ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • NOVEMBRE 2011 • NUMERO 60 • ANNO VI • www.ABRUZZOIMPRESA.IT • COPIA OMAGGIO
NUMERO
ISSN 1973-5383
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ISSN 1973-5383
IN COPERTINA Salvatore Di Paolo foto di Pietro Ferrante
NOVEMBRE 2011 N°60 ANNO VI NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 14 NOVEMBRE 2011
DIRETTORE RESPONSABILE
ELEONORA LOPES
REDATTORI DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI EDITORIALISTI PAOLA INVERARDI, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LUIGI CARUNCHIO, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, DONATO TRIBUIANI, FRANCESCO FRAVOLINI, FILIPPO PAOLINI, MARTINA LUCIANI, MARZIA AQUILIO, MAURO DI COLA, LAURA SACCHETTI, ALESSIO PELUSI, ISABELLA MARIANACCI, ALESSANDRA VALLERA, PIERGIORGIO GRECO, GIORGIO DE MARZI, ANNA CUTILLI DI SILVESTRE, PIETRO CAMPANARO, NICOLA BOSCHETTI, CHIARA STROZZIERI, ILARIA CHIARAVALLE, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR
MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT
UFFICIO GRAFICO
VINCENZO SULPIZIO
UFFICIO FOTOGRAFICO
PIETRO FERRANTE, GIUSEPPE CIAVATTELLA
CONTROLLO
DANILO MARTORELLI
COORDINATORE TV
GIANLUIGI TIBERI
RESPONSABILE SPEDIZIONI
LOREDANA EVANGELISTA
STAMPA
D’AURIA PRINTING SPA - AP
RESPONSABILE PUBBLICITÀ
ALESSIA LEONE _ COMMERCIALE@ABRUZZOIMPRESA.IT
EDITORE
FABIO DE VINCENTIIS _ EDITORE@ECCOITALIA.IT
SITO WEB
WWW.ABRUZZOIMPRESA.IT
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E-MAIL:
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Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. GRUPPO ECCO ITALIA S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. Copyright© 2006/2011 tutti i diritti riservati. ECCO ITALIA srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. ECCO ITALIA S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara
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capitano d’impresa
Salvatore Di Paolo
Passione
Senza dubbio la campagna. Ho una piccola azienda agricola ad Ofena dove produco olio e vino. L’aria pulita della campagna mi rilassa e mi rigenera dalle fatiche della settimana.
Salvatore Di Paolo tra moderazione e lungimiranza È conosciuto per essere uno dei manager più in gamba della nostra regione e da quasi due anni ricopre anche il ruolo di presidente di Confindustria Teramo. Elegante, distinto, moderato, riservato, sempre pronto al confronto, ma soprattutto dotato di una naturale umiltà e signorilità che tutti gli riconoscono. Parliamo di Salvatore Di Paolo, direttore generale della Gelco, il colosso dolciario di Castelnuovo Vomano che fa parte del Gruppo Perfetti Van Melle. Classe 1951, Salvatore Di Paolo, è nato a Napoli, ma vive a Pescara dal 1957, «Oramai mi sento un pescarese –ci racconta- a tutti gli effetti». Dopo aver conseguito il diploma in ragioneria svolge, come libero professionista, diverse consulenze aziendali in ambito amministrativo. Lavora per un anno anche presso il pastificio Spiga. La sua vita lavorativa cambia radicalmente nel 1981 quando viene chiamato dall’industriale Luigi Rizzi a gestire le sorti della rinata Gelco per la quale diventa subito procuratore e direttore generale. Da qui, comincia una carriera sempre in ascesa. Lungimiranza e visione d’insieme, rendono l’apporto direzionale di Salvatore Di Paolo, in questi 30 anni di lavoro, fondamentale nella notevole evoluzione perseguita dall’azienda di Castelnuovo Vomano. Da sempre apprezzata sia per la produzione di caramelle gommose che per quella di liquirizia estrusa oggi la Gelco è la più grande azienda italiana per queste tipologie di produzioni che esporta in tutto il Mondo. Un fatturato che cresce di anno in anno, 300 risorse umane impiegate e un sito produttivo di quasi 20.000 metri quadrati. Davvero una perla rara di questi tempi. Ma torniamo a Di Paolo. Si sposa molto giovane e diventa papà di due bimbe, Valentina che oggi ha 38 anni e Nicoletta che ne ha 31. Entrambe l’hanno reso nonno di tre nipotini: Francesca, Claudia ed Emanuele. Vive tra Pescara e Ofena dove ha una piccola azienda agricola e si diletta a produrre olio e vino. «La campagna mi rilassa, -racconta il patron della Gelco- non potevo immaginare diventasse una passione così grande!». Ama viaggiare, leggere e giocare a tennis che è in assoluto il suo sport preferito. Nonostante la cura della Gelco, Di Paolo è molto impegnato anche nella vita associativa, infatti dal 2009 riveste la carica di vice presidente dell’ASS.I.S.TE Onlus (Associazione Interventi Solidali nel Teramano), l’associazione, attraverso il microprestito, aiuta persone in difficoltà e non bancabili. Da gennaio 2010 guida Confindustria Teramo. Sempre da un anno ricopre anche le vesti di presidente del Consorzio “Agire” (Consorzio Agroindustria Ricerca Ecosostenibilità), gestisce il Polo d’Innovazione dell’Agroindustria per la Regione Abruzzo. E infine da ottobre 2011 è diventato presidente della Fondazione ITS (Istituto Tecnico Superiore) Nuove Tecnologie per il Made in Italy Sistema Agroalimentare.
Sport
Li ho praticamente provati tutti, ho praticato l’atletica leggera ed ero allenato dal famoso atleta Giovanni Cornacchia (a cui oggi è intitolato lo stadio di Pescara), ma il mio sport preferito rimane il tennis.
Viaggi
Il tempo ahimè è sempre tiranno, ma mi piace molto viaggiare, adoro le capitali europee, le ho visitate un po’ tutte, la mia città del cuore è Praga, è incantevole. Però visto che amo sciare, non rinuncio alla consueta settimana bianca con gli amici in Austria.
Tempo libero
Adoro leggere, sono un divoratore di libri. Il mio scrittore preferito è Ken Follett, ho letto tutti i suoi romanzi. Recentemente mi sono imbattuto nella lettura de “L’ombra del vento” di Ruiz Zafon, mi è piaciuto moltissimo.
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sommario _ anno VI n°60 _ novembre 2011
opinioni&rubriche editoriale
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Gocce d’inchiostro
ctrl s
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Tendenze, fatti e persone
l’Abruzzo che produce
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L’Aquila, necessità di banda larga
il punto la terra di Piero
31 105
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È giunta l’ora… La ricostruzione non c’è, da sola comunque non basta
in primo piano sisma
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L’Aquila: convocati gli stati generali dell’economia
economia
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La piccola impresa sceglie l’innovazione
economia
38
turismo
40
Agroalimentare, ai nastri di partenza il Polo d’innovazione AGIRE Tassa di soggiorno «l’imposta che infastidisce il turista»
Speciale Capri 2011
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Una nuova Italia è possibile
38
in copertina gelco
46
GELCO i grandi numeri della dolcezza
incarichi&carriere lucci/cantatore/ mascioli
53
Corecom nazionale/Pescara Aternum/ADMO Abruzzo
rossi/savella/ graziani
55
Confesercenti L’Aquila/Federmoda/Unione Giovani Dottori Commercialisti
storie&persone paolo setta
56
Paolo Setta
vanessa elisii
58
Vanessa Elisii
carlo pasquini
60
Carlo Pasquini
40
New generation
56
grandi storie enrico piaggio
62
La Vespa: un mito intramontabile
tematiche d’impresa fisco
65
Tenore di vita dei contribuenti e lotta all’evasione
ict
69
Real Life Inception: dalla fantasia alla realtà
creatività& innova ione
73
Verso una società di ibrividui?
norme&leggi
77
Processo civile a tre riti
ricerca& innova ione
81
58
Occupazione femminile: quanto conta scegliere bene il percorso formativo?
60 13
sommario _ anno VI n°60 _ novembre 2011
mercato del lavoro
85
Una Policy Aziendale per lo sviluppo delle competenze
confapi
88
Eccellenze abruzzesi all’ExpoItalia 2011 di Bruxelles
fontecal
90
Il Gruppo Riello sbarca in Abruzzo
adecco
92
Crisi: quali sono gli effetti sul mercato del lavoro?
metrosistemi
94
Vademecum sulla sicurezza
impresa
97
A.A.A. grembiulino in cotone 100% cercasi
cultura
101
A Sulmona si “Fabbricacultura”
92
seminari&convegni economia
110
sanità
113
“La Convergenza mancata: mezzo secolo dell’economia dell’Abruzzo” In Abruzzo al via una campagna di sensibilizzazione alla cultura della donazione di cornee
ecologia
114
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma
94
eventi sisma
116
Una super cena per L’Aquila
cdo
118
INOPERA, concretezza e realismo per combattere la crisi
sisma
121
L’Aquila rinasce... dai suoi Giovani
gi Confindustria Pescara
125
Sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa
Regione
127
Cram, l’altro Abruzzo
università
129
L’Aquila, ingegneria gestionale compie 10 anni
lablaw
133
LABLAW sceglie Pescara
Confindustria Pescara
137
sicurezza
139
Il 16 dicembre torna AnnualMENTE di Confindustria Pescara Security Forum 2011 “La security intelligence tra passato e futuro”
istruzione
141
Istituto Tecnico Superiore Sistema Meccanica
fotovoltaico
143
Il parco più grande d’Abruzzo
ecologia
145
Pescara si differenzia
honda
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Aperitivo in concerto: una serata dedicata al binomio Italia-Giappone
turismo
149
Nuova area sosta camper ad Anversa degli Abruzzi
barbuscia spa
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Barbuscia colpisce ancora
progetto auto
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Progetto auto il futuro è arrivato
segue a pagina
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110
116
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la vita è bella
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editoriale
/ gocce d’inchiostro
Eleonora Lopes _ direttore
L
o scorso venerdì 11 novembre, abbiamo perduto una delle personalità più autorevoli della nostra regione. Sto parlando di Glauco Torlontano, per tutti “il professore” che si è spento a 87 anni a causa di un malore improvviso. Ematologo di fama nazionale e uomo politico di centrosinistra, eletto al Senato della Repubblica per tre legislature di seguito, Torlontano è stato anche consigliere al Comune e alla Provincia di Pescara. Scienziato e ricercatore, ha portato alla nascita del reparto di Ematologia dell’ospedale civile pescarese, cresciuto negli anni grazie alla sua determinazione, fino a diventare una vera e propria eccellenza sanitaria nazionale (oggi è gestito dai suoi allievi). Uomo elegante e distinto, ma dal carattere focoso, amava la filosofia, ed era sempre in prima linea con sua moglie Teresa per l’AIL. Durante la carriera politica, sono molto note le sue battaglie per combattere l’inquinamento acustico e a favore della Filovia. I cittadini lo ricordano così, con la sua bicicletta a fare lunghe passeggiate per il centro di Pescara. I colleghi e i pazienti invece lo ricordano correre da un reparto all’altro più indaffarato che mai. Dotato di grande qualità umana e straordinario senso del bene comune, Pescara perde un personaggio, davvero degno di essere ricordato.
Q
ualche giorno prima delle dimissioni di Berlusconi, è stato presentato al Senato l’emendamento a firma di Gianni Letta (di cui gli aquilani in particolare sentiranno la mancanza nel nuovo Governo) che consente di restituire, i versamenti che sono stati sospesi a causa del sisma del 6 aprile. I cittadini del cratere del terremoto restituiranno infatti le tasse sospese in 120 rate mensili dal primo gennaio 2012 per un importo del 40% del dovuto, quindi con un abbattimento del 60%, come avvenuto per i terremotati di Umbria, Marche e Molise. Finalmente una certezza per questa città che vive sospesa oramai da quasi 3 anni. Sapere quanto e da quando torneranno a pagare è un punto fermo che consente a L’Aquila di ricominciare guardando al futuro. Questa volta vanno riconosciute a tutta la classe politica abruzzese grande volontà e tenacia e soprattutto al presidente della Regione Chiodi, che qualche giorno prima dell’emendamento aveva dichiarato: «Se non dovesse arrivare a breve, brevissimo, una misura ad hoc per attenuare la crisi dell’economia e permettere ai cittadini aquilani di rifiatare sul fronte contributivo, rimetterò al governo l’incarico di commissario».
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Abruzzo dice addio alle auto blu? Speriamo. Anche la nostra regione è interessata alla sentenza con la quale il Tar del Lazio ha ordinato lo stop alle auto blu di Regioni ed Enti locali. L’applicazione della sentenza è stata sollecitata dal Codacons, l’associazione consumatori, che aveva impugnato il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri dello scorso 3 agosto, relativo alla regolamentazione delle auto in uso a presidenti e assessori. Stando alla sentenza, anche da noi il numero di auto blu assegnate alla Regione e agli enti locali dovrà essere rivisto, così da rispettare il regolamento che prevede tagli e una riduzione dei costi a carico dello Stato. Ora, secondo il Codacons, la patata bollente passa al neo premier Mario Monti. Il Tar ha infatti disposto che entro 60 giorni il Presidente del Consiglio riveda il decreto presidenziale in oggetto, al fine di individuare in modo più congruo i soggetti beneficiati delle auto di Stato. Visto che Monti ha da subito parlato di tagli ai privilegi, i cittadini aspettano fiduciosi che vengano concretamente effettuati, perchè chi paga le tasse vorrebbe che fossero impiegate per il benessere comune e non dei soliti agevolati. direttore@abruzzoimpresa.it
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È
un periodo difficile quello che stiamo attraversando, pieno di incertezze e di ostacoli. Ed è proprio in un periodo come questo che nasce la necessità di conoscersi e fare rete, per affrontare insieme un L’editore Fabio De Vincentiis futuro che si prospetta sempre più competitivo. È con questo intento che nasce l’idea del meeting FARE IMPRESA, affinché il tessuto economico, politico e formativo regionale possa finalmente conoscersi, confrontarsi e stringere interessanti rapporti. Il primo meeting FARE IMPRESA promosso ed organizzato dalla redazione del mensile Abruzzo Impresa del Gruppo Ecco Italia, ha come obiettivo quello di diventare un immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti del tessuto economico e politico abruzzese. Nel corso della serata verrà consegnato il premio “Aquila
I PARTNER DEL MEETING
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Reale”, un riconoscimento al valore delle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa. All’interno della sala meeting verrà allestita una galleria espositiva dove tutte le aziende partner dell’evento avranno modo di farsi conoscere. È in questo modo, ovvero con il contatto diretto, che i rapporti si rafforzano, diventando la base di mille progetti futuri. Colgo l’occasione per rivolgere un sentito ringraziamento a tutti gli imprenditori e i manager che partecipano attivamente a questo primo appuntamento con FARE IMPRESA e a tutto il mio staff, che con estrema attenzione e professionalità ha curato ogni minimo dettaglio dell’evento. Concludo dandovi appuntamento al prossimo anno, con il 2° meeting di FARE IMPRESA, che vi assicuro presenterà ogni volta interessanti novità rivolte al futuro del vostro business.
1° MEETING
FARE IMPRESA GLI OPERATORI ECONOMICI ABRUZZESI SI INCONTRANO
Premio Aquila Reale
IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA. Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa
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1° MEETING
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25 NOVEMBRE 2011
Grand Hotel Adriatico Montesilvano (PE)
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Premio Aquila Reale
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FARE IMPRESA
il meeting degli operatori economici abruzzesi
Promosso dalle redazioni di Abruzzo Impresa e Abruzzo Channel del GRUPPO ECCO ITALIA. È l’evento organizzato per gli imprenditori, i manager e tutti i professionisti del mondo economico abruzzese che si terrà il prossimo 25 novembre dalle ore 20:00 presso il Grand Hotel Adriatico a Montesilvano. Durante la serata di gala verranno premiate le ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa con il premio Aquila Reale.
L’EVENTO FARE IMPRESA
L’obiettivo del meeting è organizzare un’esclusiva serata di gala che nasce con l’ambizione di affermarsi come immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti del tessuto economico e politico abruzzese. Nel corso della serata, alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa, verrà consegnato il premio Aquila Reale, un riconoscimento all’impegno dimostrato nel lavoro e nello sviluppo della propria azienda. Il premio Aquila Reale, alla sua 4° edizione, ha come mission quella di continuare a valorizzare gli imprenditori protagonisti dello sviluppo del nostro territorio.
IL PANORAMA ESPOSITIVO
All’interno della sala meeting, verrà allestita una galleria espositiva dell’ECCO ITALIA Circuito Business dove gli imprenditori e i protagonisti dell’evento potranno relazionarsi creando nuovi progetti e sinergie d’impresa.
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Entra anche tu nell’ECCO ITALIA Circuito Business, è la nuova opportunità da non perdere per la tua azienda. Diventa partner e rafforza le tue relazioni e i tuoi progetti di sviluppo, grazie alla condivisione e alla possibilità di cogliere nuove sinergie imprenditoriali. Farai parte di una grande squadra in grado di supportare i tuoi progetti d’impresa. L’adesione alla ECCO ITALIA Circuito Business dell’anno 2011/2012 prevede dei servizi e delle condizioni molto interessanti. Richiedi la visita di un nostro consulente e apri le porte al futuro del tuo nuovo business!
LA LOCATION
FARE IMPRESA si terrà presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, una struttura altamente attrezzata che dispone di una sala meeting di oltre 1200 metri quadrati, accogliente, confortevole e facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale A14 Pescara Nord. L’hotel è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca 10.
COME ARRIVARE
Il Grand Hotel Adriatico è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca, 10 a 2 Km dall’uscita Pescara Nord A14 a 6 Km dalla stazione ferroviaria e ad 8 km dal locale Aeroporto.
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PREMIATA LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA DELLA CANTINA ZACCAGNINI Nel concorso “Pescara Abruzzo Wine”, organizzato e promosso dalla delegazione Associazione Italiana Sommelier (Ais) di Pescara, sono state premiate le produzioni vitivinicole abruzzesi che si sono distinte per qualità, miglior rapporto qualità-prezzo, etichetta e migliore campagna pubblicitaria. Questo ultimo riconoscimento è andato alla Cantina Zaccagnini, all’avanguardia nella strategia di comunicazione. Da anni ha scelto come partner l’agenzia pubblicitaria Dispenser, che ha come direttore creativo Franco Radoccia. Zaccagnini protagonista di diversi progetti culturali e di comunicazione ha trovato in Dispenser un valido alleato con cui comunicare il proprio vino e le sue numerose attività.
2006-2011, L’ABRUZZO PERDE OLTRE IL 10% DEGLI IMPRENDITORI UNDER 30 Quasi mille imprenditori in fuga dal manifatturiero e dall’industria, mentre reagiscono meglio i servizi. Restano comunque commercio, costruzioni, alberghi e ristoranti le attività a maggiore vocazione giovanile. Questo quanto sostiene uno studio di Datagiovani su titolari e amministratori di imprese tra i 18 ai 29 anni d’età, che ha registrato una perdita per l’Abruzzo di oltre il 10% di imprenditori under 30. Al primo semestre di quest’anno erano 8.084 i giovani al timone di imprese attive, anche se si assiste a una ripresa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+2,8%). Il livello di imprenditorialità giovanile si attesta in Abruzzo a 44 imprenditori ogni mille ragazzi, oltre 4 punti in meno (-4,63) rispetto al 2006. A giugno di quest’anno a Chieti i giovani imprenditori erano 2.210 con un calo di -13,7% rispetto a cinque anni prima; L’Aquila ne conta 1.932, -4,4% sul 2006; a Pescara sono 1.792, -11,2% rispetto all’anno di riferimento; infine Teramo con 2.150 perde il 10,9% .
PINAULT ACQUISTA LA BRIONI Il noto brand abruzzese d’abbigliamento Brioni è passato in mani francesi. Ad acquistarlo è stato il marchio leader nel segmento del formale maschile, il gigante francese PPR a cui fanno capo i brand Gucci, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent, Alexander McQueen, Balenciaga. La società parigina di François-Henri Pinault non ha rivelato i termini finanziari della transazione che dovrebbe comunque attestarsi intorno ai 350 milioni di euro. La prestigiosa sartoria Brioni, fondata nel 1945 a Penne dal sarto Nazareno Fonticoli e dall’imprenditore Gaetano Savini, è entrata comunque nel colosso francese. Anche i sindacati vedono con ottimismo la cessione, come occasione di rilancio per l’azienda, soprattutto sul profilo occupazionale.
“L’AQUILA: A CHE PUNTO SIAMO?” Se lo chiede anche la famosa Mafalda, creata da Quino, piccola contestatrice, bambina che da quarantasette anni non manca di “fare le pulci” ai grandi. Ed è lei, su possibilità di utilizzo permessa dal suo creatore, a farsi portavoce della domanda con una campagna che parte da Ivan Giovannucci, agente letterario di Quino e altri autori, con l’agenzia letteraria Caminito. La campagna mira a fare in modo che i giornali, le radio, le tv, ma anche i blog sensibili all’argomento possano quotidianamente informare, anche solo attraverso un trafiletto di poche righe, su qualcosa che è stato fatto o che ancora resta da fare a L’Aquila e nell’Abruzzo che ancora non si è rialzato dal terremoto del 6 aprile 2009. Un’idea che a Giovannucci è venuta dopo una visita a L’Aquila nell’agosto scorso, cercando di capire che cosa l’ideatore di Mafalda avrebbe potuto fare per non dimenticare tutto questo, ma al contrario, per far conoscere.
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DONNE EMERGENTI A quattro imprenditrici è stato conferito il Premio Donne Emergenti, sostenuto dall’Assessorato Sviluppo Economico della Regione Abruzzo. Per la categoria Imprenditrici Emergenti: Francesca Fasciani, fondatrice di un e-commerce per scarpe oversize (misure superiori al 40 ed inferiori al 36) e Carla Della Torre per i brevetti di posaceneri e casseforti di sicurezza per ombrelloni da mare. Per la categoria delle Donne Manager di Successo: Francesca Petrei Verrigni del Pastificio Verrigni e Maria Concetta Seccia della Italgas Ambiente. I riconoscimenti sono stati assegnati, alla presenza dell’assessore Alfredo Castiglione durante la prima edizione di Donne & Dintorni, evento curato da Nunziatina Di Nunzio e Maria Assunta Martino. Altri importanti sostenitori dell’iniziativa sono stati Confartigianato Pescara e la Camera di Commercio di Pescara (che ha messo a disposizione gli spazi del padiglione espositivo del Porto Turistico Marina di Pescara). La chiusura della manifestazione è stata sottolineata dalla partecipazione dello chef Niko Romito, due stelle Michelin, che ha proposto un minicorso di cucina e deliziato il palato dei numerosi partecipanti.
CNA: CREDITO E DEPOSITI A PICCO Nei primi sei mesi del 2011, secondo una indagine realizzata dal Centro studi della Cna abruzzese su dati forniti dalla Banca d’Italia, i depositi bancari e postali hanno subito una flessione di 212 milioni di euro rispetto all’anno precedente (quando nello stesso periodo erano cresciuti di 345 milioni). La performance negativa è ancora più chiara se si osservano le percentuali: i depositi hanno subito un decremento dello 0,92%, contro un incremento medio nazionale dello 0,64%. Depositi a parte, nel periodo analizzato il credito in Abruzzo è cresciuto assai meno che a livello nazionale, ma solo grazie alla performance dei primi tre mesi: nella prima metà del 2011, i rubinetti del sistema bancario regionale hanno erogato, al netto di quello erogato alle amministrazioni pubbliche e alle società finanziarie, 770 milioni di euro in più (pari al 3,20%), ma con un valore inferiore a quello nazionale (4,03%). Sul piano territoriale, valori inferiori alla media nazionale si registrano nelle province di Pescara, Teramo e Chieti, mentre solo l’Aquilano riesce ad uguagliare il tasso di crescita italiano; tra i destinatari, invece, l’incremento di 567 milioni di euro che va alle imprese è stato assorbito, per oltre la metà, dal settore delle costruzioni e si è condensato nella sola provincia dell’Aquila (4,14%).
FORMATI GIOVANI VOLONTARI PER LA TUTELA DEI BENI DA CALAMITÁ Formare i volontari affinché il loro intervento, in situazioni d’emergenza, non sia più dannoso dell’evento stesso. Con questo obiettivo, Regione Abruzzo e Legambiente hanno deciso di scendere in campo, creando una vera e propria task force per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali. A formarli un corso dal titolo “Il volontariato nella salvaguardia del patrimonio culturale dai rischi naturali - Beni mobili”. «É una grande opportunità - ha riconosciuto Gianfranco Giuliante, assessore regionale alla Protezione Civile sia perché assicura competenze in un settore così particolare, sia perché apre importanti prospettive occupazionali per i giovani abruzzesi». Il corso, riservato a 50 ragazzi abruzzesi tra i 18 ed i 35 anni, ha preparato professionisti che verranno messi a disposizione dell’autorità regionale e delle altre associazioni di Protezione Civile. E sul ruolo di Legambiente «La nostra era una cittàscrigno, con un centro storico tra i più grandi e belli d’Italia - ha aggiunto l’assessore - Il percorso di salvaguardia dei beni culturali intrapreso da Legambiente ha consentito di recuperare molti beni di valore».
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PRESENTATO IL DPEFR 2012-2014 Un documento che guarda alla crescita, ma con l’attenzione sempre rivolta alla tenuta dei conti e alla conferma del risanamento della sanità regionale. Una bozza in continua evoluzione del Documento di programmazione economica e finanziaria 2012-2014 è stata presentata ai sindacati, alle associazioni di categoria e alle parti sociali dal presidente della Regione, Gianni Chiodi e dal Servizio programmazione della Regione. Sullo sviluppo il presidente rivolgendosi agli imprenditori ha affermato, «Continueremo ad investire sui Fondi Fas, sulla ricerca, sull’innovazione per rendere il nostro sistema più competitivo. Eviteremo di fare assistenzialismo, soprattutto imprenditoriale; siamo pronti a metterci le risorse, ma poi le idee e la qualità dei progetti devono metterle gli imprenditori». Al mondo sindacale invece ha detto «bisogna tener conto della realtà e del nuovo mutato scenario internazionale. In questo momento non abbiamo bisogno di manifestazioni, scioperi perché si rischia di bloccare un processo inevitabile».
NASCE IL PROGETTO PALMO PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI IN MOBILITÀ PALMO, acronimo di Piano Abruzzese per i Lavoratori in Mobilità, ha come destinatari i lavoratori abruzzesi collocati in mobilità che a seguito della formazione potranno conseguire un Attestato di Qualifica Professionale rilasciato dalla Regione Abruzzo. Il progetto, promosso dalle organizzazioni regionali di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, e attuato dalle agenzie formative SIA Abruzzo Srl, SMILE Abruzzo, ENFAP Abruzzo, IAL Nazionale, è finanziato da Fondimpresa, ente paritetico interprofessionale per la formazione continua. Il principale obiettivo è migliorare le condizioni di occupabilità dei lavoratori in mobilità attraverso percorsi strutturati che vedono l’alternarsi di momenti formativi tradizionali a sessioni aziendali on the job e di stage. Il tutto nell’ottica di accrescere la possibilità di nuova assunzione e preparando i discenti anche all’avvio di lavoro autonomo imprenditoriale. Le qualifiche professionali promosse sono: esperto contabile, esperto della logistica, installatori e manutentori di impianti elettrici, esperto gestione risorse umane e altre che potrebbero emergere dai colloqui con i lavoratori interessati.
LE DONNE DEL VINO FANNO TAPPA A TORONTO Nell’ambito delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, le Donne del Vino hanno partecipato alla prima Mission all’estero dell’associazione. Un Tasting Event importante a cui hanno partecipato 23 produttrici provenienti da tutta l’Italia, un’iniziativa fortemente voluta dalla presidente Elena Martusciello e realizzata grazie alla collaborazione con il Monopolio dell’Ontario. Nelle eleganti sale dell’Arcadian Court a Toronto si sono tenuti due eventi: uno pomeridiano dedicato ai media ed agli operatori, ed uno serale aperto al pubblico, momenti entrambi intensi, durante i quali si auspica che si aprano nuovi orizzonti internazionali per i vini italiani. Tra le 23 partecipanti, le più rappresentative dell’enologia italiana, hanno aderito anche due produttrici abruzzesi Marina Orlandi Contucci e Stefania Bosco.
CONFARTIGIANATO: IMPRENDITORIA FEMMINILE IN CALO Nel triennio compreso tra il II trimestre 2008 e il II trimestre 2011 in Abruzzo ed in Umbria, in controtendenza con tutte le regioni italiane, la performance dell’occupazione femminile è nettamente peggiore di quella maschile. A rilevarlo è l’Osservatorio sull’imprenditoria femminile curato dall’Ufficio studi di Confartigianato su dati Istat. «L’Osservatorio – spiega Angelo Taffo, presidente di Confartigianato Abruzzo - ha fotografato in maniera molto chiara il mercato del lavoro femminile ed ha fatto anche un interessante confronto tra ciò che accade in Italia e nei paesi dell’Unione Europea. Nel 2010 l’Italia (48,8%), dopo Malta (57,7%), è il paese europeo con il più alto tasso di inattività femminile tra le donne di età compresa tra i 15 ed i 64 anni». L’Abruzzo, tra le 271 regioni europee prese in esame, è al 253° posto, malgrado l’elevato grado di scolarizzazione. Tra le quattro province abruzzesi è Chieti a registrare il più alto tasso di inattività femminile con il 53,8%, mentre è L’Aquila ad essere la regione più virtuosa con il 48,2% di donne inattive. Tra le regioni italiane l’Abruzzo è al 14° posto, con un calo del -3,0% contro il -1,0% di quella maschile.
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tenden e fatti persone
UN BANDO PER LE AZIENDE AGRICOLE CHE PARTECIPANO AI SISTEMI DI QUALITÀ La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, ha attivato il bando per la Misura 1.3.2. del Piano di Sviluppo Rurale finalizzato ad incentivare la partecipazione degli agricoltori, nell’ambito delle produzioni alimentari, a sistemi di qualità riconosciuti. Il provvedimento si inserisce all’interno del quadro di azioni volte al miglioramento della competitività dei prodotti agricoli sui mercati nazionali e internazionali attraverso la leva della “qualità”. I beneficiari sono tutte le imprese agricole che partecipano per la prima volta ai sistemi di qualità, producendo la materia prima e/o il prodotto finito destinato al consumo. La spesa complessiva ammonta a 7,5 milioni di euro. Sono ammessi al sostegno dei sistemi di qualità i prodotti ottenuti con metodo biologico; i prodotti DOP e IGP come Zafferano de L’Aquila, Salamini italiani alla cacciatora, Carota del Fucino; i prodotti enologici DOP/DOC come Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Controguerra, Terre Tollesi o Tollum, Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo, DOP/IGT: Monepulciano d’Abruzzo “Colline Teramane”; IGP/IGT: Colli Aprutini, Colline pescaresi, Colli del Sangro, Colline Teatine, Colline Frentane, Histonium o del Vastese, Terre di Chieti e Terre Aquilane.
PER LA GUIDA BIBENDA, ZUNICA E’ IL RISTORANTE DELL’ANNO Secondo la classifica stilata dall’associazione italiana sommelier, “Zunica 1880”, l’hotel-ristorante nel cuore di Civitella del Tronto, si è meritato il riconoscimento “Ristorante dell’anno” 2012 dalla guida di Bibenda. Una notizia che ha colto di sorpresa il proprietario, quarta generazione della famiglia, Daniele Zunica. «È arrivato inaspettato –ha dichiarato Zunica- e ci rende molto felici. Il direttore di Bibenda è stato qui un po’ di tempo fa, ma l’abbiamo scoperto solo giorni dopo leggendo una sua recensione scritta su un quotidiano. È un premio prestigioso, nel 2009 è andato a Niko Romito, è un onore riceverlo. È un riconoscimento da condividere con tutta la squadra». E infatti Zunica è affiancato da una squadra giovane e qualificata: in cucina ci sono gli chef Luca Di Felice e Sabatino Lattanzi, ai dolci Elena Irina Rusu, a dirigere la sala c’è Maurizio Neri. Il ristorante, così come l’hotel, è meta di un pubblico prevalentemente straniero che arriva soprattutto da Stati Uniti, Olanda e Inghilterra.
SOLIS SPA PROMUOVE UN CONVEGNO SUL FOTOVOLTAICO Il prossimo 2 dicembre, presso l’Hotel Dragonara di San Giovanni Teatino, si svolgerà un convegno nazionale dal titolo “Fotovoltaico: efficienza & produttività, convegno sulla gestione tecnica e amministrativa degli impianti per un ritorno ottimale dell’investimento”. Ideato e organizzato da Solis Spa, azienda leader in Abruzzo nella costruzione e manutenzione di impianti fotovoltaici, il convegno nasce con il preciso intento di discutere della corretta manutenzione degli impianti fotovoltaici. Si tratteranno diversi argomenti inerenti il fotovoltaico partendo dagli aspetti legislativi, fiscali e tecnici per poi passare alla presentazione dei risultati degli studi sull’efficienza energetica condotta da SolisLab, divisione della Solis specializzata nella ricerca dell’efficienza energetica nel fotovoltaico. Ad una analisi macroeconomica del fotovoltaico, seguirà l’intervento del giornalista RAI Giulio Borrelli.
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l’Abru
o che produce
Paola Inverardi preside Facoltà di Scienze Università degli Studi dell’Aquila
L’Aquila, necessità
D
di banda larga
ue notizie contraddittorie sono apparse sulla stampa nazionale recentemente. La prima è relativa all’espansione del settore occupazionale nel mondo internet in controtendenza con la crisi occupazionale che registriamo a livello generale. La seconda segnala l’arretratezza nella copertura a banda larga del territorio nazionale ed in particolare nelle grandi città. La rivoluzione internet non riguarda solo i settori abilitanti, le tecnologie internet, ma anche, vistosamente e pervasivamente, settori merceologici tradizionali, quello commerciale in primis, che hanno fatto dell’utilizzo di internet la loro chiave di accesso al mercato. Il fatto che dal punto di vista infrastrutturale l’Italia sia enormemente arretrata (le tre città piuù veloci appaiono 400 esime in una classifica mondiale **) non fa che rafforzare le potenzialità che le tecnologie internet possono rappresentare in termini di sviluppo del territorio, come fattori di accelerazione sia per la creazione di nuove imprese che per l’espansione di mercato di imprese già esistenti. L’Abruzzo in questo scenario non si discosta dalla fotografia nazionale. Esistono piccole e medie aziende che operano nei settori centrali del mondo ICT, si veda per esempio il neo costituito Polo di innovazione ICT, ed esistono esempi di aziende di successo che operano in settori merceologici tradizionali e che hanno costruito il loro core business sul mercato virtuale di internet. Dal punto di vista della capacità di produrre competenze, il sistema universitario regionale presenta una formazione competitiva e ad ampio spettro sul mercato nazionale, dalle competenze specifiche nel settore ICT offerte dai percorsi formativi della facoltà di Ingegneria e di quella di Scienze dell’Università
dell’Aquila, a quelle offerte dalla facoltà di Economia dell’Università d’Annunzio, a quelle della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo. Se le competenze e lo spirito d’impresa in Abruzzo c’è, cosa dire delle infrastrutture? Purtroppo, da questo punto di vista, l’adozione capillare di un’infrastruttura a banda larga pur rappresentando negli anni passati una priorità regionale che ha ricevuto anche robusti fondi è ben lungi dall’essere divenuta realtà. Ad oggi, non appare esserci una esplicita volontà politica né una forte consapevolezza sociale dell’importanza per lo sviluppo del territorio di dotarsi di una tale infrastruttura. Ne è esempio il dibattito sulla ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto del 6 Aprile e la ricostruzione del centro storico dell’Aquila in particolare. L’opportunità di creare una infrastruttura a banda larga pervasiva, approfittando della necessità di ripristinare le reti dei sottoservizi è contemplata, ma non come un elemento di qualificazione della futura città e quindi tanto imprescindibile quanto le reti elettrica, del gas e della acqua. Eppure non c’è dubbio che una infrastruttura a banda larga, pubblica e capillare, sarebbe un formidabile fattore di attrazione per la rivitalizzazione economica, sociale e culturale del centro storico dell’Aquila e consentirebbe di appoggiare su una solida base la molteplicità di servizi che la città del futuro afferma di voler offrire. La necessità di una infrastruttura pubblica a banda larga deve essere considerata per l’Abruzzo che produce, e vuole produrre in futuro, un fattore chiave per lo sviluppo e deve riacquistare nella agenda delle politiche di sviluppo del territorio la priorità che merita
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il punto
Mauro Di Pietro giornalista
È giunta l’ora…
I
l settantacinque per cento delle aziende abruzzesi non prevede, nel prossimo futuro, nuove assunzioni. Oltre il ventisette per cento ipotizza, addirittura, una riduzione della forza lavoro. Così come, della stessa consistenza percentuale, si annuncia un ricorso alla cassa integrazione ordinaria: l’otto per cento sarà straordinaria. Gli unici settori a confermare qualche barlume di crescita sono il farmaceutico e l’agroalimentare che, unitamente, esprimono il 23,5 per cento delle aziende pronte a creare nuova occupazione. Questo è il crudo scenario delineato dall’indagine di Confindustria Abruzzo ed ora vedremo se qualcuno invocherà l’ “interpretazione autentica” dei nessi e delle cifre. Il termometro di come gira l’economia regionale è il budget per la spesa quotidiana, i risparmi utilizzati per integrare gli stipendi, le realtà produttive che segnano il passo. Istat, Svimez, Banca D’ Italia e Unioncamere certificano una realtà: gli industriali abruzzesi, con la loro indagine economica, ne descrivono una tutt’altro che comparabile, almeno nelle aspettative di lungo periodo. E il dato fortemente negativo sulle aspettative, sulla fiducia in
una ripresa è il discrimine valoriale che dovrebbe far correre ai ripari chi ha responsabilità di governo. I costi della burocrazia e la spesa pubblica sono per tutti il vero male sulla strada della ripresa produttiva e dell’attrazione di investimenti esterni? Allora basta annunci, sfogate a mezzo stampa sulla dirigenza golpista e si dia una scossa per rimuovere gli ostacoli. Su questi aspetti non si possono continuare a registrare tentennamenti. Non è di aiuto alla soluzione di queste questioni il governatore Chiodi, quando dichiara che per riformulare la burocrazia ci vorrà “almeno una generazione”, ma per intanto i due anni e mezzo del suo governo non hanno fatto ancora partire l’orologio in avanti; né più utile alla causa appare il capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro, quando, invece di impegnarsi all’interno del suo schieramento politico a rimuovere posizioni preconcette e puramente populiste che alimentano il fronte del “no” ai nuovi insediamenti, si limita - anima vergine - a constatare che gli investimenti sono bloccati. Siamo stufi degli azzeccagarbugli. Può essere che l’Abruzzo meriti quello che ha?
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in primo piano
» di Laura Tinari
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foto di Cristian Nuvolone
L’Aquila: convocati gli stati generali dell’economia Problemi, difficoltà e dubbi di un territorio gravemente colpito da una doppia crisi economica al centro dei primi Stati Generali dell’Economia e del Lavoro della provincia dell’Aquila
Lorenzo Santilli, presidente Camera di Commercio dell’Aquila
A
nticipando quello che sarebbe dovuto essere un compito delle istituzioni, la Camera di Commercio dell’Aquila ha saputo convocare un’assemblea capace di riunire il mondo economico, produttivo, sindacale e bancario. Un po’ carente, invece, la risposta del mondo istituzionale. Su di tutte si è sentita l’assenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, trattenuto a Roma, che avrebbe dovuto tenere le conclusioni. Una discussione forse un po’ troppo lunga, dove ogni rappresentante delle associazioni di categoria e dei sindacati ha voluto portare il proprio punto di vista, trascinando in alcuni casi il dibattito oltre il dovuto, rendendolo a tratti critico, invece che costruttivo, e concentrato soprattutto su una ricostruzione pesante che non parte, sull’economia ferma, sulle difficoltà occupazionali. Grande, comunque, la risposta degli imprenditori e della popolazione che hanno occupato tutti i banchi dell’Aula Magna della Scuola della Guardia di Finanza di Coppito. Al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ad Antonella Di Nino, vice-presidente della Provincia dell’Aquila con delega alle Attività produttive, e a Paolo Gatti, assessore regionale alle Politiche attive del lavoro, sono spettati gli interventi iniziali, forse se avessero parlato per ultimi avrebbero avuto l’opportunità di dare qualche
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risposta in più. Quella di Gatti è stata, insieme a quella di Di Nino, l’unica voce che ha delineato un quadro positivo: «I dati sull’occupazione e sulle imprese mostrano una crescita sulla quale la provincia dell’Aquila ha contato molto. Qui gli ammortizzatori in deroga non sono mai mancati finora, continueranno ad esserci, così come gli incentivi per le assunzioni, tanto che la natalità delle aziende è aumentata - E a supporto del suo ottimismo - È meglio accendere qualche candela che maledire il buio». Ad aprire i lavori è stato il presidente della Camera di Commercio, Lorenzo Santilli, che ha presentato il documento redatto tutti insieme (attività produttive e sindacati), rappresentando la situazione e i temi principali in un intervento sentito e appassionato. Caratteristiche e criticità di un’economia bloccata, proposte per il ritorno ad una seria programmazione di medio-lungo periodo, misure per il sostegno al sistema produttivo, salvaguardia della capacità di spesa delle famiglie e dell’occupazione, i macro-temi al centro del documento. Un dato su tutti ha stupito un territorio che pensava di vivere soprattutto grazie alle istituzioni: «Obiettivo di questa assemblea è parlare delle 37mila imprese presenti sul nostro territorio, che se confrontate al numero degli abitanti restituiscono il rapporto di una ogni 8,3 abitanti. Questo ci dice che la provin-
cia si regge sul sistema imprenditoriale che assorbe e da lavoro a gran parte degli cittadini di questa terra». E difendendo gli imprenditori: «Non appartengono al regno dei truffatori - ha detto - ma sono persone che rischiano ogni giorno le loro risorse». Eccessiva burocrazia, tempi troppo lunghi nei pagamenti, difficoltà nell’accesso al credito e nei rapporti con la politica, questi nello specifico gli argomenti riportati nel documento, insieme a proposte quali accordi di programma, agevolazioni fiscali, interventi per le attività agricole, credito d’imposta, Zona franca. «Questa iniziativa - ha continuato Santilli - vuole aprire un lungo percorso che ponga di fronte mondo economico e istituzionale perché intraprendano un percorso comune in un territorio aggredito dalla crisi del sistema imprenditoriale». L’iniziativa è stata, infatti, pensata in risposta al delicato, quanto difficile, momento che il territorio aquilano vive. «Lo sviluppo locale - ha continuato il presidente - è fermo da dieci anni, la crisi occupazionale pre-sisma si aggiunge a quella determinata dal terremoto». Anche il sociologo Aldo Bonomi, componente della squadra di saggi a supporto della Struttura tecnica di missione, ha sottolineato che «gli Stati Generali avranno senso se riusciranno a trasformarsi in un’interfaccia tra le istanze della base e le istituzioni», al contrario lo sforzo sarà
stato vano. Delle difficoltà occupazionali hanno parlato, ripetendosi, i segretari dei sindacati Umberto Paolelli (Cgil), Gianfranco Giorgi (Cisl) e Piero Trasatti (Uil): nel 2011, 400mila ore di cassa integrazione, 1.500 lavoratori in mobilità, 5mila indennità di disoccupazione. A seguire gli interventi delle associazioni di categoria: Fabio Spinosa Pingue, presidente di Confindustria, ha lanciato un appello a superare le divisioni; Raffaello Betti, in rappresentanza di Coldiretti, Cia e Confagricoltura, ha chiesto provvedimenti per l’agricoltura nella zona del Fucino; Gianni Frattale, presidente dell’Ance, mostrando il manifesto che denuncia gli ottomila operai a rischio licenziamento nell’edilizia, ha chiesto a gran voce «Che fine ha fatto il cantiere più grande d’Europa?»; Celso Cioni, che per l’occasione ha fatto realizzare un mattone, stile posa della prima pietra, a nome di Rete Imprese ha esordito «Il 2010 è stato un anno perso, non si è fatto nulla». Dopo di loro Gaetano Fontana, capo della Stm, ha ribadito l’importanza di un «disegno strategico del territorio», ricordando gli obiettivi fissati nel 2009 e gli interventi portati a termine. A chiusura di questa prima assemblea la parola è andata ai parlamentari aquilani, l’on. Pierluigi Mantini, l’on. Giovanni Lolli e il sen. Filippo Piccone
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in primo piano
Alcuni momenti dell’assemblea
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in primo piano » di Francesco Fravolini
La piccola impresa sceglie l’innovazione Nei prossimi due anni, più di una piccola impresa su tre intende sviluppare innovazioni, soprattutto le piccole imprese del Nord Est. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Fondazione Impresa su 600 piccole imprese manifatturiere in Italia
L
a crisi economica influenza le scelte dei manager, impegnati a superare problemi finanziari ed economici legati alla crisi mondiale. C’è bisogno di tutelare la quota di mercato, in questi momenti cresce vertiginosamente il rischio di perdere le cosiddette rendite di posizione acquisite negli anni. La competitività aumenta, influisce nella strategia di Piccole imprese manifatturiere che negli ultimi due anni hanno introdotto innovazioni 34,0% 32,0% 29,3% 26,0%
Nord Ovest
Nord Est
Centro
25,3%
Sud e Isole
ITALIA
impresa, l’innovazione, la ricerca, gli studi costituiscono gli strumenti necessari per superare momenti delicati, non devono subire battute d’arresto. È l’intelligente conseguenza seguita dalle piccole imprese italiane. Negli ultimi due anni quasi una piccola impresa su tre (29,3%) ha introdotto delle innovazioni. Risultano prime le piccole imprese del Nord Ovest (34,0%) e del Nord Est (32,0%), maggiormente distanti quelle del Centro (26,0%) e del Mezzogiorno (25,3%). Sono più diffuse le innovazioni di processo (56,8% delle piccole imprese) e di prodotto (44,3%), meno significative le innovazioni di tipo organizzativo (22,7%). L’innovazione nasce da una vocazione interna alla piccola impresa (45,3%) e nei 3/4 dei casi è sviluppata da figure interne all’impresa (titolare, soci e personale). I costi dell’innovazione sono inferiori a 10 mila euro nella maggior parte dei casi (54,5%). Le ricadute in termini di fatturato sono soddisfacenti per l’82,5% delle piccole imprese. Nei prossimi due anni, più di una piccola impresa su tre (35,2%) intende sviluppare innovazioni, soprattutto le
Le tipologie di innovazioni introdotte per area territoriale
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Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
ITALIA
Di processo
56,9%
66,7%
46,2%
55,3%
56,8%
Di prodotto
49,0%
39,6%
53,8%
34,2%
44,3%
Di tipo organizzativo
21,6%
14,6%
30,8%
26,3%
22,7%
Le ragioni per le quali le piccole imprese hanno innovato
Da cosa sono state sollecitate le innovazioni? Vocazione interna all’azienda
Miglioramento efficienza produttiva 26,4% Riduzione dei costi 18,1%
45,3%
Aumento offerta prodotti 16,7% Adeguamento/anticipazione concorrenza 14,1%
Esigenze espresse dai clienti
Adegamento normativo 9,7% Ridefinizione processi aziendali 7,9%
28,1%
Nuovi mercati esteri 6,2% Altro 0,9%
Possibilità di avere finanziamenti
12,3%
Partecipazione a progetti collettivi
12,3%
Elaborazioni Fondazione Impresa su interviste Panel
piccole imprese del Nord Est (40,7%), a seguire quelle del Nord Ovest (38,0%), del Mezzogiorno (34,7%) e del Centro (27,3%). È quanto emerge da un’indagine realizzata da Fondazione Impresa su 600 piccole imprese manifatturiere (meno di 20 addetti) in Italia. «Nonostante la crisi economica e le critiche sistematicamente avanzate alla piccola impresa - sostengono i ricercatori di Fondazione Impresa - sono altamente innovative. L’indagine mette in luce come le tradizionali misure dell’innovazione come la spesa in R&S e i brevetti non sono sempre sufficienti a determinare il grado di innovazione di un’economia, specie di un contesto produttivo come quello italiano fondato sulla piccola impresa. Le piccole imprese non sono immobili di fronte al progresso tecnologico e dimostrano di saper innovare con convinzione e consapevolezza: il 45,3% ha innovato per vocazione interna piuttosto che per la pressione dei clienti o per l’opportunità di sfruttare dei finanziamenti. Le innovazioni sono sviluppate per lo più all’interno dell’azienda attraverso l’ingegno dei titolari, dei soci o dei dipendenti e solo in casi sporadici attraverso il ricorso a istituti di ricerca privati o pubblici oppure a consulenti. Le ricadute sul fatturato sono positive e, in alcuni casi, le innovazioni hanno permesso di ampliare il mercato di riferimento all’estero». Scendiamo nel dettaglio per comprendere le diverse variabili di settore, al fine di analizzare più compiutamente le azioni intraprese dal segmento economico. Tra le tipologie di innovazioni maggiormente introdotte sono quelle di processo (56,8% delle piccole imprese) e di prodotto (44,3%), meno diffuse le innovazioni di tipo organizzativo (22,7% delle piccole imprese). Il 39,7% delle piccole imprese (cioè 4 su 10) ha ampliato la propria gamma di prodotti; il 33,3% (1 su 3) ha apportato migliorie a prodotti già esistenti. Il 20,5% delle piccole imprese ha introdotto prodotti innovativi che rappresentano, cioè, una novità assoluta per il mercato; il 12,8% ha sviluppato una gamma di prodotti
Altro
2,0%
Le ricadute dell’innovazione in termini di fatturato: soddisfazione delle piccole imprese Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
ITALIA
Molto
15,7%
21,3%
30,6%
18,4%
20,9%
Abbastanza
66,7%
59,6%
55,6%
63,2%
61,6%
Poco
13,7%
17,0%
13,9%
13,2%
14,5%
Per niente
3,9%
2,1%
0,0%
5,3%
2,9%
100,0%
100,0%
100,0%
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Totale
Non sa / non risponde: 2,3%
eco-sostenibili. Tra le principali ragioni c’è il miglioramento dell’efficienza produttiva (26,4%) e la riduzione dei costi (18,1%). Seguono l’aumento dell’offerta dei prodotti (16,7%) e l’adeguamento o anticipazione della concorrenza (14,1%). La spinta all’innovazione nasce da una specifica vocazione interna all’azienda (45,3%) e meno da fattori esterni come le esigenze espresse dai clienti (28,1%) o la possibilità di ottenere dei finanziamenti (12,3%) o di partecipare a progetti collettivi (12,3%). Analizziamo i costi. Il 54,5% delle piccole imprese ha sostenuto costi per l’innovazione principale inferiori ai 10 mila euro. Il 22,2% (1 su 5) delle piccole imprese ha speso oltre 50.000 euro. Le piccole imprese ritengono che le innovazioni abbiano avuto una buona ricaduta sul fatturato aziendale: nell’82,5% dei casi le ricadute sono positive (molto o abbastanza). Tra le più soddisfatte le piccole imprese del Centro (86,2%)
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Elaborazioni Fondazione Impresa su interviste Panel Data
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» di Mauro Di Cola
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foto concesse da Api Pescara-Chieti
Agroalimentare, ai nastri di partenza
il Polo d’innovazione
AGIRE
Per la prima volta le grandi, medie, piccole e micro imprese del settore si uniscono per fare sistema ed aumentare la competitività del “Made in Abruzzo”
L’
idea guida è “fare sistema” tra grandi, medi e piccoli, aumentando così le opportunità per l’intero settore agroalimentare in Abruzzo, ed andare “insieme” oltre i confini regionali. Sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi del Polo d’innovazione AGIRE (acronimo
Salvatore Di Paolo presidente di Confindustria Teramo
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di AGroalimentare Industria Ricerca Ecosostenibilità), istituito in seguito al bando regionale POR FESR 20072013, con lo scopo di promuovere l’innovazione e lo sviluppo competitivo del sistema produttivo, in questo caso quello agroalimentare abruzzese, attraverso la creazione di una rete tra il sistema delle imprese e gli operatori del comparto. Innovazione, ricerca, internazionalizzazione e servizi alle imprese queste le aree d’intervento del nuovo organismo. AGIRE è tra i “domini tecnologici” finanziati e relativi ai poli d’innovazione in Abruzzo a vedere la luce nel rispetto delle scadenze fissate dal bando regionale. L’hanno costituito alcune tra le più grandi aziende del settore agroalimentare, con almeno una sede operativa nel territorio regionale, (tra queste, De Cecco, Delverde, Amadori, Rolli, Gelco, Covalpa, Citra Vini), e le medie imprese del settore (come Falcone, Masciarelli Vini, Agriverde Vini, Chiusa Grande Vini, Abruzzo Vini). Queste, insieme a numerose altre piccole e medie imprese abruzzesi del comparto, ad associazioni di categoria (Confindustria Teramo, Cna Teramo, Confcooperative Abruzzo, Api Pescara-Chieti, Cia Abruzzo, Coldiretti Abruzzo), alle Università di Teramo e Università dell’Aquila e ad alcuni centri di ricerca (Istituto Zooprofilattico “Caporale”, Crab - Consorzio di ricerche applicate alla biotecnologia, Co.t.ir.-Consorzio per la divulgazione e la sperimentazione delle tecniche irri-
gue) e centri di “innovazione e sostegno alle imprese” come Eurobic, hanno raccolto la possibilità progettuale lanciata dalla Regione, nel nome dell’innovazione tecnologica e di sistema e di un modello di competitività finalmente basato sull’aggregazione. In Abruzzo, il polo AGIRE è stata l’unica candidatura nel settore agroalimentare, che ha visto coniugare, in corso d’opera durante il periodo di validità del bando, due proposte “progettuali” che in itinere si sono quindi “fuse” in AGIRE. I Poli d’innovazione, per le “intenzioni” della Commissione europea, sono raggruppamenti di imprese indipendenti, attive in un particolare settore o in una regione e destinate a stimolare l’attività innovativa attraverso varie azioni. Nel caso del Polo abruzzese dell’agroalimentare, il consorzio che lo gestisce, AGIRE Scarl, punta in particolare al trasferimento di tecnologie ed alla messa in rete e alla diffusione delle informazioni tra le imprese che vi fanno parte. Attualmente, nella compagine del polo AGIRE fanno parte 80 soci, disseminati sull’intero territorio regionale, con una forza “operativa” composta da ben 2.100 addetti. Gli 80 soci, sono nel dettaglio, così composti: 7 Grandi Imprese, 2 Università, 43 PMI, 3 Enti di ricerca, 8 Associazioni di categoria, 17 Società di Servizi. Il polo ha sede legale a Teramo, mentre le sedi operative saranno presenti con una propria unità in ogni provincia, a Pescara c/o Eurobic Abruzzo e Molise, ad Avezzano (AQ) c/o C.R.A.B. e a Vasto (CH) c/o CO.T.IR. La dote finanziaria complessiva del Polo di innovazione – in seguito alla recente aggiudicazione del bando regionale – è di 2 milioni e 600 mila euro, di cui la metà costituita da fondi europei. Due le tipologie di aiuti: quelli all’investimento per la creazione e l’ampliamento degli stessi e quelli al funzionamento per la loro animazione. «Il Polo d’innovazione Agire è un’opportunità unica – afferma il presidente del polo AGIRE, Salvatore Di Paolo – sia per i soci che ne fanno parte sia per l’intero settore agroalimentare abruzzese». Dopo l’aggiudicazione del bando regionale, la struttura sta delineando i vari “moduli” operativi, ben sei, composti da: Modulo 1: Gestione, assetto organizzativo del Polo, Modulo 2: Innovazione, di prodotto, di processo e valorizzazione delle filiere, Modulo 3: Marketing Territoriale e animazione del Polo, Modulo 4: Innovazione organizzativa, gestionale e commerciale per la competitività delle imprese, Modulo 5: Animazione per la partecipazione a bandi e gare per l’innovazione d’impresa,
Gianfranco Falcone, titolare dell’azienda omonima che ha un membro nel Consiglio Direttivo, il figlio Carmine Falcone
Modulo 6: Programmi di trasferimento delle competenze innovative e promozione del capitale umano. Alla condivisione ed organizzazione degli stessi moduli, saranno chiamati a recitare un ruolo “operativo” tutte le entità coinvolte nel progetto, creando così nei “fatti” una comunione di intenti, una sorta di “rete” operativa. Man mano, con il raggiungimento della piena operatività, si avrà senza dubbio una ricaduta positiva ed effetti benefici, nella direzione della ricerca, dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e dei servizi, in favore di tutte le imprese, soprattutto quelle piccole e piccolissime, che sono la maggioranza nel polo AGIRE. «Il mio auspicio - continua Di Paolo - è che il Polo di Innovazione possa essere un modello per la crescita delle nostre imprese anche in altri settori e mercati»
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Come interagisce il Polo, con le altre realtà presenti sul territorio
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in primo piano
» di Laura Tinari
Tassa di soggiorno «l’imposta che infastidisce il turista» Già applicata in alcune grandi città, questa imposta rischia di arrivare anche nella nostra regione
L
a politica del gambero nel turismo italiano, potremmo definire così l’esito dell’introduzione della tassa di soggiorno. Infatti, se alcuni passi avanti vengono fatti nella direzione della promozione turistica del nostro bel Paese, con l’introduzione di questa imposta si va a colpire direttamente chi sceglie di trascorrere notti serene in Italia o è portato a farlo per motivi di lavoro. Abbiamo parlato della tassa di soggiorno e della sua possibile applicazione in Abruzzo con Dario Colecchi, presidente regionale di Federturismo.
Dario Colecchi
presidente regionale di Federturismo
Presidente ci spiega lo scopo della tassa di soggiorno? «Formalmente si tratta un’imposta di “sostegno” per la riqualificazione del territorio ma, considerando l’attuale congiuntura economica e il valore del turismo a livello regionale e nazionale, è evidente che la tassa di soggiorno rappresenta la più
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semplice soluzione dei Comuni per ripianare i propri bilanci, soprattutto in assenza di un organico e coerente regolamento attuativo, tutto a svantaggio degli imprenditori turistici che credono e investono nel settore. Per questo motivo Federturismo Abruzzo ritiene necessario prevedere, nel caso in cui venga
applicata dai Comuni, che l’imposta venga istituita esclusivamente per la copertura degli interventi a diretta finalità turistica. I Comuni, inoltre, dovranno comunque contribuire in maniera aggiuntiva, sulla base di quanto previsto dalla Legge 30 luglio 2010, n.122, alle azioni di marketing e alla promozione di eventi nei territori ricadenti nelle Destination Management Company». Federturismo Abruzzo è contraria alla sua introduzione, perché? «Si tratta di una tassa che grava fortemente sull’offerta turistica e contrasta con l’assoluta necessità di recupero di competitività di un settore che rappresenta più del 10% del PIL nazionale e che nella nostra Regione ha un’incidenza diretta pari al 15%, considerando il valore aggiunto dell’indotto. Se a questo si
aggiunge una Legge Finanziaria, che non prevede alcuna risorsa a favore del settore, e uno svantaggio fiscale rilevante rispetto ai paesi concorrenti, la situazione risulta ancora più grave». Quali attori del sistema turistico regionale sarebbero i primi danneggiati da questa nuova imposta? «Nell’attuale congiuntura economica negativa tutti: imprenditoria turistica, clienti e consumatori. È per questo che da sempre Federturismo Abruzzo segue con estrema preoccupazione le problematiche connesse alla sua applicazione ed esprime massima contrarietà». Su quali passi state ragionando per evitarne l’applicazione? «L’Associazione intende preservare il
carattere che meglio contraddistingue il turismo abruzzese: l’ospitalità, oggi rinomata e apprezzata a livello nazionale e internazionale. Così pur di mantenere un sistema di offerta turistica appetibile e competitivo e soprattutto pur di non applicare un’imposta che “infastidisce” il turista e che contrasta con questo spirito di accoglienza, gli albergatori sarebbero disposti ad autotassarsi per devolvere quanto dovuto ai Comuni. Intendiamo limitare ogni possibile distorsione nell’attuazione da parte dei Comuni di un regolamento che rischia di compromettere fortemente l’impegno e gli investimenti degli imprenditori turistici e della Regione Abruzzo per lo sviluppo di una politica turistica capace di rilanciare il turismo nella nostra Regione»
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LA PROPOSTA DI FEDERTURISMO ABRUZZO PERIODO DI APPLICAZIONE I comuni turistici dovranno prevedere l’applicazione della tassa di soggiorno solo per 4 settimane, quelle che fanno i numeri delle presenze turistiche abruzzesi, in modo da non intaccare le offerte fortemente concorrenziali dei periodi di bassa/media stagione. Nello specifico per le aree montane il periodo di applicazione dell’imposta riguarderà due settimane del mese di dicembre (la settimana di Natale e quella di Capodanno) e due settimane del mese di agosto (II˚ e III˚ settimana); per le località marine, invece, quattro settimane del mese di agosto. DETERMINAZIONE DELL’IMPOSTA L’imposta avrà il valore di 1 euro e sarà applicata a partire dai 18 anni. La struttura ricettiva provvederà direttamente al versamento dell’imposta al Comune di appartenenza secondo modalità e scadenze da concordare. INTERVENTI TURISTICI DA FINANZIARE I proventi della tassa di soggiorno, unitamente alla contribuzione aggiuntiva dei Comuni di riferimento, dovranno essere interamente devoluti dal Comune alle Destination Management Company per le azioni di marketing e la promozione di eventi del territorio, come la realizzazione di un cartellone annuale di eventi del territorio, evitando la frammentazione delle competenze e l’assenza di coordinamento tra gli enti preposti alla promozione che finora ha prodotto sprechi, confusione dei messaggi e duplicazioni.
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in primo piano » di Isabella Marianacci
Una nuova
Italia
è possibile È quanto hanno dichiarato i giovani imprenditori durante il consueto convegno di Confindustria che si tiene a Capri. Quest’anno, per la prima volta, gli industriali guidati da Jacopo Morelli, hanno deciso di non invitare al dibattito i politici…
“A
lziamo il volume, diamo voce al futuro” è questo il leitmotiv del ventiseiesimo convegno nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria che si è svolto come di consueto, nella lussuosa cornice del Quisisana a Capri. Ridurre tasse e contributi da erogare per lo start-up di nuove realtà imprenditoriali, introdurre un sistema fiscale che incentivi i giovani ad investire in nuove imprese, rimuovere vincoli, restrizioni e segmentazioni nel mercato del lavoro, rimodulare il Welfare in base a variabili economico-demografiche, promuovere istruzione e formazione per valorizzare le eccellenze, inibendo così il fenomeno della fuga dei cervelli all’estero. Queste le priorità sull’agenda degli under 40 stilata in occasione del tradizionale incontro caprese, nato per riflettere, discutere ed individuare il faro- guida che rilanci competitività, crescita ed occupazione nel Belpaese, ancora nel mare in tempesta del panorama economico mondiale, in balia delle onde di una crisi finanziaria dalla difficile soluzione. La vera novità dell’appuntamento di Capri 2011, quella che ha suscitato clamore, è stata l’assenza di politici sul palco né di maggioranza Il presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria Jacopo Morelli
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Speciale Capri 2011
né di opposizione. «Scelta maturata alla luce delle zero risposte alle nostre proposte rivolte al Governo durante l’appuntamento di Santa Margherita Ligure- ha spiegato il presidente nazionale Jacopo Morelli. «Non siamo contro la politica, anzi ne vogliamo una forte che passi dal dire al fare», così Morelli sfata ogni ipotetica propensione antipolitica, stimolando piuttosto un’attenta riflessione, preludio di scelte e riforme pragmatiche e risolutive che diano nuove prospettive e speranze ai giovani di costruire un futuro migliore. «Bisogna invertire la rotta per tornare ad essere grandi», questo lo spirito giusto per affrontare la sfida di raddoppiare il Pil nazionale nell’arco di un ventennio, meta «ambiziosa, ma raggiungibile, liberando investimenti, incrementando l’export e stimolando la competitività», per il leader Morelli. Momento clou della prima giornata di lavori è stato il messaggio che il Presidente Giorgio Napolitano ha rivolto al movimento dei Giovani Confindustriali. “Occorre realizzare- ha scritto il Capo dello Stato -una forte coesione d’intenti in ordine ad obiettivi condivisi, superando con coraggio e senso di responsabilità comune anche sentimenti di sfiducia che si possono affacciare. I temi posti al centro del convegno sollecitano riflessioni attente sulle prospettive di sviluppo del nostro paese nell’attuale difficile situazione economico-finanziaria. Fra i principi fondanti del Manifesto dei G.I spicca l’equità generazionale, dovere responsabile di preservare l’inestimabile valore di un’eredità culturale del passato, di difendere il patrimonio ambientale usufruendo di fonti energetiche alternative e di trasmettere competenze e ricchezza, piuttosto che debiti, a chi si troverà a fronteggiare il mondo e le sue insidiose sfide dopo di noi, con risorse e strumenti che noi stessi gli forniamo. Far sì che l’Italia punti sui suoi giovani, valorizzando l’enorme miniera di risorse intellettuali e professionali che rappresentano, significa ovviare al cruciale problema della sottoutilizzazione della forza giovane ed aderire alla forma mentis per cui: “senza nuove possibilità di occupazione e di vita dignitosa per i giovani, senza nuove opportunità di affermazione sociale, la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti, per l’Italia: ed è in scacco la democrazia”, come sostiene Napolitano. “È una sfida che la politica deve raccogliere e vincere senza tentennamenti, le giovani generazioni hanno potenzialità in grado di rilanciare tutto il sistema italiano”. Nei due dibattiti, moderati dal giornalista Antonello Piroso, si sono alternati illustri personaggi provenienti dal mondo economico, bancario, accademico, culturale, musicale che hanno riportato la propria esperienza
Un momento del convegno
Due immagini del gruppo di Confindustria Chieti
lavorativa e di vita. A chiudere i lavori una Emma Marcegaglia battagliera più che mai, orgogliosa e mossa da uno slancio idealistico. Da abile condottiera esorta la truppa degli under 40 a rimanere coesa, coerente con i propri ideali, in sintesi a non demordere: «Dobbiamo rimanere fedeli ai nostri valori, -ha dichiarato la presidente senior- alle nostre battaglie continuando a sognare un’Italia diversa da quella che sperimentiamo oggi. Un paese che torni a crescere. Per farlo non dobbiamo rassegnarci, bisogna continuare a fare reddito, a creare occupazione e favorire la coesione sociale per aumentare la fiducia nei fatti concreti e costruire la speranza di un futuro migliore». Infine, una nota di orgoglio rivolta ai giovani imprenditori per aver riscoperto in pochi mesi “valori, battaglie e passioni che hanno reso il movimento essenziale e vitale”, dando voce, nuova linfa ed energia al Sistema -Paese Italia, con l’auspicio che presto torni ad essere la “start-up nation” dei suoi tempi aurei
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in primo piano » di Eleonora Lopes
«I giovani industriali abruzzesi alzino
il volume»
I
ndignati no, ma desiderosi di azioni concrete per uscire presto dalla crisi si. È così che si sentono i giovani imprenditori riuniti a Capri per il meeting di Confindustria. Dalle loro voci traspaiono l’impegno del lavoro quotidiano e la richiesta di maggiore flessibilità. Sono d’accordo sul fatto che l’attuale situazione si possa migliorare, con il lavoro di tutti. E allora, questo volume va alzato e va alzato ora, facendo subito qualcosa di concreto: occorrono coraggio e determinazione, bisogna dare un forte segnale alla politica partendo proprio dai giovani, ma da quelli in gamba, ce ne sono tanti, (non dai “figli di papà“ incapaci che spesso distruggono l’azienda che la propria famiglia con tanto sacrificio è riuscita ad realizzare) che la mattina si alzano prestissimo, corrono su e giù per l’Italia cercando di mantenere e di far crescere, in tempi difficilissimi, l’azienda che hanno ereditato o che hanno fatto nascere. Queste ed altre tematiche, sono state trattate durante il consueto incontro che i giovani imprenditori abruzzesi organizzano con la stampa locale. La conferenza
Alcuni scatti della conferenza stampa del gruppo Abruzzo
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si è svolta presso la stessa location dello scorso anno, nel salone di una villa che alcuni giovani abruzzesi abitualmente affittano per stare insieme. Presenti al dibattito del Gruppo Abruzzo sempre più numeroso, il presidente regionale Mauro Barnabei e i quattro presidente provinciali. Tra gli ospiti di quest’anno c’erano: Paolo Gatti, assessore regionale al Lavoro, Rodolfo De Laurentiis, consigliere d’amministrazione Rai, Fabio Spinosa Pingue, presidente Confindustria L’Aquila e Salvatore Di Paolo, presidente Confindustria Teramo. «Le problematiche nazionali –ha affermato Barnabei aprendo il dibattito- discusse durante il convegno, sono le stesse delle nostre regioni e l’Abruzzo purtroppo non è da meno, anzi. I tanto citati Fondi Fas da poco sbloccati, devono essere concentrati su aree di intervento come internazionalizzazione, innovazione e ricerca». «Per noi aquilani sperimentare l’esclusione –ha dichiarato Alessandra Rossi presidente dei GI Confindustria L’Aquila– dei politici nei dibattiti, così come deciso nella convention nazionale, non fa molto effetto perché la buona politica per noi è assente da tanto di
Speciale Capri 2011
I giovani industriali al termine del convegno
quel tempo che abbiamo smesso di farci conto». Per Luca Verdecchia, presidente Gi Confindustria Teramo, «Per essere competitivi, bisogna puntare tutto sulla formazione e sulle opportunità che offrono, attraverso importanti bandi, gli enti come Fondimpresa». «Coraggio e determinazione sono le caratteristiche -secondo Riccardo D’Alessandro presidente dei GI di Chieti,- che non devono mancare alle nuove generazioni che spesso si rassegnano di fronte alla difficoltà che si incontrano». Tornando al discorso dei fondi, Alessandro Addari, presidente dei GI di Confindustria Pescara (che quest’anno ha esordito al convegno di Capri anche nelle vesti di direttore della rivista Qualeimpresa) ha dichiarato: «I Fas sono un’opportunità importantissima per le imprese abruzzesi, ma è fondamentale che le risorse vengano indirizzate in maniera mirata». «È certamente vero che il debito pubblico ci assale - ha dichiarato Salvatore Di Paolo rivolgendosi ai ragazzi ma non deve essere un alibi per il disimpegno». È troppa la politica inutile per gli industriali. Ma solo L’Aquila proprio qui a Capri decide di passare subito ai fatti. E lo fa insieme a Teramo con un annuncio impor-
tante fatto da Fabio Spinosa Pingue: «Tanto per prendere le distanze da questo continuo chiacchierare contro la cattiva politica che è diventato solo un rumore di sottofondo, abbiamo definito con Confindustria Teramo, proprio qui a Capri, di modificare il Codice etico in una direzione inequivocabile: qualunque associato ricopra un incarico di vertice in Confindustria non potrà candidarsi per alcun partito politico nei tre anni successivi». All’annuncio di Spinosa, non tutti i giovani sono apparsi favorevoli, anzi piuttosto contrari. Poi è stata la volta di Gatti, unico politico presente: «È necessaria, e deve partire da qui, una ristrutturazione culturale della nostra regione puntando tutte le risorse sui giovani e sulle donne». A chiudere i lavori, è stato De Laurentiis che ha tracciato lo stato attuale della nostra regione con diversi riferimenti all’Aquila. «A mio avviso, l’Aquila sarà la cartina di tornasole del nostro Abruzzo, se da qui non parte la crescita economica vuol dire che il Governo ha fallito. Alla base di questa crescita, deve esserci il merito, se mancano competenza e professionalità non si può creare sviluppo»
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in copertina » di Eleonora Lopes
GELCO
I GRANDI NUMERI DELLA DOLCEZZA
L’azienda di Castelnuovo Vomano rappresenta un’eccellenza in Italia, sia per la produzione di caramelle gommose e di liquirizia estrusa che per la gestione moderna e all’avanguardia che il direttore generale Salvatore Di Paolo gli ha conferito in questi 30 anni…
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» foto di Pietro Ferrante
Salvatore Di Paolo procuratore e direttore generale di Gelco
B
Basta arrivare ai cancelli per essere inebriati da profumi gustosi e invitanti. Poi quando si entra in produzione, sembra di vivere una scena di quei film americani dove non solo i bambini, ma anche gli adulti rimangono incantati a guardare coloratissime caramelle che sono ovunque. Parliamo della Gelco, la più grande azienda italiana per produzione di caramelle gommose e liquirizia estrusa. Ma ripercorriamo la sua storia. La Gelco srl, muove i primi passi, nella produzione di gommose, nella metà degli anni 70 con il nome di LIF SUD. Nel 1977 a causa di problemi finanziari il sito produttivo è costretto alla chiusura. Ma solo tre anni dopo, nel 1980, grazie allo spirito imprenditoriale di un’industriale del settore dolciario l’azienda rinasce con l’attuale nome di Gelco. Nell’autunno del 1981 Salvatore Di Paolo viene chiamato a gestire le sorti della Gelco e così dopo la riattivazione degli impianti e poco più di una dozzina di dipendenti, nel gennaio del 1982 parte ufficialmente la produzione con una linea di colaggio e una di estrusione (oggi sono 9 le linee). Di Paolo diventa procuratore e direttore generale e la sua gestione fa incassare all’azienda teramana un susseguirsi di successi. Il 1987 segna una tappa fondamentale nella vita della Gelco perché viene rilevata dal Gruppo Perfetti di Lainate, l’attuale Perfetti Van Melle Group, azienda multinazionale leader nel settore della confectionery, divenendo così l’unica fabbrica italiana del gruppo che produce liquirizie estruse e gelatine in un’amplissima varietà di formati e proposte. Con il nuovo assetto proprietario,
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in copertina
l’azienda vive un processo innovativo attraverso l’ammodernamento degli impianti, il potenziamento dell’organizzazione commerciale, il lancio di nuovi prodotti, si assiste così ad una sostanziale crescita numerica del personale dipendente tale che nel 1998 viene raddoppiata la capacità produttiva aziendale con il primo ampliamento del sito. La presenza della Gelco sul mercato nazionale passa attraverso la struttura commerciale della sua Parent Company,
la Perfetti Van Melle, la quale copre in Italia una quota pari al 50% del mercato delle caramelle (per un fatturato, in questo comparto, nel 2010 di 200 milioni di euro) di cui una parte cospicua viene prodotta nello stabilimento di Castelnuovo Vomano. I prodotti realizzati dalla Gelco sono Goleador, Fruittella (questo brand in particolare è caratterizzato dall’assenza di aromi e coloranti artificiali), Lupo Alberto, Cola Xplosion, Cherry Xplosion ecc. Sul territorio italiano, i prodotti, vengono distribuiti attraverso una rete di 48 agenzie che presidiano sia la grande distribuzione che il canale impulso (Ingrosso Bar-Tabacchi). Le attività di export, oggi rappresentano circa il 20-25% del fatturato e si rivolgono prioritariamente al mercato Europeo, in particolare l’area dell’Est Europa, senza tralasciare altri mercati internazionali. Infatti, le caramelle prodotte in Gelco, sono vendute negli Stati Uniti, in Brasile, Medio Oriente, Nord-Sud Africa ed Asia, sia tramite contatti diretti con distributori e grossisti di questi paesi, sia grazie a società estere del gruppo Perfetti Van Melle che acquistano e distribuiscono le gommose e liquirizie. La crescente cooperazione con le cosiddette “sister companies”, fa registrare un continuo aumento della quota di mercato del comparto export, anche grazie all’apertura di progetti di vendita specifici e all’utilizzo di brand del gruppo quali Chupa Chups e Fruittella.
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L’azienda, grazie al secondo importante ampliamento del sito produttivo, realizzato nel 2006, ha realizzato uno stabilimento di 4600 metri quadrati per un totale di superficie coperta di 18000 metri quadrati, che ha comportato nel 2009, per esigenze di ottimizzazione delle lavorazioni e di efficienze produttive, il trasferimento di parte dell’impianto produttivo della Perfetti ubicato in Lombardia presso la sede di Castelnuovo Vomano. Questi fattori hanno comportato sia un considerevole aumento occupazionale, sia nuove produzioni relative a brand come Golia, Golia Bianca, Menta Fredda e Morositas. I successi ottenuti sono merito dell’eccellente gestione di Salvatore Di Paolo, manager capace e concreto, il quale a sua volta è affiancato da un management qualificato composto, tra gli altri, da: il direttore tecnico dello stabilimento ing. Massimiliano Bolognesi, il direttore tecnologico Roberto Bergogni e la responsabile amministrazione Lucia Roscioli. Obiettivo della Gelco è quello di offrire sempre standard di qualità elevati, sia in termini di prodotto che di servizi. Per raggiungere questo risultato l’azienda si avvale: di un siste-
Alcuni processi di produzione delle liquirizie
ma di gestione qualità certificato ISO 9001:2008, di un sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001: 2004, accreditamento EMAS e certificazioni agli standard BRC e IFS; di un sistema di autocontrollo con metodica HACCP al fine di garantire un elevato standard di igiene e sicurezza dei prodotti alimentari; di un’attività di ricerca che consente di offrire una gamma di prodotti costantemente ampia e diversificata; di un team di produzione competente, dinamico e fortemente motivato, rivolto a soddisfare le aspettative di mercato e di un sistema di formazione di tutte le risorse umane impiegate al fine di promuoverne sia le conoscenze che le competenze. Oggi la Gelco rappresenta un colosso per la produzione delle caramelle gommose e degli estrusi alla liquirizia con quasi 300 dipendenti e un fatturato annuo che la colloca in una posizione di tutto rispetto, sia sul mercato nazionale che internazionale.
Una riunione della Gelco La logistica
Il processo di confezionamento
Il laboratorio di ricerca
Il direttore tecnico dello stabilimento ing. Massimiliano Bolognesi La mensa aziendale
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in copertina
a tu per tu con Salvatore Di Paolo Presidente Di Paolo, quest’azienda che cresce di anno in anno, rappresenta un’eccellenza in Abruzzo... Con quali strumenti si raggiungono questi risultati? «Sono davvero orgoglioso di guidare la Gelco, avevo solo 30 anni quando ho ricevuto questo incarico, siamo praticamente cresciuti insieme. È un’azienda che mi ha dato sempre tante soddisfazioni per questo ringrazio tutti i collaboratori e anche il Gruppo Perfetti con cui ho sempre lavorato in sinergia e in perfetta autonomia. Non è un caso che la Gelco ha comunque mantenuto una ragione sociale autonoma. In tutti questi anni ho cercato di rafforzare le mie competenze manageriali attraverso un costante aggiornamento in tutti gli ambiti di questa attività lavorativa, con particolare attenzione alle normative di settore quali ad esempio la sicurezza sui luoghi di lavoro, l’antinfortunistica, il controllo
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qualità, la sicurezza alimentare e l’ambiente. Fin dall’inizio abbiamo offerto standard di qualità elevati, sia in termini di prodotto che di servizi e questo grazie ad un team di produzione competente e fortemente motivato a soddisfare le aspettative di mercato. Applicando tutto questo, sono arrivati i risultati…». Per il territorio teramano la Gelco è sempre stata un’azienda di riferimento… «L’impresa non deve perseguire il solo fine di produrre reddito, ma ha anche il compito di creare un valore ambientale e sociale. Infatti, abbiamo sempre posto molta attenzione al territorio sostenendo la collettività locale attraverso varie attività tra cui interventi a sostegno del mondo dell’infanzia, interlocutore naturale della nostra ragion d’essere, delle componenti svantaggiate della società, di istituzioni religiose, dello sport. Le ricadute occupazionali sono state notevoli per l’economia del territorio
e rappresentano un segnale inverso e controcorrente rispetto all’andamento generale del mercato del lavoro segnato dalla crisi. Abbiamo sempre operato in sinergia con il Comune di Castellalto tant’è che lo scorso anno mi hanno anche nominato cittadino onorario ed io ho voluto condividere questo onore con tutti coloro che hanno lavorato e lavorano nella Gelco». Quanto contano per la Gelco Ricerca e Innovazione? «Sono fondamentali, e non è una frase fatta. Oggi la ricerca e l’innovazione rappresentano il vero motore per sviluppo e competitività, sia riguardo al prodotto che ai processi. Da qualche anno la scelta aziendale, circa l’ingredientistica utilizzata nei prodotti, è quella, ove possibile, di sostituire tutti i coloranti artificiali con coloranti naturali e concentrati vegetali. La Gelco infatti, è dotata da anni di un laboratorio dove facciamo ricerca sui nostri
prodotti. Attualmente c’è in atto un progetto molto importante con una casa farmaceutica canadese per la produzione di caramelle che oltre ad essere gustose, apportino anche benefici alla salute. Nella nostra produzione sono già presenti prodotti con principi attivi, vitamine, sali minerali, collagene o propoli, ma questa volta vogliamo spingerci oltre per posizionarci sui banconi delle farmacie. La realizzazione di questa nuova linea di prodotti ci renderebbe ancora più competitivi ed ovviamente accrescerebbe gli utili». Cosa occorre per gestire così bene un’azienda di 300 dipendenti? «La fiducia e il rispetto nei confronti dei miei collaboratori, per me sono alla base di una gestione seria di qualsiasi azienda. Io rivolgo costantemente la mia attenzione al singolo lavoratore, riconoscendogli la centralità, il valore e il potenziale che questi opera nella dinamica aziendale, an-
che mediante un sistema di crescita professionale che ha comportato la creazione di nuovi ruoli, funzioni e strutture. Anche per questo la Gelco vanta ottime relazioni industriali, nella convinzione che solo attraverso il confronto e una serena dialettica si possano raggiungere risultati importanti, intese siglate nel rispetto delle diverse posizioni, ma sempre perseguendo come fine ultimo la soddisfazione del lavoratore, e quindi implicitamente il “bene” dell’azienda. Ci tengo a dire che in 30 anni di vita i dipendenti di quest’azienda non hanno mai fatto un minuto di cassa d’integrazione e non hanno mai fatto uno sciopero. Un altro strumento fondamentale è la formazione del personale, che coinvolgendo ogni singolo lavoratore in relazione alle proprie competenze, porta certamente benefici all’azienda». Lei da quasi due anni è diventato presidente di Confindustria Teramo e del Polo
agroalimentare “Agire”. Che situazione si trovano ad affrontare gli industriali della Provincia di Teramo? «Si, è un impegno oneroso in cui però credo fortemente. Sono diventato presidente di Confindustria Teramo in un momento economico difficilissimo, ma questo non deve costituire un alibi, anzi. Gli strumenti per combattere questa crisi sono investimento e innovazione. La Gelco mi ha insegnato che il prodotto di alta qualità trova sempre il suo spazio nel mercato. Un’altro aspetto importante forse più culturale che economico, è che tutti devono capire che da questa situazione si esce solo se si è uniti e se si accantonano i campanilismi e le appartenenze politiche. Tutti gli attori coinvolti: politici, banche, università, sindacati e imprese devono andare verso un’unica direzione: la crescita dell’Abruzzo, e il Polo agroalimentare “Agire” a mio avviso ne è un esempio concreto»
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SALVATORE DI PAOLO UN SIGNORE DI PRESIDENTE di Nicola Di Giovannantonio, direttore Confindustria Teramo
Salvatore Di Paolo, già dirigente dell’Associazione dal 2000, è stato nominato nel 2005 vice presidente ed eletto alla presidenza di Confindustria Teramo in occasione del rinnovo delle cariche sociali del 2009. Dovendo presentare in una parola il presidente, potrei definirlo un vero lord inglese, persona concreta, competente, elegante e molto sensibile ai rapporti umani. Le qualità manageriali del presidente Di Paolo sono scritte negli annali della Gelco, azienda del Gruppo Perfetti Van Melle, che ha preso quasi per mano nel 1981 portandola, da un organico di una dozzina di addetti, ai 300 attuali, seguendo, in questi anni, tutte le varie fasi di sviluppo. Di Paolo ha raggiunto risultati importanti ed invidiabili, tanto che la Gelco rappresenta, sia per la proprietà che per le maestranze, un sicuro punto di riferimento. Se mi chiedessero di raccontare la storia di questa azienda, non potrei che raccontare episodi positivi, relazioni industriali improntate alla massima correttezza, collaborazione e trasparenza. Una cosa che mi ha sempre colpito è anche la serenità che Di Paolo trasmette ai suoi collaboratori, la stessa serenità che trasmette all’interno dell’Associazione. Toni pacati, signorili, educati, ma ricchi di fermezza e di grande competenza professionale. Del resto, quando un manager riesce a raggiungere certi obiettivi, a confermarli negli anni successivi e, soprattutto, anche a superarli, significa una sola cosa: la squadra - dalla difesa all’attacco - gioca in un’unica direzione, mettendoci entusiasmo, impegno e passione. Ad essere pignoli, se difetto si può chiamare, forse un piccolo difetto ce l’ha. È troppo riservato, ma personalmente credo che questo possa essere un pregio da difendere gelosamente.
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incarichi&carriere
FILIPPO LUCCI ELETTO PRESIDENTE NAZIONALE DEI CORECOM
Il presidente del Corecom Abruzzo, Filippo Lucci, è presidente nazionale dei Corecom. La
nomina è arrivata dopo le dimissioni rassegnate da Francesco Soro, presidente nazionale del Lazio che è andato a ricoprire la presidenza della Commissione dell’Autority delle Poste. Lucci ha avuto 16 preferenze su 21. Per la prima volta l’Abruzzo guida il coordinamento nazionale dei Corecom, con Lucci che rimarrà in carica 18 mesi. Un giovane che a soli 31 anni è anche il più giovane dei presidenti in carica per questo ruolo.
KIWANIS CLUB “PESCARA ATERNUM”: PRESIDENTE GIANNI CANTATORE
Il Kiwanis Club “ Pescara Aternum”, con sede presso l’hotel Carlton di Pescara, ha ricevuto la
Charter dal Governatore pro tempore il 9 aprile 2011. Da tale data al 30 settembre 2011 c’è stata una fase preparatoria che ha ceduto il passo alla vera attività il 1°ottobre 2011, con la cerimonia del passaggio della Campana dal presidente transeunte, Ettore Pellechia, a Gianni Cantatore, primo presidente effettivo. La sua squadra è composta da: Ariberto Di Felice, vicepresidente; Vincenzo De Lauretis, segretario; Luciano Sestri, tesoriere e i consiglieri Antonio Graziosi e Michele Lepore. Per Cantatore: « la nostra organizzazione perseguirà lo scopo primario del club internazionale (nato in Usa nel 1914 e diffuso in tutto il mondo), la tutela dell’infanzia; inoltre si dedicherà al miglioramento della vita della comunità, senza dimenticare gli anziani e i bambini».
DANIELA MASCIOLI ALLA GUIDA DELL’ADMO REGIONE ABRUZZO ONLUS
Si è insediato il nuovo consiglio direttivo dell’Associazione Donatori Midollo Osseo (Admo)
Regione Abruzzo Onlus. È presieduto dall’avvocato Daniela Mascioli, mentre il dottor Franco Papola, presidente uscente, assume il ruolo di vicepresidente e viene riconfermata tesoriera Maria Iannaccone. Il Consiglio direttivo è composto da: Annamaria Albertini, Emidio Castelfranato, Vincenzo D’Arcangelo, Paola De Angelis, Paolo Di Bartolomeo, Mauro Di Cola, Giuseppe Fioritoni, Giorgio Pastore, Gina Ruzzi. L’Admo Abruzzo è sorta nel 1991 grazie ad alcuni volontari e fa parte, unitamente alle altre Admo regionali, di Admo Federazione Italiana. Per diventare donatori, in Abruzzo sono circa 5.400, basta rivolgersi ad una struttura ospedaliera e avere, preferibilmente, tra 18-40 anni. La donazione è anonima, volontaria e non retribuita.
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incarichi&carriere
CHRISTIAN GRAZIANI SEGRETARIO NAZIONALE DELL’UNIONE GIOVANI DOTTORI COMMERCIALISTI
Il commercialista teramano Christian Graziani, già coordinatore regionale Abruzzo e prima
ancora presidente dell’Unione locale di Teramo, è il nuovo segretario nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Graziani è stato eletto a Parma tra i 15 componenti della Giunta nazionale che guiderà l’Associazione per i prossimi tre anni. « Ringrazio il presidente e l’intera Giunta Nazionale per la fiducia accordata – ha detto Graziani – considero la mia nomina un riconoscimento anche al buon lavoro svolto dalle cinque Unioni abruzzesi (Avezzano, Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo). Sarò attento al mio Abruzzo dove si terrà il 50° Congresso Nazionale, dal 29 al 31 marzo 2012 a L’Aquila». L’Unione è presieduta dalla commercialista fiorentina Eleonora Di Vona.
RICCARDO SAVELLA CONSIGLIERE NAZIONALE FEDERMODA
A Salerno, nell’ambito del rinnovo del Consiglio nazionale di Federmoda Confcommercio - la
più rappresentativa organizzazione del settore Abbigliamento e Moda, che associa in Italia 30.000 imprese - è stato eletto Riccardo Savella, presidente di Federmoda Provincia dell’Aquila. «È la prima volta che un nostro rappresentante conquista un seggio nell’ambito del Consiglio nazionale. Esprimo le più vive felicitazioni al neo eletto, ma anche all’intero settore della moda della nostra Provincia». Ha commentato il presidente Provinciale di Confcommercio Roberto Donatelli. Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore provinciale Confcommercio Celso Cioni.
CARLO ROSSI È IL NUOVO DIRETTORE PROVINCIALE CONFESERCENTI L’AQUILA
Carlo Rossi, 41 anni, laureato in Economia e commercio, è stato nominato direttore provin-
ciale di Confesercenti L’Aquila. La nomina è avvenuta nel corso della seduta della Presidenza dell’associazione presieduta da Alfredo Pagliaro, che rappresenta oltre duemila pmi del commercio, l’artigianato, il turismo e i servizi. Rossi, già coordinatore della Cooperativa Artigiana di Garanzia “Provincia dell’Aquila” (oggi Cooperativa Artigiana di Garanzia “Regione Abruzzo”) e per 10 anni sindaco di San Vincenzo Valle Roveto, ha una lunga esperienza nel campo dell’associazionismo d’impresa. È stato presidente del Gal Marsica e attualmente è membro del cda del Gal Gran Sasso Velino.
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storie&persone » di Eleonora Lopes
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a sua vita si divide tra la Cooperativa Il Bosso dove fa il consulente turistico ambientale e la sua professione da attore. Un’agenda fittissima di impegni quella di Paolo Setta che lo porta a viaggiare di continuo e a vivere tra Roma e Bussi. La sua carriera da attore nasce quasi per caso nel 1999 quando viene scelto per il film “La guerra degli Antò” ambientato in Abruzzo. Paolo che faceva già teatro scopre di avere talento e così si mette a studiare recitazione a Roma. I risultati arrivano quasi subito e il giovane attore viene scelto per diversi ruoli in film e in fiction televisive, tra le più recenti c’è “Don Matteo 8” che lo ha visto impegnato come protagonista di episodio, e “Tutti Pazzi per amore 3” con il personaggio di Fabrizio Valentini, simpatico ragazzo balbuziente. Il Bosso invece ha tutt’altra storia. Oltre al cinema, Paolo Setta, ha sempre avuto la passione per la natura, l’aria aperta e un legame forte con il fiume Tirino, così nel 2004 entra nella Cooperativa Il Bosso nella quale oggi ricopre il ruolo di direttore del settore turismo.
Cooperativa il Bosso Nata nel 1999, IL BOSSO è una cooperativa che opera nel Comune di Bussi sul Tirino, nel settore dell’ambiente e del turismo attraverso la collaborazione con enti, associazioni e scuole. Ed è del rapporto con le scuole che IL BOSSO ha fatto il suo cavallo di battaglia, tant’è che da diversi anni organizza, in collaborazione con albergatori locali e tour operator nazionali, viaggi d’istruzione per le scuole di tutta Italia con l’obiettivo di far conoscere ed apprezzare le bellezze naturalistiche ed artistiche della nostro Abruzzo. Nella Cooperativa operano diverse figure professionali tese a fornire servizi come escursioni in canoa sul fiume Tirino, mountain bike e biowatching all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e della Majella, inoltre vengono organizzati Week-End con Il Lupo presso il Centro Visite del Lupo. Ma oltre alle scuole, IL BOSSO collabora anche con le Università, attraverso l’organizzazione di seminari e stage formativi per gli studenti, con Regioni, Province, Comuni e Consorzi organizzando campagne informative e di sensibilizzazione per i cittadini su raccolta differenziata, risparmio idrico, energie rinnovabili, turismo sostenibile. Le collaborazioni si estendono anche al mondo delle imprese, organizzando corsi di formazione per i dipendenti su certificazioni ambientali e buone pratiche per lo sviluppo sostenibile. A tal proposito la nascita della nuova Società Cooperativa IL BOSSO FORMAZIONE è da attribuire alla volontà di potenziare l’attività di formazione ambientale attraverso l’organizzazione e la gestione di corsi rivolti a studenti universitari, imprenditori e PA. Attualmente all’interno della Cooperativa operano 9 soci e nel periodo primaverile ed estivo vi sono circa 20 collaboratori qualificati.
le parole di Paolo Setta «Nella mia vita sento sempre il desiderio di migliorarmi e di accrescere la percezione e la successiva consapevolezza di costruire il meglio per me e per chi vive e condivide con me i diversi ambiti di vita quotidiana: la soddisfazione degli altri è il mio premio migliore!»
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«Fare turismo significa pianificare, organizzare e promuovere un territorio in tutte le sue peculiarità e potenzialità. È totalmente assente un dialogo tra le realtà pubbliche ed i soggetti privati che si ritrovano soli a competere con situazioni territoriali in netto vantaggio. È necessario un sincero quanto proficuo confronto tra teste pensanti, che rimetta al centro “l’interesse oggettivo” e non più esclusivamente quello soggettivo!»
Curioso, dinamico, ironico e diretto, Paolo Setta nasce nella sua amata Bussi sul Tirino 31 anni fa. Adora il nuoto, il kayak, l’escursionismo e il ciclismo, tutti sport da praticare all’aria aperta. Ovviamente ama anche il cinema, e non è un caso che il suo film preferito “Il nome della rosa” sia stato girato proprio nella sua terra a cui è legatissimo. Nonostante gli impegni e la vita frenetica che gli lasciano pochissimo spazio per sé, Paolo che tiene molto alla sua formazione professionale, nel 2009 riesce anche a laurearsi alla triennale di Economia Ambientale all’Università d’Annunzio di Pescara. «Dividersi tra due professioni –ci spiega Paolo Setta- così diverse non è facile, il segreto è senza dubbio la passione. Mi piace definirmi un “mestierante” e non chiedetemi di scegliere uno dei due lavori, perché non potrei mai farlo. Quello che mi gratifica di più
Paolo Setta di queste due vite così distanti, è incontrare ogni volta persone diverse che mi arricchiscono interiormente».
«In Abruzzo abbiamo reali e pesanti problematiche di organizzazione sociale, politica ed economica. Migliaia di giovani, dopo una brillante carriera studentesca si ritrovano a fare le valigie e cercare concrete prospettive di vita professionali in altre regioni e sempre più in altre nazioni, questo è un triste fenomeno di emigrazione intellettuale che certifica una costante involuzione della nostra regione».
» foto concessa da Paolo Setta
«Il cinema, così come il teatro, e così come l’arte in generale, sono linfa vitale per un Paese come l’Italia che custodisce un patrimonio culturale e paesaggistico ed un DNA virtuoso. La Puglia, il Piemonte così come la Toscana ci insegnano che attraverso l’arte ed anche e nello specifico attraverso il cinema si può strutturare una vera e propria operazione di marketing turistico del territorio, il nostro Abruzzo deve ancora studiare bene cos’è e come funziona una fondamentale quanto urgente Film Commision!».
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storie&persone » di Jenny Viant Gómez
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na giovane donna con il sole negli occhi. Sarebbe scontato e riduttivo descrivere Vanessa facendo riferimento solo alla sua esuberante chioma. Lei è spigliata, una vera manager di 31 anni, vicepresidente e amministratore delegato della C.T. Point S.p.A di Rapino, in provincia di Chieti. Azienda leader di mercato a livello europeo nella produzione di filati ritorti e trecciati ad alta tenacità in polyestere e nylon. Ha ereditato il pragmatismo e il piacere della sfida da papà Angelosante, fondatore e presidente dell’azienda. Vanessa è molto impegnata nella crescita professionale attraverso lo studio, il lavoro e il confronto con altre realtà produttive. Viaggi e moda sono due delle grandi passioni.
C.T. Point S.p.A. È un’azienda abruzzese che si fa valere a livello mondiale; punto di riferimento nella produzione di filati trecciati, ritorti e monofilamenti ad alta tenacità in poliestere e nylon per calzature, pelletteria di lusso, arredamento e settori tecnici. Fondata nel 1986 da Angelosante Elisii, un self made man la cui fortuna sembrava compromessa dopo un grave incidente in gioventù. Invece dopo l’infortunio diventa tecnico di orologeria con un corso Inail di rieducazione professionale e tempo dopo si avvicina al mondo dei filati producendo cinturini per gli orologi Winchester. Successivamente fonda la C.T. Point S.p.A in cui oggi, su circa 36.000 mq, si sviluppano un centro direzionale, due linee produttive principali e i magazzini di materie prime e di prodotto finito; mentre a Guardiagrele c’è il reparto tintoria nell’originario nucleo aziendale. Altri quattro depositi sono dislocati nei pressi di alcuni dei distretti produttivi italiani più importanti: Barletta, Verona, Montebelluna e Borgomanero. La C.T. Point S.p.A possiede le principali certificazioni di qualità, dal 1994 ha bilanci certificati dalla Reconta Ernst&Young e movimenta complessivamente oltre 700 tonnellate annue di filati (divisi tra 300 mila articoli e più di 200 colori). L’azienda fa parte del Polo di innovazione tessile “Moda Inn”.
le parole di Vanesse Elisii «Apprezzo la sincerità. Non mi piace chi quando parla evita di guardarmi negli occhi. Detesto la slealtà, l’arroganza e chi si sente nel diritto di assumere atteggiamenti di superiorità solo perché ricopre un determinato ruolo»
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«Quando viaggio per lavoro mi ritaglio sempre uno spazio per scoprire la cultura del paese che mi ospita. Conoscere altri contesti è un arricchimento interiore. Posso dire di vedere le cose in chiave cosmopolita»
Vanessa Elisii È nata il 16 agosto del 1980. Ha un bel curriculum dal quale per brevità estrapoliamo la laurea in Economia Aziendale presso l’Università di Bologna; il prestigioso master Executive Mba presso la Escp Europe, con sede in varie capitali europee; il Business English Certificate conseguito a Londra dopo un lungo soggiorno e le esperienze a contatto con realtà imprenditoriali sparse per il mondo, dove ha imparato le best practices. Quando è arrivata in azienda ha reimpostato il rapporto tra vertice e staff potenziando la collaborazione; inoltre ha voluto conoscere personalmente i principali clienti italiani ed esteri. È membro del direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Chieti, esperienza che le consente di sentire il polso della realtà produttiva locale. Nel poco tempo libero dedica spazio all’introspezione, curare l’anima le dà grinta e serenità per dedicarsi alla sua passione maggiore: la C.T Point S.p.A, di cui inizia ad occuparsi anche la sorella Jessica. Per Vanessa non vale la solita frase: «ogni riccio un capriccio». Caso mai: «ogni riccio, una sfida».
«Non so che utilità abbia al fine di questa intervista, ma nella mia vita ha molto peso la crescita spirituale. Sono religiosa. Ho scoperto un percorso di fede che mi fa capire quali sono i veri valori»
» foto di Michele Camiscia
«Vorrei vedere la mia azienda sempre in crescita. Il mio sogno professionale è riuscire ad apportare qualità e creatività, in Italia e nel mondo»
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storie&persone » di Eleonora Lopes
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uando la passione diventa lavoro. È ciò che è accaduto a Carlo Pasquini, giovane imprenditore frentano con esperienze professionali sia in Italia che all’estero che circa un anno fa, spinto dall’amore per il viaggio ha fondato la Seed Travel srl. Ma facciamo un passo indietro. Dopo tre anni vissuti a Londra, dove lavorava come analista finanziario per una multinazionale, Carlo decide di tornare nel suo Abruzzo per intraprendere l’attività imprenditoriale riportando l’esperienza e le competenze acquisite in questa nuova avventura. Nasce così la Seed Travel che oggi opera come tour operator on-line specializzato nel comparto della neve con il marchio peaceloveskiing.com. Il modello di business che l’azienda sta implementando, intende appagare le richieste di un mercato turistico sempre più complesso e competitivo, cercando di soddisfare le esigenze dei clienti e lasciando loro la massima libertà di scelta. «I principali investimenti –ci racconta Carlo- che l’azienda sta sostenendo, sono gli strumenti informatici che ci permettono di sviluppare la nostra idea. Ci stiamo avvalendo di fornitori nord Europei con importanti esperienze nel settore».
Seed Travel Srl La Seed Travel nasce nel 2011 dal sodalizio tra il giovane imprenditore abruzzese Carlo Pasquini e la holding Bitre srl, società leader in Business outsourching e IT solutions. La Seed opera come tour operator on-line specializzato nel comparto della neve con il marchio peaceloveskiing. com. La mission della giovane azienda è inserirsi nel mercato dell’e-commerce turistico con segmenti di riferimento in Italia e in Europa. Gli studi del settore ed il trend del mercato dell’e-commerce turistico hanno convinto questa dinamica società della bontà dell’idea e delle potenzialità di questo settore. L’intenzione è quella di riportare il modello peaceloveskiing.com anche per il prodotto turistico “Abruzzo”. A tal proposito, la Seed ha recentemente presentato domanda di finanziamento alla Regione Abruzzo confidando nel sostegno dell’Ente per le giovani e innovative attività imprenditoriali. I clienti della Seed hanno la possibilità di scegliere i servizi e le soluzioni di viaggio che più si addicono alle loro necessità. Infatti, tramite soluzioni di dynamic packaging i clienti non sono vincolati in alcun modo nella scelta dei servizi e possono scegliere solo quello che desiderano, avvalendosi anche della consulenza telefonica di esperti. Peaceloveskiing.com è strutturato per offrire diversi criteri di ricerca attraverso i quali rendere la navigazione più agevole. Gli obiettivi dell’azienda sono quelli di ampliare sempre di più il numero delle destinazioni e dei servizi offerti uscendo dai confini nazionali.
le parole di Carlo Pasquini «Ho sempre desiderato avviare una mia attività. Mi sento fortunato oggi ad avere la mia chance e spero di riuscire a continuare su questa strada. Ricordo ancora quando, durante il master in Moneta e Finanza che frequentai, il docente di Corporate Finance, parlando dei programmi per il futuro, mi disse: “Carlo ti vedo bene come imprenditore”. Spero riuscirò a potergli mandare una mail un giorno e dirgli “Professore la sua analisi era giusta”».
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«Il mio sogno rimane quello di fare il giro del mondo in barca a vela. Amo il mare e la sua imponenza. Mi piace viaggiare e scoprire nuove culture e nuovi paesi. Uno dei momenti che più apprezzo di un viaggio è il rientro, quando ti rendi conto che in fondo è stato soprattutto una scoperta di te stesso».
Nato a Lanciano 32 anni fa Carlo Pasquini è un ragazzo che ama viaggiare, stare con la gente ed è sempre in cerca di nuove avventure. Dopo la laurea in Economia Politica, indirizzo finanziario, all’Università di Pescara e un Master in Finanza Quantitativa all’Università di Brescia, inizia le sua prima vera esperienza lavorativa nella Sixty Group di Chieti Scalo. E’ un ottimo lavoro e a Carlo piace, ma spinto dalla voglia di ampliare le sue competenze, decide di abbandonare il colosso teatino per volare a Londra ed imparare l’inglese. Frequenta corsi di inglese e dopo pochi mesi lo assumono nella multinazionale HH Associates – Head Office - Print Management Company. Negli anni fa carriera come analista finanziario, ma dentro di lui è sempre più forte il desiderio di creare una società tutta sua. «Londra è stata una fantastica esperienza –ci racconta il giovane imprenditore- che mi ha dato tantissimo e mi ha aperto porte che continuerò a lasciare aperte. Ma ad un certo punto mi sono trovato davanti ad un bivio, provare ad esaudire un mio sogno o continuare con un lavoro, che si mi piaceva e gratificava, ma non mi riempiva completamente. La scelta dell’Abruzzo è in parte romantica, in parte concreta. Romantica perché non voglio essere un
Carlo Pasquini cervello in fuga, ma voglio contribuire alla causa Abruzzo, e concreta per la necessità di tagliare i costi e impiegare tutte le risorse nella mia nuova attività». E così nel 2010 Pasquini decide di tornare a Lanciano e un anno dopo diventa fondatore e amministratore delegato di Seed Travel. Carlo è quello che si potrebbe definire, per dirla alla Ennio Flaiano, “un sognatore con i piedi per terra” e questo anche per merito della disciplina che gli ha trasmesso lo sport. E’ stato infatti giocatore professionista di pallavolo, Campionati nazionali di B1/B2, sport che pratica ancora oggi con passione.
«Sono sempre stato uno sportivo e amante della competizione. Ho giocato a pallavolo a livello agonistico dai tempi del liceo. È una vera passione che mi ha aiutato a tirare fuori il meglio di me e a comprendere il significato dei termini “sacrificio” e “gioco di squadra”».
» foto di Vincenzo Sulpizio
«Londra è una città che mi ha insegnato molto. Non è stato facile lasciare il mio lavoro e una città che mi dava tanto per seguire un mio desiderio in un momento incerto come questo, ma ogni giorno mi ripeto che bisogna avere coraggio e credere nelle proprie idee. Ringrazio la mia famiglia e la mia ragazza per il loro sostegno e chi concretamente mi aiuta nella realizzazione del progetto, in particolare il mio amico e consulente Piero Capestrano della CONSULENTI D’IMPRESA di Pescara e la KABUTO WEB SOLUTIONS del mio amico Guido Medugno».
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grandi storie » di Alessio Pelusi
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iù che essere la storia di un imprenditore questa è la storia del suo prodotto più famoso: la vespa. Il più celebre scooter al mondo che ha visto sviluppare il suo prototipo e la sua produzione in serie negli stabilimenti della Piaggio a Biella. Ricordiamo soltanto che la Piaggio venne fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio e da suo padre a Sestri Ponente e si occupò all’inizio di arredamento navale e in seguito di produzioni metalmeccaniche e ferroviarie. La Vespa è quindi indiscutibilmente il più famoso motori-
tero corpo dell’autista in mezzo alle intemperie e al vento. In più c’erano un paio di soluzioni tecniche veramente efficaci, come la posizione della motorizzazione, che permetteva una trasmissione diretta, vale a dire senza catena ed un “esoscheletro” in metallo. Questa ultima accortezza progettuale copriva completamente il motore e le parti meccaniche, al fine di ottenere un doppio risultato: maggiore protezione per il motore e dal motore per il conducente, che poteva finalmente vestire come meglio credeva. La Vespa ha avuto numerose motorizzazioni e
LA VESPA: UN MITO INTRAMONTABILE
Quando un prodotto cannibalizza il suo creatore diventando un cult. Storia della Vespa no del pianeta, senza dubbio il più riconoscibile, anche col passare degli anni. Venne brevettata il 23 aprile del 1946, su progetto dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio. Sembra che il nome, almeno da quanto riportato anche su “Wikipedia”, sia nato da un’esclamazione di Enrico Piaggio che disse: “Sembra una vespa!”, immagine suggeritagli dal suono del motore e dalle forme. Lo scooter in questione ebbe subito un grande successo di vendite, i primi 2.500 esemplari furono venduti quasi tutti nello stesso anno di produzione. Appena l’anno dopo ne furono distribuiti più di diecimila modelli. Non costava poco, aveva un prezzo di 68.000 lire, pari a diversi stipendi di un lavoratore medio. Prima della celeberrima 500 della FIAT, dunque, la Vespa diede il via alla motorizzazione di massa in Italia. Fu uno dei più grandi fenomeni dell’industria nel proprio settore. Un’invenzione tanto geniale quanto semplice ed efficace. Innanzitutto, creò e riempì uno spazio sul mercato che prima non c’era, infatti: non costava come un’auto e non era scomoda come la classica moto con il serbatoio fra le gambe e l’in-
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modelli differenti, pur restando sempre inconfondibile. Attualmente, c’è una “disputa” tra coloro che sostengono la Classica Vespa con il cambio manuale e il motore a due tempi e quelli che nel rispetto della natura e per comodità, la prediligono senza cambio e meno inquinante. Dopo un periodo in cui, fra varie rivisitazioni, l’aveva spuntata la “nuova Vespa”, nel 2010 viene presentata al Salone Internazionale del Motociclo di Milano (EICMA) la Vespa PX 150. La nuova nata è praticamente identica a quella degli anni ottanta, ciò ha sancito il ritorno della classica Vespa due tempi a quattro marce. La Vespa, poi, si presta benissimo alla personalizzazione, cioè alle modifiche che i più fantasiosi, fra i suoi proprietari, desiderano apportarvi. Magari con verniciature particolari o l’aggiunta di pezzi e cromature. Da sessant’anni, insomma, questo scooter fa incetta di fun in tutto il mondo e ancora oggi vengono aperti dei Fun Club e vengono organizzati dei raduni in ogni parte del Globo. La Vespa è stata e rimane un esempio eccellente del design e delle capacità ingegneristiche del nostro Paese
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fisco » di Luigi Carunchio
Tenore di vita dei contribuenti e lotta all’evasione Si possono calcolare per mezzo del Redditometro 2011, un software utilizzato dall’Agenzia delle Entrate, che attraverso diversi indici di ricchezza riconducibili al contribuente, calcola un reddito presunto
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el quadro degli interventi volti al contrasto dell’evasione fiscale, l’Amministrazione Finanziaria ha provveduto a ridisegnare il cosiddetto “redditometro”, ossia quello strumento attraverso il quale l’Amministrazione Finanziaria può rettificare il reddito dichiarato dai contribuenti qualora quest’ultimo risultasse incoerente con il tenore di vita desumibile da una serie di indicatori della capacità contributiva. Con le modifiche contenute nella “Manovra correttiva 2010” il Legislatore ha introdotto importanti novità relative sia agli indicatori economici di riferimento che al meccanismo di funzionamento del redditometro. Infatti, per adeguarsi al mutato contesto socio-economico è stato innanzitutto definito un nuovo panel costituito da oltre cento voci di spesa, suddivi-
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fisco
se in sette macro-categorie, che comprendono non solo i tradizionali “beni di lusso”, ma spese relative ad ogni ambito della nostra vita quotidiana: si va dall’abbonamento alla pay-tv alle spese per asili nido, dai viaggi e soggiorni benessere ai contributi previdenziali, dalle spese per l’abitazione alle donazioni a favore delle ONLUS, solo per citarne alcune. Queste spese confluiranno in una complessa funzione statistica che, tenendo conto anche della composizione del nucleo familiare e dell’area geografica di riferimento, stimerà il reddito del contribuente. Altra importante novità riguarda il trattamento delle spese per incrementi patrimoniali poiché è stata eliminata la presunzione secondo la quale tali spese si consideravano, salvo prova contraria, sostenute con il reddito conseguito nell’anno in cui erano state effettuate e nei quattro precedenti. In altri termini, il nuovo redditometro determinerà il reddito presunto dell’anno di imposta nel quale tali spese sono state effettivamente sostenute tenendo conto del loro intero ammontare, salvo prova contraria. Si registra anche un ampliamento della platea di contribuenti potenzialmente interessati a seguito dell’abbassamento dal 25 al 20% della cosiddetta clausola di garanzia, cioè lo scostamento minimo tra reddito presunto ed accertabile al di sotto del quale non è possibile procedere alla determinazione sintetica del reddito. Inoltre, sarà sufficiente il verificarsi dello scostamento anche per un singolo anno d’imposta essendo stata eliminata la previsione che richiedeva il verificarsi della fattispecie per almeno due periodi d’imposta, anche non successivi. Al verificarsi dello scostamento tra reddito dichiarato e presunto, l’Amministrazione Finanziaria è tenuta, a
differenza della precedente regolamentazione, ad invitare il contribuente a comparire (anche tramite rappresentante) per fornire documenti ed informazioni utili al fine dell’indagine e, successivamente, ad avviare il procedimento di accertamento con adesione. Poiché il redditometro si applica alle sole persone fisiche, non è per sua natura idoneo ad individuare alcune Poiché il redditometro forme di evasione si applica alle sole quali, ad esempio, l’intestazione di beni persone fisiche, non è a società che poi li per sua natura idoneo concedono in uso ai ad individuare alcune soci o familiari (cd. “società di comoforme di evasione do”). Il Legislatore quali, ad esempio, è quindi intervenul’intestazione di beni to aumentando del 10,5% l’aliquota Ires a società che poi per le società di coli concedono in uso modo ed introducenai soci o familiari do una serie di misure atte a scoraggiare il ricorso a schermi societari fittizi; è stabilita, infatti, l’indeducibilità del costo dei beni dati in uso ai soci ed è altresì prevista la comunicazione dei dati degli utilizzatori di tali beni al fine di sottoporli a sistematici controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Infine, è stata introdotta una nuova categoria di “redditi diversi” data dalla differenza tra valore normale e corrispettivo annuo pagato per l’utilizzo dei beni allo scopo di poter tassare tale differenza direttamente in capo ai soci
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ict » di Antonio Teti
Real Life Inception: dalla fantasia alla realtà Potrebbe sembrare la trama di un film successivo a quello prodotto dal regista Christopher Nolan nel 2010, ma questo è proprio uno di quei casi in cui “la realtà supera la fantasia”…
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n soldato cerca di addormentarsi nel suo letto. È nervoso, stanco e particolarmente agitato. Come d’incanto si ritrova immerso in un sogno che ha molto del reale. È perplesso perché è un sogno che ha ben poco a che fare con la fantasia. Lui è un veterano di guerra, ma nonostante siano trascorsi molti mesi dal suo rientro in patria, non ha ancora ritrovato la tranquillità di un tempo e probabilmente egli teme che non accadrà mai più. È scosso, teso, si sveglia di colpo e la sensazione è quella di aver subito un incubo. Si alza dal letto e inizia a brancolare nel buio indossando i suoi occhiali 3-D. E tutto scuro intorno a lui, ma attraverso i suoi occhiali lui vede uno scenario completamente diverso: ci sono i suoi ex compagni di squadra, volti di “fratelli di battaglia”, si fida di loro e loro di lui. Si tranquillizza perché con loro ha condiviso ogni cosa: la paura, il terrore, il rischio di morire, le sofferenze, ma anche gioie e momenti di serenità. Con loro si sente più disteso, più sicuro e certamente più forte. La vicinanza dei suoi compagni gli trasmette una forza che lo pone in grado di affrontare qualsiasi difficoltà e quindi anche l’oscurità della notte. Ora si sente più
tranquillo, più rilassato, e le paure ed i brutti ricordi cominciano a svanire. Il battito cardiaco rallenta, la pressione sanguigna diminuisce. Solo ora può togliere gli occhiali per guardarsi intorno. È a casa sua, nella sua stanza, e non ha più paura… L’ex soldato ha rivissuto questa scena più volte, a partire da quando era ospite del laboratorio militare del Naval Hospital Bremerton di Washington. Ma la situazione è migliorata molto da quando i suoi “commilitoni virtuali” sono accanto a lui e lo aiutano nella battaglia contro il nemico peggiore del veterano di guerra: i brutti ricordi. Potrebbe essere un’ottima sceneggiatura per un film, magari proprio il seguito del film “Injection” di Christopher Nolan, magistralmente interpretato da un sempre più valente Leonardo Di Caprio, ma questo è proprio il caso in cui la realtà supera la fantasia. Il più convinto assertore di quest’ultima affermazione è l’esercito statunitense, che ha varato un progetto specifico dal nome “Power Dreaming” (il potere di sognare). La sede prescelta per le sperimentazioni è il Naval Hospital Bremerton di Washington, un ospedale della marina militare statunitense in cui vengono ospitate le truppe affette da traumi postbellici
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di diverso tipo e sottoposte a speciali trattamenti psicologici che mirano ad eliminare o a ridurre tutte le manifestazioni psicofisiche riconducibili a questa patologia (incubi, stress, tensione permanente, alterazione della percezione della realtà, amnesie, incontrollabilità, modificazioni comportamentali brusche e repentine). In tal senso il progetto Power Dreaming si pone l’obiettivo di riuscirci attraverso un dispositivo tecnologico in grado di produrre sogni digitali opportunamente personalizzati in funzione delle esperienze e delle caratteristiche psichiche del soggetto in cura, e che vengono iniettati in un mondo virtuale in cui il soggetto può ritrovare la serenità e la tranquillità di cui ha bisogno. Mezzo milione di dollari è lo stanziamento iniziale erogato dal Dipartimento della Difesa statunitense, ma un portavoce dell’ospedale militare sembra molto fiducioso sul fatto che il progetto possa ottenere ulteriori e più corposi finanziamenti nel giro di pochi mesi. Va anche sottolineato che Power Dreaming si trova ancora nella fase iniziale, e che per la sperimentazione su vasta scala bisognerà attendere il 2012. L’idea di finanziare un progetto di questo tipo ha ben solide motivazioni. Il 50% dei veterani di guerra statunitensi è affetta da PTSD (Post Traumatic Stress Disorder) e buona parte di loro ha riferito di avere incubi notturni e che lo stress accumulato durante la notte incide notevolmente sul comportamento e sulle attività quotidiane del giorno successivo. I vertici militari americani hanno assicurato la disponibilità ai ricercatori impegnati nel progetto, per l’utilizzo di pacchetti di reduci che possano collaborare alla realizzazione di un sistema capace di generare “immagini personalizzate per il risanamento psichico”, utili per la costruzione di sogni terapeutici. Tecnicamente il sistema si basa sull’utilizzo di speciali occhiali 3-D (tridimensionali) che si interfacciano con sistemi informatici (computer) a cui viene affidato il compito di generare immagini e scenari. In funzione
dell’esperienza individuale di ogni soldato, viene preparato un pacchetto emotivo personalizzato (software) che agendo sul sistema nervoso centrale, possa agire da sistema normalizzante delle funzioni psicofisiche del soggetto analizzato. Nelle sedute di test di personalizzazione, vengono analizzate le risposte comportamentali del reduce soprattutto per quanto riguarda le immagini trasmesse dal dispositivo, ed in funzione di esse si procede con il miglioramento della struttura dei sogni tranquillizzanti. Il lavoro dei ricercatori è finalizzato al perfezionamento dell’impatto e degli delle immagini neurologiche trasmesse. Power Dreaming rappresenta un passo gigantesco nella biofeedback therapy (teoria del feedbak biologico), terapia a cui vengono sottoposte tutte le persone affette da PTSD, e che insiste sulla trasmissione all’individuo, dei suoi livelli di stress psicofisico e di come possa combatterli efficacemente. Uno dei tipici esempi di questa terapia, si basa sull’acquisizione delle tecniche di rilassamento e concentrazione. Il problema sostanziale del progetto è quello della fase di apprendimento del soldato. L’obiettivo è quello di consentire al militare di imparare a creare gli scenari utilizzando il suo sistema nervoso parasimpatico. Non è certo un obiettivo facile da conseguire e gli ostacoli non sono pochi, come ad esempio l’eterno ed immancabile problema della sicurezza dei dati che verrebbero memorizzati nei computer. I sogni, le paure, le ansie, i ricordi, le immagini, gli scenari, e tutto il container emotivo di un individuo sarebbe memorizzato all’interno di un sistema informatico centrale. Ma controllato come? Da chi e soprattutto per quali utilizzi? Tra i tanti ipotizzabili, questo è lo scenario che inquieta maggiormente i sostenitori della privacy e dei diritti civili, e sembra che ne siano preoccupati perfino i militari, che avrebbero richiesto la gestione ed il controllo dei sistemi informatici...
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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro
Verso una società
di ibrividui?
L’incrocio tra umano e non-umano potrebbe rappresentare la nuova categoria sociologica del XXI secolo, proviamo a scoprire come…
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ossiamo ancora parlare di supremazia del vivente umano rispetto agli altri viventi nonumani? Se seguissimo la visione umanistica classica - dando retta a Pico della Mirandola - dovremmo ritenere l’uomo “apice della catena evolutiva”, unico animale consapevole della propria incompletezza che tenta di colmare mediante costrutti simbolici. Se, invece, abbracciassimo la via post-umanistica, dovremmo demolire il mito dell’uomo unico e puro, sostenendo che
egli sia sempre pronto a “ibridarsi” con le tecnologie che inventa, l’ambiente in cui vive e gli altri viventi non-umani. Sottopongo all’attenzione del lettore e dello studioso questo dilemma, sottolineando il fatto che nonostante le scienze sociali abbiano compreso e condiviso i fondamenti del paradigma della “complessità”, difficilmente abbandonino il sentiero della classificazione riduzionistica basata sulla contrapposizione binaria dei concetti. Forse dovrebbero soccombere le contrapposizioni identità/alterità, stabilità/muta-
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creatività&innova ione
mento, natura/cultura. L’uomo stabilisce una relazione con tutto ciò che gli è estraneo: cose, animali, artefatti. I rapporti di mutua ibridazione tra uomo, tecnica e ambiente di riferimento sono stati spesso ignorati, in virtù di una visione antropocentrica che vuole a tutti i costi mettere in condizioni di superiorità questo essere pensante, adducendo come giustificazione il fatto che egli sia l’unico essere ad aver coscienza del suo pensiero e del suo essere nel mondo. Tuttavia, da certi punti di vista, si potrebbe dissentire sull’unicità umana della “cognizione-coscienza”: esistono vari stadi del comprendersi e dell’esserci, alcuni dei quali non appartenenti in via esclusiva al genere umano. Difendere lo statuto ontologico particolare dell’uomo risulta una forzatura, non soltanto in virtù delle recenti rivelazioni in campo biotecnologico, ma anche a partire dalle prospettive filosofiche del secondo novecento che hanno intrapreso la via, senza ritorno, del superamento dell’antropocentrismo e dell’abolizione del mito separatista tra natura e cultura (sentiero avviato da Nietzsche e proseguito da Foucault e Derrida1). Lo studioso di scienze biologiche Marchesini afferma: «L’umano non è un frutto puro, costruito per emanazione o per complementazione, ma un sistema attraversato da contaminazioni2». L’identità è, in questo senso, né struttura né flusso, ma struttura fluente. Creatività, cura, abilità comunicativa, senso di appartenenza, orientamento, amore, difesa del territorio, ricorso alle abitudini, memoria, senso del gruppo, senso della gerarchia, sono presenti anche in altri mammiferi e non è escluso che anche le piante siano dotate di alcune delle suddette attribuzioni, così come è sicuro che un minerale come l’acqua sia dotato di memoria3. Allora le vecchie categorie che separavano l’uomo da tutto il resto non sono più sufficienti a mantenere alta la barriera: la relazione tra umano e non-umano diventa più fluida, muovendosi all’interno di un sistema circolare di reciprocità figura/sfondo. Non di individuo, ma di Ibrividuo bisognerebbe parlare, arrivati a questo punto del discorso. L’Ibrividuo potrebbe rappresentare la nuova categoria sociologica del XXI secolo: l’essere vivente umano in grado di incrociarsi efficacemente con l’altro da sé, non soltanto umano. Questo neologismo (ibrividuo, ossia individuo ibridato) è stato coniato dal sottoscritto per ribadire che ogni uomo è un individuo disposto a ibridarsi con il resto: ciò che
la tastiera del computer ha già alterato il nostro rapporto mente-parola-mano rispetto al rapporto precedentemente instaurato dalla penna
cambia da individuo a individuo è, semplicemente, il grado di ibridazione. L’uomo incontra il fuoco e scopre la cottura della carne, perdendo i denti aguzzi, mentre il suo apparato digerente subisce modificazioni. L’uomo realizza vestiti diventando più esposto ai cambiamenti degli agenti climatici. L’uomo incontra la ruota e cambia il suo rapporto con il tempo e lo spazio. L’uomo inventa e interagisce con l’aspirina e si affranca da alcune patologie. Qualsiasi relazione prima o poi “altera”, “adultera”, “incrementa” o “decrementa”, “sfuma” o “arricchisce di ambiguità” le possibilità di coloro che hanno scelto la relazione. La realtà è coacervo di impurità. Tutto ciò che in essa funziona smentisce sistematicamente teorie, modelli e astrazione. L’uomo, nella vita di tutti i giorni, asseconda la materia, ibridandosi con le sue possibilità e nei limiti del possibile. La scrittura è già una tecnologia del sé; la tastiera del computer ha già alterato il nostro rapporto mente-parola-mano rispetto al rapporto precedentemente instaurato dalla penna. Qualsiasi tecnologia sembra avere lo stesso comportamento di un virus: è in grado di penetrare nel vivente e di riorganizzarlo o almeno di modificare alcune modalità auto-organizzative. L’uomo è sempre stato un ibrividuo, ma forse ne sta prendendo coscienza solo adesso
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1. Si vedano in proposito: L. H. Martin, H. Gutman, P. H. Hutton (a cura di), Un seminario con Michel Foucault. Tecnologie del sé, Bollati Boringhieri, Torino, 1992 e J. Derrida, L’animale che dunque sono, Jaca Book, Milano, 2006. 2. R. Marchesini, op. cit., 2009, p. 77. 3. C’è comunque un problema di linguaggio quando si cerca di trasportare proprietà appartenenti all’uomo (e da lui definite) verso altri sistemi.
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norme&leggi » di Filippo Paolini
Processo civile a tre riti È appena entrata in vigore la semplificazione dei riti del processo civile, i vecchi 33 riti si ridurranno a tre
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o scorso 6 ottobre è entrata in vigore la così detta semplificazione dei riti del processo civile (D.Lgs. n.150/2011), approdo travagliato della legge delega n. 69/2009. Di cosa si tratta? Un tentativo di razionalizzare i procedimenti giudiziari civili, riducendoli nel numero e semplificando i modelli, con lo scopo evidente di facilitare e snellire lo svolgersi della giustizia civile, sterilizzando la possibilità di cavilli e “trappole” meramente formali.
Da oggi in poi, i diversi riti speciali saranno ricondotti a tre modelli “standard” del processo civile: 1) il rito del lavoro; 2) il processo sommario di cognizione; 3) il processo ordinario di cognizione. Sono sette i procedimenti che saranno regolati dal rito del lavoro, che teoricamente dovrebbe garantire rapidità e concentrazione delle varie fasi del processo e precisamente: i procedimenti di opposizione ad ordinanza d’ingiunzione; i procedimenti di opposizione al verbale di accertamento di violazione del codice
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norme&leggi
della strada; i procedimenti di opposizione a sanzione amministrativa in materia di stupefacenti; i procedimenti in materia di opposizione ai provvedimenti di recupero di aiuti di Stato; i procedimenti in materia di applicazione delle disposizioni del codice in materia di protezione dei dati personali; le controversie agrarie; i procedimenti di impugnazione dei provvedimenti in materia di registro dei protesti. Grande spazio viene poi riservato al processo sommario di cognizione, rito introdotto da qualche anno e finora poco utilizzato, che garantisce una fase istruttoria piuttosto semplificata; sono ben sedici i procedimenti trattati con questo rito e, tra questi, i più rilevanti sono: le opposizioni ai decreti di pagamento delle spese di giustizia; alcuni procedimenti in materia di immigrazione, alcuni procedimenti in materia di eleggibilità, i procedimenti in materia di riparazione a seguito di illecita diffusione del contenuto di intercettazioni telefoniche, le opposizioni ai provvedimenti in materia di riabilitazione del debitore protestato. Solo cinque procedimenti vanno a finire nel “calderone” del processo ordinario di cognizione, ossia lo schema processuale classico, quello più “pesante” e lungo. Non a caso vi troviamo il procedimento in materia di opposizione alla procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato e degli altri enti pubblici, le cause in materia di opposizione alla stima nelle espropriazioni per pubblica utilità, quelle in materia di liquidazione degli usi civici, le controversie in materia di attuazione di sentenze e
provvedimenti stranieri di giurisdizione volontaria e in materia di rettificazione di attribuzione di sesso. Tutti gli altri procedimenti che potremmo definire speciali quali ad esempio le procedure concorsuali, i contenziosi sulla proprietà intellettuale, i procedimenti previsti dallo statuto dei lavoratori (ad esempio la condotta antisindacale), i procedimenti previsti dal codice del consumo, rimangono volutamente al di fuori di tale riforma e mantengono inalterato il loro rito. Esaminato, così, in maniera piuttosto sommaria, questo ennesimo intervento sul processo civile, viene spontaneamente da chiedersi se tutto ciò servirà veramente, cioè se migliorerà il servizio giustizia per i cittadini e per le imprese. Ebbene, premesso che tutto ciò che tende a razionalizzare quel mastodontico mondo delle leggi e delle procedure va accolto positivamente, è nei fatti che tale riforma avrà un effetto pratico per l’utente finale quasi nullo. Le notorie patologie del processo civile sono tali da non poter essere curate con dei palliativi, sicuramente utili in una fase successiva, ma allo stato non in grado di scalfire arretrati e lentezze accumulate negli anni. Risorse e professionalità nuove sono l’unica via di uscita: l’introduzione massiccia della telematica e delle nuove tecnologie ed il coraggio di investire sulla qualità del lavoro di tutti gli operatori del diritto costituiscono il presupposto necessario per ogni semplificazione del processo civile
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ricerca&innova ione » di Luciano Fratocchi
Occupazione femminile: quanto conta scegliere bene il percorso formativo? A questa domanda possono rispondere, in parte, i dati sulle donne che si laureano in Ingegneria gestionale presso l’Università di L’Aquila
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ei giorni scorsi, l’Osservatorio sull’imprenditoria femminile curato dall’Ufficio studi di Confartigianato ha reso pubblici i risultati di una ricerca sull’occupazione femminile a livello nazionale ed europeo tra il II trimestre del 2008 ed il II trimestre 2011. Analizzando i dati relativi a 271 regioni europee, l’Abruzzo risulta drammaticamente posizionato al 253 posto, pur rimanendo la migliore delle regioni del Mezzogiorno d’Italia. A livello provinciale, il dato sull’inattività femminile oscilla tra il 53,8% della provincia di Chieti ed il 48,2% di quella di L’Aquila. Ovviamente sul tema sono stati da anni scritti fiumi di parole che hanno cercato di evidenziare le motivazioni economiche, sociali, culturali, politiche (nel senso di politica a favore delle famiglie), ecc. Non è mio obiettivo quello di entrare nel dibattito, ma solo di proporre delle riflessioni sulla base di alcuni dati che sono emersi in un recente convegno tenutosi in occasione del decennale dell’istituzione del corso di laurea in Ingegneria gestionale dell’Università di L’Aquila. In questa occasione, sono stati
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ricerca&innova ione
presentati i dati sulla collocazione professionale di 161 dei 164 laureati che hanno conseguito il titolo di Laureato magistrale in Ingegneria gestionale tra il 2 Dicembre 2005 (prima sessione di laurea per i laureati dell’allora specialistica) ed il 20 Maggio 2011 (data dell’ultima sessione di laurea dell’anno accademico 2010-11). Il primo dato che balza immediatamente agli occhi è il sostanziale equilibrio tra i due generi, essendo 72 le donne laureate e 74 gli uomini. Ancor più interessante appare il fatto che le donne abbiano trovato un’occupazione – più o meno stabile, ovvero ricompresa tra il tirocinio formativo post-laurea ed il contratto di lavoro a tempo indeterminato. Più precisamente, si evidenzia che: a) già prima della laurea lavorava il 20,3% delle donne (uomini 19%); b) entro i primi 3 mesi dalla laurea il 63,5% (dato cumulato) delle laureate rispetto al 46,1% dei laureati; c) entro 6 mesi 81,1% per i laureati di sesso femminile e 76,3% per quelli di sesso maschile; d) solo il dato relativo alla posizione occupazionale dopo 12 mesi dalla laurea vedeva un leggerissimo vantaggio dei laureati maschi rispetto alle colleghe (92,1% vs 91,9%). Le evidenze in parola dimostrano che il corso di laurea ha dato “pari opportunità” ai due sessi, ovvero ha ben performato in termini di occupabilità sia per le donne che per gli uomini. Altrettanto interessante appare il dato relativo al macrosettore in cui attualmente operano i due generi: a fronte di un’equivalente peso del comparto manifatturiero (51,4% per entrambi i generi), quello dei servizi risulta leggermente più attraente per le donne (45,8% vs 41,9%). Infine, il settore del commercio ha attratto solo uomini (4,1%), mentre la Pubblica amministrazione solo donne (1,4%). A livello di settore del comparto manifatturiero, si nota che i due settori top recruiter per le donne sono stati il metal-
meccanico (21,6% contro il 18,4% degli uomini) ed il farmaceutico (21,6% contro il 13,2% degli uomini). Con riferimento al comparto dei servizi, si evidenzia il forte appeal della consulenza (21,2% del totale), dell’energia (18,2%) e dell’ICT (12,1%). In questo scenario di sostanziale parità di opportunità tra i due sessi, due dati sembrano richiedere un’attenzione specifica. Il primo è relativo alle dinamiche lavorative, ovvero alle variazioni di tipo di azienda che nel tempo pongono in essere i laureati in funzione del genere di appartenenza. Con riferimento al settore della consulenza, si nota infatti, che – nell’arco di tempo considerato (2005 -2011) rispetto al 9,6% di donne che erano inizialmente approdate alla consulenza solo il 5,6% vi permane ancora (i rispettivi valori per gli uomini sono 13,2% e 12,2%). Non sembra difficile vedere in questo dato una ricerca di maggiore “stabilità logistica”, ovvero di “mettere le radici” da qualche parte rispetto al vivere con “la valigia sempre in mano” tipico di gran parte delle aziende di consulenza. Il secondo dato che fa pensare è relativo alle funzioni in cui si decide di operare; in tal senso appare molto significativo che quasi tutte le fuoriuscite dal mondo della consulenza siano approdate in aziende manifatturiere e di servizi con mansioni di tipo gestionale (Amministrazione, Marketing, Organizzazione) mentre quelle interessate all’area delle operation (Supply chain, Produzione) sono leggermente scese, pur rimanendo oltre la metà del totale. Viene quindi da chiedersi se l’inoccupazione del gentil sesso non dipenda anche – e sottolineo anche - dal fatto che talvolta si preferiscano lauree meno coerenti con le esigenze del mercato. Il corso di laurea in Ingegneria gestionale di L’Aquila dimostra chiaramente che allieve valide hanno sostanzialmente le stesse opportunità sul mercato del lavoro dei loro colleghi maschi. E non nascondo che alcuni direttori del personale mi confessano che non raramente sono anche migliori
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» di Giorgio De Marzi
Una Policy Aziendale per lo sviluppo delle competenze È la nuova iniziativa di Confindustria Abruzzo che punta a sviluppare nelle aziende quella forza innovatrice che le rende capaci di operare in modo collaborativo all’interno delle Università abruzzesi
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l legame tra sviluppo economico e capacità d’innovare è stato ampiamente dimostrato, in teoria ed in pratica, dalla letteratura specializzata e dallo sviluppo che hanno avuto nell’ultimo decennio paesi come l’India e la Cina. La Comunità Europea analizza la “Capacità d’Innovare” espressa dalle provicie europee utilizzando indicatori aggregati in tre principali categorie: due in ingresso al processo d’innovazione (Enablers e Firm Activity) ed uno in uscita (Output). Tra i fattori abilitanti (Enablers) abbiamo le risorse umane ed un sistema di Università aperto, d’eccellenza e capace di attrarre sia i giovani che le imprese; tra i risultati (Output) troviamo gli indicatori di sviluppo economico. Questo a sottolinare il forte legame tra lo sviluppo economico che andiamo affannosamente ricercando, e le risorse umane; in particolare quei giovani laureati formati all’interno delle Università abruzzesi. I giovani diventano risorse che le imprese avvedute non si lasciano sfuggire. Nell’articolo del prof. Luciano Fratocchi, pubblicato su questa rivista nel mese di Ottobre, sono stati presentati i dati relativi ad un campione di 161 giovani ingegneri gestionali, di cui oltre il 70% con voto di laurea superiore a 109/110. Giustamente le imprese avvedute non se li sono lasciati sfuggire e, ad un anno dalla laurea, più del 90% era già impegnato nella sua prima forma d’occupazione.
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Innovation Union Scoreboard Indicators (1 febbrai 2011)
Tuttavia i dati presentati dal prof. Fratocchi indicano che solo il 45% è rimasto in Abruzzo, e che più del 60% dei neo ingegneri è stato “catturato” dalle grandi imprese. Per sfruttare l’opportunità data dalla formazione di questo capitale umano prodotto dalle Università presenti nella nostra regione, dobbiamo invertire le percentuali tra chi esce dall’Abruzzo e chi ci rimane a lavorare a fare impresa. Sbirciando tra i dati elaborati da Abruzzo Lavoro, scopriamo che nella nostra regione sono solo 15 le industrie con più di 500 dipendenti, mentre, se si guarda anche alle piccole imprese con più di 11 dipendenti, il numero di industrie sale a 1839, per un totale di 83.000 dipendenti. Dai numeri si capisce come nel range delle PMI tra 11-50 dipendenti, siano presenti grandi opportunità per giovani di talento. Anche se la GI è attrattiva, dobbiamo rendere evidenti quegli ambiti di notevole interesse tecnologico e professionale presenti anche in realtà di minor dimensione, all’interno dei quali giovani laureati brillanti possono trovare spazi professionali e soddisfazioni economiche che nella GI potrebbero non ottenere. Dobbiamo, inotre, invitare i neo laureati a capire in anticipo il settore su cui indirizzare la ricerca d’impiego, sfruttando l’ultimo anno della laurea specialistica per dare spessore professionale alle nozioni acquisite. Per questo, da alcune settimane, il sistema della Confindustria d’Abruzzo si sta facendo promotore, tra tutte le associate, di una proposta di “Policy Aziendale per lo Sviluppo delle Competenze”, che punta a sviluppare nelle aziende quella forza innovatrice che le rende capaci di operare in modo collaborativo
all’interno di un sistema sociale coeso. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere, in particolare nei confronti delle PMI, sono quelli di acquisire velocemente le conoscenze trasferite dalle Università, sviluppare competenze e spirito creativo ed avvicinare i giovani alla cultura aziendale ed ai valori d’impresa. Per raggiungere questi obiettivi, la Policy elenca le fasi essenziali a far emergere, anche tra le PMI, un modello di rafforzamento delle competenze/capacità professionali delle proprie risorse umane: 1. Individuare le competenze professionali, in settori scientifici e disciplinari, rilevanti per lo sviluppo del business 2. Promuovere lo sviluppo delle competenze delle prorpie risorse umane in tali settori 3. Presidiare l’evoluzione tecnologica instaurando rapporti con le università, finalizzati alla ricerca ed al trasferimento delle conoscenze 4. Stipulare convenzioni con l’università per lo svolgimento di tesi e tirocini 5. Ricercare le proprie risorse umane tra i giovani che abbiano svolto una esperienza professionalizzante all’interno di un’azienda. La Policy diventa quindi modello comportamentale con cui il sistema delle imprese si presenta al mondo accademico ed ai giovani, proponedo un messaggio positivo di dialogo ed apertura al nuovo. Diventa anche fattore aggregante delle esigenze del territorio rendendole significativo elemento d’indirizzo per la formazione dei giovani laureati
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» di Mauro Di Cola
Eccellenze abruzzesi all’ExpoItalia 2011 di Bruxelles Un successo per le aziende del Sistema Confapi, associate in Api Pescara-Chieti, gruppo AgroAlimentare
Lo stand del Comune di Tocco da Casauria
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rganizzata dalla Camera di Commercio belgo-italiana, con il supporto del Ministero italiano dello Sviluppo economico, la fiera ExpoItalia 2011 di Bruxelles ha visto coinvolti diversi settori, fra cui quelli della moda, dell’artigianato e dell’alimentare. A distinguere l’edizione 2011 dell’evento fieristico è stata la collaborazione con l’importante manifestazione belga, Salon de l’Alimentation; le fiere, infatti si sono svolte in palazzi espositivi contigui e comunicanti, permettendo con un unico biglietto, ai numerosissimi visitatori di essere presenti in più spazi espositivi. ExpoItalia ha visto la partecipazione di una nutrita schiera di aziende abruzzesi, - ben oltre la ventina di espositori presenti all’evento -, la maggior parte delle quali è inserita nel “sistema Confapi”, grazie all’opera della territoriale API Pescara-Chieti,
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gruppo AgroAlimentare. La delegazione delle aziende di Api Pescara-Chieti, gruppo Agroalimentare, è stata composta da: Abruzzo vini, Agriverde vini, Bosco Nestore vini, Contesa vini, Comprensorio Terre Toccolane (per la valorizzazione del territorio del comune di Tocco da Casauria - composto dalle seguenti aziende: Palumbo srl, F.lli Di Giulio, Guardiani Farchione vini, (Terzini vini), Dora Sarchese vini, ErmaFood (Masseria Erasmi), Evangelista Liquori, FDF tartufi, Pastificio Regal, PescaraDolc (gruppo Falcone) e Valori vini. A fine giugno 2011 il Belgio risultava al sesto posto con 110 milioni di Euro, pari ad un incremento del +2,9%, tra i paesi fornitori e all’ottavo posto con 130 milioni di Euro, con un + 24,1% tra i paesi clienti dell’Abruzzo. Nei primi 6 mesi del 2011 l’export ammonta a 8,8 milioni di Euro, con un incremento del 13,5% rispetto allo
stesso periodo del 2010. Le voci più importanti dell’export del primo semestre 2011, sono: Pasta a prodotti da forno con 3,4 milioni di Euro, Vino e bevande con 3 milioni e il comparto delle Carni, con ben 1.9 milioni di Euro. In particolare, a fine 2010, il Belgio risultava il 4° mercato per l’export, con ben 5,7 Milioni di Euro, pari ad un incremento del +18%, per il vino abruzzese. Facendo un bilancio, tra gli organizzatori della Camera di Commercio Belgo-italiana (CCIB), con i referenti di API Pescara-Chieti, gruppo AgroAlimentare, con il Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo e con lo sportello per l’internazionalizzazione Abruzzo Sprint, emerge che l’esperienza ad ExpoItalia, per quanto riguarda i “risultati” è da considerarsi più che soddisfacente sotto diversi punti di vista. In una nota della CCIB di Bruxelles, in merito alla delegazione Abruzzo, emerge il compiacimento per la qualità eccellente dei prodotti in esposizione. “Parliamo veramente di bellissime aziende, soprattutto quelle dei vini”. Sicuramente si tratta di realtà che con il supporto di Api Pescara-Chieti, gruppo Agroalimentare e delle istituzioni regionali tutte – continua la nota - possono tranquillamente entrare nel mercato belga. Una fiera ti permette di affacciarti su un mercato. Poi naturalmente è necessario insistere e trovare i canali giusti. Altro aspetto importante è stato l’afflusso di pubblico molto intenso soprattutto negli ultimi due giorni di manifestazione. Difficile quantificare esattamente le presenze, si sottolinea della CCIB di Bruxelles, perché visto che si sono “fusi” i due eventi espositivi, grazie alla collaborazione con l’altra fiera, non si riusciva a tenere sotto controllo il numero di ingressi. Tuttavia, con una ricognizione effettuata di concerto con i referenti del Centro Estero, abbiamo confermato quanto precedentemente preventivato, ovvero circa 30.000 visitatori presenti durante la kermesse. Alla presenza delle massime autorità nell’area Abruzzo, c’è stata una bella serata di inaugurazione con l’ambasciatore presso il Regno del Belgio, Roberto Bettarini, rimarcano dal Belgio. Lo staff dell’ambasciatore ha espresso il proprio compiacimento per come è stata gestita la visita e l’ “ospitality” dell’ambasciatore nell’area Abruzzo e per come sono stati presentati i prodotti e le aziende. Infine la presenza dei buyer; notevole l’interesse intorno all’area Abruzzo. Diversi buyer e operatori di settore hanno effettuato “visite” ed incontri, sviluppando con le aziende i vari contatti e le sinergie da poter sviluppare in futuro. Una kermesse che ha segnato il viatico per un nuovo modo di interagire, tra le istituzioni regionali – Assessorato allo Sviluppo Economico, con lo Sportello Sprint, Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo - e le aziende - in questo caso - associate nell’Api Pescara-Chieti, gruppo AgroAlimentare, per una gestione “mirata” delle risorse e degli obbiettivi da sviluppare sui mercati esteri in maniera sinergica e condivisa
Lo stand di Evangelista Liquori
Due immagini dello stand PescaraDolc (gruppo Falcone)
l’ambasciatore italiano in Belgio (il secondo da sinistra) che conversa con il sindaco di Tocco, Luciano Lattanzio (ultimo a destra)
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» foto concesse da Api Pescara-Chieti
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» di Denia Di Giacomo
Il Gruppo Riello
sbarca in Abruzzo Conclusa l’acquisizione totale della Fontecal S.p.A. di Villanova di Cepagatti da parte del Gruppo Riello. Un connubio all’insegna della continuità e della crescita, che lascia tutti soddisfatti
Da destra: Luigi Di Giosaffatte, direttore generale Confindustria Pescara, Enrico Marramiero, presidente Confindustria Pescara, Leo Franchi amministratore delegato Fontecal, Gianni Gandolfi direttore finanziario Riello group nonché amministratore delegato Fontecal, Antonio Nigro direttore risorse umane Riello group nonché consigliere con delega al personale Fontecal, Marco De Nardis direttore generale Fontecal e Giampiero Formicone, Area Amministrazione Fontecal
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n una sala gremita di partecipanti, presso la sede di Confindustria Pescara, si è svolta la conferenza stampa relativa alla totale acquisizione dell’azienda Fontecal S.p.A. con sede a Villanova di Cepagatti, da parte del Gruppo Riello. Riello Group, che già nel 2008 aveva acquisito il 51% di Fontecal, perfeziona così l’acquisto di una azienda con un consolidato know-how nello sviluppo di nuove generazioni di caldaie che si caratterizzano per l’innovativa tecnologia dello scambiatore a condensazione. Fontecal è infatti specializzata nello sviluppo di soluzioni per il miglioramento dell’efficienza energetica. «Una delle motivazioni principali che hanno portato a questa acquisizione, risiede nelle alte competenze tecniche e tecnologiche di Fontecal, risorse che abbiamo ritenuto necessarie per la crescita del nostro Gruppo». Queste le parole di Antonio Nigro, direttore risorse umane della Riello Group, parole che hanno tranquillizzato tutti coloro che, in primis i rappresentanti dei sindacati presenti in sala, vedevano in questa acquisizione l’eventualità di nuovi tagli al personale, cosa che, assicurano i delegati Riello, non accadrà. «Il completamento dell’acquisizione di Fontecal, già previsto nei progetti del Gruppo, rientra nella strategia di Riello volta a consolidare e rafforzare il segmento tecnologico della condensazione e del risparmio energetico. Grazie alle sinergie sviluppate con Fontecal, il Gruppo è in grado di perseguire al meglio le evoluzioni tecnologiche e normative, integrare l’offerta di sistemi termici a condensazione e, al contempo, rafforzare la presenza sul mercato italiano ed estero». Parole del presidente Ettore Riello. Tra i relatori della giornata erano presenti delegati da entrambi i partner: Leo Franchi amministratore delegato Fontecal, Gianni Gandolfi direttore finanziario Riello Group nonché amministratore delegato Fontecal, Antonio Nigro direttore risorse umane Riello Group nonché consigliere con delega al personale Fontecal, Marco De Nardis direttore generale Fontecal e Giampiero Formicone area amministrazione Fontecal. A rappresentare l’Unione degli industriali in una occasione così importante c’erano Enrico Marramiero, presidente Confindustria Pescara e Luigi Di Giosaffatte, direttore generale Confindustria Pescara, entrambi soddisfatti della riuscita di un accordo di queste dimensioni, che lungi dal pregiudicare l’attività della Fontecal e dal mettere in pericolo i numerosi posti di lavoro dell’azienda di Cepagatti, vuole invece essere un nuovo inizio basato su solidità, prospettive di crescita e valorizzazione delle risorse. Riello Group, da quasi 90 anni leader italiano e fra i più importanti player internazionali nella produzione e distribuzione di prodotti e servizi per il riscaldamento e la climatizzazione degli ambienti, ha sede a Legnago (Verona) e attualmente opera in oltre 60 paesi proponendo un’offerta multicanale e multiprodotto attraverso ben sette marchi commerciali: Riello, Riello Burners,
» foto concesse da Confindustria Pescara
Altri due momenti della conferenza stampa tenutasi nella sede di Confindustria Pescara
Beretta, Thermital, Sylber, Vokera, Fontecal e FIT Service. Riello Group conta 8 siti produttivi, 5 centri di ricerca e 13 filiali estere. Dopo un’attenta analisi di mercato e numerose valutazioni tecniche ha quindi scelto di investire in Abruzzo, puntando l’attenzione su uno dei nostri fiori all’occhiello. La Fontecal S.p.A. ha infatti un fatturato globale di oltre 16 milioni di euro, con una crescita del 28% nell’ultimo esercizio. L’azienda, che impiega 82 dipendenti, dispone di una rete commerciale capillare in Italia, costituita da 26 agenzie e da circa 250 centri di assistenza, oltre alla presenza sui mercati internazionali dove si avvale di strutture esterne. L’acquisizione della Fontecal permetterà quindi al Gruppo Riello di entrare nel mercato delle caldaie a condensazione, ovvero, tecnologicamente le più avanzate presenti oggi sul mercato. Queste sono caldaie orientate alla massima efficienza energetica che permettono sensibili risparmi di energia nel rigoroso rispetto dell’ambiente, una filosofia che tutte le grandi aziende, come la Riello, oggi hanno il dovere e il desiderio di seguire con attenzione. Lo Studio D’Incecco Dottori Commercialisti di Pescara ha assistito la parte venditrice
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» di Donato Tribuiani
Crisi: quali sono gli effetti
sul mercato del lavoro? Ne parla il Country Manager di Adecco Italia Federico Vione, che dichiara: «Anche in Abruzzo si avverte una fase di rallentamento»
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e turbolenze sul mercato finanziario provocano effetti su quello reale e in un clima di rapidi mutamenti e discontinuità, nuovi scenari si aprono nella società, nell’economia e nel lavoro. Dopo una fase di ripresa, infatti, si parla di un nuovo rallentamento che non riguarda solo l’Italia, ma che ha evidenti risvolti a livello mondiale e che impone un approccio responsabile e concreto. «Le prolungate tensioni sui mercati finanziari internazionali, i pesanti effetti che si determinano sul mercato, le nuove proposte che animano i dibattiti su come rinnovare la regolamentazione del mondo del lavoro meritano uno slancio straordinario, responsabile e propositivo, da parte di tutti gli attori politici ed economici attivi nel nostro Paese» spiega Federico Vione, amministratore delegato di Adecco, Agenzia per il Lavoro N°1 in Italia, responsabile per il Gruppo anche dei Paesi dell’Est, Medio Oriente e India. Ma in un contesto complesso come quello attuale, come stanno reagendo le aziende abruzzesi? Quali sono i settori che stanno rispondendo meglio a questa nuova congiuntura economica negativa? «Anche in Abruzzo si avverte una fase di rallentamento. Non una brusca frenata come avvenuto a cavallo fra il 2008 e il 2009, ma un calo dei ritmi di crescita che avevamo registrato nei primi mesi dell’anno. La situazione non è omogenea e varia da provincia a provincia – prosegue Vione. Riscontriamo segnali contrastanti nell’automotive, con comparti caratterizzati da una certa vivacità e altri che appaiono più cauti. La chiave vincente in questo caso è certamente l’innovazione nell’offerta e la continuità nell’esportazione di prodotti in Paesi che stanno trainando l’economia come la Germania. Bene l’alimentare e i servizi in generale. Tendenzialmente, infatti, diciamo che Pescara appare al momento la città più attiva dal punto di vista delle richieste, che arrivano, appunto, principalmente dai servizi e dal commercio». Quest’ultimo si riconferma uno degli ambiti che continua ad offrire opportunità e che grazie a start-up o picchi stagionali rappre-
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Federico Vione, Country manager di Adecco Italia
senta uno dei business più interessanti in Abruzzo e che Adecco segue sviluppando progetti customizzati. Un esempio? Collaborazione con importanti multinazionali e grandi aziende per la realizzazione in outsourcing di attività specifiche del settore. «Come Agenzia per il lavoro e interagendo con più business, comunque Adecco continua a registrare un segno positivo a vantaggio del mercato in generale. La somministrazione, garantendo stessi diritti, stesse tutele e stessa retribuzione del lavoro “standard”, rappresenta, d’altronde, anche un argine verso forme di lavoro sottoprotette o irregolari, soprattutto nelle sue forme più strutturate come lo Staff Leasing, strumento sempre più adottato in Abruzzo».
Una filiale Adecco
Unica forma di flessibilità “garantita”, la somministrazione, si è rivelata effettivamente fondamentale durante la crisi che ha colpito fortemente anche l’economia abruzzese fra il 2008 e il 2009, permettendo alle aziende di reagire in tempi brevi alla discontinuità del mercato e di ripartire rapidamente, nel rispetto dei lavoratori. Centinaia quelli che nella regione hanno preso parte al progetto di Candidate Caring, lanciato da Adecco nell’aprile del 2009 per ricollocare, orientare e formare tutti i propri ex temporanei colpiti dalla congiuntura economica negativa. E per Adecco la formazione resta una delle armi vincenti a favore dello sviluppo del territorio. «Dall’inizio dell’anno ad oggi abbiamo avviato al lavoro in Abruzzo, migliaia di persone in oltre 400 aziende per un totale di quasi 5mila contratti. Numeri importanti, che ci spingono ad investire costantemente sul territorio – prosegue l’ad- Con Adecco For-
mazione abbiamo formato quasi 1.500 lavoratori in 374 corsi (21.200 le ore di formazione erogate). Siamo soci, inoltre, della Fondazione di Partecipazione per la nascita dell’Istituto Tecnico Superiore Nuove Tecnologie per il Made in Italy, Sistema Meccanica che partirà a febbraio». Formazione, opportunità di lavoro, un sistema di tutele attive efficace per le fasi di non lavoro e oggi buone notizie per i più giovani grazie ad una nuova forma di apprendistato, fortemente voluto dal Ministero del Lavoro e che deve poter essere sperimentato presto anche da Adecco. «Il coinvolgimento delle Agenzie – conclude Federico Vione - è senz’altro positivo e Adecco darà certamente un valore aggiunto rilevante, al buon funzionamento del nuovo apprendistato, valorizzando l’esperienza maturata da sempre al fianco dei giovani, anche in collaborazione con le scuole e le università abruzzesi»
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Federico Vione, ed è ancora successo All’interno del Gruppo Adecco, Federico Vione è Country Manager Italia ed Eastern Countries, nonché nuovo responsabile, da settembre 2011, anche per India e Middle East. Classe 1972, nato a Torino, ma abruzzese DOC, Vione si laurea in Economia e Commercio presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara ed entra in Adecco nel 1999 con il ruolo di direttore della Filiale di Pescara. Nel 2000 diventa direttore di Zona Abruzzo e Molise e nel febbraio 2001 National Key Account per il settore Chimico Farmaceutico e della Grande Distribuzione Organizzata. Nel gennaio 2002 ricopre il ruolo di direttore Generale di Ajilon, divisione del Gruppo Adecco specializzata nel Professional Staffing. Nel 2004, dopo aver assunto sempre maggiori responsabilità all’interno delle società del Gruppo, inizia l’esperienza internazionale diventando direttore generale di Ajilon Svizzera. Dal 2005 al 2008 assume la responsabilità dello sviluppo del business nei Paesi dell’Est, mentre nel 2009 viene nominato ad per l’Italia e successivamente Regional Head of Italy & Eastern Europe. Dall’ottobre del 2009 fa parte del Comitato Esecutivo del Gruppo Adecco a livello mondiale e dal giugno 2010 è presidente di Assolavoro.
» foto concesse da Adecco
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» di Jenny Viant Gómez
Daniele Pasquali dell’Istituto di Vigilanza Metrosistemi
Vademecum sulla sicurezza Lezione di sicurezza con l’Istituto di Viglilanza Metrosistemi
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roponiamo un’intervista a Daniele Pasquali, vicedirettore dell’Istituto di Vigilanza Metrosistemi di Pescara, per capire i concetti basilari sulla vigilanza, i sistemi di sicurezza e l’evoluzione del settore nel tempo.
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Intervista a Daniele Pasquali vicedirettore dell’Istituto di Vigilanza Metrosistemi di Pescara
Che si intende per sicurezza? «È la capacità di prevenire e/o interrompere atti da parte di terzi, finalizzati ad arrecare danno verso beni mobili ed immobili. Il concetto è applicato al furto di oggetti, ma negli ultimi tempi ha assunto una va-
lenza di tutela dell’incolumità personale. Quindi, “fare sicurezza” vuol dire essere in grado di salvaguardare i propri beni e se stessi. L’attuale congiuntura economica incide sul tema. Dall’inizio del 2011 ad oggi, la nostra struttura ha rilevato un
quantitativo doppio di tentativi di furto rispetto all’intero biennio 2009/2010». Quali sono i luoghi comuni o miti da sfatare sulla sicurezza? «In primo luogo è necessario conoscere molto bene i modelli comportamentali e le dinamiche del rischio da prevenire. Spesso, in tanti settori, si ricorre a ottimizzare le risorse attraverso il “fai da te”: è il primo passo verso un rischio maggiore. Bisogna studiare le criticità del luogo da proteggere. Il rischio può essere determinato da fattori comportamentali (scarsa riservatezza), da fattori strutturali (la conformazione del luogo da proteggere) o da fattori operativi e produttivi. Il primo luogo comune è l’errata convinzione di poter fare a meno di un consulente specializzato in grado di analizzare ogni situazione con obiettività e competenza. Così viene omessa quella che nel nostro settore definiamo: analisi del rischio. Altro mito da sfatare è credere che non siamo “appetibili”. Tutte le strutture sono “appetibili”. Bisogna partire dal presupposto che potremmo essere vittime di un furto, la discriminante è capire quando e come. È possibile pianificare contromisure per ogni tipo di rischio, investendo in prevenzione, anziché subire un danno ingente ed imprevisto». Come si gettano le basi per tutelare la sicurezza in ambito domestico e lavorativo? «Con criteri generali applicabili in qualunque ambito. Primo, l’attenzione personale per il contesto e per le proprie abitudini è in assoluto la base migliore. Una persona sensibile nei confronti del tema sarà meno
aggredibile, sia nella propria abitazione sia nel luogo di lavoro. Successivamente è necessario predisporre l’installazione di sistemi di sicurezza professionali, la cui base è rappresentata da sistemi antintrusione, integrabili con ulteriori sistemi di controllo. Una volta strutturato un sistema di sicurezza, è necessario che l’informazione generata da esso arrivi a qualcuno. Il “fai da te” prevede l’utilizzo di combinatori telefonici che informano il cliente sulla segnalazione di un allarme. Ciò obbliga a recarsi presso la propria attività nel cuore della notte per verificare, e può essere molto rischioso. Collegare gratuitamente i propri sistemi con le Forze dell’Ordine manleva il cliente dal rischio personale, ma lo lascia esposto ad un rischio economico in quanto va ammesso che le risorse operative di cui dispongono sono limitate, con difficoltà oggettive nella gestione di tutti gli eventi. È per questo che diventa utile avvalersi di Istituti di Vigilanza privata, strutturati per assolvere a tali compiti nel minor tempo possibile. In Italia gli Istituti di Vigilanza Privata dipendono dall’autorizzazione del prefetto. Questo legame è importante al fine di garantire una professionalità certificata, periodicamente messa al vaglio delle Autorità con controlli accurati. Esistono anche organizzazioni “border line”, non riconosciute dallo Stato, che offrono servizi di vigilanza privata. Tali organizzazioni non offrono servizi di vigilanza (enfasi su non, n.d.r.), le uniche strutture preposte sono gli Istituti di Vigilanza Privata». Qual è stata l’evoluzione del settore della sicurezza nel tempo?
«Rappresento la terza generazione di una famiglia da sempre impegnata nel mondo della sicurezza. Mio nonno raccontava di servizi di vigilanza attivi sin dal primo dopoguerra in Italia. A quei tempi si chiamava Vigilanza Campestre e le Guardie Particolari Giurate effettuavano servizi di pattugliamento in bicicletta. Attualmente ci basiamo su monitoraggi remoti e continui degli stabili, possiamo vedere da chilometri di distanza quello che in tempo reale accade presso i nostri clienti. Oggi non c’è solo deterrente, c’è la certezza. Un operatore è in grado di sapere in tempi brevi se un furto è in atto in modo da intervenire con efficacia e tempestività. In un futuro non molto lontano - a dire il vero per alcuni clienti questo è già realtà - gestiremo in remoto l’accesso alle strutture sottoposte alla nostra protezione e accrediteremo fornitori e/o clienti, effettueremo servizi per cui oggi è richiesta la presenza fisica di un operatore, senza che questo si trovi realmente presso lo stabile da proteggere, garantendo una maggiore sicurezza ed abbattendo drasticamente i costi. Questo è il futuro»
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» foto di Simone Cerio
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LA PROFESSIONALITÀ AL TUO SERVIZIO Lo studio Professionisti Associati Valore è stato fondato nel 1997. Presta attività di consulenza societaria e del lavoro verso: privati, imprese, enti pubblici, associazioni. Nel dettaglio la consulenza può riguardare gli aspetti scali e contabili, societari, quelli del lavoro, di organizzazione e controllo di gestione. L’esperienza raggiunta, la competenza, la lealtà e l’integrità hanno consentito alla propria clientela di conseguire non solo gli obiettivi pressati ma di ssarne altri più ambiziosi e di conseguirli accrescendo il proprio Valore.
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» di Laura Sacchetti
A.A.A. grembiulino in cotone 100% cercasi A questa richiesta risponde l’azienda pesarese Crazymoda, un laboratorio artigianale di abbigliamento per bambini specializzato nella produzione di grembiulini su richiesta dei clienti
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A.A. grembiulino in cotone 100% cercasi. Quanti genitori metterebbero volentieri un annuncio del genere! Tornati indispensabili con la riforma Gelmini nelle scuole elementari, ma mai tramontati all’asilo, i grembiulini sono accessori che concentrano su di sè grandi attenzioni nel periodo di riapertura delle scuole, insieme a cartelle, quaderni e altri oggetti del corredo scolastico. Ce ne sono un po’ per tutte le tasche – con prezzi che oscillano mediamente tra i 15 e i 30 euro – e soprattutto per tutti i gusti, tra modelli, decorazioni e loghi dei personaggi preferiti dai bambini. Se la forma è sempre più accattivante la qualità del tessuto però lascia a desiderare: più o meno pregiati, i grembiulini in vendita hanno una composizione standard che assegna al cotone una percentuale mai superiore al 35%. Il resto è fibra sintetica.
» foto concesse da Crazymoda
Nicoletta Tamburini titolare dell’azienda pescarese Crazymoda
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“Il poliestere - dicono i produttori - ha il vantaggio dell’ingualcibilità (ma anche dell’economicità)”. E non a caso su molte etichette è specificato: Non richiede di essere stirato. Un pregio che da solo dovrebbe bastare per tutti. Sarà, infatti, che molte mamme non hanno più tempo e voglia di stirare, ma si trovano poi a fare i conti con inconvenienti ben peggiori, ad esempio la scarsa traspirabilità del tessuto: “I grembiulini sintetici fanno sudare - racconta una mamma – mia figlia doveva andare a scuola con le maniche corte anche in pieno inverno, salvo poi avere problemi all’uscita con le temperature rigide”. Non solo: il tessuto sintetico si deteriora più facilmente e ben presto ingiallisce e fa i pallini. Da un anno all’altro è così necessario rifare da capo la spesa, con spreco di materiale e risorse. Ecco allora la difficile ricerca di prodotti alternativi, che il mercato però stenta a offrire. C’è chi si affida alle sarte o a qualche laboratorio artigianale per singole commissioni. Altrimenti non resta che cercare aziende alternative, magari in rete. Tra le più visibili sul web, l’azienda pesarese Crazymoda ci risponde telefonicamente così: “Siamo un laboratorio artigianale di abbigliamento per
bambini e ci siamo specializzati nella produzione di grembiulini su richiesta dei nostri stessi clienti. Abbiamo iniziato con un mercato locale basato sul passaparola, ma le cose non sono cambiate con l’ingresso sul web qualche anno fa: chi non ci conosce prova magari con un solo capo, per poi diventare cliente affezionato e decidere in seguito anche di condividere le spese di spedizione con altri, ordinando stock di 10/15 grembiuli”. E così dai primi venti capi del 2001, anno di inizio attività, si arriva al migliaio di quest’anno. Un vero boom. Senza frontiere le richieste da tutt’Italia, dal nord alle isole. “Siamo avvantaggiati dalla vendita diretta che ci consente di mantenere un prezzo competitivo – ci spiegano - ma la nostra forza sta anche nella grande varietà di modelli e naturalmente nella qualità del tessuto, in cotone 100%”. Il cotone infatti è un materiale traspirante e quindi più igienico, inoltre dura nel tempo e quando il bambino cresce il capo può essere passato a fratelli o altri bambini. In tempi di crisi il riutilizzo anzichè l’usa e getta è una scelta etica da considerare. Non solo per il consumatore ma anche per il produttore. Non è il caso di rifletterci?
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» a cura della redazione
Un panorama di Sulmona
A Sulmona si “Fabbricacultura” Imprenditori, professionisti, operatori culturali e mondo accademico hanno fondato quest’associazione per riflettere sulle sfide legate allo sviluppo locale e proporre una soluzione che passi attraverso il binomio cultura-impresa
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ipartire dalla cultura dei luoghi, dall’identità territoriale e dall’insieme di saperi e conoscenze che caratterizzano l’area Peligna. Questa è l’egida sotto la quale si muove Fabbricacultura, la neonata as-
sociazione culturale costituita a Sulmona che vanta tra i soci fondatori un gruppo tanto motivato quanto variegato, alla cui guida siede Anna Berghella, presidente dell’associazione. Imprenditori, professionisti, operatori culturali e mondo accademico
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www.subaru.it
Arriva Subaru Trezia. Da oggi, guida lei.
Design all’avanguardia e un cambio innovativo, per un’estetica del movimento. Sono solo alcune delle caratteristiche della nuova Subaru Trezia. E poi, una posizione di guida rialzata, interni più spaziosi e ridotte emissioni di CO2: è la prima Subaru pensata per le donne che amano stare alla guida. Della propria vita e della propria auto. Senza rinunciare alla tecnologia e alla sicurezza di sempre. Consumo medio l/100 km da 4.3 a 5.5; CO2 medio gr/km da 113 a 127.
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si sono incontrati per riflettere sulle sfide legate allo sviluppo Sulmona, in pieno centro storico, negli spazi del Museo Archeolocale e proporre una soluzione che passa attraverso il binomio logico, dell’Auditorium e del Museo Civico. L’offerta, in linea con cultura-impresa. Come? Attraverso la creazione di occasioni di lo statuto dell’associazione, è basata su un articolato ventaglio incontro tra imprese, associazioni, professionisti, e istituzioni che di intrattenimento, cultura, arte e approfondimento. A dialogare operano nel territorio, favorendone il dialogo partecipativo, quelcon il territorio sono, infatti, coinvolte tutte le forme d’espressione la forma di dialogo costruttivo che sta alla base della crescita artistica: teatro, letteratura, arti visive, cinema. Uno degli obiettivi del capitale umano e del capitale sociale, i fattori che oggi più è stabilire proprio un dialogo costruttivo con i vari stakeholder che mai influenzano lo sviluppo di un sistema socio-economico. della Valle Peligna, per questo sono state attivate numerose collaUn punto fermo dell’associazione sta proprio nell’incentivazione borazioni, stimolando enti e associazioni a dare il proprio appordell’incontro e della contaminazione tra mondi diversi come quelto nei relativi settori di competenza, contribuendo ad un’offerta lo dell’impresa e quello della cultura per favorire apprendimenti ricca e articolata. L’associazione culturale Classemista allestirà reciproci e progettualità innovative condivise. In questo orizzonte lo spettacolo teatrale “Metamorfosi – il poema del mondo” ed di senso si iscrive la prima iniun reading insieme all’Assoziativa dell’associazione “ARS ciazione Musicale Peligna. EROS CIBUS – Sulmona città Il Sulmonacinema proietterà dell’amore”, progettata grazie una serie di cortometraggi a anche all’interesse di una serie tema amoroso. L’Archeoclub di di stakeholder quali: Camera Sulmona e la Biblioteca Comudi Commercio dell’Aquila, Fonnale “Ovidio” allestiranno negli dazione Cassa di Risparmio spazi dell’Annunziata una modell’Aquila, Comune di Sulmostra delle edizioni storiche di na, Provincia dell’Aquila, BLS, pregio delle opere di Ovidio. Il BCC e CARISPAQ. Nel binomio Rotary Club di Sulmona in colOvidio/confetti è stata indivilaborazione con il professor duata una prima forma di inteMartocchia e l’architetto Giangrazione tra cultura, memoria, nantonio curerà una rappreartigianato ed enogastronomia, sentazione in chiave moderna che rappresenta la sintesi e la del processo a Ovidio. L’Assoconcreta espressione di legami ciazione Target inviterà giovani storici autentici nella zona di artisti italiani a realizzare opeSulmona nonché la strada da re artistiche utilizzando come percorrere per veicolare cormateriale prevalentemente i Anna Berghella, presidente dell’associazione Fabbricacultura rettamente all’esterno l’immagiconfetti, una delle peculiarità ne della città ovidiana. Grazie dolciarie della cittadina ovidiaalla creazione di tavoli di lavoro na; non mancheranno infine tra gli operatori culturali ed spazi dedicati ai bambini con economici, le associazioni, i la mostra dei giochi del tempo commercianti, gli imprenditori e i cittadini, uniti dalla comune di Ovidio (a cura della cooperativa Fantacadabra). In relazione al volontà di contribuire a sviluppare l’economia del territorio, vermondo studentesco Fabbricacultura ha, infine, istituito la borsa ranno messe a frutto esperienze nell’organizzazione culturale, di studio per uno studente della facoltà di Economia e Commercompetenze, creatività, stimoli individuali e collettivi alla rinascita cio (in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila) e il del tessuto sociale ed economico. L’evento “ARS EROS CIBUS progetto “Simul/impresa” per l’avvicinamento tra il mondo della – Sulmona città dell’amore”, si terrà nei giorni 8, 9 e 10 dicemscuola e le aziende (con il Liceo Scientifico di Sulmona) bre presso il complesso monumentale della SS. Annunziata a
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la terra di piero
idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*
La ricostruzione non c’è, da sola comunque non basta
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ovembre, trentuno mesi dopo il terremoto. La ricostruzione vera, quella del centro storico e delle case gravemente danneggiate, non è partita. Con l’estate si è perso un altro anno e l’apertura dei cantieri è rinviata alla primavera 2012, se tutto va bene. La “governance” della ricostruzione non ha funzionato. Il sistema delle ordinanze, che furono preferite ad una organica legge ordinaria perché, si disse, “più veloci ed elastiche”, si è rivelato barocco nelle procedure e fallimentare nell’esito. Ed ancora, il terremoto diventa ogni giorno di più l’arena di scontro di una politica che ha perso la stella polare del bene collettivo, dove tutto è diventato opaco, contorto, controverso. Né sta agli aquilani attribuire le responsabilità di questo vergognoso stallo totale: di pazienza, a noi terremotati, ne e’ rimasta poca ed adesso pretendiamo i fatti. È intollerabile che i cantieri siano ancora chiusi e che il centro storico sia abbandonato. Nei cassetti della diabolica filiera inventata, in teoria, per aiutarci, giacciono oltre 8000 pratiche per la ricostruzione pesante, manca inoltre un programma sull’apertura dei cantieri, mancano i piani per i centri storici. Dopo quasi tre anni dal sisma le gravi responsabilità dei ritardi non possono trovare più alcuna attenuante o giustificazione. L’Aquila è una città economicamente morente e socialmente disgregata, dove una micidiale burocrazia rende impossibile l’utilizzo delle pur ingenti disponibilità finanziarie per la ricostruzione. E mentre Comune e commissari armano ogni giorno il teatro della polemica sterile e dello scaricabarile, i cantieri non aprono e le maestranze sono in cassa integrazione. La salvifica ordinanza “taglia tempi”, che dovrebbe velocizzare l’apertura dei cantieri, an-
nunciata ben 120 giorni orsono, è stata approntata soltanto in queste settimane, e tutti si chiedono perché non la si poteva licenziare due anni orsono. All’Aquila non si doveva inventare. Sarebbe bastato seguire le buone prassi dettate dalle esperienze accumulate nell’ultimo secolo di catastrofi e derivarne una “linea guida” della ricostruzione, soprattutto per quanto riguarda i centri storici. Sarebbe bastato guardare, oltre che ai fallimenti da non ripetere, alle esperienze positive da imitare, là dove si è saputo coniugare l’urgenza dell’abitare con la salvaguardia e la rinascita dei “centri città”, radice dell’identità unica ed irripetibile di un territorio. All’Aquila non mancano solo i cantieri, manca pure un’idea di sviluppo del comprensorio che non si esaurisca in un “boom” edilizio temporaneo ed artificiale. La rinascita non deve essere soltanto edilizia, ma pure sociale ed economica, valorizzando la funzione del Capoluogo di località centrale per un comprensorio vasto e storicamente policentrico. Quella che oggi pure auspichiamo e chiamiamo semplicisticamente “ricostruzione”, si cerca di attuare senza alcuna idea sul “post-sisma”. Ancor più deprimente del blocco dei cantieri, è la scarsa apertura mentale di una classe dirigente, commissariale e comunale, che pensa di ricostruire senza strategie sul futuro della città. Il nodo nel cratere è essenzialmente nelle prospettive economiche, e si declina attualmente in crescente sottosviluppo, disagio sociale dilagante, smarrimento e mancanza di un’identità. La ricostruzione delle case non c’è, da sola comunque non basta. A proposito, trentadue mesi dopo, dov’è finita la Zona franca?
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* Economista
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Antonio Angelucci titolare dell’Azienda Agricola Angelucci
A CASTIGLIONE, UN MOSCATELLO DA RE È QUELLO PRODOTTO DALL’AZIENDA AGRICOLA ANGELUCCI CHE NEGLI ULTIMI 11 ANNI, HA SOSTENUTO IL PROGETTO DI RECUPERO DEL MOSCATELLO DI CASTIGLIONE A CASAURIA, UN ANTICO VITIGNO A RISCHIO DI ESTINZIONE. AL TIMONE DELL’AZIENDA, C’È IL NOTO IMPRENDITORE ANTONIO ANGELUCCI GIÀ FONDATORE DELLA OMA GROUP
L’
azienda agricola della famiglia Angelucci avvia l’attività all’inizio del 2000, con l’obiettivo di sostenere il progetto di recupero del Moscatello di Castiglione a Casauria, un antico vitigno a rischio di estinzione del quale si hanno notizie storiche documentate in Abruzzo sin dal 1747, cinquant’anni prima del vitigno Montepulciano. Al timone di questa azienda c’è Antonio Angelucci, noto industriale abruzzese, fondatore della OMA Group, che oggi dirige insieme ai figli Mauro e Giovanni. «Ho iniziato questa avventura –ci racconta Antonio Angelucci- quasi per gioco, e oggi dopo la OMA, questa realtà agricola, è diventata il mio secondo figlio lavorativo». Set-
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tantunanni e grinta da vendere, Antonio Angelucci si sveglia tutte le mattine alle 5.00, alle 5.30 è già in campagna con i suoi operai. Poi torna casa, e dopo una doccia rigenerante, smette i panni da agricoltore, per indossare quelli da imprenditore e alle 8.30 è già in OMA con i suoi collaboratori. «A me non pesa avere questi ritmi, -continua il patron Angelucci- è la passione per il mio lavoro che mi spinge a fare sempre meglio. E poi quando si lavora con passione i risultanti arrivano. Stiamo ottenendo diversi riconoscimenti per il nostro Moscatello e questo gratifica sia me che tutta la mia squadra con la quale stiamo portando avanti questo progetto con tanta determinazione». Ma torniamo alla Cantina Angelucci. Il primo impianto di
» REDAZIONAL E IN COL LAB
vigneto ebbe finalità sperimentali e consentì all’Arssa di portare a conclusione la ricerca genetica avviata su questa varietà tipica della zona in collaborazione con il Consorzio per la ricerca viticola in Abruzzo (Crivea) e con le Università di Bari e di Foggia per il riconoscimento del clone “biotipo casauriense”. Il 2009 è stata la prima annata del Moscatello Passito Igt Colline Pescaresi. Un prodotto fresco, con un ingresso morbido al palato, dal gusto dolce, ma mai stucchevole. Oggi, grazie a un’attenta gestione delle fasi della maturazione e dell’appassimento delle uve di Moscatello di Castiglione è possibile al contempo conservare adeguati parametri di acidità e ottenere livelli superiori allo standard sia per il tenore zuccherino, sia per il contenuto terpenico che, da soli o combinati tra loro, influiscono sui profumi aromatici tipici della varietà moscato. Attualmente il “biotipo casauriense” è coltivato dalla famiglia Angelucci in oltre 20 ettari distribuiti tra Castiglione a Casauria e Tocco da Casauria (parte dei quali realizzati dopo una straordinaria opera di terrazzamento dei ripidi pendii collinari), due borghi che rientrano rispettivamente nei territori del Parco nazionale del Gran Sasso e del Parco nazionale della Majella e che si affacciano, l’uno di fronte all’altro sul fiume Pescara, a pochi passi dalla straordinaria Abbazia di S. Clemente a Casauria, voluta e protetta dall’imperatore d’Italia Ludovico II nell’871. Tradizione si, ma legata all’innovazione per Angelucci Vini che utilizza solo impianti ad altissima tecnologia, il meglio che c’è in commercio ci spiega l’enologo. Questa è una zona famosa sin dall’antichità per le sue particolari condizioni pedo-climatiche, caratterizzate da terreni mediamente sciolti, dalla costante presenza di vento e dal notevole sbalzo termico tra il giorno e la notte che consentono ai vigneti non solo di “respirare” dopo aver accumulato calore, ma anche di non trattenere umidità e di favorire la lunga maturazione e l’appassimento delle uve sulla pianta. In virtù di queste particolari condizioni naturali, le operazioni agronomiche, così come poi quelle enologiche, prevedono l’utilizzo di metodi di lavorazione a bassissimo impatto, dalla
Alcuni vigneti dell’Azienda Agricola Angelucci
» foto di Giuseppe Ciavattella
ORA ZION E CON ANGELUCCI
AZIENDA AGRICOLA
Un’immagine dei silos della cantina
concimazione organica dei terreni alla lotta integrata per la difesa fitosanitaria. La nuovissima cantina, in legno e vetro, disposta su tre livelli, è situata sulla parte più alta delle proprietà aziendali e consente di girare lo sguardo sui vigneti, sulla valle del Pescara e delle Gole dei tre monti, un panorama che toglie il fiato. In questi due anni l’azienda Angelucci ha deciso di ampliare la gamma dei prodotti, sia nella produzione dei vini (oltre al Moscatello vengono prodotti montepulciano, pecorino e cerasuolo), che in quella di primizie dolci quali, pizzelle, uvetta ricoperta di cioccolato, torroni e panettoni tutto rigorosamente a base di moscatello. Ultimo nato in casa Angelucci, è lo spumante di moscatello “Giogaia”, la chicca di quest’anno, una vera prelibatezza. Nonostante quest’azienda diversifichi con questi nuovi prodotti, dal packaging raffinato ed elegante a delle bellissime confezioni natalizie, la punta di diamante resta “sua maestà Moscatello”, così come viene definito nel claim aziendale• Azienda Agricola AngeluccI s.r.l. Contrada Vicenne, 7 65020 Castiglione a Casauria (Pe) ABRUZZO - ITALY Tel.: +39.085.7998193 - Fax +39.085.7998194 www.angeluccivini.it - info@angeluccivini.it
L’elegante confezione natalizia con i prodotti a base di Moscatello Angelucci
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UN SOGNO DAL NOME BAGARIA
Da destra: Marco D’Agostino titolare del Gruppo Bagaria e Tiziano Valori, direttore generale
RACCONTIAMO L’ASCESA DEL GRUPPO BAGARIA, UN’AZIENDA IN FORTE ESPANSIONE CHE DA 20 ANNI CONTINUA AD INVESTIRE E CREDERE NEL FUTURO, PARLIAMO DEL SOGNO DELL’IMPRENDITORE MARCO D’AGOSTINO
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agaria è un sogno”, questo porta impresso nel cuore Marco D’Agostino, titolare del Gruppo Bagaria, che ha appena compiuto 20 anni di attività. Dottore in Scienze politiche, 45 anni e papà di due figli, Marco D’Agostino, è un imprenditore con il guizzo di un artista, che ama il suo lavoro e lo svolge con passione, da quando, nel lontano 1991, decide di aprire il primo bar a Castiglione, in provincia di Teramo, per mantenersi gli studi. Da allora una continua e inarrestabile ascesa, fatta certamente di sacrifici e di duro lavoro, ma concretizzata attraverso una grande propensione all’investimento, una straordinaria vo-
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glia di creare qualcosa di importante: un sogno appunto. E così, dal semplice bar di paese, aperto dietro al distributore di benzina del papà, Marco D’Agostino in pochissimo tempo, ha innalzato un impero, che oggi vanta ben 60 dipendenti, con all’attivo 5 bar, 4 autolavaggi, 2 distributori di benzina, 1 punto di montaggio pneumatici, 1 campetto di calcio a 5, 2 ristoranti e 2 pizzerie con ampi baby club. Numeri importanti, per un’azienda nata dalla voglia di indipendenza da parte di un giovane di 25 anni partito quasi da zero. «Sono una persona libera, -ci racconta Marco- che non ha bisogno di un titolo per sentirsi bene, per me ogni lavoro porta con sé dignità e rispetto». È con questo spirito che si lavora da Bagaria, lo spirito di chi si sente parte di una gran-
» REDAZIONAL E IN COL LAB
de squadra, che lavora ogni giorno con la serenità di poter contare sulla forza di un gruppo affiatato. «Con i miei collaboratori –continua il titolare- mi rapporto come un padre di famiglia, voglio essere per loro un punto di riferimento, in questo modo, sono certo che lavorare nel Gruppo Bagaria diventi un piacere, credere nel progetto, amare il proprio ruolo ed essere certi del proprio futuro è un grande valore aggiunto non solo per i dipendenti, ma anche per l’azienda che li ospita, perché il cliente se ne accorge». Parole di chi conosce bene il sapore del duro lavoro e pur parlando di sogni, rimane ben consapevole della concreta realtà dei fatti, soprattutto in un periodo tanto difficile come quello che stiamo attraversando. Ma qual è la promessa del Gruppo Bagaria? Dare qualità al giusto prezzo. Semplicemente, sia che si tratti di carburante, che di un pranzo al ristorante. Come ci riescono? Vendendo tutto attraverso il marchio Bagaria, e intrattenendo rapporti diretti con tutti i loro fornitori, senza alcuna intermediazione. Questo permette di ottenere migliori condizioni e quindi consente di riversare questa convenienza sul cliente finale. «Oggi per una normale famiglia con figli diventa spesso difficile riuscire a trascorrere anche una semplice serata al ristorante, una spesa che non tutti possono permettersi, noi crediamo molto nella famiglia, ed è per questo che nei nostri ristoranti diamo modo di gustare ottime pietanze a prezzi davvero concorrenziali, senza sottovalutare la presenza di attrezzatissimi Baby-club, che permettono ai genitori di stare tranquilli e ai bambini di divertirsi in sicurezza», questo afferma con orgoglio Marco D’Agostino. Ed è ancora con l’orgoglio di un buon padre che ci racconta del suo impegno per promuovere lo sport giovanile, affermando che lo sport toglie i ragazzi dalla strada, trasmette loro le giuste regole e i valori per poter crescere nel modo migliore. Sono infatti 10 anni che Bagaria sponsorizza una scuola calcio di circa 250 bambini, la Castiglione-Valfino, del cui settore giovanile Marco D’Agostino è il presidente. Ma torniamo nel cuore dell’azienda, qual è la sua mission? A questo ci risponde Tiziano Valori, direttore generale del Gruppo Bagaria: «Continuare a crescere bene, in modo sano, senza snaturare la genuinità su cui si basa la forza di questa azienda, proseguire ad investire, nonostante il periodo, e creare nuove prospettive di sviluppo. Abbiamo infatti in corso ben tre progetti, ma allo stato attuale si stanno valutando le opportune location. Certamente il 2011 per questo Gruppo è stato un anno di svolta, durante il quale l’azienda si è resa fortemente consapevole delle proprie potenzialità di sviluppo ed appunto per questo è stata necessaria una grande ristrutturazione dei compiti e delle professionalità, in modo da dare a Bagaria il giusto assetto organizzativo di cui necessita per crescere»•
ORA ZION E CON BAG ARIA
Lo staff amministrativo del Gruppo Bagaria
Il Bagaria Camp a Castilenti (TE)
Uno degli autolavaggi del Gruppo Bagaria
Il Ristorante Bagaria presso l’Outel Village di Città Sant’Angelo (PE)
Caffetteria Bagaria presso l’Iper di Città Sant’Angelo (PE)
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seminari&convegni
Il tavolo dei relatori
» di Jenny Viant Gómez
“La Convergenza mancata:
mezzo secolo dell’economia dell’Abruzzo” Presentato il nuovo libro del professor Giuseppe Mauro. Tra i relatori presenti al dibattito, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi
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ell’affollata aula “Feder ico Ca ffè” della facoltà di Economia dell’ Università Gabriele d’Annunzio, è avvenuta la presentazione del libro “La Convergenza mancata: mezzo secolo dell’economia dell’Abruzzo”, dell’economista professore Giuseppe Mauro. Un volume con prefazione di Vincenzo Boccia, presidente del settore Piccola Industria di Confindustria, realizzato sotto forma di intervista a cura di Antonio De Frenza, redattore economico
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del quotidiano Il Centro. Le tematiche fondamentali esposte nel volume, che abbraccia oltre mezzo secolo di avvenimenti economici, sono una fotografia nitida di un lungo periodo. Sono tre le macrofasi in cui è schematicamente suddiviso il libro. Prima fase, le condizioni dell’Abruzzo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Si descrive una regione con un Pil inferiore alla media meridionale e un indice di industrializzazione pari a meno della metà dell’Italia. Agricoltura povera
e alto tasso di emigrazione. Seconda fase, il cosiddetto “Miracolo abruzzese”, 1970 -1995. La regione crebbe economicamente e si modernizzò, uscendo così dai meccanismi comunitari d’incentivazione previsti dall’ “Obiettivo 1”. Terza e ultima fase, dal 1995 a oggi. Adozione dell’euro, presenza di un quadro tecnologico che influenza la domanda dei consumatori e riduce il ciclo dei prodotti, periodo in cui viene messa in discussione la competitività dei mercati. Questi argomenti
sono stati alla base del dibattito moderato da Segio Baraldi, direttore del quotidiano Il Centro, chiamato a coordinare gli interventi di un parterre in cui spiccava la presenza di: Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo; Giovanni Legnini, senatore e Rodolfo De Laurentiis, onorevole e consigliere di amministrazione Rai. Il presidente Chiodi ha approfittato per riportare alcuni dati. «Quando siamo entrati abbiamo iniziato a fare una lotta senza quartiere al debito, riducendolo del 14% e spendendo un terzo di quello che si spendeva prima. Perciò lasceremo a chi verrà una situazione risanata. Questo grazie a una politica di rigore. Nel 2010, secondo i maggiori istituti di analisi, la Regione Abruzzo si è fatta notare per il trend positivo di crescita e dinamismo (superiore alla media nazionale), soprattutto negli ambiti dell’esportazione e dell’occupazione». A questa citazione è seguito un appunto del senatore Legnini: «Va precisato che il risanamento in atto a livello regionale deriva da un preciso vincolo imposto dall’Europa, non dalla volontà di parte. Oggi è vietato agire in deficit, lo vieta il Patto di stabilità». De Laurentiis ha aggiunIl pubblico presente
» foto di Giuseppe Ciavattella
to: «In assenza di risorse e presenza di vincoli europei bisogna agire in maniera razionale. Iniziando da cose concrete, come lo snellimento della macchina burocratica, che attualmente ha costi esosi. È il momento della responsabilità; personalmente voglio che negli enti strumentali regionali ci siano persone competenti». Una considerazione che ha dato lo spunto al presidente Chiodi per precisare che nonostante la congiuntura difficile, i dati dimostrano che la politica attuata in questi tre anni sta cominciando a dare i suoi frutti. « Una delle criticità - ha ribadito - è quella relativa alla struttura produttiva. Piccolo è brutto. Oggi il sistema delle piccole imprese presenta delle difficoltà evidenti. Bisognerebbe però parlare dello sviluppo prima del 2001 e dopo, perché negli ultimi dieci anni c’è stato un cambiamento epocale. Le piccole imprese sono quelle che partecipano meno all’innovazione, poi non sono in grado di internazionalizzarsi e innovarsi perché non hanno quella cultura manageriale. Noi forniamo le risorse, purché le piccole imprese diano inizio a una serie di percorsi rivolti all’innovazione, alla ricerca e alla crescita. Bisogna strut-
turarsi per andare a lavorare all’estero, cercare di aggredire i mercati internazionali e investire sugli stessi. Purtroppo le imprese abruzzesi in passato non lo hanno fatto e oggi faticano ad iniziare. Stiamo investendo nella cultura d’impresa, per questo manderemo due giovani abruzzesi, pagati dalla Regione Abruzzo, a lavorare nella Banca Mondiale per conoscere le dinamiche internazionali di crescita e sviluppo. Sulla ricerca stiamo investendo fondi, ma vogliamo sapere dai Centri di ricerca cosa hanno prodotto, vogliamo vedere i risultati e le citazioni di carattere internazionali, perché il periodo dei fondi a pioggia è terminato». In conclusione, Chiodi ha sottolineato l’importanza del Patto per lo Sviluppo. «Stiamo operando con proposte e azioni. Abbiamo concordato anche la rivalutazione e rimodulazione dei Fondi Fas, a patto che ci si rivolga alla concentrazione delle risorse che riguardino le aree di intervento come internazionalizzazione, governance, innovazione e ricerca. L’Abruzzo è una Regione che può esprimere grandi qualità. Un esempio per tutti: il direttore esecutivo della Banca Mondiale è un abruzzese»
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Il professor Mauro assieme a Gianni Chiodi
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seminari&convegni » a cura della redazione
In Abruzzo al via una campagna di sensibilizzazione alla cultura della
donazione di cornee
Se ne è discusso a Guardiagrele nel corso del convegno “Sensibilizzazione, procurement ed evoluzioni nella donazione e nel trapianto di tessuti oculari”, organizzato dal Club Asdoc
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ttici e ortottisti d’Abruzzo avvieranno una campagna sulla cultura della donazione degli occhi e delle cornee nella regione. L’annuncio è stato dato a Guardiagrele nel corso del convegno “Sensibilizzazione, procurement ed evoluzioni nella donazione e nel trapianto di tessuti oculari”, organizzato dal Club Asdoc, attività per la sensibilizzazione alla donazione di organi e cornee. L’incontro ha visto la partecipazione di ottici optometristi, oftalmologi, direttori delle Banche degli occhi e delle unità operative di oculistica d’Abruzzo. Il rilancio della cultura di predisposizione al trapianto nasce dal fatto che negli ultimi anni in Abruzzo sono scese le donazioni di occhi e cornee. In un decennio sono state 1.600 le donazioni per interventi chirurgici che hanno consentito di ridare la vita a persone con problemi di vista. Le donazioni hanno avuto un picco fino al 2006, prima di registrare un inesorabile calo. Oggi, infatti, rispetto a cinque anni fa
Un momento del convegno svoltosi a Guardiagrele
si sono dimezzate, mentre le esigenze per il territorio regionale parlano di 200 trapianti l’anno. Per migliorare i numeri e l’organizzazione, esperti e addetti ai lavori hanno indicato una strategia precisa lanciando un appello all’assessorato regionale alla Sanità per la messa in campo di progetti che mirino all’incremento del procurement nei territori con poche donazioni e all’incentivazione del personale medico e paramedico addetto al processo donazione-trapianto. Dalla volontà di aprire il cuore alle donazioni nasce il Club Asdoc, fondato con l’obiettivo di allontanare la diffidenza che tradizionalmente contraddistingue una scelta così importante. «Il Club – spiega il
» foto concesse dall’agenzia Ma Comunication&Corporate Image
presidente Orlando Del Governatore – è sorto su iniziativa del gruppo di ottici Argo Vision, in collaborazione con la Banca degli occhi dell’Aquila, e conta oltre 80 centri ottici in Abruzzo e Molise con alcuni punti anche nel centro-sud Italia. Per sensibilizzare alla donazione in questi centri saranno in funzione veri e propri spazi informativi e di formazione». A disposizione di famiglie e utenti, infatti, operatori specializzati che instaurano veri e propri rapporti di fiducia vivendo al loro fianco le problematiche legate alla visione e che, pertanto, lavorano affinché gli individui percepiscano in maniera positiva i concetti di donazione e trapianto di cornea
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seminari&convegni » di Martina Luciani
I relatori intervenuti al convegno
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma A Lanciano un incontro per sensibilizzare alla differenziata ed al riciclaggio dei rifiuti
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o lo riciclo, e tu?”, è questo il titolo del convegno organizzato nel Palazzo degli Studi di Lanciano, dalla Eco Lan, Consorzio Comprensoriale Smaltimento Rifiuti di Lanciano, in collaborazione con Tetra Pak, l’azienda che
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sviluppa, produce e commercializza soluzioni per il trattamento e il confezionamento degli alimenti. L’incontro è stato incentrato sulla sensibilizzazione al riciclo, alla raccolta differenziata ed alla raccolta intelligente dei rifiuti.
Hanno partecipato il presidente della Eco Lan Gianpanfilo Tartaglia, il sindaco di Lanciano Mario Pupillo, il direttore della Eco Lan Sandro Fantini, l’assessore all’ambiente della Provincia di Chieti Eugenio Caporrella, l’assessore all’ambiente del Comune di
Lanciano Evandro Tascione, l’amministratore unico Achab Comunica Paolo Silingardi, il responsabile del progetto regionale “Mondo Compost” Giancarlo Odoardi e l’assessore all’agricoltura della Regione Abruzzo Mauro Febbo. Il presidente Tartaglia ha ricordato come la Eco Lan, nel corso degli anni, abbia incentivato le pratiche di riciclo anche attraverso operazioni di aiuto, supporto ed erogazione di incentivi economici per i comuni soci. La Eco Lan si è mossa, ha proseguito il direttore Fantini, affinché le operazioni di discarica diventino sempre più un momento residuale nello smaltimento rifiuti, e si dia sempre maggior importanza al riciclaggio, al minor spreco ed alla minor produzione di rifiuti ed ovviamente all’incentivazione della differenziata. Paolo Silingardi ha illustrato le caratteristiche principali del Tetra Pak, facendosi portavoce del responsabile di Tetra Pak per il sud Italia Fernanda Novellino ed ha in seguito spiegato quali sono le fasi più importanti di una comunicazione ambientale che arrivi
davvero al cittadino e lo faccia riflettere. Il problema sostanziale di una corretta raccolta e di un efficace riciclaggio parte dall’informazione, sensibilizzazione
e creazione di una cultura condivisa sull’argomento. Per questo, tutti insieme dobbiamo cambiare le nostre abitudini sbagliate ed iniziare a “differenziarci” come si deve
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Da sinistra: Gianpanfilo Tartaglia e Paolo Silingardi
Tetra pak e l’ambiente Da sempre Tetra Pak è impegnata nel ridurre al minimo l’impatto ambientale. I contenitori Tetra Pak sono composti per l’85% di carta. La carta di tutti i contenitori Tetra Pak viene prodotta utilizzando legno proveniente da foreste europee gestite in modo sostenibile. Grazie al riciclo dei contenitori Tetra Pak è possibile risparmiare importanti risorse e dar vita a nuovi prodotti come buste, shopper, block notes o riviste. Per ogni tonnellata di carta riciclata, si risparmiano 512 litri di petrolio e 1,28 tonnellate di emissioni C02 nell’atmosfera. Fare la raccolta differenziata del contenitore Tetra Pak vuol dire avere a cuore il nostro benessere e quello dell’ambiente, perché con il riciclo ci assicuriamo un futuro più leggero e ricco di risorse.
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eventi
» a cura della redazione
La premiazione del capo della Protezione Civile Franco Gabrielli. Da sinistra: Lorenzo Santilli, Celso Cioni e Fabrizio Del Noce
Una super cena per L’Aquila L’evento benefico si è svolto in Piemonte, Sergio Marchionne tra gli ospiti d’onore. Niko Romito protagonista del gusto
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na cena benefica con l’obiettivo di raccogliere fondi per il restauro di un’opera d’arte danneggiata dal sisma dell’Aquila. L’iniziativa svoltasi presso la splendida Reggia di Venaria a Torino, promossa da Camera di Commercio e Confcommercio-Fipe Torino e L’Aquila, rientra nel programma delle “Cene Reali” nell’ambito delle iniziative del Comitato Italia 150 sotto l’Alto Patronato del Presidente della
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Repubblica. Alla cena, le cui adesioni hanno superato di gran lunga i 600 posti disponibili, hanno partecipato numerosissime autorità e personaggi di primo piano del mondo della finanza, l’economia e la cultura, nonché autorevoli esponenti nazionali dell’ambito della comunicazione; nonché venti top manager del Group Executive Council di Fiat-Chrysler. Al tavolo d’onore siedevano, oltre
al presidente della Regione Roberto Cota ed al sindaco di Torino Piero Fassino, l’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne, il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, l’assessore Regionale Michele Coppola, il presidente della Camera di Commercio dell’Aquila Lorenzo Santilli, il direttore Confcommercio L’Aquila Celso Cioni e il presidente del Consorzio La Venaria Fabrizio Del Noce. Nel corso della serata si sono succeduti alcuni interventi tra cui quello di Marchionne. Il presidente della Camera di Commercio Santilli e il direttore della Confcommercio Cioni hanno consegnato al capo della Protezione Civile Gabrielli un riconoscimento per il suo impegno dedicato al rilancio delle attività produttive ed allo storico mercato di Piazza Duomo. Interprete molto apprezzato ed applauditissimo della cucina aquilana è stato lo chef Niko Romito del ristorante Reale di Rivisondoli, che ha proposto ai commensali il meglio dei prodotti della montagna aquilana. A tal proposito Marchionne ha detto: «Qui ci sono i sapori della mia terra. C’è un pezzo di quell’Abruzzo dove sono nato e dove ho vissuto fino a quando avevo 14 anni. Sono lieto di sapere che parte del ricavato di questa cena verrà destinato al restauro di una delle opere d’arte che si trovano all’Aquila e che sono state danneggiate dal terremoto. Tre giorni fa ero a Bazzano, vicino all’Aquila, dove la Fiat ha deciso di costruire un asilo nido e una scuola materna che ospiteranno circa cento bambini. Abbiamo inaugurato il centro insieme al sindaco dell’Aquila e ai genitori dei bimbi. Abbiamo scelto di costruire una scuola per l’infanzia perché volevamo fare qualcosa che durasse nel tempo, intorno alla quale anche le famiglie potessero mettere radici. Qualcosa che avesse in sé l’entusiasmo di una vita che guarda avanti. Posso dirvi che incontrare la gente dell’Aquila in quell’occasione, vedere la loro forza e sentire la determinazione nel ricominciare mi hanno ricordato quali straordinarie qualità possiedono gli abruzzesi. È gente tenace e generosa, che purtroppo la natura ha costretto più di una volta ad affrontare esperienze dolorose. Essere là mi ha ricordato anche che non esistono prove che non si possono superare, quando ci sono il coraggio e la voglia di fare. Per tutti questi motivi ho deciso di venire qui e condividere con voi queste brevi riflessioni». L’aperitivo d’accoglienza svoltosi nei Giardini Reali è stato offerto dal Consorzio Prodotto a L’Aquila. Natalia Nurzia, in qualità di presidente ha partecipato all’evento promuovendo oltre al tradizionale torrone aquilano, i prodotti offerti dalle ditte: Dolci Aveja, Panificio Peppinella, La Dolceria dell’Orso, Vini Pietrantonj, F.lli Properzi, Confetti Mario Pelino, e Zootecnica La Mascionara. A guidare la delegazione aquilana in Piemonte è stato il segretario generale della Camera di Commercio dell’Aquila Francesco Prosperococco. Tutte le produzioni sono state particolarmente apprezzate dai 600 commensali che hanno definito l’evento: “la cena dell’anno”. L’evento è stato ripreso dalla trasmissione Rai Sereno Variabile, in onda sulla seconda rete e condotta da Osvaldo Bevilacqua
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» foto concesse da Confcommercio L’Aquila
In primo piano lo chef Niko Romito
Sergio Marchionne durante il suo intervento
Il tavolo della presidenza con gli ospiti d’onore
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eventi
» di Piergiorgio Greco Gli ospiti di una delle tavole rotonde
InOpera, concretezza e realismo per combattere la crisi Si è concluso con successo l’evento per le imprese profit e non profit che si è svolto al Palacongressi d’Abruzzo di Montesilvano. Nei vari incontri che si sono alternati, la parola crisi non è stata quella dominante…
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InOpera, l’evento per le imprese profit e non profit che si è svolto al Palacongressi d’Abruzzo di Montesilvano, la parola crisi non è stata quella dominante. Anzi: sarà che ormai è un disco rotto a uso e consumo di tanti sedicenti analisti, fatto sta che i 180 operatori che hanno partecipato, o i relatori dei seguitissimi convegni e dibattiti, hanno preferito lavorare seriamente, incontrarsi, conoscersi, ipotizzare percorsi comuni, piuttosto che lasciarsi andare al lamento generalizzato. Tanto noioso quanto infruttuoso. Fosse solo per questa ragione, InOpera è stata senz’altro un successo, oltre che una gradita novità sul fronte economico regionale, che ha ripagato gli sforzi dei promotori: la Compagnia delle Opere Abruzzo Molise, insieme a Regione Abruzzo, Confcooperative Abruzzo, Confindustria Pescara, Api Pescara-Chieti, il Coordinamento dei Centri Servizi per il Volontariato dell’Abruzzo,
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Formedil Pescara e Cassa Edile della provincia di Pescara. Tra le varie opportunità in cui si è articolato l’evento, le due formule di rete Collaborare (sabato) e Costruire (domenica) hanno ottenuto per il secondo anno consecutivo un grande successo: gli oltre centottanta operatori che si sono iscritti si sono incontrati, conosciuti e, in molti casi, hanno concluso partnership, anche con gli operatori economici provenienti dai Balcani. Ma non solo: si sono rivelati molto utili e partecipati i seminari su temi come l’internazionalizzazione o la sicurezza sul lavoro, rivolti proprio agli iscritti, e le originali iniziative “Aggiungi un posto al tavolo”, che ha permesso a tanti operatori di presentarsi in pochi minuti ad una platea selezionata di imprenditori. Non meno seguita, poi, è risultata la parte convegnistica, anche grazie alla presenza di analisti, personalità, docenti e imprenditori di primissimo rilievo. Al dibattito sulla lotta alla po-
Il pubblico presente ad un convegno
vertà, don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana Pescara-Penne, Enrico Marramiero, imprenditore e presidente Confindustria Pescara, e Marco Lucchini, direttore Fondazione Banco Alimentare Onlus hanno lanciato l’ennesimo allarme sulla crescita dell’indigenza, impegnandosi ad un percorso comune che metta insieme imprese profit e non profit per un impegno ancora più incisivo, a partire dalla centralità dell’educazione. Della centralità di questo fattore, che fa il paio con la formazione, hanno discusso imprenditori (Giuseppe Ranalli e Silvio Di Lorenzo) e politici (Alfredo Castiglione e Paolo Gatti) insieme a Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. Nel secondo giorno di InOpera, economia civile e innovazione sociale sono state al centro del dibattito con i protagonisti del Polo d’Innovazione, al quale hanno partecipato Giampiero Ledda, presidente consorzio I.RE.NE., Alfredo Castiglione, vice presidente della Regione Abruzzo, Giuseppe Ranalli, presidente Compagnia delle Opere Abruzzo Molise, Fernando Di Fabrizio, presidente Legacoop Abruzzo, Gianfranco Mancini, consigliere di amministrazione di I.RE.NE. e presidente di Intercredit e Roberto Museo, consigliere di amministrazione di Banca Etica. Lo stesso giorno, Confcooperative ha presentato a InOpera la nascita di
Un momento di lavoro tra imprenditori
» foto di Piergiorgio Greco
Nello Rapini (Abruzzo Sviluppo) durante un seminario
una mutua socio-sanitaria d’Abruzzo che, grazie alla contribuzione dei soci, riesca a garantire agli aderenti prestazioni sanitarie e socio-assistenziali integrative rispetto a quelle erogate dagli enti locali e dal sistema sanitario pubblico. Come ha ricordato in chiusura di evento il presidente di Cdo Abruzzo Molise, Giuseppe Ranalli, «il dato di fatto che caratterizza l’attuale momento economico è uno, ed uno solo: il mercato è cambiato, non è più quello di un tempo. E gli imprenditori, ogni giorno di più, si dividono tra quelli che ne prendono atto, e si danno da fare, si rimboccano le maniche, e quelli che rimangono convinti che si possa e si debba tornare ad una situazione come quella di qualche anno fa. L’economia reale si è anestetizzata in quanto non tiene più in considerazione dell’alta finanza, della speculazione, delle agenzie di rating poco affidabili. Chi produce e lavora, e vuole continuare a farlo, sta raccogliendo la sfida: c’è un mondo imprenditoriale, come quello presente a InOpera, che con libertà, realismo e creatività, sta scegliendo di non sottrarsi a questa sfida inevitabile. Da Montesilvano, la sfida è stata rilanciata ancora una volta. Come sempre, tocca ad ognuno di noi raccoglierla liberamente, per il bene proprio e di tutti»
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Incontri nell’area b2b
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速
eventi » di Ilaria Chiaravalle
L’Aquila rinasce... dai suoi Giovani
Dodici ragazzi in rappresentanza dei movimenti giovanili delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e dei partiti politici della provincia; tre minuti di tempo per esprimere il proprio punto di vista sulla ricostruzione, questi gli elementi migliori per fare di un incontro un vero momento di confronto e ascolto
Da sinistra: Laura Tinari, Salvatore Santangelo e Raffaele Perna
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iovani protagonisti nella ricostruzione, giovani impegnati quotidianamente nella propria attività e nella professione, pronti a trasmettere tutto il loro entusiasmo e la loro energia nella ripresa del proprio territorio. Questi sono i giovani aquilani che hanno animato l’incontro “L’Aquila rinasce dai suoi Giovani”, secondo appuntamento del ciclo “L’Aquila rinasce da...”, ideato dal giornalista e saggista Salvatore Santangelo, che ha moderato l’evento a Casa Onna. «Obiettivo di questo modello di incontro - ha detto Santangelo - è mostrare come l’ascolto propositivo, il confronto e lo scambio possano portare alla risoluzione dei problemi». Il format scelto ha ricalcato quello dello Storming Pizza, ideato da Riccardo Donadon, socio fondatore di H-Farm, uno dei più importanti incubatori d’impresa. Un format caratterizzato dalla possibilità data ai giovani di presentare la propria idea per una nuova avventura imprenditoriale indirizzata all’innovazione tecnologica in soli tre minuti. Donadon, che ha salutato con piacere l’evento, ha scelto
L’Aquila come location per uno dei brainstorming da tenere nei primi mesi del 2012. Un plauso al modello scelto, che ha reso estremamente dinamico il susseguirsi degli interventi, è giunto anche dal consigliere Raffaele Perna, capo di Gabinetto del Ministro della Gioventù, che ha assistito all’illustrazione di idee e proposte sulla città da parte dei 13 giovani rappresentanti delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e dei partiti politici aquilani, «Spesso alla politica mancano le idee, ma se queste vengono dalla società civile, allora la politica è la prima ad assorbirle come una spugna» ha esordito Perna. I lavori sono stati aperti da Mons. Giovanni D’Ercole, che ha sottolineato come la ricostruzione del territorio debba passare per una rinascita spirituale, umana e sociale. Argomenti ripresi durante il loro saluto anche da Piero Di Stefano, assessore alla Ricostruzione del Comune di L’Aquila, e Gianfranco Giuliante, assessore regionale alla Pianificazione, tutela e valorizzazione del territorio. Nei soli tre minuti messi a loro disposizione, i
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eventi
Adolfo Cicchetti
Alessandra Rossi
Amedeo Ciuffetelli
Ilse De Matteis
Raffaele Iacovitti
italo Iacovitti
Luca Ximenes
Riccardo Savella
Stefano Albano
Antonello Di Meo
Roberto Santangelo
Quirino Crosta
relatori hanno fornito idee e spunti concreti, come le proposte un tema toccato sia dagli imprenditori che dai giovani politici. dei Giovani Imprenditori Confindustria, riportate dalla presidente Partecipazione, appartenenza e presenza sono state le parole Alessandra Rossi, che riferendosi ad un contesto storico di così chiave dell’intervento della giovane imprenditrice Laura Tinari, grande crisi economica, ancora più pesante in questo territorio, che ha avuto il compito di introdurre il consigliere Perna, leganha affermato: «L’unica soluzione è incentivare il “fare impresa”: do i due momenti dell’incontro, quello della condivisione e quello estendere la disciplina dell’apprendistato professionalizzante anistituzionale, «Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia un nuovo che a chi ha più di 29 anni nel nostro territorio e defiscalizzare senso patriottico verso il nostro Paese e il nostro territorio deve le start up». Interessante la creazione di un Comitato dei Giovani pervadere la società: siamo giovani, ma prima di tutto siamo quale organo consultivo all’interno della Camera di Commercio cittadini con doveri civili, la nostra presenza qui oggi rafforza la di L’Aquila, come descritto da Riccardo Saqualità della democrazia. Abbiamo l’onere di vella, presidente Giovani Imprenditori Confare scelte coraggiose, di cui beneficeranno fcommercio, «Dal punto di vista commerciale soprattutto le future generazioni». A prendeL’Aquila non è mai rimasta indietro, ma si re la parola in un confronto ricco di progetti necessita comunque di un maggior controltrasversali e orientati al futuro sono stati, lo ministeriale verso le istituzioni locali che oltre ai ragazzi già citati, Stefano Albano, dovrebbero pubblicizzare e promuovere gli coordinatore Giovani democratici, Amedeo incentivi ai giovani». Di una ricostruzione Ciuffetelli, presidente Associazione Giovani che dovrebbe essere orientata a «qualità, Avvocati, Quirino Crosta, vice-coordinatore trasparenza e sicurezza» ha parlato Adolfo Giovani Udc, Ilse De Matteis, delegata regioCicchetti, presidente Comitato Giovani Imnale Giovani Impresa Coldiretti, Antonello Di prenditori Edili ANCE, «Noi costruttori aquiMeo, presidente Unione Commercialisti ed lani vogliamo ricostruire non delle semplici Esperti Contabili, Italo Iacovitti, presidente case, ma i luoghi che hanno formato le noGiovani Imprenditori Confagricoltura, Rafstre coscienze», ha detto. Al centro del dibatfaele Iacovitti, coordinatore Commissione tito anche la necessità di riacquisire fiducia Giovani Ingegneri, Roberto Santangelo, conei confronti della sana politica e delle istituordinatore Giovane Italia, e Luca Ximenes, Mons. Giovanni D’Ercole zioni, oltre alla valorizzazione del territorio, presidente Associazione Giovani Architetti
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eventi » a cura della redazione
I relatori del convegno, da sinistra: Nicola Spinaci, Luigi Nigliato, Anna Durante, Don Marco Pagniello, Nino Germano e Giovanni Oddo
Sostenibilità e responsabilità
sociale d’impresa
Questi i temi al centro dell’assemblea generale del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Pescara, guidato dal presidente Alessandro Addari
L’
assemblea di quest’anno dei giovani imprenditori di Confindustria Pescara, è stata dedicata alla sostenibilità e alla responsabilità sociale di impresa definita dal libro verde dell’Unione Europea come “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate, che diviene anche un importante elemento di competitività”. Altro tema cruciale affrontato durante l’incontro, la sussidiarietà: l’obiettivo è diffondere i modelli positivi attraverso il confronto tra associazioni, imprese eccellenti e referenti istituzionali. Dopo i saluti del presidente di Confindustria Pescara Enrico Marramiero, Alessandro Addari, presidente degli industriali pescaresi under 40, ha ripercorso nella sua relazione i progetti del Gruppo, e formulato proposte concrete per il rilancio della competitività. Addari che è anche componente della squadra di Presidenza Nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria, a conclusione del suo discorso ha affermato: «Sono certo che lavorando con passione, determinazione e, soprattutto in rete, dialogando con le istituzioni e con il contributo di chi interpreta il ruolo nella politica attiva con responsabilità e impegno e non come strenua difesa di privilegi e clientele, riusciremo a garantire un futuro migliore per noi e per i nostri figli». A coordinare la tavola rotonda sul tema della solidarietà e assi-
» foto concesse da Confindustria Pescara
stenza, per illustrare i progetti più significativi e le nuove sfide intraprese, il giornalista Rai Nino Germano. Presenti esponenti di alcune delle più rappresentative realtà della nostra regione: Anna Durante, presidente CEIS Pescara; Luigi Nigliato, presidente Banco Alimentare dell’Abruzzo; Giovanni Oddo, vice presidente Massimo Oddo Onlus; Marco Pagniello, direttore Caritas Diocesana Pescara-Penne; e Nicola Spinaci, presidente Associazione Avvocati di Strada. Dopo il dibattito, la parola è passata a Roberto Marinucci, direttore Generale FATER S.p.A., e a Cristina e Claudio Loccioni del Gruppo LOCCIONI, che hanno illustrato le case histories eccellenti dal titolo sostenibilità e responsabilità sociale come elementi di competitività
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Alessandro Addari, presidente GI Confindustria Pescara
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TOTO
eventi » di Jenny Viant Gómez
Cram, l’altro Abruzzo Svoltasi a Pescara la riunione annuale del Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo. Cresce la comunità abruzzese all’estero. Firmato un protocollo per l’internazionalizzazione
«E
siste un altro Abruzzo che è sparso nei cinque abruzzesi nel mondo siano all’incirca tanti quanti i corregionali continenti, gente forte e tenace, con un carattere residenti in Abruzzo (1.200.000), senza contare le seconde e operoso che ha costruito un altro Abruzzo in terterze generazioni. Prosegue Chiavaroli: «I nostri fratelli sparsi ra straniera». Queste sono parole di stima rivolte per il mondo oltre a voler mantenere i legami linguistici e cultudal presidente del Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo rali con la nostra terra, chiedono di essere rappresentati a livello (Cram), Mauro Febbo, agli abruzzesi istituzionale e di poter partecipare in residenti all’estero le cui rappresenmaniera fattiva ai processi decisionatanze si sono riunite a Pescara, per li che li vedono coinvolti. Per quanto quattro giorni, nel corso dell’assemci riguarda facciamo il possibile per blea annuale. Occasione per confrondimostrare la nostra vicinanza attratarsi su una serie di tematiche di stretverso progetti e iniziative concrete. Ad ta attualità: dai rapporti economici tra esempio, in passato abbiamo erogale varie realtà territoriali, agli scambi to polizze sanitarie in Venezuela per culturali, passando per la ricostruzione un valore di 80.000 euro. In tutto il delle seconde e terze case di proprietà nostro iter – conclude il consigliere – degli emigrati. I consiglieri dell’orgaabbiamo sempre potuto contare sul nizzazione presieduta da Febbo sono sostegno del presidente del Consiglio Antonio Prospero, Franco Caramanico regionale Nazario Pagano, al quale và e Riccardo Chiavaroli, promotore della un doveroso ringraziamento». legge che istituisce la “Giornata degli Per rimanere nel solco della concreabruzzesi nel mondo” ogni 5 agosto. tezza nell’ambito dell’evento è stato Spiega Riccardo Chiavaroli: «Le Assofirmato un importante protocollo d’inciazioni di abruzzesi nel mondo iscrittesa che vedrà le associazioni degli te all’Albo regionale sono in totale 128, emigranti coinvolte a pieno titolo nei con presenze in 16 diversi stati. Le processi di internazionalizzazione delLa locandina della seduta Plenaria del CRAM maggiori concentrazioni sono in Nord le imprese abruzzesi, nell’ottica del Riccardo Chiavaroli consigliere regionale e Sud America (Canada e Usa, poi ArProgetto Italia. Il protocollo consentirà gentina, Brasile e Venezuela); e l’Eudi mettere in rete enti economici e asropa (Svizzera, Belgio e Germania). sociazioni di emigrati, con l’obiettivo di Sono pronte per l’iscrizione all’Albo farli conoscere e veicolare eccellenze altre 6 associazioni di cui 1 in Brasile dell’agricoltura, il turismo e la cultura e le altre 5 in nuovi paesi (Paraguay, del territorio abruzzese. Il tutto grazie Cuba, Spagna, Olanda e Svezia), cosi ad una stretta sinergia con il Centro da portare a 21 gli Stati con la presenestero delle Camere di commercio za di Associazioni abruzzesi». Da una Abruzzo, ente firmatario dell’accordo, stima ufficiosa si può ritenere che gli assieme al Cram e alla Regione
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eventi » di Donato Tribuiani
L’Aquila, ingegneria gestionale compie 10 anni Docenti, laureati ed aziende si confrontano su un’esperienza di formazione universitaria innovativa. Anche per questa seconda edizione del corso, l’AIDP ha voluto premiare gli studenti
I relatori del convegno
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i è tenuto a L’Aquila, presso la facoltà di Ingegneria, il convegno “Dieci anni di Ingegneria gestionale a L’Aquila: docenti, laureati ed aziende si confrontano su un’esperienza di formazione universitaria innovativa” organizzato dal Consiglio di corso di studio in Ingegneria gestionale per festeggiare il decennale dell’istituzione di ingegneria gestionale nell’Ateneo aquilano. L’iniziativa è stata un utile momento per confrontarsi sul ruolo del corso di laurea per il territorio e le aziende. Dopo i consueti saluti, ha preso la parola l’attuale presidente, il prof. Di Ilio, che ha illustrato come il corso sia nato da una costola del corso quinquennale di Ingegneria meccanica. Successivamente, il prof. Fratocchi ha presentato i dati della ricerca sulla posizione professionale dei laureati aquilani in Ingegneria gestionale (si veda, in tal senso, il contributo del docente su que-
sto numero e sul precedente). È emerso un quadro particolarmente interessante sia per le elevate percentuali di occupazione sia per i ristretti tempi di impiego dopo la laurea. È quindi seguita una prima tavola rotonda dove i referenti di alcune tra le aziende che in questi anni hanno ospitato tesisti del corso di laurea o hanno assunto laureati specialistici hanno raccontato la loro esperienza. La dott.ssa Testa di Randstad ha illustrato le opportunità per i giovani laureati eccellenti nel settore dei servizi per la gestione delle risorse umane, sottolineando come la poliedricità dell’ingegnere gestionale ad orientamento industriale dell’Università di L’Aquila possa consentire percorsi interessanti in diverse aree gestionali. È seguita quindi l’esperienza di Aptar Group, rappresentata dall’Ing. Soccio – uno dei laureati storici del vecchio corso in Ingegneria meccanica indirizzo Produzione – che ha sottolineato il contributo che i te-
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Investire per Passione.
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eventi
Raffaele Credidio durante il suo intervento
sisti della laurea specialistica hanno dato alla crescita dell’azienda, che è la top recruiter abruzzese per i gestionali aquilani. L’Ing. D’Ancona della Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena ha sottolineato le opportunità per gli ingegneri industriali di operare in grandi gruppi multinazionali, specialmente nel settore farmaceutico. Particolarmente toccante la testimonianza dell’ing. Tobia, in rappresentanza dei laboratori Nazionali del Gran Sasso INFN, che ha parlato della propria esperienza di responsabile della sicurezza nel centro di ricerche sotto il traforo, ma anche dell’essere egli stesso sia ingegnere neccanico indirizzo produzione che ingegnere gestionale di primo livello. Ha concluso la tavola rotonda moderata dal prof. Fratocchi l’intervento dell’ing. De Marzi, delegato per l’innovazione di Confindustria Abruzzo, che ha presentato un’innovativa policy per le PMI abruzzesi che potrà facilitare ancor di più i contatti tra imprese e laureandi, specialmente in Ingegneria industriale e gestionale in particolare (vedi l’articolo su questo numero). È quindi stato il momento della consegna delle borse di studio erogate dall’AIDP Abruzzo e Molise agli allievi più meritevoli del
il pubblico presente all’evento
corso di Gestione delle risorse umane, corso tenuto in forma gratuita da manager e consulenti aziendali giunto ormai alla terza edizione. Si è quindi passati alla tavola rotonda coordinata dal prof. Cardarelli, in cui sei laureati degli anni passati hanno illustrato la propria esperienza nel mondo del lavoro come ingegneri gestionali aquilani diffondendo anche utili consigli per chi si sta avvicinando al mercato del lavoro. L’evento è stato anche l’occasione per la sottoscrizione di un accordo tra il Gruppo editoriale Ecco Italia – editore di questa rivista – ed il corso di laurea in Ingegneria gestionale. L’accordo prevede che dalle prossime sedute di laurea, i laureati eccellenti (votazione pari o superiore a 110/110) avranno la possibilità di pubblicare su questa rivista un proprio sintetico cv comprensivo di un riassunto della tesi. Saranno inoltre erogati tre premi di laurea per le migliori tesi di laurea magistrale – nelle aree degli impianti, dell’ingegneria economico gestionale e delle tecnologie meccaniche - svolte presso aziende abruzzesi
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AIDP: 5 borse di studio e 2 assunzioni per festeggiare 10 anni di Ingegneria Gestionale a L’Aquila Per il secondo anno la felice collaborazione tra AIDP Abruzzo e Molise (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) ed il Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale dell’Università dell’Aquila ha proposto relatori e testimoni di grande calibro, direttori del personale e professional HR del network Aidp, che hanno offerto una nuova visione agli studenti, utile per stimolare quelle soft skill, competenze intangibili, non solo necessarie, ma ormai strategiche, per operare in un contesto lavorativo sempre più orientato al lavoro in team. L’Ing. Raffaele Credidio, presidente AIDP Abruzzo e Molise, crede molto in questa partnership e ci racconta le novità: «Sono fiero di presentare questa nuova proposta, nata grazie ad una collaborazione tra AIDP, Università e Randstadt perché è il giusto completamento di tutta una serie di attività avviate per favorire gli studenti aquilani. Sono contento perché AIDP risponde sempre con i fatti. Con la concretezza. Dopo aver offerto corsi di formazione universitaria e borse di studio, con questa nuova iniziativa, la quarta P, la PARENTSHIP, offriamo posti di lavoro, e a tempo indeterminato! È la riprova che quando si vuol fare qualcosa e lo si fa con impegno, ci si riesce!».
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eventi » di Denia Di Giacomo
Da sinistra: Olimpio Stucchi, Partner; Francesco Rotondi, Founding Partner; Andrea Bonanni Caione, Managing Partner Pescara; Luca Failla, Founding Partner; Nicola Petracca, Managing Partner Roma
LABLAW
sceglie Pescara Dopo il successo delle altre sedi italiane, lo Studio Legale LABLAW, specializzato in diritto del lavoro, sbarca anche nella città adriatica. Gli imprenditori hanno un nuovo partner...
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ilano, Roma, Padova e ora anche Pescara. Sono queste le sedi dello Studio legale LABLAW, che decide di puntare sulla città adriatica affidandosi alla competenza dell’avvocato Andrea Bonanni Caione, alla guida della nuova sede abruzzese in qualità di Managing Partner. Fondato nel gennaio 2006, lo Studio legale LABLAW, è divenuto in pochi anni uno tra i più importanti studi italiani specializzato in diritto del lavoro, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Guidato dai fondatori Luca Failla e Francesco Rotondi, lo Studio svolge attività di advisory per importanti aziende italiane ed estere nelle aree del diritto del lavoro, oltre a seguire top manager in trattative complesse inerenti sia le formalizzazioni che le cessazioni dei rapporti di lavoro. LABLAW attualmente si avvale di oltre
» foto di Vincenzo Sulpizio e Giuseppe Ciavattella
50 avvocati di cui 12 soci e nel corso del 2011 ha anche consolidato la propria notorietà internazionale, costituendo la Global Employment and Labor Law Alliance (L&E Global), unitamente a cinque dei più importanti studi legali nel mondo specializzati nel settore del diritto del lavoro. La cerimonia d’inaugurazione è avvenuta lo scorso 9 novembre presso la suggestiva sede dell’Aurum di Pescara, alla presenza dei soci dello studio legale e di numerosi ospiti tra i quali molti esponenti dell’Unione Industriali di Pescara. E così in un ambiente molto raffinato, ma non per questo privo di una informale sobrietà LABLAW ha debuttato nella città dannunziana, scegliendo una delle sue sedi più belle. «Con questa apertura, - ha commentato Francesco Rotondi, socio fondatore di LABLAW - estendiamo il nostro presidio anche in Centro-Sud Italia, un
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eventi
Da sinistra: Francesco Rotondi, Founding Partner; Andrea Bonanni Caione, Managing Partner Pescara; Luca Failla, Founding Partner
territorio caratterizzato da realtà imprenditoriali particolarmente interessanti, prevalentemente del comparto metalmeccanico, alimentare, manifatturiero e calzaturiero, impreziosito dalla presenza di numerose multinazionali che hanno in questa zona i propri stabilimenti operativi». «Con l’apertura delle sedi di Pescara e Padova, dopo quelle di Milano e Roma - dichiara Luca Failla, l’altro socio fondatore dello Studio - LabLaw si conferma definitivamente quale unico studio lavoristico in Italia ad avere una presenza capillare sul territorio. Sempre più vicino alle esigenze delle imprese, Lablaw è in grado di offrire risposte veloci e di alta qualità, adeguate alla risoluzione dei problemi». Bonanni Caione, classe 1972, è tra i fondatori dello Studio pescarese Lamparelli Bonanni Caione, attivo nei settori del diritto civile/societario e del giuslavoro, uno Studio Legale che, nato dalla salda amicizia con Sandro Lamparelli, oggi diventa partner privilegiato di Lablaw, una scelta che consente ad entrambi gli avvocati di seguire le proprie vocazioni, costituendo due distinti team di legali, quello di Lablaw, guidato dal managing partner Andrea Bonanni Caione, e quello capitanato da Sandro Lamparelli. Staff diversi ma che lavoreranno in sinergia, offrendo un momento della serata all’Aurum di
Andrea Bonanni Caione e Sandro Lamparelli
consulenza specialistica alle aziende, nei campi del diritto del lavoro, del diritto civile e del diritto societario, un supporto completo e mirato. Con l’avv. Bonanni Caione entra a far parte del team di Lablaw anche l’avv. Donatella Di Felice con la carica di associata. Laureatasi nel 2007 presso l’Università di Bologna Alma Mater, è avvocato dal 2011. Ma la grande volontà di fungere da supporto concreto per lo sviluppo delle imprese abruzzesi da parte dello Studio LABLAW, si è dimostrata sin da subito, ancora prima della sua stessa inaugurazione, grazie ad un riuscito seminario sui contratti a termine e stabilizzazione, tenutosi presso la sede di Confindustria Pescara. Un incontro ricco di contenuti, che ha visto svolgersi un’aperta riflessione tra i professionisti di LABLAW e gli imprenditori presenti, in merito agli strumenti di flessibilità a disposizione delle aziende come valido supporto per affrontare questo momento di grave crisi economica. Impegno, professionalità, esperienza e approccio innovativo, queste le promesse di LABLAW, sempre in primo piano per rappresentare le aziende
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Pescara
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eventi » a cura della redazione
Il 16 dicembre torna AnnualMENTE di Confindustria Pescara
Ogni anno l’Assemblea di dicembre dell’Unione Industriali di Pescara diventa appuntamento pubblico per affrontare un tema cardine per il territorio LE IMPRESE PESCARESI E IL MERCATO GLOBALE: UN RAPPORTO IN EVOLUZIONE
2008
Maurizio Beretta e Mauro Angelucci
Ospite il Direttore Generale di Confindustria Maurizio Beretta, al centro del dibattito l’analisi dei processi di internazionalizzazione delle imprese industriali e dei servizi avanzati nella Provincia di Pescara presentata da Luigi Di Giosaffatte direttore di Confindustria Pescara e Paolo Mariani Docente dell’Università Bicocca di Milano. Presenti numerosi protagonisti della politica e dell’economia pescarese.
DAI DISTRETTI ALLE RETI: FARE SISTEMA PER IL RILANCIO DELLA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE
2009
Un incontro di grande spessore. Obiettivo: potenziare una sana competitività sui mercati locali e globali attraverso i nuovi strumenti nati dal Contratto di rete. Il giornalista Rai Nino Germano ha moderato gli illustri ospiti del presidente di Confindustria Pescara Mauro Angelucci, tra cui Aldo Bonomi, vice presidente nazionale di Confindustria.
Il tavolo dei relatori
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA: DAL DIRE AL FARE
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Nazario Pagano Gianni Chiodi e Enrico Marramiero
Con Enrico Marramiero presidente, AnnualMENTE lancia un tema strategico per il quale l’Associazione si adopera e diventa propositiva sul territorio con la logica del fare. L’Abruzzo non può far a meno di imboccare la strada della semplificazione amministrativa nelle sue diverse forme; questa è la principale riforma a costo zero che gli industriali chiedono da subito. Ad animare il dibattito il messaggio di Edoardo Garrone, vice presidente di Confindustria: la burocrazia rallenta la crescita, ostacola gli investimenti e non agevola la mobilità delle imprese sui mercati. Grande partecipazione di pubblico alla presenza dei vertici delle istituzioni politiche regionali e provinciali.
2011 AnnualMENTE 2011: venerdì 16 dicembre 2011 dalle ore 16:15
“INNOVARE PER CRESCERE - LA SFIDA DELLE IMPRESE TRA RICERCA E POLI D’INNOVAZIONE”
In un contesto di turbolenza economico-finanziaria globale non si può abbassare la guardia sulla leva di sviluppo strategico e competitivo della ricerca e dell’innovazione. L’Italia, rispetto agli altri paesi industrializzati, investe meno in ricerca e sviluppo (R&S): anche questo fattore rallenta la produttività. Nella nostra regione in particolare vi è la necessità di un approccio con l’innovazione che punti ad aggregare le PMI per essere più permeabili al trasferimento tecnologico ed a nuove acquisizioni di tecnologia. AnnualMENTE 2011 ridesterà un costruttivo dibattito attraverso alcune testimonianze eccellenti del mondo dell’innovazione italiano: Andrea Pontremoli, ceo and General Manager Dallara S.p.A, Board Manager Andrea Pontremoli tra gli illustri ospiti di Barilla già ceo IBM - Luca Paolazzi, direttore Centro Studi Confindustria - Giuseppe Roma, direttore Annualmente 2011 della Fondazione Censis. Per la gentile collaborazione ad Annualmente 2011 si ringraziano fin d’ora Almacis, Autelcom, Banca dell’Adriatico e DAY Ristoservice”
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eventi » di Donato Tribuiani
Security Forum 2011
“La security intelligence tra passato e futuro” In Abruzzo i più importanti esperti mondiali di sicurezza informatica. Protagonista il gruppo SELEX Elsag con l’abruzzese E-Security
A
nche quest’anno l’Abruzzo ha ospitato oltre 150 esperti di sicurezza informatica nell’ambito del Security Forum 2011 organizzato da E-Security, la società abruzzese che fa capo a SELEX Elsag (Gruppo Finmeccanica) con sedi a Montesilvano e a Pescara e che è considerata uno dei più importanti Managed Service Security Provider italiani. L’evento, che si è svolto nelle sale del Romantik Hotel Sporting Villa Maria di Francavilla al Mare, tradizionalmente esteso a tutte le società del Gruppo Finmeccanica, con particolare riferimento alle funzioni maggiormente interessate al tema della sicurezza informatica, dalle ultime edizioni è stato aperto a clienti e partner del Gruppo, oltre che ai rappresentanti delle principali istituzioni governative e militari e del mondo associativo (tra i quali Enav, Enel, Polizia di Stato). A fare gli onori di casa l’abruzzese Rinaldo Cantò, responsabile della Business Unit Cyber Security di SELEX Elsag, e il Managing Director di SELEX Elsag Paolo Aielli, mentre, in rappresentanza del Comune di Pescara, hanno portato il loro saluto ai partecipanti del Forum il sindaco di Pescara Albore Mascia e il vicesindaco Berardino Fiorilli. L’incontro ha avuto l’obiettivo di contribuire all’aggiornamento sulle nuove sfide in termini di vulnerabilità dei sistemi e sulle risposte adeguate per combatterle, confrontando le esperienze e i sistemi più efficaci adottati in tutto il mondo, grazie all’intervento di ospiti di rilievo, tra cui David Nathans, William J. Tastle e Gal Luft, tre dei massimi esperti mondiali di sicurezza software, e inoltre il responsabile Sicurezza del Gruppo Finmeccanica Gen. Romolo Bernardi, il Gen. Enrico Bologna, direttore 6° Reparto dello Stato Maggiore della Difesa e Domenico Vulpiani, dirigente generale della Polizia di Stato. Un tema, quello della sicurezza da attacchi di tipo cyber, sempre più attuale e di grande interesse, non solo per ogni singolo cittadino, ma anche e soprattutto per il mondo delle imprese e delle amministrazioni pubbliche, per chi gestisce le infrastrutture critiche nazionali e per le istituzioni preposte alla sicurezza interna e alla difesa di ciascun Paese. Recenti ricerche hanno infatti evidenziato come il 90% delle
» foto di Giampiero Lattanzio
imprese ha subito un’intrusione da parte di pirati informatici nel corso del 2010 e il 59% due o più cyber attacchi per opera di mercenari, criminali o rappresentanti di Paesi nemici: è stata infatti riscontrata negli ultimi cinque anni la violazione dei Rinaldo Cantò, Responsabile database di 72 organismi Business Unit Cyber Security tra cui l’Onu, il Comitato SELEX Elsag olimpico internazionale, i governi di Usa, Canada, Corea del Sud, India e Taiwan e decine di società hi-tech e della difesa, senza contare che sono raddoppiati negli ultimi due anni gli attacchi a strutture di piccole o medie dimensioni (negozi, piccoli hotel, etc…) e che l’utilizzo dei social network ha rappresentato una enorme occasione per la violazione della privacy anche dei cittadini. In questo quadro assumono importanza sempre maggiore, i servizi d’intelligence nell’ambito della sicurezza informatica, ovvero quelle attività volte allo studio e all’analisi di dati (rilevati sia dal mondo internet sia da ambiti specifici) utili a individuare o a prevenire possibili minacce e a pianificare strategie difensive e di protezione mirate
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La platea dei Security Manager intervenuti all’evento
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38 orizzontale: La soluzione ai tuoi problemi. g u a s t i nc e n d i o m a s fe ra c c h i n e r ap i n a f u r t o
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eventi » di Martina Luciani
Istituto Tecnico Superiore Sistema Meccanica Presentato l’ITS di Lanciano: primo corso di specializzazione avanzata con le più recenti metodologie didattiche
Un momento della presentazione dell’ITS di Lanciano
I
n Italia sono 59, in Abruzzo tre, ma quello di Lanciano è uno dei più importanti a livello nazionale per le tante aziende che hanno contribuito alla sua nascita. Stiamo parlando dell’ITS – Istituto Tecnico Superiore Sistema Meccanica. Gli ITS sono stati introdotti nell’ordinamento nazionale dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri nel 2008. L’ITS è un corso biennale con rilascio di Diploma Statale “Tecnico Superiore” della meccanica. Il diploma ha validità nazionale e comunitaria e per l’accesso ai concorsi pubblici. Costituisce un canale formativo di livello post-secondario, parallelo ai percorsi accademici. È un corso di tipo professionalizzante con la presenza diretta dello studente in azienda sin dall’inizio dell’attività. L’iscrizione e la frequenza sono gratuite. Le lezioni si terranno, dal febbraio 2012, nel Palazzo degli Studi di Lanciano. Il percorso è rivolto ai diplomati di scuola media superiore, preferibilmente di tipo tecnico o professionale, con buone competenze tecniche di base, di informatica e con una buona conoscenza della lingua inglese.
Basta inviare un cv (tutte le informazioni su www.innovazioneautomotive.eu) sostenere una prova di selezione. Il corso è destinato a 40 studenti. Hanno collaborato alla fondazione dell’ITS, l’ISIS Da Vinci – De Giorgio di Lanciano, l’ITIS Mattei di Vasto, l’IPSIA Pomilio di Chieti, l’Università degli studi dell’Aquila, la Provincia di Chieti, il Comune di Lanciano, la CCIAA di Chieti, CNOS-FAP, ENFAP, il Consorzio Sangro Aventino, il Consorzio Universitario di Lanciano, Adecco Spa e lo IAM – Innovazione Automotive e Metalmeccanica. Il dibattito si è svolto nell’aula magna del Palazzo degli Studi di Lanciano a cui hanno partecipato il sindaco di Lanciano, i presidi degli istituti tecnici interessati ed il presidente IAM e Fondazione ITS di Lanciano Silvio Di Lorenzo. Si tratta del primo corso a metà strada tra scuola e imprese, con la certezza di uno sbocco lavorativo sicuro e nel particolare momento di grave crisi economica e del lavoro in cui ci troviamo oggi, è senza dubbio una grande opportunità per i nostri giovani e per l’economia della nostra regione
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eventi » a cura della redazione
Il parco più grande d’Abruzzo
Non parliamo di verde pubblico, bensì di un parco dedicato al sole, inaugurato a Lanciano e attivo ormai da tempo. Una distesa di 28mila pannelli solari
Viste panoramiche dell’impianto fotovoltaico
È
a Lanciano, in località Cerratina, il parco fotovoltaico più grande d’Abruzzo. Ultimo nato in casa ‘Ecologica Sangro S.p.A’, l’azienda che, in località Cerratina di Lanciano, gestisce la discarica consortile per Rsu ed il relativo impianto di trattamento meccanico degli stessi nonché l’annesso impianto di recupero energetico del gas di discarica. Da tempo, inoltre, la società ha implementato la propria attività con i servizi di igiene urbana in molti Comuni del pescarese e del chietino. A pochi chilometri dalla sede dei suddetti impianti sorge il parco fotovoltaico, inaugurato a fine settembre e che, da quel periodo, ha cominciato a produrre a pieno regime la sua “energia pulita”, anche se è entrato in funzione già a partire da luglio. Con un investimento pari a 12 milioni di euro, il parco è nato su oltre 10 ettari di terreno, cifre da capogiro considerati i tempi. Il parco è nato su oltre 10 ettari di terreno, costituito da 28mila pannelli solari e avrà una vita stimata in 25 anni, con una produzione di 5milioni 400mila kWh di energia elettrica ogni anno, fornita a duemila famiglie. I suoi lavori sono durati ben 5 mesi, ma i risultati non si sono fatti attendere: «Nonostante i mesi di rodaggio - spiega l’ingegner Gianluca Rossi della Deco, società che ha realizzato il progetto per Ecologica Sangro, - sono stati prodotti quasi 3 milioni di kWh che equivalgono a un risparmio di 1500 tonnellate di anidride carbonica e di 68 tonnellate di petrolio». Ed è proprio considerando i numeri del “risparmio” in termini ecologici che ci si impressiona ulteriormente; basti pensare che
» foto concesse da Ecologica Sangro S.p.A.
per generare una potenza di 4MWh, come quella dell’impianto in questione, sarebbero necessarie 1.011 tonnellate di petrolio, che a loro volta avrebbero rilasciato in atmosfera 2.867 tonnellate di anidride carbonica. «Sono 2mila 57 le famiglie che utilizzano questa energia, ossia 5 mila cittadini - sottolinea il presidente della Ecologica Sangro, Alessandro Di Francesco - un numero notevole di persone che usa energia pulita e contribuisce al risparmio delle risorse». All’inaugurazione erano presenti il vice sindaco Pino Valente e l’assessore all’Ambiente Evandro Tascione, Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di Commercio di Chieti, Riccardo D’Alessandro, presidente di Assoindustria giovani di Chieti e i funzionari dell’istituto Bls che ha finanziato l’opera. Il sole è il futuro, anche nella nostra regione
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Un momento dell’inaugurazione
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eventi » a cura della redazione Il taglio del nastro con i vertici di Attiva SpA e l’assessore comunale Isabella Del Trecco
Pescara si differenzia In via della Torretta apre le porte ai cittadini la Ricicleria attrezzata per lo stoccaggio dei rifiuti ingombranti e non solo
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escara ha una nuova Ricicleria dove i cittadini possono conferire gratuitamente diverse tipologie di rifiuti. Ha aperto infatti i battenti alla presenza delle autorità cittadine, una piattaforma di circa 1.200 metri quadrati situata in via della Torretta (zona cementificio). Nella struttura, accessibile durante tutti i giorni feriali, compreso il sabato, dalle ore 15:00 alle ore 19:00, possono essere conferite tutte le tipologie di rifiuti urbani o materiali destinati al recupero, al riciclo o allo smaltimento controllato: materassi, reti da letto; RAEE (rifiuti elettrici ed elettronici come frigoriferi, congelatori, televisori, computer, monitor, lavatrici etc); materiale legnoso (legname, mobilio etc.); residui di sfalci erba, potature e fogliame; pneumatici e olio minerale esausto del motore; batterie esauste, lastre di vetro; olio di frittura, etc. Il funzionamento è semplice: ci si reca all’area attrezzata, presentandosi con un documento d’identificazione e con la copia dell’ultima bolletta Tarsu pagata, e si consegnano i rifiuti già separati per tipologia, dopodiché l’operatore incaricato ritira il materiale e una pesa informatizzata registra i quantitativi. Qualora il cittadino si avvalga di un mezzo commerciale per effettuare il trasporto di rifiuti ingombranti e/o RAEE provenienti dalla propria abitazione deve recarsi presso il centro di raccolta o, in alternativa, oltre
alla presentazione del documento identificativo personale del terzo delegato, deve compilare una delega di accesso debitamente sottoscritta, da consegnare al personale incaricato. «Desideriamo ottimizzare ulteriormente i costi e i tempi che derivano dalla gestione integrata del ciclo dei rifiuti, – sottolinea Massimo Del Bianco, direttore generale dell’Attiva Spa – per potenziare maggiormente la raccolta differenziata e agevolare i cittadini nello smaltimento dei rifiuti in modo sempre più responsabile, nel tentativo di contenere l’impatto ambientale. Il nostro obiettivo è combattere il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti, limitando così la comparsa delle discariche abusive che ancora, purtroppo, si creano nelle periferie e nelle campagne». Da rifiuto a risorsa dunque. «La ricicleria - spiega Guglielmo Lancasteri, amministratore unico dell’Attiva Spa - è uno strumento che migliora il servizio rivolto all’utenza e aiuta a raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata. Con la nuova struttura i cittadini di Pescara da oggi hanno la possibilità di partecipare attivamente al processo di raccolta e riciclaggio dei rifiuti, con maggior senso di responsabilità nei confronti del nostro territorio e dell’ambiente». Per chi non ha la possibilità di recarsi in Ricicleria resta naturalmente attivo il servizio di ritiro gratuito degli ingombranti, chiamando al numero verde 800 624 622
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eventi
Un momento dell’aperitivo in concerto
» di Martina Luciani
Aperitivo in concerto:
una serata dedicata al binomio Italia-Giappone Lo spettacolo di Chihiro Yamanaka ed il premio alla Honda Italia come simboli di amicizia e solidarietà tra i due Paesi
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n minuto di silenzio e di raccoglimento per ricordare prensorio. Marco Simoncelli, morto qualche ora prima nel tragico Il riconoscimento a Silvio Di Lorenzo è andato invece per dare incidente nel MotoGP di Sepang. Una serata particola giusta testimonianza ad un figlio della nostra terra che con larmente triste per la Honda, chiamata però, insieme caparbietà, meriti e competenza ha saputo incarnare lo spirial suo vicepresidente Silvio Di Lorenzo a ritirare un riconoscito aziendale della Honda, diventando nel mondo ambasciatore mento, nell’appuntamento di “Aperitivo in Concerto”, presso il del nostro territorio e dell’Abruzzo intero. Dopo l’omaggio alla Teatro Fenaroli di Lanciano, organizzato dall’associazione LanHonda, è stato il momento del Chihiro Yamanako Trio e della ciano Domani. loro coinvolgente musica. Chihiro Yamanaka, piccola ed esile Domenica 23 ottobre, per suggellare il 2011 come anno dell’amigiapponesina con un’energia esplosiva e affascinante, è riuscita cizia e della solidarietà tra Italia e Giappone, l’associazione proad ammaliare tutto il teatro Fenaroli con i suoi giri di piano motrice dell’iniziativa ha deciso non solo di premiare la Honda appassionanti e trascinanti. Quello portato sul palco dal giovane Italia ed il suo vice presidente per il lavoro talento pianistico del jazz odierno, è stato un svolto negli anni, ma nella stessa occasione, spettacolo denso di passione e tecnica, dosati di invitare per lo spettacolo musicale, la jazziin maniera esatta e precisa. sta giapponese di fama internazionale Chihiro L’introduzione di poliritmie e metri dispari ha Yamanaka, accompagnata da Aldo Vigorito e infatti creato un linguaggio nuovo, ricco di eleMichele Salgarello. menti della tradizione trasfigurati in un mondo L’associazione frentana ha infatti deciso di asimmetrico e carico di contenuti diversi fra consegnare un premio alla Honda Italia per loro. i 40 anni di attività in Val di Sangro, per la Il repertorio proposto è stato il giusto mix tra sua storia di successo, per la grande diversicomposizioni originali arrangiate con sonorità ficazione internazionale operata e per avere inaspettate e fantasiose, ed un sound contemcontribuito allo sviluppo economico della noporaneo e raffinato, dai risvolti sorprendenti e Silvio Di Lorenzo durante la premiazione stra regione ed al progresso del nostro comimprevedibili
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eventi
L’area di sosta per camper ad Anversa degli Abruzzi
» a cura della redazione
Nuova area sosta camper ad Anversa degli Abruzzi Circa 8.000 metri quadrati di comfort all’aria aperta. Decisivo il contributo dell’Associazione Produttori Caravan e Camper
È
stata inaugurata un’area sosta camper in località Ponte delle Fornaci, comune di Anversa degli Abruzzi. La realizzazione è stata possibile grazie al contributo speciale di 50.000 euro messo a disposizione dall’Associazione Produttori Caravan e Camper (Apc) all’interno del bando “I Comuni del Turismo all’Aria aperta 2009”, promosso in collaborazione con l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (Anfia), l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (Anci), l’Associazione Nazionale Città del Vino, Federterme e Fee Italia. La nona edizione del bando, infatti, ha dedicato una sezione speciale ai territori colpiti dal sisma nel 2009 con l’obiettivo di contribuire al rilancio del sistema turistico abruzzese ed è stata proprio l’amministrazione di Anversa degli Abruzzi, tra le proposte di 17 Comuni partecipanti, ad aggiudicarsi il contributo grazie ad una progettazione perfettamente integrata con il territorio. L’area di sosta comunale si estende su una superficie di 8.000 metri quadrati ed è costituita da 10 piazzole, con 8 pozzetti di carico e scarico acque, 8 colonnine per il rifornimento elettrico, 2 servizi igienici, 8 docce, una zona verde con area picnic, barbecue, spazio giochi per i bambini e sbarre di sicurezza. Il sindaco di Anversa degli Abruzzi, Gabriele Gianni, ha dichiarato: «Siamo molto orgogliosi per la realizzazione dell’area camper che va a coronare anni di impegno per arricchire e qualificare la vocazione ad un turismo di qualità del nostro comune e della frazione di Castrovalva. Un altro importante tassello va, quindi, ad aggiungersi all’offerta turistica del nostro paese appartenen-
te al Club dei Borghi più Belli d’Italia, integrando le molteplici attività ed iniziative proposte dalla Riserva Naturale Regionale e Oasi Wwf “Gole del Sagittario”, dal Parco Letterario “Gabriele D’Annunzio”, dall’Associazione “Albergo Diffuso” e dai B&B locali, dagli operatori economici, dagli agriturismi e dai ristoranti del territorio. Anche grazie al premio conferitoci dall’Apc ci auguriamo di riuscire ad incrementare e destagionalizzare il flusso di visitatori». Nel convegno “Turismo all’aria aperta. Prospettive nei borghi delle aree interne”, che ha seguito la cerimonia inaugurale, sono intervenute numerose autorità, tra cui l’On. Paola Pelino ed il Sen. Fabrizio Di Stefano, che hanno rivolto un plauso all’amministrazione per aver creato, in un momento economico difficile, un’attrattiva turistica in grado di valorizzare il patrimonio dell’entroterra abruzzese. «Per affermare il turismo itinerante come risorsa socio-culturale – ha dichiarato Chiara Boglione, segretario generale di Associazione Produttori Caravan e Camper – è necessaria la collaborazione tra tutte le amministrazioni territoriali, Regioni, Province e Comuni, e gli operatori della filiera plein air. Solo partendo da un dialogo condiviso e da un lavoro collettivo sulle strutture sarà possibile predisporre normative regionali adeguate ai bisogni di chi viaggia in camper e in caravan. Ciò consentirà al sistema turistico nazionale di differenziarsi grazie all’implementazione di nuove aree di sosta camper multi-funzionali e integrate con il territorio»
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eventi
» di Denia Di Giacomo
Da sinistra: Luigi Barbuscia, Massimo Ciuffetelli della MLM Carni e Piero barbuscia
Barbuscia colpisce ancora Conclusa una nuova straordinaria trattativa dalla concessionaria Barbuscia. Una vendita di grande valore alla MLM Lavorazioni Carni dell’Aquila, azienda leader nel settore, che continua ad investire
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na trattativa durata svariati mesi, per una spesa che ammonta a circa 800 mila euro e di questi tempi sono cifre che spaventano in molti. Parliamo dell’acquisto di 11 telai cabinati Mercedes – Benz, sui quali sono stati istallati delle furgonature isotermiche e dei gruppi frigo per il trasporto di carne, una vendita targata Barbuscia per un suo affezionato cliente: la MLM Lavorazioni Carni di Bazzano, L’Aquila. Quando si dice un matrimonio felice, è questo il caso del proficuo sodalizio tra l’azienda Barbuscia, la concessionaria più an-
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tica d’Abruzzo, con ben 90 anni di storia alle spalle e la MLM Lavorazioni Carni di Ciuffetelli Massimo & C. S.A.S. leader nel settore della commercializzazione di carni all’ingrosso. Sono tempi molto duri quelli che stiamo attraversando, ma quando le aziende funzionano e lavorano con professionalità e lungimiranza, non hanno paura di investire e anzi, continuano a farlo seppure con ponderata oculatezza. L’azienda di Ciuffetelli è una cliente storica della concessionaria Barbuscia, con rapporti che addirittura risalgono alla fine degli anni ‘80, quando la MLM acquistò i primi veicoli Mercedes-Benz.
Da allora tutti i veicoli commerciali, e non solo, dell’azienda aquilana sono stati frutto del rapporto con Barbuscia e ormai, dopo oltre 30 anni di fedele legame, per la MLM Lavorazione Carni è un d’obbligo scegliere la concessionaria Barbuscia e quindi Mercedez – Benz, entrambi sinonimo di qualità, efficienza e grande professionalità. «La trattativa per l’acquisto dei veicoli è stata lunga e complessa, – ci confessa Alessandro Ricco, del settore acquisti Barbuscia – l’ho seguita personalmente con il prezioso supporto del dottor Luigi Barbuscia. Era necessario individuare e comprendere al meglio le reali esigenze del cliente per configurare così il veicolo perfetto che rispondesse pienamente alle sue richieste... sembra che alla fine ci sia riuscito e non nego che è stata una bella soddisfazione per tutti». E così gli 11 veicoli sono stati anche allestiti affinché si confacessero perfettamente alle caratteristiche richieste dalla MLM Lavorazione Carni. Su di essi infatti sono state istallate delle furgonature isotermiche e dei gruppi frigo, allestimenti interamente curati dalla ditta IFAC S.p.A. di Bari che, come il marchio Mercedes-Benz, è un’azienda leader, per struttura e qualità di prodotto, nel settore del trasporto merci a temperatura controllata. I veicoli sono stati poi equipaggiati di ogni comfort con un occhio di riguardo sempre rivolto alla sicurezza del conducente, che potrà lavorare tranquillo alla guida del suo nuovo furgonato Mercedes-Benz.
Luigi Barbuscia e Massimo Ciuffetelli
I veicoli sono di due diverse tipologie, 5 ATEGO 822 – prestazioni brillanti con un motore da 220 cavalli e una massa totale a terra di 75 quintali – e 6 SPRINTER – aventi massa totale a terra da 35 a 50 quintali, 6 cilindri a V da 194 cavalli, unico nel suo segmento – . Sono mezzi eccellenti per la distribuzione, tutti dotati di un esclusivo motore 3 litri. I nuovissimi cabinati sono stati ritirati lo scorso ottobre, una vera festa per i dipendenti della MLM Lavorazione Carni, visibilmente soddisfatti di trovarsi alla guida di veicoli così ben equipaggiati e di così grande valore. Lavorare bene è un vantaggio per tutti, filosofia Barbuscia
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I mezzi acquistati dalla MLM Carni
» foto di Giuseppe Ciavattella
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eventi » a cura della redazione
Progetto auto
il futuro è arrivato
Nuova sede per la storica concessionaria di Pineto, 6 mila metri quadri di auto plurimarche, molti nuovi servizi e assistenza completa
L’esterno della concessionaria
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I 4 soci: da sinistra verso destra Enzo Mariani, Giuseppe Ponzio, Gianni D’Isidoro e Sergio Ponzio
a 16 anni nel settore della compravendita di auto, Progetto Auto è diventata nel tempo un vero e proprio punto di riferimento con una crescita continua e performante. Oggi Progetto Auto rinnova drasticamente il suo make-up e lo fa scegliendo una nuova struttura, sempre a Pineto, all’ingresso della zona industriale di Scerne, inaugurata lo scorso 15 ottobre, alla presenza di numerose autorità politiche e religiose e con l’intervento di alcuni vertici nazionali di Fiat, Lancia, Abarth e Land Rover. Il taglio del nastro è spettato al sindaco di Pineto Luciano Monticelli, e l’evento si è articolato in due momenti: al mattino con una festa riservata, aperta solo agli invitati, e nel pomeriggio con il ricevimento per il pubblico e la cittadinanza, allietato dall’intrattenimento musicale della Mo’ Better Band. La nuova sede di Progetto Auto, architettonicamente strutturata in due vasti semicerchi collegati da un corridoio centrale, si estende su una superficie di 6.000 metri quadrati, articolata in due distinte aree da 3.000 metri quadrati l’una: la zona commerciale e l’area post-vendita. La prima è organizzata in settori espositivi “a spicchio”, dedicati ognuno a uno specifico marchio: Land Rover; Lancia-Chrysler; Fiat e Fiat Professional, Abarth. Ciascun ambiente è arredato con colori e materiali specifici, nel rispetto degli standard espositivi nazionali richiesti dalle case automobilistiche rappresentate. Un’area sarà inoltre riservata all’usato di prestigio, venduto in garanzia. La zona dedicata al post-vendita comprende invece
Lo show room della concessionaria
un vasto magazzino di 1200 metri quadrati su due livelli interamente automatizzato, punto di riferimento, a livello provinciale, per la distribuzione dei pezzi di ricambi Fiat e Lancia e, a livello regionale, per i marchi Land Rover-Jaguar e Abarth, un’autofficina, l’area revisioni, e l’area per il servizio di assetto gomme. «Abbiamo anche riservato uno spazio particolare alla consegna dei veicoli – spiega Enzo Mariani, amministratore e direttore della società -. Si tratta, infatti, di un momento importante, in cui il cliente ha bisogno di contare sulla massima disponibilità del venditore e che non può, quindi, essere gestito in maniera frettolosa e approssimativa». Tra l’area commerciale e il post-vendita si colloca un luminoso corridoio per l’esposizione del merchandising dei vari marchi, dove sarà allestito anche un punto ristoro per i clienti. All’esterno, di fronte alla zona commerciale si trova un ampio parcheggio per l’esposizione dell’usato in garanzia Fiat, Alfa Romeo e Lancia: 116 posti auto totalmente indipendenti. Sul retro, invece, c’è l’area di stoccaggio del nuovo, con 300 posti al coperto, protetti da tettoie anti pioggia e anti grandine. «Tutto questo è il nostro core business – continua Mariani – ma il progetto complessivo prevede la creazione di un autentico centro servizi per l’automobilista che integrerà anche la nostra sede storica. Qui, infatti, saranno ospitati l’ufficio ACI, un’agenzia di assicurazione, un ufficio legale, un centro per le revisioni, un carrozziere e un servizio gomme. L’obiettivo è offrire al cliente un servizio e un’assistenza a 360 gradi»
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hanno collaborato
Paola Inverardi
Piero Carducci
creatività&innovazione | pag. 73
la terra di Piero | pag. 105
Nata a L’Aquila il 3-11-1957, laurea in Scienze dell’Informazione Università di Pisa, a maggio 2011 ha ricevuto un dottorato onorario dalla università di Malardalen University in Svezia. Professore ordinario presso l’Università dell’Aquila dal 1994, ha lavorato anche presso l’IEI-CNR di Pisa e il centro di ricerche dell’Olivetti a Pisa. Da novembre 2008 è Preside della facoltà di Scienze matematiche Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi dell’Aquila. I suoi interessi di ricerca riguardano l’ingegneria del software. Dirige lo Steering Committee Internazionale (Comitato Direttivo) di ICSE (International Conference Software Engineering).
È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.
Economista, consulente direzionale e docente universitario, è specializzato in sistemi per il controllo di gestione e modelli di sviluppo territoriale. È stato direttore della scuola di formazione manageriale-tecnica del Gruppo Telecom Italia (ex Reiss Romoli) e presidente dell’Agenzia di Sviluppo della Provincia di Potenza. Ha insegnato per molti anni programmazione e controllo di gestione ai dirigenti della carriera prefettizia presso la Scuola Superiore di Amministrazione dell’Interno (SSAI) ed ha diretto la collana di management del Ministero degli Interni. È presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione della Provincia dell’Aquila (OIV). Ha pubblicato cinque volumi su discipline manageriali e numerosi articoli su riviste scientifiche e divulgative. Ultimo volume pubblicato: “150 anni di Unità d’Italia. Il Mezzogiorno e lo sviluppo negato” (2011).
Luigi Carunchio fisco | pag. 65 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.
Antonio Teti ict | pag. 69 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.
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Simone D’Alessandro
l’Abruzzo che produce | pag. 29
Filippo Paolini norme&leggi | pag. 77 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Luciano Fratocchi ricerca&innovazione | pag. 81 È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio presso la LUISS di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso l’università di Bologna. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali ed internazionali e con case editrici nazionali ed internazionali.
Nicola Boschetti Di vino e non solo | pag. 167 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.
Chiara Strozzieri In cornice | pag. 173 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Nel 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.
A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO
Emilio Patrizio, Fertili Gusci Vuoti, olio su tavola cm 159x110 settembre 2011
» a cura di Denia Di Giacomo
157TRAPARENTESI News in pillole
161PREZIOSANDO
Profondità, eleganza e mistero nei minerali “vivi”...
165ITINERARI D’ABRUZZO
Tortoreto, la terrazza sul mare
167DIVINO E NON SOLO
Impariamo dai Bambini
169SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO La pizza antinvecchiamento
183ARTE&CO.
Un piumino a portata di sms
187MUSICAMANIA
Noel Gallagher’s High Flying Birds Mylo Xyloto
189VEZZI MODERNI
Nella shopper questo mese
179ARTE&CO.
Emilio Patrizio, l’antico come musa 163USCITA DI SICUREZZA Berna armonioso rigore
171TRAIN DE VIE. Una vita in equilibrio
173ARTE&CO./IN CORNICE Speciale 54esima biennale di Venezia
177ARTE&CO. Condividere l’arte per rinascere
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traparentesi CULTURA SOLIDALE
UN LABORATORIO TEATRALE PER RI DELL A SOCIALITA’ E DELL A CULTURA-CREARE UNA AGORA’ ALL’AQUILA È stato presentato il “Lab
oratorio delle Arti e Mestieri dell o Spettacolo”, ideato e diretto da Federico Fiorenza, memoria storica del Teatro Stabile d’Abruzzo. Il progetto proposto nell’ambito dei bandi POR-FESR Politiche Culturali della Regione Abruzzo intende realizzare iniziative tese a ri-creare un tessuto sociale e solidale attraverso laboratori, spet tacoli, stag e, incontri a tema, corsi di perfezio namento intorno all’arte teatrale con presenze di prestigio nazionale, che in passato avuto con L’Aquila e la sua tradizion hanno e culturale contatti e rapporti professi onali. Il laboratorio ha tra i suoi promotori anche la facoltà di Ingegne ria con il corso di Edile-Architet tura , «Cerchiamo di aiutare la presenza studenti nella Città, fornendo loro degli spunti e stimoli culturali sempre nuo vi, che vadano oltre la normale attiv didattica. Vogliamo essere un cent ità ro di elaborazione culturale per loro », ha affermato il preside prof. Pier Foscolo. Fiorenza ha parlato anche Ugo di un secondo scopo del progetto «La seconda presunzione del Laborato è creare una agorà della cultura rio e della socialità a Piazza Arti e con la collaborazione del MUSPAC (Mu di Arte Contemporanea, da poco seo inaugurato) e della Casa del Teatro, renderla il luogo ideale per spet taco laboratori e incontri», ha concluso. li,
È DONNA QUANDO L’ARTE suggestiva cornice di
ARTE
Nella è svolMontesilvano Colle, si tut to ale tur to un incontro cul ape ale gin ori al femminile, e ion ivis nd Co “La prezzato: , tto ge della Dif ferenza”. Il pro zio cia sso pa tro cin ato da ll’A ACI, temporanea italiana AM con e ne Musei art set Ra na mi lso Ge ta rtis nasce da un’idea dell’a he leg e sue amiche – col ta che, unitamente all la Iannetti, Concetta Pa elit nu Anna Seccia, Ma to ten ll’in ne ta sci te è riu mitesta, Barbara Agres e molto diverse tra loro, nn do 5 di era l’op di unire e: ne di un obiettivo comun attraverso la condivisio ad e rni gio lla durata di 3 “fare arte”. L’evento, de susseguirsi un tema dito vis ha ro, ingresso libe l con il coinvolgimento de verso per ogni giornata, ve, iati une interessanti iniz pubblico presente in alc Madre, opera simbolo ro lbe come quella dell’A di dalle artiste al Comune dell’iniziativa donata Montesilvano.
TEATRO
SOCIETA’
CHIETI PUNTA SULLE FATTORIE SOCIALI La Provincia di Chieti promuove le Fattorie Sociali, ovvero quelle aziende agricole che hanno quale finalità l’inserimento lavorativo delle persone che appartengono alle fasce più deboli della società. E’ questo il forte messaggio lanciato in un convegno sul tema “Fattorie sociali, un’opportunità di crescita”, organizzato dall’assessore provinciale alle Politiche sociali, Gianfranca Mancini. Sul piano normativo, in Abruzzo esiste una legge, di cui si sta ancora stilando il regolamento attuativo, che intende promuovere e sostenere questa realtà, con la possibilità anche di attrarre finanziamenti europei. Il convegno è stato l’occasione per promuovere e diffondere a livello locale la cultura dell’agricoltura sociale, una realtà che realizza diversi obiettivi, da quelli di inclusione sociale a quelli di risposta al fabbisogno di lavoro da parte delle fasce svantaggiate della popolazione.
PERCORSI TEATRALI… È partita la sesta edizione di Percorsi teatrali nei musei d’Abruzzo, prog etto per la promozione dei beni e delle attiv ità culturali, presentata a L’Aquila lo scorso ottobre dal teatro stabile di innovazi one L’Uovo. I Percorsi, imperniati sull’ integrazione di forme e linguaggi scenici diversi (teatro, danza, musica e cont aminazioni video), sono spet tacoli itinerant i che sottendono l’intento di creare filo conduttore con il territorio e le un sottile sue tradizioni, coinvolgendo i citta dini abruzzesi e in particolar mod le giovani generazioni. Il progetto o, è partito il 2 novembre e si con cluderà il 12 gennaio, queste le cittadine coinvolte: L’Aquila, Pesc ara, Teramo, Lanciano, Celano, Santo Stefano di Sessanio, Città Sant’Angelo, Picciano, Atri, Civit ella del Tronto, Vasto e Casacandit ella. INFO: tel 0862.1960851 - fax 0862.1960 852 - www.teatroluovo.it - info@teat roluovo.it
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traparentesi MUSICA
CAPOSSELA E IL NATALE AD AVEZZANO
ospita un magico La Cattedrale dei Marsi, che ogni anno in occasione del Santo Natale ela, che si esibirà Caposs Vinicio di note le regalerà no quest’an , e seguitissimo concerto tivo, l’associaconsecu in “Marinai, Profeti e... Sante Nicola”. Quindi, per il 12° anno Cultura del alla orato l’Assess con zione culturale Harmonia Novissima, di concerto di Regione Cultura alla rati Assesso gli con azione Comune di Avezzano ed in collabor i, ha Cultural Attività e Beni o Minister del io patrocin il con ila, dell’Aqu a Abruzzo e Provinci Luce Anna carriera alla organizzato l’ormai tanto atteso Concerto di Natale - Premio ale dei Marsi di per Marted ì 20 dicembre, alle ore 20,45 naturalmente nella Cattedr Bridgewater, Dee Dee , Stewart Amii lli, Ricciare Katia a Avezzano. Il premio, già assegnato tra il 2000 ed il 2010 ni, Lucio Vecchio Roberto Sio, De Teresa rdi, Brandua Angelo Salazar, Cecilia Gasdia, Antonella Ruggiero, Inés “non musica una amano giovani che Dalla e Noa, andrà ad un cantautore seguitissimo da moltitudini di facile” e ricca di riferimenti letterari. romarsi.it - harmonianovissima@virgilio.it INFO: HARMONIA NOVISSIMA tel/fax 0863.20193 - info@musicateat
ARTE
PIOTR HANZELEWICZ AL MUSEO LABORATORIO DI CITTÀ SANT’ANGELO Continua fino all’8 dicembre la personale dell’artista italo-polacco Piotr Hanzelewicz dal titolo “L’inquilino del terzo piano (azzurrino, beigeolino, grigetto )” presso il Museo laboratorio - ex manifattura tabacchi di Città Sant’Angelo. A cura di Enzo De Leonibus, con testi in catalogo di Teresa Macrì e con il patrocin io dell’Istituto Polacco di Roma, nella mostra sono presentati lavori inediti concepi ti negli spazi del Museolaboratorio, un’opera segnalata al Premio TERNA 03 ed un work in progress realizzato in collaborazione con la tatuatrice Sasha Prosperi (“Ju Tattoo” Studio - L’Aquila). Sono coinvolt i nel progetto la stilista Emanuela Cavallaro, il brand FAITES COMMES CHEZ VOUS, lo storico e giornalista Marco Patricelli, il contributo fotografico di Francesca De Rubeis, il supporto mediatico di Culturame.it, il pizzaiol o freestyle Alfredo Meogrossi, traduzioni e consulenza Shering. Orari: aperto tutti i giorni dalle ore 17,00 alle 20,30 – chiuso lunedì e martedì INFO: tel. 085 960555 - info@museolaboratorio.org - www.museolab oratorio.org
LIBRI
UN LIBRO PER I TRABOCCHI “La Costa dei Trabocchi a piedi e non solo”, è il titolo del libro presentato di recente nella Sala consiliare della Provincia a Chieti. La guida, di oltre 200 pagine, corredata da foto e ricche schede sui comuni interessati, con abstracts in inglese, propone un interessante itinerario lungo la costa frentana, da Francavilla a S. Salvo, per una ricognizione dei trabocchi esistenti e una immersione in un territorio ricco di storia e di biodiversità. Autori: Farinelli Viviana, Nicolai M. Concetta, editore: Menabò.
RICONOSCIMENTI
E UNO STUDENTE ABRUZZESTE ANO PREMIATO DAL PRESIDEN NAPOLIT
olitano ha insipresso il Quirinale, il Presidente Nap Tra coloro che lo scorso 19 ottobre Sant’Angelo, Città di a astic scol ” brità c’è una “cele gnito del titolo di “Alfiere del lavoro” è ici, un ragazzo A dispetto dei suoi due nomi esot lo studente Anthony Kevin Scafa. gelo e che ha t’An San che vive a Marina di Città italiano, dai modi semplici e genuini, cinque anni nei do nen otte a”, “Ber trando Spavent studiato nel locale liceo scientifico lia e arrivando a siva di voti (9,9) tra le più alte d’Ita delle superiori una media comples erlo meritevole e lode. Non bastasse questo a rend diplomarsi con un voto finale di 100 ti all’approizza indir le ti concorsi a livello naziona durante l’ultimo triennio ha vinto mol che. nisti che di tematiche uma fondimento sia di ambiti scientifici
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SOLIDARIETA’
VOLONTARIAMENTE
Sabato 3 dicembre all’Auditorium De Cecco in piazza Unione a Pesc ara una nuova edizione di “Volontariamente”, l’evento che mira a rendere patrimonio com une significative esperienze di gratuità, locali e non . Quest’anno l’iniziativa avrà un tem a centrale: “Siamo stati visitati da qualcuno molto gran de”. Si tratta di una frase tratta dal volume “Lettere sul dolore” di Emmanuel Mounier, e sintetizzata nel concept del man ifesto che riprende il cuore del logo del Csv Pescara. Nell’Anno Europeo del Volontariato, è importante scoprire o riscoprire chi o cosa muo ve una persona a donarsi gratuita Per questo, l’incontro delle ore 17.30 mente agli altri. sul tema dell’evento vedrà testimon ianze significative di persone che raccontano chi è stato questo “qualcuno molto grande”. A seguire, la consegna dei riconoscimenti a volontari, un ricco buffet per tutti e, infine, il grandioso spettacolo teat rale “Natale in casa Cupiello.
TRADIZIONI
A SCUOLA DI SALTARELLA Il 3 e 4 dicembre, presso la sala polivalente Sincronica a Brecciarola – Chieti, si terrà un corso teorico e pratico di Saltarella Abruzzese, con l’esibizione di musica dal vivo. Il corso organizzato dal professor Francesco Stoppa, dell’Università G. d’Annunzio di Chieti e Pescara, è dedicato sia a principianti che ai più esperti, a partire dai 13 anni d’età. Il costo del laboratorio è di 20 euro e non occorre la presenza in coppia, gli orari sono: sabato dalle 17 alle 20 e domenica dalle 10 alle 12. Seguirà cena tradizionale (prezzo da verificare) con ballo della quadriglia. INFO: www.cata.unich.it.
ENOGASTRONOMIA
O IN GARA! SPAGHETTITALIANI, ENTRIAM te Luigi Farina, per liani, nella persona del suo presiden
L’Associazione Spaghettita co. Cuochie competizioni di stampo gastronomi l’anno 2012 ha in cantiere numeros Piat to di un orso conc in nno tera met partecipanti no d’Oro 2012, nazionale, dove i saperPer . endo le indicazioni del Regolamento loro ideazione e realizzazione, segu d’Oro ino hier Bicc . liani.com/OfferteGare.html#41 ne di più: http://w ww.spaghettita o le end segu ne, uzio prod di loro met teranno in concorso un Vino l#42. .htm Gare erte 2012, nazionale, dove i partecipanti /Off .com liani ttita erne di più: http://w ww.spaghe indicazioni del regolamento. Per sap , la Fase eliminatoria partirà il e termineranno il 31 Gennaio 2012 rte ape Le Iscrizioni alle gare sono già geranno in una location ancora da embre 2012, mentre le Finali si svol 1° Mar zo 2012 e terminerà il 30 Sett . stabilire fra Ottobre e Novembre 2012
SPORT
“LEI FIT”, LA PALESTRA PER LE DONNE
Nasce il franchising di palestre dedicate a LEI, si chiama “LEI FIT” ed è in Via Tevere ad Elice (Pe), località 4strade. Grazie al circuito easyline di techogym, il cui obiettivo è quello di dedicare ampio spazio al comfort, pensato a tutti coloro che desider ano dimagrire, migliorare la salute, condizioni fisiche e stile di vita, Lei Fit riesce a conciliare l’attività fisica svolta in palestra con i concetti di semplicità, relax, e grande attenzio ne al mondo femminile. Ecco quindi nascere palestre dove svolgere attività fisica in un ambien te amichevole, tutto al femminile, e soprattutto dotato di attrezzi di semplice utilizzo, con un design ispirato ad oggetti di uso comune,sui quali sedersi e cominciare l’esercizio, senza regolazioni, senza difficoltà e con il ritmo ideale per il proprio fisico. È un circuito adatto a tutti, di 16 postazioni (8 macchinari+8 step) che in soli 30 minuti si prefigge di far eseguire un allenamento completo, finalizzato alla perdita di grasso corpore o e ad un moderato incremento del tono muscolare. INFO: www.leifit.it - infofranchising@leifit.it Franchising, via Tevere 97/1 Elice - Località Quattro Streda.
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pre iosando » di Marzio Forcella
CAP. O • Occhio di gatto, di tigre, Onice, Opale
Profondità, eleganza e mistero nei minerali “vivi”... Prima di approfondire le pietre di questo capitolo è importante spiegare un fenomeno molto affascinante che li accomuna: il GATTEGGIAMENTO. Una luminosità interna frequente nei tagli cabochon quando le inclusioni della gemma tagliata sono parallele e creano riflessi cangianti che ricordano gli occhi dei felini.
L’Occhio di gatto Nome che si da al minerale Crisoberillo, traslucido di colore verde-giallo, proprio ad indicare il “misterioso” fenomeno del gatteggiamento. Ben visibile nei suoi bellissimi cabochon, gli antichi chiamavano questa pietra “cymofane”; data la grandezza dei minerali estratti sono famosi reperti di grandi medaglioni e successivamente “pomi” da bastone, anelli chevalier, sfere da collane. La vera e rara gemma Occhio di gatto è quindi da non confondersi con il suo fenomeno che può esser presente in tanti altri minerali taglio cabochon: quarzi, tormaline, calcedoni ecc. Amuleto protettivo contro le invidie e gli intrighi, portafortuna delle ore serali. Provenienza: India, Brasile,Australia Affinità zodiacali: Capricorno, Cancro.
L’Occhio di tigre Poco diffusa fino alla metà degli anni ‘60, ora questa gemma è sicuramente la più famosa e utilizzata tra le pietre dure gatteggianti. Pur avendo una composizione “quarzosa”, l’Occhio di tigre è in realtà un roccia composta da un aggregato di quarzo e silicati fibrosi dal tipico colore bruno dorato e lucentezza sericea. Svariato è il suo uso per ogni genere di manufatto grande e piccolo fino alla gioielleria: lastre da tavoli, sculture, vasellami, sfere da collane, cabochon tondi e ovali ne mettono in risalto i suoi originalissimi disegni a bande di ogni forma riflettenti a seconda delle inclinazioni della pietra. Pietra della sicurezza e per lo spirito d’iniziativa, è un potente portafortuna che attrae le ricchezze materiali e non... Provenienza: Repubblica Sudafricana, Birmania, Brasile. Affinità zodiacali: Gemelli, Leone, Vergine.
Onice Abbiamo già trattato lungamente la grande famiglia dell’onice che è un calcedonio di colore nero profondo oppure a strati neri e biancastri sempre traslucidi. Di grandissimo uso da sempre e per sempre è una delle poche pietre come il diamante che è costante nella moda; celebre l’uso di Louis Cartier che l’ha sempre amata nelle sue collezioni. Bisogna fare attenzione, però, alla sua autenticità per l’intensità del colore nero; la maggior parte dell’Onice oggi in commercio è opaco e spudoratamente tinto. Fantasioso il suo uso da solo o “a contrasto” per sculture grandi e piccole tagliate in ogni maniera; elegantissimo il sodalizio con il corallo, il turchese, preziosissimo per montature per grandi diamanti e smeraldi. È da non confondere con la tecnica dello smalto nero! Combatte le tristezze e l’ansia, assorbe le negatività per portarci alla gioia. Provenienza: Brasile, Argentina, Uruguay, Messico. Affinità zodiacali: tutti i segni come il diamante che rappresenta il giorno, l’Onice la notte.
Opale I suoi splendenti bagliori variopinti che variano a seconda della luce, ricordano i tramonti estivi. Antica e apprezzatissima, dai Romani era considerata la gemma più bella con lo smeraldo, ma soprattutto la più magica e portafortuna; tuttora lo è per gli orientali al contrario della tradizione occidentale. Esistono vari tipi di questa pietra, capace di offrire stupendi giochi di riflessi iridescenti in questo minerale amorfo. L’Opale è infatti una particolare sostanza con una originalissima struttura interna in cui minuscole sfere di silicio si sovrappongono e ne diffrangono la luce. Quelle più usate in gioielleria sono l’Opale nobile biancastra con punti luminosi variopinti; l’Opale di fuoco con fondo rossastro e riflessi bruni-aranciati. C’è poi la rarissima opale nera, molto scura detta “arlecchino” per i bagliori multicolori accentuatissimi. Usata sempre per gioielleria super minuta e preziosa (soprattutto da nobili famiglie), ha avuto un gran successo nell’Art Nouveau, ma oggigiorno non è tanto utilizzata; se ne preferiscono gli esemplari in gioielli d’epoca rari e quindi costosi, da collezione. Come per tutti i fenomeni di colore, i suoi tagli sono quasi sempre a cabochon; l’opalescenza è quindi un altro tipico termine per indicare il riflesso lattiginoso tipico di questa pietra e riscontrabile in altri minerali. Ottima calmante sul sistema nervoso, rende allegri e vivaci stimolando l’intuizione. Provenienza: Australia, Messico, Stati Uniti. Affinità zodiacali: Bilancia, Ariete, Capricorno. A rileggerci al prossimo numero: speciale Natale “In” Smeraldo
info_ Marzio Forcella Designer di gioielli e oggettistica, esperto in storia dei preziosi e mineralogia www.amalteapreziosi.com - mf@amalteapreziosi.com
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uscita di sicure
a
» a cura della redazione
BERNA E R O G I R O S ARMONIO i dice che a Berna il tempo scorra più lentamente che altrove, nonostante sia la capitale della Svizzera. Si dice anche che qui il rosso dei gerani alle finestre sia più vivace. Tralasciando i luoghi comuni, è una certezza che la città edificata sul fiume Aare nel 1191 conservi molto bene il suo patrimonio storico. Fu fondata dal duca Berthold V di Zahringen che scelse il luogo per la sua posizione strategica e, secondo un aneddoto popolare, perché uccise in una battuta di caccia un orso (in tedesco Bären). Il centro è patrimonio mondiale dell’Unesco e vanta sei chilometri di arcate, costituendo così una delle passeggiate commerciali coperte più lunghe d’Europa. I negozi, bar e caffè-teatro, molti ricavati in cantine con le volte a botte, attirano sia bernesi che
turisti. Berna conta oltre 120.000 abitanti ed è la quinta città più popolosa della Svizzera dopo Zurigo, Ginevra, Basilea e Losanna. Regna un‘atmosfera medievale fatta da numerose fontane, facciate in mattoni, vicoli, antichi bastioni e torri storiche. La veduta più bella sull’antica città si ottiene dalla torre della cattedrale, alta 101 metri, o dal giardino affacciato sulla Fossa degli orsi: un antico ricovero per plantigradi, l’animale simbolo. Attualmente per gli orsi è stata trovata una sistemazione più spaziosa sulle rive del fiume, dopo pressanti richieste degli animalisti. Berna va scoperta a piedi, anche se i mezzi pubblici funzionano alla perfezione. È la città di Paul Klee dove Albert Einstein elaborò la Teoria della relatività mentre lavorava come impiegato all’ufficio brevetti di Berna, alloggiando al numero 49 della Kramgasse
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un motivo in più_ Zibelemärit Il quarto lunedì di novembre la parte alta del centro storico di Berna già alle 5 del mattino si trasforma in un grande mercato, centinaia di bancarelle allestite dai contadini offrono trecce di cipolle insieme a ortaggi invernali. Il mercato delle cipolle (Zibelemärit), atteso con ansia ogni anno, è ciò che resta della Fiera d’autunno (San Martino) della durata di quattordici giorni e risalente al XV secolo. Si narra che nel 1405, anno dell’incendio che colpì la città, i contadini della zona avrebbero preso parte all’opera di sgombero, così si guadagnarono il diritto di vendere i loro prodotti nel mercato cittadino.
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itinerari d’Abru
La Fontana della Sirena a Tortoreto Lido
o
» di Alessandra Vallera
TORTORETO, LA TERRAZZA SUL MARE Una città di mare, ma anche un antichissimo borgo pieno di suggestioni, Tortoreto è il luogo ideale per innamorarsi della vita all’aria aperta
a città di Tortoreto comprende una zona vicinissima al mare ed un’altra più storica che sorge a 227 metri sul livello del mare. Queste due località prendono rispettivamente il nome di Tortoreto Lido e Tortoreto Alta, zone entrambe bellissime che un visitatore può apprezzare per meraviglie diverse ma altrettanto suggestive. Tortoreto Lido è legata in un rapporto inscindibile con il mare attraverso la pesca, che riveste il settore più importante dell’economia locale, ed il turismo, un settore in continua crescita che fa conoscere questa località come una delle più vive della costa teramana. La parte più antica di questa cittadina si raggiunge facilmente dal litorale attraversando uliveti e vigneti, si tratta di Tortoreto Alta, un graziosissimo borgo di origine medioevale che vanta la fama di osservatorio naturale, per la presenza di numerosi balconi naturali sospesi nel vuoto, da cui si può osservare un panorama unico, dalle acque azzurre della costa, alle vallate del Vibrata ed al maestoso Gran Sasso. La ricchezza di questa località in provincia di Teramo è racchiusa anche nel suo piccolo centro storico, un organizzato sistema di piazzette, strade strettissime, torri ed archi che creano uno scenario suggestivo per La torre dell’Orologio il visitatore che le attraversa. Testimonianze del a Tortoreto Alta
passato non fanno che ricordare quanto remota fosse la storia di questo borgo che presenta il proprio centro storico diviso in tre zone ben distinte, Terravecchia, Terranova e Borgo. Come il nome stesso lascia immaginare, Terravecchia è la parte più antica in cui è possibile visitare la Torre dell’orologio, osservando le tre epoche storiche che lo caratterizzano: una base in pietre e mattoni che risale probabilmente alla fondazione della cittadina, una parte di spiccata epoca medioevale e la parte più alta della torre che risale alla fine dell’Ottocento. In basso è possibile osservare il ponte con le sue caratteristiche arcate cinquecentesche. Nella zona di Terranova, collegata a Terravecchia dal ponte, è consigliabile visitare la chiesa parrocchiale di San Nicola, risalente alla prima metà del XVI secolo, che custodisce un organo con seicentotrenta canne risalente alla prima metà del XIX secolo e la statua della Madonna della Neve, realizzata in argento. Solo verso il 1400 il paese si allargò su una zona più esterna detta il Borgo, in cui è possibile visitare la chiesa del Carmine. Da questa zona della cittadina, dirigendosi verso est, si raggiunge una terrazza naturale che si affaccia sulla costa, da qui è possibile godere di una visione suggestiva che comprende tutto il tratto di costa dal Tronto al Tordino
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un motivo in più_ La villa di epoca romana Una villa di epoca romana è stata rinvenuta lungo la strada provinciale che collega Tortoreto Lido a Tortoreto Alta. Qui è possibile ammirare i resti archeologici che presentano ancora il pavimento a mosaico e delle vasche adibite alla conservazione di olio, una testimonianza che specifica l’utilizzo della villa non solo come dimora rurale del signore romano ma come vivo centro di attività agricole già in epoca romana. Il sito archeologico della Villa Romana
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divinoenonsolo » di Nicola Boschetti
IMPARIAMO DAI BAMBINI volte tornare bambini ha i suoi vantaggi, non si soffre di sudditanza psicologica, si possono esprimere parole e pareri innocenti senza essere giudicati, ma soprattutto sbagliare perché nella vita che andranno ad affrontare avranno tutto il tempo per imparare. Da diversi anni, partecipo come collaboratore a dei progetti di formazione alimentare coadiuvati dalle scuole elementari del comune di Guardiagrele, con l’obiettivo di far in modo che le nuove generazioni possano riscoprire sapori e profumi a volte dimenticati, o ancor peggio sopraffatti dalle industrie alimentari che hanno come unico punto di riferimento: la globalizzazione del gusto. Grazie all’impegno di alcune maestre volenterose e alla disponibilità dei produttori, siamo riusciti a far entrare e toccare con
mano, anzi con gusto, la vera natura del nostro patrimonio agricolo. Visitare aziende che producono farro biologico, miele naturale, olio extravergine e per finire anche vino, è stata un’esperienza unica e costruttiva, e non solo per i bambini. Ogni volta che entravamo in un azienda, gli sguardi di questi futuri gourmet si riempiva di luce, una luce fatta di curiosità e voglia di sapere, ascoltavano a bocca aperta tutte le informazioni che i vari produttori davano sul loro lavoro e il loro prodotti, prendendo appunti come dei veri esperti giornalisti. L’emozione diventava enorme quando si passava all’assaggio, seguivano le mie informazioni con disciplina militaresca. Non nego che durante queste esperienze, sentire i loro ingenui commenti, mi ha fatto scoprire termini e sapori che la mia vita da adulto mi avevano fatto cancellare. I loro sorrisi e la loro felicità era
talmente tangibile che davano forza e orgoglio a tutti quei produttori che ogni giorno si adoperano per far il loro lavoro in maniera onesta e nel rispetto della natura. Purtroppo i tagli governativi hanno deciso di cancellare questi programmi, forse perchè costavano poco e in Italia si sa, tutto ciò che è utile e non sperpera denaro pubblico va eliminato. Fortunatamente molti genitori volenterosi e associazioni culturali sacrificano il loro tempo libero e a volte anche il loro denaro per fare in modo che i propri figli possano conoscere, assaporare e tutelare tutto ciò che di buono la natura ci dà. Alle istituzioni andrebbe spiegato che molte volte va chiesto ai bambini cosa sia meglio per il loro futuro, sicuramente hanno le idee più chiare di molti politici, ma sicuramente dai bambini si può imparare tanto, basta dare loro la possibilità di imparare insieme agli adulti
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SCELTO PER VOI > DOLCE COME IL MIELE Alfonso Bianco ha il merito incontrastato di aver fatto conoscere il miele di montagna in tutt’Italia, come confermano gli innumerevoli articoli e premi a lui attribuiti. Nello splendida collina sottostante Guardiagrele, la sua piccola, ma efficiente azienda produce dei veri nettari, oltre ai vari mieli di acacia, lupinella, melata, millefiori di montagna, si affiancano dei veri “crù” per palati molto esigenti: crema di miele e nocciole, miele e fichi, miele e caffè e molti altri prodotti da far impazzire anche i salutisti più rigidi. Grande conoscenza ed eccelsa materia prima collocano l’azienda Bianco Alfonso tra le più ricercate del suo settore. I suoi prodotti sono ben presenti sul mercato, ma per assaporarli al meglio bisogna andarlo a trovare e vi accorgerete che la cosa più dolce è proprio la disponibilità del padrone di casa. info_ APICOLTURA BIANCO Via Sciusciardo 10 - 66016 Guardiagrele (Ch) Tel.0871 893422 - Visite su prenotazione - Vendita diretta
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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista
i recente ho avuto modo di collaborare professionalmente con una autentica personalità nel campo della ricerca: il professor Eugenio Luigi Iorio, presidente dell’Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo che si occupa di promuovere la ricerca scientifica e la divulgazione di questo particolare stato patologico del nostro corpo correlato all’invecchiamento cellulare e a molte malattie. In parole povere lo Stress Ossidativo (SO) altro non è che una rottura dell’equilibrio nell’organismo tra radicali liberi (molecole molto reattive che provocano diversi danni alle cellule accelerandone l’invecchiamento fino alla morte della cellula stessa) che prevalgono sugli antiossidanti (molecole capaci di annientare i radicali liberi). Condizioni che aumentano i radicali liberi sono uno stile di vita errato come vita sedentaria, consumo eccessivo di cibi confezionati e riduzione eccessiva di cibi freschi, abuso di bevande alcoliche o nervine, fumo, esposizione prolungata a luce solare o a fattori inquinanti, consumo cronico di farmaci, ecc. Come accennato lo SO si combatte con gli antiossidanti che troviamo in molti cibi freschi come verdura e frutta e in alimenti di elevata qualità e poco manipolati come carne, pesce, formaggi, uova, legumi. Ma come riuscire a sfruttare le proprietà antiossidanti di molti alimenti per combattere lo SO in un unica soluzione a gradimento universale? Ed ecco che la geniale mente del prof. Iorio qualche tempo fa intuisce la soluzione “scientifica”: la Pizza Antiossidante contro l’invecchiamento. «Mangiare pizza fa bene, specialmente se questa è integrale e antiossidante – afferma il Prof. Iorio - la sua “ricetta” prevede nell’impasto, oltre alle materie prime della comune pizza (farina di grano tenero, lievito naturale, sale ed acqua), l’aggiunta delle componenti integrale ed antiossidante, rappresentate, rispettivamente, da una miscela di farina integrale e da un misto di vegetali ed ortaggi, rigorosamente crudi e freschi (aglio, basilico, carote, cipolle rosse, pomodori, rucola, spinaci e zucchine). Almeno sei le ore di lievitazione. Manuale e secondo tradizione la lavorazione. Poco
salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro
LA PIZZA ANTINVECCHIAMENTO Una nuova ricetta per la pizza, creata dal luminare professor Eugenio Luigi Iorio, presidente dell’Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo. I radicali liberi hanno un altro nemico! più di 200 grammi il “panetto”, destinato a diventare la “base” di questa pizza, che è proposta in differenti versioni. Completano la ricetta la mozzarella di bufala e l’olio extravergine di oliva. Per tutte la cottura nel forno a legna. Tanti i benefici effetti: anti-fame, anti-stipsi, anti-diabete, anti-aterosclerosi e prevenzione dell’invecchiamento e di numerose malattie croniche e degenerative, grazie agli antiossidanti, largamente rappresentati in tutte le loro varietà (dal selenio alla vitamina C, dai caroteni alla vitamina E, dai polifenoli ai bioflavonoidi).” Che aggiungere altro: buona pizza antinvecchiamento a tutti!
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info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina
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traindevie » di Carolina Pierfelice
UNA VITA IN EQUILIBRIO “Che una sostanza sia un veleno o una medicina, lo stabilisce soltanto la dose” (Ippocrate)
urtroppo ora non ho tempo!” Questa esternazione è ormai un intercalare per tutti noi, a prescindere dal tipo di lavoro che facciamo o dalla situazione personale che viviamo. Sicuramente tutti gli uomini moderni percepiscono che il loro rapporto fra vita professionale e privata non è più equilibrato. Come emblema di questa situazione ecco una situazione-tipo che mi capita spesso di ascoltare dalle coppie che seguo in terapia: lui troppo preso dal lavoro, lei che minaccia di chiedere la separazione perché lui non ha mai tempo per lei e per i bambini; il lavoro ha sempre la precedenza. Spesso a questo si aggiunge un evento che funziona da doccia fredda e porta le coppie a riflettere sulle priorità, e in questo caso, di solito, è possibile fare una ricognizione sugli aspetti importanti della vita che vanno coltivati. Secondo il modello di equilibrio del tempo di Seiwert/Peseschkian, essi sono 4: CORPO, che comprende salute, alimentazione, riposo, relax, fitness, aspettative di vita; LAVORO, che comprende carriera, benessere, patrimonio CONTATTI, cioè amici, famiglia, affetto, gratificazioni SIGNIFICATO, che si declina in religione, amore, realizzazione di sé, soddisfazione, filosofia, domande sul futuro. L’enfasi eccessiva e cronica su un unico aspetto della vita conduce inevitabilmente a problemi negli ambiti che sono stati trascurati pur essendo altrettanto importanti. È noto a tutti il famoso detto attribuito a Benjamin Franklin “Il tempo è denaro”; esso rappresenta un atteggiamento materialistico e quantitativo sbilanciato sul lavoro come fonte di ricchezza. Sarebbe auspicabile contrapporre a questo un punto di vista qualitativo, riassumibile in queste parole: “Il tempo è vita!” Questo è possibile solo se prestiamo grande attenzione alla gestione del tempo, che in un mondo accelerato significa
vivere con ritmo, invece che con velocità, concentrandosi su ciò che è veramente importante nel lavoro e nella vita privata, e bilanciando il più possibile i 4 aspetti sopra menzionati che sono tra loro interdipendenti. Nella società attuale si verifica spesso un sovraccarico unilaterale nella sfera lavorativa che induce a trascurare il benessere personale, la salute, i contatti e le relazioni interpersonali. Con il tempo ciò comporta che si possa verificare un rapido calo della motivazione personale e della capacità produttiva poiché, di regola, dedicare troppo tempo al lavoro porta inevitabilmente a trascurare le altre sfere della vita e, dunque, ad essere tendenzialmente insoddisfatti. Questo innesca un circolo vizioso per cui il rendimento viene influenzato negativamente dalle altre carenze, con la conseguenza che si tenderà ad aumentare ulteriormente i tempi lavorativi a scapito dell’efficienza. Nossrat Peseschkian sottolinea la necessità di dedicare a tutti e quattro gli ambiti della vita sufficiente tempo e attenzione come strumento di prevenzione delle malattie psicosomatiche. A suo parere nei paesi occidentali industrializzati relativamente a tali ambiti esiste una chiara gerarchia: il lavoro, la salute, i contatti e la questione del significato della vita. Fortunatamente per un numero sempre maggiore di persone qualcosa sta cambiando, per cui si sta cominciando a capire che va riequilibrato il nostro modo di vivere puntando a una vita vissuta gestendo in modo efficiente il proprio tempo così da vivere in modo equilibrato e soddisfacente. Dunque l’importante è fare le scelte a monte: ogni giorno abbiamo a disposizione solo un numero limitato di ore, per cui è fondamentale fare delle scelte affinché le giornate non ci travolgano, ma siamo noi a scegliere come vogliamo vivere. Forse è bene fare nostro un detto dei manager americani che si esprime sulla questione in questo modo: “Non si possono aggiungere giorni alla vita, ma si può aggiungere vita ai giorni”. E allora: “Buona vita a tutti!”
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info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it
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Imbottigliamo la natura.
Questa è la storia di un Lui e una Lei. Lui è un idealista, innamorato a tal punto di lei da assecondare ogni suo capriccio. Lei detta le regole: vuole andare in collina, mentre gli altri vanno al mare; vuole vento e passione mentre gli altri dormono; ma soprattutto vuole cure e attenzioni solo da lui. Lui è Franco D’Eusanio, ideatore di vini. E lei? È la natura, ovviamente.
Vini Chiusa Grande: alla natura si comanda solo ubbidendole.
www.chiusagrande.com Az. Agr. Chiusa Grande • C.da Casali 65010 Nocciano • Pescara (Italy) • Tel. 085847460
arte&co.
/ incornice
» di Chiara Strozzieri
SPECIALE 54ESIMA BIENNALE DI VENEZIA ILLUMInazioni che salvano l’arte dal buio esistenziale degli anni 2000
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arte&co.
na vergogna nazionale”, “Una fiera di campagna organizzata dal Prevosto”, “Una puta mierda”. Le critiche al Padiglione Italia, curato da Vittorio Sgarbi per la 54esima Biennale di Venezia, non sono mancate e hanno messo l’accento sull’inutile sovrabbondanza di opere esposte senza alcun filo logico o aiuto alla lettura. Per stessa ammissione del noto critico d’arte, gli spazi dedicati agli italiani hanno dato vita a un mescolamento di tecniche e stili differenti, tali da creare un’esposizione disordinata e frastornante. Eppure sono tanti i visitatori pronti ad ammettere che Sgarbi abbia appagato il nostro desiderio voyeuristico, lasciandoci non solo sbirciare tra alcune delle produzioni contemporanee più importanti, ma anche scoprire i gusti di celebri personaggi del calibro di Mario Botta, Giorgio Forattini, Corrado Augias. Ogni artista è stato infatti invitato dietro segnalazione di registi, giornalisti, architetti, scrittori, pubblicitari, attori, che hanno così assolto il padiglione dalla sua funzione di “cappella funeraria per i cari del curatore. Cari e carini”. Questo desiderio di salvare l’arte contemporanea da una mafia di critici e addetti ai lavori, che sia condivisibile o meno, che risponda o no alla realtà dei fatti, ha portato il titolo del Padiglione italiano, L’arte non è cosa nostra, accompagnato da una riproduzione del Museo della Mafia realizzato da Cesare Inzerillo nella città di Salemi (TP), di cui Vittorio Sgarbi è stato sindaco. La sua direzione artistica ha diviso, come era facile aspettarsi, e posto degli interrogativi su quanto la scelta degli artisti sia realmente rappresentativa del panorama nazionale. Lasciando aperta la risposta, facciamo i nomi dei quattro autori abruzzesi presenti alla Biennale di quest’anno: Marcello Mariani, Sergio Sarra, Gino Sabatini Odoardi e Silvio Formichetti. Grande l’opportunità a loro data di partecipare a uno degli eventi artistici più apprezzati a livello internazionale, nonché una macchina da guerra che consta di diversi elementi: 28 padiglioni fissi all’interno dei Giardini, utilizzati da 30 paesi titolari, considerati partecipanti permanenti; 89 esposizioni temporanee di altrettanti paesi, dislocate tra l’Arsenale e piccoli spazi per tutta Venezia; una mostra internazionale, affidata quest’anno alla curatrice, Bice Curiger, che ha inoltre supervisionato la realizzazione di circa 40 eventi collaterali, da tenersi nello stesso periodo della Biennale e in qualche modo collegati ad essa. Resta da segnalare l’eccezionalità della 54esima edizione della Biennale, che ha visto la presenza di alcuni capolavori di Tintoretto, restaurati per
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1. Marco Grassi invitato da Luigi Lunari, Padiglione Italia 2. Christian Marclay, Stati Uniti, The Clock 3. Ferzan Ozpetek invita Lello Esposito, Padiglione Italia
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l’occasione, che verranno restituiti alla città a fine evento. L’iniziativa è ancora una volta della Curiger, che, avendo intitolato la mostra internazionale ILLUMInazioni, ha voluto fare un omaggio al pittore della luce per eccellenza a Venezia. Infine, essendo la Biennale anche un concorso artistico, quest’anno presieduto da una giuria composta da Hassan Khan (Egitto), Carol Yinghua Lu (Cina), Letizia Ragaglia (Italia), Christine Macel (Francia) e John Waters (Stati Uniti), seguono i principali premi ufficiali. Il Leone d’Oro per la migliore Partecipazione Nazionale è andato al Padiglione Germania, dove campeggia l’opera di Cristoph Schlingensief, artista e noto regista, scomparso proprio durante i preparativi della mostra, la cui esistenza viene sintetizzata nella ricostruzione di una chiesa con oggetti e video emblematici: scene estrapolate dai suoi film, lastre che parlano della sua malattia, il riferimento a Beuys e al gruppo artistico Fluxus, l’attenzione all’emergenza Africa e il villaggio da lui creato in Burkina Faso. Menzione speciale è stata fatta per il commissario del padiglione tedesco, Susanne Gaensheimer. Meritatissimo Leone d’Oro per il miglior artista di ILUMInazioni è stato attribuito all’opera The Clock (2010) dell’americano Christian Marclay: si tratta di 24 ore di montaggio di film, in cui è sempre presente un orologio; è possibile accorgersi che l’orario mostrato sullo schermo corrisponde sempre a quello del proprio orologio, trattandosi di un’opera video che vive in tempo reale. Il Leone d’Argento per un promettente giovane artista di ILLUMInazioni è andato a Haroon Mirza, inglese, classe 1977, che ha creato alcune istallazioni luminose tra le Corderie dell’Arsenale e il Padiglione Centrale ai Giardini. Di particolare effetto una stanza nera dal cui soffitto pende un grande cerchio fatto di piccole luci, che è impossibile smettere di fissare, mentre un fastidioso suono in crescendo aumenta lo stato di tensione. Improvvisamente suono e luci vengono interrotti, lasciandoci completamente al buio, per sperimentare le conseguenze degli stimoli uditivi e visivi: gli occhi moltiplicano l’immagine prima fissata in tanti anelli che si intrecciano, mentre nelle orecchie risuona l’eco assordante di un rumore che non c’è più. Dopo 116 anni di vita, la Biennale di Venezia è ancora un punto di riferimento per chi accetta di non addormentare il proprio senso critico e abbandona qualsiasi pregiudizio su questa grande tradizione italiana, scoprendo la bellezza anche delle sperimentazioni
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4. Giuseppe Conte invita Luciano Ventrone, Padiglione Italia 5. Haroon Mirza, Gran Bretagna, installazione luminosa 6. Padiglione Venezuela
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arte&co. » a cura della redazione
Alcune immagini della mostra a Santo Stefano di Sessanio
CONDIVIDERE L’ARTE PER RINASCERE
Si è conclusa “Condivisione d’affetti”, il solidale gemellaggio tra il Comune di Santo Stefano di Sessanio e la Galleria degli Uffizi di Firenze che ha trasferito i suoi gioielli d’arte nel borgo mediceo per quasi tre mesi
i è chiusa lo scorso 16 ottobre, la splendida mostra “Condivisione d’affetti” tenutasi all’interno dell’edificio comunale di Santo Stefano di Sessanio e in alcune caratteristiche sale del bellissimo borgo mediceo. Un evento tra i più importanti e seguiti della regione, sia per lo spessore culturale che per le opere esposte e l’incantevole cornice in cui si è tenuto. L’evento, promosso dal Comune di Santo Stefano di Sessanio e dalla Galleria degli Uffizi e organizzato dal Comitato per il rilancio di Santo Stefano di Sessanio e dall’Agenzia di comunicazione Carsa, è stato inserito nei programmi di recupero dei borghi dell’aquilano devastati dal sisma del 2009, un programma che vede nella cultura un ulteriore veicolo per risollevare il turismo abruzzese, anch’esso duramente colpito. Tra le opere esposte, provenienti dalla Galleria degli Uffizi, numerosi fiori all’occhiello dell’arte italiana, tra i quali il dipinto “Madonna della gatta” di Federico Barocci (1535-1612), un’opera di grande valore, assicurata per 15 milioni di euro ed esposta, da sola, in uno dei più suggestivi punti espositivi del borgo. Oltre 13.000 i biglietti venduti, un numero davvero inaspettato, che ha convinto l’amministrazione comunale e la Galleria degli Uffizi a prolungare l’esposizione fino al 16 ottobre, con apertura nei weekend. Migliaia visitatori e turisti sono stati quindi richiamati da un evento che ha saputo suscitare un interesse straordinario, non solo nei numerosi appassionati d’arte e cultura, ma anche in giornalisti, scolaresche, e anche qualche visitatore d’eccezione tra cui Victoria Cohen Fante, figlia del grande scrittore italo-americano John Fante, il
» foto concesse da Carsa
critico d’arte Vittorio Sgarbi e la giornalista Alda D’Eusanio, oltre che da numerosi politici come il parlamentare abruzzese Luigi Lusi. L’evento “Condivisione di affetti”, nasce con il preciso intento di unire lo spirito ferito di due antiche città, Firenze e L’Aquila, la prima colpita nel cuore dalla mano dell’uomo con l’atroce attentato in Via Georgofili del 1993 e l’altra distrutta dalla forza della natura nel 2009. Eventi che lasciano il segno rimanendo impressi nella memoria delle persone, della città e della storia intera, eventi che nella loro assurda ferocia hanno la capacità di creare condizioni di amore e solidarietà. “Condivisione d’affetti” vuole infatti essere il primo di una lunga serie di iniziative solidali tra le due amministrazioni comunali, per rafforzare questo storico legame e valorizzare il borgo e l’intera regione. «Condivisione di Affetti è nata da un desiderio di solidarietà e dalla consapevolezza del significato legato alla tragedia inavvertita e inattesa del sisma del 2009 che ha colpito il territorio aquilano, come quella che in passato ha sconvolto la Galleria degli Uffizi a causa di un attentato – ha aggiunto Antonio Natali, direttore degli Uffizi - Non ci abbiamo pensato due volte a trasferire una parte del nostro patrimonio artistico e culturale in un luogo come Santo Stefano di Sessanio, antico e suggestivo borgo che, dopo aver conosciuto una grande popolarità, rischiava di essere messo in ombra dal dramma del sisma. La speranza è di tornare in questo borgo e trovarlo di nuovo con il simbolo dello stretto e antico legame, la Torre dei Medici, a dominare un paesaggio così aspro e incantevole allo stesso tempo»
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LIFE
Modello NILDE GRES
Lube è cucina. Una cucina da vivere
arte&co. » di Anna Cutilli Di Silvestre
Fertili Gusci Vuoti, olio su tavola cm 159x110 settembre 2011
EMILIO PATRIZIO, L’ANTICO COME MUSA Dalla storia e dal mito l’alimento dei suoi dipinti
igure fisse, di carattere geometrico, quasi meccaniche. Imponenti e anche intriganti e a volte inquietanti nell’alone di mistero che le circonda. Plastiche nella solennità dei volumi, ricche di significato, non di rado ironiche verso le situazioni cui alludono. Questo il suggestivo repertorio figurale, carico di valenze concettose, dei dipinti di Emilio Patrizio. Caratteristica comune a tutte le sue figure umane è la mancanza di una netta distinzione di genere: le labbra tumide e le braccia tornite sono femminili, i lineamenti marcati e duri sono per lo più maschili. Invece nelle opere che qui consideriamo, sono nella stessa persona. D’altronde nella società di oggi va sempre più scomparendo la distinzione di ruoli, di mansioni casalinghe e di abbigliamento fra i due
sessi. L’artista spesso è un sensore della società in cui vive: a volte presagisce, a volte evidenzia i mutamenti sociali. Nel nostro caso, Emilio Patrizio si pone come eco ultima e lontana della nostra epoca. Rivela ciò che nessuna voce avrebbe il coraggio di confessare. Le opere di Patrizio, come già detto, sono ricche di significato. Ad esempio, il dipinto “Segnalatrice” può raccontare l’immane sforzo che ha fatto la Cina per realizzare il “grande balzo in avanti” del 1958. Il muro tutto tappezzato di frecce può rivelare la pervasività dell’impegno politico. Anche l’ex contadino che vi è raffigurato, ne ha alcune in mano. Sulla spalla, il bilanciere con le due bisacce, a ricordare la terribile miseria del passato. Invece allegorico, ma anche ironico, “Prima unità”, il dipinto con cui Prima Unità olio su tela diametro cm 150 maggio 2011
» foto concesse dall’artista
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comunicazione aziendale
» Farnese vini
Edizione, cinque autoctoni V
ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.
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«Nascono i nostri frutti»
vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.
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arte&co.
Emilio Patrizio ha partecipato alla mostra organizzata a Pescara nel giugno 2011 dalla Fondazione Accademia d’Abruzzo e alla quale era stato invitato. Tema della mostra: la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il dipinto ha la forma rotonda di una moneta ed è di colore bronzeo variamente sfumato. Vi è raffigurata una imponente signora: l’Italia che, con Galilei Volta Marconi e Fermi ha dato un valido contributo allo sviluppo scientifico. Infatti è rappresentata con in mano un teodolite e circondata da strumenti attinenti alla scienza. Ai suoi lati, da una parte una caravella e dall’altra una bitta del pontile a ricordare le sue glorie marinare e i viaggi di Cristoforo Colombo. Alle spalle dell’ “Italia”, l’imponenza di una fila di archi a tutto sesto a ricordare la potenza dell’impero romano da cui discende. Ma Emilio Patrizio sferza la società consumistica di oggi: nel bordo della moneta non si legge il motto americano “Noi crediamo in Dio” bensì “We trust in gold” cioè “Noi crediamo nel denaro”. Finemente elegante è il dipinto “Portatrice d’acqua”. L’anfora ci riporta al mondo dell’antichità classica. L’armonia della civiltà ateniese è resa nel panneggio dell’ancella. La tunica è ordinata e geometrica. Gli elementi sono rettangoli, trapezi, rombi, Portatrice d’Acqua olio su tela cm 150x100 gennaio 2005
disposti forse secondo numeri magici. I colori poi, sono una sinfonia di verdi e di azzurri. Per quel che riguarda la tecnica di esecuzione veramente raffinata, essa si avvantaggia del lavoro di fotografo svolto da Emilio quand’era giovane e da cui ha tratto le riflessioni sugli effetti della luce. E con il successivo lavoro di grafico e di illustratore, ha perfezionato la tecnica della resa del colore. Nelle opere di questi ultimi anni Emilio Patrizio cerca di potenziare l’aspetto scultoreo delle sue opere scontornando le figure dipinte su tavola poi distanziata dal muro con spessori. In questo modo si creano il senso dell’altorilievo e l’effetto ombra. Lo stile così appariscente delle sue figure tra l’arcaico e il messicano, è inconfondibile ed emerge dalla folla dei praticanti di arte. Nonostante la varietà degli argomenti trattati, si nota sempre il bisogno di Patrizio di approfondire le apparenze e nello stesso tempo di sfociare nel fantastico e nel sogno. Emilio Patrizio nutre la sua fantasia scandagliando il suo profondo, il suo inconscio andando quindi ad analizzare quello che è sotto il livello spesso ingannevole, della razionalità per rifugiarsi nel fantastico, nel mito, nell’utopia. Dice Baudelaire che la fantasia è la migliore delle facoltà umane
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Segnalatrice olio su tela cm 160x100 gen 2001
La Rapita dai Turchi olio su tela cm 120x200 1996
CHI È EMILIO PATRIZIO Emilio Patrizio: classe 1950, prima fotografo poi grafico pubblicitario e illustratore. Dopo aver studiato architettura, arriva alla pittura negli anni ’80. Vive e lavora a Francavilla al Mare con studio in piazza S. Franco. emiliopatrizio@ alice.it Tante le mostre personali tra le quali alcune: Palazzo Sirena di Francavilla al Mare; Palazzo d’Avalos di Vasto; Palazzo dell’Arte di Foggia; Galleria “Diapason” di Napoli. E tante quelle collettive. Nel volume “Pittura italiana del Novecento” e in “Selection Art and Word” figura il suo nome.
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arte&co. » a cura della redazione
UN PIUMINO A PORTATA DI SMS
È questa l’ultima trovata dello stilista pescarese Alessio Zaccagnini che dopo le famose borse “con le luci”, ha presentato la prima collezione di giubbotti dotati di un congegno gps integrato che permette di individuare la posizione geografica del proprio capo
I giubbotti realizzati da Alessio Zaccagnini
ell’era multimediale, la comunicazione riveste un ruolo sempre più importante e la moda è sicuramente uno dei settori in cui trova nuove e differenti modalità di espressione. Una delle novità più interessanti arriva proprio dall’Abruzzo e l’ideatore è Alessio Zaccagnini e il suo brand Je Suis Ici che in poco tempo sta conquistando spazio e consensi nel mercato nazionale. Dopo le famose “borse con luce”, di cui ha sviluppato modelli, praticità e design, Zaccagnini ne ha fatta di strada: in produzione tra borse e piumini ci sono ora oltre trenta modelli e nell’ottobre 2010 ha inaugurato in piazza “Salotto” (ma presto si trasferirà in una sede più grande) il primo negozio monomarca, affiancato da un originale bar design, mentre la distribuzione può contare su due showroom (Milano e Bari) e oltre 80 punti vendita in Italia. Quest’anno Je Suis Ici presenta la prima collezione giubbotti uomo/donna/bambino dotati di un congegno gps integrato con un sistema di micro antenne. Questa innovativa soluzione permette di individuare la posizione geografica del proprio capo. Basterà inviare, infatti, un semplice sms alla sim, inserita nel gps del giubbotto, e si riceverà immediatamente un messaggio di risposta con un link di internet che consentirà di indicare l’esatta posizione della giacca. «L’idea alla base di questa nuova collezione -spiega Alessio Zaccagnini- è la rete,
la voglia di stare insieme, di condividere: tutti in una grande comunità virtuale che ora diventa reale. Con un semplice sms puoi sapere dove si trovano i tuoi amici, i tuoi figli o chi vuoi tu». Oltre ai materiali tradizionali come la piuma d’oca, la tela e la pelle, vi sono anche quelli più all’avanguardia, abbelliti da dettagli personalizzati mentre le lavorazioni più tecniche offrono un tocco contemporaneo e moderno. La nuova collezione Je Suis Ici ha quindi una doppia identità: una dall’immagine più scanzonata e allegra in cui protagonista indiscusso è il piumino nelle sue più diverse foggie; l’altra più innovativa e all’avanguardia in linea con la filosofia del marchio. Interprete principale è il nylon cora, che esalta le tonalità lucide del tessuto, con i colori che spaziano dalle nuances più intense come il viola, il blu elettrico e il rosso cardinale a quelle più classiche del verdone e del nero. Comune denominatore per l’intera linea piumini Je Suis Ici resta la grande vestibilità e funzionalità: piumini imbottiti extraleggeri dai nuovi motivi, forme e tessuti. Per la donna sono stati introdotti materiali, giochi di contrasti, applicazioni interne e doppi colli, sempre imbottiti in piuma d’oca, contaminazioni tra lo stile classico e funzionale. E ancora texture tecniche metallizzate, con effetti cangianti e fibre d’avanguardia per l’uomo. Insomma, un piumino davvero alla moda e sopratutto a portata di sms
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a che il cibo sia la tua medicina
Ippocrate, Aforismi
Il Relais del Vino Agriverde è una realtà unica nel suo genere: è infatti un Ristorante in Cantina. Nel Relais del Vino l’alta qualità dei vini Agriverde incontra i piatti di terra e di mare della tradizione abruzzese rivisitati in chiave moderna dando vita, così, ad un perfetto connubio tra cibo e vino. Qualità, eccellenza nel servizio e nell’accoglienza, rafnatezza, cura ed attenzione dei particolari fanno di Agriverde la location ideale per ogni evento. Se vuoi rendere indimenticabile il giorno del tuo matrimonio o trascorrere momenti speciali in un’atmosfera sobria ed elegante, il Relais del Vino Agriverde sarà la cornice ideale per ogni circostanza.
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musicamania » a cura di Piero Vittoria
NOEL GALLAGHER’S HIGH FLYING BIRDS
MYLO XYLOTO
Il capolavoro solista dell’ex leader degli Oasis
Dopo tre anni tornano i Coldplay
A due anni dalla litigiosa fine degli Oasis, Noel Gallagher sforna un album capolavoro: senza voler fare un paragone con i Beady Eye del fratello Liam, qui siamo di fronte ad una serie di canzoni in cui è evidente la ritrovata ispirazione nella scrittura da parte di Noel. La libertà di essersi svincolato dall’ingombrante marchio di fabbrica che tanti successi gli aveva regalato, ha fatto sì che riuscisse, dopo anni, a spedire sul mercato un album praticamente perfetto. È ovvio che la matrice Oasis è forte, ma è una logica conseguenza del suo percorso artistico, anzi ne è forse l’evoluzione, visto che era lui il maggiore compositore della band inglese. Questo disco contiene certamente elementi che si rifanno al suo glorioso passato, ma il “nuovo Noel” ci restituisce un musicista intelligente come pochi ed in forma a dir poco smagliante. Non solo le sonorità, ma anche i testi hanno una parte fondamentale: Noel è uno che sa scrivere, forse veramente l’ultimo dei veri songwriter. Non gli si chiedeva di cambiare uno stile già consolidato, ma sicuramente in questo lavoro è evidente una certa maturità, e soprattutto la voglia di tornare ad essere appunto libero di esprimersi. Ballads e brani più tirati, tastiere inserite qua e là, la chitarra a fare come sempre la parte da leone, ma stavolta forse con più discrezione: questi gli elementi vincenti dell’album. Difficile scegliere fra le canzoni presenti ma su tutte ci sentiamo di segnalare la splendida apertura “Everybody’s on the run”, i cui archi morriconiani dominano la scena, “If i had a gun” (forse la “Wonderwall” dei nostri giorni?), “I wanna live in a dream in my record machine” con un meraviglioso ed accattivante accostamento fra violini e chitarre, “Aka … What a life”, senza dubbio il pezzo più ballabile dell’intero lavoro. Per gli amanti del collezionismo l’album è uscito anche in vinile ed edizione limitata con cd e dvd.
“Mylo Xyloto” è lo stravagante titolo del nuovo album dei Coldplay. Questo lavoro sembra proseguire la strada aperta dal fortunatissimo “Viva La Vida or Death And All His Friends”, ma anche riportare in parte alle atmosfere epiche dei primi lavori della band inglese. Qualcuno ha detto anche che Chris Martin e soci si sono aperti definitivamente alla pop music, prova potrebbe esserne la collaborazione, impensabile fino a qualche tempo fa, con Rihanna in “Princess of China”. Certo qualcosa è cambiato, frutto anche della voglia di sperimentare nuove strade, ma senza snaturare una formula vincente che ha reso i Coldplay il gruppo di maggiore successo degli ultimi anni. “Mylo Xyloto” sembra un frullato di synth ed elettronica un po’ retrò, che ben si amalgama con le proverbiali sonorità a cui loro ci hanno abituato. Un appunto da fare è forse la presenza di melodie fin troppo orecchiabili e l’eccessivo uso appunto di synth con questo strizzare l’occhio al commerciale che non pervadeva gli album precedenti, ma quando ci si chiama Coldplay si sa che è difficile accontentare tutti. Già l’artwork del disco è chiaro: solare, colorato ed allegro, ben riflette il mood che poi seguono le canzoni presenti. Si segnalano lo splendido secondo singolo “Paradise”, un’intensa ballad che sa di capolavoro, l’acustica “Us against the world” che riporta direttamente ai tempi di “Parachutes”,”Major Minus” forse il momento più rock della tracklist che riconduce senza mistero ai migliori U2, “Up with the birds” chiude magnificamente il cd col suo inizio malinconico e delicato che poi sconfina in un ritornello più aperto e spensierato. Da segnalare che sul sito della band è in vendita l’esclusiva “Pop up Edition” che farà la gioia dei collezionisti. Questo disco potrà piacere o no, ma è sicuramente camaleontico ed accattivante, il tempo dirà se i Coldplay avranno fatto di nuovo centro!
VOTO 8
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SESSANTA VOLTE ABRUZZO IMPRESA DA MAGGIO 2006 IL MENSILE DEL MANAGER
segno dei tempi » di Vyck
iPad, l’indignazione popolare vince: i consiglieri si pagheranno la “tavoletta’’ di Jobs (forse) Dopo due giorni di fuoco e di proteste il Consiglio regionale fa marcia indietro. Vince l’indignazione degli abruzzesi. Hai visto? i consiglieri regionali si pagheranno di tasca loro gli ipad
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Ma almeno... siamo sicuri che li sappiano usare?