ISSN 1973-5383
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3a Convention delle imprese Autunno 2009
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anno 4°
30
n° mar o 2009 ISSN 1973-5383
numero chiuso in redazione il 16 marzo 2009
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in copertina Valentino Sciotti foto di Andrea Straccini
Tommaso Di Rino Eleonora Lopes Massimo Avenali, Alessio Giancristofaro, Laura Tinari, Jenny Viant Roberta Accardo, Nicola Boschetti, Federica Ceci, Giuseppe D’Amico, Giancarlo D’Annibale, Antonio Farchione, Luciano Fratocchi, Lucia Mancini, Calogero Riccardo Marrollo, Filippo Paolini,
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Abruzzo Sport TV è la trasmissione televisiva condotta da Marco Taglieri che accende i riflettori sullo sport della regione Abruzzo, argomentato a 360 gradi con uno stile dinamico e innovativo. il programma andrà in onda direttamente dagli studi televisivi “Enzo Biagi” della Ecco Italia, tutti i giovedì dlle ore 21:00 e in replica tutti i sabato dalle ore 17:00, su ATV7 e sul canale satellitare SKY 912 Italy Italy. In studio si alterneranno ogni settimana ospiti diversi in rappresentanza dei vari sport praticati nella nostra regione. Fissa, invece, sarà la presenza del pubblico in sala, che avrà modo di interagire con gli ospiti stessi. La diffusione dei segnali televisivi di ATV7 e di SKY, in analogico e in digitale satellitare, garantiscono la copertura dell’intero territorio di interesse.
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capitano d’impresa
Valentino Sciotti
Sport:
seguo con molta attenzione le vicende del “mio” Danilo Di Luca. Ma anche le imprese calcistiche di Fabio Capello in Inghilterra, un nostro estimatore.
Valentino Sciotti una vita con il calice in mano È abbronzato, il sole dell’Indonesia lo ha “marchiato”. L’ultima traversata lavorativa intercontinentale è appena giunta al termine per Valentino Sciotti, direttore commerciale della Farnese vini Srl di Ortona, un girovago per amore del suo vino. Classe 1960, originario di Crecchio, Valentino è sempre in movimento. Per un maratoneta instancabile come lui, non solo professionalmente, ma anche per passione sportiva, le sfide sono un elemento fondamentale di crescita. Nella valigia del sales manager enologico, sempre pronta per viaggiare, un calice per le degustazioni non manca mai. Nella stessa valigia, però, c’è anche la dinamicità, la vitalità e la smisurata passione per la propria azienda vinicola, presente in ben 63 paesi del mondo. Dal confronto continuo, dalla costante attenzione a tutto ciò che circonda il mondo dei vini si basa la forza della Farnese e l’orgoglio di Valentino Sciotti di rappresentarla in ogni latitudine o longitudine del globo. Osservatore infaticabile di nuove esigenze, analista attento ai più sottili dettagli, il poliglotta Valentino fa del marketing l’arma indispensabile e vincente per creare il successo dei propri prodotti ovunque. Con una saggia consapevolezza che, oggigiorno, molti sembrano aver dimenticato: non sentirsi mai arrivati, non pensare mai di aver conquistato definitivamente una certezza, ma sapersi mettere in discussione, fare dello scambio continuo delle idee e della ricerca costante del miglioramento un punto di forza, per crescere, per competere da leader nell’arena competitiva dei vini. Una vita col calice in mano, quella del direttor Sciotti. Il papà dirigeva una cantina sociale e l’innata passione per il buon bianco o un rosso corposo sembra essere stata codificata nel suo DNA. Sin dalla nascita. Una breve esperienza nel mondo commerciale dei macchinari per poi intraprendere definitivamente la “via professionale del vino”. Ed è stato subito amore. Nei primi anni novanta l’esigenza di innovare, di sfruttare le mille ricchezze potenziali, ma purtroppo inesplose dell’Abruzzo vinicolo, lo proiettano, insieme ad alcuni soci, in un progetto innovativo ed ambizioso che gli darà molte soddisfazioni. Sono passati quasi 15 anni da quando iniziò la scalata della Farnese vini e del “progetto qualità” a livello internazionale. Un percorso ininterrotto, costellato da una continua conquista dei gusti vinicoli: Inghilterra, Germania, Scandinavia, addirittura Neo Zelanda. Quindi Australia e Giappone. Insomma, dappertutto. Valentino Sciotti è già pronto a conquistare ulteriormente un’altra parte del mondo, del suo mondo: quello del vino. Cin Cin.
Hobby:
La maratona. Ho partecipato sei volte a quella di New York, cinque a quella di Berlino. Le ho fatte veramente tutte.
Piatto preferito:
Sono molto goloso, mi piace un po’ tutto. Ma il coniglio sotto il coppo con le patate mi fa impazzire. Ovviamente abbinato ad un buon rosso, corposo d’annata.
Letture:
Leggo le riviste di settore nelle quali quando citano Farnese mi fa un certo effetto. Amo leggere anche i libri e i trattati che parlano di marketing, altra mia grande passione. Leggendo ho sempre il desiderio di migliorarmi.
Mezzo di trasporto:
Lo dico sinceramente: amo più andare in trattore tra i nostri vigneti che in macchina. Amo la natura, la libertà, uso la macchina solo quando sono obbligato a farlo per gli spostamenti. Ne farei volentieri a meno.
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sommario _ anno 4° n°30 _ mar
o 2009
opinioni&rubriche
32
editoriale
13
Nella morsa del credito
il punto
15
Molti numeri nessun perché
confi... denzialmente
17
Rigore si, tasse no
l’Abruzzo che produce
19
Riscoprire il cuore
ctrl s
20 Tendenze fatti persone
in primo piano
42
inchiesta
26 «Noi, nonostante tutto, ce la facciamo»
inchiesta
32 Decisioni sotto controllo
turismo
38 «Il turismo come non l’avete mai visto»
bit 2009
42 Parole d’ordine: gestione oculata
ambiente
46 Si riaccende il dibattito sull’Abruzzo verde
Confindustria Abru o
49 «Interventi strutturali di carattere strategico»
a ienda con il segno +
63
farnese vini
52 Farnese, qualità che seduce il mondo
tematiche d’impresa marketing norme&leggi economia
72
59 Mattone dopo mattone 63 Se la concorrenza è sleale 66 Ambiguo per necessità
storie&persone lucia cieri canta omar loiudice
68 Pitagora, scuola di vita 72 Benessere abitativo, si può e si deve
credito&finan a carispaq
76
incarichi&carriere pasquale galante gianni melilla dario colecchi
79 10
76 «Senza fiducia non c’è banca»
79 La De Cecco punta su Pasquale Galante 81
È Melilla il nuovo Ad di Eurobic
83 Dario Colecchi presidente Federturismo Abruzzo
giulio pedicone camilla crisante
85 Confapi Abruzzo a Giulio Pedicone 87 Una donna al vertice del WWF Abruzzo
seminari&convegni confindustria Abru o UdA
96 Man.For.Competition: buona la prima
107
99 «Puntare su qualità e conoscenza»
eventi fiera
105 OPT Solutions al BtoBE
ict
107 Italia Spagna insieme nell’ICT
cciaa Pe
108 Foodex di Tokyo all’abruzzese
villa majella
110
Quando la Majella incontra la Franciacorta
proel
113
Proel acquisisce “Sagitter”
108
113
115
la vita è bella
121
divudi
Non lo so
rubato 123 tempo La lampada di Aladino
125 qb Sgombro in scapece annata 127 un’ottima Trentino, piacevolmente fruttato con gusto 128 adagio A Genova il pesce d’aprile
uscita di sicure a
117
Tra i colori di Marrakech
11
editoriale
Nella morsa del credito T
ra i cinquanta nomi che per il Financial Times porteranno la comunità internazionale fuori dalla crisi, c’è un solo italiano ed è il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi. La lista è ricca: politici, capi di grandi istituzioni, economisti e ministri dell’economia, banchieri, investitori, industriali e governatori delle Banche centrali. Viste le recenti politiche del credito, c’è da augurarsi che le speranze di una ripresa siano in buone mani. Uno studio della Cgia di Mestre ha evidenziato che le Banche italiane sono il fanalino di coda in Europa per efficienza ed economicità dei finanziamenti. Le percentuali minime di spese di commissione e accessorie a carico delle PMI sui prestiti richiesti sono le più elevate in assoluto: il 4,8%, contro l’1,5% del Regno Unito, l’1% di Francia e Spagna e appena lo 0,5% della Germania. Per esaminare “la pratica” e attivare il prestito in Italia occorrono mediamente 19 giorni, nel Regno Unito ne servono 5, in Francia e Spagna 4 e in Germania solo 2. La difficoltà di accesso al credito è l’incubo degli imprenditori italiani. Provate a parlare con qualcuno di loro in questi giorni, l’opinione è unanime. La Confederazione Italiana dei Commercianti ha realizzato un’indagine: tra i problemi più Tommaso Di Rino _ direttore gravi, quasi un imprenditore su quattro, titolare di una PMI, lamenta l’accesso al credito (accanto alla pressione fiscale e alla difficoltà di fronteggiare la burocrazia). In più, negli ultimi sei mesi è ulteriormente aumentata la pressione delle Banche: richieste di rientro del credito, aumento delle garanzie, costi bancari elevati, tempi lunghi delle procedure. La contrazione dei prestiti alle imprese è una vera e propria minaccia per la ripresa. Non è un caso se il ministro dell’Interno Maroni arriva ad annunciare l’attivazione di osservatori del credito nelle prefetture. «La banca rimane titolare della valutazione del credito» ha precisato. Tuttavia, in caso di restrizioni ingiustificate da parte degli Istituti nei confronti delle imprese «ci sarà un intervento di persuasione. I prefetti valuteranno caso per caso in che misura intervenire». Non mi sembra piccola cosa. La quasi totalità delle imprese abruzzesi ha meno di 10 addetti. Un po’ poco per avere peso contrattuale nei confronti delle Banche. La Regione deve intervenire, con politiche efficaci, concrete. Che prevedano strumenti di finanziamento finalizzati a realizzare investimenti produttivi. L’assessore Castiglione, su Abruzzo Impresa di febbraio, ha lanciato l’idea di creare una banca, con risorse che dovrebbero arrivare dalla Fira, «per una politica del credito a sostegno di tutte le categorie dell’imprenditoria abruzzese». Altre regioni hanno sperimentato con successo forme di intervento quali i fondi di private equity o di rotazione e sviluppo. Si faccia qualcosa di utile e di concreto. Altrimenti ha ragione Tremonti: l’art. 47 della Costituzione è molto importante ma in questo momento il meno applicato
Le Banche italiane, fanalino di coda in Europa per efficienza ed economicità dei finanziamenti, premono sulle imprese: richieste di “rientro”, aumento delle garanzie, riduzione dei fidi. E l’art. 47 della Costituzione?
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direttore@abruzzoimpresa.it
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il punto
Molti numeri nessun perché I
n sette anni l’indebitamento della Regione è cresciuto di oltre il 600 per cento. A comunicarlo è stato lo stesso governatore, Gianni Chiodi, delineando un quadro al limite del collasso. Tra disavanzo di amministrazione, debiti del sistema sanitario regionale e residuo del capitale da rimborsare, la cifra è lievitata da 558,5 milioni di euro nel 2000, a 3.982,7 milioni di euro nel 2007. E’ scritto in un folder di otto pagine, zeppo di grafici e tabelle incomprensibili ai più, redatto di tutto punto da uno zelante dirigente a caccia di visibilità, ma poco portato alla comunicazione. Forse un fatto voluto, immaginando quanto possa essere politicamente sconveniente spiegare in soldoni che l’indebitamento accumulato dai nostri dis-amministratori è pari al 14,2 per cento del Pil regionale. Ma la logica dei numeri iperbolici non ci appassiona, soprattutto quando rivela un intento demagogico ed opportunistico dei neo governi, che non censurano direttamente il passato, contiguo anche politicamente, ma si limitano furbescamente a prenderne le distanze. Onestà e trasparenza imporrebbero, invece, che si osasse anche spiegare il perché di una tale voragine. Quali misure di controllo non hanno funzionato, quali sistemi di guarentigie devono essere colpite, quale ruolo ha giocato una semplice e pur imperdonabile incompetenza dei nostri dis- Mauro Di Pietro _ direttore editoriale Ecco Italia amministratori. Fatto è che, la tendenza è quella di suggerire all’opinione pubblica un comportamento rassegnato, dove, per paradosso, ci sono malefatte senza colpevoli. A tal punto da abituarci ad accettare la logica di un sistema sanitario regionale che, pur prosciugando tutto quel che tocca, presenta, nella maggior parte dei casi, il suo volto fatiscente, inadeguato, indecoroso, che ha perfino il coraggio di chiedere ai suoi malati di procurasi i farmaci non altrimenti reperibili negli stessi presidi. E ora arriva anche il rincaro dei ticket ma, di pari passo, non arriva nessuna spiegazione su come saranno ricompensati i nostri ennesimi sacrifici di cittadini che pagano le tasse. Ora resta da augurarsi che l’annuncio del presidente Chiodi, di non inasprire la pressione fiscale su cittadini e imprese, non sia solo un annuncio ad effetto, o un ballon d’essai che vuol far apparire meno dura ed inaspettata la batosta sui ticket. Del resto, evitare l’aumento delle addizionali Irap ed Irpef si lega, evidentemente, ad una strategia di politica economica di lungo termine, che ha l’obiettivo di evitare che si inneschi un drammatico processo di deindustrializzazione. Per l’Abruzzo, perdere il blocco di aziende di emanazione nazionale e internazionale come Honda, Pilkington, Fiat, Micron, solo per fare alcuni esempi, sarebbe dichiarare la bancarotta, con la perdita di centinaia e centinaia di posti di lavoro. Prima di arrivare ad addossare sulla collettività le conseguenze della negligenza e della inefficienza, i pubblici amministratori riflettano con molta attenzione e dimostrino di avere una visione per il bene dell’Abruzzo più che una disposizione ai tagli. Riflettano sul fatto che se da una parte invocano la scure per racimolare denaro, dall’altra perdono l’opportunità di reperire risorse dallo Stato perché non si hanno progetti cantierabili, così come è successo per i fondi nazionali Fas. Pare che andrà meglio la prossima volta. In attesa che Chiodi ci riprovi, speriamo di essere più fortunati. Noi, nel frattempo, proviamo a rileggere il folder distribuito in conferenza stampa, consapevoli che di tanti numeri non ci si può fidare, tanto meno della “politica del rigore”, specialmente quando scaturisce da sciagurate azioni e non dalla cultura del buon amministrare
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confi... den ialmente
Rigore si, tasse no L’
effettiva concretizzazione del programma annunciato dal presidente della Regione Abruzzo in merito al ripianamento del deficit sanitario e di bilancio è quanto mai auspicabile. Non può non essere condivisibile, infatti, la volontà di non ricorrere all’aumento della fiscalità e di voler invece perseguire politiche di rigore orientate, come da tempo richiesto da Confindustria Abruzzo, alla riduzione degli sprechi - in primo luogo attraverso la riforma e la riorganizzazione delle ASL e degli enti strumentali - e alla concentrazione delle risorse verso investimenti e politiche di qualità. Allo stesso modo si rende sempre più urgente un serrato confronto con il Governo nazionale teso da una parte a riformulare una profonda riforma condivisa del sistema sanitario abruzzese e, dall’altra, a ricercare piani di rientro finanziario che, nel quadro di una logica di rigore sopra richiamata, evitino con certezza e con assolutezza un aumento dell’aggravio della fiscalità. Se le politiche regionali saranno effettivamente orientate in tal senso, il mondo imprenditoriale e non solo, potrà, e non potrebbe essere altrimenti, sostenere apertamente anche quelle decisioni impopolari che si rendessero necessarie per risolvere una ormai annosa questione che tanti problemi, anche di carattere giudiziario, ha causato al nostro territorio. Nel caso, invece, venissero a prolungarsi situazioni di spreco e di deficit amministrativo e finanziario ormai insostenibili, che portassero a ulteriori Giuseppe D’Amico _ direttore Confindustria Abruzzo aggravi a carico delle imprese si verrebbe a ricreare inevitabilmente, come già successo nel recente passato, una deleteria frattura tra il mondo economico e sociale e quello politico ed istituzionale. Il mondo imprenditoriale, infatti, non può che ribadire l’assoluta contrarietà verso eventuali ulteriori aumenti delle aliquote IRAP a carico delle imprese, e delle aliquote IRPEF a carico dei cittadini, per le drammatiche conseguenze che questi avrebbero su un tessuto industriale e sociale ormai allo stremo. È semplicemente impensabile pensare di poter intervenire ancora una volta, oltretutto in presenza di una crisi congiunturale così forte, sulla leva fiscale per risolvere problemi che attengono questioni che vanno affrontate e risolte con estremo rigore e fermezza. Al riguardo, si ricorda inoltre che attualmente il nostro territorio e le nostre imprese soffrono già di una situazione fortemente negativa rispetto al resto del sistema industriale nazionale e che la crisi congiunturale in atto sta piegando non solo le PMI meno attrezzate ma anche quelle grandi imprese che finora avevano in qualche modo sostenuto lo sviluppo in Abruzzo e, con esso, indotto e livelli occupazionali importanti. L’aumento del carico fiscale, anche a carico dei cittadini, oltre a compromettere la tenuta del tessuto imprenditoriale, innescherebbe, in questa situazione di sofferenza occupazionale, situazioni di vera conflittualità sociale. La consapevolezza della gravità del momento, deve quindi catalizzare responsabilmente tutte le espressioni del mondo istituzionale, ed economico per contribuire a tutte le possibili forme di soluzione della questione Abruzzo, evitando che ancora una volta si gravi sul tessuto economico e su quello sociale
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l’Abru
o che produce
Riscoprire il cuore L
a visione del nostro caro Abruzzo da parte di un imprenditore può essere solamente di due tipi: ottimista, come io penso di essere, e quindi con il cuore sempre lanciato oltre l’ostacolo; oppure pessimista, come molti vogliono che sia, dove l’ostacolo soffoca il cuore. È proprio il cuore - e quello che esso significa in termini di passione, entusiasmo, trasporto, coraggio - che oggi deve essere riscoperto come motore di ogni umana iniziativa. L’Abruzzo ha sicuramente delle origini, ancora forti, di agricoltura, pastorizia, pesca e in passato e per tanti anni, queste origini sono state responsabili di un ritardo nella formazione di una coscienza industriale. Oggi questo potrebbe non essere più un limite, ma al contrario un’opportunità nuova, un’ancora di salvezza negli oscuri marosi di una crisi mondiale. Per una sorta di rinascimento, di nuova economia che riapra prospettive di successo e riqualificazione. Non solo nei processi e nei prodotti, ma soprattutto nella formazione di una nuova coscienza di lavoro che corra trasversalmente in tutte le figure aziendali. Qualità, produttività, competizione, contenimento dei costi, sostenibilità potranno essere obiettivi raggiungibili non con imposizioni dai vertici aziendali o con il solo ricorso ad incentivi di qualsiasi natura, ma al contrario, con la condivisione di obiettivi moralmente ed eticamente ambiziosi. Giancarlo D’Annibale Dobbiamo recuperare moltissimo in termini di affidabilità e credibilità, dopo presidente settore alimentare Confindustria Pescara i tanti fatti e fattacci che ci hanno portato alla ribalta della cronaca più o meno nera e che oggi hanno diffuso un’idea di una piccola regione con un solo record negativo: corruzione e sperpero. Nonostante ciò le potenzialità ci sono ancora. È ancora perseguibile uno sviluppo di tutto il sistema Abruzzo. Il nostro tessuto produttivo, ancor più che in altre regioni d’Italia, è costituito prevalentemente da piccole e medie imprese che spesso portano il nome del proprietario, segno che la conduzione o la proprietà familiare è ancora molto diffusa. Gran bella cosa, molto affascinante soprattutto per i mercati esteri, attenti all’evidenza di una tradizione. A volte però si tratta di imprese poco rivolte a quei processi di internazionalizzazione che sono indispensabili per la ricerca di nuovi sbocchi commerciali, nuovi mercati e nuove idee. La nostra territoriale di Confindustria ha dato un chiaro segno - sin dall’insediamento del nuovo direttivo e soprattutto grazie alla volontà del presidente Angelucci e del direttore Di Giosafatte - con un programma di lavoro molto articolato che ha visto un primo importante momento di studio del tessuto economico con una raccolta di dati molto dettagliati, utili a fotografare una situazione reale delle imprese abruzzesi riguardo l’internazionalizzazione. Nello specifico del settore Agroalimentare, c’è stato un forte slancio verso questa direzione ma nel contempo un nuovo approccio verso il territorio. Con un’attenzione particolare all’imprenditorialità agricola, alla sostenibilità di uno sviluppo di tutta la regione (non solo nell’implementazione delle infrastrutture industriali ma anche in quelle turistiche). Non a caso abbiamo partecipato attivamente alla stesura del nuovo Piano di Sviluppo Rurale della Regione Abruzzo proprio per iniziare una nuova era di interazioni sempre più concrete tra tutti gli attori dell’economia di questa regione
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» a cura della redazione
Accordo tra Valagro e Sant’Anna di Pisa
Le abruzzesi superano quota 84 Siamo 1.335mila. L’Abruzzo è la regione cresciuta di più, tra quelle meridionali, in termini demografici. Il merito è anche della longevità delle donne abruzzesi, la cui speranza di vita è di 84,8 anni (in crescita di 0,4 anni sul 2007), terzo miglior risultato in Italia, contro i 79 anni degli uomini. I residenti in Abruzzo hanno un’età media di 43,9 anni, il 65,6% ha tra 15 e 64 anni, il 21,3% ha più di 65 anni. Va detto che il saldo naturale, tra nati e morti, rimane negativo (-1,4 per mille), nonostante sia leggermente cresciuto il tasso di natalità negli ultimi due anni. Contribuiscono ad aumentare la popolazione gli immigrati: gli stranieri residenti in Abruzzo al gennaio 2009 erano 69mila circa (+5,2% rispetto al 2008), con un’età media di 31,8 anni.
È di Penne il sarto dei più potenti del pianeta
«Una passione inesauribile per l’innovazione: è questa la forza che ci ha fatto crescere negli anni». È quanto si legge nel sito della Valagro Spa (www.valagro. com) l’azienda di Atessa leader nel settore della nutrizione ecosostenibile delle piante. Una vocazione confermata dal recente accordo strategico sottoscritto con la scuola superiore Sant’Anna di Pisa, al fine di favorire lo sviluppo di nuove applicazioni nel settore della genomica vegetale applicata alla nutrizione vegetale. La Valagro ha una consolidata tradizione di sponsorizzazioni di attività di laboratorio e di collaborazioni per la progettazione di circuiti integrati con università e istituzioni accademiche in Italia e all’estero. La scuola superiore Sant’Anna di Pisa è un’università pubblica a statuto speciale che opera nel campo delle scienze applicate.
Fondi per lo sviluppo delle aree montane Firmate le convenzioni attraverso cui la Regione assegna alle 4 Province oltre 54 milioni di fondi europei nell’ambito dei Pit, Progetti Integrati Territoriali, destinati prevalentemente allo sviluppo delle aree montane. Le risorse sono a loro volta ripartite in otto ambiti territoriali (Avezzano, L’Aquila, Sulmona, Chieti, Lanciano, Vasto, Pescara e Teramo). Assegnati 18 milioni e 476 mila euro alla Provincia dell’Aquila, 16 milioni e 314 mila euro a quella di Chieti, 9 milioni 254 mila euro a quella di Pescara ed infine 10 milioni e 23 mila euro alla Provincia di Teramo. Per il presidente Chiodi «nostro dovere sarà non solo spendere tutte le risorse a disposizione ma di spenderle in modo tale da lasciare un segno tangibile per lo sviluppo del territorio».
Angelo Petrucci, 38 anni, master tailor di Brioni Roman Style è stato indicato dal sito di moda maschile manstyle.it «il miglior couturier degli uomini più potenti del pianeta». Nella sua carriera ha vestito ben due 007: Pierce Brosnam e Daniel Craig. Tra i suoi clienti il principe Andrea d’Inghilterra e il Sultano della Malesia, ma anche Donald Trump e Kofi Annan. Ha servito almeno 24 Capi di stato. Se qualcuno gli chiede di spiegare perché il marchio Brioni viene preferito da così tante personalità, risponde: «Per la qualità e la tradizione sartoriale. Ci vogliono almeno 22 ore per realizzare un completo, 220 passaggi di lavorazione, 440 mani diverse all’opera. Minimo 80 processi di stiratura. I punti messi a mano su una giacca variano dai 5mila ai 12mila».
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tenden e fatti persone
CRESCE IL FRANCHISING IN ABRUZZO Crescita consistente in termini di fatturato e aumento della domanda di fare impresa. Numeri molto positivi per il franchising in Abruzzo negli ultimi anni. Secondo i dati di Federfranchising Confesercenti, attualmente gli esercizi presenti sul territorio regionale sono 1374 (29% a Chieti, 27% a Pescara, 24% L’Aquila, 20% a Teramo). La maggior parte dei negozi opera nel settore non food (69,4%) e dei servizi (23,7%). La parte del leone è dell’abbigliamento che rappresenta il 13,5% dei negozi affiliati. Il settore produce in Italia un giro di affari di circa 20 miliardi di euro.
CHIODI: «SITUAZIONE DEBITORIA CRITICA» Nel corso degli ultimi sette anni il totale dell’indebitamento regionale è salito da 558,5 milioni di euro del 2000, a 3.982,7 milioni di euro del 2007. Pertanto la strategia dei prossimi anni di governo regionale sarà improntata al rigore e alla selettività della spesa. Nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sull’attuale stato economico finanziario il presidente Chiodi ha definito «la situazione debitoria della Regione Abruzzo critica» tuttavia «siamo ottimisti perché riteniamo che questa Giunta abbia le competenze, la capacità, il coraggio e anche una solida maggioranza, per affrontare il futuro ricorrendo a politiche di rigore». Obiettivi: la destinazione prioritaria delle risorse disponibili alla copertura del fabbisogno del sistema sanitario; il rispetto del patto di stabilità con estensione dello stesso agli enti sub-regionali; la riduzione dei cosiddetti “costi della politica” che gravano sul bilancio regionale attraverso un programma di riorganizzazione degli enti dipendenti dalla Regione che ne preveda la riduzione del numero, o la soppressione, o comunque la riduzione del numero dei consiglieri di nomina regionale; il contenimento dei costi del personale. L’unica possibilità di attuare politiche per lo sviluppo è data dall’utilizzo dei fondi strutturali europei.
PESCARA, NUOVI VOLI LOW COST A partire dal 20 aprile dall’aeroporto d’Abruzzo si potrà volare a Palermo, Milano e Torino a 69 euro, tasse incluse, con FlyOnAir. La compagnia, che a Pescara è già operativa con una serie di destinazioni internazionali, ha deciso di potenziare le tratte interne. Dal 20 aprile al 30 ottobre, quindi, si potrà volare da Pescara a Palermo ogni lunedì, mercoledì e venerdì, mentre nello stesso periodo saranno attivi i voli per Torino, tutti i giorni escluso il sabato. Sempre dal 20 aprile, ma fino al 31 ottobre, invece, l’Atr 72 da 68 posti di FlyOnAir coprirà la distanza tra Pescara e Milano Malpensa ogni lunedì, mercoledì, venerdì e domenica.
Scuola troppo distante dalle imprese Abbandona la scuola il 10,8% dei giovani abruzzesi fra i 15 e i 18 anni contro la media nazionale del 16,4%. Ma appare indispensabile una maggiore integrazione fra scuola e imprese per alzare il livello di competitività delle aziende abruzzesi. È quanto si legge nel rapporto “Ma davvero la formazione professionale non serve più?” commissionato dal Cnos-Fap, l’organismo salesiano che gestisce 64 Centri di formazione professionale in Italia (in Abruzzo quelli dell’Aquila, Ortona e Vasto) per conoscere le aspettative degli imprenditori di Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna. Il rapporto segnala come, nonostante i tagli decisi dalla Regione Abruzzo all’offerta formativa, ci sia un’elevata richiesta da parte del mondo del lavoro di figure professionali di base. E suggerisce che già a partire dal biennio delle scuole tecniche e professionali vengano individuati dei comparti produttivi di base rispetto ai quali scuole e imprese potrebbero interagire.
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CENTO MILIONI ALLA SEVEL L’assessore Alfredo Castiglione ha annunciato di aver sottoposto alla Giunta regionale l’approvazione del contratto di programma proposto dalla Sevel, da sottoscrivere con il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. Il contratto di programma prevede un investimento che supera i 100 milioni di euro, per i prossimi due anni, nello stabilimento della Val di Sangro. «La decisione ha grande rilevanza per l’economia abruzzese», ha sottolineato Castiglione, «infatti la Sevel rappresenta un caposaldo economico e strategico per la Val di Sangro e per l’intero Abruzzo». Lo stesso assessore ha ricordato che «la delibera della giunta regionale giunge all’indomani dell’incontro avuto dal presidente della Regione, Gianni Chiodi e dal sottoscritto con il ministro Scajola, con cui è stata avviata una riflessione sull’importanza strategica del settore automotive in Abruzzo».
NESSUNO SPORT PER IL 45,2% DEGLI ABRUZZESI Mangiamo troppo e non facciamo movimento. Il 39,3 per cento della popolazione regionale è in sovrappeso (la media nazionale è il 35). In più, il 45,2 per cento degli abruzzesi non pratica nessuno sport, contro una media nazionale del 41,1%. Meno di 20 abruzzesi su 100 fanno sport in modo continuativo. È il quadro che emerge dal rapporto dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane presentato nei giorni scorsi a Roma, all’università Cattolica. Quanto ai consumi di alcol, i dati sono più incoraggianti: in Abruzzo i non consumatori sono il 34,4% della popolazione, contro la media nazionale del 29,6%. La prevalenza di consumatori a rischio di 11-18 anni è del 19,9% tra i maschi (valore medio italiano 20,7%) e del 7% tra le femmine (valore medio italiano 13,1%).
UN ITALIANO SU CINQUE TAGLIA I CONSUMI Come reagiscono gli italiani alla crisi economica? Uno su cinque, a gennaio scorso, ha tagliato i consumi e quasi uno su due ha pensato di risparmiare. È questo il quadro tracciato dal “Diario dell’inverno di crisi 2” a cura del Censis. Le prime spese a saltare sono state quelle dei viaggi (48,2%) e dei pasti fuori casa (35%). Mentre gli italiani sembrano più restii a rinunciare alla cura del corpo (16,1%) o a cinema, palestra e libri (17,9%). Alla domanda “Cosa pensa di fare per tutelarsi nell’attuale situazione economica”, l’8% degli italiani risponde di sentirsi confuso e di non sapere bene cosa fare, solo l’1,4% teme che dovrà indebitarsi. La maggior parte degli italiani attuerà strategie di contenimento e di razionalizzazione delle spese: il 43,2% cercherà di risparmiare di più, il 15,5% non vuole comunque rinunciare a nulla anche se cercherà di spendere meno. C’è anche un 12,5% che non farà assolutamente nulla. Rispetto allo scorso mese di ottobre, aumentano gli italiani che manifestano una propensione al risparmio (+9,3%) e diminuiscono leggermente (-3%) coloro che annunciano tagli futuri dei consumi. Per il Censis una delle basi che giustificano tanto freddo pragmatismo sta nell’alto tasso di risparmio della società italiana.
IMPRESE A CACCIA DI DIPLOMATI TECNICI A quattro anni dalla maturità, il 65,8% dei diplomati degli istituti tecnici industriali è occupato (il 71,2 dei diplomati degli istituti professionali), il 22,9% studia all’università, mentre il 38,6% tenta la carta della libera professione. È quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis, presentata lo scorso 3 marzo a Roma, presso la sede del Cnel, nell’ambito del convegno “Più tecnici, più sicurezza, più sviluppo”. L’indagine ha evidenziato che dei 584 mila nuovi posti di lavoro creati tra il 2004 e il 2006, il 90% ha riguardato profili tecnici intermedi. Del resto, l’importanza di un rilancio dell’istruzione tecnica è condivisa da tutti gli addetti ai lavori. La stessa Confindustria, sta dedicando da diversi anni grande attenzione al tema, chiedendo un piano di orientamento e comunicazione rivolto ai giovani, di dar peso alle attività di laboratorio, di preservare le caratteristiche più professionalizzanti degli indirizzi tecnici.
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tenden e fatti persone
INCENTIVI AI DIPENDENTI TOD’S Un bonus di 1.400 euro ai dipendenti impegnati nella produzione. Succede a Casette D’Ete, nel quartier generale del gruppo Tod’s di Diego Della Valle. Il premio sarà erogato in tre tranche e riguarda 1.400 collaboratori. L’iniziativa vuole essere di stimolo a conseguire risultati sempre migliori: il 2008, del resto, si è concluso con ricavi in crescita del 7,7% ad oltre 700 milioni di euro. È il secondo anno che i lavoratori ricevono un incentivo: non si tratta di un premio di produttività o dell’assegnazione di incrementi salariali legati alla contrattazione integrativa ma di una decisione del presidente Della Valle. In un momento di contrazione delle vendite e di chiara difficoltà anche per il comparto moda e calzature, Tod’s non conosce crisi. E i segnali del 2009 non fanno temere: tengono le scarpe, cresce soprattutto il marchio Hogan (+19,6%).
NOMINATION PER L’ABRUZZESE DI CINTIO Il giornalista abruzzese Massimo Di Cintio ha ricevuto la nomination per il premio istituito dal Comitato dei Grandi Cru d‘Italia per la categoria “Miglior giovane giornalista dell’anno”. Tra i primi ad interessarsi ai temi legati all’enologia e alla gastronomia agli inizi degli anni ’90, Di Cintio ha scritto oltre 10 guide turistiche ed enogastronomiche dei territori dell’Abruzzo e da due anni è direttore responsabile della rivista Sommelier Abruzzo e Molise. La nomination si deve alla votazione dei soci del Comitato, aziende selezionate sulla base di rigidi criteri qualitativi, realtà ricche di storia che rappresentano il nucleo delle case vinicole più prestigiose del Paese. «Ringrazio quanti hanno indicato il mio nome - dice soddisfatto Massimo Di Cintio - soprattutto perché il voto è espressione dei migliori produttori italiani conosciuti in tutto il mondo, che hanno voluto riconoscere il lavoro svolto in questi anni con impegno, serietà e imparzialità». La proclamazione del vincitore avverrà durante la Cena di Gala che il Comitato ha organizzato per la sera di venerdì 3 aprile, in occasione della 43esima edizione del Vinitaly a Verona.
CNA: TAGLI ALLA SANITÀ, NON TASSE Rinegoziare con il governo il piano di rientro dal deficit sanitario. Eliminare per il 2009 qualunque ipotesi di aggravio delle addizionali Irpef e Irap, tagliare drasticamente la spesa sanitaria, anche ricorrendo alla chiusura di alcuni piccoli ospedali e riducendo a una sola Asl le attuali sei. È quanto ha chiesto la Cna Abruzzo al presidente della Giunta regionale. Incontrando l’assessore alle attività produttive, Alfredo Castiglione, la confederazione degli artigiani e della piccola e media impresa ha invece sollecitato la rapida ripresa della discussione sulla legge di riforma dell’artigianato, l’estensione degli ammortizzatori sociali alle Pmi, la riduzione dei consorzi fidi.
ORTOFRUTTA: MA LA CRISI DOV’È? Una indagine del CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli) conferma l’andamento anticiclico del settore agricolo che nonostante la crisi è in crescita. L’analisi ha messo a confronto gli andamenti finanziari di 125 aziende cooperative e private: fatturati ed efficienza delle imprese dell’ortofrutta italiana crescono. La competitività del sistema è confermata anche dai dati positivi dell’export ortofrutticolo che fino a novembre 2008, registra un + 13% rispetto al 2007. L’Italia ha esportato ben 3.277.762 tonnellate di ortofrutta, pari ad un valore di 3.145.068 miliardi di euro. Per i soli agrumi si registra un incremento in valore dell’export 2008/2007 del + 53%.
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IVA AL 10% E PER SEMPRE Via libera dell’Ecofin alla trasformazione da temporaneo a permanente del regime di Iva ridotta (al 10%) sulle ristrutturazioni edilizie in vigore in Italia. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, al termine della riunione dei ministri delle Finanze Ue. Il regime agevolato, che sarebbe scaduto nel 2010, con la decisione Ecofin diventa permanente. «Considerando gli obiettivi che abbiamo per la politica edilizia - ha detto Tremonti - mi sembra un dato importante». I ministri dell’Economia della Ue hanno anche trovato un’intesa per autorizzare l’Iva ridotta – come chiedeva la Francia - in alcuni settori, ad esempio la ristorazione.
SICUREZZA: L’ATTIVITA’ DI FORMEDIL Ben 325 sopralluoghi nei cantieri edili della provincia di Pescara, otto corsi sulla sicurezza, incontri di approfondimento e attività di prevenzione. Questa l’attività di Formedil, l’Ente bilaterale per la formazione e sicurezza nei cantieri, gestito in forma paritetica dall’Ance Pescara e dalle organizzazioni sindacali di categoria. Formedil si finanzia con proprie risorse provenienti dalle imprese ed attinge a fondi pubblici su specifici progetti, come quello “Best Practice” che ha visto la compartecipazione dell’assessorato regionale alla Sanità. «Il 2008 è stato un anno di attività particolarmente intenso - ha dichiarato il presidente Formedil, Antonio Dentino - i cantieri visitati hanno evidenziato nel corso della prima visita una situazione di grande criticità tale da richiedere ulteriori controlli. Il nostro fiore all’occhiello è l’assistenza tecnica in cantiere. L’obiettivo per il 2009 è raggiungere 425 sopralluoghi. Per rendere ancora più efficace la nostra attività – ha spiegato Dentino - è necessario intensificare la formazione e l’informazione».
OBAMA CI CREDE Mentre il tasso di disoccupazione Usa vola all’8,1%, toccando il punto più alto da 25 anni, il presidente Obama dice: «Non accetto un futuro di disoccupazione per questo paese. Noi crediamo e ci aspettiamo di riuscire, quest’anno, a mettere tutti i pilastri a posto per la ripresa economica». Ci crede Barack Obama, è convinto di riuscire a risollevare l’economia americana. Ne ha parlato in un’intervista di 35 minuti con il New York Times, rilasciata a bordo dell’Air Force One. Si è detto “fiducioso” ed ha precisato: «Quanto ci vorrà prima che la ripresa si traduca effettivamente in mercati più forti dipenderà da un’ampia gamma di fattori, compresa la nostra capacità di fare in modo che vi sia coordinamento con gli altri Paesi».
I VINI CHIARLO VOLANO IN ALTO Dopo Lufthansa anche la British Airways sceglie un vino di Michele Chiarlo per i suoi voli internazionali. La Barbera d’Asti Cipressi della Court 2006 è stata selezionata come unico vino italiano da servire ai viaggiatori internazionali della business class della prestigiosa compagnia inglese che raggiunge direttamente oltre 300 destinazioni in tutto il mondo. Una grande soddisfazione per il produttore piemontese, da anni uno dei marchi di prima grandezza del panorama enologico italiano.
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in primo piano » di Alessio Giancristofaro
INCHIESTA: l’altro volto della crisi
«Noi, nonostante tutto, ce la facciamo»
Ci siamo chiesti quali sono le aziende abruzzesi che riescono a cavalcare l’onda anomala che da mesi sta colpendo l’economia mondiale. Abbiamo capito che non è questione di fortuna ma di lungimiranza
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roduzione industriale, nuovo crollo”, “Rallenta il battito dell’Italia”, “Giù il PIL dell’Abruzzo”, “Allarme cassintegrati: più 553%” o anche “Industria, il motore si sta spegnendo”. Sono solo alcuni dei titoli più eloquenti comparsi sulla stampa nazionale nell’ultimo periodo e fotografano efficacemente l’allarmante situazione in corso. Concretizzano, con le parole, l’effetto trasversale dell’onda anomala che sta attraversando tutti i settori, senza travolgerne uno in particolare, ma provocando vittime isolate, da nord a sud. Senza incontrare ostacoli geografici e senza riconoscere anticorpi immunizzanti. L’Abruzzo – ovviamente e purtroppo – non fa eccezione a questo effetto domino; anzi, per certi versi (automotive, ad esempio), sembra esserne il vero e proprio centro propulsore. Nel territorio regionale, i responsabili delle agenzie di lavoro temporaneo e dei centri per l’impiego, gli esperti di settore, le associazioni di categoria – referenti che hanno il termometro per misurare lo stato di salute delle aziende - non usano mezzi termini per definire “critica” la situazione produttiva, per bollare il settore metalmeccanico come Reginella d’Abruzzo: il sito produttivo di Sulmona
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“al collasso” e per parlare di un orizzonte lavorativo “nemmeno lontanamente percettibile”. Fortunatamente, però, ci sono anche altri titoli di giornale che contribuiscono a schiarire la cortina fumogena di questo delicatissimo momento: “Malgrado tutto si assume”, “Chi taglia chi assume”, “Giovani in azienda, ecco chi non blocca le assunzioni”. Titoli, questi, che rappresentano un po’ il lait motive positivo delle aziende che, nonostante tutto, stanno andando avanti per la loro strada. Succede anche da noi. Ma una cosa va chiarita subito. Dalla nostra inchiesta emerge che le aziende abruzzesi che “ce la stanno facendo” non sono state graziate in modo fortunoso dalla crisi, ma hanno saputo erigere le loro barriere protettive. Sono state e sono in grado di far valere i propri punti di forza. Le pur tante criticità di questi mesi non le hanno inghiottite. La presenza in contesti internazionali, un controllo di gestione rigoroso ed efficace, la particolare attenzione rivolta ai prodotti e servizi, le risorse umane vero cardine nel sistema-impresa e l’investimento costante in ricerca e sviluppo, sono i fattori chiave di quel-
La presenza in contesti internazionali, un controllo di gestione rigoroso ed efficace, la particolare attenzione rivolta a prodotti, servizi e risorse umane, l’investimento costante in ricerca e sviluppo. Queste le armi di chi sta battendo la crisi l’Abruzzo aziendale che “se la sta cavando bene” e che, spesso, ha bisogno anche di altro capitale umano per portare avanti i propri progetti. Vediamo, concretamente, in che modo le realtà aziendali abruzzesi stanno concentrando i loro sforzi per emergere dalla situazione attuale di criticità diffusa. Partiamo dalla zona della Val di Sangro, dove la Valagro SpA, azienda multi-business, sta proseguendo, senza problemi, la propria marcia. Impegnata nella produzione di prodotti per la nutrizione vegetale, per l’industria chimica e per quella farmaceutica biotecnologica, la Valagro SpA possiede una serie di elementi che la contraddistinguono: propensione all’innovazione dei prodotti senza soluzione di continuità – l’azienda ha una consolidata tradizione di collaborazioni mirate con università e
da sinistra: Domenico e Biase Melchiorre, rispettivamente responsabile ricerca e sviluppo e presidente della Taim
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D’Orsogna Dolciaria a San Vito
lo stabilimento della Amadori a Mosciano Sant’Angelo
istituzioni accademiche in Italia e all’estero: l’ultima con la Sant’Anna di Pisa - forte orientamento al mercato e presenza internazionale in ben 80 paesi con 12 proprie filiali sparse per il mondo. E questi sono solo alcuni degli indicatori della solidità aziendale. La “multinazionale tascabile” – così come viene spesso definita la Valagro – non solo ha mantenuto inalterato il livello occupazionale, ma è alla ricerca di cinque geographical marketing manager che possano monitorare costantemente l’andamento dei mercati internazionali di riferimento. Segno, questo, che l’investimento nella massima professionalizzazione possibile premia sempre. A pochi passi dalla Valagro c’è la Taim Srl, una cinquantina di dipendenti in tutto, da anni nel mercato non solo nazionale delle macchine e degli impianti per l’industria farmaceutica, che ha fatto della riorganizzazione e della flessibilità l’elemento vincente in questo periodo. L’azienda, infatti, è riuscita a reinventarsi e a spaziare in altri comparti diversi da quelli della tradizionale appartenenza: l’ingresso nel settore degli arredi inox ha, infatti, permesso di mantenere inalterato il livello occupazionale e, allo stesso tempo, allargare lo spettro delle attività produttive. Inoltre, la customerizzazione dei prodotti, particolar-
il direttore generale Humangest, Paolo De Vincentiis
mente richiesta nel proprio settore di riferimento, sta orientando la Taim a ricercare nuove professionalità, in particolar modo project manager, in grado di seguire l’iter che va dalla commissione dell’incarico alla consegna del prodotto finito. Spostandoci di qualche chilometro dalla Val di Sangro, non si può non prendere in considerazione il “gioco di squadra” della Walter Tosto SpA, da quarant’anni nel settore della caldareria, grazie al quale l’azienda di Chieti sta consolidando la propria leadership a livello mondiale. Il costante miglioramento e l’accrescimento trasversale del know aziendale, oltre ai tanti progetti com-
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Giuseppe Natale Ceo Valagro SpA
missionati, mettono la Walter Tosto nelle condizioni di ricercare altri project manager. Inoltre, l’impresa teatina gestisce da anni una propria scuola di saldatura nella quale vengono formati continuamente giovani che vogliono intraprendere questo tipo di attività professionale. Il tutto nell’ottica dell’impara il tuo futuro, un processo di fidelizzazione tra risorse umane e impresa che imprime una valenza Donato Lombardi, davanti al suo stabilimento Presider di Avezzano
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d’appartenenza molto forte al tessuto aziendale. Nel comparto alimentare, la qualità della vasta gamma di prodotti e un brand affermato, fanno della Reginella d’Abruzzo Srl, storica industria casearia di Sulmona, un esempio di come l’alto profilo industriale possa tranquillamente garantire solidità all’impresa. I fatturati in crescita, una customer satisfaction elevata e la concentrazione degli sforzi economici anche al nord Italia, permettono a Reginella di programmare, già da adesso, il proprio futuro: per fine anno, infatti, sono previste nuove assunzioni. Stesso discorso vale per la D’Orsogna Dolciaria, azienda del frentano leader in Europa in materia di semilavorati per l’industria alimentare. Le richieste in aumento e i livelli produttivi inalterati rispetto allo scorso anno, fanno della costante ricerca all’innovazione e dello sviluppo di nuove soluzioni alimentari della D’Orsogna Dolciaria un’azienda attiva, con ulteriori prospettive di crescita. Sempre in ambito alimentare, segnali estremamente positivi arrivano dalla Amadori, una delle aziende leader nel settore agro-alimentare italiano, che continua a crescere puntando sull’innovazione costante in ricerca e sviluppo e ampliando le proprie strutture produttive.
Un esempio tangibile dell’ottimo stato di salute dell’impresa cesenate è lo stabilimento alimentare di Mosciano Sant’Angelo, la realtà industriale più importante dal punto di vista occupazionale nella provincia di Teramo con oltre 1.500 dipendenti. Tra qualche mese è prevista la messa in funzione della nuova cella frigorifera di stoccaggio di prodotti surgelati, una struttura che occuperà circa tremila metri quadrati completamente automatizzata. Come dire, investire proprio oggi perché si ha la certezza di crescere ulteriormente domani. Dal campo alimentare al comparto dei servizi. Una “positività in controtendenza”, tutta made in Abruzzo, è senza dubbio quella della Humansolution, segmento dell’offerta della Humangest, agenzia di lavoro temporaneo, che si appresta ad affrontare una nuova sfida nel mondo dei servizi per le aziende mettendo a loro disposizione professionalità in materia di logistica, assicurativa, finanziaria, del credito, del global services e della ristorazione aziendale. L’idea della Humansolution ha preso corpo nell’autunno del 2008, periodo in cui le avvisaglie della crisi iniziavano minacciosamente a destabilizzare le certezze acquisite con fatica nel corso degli anni. Dalla sede centrale di Pescara si prevede che, a regime (ottobre 2009), la Humansolution sarà operativa su buona parte del territorio del Bel Paese con otto proprie filiali. Verranno selezionate e assunte circa settanta nuove figure professionali, soprattutto nell’area manager e supervisor. Buone notizie, infine, anche dal cuore dell’Abruzzo, dove la Presider Srl di Avezzano, da quasi quarant’an-
ni sui mercati internazionali nella prelavorazione di travi in acciaio, ha riconfermato i contratti in scadenza a febbraio e non ricorrerà agli ammortizzatori sociali: l’attuale organico di quasi 150 dipendenti ad alta specializzazione, con altrettanti a generarne l’indotto, continuerà quindi a prestare la propria opera professionale nell’azienda dei fratelli Lombardi. Merito, senza dubbio, della particolare attenzione dell’industria marsicana al capitale umano, considerato da sempre elemento determinante per competere. Gli otto casi trattati dimostrano che esiste un Abruzzo aziendale vivo, dinamico, che “ce la sta facendo”. Che ha saputo programmare, che non ha adottato decisioni affrettate e dunque, quasi sempre, poco efficaci. Ma, al contrario, ha saputo investire quando doveva. Un’esigenza sottolineata di recente anche nel corso della tavola rotonda “Imprenditori a confronto: Idee e strategie per superare la crisi ed aumentare la competitività”. È stato sottolineato che le aziende che oggi possono vantare numeri confortanti sono quelle che in un recente passato hanno adottato una strategia basata sulla razionalizzazione dei costi e sull’innovazione. Ancora una volta prevenire è meglio che curare
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in basso: lo stabilimento della Walter Tosto Serbatoi; a lato: l’amministratore delegato Luca Tosto
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in primo piano » di Luciano Fratocchi
Reagire alla crisi: cosa possono fare le aziende
Decisioni sotto controllo
Troppo spesso si adottano strategie avventate, che rischiano di peggiorare la situazione anziché migliorarla. Ma ci sono strumenti che possono supportare le imprese, specie quelle piccole o piccolissime, nerbo del nostro sistema economico
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etacciando i fiumi di inchiostro che negli ultimi mesi si sono riversati sui mezzi di comunicazione di massa in merito alla crisi - finanziaria prima ed economica poi - che sta dissanguando le economie dell’intero globo, due idee mi sembrano particolarmente merite-
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voli di attenzione. La prima – che deriva dall’analisi dell’ideogramma cinese Wej-ji consiste nella coesistenza, nel concetto di “crisi”, di quello di “pericolo”/”rischio” e di quello di “opportunità”. La seconda – avanzata da uno dei massimi collaboratori del nuovo Presidente USA – secondo la quale nessun
paese può permettersi di non approfittare di una crisi così epocale per fare delle riforme altrettanto epocali. Da aziendalista mi piace declinare l’idea dell’opportunità da cogliere in termini squisitamente aziendali, per cui sono portato a riflettere su cosa le imprese possano
fare per superare la crisi. Tenuto conto che tra un anno – ammesso che tale lasso di tempo ci basti per dantescamente “tornar a riveder le stelle”, o almeno la luce in fondo al tunnel – gli attori che oggi popolano l’arena competitiva saranno molti di meno di oggi; non si può neanche lontanamente
pensare che chi soppravviverà potrà continuare a gestire la propria impresa come ha fatto fino ad ora. Il cambiamento – anche degli stili imprenditoriali e degli strumenti di gestione – è assolutamente inevitabile. Una simile affermazione diviene, se possibile, ancora più significa-
tiva per quella miriade di micro e piccole imprese che costituiscono il nerbo del nostro sistema economico. Su di loro la crisi si sta riversando in maniera oltremodo pesante, non essendo loro – al contrario di molte imprese di grandi dimensioni - in possesso di slack resources, una specie di “grasso
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organizzativo” che nei momenti di crisi svolge la stessa funzione del grasso per gli animali che vanno in letargo. Ormai quotidianamente sentiamo di grandi corporation che licenziano migliaia di lavoratori per continuare a sopravvivere; una micro-piccola impresa, invece, non può permettersi di “mettere alla porta” il proprio personale, perché in quella risorsa è custodito gran parte del know how aziendale. Ed allora altre sono le strade da perseguire; ma quali? Per rispondere a questa domanda bisogna prima dotarsi di strumenti di analisi che supportino simili decisioni. Troppo spesso, negli ultimi due mesi, mi è capitato, parlando con imprenditori e manager operanti nei settori più diversi, di ascoltare decisioni strategiche “di emergenza”, che rischiano di peggiorare la situazione, anziché migliorarla. Ho visto imprenditori decidere di disinvestire interi business in cui si erano diversificati, per racimolare risorse finanziarie da dedicare al business “originario”. Peccato che non si siano chiesti se quel business “originario” fosse ancora in grado di produrre reddito. Ho
«In italia spesso si confonde il controllo di gestione con la verifica “burocratica” dello svolgimento di determinate attività. in realtà è l’analisi dell’efficace ed efficiente utilizzo delle risorse aziendali» visto direttori commerciali partire lancia in resta con strategie promozionali del tipo “n pezzi al prezzo di 2 con n che tende all’infinito”. Peccato, che non si siano chiesti se stavano recuperando il costo (pieno) del prodotto. Ho visto aziende decidere di chiudere reparti di R&S per trasferire risorse alle operation. Peccato che non si siano chieste che cosa produrranno tra due anni, quando il mercato non vorrà più i prodotti di oggi. Ho visto imprese bloccare i programmi di formazione dei propri dipendenti. Peccato che non si siano chieste se le mancate competenze causeranno guasti nel futuro. Mi si dirà «siamo in crisi, da qual-
che parte dobbiamo pure tagliare i budget». Sono completamente d’accordo. Il problema è “dove”?. Ed è qui che diventa fondamentale capire come prendere le decisioni. Un esempio può forse aiutare più di tante parole. Negli ultimissimi giorni LIDL, ovvero una delle principali catene discount a livello europeo – che quindi fa della riduzione dei costi la propria fonte di vantaggio competitivo, ha intensificato i propri investimenti in comunicazione. E per di più non si limita a presentare i prodotti in offerta nella settimana, ma comunica che la catena è vicina al cliente (“LIDL è per te”). Ovviamente l’azienda avrà risparmiato in altre aree (magari allungando
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i tempi di pagamento ai fornitori), ma ha capito che è proprio in un momento di crisi come questo che il discount si poteva proporre come un aiuto alle famiglie – anche quelle medie e non più solo quelle indigenti. In altre parole, prendere decisioni avventate in tempi di crisi significa aumentare a dismisura la componente “rischio”/”pericolo” dell’ideogramma Wej-ji – e restringere, quasi annullandola, la componente “opportunità”. Tra i sistemi di supporto alle decisioni, sono convinto che quello più fondamentale – in momenti come questi e per imprese come quelle di micro e piccola dimensione - sia il controllo di gestione. Come ogni buon manuale di questa materia sottolinea fin dalle prime pagine, purtroppo in Italia la parola “controllo” ha un significato ispettivo, significato che è mille anni luce lontano dal concetto di “guida”, “orientamento” presente nella lingua anglosassone. Per questo motivo, da noi spesso si confonde il controllo di gestione con il mero controllo operativo, ovvero con la verifica “burocratica” dello svolgimento di determi-
«Non si può neanche lontanamente pensare che chi soppravviverà alla crisi potrà continuare a gestire la propria impresa come ha fatto fino ad ora» nate attività. Il vero controllo di gestione, si interroga sull’efficace ed efficiente utilizzo delle risorse aziendali, chiedendosi se stiamo utilizzando tali risorse in maniera coerente. Dotarsi di un sistema di supporto alle decisioni basato sulla contabilità direzionale non significa necessariamente adottare strumenti informatici complessi (e costosi) che, solitamente, vengono sottoutilizzati e da cui non si riescono a trarre le informazioni sulla base delle quali decidere. Non significa passare dal programma di contabilità ad un Entrerprise Resource Planning, tipo SAP, per intenderci. Può essere sufficiente un semplice foglio elettronico che ci eviti di rifare i conti ogni volta che si cambia un dato (altrimenti andrebbero bene anche un foglio a quadretti ed una matita!). Anzi, si può ini-
ziare da quelle informazioni che sono già presenti in azienda, quali quelle della contabilità generale. Un buon piano dei conti e l’abitudine a redigere – ed analizzare - delle situazioni contabili mensili possono spesso rappresentare un buon punto di partenza. Con un piccolo sforzo in più si arriva alla ripartizione tra costi diretti ed indiretti e, quindi, al costo pieno di prodotto/commessa. Non è ancora il budget o l’analisi degli scostamenti; l’activity based costing e la balance score card sono ancora mille miglia lontane (e forse non è un male)! L’azienda è però sulla buona strada e, soprattutto, prende decisioni ponderate, aumentando la componente “opportunità” e diminuendo quella “rischio/problema” dell’ideogramma “crisi”
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in primo piano » di Mauro Di Pietro
«Il turismo come non l’avete mai visto» L’assessore regionale Mauro Di Dalmazio illustra le azioni che contraddistingueranno il suo mandato. Annunciata la riforma dell’Agenzia per la promozione turistica. Le strategie per attrarre nuovi flussi e fronteggiare la crisi
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ella programmazione, gestione e promozione del turismo abruzzese nulla sarà come prima. Almeno questo è l’intendimento del neo assessore regionale, Mauro Di Dalmazio. Non si tratterà di una rivoluzione fine a se stessa, ma del necessario sconvolgimento di una prassi che deve fare i conti con i mutamenti degli scenari internazionali e dei relativi flussi turistici. La Giunta Chiodi ha lanciato un primo messaggio già con l’unificazione della delega al Turismo con quella alla Cultura. Partendo da qui abbiamo rivolto alcune domande all’assessore regionale.
l’assessore Di Dalmazio con il sottosegretario Brambilla e Alba Grossi nello stand Abruzzo della Bit 2009
Con quale intendimento si è scelta la via dell’ integrazione delle due deleghe? «Abbiamo dato seguito a questa scelta strategica perché in un paese come l’Italia, dunque nella nostra regione, le due cose non possono andare avanti in maniera disgiunta. C’è turismo in presenza di cultura, allo stesso tempo è la cultura dei luoghi che richiama turismo. Dal momento dell’insediamento, l’Esecutivo regionale ha voluto avviare un nuovo modo di concepire le cose, inquadrando da subito gli ambiti di azione su cui fare sistema. Il turismo come risorsa dovrà garantire un maggiore sviluppo in termini di presenze, quindi servizi, infrastrutture e nuovi posti di lavoro. Dobbiamo essere bravi e lavorare su alcune peculiarità per sfruttare meglio tutte le potenzialità residenti nelle bellezze paesaggistiche e culturali di cui l’Abruzzo è ricchissimo. Non a caso gli studi indicano, proprio nel binomio cultura – paesaggio, le motivazioni cardini nella scelta di una meta turistica». L’Abruzzo ha partecipato alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano ma molti hanno ritenuto l’evento sottotono. Lei che impressioni ha raccolta da questa prima esperienza? «E’ noto che l’azione ha risentito delle ristrettezze economiche in cui siamo chiamati ad operare. Abbiamo ridotto sensibilmente i costi, ma questo senza penaliz-
» foto concessa da APT Abruzzo
zare nella sostanza l’immagine della regione Abruzzo. Ma preferisco porre l’accento sul contenuto e non sul contenitore. La promozione turistica merita una riflessione in più che non può solo soffermarsi sull’immagine dello stand con il quale ci si propone ai tour operator. C’è bisogno di avviare un’analisi dei segmenti turistici, in relazione anche ai mercati che intendiamo e possiamo penetrare con la nostra offerta. Dobbiamo cambiare mentalità. La strategia che è alla base della promozione e della relativa partecipazione alle fiere va rivista. Ottimizzare le risorse significa anche affinare le tecniche con cui approcciare i diversi mercati di riferimento». Un processo che riguarderà anche il nuovo assetto dell’Aptr, l’Agenzia di promozione turistica… «E’ imprescindibile. Nell’Esecutivo regionale stiamo già discutendo dell’Aptr. Sarà un argomento su cui avvieremo anche un confronto con tutte le forze politiche e con le associazioni di categoria. Vanno evitate scelte affrettate, ma è necessario rivedere la mission di questa struttura. Va creato uno strumento operativo diverso, con un assetto organizzativo più dinamico e che risponda alle esigenze del momento. Non possiamo alimentare un organismo che costa alla regione Abruzzo la bellezza di 4milioni di euro. Soldi necessari solo per il suo funzionamento, senza avere a disposizione
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in primo piano
somme aggiuntive, necessarie, invece, per la promozione. Per questo ho posto l’argomento all’attenzione dell’intera Giunta, chiedendo la disponibilità di tutti i componenti di affrontare rapidamente il problema. Tra l’altro la riforma dell’Aptr dovrà garantire un maggiore dinamismo della struttura nel reperimento delle risorse da destinare alla promozione. Penso, tra l’altro, che i privati dovranno avere un ruolo più incisivo e importante nel futuro assetto. Di una cosa tutti dobbiamo essere sicuri: così com’è l’Aptr non ha più ragione di esistere». Parliamo del Piano triennale del Turismo 2009 – 2011. «Sarà il primo banco di prova del nuovo corso. Il turismo ha per la nostra regione una valenza economica e finanziaria che dovrà contribuire a contrastare la crisi
internazionale. Per questo ritengo che sarà fondamentale studiare una nuova strategia con linee e azioni programmatiche, in grado di fare i conti con i mutati contesti. Vanno intercettati, con il Piano triennale, quei flussi turistici in grado di garantire all’Abruzzo un’adeguata presenza in termini di arrivi. Oggi più che mai è necessario valorizzare il “sistema Abruzzo” in maniera integrata mare-montagna. Dobbiamo lavorare in maniera concreta su questi concetti, tenendo conto della giusta innovazione, magari arricchendo il tutto con un pizzico di creatività in più. E’ poi necessario rivedere il modo con cui approcciare le campagna promozionali che dovranno nascere solo ed esclusivamente sulla base di valutazioni strategiche. Mai più dispersione delle risorse sparando nel mucchio. Risparmio significa innanzitutto spendere bene e non sperperare»
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in primo piano » di Jenny Viant
Parola d’ordine: gestione oculata 42
Borsa internazionale del Turismo 2009. In un quadro di indispensabile razionalizzazione della spesa, si punta sulla montagna e sulla valorizzazione dei piccoli centri, sul turismo congressuale e religioso, sull’enogastronomia
» foto di Valentina D’Ascanio
P
rogrammazione accurata, ottimizzazione delle strategie promozionali, diversificazione dell’offerta e, soprattutto, razionalizzazione della spesa e professionalità. Sono le misure anticrisi emerse nell’ultima edizione della BIT, Borsa Internazionale del Turismo, svoltasi a Milano dal 19 al 22 febbraio. Di questi tempi, il successo è direttamente proporzionale alla capacità di mettere a punto una gestione oculata. Non esistono margini di crescita in ambito turistico se non si entra in un’ottica di ragionamento che abbia come nucleo le sinergie territoriali e il contenimento delle spese. Non a caso le quattro province abruzzesi, pur proponendo aspetti di differenziazione, si sono mostrate coese in un’area espositiva ridimensionata per superficie e costi, che ha ospitato anche due postazioni dedicate ai Giochi del Mediterraneo e una all’Aeroporto d’Abruzzo. «In questo particolare momento di crisi è indispensabile evitare spreco di risorse». Queste le parole di Mauro Di Dalmazio, assessore regionale al turismo, che nel corso della tavola rotonda inaugurale con i presidenti Emma Marcegaglia (Confindustria), Matteo Marzotto (Enit), Carlo Sangalli (Confcommercio) - ha sottolineato: «Le risorse sono poche e molte volte vengono spese male e per di più disperse in consulenze e prebende. È una situazione non più sostenibile, soprattutto in un momento di recessione economica e di inevitabile crisi del mercato turistico. La razionalizzazione della spesa passa naturalmente attraverso le regioni e la loro politica di promozione». L’Abruzzo ha risposto alla riduzione dei costi allestendo uno stand, giudicato «bello e accogliente» dal sottosegretario al
turismo Maria Vittoria Brambilla, costato 180mila euro. Il taglio di spesa è stato rilevante, se si pensa ai 429mila spesi nel 2008 e i 450mila del 2007. Con un quadro simile è evidente che la promozione fine a se stessa non poteva avere luogo. Ciascuna Provincia ha fatto leva sull’eccellenza dell’offerta. Quella di Teramo, rappresentata dal presidente Ernino D’Agostino e dall’assessore Orazio Di Marcello, ha proposto il documentario realizzato da Stefano Ardito e Mario Tozzi, “Gran Sasso, la montagna che unisce”. Un viaggio alla scoperta della montagna simbolo dell’Abruzzo. Sarà trasmesso la prossima primavera sui circuiti televisivi. La Provincia di Chieti, con l’assessore Panfilo Di Silvio, nel presentare il progetto “Provincia senza benzina”, si è focalizzata sulla valorizzazione dei piccoli centri e sul “turismo slow”. L’obiettivo e riscoprire le strade della transumanza percorrendo una serie di itinerari a piedi, in bicicletta, a cavallo, o con qualsiasi altro mezzo ecologico. La Provincia dell’Aquila, con il presidente Stefania Pezzopane e l’assessore Teresa Nannarone, ha invece proposto il nuovo Piano di marketing territoriale incentrato sull’internazionalizzazione del prodotto turistico provinciale. L’intento è quello di attrarre nuovi turisti e investitori, come l’Inghilterra, la Germania e gli Emirati Arabi. È stata anche l’occasione per lanciare un nuovo slogan: “L’Aquila provincia ospitale per natura”. Ha puntato invece sul turismo congressuale la Provincia di Pescara: il presidente Pino De Dominicis, l’assessore Paolo Fornarola, Marco Bruno, in rappresentanza della SAGA e Claudio Ucci, di Euroconsulting – società di consulenza incaricata del piano di fattibilità
– hanno presentato il progetto “Convention bureau”. Il progetto è stato inserito nel Piano di marketing turistico provinciale 20082010. «La natura del territorio si presta sia a meeting dai grandi numeri sia a convegni e appuntamenti più raccolti e riservati», ha sottolineato il presidente Pino De Dominicis. Sfruttare le peculiarità di Pescara, servita dall’Aeroporto d’Abruzzo, dal porto turistico e da importanti snodi autostradali e ferroviari, gioverà l’intero territorio. L’obiettivo è fare dell’intero Abruzzo il punto di riferimento del centro-sud Italia per eventi e congressi. Questa diversificazione dell’offerta ha dato origine a quello che gli esperti chiamano “i turismi”. Rappresentano scelte mirate e qualitativamente di rilievo che vanno a potenziare le vocazioni di un territorio, consentendo ad una determinata zona di identificarsi con un certo tipo di turismo. Crescono quindi realtà come il turismo: verde, lacuale, dei borghi, enogastronomico, congressuale e religioso. Quest’ultimo è stato definito la vera novità della fiera. L’Abruzzo ha presentato il “Cammino dell’apostolo Tommaso”, un itinerario
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in primo piano
da sinistra: Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio, Michela Brambilla, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Turismo e Emma Marcegaglia, presidente nazionale Confindustria
che ripercorre le antiche rotte dei pellegrini. Ha inoltre proposto, come punte di eccellenza dell’enogastronomia, la ventricina del vastese, l’aglio rosso di Sulmona e una vasta selezione di formaggi. Tutte queste sfumature dei “turismi” sono stati al centro dei workshop “Buy Italy”, che comprende tutta l’offerta italiana, al quale hanno partecipato 22 operatori abruzzesi, e “Buy Club International”, workshop degli operatori specializzati nel settore gruppi, con 6 esponenti dell’Abruzzo. Le iniziative per promuovere la “regione verde” d’Europa sono tante. Appena chiusi i battenti della Bit è uscito in edicola, in allegato al Corriere della Sera, il numero di Magnifica Italia che ne decanta le bellezze. Una proposta di itinerari, supportata da contributi filmati con riprese aeree spettacolari, messa a punto dall’APT, la Soprintendenza per i beni archeologici di Chieti, il Parco nazionale d’Abruzzo e il Parco nazionale della Majella, tra gli altri operatori. Un viaggio di 52 minuti che, per tutto il 2009, sarà programmato a livello internazionale, in circa 50 paesi, attraverso i canali satellitari di Discovery Channel, oltre alla messa in onda su Rete 4 e sul canale Marco Polo di Sky. Se i dati dei flussi turistici mostra-
ti alla Bit rappresentano una situazione in cui complessivamente il nostro paese non perde presenze e l’Abruzzo è percepito dall’opinione pubblica come una nicchia di mercato, allora è d’obbligo potenziare la programmazione, fare scelte di gestione trasparenti e razionali, frutto della collaborazione tra operatori e tecnici del turismo operanti nelle istituzioni
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un’immagine dello stand dell’Abruzzo all’ultima edizione della Bit di Milano un momento della conferenza stampa della Provincia di Pescara per la presentazione del progetto “Convention bureau”
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in primo piano » a cura della redazione
Si riaccende il dibattito sull’Abruzzo verde
Disegno di legge dell’assessore all’agricoltura Mauro Febbo. Obiettivo: «Non consentire la realizzazione di impianti energetici come il Centro Oli di Ortona». Perplesse le associazioni ambientaliste che chiedono un confronto. Accordato
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l disegno di legge che ho proposto come primo firmatario scoraggia l’insediamento di nuovi impianti energetici sotto il profilo economico
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e, nel contempo, prevede l’assenso preventivo al trattamento di idrocarburi, sia da parte del Comune nel cui territorio fossero stati individuati siti per la lavorazione o lo stoccaggio di oli minerali, sia
da parte dei Comuni limitrofi». Per l’assessore regionale all’agricoltura, Mauro Febbo, non ci sono dubbi: «Obiettivo comune della Giunta Chiodi è non consentire la realizzazione di impianti energeti-
ci come il Centro Oli di Ortona». Nelle scorse settimane il dibattito sul futuro “verde” dell’Abruzzo si è rivitalizzato. Merito da ascrivere alla proposta avanzata da Febbo - firmatari con lui i consiglieri regionali Giuliante, De Fanis, Nasuti e Argirò - rivolta a disciplinare la spinosa questione, sulla quale gli abruzzesi si sono divisi aspramente. Ai sostenitori della bontà dell’insediamento produttivo, per via dei supposti vantaggi derivanti dallo sviluppo economico del territorio e dalla crescita dell’occupazione, si sono opposte le più numerose ed appassionate opinioni contrarie. Nelle intenzioni dei promotori la finalità del disegno di legge Febbo è duplice: in primo luogo rendere gli enti locali compartecipi delle decisioni relative alla costruzione e all’ampliamento degli stabilimenti di lavorazione e stoccaggio degli oli minerali (la disciplina vigente non impone la partecipazione alla conferenza dei servizi dei Comuni confinanti); e poi subordinare lo sfruttamento di idrocarburi nel territorio regionale al versamento di un contributo integrativo in favore degli enti territoriali. Il contributo compensativo a titolo di ristoro ambientale, viene determinato nella misura massima prevista, pari al 15% (oggi è il 7%) delle aliquote di prodotto estratto. E viene ripartito tra Regione e Comuni interessati. Nel dettaglio, si propone di sottoporre ad autorizzazione della Regione l’installazione e l’esercizio di nuovi stabilimenti di lavorazione e stoccaggio di oli minerali; la dismissione degli stabilimenti di lavorazione e stoccaggio di oli minerali; la variazione della capacità complessiva di lavorazione degli stabilimenti di oli minerali e la variazione di oltre il 30% della
l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo
capacità complessiva autorizzata di stoccaggio di oli minerali. Non si sono fatte attendere le reazioni degli ambientalisti. WWF e Legambiente hanno riconosciuto all’iniziativa dell’assessore Febbo «il merito di riportare al centro della discussione politica la vicenda idrocarburi» ma ritengono che la proposta non escluda nei fatti «l’installazione e l’esercizio di tali stabilimenti ad Ortona o in altri
luoghi» e che il contributo del 15% non scoraggi le Compagnie petrolifere. Febbo si è dichiarato aperto ad esaminare eventuali modifiche al testo presentato. Una disponibilità che va sottolineata e colta. Siamo tutti coinvolti, è in gioco l’idea di futuro dell’Abruzzo. Sarebbe un errore non poggiarla sul binomio agricoltura-ambiente
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la zona interessata all’insediamento del Centro Oli
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in primo piano » di Calogero Riccardo Marrollo
«Interventi strutturali di carattere strategico» Non può sfuggire a nessuno l’importanza della filiera dell’automotive per l’intero Abruzzo. O la realizzazione dei contratti di programma per l’elettronica. Nel DPEF regionale si definisca, accanto agli interventi urgenti di sostegno all’occupazione, un’adeguata allocazione dei fondi
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a profonda crisi in atto e la giusta necessità di interventi a sostegno delle sofferenze occupazionali che si stanno manifestando, non deve far perdere di vista l’obiettivo strategico di sviluppare tutti gli interventi necessari all’irrobustimento strutturale del nostro sistema economico, utili ed indispensabili, peraltro, proprio per contrastare la stessa crisi congiunturale in essere e, una volta superata, per affrontare i mercati in
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in primo piano
modo più competitivo. Risulta determinante l’intervento pubblico, in funzione di supporto finanziario anticiclico, con varie azioni e gli strumenti finanziari da mettere in campo nella logica, ormai consolidata, della concentrazione e integrazione. Se consideriamo prioritari per l’Abruzzo i settori manifatturieri quali alimentare, automotive e meccanica, elettronica e moda, oltre alla riqualificazione della chimica e all’energia, è immaginabile una pluralità di interventi. Conseguente alla necessità di individuare obiettivi di elevato profilo per far emergere l’Abruzzo dalla crisi è l’adeguatezza delle risorse in funzione degli obiettivi fissati e delle conseguenti strategie. Non può sfuggire a nessuno, ad esempio, l’importanza della filiera dell’automotive per l’intero Abruz-
zo, anche per la tenuta dei suoi livelli occupazionali, e l’importanza che per essa riveste il progetto noto come “Campus/programma per l’innovazione”. Un progetto di valenza nazionale per la competitività del settore di cui, peraltro, l’Abruzzo e stato designato capofila. Allo stesso modo non può rilevarsi la rilevanza che assume la realizzazione dei contratti di programma per l’elettronica ed i relativi programmi di ricerca ed infrastrutturazione per lo stesso comparto nella Marsica. Dal punto di vista finanziario è indispensabile, quindi, attivare risorse nazionali consistenti, ben oltre la quota derivabile dal riparto tradizionale; ciò è possibile se si garantisce una partecipazione significativa del FAS Regionale, superiore a quella ipotizzata, capace di determinare un effetto leva nel
rispetto del criterio del co-finanziamento richiesto dagli strumenti di finanziamento. Soprattutto in questo momento di grave crisi è indispensabile, pertanto, che il DPEFR Abruzzo, documento di programmazione economico finanziaria di grande valenza strategica, accanto agli interventi urgenti di sostegno all’occupazione, definisca una adeguata allocazione dei fondi disponibili secondo le logiche sopra descritte, logiche che attengono non solo alla necessità di interventi strutturali di carattere strategico per la competitività del nostro sistema, ma anche alla possibilità di poter costruire un effetto moltiplicatore sui finanziamenti nazionali attraverso adeguati interventi di cofinanziamento regionale
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» di Roberta Accardo
Farnese, qualità che seduce il mondo
il Castello Caldora sede dell’azienda Farnese
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» foto concesse da Farnese vini
Nei vini dell’azienda di Ortona l’energia di uno staff giovane e creativo e la grande attenzione e professionalità che accompagna tutte le fasi della lavorazione. Un marchio esportato in 63 Paesi che produce a Roseto importanti Cru di uve Montepulciano
“O
ra viene la dolcezza della sera. Riempite la coppa e passatela in tondo”. Con questa celebre affermazione, William Shakespeare intendeva sottolineare tutta la piacevolezza dell’arte del buon bere, quell’arte che in Farnese Vini conoscono molto bene. L’idea imprenditoriale nasce ufficialmente nel 1993, ma il nome “Farnese” è sinonimo di vino, in Ortona, sede dell’azienda, da quando nel 1538 la principessa Margherita d’Austria, sposata con il principe Farnese, si ritirò dalla vita di corte per far costruire, proprio ad Ortona, lo splendido Palazzo Farnese. La città, all’epoca, visse un periodo di grande splendore, con il rilancio di tutte le attività produttive e con un’attenzione particolare rivolta alla coltivazione delle uve dalle quali proveniva un nettare di tale bontà da essere bevuto nei banchetti di tutte le più importanti corti europee. In pochissimi anni di attività, la Farnese Vini si è consolidata in una posizione di vertice nel panorama export vinicolo abruzzese ed è iniziato così quell’effetto virtuoso che ha portato l’azienda al centro dell’attenzione dei media internazionali, della stampa specializzata e soprattutto degli esperti di settore, per la moderna impostazione, per i rigorosi criteri di controllo qualitativo e per la rapida affermazione commerciale. Proprio in riferimento alla moderna imposta-
i vinificatori dello stabilimento di Roseto degli Abruzzi una veduta della Vallata Moro dal Castello con la montagna innevata
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la squadra di ciclismo LPR Farnese Vini posa nel cortile del Castello
zione, in Farnese credono che per essere vincenti nel mercato, oltre ad avere indubbiamente e alla base di tutto un livello qualitativo di vini molto alto e un ottimo packaging, occorre dare ai propri clienti anche un servizio rapido ed efficiente. Per questo in Farnese si sono dotati di uno staff giovane, altamente professionale e tanto motivato; nei vini Farnese si ritrova tutta la generosa freschezza di energie nuove e creative dove, tuttavia, storia, memoria e tradizioni restano punti di riferimento solidi e costanti di un presente che giorno dopo giorno costruisce il futuro. L’azienda ha come missione la valorizzazione di tutte le aree e dei prodotti regionali abruzzesi, per questo possiede vigneti sia nella provincia di Chieti, sia in provincia di Teramo dove, nella rinnovata cantina di Roseto degli Abruzzi, vengono prodotti i Cru più importanti ottenuti da uve Montepulciano. Nella degustazione di un vino si esprime la conoscenza, la storia, l’arte e la cultura della terra che lo ha prodotto per questo in Farnese si dà molto valore alla riscoperta dei vitigni autoctoni e quando un vino lascia un’impronta indelebile nel ricordo di chi lo beve per la prima volta, diventa un ottimo prodotto trainante anche per la territorialità cui appartiene. Figlio della filosofia aziendale, un vino autoctono di eccellenza, “Edizione Cinque Autoctoni”, emblema del prodotto di altissima qualità e simbolo indiscusso di Farnese. Tuttavia il percorso per il conseguimento della qualità non conosce traguardi e in Farnese questo principio lo conoscono molto bene. L’uomo è a servizio della natura perseguendo obiettivi qualitativi sempre più elevati. Per mantenere il livello qualitativo sempre al top,
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pur lavorando circa 14 milioni di bottiglie l’anno distribuite in ben 63 mercati, in Farnese hanno capito che solo i vigneti propri non sono sufficienti e così hanno deciso di creare delle alleanze strategiche con quei produttori che sono sensibili alla ricerca qualitativa. In questo scenario è nato il “Progetto Qualità” Farnese. Ogni viticoltore può fare richiesta, tramite la cantina di cui è socio, di entrarne a far parte.
I tecnici dell’Azienda visitano i vigneti ed immediatamente fanno una valutazione degli stessi, se ci sono i presupposti e i requisiti essenziali per produrre uve di altissima qualità, viene stilato un contratto con il produttore che si impegna a lavorare il vigneto sotto lo stretto controllo dei tecnici Farnese che decidono tutti i capitolati di lavorazione, incluso il controllo dei quantitativi massimi che il vigneto può produrre. Solo
in questo modo è possibile continuare a parlare di qualità in ogni singola bottiglia. Tutti gli sforzi di selezione delle uve possono avere successo solo se supportati da grandi professionalità in tutte le fasi di lavorazione e la vendemmia è sicuramente uno dei periodi in cui si necessita di vere professionalità. Anche in questo campo Farnese cerca di essere un’azienda innovativa. Nel corso dell’ultima vendemmia, infatti, sono stati im-
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piegati ben otto enologi di grande fama ed esperienza internazionale, sei dei quali provenienti da prestigiose cantine dell’emisfero sud e che hanno avuto esperienze di vinificazione in esclusive cantine in Francia e in Italia. Sono davvero poche le Aziende che danno tanta importanza al controllo qualitativo non sottovalutando anche l’aspetto della sperimentazione. Se da un lato Farnese cerca di valorizzare al massimo i vitigni autoctoni, dall’altro guarda ad una espansione futura basata su nuovi vitigni, che possa trasmettere al consumatore la sensazione di avere a che fare con un’azienda in grado di misurarsi con successo a livello internazionale in tutti i segmenti di mercato, e poi… come diceva Hemingway: «Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo».
A TU PER TU CON VALENTINO SCIOTTI » di Alessio Giancristofaro
Danilo Di Luca insieme al presidente del Gruppo Camillo De Iuliis l’enologo Filippo Baccalaro tra i vigneti
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Il vino Farnese parla quasi tutte le lingue del mondo… «In effetti di strada ne abbiamo fatta. Siamo partiti, quasi per gioco, e abbiamo testato il nostro prodotto nel mercato californiano, una piazza “ostica” nel settore enologico. I riscontri furono ottimi. Da allora ci siamo riproposti di andare avanti. In una quindicina d’anni siamo riusciti ad essere presenti in 63 paesi. Non male direi». Farnese, un “vino globale”. In Italia, invece, com’è la situazione? «Lo scenario enologico italiano è abbastanza particolare. Siamo presenti in 73 province. Ho sempre sostenuto che la lungimiranza sia alla base del nostro successo ed infatti il mio sguardo è rivolto ai mercati esteri. Non ci possiamo fare una battaglia concorrenziale in casa nostra, rischieremo di rimetterci tutti. Questa è la cosa fondamentale da capire e che, a quanto pare, molti non hanno ancora compreso».
Un marchio, quello Farnese, sinonimo di qualità, conosciuto in tutto il mondo. Il merito della notorietà non è comunque attribuibile agli investimenti pubblicitari… «La vera leva pubblicitaria è stata, sin dal primo momento, l’elevata qualità dei nostri prodotti, vero e proprio moltiplicatore naturale di consensi nei nostri riguardi. Mi fa molto piacere vedere sulle riviste specialistiche del settore enologico il nostro marchio e leggere i giudizi estremamente positivi che ci riguardano. Abbiamo associato il nostro marchio a manifestazioni giovanili di atletica leggera e solo da qualche mese siamo entrati fattivamente nel mondo del ciclismo. Un impegno importante sotto tanti punti di vista. Essere, infatti, lo sponsor di campioni del calibro di Danilo Di Luca e Alessandro Petacchi è senza dubbio un onore, anche se non posso negarlo: all’inizio avevo qualche riserva nell’investire in questa forma pubblicitaria». A quanto pare il connubio tra vino Farnese e il ciclismo appare perfetto… «Diciamo di sì. Riscuotiamo molto successo nel mondo sportivo e non esclusivamente ciclistico. Ricevo sms da parte di campioni dello sport che mi dicono di festeggiare i loro successi con i nostri vini. Ricordo sempre con molto piacere un’esposizione enologica a Londra quando ad un certo punto arrivò l’allenatore della nazionale di calcio inglese Fabio Capello e si mise a sponsorizzare il nostro vino! Mi raccontò che se n’era innamorato a Roma e quando andò a Madrid gli mancò tantissimo. Poi, grazie ad un giornalista della capitale, riuscì a procurarsene una scorta!». Direttore, non è un periodo bellissimo dal punto di vista economico. La Farnese come sta vivendo questo particolare momento? «La crisi c’è, il mercato è in crisi. Ma è nel nostro stile non vivere questi momenti con l’affanno, assillati dalla paura. Non viviamo queste situazioni particolari come un dramma ma puntiamo a crescere, ad entrare in nuovi scenari. Siamo consapevoli che da qualunque momento, sia esso anche estremamente negativo, si può uscirne rafforzati, abbiamo fatto tesoro di altre esperienze che ci serviranno per il futuro». La Farnese ha le sue origini in un territorio ortonese. Ortona, la terra del famigerato Centro Oli… «All’inizio la disputa sul centro oli di Ortona è stata combattuta politicamente. Poi mi ha fatto piacere che tutte le forze politiche hanno trovato convergenza sul fatto che il Centro Oli non è opportuno. Ortona è una
Fabio Capello tra Valentino Sciotti e Camillo De Iuliis
città aperta alla natura che vive di natura». Lei ha accennato alla politica. In Abruzzo, regione tradizionalmente a vocazione agricola, qual’è lo stato dell’arte del settore enologico, come si investe, insomma come siamo messi? «Non bene. La classe politica ha lasciato in “isolamento” il nostro Abruzzo del vino. È mancata la programmazione, tutto è stato lasciato al caso. Manca, a mio avviso, una volontà politica forte di collaborazione con i produttori. Sono stati commessi molti errori e, attualmente, se vogliamo stare al passo con i nostri competitori, dobbiamo darci da fare. È un peccato. In Abruzzo abbiamo delle potenzialità assolute. Un esempio concreto degli sbagli compiuti è stata l’apertura di due sedi di promozione del vino abruzzese in Brasile e Romania, due mercati che, per tante ragioni, non possono interessarci. Tutte le forze, politiche in primis, devono concentrare gli sforzi in altre direzioni». La forza del marchio Farnese. Solo merito suo? «Assolutamente no! Camillo De Iuliis, il nostro presidente, al quale sono legato dalla fine degli anni ottanta è per me un maestro di vita. E poi c’è il nostro enologo Filippo Baccalaro, piemontese doc, terza generazione di enologi, con il quale collaboriamo con successo da anni. Ma tutti coloro che si adoperano per la Farnese vini hanno dei meriti; senza di loro non si sarebbe potuto concretizzare un discorso così importante»
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marketing » di Federica Ceci
Mattone dopo mattone C
oinvolgendo i consumatori nel processo di ideazione e progettazione di un nuovo prodotto, si crea un meccanismo di collaborazione virtuoso, che genera vantaggi per entrambe le parti coinvolte. Ma come è
possibile spingere i nostri clienti a offrirci le loro idee? Ad esempio facendo come la LEGO. Produttrice dei celebri mattoncini a incastro, l’azienda è stata fondata nel 1916 da Ole Kirk Christiansen, un falegname di Billund (Da-
I clienti sono una fonte costante di suggerimenti e stimoli: coinvolgerli nello sviluppo di nuovi prodotti a volte è strategico. Lo dimostra il caso LEGO nimarca). Oggi, a quasi cent’anni dalla sua nascita, LEGO è leader nel settore dei giocattoli, anche se non sono mancati dei momenti difficili. Nel 1997 la LEGO registrò un deficit nel bilancio e la perdita di quote di mercato. Per risolle-
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marketing
varsi da tale crisi, il management decise di dare il via ad una serie di iniziative specifiche per rivitalizzare il prodotto principale, il mattoncino, ed avvicinarlo al gusto dei nuovi consumatori. Con l’obiettivo di “modernizzare” il prodotto tradizionale nacque Lego Mindstorms, un progetto in collaborazione col MIT Media Lab di Boston. Lego Mindstrorms è ibrido tra componenti LEGO Technic ed elementi meccanici ed elettronici, in modo da poter creare dei veri e propri robot, controllabili a distanza. Nonostante i responsabili marketing avessero pensato il prodotto per il classico target di ragazzi al di sotto dei 15 anni, ben presto constatarono un notevole successo presso gli adulti (nostalgici, ingegneri, appassionati di meccanica). In poche settimane dal lancio del prodotto sul mercato, i clienti avevano smontato e riprogrammato i sensori, i motori e i sistemi di controllo facendo sfoggio dei propri progetti personalizzati; alcuni clienti si spinsero fino a suggerire alla LEGO stessa i cambiamenti apportati. L’azienda in un primo momento pensò di intervenire legalmente contro tali modifiche. Poi, dopo un’ulteriore e accurata analisi del
fenomeno, decise di assumere un approccio diverso e invece di opporsi all’iniziativa dei propri consumatori, decise di incoraggiarla incorporando i suggerimenti proposti nelle nuove strategie produttive. Inserì addirittura nel contratto di licenza del prodotto, la “right to hack”, che consentiva di smontare e riprogrammare la meccanica del prodotto. Nel 2005 è stata lanciata la nuova generazione di Mindstorms, la NXT: al progetto, oltre ai designers LEGO, hanno partecipato anche quattro dei più prolifici membri della community, che sono stati assunti nel dipartimento di design. Il progetto Mindstorm, con il suo esordio turbolento, rappresenta una forma ben riuscita di coinvolgimento dei clienti nello sviluppo di nuovi prodotti. Sulla base del successo di questa prima iniziativa è stato poi inaugurato LEGO Factory, un software 3D che è possibile scaricare gratuitamente dal sito aziendale e installare sul proprio Pc e che permette di assemblare la propria costruzione virtuale utilizzando tutti i mattoncini presenti nel database LEGO. Qualora la costruzione sia di nostro gradimento, è poi possibile ordinarla on-line e riceverla a casa completa di istruzioni per il montaggio. In questo modo il cliente diventa parte integrante del processo produt t ivo
ed il legame tra i prodotti, l’azienda e i clienti ne esce rafforzato. Con LEGO Factory e, prima ancora con LEGO Mindstroms, il cliente interagisce con l’azienda, diviene co-creatore del proprio prodotto, essendone l’ideatore e il produttore attivo. L’azienda non offre un prodotto, ma fornisce al cliente «una sorta di potenziale di esperienza, ovvero una piattaforma di elementi diffusi a cui il cliente potrà dare forma con opportune personalizzazioni; il cliente-designer si costruisce l’esperienza da solo o tramite l’interazione con altre persone», così Jørgen Vig Knudstrp, Presidente e CEO del Gruppo LEGO. Un approccio simile è stato intrapreso da altre aziende: ad esempio la Swarovsky che dal 2007 propose, attraverso il sito aziendale, un contest creativo nel quale designer e clienti potevano proporre soluzioni innovative per gioielli e orologi, poi inserite in un catalogo speciale. In quest’ottica il cliente diviene una fonte di suggerimenti e stimoli per l’azienda: con la sua attività definisce il concept del prodotto, le caratteristiche dello stesso e addirittura i format distributivi
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Per approfondimenti: Von Hippel, Erik. 2005. Democratizing Innovation. The MIT Press.
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norme&leggi » di Filippo Paolini
Se la concorrenza è sleale In un’economia di mercato, ogni impresa tenta di conquistare legittimamente nuove quote di clientela. Ma è facile sconfinare in azioni subdole, che in linea di principio appaiono legittime, ma in realtà contrastano con la correttezza professionale
È
normale, o meglio fisiologico, che in un’economia di mercato le imprese si trovino, nel corso della propria esistenza, a fare i conti con qualcuno che tenti di conquistare la loro clientela. Ma dietro questo scenario, che è il sale della libertà di iniziativa economica, potrebbe celarsi l’ombra della concorrenza sleale ovvero di un’attività concorrente che, pur di cercare di acquisire maggiori porzioni di mercato, non si fa scrupolo di danneggiare le altre. Le fattispecie più eclatanti e conosciute sono quelle dell’imitazione dei prodotti, dell’utilizzo di nomi e di segni distintivi similari, della violazione dei brevetti, del discredito procurato, ma esistono anche ipotesi di concorrenza sleale più “subdole”, che in linea di principio appaiono
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norme&leggi
legittime ma possono contrastare ce altri dipendenti a passare alla con la correttezza professionale. ditta concorrente insieme a lui) e Così, l’atto mediante il quale un così via. imprenditore si assicura le presta- Altra ipotesi ricorrente di concorzioni lavorative di un dipendente renza sleale (spesso conseguenza di un’impresa concorrente non costituisce, di per sé, un atto di concorrenza sleale. Tuttavia, il giudizio potrebbe mutare, non solo laddove si riscontri la violazione di un patto di non concorrenza (se esistente) oppure del termine di preavviso di recesso dal rapporto di lavoro, ma anche allorquando il così detto “storno di dipendenti” riveli lo specifico il celebre iPod della Apple uno dei più colpiti dalla contraffazione intento di danneggiare la struttura produttiva dello storno dei dipendenti) è lo del concorrente. In tale ottica, an- “sviamento di clientela” che condranno considerati come elementi siste nell’acquisizione sistematica sintomatici la quantità dei sogget- di clienti del precedente datore di ti stornati (con relative difficoltà lavoro, ad opera di un ex dipenprocurate per l’organizzazione del dente o di un ex agente. In linea personale, i rapporti con la clien- di principio, nell’opera di propotela, la perdita del volume di affa- sizione e promozione sul mercato ri), la posizione che i dipendenti della sua nuova attività, si può stornati rivestivano nell’impresa acquisire o tentare di acquisire anconcorrente (deve trattarsi di di- che alcuni clienti già in rapporti pendenti qualificati, indispensabili con il precedente datore di lavoro, o quantomeno utili per la gestione a patto che non si faccia uso di dell’impresa). Ancora: la rapidità conoscenze riservate acquisite nel dello storno, l’avvalersi -nell’opera precedente rapporto di lavoro. di persuasione- di dipendenti di Infine, una delle fattispecie di colui che subisce lo storno (tipico concorrenza sleale più controveresempio è il dirigente che convin- se e di difficile prova è quella dei
“prezzi predatori”. Come noto, tutte le imprese tentano di penetrare nel mercato in cui operano attraverso la politica dei prezzi, ragion per cui ogni imprenditore è libero di fissare i prezzi dei propri prodotti. Tuttavia, l’offerta di beni e servizi per corrispettivi molto bassi potrebbe divenire illecita quando diventa un sistematico svolgimento antieconomico dell’attività d’impresa non giustificato dalle obiettive condizioni della produzione (c.d. “dumping interno”). Le vendite sotto costo, quindi, possono celare intenti predatori o monopolistici, perché effettuate in spregio al rispetto dei principi di economicità e redditività dell’attività d’impresa, abusando di una posizione di dominio del mercato e al fine di consolidare la stessa, perseguendo unicamente lo scopo di eliminare i propri concorrenti. Invece, l’azione dell’imprenditore costituirà legittimo esercizio della libertà d’iniziativa economica laddove sia improntata ad una strategia dei prezzi aggressiva, ma comunque compatibile con la redditività dell’attività imprenditoriale, attuando, ad esempio, una riduzione dei profitti o limando i costi con una razionalizzazione della spese
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economia » di Antonio Farchione
Ambiguo per necessità La figura del critico d’arte: intellettuale imparziale o manager interessato, studioso dei fenomeni artistici emergenti o esperto pronto a cogliere le tendenze e i gusti dei collezionisti
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ella poesia Libbertà, Trilussa faceva impersonare la libertà ad una donna che, una volta uscita, si trovò ad affrontare un ometto che avrebbe avuto l’intenzione di toccarla in un particolare. Nel vedere il gesto, la Libbertà scappò urlando: «Ancora nun è affare, se vede che so’ uscita troppo presto!». L’intraprendente signore scambiò la libertà per licenza o, forse, per licenziosità lasciandosi guidare dalla pulsione dei suoi istinti, anziché farsi frenare dalla ragione. Il lavoro del critico d’arte, un po’ come l’ometto di Trilussa, esprime giudizi di valore su opere d’arte da un punto di vista qualitativo. Il suo giudizio sarà tanto più raffinato quanto più «si basa necessariamente su schemi interpretativi di ordine estetico, che variano a seconda della formazione culturale più o meno aggiornata dei critici, con posizioni che possono andare
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dall’idealismo romantico e crociano a sviluppi più problematici in chiave fenomenologica, psicologica, semiologica, sociologica, ermeneutica» (F. Poli, 2007). Questo vuol dire che al critico non è ammesso essere un po’ trasgressivo? Al contrario, l’originalità di un’attività critica rimanda spesso ad un modus operandi del critico d’arte in cui convivono due importanti momenti, presenti in misura variabile a seconda dell’opera, dell’artista, del movimento di cui si sta occupando. Uno di questi, un po’ “sopra le righe”, influenza il suo pensiero che, rispetto ai giudizi critici conosciuti e consolidati tra gli addetti ai lavori, si distinguerà per originalità, freschezza, creatività ed innovazione. L’altro momento, invece, impone al critico di dare, comunque, una definizione delle “coordinate estetiche culturali” di ciò che sta valutando e, soprattutto, in funzione di una
prospettiva storica. Come è facile intuire, saper equilibrare le due attitudini consente di produrre una buona critica. Se solo prevalesse la prima componente saremmo di fronte ad un comportamento spinto solo da pulsioni attratte da fenomeni di moda, da azioni speculative e di mercato, ecc. che avvicinano la figura del critico, come l’ometto di Trilussa un po’ volgare ed istintivo, più che ad un professionista ad un mercenario. Rispetto al passato, la figura del critico d’arte è sempre meno associabile a quella del professore universitario o di accademie impegnato in ambito teorico ed interessato, forte della sua autorevolezza, a spiegare i fenomeni artistici più importanti o emergenti sullo sfondo di una prospettiva storica. Oggi, invece, sempre di più il critico d’arte è una figura che assomiglia molto ad un manager in grado
di adattarsi ad un mercato dinamico e pronto a coglierne le tendenze che più incontrano i gusti dei collezionisti. In questi casi la figura del critico d’arte si vede impegnata in parte come teorico ed in parte come manager. In maniera più o meno intensa dedicherà i propri sforzi professionali a fare riflessioni teoriche su questa o quella produzione artistica, oppure a selezionare un gruppo di artisti, oppure a divulgare o promuovere nuove tendenze o, infine, ad organizzare mostre. L’iperattività odierna del critico d’arte consente di analizzare questa figura su due livelli, uno culturale e l’altro più mercantile. Relativamente al primo livello il critico è un promotore ed un attento analista del prodotto artistico, secondo un atteggiamento il più possibile super partes. Dal punto di vista del secondo livello, invece, potremmo
sollevare qualche dubbio circa la sua reale autonomia nel momento in cui somministra al pubblico una sua opinione, certi artisti, certe opere. Il rischio per il critico è quello di essere accusato di fare scelte culturali di parte oltre che una mera promozione tutte le volte che si espone perché influenzato, forse più o meno direttamente, da interessi di mercato. In realtà, senza voler escludere
l’esistenza di critici poco oggettivi, molto del successo del critico dipende non solo da una solida base culturale, ma anche da una capacità di tessere una fitta tela di relazioni a livello nazionale ed internazionale che lo porta ad immedesimarsi completamente nel sistema dell’arte nel quale e per il quale lavora, anche con il rischio di apparire il più delle volte una figura ambigua
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storie&persone » di Massimo Avenali
Pitagora, scuola di vita Dalla fondazione dell’Istituto paritario ai fasti del basket femminile, passando per una serie di importanti successi. La passione per l’arte e la tenacia di una donna: Lucia Cieri Canta
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asce tutto dall’istruzione, dalla voglia di dare ai giovani i giusti insegnamenti, un metodo e un futuro in cui credere e formarsi. Perché porre le basi della crescita personale significa anche capire le esigenze, affrontare i cambiamenti generazionali, seguire più da vicino i ragazzi che a un sistema troppo rigido e generalista non rispondono, anzi si allontanano. È questo che ha spinto Lucia Cieri Canta a fondare a Pescara la prima scuola materna laica riconosciuta, la d’Annunzio. E, da lì in poi, ad intraprendere una serie di iniziative che comprendono la fondazione della Scuola Paritaria Pitagora e un grande slancio verso il mondo dello sport. Laureata in lingue, ha insegnato nella scuola pubblica. E lì ha capito che andava fatto di più per i ragazzi. «Provenendo dall’esperienza statale –racconta Lucia Cieri Canta– ho capito che nei ragazzi non c’è un’assenza di impegno quanto invece una mancanza di tecnica, di metodo. I giovani hanno bisogno di studio e relazioni, di svago e attività, di sport e di confronto con la vita. Nelle nostre varie strutture abbiamo aule attrezzate, insegnanti preparati e ampie zone dedica-
» foto di Simone Cerio
te all’attività fisica, soprattutto di squadra». Su quest’onda, l’insegnamento basilare di una vita sana, la grande volontà di concretizzare progetti per la società, cosa che la porterà negli anni ’90 a presentarsi come unico candidato donna alla carica di sindaco di Pescara. Il fine sempre e solo uno: ridare la città ai giovani. Con strutture, opportunità e un futuro costituito da meno parole e più fatti. E nel frattempo è proprio sul campo che guadagna i punti più importanti. Pitagora diventa a tutti gli effetti un vivaio di atleti: parallelamente all’equitazione, alla pallavolo, al calcio, prende sempre più piede una formazione di basket femminile che farà parlare di sé fino a giorni nostri. «La Pitagora Basket –spiega con entusiasmo Lucia Cieri Canta– in soli cinque anni passò dalla promozione a giocare la Serie A1, fummo un caso nazionale, raggiungemmo la vetta senza alcuno sponsor perché eravamo noi stessi
ad esserci costituiti società sportiva e quindi a finanziarci. Ricordo con grande gioia un sogno divenuto realtà, tanti nomi noti del basket internazionale che arrivarono a fortificare la nostra compagine. Le stesse ragazze dei nostri istituti riscoperte campionesse. E poi la grande vetrina, sempre onorata, delle competizioni europee e di quelle nazionali tra coppa e campionato, la partecipazione a trasmissioni televisive come La domenica sportiva. Per ben due volte. Prima ospiti della Ruta e poi di Laganà». Un “presidente in panchina”, le dicevano sempre, perché ogni partita non riusciva proprio a seguirla dagli spalti. Doveva stare lì, con le sue ragazze, a vivere la sfida e a sorreggerle, condividendo tutto. Tra gli aneddoti che la Cieri ama ricordare, anche una battaglia vinta con la Federazione a Roma, poiché in una sfida al vertice la sua squadra era stata battuta in modo poco chiaro. Un caso unico l’ottenimento della ripetizione
della partita: un fatto mai avvenuto prima, soprattutto per uno sport femminile e a simili livelli. Ma Lucia Cieri Canta è così, non dà nulla per scontato e non lascia nulla al caso. Porta avanti l’attività degli Istituti Paritari Pitagora dalle medie inferiori alle superiori che comprendono liceo scientifico, liceo classico, ragioneria, geometra, industriale e l’istituto tecnico per attività sociali con indirizzo dirigenti di comunità. Anche per questo Pitagora è divenuto negli anni un polo di eccellenza riconosciuto con meriti ufficiali da parte di istituzioni e associazioni. Ma la Cieri Canta oltre ad amare lo sport e a viverlo, è affascinata anche dal mondo dell’arte. Tra le prime negli anni ’80 a dedicarsi alle vendite di opere d’arte attraverso la televisione, ha fondato diverse gallerie e ospitato alcuni dei nomi più importanti del panorama artistico e culturale di ogni tempo. Si parla di grandi pittori più vicini all’Abruzzo come
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storie&persone
Memmo, Primavera, Acerra e Pagnini fino a toccare maestri del calibro di Carmassi, Brindisi, Sassu, Cantatore, Fiume e Cascella. Non a caso in pochi possono vantare di avere opere personalizzate proprio dagli ultimi due. Ma i nomi non finiscono qui: da citare senz’altro i numerosi eventi che hanno visto la Cieri insieme a Dan Peterson, Nando Martellini,
il cardinale Lucidi, così come con il produttore Minervini (premio Oscar con Mediterraneo), o anche con Giammaria Setti Carraro, cognato di Alberto Dalla Chiesa tra i più importanti esponenti della lotta alla mafia. E poi una frase: “Pensosa più d’altrui che di sé stessa”. Così l’assessore regionale allo sport, De Massis, ha omaggiato Lucia Cieri nel
conferirle l’onorificenza per meriti sportivi. Parole che certamente fanno un sunto di quanta forza sia necessaria per centrare tanti obiettivi, per una donna pluripresidente, a capo anche dell’Associazione Nazionale Imprenditrici Donne Istituti Non Statali di Educazione e Istruzione (Anidinsei), impegnata nel sociale e nello sport come in una vera scelta di vita. «Ho tre splendidi ragazzi –commenta con orgoglio Lucia Cieri Canta– so cosa vuol dire dargli tutto, farli crescere, aiutarli, vederli affrontare le tante prove che si presentano. Sono felicissima per loro perché hanno sempre meritato, in prima persona, ciò che hanno raggiunto. Proprio per questo motivo vorrei che tutti gli adolescenti fossero messi nelle condizioni di poter decidere il proprio futuro, di imparare a crescere. E attraverso gli Istituti Pitagora porto avanti questo connubio che reputo fondamentale, fatto di studio e sport»
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» foto concesse da Istituti Parificati Pitagora
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storie&persone » di Eleonora Lopes
Benessere abitativo, si può e si deve È la convinzione di Omar Loiudice, uno dei massimi esperti, nonostante i suoi 31 anni, in materia di crescita immobiliare compatibile con l’ecosistema
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a tutela dell’ambiente e lo sviluppo del territorio hanno modificato il concetto di edilizia, che oggi si muove intorno alle parole so-
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stenibilità e benessere. Lo sviluppo immobiliare si è dovuto orientare verso la crescita integrata delle aree urbane, verso la qualità della vita e verso la realizzazione di
strutture altamente tecnologiche. In altri termini verso il “benessere abitativo”. Proviamo ad approfondire questo argomento, con Omar Loiudice, che
nonostante la sua giovane età, è uno dei massimi esperti in Abruzzo di marketing analisys e business project nel settore dell’edilizia. Trentun anni, milanese di nascita, ma da 15 anni in Abruzzo, Omar è un ragazzo energico e grintoso. Si è laureato in Economia aziendale alla d’Annunzio e ha poi frequentato un master e dei corsi di perfezionamento sulla gestione e sul marketing territoriale. Specializzato in building and project management, business project e market
analisys&development, Omar Loiudice, ha maturato un’esperienza decennale nel settore immobiliare per varie e importanti imprese italiane, per le quali è stato anche direttore operativo e commerciale. Ci tiene a sottolineare che «non esiste un corso di studi specifico per questa professione. La mia esperienza l’ho maturata sul campo, nei cantieri, tra la gente professionisti e non». Nel 2005 fonda “Oficina delle idee” che si occupa di fornire servizi alle
imprese del settore immobiliare. Dal 2004 è direttore dell’associazione Costruttori della Val Vibrata e componente del consiglio direttivo CNA costruzioni di Teramo, e ancora componente del consiglio direttivo giovani imprenditori della Confcommercio di Teramo. Da due anni è partner principale della società “Life Immobiliare” che si trova ad Alba Adriatica, con la quale sviluppa la maggior parte delle sue iniziative.
Com’è nata “Oficina delle idee”? «Oggi la grande sfida dell’economia si gioca attraverso le competenze, ecco perché bisogna partire dalla base e sviluppare nuove figure professionali in grado di sostenere la crescita delle imprese nel mercato immobiliare. È nata per questo, nel 2005, Oficina. In Abruzzo è stata la prima realtà d’impresa che ha intensificato il concetto di relazione e capacità di fare sistema tra i vari attori che compongono il prodotto immobiliare e che realizzano un progetto commerciale integrato. Un building management in grado di gestire l’intero processo dalla nascita alla realizzazione di un immobile». Qual è il valore aggiunto per l’acquirente? «Oficina delle idee mette insieme e coordina tutte le figure professionali del mondo immobiliare che mettono a disposizione del cliente il proprio know how e la propria competenza. In pratica, Oficina sviluppa per il futuro acquirente un progetto commerciale di medio-lungo periodo, volto alla penetrazione del mercato con una ricollocazione dell’offerta ed una sua rimodulazione compatibile con gli andamenti territoriali e con le programmazioni degli enti locali. Questo tipo di pianificazione permette di ottenere un prodotto immobiliare di elevata qualità a costi competitivi. Il tutto possibile solo grazie alla costituzione di un “team” di lavoro composto da tecnici, professionisti ed aziende fornitrici qualificati ed in linea con la missione di Oficina delle
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storie&persone
idee. Questo si traduce nella comprensione di “chi fa che cosa” e soprattutto “come ed in quali tempi e costi”. Qualcosa che va aldilà della semplice progettazione o piano economico finanziario». Che importanza ricopre oggi la sostenibilità dell’ambiente nell’immobiliare e precisamente nel settore edile? «Ritengo che la sostenibilità dell’ambiente sia innanzitutto una responsabilità sociale legata all’educazione, alla civiltà, alla cultura e allo sviluppo del territorio. Dovrebbe essere un obbligo sviluppare e mantenere una crescita economica immobiliare che sia compatibile con l’equità sociale e gli ecosistemi. Il risparmio energetico, la qualità abitativa, la certificazione energetica e l’architettura sostenibile, sono principi sui quali abbiamo fondato la nostra mission lavorativa». Progetti futuri? «La facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo,
organizzerà per maggio un convegno sulle strategie di marketing nell’industria del benessere. Sono molto orgoglioso di annunciare che ci hanno invitati ad intervenire come “Oficina delle idee”. Porteremo come esempio la “Life” e la sua idea innovativa, moderna e competitiva di sviluppo del benessere abitativo. E ancora, uno studente di Ingegneria all’università dell’Aquila, sta progettando con noi la sua tesi di laurea sul termico solare e contabilizzazione mediante il telecontrollo nella logica della bassa remissività e del risparmio energetico. Ma non basta, sempre con “Life” ed altri preziosi partner dell’area informatica ed impiantistica si sta progettando un sistema “domotico” per gli edifici di civile abitazione, a costi contenuti ed elevata flessibilità applicativa quindi in grado di rendere ancora più competitivi e qualificati gli edifici del futuro»
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render di uno dei progetti per Alba Adriatica di “Oficina delle idee”. L’edificio, ideato nella logica del turismo del benessere, sarà realizzato da “Life Immobiliare” e verrà presentato al convegno che si terrà a maggio all’università di Teramo presso la facoltà di Scienze della Comunicazione
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credito&finana a » di Laura Tinari
«Senza fiducia non c’è banca» Alla guida di un Istituto che quest’anno festeggia il 150esimo anno, il direttore generale Carispaq, Rinaldo Tordera, crede molto nell’attenzione verso il territorio e soprattutto nella capacità di far bene il “mestiere di sempre”. E dice: «Nell’attuale crisi finanziaria, è opportuno che i clienti colgano le differenze. Noi non abbiamo ristretto il credito»
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» foto concesse da Carispaq
Rinaldo Tordera, direttore generale della Carispaq
«L
a Carispaq è una banca glocale: pensa globale, ma agisce locale». Così Rinaldo Tordera, direttore generale della prima banca della provincia dell’Aquila, definisce l’istituto da lui diretto. L’espressione è presto spiegata: la Carispaq ha tutti i servizi di una banca globale, ma con caratteri che rimandano alla dimensione locale, come la vicinanza al cliente e l’attenzione agli aspetti culturali del territorio su cui ha sede. Il grande legame con i cittadini è una costante, tanto che nel 2005 l’Istituto ha collocato sul mercato il 3% del capitale sociale, facendo diventare soci della banca 2437 clienti. Ma la Carispaq è vicina al territorio anche nei momenti di emergenza: nel 2004 ha anticipato la cassa integrazione ai lavoratori della Finmek e della Lares Techno dell’Aquila e di Sulmona. Un fatto sociale molto rilevante, poiché l’Istituto ha reso gratuitamente un grande servizio.
Nonostante la Carispaq svolga oggi un importante ruolo di sostegno alla vita sociale, culturale e d’intrattenimento, inteso come organizzazione di eventi, la sua prima missione resta il saper svolgere bene il mestiere tradizionale di banca, il credere nella banca di sempre, quella destinata a raccogliere i fondi dei clienti, a ricevere la loro fiducia e a prestare loro denaro, restituendo fiducia. Abbiamo parlato con il direttore Tordera dell’accesso al credito, una difficoltà lamentata in questo momento storico da molti imprenditori, per sapere come l’Istituto si sta relazionando con le imprese. «Per noi non è cambiato niente rispetto a qualche mese fa -ci ha detto- il nostro approccio al mercato e il nostro ruolo sociale restano quelli di sempre. La crisi finanziaria sta indicando atteggiamenti diversi tra le banche ed è opportuno che i clienti imparino a capire le differenze, soprattutto nelle politiche messe in atto:
alcune banche probabilmente hanno ristretto il credito e messo a rientro i propri clienti, ma altre come la Carispaq non lo hanno mai fatto prima e non lo stanno facendo ora». L’Istituto aquilano ha uno sguardo attento anche ai giovani. «In questi anni abbiamo attuato una politica di turnover molto accentuata, puntiamo molto sui giovani, anche se non laureati -ha continuato Tordera- al momento della selezione per noi sono importanti l’approccio alla comunicazione e la capacità di ispirare fiducia nelle relazioni con i clienti. Banca è uguale a fiducia, quindi se mancano fiducia e relazione non c’è banca». Quest’anno l’Istituto festeggerà il suo 150esimo anno di età con 53 filiali, di cui 38 nella provincia dell’Aquila, e le altre distribuite tra Lazio e Umbria, per un totale di 478 dipendenti. Per celebrare l’anniversario è in stampa un libro a cura della Laterza e si avvicina l’inaugurazione dell’auditorium Carispaq
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LA STORIA La Cassa di Risparmio dell’Aquila, fondata nel 1859, fu la prima ad essere istituita nell’Italia Meridionale. L’attuale sede societaria fu costruita a fine Ottocento e da subito divenne un elemento caratterizzante del paesaggio urbano della città. Già nel primo Novecento la banca accentuò la sua vocazione di istituto a sostegno dello sviluppo del territorio, ma solo dopo la prima guerra mondiale iniziò la capillare penetrazione nell’aquilano, fino a divenire l’ente finanziatore dell’intera economia provinciale.
È del 1955 la proposta di mutare la ragione sociale dell’Istituto in Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. Nel 1999 la Carispaq entra nel “Gruppo Bancario Banca Popolare dell’Emilia Romagna”, quinto gruppo in Italia. Il Gruppo BPER ha una struttura federale, che valorizza le peculiarità e potenzia lo sviluppo di ogni singola banca, lasciandole quell’autonomia che le permette di espandersi sul territorio e indicandole solo le linee guida.
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incarichi&carriere
La De Cecco punta su Pasquale Galante Il noto giornalista, una delle firme più autorevoli della stampa abruzzese, lascia dopo 23 anni il quotidiano Il Centro per l’incarico di responsabile delle Relazioni Esterne del gruppo di Fara San Martino
N Pasquale Galante
ovità sul fronte delle comunicazioni in casa De Cecco. Il gruppo pastaio di Fara ha nominato Pasquale Galante responsabile delle Relazioni Esterne. Giornalista professionista, tra i più noti della regione, Galante ha lavorato per 23 anni nel quotidiano abruzzese Il Centro. Del giornale del gruppo l’Espresso-Repubblica, Galante è stato, fino al febbraio scorso, caporedattore e responsabile della cronaca di Pescara. Nel gruppo industriale di Fara avrà il compito di fare da interfaccia con il mondo delle istituzioni, della stampa, dei media. L’industria De Cecco, emblema del “made in Italy”, ha avviato sotto la guida del presidente Filippo Antonio De Cecco un processo che mira ad irrobustire il proprio capitale umano. L’incarico a Galante ne è una chiara dimostrazione. Uomo immagine de Il Centro, ha seguito, spesso anticipandole, le vicende politiche e giudiziarie che hanno interessato e spesso sconvolto il panorama abruzzese negli ultimi venti anni. Anche per questo, nel mondo della stampa - oltre che in quello della politica e dell’impresa - la scelta di Pasquale Galante ha colto tutti di sorpresa. Tra i protagonisti del dibattito sui problemi, le prospettive e i pericoli cui è esposto il mondo produttivo e del lavoro dell’Abruzzo, ha collaborato a lungo con la facoltà di Economia di Pescara, in particolare con il professor Giuseppe Mauro. Importante anche la collaborazione con il quotidiano La Repubblica. Galante ne è stato prima corrispondente, poi, e per cinque edizioni, il curatore del “Rapporto Abruzzo” per l’inserto “Affari e Finanza”. Relatore e moderatore di molti convegni e forum – tra cui le due edizioni della Convention annuale organizzata da Confindustria e da Abruzzo Impresa - è stato cooptato, quattro anni fa, dalla multinazionale Micron, quale componente del comitato scientifico della Fondazione Mirror, per un progetto innovativo che individua nel Capitale Umano il nuovo motore per lo sviluppo della regione
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incarichi&carriere
È Melilla il nuovo Ad di Eurobic Il noto politico, già deputato e presidente del Consiglio regionale, nominato amministratore delegato della società di consulenza alle imprese partecipata dalla Regione
D Gianni Melilla
a oggi si occuperà di formazione, servizi alle imprese e alla pubblica amministrazione, sviluppo locale, marketing territoriale, internazionalizzazione. Il noto politico Gianni Melilla è il nuovo amministratore delegato di Eurobic Abruzzo e Molise, la struttura di consulenza alle imprese ed agli enti pubblici di cui è presidente l’imprenditore Enrico Marramiero. Nato e cresciuto a Pescara, laureato in Filosofia, Melilla ha 54 anni, è sposato e ha 2 figli. Volto noto agli abruzzesi per il suo impegno politico, è stato consigliere regionale di Sinistra Democratica con il governo Del Turco. Melilla si è sempre occupato di formazione, di ambiente, di sociale e di immigrazione. È stato segretario regionale della Cgil abruzzese dal 1984 al 1992. Da allora, si è impegnato politicamente nel PDS-DS e poi in Sinistra Democratica e ha ricoperto importanti incarichi istituzionali: deputato del PDS, presidente del Consiglio Regionale, capogruppo DS in Consiglio Regionale, presidente del Consiglio Comunale di Pescara. La struttura ora guidata da Melilla, l’Eurobic Abruzzo e Molise, è un centro di assistenza e consulenza nato nel 1991. Una società per azioni, promossa dalla direzione generale delle Politiche Regionali della Commissione Europea, finalizzata alla promozione ed alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali e allo sviluppo del sistema territoriale e di imprese esistenti attraverso la prestazione di servizi consulenziali tecnici, economici, gestionali, tecnologici, finanziari, localizzativi e di formazione. Una struttura ufficialmente riconosciuta dall’Unione Europea, sulla base di una certificazione di qualità che permette di ottenere il marchio europeo “EC BIC”. Nel 2003 l’Eurobic ha ottenuto la certificazione del sistema qualità aziendale in conformità alla normativa ISO 9001:2000 rilasciata dall’organismo di certificazione Bureau Veritas Certification. Socio di maggioranza di Eurobic è la Fondazione Pescarabruzzo. Nella compagine societaria figurano tra gli altri, la Regione Abruzzo, l’amministrazione provinciale di Chieti, il Comune di Chieti, l’amministrazione provinciale di Pescara, i Comuni di Pescara e Montesilvano, la FI.RA. e l’ARPA. Della gestione ordinaria e del personale Eurobic continuerà ad occuparsi l’amministratore Ciro Nardinocchi
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Dario Colecchi presidente Federturismo Abruzzo Tra i punti qualificanti del suo programma: attivare i sistemi turistici locali e i Poli Turistici Integrati, riformare l’Aptr e investire nella promozione turistica
V Dario Colecchi
anta un’esperienza ventennale nel mondo del turismo e della ricezione. È socio della PIZZALTO Spa: 75 dipendenti più indotto, impianti a fune, struttura ricettiva, nolo attrezzature, ristori, centro benessere. Il tutto nell’incantevole piana dell’Aremogna. Dario Colecchi, 38 anni, è il nuovo presidente di Federturismo Abruzzo. Nato a Roma e residente a Roccaraso, Colecchi è stato presidente degli Imprenditori Turistici Alto Sangro e Altopiano delle 5 Miglia, consigliere di amministrazione GAL Maiella Verde, consigliere di amministrazione Samnium, consigliere di amministrazione Sviluppo Turistico Sangro-Aventino e componente della Giunta di Confindustria Alberghi Nazionale. Attualmente, riveste le cariche di presidente del Consorzio Incoming Abruzzo, vice presidente di Confindustria L’Aquila, consigliere d’amministrazione del Consorzio Ski-Pass Alto Sangro, amministratore delegato del Consorzio Ambiente e Sviluppo, consigliere d’Amministrazione A.N.E.F. e consigliere d’amministrazione GAL Abruzzo Italico Alto Sangro. All’atto della sua nomina, il neo presidente ha sottolineato la necessità di attuare un progetto per la valorizzazione delle risorse paesaggistiche, ambientali ed architettoniche; e l’urgenza di definire una programmazione regionale realmente capace di riorganizzare e ottimizzare il sistema legislativo turistico regionale. Tra i punti del suo programma: ridurre la pressione fiscale, unificare e modernizzare i criteri per l’elaborazione e approvazione dei bacini sciistici e dei piani spiaggia con accentramento delle competenze a livello regionale, attivare i sistemi turistici locali e i Poli Turistici Integrati, riformare l’Aptr e investire nella promozione turistica commisurando gli investimenti al ruolo che il turismo abruzzese riveste in termini di Pil
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incarichi&carriere
Confapi Abruzzo a Giulio Pedicone Teramano, titolare della LAS Mobili, vanta una lunga esperienza associativa. Nel suo discorso d’insediamento ha detto: «Rappresentanza forte e decisa per le PMI»
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Giulio Pedicone
innovato il Consiglio Generale della Confapi Abruzzo. A Walter D’Alessandro succede Giulio Pedicone, imprenditore teramano della Las Mobili, azienda specializzata nella produzione di mobili per ufficio. I 31 membri designati dalle Api provinciali hanno espresso consenso unanime sulla nomina di Pedicone, che vanta una lunga esperienza associativa all’interno dell’Api Teramo. Nel suo discorso d’insediamento, il neo presidente, ha voluto prima di tutto ringraziare il presidente uscente per l’ottimo lavoro svolto e ha immediatamente sottolineato che il suo lavoro mirerà a dare alle piccole e medie imprese abruzzesi una rappresentanza forte e decisa in un momento delicato per il paese ma soprattutto per la regione. «La Confapi Abruzzo -ha dichiarato Pedicone- deve essere protagonista nel panorama associativo perché protagoniste sono le piccole e medie imprese che noi rappresentiamo nel contesto economico e produttivo dell’Abruzzo». Oltre al nuovo presidente, sono stati nominati Domenico Tronca (vicepresidente), Armando Tomeo, Stefano Camerano e Luciano Mari Fiamma come componenti di Giunta. A Pedicone sono pervenuti gli auguri di un «mandato intenso e proficuo» da parte del presidente della Regione, Gianni Chiodi. Il quale, con l’occasione, ha ribadito «la disponibilità al confronto con Confapi del Governo regionale»
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incarichi&carriere
Una donna al vertice del WWF Abruzzo Attivista volontaria dal 1981, sarà la pescarese Camilla Crisante il presidente regionale dell’associazione ambientalista per i prossimi tre anni
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Camilla Crisante
amilla Crisante è il nuovo presidente del WWF Abruzzo. Subentra a Dante Caserta, presidente della sezione regionale negli ultimi tre mandati, eletto nel Consiglio nazionale dell’associazione (è il secondo abruzzese in quarant’anni). La Crisante è architetto, vive a Pescara, ha un figlio adolescente. Ed è una donna energica e risoluta. Ha già avuto modo di dimostrarlo, esprimendo con schiettezza il suo pensiero sulla nomina di un “non tecnico” –il giornalista Arturo Diaconale– a commissario straordinario del Parco Gran Sasso-Laga. Da sempre impegnata nel volontariato ambientalista, ma anche nello stesso WWF, ha già ricoperto importanti cariche. È un’attivista volontaria della “più grande associazione ambientalista del mondo” sin dal 1981. Attualmente ha un impiego nella Provincia di Pescara nel settore “Pianificazione e tutela del territorio”. Contemporaneamente alle elezioni per il Consiglio nazionale del WWF Italia, si sono svolte anche quelle per il rinnovo dei cinque componenti del Consiglio direttivo del WWF Abruzzo. I soci abruzzesi hanno eletto Piero Angelini, Claudio Calisti, Camilla Crisante, Fabio De Massis e Marco Terrei. Il nuovo consiglio, riunitosi a Pescara, ha provveduto alla scelta del presidente del WWF Abruzzo per i prossimi tre anni, eleggendo la Crisante all’unanimità. Vicepresidente è stato eletto Fabio De Massis, avvocato che negli ultimi anni ha seguito per l’associazione i più importanti processi in difesa dell’ambiente. «È una squadra giovane e combattente - ha dichiarato la neo presidente - composta da esperti del settore, che si pone in linea con il lavoro che abbiamo svolto finora». Ora li aspetta quella che ritengono la battaglia più importante: la tutela dell’acqua
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azienda partner
Würth Solar rivoluzionaria realtà Profiline per applicazione industriale
Impianti fotovoltaici con resa superiore a quelli tradizionali: questo il segreto della società tedesca che sta realizzando importanti lavori anche in Abruzzo
l’ingegnere Heinrich Münch, MBA
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ealizzare sistemi completi per impianti fotovoltaici basati sulla tecnologia CIS. Fortemente impegnata nella ricerca e nell’innovazione, all’avanguardia nelle soluzioni e dotata di esperti di primissimo livello, la Würth Solar è stata la prima azienda al mondo, nel 2006, ad avviare la produzione in serie di moduli solari CIS all’interno della fabbrica solare CISfab di Schwäbisch Hall. Un progetto che ha portato rapidamente a notevoli risultati in termini di rendimento, che ha visto sempre più persone affidarsi a quella che non è più una soluzione del futuro ma una rivoluzionaria realtà. Ma per capire bene l’importanza di tale innovazione bisogna entrare nel particolare dell’acronimo CIS, formato, cioè, dalle iniziali degli elementi chimici con i quali è prodotta la cella fotovoltaica: rame, indio e selenio (Cu, In, Se2). Questa tecnologia si presenta come reale alternativa al silicio, ovvero l’elemento base che in genere viene impiegato per il film sottile della cella fotovoltaica. Si basa su un semiconduttore monolitico e cristallino che copre una superficie uguale a quella del silicio al kilowatt picco, in-
» redazionale in collaborazione con Würth Solar
tesa come potenza massima installata, con un costo comparabile a quello del silicio ma con una produzione di energia, calcolata kilowattore, superiore del 10-12% in più all’anno, come dimostrato anche negli studi indipendenti consultabili in rete all’indirizzo www.ipe.uni-stuttgart.de. In termini tecnici, sono diversi i motivi per cui conviene impiegare gli impianti Würth. Il CIS comporta gli stessi vantaggi che presenta sia il silicio amorfo, per la luce diffusa, sia il silicio monocristallino, per il sole diretto. Con il CIS è possibile anche sfruttare zone orientate verso est /ovest e avere comunque una resa del 90%. Reagisce ottimamente in estate e in inverno, ha un comportamento migliore in condizione di ombreggiamento e luce debole, non ha saldature all’interno del modulo e per questo motivo risulta essere molto più resistente al tempo e agli influssi atmosferici. Würth Solar è in grado di offrire ai propri clienti tutti i servizi di cui necessitano: dallo sviluppo alla produzione di moduli solari GeneCIS, dalla consulenza personalizzata alla progettazione del sistema dell’impianto fotovoltaico, fino all’istallazione e all’assistenza attraverso i service partner certificati. Con un organico costituito da 230 persone, l’azienda garantisce consulenza, assistenza ed elevata specializzazione. «Siamo leader su scala mondiale in tecnologia CIS – afferma Heinrich Münch, ingegnere e key account manager Italia per Würth Elektronik Italia – e raggiungiamo il grado di efficienza più alto rispetto a tutte le tecnologie a film sottile. Forniamo impianti fotovoltaici completi, intendendo, per esempio, moduli, inverter, cavi, strutture di fissaggio, online-monitoring e molto altro». Würth, insieme con il proprio partner certificato in Abruzzo, cura quindi tutti gli aspetti. Non solo il montaggio, ma anche la parte burocratica Gse/Enel che permette di accedere alle agevolazioni previste per chi decide di passare all’energia prodotta dal sole: «Investire nel fotovoltaico, in Italia, conviene molto – continua Münch – poiché qui esiste il cosiddetto “conto energia”, cosa che garantisce una tariffa incentivante per ben venti anni. Questo significa che ogni Kilowattora prodotto permette di ammortizzare l’investimento fatto nell’impianto in circa dieci anni. È quindi importate considerare da subito
Designline, integrazione architettonica Powerline, applicazione privata
i vantaggi di tale opportunità perché ciò si traduce in un risparmio, a medio termine, davvero significativo. Al momento, con l’Euribor così basso, gli interessi delle banche per richiedere un finanziamento del fotovoltaico sono allettanti. E per l’alto irraggiamento dell’Abruzzo, l’impianto diventa una vera opportunità di risparmio, sotto molti punti di vista. Il cliente in sostanza si ritrova dopo venti anni ad aver guadagnato quello che ha investito oggi». Stando alle tariffe del 2009, il costo dell’energia per chi si affida al fotovoltaico sarà tra i 35 e i 48 centesimi al kilowattora. A partire dal 2010 diminuiranno di un ulteriore 2%. Con particolare riferimento alla nostra regione anche da un punto di vista climatico e morfologico, è possibile sfruttare appieno tutti i vantaggi, nonché le particolari condizioni contrattuali offerte dall’Enel. «In Abruzzo – spiega infine Heinrich Münch – abbiamo già realizzato molti impianti. L’esperienza fin qui maturata dà risultati notevoli, come nelle aspettative, mantenendo proprio quel 10% in più di resa rispetto a quanto si avrebbe con gli impianti in silicio. Questa è una zona particolarmente adatta a un discorso del genere e se ne stanno rendendo conto in tanti»
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azienda partner
No parcheggio? No problem
sistema automatico di parcheggio Modulpark
La soluzione al problema più diffuso nelle piccole e grandi città ha un nome: Modul Park
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na società all’avanguardia nel settore della realizzazione di sistemi e tecnologie di sollevamento. Una realtà pronta a raccogliere le sfide della vita moderna e a trovare soluzioni innovative. A capo della Sotar Nicola Solimes e Gianna Ciofani. «Ho avviato la mia attività imprenditoriale più di quindici anni fa –racconta Solimes– introducendo sul mercato un prodotto destinato ad agevolare le problematiche di parcheggio delle città più trafficate d’Italia: il raddoppiatore posti auto Duplex». Il Duplex, connubio interessante di eleganza e funzionalità, si presenta come risposta ideale per raddoppiare la capacità di ricovero dei box auto o di aree interne ed esterne, razionalizzan-
» redazionale in collaborazione con Sotar
done gli spazi e costituendo l’alternativa più eco- si è proiettata ormai da tempo nel mercato estenomica all’acquisto di un secondo box auto. ro stipulando importanti accordi con alcune tra Ogni anno, costantemente, Sotar investe in so- le più affermate società di distribuzione. Non a fisticate tecnologie, nel settore della ricerca e in caso, nel portafoglio clienti, figurano aziende e risorse umane, al fine privati delle prindi ampliare idee e gamcipali metropoli a ma produttiva. Quattro livello mondiale, cosono le linee attualnoscitori affezionamente seguite che riti e soddisfatti del guardano: sollevatori made in Italy rivoper doppio parcheggio luzionario ideato da pensati per duplicare i Sotar. posti auto in garage o Tra le ultime novinei complessi residentà, il sistema autoziali, sollevatori per la matico di parchegmovimentazione di vetgio Modul Park. Si ture e carichi, impianti tratta di un impiandi sollevamento persone to modulare che garealizzati per il superantisce la capacità ramento delle barriere di ricovero di un Montauto-Montacarichi a forbice Evanesco architettoniche, sistemi vasto numero di auRaddoppiatore monocolonna Duplex automatici di parchegtovetture, dotato di gio. Tutti questi proun software innodotti sono inoltre dotati vativo che garantidi certificazione comusce la piena autononitaria e rispondono ai mia di movimento a requisiti di affidabilità ogni singola vettue sicurezza previsti dalra. Il sistema perla normativa in vigore. mette il ricovero di Oltre al marchio CE, la un minimo di tre Sotar è in possesso da vetture senza limidiversi anni della certazione di numero tificazione di qualità ai massimo, in cui un sensi della normativa posto viene sempre ISO 9001:2000. Tale lasciato libero procertificazione garanprio per permettere tisce la metodicità e le movimentazioni. l’efficienza dei processi Nello specifico, è esplicati dalle varie unidotato di due eletà operative dell’azienmenti modulari di da, guidando e ammaecui uno elevatore, strando le componenti per il trasferimento di ogni area aziendale verticale, e uno coal rispetto di canoni e principi dettati per una stituito da un pallet per il trasferimento orizzonsaggia ed efficace gestione aziendale. tale. La modularità consente di impiegare il MoL’attuale quota di mercato consente di definire la dul Park sia in piccoli condomini sia in grandi Sotar come una delle principali imprese operanti centri commerciali, cinema, teatri, enti pubblici, nel settore dei sistemi di sollevamento. L’azien- concessionarie auto. Una soluzione al contempo da, contraddistinta da sempre da scelte lungimi- intelligente, pratica e fattibile ranti e da una consapevolezza di sana solidità,
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azienda partner
Il giallo del sound ha una nuova casa. Su misura Area relax, centro tecnico e commerciale e più spazio per le idee. Mark Bass, azienda leader nell’amplificazione e impianti audio riparte con una struttura pensata per chi ci lavora
Marco De Virgiliis
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È
stato concepito per rispondere a tutte le esigenze di produzione e di amministrazione, ma soprattutto per rispetto di chi “vi abita”, di chi ci lavora e vi trascorre gran parte della propria giornata. Lo stabilimento di Mark Bass inaugurato da poco, in via Po a San Giovanni Teatino, è diventato, per volontà del fondatore e general manager Marco De Virgiliis, un luogo da vivere al meglio: «Dopo anni molto belli di crescita dell’azienda in un locale piccolo e non più adatto alle nostre esigenze –racconta- finalmente ho potuto dare sfogo alla mia filosofia che, anche nell’impresa, mette al primo posto il rapporto umano. La mia idea è quella che mette l’azienda al servizio delle persone e non il contrario. Partendo da questo punto -prosegue De Virgiliis– ho portato al massimo il piacere di vivere un’azienda, senza mai accontentarmi di aspetti mediocri ma cer-
» redazionale in collaborazione con la Mark Bass
l’area prove all’interno dello stabilimento
cando, per quanto possibile, di spingere come faccio tutt’ora, verso l’eccellenza». Una visione estesa in tutti i dipartimenti: dalla ricerca e sviluppo, che conta quattro ingegneri e altri quattro fondamentali collaboratori, all’amministrazione e alla produzione, che si avvalgono di esperienze decennali. Figure pronte, però, a rimettersi in gioco giorno dopo giorno per affrontare nuove soluzioni, lavorare al meglio, ottimizzare istante per istante fino alla stessa vita aziendale. «In questo senso –continua De Virgiliis– il nuovo stabilimento rappresenta il massimo del comfort per me e per i miei collaboratori. È dotato di spazi relax aperti come pub, con ottima birra alla spina, palestra, calcio balilla, ping pong e altre attrezzature per lo svago. Naturalmente tutte queste possibilità permettono di creare un forte gruppo di lavoro che quando si mette all’opera
l’area tecnica
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azienda partner
lo staff al completo
non è davvero secondo a nessuno». Una struttura, dalle nuove potenzialità, che rappresenta quindi un punto di arrivo e che aumenta notevolmente l’efficienza della società, ma anche un punto di ripartenza per affrontare diversamente e con un altro spirito il mercato con le sue difficoltà e turbolenze. La sede si estende per circa 1500 metri quadri nel piano terra che si dividono in 500 metri di produzione e 1000 di magazzino. Soppalcati, in corrispondenza della
produzione, ci sono poi 500 metri quadri circa di uffici dove sono stati ubicati amministrazione, ricerca e sviluppo e uffici commerciali. L’azienda e la sua struttura rispecchiano a pieno una società di tipo “moderno”, assolutamente reticolare e con grandi equilibri dinamici tra i vari dipartimenti. Tutto realizzato a regola d’arte e nel massimo della sicurezza, un’attenzione che ancora una volta è segno della grandezza senza confini di Mark Bass
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l’area relax della nuova sede
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seminari&convegni » di Massimo Avenali
Man.For.Competition: buona la prima Presentati i risultati dell’innovativo percorso di formazione manageriale promosso da Federmanager e Confindustria. Bonasia: «Passare dai sistemi di controllo ai sistemi di valorizzazione, per mobilitare le energie presenti nell’impresa. Di fronte alla crisi, è il momento di agire»
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un momento dell’incontro conclusivo di “Man.For.Competition” svoltosi presso la sede di Confindustria Teramo
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ra la prima volta che si tentava in Abruzzo un esperimento del genere. Man.For. Competition tira le somme e guarda ai risultati ottenuti e al futuro. Il percorso formativo finanziato da Fondirigenti, ha visto tra i promotori Federmanager e Confindustria, nonché l’importante figura di Gianfranco Esposito come direttore di progetto e la partnership delle società di servizi appartenenti alle confindustrie provinciali. Un’esperienza rivolta alle figure portanti delle aziende abruzzesi che ha dato vita a diverse azioni formative sia d’aula che in modalità outdoor. Nel seminario regionale conclusivo di questo inizio 2009, molti gli spunti e le riflessioni per un progetto che di certo ha prodotto una nuova concezione di competitivi-
tà, basata sulle persone in primis e sulle competenze da sviluppare soprattutto in un momento difficile come questo. Tra i partecipanti figure di spicco del sistema abruzzese come il presidente di Federmanager Abruzzo e Molise, Florio Corneli, il presidente Aidp Abruzzo e Molise, Claudio Bonasia, il direttore di progetto Gianfranco Esposito, il direttore di Confindustria Abruzzo, Giuseppe D’Amico, il direttore di Confindustria Teramo, Nicola Di Giovannantonio, il direttore di Confindustria Pescara, Luigi Di Giosaffatte e il vice direttore di Confindustria Chieti, Ivano Calabrese. «Mi dedico full time per sviluppare nuove idee – spiega Bonasia nel suo intervento – perché più che di crisi si tratta oggi di un cambio d’epoca, ma in pochi lo dicono perché molti non sanno quali accorgimenti prendere. Dobbiamo muoverci insieme alle aziende, capire come affrontare questo momento, mobilitare le energie presenti nell’impresa. È giunto il momento di agire. In passato si è pensato solo a risistemare situazioni obsolete, ma non ad affrontare un vero cambiamento, ecco perché adesso il sistema vacilla ed ecco perché è necessario decifrare una serie di fenomeni interni al sistema stesso». Da queste parole emerge dunque un quadro di forte complessità che denota quanto le crisi portino a chiudersi o a crescere. Una soluzione risiede proprio nell’individuazione delle potenzialità, nel porre in essere idee innovative proprio quando i numeri e le tendenze sembrano più sfavorevoli e pressanti. «Con il progetto appena ultimato –aggiunge il presidente Bonasia– l’investimento di Confindustria e Federmanager è caduto finalmente
sulle persone e sulle relative conoscenze. Questo è il modo migliore per portare valore aggiunto nelle aziende in cui lavorano e tutto ciò richiede una svolta rispetto al passato. I limiti della formazione come si intendeva una volta sono stati evidenti, con un ritorno troppo scarso delle energie impiegate. Per tale motivo bisogna entrare nel merito e prendere coscienza dello “scollamento” tra competenze, visto come patrimonio di esperienze, e risultati nella pratica da un punto prettamente risolutivo». Un concetto, quindi, che guarda a ridiscutere sia i fondamentali sia l’applicazione degli strumenti operativi. La necessità di disporre di una cosiddetta “cassetta degli attrezzi manageriale” che aiutino a risolvere positivamente le situazioni di stallo. Traslando fattivamente il discorso, l’urgenza è quella di aiutare il dirigente nell’esercizio della propria attività, tenendo sempre ben presenti due concetti: leadership e spirito di squadra. Non è infatti possibile pensare in modo astratto a questi essenziali elementi, in quanto il primo richiede basi comunicative, di ascolto, di empatia che si legano direttamente al secondo. Basi che spesso mancano nei dirigenti
che non sono formati in tal senso e che quindi hanno difficoltà a declinare, confrontarsi, costruire relazioni per trovare risposte più efficaci. «Gli uomini che formano un’azienda – prosegue Bonasia – non vanno soltanto controllati ma resi attivi. Sbagliato quindi affrontare il problema del costo del lavoro senza capire cosa manca davvero. C’è bisogno di ingegno nell’innovarsi, coinvolgimento, di avere a cuore il dialogo con le proprie risorse umane, investire tempo e individuare delle logiche di impiego delle persone, magari anche cambiando il proprio modello organizzativo. In poche parole: passare dai sistemi di controllo ai sistemi di valorizzazione. Per essere leader nel senso pieno del termine si deve essere in grado di trasformare il gruppo in una squadra coesa. Le competenze richieste, quindi, sono psicologiche e umane, e vanno inserite in un consenso opposto al vecchio sistema top-down, con collaboratori che propongono, una pro-attività completamente diversa. Man. For.Competition ha questo scopo, uscire dalla staticità dei dettami e creare qualcosa di diverso. Perché un dirigente deve saper innovare»
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alcuni dei dirigenti delle imprese abruzzesi durante la prova di fire walking per aumentare il self empowerment
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seminari&convegni » di Lucia Mancini
«Puntare su qualità e conoscenza»
da sinistra: Franco Coccioli, Giuseppe Mauro, Pasquale Galante, Alfredo D’incecco e Silvio Di Lorenzo.
È la chiave per essere competitivi, in un momento così delicato per l’economia mondiale. Se ne è parlato in chiusura della IV edizione del corso di “Economia e tecnica della gestione bancaria e finanziaria” coordinato dal professor Giuseppe Mauro
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na lezione un po’ speciale, fuori dagli schemi tradizionali, parlando della crisi che sta investendo il pianeta. Si è svolta così, alla d’Annunzio, la cerimonia conclusiva della IV edizione del Corso di perfezionamento in Economia e tecnica della gestione bancaria e finanziaria che ha visto la conse-
» foto di Simone Cerio
gna degli attestati di partecipazione ai 48 alunni. A salire in cattedra: Giuseppe Mauro, coordinatore del Corso, Alfredo D’Incecco, dottore commercialista, Franco Coccioli, vice direttore Banca Caripe, entrambi docenti sin dalla prima edizione e Silvio Di Lorenzo, vice presidente esecutivo Honda. Ha coordinato gli interven-
ti, il capo redattore de Il Centro, Pasquale Galante. In un momento così delicato, non si poteva non parlare delle grandi difficoltà che sta attraversando il mondo economico. Tutti i relatori hanno comunque evidenziato l’importanza del percorso formativo e la sua forza: il binomio che lega il mondo accademico a quello ban-
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seminari&convegni
cario, para-bancario e industriale. L’unione della pratica con la teoria. «Per essere competitivi -hanno affermato durante la cerimonia gli intervenuti al dibattito- bisogna
puntare tutto sulla qualità e sulla conoscenza, così come ha fatto e continuerà a fare questa Scuola di Perfezionamento». Al termine della cerimonia, il professor Mauro, ha ringraziato tutti
i partner che sin dall’inizio hanno creduto e sostenuto questa iniziativa, rivolgendosi in particolare a Banca Caripe e alla Honda. L’appuntamento è per aprile: parte la quinta edizione
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I CORSISTI Da una statistica elaborata appositamente per questa edizione del Corso, è risultato che la classe è composta da 48 alunni, di cui 19 maschi e 29 femmine, di età compresa tra i 23 e i 31 anni. Quarantacinque provengono dall’Abruzzo, 2 dalla Puglia e uno dalla Romania. La maggioranza è già laureata in Economia presso l’università d’Annunzio, ma ci
Bartolacci Marcella Bizzarri Sara Capaldo Ida D’agostino Gabriella D’andreamatteo Antonio D’Apollo Rosaria De Berardinis Clementina De Matteis Andrea Di Blasio Eleonora Di Clemente Alessio Di Cristofaro Emidio Di Domizio Pierpaolo Di Fabio Matteo
Di Filippo Ivan Di Genova Roberta Di Giacomo Domenico Di Giorgio Carlotta Di Vello Piera Di Stefano Pierluigi D’Ottaviantonio Marco Fantini Antonella Fiocco Cristian Garofalo Serena Giancristofaro Daniela Giovannelli Christian Konstantin
sono ragazzi appartenenti ad altri atenei: Teramo, L’Aquila, Bologna, Roma, Macerata, Urbino e Bari. Di questi, 19 hanno conseguito la laurea triennale, 7 quella specialistica e 22 la quadriennale. Attualmente, 24 dei partecipanti hanno già un’occupazione, i restanti 24 sono in cerca di lavoro.
Ionescu Mihaela Lopes Eleonora Macciocca Pasqualino Luigi Marcantonio Francesco Nicola Marchegiani Alessandra Marrali Maurizio Masciarelli Marina Mazzocchitti Marialisa Miccoli Enzo Mutani Davide Nasuti Anna Pellegrini Francesco Petrella Chiara
Pizzuti Venusia Rasetti Anna Risio Letizia Sabatini Simona Santavicca Maria Teresa Savini Daniela Sistilli Emanuela Terrei Veronica Tinaro Valeria Valenti Jacopo
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eventi
Tutti insieme per un grande evento I Giochi di Pescara 2009 a Palazzo Chigi: ribadito l’impegno dei vari livelli di Governo. Vertice al Coni con i presidenti delle Federazioni Sportive Nazionali
Mario Pescante insieme a Gianni Petrucci. In alto da sinistra: Sabatino Aracu, Mario Pescante e Mario Di Marco
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resieduta dal sottosegretario allo Sport, Rocco Crimi, e con la partecipazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, lo scorso 25 febbraio 2009 a Roma, a Palazzo Chigi, si è svolta una riunione per fare il punto sullo stato dell’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo. A promuoverla è stato il commissario delegato dal Governo, l’onorevole Mario Pescante, e vi hanno preso parte i rappresentanti del Comitato d’indirizzo dei Giochi e il presidente di Pescara 2009, l’onorevole Sabatino Aracu. È stata l’occasione per confermare la volontà del Governo e delle istituzioni regionali e locali a lavorare nella stessa direzione per garantire un’edizione di successo. Con lo stesso obiettivo, nella stessa settimana si era svolto un vertice al Coni dove, Mario Pescante, unitamente alla dirigenza del Comitato organizzatore di Pescara 2009, aveva incontrato Gianni Petrucci e i presidenti delle Federazioni Sportive Nazionali. La partecipazione del sottosegretario Letta alla riunione di Palazzo Chigi ha confermato l’interesse del Governo nei confronti della manifestazione. Nell’evidenziare il rinnovato clima di fiducia e un ritrovato spirito di collaborazione fra i vari livelli istituzionali, il Sottosegretario si è
» redazionale collaborazione con l’area Media dei Giochi del Mediterraneo 2009
detto sicuro che l’edizione di Pescara «possa essere ricordata come quella di maggior successo» ribadendo il ruolo che la manifestazione potrà svolgere «per diffondere un’immagine positiva dell’Italia e dell’Abruzzo». Insieme al commissario Gaetano Fontana, Pescante ha aggiornato i presenti sui rapporti con le Federazioni internazionali ed è stato fatto il punto sia sulla situazione amministrativa-finanziaria che su quella infrastrutturale con cenni specifici allo stato di realizzazione del Villaggio Mediterraneo a Chieti. Inoltre, si è svolta un’ampia disamina delle questioni relative alla sicurezza e all’accoglienza degli atleti anche in relazione agli incontri che Pescante ha avuto con i rappresentanti dei Ministeri della Difesa, degli Esteri, degli Interni e della Sanità. Infine, l’onorevole Mario Pescante, ha illustrato le iniziative di comunicazione in programma in Italia e all’estero per promuovere l’immagine di Pescara 2009 - a cominciare dall’iniziativa che si svolgerà a marzo, a Villa Madama, con gli Ambasciatori dei 22 Paesi che saranno presenti ai Giochi – e i rapporti avviati con la Rai per garantire la più ampia copertura televisiva alle gare. Alla riunione hanno partecipato, fra gli altri, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, il presidente della Provincia di Pescara, Giuseppe De Dominicis, il sindaco di Chieti, Francesco Ricci, il vicesindaco di Pescara, Camillo D’Angelo; il presidente del Coni, Gianni Petrucci, il direttore generale del Comitato Pescara 2009, Mario Di Marco
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DUE PRESTIGIOSE ANTEPRIME la piscina “Le Naiadi” di Pescara
Pescara 2009 e i test events. Un binomio che si rinnova con appuntamenti di grosso interesse che precederanno la XVI edizione dei Giochi del Mediterraneo. Il fiore all’occhiello è il Campionato Italiano Assoluto di nuoto che si disputerà alla piscina delle Naiadi dal 25 al 30 maggio. Evento importantissimo nell’economia della stagione del nuoto italiano; a Pescara saranno presenti tutti i migliori nuotatori alla ricerca del pass per i Mondiali di Roma. Parole di soddisfazione espresse dal responsabile dell’area sport dei Giochi del Mediterraneo Gianni Storti. «E’ una manifestazione importantissima, che si disputerà prima di due eventi chiave per il nuoto italiano: i Giochi del Mediterraneo e i Mondiali di Roma. Non è solo un test per noi, ma anche per la Federazione che proprio a Pescara farà le dovute verifiche per la squadra che parteciperà alla rassegna internazionale. Il Campionato Italiano Assoluto è stato assegnato a Pescara proprio in prospettiva Giochi del Mediterraneo. Tutto il calendario del nuoto è stato modulato in quest’ottica. Basti pensare che non si disputerà il “7 Colli” e le stesse date del campionato italiano sono state anticipate. Sono previsti oltre 500 atleti, in rappresentanza delle migliori società. Tra staff e dirigenti arriveremo ad ospitare in questo test event circa 800 persone». Il Campionato Italiano Assoluto di nuoto sarà preceduto il 23 e 24 maggio allo Stadio Adriatico dal “Top Challenge” di atletica leggera. Previste gare di tutte le specialità, con la presenza delle migliori 12 società maschili e femminili. La marcia di avvicinamento a Pescara 2009 dunque continua con eventi di sicuro spessore e prestigio. Per il pubblico abruzzese e non solo la possibilità concreta di assaggiare quello che sarà il grande spettacolo della XVI edizione dei Giochi del Mediterraneo.
lo stadio “Adriatico” di Pescara
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eventi » di Massimo Avenali
OPT Solutions al BtoBE
La società peligna di ingegneria al Salone dedicato ai prodotti e servizi per le imprese
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a seconda edizione di un importante evento dedicato al business in Basilicata. BtoBe (www.btobe.it), svoltosi a febbraio nel quartiere fieristico Efab di Tito Scalo, Potenza, ha quest’anno affrontato un tema delicato e molto sentito: la crisi e le varie possibilità di superamento della stessa. Una provocazione che parte dal sud proprio per gridare al rilancio, aprire dibattiti, presentare alternative. Un salone per conoscere e governare uno dei periodi più difficili sul piano economico, in cui anche l’Abruzzo ha detto la propria con la OPT Solutions, società di ingegneria che realizza sistemi software per la risoluzione di problematiche aziendali inerenti l’utilizzo ottimo di risorse limitate, la consulenza per il re-engineering dei processi aziendali e l’analisi dei dati per il miglioramento delle performance. Obiettivo primario dell’azienda è la diffusione delle più avanzate tecniche e tecnologie, per poter affiancare al meglio le imprese che vogliono perseguire un processo di perfezionamento continuo del livello di informatizzazione aziendale e del grado di distribuzione delle informazioni. Un campo, quello della Opt, più che mai attuale e intriso sia di sfide al mo-
derno sia di risposte concrete. «Uscire da questo momento si può –afferma Sergio Angelillis, technical manager manufacturing sof-
tion, business intelligence, optimization, simulation». La partecipazione al salone BtoBe ha permesso a tutte le aziende di
Sergio Angelillis, techinical manager manufacturing software della OPT Solutions, nello stand della fiera BtoBe
tware della Opt Solutions– grazie soprattutto a soluzioni in grado di offrire produttività, ottimizzazione delle risorse, precisione e semplificazione dei processi. Il tutto per ridurre sprechi e costi secondo la filosofia del Lean Manufacturing. Un discorso che si concretizza già attraverso l’adozione di sistemi software nell’ambito di data collec-
incontrarsi e aderire al progetto Meet che favorisce, appunto, la nascita di partnership. È stato quindi possibile stringere relazioni commerciali con le imprese della Basilicata e in generale con fornitori, clienti, investitori. Un’azione di assoluto rilievo per superare insieme le barriere e guardare positivamente al proprio futuro e alla propria crescita
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eventi » di Massimo Avenali
Italia Spagna insieme nell’ICT
Da uno storico accordo di collaborazione la possibilità di creare in Abruzzo un polo tecnologico internazionale per la formazione di alto livello nel settore dell’Information Technology
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viluppare e promuovere la valorizzazione dell’alta cultura e della ricerca scientifica nei settori del Computer Sciences, ICT Security, ICT Governance, Computer Forensics, Business Administration, ICT Management. È questo lo scopo della storica intesa, siglata in Spagna lo scorso 16 febbraio, tra la Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT) rappresentata dal presidente onorario, Antonio Teti e l’Asociación de Técnicos de Informática (ATI) che ha come presidente Josep Molas Bertràn. Per Teti «l’accordo siglato è la base per la realizzazione di un polo tecnologico internazionale rivolto alla formazione di alto livello nel settore dell’Information Technology, in cui si potrà realizzare una collaborazione fattiva tra università, aziende, istituzioni e imprenditori. Il polo potrebbe essere realizzato proprio in Abruzzo e potrebbe rivelarsi una grande opportunità per la regione». Le attività produrranno materiale didattico, convegni, seminari formativi, e soprattutto corsi di alta formazione che si svolgeranno in Italia e Spagna, oltre allo scam-
da sinistra Antonio Teti e Fernando Piera Gomez
bio di docenti e professionisti per attività formative e professionali che saranno realizzate in entrambi i Paesi. Di particolare rilevanza è la possibilità di segnalare nominativi di studenti e laureati nei settori scientifico-disciplinari attinenti al settore ICT e di professionisti IT, per attività di ricerca, studio o lavoro che saranno, di volta in volta, prospettati dalle rispettive Associazioni nei paesi di pertinenza. L’Associatione spagnola - la maggiore struttura di professionisti informatici in Spagna, con circa 6mila iscritti - ha come obiettivo la difesa, la promozione e il miglioramento delle attività esercitate dai propri associati del settore ICT.
La SISIT, associazione senza scopo di lucro, costituita da professionisti e accademici, impegnati nel settore dell’Information and Communication Technology, ha lo scopo di approfondire e diffondere lo studio, l’applicazione e la diffusione delle discipline, delle competenze e delle metodologie riconducibili all’Information and Communication Technology. Promuove anche la realizzazione di iniziative di formazione e ricerca, verso tutti coloro che operino nel settore informatico, con particolare attenzione alle attività formative di scuole di ogni ordine e grado, università, enti istituzionali e società pubbliche e private
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lo stand dell’Abruzzo
eventi » di Eleonora Lopes
Foodex di Tokyo all’abruzzese Quindici le aziende che hanno rappresentato la regione alla più importante manifestazione fieristica, del Sol Levante, dedicata all’eccellenza enogastronomica. Successo senza precedenti per la delegazione guidata dalla Camera di commercio di Pescara
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Abruzzo protagonista al Foodex di Tokyo. La rassegna internazionale di riferimento del food e beverage in Giappone ha assaporato così le eccellenze della produzione regionale. L’Abruzzo è stata la regione italiana che ha portato il maggior numero d’aziende alla trentaquattresima edizione della fiera del sol levante. E’ questo il
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brillante risultato conseguito dalla Camera di Commercio di Pescara e dal Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo. Le 15 Aziende abruzzesi presenti hanno conquistato con vini, olio d’oliva, dolci, derivati della carota, confetture e prodotti sott’olio gli oltre 100mila visitatori che dal 3 al 6 marzo hanno affollato il Nippon Convention Centre (Makuhari
Messe) della capitale nipponica. Nel corso della fiera è stato anche organizzato, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cagliari ed il Centro Estero della Camere di Commercio della Sardegna, per importatori, distributori e giornalisti del settore, un seminario dedicato ai prodotti tipici d’eccellenza abruzzesi e sardi. I partecipanti sono stati sottoposti ad una degu-
stazione “blind” che prevede prima l’assaggio del prodotto e solo successivamente l’indicazione del produttore. Anche qui sono stati raggiunti risultati di tutto rispetto con oltre 50 accrediti. Stilando un primo bilancio della missione i risultati sono più che positivi: le nostre aziende si dichiarano soddisfatte per i numerosi contatti commerciali realizzati con un mercato che offre possibilità di sbocco molto interessanti. Sia nel 2007 che nel 2008 le esportazioni abruzzesi verso il mercato nipponico sono cresciute del 5%. Il Giappone apprezza la qualità dei nostri prodotti e i numeri lo confermano. Anche il presidente Ezio Ardizzi ha mostrato il suo entusiasmo per il successo ottenuto al Foodex: «Iniziative di questo tipo – ha dichiarato – costituiscono la migliore via per le nostre imprese per poter accrescere la loro presenza sui mercati esteri o per poterne conquistare di nuovi». Era stato proprio il ministro delle politiche agricole alimentari e fo-
uno dei seminari del Foodex
restali Paolo De Castro, ad inaugurare la manifestazione fieristica. Il Foodex di Tokyo ha fatto registrare un incremento del 4,2% rispetto alla scorsa edizione a conferma del valore di un mercato su cui le aziende abruzzesi possono lavorare. De Castro era stato il primo ministro di un paese straniero invitato alla cerimonia inaugurale in considerazione dell’ampiezza del padiglione italiano, che con 3mila metri quadri è stato il più vasto della maggiore fiera asiatica del settore. Con 232 aziende rappresentate più diverse regioni e consorzi, si è trattato di una partecipazione di cui il ministro ha
ripetutamente rimarcato lo straordinario livello, non solo in termini qualitativi e qualitativi, ma anche per vivacità ed entusiasmo. Una riprova della ripresa attenzione dell’Italia verso questi mercati. Tra le nuove iniziative messe a punto durante la fiera figura un programma congiunto tra Ice e BuonItalia da lanciare nelle prossime settimane per promuovere tutta una serie di prodotti alimentari Oltreilpasto. Anche questa è una riprova del valore di fare sistema e approcciare in maniera integrata i mercati esteri. Da sempre l’unità fa la forza. Per conquistare spazi all’estero l’unità vale il doppio
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LE 15 AZIENDE CHE HANNO RAPPRESENTATO L’ABRUZZO A TOKYO Cantina Tollo Soc. Coop. Arl.
Vini
Farnese Vini, Srl.
Vini
Az. Agr. Aureli Mario
Ingredienti per industria a base di carota
Casal Thaulero, Srl.
Vini
Cinquina Srl.
Olio
Casitalia Srl.
Confetture, marmellate, sughi
Cantine Dragani, Srl.
Vini
Di Camillo Vini & C., Snc.
Vini
Pan Ducale di D’Amario Danilo & C. sas Citra vini Soc.Coop. Apicoltura ADI Pescaradolc, Srl.
Prodotti dolciari Vini Miele e derivati Prodotti dolciari
Az. Agr. Ciccio Zaccagnini, Sas.
Vini
Bosco Nestore & C., Snc.
Vini
Cantine Galasso Srl
Vini
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eventi » di Tommaso Di Rino
Angela e Peppino Tinari
«S
ono un esempio dell’Italia che funziona. Hanno dimostrato, non solo questa sera, cosa si può fare in cucina con la concretezza, l’intelligenza e il senso della modernità. Ma soprattutto esaltando il prodotto con il buon senso. Peppino e Vittorio hanno una grande professionalità. Sono davvero onorato di essere qui». Sono parole che fanno sempre piacere, che lusingano, specie dopo anni di duro lavoro e intensa passione. Se poi a pronunciarle è Antonio Santini, ovvero uno dei miti – insieme alla moglie Nadia – della ristorazione italiana, uno che con il suo Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio nel mantovano conquista da oltre dieci anni le “3 stelle Michelin”, beh l’effetto è garantito. E lo si leggeva sui volti dei protagonisti e dei numerosi invitati alla serata-evento organizzata da Angela e Peppino Tinari nel loro accogliente Villa Maiella a Guardia-
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grele, che ha visto la prestigiosa partecipazione di Vittorio Fusari, chef del Dispensa Pani e Vini in Franciacorta. Venuto alla corte dell’amico Peppino «per imparare a lavorare il maiale all’abruzzese», Vittorio è stato il co-protagonista di una sontuosa cena dedicata al Maiale. All’evento del 16 febbraio hanno partecipato con i loro vini le aziende Masciarelli – presente Marina Cvetic – e Santoleri. Non a caso, visto il legame che univa la famiglia Tinari ai due produttori scomparsi: per Peppino «è stata l’occasione giusta per ricordare Gianni e Nicola, due ambasciatori dell’Abruzzo, che hanno fatto tantissimo per la nostra Regione». Anche lui – aggiungiamo noi – fa molto per il “sistema Abruzzo”. La serata, infatti, non è stata “autoreferenziale”, ma voluta anche per far incontrare a due grandi chef italiani i ristoratori abruzzesi (tutti invitati), alla presenza di gran parte della classe politica regionale (di ogni colore), di rap-
presentanti delle istituzioni locali oltre che di amici come il cantautore Mimmo Locasciulli, lo scrittore (per anni direttore de Il Centro) Antonio Del Giudice, il presidente Slow Food Abruzzo-Molise Raffaele Cavallo. Un modo per dire a tutti “promuoviamo le nostre eccellenze”. La cena ha preso il via con “la tra-
Tris d’Assi per la serata evento del Villa Majella: da sinistra, il celeberrimo Antonio Santini con i due protagonisti Peppino Tinari e Vittorio Fusari
Quando la Maiella incontra la Franciacorta
Due grandi Chef uniti da un’identica passione: il territorio. Serata evento a Guardiagrele con l’abruzzese Peppino Tinari e il lombardo Vittorio Fusari
dizione dei salumi”, antipasto dai sapori antichi degustato con l’accompagnamento delle bollicine di Franciacorta Contadi Castaldi; per proseguire con due raffinatissimi piatti di Vittorio Fusari “un’idea di brodo” e un omaggio a Gualtiero Marchesi, la “cassoeula – il raviolo aperto di verza” che hanno entusiasmato i presenti e hanno raccontato efficacemente un’idea di cucina, tutta basata su un approccio moderno ma ben radicato nella tradizione. Il menu è proseguito con le gustose pettole al ragù di ventricina dell’Alto Vastese, il succulento ma delicato “ciff e ciaff” e la sontuosa brace, di solo apparente semplicità ma in realtà – come ci ha confermato Peppino - frutto di sapienti e diverse tecniche di cottura. La conclusione, affidata alle capaci mani di Angela Tinari, è stata in linea con la raffinatezza della serata: “mousse all’arancia con il dolce che non c’è”. E che noi non vi sveleremo
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eventi » di Eleonora Lopes
Proel acquisisce “Sagitter”
P
roel continua nelle acquisizioni. È stata infatti siglata l’intesa con la società “Lampo Lighting Designers” di Castel Goffredo, in provincia di Mantova (uno dei più importanti distretti industriali nel settore Lighting). Proel S.p.A, in base all’accordo, ha acquisito il brand Sagitter e la relativa attrezzatura produttiva. Da anni punto di riferimento nel Lighting professionale, la gamma di prodotti Sagitter è nata dall’inventiva italiana ed è riuscita ad affermarsi in tutto il mondo, grazie all’elevatissima qualità e particolarità delle proprie soluzioni. Sagitter ha sempre dedicato la massima cura all’innovazione e al design, per rendere i propri sistemi aderenti alle necessità degli utilizzatori più esigenti e attenti al particolare, sensibili alla precisione e fluidità dei movimenti luminosi. Da questo impegno progettuale, sono nati sistemi completi, contraddistinti da una straordinaria
L’azienda guidata da Fabrizio Sorbi sigla un’intesa strategica con uno dei brand storici nel Lighting professionale, nato dall’inventiva italiana e affermato in tutto il mondo
potenza di illuminazione e da colori purissimi, con caratteristiche di modularità che facilitano qualsiasi intervento senza l’utilizzo di attrezzature speciali. Proel ha individuato in Lampo un partner di primissimo piano per poter esercitare, con l’implementazione delle linee di sviluppo di Sagitter e dei servizi di assistenza, un controllo totale del processo produttivo, grazie anche alla creazione di un reparto di Ricerca e Sviluppo dedicato. Questa matrice made in Italy permetterà a Proel di posizionarsi al top del Lighting professionale, in special modo nei mercati internazionali, dove Sagitter è riconosciuto come uno dei brand italiani leader, soprattutto nei mercati del Rental, Teatro e Live. Con questa operazione, Proel aggiunge un ultimo tassello importante per completare il proprio assetto nell’ambito del piano strategico per i settori Audio, Lighting professionale e Video
il presidente della Proel Fabrizio Sorbi la sede di Sant’Omero
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GRUPPO PROEL PROEL è un gruppo di società leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi audio, video, lighting, strumenti musicali e accessori destinati al mondo dello spettacolo e degli eventi, nonché al settore dell’installazione: Proel S.p.A., capogruppo con sede in provincia di Teramo; Turbosound, con sede in Gran Bretagna; Proel America, con sede a Miami; Eurosell e EVR Media, con sede principale a Udine.
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uscita di sicurezza
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la vita è bella divudi tempo rubato qb un’ottima annata adagio con gusto
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Non lo so
123 La lampada di Aladino 125 Sgombro in scapece 127 Trentino, piacevolmente fruttato 128 A Genova il pesce d’aprile
Tra i colori di Marrakech
Autoabruzzo. Concessionaria BMW e MINI per vocazione.
i partner...
OPIFER S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65020 Rocca Morice (Pe) Via Collarso, 48 www.opifer.it - e-mail: info@opifer.it
SEA IMPIANTI - DI GIACINTO S.n.c. [anno di fondazione 1999] 64025 Pineto (Te) Via V. Alfieri, 10 tel./fax 085.9495281 e-mail: pirfeliceluciano@virgilio.it
SO.DI.FARM. S.r.l. [anno di fondazione 1976] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Adige, 5 tel. 085.4461437 - fax 085.4461192 www.sodifarm.it - e-mail: info@sodifarm.it
COLTIVATORI DIRETTI TOLLO S.c.a.r.l. [anno di fondazione 1962] 66010 Tollo (Ch) Via Don Morosini, 104 tel. 0871.961117 - fax 0871.961595 e-mail: tolloccdd@tin.it
SIA Servizi Integrati Assindustria S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66100 Chieti - Via F. Viaggi, 7 tel. 0871.3595291 - fax 0871.321605 www.siaservizi.com - e-mail: siaservizi@tin.it
F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it
IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO SPECIALI
AGRICOLFIDI ABRUZZO S.C.A.R.L. [anno di fondazione 2001] 66026 Ortona - Via Marina, 25 tel. 085.9061118 - fax 085.9064724 e-mail: mirascar@tin.it
SOTAR S.r.l. [anno di fondazione 1993] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Bolzano, 16 tel. 085.4463686 - fax 085.4463684 www.sotar.it - e-mail: info@sotar.it
CONCORDE S.r.l. 65126 Pescara Via M. Polo, 73 tel. 085.64154 - fax 085.64433 www.concordeairsea.it e-mail: info@concordeairsea.it
JFG JUNIOR FASHION GROUP S.r.l. [anno di fondazione 2003] 66026 Ortona (Ch) C.da Tamarete tel. 085.905141 - fax 085.9051491 www.jfgroup.it - e-mail: info@jfgroup.it
SOLUZIONI SOFTWARE S.r.l. [anno di fondazione 1986] 66020 S.Giovanni Teatino (Ch) Via Pietro Nenni, 124 tel. e fax 085.4465221 www.soluzioni-sw.it - e-mail: info@soluzioni-sw.it
CONGLOMERATI INERTI CALCESTRUZZI
INERTI VALFINO S.r.l. [anno di fondazione 1978] 65010 Elice (Pe) - C.da Madonna degli Angeli, 132 tel. 085.9609188 - fax 085.9609746 e-mail: inertivalfino@libero.it
Concessionaria BMW Concessionaria MINI
Autoabruzzo Via Amendola, 300 - Tel. 085 432511 SAMBUCETO (CH) Strada Provinciale, 23 - Tel. 0872 57194 MOZZAGROGNA (CH)
DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it
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ITALPOL S.r.l. [anno di fondazione 1986] 66100 Chieti Via E. Piaggio, 21 tel. 0871.560249 - fax 0871.575597 www.sitvalsrl.it - e-mail: dematteis@sitvalsrl.it
Tra i colori di Marrakech
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etta la “perla del sud”, fondata verso il 1062, patrimonio dell’UNESCO, seconda città del Marocco e polo culturale dell’Africa del nord. Sono le credenziali dell’affascinante Marrakech. Accoglie e sorprende i visitatori esibendo i fasti del passato mischiati ad evidenti tracce di modernità, volute dal giovane sovrano Mohamed VI. Sulle strade circolano, caoticamente, centinaia di autobus e taxi che collegano con efficacia l’estesa area metropolitana, popolata da quasi un milioni di persone. I deserti del sud sono a due passi, basta superare i 2660 metri dell’imponente barriera montuosa nei
Luogo di scambi e contrattazione estenuanti, ma anche punto di ritrovo. Approfittando della presenza del Corpo di Polizia Turistica, e adottando le dovute cautele, si possono scoprire vicoli pieni di tappeti colorati, monili, stoffe, borse e scarpe in cuoio, spezie e piatti tipici. È un’esperienza indimenticabile, alla portata di tutti. Un vero sogno per gli appassionati di storia e cultura. Una scoperta per chi vuole conoscere le meraviglie del mondo
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pressi della città: l’Alto Atlante occidentale. A Marrakech coesistono l’arretratezza della periferia e la modernità del centro. Note catene di negozi e fast food, locali alla moda e l’ultramoderna stazione ferroviaria, non fanno rimpiangere l’Occidente. Ma i tesori sono nella Medina, la città vecchia che all’interno della cinta muraria cela il fascino di Place Jemma el-Fna. Si rimane estasiati guardando gli incantatori di serpenti, i riad - abitazioni suntuose, costruite attorno ad un cortile interno, abbellito da giardini e fontane - e, soprattutto, il suk (mercato). È un concentrato di tradizioni artigianali e culturali.
Un motivo in più: volare da Pescara È una delle mete proposte dal gruppo FlyOnAir per la prossima stagione estiva. Il primo volo è programmato per il 20 settembre, ma già adesso è possibile usufruire di promozioni visitando il portale della compagnia: www.flyonair.it. Il costo del biglietto è di circa €100,00 a tratta. In poche ore di volo si arriva a Marrakech, dove pochi o molti dirham (moneta locale) non fanno la differenza. Si trovano veramente soluzioni per tutte le tasche.
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passione motori
Un bolide da guidare ad occhi chiusi
Da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi e con una tenuta di strada assoluta. Grazie al telaio Active Drive, la nuova Laguna coupè è una sportiva di razza dal grande comfort
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A
tletica, guizzante, sportiva. Ecco la nuova Laguna coupé, un concentrato di forza esplosiva ed eleganza. Il design fluido dell’insieme conferisce una sensazione di piacere estetico che combacia alla perfezione con la facilità di guida. In proporzioni perfettamente armoniche (4,64 metri di lunghezza e 1,83 metri di larghezza) si inseriscono linee distintive che partono dalla base della calandra e risalgono velocemente lungo le fiancate. Un espediente che sottolinea con eleganza i parafanghi e valorizza le spalle possenti della vettura. L’impatto e la sensazione di potenza assoluta vengono esaltati dal cofano motore con nervatura centrale e da proiettori anteriori di nuova generazione. La parte posteriore, invece, è caratterizzata da sbalzo corto e gruppi ottici larghi e sottili. Un mix di raffinatezza e aggressività che si manifesta soprattutto di notte, con i ripetitori laterali che si distinguono dalle linee sottili dei diodi rossi. Volante in mano e piede sul pedale: ecco la miccia che accende la sportività della nuova Laguna
» redazionale in collaborazione con Mondocar srl
coupé. Il telaio Active Drive, altamente tecnologico, conferisce agilità e stabilità alla vettura, risultando funzionale non soltanto al piacere di guida, ma anche all’assoluta sicurezza della tenuta di strada: sembra di viaggiare su rotaie! Sia in città che su tracciati particolari, guidare questo bolide diventa la cosa più facile del mondo. Grazie alla traiettoria ottimale ed intuitiva, Renault Laguna coupé garantisce un piacere di guida ineguagliato. Il controllo del rollio, basato
su regolazioni specifiche, trasmette ai passeggeri la sensazione di un’auto che sterzi in piano; l’assenza di fenomeni dinamici transitori nelle prime curve e la precisione delle angolazioni ridotte del volante rendono la guida particolarmente gradevole. In tema di sicurezza attiva, il telaio Active Drive a quattro ruote sterzanti eccelle non soltanto in condizioni di frenata difficili (aderenza asimmetrica, controllo elettronico della stabilità) ma soprattutto in occasione delle manovre di scanso ostacoli. Il comfort a bordo procura una reale serenità ai passeggeri che, in qualunque situazione, sono consapevoli di questo livello di sicurezza attiva senza pari. Tra le versioni disponibili segnaliamo la 3.0 dCi V6 da 235 cavalli: un motore silenzioso e meno “assetato” di benzina che rende la vettura adatta ai “veterani” della strada, abituati a grandi distanze. Le prestazioni? Tranquilli: da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi. Questa è la risposta più emblematica. Provatela presso la concessionaria Mondocar di Chieti Scalo
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i partner...
PIERANGELO AUTOTRASPORTI S.n.c. [anno di fondazione 1972] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 25 tel. 085.4464808 - fax 085.4464464 www.pierangelotrasporti.it - e-mail: info@pierangelotrasporti.it
PROGETTO INFORMATICA S.n.c. [anno di fondazione 1985] 65010 Spoltore (PE) – Via F. Fellini, 2 c/o Centro Comm.le “L’ARCA” Tel. 085.414992 - fax 085.4174229 www.proginf.com e.mail : info@proginf.com
MPIM di MARIO PAPARELLA [anno di fondazione 1986] 66020 Sambuceto (Ch) Via Chiacchiaretta, 37 tel. 085.4461210 - fax 085.4460236 www.mpim.it - e-mail: mario@mpim.it
TOP SOLUTIONS [anno di fondazione 2003] 65128 PESCARA Via Raiale 110 bis - 2° piano tel. fax 085 4313962 www.topsolutions.it e-mail: info@topsolutions.it
Massimo Paolini Mobili per ufficio - Pareti attrezzate e divisorie per ufficio
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GTM S.r.l. 64020 Scerne di Pineto (Te) Via dei Pastai - Zona Industriale Tel. 085.9462146 - Fax 085.9461445 www.gtmsrl.com - e-mail: info@gtmsrl.com
Massimo Paolini - Sara assicurazioni [anno di fondazione 1968] 66100 Chieti Piazza Garibaldi, 3 tel. 0871.323095 - fax 0871.347316 www.sara.it - e-mail: ag6220@saraagenzie.it
MANZONI S.r.l. [anno di fondazione 1992] 67031 Castel di Sangro (Aq) Via Ponte Nuovo, 52 tel. e fax 0864.840302 e-mail: centrostudi.manzoni@tin.it
NORDIMPIANTI SYSTEM S.r.l. [anno di fondazione 1975] 66013 Chieti (Ch) Via Erasmo Piaggio, 19/A - Zona Industriale Chieti Scalo tel. 0871.540222 - fax 0871.562408 www.nordimpiantisystem.com e-mail: info@nordimpiantisystem.com
LEONE GABRIELE S.r.l. [anno di fondazione 1967] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica - c.c. Ibisco F 9/10/11 tel. 085.95165 - fax 085.9508923 www.leonegabrielesrl.com e-mail: info@leonegabrielesrl.com
DANIVA S.r.l. [anno di fondazione 1999] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. C 19 tel. e fax 085.959192 www.daniva.eu - e-mail: info@daniva.eu
LA PANORAMICA [anno di fondazione 1948] 66100 Chieti Via Picena, 52 tel. 0871.344969 - fax 0871.346507 www.gruppolapanoramica.it e-mail: info@gruppolapanoramica.it
D’AMBROSIO s.r.l. [anno di fondazione 1991] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. B/8 tel. 085.9506217 - fax 085.9500073 www.dambrosiosas.com e-mail: info@dambrosiosas.com confezione abbigliamento maglieria pronto moda
EUROFIL S.r.l. [anno di fondazione 1993] 64035 Castilenti (Te) C.da Cancelli, 11 tel. 0861.99971 - fax 0861.999493 www.eurofil.it - e-mail: eurofil@eurofil.it
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DIEFFE S.r.l. [anno di fondazione 1969] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. D - 3/4/5 tel. e fax 085.950563 e-mail: dieffesrl@yahoo.it
divudi
Non lo so data di uscita in DVD: 2008 regia: Fratelli Di Felice soggetto e sceneggiatura: fratelli Di Felice cast: Cristiano e Alessandro Di Felice, Clarissa Leone, Fulvio D’Alberto, Sandro Di Scerne, Giustino Luciani e con la partecipazione di Giampiero Mancini. produzione: Ròfilm in collaborazione con Gianluca Arcopinto durata: 74 minuti trama: entroterra abruzzese. Mario Ferzetti ha un’avviata impresa edile e una famiglia apparentemente felice composta dalla moglie Anna e dai due figli, Gianni, agente immobiliare per conto dell’impresa di famiglia, e Marco, studente di filosofia all’università di Bologna. Un investimento sbagliato fa fallire l’impresa. Marco è costretto a ritornare al paese, mentre Gianni si ritrova improvvisamente senza lavoro. Ma per fortuna ci sono gli amici di sempre. Nulla è cambiato e il Pirellone, una sorta di “centro sociale” fondato un decennio prima, esiste ancora. Gianni e Marco con i vecchi amici si ritrovano per un po’ a vivere una seconda adolescenza, ma da adulti è un “gioco” che regge poco. Per i due fratelli la perdita dei propri obiettivi e lo sgretolarsi delle certezze che si erano costruiti cambierà il corso degli eventi.
U
n film indipendente. Settantaquattro minuti che scorrono veloci e in modo intenso. Non lo so è un film sulla mancanza di comunicazione. Non tutti sono capaci di migliorare la propria vita. Il futuro non è scritto. «Appartenere allo stesso codice genetico non determina un legame - recita lo slogan con cui si presenta il film - i legami vanno costruiti con la comunicazione evitando l’orgoglio». Il corso degli eventi rappresenta per alcuni la possibilità di scegliere coraggiosamente una vita diversa, ma per altri sono forse meglio le false certezze. Per altri Non lo so...come hanno scelto di intitolare il film, i due giovanissimi registi abruzzesi: Alessandro (Pescara, 1977) studi (abbandonati) in Scienze della comunicazione all’università di Teramo per frequentare il Centro Teatro Attivo a Milano e iniziare a muovere i primi passi sul palcoscenico; e Cristiano (Pescara, 1981), diploma e poi Roma, per frequentare diverse scuole di teatro, tra cui quella di Enzo Garinei. Prima di cominciare a lavorare insieme fondano una casa di produzione indipendente, la Ròfilm. Non lo so è il loro primo lungometraggio prodotto da Gianluca Arcopinto che ha subito creduto nelle loro capacità e nella voglia di fare. I due fratelli che vivono e lavorano in Abruzzo (e non hanno affatto intenzione di andarsene), hanno un’energia e una grinta fuori dal comune. Lavorano in simbiosi, legati da una forza speciale dalla quale scaturisce la loro creatività e il loro ingegno
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i partner...
WTC ABRUZZO S.r.l. [anno di fondazione 2006] 65127 Pescara Viale Pindaro c/o Condominio “P.zza Accademia” tel. e fax 085.6921092 www.wtcpescara.com e-mail: info@wtcpescara.com
SO.C.C.A.M. S.r.l. [anno di fondazione 1982] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. 085.960721 - fax 085.96675 e-mail: c.trubia@tin.it
CERTIEURO S.r.l. [anno di fondazione 2004] 65100 Pescara Via San Marco, 3 tel. 085.4312170 - fax 085.88431149 www.certieuro.com e-mail: certieuro@certieuro.com
CONFINDUSTRIA ABRUZZO 67100 L’Aquila Nucleo Ind. loc. Campo di Pile tel. 0862.317207 - fax 0862.311929 www.confindustria.abruzzo.it e-mail: info@confindustria.abruzzo.it
MAR.COM. MEDICALE [anno di fondazione 2000] 65016 Montesilvano (Pe) Via Verrotti, 25 tel. e fax 085.4492556 www.marcomedicale.biz e-mail: vendite@marcomedicale.biz
COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it
FREE S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65015 Montesilvano - Via Verrotti, 142 tel. 085.4451749 e-mail: free_srl@libero.it
MOBILFINO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Nuc. Ind.le Piano di Sacco, 13 tel. 085.9690145 - fax 085.9690022 www.mobilfino.com - e-mail: infocasa@mobilfino.com
MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it
SFERA S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65016 Montesilvano (Pe) Corso Umberto I, 372 Tel. 085.4458839 r.a. - Fax 085.4483084 www.sferapescara.it - e-mail: posta@sferapescara.it
Perizie Assicurative e Consulenze Tecniche
PATTARA CONSULTING s.a.s. [anno di fondazione 1996] 66023 Francavilla al Mare (Ch) sede operativa: Via Bachelet, 4 tel. e fax 085.817361 e-mail: alessiopattara@libero.it
MAZZOCCHETTI LUCIANO [anno di fondazione 1983] 66100 Pescara Strada Vic. Acquatorbida, 17 tel. 085.4462666 - fax 085.4464075 www.lucianomazzocchettitrasporti.191.it e-mail: info@lucianomazzocchettitrasporti.191.it
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DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it
Attrezzature e personale per la tutela ambientale ed il trattamento delle acque
SIVAM S.r.l. [anno di fondazione 1995] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/F tel. 085.4972130 - fax 085.4973667 www.sivam.com - e-mail: sivam@sivam.com
tempo rubato Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere. Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore
Luis Sepulveda
La Lampada di Aladino Guanda
il romanzo in breve Il libro raccoglie dodici nuovi racconti, che espongono i valori principali dello scrittore cileno: l’amicizia, la compassione, l’impegno politico e sociale, l’amore in tutte le sue declinazioni. Una galleria ricca di ricordi, piccole perle letterarie e personaggi unici. Tra questi il ritorno di una figura molto amata dai lettori di Sepùlveda, Antonio José Bolívar Proaño, il Vecchio, protagonista dell’indimenticabile romanzo “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”. Legato da profonda amicizia agli indigeni shuar, che lo considerano uno di loro, il Vecchio ritorna al suo villaggio, nella foresta, distrutto in seguito alle ostilità tra Perù e Ecuador. Intensi anche gli altri racconti che mostrano eleganza e profondità narrativa: dalla visione di una notte d’estate ad Alessandria d’Egitto, all’avventura del Turco, venditore ambulante in terre deserte e desolate, dalla delusione di un nano alla storia commovente del piccolo lustrascarpe, a cui una combriccola di amici restituisce la dignità e il guadagno della giornata, “lucidandosi l’anima” con un gesto di generosità, dettato dall’amore per la giustizia sociale. Come si legge nella seconda di copertina “Sono storie che nella varietà dei toni e delle atmosfere ci restituiscono tutto il suo mondo letterario… A correre fra queste pagine è la convinzione che certi sentimenti aiutano ad affrontare le asprezze dell’esistenza”.
le prime trenta righe Al tramonto cadde il vento sabbioso del deserto e il vecchio Mediterraneo unì il suo odore salmastro all’aroma sottile delle magnolie. Era il momento migliore per uscire dalla casa museo di Kavafis, povera ma dignitosa, e fare una passeggiata per le viuzze di Alessandria prima di tornare in albergo. L’aria era inebriante. Mi venne sete e ricordai che nel minibar della camera mi aspettava una bottiglia di spumante catalano comprata all’aeroporto di Madrid. Mi sembrò un buon motivo per affrettare il passo e così tirai dritto davanti agli invitanti tavolini all’aperto di svariati locali: non avevo voglia di bere il caffè dolce degli egiziani o l’odorosa birra analcolica, insulsa come i precetti religiosi che la imponevano. La prima cosa che feci arrivando in albergo fu verificare la presenza della bottiglia. Era lì, orizzontale e fredda, e a quanto pare non era passata inosservata agli occhi del personale di servizio, perché delle mani anonime e laiche avevano avuto la gentilezza di lasciare due coppe da champagne sulla consolle. «Chiunque tu sia, ti benedico» mormorai aprendo la porta del balcone. Avevo comprato lo spumante per festeggiare la visita alla biblioteca di Alessandria, una costruzione ultramoderna disegnata da un architetto norvegese che alla fine però mi aveva deluso, perché negava il mare all’edificio. Perciò uscii sul balcone deciso a brindare al poeta Costantino Kavafis.
l’autore
Scrittore tradotto in quindici Paesi, Luis Sepúlveda nasce in Cile nel 1949. Viaggiatore e poeta, comincia prestissimo la sua attività di scrittore militante. Nel 1969 vince il Premio Casa de Las Américas con la raccolta di racconti Crónicas de Pedro Nadie. Nei primi anni ’70 si dedica completamente all’attività politica, subendo il carcere e la tortura. Lo consacrano al successo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore e Il mondo alla fine del mondo. Ma anche libri come Un nome da torero, La frontiera scomparsa, Incontro d’amore in un paese in guerra, Diario di un killer sentimentale, Patagonia Express, Le rose di Atacama, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare e molti altri.
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qb ovvero quanto basta per divertirsi in cucina e mangiar bene
La ricetta del ristorante Al Metrò
Sgombro in scapece Una ricetta tradizionale proposta in chiave moderna. Gli ingredienti sono quelli di sempre, ma cambiano cotture, consistenze e temperature. «In questo modo provochiamo il cliente, stimolandolo ad una riflessione gastronomica»
Nicola e Antonio Fossaceca
SGOMBRO IN SCAPECE ESPRESSA Ingredienti. Per la scapece: 150 grammi di farina 00, 10 gr. di sale, 6 gr. di zucchero, 1 gr. pistilli di zafferano dell’Aquila, 200 gr. di acqua, 20 gr. di lievito di birra. Per la salsa: 40 gr. di aceto di vino bianco, 50 gr. miele, 70 gr. di olio extravergine d’oliva. Preparazione. Eviscerate gli sgombri, lavateli e scolateli. Poi spellateli e deliscateli con l’ausilio dell’apposita pinzetta. Fateli asciugare e tagliateli prima di cuocere in pezzi da 40 gr. Per la scapece: preparate una pastella mescolando acqua, lievito, farina, sale, zucchero e zafferano, e lasciate lievitare per 20 minuti circa. Immergete lo sgombro nella pastella e friggetelo subito in olio di arachidi a 140°. Per la salsa: emulsionate con mixer ad immersione o frusta tutti gli ingredienti per 2 minuti. In un piatto piano adagiare il crescione lavato e asciutto, poi la scapece preparata né bollente ma neanche troppo fredda (la sua croccantezza potrebbe essere a rischio). Completate con la salsa e il sale
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Al Metrò San Salvo Creatività e tecnica al servizio delle materie prime. Nicola Fossaceca è da molti considerato uno degli chef – non solo abruzzesi - più promettenti. Al Salone del Gusto 2008, a Torino, ha ricevuto convinti consensi dai numerosi commensali intervenuti nello stand abruzzese proprio per conoscere la sua cucina di mare. È aiutato in sala dall’insostituibile fratello Antonio. Un locale divenuto in poco tempo un sicuro punto di riferimento per gli amanti del pesce. Al Metrò è a San Salvo Marina, in via Magellano, 35. Tel. 0873/803428. Chiuso domenica sera e lunedì.
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un’ottima annata » di Nicola Boschetti
Trentino, piacevolmente fruttato
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i parte dal Trentino. Iniziamo da qui e da questo numero un nostro personalissimo “giro d’Italia enologico” che ci porterà, mese dopo mese, a scoprire la grande varietà di vini del Belpaese. Trentino, non Alto Adige: manteniamo distinte le due zone. Sono molto diverse, per questioni politiche, territoriali, culturali ma anche enologiche. Per esperti ed appassionati, il Trentino è una garanzia. La sua storia, in perfetta simbiosi con il suo ambiente e con la grande cultura dei suoi abitanti, vanta una “biblioteca” di uve autoctone che regalano profumi e sapori totalmente diversi da quelli alla “moda”. Salvo qualche eccezione, i vini sono piacevoli e fruttati, con una freschezza quasi scontata in
queste zone. Mai troppo pesanti o troppo “balestrati”. Lo Chardonnay, la Nosiola, il Traminer, il Pinot Bianco, il Sauvignon, il Teroldego, la Schiava, il Pinot Nero, il Cabernet Franc, il Moscato Rosa, sono solo una parte dei vitigni prodotti con un disciplinare che vanta una zonizzazione molto selettiva (non dimentichiamoci che è un territorio montuoso). Un capitolo a parte merita la produzione di bollicine, sia le più ricercate sia i prodotti più comuni. Sono tutti caratterizzati da una grande beva e da una storia che dura da più di un secolo. Nella splendida valle di Trento è affascinante vedere questi vigneti composti ed educati che creano un immaginario simile, almeno in piccola parte, alla zona dello Champagne. Non per niente è stato un
produttore trentino, Giulio Ferrari, che all’inizio del secolo scorso, dopo una lunga permanenza in Francia, decise di produrre “bollicine” nella sua terra. Un successo che dura da molti decenni. Grazie ad un disciplinare rigido, alcune bottiglie non ci fanno rimpiangere il mitico Champagne. Il Trentino è dunque una zona che accomuna bellezza paesaggistica ad un repertorio di vini per tutte le esigenze e tutte le tasche. Basta trovarli. Non esistono regioni meglio delle altre, esistono solo luoghi diversi e il vino ha questo grande potere: farci conoscere luoghi, maturare esperienze, darci soddisfazioni e delusioni. Ma tutto in maniera molto piacevole. Alla prossima tappa, fra un mese si riparte
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Attenti a questi 2 San Leonardo rosso Vallagarina IGT ‘97 Un grande rosso, rappresentativo della più moderna viticoltura trentina. Il San Leonardo ‘97, dopo quasi 12 anni, è di un’eleganza fuori dal comune. I 3 vitigni utilizzati (Cabernet Sauvignon 60% - Cabernet Franc 30% - Merlot 10%) e i successivi affinamenti separati, danno alla vista un colore rosso cupo con leggere sfumature granato. Al naso è pulito. Frutta rossa matura, spezie, sotto bosco di ottima persistenza. In bocca una sorpresa. Freschezza, ancora dotato di tannini vivi e morbidi, con gusto pieno e grande complessità di sapore. Eccellente con carne al sangue e piatti elaborati. Aprite la bottiglia un’ora prima e usate bicchieri ampi, ma non troppo. Sarà bello riassaggiarlo tra un paio d’anni. Prezzo indicativo € 50,00 Tenuta San Leonardo Frazione Borghetto all’Adige Località San Leonardo - 38060 AVIO (Tn) Tel. 0464.689004 – Web: www.sanleonardo.it
Trento brut Castel Monreale Una bollicina quasi sconosciuta. Se però si conosce la sua identità si capisce immediatamente perché questo prodotto è così strepitoso. Un appezzamento di proprietà che sfiora i 40 ettari, tutti di un pezzo (e vi assicuro che è cosa rara). Una maturazione sui lieviti che va oltre i quattro anni. Alla vista si presenta giallo oro brillante con ricco perlage e cremosa spuma. I profumi sono quelli della mela gialla, associata a frutti tropicali. Sentori di pane caldo. In bocca è fragrante, sapido, di una briosità che accarezza il palato e lascia una buona persistenza. Va bevuto freddo, molto freddo, in bicchieri a tulipano, non larghi ma slanciati. Si accosta piacevolmente ai piatti di pesce, formaggi freschi ed eccelle con gli stagionati di maiale. Molto giovane, durerà ancora diversi anni. Prezzo indicativo € 30,00 Azienda Vitivinicola Castel Monreale Via Monreale 8 - Faedo (Tn) Tel. 0461.650462
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adagio con gusto » in collaborazione con Slow Food Abruzzo
A Genova il pesce d’aprile Quarta edizione di Slow Fish, la manifestazione organizzata da Slow Food dedicata al mondo ittico e alla pesca sostenibile. Tra le novità c’è persino il personal shopper. In scena al Teatro del Gusto il “Vecchia Marina” di Roseto degli Abruzzi
» di Tommaso Di Rino
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pazio al mercato di pesce fresco e conservato, ai Presìdi del mare, alle comunità del cibo, alle isole del gusto. E convegni, incontri, dibattiti su temi quali la produzione ittica sostenibile e il consumo responsabile. Torna, dal 17 al 20
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aprile, Slow Fish, la manifestazione dedicata al mondo ittico organizzata a Genova da Slow Food e Regione Liguria, in collaborazione con il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. L’evento internazionale, a cadenza biennale, è un’importante occa-
sione di dibattito sul futuro di un settore che coinvolge 18 nazioni appartenenti all’Ue e non – e che vive un momento particolarmente difficile. Basti pensare che in otto anni – come ha evidenziato una recente indagine di Repubblica – i pescatori italiani sono passati da
» foto: archivio Slow Food
48mila a 30 mila e le barche da 20mila a 14mila. In Abruzzo restano 6mila addetti e 800 pescherecci e un mare “arato” da strascichi che incidono solchi di metri sul fondo, al punto che «chi passa dopo non pesca niente per settimane». E poi c’è l’allarme pangasio, il pesce divenuto in poco tempo il più utilizzato nelle mense scolastiche ed aziendali. Solo che è un pesce d’acqua dolce, non di mare: arriva dal Mekong, uno dei fiumi più inquinati del mondo. «E’ congelato e trattato con tripolifosfato
– denuncia Carlo Petrini, presidente internazionale di Slow Food – costa meno di un euro al chilo e può essere scambiato per cernia o sogliola. Qualità nutrizionali? Nessuna. La nostra acciuga è infinitamente meglio». Ecco allora che le buone pratiche da adottare per aiutare il mare a vivere e per educare il gusto del consumatore diventano il lait motive della manifestazione. In questa prospettiva, la novità dell’edizione 2009 è il personal shopper, un esperto che accompagna tra i al centro, il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento. Alla sua destra Carlo Petrini
banchi del mercato i visitatori durante l’acquisto del pesce, per scoprire l’immensa varietà dell’universo ittico e per dare rilievo a quelle specie che, magari poco conosciute, sono buonissime in cucina. La didattica della manifestazione continua con L’alice nel mare delle meraviglie, uno spazio dove si impara a riconoscere e scegliere il pesce attraverso un programma creato ad hoc per le scolaresche, e Gusto o sbagliato, un percorso alla scoperta dei 5 sensi dedicato ai più piccoli. Mentre i due laboratori Pensa che mensa sono organizzati per far incontrare e discutere gli esperti del settore e gli operatori sui temi più scottanti riguardanti il pesce nella ristorazione collettiva. Ritorna poi la campagna Mangiamoli giusti: apprendere le regole per l’acquisto e il consumo consapevoli e intelligenti dei prodotti ittici. Sempre ricca è la sezione espositiva e commerciale di Slow Fish. Non poteva dunque mancare il mercato, luogo in cui trasmettere conoscenze e indicazioni applicabili per la spesa di tutti i giorni. Qui
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adagio con gusto
è possibile trovare pesce fresco e conservato, olio, spezie, sale, alghe e derivati. Agli espositori, italiani ed esteri, è stato richiesto di non utilizzare conservanti e aromi artificiali e di non vendere tonno rosso, pesce spada, anguilla e salmone, tutte specie a serio rischio d’estinzione. Sempre all’interno del mercato si trovano i Presìdi del mare (15 italiani e 9 internazionali) e 10 comunità del cibo, esempi concreti di come i pescatori possano vivere in sintonia con il proprio territorio preservando la fauna ittica e valorizzando il proprio lavoro tramite l’offerta di un pescato buono, fresco di giornata, assieme a trasformati di qualità. A Slow Fish i momenti d’informazione e approfondimento sono affrontati nei Laboratori dell’acqua, mentre tornano, come in tutte le manifestazioni Slow Food, le degustazioni guidate dei Laboratori del Gusto. Ma la cultura si fa anche a tavola, ecco dunque l’Enoteca dove poter assaggiare i vini che si sposano al meglio con i piatti a base di pesce e le Osterie del mare, le Isole del Gusto e le Cucine di strada, per esperienze nuove alla scoperta delle specialità ga-
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stronomiche dei più svariati territori. Il cibo di strada rappresenta la più antica e autentica forma di ristorazione legata al territorio e in Italia è correlata con le specialità regionali. Dopo il successo riscosso al Salone del Gusto, per la prima volta a Slow Fish arrivano le Cucine di strada, ovviamente con specialità legate al mondo del mare. Sono cibi semplici, da consumare in piedi, passeggiando fra gli stand del Mercato o guardando le barche dei pescatori dal nuovo padiglione costruito sul mare. Contemporaneamente, i visitatori possono trovare uno spazio dedicato ai panini: Panini d’aMare. Sono preparati sul momento con pane di Vinca, verdure di stagione e pescato del Mar Ligure. Il Teatro del Gusto è uno spazio pensato per ammirare dal vivo le mosse dei migliori chef italiani e stranieri mentre preparano in diretta i loro piatti. Il teatro ha un suo palcoscenico e una platea con 60 posti a sedere per ospitare il pubblico. Uno schermo proietta le immagini riprese da telecamere che seguono passo passo i gesti dei cuochi, consentendo di seguire in ogni dettaglio la preparazione dei piatti.
Domenica 19 aprile, alle ore 13.00, si esibisce un’Osteria abruzzese, il Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi. Gennaro D’Ignazio, insieme con la sorella Loredana e il cognato Giovanni Parnanzone, gestisce un ristorante dove si utilizzano pesci noti e meno noti ma rigorosamente del pescato locale: crudi, marinati, bolliti, fritti e grigliati. Per il programma completo della manifestazione: www.slowfish.it
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Le arance che profumano di mare Una bella manifestazione sulla costa dei trabocchi risveglia in Abruzzo l’interesse per gli agrumi a chilometri zero
» di Bruno Scaglione
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el periodo della raccolta delle arance, dalla metà del 1800 fino ai primi anni 50, la strada che da Fossacesia e Ortona va alla stazione e al porto di S. Vito Chietino - l’attuale statale adriatica, allora poco più di un sentiero - era percorsa da innumerevoli carretti che portavano dentro cesti di vi-
mini foderati di paglia, profumati agrumi. Gli agrumi provenivano da circa quattrocento ettari coltivati, lungo i dodici chilometri della costa dei trabocchi dei comuni di Fossacesia, Rocca S. Giovanni, S. Vito, Ortona. Le loro destinazioni erano i mercati del nord Europa, degli Stati Uniti, della Dalmazia.
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Ad.Venture
La bontà è un dono di natura. DELVERDE INDUSTRIE ALIMENTARI S.p.A. 66015 Fara San Martino • Abruzzo Italy • Tel. +39 0872 9951 • Fax +39 0872 994000 www.delverde.it • e-mail info@delverde.it
adagio con gusto
laboratorio del gusto: la fiduciaria Slow Food Lanciano, Silvana Pasquini, con il cuoco Ermanno Di Paolo
I “giardinieri” - così si chiamavano i produttori di arance - erano agricoltori benestanti. L’agrumicoltura a quei tempi era una attività da reddito. La crisi economica del ‘29, le gelate del ‘29 e del ‘56, i nuovi paesi produttori, misero in ginocchio questa attività, facendola pressoché scomparire. Oggi conta circa una trentina di ettari, 6-7 mila piante di cui di-
verse secolari, quasi quaranta i produttori, ma un nuovo interesse sta rinascendo, soprattutto grazie all’interesse dell’associazione “Agrumi Costa dei Trabocchi” e del suo dinamico presidente Rinaldo Verì che ha coinvolto nell’azione di recupero e rilancio l’ARSSA, Slow Food e diversi produttori. Quando sia iniziata la storia con precisione non si sa, ma si ritie-
ne probabile tra il XVII e il XVIII secolo, quando profughi ebrei sefarditi riparati nel Regno di Napoli dalla penisola iberica - dopo il terremoto accompagnato da maremoto che nel 1627 devasto tutto il comprensorio frentano - si stabilirono nell’area e cominciarono la sua ricostruzione, edificando villaggi, ma anche trabocchi e piantando alberi fra cui gli aranci, che
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comunicazione aziendale
» Farnese vini
Edizione, cinque autoctoni V
ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.
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«Nascono i nostri frutti»
vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.
FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com
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adagio con gusto
forse proprio per la provenienza di queste popolazioni si chiamano ancora oggi purtuhalle. Gli agrumi coltivati sono prevalentemente vecchie varietà di arance
sia a polpa gialla che pigmentata e oggi l’associazione, di concerto con l’ARSSA, sta procedendo al censimento di queste coltivazioni e allo studio del germoplasma per
identificare con buona approssimazione le varietà. I mandarini e i limoni, sempre varietà antiche, sono stati introdotti più recentemente, si ritiene
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adagio con gusto
ai primi del novecento. I “coltivi” (giardini) sono quasi tutti declivi e prospicenti il mare e da esso difesi con frangivento naturali costituiti
da “fratte” e canneti. L’associazione è oltremodo impegnata nella creazione per i propri associati di un disciplinare per la produzione
delle marmellate e altri trasformati da commercializzare con il marchio Agrumi della costa dei trabocchi, le arance che profumano di mare. La manifestazione denominata “La vianova delle arance” che si è svolta il 1 marzo 2009 sulla statale adriatica in località Vallevò, la terza, organizzata insieme a Silvana Pasquini attenta e concreta fiduciaria della condotta Slow Food di Lanciano, con un fitto e interessante programma ha visto numerosi partecipanti che si sono dedicati agli acquisti di prodotti freschi, ma anche di marmellate, canditi e “cellipieni” farciti di marmellata, una vera bontà. Ma non sono mancate occasioni formative: preparazioni estemporanee di marmellate e gelatine con lo chef Ermanno Di Paolo e laboratori di analisi sensoriali con la mia guida. Oltre che momenti culturali con una conferenza dello storico del paesaggio Aurelio Manzi
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i partner...
MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it
Perizie Assicurative e Consulenze Tecniche
SFERA S.r.l. [anno di fondazione 2003] 65016 Montesilvano (Pe) Corso Umberto I, 372 Tel. 085.4458839 r.a. - Fax 085.4483084 www.sferapescara.it - e-mail: posta@sferapescara.it
Attrezzature e personale per la tutela ambientale ed il trattamento delle acque
SIVAM S.r.l. [anno di fondazione 1995] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/F tel. 085.4972130 - fax 085.4973667 www.sivam.com - e-mail: sivam@sivam.com
DE NATURA [anno di fondazione2001] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) - Via Alzano, 78 tel. e fax 085.960597 - mobile: 3471939305 e-mail: denatura_pe@libero.it
LANGUAGES FOR COMMUNICATION [anno di fondazione 2006] 65127 Pescara Viale Pindaro, 23 - Piazza Accademia tel. 085.4516231 www.languagesforcommunication.it e-mail: info@languagesforcommunication.it
SATAM VIAGGI [anno di fondazione 1982] 65121 Pescara Via Chieti, 39/41 tel. 085.4210733 - fax 085.378140 www.gruppolapanoramica.it e-mail: satamviaggi@tin.it
GEKO s.n.c. di Luca & Marco Gialluca 66020 S. Giovanni Teatino (Ch) Via Trigno, 37 tel. 085.4461248 - fax 085.4406171 www.gialluca.it - e-mail: info@gialluca.it
DUE ELLE S.n.c. di Livi Luigi & C. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Treviso, 4 tel. 085.4462832 - fax 085.4460322 www.dueellecucine.it - e-mail: info@dueellecucine.it
Agenzia Pescara - Chieti
NRG ITALIA S.p.A. - Divisione Gestetner [anno di fondazione 1871] 65123 Pescara Via L. Muzii, 15 tel. 085.4213020 - fax 085.4221128 www.rossibruno.it - e-mail: info@rossibruno.it
DANIVA S.r.l. [anno di fondazione 1999] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. C 19 tel. e fax 085.959192 www.daniva.eu - e-mail: info@daniva.eu
D’AMBROSIO s.a.s. [anno di fondazione 1991] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Strada Lungofino - c.c. Ibisco comp. B/8 tel. 085.9506217 - fax 085.9500073 www.dambrosiosas.com e-mail: info@dambrosiosas.com
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A.B.Film Pellicole per Vetri Via Badette 13 64018 Tortoreto (TE) Tel. 0861737648 Fax. 0861/777482
eData S.r.l. [anno di fondazione 2000] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Roma, 10 tel. e fax 085.4460257 www.e-data.it - e-mail: info@e-data.it
ECOLOGICA ANZUCA S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Valle Anzuca, 18/D tel. 085.4917963 - fax 085.4918077 www.ecologicanzuca.it e-mail: info@ecologicanzuca.it
EUROFLORA S.r.l. [anno di fondazione 1982] 66013 Chieti Scalo (Ch) Via Penne, 37-39 tel. 0871.565569 - fax 085.565180 e-mail: euromaa@virgilio.it
Attrezzature e personale per il monitoraggio atmosferico e di sicurezza
Servizi Integrati di Sicurezza S.r.l. [anno di fondazione 2000] 65010 Spoltore (Pe) Via Mare Adriatico, 72/E tel. 085.4971521 - fax 085.4973121 www.sisworld.net - e-mail: info@sisworld.net
Verlicchi Casoli srl [anno di fondazione 1997] 66043 Casoli (Ch) Zona Ind. est tel. 0872.992111 - fax 0872.992154 www.verlicchi.it - e-mail: verlicchicasoli@verlicchi.it
M2MARINUCCI S.r.l. [anno di fondazione 1987] 66023 Francavilla al Mare (Ch) Via Nazionale Adriatica Nord, 57/B tel. 085.4911991 - fax 085.4913453 www.m2marinucci.it - e-mail: info@m2marinucci.it
Unione Industriali della Provincia di Pescara Unione Industriali della Provincia di Pescara [anno di fondazione 1945] 65128 Pescara - Via Raiale, 110 bis tel. 085.432551 - fax 085.4325550 www.confindustria.pescara.it e-mail: info@confindustria.pescara.it
F.LLI DI DONATO S.a.s. [anno di fondazione 1986] 65013 Marina di Città Sant’Angelo (Pe) Via Mulino del Gioco, 48 tel. 085.950509 - fax 085.959790 www.didonatosas.it - e-mail: info@didonatosas.it
STYLE PARQUET di Roberto Ciabarra [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Fonte di Moro, 29 tel. e fax 085960542
hanno collaborato
Giancarlo D’Annibale | abruzzo che produce | pag. 19 Quarantasette anni, è l’amministratore delegato della Rustichella d’Abruzzo S.p.A. l’azienda agroalimentare di Pianella che produce pasta di semola di grano duro e all’uovo. È anche amministratore unico della Byside S.r.l. società che si occupa di logistica e amministratore delegato della Meliora S.r.l. , società di commercializzazione di specialità alimentari dal mondo. Ricopre la carica di presidente della sezione agroalimentare dell’Unione Industriali della Provincia di Pescara. È stato vice delegato dell’Accademia Italiana della Cucina.
Luciano Fratocchi | primo piano | pag. 32 È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio conseguita presso la LUISS Guido Carli di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso il Dipartimento di Studi aziendali dell’università di Bologna. È stato visiting student presso la School of Management dell’university of Bath (UK) e del Department of Business Studies dell’università di Uppsala (Svezia). È stato docente di Organizzazione aziendale (Corso progredito) presso la LUISS Guido Carli di Roma, di Tecnica del Commercio Internazionale presso la facoltà di Economia dell’Aquila e di Tecnica industriale presso la facoltà di Economia di Ancona. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali (Sviluppo & Organizzazione, Sistemi & Impresa, Sinergie) ed internazionali (International Business Review, Industrial Management & Data Systems, Supply Chain Management An International Journal, International Journal of Business Performance Management) e con case editrici nazionali (Franco Angeli) ed internazionali (Palgrave).
Federica Ceci | marketing | pag. 59 Insegna in master e corsi di perfezionamento presso diverse università italiane. I suoi interessi di ricerca riguardano le teorie d’impresa, la gestione dell’innovazione, l’analisi delle implicazioni sulle competenze e sui confini d’impresa delle soluzioni integrate. Laureata in Economia e Commercio e ricercatrice presso l’università d’Annunzio, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Ingegneria Economico - Gestionale presso l’università di San Marino. Durante gli anni di dottorato, è stata visiting student presso il centro di ricerca Spru (università del Sussex) e la London Business School (UK) ed invited student presso l’università di Linkoping in Svezia ed il centro di ricerca INGENIO presso l’università Politecnica di Valencia in Spagna. Ha partecipato a conferenze internazionali (AOM 2007, Informs Annual meeting 2006, DRUID Tenth Anniversary Summer Conference 2005, European Accademy of Management 2005, DRUID Academy Winter 2005 PhD Conference). È “ad hoc reviewer” per le riviste International Journal of Technology Management; International Studies in Management & Organization, Industrial and Corporale Change e ha pubblicato su Journal of Management and Governance e Industry & Innovation.
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hanno collaborato
Filippo Paolini | norme&leggi | pag. 63 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Antonio Farchione | economia | pag. 66 Dottore commercialista, revisore contabile, iscritto all’albo degli analisti finanziari. Svolge da molti anni la sua attività come consulente aziendale, con incarichi, presso aziende pubbliche e private, nell’ambito del controllo di gestione e della valutazione degli investimenti. È stato promotore di diverse iniziative imprenditoriali delle quali ha poi curato la fase dello start-up. Formatore di lunga esperienza, continua a svolgere attività di docenza per conto di molte scuole di formazione, nelle aree di amministrazione & finanza e marketing & vendite. Da oltre 10 anni collabora con Ipsoa, scrivendo articoli sui temi legati all’amministrazione & finanza, alla pratica contabile & Pmi. Grande appassionato di arte contemporanea, studia gli aspetti che riguardano l’economia dell’arte. Attualmente, oltre ad essere titolare di uno studio di consulenza, è socio in varie società e ricopre anche la carica di amministratore di un’importante società che si occupa di internazionalizzazione delle Pmi.
Nicola Boschetti | un’ottima annata | pag. 127 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers riservata ai giovani professionisti. Ha avuto l’onore di essere il sommelier del pranzo ufficiale riservato all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, durante la visita a Chieti nel settembre 2005. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.
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segno dei tempi » di Vyck
I costi della politica Hai sentito quanto prendono i consiglieri alla regione abruzzo? quasi 11.000 Euro al mese
C’e’ da capirli: Sono tutti precari!
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