Marzo 2010

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ISSN 1973-5383

www.eccoitalia.it

anno V numero 41 _ marzo 2010

â‚Ź3,00







€2,50

ISSN 1973-5383

IN COPERTINA Gerardo Gigli presidente della Edimac Srl Foto di Simone Cerio

ANNO V N°41MARZO 2010 NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE L’ 8 MARZO 2010

DIRETTORE RESPONSABILE

ELEONORA LOPES

REDATTORI MARCO TAGLIERI, DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI EDITORIALISTI ANGELO TAFFO, GIUSEPPE MAURO, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO IDA PAGNOTTELLA, ALFREDO DE VINCENTIS, LUIGI CARUNCHIO, PIETRO PASTORELLI, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, FILIPPO PAOLINI, GIANNI CARAMANICO, LUCIANO FRATOCCHI, RICCARDO D’ALESSANDRO, MASSIMO AVENALI, DAVIDE ACERRA, ANNA CUTILLI DI SILVESTRE, ALESSIO GIANCRISTOFARO, LAURA SACCHETTI, NEDA ACCILI, RAFFAELLA DI MARINO, CAROLINA PIERFELICE, BARBARA CEMINI, NICOLA BOSCHETTI, ALESSANDRA VALLERA, CHIARA STROZZIERI, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR

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UFFICIO FOTOGRAFICO

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CONTROLLO

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GIANLUIGI TIBERI

RESPONSABILE SPEDIZIONI

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STAMPA

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EDITORE

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capitano d’impresa

Gerardo Gigli tra continuità e innovazione Classe 1950. Gerardo Gigli, presidente della Edimac srl, nasce ad Ancona, è sposato, ha due figli, Alex di 34 anni e Rossella di 28. È un imprenditore con tanta, tanta voglia di fare, che, partendo dalla gavetta, con tenacia e passione, ha ottenuto i risultati sperati. Oggi, infatti, il sig. Gigli, è a capo della Edimac, azienda leader in Abruzzo e Molise nel settore delle macchine edili e stradali. Facciamo un passo indietro. Il signor Gigli proviene da una famiglia che da sempre opera nel settore alberghiero, ma la vita professionale lo porta a percorrere una strada completamente diversa. «Dopo aver lasciato la mia famiglia d’origine, ho avuto l’opportunità di entrare nell’azienda “F.lli Messersi spa”, azienda marchigiana che vende attrezzature, macchine edili e stradali. Da questa esperienza ho appreso i fondamenti del mio lavoro. Partivo ogni giorno con un furgoncino, e da Senigallia venivo in Abruzzo a proporre le nostre attrezzature». Nel 1975 si costituisce la società Edilmacchine, primo nucleo di una organizzazione che nel 1993 porterà alla nascita della Edimac. All’inizio ci sono voluti tanti sacrifici, ma c’era anche tanta lungimiranza nel capire le potenzialità di un settore, quello delle attrezzature edili, all’epoca in piena evoluzione. «A quell’epoca viaggiavo continuamente dalle Marche all’Abruzzo e mi rendevo conto di come quest’ultimo mercato era un po’ arretrato, da tanti punti di vista. La nostra bravura è stata quella di apportare un cambiamento culturale, di mentalità, nel concetto di vendita. Ci siamo preoccupati di mettere al centro della nostra attenzione il “cliente” con le sue svariate esigenze e problematiche. Egli va conosciuto personalmente, va seguito, ascoltato e indirizzato e va assistito nella fase post-vendita. In questo modo siamo diventati, pian piano, leader nel nostro settore». Un vero innovatore della materia, dunque, Gerardo Gigli ha poi saputo sfruttare le sue doti caratteriali nel fidelizzare i partners professionali. «Credo di saper comunicare in modo molto schietto e diretto, e me ne accorsi subito sin dai primi giorni di lavoro, quando vedevo che i clienti riuscivano a instaurare con me un rapporto che andava oltre quello strettamente professionale». Un pregio importante che, però, nasconde, a detta sua, altri difetti: «Ne ho talmente tanti che non saprei elencarli tutti…», scherza il titolare di Edimac. Ma i risultati dimostrano che in tutti questi anni ha lavorato con serietà e determinazione. Qualche anno fa è stato insignito del titolo di Cavaliere, in riconoscimento alle sue capacità professionali e morali. Ricopre una carica a livello nazionale nell’Assodimi (Associazione dei distributori e noleggiatori di macchine industriali e per il cantiere) e guarda al futuro con un moderato ottimismo. «Cerco sempre di trasmettere positività agli altri, anche in una fase non facile come quella attuale».

Gerardo Gigli

Hobby

Non ho molto tempo per fare altro, direi che il mio unico hobby è il lavoro.

Sport

Seguo principalmente il calcio e il calcio a 5. In passato siamo stati anche sponsor dell’Edimac Acqua&Sapone squadra che milita in seria A.

Automobile

Per lavoro viaggio spesso in auto, mi piacciono le Mercedes soprattutto per la loro comodità.

Viaggio

Ho girato molto, ma il posto più bello del mondo resta senza dubbio l’Italia.

TV

Seguo spesso i talk show, ma non disdegno anche i programmi di intrattenimento.

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sommario _ anno V n°41 _ marzo 2010 opinioni&rubriche editoriale

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Gocce d’inchiostro

ctrl s

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Tendenze, fatti e persone

o che produce

21

Le sofferenze della piccola impresa

l’Abru

nonsolo economia

23

Il mezzogiorno esce dall’oblio

il punto

25

L’industria sulla carriola

la terra di Piero

95

L’Aquila: una Berlino o una Dresda?

52

in primo piano speciale Bit

26

l’altra faccia della Bit

34 36 38

Dalla Bit con furore Confesercenti: «per il turismo si apre la stagione delle riforme» Federalberghi: in tre anni il nuovo volto del turismo Confcommercio: a rischio il futuro dell’Aeroporto d’Abruzzo

56

a ienda con il segno + edimac

40

In caso di lavori... Edimac

incarichi&carriere tomeo/lapenna

47

CCIAA Chieti

di carlantonio e di sante/angelucci

49

CCIAA Teramo/Confindustria Pescara

tornincasa/ brandimarte

51

70

Confindustria L’Aquila/Albatour

storie&persone enrico marramiero

52

Enrico Marramiero, l’uomo squadra

nicola mattoscio

56

«Il ponte del mare segue ad un nostro progetto»

80

grandi storie muhammad yunus

61

Il banchiere dei poveri

tematiche d’impresa mercati

63

Diversificare ma senza spendere troppo!

fisco

66

Iva: cambia il luogo di tassazione delle prestazioni di servizio

energia

68

Energia elettrica in Abruzzo: problemi, analisi e possibili soluzioni

creatività& innova ione

70

Tutta la verità sulla creatività

ict

72

Google Energy: dalla ricerca delle informazioni in rete al controllo dell’energia elettrica

norme&leggi

77

Tutti i segreti della conciliazione

89

97 11


Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


sommario _ anno V n°41 _ marzo 2010

bio-economia

80

Dall’Abruzzo l’innovazione in rete per “l’era delle risorse scarse”

ricerca& innova ione

83

Poli di innovazione: una grande opportunità... se ognuno farà il suo dovere

ambiente

86

Riflessioni sulle modifiche al decreto Sistri

credito&finan a banca dell’adriatico intesa sanPaolo e cisl confindustria Pe/ Ch confidi caripe

89 91 93

A Pescara colli una nuova filiale di Banca dell’Adriatico

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Banca e sindacato insieme per l’occupazione Alleanza per lo sviluppo

seminari&convegni confapi Abruzzo

97

Ciascuno al suo posto

comune Crecchio

99

Il vino e la sua evoluzione

101

Le nostre cantine verso i mercati asiatici

CCIAA Abruzzo

115

eventi carispaq

102

150 di storia per la Carispaq

adecco

106

Mettiamoci in moto

premio

109

Il “Guido Polidoro” 2009 alla solidarietà giornalistica per L’Aquila

confcommercio Ch

110

Confcommercio Chieti vicino ai soci

gi confindustria Te

113

Concretezza e relazioni esterne

di donato spa

115

Il gruppo Di Donato protagonista dell’innovazione

uni.pmi

117

L’unione fa l’Uni.Pmi

UdA

119

Qualità della formazione

CCIAA Pescara

121

CCIAA Pescara, comunicazione efficace e trasparente

impresa solidale

123

I G.A.S., gruppi di acquisto solidale

comune Città Sant’Angelo

127

Che fine ha fatto la scienza?

porto di Ortona

131 135

“Terra Madre come non farci mangiare dal cibo”

enogastronomia

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A tavola con il maiale

enogastronomia

141 145

119

Porto di Ortona, croce e delizia

slow food

commercio alternativo

117

137

Incanto. Ristorante da sogno Il vintage è di moda

sport&management gabriele bankowski

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Il “mister” Bankowski

la vita è bella

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editoriale

S

i sono appena spenti i riflettori sulla 30° edizione della Borsa Internazionale del Turismo. Per l’Abruzzo è stato un successo senza precedenti per le presenze registrate nei quattro giorni di questa importante kermesse. Decine di migliaia di visitatori hanno avuto modo di apprezzare le nostre proposte, dal mare alla montagna al turismo verde dei Parchi naturali e questo ci fa ben sperare per la prossima stagione estiva. Ma non dimentichiamo che questa fiera, seppur vivace e colorata, resta comunque una vetrina per la promozione dei prodotti turistici. I primi risultati in termini economici, si vedranno nel vicino week end pasquale che ci darà una cognizione dell’attrattività e della vendibilità del nostro territorio. L’altra faccia della Bit. Così abbiamo chiamato il nostro approfondimento in primo piano, (che segue allo speciale Bit), sui gridi d’allarme lanciati dalle associazioni regionali Federalberghi e Assoturismo che chiedono alla Regione Abruzzo riforme e investimenti, ma soprattutto una pianificazione condivisa con gli operatori. Solo con il coinvolgimento di tutti gli attori turistici pubblici e privati, in una logica di rete, il turismo potrà diventare il volano dell’economia abruzzese.

Eleonora Lopes _ direttore

M

entre 307 persone morivano sotto le macerie e molte altre si disperavano, c’era chi rideva e si sfregava le mani benedicendo il terremoto come una manna venuta dal cielo. Già il 6 aprile, giorno del terremoto, nella conversazione intercettata tra gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli e il cognato Pierfrancesco Gagliardi si intuisce che c’era attesa per le mosse per gli appalti sulla ricostruzione: «Occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno». «Lo so», e ride. «Per carità, poveracci». «Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto». Mentre il mondo era sconvolto dalle prime immagini che arrivavano dall’Abruzzo, trasformatosi in un vero inferno, c’era già chi si organizzava in fretta, perchè l’occasione era ghiotta e si sa che un terremoto di queste proporzioni non avviene tutti i giorni. I veri “poveracci”, come ha scritto il giornalista de Il Centro Giustino Parisse, (che quella maledetta notte perse i due figli e il papà), sono loro. Gli imprenditori senza scrupoli che ridevano, gli sciacalli. Per la cronaca, Piscicelli, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per i cosiddetti “Grandi eventi” è stato arrestato.

/ gocce d’inchiostro

C

ambiamo totalmente argomento. Hanno preso il via, le manifestazioni per il centenario della nascita di Ennio Flaiano. Scrittore, sceneggiatore, giornalista nato a Pescara il 5 marzo 1910, il suo nome è indissolubilmente legato alla figura del grande regista Federico Fellini per il quale Flaiano scrisse la sceneggiatura di moltissimi film diventati successi mondiali. Fine ed ironico moralista, ma anche acre e tragico al tempo stesso, Pescara e Roma (la città dove ha lavorato e vissuto gli ultimi anni) gli hanno dedicato una serie di mostre, convegni, ricorrenze e celebrazioni. A lui è intitolato anche il “Premio Internazionale Flaiano” che ogni anno assegna importanti riconoscimenti nel mondo del cinema, della letteratura, del teatro e della tv. Un Premio di altissima qualità, ma ahimè poco noto al grande pubblico. Flaiano è stato un talento puro della letteratura e del cinema che meriterebbe di essere citato più spesso e non solo nelle ricorrenze comandate. Un intellettuale di una modernità e di una attualità sconvolgente che più di trent’anni fa scriveva uno dei suoi più noti aforismi: “La situazione politica in Italia è grave, ma non è seria”. Non c’è bisogno di aggiungere altro! direttore@abruzzoimpresa.it

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s

WALTER TOSTO IMPRESA NUCLEARE Walter Tosto SpA, riconferma la propria leadership mondiale nella realizzazione dei critical item per l’Oil&Gas – i “cuori pulsanti” delle raffinerie petrolchimiche – conquistando due commesse da circa 23 milioni di euro complessivi, una in Brasile e l’altra in Arabia Saudita. Intanto, fa ufficialmente ingresso nel nucleare stanziando 15 milioni per adeguare la sede produttiva alla realizzazione di centrali atomiche di ultima generazione. La società teatina è stata qualificata come fornitore d’ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), progetto scientifico internazionale che intende dimostrare la validità della fusione nucleare quale fonte sicura di energia pulita illimitata. ITER prevede la costruzione di un maxi reattore da 10 miliardi di euro in Francia. Walter Tosto è tra i quattro candidati ad aggiudicarsi un incarico da 150 milioni di euro. Luca Tosto, amministratore delegato, prevede l’assunzione di circa 15 ingegneri usciti dal master “Pressure Process Equipment: Design & Realization”, realizzato dall’azienda con l’Università dell’Aquila.

MASTER D’ANNUNZIO - AIDP Nella sede universitaria pescarese di viale Pindaro è stato attivato il master in “Gestione della Conoscenza e dell’Innovazione”, diretto dal Prof. Riccardo Palumbo. È rivolto a 20 candidati, in possesso di laurea specialistica (o del vecchio ordinamento) motivati alla gestione dell’innovazione, al lavoro in team e con una buona conoscenza della lingua inglese. Il master prevede 500 ore di attività formativa frontale (lezione, laboratorio e valutazione) e 200 ore di stage nelle seguenti aziende: De Cecco, Fater, Micron, Pilkington, Emsar, Kpmg, Indesit, Nestlè, Iac, Proger, Mediapharma, Universo Commerciale e Villa Maria.. Il responsabile della formazione in AIDP, Tommaso Prete, ha dichiarato che l’iniziativa «intende coniugare conoscenze nelle diverse aree aziendali, e abilità relazionali, per favorire l’immediata occupabilità delle persone in azienda. Per ottenere questo risultato l’Università ha deciso di avvalersi di persone con notevole esperienza in aziende leader».

SISTRI: SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI La CCIAA di Chieti in collaborazione con la CCIAA di Pescara, Confindustria Pescara, Confindustria Chieti e l’Associazione industriali del Molise ha organizzato il seminario interregionale sul Sistri, il nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti speciali. Si è dibattuto sulle procedura di iscrizione, l’acquisizione di dispositivi elettronici, il pagamento dei contributi a cui sono tenuti enti e imprese produttori iniziali di rifiuti, trasportatori, recuperatori, smaltitori, commercianti ed intermediari senza detenzione, consorzi, operatori portuali e ferroviari. L’implementazione del nuovo sistema comporterà modifiche burocratiche e l’eliminazione della dichiarazione ambientale, detta MUD.

90 PRIMAVERE PER IL CAVALIER FERRI Il noto imprenditore Gilberto Ferri ha spento 90 candeline. Il Cavaliere del lavoro Ferri è stato presidente della CCIAA di Pescara dal 1979 al 1997, sotto la sua presidenza sono stati realizzati il porto turistico, l’interporto e l’aeroporto. Ferri Holding è una delle catene distributive più importanti del centro Italia nei settori del materiale elettrico, elettrodomestici, elettronica di consumo e articoli per la casa. Conta circa 500 dipendenti e 24 filiali in Abruzzo, Molise, Marche e Lazio. La CEE ha conferito al gruppo per due volte il premio Europe’s 500 per la crescita occupazionale. Ferri nel ruolo di presidente del comitato nazionale per l’innovazione tecnologica di Union-camere, si è impegnato a sostegno della saving energy.

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tenden e fatti persone

SANGRITANA STUPISCE ALLA BIT L’azienda di trasporti abruzzese Sangritana - conosciuta per il SFMR (servizio ferroviario metropolitano regionale) che collega Termoli, Vasto-San Salvo, Pescara, Giulianova e Teramo – diventa punto di riferimento per tutto l’Abruzzo con il potenziamento della ferrovia turistica. L’azienda ha presentato alla BIT di Milano sette pacchetti turistici per scoprire l’Abruzzo in treno e autobus: “Abruzzo su rotaia”, tour di tre giorni dalla costa adriatica fino all’entroterra; “Tesori di Fede”, due giorni tra i luoghi simbolo dell’Abruzzo della fede, come Manoppello, Lanciano, San Gabriele; “A spasso tra i parchi”, tre giorni a contatto con la natura; “Mare e montagne d’Abruzzo”, tour di due giorni dalla costa dei trabocchi ai centri ai piedi della Majella; “Abruzzo Tour”, cinque giorni tra i tesori storici, culturali ed enogastronomici; settimane bianche e settimane verdi sul Gran Sasso. Dal momento dell’insediamento il presidente Pasquale Di Nardo e i consiglieri Gabriele D’Angelo e Maurizio Zaccardi lavorano per rendere l’Abruzzo accessibile anche nei punti più remoti.

CEIT ENTRA NELL NETWORK REA La CEIT srl è stata qualificata da Schneider Electric come rivenditore della rete REA (Rivenditori Esperti in Automaper l’Automazione Industriale zione), le cui principali caratteristiche sono: offrire una elevata competenza nella distribuzione di materiali d’automazione, disporre di un’organizzazione tecnico commerciale di alto livello, garantire un servizio pre e post vendita e un servizio di assistenza tecnica. Il progetto prevede la formazione ed aggiornamento continui del personale e del manage­ment CEIT. La missione di CEIT come partner REA è di continuare ad essere il punto di riferimento per la clien­tela d’automazione, curando sempre più la qualificazione e promozione organizzative.

STRATEGIA DI FILIERA PER IL MERCATO ESTERO La partecipazione dell’Abruzzo alla Fiera di Mostar (Bosnia-Erzegovina), in aprile, sarà il primo appuntamento del 2010 programmato dalla Regione, l’Istituto per il Commercio estero (Ice) e il Centro estero delle CCIAA d’Abruzzo, per promuovere l’internazionalizzazione. Il calendario presentato dal vice presidente del Consiglio regionale e assessore allo sviluppo economico, Alfredo Castiglione, comprende missioni istituzionali ed economiche, manifestazioni nazionali, formazione e l’azione di continuità per il Forumed (Forum del Mediterraneo). «Allo scopo di internazionalizzare le nostre imprese - ha spiegato Castiglione - bisogna partire dalla capacità di presentarsi sulla scena internazionale come aggregazioni di filiere».

L’ON. VALDUCCI ELOGIA L’INTERPORTO D’ABRUZZO All’Interporto d’Abruzzo di Manoppello ha avuto luogo l’incontro promosso da Confindustria Chieti con l’On. Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera dei Deputati, accompagnato dall’On.Daniele Toto, membro della medesima commissione. Il Cavaliere del lavoro Dino Di Vincenzo, presidente dell’Interporto, ha mostrato il cantiere del sistema interportuale e ha annunciato la sua nomina a coordinatore degli interporti dell’Italia centrale. Silvio Di Lorenzo, presidente della CCIAA di Chieti, ha sottolineato che oggi le aziende si insediano guardando al fattore educational e all’infrastrutturazione dell’area. L’On. Valducci da parte sua ha affrontato i temi quali la scelta del nucleare per abbattere i costi energetici aziendali e le infrastrutture aereoportuali e portuali del territorio nazionale. Si è congratulato per l’interporto d’Abruzzo, ritenendolo un esempio di partnership pubblico privato e si è impegnato affinché siano previste incentivazione per la promozione dell’intermodalità.

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RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO REGIONALE A PARTIRE DAL 2011 Prenderà il via entro un anno la riorganizzazione del sistema d’istruzione regionale finalizzata ad una migliore funzionalità del sistema e in linea con la nuova normativa nazionale. Due i momenti previsti: applicata da subito la riforma relativa alla scuola di secondo grado, di cui è stato già approvato il regolamento e che prevede tra l’altro il cambiamento di fisionomia di alcuni istituti; si aspetterà invece un ulteriore anno prima di procedere al riordino del primo ciclo di studi. Ad annunciarlo sono stati l’assessore regionale all’Istruzione, Paolo Gatti, e il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Carlo Petracca. La decisione del rinvio di un anno è scaturita dall’esame delle proposte fatte dalle Province, dalla complessità delle attività e dalla provvisorietà dell’edilizia scolastica, soprattutto nell’area del cratere. Le molteplici sollecitazioni pervenute dal mondo scolastico e dai territori, evidentemente non ancora pronti per un cambiamento così importante, hanno portato alla considerazione della necessità di approfondire e condividere meglio i mutamenti ispirati dalla normativa nazionale.

NATA ALL’AQUILA LA PRIMA CASA COMUNALE DEI DONATORI DEL SANGUE AVIS Con l’apertura della sede Avis nel capoluogo si intende dare un nuovo impulso alla ripresa e alla riorganizzazione del fenomeno della donazione di sangue nelle famiglie aquilane, dopo che il terremoto del 6 aprile scorso ha disperso i volontari donatori, mettendo in difficoltà la disponibilità di sangue nell’intera regione Abruzzo. Nonostante l’AVIS non avesse mai avuto una sede sul territorio comunale, ma fosse solo presente in provincia con 33 sedi Comunali e di Base, nel corso del 2009 si è resa presente all’Aquila con numerosi progetti e iniziative di solidarietà a sostegno della città e della popolazione. La sede è nata in collaborazione con il direttore del Servizio Immunoematologico e Trasfusionale dell’Ospedale Regionale dell’Aquila, dott. Luigi Dell’Orso e l’Associazione Volontari Italiani Sangue L’Aquila. Promotrice della nuova sede è stata Roberta Galeotti. Una somma di 1.500 euro è stata donata dall’AVIS comunale di Forlimpopoli (Provincia di Forlì-Cesena) come contributo per la costituzione dell’Avis comunale dell’Aquila.

UN OSSERVATORIO PER LA RICOSTRUZIONE DEL TESSUTO SOCIALE ED ECONOMICO AQUILANO È stato presentato all’Aquila il progetto O.R.eS.Te, acronimo di Osservatorio per la Ricostruzione e lo Sviluppo delle aree colpite da Terremoto. Si tratta di una iniziativa promossa dal Dipartimento di Teorie e Sviluppo Sociale dell’Università di Teramo, guidato dal prof. Everardo Minardi, in collaborazione con l’ISIG (l’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia), l’Università di Udine, l’ente di formazione ANAPIA e la Provincia dell’Aquila. L’Osservatorio nasce dall’esigenza di ricostruire un tessuto sociale ed economico sgretolato da una grande catastrofe naturale, infatti la sua attività scientifica verterà sullo studio dei problemi socio-economici conseguenti al terremoto e sull’elaborazione di ipotesi di intervento, per la ricomposizione di quelle strutture di relazione che costituiscono il tessuto connettivo dell’intera società. A tal fine l’O.R.eS.Te presterà attenzione alla variegata realtà delle associazioni, dei comitati e delle reti di collaborazione solidale nate all’Aquila dopo il 6 Aprile.

UN NUOVO SISTEMA LAPAROSCOPICO PER L’OSPEDALE SAN SALVATORE DELL’AQUILA Takeda Italia, la più grande azienda farmaceutica giapponese, ha donato all’Ospedale San Salvatore dellAquila un nuovo e avanzato sistema laparoscopico full HD utile per le attività chirurgiche. Il nuovo apparato sarà particolarmente utile per tutti i malati che necessitano di diagnosi precise e in particolare di interventi in urologia, ginecologia, otorinolaringoiatria e ortopedia. La donazione sarà accompagnata anche da azioni di formazione del personale tecnico. Un risultato raggiunto in accordo con la Dirigenza Sanitaria e grazie al contributo dei dipendenti di Takeda. La società è tra i maggiori produttori di medicinali anche in Italia, dove è presente da più di venticinque anni con crescenti investimenti in risorse umane e tecnologie, quasi 600 dipendenti e un proprio stabilimento.

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tenden e fatti persone CONSEGNATO ALL’AQUILA IL PREMIO INNOVAZIONE FINMECCANICA 2009 La Caserma della Guardia di Finanza dell’Aquila è stata la sede della consegna del sesto Premio Innovazione, istituito da Finmeccanica per valorizzare la propria attività di ricerca svolta quotidianamente in ambito aerospaziale e della difesa, un Gruppo che occupa oltre 14.000 ingegneri in tutto il mondo e dedica annualmente a R&S circa il 12% dei propri ricavi. Cinque gli assegnatari ex equo del Premio 2009, oltre la menzione speciale ricevuta da Selex Communications e Thales Alenia Space per aver saputo garantire la continuità di attività e produzione negli stabilimenti abruzzesi nelle condizioni eccezionali verificatesi in seguito al sisma del 6 aprile. Finmeccanica ha raccolto 4,2 milioni di euro nell’ambito del progetto “Finmeccanica per l’Abruzzo” promosso dal gruppo insieme ad alcuni sindacati: parte sarà devoluta come erogazione individuale a fondo perduto ai dipendenti residenti all’Aquila e nella zona del cratere, mentre la restante destinata all’iniziativa “Joint Research Laboratoires”, siglata dal presidente e amministratore delegato Guarguaglini e dal rettore dell’Università dell’Aquila di Orio per realizzare e attrezzare nei nuovi stabilimenti del Gruppo laboratori scientifici per attività di ricerca e sviluppo, quale volano per il rilancio tecnologico, industriale e occupazionale del territorio abruzzese.

7 MILIONI PER LA FORMAZIONE DI GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI La Regione Abruzzo finanzierà corsi di formazione per giovani agricoltori che beneficiano del premio di primo insediamento e per le imprese che intendano migliorare le proprie conoscenze in materia di agricoltura. Un contributo di 3mila euro per ogni azienda partecipante, secondo quanto previsto dal Piano di sviluppo rurale. L’importo disponibile per l’intero periodo di programmazione è pari a circa 7 milioni di euro. «Si tratta di un finanziamento finalizzato ad incentivare e tutelare l’imprenditoria giovanile nel settore dell’agricoltura - ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo - con l’approvazione di questa ulteriore misura si prosegue nella piena attuazione del Piano di sviluppo rurale 2006-2013, recuperando i ritardi accumulati tra il 2007 e il 2009».

COMUNICA, IL MODELLO TELEMATICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DELL’AQUILA Dal 1 aprile prossimo tutti gli adempimenti finora espletati nei vari uffici pubblici di Camera di commercio, Inps, Inail, Agenzia delle entrate saranno sostituiti dal modello telematico Comunica, che prevede procedure più snelle per chi voglia avviare una nuova attività economica. Il modello telematico sostituirà tutte le pratiche relative all’apertura della partita Iva, della registrazione dell’impresa, dell’assicurazione per l’assistenza e la previdenza, nonché gli obblighi per la prevenzione degli infortuni. L’iniziativa è in linea con il processo di modernizzazione degli uffici pubblici, a vario titolo sono interlocutori delle imprese, con una conseguente riduzione dei costi a carico delle aziende e lo snellimento delle procedure burocratiche. Artigiani, commercianti, imprese agricole e industriali, saranno messi in condizione di dialogare con gli enti pubblici interessati per via telematica, senza dover raggiungere le sedi dei vari uffici. «Un passaggio epocale, -lo ha definito il direttore Francesco Prosperococco- che pone la Camera di commercio come interlocutore privilegiato degli imprenditori che vogliono avviare un’attività». Per un corretto funzionamento del nuovo sistema occorre utilizzare appositi programmi scaricabili gratuitamente dal sito www.registroimprese.it.

MARCHE SIGMA ABRUZZO Le Marche presenti in Abruzzo nella prima fase di emergenza e ora in quella della ricostruzione. È attraverso il Consorzio “Marche sigma Abruzzo” che le Marche si insediamo all’Aquila per avviare una rete preziosa di fornitura di attrezzature, materiali e servizi, atta a consentire la ricostruzione e la ripresa delle attività produttive aquilane. Sarà un connubio tra l’impegno delle aziende marchigiane e il territorio colpito dal devastante terremoto. Il simbolo utilizzato nel logo, la sigma dell’alfabeto greco, sta a significare proprio il concetto di insieme che caratterizza l’intenzione di cooperare per la ripresa produttiva dell’intera economia abruzzese. Le procedure e l’esperienza nella gestione amministrativa della ricostruzione post sisma nelle Marche e la capacità con cui la comunità marchigiana ha fronteggiato gli effetti del sisma attuando un modello di intervento organizzativo e stimolato le capacità delle istituzioni locali, di progettisti e imprese nella realizzazione di interventi appropriati e di qualità potranno essere utili anche alla nostra regione.

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l’Abru

o che produce

Angelo Taffo Presidente Confartigianato Abruzzo

Le sofferenze

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della piccola impresa

n Italia le Partite iva sono circa 4,3 milioni. Se consideriamo che circa 50mila di esse hanno un fatturato che supera i 5 milioni di euro e analizzando anche il dato che circa 3 milioni hanno un fatturato che non supera i 180mila euro, si riesce a percepire, con estrema tranquillità, che la vera colonna portante della nostra economia è rappresentata dalla micro e piccola impresa. Un sistema, di imprenditori, frammentato ma vitale in ogni suo aspetto, che trova la sua forza anche nel radicamento sul territorio, nell’agglomerazione in distretti industriali, mettendosi quotidianamente a disposizione della media e grande impresa, concentrandosi molto spesso nel decentramento delle proprie attività. Nel dibattito politico molte volte, le PMI non sono mai state poste al centro del dibattito, o meglio, vi è sempre una presa di posizione favorevole al loro sviluppo, ma nessuno si è mai chiesto come stiano resistendo alla crisi, alla deindustrializzazione e, soprattutto, per quelle aquilane e abruzzesi, al post-terremoto. Abbiamo assistito al salvataggio di Alitalia, agli incentivi per la rottamazione per Fiat, agli incentivi per Merloni e Piaggio, è venuto il momento di fare davvero qualcosa per il 99,4 % delle imprese italiane e locali, che danno lavoro a 11 milioni e 300mila persone e generano un valore aggiunto di 380 miliardi di euro, imprese protagoniste dell’economia reale del paese che finora hanno sfidato la crisi senza alcun paracadute. Non chiedono aiuti, sconti o assistenzialismo, chiedono una politica attenta alle loro problematiche, che si creino dei fondi per i distretti e le norme per le reti di imprese, la sburocratizzazione degli apparati pubblici, la destinazione del loro diritto annuale delle camere di commercio al sostegno dei consorzi fidi e del credito

alle imprese. In seguito alla crisi, lo Stato fortunatamente, ha dato una mano non indifferente al sistema bancario, che purtroppo non sempre ringrazia riversando attenzione verso le PMI, ecco perché oggi i consorzi fidi diventano di vitale importanza, ed ecco perché la politica regionale deve sostenere e finanziare i confidi, ultimi baluardi per la garanzia del credito alle aziende. Basti pensare che nei primi nove mesi del 2009, rispetto all’anno precedente, c’è stato un minor credito erogato in Regione Abruzzo di 380 milioni di euro. La regione Abruzzo ha il dovere di sostenere i Consorzi Fidi e la loro patrimonializzazione per aumentare l’accesso al credito delle imprese. Solo così si può ridare ossigeno a migliaia di imprese abruzzesi. Importante è anche il tasso di sofferenza delle operazioni di credito assistite dalla garanzia del Confidi, che è di 2 punti percentuali più bassi rispetto al credito concesso direttamente dagli Istituti di Credito alle imprese. Per quanto riguarda le imprese ricadenti nel cratere del terremoto, non c’è, ad oggi, ancora un livello di consapevolezza di fronte a questa immane tragedia che interessa e riguarda migliaia di piccole imprese dei settori commerciali, artigianali e professionali, a partire da quelle ubicate nel centro storico cittadino. Tantissime imprese non sono in grado oggi di percepire il presente e di programmare il proprio futuro in assenza di una serie di fattori di vitale importanza quali la Zona franca, fondi destinati alla ripresa delle attività, spazi periferici dove ricollocare le attività del centro storico, garanti delle imprese locali che devono essere attrici della ricostruzione della propria città. Concludo dando uno dei dati più terribili del post terremoto, la cassa integrazione in deroga è passata da 208 mila ore a circa 7 milioni di ore

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nonsoloeconomia

Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica

Il mezzogiorno esce dall’oblio

I

l Mezzogiorno sembrava essere dimenticato. Si deve a due importanti studi apparsi in quest’ ultimo periodo se i problemi economici del Mezzogiorno sono tornati prepotentemente alla ribalta. In effetti, la questione meridionale non poteva essere considerata un aspetto marginale della vita economica del paese, mentre viceversa tendeva ad affermarsi tra larghi settori dell’opinione pubblica una questione settentrionale. Il primo contributo è quello della Confindustria con il Convegno di Bari del febbraio 2010. Il secondo è quello della Banca d’Italia con un corposo studio, oltre 700 pagine, dedicato al Mezzogiorno e alle politiche regionali. In entrambe le circostanze ci troviamo di fronte ad analisi, riflessioni e proposte meritevoli di grande attenzione. Il quadro che emerge non è davvero rassicurante. Basta citare qualche dato. Il prodotto pro capite a prezzi correnti è stato nel 2008 addirittura pari a quello del 1970, nonostante la massa imponente di risorse trasferita nelle regioni meridionali. A livello europeo il Pil pro capite, posta uguale a 100 la media dell’UE a 27, è passato, dal 1995 al 2007, da 80,5 a 68,9. Le regioni del Mezzogiorno mantengono posizioni di retroguardia fra le 207 regioni europee e non riescono a spostarsi dalle condizioni di arretratezza, a differenza di quanto accade per altre regioni ex obiettivo 1. Gli occupati nel periodo 1993-2008 sono cresciuti soltanto del 2,5%, contro il 17,2 del centro-nord. Ma la cosa che più colpisce è la ripresa consistente dell’emigrazione, se è vero che, tra il 1997 e il 2008, circa 700 mila persone hanno abbandonato le regioni del sud. Vengono cioè espulsi giovani e manodopera con un alto grado d’istruzione con il rischio di un ulteriore impoverimento del ter-

ritorio tale da ridurne le prospettive di sviluppo in termini di capitale umano e di conoscenza. E sono questi due ultimi fattori ad essere unanimemente considerati gli elementi trainanti della crescita economica. I problemi del Mezzogiorno non sono soltanto di natura economica. I suoi ritardi riguardano aspetti essenziali nei servizi fondamentali della vita sociale quali istruzione, giustizia civile, trasporti, sanità e il cosiddetto capitale sociale, ossia il senso civico della popolazione e delle istituzioni. Solo per fare qualche esempio nella giustizia civile i procedimenti durano mediamente 1.209 giorni per la cognizione ordinaria e 1.031 giorni per le cause in materia di lavoro (circa il doppio del centro-nord). Stesso discorso vale per i tempi e i costi necessari all’apertura di un’impresa, mentre le fasi amministrative occorrenti per definire un contratto pubblico superano i 900 giorni. La Banca d’Italia calcola che le imprese operanti nelle zone con maggiore criminalità pagano un tasso d’interesse più elevato di circa 30 punti base. È ovvio sottolineare che tutti questi aspetti negativi producono minore competitività, bassa produttività e scarsa attrattività. Di fronte a questi allarmanti indicatori sembra quanto mai opportuno allontanarsi da una logica clientelare e assistenziale e dal circuito piuttosto opaco che accompagna l’attività produttiva, ristabilendo invece la logica del mercato. Molte le proposte che vengono avanzate: dal credito d’imposta ad un’area no tax, dalla valorizzazione del turismo a punto di riferimento dell’area mediterranea. Ma forse la cosa più urgente da fare è quella di operare per costruire condizioni di vita civile e rapporti istituzionali all’insegna della legalità

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il punto

Mauro Di Pietro giornalista

L’industria

sulla carriola

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untuale è giunto il Cresa che sembra avere un solo obiettivo: rassicurare a tutti i costi. Con la diffusione dei dati sul quarto trimestre 2009, il Centro di ricerca economica ci dice che in Abruzzo la crisi è rallentata, grazie ad una produzione industriale che ha fatto registrare un aumento del 3,2 per cento rispetto al trimestre precedente. Ma se lo sguardo corre allo stesso periodo dello scorso anno, la diminuzione è pari all’11,8 per cento. Fortunatamente per gli appassionati della comprensione dei fenomeni, gli economisti dell’universomondo ci avevano messo in guardia: questo tipo di andamento è da porre in relazione solo alla necessità delle aziende di rimpinguare un po’ i magazzini, dopo un lungo periodo di magra. Insomma, anche in presenza di un segno positivo, dopo mesi di profondo rosso, non è ancora possibile parlare di ripresa. Comunque sia, a stare un po’ meno peggio in Abruzzo sono le province di Chieti, Pescara e Teramo. Ovviamente, la situazione rimane delicata nella provincia dell’Aquila, dove sono state registrate flessioni del 4,6 per cento sulla produzione, del 1,9 per cento sul fatturato e dello 0,8 per cento dell’occupazione. Lasciando da parte il mondo dorato del Cresa, è il caso di scendere nell’agone del burrascoso sistema economico e trovare misure concrete d’intervento, senza attendere aiuti dal cielo. Anche i cortei in carriola ci insegnano che il tempo del dolce esilio è giunto al termine. In Regione da un po’ si riflette sull’opportunità di istituire i

“poli d’innovazione”. Le strutture che hanno per obiettivo il trasferimento della ricerca al sistema industriale sono azioni previste nel Quadro strategico nazionale che sarà finanziato con i fondi Fas e con quelli del Por Fers. Per i “poli” sarebbero disponibili 10 milioni di euro che andranno presto a bando. Purtuttavia, se è vero, come è vero, che la competitività si coniuga con l’innovazione, risulta abbastanza complicato pensare che il sistema imprenditoriale locale possa cogliere questa opportunità. In passato, infatti, esperienze analoghe, basti citare per tutte quella del Parco scientifico e tecnologico, non sono state coronate da successo. Sempre in Regione avrebbero pure delineato la ripartizione dei “poli” sulla base delle vocazioni prevalenti nei diversi territori: agroalimentare/agroindustria per Teramo, automotive per Chieti, tessile e servizi per Pescara e edilizia per L’Aquila. Ora la parola passerà ai tavoli tematici, dove le aziende dovranno partecipare attivamente con idee e progetti da condividere e mettere in rete con le altre imprese. Sarà questo il passaggio cruciale nel quale il sistema produttivo abruzzese dovrà dimostrare maturità e capacità di superare vecchie logiche imprenditoriali. La sfida si vince con l’innovazione, ma anche con la capacità di aggregare più imprese, mettendo da parte spinte individualistiche. E le future speranze sono tutte appese ad un cambio di mentalità e al cigolio delle carriole

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in primo piano

Âť di Eleonora Lopes

Dalla Bit con furore

Borsa internazionale del turismo 2010. La manifestazione milanese ha visto la consacrazione del prodotto turistico abruzzese non solo per il consenso di pubblico che in quattro giorni ha affollato l’area espositiva, ma anche per la qualità delle proposte turistiche che la Regione, le quattro province e i comuni hanno presentato

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speciale BIT Un’immagine dello stand Abruzzo alla Bit 2010

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arola d’ordine alla BIT, turismo integrato. Bilancio più che positivo per l’Abruzzo alla Borsa Internazionale del Turismo, svoltasi a Milano dal 18 al 21 febbraio. L’assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio si è espresso con parole di grande soddisfazione per i risultati ottenuti, sia in termini di presenze che di contrattazioni: «Un primo bilancio della trasferta milanese –ha dichiarato- non può che essere positivo, soprattutto per le presenze che abbiamo registrato nei quattro giorni di Fiera. Un successo senza precedenti: decine di migliaia di visitatori hanno avuto modo di apprezzare le nostre proposte dal mare alla montagna al turismo

verde dei Parchi naturali e questo ci fa ben sperare per la prossima stagione estiva». Di Dalmazio ha poi aggiunto: «Il nostro obiettivo era dare un’immagine nuova dell’Abruzzo dopo il terremoto che ormai è definitivamente alle spalle e far capire agli operatori turistici, alla stampa specializzata e al grande pubblico, che siamo usciti dalla fase difficile e siamo pronti a ripartire. In quest’ottica va dato atto del grande lavoro di squadra svolto da tutte le componenti presenti alla Bit, dalle Province ai Parchi passando per l’Arssa e l’assessorato all’Agricoltura che hanno curato tutte le degustazioni. Sarà proprio il gioco di squadra a fare la differenza per il rilancio del nostro amato

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in primo piano Lo stand dell’azienda teramana Baltour, unica realtà abruzzese ad essere presente nella Bit nel padiglione dei tour operator nazionali

Abruzzo». Lo stand dell’Abruzzo è stato inaugurato dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, insieme al nostro assessore. Un privilegio che non capita a tutte le regioni. Il Ministro ha parlato di “stand accogliente e pieno di colori, ben fatto e organizzato”. Subito dopo l’apertura ufficiale dell’area espositiva abruzzese, ospite dell’assessore al Turismo, è stato

il presidente dell’Enit Matteo Marzotto che ha pranzato nel nostro stand assaporando alcune specialità realizzate nell’area degustazione dell’Arssa. Lo stand Abruzzo è stato letteralmente preso d’assalto grazie anche al lavoro di promozione del prodotto enogastronomico che sta portando avanti l’Arssa. Nello stand erano presenti punti informativi delle quattro province con le rispettive eccellenze, un desk centrale che presentava il turismo verde, quello dei Parchi, delle aree protette e ecosostenibile, vero punto di forza dell’offerta turistica abruzzese. Di fronte al palco delle performance, è stato collocato un maxi schermo, uno dei tre collocati su tutta l’area fieristica della Bit, che mandava in onda immagini sulle attrattive turistiche e abruzzesi. Un programma intenso quello di quest’anno, dove in 4 giorni si è susseguita una staffetta continua tra conferenze stampa, degustazioni, personaggi, spettacoli, performance e tanto movimento in 400 metri quadrati di stand. Gli spettacoli della “Compagnia dei folli”, dei “Bande-

l’Abruzzo premiato al Bit Tourism award 2010 Un premio speciale per “la capacità di risponde- e di una regione di risollevarsi al più presto». re in modo costruttivo, collaborativo ed efficiente Il premio che la Bit ha voluto tributare all’Abruzall’evento sismico dell’aprile 2009”. Con questa mo- zo per il coraggio e l’efficienza mostrate per uscire tivazione l’Abruzzo è stato premiato al Bit Tourism da una situazione di grande emergenza, è la teaward 2010 da una stimonianza di come giuria composta da un intero Paese, in membri dell’Ente Milatutte le sue categorie noFiera e organizzatoproduttive, voglia parri della Bit. tecipare direttamente Il premio è stato conal processo di ripresa segnato all’assessore dell’Abruzzo. al Turismo nel corso La consegna del Toudella cerimonia di rist award all’Abruzzo premiazione che si è è stata accompagnasvolta a Palazzo Mezta da un momento di zanotte a Milano. «Per grande commozione, l’Abruzzo è un grande che ha reso ancora più L’assessore regionale al turismo Mauro Di Dalmazio ritira il prericonoscimento - ha genuina e sentita la mio Bit Tourism award 2010 detto l’assessore al Tucerimonia. rismo - non solo nella prospettiva di una Bit che si «Ripartiamo - ha concluso l’assessore al Turismo preannuncia nuova e piena di impegni per il prodot- da questo prestigioso riconoscimento nazionale con to Abruzzo, ma anche per il lavoro che l’intera regio- rinnovato entusiasmo che poi è la parola d’ordine ne ha svolto nei giorni e mesi successivi al sisma di che deve caratterizzare la presenza dell’Abruzzo alla aprile che conferma la grande volontà di un popolo Bit 2010».

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speciale BIT

resi” di Bucchianico e le voci della “Corale di Verdi” di Teramo hanno chiuso il programma degli eventi alla Bit 2010. La manifestazione milanese ha visto la consacrazione del prodotto turistico abruzzese non solo per il consenso di pubblico, ma anche per la qualità delle proposte turistiche che la Regione, le quattro province e i comuni hanno presentato. «Un successo senza precedenti –ha detto il governatore Gianni Chiodi- decine di migliaia di visitatori hanno avuto modo di apprezzare le nostre proposte dal mare alla montagna al turismo verde dei Parchi naturali e questo ci fa ben sperare per la prossima stagione estiva». Consensi allo stand Abruzzo sono arrivati anche dalla direzione della Bit e dall’Ente FieraMilano, che a più riprese hanno apprezzato pubblicamente il lavoAll’interno dello stand Abruzzo uno spazio dedicato all’enogastronomia curato dall’assessorato regionale all’agricoltura

Di Dalmazio: «Il nostro obiettivo era dare un’immagine nuova dell’Abruzzo dopo il terremoto che ormai è definitivamente alle spalle e far capire agli operatori turistici, alla stampa specializzata e al grande pubblico che siamo usciti dalla fase difficile e siamo pronti a ripartire»

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speciale BIT

ro dell’Abruzzo. A Milano, insomma, è venuto fuori il vero spirito dell’Abruzzo, quella sinergia e quella comunione d’intenti che rappresentano l’unica strada percorribile per una visione strategica del comparto turismo. «Ora - ha concluso l’assessore al Turismonon ci resta che continuare a lavorare, partendo dal

successo ottenuto alla Bit». Una Bit che ha soddisfatto tutti, ma non dimentichiamo che questa fiera rimane una vetrina per la promozione e un punto da cui partire. Ora è il momento per gli operatori di raccogliere i frutti in termini di vendibilità del nostro prodotto turistico

Civitella del Tronto e i 150 anni dell’Unità d’Italia C’è anche Civitella del Tronto tra i 35 comuni italiani che sono al centro dei festeggiamenti in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il Comitato per la celebrazione dei 150 anni ha presentato alla Bit di Milano il logo della ricorrenza e il programma dei festeggiamenti, che partiranno dal prossimo giugno 2010 per concludersi nel novembre 2011. Due anni circa di manifestazioni e celebrazioni che, nelle intenzioni del Comitato, faranno di Civitella del Tronto un punto di attrattiva sia dal punto di vista culturale che turistico-storico. L’inserimento di Civitella del Tronto, ultimo dei comuni ad entrare nel neonato Stato italiano come ha ricordato il professor Italo Di Dalmazio presidente del Comitato, tra i comuni promotori dei festeggiamenti è stato concluso grazie all’interessamento dell’Anci che nella figura del suo presidente e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha concluso un primo importante gemellaggio proprio con il comune di Torino. La piena adesione

alla manifestazione e al programma proposto dal Comitato e dall’amministrazione comunale di Civitella, sono state garantite dall’assessore alla Cultura e Turismo che ha partecipato alla conferenza stampa alla Bit. «Si tratta di un progetto ambizioso - ha detto l’assessore - e la Regione ha capito l’importanza e l’impatto dell’iniziativa che non a caso può godere di un’ampia platea istituzionale che dà il senso della comunanza d’intenti che la comunità abruzzese riesce ad esprimere». Proprio al sindaco di Civitella del Tronto Gaetano Luca Ronchi e al presidente del Comitato, l’assessore al Turismo ha detto che «il governo, tramite la figura del sottosegretario Gianni Letta, ha mostrato l’intenzione di appoggiare l’adesione del comune di Civitella del Tronto al programma nazionale in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Un via libera che lascia ben sperare per la riuscita delle celebrazioni».

Un momento della conferenza stampa di presentazione degli eventi celebrati a Civitella del Tronto per i 150 dell’Unità d’Italia

» di Laura Tinari

L’Aquila 2019

Sarà formalizzata il 6 aprile prossimo la candidatura dell’Aquila Capitale Europea della Cultura 2019, la cui presentazione è stata anticipata alla Bit dal governatore Gianni Chiodi, e dall’assessore regionale

alla Cultura e al Turismo Mauro Di Dalmazio, alla presenza della presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane, e dell’assessore comunale Marco Fanfani. «Sono state già avanzate altre can-

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speciale BIT

didature -ha esordito Di Dalmazio- ma ho motivo raggiungere la riqualificazione del patrimonio archidi pensare che L’Aquila possa farcela. L’Abruzzo si è tettonico e in grado di offrire alla popolazione una identificato molto nel suo capoluogo e questo sarà prospettiva certa sui tempi della ricostruzione. Chioper noi un volano straordinario». Si è poi soffermato di ha poi accennato ad un Comitato d’onore di altissulla forza culturale dell’Aquila e sul percorso che simo profilo istituzionale, che vede in prima linea il nei prossimi anni sensibilizzerà il mondo della cul- sottosegretario Gianni Letta, il presidente Emerito tura tout court nei confronti del Senato Franco Marini e il del nostro territorio. «Abbiagiornalista Bruno Vespa. mo qualità e ricchezze -ha Alla conferenza stampa era concluso- per stare ai vertici presente anche una rappree se non ci riusciremo sarà sentanza dei “Giovani per solo colpa nostra». Parliamo L’Aquila 2019”, un movidi un patrimonio architetmento nato a sostegno della tonico, culturale e artistico candidatura dell’Aquila con che paradossalmente ha sulo spirito di motivare i proscitato l’interesse dei media pri coetanei su un obiettivo e dell’opinione pubblica solo concreto. Lo scopo è renLa conferenza stampa sulla candidatura a seguito del sisma. Il godere loro, i veri beneficiari dell’Aquila Capitale Europea della Cultura 2019 vernatore a chiusura della dell’evento, attori nella proconferenza stampa ha notato come la presenza dei mozione di questa importante iniziativa rendendosi presidenti delle altre province abruzzesi e di alcuni artefici di un collegamento diretto con gli enti locali consiglieri regionali sottolineasse come l’Abruzzo e sensibilizzando i cittadini circa le reali opportunifosse sempre più abruzzese. Una bellissima imma- tà sociali, culturali, imprenditoriali che da un tale gine che da davvero il senso della profonda trasfor- evento possono scaturire per l’intero territorio. mazione che gli animi hanno subito dopo il 6 aprile Creare momenti di aggregazione attraverso la rescorso. Ha parlato dell’Aquila, della «sua storia ori- alizzazione di reti sociali, consapevoli che fare siginale nel panorama della vita culturale, musicale, stema, generare collaborazione tra istituzioni, forze cinematografica e teatrale. La sua candidatura ha politiche diverse, imprenditori, associazioni è neun pregio perché L’Aquila nel 2019 sarà già divenuta cessario per raggiungere risultati importanti, questa internazionale per il suo percorso di ricostruzione». la mission del movimento, la cui presidente è Elvira Il 2019 è infatti un orizzonte temporale adatto per Cerrati di Celano.

Cos’è la Capitale Europea della Cultura? Nasce nel 1985 con il nome di Città Europea della Cultura per iniziativa del ministro della Cultura greco Melina Mercouri come mezzo per avvicinare i cittadini degli Stati membri dell’Unione Europea. Il crescente impatto culturale e socio-economico ha permesso alle Città che si sono succedute come capitali europee di attrarre un alto numero di visitatori. Dal 2005 sono le Istituzioni europee a prendere parte alla procedura di selezione delle città che ospiteranno l’evento, finanziato con il programma Cultura 2000. Ogni anno a rotazione due Stati membri dell’UE sono assegnatari di questo titolo: nel 2019 l’Italia, insieme alla Bulgaria, avrà di nuovo il diritto di ospitare la Capitale Europea della Cultura.

Il ministro Brambilla presente all’inaugurazione dello stand Abruzzo insieme all’assessore Di Dalmazio

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in primo piano

U

na stagione di riforme per preparare il turismo abruzzese al rilancio. È quello che chiede Assoturismo-Confesercenti, la federazione che associa oltre 1.500 imprese turistiche in Abruzzo e che ora lancia la proposta di aprire una fase «ricostituente» per il turismo abruzzese. Dopo l’approvazione della «legge Di Dalmazio» sull’estensione temporale delle concessioni balneari, frutto di una positiva concertazione con le associazioni dei balneatori e di una intesa fra maggioranza e opposizione, «le imprese turistiche abruzzesi chiedono ora l’apertura di una stagione di riforme» dice Daniele Zunica, presidente di Assoturismo-Confesercenti, «per adeguare gli strumenti di sostegno al turismo, a partire da Abruzzo Promozione Turismo, dall’aeroporto e da un nuovo Piano marketing». «Il clima che si è creato in Consiglio regionale e fra le associazioni di categoria attorno alla legge sulle concessioni balneari è un patrimonio per l’Abruzzo che non va disperso» spiega Enzo Giammarino, direttore regionale di Confesercenti, «e che anzi va subito rilanciato. Il turismo ha bisogno con urgenza ormai di una serie di riforme che consentano alle imprese di operare sul mercato con strumenti adeguati. E il tempo di queste riforme è arrivato». Sull’APTR ha dichiarato Daniele Zunica: «La prima riforma non può che essere quella dell’Azienda di promozione turistica regionale, «che deve tornare al più presto nella piena disponibilità degli imprenditori per una promozione efficace ed un sostegno trasparente alla commercializzazione. Bisogna uscire» dice Zunica

Potenziamento dell’aeroporto, rilancio dei trasporti ferroviari e riforma degli strumenti finanziari vanno inseriti in un programma di riforme dalla tempistica certa e con risorse adeguate

Daniele Zunica presidente regionale Assoturismo - Confesercenti

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«dal commissariamento e riformare l’azienda in tempi rapidissimi». Quanto all’aeroporto, Giammarino chiede che «la Regione mantenga l’impegno di finanziare la legge 57 del 2001 sulla promozione dell’aeroporto, in modo da consentire allo scalo di proseguire nella crescita. Nel 2009, nonostante la crisi economica e il sisma del 6 aprile, il numero dei passeggeri è cresciuto dell’1,8% mentre in tutta Italia i principali scali sono in perdita. Questo è un punto di forza: non c’è sviluppo del turismo senza un aeroporto che serva gli interessi dell’Abruzzo. Occorre potenziare il settore dei cargo, grazie ad adeguamenti strutturali non più rinviabili e già previsti nel piano regolatore aeroportuale, e stringere ancora di più i rapporti con alcuni grandi vettori e collegando stabilmente Pescara almeno con due importanti hub. Al tempo stesso» aggiunge Giammarino «va scritta una nuova pagina con Trenitalia: l’Abruzzo è tagliato


l’altra faccia della Bit

» a cura della redazione

Confesercenti: «per il turismo si apra la stagione delle riforme» Tra le priorità di Assoturismo-Confesercenti: la riforma sull’APTR, potenziamento dell’Aeroporto d’Abruzzo e un nuovo piano marketing per rilanciare il turismo regionale

Enzo Giammarino direttore regionale Confesercenti

fuori dai principali investimenti, e questa tendenza va subito invertita». Le riforme nel turismo, sottolinea Giammarino, «vanno affiancate da un piano marketing innovativo, che punti sui nuovi mezzi di comunicazione e che rimetta al centro l’unicità della destinazione Abruzzo», e – aggiunge Zunica – «da una nuova legge di sostegno all’accesso al credito agevolato per le imprese turistiche (la attuale legge 77/2000)». «Non possiamo affrontare questi grandi temi in com-

partimenti stagni, sganciati l’uno dall’altro» spiega il direttore di Confesercenti, «ma solo in un disegno strategico: quello di dare strumenti nuovi al turismo abruzzese. Riforma dell’Aptr, potenziamento dell’aeroporto, rilancio dei trasporti ferroviari e riforma degli strumenti finanziari vanno inseriti in un programma di riforme dalla tempistica certa e con risorse adeguate. L’assessore Di Dalmazio convochi subito un tavolo per le riforme del turismo: torniamo a chiedere una variazione al bilancio ordinario della Regione destinando alle attività produttive mezzo punto di Irap per investimenti ordinari che non si possono scambiare con le risorse comunitarie che seguono altre logiche di caratteri pluriennali. Un Piano strategico per il turismo risultato di una condivisione fra maggioranza e opposizione, e fra istituzioni e imprenditori. Le imprese hanno già dimostrato di essere pronte a farlo»

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in primo piano

» a cura della redazione

Federalberghi: in tre anni il nuovo volto del turismo Il presidente Emilio Schirato: «Investire sul turismo significa puntare sull’unico settore in grado di garantire lo sviluppo economico e occupazionale della nostra regione» Il profilo della “Bella addormentata” - Foto di Rocco Petrei

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a Federalberghi-Confcommercio Abruzzo, associazione che rappresenta la gran parte delle aziende operanti nel comparto turistico, ha presentato alle massime autorità regionali le proprie proposte per lo sviluppo e la promozione del turismo nella Regione Abruzzo nel periodo 2010-2013. «Il nostro obiettivo –ha detto Schirato- è far comprendere che è arrivato il momento di sdoganare il turismo dal ruolo di “cenerentola” del bilancio regionale per puntare invece su di esso come fulcro dello sviluppo della nostra regione. In tale ottica, auspichiamo da parte delle autorità regionali la massima attenzione alle proposte da noi elaborate al fine di un inserimento delle stesse negli indirizzi programmatici per il governo regionale. Ribadiamo, infatti, che puntare sul turismo significa investire sull’unico settore in grado di garantire lo sviluppo socio-economico della regione e che porre attenzione alle istanze del settore può costituire politicamente la carta vincente della futura attività regionale». «Le nostre istanze –continua Schirato- fanno riferimento allo schema regionale predisposto per il Master Plan 2010-2013, con particolare riguardo ai punti relativi

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alla revisione della normativa dell’APTR che appare ormai improcrastinabile e che deve fare dell’Azienda di Promozione Turistica Regionale l’autentico braccio operativo della nostra regione sui mercati turistici nazionali ed internazionali, e allo sviluppo dell’Aeroporto d’Abruzzo, condizione irrinunciabile per ipotizzare uno sviluppo turistico nel prossimo triennio». Queste le proposte della Federalberghi-Confcommercio: Revisione della legge 54/97 sul funzionamento dell’APTR, sviluppo delle infrastrutture per la competitività dell’offerta turistica, azioni promozionali sull’immagine dell’Abruzzo, legge per la ristrutturazione delle attività ricettive, valorizzazione delle risorse legate all’enogastronomia, all’artigianato, alla cultura, all’arte ed alla natura, miglioramento della competitività e qualità delle imprese e dei servizi per il turismo e infine, attivazione di un osservatorio turistico regionale. La Federalberghi-Confcommercio Abruzzo ritiene fondamentale sottolineare che l’Azienda di Promozione Turistica Regionale deve profilarsi sempre di più come Agenzia tecnica, vero “braccio operativo” delle politiche regionali, che adotti sempre più logiche e procedure lavorative tipiche dell’imprenditoria privata.


l’altra faccia della Bit

«L’APTR deve profilarsi sempre di più come Agenzia tecnica, vero “braccio operativo” delle politiche regionali»

Emilio Schirato, presidente regionale di Federalberghi

Quanto all’Aeroporto d’Abruzzo ritiene necessario garantire alla S.A.G.A. S.p.A. un contributo marketing non inferiore a 5.000.000 di euro all’anno per tutto il triennio di riferimento, ipotizzando poi di accrescerlo negli anni successivi e dare corso agli investimenti previsti per l’allungamento della pista, per l’incremento dei voli nazionali e internazionali e per l’aumento dei parcheggi per le aeromobili. In merito alle azioni promozionali sull’immagine dell’Abruzzo, la Federalberghi propone una grande campagna promozionale volta ad affermare e rafforzare

l’immagine della marca Abruzzo con programmazione e dotazione economica predefinita quadriennali e basata sui reali prodotti turistici che l’Abruzzo propone ai Mercati da concordare con gli operatori. In merito al Portale turistico regionale, l’associazione vorrebbe ricondurre ad unità i 2 portali turistici regionali oggi ancora esistenti, ridisegnando il nuovo portale con criteri S.E.O. (Search Engine Optimization) ed acquistare parole chiave per un suo miglior posizionamento sui motori di ricerca e rendere prenotabili strutture ricettive e pacchetti turistici direttamente da portale. Tra le ultime indicazioni: Banda Larga per internet in tutte le destinazioni turistiche, anche interne, Segnaletica turistica, Calendari eventi, definizione di piani di promo-commercializzazione regionale concordati con gli operatori, incentivazione eventi e attività legati all’enogastronomia regionale, incentivazione di Workshops, Press Tours ed Educational Tours, classificazione strutture ricettive, riqualificazione ricettività, fruibilità risorse culturali e la creazione dell’Osservatorio Turistico Regionale con organizzazione di un unico Ufficio di elaborazione dati suddivisi per territori omogenei e per tipologia di strutture ricettive

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in primo piano

» a cura della redazione

Confcommercio: a rischio il futuro dell’Aeroporto d’Abruzzo

Un’affollata assemblea di operatori economici regionali si è radunata per scongiurare la chiusura dell’aeroporto a causa della mancata erogazione del contributo regionale alla SAGA Un aereo in fase di atterraggio presso l’aeroporto Liberi di Pescara

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l’altra faccia della Bit

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anti gli operatori turistici presenti nella sala convegni dell’aeroporto d’Abruzzo all’assemblea promossa da Confcommercio Abruzzo per scongiurare la chiusura dell’aeroporto. Ribadito da tutti i relatori intervenuti l’invito alla Regione Abruzzo ad erogare alla SAGA, Società di gestione dell’aeroporto, il contributo annuo senza il quale lo scalo abruzzese è destinato a chiudere. Si tratta di un grido d’allarme molto serio in quanto la mancata erogazione del contributo alla SAGA rischia il fallimento della SAGA e la chiusura conseguente dell’Aeroporto d’Abruzzo. All’incontro sono intervenuti: il presidente della Confcommercio Abruzzo Ezio Ardizzi, l’On. Vittoria D’incecco, il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, il sindaco di Chieti Francesco Ricci, il presidente della SAGA Vittorio Di Carlo, il presidente della Federalberghi Abruzzo Emilio Schirato e il presidente di Confcommercio Chieti Angelo Allegrino. «La nostra associazione -ha detto Ardizzi- ha sempre prestato grande attenzione alla questione aeroporto nella certezza che dallo sviluppo dello scalo abruzzese potesse scaturire un contestuale sviluppo dell’economia dell’intero territorio regionale. Ecco perché in un momento difficile per le sorti dell’aeroporto abbiamo ritenuto di chiamare a raccolta gli operatori economici del territorio, al fine di far comprendere alla Regione Abruzzo che non è possibile mettere a rischio di chiusura un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo economico regionale. L’Abruzzo ha bisogno dell’Aeroporto d’Abruzzo e l’Aeroporto d’Abruzzo ha bisogno del

Siamo pronti a difendere il patrimonio della nostra regione da cui non può prescindere il futuro del turismo abruzzese finanziamento regionale per continuare ad esistere». «Siamo pronti ad intraprendere –ha concluso il presidente- anche azioni più eclatanti per difendere quello che è un patrimonio della nostra regione da cui non può prescindere il futuro dell’economia e del turismo abruzzese».

Ezio Ardizzi, presidente Confcommercio Abruzzo

Dal tono non meno allarmante la dichiarazione di Di Carlo che ha affermato: «La SAGA spa è una società per azioni a maggioranza di capitale regionale, per cui senza l’impegno di spesa da parte della Regione Abruzzo di 4,5 milioni di euro rischia di dover attingere al proprio capitale sociale che è pari a 6 milioni di euro. Questo vuol dire dover operare con soli 1,5 milioni di capitale che potrebbero comportare la perdita della concessione da parte dell’ENAC. Ma anche se ciò non fosse, senza risorse per azioni di marketing sui mercati di riferimento dei voli low cost, sarebbe immediato l’abbandono delle compagnie stesse e si perderebbero così passeggeri e di conseguenza ci sarebbe la chiusura di tutte le attività commerciali interne all’aeroporto che impiegano 500 persone. Se entro il 9 marzo, data del prossimo C.d.A. della SAGA non avremo risposte dalla Regione Abruzzo dichiareremo lo stato di crisi». A chiusura dei lavori l’intervento di Schirato che ha dichiarato: «Tutti gli aeroporti italiani sono supportati finanziariamente dagli Enti Regione, basti pensare a quello di Bari che riceve 20 milioni di euro dalla propria regione. Vogliamo quindi una risposta immediata dalla Regione Abruzzo anche perché sappiamo che esistono 833 milioni di euro di fondi FAS che sono già stati assegnati e che prevedono interventi anche nel campo dei trasporti senza che nulla sia stato previsto per l’aeroporto. Ci chiediamo: che senso ha andare alle fiere se non abbiamo l’aeroporto? Perché portiamo i tour operator a girare l’Abruzzo se poi non abbiamo più i mezzi per farli arrivare? Perché si presenta lo stand dell’Abruzzo alla BIT e cioè la facciata se non c’è l’aeroporto e cioè la sostanza? Il dubbio è che si voglia chiudere lo scalo ai voli per farne l’officina di Fiumicino!»

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» di Marco Taglieri

In caso di lavori... Edimac Elevati standard qualitativi, attenzione al cliente, continuità e assistenza post-vendita dei marchi venduti. Così si diventa punto di riferimento nel settore macchine e attrezzature edili e stradali

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os’è la Edimac? «È l’azienda leader in Abruzzo e Molise, é fra le prime 10 aziende in Italia nel settore delle macchine e attrezzature edili e stradali». Risponde così alla nostra domanda Gerardo Gigli, e lo fa con una punta di orgoglio quando pronuncia la parola “leader”. Già, perché dopo quasi 40 anni di attività, lo si può dire con certezza: «Edimac, è sinonimo di qualità, affidabilità e professionalità». È leader, non a caso. Sono state aperte tre filiali (L’Aquila, Montecosaro Scalo vicino Macerata, Porto D’Ascoli) e la nuovissima e moderna sede di Pescara. Il parco macchine è composto da più di 250 mezzi a noleggio, ha un giro di affari annuo di circa 20 milioni di euro. Risultato straordinario, soprattutto se

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si pensa a come è nata l’idea imprenditoriale di Gerardo Gigli. «Inizia tutto nel 1975 da due soci e un ragioniere che faceva anche il magazziniere. Oggi il nostro team è composto da circa 45 persone». Gerardo Gigli è il presidente dell’azienda, il figlio Alex è un responsabile delle vendite di area e lavora con il padre dall’età di 18 anni, mentre Rossella è l’amministratore delegato ed è in Edimac da quando di anni ne aveva 23, subito dopo aver conseguito la laurea con ottimi risultati. «I primi anni non sono stati facili – racconta Gerardo Gigli – pur avendo già un po’ di esperienza alle spalle. Siamo stati bravi e fortunati a iniziare subito con marchi importanti, che hanno creato i presupposti per una crescita costante nel tempo, insieme ad altri ele-


Gerardo Gigli con i figli Alex, responsabile delle vendite di area e Rossella, amministratore delegato

Âť Foto di Simone Cerio

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L’ingresso dell’azienda

Una veduta parziale della sede di Pescara

menti altrettanto fondamentali. In questo settore, i nostri concorrenti hanno cambiato i loro marchi ogni 4/5 anni, noi, invece, siamo concessionari degli stessi marchi da 30 anni, conquistando la fiducia del cliente, il quale sa di poter trovare presso di noi la stessa affidabilità di sempre». Edimac srl, costituitasi ufficialmente nel 1993, è concessionaria del marchio Jcb per Abruzzo, Molise e adesso anche per le Marche, e di Potain (gru edili da cantiere) per la regione Abruzzo. L’azienda rappresenta anche altri marchi di rilevanza internazionale come Atlas Copco (compressori d’aria), Dynapac (rulli stradali e macchine per asfalto),

Bunker, Messersì, Fiori, Alimak Hek, e Faresin Industrie. I mezzi a disposizione per il noleggio sono in grado di soddisfare le più svariate esigenze nell’edilizia e non solo. Essi, infatti, vanno dai mezzi per il movimento terra (escavatori, rulli, minipale, martelli idraulici, motocompressori, generatori elettrici) a quelli per la lavorazione ed il trasporto di malte e calcestruzzo (dumper e autobetoniere), per finire con attrezzature di sollevamento (gru), ponteggi, piattaforme aeree. Il segreto del successo targato Edimac va ricercato, senz’altro, nella cura del cliente: «Quando abbiamo iniziato la nostra attività i nostri competitors erano un po’

La nuovissima sede di Pescara

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fermi – spiega Gerardo Gigli – quasi come se aspettassero il cliente sulla porta. Noi, invece, abbiamo introdotto un nuovo modo di parlare con l’impresa, visitando direttamente i cantieri ed evitando filtri esterni tra il personale e i clienti stessi. Soprattutto, abbiamo cercato di consigliare ai clienti la migliore soluzione ai loro problemi». In un settore in continua evoluzione, e in cui è fondamentale adeguarsi al cambio dei tempi, sia sotto gli aspetti tecnologici che normativi, la Edimac ha preceduto tutti sia nell’ottenere le prime certificazioni di qualità (nel 2000 ha ottenuto la ISO 9001), sia nel puntare forte sulla formazione. «Da anni ormai promuoviamo corsi di formazione per le imprese e abbiamo stretto rapporti di collaborazione con Ance, Api, Formedil, Cassa Artigiani e Edilformass per la formazione del personale nei cantieri, elemento essenziale, richiesta, tra l’altro, dalla normativa in materia di sicurezza sul lavoro». Dopo quasi quarant’anni di attività Gerardo Gigli è diventato un grande conoscitore di questo settore. Oggi il suo nome è molto noto in questo campo. L’azienda ha risposto “presente” anche in occasione del terremoto cha ha colpito L’Aquila, mettendo a disposizione circa 60 macchine MMT, una ventina di gru ma, soprattutto, dando un servizio d’assistenza a quelle imprese, venute anche da fuori regione, impegnate nell’imponente operazione del progetto “C.A.S.E.” «Sarebbe importante – afferma Gigli – che il

governo intervenisse con incentivi in materia di sicurezza e innovazione. Il parco macchine a nostra disposizione è ancora datato rispetto ad alcuni paesi del Nord Europa e servirebbero incentivi per il rinnovamento delle attrezzature. La legge “Tremonti-ter” ha dato un po’ una scossa al settore, ma non è ancora sufficiente». «La situazione attuale -continua Gigli- non è facile, e solo al tempo di Tangentopoli si visse una crisi simile. Ma quella era una crisi politica, oggi invece ha carattere economico. Per esempio, nella ricostruzione post sisma, le nostre istituzioni dovrebbero prestare più attenzione alle imprese abruzzesi, che, come potenzialità e capacità produttive, sono sicuramente in grado di dare un apporto determinante alla rinascita delle zone colpite dal sisma, ma soprattutto le imprese abruzzesi sono “affidabili”. Allora gli chiediamo: “Come uscirne?” «Le imprese sono alle corde. La burocrazia, la stretta creditizia, e la pressione fiscale, stanno inchiodando l’economia ogni giorno di più. La Edimac ha continuato a puntare su una qualità altissima, cercando di contenere i costi e aumentare contemporaneamente il ventaglio dei servizi. Il fatto che il nostro fatturato sia quasi in linea con quelli degli anni passati, in un settore che registra cali del 50 per cento e anche oltre, dimostra che abbiamo lavorato bene e che il cliente si fida di noi come e più di prima. Quasi 40 anni di lavoro e presenza sul territorio non si improvvisano». Alcuni macchinari nel reparto pre-consegne

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a tu per tu con Gerardo Gigli

Cosa significa, per lei, essere imprenditore? «Significa sacrificarsi molto, anche trascurando qualche volta la famiglia, per dedicarsi anima e corpo alla propria attività. Avere, poi, il coraggio di innovarsi sempre e fare investimenti anche in periodi di crisi». Una scelta difficile: quali sono, allora, i vantaggi che se ne possono trarre? «Beh, vedere la propria azienda crescere, ma soprattutto vedere la soddisfazione dei propri clienti. Tutto

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questo mi ripaga dei sacrifici fatti finora». Una lunga carriera che parte dal basso: qual è il momento che ricorda con maggiore soddisfazione? «Vedere che i miei figli sono ragazzi davvero in gamba, e che sono riusciti a integrarsi perfettamente in azienda, questa è la più grande soddisfazione del mio lavoro ed avere una squadra di collaboratori validi e motivati». Come si ottiene il profitto in questo settore?

«È sempre più difficile, devo dire la verità. Noi riusciamo ad avere marginalità, ma la otteniamo sul fornitore prima che sul cliente. Questo vuol dire che lavoriamo bene anche a monte. E poi non smettiamo mai di credere nelle nostre potenzialità. L’aver fatto un investimento così importante, con l’acquisto di 2 nuove sedi, in particolare quella nelle Marche, dimostra che crediamo molto nello sviluppo del nostro progetto. Molto importante è anche il sostegno delle aziende con cui lavoriamo. In sintesi vince il team. L’azienda di 3/5 persone è già scomparsa dalla distribuzione, il cliente ha bisogno di avere un partner che abbia consistenza e struttura e un servizio post-vendita, e ricambi sempre disponibili». Ci sveli allora il segreto per diventare leader nel proprio settore. «Potrei dire che cerchiamo di proporre un prodotto di altissima qualità ad un prezzo concorrenziale, ma non è affatto facile con i marchi più importanti presenti in questo settore. Cerchiamo di dare un servizio di livello superiore rispetto alla norma. In realtà il segreto del nostro successo è un mix di questi tre elementi: professionalità, continuità dei marchi e assistenza post-vendita». Quali sono i modelli esteri da cui prendere esempio? «Francia, Germania e Inghilterra sono leggermente avanti rispetto a noi. Hanno già applicato il modello


Il magazzino ricambi

a cui facevo riferimento poc’anzi, dotandosi di aziende di medie dimensioni e curando molto il servizio. Tenga presente che nel nostro staff ci sono circa 20 tecnici specializzati». Motivo per cui anche la pubblica amministrazione dovrebbe fare di più per colmare il gap… «Per fortuna ci sono le associazioni di categoria che sono abbastanza attive. Ma nella PA ci sono troppi enti che si occupano della stessa cosa. C’è bisogno di più chiarezza nell’applicazione delle norme». Come si relaziona con i suoi collaboratori? «Per me la squadra è fondamentale, da soli non si riesce a far nulla». Nel vostro percorso di comunicazione aziendale c’è stata anche la sponsorizzazione di una squadra di calcio a 5: perché? «Tutto è nato dalla fusione di due squadre di serie B, l’Edimac e l’Acqua & Sapone. Abbiamo scelto uno degli sport più praticati, e in quell’anno la squadra è salita in serie A, dove milita tutt’ora. Devo dire che ne abbiamo ricavato un grande ritorno di immagine e tanta soddisfazione personale».

Uno scorcio del reparto assistenza

Prospettive per il futuro: cosa vede per lei e per l’azienda? «Non credo che si tornerà ai ritmi di crescita degli ultimi anni, ma chi ha sempre lavorato bene verrà ripagato. Gli utenti cercano sempre di più partner affidabili, anche se in questo settore c’è molta gente che si improvvisa e questo fa solo male all’impresa e all’economia ostacolandone la crescita, e determinando anche una frammentazione dell’offerta». Lei è marchigiano, ma vive da sempre qui in Abruzzo…

Per chi batte il suo cuore? Ormai mi sento abruzzese a tutti gli effetti. Adoro questa regione e apprezzo molto la cordialità e l’ospitalità di questa gente. Devo molto a queste persone che veramente mi hanno dato tanto. Nel lavoro quasi tutti i miei clienti più stretti sono diventati cari amici. Ho da fare una sola critica, l’abruzzese deve credere di più nei propri mezzi, perché quando ci si mette con impegno e determinazione, non è secondo a nessuno!

La sede di Montecosaro Scalo vicino Macerata

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incarichi&carriere

ARMANDO TOMEO VICE PRESIDENTE DELLA CCIAA DI CHIETI

Classe 1945, Armando Tomeo nasce a San Salvo. È sposato ed ha tre figlie. Nel suo lungo curricu-

lum spiccano numerosi ruoli. Per oltre 13 anni è stato quadro tecnico presso l’attuale Pilkintong Spa; dagli anni ’70 è impegnato in politica e ha ricoperto gli incarichi di consigliere comunale, assessore, vice sindaco e sindaco di San Salvo. Dal 1983 al 1988 è stato vice presidente al Consorzio industriale vastese. La passione per l’informazione l’ha portato a diventare giornalista pubblicista ed editore di Inves.to srl. Ha presieduto l’Apindustria Chieti, che dal 14 ottobre 2009 è diventata Uni.Pmi ed ha aderito a Confindustria. È impegnato nel sociale come socio fondatore e membro del comitato direttivo dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti). E ancora, Tomeo ha anche ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Ultimo incarico in ordine di tempo, la vice presidenza alla Camera di Commercio di Chieti guidata da Silvio Di Lorenzo insieme a Patrizio Lapenna.

Patrizio Lapenna, classe 1960, vastese, coniugato, è esperto di gestione aziendale, bilancio e

marketing, relazioni interprofessionali, aziendali e del personale. È stato appena eletto vice presidente vicario della nuova CCIAA di Chieti guidata dal neo presidente Silvio Di Lorenzo. Nel 1988 è direttore di zona del Vastese e membro della presidenza e giunta provinciali in Confesercenti; dal 1994 al 2000 presiede la Confservizi s.r.l., società di servizi contabili e fiscali della Confesercenti Chieti; dal 1989 al 2003 costituisce il consorzio Intercom, che nel 2003 aprì il primo centro commerciale integrato d’Abruzzo. Dal 1999 al 2009 è componente del Consiglio della C.C.I.A.A. di Chieti (settore servizi e commercio) e dal 2001 al 2009 è direttore provinciale della Confesercenti Chieti. Nello stesso periodo collabora alla creazione della prima cooperativa di credito dei commercianti d’Abruzzo. Fino al 2013 sarà nella presidenza nazionale della Confesercenti. Attualmente è membro di vari CdA di società e cooperative.

PATRIZIO LAPENNA VICE PRESIDENTE VICARIO DELLA CCIAA DI CHIETI

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incarichi&carriere

DI CARLANTONIO E DI SANTE DI NUOVO AL VERTICE DELLA GIUNTA DELLA CCIAA DI TERAMO

Il Consiglio della CCIAA

di Teramo ha eletto i componenti della Giunta dell’ente per il prossimo quinquennio. L’organo esecutivo della CCIAA è composto dal presidente, Giustino Di Carlantonio, e da 7 membri tra i quali è eletto il vice presidente. In questo ruolo è stato riconfermato il Cavaliere del Lavoro Giandomenico Di Sante che è risultato il consigliere più votato. La composizione della nuova Giunta vede oltre il presidente Di Carlantonio i consiglieri: per l’Industria Alfiero Barnabei (7 voti) e Gianni Tanzi (7 voti), per l’Agricoltura Giovanni Barba (5 voti), per l’Artigianato Gloriano Lanciotti (7 voti) e Gianfranco Mancini (7 voti), e infine per il Commercio, Giandomenico Di Sante (11 voti) e Beniamino Orfanelli (6 voti). Il presidente, Giustino Di Carlantonio, ha espresso soddisfazione per l’esito dell’elezione, definendo la nuova composizione dell’organismo un segno di continuità a testimonianza dei risultati ottenuti nel passato quinquennio.

LUIGI ANGELUCCI ALLA GOVERNANCE, SANITÀ, TURISMO E PRODUZIONE BENI DI CONFINDUSTRIA PESCARA

Luigi Angelucci, 43 anni, area manager clienti enterprise Abruzzo e Molise di Telecom Italia,

è il neo presidente della sezione “Governance, sanità, turismo e produzione beni” di Confindustria Pescara. Vice presidenti sono stati eletti: Giulio Valentini, della direzione 7° tronco di Autostrade per l’Italia e Cristiano Artoni di Adriatica Press. Il Consiglio direttivo sezionale risulta composto anche da Sergio D’Alesio, Giovanna D’Innocenzo (Fisioter), Andrea Sebastiani (Park Hotel Alcione). Il neo presidente ha dichiarato: «Sanità e Turismo sono due pilastri dell’economia del futuro. Il nostro obiettivo è rilanciare questi settori potenzialmente forti per lo sviluppo del territorio e di ampliare la base associativa per integrare e rafforzare la rappresentatività di Confindustria Pescara».

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incarichi&carriere

GENNARO TORNINCASA NUOVO PRESIDENTE DEI SERVIZI E TERZIARIO AVANZATO DI CONFINDUSTRIA L’AQUILA

Già membro del Comitato Operativo della Sezione durante gli ultimi due anni, Gennaro Tornincasa

è stato eletto presidente dei Servizi e Terziario Avanzato di Confindustria L’Aquila il 1 marzo scorso. Ha quarantuno anni, è sposato e padre di una bimba. Dopo il conseguimento della laurea in scienze politiche ed un master di specializzazione in Economia della cooperazione (con borsa di studio dell’Associazione Generale Cooperative Italiane), ha maturato le prime esperienze professionali come ricercatore, occupandosi dello studio dei modelli aziendali cooperativi in Abruzzo (sostenuto con assegni di ricerca della Fondazione Cassa di risparmio di Pescara e Loreto Aprutino e dall’istituto di studi cooperativi L. Luzzatti di Roma). Dal 2000 ha avviato le prime esperienze lavorative come libero professionista nell’ambito delle politiche di welfare, collaborando con società di ricerca, consulenza e formazione (Emme erre spa; Eurobic; Sviluppo Italia Abruzzo), Regione Abruzzo, Enti locali e con l’Università degli Studi Chieti – Pescara G. d’Annunzio (Facoltà di Economia, Dipartimento di studi aziendali, statistici, tecnologici e ambientali). Nel 2006 ha fondato lynx territorio sociale srl – società di consulenza di cui è amministratore unico – con lo scopo di fornire servizi avanzati agli attori delle politiche di welfare locale. La sua esperienza professionale è legata ai temi dell’innovazione della Pubblica Amministrazione, coordinamento e valutazione di programmi per lo sviluppo locale, utilizzo dei fondi strutturali dell’Unione europea.

ROBERTO BRANDIMARTE NUOVO PRESIDENTE DI ALBATOUR, L’ASSOCIAZIONE DEGLI OPERATORI TURISTICI

Classe 1965, Roberto Brandimarte è nato a Torano Nuovo (TE). Diplomato in ragioneria, inizia la

sua professione in uno Studio di Consulenza per poi lavorare come responsabile di produzione in una Pelletteria. E’ stato istruttore di tennis al CT Tortoreto, dove ha ricoperto per 6 anni la carica di unico direttore sportivo. Nel 2002 intraprende la strada di operatore turistico in qualità di responsabile del Hotel Meripol di Alba Adriatica al fianco di sua moglie Judith. Dal febbraio 2010 è diventato presidente dell’Associazione Albergatori ed Operatori Turistici di Alba Adriatica, “Albatour”. L’associazione nata nel 1995, ha l’obiettivo di dare voce agli operatori turistici di Alba Adriatica e dei paesi vicini. Brandimarte prende il posto di Giammarco Giovannelli che oggi è presidente onorario e vice-presidente vicario insieme ad Ombretta D’Eugenio. Roberto si ritiene una persona entusiasta e motivata che cerca sempre di raggiungere un alto livello di prestazione in tutte le sue attività. «L’umiltà, la responsabilità e la serietà –ha detto il neo presidente- sono le regole che mi sono imposto nella mia vita lavorativa, sociale e sportiva. E con questi principi che intendo guidare l’associazione Albatour».

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storie&persone

di Marco Taglieri

Enrico Marramiero, l’uomo squadra Il presidente della Piccola Industria di Pescara ripercorre gli esordi da imprenditore e guarda con ottimismo al futuro: «Dobbiamo rimboccarci le maniche, ma remando verso un’unica direzione possiamo farcela»

“Fare gruppo, fare sistema, agire attraverso reti di impresa o consorzi può essere davvero il modo migliore per apportare cambiamenti”

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“I

nsieme” è più facile. La filosofia di Enrico Marramiero è molto chiara. «Credo fortemente nell’associazionismo, e sono sicuro che se riusciremo a mettere fine all’era delle contrapposizioni, l’Abruzzo potrà risollevarsi da questo momento molto difficile». Ma andiamo con ordine. Enrico Marramiero è amministratore unico dell’AlmaCis, titolare dell’omonima azienda vitivinicola e presidente del comitato Piccola Industria di Pescara all’interno di Confindustria. E nuovi sviluppi (di cui ci parlerà a fine intervista) potrebbero essere all’orizzonte. Si ricorda il suo primo giorno di lavoro? «Ho iniziato nel 1989 nell’azienda di mio padre, l’AlmaCis, spinto dalla forte ammirazione che avevo per lui. Ci occupavamo di progettazione e costruzione di impianti a gas metano. Sin da subito ho cercato di ritagliarmi uno spazio in un settore poco conosciuto come quello della cogenerazione e degli impianti speciali. A distanza di 20 anni, quella che era soltanto un’appendice dell’azienda è diventata il suo punto di forza».


Enrico Marramiero, presidente della Piccola Industria di Pescara

Missione compiuta, dunque: come ci è riuscito? «Innanzitutto sfruttando gli insegnamenti di mio padre, che con la società Almagas è stato per anni concessionario di gas metano nonché la collaborazione fondamentale di tutte le persone che avevano lavorato con lui. Poi riflettendo sul fatto che producendo insieme energia elettrica e calore/freddo (co e trigenerazione), potevamo recuperare l’investimento in 2-3 anni attraverso il risparmio energetico. Oggi questi argomenti sono di estrema attualità, ma a quel tempo erano quasi

totalmente sconosciuti». Qual è allora il valore aggiunto di AlmaCis? «Noi non vendiamo soltanto l’impianto in sé, ma un vero e proprio pacchetto completo. In questo modo offriamo al cliente anche la manutenzione e la gestione degli impianti stessi. Siamo stati i realizzatori di due “ fabbriche distribuite di energia” a Latina e Frosinone, dove anche grazie all’azione promozionale delle territoriali di Confindustria, le aziende che hanno aderito al progetto acquistano insieme energia e

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storie&persone

Marramiero insieme al presidente di Confindustria Pescara Mauro Angelucci

calore a prezzi più bassi, e per l’immediato futuro la nostra intenzione è quella di riproporre la formula anche in Abruzzo». Quali sono gli ostacoli che incontra nel rapporto con il cliente? «Non è facile creare pacchetti su misura per le singole aziende. In più c’è la lentezza burocratica, un problema generalizzato nel nostra paese, che rallenta investimenti potenzialmente molto intelligenti. Se non ci libereremo di questi cavilli la nostra economia faticherà a ripartire». Lei è anche presidente del comitato Piccola Industria di Pescara: cosa le ha insegnato quest’esperienza? «La prima cosa che ho imparato è che l’associazionismo è fondamentale. Fare gruppo, fare sistema, agire attraverso reti di impresa o consorzi può essere davvero il modo migliore per apportare cambiamenti. Bisogna unirsi per elevare lo standard medio di ognuno di noi». Cos’è che rende difficoltoso lo sviluppo delle piccole e medie imprese? «Costi energetici, costi burocratici, rapporti con le banche. Spesso quest’ultime si attardano nel dare risposte operative alle aziende, cosicché molti progetti vengono stoppati sul nascere». In definitiva, l’Abruzzo può guardare al futuro con ottimismo? «Sarà difficile, ma sono sicuro che, per indole e carattere, sapremo rimboccarci le maniche e reagire come sappiamo. La nostra è una regione che ha tutte le potenzialità per risollevarsi: oltre alla posizione geografica, alle infrastrutture (ancora in parte da potenziare

o utilizzare meglio) e alle molte eccellenze imprenditoriali di spicco, mi piace ricordare anche le potenzialità del turismo religioso e quelle legate alle nostre bellezze naturali che ci rendono “la regione verde d’Europa”. A chi viene a trovarmi in cantina dico sempre di guardarsi intorno: Majella, Gran Sasso e mare sono visibili al solo ruotare lo sguardo di 360 gradi. E questa non è certo una cosa usuale». Dottor Marramiero, cos’è per lei il “vino”? «Inizialmente è stato il legame più stretto con la memoria di mio padre, poi è diventato pura passione. Le passioni possono indurti a fare scelte sbagliate, soprattutto in questo settore dove giustamente i costi della qualità sono altissimi, e i tempi di recupero degli investimenti sono molto lenti. Ma abbiamo lavorato bene e adesso il nostro vino è presente in tutto il mondo. Sa qual è stata una delle emozioni più forti che ho provato in vita mia? Quella di vedere esposto il Marramiero in alcuni negozi del Giappone». Iniziano a circolare voci che la vorrebbero tra i candidati alla presidenza di Confindustria Pescara: lei cosa dice a riguardo? E quali sarebbero eventualmente le sue priorità? «Sarà l’assemblea dei soci a decidere. Se il mio nome verrà preso in considerazione di certo mi farebbe piacere. Vorrei sottolineare come il lavoro di Mauro Angelucci sia stato eccezionale, soprattutto nel creare una squadra vera. Obiettivi? Beh, sicuramente studiare bene le nostre imprese per far sì che l’Unione Industriali sia la loro voce univoca, essere da stimolo al sistema sociale e politico e portare avanti interessi comuni in maniera limpida e trasparente»

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storie&persone

Il Ponte del Mare a Pescara

di Marco Taglieri Foto concesse da Fondazione Pescarabruzzo

Mattoscio sul Ponte del Mare: «Questo è un progetto originariamente concepito in via esclusiva dalla nostra Fondazione»

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È

l’uomo che ha permesso alla Fondazione Pescarabruzzo di assumere un’identità propria, specifica e autonoma. E’ il promotore di importanti iniziative culturali che hanno dato un nuovo slancio a tutta la regione, e in particolare alla città di Pescara. Nicola Mattoscio nasce a Gessopalena nel 1950 ed è professore di Economia Politica presso l’Università d’Annunzio di ChietiPescara. Ci accoglie nel suo ufficio, all’interno della Fondazione Pescarabruzzo di cui è da tempo Presidente, per fare il punto su quanto è stato fatto dall’ente, e quanto invece si dovrà fare nel prossimo futuro. Vogliamo spiegare in modo lineare cos’è Pescarabruzzo? «Come afferma la Corte Costituzionale, tutte le fondazioni di origine bancaria sono soggetti di diritto privato con finalità pubbliche, quelle che in gergo vengono chiamate public utilities. Sono dotate di un ordinamento specifico e non hanno obiettivi commerciali. Svolgono piuttosto una funzione di ispirazione e sollecitazione relativamente a 5 aree: arte e cultura, ricerca scientifica, formazione, salute pubblica, promozione e sviluppo economico del territorio. Queste fondazioni operano con il criterio della sussidiarietà orizzontale e verticale. Pescarabruzzo nasce dalla Cassa di Risparmio più piccola della Regione e fra le più piccole d’Italia. Nel 1992 si costituisce come Fondazione Caripe e, nel 2004, assume la


«Il ponte del mare segue ad un nostro progetto» Il Presidente della Fondazione Pescarabruzzo Nicola Mattoscio è uno dei protagonisti del risveglio culturale impartito alla nostra regione denominazione di Fondazione Pescarabruzzo». Quali difficoltà ha dovuto affrontare dal momento del suo insediamento alla presidenza? «Per tutti gli anni Novanta la Fondazione è stata praticamente un’appendice della banca conferitaria. Non c’erano risorse per assumere una reale indipendenza decisionale ed economica. Dopo la legge Ciampi, specificata in un Decreto Legislativo del 1999, che implicava la dismissione delle partecipazioni di controllo degli istituti di credito, abbiamo gradualmente acquisito autonomia dalla banca, mantenendo da ultimo il 5% di partecipazione, soltanto per motivi di legame storico. La prima fase della mia presidenza andrebbe definita “costituente”: ci siamo dovuti letteralmente inventare il mestiere, dallo statuto ai regolamenti fino alla prassi amministrativa e alle risorse umane. Non è stato facile, poi, convincere il mercato del potenziale valore degli assets patrimoniali che ci derivavano dalla partecipazione nella locale Cassa di Risparmio. Abbiamo dovuto, dunque, inventare prima e vendere poi un vero e proprio progetto industriale che fosse considerato credibile e concreto, e alla luce dei fatti direi che ci siamo riusciti».

Con quasi 210 milioni di euro di patrimonio netto, Pescarabruzzo è diventata la più grande fondazione di origine bancaria dell’intera Italia meridionale peninsulare: quali sono le principali iniziative promosse dall’Ente? «Ve ne sono tantissime. Relativamente al concetto di economia della cultura e della conoscenza, credo che il progetto Pescara Cityplex sia assolutamente rilevante. Con l’acquisto e la ristrutturazione di tutti i cineteatri della città (Circus, Massimo, Sant’Andrea, Michetti, ndr) abbiamo creato un vero network in grado di offrire globalmente circa 4 mila posti a sedere, 6 schermi cinematografici e 4 palcoscenici. Abbiamo poi avviato il cosiddetto sistema provinciale museale in rete, facendoci sostenitori del biglietto unico di accesso ed erogando a ciascun museo coinvolto per lo start-up significativi finanziamenti. Un’ulteriore iniziativa riguarda l’alta formazione, in cui crediamo moltissimo, con un corso di laurea in Design Industriale che privilegia la sua attenzione a tutto ciò che è accoglienza. Presso le aule predisposte negli spazi della nostra Fondazione, infatti, 32 ragazzi fanno ogni giorno lezione su come

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storie&persone

migliorare la qualità della vita attraverso il design. Puntiamo a diventare il quinto Isia d’Italia (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) e già siamo a tutti gli effetti sezione distaccata dell’Isia di Roma». E poi c’è il Ponte del Mare… «Vorrei che fosse chiara una cosa: questo è un progetto originariamente concepito in via esclusiva dalla nostra Fondazione, sin dal 2002/2003. Ci sono gli atti ufficiali dell’Istituto che testimoniano in maniera inequivocabile questa primogenitura. Ciò nonostante, questa semplice verità fatica ad essere riconosciuta pubblicamente. Quando si doveva definire l’impegno al finanziamento del progetto, nel frattempo messo a punto su iniziativa del Comune, pretendemmo il pronunciamento di tutti i gruppi consiliari, nessuno escluso. Se anche uno soltanto fosse stato esplicitamente contrario, la Fondazione avrebbe assunto decisioni ben diverse da quelle fatte. Ed invece ci fu sostanziale unanimità, anche se con riflessioni differenziate sulle priorità dell’amministrazione comunale, che era un tema che esulava dalle nostre competenze. Pescarabruzzo ha contribuito con 5 milioni di euro sui 6 totali (al netto degli oneri fiscali) e il risultato finale dell’opera ci rende soddisfatti e orgogliosi». Capitolo terremoto: come si è mossa Pescarabruzzo? «La nostra è stata una delle fondazioni italiane maggiormente impegnate nel periodo post sisma. Basti pensare che il 6 giugno 2009 consegnammo, congiuntamente alle Fondazioni di Chieti e di Teramo, al

Magnifico Rettore dell’Università dell’Aquila le chiavi di un manufatto di circa 600 metri quadri adibito ad uffici per far ripartire la macchina organizzativa come prioritaria urgenza dell’Ateneo. L’intervento fu uno dei primi in assoluto dopo la scossa del 6 aprile. Inoltre abbiamo promosso alcune iniziative editoriali, tra cui un volume sull’Abbazia di San Clemente a Casauria, purtroppo gravemente danneggiata dal sisma, che contribuiremo a restaurare con 750 mila euro, su circa 1 milione e 400 mila euro di costo totale previsto. La differenza è coperta dal prestigioso partner internazionale World Monuments Fund. Il cantiere si è già insediato dai primi di febbraio ed entro 18 mesi si concluderanno i lavori». Lei è docente di Economia politica presso l’Università d’Annunzio: come giudica il livello di istruzione nella nostra regione? «Userei l’immagine del chiaroscuro. L’Abruzzo era fino agli anni Cinquanta una delle regioni meno alfabetizzate d’Italia e d’Europa. Ora si colgono alcuni riscontri positivi. Si pensi, ad esempio, al tasso di laureati nelle fasce di età giovanili che ora è addirittura ben al di sopra della media nazionale. Purtroppo permane uno squilibrio tra la preparazione tecnico-scientifica e quella generalista umanistica. Ma è importante sottolineare che la formazione, e quella superiore e accademica in particolare, rimarranno il fattore produttivo più strategico per lo sviluppo e la ripresa economica della nostra regione, nel contesto dell’economia della conoscenza e globalizzata»

Nicola Mattoscio presidente della fondazione “Pescarabruzzo”

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grandi storie » a cura della redazione

Il banchiere dei poveri Storia di Muhammad Yunus, l’economista premio Nobel per la Pace nel 2006, che ha inventato il sistema del microcredito a sostegno delle popolazioni più povere del mondo Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace 2006

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l sogno di Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace nel 2006, era quello di trovare un modo concreto per aiutare le persone più povere del mondo e ci è riuscito. Inventore del microcredito bancario e fondatore della Grameen Bank, di cui è direttore dal 1983, Muhammad Yunus, ha cambiato le sorti di milioni di persone. Nasce a Chittagong, Bangladesh, nel 1940, si laurea in economia e poi si trasferisce negli Stati Uniti per svolgere un dottorato di ricerca, vi rimane sino al ’72 per insegnare Economia presso la Middle Tennessee State University, fino a che, rientrato in Bangladesh diventa direttore del dipartimento di Economia dell’università di Chittagong fino al 1989. Ma l’esperienza decisiva per Yunus è la terribile carestia del 1974 che mette in ginocchio il già poverissimo Bangladesh. “Mentre la gente moriva di fame per strada, io insegnavo eleganti teorie economiche. Cominciai ad odiarmi per la mia arrogante pretesa di avere una risposta. Noi professori universitari eravamo tutti molto intelligenti, ma non sapevamo assolutamente nulla della povertà che ci circondava. Decisi che proprio i poveri sarebbero stati i miei insegnanti. Cominciai a studiarli e a domandargli delle loro vite”. Scese quindi nelle strade per analizzarne da vicino le dinamiche economiche dei villaggi rurali arrivando alla conclusione che la povertà non fosse dovuta all’ignoranza o alla pigrizia, bensì al carente sostegno da parte delle strutture finanziare.

Fu così che Yunus inventò il sistema del microcredito che sarebbe stato la base per la nascita della prima banca etica del mondo, la Grameen Bank, fondata nel ‘76. Lottando contro tutte le convenzioni Yunus riuscì a convincere una banca della sua regione ad aprire una linea di piccolissimi crediti, i più alti di soli 20 dollari, riservati nel 90% dei casi alle donne, senza nessuna richiesta di garanzia, senza nessuna firma e senza nessun problema per la restituzione dei prestiti. Il sistema delle garanzie si basa ancora oggi su una responsabilità solidale, il credito viene infatti erogato a gruppi, costituiti da cinque a otto persone e il denaro viene distribuito a rotazione, iniziando dal componente più bisognoso, per poi proseguire con gli altri non appena questo ha restituito il prestito. Ma cosa ancora più importante è che il microcredito punta soprattutto sulle donne poiché si ritiene che queste rivolgano i loro guadagni al sostentamento della famiglia. La scelta non è stata affatto facile in un paese musulmano tradizionalista, e gli ostacoli per Yunus sono stati numerosi sia in ambito religioso che politico, ma oggi la Grameen Bank ha erogato più di 5 miliardi di dollari ad oltre 5 milioni di richiedenti, ha 1.048 filiali ed è presente in 35mila villaggi e in diverse città nel mondo. Sta per arrivare anche in Italia grazie ad una partnership con la Unicredit Bank e l’Università di Bologna ed è un modello anche per la Banca Mondiale

«Un giorno i nostri nipoti andranno nei musei per vedere cosa fosse la povertà». (Muhammad Yunus, The Independent, 1996)

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mercati » di Ida Pagnottella

Diversificare, ma senza spendere troppo! La conoscenza approfondita degli strumenti di investimento porta sempre buoni risultati. Una soluzione può essere l’uso degli ETF e dei fondi comuni d’investimento che permettono una diversificazione a costi bassi

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ome si sa la prima regola da seguire quando si investe il proprio patrimonio è diversificare gli investimenti. Questo permette di ridurre il rischio complessivo del nostro portafoglio investimenti, però diversificare costa! Se un risparmiatore che deve investire ad esempio 100 mila Euro decide di investire tutto su un solo titolo obbligazionario, il portafoglio è troppo rischioso perché è esposto al rischio di un solo emittente, però spesso può sembrare una soluzione semplice e poco costosa sopratutto, perché si sostiene un solo costo di negoziazione. Un investitore che decide giustamente di diversificare in 20 titoli, ha un portafoglio più sano perché diversificato, però si finisce per sostenere dei costi di acquisto molto più elevati. Qual è la soluzione? Una soluzione può essere l’uso degli ETF e dei fondi comuni d’investimento che servono proprio a permettere una diversificazione a costi bassi. Però questi prodotti hanno pregi e difetti da valutare prima di utilizzarli. I fondi comuni d’investimento e gli ETF sono in effetti dei “contenitori” di titoli, in quanto investono a loro volta in titoli di tipo monetario, obbligazionario, azionario. Il risparmiatore che investe il suo patrimonio nel fondo comune o l’ETF finisce dunque per investire in modo indiretto nei titoli contenuti in essi. Bisogna considerare inoltre che i fondi comuni e gli ETF sono obbligati a diversificare gli investimenti

per legge. Infatti questi prodotti esistono proprio per permettere la diversificazione del portafoglio.

Cosa sono e a cosa servono i fondi comuni e gli ETF

I fondi comuni e gli ETF sono prodotti identici sotto un profilo giuridico, le differenze riguardano di più gli aspetti commerciali. Per quanto riguarda l’investimento in fondi comuni, in Italia ci sono decine di marche di fondi comuni, e presso ogni banca e/o intermediario si trovano alcune marche di fondi comuni a seconda degli accordi commerciali di vendita della banca in questione. Ci possono essere costi per investire o disinvestire nel fondo comune di proprio interesse, e qualche volta è possibile ottenere sconti su questi costi. Oltre ai costi per l’acquisto, di solito ci sono dei costi annuali di gestione. Quando investiamo in un fondo comune d’investimento i costi di acquisto sono ben evidenziati; i costi di gestione annuali globali (il cosiddetto TER) sono indicati nel prospetto informativo, e comunque il rendimento del fondo è al netto del TER. Gli ETF sono simili ai fondi, però con la differenza che sono quotati in borsa, dunque ad esempio, uno stesso ETF quotato a Milano può essere acquistato presso una qualsiasi banca che offre il servizio di negoziazione titoli. L’altra differenza è che i costi di acquisto consistono nella commissione di negoziazione. Un’altra differenza

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mercati

ancora è la trasparenza. Rispetto ai fondi comuni, è possibile sapere in tempo reale esattamente in quali titoli si sta investendo quando si compra un ETF. Per i fondi comuni invece il discorso è leggermente diverso perché non è possibile conoscere in tempo reale la composizione del fondo, ma solo con un certo ritardo di tempo. Questo perché il fondo comune viene gestito da un professionista che comunica le strategie di investimento solo dopo un certo lasso di tempo. Dall’altra parte ci sono degli investimenti

» di Alfredo De Vincentis

che non sono acquistabili tramite ETF ma solo tramite fondi comuni. Per concludere, non si può affermare in assoluto che gli ETF siano meglio o peggio dei fondi comuni d’investimento. Entrambi i prodotti hanno pregi e difetti, e vanno scelti dopo la valutazione di diversi fattori. Nei prossimi numeri illustreremo con alcune regole semplici come investire in ETF e fondi comuni d’investimento in modo consapevole

e-mail: i.pagnottella@cfiadvisors.it

Occhio ai mercati

Come di consueto diamo uno sguardo generale ai mercati. Essi sono in fase di correzione secondaria, essendo scesi un po’ dai massimi relativi di inizio anno, ma permangono in un trend al rialzo regolare, molto bello, e affidabile. Questa discesa, anche se non pronunciata, dei mercati, può essere considerata un’opportunità per chi volesse entrare in borsa: consiglio sempre però di dividere per tre la somma complessiva che si intende impiegare, ed utilizzare il primo terzo. Se dovesse scendere ancora, abbiamo ancora altre risorse utili a mediare al ribasso, comprando progressivamente a prezzi inferiori lo stesso strumento finanziario scelto (azione, etf). Tenete presente che questa tecnica (di mediare al ribasso un titolo, comprandone una stessa quantità o una maggiore quantità man mano che momentaneamente scende) funziona solo in un trend al rialzo: ci si aspetta ragionevolmente infatti che i prezzi abbastanza presto ripartiranno in su, e ci si troverà nella condizione favorevole di avere un punto di pareggio fra prezzo d’acquisto e di mercato più prossimo. Nel caso invece ci si trovi in un trend al ribasso, mediare in questo modo significa bruciare sempre più risorse, poiché ad ogni discesa si continua a comprare, ma non si intravede ancora il punto di svolta.

S&p500

Attualmente le borse hanno frenato la loro corsa alla risalita, accennano una discesa, e questo tutto sommato è un bene. Può permettere valutazioni più rilassate della situazione, analisi più approfondite ed eventualmente, l’ingresso per quanti sono rimasti fuori dai minimi di marzo 09 per via della indizionale violenta ripresa del rialzo, inaspettato come sempre dai più. Per quanto riguarda invece il titolo che a parere mio rappresenta una buona opportunità, segnalo ChangYou.com Limited (CYOU), società cinese che opera nel mercato in forte crescita dei giochi online, fondata nel 2003, con sede a Pechino. È stata quotata nei mercati regolamentati (nasdaq) ad inizio aprile 2009. Dal punto di vista dei fondamentali di bilancio, presenta margine operativo del 61,25 %, debiti pari a 0, condizioni che assicurano una profittabilità netta attorno al 50% delle risorse investite. Ora l’azione prezza 33,20 dollari e CYOU ha in cassa 4,40 dollari per azione. Questo è il grafico: in fase di consolidamento attorno ai 32 dollari, in attesa di ripartire al rialzo. e-mail: aldevinc@libero.it

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fisco » di Luigi Carunchio

Iva: cambia il luogo di tassazione delle prestazioni di servizi Le imprese e i professionisti titolari di una posizione Iva dal 2010 dovranno seguire nuove regole comunitarie che modificano la territorialità delle prestazioni di servizi internazionali ai fini dell’applicazione dell’Iva

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al 2010 sono entrate in vigore nuove regole comunitarie che modificano la territorialità delle prestazioni di servizi internazionali ai fini dell’applicazione dell’Iva. Queste modifiche sono di particolare importanza visto che cambia il luogo di tassazione delle prestazioni e cambiano di conseguenza gli adempimenti cui devono far fronte imprese e professionisti titolari di una posizione Iva. Da quest’anno, per stabilire il luogo di tassazione, si possono individuare due regole generali e l’applicazione di una piuttosto che l’altra, dipende dalla tipologia di soggetto che riceve la prestazione. Infatti, se il servizio internazionale è reso a privati consumatori la prestazione è imponibile nel paese del prestatore; viceversa, se il servizio internazionale è reso ad un soggetto passivo, quindi ad un operatore professionale, la prestazione diviene imponibile nel paese in cui opera il committente; queste due regole generali trovano poi un limite nelle deroghe che la norma riserva a particolari tipologie di servizi. Le deroghe ai principi generali suesposti sono quindi riferite a specifiche prestazioni di servizi ed in particolare riguardano: le prestazioni relative a beni immobili, che si considerano territorialmente rilevanti nello Stato in cui è sito l’immobile; le prestazioni di trasporto passeggeri che si considerano territorialmente rilevanti proporzionalmente alla distanza percorsa nel territorio dello Stato; le prestazioni di servizi relative ad attività culturali, artistiche, sportive, scientifiche, educative, ricreative e simili che sono rilevanti ai fini Iva nel territorio dello Stato in cui sono effettivamente svolte; le prestazioni di servizi di ristorazione e catering svolte a bordo di aerei, navi o treni per viaggi in territorio comunitario che sono imponibili nel territorio dello Stato ove è situato il luogo di partenza; le altre tipologie di servizi di ristorazione e catering che sono imponibili nel territorio dello Stato in cui sono effettivamente svolte; ed infine le prestazioni di servizi di locazione, anche finanziaria, di noleggio e simili a breve termine, di mezzi di trasporto che sono imponibili nel territorio dello Stato nel quale sono messi a disposizione del destinatario. Tutte queste deroghe si riferiscono sia alle prestazioni rese nei confronti di operatori professionali, sia alle prestazioni rese nei confronti di privati consumatori.

Esistono poi ulteriori numerose deroghe valide solo per le prestazioni svolte nei confronti di privati consumatori. Il luogo di tassazione, così definito, impone l’adempimento di una serie di obblighi che consentono di applicare l’imposta nel modo corretto. A tal riguardo, le imprese e i professionisti italiani che fruiranno di un servizio imponibile nel nostro paese, dovranno adempiere a tutti gli obblighi indicati dalla norma al fine di applicare l’imposta sul valore aggiunto alle prestazioni ricevute. Le imprese Dovranno utilizzare e i professionisti l’inversione contaitaliani che fruiranno bile che consiste in un meccanismo di un servizio attraverso cui il imponibile nel destinatario di un nostro paese, servizio internazionale assolve l’impodovranno adempiere sta nel suo paese. a tutti gli obblighi In sintesi, quando indicati dalla norma un operatore economico nazionale al fine di applicare acquista servizi da l’imposta sul valore un soggetto non aggiunto alle residente, può ricevere una fattura prestazioni ricevute senza iva (con specifica del titolo di non imponibilità); in tal caso deve procedere all’emissione di un’autofattura; tale autofattura deve riprodurre gli elementi essenziali della fattura ricevuta, con l’aggiunta dell’aliquota iva riferibile al servizio e la relativa imposta. L’autofattura deve essere registrata sia nel registro delle fatture emesse, sia nel registro degli acquisti; tale duplicazione delle rilevazioni consente di fruire dell’iva a credito sull’acquisto visto il contestuale debito di imposta generato dalla medesima operazione. Il fruitore nazionale della prestazione del servizio, per via di questo tecnicismo, può adempiere agli obblighi e, contestualmente, esercitare i diritti derivanti dall’applicazione dell’iva nel territorio dello Stato

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energia » di Pietro Pastorelli

Energia elettrica in Abruzzo: problemi, analisi e possibili soluzioni Prime considerazioni sui dati raccolti con le schede di rilevazione interruzioni e disturbi sulla rete elettrica

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meno di un mese dal lancio della “Scheda per la rilevazione dei danni e dei disturbi sulla rete elettrica” abbiamo ricevuto una serie di schede da tutta la Regione. Una sintesi dei dati contenuti è riportata nella mappa sottostante.

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Le schede raccontano le ansie, i disservizi, i danni che l’attuale struttura della rete elettrica genera agli utenti. Per quanto riguarda i danni, si va da aziende che lamentano perdite nell’anno di poche migliaia di euro, ad altre che in un solo mese hanno avuto danni di centinaia di migliaia di euro (un’azienda in provincia di L’Aquila nel solo mese di Dicembre 2009 ha sti- Schema sviluppo rete in Abruzzo (per gentile concessione di TERNA Spa: diapositiva estratta dalla presentazione del Direttore Ing. E. Di Bartolomeo a Città Sant’Angelo il 13/02/2010) mato di aver subito danni per 170.000 euro). La distribuzione geografica delle strutture che han- per molte aziende abruzzesi. no segnalato i guasti dimostra che le ipotesi che Entrando nel dettaglio, vediamo gli interventi più imhanno mosso la ricerca erano valide. In particolare portanti: l’ipotesi che “ i disturbi non sono quasi mai un pro- 1. Raddoppio della dorsale adriatica: nuovi elettroblema limitato ad una sola utenza” è confermata dagli dotti a 380 KV “Fano - Teramo” e “Villanova (PE) sciami dei “fulminetti” che seguono delle direttrici - Gissi - Foggia”. ben precise ed individuano le zone particolarmente 2. Elettrodotto Italia - Montenegro (Villanova (PE) disastrate. – Tivat) a 400KV. Restano ora da capire chi e che cosa genera i disturbi 3. Elettrodotto 150 KV Popoli –Alanno. poiché essi “possono essere causati sia dalla rete di 4. Nuova stazione elettrica a 150 KV di Celano. distribuzione che dall’utenza” (altra ipotesi alla base Speriamo che la PA (Regione, Provincie e Comuni), dell’indagine) e cioè se gli impianti, di utenti e forni- conscia dell’importanza economica degli investimenti tori, sono rispondenti alla normativa vigente. Questo programmati, dia al più presto tutte le autorizzazioni sarà possibile dall’azione di tutti gli interessati con i necessarie per l’inizio dei lavori. quali promuoveremo degli incontri attraverso le asso- Confindustria Abruzzo, da anni al corrente di questi ciazioni territoriali. programmi, ha continuamente sollecitato le autoComunque l’interesse suscitato dall’iniziativa dimo- rità perché dedicassero particolare attenzione alla stra che le interruzioni e i disturbi sull’alimentazione, realizzazione di questo programma: senza questi ovvero la non qualità, rappresentano una fonte im- interventi tutti gli investimenti, auspicabilissimi, portante di problemi aziendali. per aumentare la produzione di energia da fonti Non possiamo perciò non accogliere con particolare rinnovabili potrebbero essere parzialmente vanifiinteresse l’annuncio fatto dalla Terna (società che ge- cati. Infatti costruire le automobili senza realizzare, stisce la rete nazionale di alta ed altissima tensione) in precedenza, le strade e le autostrade non avrebbe di voler investire 200 milioni di euro in Abruzzo per senso. migliorare la rete di trasporto dell’energia elettrica. Siamo sempre più convinti che la collaborazione tra Con questo importantissimo intervento molti dei pro- produttori, utenti e distributori potrebbe dare imporblemi lamentati potrebbero essere eliminati ed inol- tanti risultati nel miglioramento della qualità e nella tre si creerebbero importanti opportunità di lavoro riduzione del costo dell’energia

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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro

Tutta la verità sulla creatività La studiosa Teresa Amabile, smaschera attraverso sei luoghi comuni sulla creatività, gli auto-inganni degli individui nelle aziende

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a grande studiosa di creatività Teresa Amabile, dell’Unità di Gestione Manageriale alla Harvard Business School, analizzando 12.000 appunti quotidiani creati da 238 professionisti attivi nel campo della creatività nei settori più disparati, smaschera gli auto-inganni degli individui, abbattendo sei luoghi comuni sulla creatività1 in azienda e non solo:

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Solo i Creativi hanno creatività? Non è vero! La creatività è una qualità presente inevitabilmente anche in quelle figure professionali che, per pregiudizi o per tradizione, svolgerebbero attività tutt’altro che creative. Lo studio dimostrerebbe che non c’è correlazione diretta tra Q.I. elevato e creatività: chiunque è in grado di svolgere un lavoro creativo. La creatività dipenderebbe da alcuni fattori come: esperienza, capacità di pensare in maniera alternativa e capacità di superare momenti di aridità. Le persone appassionate dal proprio lavoro spesso sanno offrire tutto ciò. La maggior parte delle organizzazioni ha ancora molta strada da fare a tale riguardo: motivare e creare benessere organizzativo rendono le persone più creative.

Il danaro è una forte motivazione? Non è vero!

Dallo studio risulta che la maggior parte delle persone non sono ossessionate dalla retribuzione e quelli che lo sono non svolgono attività prevalentemente creativa. Gli intervistati danno maggior importanza all’ambiente di lavoro e alla cura delle idee migliori, piuttosto che ai benefici economici. È fondamentale impiegare le persone nel loro campo di interesse, affinché non siano frustrate da obbiettivi troppo difficili, ma neanche troppo facili e dove le capacità siano giustamente sfruttate, riconosciute e valorizzate.

Lo stress da scadenza alimenta la creatività? Non è vero!

Secondo le analisi di Amabile i lavoratori sotto esame erano meno creativi quando erano costretti a correre contro il tempo. E le conseguenze si sono fatte sentire per più giorni a seguire. La creatività richiede un periodo di incubazione. Come dire: ognuno ha i suoi tempi! Gli esseri umani possono sicuramente essere creativi con la pistola alla tempia, ma solo quando sono in grado di concentrarsi sul loro lavoro. Questo non avviene quando i motivi dell’urgenza non sono condivisi o compresi.

paura spinge all’innovazione? Non è vero!

Esiste il luogo comune e addirittura una letteratura che vogliono l’ansia e la tristezza come generatrici

di creatività. Sembrerebbe assodato che la depressione serpeggi maggiormente tra gli scrittori, i creativi e gli artisti. Questo non è stato confermato dallo studio di Amabile che riscontra i picchi di creatività nei giorni associati con stati d’animo di allegria e di

Solo i Creativi hanno creatività? Non è vero! La creatività è una qualità presente inevitabilmente anche in quelle figure professionali che, per pregiudizi o per tradizione, svolgerebbero attività tutt’altro che creative

amore, mentre registra risultati negativi con emozioni quali la paura, la rabbia e l’ansietà. Un giorno di allegria spesso ha fatto registrare un’idea creativa il giorno dopo.

Competere è meglio che collaborare? Non è vero!

Lo studio fatto registra una battuta di arresto nella creatività, quando i componenti di un gruppo di lavoro competono invece di collaborare. I gruppi più creativi sono quelli che condividono e discutono le idee. Quando invece le persone diventano competitive alla ricerca del riconoscimento, smettono di condividere le loro informazioni e questo si rivela distruttivo perché nessuno, in una organizzazione complessa, ha tutte le informazioni necessarie per avere un quadro completo della situazione.

Organizzazione snella = organizzazione creativa? Non è vero!

Ristrutturare le grandi organizzazioni e ridurre il personale non ha un impatto benefico sulla creatività. Al contrario genera insicurezza e confusione per un lungo periodo

1. Tratto da http://www.cgitalia.it/2005/01/04/falsi-miti-creativita/ a proposito dello studio the 6 Myths of creatività di Teresa Amabile; ma si vedano anche gli interessantissimi testi: a) Amabile T. M., Growing Up Creative, Crown Publishing Group, New York, 1989; b) Amabile T. M., Creativity in Context, Westview Press, Boulder, Colo, 1996.

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ict » di Antonio Teti

Google Energy: dalla ricerca delle informazioni in rete al controllo dell’energia elettrica L’azienda statunitense, regina incontrastata dei motori di ricerca, decide di diversificare le proprie attività puntando su un settore che potrebbe sembrare distante anni luce dal proprio, ma che invece rappresenta il veicolo naturale per la trasmissione delle informazioni in rete. Un nuovo futuro per l’azienda di Mountain View, o un nuovo strumento di acquisizione di mercati collegati?

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a notizia era già trapelata dalla sede di Mountain View a fine anno, ma alcune settimane fa, è stata definitivamente ufficializzata: Google investirà nel comparto energetico. Che l’azienda di Larry Page e Sergey Brin fosse intenzionata a diversificare i propri investimenti lo si era già capito con l’annuncio dell’uscita del primo smartphone concepito e sviluppato da Google (in collaborazione con HTC, leader mondiale nella produzione di telefoni cellulari avanzati), che ha decretato l’ingresso dell’azienda nel mondo della telefonia mobile: il Nexus One, che munito dell’innovativo sistema operativo Android, si pone in diretta concorrenza con il melafonino della Apple, l’IPhone. Ma il concetto di diversificazione dei mercati, per Big “G” si spinge ben oltre il settore ICT e questa volta colpisce un campo che potrebbe sembrare molto distante da quello in cui opera. Nel corso delle ultime

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settimane, la società statunitense di Mountain View ha compiuto una serie di passi strategici per assumere un ruolo fondamentale nell’acquisto e vendita (e di conseguenza del controllo della distribuzione) di energia elettrica, negli Stati Uniti. Google Energy è il nome dell’azienda che si occuperà di questo settore così importante per la stessa azienda americana, che consuma ogni giorno ciclopiche quantità di energia per alimentare i propri sistemi informatici. Dopo aver presentato la domanda di accreditamento presso la Federal Energy Regulatory Commission (FERC, agenzia indipendente che regola la trasmissione interstatale di energia elettrica, gas naturale e petrolio), per diventare un soggetto attivo nella compravendita di energia, Google ha sottolineato, nella documentazione inviata alla Commissione della FERC, che l’obiettivo di questa nuova azienda è quello di “identificare e sviluppare opportunità per limita-


ict

Google Energy è il nome dell’azienda che si occuperà di questo settore così importante per la stessa azienda americana, che consuma ogni giorno ciclopiche quantità di energia per alimentare i propri sistemi informatici

re e amministrare i costi legati al consumo di energia per Google”. Inoltre, il portavoce di Google, Niki Fenwick, ha affermato che l’intento è anche quello di intensificare l’impegno sul fronte della produzione di energia pulita. In funzione di ciò, ha annunciato un piano, che prevede la riduzione, entro un paio di anni, delle emissioni di gas serra nell’atmosfera prodotte dall’azienda di Mountain View, grazie all’energia prodotta da fonti rinnovabili. Dopo che avrà ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, Big “G” potrà operare come un tradizionale operatore del comparto energetico, attivando contratti di fornitura a terzi e acquistando energia da qualsiasi pro-

duttore, anche straniero. Nonostante la FERC, abbia dato parere favorevole all’accreditamento della nuova azienda, ha però constatato che Google Energy, non possiede un’organizzazione “verticale” o “orizzontale” operante nel settore energetico. In altre parole, non ha collegamenti con società che si occupano di produzione, trasformazione o commercializzazione di energia elettrica e non controlla (neanche a livello azionario) alcun impianto che ne produca. Pertanto, pur concedendo l’autorizzazione, la FERC si è riservata la possibilità di revocarla in attesa della fornitura di ulteriori documenti che comprovino la totale estraneità di Google Energy, da possibili future azioni

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che possano condizionare negativamente gli interessi pubblici e privati dell’intera nazione. Anche se apparentemente poco chiara, la decisione di “lasciarsi una porta aperta” da parte dell’autorità governativa di controllo dell’energia, ha una sua precisa ragione facilmente intuibile. E’ noto che la trasmissione dei dati può sovrapporsi alle linee elettriche con segnali in onde corte, e ciò potrebbe consentire all’azienda americana di integrare i propri servizi offrendone di nuovi e controllando, oltre al consumo energetico di ogni famiglia, anche le trasmissioni di dati su Internet. Inoltre, per stimolare l’interesse di nuovi possibili clienti interessati al risparmio energetico, da qualche tempo, Google offre un nuovo servizio gratuito orientato proprio alla riduzione dei consumi energetici: si chiama Google PowerMeter. È un software gratuito, scaricabile dal portale dell’azienda, in grado di monitorare costantemente il consumo di energia elettrica a livello casalingo, e che offre una serie di funzionalità aggiuntive, come la verifica dei costi energetici, o la fruizione di funzioni di ottimizzazione dell’utilizzo di tutti i dispositivi alimentati elettricamente. Naturalmente il software per svolgere il suo lavoro necessita di un contatore “intelligente” che viene offerto (combinazione!) da ditte diverse, ma collegate a Google, sempre sul portale in cui è possibile scaricare il software di monitoraggio. Come se non bastasse, tra i diversi annunci trasmessi dall’azienda di Larry Page e Sergey Brin, nelle ultime settimane, c’è anche quello in cui si ufficializza l’intenzione di realizzare una rete a banda larga (basata principalmente su fibra ottica), che dovrebbe garantire a tutti gli stati americani, una velocità di un gigabit al secondo, quindi in grado di erogare una velocità di trasmissione cento volte superiore a quella che viene attualmente utilizzata negli Stati Uniti. Dopo aver quasi conquistato buona parte dei servizi fruibili

in Internet, Google si appresta quindi ad estendere i suoi interessi in settori apparentemente diversi, ma intrinsecamente collegati tra loro e che hanno tutti in comune la stessa caratteristica: la strategicità. Pertanto, in un futuro, non troppo lontano, potremmo ritrovarci ad interloquire con un’unica In un futuro, non troppo azienda, che avrebbe la relontano, potremmo sponsabilità ritrovarci ad interloquire (e il vantagcon un’unica azienda, gio) di controllare una che avrebbe la buona parte responsabilità di dei servizi controllare una buona di cui siamo fruitori: dalla parte dei servizi di cui posta elettrosiamo fruitori: nica, alla nadalla posta elettronica, vigazione in Internet, dalalla navigazione le transazioni in Internet, commerciali, dalle transazioni ai social software, fino al commerciali, controllo dei ai social software, nostri consufino al controllo dei mi energetici. Forse la dinostri consumi energetici stopia orwelliana non è più uno scenario così fantascientifico, e probabilmente è giunto il momento, per coloro a cui abbiamo affidato la tutela e la garanzia delle nostre libertà, di fermarsi a riflettere sulla pericolosità e le contraddizioni derivanti dall’evoluzione dei mercati mondiali

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norme&leggi » di Filippo Paolini

Tutti i segreti della conciliazione Uno strumento di risoluzione delle controversie assolutamente volontario e non obbligatorio che consiste in una negoziazione gestita dalle stesse parti in lite, che ne sono le protagoniste, e che viene facilitata e guidata da un terzo, il conciliatore

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a recente riforma del processo civile, entrata in vigore ai primi di luglio dello scorso anno (Abruzzo Impresa n.35), aveva portato con sé il seme di una possibile “rivoluzione copernicana”. L’articolo 60, infatti, dava precise istruzioni al Governo per introdurre un sistema di mediazione e conciliazione, in ambito civile e commerciale, con la pretesa, seria, di fornire un’alternativa credibile al “bulimico” affollamento delle sale dei Tribunali. Il 19 febbraio scorso, il Consiglio dei Ministri ha adottato il decreto legislativo in attuazione della delega e le promesse,

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norme&leggi

almeno in linea teorica, sono state mantenute. Tempo massimo di durata: quattro mesi. Se si ragUna delle novità più rilevanti investe il ruolo dell’av- giunge la conciliazione, viene sancita in un processo vocato. Il professionista, quando riceve un incari- verbale che, previo visto del presidente del Tribunale, co, deve obbligatoriamente informare il cliente, per avrà piena efficacia esecutiva. iscritto, della possibilità di esperire un procedimento Se, invece, non ci sarà accordo, il mediatore potrà di mediazione. Se non lo fa, il mandato professionale formulare una sua proposta conciliativa o, addirittusarà annullabile: in parole povera, sarà tenuto a farlo se le re, c’è il rischio che non venga parti lo richiederanno conpagato. cordemente. A quel punto, Se tale obbligo di informativa è rifiutare quella proposta, e generalizzato e vale, quindi, per quindi, aprire le porte al giuTutto il qualsiasi tipo di controversia cidizio contenzioso, costituirà procedimento vile e commerciale, tuttavia il un passo da valutare molto di mediazione procedimento di mediazione non attentamente. Infatti, se è obbligatorio sempre, ma solall’esito della causa, si sarà è fiscalmente tanto per le controversie in maottenuto né più né meno di agevolato: teria di condominio, diritti reali, quanto si sarebbe avuto acniente imposte divisione, successioni ereditarie, cettando la proposta concipatti di famiglia, locazione, coliativa, il Giudice condannerà di bollo modato, affitto di aziende, rila parte, seppur vittoriosa né altre tasse sarcimento del danno derivante nel merito, al pagamento sia e, in ragione dalla circolazione di veicoli e nadelle spese del procedimento tanti, da responsabilità medica di mediazione sia delle spese dell’indennità e da diffamazione con il mezzo della causa. Un chiaro – ed che sarà stata della stampa o con altro mezzo incisivo – strumento di deflacorrisposta al di pubblicità, contratti assicurazione del contenzioso giuditivi, bancari e finanziari. In tali ziario. mediatore, casi costituisce una vera e proTutto il procedimento di meè addirittura pria condizione di procedibilità: diazione è fiscalmente agevoprevista la cioè senza mediazione preventilato: niente imposte di bollo va, il processo non può partire. né altre tasse ed, in ragione possibilità Restano fuori, ovviamente, i prodell’indennità che sarà stata di usufruire cedimenti urgenti, cautelari e, corrisposta al mediatore, è di un credito tra gli altri, i decreti ingiuntivi addirittura prevista la possie gli sfratti. bilità di usufruire di un credidi imposta Ma come si farà questa mediazioto di imposta. ne? Da questa epocale riforma, Anzitutto, è prevista l’istituzioemerge evidentemente una ne di un registro presso il Minifigura professionale non nuostero della Giustizia nel quale dovranno iscriversi gli va, ma sicuramente rivitalizzata: quella appunto del enti, pubblici e privati, che intenderanno accreditarsi mediatore. Un soggetto che dovrà seguire una specicome organismi di mediazione. Tra questi, sono già fica formazione presso appositi organismi certificati espressamente indicati gli organismi che saranno isti- e dal quale, sicuramente, dipenderanno le sorti della tuiti dagli ordini forensi presso ogni Tribunale. mediazione dal punto di vista pratico. Il cittadino dovrà presentare apposita domanda e, di Lo strumento è stato costruito, ma per farlo funziolì, il mediatore che sarà stato nominato si attiverà nare bene avrà bisogno di operatori preparati ad hoc, per convocare le parti, dando vita ad un procedimen- pena il rischio concreto di clonare l’esperienza poco to privo di formalità e teso al raggiungimento di un fruttuosa del tentativo di conciliazione in ambito accordo amichevole. giuslavoristico

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bio-economia » di Gianni Caramanico

Dall’Abruzzo l’innovazione in rete per “l’era delle risorse scarse” “Innovazione di sistema nell’era delle risorse scarse un prototipo di rete per lo sviluppo a cicli chiusi”. Questo il titolo dell’incontro svoltosi all’Università G. d’Annunzio durante il quale si sono esaminati i risultati della ricerca sull’analisi dello sfruttamento irrazionale delle risorse naturali

Un momento dell’incontro all’università d’Annunzio

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nnovazione, reti e cambiamento. Parole d’ordine di crescente rilevanza in tempi di difficile accesso alle risorse naturali e instabilità dei mercati mondiali. Globalizzazione, mutamenti nel controllo delle risorse naturali e incremento del tasso di diffusione delle innovazioni introducono scenari economici ed ecologici ad elevata entropia e cambiamento, ove la tenuta dei sistemi produttivi è a rischio

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nell’accesso, produzione, trasformazione, distribuzione e uso di risorse naturali. Le tensioni sui loro mercati mettono in crisi tradizionali rapporti di forza: le ‘potenze industriali’ perdono terreno nel mantenere riserve energetiche, minerarie ed alimentari in aree strategiche, e Paesi emergenti come Cina e India si muovono velocemente per accaparrarsi nuovi bacini di sfruttamento e strapparne altri all’Occidente. Se


non cambiano strategie, alleanze e modelli sistemi- cogenerazione locale e i biocarburanti di ultima geci, il ribaltamento degli equilibri di dominio sulle ri- nerazione usano biomasse prevalentemente residuali sorse avverrà in tempi brevi, ed entro la metà del sottratte alla discarica e all’incenerimento, le reinsesecolo il nuovo ordine mondiale sarà governato da riscono nei cicli naturali e producono nuovi redditi. un asse invisibile da Pechino a Città del Capo, attra- Cosi le reti ecoenergetiche a cicli chiusi riducono i verso Mumbay, con Africa e Medio Oriente a fornire rischi e sostengono lo sviluppo. le risorse necessarie alla nuova leadership economi- Le reti d’impresa sopravviveranno alla turbolenza in ca, ed Europa e USA le prime a rimetterci. Non una tutti i settori perché possono autoregolarsi e usare ricrisi nel sistema, quindi, ma la crisi del sistema. La sorse efficientemente, anche in cicli chiusi. In campo peggiore della storia moderna, come evidenzia la mia energetico, al declino del modello centralizzato basaricerca bioeconomica presso il Dipartimento di Scien- to sui fossili seguirà l’affermazione delle reti di cogeze dell’Università CH-PE, i cui risultati individuano le nerazione distribuita, il cui bio-potenziale è enorme: soluzioni e i percorsi d’innovazione necessari al (ri) solo la digestione anaerobica delle biomasse di scarto equilibrio sistemico, da tempo perduto nella rincorsa in Italia produrrebbe almeno 100.000 posti di lavoro, di una ‘crescita’ che si vorrebbe funzione lineare ed il 7% del fabbisogno totale di metano, il 900% di infinita pur in presenza di entropia crescente e risorse quello per trasporti, l’1% di quello elettrico. 5 milioni in esaurimento. Qui emerge la rilevanza dei modelli non lineari di sviluppo e dei primi prototipi di Se non cambiano strategie, alleanze e modelli sistemi a rete per la transistemici, il nuovo ordine mondiale sarà governato sizione energetica. da un asse invisibile da Pechino a Città del Capo, Ogni processo di trasformazione di risorse attraverso Mumbay, con Africa e Medio Oriente a implica passaggi dai lifornire le risorse necessarie alla nuova leadership velli d’alta energia/bassa economica, ed Europa e USA le prime a rimetterci entropia a quelli d’alta entropia/bassa energia, che riducono l’energia a disposizione aumentando caos e costi. Fino al paradosso del cibo nei sistemi ‘avanzati’, ove per ogni caloria ne servono 10 di produzione e trasporto, ad un ritmo che nel 2050 porterà il debito ecologico a 34 anni di produttività del pianeta. I nostri sistemi devono invece tornare ad usare l’energia L’intervento dell’assessore regionale alle Attività Produttive Alfredo Castiglione ‘metabolica’ o ‘endosomatica’ e migliorare l’efficienza nell’uso di risorse. Le reti socioeconomiche investiti generano energia per circa 3.000 persone, e i cicli chiusi d’input-output di risorse tra sistemi 30-40 posti di lavoro e riducono le discariche. Non è eterogenei sono l’innovazione sistemica necessaria più tempo d’indugi: possiamo dirigerci verso sistemi e urgente, cuore dell’esperimento avviato nel Patto autopoietici in rete e processi a cicli chiusi per lo Sviluppo Majella, dove una rete mista ha originato un sviluppo non lineare, ovvero continuare ad avvalerci polo d’innovazione e produzione energetica al lavoro dei tradizionali sistemi esosomatici di crescita ecoper trasformare rischi economici ed eco-energetici nomica. Ricordandoci però che, se non cambieremo in opportunità di transizione e sviluppo locale. La strada, dovremo presto cambiare pianeta

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ricerca&innova ione » di Luciano Fratocchi

Poli di Innovazione: una grande opportunità… se ognuno farà il suo dovere! Presso le sedi di Confindustria Teramo e Pescara, si sono tenuti due seminari informativi sull’innovazione nella politica industriale regionale

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el mese di Febbraio si sono tenuti, presso le sedi di Confindustria Teramo e Pescara, due seminari informativi che testimoniano un’innovazione nella politica industriale regionale. Oggetto di tali incontri è stato il sostegno all’economia dei poli di innovazione, uno strumento di coordinamento tra i diversi attori del processo in-

novativo di un dato settore/filiera ritenuto strategico a livello regionale (imprese, Università ed enti di ricerca) che mette a sistema fabbisogni di innovazione (di prodotto, processo, organizzativa e gestionale), conoscenze, e competenze rendendo disponibili infrastrutture e servizi ad alto valore aggiunto. In quest’ottica, appaiono meritevoli di plauso due

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ricerca&innova ione

aspetti. In primo luogo, si realizza, finalmente, un pliamente i casi dei metasettori (ICT, biotecnologie, disegno di politica industriale regionale che non per- nanotecnologie, …). Dall’altro lato, le piccole impresegue la strada dei “finanziamenti a pioggia” ma che se non devono sentirsi “attori marginali” o addiritpredilige quella – certamente più impopolare – del- tura auto-escludersi dai nascenti poli dell’innovaziola definizione di priorità verso le quali indirizzare le ne. Solo aggregandosi a tali entità, infatti, potranno sempre scarse risorse disponibili. Allo stesso tempo, venire a contatto con le innovazioni provenienti dal la scelta di tali priorità non avviene secondo un ap- mondo della ricerca e con le possibilità di cooperazioproccio top down, che – come dimostrano molte “cattedrali nel deserto” disseminate sul territorio delle regioni meriPer il policy maker appaiono fondamentali dionali – spesso ha portato tre aspetti: certezza dei tempi e delle risorse ad un immane spreco di solimpegnate, trasparenza nelle valutazioni di pubblici. Al contrario, si è deciso di lasciare al territoe pervicace focalizzazione su pochi settori/filiere rio stesso – secondo un più efficace approccio bottom up - la libertà di individuare i settori di sviluppo, promuovendo – come nel caso ne interaziendale. In tal senso, va ribadito che i poli dell’evento di Pescara – incontri tra i diversi attori dell’innovazione non sono assolutamente un concorpotenzialmente interessati alla creazione di un polo. rente del contratto di rete di impresa, recentemente Per rendere effettiva la costituzione di questi poli normato a livello nazionale. La vera sfida che il tessudell’innovazione, però, a partire dalle prossime set- to imprenditoriale abruzzese dovrà cogliere è proprio timane ognuno dovrà fare il suo dovere, interpretan- quella dell’utilizzo congiunto dei diversi strumenti do al meglio il proprio ruolo, per non rischiare che (poli di innovazione, reti di imprese, cluster, distretti un’innovazione di politica industriale di tale portata tecnologici, …) per la creazione di vantaggi competisia vanificata sul nascere. Per quanto concerne il po- tivi specifici a livello micro (singola impresa) e macro licy maker appaiono fondamentali tre aspetti: certez- (settore/filiera, sistema economico regionale). za dei tempi e delle risorse impegnate, trasparenza Altrettanto fondamentale risulterà il ruolo del mondo nelle valutazioni e pervicace focalizzazione su pochi della ricerca ed in particolare del sistema universitasettori/filiere. Quest’ultimo elemento è il più critico rio. In quest’ottica non potranno essere accettate viin una regione caratterizzata da mille particolarismi/ sioni parrocchiali e gelosie tra i tre Atenei regionali: campanilismi e da decine di presunte specializzazioni è fondamentale mettere in campo ognuna e tutte le industriali. Sempre in ambito pubblico, fondamentale competenze e le conoscenze disponibili perché l’innosarà anche il ruolo di Abruzzo Sviluppo come attore vazione ha sempre più un’origine trasversale ai diversi fondamentale della fase di animazione e definizione settori. Basti pensare all’immenso peso dell’elettronidei progetti dei poli. ca nel comparto dell’automotive o alle frontiere della Passando alle imprese, bisogna tenere distinto il ruo- nutriceutica per la prevenzione e la cura di alcune lo di quelle dimensionalmente grandi da quello delle patologie. Allo stesso tempo, sarà fondamentale che realtà di minori dimensioni. Le prime sono un ele- ai tavoli in cui verranno sviluppati i progetti relativi mento critico dei costituendi poli dell’innovazione, ai costituendi poli siano chiamati a partecipare non in quanto potenzialmente più aperte all’innovazione già i “baroni” che insegnano una data disciplina - o - anche a motivo delle maggiori risorse disponibili. addirittura accademici di prestigio ma “ignoranti” E’ quindi necessario che si assumano la responsabili- degli ambiti di riferimento dello specifico polo - ma tà di promuovere la nascita e lo sviluppo dei poli di coloro che effettivamente fanno ricerca e, soprattutinnovazione superando la stretta logica del “Cicero to, conoscono i reali fabbisogni di innovazione delle pro domo mea”. E’ noto, infatti, che l’innovazione è imprese e sanno valutare le possibili ricadute della il risultato di un processo che travalica i confini delle ricerca scientifica singole aziende e dei settori – come dimostrano am-

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ambiente » di Riccardo D’Alessandro

Riflessioni sulle modifiche al decreto Sistri Il decreto correttivo introduce alcune novità rispetto al precedente provvedimento, tra queste, la proroga di un mese della scadenza per l’iscrizione al nuovo sistema da parte dei soggetti obbligati

A

ppena nato e già modificato. E le modifiche arrivano in concomitanza con lo scadere del termine di iscrizione per il primo gruppo di soggetti obbligati. Lo scorso 27 febbraio (a due giorni dalla prima scadenza fissata per l’obbligo d’iscrizione) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto ministeriale 15 febbraio 2010 -Modifiche ed integrazioni al decreto Sistri- contenente significative correzioni. Il decreto correttivo, infatti, introduce novità e modifiche rispetto al precedente provvedimento tra cui si evidenzia la proroga di un mese della scadenza per l’iscrizione al nuovo sistema da parte dei soggetti obbligati. Slittano dunque i termini di iscrizione dall’ 1 al 30 marzo, per il primo gruppo di utenti, e dal 30 marzo al 29 aprile per il secondo; non prorogati invece i termini previsti per l’operatività del Sistri che restano fissati al 13 luglio per il primo gruppo e al 12 agosto per il secondo. Ma

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vediamo le altre principali novità introdotte. Obbligate ad aderire al Sistri le imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento, e che producono rifiuti derivanti da tali attività, indipendentemente dal numero dei dipendenti. Sono inoltre introdotti chiarimenti anche in riferimento alla modalità di pagamento dei contributi; in particolare è fissato, per gli impianti che svolgono le attività di recupero e/o di smaltimento, il contributo inteso per ogni operazione di recupero e/o smaltimento svolta nell’unità locale. Semplificazioni in vista per i trasportatori -particolarmente «colpiti» dalle tempistiche del nuovo sistema- i quali vedranno ridotti i tempi per la comunicazione al Sistri dei dati per la movimentazione dei rifiuti. Le nuove tempistiche, per la gestione dei rifiuti pericolosi, prevedono una riduzione da quattro a due ore prima dell’operazione rispettivamente per il produttore e per il trasportato-


ambiente

re; per i rifiuti non pericolosi, il termine precedente viene invece del tutto soppresso, stabilendo che la relativa scheda dovrà essere compilata prima della rispettiva movimentazione. Altro punto riguarda la sorveglianza dei luoghi in cui si effettua la gestione finale dei rifiuti. La videosorveglianza, infatti, già prevista per le discariche, viene applicata, a seguito del nuovo correttivo, anche agli impianti di incenerimento. Modificata infine (con grande sollievo da parte dei diretti interessati) anche la definizione di «delegato», da considerare “depotenziata” rispetto alla prima versione. A seguito dell’entrata in vigore del decreto correttivo, si definisce infatti delegato il soggetto che, nell’ambito dell’organizzazione aziendale, è delegato dall’impresa all’utilizzo e alla custodia del dispositivo Usb, al quale sono associate le credenziali di accesso al Sistema ed al quale è attribuito il certificato per la firma elettronica. È pertanto percettibile il passaggio dal ruolo di responsabile a quello di referente del Sistri. Ma se da una parte si commentano le modifiche e i chiarimenti introdotti dal decreto correttivo, dall’altra restano ancora in sospeso alcuni dubbi e perplessità che conviene segnalare. Il Sistri, ad esempio, non garantisce al produttore del rifiuto la certezza che il gestore individuato sia idoneo ed autorizzato a gestire legittimamente il tipo di rifiuto ad esso conferito. La mancanza di questa certezza si riverbera anche sul rapporto tra il produttore del rifiuto ed il trasportatore prescelto: infatti, il sistema

non garantisce che il soggetto trasportatore abbia i necessari titoli abilitativi relativi alla tipologia del rifiuto trasportato ed al relativo codice Cer. Restando nell’ambito tecnico-gestionale dei rifiuti, contrariamente al dichiarato intento di semplificazione, nel Sistri sono previsti ben sette stati fisici differenti relativi alla natura del rifiuto conferito, a differenza di quanto previsto attualmente nel formulario dove essi sono quattro: solido pulverulento, solido non pulverulento, fangoso palabile, liquido. E veniamo al MUD. Dal 2011 il MUD non avrà più ragione di esistere: i soggetti obbligati ad aderire al sistema Sistri, infatti, non saranno più tenuti alla compilazione. Ad ogni buon conto, tutti i soggetti non contemplaDal 2011 il MUD ti nell’adozione del sistema del non avrà più ragione Sistri, saranno di esistere: i soggetti sempre tenuti obbligati ad aderire alla compilazione del formulario, al sistema Sistri, ma non è ancora infatti, non saranno certo se gli stessi più tenuti soggetti saranno ancora obbligati alla compilazione alla compilazione del MUD. Cosa accadrà dunque il 30 aprile 2010? Tendenzialmente si dovrà presentare il tradizionale Mud 2010 relativo ai dati del 2009. Anche per evitare equivoci, il Legislatore avrebbe potuto inserire già in questa sede una norma di coordinamento. Rimane comunque da capire che cosa si dovrà fare nel 2011 con riferimento ai primi mesi del 2010. E ancora, trascorso questo mese transitorio di doppia operatività (Sistri e adempimenti come il registro di carico e scarico e formulario), che cosa ne sarà di questi documenti? In tutti i casi di obbligo al formulario, ma non al MUD, cosa accadrà? E soprattutto, come verranno gestiti i carichi e gli scarichi interni di un impianto? Per le aziende ancora del tempo per adeguarsi al grande cambiamento apportato dal Sistri. Ma tra le stesse aziende restano dubbi su nuovi correttivi da emanare. Da aspettarci nuove notifiche? E soprattutto, sarà correlato, il grande peso economico imposto alle aziende, in un momento storico poco felice per queste ultime, all’effettivo fine ultimo di questo sistema? Sarà, in sostanza, il Sistri a risolvere il problema del traffico illecito dei rifiuti?

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credito&finan a » a cura della redazione

Da sinistra: Di Sante, Baldelli, Pavone, Troiani, Dell’Arciprete e Giangrande posano insieme il giorno dell’inaugurazione

A Pescara colli una nuova filiale di Banca dell’Adriatico È il 26° sportello in provincia di Pescara. Il presidente Giandomenico Di Sante: «Siamo la prima banca in Abruzzo e stiamo investendo su tutto il territorio»

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naugurata a Pescara Colli la nuova filiale della Banca dell’Adriatico, la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo che opera lungo la dorsale adriatica con 232 filiali. Lo sportello bancario sarà diretto da Christian Dell’Arciprete che coordina il lavoro di due giovani colleghi: Carla Pavone e Giangrande Vincenzo. L’apertura della nuova sede, che porta a 15 i punti operativi nella città di Pescara, conferma la volontà di questa Banca di proporsi sempre più come “banca del territorio”, rafforzando la propria presenza in Abruzzo dove è leader di mercato con 103 sportelli al servizio di 160 mila clienti, gestisce attività finanziarie della clientela per 3,6 miliardi ed ha in corso finanziamento a famiglie e imprese per oltre 2 miliardi. L’agenzia di Pescara Colli è ubicata in via

del Santuario 332, nell’omonimo quartiere residenziale che fino ad oggi risultava poco servito da sportelli bancari. Le famiglie e le attività commerciali hanno così accolto con favore la nuova filiale, partecipando unitamente alle istituzioni e al parroco del quartiere che ha benedetto i locali, all’inaugurazione della filiale. «Stiamo investendo sul territorio – ha detto Giandomenico Di Sante, presidente della banca, in occasione dell’apertura – per dare nuovi strumenti ed opportunità di crescita all’economia locale, per mettere a disposizione di imprese e famiglie i servizi di una banca di prossimità con alle spalle un grande Gruppo creditizio internazionale». Presente all’evento anche Roberto Troiani, direttore generale di Banca dell’Adriatico  che  ha  dichiarato:

«Puntiamo a confermarci come prima banca della regione Abruzzo per sostenere lo sviluppo sociale ed economico del territorio della nostra regione e anche questa nuova apertura va in questa direzione». Questa inaugurazione rientra nel piano di rafforzamento della banca che prevede l’apertura di nuove filiali e il rinnovamento di molti sportelli per renderli più accoglienti e funzionali per la clientela. Oltre ad un parcheggio riservato alla clientela, la nuova filiale di Pescara Colli è dotata di uno sportello bancomat evoluto di ultima generazione che consente, oltre a prelevare contante e ricaricare il cellulare, di effettuare versamenti sul proprio conto, in contanti e assegni, e di eseguire diversi tipi di pagamenti, il tutto in piena autonomia 24 ore su 24

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credito&finan a » di Barbara Cemini

Banca e sindacato insieme per l’occupazione Intesa SanPaolo e sindacati insieme per creare nuova occupazione giovanile all’Aquila. I vertici regionali Cisl concordi sulla possibilità di uscire dalla crisi attraverso la collaborazione

I loghi di Banca Intesa San Paolo e della Cisl

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n polo di attività back office, ossia attività non di sportello, frutto di un accordo firmato da banca Intesa SanPaolo e i sindacati, eccetto la Cigl, nascerà all’Aquila e offrirà nuove opportunità di lavoro per 150 giovani sotto i 29 anni. Inizialmente saranno adottati meccanismi contrattuali nuovi che porteranno ad una riduzione del 20% sullo stipendio con il versamento della contribuzione previdenziale, l’assistenza sanitaria e l’erogazione del premio risultato. Ai giovani, assunti con un contratto di formazione della durata di quattro anni, saranno, al termine dell’apprendistato, applicati i trattamenti econo-

mici e normativi previsti dal contratto nazionale e dagli accordi aziendali. Il polo back office si occuperà di servizi come il trasporto di denaro, la lavorazione di assegni, di collegamenti, di contratti con altri istituti bancari e con i clienti. «Abbiamo firmato l’accordo per garantire ai giovani aquilani un posto di lavoro in un momento di grave difficoltà occupazionale ed economica per il territorio» ha detto Mauro Angletolli, segretario nazionale Fisba Cisl nel corso della presentazione dell’accordo, appuntamento organizzato proprio dalla Cisl. Un progetto di investimento sul territorio subito accettato dalle associazioni

sindacali. Concordi, infatti, il segretario regionale e il segretario generale Cisl, Gianfranco Giorgi e Mauro Spina, che all’unisono hanno sottolineato «Dalla crisi si può uscire, ma occorrono sinergie tra gli enti». Il progetto del Gruppo Intesa SanPaolo è ben più ampio e prevede analoghi interventi anche in altre aree d’Italia che, come L’Aquila, vivono difficoltà di tipo occupazionale, si tratta di Potenza, Lecce e Torino per un totale di 600 nuovi posti di lavoro. Le domande per accedere alla selezione possono essere inoltrate via internet accedendo al sito di Banca Intesa e andando nella sezione “Lavora con noi”

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Il tavolo dei relatori nell’incontro “Alleanza per lo sviluppo”

credito&finan a » di Alessandra Vallera

Alleanza per lo sviluppo Confindustria Pescara, Confindustria Chieti, Confidi Mutualcredito e Banca Caripe promotori di un accordo a sostegno delle imprese

“A

lleanza per lo sviluppo” è il nome di un patto che delinea interventi e azioni per il contrasto della crisi attraverso strumenti operativi quali prestiti capitalizzativi per il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese e il consolidamento delle linee di credito a breve, per far fronte all’allungamento dei tempi di incasso delle Pmi. L’accordo operativo è stato siglato da Confindustria Pescara, Confindustria Chieti, Confidi Mutualcredito e Banca Caripe, con l’intento di fissare procedure operative e standardizzate per rispondere in tempi rapidi alle esigenze delle imprese. Definisce altresì i tempi di istruttoria, le

condizioni di accesso al credito e la documentazione necessaria per l’avvio delle misure. Mauro Angelucci, presidente di Confindustria Pescara, ha dichiarato: «Questo accordo è frutto di una nuova impostazione del rapporto banca-impresa, basato sulla reciproca trasparenza dei soggetti coinvolti, per una drastica riduzione dei tempi di istruttoria». Anche il presidente di Confindustria Chieti, Silvio Di Lorenzo, ha concordato con il dato di fatto che «l’intesa è un passo decisivo verso il miglioramento del rapporto banca-impresa e per una chiarezza sui ruoli e sulle funzioni degli attori all’interno del sistema creditizio». Per sottolineare il ruolo decisivo degli istituti bancari nell’accesso al credito, Oreste Invernizzi, di-

rettore generale di Banca Caripe, ha aggiunto: «In un contesto di mercato difficile come quello che stiamo vivendo, è indispensabile stabilire un coordinamento con le associazioni imprenditoriali e le cooperative di garanzia finalizzato al concreto e reale supporto alle aziende del territorio. Il Gruppo Banco Popolare e Banca Caripe hanno da sempre nel loro DNA questa missione e la sottoscrizione di quest’accordo va proprio in questa direzione». Secondo Giorgio Di Rocco, presidente di Confidi Mutualcredito: «Questa metodologia è utile al sostegno delle imprese in un momento così altamente delicato per le aziende che soffrono di problemi congiunturali e che vanno sostenute per agganciare la ripresa»

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la terra di piero

idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*

L’Aquila: una Berlino o una Dresda?

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Aquila ha richiesto 700 anni per svilupparsi, ma il terremoto e le politiche sbagliate possono annientarla in pochi anni. Dal 6 aprile scorso politici e amministratori ripetono che la ricostruzione sarà “lunga e difficile”. Questo slogan è stato ripetuto tante di quelle volte, e amplificato da acritici mass media, che è diventato luogo comune persino tra gli aquilani. Una cappa di cupa rassegnazione avvolge la città fantasma, e dopo la rutilante gestione dell’emergenza le ricostruzione “lunga e difficile” non è neppure partita. In verità tale affermazione non ha alcun fondamento scientifico né pratico. Non occorre scomodare la teoria economica per provarne la totale falsità, ma basta riferirsi alla esperienza storica. Dopo la guerra, solo per fare un esempio, Berlino e Dresda ed altre decine di grandi città europee erano ridotte a un cumulo di macerie. Una distruzione immane, una catastrofe di dimensioni assolutamente non paragonabile a quella pur grave subita dai comuni del cratere sismico. Ebbene, mentre Berlino fu ricostruita in quasi dieci anni, per Dresda ne sono occorsi addirittura sessanta. Perché questa enorme differenza? Le trümmerfrauen (donne delle macerie) liberarono Berlino dai cascami in pochi mesi. Politici e architetti illuminati decisero di procedere con grande pragmatismo, applicarono metodologie di progettazione moderne ed efficaci, operarono per priorità. Alla ricostruzione sono state destinate le giuste risorse e si è combattuto da subito con procedure snelle e controlli efficaci il mostro della burocrazia, dell’inettitudine dei mediocri e l’ingordigia di sciacalli corrotti e corruttori. I progettisti tedeschi erano ispirati dalla visione di una nuova Berlino del dopoguerra: la calamità diventò un’oppor-

tunità, un’irripetibile occasione per realizzare un sogno. A Dresda burocrati autoreferenziali pretesero di applicare metodologie di pianificazione integrale alla sovietica, si discusse per anni di governance senza alcun riferimento alla variabile temporale, mancavano le necessarie risorse e presto la ricostruzione divenne una palude di burocrazia, finta concertazione e terreno di coltura per personaggi obliqui e dirigenti pubblici attenti solo al loro personale tornaconto. Questo semplice esempio dimostra che l’affermazione ripetuta fino alla nausea secondo la quale la ricostruzione sarà “lunga e difficile” è semplicemente falsa. È smentita pure dall’esperienza aquilana: laddove c’è stata volontà politica di fare e le giuste risorse finanziarie (Progetto CASE), l’azione è stata rapida ed incisiva (al di là delle discussioni sul merito). In assenza di una leadership forte, in assenza di leggi urbanistiche e senza risorse adeguate, resta solo il senso dilagante di un’opportunità che sta scivolando via. Ma esiste ancora la possibilità di coniugare una nuova architettura insieme all’antica, come L’Aquila ha fatto dopo il terremoto del 1703, quando la città introdusse l’amato barocco che ora alcuni vorrebbero salvare come se fosse sempre stato lì. Non vogliamo la “città perfetta”, ma una città reale e vivibile. Se il centro resta morto, L’Aquila si trasformerà in una seconda scelta turistica in mezzo ad un’offerta indifferenziata. La ricostruzione può ancora diventare il modello per un nuovo tipo di centro storico del 21° secolo in Italia. La questione è tutta qui: modello Berlino o modello Dresda? Il tempo è fugace: burocrazia e priorità sbagliate rischiano di concludere il lavoro iniziato dal terremoto

* Economista

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seminari&convegni » di Jenny Viant Gómez

Ciascuno al suo posto Confapi Abruzzo ha illustrato il programma regionale per il consolidamento delle passività a breve delle Pmi. Il presidente regionale Giulio Pedicone invoca snellimento burocratico e dialogo con le istituzioni. Ernesto Petricca, segretario regionale, esige il rispetto dei ruoli

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umerosi imprenditori delle Pmi abruzzesi si sono dati appuntamento presso l’hotel Miramare di Città S. Angelo, chiamati dalla Confapi Abruzzo e da Abruzzo Sviluppo, società in house della Regione Abruzzo. L’obiettivo dell’incontro, al quale hanno partecipato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione e il presidente di Abruzzo Sviluppo Nello Rapini, è stato informare i partecipanti circa le opportunità offerte dal “Programma regionale per il consolidamento delle passività a breve a beneficio delle Pmi abruzzesi” e le modalità per accedere ai contributi. La dotazione finanziaria per questa misura è di 6milioni e 500mila euro. Va a beneficio delle Pmi aventi sede legale, e almeno

un’unità produttiva, nel territorio abruzzese; ad esclusione di quelle operanti nei settori dell’agricoltura, la pesca, l’acquicoltura e l’industria carboniera. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del “Programma di misure straordinarie” (detto anche Pacchetto Anticrisi, ndr) varato dalla Regione Abruzzo per contrastare la crisi economica e sostenere la ripresa produttiva del territorio, anche in virtù dell’accordo quadro siglato con l’Abi e l’Unicredit Mediocredito Centrale. Ernesto Petricca, segretario regionale Confapi, nel riconoscere la validità dell’iniziativa ha ribadito che «per evitare confusione e accavallamenti nei ruoli e nella concertazione con le istituzioni, ogni entità, sia essa datoriale, sociale o anche politica, deve tornare a recitare il

proprio ruolo nell’ambito specifico di appartenenza. In quanto – ha proseguito - le Pmi trovano la naturale collocazione nella Confapi, ente datoriale nato e radicatosi sul territorio per sostenere le Pmi». In conclusione dei lavori, il presidente regionale Confapi Cav. Giulio Pedicone, ha rimarcato la bontà dell’intervento, ma al contempo ha auspicato un maggior confronto dialettico con la Giunta regionale e si è auspicato che le procedure per l’erogazione delle suddette misure siano snelle «perché soprattutto in questa fase così delicata, non si può più tergiversare nelle pastoie della burocrazia, ma occorre che le pratiche siano molto snelle e facilmente attuabili da tutti gli imprenditori che ne chiedono l’attuazione»

I relatori durante il convegno della Confapi Abruzzo

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seminari&convegni » di Massimo Avenali

Il vino e la sua evoluzione Se ne è parlato ad un convegno organizzato dal Comune di Crecchio. Tra gli ospiti, il giornalista Luca Maroni che ha ricevuto dal sindaco la cittadinanza onoraria

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ntercettare il gusto del consumatore per non sacrificare il prezzo”. Di questo e molto altro si è parlato al convegno svoltosi a Crecchio che ha posto al cento del convegno: il processo evolutivo del prodotto vino e le trasformazioni che culturalmente hanno interessato la piccola proprietà contadina in un contesto economico, quale quello di Crecchio nel quale l’agricoltura ha da sempre rappresentato il settore trainante dell’economia famigliare. Dopo i saluti del sindaco Nicola Di Palo si è entrati nel cuore del dibattito moderato da Stanislao Liberatore. Tra i relatori: Tito Cieri, presidente dell’Enoteca Regionale, l’assessore regionale all’Agricolture Mauro Febbo, il presidente dell’AIS Abruzzo Gaudenzio D’Angelo, i due enologi Vittorio Festa e Fortunato e infine il giornalista Luca Maroni. «Il mio assessorato –ha detto Febbo- è molto impegnato a valorizzare le produzioni di qualità, in primis il nostro Montepulciano d’Abruzzo, che io definisco “l’oro nero” del sistema produttivo abruzzese. Tutto questo in un contesto competitivo non facile caratterizzato da una parte dalla riduzione della voce di bilancio regionale a favore del comparto agricolo,

dall’altra da una decisa contrazione delle risorse finanziarie della PAC (Politica Agricola Comune), che fino a pochi anni fa impegnava oltre un terzo del bilancio dell’UE. Sicuramente il mondo agricolo vive oggi una fase di profonda crisi, ma

Alcuni momenti del convegno svoltosi a Crecchio

è necessario continuare a lottare ed investire sulla qualità che, oggi è l’unica arma con cui combattere». Dopo gli altri interventi, ha chiuso i lavori Luca Maroni, giornalista di settore e direttore di “L’Annuario dei Migliori Vini d’Italia”, che ha ringraziato l’Amministrazione Comunale di Crecchio per l’invito e per avergli conferito la cittadinanza onoraria. «Mi sento molto legato all’Abruzzo – ha affermato Maroni- per le mie lontane

origini abruzzesi, mia nonna era di Avezzano e perché oggi diventerò abruzzese e cittadino di Crecchio. Un Abruzzo di cui apprezzo le sue ricchezze naturali e paesaggistiche e il Montepulciano d’Abruzzo, che sicuramente negli ultimi quindici anni ha fatto molta strada, e si è affermato come eccellenza vitivinicola a livello internazionale, ma che si pone in un contesto nel quale mancano strutture ricettive per accogliere i turisti attratti da questo eccellente vino. Non dobbiamo quindi meravigliarci se realtà regionali quali la Toscana riescono a fare del turismo enogastronomico una delle principali fonti di reddito». Poi Maroni lancia una provocazione: Perché non fare un “Assessorato al Decoro Urbano”? «Se l’Abruzzo riuscirà –ha concluso Maroni- a dotarsi di un sistema turistico- ricettivo di maggiore qualità, potrà candidarsi ad essere una Regione nella quale il connubio tra comparto vitivinicolo e turismo può rappresentare una voce importante dell’economia locale». Al termine dell’incontro il sindaco dopo aver ringraziato gli illustri relatori, ha invitato tutti gli ospiti presenti ad assistere alla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Luca Maroni presso il Castello Ducale di Crecchio

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seminari&convegni » di Alessandra Vallera

Le nostre cantine verso i mercati asiatici Il Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo e l’assessorato regionale all’Agricoltura hanno organizzato presso la Camera di Commercio di Pescara un incontro dedicato al “Marketing del Vino in Asia e Sudafrica”, al quale hanno preso parte 25 aziende regionali

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l dato di partenza è che le vendite all’estero di vino abruzzese, sono aumentate in valore del 5,68% nel 2008 e del 62,44% nel periodo 2003-2008, dati tanto più significativi se comparati alla media nazionale che vede un incremento dell’1,73% nel 2008 e del 33,42% nel quinquennio. E anche nel 2009, annus horribilis del commercio internazionale, il vino abruzzese è riuscito non solo a mantenere le proprie quote di mercato, ma addirittura ad ampliarle di un apprezzabile +4,4%, in controtendenza con il –5,7% della media nazionale che ha visto alcune regioni in forte difficoltà come ad esempio Piemonte (–13,4%), Toscana (–8,8%) e Veneto (–1,8%). Per conservare, però, questo vantaggio competitivo, dovuto principalmente al favorevole rapporto qualità/prezzo dei nostri vini e alla cresciuta dinamicità internazionale dei nostri produttori, è necessario affrontare sempre di più i mercati emergenti e ancora poco esplorati. Si scopre così che appena il 6,88% del totale delle esportazioni abruzzesi arriva

L’incontro alla Camera di Commercio di Pescara

nei mercati asiatici. È quanto hanno pensato il Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo e l’assessorato all’Agricoltura Regione Abruzzo che hanno organizzato presso la Camera di Commercio di Pescara un incontro dedicato al “Marketing del Vino in Asia e Sudafrica”, al quale hanno preso parte 25 aziende abruzzesi. Dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente del Centro Estero Daniele Becci, i rappresentanti delle Camere di Commercio italiane all’estero di Cina, India, Singapore, Thailandia, Sudafrica, Hong

Kong e Macao hanno presentato l’indagine effettuata presso gli operatori dei rispettivi Paesi, finalizzata a illustrare alle aziende vitivinicole abruzzesi l’evoluzione del mercato e le opportunità di penetrazione commerciale, oltre a fornire informazioni utili per le fasi di trasporto, sdoganamento, etichettatura e distribuzione dei prodotti. A seguire, le aziende partecipanti hanno potuto approfondire le proprie richieste attraverso incontri personalizzati. «Siamo molto soddisfatti della risposta delle aziende che hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino realtà commerciali e di consumo dei principali Paesi asiatici e del Sudafrica – ha detto il presidente Becci – scoprendo le opportunità per aumentare la penetrazione in quei mercati, soprattutto in Cina e Sudafrica, le prime due cercando di cogliere quest’anno le occasioni promozionali che deriveranno dall’Expò di Shangai e dai Mondiali di calcio, ma anche in India, Honk Kong e Singapore che rappresentano realtà economiche molto forti»

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eventi » di Laura Tinari

Da sinstra Rinaldo Tordera, Ferruccio de Bortoli, Antonio Battaglia e Roberto Marotta

150 anni di storia per la Carispaq Presentato il volume “La Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila 1859-2009” pubblicato per celebrare il 150esimo anniversario dell’Istituto di credito. Ospite della presentazione, il direttore del prestigioso quotidiano “Il Corriere della sera”, Ferruccio de Bortoli

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a storia e l’attività di una Cassa di Risparmio sono una fonte preziosa per studiare anche la storia e i caratteri di un territorio e del suo sviluppo economico. E la pubblicazione del libro edito da Laterza per celebrare i 150 anni fatti dalla Carispaq nel 2009 ha dato l’opportunità per fare riflessioni in tal senso. È con un pensiero cortese e riconoscente per coloro che hanno guidato l’Istituto bancario dalla sua nascita finora che si è aperta la presentazione del volume “La Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila 1859-2009”. «Una

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cerimonia dal tono sommesso e riverente in rispetto a tutti coloro che sono stati colpiti dal terremoto» ha esordito il presidente Antonio Battaglia. Il ricordo del sisma è stato infatti sempre presente anche perché come ha ricordato il direttore generale Rinaldo Tordera dell’Istituto Carispaq è stata fortemente colpita dal sisma nelle sue attività intermediarie, nelle sue proprietà e nel suo personale. Tordera ha poi parlato di clientela disorientata e dispersa quella che nei giorni dopo il 6 aprile frequentava la Banca. È stato l’auditorium Elio Sericchi ad


Parte del pubblico presente in sala Stefania Pezzopane durante il suo intervento

ospitare l’iniziativa, un luogo divenuto negli ultimi mesi un centro culturale anche perché uno dei pochi spazi agibili. «La banca è stata chiamata e ha voluto essere presente a tutti i tavoli istituzionali. -Ha detto il direttore- Il futuro può esserci solo se l’economia riesce a ripartire e affinché questo accada tutti gli attori devono essere presenti e la banca non può non esserci». Il volume spiega infatti il lavoro svolto dalle Casse di Risparmio nel favorire negli anni l’integrazione tra le istituzioni e le forze più capaci delle comunità locali, ripercorrendo nello specifico le evoluzioni vissute dalla Carispaq nel tempo da ente morale a società per azioni fino all’ingresso nel Gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Lo stesso presidente della Fondazione Carispaq, Roberto Marotta, ha ricordato come la Fondazione sia la madre della Banca, sottolineando il passaggio che, nel 1992 a seguito della direttiva nazionale Dini, portò a scorporare le due anime dell’Istituto, assegnando loro compiti distinti. Oggi la Fondazione continua ad essere un punto di riferimento costante per le attività culturali e filantropiche della provincia, «Spesso le due istituzioni sono confuse, ma la Fondazione ha dismesso il patrimonio azionario, di cui oggi detiene solo il 17%, ma nonostante ciò i 100 soci sostengono la banca e insieme a lei lavorano per lo sviluppo del territorio». Ospite della celebrazione il direttore del Corriere della sera, Ferruccio de Bortoli, «La mia presenza testimonia anche la vicinanza del mio giornale alla trage-

dia e spero che nei prossimi mesi l’attenzione sull’Aquila non venga meno». De Bortoli si è soffermato sul ruolo dei mezzi di comunicazione in questa vicenda e su come ognuno di essi abbia posto l’accento su un aspetto diverso. La stessa presidente Stefania Pezzopane ha rimarcato la linea sobria e misurata tenuta dal Corsera nel raccontare le vicende dell’Abruzzo, ricordando la foto in prima pagina che, dopo la manifestazione delle 1000 chiavi appese nella zona rossa della Città, ritraeva la combattiva vecchietta di 90 anni. Il direttore ha parlato di uno «spirito dell’Aquila, uno dei momenti fondativi della nostra storia recente: tutti i cittadini si sono uniti, pronti a far parte di un’unica anima nazionale. C’era voglia di fare bene anche agli occhi della comunità internazionale». Il direttore lo ha definito il comportamento tenuto il successo di un intero Paese, nonostante i meriti già riconosciuti al presidente del Consiglio. A seguire un passaggio sugli scandali dell’ultimo periodo, «Se c’è un’inchiesta -ha detto il direttore- i giornali hanno il dovere di informare, ma sono stati accusati di aver dato troppa enfasi agli scandali, dimenticando quanto di buono è stato fatto». De Bortoli è poi passato all’argomento centrale della serata, la Carispaq «Una banca che rappresenta un territorio non si racconta solo con conti economici. Una banca è un insieme di relazioni, di rapporti con le persone e questa banca è stata fucina per la classe dirigente. Da

questo libro emerge soprattutto l’importanza di un Istituto che è stato vicino al territorio e che ha scelto una strada diversa da altri istituti che hanno deciso talvolta di andare in mano ad investitori stranieri», e qui ha citato il ruolo che l’esperienza delle banche locali ha svolto nel processo di elaborazione della normativa nazionale. Ci si è lasciati affidando alla Carispaq un compito in più: scrivere tra 150 anni un altro libro, che parli meno di numeri e ancor più di traguardi!

Ferruccio de Bortoli direttore del “Corriere della sera”

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eventi

Abruzzo Impresa sbarca in America All’interno di America Oggi, quotidiano italiano pubblicato negli Stati Uniti, che esce con l’edizione internazionale di La Repubblica, i lettori dell’inserto The Italian Way troveranno uno spazio curato proprio dal nostro mensile

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proprio il caso di dirlo, dal mese di febbraio Abruzzo Impresa è sbarcato in America. Eh sì, perché all’interno del quotidiano italiano America Oggi, che esce con l’edizione internazionale di La Repubblica, i lettori italo-americani troveranno, all’interno dell’inserto promozionale The Italian Way, uno spazio tutto curato da Abruzzo Impresa. The Italian Way è un inserto mensile di trentadue pagine a colori edito dalla WTC, World Trade Center di Pescara-Chieti. La pubblicazione, progettata dal presidente del WTC Nicola Di Mascio, ha cadenza mensile ed è volta a promuovere il Made in Italy e le realtà produttive e territoriali della Penisola presso la Comunità italiana d’America. Abruzzo Impresa ogni mese curerà uno spazio di sei pagine di cui quattro dedicate ad un’azienda rigorosa-

mente abruzzese e due al marketing territoriale della nostra regione, con un occhio di riguardo al turismo, l’enogastronomia e la cultura. Per il primo numero, abbiamo scelto un’azienda molto internazionale, Farnese Vini di Ortona che è presente in 63 paesi, ultimo in ordine di tempo, proprio la California. Il nostro speciale si chiude con un articolo sulla mostra itinerante “Il coraggio della speranza” promossa dalla fondazione “L’Abruzzo Risorge” onlus nata per volontà del Consiglio regionale d’Abruzzo. Con questa collaborazione, il Gruppo editoriale Ecco Italia rafforza la sua mission: promuovere il nostro splendido territorio dando voce alle eccellenze abruzzesi, e raccontando ai lettori americani di uomini e donne che stanno scrivendo pagine della storia imprenditoriale della nostra regione

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eventi » di Jenny Viant Gómez

Il nuovissimo modello della Honda brandizzato Adecco

Mettiamoci in moto! Adecco Italia SpA in un confronto con le istituzioni e con gli imprenditori della Val di Sangro, esorta al potenziamento della formazione professionale. A breve un Campus in provincia di Chieti. «Stiamo modificando il sistema della formazione regionale. A lungo il sistema è stato autoreferenziale e non è servito a formare competenze». Queste le parole di Paolo Gatti, assessore regionale alle Politiche attive del Lavoro, Formazione e istruzione

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ialogare insieme sulle tematiche di lavoro e di sviluppo professionale, condividere progetti concreti ed essere parte attiva nel processo di ripresa. Questi sono gli elementi alla base del confronto di Adecco con le istituzioni nazionali, regionali e provinciali, in merito all’opportunità di realizzare progetti concreti di integrazioni tra sistemi di istruzione, formazione e mondo del lavoro. Come le iniziative “Mettiamoci in moto” e “Rimettiamoci in pista” dello scorso anno. Adecco attraverso 430 filiali distribuite su tutto il territorio nazio-

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nale, rappresenta la rete più estesa e capillare di agenzie dedicate al mondo del lavoro. Offre quotidianamente occupazione a più di 37.000 persone e servizi dedicati a più di 18.000 aziende clienti, figurando tra i primi dieci datori di lavoro in Italia. Ogni anno il 35% dei lavoratori che impiega presso le aziende clienti trova un’occupazione stabile. La conoscenza approfondita del mercato del lavoro ha portato l’amministratore delegato di Adecco Italia SpA, il giovanissimo Federico Vione, ad analizzare con alcuni rappresentati istituzionali la necessità di ideare interventi


L’intervento di Silvio Di Lorenzo. Sulla destra Federico Vione

di formazione incentrati sulla richiesta occupazionale del territorio. L’incontro, svoltosi presso l’hotel Villa Medici di Lanciano, è stato moderato dal direttore di Abruzzo Impresa Eleonora Lopes. Riportiamo di seguito i contenuti salienti espressi dagli esponenti istituzionali che vi hanno partecipato. Federico Vione ad di Adecco Italia SpA «Promuoviamo iniziative pragmatiche a sostegno dei lavoratori che a causa della crisi sono stati espulsi dal mondo del lavoro. Abbiamo sostenuto la loro riqualificazione e nel 60% dei casi sono stati reinseriti nel mercato del lavoro. Con “Mettiamoci in moto!” vogliamo coinvolgere i giovani. Quindi in una visione di medio-lungo periodo intendiamo investire sulle loro professionalità. Il nostro obiettivo è creare un Campus. Un istituto tecnico-superiore nella provincia di Chieti per creare partnership con istituzioni e aziende». Silvio di Lorenzo presidente della CCIAA di Chieti e del Patto territoriale Sangro-Aventino. «Il Campus è necessario per il settore dell’automotive, significa innovazione di processo, di prodotto e di sistema. Aumenta il valore del nostro territorio, così come lo sviluppo della Costa dei Trabocchi, oggi non fruibile per mancanza di una serie di requisiti che ben conosciamo».

Alcuni dei partecipanti all’evento di Adecco

fare formazione». Paolo Gatti assessore regionale alle Politiche sociali e Politiche attive del Lavoro, Formazione e Istruzione «Abbiamo ingenti risorse europee da utilizzare sul piano della formazione, quindi della costruzione del capitale umano nella nostra regione. Stiamo modificando il sistema della formazione regionale. A lungo il sistema è stato autoreferenziale e non è servito a formare competenze. Attualmente abbiamo modificato il sistema di accreditamento degli enti formativi. Per il futuro potremo contare con una programmazione aderente ai bisogni delle aziende. Chi produrrà risultati dal punto di vista formativo continuerà a fare formazione, chi non produrrà farà altro». Concetti analoghi sono stati espressi anche dagli altri esponenti istituzionali intervenuti, come Silvio Tavoletta assessore della Provincia di Chieti con delega al personale, risorse umane, rapporti con l’università, semplificazione amministrativa, sport e politiche giovanili, politiche dell’area urbana Chieti-Pescara, Marcello Vinciguerra, responsabile delle risorse umane della Honda Italia e Gianni Bocchieri capo della commissione tecnica del Ministero dell’Istruzione

Pietro Rosica presidente del consorzio CISI «È necessario guardare il territorio attraverso le agenzie interinali, hanno un grande potenziale e aiutano a fare programmazione e sistema. La crisi ci mette di fronte a perdite di ore lavorative, ciò spinge al ricorso alla cassa integrazione, ma queste ore non devono essere concepite come tempo perso, bensì possono essere impiegate per

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eventi » di Laura Tinari

Il “Guido Polidoro” 2009 alla solidarietà giornalistica per L’Aquila Torna con un’edizione particolare il Premio giornalistico intitolato al coordinatore del Messaggero Abruzzo scomparso dieci anni fa e promosso dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Carispaq e Provincia dell’Aquila. All’unanimità il riconoscimento al foglio “Sfollati news”

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COSA SUCCEDERÀ IN FUTURO?

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Bruno Vespa di Pierpaolo Scarsella, 15 anni

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alla tendopoli di Villa Sant’Angelo oramai si è bene inteso cosa succederà. Infatti tutti quelli che hanno una casa agibile, come dice il signor Bertolaso, a Giugno, potranno tornare a casa. Ma cosa succederà alle persone che non hanno più un posto dove vivere? Alcune risposte ci sono giunte dal Vice Ministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso che ha visitato la nostra tendopoli e ci ha dato alcune risposte ai quesiti posti, come ad esempio: Quali sono le soluzioni che il vostro Governo intende attuare per risolvere i problemi che ci ha portato il Terremoto? La sua risposta ha chiarito molti dei nostri dubbi, innanzitutto ci ha detto che tutti quelli che sono rimasti senza casa o con casa non agibile, potranno ricevere una casetta in legno in stile “chic”, poi ci si sta organizzando per la realizzazione di un consorzio per far lavorare gli operai della nostra valle.

ei giovanissimi redattori di Sfollati News e degli altri giovani che hanno proseguito sul solco da loro tracciato, il Premio Polidoro ha voluto identificare i giornalisti italiani e gli inviati da tutti i Paesi del mondo che, con i loro servizi e le loro testimonianze, hanno sollecitato e reso possibile la straordinaria solidarietà delle persone di tutti continenti verso la popolazione terremotata dell’Aquila e dell’aquilano». Con questa motivazione la commissione, costituita da Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Provincia dell’Aquila e Carispaq, ha deciso di assegnare il Premio giornalistico “Guido Polidoro” 2009 a Pierpaolo Scarsella, Claudia Antonini e Naomi Pezzuti, tre giovanissimi redattori di “Sfollati news”. Il foglio quindicinale indipendente è nato a Villa Sant’Angelo (AQ) subito dopo il terremoto, proprio per opera di un gruppo di ragazzi, guidati da insegnanti volontari, da alcuni operatori culturali e da un giornalista. A consegnare il premio nel corso della manifestazione, tenuta nell’auditorium Sericchi della Carispaq, un commosso Bruno Vespa, che ha ricordato i suoi esordi giornalistici con i primi articoli scritti a 16 anni per il quotidiano “Il Tempo”. «Il nostro mestiere è fatto di alti e di bassi -ha spiega-

SFOLLATI NEWS Settimanale indipendente dei ragazzi di Villa Sant’Angelo

sfollatinews@gmail.com - 348.6003614 - ciclostilato in proprio - Paganica (Aq) via Casale

Vi raccontiamo i retroscena della “vacanza” dei giovani di Villa

L’EDITORIALE

Il tavolo dei relatori

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INSERTO CICLOSTILATO DI SITE.IT- NUMERO TRE - 26 MAGGIO 2009- DISTRIBUZIONE GRATUITA

Gita a Bologna

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n occasione dell’anniLa testata giornalistica “Sfollati News” versario del 157esimo anno dalla nascita del corpo militare della Polizia di Stato, i ragazzi di Villa Sant’Angelo sono stati invitati a trascorrere due giorni nella città culla della manifestazione: Bologna. A questa iniziativa hanno preso parte sia i bambini della scuola elementare, sia i ragazzi più grandi delle medie e Un piccolo frammento di Bologna delle superiori. Inoltre, i ragazzi frequentanti vati in città, si è andati di Bologna, dove la cucil’università e alcuni geni- subito a posare le borse in na tradizionale del luogo tori sono venuti in veste albergo e a disporsi nelle ha fornito un’occasione di accompagnatori. Ecco camere, per andare a di ristoro per i gitanti. come si è svolta questa cenare in un ristorantino “gita”. Dopo essere arri- piuttosto vicino al centro segue a pag.4

to Vespa rivolgendosi ai ragazzi- Voi avete tutto il tempo per fare esperienza, la famosa gavetta, e di comprendere a pieno se davvero amate questa professione, nelle sue mille sfaccettature». Soffermandosi poi sul terremoto e sulla ricostruzione dell’Aquila, Vespa ha aggiunto di essere d’accordo sulla necessità di avere una “vision”: «Bisogna partire con le idee ben chiare sul tipo di città che vogliamo ricostruire e che vogliamo consegnare ai nostri figli». Tornando al premio, Stefano Pallotta, presidente dell’OrdiUNA SCOSSA AL “CUORE” 06/04/2009…3:32… ne dei Giornalisti d’Abruzzo, ha sottolineato la particolarità parole sono trovia- abbiamo. gioia. Ora noialci terremoto: ata che tutti noi dell’edizione 2009 perché legata a Le differenza abruzzesi porte- mo nelle tendopoli; la poche, da descrivere anche, dolore troppo remo per sempre degli anni precedenti nonvitaè scorre statocomunque, preparato unè unbando, ma nella nostra mente” ma i problemi sono anco- grande per poterlo racpoche righe, per unanime decisione statoinassegnato tanti e chissà se tutto ècontare Quella notte , alle 3:32, la il rariconoscimento terra cominciò a tremare. tornerà come prima. La però le domande che si ai giovanissimi Ainelle tretende ragazzi presidente della tutti sono: Di è diffici- il pongono 27 secondi redattori. di terrore, vita panico e disperazione. 27 le, ma cerchiamo di chi è la colpa di tutto Carispaq, Antonio ha come augurato essere questo? Perchésempre è succesmeglio di secondi che sonoBattaglia, pochi, cavarcela ma che sembrano possiamo; però c’è sem- so tutto questo? Chi «paladini della verità» nei loro articoli, mentre la presidente un’eternità per chi quella pre un lato positivo: ci risponde? Domanda da balliamo, un milione di euro. Dai notte ha vissuto questo divertiamo, della Provincia, Stefania Pezzopane, ha ricordato di esseorrore. 27 secondi che cantiamo, giochiamo a ragazzi della tendopoli di a Lucoli. a calcio, ascoltia- San tolto la vitaproprio a per- carte, re statahanno intervista dai tre cronisti neiMenna primi giorni sone innocenti. 27 secon- mo la musica, si sta tra amici. Non possiamo di che hanno privato dopo il 6 aprile scorso. Nel corso della cerimonia è intermigliaia di persone della lamentarci di ciò che venuta anche la signora Luigia Polidoro, che ha lanciato l’idea di creare una fondazione o un’associazione culturale in memoria di suo marito Guido, di cui quest’anno ricorre il decennale della scomparsa

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Michela Masciocchi, 16 anni, da San Menna

segue a pag.4

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eventi » di Eleonora Lopes

Un momento della premiazione di Giuseppe Baiocco come “imprenditore dell’anno”

Confcommercio Chieti vicino ai soci Anche quest’anno si è svolta la cerimonia di consegna delle “Aquile d’oro” e delle “Aquile di diamante”, assegnate dall’associazione di Chieti ai commercianti con oltre 50 e 60 anni di attività. Promotore dell’evento, il vulcanico presidente Angelo Allegrino

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na grande festa, a cui hanno partecipato oltre 400 invitati, tra associati, politici e rappresentanti delle istituzioni locali. Anche quest’anno il tradizionale appuntamento con il Galà della Confcommercio Chieti si è trasformato in un momento di aggregazione e socialità, ma è stata come sempre un’occasione per riflettere e confrontarsi sulle problematiche più attuali che riguardano il comparto del commercio e dei servizi. «Che nel 2009 - ha puntualizzato il presidente Angelo Allegrino - ha attraversato uno dei momenti più difficili degli ultimi anni. Ma i nostri operatori hanno saputo reagire ed affrontare la crisi con grande professionalità

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e competenza, riuscendo a far fronte alle difficoltà con l’impegno e l’entusiasmo di sempre». Al meeting, che si è svolto all’hotel Villa Medici di Rocca San Giovanni, sono intervenuti molti politici, tra cui l’assessore regionale alle Attività Produttive Alfredo Castiglione e il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio. A loro Allegrino ha ricordato l’importanza di lavorare a sostegno del settore commerciale, che rappresenta uno dei motori dell’economia abruzzese. Da parte loro, sia Castiglione che Di Giuseppantonio, hanno assicurato l’appoggio di Regione e Provincia nello studio di misure che possano aiutare il comparto a superare i problemi le-


gati alla crisi, anche se numerosi provvedimenti sono stati già predisposti e le loro ricadute positive saranno visibili già nel giro di qualche mese. Allegrino ha poi ripercorso le attività principali portate avanti dalla Confcommercio Chieti negli ultimi mesi, soprattutto per quanto riguarda la presenza dell’associazione sul territorio. Agli uffici di Vasto, Ortona e Francavilla al Mare - inaugurati nel 2007 e che hanno affiancato le sedi storiche di Chieti e Lanciano - lo scorso anno si è aggiunta la delegazione di San Salvo, a testimonianza della volontà di Confcommercio di essere sempre più vicina ai propri associati. Il presidente ha inoltre ricordato i tanti tavoli di confronto - e a volte di scontro - con le amministrazioni comunali a tutela dei diritti e degli interessi della categoria, in particolare sull’applicazione della normativa regionale sul commercio, applicata da alcuni sindaci in modo non proprio conforme alle previsioni di legge. «Noi siamo - ha ribadito Allegrino - per il rispetto delle regole, perché prima di essere commercianti siamo soprattutto cittadini che danno il proprio contributo alla crescita della comunità. E a volte provvedimenti adottati senza criterio o con scarsa conoscenza della materia, rischiano di mettere in pericolo gli sforzi e gli impegni di anni». Nel corso del Galà sono state consegnate le “Aquile d’oro” e le “Aquile di diamante”, i riconoscimenti assegnati ogni anno dalla Confcommercio Chieti ai commercianti rispettivamente con oltre 40 anni e con oltre 50 anni di attività. Le “Aquile d’oro” sono state assegnate a Rocco Angelucci (Chieti), Raffaele D’Alfonso (Bucchianico), Bruno Iezzi (Chieti), Luigi Mennucci (Bucchianico), Maria Pomponio (Lanciano), Assunta Luisa Santoferrara (Bucchianico), Filiberto Turli (Chieti). Le “Aquile di diamante” sono state invece assegnate a Nicolantonio Liberatore (Casoli), Giuseppe Giampietro (Chieti), Mafalda D’Alfonso (Bucchianico), Guido Mammarella Tosè (Bucchianico), Antonio Micoli (Casalbordino), Liliana Piccirilli (Roccaspinalveti), Adamo Grimaldi (Roccaspinalveti) e alla memoria di Berto Di Girolamo (Chieti). Il premio “Imprenditore dell’anno” è stato assegnato al commendator Giuseppe Baiocco di Vasto, imprenditore dell’industria alberghiera, turistica e ricreativa. Il premio “Impresa è donna”, riservato all’imprenditrice di successo, è andato invece a Eleonora Anna Loredana Priori Colacioppo di Lanciano, dagli anni Settanta nel settore commercializzazione delle automobili a marchio Citroën. Ospiti d’onore del Galà, il cantautore Giò Di Tonno e il musicista Michele Di Toro che anno allietato gli ospiti con le loro performances musicali

Il presidente di Confcommercio Chieti Angelo Allegrino

Eleonora Anna Loredana Priori Colacioppo riceve il premio “L’impresa è donna”

Allegrino premia Giò Di Tonno, ospite d’onore del Galà 2010

La registrazione degli ospiti del Galà

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eventi » di Eleonora Lopes

Concretezza e relazioni esterne Questi i punti cardine del programma di presidenza di Luca Verdecchia per la guida dei giovani imprenditori di Confindustria Teramo. Ospiti d’eccezione per il primo direttivo: Mauro Barnabei e l’associazione culturale di Teramo Big Match

Il primo direttivo del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Teramo

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nire le menti, per cogliere esperienze passate e non cadere in errori futuri”. Questo è un po’ il lait motiv di Luca Verdecchia, che lo accompagna in tutte le situazioni, nella vita privata, in quella pubblica e lavorativa. E proprio sul contenuto di questo messaggio che ha voluto impostare la sua presidenza del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Teramo. Nato ad Atri 34 anni fa, residente a Roseto degli Abruzzi, Luca lavora dal 2001 nell’azienda di famiglia Radiosanit e nel settore della formazione con la RSA Formazione. Al suo primo direttivo, al quale hanno partecipato numerosi giovani imprenditori e il presidente regionale Mauro Barnabei, il neo presidente ha voluto ribadire gli obiettivi che si è posto per la sua presidenza: «Il mio intento –ha affermato Verdecchia- è condividere con i componenti del Gruppo un progetto che fondi le sue basi su questi specifici punti: concretezza, verifica dei risultati, rapporti con le Istituzioni, crescita del Gruppo in termini numerici e realizzazione di iniziative formative rivolte ai G.I.». Infatti i punti cardine del suo programma di presidenza sono: più spazio alle donne all’interno del Gruppo, contribuire ad abbattere le barriere e i preconcetti che vogliono ostinatamente separare il pubblico ed il privato, dare spazio a una formazione qualificata, promuovendo una stretta collaborazione tra scuola, Università e mondo delle imprese, organizzare, con cadenza annuale, un evento importante con il coinvolgimento di Giovani Imprenditori

Da sinistra: Mauro Barnabei, Bruno Ballone, Luca Verdecchia e Giammaria De Paulis

di altre provincie e regioni limitrofe. «In un momento di crisi come questo, -continua il neo presidente- le Istituzioni - Regione, Provincia e Comuni- unitamente ai sistema delle imprese private, devono “fare Sistema” e ricercare il più possibile forme di collaborazione, privilegiando il contesto generale, più che il particolare». Un’attenzione specifica, Verdecchia l’ha riservata alla comunicazione tra i Giovani Imprenditori, con l’attivazione di una casella e-mail del presidente, per la ricezione di proposte, consigli e idee da discutere nei vari incontri. E ancora la realizzazione all’interno del sito istituzionale di Confindustria Teramo, di una sezione dedicata agli imprenditori under 40. Tra gli intenti del neo presidente, anche uno spazio riservato al sociale, verso categorie in difficoltà e bisognose di aiuto, attraverso l’organizzazione di iniziative di solidarietà con interventi concreti per tentare di risolvere “piccoli e grandi” problemi. Ospite d’eccezione del direttivo, il gruppo di Big Match. Big Match è un’associazione culturale nata a Teramo 8 anni fa con l’idea di creare un gruppo di lavoro che si interessasse alla vita della città con la realizzazione di eventi e manifestazione di carattere culturale e sportivo. Oggi l’associazione guidata dal presidente Alfredo Natali si occupa di cultura, eventi, servizi e turismo su tutta la provincia di Teramo. Una realtà giovane e creativa che annovera tra gli eventi più importanti la grande manifestazione del “1° Maggio” a Teramo e che ha voluto fortemente questo incontro per avviare un rapporto di collaborazione e scambio con l’attivo gruppo degli imprenditori di Teramo

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eventi » di Massimo Avenali

Il gruppo Di Donato protagonista dell’innovazione Grande successo al Made Expo con il lancio di due prodotti, Tresor e Surface, che hanno calamitato l’attenzione di numerosi visitatori Lo stand dell’azienda Di Donato SpA alla fiera “Made Expò” di Milano

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rande voglia di novità per il “Made Expo”, la manifestazione internazionale dedicata al mondo del progetto e delle costruzioni, tenutasi dal 3 al 6 febbraio a Fiera Milano. Tantissimi gli operatori specializzati che già prima dell’apertura erano assiepati davanti ai tornelli degli ingressi. Si è respirata un’aria nuova, di grande vivacità ed ottimismo che testimonia l’attesa del mercato per le novità esposte nelle 1700 vetrine di altrettante aziende che hanno deciso di esserci per stimolare il mercato, infondere fiducia e voglia di reagire. Malgrado il difficile momento economico, e forse proprio in virtù di questo, il clima positivo ha pervaso tutti i visitatori, che hanno trovato ad attenderli numerosi prodotti innovativi, proprio come quelli proposti dal Gruppo Di Donato SpA. «Siamo pienamente soddisfatti del risultato ottenuto – afferma Clarissa Staffieri, responsabile Marketing – non solo in termini di affluenza e nuovi contatti commerciali, ma soprattutto perché il credere fermamente che il nostro lavoro di ricerca e di investimento nell’innovazione fosse la linfa vitale per il superamento dell’attuale momento di difficoltà economica, ci ha premiato ed il consenso ricevuto lo testimonia». All’interno del Decor & Color Show, la più importante rassegna italiana dedicata al colore, con le soluzioni più aggiornate in tema

di pitture, smalti e finiture decorative, il Gruppo Di Donato SpA l’ha fatta da padrone, imponendosi con una presenza fisica e di contenuti sopra le righe. Uno stand di 240 metri quadri su due livelli che dall’alto dominava la scena, uno spazio a colori in cui il magenta ed il bianco erano assoluti, per comunicare al meglio il nuovo logo del Gruppo. Un segnale di positività nei confronti del proprio business e di propensione verso il futuro: questo è il nuovo trademark Di Donato, semplice e diretto. Il lancio di due prodotti ad alto contenuto d’innovazione, con le nuove selezioni di colori per interno ed esterno, hanno fatto il resto. Una folla di operatori del settore, curiosi ed interessati hanno osservato con entusiasmo le applicazioni di Trésor: una nuova finitura decorativa dalle mille nuances iridescenti, capace di mutare colore a seconda dell’angolo di osservazione e della fonte luminosa a cui il supporto è esposto, e molteplici i suggerimenti e chiarimenti tecnici snocciolati per i tanti desiderosi di informazioni sul Surface, un prodotto per facciata che garantisce colori vivaci e brillanti, resistenti nel tempo, capace di aderire su qualsiasi supporto. Un simpatico gadget, una lattina di vernice contenente una t-shirt, ha salutato tutti i visitatori dello stand. Tutte le novità sui prodotti targati Di Donato e sull’azienda sono sul nuovissimo sito www.didonatospa.com

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eventi » di Jenny Viant Gómez

L’unione fa l’Uni.Pmi Apindustrie Chieti muta in un nuovo soggetto datoriale. Passa da Confapi a Confindustria Chieti portando in dote il Consorzio Fidi Centro Italia e le donne di Uniapid. A capo dell’associazione, l’imprenditore Armando Tomeo

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pindustrie Chieti, che avrà una ricaduta positiva l’associazione della nell’interesse degli associati piccola e media indue nello sviluppo delle attività stria della Provincia di d’impresa. UNI.PMI Abruzzo Chieti, ha recentemente adotporta in dote a Confindustria tato all’unanimità una delibera anche il Consorzio Fidi Cendi assemblea straordinaria di tro Italia e la prestigiosa asrecesso dal sistema Confapi, sociazione di rappresentanza procedendo al rinnovo delle femminile Apid, che con autocariche sociali e all’adesione noma assemblea ha adottato al sistema di rappresentanle opportune modifiche statuza datoriale di Confindustria tarie trasformandosi in UniaChieti. L’associazione guipid (Unione abruzzese piccola data da Armando Tomeo imprenditorialità donna). e dal direttore Pasquale L’assemblea ha confermato Di Frischia, che costituiva ai vertici dell’associazione, il la componente più rapprepresidente uscente Armando sentativa del sistema Confapi Tomeo, affiancato dai vice abruzzese, ha inoltre modipresidenti Emilio Alimenti e ficato la denominazione Paola Sabella e, nel consiglio Armando Tomeo presidente di Uni.Pmi Apindustrie Chieti in UNI. direttivo, Amedeo Angelone, PMI – Unione delle piccoGioachino D’Amelio, Daniele le e medie imprese, ampliando il settore di comDel Re; in qualità di presidente dei giovani imprenditopetenza alla multisettorialità. ri, Berardino Falcone, Pietro Loreta, Rocco Ferra, Franco Il processo di integrazione scaturisce da un lungo e serrato Scalpelli, Michele Raspa, Gaetano Rullo e Antonella Tomeo. confronto con Confindustria Chieti - guidata dal presidente Nella stessa seduta si è riunita anche l’assemblea di UniaSilvio Di Lorenzo e dal direttore Fabrizio Citriniti - che ha pid, che ha confermato alla presidenza Paola Sabella e alla portato ad individuare lo sviluppo di sinergie reciproche e vicepresidenza Antonella Tomeo

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eventi » di Eleonora Lopes I relatori che hanno partecipato alla cerimonia di chiusura del V corso di perfezionamento diretto dal professor Giuseppe Mauro

Qualità della formazione È uno dei fattori che aiuta a superare la difficoltà occupazionale che il nostro Paese sta affrontando. Se ne è parlato alla cerimonia di chiusura del V Corso di perfezionamento di Economia e Tecnica della gestione bancaria e finanziaria dell’Università d’Annunzio diretto dal professor Mauro. Tra i relatori anche l’assessore regionale Federica Carpineta

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ualità della formazione. Con questo principio si è svolta all’Università d’Annunzio di Pescara, la cerimonia di chiusura del quinto corso di perfezionamento in Economia e Tecniche della gestione bancaria e finanziaria, diretto dal professor Giuseppe Mauro, presidente del corso di laurea in economia e commercio dell’ateneo. La manifestazione ha visto la consegna degli attestati di partecipazione a 31 alunni. «Si parla di economia dello sviluppo, ma questi giovani hanno sempre più difficoltà occupazionale, -ha sottolineato Mauro- c’è troppa distanza tra chi già lavora e chi invece a questo mondo è nuovo, sebbene il livello di istruzione sia alto. Bisogna dare loro maggiori opportunità». Presenti all’incontro per la consegna degli attestati: il direttore generale di Banca Caripe Oreste Invernizzi e il suo vice Franco Coccioli (docente del corso dei moduli di area creditizia), il vice presidente esecutivo di Honda Italia e neo presidente della

CCIAA di Chieti Silvio Di Lorenzo, il dottore commercialista e docente di finanza aziendale Alfredo D’Incecco (docente del corso dei moduli di finanza ordinaria e straordinaria) e l’assessore regionale alle Risorse umane Federica Carpineta. «Dovete essere pronti ad apprendere sempre -ha detto la Carpineta- il mondo del lavoro ha bisogno di voi come persone formate che contino solo sulle proprie forze». Durante i vari interventi, tutti i relatori hanno evidenziato che la forza di questo corso fin dal primo anno è il binomio che lega il mondo accademico a quello bancario, para-bancario e industriale. La teoria che si unisce alla pratica. Al termine dell’incontro dopo aver rilasciato agli allievi l’attestato di partecipazione al corso, il professor Mauro, ha ringraziato tutti i partner che sin dal primo anno, hanno sostenuto questa iniziativa, rivolgendosi in particolare a Banca Caripe e alla Honda Italia. L’appuntamento è per la sesta edizione

I partecipanti al corso Massimo Bevilacqua, Stefania Bonissone, Angela Cantelmi, Marilena Cappucci, Valentina Ciocca, Gabriella Di Fazio, Donatella Di Filippo, Luana Di Marco, Lucia Di Mascio, Roberto Di Meco, Stefania Di Paolo, Giuliano Di Rosario, Pamela Dottore, Valentina Evangelista, Patrizia Febbo, Daniele Giangiulli, Luigi Mancinelli, Cristina Marino, Iolanda Masciulli, Matteo Pio Melchionda, Isabella Pennoni, Danilo Perrucci, Serena Piacentini, Matteo Pomponio, Sante Ragno, Ludovica Rendine, Sandra Sulpizio, Alfonso Tartaglia, Barbara Travaglini, Paola Urbani, Stefano Viola.

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eventi » di Jenny Viant Gómez

CCIAA Pescara, comunicazione efficace e trasparente Al via un nuovo piano di comunicazione integrato che sfrutta la multi-canalità. Interattività e superamento del digital divide sono le parole d’ordine

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Gli uffici al pubblico della Camera di Commercio Industria Artigianato e

on la nuova amministrazione Bene; intendiamo migliorarci. L’immeAgricoltura di Pescara della Camera di Commercio diatezza e la trasparenza dovranno preIndustria Artigianato e Agrivalere, ma è necessario garantire a tutti coltura di Pescara le novità l’accesso alla tecnologia. Un’istituzione non finiscono mai. La Giunta ha votato come la Provincia di Pescara ci affianun piano di comunicazione integrato. I ca nell’intento di superare il digital diriferimenti normativi in tema di comuvide». Il divario tecnologico rischia di nicazione pubblica contemplano una minare alla base i tentativi di diffondere direttiva del ministro Frattini del 2002 le prassi telematiche. Esistono comuni in cui sono esplicitati gli standard in non connessi al web, «presto saranno materia di comunicazione per la PA; raggiunti dalla banda larga – dichiara benché non rappresenti un obbligo, Massimo Taschini, segretario generale l’ente camerale ha deciso di mettere – anche in questi comuni gli standard in atto la normativa. L’obiettivo dell’inidi interattività che consentono l’e-comziativa, considerata una “rivoluzione”, merce e il trasferimento di file ad alta Copertina del Piano di comunicazione è concretizzare un insieme di azioni velocità, saranno una realtà. Ma non è presentato alla Giunta camerale e strategiche e operative – sfruttando i tutto. Faremo formazione – prosegue disponibile sul sito www.pe.camcom.it mezzi di comunicazione di massa e Taschini – l’utente-imprenditore potrà il web – al fine di rendere immediato, efficiente, efficace beneficiare di voucher formativi, al fine di sfruttare pienae trasparente l’operato dell’ente camerale. Ciò si traduce mente il potenziale delle nuove tecnologie» in un accrescimento della customer satisfaction e in una riduzione di costi per la collettività. Il web giocherà un ruolo di rilievo, a breve è previsto il restyling del sito www.pe.camcom.it (portale già ammodernato nel 2007, in conformità con la L. 4/2004, Legge Stanca, che indica le caratteristiche dei siti della Pa). Come fa notare il presidente della CCIAA di Pescara, Daniele Becci: «nonostante gli sforzi profusi, oggi sul nostro sito può capitare che un utente non esperto possa avere difficoltà di orientamento tra le migliaia di informazioni contenute.

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eventi » di Laura Sacchetti

I G.A.S., gruppi di acquisto solidale L’obiettivo di questi gruppi è la promozione di un nuovo modello di consumo ispirato a principi di solidarietà, equità sociale e rispetto per l’ambiente. Tra i clienti, l’azienda marsicana di miele “Apicoltura Armando Ciaccia”

Alcuni dei prodotti in vendita presso l’Emporio Primo Vere

Un fase della raccolta del miele

G.A.S., Gruppi di Acquisto Solidale, sono associazioni di persone che decidono di acquistare all’ingrosso direttamente dal produttore determinati generi di consumo, senza applicazione di alcun ricarico. L’obiettivo di questi gruppi, che non svolgono attività commerciale, non è tanto il risparmio quanto la promozione di un nuovo modello di consumo ispirato a principi di solidarietà, equità sociale e rispetto per l’ambiente. La fondamentale critica al modello globalizzato di sviluppo si traduce nella valorizzazione e riscoperta del locale come dimensione ideale per realizzare questi obiettivi, attraverso rapporti diretti con

produttori attenti all’uso di metodi di coltivazione biologica e biodinamica, una filiera corta, a chilometro zero. Ogni gruppo che nasce si organizza in modo autonomo; dalla fine degli anni Novanta c’è una rete nazionale di coordinamento (www.retegas.org), con circa 600 gruppi aderenti; secondo le stime però circa un terzo dei gruppi si costituisce in modo informale. In Abruzzo la rete è ancora poco estesa e conta sette gruppi ufficiali, in alcuni casi molto piccoli e caratterizzati da forte instabilità. Creare una solida realtà associativa che riesca a fronteggiare nel tempo i problemi logistici non è facile.

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Alcune immagini dell’azienda marsicana Apicoltura Armando Ciaccia

La dimensione ideale di un gruppo non esiste ma, se per poter sopravvivere deve contare almeno una quindicina di nuclei, un’eccessiva espansione ne rende difficili coordinamento e gestione, ancora impostati sul volontariato (o un semplice rimborso spese); è per questo che in Emilia Romagna, dove i gruppi sono più di 30, non solo si tende a consorziare la rete, ma a pagare chi si occupa della distribuzione, degli ordini o dei pagamenti. A Pescara un G.a.s. si è trasformato in cooperativa, aprendo l’Emporio Primo Vere: «Il nostro gruppo originario – afferma Donatella Maccione – è cresciuto troppo in fretta diventando ingestibile per spazi e mole di lavoro, così abbiamo deciso di aprire un negozio. Questa scelta, vissuta da alcuni come un tradimento, comporta una ricarica applicata sui prodotti, ma permette di trovarli sempre in negozio. Le difficoltà infatti riguardavano anche i produttori, che spesso si facevano pregare e avevano tempi lunghissimi per l’invio dei prodotti». Nonostante le difficoltà organizzative, la rete nel suo complesso si espande ad un tasso di crescita costante, con picchi registratisi in occasione di trasmissioni, come Report, che ne hanno parlato; se l’alimentare è trainante si tende a coprire un po’ tutti i settori del consumo (accade già con i prodotti per la casa, l’abbigliamento e accessori o gli impianti fotovoltaici, come il recente GAF di Pescara). Nonostante tutto ciò l’incidenza dei G.A.S. sul totale della spesa, pur con le varianti tra regione e regione, è ancora bassissima (100 milioni di euro su un totale di 900 miliardi circa di spesa alimentare). Dal punto di vista delle aziende i G.A.S. rappresentano un canale di vendita diret-

ta, alternativo ai mercatini, che si sta diffondendo: sono cresciuti del 32% i produttori che si affidano alla vendita diretta (da 1.645 a 2.176), anche se l’Abruzzo non è trainante. Per il produttore Vinicio Blasetti di Massa d’Albe la formula dei G.A.S. non è determinante né risolutiva dei problemi che affliggono l’agricoltura. Eppure, se a livello nazionale hanno fatto notizia storie come quella del biocaseificio lombardo Tomasoni, 200 anni di tradizione, salvato dal fallimento mediante un’adozione a distanza da parte di 85 gruppi di G.A.S. (quasi mille famiglie) o dell’azienda pratese Wip produttrice di pannolini Naturaè e Lowen, anche a livello locale vi sono storie da raccontare, come quella dell’apicoltore marsicano Armando Ciaccia, titolare dell’azienda omonima: «Ho sempre venduto all’ingrosso, ma ad un certo punto i costi sono aumentati oltre le mie possibilità. Al di là dei problemi di inquinamento e di malattie delle api, le importazioni da Argentina, Cile, Cina hanno fatto crollare i prezzi. Allora ho fatto una scelta: produrre solo miele locale – sono tre le varietà che produciamo - e vendere direttamente al consumatore. Ho contattato io la rete dei G.A.S., sapendo che sono consumatori consapevoli. La risposta è stata positiva, da questi contatti è nato non solo un accordo in merito al prezzo di vendita, un prezzo giusto, in alcuni casi più conveniente che nella grande distribuzione, ma anche un bel rapporto di amicizia che poi è la cosa più gratificante. So che anche alcuni produttori di grano solina si stanno orientando in questa direzione»

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eventi » di Denia Di Giacomo

Che fine ha fatto la scienza? L’Amministrazione Comunale di Città Sant’Angelo ha organizzato un incontro con gli studenti per avvicinarli alla cultura tecnico-scientifica. Un grande successo con la straordinaria partecipazione dell’astronauta e astrofisico Umberto Guidoni

Da sinistra: Maria Rosaria La Morgia, Petronilla Chiola, Gabriele Florindi, Pina Rasetta, Umberto Guidoni, Arturo D’Addona, un ufficiale della Marina, Carlo Petracca, Fernando Fabbiani

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Italia è il fanalino di coda dell’Europa, sia nelle competenze scientifiche, che nella ricerca e nell’innovazione tecnologica. Da un indagine OCSE risulta che i laureati italiani in materie scientifiche rappresentano solo il 9% del totale dei laureati, mentre i ricercatori sono il 2,8 per mille della forza lavoro, a fronte di una media europea di 5,4. In questo

» foto di Rocco Petrei

pessimo panorama nazionale, l’Abruzzo certamente non è da meno. Ecco il perché dell’evento “La cultura tecnicoscientifica nella scuola”, svoltosi al Teatro Comunale di Città Sant’Angelo. L’incontro, al quale hanno partecipato le classi quinte dell’Istituto B. Spaventa di Città Sant’Angelo, è stato fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale, in particolare dal vice-sindaco Fernando Fabbiani, per

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sensibilizzare gli alunni nei confronti della cultura scientifica e delle mille opportunità che offre. Ospite d’eccezione, l’astronauta e astrofisico Umberto Guidoni, che ha partecipato a due missioni NASA a bordo dello Space Shuttle e che ha suscitato grande interesse nei ragazzi presenti. L’astronauta e astrofisico Umberto Guidoni firma alcuni autografi

Intervista a Petronilla Chiola, dirigente scolastico direzione didattica statale Professoressa, quanto è importante implementare la cultura tecnico-scientifica nella scuola? «È molto importante perché il mondo che ci circonda è pervaso di scienza. Tutti noi, quotidianamente, ci confrontiamo con la scienza, attraverso le sue leggi e la tecnologia. Per aiutare a crescere dei buoni cittadini è quindi fondamentale che la scuola li renda capaci di confrontarsi con la scienza e i suoi strumenti, perché essere buoni cittadini significa anche essere in grado di utilizzare gli strumenti che la società ci mette a

disposizione e saper operare attraverso di essi. Quando c’è carenza nella formazione dello studente, c’è carenza anche nella società». C’è il rischio che puntare troppo su una formazione tecnico- scientifica vada a sminuire i capisaldi umanistici della nostra cultura? «È in questo che la scuola deve essere in grado di ricondurre anche la formazione scientifica all’interno di un discorso formativo globale che non può assolutamente prescindere dalla formazione umanistica». La scuola italiana spesso

deve fare i conti con risorse economiche molto scarse, com’è possibile incrementare la cultura tecnico scientifica se poi non si può investire sugli strumenti? «La risorsa più grande della scuola sono i suoi docenti. E’ quindi importante puntare sulla loro formazione. Certo la mancanza di risorse economiche è una grave carenza, soprattutto in ambito tecnico-scientifico, ma noi siamo fiduciosi, soprattutto se le amministrazioni pubbliche riescono ad avvicinarsi alla nostre esigenze e ad aiutarci».

Intervista a Fernando Fabbiani, Vicesindaco di Città Sant’Angelo Come nasce l’idea di questo incontro? «Dalla convinzione che la scuola debba essere sostenuta nella sua attività di orientamento ai ragazzi. L’Abruzzo è l’ultima regione dell’UE per numero di laureati in materie scientifiche, con questa realtà viene fortemente penalizzato lo sviluppo economico. La prima soluzione al problema è quella di convincere i ragazzi a scegliere percorsi formativi tecnico-scientifici. Tengo a sottolineare che grazie a questo incontro abbiamo scongiurato la chiusura di due indirizzi scientifici dell’Istituito Spaventa, un grande successo di cui siamo orgogliosi». La PA deve essere un intermediario tra il mondo del

lavoro e quello scolastico? «Sì, ed è un ruolo importante. Spesso la scuola è erroneamente slegata sia dalle istituzioni che dal mondo del lavoro. Il momento della formazione dovrebbe invece essere più attento ai futuri sbocchi lavorativi e alle esigenze reali della società, solo in questo modo si può sostenere lo sviluppo economico del territorio. L’ente pubblico deve affiancarsi al mondo della formazione, con tutti i mezzi e le risorse». Oggi un clima di grande sfiducia opprime gli operatori scolastici, dovuto alla mancanza di risorse e ai numerosi tagli cui abbiamo assistito. Cosa si sente di dire

riguardo a questo? «Capisco e conosco questa grande difficoltà, che non riguarda solo l’ente scuola ma anche gli enti comunali. Voglio però evidenziare un bacino di fondi e risorse che si tende a sottovalutare, ovvero la Finanza Europea. L’UE mette infatti a disposizione, sia attraverso i POR che i F.E.S., delle risorse economiche destinate sia all’edilizia scolastica che alla didattica. Durante lo scorso governo regionale, del quale facevo parte, tutti gli istituiti tecnici regionali sono stati dotati di laboratori tecnico-scientifici, grazie a questi bandi europei. Ogni anno siamo riusciti a fare lo stesso, regalando agli istituti un grande salto di qualità»

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eventi » di Alessio Giancristofaro

Una veduta del porto di

Ortona

Porto di Ortona, croce e delizia Proviamo a capire il perché da uno studio, firmato Steer Davies Gleave, commissionato dalla Regione Abruzzo sulla “fattibilità per l’integrazione tra il Corridoio Adriatico e le trasversali Adriatico-Tirreniche del 2007”

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er uscire un po’ fuori dalla rigida terminologia marittima, lo potremmo definire “croce e delizia” delle infrastrutture abruzzesi: il porto di Ortona, un’opera che, se potenziata e messa in relazione in un sistema capillare di reti logistiche, rappresenterebbe un tassello fondamentale nel Sistema Integrato Trasversale (SIT) nel collegamento tra Tirreno ed Adriatico. In questo numero vogliamo analizzare l’infrastruttura prendendo spunto dallo “Studio di fattibilità per l’integrazione tra il Corridoio Adriatico e le trasversali Adriatico-Tirreniche del 2007”, uno studio, firmato Steer Davies Gleave, commissionato dalla Regione Abruzzo. Premettiamo subito che, anche da questo nostro secondo focus sul porto, è emerso in maniera più sistematica che le potenzialità strategiche sono enormi, ma la lungimiranza, per una serie di motivi, non sembra essere efficace. Come

annunciato, il porto di Ortona è croce e delizia. Procediamo con ordine e rispondiamo al primo interrogativo: perché delizia? Uno degli obiettivi strategici a livello trasportistico intermodale è quello di consolidare il ruolo dell’Abruzzo nella rete TEN. Nello stivale italiano, l’Abruzzo è territorialmente vincente, rappresenta la connessione tra le due sponde dell’Adriatico: un collegamento trasversale che, da ovest verso est, congiunge via terra i porti tirrenici di Civitavecchia e di Napoli con il porto di Ortona e quindi, di riflesso, con il porto di Ploce in Croazia. Dal Tirreno all’Adriatico. Dall’Adriatico ai Balcani via porto di Ortona. Sintesi, questa, di un domino strategico in cui la pedina portuale di Ortona rappresenta una parte nodale dello scheletro infrastrutturale sul quale poggia il SIT. Nello studio della Steer Davies Gleave, l’opera portuale

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viene sintetizzata in termini prospettici e strategici attraverso l’analisi SWOT, uno strumento che serve ad evidenziare i punti di forza, di debolezza, le minacce e le opportunità. Nei quadranti dello SWOT dei “punti di forza” e delle “opportunità” sono diversi gli aspetti importanti: a partire, ad esempio, dalla connessione del porto con strade di viabilità ordinaria con l’autostrada A14 (esiste un progetto preliminare della Provincia di Chieti per un collegamento diretto con il casello di Ortona sulla A14) e l’ipotesi di prolungamento dell’asse attrezzato, variante S.S. 16, nel tratto tra Francavilla ed Ortona. Ma anche la realizzazione di un avanporto, con il prolungamento dei moli nord e sud, che consentirebbe di incrementare in modo significativo l’efficienza dello scalo. Di sicuro interesse sono anche le possibilità legate al trasporto merci, oltre alla realizzazione di un servizio di trasporto Ro-Ro tra le due sponde dell’Adriatico. La Snav, gruppo armatoriale di Napoli, nel novembre 2008, ha sondato le potenzialità offerte dal territorio abruzzese e si è fatta avanti per predisporre dei collegamenti su ferro e su gomma nel progetto di collegamento tra Ortona e Ploce con navi già collaudate sulla linea Napoli-Palermo. L’ipotesi, però, è rimasta solo tale e non ha mai visto una concretizzazione. E’ chiaro che gli strenghts (punti di forza) e le opportunities (opportunità) non fanno altro che arricchire l’importanza dell’infrastruttura ortonese. Passiamo al secondo interrogativo, al perché il porto di Ortona non è solo delizia, ma anche croce. La risposta è che esistono carenze infrastrutturali, i co-

siddetti punti deboli dell’analisi SWOT. Va da sé che tutte le ipotesi delle potenzialità del porto di Ortona si infrangerebbero sugli scogli della realizzazione non sanando, prima di tutto, gli elementi di criticità, i cosiddetti punti deboli (weakenesses). Attorno al porto di Ortona bisogna costruire una rete di infrastrutture e servizi coordinati che interessano l’intero territorio regionale, è necessario avviare la promozione con enti e soggetti istituzionali, trovare le soluzioni che garantiscano la migliore accessibilità multimodale alle principali aree strategiche in modo da ottimizzare le performance in termini di sostenibilità tecnica, economica ed ambientale. Il porto di Ortona deve acquisire, metaforicamente parlando, “un timbro di voce più marcato per farsi sentire”, per conquistarsi un ruolo importante nello scenario italiano, deve puntare a sanare le carenze di infrastrutture e di servizi e deve concentrare molti sforzi per proporre al meglio le proprie offerte. Non è certo semplice l’intento. Ma non dimentichiamoci cosa potrebbe rappresentare quest’opera in un mosaico allargato del sistema trasportistico. Insomma la croce dei punti deboli si deve trasformare in delizia dei punti di forza. Per il bene dell’intera regione che non può farsi sfuggire un’occasione di crescita, economica in primis, così importante

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Carlo Petrini, fondatore e presidente nazionale di Slow Food Italia

» di Davide Acerra

“Terra Madre, come non farci mangiare dal cibo” Questo il titolo dell’ultimo libro di Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, presentato al museo de La Civitella di Chieti

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lluminante, innovatore. Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, si potrebbe definire in tanti modi, ma la passione e le idee che è capace di trasmettere lo rendono di certo unico. Del resto, non a caso l’autorevole quotidiano The Guardian lo ha inserito tra le cinquanta persone che potrebbero salvare il pianeta. Nel suo ultimo libro “Terra Madre, come non farci mangiare dal cibo”, presentato al museo de La Civitella di Chieti, Petrini aggiorna le sue teorie partendo proprio dalla crisi mondiale e dal modello di pensiero e sviluppo che ne è la causa prima. Un modello che ha fallito e non sa trovare soluzioni innovative al di fuori del sistema globale che ha creato. Per il presidente di Slow Food la risposta all’attuale crisi, che non solo è finanziaria, ma di sistema, deve partire dall’alimentazione: il cibo è stato snaturato fino a diventare un mero prodotto di consumo, privato dei suoi valori profondi diventando, invece, una merce qualsiasi, altamente insostenibile in tutte le sue fasi, dalla coltivazione all’atto del mangiare. Punto di partenza delle riflessioni è proprio Terra Madre, la rete mondiale delle comunità del cibo fondata nel 2004 da Slow Food, composta da migliaia di pescatori, agricoltori, allevatori che ogni due anni arrivano a Torino da tutto il mondo; una schiera di persone quotidianamente attive nelle loro nazioni, tanto da diventare «un nuovo soggetto che si sta affacciando sul panorama mondiale e configurando come una delle più grandi reti al servizio del pianeta». In un mo-

mento come questo, le comunità del cibo possono rivestire un ruolo fondamentale nell’ottenere un dialogo costruttivo tra chi produce e chi mangia e riequilibrare il rapporto tra l’uomo e la terra. Questo è essenziale per dare il giusto valore al cibo. Da qui il sottotitolo del libro, che invita a non farsi mangiare dal cibo. In questo mondo di valori capovolti e di alimentazione globale, infatti, non siamo più noi che lo mangiamo, ma viceversa. «Il cibo ci mangia perché mangia la Terra, le sue risorse, la sua possibilità di rinnovarsi. Il consumismo è un’ideologia che depreda le risorse, spreca e alla fine non soddisfa veramente i bisogni», afferma Petrini. L’invito è di tornare ad avere un ruolo attivo. Grazie alle comunità del cibo è possibile realizzare forme di economia locale; per riconquistare la sovranità alimentare si deve partire dall’alleanza tra i produttori, estranei al modello di pensiero imperante e capaci di lavorare in sintonia con la natura e i consumatori. A questi ultimi – e quindi a tutti noi – Petrini attribuisce un ruolo fondamentale, tanto da coniare il termine “co-produttori”: siamo infatti noi come consumatori consapevoli che, privilegiando i prodotti locali e sentendoci partecipi del processo che porta il cibo sulla tavola, possiamo garantire retribuzioni eque, combattere lo spreco, innescare processi virtuosi dal punto di vista economico e sociale. Allegato a “Terra Madre” il dvd “Gente di Terra Madre” con contributi realizzati nelle comunità presenti a Torino nel 2008

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eventi » di Eleonora Lopes

A tavola con il maiale Gli chef Peppino Tinari di “Villa Maiella” e Vittorio Fusari di “Dispensa pane e Vini Francia Corta” ai fornelli per una serata unica ed esclusiva, hanno deliziato gli ospiti con un menù tutto a base di carne di maiale

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na cena tutta a base del maiale nero abruzzese. Così gli chef Peppino Tinari del ristorante “Villa Maiella” e Vittorio Fusari di “Dispensa pane e Vini Francia Corta”, hanno voluto omaggiare, in una serata tutta da assaporare, unica ed esclusiva, gli ospiti presenti. Un menu con carne di eccellente qualità servito nella splendida cornice del ristorante “Villa Maiella” di Guardiagrele, che in oltre trent’anni di attività, ha saputo trasformare una trattoria familiare in uno dei migliori ristoranti dell’Abruzzo, capace di conservare, riproporre e aggiornare la memoria gastronomica abruzzese. Presente per l’occasione, tutta la stampa abruz-

zese, invitata appositamente dai titolari, e non solo, anche numerosi esperti del settore, imprenditori dell’eno-gastronomia e diversi politici tra i quali l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo, il senatore Fabrizio Di Stefano e il sindaco di Guardiagrele Mario Palmerio. Dietro i fornelli, oltre i due noti chef, anche la moglie di Peppino, Angela e tutto il suo qualificato staff. Durante l’aperitivo, sono stati serviti diversi tipi di insaccati, unicamente di maiale nero, provenienti e prodotti dalla “Fattoria Villa Maiella” di cui si occupa con passione ed entusiasmo Arcangelo, il figlio maggiore di Peppino ed

Il gruppo di Villa Maiella applaudito dagli ospiti al termine della cena

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eventi Alcuni momenti della cena

La famiglia Tinari al completo da sinistra: Angela, Peppino, Pascal e Arcangelo

Lo staff di sala del Villa Maiella con al centro il sommelier Nicola Boschetti

Angela. Un menù squisito, basato sull’accurata selezione delle materie prime, rielaborate dalla fantasia degli chef. La scelta dei vini della serata, come di consueto, è stata curata dal sommelier Nicola Boschetti, oramai da due anni anche collaboratore di Abruzzo Impresa che ogni mese ci fa conoscere un vino da assaporare insieme ad un prodotto tipico della nostra regione nella rubrica “alkimie”. Accanto a Nicola in sala, l’altro figlio dei coniugi Tinari, il giovanissimo Pascal, attento selezionatore di vini con esperienze di lavoro all’estero. Ma il tocco segreto di questo ristorante, non è solo la scelta degli ingredienti o di un vino di qualità, o ancora la maestria dietro i fornelli. La forza di questo gruppo è la cordialità e la gentilezza con la quale accolgono gli ospiti. Uno stile raffinato e la giusta discrezione, che ti fanno sentire comunque coccolato come se fossi a casa tua

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comunicazione aziendale

» Farnese vini

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ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.

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«Nascono i nostri frutti»

vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.

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eventi » di Denia Di Giacomo

Incanto. Ristorante da sogno Nasce Incanto, un ristorante che promette di diventare una punta di diamante della ristorazione abruzzese. Nell’Hotel Villa Nacalua di Città Sant’Angelo, dove la rinnovata gestione annuncia molte sorprese

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boccia un nuovo punto di riferimento per la ristorazione abruzzese, il ristorante Incanto dell’ Hotel Villa Nacalua a Città Sant’Angelo. L’inaugurazione è stata una partenza in grande stile, un’ impeccabile serata di gala che ha accolto numerosi invitati in un ambiente raffinato e curato nei minimi particolari, sulle note di un gradevole jazz, grazie alla collaborazione con jazz convention. Tra gli illustri ospiti presenti, i sindaci di Pescara, Luigi Albore Mascia e di Montesilvano,

» foto concesse dall’Hotel Villa Nacalua

Pasquale Cordoma, il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, il direttore della TGR, Domenico Logozzo e numerosi altri esponenti della politica e della comunicazione accostati ad alcuni tra i nomi più importanti dell’imprenditoria abruzzese. Proprietaria del Ristorante Incanto la famiglia De Massis, che ha da poco acquistato l’intero Hotel Villa Nacalua. Incanto si prefigge l’ambizioso obiettivo di proporre una “Cucina gourmet alla portata di tutti”, che sappia coniugare l’eleganza del servizio e

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eventi

Da sinistra: Christian De Massis, Flaviana Bottini, Giovanni Albore Mascia, Pasquale Cordoma e Domenico De Massis

dell’ambiente, alla personalità delle ricette, senza rinunciare alla nostra più antica tradizione gastronomica anche in chiave moderna, una qualità di altissimo livello, con pietanze che spaziano dal pesce alla carne. «La nostra è una grande sfida – ci rivela Christian De Massis, general manager dell’Hotel Villa Nacalua – offrire ottima qualità e servizi a prezzi accessibili». Principi della cucina Enzo Piccirilli, chef dalla lunga esperienza e Renato Gatto, giovane e creativo talento. Il tutto accompagnato dai migliori vini di una cantina con un vasto assortimento, che può vantare etichette sia locali che di livello e notorietà internazionali, grazie alla cura e all’esperienza del maitre e sommelier Fernando Nucci. La raffinatezza dell’ambiente è ciò che senza dubbio colpisce per primo. Design e accostamenti cromatici sono curati sin nel più piccolo dettaglio, grazie alla consulenza dell’architetto Benedetta Graziani. E uno staff professionale e cortese arricchisce sensibilmente l’atmosfera di quella familiarità che tanto si gradisce in contesti del genere. Il debutto in società del ristorante Incanto è stato quindi superato a pieni voti, impreziosito da un menù e da un’accoglienza da non dimenticare, ora non resta che proseguire lungo questa stessa strada. MILLE INIZIATIVE PER LA NUOVA GESTIONE L’Hotel Villa Nacalua cambia volto. La nuova gestione, da parte della famiglia De Massis, vuole una decisiva trasfor-

Da sinistra: Angela e Barbara De Massis, Domenico De Massis con la moglie Flaviana, Enrico Di Giuseppantonio, Giovanni Albore Mascia e Christian De Massis

mazione, che veda il Nacalua molto più presente sul territorio e ricco di novità. Tra le principali, c’è senza dubbio quella del sevizio di aereo-taxi, grazie al quale i clienti più esigenti potranno trovarsi in breve tempo in qualunque posto tramite un elicottero appositamente dedicato a loro. Inoltre verranno proposti speciali itinerari, sempre con spostamento in elicottero, durante i quali godere della splendida vista dell’incantevole paesaggio abruzzese, sia montano che marittimo. Pacchetti week-end, appositamente studiati per stupire, divertire o rilassare rappresenteranno il nuovo Nacalua, e anche i clienti business avranno modo di trovare piacevoli spunti nei loro soggiorni di lavoro. Ma le sorprese non finiscono qui, infatti l’Hotel Villa Nacalua offre anche corsi di immersione nella propria piscina, che possiede misure a norma, con l’ottenimento del brevetto da Sub in soli 3 giorni, grazie al supporto dell’associazione “Insieme nel blu”. Anche le serate saranno sempre più originali, grazie alla presenza del ristorante Incanto, l’Hotel Villa Nacalua sarà infatti sempre più spesso scenario di eventi, in un ambiente chic e cordiale, magari a bordo piscina, mentre si degustano prelibatezze culinarie e buon vino, sulle note di un eclettico jazz. Il nuovo Hotel Villa Nacalua promette mille sorprese!

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eventi » di Neda Accili Alcune immagini del punto vendita Mercatino in località Vetoio a L’Aquila

Il vintage è di moda! Con la crisi economica e la maggiore attenzione ad uno stile di vita più sostenibile rinascono i mercatini dell’usato e nella provincia dell’Aquila anche questo regala speranza

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assione per il vintage, l’antico, la ricerca del pezzo raro da collezione sono solo alcune delle motivazioni alla base del fenomeno dei mercatini dell’usato, l’evoluzione del baratto. La soddisfazione di fare un acquisto senza svenarsi, la possibilità di vendere un oggetto che non si usa più e farlo acquistare a chi invece può ancora apprezzarne l’utilizzo, sono le altre facce della medaglia. Nei mercatini si può comprare, ma anche vendere, esponendo le merci gratuitamente. In tempo di crisi, si sa, si cerca di cogliere le opportunità che permettono di ri-

sparmiare! Certo è che il periodo che stiamo vivendo ha visto esplodere la moda dell’usato. Le vendite sono aumentate considerevolmente, mentre si sono moltiplicati i punti vendita. Ma se il carovita favorisce questo tipo di commercio alternativo, non va assolutamente sottovalutato l’aspetto ambientale, poiché esso tende al recupero di oggetti altrimenti destinati ad alimentare i rifiuti. «Gli aspetti che si conciliano nel nostro lavoro, al di là di quello, pur fondamentale della chiave economica - afferma Gianni Perbellini, presidente della società veronese Mercatino Franchising, una catena di vendita dell’usato - sono

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eventi

certamente ambientalistici, ma sono anche culturali, etici, artistici perché il recupero delle risorse è fondamentale sotto tutti questi punti di vista». Il riutilizzo dei beni, quindi, oltre a ridurre la mole dei rifiuti, incoraggia forme di risparmio per chi compra e di guadagno per chi vende, e incrementa una sana impren-

ditoria - a basso capitale di investimento- per gli operatori che intermediano. Possiamo affermare, senza tema di smentite, che un cambiamento di stili di vita e l’assunzione di modelli comportamentali virtuosi aiuteranno a sostituire alla cultura dell’ ”usa e getta” la cultura ecologica del “riuso”.

Second life…”jemmo ‘nnanzi” Intervista a Natalia e Roberto Capobianco, titolari del punto vendita Mercatino, in località Vetoio a L’Aquila

Chiunque, questa estate, trovandosi a passare davanti alla tendopoli di Pile, non poteva non notare un murales raffigurante un monolite da cui emergeva un’aquila con la data fatidica del sisma e la scritta “JEMMO ‘NNANZI” (andiamo avanti per i lettori non aquilani). È questo motto che devono aver fatto proprio Natalia e Roberto Capobianco, titolari del punto vendita Mercatino, un punto vendita in Franchising in località Vetoio a L’Aquila. «Abbiamo passato un periodo nero, otto mesi sono stati duri, ma poi ci siamo armati di forza e di coraggio e con scopa e paletta,

letteralmente, abbiamo cominciato a raccogliere i cocci» racconta Roberto. «Abbiamo riaperto a novembre ma allora le case non erano state ancora assegnate e non sapevamo nemmeno dove fare volantinaggio per far saper alla gente che il Mercatino c’era di nuovo – prosegue Roberto - ora le cose stanno andando meglio, anche dal punto di vista psicologico perché la gente sta ritrovando la quotidianità e con essa la voglia di andare avanti». «Se c’è una cosa che mi rende felice -puntualizza ancora Natalia- è vedere la gioia negli occhi di clienti e amici quando vengono a complimentarsi con noi perché ci siamo ancora. Siamo orgogliosi di rappresentare un punto di riferimento per la città, in alternativa ai centri commerciali, insomma per noi questo è un ritorno alla normalità». Ma sul senso della

loro attività i due giovani proseguono dicendo «Pensiamo che alla base del commercio dell’usato ci sia anche una spinta etico-sociale ed ecologica, oltre a quella economica. In casa c’è sempre qualcosa che non serve più, allora perché non dare una seconda vita agli oggetti? Trasformare le cose in risorsa, sottraendole all’impatto ambientale vuol dire anche contribuire alla formazione della cultura ecologica». Dopo i tragici eventi che hanno colpito la provincia dell’Aquila una domanda sul futuro è d’obbligo e la risposta giunge piacevolmente positiva «Noi abbiamo fiducia nell’avvenire, e speriamo di continuare a rappresentare una bella realtà, adottando un detto caro agli anziani abruzzesi: ci sono ancora tanti giorni dietro il Gran Sasso»

I numeri del mercato dell’usato in Italia 1 Mercatino muove ogni anno, in tutta Italia: 1.945.000 metri cubi di oggetti usati che equivalgono a 216 palazzi di 15 piani paragonabili a 24.313 camion che coprono in colonna una lunghezza di 400 Km, la distanza che intercorre tra Modena e Roma. 2 Appuntamenti: Festa “Vivere L’Usato” e “Festa Nazionale del Riuso”. La prima si effettua nei negozi Mercatino in tutta Italia nel mese di marzo, la seconda in quello di settembre, entrambe si svolgono di sabato e domenica e riservano, in quelle due giornate, sorprese per tutti i partecipanti.

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» redazionale in collaborazione con Autoabruzzo

Bmw Serie 5, prestigio di sesta generazione Presentata in anteprima nazionale dalla concessionaria AutoAbruzzo di Sambuceto, la nuova berlina si distingue per l’eleganza e l’efficienza di sempre

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nteprima nazionale della nuova BMW Serie 5 berlina, la quintessenza dell’estetica e del piacere di guida nella categoria medio/alta. Nella sesta generazione della berlina di prestigio, il design sportivo/elegante, la tipica dinamica di guida della marca, l’efficienza esemplare e le innovative caratteristiche di comfort e di sicurezza riflettono in tutte le sfaccettature la com-

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petenza nel settore di sviluppo della casa automobilistica premium di maggiore successo del mondo. Grazie al passo più lungo del segmento di appartenenza, al cofano motore slanciato, agli sbalzi tenuti corti e alla linea del tetto d’ispirazione coupé, la nuova BMW Serie 5 berlina si stacca nettamente dai modelli della concorrenza. L’armonia impeccabile delle sue proporzioni salta immediatamente all’occhio. Gli stilemi


passione motori

principali si ritrovano nell’espressivo modulo frontale con il doppio rene BMW incastonato verticalmente e nelle linee marcate del cofano motore, nel profilo elegante e raffinato e nella muscolosa sezione posteriore. All’interno, le funzionalità moderne vengono avvolte da un ambiente lussuoso. Il cockpit, dallo stile inconfondibile con forte orientamento verso il guidatore, garantisce un’esperienza di guida e di viaggio impareggiabile. Le soluzioni più moderne di tecnica di propulsione e dell’assetto assicurano una sportività eccellente e un comfort nuovamente ottimizzato. Inoltre, il Driving Dynamic Control, disponibile come optional, consente di tarare l’assetto secondo le preferenze personali. La nuova BMW Serie 5 berlina è equipaggiabile con Adaptive Drive, composto dal Dynamic Damping Control e dalla stabilizzazione antirollio Dynamic Drive, così come con l‘Integral Active Steering. Le eccellenti caratteristiche di dinamica e di comfort sono anche il risultato della combinazione dell’asse I PARTNER DELL’EVENTO Un ringraziamento particolare va a Micozzi Interni e a Bang&Olufsen che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento. L’azienda di arredamento Micozzi (che ha sede a Pescara e a Controguerra) ha infatti messo a diposizione per l’iniziativa di Auto Abruzzo alcuni componenti d’arredo. La Bang&Olufsen, società che ha la casa madre in Danimarca, ha invece offerto un monitor Beo vision 10 modello di 40” pollici.

anteriore a doppio snodo con un asse posteriore Integral V. Un ulteriore guadagno di efficienza è stato realizzato attraverso il servosterzo elettromeccanico con funzione di Servotronic di serie, introdotto per la prima volta nella BMW Serie 5. Grazie alle misure di BMW Efficient Dynamics integrate di serie, la nuova BMW Serie 5 berlina rafforza la propria posizione di leader di efficienza nel segmento di appartenenza. Tutti i motori soddisfano la norma antinquinamento Euro 5; quando la nuova BMW 530d viene ordinata con la tecnologia BMW Blue Performance, disponibile come optional, viene soddisfatta addirittura la norma Euro 6. Il lightweight design intelligente è stato realizzato in diversi componenti dello chassis e nel cofano motore, nei parafanghi anteriori e nelle porte di alluminio

Micozzi Interni via Mazzini, 133 65100 Pescara Tel 085 4298923 Fax 085 4227690

Bang & Olufsen Pescara Via Piave 114/116 65122 Pescara PE Tel 085 2056383 Fax 085 4295392

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» redazionale in collaborazione con Autoepi

passione motori

Citroën DS3, la coupé tascabile che seduce

Irrompe sul mercato questa nuova vettura che si distingue per la linea sportiva e il suo grande fascino

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itroën presenta la nuova DS3, e subito via alle definizioni possibili. Piccola, sportiva, economica, seducente, ammaliante. Oppure “terribile”. Sviluppata in parallelo con la C3, la DS3 ne condivide la piattaforma e soltanto alcuni componenti. Perché questa vettura si concentra in soli 3,95 metri di lunghezza, 1,71 di larghezza e 1,46 di altezza. Maneggevole grazie al diametro di sterzata di poco superiore ai 10 metri, presenta una linea sinuosa tutta particolare. Il design rompe infatti con gli schemi tradizionali. Il montante centrale ha una forma a “pinna” che dà una sensazione di leggerezza. Il frontale è dinamico con gruppi ottici robusti e piccole luci a led, nella fascia inferiore, che formano un disegno inedito. La linea DS, fondata su caratteristiche di creatività, su uno stile forte fatto di immaginario ed emozione, di qualità e finiture ai massimi livelli, di sensazioni di guida inedite, trasmette in modo discreto tutto il suo dinamismo. Anche gli interni, infatti, si fanno ammirare per la fascia centrale liscia e lucida, in tinta con la carrozzeria, si contrappone al resto del cruscotto in plastica nera in rilievo. I sedili possono essere rivestiti in pelle in tre tinte diverse, il tutto impreziosito da dettagli cromati.

Un altro punto forte della DS3 è la personalizzazione. A seconda dei livelli di finitura (Chic, So Chic e Sport Chic) sono disponibili: • fino a 38 combinazioni di tinte di scocca/tetto; • fino a 12 modelli di cerchi; • degli adesivi esterni per il tetto declinati nei 4 universi Urban Tribe, Onde, Zebra e Pearl; • fino a 6 tinte disponibili per il pannello del cruscotto, i profili degli aeratori, il pomello del cambio e le maniglie interne delle porte; Non solo estetica: DS3 è anche comfort perché ospita 5 passeggeri e la capacità del portabagagli è di 285 litri. Per quello che riguarda le motorizzazioni, Citroën ne offre due diesel Hdi con filtro antiparticolato (90 o 110 cv) e tre benzina da 95, 120 o 150 cv. Grande attenzione è stata posta alle emissioni di CO2: il modello più ecologico si ferma a 99 g/km prodotti, mentre tutti i diesel con filtro Fap arrivano a un massimo di 115 g/ km. Su tutte le versioni non viene tralasciata la sicurezza: Abs, Esp e sei airbag sono di serie. In definitiva, un bel mix di compattezza e sensualità che si accinge a sorprendere il guidatore. I clienti potranno provare la nuova Citroën DS3 presso la concessionaria Autoepi di Pescara

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sport&management » di Marco Taglieri

Il “mister” Bankowski Gabriele Bankowski, titolare della Pharmapiù, racconta la sua vita di imprenditore di successo

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Gabriele Bankowski nel suo ufficio durante la nostra intervista. Sullo sfondo la maglia dell’Argentina autografata da Diego Armando Maradona

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abriele Bankowski, a dispetto del cognome di difficile pronuncia, è a pieno titolo un simbolo della determinazione dell’imprenditoria italiana. Per tanti motivi. Il primo: aver creduto in un settore, quello parafarmaceutico e antinfortunistico, in cui non si registrava ancora la leadership da parte di concorrenti di livello, e che pertanto dava spazio a nuove intuizioni imprenditoriali. Il secondo: l’aver trovato la giusta leva per il successo, ovvero creare una struttura affiatata e dinamica che valorizza in maniera assoluta le risorse umane, vero volano di un’azienda fortemente motivata e

» foto di Simone Cerio


appassionata al proprio lavoro. Il terzo: aver saputo espandere il proprio raggio d’azione con una forte presenza sul territorio, puntando su una distribuzione capillare e su un cospicuo numero di agenti. «Perché il rapporto diretto con il cliente è fondamentale», ci dice. Nato a Buenos Aires da madre marchigiana e padre polacco, emigrati in Argentina, Gabriele Bankowski ha iniziato il suo percorso lavorativo come impiegato in farmacia e poi come agente: «Dopo aver maturato esperienza con Schiapparelli e Boehringer – racconta – ho deciso di confrontarmi con una nuova sfida, quella dell’imprenditoria nel settore del pronto soccorso e della sicurezza sul posto di lavoro, avviando un’attività che ha trovato da subito la propria collocazione tra concorrenti che non avevano ancora intuito le straordinarie potenzialità di questo mercato». Ecco il segreto di una leadership del mercato raggiunta in breve tempo. Oggi Pharmapiù opera non soltanto in Italia, ma anche in Europa, nei Paesi Arabi e in quelli dell’Est. Registra più di 1500 clienti sparsi in tutto il mondo. «A mio giudizio una buona azienda deve avere una distribuzione capillare per poter seguire da vicino i propri clienti, rivela Bankowski – solo così è possibile raggiungere un feeling che garantisca fiducia e collaborazione che durano nel tempo». Proprio il cospicuo numero di clienti ha consentito di ripartire il rischio e di rendere l’attività più solida. Il salto di qualità, secondo le parole del manager, è dipeso da un’altra scelta importante: quella di aver internalizzato alcune fasi produttive che prima erano assolte da fornitori esterni. «Oggi siamo maggiormente autonomi e in grado di diversificare l’offerta, fornendo cassette di pronto soccorso in Italia e in Europa sia complete che nel solo stampo, a seconda delle esigenze del mercato». Grande appassionato di viaggi, Gabriele Bankowski ha continuato a coltivare importanti affari di lavoro in Argentina («Sono le mie origini, non resisto dal tornarci

Bankowski in compagnia dell’ex calciatore brasiliano Toninho Cerezo e di Francesca Mannavola

almeno ogni due mesi»), e tra i vari impegni all’estero ha un debole per la fiera di Dubai: «È un modo per lavorare e far conoscere il nostro marchio, ma anche per rilassarsi un po’ con qualche giorno di sole e mare». Ma Pharmapiù è un nome che viene anche, e a pieno merito, associato al mondo dello sport. Sono tante le società sponsorizzate dall’azienda, e non soltanto per l’innata passione del suo titolare (il manager ha un passato da calciatore in serie C ed è anche azionista del nuovo Delfino Pescara 1936, ndr): «Credo che se un’attività va bene si abbia il dovere morale di farne beneficiare iniziative del proprio territorio e dare opportunità di crescita al talento, in ogni campo, anche sul campo di gioco», sorride al gioco di parole. Lui, che di talento e fiuto ne ha da vendere, ci dice che “generoso” è la sua principale qualità («E’ il mio miglior pregio, ma anche il mio peggior difetto: spesso ti espone a delusioni, ma non saprei essere diverso»), si scioglie quando si parla dello staff, dei suoi collaboratori: «Sono loro la forza dell’azienda, - dice – e non è affatto retorica. Senza di loro io non avrei potuto costruire tutto questo». Un Bankowski “generoso” anche nel riconoscere i meriti delle sue risorse

Il titolare Pharmapiù insieme a Diego Armando Maradona

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STYLE PARQUET di Roberto Ciabarra [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Fonte di Moro, 29 tel. e fax 085960542

SO.C.C.A.M. S.r.l. [anno di fondazione 1982] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. 085.960721 - fax 085.96675 e-mail: c.trubia@tin.it

COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it

MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it

Unione Industriali della Provincia di Pescara Unione Industriali della Provincia di Pescara [anno di fondazione 1945] 65128 Pescara - Via Raiale, 110 bis tel. 085.432551 - fax 085.4325550 www.confindustria.pescara.it e-mail: info@confindustria.pescara.it

DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it

Massimo Paolini Agente Capo DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it

F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it

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Massimo Paolini - Sara assicurazioni [anno di fondazione 1968] 66100 Chieti Piazza Garibaldi, 3 tel. 0871.323095 - fax 0871.347316 www.sara.it - e-mail: ag6220@saraagenzie.it

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A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO

» a cura di Denia Di Giacomo

157TRAPARENTESI News in pillole 161TRAIN DE VIE Il valore di un sorriso 163USCITA DI SICUREZZA Ribe, anima vichinga 165ITINERARI D’ABRUZZO Teramo, antica quanto l’Abruzzo 167L’ALBERGO DEL MESE Ristorante & Hotel Zunica 1880 169PAPRIKA Antico Cantinone 171ALKIMIE Tacchino alla Neretese 185TEMPO RUBATO Fratelli 187MUSICAMANIA Soldier of Love/Scratch my back

177ARTE&CO.

Una collettiva memorabile 161TRAIN DE VIE Il valore di un sorriso

173ARTE&CO. “eduKando”, formare degustando

189VEZZI MODERNI Nella shopper questo mese

174ARTE&CO. Alexian, la fierezza delle origini

181ARTE&CO. L’astrattismo di Gianfranco Zazzeroni

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traparentesi IMPRESE

EFFETTI SPECIALI MADE IN ABRUZZO La Gm Produzioni, azienda pescarese che lavora nell’editing video 3D è stata incaricata di produrre oltre il 50 per cento del nuovo program ma “Insegnami a sognare” condotto da Pino Insegno andato in onda lo scorso 25 febbraio su Raiuno. Personaggi del presente hanno duettato con quelli del passato grazie a nove esperti pescaresi della division e effetti speciali “vfx”, capitanati da Giuseppe Menna, direttore della Gm Produzioni. «Abbiamo ricevuto un’accoglienza incredibile, -racconta ancora Menna- sembrava quasi che fossero arrivati i Ghostbusters quando entravamo negli studi. Tutti ci riempivano di complim enti ed aspettavano i nostri consigli. Una grande ricompensa per tutti i sacrifici fatti in questi ultimi anni».

EVENTI

L’ARTE È DONNA

chiranno il Museo ti dedicati all’arte al femminile arric Dal 6 al 31 mar zo una serie di even molto diversi tra ti o Manthonè, proponendo contribu Casa natale G. D’Annunzio in Cors molto eterogeche ricer e pi ono da esperienze, cam loro derivanti da artiste che proveng ana GiuriaLuci ua, lacq Bevi la Pao ia, aro, Anna Secc nei: Gabriella Capodiferro, Libera Carr Ricciardi, tina ia Cris curato da Sileno Salvagnini e Mar to, Anna Maria Marcucci. L’evento, pittura, di tra mos 6 mar zo, con l’inaugurazione della Lucia avrà tre momenti salienti: sabato nte nde rinte Sop della o, mas presenza della dott.sa Luisa De Tom sei delle e i iard Ricc scultura ed arti della tradizione alla tina Cris ia Mar Sileno Salvagnini e prof.sa . prof te d’ar i critic dei con E, Eliš a SPSA Arbace della ma mesopotamico Enûm glio della Dea” da J. Fabre e dal poe artiste. Sabato 13 mar zo con “Il risve gato programma musicale. La varie un con zo mar Angelini. Sabato 20 in scena Giulia Parrucci e Rossano 9,00 alle 13,30 – compresi i festivi. mostra proseguirà tutti i giorni dalle

ATTUALITÀ

6 APRILE: GIORNO DELLA MEMORIA? I consiglieri Antonio Saia (Comunisti Italiani) e Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista) hanno raccolto l’indicazione da parte di un cittadino aquilano, brutalmente colpito dal terremoto, proponendo al Consiglio regionale un disegno di legge per fare in modo che il giorno 6 aprile diventi la giornata della memoria e della prevenzione delle calamità naturali e della riconoscenza ai Vigili del Fuoco e al volontariato. La proposta vorrebbe che il 6 aprile diventasse un girono di discussione dove organizzare eventi, cerimonie e incontri per ricordare la tragedia aquilana ma soprattutto dove stimolare la cultura della prevenzione e della difesa del territorio, rivolta ai giovani delle scuole. Un’iniziativa che ora attende risposta.

ENOGASTRONOMIA

LO ZAFFERANO DI NAVELLI SBARCA

A GEO&GEO

Lo scorso 23 febbraio, la fortunata trasmissione televisiva Geo&Geo, in onda su Rai3 e condotta da Sveva Sagramola, ha avuto come protagonista lo zafferano di Navelli. Nel corso della puntata, realizzata in collaborazione con la Coldiretti, è stato descritto il percorso della spezia più conosciu ta e pregiata d’Abruzzo in tutte le varie fasi della sua lavorazione. Ospiti in studio il produttore Alfonso Papaoli di Nav elli, che ha parlato della storia e dell’attualità della spezia, e Serenella Di Battista dell’ agriturismo Sapori di Campagna (Ofena), che ha realizzato in diretta ricet te trad izionali a base di zafferano. Un’ottima occasione per ricominciare a promuovere il nost ro territorio.

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traparentesi TEATRO

IncontrARTI a FAVOLONIA

a diretta da Milo Valedizione di IncontrARTI, la rassegn Pronto il nuovo cartellone della VI i margini sono al ndo “Qua titolo dal ival, Memoria” Fest lone e promossa da “il Fiume e la fino a maggio e a appuntamenti che andranno in scen centro”. Un insieme molto ricco di interamente one sezi una gli adulti, che per i bambini in che prevedono spet tacoli sia per Cristina Balda ti cura sono oli picc ia. Gli spet tacoli dei dedicata a loro e chiamata “Favolon Teatrale di Pescarecitazione per bambini del Cantiere alle dassarre, responsabile del corso di tre o alle ore 17:00, men tutti gli altri ro ragazzi “Favolonia” avranno inizi teat di to one sezi Istitu dell’ della si li pres taco (nei spet 19 Gli ra. in via Sallustio nno al Cantiere Teatrale di Pescara ore 21:00. Tutti gli spet tacoli si terra .com tamcom otazioni: 085/4549249 - info@tam Nostra Signora). Informazioni e pren

FOTOGRAFIA

UN CONCORSO PER RICORDARE L’Associazione Agorà di Barete, con il Consiglio regionale d’Abruzzo, la Provincia de L’Aquila, il Comune de L’Aquila e la Croce Rossa Italiana, ha indetto un concorso fotografico internazionale nell’ambito della I Edizione della manifestazione “emozioni nel cratere”. Il concorso ha come obiettivo la realizzazione di una mostra fotografica permanente che possa dare spazio e ricordo all’Abruzzo ferito dal terremoto del 6 aprile. Il concorso fotografico è aperto a tutti i cittadini di ogni parte del mondo, maggiorenni, appassionati o professionisti della fotografia. Scade il 23 marzo. INFO e bando: agora@iaedesign.it - www.associazioneagora.net

EVENTI

ETNOMUSIC 2010: MUSICA DAL MOND O!

Nuova partenza tutta da scoprire per la manifestazione Etnomusic, che per la sua tredicesima edizione propone un viaggio mus icale attraverso regioni diverse del mondo e apre le attività dell’Ente Manifestazioni Pescaresi con un programma di altissimo profi lo. Sei appuntamenti in cui saranno protagoniste sette form azioni diverse per percorso ed espe porto profondo con le radici della rien za, unite da un rappropria musica. Gli appuntamenti di mar zo sono dedicati ai suoni del tannico, con Mar tin Simpson e Dan folk briny Thompson (11 mar zo), i Fairport Convention (22 mar zo) e la David Mun Band (31 mar zo), mentre aprile vien nelly e aperto dal trio di Harold Lopez-Nu ssa (8 aprile) con atmosfere cuba prosegue con Ecletnica Pagus (16 apri ne e le), formazione molisana che coniuga strumenti e linguaggi della tradizion popolare a quelli della musica colta e . Etnomusic si chiude il 23 aprile con il doppio concerto di The Newport Singers e Jacarè, i primi propong Shanty ono canti tradizionali britannici, men tre i secondi esplorano il vasto univ musicale brasiliano. I concerti avra erso nno inizio alle ore 21 e si terranno presso l’Auditorium Flaiano di Pesc INFO: www.entemanifestazionipescar ara. esi.it

ARTE

IL “VILLAGGIO DELL’ARTE”

ociazione “I Diagonali”, il Club Lo scorso 4 marzo presso la Galleria Arte e Pensieri di Roma dell’ass o, ha inaugurato una mostra l’Abruzz colpito ha che to terremo Zonta Roma Parioli III, a seguito del to alla ricostruzione. «Si contribu proprio del fattivi più aspetti gli cogliere di con 23 artisti che cercano Claudia Mstranspiega Fossa– a ” è scelto di contribuire alla realizzazione di un “Villaggio dell’Arte one sul coinvoll’attenzi punta che vo innovati geli, presidente Zonta Club Roma Parioli III – si tratta di un progetto come obiettivo ha che e territorio il are valorizz per arte fare di gimento dei bambini individuando un nuovo modo attimo tutti i loro un in via portar visti sono si che i bambin quei per nto riferime di ultimo quello di fornire un luogo Museo dei Bambini l’Aquila, un’associazione riferimenti». Il Villaggio dell’Arte è un progetto ideato dal Mubaq – Il dall’artista Lea Contestabile. Gli artisti diretta senza scopo di lucro che opera sul territorio aquilano da 15 anni, marzo. 14 al fino pubblico al coinvolti sono numerosi e la mostra sarà aperta rioli3@tin.it Info: 0677591878 – 3351318508 - artepensieriroma@libero.it – zontapa

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ATTUALITÀ

I CENT’ANNI DI ENNIO FL AIANO La Provincia di Pescara, in occasion e del centenario della nascita del grande Ennio Flaiano a partire dal 5 mar zo ha orga nizzato una serie di eventi dedicati a commemorare l’eclettica figura dello scrit tore, gior nalista e sceneggiatore pescarese. Gli eventi si sono aperti con un consiglio comunale, a cui ha partecipato lo sceneggiato re Enrico Vaime proseguendo nella sala De Cecco con la proiezione del film “M’Arcor de” a cura di Pino Bruni e Sergio Sciarra. In seguito un dibattito sulla figura di Flaiano, con la finale deposizione di una corona di alloro sul suo monumento in Piazza Unione a Pesc curato da Franca Minnucci, hanno ara e un recital ufficialmente aperto le giornate in suo onore.

ATTUALITÀ

ROMA DECENTRA ALCUNI COMPITI ALL’ABRUZZO Recentemente il sindaco di Roma, Gianni Alemanno (Pdl), il collega del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente hanno discusso su alcune iniziative da intraprendere per sostenere la popolazione lla di estendere e decentrare abruzzese. L’idea di fondo è que nella nostra regione. «Penso tale alcune funzioni di Roma capi le - ha riferito Alemanno al turismo sociale e a quello ambienta tà a pochi chilometri dalla noche può trovare sbocco in una real to possiamo met tere in moto stra aerea metropolitana. Da subi occupano di turismo». Poi ci si che ni le agenzie e le organizzazio ardano la delocalizzazione sono altre iniziative previste che rigu alta tecnologia, ma queste dell’università e delle industrie ad e. Sembrerebbe l’inizio di zion hanno bisogno di grande pianifica . cizia una grande e proficua ami

MOSTRE

LA STORIA DEL TRENO IN ABRUZZO A Penne, allestita nell’ex convento di San Domenico, attuale sede municipale, fino al 7 maggio sarà possibile visitare una mostra storica di notevole interesse: “L’Ab ruzzo in treno. Nascita e sviluppo del sistema ferroviario in Abruzzo”. La mostra è strutturata in tredici pan nelli, sui quali è possibile ripercorrere, attraverso immagin i e documenti, i momenti salienti della nascita e del progress ivo strutturarsi delle strade ferrate nella nostra regione tra Ottocento e Novecento. Inoltre sono esposti i documenti originali dell’Archivio storico comunale di Penne e reperti di archeologia industriale del Museo del Treno di Montesilvano , messi a disposizione dall’associazione Culturale Ama tori delle Ferrovie. Due diorami statici sono il fiore all’occhi ello della mostra, una riproduzione in scala delle stazioni di Penne e Montesilvano, pazientemente realizzate dall ’ingegner Antonello Lato. Orari: lunedì, mercoledì, venerdì: dalle 8:30 alle 14:00. Martedì e giovedì: dalle 8:30 alle 14 e dalle 15:30 alle 18.

TEATRO

IL FLORIAN METTE IN SCENA IL CONTEMPORANEO Il FLORIAN, Teatro Stabile di Innovazione, presenta un nuovo calendario per scandire gli appuntamenti con il teatro contemporaneo. A partire dal 6 marzo insieme a Fanny & Alexander, con uno spettacolo che ha meritato il 6° posto nella classifica stilata dal Corriere della Sera dei 10 migliori spettacoli del decennio 2000/2009, per proseguire il 26 marzo con “NASCITA DI UNA NAZIONE”, il 27 con “LE TROIANE”, il 31 con “PARADISO RISTROVATO” e il 1 aprile con “INTOLLERANCE”. Spettacoli affascinanti e intensi che sapranno sicuramente catturare l’attenzione del pubblico. info: Florian Teatro via valle Roveto, 39 - 65124 Pescara - tel. 0854225129 - 0854224087 cell.3939350933 - mail: organizzazione@florianteatro.it, www.florianteatro.com

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traindevie » di Carolina Pierfelice

Il valore di un sorriso Lavorare in un ambiente sereno e piacevole non solo aiuta a vivere meglio, ma apporta risultati importanti anche dal punto di vista aziendale

empi duri, bui, tempi in cui il lavoro non c’è, e chi ce l’ha deve tenerselo stretto, deve essere ben felice. Eppure cos’è quel malessere che ci prende al mattino quando la sveglia ci strappa dalle dolci braccia di Morfeo? Quell’umore nero che accompagna i momenti del risveglio, i più importanti della giornata, se vissuti bene, e non ci abbandona fino a quando non viene soppiantato dal tran tran del quotidiano? Bèh, se è vero che si lavora per vivere e non si vive per lavorare è altrettanto vero che sul posto di lavoro si trascorre la maggior parte del tempo, per cui vivere con angustia e malessere tante ore significa, in sostanza, rovinarsi l’esistenza e non solo. Vivere in modo negativo l’esperienza lavorativa non giova certo all’efficienza. Da piccola, ogni volta che facevo qualcosa malvolentieri mia nonna mi cantilenava:“Quand di core nin mi vè, scia’ mmalidett chi mi li fa fa’”, ovvero “quando non mi viene dal cuore accidenti a chi me lo fa fare”. Allora che fare perché ciò non accada? Sicuramente una seria riflessione sui fattori logistici, economici, ambientali, sociali e relazionali che contribuiscono al clima di benessere sul lavoro. Ovviamente è difficile approfondire una tematica così vasta, per cui mi limiterò a trattare solo un aspetto in particolare, ovvero l’importanza delle relazioni, poiché ritengo che esse abbiano a che fare con l’uomo in genere, e non con l’uomo forza-lavoro, e sono, dunque, una competenza che può essere sviluppata in tutti gli ambiti e poi trasferita sull’ambiente di lavoro. Penso che oggi le aziende siano chiamate ad investire in questo ambito, con interventi diretti e mirati al miglioramento delle competenze trasversali dei propri dipendenti, cioè quelle abilità che, a prescindere dalle capacità tecniche specifiche dei singoli, sono necessarie per lo svolgimento del proprio lavoro: sapere comunicare correttamente, avere buone capacità di

problem solving, gestire le situazioni difficili, essere in grado di organizzare il proprio tempo, lavorare in gruppo, sviluppare la propria creatività, sono tutti esempi di elementi ricercatissimi in un ambiente lavorativo. Un corretto investimento formativo nelle competenze trasversali dei propri dipendenti ne migliorerà la performance e la soddisfazione lavorativa, prevenendo casi di disagio, disaffezione, licenziamento o mobbing. In effetti la rete di relazioni che troviamo in un’azienda, pubblica o privata che sia, non solo è ciò che connota la giornata lavorativa del singolo impiegato, ma è anche ciò che traspare all’esterno, nelle relazioni con i clienti, i fornitori, gli utenti etc… A questo proposito mi torna alla mente un episodio che risale a una ventina di anni fa: mi ero rivolta ad un’zienda per un acquisto importante; nell’attesa ho assistito a un tale maltrattamento di un operaio da parte del responsabile che, inquieta e rabbiosa, sono uscita senza più tornarci. Ora più che mai sono convinta che un sano e sereno sistema di relazioni interne, condizioni positivamente il conseguimento degli obiettivi aziendali, anche se sono consapevole che a volte possa risultare difficile tenere sotto controllo tutte le variabili, tanto più che le relazioni sono frutto di rapporti tra le persone, il che è quanto di più complicato possa esistere. Una simile operazione richiede volontà, tempo, sensibilità e riorganizzazione, ma spesso i cambiamenti sono molto più semplici da attuare di quanto si possa immaginare, magari semplicemente mettendo in gioco la nostra parte migliore. Alcune volte alzare lo sguardo e incontrare un sorriso può bastare a ripagarci della fatica e a ridarci la carica per continuare con più energia. Chi è lungimirante sa che un ambiente lavorativo sereno è più produttivo. Sa quanto vale un sorriso

info_ Carolina Pierfelice, Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it

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uscita di sicure

a

Ribe, anima vichinga

ibe, la città più antica e meglio conservata della Danimarca, spegne 1300 candeline. Situata a sud della penisola dello Jutland mantiene ancora intatta la bellezza medievale: case in legno, strade acciottolate e una meravigliosa cattedrale, la cui sagoma si scorge all’orizzonte da lontano. Passeggiare per il centro significa fare un viaggio nel passato. Le targhe sui muri dei palazzi più antichi ricordano il legame con vicende che evocano i vichinghi, importanti vescovi, antichi sovrani, streghe e catastrofi. Infatti, la storia di Ribe risale al VIII secolo, periodo vichingo, quando la città divenne un importante centro commerciale e un punto strategico per le spedizioni di conquista grazie al suo porto, l’unico sul Mare del Nord. Lo splendore durò fino

al XVI secolo quando la Riforma, l’insabbiamento del fiume, la peste, gli incendi (il più terribile, divampato nel 1580, distrusse 213 abitazioni), gli allagamenti e le guerre ne cambiarono drasticamente le condizioni economiche e sociali. Dopo il XVII secolo iniziò il vero declino economico. Tuttavia, le tracce principali del periodo glorioso sopravvivono custodite nella cattedrale e nel Museo e Centro vichinghi. In quest’ultimo è stato ricostruito fedelmente un antico villaggio vichingo, di cui gli abitanti di Ribe vanno fieri. Desiderano far conoscere al mondo che la Danimarca non è solo la patria del famoso scrittore di Hans Christian Andersen. A Ribe sono nati il professore Niels R. Finsen, premio Nobel per la fototerapia, ed Emil Christian Hansen, idolatrato per aver messo a punto il processo di fermentazione della birra che oggi è usato in tutto il mondo

un motivo in più_ Il safari delle ostriche È un’esperienza per intenditori. Si tratta di una lunga e impegnativa passeggiata fino ai grandi banchi di ostriche, dove ci si sente quasi ai confini del mondo. Per avventurarsi nel safari è richiesta una buona forma fisica giacché si possono coprire distanze fino a 6 km, camminando sulla sabbia, più o meno consistente, a seconda del livello della marea. I “cacciatori” di molluschi devono munirsi di tuta da pescatore, guanti, secchiello e, ovviamente, tanta pazienza. Informazioni sul sito www.visitribe.dk

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itinerari d’Abru

o

» di Raffaella Di Marino

Teramo, antica quanto l’Abruzzo on la catena del Gran Sasso d’Italia a farle da cornice, la città di Teramo è una meta privilegiata dai turisti. Il suo nome deriva da Intermamnia, terra circondata dalle acque, che si trasformò in Teramnium per giungere infine, all’inizio del II secolo d.C., alla forma Teramum. La storia di Teramo è ricca di molti avvenimenti, difficili da riassumere, ma uno dei più importanti è senza dubbio il terremoto del 1380 che preceduto da una serie di altri eventi negativi la resero estremamente debole. Quando fu ricostruita, gli assetti della cittadina cambiarono anche se alcune tracce di stili ed epoche lontane rimasero invariate, come ad esempio quelle sia romaniche che gotiche presenti nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Berardo, iniziata nel 1158. Fiore all’occhiello di questa Cattedrale è il «Polittico» di Jacobellus De Flore, posizionato all’interno della cappella dedicata a San Berardo. Al centro di quest’opera, composta da sedici tavole, c’è raffigurato Cristo nell’atto di incoronare la Vergine. Anche la Sacrestia è un prezioso angolo da visitare, con un bellissimo altare seicentesco e sei tele del pittore polacco Sebastiano Malewski; inoltre vi è conservato un crocifisso del XIV secolo e la statua della Madonna con Bambino risalente al XIII secolo, situata in un’edicola marmo-

rea. All’esterno il sontuoso portone di ingresso, si contrappone all’altra facciata più semplice e lineare costituita da una finestra con vetro istoriato. Rimanendo nel centro storico, si può visitare la Chiesa di Sant’Anna dei Pompetti che è l’unico edificio altomedioevale di Teramo, residuo dell’antica cattedrale di Santa Maria Aprutiensis, che fu bruciata nel 1156 dai normanni. Ma numerose altre Chiese situate nell’antico centro storico di Teramo sanno senza dubbio stupire e interessare il visitatore. Proseguendo fuori dalle mura della città, si incontra l’antico Santuario della Madonna delle Grazie, costruito nel 1153, che prende origine dalla Chiesa di un monastero di benedettine intitolato a Sant’Angelo delle Donne e che subì svariate modifiche fino al 1900. Nell’interno vi sono affreschi di Cesare Mariani, e sull’altare maggiore è posizionata una Madonna col Bambino, in legno policromo, opera di Silvestro dell’Aquila. Altro monumento da conoscere è il teatro romano, costruito sotto l’imperatore Adriano e che nel Medioevo è stato vittima di innumerevoli manomissioni e saccheggi, ma resta ancora l’esempio più interessante e il meglio conservato tra i teatri del Piceno. Durante gli scavi fu rinvenuta anche una statua femminile in marmo greco, attualmente esposta nella pinacoteca civica

un motivo in più_ Le “Virtù” teramane Fino a maggio Teramo offre la stimolante stagione della prosa e dei concerti de La Riccitelli, con opere di Povod, di Carlo, di Micheli e Solenghi, compagnie teatrali dirette da Cotugno, De Fusco o Gassman. Non bisogna poi dimenticare che Teramo rappresenta la culla dell’enogastronomia abruzzese, con una cucina ricchissima di sapori e tradizioni. In questo periodo, in particolare, torna la tradizione delle Virtù, un piatto semplice, ma caratteristico, preparato sin dall’antichità all’arrivo della primavera, quando i contadini univano le primizie portate dalla nuova stagione a ciò che era rimasto delle scorte invernali. Il risultato era una gustosa zuppa composta da legumi, verdure, parti del maiale e pallottine, che ancora oggi conserva il gusto del passato e che vi farà dimenticare l’inverno.

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l’albergo del mese » a cura della redazione

Ristorante & Hotel Zunica 1880 Dove la più grande fortezza d’Europa custodisce gelosa la sua storia, nel cuore di Civitella del Tronto, da oltre un secolo esiste il Ristorante & Hotel Zunica 1880, nato da una famiglia di guerrieri, oggi combatte ancora per il nome del bell’Abruzzo n un maestoso edificio del 1600, con fiera condivisione della lunga e gloriosa storia della secolare fortezza spagnola, sorge l’Hotel Zunica, trasformato in albergo nel 1880. Proprietario e gestore dell’hotel è Daniele Zunica, anche presidente di Assoturismo, l’associazione alberghiera abruzzese che fa capo a Confesercenti. Daniele Zunica rappresenta la quarta generazione di una lunga storia famigliare fatta di albergatori e ristoratori. Nella storia di Civitella del Tronto, i membri della famiglia Zunica sono stati importanti, perché la loro storia è strettamente connessa con questo splendido paese, in un intreccio quasi indissolubile. Arrivati in Italia nel 1200, i Zunica si divisero in due rami, uno dei quali si stabilì a Milano e un altro scese in meridione mettendosi al servizio degli Aragonesi. Il ramo dei Zunica assoldato dagli spagnoli si distinse nelle Fiandre, dove furono impegnati in una guerra trentennale con i protestanti locali da cui nacquero le odierne Olanda e Belgio. Infine questa coraggiosa stirpe di guerrieri venne ricompensata con proprietà terriere vicino a Civitella del Tronto, dove si stabilì nell’antico palazzo che oggi ospita l’hotel, mettendo da allora le radici nella cittadina famosa per la sua grande fortezza. L’Hotel Zunica 1880 dispone di 17 comode camere, arredate sobriamente con gusto moderno e dotate di ogni comfort, come televisori a schermo piatto, accesso wireless gratuito, e nella maggior parte dei casi anche grandi box doccia. L’Hotel si affaccia su una deliziosa piazzetta con tavolini anche all’aperto, dove respirare non solo l’aria buona del paese, ma anche la sua intima atmosfera. Dietro la reception è posizio-

nata un’accogliente saletta con un grande arco in pietra al centro e il soffitto in pietra sul fondo che in origine era una cantina, un luogo curato e gradevole dove passare piacevoli momenti in relax. Fiore all’occhiello dell’Hotel Zunica è il suo ristorante, menzionato dalle migliori guide enogastronomiche nazionali e internazionali. Una proposta enogastronomica che basa il proprio successo soprattutto sulla qualità puntando l’attenzione sulla produzione locale, che vede, secondo lo stesso Daniele Zunica, grand gourmet in prima persona, prelibatezze di altissimo livello, dall’olio, alle carni, ai vini e persino la birra di produzione artigianale che, racconta Daniele Zunica “…lascia basiti tedeschi, inglesi e irlandesi di passaggio.” Daniele Zunica, sempre attento a sovrintendere la cucina oltre che a fare la spesa quotidianamente, si avvale però della preziosa collaborazione di due giovani chef che lo accompagnano con professionalità e passione, Luca De Felice e Sabatino Lattanzi, 27 e 22 anni, entrambi nativi di Civitella del Tronto, ed entrambi validissimi talenti, sui quali Zunica punta molto con numerosi viaggi e corsi in giro per il mondo per arricchirli e formarli sempre di più. Civitella del Tronto, con i suoi 600 metri di altezza sul mare, è certamente uno dei borghi più belli della nostra regione, assolutamente da visitare. Il suo centro storico, perfettamente ristrutturato, oltre che la più grande fortezza militare d’Europa, conserva ancora tante altre ricchezze da conoscere, inserite in un contesto naturalistico invidiabile. L’Hotel Zunica, con grande naturalezza, ha sposato il bello della nostra regione con il buono della migliore cucina

dove_ Piazza Filippi Pepe, 14 - 64010 Civitella del Tronto (TE) info_ tel. 0861 91319 - Fax 0861 918150 - web: www.hotelzunica.it e-mail: info@hotelzunica.it categoria_  servizi_ Camere 17 - ristorante, bar, parcheggio esterno (fuori le mura)

» foto concesse da Ristorante & Hotel Zunica 1880

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paprika » a cura della redazione

Antico Cantinone Viaggio nel cuore di Teramo per incontrare la più amata tradizione gastronomica della nostra regione

eramo custodisce gelosamente le più antiche tradizioni gastronomiche della nostra regione. Molte delle ricette più importanti e dei sapori che da sempre ci accompagnano, provengono da Teramo, ecco perché parlare di un ristorante inserito nel cuore di questa città significa parlare di qualità e tradizione, che non può e non deve essere tradita. Antico Cantinone, questo il nome del protagonista di questo mese, è un ristorante che ha fatto della tradizione gastronomica teramana la sua bandiera, senza rinunciare a quei freschi ritocchi nell’immagine dei piatti che accompagna sapientemente anche il palato dei più esigenti. Situato nel palazzo più antico della città, costruito nel 1906, Antico Cantinone è un ristorante storico di Teramo, dove aver cenato almeno qualche volta è d’obbligo. Ambiente di una semplice raffinatezza, che accoglie con grande educazione e cortesia, grazie ad una gestione famigliare di lunga esperienza nell’ambito della ristorazione, da parte della famiglia Pompa, che possiede e gestisce anche un Country House a Campli. Lo staff è molto professionale e lavora con passione cercando di soddisfare qualsiasi richiesta del cliente, una dote da non sottovalutare negli ultimi tempi! Il ristorante Antico Cantinone colpisce per i salumi prodotti da aziende artigianali locali, per le ottime paste fresche fatte a mano, per i dolci fatti in casa, e per una carta dei vini che propone le più famose etichette nazionali e naturalmente regionali. Membro dell’ART – Associazione Ristoratori Teramani dentro le mura – nata con il preciso intento di tutelare l’antica tradizione gastronomica teramana, di cui, in particolare alcuni ristoranti posti dentro il centro storico di Teramo, si fanno portavoce con serietà e passione. Antico Cantinone è senza dubbio un degno rappresentante di questa intenzione

info_ Ristorante Antico Cantinone Via Ciotti, 5 - 64100 Teramo (Italy) tel. 0861 248863 - tel/fax 0861 250881 e-mail: pa.pompa@tiscali.it chiusura settimanale: mercoledì

» foto concesse da Antico Cantinone

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alkimie » di Nicola Boschetti

Tacchino alla Neretese Un succulento tacchino frutto della tradizione tramandata di famiglia in famiglia accompagnato dal Montepulciano di una cantina giovane ma forte

nito solo dal nome al più diffuso tacchino alla Canzanese, questo piatto originario della zona nord di Teramo (Nereto, Colonella, Torano Nuovo, Corropoli, Controguerra, Ancarano e Sant’Omero), spicca per semplicità nella preparazione, ma allo stesso tempo crea un piacere culinario unico nel suo genere. Una ricetta molto personale, tramandata di famiglia in famiglia e generalmente preparata nei giorni di festa (S. Patrono, S. Martino, Pasqua, Natale). Dopo aver cosparso il tacchino pulito, con olio e strutto e salato accuratamente dentro e fuori, va cotto nel forno con aglio, rosmarino e vino bianco. Va girato spesso e ribagnato con la sua salsa di cottura. Alla fine viene spezzato e servito, accompagnato dalla sua salsa e con verdure ripassate con aglio, olio e peperoncino. Sposa bene ottimi Montepulciani di struttura abbastanza maturi. Da gustare nei ristoranti della zona, ove spicca “Zio Mamo” di Nereto

Montepulciano D’Abruzzo Casauria Althea 2005 Un’azienda giovane, guidata con maestria ed eleganza dai giovani Antonio e Cristiana Tiberio. Cristiana, dopo esperienze nelle cantine più blasonate d’Italia, ha investito tutta la sua conoscenza in una gamma di vini molto piacevoli dal giusto rapporto qualità-prezzo. Cosa molto importante, ha dato ai suoi prodotti un’identità propria, senza scopiazzare, come hanno fatto in molti, i prodotti più gettonati d’Abruzzo. L’Althea 2005 si fa ammirare per il suo colore rosso profondo, impenetrabile, con densità eccelsa. Al naso, dopo i primi sentori di legno, esce un frutto ben fatto ed una persistenza molto lunga. In bocca stupisce per la freschezza e, cosa rara nei vini moderni, istiga piacevolmente alla beva. Tannini ben distribuiti, anche se ancor leggermente verdi, gustoso sapore di ciliegia e cioccolato, con retrogusto simpaticamente amarognolo. Persistenza lunga. Sposa alla grande piatti grassi come maiale o agnello al forno. Evoluzione quasi perfetta, ma darà il meglio di se tra 2/3 anni. Prezzo indicativo 18 euro. info_ Az. Agricola Tiberio - Contrada La Vota - 65020 Cugnoli (Pe) - Tel. 085/8576744 - www.tiberio.it Visite su prenotazione - Vendita diretta

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Le Morbidelle Le Morbidelle

ferratelle morbide

DOLCIARIA CERASANI Srl S.S. 83 km 8 • Zona Artig. e Piccola Industria - 67057 PESCINA (AQ) • Italy Tel.+39(0)863.898105- Fax +39(0)863.898093 - www.cerasani.com • info@cerasani.com


arte&co. » di Laura Tinari

“eduKando”, formare degustando Tre formatori aquilani vincono il Premio Cartagine con un Progetto che coniuga creatività, innovazione e cibo. Serenella Ottaviano, Gianluca Bucci e Guity Mohammadi rispettivamente ideatrice e realizzatori di “eduKando... un menù formativo”

La lezione di Serenella Ottaviani

Gianluca Bucci durante un momento della prima sessione

a convivialità in tutte le epoche ha rappresentato il luogo del confronto, dell’incontro e della condivisione, la sede in cui sono nate proposte artistiche, filosofiche, politiche. Ed è proprio qui, intorno ad un tavolo, che nasce “eduKando... un menù formativo” portato avanti degustando. Un percorso sulla comunicazione interpersonale, inserito in un ambito ludico, in un ambiente originale e diverso dalla solita aula con i suoi schemi e i suoi limiti. Il progetto “eduKando” si articola in 6 incontri, in 6 portate formative, ognuna associata ad un concetto di comunicazione e ad uno dei cinque sensi: ogni serata prevede l’approfondimento di un senso, di un sapore e di un sapere. Ma già dopo il primo incontro il Progetto ha guadagnato una nomination e poi l’assegnazione del Premio Internazionale Cartagine quale «progetto di formazione fortemente innovativo e volto a contribuire allo sviluppo della cultura per la sua creatività e la sua voglia di ricominciare nonostante quanto accaduto il 6 aprile 2009». “eduKando” nasce, infatti, da un team tutto aquilano: da un’idea di Serenella Ottaviano e dall’organizzazione e realizzazione curata da Iternovit di Gianluca Bucci e Guity Mohammadi. «Il progetto nasce all’Aquila, in un momento difficile, ma con l’energia della creatività e dell’innovazione della cono-

scenza. -ci dice Guity Mohammadi- É il risultato tangibile di un ben riuscito interscambio di intuizioni e saperi. Si può e si deve ricominciare a inventare un domani migliore insieme a chi ci circonda, utilizzando il meglio di ciò che siamo e di ciò che sappiamo fare, in un contesto di progettualità condivisa e di confronto produttivo». Da qui la scelta di sei diverse location dove svolgere “eduKando”, sei locali aquilani che hanno sposato la filosofia del progetto e che con le proprie peculiarità danno impulso ad un territorio che sta rinascendo. Ma tornando al programma «La parte veramente innovativa -ci dice Gianluca Bucci- sta nella volontà di far confinare attività che apparentemente sono lontane come la formazione e la degustazione. Il corso è inteso come una lunga pausa, interrotta da interventi pillola e svolta in una lezione circolare e non frontale. La convivialità abbassa le barriere, per cui quando si va a lavorare sul personale in questo modo si è più disinibiti». La metodologia utilizzata bilancia riflessioni teoriche, roleplay, focus group e attività pratiche. Il percorso di crescita personale è facilitato dall’incontro conviviale e dai feedback; mentre la crescita professionale è guidata dalle sollecitazioni critiche e dalle dimostrazioni dello staff

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arte&co. » di Denia Di Giacomo

Santino Spinelli

Alexian, la fierezza delle origini Intervista a Santino Spinelli, noto musicista e docente appartenente all’etnia Rom, che ha trasformato la sua vita in una precisa missione: diffondere l’antica cultura del suo popolo

antino Spinelli, in arte Alexian, é un fiero e popolare Rom italiano, orgoglioso delle sue radici e della cultura Romanì cui appartiene. Laureato in Lingue e Letterature Straniere Moderne e in Musicologia è oggi un musicista, compositore, cantautore, insegnante, poeta, saggista, ma soprattutto ambasciatore della cultura Romanì. Alexian ormai da molti anni vive e gira per l’Europa con l’Alexian Gruop cercando di diffondere la vera storia e cultura Rom a partire dall’arte. Insegna anche lingua e Cultura Romaní all’Università G. d’Annunzio di Chieti e la sua persona è una forte testimonianza contro la terribile ombra del pregiudizio razziale.

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Lei è docente, musicista comsi è confusa con quella dello positore, cantautore, poeta e “zingaro”? saggista. Da quale di queste de- «Il problema è la non conoscenza. finizioni si sente maggiormente Ad esempio il termine Zingaro è un rappresentato? eteronimo (che significa letteral«Sono un musicista compositore mente intoccabile) con cui veniva prestato al mondo accademico per definita una setta eretica in Grecia necessità. Ho prodotto tanti Cd in nel 12 secolo d.C. I Rom all’epoca lingua Romanì e giro l’Europa con si trovavano nello stesso territorio l’Alexian Group proponendo un cone da allora questo termine è stato certo-seminario partendo dall’India utilizzato per definire gli appartenenti per arrivare al Flamenco e al Jazz alla popolazione Romanì. La cultura Manouches. Un viaggio musicale Romaní è “forzatamente” confusa attraverso la storia e l’intimità del mio con gli aspetti più deleteri della sua popolo». comunità. Con le buone intenzioni si Di quali messaggi della popolaaffronta la cultura romaní associanzione Romanì si fa portavoce? dola ad handicap e droga e quindi «Da sempre la Popolazione Romanì è una cultura diventa un problema portatrice di un messaggio di pace, sociale. Questo atteggiamento, o è l’unico popolo al mondo a non strategia, alza barriere razziali e una aver mai fatto guerra a nessuno e di contrapposizione violenta. L’opinione fronte alle repressioni e ai massacri pubblica così non solo resta nella ha scelto di assumere atteggiamenti più completa disinformazione, ma si umili e di ritirarsi ai margini. Quanpriva del diritto alla conoscenza di do, proveniente dai territori orientali, giunse nel nostro continente fu fonte di ispirazione per i più importanti artisti a livello mondiale e contribuì a costruire l’Europa così come noi oggi la conosciamo. Sono molti gli spunti che si attingono dal mio popolo, nella moda, nella tradizione circense, nella musica etc… Il mondo rom Il quintetto musicale “Alexian Group” ha prodotto numerosi artisti di fama internazionale, straordinari una civiltà, causata dalla superficiapersonaggi e celeberrimi calciatori lità delle informazioni e dalla forte ancora oggi in attività. Purtroppo tendenza a generalizzare, soprattutto nessuno di questi apporti è mai stato se si parla di popolazione Romanì» riconosciuto alla popolazione RomaCome vive la popolazione nì, io con il mio modesto contributo Romanì in Abruzzo e come si cerco di far conoscere al maggior potrebbe eventualmente miglionumero di persone la vera cultura rare la loro situazione? Romanì». «I Rom in Abruzzo sono stanziali. A Perché a suo avviso nel corso causa dei pregiudizi molti scelgono del tempo la figura del Romanì di nascondere la propria etnia, per

questo motivo è possibile incontrare un insegnante a scuola, un vigile urbano, un infermiere, un inserviente del supermercato senza sapere di trovarsi di fronte ad un Rom. Per migliorare la situazione c’è bisogno dello sforzo reciproco di Rom e non Rom, gli uni devono avere il coraggio di rivendicare la propria appartenenza culturale, gli altri devono accettarla senza farsi frenare dal pregiudizio. Chi delinque è sempre un individuo, mai un’etnia». Ci parli dell’associazione Thèm Romanò ONLUS e del progetto Casa delle Culture… «L’associazione Culturale Thèm Romanó é stata fondata nel 1991 a Lanciano da un gruppo di Rom e Sinti con lo scopo di valorizzare e far conoscere la cultura Romanì. L’Accademia Europea di Arte Romanì è un mio progetto e nasce come risposta alla grande richiesta di “formazione” specifica ed accurata sulla musica Romanì, che tanto appassiona il pubblico. In Accademia è possibile studiare lo stile Flamenco o il Jazz Manouches, entrambi scaturiti dalla creatività della popolazione Romanì, si possono inoltre imparare a suonare strumenti come il Cimbalom, la Darabuka, il cajon, il bouzuki, ma anche apprendere e/o perfezionare strumenti come la fisarmonica, la chitarra, il violino, le tastiere ed il contrabbasso in stile romanò. Ci saranno anche corsi di canto in lingua Rom, corsi di teatro e per chi volesse approfondire la conoscenza della cultura romanì ci saranno anche corsi di Lingua e Letteratura Romanì» Per approfondimenti: http://www.alexian.it (www.associazionethemromano.it).

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arte&co. » di Anna Cutilli Di Silvestre

G. Giancaterino Onna-Piazza San Pietro (2009)

Una collettiva memorabile Il Mediamuseum di Pescara ha ospitato una mostra di cinque artisti abruzzesi di grande valore. Un percorso artistico alla scoperta di stili e significati

arte cerca sempre di incontrarsi con la gente. Nel Mediamuseum di Pescara, artisti già noti in Abruzzo, accomunati dal desiderio di confrontarsi ancora con il pubblico per far conoscere le loro ultime sperimentazioni, hanno organizzato una mostra collettiva. Tra gli artisti espositori, i pittori Gabriella Albertini, Guido Giancaterino, Ivano Pardi e Gianfranco Zazzeroni, e la ceramista Alfea Ciccone. Settantacinque opere in esposizione che hanno offerto al visitatore un’occasione per addentrarsi nella varietà dei linguaggi utilizzati e magari fornirgli lo spunto per provare a rintracciare un filo conduttore che dal figurativo si snoda fino all’informale. Figurativo, realista e narrativo è il linguaggio di Guido Giancaterino, che con

semplicità descrive casette di campagna, scorci di paesetti, stradine che si inerpicano a fatica. Ma sulle ristrettezze del passato, sempre occhieggia un ciuffo di fiori rosa che prepotente afferma la forza della speranza. Lo stesso avviene nella tela “Onna-Piazza San Pietro” (2009) che illustra la recente tragedia sismica che per risonanza, ha prostrato tutto l’Abruzzo. Inoltre un’incredibile, sovrumana tragedia si coglie negli sguardi dei personaggi dell’ ”Ultima cena” (1992) dipinto su tavola miracolosamente scampato al terremoto aquilano. Figurativo e mirato alla bellezza è il linguaggio di Alfea Ciccone che intensamente interpreta la terracotta, materia principale della sua ricerca artistica. Il delicato fluttuare delle vesti,

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arte&co. A. Ciccone Annunciazione (2000)

caratterizza la schiva sorpresa di Maria nell’”Annunciazione” (2000), mentre nella “Maternità” (1996) lo spessore e la ricchezza dello straripante panneggio, bene rendono la forza totalizzante del sentimento. Da tutte le opere della Ciccone, esposte in mostra, promana l’arcano fascino dei vasi attici. Figurativo, ma irreale e idealizzato è il linguaggio di Gabriella Albertini. Nella irrealtà dei suoi dipinti colpiscono la chiarezza della semplificazione e una asettica purezza, il rifiuto delle proporzioni e la mancanza di spessore, l’energia degli animali e la leggiadria di angeli e uccelli. Le tinte allegre e fresche delle loro ali spiccano sull’azzurro cobalto degli sfondi e conferiscono al mondo medioevale dei rosoni, delle arcatelle e delle statue dei Santi un afflato della scintillante post-modernità molteplice e complessa della società di oggi. Un astrattismo espressionista caratterizza invece il linguaggio di Gianfranco Zazzeroni che lo porta al rifiuto della figura. Lasciandosi alle spalle la solida preparazione classica, ha sentito il bisogno di arrivare all’espressione diretta dei recessi più profondi del suo animo. Come già De Kooning e Vedova, Zazzeroni si basa sulle suggestioni espressioniste: la creatività espressa nell’azione e nei segni lasciati con immediatezza sulla tela. Alcuni dipinti di Zazzeroni infatti sprizzano energia come “Verso l’ignoto” (2008), altri esprimono un intenso pathos come in “Desideri nascosti” (2009). Di questo cattura immediatamente la discesa di colori. Al centro si intuisce una bella mano magra che si fa strada nel buio, e vagamente un profilo di donna, forse un collo, una spalla? E quasi l’ombra di una sottile figura sanguinante: sono Paolo e Francesca? L’attuale poetica di Zazzeroni ci dà un’arte più spirituale che efficacemente ha origine nella

I.Pardi Luminescenze (particolare) (2009)

mente anziché nel quotidiano. E infine il linguaggio di Ivano Pardi che si affida all’informale, nel solco degli artisti che, dopo il rifiuto della figura, rifiutano anche la pittura: preferiscono scoprire le qualità artistiche della materia magari impastata nel colore. Di materia spessa, rugosa, densa, grumosa si serve Pardi per raggiungere effetti drammatici come in “Recuperi” (2009) dove frammenti di oggetti luminescenti su un vecchio fondo sconnesso e irregolare possono simboleggiare l’attuale società che luccica pur con problemi irrisolti. O invece suscitare effetti poetici come in “Luminescenze” (2009) dove ciò che sembra un calcare sottomarino, ruvido e corroso dallo sciacquio delle acque, ma dal colore liquido e brillante, può far affiorare dolci ricordi connessi all’arcano mistero del mare

G. Albertini Le stagioni. Per Michael (2009)

G. Zazzeroni Desideri nascosti (2009)

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arte&co.

/ incornice

» di Chiara Strozzieri

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L’astrattismo di Gianfranco Zazzeroni Dalla grande tradizione dell’arte incisoria di Urbino nasce il talento di un artista naturalizzato abruzzese, che negli anni ha raffinato uno stile originale, riconosciuto ormai anche fuori dall’Italia l nome di Gianfranco Zazzeroni è associato a grandi opere in puntasecca, una tecnica particolarmente delicata, che porta la calcografia sulla stessa scala di valori della pittura: viene superata di fatto la serialità dell’incisione, grazie ad opere uniche, le cui matrici si vanno facilmente a logorare. Le trame intessute con l’inchiostro vengono costruite

» foto concesse da Gianfranco Zazzeroni

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arte&co.

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1 - Il volo della fenice 2 - Legami d’amore 3 - Metamorfosi 4 - L’antro del ciclope 5 - Legami d’amore

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/ incornice

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attraverso spazi vuoti che danno viva luminosità alle forme, sentieri della luce via via sempre più fitti e comunque sempre differenti l’uno dall’altro. Matura lo sfogo di una creatività che per sua natura non può fare a meno della carta pressata dal torchio, ma che riesce a liberarsi dalla costrizione di un modus operandi troppo poco giustificato da una democratizzazione dell’arte e svalutato dal mercato contemporaneo. La novità nella ricerca di Zazzeroni sta poi nell’elusione del tema figurativo in favore di una poetica astratta, che inevitabilmente ci riporta alle prime sperimentazioni di Willem de Kooning, il grande espressionista che riuscì a conciliare la cultura europea con le rivoluzioni artistiche americane del ’900. Questo il file rouge che lo introduce anche alla pittura, dove giocano a suo favore grandi esplosioni di colore, che in qualche modo compongono un ritratto sempre più dettagliato di paesaggi interiori. Dagli energici toni dell’arancio, che hanno campeggiato in tutta la sua prima produzione, si è passati a continui accostamenti di colori freddi e caldi, che non solo regalano alle tele grande intensità, ma abituano l’occhio al costante passaggio da una suggestione all’altra. È come se nel tempo l’autore avesse arricchito un album di istantanee fatte alle proprie emozioni, senza scartare le più intime e palesandone la forza nei titoli. Non manca inoltre la scelta di temi mitologici, con cui egli instaura un forte legame di significato: basti pensare alla sacralità della fenice, alla cui tenacia Zazzeroni si ispira ogni volta che un ciclo pittorico può dirsi compiuto. Di certo la capacità di rigenerarsi fa parte di questo straordinario artista, la cui ascesa è stata esponenziale per motivi che appaiono chiari a tutti noi

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tempo rubato

Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere. Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Roberto Battestini / Bottero Edizioni

Fratelli a banda Battestini è il nome con il quale divenne tristemente noto un gruppo di ragazzi dediti a rapine e furti attivi prevalentemente nel territorio di Pescara tra gli anni settanta e ottanta. I due fratelli Pasquale e Rolando divennero, probabilmente a causa di un artefatto giornalistico, i capi con i quali identificarla. Roberto, il fratello più giovane dei due, dopo tanti anni si racconta spiegando cosa ha significato per lui avere il cognome da cui prendeva nome questa banda di criminali, tentando di riannodare i fili con quei ragazzi di cui ha sentito parlare soprattutto da giornali e televisione riavvicinandosi così alla sua famiglia. L’autore sceglie di raccontare la sua storia attraverso un fumetto. D’altronde quella del disegno è una passione che Roberto ha sin da giovanissimo e dunque una grafic novel è la scelta più logica per raccontarsi. “Fratelli” è la storia di un ragazzo introverso che ha paura di deludere i suoi genitori. A scuola i coetanei lo mettono di fronte a quella realtà da cui i genitori vogliono difenderlo arrivando a mandarlo in provincia di Treviso, ma così facendo lo isolano ulteriormente. Chiuso in se stesso come in una prigione, non molto diversa da quella dei suoi fratelli, Roberto si crea una corazza per non rimanere ferito, solo quando riuscirà ad affrontare il suo dolore potrà ritrovare quelle coordinate che ha perso quando i suoi fratelli sono morti. “Fratelli” è un libro introspettivo attraverso il quale l’autore racconta il suo rapporto conflittuale col padre, l’amore per la madre e infine il suo desiderio più grande, quello di essere amato. Roberto ora sa che potrà vivere la sua vita insegnando a quei ragazzi che si aspettano qualcosa da lui desiderosi anche loro, di essere amati e con i quali è rinchiuso all’interno di una scuola, ma questa stavolta è una reclusione volontaria che lo aiuterà a diventare un uomo migliore

l’autore_

Roberto Battestini, (Pescara, 1966) si dedica da sempre al fumetto come autore, curatore di mostre e sceneggiatore. I suoi lavori sono usciti continuativamente su Penthouse, Totem, Totem TV, Comix, Blue e molte altre riviste e fanzine in Italia e all’estero. Laureato in lingue e poliglotta, traduce testi specialistici e fumetti dal 1986. Ha partecipato e partecipa a mostre in Italia e all’estero. Ha scritto e interpretato uno spettacolo comico per voce, chitarra e pennarello dal titolo “Mamma, mamma! Sono un fumettista!!”. Ha curato e organizzato le mostre concorso sul fumetto “E Brava Julia” e “Il Grande Tex”. È autore del manuale tecnico “Colorare fumetti e illustrazioni con Photoshop” (Mare Nero 2001). Conta di morire soddisfatto.

le prime trenta righe_

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musicamania » a cura di Piero Vittoria

Soldier of Love

Scratch my back

Dopo dieci anni di assenza torna Sade e lo fa con un disco meraviglioso

Il mitico Peter Gabriel sorprende ancora con questo nuovo lavoro. Un disco composto di sole cover, lungamente atteso da molti

A ben dieci anni di distanza da “Lovers rock” torna sul mercato Sade con “Soldier of love” e il tempo per lei sembra essersi fermato: immutate la classe, l’eleganza e la raffinatezza di un’artista unica che non insegue le mode del momento, ma continua a fare dischi quando ha qualcosa di importante da dire e soprattutto con uno stile personale e ineguagliabile. Gli ingredienti sono quelli che da sempre caratterizzano la sua musica: suoni caldi, una voce profonda e suadente che sa regalare emozioni come poche, una capacità di scrivere brani perfetti, impeccabili e magici. “The moon and the sky”, brano d’apertura, rende subito l’idea. La title track “Soldier of love” è un singolo non facile, ma che prende ascolto dopo ascolto grazie ad un’ammaliante beat quasi militaresco. “Babyfather” si segnala per il suo intrigante ritmo soft reggae. “Be that easy” è uno dei pezzi più belli che la cantante abbia mai fatto nella sua lunga carriera, ma il top si raggiunge con “In another time” con la voce di Sade, incredibilmente bella come non mai, avvolta in sonorità che ricordano quelle dei suoi primi lavori. “Skin” e “The safest place” chiudono un lavoro perfetto in ogni sua traccia. Un cd che emoziona come non si sentiva da tanto, dunque bentornata Sade!

Solo un grande come Peter Gabriel poteva osare tanto e tornare con un disco di cover, frutto di un progetto ambizioso che ha subito diviso pubblico e critica: niente chitarre, batterie o strumenti rock, ma solo pianoforte, un’orchestra e qualche sporadico coro. Dimentichiamoci le versioni originali delle canzoni, qui spogliate e rivestite di nuovi arrangiamenti che parlano un linguaggio ancora una volta nuovo e all’avanguardia che va contro ogni tendenza del momento. Stiamo parlando di un capolavoro o di un cd noioso e difficile? Beh ascoltandolo si ha la voglia di andarne a scoprire ogni suo lato più nascosto, rendendosi conto ancora una volta della genialità di un musicista che, partito dai Genesis, è passato a lavori solisti innovativi nelle sonorità, con cui ha toccato ogni genere musicale. “Scratch my back” è un album molto personale per sola orchestra e voce, come lo stesso Gabriel lo ha definito, composto di dodici cover, in cui è stato di notevole rilievo il lavoro svolto da due veterani della musica mondiale come Bob Ezrin (produttore) e l’ex Durutti Column John Metcalfe (arrangiatore) bravi ad assecondare le idee e lo spirito con cui l’ex Genesis si è accostato ai brani di interpreti e gruppi che hanno fatto la storia del rock. L’album è frutto di un progetto di scambio di cover: gli artisti qui omaggiati, infatti, hanno realizzato o realizzeranno a loro volta rifacimenti dei brani di Gabriel, con il titolo “I’ll scratch yours”, tranne David Bowie che ha rifiutato l’invito delegando Brian Eno per la sua “Heroes”. Fra le perle presenti in “Scratch my back” segnaliamo “My body is a cage” degli Arcade Fire, “The boy in the bubble” di Paul Simon, “Listening wind” dei Talking Heads ed infine la controversa “Street spirit (Fade out)” dei Radiohead. Meno riuscita la suddetta “Heroes” che qui perde la sua forza dirompente ed epicità. Un plauso dunque a chi ha ancora il coraggio di fare un disco fuori dagli schemi, incontro ideale fra musica classica e pop rock, con il tocco dell’inconfondibile voce di un interprete unico: alla fine dei conti “Scratch my back” è un gioiello di rara bellezza.

VOTO 10

VOTO 10

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I N R E D I MO

Z Z E V

ve

i moderni

» a cura di Camilla Marino

DIOR Il design della bottiglia della nuova fragranza maschile Dior Burned Wood Chic, è frutto del lavoro dello studio di design parigino Samal. Il flacone è realizzato con legno semi-bruciato coperto da resina. Il lato posteriore, invece, è in vetro trasparente, per permettere di verificare la quantità di profumo rimanente.

JIL SANDER Jil Sander presenta la nuova collezione di accessori uomo primavera/estate 2010. La linea propone una selezione di borse di medie e grandi dimensioni in tinta unita o con volti disegnati che non passano di certo inosservate.

LOUIS VUITTON

TAG HEUER Silverstone

La nuova Raindrop Besace firmata Louis Vuitton che è realizzata con lo stesso materiale degli impermiabili, ed ha le fattezze di un sacco della spazzatura ha scatenato differenti pareri. Provocatoria o chic? Comunque sia Marc Jacobs riesce sempre a stupirci.

Per celebrare i suoi 150 Tag Heuer propone una riedizione limitata numerata del rivoluzionario cronografo nato nel 1974 dedicato all’omonimo circuito inglese. Look fedele all’originale, stesse caratteristiche distintive, stesso logo vintage “HEUER” e “SILVERSTONE” a ore 12, stesso cinturino in cocco forato. Né tondo, né quadrato, rompe gli schemi tradizionali e diventa da subito l’orologio favorito di designer e architetti all’avanguardia.

ALEXANDER MC QUEEN Come non pubblicare due oggetti icona del maestro Alexander Mc Queen che si è suicidato l’11 febbraio scorso all’età di 40 anni. Probabilmente uno degli ultimi geni della moda, ci ha sempre regalato un’immagine di donna forte, molto, molto regale. Le decolté bicolori con tacco vertiginoso e il celeberrimo foulard in seta con stampa teschi vero e proprio feticcio dello stilista. Imperdibili!

SANYO

Dual Camera verticale Xacti CS1 l’ultimo must have firmato Sanyo che oltre a garantire oltre due ore di riprese, consente di scattare fotografie anche durante la registrazione. Il display LCD ruota a 285 gradi e permette di consultare foto e video senza l’ausilio del PC. Disponibile in rosa e nero. Iperfemminile.

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hanno collaborato

Angelo Taffo

Abruzzo che produce | pag. 21 È presidente di Confartigianato Abruzzo da ottobre 2008 e vice-presidente di Confartigianato L’Aquila. Imprenditore e amministratore delle aziende del Gruppo Taffo è presidente dell’associazione “L’Aquila che produce”. Dal 2004 è vice-sindaco e assessore al Bilancio al Comune di Poggio Picenze (AQ). È stato presidente di Coperfidi Abruzzo, carica che ha lasciato quando è stato eletto presidente di Confartigianato.

Giuseppe Mauro

nonsoloeconomia | pag. 23 È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di ChietiPescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti.

Ida Pagnottella

mercati | pag. 63

Nata e cresciuta in Canada, ha 39 anni e vive in Italia da quando ne ha 18. Si è laureata in economia e commercio presso l’università degli Studi di Chieti ed è consulente finanziario indipendente fee-only. Dal 2005 è portfolio strategist dello studio CFI Advisors di Pescara, dove offre il servizio di consulenza personalizzata su strumenti finanziari: monetari, obbligazionari, polizze, fondi pensione e soprattutto strumenti azionari e derivati. Dal 2008 organizza e insegna corsi sulle tecniche di investimento e gestione dei propri investimenti finanziari.

Alfredo De Vincentis

mercati | pag. 65

Nato nel 1970, è laureato in economia. Dopo anni di esperienza nel sistema bancario come promotore finanziario lavora come analista tecnico e trader dal 2005.

Luigi Carunchio

fisco | pag. 66

Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente rico-

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pre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

Pietro Pastorelli

energia | pag. 68

Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.

Simone D’Alessandro

creatività&innovazione | pag. 70 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

Antonio Teti

ict | pag. 72

È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.

Filippo Paolini

norme&leggi | pag. 77 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e

crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Gianni Caramanico

bio-economia | pag. 80

Senior expert della Commissione Europea per l’energia, la ricerca, le tecnologie e l’innovazione, Gianni Caramanico è il fondatore di OPUSNET, la prima azienda italiana di soluzioni per lo sviluppo a cicli chiusi di PMI e PA. Laureato in Economia e Commercio, e Dottore di Ricerca in Management dell’Innovazione, inizia la sua carriera di economista e tecnologo, che prosegue in Italia ed Europa nei settori dell’energia, information technology, finanza e marketing . Rientrato in Abruzzo collabora con l’Università G. D’Annunzio, l’Università telematica Leonardo da Vinci e l’Università Bicocca, ed assiste la Regione Abruzzo, di cui è il delegato ai rapporti interistituzionali per lo Sviluppo Economico, nella programmazione e valutazione di aiuti e investimenti.

Luciano Fratocchi

ricerca&innovazione | pag. 83 È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio conseguita presso la LUISS Guido Carli di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso il Dipartimento di Studi aziendali dell’università di Bologna. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali ed internazionali e con case editrici nazionali ed internazionali.

Riccardo D’Alessandro

ambiente | pag. 86

Laurea in chimica, 31 anni, dopo un’esperienza negli USA entra a tempo pieno nell’azienda di famiglia, il Gruppo Galeno di Ortona, dove svolge attività di consulente nei settori della sicurezza e dell’ambiente. È revisore e consulente ambientale EMAS e Auditor ambientale di terza parte. È iscritto all’Ordine dei Chimici di Roma. Particolarmente coinvolto nei temi legati all’impresa, è membro del consiglio direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori di Chieti.

Piero Carducci

la terra di Piero | pag. 95 Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.


Anno 1¡ n. 1 - maggiio 2006 - € 3,50 ,50 (omaggio)

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Anno 2° n. 4 _ aprile 2007

Anno 1¡ n. 2 - giugno 2006 - (copia om m aggio)

- Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

(copia omaggio)

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aprile 2007

(copia omaggio)

Anno 1¡ n. 3 - luglio/a agosto 2006 - (copia a omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 2° n. 5 _ maggio 2007

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

- Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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luglio/agosto 2006

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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maggio 2007

Anno 1¡ n. 4 - settembre 2006 - (copia oma aggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Anno 1¡ n. 5 - ottobre e 2006 - (copia omagg gio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P

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ottobre 2006

Anno 1¡ n. 6 - novembre 2006 - (copia omag ggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

settembre 2007

novembre 2006

Anno 1¡ n. 7 - dicembr re 2006 - (copia omag ggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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dicembre 2006

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P

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gennaio 2007

Anno 2¡ n. 2 - febbraio o 2007 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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febbraio 2007

Anno 2¡ n. 3 - marzo 2007 - (copia omaggio o) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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marzo 2007

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P

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ottobre 2007

Anno 2¡ n. 1 - gennaio o 2007 - (copia omagg gio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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32 maggio 2009

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anno IV numero 37 ISSN 1973-5383

36 ottobre 2009

c€o3, co pi,a pia pi 3 3,00 00 om omag ma ag ggi gio

34 lug-ago 2009

co c o3, pa pi €opia 3 00 om o ma ag ggi gio io

anno ann o IV IV num numero ero 36 ISSN 1973-5383

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a o V numero 39 _ gennaio 20 ann 2010 1

37 novembre 2009

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anno V numero 40 _ febbraio o 201 20 01 010 100

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39 gennaio 2010

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ann anno nno IV IV num mero 38 _ dic dicemb emb m ree 200 20 9

an ann n o IV num umero 3 34 4

33 giugno 2009

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anno ann o IV IV num numero er 35

c€o3, co pa pia pi 3,00 00 omag om aggi ag gio gi

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28 gennaio 2009

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30 marzo 2009


segno dei tempi » di Vyck

Arrestato lo sciacallo che rideva la notte del 6 aprile Piscicelli arrestato per gli appalti del G8. L’imprenditore intercettato al telefono con il cognato dopo il terremoto all’Aquila Hai visto? anno arrestato piscicelli quello che il 6 aprile rideva dopo il terremoto dell’aquila

Meno male: dopo i terremoti ad Haiti e in Cile c’era il rischio che Morisse dal ridere

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