Marzo 2011

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marzo 2011 _ numero 52 _ anno VI

â‚Ź3,00

NUMERO

ISSN 1973-5383

www.abruzzoimpresa.it

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Q Da un’idea del mensile Abruzzo Impresa prodotto da Abruzzo Channel nasce il format televisivo Dire&Fare il nuovo talk show di approfondimento. È un immancabile appuntamento settimanale di 90 minuti per affrontare tematiche di attualità inerenti il nostro territorio. Autorevoli ospiti danno vita a dibattiti costruttivi finalizzati ad individuare il modo più idoneo per ridurre il divario tra parole e fatti. Realizzato nello studio televisivo del gruppo editoriale Ecco Italia. tutti i martedì su tVQ ore 21:00 e in replica la domenica ore 14:00


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Con questo numero parte il Codice QR, il nuovo servizio dedicato ai lettori di Abruzzo Impresa. Il codice QR è una tecnologia che vi permetterà di vivere la vostra rivista in una maniera nuova, usufruendo dei contenuti multimediali attraverso il semplice utilizzo del cellulare. Segui la facile procedura indicata sotto e scopri quanto è semplice entrare nel futuro. 4 semplici passi per utilizzare il nuovo servizio

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2. RICEVI UN SMS

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3. IL SOFTWARE SI AUTOINSTALLA

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€3,00

ISSN 1973-5383

IN COPERTINA Antonio e Nicola Saraceni foto di Simone Cerio

MARZO 2011 N°52 ANNO VI NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 10 MARZO 2011

DIRETTORE RESPONSABILE

ELEONORA LOPES

REDATTORI DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI, ALESSIO GIANCRISTOFARO EDITORIALISTI GIUSEPPE MAURO, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LUIGI CARUNCHIO, MASSIMILIANO PIAN, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, FILIPPO PAOLINI, FRANCESCO FRAVOLINI, LUCIANO FRATOCCHI, ALFREDO NEPA, DONATO TRIBUIANI, MARTINA LUCIANI, MARZIO FORCELLA, PIERGIORGIO GRECO, CAROLINA PIERFELICE, PIETRO CAMPANARO, NICOLA BOSCHETTI, ALESSANDRA VALLERA, CHIARA STROZZIERI, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR

MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT

UFFICIO GRAFICO

VINCENZO SULPIZIO

UFFICIO FOTOGRAFICO

SIMONE CERIO, ANDREA DEL COTTO, GIUSEPPE CIAVATTELLA

CONTROLLO

DANILO MARTORELLI

COORDINATORE TV

GIANLUIGI TIBERI

REGISTA VIDEO/TV

ROBERTO MORELLI

RESPONSABILE SPEDIZIONI

GIUSEPPE CIAVATTELLA

STAMPA

D’AURIA PRINTING SPA - AP

RESPONSABILE PUBBLICITÀ

ANTONELLA CARRIERI _ COMMERCIALE@ECCOITALIA.IT

EDITORE

FABIO DE VINCENTIIS _ EDITORE@ECCOITALIA.IT

SITO WEB

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Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara e la 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Ecco Italia S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. Copyright© 2006/2011 tutti i diritti riservati. Ecco Italia srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Gruppo Editoriale Ecco Italia S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

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capitani d’impresa

Antonio e Nicola Saraceni

Viaggi

Ad entrambi piace molto viaggiare e spesso lo fanno con le loro rispettive famiglie. Nicola ha il pallino per la Croazia dove va da 25 anni con la sua barca.

Passione

Antonio e Nicola Saraceni

quando la passione si trasforma in lavoro Anche questa volta la nostra rubrica “Capitano d’impresa” diventa doppia per Antonio e Nicola Saraceni, titolari della Saraceni Automobili, concessionaria ufficiale del marchio Toyota per la provincia di Chieti. Oggi la loro azienda è diventata una realtà di successo, ma per raggiungere questo traguardo i due fratelli hanno dovuto percorrere tanta strada. Antonio, classe 1953 e Nicola, classe 1956 sono entrambi nati a Pollutri e hanno una sorella più giovane, Daniela. Hanno una passione particolare per i modellini d’auto che fin da giovanissimi iniziano a vendere quasi per gioco. Poi dopo avere conseguito i diplomi, iniziano a svolgere l’attività di commercio, seguendo le orme imprenditoriali dei genitori. Nel 1987 i due fratelli creano una società nel campo nautico, diventando concessionari di una nota azienda giapponese di motori marini. Nel 1996 avviene l’incontro con Toyota e a Fossacesia inizia ufficialmente la storia della Concessionaria Toyota Saraceni Automobili. Nel corso degli anni, anche grazie alla forza e alla qualità del marchio rappresentato, l’azienda cresce in modo esponenziale mettendo le radici in altre due zone della provincia di Chieti: Sambuceto e Vasto. Oggi Saraceni Automobili, conta un team di circa 30 collaboratori, competenti e qualificati e un fatturato di 15 milioni di euro. Antonio ha due figli, Vincenzo e Monica e Nicola ha una sola figlia Paola, e tutti e tre lavorano attivamente nell’azienda di famiglia. Antonio e Nicola hanno caratteri diversi ma complementari per questo si compensano. Il rapporto solido e sano tra i due fratelli, la voglia di crescere e di soddisfare sempre più il cliente attraverso una gamma di servizi completa, sono risultati le carte vincenti del successo targato Saraceni Automobili.

Nicola ha la passione per le auto storiche tant’è che è stato fondatore e presidente del club frentano “Auto classiche” affiliato all’ASI. Antonio invece ama le biciclette e infatti la Saraceni Auto sponsorizza il team ciclistico “Amatori Frentana”.

Cucina

Sono due che apprezzano la buona cucina e le cene in compagnia. Dei due, il cuoco è Antonio che spesso delizia il palato degli amici con piatti a base di pesce.

Varie

Sin da bambini, hanno collezionato modellini d’auto. Da quelle antiche fino a quelle da corsa. Nei loro uffici ce ne sono tantissimi, di vari modelli e colori.

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sommario _ anno VI n°52 _ marzo 2011

opinioni&rubriche editoriale

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Gocce d’inchiostro

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Tendenze, fatti e persone

nonsolo economia

23

L’importanza dell’export per l’economia abruzzese

il punto

25

La politica sulla porta per la Sevel

105

Ricostruzione, l’amara verità

la terra di Piero

44

in primo piano speciale IV convention

26

Marcegaglia: «Per crescere occorrono le riforme»

astrofisica

34

Nel ventre del Gran Sasso

turismo

39

Abruzzo montano, un futuro di turismo e lavoro

federalismo

42

Decentramento tributario, l’Italia registra forti ritardi

lavoro

44

Occupazione nel 2011? Moderato ottimismo

occupazione

50

Abruzzo, regione economicamente “in rosa”

economia

54

Crisi economica, cresce il numero degli imprenditori stranieri

in copertina saraceni automobili

56

Saraceni Automobili il cuore nei motori

50

54

incarichi&carriere cesare puccioni

63

Federchimica

cazzaniga/ serraiocco/cirulli

65

Comune Pescara/Ente Fiera Lanciano

storie&persone rocco pasetti

66

Rocco Pasetti vignaiolo per professione

101

grandi storie pietro ferrero

69

Pietro Ferrero: una storia golosa

tematiche d’impresa fisco

71

L’avviso di accertamento

ict

75

Stuxnet: ed è Ciberguerra!

creatività& innova ione

79

TRIZ, ovvero la soluzione dei problemi inventivi

norme&leggi

83

La tracciabilità dei flussi finanziari

energia

87

Uno sguardo al passato per capire il futuro

112

117 9



sommario _ anno VI n°52 _ marzo 2011

tematiche d’impresa ricerca&i innova ione gestione d’impresa

91 95

Oltre la crisi d’impresa Ottimizzare gli approvvigionamenti

credito&finan a carispaq bcc valle del trigno abi

99

La forza dell’internazionalizzazione

101

La BCC della Valle del Trigno sbarca a Vasto

103

121

Moratoria sul credito

seminari&convegni formazione

112

Quando la formazione fa crescere il lavoro

cgil

115

Dare un senso alle parole

aidp

117

Un seminario studio sugli accordi sindacali di Mirafiori e Pomigliano

trasporti

119

Il porto di Vasto

confartigianato Ch

121

Obiettivo sicurezza

confindustria Pe

123

Impresa e sport, mondi a confronto

eventi

126

marketing territoriale

124

Ekk, Abruzzo in sintesi

turismo

126

BIT: viaggiare che passione!

formazione

129

Softair, quando il gioco diventa formazione

cdo

130

Con Inopera e Matching si impara a “Fare Rete”

confindustria Ch

132

Innovazione e solidarietà: ecco gli obiettivi di Technovalley

confindustria Ch

135

“Latuaideadimpresa”

globalizzazione

137

Processi di Globalizzazione

architettura

139

Pescara: a city of art

gastronomia

143

Formaggi d’autore

gastronomia

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Abruzzo e Francia Corta, binomio vincente

gastronomia

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segue a pagina

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124

Vecchia Lampada non solo ristorazione

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143

la vita è bella

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editoriale

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

C

on grande soddisfazione di tutti si è conclusa la quarta Convention delle Imprese promossa da Confindustria Abruzzo in collaborazione con la nostra rivista. Un pubblico importante e numeroso, e un parterre con grandi nomi, uno su tutti Emma Marcegaglia, hanno contraddistinto questa edizione. L’Abruzzo deve riprendere il suo cammino di crescita con determinazione e ci auguriamo che questa Convention, possa aver contribuito nel suo piccolo, attraverso il confronto tra gli attori economici, a sostenere questa ripresa. La riuscita di un evento così importante è sempre il successo di un gruppo e mai di un singolo. Un ringraziamento va all’editore Fabio De Vincentiis, ideatore di questo progetto e a tutto il Gruppo della Ecco Italia che ha lavorato con grande impegno. Un grazie particolare al presidente regionale di Confindustria Mauro Angelucci e al direttore Giuseppe D’Amico, che anche quest’anno, sono riusciti ad invitare personaggi di spicco del panorama italiano con il sostegno dei massimi esponenti del mondo confindustriale. Ma i veri protagonisti restano loro, gli imprenditori e i manager abruzzesi che ogni edizione, con la loro presenza, confermano maturità e voglia di confronto.

N

on c’è tregua per l’Abruzzo, l’alluvione che ha colpito la provincia di Teramo nei giorni scorsi, ha provocato danni rilevanti, ma soprattutto la morte di un uomo. Oltre alle abitazioni, molto colpite anche le imprese. I danni alle aziende, tra capannoni, attrezzature e macchinari, sono incalcolabili. Molti stabilimenti sono addirittura fermi. «Auspichiamo un intervento urgente –ha dichiarato Salvatore Di Paolo, presidente di Confindustria Teramo- da parte del Governo e della Regione affinché la nostra provincia, di nuovo colpita al cuore, possa far fronte subito a questa emergenza. Non possiamo nel contempo non rimarcare che vi è un’ulteriore esigenza, non più rinviabile, da tenere ben presente: quella di mettere in sicurezza il nostro territorio da ogni punto di vista, affinché chi risiede e lavora in questa provincia non debba continuare a temere per la propria incolumità». Tra le aziende più danneggiate ci sono: la Dmp Elettronics e la Marcozzi Costruzioni. Nella zona del Salinello, la Las Mobili e la Di Gennaro Costruzioni, e ancora il Maglificio Gran Sasso di Roseto e altre imprese nella zona industriale di Sant’Atto. Alcuni imprenditori hanno dichiarato che a causa di questi danni, dovranno ricorrere alla cassa integrazione.

M

a torniamo alla vittima dell’alluvione, si tratta del noto gallerista imprenditore Pietro Di Sabatino Rizziero. L’uomo stava rientrando a Teramo dalla galleria d’arte di Pescara, ma la sua auto è rimasta bloccata nel sottopasso di Mosciano, nel quale è rimasto travolto da un fiume di acqua e fango. Pietro Di Sabatino Rizziero, teramano, 75 anni, è stato il fondatore insieme al fratello Andrea, della nota galleria d’arte di Pescara che si trova in via Regina Margherita. Ma parallelamente questa famiglia fondò anche diversi negozi di mobili targati Rizziero Arredamenti. Figlio di Rizziero Di Sabatino, Pietro Di Sabatino creò nel 1977 la galleria a Teramo che in poco tempo diventò un punto di riferimento in Italia per l’arte contemporanea. Amico personale di Renato Guttuso, riuscì a trasmettere la sua passione al nipote Ricky che aprì anche una galleria a Milano e a Bologna, quest’ultima con Lucio Dalla. Un imprenditore capace ed eclettico, è stato un precursore per l’arte contemporanea in Abruzzo. Una morte assurda che forse poteva essere evitata, con una segnaletica più visibile. I famigliari infatti hanno chiesto chiarezza e la procura ha già aperto il caso. Un abbraccio particolare va al nipote Sergio. direttore@abruzzoimpresa.it

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Sa v

e t a d e th e

25 NOVEMBRE 2011 Grand Hotel Adriatico Montesilvano (PE)

FARE

I Meeting o


IMPRESA PremioAquilaReale RICONOSCIMENTO ALLE ULTIME 12 COPERTINE DI

www.eccoitalia.it eventi@eccoitalia.it 085.9508161


È il meeting degli operatori economici abruzzesi promosso dalle redazioni di Abruzzo Impresa e Abruzzo Channel del Gruppo ECCO Italia. È l’evento organizzato per gli imprenditori, i manager e tutti i professionisti del mondo economico abruzzese che si terrà il prossimo 25 novembre dalle ore 20:00 presso il Grand Hotel Adriatico a Montesilvano. Durante la serata di gala verranno premiate le ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa con il premio Aquila Reale.

LA LOCATION Fare Impresa si terrà presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, una struttura altamente attrezzata che dispone di una sala meeting di oltre 1200 metri quadrati, accogliente, confortevole e facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale A14 Pescara Nord. L’hotel è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca 10.

L’EVENTO FARE IMPRESA

L’obiettivo del meeting è organizzare un’esclusiva serata di gala che nasce con l’ambizione di affermarsi come immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti del tessuto economico e politico abruzzese. Nel corso della serata, alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa, verrà consegnato il premio Aquila Reale, un riconoscimento all’impegno dimostrato nel lavoro e nello sviluppo della propria azienda. Il premio Aquila Reale, alla sua 4° edizione, ha come mission quella di continuare a valorizzare gli imprenditori protagonisti dello sviluppo del nostro territorio.

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IL PANORAMA ESPOSITIVO All’interno della sala meeting, verrà allestita una galleria espositiva del circuito Ecco Italia dove gli imprenditori e i protagonisti dell’evento potranno relazionarsi creando nuovi progetti e sinergie d’impresa.

DIVENTA PROTAGONISTA

Entra anche tu nel circuito Ecco Italia, è la nuova opportunità da non perdere per la tua azienda. Diventa partner e rafforza le tue relazioni e i tuoi progetti di sviluppo, grazie alla condivisione e alla possibilità di cogliere nuove sinergie imprenditoriali. Farai parte di una grande squadra in grado di supportare i tuoi progetti d’impresa. L’adesione al circuito Ecco Italia dell’anno 2011/2012 prevede dei servizi e delle condizioni molto interessanti. Richiedi la visita di un nostro consulente e apri le porte al futuro del tuo nuovo business!

COME ARRIVARE Il Grand Hotel Adriatico è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in Via Carlo Maresca, 10 a 2 Km dall’uscita Pescara Nord A14 a 6 Km dalla stazione ferroviaria e ad 8 km dal locale Aeroporto.

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INDAGINE UNIONCAMERE, ABRUZZO QUARTO PER TASSO DI CRESCITA Un’analisi di Unioncamere sui tassi di crescita delle regioni nell’anno 2010, pubblicata da Il Sole24ore, vede l’Abruzzo al quarto posto assoluto dopo Lazio, Lombardia e Calabria. Il tasso relativo alla nostra Regione è dell’1,47%, ben al di sopra della media nazionale che si attesta sull’1,19%. A rimarcarlo è il vice-presidente della Regione, Alfredo Castiglione, secondo cui «la voglia di fare impresa sta tornando a discreti livelli e ciò è dimostrato anche da una indagine di tale rilievo che proietta l’Abruzzo ai vertici nazionali». Per l’assessore «si tratta principalmente di piccole e medie aziende che guardano positivamente alla politica di sviluppo economico che da tempo stiamo attuando come Governo regionale. -E continua- occorre certamente accelerare i processi di riforma già avviati nel settore del credito così come quelli relativi ai consorzi industriali che abbiamo appena approvato in Giunta visto che i dati positivi vengono fuori, più che altro, dall’attività di specifici distretti produttivi che si sono via via formati in Abruzzo proprio alla luce delle politiche tese a favorire la logica delle reti di impresa e dei poli di innovazione».

GIOVANI IMPRENDITORI E GIOVANI POLITICI A CONFRONTO IN UNA TRE GIORNI DEDICATA AL “PASSAGGIO GENERAZIONALE” “White Information - I giovani e il passaggio generazionale” è il titolo della prima convention organizzata dal Gruppo Giovani di Confindustria Teramo, in collaborazione con il Comitato Regionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo, con l’obiettivo di rendere annualmente l’Abruzzo protagonista nel panorama nazionale. La tre giorni di Roccaraso (18, 19 e 20 marzo prossimi) sarà infatti per la nostra regione una vera e propria vetrina, poiché ai momenti di lavoro saranno accostati svago, sport e divertimento tra le montagne aquilane. L’edizione 2011 avrà lo scopo di creare un momento di incontro e scambio tra chi è già impegnato con successo nell’imprenditoria e nella politica, affinché possa essere da esempio e stimolo a quanti stanno intraprendendo o vorranno intraprendere queste strade. Più tavole rotonde dedicate all’economia e alla politica si susseguiranno sabato 19: giovani imprenditori provenienti da storiche aziende del tessuto economico nazionale racconteranno come la propria impresa ha vissuto il passaggio generazionale e giovani politici nazionali e locali si confronteranno sull’importanza di una presenza maggiore di giovani in politica.

GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFINDUSTRIA L’AQUILA, TERAMO E PESCARA VINCONO IL PREMIO NAZIONALE CON LA “MIGLIOR IDEA DI MARKETING” Un grande raggruppamento di Gruppi territoriali, con capofila i Giovani Imprenditori di Confindustria L’Aquila e Frosinone e accanto a loro le associazioni degli industriali di Teramo e Pescara insieme a tutte le province del Lazio, è stato premiato a Bologna nel corso delle annuali Assise generali dei Giovani Imprenditori con il Premio “Miglior Idea di Marketing”. Il raggruppamento era candidato al concorso nazionale “Premio Marketing e Comunicazione 2008-2010” con il Progetto CAMPUS G.I.. Obiettivo del Premio era elaborare un progetto che nell’immediato comunicasse i valori del movimento, per poi ottenere risultati associativi in un periodo medio-lungo. Cuore del progetto era la trasmissione dei valori del brand dei Giovani Imprenditori di Confindustria, quali etica, lealtà, ambizione, merito, passione, determinazione e gioco di squadra. Destinatario è invece stato il mondo degli studenti universitari, giovani da coinvolgere affinché si avvicinino alla realtà dell’economia per comprendere cosa significhi essere un giovane imprenditore di CONFINDUSTRIA. Nello specifico il Progetto Campus G.I. è stato contestualizzato nell’ambiente sportivo, pertanto sono stati coinvolti i CUS delle otto province partecipanti al Premio. La ragione di tale scelta risiede nella significativa affinità tra valori dello sport amatoriale e valori dell’impresa giovane: un modello etico sano e naturale, che fonda la propria azione sul merito e la leale competizione.

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tenden e fatti persone

RIDUZIONE RISCHIO SISMICO, PRESENTATO DISEGNO DI LEGGE REGIONALE Un nuovo disegno di legge regionale per la riduzione del rischio rende tutto l’Abruzzo territorio sismico, fissando per conto dei Comuni il grado di pericolosità di ciascun territorio, un potere sottratto alle amministrazioni locali, che dovranno dunque attenersi alla nuova norma e adottare strumenti urbanistici e provvedimenti in relazione alla pericolosità del territorio in cui sono ricomprese. Il Comune dell’Aquila sarà inserito nella zona di massima pericolosità. Ad annunciare le novità sono stati il presidente della Regione e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, e l’assessore con delega alla Protezione civile, Gianfranco Giuliante. Maggiori controlli, miglioramento nelle azioni per la prevenzione e la riduzione del rischio sismico e differenziazione tra alta e bassa sismicità, sono gli aspetti più importanti affrontati dal nuovo disegno di legge regionale “Norme per la riduzione del rischio sismico e modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche”, già approvato in Giunta. La legge, come ha sottolineato Giuliante, «chiude una colpevole vacatio di dieci anni, nel corso dei quali la politica ha mostrato tutti i suoi limiti, rinviando la definizione di un problema che invece poi si è dimostrato essere di estrema attualità e urgenza».

MASCI, SI A TRASPARENZA, REGOLE E SEMPLIFICAZIONE «Trasparenza, semplificazione amministrativa e rispetto delle regole, nel quadro della lotta alla criminalità e alle mafie, sono tre delle principali tematiche su cui in Regione stiamo basando la sfida che abbiamo lanciato da tempo». A sottolinearlo è stato l’assessore al Bilancio e alla Legalità, Carlo Masci, in apertura dei lavori del seminario sulla tracciabilità dei flussi finanziari, tenutosi a Pescara e rivolto a circa 150 dirigenti e funzionari della Regione. «Di questi tempi -ha proseguito Masci- fare l’amministratore pubblico non è affatto semplice anche alla luce del particolare clima che si respira nella società». Masci ha, inoltre, posto l’accento sul fatto che «in Abruzzo, anche a causa del terremoto, stanno arrivando ingenti risorse e se è vero che, da un lato, questi fondi devono essere riversati sul territorio nella maniera più rapida possibile, è anche vero che tutto questo deve avvenire con la massima trasparenza e nel pieno rispetto della legalità. I cittadini e gli imprenditori, che hanno rapporti con la pubblica amministrazione, hanno necessità di un quadro normativo chiaro e di certezze, in una materia complessa come quella della tracciabilità dei flussi finanziari che è prevista dal piano contro le mafie».

SCHIFANI, «L’AQUILA VERRÀ RICOSTRUITA, LE SOMME CI SONO» “Il Senato della Repubblica ricostruisce questa scuola quale segno di speranza per i giovani d’Abruzzo”, questo si legge sulla targa della nuova coloratissima Scuola per l’Infanzia realizzata nel comune di Barete (L’Aquila) con una donazione di quasi 900.000 euro dei parlamentari del Senato e intitolata alle “vittime della casa dello studente”. Ad inaugurarla il presidente del Senato, Renato Schifani. «L’Aquila verrà ricostruita. So che ci sono dei tempi da rispettare, ma il presidente della Regione, Chiodi, mi ha assicurato stamani che le somme ci sono» ha detto Schifani, aggiungendo «occorre attivare i progetti di ricostruzione parziale dell’Aquila. Mi auguro che, così com’é stata veloce la gestione dell’emergenza, altrettanto veloce sia la logica della ricostruzione, che ovviamente richiede metodologie, tempi e procedure ben diverse. Sull’Aquila si lavorerà appieno perché possa tornare quella splendida città che era prima -ha concluso- l’impegno credo sia corale, di tutte le forze politiche e di tutte le istituzioni, la nostra presenza qui vuole essere non solo un gesto di solidarietà ai poveri ragazzi caduti durante il terremoto, ma il segno tangibile della nostra presenza su questo territorio».

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CSV PESCARA, LE NOVITÀ DEL 2011 Corsi di formazione, eventi, iniziative per favorire lo sviluppo del volontariato di Pescara e provincia. Sito istituzionale rinnovato, www.csvpescara.it e al via anche www.mattoninuovi.it: notizie, storie e commenti delle opere sociali del territorio. Un 2011 denso di attività e novità per il mondo del volontariato di Pescara e provincia. Per quanto riguarda la formazione, sono dieci i corsi in programma, spaziano dalle problematiche legali a quelle fiscali, passando per l’informatica e la comunicazione. Tra gli eventi, a giugno torna PensaEuropa, realizzato insieme al Csv di Chieti, a ottobre InOpera e a dicembre i Premi Volontariamente. Tra le attività innovative, continua il lavoro sul Marketing Sociale Abruzzo e in tema di comunicazione è stato presentato il nuovo logo, che racconta l’identità dell’ente mediante quattro elementi. Il colore blu, quello che contraddistingue Pescara; il Ponte del Mare, esprime la vocazione di Pescara all’innovazione e racconta l’attitudine del Csv a creare ponti tra il volontariato e le imprese. Il cuore è l’elemento distintivo, dice di un volontariato fatto di persone che si impegnano con una modalità nuova, fatta di gratuità e libertà.

98° SPORTELLO DI BANCA DELL’ADRIATICO IN ABRUZZO

FOTOVOLTAICO? NO, GRAZIE

Nel quartiere Torretta de L’Aquila è stata inaugurata una nuova filiale di Banca dell’Adriatico, banca del Gruppo Intesa Sanpaolo che opera lungo la dorsale adriatica con oltre 200 filiali. Lo sportello bancario è diretto dall’aquilano Cristian Alessandrini, che coordina il lavoro di due colleghi: Malvina Lepidi e Igino Mancini. L’apertura della nuova sede, che porta a 98 i punti operativi in Abruzzo di cui 14 in provincia de L’Aquila, rappresenta un ulteriore traguardo nel programma di ampliamento e radicamento nel territorio della rete di sportelli. La nuova filiale va a potenziare la presenza della banca nel capoluogo abruzzese dove, a seguito del terremoto, due delle tre filiali di Banca dell’Adriatico presenti sono diventate inagibili, e a tutt’oggi l’operatività di queste è forzatamente svolta nell’unico sportello rimasto attivo dopo il sisma, localizzato in viale Corrado IV. «Stiamo investendo sul territorio, – ha dichiarato Giandomenico Di Sante, presidente della banca - per dare nuovi strumenti ed opportunità di crescita all’economia locale, per mettere a disposizione di imprese e famiglie i servizi di una banca di prossimità».

Il Comune di Controguerra, territorio vocato alla vitivinicoltura, si è espresso sulla variante alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore per limitare la diffusione incontrollata del “solare”. Controguerra conta già tre impianti a biomasse autorizzati per 6 megawatt e 5 impianti a terra per 5 megawatt. «L’obiettivo è di riappropriarci della gestione del territorio che ha una forte vocazione rurale- ha spiegato il sindaco Mauro Scarpantonio - saranno escluse dall’installazione di impianti solari, le aree di rilevante interesse economico, quelle di interesse paesaggistico ed ambientale, quelle agricole di rispetto dell’abitato».

PROTOCOLLO DI INTESA PRO RICOSTRUZIONE Il Comune di Cugnoli e l’Ordine degli Ingegneri di Pescara hanno firmato un protocollo d’intesa per accelerare l’attività istruttoria degli atti tecnici da allegare alle pratiche di contributo nella ricostruzione post-sisma. La convenzione è stata autorizzata dalla Struttura Tecnica di Missione su richiesta dell’amministrazione comunale di Cugnoli. Sarà pertanto chiesto il supporto a 10 ingegneri strutturisti ed esperti in procedure ad evidenza pubblica segnalati dall’Ordine, selezionati tra i professionisti che hanno partecipato ai corsi di formazione per la Ricostruzione aquilana, sulle murature e sul cemento armato. «Gli incarichi saranno portati a termine nella massima trasparenza e onestà – precisa il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pescara Maurizio Vicaretti – Ad esempio, i professionisti coinvolti dovranno dichiarare di non avere già altre pratiche in corso con il Comune di Cugnoli». Per la prima volta un’amministrazione comunale inclusa nel Cratere sismico cerca in un Ordine l’alternativa alla filiera Fintecna, Cineas e ReLuis, convenzionata con la Struttura Tecnica di Missione (Stm).

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tenden e fatti persone

CAMERE APERTE, LA PAGELLA PER L’ABRUZZO Secondo il rapporto Camere Aperte dell’associazione openpolis.it che valuta la produttività dei parlamentari italiani, tra i deputati Livia Turco (eletta nella circoscrizione Abruzzo) è la più produttiva. È al 29° posto della classifica totale con il 41,7% di assenze e un indice di produttività (di seguito: ip) pari a 293,1 (il massimo è 780 di Antonio Borghesi dell’Idv). Secondo abruzzese è Augusto Di Stanislao (Idv) all’81° posto: 7% di assenze e 121,6 come ip, a seguire Paola Pelino (Pdl), 84° posizione nazionale, ip di 210,5 e 3,9% di assenze. 117° posto per Pierluigi Mantini (Udc) ip 178,2. Poi Maurizio Scelli (Pdl) al 246° posto, ip 110,3 (6,6% di assenze), Lanfranco Tenaglia (Pd) al 275° posto, ip 100,4 e 22,1% di assenze. La classifica prosegue con Giovanni Lolli del Pd (286° in classifica), Vittoria D’Incecco, Pd, (304°), il capogruppo abruzzese di Fli Daniele Toto (327°) e Tommaso Ginoble (Pd): 65 ip al 438° posto. Tra gli abruzzesi meno produttivi spiccano, invece, Sabatino Aracu (Pdl) al 516° posto con ip di 50,3, Giovanni Dell’Elce (Pdl) al 522° posto con ip del 49 e 9% di assenze, Giampiero Catone (ora gruppo Misto dopo un periodo nel Pdl e in Fli) 563° posto, ip 34,7 e il 39,5% di assenze. Tra i senatori, Giovanni Legnini (Pd) è al 12° posto nazionale, 464,7 ip, 8,6% di assenze. Al 18° Alfonso Mascitelli dell’Idv (ip 375,4 e 21.4% di assenze). Elio Lannutti, dell’Idv (abruzzese ma eletto in Veneto) segna il record tra i senatori con 479 interrogazioni. Al 51° Andrea Pastore (234 e 0,7% di assenze), 66° Paolo Tancredi (Pdl) (199 e 2,7%). 267° Fabrizio Di Stefano (Pdl) 27,2 ip e 4% di assenze, 279° Filippo Piccone (Pdl) con ip pari a 21,1 e 23,2% di assenze. Chiude la classifica al 289° posto Franco Marini (Pd) 17,2 ip e 49,3% di assenze.

LA PROVINCIA DELL’AQUILA PARTECIPA A CIOCCOLATÒ Eurochocolate e la Provincia dell’Aquila siglano un accordo di collaborazione economica per valorizzare le specialità gastronomiche locali, con due manifestazioni. La prima, Cioccolatò, in programma a Torino dal 25 marzo al 3 aprile, dove parteciperanno la Provincia e i produttori abruzzesi, l’altra si svolgerà a Perugia, dal 14 al 24 ottobre, in occasione della diciottesima edizione di Eurochocolate. Dopo il successo registrato lo scorso anno con novantamila visitatori, si rinnova nel capoluogo abruzzese la seconda edizione di “Eurochocolate Anteprima L’Aquila”, prevista per l’8 e il 9 ottobre. Nella centrale Piazza Duomo si potranno trovare le specialità salate del territorio aquilano: dalla pasta ai formaggi, dai gustosi salumi all’immancabile vino. «Il nostro obiettivo - afferma Eugenio Guarducci, presidente di Eurochocolate – punta a rafforzare la collaborazione con l’Abruzzo, utilizzando la visibilità e l’affluenza di pubblico delle nostre iniziative, per valorizzare un comparto economico e un territorio ancora in difficoltà, conoscendone la qualità, la tradizione e la ricchezza». C’è grande interesse verso il territorio abruzzese, ricco di prodotti enogastronomici di livello, noti anche all’estero, dove riescono ad affermare l’importanza del made in Italy. (F.F.)

ECOLABEL, ACCOGLIENZA ECOLOGICA Il circolo di Legambiente Terre del Cerrano di Silvi Marina (Te) insieme alla struttura nazionale di Legambiente Turismo hanno mostrato il contenuto del progetto Ecolabel, l’etichetta ecologica per il rilancio del turismo. L’iniziativa è in grado di realizzare un sodalizio proficuo con le amministrazioni e tutte le strutture ricettive e turistiche del territorio (alberghi, B&B, agriturismi, ristoranti, camping e stabilimenti balneari). «Si basa sulla convinzione che nell’economia turistica – spiega il presidente del Circolo Terre del Cerrano Michele Cassone – la qualità ambientale delle località turistiche e delle strutture ricettive ha un peso determinante nella scelta delle destinazioni di vacanza». Legambiente Turismo, settore di Legambiente attivo dal 1997 nel campo del turismo sostenibile e partner con la regione Toscana di NECSTouR, il network delle regioni europee per la promozione del turismo sostenibile, ha raggiunto nel 2010 i 17 associati in Abruzzo per un totale di 4200 posti letto tra alberghi e strutture extralberghiere.

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nonsoloeconomia

Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica

L’importanza dell’export

L

per l’economia abruzzese

a presenza di grandi e medie imprese costituisce una caratteristica peculiare dell’economia abruzzese. Si tratta di una tipologia imprenditoriale alquanto innovativa che opera sui mercati internazionali e che conferisce all’Abruzzo la dimensione di un’economia aperta, vale a dire di un’economia profondamente inserita all’interno dei meccanismi provenienti dal ciclo economico. Dall’andamento delle esportazioni è possibile misurare il tasso di competitività di un’economia regionale, la sua capacità innovativa e la qualità del prodotto. Pertanto, le esportazioni svolgono un ruolo propulsivo nell’economia regionale perché, da un lato, generano un circolo virtuoso creando maggiore domanda, maggior reddito e più alti investimenti e, dall’altro, perché costituiscono uno stimolo per le imprese ad accrescere la produttività delle risorse impiegate. A ciò si aggiunge la capacità di dar luogo a spin-off aziendali sul territorio, stimolando la creazione di nuove imprese e rafforzandone altre sotto il profilo delle competenze nel processo produttivo. Una sorta di interazione tra grandi imprese esterne e piccola impresa endogena. La grande crisi del 2009 aveva fortemente colpito l’Abruzzo in tutti i suoi più importati aggregati macroeconomici. Oltre al PIL, diminuito del 7%, anche a causa del terremoto del 6 aprile 2009, l’altro settore che aveva subito un consistente decremento è stato quello dell’export, dove addirittura la diminuzione ha toccato il 31%. L’Istat ha pubblicato l’andamento dell’export nel periodo gennaio-dicembre 2010. Si evince, per le imprese abruzzesi, una crescita delle vendite all’estero del 18,8%. Il tasso d’incremento risulta essere il quinto fra tutte le regioni italiane, di oltre tre punti al di sopra della media

nazionale pari al 15,1%. L’indicatore in questione può essere considerato come un segnale della ripresa in atto sui mercati internazionali e quindi anche espressione di un’inversione di tendenza positiva nei confronti della nostra regione. Non si dimentichi che la crisi aveva reso piuttosto complessa la posizione abruzzese perché avendone abbassato il potenziale di crescita, sembrava avesse spostato il baricentro dell’evoluzione economica verso i paesi emergenti, in particolare per quanto riguarda quell’insieme di produzioni che va sotto il nome di made in Italy (arredamento, automazione, abbigliamento, alimentari ). Certo, la ripresa non è diffusa ed ancora non si estende su tutti i settori produttivi e su tutte le tipologie imprenditoriali. Alcuni settori non hanno ancora agganciato completamente il trend espansivo delle economie e le piccole imprese manifestano tuttora ritardi di posizionamento nel contesto produttivo. Ma non v’è dubbio che la performance nelle vendite all’estero, costituisce un punto di riferimento obbligato per poter affermare che la caduta produttiva è ormai alle nostre spalle e che il dinamismo che si sta affacciando sul mercato può essere interpretato positivamente dalle nostre imprese. Questa analisi trova conferma anche nella recente nota del Cresa, attraverso la sua indagine sulla congiuntura economica abruzzese. Questo noto istituto di ricerca mette in evidenza come nel quarto trimestre del 2010 si avverta un incremento nella produzione, nel fatturato e negli ordinativi, pari a circa il 10% rispetto al trimestre precedente. Forse questi effetti positivi non avranno al momento ripercussioni positive sull’occupazione, ma il quadro che abbiamo di fronte si può ritenere senz’altro più roseo rispetto agli ultimi anni

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


il punto

Mauro Di Pietro giornalista

La politica sulla porta

per la Sevel

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avanti  al  citofono  Fiat,  sede  di Roma, una delegazione politica di primissimo piano ha suonato con i propositi di illustrare le modalità con le quali l’Abruzzo rilancerà l’attività industriale ed occupazionale. Chissà che sorpresa per Ernesto Auci, uno dei manager della società del Lingotto, nel vedere la immusonita delegazione abruzzese, con in testa il presidente, Gianni Chiodi, accompagnato dal suo vice Castiglione e dai presidenti di ben tre province, Teramo, Chieti e L’Aquila, attestare un qualche ruolo nel destino della Sevel. Chissà se avrà apprezzato il modo a dir poco originale di condurre le relazioni industriali di questi politici. Quel che conta, si obietterà, è il risultato. Bene, questo è il punto. Facciamo un passo indietro. A qualche mese fa, quando per la Sevel di Atessa il Piano industriale di Marchionne riservava solo poche righe, nonostante la sede abruzzese sia stata per lunghi anni un punto di riferimento certo e positivo nella produzione di veicoli commerciali leggeri, destinati al mercato mondiale. Perché la politica abruzzese non ha allora rivendicato un trattamento più equo e meditato per lo stabilimento di Atessa? Certo, c’era da porre sul tavolo negoziale tutta un’attività programmatoria sulle infrastrutture e sullo sviluppo industriale che certo la Regione non era e non è in grado di garantire, anche a causa di una politica di Governo nazionale piuttosto snob verso le esigenze del “piccolo” Abruzzo. Allora, come usava la politica questuante pre-Unione europea, al primo giro di polemiche, l’altisonante delegazione escogi-

ta di arrivare al citofono della Fiat a Roma, intenzionata a battere i pugni. Con tanto di telecamere al seguito, pare lasciate fuori dalle stanze dell’incontro. Ma con quale esito? Quello di vedersi girare contro l’altra faccia della medaglia: cara Politica dov’è il piano infrastrutturale; e come intendete gestire la permanenza degli investimenti delle diverse multinazionali operanti in Abruzzo, e la piccola e media impresa serrata dalla logica della globalizzazione, che fine farà? Se può consolare i “poveri nostri”, la gita romana sarà almeno servita ad aprirgli gli occhi sulla dura realtà della chiarezza delle idee. Non basta. A Roma è stata posta anche una questione che punta dritta alla responsabilizzazione delle parti sociali. È stato chiesto di avviare un rapporto più diretto tra azienda e lavoratori con l’auspicio che l’assenteismo e la conflittualità siano fenomeni marginali rispetto agli obiettivi di crescita e di competitività. Per la Delegazione il primo banco di prova utile, dopo i ritardi accumulati, sarà la ripartizione dei Fondi Fas. Speriamo. Intanto, nel porto di Vasto giorni fa è approdata una nave da 28mila tonnellate di stazza e ben 165 metri di lunghezza. Neptune Okeanis, battente bandiera maltese, ha imbarcato 200 furgoni Ducato della Sevel, destinati al mercato Greco e a quello Mediorientale. Un attracco reso possibile dalla profondità dei fondali. Chi è chiamato a pianificare dovrebbe prenderne nota. E l’altra buona notizia è che alla Sevel si lavorerà anche in occasione della Festa per i 150 anni dell’Unità d’Italia. È già qualcosa

Consigli ai lettori “Dove andremo a finire – dialoghi con Alessandro Barbano” Einaudi Stile Libero Extra – 257 pagine – € 17,50

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in primo piano

L

a ormai famosa sveglia della Convention delle Imprese ha suonato per la quarta volta, e stavolta il suono è stato più squillante che mai, visto che al convegno promosso da Confindustria Abruzzo con la collaborazione di Abruzzo impresa hanno partecipato più di 700 persone. Un successo strepitoso per un appuntamento diventato oramai immancabile per gli imprenditori. Come di consueto, il dialogo tra industriali, politici, sindacati, università e banche è stato il fil rouge del convegno. “Impresa è Sviluppo, l’Abruzzo nell’Italia del futuro” questo il tema scelto da Confindustria Abruzzo per la

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Convention che si è svolta presso la Sala Convegni della CCIAA, ex Foro Boario. Al centro del dibattito, la grande difficoltà di crescita che, sia l’Italia, sia ancor più l’Abruzzo, stanno manifestando da almeno un ventennio, dopo anni di un processo che ha generato in modo diffuso ricchezza e benessere. Confindustria Abruzzo ha voluto dibattere questa situazione e i processi ad essa connessi, analizzando il contesto italiano e quello abruzzese per ricercare unitamente a importanti esponenti del mondo politico, economico, produttivo, sindacale e culturale, le soluzioni più idonee per il rilancio dello sviluppo, quali premesse necessarie


speciale IV convention delle imprese » di Eleonora Lopes

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foto di Vincenzo Sulpizio e Simone Cerio

Marcegaglia: «Per crescere occorrono le riforme»

Questo l’appello che la presidente di Confindustria ha fatto alla IV Convention delle Imprese organizzata da Confindustria Abruzzo con la collaborazione di Abruzzo Impresa. Grande successo di pubblico per il convegno che si è svolto presso la CCIAA, ex Foro Boario

per il mantenimento e la crescita dei livelli raggiunti di ricchezza, benessere e coesione sociale. Ma entriamo nel cuore dell’evento. Dopo i saluti introduttivi di Silvio Di Lorenzo, presidente della CCIAA di Chieti, di Umberto Di Primio, sindaco di Chieti e di Enrico Di Giuseppantonio, presidente della provincia di Chieti, è stata la volta dell’intervento del padrone di casa, Mauro Angelucci presidente di Confindustria Abruzzo. «La politica abruzzese- ha dichiarato Angelucci- deve respirare il cambiamento, presentare all’Europa proposte e progetti di livello, superare i dieci anni burrascosi che sono alle spalle con l’aiuto

del governo. Non accettiamo di vivere in uno stato di continua emergenza e di continuo commissariamento. Abbiamo bisogno di un cronoprogramma sulle cose da fare. Le riforme devono essere vere, senza sovrapposizioni di inefficienze». Nel suo intervento non poteva mancare un commento sulla ricostruzione, altro tasto dolente della nostra regione. «All’Aquila –continua il presidente degli industriali- la politica si è divisa, la ricostruzione deve essere invece un’opportunità, nella quale si mettano in campo progetti che abbiano una dimensione transnazionale. È il momento di passare dalla parole ai fatti».

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in primo piano

Dopo l’intervento di Angelucci è iniziata la prima tavola rotonda di carattere regionale, dal titolo “Un Patto per lo sviluppo: la centralità dell’impresa e del lavoro”, moderata da Roberto Marino direttore del quotidiano “Il Centro” che ha visto la partecipazione di: Alfredo Castiglione, vice presidente Regione Abruzzo; Camillo D’Alessandro, capogruppo PD Consiglio Regionale; Mauro Bressan, delegato del Magnifico Rettore Franco Cuccurullo dell’Università D’Annunzio, per la ricerca e

crescita economica». In un momento così caldo per la Sevel, l’azienda più grande della nostra regione che produce i ducati Fiat, molto atteso è stato l’intervento della Camusso, la più fotografata e la più richiesta dalla stampa, insieme alla numero uno degli industriali Marcegaglia. «Siamo molto preoccupati- ha detto la Camusso- è necessario, ora più che mai, spostare un po’ di pesi fiscali, dalle imprese e dai lavoratori alle rendite e ai grandi patrimo-

I relatori della prima tavola rotonda

gli spin-off; Antonio Di Matteo, presidente Commissione regionale ABI; Gianni Di Cesare, segretario generale CGIL Abruzzo e Paolo Primavera, vice presidente Confindustria Abruzzo. Alla seconda tavola rotonda di carattere nazionale, dal titolo “Politica, impresa, lavoro: l’Italia che vuole ripartire”, moderata da Gianni Riotta, direttore del “Il Sole 24Ore” sono intervenuti: Gianni Alemanno, sindaco della Città di Roma; Gianni Chiodi, presidente Regione Abruzzo; Tiziano Treu senatore PD, già ministro del Lavoro, Giorgio Squinzi, presidente Federchimica; Susanna Camusso, segretario generale CGIL e Giovanni Sabatini, direttore generale ABI. «È necessario –ha detto Chiodi- liberare tutte quelle risorse private che possono sostituirsi ai tradizionali investimenti pubblici, abbandonare le liste della spesa frutto delle vecchie logiche corporativistiche, puntare decisamente sull’utilizzo dei fondi strutturali europei e poi adottare con vigore la politica del risanamento. Sono le strade, tutt’altro che semplici, che stiamo percorrendo in Regione Abruzzo per stimolare una nuova

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ni. Non è più il momento degli slogan, ora dobbiamo passare ai fatti. Il Piano per il Sud è stato presentato cinque volte, vorremmo conoscerne le priorità. Si parla ancora del ponte di Messina. Meglio sarebbe investire quei soldi per ricostruire L’Aquila e ridare una prospettiva alla città universitaria». A proposito del Piano per il Sud, è intervenuto l’ex ministro Treu che ha dichiarato: «L’Abruzzo, da fiore all’occhiello del centro Italia, è tornato indietro, ma non dimentichiamo che anche l’Italia è in questa situazione grave». Poi finalmente è arrivato il turno dell’intervento conclusivo, quello di Emma Marcegaglia, meglio nota come Lady d’acciaio che si è concentrato sulle questioni nazionali più preoccupanti, illustrando anche il “pacchetto fiscale”. «Nel 2010 siamo –ha detto la Marcegaglia, che durante i saluti ha ricordato quando era stata ospite alla prima Convention delle Imprese a Montesilvano,- cresciuti dell’1,1 per cento, nel 2011 cresceremo dell’1,2, mentre la Germania è già cresciuta del 3,6 per cento. Nel nostro Paese c’è un problema di crescita, che vuol


speciale IV convention delle imprese Il presidente Gianni Chiodi tra Susanna Camusso ed Emma Marcegaglia

dire minore occupazione e minore sviluppo. Da tempo Confindustria richiama su questa emergenza crescita. Non ci siamo rassegnati a crescere poco, ma é necessario fare delle cose, come ad esempio la riforma fiscale o sbloccare gli investimenti fermi per eccesso di burocrazia». Sulla Libia, altro argomento caldo del momento ha dichiarato: «Siamo un Paese che ha scambi commerciali importanti con la Libia. La situazione attuale sta portando a un aumento dei costi del petroI relatori della seconda tavola rotonda

La sala gremita durante l’intervento di Emma Marcegaglia

il presidente Mauro Angelucci in compagnia di Emma Marcegaglia

lio e del gas. La preoccupazione c’é, ma al momento gli stoccaggi sono tranquilli sia per il petrolio che per il gas, fino a giugno. Ma innanzitutto è fondamentale che si fermi questo massacro di civili». Poi parlando della nostra regione ha menzionato i nostri due grandi problemi, il terremoto e la sanità che hanno aggravato una situazione economica di per se già importante. «La Vertenza Abruzzo, -ha concluso la numero uno degli industriali- è un’iniziativa molto importante. Bisogna portarla in un tavolo nazionale. Lavoriamo insieme e sblocchiamo la situazione». Tra flash e applausi, la lady d’acciaio è scesa dal palco e ha assistito all’omaggio musicale dei Fiati dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese che ha chiuso l’evento. L’Abruzzo deve continuare il suo cammino di crescita con determinazione e ci auguriamo che questa Convention, possa aver contribuito nel suo piccolo, attraverso il confronto tra gli attori economici, a sostenere questa ripresa. La speranza è che le parole ascoltate e le promesse fatte dai politici, non restino in quella affollatissima sala, ma si trasformino in fatti concreti

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in primo piano

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speciale IV convention delle imprese

Le interviste di Abruzzo Channel Emma Marcegaglia presidente Confindustria

«Nel 2010 siamo cresciuti dell’1,1 %, nel 2011 cresceremo dell’1,2%, mentre la Germania ha fatto registrare il 3,6%. Nel nostro Paese c’è un problema di crescita e vuol dire minore occupazione e minore sviluppo. Da tempo Confindustria richiama su questa emergenza, è necessario fare delle cose, come ad esempio una riforma fiscale o sbloccare gli investimenti fermi per eccesso di burocrazia. Ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma non credo che i problemi si risolvano con lo sciopero generale. Dobbiamo lavorare insieme e più che uno sciopero generale bisognerebbe lavorare concretamente per aumentare la produttività e i salari. La Vertenza Abruzzo è un’iniziativa molto importante. Occorre lavorare insieme per sbloccarla e portarla su un tavolo nazionale. In Abruzzo bisogna andare avanti ed evitare che l’eccesso di debito sanitario soffochi l’economia. È importante che questo problema si stia affrontando. Questa regione può farcela, ma si ha l’impressione che ci siano molte cose ferme, tante cose commissariate. Bisogna agire».

Gianni Chiodi

presidente Regione Abruzzo «È giunto il momento di liberare tutte quelle risorse private che possono sostituirsi ai tradizionali investimenti pubblici, abbandonare le liste della spesa frutto delle vecchie logiche corporativistiche, puntare decisamente sull’utilizzo dei fondi strutturali europei e poi adottare con vigore la politica del risanamento. Sono le strade, tutt’altro che semplici, che stiamo percorrendo in Regione Abruzzo per stimolare una nuova crescita economica. Abbiamo pubblicato bandi per 125 milioni di euro, ma senza il risanamento del bilancio, lo sviluppo non si genera. Risanamento e sviluppo sono, infatti, facce della stessa medaglia. Non a caso, in due anni abbiamo determinato una diminuzione del debito del 13,8%. Circostanza che l’agenzia di rating Moody’s ha definito stupefacente. Così come, nello stesso arco di tempo, abbiamo ridotto il debito delle Asl del 22%. Qualcuno sostiene che bisogna investire, ma indica due modi per trovare le risorse necessarie: incrementare il debito o aumentare le tasse. Noi abbiamo, invece, deciso di non seguire né l’una né l’altra strada. Se da un lato vogliamo che i nostri giovani non si trovino un giorno a pagare cambiali mefistofeliche, dall’altro non intendiamo mettere, ancora una volta, le mani nelle tasche dei nostri concittadini».

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speciale IV convention delle imprese

Susanna Camusso segretario nazionale Cgil

«Lo sciopero generale si farà al momento utile. La situazione è difficile, proveremo a dare una scossa al Governo, partendo dal lavoro che è un’emergenza dimenticata. Siamo in una situazione in cui non si rendono disponibili le risorse e ciò crea problemi in più comparti dell’economia. In Abruzzo ci sono situazioni emblematiche, come il caso Sevel. È un’azienda importante, tra le più grandi, ci sono i presupposti per incrementare i volumi produttivi. La Fiat deve fare un esercizio di responsabilità e meditare. È stata fatta una trattativa alla fine della quale c’erano le condizioni per proporre un accordo, ma la Fiat ha posto delle condizioni che rendevano l’accordo inaccettabile. È ora di cambiare e la politica del cambiamento passa dal lavoro. C’è bisogno di una scossa vera, che faccia del lavoro la grande priorità e del futuro dei giovani la prima conseguenza».

Gianni Alemanno sindaco di Roma Capitale

«Investire in produttività e sviluppo è una priorità. Il governo deve provvedere a gestire gli investimenti. Ci vogliono riforme, in primis una riduzione della pressione fiscale a favore delle pmi. L’Abruzzo ha una situazione particolare, aggravata dal sisma del 6 aprile 2009. Il Lazio è stato sempre vicino alla vostra regione, e attraverso una serie di azioni vogliamo esserlo ancora di più, ad esempio potenziando i collegamenti. Roma Capitale deve riuscire a rafforzare alleanze con il Centro Sud. Da Roma Capitale devono essere delocalizzate funzioni verso le aree più interne».

Gianni Riotta

direttore de Il Sole24Ore «L’Abruzzo ha conosciuto un periodo virtuoso, ma i tempi sono cambiati. Sappiamo che bisogna fare riforme che rendano l’Italia competitiva rispetto al resto del mondo. Invece, ci culliamo nel provare a tramandare ai nostri figli un sistema che non funziona più. Tutti siamo responsabili. La politica non fa le riforme, i sindacati non le vogliono per non perdere i privilegi acquisiti, idem le grandi lobby economiche; ma ciascuna categoria strilla. Quindi, dobbiamo farci tutti un esame di coscienza. Oggi non compete più Pescara contro Chieti, ma i comuni e le regioni contro il mondo».

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in primo piano » di Denia Di Giacomo

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foto di Simone Cerio

Nel ventre del Gran Sasso

Siamo entrati nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, i sotterranei più grandi e moderni al mondo. Un luogo straordinario dove la scienza non si ferma mai. Abbiamo incontrato la fisica Lucia Votano, la prima donna nella storia ad esserne diventata la direttrice

S

embra quasi di entrare in una dimensione da film, uno di quelli fantascientifici dove il colore predominante è il grigio. Poi, di tanto in tanto, a ricordarci cosa ci sovrasta c’è la nuda roccia, umida e muschiosa, quella del Gran Sasso. Parlo delle prime impressioni avute entrando nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS), uno dei quattro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN - i più grandi laboratori sotterranei del mondo, oltre ai più attrezzati e all’avanguardia, in cui lavorano ad esperimenti di fisica ed astrofisica delle particelle e astrofisica nucleare, quasi 900 scienziati provenienti da tutto il mondo. Posti tra L’Aquila e Teramo i laboratori sono collocati su un lato del tunnel autostradale che

Il tratto autostradale A24 che precede il traforo del Gran Sasso

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attraversa il Gran Sasso e consistono in tre grandi sale sperimentali, collegate tra loro da tunnel di servizio, per un volume totale di circa 180 mila metri cubi. Sopra di essi semplicemente roccia, oltre 1400 metri, una schermatura ideale contro tutto ciò che potrebbe altrimenti disturbare i delicati esperimenti di cui esso brulica. I LNGS rappresentano un vero fiore all’occhiello per l’Italia, e un luogo dove la scienza lavora ininterrottamente per avere risposte che potrebbero cambiare il mondo. Siamo andati ad incontrare Lucia Votano, la prima donna chiamata a dirigere i LNGS, entrata in carica nel settembre 2009, la Votano è una fisica, nata a Villa San Giovanni (RC), con un grande obiettivo: la ricerca prima di tutto.


intervista a

Lucia Votano Dirigente dei LNGS

Qual è oggi, in Italia, la situazione della ricerca? «Sono anni difficili, in particolare dal punto di vista economico, ma un’altra difficoltà riguarda il reclutamento del personale, perché ci sono stati dei blocchi nelle assunzioni, delle limitazioni del tempo indeterminato e restrizioni nel turn over. Quindi non è certamente un periodo di crescita per la ricerca». Intravede delle prospettive migliori per il prossimo futuro? «Assolutamente no. Noi siamo un ente pubblico di ricerca quindi seguiamo quelle che sono le difficoltà dei finanziamenti pubblici. Purtroppo al mondo della ricerca vanno applicati gli stessi tagli che si applicano agli altri settori e questo forse andrebbe corretto, perché se si ritiene davvero che la ricerca sia un investimento, allora bisognerebbe investirci di più, anche nei momenti di difficoltà». Il LNGS gode di fama internazionale, perché nasce proprio in questo luogo? «Il perché di un laboratorio sotterraneo risiede nella tipologia degli esperimenti che conduciamo. Noi studiamo fenomeni

estremamente deboli e rari e i raggi cosmici che pervadono l’atmosfera costituiscono un rumore rispetto al segnale che vogliamo vedere, come ad esempio i neutrini provenienti dal sole, oppure la materia oscura che tentiamo di catturare, per cui mentre all’esterno saremmo troppo disturbati, qui sotto la montagna ci scherma da tutto. Il perché in questa regione, risiede invece nel fatto che negli anni ’70 si volle approfittare della costruzione del tunnel autostradale, per costruire ai suoi lati, quindi con una spesa infinitamente minore rispetto ad una costruzione ex-novo. Poi la lungimiranza fu tale che il

laboratorio venne ben concepito fin dall’inizio e ancora oggi, dopo 40 anni, è ancora il più grande, il più competitivo e quello con più esperimenti a livello mondiale. Questo è testimoniato dagli oltre 900 ricercatori che vengono da tutto il mondo a lavorare da noi». Quali sono durante il suo lavoro le difficoltà principali con cui ogni giorno deve confrontarsi? «La difficoltà intrinseca è dovuta al fatto che il mestiere del direttore assomma varie funzioni, dai compiti puramente scientifici, come quello di favorire e programmare l’attività scientifica del laboratorio,

Alcuni spazi interni dei LNGS

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in primo piano

Uno dei tanti esperimenti all’interno dei LNGS

che non è un’attività statica, ma sempre in divenire, a quelli amministrativi. Infatti io sono anche il datore di lavoro di molte persone, e ci sono compiti relativi alla gestione del personale, alla sicurezza, all’amministrazione etc... È un mestiere molto variegato e per di più, in un momento dove i finanziamenti sono estremamente ridotti, diventa ancora più complesso». Lei è la prima donna chiamata a dirigere i LNGS, perché così poche le donne arrivano ai suoi livelli nel mondo scientifico e non solo? «Se confrontiamo la presenza femminile nel nostro ambito, in particolare nell’INFN, con altri settori, ritengo che la situazione non sia poi così grave, forse questo è dovuto al fatto che nella scienza si da importanza alla professionalità, al valore della persona. Nella mia professione non mi sono mai sentita esplicitamente discriminata. Poi però ci sono le difficoltà sociali della vita quotidiana. Solitamente la donna assume più ruoli e ha più impegni nell’ambito della famiglia e purtroppo gli aiuti che la nostra società riserva alle donne, soprattutto con figli piccoli, non sono così cospicui da favorirle e supportarle in ambito professionale.

In questa cisterna è in corso un altro esperimento

Anche in questo campo c’è un’involuzione. Diciamo che in linea di massima nel mondo scientifico discriminazioni di genere non ce ne sono. Se però nei livelli più “bassi” di ricerca partiamo con un 25-30% di presenza femminile, salendo lungo la scala gerarchica arriviamo a percentuali molto più basse». Possono le ricerche di questo laboratorio fungere da spin-off per il mondo delle imprese? «Sì e da molti punti di vista. Il più importante riguarda il grande impulso allo sviluppo delle tecnologie. Il nostro ente si differenzia rispetto ad altri perché compie ricerche che sono estremamente all’avanguardia dal punto di vista dell’obiettivo scientifico, questo richiede anche una forte spinta verso il

superamento dei limiti dell’attuale tecnologia, dall’elettronica ai computer, alla meccanica etc… con la conseguente creazione di tecnologie altamente avanzate che senza dubbio sono un bene per tutti, in primis per le imprese. Poi, ad esempio, siamo gli unici in grado di costruire degli acceleratori di particelle, e questo ha trovato applicazione nel campo delle macchine di atroperapia, al tal fine abbiamo collaborato per la fattiva realizzazione della prima di queste, che si trova a Pavia. Ci sono molte altre applicazioni ancora, forse troppo numerose da elencare in questa sede». E dal punto di vista organizzativo cosa potrebbero insegnare questi laboratori? «Ai nostri esperimenti partecipano centinaia di persone e sono collaborazioni internazionali, quindi ogni esperimento rappresenta in fin dei conti un piccolo governo globale, con le sue regole e le sue condivisioni. Dal punto di vista della scienza, noi abbiamo vissuto la globalizzazione molto tempo prima rispetto agli altri e con risultati eccellenti. Quindi fare management a livello globale è possibile ed è un bene, e che la scienza ci sia riuscita da tempo, credo sia un buon esempio per tutti»

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in primo piano Il comprensorio di Campo Imperatore in autunno (foto di Federica Panella)

» di Laura Tinari

Abruzzo montano,

un futuro

di turismo e lavoro Stato, Regione, Provincia dell’Aquila e Comuni del cratere insieme per la firma di un protocollo d’intesa per uno sviluppo organico del territorio, finalizzato alla creazione della più grande stazione sciistica del sud Europa

L

avorare fianco a fianco nella stessa direzione. Segue proprio questo principio il protocollo d’intesa firmato lo scorso 18 febbraio nella Sala Verde di Palazzo Chigi sul tema del turismo, ambito che permetterà all’Abruzzo di risorgere dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Rilancio dello sviluppo e valorizzazione dell’area aquilana del cratere queste le tematiche al centro del protocollo. «Un documento - lo ha definito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che ha partecipato alla firma del protocollo - che vuole essere un simbolo e uno stimolo per la rinascita di un sistema economico e produttivo regionale. È un passo importante per la

valorizzazione turistica di un comprensorio splendido, che fino a oggi aveva avuto una valorizzazione inferiore alle sue potenzialità». Un rilancio dunque guidato dal settore turistico, come si confà ad una Regione come l’Abruzzo che in questo ambito ha molto da offrire, e votato alla realizzazione di un polo sciistico che punterà a diventare la maggiore stazione del sud Europa. Il protocollo, istruito dalla presidenza del Consiglio, è stato promosso dal Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), che ha patrocinato l’iniziativa e dato piena disponibilità a collaborare tecnicamente con l’impegno di favorire la partnership tra forze economiche e sociali.

39



in primo piano

La firma di questo documento è da leggersi come tappa fondamentale sul percorso di rilancio economico e produttivo non solo della provincia dell’Aquila, ma dell’intero sistema-Regione. Infatti, diversi livelli territoriali, dallo Stato ai Comuni (presenti a Roma quasi tutti i sindaci del cratere), passando per Regione e Provincia dell’Aquila si sono seduti intorno ad un tavolo e unito le proprie forze per collaborare ad un progetto organico, efficace e sinergico di rinascita del territorio. È questa la prova di come la struttura del commissario Chiodi sappia e debba lavorare in concerto con i Comuni del cratere sismico, L’Aquila in testa. Un tavolo, infatti, quello di Palazzo Chigi al quale, forse per la prima volta, si è sentito parlare del dopo ricostruzione, al quale davvero sono state prese decisioni di lungo respiro per questo territorio. Nello specifico il protocollo di Palazzo Chigi prevede un programma di interventi per il rilancio, lo sviluppo e la valorizzazione di un comprensorio ambientale e turistico molto vasto compreso tra Campo Felice, l’Altopiano delle Rocche, Monte Magnola, Monte Velino e il comprensorio del Gran Sasso e Campo Imperatore, che dovrà nel frattempo recuperare anche Monte Cristo. Gli interventi saranno di tipo infrastrutturale e andranno nella direzione di integrare e potenziare l’of-

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta

ferta degli impianti sciistici già presenti nei vari comprensori, mettendoli a sistema. Anche altre azioni sono state annunciate per la riqualificazione del territorio montano, come opere di espansione forestale e idrogeologica; sostegni all’agricoltura e alla zootecnia delle aree di montagna; recupero qualificato degli aggregati urbani storici minori, che garantirà in qualche modo la ricostruzione delle seconde case danneggiate dal sisma; potenziamento del sistema dei servizi locali, della viabilità, dei trasporti e strutture ricettive e necessarie per gli sport invernali. Si stima che il progetto sarà in grado di produrre negli anni un indotto da 200 milioni di euro e creare 2000 posti di lavoro

Fare sistema per creare sviluppo Il protocollo trova un buon precedente nel progetto dello “Skipass dei Parchi” presentato nei mesi scorsi. Gran Sasso, Campo Felice, Ovindoli e le Grotte di Stiffe avevano già deciso infatti di unire le proprie forze in un’idea sponsorizzata e promossa principalmente dal Centro Turistico del Gran Sasso S.p.A. e che nei prossimi anni coinvolgerà strutture ricettive, produttori di prodotti tipici locali, artigiani, commercianti, fornitori di servizi legati al turismo, enti pubblici e infrastrutturali, come Autostrada dei Parchi e Aeroporto dei Parchi. «Siamo ripartiti da “Il consorzio delle Tre Nevi” che nel 2000 aveva ottenuto un lusinghiero successo di mercato e un largo consenso territoriale. - Ci ha detto Vittorio Miconi, presidente del CTGS S.p.A. - Far ritrovare insieme i tre pilastri dell’economia turistica aquilana, capaci di attrarre da soli circa 500.000 persone annue sul territorio, è stato quasi naturale». Ma oggi alla sola

unione delle stazioni è necessario aggiungere altri elementi: valorizzare le risorse ambientali tutelate, creare un network di aziende che formino filiera turistica al di là del solo prodotto neve e colmare il gap impiantistico che separa l’Abruzzo dalle più moderne offerte dell’arco alpino. In tal senso investimenti nel breve e medio periodo porteranno questi bacini sciistici ad un grande sviluppo, attraverso la realizzazione di opere come il collegamento sci ai piedi tra Campo Felice e Ovindoli, stazioni che saranno riunite in un unico comprensorio; la realizzazione, prevista già per quest’anno, dell’illuminazione notturna della linea della funivia di Campo Imperatore, dove è in programma di creare un collegamento sci ai piedi tra Monte Cristo, la Fossa di Paganica e lo stesso Campo Imperatore, vetta sciistica più alta degli Appennini; e la realizzazione di un parco tematico all’esterno del sistema Grotta a Stiffe. A tutto ciò an-

dranno poi aggiunte azioni in ambito ricettivo con la costruzione di SPA, hotel, residence e ristoranti. Il progetto di sviluppo è finalizzato alla creazione di un sistema montagna da vivere tutto l’anno, in grado dunque di offrire servizi e attrarre turismo non solo in inverno, attraverso la proposta di attività all’aria aperta come l’equitazione, il golf, il tennis, la mountain bike, da accostare al classico alpinismo, sport solitamente praticato sulle nostre montagne. Nasce proprio da qui il progetto dello “Skipass dei Parchi” che si propone di riunire e valorizzare sotto un unico nuovo brand identitario le stazioni di sci aderenti e il territorio protetto dei parchi che le ospita, ma che subito dopo si dovrà trasformare in un unico brand promozionale che prende spunto dallo sci e dalla montagna, sia estiva che invernale, puntando a tutti i turismi aquilani, iniziando da quello del Progetto Stiffe con le sue consolidate 70.000 presenze annue.

41


in primo piano

L

a destinazione dei tributi è ancora troppo centralizzata. L’Italia conferma una posizione dominante con un limitato decentramento fiscale, certamente non in linea con gli altri Paesi federali europei come Germania e Spagna, dove le entrate tributarie si dividono quasi equamente tra lo Stato centrale e le Amministrazioni periferiche. Nei Paesi unitari (o “quasi federali” come l’Italia) lo Stato fa la parte del leone, poiché sono di sua competenza circa l’80% delle tasse versate annualmente dai cittadini. È questa la situazione fiscale emersa da un’analisi realizzata dal Centro Studi di Venezia per verificare il grado di decentramento fiscale nei principali Paesi dell’Unione europea, nello specifico, due » di Francesco Fravolini federali (Germania e Spagna) e due non federali (Francia e Italia). Gli ultimi dati pubblicati dall’Eurostat, relativi all’anno 2009, fotografano una situazione molto chiara, anche se ciascun Paese rappresenta un caso a sé stante, con peculiarità non sempre riconducibili a vere analisi economiche e finanziarie. In Italia il 79,1% delle entrate tributarie (senza considerare i contributi sociali) si riferisce alle Amministrazioni centrali, Nel nostro Paese, circa l’80% delle tasse versate mentre il rimanente 20,9% sono costituiti dai tributi “propri” di annualmente dai cittadini sono di competenza Regioni ed enti locali (Irap, Ici, dello Stato. In Germania e Spagna invece, le entrate addizionali Irpef, tassa automotributarie si dividono quasi equamente tra bilistica, tassa asporto rifiuti). «È necessario avvicinare il nostro lo Stato centrale e le Amministrazioni periferiche Paese ai modelli istituzionali degli Stati europei federali. L’attuazione della legge sul federalismo fiscale – affermano i ricercatori del Centro Studi Sintesi – dovrà prioritariamente costruire un assetto istituzionale e finanziario il più possibile legato a entrate autonome, e direttamente manovrabili da Regioni ed enti locali. Attraverso questo modo si potrà realizzare una migliore gestione della macchina economica pubblica, avvicinando la voce di spesa tassata a quella amministrata». Le Amministrazioni periferiche, per far fronte a rilevanti competenze di spesa (sanità, assistenza sociale, trasporti) beneficiano, oltre alle proprie entrate tributarie, anche di flussi finanziari provenienti dalle Amministrazioni centrali (trasferimenti e quote di tributi erariali). A tale proposito, la riforma approvata dal

Decentramento tributario, l’Italia registra forti ritardi

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Parlamento nel 2009, in corso di attuazione, intende favorire la responsabilizzazione di Regioni ed enti locali, rafforzandone l’autonomia impositiva e trasformando i trasferimenti in tributi “propri”. In questo modo, nell’arco di qualche anno, l’Italia dovrebbe avvicinarsi al grado di decentramento di Paesi federali come Spagna (54,4%) e Germania (49,3%), distanziandosi sempre più da un sistema di finanza derivata come quello francese (20,7%). L’Italia paga un prezzo molto alto, dovuto principalmente a un decennio di immobilismo nell’attuazione del nuovo titolo V della Costituzione (2001), riforma che ha concesso più poteri e responsabilità alle Amministrazioni periferiche. Nel 2000, il grado di decentramento era pari al 20,6%, ovvero solo lo 0,3% in meno rispetto al 2009. È stato un decennio in cui tale percentuale è oscillata senza crescere in maniera stabile e consolidata. Non solo. Negli ultimi anni si è assistito a una graduale erosione della quota di tributi locali sul totale complessivo, a seguito dei blocchi alle aliquote e all’abolizione dell’Ici sull’abitazione principale. Completamente differente lo scenario fiscale in Spagna, dove le riforme istituzionali di inizio decennio si sono concretizzate immediatamente in maggiori risorse per le Autonomie locali. Tutto ciò è rappresentato dal grado di decentramento tributario, praticamente raddoppiato nell’arco di pochissimi anni. La Germania si conferma un Paese a tradizionale vocazione federale, in cui Stato centrale e Länder (con gli enti locali) si dividono equamente la torta delle entrate tributarie. Negli ultimi anni anche la Francia ha progressivamente fatto registrare una crescita del grado di decentramento, a conferma di una tendenza che riguarda ormai molti Paesi europei

Amm. centrali (1) Amm. periferiche (2)

Totale

in miliardi di euro Germania

289

280

569

Spagna

90

107

197

Francia

380

99

479

Italia

349

93

442

in % sul Pil Germania

12,0

11,7

23,7

8,5

10,2

18,7

Francia

19,9

5,2

25,1

Italia

23,0

6,1

29,1

Spagna

composizione % Germania

50,7

49,3

100,0

Spagna

45,6

54,4

100,0

Francia

79,3

20,7

100,0

Italia

79,1

20,9

100,0

La distribuzione delle entrate tributarie per livello di governo (2009) (1) Le Amm. centrali comprendono anche gli Enti di previdenza. (2) Le Amm. periferiche comprendono le Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) e il livello delle Amministrazioni di Stati federati (presente solo nei Paesi federali), che corrisponde ai Lander tedeschi e alle Comunità Autonome spagnole. Elaborazione Centro Studi Sintesi su dati Eurostat.

1995

2000

2001

2002

2003

Amm. centrali

50,2

Amm. periferiche

49,8

2004

2005

2006

48,9

49,5

50,2

50,7

49,5

49,8

49,2

51,1

50,5

49,8

49,3

50,5

50,2

50,8

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Amm. centrali

78,4

73,8

74,0

58,1

55,5

53,2

53,4

Amm. periferiche

21,6

26,2

26,0

41,9

44,5

46,8

46,6

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Amm. centrali

80,8

84,6

84,9

84,6

84,1

83,2

82,5

Amm. periferiche

19,2

15,4

15,1

15,4

15,9

16,8

17,5

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

2007

2008

2009

49,4

49,3

50,7

50,6

50,7

49,3

100,0

100,0

100,0

53,7

55,3

50,6

45,6

46,3

44,7

49,4

54,4

100,0

100,0

100,0

82,4

81,7

81,4

79,3

17,6

18,3

18,6

20,7

100,0

100,0

100,0

100,0

Germania

Totale Spagna

Totale Francia

Totale Italia Amm. centrali

88,3

79,4

78,8

77,8

77,0

77,1

76,9

77,7

77,3

77,3

79,1

Amm. periferiche

11,7

20,6

21,2

22,2

23,0

22,9

23,1

22,3

22,7

22,7

20,9

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Totale

Dinamica del livello di decentramento delle entrate tributarie (composizione %)

Nota1: le Amm. centrali comprendono anche gli Enti di previdenza. Nota2: le Amm. periferiche comprendono le Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) e il livello delle Amministrazioni di Stati federati (presente solo nei Paesi federali), che corrisponde ai Länder tedeschi e alle Comunità Autonome spagnole. Elaborazione Centro Studi Sintesi su dati Eurostat

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in primo piano

Âť di Alessio Giancristofaro

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foto concesse da Adecco e Obiettivo Lavoro

Occupazione nel 2011?

Moderato ottimismo Le note agenzie per il lavoro Adecco e Obiettivo Lavoro ci hanno svelato i dati della lieve ripresa occupazionale e ci hanno aggiornato sullo stato di salute delle imprese abruzzesi

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P

er il 2011? Moderato ottimismo. Stiamo parlando del mondo del lavoro e di quella ripresa di produttività, e quindi di occupazione, tanto auspicata, invocata e attesa che è investita, ahimè, ancora dall’eco sorda, ma catastrofica, della crisi. Sono passati più di due anni da quanto il domino su scala mondiale del ko economico-produttivo ha preso avvio. Oggi, almeno sentendo chi dell’inserimento nel mondo lavorativo, ne ha fatto una ragione professionale, le cose stanno cambiando. Si, proprio così, la lente d’ingrandimento questa volta l’abbiamo focalizzata sulle agenzie per il lavoro d’Abruzzo, su quelle strutture che hanno costantemente aggiornato lo stato di salute delle imprese e la capacità delle stesse di implementare i processi produttivi attraverso l’inserimento della forza lavoro. Una premessa è però d’obbligo: reperire i dati dalle stesse agenzie per il lavoro non è stato certo un’impresa di poco conto. Abbiamo incontrato molte resistenze nel poterne prendere semplicemente visione, nell’analizzare le dinamiche che stanno caratterizzando questo particolare periodo “di moderato ottimismo” come lo abbiamo già definito. Ci sembrava interessante, e anche doveroso, analizzare i processi lavorativi in questa regione che, soprattutto per alcuni comparti produttivi, hanno dimostrato tutta la loro impotenza di fronte alla crisi. Nonostante le resistenze nel reperire dati utili, il nostro intento di addentrarci nel mondo del lavoro somministrato e di analizzarlo è stato portato a termine. Il nostro obiettivo è quello di capire come la zona della Val di Sangro, cuore industriale dell’Abruzzo, stia reagendo dopo un periodo di degenza piuttosto lungo. Sta di fatto che l’architettura della nostra inchiesta si erge sulla disponibilità di due agenzie di lavoro temporaneo: Adecco e Obiettivo Lavoro. A fare da minimo comun denominatore sia ad Adecco che ad Obiettivo Lavoro è la dinamica economica che sembra proseguire il proprio percorso di lieve miglioramento generale, anche se i segni di una decisa inversione di tendenza e un’intensificazione della fase di recupero non sono ancora pienamente tangibili. Le aziende, infatti, non preferiscono fare previsioni di lungo termine. Se da un lato, infatti, i sondaggi congiunturali manifestano ottimismo, le indagini basate su indicatori di tipo oggettivo evidenziano, per il momento, un moderato recupero. L’inizio di questa fase di “ripartenza”

nell’inserimento di risorse umane nel tessuto produttivo non ristabilisce, comunque, i livelli occupazionali del terzo trimestre del 2008. Il settore metalmeccanico, automotive e delle due ruote stanno iniziando a rispondere, aspettative di crescita interessano in particolar modo la logistica (altro asset sul quale si punta molto per lo sviluppo della Val di Sangro) e magazzino. Occhi puntati con tanto di buoni propositi anche sul settore commerciale e dell’edilizia: per Adecco, infatti, proprio questi due settori vedran-

Se da un lato, infatti, i sondaggi congiunturali manifestano ottimismo, le indagini basate su indicatori di tipo oggettivo evidenziano, per il momento, un moderato recupero no risultati piuttosto positivi. Per Obiettivo Lavoro, invece, qualche segnale incoraggiante potrebbe arrivare anche dal settore carta-legno-mobilio e servizi annessi, alberghi e ristorazione, chimico/gomma-plastica e servizi. Risultano stabili, invece, i settori dell’agroalimentare e del medical. Dai settori ai profili maggiormente richiesti. Mentre per Adecco nel 2010 le figure professionali più ricercate sono stati saldatori, verniciatori, addetti al magazzino con uso di carrello, manutentori meccanici ed elettrici, operatori su macchine a cnc e altri operai specializzati, impiegati commerciali, tecnici di laboratorio e figure per il commercio, dai dati in possesso di Obiettivo Lavoro emerge chiaramente che le richieste maggiori sono state per manutentori

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in primo piano

Sia Adecco che Obiettivo Lavoro concordano sul fatto che le attività formative, in periodi di “stasi occupazionale”, garantiscano l’acquisizione di un bagaglio di professionalizzazione

meccanici ed elettrici, operatori e programmatori su macchine a controllo numerico, magazzinieri, carrellisti, addetti alle presso piegatrici, carpentieri ferro e legno, gruisti, impiegati amministrativi, operatori di sportello/ cassieri, agenti e rappresentanti di commercio, operatori socio assistenziali presso strutture private, informatici, disegnatori e progettisti CAD CAM e badanti. L’osservatorio della Adecco, inoltre, ci ha fornito delle previsioni occupazionali per il 2011: incrementi sono previsti per il settore delle energie rinnovabili come ad esempio installatori di impianti fotovoltaici, crescita di richieste per figure in ambito impiegatizio con profili skillati come controllore, impiegati tecnici CAD CAM, impiegati ufficio acquisti con esperienza pregressa di almeno due anni. “Pur non facendo programmi a lungo termine – si continua a leggere – la durata media dei contratti nel 2010 è tornata ai livelli del 2008 con 56 giorni circa. È cresciuta – continua la nota - fra il 2009 e il 2010 la percentuale di inserimenti di risorse con età superiore ai 40 anni passando dal 19% del 2008 al 27-29% del 2009/2010”. La crescita professionale e il costante aggiornamen-

to sono comunque aspetti che accomunano le due agenzie per il lavoro e, soprattutto, garantiscono una facilitazione d’inserimento nel mondo occupazionale: sia Adecco che Obiettivo Lavoro concordano sul fatto che le attività formative, in periodi di “stasi occupazionale”, garantiscano l’acquisizione di un bagaglio di professionalizzazione che sarà facilmente spendibili nel momento opportuno. In definitiva, ci sembra doveroso sottolineare il fatto che esistono delle condizioni oggettive per un’inversione di tendenza rispetto al biennio 2008-2010. Cautela, certamente, senza dimenticare che la ripresa ha dato i suoi primissimi segni. Fare delle previsioni di mediolungo periodo sarebbe sbagliato e poco opportuno. Approfondiamo l’argomento con un’intervista a Federico Vione, amministratore delegato di Adecco. Conosce bene il territorio. Perché le sue origini sono strettamente legate all’Abruzzo. E di crisi in questa regione, ed in particolar modo nella zona della Val di Sangro, ne abbiamo parlato con Federico Vione. Che ci ha fornito spunti interessanti, soprattutto per il territorio che stiamo analizzando.

intervista a Federico Vione amministratore delegato di Adecco La situazione economica e quindi lavorativa a livello internazionale è ancora delicata. Anche se segnali di ottimismo si iniziano ad intravedere. Anche in Val di Sangro... «Le prospettive internazionali di ripresa ci sono e mi viene subito da citare il contesto tedesco. Ovviamente non possiamo non considerare le criticità che stanno attraversando alcuni mercati come quello spagnolo, ma nel complesso l’orientamento è improntato

verso la ripresa. La dinamicità imprenditoriale e l’abilità nella reazione, ma anche la prontezza nel prendere le decisioni sono stati e sono tutt’oggi elementi caratterizzanti per l’imprenditoria della Val di Sangro che comunque sta ripartendo. Abbiamo seguito da vicino le mosse azzeccate e l’impegno profuso ad ogni circostanza di imprenditori locali; hanno saputo rimediare al calo delle attività con uno stile innovativo, intelligente».

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in primo piano

Cosa intende per “stile innovativo ed intelligente” che sta riguardando da vicino gli imprenditori abruzzesi? «A Lanciano, a partire dal prossimo autunno verrà lanciato un percorso formativo per venire incontro alle esigenze del territorio e per la ricerca di profili necessari. Lanciano, infatti, sarà il centro che ospiterà l’ITS, Istituto Tecnico Superiore, un punto di riferimento nel panorama italiano. Si tratta di una scuola di formazione professionale, per preparare le risorse umane, per creare competenze spendibili opportunamente al momento giusto e a seconda delle varie esigenze.

È un progetto di grande valore, innovativo, che conferisce una notevole importanza al territorio della Val di Sangro. È un progetto pilota, che avrà una cassa di risonanza notevole. Pensiamo alle specializzazioni che l’Istituto Tecnico Superiore sarà in grado di produrre. Tutto ciò avrà dei riflessi positivi per il tessuto produttivo, nel caso specifico dell’Abruzzo, delle piccole e medie imprese. Questo progetto ha un grosso potenziale, serve a stimolare il talento dell’innovazione». Il futuro, dalle sue parole, sembra piuttosto roseo o, quantomeno, ricco di buoni propositi. Soprattutto per

quanto concerne il territorio abruzzese... «I presupposti ci sono. L’imprenditoria deve seguire la strada del miglioramento continuo dell’innovazione costante. La tendenza negativa degli ultimi anni può essere superata perché, nel caso specifico dell’Abruzzo e come ho già ricordato, ci sono professionalità e capacità tali da prendere come esempio. Sono convinto che il territorio abruzzese, a stretto giro e mettendo in campo tutti i fattori di positività imprenditoriale che possiede, possa diventare un modello»

L’Adecco sta al passo con gli aggiornamenti legali Il prossimo 15 marzo 2011 a partire dalle ore 15.00 presso la sede di Confindustria di Pescara, l’Adecco terrà il seminario “La somministrazione di lavoro nel 2011: aggiornamenti legali”. L’evento darà la possibilità, a chi volesse partecipare, di conoscere le ultime novità normative, i meccanismi della continuità professionale, lo staff leasing e la certificazione dei contratti. Le adesioni vanno inoltrate entro l’8 di marzo all’account: andrea.torracchio@adecco.it

Uno degli uffici Adecco a Pescara

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» di Laura Tinari

Abruzzo, regione economicamente “in rosa”

L’indagine del CRESA sulle imprese femminili in Abruzzo, che prende spunto dal 2° Rapporto Nazionale sull’Imprenditoria Femminile realizzato da Unioncamere con la collaborazione del Ministero dello Sviluppo Economico e del Dipartimento per le Pari Opportunità, restituisce un’immagine “rosea” della nostra regione

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l 2° Rapporto Nazionale di Unioncamere fotografa una realtà dinamica, fatta di imprese che nascono, crescono, si consolidano nel tempo, entrando a pieno titolo nel sistema economico del territorio. Sono queste oggi le imprese al femminile che rappresentano un quarto delle imprese italiane. Un buon risultato sulla strada che però ancora ci separa dal raggiungere gli obiettivi fissati dal Trattato di Lisbona. Un fenomeno quello delle imprese “in rosa” guidato dal Mezzogiorno: Molise, Basilicata e Abruzzo sono le tre regioni con la componente più elevata di aziende con a capo donne. Secondo la Legge n. 215/1992 sulle Azioni positive per l’imprenditoria femminile, si considerano femminili le imprese nelle quali la percentuale di partecipazione delle donne è superiore al 50%. Un milione e quattrocentomila donne in Italia hanno dunque scelto di aprire un’attività propria, scommettendo su se stesse. 41.522 le imprese femminili al 30 giugno 2010 in Abruzzo, dove il tasso di femminilizzazione, cioè l’incidenza delle imprese femminili sul totale di quelle abruzzesi, raggiunge il 27,7%, il 2,9% di quelle italiane, e tra le quattro province a emergere è Chieti con 14.001. Dati dunque buoni che segnano un cambio di passo in un mondo che fino a qualche anno fa era quasi esclusivamente maschile. Durante i dodici mesi di approfondimento 30 giugno 2009 - 30 giugno 2010 le imprese femminili regionali sono aumentate dell’1,8%, parliamo di un lasso di tempo durante il quale il sistema economico dell’Abruzzo è stato privo di sostegni nei confronti dell’imprenditoria femminile, un segnale che può essere letto come un cambio di mentalità

delle donne, sempre più predisposte ad intraprendere la strada del lavoro autonomo. «Se da un lato questa lettura è corretta, -suggerisce Concettina Pascetta, ricercatrice del CRESA- e va intesa come espressione del raggiungimento della piena emancipazione femminile, dall’altro potrebbe essere interpretata come la risposta alla cronica mancanza di un lavoro dipendente, soprattutto tra le giovani donne». Altro aspetto interessante, ma slegato dal periodo di riferimento, è quello della longevità di tali aziende, esaminata sulla base del periodo di iscrizione al registro delle imprese: sono infatti numerose quelle che si sono iscritte negli anni Novanta, probabilmente grazie ad interventi legislativi di sostegno come appunto la Legge 215/1992 e che oggi, dopo circa 20 anni, continuano a lavorare. «I dati analizzati mostrano un quadro dell’imprenditoria femminile abruzzese abbastanza solido, dovuto forse a dinamiche verificatesi negli anni passati», continua Pascetta. L’andamento registrato dalle imprese “in rosa” nel periodo di approfondimento è dunque sensibilmente migliore di quello, pur positivo, rilevato dalle imprese totali, un dato che evidenzia una maggiore capacità a resistere alle difficoltà determinate dalla crisi economica. Dall’indagine emerge infatti il profilo di donne pronte a guidare la sfida della ripresa, che con responsabilità e fiducia restano salde al timone dell’impresa come, spesso, a quello della famiglia. Misurarsi con le sfide dell’economia globale e con il rischio d’impresa, questi sono infatti gli obiettivi delle donne imprenditrici e manager di oggi. Tali esempi fanno pensare che è necessario creare condizioni

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38 orizzontale: La soluzione ai tuoi problemi. g u a s t i nc e n d i o m a s fe ra c c h i n e r ap i n a f u r t o

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SFERA garantisce ai propri Clienti rapidità, alta professionalità ed economia di scala, avvalendosi di uno staff composto da professionisti operanti nei vari rami dell’ingegneria, del settore legale ed in quello economico-finanziario. In questo modo siamo in grado di rendere il servizio peritale qualitativamente pregevole, completo ed esaustivo. SFERA opera a servizio delle Imprese Assicuratrici per incarichi peritali relativi a sinistri non auto rientranti nei rami Incendio, Furto, Rapina, R. C. D., R. C. Prodotto, R. C. Inquinamento, Rischi Montaggio, C. A. R., Guasti Macchine, Rischi Elettronici e Rischi Industriali.

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in primo piano

Identikit della donna imprenditrice

Ha un’età media di 54 anni e ha forti aspettative professionali. É scesa in campo da pochi anni ed è più presente nel meridione. Sempre più spesso si mette in gioco per scelta e non per necessità. Resiste più della media alle “intemperie” del mercato e la sua dimensione ideale si conferma preferibilmente quella “micro”. É questo il profilo della donna imprenditrice italiana del nostro tempo a capo di una delle 1,4 milioni di aziende “in rosa”. A delinearlo è sempre il 2° Rapporto Nazionale sull’Imprenditoria Femminile sulla base di una indagine qualitativa, che ha costruito uno spaccato di genere sui comportamenti delle imprese rispetto alle risorse di cui hanno bisogno per innovare e competere. Secondo l’indagine, la donna imprenditrice ha ancora un livello di partecipazione al mondo imprenditoriale notevolmente al di sotto delle proprie potenzialità, anche se negli anni ha conquistato spazi attraverso nuove attività economiche, l’acquisto o subentro in quelle esistenti. L’imprenditrice utilizza poco i servizi di assistenza e consulenza e manifesta un più forte bisogno di servizi a supporto della competitività, soprattutto per l’innovazione. Sente più degli uomini la complessità di gestire i tempi di lavoro e della famiglia. Ha un rapporto con il denaro improntato sulla prudenza e una gestione finanziaria dell’impresa molto cauta. Percepisce di più la crisi economica, ma la maggioranza reagisce con strategie di organizzazione e rilancio. Tra gli interventi pubblici a supporto dell’impresa ritiene prioritaria la riduzione delle tasse, maggiori finanziamenti pubblici e la semplificazione amministrativa. Ha una vasta rete di conoscenze sul territorio.

sempre migliori per dare alle donne la possibilità di non dover scegliere tra carriera e famiglia. «Un loro maggiore coinvolgimento nel mondo del lavoro -ha affermato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello- è indispensabile al sistema-Paese e può e deve avvenire anche ampliando le possibilità di fare impresa, perché le donne hanno dimostrato di saperla fare e fare bene. Creando condizioni più favorevoli a conciliare i tempi del lavoro e della famiglia, aumentando l’offerta di servizi di assistenza e consulenza, investendo sulla formazione all’imprenditorialità». Un altro interessante spunto della ricerca del CRESA concerne le forme giuridiche: si osserva che in generale in Abruzzo tra le imprese femminili prevalgono le imprese individuali, che costituiscono il 68,9% del totale. Questa tipologia ha però subito nel periodo di riferimento 30 giugno 2009 - 30 giugno 2010 un’inversione di tendenza, poiché è l’unica che ha fatto registrare un trend negativo, tutte le altre risultano invece in aumento, in particolare, emergono le società di capitale e i consorzi. Il rapporto mostra infatti come le donne che avviano una nuova attività, inizino a preferire forme giuridiche “collettive” rispetto all’impresa individuale, che resta comunque la forma prevalente. Questa tendenza dell’imprenditorialità femminile verso forme sempre più strutturate acquista in questo momento storico di piena crisi economica e finanziaria una valenza ancora maggiore. «Si potrebbe parlare di un irrobustimento della struttura produttiva femminile -chiarisce Concettina Pascetta- condizione che potrebbe favorire una maggiore efficacia dell’attività e una maggiore possibilità di successo nella sfida del mercato globale». Rispetto alla distribuzione settoriale delle imprese totali si nota nella nostra regione un maggior peso dell’agricoltura (11.292), del commercio (10.511) e dei servizi di alloggio e ristorazione (3.441), solo a seguire le attività manifatturiere (3.423) e le costruzioni (1.861). Se si considera, invece, il periodo di riferimento si evidenzia che è aumentato il numero di imprese femminili in tutti i settori suddetti, ad eccezione dell’agricoltura, raggiungendo la crescita record delle imprese di costruzioni (+13,5%). Dall’analisi provinciale della distribuzione settoriale di tali imprese emerge che nel settore agricolo è la provincia di Chieti a raggiungere i valori massimi (36,8%); nel commercio (34,3%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (39,4%) il tasso di femminilizzazione è maggiore in quella dell’Aquila; il manifatturiero ottiene il valore più alto in provincia di Teramo (25,4%), mentre il settore delle costruzioni in quella di Pescara (10,9%)

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in primo piano

» di Francesco Fravolini

Crisi economica,

cresce il numero degli imprenditori stranieri Teramo risulta la 4a provincia con la più alta densità straniera nel mondo dell’impresa. Tra le attività più diffuse, ci sono: commercio, edilizia, manifattura e ristorazione

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resce il numero degli imprenditori stranieri dall’inizio della crisi, dal terzo trimestre 2008 al terzo trimestre 2010, del 9,2%, in netta controtendenza rispetto a quanto avviene per l’imprenditoria italiana, dove si assiste ad una forte contrazione negativa pari a -1,2%. Prato e Trieste sono le province che mostrano la più alta densità straniera nel mondo dell’imprenditoria, con incidenze sul totale degli imprenditori, rispettivamente, del 15,3% e del 10,9%. A queste seguono a ruota le province di Teramo con il 10,2% e Gorizia dove si registra il 10,0% degli imprenditori stranieri. Milano, Roma e Torino accolgono il maggior numero di imprenditori stranieri, sebbene nel capoluogo lombardo la loro variazione nell’ultimo biennio sia stata appena del 5,6%, contro il 13,5% registrato nella Capitale e del 12,6% nel capoluogo piemontese. Prato, Pavia e Rieti sono le province che, nel confronto fra trimestri, hanno fatto segnare le crescite più evidenti nel numero di imprenditori stranieri (rispettivamente +17,7%, +17,7% e +16,2%), mentre l’unica area in Italia ad aver mostrato tassi di variazione negativi è Nuoro (-2,3%). La situazione del settore imprenditoriale emerge con chiarezza dai dati di uno studio della Fondazione Leone Moressa che ha analizzato le dinamiche e la struttura dell’imprenditoria etnica in Italia, facendo riferimento agli ultimi dati disponibili di Infocamere. «Oltre ad essere un fenomeno sempre in continua evoluzione - affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa - quello dell’imprenditoria etnica non sembra aver subito il contraccolpo della crisi, almeno in termini di numerosità. Essi continuano a crescere mostrando buona vivacità imprenditoriale, dimostrando probabilmente una maggiore flessibilità e adattamento all’evento recessivo. Si può presumere che il 2010, come l’anno precedente, possa concludersi con un ulteriore segno positivo”. Ma quali sono i settori di attività produttiva? L’imprenditoria etnica è maggiormente dedita alle attività commerciali e all’edilizia (con incidenze pari al 29,5% e al 22,2%), segue la manifattura (10,1%) e la ristorazione (8,6%). A livello territoriale ci sono maggiori specializzazioni in alcuni settori piuttosto che in altri: nelle aree del Nord e in alcune del Centro, il primo settore, in termini di numerosità imprenditoriale straniera, è quello delle costruzioni, mentre nelle aree del Mezzogiorno prevale nettamente il settore commerciale. Per quanto riguarda il genere degli imprenditori, di quattro stranieri che operano in Italia, uno è donna: le

attività maggiormente gestite e condotte dalle donne sono la ristorazione (con quasi la metà delle imprese straniere che parlano rosa), mentre nel commercio e nella manifattura rappresentano, rispettivamente, il 27,1% e il 29,5%. Marocchini, rumeni e cinesi sono le tre nazionalità più rappresentate tra gli imprenditori stranieri, raccogliendo insieme a svizzeri e tedeschi quasi il 40% del totale degli imprenditori. A livello regionale non si evidenzia un’unica tendenza, ma emergono delle specificazioni etniche. I marocchini sono più presenti in Calabria, Campania ed Emilia Romagna, mentre i cinesi in Toscana, Veneto e Marche. I senegalesi sono più presenti in Sardegna, mentre in Lombardia prevalgono gli egiziani. Per quanto riguarda la “concentrazione etnica” la Basilicata e la Calabria sono le regioni che ne mostrano di più, dal momento che, per ciascuna di esse, le prime cinque nazionalità più rappresentate censiscono, da sole, più del 60% degli imprenditori stranieri presenti in quelle regioni. Più di tre quarti degli imprenditori stranieri opera nel nostro territorio almeno dal 2000, di cui quasi il 9% da quest’ultimo anno, dimostrando come la presenza straniera nelle attività autonome sia un fenomeno ancora giovane. Anche in termini di età anagrafica gli imprenditori stranieri sono giovani, dal momento che il 64,7% ha tra i 30 e i 50 anni e che addirittura il 10,3% sta sotto ai 29. Infine, il 54,8% degli imprenditori gestisce un’impresa individuale essendone per il 54,6% il titolare

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in copertina » di Eleonora Lopes

SARACENI AUTOMOBILI IL CUORE NEI MOTORI

Da sinistra Nicola con la figlia Paola e Antonio con i figli Monica e Vincenzo

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a storia di Saraceni Automobili è un esempio concreto di quando la passione si trasforma in lavoro. E non è una frase fatta. La storia imprenditoriale dei fratelli Antonio e Nicola Saraceni, è nata davvero da una forte passione per i modellini d’auto (tant’è che i loro uffici ne sono pieni) che sin da piccolini hanno iniziato a vendere un po’ per gioco. Passano gli anni ed Antonio e

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Nicola, dopo avere conseguito il diploma, iniziano a compiere i primi passi nel commercio vero e proprio seguendo le orme imprenditoriali dei genitori. Nel 1987 i due fratelli creano una società nel campo nautico, una novità per la zona frentana, diventando concessionari di una nota azienda giapponese di motori marini. Il successo di questa avventura, rende i Saraceni consape-


Oggi la Concessionaria guidata dai fratelli Antonio e Nicola Saraceni ha tre sedi, Fossacesia, Sambuceto e Vasto. Qualità del marchio e dei servizi, affidabilità e cura del cliente, sono gli elementi che hanno portato al successo di questa importante realtà imprenditoriale

voli dell’importanza sia della qualità del prodotto che della logica del servizio mirata alla soddisfazione del cliente. Ora sanno dove vogliono arrivare e finalmente, nel 1996, avviene l’incontro con Toyota. Da qui inizia ufficialmente la storia della Concessionaria Toyota Saraceni Automobili con sede a Fossacesia. Siamo nel gennaio 1997. Nel corso degli anni, anche grazie alla forza e alla qualità

» foto di Simone Cerio

del marchio rappresentato, l’azienda cresce in modo esponenziale aprendo due nuove sedi, moderne ed accoglienti, della provincia di Chieti: Sambuceto e Vasto. Nel luglio 2004 Saraceni Automobili, compie un’ulteriore passo avanti con l’inaugurazione della nuova sede a Fossacesia, che vanta una superficie di 9.000 metri quadrati con gli standard richiesti dalla Toyota.

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in copertina

La nuovissima sede di Fossacesia

I tratti caratteristici che contraddistinguono la concessionaria Saraceni Automobili sono la qualità del marchio e la professionalità del personale a contatto con il cliente finale, che sempre più è orientato a garantire una trattativa di vendita seria e trasparente. Al processo di vendita, segue la fase di assistenza post vendita che assicura al cliente un sostegno continuativo nel tempo. Le officine, rispettando gli

standard della casa madre, lavorano in regime di efficienza ed efficacia offrendo un servizio ed una professionalità all’altezza del prodotto venduto. Anche la vendita dell’usato è garantita e assistita. Oggi Saraceni Automobili, conta un team di circa 30 collaboratori, competenti e professionali, per un fatturato di 15 milioni di euro.

I SERVIZI DI SARACENI AUTOMOBILI I SERVIZI LEGATI AL POST VENDITA Assistenza Garantita: nei tre anni successivi all’acquisto del veicolo nuovo, nei casi di emergenza viene offerta un’assistenza gratuita, fornita da Europe Assistance, che copre tutto il territorio europeo. Estensione di garanzia Toyota extra care: è un servizio innovativo, valido in tutta Europa, è stato creato in esclusiva per le vetture con garanzia di tre anni e può essere attivato fino a un mese prima della scadenza della garanzia standard entro e non oltre i 100.000 km, per un periodo di 5 anni senza limitazione chilometrica. Forever card: è una carta privilegio che viene attivata gratuitamente ad ogni cliente che acquista Toyota e che gli permette di cumulare, per ogni spesa effettuata nelle nostre officine, un punteggio che potrà poi essere usufruito come sconto o buono acquisto. Per ogni operazione il concessionario caricherà dei punti pari almeno al 10% della spesa e ogni punto vale 1 euro di sconto su acquisti futuri. I punti accumulati possono essere spesi nella successiva visita effettuata nello stesso concessionario oppure possono essere conservati, e il loro valore aumenterà nel tempo. Se si mantengono ad esempio i punti per almeno due anni dall’accredito, si avrà il 20% in più del loro valore, mentre per tre anni addirittura il 50%. Duotec Service: 2 meccanici fanno manutenzione e tagliandi completi al massimo in un’ora. Duotec Service è un esclusività Toyota che, grazie all’impiego di attrezzature specifiche e tecnologicamente innovative, rende possibile effettuare tagliandi completi ed eventuali operazioni aggiuntive con due meccanici contemporaneamente dedicati alla tua auto. Assistenza Lexus: da 4 anni la Saraceni Automobili ha ampliato il ventaglio delle sue attività vantando un’impeccabile Lexus Service in Abruzzo, Marche e Molise. Il servizio di assistenza Lexus prevede il Pickup & Delivery presso tutti i clienti possessori di Lexus che ne fanno richiesta. I nostri operatori raggiungono il cliente presso il suo luogo di preferenza, prelevano la sua auto lasciandogliene una di pari livello con carburante incluso, per poi riconsegnargli la sua vettura, a lavoro ultimato. Il servizio è assolutamente gratuito. Servizi finanziari e assicurativi: legati anche al post-vendita. Noleggio di autovetture: è un’ulteriore servizio offerto dalla Saraceni Automobili. I responsabili vendita

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I responsabili dell’esclusivo servizio Lexus


La sede di Sambuceto

La sede di Vasto

L’ULTIMA GENERAZIONE SARACENI

MONICA Inizia a lavorare nell’azienda a 23 anni durante gli studi universitari, con un impiego part-time. Nel 2008 dopo il conseguimento della laurea in Pubblicità e Marketing presso l’università degli Studi di Teramo, inizia a dedicarsi a tempo pieno nell’impresa di famiglia, svolgendo attività amministrative e incentrando le sue energie principalmente nelle attività di comunicazione.

PAOLA Lavora in azienda da 5 anni, diplomata in ragioneria, svolge attività amministrative e gestisce la pubblicità istituzionale. Giocoliera del tempo, si divide fra due attività lavorative, in concessionaria e nelle sue profumerie, coniugando il mondo dell’auto al fascino della cosmesi.

Alcune immagini dell’interno della concessionaria di Fossacesia

VINCENZO Vincenzo, fratello di Monica, lavora con dedizione da 12 anni nell’azienda di famiglia, dopo aver conseguito il diploma in ragioneria. Con una grande passione verso i motori, si occupa principalmente della vendita e della logistica delle vetture. Le caratteristiche che lo contraddistinguono sono la serietà e la bontà d’animo.

Lo showroom delle vetture Toyota

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in copertina

In tutti questi anni di attività, avete ricevuto tante soddisfazioni professionali, volete ricordarne qualcuna? «Nel periodo 1999-2005 siamo arrivati primi nella vendita di Toyota Yaris turbo diesel in Italia. Nel 2008 siamo risultati tra le 10 migliori concessionarie italiane Toyota nella soddisfazione del cliente. Questi riconoscimenti rappresentano una grande soddisfazione sia per noi che per il cliente, perché dimostrano la qualità e la garanzia delle nostre vetture e dei servizi che eroghiamo. Il binomio vincente che ci ha permesso di raggiungere traguardi così importanti, è stato ed è, puntare tutto sulla qualità del marchio che vendiamo e su quella dei servizi. Ogni

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giorno per noi diventa una sfida per migliorare la nostra competitività». Il settore dell’automotive, è quello che più di tutti ha risentito della crisi economica. Quanto ha inciso per voi la crisi e con quali mezzi state cercando di superarla? «In effetti, la crisi ha colpito duramente il nostro settore, ma noi siamo degli ottimisti di natura e abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e concentrarci su settori alternativi alla vendita vera e propria, puntando moltissimo sulla qualità del servizio offerto, soprattutto nel post vendita e ottimizzando così al massimo i costi. Nel 2009 il calo delle vendite è stato del 30%, ma abbiamo tenuto duro e con orgoglio

possiamo dire che siamo riusciti a non licenziare nessun dipendente. Nonostante il trend negativo del momento, oggi abbiamo circa 30 collaboratori per un fatturato pari a 15 milioni di euro. L’elemento che ci contraddistingue è l’affidabilità». Qual è la carta vincente della vostra azienda? «La nostra fortuna è che la passione per le automobili è diventata il nostro lavoro. Siamo partiti da una piccola concessionaria e oggi ci troviamo tre sedi con l’obiettivo di espandere ancora l’azienda e di migliorare il servizio ai nostri clienti. La nostra mission quotidiana è la soddisfazione del cliente offrendogli un prodotto di alta qualità. Ma la parola d’ordine resta “aggiornarsi”.


a tu per tu con Antonio e Nicola Saraceni Siamo attentissimi alle novità del mercato delle vetture che è in continua evoluzione e cerchiamo di portarle qui da noi. I clienti ci piace coccolarli anche al di fuori del lavoro, organizzando week end ad esempio con il club 4x4 Saraceni (affiliato alla FIF, Federazione Italiana Fuori strada) nei quali si insegna a fare i fuori pista con i fuori strada; puntualmente questi eventi si concludono con una bella cena a base di prodotti tipici abruzzesi! Un altro servizio esclusivo di Saraceni Automobili è il Lexus Service, il servizio di assistenza post vendita per i clienti Lexus che prevede il Pick-up & Delivery a domicilio per Marche, Abruzzo e Molise. Da 4 anni i nostri operatori raggiungono il cliente presso il suo

luogo di preferenza, prelevano la sua auto lasciandogliene una di pari livello con carburante incluso, per poi riconsegnargli la sua vettura, a lavoro ultimato. Il servizio è assolutamente gratuito». Quanto contano i collaboratori in un settore come il vostro? «Moltissimo, e non è una frase di circostanza. Noi crediamo molto nelle nostre risorse umane perché nel settore commercio sono davvero fondamentali. Da noi il cliente viene accolto sempre con il sorriso e lo seguiamo dall’acquisto in poi. Al processo di vendita, succede la fase di assistenza post vendita che assicura al cliente un sostegno continuativo nel tempo. Dopo anni di

prove e rodaggi vari, oggi il nostro team è competente e qualificato, ma soprattutto funziona in maniera autonoma. I collaboratori sono motivati e si sentono parte integrante del nostro progetto imprenditoriale». Tra le vostre molteplici attività anche un’attenzione particolare verso il sociale... «Ci riteniamo persone molto fortunate, ed è importante che l’imprenditoria affianchi il sociale. Un paio di anni fa, abbiamo sostenuto l’AIL con il dono di una Toyota Aygo con la polizza assicurativa a nostro carico. L’auto serve per l’assistenza a domicilio dei malati colpiti dalla leucemia»

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incarichi&carriere

È UN IMPRENDITORE DI VASTO IL FUTURO PRESIDENTE DI FEDERCHIMICA CESARE PUCCIONI

Cesare Puccioni, è titolare della Puccioni Spa, azienda fondata nel 1888 operante a Vasto dal 1961, nel settore dei fertilizzanti. Da giugno 2011 sarà alla guida della Federazione Nazionale dell’Industria Chimica di Confindustria

È Cesare Puccioni, titolare della Puccioni Spa, azienda operante a Vasto nel setto-

re dei fertilizzanti, il presidente designato dalla Giunta di Federchimica per sostituire Giorgio Squinzi. Da oltre 38 anni in giunta, Puccioni è stato più volte vice presidente e tesoriere della federazione. L’elezione avverrà in occasione della prossima assemblea di Federchimica, in programma il 27 giugno 2011. Nativo di Siena, 66 anni, l’industriale ha 2 figli. Puccioni nel 1962, appena diplomato, comincia a lavorare nell’industria di famiglia, che produce fertilizzanti dal 1888, dedicandosi ai sistemi produttivi degli impianti. Nel 1966 è amministratore delegato. A 27 anni, alla morte del padre, si trova alla guida dell’azienda. Potenzia e differenzia la gamma dei fertilizzanti. Nel 1981 assume la carica di presidente, mantenendo quella di amministratore delegato. Negli anni ’90 aumenta e diversifica la produzione, che arriva a coprire circa il 13% del fabbisogno nazionale per i fertilizzanti tradizionali e circa il 30% per alcuni settori specifici quali gli organo-minerali. Dal 1995 al 1999 è stato presidente di Assofertilizzanti. Dal 1993 è rappresentante per l’Italia nel Consiglio dell’International Fertilizer Association (l’organizzazione mondiale dei produttori di fertilizzanti) e membro del Comitato Finanziario del 2002. Componente della Giunta di Federchimica dal 1989, fa parte del Consiglio direttivo dal 1998 e del Comitato di Presidenza dal 1999. E’ stato tesoriere dal luglio 1999 al luglio 2001 e vice presidente per i rapporti interni dal luglio 2001 al luglio 2009. Lo scorso 18 dicembre 2010, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Confindustria Chieti in Val di Sangro, l’Azienda Puccioni Spa ha ricevuto il prestigioso premio “Aquila d’Argento” come riconoscimento dell’assoluto valore storico, produttivo industriale e sociale ricoperto nel corso degli anni. Questo rilevante incarico, giunto in un momento economico così delicato, rappresenta per l’Abruzzo e per la Provincia di Chieti, oltre che un orgoglio, un fatto davvero importante.

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incarichi&carriere

BARBARA CAZZANIGA NUOVO ASSESSORE DEL COMUNE DI PESCARA

 Barbara Cazzaniga di Pescara Futura, diventa assessore al posto di Carla Panzino. Le sono

state assegnate le deleghe al Turismo (ceduta da Berardino Fiorilli), Volontariato, Solidarietà e Sussidiarietà Orizzontale, Politiche di accoglienza nella legalità, Associazionismo e Aggregazione sociale, Politiche e tutela del mondo animale, Rapporti con i pescaresi nel mondo. Cazzaniga, sposata, nata a Milano, ha conseguito il diploma di maturità tecnica come perito tecnico aziendale e corrispondente in lingue estere. Dal 1985 è titolare dell’omonima gioielleria pescarese situata in Piazza della Rinascita. Dal 2003-2008 ha ricoperto l’incarico di membro della commissione comunale Pari Opportunità, dal 2003 è presidente dell’Associazione Commercianti “Pescara Centro”, attraverso la quale ha promosso diverse iniziative per la città, specie nel settore del volontariato.

VINCENZO SERRAIOCCO NUOVO ASSESSORE DEL COMUNE DI PESCARA

 Vincenzo Serraiocco, Udc, diventa assessore al posto di Alfredo D’Ercole. Le sue deleghe

sono: Difesa della costa e risanamento del fiume Pescara, Parco fluviale, Recupero ambientale degli spazi golenali, Piano regolatore portuale, Grandi infrastrutture portuali e aeroportuali, Programmazione e sviluppo delle Marinerie, Sportello Unico per le attività produttive, Marketing territoriale. Serraiocco è nato a Chieti il 30 ottobre 1975, residente a Pescara, laureato in Economia e Commercio, sposato e con due figli. Svolge l’attività di commercialista e ha un lungo curriculum. Tra le tante esperienze fatte è stato assistente del senatore Giovanni Polidoro, membro della Commissione tecnico-scientifica della Fira e vincitore di concorso pubblico di dottore di ricerca in Economia delle Aziende presso l’università d’Annunzio. È membro del cda della Pescara Calcio Spa e presidente del cda dell’Iris, Istituto di ricerca della Provincia.

DOMENICO CIRULLI NUOVO PRESIDENTE DELL’ENTE FIERA DI LANCIANO

 Tra i tre nomi indicati per la presidenza dal Comune, come previsto, l’ha spuntata Dome-

nico Cirulli con 6 voti su 10; nel cda sono stati nominati Roberto Assenti e Saverio Alberti. Alla presidenza dell’Ente Fiera, Cirulli subentra a Donato Di Fonzo, a cui il sindaco Paolini aveva revocato l’incarico, perché riteneva che fosse venuta a mancare la fiducia. Di Fonzo si rivolse al Tar, che però rigettò il suo ricorso. Il neo presidente è odontoiatra e consigliere comunale di Lanciano, eletto nel 2006 in Forza Italia e poi passato al gruppo misto. Il centrosinistra critica la nomina, perché considera che ci sia incompatibilità di ruoli giacché il Testo Unico degli Enti Locali vieta ai consiglieri di assumere incarichi presso enti e istituzioni dipendenti o, comunque, sottoposti al controllo e alla vigilanza dei Comuni.

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storie&persone

di Denia Di Giacomo foto di Roberto Morelli

ROCCO PASETTI VIGNAIOLO PER PROFESSIONE

«La mia dimensione aziendale ideale è quella che mi permette di vivere la vigna quasi vite per vite, perché sono presente quando si deve potare, quando è in maturazione e quando bisogna raccogliere. In questo c’è bisogno sia di passione che di professionalità»

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omo caparbio e sicuro che ama il mondo del vino e ad esso ha dedicato tutta la sua vita, riuscendo a coinvolgere la sua numerosa famiglia. Parliamo di Rocco Pasetti, un cognome importante nel mondo vitivinicolo abruzzese, un cognome che quest’uomo ha voluto rendere pieno di significato, attraverso il suo duro lavoro e la sua professionalità, fino alla creazione, nel 2000, dell’Azienda Agricola “Contesa” a Collecorvino, in provincia di Pescara, che gestisce insieme alla sua famiglia. Padre di 4 figli e marito di Patrizia, enotecaria e sommelier, Rocco Pasetti, 55 anni, è stato presidente dell’Enoteca Regionale, insignito del titolo di Cavaliere dell’ordine di Cangrande al Vinitaly di Verona “per il contributo dato allo sviluppo della vitivinicoltura nazionale” e attualmente ricopre la carica di vicepresidente del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo. Ha le idee molto chiare, ama il suo settore e nel contempo lo critica aspramente, non gli piacciono le frammentazioni e i raggiri al consumatore, non aspetta che gli altri agiscano per i suoi interessi, ma preferisce muoversi. E così ci racconta come la pensa a proposito di molti aspetti del mondo vitivinicolo. La sua produzione punta alla salvaguardia delle caratteristiche naturali del vino, ma in cosa consiste? «Consiste nella forte riduzione dell’uso di prodotti antiparassitari nella coltivazione dei vigneti, nella non utilizzazione dei concimi chimici, ma solo di concimi organici, mentre contro altri insetti e parassiti dell’uva ormai da otto anni attuiamo una lotta biologica, senza nessuna medicina né pesticidi. Inoltre la nostra politica è quella di curare lo sviluppo della pianta con un’attenzione particolare alla sua cura in tutte le fasi di sviluppo, quindi ad esempio con una potatura accurata che non permette la formazione di muffe o quant’altro possa danneggiare l’uva. Insomma si tratta di fare quegli interventi manuali che predispongono la pianta a vivere sana. Comunque, la prevenzione della qualità e della sanità del vino non dipende dall’uso indiscriminato di prodotti conservanti, come il bisolfito, che dev’essere usato con la dovuta moderazione, ma dall’attenzione all’igiene della canti-


Non basta la passione per fare del buon vino, c’è bisogno anche di tanta professionalità. Questa è la forte convinzione di Rocco Pasetti, grande personaggio del settore vitivinicolo abruzzese nonché titolare dell’Azienda Agricola Contesa di Collecorvino

na, elemento che spesso viene sottovalutato». Cosa ne pensa del biologico e del biodinamico? «In questo ambito c’è un po’ di esagerazione. Per il biologico e il biodinamico occorrono i presupposti di base naturale che non tutti i territori posseggono. Se poi si vuole ingannare il consumatore ritengo che per primi si stia ingannando se stessi, ma attualmente in molti mercati il concetto di biologico comincia a creare qualche dubbio. Quindi anche il quel caso ci si affida alla serietà del produttore. Io conosco produttori seri di biodinamico e ho visto quali sono le condizioni di quei vigneti e quanta uva si produce, pochissima, naturalmente nel biodinamico c’è una selezione quasi naturale, quindi la produttività è davvero bassa». Cosa manca al settore vitivinicolo abruzzese per competere con regioni come la Toscana? «Credo sia mancata la professionalità di settore per molti anni. In regioni come la Toscana o l’Umbria c’è un concetto di territorio molto più ampio del nostro. Basta guardare la conservazione stessa del territorio, con i suo antichi casali in mattoni, cosa che da noi non è stata fatta. Purtroppo le condizioni storiche che hanno visto l’Abruzzo essere una regione di emigranti, ci hanno altamente penalizzati, soprattutto in termini di mentalità. Anche per il vino il discorso è simile, il nostro vino è infatti frutto di una rifondazione agricola avvenuta negli anni ’60, quando si è passati da un’economia dedita soprattutto all’allevamento, all’impianto selvaggio di vigneti, parallelamente si è sviluppato il concetto di cooperativismo, così il 70% del mondo vitivinicolo abruzzese è in mano a cooperative che hanno basato tutto il loro sviluppo sul concetto

del mantenimento della redditività dell’uva, non sulla base della qualità, ma su quello della quantità. Questo, nel corso nel tempo, è stato molto deleterio, e anche se oggi alcune cantine cercano di promuovere la qualità, l’etichetta che ci siamo impressi non può essere cancellata facilmente, il gap con le altre regioni è duro da recuperare, il tutto è reso molto più complesso da un mercato estremamente saturo». Quanto può fare la regione per la promozione dei nostri prodotti vitivinicoli? «Io credo nel fatto che le amministrazioni possono fare poco, ma dobbiamo essere noi a muoverci. Innanzitutto c’è bisogno che i produttori si associno per seguire obiettivi comuni, ma per farlo è necessario sottostare ad uno stesso sistema di controllo, un disciplinare di produzione grazie al quale ci si identifica e si decide insieme la strada da percorrere e il modo in cui percorrerla. Io combatto da anni contro le inefficienze delle istituzioni, ma non ci si può affidare a queste anche per la promozione di un territorio particolare o di una produzione, le istituzioni devono difendere tutti e i produttori di Montepulciano sono di ogni tipo e di ogni livello, sta a noi regolamentarci e promuoverci»

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grandi storie » a cura della redazione

PIETRO FERRERO: UNA STORIA GOLOSA

“Che mondo sarebbe senza Nutella?” Così recita lo slogan della più famosa crema spalmabile al mondo, frutto della grande inventiva di Pietro Ferrero… una storia nata tanti anni fa…

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hi di noi non ha mai assaggiato un Mon chéri, un Kinder o la golosità per eccellenza: la Nutella? Tutti prodotti dolciari frutto della Ferrero s.p.a. la multinazionale italiana che da 65 anni porta il nostro nome nel mondo. La Ferrero S.p.A., vanta un fatturato di circa 7 miliardi di euro in continua crescita, e ha raggiunto oltre 21.600 dipendenti in tutto il mondo, con 38 compagnie operative per la vendita e 14 stabilimenti per la produzione distribuiti sia in Europa che in Argentina, Australia, Brasile, Ecuador, Porto Rico, Canada e Stati Uniti e deve tutto questo ad un solo uomo: Pietro Ferrero. Nel leggere la biografia di Pietro Ferrero si ha l’impressione di un uomo con la grande passione per la pasticceria, ma soprattutto di un individuo dinamico, che non amava stare fermo e accontentarsi, in lotta continua con se stesso per riuscire a trovare la formula giusta del successo. Pietro Ferrero nasce a Viaiano Soprano di Farigliano in Provincia di Cuneo, il 2 settembre 1898, da una modesta famiglia agricola. Frequentate le scuole elementari, si trasferisce giovanissimo a Dogliani per imparare il mestiere di panettiere e pasticcere, svolgendo l’attività di garzone per una decina d’anni. Nel 1923 apre una pasticceria nella via principale di Dogliani, dove conosce Piera Cillario, la donna che sposa e dalla quale nasce Michele, il loro unico figlio. Nel 1926 si trasferisce ad Alba, iniziando l’attività nella pasticceria di una cognata della moglie, che poi rileva, ma nel 1934 decide di trasferirsi a Torino per aprirne una nuova. Dopo aver tentato la fortuna in Eritrea, lasciando la famiglia a Torino, nel 1940 Pietro torna in Italia e nel 1945 apre una pasticceria a Torino. Il 1946 è l’anno della svolta, Pietro inventa una crema a base di nocciole e la chiama Pasta Gianduja e poi Gian-

dujot, associandola al famoso cioccolatino torinese. Si tratta di un impasto di crema confezionato in carta stagnola facilmente trasportabile e adatto ad essere tagliato e spalmato sul pane. Ne produce una piccola quantità, ma da subito il prodotto riscuote un enorme successo… nasce così la Nutella “primordiale”! La richiesta del Giandujot è talmente alta che una produzione artigianale non è più possibile, e così in quello stesso anno nasce la ditta P. Ferrero di Cillario Pierina fu Giuseppe in Ferrero, corrente in Alba ed avente per oggetto la produzione di cioccolato, torrone e dolciumi in genere. Ma il 2 marzo del 1949 Pietro Ferrero muore a causa di un infarto, troppo presto per vedere la crescita esponenziale della propria azienda e godersi i frutti del duro lavoro. Gli succedono sua moglie, donna energica e di molte iniziative, suo fratello minore Giovanni e suo figlio Michele. Da allora una continua ascesa verso il successo e l’internazionalizzazione, con l’apertura del primo stabilimento in Germania già nel 1956, con 5 dipendenti che presto diventano 60. Il 20 aprile 1964, la famosa crema di nocciole cambia formula, densità e nome. Nasce ufficialmente la Nutella, dalla parola “nut”, nocciola in inglese. Tale prodotto accresce il successo dell’industria dolciaria al di fuori dei confini nazionali, giungendo prima in Europa e poi in tutto il mondo. Oggi la Ferrero è considerata l’azienda con il marchio più affidabile al mondo e con la migliore reputazione, questo, secondo un sondaggio effettuato nel maggio 2009 dal Reputation Institute, che ha realizzato un’indagine in 32 Paesi intervistando più di 60.000 persone, seguito dall’azienda svedese IKEA e dalla statunitense Johnson & Johnson. Davvero un bel risultato per chi nasce grazie ad una crema spalmabile!

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fisco » di Luigi Carunchio

L’avviso di accertamento

I sessanta giorni vanno rispettati anche nelle «indagini a tavolino». L’art. 12 dello Statuto del contribuente non è circoscritto agli accessi dei funzionari presso l’impresa

È

ormai pacifico che, a seguito di una vera e propria verifica fiscale (caratterizzata dall’accesso fisico dei funzionari presso le sedi ove viene svolta l’attività commerciale/professionale del contribuente), l’avviso di accertamento, come prevede l’art. 12, comma 7, della L. 212/2000, non può essere emanato prima del decorso di sessanta giorni dalla consegna del processo verbale di constatazione. Ciò in quanto, in tale lasso temporale, il contribuente può disporre del tempo necessario per la predisposizione di apposite memorie, strumentali all’eventuale richiesta di archiviazione delle proposte di recupero a tassazione contenute nel verbale stesso.

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fisco

L’accertamento può essere emanato in via anticipata, quindi prima dei sessanta giorni, solo in casi di “particolare e motivata urgenza”, la cui ricorrenza deve essere evidenziata nell’accertamento, a pena di nullità. La nullità dell’atto emesso in via “anticipata” senza alcuna spiegazione sull’urgenza è stata sostenuta da parecchie sentenze di merito, la cui interpretazione è stata confermata dalla Corte Costituzionale con la sent. n. 244 del 24 luglio 2009. Ora, a seguito della pronuncia del Giudice delle Leggi, anche la Corte di Cassazione, a fatica, si è adeguata a detto principio (Cass. 3 novembre 2010 n. 22320). Occorre interrogarsi, come hanno fatto alcune Commissioni tributarie, sulla necessità del rispetto della norma nelle varie ipotesi in cui i verificatori, per le più varie ragioni, abbiano omesso il materiale accesso presso i locali dell’impresa, e abbiano provveduto alla diretta notifica dell’avviso di accertamento. In altri termini, l’atto può ritenersi nullo, per così dire, in ragione di un’indiretta violazione dell’art. 12 della L. 212/2000, in quanto, in tal modo, i verificatori hanno di fatto impedito al contribuente di produrre le memorie. La Commissione di primo grado di Trento, con la sentenza n. 7 depositata il 7 febbraio scorso, ha ritenuto di accogliere la tesi del contribuente, ritenendo la norma espressione di un principio avente valenza generale, non quindi circoscritto alle verifiche fiscali “classiche”. Nella specie, i funzionari hanno, come del resto spesso accade, notificato un accertamento sulla base di una “indagine a tavolino”, recuperando a tassazione somme in virtù dell’errata imputazione a periodo. I giudici rilevano dapprima che la rubrica della norma (art. 12 prima richiamato) è intitolata “Diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali”, il che, nonostante non abbia valore cogente, ma solo interpretativo, è sintomatico della volontà del Legislatore di riferirsi altresì alle verifiche eseguite in luoghi diversi dai locali dell’impresa. Nello specifico, viene evidenziato il significato letterale del termine “verifica”, intendendosi per tale ogni “operazione di controllo per mezzo della quale si procede all’accertamento di determinati fatti o risultati nel loro valore e nelle loro modalità”. Quindi, a prescindere dalla questione che riguarda il momento di decorrenza dei sessanta giorni, l’avviso di accertamento è stato annullato. In altre pronunce, è stato rilevato che il mancato rispetto dei 60 giorni deve essere computato dalla formazione del “verbale

di contraddittorio” formato a seguito di questionari e inviti a comparire, che, secondo i giudici, avrebbe avuto sostanziale natura di “PVC”, a prescindere dalla sua denominazione (C.T. Prov. Milano 10 maggio 2010 n. 126), o dalla data in cui il contribuente, su richiesta dell’Ufficio, aveva prodotto documentazione ulteriore a quella già prodotta in precedenza (C.T. I° Trento 15 novembre 2010 n. 70). Pertanto, ove ciò venisse confermato, i sessanta giorni dovrebbero essere rispettati, ad esempio, negli accertamenti sul redditometro, da studi di settore o sui parametri contabili. La speranza che lo statuto del contribuente abbia finalmente rilevanza di legge costituzionale sembra essere ogni giorno più impellente

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ict » di Antonio Teti

Stuxnet:

ed è Ciberguerra! La guerra cibernetica o cyberwarfare si basa sull’alterazione e/o distruzione dell’informazione e dei sistemi di comunicazione dei nemici. Nel 2010 si è verificato il primo vero episodio di attacco cibernetico, ma sembra che la notizia non abbia destato particolari paure nell’opinione pubblica…

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ell’articolo di James Blitz scritto per il Financial Times e pubblicato sulla rivista Internazione (n.868 del 15 ottobre 2010), Ralph Langner, titolare della Langner Communications GmbH di Amburgo, nota azienda che eroga servizi per la sicurezza delle reti aziendali, ha asserito “Sono rimasto a bocca aperta. Sono vent’anni che faccio il consulente informatico e ho sempre avvertito i miei clienti che cose come questa non possono capitare. Ma non mi sarei mai aspettato di incontrare un virus così raffinato e aggressivo”. Stiamo parlando di Stuxnet, un worm (termine tradotto testualmente come “verme”) che a novembre dello scorso anno si è reso responsa-

bile dell’attacco informatico alle centrali nucleari irachene. Questo software dannoso infetta qualsiasi cosa: le chiavette USB, gli hard disk, ma è soprattutto progettato per attivare un vero e proprio rootkit (un software che accede come amministratore del sistema) in grado di effettuare qualsiasi modifica nelle macchine di controllo dei processi industriali, come quelle presenti nei comparti di produzione, nelle centrali energetiche/atomiche o sulle catene di montaggio. Dotato di un meccanismo di comando e controllo centralizzato che può sopravvivere allo shutdown (spegnimento) dei server, Stuxnet è talmente complesso che le maggiori aziende operanti nel settore della security sono so-

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ict

stanzialmente unanimi nell’assegnarne la paternità a uno stato dotato di fondi illimitati e forti motivazioni politico-militari. Sembra che la paternità di Stuxnet sia di matrice israeliana sia perché il paese dove si è registrato il maggior numero di infezioni è l’Iran e sia perche il programma nucleare del paese preoccupa da molto tempo il governo di Tel Aviv. L’obiettivo perseguito dai creatori di Stuxnet è quello del cyber-sabotaggio, come asserisce la security enterprise moscovita Kaspersky. Pare che Stuxnet sia in grado di assumere il controllo di una centrale nucleare (gestita ovviamente da computers) e di poter alterare le funzionalità delle turbine e di tutti i dispositivi presenti all’interno degli impianti industriali. seguenze che possono avere sul tessuto economico, Malgrado l’Iran abbia dichiarato di aver eliminato Stux- politico, sociale e militare. La pervasività dell’Infornet dai propri sistemi, rapporti di intelligence di paesi mation Technology sta modificando le nostre esistenze occidentali e alcune fonti iraniane confermerebbero al punto tale da renderne l’uomo completamente diche il virus sta ancora provocando danni molto seri. pendente. Di certo la sua utilità non è assolutamente Pare inoltre che nella settimana tra il 16 e il 22 no- da mettere in discussione, ma ciò su cui bisognerebbe vembre, l’International Atomic Enregy Agency abbia concentrare l’attenzione è il controllo della sua modalirilevato un’interruzione nelle centrifughe della centrale tà di utilizzo, soprattutto per quanto concerne i possiper l’arricchimento dell’uranio di Natanz. Inoltre, secondo un rapporto di DEBKAfile (http://www. La pervasività dell’Information Technology debka.com/article/9168/),  Stuxsta modificando le nostre esistenze al punto tale net starebbe minacciando anche da renderne l’uomo completamente dipendente alcuni sistemi militari. L’episodio che confermerebbe questa tesi, risiede in un’esercitazione aerea dell’aviazione militare tenutasi in Iran il 17 novembre bili utilizzi nel campo della criminalità, del terrorismo, dello scorso anno. I radar iraniani avrebbero rilevato della disinformazione e del condizionamento psicolol’intrusione di sei aerei stranieri nello spazio aereo gico. Potrei citare esempi innumerevoli per dare una dell’esercitazione, ma quando i caccia si sono alzati minima indicazione del livello di disastro che potrebbe in volo per intercettarli, hanno trovato il cielo vuoto. causare un attacco informatico ad una infrastruttura di Per timore che i radar fossero stati infettati, i coman- rilevanza strategica. Ne faccio solo uno: la distribuziodi militari hanno deciso di sospendere le operazioni. ne dell’energia elettrica in tutti i paesi più industriaAlcune settimane fa si è parlato di possibili azioni di lizzati è governata da sistemi informatici. Basterebbe sabotaggio informatico agli impianti nucleari nordco- attaccare con un software come Stuxnet i computer reani. Secondo David Albright, presidente dell’Institu- che si occupano dell’erogazione della corrente elettrica te of Science and International Security ed esperto di di un paese di questi per lasciarlo istantaneamente e entrambi i programmi nucleari, i sistemi informatici a completamente al buio per molte ore. Le conseguencui è affidato il controllo delle centrifughe della Corea ze sarebbero a dir poco disastrose… Il 2010 passerà del Nord, provengono dalle stesse aziende che hanno alla storia come l’anno in cui l’uomo ha inaugurato un fornito gli impianti all’Iran. nuovo campo di applicazione delle tecnologie informaL’incredulità che queste notizie creano nella comuni- tiche: la cyberguerra. Probabilmente, se Karl von Clautà mondiale, è il vero punto cruciale su cui riflettere: sewitz, il più grande teorico della guerra, fosse vissuto l’essere umano non riesce ancora a percepire comple- in questi tempi, avrebbe certamente modificato la sua tamente la portata dell’evoluzione delle tecnologie in- più celebre affermazione: la guerra è una continuazione formatiche e soprattutto delle influenze e delle con- della politica con altri mezzi… tecnologici!

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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro

T

RIZ1 è l’acronimo dell’espressione russa Teoriya Resheniya Izobreatatelskikh Zadatch, traducibile come Teoria per la Soluzione dei Problemi Inventivi. È, al tempo stesso, un metodo euristico e un insieme di strumenti sviluppati in Russia a partire dal 1946 da Genrich Saulovich Altshuller (1926–1998), con l’obiettivo di catturare il processo creativo in ambito tecnologico, codificarlo e renderlo così ripetibile e applicabile. Altshuller, scienziato, inventore, scrittore, cominciò a sviluppare la metodologia TRIZ mentre lavorava presso il dipartimento brevetti della flotta militare navale sul Mar Caspio. Per le sue idee fu anche deportato in Siberia da Stalin. Ma ciò non gli impedì di continuare il suo lavoro. Dopo essere stato rilasciato, a seguito della morte di Stalin, egli, assieme ai suoi collaboratori, lavora all’analisi e catalogazione di oltre 2,5 milioni di brevetti, sviluppando una teoria e degli strumenti finalizzati all’ottimizzazione dei processi inventivi che sono: a) i 40 principi inventivi (per esempio: segmentazione, estrazione, combinazione, incorporazione ecc; ognuno di questi principi è corredato di dimostrazioni applicative); b) la matrice delle contraddizioni tecniche; c) i principi di separazione delle contraddizioni fisiche; d) l’analisi Substance–Field; e) le 76 Soluzioni Standard; f) l’applicazione degli effetti naturali e scientifici; g) l’algoritmo ARIZ per la soluzione di complessi problemi inventivi. Il TRIZ si basa sulle seguenti osservazioni: • Tutte le innovazioni emergono dall’applicazione di un esiguo numero di principi inventivi e strategie. • I sistemi tecnici evolvono secondo leggi oggettive e tendono a massimizzare il loro grado di idealità, ne consegue che il trend dell’evoluzione tecnologica è facilmente prevedibile. • Qualsiasi problema tecnico specifico può essere ricondotto, mediante un processo di astrazione, a un modello generale; e i processi logici di risoluzione possono essere raggruppati in un numero finito di principi risolutivi. • Dato il numero finito di modelli del problema e di principi risolutivi, soluzioni concettualmente analoghe possono essere applicate a problemi tecnici apparentemente diversi. • Ogni sistema tecnico possiede delle caratteristiche che ne descrivono lo stato e ne determinano le contraddizioni vincolanti. Lo studio di tali caratteristiche consente di evitare i compromessi derivanti dalle contraddizioni, superandole e ottenendo soluzioni di alto

Genrich Saulovich Altshuller

TRIZ, ovvero la soluzione dei problemi inventivi La Teoria per la Soluzione dei Problemi Inventivi è un metodo euristico e un insieme di strumenti sviluppati in Russia a partire dal 1946 da Genrich Saulovich Altshuller, con l’obiettivo di catturare il processo creativo in ambito tecnologico, codificarlo e renderlo così ripetibile e applicabile livello. • Nel tempo la funzionalità richiesta al sistema tende a permanere mentre le soluzioni che la consentono, tendono a mutare. Su questa impalcatura concettuale Altshuller ha costruito un insieme di strumenti per analizzare un sistema tecnico ed estrarne un modello, applicare al modello del problema i principi risolutivi più efficaci e ricercare fra i modelli di soluzione conosciuti, quelli più idonei per il problema analizzato. La ricerca TRIZ ha mostrato che le invenzioni più

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creatività&innova ione

rilevanti sono emerse da situazioni in cui l’inventore è riuscito a evitare, con successo, i compromessi che convenzionalmente vengono accettati come inevitabili. In questa teoria la formulazione di una contraddizione aiuta a capire le radici del problema in maniera più efficace e a trovare più velocemente la soluzione esatta. Se non c’è una contraddizione, allora non c’è neppure un problema inventivo e pertanto non è un problema per TRIZ. Attraverso il TRIZ Altshuller ha costruito delle vere e proprie formule come per esempio quella dell’idealità, definita come la somma di tutti i benefici percepiti fratto la somma dei costi e degli effetti dannosi (percepiti). Altshuller sviluppò, inoltre, uno strumento chiamato matrice delle contraddizioni con il quale è possibile suggerire i principi statisticamente più efficaci per il proprio problema. Le righe di questa matrice riportano le caratteristiche del sistema (detti parametri) che si vogliono migliorare (ad esempio la velocità, il peso, la resistenza etc). In colonna vengono riportati i parametri relativi agli effetti indesiderati. Ogni cella della matrice punta ai principi che con maggior frequenza sono stati usati in ambito brevettuale per risolvere la contraddizione.

Sempre basato sui principi è il concetto di contraddizione fisica. Si ha una contraddizione fisica tutte le volte che si desiderano contemporaneamente due caratteristiche opposte di uno stesso sistema (per esempio la tazzina da caffè la si vuole calda per tener caldo il caffè e la si vuole fredda per non scottarsi). Tali contraddizioni possono essere risolte con una separazione di tipo spaziale (per esempio la tazza deve essere calda all’interno e fredda all’esterno), temporale o su condizione. Per ciascuna di queste tipologie di separazione è suggerita una lista di principi con i quali è possibile superare la contraddizione. La teoria TRIZ ha posto enfasi sul massimo impiego di tutto ciò che è interno al sistema. In termini TRIZ una risorsa è tutto ciò che all’interno del sistema non sia impiegato al massimo delle sue potenzialità: sostanze, interazioni funzionali, energia, tempo, spazio, informazione. Nell’analizzare un problema bisogna prendere in considerazione non solo il sistema e i suoi componenti, ma anche il suo ambiente, il suo passato e il suo futuro. Il TRIZ per oltre trent’anni è stato ignorato dai centri di ricerca e sviluppo delle organizzazioni. Oggi, forse, le cose stanno cambiando, ma la strada è ancora lunga

La tazzina da caffè la si vuole calda per tener caldo il caffè e la si vuole fredda per non scottarsi

1. Per saperne di più segnalo i seguenti siti: www.aitriz.org; www.triz.org; www.triz-journal.com; www.apeiron-triz.com

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norme&leggi » di Filippo Paolini

La tracciabilità dei flussi finanziari Tutte le novità introdotte dal Piano straordinario contro le mafie, che impone all’imprenditore precisi adempimenti laddove “entri in contatto” con la pubblica amministrazione

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stato chiamato piano straordinario contro le mafie, nel quotidiano è passato come sistema di tracciabilità dei flussi finanziari, nel concreto è un pacchetto di norme che impone all’imprenditore precisi adempimenti laddove “entri in contatto” con la pubblica amministrazione, sia che questa rivesta il ruolo di diretta controparte contrattuale sia che invece costituisca, in parole povere, il committente del proprio cliente. Obbligo di comunicare il conto corrente dedicato sul quale transiteranno i pagamenti relativi al contratto e obbligo di effettuare i versamenti solo con bonifico

o con altri mezzi idonei a garantire la tracciabilità, sono i punti essenziali introdotti dall’art. 3 Legge 136/2010, entrato in vigore lo scorso settembre e, subito dopo, integrato e chiarito dal decreto legge 187/2010, convertito con la Legge 217/2010. Andiamo per gradi. Gli interessati sono gli appaltatori, ovviamente, ma anche tutta la cosiddetta filiera delle imprese e, quindi, i subappaltatori ed i subcontraenti nonché i concessionari di finanziamenti pubblici, anche europei, a qualsiasi titolo interessati ai lavori. Pertanto, anche l’azienda che, ad esempio, senza

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avere alcun contatto diretto con la Pubblica Amministrazione, vende o semplicemente noleggia un qualsiasi bene ad un altro imprenditore, che lo utilizzerà per la realizzazione di una commessa pubblica, è tenuto all’osservanza di queste norme. Per quanto attiene ai rapporti giuridici, sono considerati ovviamente l’appalto e, più in generale, tutti i contratti che concernono l’esecuzione di lavori, la prestazione di servizi o la realizzazione di forniture comportanti trasferimenti di risorse pubbliche. L’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, con le determinazioni n. 8/2010 e n. 10/2010, ha specificato che rientrano nella platea tutti i casi in cui sia stipulato un contratto d’appalto pubblico tra operatore economico e committente pubblico, indipendentemente dall’effettuazione di una gara e, quindi, anche per i c.d. affidamenti diretti. Come sopra anticipato, il primo obbligo consiste nella necessità di dedicare un conto corrente, bancario o postale, ovvero più di un conto corrente, alla gestione dei movimenti finanziari: detti conti possono essere utilizzati anche promiscuamente per più commesse ed anche per altre operazioni non attinenti al rapporto specifico. Tutti i soggetti coinvolti devono comunicare alla Pubblica Amministrazione appaltante gli estremi di tali conti dedicati entro sette giorni dalla loro accensione ovvero, se già esistenti, entro sette giorni dalla prima utilizzazione per operazioni finanziarie inerenti alla commessa. Tutti i movimenti finanziari relativi al rapporto devono trovare traccia sui conti dedicati ed, inoltre, tutti i pagamenti devono avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario o postale, ovvero con altri mezzi idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni. L’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ha evidenziato subito che, per quanto concerne gli “altri mezzi idonei”, sono ammissibili le ricevute bancarie elettroniche (RI.BA) con la precisazione che

il creditore, nel richiedere l’emissione della ricevuta bancaria, deve obbligatoriamente indicare il codice unico del progetto (CUP) ed il codice identificativo della gara (CIG). Si ritengono, altresì, idonei strumenti comuni alla prassi commerciale quali gli assegni, carte di credito, bancomat e, Gli interessati sono dopo qualche dubbio iniziale, anche il RID. gli appaltatori, Fanno eccezione i paovviamente, gamenti in favore di enti previdenziali o di ma anche tutta gestori e fornitori di la cosiddetta filiera pubblici servizi, oppure riguardanti tributi: qui, delle imprese si può ricorrere a strue, quindi, menti diversi, fermo restando l’obbligo di i subappaltatori documentazione della ed i subcontraenti spesa. A garanzia dell’esatto nonché adempimento, il Legii concessionari slatore ha previsto che, in tutti i contratti redi finanziamenti lativi alla commessa pubblici, (anche nei subappalti e nelle subforniture), anche europei, deve essere inserita, a a qualsiasi pena di nullità assoluta, un’apposita clausola titolo interessati contenente l’impegno a ai lavori rispettare gli obblighi di tracciabilità; inoltre, il mancato utilizzo del bonifico e degli altri strumenti idonei è causa di risoluzione del contratto; infine, come corredo punitivo per le violazioni, sono previste una serie di sanzioni amministrative pecuniarie

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energia » di Pietro Pastorelli

La sala di comando dell’impianto di telecontrollo della rete elettrica di Roma realizzato negli anni ‘70 dall’ ACEA di Roma. (Per gentile concessione dell’archivio storico di Acea SpA)

Uno sguardo al passato per capire il futuro Il cammino, nel secolo scorso, dell’elettronica, dell’informatica e delle telecomunicazioni per andare in aiuto alle reti dell’energia elettrica

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el secolo scorso un professore di misure rispose alla proposta di realizzare uno strumento di misure con l’uso dei tubi elettronici dicendo: “misurare la tensione con uno strumento simile sarebbe come misurare le lunghezze con un metro elastico”. Il professore, noto per i suoi studi fondamentali per le misure elettriche, non poteva pensare che un componente, con caratteristica non lineare, potesse servire per realizzare uno strumento di precisione. Oggi è difficile trovare uno strumento che non abbia una forte presenza di componenti elettroni-

ci. Vediamo alcuni successi ed insuccessi nel cammino verso questa integrazione delle reti elettriche con l’elettronica, l’informatica e le telecomunicazioni.

L’antenato dell’ABS Intorno al 1970, per controllare la velocità delle turbine e rendere più semplice il parallelo automatico tra i relativi generatori, nacque la necessità di misurarne con precisione i giri: bisognava arrivare alla precisione di una frazione di giro. L’elettronica venne in aiuto con un generatore di Hall: questo componente dava un

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energia

segnale ogni volta che si trovava vicino ad un magnete. Installando sull’albero della turbina fino a 60 magneti, era possibile misurare la rotazione con precisione di 1/60 di giro. Aggiungendo un ingombrante armadio contenente schede elettroniche, si riusciva a confrontare il valore dei giri misurato con quello prefissato ed a portare la velocità ai valori desiderati frenando od accelerando la turbina. Non siamo di fronte al principio dell’ABS? Ovviamente gli ingombri ed i pesi sono stati drasticamente ridotti, aumentando nel contempo le funzioni e l’affidabilità.

Il primo telecontrollo di una rete con “elaboratore di processo” Alla Riunione annuale dell’AEI (Associazione elettrotecnica ed elettronica italiana) del 1974 fu presentato dall’Acea (Azienda comunale elettricità ed acque di Roma) il primo impianto italiano di controllo a distanza di una rete elettrica cittadina con l’ausilio di un elaboratore di processo. Questo era una macchina capace di elaborare sia segnali numerici (posizioni aperto/chiuso di interruttori e sezionatori), sia segnali analogici come il valore di una misura di corrente, di tensione e di potenza. I programmi erano ancora inseriti con le schede perforate ed ogni modifica richiedeva la perforazione di una enorme quantità di schede. La stampa dei dati raccolti era poi effettuata con stampanti derivate dalle macchine da scrivere elettriche: erano un gioiello della meccanica. Un cilindro metallico portava incise orizzontalmente un numero di simboli pari alle colonne del tabulato da stampare. Un pari numero di martelletti, azionati da un elettromagnete, batteva la carta sul cilindro. Tra il cilindro e la carta era interposto un nastro. Gli svantaggi di questo sistema consistevano nella limitatezza di ciò che poteva essere stampato (caratteri fissi, niente grafica) e nella lentezza. Il risultato più importante fu di affrancare da un lavoro certamente non stimolante centinaia di turnisti che passarono a fare lavori più comodi e più interessanti. L’impianto ricevette numerose visite da tutta Europa e fu oggetto di molti articoli internazionali. Iniziava una nuova era: l’informatica e le telecomunicazioni entravano con nuove prospettive nella gestione delle reti elettriche.

L’esordio disastroso dei circuiti integrati negli impianti di telecontrollo delle reti Per un impianto di telecontrollo che aziona organi di manovra da cui può dipendere la vita di molte persone, la regola più importante è che per nessun motivo esegua operazioni non richieste: in caso di incertezza l’operazione non dove essere eseguita. Per questo, nel progetto di tali impianti, molte operazioni venivano “rallentate” in modo da eliminare eventuali segnali spuri dovuti all’inquinamento elettrico presente nelle stazioni elettriche: alcune misure fatte, nei primi anni ’70, stendendo un doppino sul piazzale di alcune cabine AT/MT e collegandolo ad un oscilloscopio, avevano evidenziato “un rumore elettrico” all’apertura di interruttori e sezionatori che poteva raggiungere, per pochi millesimi di secondi, una tensione di 6000 V. Purtroppo i circuiti integrati non erano particolarmente resistenti al rumore elettrico e spesso lo scambiavano per un segnale: aprivano e chiudevano interruttori e sezionatori togliendo o ridando energia a interi quartieri o nuclei industriali, con le conseguenze facilmente immaginabili. Dopo numerosi interventi intempestivi, gli apparati costruiti con questo tipo di componenti furono tolti dal servizio e l’azienda produttrice chiuse i battenti.

Necessità odierne: una rete intelligente (Smart Grid) Da qualche anno, si è ormai superato il concetto storico della rete nata per raccogliere l’energia da poche grandi centrali e distribuirla ai diversi utenti e ci si è avviati verso flussi sempre più bidirezionali dell’energia: non sarà facile distinguere tra produttori ed utenti. La gestione diventerà sempre più complessa per tener conto di piccoli e medi flussi derivanti da fonti primarie (vento, sole, maree,….). non totalmente asservite al gestore dell’impianto. Si porrà ancora di più, rispetto ad oggi, la necessità di dover disporre di sistemi complessi per: gestire al meglio la domanda e l’offerta, ridurre le perdite delle reti, programmare meglio i consumi sulle diverse fasce orarie, utilizzare, per nuovi servizi, il sistema di comunicazione sulle reti elettriche e migliorare l’affidabilità e la flessibilità della rete, in modo da garantire una migliore qualità del prodotto “energia elettrica”

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ricerca&innova ione » di Luciano Fratocchi

Oltre la crisi d’impresa Riportiamo due casi di aziende della provincia di Teramo che dopo il fallimento, grazie a uomini competenti e lungimiranti, sono diventate due fiori all’occhiello. Parliamo della Richetti SpA che ha assorbito due stabilimenti del Gruppo Malavolta e della MTA service srl

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el corso del 2010, il Tribunale di Pescara ha dichiarato il fallimento di 77 imprese, il 18,46% in più dell’anno precedente; nello stesso periodo, il Tribunale di Teramo ha accolto 11 proposte di concordato preventivo, oltre il doppio del 2009. Dati che possono” facilmente” spiegarsi con la crisi che – ormai da due anni – ha colpito l’economia abruzzese, e quella teramana in particolare. Ed è proprio da questa provincia che nelle ultime settimane sono pervenute due notizie che inducono a considerare i dati in esame sotto una diversa ottica e a ritenere che la crisi d’impresa – finanche quando sfocia in una procedura concorsuale – può in realtà essere generatrice di nuova imprenditorialità e non solo distruttrice di valore e di posti di lavoro.

La prima notizia riguarda la Richetti Spa, azienda alimentare siciliana che ha rilevato due degli ex stabilimenti teramani del Gruppo Malavolta, dichiarato fallito nel corso del 2008. La presa in carico da parte dell’imprenditore siciliano Richetti del primo stabilimento – dedicato alla produzione di prodotti da forno – ha dato la possibilità di riassorbire 80 dipendenti tra il personale posto in mobilità dopo il crack della precedente gestione. Nello scorso mese di Aprile è stato quindi rilevato lo stabilimento della produzione di pizza surgelata dove, una volta raggiunto l’obiettivo minimo di un turno di lavorazione al giorno per l’intera settimana, si prevede di occupare ulteriori 20-25 persone. Il direttore commerciale Mario Orlando, cui va il merito di aver

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per primo proposto al patron Richetti di investire in Abruzzo, ha definito ed implementato una strategia volta ad identificare nuovi prodotti e nuovi mercati, con particolare attenzione per quelli esteri. In quest’ottica rientra anche il recente ottenimento della certificazione halal (vedi l’articolo sul precedente numero di Abruzzo Impresa) che gli ha consentito nelle scorse settimane di vincere la gara internazionale per la fornitura di pizze surgelate all’Emirates Airlines, la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti nota in tutto il mondo per l’alto livello di qualità del servizio. Si tratta di una fornitura pluriennale che permetterà la quasi totale copertura di un intero turno di lavorazione, consentendo in tempi brevi l’impiego continuativo dell’intero organico necessario alle produzioni. La seconda notizia riguarda la MTA Service Srl di Castellalto, che produce marmitte per case automobilistiche come Ferrari, Maserati, Mercedes, BMW, Audi, Wolksvagen, GM, Fiat, Alfa Romeo e per produttori di camion come Iveco, Daf e Volvo. L’azienda nasce dall’unione delle precedenti MTA Srl ed ITC Srl appartenenti al Gruppo Metalfin che, nel corso del 2004, aveva presentato domanda di concordato preventivo. Negli anni successivi, le performance aziendali della neonata impresa non furono all’altezza delle attese, rendendo assai improbabile la restituzione dei crediti posta a base della proposta di concordato e, quindi, quasi certa la dichiarazione di fallimento. Il fatturato, infatti, era sceso dai 20 milioni di euro del 2007, ai 15 del 2008 ed ancora agli 8 del 2009. Di fronte a simili circostanze, il Giudice Delegato del Tribunale di Teramo, Flavio Conciatori, ha saputo cogliere appieno lo spirito della riforma del diritto fallimentare del 2006 – che indica come principio ispiratore degli organi della procedura la salvaguardia dell’azienda e dei connessi posti di lavoro. In tal senso, il Giudice Delegato ha nominato come amministratore unico un commercialista specializzato in ristrutturazioni aziendali, Walter Strozzieri, che ha elaborato un approfondito piano

Uno degli ex stabilimenti del gruppo Malavolta

industriale insieme al direttore dello stabilimento, Ibernio Ferri. Il piano ha permesso di chiudere il bilancio 2009 in pareggio ma, soprattutto, di ottenere nel 2010 un aumento del 40% del fatturato ed un incremento del 5% della redditività delle vendite. Sul versante occupazionale non vi è più traccia di cassa integrazione, tanto che gli 86 lavoratori a tempo indeterminato fanno addirittura gli straordinari e sono stati assunti anche 20 lavoratori interinali. Il prossimo 3 Marzo saranno messe in vendita dal Tribunale di Teramo le quote societarie della MTA Service Srl e sembra certo che ci siano diverse aziende seriamente interessate all’acquisto e che proporranno un’offerta in grado di ripagare i pregressi debiti delle due aziende originarie. In ambedue i casi, si sono potuti salvare un centinaio di posti di lavoro che nell’attuale situazione regionale e provinciale non sono assolutamente un risultato di poco conto. Tale risultato poggia però su alcuni elementi fondamentali sintetizzabili nella contemporanea presenza di prodotti validi, di professionisti, manager ed imprenditori in grado di definire ed implementare strategie idonee e di istituzioni che vedono nelle procedure concorsuali uno strumento di risanamento dell’azienda, piuttosto che un semplice modo per soddisfare il pur sacrosanto diritto dei creditori a quanto loro dovuto

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seconda parte

gestione d’impresa » di Massimiliano Pian

Ottimizzare gli approvvigionamenti Riflessioni sulle opportunità di miglioramento del processo di approvvigionamento per ottenere risparmi ed efficacia

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cquisti “core”. Queste tipologie di acquisti meritano particolare attenzione almeno sotto due punti vista: il primo mirato ai benefici derivanti da un costo complessivo di acquisto inferiore (che diventa minor costo del prodotto/servizio venduto), il secondo mirato a quelli derivanti dalla completa sinergia con il processo produttivo, favorendo la diminuzione delle scorte, la riduzione delle difettosità, l’assicurazione di una tempestiva disponibilità, la rispondenza alle specifiche tecniche. L’obiettivo di riduzione del costo di acquisto è perseguibile attraverso la ricerca e la selezione di fornitori dislocati in Paesi “low cost”, in grado di assicurare

prezzi competitivi rispetto agli standard dei Paesi industrializzati europei o nord-americani: non si acquistano dalla Cina solo magliette di cotone, posate di plastica, cioè articoli di consumo a basso contenuto tecnologico, ma si possono acquistare anche componenti specialistici realizzati su disegno. L’obiettivo della piena compatibilità con il processo produttivo si raggiunge, invece, anche attraverso l’integrazione con il fornitore, selezionando un partner con il quale sia facile e veloce comunicare; questo aspetto sembrerebbe escludere, di fatto, il raggiungimento del precedente obiettivo, vanificando l’opzione di selezionare fornitori esteri, separati da barriere

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gestione d’impresa

linguistiche, culturali e spazio-temporali. L’acquisto da paesi “low-cost” è ormai consuetudine per molti imprenditori italiani già da diversi anni, però le diverse esperienze hanno evidenziato, nella quasi totalità dei casi, il riscontro di alcune difficoltà che si possono definire “comuni”: • Individuazione dei partner/fornitori locali: le limitate possibilità di investimento e le spesso ridotte conoscenze del mercato e della lingua locale, rendono spesso difficoltoso, non tanto l’avere un primo contatto con fornitori spot, quanto creare una rete strutturale di fornitura in grado di adattarsi all’evoluzione nel tempo, delle esigenze; • Qualità/Costo di prodotto: non sempre è facile trovare un ragionevole equilibrio tra il costo richiesto e la qualità attesa. • Logistica: la gestione della pianificazione delle consegne e delle spedizioni comporta a volte problemi soprattutto per volumi ridotti od occasionali. • Comprensione dei requisiti e tipologia di prodotti: data la difficoltà di comunicazione/comprensione spesso ci si limita ad acquistare materie prime o prodotti “a catalogo” e non ci si addentra nelle difficoltà di acquisto di prodotti a disegno.

Oggi, però, è possibile rompere questa dicotomia, rendendo perciò possibile il raggiungimento di entrambi gli obiettivi: società specializzate si propongono come intermediari nella selezione e gestione di fornitori localizzati in Paesi a basso costo (la Cina, in primis), fornendo un servizio alle imprese in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi, dando cioè la possibilità di accedere a prodotti e materie prime provenienti da Paesi a basso costo preservando la necessaria qualità di prodotto e di servizio, limitando al massimo i rischi di una gestione delle forniture troppo articolata e complessa per una piccola e media impresa. Questo è un esempio concreto di come si possono supportare le nostre imprese nel processo di internazionalizzazione, che viene sempre più indicato, da più parti, come tra i primi fattori in grado di assicurare il mantenimento della competitività sul mercato delle nostre aziende. In conclusione, l’integrazione di interventi volti alla riduzione dei costi esterni di approvvigionamento con eventuali azioni orientate al raggiungimento della piena efficienza dei processi interni consente di raggiungere il massimo beneficio, andando a incidere direttamente sulla redditività dell’impresa, migliorandone la performance economica

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credito&finan a » di Laura Tinari

La forza dell’ internazionalizzazione

Fornire un contributo qualificato per sostenere lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle filiere produttive e valorizzare il ruolo degli attori locali quali soggetti chiave dello sviluppo territoriale in un’ottica di operazione interistituzionale, è stato l’obiettivo del convegno “Servizi per l’internazionalizzazione”, organizzato dalla Carispaq

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ssere la Banca del territorio vuol dire dare servizi,  accompagnare i propri clienti nella crescita e sostenerli, ma anche semplicemente informarli, ad esempio sul mondo che cambia e sulle strategie per affrontare questi cambiamenti. Questo è il ruolo della Carispaq che con questo convegno ha voluto ribadire il suo impegno sul territorio. Tra i relatori oltre a Rinaldo Tordera, direttore generale dell’Istituto, Luciano Mari Fiamma, presidente Apindustria L’Aquila, Roberto Poggi, responsabile BPER per i Mercati internazionali e sistemi di pagamento, conclusioni affidate a Confindustria L’Aquila con la presidente del Confidi, Maria Assunta Tricarico. «La rielaborazione della politica di coesione europea per il periodo 2007/2013 -ha affermato Rinaldo Tordera- assegna una grande importanza ai programmi basati su strategie di crescita definite di comune accordo tra Regioni, Stati membri e Commissione Europea, per incidere in modo efficace sulle strutture economiche e sociali europee». Di qui la necessità di creare idee e raffor-

I reletori intervenuti al convegno

zare strutture per ottenere un canale di comunicazione fra la realtà abruzzese e quella europea e oltre, creando un ponte fra gli imprenditori dei diversi Paesi. «Bisogna potenziare le capacità e le competenze delle piccole e medie aziende regionali in tema di globalizzazione dei sistemi locali, puntando a definire e supportare il ruolo di regia che spetta al pubblico amministratore», ha continuato Tordera. «Il nostro è un Paese in via di trasformazione, -ha detto Roberto Poggi di BPER- abbiamo bisogno di vendere all’estero e la Banca deve essere di supporto lì dove il cliente ha bisogno. -E accennando anche alla situazione internazionale- Algeria, Libia, Egitto e Turchia sono paesi estremamente im-

Rinaldo Tordera, dg Carispaq

portanti per l’Italia, ci auguriamo che la situazione possa tornare all’ordinario». Due gli uffici di rappresentanza BPER operativi da oltre 20 anni a Hong Kong e a Shangai, predisposti per offrire appoggio logistico e consulenza ai clienti, perché l’internazionalizzazione non è un prodotto, ma un servizio di accompagnamento al cliente. «Le nostre aziende sono troppo piccole per poter inserire al proprio interno una funzione che si occupi di internazionalizzazione del credito -ha concluso Maria Assunta Tricarico- per cui ci si deve necessariamente avvalere della consulenza offerta dalla Carispaq. In fondo Imprese e Banca hanno interessi comuni nel guadagnare mercato e vincere la concorrenza»

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La nuova sede

credito&finan a » a cura della redazione

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a Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno, banca locale presente da oltre 25 anni sul territorio molisano e abruzzese, ha aperto una nuova sede a Vasto, in via Giulio Cesare. La nuova sede è costruita secondo le più moderne tecnologie per offrire sempre maggiori servizi e per fare della banca un luogo più vicino e più attento ai bisogni dei soci e clienti. «Siamo davvero contenti –ha dichiarato il presidente Nicola Valentini- di poter presentare alla città di Vasto questa nuova sede che è la struttura più innovativa e moderna che abbiamo ad oggi. La sede “Città del Vasto” agevolerà senz’altro i nostri numerosi soci e clienti di Vasto e quelli che lo diventeranno essendo costrui-

ta nell’ottica di fornire servizi sempre più avanzati e tecnologici. La sede di via Giulio Cesare – continua Valentini - ci consentirà di essere ancora più presenti in una realtà, quella di Vasto, che è a sua volta presente, in modo significativo, a tutti i livelli nella nostra cooperativa di credito». La nuova sede è stata aperta lo scorso 7 febbraio, l’evento di inaugurazione è fissato per il prossimo 5 marzo 2011 con un doppio appuntamento: alle ore 10.00 presso la nuova sede per il taglio del nastro e alle ore 11.00 presso la Multisala del Corso con la presenza di Alessandro Azzi, il presidente di Federcasse, la Federazione di tutte le BCC italiane, che terrà a battesimo la nuova filiale. Per informazioni: www.bccdellavalledeltrigno.it

La BCC della Valle del Trigno

sbarca a Vasto

A detta del presidente Nicola Valentini, la nuova sede è la struttura più innovativa e moderna della Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno

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credito&finan a

La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia

» a cura della redazione

Moratoria sul credito

Accordo Governo - Abi - associazioni di categoria per la proroga dei pagamenti

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litta al 31 luglio prossimo la scadenza per la richiesta di ulteriore dilazione del pagamento delle rate sui prestiti contratti dalle piccole medie imprese. L’accordo è stato raggiunto lo scorso 16 febbraio da Governo, Rete Imprese Italia (sigla che raggruppa i rappresentanti di Cna, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti), Confindustria, Abi, Alleanza Cooperative Italiane, Cia, Coldiretti, Confapi, Confagricoltura,  Confedilizia  e Confetra. La  moratoria,  sottoscritta  a Palazzo Chigi, prevede l’ulteriore estensione all’estate 2011 dell’accordo siglato nel 2009,

con l’obiettivo di favorire la fuoriuscita delle imprese dalla crisi, soprattutto in un periodo segnato da una forte crisi di liquidità. Secondo gli organismi firmatari, il provvedimento ha coinvolto non meno di 190mila piccole imprese, per un controvalore finanziario di circa 56 miliardi di euro. A lt r o   pu nt o   q u a l i f ic a nt e dell’intesa riguarda i mutui, già oggetto di moratoria, contratti  da  imprese  “virtuose”. Alle aziende in regola con il pagamento delle rate, l’accordo riserva la possibilità di allungamento della  durata del finanziamento  a  seconda dei mutui contratti: due anni per i mutui chirografari, tre per

quelli ipotecari. Ancora, a fronte dell’aumento del capitale sociale da parte delle imprese, le banche aumenteranno i finanziamenti concessi. Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria ha espresso la propria soddisfazione precisando: «Si tratta di una misura dedicata a tutte le pmi, riafferma l’importanza della capitalizzazione delle imprese anche ai fini dell’accesso al credito sottolineando l’opportunità di un rapporto più stretto e trasparente tra banche e imprese. Sono certa – ha concluso – che l’accordo possa rappresentare una risposta efficace alle esigenze delle imprese associate al sistema confindustriale»

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la terra di piero

idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*

Ricostruzione, l’amara verità

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Aquila, 23 mesi dopo il terremoto. Le cose non vanno. Fatte le riparazioni, la ricostruzione vera non decolla. Ordinanze barocche e confuse confliggono con leggi ordinarie che stabiliscono le competenze dei vari soggetti locali. Al Comune si gioca a fare l’ostruzionismo, solo per ciniche finalità politiche personali, né si è dimostrato di essere in grado di gestire le complessità del postsisma. Tra commissari e sindaco i conflitti paralizzanti sono all’ordine del giorno, mentre una burocrazia ottusa ed arrogante fa il resto, fa disperare la gente e perdere soltanto tempo. ll risultato è purtroppo evidente. Dopo quasi due anni dal terremoto il centro storico è desolante e la ricostruzione non è neppure iniziata. Ognuno procede per la propria strada, senza un coordinamento e senza una bussola. Non solo la ricostruzione è ferma, ma si sta perdendo pure la stella polare che dovrebbe guidare la rinascita della città. Gli scienziati della terra denunciano: nonostante il sisma, la prevenzione è restata una parola buona solo per i convegni. Molti sismologi si stanno pronunciando, sulla stampa ed in convegni, contro l’inerzia degli amministratori, disinteressati nei fatti a vere politiche di prevenzione basate su programmi scientificamente validi ed applicati nei paesi dove i terremoti vengono affrontati seriamente (Giappone e Stati Uniti). Secondo geologi e sismologi, nel 1999 fu scoperto un fattore di amplificazione 10 nella città dell’Aquila ed in siti del circondario con simili caratteristiche; un fattore che aumenta la potenza distruttiva di un terremoto anche di medie proporzioni. Ma negli anni successivi si è fatto finta di niente, è continuato l’andazzo di sempre che determina l’insicurezza come figlia della cattiva amministrazione o del malaffare. Un andazzo, secondo gli scienziati, che nei fatti sussiste ancora oggi, in

quanto le direttive per la ricostruzione non terrebbero in conto questo fondamentale fattore di accelerazione. Esiste il rischio concreto che si ricostruisca in zone dove tutto crollerà di nuovo. Invece di litigare sulle competenze, e bloccare tutto, Comune e commissari dovrebbero chiarire definitivamente questo dubbio di fondo. Occorre creare una sinergia tra scienziati della terra, commissari e classe dirigente locale. Sarebbe assurdo ricostruire certe aree del centro storico (come la zona delle “caverne” di Piazzale Paoli o Pettino) senza prima avere il “via libera” da quegli esperti che lavorano quotidianamente con il dato sismico, esclusi magari a vantaggio di strutture di consulenza il cui apporto esula dal rigore della scienza. I terremoti attualmente non possono essere previsti. L’unica arma che abbiamo per perseguire l’obiettivo della sicurezza è la soddisfazione dei principi di precauzione e di prevenzione. La conoscenza del territorio, per mezzo di indagini dettagliate di microzonazione per valutare la risposta all’onda sismica, deve essere alla base della mitigazione della vulnerabilità degli edifici tramite una messa in sicurezza che non sia solo fittizia. Si deve tener conto che all’Aquila e dintorni esistono attualmente almeno 8 faglie attive, latenti da migliaia di anni, alcune delle quali in grado di originare eventi distruttivi di magnitudo più elevata di quanto accaduto. La verità è amara, ma negarla non aumenterà certamente la sicurezza dei nostri edifici. Nessuno, né politici né cittadini, vogliono sentirne parlare, ma secondo molti scienziati in alcune zone dell’Aquila (e dintorni) sarebbe il caso di non ricostruire, delocalizzando porzioni di città in aree dove il terreno presenta migliori caratteristiche dal punto di vista della risposta sismica. Vogliamo dirla questa verità? Vogliamo parlare delle conseguenze?

* Economista

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Paolo Di Claudio

DI CLAUDIO ENGINEERING INNOVATION: L’INGEGNERIA AL SERVIZIO DELLE AZIENDE AIUTARE A PRODURRE DI PIÙ CONSUMANDO MENO RISORSE, TRA LE MISSION FONDAMENTALI DELL’ENGIN DC

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» REDAZIONAL E IN COL LAB

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alla volontà dell’ingegnere Paolo Di Claudio, dottore di ricerca in Ingegneria Meccanica e Gestionale, nasce nel 2008 lo Studio di Ingegneria Di Claudio Engineering Innovation, con l’obiettivo di offrire consulenza nell’ambito dell’ingegneria industriale, basandosi su un ampio ventaglio di servizi strutturati per seguire al meglio le esigenze di ogni tipo di produzione, con un’attenzione particolare all’ottimizzazione del prodotto e del processo produttivo. Le metodiche scientifiche di cui lo Studio si avvale vedono al primo posto la progettazione meccanica, orientata alla progettazione preliminare ed esecutiva di macchine speciali rispondenti alle specifiche esigenze dei committenti. Altro fiore all’occhiello riguarda il campo dell’automazione industriale, con il dimensionamento di sistemi pneumatici/oleodinamici e/o elettrici e la realizzazione degli algoritmi di controllo per PLC o Pc industriali, con i quali integrare macchine o impianti per trasformare processi manuali o semiautomatici, in sistemi automatizzati. Al calcolo strutturale mediante l’approccio classico si affianca, nei casi più complessi, la modellazione di sistemi mediante FEM (metodi agli elementi finiti), con i quali è possibile ottenere informazioni dettagliate sulle forze, gli sforzi, le temperature, le deformazioni ed altre grandezze fisiche altrimenti non stimabili. L’alto tasso di specializzazione dello Studio in questo ambito gli permette di sviluppare software proprietari personalizzati, con i quali integrare, snellire e standardizzare molti dei processi di dimensionamento e verifica progettuale degli uffici tecnici di ogni azienda. Ottimizzare è la parola d’ordine per l’EngIn DC. Lo Studio mira all’individuazione degli sprechi che si celano nei processi produttivi aziendali e alla loro conseguente eliminazione, mission che talvolta può risultare assai complessa. Ma la formula di interventi messa a punto dall’ing. Di Claudio, testata nei numerosi progetti seguiti, permette di individuare gli sprechi nel flusso di valore in maniera netta. La conoscenza multidisciplinare nell’ambito dei processi produttivi consente successivamente di indicare le soluzioni più adatte alla realtà produttiva esaminata, traducendo le soluzioni “standard” in un efficace piano di interventi. Aziende locali ed internazionali si sono rivolte l’EngIn DC, tra cui: Parker Hannifin, Procter & Gamble, Inail Centro Protesi, Imm Hydraulics ed Euro Pontac•

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Calcolo strutturale

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Automazione industriale

Analisi FEM

Sviluppo software gestionale

Sviluppo software di calcolo

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Da sinistra: Dennis Pratesi responsabile tecnico del settore edile, Vito Evangelista amministratore della EDIFICABILE, Vittoria Paolino responsabile dei servizi

EDIFICABILE s.r.l. NON SOLO EDILIZIA UN REALTÀ AZIENDALE IN FORTE ASCESA, LA PRIMA IN ABRUZZO A PARLARE DI FACILITY MANAGEMENT. NELLA PROPRIA MISSION LA SEMPLIFICAZIONE DELLA VITA ALLE IMPRESE, OFFRENDO LA POSSIBILITÀ DI ESTERNALIZZARE TUTTI I SERVIZI NON CONSIDERATI CORE-BUSINESS

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DIFICABILE è una giovane e dinamica realtà, nata nell’ottobre del 2008 da un’idea del dottor Vito Evangelista, classe 1973, che si propone di rendere più facile la vita alle altre aziende, in che modo? Attraverso la messa in pratica del Facility Management nella gestione dei patrimoni immobiliari. Per Facility Management si intende un approccio integrato che presuppone lo sviluppo e l’implementazione di politiche, standard e processi che, attraverso la progettazione, pianificazione ed erogazione di servizi che supportano le attività primarie, rendono l’organizzazione in grado di adattarsi ai cambiamenti e migliorare l’efficacia. Quindi la politica strategica ed il controllo dei risultati rimangono interni all’azienda, mentre il governo dei servizi (aspetto gestionale operativo) può essere completamente esternalizzato o condiviso. È in tal senso che entra in gioco l’attività di EDIFICABILE che si propone come unico


» REDAZIONAL E IN COL LAB

interlocutore dell’azienda per l’erogazione di molteplici servizi di cui le stesse devono avvalersi nel corso della loro attività. Il principio cardine è quello di permettere alle aziende di concentrarsi sul proprio core business affidando tutto ciò che per loro è secondario ad una società specializzata che permette di risparmiare tempo ed energie. Con l’applicazione di questo nuovo modo organizzativo EDIFICABILE in poco tempo è riuscita ad implementare il proprio know-how e le proprie risorse e ad oggi si avvale della collaborazione di numerosi esperti. Oltre all’edilizia gli ambiti dei servizi sono diversi: dalla sicurezza e medicina del lavoro, all’igiene ambientale e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. A capo della EDIFICABILE srl oltre a Vito Evangelista ci sono la dottoressa in Economia e Commercio Vittoria Paolino, responsabile dei servizi e l’architetto Dennis Pratesi responsabile tecnico nel settore Edile. In breve tempo la società è cresciuta in maniera esponenziale, evidenza del fatto che la formula del Facility Management funziona. Dal 2010 Edificabile è anche membro dell’IFMA Istituite Facility Management Association e di Confindustria.

INTERVISTA A VITO EVANGELISTA Amministratore della EDIFICABILE srl

Cosa può fare EDIFICABILE per le aziende? «Edificabile può svolgere singoli servizi oppure, con un contratto di global service, può realizzarne in maniera integrata una pluralità, con la comodità per il committente di avere un unico contratto, un unico interlocutore, un’unica voce di bilancio, una reportistica aggiornata delle attività svolte e soprattutto un contratto di esternalizzazione basato sui risultati, con il quale si affida la responsabilità di un sistema integrato di attività stabilendo i livelli prestazionali da raggiungere. Si passa dalla tradizionale visione frammentata dei servizi all’innovativa visione di creazione di valore aziendale. Per essere brevi, i servizi che offriamo si dividono in 3 macrocategorie: servizi agli edifici, servizi agli spazi e servizi alle persone, l’obiettivo è sempre lo stesso, ovvero far risparmiare risorse e tempo per ottenere una maggiore efficienza». Qual è il punto di forza della sua società? «La forza di Edificabile è la sua snellezza e la capacità di adeguarsi ai cambiamenti, infatti nei pochi anni di vita la società ha cambiato pelle offrendo servizi nuovi ed assecondando le richieste del mercato locale. Il principio cardine sul quale ruota il sistema è di permettere alle aziende di concentrarsi sul proprio core business affidando tutto ciò che per loro è secondario ad una società specializzata che permette di risparmiare tempo ed energie». Quindi c’è un vantaggio per l’azienda nell’esternalizzare i servizi? «Si, i benefici sono numerosi, intanto si affidano i servi-

ORA ZION E CON EDIFICABILE

S.R.L.

I SERVIZI DI EDIFICABILE I servizi agli Edifici: Manutenzione Edile - Manutenzione impiantistica idraulica ed elettrica - Progettazione e realizzazione Impianti fotovoltaici Bonifica amianto e relativi adempimenti - Lavori edili chiavi in mano dalla progettazione alla realizzazione. I servizi agli Spazi: Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro D.lgs.81/2008 - Sorveglianza sanitaria – nomina medico competente - Consulenza e progettazione architettura d’interni- Studio e fornitura sistemi di arredo. I servizi alle Persone: Smaltimento rifiuti speciali - Progettazione e manutenzione del verde pubblico e privato - Analisi e sanificazione ambientale (disinfestazione, derattizzazione, analisi legionella, ecc.) - Analisi delle acque - Pulizie e igiene ambientale - Gestione delle pratiche amministrative relative agli interventi.

I VANTAGGI DI EDIFICABILE • Unico contratto (basato sui risultati); • Unica contabilità e la certezza di un risparmio complessivo sui costi. • Semplificazione delle procedure di comunicazione (report periodico sui risultati). • Snellimento delle procedure organizzative e quindi forti vantaggi organizzativi interni. • Vantaggi operativi e gestionali come quello della scelta del servizio più opportuno ed adeguato alle esigenze. • Tempi di intervento garantiti dall’impegno contrattuale.

il team EDIFICABILE durante una riunione organizzativa

zi a specialisti del settore, e poi il ricorso all’outsourcing, a fronte di una gestione della tecnologia che si fa sempre più complessa in qualsiasi area di attività, tende a trasferire al fornitore esterno la gestione di tale criticità recuperando eventualmente ritardi accumulati in passato. Dal punto di vista più propriamente organizzativo, un’operazione di outsourcing genera una riduzione della complessità all’interno dell’azienda che diventerà più snella e gestibile. Da poco abbiamo avviato anche “Edificabile Architettura” avendo al nostro interno uno studio tecnico altamente professionale»•

foto di Giuseppe Ciavattella

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IRÒ

ORAZIONE CON GRUPPO ARG

» REDAZIONALE IN COLLAB

La linea di produzione Argirò

ARGIRÒ, UN PARTNER CON LA A MAIUSCOLA

DENSO MANUFACTURING S.P.A. COMMISSIONA AL GRUPPO ARGIRÒ IL PROGETTO PER LA PRODUZIONE DI NUOVI ALTERNATORI. TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA E DIMENSIONI RIDOTTE SONO I PUNTI DI FORZA

L

a Denso Manufacturing S.p.A Italia, società di un importante gruppo multinazionale leader nella fornitura di sistemi e tecnologie avanzate per il settore auto, ha commissionato all’Argirò Srl gruppo da anni impegnato nella progettazione e realizzazione di impianti di automazione e macchinari d’eccellenza del settore auto motive - la realizzazione di una linea di assemblaggio finale per alternatori SC120-SC2, in partnership con altre società già da tempo consolidate e fornitrici della Denso. È la prima volta che un simile progetto viene affidato ad una società italiana ed europea. Finora, infatti, tutte le linee di alternatori sono state realizzate in Giappone. Il nuovo prodotto servirà a soddisfare l’esigenza crescente di energia delle moderne automobili e a trasformare l’attività ciclica del motore in energia elettrica. L’alternatore di nuova concezione sarà più leggero e produrrà il 50% di energia elettrica in più rispetto ad un alternatore

convenzionale. Tecnicamente sarà il fattore spazio ad incidere in modo netto sulle prestazioni: l’aumentare della densità di aerazione farà diminuire la resistenza della bobina, producendo così una migliore performance dell’induzione. Un regolatore, dunque, molto più piccolo e multifunzionale. Sono questi i punti di forza che hanno spinto la Denso a introdurre l’alternatore SC. Per produrli è prevista una nuova linea di assemblaggio, lunga circa 80 metri e in grado di processare due diversi tipi di alternatori ogni 5 secondi. Sarà composta da 27 stazioni con circuito a quadrilatero chiuso ed opererà sui 3 turni di lavoro. Giuseppe Argirò, da anni a capo del Gruppo accanto al fratello Nicola, commenta: «Si tratta di una sfida importante, una fornitura dal valore di 3 milioni e 200 mila euro, uno dei nostri progetti più grandi negli ultimi 10 anni. I nostri tecnici seguiranno le fasi di start up dell’impianto per un periodo di due anni, intervallo di tempo coadiuvato dalla vicinanza fisica tra le due aziende»

La sede del Gruppo Argirò

Motorini

» foto concesse da Gruppo Argirò

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seminari&convegni » di Donato Tribuiani

Alcuni dei relatori presenti

Quando la formazione fa crescere il lavoro

Si è svolta a Teramo la nuova edizione del Rapporto sull’impresa e sul lavoro 2009/2010 organizzata dalla Direzione regionale dell’Inps e Abruzzo Lavoro. A chiudere i lavori, l’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti

L

a Direzione regionale dell’Inps e Abruzzo Lavoro – ente strumentale della Regione Abruzzo – hanno presentato presso la gremita sala polifunzionale di Teramo la nuova edizione del Rapporto sull’impresa e sul lavoro 2009/2010. La pubblicazione, che offre oltre ad un quadro di insieme, anche una descrizione dettagliata dei singoli settori e dei diversi territori, ha voluto rispondere alle esi-

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genze di supporto all’azione dei policymaker fornendo un’istantanea della situazione imprenditoriale e occupazionale della Regione Abruzzo, con l’obiettivo di indirizzare le future politiche per le imprese e per il lavoro in relazione ai progressi registrati in quest’ultimo anno. Il convegno si è aperto con i saluti del presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi seguito dal presidente della Provincia di Teramo Valter Ca-

tarra. L’indagine, condotta tra gennaio 2009 e dicembre 2010, è stata presentata ed analizzata dal commissario straordinario Abruzzo Lavoro Germano De Sanctis, dal direttore Inps Abruzzo Marco Ghersevich, da Gaetano Bombacino responsabile del coordinamento statistico Inps Abruzzo e dal responsabile Osservatorio Mercato del Lavoro Regione Abruzzo Luigi Fusco. Dati Inps alla mano si possono notare incoraggianti


segnali di ripresa del comparto privato dove il numero di aziende è cresciuto del 3% e quello degli addetti dell’1,5%. La presenza di lavoratori autonomi dell’artigianato è aumentata dell’1% e quella del commercio del 2%. Si è registrata una diminuzione del 4% per quanto riguarda il numero di ore di cassa integrazione concesse. La provincia  dell’Aquila,  rispetto alla tragica situazione del 2009, ha registrato una crescita di 1.272 imprese e 5.783 posti di lavoro. Oltre a questi segnali confortanti rimane però qualche situazione di criticità da individuare nella componente industriale la quale, nel comparto privato, registra una perdita del 5% tra giugno 2009 e giugno 2010 e nel comparto agricolo, dove da qualche anno si registra una crisi strutturale. Il dibattito, moderato dalla giornalista Selenia Secondi,

è proseguito con gli interventi di Piera Magnatti direttore di Nomisma, Silvio Di Lorenzo presidente della Camera di Commercio di Chieti, Roberto Campo segretario generale UIL Abruzzo, Roberto Di Vincenzo vicepresidente Servizi Innovativi Confindustria Abruzzo, Francesco  Paciotti  assessore Politiche Attive del Lavoro Provincia dell’Aquila. Tra gli interventi anche quello del presidente dei Giovani industriali Teramo, Luca Verdecchia, che ha posto al centro dell’attenzione il tema dell’innovazione e della formazione, strumenti necessari alla ripresa economica del nostro territorio e ha sottolineato come i giovani e know how sono punti nodali dei processi innovativi. Gianfranco Esposito, direttore SIA Servizi Integrati Assindustria Abruzzo, si è soffermato sul tema della formazione continua che ci accompagna tutta la vita: «la

L’intervento del presidente Gianni Chiodi

» foto concesse da Carsa

cultura della formazione è cambiata grazie al finanziamento dei piani formativi aziendali ed in tal senso Fondimpresa ha fornito dei contributi importanti». Il convegno è stato chiuso dall’assessore regionale Politiche attive del Lavoro Paolo Gatti, che ha sostenuto: «in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo non può venir meno la concertazione con le parti sociali e da tale sinergia che si sono potuti utilizzare 190 milioni di ammortizzatori in deroga. Allo stesso tempo – ha continuato Gatti – abbiamo scritto la nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo che prevede 134 milioni di euro destinati alla voglia di ripresa della nostra regione. Stiamo cercando di unire il mondo della ricerca e dell’impresa e per questo abbiamo creduto negli ITS e sostenuto la nascita degli start – up»

Il numeroso pubblico intervenuto al convegno

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seminari&convegni » di Jenny Viant Gómez

Dare un senso alle parole La Ggil di Teramo ha ricordato Pasquale Di Massimantonio con un ciclo di incontri. Riflessioni tra passato e futuro attraverso azioni e parole

I relatori del convegno insieme a Gianni Di Cesare segretario regionale della Cgil

L

avoro, diritto, uguaglianza, futuro… Sono parole che racchiudono lo stesso significato che in passato? Questo interrogativo è stato al centro dell’incontro “Semiotica delle parole. Ieri e oggi: significati a confronto per costruire il futuro”. Un’iniziativa, voluta dalla CGIL di Teramo, all’interno di un ciclo di tre incontri. Con “Vent’anni dopo, insieme a Pasquale Di Massimantonio. Il ricordo dei compagni” si è voluto ricordare la figura di un indimenticabile difensore dei diritti dei lavoratori, ha spiegato il segretario generale della CGIL Teramo Giampaolo Di Odoardo. Lavoratori che oggi vedono mutare il senso di concetti che prima erano “sacri”, come ha ricordato Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil, venuta

» foto di Giuseppe Ciavattella

Roberto Ricci professore del dipartimento di Scienze Sociali dell’Università G.d’Annunzio durante il suo intervento

a Teramo per l’ultimo appuntamento in commemorazione di Di Massimantonio. Oggi è necessario che le parole, portatrici di un significante e un significato, conquistino la centralità e che i valori codificati nelle parole stesse tornino ad essere condivisibili, nell’auspicio che nel mare magnum della comunicazione nuovi concetti non possano mutare la realtà dei fatti. «Noi diamo molto valore alla parola eguaglianza- ha dichiarato il segretario regionale della Cgil Gianni Di Cesare- e oggi siamo tutti chiamati a tentare di uscire velocemente dalla grave crisi che attanaglia il Paese. Ma il rischio è che sia un’uscita con un’ulteriore divisione tra i lavoratori, tra ricchi e poveri. Non si esce dalla crisi facendo soltanto più efficienza nelle aziende, c’è bi-

sogno di più partecipazione. Purtroppo i segnali che arrivano anche in Abruzzo non sono positivi. Abbiamo aperto una vertenza Abruzzo con la Regione avanzando delle proposte. Ci vuole uno sforzo comune, fondato su elementi chiavi, perché rischiamo di avere catene di fallimenti, in particolare nel teramano, un territorio pieno di industrie manifatturiere. Quindi le scelte da fare devono tenere conto del senso di termini quali: futuro, diritti, solidarietà, equità sociale… solo per citare alcune parole»

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AbRUZZOimpresa.It si riveste

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seminari&convegni » a cura della redazione

Un seminario studio sugli accordi sindacali di Mirafiori e Pomigliano L’incontro, organizzato da AIDP Abruzzo e Molise, a valle dei nuovi accordi tra FIAT e le Organizzazioni Sindacali, è servito per studiare, analizzare, comprendere e immaginare i nuovi scenari industriali

A

lla facoltà di Economia dell’Università G. d’Annunzio, si è tenuto il seminario su “Gli accordi Sindacali di Mirafiori e Pomigliano”, organizzato dall’AIDP Abruzzo e Molise, a valle dei nuovi accordi tra FIAT e le Organizzazioni Sindacali e degli esiti referendari. In un’aula gremita di persone, testimoni di grande calibro ed esperti del network AIDP, si sono alternati nel dare un utile contributo alle aziende, alle organizzazioni sindacali, ai professionisti del settore delle relazioni industriali e delle risorse umane su un argomento di particolare importanza e attualità, delineando i nuovi scenari economici. L’inizio dei lavori è stato avviato dal presidente del gruppo regio-

nale AIDP, l’ing. Raffaele Credidio - il quale, dopo una breve esposizione del gruppo e delle tante iniziative in corso, non ultima l’organizzazione del 40° Congresso Nazionale dell’AIDP che si terrà a Pescara, il prossimo 27 e 28 maggio, ha introdotto gli aspetti salienti del seminario, ponendo particolare attenzione, all’importanza di come cambieranno i rapporti industriali e di come si dovranno affrontare temi oramai ritenuti vitali per il recupero di efficienza e produttività non soltanto in seno alla FIAT. «Fondamentale –ha concluso Credidio- è l’aspetto relativo al sempre più necessario coinvolgimento del dipendente, non soltanto in termini di relazioni industriali, ma anche nel contesto della partecipazione ai risultati dell’impresa».

Al seminario sono intervenuti anche: Domenico Moretti, vice presidente AIDP, la prof.ssa Fausta Guarriello, Chiarissimo Colacci, in qualità di esperto del settore del Lavoro, Giuseppe Prisco, esperto di Relazioni Industriali e l’avv. Valerio Speziale, professore ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università di Pescara ed avvocato giuslavorista. Moretti, infine, nel ringraziare tutti i partecipanti, ha sottolineato: «Quanto sia stato fondamentale che il gruppo regionale Abruzzo e Molise dell’AIDP, come associazione professionale formata da direttori del personale ed esperti nell’area del personale, si sia posta l’obiettivo di capire e di analizzare gli accordi e le complesse implicazioni che avranno»

40° Congresso Nazionale AIDP 27 – 28 Maggio Pala Congressi d’Abruzzo Numerosi ospiti di livello internazionale hanno già confermato la loro partecipazione all’evento, tra questi il prof. Antonino Zichichi e il prof. Alberto Sangiovanni Vincentelli, dell’Università di Berkeley. Per informazioni, iscrizioni e per consultare il programma in dettaglio vi invito a visitare il sito www.aidp.it Elisa Antonioni, vice presidente AIDP, congress officer 2011

» foto di Simone Cerio

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seminari&convegni » di Martina Luciani

F

avorire la portualità minore? Incentivare i trasporti marittimi? Investire risorse sul porto di Vasto? È da queste domande che, presso la Pinacoteca di Palazzo D’Avalos, è iniziato il dibattito Il porto di Vasto ed “Il valore del territorio per lo sviluppo sostenibile”. Al dibattito hanno partecipato il prof. Alberto Noli, ordinario di costruzioni marittime a “La Sapienza”, il prof. Piergiorgio Landini, ordinario di Geografia Economica all’Università “d’Annunzio”, Daniele Di Fonzo, comandante del Porto di Vasto, Carla Mannetti, direttore Settore Trasporti Regione Abruzzo e Silvio Di Lorenzo, presidente Camera di Commercio di Chieti. Sono inoltre intervenuti Riccardo D’Alessandro, presidente Giovani Imprenditori Confindustria di Chieti, Ludovico Iasci, presidente Lions Club Vasto New Country, Luciano Lapenna, sindaco di Vasto, Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti e l’assessore ai Trasporti della Regione Abruzzo, Giandonato Morra. A moderare i lavori, il giornalista economico Mauro Di Pietro. Per il prof. Alberto Noli, il porto di Vasto sarà sempre a carattere regionale, ma non per questo deve essere accantonato. Anzi, per il prof. Piergiorgio Landini i traffici portuali abruzzesi sono pressoché nulli rispetto alla domanda del retroterra fortemente industriale. «Il rango dei servizi offerti da un porto – continua Landini – è alla base di una delimitazione del rispet-

» foto concesse da Confindustria Chieti

tivo retroterra articolata su più livelli dimensionali in concorrenza con altri scali nel medesimo contesto locale e non». Per cui ci si è chiesti: è meglio investire sul porto di Ortona o su quello di Vasto? Innanzitutto è necessario che i due porti non si facciano reciprocamente la guerra, ma imparino a convivere. E nello stesso tempo è impossibile investire ugualmente

chio della NSG/Pilkington – e la Regione cosa sta pianificando per non trovarsi ancora in ritardo rispetto ai mercati?». «Lo stabilimento di San Salvo avrebbe potuto fornire vetri alla Fiat in Serbia se avesse avuto un porto efficiente – continua Marcovecchio - invece li fornisce la Pilkington della Polonia. Con uno svantaggio per il business del gruppo».

Il porto di Vasto

Come favorire i trasporti marittimi per incentivare l’economia locale. Ne hanno parlato a Vasto nel convegno “Il valore del territorio per lo sviluppo sostenibile”

Il pubblico presente a Vasto

I relatori intervenuti al convegno

su entrambi. Secondo Carla Mannetti «è necessario che arrivino input organizzativi per ogni porto, per evitare inutili guerre e favorire sinergia e collaborazione». Ma agli imprenditori poco importa la scelta del porto, l’importante è che l’Abruzzo prenda una decisione, per il bene dell’economia e dell’occupazione locale. «Noi stiamo pianificando oggi quello che faremo tra tre anni – ha detto Graziano Marcovec-

Lo stesso Silvio Di Lorenzo auspica ad un vero studio di fattibilità per il Porto di Vasto, che renda più semplici i trasporti per le aziende locali. Se gli indici di funzionamento di un’industria si basano su qualità, costo e rispetto dei termini di consegna, è necessario che le istituzioni mostrino velocità di decisioni, progetti ed utilizzo dei fondi, per evitare che si perdano ancora altre occasioni importanti per la nostra regione

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seminari&convegni » a cura della redazione

Obiettivo sicurezza

Confartigianato e Inail promuovono la cultura della sicurezza nelle imprese

P

resso la sala congressi della Camera di Commercio di Chieti si è svolto il convegno “Più sicurezza nel lavoro… un traguardo possibile” organizzato dalla Confartigianato teatina, al quale ha partecipato Lorenzo Fantini, responsabile del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali per la promozione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, tra altri illustri ospiti. Il convegno, al cui margine è stato presentato il nuovo sportello di assistenza e consulenza alle imprese edili (Cipea) attivato da Confartigianato Chieti, è arrivato a chiusura del progetto di ricerca “Incomunic@ zione” lanciato da Confartigianato in collaborazione con l’Inail di Chieti, diretto da Marisa D’Amario. È stato pensato per promuovere e migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro e ha coinvolto cento imprese artigiane dislocate sul territorio provinciale, operanti nei settori merceologici degli auto-

I relatori intervenuti al convegno organizzato da Confartigianato Chieti

trasporti, del manifatturiero, dell’edilizia e dei servizi alla persona. Nelle aziende censite, tutte con un massimo di cinque dipendenti, è stato distribuito un questionario per capire la percezione della sicurezza sul luogo di lavoro. Dalle risposte fornite, rese note durante il convegno, sono emerse difficoltà nella stesura del Documento valutazione rischio (Dvr) ed è stata accertata una bassa

Alcuni momenti del convegno “Più sicurezza nel lavoro… un traguardo possibile”

percezione del concetto di sicurezza. Secondo i dati forniti da Confartigianato, specie per il campione di aziende artigiane operanti nel settore edile, il 52% delle imprese edili monitorate non ha ancora nominato un responsabile della sicurezza, mentre il 44% delle aziende sentite non ha avviato le procedure imposte dal decreto legge sulla sicurezza. Nonostante, siano stati compiuti passi in avanti ha affermato Daniele Giangiulli direttore Confartigianato Chieti e responsabile del progetto, specificando che: «Il problema della sicurezza nelle imprese del territorio, specie se di piccole dimensioni, è reale. Ci sono criticità, soprattutto di carattere economico e culturale, che vanno sanate attraverso l’impegno congiunto di enti locali e associazioni di categoria»

» foto di Vincenzo Fedecostante

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seminari&convegni » di Denia Di Giacomo

Impresa e sport, mondi a confronto

Si è svolto a Pescara l’incontro “Cultura d’impresa e sport”, un dibattito di grande interesse organizzato dai giovani Imprenditori di Confindustria Pescara. Quando realtà solo apparentemente diverse si scoprono piene di valori condivisi

U

n manager partecipa ad una riunione, è determinato, lungimirante, concreto. Ascolta il parere dei suoi colleghi e si congratula con loro, li invita e fare di più a trovare un soluzione migliore per conquistare quella meta che li farà vincere rendendoli leader del mercato di riferimento. Uno sportivo sta correndo, si allena duramente con la fronte perlata di sudore. Guarda intorno a se e vede i suoi compagni di squadra, pensa a quante vittorie hanno affrontato insieme, a quante sfide, e quante sconfitte. Conosce bene il valore del duro lavoro e sa che per riuscire bisogna impegnarsi, credere nella squadra, lottare. Cos’hanno in comune questi due uomini? È stata questa la domanda che ha offerto lo spunto per l’incontro “Cultura d’impresa e sport”, avvenuto presso la sede di Confindustria Pescara. Il dibattito, organizzato dai giovani Imprenditori di Confindustria Pescara, ha visto la partecipazione di numerose personalità appartenenti al mondo politico, aziendale e

sportivo. Al dibattito sono intervenuti: Alessandro Addari, presidente  GI  Confindustria Pescara, Carlo Masci, assessore regionale allo sport ed Ermanno Morelli, presidente del CONI Abruzzo. L’incontro ha visto poi lo sviluppo di due tavole rotonde, la prima dal titolo “leadership & competizione” alla quale hanno partecipato Silvano Pagliuca, del Comitato di presidenza di Confindustria Pescara, Pierluigi Ciammaichella, della Federvela regionale, Danilo Iannascoli, direttore generale della SAGEM, Barbara Mazza dell’Università degli studi di Teramo e Luciano Mazzocchetti, vice presidente e team manager DAF Chemi Service Montesilvano; la seconda dal titolo “i valori dello sport”, alla quale hanno preso parte Pierpaolo Addesi rappresentante per il ciclismo paraolimpico, Riccardo Bartolomeo per la vela d’altura, Andrea Iannone del motociclismo e Chiara Marrama per l’endurance. Obiettivo del dibattito è stato riflettere sui valori del “fare impresa” nel rispetto delle regole e della sana competizione, valori che appartengono anche

Il tavolo dei relatori intervenuti

allo sport, un mondo dove i giovani hanno la possibilità di crescere e sentirsi parte di una squadra, dove imparano ad essere inseriti in un cotesto di regole imprescindibili e a comprenderne l’importanza. Fare sport, sin da giovanissimi è un valore aggiunto che le imprese hanno imparato a considerare di grande rilevanza nella valutazione di possibili candidati all’assunzione e questo avviene proprio grazie alla grande affinità che i due mondi continuano a rivelare

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eventi » a cura della redazione

Il taglio del nastro

Ekk, Abruzzo in sintesi

A Città Sant’Angelo inaugurata la struttura di eccellenza per la promozione del territorio targata Febo Garden. Ricettività, enogastronomia e garden, i punti di forza

È

nato Ekk, il primo centro integrato delle tipicità territoriali in cui c’è spazio per: l’accoglienza attraverso l’Ekk hotel, la promozione di prodotti territoriali attraverso l’Ekk tipico d’Abruzzo e la ristorazione con l’Ekk ristorante laboratorio degusto e l’Ekk cafè. “Ekk – Abruzzo in sintesi” si estende per 25mila metri quadri su una superficie adibita in passato alla produzione di vino, l’ex cantina sociale di Città S. Angelo. Deve il suo nome alla locuzione dialettale, ekk (qui), ed è frutto dell’intuito di un imprenditore caparbio e con il “pollice verde”, Umberto Febo. La struttura appena sorta, ha già raggiunto successi importanti. Ekk Hotel appartiene alla catena Ecoworldhotel ed è unico, non solo perché utilizza materiali e strategie di gestione eco compatibili, ma anche perché le camere sono ricavate dove prima c’erano le botti di cemento della Cantina Santangelo: ogni stanza è il frutto del recupero dei luoghi dove, un tempo, nasceva il vino. Le pareti e i corridoi sono adornati dalle opere dell’artista tedesco Jörg Cristoph Grünert, da venti anni residente a Spoltore. Ekk Tipico d’Abruzzo, il mercato permanente del prodotto tipico,

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ospita una selezione di 130 produttori fra i 700 che in regione si occupano di tipicità, per un totale di circa 1.200 prodotti. Mette in rilievo le identità delle produzioni distinguendo i territori provinciali con colori diversi: il giallo zafferano per L’Aquila, il verde per Chieti, il rosso Montepulciano per Teramo e l’azzurro per Pescara. Il personale viene “formato” direttamente anche dai produttori, affinché diventi un vero e proprio consulente nell’orientamento all’acquisto. Sono presenti spazi dedicati all’editoria e al piccolo artigianato locali. Ekk Ristorante “Cantina Santangelo” è il fulcro dell’offerta enogastronomica: gestito da Gabriele Marrangoni, maestro nella valorizzazione del patrimonio culinario abruzzese, si avvale maggiormente dei prodotti di Ekk Tipico d’Abruzzo e si pone come fulcro della promozione del territorio, anche tramite l’organizzazione di cene ed eventi a tema. La consulenza sui prodotti tipici presenti in “Ekk Abruzzo in sintesi” è stata prestata da Tino Di Sipio; la strategia marketing è curata dal consulente Claudio Ucci, coadiuvato da Sinergie Adv e dagli uffici stampa Gheusis e Gspress. All’inaugurazione hanno partecipato l’assessore regionale


Il pubblico presente all’inaugurazione La famiglia Febo al completo

all’agricoltura Mauro Febbo; l’assessore regionale alla valorizzazione del territorio Gianfranco Giuliante; l’assessore regionale alle attività sportive Carlo Masci; il presidente della provincia di Pescara Guerino Testa; il presidente del consiglio provinciale di Pescara Giorgio De Luca; il sindaco di Città Sant’Angelo Gabriele Florindi; il sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma; il sindaco di Chieti Umberto Di Primio; il presidente del consiglio comunale di Pescara Licio Di Biase e il presidente della Camera

di Commercio di Pescara Daniele Becci. Presenti anche, Paolo Passamonti, questore di Pescara; Giuseppe Polci, comandante del corpo forestale della provincia di Pescara; il colonnello Marcello Galanzi, comandante dei carabinieri della provincia di Pescara; e rappresentanti della Guardia di Finanza della provincia di Pescara, delle associazioni di categoria, delle amministrazioni regionale e provinciale, e di alcune amministrazioni comunali limitrofe

Gli eventi Ekk ristorante Ekk è anche eventi particolari: giovedi 17 marzo è prevista una “Cena con delitto”; venerdì 25 marzo una cena a tema a base di baccalà, insieme ai f.lli Monti di Corropoli, tra i principali importatori di un prodotto di grande rilevanza storica, economica e sociale. Venerdì 1 aprile è il turno di un “Pesce…d’aprile”, con il pesce stagionale delle marinerie abruzzesi. Venerdì 8 aprile sarà protagonista “La cucina teramana” interpretata da Patrizia Zenobi del Ristorante Zenobi di Colonnella. Venerdì 15 aprile una cena a base di verdure spontanee, legumi e cereali con “Questa sera mi sento vegetariano”, mentre venerdì 22 aprile tagli nobili, e non, del vitellone bianco Igp con ”Una Marchigiana a tavola”. Sabato 30 aprile sarà fatto onore a ”Le Virtù teramane”: una tradizione culinaria per riflettere sul concetto di recupero degli ingredienti. Foto concessa da Ekk

» foto di Vincenzo Sulpizio

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eventi » di Denia Di Giacomo

L’ingresso alla fieramilano di Rho dove si tiene la Bit

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000 imprese espositrici, con la presenza di circa 130 Paesi, 100.000 destinazioni e un numero straordinario di proposte, tendenze, offerte e tanto altro sul turismo. Parliamo della Borsa Internazione del Turismo, svoltasi dal 17 al 20 febbraio scorso presso il quartiere fieramilano a Rho, che, come di consueto, ha richiamato l’attenzione di un numero incredibile di visitatori e addetti del settore. La BIT quest’anno ha raggiunto la sua 31esima edizione, e si conferma un appuntamento molto atteso sia per gli operatori del settore turismo che per tutto il pubblico dei viaggiatori al quale la fiera è stata aperta nel weekend delle 4 giornate. Numerosi anche gli ospiti presenti nella Fiera, sin dall’inaugurazione, che naturalmente ha visto la partecipazione del Ministro del Turimo Michela Vittoria Brambilla accompagnata dal vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani oltre a numerose istituzioni lombarde. Passare dalle affascinanti atmosfere dell’Africa, ai limpidi mari dei caraibi attraversando la neve delle Alpi o le sconfinate terre della Cina, poi tuffarsi dalle ripide scogliere della Sardegna e sognare affacciandosi nel Veneto, è possibile solo nella BIT di Milano, la più grande esposizione al mondo dell’offerta turistica italiana e tra le primissime fiere di riferimento per l’industria

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turistica mondiale, con una rassegna completa della migliore proposta internazionale. Presente anche l’Egitto, nonostante le recenti problematiche politico-sociali. Le previsioni ENIT per il 2011 segnano un dato molto incoraggiante per l’Italia, con un incremento del turismo incoming di oltre il 20% nelle prenotazioni, non solo da origini più tradizionali come Canada, USA o Giappone, ma anche da realtà emergenti come Cina e India. E invece dove vanno gli italiani in vacanza, quanto spendono e quanti sono? Nella BIT di Milano, attraverso uno strumento di marketing intelligence si può rispondere anche a questo, permettendo agli operatori di settore di destreggiarsi sempre meglio e rendere così ancora più efficace il momento fieristico. I dati dicono che, considerando il periodo da gennaio a ottobre 2010, rispetto all’anno precedente, c’è stato un aumento dei pernottamenti degli italiani all’estero pari al +4,5%, quindi un trend sicuramente positivo. Per quanto concerne le spese di viaggio l’Italia si conferma il sesto mercato mondiale con oltre 17,8 miliardi di dollari spesi nel 2010, un 2% in più rispetto al 2009. Se invece parliamo delle mete preferite dai nostri connazionali allora la classifica del 2010 è la seguente: Francia, Spagna, USA, Regno Unito, Grecia e Germania per un totale di circa 51milioni e 344


BIT: viaggiare

Lo stand de “I borghi più belli d’Italia” con l’angolo dedicato a Città Sant’Angelo e il consigliere comunale Luciano Camerano

che passione! Grande successo per la 31 esima edizione della Borsa Internazionale del Tursimo di Milano, un appuntamento molto atteso da operatori del settore e da tutti coloro che amano sognare la partenza. Purtroppo per problemi finanziari, l’Abruzzo ha deciso di non partecipare… mila pernottamenti…niente male, se consideriamo di essere in un periodo di crisi! Purtroppo, in questo grande paradiso del viaggio dove si può ben sperare anche in termini di crescita economica, mancava la Regione Abruzzo, troppo appesantita dagli ultimi e tragici riscontri finanziari per potersi permettere di spendere ad investire nel turismo, forse il vero motore di quella che da sempre vuole essere riconosciuta come regione verde d’Europa.

Un’area dimostrativa con artisti che modellano la sabbia

L’Abruzzo terremotato, l’Abruzzo sconvolto dagli scandali e l’Abruzzo che vuole reagire e risorgere non c’era e la sua assenza peserà soprattutto nel prossimo periodo, quando i tour operator si vedranno costretti e non proporre la nostra regione come meta per le vacanze. Forse si poteva risparmiare altrove? Forse era possibile partecipare ugualmente senza la superflua opulenza che spesso contraddistingue tali eventi? Sono queste alcune delle domande che in molti si pongono e alle quali non si è data risposta. I fatti restano e purtroppo per questo 2011 è andata così. Un po’ della nostra regione era però presente nello stand “I Borghi più belli d’Italia”, all’interno del quale sono stati rappresentati i borghi abruzzesi che appartengono al prestigioso club nazionale, tra questi un ottimo spazio è stato riservato a Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara, che ha visto la presenza diretta di una sua delegazione costituita dal sindaco Gabriele Florindi, dall’assessore alla cultura Raffaella Graziani e da parte dell’amministrazione comunale. Una presenza “doverosa” ha sottolineato il sindaco, «Perché il turismo è un punto fondamentale per la nostra crescita, un motore che non bisogna mai spegnere, ma alimentare di continuo con iniziative e partecipazioni, oltre che con un’offerta ricca e di qualità»

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www.puzzle.it Adecco Italia S.p.A. (Aut. Min. Prot. N. 1100-SG del 26.11.2004).

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eventi » di Laura Tinari

L’

outdoor, pratica oggi sempre più comune in Italia come mezzo formativo per managers e responsabili di risorse umane, è stato al centro del corso “Strategie nel Team – come comunicare e fidelizzare le strategie e gli obiettivi nel team”, organizzato dalla società aquilana Iter Novit srl, specializzata nella formazione esperenziale e nella formazione “fuori aula”. È nella campagna che circonda il borgo di Santo Stefano di Sessanio che ha avuto luogo l’ultimo corso di softair ideato da Iter Novit. La parte esperenziale del softair, evoluzione strategica del gioco guardie e ladri, ha coinvolto tutti i partecipanti che, dopo aver recepito il messaggio dato in aula “la strategia migliore è iniziare a guardare oltre il problema”, con grande apertura mentale ed entusiasmo formativo, lo hanno messo in pratica sul campo, sorprendendo gli operatori di outdoor con tattiche e tempi da veterani! Le attività e i compiti proposti, lo stile e le modalità di debreafing, l’esperienza breve ed efficace, il contatto con la natura, la location suggestiva e l’organizzazione, tutto era progettato in funzione dello scopo del corso. Esistono infatti passaggi fondamentali che fanno di un corso di outdoor training una formazione esperienziale di qualità e in questo caso sono stati tutti centrati. In sostanza il piacere della “sfida” nel risolvere i problemi, pensare in modo critico, con adeguato spazio per la riflessione e per il feedbak, in modo da creare connessioni tra l’esperienza formativa e le situazioni reali del quotidiano, che vanno oltre il gioco del softair è, già di per sé, molto interessante e piacevole. Nei mercati competitivi di oggi, è fondamentale divulgare tra i gruppi lavorativi, sia valori etici sia abilità competitive che abbiano, però, un equilibrio vincente. Elaborare strategie e tattiche nel team nella location di Santo Stefano, tra neve e boschi, ha coinvolto oltre ai 5 sensi anche mente, corpo, spirito e ambiente, oltrepassando la modalità sensoriale per arrivare a quella multisensoriale. Naturale conseguenza è stato il piacere di apprendere e crescere

Alcuni momenti del corso tra i boschi di Santo Stefano di Sessanio

Softair,

quando il gioco diventa formazione Il tradizionale guardie e ladri, rivisto secondo le moderne teorie della formazione esperienziale outdoor, è stato “giocato” in un weekend a Santo Stefano di Sessanio

I partecipanti del corso

» foto concesse da Iter Novit

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eventi » di Piergiorgio Greco

L’intervento del direttore del CDO Abruzzo-Molise Antonio Dionisio

Con Inopera e Matching si impara a “Fare Rete” Questa è la convinzione che la Cdo Abruzzo e Molise ha voluto ribadire in una conviviale ad Ortona, presso il relais Agriverde, dove si sono incontrate oltre ottanta imprenditori associati

T

utti ne parlano, tutti la evocano, e tutti sembrano convinti che sia la panacea contro ogni male. Ma che cosa significa davvero “fare rete”? Esistono esperienze tangibili di questo lavorare insieme, rinunciare al proprio “orticello” per costruire qualcosa di più grande e che duri nel tempo? Da un po’ di tempo, la Compagnia delle Opere Abruzzo Molise sta lavorando e riflettendo molto proprio su questa esperienza: «Met-

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tere insieme le imprese – racconta Antonio Dionisio, direttore generale dell’associazione che nelle due regioni conta circa cinquecento tra aziende profit, enti non profit, liberi professionisti, insegnanti, lavoratori – è talvolta una condizione necessaria, è sempre un’opportunità per guadagnare una maggiore competitività, ma rimane comunque un mezzo e non un fine. In altri termini, associare le aziende tra di loro e creare, quindi, una rete è


L’imprenditrice del vino Stefania Bosco, viene omaggiata dal padrone di casa Giannicola Di Carlo

utile alle imprese per guadagnare un nuovo mercato, guardare più in là, raggiungere capacità di negoziazione migliori, ottenere investimenti su innovazione e ricerca che non sarebbero alla portata di molte aziende. Questo lavoro è ancora più costruttivo se poi può esprimersi al meglio in occasioni di incontro cui si arriva preparati, e noi ne abbiamo due di altissimo livello che esprimono al meglio questa filosofia». Di che si tratta? «Il primo in ordine di tempo – prosegue Dionisio – è InOpera, l’evento B2B che si svolgerà a ottobre al Palacongressi d’Abruzzo a Montesilvano, il secondo è il Matching, il grande evento nazionale che si svolge a novembre a Milano. Entrambi si configurano come iniziative ben diverse dalle tradizionali fiere, dove ognuno espone e vende, cercando di massimizzare al momento, ma piuttosto sono occasioni in cui si costruiscono relazioni non solo commerciali, ma anche progettuali, destinate a durare nel tempo. Per questo, noi lavoriamo tutto l’anno per far sì che occasioni come InOpera e il Matching siano davvero sfruttate al meglio». Un lavoro che è riniziato proprio nei giorni scorsi a Ortona, presso il relais Agriverde, dove si sono incontrate oltre ottanta persone, espressione di ben 57 imprese e attività economiche di entrambe le regioni, che hanno raccolto la proposta di una serata elegante e piacevole. Nel corso della cena, alcuni imprenditori che hanno partecipato a InOpera e al Matching del 2010 hanno raccontato la loro esperienza di rete. «All’evento di novembre – ha raccontato Bruno D’Antonio, di Carda Energia – conviene andarci preparati per sfruttare al meglio tre giorni dove i rapporti personali sono la cosa più importante. Del resto, l’aspetto umano, che caratterizza il mondo Cdo, si esprime al meglio proprio al Matching, dove l’aspetto aziendale è solo una conseguenza di relazioni vere, destinate a durare nel tempo». Gli ha fatto eco Umberto Febo, di Optima Giardini Pensili, per il quale «essere andati a Milano, dove trovi davvero di tutti, con le idee chiare ha favorito anche il raggiungimento di accordi commerciali interessanti, ragion per

» foto di Piergiorgio Greco

Un momento della cena al relais Agriverde ad Ortona

cui torneremo anche quest’anno». Alla cena era presente anche Giuseppe Ranalli, presidente di Cdo Abruzzo Molise e titolare di Tecnomatic, che ha invitato tutti “a considerare InOpera e il Matching eventi molto più grandi di quello che immaginate. Eventi che ci devono vedere protagonisti fino al punto di reinventarli completamente, se necessario. Del resto, ciò che ci ha insegnato la crisi è proprio questo: solo se siamo protagonisti veri possiamo uscirne, ed essere protagonisti significa desiderare cose grandi oltre che essere disponibili a cambiare se la realtà lo impone. Pertanto, intraprendiamo questo necessario cambio di mentalità: se cambieremo, saremo in grado anche di cambiare la realtà che ci sta intorno. Questa è la vera essenza dell’imprenditore, e questa è la sfida che vi lancio questa sera”. Aggiunge Dionisio: «La retorica della rete che troppo spesso si sente si infrange contro l’individualismo che caratterizza la quasi totalità di chi fa impresa. Del resto, mettersi in rete vuol dire condividere e strutturare qualcosa di comune, e ciò comportare regole e sacrifici che non sempre è facile sopportare. Rimaniamo dell’avviso che una rete nasce veramente quando c’è una cultura comune, un’ideale. Ed è molto coerente con questo il nostro motto “Un criterio ideale, un’amicizia operativa” perché la rete è un’amicizia operativa e senza un’ideale non sta in piedi. Per questo InOpera e Matching sono strumenti che promuovono le condizioni che aiutano le imprese a fare rete, perché inizi un percorso di conoscenza, di fiducia, di dialogo, di individuazione di un obiettivo di medio periodo interessante per tutti. Questo lavoro insieme genera una nuova creatività sostenuta da un sano realismo che porta ognuno a muoversi dall’immobilismo e a tornare ad osare, rimanendo comunque legati alla realtà per non compiere passi falsi che, in periodi come il presente, nessuno si può permettere. Non a caso – conclude il direttore – la prossima edizione di InOpera avrà per tema generale proprio “Creatività coraggiosa, realismo audace”»

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eventi » di Martina Luciani

Innovazione e solidarietà: ecco gli obiettivi di Technovalley

La struttura del nuovo Polo Tecnologico firmata Cisi Service, si trova in Val di Sangro

«I

l modello concreto di polo tecnologico nasce dalla costante necessità per il territorio di disporre di un luogo fisico in cui confrontarsi e ampliare le proprie conoscenze, dove sviluppare progetti e dove apprendere quegli elementi innovativi che favoriscano la competitività sul mercato, ancor prima della fase progettuale». Con queste parole Mario Ranieri, amministratore delegato Cisi Service Spa, spiega le motivazioni della nascita di Technovalley, la nuova struttura inaugurata lo scorso dicembre nel cuore della Val di Sangro per mano della società di servizi generata dal Cisi, il consorzio italiano subfornitura industriale leader nel settore automotive presieduto da Alfonso Trozzi. Non a caso è stata scelta un’area a forte crescita di relazioni e già promotrice di strumenti e iniziative innovative riconosciute come validi motori dello sviluppo, come il Campus Automotive (IAM) e come il progetto Costa dei Trabocchi (Progetto Via Verde), credenziali importanti per una struttura che, per la sua strategica posizione geografica, ambisce a diventare un importante punto di raccordo tra il nord e il sud dell’Italia, in virtù della sua equidistanza dal TecnoMarche di Ancona e dal Tecno-

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polis di Bari, con cui è già stato avviato un proficuo confronto. Un’iniziativa ambiziosa, che mira quindi a supportare le imprese nella creazione di un sistema di collaborazione e scambio di esperienze che si estenda per tutta la Costa Adriatica, e favorire così l’innovazione, non solo nel settore automotive, ma anche ad esempio nel campo della comunicazione, e del design industriale, con una conseguente crescita del ruolo economico della provincia di Chieti e della Val di Sangro, distretto industriale che occupa oltre 25mila addetti con un fatturato di circa 7,8 miliardi di euro l’anno. «Technovalley vuole essere un punto di aggregazione, un luogo di incontro – aggiunge Pietro Rosica, presidente del Comitato piccola industria di Confindustria Chieti – che va a supplire all’inefficacia e all’inefficienza da parte di chi ha governato gli enti territoriali come il Consorzio industriale e il Patto SangroAventino, nel compito specifico e strategico di accompagnare la crescita del tessuto produttivo. È un’iniziativa del tutto privata, ma il colore dell’innovazione non è pubblico o privato, noi lavoriamo per l’Italia, per le imprese, per creare lavoro, e in maniera particolare, vogliamo fare delle cose importanti


Il pubblico intervenuto all’evento

per questo territorio». «La Val di Sangro è una delle zone industriali più sviluppate d’Italia nel settore automotive - prosegue Rosica - in particolare è risultata la quarta regione che è cresciuta di più negli ultimi 20 anni in Europa. D’altra parte la presenza di Honda, di Sevel e di tante altre grandi aziende ha permesso di creare uno zoccolo duro che poi ha permesso l’espansione a subfornitori, ma anche la nascita di piccole e medie imprese. Oggi però la crescita industriale della Val di Sangro si sta fermando, come è normale che sia. In un certo senso possiamo dire che siamo entrati nella “seconda era”, che non vede più come protagonista l’imprenditore, o il marchio aziendale, o il tessuto produttivo, ma ha bisogno delle idee, della ricerca, delle innovazioni a tutto campo. Innovazione di prodotti, di processi, di mentalità, perchè è fondamentale per le imprese condividere gli obiettivi, fare le cose insieme, quantomeno a livello europeo, anche se ovviamente le nostre ambizioni guardano al mondo». All’interno di Technovalley, oltre a Cisi, che aggrega 18 aziende, ha stabilito la propria sede distaccata Confindustria Chieti, che associa oltre 650 imprese, ma anche un’agenzia di assi-

» foto di Andrea Straccini

Pietro Rosica con alcuni dipendenti di Cisi Service

curazioni, un ente di certificazione, un’agenzia per il lavoro interinale, una cooperativa sociale e altre importanti società di consulenza che spaziano dalla logistica all’assistenza amministrativa, commerciale e legale. A testimonianza del valore dato alla ricerca, non mancano inoltre importanti contaminazioni con il mondo universitario. Un’area del tecnopolo sarà infatti dedicata al CRAISI, il consorzio interuniversitario di ricerca applicata per l’innovazione e lo sviluppo delle imprese, di cui lo stesso Pietro Rosica è vicepresidente. Vi avranno sede stabile dipartimenti della facoltà di Economia dell’Università d’Annunzio, e della facoltà di Ingegneria Meccanica dell’Università di Roma Tor Vergata, e sarà inoltre uno spazio aperto a tutte le aziende e alle facoltà con cui Cisi ha rapporti. «Il network creato dal nostro Polo – conclude Pietro Rosica – consentirà tra l’altro agli studenti universitari extra europei di richiedere di essere selezionati per svolgere un’esperienza di lavoro in una delle aziende della Val di Sangro, ma anche di operare per creare una “Social Works Valley” con lo scopo di sviluppare sinergie con i settori della solidarietà e della sussidiarietà»

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eventi » di Marianna Straccini

“Latuaideadimpresa” Il progetto promosso da Confindustria Chieti in collaborazione con SFC ha posto al centro la cultura d’impresa che può diventare materia scolastica

Alcuni dei ragazzi che hanno partecipato al progetto “Latuaideadimpresa”

C

onfindustria Chieti ha promosso, in collaborazione con SFC – Sistemi Formativi Confindustria, il progetto “latuaideadimpresa”, teso a sviluppare la cultura d’impresa tra gli studenti delle scuole superiori e, soprattutto, a favorire un rapporto intenso di reciproca soddisfazione tra studenti, docenti ed imprenditori dello stesso territorio. È un’idea molto innovativa, in sintonia con gli obiettivi che Confindustria si pone e che si concretizzano nel realizzare insieme un originale dialogo tra Impresa e Scuola. La provincia di Chieti è tra le prime per numero di adesioni nella gara che vede coinvolti studenti ed insegnanti nell’elaborazione di idee d’impresa nate dalla voglia di costruire un futuro per sè e per i propri territori. «L’adesione di Confindustria Chieti – dice il presidente Paolo Primavera – testimonia l’importanza che per noi riveste il rapporto con la scuola e contribuisce a rafforzare il senso di responsabilità verso le nuove generazioni. Parliamo di valorizzazione del merito attraverso incentivi e attribuzioni di responsabilità, per favorire quell’impegno motivato ed efficace che determina il successo degli individui». Dello stesso parere è Pietro Rosica, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Chieti, da sempre molto attento alle tematiche inerenti il mondo della scuola; ha promosso diversi progetti, come l’iniziativa delle 100ore in azienda, finalizzato a ridurre l’abbandono scolastico nella scuola dell’obbligo e ha proseguito sullo stesso percorso riscuotendo uno straordinario successo con PMI day che ha visto coinvolti quasi 1000 studenti delle scuole medie inferiori in visita presso le nostre piccole e medie aziende. 12 istituti supe-

riori, con 11 progetti, circa 150 studenti e decine di insegnanti coinvolti: questi sono i numeri espressi dalla nostra provincia per presentare progetti che spaziano da nei settori più disparati. A livello locale, gli studenti hanno avuto il supporto di diverse aziende quali il CISI Service, Cometa srl, Pascucci Packaging e TMC srl, e l’importante patrocinio della Camera di Commercio di Chieti e di Poste Italiane: gli imprenditori coinvolti hanno accompagnato i ragazzi in questo percorso con suggerimenti e osservazioni, aiutando così a rafforzare il legame tra l’azienda e il territorio. Il 24 e 25 febbraio si sono svolte presso la sede di Confindustria a Chieti le registrazioni delle video presentazioni delle idee d’impresa: l’invasione pacifica è stata caratterizzata da un grande entusiasmo da parte dei partecipanti, che, accompagnati dagli insegnati, si sono misurati per la prima volta con il mondo del lavoro. Davanti ad una telecamera i ragazzi hanno dato sfogo alla propria fantasia e alla loro capacità di persuasione per promuovere al meglio la loro idea. Tra slogan ad effetto e cartelloni pubblicitari, i progetti che sono stati presentati spaziavano dall’ambiente al turismo, dalla promozione di prodotti enogastonomici locali alle nuove tecnologie; tutte le iniziative sono state portate avanti dopo la compilazione di un vero e proprio business plan che permetterà agli imprenditori votanti di verificare la reale fattibilità dei progetti. Ora che le idee hanno preso forma, non resta che aspettare di vederle on line: i primi 3 video più votati saranno premiati da Confindustria Chieti e il primo classificato parteciperà alla finale nazionale, che si terrà a giugno a Roma

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sesta parte

eventi » di Alfredo Nepa*

Processi di Globalizzazione Dopo avere esaminato con cinque articoli, i processi di globalizzazione, siamo giunti alla conclusione con alcune considerazioni personali

I

processi di globalizzazione che abbiamo esaminato, illustrano come, alcune importanti trasformazioni, principalmente nei settori dell’economia, della finanza e del sistema di produzione industriale, e poi anche nel campo sociale, giuridico ed istituzionale, hanno modificato le relazioni e i rapporti di potere nella società contemporanea. La complessità, il livello di interdipendenza, gli equilibri e i differenziali di risorse e opportunità esistenti tra i vari attori all’interno del mosaico della nuova geografia globale, pongono la comunità internazionale, dinanzi al problema di individuare tempestivamente, un sistema di regole di “governance globale”, capaci di guidare lo sviluppo, attraverso una migliore ripartizione dei mezzi e delle condizioni. Per quel che riguarda l’economia e la produzione industriale regionale, a) il ripristino di un regime di concorrenza reale, b) la tutela della dimensione locale-regionale, c) il sostegno all’internazionalizzazione, appaiono tra le priorità da inserire in agenda. Ciò si palesa attraverso le evidenti condizioni di criticità delle piccole e medie imprese del territorio abruzzese, obbligate ad operare in mercati saturi, strutturalmente sottodimensionate e culturalmente incapaci di approvare progetti industriali comuni. Le fusioni (ad esempio), tra piccole imprese dello stesso settore, potrebbe rappresen-

tare una delle soluzioni praticabili, in difesa del sistema produttivo e commerciale locale, rispetto alle pressioni e ai condizionamenti monopolistici di società multinazionali da cui, infine, rischiano di dipendere e soccombere. Bisogna tuttavia osservare che, prendere in esame problemi locali che hanno proporzioni e caratteri globali, al fine di individuare misure di rilancio e tutela – compito che spetta in primo luogo alle istituzioni politiche, industriali e bancarie locali – deve coniugarsi con la necessità di valutare l’evoluzione di questioni molto più complesse, dai cui gli organismi locali sono completamente esclusi o quasi, quali; il passaggio da un modello pubblico centralizzato, ad un sistema di autonomie federali, e il processo di integrazione dell’Unione Europea. Infatti, al di là delle vicende italiane sul federalismo, va ricordato che in Europa, nonostante esista il Mercato unico e l’Unione monetaria, ad oggi, manca una Politica economica unica. Tale materia resta ancora prerogativa degli Stati nazionali i quali perseguono ovviamente, interessi diversi e particolaristici. Questa condizione paradossale e confusa, rappresenta un ostacolo all’integrazione politica e allo sviluppo economico delle Comunità, limitando, (se non in alcuni casi ostacolando), la capacità competitiva generale dei 27 Paesi membri e dei rispettivi sistemi economici regionali

Alfredo Nepa

Alfredo Nepa è un giovane imprenditore, laureando in Scienze Internazionali all’Università di Milano. Dopo alcuni anni di formazione presso la CCIAA di Milano e la Sda Bocconi, ha iniziato a lavorare presso l’azienda di famiglia, Nepa Packaging Srl. Dal 2008 fa parte del comitato dei Rapporti internazionali di Confindustria. Dal 2010 è membro del Consiglio Direttivo dei G.I di Confindustria Teramo.

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eventi » di Martina Luciani

L’architetto e storico dell’arte Francesco Nuvolari

Pescara: a city of art

La copertina del libro “La di Francesco Nuvolari

Città riflessioni,

idee e progett i”

Presentato a Londra l’ultimo libro dell’architetto Francesco Nuvolari. Con studi e progetti per valorizzare il capoluogo adriatico

“T

he city. Reflection, ideas and projects”. È questo il titolo dell’ultimo libro di Francesco Nuvolari, presentato a dicembre, presso la Dulwich Picture Gallery di Londra. L’opera contiene gli studi ed i progetti realizzati dall’architetto dal 2000 ad oggi, per valorizzare la città di Pescara. Dal 2001 al 2003, Nuvolari è stato nominato consulente alla progettazione tecnico-artistica per il miglioramento dei lavori pubblici, presso il Comune di Pescara. Tra i progetti pubblicati, c’è il centro di Pescara. Come avrebbe dovuto essere realizzato rispetto all’esistente, secondo il progetto di Nuvolari, quando era consulente ai Lavori Pubblici del Comune.

» foto concesse da Francesco Nuvolari

Una nuova biblioteca regionale, nell’area di risulta della Stazione Centrale, concepita come un luogo di socializzazione, in cui confrontarsi, con l’aiuto delle più moderne ed innovative tecnologie della comunicazione e del sapere. Secondo Nuvolari, le attuali biblioteche non rispondono ai reali bisogni e non dispongono dei requisiti necessari per attrarre giovani e meno giovani. È necessario perciò realizzare un nuovo edificio che possa ospitare le persone più disparate, sviluppare i loro interessi ed offrire a tutti una concreta opportunità di crescita e di ampliamento della propria cultura. Il progetto dell’attuale parcheggio dell’area di risulta, che prevedeva la realizzazione di un’area verde e di una pista ciclabile a ridosso delle facciate posteriori dei palazzi su Corso Vittorio

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eventi

Emanuele II, oltre ad altri interventi per caratterizzarlo anche esteticamente. È presente, inoltre, il progetto di una sede distaccata del Consiglio Europeo a Pescara, dove si possa definire ed implementare la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea. Nuvolari ci fa notare che tra i paesi firmatari della Comunità economica europea, l’Italia è l’unica a non avere una sede di rappresentanza. E visto l’affaccio orientale di Roma sul Mediterraneo, per la sua posizione geografica pensando anche ai recenti avvenimenti politici avvenuti sulla sponda orientale dell’Adriatico ed anche nei Paesi del Nord Africa, Pescara potrebbe benissimo ricoprire questo ruolo. Inutile dire che, qualora venga realizzato, questo progetto garantirebbe lavoro a migliaia di persone, oltre ovviamente a dare a Pescara un ruolo internazionale di rilievo. Nel libro di Nuvolari è descritta anche la possibilità della realizzazione di un Centro commerciale/culturale multietnico. L’idea è quella di creare un luogo fisicamente riconoscibile dove poter comprendere quanto la diversità possa trasformarsi in una nuova reciproca ricchezza. Un luogo in cui valorizzare le differenti microeconomie oggi esistenti, proponendo più qualificate modalità del vivere comune. E partendo dal presupposto che una città senza cultura non è una città, ma solo un agglomerato urbano dove i conflitti sociali saranno sempre più violenti, Nuvolari propone la creazione di sei nuovi musei, per caratterizzare meglio

la città, destinandola all’attenzione di un pubblico più vasto ed interessato. La cultura è una delle componenti fondamentali dell’anima della città, ma per farlo, deve essere autentica e far parte della sua storia. Nuvolari prende ad esempio la città basca di Bilbao che con grande dinamismo e fantasia, è riuscita a superare i bui periodi di crisi e ad uscirne fuori come una città viva, turistica e culturale a livello mondiale. Per riscattare visivamente le pareti di alcuni edifici pescaresi dall’attuale anonimato, con la tecnica del Wallpaper, l’architetto propone delle inedite soluzioni tratte dalla serie “The Roads of the sky”, da lui create. L’arte e la cultura sono per Nuvolari fondamentali per riscattare anche economicamente la città, prospettandole un ruolo più consono alle sue giustificate ambizioni

CHI È FRANCESCO NUVOLARI

Francesco Nuvolari è architetto e storico dell’arte. Come storico dell’arte ha curato importanti eventi per valorizzare la cultura ed il patrimonio storico dell’Italia in Francia e negli USA. Nel 2000 si è trasferito a Pescara e nel 2008 viene nominato presidente dell’Italian Arts and Cultural of London. Attualmente vive tra Londra e Pescara. Dal 2001 al 2003 è nominato, presso il Comune di Pescara, consulente alla progettazione tecnico-artistica per il miglioramento della qualità dei lavori pubblici della città. Nel 2010 organizza e cura, per il Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Ministero dello Sviluppo Economico un concorso internazionale di progettazione per il recupero di Villa Delfico a Montesilvano.

Nuvolari su un’Alfa Romeo d’epoca

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eventi » di Elisa Di Venanzio

Formaggi d’autore Quando tradizione e passione si incontrano nascono realtà produttive che diventano parte integrante della storia di un territorio. È il caso del caseificio Di Nucci, insignito dall’Unioncamere come l’impresa più longeva d’Italia per i suoi 4 secoli di storia

N

ell’alto Molise ad Agnone, terra di pascoli verdi, di pastori e transumanza, il caseificio Di Nucci porta avanti da generazioni l’antica tradizione dei formaggi a pasta filata. Abbiamo intervistato il titolare Franco che, con tenacia e professionalità, è impegnato da trenta anni nella promozione e valorizzazione dei prodotti caseari.

Intervista a Franco Di Nucci titolare del caseificio Di Nucci

Signor Franco quando nasce la sua azienda e quali sono i suoi riconoscimenti? «La nascita dell’azienda è legata in maniera indissolubile alla storia della mia famiglia. Come accertato da documenti catastali e parrocchiali di Agnone i Di Nucci si tramandano di padre in figlio il mestiere

di casaro da ben dieci generazioni, cioè dalla metà del 1600. Per questo nel 2004 l’Unioncamere ci ha insignito del premio per l’impresa più longeva e di successo nel panorama italiano. Questo riconoscimento a livello nazionale è stato poi affiancato da molti altri premi nel corso degli ultimi anni. Sempre nel 2004 il

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eventi

nostro caciocavallo ha ottenuto la medaglia di bronzo alle “Olimpiadi dei formaggi di montagna” ad Appenzell (Svizzera), competizione a cui partecipano produttori provenienti da tutto il mondo. Siamo stati poi insigniti del Premio Dino Villani dell’Accademia Italiana della Cucina per il contributo dato alla gastronomia nazionale. Al Concorso dei Formaggi d’Autore 2006, a Saint Vincent in Val d’Aosta, abbiamo ottenuto la nomination, mentre al Concorso Nazionale “Franciacorta in bianco” le nostre stracciata e scamorza hanno conquistato rispettivamente il 1° e 3° posto». La sua azienda è quindi un esempio concreto di come la vera tradizione può superare con successo la prova del tempo… «Sì, guardiamo al futuro saldamente ancorati alle nostre radici! In questa parte d’Italia la tradizione di produrre formaggi è antichissima ed è strettamente legata alla civiltà della transumanza. I miei antenati erano pastori e casari per conto di ricchi proprietari terrieri che avevano numerosi capi di bestiame che pascolavano, d’estate sulle montagne intorno a Capracotta e d’inverno svernavano nel foggiano, spostandosi su quelle vie d’erba che erano i tratturi. Così per generazioni, fino agli inizi del 900 quando nonno Giovanni decise di abbandonare l’attività di massaro per conto di altri e di mettersi in proprio, come si direbbe oggi, riuscendo a creare una piccola azienda con poche vacche. Il formaggio prodotto veniva venduto ad Agnone e dintorni, con un certo riscontro commerciale. Per questo mio padre, negli anni 50, abbandonò l’attività di allevatore dedicandosi esclusivamente alla produzione di formaggio e creando un piccolo caseificio che è riuscito ad espandersi sul mercato nazionale ed estero». Qualche mese fa è scoppiato il caso delle mozzarelle blu. Ed è solo l’ultimo in ordine di tempo… Purtroppo a volte nel campo della produzione di alimenti le normative vengono aggirate per

salvaguardare i profitti. Cosa garantisce la sua azienda ai consumatori? «I nostri prodotti sono fatti esclusivamente con latte proveniente da piccole aziende a conduzione familiare situate nei dintorni di Agnone e Capracotta. La stalla più grande conta circa 130 capi, ma in media non si superano i 10\15 capi. In alcune fattorie gli animali, soprattutto durante la bella stagione, vengono lasciati al pascolo in montagna ed anche quando è prevista la stabulazione fissa, sono comunque alimentati con foraggio. Questo fa sì che il latte prodotto sia di alta qualità, sia dal punto di vista organolettico che della sicurezza alimentare. Per quanto riguarda il processo di trasformazione, i nostri formaggi sono fatti a mano, secondo la tradizione, naturalmente obbedendo sempre alla normativa europea per le produzioni alimentari». Quali sono i prodotti più richiesti ed apprezzati dalla sua clientela? «Premetto che i formaggi commercializzati sono gli stessi che poi concorrono alle manifestazioni in tutta Italia. I prodotti che hanno ottenuto più riconoscimenti e che incontrano maggiormente il gusto della clientela sono sicuramente la stracciata ed il caciocavallo. Molto amate sono anche le mozzarelle, le ricottine, le scamorze semplici o arricchite con il tartufo delle nostre montagne. Grazie a collaborazioni commerciali ormai consolidate riforniamo le migliori gastronomie nazionali mentre all’esterno siamo presenti in alcuni ristoranti italiani di Mosca e San Pietroburgo, Parigi, in Belgio e Inghilterra. Ma sicuramente il nostro cliente più famoso ed importante è il Vaticano che non fa mancare sulla mensa del Papa e degli alti prelati i nostri formaggi a pasta filata». Lei coltiva anche l’interesse per le tradizioni legate alla pastorizia e alla produzione di latticini e per tramandarle ha allestito un piccolo museo. Può illustrarlo brevemente? «Nel museo situato al piano superiore

del caseificio sono esposte attrezzature ed utensili per la trasformazione del latte appartenuti ai miei antenati, espressione dell’antico mondo della civiltà pastorale. La collezione comprende anche un prezioso testo a stampa risalente al 1731 “La Ragion pastorale” che contiene un trattato sulla pastorizia redatto da un giurista

1924. I casari Luigi ed Enrico Di Nucci. (archivio Di Nucci) Alcuni succulenti prodotti caseari del caseificio Di Nucci

agnonese consulente del re di Napoli Stefano Di Stefano. Questa iniziativa è stata molto apprezzata dai nostri clienti ed ad oggi il museo è stato visitato da circa un migliaio di persone». Con tanta storia alle spalle e tanti riconoscimenti, ci sono ancora dei traguardi che vuole raggiungere? «Sicuramente… io ed i miei figli continueremo a far conoscere i nostri prodotti e indirettamente a promuovere il territorio di cui sono espressione»

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eventi » di Eleonora Lopes

Angela e Peppino Tinari con i due figli Arcangelo e Pascal

Abruzzo e Francia Corta, binomio vincente

Si è rinnovato il consueto appuntamento culinario organizzato dalla famiglia Tinari di “Villa Maiella” in collaborazione con Vittorio Fusari di “Dispensa pane e Vini Francia Corta”. Gli chef, hanno deliziato il palato degli ospiti con un menù tutto a base di maiale nero

A

ncora una volta, è risultata straordinaria e vincente la collaborazione tra gli chef Peppino Tinari del ristorante “Villa Maiella” e Vittorio Fusari di “Dispensa pane e Vini Francia Corta”, che in una serata unica ed esclusiva, hanno deliziato il palato degli ospiti con piatti a base di maiale nero. Un menu con carne di altissima qualità allevata direttamente dalla Fattoria Villa Maiella e servita ovviamente nella splendida cornice del ristorante “Villa Maiella” di Guardiagrele della famiglia Tinari. La famiglia Tinari che vanta oltre trent’anni di attività, ha saputo trasformare una trattoria familiare in uno dei migliori ristoranti dell’Abruzzo, capace di conservare, riproporre e aggiornare la memoria gastronomica abruzzese. Il ristorante che quest’anno ha conquistato la sua prima “stella” assegnata dall’edizione 2011 della guida Michelin, fa parte nel noto marchio Qualità Abruzzo insieme ad altre eccellenze della nostra regione. Presenti per questa cena speciale, giornalisti locali e nazionali, esperti del settore, ristoratori, imprenditori dell’eno-gastronomia e diversi politici tra i quali l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo, il senatore Fabrizio Di Stefano e il sindaco di Guardiagrele Sandro Salvi. In cucina, oltre i due abili chef, anche la

Angela Tinari

moglie di Peppino, Angela. Durante l’aperitivo di benvenuto, sono stati serviti diverse varietà di insaccati, unicamente di maiale nero, provenienti e prodotti dalla “Fattoria Villa Maiella” di cui si occupa con passione Arcangelo, il figlio maggiore di Peppino ed Angela. L’altro figlio dei coniugi Tinari, Pascal, attento selezionatore di vini, appena rientrato dalla Francia dove vive e lavora, questa volta era

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eventi

Lo staff del Villa Maiella con al centro il sommelier Nicola Boschetti (Foto d’archivio)

seduto tra gli ospiti a godersi le specialità di famiglia. La scelta dei vini, come sempre, è stata curata dal sommelier Nicola Boschetti, da quasi tre anni collaboratore di Abruzzo Impresa, che ogni mese ci istruisce e ci diletta con i suoi preziosi consigli. A fine serata, tutto lo staff, ha lasciato i fornelli per salutare gli amici presenti, con il solito sorriso e la consueta cordialità e soprattutto con l’umiltà che appartiene solo ai grandi

I VINI

Cerasuolo Cataldi Madonna 2010 Yamada Pecorino igt ’09 Zaccagnini Montepulciano d’Abruzzo Vigna S.Eusanio ’09 Valle Reale Montepulciano d’Abruzzo Caroso ’06 Magnum Citra Arkezia Muffo Sisto ’05 Fazi Battaglia

IL MENÙ

La tradizione dei salumi Passata di legumi con frascarelli e lardo fritto “Fegato e cipolle” Cordicelle al ragù di Maiale Filetto di Maiale, ragout di porri e animelle Insalata di verza, pompelmo rosa e “Ventresca” Il Fegato, purea di patate alla cannella e vino cotto La pizza dolce

Fegato e purea di patate

Gli chef durante la preparazione della cena

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In questa e nella pagina seguente: alcuni momenti della cena al ristorante

eventi Vecchia Lampada di Martinsicuro

» a cura della redazione

Vecchia Lampada non solo ristorazione

Il noto ristorante di Martinsicuro gestito dai dinamici Fabiano Di Donato e Aldo Camilli, in un’atmosfera, elegante ed accogliente, ha organizzato una cena-degustazione in collaborazione con la Cantina Zaccagnini

I

l binomio vino e musica è sempre vincente e azzeccato e ce lo dimostra l’evento organizzato dal ristorante Vecchia Lampada di Martinsicuro. La Vecchia Lampada, diventata negli anni uno storico punto di riferimento per la ristorazione, propone le migliori specialità locali, di pesce e di carne, a cui abbinare un’ampia selezione di

» foto concesse dal ristorante Vecchia Lampada

vini. Le tre sale ed il giardino esterno permettono di spaziare da una cenetta intima a feste e cerimonie di ogni genere. La serata “Wine&Music” è stata organizzata dai dinamici titolari della Vecchia Lampada Fabiano Di Donato e Aldo Camilli in collaborazione con la Cantina Zaccagnini di Bolognano che ha offerto i vini della serata. A rappresentare l’azienda, l’enologo Con-

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eventi

I titolari della Vecchia Lampada da sinistra: Fabiano Di Donato e Aldo Camilli

cezio Marulli che ha accolto tutti gli ospiti presenti portando i saluti del vignaiolo d’Abruzzo Marcello Zaccagnini assente per un impegno improrogabile. Presenti anche l’importatore Americano Razzi Gino Razzi e il responsabile area manager Mimmo Megna. Ma scopriamo i dettagli della cena curati dall’abile chef Letizia Di Donato, sorella di Fabiano. In un’atmosfera accogliente ed elegante, è stato servito per l’aperitivo l’Aster Rosè. Poi si è entrati nel vivo della cena degustazione durante la quale Marulli ha illustrato i vini Zaccagnini. Per antipasto sono stati serviti un crostino con la ventricina e una torta rustica accompagnati dal Mysotis. Gli gnocchetti al ragù bianco e zafferano di Navelli sono stati abbinati al Trebbiano d’Abruzzo San Clemente. Con la tagliata rucola, pachino e scaglie è stato servito il Montepulciano d’Abruzzo San Clemente. A chiusura, sono stati offerti anche due tipi di passito Plasir. A quello bianco sono stati abbinati un’attenta selezione di formaggi e a quello rosso una grande varietà di dolci secchi rigorosamente fatti a mano. Al termine della cena, il dj Claudio Pietrangeli ha allietato la serata con musica e divertimento

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Lo staff dell’evento

SUBARU MONTAIN TEST. EMOZIONI AD ALTA QUOTA SI È SVOLTO A CAMPO IMPERATORE, IL TEST DRIVE ORGANIZZATO DALLE CONCESSIONARIE SUBARU P. & B. AUTO S.P.A. L’AQUILA-AVEZZANO E BARBUSCIA S.P.A. DI PESCARA, IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO TURISTICO DEL GRAN SASSO S.P.A.

S

u un’area di circa 3000 metri quadrati a 1120m di altezza, accanto al campione abruzzese di rally Alfredo “Dedo” De Dominicis, oltre 200 persone hanno potuto provare la sicurezza della Subaru Impreza STI. Un test drive fuori dall’ordinario quello

Il pilota di rally Alfredo De Dominicis “Dedo”

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A.

O S.P.A. E BARBUSCIA S.P.

ORAZIONE CON P. & B. AUT

» REDAZIONALE IN COLLAB

La partenza

Dedo durante il test drive

organizzato domenica 13 febbraio sul piazzale-parcheggio degli impianti sciistici di Campo Imperatore dalle concessionarie Subaru P. & B. Auto S.p.A. L’Aquila-Avezzano e Barbuscia S.p.A. di Pescara, in collaborazione con il Centro Turistico del Gran Sasso S.p.A.. Il carattere della Subaru Impreza STI ben si adatta alle qualità della mon-

tagna aquilana del Gran Sasso, la meta del Sud Europa più desiderata dagli amanti del freeride. La temperatura non troppo mite della giornata è stata riscaldata dal vin brulè preparato e servito dai maestri di sci dello Sci club di Paganica. La manifestazione è stata patrocinata dall’Assessorato allo Sport del Comune dell’Aquila•

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hanno collaborato

Giuseppe Mauro

Piero Carducci

norme&leggi | pag. 83

la terra di Piero | pag. 105

È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di Chieti-Pescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti.

Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.

Luigi Carunchio fisco | pag. 71 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

Antonio Teti ict | pag. 75 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.

Simone D’Alessandro creatività&innovazione | pag. 79 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

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Filippo Paolini

nonsoloeconomia | pag. 23

Pietro Pastorelli

energia | pag. 87

Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.

Luciano Fratocchi ricerca&innovazione | pag. 91 È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio presso la LUISS di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso l’università di Bologna. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali ed internazionali e con case editrici nazionali ed internazionali.

Massimiliano Pian gestione d’impresa | pag. 95 È laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano nel 1989, ha lavorato per 20 anni in Accenture, società leader nei servizi di consulenza manageriale, tecnologica e organizzativa, ricoprendo il ruolo di Client Partner per importanti società multinazionali, nonchè di Responsabile della consulenza strategica in ambito “finance” per il settore dell’energia. Dottore Commercialista e Revisore Contabile dal 1992, è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Pescara. Dalla metà del 2009 opera come libero professionista, collabora con lo studio N&CA- Nicolini Commercialisti Associati, con particolare attenzione alla consulenza gestionale e strategica per le medie imprese.

Nicola Boschetti Alkimie | pag. 169 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

Chiara Strozzieri In cornice | pag. 175 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Nel 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.


A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO

Civitella del Tronto - foto concessa da viaggioinabruzzo.it

» a cura di Denia Di Giacomo

159TRAPARENTESI News in pillole

163PREZIOSANDO

La più affascinante fioritura marina... Il corallo

171SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO Respiriamo l’aria... È la primavera!

175TRAINDEVIE

Promuovere l’autostima

183TEMPO RUBATO

Il principe esploratore

185MUSICAMANIA

Collapse Into Now / Viva i romantici

187VEZZI MODERNI

Nella shopper questo mese

167ITINERARI D’ABRUZZO

Civitella del Tronto tra storia, arte e natura 165USCITA DI SICUREZZA Amsterdam la Venezia del Nord

169DIVINO E NON SOLO Ma la crisi nel vino è tutta vera?

175ARTE&CO./INCORNICE Esasperatismo

179ARTE&CO. “Oltre il Futurismo: I Grandi Artisti del Novecento Italiano”

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traparentesi EVENTI

SI RIPARTE PER IL VINITALY Dal 7 all’11 aprile riparte il Vinitaly, la prima fiera al mondo per il setto re del vino, che ogni anno si tiene presso il Veronafiere. Un appuntamento che ha ormai raggiunto la sua 45 esima edizione e gode ancora di ottimi riscontri, il Vinitaly è infatti un evento molto atteso e ogni anno, aziende vinicole, cant ine ed espositori di vario genere, provenienti da tutto il mondo, presentano la loro produzio ne, le loro iniziative e la loro filosofia. Cinque giorni di grandi eventi, in grado di catturare l’attenzione di ben 153 mila professi Degustazioni tecniche di vini e disti onisti del settore. llati, panoramiche sulle realtà vitiv inicole regionali, convegni, dibattiti, renze, seminari e illustri ospiti. Que forum, confesto è il Vinitaly, un appuntamento da non perdere.

CONCORSO FOTOGRAFICO

CIVITELLA ALFEDENA “IN FOTO”

o Nazionale FoPubblicato il bando di partecipazione alla seconda edizione del Concors giuria il noto sua nella e present vedrà no quest’an anche tografico Civitella Alfedena, che alle foreste, U dall’ON dedicato 2011 o dell’ann ne occasio In Quilici. Folco documentarista per le due premi ai Oltre ”. il concorso è suddiviso in due sezioni “Tema libero” e “Foresta miglior alla imento riconosc un anche sezioni e per la miglior foto naturalistica è previsto . culturali e litiche socio-po ni situazio a relativa foto di “reportage giornalistico” 2011 in formato digitale. I lavori dovranno pervenire alla segreteria organizzativa entro il 30 giugno INFO e REGOLAMENTO: www.comune.civitellaalfedena.aq.it

ENOGASTRONOMIA

LENTICCHIE SPECIALI PER LA CASA DI LORENZO

“Qualità Abruzzo”, l’associazione dei ristoratori e pasticceri abruzzesi si è fatta promotrice di un’iniziativa dal cuore d’oro. Dal 15 dicembre 2010 al 15 gennaio 2011 nei 13 locali associati è stata aggiunta nel menu una portata speciale : per ogni ordinazione a base di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio è stato versato un piccolo contributo da devolvere per l’acquisto di fornitura tecnolo gica per La Casa di Lorenzo, la comunità educativa per minori gestita dall’ass ociazione Onlus di Tortoreto “I bambini di Betania”, inaugurata un anno fa a Tortoreto e oggi ospitante 9 bambini, tra l’età di 6 mesi a 17 anni. In questo modo sono stati raccolti ben 2500 euro utilizzati per acquistare un’asciugatrice, un proiettore, un televisore, uno stereo, un comput er portatile e una cucina a cinque fuochi. Informazioni su www.qualitaabruzzo.it

CULTURA

KABALA: SINERGIE MUSICALI

ara e appassionati ed i musicisti di Pesc Kabala, una parola magica per gli anni li deg à met a partire dalla seconda dell’Abruzzo, un locale storico che di fase in o ropp purt le i del jazz, un loca ottanta ha visto passare i grandi nom renimp ni, Alfa o carl Gian into ha conv demolizione, un evento, questo, che gran parte della comunità musicale da to gna mpa acco a, rrist chita ditore e icisti per ricreare una comunità di mus locale, dar vita ad un nuovo Kabala già è ala Kab vo nuo Il buona musica. onati, uniti sotto l’insegna della icale mus a oram pan del professionisti, dilettanti e appassi nisti protago ssociazione culturale, tantissimi i ” realtà ed ha preso la forma di un’a a di “officina della musica condivisa sort una re esse e vuol che re enito cont Un rito. ade no han che e abruzzes eventi concreti. maniera sinergica per organizzare nella quale gli artisti collaborano in

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traparentesi

FORMAZIONE

r, rivolto a quanti PROGET TARE L’EUROiscPA e – Europroject manage on azi ett rog op reEur in r rizioni al Maste comunitari, al fine di acc

Sono aperte le di finanziamenti contesto e competenze in tema pri pro le e rar glio ersi attori operanti nel mi o intendon Europei da parte dei div i mm semplici gra ., Pro p.a i lle de o de izz sionisti, dipendenti fes scere le capacità di util pro ri libe i, on azi oci previsto un esame ti, imprese, ass ise in due giornate ed è regionale (istituzioni, en div sud , ore i 16 di è r ste rata del Ma e tecnico-scientifica e da appassionati,…). La du ettuati dalla Commission eff uio loq col un ed itta w.ailp.eu finale con una prova scr e 3 aprile 2011. INFO: ww lgimento è a Pineto, il 2 svo di e sed La ti. cen do

EVENTI

AVEZZANO IN FESTIVAL Il 15 e 16 aprile Avezzano diventerà la Sanremo d’Abruzzo con l’avvio della XVII edizione del “Festival Città di Avezzano”. Moltissime le richieste di partecipazione alla gara canora da tutta Italia e centinaia i provini giunti in direzione artistica. Tra gli ospiti ci saranno Maurizio Costanzo, Lorella Cuccarini, il direttore di Raiuno Mauro Mazza, Mario Pescante (presidente di Roma Olimpiadi 2020), l’On. Maurizio Gasparri, la cabarettista Valentina Persia e molti altri ancora. La kermesse, ideata ed organizzata da Luca Di Nicola, conduttore avezzanese, impegnato su Raiuno a ‘Unomattina’ (www.lucadinicola.com) riscuote ogni anno maggiore successo. www.festivaldiavezzano.it

ARTE

ZOOM ART: GIOVANI, ARTE, CULTURA

Una vetrina per i giovani artisti, è anche questo L’Agenzia Giovani, uno spazio espositivo per talenti e creativi inaugurato da poch issimo. Opere, installazioni, concept, dentro le mura di via Carducci a Teramo e fuori, nella rete , sui social network, in tutti quei luog hi del confronto, della comunicazione e dell’informazione dove è presente la Provincia di Tera mo. Il progetto coinvolge innanzitutto gli artisti del circuito del Gai - Associazione per il Circu ito dei Giovani Artisti Italiani - che raccoglie ad oggi 39 Enti locali e fra questi la Provincia di Tera mo e conta di allargare il proprio orizzonte anche ad altri giovani che utilizzano l’arte come strumento espressivo. Nei prossimi mesi si susseguiranno le esposizioni dei giovani che stanno aderendo all’iniziativa. INFO: www.provincia.teramo.it

EVENTI

LU CARRATURE D’OREnomico Lu carrature d’ore non ha mancato al suo

Il concorso gastro 16 marzo presso l’Aldato in scena dall’11 al an , nto me nta pu ap ale annu oni presso il ristorante concluso con le premiazi l berghiero di Pescara, e , che è stata accolta da di Rosciano. L’iniziativa bo Feb ale ion “Il giardino degli ulivi” reg re sso ta presentata dall’asse consueto interesse, è sta rappresenta un appunta ne zio sta nife ma sta ue «Q o: rat ohia ron dic ast ha og che prodotti en r la valorizzazione dei mento fondamentale pe l’Abruzzo va fiero». cui di lità na sio te profes mici abruzzesi e delle tan

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ARTE

L’ARTE DEL 900 A C

ASTELBASSO

“Attraverso l’arte del ‘900 italiano: dal Futurismo all male” è questo il ’Infortitolo dell’evento ina ugurato a Castelba so lo scorso 12 m sar zo per la stagio ne espositiva 2011 Fondazione Malv della ina M en eg az . L’esposizione è av allestimento a Pa nel cuore dell’ant lazzo Clemente, venuta ico borgo della cit secondo un’impo movimenti e tend tadina, in un sugg stazione cronolog enze ar tistiche de estivo ica e tematica che illustr l ‘900 italiano: Futu la scuola romana; rismo; Metafisica a i principali l’astrat tismo degli ; il m ov im anni’30; tendenze ento del Novecent La mostra sarà ap realiste; gli svilupp o italiano; er ta dal mar tedì i delle ricerche di al venerdì dalle 16 dalle 16 alle 20. Il area informale. all e 20; sabato, dom biglietto di ingress enica e festivi da o costa 5 Euro. lle 10 alle 13 e

EVENTI

LA CITTÀ DELLE ROSE È CULTURA

Roseto Degli Abruzzi si prepara all’evento “Città delle Rose” il Premio per la saggistica edita, promosso e organizzato dal comune stesso e che quest’anno raggiunge la sua nona edizione. Il bando è stato già pubblicato e la fissata per cerimonia di premiazione è stata è riser vaorso conc Il . 2011 gio sabato 7 mag gennaio o prim il o dop ti blica pub mi to a volu icati ad ded i, 2010, di autori italiani e stranier empocont o uom dell’ e illustrare la condizion discirse dive nelle te riflet si e raneo così com re in ope le pline. Saranno premiate due tra a l’altr e no italia concorso, una di un autore un re inolt isto prev È o. di un autore stranier tematiche premio speciale per la sezione ia” con la giovanili intitolata a “Micol Cavicch delle ano tratt segnalazione di tre testi che zzi. problematiche dei raga

EVENTI

PESCINA RICORDA IGNAZIO SILONE

Il prossimo 9 aprile a Pescina tornano ad accendersi i riflettori su Ignazio Silone, una delle personalità più importanti della storia d’Abruzzo e del ‘900 italiano. È fissata per quel giorno infatti, la cerimonia di premiazione della XVII edizione del Premio internazionale Ignazio Silone. Il prestigioso Premio, istituito dalla Regione Abruzzo negli anni ’90, viene consegnato annualmente da una giuria composta dai membri del Comitato del Premio e da illustri personalità della cultura. In vista della cerimonia è aperto il bando di concorso, per tutte le informazioni si può consultare il sito www.silone.it.

ARTE

LIDIA TROPEA ALLA WHITE PROJECT DI

PESCARA

White Project, osservatorio delle ricer che dei giovani artisti italiani ed inter nazionali, presenta, come terza mostra della stagione artistica 2010/2011, “A me terra” di Lidia Tropea. La giovane artista, rend e omaggio alla sua terra di origine, la Sicilia. L’opera in esposizione è composta da cinque video installazioni sul tem a del lavoro e dei sentimenti del popolo isolano, realizzate sulla base di una ricerca di carattere storico ed antropologico. La mostra sarà inaugurata simbolica mente il prossimo 16 mar zo, in occa sione della Notte Bianca per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Ita lia. Il lavoro della giovane artista possiede, infa tti, l’autorità di riconsegnarci simb olicamente l’importanza dell’unificazione della nazione che è stato un atto fondame l’emancipazione del nostro popolo. ntale per

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pre iosando » di Marzio Forcella

CAP. C • il Corallo

La più affascinante fioritura marina... Il corallo Il suo nome deriva dal greco “korallion”, riportato da Plinio come “corallium”. Si tratta di un notissimo materiale organico ornamentale, usato fin dall’antichità, la cui vera natura è rimasta a lungo sconosciuta fino al 1726 quando il medico francese Peyssonel lo classificò correttamente come “animale dell’ambiente marino”. Così dalle coste del Mediterraneo la nuova sostanza si diffuse con successo fra tutte le civiltà di quell’area, rendendo famosa la città di Torre del Greco che ancora oggi conserva il tradizionale primato per le sue pregiate tecniche di lavorazione.

Caratteristiche

Il notissimo e ormai rarissimo corallo rosso del Mediterraneo, ma anche tutte le scogliere coralline dei mari tropicali, sono formati da organismi diversi, ma appartenenti tutti alla famiglia dei Celenterati e alla classe degli Antozoi (dal greco “animali-fiori”). Si tratta di colonie di polipi “costruttori” che secernono minutissimi cristalli di carbonato di calcio o di sostanza cornea a formare una sorta di rigido scheletro in cui sono inseriti i singoli polipi, tutti collegati fra loro. A seconda che il polipo abbia sei od otto tentacoli, gli Antozoi si dividono in due sottoclassi: gli Esacoralli e gli Ottocoralli. Del primo gruppo fanno parte le madrepore e il corallo nero, all’altro appartengono il pregiato corallo rosso ed esemplari simili originari dell’Oceano Pacifico. Il corallo, che ha una tipica struttura ramificata, può essere di colore naturale dal bianco al rosso con tutte le sfumature possibili e quindi rosa (rosa chiarissimo pelle d’angelo) o arancio con una colorazione omogenea oppure a chiazze. Tra le numerose specie presenti in natura, solamente quattro forniscono materiale pregiato: il Corallium rubrum (dal Mediterraneo), il

Corallium Japonicum (dal Giappone), il corallium elatum (sempre dal Giappone e dalle Filippine) e il corallium secundum (dal Pacifico). Esse si differenziano tra loro soprattutto per la colorazione. Opaca, una volta lavorata questa sostanza si presenta molto lucida. Osservando alla lente il corallo lavorato, si notano varie striature, le traccie cioè dei canalicoli che mettevano in comunicazione i polipi. Nelle varietà meno pregiate e raffinate, infine, compaiono spesso tipiche tarlature o carie dovute all’azione dei parassiti. Dopo esser stato raccolto, il corallo viene lavorato e levigato; a seconda delle dimensioni, da sempre, si presta ad ogni genere di creazione, semplice o super complessa, incisa, scolpita. Molto morbido (durezza 2,5-3) il corallo è il materiale più famoso e semplice per esser lavorato, da mani esperte... Naturalmente non mancano le imitazioni: le più banali ed evidenti da plastica, paste vitree, polvere di marmo; le più sofisticate come il corallo “Gilson” costituito da polvere di carbonato di calcio compressa con pigmenti colorati. Questa sintesi presenta caratteristiche molto simili, ma l’osservazione alla lente di un occhio esperto ne evidenzia subito la non naturalezza. Il corallo in generale e quindi ogni sua colorazione è un noto portafortuna-antidepressivo, protettivo dalle malattie, rigenerante per l’organismo.

Provenienza

Il corallo si sviluppa nei mari caldi, a profondità variabili tra i 50 e i 150m nel mediterraneo, fino ai 500 m in quelli orientali. Anticamente i banchi di corallo più pregiato erano distribuiti lungo le coste del Tirreno Meridionale, della Sicilia, della Sardegna e dell’Africa Settentrionale; oggi, invece, tali aree risultano alquanto impoverite se pur oggigiorno è sempre più difficile trovare materiale di buona qualità come quello che si riscontra in gioielli antichi.

A rileggerci al prossimo numero con il diamante!

info_ Marzio Forcella Designer di gioielli e oggettistica, Esperto in storia dei preziosi e mineralogia www.amalteapreziosi.com - mf@amalteapreziosi.com

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uscita di sicure

a

AMSTERDAM D R O N L E D A I LA VENEZ n milione di abitanti, un flusso inesauribile di turismo, soprattutto giovanile, e centinaia di canali, sono solo alcune delle caratteristiche di Amsterdam; città splendida, piena di vita e di spunti culturali. Costruita su 90 isole collegate da 500 ponti, la sua data di fondazione risale al 1275. Fu rifugio per i cristiani del Medioevo e importante centro di commerci, diventò simbolo della grandezza olandese con la dinastia degli Orange, che avviarono un’epoca di grande ricchezza artistica e di traffici commerciali. Le guerre e i continui conflitti, con l’Inghilterra e con la Francia, ma soprattutto l’invasione della Germania durante il secondo conflitto mondiale, misero spesso a repentaglio la tranquillità e la solidità della città, ma da ogni terremoto sociale

Amsterdam si risollevò brillantemente. La città è famosa per la sua atmosfera sui generis. I musei, i monumenti, le strade dei negozi, i mercati e le altre attrazioni turistiche sono a breve distanza l’uno dall’altro. In pochi metri si trovano diversi punti d’interesse: splendido il centro storico, caratteristico anche il quartiere a luci rosse, divertente tutto il contesto di locali dove gastronomia, birra e musica dal vivo, sono un denominatore costante per 365 giorni all’anno. Lo shopping (specie per gioielli e diamanti) rendono Amsterdam una città glamour. Le tre vie d’acqua principali, Herengracht, Keizersgracht e Prinsengracht, costituiscono la colonna vertebrale di un piano di bacini e canali da considerare secondo, forse, solo a quello di Venezia, da cui il soprannome di Venezia del Nord

un motivo in più_ Abbandonarsi al fascino post impressionista L’aspetto culturale vede al centro dell’interesse dei turisti il Vincent Van Gogh Museum. Con i suoi 200 dipinti e 550 tra disegni e acquerelli, rappresenta una delle più grandi collezioni mondiali dedicate al pittore olandese; ospita anche oggetti personali e lettere scritte al fratello Theo, oltre alla collezione privata di Theo stesso. La collezione permanente, disposta su tre piani, permette di seguire l’evoluzione artistica di Van Gogh e di comparare il suo lavoro con altri artisti del XIX secolo. Il lavoro del grande pittore è disposto in ordine cronologico e suddiviso in 5 periodi: l’Olanda, Parigi, Arles, Saint-Remy e Auvers-sur-Oise.

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Da un’idea del mensile Abruzzo Impresa prodotto da Abruzzo Channel nasce il format televisivo Dire&Fare il nuovo talk show di approfondimento. È un immancabile appuntamento settimanale di 90 minuti per affrontare tematiche di attualità inerenti il nostro territorio. Autorevoli ospiti danno vita a dibattiti costruttivi finalizzati ad individuare il modo più idoneo per ridurre il divario tra parole e fatti. Realizzato nello studio televisivo del gruppo editoriale Ecco Italia. tutti i martedì su tVQ ore 21:00 e in replica la domenica ore 14:00


itinerari d’Abru

o

» di Alessandra Vallera

CIVITELLA DEL TRONTO TRA STORIA, ARTE E NATURA n provincia di Teramo, a poco meno di 600 metri di altitudine, sorge l’antico borgo di Civitella del Tronto, “la località tra i due regni”, come è stata considerata nella storia, poiché sorgeva nel territorio posto tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. La posizione strategica le ha conferito da sempre un ruolo importante fino ad essere ricordata come l’ultimo baluardo della resistenza borbonica contro i piemontesi, infatti, Civitella del Tronto cadde il 20 marzo 1861, ben tre giorni dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia. Considerato uno tra i borghi più belli d’Italia, il paese è nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, e gode di un territorio ricco ed incontaminato. Custode dell’intero paese sembra essere l’antica fortezza, orgoglio della popolazione, ai cui piedi si sviluppa tutto l’abitato di chiara impronta medioevale. Finita di restaurare nel 1985, la fortezza è tornata a splendere con suoi vari e disparati ambienti ed è oggi aperta al pubblico. È tra le più importanti opere di ingegneria militare in Europa, con una superficie di 25.000 metri quadrati, una struttura formidabile, con i suoi lunghissimi camminamenti di ronda, che permettono una vista sul borgo sottostante, ma anche sulla vicina costa e sugli imponenti massicci della Majella, del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Al suo interno è possibile visitare il Museo delle Armi, articolato in quattro sale, nelle quali sono custodite armi utilizzate dall’esercito borbonico a quello sabaudo, armi più antiche, come ad esempio pistole a pietra focaia, fino ai reperti più moderni. Il visitatore sicuramente rimarrà impressionato nell’osservare il cannone che troneggia al centro della prima area, anche se sicuramente è pur particolare la presenza, nella terza stanza, di un cippo confinario, un’antica colonna in travertino che segnava il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. Ai piedi di questa imponente Fortezza sorge il paese di Civitella del

Considerato uno tra i borghi più belli d’Italia, il paese in provincia di Teramo, gode di un territorio ricco ed incontaminato dove si erge l’antica fortezza

Porta Napoli e collegiata di S. Lorenzo (XII sec.)

Un vicolo di Civitella

Tronto, un borgo medioevale ricco di storia gelosamente custodita in ogni singolo mattone, mentre si passeggia sembra quasi di tornare indietro nel tempo, e ad un certo punto nella cosiddetta “ruetta” ci si trova a dover camminare in fila per uno! La sua particolarità è infatti nella dimensione, che permette il passaggio di una sola persona per volta, poiché era utilizzata dai soldati per difendere il forte e riuscire a cogliere di sorpresa il nemico. Altrettanto caratteristica è la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, che originariamente sorgeva all’esterno delle mura cittadine, con la sua facciata rinascimentale, dove sono custodite tele del XVI e XVII secolo. Da non tralasciare è anche la facciata della chiesa di San Francesco in stile romanicogotico, arricchita da un prezioso rosone trecentesco. Poco distante dal centro abitato sorgono il santuario ed il convento di Santa Maria dei Lumi, risalenti alla metà del XV secolo. Nel primo è custodita la statua lignea della Madonna dei Lumi realizzata nella seconda metà del XV secolo

Panorama di Civitella del Tronto

Un motivo in più

Se la storia sembra aver donato a questo borgo davvero molto, la stessa cosa sembra abbia fatto anche la natura, infatti, nelle vicinanze è possibile visitare le Gole del Salinello, tra i valloni più suggestivi d’Abruzzo, dove, dai sentieri escursionistici più interessanti del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga è possibile godere di un panorama unico. Lasciamo alle parole dello storico e teologo Paolo Sarpi la breve descrizione della forza militare di questo magico posto.

» foto concesse da viaggioinabruzzo.it

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divinoenonsolo » di Nicola Boschetti

pro questa nuova rubrica con un argomento molto sentito dai consumatori moderni, ovvero i nuovi modi e i nuovi approcci verso quel favoloso nettare che rappresenta il vino. A causa di molti fattori che negli ultimi anni hanno profondamente cambiato il modo di bere, il consumatore moderno si è trovato di fronte a nuove scelte da adottare al momento di ordinare o scegliere una bottiglia di vino. I fattori più importanti che hanno inceppato i consumi di vino sono principalmente due: la patente a punti e la grave crisi economica con relativo calo nei consumi, soprattutto fuori casa. 1) La paura di perdere punti dalla patente, ha dimezzato i consumi di vino, annientato i consumi di super alcolici, e azzerato totalmente le famose cene di degustazione con 7/8 tipi di vino in abbinamento. L’Italia è bravissima nel farsi male da sola, e da primo produttore di vino al mondo, si è creata una legge che ci autodistrugge, senza pensare che molte brutte abitudini, come parlare al telefonino, fumare in macchina, strade sempre meno curate nella manutenzione e macchine sempre più veloci fanno molti più danni che un sano bicchiere di vino. Non è che la legge a monte sia sbagliata, anzi, ma è la sua attuazione che fa male, non si può mettere un limite di tasso alcolico uguale per tutti, senza tenere presenti molti fattori quali abitudine, peso fisico, esperienza e disciplina nella guida ecc. Per essere più chiari, un padre di famiglia, o una persona onesta, non possono essere giudicati allo stesso modo di un giovane che esce dalla discoteca alle 6 di mattina, dopo ore passate con musica assordante e che viaggia a 150 km orari cadendo dal sonno. Non è retorica, ma nel primo caso, un bicchiere di vino non gli cambierà la vita, e tantomeno li farà uscire dalla quella via fatta di buon senso che viene attuata da sempre, anche prima che uscisse la famosa legge. 2) La crisi economica che attanaglia la maggior parte delle famiglie italiane, ha costretto ad eliminare ciò che era superfluo, e il vino rientra in questa categoria. Se parlerete con chiunque si occupi della vendita di vino, vi sentirete sempre rispondere la stessa cosa: non si vende più niente. Vi dico per esperienza che questo non è vero, l’unica cosa vera e che il consumatore ha aperto gli occhi, sono finiti i tempi in cui si aprivano bottiglie costose e blasonate, superpompate dalla critica giornalistica, tempi in cui si beveva con occhi e per sentito dire, perchè la moda diceva che la tendenza era quella, con il solo risultato di aver speso molti soldi a favore dei produttori di quei vini, che erano stati collocati ad un passo dall’onnipotenza. Fortunatamente il gioco vizioso è finito, dopo la crisi iniziale si è tornati ai ritmi giusti, ovvero non bisogna spendere per forza 50 euro per bere del buon vino, perchè il vino buono non costa così tanto, e noi dobbiamo dare un valore alla qualità del liquido, non foraggiare le vacanze del giornalista di turno. Quindi, sia i ristoratori, sia le enoteche, ma soprattutto quei famosi produttori facciano un mea culpa e si rimettano in carreggiata, una carreggiata fatta di onestà, lavoro serio e prezzi giusti; solo così il consumatore tornerà a fidarsi del sistema, e non dimentichiamo che se il cliente non consuma, non vi sono articoli e ovazioni che valgano e tutto il sistema si ferma, con ripercussioni negative per tutti. Al mese prossimo

MA LA CRISI NEL VINO È TUTTA VERA? Moscatello

di Castiglione a Casauria Dopo molti secoli, finalmente si è tornato a parlare del Moscatello di Castiglione, ma soprattutto a riassaggiare un prodotto che a causa della filossera e dell’emigrazione era praticamente scomparso. Dopo innumerevoli investimenti da parte di molti enti si è riuscito a dare una denominazione a questo prodotto: la dicitura “casauriense” identifica il clone di moscato. Il moscato assaggiato dell’azienda Angelucci, si presenta con un colore oro brillante, splendido e intenso. Al naso regala fiori bianchi, note agrumate leggermente acerbe e albicocca, con una persistenza olfattiva pazzesca. In bocca esplode con note che vanno dal minerale al dolce, leggermente acidulo con una freschezza che ricorda i vini dolci Alsaziani, il sapore piacevole non vuole abbandonare le nostre papille. Eccellente con il fegato, i formaggi erborinati e la pasticceria secca. Da bere attorno ai 12 gradi. Vino di lunga vita. Prezzo indicativo 28 euro produzione limitata. info_ Azienda Angelucci Castiglione a Casauria (PE) 085 7998193

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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

RESPIRIAMO L’ARIA... È LA PRIMAVERA! Finalmente marzo ci riporta la primavera, e come la natura genera nuova vita, anche il nostro corpo comincia un nuovo ciclo, i consigli alimentari per sostenerlo in questa rinascita

una soleggiata mattina di metà marzo e sto facendo una passeggiata in riva al mare, l’aria è frizzante e mi dà uno stimolo particolare, mi balza in mente una canzone che dice “Respiriamo l’aria e viviamo aspettando primavera” e mentre la canticchio penso alla briosità della canzone di Marina Rei e che questo è proprio il periodo giusto per dare al corpo un nuovo brio e nuove energie per uscire definitivamente dai ritmi un po’ monotoni dell’inverno. E come canticchiare un vivace motivetto ci può dare delle “good vibration” cerchiamo di far percepire la stessa cosa al nostro corpo per quanto riguarda l’alimentazione in primavera. La parola d’ordine è “ripulire e vivacizzare” e questo lo possiamo ottenere introducendo alimenti che aiutano il corpo a detossicarsi e minerali e vitamine che lo vivacizzano facendo attenzione a non caricare troppo con proteine e grassi che lo rallenterebbero notevolmente. Cominciare la giornata con una buona colazione a base di latte, yogurt o succo, pane, fette biscottate o fiocchi di cereali inserendo della frutta fresca, magari un kiwi molto ricco di minerali e vitamine, sono già una marcia in più per iniziare il nuovo giorno. In primavera le giornate si allungano e il metabolismo percepisce questo cambiamento e come la natura si riattiva anche l’organismo crea nuovi assetti ormonali che richiedono più energie, ma attenzione, questo non significa mangiare di più, significa invece introdurre più elementi utili ovvero minerali e vitamine. Spuntini

e merende con yogurt e frutta fresca o cereali sono ottimi e per quanto riguarda il pranzo incrementare la frequenza dei condimenti vegetali della pasta, utilizzare di più i legumi, i minestroni e le zuppe di cereali e legumi. I secondi a pranzo conviene che siano scarsi o che non ci siano affatto, meglio una bella insalata mista con finocchi, carote, rucola e puntarelle di cicoria e per avere il massimo della mineralizzazione e delle vitamine si possono aggiungere delle arance o kiwi a tocchetti e delle olive e magari condire il tutto con il gomasio (semi di sesamo tostati con un po’ di sale), che in quanto a mineralizzazione è imbattibile. Per chi li gradisce molto utili in questo periodo sono i germogli, di grano, soia, miglio, ceci, fagioli, riso, avena o girasole che sono ricchissimi di vitamine A, C ed E ad effetto antiossidante e di vitamina B12 ad effetto rigenerante. In primavera il corpo ha bisogno di ripulirsi dagli accumuli invernali per cui conviene non abbondare con i secondi, più ricchi di grassi e proteine (in particolare formaggi e salumi), e consumarli preferibilmente a cena. Meglio utilizzare carni più digeribili (pollo, manzo), incrementare il consumo di pesce specie quello azzurro, tra i salumi preferire la bresaola e il prosciutto crudo magro e tra i formaggi la ricotta e far seguire al secondo un buon contorno di verdure bollite o al vapore scegliendo tra quelle che hanno un buon effetto detossicante come carciofi, cicoria, tarassaco, indivia, finocchi cotti, asparagi, cipolle, ecc. È primavera, respiriamo l’aria e svegliamo il nostro corpo!

info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova – Teramo – Pescara – Ascoli Piceno – Fermo Web: www.fitomedicina.it - E-mail: info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina

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traindevie

autostima è ciò che una persona pensa di essere e di valere, è un giudizio su se stessi basato sulla combinazione di informazioni oggettive e valutazioni soggettive di queste informazioni. La parola viene dal latino “aestimare” che significa “valutare” nella duplice accezione di “determinare il valore di sé” e “avere un’opinione su di sè”, in sostanza “ecco come mi vedo” e “ecco come mi valuto e mi giudico”. L’autostima si costruisce negli anni grazie ai feedback che ci ritornano dalle persone che ci circondano, rafforzandosi grazie ai risultati che otteniamo. Questo sviluppo inizia dall’infanzia, in un processo continuo fatto sia delle considerazioni che esprimono gli altri nei nostri confronti, sia da molti altri elementi come le relazioni interpersonali, la competenza di controllo sull’ambiente, il successo scolastico, l’emotività e il vissuto corporeo. Il concetto di sé evolve poi con l’età, sviluppandosi con l’aumentare delle esperienze e influenzando il nostro comportamento. In modo esemplificativo possiamo dire che ha ripercussioni su tre aspetti: il modo di presentarsi agli altri, la capacità di agire per realizzare i propri obiettivi e il modo di reagire a successi e insuccessi. Quando la stima di se stessi è troppo bassa, capita che si cominci a vivere un’esistenza isolata dagli altri, nella speranza di non lasciarsi scalfire da rapporti che potrebbero provocare sofferenza, le aspettative sulla nostra vita sono al minimo e nel timore di non riuscire, ci arrendiamo facilmente. A volte, di contro, si cerca di raggiungere un “perfezionismo” che diventa progressivamente un crudele giudice interiore. Quando la stima di se è troppo alta si pensa di essere meglio degli altri e si comincia a trattare le altre persone con superbia e presunzione. Una giusta autostima permette invece maggiore probabilità di raggiungere un obiettivo, la possibilità di relativizzare un insuccesso e di tuffarsi con ottimismo in una nuova impresa e sul piano relazionale, comporta rapporti positivi con gli altri, basati sulla sincerità e la fiducia che derivano dal sentirsi sempre adeguati. Quindi l’autostima si può coltivare, e per farlo è necessario conoscersi bene, potenziando i propri punti di forza e accettando i propri limiti, ma impegnandosi affinché non ci condizionino. Un buon modo per accrescere la stima di se è diventare “referenti interni”, ossia cercare e trovare la sicurezza dentro di noi, non riporla sempre nelle conferme che ci vengono dagli altri, inoltre è bene lavorare per obiettivi, identificandone di realizzabili e impegniamoci al massimo per raggiungerli. Quando li avremo raggiunti congratuliamoci con noi stessi, creando pensieri positivi sulle nostre capacità. L’autostima, però, è legata anche ai messaggi che ci rimandano gli altri: da qui l’importanza di buone relazioni. Se ci proponiamo agli altri in modo sereno, mostrando sicurezza e fiducia anche loro ci tratteranno in modo positivo e si creerà un feedback benefico. In sostanza la fiducia in se stessi funziona come una profezia che si autorealizza, per questo meditiamo sulla frase di Henry Ford: “Che tu creda di farcela o non farcela avrai comunque ragione”

PROMUOVERE L’AUTOSTIMA

» di Carolina Pierfelice

Oggi si parla molto di autostima, vediamo allora cos’è e come migliorarla per il nostro benessere

info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it

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Imbottigliamo la natura.

Questa è la storia di un Lui e una Lei. Lui è un idealista, innamorato a tal punto di lei da assecondare ogni suo capriccio. Lei detta le regole: vuole andare in collina, mentre gli altri vanno al mare; vuole vento e passione mentre gli altri dormono; ma soprattutto vuole cure e attenzioni solo da lui. Lui è Franco D’Eusanio, ideatore di vini. E lei? È la natura, ovviamente.

Vini Chiusa Grande: alla natura si comanda solo ubbidendole.

www.chiusagrande.com Az. Agr. Chiusa Grande • C.da Casali 65010 Nocciano • Pescara (Italy) • Tel. 085847460


arte&co.

/ incornice

» di Chiara Strozzieri

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ESASPERATISMO Un movimento artistico culturale che ha fatto del bidone un’opera d’arte

» foto di Mirko Olivieri

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arte&co.

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un me pare ’o vero ca so’addivintàto importante, mo’ songo pur’ i’ n’opera d’arte!”, esulta così il protagonista de Il Bidone, commedia in 2 atti di Ornella Brancale ed Emilia Mallardo in dialetto napoletano, che racconta a suo modo l’incontro davvero avvenuto nel 2000 tra l’artista partenopeo Adolfo Giuliani e un bidone, abbandonato per strada proprio 6 di fronte alla sua galleria in via Salvator Rosa. Quell’oggetto così comune, trasformato dalla corruzione di una società finto-progressista in uno scarto, ispirò la stesura del Manifesto del Movimento Esasperatismo, oggi firmato da oltre 100 artisti di tutto il mondo, che condividono il desiderio di assurgere il bidone a simbolo di un fardello economico, sociale e culturale che ognuno di noi riceve alla nascita e vede cambiare durante l’esistenza. Trasformare questa denuncia in opera d’arte ha significato per Giuliani e per alcuni tra i primi firmatari la pittura di bidoni veri e propri, che venivano trasformati così in “contenitori della vita e della terra”, mentre oggi significa per tutti gli aderenti al Movimento stendere il loro pensiero sulle superfici di tele che abbiano le stesse misure di quei recipienti. Ne sono nate delle mostre di grande attualità e interesse internazionale, Triennali dell’Esasperatismo, sempre introdotte da pubblicazio-

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/ incornice

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ni di pregio, a cui hanno partecipato critici e storici dell’arte, come Lucia Basile, Annamaria Carbone, Angelo De Falco, Clementina Gilly, Plinio Caio Gracco, Domenico Raio, Marisa Russo, Leo Strozzieri e chi vi scrive. Quest’anno la rassegna si è svolta presso le prestigiose sale del Castel dell’Ovo di Napoli, dove sono stati festeggiati gli oltre 10 anni di attività del movimento artistico con una carrellata di opere inedite di autori storicizzati, come Rosario Mazzella e Antonio Tammaro, e anche di volti nuovi del panorama italiano e non. Grande pregio dell’ideatore e teorico esasperatista, Adolfo Giuliani, è infatti quello di dare spazio a ricerche nuove, che attingono a piene mani alle sperimentazioni contemporanee, dando un contributo alla crescita culturale del mondo dell’arte. Ben si amalgamano gli stili di autori diversi, che non banalizzano mai il sopruso umano sulla natura che il bidone porta con sé, ma lo svuotano di monnezza per riempirlo di arte godibile, di gesti rivoluzionari nei confronti dei mali quotidiani, di nuovi valori estetici. Tra gli artisti anche alcuni nomi abruzzesi, a cui va il mio plauso per aver aderito a una battaglia di ideali, facendosi oltretutto portavoce della nostra forza creativa: Lino Alviani, Violetta Mastrodonato, Marcello Specchio

1. Stefania Frigenti, Il Bidone... sopra le righe 2. Amedeo Patanè, La Lucertola 3. Roberto Pisapia, Le illusioni fanno vivere quando la vita è un’illusione 4. Claudia Menerella, Urban Jungle 5. Chiara Strozzieri con il bidone di Adolfo Giuliani 6. Il bidone di A. Giannino

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comunicazione aziendale

» Farnese vini

Edizione, cinque autoctoni V

ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.

I

«Nascono i nostri frutti»

vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.

FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com


arte&co. » a cura della redazione

Giorgio De Chirico “Ettore e Andromaca” 1935, olio su tela, 70x50

“OLTRE IL FUTURISMO: I GRANDI ARTISTI DEL NOVECENTO ITALIANO” Questo il nome della mostra organizzata dal Comune di Pescara e Rizziero Arte al Museo d’arte moderna Vittoria Colonna di Pescara. L’esposizione è curata da Giovanbattista Benedicenti

ulla scia del grande successo della mostra “Futurismo: Dinamismo e Colore”, il Comune di Pescara e Rizziero Arte hanno ideato una grande esposizione dal titolo “Oltre il Futurismo: I Grandi Artisti del Novecento Italiano” in programma dal 30 dicembre 2010 al 27 marzo 2011 nelle sale del Museo d’arte moderna Vittoria Colonna di Pescara, curata da Giovanbattista Benedicenti. In una sorta di continuità temporale, questa esposizione indaga il periodo storico/artistico italiano immediatamente successivo al Futurismo, ossia la prima metà del Novecento che ha visto sulla scena protagonisti come Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Gino Severini, Renato Guttuso, Filippo De Pisis, Massimo Campigli, Felice Casorati, Osvaldo Licini, e ancora Piero Marussig, Aligi Sassu, Mario Mafai, Ubaldo Oppi, Arturo

» foto concesse da Virgola Comunicazione

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arte&co.

Piero Marussig, “Ragazzo con la palla”, 1925, olio su tela, 97x64 cm (copertina catalogo)

Aligi Sassu, “Il giudizio di Paride”, 1939, olio su tela, 60x81 cm

Tosi. La mostra offre un suggestivo spaccato di queste vicende, attraverso 54 opere scelte di 35 artisti, tra dipinti ad olio, tempere, disegni e sculture, provenienti da varie collezioni pubbliche e private. Tra queste, ci sono opere di due grandi artisti abruzzesi del Novecento, Michele Cascella e Venanzo Crocetti. Augusto Di Luzio, presidente della Commissione cultura del Comune di Pescara e della Fondazione Paparella ha riferito i primi dati relativi all’affluenza: «Finora ci sono stati oltre 1500 visitatori, siamo soddisfatti. Adesso attendiamo con ansia l’arrivo delle scolaresche, data la valenza estremamente didattica di questa

mostra». «La mostra -ha spiegato Benedicenti- nasce in continuità con la precedente, intitolata “Il Futurismo tra dinamismo e colore”, il panorama presentato è ampio: si va dal ritorno all’ordine di Carrà e Severini, agli artisti del gruppo Novecento, fondato da Margherita Sarfatti, dalla pittura metafisica di Giorgio De Chirico, agli scultori Carrà e Manzù, fino a Guttuso e a tanti altri. Si tratta di un ampio ventaglio, ricco di stili diversi. Sono presenti anche due “fuori percorso” in omaggio all’Abruzzo: Francesco Paolo Michetti e Pasquale Celommi»

PARTNER Partner privati della mostra sono Fondazione Pescarabruzzo, Angelucci Vini, Feudo Antico, Imar Costruzioni e Insurance Placement Agency.

INFO Mostra: Oltre il Futurismo: I Grandi Artisti del Novecento Italiano Sede: Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna Pescara via Gramsci tel. 085/4283759 Periodo: 30 dicembre 2010 – 27 marzo 2011 Orari: 9.30/13.30; 16.00/20.00 Biglietti: 6 euro (ridotti 4 euro) – Catalogo: 20 euro Organizzazione: Comune di Pescara – Rizziero Arte Giorgio Morandi, “Natura morta”, 1954, olio su tela, 32x40

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tempo rubato

Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.

» a cura della redazione

Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Pablo Dell’Osa / Mursia 2010

Il principe esploratore mpettito, strizzato nell’abito da sera, i baffi impomatati ad incorniciare un sorriso che non c’era. Lo sguardo pensoso, più adulto dei 25 anni che aveva. Serioso, ”distante”, così appare Luigi di Savoia nel ritratto in copertina. Ma se, per questo, lo immaginate trascorrere le giornate annoiandosi a corte, non avete idea di chi fosse il duca degli Abruzzi! Una «mosca bianca della famiglia reale», eternamente sperso tra mari e monti. Fu un «pioniere dell’età eroica delle esplorazioni» che spaziò dal Polo Nord all’Equatore e le cui imprese ispirarono persino Emilio Salgàri. Ammiraglio, comandò la flotta navale alleata nella Grande Guerra. La sua love story con la bella ereditiera americana Kate Elkins, che alla fine non sposò per sottostare alla ragion di Stato, catturò le prime pagine di tutti i giornali. Fu un «Aosta atipico» che rifuggì le corsie preferenziali verso il successo imboccando una via tutta sua, scomodissima, per farsi apprezzare. Eppure di lui non si sa molto. Nato infante di Spagna il 29 gennaio 1873 e morto il 18 marzo 1933 nel villaggio somalo che aveva fondato, fu una figura poliedrica che pareva uscita da una favola. Il «principe delle solitudini», data la ritrosia ai bagni di folla ovvi al suo rango di cugino del re, ebbe una vita avventurosa come poche, ora raccontata in questa biografia.

l’autore_ Pablo Dell’Osa è un giornalista professionista di 34 anni di Pescara. Accantonato il sogno da bambino di fare il “tuttologo” si è laureato in legge all’Università di Teramo e ha conseguito il master in Comunicazione istituzionale a Roma “Tor Vergata”. Scrive di beghe politiche per il dorso abruzzese del Messaggero e di varia umanità per la rivista D’Abruzzo. Ha iniziato al quotidiano Il Centro e fin dal liceo ha la passione per le vite inimitabili di personaggi scivolati nell’oblio. Così. dopo aver letto novecentonovantanove biografie, da Annibale a Zorro, si è messo a lavorare a questo libro, che lo ha impegnato quattro anni e ha ricevuto la menzione speciale del premio “Guido Polidoro” dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo. Nel prossimo racconterà la strana vicenda di un gerarca fascista legato al Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Il suo sito è www.pablodellosa.it

le prime trenta righe_ «L’antica etichetta della corte di Spagna voleva che il corpo diplomatico, i grandi dignitari dello Stato, i ministri, i presidenti della Camera e del Senato fossero convocati, non appena vi fossero segni del parto imminente, per la presentazione ed identificazione dell’Infante. Data questa tradizione il ministro Zorrilla aveva chiesto al Re pochi giorni prima gli ordini, ma si sentì rispondere che tutto sarebbe stato fatto senza apparato e che egli non intendeva ricevere delegazioni di sorta, tanto più che se l’evento si verificasse di notte non voleva disturbare tanta gente. Malgrado questa risposta il ministro insisté ancora inutilmente [...]. Il generale Rosell, aiutante di campo del re, rispose ringraziando ma dicendo che sua maestà aveva proibito qualsiasi cerimoniale». In questo modo Oreste Tencajoli ha raccontato come nella Madrid del 1873, anche un lieto evento, la nascita del terzo erede, fu motivo di contrasti tra re Amedeo e i suoi collaboratori. La ritrosia del sovrano nel far assistere i dignitari ai primi vagiti di Luigi Amedeo di Savoia finirono con l’evidenziare

le tensioni politiche che caratterizzavano il suo regno. Quel 29 gennaio, infatti, si acuì la divisione tra le fazioni: forse «i ministri guidati dal Presidente del Consiglio Manuel Ruiz Zorrilla e quello delle Cortes, Pedro Rivero, avrebbero voluto solo conservare l’antica usanza dei Borboni e seguire da vicino la nascita del principino per evitare che potesse essere sostituito o, come allora si diceva, “si immischiassero umane malizie”», ma la contrarietà di re Amedeo a qualsiasi celebrazione per l’arrivo dell’Infante venne interpretata come «un preludio all’abdicazione». Il popolo non si sbagliava di molto: di lì a poco Amedeo d’Aosta rinunciò alla corona. Seguito dalla consorte, Maria Vittoria, e dagli altri due figli, Emanuele Filiberto e Vittorio Emanuele, lasciò la Spagna quattordici giorni dopo. L’ultimo evento ufficiale cui il re presenziò fu proprio il battesimo del futuro duca degli Abruzzi (…) partorito il 29 gennaio di quel 1873, «all’epilogo di un periodo che gli spagnoli definiranno euforico y dramatico».

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Quattro assi, un solo gruppo.

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musicamania » a cura di Piero Vittoria

“Collapse Into Now”

“Viva i romantici”

Finalmente il ritorno dei R.E.M.

Quarto album per i Modà, che arrivano al tanto sperato successo

“Collapse into now”, il nuovo lavoro dei R.E.M., arriva a tre anni da “Accelerate” che aveva sorpreso tutti con le sue sonorità fortemente legate ai primi dischi della band di Athens. Qui tutto appare invece un po’ troppo scontato: ogni traccia sa di già sentito. Intendiamoci: è un buon album, una vera e propria “summa” di quello che i R.E.M. hanno fatto durante la carriera, ma da loro ci si aspetta sicuramente quella marcia in più che stavolta manca. Si rimane perplessi di fronte ad una serie di canzoni in cui viene meno l’ispirazione: non c’è quel tocco di genialità che ha spesso contraddistinto Stipe e soci. Dopo quindici album in studio prima o poi doveva per forza accadere: è brutto pensare che ora i R.E.M. debbano vivere di rendita, senza privilegiare più la sperimentazione che li ha resi famosi. “Prevedibile” è dunque l’aggettivo giusto per definire questo attesissimo cd. Allo stesso tempo lo si potrebbe anche giudicare il più vario e completo della loro discografia, ma è proprio qui il problema: ogni brano alle prime note appare riconoscibile. Fra le canzoni spiccano il folk rock “Oh my heart”, la dirompente “Alligator Aviator Autopilot Antimatter” e la splendida “Blue” con Patty Smith. Un po’ banali il rock da stadio “Discoverer” che apre il disco e soprattutto la conclusiva ballata “Me, Marlon Brando, Marlon Brando and I”. In definitiva “Collapse into now” è ben lontano da capolavori come “Out Of time” o “Automatic for the people” e nulla aggiunge alla storia dei R.E.M., ma è comunque un disco godibile nel suo insieme.

VOTO 6

I Modà rappresentano un vero e proprio caso: sono arrivati al grandissimo successo solo dopo quattro dischi. Da più parti ci si è chiesti: “bluff o nuova realtà del rock italiano”? Kekko e soci ci sanno sicuramente fare: sono riusciti a trovare la giusta formula per condensare nella loro musica tutte le migliori tendenze nazionali ed internazionali degli ultimi anni, inanellando così una serie di canzoni pop rock perfette sia radiofonicamente che per il mercato discografico di oggi. “Viva i romantici” arriva dopo il secondo posto all’ultima edizione del Festival di Sanremo con “Arriverà”, azzeccatissimo duetto con Emma Marrone. Tanti i singoli già conosciuti qui contenuti, fra cui “Sono già solo” (assoluto dominatore delle playlist radiofoniche della scorsa estate e canzone più scaricata del 2010) e “La notte”, altra enorme hit. Nel disco regna un certo manierismo, ma di quello che porta direttamente al pubblico di massa: i fatti danno ragione alla band lombarda (150.000 copie vendute solo in prenotazione ed immediato primo posto in classifica). Evidenti influenze riecheggiano qua e là nelle varie tracce (Negramaro, Le Vibrazioni, Radiohead primo periodo, Coldplay), ma questo continuo richiamo a modelli già sentiti avviene con notevole naturalezza e con quel tocco di romanticismo in più che rende i Modà consapevoli di aver sfornato un disco invidiabile e ruffiano. Fra gli inediti, oltre al brano sanremese, si segnalano “Mani inutili”, da molti indicato come possibile prossimo singolo estivo, “Timida”, già pronta a diventare una nuova hit, e la title track, forse il miglior momento dell’album. Dopo l’ascolto il dubbio espresso all’inizio rimane, ma appare chiaro che “Viva i romantici” ha portato i Modà verso la direzione giusta.

VOTO 6,5

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ire&Fare, il format di approfondimento del gruppo editoriale Ecco Italia, riprende la programmazione con nuove tematiche. Nelle recenti puntate ci siamo occupati della controversa riforma Gelmini, ospiti in studio Luciano D’Amico, preside della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo; il dottore di ricerca in Scienze Sociali dell’Università G. D’Annunzio di Ch-Pe, Simone D’Alessandro e il segretario regionale della Filc Cgil, Cinzia Angrilli. Per la puntata successiva la redazione e lo staff tecnico di Dire&Fare si sono trasferiti presso la Cciaa di Chieti per seguire lo svolgimento della 4ª Convention delle imprese, ideata da Abruzzo Impresa, il mensile del manager. L’evento

ci ha visti impegnati a intervistare i prestigiosi relatori intervenuti: Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria; Gianni Riotta, direttore de Il Sole 24Ore; Gianni Alemanno, sindaco di Roma Capitale; Gianni Chiodi, presidente Regione Abruzzo; Alfredo Castiglione, assessore regionale allo Sviluppo Economico, solo per citarne alcuni. Nella stessa sede abbiamo raccolto numerose opinioni per la seguita rubrica Vox Populi. Dire&Fare vi dà appuntamento ogni martedì alle 21:00 su Tvq, alla conduzione Jenny Viant Gómez e Alessio Giancristofaro, con la regia di Roberto Morelli. 80 minuti all’insegna del dibattito per riflettere sul divario tra parole e fatti.

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