pelle, Angelo Gialloreto, Luigi Panaccio e Marco Trisi. L’obiettivo è quello di costruire una “rete” locale interagendo con gli altri soggetti locali, con il Governo Regionale, Nazionale e l’Unione Europea. Lo scopo principale è fare «promozione permanente di sviluppo» attraverso la valorizzazione dei sistemi locali per aumentare la competitività del territorio e l’occupazione. I macro obiettivi che il Patto, attraverso la sua Agenzia di Sviluppo,

intende raggiungere sono: fornire al territorio ed agli attori locali servizi integrati per attivare e gestire processi di sviluppo sostenibile; stimolare la progettualità degli attori locali attraverso processi di formazione, partecipazione e concertazione; favorire l’aggregazione dei soggetti intorno ad iniziative di sviluppo; fornire supporto ed assistenza per la creazione di partenariati e reti di relazione finalizzati allo sviluppo degli attori coinvolti; migliorare la competitività dei territori e la qualità della vita dei cittadini. A tale scopo, il percorso progettuale del Patto Territoriale Chietino-Ortonese si sta realizzando

attraverso la definizione delle fasi d’azione contenute nei 4 progetti esecutivi, vale a dire: progetto di azione locale (pal) e iniziative di sistema; realizzazione di un sistema informativo territoriale per sperimentare servizi informativi alle imprese e ai cittadini; valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale; supporto e formazione delle risorse umane nella P.A. Attraverso la realizzazione di questi 4 progetti si creeranno le condizioni per rendere il “sistema” maggiormente competitivo e attrattivo verso l’esterno, cercando di eliminarne le inefficienze che ad oggi non ne hanno consentito il suo pieno sfruttamento

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norme&leggi » di Filippo Paolini

LE INSIDIE DEL “GRANDE FRATELLO” La normativa a difesa dei dati personali e lo statuto dei lavoratori impongono all’imprenditore di avere motivi validi per attivare la videosorveglianza

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empre più spesso l’imprenditore può trovarsi nella necessità di decidere l’installazione di telecamere, il più delle volte per salvaguardare i beni della propria azienda, ma anche per soddisfare esigenze specifiche della produzione. Altrettanto spesso, tuttavia, questa decisione viene presa con troppa fretta, senza valutare la rilevanza degli interessi coinvolti e nella convinzione certa -ma errata- di poter procedere dall’oggi al domani e senza bisogno di alcuna autorizzazione. In realtà, la Privacy -da un lato- e lo Statuto dei Lavoratori -dall’altro- rendono l’operazione un vero e proprio campo minato, nel quale ogni passo falso può rilevarsi fonte di sanzioni anche gravi. Va tenuto presente il principio di proporzionalità, colonna portante del sistema di tutela dei dati personali. L’imprenditore deve avere motivi validi per attivare la videosorveglianza che, quindi, andrà evitata laddove non sussistano pericoli concreti. O quando le finalità di tutela del patrimonio aziendale siano conseguibili attraverso altri idonei accorgimenti, come sistemi di allarme, controlli degli addetti, protezione degli ingressi, ecc… Tutte le persone che accedono al-

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l ’ a re a videosorvegliata hanno il diritto di essere informate: a tal fine è necessario esporre, in maniera visibile, una vera e propria informativa, come quella prevista dall’art. 13 del codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 196/2006), che può essere resa anche in forma semplificata attraverso l’esposizione di un piccolo logo. Un altro aspetto da tener presente è quello della conservazione delle immagini che non può essere assolutamente indefinita: il Garante per la protezione dei dati personali, con uno specifico provvedimento, ha fissato in 24 ore il tempo massimo di conservazione, prolungabile ad una settimana solo per fattori temporali contingenti (festività, chiusura feriale, ecc.) o in presenza di peculiari rischi dell’attività di impresa. A questi limiti -che potremmo definire di carattere generale– se ne affiancano altri ben più specifici, che derivano dalla considerazione che l’azienda coincide, praticamente sempre, con il luogo in cui si svolge un’attività lavorativa. In tale ottica, sebbene la giurisprudenza più recente abbia concesso significative aperture ai controlli “difensivi”, il desiderio di tutela dei beni aziendali deve comunque fare i conti con il divieto di controllo a distanza dei dipendenti sancito dall’art. 4 della Legge 300/1970. Per questo motivo la videosorveglianza non può assolutamente trasformarsi, anche in via indiretta e potenziale, in un sistema di verifica della quantità e della qualità delle prestazioni lavorative offerte dai lavo-

ratori. L a norma richiamata obbliga l’imprenditore, che per esigenze di produzione, organizzazione o sicurezza del lavoro, dovesse far ricorso ad un impianto di videoripresa, a raggiungere un accordo con le rappresentanze sindacali presenti in azienda. Qualora, per qualsiasi motivo, ciò non fosse possibile, l’imprenditore dovrà interessare, con apposita istanza, la Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competente, la quale rilascerà la relativa autorizzazione con eventuali specifiche prescrizioni per l’utilizzo dell’impianto. In ogni caso, la videosorveglianza è vietata nei luoghi riservati esclusivamente ai dipendenti e non destinata all’attività lavorativa quali, ad esempio, gli spogliatoi, i bagni, i luoghi ricreativi posti all’interno dell’azienda. L’occhio della telecamera all’interno dell’impresa è legittimo solo a patto che vengano rispettati i limiti previsti. La violazione dei divieti e degli obblighi imposti, potrebbe esporre l’imprenditore a sanzioni amministrative e, in alcuni casi, anche penali. Senza sottovalutare le insidie di eventuali pretese risarcitorie o la scure di provvedimenti inibitori per la possibile configurazione di condotte antisindacali

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marketing » di Federica Ceci e Lorenzo Vicchiarello

PMI IN ASSETTO DA “GUERRILLA MARKETING” Uno strumento adatto agli imprenditori che non dispongono di grandi budget: l’investimento si basa su tempo, energia e creatività. Tutto è lecito per conquistare un’elevata visibilità, anche l’arrivo degli UFO

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osa hanno in comune delle fedi nuziali seminate per strada con la targhetta «Scegli le cose che durano di più» con una maglia da giocatore di basket addosso alla Statua della Libertà? E dei decori floreali sulle strisce pedonali del comune di Cava dei Tirreni con un atterraggio UFO? Sono tutti esempi di «Guerrilla marketing», la nuova tendenza in fatto di comunicazione.

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Il primo ad introdurre il concetto fu Levinson nel 1982, intendendo il termine guerriglia in chiave etimologica, cioè come piccola guerra. Il Guerrilla marketing è su misura delle PMI, caratterizzate dalla mancanza (o ridotta disponibilità) di risorse per poter combattere contro un «esercito» più grande numericamente. Proprio il ridotto budget è la base per un tipo di marketing che non segue le vie convenzionali, ma al contrario pianifica piccole azioni qualificate su target circoscritti. Levinson ne identifica le linee guida: è uno strumento adatto agli imprenditori che non dispongono di grandi budget; l’investimento si basa sul tempo, l’energia e l’immaginazione anziché sul denaro; il metro di giudizio per misurare gli affari realizzati è in termini di profitto (non di vendite) e di nuove relazioni instaurate ogni mese. Occorre poi dimenticare la competizione e concentrarsi sul modo di cooperare con altre tipologie di affari, puntando ad incrementare il numero di accordi commerciali con acquirenti esistenti (prima di passare ai nuovi); il guerriglia marketing deve essere sempre una combinazione di diversi metodi di marketing; e vanno utilizzate le tecnologie esistenti come strumento per rafforzare il proprio marketing. A questo punto è immediato capire che le fedi nuziali per strada sono un’azione portata avanti dalla Granarolo: infatti, sebbene la targhetta «Scegli le cose che durano di più» facesse riferimento in prima battuta al matrimonio, in realtà rinviava ad un sito che presentava un nuovo

latte dalla durata più lunga, per più giorni. Gli zebra-crossing floreali sono stati rivendicati dal Consorzio Ceramisti Cavesi che ornando con otto diversi decori floreali e astratti, hanno ravvivato il passaggio dei pedoni e la loro curiosità. A fronte di un elevata visibilità (grazie a migliaia di “passaggi” quotidiani) i budget di realizzazione sono ridotti all’osso e l’impatto rimane forte e immediato. L’illegalità, infatti, è spesso insita nelle azioni di guerriglia. Nike ad esempio ha dovuto pagare una multa salatissima per avere messo la maglia di un giocatore di basket sulla Statua della Libertà a New York. Ma il ritorno d’immagine è stato notevolmente superiore all’esborso in denaro. Uno degli ingredienti principali della guerriglia è indubbiamente l’effetto-sorpresa. Spesso si punta a costruire degli hoax, finti scoop costruiti appositamente per i media. Nel 2001, la Regione Emilia-Romagna ha puntato su una campagna che ruotava intorno allo slogan «Vacanze a UFO». La campagna, il cui sottotesto era «Siamo in grado di accogliere qualsiasi tipo di turista», ha utilizzato il classico mix di cartellonistica, inserzioni sulla carta stampata, spot televisivi e radiofonici. In questo scenario, il Comune di Riccione ha voluto insistere anche con altri eventi (come una festa “aliena”, gadget, pieghevoli, ecc.) e così è nata l’idea di mettere in scena un falso atterraggio di un UFO nei pressi dell’Acquafan. Sono stati disegnati in una nottata tre grandi cerchi con dell’acido e gestiti in maniera accurata i rap-

porti con la stampa fornendo interviste a testimoni, ufologi, ecc. Il risultato è stata un’altissima visibilità di stampa e la presenza, sul luogo dell’atterraggio, di tanti curiosi e turisti. Qualche giorno dopo il Comune ha raccontato la vera storia dell’UFO, confermando la propria immagine trasgressiva e di tendenza

Per approfondire Jay Conrad Levinson, Paul R. J. Hanley, Guerrilla marketing. Mente, persuasione, mercato, Castelvecchi Editore, 2007 Jay Conrad Levinson. Guerrilla Marketing: Easy and Inexpensive Strategies for Making Big Profits from Your SmallBusiness, Houghton Mifflin, 2007 www.guerrigliamarketing.it www.bloguerrilla.it

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energia » di Pietro Pastorelli

se il contatore dà i numeri Ricorrere all’Autorità giudiziaria richiede tempi lunghissimi e costi elevati. Meglio tentare un accordo, attraverso i tecnici delle due parti

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energia elettrica è un prodotto indispensabile per qualsiasi sistema produttivo. Come spesso accade nello scambio di qualsiasi prodotto, anche per l’energia possono sorgere problemi tra chi compra e chi vende su quantità, qualità e rispetto delle clausole contrattuali. Con riferimento alla quantità, è noto che l’unità di misura commercialmente utilizzata per l’energia elettrica è il KWh che equivale al lavoro prodotto da una potenza di 1000 Watt

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applicata per un’ora. Lo strumento di misurazione è il contatore, fino ad alcuni anni fa esclusivamente di tipo elettromeccanico. Un disco ruotava con una velocità angolare proporzionale alla potenza assorbita ed il numero di giri del disco stesso era proporzionale all’energia. Un numeratore sommava i giri e dava un numero proporzionale all’energia assorbita. Oggi è di tipo elettronico e l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas prescrive che queste apparecchia-

ture debbano consentire una serie di operazioni (non tutte disponibili nei vecchi contatori elettromeccanici). Vale a dire la «telelettura» ovvero la lettura a distanza (non è più necessario recarsi sul posto per leggere l’energia consumata); la «totalizzazione» dell’energia attiva prelevata in più registri, in modo da permettere l’applicazione di tariffe diverse nelle 24 ore del medesimo giorno e nei giorni feriali e festivi; la registrazione, nel proprio interno, dell’energia attiva preleva-


ta in ogni ora e la relativa archiviazione per almeno 36 giorni; la limitazione della potenza prelevata in modo da distaccare l’utenza nel caso di superamento delle soglie predefinite; la registrazione della potenza massima prelevata su base quarto d’ora per ogni registro nell’intervallo di tempo tra due fatturazioni; la segnalazione automatica e tempestiva di eventuali irrego-

larità del proprio funzionamento; la rilevazione, in via telematica, in modo continuativo, del proprio funzionamento. Vengono a cadere in questo modo, in teoria, una serie di operazioni che rendevano più complesso ed oneroso il rapporto tra fornitore ed acquirente: il consumo presunto e le fatturazioni in acconto non hanno più motivo di esistere perché il

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energia

fornitore ha sempre i consumi aggiornati e quindi può emettere fatture definitive; il malfunzionamento del contatore «dovrebbe» essere segnalato tempestivamente e quindi eliminato in tempi brevi evitando difficili ricostruzioni dei consumi. Ma spesso, come in ogni sistema complesso, possono sorgere problemi nella catena dei processi (prelievo dei segnali, strumentazione di misura, registrazione dei dati, elaborazione, fatturazione) che possono instaurare un contenzioso tra le parti. È a questo punto che va seguita una procedura ben precisa per arrivare ad una soluzione in tempi brevi e con costi accettabili. La prima norma importantissima da tenere presente per non farsi prendere dal panico di fronte al fornitore è: «il cliente non può essere distaccato fino al momento della risoluzione della controversia». La seconda è che «il ricorso all’Autorità giudiziaria deve rappresentare l’extrema ratio» perché richiede tempi lunghissimi e costi notevoli. Esistono, infatti, molte possibilità per un accordo rapido semplicemente attraverso l’incontro tra tecnici rappresentanti le due parti. Esaminiamo un caso classico di

controversia: la ricostruzione dei consumi a seguito del mal funzionamento del gruppo di misura. L’impresa fornitrice è autorizzata a procedere alla ricostruzione dei consumi non correttamente registrati seguendo una precisa procedura che prevede modi e tempi. Si parte dalla verifica del sistema di misura: il risultato e l’ammontare dovuto in base agli esiti della ricostruzione dovranno essere comunicati al cliente prima della sostituzione del contatore guasto e comunque non oltre due mesi dalla data di verifica, salvo documentabili ragioni tecniche. Il cliente ha trenta giorni (decorrenti da detta comunicazione) per contestare la ricostruzione mediante la presentazione delle proprie controdeduzioni. Ciò dovrebbe bloccare la fatturazione o, nel caso sia già stata effettuata, il pagamento. Quindi inizia il confronto tra le parti. In questa sede conviene che il cliente si faccia affiancare da un tecnico di fiducia, anche dell’eventuale Associazione di appartenenza, per dare maggior peso alla propria azione. Nel caso non si giunga ad una soluzione, esiste, prima del ricorso all’Autorità giudiziaria, il ricorso all’apposita direzione dell’AEEG che ha tutti i mezzi per decidere ed imporre la decisione. Questa operazione è possibile solo se non è già intervenuta l’Autorità giudiziaria. Come si può constatare, seguendo le giuste procedure, sono molte le possibilità di risolvere le controversie in tempi che variano da qualche settimana a qualche mese

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storie&persone » di Eleonora Lopes

«UNA SFIDA IN TRE MOSSE: CONTRATTAZIONE, BUROCRAZIA E FONDI UE» Nicola D’Ippolito, presidente del Comitato Piccola Industria di Chieti, affronta i fattori che arrestano la crescita economica e limitano la competitività del 96% delle aziende regionali

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N

icola D’Ippolito ha 37 anni, è il direttore commerciale della Cosmetal, l’azienda di famiglia che produce mobili da ufficio e amministratore unico del nuovo brand Kubò. Dal 2007 ricopre la nomina di presidente del Comitato della Piccola Industria della Provincia di Chieti. Un imprenditore appassionato del suo lavoro prima di tutto, e poi un presidente che crede molto nella collaborazione e nella forza del gruppo. Che vive attivamente da 10 anni il mondo associativo di Confindustria. Prima di questo incarico, è stato presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Chieti e componente del consiglio centrale del Gruppo giovani sotto la presidenza di Annamaria Artoni. Ma questa posizione non lo condiziona e, senza timore, parla dei problemi che incontra nella sezione Piccola Industria. Uno su tutti: la difficoltà per gli imprenditori, nel conformarsi ad un sistema economico, che negli ultimi anni, è completamente cambiato. Presidente, per cominciare, può descriverci il Comitato della Piccola Industria… «Il 96% delle aziende Abruzzesi sono PMI. Questo dato evidenzia quanto sia importante nella nostra regione, ma anche nel resto dell’Italia, il settore della Piccola Industria. Attualmente a Confindustria Chieti sono iscritte 509 aziende, delle quali più del 90% sono PMI. Il nostro comitato, del quale con molto orgoglio io sarò presidente fino al 2010, si occupa prevalentemente della crescita dimensionale delle aziende, di una loro maggiore internazionalizzazione e di un più facile accesso alle attività degli istituti di credito. Al mio fianco, oltre a tutti i delegati,

ci sono i due vice presidenti: Florindo Grassi, della Omega di Paglieta e Silvana Iacobucci, della Copi di Vasto». Su quali obiettivi vi state concentrando? «In primo luogo rafforzare il ruolo istituzionale e sociale del Comitato, ma stiamo concentrando le nostre energie su tre fattori. Il primo, quello a mio avviso più importante, è l’utilizzo dei Fondi tematici UE messi a disposizione dell’Unione Europea, che ad oggi ha accolto solo il 13% delle domande delle PMI. Il secondo punto riguarda la contrattazione di secondo livello. A tale merito, condivido in pieno la posizione della nostra presidente Emma Marcegaglia: gli imprenditori ed i sindacati devono assolutamente collaborare per diversificare i contratti. Contratti non più collettivi, ma differenziati a seconda delle competenze e della qualità del singolo individuo. Il terzo obiettivo è sburocratizzare la pubblica amministrazione. È necessario snellire i tempi degli apparati burocratici, che nel nostro Paese non fanno che arrestare la crescita economica e renderci di conseguenza meno competitivi». Quali sono i problemi più frequenti che riscontrate per le piccole e medie imprese? «Con rammarico devo ammettere che i problemi sono tanti e anche importanti. Quelli dei piccoli imprenditori non sono tanto diversi dai grandi, la difficoltà maggiore per i piccoli industriali ha alla radice un problema culturale: non è affatto semplice per aziende di piccole dimensioni, adeguarsi ad un sistema lavorativo totalmente evoluto. Mi riferisco in particolar modo al rapporto con le banche e alle continue novità che spesso non si conoscono affatto. E a questo proposito è importante,

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» foto di Andrea Straccini

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storie&persone

come comitato delle Piccola, organizzare seminari e corsi informativi per aggiornare costantemente gli imprenditori. Strettamente legato all’Abruzzo, c’è il problema dell’energia, quello dello smaltimento dei rifiuti, delle infrastrutture, la mancanza di informazione sui mutamenti in campo economico e finanziario che riguardano la nostra regione. E poi la globalizzazione che sta schiacciando le piccole realtà che con molta fatica cercano di andare avanti». C’è collaborazione tra i vari Comitati della Piccola Industria a livello regionale? «Sì. Al nostro comitato appartengono prima di tutto imprenditori competenti e con esperienza, che si rendono conto delle difficoltà delle PMI, perchè come me, le vivono in prima persona e che davvero ce la mettono tutta per risolverle. Attualmente con il nostro presidente regionale Gianni Blasetti e con le altre province c’è un grande spirito di collaborazione, che ci porta a

confrontarci e a discutere insieme. In questo momento occorre assumere scelte radicali e decise mettendo da parte localismi inutili e controproducenti». Che progetti ci sono in campo per il Comitato della Piccola Industria? «A proposito della contrattazione di secondo livello, un tema a me molto caro, abbiamo intenzione di organizzare un seminario a Chieti, ma che coinvolga anche i Comitati di altre province italiane. Ancora, a ottobre di quest’anno, ci sarà la prima assise regionale sulle PMI. Questo evento sarà organizzato con la collaborazione delle altre nostre territoriali. Un esempio concreto di collaborazione. E poi ovviamente cercheremo di sfruttare al massimo tutti i benefici, che le piccole realtà della Val di Sangro, trarranno dal Campus dell’Innovazione Automotive e Metalmeccanica. Una grande opportunità che darà una forte spinta al nostro territorio»

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credito&finan a » di Massimo Avenali

NUOVE PROSPETTIVE PER IL CREDITO L’alleanza strategica tra Confindustria Chieti e Pescara con Confidi interesserà più di mille imprese e consentirà un accesso ai servizi bancari in linea con le direttive di Basilea 2. Nel futuro la costituzione della Banca di Garanzia di Abruzzo e Molise

Silvio Di Lorenzo presidente di Confindustria Chieti

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L’

intesa è di quelle importanti, di quelle che hanno grande valenza. Silvio Di Lorenzo, Mauro Angelucci e Giorgio Di Rocco, con l’accordo siglato, hanno gettato le basi per una nuova modalità di accesso ai servizi bancari per gli associati di Confindustria Chieti e Pescara, puntando tutto sulle capacità di Confidi Mutualcredito. Più di mille aziende, aderenti alle due associazioni, potranno usufruire dei servizi e degli esperti che la più grande Confidi d’Abruzzo ha a sua disposizione. Nel patto è prevista l’apertura di nuovi sportelli attraverso i quali le due associazioni industriali potranno offrire condizioni ottimali ai propri associati su convenzioni, servizi e rapporti con Mutualcredito. Particolare attenzione sarà rivolta alle piccole e medie imprese. L’urgenza di un’intesa di così ampio raggio è dettata dalle sempre più incalzanti esigenze espresse dagli operatori economici in virtù delle direttive di Basilea 2. C’è bisogno di qualità e di informazioni costanti capaci di seguire le repentine trasformazioni dettate dall’odierno sistema economico e legislativo. Il sistema creditizio deve rispondere a requisiti di apertura, competitività, trasparenza, affidabilità. De-


terminante diviene, in parallelo, l’allineamento con le altre realtà europee, gli alti costi per i servizi offerti in Italia non rispecchiano infatti la media del resto del continente. Con la nuova prospettiva lanciata dalle ormai note direttive di Basilea 2, banche, imprese e intermediari finanziari sono soggetti a rapporti sempre più cristallini e costruttivi. In questa ottica Confidi Mutualcredito mette in campo tutta la sua forza che conta ben 7.000 soci, circa 30 banche convenzionate, una capillare presenza sul territorio. Tra le novità riguardanti Confidi, l’avvio della procedura per l’iscrizione all’elenco speciale 107 della Banca d’Italia. Questo passo, che donerà ancor più qualità ai servizi proposti, permetterà alle imprese di accrescere il proprio rating. Che si tradurrà nell’avere un posto di merito in relazione al proprio grado di solvibilità e affidabilità. Al-

tro vantaggio derivante da questa novità sarà invece per le banche convenzionate, le quali avranno un risparmio sull’accantonamento di capitale sugli affidamenti delle aziende. In un cammino comune di Confindustria e Mutualcredito la chiave di volta sembra essere, infine, la costituzione della nuova Banca di Garanzia di Abruzzo e Molise. Grazie alla Legge quadro sui Confidi il passaggio a questa nuova entità sarà molto più agevole e fattibile. Il momento delle vere riforme sembra quindi giunto, si tratta certamente di un passo in avanti e di una posizione di assoluto prestigio e garanzia verso le diverse forme di integrazione economica. Il segnale è forte, l’aggregazione e la solidità dei rapporti tra attori seri e impegnati non può che portare, nel prossimo futuro, a sviluppi sempre più interessanti

Mauro Angelucci presidente di Confindustria Pescara

» foto di Simone Cerio e Andrea Straccini

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» di Massimo Avenali

ottica L’IRIDE VEDE IN GRANDE 25 anni di successi per i professionisti della vista, punto di riferimento a Chieti per chi ha a cuore la salute dei propri occhi

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ssortimento di prodotti, cortesia e prezzi ragionevoli.Per la maggior parte degli esercizi commerciali il soddisfacimento di questa triade è sufficiente per assicurarne il successo. Per altri, come per Ottica L’Iride, questi sono soltanto un corollario nel momento in cui il cliente pretende ricerca, qualità e competenza professionale. Punto fondamentale è il dialogo con il proprio ottico, la vicinanza, il saper consigliare le persone. L’optometrista, nello specifico, costruisce giorno per giorno un rapporto personale di fiducia, con una onestà professionale anteposta all’aspetto puramente lucrativo. Per conoscere meglio questo settore merceologico in cui, almeno per l’ottica correttiva, si fondono le figure del cliente e del paziente, Antonella Cipressi, titolare di

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due avviati esercizi commerciali in Chieti Scalo, ovvero L’Iride, esercizio storico, e KG, in attività ormai da qualche anno, ha approfondito con noi l’argomento. «Se non si parte dal concetto che il cliente va informato e guidato dal punto di vista funzionale e nello stesso tempo orientato da quello estetico, -sostiene Antonella Cipressi- se non si mantiene nel tempo questo principio come una fede, non si può pensare di costruire un successo commerciale duraturo in un settore così delicato». Discorso al quale fanno seguito i fatti, ossia 25 anni di attività ricca di successi e riscontri. Ottica L’Iride è un punto di riferimento per la qualità dei prodotti, per l’attività di consulenza che viene svolta con impegno e passione. Uno stile di approccio con il cliente che diviene una filosofia trasferita pienamen-

Antonella Cipressi


te anche a KG, il secondo punto aperto sempre a Chieti Scalo. Un orgoglio che cela, nelle iniziali, i nomi dei figli Chiara e Giorgio. La clientela a cui mira KG è molto giovanile, al contempo è presente un rigoroso supporto scientifico, come confermato dalla presenza del qualificato ottico optometrista Enrico Befaccia, addetto alle vendite. «Nel settore dell’ottica -aggiunge la signora Cipressi- paradossalmente la qualità non sempre emerge a prima vista. Un prodotto mediocre può dare l’illusione di svolgere ugualmente bene il suo compito ma può arrecare, nel tempo, danni irreversibili al più prezioso dei nostri organi. È per questo che noi ottici optometristi abbiamo il dovere di valutare attentamente le esigenze visive prima di quelle estetiche e

» foto di Andrea Straccini

di sconsigliare o addirittura rifiutare di vendere, come a volte è capitato, prodotti non di qualità o non adatti al cliente». Infine un’interessante realtà cooperativistica, nel settore dell’ottica, della quale la titolare Antonella Cipressi ci rende partecipi: «La Oxo, associazione fra oltre 460 ottici sparsi in tutta Italia, ha avviato un’attività commerciale abbastanza insolita nel campo ma molto ben organizzata e qualitativamente elevata. L’associazione, forte del numero e della spiccata professionalità degli aderenti, riesce a imporre alle grosse aziende produttrici standard qualitativi elevati e costanti. Ciò diviene riprova della peculiarità di questo settore, affidato a esperti prima che a commercianti, in cui la coscienza professionale prevale allora sulla mera logica della competizione». Eletta recentemente presidente regionale della Oxo, Antonella Cipressi riveste quindi un incarico prestigioso nel quale saprà certamente riflettere determinazione e professionalità, arricchendo di volta in volta il bagaglio culturale e di esperienza sia dell’Ottica L’Iride sia di KG

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» di Francesco Polidoro

POSTE ITALIANE: L’INNOVAZIONE REALIZZATA Per la rivista Fortune va inserita nel novero delle «aziende più ammirate del mondo». Capace di un cambiamento epocale, di una strategia di ammodernamento basata sulle infrastrutture tecnologiche e sulla gestione innovativa delle risorse umane

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ella provincia di Pescara, Poste Italiane ha sviluppato servizi innovativi volti a soddisfare le esigenze di clienti sia retail che business. Negli 85 uffici, distribuiti nel territorio, ai servizi tradizionali si aggiungono quelli rivolti alle imprese, quale nuovo target di riferimento. Allo scopo di migliorare l’offerta integrata e rendere più semplice la gestione degli affari è stato creato un canale fisico e commerciale denominato PosteBusiness pensato per rispondere in modo efficace a tutte le esigenze del “cliente azienda”. Negli sportelli e negli uffici dedicati -il cui accesso è riservato

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ai soli possessori di PosteBusiness Card gratuita- sono disponibili una serie di prodotti e servizi mirati a snellire e valorizzare l’attività di professionisti ed imprese. In questi spazi le aziende possono avvalersi dei consigli di consulenti specializzati a garanzia un servizio adatto alle singole esigenze di ciascun operatore economico. Le vecchie Poste Italiane sono ormai un lontano ricordo. Al loro posto un Gruppo che offre servizi efficienti ed integrati con modalità multicanale. Una vera e propria rivoluzione innovativa, in cui hanno un ruolo decisivo le persone e le tecnologie. Fino a non molti anni

fa, nella percezione della gente, le Poste erano l’emblema del disservizio, la madre di tutte le burocrazie, un’immagine che l’oleografia classica ci rimandava sommersa di polvere annosa. Cosa è stato fatto? I numeri parlano da soli ed anche i riconoscimenti che arrivano da tutto il mondo. L’ultimo, in ordine di tempo, quello di Fortune che inserisce l’Azienda Poste nel novero delle «più ammirate del mondo». La strategia punta all’ammodernamento dell’Azienda, attraverso l’implementazione di strutture e infrastrutture, e alla creazione di servizi sempre più innovativi. Il tutto con l’obiettivo di migliorare il conto


economico, in modo da essere sì bravi nel processare e consegnare la posta, ma anche nel conseguire bilanci positivi come quelli degli ultimi cinque anni. Sono state individuate le priorità: non si può prescindere da infrastrutture e piattaforme tecnologiche d’avanguardia, condizione necessaria per essere coerenti in termini di qualità del servizio, di efficienza e di efficacia economica. Ad oggi, non esiste prodotto o servizio di Poste Italiane che non si avvalga di funzionalità informatiche evolute. Anche la catena logistica della tradizionale corrispondenza cartacea poggia su un’architettura di sistemi complessi. In mancanza di questi sistemi, non potevano essere gestiti 5 milioni di conti correnti, 9 milioni di carte di pagamento, 20 milioni di transazioni al giorno in tempo reale. Diventare leader in Europa nel campo delle carte prepagate in poco più di tre anni è la conferma che le strategie di crescita basate sull’ infrastruttura tecnologica stanno dando i frutti sperati. Guardando in prospettiva, proprio la componente tecnologica e gli investimenti che su di essa si continuano ad indirizzare, permetterà di mettere in campo le maggiori potenzialità in tutti gli ambiti nei quali si è presenti. In meno di 10 anni Poste Italiane ha costruito alcune aree di eccellenza, altre sono invece da migliorare ulteriormente. Dal punto di vista economico, non potrebbe andare meglio: tutte le società del Gruppo possono vantare un bilancio positivo. Se le tecnologie rappresentano un elemento fondamentale, l’aspetto distintivo di una società di servizi sono le persone. Negli ultimi due anni sono entrati in azienda 600 giovani laureati provenienti dalle migliori università del Paese, tutte

» foto concesse da Poste Italiane

Francesco Polidoro, direttore della filiale di Pescara di Poste Italiane

professionalità congruenti con le strategie adottate. Oggi i giovani includono Poste Italiane nell’elenco delle aziende in cui vorrebbero lavorare: sono sempre più numerosi gli studenti universitari che preparano tesi di laurea sull’azienda. Naturalmente, tutto questo viene accompagnato da un forte impulso alle attività di formazione, che sono erogate anche in modalità on-line, attraverso la più vasta rete di e-learning d’Italia, dotata di ben 3000 punti di accesso; delle centinaia di migliaia di giornate di formazione dispensate ogni anno, circa la metà viaggia sulla rete. Ma la vera rivoluzione, anche per le dimensioni cui andava ad impattare, è stata l’aver messo mano allo sviluppo delle infrastrutture, di cui si sentiva l’assoluto bisogno, ed aver avviato una collaborazione, sempre più importante, con Bill Gates che è sfociata -da parte di Poste Italiane- nel lancio di alcuni servizi basati su soluzioni svilup-

pate insieme a Microsoft. E che ha previsto -da parte del colosso dell’informatica- la creazione di unità dedicate ai servizi di government. Un esempio concreto di questa partnership è che Poste Italiane è il primo operatore al mondo presente con una propria icona sulla barra degli strumenti di Office dalla quale è possibile inviare una raccomandata on-line. L’infrastruttura cui si accennava ha permesso di collegare tutti gli uffici in tempo reale e di avere una regia centralizzata. Ha permesso il successo di Postepay, diventato in Italia il principale strumento di pagamento su internet. Ma non è tutto: l’evoluzione dell’infrastruttura sta portando alla gestione ottimale dei datacenter, delle applicazioni e degli altri sistemi orizzontali di integrazione di tutti i canali di accesso. Un altro elemento fondamentale è quello della piattaforma dei pagamenti elettronici, ai quali recentemente si sta aggiungendo

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anche il telefono cellulare. È stato sottoscritto un accordo con Vodafone che mette a disposizione di Poste Italiane la propria infrastruttura di rete per l’ accesso a una gamma completa di servizi, dalla voce all’sms, dal roaming al traffico dati. Ai tradizionali servizi di telefonia mobile, Poste Italiane integrerà i servizi già offerti con i brand BancoPosta e Postepay che diventeranno ancora più versatili, semplici ed accessibili. Con Postemobile è possibile pagare i bollettini premarcati ed inviare i telegrammi con un semplice comando sul cellulare. Successivamente sarà possibile inviare lettere e raccomandate, pagare servizi di mobilità nel trasporto quale taxi, bus, treno, inviare cartoline cartacee realizzate con mms e conoscere lo stato di un invio attraverso il servizio di traching della corrispondenza. I piani tariffari sono indirizzati a giovani, famiglie, cittadini stranieri, imprese e pubbliche amministrazioni.

Con l’avvio di questo servizio, avvenuto a fine Novembre 2007, Poste Italiane è il primo gruppo postale al mondo a entrare nella telefonia mobile. La svolta culturale più significativa di questi anni firmata Poste Italiane è stata comunque la carta Postepay: circa 4 milioni di persone hanno scelto in Italia la tessera prepagata e ricaricabile che permette di fare acquisti e prelevare contante dagli sportelli automatici. Il successo di Postepay conferma il ruolo di primo piano svolto da Poste Italiane nella diffusione di nuovi strumenti di pagamento elettronici. Lo sviluppo dei servizi finanziari promosso in questi anni ha avuto un ruolo di primo piano anche nel processo di graduale integrazione della popolazione straniera di recente immigrazione. A loro sono dedicati 9 mila sportelli postali abilitati alle operazioni di trasferimento di denaro verso l’estero, un servizio allestito in partnership con

l’operatore MoneyGram. Recentemente, l’accordo con il ministero della Riforma della P.A. e dell’ Innovazione prevede la collaborazione per l’attuazione dei programmi di e – government e per la riduzione del digital divide tra le diverse Aree del Paese. Saranno realizzati prodotti telematici innovativi come la carta d’identità elettronica, il francobollo elettronico e il più ampio accesso alla posta elettronica certificata. L’accordo assegna a Poste Italiane un ruolo di partner strategico nello sviluppo dell’innovazione del Paese

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» di Massimo Avenali

L’ALTA MODA FIRMATA DIEFFE L’azienda con sede in Abruzzo e in Puglia vanta grande esperienza nel campo dell’abbigliamento indirizzato all’ingrosso e al dettaglio con Follettina Elegance. Una realtà sempre attenta alla ricerca del particolare per collezioni moderne e di qualità

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i muove da circa quarant’anni nel mercato delle confezioni e maglieria. La Dieffe, fondata nel 1969 da Leonardo e Giuseppe Di Corso, si caratterizza da sempre per scelte e idee al passo con i tempi. Antonio Di Corso, che rappresenta la nuova generazione all’interno del-

l’azienda, spiega con entusiasmo la visione e le novità che stanno caratterizzando un percorso sempre più attento alle richieste e ai gusti della gente, in un mondo in cui la ricerca del particolare e del gusto diviene segno di carattere e di stile. Ampio il target su cui punta l’azienda, nell’ingrosso sono

presenti vari marchi per la moda signora giovane e signora classica. «Mio padre Leonardo ha iniziato l’attività diversi anni fa –racconta Antonio Di Corso– inserendosi in un settore certamente difficile ma che ha molti lati interessanti e dinamici, c’è bisogno di seguire gli stili, fare attenzione alle esigenze del mercaAntonio Di Corso

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lo show room all’interno del centro commerciale Ibisco di Città Sant’Angelo

to. Innovarsi ed essere in grado di anticipare i tempi è poi un elemento fondamentale per distinguersi, per dare le proprie linee guida al settore della moda riuscendo a distribuire marchi di qualità e in linea con le novità». Dieffe è presente in Abruzzo nel Centro Commerciale Ibisco di Città Sant’Angelo. In Puglia è a Lucera, in provincia di Foggia. Dieffe veste l’uomo e la donna, nello stile classico e informale, adatto sia alla signora che ha voglia di un taglio meno impegnativo, sia alla ragazza che ama il dettaglio e le novità che il settore moda propone continuamente. Tra le novità più rilevanti Follettina elegance, la ditta fondata dalla stessa azienda e destinata prettamente al mercato al dettaglio, già presente con i propri prodotti in diversi punti vendita e molto apprezzata dalle acquirenti. «Si tratta di una nostra nuova idea fortemente voluta –commenta soddisfatto Antonio Di Corso– stiamo già riscuotendo grandi consensi grazie ai modelli proposti e grazie alla cura dedicata alla presentazione dei capi. I nostri cataloghi dimostrano

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» foto concesse da Dieffe

quanto sia importante per noi l’idea accattivante che si lega a questa produzione. Anche nell’immagine cerchiamo di trasmettere i segni distintivi dello stile che proponiamo e che rispecchia la forza dell’identità di Follettina elegance» Il target di questa novità nel campo della moda è il segmento giovanile, con un orientamento più per le ragazze. La concezione, inoltre, è prettamente made in Italy. Lo si riscontra nell’ideazione, nei materiali, nella lavorazione, ovvero il valore aggiunto di questa linea che inizia già a far parlare di sé

uno dei modelli Follettina Elegance

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

«PUNTARE SULL’INNOVAZIONE PER CRESCERE» Alberto Bombassei, alla presentazione del Campus dedicato all’automotive di Santa Maria Imbaro, ha tracciato la ricetta per fronteggiare le insidie della globalizzazione

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» foto di Simone Cerio


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oncentriamoci su poche cose, ma fatte bene». Con queste parole, decise e determinate, ha esordito nel suo intervento, Alberto Bombassei, presidente della Brembo e vice presidente di Confindustria, ospite d’onore dell’assemblea generale ordinaria di Confindustria Chieti. L’incontro svoltosi presso il Patto Sangro Aventino di Santa Maria Imbaro ha visto la presenza di oltre 200 imprenditori. «Confindustria  –ha  continuato Bombassei– ha assunto un impegno forte di fronte al Paese: contrastare la logica del declino, ritrovare la strada della crescita e dello sviluppo. E ciò è possibile solo investendo e credendo nell’in-

novazione. L’idea del Campus qui in Val di Sangro, che ho seguito personalmente fin dall’ideazione, è un progetto ambizioso e innovativo che sono certo permetterà a questo territorio e a questi imprenditori di raggiungere traguardi sempre più importanti». Nel  corso  della  manifestazione è stato presentato il Campus dell’Innovazione  Automotive,  un progetto  sostenuto  da  Confindustria Chieti, l’amministrazione provinciale e il Patto Territoriale Sangro-Aventino,  con  il  diretto supporto del Centro Ricerche Fiat, di Honda Italia e di Aster. Il progetto Campus ha come obiettivo principale la creazione di un Centro di ricerca e sviluppo con l’attivazione di laboratori d’inno-

vazione, di area test, di un circuito di prova, nonché di infrastrutture di uso comune ed incubatori d’impresa. Troverà la sua naturale collocazione nell’area della Val di Sangro in provincia di Chieti, dove esiste la maggiore concentrazione di grandi, medie e piccole imprese del settore automotive e metalmeccanico (Honda, Sevel-Gruppo Fiat, Pilkington, Honeywell, Denso) che occupano circa 30.000 addetti e producono tra i 4,8 e 5,5 miliardi di euro di fatturato. «Con il Campus –ha affermato il presidente di Confindustria Chieti, Silvio Di Lorenzo, vice presidente esecutivo della Honda Italia- siamo di fronte all’apertura di un nuovo ciclo nel settore automotive: dopo 30 anni investiti sulla capacità di

i relatori intervenuti alla presentazione del Campus dell’Innovazione Automotive durante l’assemblea generale ordinaria di Confindustria Chieti

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seminari&convegni

Alberto Bombassei, presidente della Brembo e vice presidente di Confindustria durante un’intervista

produrre, di fare veicoli e prodotti di qualità, di centrare gli obiettivi di costo, è arrivato il momento di aggiungere qualcosa per poter continuare ad attrarre strutturalmente investimenti e progetti sul territorio ed essere competitivi nel mercato globale». Bombassei, nella sua relazione, ha parlato anche del «Kilometro Rosso» il nuovissimo parco scientifico tecnologico voluto fortemente dalla Brembo, ubicato tra Bergamo

e Strezzano che è un centro di ricerche e sviluppo tra i migliori in Europa. Un altro esempio di investimento su ricerca e innovazione citato dal presidente della Brembo, è il Parco scientifico nato ben 18 anni fa a Stoccolma. Una realtà che ha dato vita a nomi come Nokia o Ericsson. A questo proposito Di Lorenzo, ha evidenziato l’assoluta necessità di risolvere gli storici problemi che rallentano la crescita economica e

la competitività: l’energia, la logistica e la riforma dei consorzi. Ha poi concluso Bombassei: «Per aumentare la produttività in Italia, servono tre fattori: più ore di lavoro, più persone occupate e più investimenti sull’innovazione e la tecnologia. Il vostro Campus ne è un esempio. Non dimenticate che se si vince si vince tutti, ma se si perde, si perde tutti»

tra gli ospiti intervenuti all’assemblea i massimi esponenti regionali di Confindustria

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

LA PRATICA ESALTA LA TEORIA Al Corso di perfezionamento in Economia e tecniche della gestione bancaria e finanziaria fanno eco le testimonianze di Medioleasing, Banca Marche, SelmaBipiemme Leasing, Banca D’Italia, BDO, GLM e Globo

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l Corso in Economia e Tecniche della gestione bancaria e finanziaria, diretto dal professor Giuseppe Mauro, alla teoria aggiunge il valore dell’esperienza. Il docente di Finanza aziendale Alfredo D’Incecco, uno dei padri del corso di perfezionamento, ha promosso un ciclo di incontri portando in aula professionisti appartenenti al mondo bancario, parabancario e imprenditoriale. Per il modulo di attività bancaria è intervenuto Costantino Pontano, di Medioleasing SpA, che ha introdotto la società e analizzato, insieme ai corsisti, un caso di leasing. Me-

Alfredo D’Incecco

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dioleasing è la società con cui Banca Marche opera nel settore della locazione finanziaria. Pontano ha incentrato la sua relazione su quanto sia cresciuto, negli ultimi anni, il mercato del leasing. Francesco Accorsi ha presentato Banca Marche una delle realtà più solide nel settore finanziario italiano, tra le 30 più importanti banche nazionali. Banca Marche oggi sviluppa la propria attività non solo nelle Marche, territorio di tradizionale insediamento, ma allarga il proprio raggio di azione anche all’Italia centrale, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Umbria, Lazio, dove intende ampliare la propria attività, sia nel settore privati che in quello delle imprese. Tra le novità del corso di quest’anno c’è il modulo di Vigilanza bancaria, affidato a Gabriele Magrini Alunno, direttore della Banca d’Italia, filiale di Pescara. All’interno del modulo, Magrini Alunno ha introdotto i principi generali della vigilanza bancaria e le norme di vigilanza sulle banche e sui gruppi bancari. Le finalità dell’attività di vigilanza delle autorità creditizie sono individuate dalla legge e riguardano la sana e prudente gestione dei soggetti vigilati, nonché la stabilità complessiva, l’efficienza e la competitività del sistema finanziario nel suo complesso.

Il modulo di Auditing è stato assegnato alla società di revisione e organizzazione contabile BDO Sala Scelsi Farina SpA. A presentare la società, Grazia Antonaci, responsabile della filiale di Pescara. Durante tutto il ciclo del corso, la Antonaci ha presentato alcuni casi di revisione da analizzare insieme ai corsisti. Si è trattato di un’occasione irripetibile, nell’ambito della quale si è potuto verificare, come le tecniche di revisione costituiscano uno strumento assai utile nell’espletamento dell’attività professionale. BDO Sala Scelsi Farina

Giuseppe Mauro


Sandro Giangregorio di SelmaBipiemme Leasing

è uno dei 100 partners locali del network BDO international, operante in 110 Paesi. Da due anni BDO ha aperto una filiale anche a Pescara, che segue alcune delle più importanti aziende regionali operanti in vari settori. Sempre per il settore del leasing, Sandro Giangregorio responsabile corporate del centro Italia ha presentato la società SelmaBipiemme Leasing che fa parte del gruppo bancario Mediobanca. SelmaBipiemme opera dal 1970 ed è diventata negli anni uno dei principali operatori nazionali grazie anche alla sua capillarità sul territorio garantita da filiali, agenti e un network bancario molto solido. Giangregorio ha illustrato, durante il suo intervento, la tipologia operativa dei vari prodotti: veicoli, nautico, strumentale, immobiliare e nuove fonti alternative di energia. Per quel che attiene i case history, il professor Alfredo D’Incecco ha proposto due realtà di tutto rispetto: la GLM e la Globo, entrambe partner del corso sin dalla prima

Gabriele Magrini Alunno, direttore della Banca d’Italia, filiale di Pescara

edizione. In rappresentanza della GLM è intervenuto Graziano Forcini, uno dei tre soci fondatori e amministratore dell’azienda di Castelnuovo Vomano. Forcini si occupa della logistica, Giovanni Baglione, presidente del CdA, del commerciale e infine

Costantino Pontano di Medioleasing SpA

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Grazia Antonaci di BDO

Francesco Accorsi di Banca Marche

Giorgio Losi fondatore e amministratore unico di Globo

Peppino Barlafante della produzione. La GLM, che ha da poco compiuto 10 anni, opera nel settore della lavorazione a freddo di componenti in acciaio destinati al settore dell’automotive. L’azienda realizza parti meccaniche per Audi, Bmw, Daimler, Chrysler, Peugeot, General Motors, Ford, Volvo e molti altri. L’azienda impiega 114 unità lavorative, per un fatturato nel 2007, pari a 20 milioni di euro. Un fiore all’occhiello dell’imprenditoria

teramana. Ad illustrare la Globo, Maurizio Cantarini, direttore commerciale. L’azienda, fondata da Giorgio Losi, amministratore unico del Gruppo, concentra le sue aree di attività sul commercio all’ingrosso e al dettaglio di materiali per l’edilizia ed affini, finiture per interni quali, piastrelle, arredo bagno, termoidraulica. La Globo impiega 112 dipendenti, nel 2007 ha realizzato un fatturato di 35 milioni di euro

con 10 punti vendita: Sambuceto di San Giovanni Teatino, Ascoli Piceno, Campobasso, Lanciano, Teramo, Avezzano, Termoli, Montecosaro, Foggia e una sala expo a Roma. Nel 2008 è prevista l’apertura di 2 nuovi punti a Martinsicuro e a Manfredonia. Con queste lezioni si è da poco conclusa la prima fase del Corso. Le lezioni riprenderanno il 5 settembre, con nuovi moduli e nuove storie d’impresa, dopo la pausa estiva

gli amministratori della GLM, da sinistra: Giovanni Baglione, Peppino Barlafante e Graziano Forcini

Maurizio Cantarini direttore commerciale di Globo

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

IL MATTONE REGGE, LE OPERE PUBBLICHE CROLLANO Gaetano Fontana, direttore generale Ance nazionale

Dall’Assemblea generale dei costruttori edili di Chieti la preoccupazione per la netta riduzione in Abruzzo degli investimenti in infrastrutture. Il paradosso è che le risorse finanziarie non mancano, ma rimangono bloccate dalla «lentezza» degli Enti committenti

L’

edilizia è un settore in salute ma sono in netto calo gli investimenti in opere pubbliche. La Pubblica Amministrazione deve spendere meglio e in tempi rapidi le risorse disponibili, per evitare pesanti ripercussioni anche sui livelli occupazionali. È il dato principale emerso dall’assemblea generale della sezione costruttori edili di Confindustria Chieti. Puntuale e rigorosa la relazione di Paolo Primavera, presidente Ance Chieti.

» foto di Simone Cerio

A seguirla con interesse: Gaetano Fontana, direttore generale Ance nazionale; Gennaro Strever, presidente Ance Abruzzo; Tommaso Coletti, presidente della Provincia di Chieti e Lamberto Quarta incaricato di portare i saluti del Governatore Ottaviano Del Turco. Nel suo intervento il presidente Primavera ha sottolineato il primato della provincia teatina in edilizia: «In termini di PIL, abbiamo contribuito per quasi 9 miliardi di euro. Tra il 2003 e il 2007 il prodotto

interno lordo provinciale è cresciuto del 16,4% a fronte dell’11,2% relativo all’intera regione. L’intero settore delle costruzioni è cresciuto, in Italia, del 17,7%; in Abruzzo del 25,9% e nella sola provincia di Chieti del 37,7%. La dinamica delle imprese registrate in Abruzzo -nel periodo 2001-2007- è stata del +4,9%. Positivo anche il dato della provincia teatina: +2,2%. Ma, a far riflettere, sono le percentuali dell’edilizia: nello stesso periodo si è avuto un incremento del 26,6% in

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un rallentamento negli investimenti complessivi. Siamo di fronte ad un paradosso: aumentano le risorse disponibili, basti pensare alla Finanziaria 2008, ma diminuiscono gli investimenti. Si conferma perciò l’incapacità delle Pubbliche Amministrazioni, che non sono in grado di spendere, in tempi rapidi e accettabili, i fondi disponibili. Nonostante gli oltre 1000 milioni di euro stanziati per le opere pubbliche, il loro utilizzo risulta pregiudicato dalla lentezza da parte

Paolo Primavera, presidente Ance Chieti

Italia e del 34,6% nella sola provincia di Chieti». Le imprese edili sono aumentate grazie al numero del patrimonio abitativo e alle nuove tipologie di costruzioni. Anche gli investimenti privati in costruzioni non residenziali hanno registrato un incremento del 2,8%. Il dato preoccupante è che in Italia e in Abruzzo, negli ultimi anni, i bandi di gara per le opere pubbliche hanno subito una netta riduzione. Dal 2003 al 2007 l’importo dei lavori posti in gara è diminuito del 15,1%, il numero dei bandi del 26,9%. «A livello regionale si prevede per il 2008 -ha affermato Primavera-

no. Per l’Ance è invece necessario puntare sulla riqualificazione urbana con i conseguenti interventi di edilizia. In tema di sicurezza del lavoro, la sezione costruttori edili ritiene necessaria una strategia coordinata: «La sicurezza del lavoro –ha affermato Primavera- è una responsabilità sociale prima che un diritto. È necessario individuare interventi mirati che, uniti alle misure legislative finora varate e alla numerose iniziative già in atto sul fronte

da sinistra: Fabrizio Citriniti, Gaetano Fontana, Paolo Primavera, Gennaro Strever e Tommaso Coletti

degli Enti committenti nella presentazione dei progetti e nell’avvio dell’iter di assegnazione dei lavori. Per evitare una pesante crisi del settore, con significative ripercussioni sull’occupazione, è necessario spendere le risorse disponibili destinate ad opere pubbliche, ma bloccate presso le diverse amministrazioni locali. E sarebbe opportuno istituire un’apposita cabina di regia regionale in grado di gestire le procedure di progettazione e appalto delle opere pubbliche». A un anno dai Giochi del Mediterraneo, si è parlato anche di infrastrutture legate al turismo. Una risorsa importante per l’Abruzzo, spesso relegata in secondo pia-

della formazione, della prevenzione e dei controlli, siano in grado di agire a un livello più profondo, aggredendo il problema alla radice». A chiudere i lavori Gaetano Fontana, nominato dal presidente Del Turco, commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo 2009, che ha incentrato il suo intervento sulla necessità di risposte immediate, anche in tema di sicurezza sul lavoro e di infrastrutture necessarie. «Provenendo dalla pubblica amministrazione, so quali sono le difficoltà del nostro Paese, ma per stare al passo con il resto dell’Europa, è necessario che le nostre imprese siano competitive. Dobbiamo agire subito»

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seminari&convegni » di Alessandro Addari

Unire il territorio per crescere il presidente dei giovani di Confindustria Abruzzo, Fabio Spinosa durante il suo intervento al Forum regionale svoltosi a Sulmona

Si è svolto a Sulmona il Forum dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo. Sul tappeto idee, progetti e proposte concrete

M

escolanza, inclusione e condivisione sono questi i significati di “Koiné”. La parola greca, infatti, è stata scelta a rappresentare il primo Forum del comitato regionale giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo. Un’iniziativa fortemente voluta dal presidente regionale, Fabio Spinosa Pingue, avente per tema “L’Abruzzo cittàregione, da anacronistici campanilismi a virtuosi localismi”. Il Forum che ha registrato grande interesse e partecipazione, si è svolto al caffè del teatro di Sulmona e si prefigura come un progetto annuale con l’obiettivo di catalizzare le energie e le reti delle giovani eccellenze del territorio regionale, dal mondo produttivo a quello commerciale, a quello agricolo, a

quello politico e sindacale, dell’artigianato, delle professioni, del volontariato, della cooperazione, della cultura, dello sport, ponendo il focus su una diversa tematica ogni anno. Ad aprire i lavori Alessandra Rossi, presidente dei Giovani Confindustria L’Aquila, che ha sottolineato lo spirito propositivo della tavola rotonda che intende portare contributi concreti agli stakeholder regionali. Fabio Spinosa Pingue ha espresso le tesi dei giovani imprenditori affrontando temi cruciali per la competitività e passando in rassegna gli aspetti che frenano lo sviluppo del territorio, in particolare quella che ha definito «l’elefantiaca macchina pubblica, peraltro affetta da nanismo e molto burocratizzata,

frenatrice e piena di insidie, che rallenta, se non blocca, la libera iniziativa». Spinosa, parlando di Abruzzo città regione ha citato esempi eccellenti che provengono da altre realtà: «La città di Toronto, appena 10 anni fa, era costituita da 7 Comuni, da oggi è un unico Comune con 3 milioni di abitanti questo pone un elemento di riflessione per tutti. Potrà la nostra regione, con appena 1 milione e 300 mila abitanti affrontare le sfide nell’era della globalizzazione, con 305 Comuni, 22 Ospedali, 19 Comunità Montane, 7 Consorzi Industriali, 6 A.S.L., 4 Porti, università “condominio” e tutto il resto? E –proseguendo il sillogismo ha aggiunto–bisogna bandire i deleteri campanilismi, che hanno prodotto la Regione dei duplicati e valoriz-

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altri relatori che hanno partecipato al Forum

zare i virtuosi localismi, disegnando un unico territorio regionale che faccia letteralmente esplodere le tante eccellenze e investa sulle straordinarie vocazioni di cui esso è gravido». Estremamente dinamica la formula della tavola rotonda, sponsorizzata dalla Carispaq, alla quale ha partecipato una nutrita rappresentanza di giovani della società abruzzese, tra gli altri il presidente dei giovani commercialisti abruzzesi Emilio Della Cagna, che a proposito di frammentazione di enti e di centri decisionali, riportando la propria esperienza fa notare come per le imprese e per i professionisti spesso la divisione si traduca in differenze interpretative che di fatto falsano la concorrenza nei diversi territori. Dal punto di vista delle imprese ha fatto poi notare che le P.M.I. Abruzzesi e, più in generale quelle del centro-sud, sono spesso poco patrimonializzate ed hanno maggiori  difficoltà  nell’affrontare scenari economici difficili, caratterizzati dalla stagnazione dei consumi. Ai singoli funzionari della Pubblica Amministrazione si chiede un sempre maggior orientamento ad agevolare il disbrigo delle pratiche nell’ottica del problem solving.

Tra gli Ospiti, Jacopo Silva, responsabile nazionale giovani imprenditori Confindustria del comitato “politiche per la modernizzazione del paese”, che ha sottolineato l’importanza di unire le nuove generazioni alla cultura del lavoro, pensando ad un’Italia “due punto zero”, prendendo in prestito dall’informatica un nome che simboleggia l’esigenza di modernità. Nel contesto globalizzato, i simboli assumono grande importanza, chiamare le nostre province “quartieri” può essere utile per instillare la cultura nella percezione del raggio di azione del territorio. Altro tema affrontato da Silva, la cultura del merito, che deve permeare tutta la società a partire dalla Scuola dove è fondamentale la severità delle valutazioni e al tempo stesso consentire a chi merita e si impegna, di andare lontano anche se non ha mezzi economici, in un momento in cui da una recente intervista risulta che il 77% dei giovani percepiscono il loro futuro peggiore rispetto al passato. Per l’occasione, sono stati convocati il Direttivo regionale e i quattro direttivi provinciali dei giovani imprenditori delle territoriali di Confindustria, presieduti da Federi-

ca Chiavaroli di Pescara, Giuseppe Ranalli di Chieti, Mauro Barnabei di Teramo e Alessandra Rossi di L’Aquila. Tra gli altri intervenuti del mondo imprenditoriale: Giuseppe Di Sabatino, presidente giovani imprenditori ANCE Abruzzo, Cristian Odoardi dei giovani imprenditori CNA Abruzzo, Valentina Bianchi ex assessore regionale alle attività produttive, Giuseppe D’Alessandro, direttore Confcooperative Abruzzo. Nel corso dell’evento, a conferma dell’attenzione che il gruppo under 40 pone alla diffusione dell’arte, è stata esposta l’opera “Abruzzo Citra e Ultra” realizzata per l’occasione dall’artista Giancarlo Costanzo, insieme alle altre due opere d’arte della costruenda pinacoteca dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo: “La materia” di Sandro De Angelis e “Il futuro” di Monticelli e Pagone Art. «Un’opera davvero perfetta per questo evento –ha dichiarato Giancarlo Costanzo– Parlando anche con il presidente Spinosa, ci siamo resi conto che l’immagine del Guerriero di Capestrano era ideale. Il guerriero rappresenta la sfida e la forza, la stessa che questo gruppo sta mettendo nelle sue attività»

Jacopo Silva, responsabile nazionale giovani imprenditori Confindustria del comitato “politiche per la modernizzazione del paese”

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eventi » di Massimo Avenali

RELAZIONI CHE CREANO BUSINESS Per tre giorni gli operatori che aderiscono ai World Trade Center Association di tutto il mondo si incontrano in Abruzzo. Tra i prossimi appuntamenti d’affari la fiera IFE Americas di Miami, dedicata all’industria alimentare

i manager del WTC Pescara-Chieti, da sinistra: Nicola Giampaolo, chief legal; Gianluca Farchione, general manager; Antonio Farchione, CEO; Nicola Di Mascio, CEO

I

ncontriamo nel suo ufficio Antonio Farchione, uno degli amministratori del World Trade Center Pescara-Chieti. È visibilmente soddisfatto, e ha ben ragione di esserlo, per il successo dell’ultima iniziativa che ha dato grande lustro all’Abruzzo. Dal 28 maggio al 1 giugno 2008 si è svolto a Silvi lo European, African and Middle East Regional Meeting 2008 (ERM 2008), un evento internazionale che ha visto per qualche giorno l’Abruzzo al centro del mondo. Qual è stato il principale risultato raggiunto?

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«Essere riusciti a catalizzare le attenzioni anche dei World Trade Center degli Stati Uniti d’America, del Canada, dell’India e della Cina. Lo European, African and Middle East Regional Meeting è un evento periodico che ogni anno viene svolto in una città differente ed ha lo scopo di rafforzare ed ampliare le relazioni tra i World Trade Center dell’Europa, dell’Africa e del Medio Oriente. Ci siamo riusciti. Ne sono convinti anche i coordinatori europei dell’ERM 2008 e il Board della World Trade Center Association (WTCA) di New York».

Vi aspettavate una partecipazione così significativa? «Sinceramente, già in occasione dell’ERM di Colonia del giugno 2007, in cui fu approvata la nostra proposta di candidarci per l’edizione successiva, ci era stato detto che molti colleghi del network apprezzavano il modo in cui il nostro WTC si stava imponendo, con le sue iniziative, nella rete mondiale e che avrebbero desiderato partecipare all’ERM 2008 per conoscerci meglio. Ma non avremmo mai immaginato che ci saremmo trovati ad ospitare oltre 200 delegati e aziende prove-


nienti da ben 45 Paesi». Quali attività hanno caratterizzato le giornate dell’ERM 2008? «Il core business di un World Trade Center consiste nel creare opportunità d’affari e, pertanto, grande enfasi è stata data ai Business Matchmaking attraverso i quali gli operatori economici dei vari Paesi partecipanti hanno avuto modo di condividere idee imprenditoriali, gettare le basi per un accordo commerciale, scambiarsi opinioni, ecc.. Un ERM, però, è anche una vetrina per i WTC e le aziende che avessero voluto comunicare al network iniziative utili all’incremento delle opportunità di business. In particolare, come World Trade Center Pescara-Chieti abbiamo avuto modo di presentare importanti accordi con l’International Market Institute (IMI) e con l’Italian Women in the World (IWW), la prima rete delle donne italiane nel mondo. Nel primo caso, nell’ambito del Programma “Focus India 2005-7” dello Stato Italiano attuato dal ministero del Commercio Internazionale, il nostro World Trade Center intende sviluppare stabili rapporti tra l’Abruzzo e l’Unione Indiana tramite la creazione di un Centro Direzionale polifunzionale integrato permanente a Pescara-Chieti, cor-

rispondente con un analogo Centro in India. L’obiettivo del progetto è quello di essere al servizio delle piccole e medie imprese, nonché degli enti e dei centri di Ricerca & Sviluppo pubblici e privati abruzzesi attraverso azioni personalizzate di informazione, formazione, consulenza, servizi per l’accompagnamento individuale delle imprese in India. Nel secondo caso, l’obiettivo è quello di potenziare le nostre relazioni internazionali, essendo la rete IWW ispirata dagli stessi principi, declinati al femminile, di ricerca di opportunità imprenditoriali nel mondo». Come hanno risposto all’evento le aziende abruzzesi? «Per quanto possibile abbiamo cercato di selezionare a monte le aziende locali facendo in modo che potessero trovare all’ERM 2008 aziende corrispondenti, operanti nello stesso settore merceologico o in settori affini. Abbiamo avuto una nutrita partecipazione di aziende non solo abruzzesi ma anche del Molise. Hanno risposto all’invito settori come l’alimentare, il metalmeccanico e real estate. Le aziende che hanno saputo cogliere l’opportunità di partecipare all’ERM 2008 hanno potuto avvicinare colleghi di molti Paesi con una disinvoltura e semplicità di approccio

da sinistra a destra: Ilaria Di Mascio, WTC Pescara-Chieti; Robert Di Chiara, Executive Vice President WTCA; Genevieve Fournier, Regional Coordinator for Western Europe; Bryan Montgomery, Chairman WTCA; Massimo Tedeschi, Sindaco di Salsomaggiore

» foto di Simone Cerio

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eventi

che sarebbero impensabili seguendo le vie ordinarie del commercio internazionale». Che iniziative avete preparato per promuovere la nostra Regione? «Numerose. Oltre alla presentazione degli accordi di cui parlavo prima, abbiamo siglato, durante l’ERM 2008, accordi con il WTC di Colonia, quello di Cipro ed il WTC Dulles Airport. Il nostro World Trade Center è stato, oltremodo, insieme all’International Market Institute, l’ideatore, nonché primo firmatario, della “Charter for knowledge sharing and SME’s internationalization” per la diffusione della conoscenza. Inoltre, i WTC francesi hanno scelto l’appuntamento abruzzese per festeggiare i primi 20 anni di attività. Catalizzatore di grande attenzione è stata anche la TV ufficiale del network che ha scelto di ufficializzare l’avvio della propria attività proprio in questa occasione. A tal proposito è stato presentato un interessante documentario sull’Abruzzo e sulle nostre attività che verrà mandato in onda nelle principali catene alberghiere internazionali. Infine, abbiamo ideato, per l’occasione, due iniziative di marketing territoriale delle quali andiamo particolarmente fieri. Una di queste

ha riguardato l’istituzione di un Trofeo denominato “Freedom Bell” che non solo è diventato il simbolo dell’ERM 2008, ma sarà anche quello delle future edizioni. Si tratta di un’opera d’arte in bronzo realizzata in collaborazione con le Pontificie Fonderie Marinelli di Agnone e che è stata donata alla sede mondiale di New York; sull’opera sono riportati i simboli del nostro World Trade Center ed un apposito regolamento stabilisce che in occasione delle future edizioni, l’Associazione mondiale debba ricordare sempre la nostra struttura e l’Abruzzo. Una copia dell’opera è stata collocata nel museo di Agnone ed una terza presso la nostra sede. Una seconda iniziativa, anche molto apprezzata, è stata la realizzazione di un annullo filatelico speciale apposto su documenti creati per l’occasione a tiratura limitata proprio per i collezionisti appassionati di filatelia. Se tutto questo è stato possibile è solo grazie al lavoro altamente professionale dei miei soci, Gianluca Farchione e Nicola Di Mascio, e delle insostituibili colleghe Sabrina Iezzi ed Ilaria Di Mascio». Su cosa sta lavorando ora il World Trade Center Pescara-Chieti? «Priorità viene data allo sviluppo dei contatti che abbiamo avuto

i delegati del WTC Changzhou da sinistra a destra: Cheng Lu, Chief administrative officer; Chang Ning Hu, President; Limin Lin, Azienda delegata

la ”Freedom Bell” donata dal WTC Pescara-Chieti alla WTCA di New York

in occasione dell’incontro appena concluso, e alla gestione dei contatti per conto delle aziende nostre clienti. Un altro obiettivo che vorremmo centrare è portare gli imprenditori abruzzesi alla Fiera IFE Americas di Miami il prossimo settembre. Si tratta di un’importante piattaforma commerciale degli Stati Uniti dedicata all’industria alimentare, delle bevande e dell’ospitalità. Il WTC di Pescara-Chieti è riuscito a concludere un accordo esclusivo per tutto il Centro Sud con gli organizzatori di Miami e, soprattutto, è riuscito ad assicurare ad ogni partecipante alla fiera almeno 4/5 contatti con distributori e buyer americani. Un’occasione sicuramente golosa per tutte quelle aziende che desiderano essere presenti in uno dei più importanti mercati del mondo. Ad ottobre, invece, affronteremo la fase finale per l’ottenimento della certificazione dei nostri servizi da parte della World Trade Center Association di New York. A novembre, infine, parteciperemo all’Assemblea mondiale di Dubai in cui verrà ufficializzata la nostra entrata nella commissione internazionale del turismo e della cultura del network dei World Trade Center»

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eventi » di Eleonora Lopes

A Santa Margherita Ligure la 38esima Assemblea degli imprenditori under 40

Giovani industriali, determinati e ribelli Il neo presidente, Federica Guidi, va all’attacco e lancia una serie di proposte sulla contrattazione che definisce “provocazioni”. Massiccia l’adesione della delegazione abruzzese

A

Santa Margherita Ligure la temperatura è calda. Rovente. Non è solo per la bella stagione e per il termometro che fa registrare 30 gradi. Le tematiche poste sul tappeto dai giovani imprenditori di Confindustria sono scottanti, sia per come sono poste, sia per le argomentazioni che trattano, a par-

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i relatori del convegno di Santa Margherita Ligure intervenuti lo scorso 6 giugno

tire dalla riforma della contrattazione di secondo livello. Non è un caso allora che perfino il premier, Silvio Berlusconi, alla fine del suo intervento accusa il colpo e con un malore allarma la platea. La sala del Grand hotel Miramare a fatica riesce a contenere tutti. Molti per seguire il convegno assiepano gli spazi davanti ai maxi schermo.

Tutto questo e molto altro, è stato il 38° convegno di Santa Margherita Ligure, organizzato dai giovani imprenditori di Confindustria. Anche per questa edizione, la delegazione abruzzese ha fatto sentire la sua presenza. L’adesione numerosa, degli imprenditori under 40, ha testimoniato la voglia di condividere i grandi temi di natura


I PROTAGONISTI Gad Lerner Giornalista Umberto Risso Presidente Confidustria Liguria Federica Guidi Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Luca Paolazzi Direttore Centro Studi Confindustria Sonia Bonfiglioli Amministratore Delegato Bonfiglioli Riduttori Massimo Giordana Consigliere Delegato Diws Vincenzo Giori Amministratore Delegato Siemens Mario Moretti Polegato Presidente Geox Alessandro Profumo Amministratore Delegato UniCredit Group

Luca Rossi Managing Partner A. T. Kearney Pietro Ichino Senatore Partito Democratico Ivanhoe Lo Bello Presidente Confindustria Sicilia Renata Polverini Segretario Generale Ugl Alberto Quadrio Curzio Università Cattolica di Milano Michele Tiraboschi Università Modena e Reggio Emilia Renato Brunetta Ministro Pubblica Amministrazione e Innovazione Maurizio Belpietro Giornalista Matteo Forapani Presidente G. I. Confindustria Piemonte Tito Boeri Università Bocconi

Giuliano Cazzola Deputato Popolo della Libertà Pier Luigi Ceccardi Presidente Federmeccanica Cesare Damiano Deputato Partito Democratico Alberto Bombassei Vice Presidente Confindustria Raffaele Bonanni Segretario Generale Cisl Guglielmo Epifani Segretario Generale Cgil Enrico Letta Deputato Partito Democratico Maurizio Sacconi Ministro Lavoro, Salute e Politiche Sociali Silvio Berlusconi Presidente Consiglio dei Ministri Emma Marcegaglia Presidente Confindustria

economica e politica che li coinvolgono come imprenditori e come cittadini. Tema del convegno scelto per quest’anno: “un contratto che merita, le relazioni industriali crescono in un mondo che cambia”. Una platea di uomini d’impresa, sindacalisti, studiosi e politici, hanno sviluppato in due giorni, un percorso che ha provato a rispondere con intelligenza ai problemi di oggi, indovinando le opportunità di domani. Capitanati dalla padrona di casa, la neo eletta presidente del gruppo giovani, Federica Guidi, nel primo giorno sono intervenuti nomi importanti per le esperienze e i modelli d’impresa. A moderare i lavori: Gad Lerner. «Il fattore lavoro deve diventare un vantaggio competitivo e non un costo per le imprese italiane». L’esordio ufficiale della Guidi, è stato deciso e determinato, lanciando la sfida dei contratti nazionali come provocazione culturale: «Sarebbe

importante –ha continuato la Guidi- inserire i contratti “tailor made” fatti su misura, tagliati intorno al singolo individuo. Non voglio superare la contrattazione collettiva, ma aprire un dibattito per ottenere una contrattazione di secondo livello, mi sembra un buon inizio».

Ovviamente la provocazione della Guidi non è stata accolta bene dai sindacati, che l’hanno dichiarata una visione alquanto utopica e surreale. Ma una cosa è certa, per questi giovani imprenditori, in un mondo che cambia così velocemente e che costringe le imprese a fati-

Renato Brunetta ministro alla pubblica amministrazione durante il suo acceso intervento

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eventi

care ogni giorno, la massima prova di modernità, non può essere un accordo firmato 15 anni fa. Ma gli applausi più lunghi sono stati per il ministro alla Pubblica istruzione e all’Innovazione, Renato Brunetta. Il ministro ha tenuto il palco con grande disinvoltura parlando di contratto e anticipando alcune delle proposte che attuerà per far funzionare la pubblica amministrazione. «È necessario portare il mercato dentro la pubblica amministrazione –ha spiegato Brunetta– punire gli amministratori pubblici che non fanno bene il proprio lavoro attraverso la “class action”. Pubblico e privato devono trovare al più presto un modello di relazioni sindacali unico». Parole che hanno suscitato in sala una

vera e propria standing ovation. Nel secondo giorno, altri grandi nomi, moderati questa volta da Maurizio Belpietro. Dai vari interventi si è desunto che le relazioni industriali in Italia sono orientate a principi spesso anacronostici. L’apertura dei mercati e la progressiva internazionalizzazione degli scambi hanno cambiato le regole della competizione tra imprese, i modi e i tempi della produzione. Oggi l’esigenza di un diverso equilibrio tra contrattazione di primo e secondo livello è avvertita dall’intera società civile. Silvio Berlusconi, nel suo intervento, ha ribadito la propria linea in politica economica, ricordando l’equazione del benessere: «Meno tasse per le famiglie, il lavoro, le

imprese vuol dire più consumi, più produzione, più posti di lavoro, più soldi nelle casse dell’erario. Il che consente di investire nelle infrastrutture e anche di ridare qualcosa a quella parte della società più emarginata». Con questo convegno, i giovani imprenditori, hanno voluto prendere parte al dibattito sui cambiamenti economici, che potranno avvenire solo grazie alla forte volontà del mondo associativo, sindacale e politico. Lanciando soprattutto uno sguardo verso il futuro. La speranza è che queste parole non rimangano vane. Gli imprenditori pretendono risposte dalla classe politica, ma anche loro, assieme ai sindacati devono fare la propria parte

Alla guida del gruppo giovani, il presidente regionale Fabio Spinosa. «Ritengo che sia stato importante –ha dichiarato Spinosa- partecipare in maniera attiva a questo evento. I contenuti di questa edizione sono stati stimolanti e più attuali che mai. Mi riferisco in particolare agli interventi dei ministri Brunetta, Sacconi e del senatore Ichino, tre intelligenze, a mio avviso, che si stanno impegnando per riportare al centro dell’economia il lavoro e per rivedere le forme delle contrattazioni. Inoltre, credo fortemente che il convegno di Santa Margherita sia un’occasione per confrontarsi con realtà imprenditoriali diverse dalle nostre, per crescere, conoscersi, e andare oltre il noun momento della cena di gala, da sinistra: Riccardo D’Alessandro, Fabio Spinosa, Eleonora Lopes, Paolo D’Amico e Sabrina Marrollo stro territorio». Presenti per l’evento delegati da tutte le province, L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo. Per alcuni ragazzi è stata la prima volta, per altri come Sabrina Marrollo, del Gruppo Marrollo o Paolo D’Amico, di Reginella D’Abruzzo, appuntamenti come questi o come Capri sono immancabili. Quest’anno anche Abruzzo Impresa ha voluto esserci: nelle doppia veste di associato di Confindustria Pescara e di Stampa. Un’esperienza splendida, un mare di imprenditori con cui parlare e confrontarsi, un luogo magnifico, ma soprattutto in due giorni, l’opportunità di ascoltare i maggiori rappresentanti dell’economia italiana. Il convegno di Santa Margherita Ligure, rappresenta senza dubbio, un momento di crescita per l’azienda, ma anche un’occasione culturale per riflettere. Un appuntamento di forte valenza per i giovani abruzzesi, un’iniezione di energia e positività per rimettersi a lavoro. Prossimo evento nazionale per il gruppo è ad ottobre per lo storico convegno di Capri.

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eventi » di Massimo Avenali

gli ospiti intervenuti al talk show organizzato da Manpower: da sinistra, Silvio Di Lorenzo, vice presidente Honda Italia; Stefano Scabbio, ceo Manpower Italia; Cinzia Dato, professore di Sociologia dell’università del Molise, Sergio Cipolloni, amministratore delegato Fater, Mauro Mazza e Manuela Moreno, direttore e giornalista del Tg2

QUESTA SERA SI PARLA DI LAVORO Ha fatto tappa a Pescara il talk show itinerante organizzato dalle agenzie Manpower. Un’occasione per conoscere l’opinione degli italiani sull’impiego che svolgono e su quello che stanno cercando. Per il professor Mannheimer «La percezione del numero dei contratti stabili è molto inferiore alla realtà». Nasce da qui il clima generale di sfiducia

«L

avori in corso, i valori, gli orientamenti, le prospettive e le attese degli italiani sul lavoro». Questo il tema del talk show itinerante organizzato da Manpower, giunto alla tappa di Pescara. Sul palco dell’auditorium De Cecco si sono confrontati nomi importanti del mondo imprenditoriale abruzzese e non solo: Sergio

» foto di Andrea Straccini

Cipolloni, amministratore delegato Fater; Silvio Di Lorenzo, vice presidente Honda Italia; Stefano Scabbio, ceo Manpower Italia; Cinzia Dato, professore di Sociologia dell’università del Molise e il professor Renato Mannheimer esperto di economia e direttore dell’ISPO. A condurre il talk show: Mauro Mazza e Manuela Moreno, direttore e giornalista del Tg2.

Accompagnati dalla proiezione di videoclip nei quali è protagonista la gente comune, i partecipanti hanno analizzato come vengono percepiti dagli italiani i tre aspetti più importanti di un lavoro: la formazione, il talento e il riconoscimento dell’eccellenza. E hanno discusso della purtroppo parziale coincidenza di vedute tra lavoratori e imprenditori.

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eventi

Stefano Scabbio tra Manuela Moreno e Mauro Mazza

Negli ultimi anni il mercato del lavoro gode di buona salute, i dati ISTAT lo confermano. Alla luce delle importanti trasformazioni in atto nel sistema economico è tuttavia necessaria –è emerso dal talk show- una gestione delle risorse umane più dinamica. «Dovrebbe esserci più condivisione degli obiettivi aziendali tra dipendente e imprenditore –ha affermato Di Lorenzo- e si dovrebbero premiare, più di quanto si faccia ora, merito e innovazione». Condivide il vice presidente Honda, Stefano Scabbio: «E’ necessario che le figure del dipendente e dell’imprenditore si avvicinino. Ma per arrivare a questo, è indispensabile ripartire dalla scuola e dall’educazione». Per la docente di sociologia Cinzia Dato è fondamentale: «Cambiare la cultura del lavoro. La flessibilità è un’esigenza

del sistema che non può e non deve gravare sui più deboli. E poi, non è più rinviabile l’adozione di una strategia efficace per l’incremento dell’occupazione femminile e l’inserimento dei giovani». Sul punto è intervenuto anche l’amministratore delegato della Fater Sergio Cipolloni: «La flessibilità non deve essere una paura per i giovani. Ne siamo convinti, da anni in azienda puntiamo tutto sulla formazione». L’indagine svolta da Manpower rivela che 6 persone su 10 si ritengono mediamente soddisfatte del proprio impiego. Tra gli aspetti del lavoro che gli italiani considerano di maggiore importanza spicca la sicurezza del posto, la sua stabilità. In qualche modo, gli italiani si rivelano più interessati agli aspetti contrattuali che non a realizzarsi nella professione.

Nonostante l’indagine mostri che l’80% degli occupati sia assunto a tempo indeterminato, la flessibilità e la progressiva diffusione delle nuove tipologie di contratti temporanei, sembrano essere la ragione di un clima generalizzato di incertezza. «La percezione del numero dei contratti stabili –ha affermato Mannheimer–è molto inferiore alla realtà. Si nutre poca fiducia verso le opportunità offerte dalla gestione flessibile delle risorse umane, anche a causa della scarsa conoscenza delle reali dinamiche dell’economia del lavoro». Un dato fa riflettere imprenditori ed esperti: alla domanda «Qual è il mestiere che la attrae maggiormente», la risposta più gettonata è stata «Lavorare nel mondo dello spettacolo»

a destra in prima fila il professor Renato Mannheimer esperto di economia e direttore dell’ISPO

MANPOWER, COME DARE LAVORO A 2 MILIONI DI PERSONE L’ANNO Manpower è uno dei principali datori di lavoro privati al mondo. Con 21 miliardi di dollari di fatturato, è leader nell’industria dei servizi per il lavoro. Opera in 80 paesi e fornisce personale a oltre 400mila aziende clienti. È presente in Italia dal 1994 e oggi opera come agenzie del lavoro attraverso una rete di oltre 450 filiali e uno staff di 2.000 dipendenti. È specializzata in ricerca e selezione di personale per tutte le posizioni professionali; somministrazione di lavoro a tempo determinato; pianificazione e realizzazione di progetti di formazione; consulenza per l’organizzazione aziendale; servizi di ricollocamento del personale, servizi di outsourcing con assunzioni a tempo determinato e indeterminato in circa 26 mila aziende italiane.

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eventi » di Gaetano Lombardino

ALLA FATER SPUNTA FIORELLO

Per festeggiare i 50 anni di attività dell’azienda pescarese spettacolo dello showman di Viva Radio Due. La migliore: «Ma i Linidor non erano cioccolatini?» da sinistra sul palco : Roberto Marinucci, direttore generale Fater spa; Francesco Angelini presidente Gruppo Angelini; Franco Di Mare giornalista RAI; Gianni Ciserani rappresentante del socio Procter&Gamble e amministratore delegato di Fater spa insieme a Sergio Cipolloni amministratore delegato Fater spa

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inquant’anni è un’età importante, che è il caso di festeggiare tutti insieme. E’ quello che lo scorso primo giugno ha voluto fare l’azienda pescarese della Fater, al PalaUniverso di Silvi, chiamando a raccolta circa 2000 persone. Così tante? Si, perché la Fater ha voluto fare un grande regalo a tutti i dipendenti e celebrare i 50 anni senza dimenticare nessuno del Gruppo, perché era soprattutto la festa delle persone di Fater, capaci di generare risultati rilevanti. Un segnale forte, frutto dei valoribase dell’azienda: senso di appartenenza, rispetto per le persone, responsabilizzazione e condivisione. Vista l’occasione importante, non poteva mancare un ospite di prestigio come Fiorello, tornato davanti al pubblico Fater a distanza

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di quattro anni, dopo un primo contatto durante una convention a Sorrento. Lo showman siciliano ha intrattenuto il pubblico con tante battute, come quando ha detto: “Ma i Linidor non erano cioccolatini?”. In una (finta) edizione straordinaria del Tg1, inoltre, sono stati simulati gli auguri di George

Bush e di Papa Benedetto XVI che durante l’Angelus saluta i fedeli di Fater. Il divertimento, dunque, non è mancato. Alla serata, condotta dal giornalista Franco Di Mare e dalla presentatrice di RaiUno Barbara Matera, hanno partecipato l’amministratore delegato, Sergio Cipolloni,


le 50 candeline spente dalla signora Elisabetta Perfetto e da Raffaele Trulli: la signora è una delle prime persone assunte in Fater, e Raffaele è l’ultimo assunto

e il direttore generale, Roberto Marinucci. Cipolloni ha ricordato: «Quello della Fater è un successo in cui pochi credevano all’inizio, perché era un’azienda piccola, fuori dalle rotte principali. Per il futuro dobbiamo guardare a settori dove possiamo entrare con ragionevoli possibilità di successo». Il presidente Francesco Angelini ha osservato: «La provincia ha rappresentato un vantaggio, perché in questa realtà siamo riusciti ad attrarre tutte le professionalità migliori, mentre altrove saremmo stati penalizzati. La famiglia ha lasciato crescere l’azienda spontaneamente e questo è avvenuto all’inizio grazie a tanti dei suoi uomini migliori che hanno lavorato come piccoli imprenditori, poi, negli anni Ottanta, la joint venture paritetica con la Procter&Gamble ha fatto entrare in azienda la cultura della multinazionale che ci ha fatto fare il salto di qualità». Una storia, quella della Fater, iniziata nel 1958, ad opera di Francesco Angelini, noto imprenditore in campo farmaceutico. Fater è l’acronimo di Farmaceutici Aterni, ad indicare l’area di business e la

» foto concesse da Fater spa

localizzazione dell’azienda a Pescara, tramite il rimando al fiume Aterno. Fin dal lancio del collirio Stilla, primo grande successo, Fater ha rivelato i suoi ingredienti: analisi delle esigenze dei consumatori e innovazione che prima ancora di riflettersi nei prodotti pervade i processi produttivi e lo stesso approccio al consumatore. Il salto nella crescita dell’azienda avvenne agli inizi degli anni ’60, aprendosi ad un mercato che non c’era: nel 1963 lanciò i pannolini per bambini Lines, che assicuravano una migliore soddisfazione dei bisogni di asciutto e comfort rispetto ai pochi pannolini esistenti ricoperti di una semplice retìna. Nel 1965 nacque il primo assorbente femminile in Italia, il Lines Lady, poi nei primi anni ’80 la Fater introdusse i prodotti per l’incontinenza Linidor. Dal 1992, Fater è una joint venture paritetica fra Gruppo Angelini e Procter&Gamble. Nascono i pannolini e le salviettine per bambini Pampers. Nel 2002 l’azienda ha acquisito da Procter&Gamble la licenza per produrre e commercializzare in Italia gli assorbenti interni Tampax, mentre dal 2003 distribui-

sce i prodotti a marchio Tempo. Attualmente, Fater fattura 740 milioni di euro, con un aumento di fatturato negli ultimi 10 anni del 45%. Le persone occupate direttamente sono circa 950, l’azienda genera un indotto a livello locale di più di 1000 persone. In Abruzzo, le aziende che collaborano con la Fater sono 180. Numeri da azienda leader, con mezzo secolo di storia e una sorprendente vivacità

Fiorello, autentico mattatore della festa in Fater

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eventi » di Eleonora Lopes

FAMILY DAY ALLA SEVEL Tra musica, balli e tante sorprendenti esibizioni, spunta a sorpresa Sergio Marchionne. Intervenute per l’occasione oltre 40mila persone

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embrava di essere al luna park: sbandieratori, bande, giocolieri, un mini campo da calcio allestito per i bambini, un trabocco di San Vito riprodotto in scala, zona ristoro, una collezione di macchine d’epoca rigorosamente targate FIAT, stand di associazioni di volontariato, e tanta, tanta, tantissima gente, le-

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gata da un elemento in comune: erano tutti dipendenti Sevel. Per un giorno, in occasione del Family Day, le porte dello stabilimento dell’azienda più grande d’Abruzzo, leader in Europa nella produzione dei veicoli commerciali con il furgone Ducato, si sono aperte per i dipendenti e le loro famiglie. C’era anche l’ospite d’onore, giun-

to da Torino per l’occasione: Sergio Marchionne, amministratore delegato della FIAT. Appena arrivato, ha abbracciato tutti e si è fatto fotografare con tute blu e colletti bianchi. «Sono davvero orgoglioso –ha affermato Marchionne­– dei miei conterranei abruzzesi. Quando sono arrivato, nel 2004, producevamo 180 mila furgoni l’anno. Oggi

» foto di Simone Cerio


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eventi

Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat con il numero di Abruzzo Impresa dedicato alla Sevel

siamo arrivati a produrne quasi 300 mila». Alfredo Leggero, direttore generale della Sevel, ha invitato Marchionne a fare il giro dello stabilimento. Ma non è stato il classico giro, mentre si camminava tra i reparti di lastratura, verniciatura, e montaggio, c’era gente che cantava, ballava, recitava e suonava: i performer erano tutti rigorosamente dipendenti Sevel. C’era persino chi faceva la pasta fatta in casa, chi dipingeva o chi

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intrecciava le sedie con la paglia come si faceva una volta. Un percorso, se vogliamo, alla ricerca delle tipicità di cui l’Abruzzo è gravido. «Con questo evento –ha dichiarato Alfredo Leggero– abbiamo voluto esaltare e valorizzare tutte le espressioni e le peculiarità del territorio, scoprendo una regione, l’Abruzzo, ricchissima e multiforme, fatta di tradizioni, arti e mestieri, ma anche di eccellenze nel campo della musica, del ballo e dello sport. L’azienda competitiva

si riconosce dalla capacità di far emergere una partecipazione attiva e convinta che non si limiti ad una collaborazione sugli aspetti lavorativi, ma che, come recita il nostro slogan, sia capace di “andare oltre” e coinvolgere ogni aspetto della vita delle persone, in particolar modo le passioni, gli interessi e gli affetti, che della vita rappresentano la parte più bella». Tanti colori, suoni ed euforia. Nei visi della gente, il sorriso. Un sorriso orgoglioso di chi si sente gratificato per quello che fa. L’ultima tappa del giro Sevel, davanti al mega palco centrale allestito per l’occasione, dove i due deejay di RDS e la show-girl, Rossella Brescia hanno presentato i dipendenti-cantanti. Leggero lo aveva detto: «Sono bravissimi, vi sorprenderanno». E così è stato. Hanno interpretato da Ranieri a Elvis, (con tanto di costume di scena), fino ad arrivare alla Nannini. E tanto ancora. «In Sevel volevamo –ha continuato Leggero­– fare qualcosa di straordinario per i nostri dipendenti. Abbiamo, quindi, trasformato il tradizionale Family Day in spettacolo e gli abituali posti di lavoro sono diventati il palcoscenico dove le nostre persone hanno potuto esprimere tutte le loro passioni. Sono stati loro, infatti, i veri protagonisti della giornata. La gente di Sevel ha saputo cogliere ed apprezzare questo segno di discontinuità, l’ha dimostrato la partecipazione di oltre duecento nostri dipendenti ai provini di selezione, la presenza di oltre quarantamila persone all’evento e, soprattutto, l’orgoglio con cui ognuno ha accompagnato la propria famiglia a conoscere il suo posto di lavoro». L’appuntamento è per il prossimo anno e c’è già chi va a lezione di canto


fotogallery

sevel day

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eventi » di Marco Taglieri

L’ABRUZZO MARCIA SPEDITO VERSO I GIOCHI Lusinghiero il giudizio del Comitato esecutivo: «Progressi in fase davvero avanzata». E grande festa a Pescara, con migliaia di presenze, per celebrare il «meno uno» dalla piccola Olimpiade che lancerà la regione sulla ribalta internazionale

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n riconoscimento davvero gradito è venuto da Ivan Curkovic, membro del comitato esecutivo del Cijm, che al termine della riunione ufficiale dei capi di missione ha affermato: «Devo farvi i miei migliori complimenti. I progressi che abbiamo potuto verificare di persona sono davvero in fase avanzata. La gestione dei lavori è altamen-

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te professionale». A fargli da eco Josè Maria Echevarria, presidente della commissione tecnica, che ha aggiunto: «Voglio soprattutto complimentarmi con il comitato organizzatore, che ha varato l’uscita del primo numero di Mediterranews, giornale ufficiale dei Giochi. Lo considero un bebè che è pronto per fare tanti passi. Continuate, continuate, continuate così! Non nutro

alcuna preoccupazione. Occorre soltanto operare una certa pressione su federazioni e comitati perché l’anno prossimo ci siano atleti di grande valore. La qualità sportiva dell’evento è fondamentale». Il bilancio dei Giochi del Mediterraneo, a un anno esatto dall’inizio, vede in cassa 56 milioni di euro. Una cifra considerevole che ha permesso di realizzare molto, mi-


gliorare le 27 strutture sparse sul territorio che ospiteranno le varie competizioni e portare Pescara in alto. Secondo Sabatino Aracu, presidente del comitato organizzatore dei Giochi, c’è però bisogno di ulteriori finanziamenti: con un totale di 70 milioni di euro si raggiungerebbe la perfezione. Pescara, con i suoi impianti sportivi, può di fatto essere paragonata alle grandi realtà europee come Milano e Zurigo. Per il momento si attende dunque la Finanziaria 2009, attraverso la quale dovrebbe arrivare la cifra mancante, ma nel frattempo la città festeggia l’anno esatto che la separa dall’inizio dell’evento. Per sottolineare la trepidazione e l’emozione con cui la città e tutto il territorio stanno attendendo l’inizio dei Giochi (il 26 giugno 2009), è stata organizzata una serata ricca di stelle della musica. Migliaia i presenti. Il One year before ha avuto in Sergio Cammariere il suo protagonista assoluto, ovvero arte ai massimi livelli per celebrare il “meno uno” che lancerà l’Abruzzo alla ribalta internazionale da un punto di vista sia economico sia sportivo. «Nel dna delle mie note ci sono sicuramente i sapori del nostro mare Mediterraneo, –ha dichiarato il pianista alla fine della serata– i suoni etnici si mischiano ad improvvisazioni e al jazz: ecco perché mi sono trovato particolarmente a mio agio in questa manifestazione. È un momento importante per

tutto l’Abruzzo e non solo, perché i Giochi sono una piccola Olimpiade che si ispira agli ideali di tolleranza, pace, uguaglianza; è stato evidente che il pubblico si è sentito parte integrante di questo evento, perché siamo stati accolti con molto calore». La piazza è stata inoltre impreziosita dalla presenza di Ilaria D’Amico, giornalista di Sky Sport, e di tanti altri artisti tra cui Tullio De Piscopo, che ha scandito con il ritmo della sua batteria il countdown. «Pescara è una città straordinaria, viva -ha detto De Piscopo nel backstage- uscendo dall’autostrada ho subito percepito l’entusiasmo di una città fortunata, con mare e montagna a un passo, che si prepara ad accogliere  quest’importante manifestazione. Spero di essere presente anche l’anno prossimo in occasione dell’inaugurazione». De Piscopo ha anche sottolineato l’importante legame che intercorre tra la musica e lo sport. «Sono convinto che entrambi viaggino di pari passo. Come potrebbe svolgersi un saggio di pattinaggio artistico senza musica? Come poteva Cassius Clay allenarsi senza un sottofondo musicale? Cassius ballava mentre si allenava. E anche per il calcio, sembrerà strano, ma quando vedo Maradona o Pelé mi vengono dei ritmi spontanei nelle mani. Secondo me a porte chiuse, questi grandi campioni si allenavano con la musica»

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eventi » di Gaetano Lombardino

CAPACITÀ ABRUZZESE, POTENZA HONDA Presentato nello stabilimento di Atessa l’ultimo bolide della Casa giapponese: la nuova moto CB1000R. Intervenuto, per l’occasione, il presidente Takeo Fukui

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l 3 giugno 2008 è una data che nello stabilimento della Honda Italia ad Atessa difficilmente dimenticheranno. Se

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dal Giappone è arrivato perfino il presidente della Honda Motor Company, Takeo Fukui, significa che l’occasione era davvero speciale: si

celebrava la cerimonia di produzione della nuova moto di casa Honda, la CB1000R. Quello di Atessa è uno stabilimento

» foto concesse da Honda


unico nel proprio genere, anche in ambito europeo, in quanto produce propulsori multi-funzionali, oltre a due differenti tipologie di motocicli, ovvero gli scooter targati e le moto propriamente dette. Migliore location, dunque, non poteva esserci. A fare gli onori di casa ha provveduto il vicepresidente della Honda Italia, Silvio Di Lorenzo, il quale ha messo in moto in prima persona la CB1000R tra gli applausi dei tecnici, degli ingegneri e dei collaudatori, con tanto di corona di alloro piazzata sul muso del neonato bolide delle due ruote e taglio del nastro. Durante il cerimoniale, Di Lorenzo ha elogiato l’azienda giapponese: «Honda Italia ha brillantemente ottenuto grandi successi e questo è il motivo per cui Mr. Fukui ha voluto essere tra noi in questa occasione importante. Fin dalla nostra fondazione il settore delle due ruote ha rappresentato il nostro miglior business, ma pensare che dopo 37 anni potessimo arrivare a produrre una moto 1000 di cilindrata ha davvero dell’incredibile». E non è stato l’unico obiettivo della Honda, che ha raggiunto i 4 milio-

ni di motori power. A conclusione del suo discorso, Silvio Di Lorenzo ha espresso il concetto-base della casa di produzione giapponese: «Concordo con Mr. Fukui che usa spesso la frase “Ogni conquista è un punto di partenza e non uno d’arrivo” che simboleggia la volontà di affrontare nuove sfide future. Questa è Honda, mai essere soddisfatti del presente». Dopo Di Lorenzo è toccato a lui, l’ospite d’eccezione Takeo Fukui, prendere la parola: «Sono convinto che la splendida CB1000R ideata, sviluppata e prodotta in Italia per l’Europa, sarà un modello che contribuirà a cementare la leadership della Honda nel mercato europeo. Inoltre siamo già all’avanguardia nei temi ambientali, e ciò dimostra una volta di più le peculiari capacità dell’azienda. Atessa -ha sottolineato il presidente della Honda Motor Company- ha infatti prodotto scooter targati con motore ecologico 4 tempi Euro3 ben prima della concorrenza e l’impianto di verniciatura è stato dotato di un innovativo sistema che riduce l’inquinamento dell’aria. Avete anche ricevuto la registrazione europea Emas per la gestione ambientale e

siete la prima azienda europea ad averla ottenuta»

il presidente di Honda Motor Company Takeo Fukui battezza con Silvio Di Lorenzo il nuovo modello CB1000R

il team Honda durante il taglio del nastro

CB1000R: CARTE IN REGOLA PER IL SUCCESSO Balza subito all’occhio il “look” aggressivo, tanto che gli addetti ai lavori l’hanno ribattezzata “belva notturna”. Regala le performance tipiche di una Super Sport di grossa cilindrata in una configurazione compatta. Le principali caratteristiche tecniche della CB1000R comprendono: lo stile, con il design “tuttoavanti” che fa sembrare che il guidatore assuma una posizione avanzata, sopra il motore, e con il fanale, il cui blocco frontale converge in una lampada centrale che regala slancio ad un muso assai aggressivo; le prestazioni, con il propulsore quattro cilindri in linea da 998 centimetri cubi ad iniezione elettronica e raffreddato a liquido, la frizione idraulica, il telaio “a spina dorsale” in alluminio pressofuso, realizzato con la esclusiva tecnologia della fusione gravitazionale, ampi pneumatici radiali ad alte prestazioni. Il tutto è disponibile in quattro colori che ne enfatizzano lo stile urbano: verde, nero perlaceo, bianco perlaceo e grigio metallizzato. Il prezzo? Si parte da 10.200 euro. Già si avverte nell’aria il rombo del motore.

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eventi » di Massimo Avenali

L’impresa non fa solo accademia Concluso il ciclo di incontri promosso dal gruppo giovani imprenditori di Pescara e dall’università G. d’Annunzio. Per 140 studenti la possibilità di conoscere da vicino l’affascinante mondo del business

l’incontro conclusivo del ciclo”Impresa in Accademia” svoltosi presso Condindustria Pescara

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i è chiuso con una tavola rotonda, ospitata da Confindustria Pescara, il ciclo di seminari professionalizzanti “Impresa in Accademia”. Un’iniziativa promossa dal Gruppo giovani imprenditori e dai colleghi del settore edile, in collaborazione con le facoltà di Economia e di Lingue dell’università G. d’Annunzio. Soddisfazione è stata espressa da Federica Chiavaroli, presidente dei giovani imprenditori di Pescara che ha sottolineato come l’obiettivo dell’iniziativa sia stato pienamente conseguito e si sia concretizzata la possibilità di avvicinare il mondo universitario a quello delle imprese. Sulla stessa linea Alessandro

» foto di Simone Cerio

Addari, coordinatore del ciclo di seminari, che ha posto l’accento sull’importanza di creare circuiti aperti di interazione e di comunicazione tra imprese ed università, con l’intento di mettere a sistema esperienze e conoscenze per migliorare la competitività di questi due “mondi”. Ripercorrendo le ultime tappe del percorso che ha coinvolto, complessivamente, centoquaranta studenti e ventidue giovani imprenditori che si sono alternati nelle relazioni e testimonianze, si comprende come siano state affrontate tutte le argomentazioni della cultura d’impresa. Arturo Sarrantonio, dell’Asi Consul-

tino, ha parlato di logistica intergrata e delle tecniche del just-intime e del just-in-progress ed ha sottolineato l’importanza della formazione ed informazione dei lavoratori per tutelare al meglio la sicurezza sui luoghi di lavoro. Francesca Di Muzio, della Di Muzio Laterizi, e Cristina Di Marco, in rappresentanza della Coima, hanno raccontato le loro esperienze aziendali sottolineando come l’organizzazione del lavoro e dei processi siano alla base della sicurezza in azienda. Nell’incontro successivo Alessandro Addari, vice presidente della Top Solutions, ha delineato le strategie in tema di marketing e vendi-

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te raccontando le sue esperienze nelle fiere internazionali, che costituiscono anche per i giovani opportunità di sviluppo professionale. Così come l’esperienza della Saquella 1856 raccontata da Bianca Saquella, ha ripercorso le principali scelte strategiche che hanno portato l’azienda di torrefazione ad essere presente in oltre 40 paesi attraverso una strategia “glocal” che si esplica attraverso azioni sui mercati locali, unita alla capacità di proiettarsi sui mercati internazionali. Andrea Di Carmine, in rappresentanza dell’omonima ditta di costruzioni e della Augesco, si è soffermato sull’analisi di una campagna di comunicazione del suo gruppo spiegando come i concept aziendali vengono declinati in azioni pubblicitarie. Di Private Equity si è occupato Nicola Francescucci, della IGM Independent Global Managers, raccontando casi reali e sottolineando come possa costituire un innovativo strumento anche per una PMI, per sostenere una importante spinta alla crescita dimensionale e competitiva, in particolare per l’imprenditore che si trovi nella necessità di riorganizzare l’assetto proprietario dell’azienda o di modificarne la struttura finanziaria. Fiorenzo Trotta, di Alta Finanza, ha parlato del delicato rapporto banca impresa, in particolare alla luce dell’accordo bancario internazionale di Basilea II che impone nuove sfide alle imprese e delineato le professioni che ruotano intorno a queste attività. Nella “tappa” successiva, Alessandro Addari ha affrontato il tema dello sviluppo di nuove imprese ed aree strategiche d’affari e Roberto D’ Eramo consulente aziendale, cotitolare dell’azienda di costruzioni D’Eramo srl, attraverso una case hi-

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da sinistra Eleonora Lopes, Nicola Francescucci, Roberto D’Eramo, Bianca Saquella, Elisa Antonioni, Alessandro Addari e Silvano Pagliuca

story, ha ripercorso i passaggi logici che dall’idea imprenditoriale si traducono in progetti e business plan; il direttore di Confindustria Pescara Luigi Di Giosaffatte si è soffermato sul ruolo di Confindustria e sulle reti di imprese per lo sviluppo della competitività sui mercati locali ed internazionali. La conclusione del percorso è stata anche l’occasione per gli studenti di conoscere da vicino l’associazione degli imprenditori pescaresi, con la tavola rotonda che ha visto tra gli altri l’intervento di saluto di Silvano Pagliuca vice presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Pescara, di Federica Chiavaroli e Luigi Di Giosaffatte. L’incontro moderato da Alessandro Addari ha avuto come protagonisti alcuni giovani imprenditori e manager che hanno partecipato al ciclo di seminari, ed è stato incen-

trato sui temi chiave della gestione delle risorse umane e dell’organizzazione aziendale, con l’obiettivo di far comprendere come le tematiche trattate siano interconnesse e portino ad una visione strategica della gestione d’impresa. A conclusione dell’incontro, dopo aver sorseggiato un caffè offerto dalla Saquella 1856, sono stati consegnati agli studenti gli attestati di partecipazione e somministrati dei questionari per misurare la soddisfazione sul percorso appena concluso, sempre nell’ottica del miglioramento continuo, sperando di aver dato un contributo concreto allo sviluppo personale e professionale di coloro che potranno contribuire, con le proprie competenze con la passione e con l’entusiasmo, a far crescere le nostre imprese o a diventare loro stessi, perché no, nuovi giovani imprenditori

una delle lezioni di “Impresa in Accademia” svoltasi all’università d’Annunzio. Si riconoscono: da sinistra Alessandro Addari, Francesca Di Muzio, Cristina Di Marco




eventi » di Martina Di Sciascio

LA FABBRICA DEL PRESENTE

I Giovani Imprenditori di Chieti visitano redazione e tipografia de «Il Centro». E scoprono da vicino con quanto lavoro e professionalità gli avvenimenti di ogni giorno diventano notizie

il gruppo dei giovani imprenditori abruzzesi, accompagnati dal direttore de “il Centro” Luigi Vicinanza, visita la tipografia del quotidiano

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affè e quotidiano. Per molti di noi sono sinonimo del sorgere di una nuova giornata, con il loro inconfondibile profumo che, così familiare, è una carezza che ci risveglia dal torpore mattutino. Per molti, appunto, non per tutti. Per più di qualcuno, infatti, l’aroma di un buon caffè e l’odore delle news ancora fresche di inchiostro segnano la fine, piuttosto che l’inizio, di un giorno di lavoro. Redat-

» foto concesse da Confindustria Chieti

tori, cronisti, tipografi, corrieri: c’è tutto un popolo di professionisti che si prodigano per permettere a noialtri di conoscere ciò che ci accade intorno, nella nostra stessa città così come dall’altra parte del mondo. È con questa consapevolezza che i giovani di Confindustria Chieti hanno visitato a Pescara la redazione del quotidiano Il Centro e, subito dopo, la tipografia a Sambuceto. Un’occasione imperdibile l’invito

del direttore responsabile Luigi Vicinanza e del consigliere della divisione operativa pescarese Domenico Galasso, al quale i giovani confindustriali teatini hanno risposto con l’interesse e l’entusiasmo che animano gli eventi promossi dal presidente Giuseppe Ranalli, sempre attento ad abbinare finalità ricreative e formative. La redazione di un quotidiano a ridosso dell’uscita in stampa è un po’ come il box di una scuderia di au-

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eventi

tomobili di Formula 1 pochi attimi prima di un pit stop: la tensione è palpabile, tutti si muovono in un via vai incessante e frenetico, gli occhi fissi sull’orologio. In certi momenti, tuttavia, sembra di essere nella bottega di un artigiano: ogni articolo viene letto e riletto, ogni titolo viene valutato da più angolature e, alla fine, la bozza ancora tiepida viene sottoposta all’esame finale. La tipografia, invece, ricorda il più classico dei reparti produttivi: lo sbuffare delle macchine, la ciclicità delle operazioni, lo stoccaggio del prodotto finito. Intuizione, tempismo e metodicità. Tre caratteristiche fondamentali per chiunque collabori, a vario titolo, alla realizzazione di un quotidiano, ma anche pilastri basilari per qualunque azienda industriale e di servizi votata all’innovazione ed alla produttività. È per questo che

il Gruppo giovani osserva il funzionamento delle rotative

osservare con quanta passione tutti si dedichino a questa attività è stato di estrema utilità per i giovani imprenditori teatini, positivamente sorpresi dalla fluidità del flow chart delle attività redazionali. Il ruolo della stampa nello sviluppo economico è sempre stato centrale, non solo perché il settore dell’editoria produce e consuma lavoro, ma anche perché ogni opportuni-

tà di business nasce e si alimenta proprio grazie a quella risorsa che è l’informazione e di cui la carta stampata è ancor oggi il veicolo principale. In Abruzzo Il Centro ha avuto l’onore e l’onere di svolgere questa funzione e, come testimonia la crescente platea di affezionati lettori, un plauso va tributato a chi ogni notte lavora per consegnarci il mondo in poche pagine

il piacere di conoscersi Il Comitato Regionale giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo a bordo della “Rex Siciliae” per un confronto all’insegna dell’informalità nello splendido scenario della «Costa dei Trabocchi»

Per il sistema confindustriale i convegni sono senz’altro molto importanti. E con loro seminari, forum e visite aziendali. Ma alcune volte si dimentica, quanto sia importante stare insieme semplicemente per conoscersi. Come in occasione della giornata in barca organizzata, proprio con questo intento, dal Comitato Regionale giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo. Punto di partenza il Molo Mandracchio del Porto di Ortona. Tutti a bordo del “Rex Siciliae”, ospitati dal presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Chieti, Giuseppe Ranalli. Così, per i giovani industriali provenienti da tutte le territoriali, il viaggio a ridosso della costa dei trabocchi, splendida e suggestiva come sempre, si è rivelato l’occasione per conoscersi, parlare, ma soprattutto confrontarsi. Il tutto degustando un ottimo pranzo di pesce. Il rito è lo stesso: ad ogni incontro, ci si presenta raccontando della propria azienda. Un modo per fare conoscenza, e perché no, creare nuovi rapporti o futuri progetti lavorativi. «Ritengo che iniziative di questo genere –ha affermato Fabio Spinosa, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo­– siano molto importanti per una conoscenza più approfondita tra gli associati e per un sano confronto tra le proprie attività». Respirare il movimento di Confindustria vuol dire anche questo: incontrarsi per un giro in barca, rilassarsi, approfondire amicizie e far conoscere le proprie esperienze.

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eventi

BARBUSCIA E MARROLLO, BINOMIO DI QUALITA Veicoli Mercedes in prova per due giorni presso un cantiere della Società Meridionale Inerti. Riflettori sul modello Actros: potenza, robustezza e affidabilità

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osa hanno in comune la concessionaria Barbuscia e la società SMI del Gruppo Marrollo? La qualità e l’eccellenza del prodotto. Da qui è nata l’idea di realizzare un evento di due giorni, giunto già alla quarta edizione, durante i quali ammirare e provare i veicoli targati Mercedes presso il cantiere di Paglieta della SMI. Per tutto il week end, imprenditori, autisti specializzati e semplici curiosi, hanno potuto visitare sul cantiere della SMI, i veicoli Mercedes della concessionaria abruzzese.

Ma non è finita qui. Gli interessati potevano provare i veicoli su un percorso specifico, allestito per l’occasione. Il cantiere di Paglieta è uno dei 9 della Società Meridionale Inerti SMI srl che fa parte del grande Gruppo Marrollo guidato da Calogero Riccardo Marrollo. «Il primo nostro acquisto presso la concessionaria Barbuscia –ha affermato Giuseppe D’Adamo, responsabile automezzi della SMI- risale al 1990. Oggi possediamo ben 25 veicoli Barbuscia, convinti che Mercedes sia il meglio che offre il mercato. Il Gruppo Mar-

il cantiere di Paglieta della società SMI Gruppo Marrollo

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eventi

Luigi Barbuscia responsabile settore veicoli industriali

rollo ha sempre puntato sulla qualità e l’eccellenza del prodotto, al punto che la SMI è stata la prima azienda in Abruzzo ad acquistare un veicolo Mercedes presso Barbuscia». Nelle due giornate è stato presentato Actros, un veicolo potente, robusto e affidabile: appositamente creato per l’impiego pesante in cantiere. Cabina spaziosa dal comfort elevato, sedili ergonomici

a sospensione pneumatica, potente sistema di riscaldamento con regolazione ad aria, motori V6 e V8 potenti e parchi nei consumi. «Il rapporto lavorativo con il Gruppo Marrollo –ha affermato Luigi Barbuscia- è iniziato 18 anni fa con mio padre. Oggi con il Cavalier Marrollo ci unisce non solo un solido legame professionale, ma anche un rapporto di stima e amicizia. Per me è davvero un piacere

un veicolo Barbuscia in prova sul percorso allestito per l’occasione

Giuseppe D’Adamo, responsabile automezzi della SMI

lavorare con loro e l’evento che abbiamo organizzato, è una conferma che entrambe le aziende desiderano lavorare con competenza e passione». Oltre a Paglieta, i veicoli Barbuscia sono impiegati anche negli altri cantieri SMI: Lanciano, Pollutri, Carunchio, Pietraferrazzana, Montenero di Bisaccia, Mafalda, Larino e Campomarino

i veicoli Mercedes targati Barbuscia acquistati dal Gruppo Marrollo

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eventi

L’AGORà D’ARGENTO Ad “ABRUZZO MADE IN ITALY”

la platea di Abruzzo made in Italy

U

na regione conosciuta e apprezzata per la sua natura, l’enogastronomia, la qualità della vita. Una regione un po’ di confine, a metà fra nord e sud d’Italia e che guarda all’Europa. Una regione che si stende fra mare e montagna. Non solo: una regione che è anche e sempre di più imprenditori, aziende, enti, istituzioni che insieme decidono di  comunicare,  rappresentando l’Abruzzo come il posto giusto per investire. Nasce così il progetto “Abruzzo made in Italy”: una sfida agli ste-

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reotipi, quasi un ribaltamento dei luoghi comuni. Una scelta coraggiosa, riconosciuta ora dal Premio Agorà per l’immagine coordinata. “Abruzzo made in Italy”, il progetto della Regione Abruzzo per la promozione, l’internazionalizzazione e l’innovazione del sistema produttivo abruzzese, ha ricevuto infatti il premio nazionale speciale “Agora’ d’Argento”, per la migliore comunicazione integrata, in occasione della ventunesima edizione del Premio Agorà, svoltasi a Palermo. Le attività di comunicazione del brand territoriale “Abruzzo made

in Italy” sono state realizzate dalla compagnia Ad.Venture, che ha curato anche il programma di Marketing territoriale insieme ad Accenture ed Elsag Datamat del Gruppo Finmeccanica. Il premio Agorà si contraddistingue a livello nazionale poiché riconosce l’operato sia delle agenzie sia dei committenti. Il progetto “Abruzzo made in Italy”, con cui l’Assessorato alle Attività Produttive e all’Innovazione ha concretizzato le misure previste dal Docup Abruzzo 2000-2006, ha contribuito, attraverso numerose iniziative in Italia e


il logo di “Abruzzo made in Italy”

il Presidente di Unicom Lorenzo Strona, nel corso dell’evento che ha visto quali autorevoli protagonisti l’assessore alle Attività produttive e all’Innovazione della Regione Abruzzo; Francesco Arneodo (Laboratori Nazionali Gran Sasso - Infn); Raimondo Castellucci (Micron - direttore Fondazione Mirror); Giorgio Cicconetti, (Property Dawnay, Day PanTerra Ltd); Francesco D’Amore responsabile operazioni satellitari (Progetto Galileo - Telespazio); Pasquale Diaferia, direttore di Spot and Web; Carlo Di Gregorio, redattore de “Il giornale della Subfornitura”; Armin Doetzkies, redattore capo della rivista russa “MT Management & Technik”; Giuseppe Mauro, ordinario di Politica economica università D’Annunzio; Bruno Maggiolo, direttore responsabile di “Eurofinanza”; Roberto Mion, presidente Consorzio Abruzzohotel; Pierluigi Picciani, direttore marketing Pastificio Delverde; Niko Romito, chef Ristorante Reale, stella Michelin; Andrea Sandri, responsabile business development ElsagDatamat (Finmeccanica); Giovanni Santoleri, titolare Azienda agricola Santoleri; Andrea Ungaro, senior manager Accenture; Marcello Zaccagnini, amministratore Cantina Zaccagnini

all’estero, a promuovere la regione con azioni di marketing territoriale, a favorire l’attrazione di investimenti nel territorio e ad assistere le imprese nei processi di internazionalizzazione e innovazione. L’Agenzia Ad.Venture ha deciso di dedicare il premio alla memoria di Peppe Di Sabatino (Delverde) recentemente scomparso. Il pastificio Delverde è una delle aziende coinvolte nel progetto di promozione del brand Abruzzo, insieme con Azienda Agricola Nicola Santoleri, Azienda Marramiero, Cantina Tollo, Cantine Zaccagnini, Consorzio Abruzzohotel, Consorzio Cisi, Dawnay - Day PanTerra, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Micron, Sextantio, Telespazio). Il premio rappresenta da sinistra Benni Priolisi, Direttivo Club Dirigenti Marketing e Ivano Villani, amministratore Ad.Venture Compagnia di Comunicazione un palese riconoscimento che l’idea di un Abruzzo “regione capace di stupire” (titolo del filmato presentato in occasione dell’evento finale del progetto) si è dimostrata vincente. Così come la strategia concepita all’insegna di multicanalità e multimedialità, come ha sottolineato, commentando l’iniziativa

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eventi » di Massimo Avenali

L’IPSOA TI Dà UNA MANO Presentato a Confindustria Teramo il servizio on line “Professione Azienda”. La Eco Informa di Tortoreto ne illustra potenzialità e caratteristiche

da sinistra Sabatino Casini, amministratore Eco Informa di Tortoreto e Massimo Cirilli, direttore del gruppo editoriale Wolters Kluwer

L’

Ipsoa da sempre rappresenta  l’aggiornamento professionale. Il punto di forza è quello di offrire gli strumenti e i servizi adeguati per una costante informazione sull’evoluzione della normativa giuridica, fiscale e amministrativa. E anche a Confindustria Teramo fa tappa la presentazione dell’ultimo prodotto, la banca dati: Professione Azienda. A parlarne, Sabatino Casini, amministratore dell’agenzia Ipsoa di Tortoreto, e Massimo Cirilli, direttore del gruppo editoriale Wolters Kluwer.

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Si tratta di un servizio on line ed è la soluzione innovativa e completa per chi si occupa delle tematiche legate al bilancio, alla contabilità e alla revisione. Uno strumento che si prefigge l’obiettivo di diventare un supporto importante per tenere costantemente sotto controllo la gestione aziendale quotidiana. Professione Azienda è composto da 4 moduli, uno per ogni necessità: bilancio, contabilità, revisione contabile e cheek-up aziendale. Ciascuno dei diversi moduli affronta specifici adempimenti e problematiche aziendali ed approfondisce,

sotto tutti gli aspetti, le tematiche trattate. I moduli sono collegati tra loro da link e correlazioni, oltre che dalla funzione dedicata agli adempimenti dell’azienda. Un punto di accesso facilitato a tutti i contenuti del servizio on line. La nuova banca dati Ipsoa propone anche un utile e immediato percorso delle attività legate all’amministrazione dell’azienda, dalla costituzione alla liquidazione, dalla tenuta di libri e registri alle operazioni contabili, dalla valutazione delle voci di bilancio, al controllo contabile. Inoltre, tutti gli adempi-


menti fiscali sono descritti in sintesi e collegati alla documentazione di riferimento contenuta nella banca dati. I moduli di Professione Azienda forniscono commenti d’autore sui temi legati al bilancio, agli aspetti societari, alle operazioni straordinarie, agli organi sociali, alla tenuta dei libri e dei registri, alla contabilità, alla revisione, al controllo interno. Tra gli strumenti operativi, il sito dispone di verbali, formule, modelli, esempi di lettere, schemi di nota integrativa e di relazioni, check list e procedure di revisione, casi contabili, tools e software. Tramite questo servizio, l’azienda e il consulente hanno gli strumenti pratici per affrontare gli adempimenti aziendali con sicurezza. Professione Azienda è un prodotto unico, un “compagno di lavoro dell’imprenditore”, come lo ha definito il promotore del sito, Sabatino Casini. Il modulo “Bilancio” ha, tra i punti di forza, una banca dati specifica sul bilancio e il reddito d’impresa (si differenzia dalle generaliste

su fisco e tributi), una sviluppata manualistica d’autore e temi legati non solo al bilancio, ma a tutti gli adempimenti aziendali. Il modulo “Contabilità” contiene numerosi casi risolti ed è facilmente abbinabile alle banche dati fiscali e, grazie a un sistema di ricerca, ne consente una facile consultazione. Il modulo “Revisione contabile” permette un collegamento tra la dottrina e la relativa documentazione ufficiale di riferimento. Il modulo “Check-up aziendale” esprime le potenzialità di un gestionale  specifico  per  business plan, calcolo dei margini di contribuzione e andamenti revisionali nelle vendite. Massimo Cirilli, direttore del gruppo editoriale Wolters Kluwer di cui l’Ipsoa fa parte, ha sottolineato come l’azienda sia “da sempre vicina ai professionisti e li supporta costantemente, come dimostra Professione Azienda, strumento semplice, operativo e quotidiano orientato alle aziende medio-piccole”. Un esempio concreto di come la tecnologia possa supportare la capacità di fare business

I relatori del servizio on line: Luigi Biondi e Mauro Ettorre, della Eco Informa di Tortoreto

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eventi » di Salvatore Scappucci

L’IMPRESA DI METTERSI IN PROPRIO La Provincia di Teramo promuove la diffusione dell’autoimprenditorialità. Partiti a giugno, nell’ambito del progetto «Creo», i corsi di formazione completamente gratuiti che aiutano ad inventarsi un’attività

«C

on il progetto Creo abbiamo studiato un intervento che tuteli il diritto al lavoro nella forma dell’autoimprenditorialità e che garantisca a tutti i cittadini una valida alternativa al lavoro subordinato». Le parole dell’assessore alle Politiche del Lavoro e alla Formazione Professionale della Provincia di Teramo, Francesco Zoila, sintetizzano le caratteristiche di un intervento che vuole offrire ai clienti dei Centri per l’Impiego un percorso di formazione/assistenza dedicato alla creazione d’impresa, articolato in quattro momenti: definizione della Business Idea, accompagnamento nella redazione del Business Plan, assistenza nella fase di start-up dell’iniziativa e monitoraggio di forme di finanziamento agevolato. L’obiettivo della Provincia è creare e promuovere una nuova cultura, offrendo agli aspiranti imprenditori nozioni teorico-pratiche fondamentali per la creazione prima, la gestione poi, della propria attività d’impresa. Ne consegue che, ancora una volta, è la formazione a giocare un ruolo determinate. «All’interno di Creo troviamo Creo Lab, una vera e propria scuola di formazione d’impresa. Un’offerta formativa mirata e di qualità, erogata con il contributo dei nostri qualificatissi-

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la copertina del manuale Creo

mi esperti del mercato del lavoro». Per la sua complessità, Creo ha avuto una lunga gestazione. Le attività, infatti, sono iniziate nel novembre del 2006 ed hanno coinciso con l’elaborazione della Guida pratica alla Creazione d’Impresa, vero e proprio libro di testo da utilizzare nei laboratori. Pubblicazione che, unitamente al progetto, ha ricevuto il Premio Qualità al COM.PA. di Bologna, Salone internazionale

della Comunicazione Pubblica. Lo step successivo è stato quello della concertazione, momento che ha coinvolto tutti gli attori locali che si occupano di imprenditorialità. Sono stati organizzati quattro Tavoli di sviluppo i quali hanno avuto come punto di arrivo la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa, siglato il 29 Ottobre alla presenza dell’allora ministro del Lavoro Cesare Damiano.


al centro l’assessore Francesco Zoila al Compa per la presentazione del progetto

I partner di rete del progetto Creo sono: Api, Camera di Commercio, Confcommercio, Confesercenti, CNA, Sviluppo Italia Abruzzo e Unione degli Industriali. Ognuna delle organizzazioni offrirà il suo contributo per aiutare gli aspiranti imprenditori che hanno frequentato i laboratori. Infine la formazione, con i corsi partiti il 10 giugno 2008. «L’offerta formativa di CREO - prosegue l’assessore - è completamente gratuita, e non prevede rimborsi né indennità per i partecipanti. I corsi hanno una durata complessiva di 32 ore, e si articolano in un appuntamento settimanale nelle sedi di Giulianova, per l’area costiera, e di Teramo per quella interna. Le lezioni si tengono al mattino dalle ore 9,30 alle ore 13,30 per una durata complessiva di 8 incontri». Dal punto di vista tecnico-operativo, la supervisione del progetto è affidata al dirigente Daniela Cozzi e al responsabile dei Centri per l’Impiego Rossana Di Felice. Il coor-

dinamento delle attività, e come detto la formazione, saranno curati dagli esperti del mercato del lavoro dei quattro CpI provinciali: Anna Breggia, Luca Bucciarelli, Luigina Ciarrocchi, Fabrizio di Ruscio, Pietro Flagella e Salvatore Scappucci. Zoila conclude sottolineando che «Con Creo abbiamo voluto dare continuità, perfezionandola, ad una attività che, sin dall’inizio della riforma, rappresenta il fiore all’occhiello del nuovo sistema locale dei Servizi all’Impiego. Lo testimoniano i dati relativi al 2007, che parlano di circa 500 consulenze effettuate nel corso dell’anno. Di queste, circa il 70% è stato erogato in favore di donne, mentre il restante 30% in favore di uomini. È a loro che la Provincia di Teramo vuole rispondere con concretezza e puntualità. Oggi con la formazione e l’assistenza, domani con eventuali linee di finanziamento proprie, dedicate esclusivamente alla creazione di nuove imprese sul territorio provinciale»

a destra il presidente Ernino D’Agostino al Compa

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Autoabruzzo. Concessionaria BMW e MINI per vocazione.

i partner...

SIA Servizi Integrati Assindustria S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66100 Chieti - Via F. Viaggi, 7 tel. 0871.3595291 - fax 0871.321605 www.siaservizi.com - e-mail: siaservizi@tin.it

PROGER S.p.A. [anno di fondazione 1953] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Po, 99 tel. 085.44411 - fax 085.4441230 www.proger.it - e-mail: proger@proger.it

MAZDA PESCARA [anno di fondazione 2000] 65010 Spoltore (Pe) Via Europa - Villa Raspa tel. 085.4159818 - fax 085.4172723 www.mazda.it - e-mail: info@sisti.biz

JFG JUNIOR FASHION GROUP S.r.l. [anno di fondazione 2003] 66026 Ortona (Ch) C.da Tamarete tel. 085.905141 - fax 085.9051491 www.jfgroup.it - e-mail: info@jfgroup.it

SOLUZIONI SOFTWARE S.r.l. [anno di fondazione 1986] 66020 S.Giovanni Teatino (Ch) Via Pietro Nenni, 124 tel. e fax 085.4465221 www.soluzioni-sw.it - e-mail: info@soluzioni-sw.it

Autoabruzzo Via Amendola, 300 - Tel. 085 432511 SAMBUCETO (CH) Strada Provinciale, 23 - Tel. 0872 57194 MOZZAGROGNA (CH)

SOTAR S.r.l. [anno di fondazione 1993] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Bolzano, 16 tel. 085.4463686 - fax 085.4463684 www.sotar.it - e-mail: info@sotar.it

AGRICOLFIDI ABRUZZO S.C.A.R.L. [anno di fondazione 2001] 66026 Ortona - Via Marina, 25 tel. 085.9061118 - fax 085.9064724 e-mail: mirascar@tin.it

di D’OLIMPIO MARCO [anno di fondazione 1990] 65128 Pescara Via Tavo, 206 tel. e fax 085.4464548 e-mail: arca.service@virgilio.it

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INERTI VALFINO S.r.l. [anno di fondazione 1978] 65010 Elice (Pe) - C.da Madonna degli Angeli, 132 tel. 085.9609188 - fax 085.9609746 e-mail: inertivalfino@libero.it

CA TECHNOLOGIES AND COMMUNICATIONS [anno di fondazione 2006] 65022 Bussi sul Tirino (Pe) - Via L’Aquila, 29 tel. e fax 085.980131 e-mail: catechnologies@libero.it

CALDORA VINI S.r.l. [anno di fondazione 2004] 66026 Ortona (Ch) Via Civiltà del Lavoro tel. 085.9063651 - fax 085.9067389 www.caldoravini.it - e-mail: caldora@caldoravini.it

BIZARRIE [anno di fondazione 2006] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via S. Feliciani, 1 tel. e fax 085.96606 www.bizarrie.it - e-mail: info@bizarrie.it

COMPAGNIA TRASPORTI VOLUMINOSI S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 25 tel. 085.4409074 - fax 085.4465553 www.ctvlogistica.it e-mail: info@ctvlogistica.it

BIOCOPERTURE S.r.l. [anno di fondazione 2005] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. e fax 085.96629 e-mail: biocoperture@virgilio.it

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uscita di sicure a

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la vita è bella passione motori

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V70, la sportiva di terza generazione

focus hi-tech

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Non chiamatelo solo smartphone

divudi

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Giorni e nuvole, la difficoltà di riconoscersi in ciò che si è

tempo rubato

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Un anno terribile

un’ottima annata

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Il gusto è mio e lo gestisco io

adagio con gusto

più grande evento di cultura 122 Il gastronomica del mondo

In Provenza la Woodstock del pianoforte


i partner...

STUDIO CHIMICO LAVALLE Dr. LUIGI [anno di fondazione 1988] S.P. Lungofino, km 3 65013 Città Sant’Angelo (Pe) tel. 085.9508170 - fax 085.9508916 www.luigilavalle.org - e-mail: info@luigilavalle.org

F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it

AUTOMAZIONI INDUSTRIALI APPLICAZIONI CONTROLLI NUMERICI FORMAZIONE VENDITA ED ASSISTENZA

SEM INDUSTRIALE S.r.l. [anno di fondazione 1987] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 18 tel. 085.4465888 - fax 085.4465892 www.sem-industriale.it - e-mail: info@sem-industriale.it

ITALBANDIERE Group [anno di fondazione 1985] 64020 Villa Vomano (Te) S.s. 150 km 21, 90 tel. 0861.329566 - fax 0861.319516 www.paginegialle.it/ITALBANDIERE e-mail: a richiesta per contatto

F.LLI ADEZIO S.n.c. [anno di fondazione 1963] 66010 Ari (Ch) - Via Ponte di Ari tel. 0871.71156 - fax 0871.718211 www.fratelliadezio.it e-mail: info@fratelliadezio.it

STYLE PARQUET di Roberto Ciabarra [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Fonte di Moro, 29 tel. e fax 085960542

GELSUMINI S.r.l. [anno di fondazione 1890] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. C/8 tel. 085.950525 - fax 085.9506775 www.gelsumini.it - e-mail: info@gelsumini.it

BANCA GENERALI S.p.A. [anno di fondazione 1997] 65122 Pescara Via Milano ang. Via Trento tel. 085.441341 www.bancagenerali.it e-mail: pescara@pf.bancagenerali.it

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WTC ABRUZZO S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65127 Pescara Viale Pindaro c/o Condominio “P.zza Accademia” tel. e fax 085.6921092 www.wtcpescara.com e-mail: info@wtcpescara.com

Az. Agr. ZANOTTI [anno di fondazione 1996] 65100 Pescara Via Aterno, 61 tel. 085.4460224 - fax 085.4460214

ISTITUTO CONSULENZE SERVIZI AZIENDALI

ICSA S.r.l. [anno di fondazione 1988] 66016 Guardiagrele (Ch) Loc. Giardino tel. 0871.84744 - fax 0871.801436 e-mail: a.colasante@studioicsa.it

FREE S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65015 Montesilvano - Via Verrotti, 142 tel. 085.4451749 e-mail: free_srl@libero.it

CERTIEURO S.r.l. [anno di fondazione 2004] 65100 Pescara Via San Marco, 3 tel. 085.4312170 - fax 085.88431149 www.certieuro.com e-mail: certieuro@certieuro.com

CONFINDUSTRIA ABRUZZO 67100 L’Aquila Nucleo Ind. loc. Campo di Pile tel. 0862.317207 - fax 0862.311929 www.confindustria.abruzzo.it e-mail: info@confindustria.abruzzo.it


IN PROVENZA LA WOODSTOCK DEL PIANOFORTE

A

ppuntamento imperdibile per gli amanti del piano e della musica in generale. Il Festival International de Piano de La Roque d’Anthéron, giunto alla XXVIII edizione, propone un ricco programma concertistico di un centinaio di esibizioni dal 19 luglio al 22 agosto 2008 in dodici magnifici siti della Provenza. Il repertorio è vario: spazia dalla

musica barocca alla contemporanea e al jazz. La cornice è da sempre quella della Provenza. Gran parte dei luoghi che ospitano gli appuntamenti in programma si trovano nel Luberon: una delle aree più belle della Francia, con i suoi paesi arroccati inondati di luce, i vigneti e i mercati coloratissimi. Questo territorio d’eccezione, tanto amato da Cézanne e Van Gogh, simboleg-

gia tutto lo charme della Provenza, cornice dell’ultimo film di Ridley Scott e Russell Crowe “A Good Year” (Un’ottima annata). Il Festival, definito “La Woodstock del pianoforte”, è incentrato sul felice e riuscito binomio musica e natura ed è seguito da un pubblico appassionato e numeroso oltre che dalla stampa francese e internazionale. L’edizione 2008, in linea con quelle passate, ospita accanto a grandi virtuosi della scena internazionale come Pierre-Laurent Aimard (23 luglio), Grigory Sokolov (28 luglio), Alfred Brendel (12 agosto), Aldo Ciccolini (10 agosto), anche pianisti emergenti. Accanto alla produzione dei maggiori compositori per pianoforte, la programmazione apre a itinerari musicali rari e alla musica del Novecento. All’edizione 2008 partecipano anche grandi nomi del jazz e occupa un posto di rilievo la musica per clavicembalo, organo e fortepiano. Per ulteriori informazioni: www.festival-piano.com

Un motivo in più: l’incanto della lavanda Montélimar Couleur Lavande. Tutti gli anni in luglio si tiene a Montélimar nella Drôme Provenzale la più grande festa della lavanda. Nel pieno del periodo della fioritura si può visitare un mercato di sapori e fragranze: mazzi di lavanda, oli essenziali, miele di lavanda, torrone, tessuti, saponi e candele profumate, paesaggi di campi di lavanda dipinti o fotografati, sorbetti, sciroppi e limonate alla lavanda. Un alambicco in funzione distillerà della lavanda per profumare i viali del centro della città. Una sfilata di carrozze fiorite trainate da cavalli animerà la domenica mattina, e poi folclore popolare, canti provenzali... Per informazioni: www.montelimar-tourisme.com Pacchetti validi per un weekend (i prezzi sono suscettibili di variazione) Volo Roma – Marsiglia A/R Alitalia per 2 passeggeri. Pacchetto per 2 notti comprensivo di prima colazione e guida alla XXVIII edizione del Festival International de Piano de La Roque d’Anthéron prezzo 1.268,00 euro/2 persone

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passione motori

V70, LA SPORTIVA DI TERZA GENERAZIONE Ecco la nuova Volvo: qualità e design da station di lusso

G

uardatela bene: è una station ma non sembra. È molto spaziosa ma non sembra. La sua guida è affascinante e dinamica, e questo lo capisci subito quando ti siedi al volante e spingi sull’acceleratore. È la nuova Volvo V70, la punta di diamante della casa svedese. Lusso

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e sportività si fondono in questa nuova creatura, che lancia la sfida alle station wagon del mercato, consapevole di poter competere brillantemente. Il motore D5 rappresenta uno dei valori aggiunti della vettura, con propulsori a più cilindri che regalano al conducente una guida sorprendente.

La novità dell’interno riguarda i bambini: il comfort migliora ulteriormente (ed era già difficile fare meglio della versione precedente…), grazie a sedili integrati a doppio cuscino, regolabili in altezza in due diverse posizioni. Gli airbag a tendina sono stati ingranditi di 60 millimetri, e contribuiscono


al rafforzamento generale delle protezioni laterali. Volvo V70 come auto sportiva: lo si capisce subito dall’innovativo muso morbido, caratterizzato da una griglia nera con barre verticali cromate, ma anche dalle fiancate molto slanciate e scandite da montanti neri raffinati ed eleganti. Il design prettamente scandinavo emerge con forza all’interno della station, per l’attenzione “maniacale” con cui sono stati pensati tutti i minimi dettagli. I sedili della Volvo sono addirittura considerati tra i migliori della categoria, grazie al sistema opzionale di fodera in pelle perforata e ventilata: nelle giornate calde e umide la temperatura dei sedili viene abbassata progressiva-

mente fino a raggiungere il top della gradevolezza per il guidatore e i passeggeri. E nelle giornate fredde il sistema funziona ugualmente, ma al contrario. Lusso e funzionalità intelligente, infine, si appropriano anche del portabagagli: tra le innovazioni citiamo un vano portaoggetti sotto lo stesso, che si abbassa contemporaneamente alla chiusura del portellone. Opzionale è invece la chiusura elettrica di quest’ultimo, come poi la possibilità di montare un sistema di carico scorrevole per valigie e altro. Bagagli e passeggeri viaggeranno in prima classe, solo sulla Volvo V70. Provatela presso la concessionaria Sisti auto di Villa Raspa di Spoltore (Pe)

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i partner...

CASITALIA S.r.l. [anno di fondazione 2002] 66010 Giuliano Teatino (Ch) Loc. Arenella, 1 tel 0871.71129 - fax 0871.718881 www.casitalia.biz - e-mail: casagiulia@casitalia.biz

LOGIMA S.r.l. [anno di fondazione 2004] 63037 Porto d’Ascoli (AP) Via del Lavoro, 34 tel. 0735.753864 - fax 0735.766132 www.logimasrl.it - e-mail: info@logimasrl.it

COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it

BERNOCCHI INFISSI S.a.s. [anno di fondazione 1979] 66010 Torrevecchia Teatina (Ch) Via Fondovalle Alento, Km. 3.300 tel. 0871.362526 - fax 0871.362510 e-mail: info@bernocchiinfissi.it

AUTOTRASPORTI ERASMO CORRADO [anno di fondazione 1986] 64030 Villa Bozza di Montefino (Te) Via Fontana, 26 tel. 0861.996418 - fax 0861.996108 www.erasmotrasporti.it - e-mail: info@erasmotrasporti.it

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Masterglass di Letta Ottorino [anno di fondazione 1997] 65016 Montesilvano (Pe) Corso Umberto I, 590 (int. 74) - Espansione 1 tel. 085.834550 - fax 085.4456174 www.masterglass.it - e-mail: masterglass@inwind.it

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DIEFFE S.r.l. [anno di fondazione 1969] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Loc. Vertonica - C.c. Ibisco comp. D-3/4/5 tel. e fax 085.950563 e-mail: dieffesrl@yahoo.it

MAXI FOODS S.r.l. [anno di fondazione 1997] 65015 Montesilvano (Pe) Via Danubio, capannone B tel. 085.4684079 - fax 085.4684261 www.maxifoods.com e-mail: info@maxifoods.com

MACO S.r.l. [anno di fondazione 1985] 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno - Loc. Dragonara tel. 085.4406194 - fax 085.4465923 www.macosrl.com - e-mail: info@macosrl.com

MAZZOCCHETTI LUCIANO [anno di fondazione 1983] 66100 Pescara Strada Vic. Acquatorbida, 17 tel. 085.4462666 - fax 085.4464075 www.lucianomazzocchettitrasporti.191.it e-mail: info@lucianomazzocchettitrasporti.191.it

MAR.COM. MEDICALE [anno di fondazione 2000] 65016 Montesilvano (Pe) Via Verrotti, 25 tel. e fax 085.4492556 www.marcomedicale.biz e-mail: vendite@marcomedicale.biz

MOBILFINO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Nuc. Ind.le Piano di Sacco, 13 tel. 085.9690145 - fax 085.9690022 www.mobilfino.com - e-mail: infocasa@mobilfino.com

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MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it

LEONE GABRIELE S.r.l. [anno di fondazione 1967] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco F 9/10/11 tel. 085.95165 - fax 085.9508923 www.leonegabrielesrl.com e-mail: info@leonegabrielesrl.com


focus hi-tech

NON CHIAMATELO SOLO SMARTPHONE La sfida ai concorrenti è lanciata, RIM annuncia il nuovo BlackBerry Bold. Un gioiello di prestazioni e utilità adatto a qualsiasi esigenza

P

iù che un “telefono intelligente” è un vero computer, ricco di utilissime sorprese. In un design elegante le funzioni avanzate permettono di impiegarlo sia per il lavoro sia per il tempo libero. Il BlackBerry 9000 è stato ribattezzato “Bold” per mettere in evidenza i suoi pregi, per la sua forza tecnologica e la sua intensità qualitativa. Costruito da RIM, ha una connettività tri-band HSDPA e supporta il quad-band EDGE, questo garantisce una copertura pressoché totale in ogni parte del mondo. Nella sua bellezza mostra un telaio nero, brillante, con eleganti parti in metallo e la parte posteriore in similpelle con lavorazione antiscivolo. Da un punto di vista tecnico,  presenta un processore da 624 MHz, 128 MB di memoria Flash, 1 GB di memoria integrata espandibile grazie all’alloggiamento micro SD/SDHC. La risoluzione dello schermo è di 480x320 pixel, con un contrasto e dei colori

che non temono rivali, ottima la nitidezza e la definizione. Le dimensioni consentono un ingombro davvero minimo per la potenza che ingloba: alto 11,43 centimetri, largo 6,6 e profondo 1,27 cm con un peso di soli 133 grammi. Il BlackBerry supporta fino a 10 caselle di posta elettronica, permette il download degli allegati e la visualizzazione e la modifica

dei principali documenti Office. Nel web trova uno dei suoi punti di forza: notevolmente migliorata la navigazione in rete, l’utente può

infatti decidere se visualizzare le pagine web in linguaggio HTML così come le vede in un normale monitor, oppure nella modalità a elenco che si presenta meno accattivante garantendo però più istantaneità e velocità. Oltre a riprodurre file multimediali come foto, film e musica, il BlackBerry Bold integra la tecnologia Wi-Fi (a/b/g), un ricevitore GPS per il posizionamento satellitare e una fantastica fotocamera da 2 megapixel con tanto di flash e un potente zoom digitale da 5x. Dotato di ogni tipo di software, ha alte prestazioni anche per la durata: la batteria da 1500 mAh permette infatti, secondo il costruttore, 5 ore di telefonate e addirittura 13 giorni di standby. In questa calda estate 2008, piena di novità in ambito hi-tech, anche la RIM dirà quindi la sua

Prezzo Iva inclusa 469,00 euro

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i partner...

RICAMI & DINTORNI di Marozzi Isabella [anno di fondazione 2006] 65012 Cepagatti (Pe) Via A. Forlani 70/a tel. 085.974701 www.ricamiedintorni.com - e-mail: info@ricamiedintorni.com

RIZZIERO S.r.l. [anno di fondazione 1936] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Saline, 1 tel. 085.950495 - fax 085.950494 www.rizziero.com - e-mail: info@rizziero.com

CONCORDE S.r.l. 65126 Pescara Via M. Polo, 73 tel. 085.64154 - fax 085.64433 www.concordeairsea.it e-mail: info@concordeairsea.it

PIERANGELO AUTOTRASPORTI S.n.c. [anno di fondazione 1972] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 25 tel. 085.4464808 - fax 085.4464464 www.pierangelotrasporti.it - e-mail: info@pierangelotrasporti.it

RTI di Gabriele Federico [anno di fondazione 1988] 65122 Pescara Via Ortona, 1 tel. 085.4173593 fax 085.4156824 www.rtiweb.it - e-mail: info@rtiweb.it

PROGETTO INFORMATICA S.n.c. [anno di fondazione 1985] 65126 Pescara - Via D’Avalos, 66 tel. 085.63721-67325 - fax 085.4513827 www.proginf.com e-mail: progetto@proginf.com

MPIM di MARIO PAPARELLA [anno di fondazione 1986] 66020 Sambuceto (Ch) Via Chiacchiaretta, 37 tel. 085.4461210 - fax 085.4460236 www.mpim.it - e-mail: mario@mpim.it

OBIETTIVO LAVORO S.p.A. Agenzia per il lavoro 65100 Pescara Via Trilussa, 79/81 tel. 085.42.19.706 - fax 085.42.19.707 www.obiettivolavoro.it e-mail: pescara@obiettivolavoro.it

Massimo Paolini Agente Capo NADIR di Di Nardo Di Maio Gabriele [anno di fondazione 1979] 65010 Cappelle sul Tavo (Pe) Contrada Fiume Tavo, 71 tel. e fax 085.4470840 r.a. e-mail: gabdinar@tin.it

CAMERANO GUIDO [anno di fondazione 1976] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino, 117 tel. e fax 085.95202 e-mail: g.camerano@telematicaitalia.it

EDILMET S.n.c. [anno di fondazione 1979] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Marino Turchi - Zona Industriale tel. 0871.565191 / 560387- fax 0871.552438 www.edilmet.it - e-mail: info@edilmet.it

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Massimo Paolini - Sara assicurazioni [anno di fondazione 1968] 66100 Chieti Piazza Garibaldi, 3 tel. 0871.323095 - fax 0871.347316 www.sara.it - e-mail: ag6220@saraagenzie.it

PAPER PLAST S.n.c. [anno di fondazione 1979] 65016 Montesilvano Via Egitto, 14 tel. 085.4683939 - fax 085.4684041 www.paper-plast.it - e-mail: info@paper-plast.it

UNICAM S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65016 Montesilvano (Pe) C.so Umberto I, 372 tel. 085.4491668 - fax 085.4483084


divudi

GIORNI E NUVOLE, LA DIFFICOLTÀ DI RICONOSCERSI IN CIÒ CHE SI È data di uscita in DVD: marzo 2008 regista: Silvio Soldini cast: Margherita Buy, Antonio Albanese, Giuseppe Battiston, Alba Caterina Rohrwacher, Carla Signoris, Fabio Troiano, Paolo Sassanelli, Arnaldo Ninchi genere: drammatico durata: 115 minuti trama: Elsa e Michele sono una coppia colta e benestante felicemente sposati da vent’anni e con una figlia di nome Alice. La loro serenità anche economica ha permesso a Elsa di lasciare il lavoro e coronare un antico sogno: laurearsi in storia dell’arte. Ma improvvisamente la loro vita cambia: Michele le confessa di aver perso il lavoro. Gli equilibri che sembravano consolidati rischiano di crollare e di travolgere la loro vita, persino il rapporto con Alice. Scopriranno che non sono il denaro o le esteriorità a dare sicurezza, ma l’intesa spirituale tra loro.

I

l regista di “Pane e Tulipani” e di “Agata e la tempesta” si concentra sull’Italia di oggi, quella con poche sicurezze sociali. Sceglie di raccontare una storia dolorosa sullo sfondo di una città di mare (Genova) dove le nuvole «vanno, vengono e ogni tanto si fermano». Quando Michele (Antonio Albanese), spiega alla moglie che ha perso il lavoro ormai da tempo, perché escluso dalla società dal suo vecchio amico e dal nuovo socio, la coppia è costretta a rinunciare agli agi a cui era abituata: la barca, le cene fuori, poi anche la casa. E si trasferisce in un quartiere popolare. Michele appartiene alla borghesia alta e intellettuale, una classe che ha fatto del lavoro la misura di ogni cosa e la fonte della propria identità. E reagisce male, deprimendosi. La moglie, Elsa (Margherita Buy), abituata a riflettersi nel lavoro del marito e a godere del prestigio sociale e delle opportunità della loro condizione -come laurearsi e fare senza compenso la restauratrice- si rimbocca le maniche e affronta la quotidianità. Trova due lavori part-time come telefonista in un call center e come segretaria, rinunciando alla sua passione per il restauro. I due protagonisti sono avvolti da un velo di sofferenza non detta, da una crisi esistenziale scatenata dalla perdita di prestigio sociale. Il critico Paolo Mereghetti scrive: «Giorni e nuvole scommette tutto sulla capacità di raccontare la quotidianità e le sue inquietanti sfumature di grigio, senza l’attesa di nessun lieto fine ma anche senza l’inevitabilità della tragedia puntando sulla coerenza e la forza della introspezione psicologica»

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Liberi di rischiare. Rischio e sicurezza. A prima vista, queste due cose non possono convivere: o ti assumi i rischi, oppure scegli la sicurezza. Come imprenditore devi assumerti dei rischi; è necessario per far crescere la tua azienda. Ma per poterti concentrare sui tuoi affari, devi poter controllare il rischio. Con Atradius puoi, facendo coesistere rischio e sicurezza, perfettamente. Con oltre 75 anni di esperienza nella gestione del credito a livello mondiale, Atradius è una delle maggiori compagnie di assicurazione del credito al mondo. Atradius sostiene le imprese come la tua con un’ampia gamma di servizi: dall’assicurazione del credito alle fideiussioni, sino al recupero dei crediti, aiutandoti a bilanciare rischio e sicurezza. Da oggi, puoi sentirti libero di rischiare e di contattarci all’800.343400.

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i partner...

NORDIMPIANTI SYSTEM S.r.l. [anno di fondazione 1975] 66013 Chieti (Ch) Via Erasmo Piaggio, 19/A - Zona Industriale Chieti Scalo tel. 0871.540222 - fax 0871.562408 www.nordimpiantisystem.com e-mail: info@nordimpiantisystem.com

SATAM VIAGGI [anno di fondazione 1982] 65121 Pescara Via Chieti, 39/41 tel. 085.4210733 - fax 085.378140 www.gruppolapanoramica.it e-mail: satamviaggi@tin.it

ESSE V S.r.l. [anno di fondazione 1996] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Colonnetta, 22/a tel. e fax 0871.577307 www.essev.it - e-mail: info@essev.it

T&D S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Lungofino, 187 - c.c. Ibisco mod. B/12 tel. 085.959283 - fax 085.9507155 www.tditcompany.it - e-mail: info@tditcompany.it

LA PANORAMICA [anno di fondazione 1948] 66100 Chieti Via Picena, 52 tel. 0871.344969 - fax 0871.346507 www.gruppolapanoramica.it e-mail: info@gruppolapanoramica.it

GEKO s.n.c. di Luca & Marco Gialluca 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Trigno, 37 tel. 085.4461248 - fax 085.4406171 www.gialluca.it - e-mail: info@gialluca.it

Università d’Annunzio - facoltà di economia [anno di fondazione 1965] 65127 Pescara Viale Pindaro, 42 tel. 085.4537626 - fax 085.4537628 www.unich.it - e-mail: preconom@unich.it

DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it

EFFEMME S.r.l. [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Via Colle delle More, 5 tel. e fax 085.9506417 e-mail: effemmesrl@tiscali.it

DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it

Associazione Regionale Pizzerie e Pizzaioli [anno di fondazione 2000] 66034 Lanciano (Ch) Via F. Masciangelo, 26 tel. 0872.719317 - fax 0872.717631 e-mail: info@stelladabruzzo.it

DAP MATIC S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65100 Pescara Via Tiburtina, 383/7 tel. 085.4312292 - cell. 338.5024150

GIANSANTE AUTO S.r.l. [anno di fondazione 1949] 66013 Chieti Scalo (Ch) Viale Benedetto Croce, 538 centralino 0871.54531 www.giansanteauto.it

EUROFLORA S.r.l. [anno di fondazione 1982] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Penne, 37-39 tel. 0871.565569 - fax 085.565180 e-mail: euromaa@virgilio.it

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tempo rubato Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere. Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

John Fante

UN ANNO TERRIBILE Fazi Editore

il romanzo in breve Dominic Molise ha un sogno: diventare un giocatore di baseball professionista. Intanto però la sua vita è tutt’altro che semplice: la sua famiglia non ha un soldo e suo padre insiste perché Dominic segua le sue orme facendo il muratore; i compagni lo prendono in giro perché è basso e di origini italiane; le ragazze di cui si innamora non si curano minimamente di lui. Ma Dominic ha qualcosa che nessun altro ragazzo di Roper, Colorado, possiede: Dominic ha talento, ha il Braccio, è il miglior lanciatore della regione. Ma non possiede il denaro per il biglietto del pullman che lo porterebbe in California a sostenere il provino nelle squadre di baseball professionistiche. Scrive nella prefazione del libro Sandro Veronesi…«Lo stordimento, la freschezza, il dolore, la pietà, la forza, lo stupore, la follia, la comicità, l’incanto, l’esagerazione, la tristezza, il desiderio, la vergogna, la sfrontatezza, l’amore, la paura, l’ossessione e la devozione della sua scrittura: ormoni, una straordinaria carica ormonale. Ecco il segreto della sua eterna giovinezza di romanziere; della giovinezza Fante è riuscito ad individuare il fungo magico, metabolizzandolo nella scrittura, ha saputo pilotare gli ormoni nelle parole. Ha disegnato un’America trasfigurata dalla causa della giovinezza, non dai suoi effetti: che cosa grandiosa».

le prime trenta righe Era duro, l’inverno del l933. Quella sera, arrancando verso casa attraverso fiamme di gelo, con le dita dei piedi che mi bruciavano, le orecchie che andavano a fuoco, e la neve che mi turbinava intorno come un nugolo di suore furibonde, mi fermai di colpo. Era giunto il momento di tirare le somme. Con la pioggia o col sereno c’erano delle forze al mondo che cercavano di distruggermi. Dominic Molise, mi dissi, aspetta un attimo. Sta andando tutto secondo i tuoi piani? Esamina attentamente la tua condizione, considera obiettivamente il tuo stato. Che succede, Dom? Vivevo a Roper, Colorado, e invecchiavo di momento in momento. Avrei compiuto diciotto anni di lì a sei mesi, e avrei preso la maturità. Ero alto un metro e sessantadue, e negli ultimi tre anni non ero cresciuto di un solo centimetro. Avevo le gambe arcuate, i piedi a papera, e le orecchie a sventola come quelle di Pinocchio. I miei denti erano storti e la faccia lentigginosa come un uovo di uccello. Ero figlio di un muratore disoccupato da cinque mesi. Non avendo un cappotto, mi mettevo tre golf, e mia madre aveva già cominciato una serie di novene per il vestito di cui avrei avuto bisogno a giugno per l’esame. Signore, dissi, perché in quei giorni ero un credente che parlava con franchezza con il suo Dio: Signore, che sta succedendo? E’ questo quello che vuoi? E’ per questo che mi hai messo sulla terra? Non ho chiesto io di nascere. Non c’entravo per niente, salvo che ora sono qui e ti sto facendo domande oneste, ti chiedo i motivi, per cui dimmi, mandami un segno: è questo il premio per cercare di essere un buon cristiano, per dodici anni di catechismo e quattro di latino? Ho mai messo in dubbio la Transustanziazione, la Trinità, o la Resurrezione? Quante messe ho perso la domenica e le feste comandate? Le puoi contare sulle dita, Signore.

l’autore

John Fante nasce a Denver, Colorado da una famiglia di immigrati italiani: il padre Nick Fante originario di Torricella Peligna, in provincia di Chieti. È ritenuto uno dei maggiori scrittori del Novecento americano. Nel 1938 pubblicò il suo primo romanzo, Aspetta primavera, Bandini. In seguito Chiedi alla polvere, Full of life, La Confraternita del Chianti e Sogni di Bunker Hill. Alla sua morte (1983), la moglie portò alla luce vari inediti tra cui Un anno terribile.

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i partner...

Attrezzature e personale per il monitoraggio atmosferico e di sicurezza

Servizi Integrati di Sicurezza S.r.l. [anno di fondazione 2000] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/E tel. 085.4971521 - fax 085.4973121 www.sisworld.net - e-mail: info@sisworld.net

Attrezzature e personale per la tutela ambientale ed il trattamento delle acque

SIVAM S.r.l. [anno di fondazione 1995] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/F tel. 085.4972130 - fax 085.4973667 www.sivam.com - e-mail: sivam@sivam.com

Verlicchi Casoli srl [anno di fondazione 1997] 66043 Casoli (Ch) Zona Ind. est tel. 0872.992111 - fax 0872.992154 www.verlicchi.it - e-mail: verlicchicasoli@verlicchi.it

SI.RE.A. s.a.s. di Di Lizio Renzo & C. [anno di fondazione 1821] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Avezzano, 48 tel. 0871.561039 - fax 0871.572672 www.gruppoitas.it e-mail: agenzia.chieti@gruppoitas.it

EUROFIL S.r.l. [anno di fondazione 1993] 64035 Castilenti (Te) C.da Cancelli, 11 tel. 0861.99971 - fax 0861.999493 www.eurofil.it - e-mail: eurofil@eurofil.it

LANGUAGES FOR COMMUNICATION [anno di fondazione 2006] 65127 Pescara Viale Pindaro, 23 - Piazza Accademia tel. 085.4516231 www.languagesforcommunication.it e-mail: info@languagesforcommunication.it

TOP SOLUTIONS [anno di fondazione 2003] 65128 PESCARA Via Raiale 110 bis - 2° piano tel. fax 085 4313962 www.topsolutions.it e-mail: info@topsolutions.it

Susa S.p.A. [anno di fondazione 1949] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Prov. Lungofino, 187 tel. 085.9500778 - fax 085.9508781 www.susa.it - e-mail: susape@susa.it

NUOVA BULLONERIA S.r.l. [anno di fondazione 1992] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco (F/6) tel. 085.9506218 - fax 085.95387 e-mail: nuovabul@nuovabulloneriasrl.191.it

M2MARINUCCI S.r.l. [anno di fondazione 1987] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Nazionale Adriatica Nord, 57/B tel. 085.4911991 - fax 085.4913453 www.m2marinucci.it - e-mail: info@m2marinucci.it

PATTARA CONSULTING s.a.s. [anno di fondazione 1996] 66023 Francavilla al Mare (Ch) sede operativa: Via Bachelet, 4 tel. e fax 085.817361 e-mail: alessiopattara@libero.it

DI DOMENICO TINO s.a.s. [anno di fondazione 1938] 65124 Pescara Piazza Duca degli Abruzzi, 34 - 35 - 36 tel. 085.74400 - fax 085.4712735 e-mail: didomenicotinosas@tin.it

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EVANGELISTA LIQUORI S.n.c. [anno di fondazione 1907] 66020 Sambuceto di San Giovanni Teatino (Ch) Via Mazzini, 133 tel. e fax 085.4462801 www.evangelistaliquori.com - e-mail: info@evangelistaliquori.com

OPIFER S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65020 Rocca Morice (Pe) Via Collarso, 48 www.opifer.it - e-mail: info@opifer.it


un’ottima annata » di Nicola Boschetti

IL GUSTO È MIO E LO GESTISCO IO

B

ianco o rosso? Quante volte questa domanda retorica e senza un briciolo di passione vi viene rivolta? Il vino e il cibo sono una coppia, vanno di pari passo, vanno abbinati con la stessa piacevolezza e lo stesso amore. Ma abbinare non significa rispettare regole ferree e rigide. Un po’ di buon senso e una buona conoscenza del proprio lavoro farebbero bene a tutti, soprattutto ai commensali. Con l’evoluzione della cucina e il notevole salto di qualità dei nostri

vini ci si può divertire svariando tra terra e mare, con incontri che vanno dal rosè al rosso porpora senza trascurare i bianchi color oro. La regola più importante, non me ne vogliano i decani della varie associazioni enogastronomiche, è la piacevolezza e l’armonia che si ha o che si desidera creare. Osate pure: avvicinate il pesce ad un rosato o ad un rosso giovane, magari tenendolo po’ più fresco. Non spaventatevi se vi propongono un bianco di struttura con carni bianche o formaggi.

Provate, divertitevi, senza dimenticare che l’oggettività è solo vostra e nessuno potrà mai contraddirla, al massimo vi proporrà una soluzione alternativa. E poi un abbinamento sbagliato potrà essere deludente ma sicuramente avrete imparato una cosa nuova. Buona degustazione

Attenti a questi 2 SOLAIA TOSCANA ROSSO IGT ‘97

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO SAN CALISTO 2005

Wine Spectator lo ha definito uno dei migliori vini degli anni ’90. Grande rosso, quasi introvabile, frutto di quel Giacomo Tachis, re dell’enologia mondiale che ha saputo coniugare con maestria Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Al naso, appena aperto, sa di animale, cuoio e amarena sottospirito, erba bagnata e sottobosco. La vista ci regala un colore integro, pulito, che va verso il granato brillante. Si consiglia una apertura anticipata. In bocca la sorpresa: fresco, sincero con gusto che ricorda la nocciola e la ciliegia dura, tannini “reali”, equilibrio tra sapidità e morbidezza. Finale leggermente amarognolo ma di una lunghezza immensa. Grandioso! Adesso è un monumento ma saprà essere apprezzato anche a seguire. Ogni abbinamento va bene… è lui che comanda.

Una nuova realtà enologica nella splendida valle sopra Popoli, guidata con professionalità e passione dal giovane Leonardo che, accompagnato da validi collaboratori, è riuscito in poco tempo a far conoscere la sua azienda anche fuori regione. Merito della sua arte imprenditoriale ma soprattutto di un eccellente rapporto qualità/ prezzo dei suoi vini e della sua grande disponibilità (la cantina è aperta a tutti su prenotazione). Il San Calisto 2005 è un cavallo di razza. Dal colore porpora intenso con una densità estrema. Al naso è un uragano tra frutti rossi, tabacco, spezie e vaniglia. L’ingresso in bocca è leggermente abboccato, ma si ricompatta subito grazie a tannini abbastanza eleganti e avvolgenti. Il finale è una ricchezza di sapore. Ottimo con carni rosse o cacciagione. Forse è ancora un po’ giovane. Buono nel 2010.

Prezzo indicativo € 450,00 Marchesi Antinori Firenze (Fi)

Prezzo indicativo € 30,00 Azienda Agricola Valle Reale Popoli (Pe)

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adagio con gusto » in collaborazione con Slow Food Abruzzo

IL PIÙ GRANDE EVENTO DI CULTURA GASTRONOMICA DEL MONDO Fra circa tre mesi appuntamento con la settima edizione del Salone del Gusto. In scena il modello positivo del cibo «buono, pulito e giusto» di Davide Acerra

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al 23 al 27 ottobre 2008 si daranno appuntamento a Torino 506 espositori italiani e 114 stranieri. Sono previste: 22 aree di ristorazione, 1 enoteca, 133 Laboratori del Gusto, 17 Teatri del Gusto, 20 appuntamenti a tavola, 17 incontri con l’Autore, 30 Master of food, 5 laboratori “Ripensa la mensa”, 62 orti in condotta destinati alle attività con le scuole, 11 conferenze, 28 seminari e 32 incontri regionali di Terra Madre, 10 presentazioni dell’attività editoriale di Slow Food, 5 giorni di proiezioni da Slow Food on Film, oltre alla presenza dei produttori di 160 Presìdi italiani e 115 internazionali, provenienti da 45 Paesi. Un calendario di iniziative che non deve e non basta a descrivere il Salone del Gusto, un modello di mercato che mette in scena per cinque giorni, all’interno dei padiglioni di Lingotto Fiere, le forze positive del cibo buono, pulito e giusto impegnate a praticare nel mondo, tutto l’anno, consapevolmente o no, la filosofia di Slow Food. Un grande contenitore dove proporre ai visitatori le chiavi di lettura per conoscere l’altra faccia del pianeta alimentazione e comprendere caratteristiche e storia di prodotti eccellenti ma poco conosciuti. Perché conoscere le eccellenze è, tra l’altro, il modo migliore per imparare a riconoscere e comprendere anche il nostro cibo quotidiano. Non basta, il Salone del Gusto è

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anche il luogo del dibattito e della sensibilizzazione sui grandi temi dell’ecogastronomia, senza mai perdere, però, l’approccio distintivo di Slow Food, quello del piacere, che restituisce al cibo valore simbolico e identitario. Un approccio che ha incontrato il favore del pubblico rendendo il Salone del Gusto un evento di riferimento a livello internazionale (nel 2006, oltre 170mila i visitatori, di cui il 20% proveniente dall’estero). Ma parliamo di questa edizione. L’elemento distintivo sarà la compenetrazione con Terra Madre, il meeting di migliaia di contadini da tutto il mondo, che entrerà concretamente nei padiglioni del Salone del Gusto. Non solo questo perché il viaggio all’interno della gastronomia internazionale si arricchisce di tante altre novità. Oltre al mercato, cuore pulsante del Salone, e oltre agli ormai storici Laboratori del Gusto e Teatri del Gusto -dove si susseguono cuochi da tutto il mondo che eseguono in diretta i loro piatti simbolo- saranno davvero numerosi ed interessanti i nuovi appuntamenti targati Slow Food: a cominciare dalla via “virtuosa”, uno spazio per imparare come scegliere un prodotto alimentare, conoscerne la storia, l’impatto sulla salute e

laboratori del vino

sull’ambiente, il ruolo del produttore; e gli Incontri con l’autore dove si potranno conoscere i personaggi simbolo del mondo dell’enogastronomia che racconteranno la loro storia e i loro prodotti. All’interno di questa iniziativa faranno il loro debutto quest’anno i Laboratori la scorsa edizione del Salone del Gusto: Via dei dolci

della memoria in cui i “grandi vecchi” parleranno ai più giovani spiegando il senso della passione che li ha guidati nel corso della loro vita. Una delle novità più significative del Salone sarà lo spazio Pensa che mensa: un area in cui si potranno conoscere, raccontare e soprattutto provare esperienze di quella che, secondo Slow Food, sarebbe una mensa buona, pulita e giusta. E ancora, i laboratori dedicati al vino naturale, guidati da Vignerons d’Europe, le specialità delle Cucine di strada, il Master of Food sul cibo quotidiano, una lezione sulla spesa consapevole per insegnare a leggere con competenza le etichette e a scegliere prodotti locali, stagionali e naturali. Il Salone è tutto questo e tanto altro ancora

» foto archivio Slow Food

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adagio con gusto

QUANDO È IL CINEMA A DOCUMENTARE L’IMPORTANZA DEL CIBO Grande interesse a Bologna per Slow Food on Film, l’originale Festival di corti, lungometraggi, documentari e serie Tv. Una kermesse che diventerà annuale per contribuire a far conoscere culture diverse e proporre alternative di qualità ai modelli di consumo dominanti » di Antonio Attorre

«È il festival che mancava» ha detto più di qualcuno, ed è in effetti innegabile che negli ultimi anni la presenza del cibo e del vino nel cinema sia sensibilmente cresciuta, riflettendo un interesse forse mai così centrale nell’immaginario comune. Si è così registrata la nascita di rassegne, cicli di proiezioni (a Lanciano, ad esempio, nei mesi un momento conviviale della Rassegna

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scorsi c’è stata la bella rassegna Retrogusto), sezioni di festival dedicati a tematiche alimentari e/o gastronomiche; Slow Food on film, che precedentemente si era svolta con cadenza biennale a Bra, è cresciuta di edizione in edizione fino a quella svoltasi a Bologna lo scorso maggio (è questa la nuova sede, e d’ora in poi sarà annuale), qualificandosi come il più importante e

originale festival del genere, con un’articolata rassegna di corti e lungometraggi in concorso che spaziano a tutto campo attraverso i generi, e una serie di sezioni che, grazie anche al prezioso archivio della Cineteca di Bologna, raccolgono documentari di grande valore antropologico. Tra i film premiati «Il vento fa il suo giro» di Giorgio Diritti, picco-


sopra: il logo della manifestazione; a destra: la Cineteca Azzo Gardino (foto Campana)

lo miracolo di film indipendente (ora in uscita in dvd) che è riuscito con pochi mezzi e indubbia qualità poetica ad esprimere una tematica molto vicina allo spirito slow, il corto cileno «Quando arriva la pioggia», che fotografa il contrasto culturale tra il lavoro e la vita degli agricoltori e i modelli di consumo omologati dominanti, il

bellissimo documentario «Il prezzo dello zucchero», sullo sfruttamento indecoroso dei lavoratori haitiani condotti clandestinamente nelle piantagioni di canna da zucchero. Con questo documentario, peraltro, che sarà presentato in ottobre in occasione di Terra madre a Torino, Slow Food inaugurerà una nuova collana di dvd in collaborazione

La valenza narrativa ed emozionale del vino al cinema Scoprire che Alfred Hitchcock è il cineasta che più di ogni altro ha meritato l’appellativo di regista gourmet, capace di non consentire più l’accesso alla sua cantina all’amico scrittore e sceneggiatore, dopo che la moglie aveva osato muovere verticalmente una delle preziose bottiglie di vino che giacevano coricate. O ricordare la scena di OO7 Una cascata di diamanti, nella quale Sean Connery si dimo-

strava capace di individuare persino il «millesimo» di un vino, dal quale sarebbe derivato, dopo lunghissimo invecchiamento, un pregiato sherry. O, ancora, ripercorre lo straordinario menu de Il pranzo di Babette con il vino andaluso, l’Amontillado, servito in apertura per accompagnare il brodo di tartaruga. Sono solo alcune delle suggestioni che Antonio Attore, da sempre giornalista e collaboratore di Slow Food, innamorato di cinema e di vino, ci induce a scoprire o ripercorrere con il suo Château Lumière, Brindisi ed ebbrezze al cinema, edito da Slow

Food. Un libro in cui Attorre affronta, con perizia da «cinefilo-enofilo» (è la definizione utilizzata da Paolo Mereghetti nella prefazione) il rapporto tra cinema e vino, dai tempi del muto ai giorni nostri. Un volume piacevole e prezioso, di agevole lettura che tocca Paesi e generi diversi ed è arricchito da una particolareggiata filmografia. In fondo, chi non vorrebbe conoscere il vignaiolo di Un’ottima annata, che canta alle vigne per migliorarne la produzione perché «Al terroir non basta il sole o la pioggia, ha bisogno d’armonia…»

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adagio con gusto

il regista Giorgio Diritti ritira il premio Chiocciola d’oro per “Il vento fa il suo giro”

con la Cineteca di Bologna. Uno spazio significativo è stato dedicato anche alla Tv, con una sezione specifica e con un convegno particolarmente seguito dal titolo «Il cibo in Tv: come si serve». Stefan Gates, autore con Marc Perkins della serie Tv prodotta dalla BBC Cooking in the danger zone ha meritato la chiocciola d’oro con que-

sto programma nel quale, di volta in volta, visita i luoghi in cui mangiare è pericoloso, come la Birmania o Chernobyl e non solo assaggia piatti che farebbero rizzare i capelli a chiunque, ma riesce a raccontare con uno sguardo sensibile e ironico i popoli che, nelle zone di crisi del pianeta, cucinano, mangiano e sopravvivono in condizioni estreme.

Con il convegno svoltosi presso il Dipartimento di Discipline della Comunicazione, Slow Food on Film ha voluto iniziare una riflessione sulla produzione televisiva attuale: è sicuramente grande l’interesse, troppe volte deludente l’offerta sia che i programmi sul cibo siano strumento di educazione piuttosto che di intrattenimento, inchiesta di attualità, divulgazione scientifica. Oltre 10mila le presenze registrate nei 5 giorni del festival, compresi numerosi bambini coinvolti nei laboratori didattici. Piace ricordare, a questo proposito, il successo riscosso dagli snack slow, serviti al posto di popcorn e caramelle iperzuccherate: le mandorle di Noto, la cudriddedda di Delia, il pistacchio di Bronte, il Parmigiano Reggiano, i tarallucci di Cerignola, gli scaldatelli alle spezie di Cerignola, i biscotti di Castellammare hanno vinto alla grande la sfida contro il cibo-spazzatura che oggigiorno si serve nella maggior parte dei cinema. Slow Food on Film è stata anche un’occasione per fare la spesa a km zero, grazie al Farmers’ Market (mercato aperto esclusivamente ad agricoltori locali) allestito nel centro cittadino

IL FILM «CHIOCCIOLA D’ORO» Aveva già accumulato svariati riconoscimenti, prima di essere insignito a maggio della Chiocciola d’oro allo Slow Food on Film Festival di Bologna. Candidato a 5 David di Donatello, 4 Nastri d’Argento, primo premio al Bergamo Film Meeting, Gran Prix al 24th Annecy Cinema Italien, Best Feature Film alla prima festa del cinema di Roma, Il vento fa il suo giro del regista Giorgio Diritti racconta una storia di montagna, ambientata nelle Alpi occitane italiane. Girato con attori non professionisti in un piccolo villaggio di soli sette abitanti è un film sulla difficile accettazione dello straniero che vuole mettere radici (un professore francese deluso dalla scuola, stabilitosi nel borgo per produrre formaggio) da parte della impolverata comunità di Chersogno. Un racconto che, sul finale, volge al thriller. In dvd dal 9 luglio, distribuito da Dolmen.

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UNA «SPUGNA GASTRONOMICA» SIMBOLO DELLA LOTTA ALLA POVERTÀ La patata ha la grande capacità di assorbire odori e sapori dagli altri cibi ed ha un elevato contenuto nutrizionale. Ricca di vitamine e di potassio, per l’ONU può contribuire ad aumentare il prodotto agricolo dei Paesi meno sviluppati

di Gino Primavera

L’ONU ha indicato il 2008 come l’Anno internazionale della patata e ha eletto il pregiato tubero a simbolo dello sradicamento della povertà, a coltivazione idonea ad aumentare il prodotto agricolo nei paesi poveri. Si è parlato di questo e delle patate abruzzesi -come quella del Fucino e quella rossa dell’alto Sangro- nel corso della cena-convegno organizzata lo scorso 28 giugno presso le Cantine Zaccagnini dal ristorante da me gestito, il Santa Chiara di Guardiagrele, e dallo Slow Food Abruzzo, con la partecipazione del Parco nazionale della Majella, dell’ARSSA e del Consorzio per la valorizzazione della patata del Fucino. I relatori hanno evidenziato la grande duttilità e versatilità della patata e la sua capacità di assorbire e fissare odori e sapori degli altri cibi. Prodotto umile e generoso, la patata si adatta a tutte le pietanze: a base di carne, di pesce e di verdura. Funziona come una “spugna gastronomica”, capace di impregnarsi e fare sue le proprietà organolettiche degli altri cibi. Questa “incoerenza” ne fa uno dei prodotti vegetali più usati nel mondo, modesto comprimario che presta la propria struttura a tutto ciò che l’accompagna: non l’arroganza

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adagio con gusto

carne e patate sotto il coppo

il professor Gino Primavera

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ideologica del tartufo o dell’aragosta, ma la mediazione dei rapporti intelligenti con i propri simili! Valga l’esempio, nella nostra cucina tradizionale, della “cottura sotto il coppo”: testine d’agnello con le patate (cuccìtte e patane), piatto nel quale la parte migliore sono proprio le patate che ricevono gli aromi e i profumi dell’agnello; ma anche il polpo sotto il coppo o le carni di maiale a “cif e ciaf”, o il coniglio. Cibi e piatti che donano alle patate le loro fragranze. A volte addirittura la patata ci può ingannare e simulare sapori di altri cibi per un errore di consuetudine del gusto. Come in un piatto tradizionale, le patate a sugo di pesce, fatto di patate tagliate a piccoli pezzi, cotte con acqua, olio, prezzemolo e aglio, nel quale sembra

proprio che ci sia il pesce, solo perché spesso nei guazzetti di pesce usiamo la stessa cottura con gli stessi ingredienti, vale a dire aglio e prezzemolo. Molto diffuse, nella tradizione gastronomica abruzzese, sono le pietanze vegetali con presenza di patate: patate e cipolle, zucca gialla e patata, pizze, fujie e patane (classico piatto invernale con verze, erbe spontanee, pizza di granturco, il tutto accompagnato da “sardella” fritta e peperone secco abbrustolito), fasciulitte e patane ma anche primi piatti come pasta e patate, riso lacce e patane, con sedano e patate in un connubio non usuale ma molto riuscito. E poi il pesce, specialmente quello conservato come il baccalà e lo stoccafisso che cucinati in umido


spesso sono uniti alle patate. Mi piace anche citare un antico piatto ottenuto da brodo di ossa di maiale, con riso e patate tagliate a dadini, che si preparava durante il rito della lavorazione del maiale dalle ossa spolpate dalla carne con la quale si preparavano salcicce e salsicciotti. La patata conferisce anche cremosità alle pietanze per la proprietà addensante dell’amido in essa contenuto: ogni bravo chef sa che se si vogliono mantecare e rendere cremose le salse bianche senza appesantirle con la panna, una crema di patate è l’ideale. E proprio per questa sua grande adattabilità gastronomica, la patata è capace anche di grandi innovazioni, come quella presentata nella cena del 28 giugno dal gelatiere Antonio Ascenzo di San Valenti-

no che ha preparato un fantastico gelato di patate, dalla consistenza eccezionale. Un altro grande punto di forza della patata è il suo contenuto nutrizionale: alimento ricco di vitamine e sali minerali, in particolare di potassio, con una buona quantità di amido che contribuisce ad equilibrare la nostra dieta spesso troppo ricca di proteine e grassi di origine animale. Quindi: assenza di grassi, estrema digeribilità e contenuto calorico pari ad un terzo di quello del pane. La patata è un cibo moderno con interessanti aspetti “dietetici” ma ricco di proprietà nutritive. Col caldo e l’estate si possono preparare con le patate gustose insalate, da sole o con fagiolini, molluschi, carne lessa… preparando piatti unici, leggeri, freschi e digeribili

in basso: “cif e ciaf” di maiale con patata a spacco; sopra: “checucce e patate”

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DUE ELLE S.n.c. di Livi Luigi & C. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Treviso, 4 tel. 085.4462832 - fax 085.4460322 www.dueellecucine.it - e-mail: info@dueellecucine.it

DE NATURA [anno di fondazione2001] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) - Via Alzano, 78 tel. e fax 085.960597 - mobile: 3471939305 e-mail: denatura_pe@libero.it

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eData S.r.l. [anno di fondazione 2000] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Roma, 10 tel. e fax 085.4460257 www.e-data.it - e-mail: info@e-data.it

DANIVA S.r.l. [anno di fondazione 1999] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. C 19 tel. e fax 085.959192 www.daniva.eu - e-mail: info@daniva.eu

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NRG ITALIA S.p.A. - Divisione Gestetner [anno di fondazione 1871] 65123 Pescara Via L. Muzii, 15 tel. 085.4213020 - fax 085.4221128 www.rossibruno.it - e-mail: info@rossibruno.it

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ECOLOGICA ANZUCA S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Valle Anzuca, 18/D tel. 085.4917963 - fax 085.4918077 www.ecologicanzuca.it e-mail: info@ecologicanzuca.it

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autunno 2008 Montesilvano _ (Pe)

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MANZONI S.r.l. [anno di fondazione 1992] 67031 Castel di Sangro (Aq) Via Ponte Nuovo, 52 tel. e fax 0864.840302 e-mail: centrostudi.manzoni@tin.it

SETRA S.r.l. [anno di fondazione 1988] 66026 Ortona (Ch) C.da S. Elena - Zona Industriale tel. 085.9032026 - fax 085.9032027 e-mail: dilullo.setra@tiscali.it

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SITVAL PESCARA S.r.l. [anno di fondazione 1986] 66100 Chieti Via E. Piaggio, 21 tel. 0871.560249 - fax 0871.575597 www.sitvalsrl.it - e-mail: dematteis@sitvalsrl.it

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hanno collaborato

Beniamino Orfanelli | abruzzo che produce | pag. 15 Cinquantuno anni, sposato e padre di due figli, è dal 1999 il presidente regionale di Confesercenti, incarico al quale è stato eletto dopo aver guidato la Confesercenti provinciale di Teramo. Agente di commercio dal 1982, fa parte della giunta della Camera di commercio, industria e artigianato di Teramo. È anche presidente dell’Ebitertab, il primo ente bilaterale unitario per il commercio e il turismo, dove gli imprenditori di Confesercenti e i sindacati Cgil, Cisl e Uil sono rappresentati in maniera paritaria.

Anna Morgante | primo piano | pag. 16

Preside, dal 1999, della facoltà di Economia dell’università G. d’Annunzio, Chieti – Pescara, nella quale insegna Tecnologie dei cicli produttivi e di recupero e riciclo dei materiali. È stata direttore del dipartimento di Scienze e del dipartimento di Metodi Quantitativi e Teoria Economica. Ha iniziato la carriera accademica all’università di Bologna sotto la guida del prof. Walter Ciusa. È autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche. Fa parte, come fondatore, dell’Editorial Board dell’International Journal of management Literature.

Giorgio De Marzi | primo piano | pag. 18 Laureatosi in ingegneria meccanica nel 1977, presso l’università La Sapienza di Roma, dopo una breve esperienza professionale, viene assunto due anni dopo dalla Italtel a Milano. Si trasferisce nel 1983 a L’Aquila e come responsabile della Ingegneria di Processo partecipa alle attività di progettazione di linee produttive e realizzazione prodotti sviluppati da Italtel congiuntamente con Telettra, Ericsson, AT&T, IBM. Nel 1995 è chiamato a ricoprire il ruolo di responsabile della Ingegneria di Prodotto nel Laboratorio di Ricerca e Sviluppo della Divisione Trasmissioni, ruolo ricoperto fino al 2002, dopo la cessione a Siemens delle attività di Italtel a L’Aquila e la costituzione del Laboratorio di Ricerca oggi denominato TechnoLabs SpA. Dal 2002, coadiuva con la Direzione Aziendale al processo d’innovazione, partecipando all’individuazione delle tecnologie e delle competenze tecniche necessarie all’attuazione dei programmi di sviluppo dell’azienda. In questo ambito cura aspetti legati ai rapporti con le università, ai progetti di ricerca finanziata ed ai diritti di proprietà intellettuale.

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hanno collaborato

Dajana D’Andrea | ricerca&innovazione | pag. 26 Ricercatrice a contratto presso il DASTA (dipartimento delle Scienze Aziendali, Statistiche, Tecnologiche e Ambientali) della D’Annunzio nell’ambito di un progetto di ricerca dal titolo: «Nuovi modelli organizzativi per la gestione della conoscenza nell’Extended Enterprise nell’era digitale», interamente finanziato dal MIUR. Laureata nel 2005 in Economia Aziendale presso l’università G. d’Annunzio, dal 2006 è studentessa di dottorato in Innovation Management presso il Centro di Ricerca SPRU (Università del Sussex – UK).

Francesco Mancini | primo piano | pag.

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È componente del Comitato nazionale Relazioni Industriali e Affari Sociali di Confindustria e consigliere delegato regionale per le Relazioni Industriali e Politiche del Lavoro di Confindustria Abruzzo. Imprenditore, laureato in Scienze Politiche. È presidente del C.d.A. della Da Fran Srl, consigliere d’amministrazione della Easy Leaving S.p.A., presidente del C.d.A. della Soc. Consort. Chietino-Ortonese a r.l. (l’agenzia di sviluppo dell’omonimo Patto Territoriale). In passato ha ricoperto la carica di presidente delle PMI e vice presidente di Confindustria Chieti e coordinatore regionale del Distretto Industriale dei Servizi di Pescara. E’ stato consigliere incaricato a Bruxelles per i G.I. di Confindustria per le Politiche Sociali e del Lavoro e, a Roma, per le Riforme Istituzionali. E’ componente di numerosi Comitati e Commissioni tecniche della Regione Abruzzo, nonché autore di pubblicazioni in materia di politica industriale ed economica.

Filippo Paolini | norme&leggi | pag. 30 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

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hanno collaborato

Federica Ceci | marketing | pag. 32 Insegna in master e corsi di perfezionamento presso diverse università italiane. I suoi interessi di ricerca riguardano le teorie d’impresa, la gestione dell’innovazione, l’analisi delle implicazioni sulle competenze e sui confini d’impresa delle soluzioni integrate. Laureata in Economia e Commercio e ricercatrice presso l’università D’Annunzio, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Ingegneria Economico - Gestionale presso l’università di San Marino. Durante gli anni di dottorato, è stata visiting student presso il centro di ricerca Spru (università del Sussex) e la London Business School (UK) ed invited student presso l’università di Linkoping in Svezia ed il centro di ricerca INGENIO presso l’università Politecnica di Valencia in Spagna. Ha partecipato a conferenze internazionali (AOM 2007, Informs Annual meeting 2006, DRUID Tenth Anniversary Summer Conference 2005, European Accademy of Management 2005, DRUID Academy Winter 2005 PhD Conference). È “ad hoc reviewer” per le riviste International Journal of Technology Management; International Studies in Management & Organization, Industrial and Corporale Ch’ange e ha pubblicato su Journal of Management and Governance e Industry & Innovation.

Pietro Pastorelli | energia | pag. 34 Delegato di Confindustria Abruzzo, dal 2006, per le politiche energetiche. Nato a L’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in ingegneria elettronica e l’anno successivo consegue l’abilitazione all’insegnamento presso l’università di Pisa. Dopo una breve esperienza di docente, dal 1966 lavora nel reparto impianti di telecontrollo e protezioni delle reti elettriche, presso la Siemens A. G. Nel 1976 si trasferisce presso l’ABB SACE dove si occupa di apparecchiature e quadri elettrici MT/BT. Nel 1980 inizia la collaborazione con il Gruppo Alcatel Alsthom, operando nei settori apparecchiature ed impianti MT/BT, protezioni di reti elettriche e sistemi di generazione autonoma di energia per applicazioni sia civili che militari. In questo periodo svolge anche un’intensa attività professionale di progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche. Dal 1992 al 2002 è imprenditore nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Successivamente, attraverso la creazione dello Sportello Imprese, si dedica allo sviluppo della collaborazione nei settori dell’innovazione, della formazione e della ricerca del personale tra l’università dell’Aquila e le imprese del territorio.

Nicola Boschetti | un’ottima annata | pag. 121 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers riservata ai giovani professionisti. Ha avuto l’onore di essere il sommelier del pranzo ufficiale riservato all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, durante la visita a Chieti nel settembre 2005. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

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agu

a... matita

Âť di Vyck

le indecisioni della politica... 144




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