Abruzzo Impresa il mensile del manager • MAGGIO 2012 • numero 66 • anno VIII • www.abruzzoimpresa.it • Copia Omaggio
numero
66
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2° MEETING
FARE IMPRESA GLI OPERATORI ECONOMICI ABRUZZESI SI INCONTRANO
Premio Aquila Reale
IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA.
Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa
23 NOVEMBRE 2012
Grand Hotel Adriatico Montesilvano (PE)
con il patrocinio con il patrocinio di di
evento coordinato evento coordinato da da
COMUNE DI MONTESILVANO
COMUNE DI MONTESILVANO
A S S O I MA PS RS EO SA IM I TA P RLEI S AA NIA TA .IT LIANA.IT
INFO • tel. 085.9508161 _ fax 085 9508157 _ info@assoimpresaitaliana.it _ www.assoimpresaitaliana.it
2° MEETING 2° MEETING
FARE IMPRESA
il meeting degli operatori economici abruzzesi
Promosso dalla redazione di Abruzzo Impresa e coordinato da Assoimpresa. È l’evento organizzato per gli imprenditori, i manager e tutti i professionisti del mondo economico abruzzese che si terrà il prossimo 23 novembre dalle ore 20:00 presso il Grand Hotel Adriatico a Montesilvano. Durante la serata di gala verranno premiate le ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa con il premio Aquila Reale.
un’immagine del meeting FARE IMPRESA 2011
L’EVENTO FARE IMPRESA
L’obiettivo del meeting è organizzare un’esclusiva serata di gala che nasce con l’ambizione di affermarsi come immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti del tessuto economico e politico abruzzese. Nel corso della serata, alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa, verrà consegnato il premio Aquila Reale, un riconoscimento all’impegno dimostrato nel lavoro e nello sviluppo della propria azienda. Il premio Aquila Reale, alla sua 5a edizione, ha come mission quella di continuare a valorizzare gli imprenditori protagonisti dello sviluppo del nostro territorio.
IL PANORAMA ESPOSITIVO
All’interno della sala meeting, verrà allestita una galleria espositiva dove gli imprenditori e i protagonisti dell’evento potranno relazionarsi creando nuovi progetti e sinergie d’impresa.
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LA LOCATION
Fare Impresa si terrà presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, una struttura altamente attrezzata che dispone di una sala meeting di oltre 1200 metri quadrati, accogliente, confortevole e facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale A14 Pescara Nord. L’hotel è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca 10.
COME ARRIVARE
Il Grand Hotel Adriatico è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca, 10 a 2 Km dall’uscita Pescara Nord A14 a 6 Km dalla stazione ferroviaria e ad 8 km dal locale Aeroporto.
FARE IMPRESA PARTNERSHIP
L’evento prevede il supporto di due categorie di partner, la SILVER per dare visibilità alla vostra azienda e la GOLD per diventare parte dell’evento grazie ad un vostro desk point che potrete utilizzare a piacimento. Per informazioni e adesioni: tel. 085.9508164 _ email: info@assoimpresaitaliana.it
Vostro materiale pubblicitario (Brochure o Gadget) distribuito nella shopper ufficiale dell’evento Fare Impresa.
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Pubblicazione del logo aziendale sul backdrop delle interviste.
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Proiezione della durata di 20 sec. (in Loop) del logo aziendale sul mega schermo posto sul palco durante l’evento.
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Stampa del logo aziendale sulla copertina del block notes distribuito durante l’evento Fare Impresa.
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Partecipazione alla serata di Gala dell’evento Fare Impresa per 2 persone.
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Desk point esclusivo allestito per l’evento con tavolo, 3 sedie, logo stampato (1 mt. circa) sulla parete, spazio riservato di 3,5 x 3 mt.
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Proiezione della durata di 20 sec. (in Loop) del logo aziendale sul mega schermo posto sul palco durante l’evento.
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Stampa del logo aziendale sulla copertina del block notes distribuito durante l’evento Fare Impresa.
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Partecipazione alla serata di Gala dell’evento Fare Impresa per 2 persone.
numero
66
in copertina Mariano Monaco foto di Pietro Ferrante
MAGGIO 2012 n°66 anno VIII numero chiuso in redazione il 31 MAGGIO 2012
direttore responsabile
Eleonora Lopes
redattori Denia Di Giacomo, Laura Tinari, MARCELLA PACE EDITORIALISTI Mauro Di Pietro, carlo imperatore hanno collaborato a questo numero Luigi Carunchio, Simone D’Alessandro, Antonio Teti, massimiliano pian, Filippo Paolini, Alessio Pelusi, alessandra vallera, ANDREA BONANNI, martina luciani, Anna Cutilli Di Silvestre, Pietro campanaro, Nicola Boschetti, Chiara Strozzieri, Marco Sciame, Piero Vittoria, andrea cati, piergiorgio greco, neda accili, valentina muretta, marzia aquilio
art director
Marcello Starinieri _ visualadv.it
ufficio grafico
Gianluigi Tiberi
ufficio fotografico
Pietro Ferrante
Coordinatore web-TV
Gianluigi Tiberi
stampa
D’AURIA PRINTING SPA - AP
editore
Fabio De Vincentiis _ f.devincentiis@gruppoimpresa.eu
sito WEB
www.abruzzoimpresa.it
e-mail:
redazione@abruzzoimpresa.it grafica@abruzzoimpresa.it commerciale@abruzzoimpresa.it
indirizzo
Gruppo Impresa srl Corso Vittorio Emanuele, 408 65121 Pescara
telefono
085 9508164
fax
085 9508157
servizio abbonamenti e servizio arretrati
Tel. 085 9508164 e-mail: abbonamenti@abruzzoimpresa.it e-mail: arretrati@abruzzoimpresa.it
Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Copyright© 2006/2012 tutti i diritti riservati. GRUPPO IMPRESA srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. GRUPPO IMPRESA S.r.l. Corso Vittorio Emanuele, 408 - 65121 Pescara
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capitano d’impresa
Mariano Monaco
Passione
Sicuramente l’arte, intesa in tutte le sue forme. Sin da bambino sono cresciuto con un forte senso dell’estetica legato alla cultura dell’arredamento. Tra le mie passioni, ci sono anche gli orologi, mi piace collezionarli.
MARIANO MONACO, UN IMPRENDITORE A TUTTO TONDO Mariano Monaco può definirsi l’uomo delle 4 “M”. Perché? La “M” è una lettera che ricorre costantemente nella sua vita: M come Mariano, come Monaco, come Mobile e come Mosciano Sant’Angelo, la sua amata cittadina. E, l’intreccio di questa lettera nel suo cammino privato e lavorativo ha fatto si che oggi guidi con successo il Gruppo Euromobili. Classe 1970, nato e cresciuto a Mosciano Sant’Angelo, (uno degli ultimi nati in casa) la patria del mobile, Mariano Monaco, si occupa dell’attività di famiglia, la vendita di mobili. Ma la storia imprenditoriale della famiglia Monaco inizia nel 1959 quando il papà Bruno iniziò a lavorare nel settore del mobile con un piccolo laboratorio artigianale di produzione propria insieme ai suoi tre fratelli. Negli anni questa realtà cresce fino a diventare un’importante azienda. Poi nel 1989 avviene un cambiamento, il sito produttivo si ferma e tutti gli spazi della produzione vengono convertiti in esposizione. E’ in questa fase che Mariano fa il suo ingresso in azienda. Dopo aver conseguito il diploma in Ragioneria, infatti decide subito di affiancare il padre. Negli anni frequenta diversi corsi e stage in giro per l’Italia che gli permettono di confrontarsi con grandi realtà aziendali. «Il valore più importante- racconta Mariano- che mi ha trasmesso mio padre, è quello del lavoro, che va svolto sempre con etica e serietà». Sposato con Assunta che fa l’avvocato, hanno 2 figli Bruno di 4 anni e la piccola Laura Angelica di quasi 2 anni. «E’ con loro –continua Mariano- che cerco di trascorre il poco tempo libero che mi resta». Qualità dei marchi, professionalità dei collaboratori e massima attenzione nei riguardi del cliente, sono le carte vincenti di questa storica azienda. Il Gruppo Euromobili è costituito da: un punto vendita a Mosciano Stazione che si occupa dell’arredo per la casa e da 4 negozi di Moma Centro Cucine Lube a Montesilvano, Mosciano Sant’Angelo, Francavilla al Mare ed infine a Colonnella. Ma non è finita qui, dal 1993 Mariano ha deciso di investire anche sul settore immobiliare, dando vita ad una società che si occupa di gestione e costruzione degli immobili. Mariano è un vulcano di idee, un imprenditore instancabile con la passione per l’arte che due anni fa lo ha spinto a fondare l’associazione culturale “Mo’Art” di cui è il presidente. Molto attaccato alla sua Mosciano, alla quale si ispira per i suoi progetti anche attraverso Mo’Art, Mariano è un uomo determinato, tenace e soprattutto dotato di una simpatia travolgente. «Io ho un motto – conclude- “il mondo è di chi se lo prende”. Sono convinto che un pizzico di sana ambizione per chi come me ha scelto di fare l’imprenditore, non guasti, è una spinta per fare meglio e crescere».
Viaggi
Adoro viaggiare, ho sempre viaggiato tantissimo Ora, con due figli, io e mia moglie scegliamo mete più adatte alla famiglia. Ma un posto che ho nel cuore è il Kenya, talmente meraviglioso da farmi venire il mal d’Africa!
Tempo libero
Cerco di trascorrere tutto il tempo libero che mi lascia questo lavoro con mia moglie e i miei figli. Durante i week end ci piace girare l’Italia alla ricerca di belle mostre e buoni ristoranti.
Amici
Frequento gli amici di sempre, quelli dell’adolescenza. È bello ritrovarsi insieme e fare lunghe chiacchierate che purtroppo però sono sempre più rare.
Sport
Scio da quando sono bambino, ed ogni inverno mi divido tra Prati di Tivo e il Trentino Alto Adige per fare belle sciate. Gioco da sempre anche a tennis.
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sommario _ anno VIII n°66_ maggio 2012
opinioni&rubriche editoriale
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Gocce d’inchiostro
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Tendenze fatti persone
Abruzzo che produce
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Mercato del lavoro e ammortizzatori sociali
il punto
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Parola d’ordine: esportare
lavoro in corso
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Il lavoro tramite agenzia e il decreto attuativo della direttiva comunitaria
messa in sicurezza
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Il Portale Agenti Fisici, una risorsa per le Imprese
in primo piano sisma
22
L’Aquila chiave della svolta (bloccata)
ricostruzione
24
«L’Aquila rinascerà dalla parte sana della società e dell’imprenditoria»
società
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Noi bamboccioni?
storie
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Se ne va Antonio Tancredi, pilastro della politica abruzzese
33
in copertina mariano monaco
34
Mariano Monaco, l’imprenditore con la “M” maiuscola
incarichi&carriere nuovi sindaci / di tizio / artoni
41
Amministrative 2012 / WWF Abruzzo / Banca di Teramo
mauro / ciapanna / zuccatelli
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Caripe / Ruzzo Reti / Sanutà
radoccia / taddei
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Prov. Chieti / Camera di Commercio / edizioni L’una
storie&persone monica alegiani
46
New generation
MAD
storie&persone la rocca e Natale
48
46
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Ottorino La Rocca e Giuseppe Natale, una “vita a servizio della Natura”
tematiche d’impresa ict
54
creatività
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Società in perdita cronica e società di comodo: cosa accade? Smart City: città intelligenti ma solo se progettate da individui raziocinanti… La biblioteca digitale: creatività made in Corea
norme&leggi
63
Riforma del lavoro, convince?
gestione d’impresa
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Comunicare per avere successo
innovazione
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Produrre in Italia, e in Abruzzo, si può
fisco
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credito&finan a bcc
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Bcc Castiglione Messer Raimondo e Pianella, approvato il bilancio
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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215
Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853
Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748
Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456
Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273
Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825
Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818
Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200
Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824
Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374
sommario _ anno VIII n°66_ maggio 2012
lavoro trasporti
77 81
Con Adecco per affrontare la salita! Da nord a sud, il Gruppo Baltour potenzia la sua rete
crisi
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L’allarme della Confartigianato
lavoro
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Personal Branding, fare marketing su se stessi!
fondazione aria
86
Premio territorio Abruzzo
sociale
88
“Economia e management per gli operatori del sociale”
istruzione
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Mezzo secolo di storia per l’istituto “Algeri Marino”
didattica
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Piccoli artisti crescono
didattica
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A scuola di campagna
novità
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iGien: la salute nelle tue mani
92
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seminari&convegni 101
Ridotto il debito, ora tagliamo le tasse
società
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Nasce in Abruzzo la Scuola di Regione
confindustria pe
105
Contratti di rete: crescere in sinergia
territorio
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Dragaggio del porto di Pescara: un convegno per fare chiarezza
ambiente
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A Crecchio si parla di Green Economy
regione
turismo
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Il futuro della costa dei trabocchi
comunicazione
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“Il futuro della comunicazione nell’era digitale”. Il CoReCom ne parla a Teramo
salute
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Insieme fino alla fine
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eventi fiere
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Salone della ricostruzione, un successo per l’aquila
editoria
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I giovani dell’Ance e la manutenzione delle opere provvisionali
solidarietà
121
Tappa abruzzese per “Il sogno di Nenette”
risorse umane
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Lezione a suon di musica per Aidp
enologia
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Cantine aperte, un appuntamento immancabile
territorio
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concorsi
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“Se vuoi un mondo più bello, lavoraci anche tu”
agroalimentare
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Lorolio, la qualità che amiamo
concorsi
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Il trionfo delle virtù
segue a pagina
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“Mosciano Sant’Angelo Il Paese del Mobile”
la vita è bella
116
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editoriale
/ gocce d’inchiostro
Eleonora Lopes _ direttore
S
i conclude con un lieto fine la vicenda della Golden Lady. E’ stato firmato a Roma, presso il ministero dello Sviluppo Economico, l’accordo per la riconversione industriale del sito produttivo di Gissi. Salvi 365 posti di lavoro grazie al subentro dell’azienda Del Gatto, specializzata nel settore delle calzature e dell’azienda NEW Trade di Prato, che attiverà un impianto nell’ambito del settore tessile. Per il presidente della Regione, Chiodi, questa è una “Vertenza simbolo, rilevante sia sul piano della difesa del lavoro, sia sul piano della capacità dell’Abruzzo di attrarre nuovi investimenti”. Per l’assessore al Lavoro, Gatti “E’ una buona soddisfazione per tutta la comunità abruzzese ed anche un segnale di fiducia nella triste congiuntura del momento, dove si perdono tanti posti di lavoro in Italia”. Una vertenza dall’esito positivo, che dimostra una sinergia vincente tra imprenditori, istituzioni, lavoratori e sindacati. Ma il vero lavoro deve ancora cominciare: monitorare le successive fasi di applicazione degli accordi sottoscritti a Roma che, a partire dal primo luglio, prevedono le prime assunzioni.
L
a generosità degli aquilani nei riguardi della popolazione emiliana colpita dal sisma non si è fatta attendere. A pochi giorni dalla prima tragica scossa che ha fatto registrare diverse vittime, i cittadini abruzzesi hanno aperto vari contocorrenti a favore dei terremotati, ma soprattutto hanno messo a disposizione tutto il know how che hanno acquisito in questi tre anni specie nella prima fase legata all’emergenza. Tra le numerose iniziative, e’ stata avviata dall’Amministrazione comunale di Canosa Sannita, una raccolta di fondi da devolvere alla comunità di Mirandola (Modena), dove è crollata una fabbrica che fornisce materiali utili alla produzione a un’azienda di Canosa Sannita. L’interruzione delle attività nella sede emiliana ha provocato come conseguenza il fermo provvisorio nella fabbrica del piccolo paese aquilano, con ripercussioni temporanee sui lavoratori. I danni al sistema produttivo di uno dei territori italiani che contribuisce per oltre l’1% al PIL nazionale sono gravissimi, l’auspicio è che il sistema economico possa ripartire al più presto.
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tagione trionfante per lo sport abruzzese. Il Pescara Calcio raggiunge la vetta più alta e vola in serie A, la Virtus Lanciano va in serie B, il Teramo Calcio torna tra i professionisti. Successo anche per lo sport rosa: il Cus Chieti basket torna in A1, la Leadercoop Teramo vince lo scudetto nel campionato di serie A1 di pallamano. E ancora per concludere, grande successo per l’Ironman che si è svolto per il secondo anno a Pescara e che ha visto quasi 2000 atleti giungere nel capoluogo adriatico da tutte le parti del mondo. Il Comune di Pescara parla di almeno 20mila pernottamenti e di importanti introiti per il sistema economico locale. Non dimentichiamo che la promozione del Pescara in serie A, dopo un’estenuante attesa durata 20 anni, così come quella delle altre squadre, rappresenta un orgoglio per i cittadini, la vittoria dello sport, ma soprattutto un patrimonio di tutta la regione, anche per i benefici economici che ne deriveranno. Un plauso va certamente alle società di queste squadre che, in periodi di vacche magre, anzi magrissime, hanno comunque deciso di investire il proprio denaro in queste avventure sportive. direttore@abruzzoimpresa.it
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VINI DA PESCE: 6 MEDAGLIE E 36 DIPLOMI PER LE ETICHETTE ABRUZZESI I vini d’Abruzzo hanno conquistato nuovi eclatanti successi. La nostra regione si è aggiudicata, infatti, ben 6 medaglie e 36 diplomi di merito, nel corso della 1ª edizione della Selezione Internazionale dei Vini da Pesce, la tre giorni riservata a vini bianchi, rosati e spumanti di qualità tra quelli che godono dell’approvazione del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, svoltasi sulla Riviera del Cònero, nelle Marche. A premiare le etichette abruzzesi, in competizione con più di 300 aziende provenienti da 10 nazioni, una giuria internazionale, composta da 35 membri, tra enologi e giornalisti, provenienti da 15 Paesi. Due le medaglie d’oro conquistate nelle rispettive categorie, dall’azienda agraria Terzini di Domenico Terzini di Tocco da Casauria, con il Cerasuolo D’Abruzzo DOC “Terzini” 2011, e la Farnese Vini srl di Ortona, con il Colli Aprutini IGT Passerina “Casale Vecchio” 2011. Medaglie d’argento per l’azienda vitivinicola Strappelli Guido di Torano Nuovo, con il Colli Aprutini IGT Pecorino “Soprano” 2011, e per la cantina Colle Moro soc. coop. agr. di Frisa, con il Cerasuolo d’Abruzzo DOC “Club” 2011. Bronzo invece per due etichette dell’Olearia Vinicola Orsogna sca di Orsogna: il Cerasuolo d’Abruzzo DOP “Mallorio” 2011 ed il Terre di Chieti IGT Rosato “Mallorio” 2011.
LA “RODRIGO” INAUGURA UNO STORE A MILANO Dopo le recenti aperture a Sassari e a Lido di Ostia, la storica azienda abruzzese “Rodrigo” arriva anche a Milano. E’ stato inaugurato il 24 maggio scorso, in Corso Genova, il nuovo Flagship Store Rodrigo, il marchio del Centauro, di proprietà della IAC – Industria Adriatica Confezioni SpA. Lo store di Milano, nel cuore della moda italiana, rappresenta anche un osservatorio privilegiato che porterà ulteriore linfa vitale agli stimoli ed alle suggestioni per la creazione delle nuove collezioni “Rodrigo”. Testimonial d’eccezione per il battesimo milanese del marchio, con 50 anni di esperienza nell’abbigliamento uomo, è stato l’attore Cesare Bocci, che interpreta l’Uomo Rodrigo nelle campagne di comunicazione delle collezioni Primavera – Estate 2012 e Autunno – Inverno 2012/2013. Ora l’azienda abruzzese si prepara alle prossime inaugurazioni a Casablanca, Rabat, e di un 2° monomarca a Roma e Palermo. All’inaugurazione, un brindisi di saluto accompagnato dal sassofono dell’artista Paolo Favini, hanno partecipato numerosi ospiti del mondo dello spettacolo come l’ attore Gigi Sammarchi, Enzo Savi ed Elena Ravelli di Radio Italia, Piero Cassano e Fabio Perversi dei Matia Bazar.
NASCE A PESCARA IL COMITATO GIOVANI IMPRENDITORI DELLA CONFESERCENTI Nasce a Pescara il Comitato dei Giovani Imprenditori, lanciato da Confesercenti per rispondere alle nuove esigenze del tessuto imprenditoriale abruzzese, sempre più giovane, soprattutto nel terziario. Sono, infatti, quasi 18.000 gli imprenditori abruzzesi con meno di 35 anni. La provincia con il numero più alto di imprese guidate da under 35 è Chieti con 5.080 aziende, seguita da Teramo (4.499), Pescara (4.163) e L’’Aquila (4.096). Il comitato, battezzato sotto la supervisione del presidente nazionale Vincenzo Schiavo e del coordinatore Lino Busà, oltre che del presidente regionale di Confesercenti Beniamino Orfanelli e del direttore Enzo Giammarino, sarà coordinato da Piero Giampietro e composto da un delegato per ogni provincia (due per Pescara): Fabrizio Corazzini, Giacomo Genchi, Danilo D’’Urbano, Domenico Venditti e Daniele Erasmi. Si tratta di un progetto, ha spiegato Piero Giampietro: «che vuole coinvolgere imprenditori di prima generazione e chi sceglie di rinnovare e guidare l’’impresa di famiglia resistendo alla tentazione di lasciare l’’Abruzzo», tanto più che secondo quanto emerso dall’indagine Datagiovani sullo “Youth Friendly Index”, la nostra regione è fra le cinque meno attrattive in assoluto per le nuove generazioni.
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tenden e fatti persone
ANTONELLA BALLONE AL “YOUNG ENTREPENEURS SUMMIT” DI CITTA’ DEL MESSICO L’Abruzzo vola in Messico e lo fa grazie ad Antonella Ballone, consigliere del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Teramo e componente della Commissione internazionalizzazione dei GI nazionali, che ha rappresentato la nostra regione e l’Italia, insieme ad altri 13 colleghi al “Young Entrepreneurs Summit” di Città del Messico. Dal 2 al 5 giugno, 400 giovani imprenditori provenienti da 20 Paesi più industrializzati del mondo si sono riuniti per discutere delle strategie per uscire dalla crisi. Le proposte emerse dall’incontro verranno poi consegnate ai Capi di Stato e di Governo nel G20 di Los Cabos. «Per Teramo è un prestigioso riconoscimento – ha commentato il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Teramo, Luca Verdecchia – e un’occasione unica per continuare a portare sui tavoli più importanti un contributo di idee che testimonia la voglia di cambiamento e l’impegno dei giovani teramani e abruzzesi nella realtà sociale ed economica del nostro Paese e anche oltre i confini nazionali». Al summit hanno partecipato 14 Giovani Imprenditori di Confindustria, che hanno elaborato proposte orientate allo sviluppo di un ecosistema che favorisca l’attività imprenditoriale giovanile.
CRISI: NOTO IMPRENDITORE DI PIANELLA SI TOGLIE LA VITA Ancora una volta la crisi economica ha fatto una vittima. Giancarlo Di Leonardo, 67 anni, ex titolare del noto stabilimento di salumi di Pianella, si è tolto la vita. Di Leonardo, che da quando si era ritirato a vita privata era entrato nel tunnel della depressione, non ha trovato altra via d’uscita di fronte al tracollo economico iniziato nel 2008 che aveva portato alla chiusura della sua azienda. A trovarlo impiccato nel garage di casa, sua moglie. La famiglia Di Leonardo è nota anche nell’ambiente sportivo per aver guidato il Pianella Calcio.
A CHIETI “CHI PIU’ NE HA PIU’ NE METTA” Il rispetto per l’ambiente è sceso in piazza a Chieti e lo ha fatto grazie a Rexam Italia, una delle società leader nel mondo di consumer packaging, insieme al CiAl, Consorzio Nazionale per la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero degli imballaggi in alluminio. Il 2 e il 3 giugno scorsi, si è svolta “Chi più ne ha più ne metta”, la campagna di sensibilizzazione volta a promuovere le performance tecniche e ambientali della lattina per bevande in alluminio. Per due giorni il pubblico ha potuto ammirare una riproduzione di una mega caffettiera interamente fatta di lattine per bevande realizzata dall’associazione di volontariato “Vita per la Vita” e “Ricicletta”, la city bike in alluminio riciclato del Consorzio Imballaggi Alluminio, consegnata al sindaco di Chieti Umberto Di Primio e a quello di San Martino, Luciano Giammarino. I visitatori, inoltre, hanno potuto conferire le loro lattine usate ricevendo in cambio simpatici gadget, favorendo il riciclo di un prezioso materiale come l’alluminio, e contribuendo ad una raccolta di fondi per l’acquisto di cancelleria a beneficio dei bambini delle scuole di San Martino sulla Marruccina, dove ha sede uno dei principali impianti produttivi di lattine di Rexam, che erogherà un contributo economico per ogni chilo di alluminio recuperato. Nello spazio espositivo, infine, alcuni pannelli esplicativi hanno illustrato i grandi vantaggi e le caratteristiche della lattina per bevande, completamente riciclabile, al 100% e all’infinito.
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L’AQUILA CHIAMA EMILIA: SOLIDARIETÁ E SOSTEGNO CONCRETO Il sisma che ha colpito le popolazioni dell’Emilia ha visto mobilitarsi Confcommercio L’Aquila per uno dei territori italiani il cui sistema produttivo contribuisce per oltre l’1% al Pil Nazionale. In linea con quanto fatto dalla task force promossa da Confcommercio nel 2009 per sostenere la struttura aquilana nel fronteggiare le pesantissime conseguenze del terremoto, il vicepresidente nazionale, Renato Borghi, ha coinvolto il direttore di Confcommercio Abruzzo, Celso Cioni, in una missione di solidarietà e di supporto alle consorelle emiliane. «Nei giorni scorsi -informa Cioni- abbiamo posto in campo un piano d’azione operativo per assistere migliaia di aziende del terziario e dei servizi colpite dal sisma. Abbiamo organizzato nella settimana scorsa decine di incontri con i commercianti nelle province interessate, cercando di mettere a disposizione dei colleghi le esperienze maturate a L’Aquila. Abbiamo poi messo a disposizione dell’associazione di Modena due camper per sostituire temporaneamente le due sedi Ascom distrutte dal sisma a Mirandola e Cavezzo». A consegnarli è stato lo stesso Cioni con il vicepresidente provinciale Giovani Commercianti, Christian Ceddia.
FIRMATO L’ACCORDO GOLDEN LADY: SALVI 365 POSTI Firmato a Roma, presso il Ministro dello Sviluppo Economico, l’accordo per la riconversione industriale del sito produttivo della Golden Lady di Gissi. L’operazione ha così messo in salvo 365 posti di lavoro grazie al subentro dell’azienda Del Gatto, specializzata nel settore delle calzature, e dell’azienda NEW Trade di Prato, che attiverà un impianto nell’ambito del settore tessile. La firma è avvenuta alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti, dell’assessore al Lavoro della Provincia di Chieti, Daniele D’Amario, al sindaco di Gissi, oltre a quella delle parti datoriali e sindacali. «Salvataggio dei livelli occupazionali, riconversione industriale idonea alla vocazione del territorio e supporto della Regione con politiche attive e passive del lavoro, ritenute dalle imprese subentranti fondamentali per iniziare la trattativa e concluderla positivamente. -Ha affermato Gatti- La Regione Abruzzo svolge il suo ruolo, costruendo le condizioni e le opportunità per rendere appetibile investire e intraprendere sul nostro territorio».
PRESENTATA L’ASSOCIAZIONE “ABRUZZO MODERNO” «Un contenitore di idee, in cui trovano spazio donne e uomini capaci di vedere oltre l’urgenza del presente, che vogliono contribuire attivamente alla riflessione sull’Abruzzo di domani, per essere protagonisti della storia della nostra regione e partecipare allo sviluppo, alla crescita e al benessere dei nostri territori», Alessandra Rossi, neopresidente dell’Associazione “Abruzzo Moderno” ha così presentato questo nuovo «strumento di aggregazione sociale e di impegno per il bene della comunità. Stiamo vivendo -ha continuato- una realtà in cui il presente soffoca lo slancio verso il futuro. Come “Abruzzo Moderno” ci proponiamo la ricerca di un nuovo equilibrio in una società che appare delusa dalla politica. Per fare questo non possiamo permetterci il lusso di continuare a criticare e delegare sempre ad altri la definizione di obiettivi e strategie, ma è necessario assumerci tutte le nostre responsabilità e promuovere azioni concrete». L’Associazione intende svolgere un lavoro di ricerca, elaborazione di proposte, promuovendo incontri, conferenze, convegni e altre iniziative, al fine di diffondere una nuova cultura del rinnovamento in diversi settori. Alla presentazione ha partecipato anche il presidente onorario dell’associazione l’on. Rodolfo De Laurentiis, consigliere d’amministrazione della Rai.
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tenden e fatti persone
FIAVET: «IL TURISMO NON PUÓ CONTARE SULLE COMPAGNIE AEREE LOW COST» Agostino Ballone, presidente Fiavet Abruzzo e Molise, la Federazione che riunisce le imprese di viaggi e turismo, è intervenuto su quella che dovrà essere la strategia di sviluppo dell’Aeroporto d’Abruzzo: «Per far crescere lo scalo è fondamentale sviluppare il turismo, concentrarsi sull’incoming, identificare le giuste destinazioni e promuovere il territorio. Non si può essere legati solo alle compagnie low cost». A tale scopo è stato istituito un tavolo permanente tra Fiavet e Saga, società che gestisce l’aeroporto, finalizzato al potenziamento dei voli. Concentrarsi dunque sull’incoming, con l’obiettivo di spostare il turismo in Abruzzo, creerebbe un circolo virtuoso in grado di mettere in moto l’economia regionale. Un obiettivo raggiungibile soltanto mettendo insieme tutti gli attori coinvolti, ovvero tour operator, aeroporto, professionisti dell’accoglienza e Regione, «a cui spetta il ruolo istituzionale della promozione del territorio. -Dice Ballone- Purtroppo, però da quattro anni mancano fondi dedicati alla promozione e così abbiamo perso posizioni». Il presidente indica anche le destinazioni: Paesi dell’Est Europa, mercati emergenti e cosiddetti paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina), che fanno registrare ritmi di crescita notevoli.
ITALIA FUTURA ABRUZZO SI PRESENTA AL PUBBLICO REGIONALE L’associazione Italia Futura Abruzzo, declinazione territoriale dell’Associazione Nazionale presieduta da Luca Cordero di Montezemolo si presenta agli abruzzesi il prossimo 6 luglio nel corso di un incontro che si terrà alle 17.30 a Pescara nell’Auditorium L. Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo. All’evento parteciperà il presidente di Italia Futura Abruzzo, Giulio Cesare Sottanelli che presenterà idee e obiettivi del nuovo movimento alla stampa e agli oltre 1.200 iscritti a livello regionale. Prenderanno parte all’incontro: il coordinatore nazionale di Italia Futura Federico Vecchioni, il direttore di Italia Futura Andrea Romano e il responsabile Sviluppo Territoriale di Italia Futura Simone Perillo. La presentazione di Italia Futuro Abruzzo vuole rappresentare anche in Abruzzo un ulteriore e importante passo avanti dell’associazione che si sta sviluppando in tutta Italia con l’apertura negli ultimi mesi di numerose sedi su tutto il territorio nazionale. Italia Futura Abruzzo si propone di essere un luogo di aggregazione per promuovere il dibattito civile e politico sul futuro del paese e della regione, per formulare idee e soluzioni che possano nascere dalla conoscenza dei problemi reali del territorio e per risvegliare le tante energie abruzzesi.
MAURO ANGELUCCI, PRESIDENTE CONFINDUSTRIA ABRUZZO, SULLA CERTIFICAZIONE DEI CREDITI NEI CONFRONTI DELLA PA «La questione relativa ai Crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione per i ritardati pagamenti è, unitamente a quella del Credito, uno dei temi principali e urgenti da risolvere. -Si legge in una nota del presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci- La soluzione di tale questione darebbe ossigeno ad una vastissima tipologia di imprese e a cascata sull’intera filiera produttiva, oggi in totale affanno per l’assoluta mancanza di mezzi finanziari. Questioni come il contenimento e il risanamento del debito pubblico, peraltro, non possono più giustificare provvedimenti di tal fatta e non è più possibile che il mondo produttivo debba pagare le inadempienze e le colpe di altri e per di più di enti pubblici. È fondamentale e urgente intervenire sulla modifica del Decreto del Mistero dello Sviluppo Economico in materia di certificazione dei crediti verso la PA, nella parte in cui prevede l’esclusione, dai suoi benefici effetti economici e finanziari, per gli enti locali commissariati e per le Regioni sottoposte a Piani di rientro dal deficit sanitario, tra cui l’Abruzzo».
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l’Abru
o che produce
Carlo Imperatore con-direttore Confindustria L’Aquila
Mercato del lavoro
P
e ammortizzatori sociali
remesso che non è possibile né corretto esprimere una valutazione compiuta su una riforma senza attendere la sua effettiva concretizzazione, questa è sicuramente una occasione storica per il futuro del lavoro e la competitività del paese. Purtroppo su questo tema riemergono posizioni difensiviste e ideologiche che preoccupano tutti coloro che quotidianamente contribuiscono alla crescita ed allo sviluppo di un sano e reale pil. Ormai da anni siamo in attesa di misure di incentivazione dell’occupazione giovanile, femminile, nonché di misure per gli ultracinquantenni anche alla luce delle continue e necessarie riforme del sistema previdenziale. Gli ammortizzatori sociali fino ad oggi hanno rappresentato un vero è proprio strumento di governo delle vicende aziendali, che si è rivelato prezioso anche per gestire i cambiamenti organizzativi necessari per affrontare nuovi mercati, per realizzare processi di ristrutturazione aziendale, e perfino, per riqualificare il personale. L’efficacia di tali strumenti è, senza dubbio, condizionata dalla capacità delle parti sociali di raggiungere un accordo di gestione. In questo senso esse, seppure in minima parte, hanno cercato di rispondere alla necessità di dare concreta attuazione a quel patto generazionale scarsamente attenzionato dai Governi degli ultimi decenni. Sul punto la riforma intende dare una risposta? I principi guida della riforma sembrano essere due: in primis, razionalizzare, e in secundis farlo a costo zero. Attualmente il sistema funziona su due binari: gli ammortizzatori c.d. normali, riservati agli addetti delle Imprese industriali; e i c.d. ammortizzatori in deroga, che interessano gli addetti ad altri settori. I primi cofinanziati dalle imprese industriali mentre per i secondi le risorse sono assegnate alle Regioni dall’Europa senza alcun contributo a carico dell’Impresa. E’ giusto mantenere il doppio binario, ma tutti devono contribuire allo stesso modo. Inoltre, sarebbe auspicabile uno snellimento delle procedure sindacali e amministrative previste per la concessione e l’accentramento della competen-
za ad una unica commissione di verifica. In merito al trattamento riservato al lavoratore disoccupato, forse una parte dello stesso potrebbe essere trasformata in una sorta di voucher da spendere presso le imprese di outplacement. Inoltre, si potrebbero scomputare dal trattamento di disoccupazione eventuali somme corrisposte a titolo di incentivo da parte delle imprese, rendendo queste ultime totalmente decontribuite e deducibili. Infine, preso atto del destino delle provincie, questa potrebbe essere l’occasione giusta per privatizzare i servizi per l’impiego e coinvolgere le parti sociali nella gestione dei servizi offerti per adeguarli al mercato e renderli finalmente efficaci. Altro tema è la mobilità e la cigs, soluzioni che senza essere affiancate da percorsi obbligatori di ricollocazione e riqualificazione del personale, generano lavoro nero determinando un danno economico per lo Stato e riducendo le possibilità di occupazione genuina. Su questo tema la riforma non sembra dare risposte adeguate. Infine, senza volerne approfondire, in questa sede, né la portata né eventuali proposte di modifica, resta centrale il dibattito sull’art. 18 dello statuto dei lavoratori sul quale (salvo le tutele per i casi discriminatori) una riflessione va posta senza pregiudizi: il sistema vigente consente ad alcune imprese di poter ridurre il personale con costi ragionevoli mentre altre sono legate a doppio filo ad un lavoratore dimenticando che i rapporti di lavoro privati (e non pubblici) non sono variabili indipendenti dal mercato!!! Sul punto la riforma è assolutamente deludente in quanto si limita ad aumentare i costi per le imprese e ad introdurre una sorta di rito processuale veloce per le controversie di lavoro i cui termini sono rimessi al giudice. Le perplessità sono molte considerando che attualmente i processi di lavoro hanno una durata media pari a 804 giorni. Dunque “La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” presentata il 23 marzo scorso non ci convince del tutto, forse perché non riusciamo ad individuare i provvedimenti introdotti per realizzare “una prospettiva di crescita”!!!
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il punto
Mauro Di Pietro giornalista
Parola d’ordine:
esportare
D
io salvi la Sevel. Bankitalia, nel rapporto dedicato all’economia abruzzese 2011, afferma questo. Per il resto è un documento che, al solito, la politica invece di leggere come monito e indicazione, si sbraccia a interpretare ad uso e consumo. Più che capire, riflettere e fare sintesi su ipotetiche vie di uscita, si è portati a commentare su vere e presunte responsabilità di merito. Il solito, consumato e noioso teatrino all’italiana. Un giochetto vecchio e tramontato, che meriterebbe la censura, e che, invece, continua a riempire le colonne dei nostri quotidiani locali. Si continuano a sciupare occasioni d’oro per governare questo momento cruciale, di passaggio, per la nostra piccola ma preziosa comunità, in termini di risorse potenziali. Si continua a tergiversare su argomentazioni da campagna elettorale, più che tracciare, unanimemente, un percorso politico che sproni il sistema imprenditoriale locale a ricercare le migliori soluzioni. Il rapporto Bankitalia è di quelli che andrebbe compreso fino in fondo, a cominciare dal valore dell’export, indicato come unico dato vincente, nonostante la crisi. Da una lettura conosciuta fino alla nausea dovrebbe scaturire un sistema di sostegno e programmazione per agevolare l’imprenditorialità locale nel campo del marketing internazionale. Più che impicciarci di reciproci rimbrotti, avremmo preferito leggere di misure da adottare nei prossimi mesi a sostegno dell’internazionalizzazione, visto che già si parla di programmi di fine legislatura. Un punto di partenza che assume
un significato particolare, anche alla luce di casi emblematici dell’industria eccellente abruzzese, finiti nella palude della crisi contagiosa. Ma maggioranza e minoranza, su queste argomentazioni, non hanno speso neanche la fatica di un pensiero pragmatico. Possibile che solo dalle parti nostre non si sia capito che, in un momento come questo, la politica della contrapposizione non è tollerabile. Il confronto è giusto che parta dall’indicazione fornita da Luigi Bettoni, direttore della filiale dell’Aquila di Bankitalia: «L’Abruzzo al pari dell’Italia, dopo una parziale ripresa seguita alla crisi del 2008-2009 ha perso slancio nel 2011 in relazione alla crisi generale. Ma nella media dell’anno la produzione industriale è cresciuta, anche se con un ritmo inferiore a quello dell’anno precedente, grazie anche alla tenuta dell’export, in particolare del settore mezzi di trasporto che rappresenta il 60% dell’export regionale». Ma di Sevel c’è ne una sola. Così come farebbe bene la politica a interrogarsi su cosa ha fatto o sta facendo, concretamente e in tempi rapidi, sul fronte della logistica integrata. In che modo pensa, se pensa, una maggiore interazione tra il mondo della conoscenza e le imprese, procedure di snellimento delle pratiche burocratiche, l’introduzione di strumenti finanziari di sostegno e di garanzia. Su queste poche ma essenziali linee il tempo degli annunci e proclami è fuori luogo. Per dirla tutta, forse non si doveva attendete neanche il rapporto di Bankitalia per ricordarci di non aver studiato neanche i fondamentali
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» di Roberto Galullo | da Il Sole 24 ore rapporti24/territori del 23 maggio 2012
L’Aquila chiave della svolta (bloccata) La rinascita della città può trascinare l’intera regione ma bisogna fare i conti con nodi burocratici e politici
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picentro della burocrazia e al tempo stesso scommessa per lo sviluppo di un’intera regione. L’Aquila e la sua provincia–colpite da un sisma devastante poco più di tre anni fa – vivono un paradosso che rischia di soffocare ogni modello economico territoriale di rinascita. Giuseppe D’Amico, direttore di Confindustria Abruzzo, sintetizza: «Le imprese aquilane sono disperate con la Pa, sono soffocate da adempimenti, ritardi e inefficienze senza che vi sia nessuna norma sanzionatoria nei confronti degli uffici inadempienti o previsioni risarcitorie per le imprese danneggiate». Modesto Lolli, presidente della Piccola industria di Confindustria regionale, è un
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fiume in piena. «Qui i centralini non rispondono e gli uffici protocollo non funzionano – spiega – e, come se non bastasse, il ritardo degli atti dovuti e rimandati alle calende greche apre la porta alla corruzione. La Pa aquilana ha chiuso gli occhi davanti a persone spregiudicate che venivano da fuori regione». Peccato che, dalla pubblica amministrazione alla finanza, passando per imprese e professioni, nessuno voglia esporsi – tutti lo affermano con la solenne promessa dell’anonimato – nel dire che i ritardi della Pa sono anche figli della follia politica. Non tutti in regione vogliono che L’Aquila riparta, secondo il vecchio (ma in questa circostanza sbagliato) adagio latino “mors tua
vita mea”. È incredibile che, come afferma D’Amico, «non si capisca che la rinascita dell’Aquila, che è il più grande cantiere d’Europa e il laboratorio per un nuovo modello di economia fondato sui servizi a rete, trascinerà la ripresa dell’intera regione». Un fraintendimento in un territorio in cui il terremoto ha divelto ferro e cemento ma non ha potuto piegare lo spirito degli imprenditori che, dal giorno dopo le scosse, erano già al lavoro per ripartire. Piccoli e grandi, senza distinzione. «Nelle ore immediatamente successive –spiega Guido Cantalini, presidente di Pla-Net, una srl specializzata nell’installazione di impianti elettrici ed elettronici con un fatturato a fine2010 di 1,8milioni e 25 dipendenti – abbiamo piazzato i container fuori dagli uffici e non abbiamo perso tempo per ricominciare». Una storia incredibile quella di PlaNet. «Nei mesi successivi – continua Cantalini – 10 dipendenti hannodeciso di lasciare l’impresa e hanno dato vita ad alcuni spin-off. Una scommessa ottimista che solo gli aquilani possono lanciare». No, pazzi gli abruzzesi non lo sono. Laboriosi e testardi sì, esattamente come li rappresenta uno stereotipo di cui andare orgogliosi. Che siano nelle piccole o nelle grandi imprese, come la multinazionale chimico-farmaceutica Dompè, che fa parte di un polo che raggruppa 26 imprese. «Dopo20 giorni–spiega il direttore di stabilimento Enrico Giaquinto – i dipendenti erano già al lavoro con le tende attrezzate fuori. Ci dormivano e la mattina entravano in fabbrica». Nessuna impresa all’Aquila e provincia ha abbandonato la regione. Chi ha chiuso o si è trasferito sono gli esercizi commerciali o alcune attività alberghiere che ancora attendono risposte e che sono tra le più esposte al pressapochismo della politica che promette e non mantiene o lo fa con ritardi intollerabili. «Dove sono finiti i 18 milioni che sarebbero serviti a coprire tutti gli anticipi fino a dicembre 2011 e tutti i saldi del 2010?» chiede Federalberghi Confcommercio alla Regione, in relazione al pagamento delle strutture che hanno ospitato e tuttora ospitano molti terremotati aquilani. La Regione non è solo matrigna ma anche madre. A lei si deve la decisione di sposare – poco prima del terremoto – il progetto, spinto da Confindustria, dei poli di innovazione, strumenti di sviluppo industriale che aggregano imprese, università e centri di ricerca. Ne sono nati
otto: automotive, agroalimentare, Ict, edilizia, servizi avanzati, tessile-abbigliamento-calzaturiero, turismo ed economia sociale. Raggruppano circa 700 imprese. Poco più di un mese fa ne sono stati riconosciuti
REAZIONI POST TERREMOTO Cantalini (PlaNet): «Nelle ore successive abbiamo piazzato i container fuori dagli uffici». Giaquinto (Dompè): «Dopo venti giorni i dipendenti erano già al lavoro con le tende attrezzate fuori» altri tre: chimico-farmaceutico, energia e mobili arredamenti mentre altri due nasceranno ma non sono ancora state individuate le tipologie. Complessivamente le cinque nuove reti dovrebbero aggregare altre 300 imprese. «L’innovazione rappresenta un elemento fondamentale per accettare le sfide con spirito costruttivo – afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alfredo Castiglione – e proprio per questo assume particolare importanza il consolidamento dei poli esistenti e la nascita dei nuovi. Solo quelle imprese e quei territori che saranno capaci di evolversi adattandosi al cambiamento e proporre soluzioni per uscire dalla crisi possono avere l’ambizione di essere competitivi». Sulla carta il ragionamento non fa una grinza. Quanto alle risorse un calcolo aggiornato del Sole-24 Ore quantifica in 234.613.000 i fondi a disposizione per la politica industriale. I soldi da bandi già pubblicati sono 44 milioni e quelli da bandi in corso di pubblicazione sono 95. I finanziamenti dai Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) sono in due tranche: la prima è di 46.503.000, la seconda di 49.110.000. I soldi non sono “il” problema, semmai “un” problema. Gli ostacoli sono altrove come ricorda il presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, che in una lettera spedita il 4 maggio all’assessore Castiglione ricorda, ad esempio, la lunga attesa «per le linee guida per la rendicontazione dei poli di innovazione. Si tratta di un ritardo grave per un atto dovuto e importantissimo perché senza di esso non è possibile qualsiasi iniziativa dei poli e la sua mancanza ne mette a vero rischio la loro stessa possibilità di esistenza»
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» di Laura Tinari | Roma, 17 maggio | foto concesse da GI Confindustria L’Aquila
«L’Aquila rinascerà dalla parte sana della società e dell’imprenditoria» Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, a confronto con i Giovani Imprenditori Confindustria L’Aquila: «Siete l’effervescenza imprenditoriale di un territorio che potrebbe morire»
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l ricordo del periodo trascorso a L’Aquila è vivo nei suoi uffici di via Ulpiano e via Vitorchiano. La pianta storica della Città, le targhe ricevute nel territorio aquilano, tutto racconta e restituisce il forte legame che ancora oggi segna il rapporto di Franco Gabrielli, oggi capo Dipartimento Protezione civile, e il capoluogo abruzzese. I Giovani Imprenditori Confindustria L’Aquila hanno voluto incontrarlo, conoscerlo e capire meglio insieme a lui come si possa agire per risollevare il territorio dopo la catastrofe che lo ha colpito. Si è parlato del suo rapporto con L’Aquila, di gestione dell’emergenza, del
funzionamento della Protezione civile e della riforma in atto nel sistema. Gabrielli è stato nominato prefetto di L’Aquila il 6 aprile 2009, poche ore dopo il sisma; ha gestito in prima linea, insieme alle altre istituzioni, la fase dell’emergenza, le scelte, le decisioni che andavano prese repentinamente. La sua dedizione e il suo impegno non sono passati inosservati, tanto che Guido Bertolaso lo ha indicato come suo successore. Un incontro intenso, quello dello scorso aprile, durato quasi due ore, durante il quale il capo della Protezione civile ha raccontato molto, ma anche risposto a delle domande. Di seguito l’intervista a Franco Gabrielli.
intervista a Franco Gabrielli capo Dipartimento Protezione Civile
Partiamo dalla gestione dell’emergenza… «Ritengo sia stata una buona operazione, anche perché ha potuto beneficiare di tre condizioni favorevoli: un’area colpita circoscritta, che distava solo 100 km da Roma e possedeva un sistema di infrastrutture e comunicazione integrato. L’intervento ha avuto comunque luci e ombre, frutto anche di strumentalizzazioni. È stata fatta
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troppa propaganda nel sottolineare le cose ben fatte». La comunicazione è uno degli aspetti più importanti in un’emergenza. Come definisce quella messa in atto a L’Aquila? «Indubbiamente ci sono state delle difficoltà nel gestirla. Purtroppo siamo abituati ad un’informazione che deve colpire, il titolo deve estremizzare il concetto per attrar-
re il lettore. E la sovraesposizione degli attori nella fase emergenziale ha dato una connotazione troppo politica alle azioni che si stavano compiendo. Se la Protezione civile funziona non è perché c’è l’uno o l’altro presidente del Consiglio, ma perché questa funzione è patrimonio di tutti». Uno dei temi durante quella fase è stato anche la realizzazione del Progetto C.a.s.e.. «L’idea di Berlusconi era creare una sorta di L’Aquila 2, ma mal si conciliava con le esigenze del territorio. Il Progetto C.a.s.e. è stato il giusto compromesso per soddisfare il fabbisogno abitativo e non impattare sul territorio, infatti le aree sono state scelte dal Comune. Questo intervento non dovrà nel futuro essere annoverato come un modello, ma come un’opportunità». Quali sono stati i rapporti con le istituzioni locali? «Secondo il sistema sussidiario l’autorità più vicina ai cittadini, quella che vive il territorio, ossia il sindaco, è la depositaria della funzione di protezione civile. L’interlocuzione con il territorio presuppone la presenza di una classe dirigente in grado di operare delle scelte e prendere decisioni. A L’Aquila questo interlocutore era estremamente frazionato: 40 consiglieri comunali divisi in 24 gruppi non consentono di formulare un pensiero condiviso». Cosa pensa del rilancio economico del nostro territorio? «Ogni volta che i terremoti hanno interessato territori con progettualità preesistenti, le risorse destinate hanno fruttato, quando non è stato così l’esito è stato “pessimo”. L’Aquila era un territorio già
I giovani imprenditori aquilani insieme a Gabrielli
segnato da difficoltà economiche. L’Abruzzo è una regione di confine che poco ha a che fare con il meridione, ma che ha comunque beneficiato di sostegni destinati al sud: chi investiva lì lo faceva per i contributi e poi andava via. Il terremoto avrebbe potuto mettere la parola fine ad un percorso agonico e dare lo slancio per mettere in piedi qualcosa di grande in autonomia. Ora è chiaro che le opportunità passeranno solo attraverso le eccellenze. Quel tipo di economia “assistita” è finita». Come possono le pmi far sentire la propria voce? «Le pmi sono la forza e la debolezza del territorio. L’impegno preso dal Governo non riguarda solo i piani di ricostruzione materiale, ma anche quelli del tessuto socioeconomico. Gli imprenditori hanno diritti non solo doveri, arricchiscono il territorio, se non altro perché danno lavoro. I tempi sono ormai maturi per riorganizzare la governance della ricostruzione, coinvolgendo pesantemente gli attori del territorio senza prescindere da imprese e imprenditori. Voi giovani rappresentate un’efferve-
scenza imprenditoriale, una sorta di scommessa per un territorio che potrebbe morire». L’Aquila è stata una priorità nazionale, ma quali caratteristiche conferiscono ad una emergenza tale priorità? «È la stessa legge 225 del 1992, che istituisce il Servizio nazionale della Protezione civile, a definire che è tale un evento calamitoso o catastrofico quello che non può essere gestito con strumenti ordinari propri delle amministrazioni competenti, ma straordinari. La dichiarazione dello stato di emergenza è data dal Consiglio dei Ministri, che di norma si riunisce immediatamente dopo il verificarsi dell’evento». Qual è il contenuto del nuovo decreto legge che avvia la riforma del servizio di Protezione civile? «La domanda alla base della riforma deve essere non come vorremmo che fosse la Protezione civile, ma quale Protezione civile potremo permetterci. Oggi lo Stato non è in grado di sostenere grandi sforzi economici e non lo sarà se il Paese
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La Sala Situazione Italia
non ripartirà. La riforma di oggi paga le polemiche che l’hanno preceduta; dunque, al nuovo servizio spetterà soprattutto il compito di soccorrere, assistere la popolazione e gestire lo stato emergenziale che, di norma, durerà 60 giorni con una possibile proroga di altri 40. Di qui i grandi attori durante le emergenze saranno gli enti locali. Il D.lgs. 59 parla anche del ricorso alle assicurazioni come strumento di agevolazione fiscale». “Prevenire è meglio che curare” diceva una nota campagna pubblicitaria. Sicuramente questo vale anche nel caso di crisi ed emergenze. «Il gap più grande resta proprio
quello della cultura della prevenzione. Il terremoto del 6 aprile 2009 non sarà l’ultimo in questo territorio, perché la faglia che si è attivata non è la stessa del Settecento. È fondamentale sviluppare una cultura della prevenzione, pensare che i territori ricchi di arte, cultura, storia sono e restano vulnerabili». Cosa vuol dire oggi per lei L’Aquila? «Ho abitato 13 mesi in una stanzetta della Caserma della Guardia di Finanza, vivendo anche umanamente la condizione del terremoto, i suoi disagi. Porterò sempre con me queste sensazioni. I miei giudizi, a volte sferzanti, la
mia durezza e inclemenza vanno considerati un po’ come quella di un padre verso i propri figli. Sono, perciò, molto amareggiato per le polemiche che hanno seguito la mia audizione durante il processo alla Commissione Grandi Rischi: sentirmi dire che non ho rispettato le famiglie delle vittime per me è stata un’offesa personale. L’Aquila è un pezzo importante della mia vita e sogno che il territorio e la comunità si risollevino presto. Questo processo non può che passare dagli aquilani, da quella parte sana della società e dell’imprenditoria. Ci vuole caparbia volontà, non si può aspettare sempre che tutto arrivi dagli altri»
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» di Denia Di Giacomo | foto concesse da SO.HA –GiovaniCittadiniAttivi–
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BAMBOCCIONI? È il titolo provocatorio di un volantino dei GiovaniCittadiniAttivi, associazione giovanile pescarese che da cinque anni risveglia il fermento partecipativo alla vita sociale della città, come? Con tante iniziative concrete e voglia di fare
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i chiama SO.HA Pescara, si legge GiovaniCittadiniAttivi ed esprime con grinta tutta la voglia di essere parte integrante e pensante del nostro sistema, un sistema che va migliorato, concepito in modo differente e soprattutto avvicinato al mondo giovanile, forse oggi più che mai stufo di essere considerato ai margini delle politiche decisionali imperanti. La SO.HA Pescara, associazione giovanile no-profit e apartitica, nasce dalla “constatazione che nonostante ci sia la volontà dai parte dei ragazzi di promuovere la democrazia, è emersa una certa diffidenza rispetto alle strutture istituzionali e in generale è venuta meno l’identificazione rispetto al passato nelle strutture tradizionali dell’azione politica e sociale (partiti e sindacati)”. E così, cinque anni fa, un dinamico gruppo di giovani ha deciso di intervenire concretamente per dar voce a quella parte di cittadini pescaresi, e non solo, che hanno voglia di crescere, sotto ogni punto di vista. Roberto Ettorre, Maya Verdi e Federica Marinucci, sono questi i nomi dei fondatori della SO.HA. che oggi vanta oltre 200 soci e che si propone tra le associazioni giovanili più attive dell’area metropolitana pescarese. «Tra i nostri primi obiettivi – ci spiega Giulia Mistichella, coordinatore e rappresentante leIl provocatorio volantino della campagna di tesseramento 2011 dei GiovaniCittadiniAttivi
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gale della SO.HA. – c’è quello di difendere i diritti dei giovani, puntando l’attenzione sulle politiche giovanili per cercare di dire la nostra, di farci ascoltare e inoltre offrire un luogo di socialità dove i giovani possano confrontarsi e creare progetti comuni, un luogo che non sia semplicemente di intrattenimento, come ne esistono molti a Pescara, ma di riflessione».
PROGETTI CONCRETI …
Cosa rivendicate in particolare alla classe politica pescarese? E’ questa la domanda che sorge spontanea e la risposta è precisa, puntuale, non si nasconde dietro false ideologie o preconcetti stigmatizzati e racconta di una città con problemi tangibili come ad esempio la mancanza di sale studio e biblioteche sufficienti ad accogliere i tantissimi studenti presenti, la necessità di offrire una casa dello studente, l’assenza di un’agenzia casa come ne esistono in molte grandi città italiane. Parla di autobus notturni che non sono mai stati attivati, di affitti troppo alti per essere sostenuti da giovani precari che hanno voglia di rendersi autonomi, di scarso orientamento al mondo del lavoro, di eventi culturali che diventano sempre più rari e sempre più costosi. «Noi non vogliamo assistenzialismo – ribadisce Giulia Mistichella – ma strumenti concreti per crescere e sostenerci sulle nostre gambe. Rendere un giovane autonomo è un passaggio fondamentale che coinvolge sia le politiche giovanili che quelle della famiglia, un membro in meno all’interno del nucleo famigliare andrebbe ad incidere positivamente anche nel bilancio mensile dello stesso con positive conseguenze per tutti».
BIBLIOTECA SOCIALE ANDREA PAZIENZA
Presso la sede di Viale Kennedy a Pescara la SO.HA. sforna idee sempre nuove, e nonostante le scarse risorse economiche di cui dispongono, questi ragazzi riescono ad organizzare iniziative davvero utili e interessanti, segno tangibile che i giovani hanno tanta voglia di fare, in barba a chi dice il contrario.
Aperta a tutti, per contribuire alla mancanza di biblioteche a Pescara, per aumentare nei giovani l’interesse alla lettura e all’analisi critica della società e infine per combattere il caro libri.
In questa pagina alcune immagini di varie iniziative della SO.HA
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SPORTELLO DEL LAVORO
Grazie alla collaborazione di Cgil, Uil-Cpo e al responsabile del servizio Roberto Ambrosini, uno sportello attivo tutti i giorni per indirizzare i giovani lavoratori che hanno bisogno di un consiglio e che “magari attraverso un’associazione giovanile hanno meno difficoltà a chiedere”.
TE’ E LIBRI MISTI
Si tratta di un ciclo di presentazioni di giovani scrittori locali che ogni anno nei mesi invernali, la domenica pomeriggio, si svolge presso la Biblioteca Sociale A. Pazienza.
FESTIVAL DELLE CULTURE GIOVANI
Giunto alla sua quinta edizione, questo è l’evento clou dell’attività di SO.HA., che intende valorizzare tutte le forme d’espressione, di arte, di spettacolo e in generale di cultura presenti nel mondo giovanile, attraverso musica e divertimento, ma anche dibattiti, momenti di riflessione e ospiti spesso di grande interesse sociale.
Un ragazzo protesta per l’ottenimento degli autobus notturni
SCUOLA POPOLARE
Nasce dalla collaborazione tra GiovaniCittadiniAttivi, Uds e il Coordinamento dei lavoratori della Scuola di Pescara e Provincia, è un servizio di sostegno didattico gratuito a disposizione degli studenti in difficoltà, che altrimenti avrebbero bisogno di lezioni private a pagamento.
Il manifesto del 4° Festival delle Culture Giovani organizzato da SO.HA
CORSI DI FORMAZIONE Un convegno organizzato da SO.HA
Gratuiti per tutti gli iscritti, sono corsi altamente specifici per web-designer, fotografia, video-maker, scrittura creativa e molto altro ancora..sempre in crescendo sia nel numero che nella qualità
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Imbottigliamo la natura.
Questa è la storia di un Lui e una Lei. Lui è un idealista, innamorato a tal punto di lei da assecondare ogni suo capriccio. Lei detta le regole: vuole andare in collina, mentre gli altri vanno al mare; vuole vento e passione mentre gli altri dormono; ma soprattutto vuole cure e attenzioni solo da lui. Lui è Franco D’Eusanio, ideatore di vini. E lei? È la natura, ovviamente.
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in primo piano
» di Marcella Pace
Se ne va Antonio Tancredi, pilastro della politica abruzzese Fondatore della Banca di Teramo e grande mecenate, a lui la città deve il Lotto zero, il traforo del Gran Sasso e l’autonomia dell’Università di Teramo
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onosceva il suo destino. Sapeva che la sua esistenza si sarebbe conclusa di lì a poco. Ed è così che ha dato gli ultimi consigli per il futuro della sua banca, che ora sarà presieduta da una figura di transizione fino al 2013 quando scadrà il mandato dell’attuale Cda. Lui è Antonio Tancredi, 80 anni a giugno, ex parlamentare, leader storico della Dc teramana e fondatore della Banca di Teramo. L’ex deputato se n’è andato poco dopo le 14 dello scorso 17 maggio, al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato da tempo per una grave malattia. Tancredi lascia la moglie Elisa Di Sabatino e due figli, il senatore del Pdl Paolo e il consigliere comunale Marco, tutti attorno al suo capezzale quando è mancato. Il mondo politico, ma anche migliaia di cittadini, hanno voluto dare l’ultimo saluto ad un politico dall’indole fortissima, dalla profonda passione per la cultura e l’arte, ma soprattutto ad un uomo saggio e creativo. «Mente lucidissima e lungimirante». Sono parole toccanti quelle utilizzate dal governatore Gianni Chiodi per ricordare l’ex parlamentare teramano: «Con Antonio Tancredi se ne va un pilastro della politica abruzzese che ha contribuito fattivamente a traghettare la nostra regione da un’economia agricola, povera e stentata ad una più moderna e redditizia, quella dell’industria, del terziario, della conoscenza». Laureato in Giurisprudenza e funzionario pubblico, Tancredi iniziò la sua splendente carriera politica a soli 24 anni. Fu segretario comunale e provinciale della Dc teramana curando le sorti del partito dal 1965 al 1993. Fu deputato per 15 anni fino al 1994,
rivestendo l’incarico nelle commissioni parlamentari Lavori pubblici, Igiene e Sanità, Istruzione. La sua determinazione lo portò ad avere un ruolo primario nella battaglia politica a favore dell’Autostrada A24 L’Aquila - Teramo e del relativo Traforo del Gran Sasso. Fu lui, infatti, il relatore della prima legge per la costruzione dei sotterranei Laboratori nazionali del Gran Sasso e poi firmatario delle successive due leggi per il suo completamento e per la costruzione del Museo della Scienza e della Tecnica di Teramo. Insieme a Gambacorta, si impegnò alacremente per ottenere il Medio Credito regionale. Fu sempre grazie a lui che nel 1990 l’Università di Teramo conquistò la sua autonomia dalla D’Annunzio di Pescara-Chieti. Ma il suo impegno e la sua creatività non si limitavano a questo. Antonio Tancredi era un mecenate. A lui Teramo deve il suo splendido viale dei Tigli arredato con i busti dei teramani illustri. Grazie alla sua presidenza della Fondazione Venanzo Crocetti, il museo intraprese una serie di iniziative nel campo della scultura, della pittura, della letteratura e dell’editoria. E mai, abbandonò l’idea di connettere il “suo” Abruzzo alla nuova Europa. Convinto che «l’unione dell’Europa nasca dall’incontro tra i popoli e non dalla volontà dei governi e dalle clausole dei trattati» si è impegnato fino alla fine per promuovere incontri tra i cittadini in ogni parte del mondo. «La vicenda politica dell’on. Tancredi - afferma il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, ricordando quello che lui stesso ha definito un incoraggiante punto di riferimento - si iscrive di diritto nella storia di questa città»
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in copertina » di Eleonora Lopes
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DA MEZZO SECOLO LA CULTURA DELL’ARREDAMENTO
la sede di Euromobili a Mosciano Stazione
Fondato nel 1959 da Bruno Monaco e dai suo fratelli, il Gruppo Euromobili, oggi guidato dall’eclettico Mariano, ha mantenuto nel tempo le sue caratteristiche: competenza, professionalità e dedizione, con una speciale attenzione verso i clienti
Da qui l’ascesa; il Mobilificio Monaco diventa col tempo una realtà imprenditoriale che produce mobili con macchinari avanzati, dando lavoro a più di 70 persone e conquistando segmenti di mercato all’estero. L’Italia stava crescendo e con essa la società e il life style, e nel 1972, la famiglia Monaco decidere di investire su un nuovo settore: la vendita di mobili per arredamento di cui si occupa nello specifico Bruno. Nasce così Euromobili. Poi nel 1989 un ulteriore cambiamento, in 6 mesi, l’attività produttiva si ferma, i fratelli Monaco decidono di convertire tutti gli spazi della produzione in esposizione dividendo tra loro i mobilifici. A Bruno va l’Euromobili, agli altri fratelli il Mobilificio Monaco. E’ in questa fase che Mariano (figlio di Bruno) fa il suo ingresso in azienda. La qualità dei prodotti, la ricerca del design, la cura nella selezione delle migliori proposte d’arredamento fanno si che Euromobili che ha sede a Mosciano Stazione, grazie all’esperienza di Bruno e alla capacità di innovarsi di Mariano cresca in maniera esponenziale. «La nostra realtà –racconta Mariano- deriva da un’esperienza solida, ma proiettata verso il futuro: dalla perizia dell’artigiano alle evoluzioni del design più attuale per interpretare il gusto dei nostri clienti». All’esperienza di generazioni nel fare mobili, Euromobili unisce un team di collaboratori (dagli architetti agli interior de-
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GRUPPO EUROMOBILI
a storia imprenditoriale della famiglia Monaco inizia nel lontano 1959 quando il sogno di quattro fratelli, Luciano, Benito, Galliano e Bruno si fa realtà: diventare imprenditori del mobile. E così, i fratelli Monaco che avevano già fatto esperienza nelle botteghe artigiane di Mosciano Sant’Angelo, si mettono a lavoro e con competenza, professionalità e dedizione intraprendono questa nuova avventura. In quegli anni, difficili per l’economia italiana, Benito e Galliano decidono di trasferirsi nella calde terre del Venezuela, qui continuano la loro esperienza e riescono a mettere da parte un po’ di risparmi. Al loro rientro, si concentrano nell’attività di famiglia, che intanto si stava specializzando nella produzione di camere da letto e soggiorni.
signers) dinamici, capaci di creare insieme al cliente la casa dei loro sogni. In questi anni Mariano, che nel frattempo ha preso le redini dell’azienda di famiglia, decide di aprire anche un punto vendita di divani con un marchio di produzione propria Divanì (oggi Bigsofà) con oltre 30 modelli di divani esposti tra pelle e tessuto. Nel 2004 il dinamico imprenditore inaugura a Montesilvano Moma Centro Cucine Lube, uno spazio espositivo in cui perdersi tra mille idee e suggerimenti per la cucina e non solo. E siccome per Mariano la qualità va sempre al primo posto, sceglie come partner Lube, un brand che vanta un sistema di lavorazione unico in Italia, supportato dalle migliori tecnologie e nel rispetto della certificazione UNI EN ISO 9001:2000. Un marchio con sede a Treia (MC), che oggi si annovera tra le prime tre aziende italiane produttrici di cucine. Il successo di Moma spinge l’apertura di altre 3 punti vendita: a Mosciano Sant’Angelo nel 2009, a Francavilla al Mare nel 2010 ed infine a Colonnella aperto nel 2011. Una grande cura dei particolari accompagnata da una progettazione dettagliata delle composizioni, questa la filosofia dei nuovi showroom targati Moma. Tanta anche l’attenzione per le nuove linee del design e per tutte le innovazioni tecniche riservate ad
Mariano Monaco amministratore del Gruppo Euromobili
» foto di Pietro Ferrante
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in copertina
Mariano Monaco all’esterno di Euromobili a Mosciano Stazione
una fetta di mercato sempre più esigente e ricercata. In questo ambito l’azienda Moma offre ai suoi clienti sempre il meglio, accompagnando il gusto alla modernità delle soluzioni offerte. Tra le novità dei nuovissimi showroom, l’illuminazione led a risparmio energetico, che si sposa perfettamente con “l’anima ecologica” dell’azienda Lube, sempre molto attenta all’ambiente e quindi alla sostenibilità del proprio lavoro.
Attualmente sono 5 i punti vendita del Gruppo, ma l’azienda non intende arrestare la sua ascesa e sin da ora prevede altre aperture. Oggi il Gruppo Euromobili costituisce senza dubbio, un’eccellenza imprenditoriale per la nostra regione, una delle realtà più innovative e lungimiranti, sia per la qualità dei prodotti, sia per i numeri aziendali, in grado di affrontare le nuove sfide che il mercato gli impone.
I PUNTI VENDITA DEL GRUPPO EUROMOBILI Euromobili a Mosciano Stazione si occupa dell’arredo per la casa Moma Centro Cucine Lube ha 4 punti vendita: uno a Montesilvano aperto nel 2004, uno a Mosciano Sant’Angelo aperto nel 2009, a Francavilla al Mare aperto nel 2010 ed infine a Colonnella aperto nel 2011 Il punto vendita Bigsofà a Mosciano Sant’Angelo aperto nel 2007
Il punto vendita Moma Centro Cucine a Montesilvano
Il punto vendita di Colonnella
Il punto vendita di Francavilla al Mare
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I due punti vendita Moma Centro Cucine e Centro Divani Bigsofà
L’ATTIVITA’ IMMOBILIARE Tra le attività di Mariano Monaco anche una società immobiliare che si occupa della gestione e della costruzione degli immobili. Questa società inizia a compiere i suoi primi passi negli anni ‘90, sotto il nome di BM Immobiliare con la realizzazione e la gestione degli immobili realizzati. Mosciano Sant’Angelo ha una posizione strategica, vicino all’autostrada, e importanti gruppi commerciali del Nord Italia, sono in cerca di grandi locali per le proprie attività. E così che Mariano ha l’intuito di portare in Abruzzo gruppi come Conbipel, Gruppo Ferri e Comet. Progetti in campo? «Ho in programma diversi progetti, tra questi –racconta Mariano- la ristrutturazione di due immobili
Un rendering della struttura commerciale in realizzazione a Mosciano Stazione
nel centro di Mosciano e la realizzazione di una struttura commerciale a Mosciano Stazione. Ma non escludo di avviare qualcosa anche all’estero. A breve andrò in Brasile per un progetto importante, vedremo…»
L’ASSOCIAZIONE CULTURALE MO’ART Mosciano Sant’Angelo, per Mariano Monaco rappresenta, il tecipato le associazione del territorio di Mosciano. Tutti gli suo cuore, la sua storia e il suo futuro come cittadino ed eventi organizzati da Mo’Art hanno visto la partecipazione di imprenditore. E’ un paese con una grande tradizione di mobi- cittadini, artigiani, commercianti e professionisti, sempre con lieri e artigiani del legno che oggi si vede sofferente per una lo stesso obiettivo: condividere, discutere e creare progetti comuni per la crescita della provinstagnazione che purtroppo colpisce cia di Teramo. l’intera nazione. Ma è proprio in Ma il progetto più grande che Maquesto difficile momento economico riano ha portato avanti per la sua che Mariano Monaco ha deciso di gente è senza dubbio il volume sostenere la sua comunità con l’As“Mosciano Sant’Angelo: il paese del sociazione Culturale Mo’Art di cui lui mobile. Storia di arte, tradizione e è presidente. passione”. «L’idea mi venne –ci racMo’Art nasce nel 2009 proprio con conta l’imprenditore- per festeggial’intento di creare momenti di aggrere i 50 anni dalla fondazione del gazione tra tutte le categorie di Momobilificio “Fratelli Monaco”, ma poi sciano Sant’Angelo, momenti in cui ripercorrendo la storia della mia si possa dar vita a progetti, iniziative, famiglia mi sono accorto di quanto discussioni e confronti innescando fosse simile a quella di molte altre meccanismi virtuosi che possano famiglie moscianesi che intrapreseiniettare nuova linfa vitale al paese. ro negli anni 50 l’attività della lavo«Io sono nato, cresciuto –racconta Mariano Monaco con un volume realizzato dall’associazione Mo’Art di cui lui è presidente razione del legno». Il libro si offre Mariano- e ho poi investito a Mosciaad un vasto pubblico non solo come no Sant’Angelo e ritengo che questo luogo possieda tutte le caratteristiche ottimali per diventare strumento utile che possa portare a riflettere su quanto sia una vera fucina di idee sia dal punto di vista culturale che stato possibile creare in passato in una realtà piccola come da quello sociale ed economico». Tra le tante iniziative a cui quella di Mosciano, ma anche come lettura preziosa che posMo’Art ha dato vita, c’è “Le ricette di Moma”, un libro nato sa rianimare anche oggi quella passione e quell’ambizione dalle ricette che gli chef più importanti della nostra regione che un tempo hanno permesso al paese di essere fulcro hanno creato con un cooking live show proprio nelle cucine produttivo e commerciale. «Un monito –conclude MarianoMoma. E ancora l’importante mostra d’arte dell’artista Umber- affinché Mosciano Sant’Angelo torni a riscoprire le sue risorto Mariani. Poi c’è stato il convegno QFXQC=? e cioè “Quale se locali e a farne un punto di forza per lo sviluppo sociale futuro per questa città?”, un incontro al quale hanno par- ed economico dell’intera regione».
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in copertina
a tu per tu con Mariano Monaco
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Mariano, quali insegnamenti le ha trasmesso suo padre nel lavoro e nella vita? «Uno su tutti il lavoro, inteso come valore in grado di nobilitare l’uomo, di arricchirlo, ma non in termini economici. Io lavoro 12 ore al giorno, e spesso anche il week end, ma non mi pesa, anzi mi stimola a fare di più e meglio, sempre in un’ottica di serietà e correttezza in primis nei riguardi dei collaboratori e dei clienti». In che modo lei e suo padre avete affrontato il passaggio generazionale? «Il passaggio generazionale è un momento delicato per qualsiasi azienda, i figli che fanno il proprio ingresso nell’attività di famiglia a mio avviso devono già possedere una certa competenza e preparazione, ma soprattutto devono avere l’umiltà di imparare da chiunque possa ben consigliarli. Tra me e mio padre non è stato un percorso semplice, a tratti è stato anche conflittuale forse per la voglia che avevo di volergli sempre dimostrare di essere capace e all’altezza. Ma le nostre sono state discussioni sempre costruttive, non ce lo diciamo mai, ma siamo orgogliosi l’uno dell’altro per quello che abbiamo costruito». Cosa vi contraddistingue dai vostri competitor? «Sicuramente la nostra storia è già un biglietto da visita importante. Siamo presenti in questo settore da mezzo secolo e l’esperienza produttiva, poi convertitasi in commerciale ci è stata fondamentale per acquisire competenza e abilità. Alla base della professionalità di Euromobili, ci sono la qualità dei prodotti, la ricerca del design, la cura nella selezione delle migliori proposte d’arredamento. Affiancarci a partner solidi e di qualità come ad esempio Lube per
le cucine, ci ha aiutato molto, noi lavoriamo solo con brand importanti. Da sempre il Gruppo mette a disposizione la sua esperienza per creare insieme al cliente la casa dei suoi sogni. Miscelare gli oggetti con identità, interpretando i desideri del cliente per ottenere la sua massima soddisfazione, questa è la missione del mio team. Un grazie particolare va proprio ai collaboratori, i veri artefici del successo di un’azienda». Cosa l’ha spinto a fondare l’associazione culturale Mo’Art? «Amo il mio paese, la mia regione e sono contento che i miei figli crescano in questo territorio che ha radici sane e forti legate alla tradizione. Fin da ragazzino, l’arte, la cultura dell’arredamento e dell’estetica hanno contaminato la mia vita. E per restituire al mio territorio i valori che mi ha trasmesso, ho deciso di fondare questa associazione che ha come obiettivo quello di promuovere eventi culturali, manifestazioni e punti d’incontro di contaminazione creativa. Tante sono state le iniziative intraprese in questi tre anni, ma il progetto più grande è sicuramente “Mosciano Sant’Angelo, Il Paese del Mobile. Storia di arte, tradizione, passione” un volume sulla storia del mobile di Mosciano Sant’Angelo. A breve ho in programma l’organizzazione di un convegno sulla situazione economica che il settore commerciale del mobile sta vivendo in questi anni». L’attività dei mobili, la società immobiliare, l’impegno dell’associazione e quello nei riguardi della sua Mosciano. Dove vuole arrivare Mariano? «Il mio obiettivo è replicare il più possibile i nostri punti vendita, distribuendoli al meglio su tutta la regione e mantenendo costante la professionalità che ci
contraddistingue da 50 anni. Entro il 2013 prevediamo di aprire un punto a Pescara ed uno a L’Aquila, quest’ultimo in realtà era già in programma tre anni fa, ma poi il terremoto ha rallentato tutto. Credo che oggi sia fondamentale diversificare, è il mercato globale che ce lo impone, non possiamo crescere se non allarghiamo le nostre vedute. In passato la mia famiglia possedeva uno stabilimento balneare a Tortoreto Lido e un albergo ad Alba Adriatica, e siccome sono convinto che la nostra sia una splendida regione, ma che ha bisogno di essere valorizzata, non nascondo che mi piacerebbe operare nel turismo anche per riprendere un’attività che riguardava la mia famiglia. Insomma, avrete capito che la parola d’ordine è diversificare!». A questo punto ci viene spontanea una curiosità, ma la politica non la attrae? «Sono un convinto sostenitore del mondo dell’associazionismo e del fatto che, anche per sostenere l’economia, sia fondamentale unirsi ad esempio in forme di aggregazione. Non posso negare che il mondo della politica mi abbia sempre affascinato, ma nello stesso tempo mi ha anche molto deluso. Penso che oggi più che mai la politica debba recuperare credibilità e fiducia nei riguardi dei cittadini che sono stanchi di essere presi in giro. Sicuramente continuerò con tutto il mio entusiasmo ad essere vicino al mio territorio, a sostenerlo e a contribuire nel mio piccolo alla sua crescita con o senza una candidatura ufficiale! Per essere vicino alla mia cittadina, da qualche tempo, mi sono avvicinato alla nostra squadra diventando vice presidente del Mosciano Calcio, una bella esperienza che mi auguro possa continuare nel tempo. Ho un desiderio per Mosciano, ma per il momento non posso svelarlo…»
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incarichi&carriere
AMMINISTRATIVE 2012: I NUOVI SINDACI
Le elezioni amministrative del 2012 hanno interessato 53 comuni abruzzesi. Grande successo per la coalizione del centrosinistra che si è imposta su 5 dei 6 comuni con più di 15.000 abitanti. Nel capoluogo di regione, Massimo Cialente tiene stretta la fascia tricolore riconfermandosi primo cittadino de L’Aquila, con il 59,2% dei voti. A Montesilvano con il 53.81%, il candidato del centrosinistra Attilio Di Mattia subentra a Pasquale Cordoma che non entra nemmeno in consiglio comunale. Dopo dieci anni di amministrazione di centrodestra, Avezzano passa al centrosinistra, con l’elezione di Giovanni Di Pangrazio, che con il 56,6% delle preferenze ha battuto il candidato del centrodestra Italo Cipollone fermo al 43,4%. Ad Ortona, il candidato di centrosinistra Vincenzo D’Ottavio strappa palazzo di città al centrodestra dopo 18 anni di governo, grazie al 74,54% dei voti. Vittoria al primo turno, al comune di Spoltore, per il candidato del centrosinistra Luciano Di Lorito che ha conquistato il 52,03% delle preferenze. E infine a San Salvo, unico dei cinque grandi comuni abruzzesi conquistato dal centrodestra, Tiziana Magnacca è il nuovo sindaco.
LUCIANO DI TIZIO NUOVO PRESIDENTE DEL WWF ABRUZZO
Il nuovissimo consiglio regionale del WWF Abruzzo ha eletto il suo presidente. Si tratta del giornalista Luciano Di Tizio, che sarà affiancato da due vice presidenti: Camilla Crisante, presidente uscente e Herbert Simone, giovane avvocato di Avezzano e dalle due consigliere Fabrizia Arduini di Ortona e Moira Luciani di Teramo. «La mia - ha dichiarato il nuovo presidente - sarà una gestione collegiale nel segno della continuità. Da molti anni il WWF svolge in Abruzzo un’importante funzione in difesa dell’ambiente e quindi degli interessi generali della collettività contro le speculazioni e il malaffare, ed è questa la linea che continueremo a perseguire, con l’appoggio dei nostri sempre più numerosi soci. Il Consiglio regionale, affiancato dal consigliere nazionale Dante Caserta e dai presidenti delle strutture territoriali locali, sarà in prima linea anche nella fase propositiva. Nel momento dell’insediamento - ha aggiunto Di Tizio - ci tengo a ringraziare chi mi ha preceduto e in particolare Camilla Crisante, che ha purtroppo scelto di lasciare la presidenza per i suoi personali impegni ma ha accettato di restare con un ruolo di vertice nel consiglio: la sua presenza sarà preziosa per dare forza alla squadra che gestirà per il prossimo triennio il WWF in Abruzzo».
CRISTIANO ARTONI NEO PRESIDENTE DELLA BANCA DI TERAMO
Sarà Cristiano Artoni, il 47enne imprenditore della distribuzione editoriale, a guidare la Banca di Teramo fino al 2013, quando verrà sciolto l’attuale consiglio di amministrazione. A nominarlo presidente lo stesso Cda, con sei voti a favore contro i tre del costruttore Ennio Marcozzi. Era stato lo stesso Antonio Tancredi, fondatore e presidente storico della Banca, ad indirizzare la scelta del suo successore tra i componenti del Cda. Il professor Aladino de Paulis è stato confermato vice presidente vicario, mentre l’imprenditore Primo Pompilii è stato eletto vice presidente. «Tutto si è svolto nella massima serenità – ha dichiarato il neo presidente Artoni – e il Consiglio è compatto e coeso». Ecco gli altri membri del CdA: Alessandro Maria Caccia, Franco Cifoni, Sandra Di Giacinto, Franco Eugeni, Ennio Marcozzi, Alberta Ortolani.
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incarichi&carriere
PASSA A GIUSEPPE MAURO LA PRESIDENZA DELLA CARIPE
L’economista e docente universitario Giuseppe Mauro è stato eletto presidente della banca Caripe, nel corso dell’ultima assemblea soci, tenutasi lo scorso 22 maggio. Mauro succede così all’ex presidente Guglielmo Marconi, dimessosi insieme al consigliere Mario Russo, dopo l’azzeramento dei vertici della Tercas. Nel consiglio di amministrazione della Caripe entra anche il direttore generale della Tercas, Dario Pilla. Il nuovo presidente del collegio sindacale, che subentra a Mauro, è Gaetano Di Gregorio, mentre tra i sindaci entra Luciano D’Amico, preside della facoltà di Scienze della comunicazione. «Non posso che ringraziare tutti- ha commentato il neo presidente - metterò la mia persona e il mio ruolo a disposizione della banca Caripe e del territorio, per rafforzarli e venire incontro alle esigenze di famiglie e imprese, collaborando con la capogruppo Tercas e con il commissario Riccardo Sora».
RUZZO RETI SPA: CIAPANNA ELETTO PRESIDENTE
Carlo Ciapanna è il nuovo presidente della Ruzzo Reti Spa, la società che gestisce l’acqua nel teramano. Il Consiglio di Amministrazione ha prima ricomposto gli organi direttivi, con la nomina di Vinicio Ciarroni quale quinto componente e quale nomina tecnica per agevolare la regolare attività della Ruzzo verso l’assemblea dei sindaci. Poi ha proceduto alla nomina del nuovo presidente, affidando l’incarico a Carlo Ciapanna, già vicepresidente, con l’intento di attribuire al direttivo dell’Ente quel ruolo di continuità nell’azione amministrativa, fondamentale per la gestione dell’acqua pubblica.
CARLO ZUCCATELLI E’ IL NUOVO SUBCOMMISSARIO ALLA SANITA’
Giunge a scadenza il mandato di Giovanna Baraldi. In sua successione arriva Giuseppe Zuccatelli nominato, dunque, subcommissario alla Sanità per l’Abruzzo. Già subcommissario in Campania, Zuccatelli con l’arrivo del ministro Balduzzi a dicembre 2011, per regolamento è stato nominato presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in quanto consigliere più anziano. Emiliano di 67 anni, laureato in medicina con specializzazione in Igiene e Medicina preventiva, Zuccatelli è stato anche amministratore straordinario dell’azienda sanitaria di Ferrara (1991-1993) e, per otto anni (1994-2002), direttore generale della Usl di Cesena. Dal 2002, è approdato nelle Marche dove ha ricoperto vari incarichi dirigenziali nell’ambito della sanità, tra cui quello di direttore generale dell’assessorato e dove è attuale direttore dell’Inrca, l’Istituto nazionale riposo e cura anziani, carica che continuerà a ricoprire.
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incarichi&carriere
PROVINCIA DI CHIETI: RADOCCIA NUOVO SEGRETARIO GENERALE
Il presidente Enrico Di Giuseppantonio ha nominato Angelo Radoccia nuovo Segretario generale della Provincia di Chieti. Radoccia prende il posto di Giovanni Romano che ha lasciato il servizio per sopraggiunti limiti di età. Laureato in Giurisprudenza, 59 anni, nato a San Vito Chietino, Radoccia dal primo ottobre del 2009 è segretario generale del Comune di Ortona, dove è stato inoltre dirigente del settore Affari generali ed istituzionali. E dal primo settembre 2011 è segretario generale anche nei Comuni di Fossacesia e Mozzagrogna. «Il dott. Radoccia è un dirigente di provata esperienza – ha dichiarato il presidente Di Giuseppantonio - e ci affidiamo alla sua competenza in un momento particolarmente difficile per la vita dell’Ente. A lui gli auguri di buon lavoro a nome dell’intera amministrazione».
La Camera di Commercio moldo-italiana parla abruzzese con Danilo Taddei
L’imprenditore abruzzese Danilo Taddei è il nuovo presidente della Camera di commercio e industria
moldo-italiana, ente riconosciuto dal governo dell’Italia.Taddei, 36 anni, aquilano, è amministratore delegato della Taddei Spa, azienda del Gruppo Edimo, che lavora dal 2009 nella Repubblica di Moldova, dove ha investito di recente 2 milioni di euro per la realizzazione di un modernissimo impianto industriale, occupando tra l’altro circa 100 persone. La nomina è giunta dopo che l’assemblea dei soci dell’ente, a cui ha preso parte anche il vice ambasciatore italiano Andrea Russo, ha rinnovato il Consiglio direttivo. «E’ un grande riconoscimento non solo a livello personale - ha commentato Taddei - perchè premia anche l’impegno del Gruppo che rappresento. Siamo stati tra i primi ad individuare le potenzialità industriali della Moldova e abbiamo deciso di investire in questa nazione, favorendo anche l’integrazione tra il know-how italiano e le ambizioni di crescita e sviluppo locali. Il mio obiettivo è di rafforzare la nostra comunità in Moldova, stabilendo un clima sempre più cordiale e produttivo».
Nuovi vertici per la Edizioni L’Una
E’ stato designato nei mesi scorsi il nuovo Consiglio di amministrazione della casa editrice dell’Ateneo aquilano, Edizioni L’Una S.r.l., che ha come soci costituenti l’Università dell’Aquila e la Fondazione della stessa Università, per il residuo triennio 2011-2014. Il progetto, voluto dal rettore Ferdinando di Orio segna, dal 2008, un nuovo salto di qualità dell’Ateneo aquilano sul piano dell’organizzazione culturale e dell’immagine e lo colloca nella ristretta cerchia degli Atenei italiani con un proprio marchio editoriale. Confermato alla presidenza del Cda il prof. Carlo De Matteis, presidente, mentre come membri del Consiglio i prof. Raffaele Morabito e Fabrizio Marinelli dell’Università dell’Aquila, Laura Tinari in rappresentanza della Fondazione e Lorenzo Cococcia per la componente studentesca.
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storie&persone » di Denia Di Giacomo
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ani abili corrono veloci su un foglio di carta bianca, il pensiero si focalizza sul concetto di utile e di bello e dopo tante prove e compromessi nasce l’idea, un disegno che sembra quasi un’opera d’arte ed il progetto prende vita. Poi le mani si trasferiscono su un materiale concreto, bisogna realizzare un prototipo dell’idea, un testimone tangibile dell’utile e del bello. E’così che hanno visto la luce la maggior parte degli oggetti di uso comune che ci circondano, e il loro creatore è l’industrial designer. Il designer è il Deus ex machina del mondo moderno, da lui dipendono la bellezza e la funzionalità del nostro quotidiano, la gradevolezza delle piccole grandi cose che ci aiutano a vivere meglio, una sedia ergonomica, un passeggino funzionale, uno scooter avveniristico, ma anche oggetti che non esistono ancora e a cui il designer darà vita. Questo è il lavoro di Monica Alegiani, “l’arte applicata”, come lei stessa lo definisce e Mad è il nome del suo studio- laboratorio.
Mad, l’arte del design MAD, da Monica Alegiani Design, e non è un caso che la parola che in inglese ne consegue sia “matto”, perché da un pizzico di follia nasce sempre la creatività, del resto anche il grande Steve Jobs in uno dei suoi più famosi discorsi lo ha ribadito, “Stay foolish, stay hungry”, sii folle e affamato. Sempre alla ricerca di una soluzione differente, di una linea accattivante o di un nuovo modo di fare le cose, Monica è l’artigiano dell’idea, dello stile e del funzionale, a cui le aziende si affidano per sviluppare o diversificare i loro prodotti. Dalla ricerca di mercato, allo sviluppo dell’idea, MAD riesce a creare dal nulla qualcosa che prima non esisteva, fino ad arrivare alla pianificazione pubblicitaria del prodotto stesso. Grazie ad uno studio-officina che si avvale di svariate professionalità con competenze specifiche e coordinate da un unico design director, MAD segue in modo completo l’ideazione e la realizzazione un nuovo prodotto, facendosi garante di un output di altissima qualità e offrendo all’azienda cliente un unico interlocutore per molteplici aspetti. Industrial designer da oltre un decennio, Monica ha ideato e sviluppato articoli per aziende come Datalogic, Ariston, Joycare, Adiva ed Arena International. Proprio quest’ultima ha realizzato uno dei suoi ultimi progetti, la “Smart Cap”, una innovativa cuffia da piscina che si indossa in 5 secondi, talmente bella e innovativa da aver conquistato il prestigioso Red Dot Product Design Award 2012, un premio internazionale che ogni anno onora la qualità e l’originalità del design world-wide.
le parole di Monica Alegiani Creare nuovi prodotti vuol dire saper leggere in anticipo i bisogni delle persone, interpretando i mutamenti sociali del nostro tempo. Ed è questo aspetto che amo di più del mio lavoro, la possibilità di avvicinarsi alla gente e ai suoi bisogni attraverso oggetti di uso comune.
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Essendo votati alla creazione di oggetti che prima non esistevano, i designer a volte soffrono professionalmente di una sorta di “sindrome di onnipotenza”. Ciò li rende ironicamente personaggi spesso presuntuosi ed egocentrici.
Nei suoi occhi verdi spesso si riesce a cogliere quel guizzo di inventiva che solo la Natura può regalarti, è inutile sforzarsi se non lo si possiede. Monica Alegiani, 36 anni, vive a Silvi con il suo compagno e il loro piccolo Filippo, di appena 11 mesi. Laureata alla ISIA di Roma - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche – oltre a gestire il suo studio MAD a Silvi, Monica è docente presso il dipartimento di Architettura e Design dell’Università Europea del Design di Pescara. Libero professionista, insegnante, madre, compagna e viaggiatrice, quante sfaccettature possiede una donna moderna!
Monica Alegiani Dopo la laurea Monica trova subito un lavoro da designer in un affermato studio di Giulianova, impiego che la porta a trasferirsi a Roma e ad acquisire una grande esperienza soprattutto nell’ambito dei prodotti tecnologici e per l’infanzia. Poi un dinamico Studio di Rimini, che per 7 anni la porta a muoversi per il mondo facendo base fissa in Emilia Romagna, in una terra che ancora oggi continua ad amare molto. Ma Monica è uno spirito inquieto, mai contento di quello che raggiunge e sempre alla ricerca di qualcosa in più, è quindi la volta di New York. La grande mela la conquista e la arricchisce di spunti, ma nonostante questo, l’Abruzzo è ancora lì, in un remoto angolo del suo cuore e quando chiamerà, Monica non potrà far altro che rispondere. Oggi vive e lavora serenamente nella sua Silvi, base operativa da cui far partire idee che faranno poi il giro del mondo, convinta che la creatività non abbia confini e che tutto attorno a lei rappresenti potenzialmente qualcosa di nuovo o qualcosa da reinventare, basta solo avere gli occhi per vederlo.
Tra le tante motivazioni che mi hanno spinta ad avviare una mia attività la più sentita è stata quella di poter gestire il mio tempo, e quindi la mia vita, con maggiore rispetto per le mie esigenze ed oggi più che mai sento che aver avuto il coraggio di inseguire questo obiettivo mi ripaga da mille punti di vista.
» foto di Nicola Pavone
Il mio progetto più bello e impegnativo? Senza dubbio quello della costruzione di una famiglia che, dall’ arrivo del piccolo Filippo, io e il mio compagno inseguiamo con assoluta dedizione e priorità.
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storie&persone
N di Marcella Pace foto concesse da Valagro
L’azienda Valagro
«Molte aziende sono in ritardo, soprattutto nell’attività di ricerca ed innovazione. Le reti di impresa potrebbero aiutare a tenere meglio, ma serve soprattutto una maggiore volontà di internazionalizzazione. La crisi deve servire a farsi venire idee brillanti»
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on ama parlare di sé, Ottorino La Rocca. Si lascia davvero andare quando racconta della sua Valagro, della quale è presidente. Sua e di Giuseppe Natale, amministratore delegato e socio storico dell’azienda, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di fertilizzanti speciali. La Rocca, padre di due figli Angelo ed Eliana, da qualche tempo con lui in azienda, nasce a Paglieta nel 1948 e a 25 anni inizia a fare l’insegnante. Giuseppe Natale, 53 anni non ancora compiuti, anche lui padre di due figlie, Fabiana ed Amelia, che stanno per completare i loro studi, si butta nel mondo del lavoro a 20 anni, proprio con Valagro. Insieme, nel 1980, fondano la “Farmer s.n.c”, oggi Valagro. «All’inizio – spiega La Rocca– l’azienda era quasi un hobby. Sono un tipo da triplo, quadruplo lavoro e così portavo avanti il mio impiego come insegnante parallelamente a quello dell’impresa. Poi le necessità di mercato e l’impegno che ne derivava, mi hanno indotto a concentrarmi in maniera esclusiva sull’azienda». E’ così che nasce il colosso che è oggi Valagro, presente in 90 paesi in tutto il mondo. «Avevo 20 anni, quando è iniziato tutto – dice Giuseppe Natale – i miei genitori avevano un’impresa di distribuzione di prodotti agroalimentari, e in me c’era il forte desiderio di passare da distributore a vero produttore. Ho quindi proposto il mio progetto ad Ottorino». Insomma la creatività, la passione e il coraggio di questi due imprenditori li portano lontano. Iniziano prima con la produzione e la commercializzazione di fertilizzanti nella valle del fiume Sangro, ma è già tra la fine degli anni ‘80 e i primi del ‘90, che Valagro si apre al mercato europeo, mediorientale e sudamericano. Anche in periodi di crisi economica come quella che l’intero globo sta attraversando, l’azienda Valagro va dritta per la sua strada. «L’anno forse più complesso è stato il 2009 – dichiara La Rocca - ma già nel 2011 abbiamo recuperato i volumi d’affare del 2008. Nella nostra azienda non c’è mai stato un tasso di assenteismo superiore al 3% e questo è un importante segnale del valore che le risorse umane hanno per noi. Insieme all’innovazione, il capitale umano – continua il presidente – rappresentano senza dubbio i punti di forza di Valagro». A questo si aggiungono «il rispetto nei confronti degli altri stakeholder e la convinzione che è importante portare un valore aggiunto al cliente, e dare un contributo per una missione più alta» precisa Natale. Fin dai primi passi, questi due imprenditori hanno puntato in alto, guardando al di fuori dei confini abruzzesi. «E’ una questione di DNA di azienda - prosegue l’amministratore delegato – per noi è sempre stato naturale cercare mercati più redditizi, espanderci e fare sempre il nostro meglio, conservando una grandissima dose di umiltà». D’accordo con lui, La Rocca, che è anche vicepresidente di Confindustria di Chieti, commenta la scarsa tenuta di altre imprese di fronte alla crisi economica, parlando di vera e propria apatia. «Molte aziende sono in ritardo, soprattutto nell’attività di ricerca ed innovazione. Le reti di impresa potrebbero aiutare a tenere meglio, ma serve soprattutto una maggiore volontà di internazionalizzazione. La crisi - continua – deve servire a farsi venire idee brillanti». E infatti, uno degli obiettivi principali di Valagro, oltre all’innovazio-
Da sinistra Giuseppe Natale e Ottorino La Rocca
OttorinoLaRocca e Giuseppe Natale, una “vita a servizio della Natura” Con Valagro, dove “la scienza è a servizio della Natura”, questi due imprenditori abruzzesi hanno costruito un’azienda leader mondiale nel settore agroalimentare, grazie al coraggio delle loro scelte, ad una buona dose di umiltà e ad una continua attività di ricerca ed innovazione ne continua, è la cura della persona, partendo da cibi sani, attraverso una produzione ecosostenibile. Ed ecco che la ricerca diventa parola d’ordine. Non a caso sono continue le collaborazioni con le Università di tutto il mondo, dalla California ad Istanbul fino alla Scuola Sant’Anna di Pisa. «A breve si insedierà anche un consiglio scientifico – dice La Rocca – composto da studiosi provenienti da tutto il mondo e persino da Premi Nobel. Ora stiamo provando ad entrare nel settore della nutraceutica, ovvero lo studio di tutti quegli alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana».
Ben si comprende, allora, il lietmotiv dell’azienda, per cui “la scienza è a servizio della natura” che si coniuga perfettamente con la filosofia “Geapower”, ovvero soddisfare i bisogni dell’umanità utilizzando meno risorse, grazie ad una nuova CoScienza, capace di mettere la Scienza al servizio dell’uomo attraverso l’innovazione, nel rispetto della Natura. Ora, oltre alla continua espansione in nuovi mercati, questi due eccellenti imprenditori, puntano alla realizzazione del progetto “Geapower 2022”, ossia arrivare ad un turnover di fatturato, nel 2022, appunto, di 350 milioni di euro
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fisco » di Luigi Carunchio
Società in perdita cronica e società di comodo: cosa accade? La recente Manovra ha previsto: l’innalzamento dell’aliquota IRES applicabile al reddito delle società di capitale considerate di comodo, che passa dal tradizionale 27,5 % al 38,0 %
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on una delle ultime manovre correttive per i conti della finanza pubblica è stata introdotta una maggiorazione della normale aliquota Ires (imposta sul reddito delle società) da applicare alle società qualificabili come non operative (di comodo) ed è stata ampliata la platea dei soggetti riconducibili a tale fattispecie inserendo alcuni nuovi requisiti che, in un periodo di recessione economica come quello attuale, potrebbero ritrovarsi presenti in molti soggetti realmente operanti sui mercati. Per i redditi conseguiti da società non operative l’aliquota Ires è stata maggiorata di 10,5 punti percentuali portando quindi l’imposizione sugli imponibili dei soggetti coinvolti a quota 38% in luogo dell’ordinaria 27,5%. Tra i soggetti coinvolti sono stati inclusi coloro che
per tre anni consecutivi hanno dichiarato all’amministrazione finanziaria una perdita fiscale ovvero che hanno dichiarato per due anni una perdita fiscale e per un anno hanno dichiarato redditi inferiori a quelli minimi previsti dalla disciplina delle società non operative. Per tali società la qualificazione “di comodo” scatterà per i redditi imponibili nell’anno successivo al triennio di perdita. Tralasciando la questione riferibile alle società realmente di comodo, ossia quelle costituite per mettere a disposizione dei soci alcuni beni e non anche per svolgere reale attività imprenditoriale, ciò che qui interessa è porre l’attenzione sugli effetti che tali innovazioni legislative provocheranno a quelle realtà imprenditoriali che per via della congiuntura economica sfavorevole potrebbero trovarsi a dover subire delle perdite fiscali per almeno tre annualità con-
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fisco
secutive. Per tali soggetti il primo immediato effetto che porta tale innovazione è l’evidente incremento dell’aliquota di tassazione tra quanti svolgono attività imprenditoriali sotto vesti giuridiche rilevanti ai fini Ires. Nel primo esercizio successivo alle tre annualità in perdita in cui l’impresa dovesse uscire dalla crisi conseguendo un utile, qualora non sarà possibile applicare le esimenti esistenti per le società di comodo, tale utile sarà assoggettato ad un’aliquota Ires particolarmente elevata. E’ di tutta evidenza che per tali società la verifica delle esimenti e l’eventuale esercizio dell’interpello, sarà da tenere in giusto conto per contrastare quell’automatismo perverso che oggi sembra far pesare sui redditi della eventuale ripresa economica maggiori tassazioni. Posto tra l’altro che la disciplina in commento entra in vigore nell’esercizio successivo a quello in corso al settembre del 2011, va da se che per le società con esercizio coincidente con l’anno solare, già il 2012 potrebbe essere l’annualità che imporrà un aliquota maggiorata all’utile prodotto con un triennio precedente in perdita sistemica. E’ bene quindi porre immediata attenzione alla verifica delle esimenti ed alle possibilità di interpello, anche al fine di calcolare gli acconti di imposta per
l’anno ora in corso. Già gli acconti per l’annualità considerata non operativa dovranno infatti essere parametrati applicando all’imposta calcolata per il periodo precedente la nuova sfavorevole disciplina. Altra novità per questi soggetti sarà poi l’applicazione delle disposizioni che tendono alla limitazione dell’utilizzo del credito iva, fino alla sua perdita definitiva. È prevista infatti una forte limitazione all’utilizzo del credito iva da parte delle società di comodo che non possono chiederlo a rimborso, non possono cederlo e non possono neanche utilizzarlo in compensazione se non con il metodo “iva su iva”. Se poi la società, oltre ad essere di comodo, non conseguirà per tre esercizi di seguito ricavi imponibili superiori al reddito presunto come rilevante ai fini della disciplina sulle società non operative, il credito iva sarà definitivamente perso. E’ chiaro che se prima l’attenzione a quelle norme poste a difesa di un “particolare” utilizzo di forme giuridiche utili alle attività produttive veniva posta da coloro che di tali “particolari” utilizzi si servivano, oggi maggiore attenzione alle stesse disposizioni deve essere posta anche dalle entità che sono realmente imprenditoriali ma in affanno a causa delle congiuntura economica non favorevole
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e-mail: info@valoreassociati.it
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ict » di Antonio Teti
Smart City: città intelligenti ma solo se progettate da individui raziocinanti… “Il futuro del pianeta si baserà sulle città intelligenti”. Questo è il messaggio che ha colpito maggiormente al Forum PA svoltosi a Roma a maggio scorso. Smart city e nuove metodologie di pensiero per trasformare i centri urbani in nuclei ecosostenibili in cui rimodellare lo stile di vita e il modo di ragionare. Ma com’è possibile realizzare questo scenario?
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el 2009, per la prima volta nella nostra storia, metà della popolazione mondiale si è concentrata nelle città. Questo significa che il 50% degli esseri umani copre il 2% della superficie del pianeta consumando il 75% della sua energia e producendo l’80% di emissioni di anidride
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carbonica». Questo è quanto ha affermato Carlo Ratti, ingegnere e professore al Massachusetts Institute of Technology di Boston (MIT), ospite al recente Forum PA svoltosi presso la nuova Fiera di Roma. L’intervento si è tenuto nella prima giornata, in occasione del tema scelto per l’apertura del forum “L’impegno delle
amministrazioni per le smart city e smart community”. Anche i successivi relatori, come l’assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della regione Lombardia, Carlo Maccari e il coordinatore del Comune di Genova sulle Smart City, Gloria Piaggio, hanno confermato la strategicità dell’integrazione delle tecnologie digitali nei centri urbani, per assicurare un futuro sostenibile alle città del Paese. Il professor Ratti ha posto l’accento sulla necessità di attivare dei processi di ingegnerizzazione per integrare l’esistente con le tecnologie avanzate disponibili sul mercato. Un esempio che ha segnalato nella sua relazione è stato quello del Trentino alto Adige. In sostanza, in quella regione sussisteva il problema della valorizzazione delle vecchie baite abbandonate. Essendo poco luminose, le costruzioni, in sede di ristrutturazione, sono state munite di tetti realizzati con lamelle con una base in vetro. «In questo modo si recupera la luce e si abbassano i consumi» ha affermato Ratti. Un altro esempio che ha indicato è quello di Guadalajara, in Messico, un agglomerato in cui vivono oltre 4 milioni di persone. «Le abitazioni all’interno e i cortili tradizionali delle case latino americane vengono ripensati come luoghi di lavoro. Immaginate di poter lavorare durante tutto l’anno all’esterno, in un cortile». Bellissimo esempio di risparmio energetico e paradisiaca armonia collettiva, ma che personalmente ritengo difficilmente realizzabile su vasta scala e a livello mondiale per una molteplicità di ragioni. Premesso che condivido completamente la necessità di rendere “intelligenti” le città grazie ad una maggiore integrazione con le moderne tecnologie che la scienza attualmente ci offre, e sono altresì convinto che ciò possa contribu-
ire a ridurre anche l’inquinamento atmosferico, migliorando di enormemente la qualità della vita dell’uomo. Tuttavia alcune considerazioni, riconducibili al nostro Belpaese, mi rendono fortemente perplesso. Innanzitutto la questione della cultura informatica e tecnologica. Come ben sappiamo, il popolo italiano, nonostante sia tra i primi al mondo per consumo di telefonia cellulare, non brilla certo per il suo livello di acculturamento digitale. Secondo il Rapporto Italia 20120 di Eurispes, l’81,4% degli italiani possiede un cellulare, con un 25,7% che ne possiede due, l’11,5% che ne possiede tre e l’8,8% che ne ha ben quattro! Non va ignorato il fatto che il 47%, è possessore di uno smartphone. Sono dati che confermano una costante diffusione della passione degli italiani per lo strumento di comunicazione mobile, ma non si può dire lo stesso per quanto concerne la conoscenza degli strumenti informatici. Secondo un’indagine condotta da SDA Bocconi e AICA, l’Italia si conferma il fanalino di coda in Europa per quanto concerne l’alfabetizzazione informatica della sua popolazione. Se nel continente europeo, il 52% della popolazione attiva non ha alcuna conoscenza relativa all’utilizzo di strumenti informatici, o una conoscenza molto limitata, la percentuale in Italia sale al 64%. Carlo Maccari sembra consapevole di ciò e lo conferma affermando che “… bisogna lavorare anche sulle persone perché quasi il 50% degli italiani è allergico alla tecnologia”. Pertanto si rende necessario identificare, nel più breve tempo possibile, una soluzione formativa ad ampio respiro e a livello nazionale, per questo annoso problema che può costituire un rilevante ostacolo allo sviluppo della cultura delle città intelligenti.
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ict
Altra considerazione fondamentale è rappresentata dal problema della progettazione delle Smart City. Innanzitutto non è possibile decontestualizzare il problema dell’accettazione dell’individuo del contesto urbano in cui vive. In altri termini, la considerazione che ci si dovrebbe porre è la seguente: è l’individuo a dare forma agli edifici in cui vivrà, ma saranno gli stessi edifici ad influire sulla sua cultura e a plasmare la sua vita. Naturalmente il concetto va esteso a qualsiasi ambiente urbano, indipendentemente dalle sue forme e dimensioni. Quindi il concetto di Smart City va esteso in una prospettiva di lungo periodo, in cui la cultura dell’uomo si sviluppa nell’habitat in cui vive, influenzando le sue scelte future. La diffusione dell’idea della smart city quale strumento risolutivo per il futuro dell’uomo, sembra aver conquistato le menti e le platee di intere masse di individui, ma ciò che la può rendere veramente determinate per un futuro ecosostenibile, è il suo indispensabile collegamento con reali inclinazioni culturali dell’uomo e la struttura organizzativa e funzionale della società moderna. Di conseguenza, il problema fondamentale è riconducibile ad un unico quesito: chi decide come realizzare una smart city? Com’è possibile evitare il rischio di scelte affrettate e discutibili? Quale dev’essere il background culturale di chi progetta la smart city? Quali devono essere i punti cardine su cui basare la progettazione di una città intelligente? Chi può identificarli: un visionario o un imprenditore senza scrupoli? Il rischio c’è ed è sostanziale dato che le scelte che saranno effettuate peseranno a lungo sulle dinamiche culturali della società futura. L’unica possibile strada da percorrere è quella che pone la riflessione e la ragionevolezza alla base del progetto. Tra qualche anno saranno circa 7 miliardi gli individui che popoleranno la terra e gli agglomerati urbani cresceranno a dismisura. Le città, così come ora le conosciamo, scompariranno per lasciare il posto a enormi complessi urbani in cui si ammasseranno continuamente persone che necessiteranno di beni, servizi e risorse di ogni tipo. La vita dell’uomo potrebbe complicarsi enormemente se non sapremo gestire con intelligenza, sin dall’inizio, il cambiamento che ci attende. Ciò è realizzabile solo attraverso il corretto coordinamento degli individui, che può realizzarsi unicamente su una base di intelligenza collettiva e di cultura che va creata e gestita in funzione della comprensione delle diverse formazioni intellettuali, esigenze, stili di vita e filosofie che stanno alla base delle civiltà che
popolano il pianeta terra. Il pensiero dei cittadini può essere intercettato e analizzato solo grazie alle moderne tecnologie di comunicazione e informazione, cioè attraverso la rete Internet, strumento fondamentale per la comprensione del pensiero individuale e collettivo. Una città intelligente può nascere solo da un’intelligenza collettiva. In verità, la qualità e il valore che una società riesce ad esprimere è riconducibile al livello di libertà e di capacità dell’individuo di pensare, interpretare e costruire la propria vita, quindi di essere un protagonista attivo del mondo in cui vive. Partendo da questa condizione individuale è possibile giungere ad un’intelligenza collettiva che può contribuire alla realizzazione di un potenziale creativo dell’intera collettività mondiale. L’ecosistema digitale è in grado di rispondere efficacemente a queste sfide, grazie alla sua maggiore peculiarità che risiede nella capacità di sviluppare una conoscenza mondiale che può essere utilizzata per realizzare una coscienza globale. E’ pertanto lecito pensare che la smart city possa avere delle analogie con la rete delle reti? Potrebbe averle in termini di condivisione di intelligenze. In altri termini, se la smart city dovrà costituire la base su cui costruire e gestire le attività dei cittadini in futuro, sarà inevitabile parlare di “rete” di collegamento e di integrazione di individui, i quali saranno lasciati liberi di comprendere le proprie esigenze e di conseguenza di individuare le soluzioni migliori per soddisfarle. La città intelligente dovrà essere una “rete” integrata in grado di connettere le persone e di lasciare loro la possibilità di indicare le problematiche e nel caso le soluzioni per le difficoltà che potranno sorgere in futuro. Solo una città che valorizza i suoi cittadini può definirsi “intelligente”. Pertanto gli ingredienti indispensabili per realizzare una smart city, sono la libertà, la disponibilità, la neutralità, la connettività e soprattutto la disponibilità alla comprensione delle diverse esigenze e problematiche della collettività. Efficienza e risparmio sono elementi che scaturirebbero come naturale conseguenza dell’utilizzo di questi ingredienti. Al Forum PA, c’è stato anche un annuncio che ha creato non poco sgomento: il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha annunciato che ci sarà “Quasi un miliardo di euro di finanziamenti per le smart city”. La speranza e che non assista al solito “teatrino” politico che inesorabilmente conduce, come quasi sempre accade, a progetti reboanti che conducono a risultati penosamente inconcludenti
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creatività » di Simone D’Alessandro
La biblioteca digitale:
creatività made in Corea
Fondata nel 2009 a Seul, è un luogo fisico che permette l’accesso virtuale a milioni di libri, giornali di qualsiasi formato consultabili digitalmente
La biblioteca digitale a Seul
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n edificio insonorizzato, grandi pareti, vetrate che danno su di un giardino vasto e ben curato. Sin qui tutto normale, sembrerebbe la descrizione di un ufficio, un albergo o un centro residenziale. In realtà, si tratta di una biblioteca che si distingue dalle altre nel mondo perché è digitale. È stata fondata nel 2009 a Seul. Un luogo fisico che permette l’accesso virtuale a milioni di libri, giornali di qualsiasi formato consultabili digitalmente. La biblioteca viene anche definita Dibrary: una crasi tra Digital e Library. Grazie a una card elettronica chiunque può consultare qualsiasi tipologia di materiale: e-book, quotidiani in
formati broadsheet (ossia a foglio ampio come quelli di una volta), libri scansionati, filmati, animazioni, documenti storici, con una modalità di consultazione simile ad ipad. In un altro settore della library ci sono aree nelle quali è possibile vedere film in gruppo o singolarmente, come in un cinema. Tette le stanze sono insonorizzate in modo da non procurare fastidi agli utenti che frequentano altre aree. C’è, poi, la “gallery zone”, dove il pubblico accede a un’ampia produzione video sull’arte coreana e internazionale in tecnologia tridimensionale, attraverso pannelli multischermo e ologrammi.
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creatività
C’è, infine, la “zona creativa”: con prenotazione obbligatoria e anticipata, qualsiasi utente può disporre di una serie di strumenti dedicati al digital editing, per auto-realizzare la propria pubblicazione. Sempre prenotando si può avere accesso anche all’area “studio radiofonico” e a quella “studio televisivo”. Numerosi sono i blogger che accedono a questi servizi. L’idea, nei fatti, non è nuova: numerose sono state le università americane e australiane che già negli anni ’90 proponevano “media work station inside the university” in special modo in quei dipartimenti in cui ci si specializzava in communication studies. La novità consisterebbe nella completa digitalizzazione di documenti cartacei e nella possibilità di favorire l’integrazione condivisa e pubblica di tutti i media, caldi e freddi, come direbbe Mcluhan. Mentre tutti parlano del fantomatico e iperveloce sviluppo del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) in pochi seguono il piccolo Davide-Corea che vorrebbe surclassare, entro il 2020, il Giappone in termini di Pil e di sviluppo tecnologico; e ha tutte le carte in regola per riuscirvi. La Corea possiede infrastrutture tecnologiche impensabili in qualsiasi altro paese. Tutta la popolazione è “digitalmente alfabetizzata”, 16 milioni di utenti dispongono di collegamenti superiori ai cento megabit e quasi 5 milioni di persone utilizzano la quarta generazione di mobile Long Term Evolution (Lte).
La Corea non rappresenta, però, l’estremismo tecnologico delle tigri orientali, come poteva essere all’inizio degli anni ’80. Oggi questa nazione utilizza le infrastrutture per produrre contenuti culturali di altissimo livello. Non è un caso che attualmente il cinema coreano sia uno dei più interessanti al mondo: come non considerare, ad esempio, Kim Ki Duk uno dei più originali e preparati registi degli ultimi dieci anni? La Corea si apre alle contaminazioni più di altre nazioni orientali: dalla musica classica alla letteratura, dalle arti visive alla cinematografia. L’high tech si fa strumento di una nuova utopia collettiva, mentre l’Europa sta a guardare, crogiolandosi sul fatto di aver avuto in anticipo idee simili senza la volontà di metterle in piedi: anche l’idea di biblioteca digitale è venuta prima all’Europa. Nel 2004 con il progetto Beic (Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, www.beic.it) progettata ma mai finanziata, l’Europa, d’intesa con importanti biblioteche e istituti di ricerca, avrebbe dovuto digitalizzare grandi collezioni di opere antiche e moderne consultabili in rete ma anche un grande luogo fisico. Attualmente oltre 7000 opere sono in corso di digitalizzazione. Esiste un progetto della Biblioteca, curato dall’architetto Peter Wilson, ma i tempi di realizzazione non sembrano vicini. Non basta avere idee. Ognuno di noi ne ha più di una al giorno. Gli europei hanno grandi sogni mentre qualcun altro, dall’altra parte del mondo, li ha già realizzati
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norme&leggi » di Filippo Paolini
RIFORMA DEL LAVORO,
CONVINCE?
Approvata al momento solo al Senato, approfondiamo in questo articolo, l’aspetto dei contratti di assunzione al lavoro
il ministro Elsa Fornero e il segretario della CGIL Susanna Camusso
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entre scriviamo è ancora all’esame del Parlamento e, quindi, è suscettibile di profonde modifiche, eppure del progetto di riforma del mercato del lavoro elaborato dal Governo si è parlato già moltissimo, con prese di posizione già molto nette delle parti sociali e del mondo politico. La parte che di fatto ha attirato le maggiori attenzioni, anche di carattere giornalistico, è indubbiamente il ca-
pitolo delle norme riguardanti la così detta “flessibilità in uscita”, vale a dire i licenziamenti. Rinviando ad un successivo numero la trattazione di questa tematica - atteso che potrebbe uscire dalle aule parlamentari anche stravolta – parliamo in questo numero della prima parte del progetto di riforma, quella che riguarda l’ingresso nel mondo del lavoro, focalizzando l’attenzione, più in particolare, su alcuni contratti di assunzione al lavoro.
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norme&leggi
In primo luogo viene preso in considerazione il contratto di apprendistato che, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe assurgere al ruolo di porta primaria per l’ingresso nel mondo del lavoro. Partendo dall’impianto attuale basato sul D.Lgs. 167/2011, viene proposto anzitutto un meccanismo in virtù del quale sarà possibile assumere nuovi apprendisti in ragione della percentuale di stabilizzazioni effettuate nell’ultimo triennio (nel disegno di legge viene indicato il 50%); è prevista l’esclusione dal computo di detta percentuale dei rapporti di lavoro cessati durante il periodo di prova, per dimissioni o per licenziamento per giusta causa. Il rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati verrebbe innalzato, passando dall’attuale 1/1 a 3/2 ed, inoltre, sarebbe prevista una durata minima generalizzata di mesi sei del periodo di apprendistato, salvo eccezioni già previste (ad esempio per attività stagionali). La disciplina del contratto a tempo determinato - strumento di flessibilità molto utilizzato - subirebbe consistenti modificazioni, in primo luogo con l’ampliamento dell’intervallo tra un contratto e l’altro a sessanta giorni, se la durata del rapporto è inferiore a sei mesi, e a novanta giorni, se superiore, mentre oggi è rispettivamente di dieci e venti giorni. Il primo contratto a termine non dovrà più recare la specificazione delle “ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo”, come oggi previsto dal D.Lgs. 368/2001, ma rimane fermo il limite di durata massima ed, anzi, si aggiungerebbe la previsione per cui, nel calcolare il periodo massimo di 36 mesi previsto per contratti a termine con lo stesso dipendente, si terrà conto anche di eventuali periodi di
lavoro somministrato. Per soddisfare esigenze organizzative delle imprese, laddove sorga la necessità di completare l’attività per la quale il contratto a termine era stato stipulato, viene proposto il prolungamento oltre la scadenza per un periodo compreso tra 20 e 30 giorni, per contratti di durata inferiore a sei mesi, e tra 30 e 50 giorni, per quelli di durata superiore. Infine, una norma, che ha trovato l’aperta ostilità degli industriali, prevede un aumento del costo contributivo dei contratti a tempo determinato, sulla considerazione che gli stessi, rispetto a quelli a tempo indeterminato, sono destinati potenzialmente a produrre un maggior ricorso all’attivazione di strumenti assicurativi. Sempre in un’ottica di eliminazione dei utilizzi impropri, per il contratto di lavoro a progetto vengono proposti disincentivi incisivi. Anche qui, infatti, è programmato un aumento dell’aliquota contributiva ed, inoltre, sono recepiti espressamente alcuni degli indirizzi che la giurisprudenza aveva espresso nel corso degli anni. Pertanto, ad esempio, è previsto che il progetto non possa più essere una semplice riproposizione dell’oggetto sociale dell’impresa e che non possa in linea di massima riguardare mansioni solamente esecutive o ripetitive. Inoltre, se l’attività del collaboratore a progetto è analoga a quella svolta dai lavoratori dipendenti, si presume il carattere subordinato del rapporto, eccezion fatta per prestazioni di elevata professionalità; viene eliminata, infine, la possibilità di prevedere, nel contratto, il recesso del committente prima della scadenza del termine o del completamento del progetto, tranne che per giusta causa o, ovviamente, per cessazione dell’attività
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gestione d’impresa » di Massimiliano Pian
Comunicare per avere successo Riflessioni sul perchè la comunicazione deve far parte della strategia aziendale
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omunicazione: origine dal latino “communis”, cioè comune; letteralmente “mettere in comune idee e pensieri”. Comunicazione: un processo di scambio di informazioni e di influenzamento reciproco che avviene in un determinato contesto tra due o più individui. Date queste brevi, ma chiare definizioni si capisce come la comunicazione richieda che emittente e ricevente diano lo stesso significato al messaggio per essere efficace. Si comunica sempre per raggiungere un obiettivo: un messaggio è tanto più chiaro quanto l’azione di comunicazione è concentrata su di esso e la sua interpretazione avviene in modo univoco. Anche l’impresa comunica: la comunicazione d’impresa è l’insieme delle attività che un’impresa istituisce con l’obiettivo di influire sugli atteggiamenti di tutti coloro che hanno avuto, hanno o avranno a che fare con essa. Obiettivo generale della comunicazione d’impresa
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è quello di ottenere il miglioramento della propria identità e della propria immagine, raggiungendo credibilità strategica e reddituale, fiducia, legittimazione, al fine di attrarre le risorse necessarie per un successo duraturo. La comunicazione riveste, quindi, un ruolo fondamentale per l’impresa: non è sufficiente SAPER FARE, ma occorre FAR SAPERE. Nell’ambito della comunicazione d’impresa si possono distinguere due caratteristiche principali: i contenuti della comunicazione i destinatari della comunicazione Comunicazione commerciale: comprende l’insieme degli strumenti utilizzati per gestire le relazioni con il mercato dei consumatori e dei clienti. Ha l’obiettivo di trasformare i clienti potenziali in clienti effettivi, assicurandone il miglior grado di soddisfazione; es.: campagne pubblicitarie (di prodotto), eventi, sponsorizzazioni (di prodotto), Call Center, ... Comunicazione istituzionale: riguarda l’impresa nel-
la sua totalità, come ente dotato di propria personalità e responsabilità, e si riferisce ad elementi specifici della sua attività quali prodotti, servizi, risultati; es.: pubblicità istituzionale, valori etici/codice etico, vision e mission, comunicati stampa/ conferenze stampa, sponsorizzazioni, biglietti da visita, sito internet, ... Comunicazione gestionale: comprende l’insieme delle relazioni di scambio di informazioni e messaggi con tutti coloro che prendono parte direttamente od indirettamente alla vita dell’impresa relativamente ad aspetti operativi; es.: comunicazioni ai fornitori, comunicazioni ai clienti, contratti, comunicazioni ai dipendenti policy aziendali, ... Comunicazione economico-finanziaria: riguarda la diffusione dei dati economici, patrimoniali e finanziari che l’impresa trasmette ai diversi portatori di interesse; ha l’obiettivo di valorizzare l’impresa come operatore economico, al fine di accrescere il senso di fiducia verso l’impresa stessa; es.: bilancio di esercizio, nota integrativa, situazioni bilancistiche infraannuali, piani di investimento, business plan, ... I diversi destinatari (o pubblici), sia interni che esterni, possono essere raggruppati in due categorie principali. Gli stakeholders: sono dirigenti, dipendenti, azionisti, fornitori, partner commerciali, istituzioni, distributori, sindacati, organizzazioni della società civile rilevanti; sono consapevoli di aver titolo per comunicare con l’impresa.
Gli influenti: soggetti non necessariamente consapevoli né interessati ad interagire con l’impresa, ma che sono considerati influenti sulle dinamiche delle variabili che influenzano il raggiungimento degli obiettivi. E’ difficile trovare qualche azione che non sia definibile come forma di “comunicazione”; è impossibile non comunicare: l’impresa comunica sempre, in quello che fa, come lo fa, anche quando tace. La gestione di un’efficace comunicazione d’impresa contribuisce in modo sempre più rilevante alla creazione di valore per l’impresa stessa (brand equity). La comunicazione merita di essere oggetto di una vera e propria strategia da parte dell’impresa, diventa una delle leve a disposizione per raggiungere gli obiettivi aziendali. L’integrazione delle 4 aree di contenuto della comunicazione deve far si che l’insieme dei messaggi chiave per ciascun gruppo di destinatari costituisca un processo organico ed organizzativamente presidiato. In conclusione: la comunicazione riguarda tutta l’impresa e coinvolge una vasta gamma di interlocutori, consapevoli e non; il valore economico dell’impresa è determinato anche dell’efficacia della sua comunicazione; la comunicazione merita di essere parte integrante della strategia di un’impresa, e come tale pianificata, gestita, controllata e infine, tutta la comunicazione determina il posizionamento dell’impresa sul mercato, va perciò gestita in modo integrato da professionalità e responsabilità specifiche
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innova ione » di Luciano Fratocchi
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elle scorse settimane ha riscosso molto seguito -e finanche stupore - la scelta di IKEA di affidare un’ulteriore quota di forniture a delle imprese italiane, considerate più affidabili dei fornitori cinesi. La scelta di IKEA, a ben guardare, non è assolutamente “inattesa”, dato che l’Italia è da tempo il terzo mercato di fornitura (dopo Cina e Polonia) per la catena distributiva scandinava, che assicura a 24 imprese nazionali un giro d’affari di circa 1 miliardo di euro di acquisti all’anno, ripartiti tra mobili, rubinetterie e giocattoli. Di questa torta, le imprese venete se ne assicurano il 38%, quelle friulane il 30% e quelle lombarde il 26%. Le aziende di queste tre regioni del Nord fatturano più di tutti i fornitori tedeschi e finanche di quelli svedesi, che dovrebbero essere favoriti dalla nazionalità di IKEA. I dati in parola assumono ancora più significato laddove si pensi che gli acquisti realizzati in Italia dall’azienda scandinava sono addirittura superiori al fatturato generato dai punti vendita sparsi lungo la penisola. La scelta di IKEA si inquadra nella più complessiva strategia di back/near-sourcing -che sta conducendo diverse imprese occidentali a riportare in patria- o comunque in paesi più vicini - la produzione o la fornitura precedentemente delocalizzata in paesi a basso costo del lavoro (Europa dell’Est prima, Cina e Sud Est asiatico successivamente). Il fenomeno -che sta crescendo di anno in anno- è stato recentemente assunto a best practice dal Presidente Obama che ad esso lega la possibilità di “ri-creare” posti di lavoro oltreoceano. I motivi sono diversi; tra questi la notevole crescita del costo del lavoro nei paesi low cost, crescita che – tenendo conto del differenziale di produttività tra Cina e paesi occidentali -ha recentemente portato la Boston Consulting Group a prevedere che per il 2015 il gap di costo del lavoro tra Whashington e Pechino sarà sostanzialmente annullato. A ciò si aggiunge il costo dei trasporti, nonché la loro crescente rischiosità, come dimostrano i non infrequenti atti di pirateria a danno delle navi container o gli effetti di catastrofi naturali quali terremoti, tsunami ed eruzioni vulcaniche. Le supply chain lunghe -tipiche delle politiche di delocalizzazione- non funzionano più e l’esasperante mancanza di credito costringe anche le medio grandi imprese a diminuire al minimo il capitale circolante (crediti,
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Produrre in Italia, e in Abruzzo, si può Partendo dal colosso Ikea che ha scelto di fornirsi anche da imprese italiane, alcune riflessioni su come le aziende abruzzesi potrebbero crescere e aumentare la loro produzione
rimanenze e liquidità immediata) da finanziare. Da ultimo, non si può dimenticare la perdita di flessibilità dovuta ai lunghi tempi di ri-approvvigionamento, che stanno sempre più diventando incompatibili con la continua riduzione del time to market di settori quali l’abbigliamento. Per le imprese italiane si aprono delle potenziali opportunità che però bisogna saper cogliere per tempo. In quest’ottica non si può non pensare alle imprese britanniche di distribuzione di abbigliamento che hanno recentemente deciso di rilocalizzare parte delle loro forniture nel nostro paese. Allo stesso tempo, però, la spagnola Zara ha recentemente preferito i fornitori portoghesi a quelli italiani, e non solo per motivi di “vicinanza” geografica e “culturale”. In questo contesto l’Abruzzo può giocare un ruolo chiave ma bisogna farsi trovare pronti, per non rischiare, come negli anni scorsi è successo ai produttori di mobili pesaresi, che non vennero confermati come fornitori IKEA perché considerati troppo piccoli e perché mancava “l’interlocutore unico”. Il trasferimento delle produzioni di batterie della FIAMM dalla Repubblica Ceca ad Avezzano, la concentrazione delle produzioni di caramelle della Gelco (Gruppo Perfetti Van Melle) a Castelnuovo Vomano, con la conseguente chiusura dello stabilimento lom-
bardo, ritenuto meno efficiente di quello abruzzese, ed il trasferimento delle produzioni di farmaci solidi della Sanofi Aventis da Origlio (Lombardia) a Scoppito (vicino L’Aquila) sono tre esempi illuminanti. Se medio grandi imprese -e finanche multinazionali straniere- rimangono a produrre in Abruzzo, vuol dire che questa regione può avere un futuro manifatturiero. Questo anche nel caso delle piccole imprese che hanno nelle reti e nei poli di innovazione gli strumenti per cogliere le opportunità del back/near-sourcing. Chissà che tra qualche tempo non si possa leggere che il neo-costituito PALM (Polo Arredamento Legno e Mobile) o quello Moda Inn (già riconosciuto come polo di innovazione dalla Regione Abruzzo) non siano riusciti a diventare interlocutori privilegiato di qualche retailer europeo. L’avverarsi di questo sogno sta soprattutto nelle mani del “sistema Abruzzo”. Certo che se l’unica cosa per cui i nostri politici vogliono essere conosciuti da IKEA sono le lettere di “richiesta di informazioni” sull’esito delle selezioni in corso per l’apertura del nuovo punto vendita di San Giovanni Teatino, sarà difficile pensare che il retailer svedese possa immaginare di fornirsi da imprese locali!
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lavoro in corso » di Andrea Bonanni Caione*
Il lavoro tramite agenzia e il decreto attuativo della direttiva comunitaria
S
iamo in attesa che il Legislatore licenzi il testo definitivo della discussa riforma del mercato del lavoro. Nel frattempo, analizziamo la prima riforma del settore, implementata in sede di recepimento della direttiva comunitaria in materia di lavoro tramite agenzia (Dir. 2008/104/CE). L’intervento normativo di inizio anno (D.Lgs. n. 24/2012) ha tuttavia accolto solo in parte le potenzialità espresse dalla normativa comunitaria in questa materia Sotto un primo profilo, facendo propri gli esiti della interpretazione giurisprudenziale più recente, si traducono in dato normativo definizioni già di uso comune. Si individuano le nozioni di contratto di somministrazione di lavoro, ovvero “quel contratto avente ad oggetto la fornitura professionale di manodopera, a tempo indeterminato o a termine” e di missione, inteso quale “periodo durante il quale, nell’ambito di un contratto di somministrazione di lavoro, il lavoratore è messo a disposizione di un utilizzatore”. Si ribadisce che è possibile assumere lavoratori a tempo determinato anche in esecuzione di un contratto di somministrazione a tempo indeterminato. Si specifica, inserendosi in un solco interpretativo ben definito, che la parità di trattamento ha ad oggetto “le condizioni di base di lavoro e di occupazione” ossia il trattamento economico, normativo e occupazionale previsto dalle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative, oltre che dai contratti collettivi o da altre disposizioni vincolanti di portata generale, in vigore presso l’utilizzatore. I parametri da utilizzare per la
valutazione sono orario di lavoro, ore di lavoro straordinario, pause, periodi di riposo, lavoro notturno, ferie e giorni festivi, retribuzione, protezione delle donne in stato di gravidanza ed allattamento, nonché la protezione di bambini e giovani e la parità di trattamento fra uomo e donna. Sotto altro profilo, utilizzando una tecnica normativa che anche il Legislatore della Riforma pare aver condiviso attraverso la rivisitazione del contratto a tempo determinato, si accentua il ricorso al contratto di somministrazione mediante la previsione di ipotesi di a-causalità che, sebbene limitate alla assunzione di particolari tipologie – svantaggiate - di lavoratori (peraltro ininfluenti ai fini della individuazione dei limiti quantitativi eventualmente previsti dalla contrattazione collettiva) apre la strada alla piena a-causalità (circoscritta al primo contratto) che ritroviamo anche nel progetto di riforma del mercato del lavoro, sebbene la direttiva in realtà consentisse un intervento più incisivo. Sempre sotto tale profilo, in linea con quanto previsto dall’art. 8, d.l. n. 138/2011, si abilita la contrattazione collettiva di primo e secondo livello ad individuare ulteriori margini di a-causalità del contratto, così confermando l’esistenza di un margine di applicabilità dell’istituto, non sfruttato nella sua interezza in sede di recepimento. Deve peraltro ritenersi che la facoltà di ampliare l’utilizzo dello strumento sia stata assegnata non tanto e non solo alle organizzazioni sindacali delle aziende utilizzatrici, ma anche a quelle del settore della somministrazione
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*Avvocato - managing partner LabLaw
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credito&finan a » a cura della redazione
Bcc Castiglione Messer Raimondo e Pianella, approvato il bilancio Sono ben 54 milioni di euro il nuovo credito erogato a famiglie e piccole imprese. La Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella approva il suo bilancio con soddisfazione e ottimismo
L
o scorso 12 maggio i soci della BCC di Castiglione Messer Raimondo e Pianella si sono riuniti per il solito importante appuntamento annuale, dedicato all’approvazione del bilancio 2011, presentato nella sala Polifunzionale della sede di Castiglione Messer Raimondo. Il risultato della riunione è stato molto positivo, nonostante il clima di recessione e di grave crisi economica, questa banca si conferma infatti un istituto solido e ben strutturato. «Nel 2011 l’azione si è sviluppata seguendo le linee tracciate dal piano strategico pluriennale – ha spiegato il presidente Alfredo Savini – abbiamo raggiunto gli obiettivi economici e patrimoniali, che consentono di mantenere i livelli di alta patrimonializzazione e permettono alla Banca di affrontare le sfide future di un mercato sempre più complesso, competitivo pur in presenza di una perdurante crisi». Nonostante il complesso scenario i dati messi in luce dalla BCC evidenziano una banca sana e che ha continuato a sostenere il tessuto economico locale, costituito da piccole imprese e da famiglie, tramite erogazioni
da sinistra Alfredo Savini presidente della BCC di Castiglione M.R. e Pianella, Paolo Mingione direttore, Antonio Iezzi presidente del collegio sindacale
e concreti sostegni. Anche la compagine sociale è stata ampliata, con un numero dei soci che da 2293 è passato a 2487, rafforzata anche la presenza sul territorio con l’apertura della tredicesima filiale nella città di Pescara. «Nel corso del 2011 – ha aggiunto il presidente Savini– il contesto economico, caratterizzato da persistenti segnali di debolezza, ha inevitabilmente comportato una crescita della rischiosità del credito, mantenendo tuttavia per la nostra Bcc il rapporto sofferenze su impieghi al di sotto della media regionale e alla metà circa della media nazionale». Un bilancio più che positivo dunque, che ha visto gli impieghi verso clientela attestarsi sui 342 milioni di euro, con un nuovo credito erogato nel 2011 pari a 54 milioni di euro, e l’aumento della raccolta diretta, che ha raggiunto i 418 milioni di euro,
in crescita del 10,40% su base annua. «Dati che – ha concluso il presidente Savini – rispecchiano l’impegno coraggioso e coerente del nostro istituto. Con i suoi 56 anni di storia, la nostra Banca nonostante la crisi non ha tradito la missione di sostegno al territorio e continuerà incessante a consolidare il rapporto con le comunità di riferimento». Da evidenziare l’intervento da parte di Paolo Mingione, direttore generale della BCC che, in prossimità del pensionamento, dopo numerosi anni trascorsi in quella che lui stesso definisce “una grande famiglia”, ha colto l’occasione per salutare e ringraziare tutto lo staff e i colleghi che lo hanno affiancato. La giornata è proseguita con un ricco buffet offerto dalla BCC a tutti i soci e gli intervenuti nel giardino dell’accogliente struttura in Castiglione
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messa in sicure
a
» di Alessio Pelusi
Il Portale Agenti Fisici, una risorsa per le Imprese La conoscenza è un vantaggio alla portata di tutti, scopriamo come farne uso risparmiando su qualche consulenza anche grazie al sito www.portaleagentifisici.it
C
i vuole perseveranza e dedizione, ma alla fine si viene ripagati. Parliamo della conoscenza, che ci permette di avere indubbi vantaggi da ogni punto di vista anche se,probabilmente, la cosa più difficile da fare è cercare l’informazione giusta e la fonte più attendibile da cui attingere, soprattutto sulla “rete globale”. Su internet, infatti, sono presenti portali assai interessanti, per gestire in prima persona la valutazione del rischio della nostra azienda. Ciò permette ad un datore di lavoro o ad un dirigente sia di conoscere meglio questo argomento, sia di risparmiare dei soldi per le consulenze. La fonte attendibile di cui ci occupiamo oggi è il Portale Agenti Fisici o PAF e l’informazione è la valutazione dei rischi derivanti, appunto, dagli agenti fisici. Il PAF, come scritto sulla home page all’indirizzo www.portaleagentifisici.it, è realizzato dal Laboratorio Agenti Fisici del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria USL 7 Siena, nell’ambito del Piano Mirato sui rischi derivanti dagli Agenti Fisici. Sviluppato con la collaborazione dell’INAIL e dell’Azienda USL di Modena, il progetto, ancora in fase di costruzione, ha l’intento di promuovere una banca dati per supportare la valutazione dei rischi da agenti fisici e la necessaria prevenzione e protezione da essi. Gli Agenti Fisici presi in considerazione sono: rumore, vibrazioni (mano-braccio e corpo intero), campi elettromagnetici, radiazioni ottiche, artificiali e naturali. Per ognuno di essi gli aspetti approfonditi sono: descrizione del rischio, normativa, valutazione, calcolo esposizione, banche dati, prevenzione e protezione e documentazione. Come dicevamo, però, il sito è in costruzione, dunque non al massimo delle sue potenzialità. Ciò non toglie che ci siano alcune tabelle interessanti, per
capire se nella propria azienda si superano i limiti di legge e quali adempimenti mettere in atto. Per la banca dati si rimanda a quella sul sito www. cpt.it (Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia) che è veramente ben fatta. Inoltre, è possibile effettuare un calcolo preliminare dell’esposizione, attingendo da altre banche dati appunto, dalle informazioni dei fabbricanti o dai dati misurati sul campo. Al contrario, le vibrazioni mano-braccio e corpo intero sono valutabili entrambe, attraverso un’ottima banca dati interna ed un foglio di calcolo. Dunque, se le condizioni lavorative e i macchinari che utilizziamo sono uguali o simili a quelli già misurati nel portale, possiamo risparmiarci la misurazione sul campo. Per quanto riguarda i CEM o Campi elettromagnetici, sul portale sono presenti alcune tabelle di riferimento, per capire se i propri valori di esposizione siano o meno inferiori a quelli previsti per l’intera popolazione, poiché, è bene ricordare che non ci sono ancora valori di riferimento per le aziende. Infatti, l’entrata in vigore degli obblighi, riguardanti la misurazione dei CEM, è stata prorogata al 31/10/2013. Ciò non toglie che, ugualmente, tale rischio vada preso in considerazione e valutato nei limiti degli strumenti a nostra disposizione. Infine, sul PAF si possono raccogliere informazioni sulle Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) e su quelle Naturali e capire come bisogna valutarle. Ci sono tabelle che riportano alcune fonti sicuramente pericolose. La banca dati, purtroppo, è ancora scarna e mancano le misurazioni sul campo. Il calcolo dell’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali non è ancora possibile. Mentre si può fare il calcolo per le radiazioni ottiche naturali
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pelusi.alessio@gmail.com
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» di Marcella Pace
Con Adecco per affrontare la salita!
Quarta tappa in Abruzzo per il progetto di Adecco Italia “Aziende con i pedali”, l’indagine per scoprire come le imprese puntano alla ripresa
«A
decco riconferma la partnership con il Giro d’Italia ed è al fianco di tutti gli attori coinvolti nell’economia del nostro Paese per trovare la marcia giusta e percorrere insieme la salita, arrivando in volata al traguardo». Federico Vione - Amministratore Delegato di Adecco per Italia, Paesi dell’est, Medio Oriente e India, e abruzzese doc - racconta così la quarta tappa in Abruzzo di “Aziende con i pedali”, il progetto con cui l’agenzia per il lavoro, leader in Italia, affianca anche quest’anno, in qualità di sponsor, la novantacinquesima edizione del Giro d’Italia e il team di giovanissimi talenti della “Lotto Belisol”. «Il 2012 per il mercato del lavoro è un anno profondamente delicato e complesso. Per questo motivo –spiega ancora Vione - abbiamo voluto riconfermare la nostra presenza al Giro, ma al tempo stesso dargli una chiave diversa, dimostrando la vicinanza di Adecco, anche fisica, alle aziende e ai candidati del territorio». E’ infatti, tappa dopo tappa, che Adecco Italia, partner di riferimento, con i suoi 1.800 professionisti e 400 uffici, del mercato del lavoro tanto per le piccole imprese quanto per le grandi multina-
» Foto concesse da Adecco Italia
zionali, ha avviato su tutta la penisola un sondaggio, rivolto ai direttori di azienda, manager, recruiters e professionisti del settore Human Resources, per scoprire in che modo le aziende italiane stanno affrontando la “salita” e pongono le basi per la ricrescita economica. «Si tratta di un’indagine realizzata in occasione del Giro - spiegaCarmela Gallo, Responsabile di Adecco Italia per l’Abruzzo- che mira a conoscere il punto di vista delle società italiane e che operano in Abruzzo sulle direzioni da seguire nel 2012, sulle nuove sfide legate all’ambito HR e sugli interventi che potrebbero favorire la ripresa del mercato. In un’economia pronta ad anticipare le richieste del mercato come quella abruzzese, non ci ha stupito che l’innovazione, la formazione, il ricorso ad una maggiore flessibilità e la ricerca di profili specializzati siano le strategie da seguire per tornare a crescere». Al sondaggio “Aziende con i pedali”, in Abruzzo, hanno partecipato imprese appartenenti a vari settori: dal manifatturiero all’automotive, dall’edilizia al chimico-farmaceutico, dai servizi al commercio e costituite soprattutto dal 61% di aziende di piccole dimensioni e dal 23 di medie. La loro risposta è unica: le
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una priorità per chi vuole proporsi in modo parole d’ordine per uscire dall’impasse del competitivo e innovativo sui mercati esteri mercato del lavoro sono innovazione e forche rappresentano il futuro. Basti pensare mazione. Studiare nuovi prodotti e servizi che lo scorso anno in Italia, Adecco ha offerti, innovando, è per il 32% delle azieninvestito più di 25 milioni di euro in forde locali, la principale direzione di intermazione, di cui quasi 3 in Abruzzo. Nella vento da seguire. A questa si affianca per regione, attraverso le 23mila ore di formail 18% delle società, l’accrescimento delle zione che abbiamo erogato gratuitamente, competenze della propria squadra. Seguosiamo riusciti a creare 2.500 figure con no l’inserimento di risorse in apprendistato competenze specifiche, secondo quanto ( 9% di risposte), ma soprattutto - per il richiesto dalle aziende locali, spesso par12% dei referenti intervistati - il ricorso alla Federico Vione Amministratore Delegato te attiva nei percorsi formativi. Migliaia di somministrazione di lavoro. di Adecco Italia nuovi profili specializzati di cui le imprese La flessibilità rappresenta, insomma, uno avevano e hanno immediato bisogno, ma strumento indispensabile e dal punto di che nonostante la crescente disoccupaziovista delle Human Resources, il 14% delle ne non sono disponibili sul mercato”. imprese abruzzesi è alla ricerca di soluzioni HR innovative finaInnovazione, formazione, specializzazione, ma non solo. Secondo lizzate appunto ad una maggiore flessibilità. La stipulazione di quanto emerso dal sondaggio “Aziende con i pedali”, infatti, per accordi con le parti sociali e l’attivazione di cassa integrazione le società abruzzesi, tra le condizioni che potrebbero favorire la e mobilità d’altronde preoccupano il 12,5% delle aziende interviricrescita, ci sarebbe una minore pressione fiscale per le imprese state insieme alla difficoltà nel reclutare profili specializzati all’in(29% di risposte) e per i consumatori (23%), un maggiore accesterno del territorio (10%) e all’incertezza sentita dal 9,4% delle so ai finanziamenti (17%), seguito da una più chiara regolazione imprese che deriva dalle novità legislative in materie di lavoro e della concorrenza sui mercati esteri (11,4%) e dall’inserimento di soprattutto dalla riforma in corso. risorse specializzate per garantire la produttività (9%). «Come sappiamo il mercato del lavoro – ha dichiarato ancora Ma la sponsorship della Adecco al Giro d’Italia non si ferma solo Vione che ricopre anche la carica di Presidente di Assolavoro, all’indagine. L’agenzia per il lavoro ha seguito il percorso della Associazione nazionale delle Agenzie per il Lavoro – sta attravergara ciclistica allestendo una vera bacheca virtuale. Sui diversi sando un periodo di grandi cambiamenti anche legati alla riforma social network, da Facebook, Twitter, LinkedIn, a Foursquare e ed è necessario, quindi, conoscere il punto di vista delle aziende Flickr, grazie a “Fai tappa da Adecco”, sono state pubblicate, infatper supportarle in modo concreto a recepire le novità normative ti, in tempo reale le nuove offerte di lavoro, suddivise per province e ad affrontare nuove sfide. Come? In un’economia che punta e regioni toccate dalla novantacinquesima edizione del Giro sempre di più ad una maggiore specializzazione, la formazione è
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Giro d’Italia 2012: oltre 270 le aziende che hanno “fatto tappa” da Adecco
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» di Marcella Pace
«P
roseguiamo nella politica di ampliamento del numero delle destinazioni offerte e offriamo agli utenti un ventaglio di possibilità ampio per viaggiare in maniera vantaggiosa su mezzi comodi e sicuri». Con queste parole Agostino Ballone, presidente del Gruppo Baltour, ha illustrato tutte le novità della compagnia di trasporti più estesa d’Europa. Il gruppo abruzzese, che collega 17 regioni italiane e 23 nazioni europee ha, infatti, potenziato il servizio verso il Lazio. A partire dal 1° luglio, verranno introdotte Gli autobus Baltour 4 nuove corse, la mattina, il pomeriggio e la notte, per Roma e gli nel centro di Teramo aeroporti di Ciampino e Fiumicino, in partenza da Giulianova, Teramo e L’Aquila, integrando le esistenti 8, con fermate a Tiburtina e Ponte Mammolo. La novità arriva grazie ad un accordo commerciale con le società Arpa e DFC. Accordo che faciliterà anche la fase di prenotazione e di acquisto dei biglietti. I viaggiatori potranno comprare presso tutte le biglietterie o agenzie convenzionate o telefonicamente i ticket per 10 bus, collegamenti intensificati e nuovi accordi. qualsiasi corsa, indipenTutte le novità della rete di trasporti più estesa d’Europa dentemente dalla compagnia. «Siamo confortati, nel nostro impegno di investimenti in tale direzione – ha spiegato Ballone - dal successo di pubblico riscontrato nelle nostre recenti importanti iniziative, in particolare la linea notturna per Milano, che si aggiunge alle preesistenti due diurne, alla corsa notturna per la Toscana e Genova, che si aggiunge a quella diurna, ed al potenziamento a 2 corse giornaliere della linea per Venezia». Non solo il Lazio è la regione scelta per potenziare le autolinee Baltour, che trasportano ogni anno ben 4 milioni di passeggeri in oltre 500 destinazioni. Novità interessano anche i collegamenti con le principali destinazioni della Campania e anche oltre, fino Un momento della presentazione a Potenza. Il programma, appena attivato, prevede in futuro un potenziamento delle corse su fasce orarie diversificate. Stesso discorso per i collegamenti con il nord Italia. La linea per Torino, in maniera significativa la propria flotta con 10 nuovi autobus, che ad oggi conta 4 corse settimanali, diventerà un collegamento ad ampia capienza, con tutti i comfort previsti per la fascia Gran giornaliero, con possibilità di partenza di giorno e di notte. QueTurismo, dotati di motori nel pieno rispetto dei parametri europei sto servizio andrà poi ad aggiungersi alla recente istituzione della in tema di emissioni, anche acustiche. «Oltre alla comodità e linea giornaliera per Verona, Brescia e Bergamo e alle 4 corse alla convenienza – afferma il direttore commerciale Alessandro settimanali per Trieste. «Sviluppiamo il concetto di rete – ha comPratesi - ai nostri utenti offriamo anche vantaggi unici come l’Imentato Antonella Ballone, consigliere d’amministrazione – che, talypass oppure l’Eurolinespass che consentono a prezzi molto con queste nuove linee, si completa sempre di più verso tutti i vantaggiosi di viaggiare in assoluta libertà potendo programmare quadranti della mobilità italiana». gli spostamenti su tutte le rotte nazionali o europee del Gruppo, Insomma, una rete di trasporti sempre più estesa, che punta la con un unico biglietto valido per 7, 15 o 30 giorni, senza limiti di sua offerta agli utenti sulla quantità dei collegamenti e sulla quanumero di viaggi o di chilometri» lità dei suoi mezzi. Ecco perché il Gruppo Baltour ha rinnovato
Da nord a sud,
il Gruppo Baltour potenzia la sua rete
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» Foto concesse da Gruppo Baltour
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» a cura della redazione
L’ALLARME DELLA CONFARTIGIANATO
Il segretario regionale Giangiulli: «Ci attendono mesi drammatici con Pmi “strozzate” tra Imu, Irpef, Ires e credito che manca»
L
e prossime scadenze fiscali (Imu, Irpef e Ires) e la stretta ormai conclamata sul credito, rischiano di “strozzare” gli imprenditori abruzzesi. «L’allarme - spiega Daniele Giangiulli, segretario di Confartigianato Abruzzo, è che i prossimi mesi, giugno e luglio, saranno drammatici, potremmo arrivare ad un punto molto pesante di rottura della coesione sociale». La proposta è invece di intervenire subito per facilitare l’accesso al credito delle PMI abruzzesi con lo sblocco di 20 milioni di euro di fondi FAS. «L’iniezione di liquidità da parte della BCE al sistema bancario – afferma Giangiulli - ha prodotto i risultati da noi annunciati qualche mese fa, ovvero le banche italiane hanno incrementato l’acquisto di titoli di Stato, nel periodo novembre 2011/ febbraio 2012, per un importo di quasi 63 miliardi di euro (pari al 30,7%), facendo restare ancora una volta al palo il sistema produttivo che attende invano una riapertura delle concessioni di credito da parte del sistema bancario». A marzo 2012 il Bollettino economico di Banca D’Italia indica una flessione generalizzata dei prestiti alle imprese, in modo accentuato sulle piccole imprese con meno di 20 addetti, con un calo dell’1,8% in Abruzzo delle erogazioni (variazione gennaio 2012 rispetto a giugno 2011). Alle minori erogazioni si aggiunge un tasso di interesse applicato alle imprese con meno di 20 addetti superiore di 2,39% rispetto a quelle con più di 20 addetti. Il problema del credito e della liquidità in generale resta, dunque, la priorità. Da un lato lo Stato non paga i propri debiti (100 miliardi sono i crediti vantati dalle imprese nei confronti della PA), dall’altro lo scenario sta diventando drammatico a fronte dell’aumento della pressione fiscale e del sostanziale blocco del credito ormai quasi totale e concentrato sulle Pmi. «Insomma, -continua Giangiulli- i soldi da prendere non arrivano, quelli da pagare aumentano e per passare la nottata prima si ricorreva al
Daniele Giangiulli segretario di Confartigianato Abruzzo
credito. Ora questa possibilità non esiste più. Da 3 anni stiamo chiedendo alla Regione di sostenere l’accesso al credito tramite la valorizzazione dello strumento prezioso della garanzia prestato dai Consorzi Fidi, ora possibile utilizzando 20 milioni di euro di fondi FAS. Continuiamo a ribadire con forza questa necessità anche alla luce della pubblicazione del prossimo bando di 15 milioni di euro della Regione per i Confidi abruzzesi che sarà soltanto fumo negli occhi in quanto lo stesso è indirizzato a quelle poche imprese che effettueranno investimenti in innovazione e ricerca, davvero pochissime in periodi di crisi oggettiva come quella che stiamo vivendo dove le imprese chiedono soprattutto ristrutturazione dei debiti bancari in essere e liquidità»
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» di Andrea Cati
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Personal Branding, fare marketing su se stessi! Con questo termine s’intende l’attività di creazione e gestione della propria immagine personale e professionale, sino a farne un vero e proprio brand
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8.300.000 risultati su Google in 0,45 secondi . Non male se si pensa che tanti sono gli indirizzi web disponibili sul tema del Personal Branding; la nuova frontiera per crearsi un po’ di spazio tra la folla dei candidati ed avere la giusta visibilità nel difficile e ipercompetitivo mercato del lavoro. Era il 31 agosto del 1997 quando Tom Peters, il guru delle idee sul management (“Red Bull of management thinkers”, come lui stesso ama definirsi), accostò per la prima volta il concetto di marca (o brand) alla singola persona, pubblicando un articolo intitolato “The Brand Called You” (La marca chiamata te). Il nucleo centrale dell’articolo di Peters è sintetizzabile nella seguente affermazione: “Nell’età dell’individuo l’unica cosa che una persona può fare è puntare su se stessa, credere nelle proprie capacità e avere la consapevolezza che tutto ciò che fa comunica qualcosa di sé; per cui l’unica strategia possibile per emergere è anzitutto diventare amministratori delegati, marketing manager di se stessi”. “La buona notizia, continuava nel suo lungo articolo Peters, è che ognuno può essere un brand degno di nota, tutti hanno la possibilità di distinguersi dagli altri, di progettare un vero e proprio piano di comunicazione della propria identità professionale”.
Il personal brand per il lavoro Luigi Cetenaro, l’esponente di maggior rilievo nel panorama italiano nella diffusione delle strategie del personal branding thinker, afferma efficacemente che il personal brand è il motivo per cui qualcuno ti assume o richiede i tuoi prodotti e/o servizi. Ovvero, grazie alle personali capacità di costruire e affermare un’immagine ben precisa di se stessi, delle proprie potenzialità e competenze, è possibile farsi notare e, nel migliore dei casi, raggiungere l’obiettivo stabilito. Che spesso consiste nell’ottenere un lavoro o una nuova opportunità di business. Fare Personal Branding per il lavoro significa, dunque, attuare strategie di marketing promozionale delle proprie competenze.
Strategie di personal branding per il lavoro Così come un’azienda ha l’obbligo di curare la propria immagine e di distinguersi dai competitors, ognuno di noi deve elaborare un progetto di autopromozione del proprio brand. E ciò significa avere chiaro qual è l’obiettivo primario. Se sei una persona in cerca di lavoro il tuo obiettivo sarà trovare lavoro. Se sei un professionista che vuole allargare la propria fetta di clienti, il tuo obiettivo sarà trovare nuovi clienti. Facile da dire, difficile da ottenere. Per prima cosa è necessario sapere cosa si è o, almeno, cosa si è capaci di offrire in termini di competenze ai datori di lavoro o al mercato di clienti. La seconda tappa da affrontare,
Preparare un curriculum accattivante, una brochure dei servizi offerti dal proprio business di riferimento o, meglio ancora, un sito web che rappresenti fedelmente le proprie qualità pro-
nosciute e intrecciare o rafforzare relazioni amicali. Da qualche tempo, però, si utilizzano anche per cercare lavoro, presentare le proprie aspettative professionali e condividere il proprio curriculum (LinkedIn rappresenta la punta di diamante tra i social network professionali). In poche parole, anche i social network sono diventati mezzi per fare Personal Branding. Sbirciare il profilo del candidato su Facebook o, meglio ancora su LinkedIn, verificando quali sono i suoi interessi o i post pubblica-
fessionali e personali. Tutte queste, sono le attività da svolgere per avere cura della propria immagine e farsi notare nel vasto arcipelago dei candidati. Ma la prova del nove, il vero contesto in cui selezionatori, responsabili delle risorse umane, amministratori delegati e imprenditori porgono le dovute attenzioni per la valutazione del candidato sono i social network, le piattaforme di comunicazione digitale in cui quasi metà della popolazione italiana ha un profilo personale. Facebook, LinkedIn e Twitter sono i social network più utilizzati e costituiscono le invenzioni principali degli ultimi anni del mondo di internet, creati per socializzare con persone più o meno co-
ti, è una pratica ormai diffusa. Si cerca di capire se la persona è affidabile, che carattere ha, se le informazioni riportate nel curriculum corrispondono alle attività segnalate nel proprio profilo. Si può creare e mantenere un’identità professionale solo a partire dai mezzi del web. Perché il web è lo strumento libero e alla portata di tutti, in cui ognuno può lasciare la propria traccia ed è altrettanto facile essere riconosciuti e giudicati. Fare Personal Branding è dunque fare attenzione ai dettagli, alla propria reputazione che gira sul web. Provate a digitare su google il vostro nome è guardate cosa ne esce fuori. In bocca al lupo!
proprio come un’azienda, consiste nel pianificare un progetto di comunicazione delle proprie capacità e competenze che distinguono la propria persona dagli altri.
La prova dei Social Network
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» a cura della redazione / In collaborazione con Fondazione ARIA
PREMIO TERRITORIO ABRUZZO: PAROLA ALLE SCUOLE Il Liceo Scientifico “A. Volta” di Francavilla al mare
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motivi che ci hanno spinti ad aderire all’iniziativa promossa da Fondazione Aria stanno nella volontà di offrire ai nostri studenti una straordinaria occasione per mettersi alla prova in un contesto differente e stimolante, che consenta loro di entrare in contatto con il mondo imprenditoriale e scoprire magari di avere un’attitudine ed una capacità nuove. Sappiamo bene che, come insegnanti e genitori, i giovani sono attratti maggiormente dalle piazze virtuali che dai luoghi concreti d’incontro e che fra loro e gli adulti si crea un abisso invalicabile, che rende spesso difficile una comunicazione necessaria alla reciproca comprensione.
A fronte di queste considerazioni, abbiamo pensato che un tema come questo, avrebbe consentito ad alcuni di questi studenti di aprire una porta e di muoversi in una dimensione diversa da quella a cui sono abituati. Esplorare il proprio territorio, attraverso i
volti della gente che s’incontra per strada o anche di quelli che si pensa di conoscere bene, è un’operazione quasi filologica. Consente di analizzare, indagare, andare all’origine e comprendere ciò che spesso s’ignora o si dà per scontato. La fotografia, inoltre, consente, anche a quelli che spesso si considerano meno dotati artisticamente, di sviluppare un’attitudine personale e magari professionale inaspettata. Nei laboratori, che sono sempre promossi e sostenuti dalla nostra scuola, essi avranno la possibilità di toccare con mano strumenti e materiali, di agire in maniera concreta per dare vita ad un’immagine o una narrazione, attraverso lo studio della composizione e delle inquadrature, della luce, delle espressioni dei volti e degli atteggiamenti, con l’obiettivo di indagare il mondo che sta intorno a loro e forse anche quello che sta nascosto dentro di loro. Riteniamo, quindi, che, ogni volta si presenti l’occasione per i nostri ragazzi di compiere un’esperienza in un ambito nuovo, sia importante cogliere l’occasione, soprattutto se questa si realizza nell’approfondimento del carattere del proprio territorio, che è uno degli obiettivi che si prefigge oggi la Scuola italiana.
Il pensiero dei soci
Edoardo Oliva L’essenza più profonda di Fondazione ARIA sta nella sua denominazione: Fondazione ARIA, il corpo dell’anima
Alessandra Lisciani Spero che uno degli obiettivi da raggiungere, sia rendere l’arte familiare ad un maggior numero di persone, visto che in Abruzzo c’è un grande pregiudizio e si considera la cultura come un’entità alternativa
Alcuni fotografi FIAF partner ARIA
Antonio Cipriani L’arte è il sommo abbellimento dell’esistenza. Spero che la fondazione, aldilà di valorizzare le arti, cerchi di cambiare le regole dell’organizzazione
Fabiola Iezzi Vedo questa Fondazione come un raggio di sole in una gelida giornata d’inverno. Spero che riesca a riscaldare e a colorare la vita di tutti noi abruzzesi
Massimo Losacco Il “Virus” della fotografia sta per contagiarvi, non opponete resistenza e... lasciatevi andare all’emozione
Lorenzo Delfino Che questo premio porti alla riscoperta del nostro bellissimo Abruzzo
Incontriamo Gabriela Iubatti, responsabile marketing del Gruppo Jubatti Qual è l’ambito produttivo principale della sua azienda? «Il mondo delle carni di alta qualità, lavorate nel rispetto dell’ambiente. Offriamo ai nostri clienti prodotti a base di carne sani, altamente controllati, buoni e con un’anima ecologica. La sede produttiva è evocativa del nostro
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modo di fare impresa: operare immersi nella natura del Parco Nazionale della Majella ci ha trasmesso una forma di coscienza che ci detta tempi e regole di lavoro quotidianamente applicati in un ogni anello della catena produttiva. La salute del consumatore e della natura che ci circonda ci stanno così a cuore
che prestiamo grande attenzione agli aspetti nutrizionali, come pure lo studio di soluzioni a basso impatto ambientale influenza ogni nostra scelta». Ci racconta come ha iniziato questa impresa? «La nostra famiglia opera nel settore delle carni dal 1945. L’azienda muove
i primi passi nell’antico borgo di Guardiagrele, ai piedi della Majella, grazie alla dedizione e alla passione di nostra nonna. Nasce come Macelleria Iubatti e grazie alla saggia conduzione familiare diviene sinonimo di qualità ed affidabilità. L’evoluzione da bottega a impresa orientata al mercato è avvenuta con i giusti tempi. L’impulso decisivo risale agli anni Settanta, Carlo e Gianfranco Iubatti, fidando su intraprendenza e notevole esperienza nel settore, trasformano la macelleria prima in ingrosso carni, e poi gradualmente e con l’inserimento della terza generazione in una affermata industria di trasformazione e di lavorazione delle carni: Soalca Srl. Su queste solide basi è sorto il Gruppo Jubatti, sigla che sotto la sua ala raccoglie e coordina le attività delle singole società, che condividono la medesima filosofia, svolgendo ciascuna le proprie specifiche funzioni». In che modo si è evoluto il servizio offerto dalla sua azienda nel tempo ovvero con quali tecnologie, investimenti, ecc.? «Nel tempo la bottega si è trasformata in impresa orientata al mercato. Negli anni 70 la macelleria si è evoluta prima in ingrosso carni e poi gradualmente in industria di trasformazione e di lavorazione delle carni, controllando interamente il ciclo produttivo, dalla fase di approvvigionamento del bestiame a quella della lavorazione nel nostro stabilimento all’avanguardia di Pretoro e fino alla distribuzione. La tracciabilità delle carni, divenuta obbligatoria da luglio 2005 in tutta Europa, ci ha consentito di perfezionare tutte le fasi di lavorazione della carne, in quanto è possibile tracciare ogni singolo animale dal pascolo o dall’allevamento dove nasce fino alla vaschetta o alla porzione consegnata al punto di vendita finale. Questo consente, in caso di problemi sanitari di qualunque tipo, di individuare con precisione e tempestività non solo l’animale e la provenienza, ma anche i luoghi di stoccaggio, i vettori di distribuzione e gli imballaggi fino al bancone di vendita, in modo da poter intervenire con precisione. Soalca è stata autorizzata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) a fornire al consumatore informazioni addizionali in etichetta che aumentano garanzie e trasparenza su
origine, qualità delle carni e sulla corretta gestione della filiera, dall’allevamento ai punti di vendita». Quali sono i servizi offerti ora? «La nostra azienda trasforma e commercializza carni fresche garantite e controllate in ogni fase del processo produttivo, confezionate con le più avanzate tecnologie (ATP, SKINPACK, Mirabella, …) e lavorate con un livello di personalizzazione tale da assecondare tutte le esigenze della clientela: GDO (grande distribuzione organizzata), GDA, normal trade (negozi tradizionali), HORECA (hotel, ristoranti, catering). Grazie alla nostra esperienza siamo riusciti a creare nel tempo prodotti che sono in perfetto equilibrio fra tradizione e ritmi contemporanei. Perché se abitudini alimentari e stili di vita evolvono, i nuovi modi di stare a tavola non devono intaccare la qualità: mangiare buono e sano, con tempi minori per la preparazione, è per noi il fulcro della dieta quotidiana, sempre e comunque». Quali sono i parametri che individuano la qualità del servizio da lei offerto? «In primo luogo la qualità della materia prima utilizzata, poi la garanzia e trasparenza sulla corretta gestione della filiera produttiva, infine la personalizzazione del servizio. Dietro ogni fase della filiera, oltre la serietà di una famiglia che garantisce con il proprio nome (Iubatti), c’è la rassicurazione di enti e marchi di solida reputazione come www.vitellonebianco.it Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, Mipaaf, Associazione Allevatori Italiani, www.italialleva.it Italialleva, che forniscono ampie garanzie di tracciabilità e provenienza delle carni, nel rispetto dei requisiti nutrizionali e delle norme igienico-sanitarie. Enti indipendenti che a forza di controlli professionali certificano origine dei capi, filiera di prodotto, benessere dell’animale e sicurezza alimentare». In che modo, i cittadini tutti, interagiscono o beneficiano del servizio offerto dalla sua azienda? «I cittadini che acquistano i nostri prodotti hanno la garanzia e la certezza della qualità e provenienza delle carni e contribuiscono alla salvaguardia degli allevamenti e delle tradizioni abruzzesi»
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TERRITORIO ABRUZZO
Premio Fondazione Industriali Adriatica Tema edizione 2011/2012 Razza Abruzzo 1001 Lavori Direzione artistica Achille Bonito Oliva Autore internazionale 2011/2012 Oliviero Toscani Giuria artistica Mario Botta Elio Fiorucci Silvia Evangelisti (Arte Fiera Bologna) Anna Mattirolo (Maxxi Roma) Marisa Galbiati (Politecnico Milano) Carmen Andriani (Università Pescara)
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» a cura della redazione
Da sinistra: Francesca Renzi – Insight&Co s.r.l. Donatella Ranalli – Efor s.r.l.
“Economia e management per gli operatori del sociale” Importante iniziativa volta alla formazione degli organismi che operano nel sociale, tra gli obiettivi del corso la gestione delle proprie attività e l’accesso ai programmi di finanziamento comunitario e nazionale
I Il manifesto del corso
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l progetto finanziato con Det. Dir. DL22/16 del 20/02/2012 dalla Regione Abruzzo (PO FSE ABRUZZO PER IL 2007/2013 PIANO OPERATIVO 2009-2010-2011) si rivolge agli operatori sociali che si occupano prevalentemente di assistenza a diversamente abili. Attraverso le attività formative, la Regione Abruzzo intende realizzare un piano di interventi in risposta alle criticità rilevate a livello europeo relative alla risorse umane operati nel moderno sistema dei servizi sociali e così riassumibili: la marginalità e la mancanza di stabilità del settore dei servizi sociali e la conseguente mancanza di tutele dell’occupazione spesso precaria e con professionalità non certificate; la rilevanza delle figure manageriali, in grado di svolgere attività di coordinamento, monitoraggio continuo, supervisione e valutazione dell’efficienza della gestione e dell’economicità della spesa, in rapporto alla qualità e alla quantità dei servizi erogati, sia nell’ambito del lavoro pubblico, sia nell’ambito del privato sociale; la scarsa competitività delle imprese sociali regionali, che rischiano di non riuscire a partecipare alle opportunità offerte dall’apertura dei mercati del lavoro sociale.
L’intervento “Economia e management per gli operatori del sociale” presentato dall’ATS Efor srl (capofila), Insight&Co. Srl, UNIDAV- Università Telematica Leonardo da Vinci, I Colori Soc. Coop. Sociale a r.l, Cooperativa SOCIALE EMERA A R.L., Associazione DIMENSIONE VOLONTARIO onlus, vuole andare incontro alle esigenze formative degli operatori sociali del territorio, rilevate attraverso una analisi dei fabbisogni formativi degli stessi operatori che ha evidenziato una necessità di formazione su tematiche che possano in qualche maniera contribuire a rendere le attività di assistenza quotidianamente svolte più efficaci e dirette. Una formazione, quindi, indirizzata da una parte a confrontarsi con l’esterno e con le iniziative legate al mondo comunitario, dall’altra ad ampliare le proprie capacità manageriali, di comunicazione e di gestione. Pertanto i risultati attesi dall’intervento proposto saranno riconducibili al potenziamento delle competenze manageriali necessarie per attuare le nuove politiche di welfare nelle fasi di programmazione, sistemi di efficienza ed efficacia gestionale, metodologie organizzative delle risorse umane e di governo di programmi e progetti di innovazione sociale; a maggiori possibilità di conoscenza e di accesso ai principali programmi di finanziamento nazionali e comunitari su tematiche di interesse sociale e infine al potenziamento delle capacità relazionali, di analisi e interpretazione, di comunicazione con l’esterno, sia inteso come ambiente esterno sia come soggetti esterni facenti parte del processo. A conclusione delle attività formative quindi gli operatori sociali avranno maggiori capacità organizzative nel gestire le attività del proprio organismo, saranno in grado di identificare, monitorare e conoscere le modalità di accesso a programmi di finanziamento comunitari e nazionali, avranno maggiori competenze in merito alle metodologie di comunicazione. In conclusione, l’intervento proposto mira a fornire capacità di coordinamento, monitoraggio continuo, supervisione e valutazione dell’efficienza della gestione, allo scopo di rendere le imprese sociali del territorio più competitive e di metterle in grado di partecipare alle opportunità offerte dall’apertura del mercato del lavoro sociale. Le attività formative saranno svolte in modalità on line, allo scopo di sopperire alla difficoltà diffusa degli operatori a presenziare alle lezioni frontali, e consentiranno di usufruire di 12 CFU crediti formativi universitari. La partecipazione al corso è gratuita. I modelli di iscrizione sono disponibili presso la segreteria della Efor srl in Via Mezzopreti, 9 a ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) e sono scaricabili anche dal sito www.eforweb.it. I modelli di iscrizione dovranno essere consegnati o inviati alla Efor srl entro e non oltre il 15/07/2012. INFO: EFOR srl –Via Mezzopreti, 9 - ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE). Tel. 085. 8992141 Fax. 085.4165169 - e.mail: info@eforweb.it
Alessandro Recchiuti assessore alle politiche sociali e istruzione
Donato Ranalli rappresentante legale Efor Srl
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» Foto concesse da EFOR
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» di Piergiorgio Greco
MEZZO SECOLO DI STORIA PER L’ISTITUTO
“ALGERI MARINO”
Per festeggiare questo importante traguardo, l’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Algeri Marino” di Casoli, ha organizzato diversi eventi che hanno posto al centro l’importanza dell’istruzione nel nostra Paese L’incontro in palestra
Un’esterna della scuola
U
n laboratorio integrato di quella grande esperienza economica e produttiva che è il Sangro-Aventino. Un protagonista dello sviluppo di un intero territorio da ben cinquant’anni. È l’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Algeri Marino” di Casoli, che nelle settimane scorse ha festeggiato l’importante anniversario con iniziative, convegni, seminari, spettacoli ed eventi sportivi. Per l’occasione, inoltre, è stato anche pubblicato il volume “Una Scuola al servizio del territorio in 50 anni di vita”, con autorevoli interventi e interviste a studenti e protagonisti attuali e passati della comunità scolastica, che oggi riunisce l’Istituto Tecnico Economico, l’Istituto Professionale Industria Artigianato e il Liceo Scientifico frequentati da centinaia di studenti provenienti da tutta la provincia di Chieti.
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» Foto di Pie rgiorgo Greco
«Il nostro istituto – spiega Costanza Cavaliere, dirigente scolastica – è inserito in un contesto ricco di possibilità ed idee occupazionali, al punto che studenti e docenti possono utilizzare non solo strutture e dotazioni logistiche d’avanguardia della nostra scuola, ma anche un ulteriore “laboratorio integrato” rappresentato dal territorio: il sistema produttivo con la sua piccola imprenditoria e l’industria, l’agricoltura e l’artigianato, insieme al turismo, la cultura, l’arte e lo sport». E così è sempre stato sin dagli anni Sessanta, quando l’allora Istituto tecnico commerciale – dapprima sezione staccata del “Galiani” di Chieti e, dal 1971, realtà autonoma a tutti gli effetti, che ha poi aggregato nel 1997 l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato e, nel 2003, il Liceo Scientifico – si è subito
imposto come fucina di cervelli diventati nel tempo i protagonisti della miriade di aziende che ancora oggi danno lavoro a migliaia di persone tra la valle dell’Aventino e la Val di Sangro. Molti di questi sono intervenuti a Casoli nei giorni delle celebrazioni, come il professor Nicola Mattoscio, attuale presidente della Fondazione Pescarabruzzo, che ha tenuto una lectio magistralis sulla crisi economica dei nostri giorni: «Le crisi – ha spiegato Mattoscio - esistono da quando è nata l’economia di mercato. Un ruolo inadeguato dello Stato nell’economia oggi riesce a dare qualche ragione su quanto sta succedendo: sono decenni che il pubblico arretra, come è giusto che sia, senza però che lo Stato sappia assumere un ruolo strategico di guida, innovazione e sviluppo. Inoltre, sappiamo che l’Italia è uno dei pilastri dell’economia europea, ma l’Europa è inadeguata ad affrontare una crisi che investe uno dei suoi stessi pilastri. Diciamo senza remore – ha aggiunto - che l’euro è fuori discussione: il vero problema è l’inadeguatezza degli eredi di chi ha fondato l’Europa. Sarebbe sufficiente che Italia, Germania e Francia prendessero posizione comune a favore della moneta unica per respingere gli attacchi dei mercati. A tutto questo va aggiunto che dagli anni 2000, l’Italia ha perso la sua vocazione all’innovazione, mentre lo Stato, come detto, non ha saputo assumere il ruolo di guida strategica, in un clima di forte demagogia che ci porta a rinunciare a opere strategiche come la Tav». Di alto profilo, poi, anche il convegno finale, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Raffaele Trivilino, direttore Agenzia di Sviluppo Sangro-Aventino, Gaetano Bonetta, preside della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Giuseppe Pennisi, avvocato, e Marco Panara, giornalista di Repubblica e docente facoltà di Scienze Politiche Università Orientale di Napoli. Trivilino ha spiegato che ancora oggi “la vera scommessa è sul capitale umano che, assieme alla ricerca e all’innovazione tecnologica, potrebbe creare una rete produttiva competitiva in tutti i sensi”. Bonetta, da parte sua, ha detto che “la scuola deve tornare a essere il luogo per eccellenza della formazione, non più intesa come un atto di costrizione al quale i ragazzi vengono condotti dagli adulti, ma l’unico posto dove si forma la società della conoscenza percepita come ricchezza”. Ricco e sostenuto il contributo finale di Panara per il quale “l’abbattimento dei confini e la condivisione del valore economico è qualcosa di straordinario. Tuttavia non dobbiamo mai dimenticare che noi europei siamo fratelli adulti che condividono una moneta unica ma che hanno pesi e responsabilità individuali. L’Europa ha una grande forza, ha trasformato dei nemici in fratelli in nome della solidarietà; per questo auguro a tutti voi di viverla questa Europa e di sentirvi cittadini europei”. Nel corso dei festeggiamenti, ampio spazio anche ai temi della solidarietà, con il progetto “Il sogno di Nenette”, che ha visto l’Isis
Costanza Cavaliere
Nicola Mattoscio
Marco Panara
Marino in prima fila insieme all’azienda di pannelli fotovoltaici Solis di Casoli ad altri istituti, in un’iniziativa pensata per realizzare una scuola e un ambulatorio in Senegal. Infine, gli stessi studenti hanno rievocato la figura di Algeri Marino, l’ingegnere collaboratore di Guglielmo Marconi, nato a Casoli nel 1884 e scomparso a Roma nel 1967, definito “apostolo dell’elettronica” per le sue scoperte scientifiche e gli apporti al mondo dell’elettronica, utili per la rinascita economica e sociale dell’Italia del dopoguerra
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Un momento dell’esibizione musicale
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» a cura della redazione
PICCOLI ARTISTI CRESCONO
Compie 6 anni, la sezione educativa del Museo Paparella-Treccia e Devlet. Si ricomincia a giugno con sei candeline sulla torta e con tante novità per i laboratori creativi per i ragazzi
Alcune immagini dei laboratori dell’estate 2011
A
nche quest’anno, la Fondazione Paparella-Treccia e Devlet, presso il giardino del Museo Paparella - Villa Urania di via Piave a Pescara, organizza i laboratori creativi per bambini e ragazzi, dai 4 ai 13 anni. I laboratori si svolgeranno dall’11 giugno al 27 luglio, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 nel gazebo del giardino del museo e saranno seguiti da esperti del settore artistico e educativo. I servizi educativi del Museo Villa Urania si svolgono durante l’intero anno scolastico per poi sfociare nei laboratori estivi. Nascono per educare al bello attraverso l’arte con una vasta
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offerta formativa che comprende laboratori didattici, corsi di manipolazione e decorazione artistica e percorsi tematici per le Scuole Primarie e Secondarie di 1° e 2° grado. Le proposte tengono conto della necessità di stimolare, fin da bambini, l’interesse per l’arte e di promuovere la conoscenza delle maioliche di Castelli, per vivere il museo come luogo di divertimento e intrattenimento formativoe sensibilizzare i visitatori del domani. Tutti i laboratori sono fondati sul FARE, ovvero sulla sperimentazione pratica di quanto appreso verbalmente così da capire profondamente e in maniera divertente concetti che in forma
L’offerta estiva 2012 Nel primo laboratorio, “COME SI FA”, i bambini si cimenteranno con tecniche grafiche e pittoriche per imparare insieme i segreti degli artisti. Il laboratorio si terrà dall’11 al 15 di giugno per tornare dal 9 al 13 luglio. Dal 18 al 22 giugno e poi dal 16 al 20 luglio seguirà “LASTRE D’ARGILLA“, un laboratorio di manipolazione in cui dare concretezza all’immaginazione e sperimentare le potenzialità espressive della tecnica a lastra. Dal 25 giugno al 29 giugno e poi dal 23 al 27 luglio si svolgerà “IL MONDO DEI COLORI”, che permetterà ai piccoli artisti di realizzare lavori grafico-pittorici con diverse tecniche di composizione, lasciandosi ispirare dai colori dell’arcobaleno. Dal 2 al 6 luglio, infine, sarà la volta di “PITTURA E MATERIA”, un laboratorio pluridisciplinare in cui poter liberare la fantasia con tecniche di pittura, riciclo creativo, collage e tanto altro. La partecipazione settimanale sarà limitata ad astratta sarebbero difficilmente assimilabili per il bambino. Nelle attività laboratoriali estive, oltre al FARE, si da grande spazio al GIOCO, per creare un modo divertente ma anche formativo e istruttivo di trascorrere il periodo di vacanza dalla scuola. Attraverso il gioco e la sperimentazione artistica i bambini scoprono nuove possibilità espressive e comunicative, e allenano la fantasia. Tutte le attività estive si svolgono nel gazebo del giardino di Villa Urania, un’oasi di tranquillità situata nella Piazza principale della città, a sottolineare quanto lo spazio naturale sia fondamentale per la stimolazione dei sensi e della creatività
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» Foto concesse dalla Fondazione Paparella Treccia
un massimo di trenta bambini. Per essere ammessi sarà quindi necessario iscriversi telefonando alla Fondazione al numero 085.4223426 o al 338.9205753, oppure scrivendo a infomuseovillaurania@gmail.com. Per una conferma dell’eccellenza dei laboratori, chiedete ai ragazzi che da anni partecipano ai laboratori: sono la voce della verità.
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» di Neda Accili
A SCUOLA DI CAMPAGNA
Parliamo di un fenomeno in espansione che ogni anno raccoglie sempre più interesse: le fattorie didattiche. Modi moderni di vivere e conoscere la campagna
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e fattorie didattiche realizzano un importante obiettivo dell’agriturismo: colmare la distanza tra la cultura urbana e la cultura rurale. A partire dagli anni ‘60 inizia in Italia il massiccio esodo di lavoratori dalla campagna verso le zone dell‘industria e del terziario. A tutt’oggi il miraggio di condizioni di vita più soddisfacenti allontana i giovani dall’agricoltura e dall’allevamento degli animali, nonché dagli altri processi legati all’ambiente rurale. Però negli ultimi tempi qualcosa si sta muovendo in contro tendenza: sono le fattorie didattiche, aziende agricole o agrituristiche che hanno deciso di impegnarsi nell’accoglienza di scolaresche, gruppi e famiglie per far conoscere meglio il mondo contadino e le attivi-
tà che vi si svolgono.
Dati statistici ci dicono che 3 bambini su 10 non hanno mai visto un pollo o una pecora dal vivo, e per molti di loro gli animali della fattoria sono personaggi dei cartoni animati, mentre la frutta e la verdura che (non) mangiano si generano spontaneamente al supermercato! «Noi regaliamo ai bambini l’emozione di correre nei prati, sporcarsi di terra, toccare le piantine e i frutti, accarezzare e nutrire gli animali -ci spiega Mara Quaianni, della Fattoria Antica Forconia sita nei pressi dell’Aquila- a seconda delle stagioni organizziamo attività didattiche e giochi all’aperto per dar
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modo ai ragazzi di conoscere la vita e i mestieri della campagna, di entrare in contatto con la natura e gli animali, esperienze ormai sempre più rare nel mondo dei nostri bambini». Insomma la fattoria che diventa scuola per insegnare ad amare e rispettare l’ambiente, imparare a conoscere le relazioni che intercorrono tra la produzione e il consumo alimentare.
Quando piccolo è bello La Fattoria Antica Forconia è una piccola realtà nel panorama agrituristico della conca aquilana, che però può contare su un territorio fortemente attrattivo in ogni periodo dell’anno: dalle feste folcloristiche che si svolgono nei borghi medievali alle svariate manifestazioni religiose. Gli appassionati possono effettuare escursioni in mountain bike, trekking d’alta quota, passeggiate nei parchi, scendere sulle piste innevate di Campo Felice e Campo Imperatore. La ricca offerta di eventi culturali, artistici e sportivi fanno dell’Abruzzo aquilano una meta turistica molto appetibile. Immersa nel verde di un folto bosco, ricavata da un vecchio rimessaggio per gli attrezzi agricoli, la struttura dispone di un’ ampia sala di ristorazione, mentre le possibilità ricettive sono garantite da comodi bungalow e camere dotate di ogni comfort, con vista sul Gran Sasso. «Il progetto della nostra azienda risale al 2005, ma i lavori interrotti dal terremoto sono ripresi nel giugno del 2009, con l’angoscia nel cuore - racconta la signora Mara - bisognava
andare avanti, per non pensare a quello che ci era successo e anche per dare un segnale alla città che doveva ripartire. Tutto è nato dall’amore di mio figlio per i cavalli e dal possesso di un terreno di 2.000 metri sulla strada Mausonia». Oggi la Fattoria si estende su una superficie di 30.000 metri quadrati dove si coltivano, con metodi scrupolosamente biologici, frutti di bosco e prodotti ortofrutticoli che vengono trasformati in confetture, sottoli e salse. L’allevamento di pecore, asini, galline, oche e pavoni fornisce carni e prodotti avicoli destinati alla vendita diretta e alla ristorazione in loco. Dal pane alla pasta fatta in casa alle mostardine di ribes, dalla coratella all’agnello al forno, ai carciofi uovo e limone, alla cotognata a pezzetti, tutte le ricette della tradizione locale e regionale impiegano ingredienti genuini di produzione propria. La rinascita dell’Aquila e del “cratere” non passa solo dalla ricostruzione delle case, ma anche dalla cura della campagna, dalla riscoperta delle esperienze che questo territorio è in grado di offrire e soprattutto dalla consapevolezza di quanto sia importante restare ancorati alle proprie radici e trasmetterne i valori perché diventino patrimonio di tutti per il futuro
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Per contatti: Fattoria Antica Forconia, via Inciampa la notte – 67100 L’Aquila Cell. 338. 4999047- info@fattorianticaforconia.com
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» di Valentina Muretta
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vete mai pensato a quanti germi si annidano nelle nostre mani? E a quali infezioni potremmo andar incontro se non le lavassimo adeguatamente? Un gesto semplice, ma a volte trascurato, come quello di lavare spesso le mani, offre una garanzia di controllo sull’aggressione da parte di virus e batteri che si annidano preferibilmente sulle mani e sotto le unghie. Se molti di questi non rappresentano un pericolo per la nostra salute, tanti altri possono invece scatenare malattie più o meno gravi. Lavarsi frequentemente le mani è quindi importante, soprattutto quando si è costretti a trascorrere del tempo fuori casa, in luoghi pubblici spesso poco igienici come autobus, negozi, bar e ristoranti. Nasce dall’interesse di tutelare la salute dei consumatori l’iniziativa di Work Group, pioniera di una nuova visione dei servizi di pulizia e sanificazione, di creare, all’interno delle strutture commerciali, i Punti Igiene. Si tratta di postazioni mobili, chiamate iGien, composte da una elegante colonnina in plexiglass e un dispenser automatico di gel sanificante, concesse gratuitamente a tutti i suoi clienti e messe a disposizione dei loro visitatori, in una logica di diffusione di una efficace e costante cultura dell’igiene. Validi strumenti di comunicazione, utili per una corretta divulgazione al pubblico, accompagnano iGien: i “cappucci” che illustrano in maniera chiara ed efficace il funzionamento e le sue principali caratteristiche; i totem comunicativi che contengono lo slogan e attirano l’attenzione del fruitore; infine, i pieghevoli promo - informativi che riportano le principali informazioni inerenti l’importanza della sanificazione e dell’igiene delle mani, consegnati da hostess che li promuovono nei primi giorni in cui vengono posizionati. Molti Centri Commerciali e Supermercati clienti di Work Group sono stati coinvolti nell’iniziativa, accolta con grande entusiasmo e largo consenso. Ad oggi il progetto è stato attuato presso il Centro d’Abruzzo e l’Ipercoop, il Centro del Molise e l’ipermercato E. Leclerc, il Centro Commerciale Lanciano, l’IperSimply e i Simply Market di Pescara e dintorni, e il Centro Commerciale L’Aquilone. Particolare attenzione è stata riservata alle aree ristoro delle gallerie, dove si concentrano bar e ristoranti, e ai reparti ortofrutta degli ipermercati e supermercati, dove maggiore è il pericolo di contagio e trasmissione di germi e batteri. Pur essendo nato come un servizio offerto esclusivamente alla propria clientela, valutato il grande successo conseguito e la crescente domanda da parte del mercato, Work Group ha deciso di commercializzare le postazioni iGien. Pertanto, chiunque fosse intenzionato a creare all’interno della propria realtà anche un unico Punto Igiene, o semplicemente ricevere informazioni più dettagliate in merito alla tipologia contrattuale individuata, può entrare in contatto con Work Group inviando una mail a: marketing@workgroup.it, o visitando il sito internet per tutti i riferimenti telefonici
iGien: la salute nelle tue mani
Ultima novità dell’azienda di Spoltore Work Group, sono i Punti Igiene all’interno delle strutture commerciali. L’obiettivo è tutelare la salute dei consumatori
Alcune immagini di iGien
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» Foto concesse da Work Group
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seminari&convegni » di Marcella Pace
Ridotto il debito, ora tagliamo le tassE Gianni Chiodi e Antonio Martino a Teramo fanno il punto sull’economia regionale
Un momento del convegno
È
una “cura da cavallo”, così come la definisce il governatore Gianni Chiodi, quella prescritta e seguita dalla Regione per risanare il debito abruzzese. Usa una metafora significativa il presidente Chiodi che insieme all’economista e parlamentare Antonio Martino, già ministro della Difesa e degli Affari Esteri, ha illustrato lo stato delle casse regionali, nel corso del convegno, tenutosi a Teramo, presso la sala polifunzionale di via Corni, “Economia, lavoro, sviluppo. Ridotto il debito, ora tagliamo le tasse”. La regione entra, dunque, in una nuova fase. «Oggi l’Abruzzo - ha spiegato Chiodi - ha ridotto l’indebitamento di circa il 14%, da 4 mln a 3,2 mln di euro.
Quindi, nessun aumento di tasse (solo l’accisa sulla benzina per il buco della sanità). Inoltre, non è stato contratto nessun nuovo debito e la spesa è stata ridotta di un terzo». Risultati che lasciano ben sperare, raggiunti, ha spiegato ancora il governatore, stringendo la cinghia e «facendo scelte molto spesso impopolari». Scelte che hanno ricevuto i complimenti dell’economista Martino, tornato a Teramo per discutere del caso Abruzzo, dopo 46 anni. «Chiodi ha dimostrato con i fatti – ha affermato l’ex ministro – che le idee giuste unite alla capacità di buona amministrazione e al coraggio producono risultati eccellenti». Sono diversi i campi sui quali è intervenuta questa strategia
di contenimento. Dall’abbattimento dei costi della politica, attraverso l’eliminazione del vitalizio dei consiglieri regionali, dopo aver ridotto le indennità e cancellato enti come Aptr, Arssa, Agenzia regionale sanitaria; passando attraverso la riduzione del debito della sanità parallelamente agli investimenti in tecnologie ed infrastrutture; fino alla predisposizione di un Abruzzo versione 2.0, fatto di tecnologia e innovazione. «Per i prossimi anni - ha concluso Chiodi davanti ad una sala affolatissima- la strategia politica dell’attuale governo regionale continuerà ad essere improntata sulla selettività della spesa e sul rigore, ma potremo godere appieno dei risultati ottenuti gradualmente»
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seminari&convegni » di Marcella Pace
Nasce in Abruzzo la Scuola di Regione
Luciano D’Alfonso porta a Pescara Massimo Cacciari per parlare di Europa e democrazia. Il filosofo è stato accolto da una folla di persone
Luciano D’Alfonso e Massimo Cacciari
N
on è riuscito a contenere tutti i presenti il Cinema Teatro Circus, la sede scelta per la prima giornata della Scuola di Regione. Molti sono rimasti in piedi o si sono seduti sui gradini e altri ancora sono rimasto fuori (dove c’era l’audio), tutti per ascoltare il filosofo Massimo Cacciari, giunto a Pescara per inaugurare la Scuola di Regione, il nuovo percorso di impegno politico promosso dal vulcanico Luciano D’Alfonso. «Per entrare nella Scuola di Regione – ha spiegato l’ex sindaco di Pescara- c’è bisogno di due requisiti fondamentali: motivazione, passione e avere un attaccamento alla sorte futura della regione. Per fare sì che dalle idee si possa passare ai fatti abbiamo deciso di promuovere cultura politica e istituzionale. É per questo che un gruppo di persone di buona volontà aiutate da competenze nazionali e internazionali – ha proseguito D’Alfonso - si da-
» Foto concessa da Il Ponte del Mare
La numerosa platea del Circus
ranno appuntamento periodicamente per creare occasioni di dibattimento e di “combattimento” di idee». E va esattamente in questo senso, la prima riflessione politica della scuola che ha avuto quale tema centrale “Il futuro della democrazia e la crisi dell’Europa”, alla quale, oltre al promotore D’Alfonso, hanno preso parte il giornalista Fabrizio Masciangioli, il filosofo Carlo Tatasciore, Marco Presutti e appunto il filosofo Massimo Cacciari. L’ex sindaco di Venezia parla di «un’Europa necessaria per superare la crisi», ma la domanda che il filosofo si pone è quale sia l’Europa possibile, di fronte alle nuove competizioni, che definisce «imperiali», riferendosi alla Cina o all’India. «L’Europa è tramontata, come potenza politica e militare, suicidandosi nel corso del ‘900 con due brillanti guerre – dice Cacciari - deve dunque tramontare da ogni volontà egemonica. Deve tramon-
tare dall’illusione di svolgere un ruolo leader nella globalizzazione da un punto di vista politicoelitario». E allora la dimensione della nuova Europa, dopo il tramonto, per l’ex sindaco di Venezia sta nell’Europa federalistica. E in questo discorso è inevitabile il riferimento alla moneta unica, che Cacciari definisce una reale illusione. «L’Europa ha fatto l’euro con l’idea che ci potesse garantire la continuità rispetto alla situazione precedente, come se l’euro fosse un principio di sicurezza. L’euro poteva stare in piedi solo attraverso revisioni profonde e all’avanguardia dei propri sistemi politici e amministrativi. Tutte le nazioni hanno esaltato l’euro come continuità e sicurezza, invece di interpretarlo nella prospettiva della competizione globale e la verità conclude Cacciari - è che tutti lo abbiamo condiviso perché tutto cambiava affinché tutto restasse come prima»
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seminari&convegni » a cura della redazione
CONTRATTI DI RETE: CRESCERE IN SINERGIA
Presentata presso la sede di Confindustria Pescara la prima ricerca nazionale sui contratti di rete. Strumenti utilissimi per intraprendere progetti di cooperazione imprenditoriale
“C
ontratti di rete: un’analisi comparativa”, è questo il titolo del convegno promosso da RetImpresaConfindustria e Unioncamere e presentato dal Laboratorio sulle Reti d’impresa della Fondazione Bruno Visentini, diretto dal prof. Fabrizio Cafaggi, che si è tenuto presso la sede di Confindustria Pescara. All’incontro, aperto da Enrico Marramiero, presidente di Confindustria Pescara e concluso da Alessandro Addari, presidente dei Giovani Imprenditori della Provincia, sono intervenuti Alessandro Laterza, presidente
Da sinistra: Alessandro Laterza (Presidente Fondazione Bruno Visentini), Enrico Marramiero (Presidente di Confindustria Pescara), Aldo Bonomi (VicePresidente Confindustria per le Reti d’Impresa), Gian Domenico Mosco (LUISS Guido Carli e Fondazione Bruno Visentini), Fabrizio Cafaggi (Università di Trento e European University Institute)
European University Institute e Gian Domenico Mosco della LUISS Guido Carli e Fondazione Bruno Visentini. La ricerca, antesignana in Italia, si è occupata di analizzare le prime pratiche di contratto di rete attraverso la lente dei primi
Da sinistra: Alessandro Addari (Presidente dei Giovani Imprenditori della Provincia), Daniele Becci (Presidente CCIAA di Pescara), Alessandro Laterza (Presidente Fondazione Bruno Visentini), Enrico Marramiero (Presidente di Confindustria Pescara), Aldo Bonomi (VicePresidente Confindustria per le Reti d’Impresa)
Fondazione Bruno Visentini, Aldo Bonomi, vicepresidente Confindustria per le Reti d’Impresa, Daniele Becci, presidente CCIAA di Pescara, Fabrizio Cafaggi dell’ Università di Trento e
» Foto concessa da Confindustria Pescara
214 contratti iscritti al registro tra il 2010 e il 2011: un panorama ricchissimo di esperienze, il cui esame consente di ripercorrere alcuni degli interrogativi affrontati dagli operatori: per-
ché fare rete, per realizzare che cosa, come? La presentazione di questi risultati della ricerca offre l’opportunità di discutere circa le potenzialità di sviluppo dei modelli di rete di imprese quali strumenti di collaborazione e di governo delle filiere d’impresa stesse, volti ad accrescere le loro capacità competitive e innovative sui mercati, sia locali che globali. I risultati dell’analisi mostrano che l’intervento normativo ha risposto ad una domanda reale di modalità per la collaborazione tra imprese e che il contratto di rete si aggiunge e non sostituisce agli strumenti esistenti, costituendo un mezzo che mette al centro il progetto di cooperazione imprenditoriale. Il contratto di rete consente di raggiungere obiettivi che le imprese singolarmente non sarebbero in grado di perseguire o potrebbero farlo a costi molto più elevati
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seminari&convegni » di Marcella Pace
P
dl abruzzese quasi al completo all’incontro organizzato per discutere di dragaggio, lo scorso 28 maggio, presso l’auditorium Petruzzi, dall’associazione “Dire Pescara”, fondata da Guerino Testa e da Federica Chiavaroli. Il presidente della Provincia Testa, nonché commissario dimissionario, e il governatore Gianni Chiodi hanno ripercorso, davanti a istituzioni, politici, rappresentanti delle associazioni di categoria e cittadini, le tappe più salienti di una vicenda che sembra non trovare una soluzione, partendo dal 20 giugno dello scorso anno, quando Testa venne nominato, dall’allora governo Berlusconi, commissario straordinario per il dragaggio. E’ duro l’attacco di Testa che, ricordando gli interventi predisposti per liberare il porto anche attraverso l’arrivo della veneziana “Gino Cucco”, la motonave che avrebbe dovuto sversare in mare 72.000 metri cubi di fanghi e che invece venne sequestrata con tutto il carico, si scaglia senza mezzi termini contro «l’atteggiamento lassista di alcuni uffici, dove spesso c’è il caos più totale e contro i veti incrociati da parte della burocrazia». «Quando mi hanno telefonato per comunicarmi il sequestro della draga - dice Testa - pensavo di essere finito su “Scherzi a parte”. A quel punto sono seguiti tre mesi di continue riunioni che purtroppo non hanno mai prodotto i risultati sperati». La soluzione per Chiodi e Testa si chiama vasca di colmata, una volta svuotata dei 400.000 metri cubi di sedimenti che adesso contiene. Prima però è fondamentale, spiega Chiodi, che si
faccia chiarezza sulla presenza o meno del ddt, il pesticida tossico. «Se nei fanghi del porto di Pescara non ci fosse il ddt, che è quanto sostiene l’Arta, la Regione potrebbe essere risolutiva con le sue forze; in caso contrario, secondo le controanalisi effettuate per conto del Noe e della Procura de L’Aquila – dichiara Chiodi – i costi schizzerebbero alle stelle e noi non potremmo intervenire da soli. Ecco perché abbiamo deciso, considerando il valore strategico del porto di Pescara, di stanziare 20 milioni per intervenire sui problemi strutturali, ma solo se lo Stato compartecipasse con altri 20 milioni di euro». E dopo il convegno, Chiodi e Testa, lunedì 4 giugno, hanno convocato un tavolo tecnico tra tutti i soggetti interessati, che
I relatori che hanno preso parte all’incontro
Dragaggio del porto di Pescara: un convegno per fare chiarezza Il commissario dimissionario Guerino Testa: «Mi sembrava di essere su “Scherzi a Parte”» ha visto l’istituzione di un’Unità di emergenza per intervenire, con una mappa delle azioni ed un cronoprogramma. A conclusione della riunione, è stato fissato un incontro con i sottosegretari all’Ambiente e alle Infrastrutture, dai quali «capire -ha spiegato Chiodi - che tipo di responsabilità intendano finalmente assumere per risolvere il problema del dragaggio del porto di Pescara, classificato porto nazionale»
Il pubblico intervenuto
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seminari&convegni » di Marcella Pace
A Crecchio si parla di Green Economy I Giovani Imprenditori di Chieti hanno organizzato una tavola rotonda per parlare di “green” come driver per le nuove imprese
«A
ttraverso questo momento di confronto abbiamo voluto fornire stimoli ed esortare imprenditori, istituzioni e cittadini ad adottare un approccio nuovo alla vita quotidiana e al business: smettere di perseguire il profitto fine a se stesso e far sì che il bene per l’ambiente e la società siano la forza motrice delle nostre imprese». Spiega così, Riccardo D’Alessandro presidente Giovani Imprenditori di Chieti, l’iniziativa “Green Go! Più veloci del futuro”, la tavola rotonda tenutasi il 25 maggio a Crecchio, presso l’Auditorium di S. Maria da Piedi, a pochi passi dal Castello Ducale. Il convegno, articolatosi nella forma di talk show, ha visto la presenza di oltre 100 imprenditori, rappresentanti istituzionali e cittadini. «Molti sono già stati conquistati da questo nuovo approccio – ha proseguito D’Alessandro- e molti altri si apprestano ad abbracciare questa nuova filosofia. Non si tratta di un compromesso, ma del modo
Gli ospiti della tavola rotonda
più affidabile per creare una società redditizia e sostenibile nel lungo periodo». La Tavola rotonda ha ospitato l’intervento di illustri e prestigiosi relatori tra cui Giovanni Damiani, direttore tecnico dell’ARTA Abruzzo, il direttore generale di Alesa srl - Agenzia Energetica Provinciale - Antonio Di Nunzio, Giandomenico Ghella, presidente Ghella SpA oltre che presidente del Comitato Permanente Lavori all’Estero dell’ANCE, e il responsabile del Gruppo ENEL distribuzione Abruzzo-Lazio-Molise, Alfonso Sturchio. Al centro del dibattito, modera-
to dalla conduttrice televisiva Tessa Gelisio, il tema della green economy e dei futuri scenari economici. «Green economy - spiegano i Giovani Imprenditori - non è solo fotovoltaico. Il “green” è un fattore di sviluppo trasversale che coinvolge le aziende di tutti i settori, dall’ambiente all’energia, al turismo. Nessuna impresa può avere successo se non rispetta l’ambiente e non è fonte di competitività l’aggirare le normative ambientali. Anzi, il green – concludono i GI - deve essere inteso come driver per nuove imprese e come fattore competitivo per l’economia abruzzese»
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seminari&convegni » di Martina Luciani
IL FUTURO DELLA COSTA DEI TRABOCCHI
Primo seminario per tracciare le linee guida per la valorizzazione del Comprensorio turistico della Costa dei Trabocchi
I
Trabocchi sono una specificità del nostro territorio, non sono esportabili, perciò valorizziamoli al 100%. Ed è qui che s’inserisce il seminario sulla valorizzazione del Comprensorio turistico della Costa dei Trabocchi, tenutosi lo scorso 22 maggio presso la sala convegni del Polo Museale Santo Spirito di Lanciano. Il seminario si è posto come funzionale a far condividere gli obiettivi del progetto agli stakeholders e ai portatori d’interessi collettivi, illustrandone le caratteristiche, il piano d’attività, la road map e gli strumenti. Il seminario, definito dagli organizzatori unconventional, è stato anche un momento volto a favorire la connessione dei partecipanti ai temi legati all’innovazione in chiave di marketing territoriale, per accorciare le distanze tra le azioni che saranno messe in pratica dalla
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governance e la comprensione delle stesse da parte degli operatori, facilitando una virtuosa dinamica che dovrà portare quest’ultimi a diventare ambasciatori del progetto. Ma per capire a fondo le finalità del seminario, torniamo un attimo indietro per ricordare da dove si è partiti. Il 7 aprile 2010 è stato siglato un protocollo d’intesa che ha prodotto lo studio di fattibilità per creare il Comprensorio turistico della Costa dei Trabocchi come unica modalità capace di sviluppare l’attuale sistema dell’accoglienza per migliorare l’attrattività del territorio. Tutto ruota intorno alla Via Verde, ex tracciato ferroviario, per il quale la Provincia di Chieti ha realizzato un piano complessivo di investimenti per il riuso e la riconversione in chiave turistica. Il piano per la valorizzazione del Comprensorio turistico
della Costa dei Trabocchi è un articolato piano di marketing territoriale presentato dalle istituzioni il 15 giugno 2011. Al suo interno è stata individuata una serie di azioni a sostegno di questo patrimonio. Il supporto scientifico al seminario è stato dato dalla BTO Educational, associazione senza fini di lucro con sede in Toscana che, insieme ai rappresentanti di Innovazione e Sviluppo Fondazione Sistema Toscana, hanno illustrato nuovi percorsi per migliorare le capacità di rispondere alle sensibilità di un viaggiatore sempre più attento alla qualità dei rapporti nel proprio viaggio, prendendo spunto dalle loro esperienze. Ma l’evento si inserisce anche tra le iniziative promosse dalla Camera di Commercio di Chieti per il 2012, anno in cui ricorre il 150° dalla fondazione delle prime Camere di Commercio
italiane nello Stato Unitario, tra cui appunto anche quella della provincia abruzzese. A fare gli onori di casa e ad aprire il lavori è stato infatti Silvio Di Lorenzo, presidente dell’Ente, che con il suo solito pragmatismo ha calamitato l’attenzione della sala. «Il potere è l’abilità di fare cose, la politica è l’abilità di decidere quali cose sia meglio fare», con questa frase ad effetto ha riassunto un po’ il concetto cardine del seminario. Gli operatori del settore devono farsi promotori di nuove idee per portare a livelli altissimi il nostro turismo, e di contro, le istituzioni devono decidere, in tempi rapidi, quali siano i progetti migliori affinché la valorizzazione della Costa dei Trabocchi sia davvero innovativa e proiettata verso il turismo del futuro. Robert Piattelli, co-founder BTO Educational, ha in seguito sottolineato quanto l’amore per il proprio territorio sia necessario per farlo crescere, e quanto amore ed attaccamento abbia trovato qui, soprattutto il relazione alla Costa dei Trabocchi. «Ho visto una grande volontà di valorizzare il territorio e farlo crescere tutti insieme, per attrattività e competitività» ha concluso Piattelli. Questo è stato solo il primo seminario di una lunga serie. L’obiettivo finale è quello di creare valore per il nostro territorio, trovare la disponibilità delle persone coinvolte di superare gli interessi personali e lavorare insieme per quelli generali. E chi, per la valorizzazione del Comprensorio turistico della Costa dei Trabocchi non sarebbe disposto a farlo?
Un’immagine del convegno
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PARSEK SRL
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PARSEK: AMORE PER LA MUSICA MADE IN ABRUZZO Marco De Virgiliis General Manager
MARTEDI’ 12 LUGLIO 2012 AURUM | 21:30
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Alain Caron
Pierre Côté
Damien Schmitt
John Roney
seminari&convegni » di Marcella Pace
“Il futuro della comunicazione nell’era digitale”. Il CoReCom ne parla a Teramo Tra proposte e sfide, ecco come l’Abruzzo ha affrontato lo switch off
I relatori intervenuti all’incontro,
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el mese di maggio anche gli abruzzesi hanno dovuto dire addio al tradizionale tubo catodico, sostituendo i loro vecchi televisori o dotandoli di decoder digitali. Insomma, anche gli abruzzesi hanno assistito a quello che è chiamato switch off. Forse in pochi sanno che il passaggio dall’analogico al digitale non riguarda solo i telespettatori, costretti a rivedere le loro tecnologie domestiche. Chi si deve davvero adeguare a questa realtà sono proprio le emittenti locali. Per fare il punto sul “futuro della comunicazione nell’era digitale” è arrivato in soccorso il Comitato regionale per le comunicazioni Abruzzo, nell’ambito di un convegno svoltosi a Teramo lo scorso 25 maggio. «Dopo aver superato il tema del-
» Foto concessa da Corecom
il presidente Corecom Filippo Lucci
L’attore Giobbe Covatta
le frequenze e delle interferenze - ha dichiarato il presidente nazionale del CoReCom Filippo Lucci - dobbiamo puntare sulla qualità e fare una riflessione sui contenuti del sistema televisivo locale. Proprio per poterci confrontare e guardare al futuro con minore preoccupazione abbiamo voluto coinvolgere, in questo incontro, tecnici, istituzioni e giornalisti». Ma è anche un’altra la sfida lanciata da Lucci, che in questo caso si è rivolto direttamente al governatore Gianni Chiodi, intervenuto al convegno. A pochi giorni dallo switch off, Lucci ha voluto riportare all’attenzione della Regione la necessità di superare il digital divide, ovvero il divario digitale che vivono tutti quei territori ancora non raggiunti dalla banda larga. La sfida è stata pienamente
raccolta dal presidente Chiodi che, oltre a proporre al CoReCom di entrare nel Patto per l’Abruzzo, con un ruolo di primo piano nella gestione degli investimenti per la comunicazione, ha dichiarato: «C’è tutto il nostro impegno, ma purtroppo in Abruzzo si è già investito molto e male nella banda larga». Chiodi ha fatto riferimento ai 40 milioni di euro di fondi europei destinati proprio alla banda larga, assegnati ad Abruzzo Engineering, «un carrozzone da 250 persone assunte senza concorso pubblico – ha spiegato - che noi abbiamo chiuso. La società non ha utilizzato questi soldi per lo scopo dovuto e per questo dovranno essere restituiti all’Unione europea». A chiudere il convegno, l’ironico spettacolo del comico ed attore Giobbe Covatta
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seminari&convegni » di Martina Luciani
INSIEME FINO ALLA FINE Riflessioni sui trattamenti “in limine vitae” nelle loro implicazioni mediche, giuridiche e bioetiche
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a dignità di una persona, quella che rende la vita degna di essere vissuta fino in fondo, deriva dal suo valore intrinseco di persona umana e non dalla situazione in cui si trova. Questo è il punto di partenza e di arrivo del convegno “Insieme fino alla fine – riflessioni sul termine della vita” tenutosi presso l’aula magna del Palazzo degli Studi di Lanciano. All’incontro, organizzato dalla Diocesi di Lanciano-Ortona e dall’associazione Medici Cattolici Italiana, hanno partecipato il dott. Pasquale Capone, presidente regionale AMCI, il dott. Pier Paolo Carinci, medico palliativista e direttore dell’Hospice
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di Lanciano, il magistrato dott. Simone Luerti e l’arcivescovo della Diocesi di Lanciano-Ortona mons. Emidio Cipollone. In un caldo e soleggiato sabato pomeriggio di fine aprile, non ci si aspetterebbe una sala gremita da un pubblico talmente interessato, da accontentarsi anche degli unici posto rimasti, ovvero quelli in piedi. Un tema interessante ed allo stesso tempo forte. Sempre di estrema attualità, ma di cui con difficoltà si riesce a dare una visione univoca. E forse è proprio l’ambiguità di pensiero riguardante l’argomento ad attirare così tanto pubblico. Vivere con dignità fino al termine della vita significa per il malato vedersi riconosciuto il
diritto ad avere un’assistenza rispettosa del suo essere persona e rispondente a tutti i suoi bisogni, quelli fisici, quelli psicologici e quelli spirituali. Una volta giunti al limite dell’esistenza umana, alcuni parlano di “diritto alla morte”, espressione che non designa però il diritto di procurarsi o farsi procurare la morte, ma bensì il diritto di morire con tutta serenità, con umana e cristiana dignità. «Nessuno può disporre della propria vita» questo, in sostanza il fulcro dell’intervento del dott. Luerti. Il magistrato, basandosi sulle leggi del nostro codice penale, ma soprattutto della nostra Costituzione, ha voluto sottolineare come per l’ordina-
mento giuridico italiano, la vita sia un bene primario. Tutto il nostro corollario di leggi ruota intorno al tema dell’indisponibilità della vita. Ma nella società civile, scossa negli ultimi anni da episodi come quelli legati al caso di Eluana Englaro o Piergiorgio Welby, l’idea di vita considerata come bene primario da tutelare al massimo grado e ad ogni costo, inizia a vacillare. L’articolo 32 della Costituzione Italiana recita così “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per di-
sposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Ci rendiamo pertanto conto dell’importanza che il Costituente aveva dato alla libertà di scelta della persona. Il principio di autodeterminazione in campo sanitario va quindi a collidere con il principio di indisponibilità della vita? Non proprio. Come ci ha infatti spiegato il dott. Luerti, esiste soltanto una libertà negativa. Non esiste cioè l’obbligo ad essere curati. L’essere umano, per fortuna o purtroppo, resta incoercibile. Dal convegno usciamo con molti interrogativi, domande e curiosità. Ma un video, il saluto del convegno al pubblico, ci fa mol-
to riflettere. Vediamo uomini malati, costretti su una sedia a rotelle, che parlano tra di loro tramite computer e sguardi che valgono più di mille parole, ma che hanno negli occhi più voglia di vivere di tanti “fortunati” che hanno la tra le mani una vita, una vita splendida, ma non sanno che farsene. E allora il pensiero che la difesa della vita, anche quando una malattia inguaribile fa intravedere il termine della vita stessa, debba tornare ad essere un imperativo non solo per ogni operatore sanitario, ma anche per ogni persona più o meno interessata da tale esperienza, diventa un tarlo nella mente difficile da fare andare via
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eventi » a cura della redazione
SALONE DELLA RICOSTRUZIONE,
UN SUCCESSO PER L’AQUILA La seconda edizione della fiera è stata promossa e organizzata da ANCE Abruzzo, insieme alle sue territoriali, e da Carsa
R
estauro, qualità delle nuove edificazioni, tecnologia e bioarchitettura sono i grandi temi che hanno animato il secondo Salone della Ricostruzione promosso e organizzato da ANCE Abruzzo, insieme alle sue territoriali, e da Carsa, in partnership esclusiva con Bologna Fiere – SAIE, svoltosi a L’Aquila dal 24 al 27 maggio. Un’importante occasione di confronto per la filiera delle costruzioni, una nuova sede, quella dell’Aeroporto dei Parchi di Preturo, una grande conferma per il maggiore evento espositivo abruzzese dedicato alla ricostruzione pubblica e privata del capoluogo aquilano e dei
veduta dall’alto dell’area espositiva realizzata nell’Aeroporto dei
Parchi
comuni del cratere. Il Salone ha chiuso la sua seconda edizione con un bilancio molto positivo. Confermate le 7.000 presenze della prima edizione, 150 espositori, fra realtà locali e marchi di
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settore presenti anche sul mercato internazionale, un fittissimo programma di convegni tecnici e culturali sui temi più attuali del costruire contemporaneo e sui nodi che accompagnano il processo di rinascita del territorio aquilano. Numeri che rendono il Salone la prima e più importante vetrina specialistica in Abruzzo. «Per il secondo anno il Salone ha avuto un grande successo – afferma Antonio D’Intino, presidente di ANCE Abruzzo – Tutti i convegni hanno portato argomenti pregni di significato. Per il futuro l’auspicio dell’ANCE è che la ricostruzione vada secondo le attese e raccolga la soddisfazione di tutti e che il Salone accompagni questo processo come ha fatto in queste due edizioni». «Il Salone è andato benissimo nonostante le difficoltà incontrate nel corso dell’organizzazione – sostiene Roberto Di Vincenzo, coordinatore generale dell’evento – difficoltà brillantemente superate grazie alla professionalità dei nostri collaboratori. La nuova location è stata molto importante sia per aver rivelato una vocazione inedita alle aree aeroportuali, sia per aver fatto conoscere agli aquilani e all’intero territorio la nuova realtà dell’Aeroporto di Preturo. Ora guardiamo al futuro per consolidare i risultati ottenuti e allargare ulteriormente l’orizzonte dell’iniziativa». «Il Salone è stato un evento molto sentito e partecipato – aggiunge Gianni Frattale, presidente di ANCE L’Aquila –Il pubblico è stato numeroso, rimarcando sia il successo dello scorso anno che la grande risposta ai temi proposti da questa edizione. Come ANCE siamo pronti a pensare al futuro del Salone con l’intento di ampliarlo anche ad altri soggetti del territorio, che siano in
il taglio del nastro del
Secondo Salone della Ricostruzione
grado di arricchirlo ulteriormente». La ricostruzione materiale del territorio colpito dal sisma passa anche attraverso la ricostruzione sociale, culturale, emotiva della comunità colpita al pari degli edifici e dei monumenti. La nuova edizione del Salone ha voluto sostenere questa realtà e dare un suo contributo a un concetto più ampio di rinascita, ospitando le istituzioni culturali aquilane fra i suoi espositori, come rappresentanti dell’Impresa Cultura. Realtà come il Teatro Stabile d’Abruzzo, la Società Aquilana dei Concerti Barattelli, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, l’Associazione “I Solisti Aquilani”, il Teatro Zeta, la compagnia di danza Gruppo Emotion, L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione che appartengono da sempre alla storia culturale cittadina e che sono un riferimento per il territorio
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» foto concesse da Carsa
alcuni momenti del
Salone
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eventi » di Laura Tinari
I GIOVANI DELL’ANCE E LA MANUTENZIONE
DELLE OPERE PROVVISIONALI Il sisma del 6 aprile 2009 ha generato nuovi saperi nel campo dell’edilizia ricostruttiva. I Giovani Imprenditori Edili Ance L’Aquila hanno voluto raccogliere quelli relativi ai cosiddetti puntellamenti in un volume presentato durante il secondo Salone della Ricostruzione
L’
idea nasce all’interno del Comitato Giovani Imprenditori Ance, ma è stata condivisa da tutti gli enti e gli organismi che si sono occupati di puntellamenti, compresi il Ministero delle Infrastrutture, il Ministero per i Beni e le attività culturali, il Commissario per la Ricostruzione e il Vice-Commissario delegato per la Tutela dei Beni culturali e gli ordini professionali. L’intera iniziativa è stata finalizzata alla realizzazione del volume “Misure di prevenzione e protezione per la manutenzione dei sistemi e delle opere provvisionali realizzate sui manufatti a seguito di eventi calamitosi”, presentato nel corso di un convegno proprio durante il secondo Salone della Ricostruzione e che ha ottenuto il patrocinio anche del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Promotore di questo percorso è stato il presidente dei Giovani dell’Ance, Adolfo Cicchetti. «Il sisma del 6 aprile 2009 - ha detto - ha generato nuovi contesti e nuovi saperi nel campo dell’edilizia ricostruttiva. Un know how che come giovani imprenditori abbiamo il dovere di capitalizzare a beneficio delle nostre imprese e di coloro che operano nel settore». Il volume presentato raccoglie le esperienze tecniche sperimentate nel corso della grande opera di puntellamento del centro storico di L’Aquila e nelle frazioni e della loro messa in sicurezza, un’operazione multidisciplinare di intelligenze e maestrie. La pubblicazione è corredata da foto e schede utili per avvicinarsi ad una applicazione pratica e operativa, ma che resti anche memoria documentativa per quello che è stato definito il più grande cantiere d’Europa. «Come Gruppo Giovani - ha continuato Cicchetti - ci siamo resi conto che la particolarità dell’intervento fatto a L’Aquila in merito alle opere provvisionali non poteva passare inosservato. L’ingente quantità di puntellamenti andava mappata per tipologia e individuato cosa fare per manutenerli dal punto di vista tecnico e della sicurezza dei tecnici, preposti e addetti che andranno a lavorare su quelle opere. A distanza di 3 anni dalla loro realizzazione, e vedendo che la
Gianni Frattale, presidente Ance L’Aquila, Adolfo Cicchetti, presidente Giovani Imprenditori Edili Ance L’Aquila, Goffredo Mascitti, presidente Comitato Paritetico Territoriale provincia di L’Aquila
loro rimozione si sta procrastinando, è ormai chiaro che queste opere vanno manutenute, bisogna però capire come e per farlo abbiamo pensato di mettere tutti intorno ad un tavolo. Le condizioni di utilizzo dei puntellamenti a L’Aquila ha messo in evidenza il loro valore nella tutela del patrimonio edilizio, ma soprattutto architettonico». Queste opere nell’aquilano hanno, infatti, dimostrato che nonostante gli stress dovuti agli agenti metereologici e allo sciame sismico di assestamento, la tecnologia utilizzata è rodata. Ad essere studiate sono state le opere di messa in sicurezza utilizzate per gli edifici danneggiati sia pubblici che privati e insistenti sulla viabilità pubblica o su siti nevralgici dentro e fuori dai centri storici. A realizzare le opere studiate sono state le imprese ma anche i Vigili del Fuoco arrivati da tutta Italia durante la prima emergenza. Quello presentato è solo il primo volume, ad esso ne seguirà un altro che si occuperà della rimozione delle stesse opere provvisionali
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eventi » di Marcella Pace
Tappa abruzzese per “Il sogno di Nenette” L’azienda Solis, le scuole e le istituzioni chietine portano “L’Abruzzo in sella per l’Africa”
Il Villaggio di Nenette in Senegal
N
enette è un villaggio del Senegal, a 450 km dalla capitale Dakar, che “galleggia” sulla sabbia. Nenette è anche un sogno. Quello che l’azienda abruzzese di impianti fotovoltaici Solis e alcuni Istituti Superiori insieme alle Istituzioni della Provincia di Chieti stanno facendo diventare realtà. Ha fatto tappa anche in Abruzzo, il 18, il 19 e il 20 maggio, “L’Abruzzo in sella per l’Africa. Il Sogno di Nenette” una tre giorni dedicata alla beneficenza e alla solidarietà, parte del progetto promosso dalle scuole di Bassano del Grappa, nato con l’obiettivo di lavorare sull’integrazione e sulla convivenza di culture diverse. «Si può dire conclusa con successo anche la tappa abruzzese del grande progetto internazionale di cooperazione e sostegno “il Sogno di Nenette”- ha spiegato Danilo Di Florio, amministratore della Solis. E’ incredibile l’entusiasmo che abbiamo ricevuto dagli studenti, dagli imprenditori locali e dalle istituzioni. Tutti hanno risposto alla nostra iniziativa con generosità e partecipa-
» foto concesse da Solis
zione tanto da permetterci di raccogliere, in soli tre giorni, una cifra significativa, necessaria per costruire a Nenette strutture di primaria importanza come, ad esempio, i pozzi d’acqua». All’evento hanno partecipato l’associazione di promozione sociale “Una scuola di Arcobaleni” di Bassano Del Grappa, promotrice del progetto “il Sogno di Nenette” e l’associazione “Ponti di Pace” cui fanno parte i ciclisti protagonisti dell’impresa “Bassano –Dakar”, spedizione ciclistica che ha visto l’importante riconoscimento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale ha consegnato al tour uno speciale tricolore. Proprio grazie alla determinazione delle associazioni promotrici, in questo piccolo villaggio sono già stati realizzati la prima scuola materna della savana e una scuola elementare; è stato attivato un pozzo alimentato con pannelli fotovoltaici per favorire la captazione delle acque ed è stata regalata al villaggio una macina meccanica per permettere alle ragazze, prima impegnate nella macinazione manuale del miglio, di frequentare la scuola. Sono in fase di
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eventi
La partenza della passeggiata in bici
costruzione anche un poliambulatorio, un’altra scuola e inoltre, saranno realizzati diversi impianti fotovoltaici che, sfruttando il sole, immensa risorsa dell’Africa, garantiranno l’erogazione continua di energia e acqua. La tre giorni abruzzese ha visto l’avvicendarsi di diversi appuntamenti. A dare il via a questa maratona di solidarietà un convegno, presso l’Istituto Superiore di “Algeri Marino” di Casoli, sull’interculturalità, nel quale si è parlato della solidarietà come esperienza di vita e di condivisione culturale. Spazio poi al gusto durante la cena di beneficenza, che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone, i quali, con il loro contribuito, hanno reso possibile la raccolta di una cifra importante per il progetto. Infine, tutti in sella con i due importanti appuntamenti con il ciclismo che hanno visto la partecipazione straordinaria di interi paesi della provincia di Chieti e di tutti gli Istituti scolastici dove i protagonisti dell’iniziativa hanno fatto tappa per raccontare il progetto agli alunni abruzzesi. Dopo la passeggiata in bicicletta tra gli incantevoli paesaggi verdi della provincia teatina, da Scerni a Casoli, il gran finale è stato affidato alla gara ciclistica “Granfondo di Fara San Martino”. «Noi di Solis e dell’Istituto Superiore “Algeri Marino” di Casoli, insieme a diverse scuole del territorio, abbiamo aderito all’appello lanciato dall’associazione “Una Scuola di Arcobaleni” di
I bambini del Villaggio
La visita dei ciclisti presso l’Istituto di il progetto de Il Sogno di Nenette
Vasto dove hanno presentato
Bassano del Grappa e – ha proseguito Di Florio - già da qualche anno, partecipiamo ad un grande progetto internazionale di cooperazione. A settembre 2011 e ad aprile 2012, una nostra delegazione è andata a Nenette per conoscere personalmente i protagonisti del progetto e per verificarne la realizzazione facendo così un’esperienza incredibile, dove abbiamo scoperto una realtà difficile, ma affascinante, luoghi e persone uniche». «Solo con le prime 2 giornate – ha dichiarato ancora Di Florio - abbiamo raccolto fondi necessari per costruire almeno 5 pozzi d’acqua a Nenette. Inoltre data la partecipazione sentita e numerosa che abbiamo ricevuto dalle Scuole e dalle Istituzioni, possiamo ritenerci tranquilli anche per l’altro nostro ambizioso progetto, quello di vedere i giovani di Nenette venire qui in Abruzzo come nostri ospiti per ricevere un’adeguata e preziosa formazione che li renderà autonomi e forti, consapevoli delle proprie possibilità e capacità». L’azienda abruzzese Solis, infatti, insieme agli Istituti Superiori Professionalizzanti della Provincia di Chieti, ospiteranno, entro la fine dell’anno, una delegazione di giovani adulti, uomini e donne, abitanti di Nenette, per formarli e renderli, nella teoria e nella pratica, capaci di garantire il corretto e costante funzionamento degli impianti fotovoltaici loro affidati, nonché di diventare esperti di percorsi professionali importanti, autonomi, forti e consapevoli delle proprie possibilità e capacità
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Alcuni pozzi alimentati grazie agli impianti fotovoltaici realizzati dalla Solis
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eventi » di Eleonora Lopes
LEZIONE
A SUON DI MUSICA
PER AIDP
L’associazione italiana direzione del personale ha organizzato per i direttori HR una lezione tenuta dal maestro Giorgio Fabbri, direttore d’orchestra e del Conservatorio musicale di Ferrara
“N Un momento dell’incontro
Il Maestro Giorgio Fabbri
Una foto a fine evento con i direttori HR AIDP
» foto di Denia Di Giacomo
oi musicisti di risorse umane”. E’ da questa considerazione che nasce l’idea di Aidp Abruzzo e Molise di organizzare un incontro speciale per i direttori HR tenuta dal maestro Giorgio Fabbri. Una lezione a suon di musica, in una location d’eccezione, la splendida cantina Agriverde di Ortona completamente immersa nel verde. Prima di entrare nel vivo della lezione, il presidente di Aidp Abruzzo e Molise, Raffaele Credidio, ha voluto ringraziare la platea dei direttori HR delle aziende abruzzesi presenti ed ha introdotto la figura del maestro Fabbri, direttore d’orchestra e del Conservatorio musicale di Ferrara e da un po’ di anni anche emotional trainer. «Qual è l’importanza della musica –ha detto Credidio- nella gestione delle risorse umane? Proprio per rispondere a questo quesito che abbiamo voluto organizzare questo incontro con Giorgio Fabbri. Perché siamo convinti che la musica sia una componente fondamentale della nostra esistenza sia privata che lavorativa». Poi la parola è passata a Fabbri che ha introdotto la musica come uno strumento per facilitare la formazione e lo sviluppo del pensiero e delle emozioni. «E’ una forma di linguaggio universale –ha spiegato il maestro- ed è una forma d’intelligenza perché è governata dalle nostri menti». Fabbri ha fatto ascoltare all’attentissima platea alcuni estratti di brani di grandi maestri quali: Bach, Mozart, Brahms e Charlie Parker, «Perchè ci aiutano –ha affermato- a costruire modelli mentali, che possano facilitare la crescita personale e professionale. E’ molto importante –ha continuato il direttore Fabbriimparare a vivere utilizzando non soltanto la parte razionale e conscia della mente, ma anche quella emozionale e inconscia, ma più veloce e affidabile nella costruzione delle idee o nell’effettuazione di scelte decisionali». Infatti, le recenti scoperte nel campo delle neuroscienze, hanno dimostrato che l’ascolto della musica, è capace di influenzare profondamente e modellare la mente umana. Al termine della lezione, si è svolta la visita guidata presso la Cantina che si è conclusa con un una raffinata cena
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eventi Âť di Denia Di Giacomo
CANTINE APERTE, UN APPUNTAMENTO IMMANCABILE Grande successo per la diciassettesima edizione della manifestazione che celebra il mondo del vino, 45 le cantine aderenti all’iniziativa e molta soddisfazione tra i produttori
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ormai giunta alla sua diciassettesima edizione (la ventesima a livello nazionale) ma nonostante l’età, continua ancora ad affascinare e divertire. Parliamo di Cantine Aperte, la manifestazione organizzata dal Movimento Turismo del Vino Abruzzo che ogni anno, nell’ultimo week end di maggio, vede numerose cantine sparse su tutto il territorio regionale – e nazionale – aprire le proprie porte e vigne ai tanti visitatori interessati. L’evento è stato reso possibile grazie all’importante contributo dell’Assessorato all’Agricoltura e di Unioncamere Abruzzo, che da sempre sostengono l’iniziativa, e dalla collaborazione di Abruzzo Promozione Turismo che contribuisce a promuoverla fungendo da raccordo con i vari centri Iat (Informazione e accoglienza turistica) presenti sul territorio regionale. Quest’anno la nostra regione ha vantato ben 45 aziende partecipanti, su un totale di 52 cantine iscritte al Movimento e sparse su tutto il territorio regionale, una adesione di rilievo che ha confermato le aspettative del Movimento Turismo del Vino Abruzzo, convinto che il turismo enologico possa essere una risorsa di grande importanza per una regione così ricca, enologicamente parlando, come la nostra.
LE INIZIATIVE DELLE CANTINE... AGRIVERDE L’azienda agricola Agriverde di Ortona (Ch), ha invece puntato sulla cultura, con la presentazione del libro Le ville di Ortona nella storia di Emilia Polidoro, editrice Sigraf. L’opera ripercorre la storia delle frazioni di Ortona dalle origini ai nostri giorni. Attraverso il culto dei santi venerati nelle ville, si risale alla vita culturale e religiosa dei singoli agglomerati di case che si sono costituite nel tempo. Le serate sono inceve state allietate da una cena nel Relais del vino Agriverde dove gli ospiti, dietro prenotazione, hanno potuto gustare un menu di grande interesse accompagnato dai migliori vini Agriverde.
ANGELUCCI La Cantina Angelucci di Castiglione a Casauria (Pe), ha organizzato una visita nei suoi bellissimi vigneti con il racconto della riscoperta del vitigno del “Moscatello di Castiglione”, ottenuto dall’autentico clone biotipo “casauriense”, poi il persorso proseguiva con una visita alla cantina arricchito dalle spiegazioni tecniche dell’enologo. Dulcis in fundo, naturalmente, le degustazione vini con gli ottimi e genuini formaggi dell’azienda Cantalupo e i deliziosi salumi dell’azienda Fracassa, nota per la sua ventricina teramana.
BOSCO NESTORE una degustazione in corso presso la
Cantina Ciavolich
Ecco dunque la formula vincente: attraverso la vendita di un bicchiere al costo di 5 euro, è stata consentita la degustazione in tutte le cantine regionali aderenti, che d’altro canto, oltre alle visite guidate e alle interessanti spiegazioni tecniche e meno tecniche dei processi di vinificazione, hanno anche organizzato piacevoli giornate all’insegna di musica, prodotti tipici, mostre e intrattenimenti di ogni genere. Novità di quest’anno è il progetto “Un sorso di salute” tramite cui per la prima volta, si è pensato di destinare parte del ricavato agli investimenti nella ricerca del Consorzio Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro, noto centro di ricerche biomediche e farmacologiche senza scopo di lucro, costituito nel 1980 con l’obiettivo di promuovere iniziative di ricerca per la salvaguardia della salute umana e dell’ambiente. Il 2012 ha portato anche uno scopo benefico dunque, per una manifestazione che, a livello nazionale, vede coinvolte oltre 1 milione di persone accolte nelle oltre 1000 cantine coinvolte.
» foto concesse da Cantina Bosco Nestore e Cantina Ciavolich
Bosco Nestore di Nocciano (Pe) come ogni anno ha partecipato con entusiasmo e semplicità alla diciassettesima edizione di Cantine Aperte. La parola d’ordine è stata “accoglienza” e come sempre lo staff di questa storica cantina è riuscito nell’intento, facendo sentire a proprio agio i tantissimi visitatori presenti, in un clima famigliare, allegro e soprattutto all’insegna di ottime degustazioni! Graditissime dal pubblico presente le visite guidate nell’antica cantina di famiglia, dove cimeli, riconoscimenti e preziose etichette d’annata hanno saputo conquistare tutti gli amanti della storia del vino, inebriati dai profumi della vinificazione!
CHIUSA GRANDE Affluenza da record nella cantina Chiusa Grande di Nocciano (Pe), due giorni di kermesse per divulgare i fondamenti dell’agricoltura biologica e degustare i vini biologici creati dal “vinosofo” Franco D’Eusanio, fondatore dell’azienda. Dopo 21 anni quello ottenuto da uve da agricoltura biologica, potrà fi-
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In linea con la tendenza nazionale, in Abruzzo, ad ogni edizione di Cantine Aperte, si stima un movimento di circa 45 mila appassionati, molti dei quali provenienti da fuori regione e dall’estero che oltre dall’amore per il vino e i suoi segreti, vengono attratti dalle incantevoli atmosfere di festa, dagli scorci panoramici delle nostre aree rurali, dall’accoglienza e anche dalle tradizioni e dalla storia e che molte delle nostre cantine possono vantare e raccontare con passione.
nalmente chiamarsi «vino biologico», è questo che stabilisce il regolamento comunitario di riferimento ed è su questo traguardo che Chiusa Grande ha voluto festeggiare in occasione di Cantine Aperte, accogliendo quasi duemila visitatori. Durante i due giorni di manifestazione Franco D’Eusanio ed il suo staff hanno potuto divulgare e dimostrare i pregi del vino biologico agli attenti e numerosi ospiti. «Si può essere competitivi sul mercato dedicandosi al settore Bio – afferma Franco D’Eusanio – a patto che si capisca che il biologico non è una moda, ma un vero e proprio stile di vita, una scelta totalizzante. Trovo davvero poco credibile l’approccio di chi produce contemporaneamente sia vini biologici che vini tradizionali».
CIAVOLICH Bosco Nestore allegramente invasa dai visitatori
«La classe imprenditoriale vitivinicola ha fatto un grande salto di qualità negli ultimi anni e questa manifestazione, che vede un crescente successo di pubblico ed è giunta quasi alla maggiore età ne è la dimostrazione– ha dichiarato Mauro Febbo, assessore regionale all’Agricoltura-. Un’iniziativa che appoggiamo perché in linea con la nostra filosofia di investire sulla promozione dei prodotti tipici e perché tra l’altro coglie perfettamente il nostro desiderio di anticipare il più possibile i flussi turistici, allungando l’arco temporale quantomeno da maggio ad agosto». «Il Movimento Turismo del Vino sta crescendo – ha spiegato il presidente Mtv Abruzzo Nicola D’Auria - tanto che quest’anno è aumentato il numero delle cantine partecipanti a Cantine Aperte (da 40 a 45) e il numero complessivo dei soci è arrivato a 52. Cresce di pari passo anche il numero delle iniziative che abbiamo in programma (la prima dopo Cantine Aperte sarà Calici di Stelle, che si svolgerà all’Aurum di Pescara il prossimo 9 luglio) e sempre più punteremo a presentarci ad un pubblico di fuori regione. Non a caso abbiamo effettuato investimenti su emittenti nazionali»
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Cantina Ciavolich a Miglianico (CH) ha presentato DEGUSTAZIONI IN CORSO. Un denso programma di eventi che ha visto oltre duemila partecipanti interessati a ripercorrere i 159 anni di storia della famiglia Ciavolich tra le suggestive grotte del 1800 dell’antica cantina, degustando i vini e l’olio Extra Vergine d’Oliva, sempre di produzione Ciavolich, nel restaurato Palazzo della Duchessa. I sommelier AIS hanno tenuto sessioni d’introduzione al gusto mentre la Chef Cinzia Mancini della bottega culinaria biologica e la sommelier AIS Alberta Orlandi hanno coinvolto giornalisti e “foodies” in interessanti “Conversioni Culinarie”. SEDIMENTI era invece il titolo del percorso espositivo a cura dell’artista Paolo Dell’Elce che ha reso omaggio alla storia della famiglia Ciavolich. Per gli appassionati di mountain bike, infine, una novità assoluta in Abruzzo: Cantine in Bike, un percorso di 30 km (circa tre ore) con partenza dalla Chiesa di S. Pantaleone a Miglianico percorrendo il fiume Foro verso il Parco dell’Annunziata. Alla prima edizione di Cantine in Bike ci sono stati circa centocinquanta iscritti.
CITRA
Un breve corso di degustazione nella Cantina Ciavolich
Nella sola giornata di domenica le Cantine Citra hanno organizzato interessanti visite guidate all’azienda, mini corsi, lezioni di degustazione e un concerto di musica etnica del trio Taraf de Gadj” insieme agli spettacoli di artisti di strada. Ma Citra ha accolto i suoi visitatori anche con un laboratorio creativo, spazio dedicato ai giochi che ha coinvolto bambini e ragazzi di ogni età portandoli ad esprimere la loro fantasia sul mondo del vino.
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eventi » a cura della redazione
“Mosciano Sant’Angelo Il Paese del Mobile” Grande successo per la presentazione del volume “Mosciano Sant’Angelo Il Paese del Mobile. Storia di Arte, Tradizione, Passione”. Il libro è stato realizzato dall’associazione culturale Mo’Art, guidata dall’imprenditore Mariano Monaco
La curatrice del volume Alessandra Angelucci
M
osciano Sant’Angelo consacrato Il Paese del Mobile. In realtà lo è sempre stato, ma un evento importante ha ufficializzato questo riconoscimento. Parliamo della presentazione del volume “Mosciano Sant’Angelo Il Paese del Mobile. Storia di Arte, Tradizione, Passione” realizzato dall’associazione culturale Mo’Art, guidata dall’imprenditore Mariano Monaco. Un prodotto editoriale unico nel suo genere per la storia di Mosciano Sant’Angelo, un volume (che vede anche la prefazione dell’economista Pino Mauro) che testimonia per la prima volta, in maniera ampia e ufficiale, l’importanza della lavorazione artigianale del legno e che appunto attribuisce al paese l’appellativo di “Paese del Mobile”. «Attraverso la voce
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delle famiglie locali –ha spiegato l’ideatore del progetto Mariano Monaco- nello specifico 40, abbiamo voluto rendere onore al lavoro e al sacrificio di tutti coloro che hanno reso possibile, lo sviluppo della produzione del mobile e dunque il boom dell’economia locale dal 1940 al 1970». Durante la presentazione del libro, nell’affollatissima sala del consiglio comunale, si è aperto un dibattito sullo stato dell’economia del comparto del mobile che sta attraversando un fase di recessione. Hanno partecipato alla discussione: l’organizzatore dell’evento e presidente dell’associazione Mo’Art Mariano Monaco, la curatrice del libro la giornalista Alessandra Angelucci (che ha personalmente raccolto le storie di queste 40 famiglie), lo storico dell’Università degli Studi di Teramo il prof. Adelfo Marino, il presidente della Banca dell’Adriatico Cav. Giandomenico Di Sante e il sindaco di Mosciano Sant’Angelo Orazio Di Marcello. Gli interventi sono stati moderati dal giornalista Rai Nino Germano. Ma ospite d’onore di questa splendida e soleggiata giornata è stato sicuramente lui, l’ambasciatore del Venezuela Juliàn Isaias Rodriguez che è stata accolto da una folla di applausi e strette di mano. «L’illustre presenza dell’ambasciatore –ha raccontato Monaco un po’ emozionato- è dovuta dal fatto che molti moscianesi nel dopo guerra andarono in Venezuela in cerca di fortuna, ed è proprio in questo paese che avviarono le prime botteghe artigiane». «Sono onorato- ha detto l’ambasciatore durante il suo interventodi essere qui oggi in mezzo a voi a festeggiare i falegnami di una volta e gli imprenditori di oggi raccontati in questo volume che rappresenta una fotografia storica della vostra splendida cittadina. Il legno da noi sia utilizza per descrivere “persone di qualità”, un accostamento perfetto per quest’occasione!». «Per la nostra cittadina questo –ha concluso il sindaco Di Marcello- è un giorno indimenticabile, il riconoscimento di Mosciano Sant’Angelo quale Paese del Mobile alla presenza dell’ambasciatore, esalta un concetto tramandato da anni nell’immaginario collettivo. Quindi il mio grazie va a Mariano Monaco presidente dell’associazione Mo’Art che con tenacia e dedizione ha realizzato per i cittadini moscianesi questo splendido volume». Poi il sindaco ha consegnato a Monaco la medaglia che per l’occasione gli è stata inviata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una giornata di festa quella dello scorso 26 maggio, arricchita anche dall’annullo postale creato ad hoc per l’evento e dall’esibizione dell’Associazione Musicale Bandistica città di Mosciano Sant’Angelo “Antonio Di Lazzaro” che ha intonato sia l’Inno italiano che quello venezuelano per onorare la presenza dell’ambasciatore. Al termine della presentazione del volume, tra le note della banda, è stata inaugurata alla presenza del vescovo di Teramo mons. Michele Seccia, la “Piazza dei falegnami”, il luogo in cui un tempo sorsero le prime botteghe artigiane. Da oggi al centro della piazza chiunque potrà ammirare un autentico e tipico banco del falegname, che l’imprenditore Mariano Monaco ha fatto restaurare per l’occasione
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Un momento del convegno
Da sinistra Claudio Ruffini, Mariano Monaco, l’ambasciatore del Venezuela Rodriguez, Giandomenico Di Sante e Orazio Di Marcello
Il sindaco Di Marcello consegna un ricordo all’ambasciatore
Il sindaco consegna a Mariano Monaco la medaglia inviatagli dal Presidente della Repubblica Napolitano
Il sindaco Di Marcello e Mariano la targa della nuova piazza
Monaco scoprono
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eventi » a cura della redazione
“Se vuoi G un mondo più bello, lavoraci anche tu” Questo il tema scelto per il concorso riservato agli alunni delle scuole elementari della Provincia di Teramo organizzato dal “Terziario donna” della Confcommercio guidato dall’imprenditrice Tiziana Di Sante
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rande successo per la sesta edizione del concorso a premi riservato agli alunni delle scuole elementari della provincia di Teramo, organizzato da Terziario Donna della Confcommercio di Teramo. “Se vuoi un mondo più bello, lavoraci anche tu”, il tema scelto per quest’anno. Come di consueto, la Camera di Commercio di Teramo, teatro dell’evento, è stata presa d’assalto da una folla di bambini accompagnati da insegnanti e genitori. Presenti per l’occasione: la presidente del Terziario Donna Tiziana Di Sante, il presidente della Confcommercio Abruzzo Giandomenico Di Sante e il presidente della Camera di Commercio di Teramo Giustino Di Carlantonio insieme a tutti i commissari di giuria rappresentati dalla presidente Daria Micioni. Sono intervenuti alla manifestazione, anche gli assessori del Comune di Teramo: Mirella Marchesi e Guido Campana che hanno tenuto a portare il loro saluto a questa giovanissima platea. «Credo che il tema di questa edizione –ha detto Tiziana Di Sante- particolarmente attuale, sia stato accolto con entusiasmo dai ragazzi da subito perché molto spesso loro sono attenti all’ambiente e rispettosi più di noi adulti. E quindi è da loro che dobbiamo prendere esempio». Hanno partecipato al concorso più di cinquecento bambini, provenienti da diversi circoli didattici della provincia e al termine del pomeriggio hanno ricevuto un diploma e un piccolo dono. «I miei complimenti –ha dichiarato Giandomenico Di Sante- vanno a tutto il Terziario donna della Confcommercio di Teramo che da sei anni si impegna affinchè questa iniziativa abbia sempre più successo». Come da due edizioni, è stato assegnato anche il Premio Specia-
le Stefano Di Agostino a Francesco Iela, in memoria di un bimbo, già vincitore del concorso venuto a mancare a causa di una patologia oncologica. Ad animare il pomeriggio anche i Clown di corsia della Croce Rossa Regionale, con i lori coloratissimi palloncini. Sponsor dell’evento la Banca dell’Adriatico e la Camera di Commercio di Teramo, ma hanno contribuito anche diversi esercizi commerciali della provincia di Teramo. Ma passiamo ai vincitori. Per la Sezione disegno si sono aggiudicati il premio: Sara Nori, Silvio Maravalle, Rodolfo Calandrini, Gaia D’Ubaldo, Alessio Di Marcantonio, Manuele Di Martino, Simone Di Felice e Kyle Del Rosario. Per la Sezione componimenti: Alessia Lelli, Alex Sciamanna, Federico Mazzagatti, Giada Sabatini, Beatrice Ricca, Stefano Rampa, Giulia Perpetuini, Alice Patani, Marco Di Battista, Anna Mancini, Paolo Filippo Durante e Aurora Di Francesco. Il pomeriggio si è concluso con una ricca merenda per i bambini e tanti gag e risate grazie al coinvolgimento dei simpatici clown
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Alcune immagini dell’evento organizzato dal Terziario Donna della Confcommercio Teramo
» Foto concesse e autorizzate da Confcommercio Teramo
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eventi » a cura della redazione
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oreto Aprutino (Pe) e Bucchianico (Ch) protagoniste di Lorolio 2012, il noto concorso regionale dedicato all’olio extra vergine d’oliva, che si è tenuto lo scorso 12 e 13 maggio. L’evento è ormai giunto alla sua settima edizione e si conferma come vero punto di riferimento nel panorama regionale per ciò che concerne il mondo dell’extra vergine d’oliva. Organizzato dalla Regione Abruzzo, assessorato alle Politiche Agricole, in collaborazione con i comuni di Loreto Aprutino e Bucchianico, la Provincia di Pescara, la FederDOP (Fed. Naz. dei Consorzi volontari per la tutela delle denominazioni di origine protetta degli oli extra vergine d’Oliva), l’Unaprol (Consorzio olivicolo italiano) e con la Confrantoiani Società Cooperativa, la due giorni dell’olio quest’anno ha visto la partecipazione di ben 15 aziende nel concorso “Lorolio packaging 2012” e di oltre cento aziende di tutto l’Abruzzo per la premiazione di “Lorolio 2012”. “E’ nostra intenzione lavorare affinché questa manifestazione cresca sempre di più nel tempo – è il commento dell’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo – perché l’olio rappresenta l’essenza della nostra agricoltura. Pertanto, l’obiettivo è quello di continuare a investire in proposito, facendo sì che, prima di tutti, siano proprio gli abruzzesi a farsi promotori dei nostri oli, la cui qualità è ormai ampiamente certificata e riconosciuta, anche a livello nazionale, come avvenuto nel corso della recente edizione del Sol di Verona”. La competizione ha premiato i migliori tre oli in quattro distinte categorie: D.O.P (Denominazione di Origine Protetta), Biologico, Monovarietale ed Extravergine. La commissione internazionale giudicatrice, composta da dieci esperti assaggiatori, ha dunque avuto l’importante compito di effettuare l’analisi organolettica (o panel test) e quindi individuare i migliori oli. A fare da cornice alla cerimonia di premiazione dei vincitori, degustazioni di olio, approfondimenti e una rappresentazione teatrale dal titolo “Mio nonno l’olivo”, a cura del Teatro del Paradosso. Insomma mai nome fu più adeguato per una manifestazione, l’oro del nostro Abruzzo si conferma infatti essere l’olio extra vergine d’oliva
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I vincitori di Lorolio 2012
» foto concesse da m&a - comunication & corporate images –
LOROLIO, LA QUALITÀ CHE AMIAMO
Si è conclusa con successo la settima edizione di Lorolio, la kermesse dedicata all’olio extravergine d’oliva, che si conferma essere uno dei prodotti di punta della produzione regionale
I VINCITORI
È l’azienda agricola Fantasia di Raiano (L’Aquila) ad aver conquistato con il suo olio champagne il premio “Lorolio Packaging 2012”, il concorso organizzato all’interno della settima edizione di “Lorolio”. Dopo essersi aggiudicato il Sol di Bronzo a Verona, l’olio champagne si è imposto anche nel concorso regionale confermando l’originalità del suo formato e della sua presentazione.“Un olio da stappare nelle migliori occasioni”, come lo ha definito uno dei membri della giuria.
I vincitori di Lorolio 2012 sono stati invece i seguenti:
Categoria Extravergine: Primo posto: Azienda Agricola La Quagliere; Secondo Posto: Azienda Agricola Di Giacomo Sandro; Terzo Posto: Frantoio Zappacosta Categoria D.O.P.: Primo posto: Azienda agricola Tommaso Masciantonio; Secondo Posto: Azienda Agricola De Antoniis Adele; Terzo Posto: Abruzzo Natura Consorzio di Tipicità Categoria Monovarietale: Primo posto: Eredi Sofia Mapei S.s.; Secondo posto: Società Agricola Forcella S.s.; Terzo posto: La Selvotta Società agricola Fratelli Sputore Categoria Biologico: Primo posto: Ephedra P.S.C.A.r.L.; Secondo posto: Frantoio Della Valle; Terzo posto: Azienda Agricola Di Giacomo Sandro
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eventi » a cura della redazione
IL TRIONFO DELLE VIRTÙ
Si è tenuta a Teramo, presso l’Hotel Abruzzi, la seconda edizione del concorso gastronomico dedicato al tipico piatto teramano le Virtù. La serata è stata organizzata dall’associazione culturale intitolata a Giovanna Lamolinara
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iversa location, ma stessa emozione per la seconda edizione del concorso gastronomico “Le Virtù” dedicato al tipico piatto teramano, caratteristico del primo di maggio. Il concorso è stato organizzato dall’ “Associazione culturale Giovanna Lamolinara” intitolata alla sommelier ed esperta di enogastronomia, ma soprattutto ideatrice dell’evento, scomparsa improvvisamente nel dicembre 2010. Quest’anno la serata si è svolta dentro le mura teramane (così come vuole la tradizione di chi prepara le vere virtù) presso il ristorante del Hotel Abruzzi ed è stata organizzata da Peppino Forcella e da Antonietta Mazzeo, rispettivamente presidente e vice presidente dell’associazione con l’ausilio di Eleonora Lopes e degli altri soci, uniti tutti dall’amicizia e dalla stima per l’amica
Le Virtù teramane presentate dai concorrenti in gara
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Giovanna. Al centro del concorso, il piatto teramano “Le Virtù” che è stata preparato con cura e dedizione dai concorrenti, con prodotti tipici del posto privi di contaminazioni moderne. L’evento patrocinato dalla CCIAA di Teramo e dalla Regione Abruzzo è infatti un vero e proprio concorso gastronomico al quale può partecipare chiunque, escluso chef e cuochi professionisti. Per giudicare le pietanze, è stata selezionata una giuria composta da noti chef ed esperti di enogastronomia, tra loro: Rosita Di Antonio, Salvatore Nicola, Alvaro Fantini e Michelina Di Michele. Cinque le concorrenti di questa edizione, tutte donne: Anna Di Paoloantonio, Kathryn Bruno, Manola Di Pasquale, Giuseppina Marchetti e Gabriella Trivellizzi. A sorpresa, la dinamica Anna Di Paoloantonio, già vincitrice della
La vincitrice Anna Di Paoloantonio premiata per la seconda volta
passata edizione, si è aggiudicata la vittoria anche quest’anno. Alla signora Anna è stato consegnato come premio un piatto con il logo dell’associazione della tipica ceramica di Castelli realizzato dall’azienda Ceramiche Simonetti. Per la miglior presentazione del piatto ha vinto Kathryn Bruno, alla quale è stato consegnato un decanter in ceramica sempre con il logo dell’associazione. A conclusione delle serata, Peppino Forcella, presidente dell’Associazione Giovanna Lamolinara ha voluto ringraziare tutti gli ospiti presenti: «Siamo giunti alla seconda edizione di questo concorso dedicato alla memoria della nostra amica Giovanna. L’auspicio è che si possa crescere sempre più con il contributo dei soci, fino a far diventare questo evento di carattere regionale». L’appuntamento è per la terza edizione del concorso
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hanno collaborato
Carlo Imperatore
Andrea Bonanni Caione
norme&leggi | pag. 63
lavoro in corso | pag. 71
Nato a Sulmona, ma vive da anni all’Aquila, Carlo Imperatore è dal 1° gennaio 2012 con-direttore di Confindustria L’Aquila. Imperatore ha quarantadue anni, laureato in Giurisprudenza e con una pluriennale esperienza nel campo del Diritto e delle Relazioni Sindacali, con due specializzazioni presso l’Università L.U.I.S.S. di Roma e l’Università di Teramo, nonché un corso di perfezionamento in Economia del Lavoro e Relazioni Industriali in Italia e all’Estero. Ha insegnato Diritto del Lavoro e Relazioni Industriali presso l’Università dell’Aquila.
Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “Carboni-Paolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giuslavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.
Luigi Carunchio fisco | pag. 51 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.
Antonio Teti
Massimiliano Pian gestione d’impresa | pag. 66 È laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano nel 1989, ha lavorato per 20 anni in Accenture, società leader nei servizi di consulenza manageriale, tecnologica e organizzativa, ricoprendo il ruolo di Client Partner per importanti società multinazionali, nonchè di Responsabile della consulenza strategica in ambito “finance” per il settore dell’energia. Dottore Commercialista e Revisore Contabile dal 1992, è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Pescara. Dalla metà del 2009 opera come libero professionista, collabora con lo studio N&CA- Nicolini Commercialisti Associati, con particolare attenzione alla consulenza gestionale e strategica per le medie imprese.
Luciano Fratocchi
ict | pag. 54
innovazione | pag. 68
È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.
È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio presso la LUISS di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso l’università di Bologna. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali ed internazionali e con case editrici nazionali ed internazionali.
Simone D’Alessandro creatività | pag. 59 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.
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Filippo Paolini
Abruzzo che produce | pag. 19
Alessio Pelusi messa in sicurezza | pag. 75 Alessio Pelusi è nato a Chieti 32 anni fa, ha una Laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione con indirizzo “Comunicazione istituzionale e d’impresa”, presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Si è laureato con una Tesi sperimentale sul Knowledge Management. Durante gli studi ha lavorato all’Ufficio Centrale Orientamento e Formazione Professionale dei Lavoratori (UCOPFL), del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel 2005 è tornato a Chieti. Attualmente si occupa di Sicurezza e Qualità alla Edilmet Srl, azienda di edilizia metallica e frequenta il Master in prevenzione dei rischi e gestione della sicurezza del lavoro, presso l’Università di Modena e Reggio Emila.
Chiara Strozzieri In cornice | pag. 155 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Nel 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.
A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO
» a cura di Denia Di Giacomo
143traparentesi News in pillole 149divinoenonsolo Balzolo di…vino, notti magiche foto di stefano schirato
155Arte&co. / IN CORNICE Gruppo due nuova figurazione 158Arte&co. L’arte materica di Ivano Pardi 165Musicamania “La teoria dei colori” “Tutto qua”
161Arte&CO.
THUNUPA UN DISCO–VULCANO 147itinerari d’Abruzzo Avezzano, la città dell’antico lago
151salus, cibo per vivere meglio IL CAFFÈ CONTRASTA 153train de vie IL DIABETE CRISI = OPPORTUNITA’
162Arte&co. Il linguaggio del corpo nei Sensi
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traparentesi CONCORSI
PALENA PREMIA IL CINEM
A D’AUTORE
Torna anche quest ’anno il Premio Cinematografico Palena, come sempre sar ai due personaggi che à dedicato maggiormente hanno reso famosa Palena ne Como e Ettore Maria Ma l mondo: Perry rgadonna. L’edizione 201 2 coinciderà con i cen nascita del primo, che to anni dalla fu cantante fra i più fam osi del secolo scorso e Canonsburg in Pennsyl che nacque a vania da genitori palen esi. Fu anche un affermato presentatore televisivo e partecipò persino a cin de successo. Margado que film di grannna invece trovò for tun a nel mondo del cinem dai più per essere lo sce a ed è ricordato neggiatore della for tun ata serie “Pane, amore sua carriera recitò anche e”. Durante la come attore nel film “Lo Fellini, suo grande am Sceicco Bianco” del 195 ico e collaboratore. Ha 2 di Federico fat to inoltre parte della del cinema di Venezia commissione di selezion e fino al 1959 è stato am e della Mostra ministratore delegato di gratuita ed il bando e la Cinecittà. Il concorso è scheda di partecipazion ad iscrizione e sono scaricabili all’ind graficopalena.com/ (ne irizzo: http://w ww.prem lla sezione Iscrizione al iocinematopre mi o) 3394163 - Riccardo Como - INFO: info@associazio neculturalepalenese.co - 349 4428074 - Marco m - 328 Vit toria (Press Office)
.d’Annunzio” Il CUS dell’Università “G ta Messina Chieti – Pescara conquis Campionati NaCus D’Annunzio Chieti - Pescara ai
SPORT
Finale col botto per il il secondo posto nella classifica gezionali Universitari di Messina. Con ia ludono i CNU più vincenti della stor nerale dell’atletica maschile si conc amed 6 ono vinc della d’Annunzio del Cus Chieti - Pescara. Gli studenti Si parte subito nel primo week end zo. bron di 8 ed to gen glie d’oro, 2 d’ar e wondo con Lino Ciaccia (+ 80 kg) con la conquista di 2 bronzi nel Taek dare a ano ci (56 kg). Continu bronzo nel pugilato con Daniele Nuc di Roberta Mariano (- 57 kg) ed il aglia d’oro nella sciabola med ica stor una ano rma che si aggiudic soddisfazione i ragazzi della sche Marco e un argento nel Di zo sempre nella sciabola con Davide maschile con Bruno Consorte, un bron prende la medaglia chile Mas y dolfi. Per spor t di squadra il Volle fioretto femminile con Claudia Pan uistano due bronzi conq lotta alla ed tica Calcio a 11 maschile. L’ atle conquistano un d’oro mentre un bronzo arriva nel tica dell’atle ra e Greco Romana, mentre i ragazzi simi, RiccarMas con Emidio Ciabattoni nella Lotta Libe no Stefa o con le maschile vincendo 4 medaglie d’or staf fetta 4 nella zo secondo posto nella classifica fina bron un ed m sempre con Marco Gai nei 100 nto arge un Gai, co Mar e chia do Mac simi. Assenti, Marco Gai e Stefano Mas x 400 con Mat teo Di Palma, Ausonio
AMBIENTE
La Terra verso il collasso
L’allarme arriva dalla rivista scientific a Nature che raccoglie quattro stud i sulle condizioni del pianeta terrestre. A poco tempo dal Summit sulla Terra del 20 giugno a Rio de Janeiro la rivista dedica la copertina al bilancio della salute del pianeta. Per i ricercatori guidati dall’universit à della California a Berkeley a caus a delle pressioni dell’uomo e dei cambiam enti climatici, la Terra è spaventosam ente vicina a un punto di non ritorno. Il cons umo attuale delle risorse terrestri è del 50% in più rispetto al consumo normale. A questo si somma la crescente imm issioni di Co2 nell’atmosfera e la riduzion e della biodiversità. Secondo il rapp 2030 l’umanità richiederà l’equivale orto entr o il nte di due pianeti per sostenere gli attuali livelli di crescita della popolazione e l’esaurimento delle risorse. « Viviamo come se avessimo un pian eta in più a nostra disposizione», scrive Jim Leape, direttore general e del Ww f nel rapporto, «stiamo utiliz zando il 50% più risorse di quante la Terra può fornire, e se non si cam bia rotta il numero crescerà molto velocemente».
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traparentesi TURISMO
IL TURISMO “SI FORMA”
e con Abruzzo Innovatur, in collaborazion Il Polo di Innovazione per il Turismo, unapp ttro qua ato nizz orga ione Abruzzo, ha l’Assessorato al Turismo della Reg priIl zzo. Abru in mo turis del ri rato tutti gli ope tamenti di informazione riser vati a ito segu o Vast giugno, presso il Palace Hotel di mo appuntamento si è svolto il 13 uila. L’Aq a no giug 22 il a Roseto e il 20 giugno a Sulmona, il 21 giugno da altri tre incontri che si terranno le risorse e le opportunità per le, rego ve nuo le enti iner e o tematich Durante gli Infoday si affronterann dedicato agli operatori del enti, ndim zzesi. Questo ciclo di approfo abru tici turis ri rato ope fra ma fare siste o il percorso verso una strategia turifondamentale passo in avanti lung e turismo in Abruzzo, costituisce un a complessiva e riconoscibile com rizzi le peculiarità locali, in un’offert , azio Dalm Di ro Mau stica regionale, che coordini e valo ga spie – capacità di fare sistema nella sarà mo turis del ro futu un «Il di à Made in Abruzzo. regarsi intorno all’unicit Abruzzo -. Gli operatori devono agg assessore al Turismo della Regione e una rete di imprese. Non com cato mer sul otto turistico e proporsi territorio o alle peculiarità di un prod io.stampa@abruzzoturismo.it resentando singoli servizi». INFO: uffic è più possibile pensare al futuro rapp
RICORRENZE
A CRECCHIO NONNA SABIA FESTEGGIA 100 ANNI Festa grande a Crecchio lo scorso 3 giungo in occasione della festa di compleanno di “nonna” Sabia Pasquini che ha tagliato l’invidiabile traguardo dei cento anni. Nata a Lanciano, classe 1912, sopravvissuta a due guerre mondiali, nonna Sabia ha festeggiato in casa sua circondata dalle sua numerosa famiglia. Nonostante la verde età, la nonnina di Crecchio mantiene, con il suo carattere bonario ma deciso, anche le buone abitudini di tutti i giorni; a partire dal suo straordinario amore per i fiori, che restano la sua passione più grande. Da parte di tutti i noi i migliori auguri di buon compleanno!
SOLIDARIETÀ
“DUE ALI PER PESCARA” INVITA ALL’AURUM Continua l’intensa attività della fondazione “Due Ali per Pescara”, presied uta da Aldo Di Cosmo, a sostegno del reparto di Pediatria d’urgenza dell’osp edale Spirito Santo di Pescara. Giovedì 21 giugno alle 21, l’Aurum ospiterà “Note d’Estate”, un’ esibizione arricchita da musica, recitazione e solidarietà. Sul palco saliranno “I diesis in condotta”, la band pescarese che verrà affiancata dal cantautore Tony Nevoso e dalle attrici Rossella Micolitti e Antonella De Collibus . Il ricavato dalla vendita dei biglietti, acquistabili ai botteghini dell’Aurum al costo di 10 euro, verranno devoluti all’ospedale Spirito Santo di Pescara. «Il nostro intento – ha spiegato il presidente Aldo Di Cosmo – è permettere ai bambin i di avere un’assistenza qualificata e immediata. Ormai, grazie al nostro impegn o, riusciamo a pagare gli stipendi ad un medico e ad un’infermiera del reparto pediatrico diretto dal prof. Giuliano Lombardi. Siamo molto felici di questo, ma vogliamo fare ancora di più. Ecco perché è importante – ha conclus o Di Cosmo – che tutti partecipino a questo bellissimo evento». INFO: Marcella Pace 3201846654 - rif. Aldo Di Cosmo 3358107464
EVENTI
SULMONA IN FESTA Dal 20 giugno al 8 lug lio 2012 tra il Cortile de lla S.S. Annunziata e il di Sulmona si terrà l’ev Parco Fluviale Augusto ento “Ar teinFestival Sul Daolio mo na 2012”, l’esperimento Compagnia Teatrale Ari culturale organizzato da anna che avrà luogo. lla Dal 20 al 27 Giugno ne le set te compagnie tea l Cortile della S.S. Annu trali provenienti da tut ta esperti, metteranno in nziata Italia, selezionate tra tut scena le loro opere spe te le iscritte da una giu rando di portarsi a cas “Confetto d’oro Cit tà di ria di a l’ambito premio in de Sulmona”. Mentre nelle naro oltre all’affascinante gio rnate del 6/7/8 luglio scena l’evento vero e pro al Parco Fluviale Augu prio, “Ar teinFestival Sul sto Daolio andrà in mona 2012”. Musica da bambini, teatro itinera l vivo, stand enogastron nte, dibattiti culturali, mo omici, animazione per stre fotografiche, estem letterari, estrazione de poranea artistica, premi lla lotteria di Sulmona e azioni dei concorsi tanto altro. Un grande evento che darà il via all’ estate cittadina.
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CONCORSI
PREMIO GIORNALISTICO ANTONILLI
Lo scorso 7 giugno presso il Teatro Comunale si è svolta la prima ediz ione del Premio Nazionale Giornalistico dedicato alla memoria di Paolo Antonilli. Il Prem io Antonilli ricorda lo storico cronista del quotidia no Il Centro, per vent ’anni corrispo ndente da Montesilvano e Città Sant’Angelo, a cinq ue anni della sua prematura scom parsa. A vincere la prima edizione è Silvia Siano, trentasettenne giornalista professi onista di Ferrara che collabora da 12 anni con quotidia ni del gruppo Finegil Editoriale (La Nuova Ferrara, Alto Adige, Trentino) e in passato ha lavorato per Il Resto del Carlino. Sian 2000 e la lettera con la motivazione o ha ricevuto del Premio, firmata dal presidente della giuria Mimmo Liguoro e dal daco di Città Sant’Angelo Gabriele sinFlorindi. Il riconoscimento, proprio per evidenziare l’importanza dei cron che sul territorio raccolgono in prim isti a persona le notizie, è riser vato ai collaboratori esterni di carta stam «Non ho conosciuto ovviamente Anto pata . nilli -ha detto Siano- ma forse avev amo in comune un animo rotondo sensibilità di chi fa questo mestiere , la come un medico, fermandosi a parl are con la gente. Questa è per me nima del giornalismo ed è ciò che l’aspinge tanti, anche se precari e sotto pagati, a continuare il proprio lavo ro».
MOSTRE
A CHIETI SASSU E CORRENTE IN MOSTRA
oni Mercoledì 25 luglio 2012 sarà inaugurata, presso il S.E.T. Spazio Esposizi one Fondazi della sede nuova Chieti, Temporanee di Palazzo de’ Mayo di Carichieti, la mostra “Sassu e Corrente 1930-1943. La rivoluzione del colore” one a cura di Elena Pontiggia ed Alfredo Paglione e promossa dalla Fondazi Sassu, Aligi di entale Carichieti. L’esposizione ripercorre la stagione fondam prima nel centenario della nascita, e documenta organicamente, per la o percors Il . Corrente di nto movime il , centrale a volta in Abruzzo e nell’Itali 2000), Maiorca 1912(Milano Sassu di figura dalla muove opere, 50 della mostra, che comprende oltre a. La mostra è accompagnadi cui raccoglie un significativo nucleo di dipinti degli anni trenta e quarant ia e dal volume Il moviPontigg Elena di ta da un catalogo edito da Allemandi con un analitico saggio comprende i principali che ia, Pontigg Elena da sempre mento di Corrente, edito da Abscondita e curato -6569105 / mob: +39-051 : tel INFO: 2012. ottobre 7 al fino visitabile testi e documenti di Corrente e sarà t.com +39-392-2527126 - email: info@culturaliar t.com - web: www.culturaliar
AMBIENTE
Campagna Eternit Free: a L’Aquila la prima inaugurazione Lo scorso 9 giungo a L’Aquila, sono stati inaugurati i primi due impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione delle coperture in amianto realizzati nell’ambito della campagna Eternit Free, realizzata da Legambiente e AzzeroCO2. La campagna Eternit Free ha raggiunto in Italia risultati importanti, raccogliendo l’adesione di 29 province, 4 regioni, tra cui la Regione Abruzzo, 3 associazioni provinciali, della CNA e Confartigianato e di ben 840 imprenditori, proprietari di capannoni con oltre 1.270.000 mq di coperture in amianto. Il 9 giugno è stato inaugurato il primo intervento di bonifica realizzato grazie alla campagna Eternit Free: 15.000 metri quadrati di amianto distribuiti nell’area industriale de L’Aquila, presso lo stabilimento Vibrocementi - L’Aquila, in via Vinciali, eliminati grazie al quarto Conto Energia e al premio incentivante per la rimozione dell’amianto. L’impianto avrà una capacità produttiva di 990.415 kWh di energia rinnovabile, evitando così l’emissione in atmosfera di 630 tonnellate di anidride carbonica all’anno.
SAGRE
Sagra del Porcino
del fungo poril momento dell’attesissima sagra Il 7 Luglio a Civita di Oricola (AQ) è si avranno a pre sem e Com u dal sapore eccelso. cino per gustare un prelibato men faranno da za piaz in balli i ed vivo dal la musica disposizione sedie e tavoli, mentre gerà nella svol ne avrà inizio dalle ore 19:00 e si cornice fino a tardi.La manifestazio a. ricol oli-O Cars ta usci di Oricola (AQ) raggiungibile dall’A24 Piazza S. Pio da Pietrelcina a Civita e@gmail.com – mob. 3488535353 Per info scrivere a pianadelcavalier
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itinerari d’Abru
o
» di Alessandra Vallera
Il Castello Orsini Colonna Avezzano (AQ)
Avezzano,
la città dell’antico lago La capitale della Marsica vanta uno splendido territorio immerso nella natura, ma anche un importante nucleo industriale Situata nella Piana del Fucino, la città di Avezzano conserva poche testimonianze del suo florido passato, a causa del terremoto del 1915 che rase al suolo l’intera zona. Le sue origini risalgono all’età romana legate al prosciugamento del lago del Fucino. In età medioevale fu feudo della famiglia Orsini, a cui si deve la realizzazione del castello, restaurato ed oggi visitabile.
Nel diciannovesimo secolo la fama di questa cittadina è legata al nome dei Torlonia, una famiglia che si occupò della definitiva bonifica del lago del Fucino. Di questa importante casata oggi è possibile ammirare il parco del Palazzo Torlonia con annesso il casino di caccia della famiglia stessa. Molto caratteristica è anche la Cattedrale di San Bartolomeo ed il Santuario della Madonna di Pietraquaria sul monte Salviano, che custodisce gelosamente un dipinto della Vergine di Pietracquaria
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un motivo in più_
I gialli pendii del monte Saviano Poco distante da Avezzano il monte Saviano sembra essere una valida meta per gli amanti della natura, inoltre, nei mesi di maggio e giugno, le sue pendici sembrano tingersi di un caratteristico dorato tipico del caratteristico salvione giallo da cui prende il nome l’intera riserva. Istituita solo nel 1999, quest’ultima è considerata un gioiello d’Abruzzo da numerosi botanici, soprattutto nel periodo primaverile, quando il salvione giallo è in piena e vistosa fioritura, una pianta che testimonia il passato clima mediterraneo della zona dovuto alla presenza del lago del Fucino. Infatti, questo tipo di vegetazione è presente solo in questa riserva e nelle vicinanze della
zona della conca. L’importanza della riserva si lega anche a particolari specie vegetali come la salvia officinale, il leccio e l’olivo, ma nel verde di questi boschi trovano rifugio numerosissime specie di insetti, tra cui possiamo annoverare la rarissima farfalla esperia grigia. È frequente incontrare in questi luoghi sia i caprioli che i cinghiali ma non solo, infatti anche l’aviofauna vanta numerose specie, tra cui primeggiano i grifoni che, reintrodotti sul monte Velino, spesso si mostrano nei loro caratteristici voli perlustrativi. Qui sorge anche il Santuario della Madonna di Pietracquaria, meta privilegiata di curiosi e pellegrini che vi venerano un’antica tavola bizantina di ignoto autore.
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divinoenonsolo
Una vista di Pennapiedimonte (CH)
» di Nicola Boschetti
BALZOLO DI…VINO, NOTTI MAGICHE uesto mese non tratterò i soliti argomenti critici e non, riferiti al mondo specifico dell’enogastronomia. Non me ne vogliano i lettori, ma penso che apprezzeranno quanto leggeranno di seguito. Un ringraziamento particolare alla redazione di Abruzzo Impresa che, ogni mese, mi permette di dire e scrivere tutto ciò che ritengo interessante, senza forzature e senza censure.
BALZOLO DI...VINO... Provate a immaginare, uniti tra loro i seguenti punti, per un unico obbiettivo finale: l’idea di un sommelier professionista, una Pro Loco di giovanissime, uno scenario naturale pazzesco, le notti stellate di luglio, il vino. Quello che ne uscirà sarà una kermesse enogastronomica di tre giorni, dal 20 al 22 luglio, che ha come scopo finale la tutela e la salvaguardia di uno dei tanti paesini dell’entroterra chietino che la globalizzazione sta lentamente inghiottendo. Pennapiedimonte è un piccolo paese arroccato ai piedi della Maiella, situato a circa 700metri s.l.d.m. che conta poco più di 500 abitanti, per lo più anziani. Il lavoro e lo svago per i più giovani è quasi pari a zero, e nonostante il coraggio di
alcuni che hanno investito i loro risparmi in qualche B&B, un forno professionale, un agriturismo, una caratteristica birreria, i giovani appena possono fuggono via, verso mete più commerciali. Fortunatamente, in un epoca in cui i rapporti umani e sociali sembrano essere una cosa rara, un gruppo di ragazze poco più che ventenni, con l’aiuto delle loro solo forze e sacrificando il loro tempo libero, stanno pian piano facendo tornare a vivere il paese con piccole manifestazioni che rendono felici soprattutto chi nel paese ci vive da sempre (lotterie, gite, escursioni, feste ecc.). Il Balzolo di...vino ha lo scopo principale di portare persone a scoprire uno dei borghi più belli e caratteristici della nostra regione, case di pietra, sentieri per escursioni, riscoprire i mestieri del passato e i suoi ricordi, e assaporare quei pochi, e a volte poveri sapori gastronomici, ma che nella loro unicità non sono riscontrabili altrove. Il Balzolo di...vino sarà un occasione per staccare la spina dallo stress quotidiano, e capire che a pochi chilometri dalle nostre case vi sono luoghi che nulla hanno da invidiare alle maestose catene alpine o dolomitiche, basta solo che tutti ci credano un po’ di più. Nella kermesse di tre giorni, il vino la farà da padrone, grazie al contributo di alcuni
produttori, degustazioni guidate, mini corsi di conoscenza, aste benefiche ecc., il tutto eseguito da esperti del settore, nel pieno rispetto dei prodotti, dei produttori e di tutti i visitatori. In appoggio al vino vi sarà uno spazio dedicato alla birra artigianale, ove si potrà conoscere e degustare birre belghe spillate a caduta. Piatti tipici, salumi, formaggi, gelati e pizze artigianali, seguiti da altri prodotti locali faranno da cornice a quello che punta ad essere un luogo di aggregazione, insomma un wine bar sotto le stelle, ove sarà bello girare con calici di vino o coppe di birra, conversando piacevolmente tra un arrosticino o un gelato al vino rosso. L’intenzione è quella di creare una sorta di Finger Food in piazza, con un occhio al vino e uno allo splendido orizzonte che si può ammirare da Pennapiedimonte. Ampio spazio sarà dedicato ai bambini, con giochi in piazza, agli sportivi con escursioni e pedalate ecologiche, e tanto altro che sarà organizzato a breve. Quindi cari amici lettori, vi aspetto numerosi, perchè penso che abbiate capito chi sia il sommelier professionista che ha partorito l’idea e quale sia il suo paese natio. Grazie a tutti INFO: prolocopennapiedimonte@gmail.com 338.8476588 - 348.3107727
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info_ Nicola Boschetti sommelier professionista c/o ristorante Villa Maiella. boschettin@yahoo.it - mod. 3483107727
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comunicazione aziendale
» Farnese vini
Edizione, cinque autoctoni V
ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.
I
«Nascono i nostri frutti»
vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.
FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com
Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista
salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro
IL CAFFÈ
CONTRASTA IL DIABETE Uno studio condotto in Germania illustra le tante doti del caffè, tra le quali l’aiuto nella metabolizzazione del glucosio, ma attenti all’abuso, predispone a malattie cardiovascolari
n un precedente articolo ho già parlato del caffè che oltre ad essere una bevanda “cult” in Italia e non solo, ha tante proprietà benefiche. Di recente un interessante articolo pubblicato dall’EUFIC (EUropean Food Information Council www. eufic.org) ha riposto nuovamente l’attenzione sul caffè confermando che il suo consumo regolare può essere utile per contrastare l’insorgenza del diabete di tipo 2 (o diabete non insulino dipendente) oppure aiutare a controllarlo meglio quando in atto. Sorseggiare caffè, specie dopo i pasti, favorisce una migliore metabolizzazione del glucosio nel sangue e tutto questo grazie al contenuto di tannini, polifenoli e acidi clorogenici (presenti anche in quello decaffeinato) che hanno una importantissima attività antiossidante. Tali affermazioni derivano da uno studio condotto, pensate un po’, in Germania dall’autorevole “German Institute of Nutrition Research” in collaborazione con il “Max Delbrück Centre for Molecular Medicine” e il “German Cancer Research Center” che ha messo in evidenza come il consumo moderato di caffè, l’equivalente delle nostre 4-5 tazzine al giorno, abbia queste utili proprietà e anche le donne in gravidanza possono fruire dei benefici del caffè ma senza superare
la dose di 200mg di caffeina al giorno (una tazzina di caffè espresso ne contiene circa 80mg). Lo studio ha incluso 42.659 partecipanti che hanno consumato regolarmente sia caffè normale che decaffeinato confermando che non ci sono grosse differenze tra le due tipologie di caffè per quanto riguarda le proprietà sopra citate. Dallo studio è emerso anche che consumare più di 4-5 caffè normali al giorno predispone alle malattie cardiovascolari per via della dose eccessiva di caffeina assunta, ciò non succede consumando il decaffeinato. Altro dato molto importante evidenziato dallo studio che non risulterà particolarmente gradito a molti abituè, è la correlazione negativa tra caffè e fumo di sigaretta, nei fumatori il consumo di caffè non diminuisce il rischio di diabete di tipo 2 in quanto le sostanze antiossidanti contenute nel caffè sono annientate dai radicali liberi introdotti con il fumo. “L’uomo che riesce a vincere le proprie abitudini rimane sempre giovane” dice un vecchio proverbio cinese e anche se abbandonare il rituale di caffè e sigaretta può essere dura o altrettanto duro per i più incalliti sorseggiatori di caffè può essere contenerlo in 4-5 tazzine al giorno, un piccolo sacrificio val bene una salute migliore!
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info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina
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Componenti per l’automazione industriale
CEIT s.r.l. - Via Custoza 26 - 66100 Chieti Scalo (CH) - Italy tel. +39 (0)871-564947 - fax +39 (0)871-565034 - www.ceit.it - ceit@ceit.it
traindevie » di Carolina Pierfelice
CRISI = OPPORTUNITA’
Torniamo a parlare del triste argomento della crisi economica, per esorcizzarlo, superarlo e reagire, seguendo le parole e le esortazioni del grande Albert Einstein
i si perdoni la ridondanza nel trattare, ancora una volta, anche se da angolature diverse, lo stesso tema, cioè quello della difficoltà come risorsa, ma credo di non essere fuori luogo, di questi tempi… D’altronde, quotidianamente veniamo bombardati sul tema della crisi, che non ci viene certo presentata come momento di crescita, anzi! L’allarmismo che viene diffuso genera molto più facilmente stati d’animo confusi e bloccati, il sentimento di impotenza regna sovrano, portandoci ad assumere un atteggiamento fatalista che non si sposa certo bene con un sano rimboccarsi le maniche per cercare il da farsi. Allora mi sembra più che mai opportuno riflettere facendoci guidare dal pensiero di una delle menti più geniali della storia dell’umanità.
Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere “superato”. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere della crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla. Albert Einstein Non trovo assolutamente nulla da aggiungere a questa profonda e meravigliosa riflessione, più che mai attuale, peccherei di presunzione… Semmai, mi permetto di rivolgere ai lettori un invito: “Prenditi del tempo e fermati a ricordare uno o più momenti difficili della tua vita; rifletti su come li hai affrontati e quali risorse sei riuscito a trovare sia a livello personale che relazionale; ora rifletti anche sulle risorse che pensi che avrebbero potuto esserti molto utili e che non hai saputo cogliere e sfruttare cercando di capire cosa ti ha impedito di accedervi; quest’ultima valutazione sia per te il punto di partenza per lavorare sulle difficoltà che hai ad affrontare la crisi e viverla come opportunità”. Meglio sarebbe fare questo esercizio per iscritto; in questo modo possiamo sempre aggiungere qualcosa che ci è sfuggito. Inoltre possiamo rileggerlo ogni volta che vogliamo per ricordare a noi stessi che, quando la vita sembra che ci superi, se guardiamo più attentamente riusciremo a vedere sempre un arcobaleno che annuncia la fine del diluvio e l’inizio del sereno
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info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it
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arte&co.
/ incornice
Âť di Chiara Strozzieri
GRUPPO DUE NUOVA FIGURAZIONE Intervista a Giampietro Verna e Gabriele Vitacolonna, accomunati da una ricerca estetica originale
Âť foto concesse dagli artisti
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Niente rompicapi, afdati alla nostra esperienza.
Strada Vecchia Fontanelle, 84/6 · 65129 Pescara Uff. Amm.: Tel. 085.4465554 · Fax 085.4409935 Uff. Traff.: Tel. 085.4462666 · Fax 085.4464075 e-mail: amministrazione@mazzocchettitrasporti.it
Via Torretta, 21 · 65128 Pescara Sede Amm.: Via Aterno, 25 · 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Uff. Amm.: Tel. 085.4409074 · Fax 085.4409749 Uff. Trafco: Tel. 085.4465099 www.ctvlogistica.it - info@ctvlogistica.it
Via Aterno, 25 · 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Uff. Amm.: Tel. 085.4465650 · Fax 085.4409807 Uff. Traff.: Tel. 085.4464808/4464464 · Fax 085.4409807 www.pierangelotrasporti.it · info@pierangelotrasporti.it
arte&co.
iampietro Verna e Gabriele Vitacolonna, sono due artisti di Guardiagrele, due anime vicine che nel 1977 hanno deciso di dar vita ad un nuovo e creativo sodalizio “GRUPPO DUE - NUOVA FIGURAZIONE”. Questo progetto nasce dall’esigenza di rivivere l’antico concetto di “bottega” in auge nella cultura rinascimentale guardiese, i due artisti dunque, sono spinti dalla forte volontà di lavorare a quattro mani su una stessa tela, nel desiderio di fondere il loro percorso artistico, li abbiamo intervistati.
Giampietro Verna e Gabriele Vitacolonna, vi siete nutriti dello stesso humus in terra guardiese, fatto di eccellenze artigiane e una religiosità arricchita dall’arte di Nicola da Guardiagrele; così dalla fine degli anni ’70 avete dato vita a un vero e proprio connubio di nome Gruppo Due – Nuova Figurazione. Se inizialmente c’era solo il desiderio di attingere l’uno dall’esperienza dell’altro, dal 1984 ha preso corpo il tema sacro, che ancora oggi vi accompagna. È stato dunque decisivo il premio speciale della Pontificia Commissione per l’Arte Sacra in Italia, ricevuto in quell’anno? «Quel riconoscimento ci ha spinto ad approfondire una visione dell’uomo “verticale”. Ci siamo concentrati sempre di più su figure di cardinali, visti prima di tutto come uomini che mettono in discussione se stessi e cercano un dialogo sia con l’ambiente che li circonda, che con Dio». In che modo affrontate la fase esecutiva del lavoro? C’è una divisione rigida delle competenze? Vitacolonna: «Dipingiamo separatamente, per poi intervenire sulle reciproche tele, ed entrambi possiamo occuparci dello
sfondo oppure dei cardinali. Io do loro una certa attualità, caricando soprattutto l’aspetto esteriore e comunicando il contatto con le problematiche del mondo». Verna: «Io conferisco ai cardinali un forte senso di sacralità, perché la cosa che mi interessa è la loro anima, l’elevazione al cielo. A differenza di quelli di Vitacolonna, i miei sono personaggi più mistici, che conflittuali». Parliamo invece dell’ambiente che sta intorno ai cardinali, uno spazio chiuso da pattern ripetuti, che poi improvvisamente si aprono grazie al colore. GDNF: «Spesso da una finestra appare l’azzurro del cielo: è una speranza che illumina l’oscurità, sottile e fragile come un filo, a cui però ci si può aggrappare se si ha la volontà di farlo. Noi quel filo lo dipingiamo e ci attacchiamo una molletta, che può tenere qualcosa del quotidiano, come un fazzoletto, oppure ci mettiamo su un uccellino, che può reggersi veramente, come ognuno di noi, se ci crede fino in fondo». È evidente il nesso con le filosofie esistenziali, anche quando compare la figura femminile. GDNF: «Ritraiamo la donna in singoli momenti di rumore, quando il suo volto è parzialmente coperto dall’ombra, ma l’intenzione è di farla diventare sempre più leggibile dal punto di vista umano. Abbiamo l’idea positiva che lei esca dall’oscurità e dalla propria drammaticità esistenziale, perché questa è l’era delle donne». Con l’attenzione di un discepolo a bottega da Giampietro Verna e Gabriele Vitacolonna, comprendo il loro interesse a porre interrogativi soprattutto alla nuova generazione. La potenza delle loro immagini sta già facendo il suo corso
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/ incornice
In queste pagine alcune opere degli artisti
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arte&co. » di Anna Cutilli Di Silvestre
L’ARTE MATERICA DI IVANO PARDI Dai primordi della natura a colui che la trasformerà...
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on copiate troppo la realtà, l’arte è un’astrazione. Ricavatela dalla natura sognando in sua presenza. “Questo precetto di Paul Gauguin rivela che già alla fine dell’Ottocento l’autore di “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” non ha copiato la realtà. Certamente vi si è ispirato rivivendola nello scavo delle sue reminiscenze europee. E l’arte, successivamente, attraverso un processo di sempre più radicale scomposizione, riduzione e semplificazione delle forme arriva ad un totale abbandono della rappresentazione mimetica. Nel XX secolo si afferma l’astrattismo. L’artista Ivano Pardi fa la scelta dell’arte astratta avendo preferito esprimersi secondo le modalità dell’informale materico, quella corrente artistica che è sopravvissuta alla sua fase storica risalente agli anni 50 e la cui caratteristica principale è la consapevolezza che ogni materiale, potenzialmente, è suscettibile di divenire opera d’arte. Una cosa è certa: dopo l’affermazione dell’arte informale, la tradizionale pittura ad olio, l’acquerello, il disegno accademico… non sono più le sole maniere di fare arte. Ci sono nuove morfologie. E anche la manualità dell’artista è cambiata. Egli non usa più solamente il pennello, ma anche la spatola, il raschietto ed altro. Le opere materiche non sono semplici da fare. Sono diverse. Infatti questa arte fu definita un art autre che soprattutto indica una frattura con l’arte precedente. Il linguaggio informale è caratterizzato dall’enfatizzazione dell’ espressività individuale, legata alle sfere più profonde dell’io. Gli artisti informali si rifiutano di considerare l’esperienza artistica come operazione di conoscenza o di comunicazione, la consi-
arte&co.
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derano soprattutto espressione di ciò che sentono dentro. Nella scelta dell’informale Ivano Pardi tralascia la tecnica del dripping, caratteristica di Pollock, preferendo l’indirizzo basato sullo studio della materia per comprenderne le capacità espressive. Pardi ha lavorato sugli impasti che, in una massa più o meno spessa, più o meno fratturata o solo screpolata ricopre le sue tele. Nelle sue opere più che figure si notano colori. E, come dice Kandinskij, se in un’opera non ci sono le forme, risaltano di più i colori. ”Questi acquisiscono una valenza mistica”. Un ciclo di opere di Ivano Pardi si intitola Cosmogonia e si ispira alla nascita dell’universo che sicuramente non sarà avvenuta in maniera tranquilla e pacata, bensì in uno scatenarsi di forze tra lampi, tuoni, chiarori abbaglianti, fumi e vapori. Il caos primigenio, Pardi ritrae in queste opere, ma anche i paesaggi interiori, il tumulto dei suoi stati d’animo da artista. In Naturalismo astratto si ispira a paesaggi vegetali resi in modo larvale. Le opere a cui sta lavorando in questo periodo faranno parte del ciclo Antropogonia che sarà il seguito di Cosmogonia. Vi tratta la comparsa dell’uomo sulla Terra. Per queste ultime opere Pardi si esprime parzialmente con il figurativo senza rinunciare alla matericità
del suo stile. Imponente la figura di un uomo non ancora formato in tutte le sue parti. L’uomo che in seguito manipolerà la natura a suo favore. Efficace, attraente e 5 suggestivo è un profilo di donna che ha la compostezza delle figure classiche e, nel contempo, il carattere ribelle dell’arte contemporanea reso con l’irregolarità della carnagione formata da chiazze rosso-cupo e chiazze dorate che riflettendo la luce comunicano un senso di movimento, di festa e di bellezza
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1. Metamorfosi - olio su tela cm 100x150 - anno 2010. 2. Luminescenze - olio su tela cm 80x100 - anno 2010 3. Cosmogonia - olio su tela cm 100x150 - anno 2010 4. De natura - olio e tecnica mista su tela - cm 80x100 5. Senza titolo
BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA Ivano Pardi è nato a Castelli (TE), e lì vive e lavora nella bottega che fu del ceramista cinquecentesco Orazio Pompei e da poco finemente ristrutturata. Dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte, si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila. Trascorsi diversi anni nell’insegnamento, ha lasciato la scuola per dedicarsi completamente all’attività artistica. Ha partecipato a mostre collettive e personali, le sue opere si trovano presso collezioni private, italiane ed estere, nonché in alcuni musei. Dal 2007 è pittore socio del Museo Permanente di Milano. INFO: Studio di Ivano Pardi: Castelli (TE), via Carmine Gentile n. 80 Tel: 0861-970688 - cell.: 333-6589053 - ivanopardi@gmail.com
» foto concesse dall’artista
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arte&co. » di Denia Di Giacomo
THUNUPA
UN DISCO–VULCANO
Presentato il nuovo lavoro discografico del sassofonista Piero Delle Monache, nato grazie ad un’etichetta romana, Thunupa conferma le grandi potenzialità del giovane jazzista giuliese, accompagnato da partners d’eccezione n giovane determinato con tanti sogni nel cassetto, ma anche un professionista che porta nel sangue la linfa vitale di tutte le sue scelte: la musica. Questo è Piero Delle Monache, sassofonista originario di Giulianova, ma “cittadino del mondo”, che a 30 anni riesce ad esportare ovunque il nome della nostra regione attraverso le mille note della sua maestria. Protagonista di questo periodo è il suo ultimo e apprezzatissimo lavoro “Thunupa”, nato dalla collaborazione con il pianista Claudio Filippini, anch’esso giovane abruzzese e sideman di musicisti molto noti come Mario Biondi, con il contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer, milanese, presente in oltre 50 registrazioni e collaboratore di Silvio Soldini per la realizzazione di colonne sonore di alcuni suoi film e con Alessandro Marzi, batterista romano, che spazia dal jazz, alla bossa, al pop, spesso al fianco del chitarrista Eddy Palermo e presente nel tour 2010 di Alex Britti. Un quartetto di “specialisti” della musica dunque, che grazie alla loro sapiente miscela di interpretazioni danno modo a Piero Delle Monache di sviluppare e diffondere i propri spazi interpretativi accompagnandolo sapientemente e mai offuscandone la bravura. E così, il disco si articola in 10 brani molto originali che danno largo spazio alla ricerca personale del leader Piero Delle Monache pur sempre impreziosita dalle atmosfere che questo quartetto riesce a creare. L’album può definirsi una creatura dal corpo abruzzese e dalla testa romana, è infatti il frutto di uno stretto connubio tra le due regioni, che ha visto coinvolte numerose professionalità di casa nostra all’interno di un lavoro prodotto da Parco della Musica Records, etichetta discografica della Fondazione Musica per Roma. Un lavoro di concerto presentato in anteprima nazionale lo scorso 22 maggio a Pescara presso la “Gong Dischi”. Con Thunupa Piero Delle Monache conferma il suo talento e la sua altissima preparazione, elementi ulteriormente arricchiti dall’atmosfera trasognata e frizzante del suo lavoro che contiene una “musica misteriosa, originale, dalla forte capacità narrativa, intonata con un sax tenore e arricchita dall’ausilio di loop vocali e percussioni del corpo umano, oppure eseguita, in alcuni pezzi, dalla più classica delle formazioni: un quartetto jazz”, un disco che saprà senza dubbio conquistare gli amanti del genere
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Thunupa nasce da una leggenda boliviana nella quale si narra di un tempo antico dove i vulcani erano giganteschi esseri in grado di parlare e camminare, tutti di sesso maschile, tranne uno: Thunupa. Questo vulcano femmina concepì un figlio Colchani, sulla cui paternità nacquero guerre e dissidi tra i vulcani machi, fino a quando gli Dei, infuriati per questi accadimenti, non decisero di punire i vulcani rendendoli immobili e silenti per l’eternità. Da allora Thunupa e suo figlio non poterono più incontrarsi e cominciarono a versate amare lacrime bianche che oggi costituiscono le più grandi salare del mondo. Thunupa è vulcano di 5400 metri di altezza situato in Bolivia.
UNA COPERTINA D’AUTORE Gli scatti dell’intero album Thunupa e la sua stessa copertina sono stati realizzati da un fotografo d’eccezione, Stefano Schirato. Un’altra eccellenza della nostra regione che ormai da anni lavora come fotoreporter per testate internazionali come il New York Times, VanityFair e Gioia, e che è stato fotografo di scena di importanti successi come il film “Baarìa” di Giuseppe Tornatore o “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo. INFO: ALTOTENORE - federica.fusco@altotenore.com
» foto di Stefano Schirato, concesse da Altotenore
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arte&co. » di Marco Sciame
In queste pagine immagini della performance tenutasi al Matta di Pescara
Il linguaggio del corpo nei Sensi Il racconto della Performance al Matta di Pescara
arlare di una performance non è facile. E’ come descrivere un quadro. Ma il quadro si esprime nella vista e non nella parola. Così la performance si narra nell’azione che può avere testimonianza nelle fotografie, ma non vero e profondo valore. La performance con movimenti, gesta, musiche, parole e quant’altro si voglia, si racconta nel momento dell’esecuzione, come quando in un museo ci soffermiamo davanti ad un quadro. E’ poi nella memoria che sopravvive e si rinnova solo in riproduzioni fotografiche. Quindi siamo davanti ad espressioni artistiche comparabili. La performance “Sensi – Le Privazioni” porta in evidenza il valore di quattro sensi: il tatto, l’udito, il gusto e la vista. Per valutare, priva del senso preso in esame uno alla volta. Come cambia, quale choc sia l’assenza di uno solo di questi sensi. Non esaltare dunque, ma la negazione, la mancanza. Due performer compongono la scena come fossero un’opera pittorica deposta al centro della sala. Interpretano il comune
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essere umano ed il dolore, l’angoscia estrema nella consapevolezza della mancanza. Così ad uno ad uno, il figurante umano è degradato di un senso di cui ne ottiene poi la restituzione, ma solo per essere di nuovo privato di un altro. L’altro figurante è forse il caso o la natura, l’agente esterno che dopo aver reso concreto il deficit, impersona il dolore che schernisce, amplifi-
ca, la consapevolezza del senso negato. Dolore che trasforma in perdita, smarrimento e perdita di ogni equilibrio. Nella performance resta attiva anche una continua presenza che con cartelli determina ancora di più soggetti e temi. Quasi un tramite per il pubblico, si potrebbe dire che i cartelli siano il titolo dell’opera messa in scena. Un altro figurante avvia la performance e la chiude. Avvolto da una mantella viola e da una maschera bianca, si libera da tutte le privazioni dei sensi all’inizio, solo per poi riprenderle in pieno alla fine. Ma il suo compito è preciso. Lui è il messaggio. Se difatti i due performer al centro sono l’opera, lui è ciò che arriva alla gente. Gira tra loro, disturba, inquieta, interagisce. Evita il tocco all’inizio, si adopera con le mani a vietare la vista ad alcuni nel pubblico. Distribuisce pane spezzato e poi lo raccoglie prima di essere mangiato, parla all’orecchio di altri. La frase che dice è ferma: “Ascolta il tuo silenzio.” Difatti tutto lavora sul vuoto, la privazione, il silenzio di essere soli con il proprio dolore. Intenso è l’incontro che occasionalmente il messaggero cerca con gli altri figuranti. Il suo rientro in scena blocca l’esecuzione dell’opera, come se il messaggio che ha con sé ha necessità di una nuova ninfa vitale, data solo da ciò che si mostra al centro della scena. Ripreso il suo potere rientra nel pubblico, gira tra essi, cerca un contatto ed un’attenzione silenziosa, misteriosa. Ma i performer sono esplicativi nel suo significato. La perdita di un senso è la disperazione, non si tocca più, quasi non si riesce più a tenere cose in mano. Velluti scappano via, come anche il pane, impossibile da mangiare. Non si vede, non si sente, è il massimo della desolazione. Perché il senso qui è descritto come se perso all’improvviso ed impregnato così dalla paura di vivere
muove verso il messaggero e lo ridispone con determinato comando nel suo compito iniziale. Nel suo messaggio di partenza. E tutto si ricompone, tutti i performer tornano alla loro origini, resi vivi solo da chi si pone in loro osservazione. Suggestiva la scelta di rendere un performer privo di tutti i sensi, con la bendatura della carta trasparente, come un sequestrato esanime e privo anche di reazioni. Il celofan sostituisce la stoffa che era stata la simbologia della privazione. Le musiche creano l’inquietudine e l’attesa, ma le grida del figurante che subisce le continue “amputazioni”, il suo viso sconvolto e teso, il sudore, provoca tutto un’immedesimazione ed un mettere in scena che non lascia sfuggire il senso del dolore. La performance eseguita in sole poche prove vive dell’improvvisazione che genera, quando sentita, la genuinità della prima esecuzione. Provare direttamente in scena, quasi il gusto sprovveduto di chi però non riflette sulle privazioni da conclamare ma le esibisce realmente, perché non assimilate. Pensare che tutta l’azione non era mai stata provata totalmente, ma a pezzi e senza i costumi, dona anche il senso dell’ispirazione che solo i creativi sanno avere. E creativi sono tali performer. Difatti la ragazza dei cartelli, delle didascalie di rafforzo ed enunciazione, dalla maschera nera, è Simona Pavone. A seguire, l’altra ragazza che si realizza come elemento del pubblico e fuoriesce solo alla fine, prendendo un po’ tutti alla sprovvista, è Gabriella Zitani. La scena è invece tenuta dalla figura del dolore, di chi provoca la privazione, e lei è la pittrice e scultrice Manuelita Iannetti, presente anche con una sua grande scultura in rete dominante nella scenografia. L’attore al centro dell’esecuzione è un ragazzo dalle forti capaci-
un abbandono che non ha tempo. Ma la gente vede l’opera e solo quando recepisce il significato, se ne arricchisce e se ne appropria come sua crescita ed evoluzione. Così, in finale, dal pubblico, l’ultimo performer si svela. Esce da dove stava ad assistere come chiunque altro, perché egli è la persona, il visitatore del museo davanti al quadro. Si
tà espressive e dominante nelle attenzioni del pubblico: Manuel Borgia esegue tutto in maniera esponenziale, generando d’ogni emozione e sorpresa. Il messaggero è anche il regista della performance. Sua la scelta delle musiche e di guida a tutta la prestazione. E scusate l’audacia, ma il suo nome è Marco Sciame
» foto concesse dal Marco Sciame
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musicamania » di Piero Vittoria
“LA TEORIA DEI COLORI”
“TUTTO QUA”
Le tante sfumature musicali di Cesare Cremonini
Fabio Concato ci regala un lavoro da perfezionisti
“La Teoria dei colori” è il quarto lavoro di Cesare Cremonini. Mai titolo fu più appropriato: è un album variegato, con arrangiamenti complessi, un mix di tinte musicali come in un quadro pieno appunto di colori. Undici canzoni che portano direttamente ad atmosfere molto british style alla Beatles, ma anche al moderno cantautorato italiano, il tutto con un’impronta assolutamente personale ed originale. Questo è il disco della maturità per l’ex leader dei Lunapop, Cremonini ha raggiunto un livello compositivo e di scrittura altissimo, tutti i brani sono orecchiabili ma al tempo stesso mai banali e sempre elegantemente pop. I testi parlano d’amore nei suoi vari aspetti, le sonorità sono quelle a cui ci ha abituati da “Maggese” in poi, ma ancora più complesse e ricercate. Si comincia con il singolo “Il comico (sai che risate)”, caratterizzato da una struggente malinconia e da un ritmo in crescendo. “Una come te” è pop perfetto mentre “Stupido chi” è semplice ed accattivante, con un ritornello che subito entra in testa. “L’uomo che viaggia tra le stelle” è Beatles 100%, romanticismo allo stato puro: sin da ora si candida come prossimo singolo. Il vero gioiello è però “Amor mio”, una ballad d’altri tempi con gli archi ed il pianoforte a dominare la scena. “I love you” è una canzone ricca di fascino: prima inizia con suoni molto sixties, poi è ancor più retrò, ma allo stesso tempo energica. “Ecco l’amore che cos’è”, troppo confusionaria, è l’unico momento di stanca dell’intero lavoro. Il disco si chiude con “Il sole”, metafora in jazz di un uomo che deve affrontare le difficoltà della vita prima di risalire. “La teoria dei colori” è un disco camaleontico, moderno e vintage al tempo stesso: Cesare Cremonini dimostra ancora una volta la sua abilità nel saper narrare storie sconfinando spesso nella poesia: promosso a pieni voti.
“Tutto qua” segna il ritorno di Fabio Concato, a ben undici anni dal precedente album di inediti. Una pausa lunghissima che non ha scalfito minimamente la vena compositiva e narrativa del cantautore, oggi più ispirato più che mai: è un vero piacere ritrovare un talento musicale come lui. Undici tracce molto tradizionali, vicine ai suoi primi lavori, che trattano vari temi, dall’amore, ai rapporti fra le persone, fino al sociale. Tornano alcuni dei suoi vecchi collaboratori che impreziosiscono la bellezza unica di questo disco. Non c’è una canzone che si eleva sulle altre: tutte sono piccole gemme. Concato è riuscito dove altri oggi faticano: offrire un lavoro completo, che si lascia ascoltare con gran piacere dall’inizio alla fine senza un solo momento debole. L’album si apre con “L’altro di me”, quasi una confessione del periodo difficile attraversato negli anni scorsi dal cantante. “Stazione Nord” descrive l’addio ad un’ amore con grande intensità. “Carlo che sorride”, dedicata all’amico Carlo Gargioni scomparso tre anni fa, e “Un trenino sul petto”, secondo singolo estratto, sono i due capolavori dell’album: in particolare quest’ultima è magnifica nella sua tenera e delicata semplicità. In “Se non fosse per la musica” Concato sfocia nel jazz, come spesso ha fatto nella sua carriera, avvalendosi della preziosa collaborazione di Stefano Bollani. “Non smetto di aspettarti” regala un altro attimo di delicatezza ed è fra le migliori cose mai scritte nella sua lunga carriera. C’è spazio anche per un incursione nella musica afro-americana con “Breve racconto in moto” che si segnala anche per la vena ironica dell’interpretazione. “Tutto qua” è un lavoro che ci restituisce un Fabio Concato in ottima forma: per troppi anni ci è mancata la sua raffinatezza, ne salutiamo dunque con grande gioia il ritorno alla musica!
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foto concesse da Mario Marrone Top Dee Jay
Abruzzo impresa MAGGIO 2012 n째66 anno VIII in copertina MARIANO MONACO
SesSANTASei volte abruzzo impresa da maggio 2006 il mensile del manager
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