ISSN 1973-5383
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ottobre 2010 _ numero 47 _ anno V
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ISSN 1973-5383
IN COPERTINA Onofrio Totaro foto di Simone Cerio
OTTOBRE 2010 N°47 ANNO V NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 27 SETTEMBRE 2010
DIRETTORE RESPONSABILE
ELEONORA LOPES
REDATTORI MARCO TAGLIERI, DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI EDITORIALISTI ROBERTO BRANDIMARTE, GIUSEPPE MAURO, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO ALFREDO DE VINCENTIS, LUIGI CARUNCHIO, PIETRO PASTORELLI, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, FILIPPO PAOLINI, MASSIMILIANO PALUMBARO, MASSIMILIANO PIAN, LUCIANO FRATOCCHI, ALESSIO PELUSI, ALFREDO NEPA, LAURA SACCHETTI, CHIARA NATALI, ANDREA CATI, CAROLINA PIERFELICE, PIETRO CAMPANARO, MARZIO FORCELLA, NICOLA BOSCHETTI, ALESSANDRA VALLERA, CHIARA STROZZIERI, ANNA CUTILLI DI SILVESTRE, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR
MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT
UFFICIO GRAFICO
VINCENZO SULPIZIO
UFFICIO FOTOGRAFICO
SIMONE CERIO, ROCCO PETREI, GIUSEPPE CIAVATTELLA
CONTROLLO
DANILO MARTORELLI
WEB/TV ENGINEER
GIANLUIGI TIBERI
REGISTA VIDEO/TV
PEPPE MELIZZI
RESPONSABILE SPEDIZIONI
GIUSEPPE CIAVATTELLA
STAMPA
D’AURIA PRINTING SPA - AP
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EDITORE
FABIO DE VINCENTIIS _ ECCO ITALIA GRUPPO EDITORIALE
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Gruppo Editoriale Ecco Italia S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara e la 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Ecco Italia S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. Copyright© 2006/2010 tutti i diritti riservati. Ecco Italia srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
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capitano d’impresa
Onofrio Totaro
Sport
ONOFRIO TOTARO
L’IMPRENDITORE CHE GUARDA LONTANO Al sostantivo imprenditore il vocabolario della lingua italiana scrive: “Chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e di servizi”. Definizione senza dubbio corretta, ma non esaustiva. L’imprenditore è infatti molto di più, è un uomo che sogna, che ha il coraggio di guardare oltre la realtà delle cose, che osa, che investe. Onofrio Totaro, titolare del Centro Riparazioni Materie Plastiche – C.R.M.P. – è un imprenditore nel senso più completo del termine. Di origini molisane, 44 anni e con un grande senso di autoironia, la sua intervista comincia con un sorriso, un ottimo presupposto. Onofrio Totaro nasce da una famiglia di imprenditori agricoli e sin da giovanissima età affronta il lavoro con passione e costanza. Suo padre gli ha trasmesso il vero senso della vita, i valori più importanti e la voglia di coltivarli sempre, come fossero piantine che senza cura appassiscono. Poi un po’ per vicissitudini personali e un po’ per questioni lavorative, l’imprevedibile strada della vita lo ha portato in Abruzzo e da allora, innamorato della nostra verde regione, l’ha trasformata nella sede della sua azienda e della sua vita privata. Ma il suo più grande impegno, che ormai da anni lo porta a continui studi e approfondimenti è quello di voler fare concretamente qualcosa per la cura dell’ambiente. Onofrio Totaro ama molto la natura, e detto così sembrerebbe quasi scontato, ma il suo è un amore reale, con obiettivi precisi e realizzabili, un percorso impegnativo che si è concluso con la messa a punto di un innovativo e rivoluzionario brevetto, diventato il cuore pulsante del suo business: la saldatura a caldo dei materiali plastici, da qui la nascita del programma e il progetto “eco-repair”. Grazie a questa straordinaria tecnologia si possono riparare tutti quei materiali realizzati in polietilene e prolipopilene, permettendo così il loro riutilizzo, il brevetto apporta un enorme riduzione nella produzione di rifiuti di questo genere, tra l’altro altamente tossici, con un evidente vantaggio per l’ambiente e la comunità. Ma Onofrio Totaro non intende fermare eco-repair tra le mura della sua azienda e ha ideato un sistema di franchising, che parte dal nazionale per approdare in ambito europeo, supportato da Artemide, un’associazione che nel suo statuto porta impresse le parole “rispetto per l’ambiente”. Artemide è un nuovo concetto di interpretazione del rispetto e tutela dell’ambiente, attraverso iniziative concrete per la sensibilizzazione del pubblico e delle imprese in genere: non a caso il suo motto è “il punto di incontro tra ambiente e impresa”. E se di sfida e di coraggio è fatta la vita di un imprenditore, allora Onofrio Totaro si sente pronto per parlare anche di politica e non esclude un suo prossimo ingresso nel palcoscenico della cosa pubblica, “perché c’è bisogno di un vero cambiamento, di valori e ideali. La gente necessita di essere guidata e non gestita”.
Adoro andare in bicicletta e scoprire posti nuovi, soprattutto nelle zone di campagna, ma spesso mi dedico anche a sport estremi come il rafting, che mi porta al contatto diretto con la natura.
Viaggiare
Viaggio molto, per lavoro e per passione. Ma uno dei luoghi che amo di più è la Sicilia, riesce a regalarmi emozioni sempre nuove, con una storia e un paesaggio davvero unici.
Curiosità
Ritengo importanti le piccole cose e i dettagli della vita, credo che facciano sempre la differenza.
Cucina
Ammetto di essere un buongustaio, ma all’amore per il buon cibo abbino sempre la scoperta di bei ristorantini in montagna, mi piacciono rustici e accoglienti.
Passioni
La politica mi appassiona molto, credo ci sia un grande bisogno di tornare ai veri valori di una volta. Bisognerebbe ricominciare a lavorare in funzione degli ideali e non del marketing di facciata.
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La Newsletter della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pescara Anno IV - n° 9
Eccoci di nuovo al nostro appuntamento informativo. Tanti gli impegni in agenda per i prossimi mesi: si parte il 19 ottobre con la settimana nazionale della conciliazione, il servizio di giustizia alternativa veloce ed economico per risolvere le controversie tra cittadini o imprese. Sempre in ambito di giustizia, si riaprono le iscrizioni all’albo degli arbitratori e periti: le domande vanno presentate entro il 31 dicembre. Se, invece, siete alle prese con i matrimoni, allora non potete mancare, come espositori o visitatori, alla prima edizione di Pescara Sposi che si terrà il 13 e 14 novembre al nostro padiglione espositivo al Marina di Pescara. E se siete stati fedeli al lavoro, chiedete di essere premiati alla XXX edizione del Premio Fedeltà al Lavoro ed al Progresso Economico. Buon lavoro a tutti ed arrivederci al prossimo numero.
Lavorare informati
Settembre 2010
Pescara Sposi: la coppia è formata da CNA e CCIAA di Pescara L’Abruzzo, per la prima volta, apre le porte ad un settore esclusivo: Pescara Sposi è la nuova fiera organizzata dalla CNA (Confederazione Nazionale degli Artigiani) di Pescara, in collaborazione con la Camera di Commercio IAA di Pescara che approderà, il 13 e 14 novembre 2010, presso il nostro Polo espositivo al Porto Turistico di Pescara. Sperimentata con successo da molte città in Italia e in Europa, Pescara Sposi 2010 è la prima manifestazione fieristica sul “luxury wedding”, incentrata su uno dei momenti più importanti della vita. Sul sito dell’evento è possibile trovare tutte le informazioni per visitare o per esporre: www.fierapescarasposi.it
Imprese InForma
Master in Diritto ed Economia del Mare Stage in Francia per i corsisti dell’a.a. 2009 - 2010
Da dieci anni, il Centro di Ricerche Giuridiche della Camera di Commercio IAA di Pescara organizza e svolge un Master annuale in Diritto ed Economia del Mare. Il corso si conclude con uno stage all’estero svoltosi, quest’anno, dal 4 all’11 settembre presso Iscriviti su il “CENTRE DE DROIT MARIwww.pe.camcom.it TIME ET OCEANIQUE” della Facoltà di Diritto dell’Università di Nantes (Francia). Nel corso dei seminari, gli stagisti hanno approfondito le questioni legate alla normativa comunitaria e francese in Lavorare Informati diritto marittimo, tutela e salvaguardia dell’inquinamento marino, economia portuale e protezione ambientale. Le lezioni sono state accompagnate da alcune visite alle strutture portuali dell’antico Premio “Fedeltà al Lavoro ed al Progresso porto di La Rochelle, del cantiere navale e del Museo marittimo. In rappresentanza dell’Ente pescarese c’erano il Vice Presidente Dott. Economico 2010” - XXX Edizione Bruno Santori ed il Tutor camerale Dott. Francesco Percudani. Si svolgerà domenica 19 Tutte le informazioni sul Master sono sul www.pe.camcom.it. dicembre 2010 la XXX Edizione del Premio Fedeltà al Lavoro ed Al Progresso AVVISO: riaperte le iscrizioni alla Camera Arbitrale Economico presso il Sono riaperte le iscrizioni all’Albo degli Arbitri ed all’Elenco degli Padiglione espositivo della Arbitratori e Periti della CCIAA di Pescara. CCIAA di Pescara al porto Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 31.12.2010. turistico Marina di Pescara. Maggiori informazioni sono disponibili nella sezione Camera ArbiPossono partecipare imprese e lavoratori dipendenti di trale del portale www.pe.camcom.it.
la newsletter della Camera di Commercio IAA di Pescara
aziende industriali, commerciali, artigiane, agricole, di credito e di servizi della provincia di Pescara che dimostrino di possedere i requisiti previsti. Le richieste devono pervenire, in carta semplice, alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Pescara, entro il 31 Ottobre 2010, allegando alla domanda i documenti idonei a comprovare i titoli per la partecipazione al concorso. Per informazioni: Ufficio Servizi per la Promozione Economica, Tel. +39 0854536434 - email: promozione@pe.camcom.it
SCADENZE 1° Ottobre: entrata in vigore del Sistema SISTRI 18-24 ottobre: Settimana nazionale della Conciliazione 31 ottobre: scad. presentazione domande Fedeltà al Lavoro 31 dicembre: scad. presentazione domande Camera Arbitrale
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www.youtube.com/camcompe Il canale della Camera di Commercio I.A.A di Pescara
sommario _ anno V n°47 _ ottobre 2010
opinioni&rubriche editoriale
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Gocce d’inchiostro
ctrl s
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Tendenze, fatti e persone
o che produce
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Stagione estiva, bilanci e prospettive di Albatour
nonsolo economia
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La crisi nella crisi
l’Abru
il punto
23
Le “barriere” d’Abruzzo
la terra di Piero
93
Terremoti, processi e ciarlatani
28
in primo piano presidente Provincia Ch
28
«Il futuro nelle mani dei giovani»
sanità
32
La stanza dei veleni
cresa
35
Il tasto dolente della disoccupazione
32
in copertina onofrio totaro
38
C.R.M.P. la plastica può farsi sostenibile
incarichi&carriere dI sante/mancini
45
Confcommercio Abruzzo/Fondazione Tercas
castelli /marino/ castrignanò
47
Profili aziendali/Il Centro/Guardia di Finanza L’Aquila
di fonzo/greco/ volpe
49
Fiera Lanciano/Capitaneria di Porto PI Confindustria Pescara
storie&persone francesco iubatti
50
New generation
Francesco Iubatti
storie&persone ercole cordivari
52
Il re dei radiatori
sandra giordani
54
«Il mio impegno per il sociale»
margherita di febo
57
Margherita Di Febo una vita nel volontariato
tematiche d’impresa mercati
59
Certificati e derivati
ricerca& innova ione
63
Sopravvivere alla crisi ridefinendo il business
fisco
67
La presentazione di UNICO 2010
energia
71
54
57
91
Rifasamento: un investimento facilmente ammortizzabile
103 9
sommario _ anno V n°47 _ ottobre 2010
creatività& innova ione
75
E se dopo la crisi affidassimo il nostro futuro a manager-artigiani?
ict
78
Dai body ai furgoni-scanner: al diavolo la privacy!
norme&leggi
83
Le insidie del “recupero fiscale”
gestione d’impresa
87
La catena del valore di Porter
credito&finan a carispaq
91
107
La Carispaq torna in utile
seminari&convegni CCIAA Ch
103
Donne al comando: l’impresa diventa un successo
Confindustria Pe
105
Le aziende “in rete”
aidp
107
“Il secondo rapporto sul mercato del lavoro in Italia”
ambiente
109
Habitat i luoghi del futuro
117
eventi shanghai expò 2010
111
A Shanghai l’Abruzzo che sorprende
globalizzazione
113
Processi di Globalizzazione
meeting rimini
117
I sapori abruzzesi conquistano il Meeting di Rimini
barbuscia-edimac
120
L’unione fa... Il lavoro!
confartigianato Ch
123
Nuova sede per Confartigianato Chieti
enogastronomia
125
Il successo dei sapori teramani
enogastronomia
127
Tornareccio, regina del miele e non solo…
enogastronomia
129
L’Aquila fa brillare l’“Oro Rosso”
enogastronomia
131
Ristorante Incanto, la via del bon vivre
enologia
133
“Sol levante d’oro” per il “Laus Vitae” di Citra
cinema
135
Ro’ Film, l’altra faccia del cinema
arte
137
L’arte abruzzese lancia l’S.O.S
segue a pagina
141
la vita è bella
120
125
131
135 11
editoriale
L’
Abruzzo ancora vittima degli scandali. Dal 2006 ad oggi i cicloni giudiziari che hanno travolto questa regione sono davvero tanti, troppi. Le parti politiche implicate appartengono sia al centro destra che al centro sinistra. Siamo in piena emergenza morale. I cittadini non sono solo stanchi, ma nauseati. Questa volta l’inchiesta riguarda i rifiuti e sarebbero coinvolte una quindicina di persone, due sono agli arresti domiciliari: l’assessore regionale Venturoni e l’imprenditore Rodolfo Di Zio. Tra i destinatari dell’avviso di garanzia ci sono i senatori del Pdl Tancredi e Di Stefano, il sindaco di Teramo Brucchi (per corruzione) e l’ex assessore Stati (per favoreggiamento). Ribattezzata “Rifiutopoli”, pare si tratti di una delle più importanti indagini mai svolte in Abruzzo e riguarda la costruzione di un costoso inceneritore a Teramo. Nell’attesa delle condanne, che in genere arrivano dopo anni, quando il “mostro” è stato già sbattuto in prima pagina e distrutto dal sistema mediatico (se l’indagato viene assolto gli dedicheranno al massimo due righe), non ci resta che dare fiducia all’operato della magistratura evitando di anticipare sentenze.
I
Eleonora Lopes _ direttore
l sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, si è dimesso da vice commissario vicario alla ricostruzione post terremoto, con delega all’assistenza alla popolazione. Le dimissioni sono contenute in una lettera inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e al commissario delegato alla Ricostruzione, Gianni Chiodi. «La decisione – ha spiegato Cialente - è dettata dal fatto che, in seguito alla nomina del nuovo vice commissario Antonio Cicchetti, vedo un preoccupante accentuarsi dello stato di confusione, peraltro ripetutamente da me segnalato, e difficoltà nella governance di gestione dell’emergenza e del processo di ricostruzione». La risposta di Berlusconi non si è fatta attendere: «Pur rispettando la sua volontà –ha dichiarato il premier- di recedere dall’incarico, mi permetto di dissentire circa l’opportunità della scelta, proprio in considerazione dell’interesse della popolazione aquilana che Ella afferma, invece, di voler tutelare». La scelta di un nuovo vice commissario non convince gli aquilani. La ricostruzione non può più aspettare, è necessaria un’immediata operatività. La risposta dei cittadini è stata: “Basta commissari e cricche d’affari”.
/ gocce d’inchiostro
C
ambiamo totalmente argomento. La stagione estiva si è appena conclusa ed è giunto il tempo dei bilanci. Dai dati della Federalberghi nazionale, risulta che il gradimento turistico nei confronti della nostra regione è cresciuto. Ma il gradimento non basta. Si è registrato un calo delle presenze di circa il 30%, e questa, è stata la vacanza mordi e fuggi, quella che dura un week end. L’estate è iniziata con le polemiche per i mancati pagamenti alle strutture che ancora ospitano gli aquilani, per arrivare al giorno di Ferragosto quando si è verificata una cospicua moria di pesci, alla foce del torrente Vibrata, causata, pare dal malfunzionamento del depuratore. Questo fatto ha causato uno stato d’allarme tra i turisti, disdette delle prenotazioni e sospensione della Bandiera Blu ai Comuni di Alba Adriatica e Martinsicuro. Ora più che mai viene rilanciata dagli operatori la necessità, non più prorogabile, di dotare il territorio di infrastrutture capaci di sopportare il movimento turistico. Altrimenti che senso avrebbe fare promozione? Viene da chiedersi, senza polemica, se realmente le istituzioni siano consapevoli di quanto il turismo sia rilevante per la crescita della nostra economia. direttore@abruzzoimpresa.it
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ARTIGIANSERVICE CHIETI SRL, FORMAZIONE PROFESSIONALE ACCREDITATA La Regione ha accreditato Artigianservice Chieti srl, società di emanazione di Confartigianato Chieti, come ente per la formazione professionale continua e superiore. I corsi saranno tenuti nella sede di via Gran Sasso dove sono state allestite una moderna aula informatica e un laboratorio didattico. La formazione riguarderà anche i soggetti svantaggiati. Daniele Giangiulli, direttore provinciale Confartigianato Chieti e direttore dell’ente di formazione assicura che l’offerta formativa sarà variegata. Ci saranno corsi standard e specifici, mirati ai settori dell’artigianato per recuperare figure professionali che stanno scomparendo. La formazione di Confartigianato attingerà a bandi europei di prossima pubblicazione da parte della Regione e della Provincia.
“ESTATICA” ED EVENTI CAMERALI DI PESCARA, BOOM DI PRESENZE Fra il 30 di aprile e il 30 di agosto sono state migliaia le presenze agli eventi organizzati dalla CCIAA di Pescara e dal porto turistico “Marina di Pescara”. Durante tutta l’estate migliaia di turisti e residenti, di ogni fascia di età, hanno potuto degustare e acquistare prodotti tipici, ascoltare musica di qualità e assistere a spettacoli nella cornice del porto turistico “Marina di Pescara”. Per i cinque eventi camerali organizzati fra il 30 aprile ed il primo agosto sono stati stimati 125mila visitatori tra esperti di settore, appassionati e curiosi. Afflusso costante ogni sera alle singole manifestazioni: XXXIV Mostra del Fiore, Emergìe, Raduno nazionale di Harley Davidson “H.o.g. Party”, L’Oro d’Abruzzo e la XXV edizione di Mediterranea. A quest’ultima manifestazione hanno partecipato 35mila visitatori. La prima edizione di Estatica, ha registrato un afflusso di circa 50mila spettatori. Le 31 serate del cartellone, tutte ad ingresso gratuito, hanno visto una presenza oscillante tra 500 e 1500 persone.
GATTI, ISTITUTO TECNICO SUPERIORE PER EFFICIENZA ENERGETICA ALL’AQUILA Su proposta dell’assessore all’Istruzione Paolo Gatti, la Giunta Regionale ha stabilito di attivare le procedure per realizzare in Provincia dell’Aquila un Istituto Tecnico Superiore (ITS) nell’area tecnologica dell’efficienza energetica. Gli ITS, strutture formative dirette a rafforzare l’istruzione tecnica e professionale nella filiera tecnica e scientifica, si sostanziano in percorsi biennali post diploma, fortemente innovativi e legati alle vocazioni produttive del territorio. Altre importanti iniziative nel campo dell’Istruzione sono state attivate per realizzare anche nelle altre province nuovi istituti come l’ITS “Nuove tecnologie per il made in Italy - Sistema Moda” (Pescara) e “Nuove tecnologie per il made in Italy - Sistema Agroalimentare” (Teramo), già in fase avanzata l’ITS “Sistema Meccanica”(Chieti).
TRASPORTO PUBBLICO, ANNUNCIATA DALL’ASSESSORE REGIONALE MORRA LA RIFORMA DEL SISTEMA Entro dicembre sarà predisposta la bozza di riforma del trasporto pubblico locale anche grazie alla costituzione, unico caso in Italia finora la Lombardia, di un tavolo permanente sul trasporto pubblico locale per l’Abruzzo, presieduto dall’assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, e che coinvolge per la prima volta 23 sigle tra sindacati, istituzioni, società di trasporti pubblico e privato, associazioni dei consumatori. Il tavolo permanente sarà affiancato da una task force interna alla Regione e coordinata dal direttore regionale del dipartimento dei Trasporti, Carla Mannetti. Gli obiettivi della riforma del sistema di trasporti regionale saranno razionalizzare le società pubbliche, evitare le sovrapposizioni, salvaguardare i posti di lavoro, potenziare l’offerta e i servizi al cittadino, tagliare i costi e le consulenze. Un’attività di cambiamento già iniziata dall’assessore Morra, che negli ultimi diciotto mesi ha posto in essere iniziative per le popolazioni terremotate, la ricapitalizzazione della Saga e l’avvio di un sistema di new diligence e soprattutto un diverso approccio politico sulla questione dei consigli di amministrazione.
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tenden e fatti persone
CHIODI: SEGNALI DI RIPRESA GRAZIE AGLI IMPRENDITORI «I segnali di crescita premiano l’azione dell’imprenditoria abruzzese, che sta attuando strategie concrete e realistiche per combattere la crisi e affermare all’estero le proprie eccellenze, anche se la situazione presenta ancora aspetti di criticità». L’ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, commentando i dati diffusi dal Cresa, relativi all’indagine congiunturale economica abruzzese per il secondo trimestre del 2010. «Questa regione - ha proseguito Chiodi - sta voltando pagina sul fronte dell’internazionalizzazione e sta cercando di colmare il gap, anche se gli effetti della crisi sono ancora evidenti, in particolare per l’occupazione. Oggi misuriamo i risultati di questo sforzo dell’imprenditoria abruzzese per una sfida competitiva che si preannunciava molto difficile. C’è ancora molto da lavorare e questi segnali di ripresa vanno letti con cautela. L’impegno di questo governo sarà quello di sostenere i processi di internazionalizzazione, le politiche di sostegno e le azioni di attrazione degli investimenti».
IL FUTURO NEL 3D A breve partiranno quattro corsi di alta formazione professionale nell’ambito dell’elaborazione virtuale 3D, il cui profilo professionale è fra i primi sei del mercato del lavoro. L’iniziativa è stata presentata dall’assessore regionale alla Formazione, Paolo Gatti; dal preside della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, e da Antonio De Lorenzo, responsabile dei corsi. Si tratta di una prima assoluta in Italia. Progetti simili partiranno a breve a Firenze e Trento, ma la partnership dell’Università è una novità. Il preside D’Amico, ha ringraziato per la collaborazione il comune di Giulianova, dove si terranno i corsi. Avranno moduli di 15 studenti e inizieranno a fine ottobre, in concomitanza con il nuovo anno accademico.
CONFCOMMERCIO L’AQUILA A CHIODI: «CREIAMO UN GRUPPO DI LAVORO DEDICATO ALLA RIPRESA ECONOMICA DELL’AREA» La Confcommercio L’Aquila ha inviato una lettera al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, per proporre l’istituzione di un gruppo di lavoro che sostenga la ripresa delle attività produttive post sisma. «Da mesi si parla della ripresa delle attività produttive che ormai da tutti viene indicata come la priorità delle priorità. - Si legge nella lettera scritta dal presidente Roberto Donatelli e il direttore Celso Cioni - Ciononostante a tutt’oggi gli effetti di tale dibattito e gli sforzi finora affrontati, a nostro avviso, non hanno ancora determinato i risultati attesi». I vertici di Confcommercio chiedono pertanto la creazione di un gruppo di lavoro composto da esperti che possano dedicarsi esclusivamente ad individuare strategie mirate e strumenti operativi tesi al rilancio del sistema economico e produttivo. «Tale struttura operativa - continuano - potrebbe a nostro avviso contribuire a velocizzare l’atteso processo di ripresa e consentire alle associazioni datoriali e sindacali e a tutti gli Enti preposti di avere un riferimento stabile dedicato alle problematiche specifiche dei settori economici».
ALL’AQUILA IL FOTOVOLTAICO AL POSTO DELLE COPERTURE IN ETERNIT Stipulato un accordo di programma tra il Consorzio per il Nucleo industriale dell’Aquila e la Società AzzeroCo2 al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto, in particolare sulla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. La Società AzzeroCO2 è stata creata ad hoc da Legambiente, Kyoto Club e dall’Istituto di ricerche Ambiente Italia. Installare impianti fotovoltaici sugli involucri e le strutture fisse delle aziende permetterà di ridurre consumi energetici, bollette ed emissioni, recuperando gli investimenti fatti mediante meccanismi di incentivazioni statali e regionale esistenti e/o realizzando le opere attraverso lo strumento del finanziamento tramite terzi. Tale meccanismo rappresenta un’occasione per la bonifica dell’amianto presente sulle coperture dei capannoni situati sul territorio in cui opera il Consorzio o nei territori limitrofi. Affinché tutto ciò sia possibile il Consorzio istituirà un apposito sportello informativo per assistere le aziende e raccogliere le schede di adesione alla campagna.
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LA CONERGY ITALIA REALIZZA TRE IMPIANTI FOTOVOLTAICI PER IL GRUPPO BLUSERENA Ultimati i tre impianti fotovoltaici che Conergy Italia ha costruito per Bluserena, importante gruppo alberghiero abruzzese. Gli impianti, situati a Torre Canne di Fasano (BR), Licata (AG) e Cutro (KR), fanno parte di una commessa da 3,6 MW che comprende anche la realizzazione di altri due impianti, a Ginosa (TA) e a Maracalagonis (CA). Grazie al fotovoltaico, i 5 hotel Bluserena potranno coprire fino al 78% dei propri consumi di elettricità, riducendo di oltre ¾ i costi di energia, nonché beneficiare delle vantaggiose tariffe incentivanti in Conto Energia. Gli impianti, totalmente integrati nelle pensiline dei parcheggi degli alberghi che li ospitano e inseriti armoniosamente all’interno del paesaggio circostante, sono composti in totale da 9.848 moduli Conergy, per una potenza di 2.215,8 kWp, e consentiranno di evitare ogni anno l’immissione in atmosfera di oltre 1.650 tonnellate di CO2. «Bluserena ha da anni avviato un percorso di sostenibilità energetica dei propri resort – racconta Silvio Maresca, Amministratore Unico di Bluserena SpA – Le nostre strutture sono in piena attività in estate, che coincide con il periodo di maggiore produttività per il fotovoltaico. Ecco quindi la naturale scelta a favore di questa tecnologia di produzione di energia pulita».
SCUOLA, DIMINUITE LE ISCRIZIONI, SOPRATTUTTO ALL’AQUILA
L’AQUILA 3D, SEGUIRE LA RICOSTRUZIONE ATTRAVERSO GOOGLE EARTH
180.361 gli studenti che in Abruzzo sono tornati sui banchi di scuola per affrontare l’anno scolastico 2010/2011. Una flessione di 1.339 iscrizioni legata soprattutto alle famiglie aquilane che a causa del terremoto hanno lasciato la città: circa la metà dei 1.033 studenti aquilani hanno scelto di trasferirsi in località fuori regione. In calo, anche se meno sensibile, i dati relativi a Chieti e Teramo: nel chetino si è passati dalle 54.302 iscrizioni del 2009 alle 53.927 di quest’anno, mentre nel teramano da 42.241 a 41.916. L’unico incremento si é registrato in provincia di Pescara con un passaggio da 45.843 a 46.237 alunni. Questo aumento di quasi 400 iscrizioni è da collegarsi secondo il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Carlo Petracca, al trasferimento di famiglie aquilane nel pescarese.
Realizzare un modello in 3D dell’Aquila è quanto gli specialisti di Google presenti in città dal 26 settembre per 7 weekend si propongono. Il progetto, che prevede il coinvolgimento di cittadini in laboratori specifici di ricostruzione, è finalizzato alla progettazione della ricostruzione, attraverso l’utilizzo del Web 2.0 e del software di Google Earth. Il progetto “L’Aquila 3D”, che prevede il contributo e il supporto dell’Anfe L’Aquila, del Comune e dell’Ateneo aquilano, potrà divenire uno strumento di comunicazione importante per aggiornare costantemente sugli effettivi progressi della ricostruzione del capoluogo.
A SULMONA UN FORUM SULL’OCCUPAZIONE GIOVANILE L’associazione culturale “Città Viva” di Sulmona ha creato l’evento “Giovani Prospettive”. Due giorni di forum dedicati alle tematiche del lavoro giovanile. Organizzatore dei convegni, il giovane imprenditore sulmonese Antonio Santacroce. Promosso dall’associazione “Città Viva”, e patrocinato dal ministro per la Gioventù, Giorgia Meloni, il forum ha dato spazio a dibattiti tenuti da esperti nazionali e regionali per fornire un valido apporto alla risoluzione dei problemi del lavoro giovanile in Abruzzo. Ma ha anche rappresentato l’occasione per aggregare ragazzi provenienti da ogni parte della nostra regione. Obiettivo dell’evento, individuare spunti realistici per il rilancio economico, attraverso una due giorni di forum tenuti da personalità competenti, attraverso proposte più pratiche che teoriche: risposte concrete da fornire al tessuto socio economico regionale e della Valle Peligna. Il tema del primo giorno è stato “Giovani e lavoro, quale futuro?”. Nel secondo, si è discusso di “Occupazione giovanile in Abruzzo e Valle Peligna”.
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tenden e fatti persone
CCIAA PESCARA: A LEZIONE CON L’ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER Ha preso il via la prima edizione del Corso di Qualificazione Professionale per Sommelier organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier Abruzzo in collaborazione con la CCIAA di Pescara. Oltre 40 gli iscritti che, durante le 15 lezioni previste dal 13 settembre al 10 novembre, approfondiranno gli argomenti di base per la professionalità di un sommelier: dalla viticoltura all’enologia, dalle tecniche di degustazione a quelle del servizio, partendo dalla corretta temperatura dei vini fino ad arrivare all’organizzazione ed alla gestione della cantina. Grazie a quest’iniziativa, circa dieci cantine della provincia di Pescara, dopo aver spiccato per tutta l’estate nello Showroom “La Dolce Vita” di Riga, uno spazio pensato per la promozione di prodotti enogastronomici italiani, ripartiranno alla volta della capitale della Lettonia per incontrare buyer, importatori e rappresentanti di grossi gruppi di consumo e stringere dei vantaggiosi accordi commerciali. I rapporti commerciali saranno anche alla base dell’incoming di alcuni importanti operatori vitivinicoli romagnoli che arriveranno a Pescara i prossimi 21 e 22 ottobre.
TERAMO: COMUNE, BIG MATCH, FRIEND E UNIVERSITÀ, INSIEME PER IL TUM Il Comune di Teramo è tra le otto città italiane che si sono aggiudicate il bando nazionale “Giovani energie in comune”, promosso dall’Anci, Dipartimento della Gioventù e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il bando ha visto concorrere Teramo nella sezione riservata ai grandi comuni: “Valorizzazione della street art e del writing urbano”. Il progetto vincitore, Teramo Urban Museum - Friends of Abruzzo, nato da un’idea dell’associazione culturale Big Match e dal collettivo di writers Friends of Abruzzo, ha come finalità quella di rilanciare, attraverso un percorso espositivo cittadino, gli spazi urbani scarsamente utilizzati. Il progetto ha ricevuto il massimo del finanziamento previsto, grazie al quale sarà possibile dar vita alle attività di un museo a cielo aperto nelle zone urbane e periurbane: il TUM. Il progetto è stato realizzato dal Comune di Teramo in accordo di partenariato con l’associazione culturale Big Match_ BM idea che si occuperà della progettazione, e seguirà l’organizzazione e la comunicazione. La direzione artistica sarà affidata all’associazione di writers Friends of Abruzzo, mentre il ciclo di convegni che arricchisce il programma, verrà curato dall’Università degli Studi di Teramo, coordinati da Cisrem srl.
SULL’ESPRESSO IL CENTRO DI ECCELLENZA IN OFTALMOLOGIA DIRETTO DAL PROF. MASTROPASQUA Il Centro Regionale di Eccellenza di Oftalmologia dell’Università G. d’Annunzio, è stato citato su un numero dello scorso agosto dell’Espresso per aver effettuato il primo intervento in Italia con Femtolaser-Robot che cancellerà il bisturi in oculistica per la cornea. “L’ultima evoluzione tecnologica nel campo della chirurgia della cornea è il laser a femtosecondi. Questo laser permette di correggere i difetti refrattivi rimuovendo dall’interno un lenticolo di cornea senza necessità di intervenire anche sulla superficie. Il primo intervento per la correzione della miopia e dell’astigmatismo mediante l’utilizzo del solo laser a femtosecondi è stato effettuato lo scorso giugno a Chieti, presso il Centro Regionale di Eccellenza in Oftalmologia dell’Università G. d’Annunzio, diretto da Leonardo Mastropasqua. Si tratta di una tecnica ancora in fase di studio ma, se confermerà le promesse, in futuro potrebbe trovare ulteriori applicazioni ed essere estesa al trattamento delle miopie più elevate e delle cornee con spessore fisiologico basso, situazioni fino a oggi escluse dalla chirurgia refrattiva”. (Da L’Espresso del 11 agosto 2010).
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l’Abru
o che produce
Roberto Brandimarte presidente Albatour, associazione albergatori di Alba Adriatica
Stagione estiva,
bilanci e prospettive di Albatour
L
a stagione estiva 2010 si è appena conclusa. Proviamo a fare un bilancio del suo andamento nella città turistica di Alba Adriatica. La bassa stagione che va fino ai primi 15 giorni di giugno non è stata esaltante, i risultati parlano di un calo del 20-25% circa. (Il confronto con il 2009 non è appropriato poiché in diverse strutture alloggiavano gli ospiti del sisma aquilano). Nel mese di luglio e in quello di agosto (fino al 25 circa) il totale delle presenze è stato in linea con la stagione precedente. Il finale non è stato certamente positivo, l’evento del fiume Vibrata ha negativamente travolto l’immagine ambientale e turistica di Alba Adriatica con conseguenze gravissime. Anni di lavoro e sacrifici da parte degli operatori albensi, sono svaniti in pochi minuti con i servizi divulgati sui tg nazionali che hanno allarmato i turisti con la desumibile conseguenza di tante prenotazioni disdette. Noi come associazione ALBATOUR, ci siamo attivati da subito con l’immediato invio di comunicati e telegrammi, indirizzati sia al presidente della Regione e all’assessore regionale al Turismo, per programmare un progetto che possa aiutarci al recupero dell’immagine turistica nazionale, e alla riconferma della bandiera blu e sia alla Provincia di Teramo, alla Ruzzo Reti e all’Unione dei Comuni della Val Vibrata, per poter partecipare alle conferenze di servizi per discutere insieme su una pronta risoluzione del grave problema dell’inquinamento del fiume Vibrata. Nel frattempo, con il sostegno dei nostri legali, restiamo in attesa che il lavoro della magistratura si concluda con verdetti giusti e credibili. Su questa spiacevole vicenda, permettetemi come presidente di ALBATOUR, di spendere due parole: il problema poteva e doveva essere
gestito meglio, con azioni decisive da un punto di vista politico e obiettive da un punto di vista mediatico. Il fatto è effettivamente accaduto e non doveva assolutamente essere oscurato dai media, ma l’allarmismo e l’accanimento nei confronti della nostra città è stato eccessivo. Dispiace che una meta turistica come Alba Adriatica, così gettonata e così frequentata da tante famiglie italiane e straniere, sia stata colpita e gravemente lesa da questa vicenda. Nel corso dall’anno, investiamo molte risorse per fare promozione turistica, ma è sufficiente un episodio per offuscare l’immagine che faticosamente costruiamo. Ma passiamo alla vita sociale della nostra associazione che conta nel suo catalogo la presenza di circa 60 strutture ricettive. Da ottobre l’ALBATOUR avrà una sua sede sociale dove potersi confrontare con chiunque lo desideri e un sito internet completamente rinnovato e al passo con i tempi che il web impone ai mercati turistici. Il calendario fiere 2011 è quasi completato, parteciperemo come sempre, alle fiere estere più importanti del nostro settore e a quelle nazionali. Per la stagione 2011 verrà ricostituito un comitato anti-erosione con persone competenti. Un problema che oramai interessa l’intera costa abruzzese che se non arginato, rappresenterà un’altra grave minaccia per la nostra economia turistica. Concludo dicendo che la nostra associazione continuerà ad operare con coerenza e serietà, mettendosi sempre a disposizione di tutti per la divulgazione del turismo, sposando nuovi progetti, e con l’auspicio, che il tempo del campanilismo turistico, nocivo per il nostro settore, si concluda in maniera definitiva
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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215
Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853
Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748
Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456
Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273
Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825
Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818
Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200
Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824
Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374
nonsoloeconomia
Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica
La crisi nella crisi
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ove va l’economia abruzzese? Cosa dicono i principali indicatori macroeconomici? È possibile fare un’analisi attenta ed equilibrata dell’attuale situazione e delle sue prospettive? Sono tutti interrogativi legittimi ai quali bisogna cercare di dare una risposta, sia pure parziale. Il primo indicatore riguarda l’andamento delle esportazioni. Dopo un anno in cui l’export era praticamente andato a picco (-32%) il primo semestre 2010 indica una crescita di oltre il 22%, di circa dieci punti superiore alla media nazionale. L’incremento è significativo perché testimonia da un lato che è in atto una ripresa produttiva sui mercati internazionali e dall’altro che una parte del crollo dell’economia abruzzese nel 2009 era da attribuire alla minore capacità esportativa delle grandi imprese della regione. Ovviamente, di fronte ad un PIL sceso di oltre il 6% non va trascurato il sisma aquilano, che nella seconda metà dell’anno aveva determinato l’interruzione della produzione di beni e servizi dell’intera provincia. Una sorta di crisi nella crisi. L’altro indicatore è quello dell’occupazione. In questo caso l’analisi è più problematica. In tutta franchezza ci si aspettava che il secondo trimestre del 2010 registrasse una performance migliore sotto il profilo occupazionale, tenuto conto che era in atto una ripresa produttiva timida e fragile. L’occupazione invece è rimasta stazionaria con riferimento all’anno precedente e rispetto al primo trimestre 2010 fa registrare una caduta piuttosto significativa (circa 5.000 persone in meno). C’è una conferma, più volte ribadita in ordine a questo andamento. Non c’è,
al momento, una relazione forte tra il recupero produttivo e l’aumento dell’occupazione. Ciò significa che è ripreso il cammino del PIL, ma non quello dell’occupazione. Diversi motivi spiegano l’andamento. In primo luogo, la ripresa non viene percepita dalle famiglie e dalle imprese in maniera stabile e duratura e ciò provoca incertezza sui mercati, sull’evoluzione dei consumi e sugli investimenti. In secondo luogo la caduta negli ultimi diciotto mesi dei principali aggregati economici è stata così pesante ed intensa che diventa difficile ripristinare in tempi brevi i precedenti livelli produttivi. Il terzo motivo riguarda il comportamento delle imprese maggiormente attrezzare e lungimiranti, le quali stanno ristrutturando e riorganizzando l’attività produttiva, al fine di poter afferrare rapidamente la ripresa che comincia ad affacciarsi. Ma l’aspetto che merita maggiore attenzione riguarda l’incremento del tasso di disoccupazione che ha toccato la percentuale del 9.4%. L’aumento del tasso di disoccupazione produce costi enormi per le famiglie e l’apparato produttivo; costi che non si distribuiscono in maniera uniforme. La disoccupazione, infatti, riduce la quantità di beni e servizi prodotti e quindi il benessere della collettività. In tal senso vengono penalizzate le famiglie a basso reddito che non possono attingere alle fonti del risparmio accumulato. Inoltre, la disoccupazione crescente impedisce l’ingresso nel mercato del lavoro delle fasce meno protette della società. E non a caso la disoccupazione giovanile supera un terzo della disoccupazione totale ed in molti casi costringe i giovani bravi e qualificati ad abbandonare la regione
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il punto
Mauro Di Pietro giornalista
Le “barriere” d’Abruzzo
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i chiamano barriere economiche all’entrata. Sembrerebbero queste in gioco nelle vicende giudiziarie che svelano un sistema affaristico, intento a sottrarsi alle regole del mercato e della libera concorrenza. Facili profitti a beneficio di famiglie plutocratiche, ma a scapito dell’occupazione dei giovani, della qualità dei servizi e della salute del bilancio regionale. Con l’inqualificabile obiettivo di soffocare la libera iniziativa e ostacolare qualsiasi altra lecita alternativa, atteso che la concentrazione delle risorse nelle mani di pochi imprenditori ha come conseguenza lo svuotamento del sistema economico e, quindi, in talune condizioni, il malessere sociale. Anche per tali, esiziali effetti i più lucidi e lungimiranti economisti attribuiscono grande enfasi al problema delle barriere e dei monopoli, a cui fa da contraltare l’efficacia dei servizi e la giustizia sociale, anche in termini di normalità del livello di tassazione. Cercando un filo logico, almeno sul piano dei comportamenti, nelle vicende giudiziarie di questi ultimi anni, dalla sanità, alle opere pubbliche, ai rifiuti, agli accordi di
programma tra pubblico e privato, in Abruzzo non si pone solo un problema etico. In pericolo c’è la politica liberale dello sviluppo, che non prescinde dall’abbattimento delle barriere neoprotezionistiche e neocorporative nel mondo delle imprese e delle professioni. A giudicare dal lavoro dei giudici, in Abruzzo mancherebbe a sinistra come a destra l’idea che in questa regione si possa vivere e progredire in un mercato efficiente. Si scoprirebbe, insomma, una inusuale sottovalutazione di poche ma basilari regole a tutela della concorrenza e della certezza nel diritto. Si dovrebbe prender atto, sfiduciati, che il pensiero unico della “seconda repubblica” è naufragato. Se questo è, bisognerebbe invocare con la massima urgenza la civile ricostruzione di un sistema di relazioni, oltremodo compromesso. Per l’Abruzzo cercasi disperatamente una classe dirigente che, nei fatti, abbia come punto di partenza, in piena autonomia, la riscoperta del valore della libertà. Un’alzata di spalle, pur di continuare a sopportare quel che fanno alla chetichella amici, compari, cricche e padrini, onestamente, non basta più
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4a convention delle imprese
Premio Aquila Reale 2010
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Massimo e Antonio Pavone - Fox Italia
Antonio Del Corvo - Provincia dell’Aquila
Guerino Testa - Provincia di Pescara
R. Tordera A. Battaglia - Carispaq
Onofrio Totaro - CRMP
Guido Bertolaso - Protezione Civile Donato Di Fonzo - Lancianofiera Fam. Barbuscia - Barbuscia
Fam. Evangelista - Evangelista Gomme
Gerardo Gigli - Edimac
Giulio Pedicone - Las Mobili
Anche quest’anno, come di consueto, ci sarà l’assegnazione del premio”Aquila Reale” alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa. Un riconoscimento agli imprenditori che rappresentano l’Abruzzo sano, produttivo, quello che nonostante il momento difficile, non intende mollare, ma anzi contribuisce con coraggio e sacrificio, alla ripresa del territorio. La scorsa convention, a premiare i nostri “Capitani d’impresa” fu il sottosegretario al Ministero dell’Interno Alfredo Mantovano.
Il premio aquila reale della passata edizione
2010
Appuntamento con l’impresa
Inverno 2010
4a Convention delle imprese
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2007
4a Convention delle imprese
Emma Marcegaglia, capitano d’impresa Tanti ospiti di spicco nel primo appuntamento organizzato da Abruzzo Impresa e Confindustria Abruzzo
È
2008
l’ora del dialogo. Tra il mondo dell’imprenditoria e quello della politica. Via le barriere, via le lungaggini burocratiche, e dentro una strategia di concertazione in cui tutti concorrano alla ripresa economica del Paese. Protagonista assoluta della prima convention delle imprese, tenutasi presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, è stata l’allora vice presidente nazionale di Confindustria Emma Marcegaglia. La prima convention delle imprese, organizzata dal mensile Abruzzo Impresa e da Confindustria Abruzzo, in collaborazione con la facoltà di Economia di Pescara, ha riscosso grande successo ben oltre le aspettative. Presenti molti protagonisti della politica e dell’imprenditoria: tra questi Sergio Galbiati, Giuseppe Del Gesso, Massimo Minolfi, Pasquale Cordoma, Luciano D’Alfonso e Ottaviano Del Turco, intervenuti nella tavola rotonda.
Convention di successo, grandi nomi a confronto Due tavole rotonde per discutere della crisi e delle possibili vie per uscirne
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a crisi può essere paradossalmente l’occasione giusta per ricominciare alla grande. Quella che sembra una frase fatta è stata in realtà argomentata in modo dettagliato dagli illustri protagonisti della seconda Convention delle imprese. Maurizio Beretta, Renato Brunetta e Raffaele Bonanni, ovvero industria, politica e sindacato. Insieme a tante altre personalità di spicco delle tre realtà, hanno dato vita a un interessante dibattito finalizzato al reperire una o più soluzioni per uscire dalla crisi che attanaglia il Paese. In linea con le attese, è stato il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta a rubare la scena: «Servirà più impegno da parte di tutti, aumentando la produttività e riducendo al massimo la burocrazia, anche a costo di lavorare di più. Ne va della salute della nostra economia». Sono state due le tavole rotonde che hanno caratterizzato l’evento: la prima composta da figure politiche e imprenditoriali della regione Abruzzo, la seconda, moderata dall’allora direttore del “Sole 24 Ore” Ferruccio De Bortoli e animata da personalità di rilevanza nazionale.
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Innovare per ricostruire
2009
Al centro alcune immagini delle ultime edizioni
Alla terza Convention, svoltasi 8 mesi dopo il terremoto che ha colpito L’Aquila, si è parlato di ricostruzione e di un modello di sviluppo che faccia rinascere il capoluogo e l’Abruzzo
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Quarta Convention delle Imprese, si parte! Abruzzo Impresa e Confindustria Abruzzo di nuovo insieme nell’organizzazione dell’appuntamento più importante per i nostri imprenditori
2010
tessa determinazione della prima edizione, ma una location d’eccezione, ha fatto da cornice alla Convention 2010. I fatti tragici che hanno colpito la città dell’Aquila e la sua provincia ci hanno indotti a svolgerla proprio nel Capoluogo di Regione, ma soprattutto ad incentrare la tematica della Convention sulla ricostruzione. Innovare e ricostruire: per un nuovo modello di sviluppo per l’Abruzzo infatti, è stato il titolo del convegno e come oramai di consueto, ospiti illustri appartenenti al mondo politico, imprenditoriale, sindacale, creditizio e universitario, sono intervenuti nella prima tavola rotonda. Tra questi: Guido Bertolaso, Alfredo Mantovano, Enrico Letta, Luigi Angeletti, Luigi Abete, Giovanni Fiori e Giamapolo Galli. Moderatore del convegno, il dinamico conduttore Rai Giovanni Floris. Ma anche una tavola rotonda con ospiti regionali ha affrontato le delicate problematiche del nostro territorio con un occhio di riguardo verso i cittadini aquilani.
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a macchina organizzativa della quarta Convention delle Imprese è già all’opera. Un lavoro che vede sin dal primo anno, fianco a fianco Abruzzo Impresa e Confindustria Abruzzo. La location è già definitiva: l’ex Foro Boario della Camera di Commercio di Chieti, una struttura moderna, situata in una zona strategica e facile da raggiungere. Per i nomi degli ospiti, ci sono già le prime conferme, su altri si è in attesa di una risposta. Tre Convention indimenticabili e dall’indiscusso successo, che hanno visto la presenza di ospiti nazionali di altissimo livello. Al termine della tavola rotonda, come di consueto, ci sarà la premiazione delle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa con il premio “Aquila Reale”. L’appuntamento è per fine novembre, non ci resta che rinnovarvi l’invito a partecipare numerosi.
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in primo piano
Parla il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio: dall’esordio in politica al nuovo recente incarico, dai motivi della crisi alle idee per sconfiggerla. Il tutto con un modus operandi basato su concretezza e trasparenza
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» di Marco Taglieri
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foto di Simone Cerio
«Il futuro nelle mani dei giovani»
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n presidente trasparente. “Trasparente” come il sorriso con cui ci accoglie nel suo ufficio. Trasparente come le parole che usa per rispondere a domande talvolta scomode. Enrico Di Giuseppantonio è dall’8 giugno 2009 a capo della Provincia di Chieti, ma di strada politica ne ha già fatta tanta. E bene.
intervista a Enrico Di Giuseppantonio presidente della Provincia di Chieti
«Ho iniziato da ragazzo, da quando avevo 16 anni, iscrivendomi al movimento giovanile della Dc e diventandone presto dirigente nazionale, insieme a nomi illustri come Dario Franceschini, Angelino Alfano e Pierferdinando Casini». Chi di loro mostrava già la stoffa di grande uomo politico? «Direi tutti. Quello era il periodo in cui si faceva politica con la reale intenzione di cambiare le cose in meglio, trasformando l’utopia in speranza reale». Ricorda quale è stata la sua prima “mission” politica? «Sì, i giovani. Erano gli anni del ’77, c’erano ancora movimenti studenteschi e c’era grande voglia di dimostrare che proprio i giovani potevano essere la leva per un rinnovamento globale». Lei è stato sindaco di Fossacesia dal 1999, ma soprattutto è stato riconfermato nel 2004 con il 70 per cento di preferenze: si è chiesto come ci è riuscito? «Quella da sindaco di Fossacesia è stata in assoluto la mia esperienza politica più bella. Posso solo dire che ho passato ogni giorno della mia legislatura cercando di
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in primo piano
migliorare la vita dei miei concittadini. E credo che con tutti gli sforzi fatti in opere pubbliche e servizi turistici, ci sono riuscito». Ora risponda con sincerità: quanto è difficile fare politica rimanendo lontani da logiche clientelari? «È difficilissimo, non lo nascondo. Anzi le dirò di più: se avessi cavalcato questi meccanismi ora sarei senz’altro deputato, o qualcos’altro… la mia indennità ammonta a 3mila euro lorde. Insomma, faccio il presidente con circa 2.800 euro al mese». E lo è dall’8 giugno 2009: che situazione ha trovato in Provincia al momento del suo arrivo? «Catastrofica. Terrificante. Oltre a una disorganizzazione totale, il debito era pesantissimo: circa 145 milioni di euro, con 8 milioni fuori bilancio e 10 milioni di deficit di cassa». Come è intervenuto? «Riducendo gli sperperi. La Provincia era diventata un “postificio”, e
la cosa non era più sostenibile. Ho deciso di puntare su un numero di dipendenti pari alle funzioni reali dell’ente». Lei è stato anche presidente dell’Unione dei Comuni “Città della Frentania e Costa dei Trabocchi”: quali sono i progetti in cantiere in tal senso? «Stiamo lavorando sulla Via Verde della Costa dei Trabocchi, un percorso ciclo pedonale per cui abbiamo già il progetto e le concessioni dei comuni interessati. Mancano però i soldi, che dovrebbero pervenire dai fondi Fas. Si tratta di 16 milioni di euro. Siamo fiduciosi». Qual è invece la situazione dell’area sangrina e del settore automotive? «C’è una lenta ripresa. Da parte mia mi sono impegnato a evitare la delocalizzazione delle attività. È già pronta la variante del piano regolatore, ma anche qui stiamo aspettando 72 milioni di euro per l’impianto automotive. Ultimamente vado spesso a Roma per aggiornarmi
sulla questione». Su cosa si punterà per la ripresa? «Ovviamente sul turismo. Voglio coinvolgere i giovani in questa che ritengo essere una grande industria in grado di creare occupazione. Il sogno è trasformare Chieti nella Catalogna d’Abruzzo». Un suo giudizio sulla crisi politica nazionale: si avranno ripercussioni anche nella nostra regione? «Potrebbe accadere. Direi che il bipartitismo in Italia è un esperimento miseramente fallito. Il bipolarismo mira solo a vincere le elezioni, non a governare. Per questo credo che la proposta di Casini, quella di un governo di responsabilità nazionale, sia la più saggia». Chiudiamo con il suo auspicio per il futuro di questa regione. «Il lavoro per tutti, e poi vorrei che l’Abruzzo contasse di più in quanto regione. Ma dovremo remare verso una stessa direzione per diventare veramente forti»
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Chi è Enrico Di Giuseppantonio Enrico Di Giuseppantonio nasce a Fossacesia (CH) il 23 novembre 1958. È iscritto all’albo dei giornalisti come pubblicista. Si è dedicato alla politica, sua vera passione, fin da ragazzo. Inizia la sua attività nei Giovani Democristiani, in cui compie tutto il cursus honorum fino a diventare dirigente a livello nazionale ed europeo. Condivide quella grande scuola di formazione con altri giovani politici cattolici che in seguito saliranno agli onori della cronaca nazionale, come Pierferdinando Casini e Dario Franceschini. Nel 1980 è eletto al Consiglio Provinciale di Chieti: a soli 21 anni è il più giovane consigliere italiano. Dal 1985 al 1995 ricopre anche il ruolo di assessore al turismo e spettacolo. Nel 1999 si propone come sindaco della sua città, Fossacesia, e viene eletto con un risultato sorprendente: oltre il 64% dei voti. La riconferma, nel 2004, è ancora più eclatante: il 70% dei cittadini gli rinnova la fiducia, a testimonianza della bontà del suo lavoro. All’attività amministrativa Enrico Di Giuseppantonio ha sempre affiancato numerose attività di rappresentanza: dal 1984 al 1990 è stato dirigente nazionale ed europeo di organizzazioni politiche giovanili; nell’UPI (Unione delle Province Italiane) ha presieduto la Commissione Personale dal 1990 al 1995; in seguito, in quanto sindaco entra nell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e, dopo molti anni tra i componenti del Direttivo Nazionale, dal 2008 è vice presidente nazionale dell’Associazione. Nel 2009, è eletto presidente della Provincia di Chieti al primo turno con il 56% dei voti.
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in primo piano
L’ospedale civile di Chieti - Foto di Filippo Schiavi
» di Alessio Pelusi
La stanza dei veleni
Gli infermieri del reparto di Oncologia vittime del proprio lavoro: storia di ordinaria e straordinaria incompetenza e lassismo della Asl di Chieti
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erviva una perizia “da brividi” per sciogliere un caso di “malasanità”, che andava avanti da circa un decennio a spese degli infermieri del reparto di Oncologia di Chieti. Nel 2009 alcuni dei dipendenti del reparto, patrocinati in giudizio dell’Avv. Simona Torelli, citarono la Asl asserendo che le norme sulla sicurezza e salute dei lavoratori erano palesemente violate dalle condizioni in cui erano costretti a svolgere le proprie mansioni. Il Giudice Unico del Lavoro, Dott. Ciro Marsella, il 12 maggio di quest’anno, sostanzialmente accogliendo la posizione degli infermieri, condanna l’Azienda Asl di Chieti al pagamento delle spese processuali e non dispone la chiusura del reparto di Oncologia dell’Ospedale “SS. Annunziata” solo perché, in extremis, si riesce ad inaugurare una Unità Farmaci Antitumorali (UFA): un “reparto” interamente adibito al ciclo di preparazione, trasporto, somministrazione, smaltimento ed eliminazione delle scorie dei farmaci antitumorali, finalmente in linea con le norme di legge. Questo Centro specializzato, i cui fondi erano stati stanziati già alcuni anni fa dalla Regione Abruzzo, vede la luce solo qualche giorno prima della sentenza.
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Nelle conclusioni della Perizia, il Dott. Ildo Polidoro, incaricato dal Tribunale di Chieti, scrive: «La diffusa e grave carenza dei fondamentali requisiti igienico sanitari e di sicurezza dei luoghi di lavoro, non consente di formulare ipotesi di correttivo». In sostanza, il deficit in termini di sicurezza e salute dei lavoratori del reparto di Oncologia è tale che non consente un miglioramento, ma solo una definitiva chiusura dello stesso. Da qui nasceva l’urgenza della Asl di aprire, dopo anni di lavori a singhiozzo, l’UFA. Si attende ora l’attivazione, da parte dell’Avv. Simona Torelli, coadiuvata dal consulente di parte Dott. Giorgio Murmura, della fase di merito, per ottenere il risarcimento fisico e morale dei suoi assistiti; ma andiamo con ordine. Nel 2007 gli infermieri del reparto di Oncologia, durante il mese di ottobre, accusarono diversi sintomi preoccupanti: nausea, conati di vomito, bruciore agli occhi, cefalea, amaro in bocca e calore corporeo. Il 19 dello stesso mese, i lavoratori inoltrarono una richiesta di intervento all’ufficio competente. Il 6 novembre arrivò la risposta della società Hospital Consulting che gestisce la manutenzione della cappa di aspirazione dei farmaci. Si scoprì, così, che il tubo che
espelleva i fumi, generati durante la lavorazione (mescolamento), era stato divelto dalla propria sede e che questi ultimi, per giorni, erano penetrati nell’ambiente di lavoro. Questo è l’evento che ha dipanato la situazione di malfunzionamento generale del reparto e che, in sostanza, ha aperto gli occhi agli infermieri, i quali, mancando di una formazione specifica in materia di sicurezza, non avevano idea delle gravi carenze del proprio luogo di lavoro. All’epoca la Hc, la società di manutenzione della cappa, scrisse “testuali parole” in una lettera indirizzata sia alla dirigenza dell’Ospedale, sia agli infermieri: “In base a quanto abbiamo potuto constatare parte dei flussi, anziché essere espulsi, sono stati reintrodotti nella stanza di lavoro con conseguente probabile contaminazione dell’ambiente”. Due giorni dopo la missiva della Hc, gli infermieri firmarono una lettera indirizzata ai dirigenti del Presidio Ospedaliero, per minacciare la loro astensione dal lavoro. Ciò almeno finché non si fosse provveduto ad una decontaminazione e all’assunzione delle misure minime di sicurezza. Inoltre, chiesero una dichiarazione scritta in cui si affermava che non c’era alcun pericolo per gli addetti al mescolamento”. La risposta scritta del Prof. Iacobelli Dir.del Reparto, lasciò scioccati i lavoratori:
“… trattandosi della manipolazione di farmaci di natura non volatile, non vi è stata alcuna possibilità di contaminazione a seguito dell’incidente”. Il Ministero della Salute sull’argomento fa sapere, infatti, che l’assorbimento dei chemioterapici antiblastici può avvenire per inalazione o attraverso la cute e le mucose, quando si verifichi un contatto prolungato direttamente con i farmaci o con superfici ed indumenti da lavoro contaminati”. Come emerse, infatti, dalle analisi su siero e urine degli infermieri, fatte nel 2007, tutti riportarono alterazioni dei valori. Successive e più approfondite analisi, registrarono, in tre lavoratori, la presenza di platino in quantità doppia rispetto ai valori di riferimento. Tale situazione, in uno degli infermieri con questa situazione clinica, ha provocato un “grave danno midollare” e costretto, quest’ultimo, al trasferimento, d’urgenza, in un altro reparto. La Asl di Chieti, dunque, apre nel 2010 il centro UFA perché costretta dal ricorso ex art. 700 c.p.c. dell’Avv. Simona Torelli, che, considerata la situazione di estrema emergenza, presentò, a primavera dell’anno precedente, al Tribunale Civile di Chieti, un procedimento cautelare per la messa in sicurezza dell’intero Reparto. Ciò nel più breve tempo possibile, al fine di salvaguardare i diritti all’integrità fisica e morale dei propri assistiti
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Fonti documentali - Tutto Abruzzo del 09/11/2007, “Il distaccamento della cappa può essere avvenuto a causa del movimento dell’impianto da parte di un tecnico, a seguito dell’allagamento della stanza cappa, avvenuto presumibilmente all’inizio di ottobre”. - Cronaca D’Abruzzo del 11/2007, “Non si riesce comprendere come mai i lavori per completare la sala preparazione farmaci antiblastici, situata a livello sei sono fermi da quattro anni sebbene da almeno due anni l’Assessorato alla Sanità abbia stanziato i soldi per completare i lavori e assumere anche il personale”. - Il Messaggero del 11/2007, c’è una cronologia degli eventi accurata. - PROVVEDIMENTO DEL 5 AGOSTO 1999 - Linee-guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario. (Repertorio atti n. 736 - Pubblicato su: G.U. n° 236 del 7/10/1999). - Verbale di prima udienza del 18/05/2009, Tribunale civile e penale di Chieti. - Deduzioni di udienza del 25/05/2009 dell’Avv. Torelli Simona - Relazione di consulenza tecnica d’ufficio riguardante il ricorso ex art. 700 C.P.C. del Dott. Ildo Polidoro (Direttore del Servizio di Medicina Legale ASL n.1 Avezzano Sulmona).
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in primo piano
» di Laura Tinari
Il tasto dolente della
disoccupazione “Economia e società in Abruzzo – Rapporto 2009”, questo il nuovo nome del tradizionale Rapporto sulla economia abruzzese redatto dal Cresa, che quest’anno cambia veste per restituire una lettura integrata dei fenomeni economici e sociali della nostra regione
C
risi e terremoto hanno insegnato come al dato economicoquantitativo che fa riferimento ai settori e agli indicatori economici tradizionali quali PIL, prodotto lordo procapite, lavoro, occupazione, vadano accostati indicatori qualitativi come salute, criminalità e sicurezza, cultura e rifiuti solidi urbani, perché solo considerando tutti gli aspetti che influenzano la vita degli uomini e delle donne che vivono in un territorio è possibile comprenderne l’economia e indirizzarne le scelte. Il rapporto del CRESA contiene dati importanti e spesso non confortanti come quello sull’occupazione, in continua discesa soprattutto nella componente giovanile e femminile, quest’ultima ferma al 43%, ma che nel complesso ha registrato una perdita di 24mila unità. Ne abbiamo parlato con Francesco Prosperococco, direttore del CRESA.
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in primo piano
intervista a Francesco Prosperococco
direttore del Centro Regionale di Studi e Ricerche Economico-Sociali
Direttore, quanto è importante analizzare tutti gli aspetti della vita di un territorio per capirne l’economia? «Ritengo sia fondamentale, non solo per capirne l’economia, ma per saper poi quali tipi di interventi realizzare e per poter correggere e migliorare le condizioni di vita di quel territorio. Io dico che esiste una tirannia del PIL, l’indicatore economico quantitativo tradizionale va infatti integrato con altri aspetti che alimentano le condizio-
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ni complessive di una comunità e di come i suoi membri entrano in relazione tra loro. Questa caratteristica è definita dagli economisti “capitale sociale” e per inquadrare al meglio la realtà socio-economica del territorio i due elementi vanno coniugati e tenuti ben chiari entrambi». In generale quale è l’idea dell’economia abruzzese che il vostro rapporto restituisce? «La regione Abruzzo è una sorta di città-territorio, i dati demografici di fine 2009 indicano un milione 360mila abitanti, quindi l’apporto che la nostra economia riesce a dare a quella nazionale in termini di PIL è relativo. Parliamo di una economia che si pone sicuramente a nord del sud, ma a sud del nord: siamo competitivi con regioni piccole come la nostra, parlo di Marche e Umbria, che però da un punto di vista geografico sono considerate a nord. L’economia abruzzese è formata soprattutto da piccole imprese, che negli anni passati hanno dato un impulso alla produzione del PIL regionale, ma che oggi hanno emergenze di talune grandi aziende. I segnali danno un’aspettativa di positività nelle imprese più grandi e negli imprenditori, ma vanno presi con cautela in ragione del fatto che non possono essere generalizzati anche alle piccole. C’è poi una elevata quota di capacità produttiva che rimane inutilizzata e la domanda interna è condizionata da manovre fiscali molto restrittive, a cui si aggiunge il continuo deterioramento dei tassi di occupazione. Diventa quindi difficile oggi pronosticare una ripresa
a cui si può agganciare il Paese Italia e soprattutto la regione Abruzzo, che incide in maniera settoriale e in relazione al fatto che è una piccola realtà a vocazione non industriale». Quali sono i settori trainanti dell’economia regionale? «Sicuramente il terziario, inteso come servizi, commercio e artigianato, ma anche il settore industriale tira bene e ha dato segnali di positività nel primo semestre del 2010, ma solo in ragione dell’export. Difficoltà importanti si registrano per le micro imprese e nell’occupazione». I vostri dati forniscono infatti un quadro preoccupante in merito al mercato del lavoro, indicando 24mila unità lavorative in meno. «Il settore del mercato del lavoro interessa soprattutto le giovani generazioni e le donne: il tasso di occupazione è passato dal 59% del 2008 al 56% del 2009, con una divergenza di valori nelle pari opportunità. Una tendenza registrata anche nel tasso di disoccupazione che lo scorso anno ha raggiunto l’8,1%: nelle province di Chieti e Pescara si allinea sul 15%, mentre Teramo e L’Aquila intorno al 30%. Sono riniziati i flussi migratori verso il nord, dove i nostri giovani, che attendono di essere assunti nella nostra regione, si rivolgono in cerca di maggiori opportunità»
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in copertina Âť di Denia Di Giacomo
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Onofrio Totaro titolare del Centro Riparazione Materie Plastiche nel suo ufficio di Pescara
E
sperimenti e studi durati 12 anni, con il preciso obiettivo di allungare la vita ad uno dei materiali più usati al mondo: la plastica. Alla fine, Onofrio Totaro, tenace imprenditore dalle origini molisane, ci è riuscito, con la creazione del suo brevetto ormai diventato internazionale. Eco-repair è il brand del rivoluzionario brevetto per la saldatura a caldo e quindi assemblaggio e riparazione di manufatti realizzati in materiale plastico, attualmente finalizzato per gli oggetti in PE (polietilene) e PP (polipropilene). Il brevetto, ha ottenuto il riconoscimento internazionale dal WIPO - World Intellectual Property Organization- un traguardo indice di unicità, originalità e affidabilità. Oggi la tecnologia ecorepair è utilizzata nel C.R.M.P.- Centro Riparazione Materie Plastiche - con sede a Pescara dal 2008, il primo Eco-Centro italiano ad effettuare la riparazione mediante saldatura a caldo di una svariata gamma di articoli: Il Centro Riparazione Materie Plastiche, cassette, contenitori per l’agricoltura grazie al rivoluzionario brevetto per la saldatura (cosiddetti bins), cassonetti per i rifiuti della plastica, rappresenta il primo Eco-Centro RSU- Rifiuti Solidi Urbani - contenitori nazionale dedicato alla riparazione di manufatti per l’industria, cisterne, serbatoi, vasche e qualsiasi altro genere di oggetin materiale plastico. I riscontri sono ottimali, to realizzato in PP e PE. per le imprese e per l’ambiente Quindi, quello che ieri sembrava e sono pronte nuove sfide quasi impossibile per la plastica, ovvero una saldatura economica e durevole, che rendesse gli oggetti riparabili, è stato realizzato grazie alla caparbia ricerca di Onofrio Totaro, titolare del C.R.M.P., che dopo approfonditi studi in questo campo, oggi vede nel proprio brevetto un futuro dai risvolti straordinari, sia sotto il profilo del risparmio aziendale, che sotto quello dei benefici per l’ambiente.
C.R.M.P.
LA PLASTICA È DIVENTATA SOSTENIBILE
» foto di Simone Cerio
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in copertina
QUALCHE DATO SUL MONDO DELLA PLASTICA Sono numerose le ricerche di mercato che il C.R.M.P. continua ad effettuare per definire i contorni dello sviluppo della tecnica del brevetto di saldatura. L’esperienza ventennale e i numerosi studi di Onofrio Totaro hanno portato alla luce dati secondo i quali ogni anno vengono immessi sul mercato circa 1milione 700mila contenitori in plastica e oltre 1 milione 580mila cassonetti per RSU di varie dimensioni. Di questa produzione, circa il 40% va ad integrare le crescite fisiologiche produttive aziendali, il 30% sostituisce i contenitori che si usurano o si rompono durante la normale operatività ed il restante 30% è legato alla nascita di nuove aziende. Di quel primo 30% di materiale usurato, quantificato in circa 510mila pezzi, circa 350mila possono essere interessati alla riparazione. Per quanto riguarda invece il mercato della riparazione dei cassonetti per i rifiuti, considerando i dati riportati dall’Osservatorio Nazionale Rifiuti, congiuntamente alle informazioni contenute nei Piani Regionali e Provinciali Rifiuti, è possibile quantificare la presenza nell’intero territorio nazionale di circa 1milione e 580mila cassonetti. Se si considera una percentuale di rottura del 15%, il numero di cassonetti che possono essere riparati e quindi reintegrati nel ciclo di utilizzo si può stimare in 234mila. Numeri importanti, che hanno portato il C.R.M.P. a considerare gli enormi risvolti economici ed ecologici di un tale mercato, soprattutto per quelle aziende che hanno continue necessità di approvvigionamento di tali contenitori, e a progettare un piano di sviluppo tramite l’avvio della rete di franchising eco-repair a livello nazionale. Quindi, la filosofia che sottende il core business del C.R.M.P. è incentrata sul “prolungamento della vita degli oggetti in plastica”, obiettivo importante previsto anche dalle più recenti normative europee, tradotte nel D. Lgs. 152/2006 intitolato “Norme in materia di ambiente”. Grazie al C.R.M.P., oggi la plastica può considerarsi a tutti gli effetti un materiale dalla lunga vita.
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I bins riparati tramite saldatura a caldo
Onofrio Totaro con alcuni contenitori ritirati dal C.R.M.P. e quindi sottratti al ciclo dei rifiuti. Saranno recuperati attraverso la saldatura
IL FRANCHISING ECO-REPAIR ...SALDARE E RIPARARE… ...PREVENIRE E RECUPERARE L’idea è quella di sviluppare una rete di aziende in Italia (e successivamente in Europa) che operino nel settore della riparazione di materie plastiche ed attività connesse, capaci di dare risposte qualificate ed efficaci ad un mercato completamente nuovo. Le aziende in rete, potranno avvalersi dell’esperienza e del know-how dei processi e della rete di promozione ed industrializzazione della C.R.M.P. (franchisor), che possiede già dal 2008 una unità pilota – Eco-Centro – a Pescara. Ogni azienda della rete potrà svolgere attività autonome e attinenti, arricchite dall’adesione al franchising. L’obiettivo primario del franchising, consiste quindi nell’applicare l’innovativa tecnologia di saldatura a caldo dei materiali plastici, in qualsiasi possibile campo di utilizzo, ed è per questo motivo che non viene interrotta l’attività di ricerca relativa alla composizione della materia delle miscele saldanti, specifiche per ciascun tipo di materiale plastico. Inoltre gli Eco-Centri saranno anche deputati alla raccolta e al deposito di tutti quei contenitori inutilizzabili, che spesso vengono abbandonati nelle campagne. Attraverso la loro riparazione e vendita, gli Eco-Centri potranno reinserirli nel ciclo produttivo.
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in copertina
ARTEMIDE
MOLTO PIÙ CHE UN’ASSOCIAZIONE L’associazione Artemide nasce da una precisa volontà: concretizzare il concetto di tutela ambientale. Artemide è un nuovo concetto di interpretazione del rispetto e tutela dell’ambiente, che si prefigge un obiettivo totalmente diverso dalle altre, perché si propone di realizzare un progetto mai sviluppato prima: quello di convogliare in essa tutte le tematiche di interesse ambientale e imprenditoriale, attraverso iniziative realmente concrete. Artemide è il tangibile collegamento tra le esigenze aziendali e la necessità di rispettare la natura. Pertanto, attraverso Artemide verrà sviluppato un sistema di incentivo alla rottamazione o riparazione, realizzando il programma eco-repair. Questo programma nasce dall’intento di prevenire la produzione di rifiuti derivanti da manufatti in plastica attraverso la loro riparazione e quindi recupero. La mission di Artemide è costruire una rete con tutte le strutture esistenti e in qualche modo coinvolte nella produzione di rifiuti, con il fine di ridurre al minimo gli stessi e così l’inquinamento da loro prodotto.
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a tu per tu con Onofrio Totaro Il suo brevetto è davvero rivoluzionario, ma quali possono essere i suoi reali sviluppi? «Sono davvero incredibili, forse per chi non è del settore risulta difficile comprendere appieno la portata di questa innovazione, ma basti pensare che prima del mio brevetto, l’unico materiale a poter essere riparato, in maniera duratura e resistente, era il metallo. Con la mia tecnologia la saldatura della plastica risulta veloce, economica ed efficace, riuscendo anche a garantire la tenuta stagna dei contenitori, laddove richiesta. Un risultato del genere deve assolutamente appartenere a tutta la comunità, ecco perché stiamo istituendo un franchising ed il relativo programma con marchio eco-repair, da lanciare su scala nazionale ed internazionale. Sono inoltre convinto che grazie ad eco-repair riusciremo a studiare numerose soluzioni anche per la riparazione di altri materiali plastici. Io credo molto nel lavoro di squadra e quello che stiamo creando grazie a eco-repair è una grande sinergia, su scala nazionale». Parliamo di Artemide, per lei molto di più che un’associazione… «Artemide è il completamento di tutto il mio percorso. È l’interfaccia tra l’ambiente, l’impresa e l’amministrazione pubblica. Il rispetto per l’ambiente è fatto di atti concreti e orientati al raggiungimento di specifici obiettivi, proprio come se stessimo parlando della nostra azienda. A mio modo di vedere, l’ambiente va infatti inteso e trattato con la stessa cura con cui portiamo avanti la nostra vita, perché è un bene di tutti e ognuno di noi ha il preciso dovere di avere responsabilità nei suoi confronti, il mio impegno è Artemide, molto di più delle solite chiacchiere che si fanno su questo argomento». Qual è la mission dell’associazione Artemide?
«La mission è quella di creare la più grande rete possibile costituita da realtà sia agricole, che industriali e artigiane. Lo scopo è quello di utilizzare le esperienze e competenze di quanti più individui e strutture al fine di ottenere risposte concrete per una maggiore salvaguardia dell’ambiente. Il primo reale progetto messo a punto da Artemide è il finanziamento rivolto a tutte quelle aziende che intendono usufruire della riparazione e rottamazione dei contenitori in materiale plastico. Un passo tangibile verso un futuro fatto di risultati reali. Ma Artemide non è solo questo, i suoi interessi sono anche rivolti ai meno fortunati, in particolare ai ragazzi afflitti dalla sindrome di down, ai quali rivolgo spesso un pensiero affettuoso perché li ritengo persone semplicemente meravigliose, a cui dedicare maggiore attenzione». Parliamo del suo interesse per la politica, come nasce? «Credo che la politica sia fondamentale per il vivere di una comunità, ma dovrebbe essere sorgente di ideologie, di valori reali e di scontri costruttivi. Purtroppo oggi questo non accade, a differenza di molto tempo fa, quando la politica era fatta da uomini che davvero credevano nel bene comune e combattevano per i propri ideali. Oggi siamo davanti a una politica populista, fatta da showmen e attenta esclusivamente all’immagine. Da imprenditore, da cittadino e da persona onesta quale mi ritengo, penso sia arrivato il momento di tornare alla politica di un tempo, dove i valori non sono una sterile e vuota parola dietro cui ci si nasconde, ma un modo di vivere e di orientare la propria coscienza. Sono molto tentato di prenderne parte attivamente, sarebbe un passo importante che voglio considerare con la dovuta serietà e la giusta ponderatezza»
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incarichi&carriere CAMBIO AL VERTICE: CONFCOMMERCIO ABRUZZO PASSA SOTTO LA GUIDA DEL CAV. DI SANTE
Il Cavaliere del Lavoro Giandomenico Di Sante, presidente della Confcommercio di Teramo, è stato eletto presidente di Confcommercio Abruzzo. Classe 1936, l’imprenditore teramano, è patron del Gruppo
Di Sante Mobili, presidente di Banca dell’Adriatico, vice presidente della CCIAA di Teramo, e circa due anni fa, è stato nominato Cavaliere del Lavoro per il credito. Nel ringraziare i colleghi per la fiducia accordatagli, Di Sante ha ribadito “il proprio impegno per sostenere e tutelare gli interessi degli operatori del commercio, del turismo e dei servizi abruzzesi, al fine di farci portavoce presso tutte le competenti sedi istituzionali delle esigenze delle imprese rappresentate grazie a Confcommercio Abruzzo”. «Attraverso il contributo –ha dichiarato Di Sante- di tutti i mie colleghi presidenti delle Confcommercio di Chieti, L’Aquila e Pescara, Confcommercio Abruzzo può ulteriormente rafforzare le proprie azioni verso le Istituzioni – in particolare verso la Regione Abruzzo, allo scopo di affermare la valenza economico-sociale dei settori rappresentati dalla nostra organizzazione. Tra i primi atti che andremo a porre in essere, spicca fra tutti l’adozione del nuovo Statuto, per apportare consistenti impulsi all’azione organizzativa. Prima di intraprendere questo percorso, mi corre l’obbligo di ringraziare il presidente Ezio Ardizzi, assieme a tutto lo staff, per la costante abnegazione e dedizione con cui si è prodigato nell’assolvere il proprio ruolo». Lo scorso 20 settembre, a Teramo si è svolta la prima riunione presieduta dal neo presidente, presenti tutti i vertici regionali della Confcommercio. «Rivolgo un caloroso saluto –ha dichiarato- al presidente della Giunta Regionale, Gianni Chiodi, al presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, agli assessori e consiglieri regionali, con i quali intendo collaborare per affrontare e risolvere i numerosi e importanti problemi della nostra regione, con particolare riferimento a quelli riguardanti i settori che la nostra associazione rappresenta». Le principali proposte in sintesi riguardano: » internazionalizzazione delle imprese; » incentivazione per la certificazione di qualità; » promozione e valorizzazione della ristorazione tipica tradizionale abruzzese; » istituzione di una Commissione di controllo per le aziende agrituristiche; » riconoscimento dei negozi storici abruzzesi; » normativa sull’occupazione abusiva del suolo pubblico per le attività commerciali non autorizzate. » riconoscimento al settore Turismo quale componente decisivo per lo sviluppo regionale, che ha bisogno di più risorse per diventare un autentico volano economico per il nostro territorio; » trasformazione dell’APTR in Agenzia; » sviluppo della raggiungibilità turistica dell’Abruzzo (crescita dell’Aeroporto d’Abruzzo e realizzazione di collegamenti autostradali e ferroviari più rapidi); » rafforzamento del “brand” Abruzzo, mettendo in rete e rendendo turisticamente fornibili le nostre eccellenze territoriali; » rivisitazione del marchio “Abruzzo” rendendolo univoco per tutti gli Assessorati e collegandolo al marchio Italia; » riforma dei Consorzi Industriali, con particolare riferimento al ruolo svolto e da volgere dai Settori del Commercio, dei Servizi e del Turismo all’interno degli stessi.
GIANFRANCO MANCINI RAPPRESENTERÀ LA CCIAA DI TERAMO NELLA FONDAZIONE TERCAS
Il componente di Giunta e di Consiglio della Camera di Commercio di Teramo, Gianfranco Mancini, è il nuovo rappresentante dell’Ente camerale nel Consiglio di indirizzo della Fondazione Tercas. L’assunzione del prestigioso incarico ha determinato le dimissioni di Mancini quale componente degli organi camerali, per incompatibilità di ruoli. Il presidente della Cciaa di Teramo, Giustino Di Carlantonio, nell’augurare al collega Gianfranco Mancini un proficuo lavoro nel Consiglio di indirizzo della Fondazione Tercas, gli ha espresso infinita gratitudine per il qualificato e costante contributo fornito alle attività dell’Ente camerale ed alla crescita del sistema economico provinciale.
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incarichi&carriere MARCO CASTELLI ELETTO PRESIDENTE DELLA PROFILI AZIENDALI SRL
Con approvazione unanime, la Profili Aziendali srl, società di consulenza aziendale presente dal 1998
sul territorio abruzzese, ha eletto nuovo presidente, l’amministratore delegato Marco Castelli. A seguito della volontà espressa dal presidente dimissionario Gabriele Zazzetta di voler rinunciare alla carica, la scelta è caduta sull’ad Marco Castelli in virtù delle qualità morali e della spiccata professionalità e sensibilità che l’hanno distinto in questi anni di attività. Laureato in Economia ed Amministrazione d’Impresa, Castelli ha iniziato l’attività di advisor durante gli studi universitari presso un importante studio commerciale nella Provincia di Ascoli Piceno. Ha ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione di Ragioniere Commercialista nella sezione d’esame relativa all’anno 1995. Dal 1998, in veste di consulente, ha maturato una forte esperienza nell’analisi di progetti d’investimento, predisposizione di studi di fattibilità, relazioni tecniche, assistenza, gestione e rendicontazione per l’erogazione di contributi (regionali, nazionali) a favore di attività esistenti e di nuove iniziative imprenditoriali. Dal 1999 è iscritto nel Registro dei Revisori Contabili. Dal 2005 al 2008 Castelli riveste il ruolo di consulente presso la Regione Abruzzo in qualità di Componente dei nuclei di valutazione per progetti sulla Creazione d’impresa e programmi di sviluppo nell’ambito del DOCUP Abruzzo 2000-2006. È iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Teramo. Dal 2009 è iscritto nell’elenco degli Agenti in attività finanziaria. Dal 2001 è direttore responsabile dei settori in cui si articola l’attività promossa dalla società Profili Aziendali s.r.l. Nel maggio 2007 è diventato ad di Profili Aziendali s.r.l.
ROBERTO MARINO NEO DIRETTORE DEL QUOTIDIANO IL CENTRO
Roberto Marino succede a Luigi Vicinanza, nominato direttore editoriale dei quotidiani locali del
gruppo Finegil-L’Espresso. Marino, 58 anni, è da tutti ritenuto un giornalista dal forte impegno civile e di consolidate capacità professionali, dimostrate nei giornali nei quali ha lavorato: “Il Tirreno”, “Alto Adige”e in particolare “Il Centro” dove, dal 2002 fino al momento del nuovo incarico, ha ricoperto il ruolo di caporedattore centrale. «A Vicinanza – si legge in una nota dell’editore - il ringraziamento per il lavoro svolto negli ultimi quattro anni alla guida del giornale e gli auguri per il nuovo importante incarico. A Marino, e a tutta la redazione del quotidiano, gli auguri di buon lavoro e l’auspicio di confermare e consolidare i risultati finora conseguiti di diffusione, autorevolezza e radicamento nel territorio».
DOMENICO CASTRIGNANÒ AL COMANDO DELLA GUARDIA DI FINANZA DI L’AQUILA
Il colonnello Giovanni Domenico Castrignanò, prima al comando del Nucleo di Polizia Tributaria
di Catanzaro, è succeduto al colonnello Antonio De Nisi, per due anni al comando delle Fiamme Gialle dell’Aquila. Per Castrignanò, 47 anni, di origine leccese, si tratta di un ritorno a L’Aquila dove aveva già prestato servizio, come comandante del Nucleo di Polizia Tributaria dal 1998 al 2002. Nel corso della sua carriera Castrignanò si è occupato in prevalenza di contrasto alla criminalità organizzata ed ha prestato servizio, con compiti di comando e operativi, presso i nuclei di Polizia Tributaria di Palermo, Brindisi, L’Aquila, Napoli, Bologna e Catanzaro e le compagnie di Como, Brindisi e Livorno. La cerimonia di passaggio di avvicendamento è avvenuta alla presenza del Comandante Regionale Abruzzo, generale Nunzio Ferla.
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incarichi&carriere
DI FONZO BISSA LA PRESIDENZA ALLA FIERA DI LANCIANO
Classe 1956, Donato Di Fonzo è nato a Vasto, ma da sempre vive a Lanciano. Ha una figlia di 21 anni
di nome Adriana. Dopo la laurea a Chieti, entra a far parte dell’azienda di famiglia Di Fonzo SpA in cui oggi ricopre la carica di vice presidente. La Di Fonzo opera nel settore del Trasporto Pubblico dal 1934, è infatti l’azienda di trasporto più antica in Abruzzo. Con sede a Lanciano e a Vasto, effettua circa 6 milioni di chilometri all’anno e impiega quasi 200 dipendenti. Presidente del Consorzio autonomo ente Fiera di Lanciano dal 2006, Di Fonzo è stato riconfermato all’unanimità presidente del CdA. Sarà affiancato alla vicepresidenza da Francesco Ciarelli Bisbano (rappresentante Arssa). Negli anni trascorsi alla guida di questa struttura, Di Fonzo, si è impegnato a dare un nuovo volto all’ente, attraverso la professionalità del CdA, idee innovative, progetti concreti e contatti con le associazioni di categoria e con gli operatori economici presenti sul territorio. Ma per il dinamico imprenditore c’è sempre il pallino per la politica, voci ricorrenti infatti lo danno futuro candidato sindaco della città di Lanciano.
GIOVANNI GRECO NUOVO COMANDANTE DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI ORTONA
Il capitano di fregata Giovanni Greco, 49 anni di Milano, è il nuovo comandante della capitaneria di
porto di Ortona (Chieti). Succede a Giuseppe Famà, che dopo 3 anni lascia l’incarico per andare a ricoprirne uno nuovo alla direzione generale della Marina Militare a Roma, da dove proviene anche il nuovo comandante. Greco dal 1999 al 2001 è stato comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Fano (Pesaro). La cerimonia del passaggio delle consegne è avvenuta nella piazza principale di Ortona, alla presenza delle autorità civili e militari dell’intera provincia di Chieti. La scelta di tenere la manifestazione in città, e non in porto, è stata del comandante Famà, che ha voluto in questo modo suggellare il forte legame che da sempre esiste tra la capitaneria e la comunità ortonese.
CAMILLO VOLPE GUIDERÀ FINO AL 2012 LA PICCOLA INDUSTRIA DI PESCARA
Camillo Volpe è stato eletto Presidente del Comitato Piccola Industria dell’Unione Industriali di Pescara, per il prossimo biennio 2010/2012. Lo ha eletto il comitato composto dai rappresentanti di tutte le Sezioni merceologiche che compongono la base associativa. Volpe, dopo l’elezione ha sottolineato “il ruolo di primo piano della piccola industria, cui appartiene oltre il 95% delle aziende associate”. L’organo rappresentativo delle piccole imprese dà un contributo essenziale alla vita dell’Associazione degli Industriali, rivolta a rappresentare le aziende del territorio garantendone lo sviluppo e facilitandole nel superare i problemi, attraverso un rapporto dialettico e continuo con il sistema politico, amministrativo, economico e finanziario. I temi del suo prossimo mandato sono focalizzati su: credito, finanza, e rapporti con la Pubblica Amministrazione. La guida della Piccola Industria lo rende vice presidente di diritto di Confindustria Pescara.
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storie&persone » di Marco Taglieri
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ntra nel suo ufficio a Pretoro, si siede e non si ferma più. Pensieri e parole di un ragazzo brillante che fa del lavoro la sua vita, il suo piacere. È un fiume in piena Francesco Jubatti, che oggi è un po’ l’anima commerciale della sua azienda, Soalca srl. «Nemmeno l’informatica ha subito, negli anni, l’evoluzione che ha caratterizzato la carne», dice. Nasce da qui la grande voglia di studiare, informarsi, sapere e far sapere. Soprattutto, far sapere. «Ho imparato da mio padre, – spiega – lui è sempre stato uno che viaggia, osserva, guarda, chiede, scopre». È proprio l’attenzione al dettaglio, la voglia di riscoprire e mantenere le differenti tradizioni del paese, che fa della carne Jubatti un prodotto di qualità.
Soalca Srl
Dalla vendita al dettaglio a una vera e propria industria. La storia della macelleria Jubatti affascina per la radicale trasformazione che l’ha attraversata. Nasce nel 1945 per iniziativa di Carlo e Gianfranco Jubatti, prosegue con i rispettivi figli Gabriela e Francesco. La prima, che Francesco definisce “cugina-barrasorella”, si occupa di marketing e finanza, il secondo dell’area commerciale. Poi ci sono Chiara, sorella di Francesco, dedita ai rapporti con l’estero, e il laureando Antonio, fratello di Gabriela, che sta ultimando il suo percorso di formazione a Parma (Scienze gastronomiche). «Sembra un sessantenne nel corpo di un ventenne per l’esperienza e la cultura che già possiede», dice di lui Francesco. Nel corso degli anni l’azienda ha deciso di lanciare delle linee di prodotto con il marchio Jubatti (Jubatti Tradizionalmente Carni, Jubatti la Carne del Parco, Brava Nonna) e di investire sugli allevamenti locali, proprio per sottolineare il valore della cultura e della tradizione nostrana. I progetti alimentari ecologici presentati da Jubatti hanno stimolato l’attenzione del Mit di Boston. L’obiettivo per il futuro è catturare l’attenzione sul territorio regionale.
le parole di Francesco Iubatti «Vivo come un orso a Passo Lanciano. Ho fatto questa scelta proprio per staccare mentalmente dalla mia attività. Quando voglio rilassarmi prendo in mano arnesi, cacciaviti. Ho bisogno di stancarmi fisicamente»
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«Sono appassionato di storia, mi piace conoscere il passato per capire il futuro. E, in effetti, credo che solo dei visionari, qualche anno fa, avrebbero potuto concepire che il marketing fosse applicato a un prodotto come la carne»
Francesco Iubatti Francesco Iubatti nasce a Guardiagrele il 12 gennaio 1979. Studia Economia aziendale a Pescara, e negli ultimi 2 anni di università rallenta il ritmo degli esami: «Vedevo troppa differenza tra la teoria e la pratica, quella che constatavo sul posto di lavoro», spiega. Il suo percorso professionale si compie in modo naturale all’interno dell’azienda di famiglia. «Come ho iniziato? Pulendo le cucce dei cani, risponde il giovane Iubatti – mio padre mi diceva sempre: “Prima di salire agli uffici sai quanta carne dovrai vedere, quante casse dovrai spostare…” e così è stato». Da subito affianca il referente commerciale, e inizia a familiarizzare con finanza e contratti. Oggi è responsabile dell’area commerciale di Soalca. «Lavorare in famiglia presenta pregi e difetti, – conclude – pregio è avere più responsabilità dal tuo datore di lavoro, difetto è che non stacchi mai. Anche i pranzi diventano cda allargati».
«Siamo cresciuti in una famiglia di tipo matriarcale, sicuramente molto unita. E’ stato importante avere dei genitori capaci di delegare. Ricevere compiti e responsabilità ti permette di sbagliare, e conseguentemente di imparare tanto»
» foto di Simone Cerio
«Un consumatore ignorante è un consumatore manipolabile. Il mio sogno è quello di acculturare il consumatore. A tal proposito spero di finire presto il mio libro, “Si fa presto a dire carne”. Sono 4 anni che ci lavoro su»
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storie&persone
di Eleonora Lopes foto concesse da Cordivari
IL RE DEI
RADIATORI Stiamo parlando del Cav. Ercole Cordivari, che nel 1972 ha fondato l’azienda che porta il suo nome. Oggi la Cordivari, con sede a Morro D’Oro, è diventata azienda leader nella produzione di radiatori d’arredo, serbatoi e bollitori con 4 siti produttivi e 450 dipendenti
Uno dei valori più importanti è la considerazione del patrimonio umano, che poi è la grande ricchezza di un’azienda. Ho voluto trasmettere questa visione ai miei figli poiché ritengo di essere prima uomo e padre e poi imprenditore
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L’ingresso della Cordivari a Morro d’Oro
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rcole Cordivari è nato ad Atri il 16 maggio 1946. In gioventù ha trascorso un periodo di formazione tecnica e lavoro in Svizzera, dove ha imparato l’arte della lavorazione dei metalli, acquisendo precisione e professionalità. Nel 1972 il ritorno in Abruzzo, dove mette a frutto l’esperienza acquisita fondando il primo stabilimento per la produzione di serbatoi. Il riscontro positivo del mercato permette ad Ercole Cordivari di sviluppare la propria impresa, vedendo crescere esponenzialmente i risultati economici e la dimensione aziendale. Oggi il Cav. Ercole Cordivari, coniugato da oltre trentacinque anni con sua moglie Claudia, e padre di Enrico e Renzo, entrambi impegnati
nella gestione aziendale, ha sviluppato un’azienda di circa 450 dipendenti, con un distretto industriale di quattro poli produttivi e 200.000 metriquadrati di superficie. Numerosi sono stati i riconoscimenti di cui è stato insignito Ercole Cordivari, tra i quali ricordiamo l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2008, per mano del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. La Cordivari è ritenuta a livello nazionale un’azienda molto innovativa e all’avanguardia, ci spieghi il perché… «Noi crediamo che l’innovazione continua sia una delle chiavi di successo della Cordivari. Infatti possiamo contare su diversi vantaggi tecnologici, specifici delle cinque divisioni aziendali. Sui sistemi termici solari gli sforzi sono stati concentrati sullo sviluppo di un pannello dalle ottime performances, in termini di rendimento e affidabilità. Inoltre i clienti sono avvantaggiati dalla versatilità e possibilità di integrazione con la nostra intera gamma di accumulatori e bollitori, già affermata sul mercato da anni. Per i bollitori abbiamo realizzato diverse innovazioni, per tutelare igiene e sicurezza dell’acqua calda sanitaria. Per i serbatoi, l’utilizzo dell’acciaio inox consente di ottenere prodotti che garantiscono assoluta igiene e potabilità dell’acqua, nel rispetto delle normative vigenti. Anche sui radiatori d’arredo la ricerca e l’innovazione ci hanno dato ottimi frutti: ricordo che siamo i primi nella storia a proporre un corpo scaldante in acciaio inox, Elen nel 1991. Oggi i radiatori d’arredo dallo stile più ricercato sono uniti dal nuovo brand Cordivari Design, che propone il meglio della ricerca estetica e delle collaborazioni con famosi architetti, e che ci ha fatto vincere numerosi premi tra i quali il Design Plus di Francoforte, il Comfort & Design di Milano, il Premio Ideo Bain di Parigi, il Gold Villa di Varsavia. Oltre ai prestigiosi modelli in acciaio inox, un vasto successo è raccolto dai radiatori Extraslim, come ad esempio il Badge, ultrasottili con valvole a scomparsa e ottime performances termiche, che si armonizzano con la casa e rappresentano l’avanguardia del design contemporaneo. Voglio inoltre sottolineare che l’intera produzione è orientata all’efficienza e al risparmio energetico, coerentemente col Sistema di Gestione Aziendale che integra Qualità (ISO 9001) e Ambiente (ISO 14001). La sua è un’azienda che sta lavorando bene no-
nostante il trend negativo degli ultimi due anni. Qual è il segreto dei prodotti Cordivari? «Non ci sono segreti particolari, ma una passione e una serietà quotidiana nel lavoro, coinvolgendo tutti i collaboratori per motivare ciascuno a offrire il massimo contributo all’andamento aziendale. Certamente, gli ultimi due anni sono stati difficoltosi per chiunque, ma la forza della Cordivari è sempre stata quella di anticipare le tendenze del mercato, offrendo soluzioni per il miglioramento del comfort e del benessere dei nostri clienti. Pertanto occorre puntare sulle leve dell’innovazione e della tecnologia: il miglioramento continuo dei nostri prodotti porta naturalmente i clienti ad essere più fidelizzati e soddisfatti». Qual è il valore più importante per Ercole Cordivari? Quali insegnamenti ha trasmesso ai suoi figli? «I valori sono fondamentali e devono guidare la nostra attività quotidiana. Uno dei valori più importanti è la considerazione del patrimonio umano, che poi è la grande ricchezza di un’azienda. Ho voluto trasmettere questa visione ai miei figli poiché ritengo di essere prima uomo e padre e poi imprenditore. E infatti la famiglia è una realtà altrettanto determinante, che ci sostiene in ogni momento. Inoltre ho voluto sempre trasmettere serenità e tranquillità, aspetti fondamentali per una crescita armoniosa e sana dell’azienda e per la condivisione degli obiettivi grazie al rispetto reciproco, alla serietà nel lavoro di ogni giorno e lo spirito di squadra»
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storie&persone
«H di Laura Tinari foto di Andrea Del Cotto
«Al centro del mio impegno c’è stata una esperienza di vita forte con mia figlia Anna, è per lei se ho deciso di dedicare tutte le mie energie a chi vive in condizioni svantaggiate come i disabili, gli anziani e i minori»
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o da poco compiuto 65 anni, ma la mia vita è stata così piena che non mi sono accorta del tempo che passava», esordisce così Sandra Giordani, presidente delle Cooperative Verdeaqua Nuovi Orizzonti e Verdeaqua Smile. Una vita dedicata al sociale, un impegno continuo partito nel 1983 con l’Associazione per la Promozione e Tutela dei Diritti dei Portatori di Handicap, di cui è stata socia fondatrice, quando ancora lavorava alla Camera di Commercio dell’Aquila come responsabile segreteria del presidente e del segretario generale. «Al centro del mio impegno c’è stata una esperienza di vita forte con mia figlia Anna, è per lei se ho deciso di dedicare tutte le mie energie a chi vive in condizioni svantaggiate come i disabili, gli anziani e i minori» ci dice Giordani. La ascoltiamo, la vediamo lavorare e combattere quotidianamente con Istituzioni e gare d’appalto e non possiamo che notare, e soprattutto lodare, la grande passione che mette nel suo lavoro. «Dopo aver costituito l’Associazione ci siamo resi conto che oltre a promuovere i diritti delle persone, andavano anche realizzati dei servizi e all’epoca all’Aquila non c’era nulla. Così da quella esperienza promuovemmo una cooperativa che erogava servizi alle persone in difficoltà». È nata qui la Cooperativa Verdeaqua, che nel 1996 adeguandosi alla nuova disciplina sulle Cooperative sociali ha subito una scissione, mantenendo comunque nel nome una matrice comune: Verdeaqua Smile, che attualmente guida in convenzione con il Comune dell’Aquila lo storico centro sportivo e porta avanti l’attività di gestione delle strutture di utilità collettiva ai fini dell’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio, e Verdeaqua Nuovi Orizzonti, che invece eroga servizi di carattere sociale, assistenziale, educativo e ricreativo. La filosofia di questa Onlus è incentrata sul concetto di Welfare di prossimità e «Riteniamo che stare accanto alle persone e avvicinare a chi ha bisogno i servizi socio-sanitari-assistenziali, sulla base delle regole di accreditamento e di sussidiarietà, sia il modo migliore per realizzarlo», ha sottolineato la presidente. Dopo il terremoto lavorare con serenità non è stato sempre possibile, ma la Cooperativa ha continuato a crescere: oggi i soci-lavoratori sono 149, i lavoratoridipedenti 16, i Co.Co.Pro. 6 e i collaboratori-professionisti 3. Sono aumentati anche i suoi interlocutori, Comuni, Comunità Montane, Università e strutture private e la sua presenza sul territorio è sempre più massiccia. Non si può certo dire che nelle due Cooperative non sia rispettato il principio delle pari opportunità, al contrario: il Consiglio di Amministrazione della Verdeaqua Smile è al 100% femminile, mentre in quello della Verdeaqua Nuovi Orizzonti dallo scorso gennaio è stata inserita una rappresentanza maschile, voluta fortemente dalla presidente Giordani e identificata in un socio veterano. «Con tutte donne si lavora bene -ci dice-, nella mia esperienza passata nella pubblica amministrazione ho notato che il senso di responsabilità è più forte, le donne si sacrificano di più degli uomini, hanno più voglia di sperimentare situazioni di difficoltà e che prevedono sacrifici e incertezza, ma resta il problema della conciliazione dei tempi lavorativi con la vita familiare, cosa che invece
«IL MIO
PER IL
IMPEGNO
SOCIALE»
Tanta passione ed energia riservate al sociale e una buona dose di pari opportunità fanno dell’aquilana Sandra Giordani la presidente ideale di una impresa nata per gli altri I ragazzi di uno dei centri di aggregazione gestiti dalla Cooperativa “Verdeaqua Nuovi Orizzonti”
agli uomini riesce bene». Sandra Giordani è stata anche project leader e coordinatrice del Progetto “Dimensione Lavoro-Famiglia”, finanziato dalla Regione Abruzzo per misure rivolte a favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Giordani è stata inoltre membro della Commissione Regionale Pari Opportunità durante la presidenza Del Turco «Stavamo lavorando abbastanza bene, ma abituata al lavoro nella Cooperativa dove sei artefice, ossia proponi e poi realizzi tu i progetti, mi pesava un po’ il tempo che nelle riunioni si perdeva, avrei voluto meno teoria e più pratica». La Commissione è stata sciolta nel luglio 2008 con la caduta della Giunta regionale mentre si stava lavorando ad un volume, uscito poco prima del terremoto, e sul quale ogni membro ha dato il proprio contributo, «Il mio testo raccontava la mia esperienza di vita, quella che poi mi ha portato alla scelta di lavoro in campo sociale»
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storie&persone
MARGHERITA DI FEBO
UNA
VITA NEL
VOLONTARIATO di Eleonora Lopes foto concesse dalla famiglia Di Sante
Insegnante, imprenditrice, ma soprattutto mamma. La dinamica signora Di Febo, ha da poco ricevuto dal prefetto di Teramo Eugenio Soldà, il titolo di Cavaliere della Repubblica per l’impegno profuso nella sezione femminile della Croce Rossa Italiana
I Margherita Di Sante con le volontarie della CRI di Teramo
Il neo Cavaliere della Repubblica durante un evento della CRI
n occasione delle celebrazioni per la festa della Repubblica, lo scorso 2 giugno a Teramo, in piazza Martiri della Libertà, dieci cittadini teramani sono stati insigniti, dal prefetto Eugenio Soldà, di vari riconoscimenti. A ricevere l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica anche una donna, Margherita Di Febo. Laureata in Farmacia, docente di matematica e scienze, Margherita Di Febo, ha insegnato per circa trenta anni in diversi Istituti scolastici della provincia di Teramo. Amministratrice della società A&G srl del Gruppo Di Sante di S. Nicolò a Tordino, si è sempre distinta nelle attività di volontariato nel Gruppo Vincenziano di Teramo, ma soprattutto nella Croce Rossa Italiana. La signora Di Febo è infatti presidente della sezione femminile della Croce Rossa Italiana della provincia di Teramo da quasi 15 anni, sostituendo la moglie dell’ex prefetto
di Teramo Di Bello. Tra i vari incarichi ricoperti, anche quello di consigliera dell’Istituto Regina Margherita di Teramo. Una vita la sua trascorsa tra la famiglia, l’insegnamento e il volontariato. È ritenuta da tutti una donna generosa, disponibile, riservata, ma anche molto determinata, sempre sorridente e vicina ai meno fortunati. Una lavoratrice instancabile e una madre appassionata. Insieme al marito, il Cavaliere del Lavoro Giandomenico Di Sante, imprenditore e uomo di spicco della Confcommercio Abruzzo e presidente della Banca dell’Adriatico, operano da sempre nel sociale cercando di mettere in pratica gli insegnamenti cristiani in cui credono fortemente. Il neo Cavaliere della repubblica è mamma di tre figli, Attilio, Marcello e Tiziana che lavorano con passione nell’azienda di famiglia Di Sante Mobili e nonna di 5 splendidi nipoti
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mercati » di Massimiliano Palumbaro
Certificati e derivati Un’analisi sulle caratteristiche di questi strumenti finanziari
C
apita sovente che i derivati finiscano nelle tasche dei risparmiatori, soprattutto di coloro che hanno maggiori disponibilità di denaro, senza che essi nemmeno se ne accorgano. Un esempio lampante è dato dai cosiddetti certificates formati da un insieme di strumenti derivati, ma collocati senza far accenno ad essi. Non possiamo demonizzare a priori questi prodotti, tuttavia è utile conoscerne a fondo rischi e opportunità al fine di trattarli effettivamente per ciò che sono.
Suisse e collegato all’andamento dell’indice DJ Euro Stoxx 50. Questo certificate è stato emesso nel 2007 e scade nel 2012, tuttavia è prevista la possibilità di rimborso anticipato nel caso in cui ad una determinata data di osservazione, il valore dell’indice sia superiore a quello iniziale. Se ciò avviene, all’investi-
Le caratteristiche comuni
Esistono svariate categorie di certificates, che sono tuttavia accomunate da alcuni elementi imprescindibili nella loro struttura. In particolare ogni certificate ha una data iniziale ed una di scadenza, in cui viene rimborsato all’investitore un capitale aumentato o decurtato di una determinata percentuale a seconda del verificarsi di certi eventi. Le diverse regole di calcolo dei rendimento e/o di rimborso del capitale, determinano le varie categorie. Esistono diverse tipologie di certificate che garantiscono comunque il rimborso del capitale a scadenza. Tutti i certificate, indipendentemente dalla categoria di appartenenza, hanno in comune il fatto di essere formati da una combinazione di opzioni. Non ci sono obbligazioni sottostanti, ma solo opzioni, quindi: derivati. È importante distinguere chi vende il prodotto, da chi lo ha emesso. La banca collocatrice infatti lucra solo un margine di intermediazione, ma non risponde del rimborso del capitale e del pagamento degli interessi che sono invece obbligazioni proprie dell’istituto che emette il prodotto. Può capitare tuttavia che emittente e collocatore siano lo stesso soggetto.
Twin Win Certificate
Analizziamo una particolare categoria di certificate, denominato Twin Win, che garantisce al possessore un rendimento positivo sia in caso di salita dei mercati che in caso di discesa, purché, tuttavia, in quest’ultimo caso non si raggiunga mai una barriera che determinerebbe altrimenti una perdita per l’investitore. Facciamo l’esempio di una twin win emessa da Credit
Grafico 1
tore viene rimborsato tutto il capitale e viene pagato un premio pari all’8% se la condizione si verifica nel primo anno, 16% nel secondo, 24% nel terzo e 32% nel quarto anno. Se in nessuno dei quattro anni, il valore del DJ Euro Stoxx 50 risulta superiore al valore iniziale, il prodotto viene portato a scadenza ed il rendimento è determinato dal valore assunto dall’indice. Se infatti a scadenza l’indice ha un valore più alto di quello iniziale, all’investitore viene rimborsato il capitale più un premio pari all’apprezzamento dell’indice. Se invece quest’ultimo ha un valore negativo, ma nel corso della vita del certificate non è mai sceso sotto il 50% del valore iniziale,la perdita dell’indice viene trasformata in rendimento positivo per l’investitore, mentre, nel caso sia stata toccata la barriera, la perdita del DJ Euro Stoxx 50 va a decurtare il capitale investito. È utile considerare che in queste tipologie di prodotti, le probabilità di ottenere un rendimento positivo si concentrano nel primo anno, mentre man mano che il tempo trascorre, queste probabilità si affievoliscono. Oggi infatti questo prodotto ha in essere una perdita che difficilmente sarà recuperata in futuro, a meno di grandi riprese
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CONCESSIONARIA CITROテ起 AUTOEPI SRL PESCARA - VIA TORRETTA, 12 - VIA TIBURTINA 326 - TEL. 085.4312345/6 - WWW.AUTOEPI-CITROEN.IT - AUTOEPI@CITROEN.IT
mercati
del mercato azionario. È consigliabile acquistare i certificates dopo la loro ammissione ad una quotazione in borsa e non alla data di emissione in cui sono gravati, tra l’altro, dei costi di distribuzione. Il grafico riporta quelle che erano alla data di emissione le probabilità di ottenere rendimetni positivi
Occhio ai mercati
dal certificate di Credit Suisse. Come evidente esse si riducono nel tempo, aumentando solo nell’ultimo anno, quando vi è la possibilità di guadagnare anche in alcune condizioni di mercati sfavorevoli
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e-mail: m.palumbaro@cfiadvisors.it
» di Alfredo De Vincentis
I mercati azionari ci presentano l’opportunità che da tempo aspettiamo: una sensibile diminuzione dei corsi, nell’ambito di un trend al rialzo ben impostato e regolare. Uno sguardo ai grafici ci permette di capire subito la circostanza: dai minimi di inizio 2009, i mercati hanno recuperato il terreno perso, assestandosi sui livelli attuali da inizio estate e consolidando l’attuale posizione. Essendo questa la vera prima correzione (in analisi tecnica “correzione” significa parziale caduta dei prezzi nell’ambito di un
Si conosce in questo modo in anticipo quanto al massimo si può perdere. Ribadisco che comprare nel fondo di una correzione permette di ridurre i rischi di questo genere. Dai grafici si può notare la somiglianza della attuale fase con quella di metà 2004: anche allora si usciva da una forte caduta dei prezzi, anche allora i dati macroeconomici esprimevano un miglioramento progressivo, anche allora si aveva una curva dei tassi impennata (con rendimenti progressivamente crescenti per scadenze più lun-
trend al rialzo), mi pare utile indicare ed evidenziare il fatto che è ora possibile entrare in borsa ed avere dalla propria parte condizioni di rischio favorevoli (a questo punto ogni ulteriore cedimento dei prezzi è controbilanciato subito da acquisti regolari e per così dire “ centellinati” in vista della risalita). Attenzione però: gli eventi rari non sono poi così rari sui mercati finanziari: sono quelli che comunque segnano le performance per moltissimo tempo. Bisogna dunque tenerne conto. Il modo migliore (perché più semplice) di farlo a livello operativo è sempre questo: comprare e contestualmente mettere un ordine di stop loss.
ghe), condizione questa favorevole alla impostazione di importanti investimenti (e relativi finanziamenti) produttivi. Ma soprattutto (ricordate che i grafici hanno memoria) anche quella fu la prima occasione di discesa dei prezzi in un mercati che ormai aveva svoltato verso l’alto. Per quanto attiene allo strumento, ci si può rivolgere alla propria banca per l’acquisto di un etf su nasdaq composite, nasdaq 100 o s&p500. e-mail: aldevinc@libero.it Contattando l’autore all’indirizzo mail, si potrà ricevere gratuitamente la sua newsletter settimanale di analisi dei mercati
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ricerca&innova ione » di Luciano Fratocchi
D
Sopravvivere alla crisi ridefinendo il business Approfondiamo l’argomento analizzando la matrice di Abell, che fu colui che la propose per la prima volta come strumento di marketing strategico
al secondo semestre 2008 ad oggi il mondo finanziario prima e l’economia reale poi hanno sofferto – e tuttora soffrono – una delle peggiori crisi della storia del capitalismo, tanto che diversi esperti l’hanno paragonata a quella del 1929. Fiumi di parole sono stati fino ad oggi scritti e pronunciati sulle cause di tale disastro e sulle possibili vie di uscita. Si sono sprecati gli atti di accusa contro le banche e le società finanziarie ree di aver inventato prodotti sofisticati e pericolosi per l’equilibrio finanziario mondiale ed aver poi posto in essere un drammatico credit crunch, agli stati nazionali per aver camuffato i conti (Grecia docet, e forse non è l’unica) o per non essere intervenute adeguatamente nel sostegno del sistema bancario (il caso Lehman Brothers docet). In tutto questo scenario non sempre si è cercato di vedere l’opportunità che si nasconde dietro la minaccia, ovvero di trasformare la crisi in un nuovo punto di partenza, ripensando a come fare business nel prossimo futuro. Dopo un tracollo dei mercati finanziari e dell’economia globale come quello che si è registrato negli ultimi due anni non è infatti possibile pensare che tutto possa tornare come prima, neanche in un periodo di tempo di cinque anni. Molte aziende, se vorranno sopravvivere dovranno necessariamente “mutare pelle”, rivedendo la definizione del proprio business. In tal senso, un fondamentale supporto alle decisioni può essere rappresentato dalla non sempre adeguatamente conosciuta matrice di Abell, dal nome del ricercatore canadese che nel 1979 la propose per la prima volta come strumento di marketing strategico. In estrema sintesi, lo strumento in parola si propone di superare la tradizionale visione dell’azienda come organizzazione che vende un certo prodotto in un certo mercato. Tanto il concetto di prodotto, quanto quello di mercato, infatti, nascondono al loro interno il fondamentale riferimento al cliente. Un prodotto, infatti, è un “paniere di benefici” offerto ad un cliente – o, più generalmente, ad un gruppo di clienti target – per soddisfare un determinato bisogno. Nel caso della city car, ad esempio,
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ricerca&innova ione
il prodotto è destinato a persone residenti in aree urbane che hanno bisogno di muoversi agevolmente – e con consumi limitati - nel traffico urbano e di riuscire velocemente a trovare parcheggio. Allo stesso tempo, un mercato è un insieme di clienti accumunati da un medesimo bisogno; per cui il mercato dell’abbigliamento per cerimonie raggruppa diverse tipologie di clienti che abbisognano di un abbigliamento consono a specifiche situazioni d’uso. Avendo constatato la compresenza del concetto di cliente tanto nel prodotto La matrice di Abell si propone di superare quanto nel mercato, Abell propone di la tradizionale visione dell’azienda definire l’ambito di competizione dell’impresa sulla base di tre variabili: gruppi di come organizzazione che vende clienti (che deve essere servito dall’azienun certo prodotto in un certo mercato da), funzioni d’uso (quali bisogni ha) e tecnologie (in che modo gli soddisfa i bisogni). I gruppi di clienti sono insiemi omogenei di individui che si caratterizzano per uno o quantitativi e dell’impossibilità di pagare i più bisogni. I residenti in aree urbane ad alta intenpremi per l’inserimento a scaffale, hanno sità di traffico con orario di lavoro full time 5 giorni a deciso di aderire a reti di acquisto equo settimana, ad esempio, hanno spesso bisogno di cone solidale o di gestire in proprio la centrare in determinati orari e giorni una molteplicità distribuzione “porta a porta”. In tal di acquisti di prodotti e servizi. Conseguentemente, caso si tratta generalmente di realtà un’azienda attenta al gruppo di clienti adatterà la prodi minori dimensioni che hanno fapria offerta alle specifiche esigenze di questo gruppo cilità ad organizzarsi a livello locale e di clienti, prevedendo, ad esempio, aperture prolungache puntano sulla genuinità del prodotto te o festive. Allo stesso tempo, nei giorni lavorativi si e sul passa parola. In altri casi, più comerogheranno servizi in cui il contenimento dei tempi plessi, si è operata una trasformazione è l’aspetto essenziale, come nel caso della ristorazione passando dalla produzione di macchine veloce. Da ultimo, si può pensare di lasciare al cliente per la vulcanizzazione dei pneumatici a la scelta del momento in cui auto-erogarsi il servizio, quella di macchine per il riciclaggio ed come nel caso dei sempre più diffusi autolavaggi self il recupero dei materiali metallici e service. Queste soluzioni sono quelle che Abell defidella gomma nisce “tecnologie”, che non sempre sono il frutto di innovazioni di prodotto e/o processo ma, sempre più spesso, riguardano il modo di erogare il servizio o di rendere fruibile un prodotto. Una delle possibili modalità di risposta alla crisi è quella di ripensare il proprio business – o il proprio portafoglio di business – in modo da individuare nuovi gruppi di clienti, e/o nuovi bisogni da soddisfare e/o nuove modalità di soddisfazione di detti bisogni. Alcuni esempi in tal senso possono essere utili per meglio comprendere le potenzialità dello strumento come supporto alle decisioni. Una catena di gommisti italiani ha deciso di erogare il servizio ai propri clienti business direttamente presso le aree di sosta degli autotreni, non imponendo al cliente di recarsi presso le proprie officine. Alcune aziende alimentari che non trovavano sbocco nella grande distribuzione a causa dei piccoli
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SECONDO LA “MATRICE DI ABELL” SI PUÒ PENSARE DI LASCIARE AL CLIENTE LA SCELTA DEL MOMENTO IN CUI AUTO-EROGARSI IL SERVIZIO
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fisco » di Luigi Carunchio
Il modello Unico per le Persone Fisiche
COGNOME
Il modello Unico per le Società di Persone
NOME
PERSONE FISICHE
SOCIETÀ DI PERSONE
2010
CODICE FISCALE
2010
MINI
genzia
ntrate
genzia
ntrate
Periodo d’imposta 2009 DOMICILIO FISCALE
Periodo d’imposta 2009
Mod. N.
Comune
Codice comune
Provincia (sigla)
Non variato dal 1/11/2008 alla data di presentazione
MODELLO GRATUITO
FAMILIARI A CARICO BARRARE LA CASELLA: C = CONIUGE F1 = PRIMO FIGLIO F = FIGLIO A = ALTRO FAMILIARE
Relazione di parentela
4
1
1
C
PRIMO FIGLIO
F1
3
F
4
F
7
5
2
D
A
D
A
D
Reddito dominicale
Titolo
Reddito agrario
giorni
3
1 2
,00
RA2 RA3
8 Possesso
4
,00
NUMERO FIGLI RESIDENTI ALL’ESTERO A CARICO DEL CONTRIBUENTE Continuazione (*)
%
9
5
RB1
,00
,00
Utilizzo
giorni
% 5
3
2
TOTALI
Canone di locazione (vedere istruzioni)
4
,00
,00
RB3
REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE E ASSIMILATI
RC1
,00
RC2
2
2. Lavoro dipendente
CODICE
2. Determinato
Codice Comune
Imponibile 8
7
,00
1
10
9
,00
Modalità del trattamento
,00
,00
,00
,00 3
Redditi (punto 1 del CUD 2010)
CODICE
Dati personali
,00
ICI dovuta per il 2009
,00
TOTALE
CODICE 1. Indeterminato
,00
,00
,00
CODICE 1. Pensione 1
Continuazione (*)
,00
RB11 Sommare gli importi di col. 8 dei righi da RB1 a RB3; riportare il totale al rigo RN1
QUADRO RC
,00
,00
Possesso
Reddito agrario imponibile
,00
,00
,00
RB2
10
,00
,00
RA11 Somma delle colonne 9 e 10 dei righi da RA1 a RA3; riportare i totali al rigo RN1
REDDITI DEI FABBRICATI
Reddito dominicale imponibile
8
,00
Rendita catastale rivalutata del 5%
Informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 196 del 2003 Finalità del trattamento
PERCENTUALE ULTERIORE DETRAZIONE PER FAMIGLIE CON ALMENO 4 FIGLI
1
7
6 3
RA1
QUADRO RB
Percentuale detrazione spettante
Minore di tre anni
CONIUGE
2
QUADRO RA REDDITI DEI TERRENI
N. mesi a carico
Codice fiscale (Indicare il codice fiscale del coniuge anche se non fiscalmente a carico)
,00
Titolari del trattamento
3
2
,00
PREMI DI PRODUTTIVITÀ (da compilare solo nei casi previsti nelle istruzioni) Premi già assoggettati a tassazione ordinaria (Punto 90 CUD 2010)
RC4
1
,00
Premi assoggettati ad imposta sostitutiva da assoggettare a tassazione ordinaria 6
,00
Premi già assoggettati ad imposta sostitutiva (Punto 90 CUD 2010) 2
,00
Imposta Sostitutiva (Punto 91 CUD 2010)
Premi assoggettati a tassazione ordinaria da assoggettare ad imposta sostitutiva 7
,00
4
,00 ,00
9
RC5 Sommare (RC1 + RC2 + RC4 col. 6 – RC4 col. 7); riportare al rigo RN1 RC6 Periodo di lavoro (giorni per i quali spettano le detrazioni) RC7 Altri redditi assimilati (riportare al rigo RN1) Assegno del coniuge
5
Eccedenza di imposta sostitutiva trattenuta e/o versata
Imposta sostitutiva a debito 8
Opzione o rettifica Imposta Sostitutiva
Opzione o rettifica Tassazione Ordinaria
3
Responsabili del trattamento
,00 TOTALE
Lavoro dipendente
Pensione
1
2
,00
Diritti dell’interessato
Il D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, “Codice in materia di protezione dei dati personali”, prevede un sistema di garanzie a tutela dei trattamenti che vengono effettuati sui dati personali. Di seguito si illustra sinteticamente come verranno utilizzati i dati contenuti nella presente dichiarazione e quali sono i diritti riconosciuti al cittadino. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate, desiderano informarLa, anche per conto degli altri soggetti a ciò tenuti, che nella dichiarazione sono presenti diversi dati personali che verranno trattati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dall’Agenzia delle Entrate e dai soggetti intermediari individuati dalla legge (centri di assistenza fiscale, sostituti d’imposta, banche, agenzie postali, associazioni di categoria e professionisti) per le finalità di liquidazione, accertamento e riscossione delle imposte e che, a tal fine, alcuni dati possono essere pubblicati ai sensi del combinato disposto degli artt. 69 del D.P.R. n. 600 del 29 settembre 1973, così come modificato dalla legge n. 133 del 6 agosto 2008, e 66- bis del DPR n. 633 del 26 ottobre 1972. I dati in possesso del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Agenzia delle Entrate possono essere comunicati ad altri soggetti pubblici (quali, ad esempio, i Comuni), in presenza di una norma di legge o di regolamento, ovvero, quando tale comunicazione sia comunque necessaria per lo svolgimento di funzioni istituzionali, previa comunicazione al Garante della privacy. Gli stessi dati possono, altresì, essere comunicati a privati o enti pubblici economici qualora ciò sia previsto da una norma di legge o di regolamento. I dati richiesti nella dichiarazione devono essere conferiti obbligatoriamente per non incorrere in sanzioni di carattere amministrativo e, in alcuni casi, di carattere penale. L’indicazione del numero di telefono o cellulare, del fax e dell’indirizzo di posta elettronica è invece facoltativa, e consente di ricevere gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate informazioni e aggiornamenti su scadenze, novità, adempimenti e servizi offerti. La dichiarazione può essere consegnata a un intermediario previsto dalla legge (Caf, associazioni di categoria, professionisti) il quale invia i dati al Ministero dell’Economia e delle Finanze e all’Agenzia delle Entrate. I dati verranno trattati con modalità prevalentemente informatizzate e con logiche pienamente rispondenti alle finalità da perseguire anche mediante verifiche dei dati presenti nelle dichiarazioni: • con altri dati in possesso del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Agenzia delle Entrate, anche forniti, per obbligo di legge, da altri soggetti (ad esempio, dai sostituti d’imposta); • con dati in possesso di altri organismi (quali, ad esempio, banche, istituti previdenziali, assicurativi, camere di commercio, P.R.A.). Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia delle Entrate e gli intermediari, secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 196 del 2003, assumono la qualifica di “titolare del trattamento dei dati personali” quando tali dati entrano nella loro disponibilità e sotto il loro diretto controllo. In particolare sono titolari: • il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate, presso i quali è conservato ed esibito a richiesta l’elenco dei responsabili; • gli intermediari, i quali, ove si avvalgano della facoltà di nominare dei responsabili, devono renderne noti i dati identificativi agli interessati. I “titolari del trattamento” possono avvalersi di soggetti nominati “responsabili”. In particolare, l’Agenzia delle Entrate si avvale della So.Ge.I. S.p.a., quale responsabile esterno del trattamento dei dati, in quanto partner tecnologico cui è affidata la gestione del sistema informativo dell’Anagrafe Tributaria. Presso il titolare o i responsabili del trattamento l’interessato, in base all’art. 7 del D.Lgs. n. 196/2003, può accedere ai propri dati personali per verificarne l’utilizzo o, eventualmente, per correggerli, aggiornarli nei limiti previsti dalla legge, ovvero per cancellarli od opporsi al loro trattamento, se trattati in violazione di legge. Tali diritti possono essere esercitati mediante richiesta rivolta a: • Ministero dell’Economia e delle Finanze, Via XX Settembre 97 – 00187 Roma; • Agenzia delle Entrate – Via Cristoforo Colombo, 426 c/d – Roma.
La presentazione di UNICO 2010 1
Redditi (punto 2 del CUD 2010)
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RC10 Ritenute subite
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RC11 Addizionale regionale all’IRPEF trattenuta dal datore di lavoro (punto 6 del CUD 2010)
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RC12 Acconto addizionale comunale all’IRPEF 2009 trattenuta dal datore di lavoro (punto 10 del CUD 2010)
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RC13 Saldo addizionale comunale all’IRPEF 2009 trattenuta dal datore di lavoro (punto 11 del CUD 2010)
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RC14 Acconto Addizionale comunale all’IRPEF 2010 trattenuto dal datore di lavoro (punto 13 del CUD 2010)
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RC17 Detrazione riconosciuta al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso (punto 50 del CUD 2010)
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Consenso
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate, in quanto soggetti pubblici, non devono acquisire il consenso degli interessati per poter trattare i loro dati personali. Gli intermediari non devono acquisire il consenso per il trattamento dei dati personali in quanto il loro conferimento è obbligatorio per legge. La presente informativa viene data in generale per tutti i titolari del trattamento sopra indicato.
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Anche dopo la scadenza dei termini ordinari, prevista per il 30 settembre, la dichiarazione potrà essere rettificata inviando un nuovo modello detto “dichiarazione integrativa”, a condizione che sia stata validamente presentata la dichiarazione originaria
S
iamo arrivati alla scadenza per la presentazione della dichiarazione UNICO 2010 relativa ai redditi 2009 prevista per il 30 settembre. È questa, infatti, la scadenza per la presentazione telematica delle dichiarazioni relative alle persone fisiche, alle società di persone e alle società di capitali il cui esercizio coincide con l’anno solare. Entro lo stesso termine del 30 settembre, le dichiarazioni annuali dei redditi possono essere corrette o integrate. Infatti, quando il contribuente, entro i termini suindicati, procede all’invio di una nuova
dichiarazione che sostituisce integralmente quella già presentata, la posizione potrà essere regolarizzata attraverso l’istituto del “ravvedimento operoso”, applicando le sanzioni sul solo ritardato versamento delle eventuali maggiori imposte. Anche dopo la scadenza dei termini ordinari, la dichiarazione potrà essere rettificata inviando un nuovo modello (cd. “dichiarazione integrativa”), a condizione che sia stata validamente presentata la dichiarazione originaria. In tale ipotesi di integrazione di quanto dichiarato al fisco, le sanzioni saranno applicabili anche alla fattispecie dichiarativa e
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fisco
non solo al ritardato versamento. cita: “Sono considerate valide le dichiarazioni presentaLe dichiarazioni dei redditi possono, infatti, essere te entro novanta giorni dalla scadenza del termine, salintegrate sia per dare evidenza a maggiori imposte vo restando l’applicazione delle sanzioni amministrative effettivamente dovute, sia per correggere errori che per il ritardo. Le dichiarazioni presentate con ritardo hanno comportato un esborso erariale eccessivo e superiore ai novanta giorni si considerano omesse, ma quindi a danno del contribuente. costituiscono, comunque, titolo per la riscossione delle Nel primo caso, quindi quando sono dovute maggiori imposte dovute in base agli imponibili in esse indicati e imposte, la regolarizzazione può avvenire entro un anno dalla originaria scadenza con Le dichiarazioni dei redditi possono essere la possibilità di avvalersi del integrate sia per dare evidenza a maggiori imposte ravvedimento operoso contemplato dal D.Lgs. n. 472/97 effettivamente dovute, sia per correggere errori che consente la riduzione che hanno comportato un esborso erariale delle sanzioni ordinariameneccessivo e quindi a danno del contribuente te fissate nella misura variabile dal 100% al 200% della maggiore imposta. Tale riduzione comporterà un esborso pari a un dodicesimo delle ritenute indicate dai sostituti d’imposta”. In altri delle sanzioni ordinarie se la regolarizzazione avverrà termini, se la dichiarazione viene presentata entro 90 entro 90 giorni; oppure un esborso pari a un decimo giorni dalla scadenza del termine stabilito è considelle sanzioni ordinarie, se la regolarizzazione av- derata valida, ma per il ritardo l’ufficio applicherà la verrà entro il termine di presentazione della dichia- sanzione prevista per l’omessa dichiarazione (da 258 razione relativa all’anno nel corso del quale è stata a 1.032 euro, aumentabile fino al doppio nei confroncommessa la violazione (quindi entro il termine di ti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture presentazione della dichiarazione successiva a quella contabili). Si può evitare tale sanzione se entro lo da integrare). stesso termine di 90 giorni si versa spontaneamente Diversamente, nell’ipotesi in cui la regolarizzazione una sanzione ridotta ad un dodicesimo del minimo. vada a vantaggio del contribuente che ha diritto al Oltre i novanta giorni la dichiarazione è considerariconoscimento di un maggior credito o di un minor ta omessa e non ci sono possibilità per sanare l’irdebito di imposta, entro il termine stabilito per la regolarità; va sottolineato inoltre, che nelle ipotepresentazione della dichiarasi di omessa presentazione zione relativa al periodo d’imdella dichiarazione da parte posta successivo, si potrà indel contribuente, l’Amminiviare una nuova dichiarazione strazione finanziaria, entro il per la quale non è prevista al31 dicembre del quinto anno 2010 cuna applicazione di sanzioni. successivo a quello in cui si Tutti i casi esaminati trovano è commessa la violazione, ha applicazione quando, anche facoltà di utilizzare qualsiasi se errata, la dichiarazione è elemento probatorio ai fini stata presentata entro i terdell’accertamento induttivo mini indicati dalla norma che, del reddito, anche servendosi previa l’applicazione di penadi presunzioni semplici prive li, considera comunque valide dei requisiti di gravità, prequelle presentate anche entro cisione e concordanza e con i novanta giorni successivi al l’inversione dell’onere della termine ordinario. Tale fattiprova in capo al contribuente specie è presa in esame dal (Cassazione, Sezione tributacomma 7 dell’art. 2 del D.P.R. ria, Sentenza n. 2605/2000) 22 luglio 1998, n. 322, che reSOCIETÀ DI CAPITALI
genzia
ntrate
Periodo d’imposta 2009
Informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 196 del 2003
Finalità del trattamento
Dati personali
Modalità del trattamento
Titolari del trattamento
Responsabili del trattamento
Diritti dell’interessato
Consenso
Il D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, “Codice in materia di protezione dei dati personali”, prevede un sistema di garanzie a tutela dei trattamenti che vengono effettuati sui dati personali. Di seguito si illustra sinteticamente come verranno utilizzati i dati contenuti nella presente dichiarazione e quali sono i diritti riconosciuti al cittadino.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate, desiderano informarLa, anche per conto degli altri soggetti a ciò tenuti, che nella dichiarazione sono presenti diversi dati personali che verranno trattati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dall’Agenzia delle Entrate e dai soggetti intermediari individuati dalla legge (centri di assistenza fiscale, sostituti d’imposta, banche, agenzie postali, associazioni di categoria e professionisti) per le finalità di liquidazione, accertamento e riscossione delle imposte e che, a tal fine, alcuni dati possono essere pubblicati ai sensi dell’art. 69 del D.P.R. n. 600 del 1973, così come modificato dalla legge n. 133 del 6 agosto 2008, e 66- bis del DPR n. 633 del 26 ottobre 1972. I dati in possesso del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Agenzia delle Entrate possono essere comunicati ad altri soggetti pubblici (quali, ad esempio, i Comuni), in presenza di una norma di legge o di regolamento, ovvero, quando tale comunicazione sia comunque necessaria per lo svolgimento di funzioni istituzionali, previa comunicazione al Garante della privacy. Gli stessi dati possono, altresì, essere comunicati a privati o enti pubblici economici qualora ciò sia previsto da una norma di legge o di regolamento. I dati richiesti nella dichiarazione devono essere conferiti obbligatoriamente per non incorrere in sanzioni di carattere amministrativo e, in alcuni casi, di carattere penale. L’indicazione del numero di telefono o cellulare, del fax e dell’indirizzo di posta elettronica è invece facoltativa, e consente di ricevere gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate informazioni e aggiornamenti su scadenze, novità, adempimenti e servizi offerti.
La dichiarazione può essere consegnata a un intermediario previsto dalla legge (Caf, associazioni di categoria, professionisti) il quale invia i dati al Ministero dell’Economia e delle Finanze e all’Agenzia delle Entrate. I dati verranno trattati con modalità prevalentemente informatizzate e con logiche pienamente rispondenti alle finalità da perseguire anche mediante verifiche dei dati presenti nelle dichiarazioni: • con altri dati in possesso del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Agenzia delle Entrate, anche forniti, per obbligo di legge, da altri soggetti (ad esempio, dai sostituti d’imposta); • con dati in possesso di altri organismi (quali, ad esempio, banche, istituti previdenziali, assicurativi, camere di commercio, P.R.A.).
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia delle Entrate e gli intermediari, secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 196 del 2003, assumono la qualifica di “titolare del trattamento dei dati personali” quando tali dati entrano nella loro disponibilità e sotto il loro diretto controllo. In particolare sono titolari: • il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate, presso i quali è conservato ed esibito a richiesta l’elenco dei responsabili; • gli intermediari, i quali, ove si avvalgano della facoltà di nominare dei responsabili, devono renderne noti i dati identificativi agli interessati. I “titolari del trattamento” possono avvalersi di soggetti nominati “responsabili”. In particolare, l’Agenzia delle Entrate si avvale della So.Ge.I. S.p.a., quale responsabile esterno del trattamento dei dati, in quanto partner tecnologico cui è affidata la gestione del sistema informativo dell’Anagrafe Tributaria.
Presso il titolare o i responsabili del trattamento l’interessato, in base all’art. 7 del D.Lgs. n. 196/2003, può accedere ai propri dati personali per verificarne l’utilizzo o, eventualmente, per correggerli, aggiornarli nei limiti previsti dalla legge, ovvero per cancellarli od opporsi al loro trattamento, se trattati in violazione di legge. Tali diritti possono essere esercitati mediante richiesta rivolta a: • Ministero dell’Economia e delle Finanze – Via XX Settembre 97 – 00187 Roma; • Agenzia delle Entrate – Via Cristoforo Colombo, 426 c/d – Roma.
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate, in quanto soggetti pubblici, non devono acquisire il consenso degli interessati per poter trattare i loro dati personali. Gli intermediari non devono acquisire il consenso per il trattamento dei dati personali in quanto il loro conferimento è obbligatorio per legge. La presente informativa viene data in generale per tutti i titolari del trattamento sopra indicati.
Il modello Unico per le Società di Capitali Il modello Unico per le Società di Capitali
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componenti elettrici e meccanici per auto
Dal 1957 lavoriamo per le vostre auto. D’Angelantonio S.R.L. nasce nel 1957 proponendosi immediatamente come leader locale nella fornitura di ricambi ed accessori per autovetture ed autocarri. Nel corso degli anni la ditta D’Angelantonio ha inglobato nuove fette di mercato offrendo una gamma sempre più completa di autoricambi ed accessori con l’esclusiva di alcuni marchi prestigiosissimi. D’Angelantonio S.R.L., da sempre attenta ai cambiamenti di mercato, si prefigge come obiettivo il raggiungimento di una sempre maggiore qualità della propria offerta, affiancando alla semplice fornitura del ricambio un qualificato servizio pre e post-vendita che garantisca un elevato livello di assistenza al cliente.
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energia » di Pietro Pastorelli
Rifasamento: un investimento facilmente ammortizzabile
L’energia elettrica viene prodotta, trasportata e distribuita, nella quasi totalità dei casi, sotto forma di corrente alternata. Proviamo a scoprirne di più…
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ra i costi che compaiono nella fattura elettrica e relativi all’uso delle reti vi è la quota relativa all’energia reattiva. In pratica il fornitore chiede un risarcimento del danno subito per un uso improprio dell’energia che deve essere prodotta, trasportata e consegnata all’utente che non la utilizza per produrre lavoro utile alla sua attività (per questo tipo di energia, negli anni ’60, tra gli addetti ai lavori, si usava l’espressione “ energia swat-
tata” cioè sprecata). È a tutti noto che in Italia l’energia elettrica viene prodotta, trasportata e distribuita, nella quasi totalità dei casi, sotto forma di corrente alternata: la tensione e la corrente variano 50 volte al secondo tra un valore minimo negativo ed un valore massimo positivo (vedere figura 1). Il lavoro ottenibile è dato dalla somma del prodotto, istante per istante, del valore della corrente per il
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energia
valore della tensione per il tempo ( V*I*t ). Dato che la tensione e la corrente cambiano valore nel tempo, il loro prodotto è funzione, istante per istante della relazione che intercorre tra loro: se, ad esempio, la corrente è al massimo nel momento in cui la tensione è pari a 0 il lavoro utile prodotto è nullo. Conviene quindi fare in modo, per ottenere il massimo lavoro possibile, che il valore della corrente e della tensione varino quanto più in accordo tra loro (siano al massimo nello stesso momento, a 0 nello stesso momento, etc). In un sistema che utilizza la corrente alternata questa situazione si indica dicendo che corrente e tensione sono in fase: il rifasamento serve a raggiungere questo scopo. Per indicare il grado di rifasamento di un impianto si usa indicare il valore del coseno dell’angolo di sfasamento tra la corrente e la tensione (cos(φ) ): quanto più questo valore è vicino ad 1 tanto più l’impianto è rifasato. Normalmente la penale si paga per valori inferiori allo 0,9. Considerando che l’energia perduta durante il trasporto di una corrente è funzione del suo quadrato, se si trasporta una corrente doppia di quella strettamente necessaria le perdite aumentano di 4 volte. È ovvio che chi la deve produrre e trasportare chiederà all’utilizzatore di essere risarcito per questo spreco. Gli impianti di rifasamento, se non ci sono problemi particolari legati alle armoniche (frequenze elevate generate da impianti che alterano la forma d’onda della corrente per gli scopi più svariati), sono molto semplici, il loro costo si recupera in tempi brevi (grazie al risparmio sulla bolletta elettrica) e da quel momento in poi il risparmio sulla bolletta è tutto utile addizionale. Partendo dai dati riportati nella fattura si può facilmente calcolare la dimensione dell’impianto di rifasamento necessario: i valori sono espressi in KVAR (potenza reattiva). Sono necessari i seguenti dati: 1. potenza massima utilizzata nel periodo considerato; 2. cos(φ). Se il valore del cos(φ) non è disponibile sono necessari i valori di: 1. energia attiva; 2. energia reattiva. Questi ultimi sono indicati nelle fatture. Nella sezione “Strumenti di calcolo” alla voce “Rifasamento” del sito trovaenergia.it si può trovare tutto ciò che serve a calcolare l’impianto necessario ed anche una indicazione del relativo costo.
Conviene comunque avvalersi di uno specialista per scegliere tra più impianti fissi, un solo impianto automatico oppure un impianto misto e, cosa molto più importante, per calcolare come evitare i danni che potrebbero essere causati dalle armoniche presenti
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Corrente alternata: definizioni
Figura 1
Armoniche: Fondamentale, terza armonica e loro somma
Figura 2
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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro
E se dopo la crisi affidassimo
il nostro futuro a manager-artigiani?
Questa è l’idea che Richard Sennett, uno dei più noti intellettuali americani, espone nel suo ultimo saggio dal titolo “L’Uomo artigiano”
L
e persone possono apprendere informazioni su di sé attraverso le cose che fabbricano; la cultura materiale è importante tanto quanto quella intangibile. È possibile realizzare una vita materiale più umana, se solo si comprende meglio il processo del fare. Queste sono alcune delle affermazioni sostenute nel recentissimo saggio di Richard Sennett dal titolo “l’Uomo Artigiano”, pubblicato in edizione italiana dalla Feltrinelli nel 2009. Professore di Sociologia alla New York University e alla London School of Economics, Sennett è stato forse l’ultimo allievo di Hannah Arendt, tra i più eminenti intellettuali americani di oggi. Sennett elogia la “maestria” degli artigiani d’un tempo che oggi rivive nelle società che non hanno rinunciato al nesso in-
scindibile tra mano e testa, pratica e teoria, abilità e metodo, esperienza fisica e progettualità, rituale e improvvisazione, replicabilità e personalizzazione. Due sono le tesi di fondo di Sennett: » tutte le abilità, anche le più astratte, nascono come pratiche corporee; » l’intelligenza tecnica si sviluppa attraverso le facoltà dell’immaginazione. La prima tesi pone l’accento sulla conoscenza acquisita dalla “mano” attraverso il tatto e il movimento. La seconda argomentazione analizza il “linguaggio” che dirige l’abilità corporea. Ogni uomo autenticamente creativo è, necessariamente, anche un bravo artigiano che conduce un dialogo tra le pratiche e il pensiero; questo dialogo si concretizza nell’ac-
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creatività&innova ione
quisizione di abitudini di sostegno, le quali creano un movimento ritmico tra soluzione e individuazione dei problemi. Non c’è niente di automatico nel diventare tecnicamente abile, così come non c’è niente di brutalmente meccanico nella tecnica in sé. Sennett, partendo dalle pratiche degli uomini artigiani, veri detentori dello spirito inventivo di ogni civiltà, elabora le sue regole sui processi creativi in modo simile rispetto ad altri autori precedentemente affrontati in questa rubrica: » l’uso di strumenti imperfetti o parziali stimola la capacità di riparare e improvvisare; » la resistenza e l’ambiguità sono istruttive, aiutano a lavorare bene; l’artigiano – anche di nuova geneRichard Sennett razione – non deve combattere, ma assecondare tali La copertina del libro “L’uomo artigiano” fattori; » l’abitudine manuale incrementa abilità e intelligenza; modo molto rapido ma senza alcuna vocazione. Que» la motivazione conta più del talento; l’aspirazione sti ultimi sono bravi a vendersi al miglior offerente, alla qualità, propria dell’artigiano, costituisce un pe- strappando cifre esose, salvo poi essere licenziati per ricolo a livello motivazionale, perché l’ossessione di evidente incompetenza: un mal-costume molto usuaottenere risultati assolutamente perfetti può defor- le soprattutto nella cultura anglo-sassone. mare il lavoro stesso; allora il fallimento è dovuto più Nella sua opera Sennett sviluppa un modello di interall’incapacità di “organizzare” che alla mancanza di dipendenza tra intelligenza, creatività e manipolazioabilità particolari; ne pratica, ponendo il modo di pensare dell’artigiano » il grande artigiano inventa rituali che abituano al come punto di riferimento per tutti coloro che intenrisparmio (e qui sembra di riascoltare gli insegnamen- dono scoprire o inventare qualcosa. ti di Munari, De Bono e Scannagatta sul felice connu- In questo senso l’Italia ha molti più esempi bio tra routine e innovazione). dell’America: moltissime PMI (che continuano a Come dicevamo Sennett, oltre allo studio dei mestieri Sennett sviluppa un modello di interdipendenza del passato, prende in esame organizzazioni contemtra intelligenza, creatività e manipolazione pratica, poranee tra cui Linux che ponendo il modo di pensare dell’artigiano considera una realtà radicome punto di riferimento per tutti coloro calmente innovativa, perché a metà strada tra laboche intendono scoprire o inventare qualcosa ratorio artigiano e impresa high-tech. Con questo egli non vuole tornare al laboratorio dei costituire l’ossatura economica italiana) appartensecoli scorsi, ma salvare valori e pratiche che si con- gono culturalmente ad una dimensione più artitrappongono fortemente a una certa cultura consu- gianale che industriale. Gucci, Ferrari, Ducati, Pilenzial-generalista tipica del sistema tecno-finanzia- ninfarina, non sono forse realtà a metà strada tra rio anglo-americano odierno. ossessione artigianale e produzione industriale? Sennett esalta la cultura di coloro che sono veramen- Il problema è capire in che modo costruire un felite abili ed esperti di un settore perché “operano” in ce connubio: fino a che punto occorre la maestria e continuazione, pur sbagliando, e hanno orgoglio di fino a che punto la capacità organizzativa? L’Italia appartenenza e autonomia decisionale anche quan- potrebbe essere un modello virtuoso se riuscisse a do sono dipendenti. Egli contrappone tali soggetti “organizzare meglio” i suoi talenti produttivi. Dopo a quelli che hanno una visione lavorativa orientata la crisi finanziaria internazionale non sarebbe tempo soltanto alla remunerazione, pronti a riciclarsi in di affidarsi a manager-artigiani?
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ict » di Antonio Teti
Dai body ai furgoni-scanner: al diavolo la privacy!
Uno dei tanti scanner in uso negli aeroporti
Benjamin Franklin sosteneva che le proprie libertà personali andavano salvaguardate oltre ogni limite. Oggi forse alcuni ritengono che questa convinzione meriti di essere rimessa in discussione…
“C
hi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza”. Con queste parole Benjamin Franklin espose il suo pensiero durante un’assemblea nello stato della Pennsylvania, nel 1755. Di certo, a quell’epoca, l’illustre scienziato e politico statunitense non avrebbe mai immaginato,
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che proprio la privacy dell’uomo sarebbe stata al centro di aspre polemiche e dibattiti a livello mondiale. Di certo siamo di fronte ad un bivio: è preferibile una maggiore sicurezza personale a scapito della privacy o una minore garanzia di protezione della collettività a beneficio di una maggiore tutela della privacy? Questo dilemma, a cui nessun paese del globo terrestre può sottrarsi, è particolarmente complesso e
coinvolge molteplici settori: da quello istituzionale a quello politico, fino a quello della difesa nazionale. Nell’intricata matassa di tentativi di identificazione di un sistema che possa rappresentare un collante accettabile delle due esigenze (privacy e sicurezza), numerosi “players” del settore si applicano nel tentativo di risolvere, almeno in parte, le richieste dei governi che hanno il dovere di garantire entrambe le necessità. Ma non sempre le soluzioni possono rivelarsi ottimali sia per la sicurezza dello stato sia per la tutela della privacy degli individui. Un esempio di giunge dagli USA. La EPIC (Electronic Privacy Information Center), è un’associazione americana che ha la sua sede a Washington DC e che si occupa della tutela della privacy dei propri cittadini e del monitoraggio sulle evoluzioni di una serie di tematiche civili. Alcuni mesi fa, ha annunciato di essere entrata in possesso di alcune prove che documenterebbero che la TSA (Transportation Security Administration, struttura governativa che si occupa della sicurezza nei trasporti pubblici) avrebbe richiesto ai propri fornitori di body scanner, che i dispositivi fossero dotati di un congegno in grado di registrare le immagini acquisite e di trasmetterle (in caso di attivazione di una specifica richiesta) verso i sistemi informativi di strutture governative. I documenti che comproverebbero ciò, risalgono al 2008 e sono stati inviati dalla EPIC alla CNN che li ha pubblicizzati creando non poco imbarazzo in molti ambienti istituzionali. La TSA smentisce categoricamente che i dispositivi installati finora (soprattutto in numerosi aeroporti) siano in grado di memorizzare le scansioni effettuate. Inoltre, dal suo portale web, dichiara che “i dispositivi non hanno alcuna possibilità di immagazzinare dati”. Nel corso degli ultimi tempi la TSA aveva anche diffuso numerosi comunicati in cui sosteneva la bontà dell’utilizzo dei body scanner come soluzione finale per la riduzione dei tempi riconducibili ai controlli effettuati con il sistema delle perquisizioni corporali. Dopo la pubblicazione dei documenti da parte della CNN, un funzionario della TSA ha confermato che i body scanner sono in grado di registrare e inviare immagini, ma solo in modalità di “prova” e solo dal personale dell’ente. Sembra, tuttavia, che il funzionario non abbia voluto spiegare se per attivare la modalità di prova sia necessario un hardware o software aggiuntivi oppure se sia sufficiente conoscere il funzionamento del dispositivo. Di fatto al momento, sono circa 194 i body scanner già in uso in 51 aeroporti
Benjamin Franklin
“Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza”. Benjamin Franklin, Pennsylvania, nel 1755 statunitensi e la TSA ha annunciato che nei prossimi mesi ne saranno installati altri centocinquanta in tutto il mondo. Nel marzo del 2010, la TSA ha cominciato la distribuzione di ulteriori 450 dispositivi di questo tipo. Il 26 gennaio, Janet Napolitano, Segretario per la Sicurezza Nazionale USA, ha visitato la sede della TSA, appena cinque giorni dopo aver prestato giuramento per la nomina ricevuta. Ha subito ringraziato tutti presso l’agenzia per “l’enorme mole di lavoro svolto da TSA, in particolare nel settore del trasporto aereo” aggiungendo che “La TSA ha un ruolo molto importante e delicato da giocare… perché se la gente ha paura, eviterà di viaggiare...” Una domanda sorge spontanea: essendo questi dispositivi muniti di certo di una interfaccia di rete (altrimenti come si collegano per la trasmissione delle immagini?), non è possibile ipotizzare che potrebbero essere oggetto di attacchi informatici da parte di hackers interessati al materiale digitale che conservano? Perché? Per acquisire le immagini dettagliate delle caratteristiche fisiche di una determinata persona che transita in un determinato aeroporto oppure per disattivare le funzionalità dei dispositivi al solo scopo di imbarcare sul velivolo un terrorista imbottito di esplosivo. La problematica, come abbiamo potuto comprendere, sembrerebbe limitarsi agli ambienti in cui si sviluppa il trasporto pubblico aereo (per ora solo aeroporti, ma secondo alcune indiscrezioni in futuro saranno
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ict
utilizzati anche nelle stazioni ferroviarie), ma in base dichiara Marc Rotenberg, direttore esecutivo dell’EPIC. ad alcune dichiarazioni di Joe Reiss, vice presidente “Ma dal punto di vista della privacy, è una delle tecnodella American Science & Engineering (AS&E) società logie più intrusive concepibili”. La AS&E difende il suo ubicata a Millerica nel Massachusetts e specializzata prodotto sostenendo che lo ZBV non cattura immagini nella realizzazione di body scanner e dispositivi di così dettagliate dei corpi umani come i body scanner controllo per la sicurezaeroportuali. Tuttavia, za, la controversia delle lo stesso Reiss ammette metodologie di controllo che questi sistemi “pesembra allargarsi anche netrano in larga misura i La EPIC (Electronic in altri luoghi pubblici. Il vestiti”, anche se le immaPrivacy Information vice presidente della AS&E gini ottenute sono meno sostiene che le medesime Center), è un’associazione dettagliate sotto il profitecnologie, in grado di pelo anatomico rispetto ai americana che ha la sua netrare attraverso i muri e body scanner aeroportuali, sede a Washington, e che i vestiti, sono già montate che sembrano detenere il su più di 500 veicoli del record dell’invadenza tesi occupa della tutela governo degli Stati Uniti, stimoniata da un episodio della privacy dei propri ma sono state acquistate verificatosi alcuni mesi fa, cittadini anche da organizzazioni in cui un dipendente deldi altre nazioni. Il vice la TSA, sottoposto ad una presidente Reiss asserisce scansione integrale, aveva “Abbiamo clienti in tutto aggredito un collega che il mondo, eccetto l’Antartide” confermando che solo aveva ironizzato sulle dimensioni dei suoi genitali… negli ultimi sette anni, il cliente principale è stato il Inoltre mentre per i body scanner la policy della TSA Dipartimento della Difesa per le operazioni militari in impone che le scansioni complete debbano essere viIraq e in Afghanistan. Egli ha inoltre assicurato che sionate in un locale separato e soltanto dal personale le forze dell’ordine hanno utilizzato questi veicoli addetto (a cui si aggiunge il particolare che gli scananche negli USA, per identificare le autobombe. ner non possono salvare le immagini), per i furgoniI furgoni Z-Backscatter (ZBV, questo è il termine di scanner la questione si fa più complessa. identificazione del mezzo) utilizzano un dispositivo Innanzitutto l’AS&E non ha rivelato quali siano le forche emette un fascio di raggi X sugli oggetti vicini ze dell’ordine che utilizzano i veicoli e neppure quali i quali forniscono informazioni nel seguente modo: i governi stranieri abbiano acquistato l’equipaggiaraggi assorbiti indicano materiale denso quale, ad mento. In secondo luogo, sembra che i furgoni esempio, l’acciaio; i raggi dispersi indicano ogsiano anche in grado di salvare le immagini getti meno densi come esplosivi, droga o corpi acquisite. C’è da stupirsi? E perché mai? Se umani. In funzione di queste dichiarazioni la consideriamo che Google aveva iniziato a EPIC, che peraltro ha già chiesto al Dipartimenmemorizzare tutte le strade del mondo per to di Sicurezza Interna di rimuovere i body scanconsentirne la visualizzazione in rete (vedi ner dagli aeroporti, è notevolmente allarmata. l’applicazione Street View), come possiamo “Non sorprende che i governi e i rivenditori meravigliarci se qualcuno ha pensato di raccosiano molto entusiasti di questi furgoni”, gliere le radiografie di inconsapevoli individui?
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Una “Google-car” usata per i rilevamenti fotografici per “Google Street View”
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norme&leggi » di Filippo Paolini
Le insidie del “recupero fiscale” È un mezzo per recuperare parte del mancato incasso quando l’imprenditore si trova davanti ad un debitore insolvente. Ma spesso, dopo aver discusso invano con il debitore, l’imprenditore si trova a dover discutere anche con il Fisco. Cerchiamo di capire perché….
A
tutti gli imprenditori, prima o poi, capita purtroppo di fare i conti con un “mancato incasso”, vale a dire di ritrovarsi privati della remunerazione del proprio lavoro. La situazione è sempre problematica: se il debitore è comunque un soggetto dotato di capacità patrimoniale, si andrà incontro all’anticipo di spese legali e all’attesa di tempi notoriamente non brevi; viceversa, se il debitore è insolvente, anche dopo aver sborsato le spese per tentare il recupero, si rimarrà con un pugno di mosche in mano. In quest’ultimo caso, la magra consolazione è quella di “passare il credito a perdita”, considerandolo definitivamente non riscuotibile e beneficiando di un residuale “recupero fiscale”. Tuttavia, questa strada, seppur spesso percorsa con animo leggero, è cosparsa di insidie e trabocchetti che possono condurre l’imprenditore, dopo aver discusso invano con il debitore, a dover discutere anche con il Fisco.
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norme&leggi
L’articolo 101 comma 5 del TUIR (917/1986) dispone non sempre univoche - fanno propendere per un accerche, eccezion fatta per i casi di procedure concorsuali, tamento rigoroso della possibilità di non riscuotere il “…le perdite su crediti sono deducibili se risultano da credito, sicché ci si potrebbe facilmente imbattere nel elementi certi e precisi…” e, come si può immaginare, paradosso di dover pagare le imposte sul nulla. sono proprio questi due ultimi aggettivi che fondano Infatti, la posizione dell’Agenzia delle Entrate è notoun atteggiamento rigido dell’amministrazione finanzia- riamente rigida ed arriva alle soglie della necessità di ria, avallato non di rado dai giudici tributari. qualificare la perdita come definitiva ed irreversibile ai In parole povere, se alla cessione di beni o alla presta- fini della sua deducibilità. Partendo dall’assunto che, zione di servizi non segue la riscossione nei termini usuali, non si genera automaticamente una perdita fiscalmente rilevante, essendo necessaria la sussiSe alla cessione di beni o alla prestazione stenza, appunto, di quegli elementi cerdi servizi non segue la riscossione ti e precisi. Laddove i primi attengono all’esistenza dell’insolvenza ed i secondi nei termini usuali, non si genera alla quantificazione della stessa. automaticamente una perdita fiscalmente È ovvio che, se l’imprenditore potesse rilevante, essendo necessaria la sussistenza condurre tale analisi sempre ex post, non sorgerebbero grossi problemi, dal momento che la certezza e la precisione della perdita equivarrebbero ad una constatazione del fatto già verificatosi. Il problema solo nell’ipotesi di procedure concorsuali, il mero stavero sorge allorquando l’imprenditore è costretto a to di insolvenza è qualificato ex lege come condizione “stimare” che un determinato credito è probabilmente sufficiente a considerare definitive le perdite, si è arriperduto, potendo ragionevolmente prevedere un esito vati a ritenere che anche l’esperimento di un pignorainfausto dell’azione di recupero. mento infruttuoso potrebbe non bastare, specie nelle Quali sono in questi casi gli indici di riferimento certi? situazioni di temporanea illiquidità, laddove è invece Basta un semplice sollecito senza esito (è prassi inval- necessaria una più complessa e articolata valutazione sa nel mondo imprenditoriale affidarsi alla lettera del della situazione giuridica della specifica partita credilegale, specie per i crediti di ammontare esiguo), bi- toria e del singolo debitore (in tal senso la Risoluzione sogna avere riguardo anche alla situazione patrimonia- 16/E del 2009). le del debitore (bilancio, protesti, centrale di rischio, Chiaro, dunque, che con una semplice lettera di mesecc.), occorre in ogni caso attivarsi sa in mora priva di riscontro, l’imprenditore non potrà con costosi procedimenti giudi- dormire, in generale, sonni tranquilli. Così come nel ziari? E se si cede definitiva- caso (frequente) in cui il credito di incerto realizzo mente il credito non riscosviene ceduto pro-soluto, ad un corrispettivo miso a prezzo irrisorio? nore del valore. Agenzia delle Entrate e Corte Purtroppo, le risposte di Cassazione, attualmente, ritengono che la fornite dal Fisco e dai semplice cessione non sia di per sé suffiGiudici - quest’ulticiente rimanendo comunque imprescindime peraltro bile la sussistenza, prima della cessione, di elementi certi e precisi a fondamento della perdita e non avendo valore determinate, invece, lo strumento (cessione) utilizzato
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gestione d’impresa
seconda parte
» di Massimiliano Pian
La catena del valore di Porter È un modello che permette di descrivere la struttura di una organizzazione come un insieme limitato di processi. Secondo questo schema, un’organizzazione è vista come un insieme di 9 processi, di cui 5 primari e 4 di supporto
S
uperato, quindi, un primo ostacolo, relativo alla consapevolezza che il controllo di gestione rappresenti uno strumento utile e necessario per meglio guidare l’impresa, rimane da trovare una sua rappresentazione tale che non appaia sproporzionato o inadeguato alle realtà delle piccole e medie imprese, ma che si possa intuitivamente tradurre in qualcosa di applicabile in modo efficiente. Per trovare una rappresentazione del modello di controllo che si adegui in modo pratico ed efficace alle piccole e medie imprese, ci avvaliamo, come punto di partenza, di uno schema di riferimento assai noto e conosciuto: la catena del valore di Porter. Vedia-
Processi di supporto
Infrastruttura dell’impresa Gestione risorse umane
MARGINE
Approvvigionamenti Sviluppo delle tecnologie
Logistica interna
Operations
Logistica esterna
Marketing e vendite
Servizi
Processi primari Fig. 1: la catena del valore di Porter
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gestione d’impresa
mo come da un modello teorico, piuttosto semplice, è possibile arrivare ad un metodo pratico per individuare i punti cardine di un’impresa. Tale rappresentazione grafica ha avuto grande fortuna sin dal suo primo apparire nel 1985 nel volume,
divenuto poi un best seller, Competitive Advantage: Creating and Sustaining Superior Performance. Secondo questo modello, l’impresa è organizzata come un insieme di 9 processi, di cui 5 definiti “primari” e 4 “di supporto”. (Fig. 1).
I processi primari
I processi di supporto
Sono quelli che direttamente contribuiscono alla creazione dell’output (prodotti e servizi) dell’impresa e sono: » Logistica interna: comprende tutte quelle attività di gestione dei flussi di beni materiali che sono in ingresso nell’impresa (ricevimento, stoccaggio, gestione materiali, controllo scorte, etc.). » Operations: attività operative di produzione di beni e/o servizi (lavorazione, montaggio, confezionamento, gestione impianti, etc.). » Logistica esterna: comprende quelle attività di gestione dei flussi di beni materiali in uscita dall’impresa (stoccaggio prodotti finiti, trasporto, programmazione spedizioni, etc.). » Marketing e vendite: attività di promozione del prodotto o servizio nei mercati e gestione del processo di vendita (promozione, pubblicità, pricing, scelta canali distributivi, etc.). » Servizi: tutte quelle attività post-vendita che sono di supporto al cliente nella fase di post-vendita (assistenza tecnica, addestramento, fornitura ricambi, etc.).
La copertina del libro di M. Porter
Sono quelli che non contribuiscono direttamente alla creazione dell’output, ma che sono necessari perché quest’ultimo sia prodotto e sono: » Infrastruttura dell’impresa: tutte le attività quali pianificazione, amministrazione e finanza, sistemi informativi, affari legali, direzione generale, etc. » Gestione delle risorse umane: ricerca, selezione, assunzione, addestramento, formazione, aggiornamento, sviluppo, mobilità, retribuzione, sistemi premianti, negoziazione sindacale e contrattuale, etc. » Approvvigionamenti: l’insieme di tutte quelle attività preposte all’acquisto delle risorse necessarie alla produzione dell’output ed al funzionamento dell’impresa. » Sviluppo delle tecnologie: tutte quelle attività finalizzate al miglioramento del prodotto/servizio e dei processi. Come ogni modello, lo schema di Porter presenta vantaggi e svantaggi. Tra i vantaggi, indubbiamente, quello di fornire una rappresentazione essenziale ed immediata, che consente di mettere in evidenza i “processi centrali” per la creazione del valore, distinguendoli da quelli “di supporto”, ma enfatizzando, nel contempo, la necessità di curare simultaneamente (con un’adeguata struttura di governo) ognuno di essi. Il risultato complessivo, che si traduce nel “margine”, altro non è, che il frutto del contributo di tutte le attività svolte dall’impresa. Ciascun processo ha caratteristiche sue proprie, obiettivi specifici e necessita quindi di strumenti di governo a lui dedicati; questo consente di massimizzare il contributo che ciascun processo può portare al risultato finale. Il modello soffre, comunque, di alcune limitazioni importanti: esso si adatta prevalentemente a grandi organizzazioni che trattano la produzione di beni. Quindi non si adatta bene alle PMI ed alle imprese che trattano prevalentemente servizi. Ciò nonostante esso costituisce un valido spunto per l’analisi dei processi di un’impresa e con un opportuno adattamento possiamo disegnare uno schema di riferimento per il controllo della piccola e media impresa
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credito&finan a » a cura della redazione
La Carispaq torna in utile
Approvato con soddisfazione dal Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila il rendiconto intermedio di gestione al 30 giugno 2010
U
n buon primo semestre 2010 per la Carispaq che è tornata a registrare un utile netto di 5,7 milioni di euro. Dopo la perdita di 19,2 milioni di euro del 2009, derivante principalmente dal rafforzamento degli accantonamenti a presidio del rischio di credito nel cratere sismico e dalla registrazione delle perdite di valore sugli immobili di proprietà in conseguenza dei danni subiti a causa del terremoto, i dati confermano ora come il primo Istituto bancario aquilano stia progressivamente recuperando positivi profili di redditività. Al netto della componente “straordinaria” derivante dai risarcimenti assicurativi per i danni del sisma, pari a 4,3 milioni di euro al netto delle imposte, l’utile della gestione ordinaria si è attestato a 1,4 milioni di euro.
«Per quanto riguarda lo scenario economico della provincia dell’Aquila - spiega il direttore generale della Carispaq, Rinaldo Tordera - nel complesso famiglie e imprese hanno mostrato una forte capacità di reazione allo shock prodotto dal sisma, trovando soluzioni ai propri problemi abitativi e di attività anche al di fuori delle agevolazioni pubbliche. Altro elemento positivo è il beneficio che l’economia locale ha ottenuto dalle prime attività collegate alla ricostruzione (realizzazione di abitazioni provvisorie, puntellamenti, recupero delle macerie, cantieri privati, ecc…). Nonostante ciò permangono diversi elementi di incertezza, legati soprattutto alla difficile situazione occupazionale, con circa 3.500 lavoratori in cassa integrazione»
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Rinaldo Tordera, dg di Carispaq
Principali dati economici e patrimoniali al 30.6.2010 (rispetto al 30.6.2009) Raccolta diretta da clientela: euro 2.250 milioni (+26,54%) Mezzi amministrati: euro 3.162 milioni (+14,93%) Impieghi netti a clientela: euro 1.650 milioni (+19,96%) Margine di intermediazione: euro 36,6 milioni (-2,45%) Utile netto: euro 5,7 milioni (– euro 2,6 milioni a giugno 2009) Patrimonio netto: euro 181,6 milioni (+ 2,5% rispetto a fine 2009)
» foto di Simone Cerio
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la terra di piero
idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*
Terremoti, processi e ciarlatani
N
on ci stanno gli scienziati ad essere processati, ed il tam-tam su quello che viene vissuto ormai come il “processo alla scienza” diventa argomento di discussione in tutti i convegni del mondo. Il salto logico è avvenuto: il processo alle persone è diventato il processo alla scienza, dopo che oltre 5000 ricercatori di tutto il mondo hanno definito “ingenua ed ingiusta” l’accusa agli scienziati della Commissione Grandi Rischi formulata dalla Magistratura aquilana. “I terremoti non si possono prevedere”, è la parola d’ordine degli scienziati, lanciata tra l’altro in un documento al presidente Napolitano. Spropositata appare l’accusa di omicidio colposo ai componenti scientifici della commissione Grandi Rischi, ad alcuni dirigenti della Protezione Civile e al direttore del centro nazionale terremoti dell’Ingv per non aver promulgato uno stato di allarme dopo la riunione della Commissione tenuta all’Aquila sei giorni prima del terremoto. In verità, per mitigare gli effetti devastanti di questi fenomeni naturali, le Istituzioni dovrebbero intervenire con opportune azioni di prevenzione, informazione ed educazione della società. L’alternativa, del tutto impraticabile, è forse quella di evacuare la popolazione ad ogni sequenza? Sarebbe la morte dell’Aquila. Ci si chiede allora se debba essere l’analisi scientifica a guidare l’azione dello Stato o i nuovi stregoni o le voci di probabili sciagure che da sempre vengono annunciate come imminenti. Ed è pure successo che quando l’evacuazione preventiva è stata fatta, gli esperti sono stati messi sotto accusa per “procurato allarme”.
Che fare allora? Come osserva uno scienziato del calibro di Guido Visconti (http://www.mpl. it/?p=10857#more-10857) il processo alla Commissione grandi rischi mette in evidenza come sia difficile comunicare le incertezze legate alle previsioni di un evento naturale. Il Principio della Universalità della Scienza garantisce la libertà di ricerca in relazione: 1. all’espressione di idee scientifiche, ipotesi e previsioni; 2. allo sviluppo delle ricerche usando dati, esperimenti e teorie; 3. alla comunicazione al pubblico. Questa libertà non è sempre garantita come è dimostrato dal recente terremoto dell’Aquila: la prestigiosa IUGG (http://www.iugg.org) scrive che “è scioccante e inaccettabile accusare formalmente un gruppo di scienziati e membri di un comitato governativo (la Commissione Grandi Rischi) perché hanno fallito la previsione di un fenomeno naturale estremo. Nessuno scienziato – prosegue il comunicato – può essere accusato per avere espresso un’opinione scientifica basata sulla conoscenza disponibile, che rimane limitata”. Testualmente il comunicato afferma “la IUGG condanna inaccettabili interferenze nelle questioni di scienza da parte della politica o della giustizia”. L’azione della Magistratura rischia di de-responsabilizzare, per il timore di gravi conseguenze, gli scienziati ed i politici. Registriamo pure l’insistenza dei media che amplificano morbosamente la voce su presunti metodi di previsione: i terremoti non sono prevedibili, e far trasparire verso cittadini impauriti che questo non è vero provocherà danni inimmaginabili
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* Economista
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CICCHELLI L’ECCELLENZA AGROLIMENTARE
DA CINQUE GENERAZIONI LA FAMIGLIA CICCHELLI OPERA CON SUCCESSO NEL SETTORE ALIMENTARE. OGGI ALLA GUIDA DI “ECCELLENZE” CHE RIUNISCE TUTTE LE ATTIVITÀ, C’È IL GIOVANE ANTONIO
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Ricerca, selezione, artigianalità, qualità. Queste sono le parole più note del vocabolario della famiglia Cicchelli, in attività nel settore agroalimentare da cinque generazioni. Una storia cominciata con un piccolo negozio al dettaglio fondato da Antonio Cicchelli “senior” nel 1908 e che via via si è trasformata seguendo le diverse fasi di cambiamento del commercio, che ha raggiunto il punto più alto di specializzazione con la creazione del marchio Relais Gourmets per la distribuzione di prodotti di altissima qualità alla ristorazione e alle salumerie specializzate su scala nazionale, tra le più apprezzate per qualità dei prodotti. Alla guida del gruppo Eccellenze, un nome scelto non a caso per illustrare la mission aziendale, oggi c’è Antonio Cicchelli affiancato dalla madre Angela responsabile del negozio che porta il nome di famiglia inaugurato quasi due anni fa in via Trento a Pescara e diventato uno dei luoghi più gourmand dell’Abruzzo e non solo, visto che le più importanti riviste e guide di settore, dal Gambero Rosso a Slow Food,
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dal Sole 24 Ore a Cucina&Vini, lo collocano tra le migliori botteghe italiane. «Un successo sperato e voluto, ma per certi versi inatteso almeno in queste proporzioni – spiega Antonio Cicchelli, trentuno anni, responsabile commerciale del gruppo – che ovviamente ha evidenziato ancora una volta che alla lunga la qualità ripaga gli sforzi e i sacrifici di chi investe in questo settore, ma soprattutto dimostra che i consumatori hanno sempre più desiderio di scoprire, apprezzare, riconoscere un prodotto di qualità al giusto prezzo. Grazie a questo, in Italia come all’estero, soprattutto nelle grandi città, c’è voglia di luoghi dove ritrovare il piacere di fare la spesa e di mangiare, magari potendo fare le due cose insieme». E il successo di Cicchelli Generi Alimentari lo dimostra. «L’idea di fondo – continua Antonio Cicchelli – è stata quella di mettere al servizio diretto del consumatore l’ampia scelta della distribuzione all’ingrosso senza intermediari. Ma il nostro obiettivo non è stato solo di creare una vetrina dei prodotti selezionati da Relais Gourmets, ma quello di dare a Pescara e al suo centro città qualcosa che mancava, soprattutto dopo la chiusura
ORAZIONE CON CICCHELLI
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La sala degustazione per il pranzo e per l’aperitivo e, a destra, Antonio Cicchelli
di alcuni negozi alimentari che hanno lasciato lo spazio a quelli di abbigliamento, pensando a una nuova formula, comoda e funzionale». Cicchelli Generi Alimentari infatti è una bottega dove appassionati e curiosi di cose buone possono fare un vero e proprio viaggio nei profumi e nei sapori della migliore produzione agroalimentare italiana e straniera: c’è il servizio al banco per la spesa, è possibile farsi la classica “stozza” (il tradizionale panino) o degustare, comodamente al tavolo, i prodotti tipici in qualsiasi ora o piccole preparazioni di cucina nella pausa pranzo, ed è anche diventato uno dei luoghi più “in” dell’aperitivo cittadino. Il personale, attento e professionale, fornisce informazioni sulla provenienza e sul migliore utilizzo dei prodotti scelti nel rispetto delle stagionalità e delle lavorazioni artigianali. Da circa un anno, inoltre, Cicchelli propone anche il servizio di banqueting, per portare in case private o in location di prestigio, la qualità del servizio, dei prodotti e dei piatti preparati dal giovane chef Piero Delli Rocili, e
GRUPPO ECCELLENZE
rispondere così alle richieste di quanti hanno il desiderio di gustare e far gustare ai propri ospiti le tante specialità. Gli appassionati di gusti esclusivi troveranno soddisfazione nei diversi tagli di salmone selvaggio Red King dell’Alaska o di salmone scozzese (quello preferito dalla Casa Reale d’Inghilterra),nelle migliori ostriche francesi, nel baccalà pescato nel nord dell’Atlantico e preparato in Spagna e nelle acciughe del Mar Cantabrico pescate solo nei mesi primaverili, ed ancora, nel caviale iraniano, nel tonno rosso di tonnara, nella bottarga di tonno dalla Sicilia e di muggine dalla Sardegna e negli oli e sott’oli abruzzesi, toscani e del Garda; non mancano condimenti originali con le rare selezioni di sale e di pepe provenienti da tutto il mondo, con i tartufi e con il pistacchio di Bronte, una selezione di pasta artigianale trafilata al bronzo e specialità dolciarie. Lo spazio dei formaggi e dei latticini è una vera e propria “Via lattea” che va dalla Francia alla Svizzera ed esalta le grandi tradizioni casearie italiane: dal parmigiano reggiano fino a 40 mesi di stagionatura alla fresca stracciata di Agnone, dalle mozzarelle di bufala o di mucca a latte crudo al burro francese, dallo strachitunt delle valli bergamasche alle ricotte affumicate crotonesi e ai migliori pecorini d’Abruzzo; dal gorgonzola alle tome di malga, fino ai “fermier” francesi. Straordinaria per varietà e per qualità anche la scelta dei salumi: ecco il culatello, il lardo stagionato in conche di Colonnata, la mortadella classica di Bologna, la ventricina vastese o il pregiato foie gras di Strasburgo; mentre alla Cecina de Leon (prosciutto di bovino) rispondono i prosciutti di suino con stagionatura di oltre 24 mesi, come il Parma riserva, il friulano di Sauris, il Sardo, il San Daniele e il nostrano Majella, il Serrano e il jamon iberico de Bellota “Pata negra” con oltre 4 anni di stagionatura. È possibile inoltre prenotare pregiati tagli di carne di manza italiana di Razza Reale® e Royal Blood® allevato allo stato brado nelle praterie del Minnesota. A fare da sfondo c’è la bella cantina a vista dalla quale scegliere tra oltre cento etichette di champagne, spumanti e vini di tutte le regioni italiane e non solo, senza dimenticare i distillati e soprattutto le birre belghe d’Abbazia St. Thomas® prodotte e importate in esclusiva dal gruppo Eccellenze, la cui sede è a Chieti Scalo. «Avevamo un sogno e lo abbiamo realizzato – conclude Antonio Cicchelli – ma ora sembra che ci siano tutte le premesse per continuarlo a vivere, visto che abbiamo ormai concluso il progetto per aprire le botteghe Cicchelli Generi Alimentari in altre grandi città italiane con la formula della gestione diretta a Roma, Milano, Torino e Catania, e che abbiamo richieste per sviluppare una piccola catena in franchising con partner che seguiranno la nostra impostazione, sia in termini di accoglienza sia di formazione del personale, sposando in pieno la nostra filosofia»•
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Ermanno De Angelis titolare del primo Canon Business Center dell’Abruzzo
SIMEL, LA QUALITÀ CANON SBARCA IN ABRUZZO ERMANNO DE ANGELIS SPIEGA LE ORIGINI DI QUESTA ESPANSIONE: «VOGLIAMO OFFRIRE AL CLIENTE L’ATTENZIONE AI DETTAGLI E UN’ASSISTENZA CONTINUA E COMPLETA, UNA COSA CHE MANCAVA IN QUESTA REGIONE»
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ntervista ad Ermanno De Angelis, titolare del primo Canon Business Center della nostra regione che ci spiega il successo mondiale del marchio Canon.
Dottor De Angelis, perché ha scelto l’Abruzzo per aprire un Canon Business Center? «Perché era arrivato il momento di espandersi. Mi spiego meglio. Sono 26 anni che esiste la Simel S.r.l. a Roma. Come Canon Business Center serviamo tutta la regione Lazio da più di 22 anni e posso dire di essere abbastanza radicato nel territorio. Funziona bene, il nostro servizio è apprezzato per la sua qualità, posso dire che siamo riusciti a costruire una squadra affiatata, sempre attenta al cliente e soprattutto con il momento di crisi mondiale che viviamo, sempre attenti a dare al cliente un servizio
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efficiente, di qualità appunto, e focalizzato sul risparmio economico ed energetico. Volevo guardare oltre. L’Abruzzo è così vicino territorialmente per permettermi di essere presente e poterlo seguire in maniera corretta senza grandi difficoltà. Inoltre, non c’era un Canon Business Center nella Regione. Tutte ragioni che mi hanno fatto pensare di poter avere successo». Che cosa offre un Canon Business Center di diverso da un fornitore specifico per macchinari per ufficio? «È evidente che la prima risposta è la qualità Canon, riconosciuta a livello mondiale. Canon in piena crisi globale continua ad essere una società con un alto profitto. Noi come Business Center siamo in grado di offrire ai nostri
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fax, e altro abbia in azienda. Quando applichiamo il Print Audit, che a tutti gli effetti è uno strumento di consulenza, possiamo dire al cliente quale è lo stato dell’arte attuale e possiamo offrire la soluzione più adeguata per l’azienda. Il che significa eliminare il superfluo e cercare soluzioni integrate per una soluzione ottimale». Che cosa vuole principalmente da lei il cliente? «La serietà professionale, l’affidabilità e la velocità. Quando un cliente ti chiama, vorrebbe che tu potessi aver risolto il problema già ieri. Oggi per lui è tardi. Nessuno vuole e può perdere tempo. Il cliente sa che noi lavoriamo di squadra e in modo efficiente». Qual è il segreto professionale per il successo? «Lavorare, lavorare, lavorare. Ho sempre lavorato tantissimo, ma non sono io che me ne rendo conto, sono gli altri che me lo fanno notare. La mia giornata inizia molto presto e finisce generalmente intorno alle 8.30 di sera. Credo molto nel lavoro di gruppo, ma credo soprattutto che nel lavoro ognuno deve dare sempre il massimo. Siamo giovani con esperienza, pieni di energia e passione per il nostro lavoro. Se così non fosse, non potremmo far parte del mondo Canon»•
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l risparmio energetico in campo edilizio non è più un optional, bensì un dovere rispondente a normative europee, nazionali e regionali. La certificazione energetica degli immobili sarà un documento necessario anche in caso di affitti e compravendite di immobili. Nonostante gli operatori del settore avvertano l’esigenza di documenti riepilogativi delle regole, in Abruzzo c’è chi gioca d’anticipo. La Ing. Tasso & Candeloro Costruzioni, è divenuta una delle realtà più importanti del settore e si appresta a diventare un punto di riferimento anche fuori dai confini regionali. Infatti, è stata appena inaugurata una delle palazzine appartenenti al complesso
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residenziale “Le spighe”, nel centro storico di Macerata. Le Società della Ing. Tasso & Candeloro nascono dall’ampliamento dello studio tecnico dell’Ing. Mario Tasso, operante già dal 1981 in Castel Frentano. La volontà di espandersi nel territorio e di diversificare le attività fanno sì che negli anni successivi parallelamente allo studio tecnico sorgano le imprese di costruzioni per conto terzi e successivamente per conto proprio. La Ing. Tasso & Candeloro Costruzioni segue, da anni, le disposizioni in materia di risparmio energetico, molto prima che queste fossero obbligatorie. Ciò denota una particolare attenzione all’ambiente. Attualmente tutti i nuovi
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immobili della Società vengono realizzati in osservanza dei parametri correlati con la “Classe A”, secondo cui bisogna aderire rigorosamente alle direttive in ambito di qualificazione energetica al fine di garantire l’effettivo risparmio di energia e minori consumi. L’azienda vanta la certificazione UNI EN ISO 9001:2000, in conformità con gli standard qualitativi richiesti. Un modo in più per offrire trasparenza e rispettare le aspettative di tutte quelle figure che rientrano nella realizzazione di uno stabile, dal cliente al fornitore. Per la società è stato un traguardo importante, non solo in termini di immagine e serietà aziendale, ma anche a tutela di clienti, fornitori e collaboratori. La certificazione implica la possibilità di garantire una miglior scelta di materiali e un accurato livello di finiture, tenendo conto dell’estetica, ma anche dell’usura e delle manutenzione che tali materiali dovranno subire nel tempo. In un’ottica di personalizzazione dei servizi e customer satisfaction, il ruolo dei clienti per il Gruppo non è marginale. I clienti hanno la possibilità di scegliere i materiali di finitura della propria casa (pavimenti, rivestimenti, sanitari, porte, accessori, ecc) e in questo processo sono assistiti da uno staff qualificato di professionisti pronti a consigliarli al fine di individuare i materiali e le soluzioni più adatti alle proprie esigenze. La scelta di affiancare i clienti nelle varie fasi - consulenza, progettazione, tecnica, commerciale e amministrativa (comprendente il supporto nel disbrigo di pratiche per mutui e allacci utenze) - costituisce per
l’azienda un valore aggiunto. L’esperienza maturata dall’ingegnere Tasso in ambito industriale consente una gestione della produzione con “metodi industriali”. La perfetta sinergia e una precisa pianificazione di tutte le fasi di costruzione, attraverso collaudate procedure e il controllo dei risultati, garantiscono la costruzione nei tempi giusti, con elevata qualità e al minimo costo, assicurando standard che finora erano considerati optional•
Atessa (CH), il complesso residenziale Bellavista
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ORAZIONE CON PARSEK SRL
» REDAZIONALE IN COLLAB
STRATEGIA PER LA CRISI: RICERCA ED INNOVAZIONE
COME AFFRONTARE QUESTO DIFFICILE PERIODO DI CRISI ATTRAVERSO UNA STRATEGIA CHE PUNTI ALLO SVILUPPO E NON ALLA DIMINUZIONE DEI COSTI? LA PARSEK S.R.L. CI È RIUSCITA E ORA RACCOGLIE I FRUTTI
L
a Parsek SRL è già nota per i suoi successi internazionali con il marchio Markbass, produttore di prestigiose soluzioni per l’audio di grande qualità. Oggi la Markbass si presenta sul mercato con una nuova linea di amplificatori per chitarra… e non solo. Il suo amministratore Marco De Virgiliis ci racconta questa nuova avventura e la sua ricetta per affrontare la crisi che ha colpito l’economia mondiale.
Una Clinic di Frank Gambale
L’evento “Music Italy Show” 2010
SIGNOR DE VIRGILIIS, COME STATE AFFRONTANDO QUESTO DELICATO PERIODO ECONOMICO? «Quando è iniziata la crisi, tutti hanno avuto timore di continuare a coltivare i propri piani di sviluppo tirando i remi in barca e rimanendo a veder cosa succedesse. Io al contrario, ho deciso di investire su ricerca e innovazione, oltre che sulla differenziazione della missione aziendale, prevedendo che la crisi avrebbe esaltato l’unicità e la proposta dei nostri nuovi prodotti, avevo ragione, oggi siamo ancora in crescita». QUAL È STATA LA NOVITÀ PIÙ IMPORTANTE DI QUEST’ULTIMO PERIODO? «Abbiamo lavorato alacremente per portare al Namm 09 - la fiera più importante del settore insieme a Francoforte - circa 30 nuovi prodotti, e a Francoforte 2010 abbiamo introdotto una linea completa di amplificatori per chitarra, che è stata giudicata tra le più importanti novità della fiera e che ha avuto il suo battesimo ufficiale a Londra in Settembre, con grande successo! La nuova Linea di Ampli per chitarra si presenta col marchio DVMark scelta dettata dall’esigenza di legare la provenienza dei due marchi, vista la grande fiducia e la popolarità internazionale di Markbass, e nello stesso tempo di differenziare le due linee di prodotto, che sono dedicate a due mercati con target diversi. QUAL È STATO QUINDI IL PIANO DI SVILUPPO DELLA PARSEK E LA SUA STRATEGIA? «La Parsek srl, ha assunto nuovi ingegneri e ha stretto le
» foto concesse da Parsek Srl
collaborazioni con varie università, tramite le quali ha avuto modo di scoprire nuove leve, che hanno la spinta giusta per lavorare all’interno di un’azienda dinamica come questa. Oggi il laboratorio conta 4 ingegneri, 2 laureandi e 4 periti, che formano un team pronto per affrontare le prossime sfide, che sono già in cantiere. La strategia fondamentale è quella di consolidare le posizioni di mercato per poi ampliare e differenziare i propri prodotti. Inoltre, grazie alla collaborazione con il comune di S. Giovanni Teatino è nato l’FBJ, un festival internazionale che ha portato in Abruzzo alcuni dei migliori musicisti internazionali, come Frank Gambale ed Alain Caron, stretti collaboratori della Parsek srl, quindi vi è anche un impegno sul territorio, con una vera sinergia tra azienda e istituzioni, una collaborazione che vedrà uno sviluppo sicuramente importante a breve». MA SIAMO A CONOSCENZA DI UN NUOVO PROGETTO, MOLTO STIMOLANTE, CE NE PARLI… «Oltre agli strumenti musicali la Parsek differenzia la sua offerta lanciando una nuova linea di vestiario, tutta made in Italy (quasi tutta in Abruzzo), che prende spunto dal suo mercato di riferimento e allarga gli orizzonti a 360 gradi sul mondo della moda: MUsician World. Il progetto vedrà il suo start entro l’anno, e si propone di portare qualche innovazione anche in un settore in grave difficoltà come quello della moda, ma il nostro grande punto di forza sarà il vero made in Italy e su questo puntiamo molto»
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Apri gli occhi
Osservare le norme contro gli infortuni
salva la vita
Sicurezza nel lavoro: ignorare vuol dire rischiare www.sicurlavorando.it
UNIONE EUROPEA FONDO SOCIALE EUROPEO
Direzione Politiche Attive del Lavoro Formazione e Istruzione
I relatori che hanno parttecipato al convegno organizzato dalla CCIAA di Chieti
seminari&convegni » di Marco Taglieri
Donne al comando:
l’impresa diventa un successo Alla d’Annunzio di scena un seminario per illustrare le opportunità per l’avvio e la gestione dell’impresa al femminile. Ambasciatrice del progetto per l’Abruzzo è Marina Cvetizć: «Noi pensiamo sempre positivo»
«P
ensare positivo, avere passione per quel che si fa, non mollare mai. Sono queste le “nostre” caratteristiche. Forza donne, sempre!». A parlare è Marina Cvetic, moglie del compianto Gianni Masciarelli, con il quale ha creato un’azienda modello che spazia dal settore vitivinicolo a quello oleario fino al turismo, e scelta come Ambasciatrice Wai 2010 per l’Abruzzo. “Women Ambassadors in Italy” è un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea al fine di promuovere l’imprenditoria femminile attraverso incontri destinati al confronto delle diverse esperienze. Il tutto è stato spiegato in un seminario dal titolo “L’impresa è donna, come costruire una storia di successo”, organizzato dalla Camera di Commercio di Chieti attraverso la propria azienda speciale “Agenzia di Sviluppo”, in collaborazione
con l’Università “G. d’Annunzio” e con il Comitato per l’Imprenditoria Femminile della CCIAA di Chieti. «Il mio consiglio è quello di unirsi in consorzi e cooperative, e non di fare impresa individualmente», ha affermato Marina Cvetic. All’incontro, davanti a più di 60 studenti, hanno preso parte Giovanni Marcantonio, responsabile del progetto WAI per la provincia di Chieti che ha spiegato le fasi dell’iniziativa, Paola Sabella, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile CCIAA di Chieti, Ermando Bozza, presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili di Lanciano che ha illustrato le opportunità, le agevolazioni e le modalità di accesso ai fondi regionali, nazionali ed europei per l’avvio di un’impresa al femminile, e Anna Morgante, preside della facoltà di Economia alla d’Annunzio, che ha chiarito l’aspetto relativo ai percorsi di stu-
dio universitari più adeguati nell’ottica dell’impresa. La giornalista di Rai International Patrizia Angelini, presidente della rete IWW (Italian women in the world), ha snocciolato i numeri delle iniziative abruzzesi e nazionali degne di nota e ha tracciato un quadro molto positivo dell’imprenditoria femminile italiana nel mondo, tale da favorire l’avvio di partnership commerciali nel mondo. «Ma ci sono ancora diversi ostacoli da superare affinché l’imprenditoria femminile prenda il largo – ha spiegato in conclusione la Sabella – come l’accesso al credito, la difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, la paura di fallire e il pregiudizio»
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La conferenza stampa di presentazione del secondo contratto di rete in Abruzzo
seminari&convegni » a cura della redazione
Le aziende “in rete”
Confindustria Pescara ha presentato il secondo contratto di rete in Abruzzo, tra i primi in Italia, per rilanciare la competitività delle imprese
L
uigi Di Giosaffatte, direttore di Confindustria Pescara, ha aperto la conferenza stampa di presentazione del secondo contratto di rete in Abruzzo, sottolineando che “fondere le eccellenze” è oggi la strada per rilanciare lo Sviluppo del “Sistema Italia”. Di Giosaffatte ha coordinato i lavori che hanno facilitato la stipula del primo contratto di Rete in Italia del Sistema Moda, con il “Polo Alta Moda” dell’area vestina, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di un esperto in contrattualistica, l’Avv. Simona Piccioni. Confindustria Pescara ha ufficializzato durante l’incontro, la nascita del secondo contratto di rete in Abruzzo “Partner for Value”, che riunisce aziende operanti nei servizi ad alto valore aggiunto alle imprese.
Il contratto che ha dato vita a “Partner for Value” è stato siglato con atto pubblico tra Alessandro Addari, Top Solutions, ExportItaly; Nicola Di Marcoberardino, Biz Brain Group, DMB Solutions; Andrea Merlino HRD Corporate; Donatello Aspromonte, Ecofin Value, le sedi delle aziende “in rete” sono a Pescara, Roma, Firenze. Il presidente della neo-costituita Rete Alessandro Addari, della Top Solutions-ExportItaly che è anche presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria della provincia di Pescara, ha dichiarato: «Le reti di impresa costituiscono la strada per superare i limiti dimensionali delle imprese, consentendo, grazie alla condivisione, di investire in ricerca, sviluppo, innovazione e internazionalizzazione per compete-
re sui mercati globalizzati». A seguire i rappresentanti delle aziende “in Rete”, che ricoprono la carica di vice presidenti di Partner for Value hanno illustrato i progetti comuni, esplicati nel “Programma di Rete” che verranno sviluppati sotto il marchio ombrello Partner for Value, attraverso la costituzione di un Fondo Comune. Il valore aggiunto principale che i partner si prefiggono di offrire è quello di un unico interlocutore, operante sul mercato regionale, nazionale ed estero, che coordina professionalità ed expertise diverse offrendo una visione sistemica e integrata sia delle problematiche che delle soluzioni proposte. Hanno preso parte all’incontro anche Giuseppe Moretta di Ecofin Value e Max Bindi, per HRD Corporate
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seminari&convegni » a cura della redazione
“Il secondo rapporto sul mercato del lavoro in Italia”
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a R a nd s t ad It a l i a , in collaborazione con ADAPT “Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali” e il Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con il patrocinio di AIDP Abruzzo e Molise e di Confindustria Pescara ha presentato “Il Secondo Rapporto sul Mercato del Lavoro in Italia”. La ricerca, che analizza empiricamente lo stato e l’evoluzione dell’occupazione nazionale, ha voluto fornire un contributo costruttivo e scientificamente autorevole alla rappresentazione delle diverse dinamiche di questo mercato, favorendo il dibattito sui temi che più interessano le istituzioni nazionali e locali, le parti sociali, le imprese e gli stessi lavoratori. L’indagine, condotta tra gennaio e febbraio 2010 su 637 aziende, non poteva prescindere dall’esame delle conseguenze della crisi economica, approfondendo quali strumenti sono stati utilizzati dalle imprese per la gestione e salvaguardia
» foto concesse da AIDP
del capitale umano. «La crisi economica- ha affermato Marco Ceresa, ad Randstad Italia- ha evidentemente modificato gli assetti e l’organizzazione aziendale, nonché il mercato del lavoro italiano. Oggi le agenzie per il lavoro possono e devono essere sempre più dei “consulenti specializzati” delle aziende, capaci
A due anni dalla prima edizione, Randstad in collaborazione con Aidp Abruzzo e Molise, ha analizzato il nuovo scenario occupazionale italiano attraverso un’indagine su 637 aziende
proprio capitale umano». «Stiamo vivendo un periodo caratterizzato dalla diversificazione. – Ha dichiarato Raffaele Credidio, presidente AIDP Abruzzo e Molise – Diversificazione di prodotto, diversificazione di competenze, di servizi, di contratti di lavoro. Le aziende che sono uscite meglio dall’ultima crisi finanziaria hanno dimo-
Un momento della presentazione dell’indagine svoltasi a Confindustria Pescara
di fornire soluzioni efficaci ed efficienti alle nuove esigenze create da un mercato globale sempre più competitivo. Per agganciare la ripresa, sarà importante per le imprese fare scelte strategiche tra cui una forte flessibilità a livello organizzativo e l’investimento in programmi di formazione per il
strato di saper diversificare, di saper raccogliere nuove opportunità, di offrire nuovi servizi. Nel mondo dei professionisti HR, mai come ora, si è dovuto ricorrere alla capacità di adattamento e di proposizione di soluzioni alternative, diverse e diversificate»
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seminari&convegni
Il complesso dell’Ex Aurum a Pescara
» a cura della redazione
Habitat
i luoghi del futuro A Pescara c’è fermento per i preparativi della Biennale Habitat, un evento che si prefigge di creare riflessioni, dibattiti e progetti concreti sull’Abruzzo che dovrà venire
P
escara si sta preparando ad accogliere una iniziativa di grande prestigio. Dal 9 al 19 dicembre prossimi infatti, l’Associazione HabitatLAB Onlus promuoverà la Biennale Habitat 2010, un evento su scala nazionale che vedrà importanti incontri e dibattiti svolgersi in alcuni punti strategici della città dannunziana, a partire dall’Ex Aurum. La Biennale Habitat 2010 ha come idea di fondo l’importanza e la centralità dell’ambiente e del territorio soprattutto per un Paese come l’Italia, e per una Regione - Città come l’Abruzzo, “verde” per antonomasia e ricca di innumerevoli qualità. Dunque l’evento è articolato in svariati momenti di incontro, che prevedono mostre, rassegne, forum tematici e simposi, tutti arricchiti dalla
» foto di Vincenzo Sulpizio
presenza di alte personalità della cultura, della scienza, delle professioni, dell’imprenditoria e delle istituzioni, all’insegna del dialogo e dell’approfondimento, anche culturale, dedicato al territorio e al suo sviluppo sostenibile. Le tematiche affrontate dalla Biennale saranno rivolte allo sviluppo di progetti esemplari in particolare dedicati alle zone metropolitane della città adriatica, con un focus sulle aree di risulta della stazione di Pescara. La visione di Pescara città fulcro del medio Adriatico in relazione al contesto regionale, nazionale e internazionale, sarà un punto di partenza per un dibattito aperto che vedrà coinvolte tutte le realtà territoriali più importanti. Tra i testimonial dell’iniziativa ci sono numerosi personaggi di levatura internazionale,
artisti, intellettuali, scienziati, professionisti di rango – tra i quali Walter Mazzitti, Andrea Morricone, Alessandro Biondo, Alberto Mosca, Alice Art, e molti altri. Questo evento nasce anche con lo scopo di far emergere e mettere in relazione culturale ed economica le aziende e le personalità che si sono distinte nel panorama nazionale e locale per il costante impegno verso la qualità e l’innovazione, seguendo la convinzione che la ricerca, la tecnologia, l’innovazione e la sostenibilità debbano essere “gemelle” di uno sviluppo economico consapevole a tutti i livelli. La campagna di comunicazione, il portale web e i cataloghi racconteranno in progresso il diario interattivo e multimediale di questa Biennale
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americas • europe • africa • asia • australasia
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Changing the Way the World Does Business
“ 98% “ 3%
le imprese che trovano nuove opportunità di sviluppo grazie alle referenze
”
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le imprese che hanno una strategia per ottenere referenze
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eventi » a cura della redazione
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modelli di governance e le telecomunicazioni in casi di eventi sismici saranno i biglietti da visita con cui l’Abruzzo si presenterà alla Cina. Da questo presupposto è partito l’assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, presentando la partecipazione della Regione all’Expo internazionale di Shanghai 2010, intitolata “Better City Better life”. «La Cina - ha precisato l’assessore - è la seconda nazione sui mercati del mondo, con margini di crescita enormi per tutte quelle realtà che vogliono raccogliere la sfida sul piano dell’innovazione. Sicuramente - ha aggiunto - telecomunicazioni, energie rinnovabili e sostenibilità dei centri urbani, rappresentano anche per noi questioni nodali sulle quali abbiamo maturato una solida conoscenza». A Shanghai si svolgerà un incontro con i responsabili della Zte, azienda al terzo posto mondiale per le telecomunicazioni e collaboratore di Telecom Italia per il progetto C.A.S.E. di L’Aquila. L’Abruzzo migliore sarà raccontato in un filmato di forte impatto della durata di tre minuti. Dalla tradizione storico-ambientale all’innovazione, con una particolare attenzione al modello di collaborazione istituzionale sperimentato dal basso, per la gestione del terremoto e della fase di ricostruzione dell’Aquila. La “missione” abruzzese in Cina conterà sulla collaborazione delle imprese e del mondo dell’università. A tal proposito, tre aziende del pescarese propongono prodotti d’avanguardia: il connettore universale riciclabile di Telecom & Security (Manoppello); il sistema per il riciclo di gomma, ferro, alluminio e plastiche, di Omega Ecologica (Manoppello) e l’elica ad asse verticale per accrescere la capacità di produzione di energia dei generatori eolici, di Benito Cacciatore (Pescara). Fanno parte della rosa di 265 azinde selezionate dal progetto «Italia degli innovatori», promosso dal Ministero dell’Innovazione e P.A. e realizzato in collaborazione con il Commissariato Generale per l’Expo 2010. Tra le punte di diamante del made in Italy c’è ovviamente anche l’artigianato e l’enogastronomia, rappresentati per l’Abruzzo, tra altri prodotti, da ben tredici note etichette e dal merletto a tombolo aquilano. All’interno dello spazio espositivo della Frette, azienda leader nella biancheria di alta gamma, l’associazione “L’Aquila siamo noi “ ha fatto conoscere quest’antica arte ai visitatori di tutto il mondo, attraverso le abili mani due artigiane che munite di tombolo e telaio hanno portato in alto il nome di L’Aquila e dell’intero Abruzzo
A Shanghai l’Abruzzo che sorprende All’Expo internazionale di Shanghai 2010 l’Abruzzo si racconta in tre minuti. Dall’alta tecnologia alle antiche tradizioni
In questa pagina alcune immagini degli stand abruzzesi all’Expò di Shanghai
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» foto concesse dal Commissariato Generale di Governo per l’Esposizione Universale di Shanghai 2010
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prima parte
eventi » di Alfredo Nepa*
Processi di Globalizzazione Una rielaborazione degli studi di alcuni tra i più importanti sociologi, economisti e giuristi a livello mondiale, per analizzare i cambiamenti e le interferenze che il processo globale ha prodotto alle organizzazioni politiche, economiche e industriali
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l termine globalizzazione si è affermato entro la letteratura economica, politica e sociologica dell’Occidente alla fine del secolo scorso. Una delle più fortunate definizioni è quella fornita da Danilo Zolo il quale considera la globalizzazione “un processo sociale – fortemente influenzato dallo sviluppo tecnologico, dalla rapidità dei trasporti e dalla rivoluzione informatica – che ha dato vita a una vera e propria rete mondiale di connessioni spaziali e di interdipendenze funzionali che mette in contatto fra loro un crescente numero di attori sociali e di eventi economici, politici, culturali e comunicativi, un tempo disconnessi a causa delle distanze geografiche e delle barriere cognitive e sociali di vario tipo”. È un fenomeno irreversibile, stimolato dalla logica dello sviluppo tecnologico e delle forze dei mercati, e quindi sottratto alle decisioni delle istituzioni politiche.
Pur non negando le sue implicazioni politiche e culturali, la maggior parte degli studiosi sostiene che la globalizzazione è un fenomeno primariamente economico; un modello di sviluppo – caratterizzato dall’estensione delle relazioni produttive e commerciali – che si afferma dopo il fallimento del socialismo reale e del suo modello di economia pianificata. In questi ultimi anni, si è acceso un dibattito nel quale si fronteggiano due opinioni opposte ben sintetizzate da David Held & Anthony McGrew. Da una parte c’è il gruppo maggioritario dei propugnatori (globalisti) della globalizzazione, intesa come sviluppo coeso della rivoluzione industriale europea e della modernizzazione. Secondo questi autori negli ultimi tre secoli industrialismo e modernizzazione hanno dato buona prova di sé in Occidente, incoraggiando il benessere economico, la diffusione del li-
*Giovane imprenditore, laureando in Scienze Internazionali all’Università di Milano, dopo alcuni anni di formazione presso la CCIAA di Milano e la Sda Bocconi, ha iniziato a lavorare presso l’azienda di famiglia, Nepa Packaging Srl. Dal 2010 è membro del Consiglio Direttivo dei G.I di Confindustria Teramo.
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eventi
Il libro “Globalizzazione Una mappa dei problemi” di Danilo Zolo
beralismo e dell’economia di mercato, la riorganizzazione delle attività amministrative, la rivoluzione tecnologico-informatica, la formalizzazione giuridica, la proclamazione dei diritti dell’uomo. Alla base di questi processi – e del loro crescente successo oltre i confini dell’Occidente – è stata la superiorità economica, tecnologica e militare della civiltà occidentale rispetto ad altre civiltà del pianeta. In questa chiave la globalizzazione è un fenomeno irreversibile e benefico, poiché diffonde nel mondo intero le conquiste civili dell’Occidente. Esso contribuisce inoltre ad incrementare gli scambi economici, politici e culturali fra tutti gli uomini, con effetti di aumento del benessere generale. E lo sviluppo economico è la condizione fondamentale dello sviluppo umano in termini di speranza media di vita, di livelli di educazione primaria, di uno standard accettabile della qualità della vita, di godimento dei diritti fondamentali, in particolare delle libertà politiche. Dalla parte opposta si schiera la minoranza dei critici (scettici) i quali non negano gli aspetti positivi della globalizzazione, ma ne enfatizzano gli aspetti negativi. Essi denunciano “l’occidentalizzazione” degli stili di vita e dei modelli di consumo che deteriora il pluralismo delle culture e degli universi simbolici. La critica si indirizza contro le politiche economiche del cosid-
detto Washington consensus, specificatamente privatizzazione, deregolamentazione, apertura dei mercati, parità di bilancio, austerità, deflazione, tagli alla spesa pubblica, riduzione delle tasse su capitale e profitti. Ad esse si contrappongono politiche economiche di tipo keynesiano – con un intervento riequilibratore della politica rispetto alle disuguaglianze prodotte dal mercato, fino alla difesa di entità tipiche dello stato del benessere: dalla concezione di servizio pubblico (istruzione e sanità), all’assistenza dei gruppi socialmente più deboli. Le organizzazioni intergovernative economiche sono ritenute le maggiori artefici del capitalismo di libero mercato. Attraverso il Wto, gli Stati avrebbero rinunciato per buona parte alla facoltà di individuare standard di sanità e sicurezza che proteggano i cittadini accettando limitazioni alle proprie strategie. Nate per stimolare lo sviluppo economico dei paesi più poveri, e originariamente orientate verso politiche keynesiane di sostegno alla domanda e agli investimenti, Bm e Fmi sono accusate di avere, a partire dagli anni ottanta, vincolato i prestiti ad aggiustamenti strutturali basati su severi standard nelle politiche monetarie e fiscali, più margine d’azione per il settore privato, graduale rimozione delle procedure di protezione offerti ai mercati nazionali
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Riferimenti bibliografici: Danilo Zolo; Globalizzazione una mappa dei problemi. Maria Rosaria Ferrarese: Le istituzioni della globalizzazione. Donatella della Porta: I new global. David Held & Anthony McGrew, Globalismo e antiglobalismo. Saskia Sassen: una sociologia della globalizzazione. Allen J. Scott: Le regioni nell’economia mondiale.
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eventi » a cura della redazione
I volontari del ristorante “Luntane cchiù luntane” allestito nel Meeting di Rimini
I sapori abruzzesi conquistano il Meeting di Rimini Il ristorante “Luntane cchiù luntane”, gestito dall’istituto Domus Mariae di Pescara, è stato il più gradito dai visitatori della XXXI edizione del festival per l’amicizia dei popoli. Venduti 70 mila arrosticini e serviti 12 mila coperti
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Abruzzo della buona tavola, dell’artigianato e della sapienza, che trae origine dalla tradizione, ha saputo stupire i partecipanti al Meeting di Rimini che hanno avuto la fortuna di visitare il ristorante abruzzese “Luntane cchiù luntane”, dal 22 al 28 agosto. Tra i vari punti di ristoro della grande kermesse, il più gettonato è stato “Luntane cchiù luntane”, ristorante gestito da genitori e amici dell’istituto Domus Mariae di Pescara. In soli due giorni sono stati venduti ben 70 mila arrosticini e degustati più di 8 mila piatti, tra caserecci al sugo di castrato, pasta e fagioli, salumi, formaggi e latticini. Nel complesso, sono stati serviti ben 12 mila coperti. Hanno scel-
» foto di Piergiorgio Greco
to i sapori abruzzesi, il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e, ovviamente, i rappresentanti dell’ambito politico abruzzese a vari livelli: Gianni Chiodi, Alfredo Castiglione, Federica Chiavaroli, Lorenzo Sospiri, Guerino Testa, il senatore Paolo Tancredi, tra tanti altri. «Le ragioni di questo successo – spiega Paolo Datore, presidente della Fondazione Santa Caterina, che gestisce l’Istituto Domus Mariae di Pescara – sono sicuramente nella bontà dei prodotti proposti, a partire dagli arrosticini diventati ormai un golosità ricercatissima qui a Rimini, ma anche la ragione di questa iniziativa che realizziamo dal 2005: raccogliere fondi per
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eventi
Il ristorante preso d’assalto dai visitatori del Meeting di Rimini
sostenere le attività della scuola Domus Mariae. Incoraggiare e condividere le finalità di una grande opera educativa è vista con grande apprezzamento da quanti scelgono il ristorante abruzzese. E i centocinquanta volontari che lavorano ai fornelli, o tra i tavoli, è uno spettacolo che colpisce tutti. A loro il nostro grazie, così come a quanti ci sostengono, come la Regione Abruzzo e i nostri partner». “Luntane cchiù luntane” è un’iniziativa attraverso cui si esprime la condivisioni di valori e per questo conta con il sostegno istituzionale, con l’appoggio di partner (Pastificio F.lli De Cecco, Falcone Dolciaria, Cantina Collefrisio, Associazione culturale Zeropiù) e fornitori (Evangelista Liquori, Reginella d’Abruzzo, Cantina di Orsogna, PM Salumi, Azienda casearia F.lli De Remigis, La Bottega del Pane, Arrosticini Tornese, Apicoltura Tieri). Come già precisato, oltre alla buona tavola, per iniziativa dell’assessore
Il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi insieme all’assessore regionale allo Sviluppo economico Alfredo Castiglione
regionale all’Artigianato Alfredo Castiglione, è stata messa in mostra anche la maestria degli artigiani abruzzesi, promuovendo un settore importante per l’economia regionale. «Ormai ci siamo attestati su cifre – dice Datore – che dimostrano che abbiamo raggiunto il massimo: lunghe file alle casse, tavoli sempre pieni, cucine a pieno regime. Insomma, la cucina abruzzese piace, e piace ancora di più l’idea che, gustando ottimi arrosticini, si sostiene anche una grande opera educativa come le Domus Mariae. Il nostro grazie, come sempre, va a quanti ci hanno scelti, ma anche ai centocinquanta volontari (genitori e amici della storica scuola cattolica pescarese). Più del massimo non si può fare!». Conclude scherzando Paolo Datore. L’appuntamento è fissato nuovamente per il Meeting di Rimini 2011, che si svolgerà dal 21 al 27 agosto e avrà come titolo: “E l’esistenza diventa una immensa certezza”
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I numeri di “Luntane cchiù luntane” Location: spazio ristorazione Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini Organizzazione: Scuola Domus Mariae, Pescara Periodo: 22 –28 agosto 2010 Sostenitori: Regione Abruzzo Partner: Pastificio F.lli De Cecco, Falcone Dolciaria, Cantina Collefrisio, Associazione culturale Zeropiù Fornitori: Evangelista Liquori, Reginella d’Abruzzo, Cantina di Orsogna, PM Salumi, Azienda casearia F.lli De Remigis, La Bottega del Pane, Arrosticini Tornese, Apicoltura Tieri Superficie: 950 metri quadri Coperti: 500 Area vip: 60 coperti Allestimenti a cura di: arch. Nunzio Ciampoli
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eventi
Lo staff Barbuscia ed Edimac in posa per una foto di gruppo
» a cura della redazione
L’unione fa... Il lavoro! Presso la Cava “Dragaggio del Ponte” a Villanova, la Barbuscia SpA e la Edimac hanno organizzato due giornate speciali di prova veicoli cava cantiere e movimento terra. Più di 1000 visitatori hanno affollato i coloratissimi stand
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proprio il caso di dirlo, “L’unione fa il lavoro”! zato un evento che si rivelasse piacevole per tutti, anche per le Non potevano scegliere un claim più adatto le due grandi loro famiglie. Infatti abbiamo allestito un percorso dedicato ai guiaziende abruzzesi, la storica concessionaria Barbuscia datori più esperti, un’area destinata alle prove di carico e scarico SpA e la dinamica Edimac per la manifestazione che hane tante sorprese per i più piccoli». no organizzato lo scorso settembre. Due giornate speciali di prova Più di 1000 visitatori provenienti da Abruzzo, Molise, Marche e veicoli cava cantiere e movimento terra presso la cava “Dragaggio Puglia hanno potuto “testare” i numerosissimi veicoli da cantiere del ponte” a Villanova ospitati dall’imprenditore e padrone di casa Mrcedes-Benz su percorsi accidentati appositamente creati e gli Pagnini. La manifestazione nasce dallo spettacolo itinerante “Giescavatori JCB in un’area dedicata alle prove di carico e scarico ganti in cava” che organizza ogni anno allestita da Edimac. la Mercedes-Benz Trucks e che tocca le «La Jcb ha accettato con entusiasmo – Gli organizzatori dell’evento: in piedi l’architetto Pagnini, seduti da sinistra principali cave italiane fino a fare tappa ha dichiarato Gerardo Gigli, patron della Piero Barbuscia e Gerardo Gigli a Pescara. Un’area dedicata alle prove Edimac – di affiancarsi nell’evento della di carico e scarico e un percorso offMercedes mettendo a disposizione una road, è stato a disposizione dei guidatori gamma di pale ed escavatori di ultima più esperti che hanno potuto apprezzagenerazione e dando la possibilità di re la robustezza e le prestazioni della toccare con mano a tutti i visitatori, la gamma Cantiere Mercedes-Benz. Ma il ben nota affidabilità delle macchine Jcb. road-show si è rivelato anche un’occaLe imprese che lavorano con noi, sanno sione di svago e divertimento per tutte le che su Jcb possono contare sempre per famiglie presenti, con attività e iniziative professionalità e qualità». La Jcb e è il coinvolgenti per i bambini. primo costruttore europeo di macchine «Anche gli uomini più duri amano dida cantiere, e tra i primi tre al mondo vertirsi – ha dichiarato Luigi Barbuscia, con una gamma di oltre 300 macchine responsabile dei veicoli industriali del prodotte, possedendo sicuramente la liGruppo – Per questo abbiamo organiznea full liner più completa.
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» foto di Studio Prisma 5
Alcune immagini dell’evento organizzato dalle due aziende abruzzesi
«Sono convinto che una manifestazione di questa importanza – ha concluso Barbuscia- non sia mai stata organizzata in Abruzzo. La partnership con la Edimac è stata fondamentale per raggiungere questo risultato. La carta vincente è stata l’unione tra aziende che vivono da decenni il rapporto con il territorio e la clientela, lavorando con i migliori marchi in maniera seria e professionale. Insomma, l’unione fa la forza... anzi in questo caso possiamo dire il lavoro! Abbiamo portato in cava 15 veicoli di cui 4 mezzi d’opera 4 assi destinati alle prove off-road. I clienti che hanno provato il nuovo Actros da cantiere equipaggiato con il cambio automatizzato Powershift, la principale novità dell’evento, sono rimasti impressionati dalla comodità ed efficienza di funzionamento». «Siamo molto soddisfatti della riuscita della manifestazione – ha detto Gigli – che è stata un successo nonostante il momento di crisi che l’economia sta attraversando. Con Barbuscia con cui si è creata questa sinergia lavorativa, stiamo pensando di far diventare questo evento un appuntamento annuale. Un ringraziamento particolare ci tengo a rivolgerlo al padrone di casa e amico architetto Pagnini». Per tutti i visitatori, anche un ricco buffet allestito dal re della porchetta Nicola Genobile. Per gli ospiti più piccoli, è stato allestito anche uno spazio giochi davvero innovativo con due animatori e tanti gadgets
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eventi » a cura della redazione
Lo staff della Confartigianato guidato dal direttore Daniele Giangiulli
Nuova sede per
Confartigianato Chieti Taglio del nastro per i nuovi uffici di Francavilla al Mare. Ospite d’onore, l’assessore regionale Federica Carpineta. Per la direzione è una sede strategica
La nuova sede della confartigianato di Francavilla al Mare
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ffici ampi e funzionali pronti a supportare al meglio la categoria in un momento di oggettiva crisi. Taglio del nastro in grande stile per la nuova sede di Confartigianato Chieti a Francavilla al Mare, in via Zara n°31 (traversa di viale Nettuno), diretta da Tina Andreacola. A fare gli onori di casa Daniele Giangiulli, direttore provinciale Confartigianato Chieti, accompagnato dal vice presidente di Confartigianato Chieti Francesco Angelozzi. Tra gli ospiti l’assessore regionale alle Risorse umane e strumentali e Politiche di genere, Federica Carpineta; il presidente di Confartigianato Abruzzo Angelo Taffo e Claudio Ciaralli, direttore regionale di Artigiancassa, il quale ha annunciato l’apertura di un’Artigiancassa-point nei nuovi uffici. La sede appena inaugurata garantirà i servizi tradizionali di Confartigianato, dal patronato alla formazione professionale, passando per il Caaf (centro autorizzato assistenza fiscale) e concludere con i finanziamenti agevolati alle imprese, attraverso contributi pubblici, fino ad un massimo di 500 mila euro erogabili. Inoltre si punterà molto sui servizi innovativi alle imprese quali l’internazionalizzazione, la risoluzione dei problemi legati all’ambiente ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro fino ad arrivare alle forme di energie alternative. Particolare attenzione, infine, verrà riservata alla consulenza per lo start-up d’impresa con possibilità di accedere a finanziamenti a fondo perduto. Chiaro il messaggio lanciato dal direttore Giangiulli: «Quello che stiamo vivendo è un periodo difficile per fare rappresentanza considerando la crisi economica che attanaglia il territorio da diverso tempo. Per questo servono nuove strategie per rilanciare l’economia locale». Confartigianato vede nella costa teatina e nei suoi artigiani una possibilità concreta per risalire la china. «La sede di Francavilla è strategica – prosegue Giangiulli – sposiamo appieno il progetto della Provincia di Chieti che punta forte sul turismo e sulla promozione della nostra bellissima costa per rinvigorire l’economia del territorio. Noi faremo la nostra parte con un piano marketing che stileremo insieme agli artigiani»
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» foto di Vincenzo Fedecostante
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eventi » di Eleonora Lopes
Il successo dei sapori teramani Il Gruppo editoriale lombardo XMedialive ha organizzato a Tortoreto, presso lo chalet Sayonara, una degustazione a base di prodotti tipici della provincia di Teramo
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ella splendida cornice dello chalet Sayonara di Tortoreto, il Gruppo editoriale lombardo XMedialive, che appartiene alla KFG Group, ha organizzato una degustazione enogastronomica, a base di prodotti tipici del territorio teramano. L’evento dal nome “Vino è…” è stato promosso dalla dinamica Antonietta Mazzeo, sommelier editorialista del Gruppo, che cura le rubriche e gli articoli di enogastronomia di tutte le pubblicazioni della XMedialive. «“Vino è...” è stato il primo di una serie di eventi, –ha dichiarato Antonietta Mazzeo– legati all’attività editoriale della XMedialive e più precisamente della rubrica di enogastronomia “La Via del Gusto”, che sono stati pensati per fare conoscere e promuovere i prodotti di eccellenza che i piccoli produttori ottengono con profonda dedizione e un duro lavoro, ma sopratutto con grande amore per la loro attività». Le aziende che hanno partecipato alla degustazione sono: Azienda Agricola Biagi, Cantina Cordoni di Ancarano, Salumificio Costantini di Torano, Caseificio Cretoni, Azienda Agricola De Antoniis, Lidia e Amato Viticoltori e la Cantina Strappelli. La XMedialive, negli ultimi mesi ha investito molto sulla nostra regione, in particolare sul territorio teramano attraverso l’organizzazione di eventi promozionali con la partecipazione di produttori di tipicità del territorio e non solo. La collaborazione tra la società lombarda e le amministrazioni locali abruzzesi, nasce
proprio dal comune disegno di sviluppare l’offerta turistica, territoriale e culturale, verso il preciso obiettivo di valorizzazione del territorio, in termini soprattutto di capacità attrattiva. La XMedialive infatti ha prodotto due pubblicazioni turistiche per le vacanze nella provincia di Teramo: uno speciale estate e uno inverno, distribuiti nella case lombarde ed emiliane. Ma torniamo all’evento. Vino, formaggi e salumi sono stati i protagonisti di una serata, che tra i numerosi partecipanti, ha visto anche la presenza di diversi produttori, imprenditori, politici e personaggi di spicco del tessuto economico abruzzese tutti in visita di “piacere”. Particolarmente apprezzati durante la degustazioni i vini, Pecorino e Passerina. Presenti ovviamente anche i vertici del gruppo editoriale lombardo: Primo Visigalli, vice presidente KFG Group, Barbara Fiorillo, direzione generale XMedialive, Alessandro Tulli, direzione commerciale XMedialive e Martino Paterno, coordinatore Area Abruzzo KFG Group. Tra i promotori della serata anche Giammarco Giovannelli vice presidente Confcommercio Teramo e sostenitore delle iniziative della XMedialive. Una curiosità. Durante la serata è stato inaugurato il primo punto vendita in Abruzzo dei prodotti cosmetici Clamys Pharma. Clamys s.r.l. è una Beauty Farm di Charme di Torino, che fa parte del Gruppo KFG di cui è presidente Ferdinando Fiorillo. Il punto vendita si trova presso l’Hotel Aurea di Tortoreto
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Alcune immagini della serata di degustazione al Sayonara di Tortoreto. Tra gli ospiti, l’assessore Ezio Vannucci e il presidente della Confcommercio Abruzzo Giandomenico Di Sante
» foto concesse da XMedialive
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eventi » di Laura Sacchetti
Tornareccio, regina del miele e non solo… In pochi anni, il piccolo centro in provincia di Chieti, è diventato famoso in tutt’Italia per la produzione di miele. «Ma Tornareccio non è solo miele – afferma il sindaco Pallante – abbiamo un museo archeologico, un museo a cielo aperto di mosaici, la mozzarella, il Monte Pallano... ci definiamo il paese delle 4 M»
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ornareccio, “capitale abruzzese del miele”, produce ogni anno 250 tonnellate di miele, il 50% della produzione regionale e il 10% di quella nazionale. Un piccolo fenomeno sempre più conosciuto a livello nazionale ed internazionale, grazie anche ad importanti iniziative nel settore come la rassegna “Tornareccio Regina di Miele” che si svolge da otto anni nell’ultimo weekend di settembre. Un’iniziativa di successo, nata come Expo dei produttori locali e poi estesa a tutto il centro storico del paese, con stand spettacoli e dibattiti che sono arrivati a richiamare oltre 5000 visitatori nelle ultime edizioni. «Per una regione che non è tra le grandi produttrici di miele, come Piemonte Emilia-Romagna o Sicilia – spiega Iacovanelli presidente dell’Associazione regionale apicoltori professionali – è sempre più complicato portare avanti questa tradizione: a causa della drastica riduzione di fonti nettarifere, nel periodo della fioritura (dalla primavera a fine estate) è necessario spostarsi e seguire le api, dunque adottare stili di vita nomade. Non è un caso se oggi molti apicoltori, l‘85%, sono hobbisti, vivere solo di
» foto concesse dal Comune di Tornareccio
questo mestiere è assai difficile». Ecco, allora, la forza di rassegne come questa, un mezzo per conservare una tradizione ormai secolare che qui in paese coinvolge una trentina di aziende e oltre cinquanta addetti, ma anche per promuovere altre risorse del territorio, «Tornareccio non è solo miele – ricorda il sindaco Pallante – abbiamo un museo archeologico, un museo a cielo aperto di mosaici, la mozzarella, il Monte Pallano... ci definiamo il paese delle 4 M. Da pochi mesi abbiamo adottato la Denominazione Comunale (De.Co.), aderendo all’iniziativa lanciata a livello nazionale dal noto giornalista enogastronomico Paolo Massobrio, nostro ospite l’anno scorso. Non è un marchio bensì un atto politico con il quale si certifica il legame del miele con la comunità». Un’iniziativa che nasce dal desiderio di valorizzare il rapporto tra prodotto artigianale e territorio, considerandolo parte integrante dei suoi valori storici ambientali e culturali; lo stesso obiettivo che ispirò nel 2002 la nascita dell’associazione Le città del miele ad opera di dieci comuni (tra cui Tornareccio), dell’Osservatorio Nazionale del miele e dell’Unaapi, rete estesa, ma in fase di stallo. L’apicoltore come coltivatore diretto condivide i problemi dell’intero settore agricolo, a cui deve aggiungerne altri specifici, come la fragilità delle api di fronte ai tanti agenti esterni con cui vengono a contatto, dai fitofarmaci usati in agricoltura alla varroa, il temibile acaro importato dall’Africa. Nonostante le straordinarie proprietà nutrizionali, disintossicanti, antibatteriche, cicatrizzanti il miele in Italia è ancora poco apprezzato e consumato (400 gr. pro capite, inferiori alla media europea di 700 g., anche se negli ultimi anni si è registrata una lieve crescita). È necessario fare di più per promuovere una vera cultura del miele, a vantaggio non solo della nostra salute, ma dell’intero ecosistema
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Comune di Lanciano
Lancianofiera
e dei prodotti tip l a n o i z a n ici fiera e del
19-20-21
NOVEMBRE 2010
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eventi » di Laura Tinari
L’Aquila fa brillare l’“Oro Rosso”
Il Consorzio “Orgoglio Aquilano” e la società Novantanove S.p.A. insieme per portare nel mondo le eccellenze della produzione enogastronomica locale. Saranno 99, di cui solo 3 all’Aquila, i ristoranti della neonata catena “Oro Rosso”
Alcuni dei prodotti venduti sotto il marchio “Orgoglio Aquilano”
È
stato inaugurato all’Aquila “Oro Rosso”, il primo ristorante dell’omonima catena che prevede l’apertura di 99 attività di ristorazione in Italia e all’estero con il fine di promuovere i prodotti tipici del territorio abruzzese, che, seppur duramente provato dal sisma, non rinuncia alla propria tradizione culturale ed enogastronomica. A conferire originale particolarità a ciascun locale sarà la presenza al suo interno della riproduzione in pietra di uno dei mascheroni del monumento delle “Novantanove Cannelle”, realizzate dallo scultore aquilano Luca Giuliante, e a cui il progetto è ispirato. L’ambiziosa iniziativa fa capo al Consorzio “Orgoglio Aquilano” e alla società Novantanove S.p.A., ed è curata dalla presidente, Annamaria Bonanni, e dal responsabile della ristorazione, Paolo Pecilli, che all’indomani del 6 aprile 2009 si sono dedicati alla costituzione di un Consorzio di operatori locali che potesse offrire consulenza e sostenere lo start-up di nuove attività con l’aspirazione di partecipare attivamente alla ricostruzione del tessuto socio-economico della città. «L’obiettivo del progetto – ci dice Mara Marinangeli, responsabile del marketing – è condividere il know-how sul mondo della produzione tipica alimentare e artigianale, beneficiando del prezioso apporto di figure professionali legate alla ristorazione di eccellenza, alla rappresentanza commerciale, alla consulenza giuridica e contabile, alla progettazione e all’implementazione di programmi di sviluppo».
» foto concesse dal Consorzio “Orgoglio Aquilano”
Un esempio di catering
Quattro sono le direttrici verso cui si indirizza l’attività, interamente volta alla promozione del comprensorio aquilano: la commercializzazione di prodotti tipici, selezionati con il solo criterio dell’eccellenza qualitativa; la valorizzazione del tipico attraverso la ristorazione; la valorizzazione del territorio aquilano; la progettazione di attività integrate di promozione del territorio e formazione di risorse umane. «Quattro filoni distinti ma correlati, -continua Marinangeli- ispirati ai principi di sostegno alle produzioni locali di qualità, tutela ambientale e km zero». La scelta di aderire è stata inizialmente sottoscritta da nove operatori, più che raddoppiati dopo solo dieci mesi: oggi il Consorzio vanta, infatti, più di venti soci, oltre ad un considerevole numero di addetti, un notevole ampliamento delle categorie merceologiche rappresentate e un ottimo fatturato. Tutti fattori che gli hanno garantito di emergere come elemento importante del panorama imprenditoriale dell’intera regione, ma anche di ottenere il ruolo di azionista di maggioranza relativa della neonata società Novantanove S.p.A., una nuova realtà imprenditoriale sorta su iniziativa dello stesso Consorzio al fine di concorrere alla ricostruzione economica e sociale del territorio aquilano. Il prossimo Natale sarà un grande trampolino di lancio per il Consorzio e per le aziende che ne fanno parte, i cui prodotti saranno venduti sotto un unico marchio, quello di “Orgoglio Aquilano”
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eventi » a cura della redazione
P Ristorante Incanto, la via del bon vivre A soli pochi mesi dalla sua apertura il Ristorante Incanto di Città Sant’Angelo si è già distinto per la qualità della sua cucina e degli eventi proposti. Tra Jazz&Food, Biancomangiare e molti altri spunti, ecco come nasce un cult della ristorazione
» foto concesse dal Ristorante Incanto
arlare di un ristorante posto all’interno di un hotel a cinque stelle, fa pensare in modo naturale ad una cucina gourmet. Altrettanto naturalmente, nel parlare degli eventi organizzati dal Ristorante Incanto, vengono in mente elementi come ricercatezza, gusto ma anche divertimento e bon vivre. Situato all’interno dell’Hotel Villa Nacalua, il Ristorante Incanto è stato inaugurato lo scorso febbraio 2009 con un vernissage in grande stile, arricchito dalla presenza di numerose autorità e personalità del tessuto sociale abruzzese. Ma sin dal mese successivo si è distinto per l’originalità e la raffinatezza delle sue serate, che sono state un susseguirsi di iniziative culturali di alto profilo, tra cui spiccano l’attenzione data alla musica jazz e agli incontri sul mangiare sano. Musica elegante ha accompagnato le invenzioni dello chef Talji Ayub, sin dalla sua serata inaugurale. Nel corso della primavera, poi, con la collaborazione del web magazine Jazz Convention, è stato stilato il cartellone degli eventi Jazz&Food, un programma dedicato ai giovani musicisti emergenti sul nostro territorio. Con l’estate, l’hotel ha spostato all’esterno tavoli e musica. È nata così l’idea del Jazz&Food Summer Festival 2010, quattro concerti nell’ambiente rilassato e informale del bordo piscina, con musicisti del calibro di Marco Di Battista, Carmine Ianieri e Geoff Warren. Ultima interessante iniziativa del Ristorante Incanto è Biancomangiare, che nasce dalla collaborazione con il Progetto Diana del dottor Franco Berrino. Biancomangiare è una cena-incontro sul mangiare sano, condotta da Anna Villarini, biologa e specialista in Scienza dell’Alimentazione e ricercatrice presso la Cascina Rosa, dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e lo chef Giovanni Allegro, specializzato in cucina naturale ed insegnante presso la scuola di cucina dello stesso istituto. Ma tutto il 2010 è stato costellato di eventi di svariato genere, che hanno percorso l’amato connubio tra cucina e arte, intesa nel senso più ampio del termine, come nel caso di Son Sabores, incontro dei sapori e delle sonorità del Sud America. Jazz&Food e Biancomangiare torneranno sicuramente ad allietare le serate della prossima stagione del Ristorante Incanto per tutti gli appassionati di buona musica e della cucina elegante e ricercata
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eventi » di Jenny Viant Gómez
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urante la 13° edizione del “Japan Wine Challenge” – il concorso enologico internazionale più rilevante dell’estremo oriente, ed in modo particolare per l’area nipponica-asiatica – in cui hanno concorso più di 1500 vini provenienti da oltre 30 diverse nazioni, la commissione degustatrice (composta da autorevoli sommelier, wine-maker, opinion-leader e giornalisti enogastronomici internazionali) ha premiato con la medaglia d’oro il “Laus Vitae” Montepulciano d’Abruzzo Doc 2005. Il vino top di gamma della Citra, fa parte di una ristrettissima ed esclusiva cerchia di etichette premiate. Infatti, sono state assegnate solo altre sei medaglie d’oro, rispettivamente a: Amarone della Valpolicella Cantine Salvalai; Amarone della Valpolicella Cesari Bosan; Primitivo di Manduria Sessantanni Feudi di San Marzano; Morellino di Scansano Roccapesta Calestaia; Chianti Classico Riserva San Vincenti ed il Prosecco Zonin. Citra Vini è un consorzio di 9 cantine sociali della provincia di Chieti, che accoglie 5000 soci viticoltori, la vera anima dell’azienda, e produce 18 milioni di bottiglie. Questi sono solo alcuni dei numeri che hanno consentito alla Citra di raggiungere importanti risultati internazionali. Il “Wine Spectator” (rivista cult del settore enologico), l’ha inserita tra le migliori 20 cantine al mondo, sia per le caratteristiche organolettiche dei vini che per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. «Per il tutto il mondo vitivinicolo abruzzese – sottolinea il presidente del Consorzio Citra, Sebastiano Porello – è una grande soddisfazione veder premiato, tra i blasonati Amaroni della Valpolicella, Chianti Riserva, un Montepulciano emblema del nostro territorio. Ancor più perché il riconoscimento arriva da oltre confine, dal Giappone, da uno dei mercati emergenti. Oltre al prestigio in sé della medaglia d’oro, questo traguardo rappresenta una grande opportunità per far conoscere ad un ampio ed internazionale target di consumatori l’alta qualità dei prodotti abruzzesi; per noi della Citra è il segno tangibile che questa “vocazione” export va sempre confermata e incrementata, infatti ad oggi siamo la prima realtà, a livello di produzione vinicola regionale, con circa 18 milioni di bottiglie all’anno, distribuite in 45 nazioni, tra cui proprio il Giappone, la Cina, Singapore, Hong Kong e la Corea». Quest’ultimo premio si va ad aggiungere agli innumerevoli riconoscimenti che l’azienda ha raggiunto nel corso di questo primo semestre del 2010. Non meno di un mese fa la Citra ha ricevuto: due medaglie d’oro al “Concours Mondial de Bruxelles”, con il “Caroso” Montepulciano ed “Omen” Cerasuolo; tre medaglie al “Selections Mondiales des Vins”, oro con il “Caroso” e due argenti, con “Aer Cococciola” e i “Classici Pinot Grigio”. Grande merito va dato agli esperti enologi, Romeo Taraborelli, Pasquale Caldora e Lino Olivastri – che coniugando genialità e sagacia tecnica, perseguono costantemente sia elevati standard qualitativi sia la genuinità e la tipicità, che caratterizzano i vini dell’area chietina – e, ovviamente, anche ai 5000 soci viticoltori
Sebastiano Porello presidente del consorzio Citra
“Sol levante d’oro” per il “Laus Vitae”
di Citra
Premiato in Giappone il vino top di gamma della Citra Vini, una delle migliori 20 cantine al mondo
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Sono i particolari che fanno il tutto.
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eventi » di Jenny Viant Gómez
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giovani registi abruzzesi Cristiano e Alessandro Di Felice aggiungono un altro lavoro al loro ricco curriculum: il cortometraggio “Golf”. Il titolo nasconde un acronimo: guardare oltre la forma. Creatività e lungimiranza sono alla base di questa produzione, le quattro storie proposte dalla sceneggiatura sono state girate interamente in Abruzzo. Le location sono: il Miglianico Golf Club (Ch) e le strade di Miglianico durante la gara podistica Miglianico Tour; le Cantine Talamonti di Loreto Aprutino (Pe) e la discoteca Parco dei Cigni di San Giovanni Teatino (Ch). Per i Di Felice la nostra regione è un set naturale che merita di essere conosciuto e sarà proposto al Festival internazionale del cinema di Berlino nel febbraio 2011. Spiccano nomi eccellenti nella realizzazione di questo corto, il montaggio è stato affidato a Marco Spoletini (nel 2009 con il film Gomorra ha vinto Dalla fucina cinematografica targata il Ciak d’Oro e il David di Fratelli Di Felice nasce il cortometraggio Donatello) mentre la dire“Golf” L’Abruzzo diventa un set zione della fotografia è stata curata dal giovane da pubblicizzare anche grazie e rinomato Michele D’Atal sostegno di imprenditori locali tanasio. Il cast è composto, oltre agli stessi registi Alessandro e Cristiano Di Felice - che del film firmano anche la sceneggiatura, da Valentina Bonafoni, Rita De Bonis, Stefano Francioni, Azzurra Cipollone, Antonio Forte, Daniela Fuschi, Giulia Galassi e i piccoli Giammarco e Martina Vettraino. Per le riprese al Parco dei Cigni, ha partecipato Alex Anconitano. I fratelli Di Felice intervistati da Abruzzo Channel, durante una breve pausa tra una scena e l’altra nel Miglianico Golf Club, spiegano: «Come vedete stiamo lavorando intensamente. Tutto è molto impegnativo, ma anche molto gratificante, soprattutto per gli allievi della nostra scuola, la Ro’Film Lab. Gli allievi hanno avuto l’occasione unica di lavorare sul campo con professionisti del cinema italiano, partecipando in prima persona alle riprese, con ruoli di responsabilità». Inoltre sottolineano «l’impegno non è solo organizzativo, ma anche economico. Abbiamo investito e trovato imprenditori locali illuminati. Ma non basta. Ci auguriamo arrivino più risposte e più risorse»
Ro’ Film, l’altra faccia del cinema
Alcune immagini del set del cortometraggio ideato e diretto dai fratelli Di Felice
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» foto di Andrea Buccella
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eventi » di Laura Sacchetti
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ono stati in migliaia i visitatori che hanno raccolto l’S.O.S lanciato dal mondo della cultura e della politica per l’arte abruzzese. La XXIX edizione della Mostra europea del Turismo e delle Tradizioni culturali, dedicata interamente al patrimonio culturale abruzzese con il titolo “S.O.S. arte dall’Abruzzo”, si è chiusa con un grande successo di pubblico. Una media di 2500 turisti al giorno, dal 23 aprile al 5 settembre scorso, ha fatto un viaggio nel tempo delle sale di Castel Sant’Angelo, ricche di storia e aperte sullo splendido panorama della capitale, ammirando dipinti, suppellettili, manufatti, reperti e arredi provenienti dalla nostra regione e testimoni della sua storia millenaria. Una mostra per non dimenticare (come recita il sottotitolo) la tragedia del terremoto, ancora così vicina nel tempo e nella memoria. Ma anche e soprattutto una mostra per ripartire, un evento concentrato sul futuro dell’Abruzzo cui è stata offerta una particolare visibilità. «L’intento – afferma Giuseppe Lepore, presidente del Centro Europeo del Turismo, ente organizzatore della mostra in collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali - è stato quello di prendere quasi per mano i visitatori di Castel Sant’Angelo e portarli in Abruzzo». Alla scoperta di un patrimonio storico artistico non ancora adeguatamente valorizzato e conosciuto; nonostante l’Abruzzo abbia una vocazione naturale al turismo culturale oltre che naturalistico, ha sottolineato Rossella Vodret soprintendente PSAE nel suo intervento, figura fra le regioni italiane meno turistiche. È giusto aspettarsi una ripresa significativa delle attività economiche, a partire proprio da un settore che ha risentito in modo particolare della crisi dello scorso anno. Al di là dell’improvvisa notorietà mediatica di cui la regione ha goduto, le presenze turistiche sono calate dalle centomila del 2008 alle trentamila dell’anno scorso. Ecco allora perché l’esposizione è stata organizzata in modo da offrire uno sguardo su tutto il patrimonio storico-artistico abruzzese, ospitando beni provenienti da ogni parte della regione e avviando un racconto espositivo da quella fase della storia, il I millennio a.C., in cui si vanno delineando i confini dell’attuale Abruzzo e inizia un fenomeno culturale identitario, di cui vengono messi in evidenza alcuni aspetti (gli arredi funerari, gli aspetti cultuali, elementi di adorno ecc.). Nella sezione storico-artistica, che segue quella archeologica, più ricca di testimonianze, hanno invece trovato spazio la maggior parte delle opere recuperate dal sisma ed affidate temporaneamente ai caveau delle Forze dell’Ordine; le quali per l’occasione hanno messo a disposizione anche una serie di beni recuperati dal traffico clandestino di opere d’arte. Certamente si è trattato di semplici “spunti”, frutto di una selezione (dettata da ragioni di spazio ma anche dalle particolari condizioni climatiche) che tuttavia ha inteso restituire la varietà e ricchezza dell’Abruzzo, evitando che rimanga cristallizzato nelle immagini di distruzione o imprigionato nelle polemiche del post terremoto
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La Stele di Penna Sant’Andrea
L’arte abruzzese lancia l’S.O.S Si è appena conclusa con un grande successo di pubblico la XXIX edizione della Mostra europea del Turismo e delle Tradizioni culturali, dedicata interamente al nostro patrimonio culturale
Il catalogo della mostra
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RAV4, MIGLIORARSI IS POSSIBLE! LINEE PIÙ ELEGANTI, PRESTAZIONI ELEVATE, CONSUMI SORPRENDENTI: LA RIVOLUZIONE TOYOTA SI COMPIE ALL’INSEGNA DELLA TECNOLOGIA, DELLO SPAZIO E DELLA SICUREZZA A BORDO
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oyota Rav4: il tentativo riuscito di migliorarsi. Un fuoriclasse che con l’arrivo della versione Crossover ha scoperto una seconda anima, cittadina e sofisticata. Un vero e proprio classico del mondo delle automobili che oggi si rinnova sia nella linea che negli eleganti interni, arricchito con nuovi esclusivi equipaggiamenti e colori, alimentato dagli entusiasmanti motori di ultima generazione Toyota Optimal Drive che offrono prestazioni elevate e al tempo stesso consumi ridotti ed emissioni minime. Ridurre al minimo i consumi e le emissioni di CO2, potenziando al tempo stesso le prestazioni dei motori: questa è la rivoluzione Toyota. Tra le motorizzazioni, il 2.2 D-CAT da 177 CV rappresenta lo stato dell’arte per quanto riguarda i diesel. Le sue caratteristiche uniche, abbinate alla tecnologia Toyota Optimal Drive, lo rendono un campione che non teme paragoni sotto ogni punto di vista. I 177 CV sprigionati dal motore permettono di raggiungere una velocità massima di 200 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 9,3 secondi. Tutto questo si accompagna, tuttavia, a una parsimonia nei consumi sorprendente (14,9 km/l nel ciclo combinato)
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e un livello di emissioni tale da rendere il motore conforme alla normativa Euro 5. Tutte caratteristiche vincenti che gli hanno permesso di confermarsi come uno dei diesel più potenti e puliti della categoria. Toyota è da sempre all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie che massimizzino la sicurezza ed esaltino al tempo stesso il piacere di guida. Il nuovo Rav4 è l’unico della sua categoria equipaggiato con un sistema che gestisce in maniera integrata 3 dispositivi di controllo dinamico del veicolo: l’esclusivo ADIM (Active Drive Integrated Manage-
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ment). Grazie ad esso la trazione integrale a gestione elettronica, il controllo della stabilità e il servosterzo elettrico lavorano in sinergia, ottimizzando le prestazioni in termini di stabilità, tenuta di strada e frenata del veicolo, per una guida entusiasmante sempre sotto controllo. Per Toyota la protezione di tutti gli occupanti del veicolo è il principio irrinunciabile alla base di ogni progetto. Nuovo Rav4 conferma questa filosofia attraverso l’adozione a bordo di ben 7 airbag che garantiscono la sicurezza di guidatore e passeggeri in caso di collisione. Rav4 non è soltanto un campione di prestazioni e tecnologia. È anche un fuoriclasse di eleganza e stile. Che si scelga la versione tradizionale, caratterizzata dalla presenza della ruota di scorta sul portellone e delle barre longitudinali sul tetto, o la versione Crossover, con il suo look più cittadino, le morbide linee della carrozzeria conquistano al primo sguardo, dando un’immediata sensazione di raffinata sportività. Una sensazione resa ancora più evidente dalle ultime modifiche estetiche apportate alla linea. Il frontale è stato completamente riprogettato e rappresenta il punto d’incontro ideale tra lo stile moderno, sottolineato dal design dinamico e raffinato, e il carattere solido che ne ha sempre contraddistinto la storia. Toyota Rav4 è stato progettato con l’intento di offrire ad ogni occupante l’opportunità di creare e modellare lo spazio interno a proprio piacimento. Sedili posteriori ribaltabili (fino ad un massimo di 1.532 litri di volume) e i numerosi vani portaoggetti all’interno lo testimoniano. Vieni a provarlo presso la concessionaria Pavoni Auto di Pescara•
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hanno collaborato
Roberto Brandimarte
Abruzzo che produce | pag. 19
ricerca&innovazione | pag. 63
Classe 1965, Roberto Brandimarte è nato a Torano Nuovo (TE). Diplomato in ragioneria, inizia la sua professione in uno Studio di Consulenza per poi lavorare come responsabile di produzione in una Pelletteria. Nel 2002 intraprende la strada di operatore turistico in qualità di responsabile del Hotel Meripol di Alba Adriatica al fianco di sua moglie Judith. Dal febbraio 2010 è diventato presidente dell’Associazione Albergatori ed Operatori Turistici di Alba Adriatica, “Albatour”. L’associazione nata nel 1995, ha l’obiettivo di dare voce agli operatori turistici di Alba Adriatica e dei paesi vicini.
È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio conseguita presso la LUISS Guido Carli di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso il Dipartimento di Studi aziendali dell’università di Bologna. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali ed internazionali e con case editrici nazionali ed internazionali.
Giuseppe Mauro
nonsoloeconomia | pag. 21 È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di ChietiPescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti.
Massimiliano Palubaro
mercati | pag. 59
Nasce a Pescara, sposato e due figlie. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio presso la facoltà di Economia dell’Università “G. d’Annunzio” di Pescara, svolge l’attività di promotore finanziario, dedicando, tuttavia, la maggior parte del suo tempo allo studio e all’analisi di strumenti derivati per la copertura dei rischi finanziari. Nel 2003 lascia il mondo della promozione, per dar vita, assieme a Roberto Diodati, ad uno dei primi Studi italiani di Consulenza Finanziaria Indipendente. Nel 2007 fonda, con Roberto Diodati e Giulio Caso, la CFI & Partnerns s.r.l. all’interno della quale si occupa di financial risk management.
Alfredo De Vincentis
mercati | pag. 61
Nato nel 1970, è laureato in economia. Dopo anni di esperienza nel sistema bancario come promotore finanziario lavora come analista tecnico e trader dal 2005.
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Luciano Fratocchi
Luigi Carunchio
fisco | pag. 67
Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.
Pietro Pastorelli
energia | pag. 71
Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.
Simone D’Alessandro
creatività&innovazione | pag. 75 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazio-
nale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.
Antonio Teti
ict | pag. 78
È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.
Filippo Paolini
norme&leggi | pag. 83 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Massimiliano Pian gestione d’impresa | pag. 87 È laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano nel 1989, ha lavorato per 20 anni in Accenture, società leader nei servizi di consulenza manageriale, tecnologica e organizzativa, ricoprendo il ruolo di Client Partner per importanti società multinazionali, nonchè di Responsabile della consulenza strategica in ambito “finance” per il settore dell’energia. Dottore Commercialista e Revisore Contabile dal 1992, è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Pescara. Dalla metà del 2009 opera come libero professionista, collabora con lo studio N&CA- Nicolini Commercialisti Associati, con particolare attenzione alla consulenza gestionale e strategica per le medie imprese.
Piero Carducci
la terra di Piero | pag. 93 Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.
A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO
Loreto Aprutino (Foto di Emilio Maggi)
» a cura di Denia Di Giacomo
143TRAPARENTESI News in pillole 149USCITA DI SICUREZZA Marsa Matruh, il rifugio di Cleopatra 153L’ALBERGO DEL MESE Castello Chiola 157PAPRIKA La Bandiera 159SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO Na tazzulella ’e café 161TRAIN DE VIE Ricerca e selezione del personale: l’importanza di essere se stessi 162ARTE&CO. Impresa e cultura, dalla sponsorizzazione alla progettualità 169ARTE&CO. Caterina Caldora 175TEMPO RUBATO Leadership Riflessive 177MUSICAMANIA Iron Maiden/Hurts
151ITINERARI D’ABRUZZO
179VEZZI MODERNI Nella shopper questo mese
Loreto Aprutino 147PREZIOSANDO A lezione dei preziosi
155ALKIMIE Le rimpizze, sentori del passato
165ARTE&CO. XXXVII Premio Sulmona
173ARTE&CO. Ottobre piovono libri 2010: i luoghi della lettura
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DISPONIAMO DI UN’AMPIA SCELTA DI CLICK.
DISPONIAMO DI UN’AMPIA SCELTA DI CLICK.
traparentesi ARTE
A CHIETI L’ARTE DIVENTA PERCORSO
storico Dal 18 settembre fino al 31 ottobre prepariamoci a gustare l’arte. Il centro erà gli coinvolg che o percors ivo suggest un da o arricchit infatti di Chieti sarà Piazza romani, Templi i spazi espositivi della Camera di Commercio Expo Room, Marco maestro del lavori i ranno G. B. Vico e il Corso Marrucino, che accoglie odall’Ass zata organiz è colore”, cambia notte “La Lodola. L’iniziativa, dal nome nti importa di io patrocin il e o sosteng il con Chieti, di Trifoglio ciazione culturale sponsor e numerose istituzioni.
PERSONE
L’ILLUSTRE CITTADINO DI VILLA SANT A MARIA
La cittadina di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti ha insignito il grande economista Dom inick Salvatore della cittadinanza onoraria. Il solenne ricon oscimento all’illustre studioso e docente nato nella Patria dei Cuochi è avvenuto lo scorso agosto, con una grande festa alla quale hanno partecipato in numerosi. Dominick Salvatore è uno dei più grandi e affermati economisti a livello internazionale, autore di numerosi manuali di scienza economica tradotti in varie lingue. E’ stato docente all’Università Fordham di New York, cattedra che tuttora condivide con quelle degli atenei di Sha nghai e Changsha, in Cina, e Pretoria, in Sudafrica, oltre ad essere stato consulente per enti come le Nazioni Unite, il Fondo Monetario Internaz ionale e la Banca Mondiale.
L’ARTE” N O una collezioC E T R ’A L oret ti, autore di M O o M an ci IA Lu , V basilica L lano “SA facciata della stro orafo aqui mpeggia nella zione del mae ni sia in
ARTE & SOLIDA
RIETÀ
È l’inten sone che ca ndita dei roso ffiguranti il ro avato della ve ric il cora tra i e ch e ne di monili, ra ed lla Città, non an et to prev de og pr sa Il ie o. o Ch gi a ag im i di euro. Pezz di Collem ro della pr oprio al restau o circa 10 milion pr on rr to 22 0, lu co di vo oc le de ro parte centra i recupe con un gioiello ot tati e per il cu in oro 18 carati istabili sul sito ne monumenti ad qu so ac ro e il ti è e ot collezion plari prod em es i gl cumento che 9 forte di questa do 99 2.500 euro. rà donato il di sa lo re el lo oi va l gi l de carati e l’acquisto de Collemaggio. et tioro.net). Al lla basilica di de ro dell’orafo (mor au st re uto dato al at testa il contrib
SAGRE
L’AUTUNNO A OPI E anche in questo autunno 2010 la deliziosa Opi, in provincia dell’Aquila, sarà allietata da “Sapori d’Autunno” la sagra che propone piatti tipici della tradizione opiana. La bella iniziativa, giunta alla sua la VI Edizione si svolgerà il 30 Ottobre e tra balli, canti e musica popolare si potranno gustare castagne, minestra opiana, salsiccia, scamorza e buon vino.
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traparentesi SOLIDARIETÀ
ALL’AQUILA IL VOLONTARIATO TROVA
CASA
CSVnet, il Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato, al fian co del CSV dell’Aquila e del Coordiname nto Regionale dei CSV dell’Abruzzo, con la collaborazione del mondo del no-profit, stanno portando avan ti la costruzione di una Casa del Volo ntariato, in un’area nella zona Ove st della città dell’Aquila. Il progetto nasce in seguito allo stanziamento da parte della “Commissione progetta zione sociale straordinaria Emergen za Abruzzo”, di 2.3 milioni di euro dest inati alle associazioni di volontariato abruzzesi per la realizzazione di prog etti di infrastrutturazione sociale a favore delle popolazioni colpite dal sisma. La costruzione, di 1600 met ri quadrati, ospiterà non solo la sede del CSV L’Aquila, ma anche tutte le organizzazioni di Volontariato loca li che nel terremoto hanno perso propria sede. Chi vuole dare il prop la rio contributo può donare sul cont o corrente bancario dedicato: IT 27 05018 12100, intestato a Banca Pop N olare Etica.
RUZZO ’anno ospita X FACTOR SI TINGE D’AtoBtalent show in onda ogni martedì sera su Rai2, quest ha solo 17 anni
PERSONE
X Factor, il no angue. Sì, perché piccolo abruzzese puros un ti ren cor con i nte questo possiede suo i tra ssimi giorni e nonosta chi po da ti e piu com lli, ma anche per una grand Ruggero Pasquare l punto di vista canoro, da o i sol n suo no i re, con de elo ven ng una grinta da a Cit tà Sant’A d’origine, Ruggero vive ese sua car alla Pes e a. iem nic ins sce e za tar presen oltarlo can mese fa era possibile asc X Factor genitori e fino a qualche egue il sogno di vincere ins ero gg Ru Ora . elo ng t’A San ionchi, tà Ma Cit aestra” Mara band i “65013” di anche grazie alla sua “m a, cel far r pe tà bili ssi po e ha ottime t Rossana Casale. sostenuta dalla vocalis
CONVEGNI
LA GEOGRAFIA SI RISCOPRE IN ABRUZZO Dal 16 al 21 ottobre a Giulianova si svolgerà il 53° Convegno Nazionale dell’AIIG, l’associazione Italiana Insegnanti di Geografia. Il convegno, che per la prima volta dopo molti anni si svolge in Abruzzo, rappresenta una vetrina senza precedenti per la nostra regione, che in quei giorni verrà visitata dai i più preparati e illustri rappresentanti del mondo della geografia, oltre che da numerosi appassionati. Escursioni, visite guidate, approfondimenti e dibattiti, si svolgeranno nei più svariati angoli d’Abruzzo, all’insegna dell’amore per lo studio e la scoperta.
LETTURA
UN PESCARESE ENTRA NEL CYBERP UNK
Vincenzo Bosica, giovane scrit tore pescarese è l’autore di “Irregola re”, un romanzo cyberpunk che farà parl are di sé. Irregolare è ambientato in un mondo futuro dove il collasso demografico è scongiurato tramite un rigido cont rollo delle nascite e dove la vita media ha supe rato il secolo grazie agli impianti cibe rnetici. Il romanzo corre sul filo di un’indag ine per omicidio, con personaggi complessi e imperfetti e con un detective, Shaun Morrison che nel corso delle indagini si trova davanti a qualcuno che va oltre la legge: un irregolare. Nonostante il genere, particolare e forse di nicchia, Irregolar e si legge tutto d’un fiato con un intre ccio degno dei migliori gialli. Edizioni SOLFANELLI, 2010 - Pag. 272 - € 16,00 http://irregolare-sf.blogspot.com/
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TECNOLOGIA
ORA L’IPHONE CI CUOCE ANCHE LA
PASTA!
Una società di comunicazione abru zzese, la Modiv di Città Sant’Angelo (PE), ha inventato Pasta Clock, la prima app licazione, da oggi disponibile su iTun es Store, ad avere i tempi di cottura di oltre duemila formati di pasta, prodotti da differenti aziende reperibili sul mercato . Da oggi per cuocere il nostro piat to di pasta è sufficiente selezionare la pas ta che si vuole cucinare, scegliere se attenersi ai tempi suggeriti o personalizzare la cottura, e far partire il timer. Nell a versione 2010 dell’applicazione sono presenti quattro grandi pastifici abruzzesi: De Cecco, Del Verde, Cocco e Verrigni, che così saranno a disposizione sui 50.000.0 00 di dispositivi venduti solo nel 2010 con iPhone OS (iPhone, iPod, iPad) e per quei pastifici che non fossero stati anco ra inseriti, è possibile farlo, a titolo gratuito, entro il 31 gennaio 2011.
ENOGASTRONOMIA
L’EXPO DI SHANGHAI DEGUSTA L’ABRUZZO
Ancora una volta l’Abruzzo partecipa a una delle più importanti fiere al mondo, l’Expo di Shanghai 2010. Cinquantamila visitatori al giorno sono passati per lo stand della Regione Abruzzo, ma solo pochi VIP hanno potuto deliziare il proprio palato con i piatti dello chef Luca Mastromattei, durante la serata di gala svoltasi lo scorso 18 settembre al primo piano dell’ “Italian Pavilion”. Il menu naturalmente puntava a esibire tutte le eccellenze della nostra tradizione, con quel pizzico di creatività che rende famoso Mastromattei.
ENOLOGIA
È ABRUZZESE LA MIGLIORE CANTINA
D’EUROPA
Cantina Tollo è stata elet ta com e miglior cantina cooperativa d’Europa. Il riconoscimento arriv a dalla casa editrice tedesca Meininger, la più importante di tutta la Germania per l’editoria specializzata, che nell’ultimo num ero di Weinwir tshaft ha pubblica la classifica. Un risultato stra ordinario perché Cantina Tollo ha fatto vincere l’Italia davanti alla Francia e alla Germania. Il criterio di valutazione è stato la degustazione dei vini. Per ogni Paese sono stati degustati 175 vini e, cosa più importante, per tutte le fasce di prezzo. Cantina Tollo si è classificata al prim o posto con un punteggio medio record di 88.
CULTURA
NO er2010, L’ ANNO RODARIA ato a Gianni Rodari del quale ricorrono il novantesimo198an0).nivMa
aprile Il 2010 è l’anno dedic nnale della morte (14 ottobre 1920) e il trente re italiano del itto scr e nd gra al e sario della nascita (23 on ario dell’assegnazi ers niv l’an che piccoli, il Prean più e ai cad quest ’anno letteratura dedicata di le na zio rna inte nto me che fu assegnato a più prestigioso riconosci fanzia H. C. Andersen, l’in r pe a tur era lett la r Bologna. Per cui occhio mio Internazionale pe del libro per ragazzi di le na zio rna inte ra numerose Fie Rodari nel 1970 alla comuni, ce ne saranno librerie, centri culturali e ie var lle ne ni i”. zio libr sta alle manife zionale “Piovono se dedicato all’evento na soprat tut to in ottobre, me
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pre iosando » di Marzio Forcella
ome presentazione di questa mia rubrica specifica riguardante il più antico, magico ed affascinante mondo del prezioso, è necessaria una introduzione per delineare gli elementi fondamentali dall’inizio dei tempi, la preistoria, culla più autentica dell’ornamento personale, talismano o amuleto, gioiello o preziosità che sia realizzato, dunque, in materiali unicamente preziosi. Per meglio seguire e soprattutto incuriosire, in questa prima uscita svelerò unicamente l’indice generale in ordine alfabetico a partire, però, dai cosiddetti minerali - metalli nobili: ORO, ARGENTO e PLATINO. Il percorso sarà trattato in termini più semplici possibile analizzando tutto ciò di più famoso che da sempre citiamo parlando di gioielli, sfatando e chiarendo bene tantissimi concetti totalmente errati nel lessico del prezioso che, ahimè, è oggettivamente ignorato da circa l’85% della popolazione di cui il 78% compratrice
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SCHEMA – INDICE GENERALE 1) INTRODUZIONE SUI MINERALI – ORO – ARGENTO PLATINO 2) ACQUAMARINA – AGATA – AMETISTA 3) ALESSANDRITE – ALMANDINO – AMAZZONITE AVORIO - AMBRA 4) CALCEDONIO – CRISTALLO DI ROCCA CITRINO – CORNIOLA 5) CORALLO 6) DIAMANTE 7) DIASPRO – ELIODORO – GIADA GRANATO 8) LABRADORITE – LAPISLAZZULI MADREPERLA – KUNZITE MALACHITE – MORGANITE 9) OCCHIO DI GATTO, di TIGRE ONICE – OPALE – PERIDOTO PIETRA DI LUNA – QUARZO 10) PERLA 11) RUBINO 12) SMERALDO 13) TANZANITE - TOPAZIO – TORMALINA – TURCHESE 14) ZAFFIRO
A lezione di preziosi Tutto il lessico del mondo dei gioielli dalla A alla Z
In aggiunta ad ogni uscita, sempre in ordine alfabetico, potrò inoltre spiegare i termini più usuali dell’artigianato orafo: » adamantino, ali di farfalla asterismo; » baguette, brillante, brillantezza, briolette; » cabochon, calibrato, cammeo, carato, cesellatura, corona; » doppiette, durezza; » fusione a cera persa, gatteggiamento, glittica, grano, granulazione, grezzo, griffes; » incastonatura, incisione, inclusione, intaglio, iridescenza; » karato, lacca, lega, levigatura; » marquise (navette), mise à jour, opalescenza, organico, oriente; » pavè, punzoni, purezza, rabescatura, rifrangenza, rifrazione, rutilo; » saldatura, smalto, solitario; » taglio, vermeil, zirconi.
info_ Marzio Forcella Designer di gioielli e oggettistica, Esperto in storia dei preziosi e mineralogia www.amalteapreziosi.com - mf@amalteapreziosi.com
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uscita di sicure
a
» a cura della redazione
Marsa Matruh, il rifugio di Cleopatra
arsa Matruh è la nuova frontiera del turismo balneare in Egitto. È situata sulla costa mediterranea, quasi al confine con la Libia, precisamente 240 chilometri a ovest di Alessandria, 500 chilometri a nord-est del Cairo, e non lontano da un’altra nuova perla d e l Mediterraneo egiziano, El Alamein. Marsa Matruh è un porto marittimo di antichissime origini, già attivo a partire dal periodo tolemaico. Gli egiziani da sempre la apprezzano come località turistica, ma negli ultimi anni è stata scoperta anche dal turismo internazionale, tour operator italiani in testa. Con le sue spiagge di sabbia bianchissima, il mare turchese, caldo e pulito, si propone come concorrente delle località turistiche sul Mar Rosso.
Pur non esistendo una barriera corallina, ci sono spiagge mozzafiato e acque che non hanno nulla da invidiare ai Caraibi. Da Marsa Matruh si può anche viaggiare per 300 chilometri attraverso dune, spianate e oasi, andando alla scoperta di posti incantevoli. Dalla incommensurabile Alessandria d’Egitto, con una delle biblioteche più famose del mondo, ad El Alamein, teatro di una delle più feroci battaglie della Seconda Guerra Mondiale, dall’Oasi di Siwa, perla d’Egitto, quasi al confine con la Libia, a Wadi El Patron, una delle regioni più sacre della cristianità che nel Medioevo ospitava 50 monasteri. La rigogliosa oasi di Siwa costituisce l’ultimo baluardo del popolo berbero e delle sue tradizioni. L’escursione immancabile è rappresentata dalla baia chiamata i Bagni di Cleopatra. La leggenda narra che la mitica regina era solita bagnarsi in queste acque
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un motivo in più_ Clima ancora gradevole Questa vacanza è consigliata a chi vuole “staccare la spina”. Si tratta di una meta davvero rilassante e vicina, raggiungibile in due ore e mezza di volo dall’Italia. La stagione turistica si apre a maggio e si conclude verso la fine di ottobre, con un clima favorevole che spinge molti turisti, verso ottobre, ad abbinare al soggiorno mare l’escursione al Cairo per vedere le piramidi. La cittadina essendo in piena espansione propone strutture nuovissime e di ottimo livello.
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itinerari d’Abru
o
» di Alessandra Vallera
ungo la valle del Tavo, a quasi trecento metri sul livello del mare, sorge Loreto Aprutino, un paese medioevale le cui abitazioni e i suggestivi scorci riportano alla mente immagini caratteristiche di un presepe. Questo abitato, che fonda la sua economia sulla produzione dell’olio di oliva, era già conosciuto ai tempi dei romani con il nome di Lauretum, un “bosco di allori” sicuramente per il numero di queste piante che a quel tempo ne abbellivano il circondario. Da quando le antiche popolazioni vestine popolavano il colle Fiorano, che sorge di fronte all’attuale centro abitato, la sua storia sembra essere legata ai conti di Penne o agli abati di Montecassino, fino a quando, dopo il XIV secolo si successero diverse casate. D’Aquino, D’Avalos, Caracciolo, Margherita d’Asburgo, Farnesi, Alessandro de’ Medici e perfino i francesi di Napoleone, mandati via da una borghesia che si dedicò principalmente alla coltivazione delle olive. Ancora oggi giungendo a Loreto Aprutino sembra che il variegato profumo dell’olio dia il benvenuto in un borgo ricco di tanta storia. Molto è possibile visitare dai suggestivi scorci architettonici, ai vari musei, senza assolutamente tralasciare le antiche chiese. La chiesa principale è San Paolo Apostolo, la cui caratteristica è racchiusa nella pavimentazione, tutta ricoperta da ceramiche di Castelli; la più datata è Santa Maria De Recepito, nelle cui vicinanze sorge l’antica Porta del Mercato Vecchio. Custode silenziosa di altre chiese, Loreto Aprutino offre a chi giunge la possibilità di visitare anche la chiesa di San Francesco d’Assisi, dove è possibile osservare un antico organo del 1745, la chiesa della Madonna delle Grazie, il cui territorio circostante ancora oggi continua a portare alla luce preziosi reperti archeologici e la chiesa della Madonna del Monte Carmelo. Poco fuori dal centro storico sorge l’antichissima chiesa di S. Maria in Piano, magnificamente decorata da affreschi che le sono valsi il titolo di “Monumento Nazionale”, assolutamente da visitare. Protetto dall’antica dimora del castello Amoretti sorge il Museo dell’olio, dove oggi vengono esposti gli antichi macchinari utilizzati nella sua lavorazione, un’arte che viene fedelmente riproposta nelle diverse fasi all’interno dello stesso edificio. Un secondo museo che
» foto di Emilio Maggi
Il Museo dell’olio
Loreto Aprutino Uno dei borghi più caratteristici della nostra regione, ricco di tesori architettonici e di suggestivi scorci paesaggistici, fiera patria del prezioso D.O.P. olio extravergine d’oliva Aprutino-Pescarese vale davvero la pena di conoscere è il museo delle ceramiche di Castelli, dove è possibile ammirare la collezione che raccoglie ben 570 ceramiche collezionate da Giacomo Acerbo dal 1957 e che comprende ceramiche appartenute a famiglie di Castelli vissute tra il Quattrocento ed il Novecento. Sulla cima del colle dove sorge Loreto Aprutino spicca immobile nella sua eleganza il fiabesco Castello Chiola, che prende il nome dall’ultima famiglia che vi ha dimorato fino alla metà degli anni Novanta dello scorso secolo. Questa struttura, oltre ad essere stata dimora di aristocratiche casate, ha ospitato un carcere e perfino un ospedale militare, ma oggi, debitamente riportato al suo splendore, è divenuto un complesso alberghiero e congressuale di notevole importanza le cui finestre offrono una vista unica sul territorio circostante che si estende dal mare ai monti del Gran Sasso d’Italia
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l’albergo del mese » a cura della redazione
Castello Chiola ntrare in un hotel e sentirsi subito a proprio agio. Accoglienza, cordialità e calore umano, elementi saggiamente miscelati nell’Hotel Castello Chiola di Loreto Aprutino. Castello Chiola è un imponente dimora storica le cui origini risalgono intorno all’anno 864. Arroccato sulla cima del colle che domina lo splendido borgo medievale di Loreto Aprutino, tra il Parco Nazionale del Gran Sasso e il mare Adriatico, dopo un attento restauro promosso dalla soprintendenza delle Belle Arti e dalla Comunità Europea, si propone come struttura alberghiera e congressuale di altissimo livello. Il nome deriva dalla famiglia che dal 1870 al 1995 ha abitato nelle sue stanze, ma oggi rievoca una delle strutture ricettive più note dell’intera regione. Possiede 22 camere doppie, 3 singole, 11 suites e junior suites, tutte finemente decorate e arredate con gusto, ognuna diversa nei dettagli seppure tutte uguali nei comfort offerti e nel suggestivo panorama sul quale si affacciano. La corte interna è il cuore di questo antico maniero, ampia e affascinante, un luogo dove è possibile rivivere antiche suggestioni, cornice ideale per incontri, rassegne di musica jazz, installazioni artistiche e presentazioni. L’eleganza degli ambienti interni – le sontuose stanze, le ricercate sale per banchetti e convegni – è impreziosita da opere d’arte di maestri abruzzesi, perfettamente inserite nell’atmosfera neoclassica che si respira nel Castello. Castello Chiola offre ai suoi clienti la possibilità di rilassarsi a bordo piscina, godendo del sole della bella stagione o semplicemente assaporando la suggestiva atmosfera nel corso di una cena. Il “Balcone d’Abruzzo”, così è conosciuta la terrazza della piscina di Castello Chiola, è un luogo che al tramonto sembra quasi surreale e dal quale si gode di un’incantevole vista sulle colline circostanti, sui monti e sul mare. Il cambio di gestione avvenuto nel 2009 ha centrato la sua attenzione nel connubio tra l’eleganza millenaria che trasuda dalle antiche mura di questa nobile dimora e una fresca accoglienza
Nel cuore di Loreto Aprutino si erge imponente un antico castello, oggi sede di un raffinato e accogliente hotel dall’atmosfera davvero unica
semplice e genuina, ispirata all’Abruzzo più vero, quello privo di sofisticazioni e ricco dei forti valori di un tempo. Permettere all’ospite di sentirsi a casa propria, tra amici che vogliono il meglio per lui e che lo soddisfano in ogni esigenza, questa è la filosofia del “nuovo” Castello Chiola, uno spirito sul quale si intreccia indissolubile l’indubbia bellezza del luogo e del contesto creando un matrimonio perfettamente riuscito che sta avendo un ottimo riscontro. Inoltre Castello Chiola nella sua taverna ospita l’antica locanda “Il Celliere”, che oggi offre il meglio della genuina tradizione enogastronomica abruzzese, riletta in una moderna sintesi di semplicità e creatività dagli chef Emanuele Saracino e La Femina Nunziante. Ma questa sontuosa dimora si dimostra particolarmente adatta anche per meeting o congressi, con 3 eleganti sale capaci di ospitare fino a 170 persone, impreziosite da dipinti dei Maestri Cascella e dotate di tutte le più moderne attrezzature tecniche. Nell’area adiacente le sale, è anche disponibile un bar esclusivo per coffee break e cocktail, dove poter conversare piacevolmente durante le pause
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dove_ Via Degli Aquino, 12 65014 Loreto Aprutino (PE) info_ Tel. +39 085 8290690 – +39 085 8290690 web:www.castellochiolahotel.com – e-mail: info@castellochiolahotel.com categoria_ ★★★★ servizi_ parcheggio privato, servizio navetta su richiesta, TV sat, frigobar, internet point, Wifi gratuito
» foto concesse da Hotel Castello Chiola
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alkimie » di Nicola Boschetti
Le rimpizze, sentori del passato… Un dolce che rappresenta i lavori nei campi, semplice, gustoso e adatto ad ogni occasione. Le rimpizze sono la tangibile testimonianza di tradizioni contadine che rischiano di scomparire
i presenta con l’aspetto simile a quello di un maritozzo e con rilievi caratteristici a forma di cerchio sulla superficie, dovuti alla sua preparazione artigianale. Parliamo della Rimpizza, un dolce tipico della provincia di Pescara che però è possibile gustare anche in altre province d’Abruzzo. Non si posseggono dati certi sulla sua nascita, e le sue ricette variano di famiglia in famiglia e da un posto all’altro, ma generalmente gli ingredienti principali sono: farina, lievito naturale, acqua, uova, olio di oliva (buono anche quello di semi), latte, zucchero e semi di anice. Dopo che l’impasto è lievitato, si preparano le rimpizze tutte a mano formando il classico panetto rotondo e si mette in forno, in una teglia, per 30 minuti circa. La rimpizza ha un diametro di 18/23 cm, con uno spessore di 4/7cm, presenta un colore esterno che va dal dorato ben cotto, al marrone castagna, mentre all’interno ricorda il colore della crema pasticciera. Le sue particolarità derivano dal fatto che la produzione avviene dopo una lunga lievitazione dell’impasto, che dura più di 6 ore e la successiva cottura in un forno a legna, alla temperatura di 180 gradi. Riesce a mantenere la sua bontà per quasi una settimana, proprio come tutti i dolci della tradizione passata abruzzese. Fino a qualche anno fa nelle nostre campagne, le donne preparavano le rimpizze e poi, durante la trebbiatura o la raccolta di grano, uva o olive, le portavano dentro grandi ceste ai loro uomini impegnati nei lavori. Il tutto veniva naturalmente accompagnato da caraffe di buon vino casereccio e il rito che si ripeteva in più fasi del giorno: al mattino per colazione e verso le quattro di pomeriggio, per la merenda. Oggi anche questo dolce rischia di scomparire, per colpa di prodotti già pronti, ma si trovano ancora forni o alimentari, sparsi nei piccoli comuni pescaresi, che fortunatamente ancora lo propongono
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Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Valentini 2009 Parlare di questa azienda mette un pò di timore reverenziale: sarà per l’alone di leggenda che avvolge tutti i vini di Valentini, sarà per il fatto che tutta la stampa mondiale ha dato, negli anni, molto risalto ai grandi Trebbiano e Montepulciano di questo produttore. Io parlerò del Cerasuolo 2009, un vino troppe volte penalizzato dai grandi guru della carta stampata. Francesco Valentini, in questi anni, ha sapientemente saputo coniugare, eleganza, struttura, profumo e vivacità nel colore. Un colore vivo, intrigante, molto diverso dai suoi più vecchi predecessori, un impatto visivo fatto di limpidezza e pulizia. Il naso ci regala sensazioni di frutta vera che va dalla ciliegia alle fragoline di bosco, buona l’intensità e la persistenza olfattiva. In bocca ci dona freschezza, sapidità e non dolcezza (molto di moda nei Cerasuoli moderni), un gusto deciso, ma non pesante con sentori di spezie e zafferano, che contribuiscono ad un retrogusto piacevolmente amaro. Si apprezza alla grande con la tipicità proposta, ma anche con tutti i primi piatti speziati della nostra gastronomia regionale, sia di terra che di mare. Si consiglia ad una temperatura di 12 gradi, usando calici medio-ampi. Buono da bere subito, ma come tutti i vini di Valentini, darà belle soddisfazioni anche negli anni a venire. Bottiglie prodotte 11.000 circa. Prezzo indicativo Euro 40,00. info_ Azienda Valentini Via Del Baio, 2 - 65014 Loreto Aprutino (Pe) Tel.e Fax 085/8291138 Vendita diretta NO Visite in azienda non previste
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paprika » a cura della redazione
La Bandiera
Uno dei ristoranti migliori d’Abruzzo. La ricercatezza che si sposa con il semplice e genuino, una gestione famigliare che regala calore e accoglienza e soprattutto passione: queste le carte vincenti
uando un ristorante regala emozioni davvero uniche, con piatti genuini, raffinati nella loro semplicità, un ambiente accogliente e curato e un ottimo servizio, la sua fama cresce velocemente fino a farne parlare come uno dei migliori d’Abruzzo, recensito anche dalle più importanti guide nazionali. Parliamo del ristorante La Bandiera, di Civitella Casanova, in provincia di Pescara. La storia di questo ricercato ritrovo del gusto comincia nel 1977 con la signora Anna D’Andrea, mamma di Marcello Spadone, ora proprietario del ristorante, che dopo una ventennale esperienza di lavoro come cuoca a Roma, torna a Civitella Casanova per realizzare il sogno della sua vita, ovvero convertire una rivendita di sali e tabacchi in una trattoria. Seguendo nel tempo gli insegnamenti materni, Marcello Spadone e sua moglie Bruna, grazie anche al prezioso ausilio dei figli, Alessio e Mattia, e di un’affiatata squadra di collaboratori, hanno trasformato “La bandiera” in un luogo d’élite della gastronomia regionale. Inserita nel morbido contesto delle verdi colline pescaresi, in una realtà ancora libera dalla frenesia della vita moderna, La Bandiera accoglie e sorprende con una cucina che mescola sapientemente l’originalità dei piatti alla loro semplicità di base. Le materie prime, scelte personalmente da fidati produttori locali, sono sempre fresche e di stagione, e grazie alla sapiente abilità nel trasformarle in piccole opere d’arte, si possono scoprire sapori inaspettati, miscelati con fantasia e passione. La Bandiera ha tre sale, tutte molto curate ed eleganti, ma comunque sobrie nel loro delicato buon gusto, privo di esagerazioni e semplici come la stessa cucina del locale. Le opere dell’artista Sandro Visca arricchiscono l’ambiente e danno maggiore particolarità all’atmosfera.
I menu, sia à la carte che in degustazione, racchiudono un’ampia proposta gastronomica capace di raccontare la storia millenaria di una terra generosa come l’Abruzzo e anche la carta dei vini, nonostante non sia eccessivamente corposa, racchiude tutte le proposte migliori privilegiando l’enologia regionale. La Bandiera, con il suo staff di appassionati professionisti, è inoltre in grado di offrire servizi di catering/banqueting di altissima qualità, anche oltre i confini regionali. E se tutto questo non dovesse ancora convincervi, allora provate i prodotti da asporto, realizzati in modo interamente artigianale, in gran parte di produzione propria, le confetture di nonna Anna, le verdure sott’olio di Bruna e la pasticceria di Mattia, sono davvero speciali e sapranno conquistarvi!
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info_ La Bandiera Civitella Casanova (PE) - C.da Pastini, 4 prenotazioni_ tel. 085845219 - fax 085845789 - info@labandiera.it chiuso_ Mercoledì intera giornata e domenica sera
» foto concesse dal ristorante La Bandiera
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Coltiviamo emozioni.
CAPPA & SPADA Azienda Agricola di Luigi Di Ubaldo Via dei Sabini, 35 64016 ∙ Sant’Egidio alla Vibrata (TE) Tel. 0861.841111 Fax. 0861.847233 ∙ www.cappaespada.it ∙ diubaldo@cappaespada.it
Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista
salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro
ià, na tazzulella ‘e cafè come canta il bravo sano e migliora l’insulino-resistenza nel diabete in atto perché Pino Daniele o forse anche più di una, non favorisce una migliore metabolizzazione del glucosio. La sua c’è bevanda più comune e accomunante assunzione costante e nelle dosi giuste aumenta i livelli di del caffè; a casa, al bar, in ufficio, dalla attenzione specie di chi lavora molto davanti ai terminali e macchinetta, da soli come un rituale o previene la comparsa o riduce l’evoluzione nel tempo delle mainsieme ad altri come momento da condividere, lattie degenerative del sistema nervoso (demenza, Alzheimer); al mattino per “aprire” gli occhi o dopo i pasti per il caffè riduce il rischio di malattie cardiovascolari digerire, ogni luogo e ogni momento è buono come ipertensione arteriosa ed infarto e di icper una tazzina di caffè. tus per via dell’azione antiossidante dei Ma il caffè fa bene o fa male? Ce lo chiepolifenoli e degli acidi clorogenici e diamo da anni nel campo medico-scientifico nelle donne in menopausa riduce il e se fino a qualche tempo fa questa bevanda rischio di tumore al seno e di alcusembrava essere più un vizio da evitare per via ne infiammazioni degenerative, ridudei suoi effetti collaterali (eccitazione, disturbi ce l’insorgenza della gotta in chi soffre addominali, aumento della pressione arteriosa, di acidi urici elevati in quanto rallenta la forecc.) oggi il caffè viene considerato in maniera mazione di cristalli di acido urico responsabili diversa, non più semplice dell’infiammazione gottosa. bevanda voluttuaria, ma nuAl contrario di quello che si traceutico cioè alimento che è pensato per molti anni il possiede proprietà farmacocaffè non aumenta il rischio logiche e preventive. di cancro al colon anzi lo Recenti studi in campo alipreviene. mentare hanno messo in “A che bell ò cafè” cantava evidenza che il caffè conDe Andrè e quante propriePregi e difetti della bevanda tiene più di 900 sostanze tà salutari ha oltre a essere più cara agli italiani, per farne un buon uso diverse, ma solo alcune buono e gustoso! e gustarlo consapevolmente sono molto importanti per la Ma allora quante tazzulelle nostra salute e tra queste in di caffè si possono gustare primis la caffeina che se assunta in dose corretta ha effetti nell’arco della giornata per averne tutti i benefici senza incorpositivamente stimolanti sul sistema nervoso e sull’apparato rere negli effetti negativi? digerente, inoltre contiene tannini, polifenoli e acidi clorogenici Presto detto, quasi tutti gli studi scientifici concordano che la (presenti anche in quello decaffeinato) che hanno un’impor- dose giusta è di tre o quattro tazzine al giorno, superate queste tantissima attività antiossidante e preventiva di alcune patologie dosi il caffè inizia a diventare una sostanza che “intossica” il e per finire sono presenti anche minerali come magnesio, corpo man mano che se ne aumenta il consumo e che invece potassio, calcio e fosfati. di produrre benefici e prevenzione crea dipendenza e paraL’azione singola o combinata di questi principi presenti nel dossalmente favorisce la comparsa e il peggioramento di molte caffè determinano alcuni vantaggi per la nostra salute, per patologie che alle dosi giuste previene. esempio il consumo regolare di caffè dopo pranzo, indipenden- E allora gustiamoci in santa pace il nostro “salutare” tenendo temente dalla caffeina, riduce il rischio di diabete nel soggetto d’occhio le esigenze del nostro organismo
Na tazzulella ’e café
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info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova – Teramo – Ascoli Piceno - San Benedetto del Tronto Web: www.fitomedicina.it - E-mail: info@fitomedicina.it
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traindevie » di Carolina Pierfelice
l curriculum, primo, grande affanno di chi cerca lavoro. Mentre sul fronte dei selezionatori, che tra i numerosi curricula Ce ne sono di tutti i tipi, tante sono le scuole di pensiero sono tenuti a scegliere, sta a loro attraverso il colloquio capire, che invitano a presentarsi seguendo ordini e logiche quali candidati selezionare e far crescere attraverso un mirato differenziate. Più o meno tutti, nello stilarlo, si fanno processo formativo, e poi, a non farsi sfuggire le risorse costruconsigliare al meglio sulla veste grafica, sul formato, ite e curate nel tempo, facendo in modo che siano a loro agio sull’impostazione da dare. Tutti, nel prepararlo, spen- nel luogo di lavoro, e che vedano nel loro percorso profesdono tempo, risorse ed energie, troppo spesso affidando a un documento un compito che può essere svolto solo dalla persona, dalla presentazione di ciò che si è, oltre che di ciò che si sa fare, attraverso il colloquio con chi seleziona il personale. Tanto più che i curricula si assomigliano tutti, ed è difficile scegliere sulla base di ciò che in essi è scritto, mentre le persone sono tutte tra loro diverse. Una laurea o un diploma, seppure presi col massimo dei voti, non ci dicono nulla su quali capacità o quale attitudine hanno sviluppato quegli individui, nulla di come Quanti consigli richiesti per stilare un buon curriculum, gli studi hanno trasformato le loro persone, ma dietro i titoli la cosa fondamentale rimangono le persone nulla di come quegli studi si traspongono nell’esperienza lavorativa. Ogni nuovo adepto al mondo dei lavoratori è prima di tutto una persona, e come sionale una crescita sotto tanti punti di vista. Tutto ciò implica tale, deve dimostrare di essere aperta a nuove conoscenze, che, un’azienda capace di offrire ai dipendenti la possibilità di capace di nuovi apprendimenti, disponibile a relazioni positive crescere al suo interno è sicuramente vincente rispetto a una con gli altri, ponderata nelle scelte e nelle decisioni. Tutto ciò che si affanna alla ricerca della risorsa perfetta non si può certo dedurre da un curriculum. Va da sé che, sul fronte di chi cerca lavoro, è più importante prepararsi al colloquio piuttosto che spendere energie nella stesura del curriculum. Nel dire questo penso a una mia cara amica che, dopo aver presentato un curriculum ed essere stata chiamata per un colloquio, era stata liquidata perché non possedeva i requisiti necessari al posto da occupare. Dopo qualche giorno però, la stessa azienda l’ha richiamata per una diversa mansione, questo grazie al fatto che, chi le aveva fatto il colloquio, aveva colto in lei caratteristiche che esulavano dal curriculum, tali da far intravedere una proficua collaborazione. Sul fronte di chi cerca lavoro mi sento, quindi, di sottolineare l’importanza del farsi conoscere personalmente e, andando a ritroso, di fare il possibile per crescere come persone, oltre che come professionisti. Sul fronte di chi deve assumere personale il discorso è lo stesso, anche se letto con altri occhi.
Ricerca e selezione del personale: l’importanza di essere se stessi •
info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it
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arte&co.
» di Chiara Natali
Impresa e cultura, dalla sponsorizzazione alla progettualità Proviamo a scoprire, attraverso un’analisi dettagliata, quanto sia importante per le aziende investire sull’arte
ingresso della cultura nelle aziende determina un’accattivante mix di gusto, creatività e intuizione imprenditoriale. Un’operazione che esula dalla mera sponsorizzazione e dal semplice ritorno di immagine per favorire azioni sistemiche innovative, consapevoli e coerenti: stringendo un rapporto progettuale, impresa e cultura, concorrono alla formazione di un distretto culturale evoluto e all’avanguardia. L’arte contemporanea, in particolare, in quanto angolazione privilegiata per interpretare le manifestazioni del nostro tempo, è in grado di valorizzare il contenuto delle imprese e dei loro prodotti. La relazione tra impresa e cultura risponde a tre obiettivi essenziali: rilanciare l’economia; stimolare una socialità matura e consapevole; incentivare un’alleanza con il territorio che implichi il coinvolgimento di imprenditori, cittadini e artisti. L’investimento culturale è dunque una risorsa strategica che inserisce impresa, contesto di riferimento e target in una nuova economia relazio-
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nale. Nell’ultimo decennio piccole, medie e grandi imprese hanno trasformato l’investimento in cultura in un asset strategico in grado di potenziare le proprie capacità competitive. Affidarsi ai linguaggi e alle sperimentazioni di arte e design ha aiutato grandi aziende quali Illy, Maison Veuve Clicquot Ponsardin, Elica, ma anche realtà più piccole, come alcune imprese vinicole abruzzesi e aziende edili del territorio, a costruire un posizionamento forte e riconoscibile, a differenziarsi dalla concorrenza e ad aprirsi verso nuovi interlocutori. La continuità di questa collaborazione ha definito un linguaggio comune nato da un coinvolgimento progettuale in virtù di strategie condivisibili e programmi specifici. La relazione con la cultura continua ad aumentare la credibilità di queste aziende, le distingue all’interno del mercato, incentiva i rapporti con clienti attuali e potenziali e costruisce legami di fiducia con le comunità di riferimento. L’investimento in arte con-
temporanea per le piccole imprese ha favorito, inoltre, un rapporto radicato e sinergico con il territorio in cui esse svolgono la propria attività. La peculiarità della cultura è proprio quella di creare legami identitari, incoraggiare il senso di appartenenza e stimolare un continuo consumo del prodotto culturale. Nel collaborare, impresa e arte, definiscono un’arena sociale che poggia sulla realtà industriale e culturale di un determinato territorio capace di distinguersi per caratteristiche storiche, geografiche e produttive. Identità e territorio sono la base comune necessaria per un distretto industriale e una zona culturale cooperanti e uniti. Quanto più un territorio sarà all’avanguardia, tanto più saprà dialogare con realtà maggiormente consolidate e stimolerà una crescita multidimensionale sull’intera economia e collettività. L’arte contemporanea, con la sua capacità di creare una condizione fertile al cambiamento, rompe i tradizionali schemi di pensiero, scardina gli stereotipi e sintonizza l’azienda sulle esigenze, le innovazioni e la creatività del tempo in cui opera. Le persone, patrimonio fondamentale sia per l’arte che per l’impresa, sono i primi beneficiari di questo connubio. La cultura porta un miglioramento della qualità del lavoro e, di conseguenza, determina un vantaggio competitivo: un ambiente dinamico e stimolante incoraggia l’orgoglio di appartenenza e invoglia ad acquisire un atteggiamento sperimentale, attivo e propositivo.
L’espressione artistica viene spesso usata anche come strumento di comunicazione, linguaggio attraverso il quale esprimere la mission e la filosofia aziendale. L’arte è l’espressione di un’epoca e l’azienda, con il suo marchio, è protagonista del suo tempo, consapevole che le intuizioni artistiche di oggi diventeranno il design, la grafica e la forma mentis di domani. Estendere l’ambito di comunicazione all’arte contemporanea significa godere di una certificazione di qualità, avanguardia, cura e innovazione. Gli effetti dell’arte, e della cultura in generale, si riverberano sull’azienda che vi ha saputo investire. Reazione emotiva, senso di appartenenza, tensione all’approfondimento e all’appagamento intellettuale si ripercuotono positivamente sul sistema impresa e ne alimentano la competitività, l’affiliazione del consumatore abituale e la curiosità di quello potenziale. Tutti questi elementi producono redditività sul medio e lungo periodo definita dagli esperti redditività complessa la cui valutazione di impatto si misura con fattori inerenti la creatività, la certificazione e l’innovazione. L’investimento in cultura si profila come un’azione strategica e integrata che influisce sulla percezione dell’azienda e del territorio. Stabilendo con l’arte un rapporto continuativo, fatto di scambi culturali e di intenti comuni, ogni imprenditore è parte attiva del progetto evidenziando, con queste operazioni, il valore simbolico della propria attività e rappresentando obiettivi e strategie attraverso le forme dell’arte contemporanea
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Note bibliografiche: F. Severino (a cura di), Un marketing per la cultura, Franco Angeli, 2005, Milano
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arte&co. » di Chiara Strozzieri
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XXXVII Premio Sulmona
La rassegna di valenza internazionale aiuta l’Abruzzo a riaffermare la propria identità
l Premio Sulmona, a cui quest’anno ho partecipato come critico d’arte insieme ai colleghi Vittorio Sgarbi, Carlo Fabrizio Carli, Giorgio Di Genova, Dino Pasquali, Gabriele Simongini, Duccio Trombadori, non è stata la stessa rassegna d’arte internazionale
» foto concesse dal comitato organizzatore del XXXVII Premio Sulmona
delle scorse edizioni. Ad aprirla c’è stato un clima di polemica e forte preoccupazione per il destino di quello che è a tutti gli effetti uno degli eventi artistici più significativi nel panorama italiano, ma che da qualche anno ha subito le conseguenze dei decisi tagli dati
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Quattro assi, un solo gruppo.
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arte&co.
alla cultura. Fortunatamente a sollevare gli animi ci sono state più di cento opere sia pittoriche, che scultoree di autori provenienti da tutto il mondo e appartenenti alle correnti più diverse, rimaste esposte fino al 25 settembre, data di chiusura della mostra e di premiazione. All’unanimità sono andati il primo e secondo posto, rispettivamente a Peter Demetz (Ortisei – BZ) e Yang Sil Lee (Corea del Sud), ed è stato un grosso rammarico non poter attribuire a questi due straordinari artisti i consueti premi acquisto, anziché delle targhe di riconoscimento. Demetz ha strabiliato per l’effetto ottico ottenuto scolpendo nel legno una donna e la sua immagine allo specchio, senza alcun timore di indugiare in una descrizione finissima della figura. Completamente diversa l’opera aniconica di Lee, che invece ha dimostrato una grande perizia tecnica nel comporre una scultura eretta da materiali diversi, quali il tessuto e la terracotta. A ricevere i restanti premi sono stati Marzio Banfi (Svizzera) con un dipinto onirico pronto a scavare nell’inconscio attraverso una tramatura tattile, Corrado Bonicatti (Roma) con una delicatissima interpretazione dell’Ara Coeli e Gioxe De Micheli (Milano) con un’arte iconica, la cui visione luministica accende atmosfere misteriose. La commissione inviti, composta dai critici, si è poi sentita in dovere di segnalare alcuni artisti che si sono distinti in questa XXXVII edizione del Premio Sulmona per il particolare pregio delle opere presentate: Marco Cola (Anzio – RM), Stefano Piali (Marino – RM), Mikuláš Rachlík (Repubblica Ceca) e gli abruzzesi, Alfio Godorecci (Roseto degli Abruzzi – TE) e Italo Tenaglia (Tollo – CH). L’augurio è che la valenza della mostra di quest’anno, che non fa altro che confermare l’importanza storica del Premio, faccia da stimolo per le amministrazioni e non solo, affinché supportino concretamente e fin da ora gli organizzatori della rassegna. Credo che questo sia prima di tutto un dovere nei confronti di una regione che, adesso più che mai, ha il bisogno di riaffermare la propria identità
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arte&co. » di Anna Cutilli Di Silvestre
Caterina Caldora La dolcezza del pastello come patina che ammorbidisce i problemi esistenziali
odo di colorire a secco” definiva Leonardo la tecnica del pastello e pare che gli fosse stata suggerita dal pittore e architetto Jean Perréal che veniva al seguito dei sovrani francesi per addobbare gli ingressi solenni della corte reale nelle città italiane. La maniera di dipingere con un cilindretto preparato con l’impasto di un colore in polvere, fu utilizzata ancora per più di un secolo soltanto per lumeggiare i ritratti fatti a penna o a carboncino. Fu il Settecento che vide la grande diffusione del pastello: lo si usava per dipingere i ritratti data la rapidità di esecuzione che faceva evitare le lunghe ore di posa necessarie per il ritratto a olio. Nelle varie corti europee la pittrice italiana, Rosalba Carriera fu contesa per i suoi ritratti a pastello. Ella abilmente sfumava le tinte con i polpastrelli e rendeva bene i riflessi dei velluti, la leggerezza delle trine e quindi la grazia e l’eleganza della società settecentesca. Come Rosalba Carriera anche
Risveglio del trabocco, (2008) pastello, cm 50 x 70
» foto concesse dall’artista Caterina Caldora
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arte&co.
Albore di luna, (2008) pastello, cm 70 x 50
Presagio, (2008) pastello, cm 50 x 35
Maschera (2008) pastello cm 40 x 30
Caterina Caldora, artista che opera a Pescara, ha fatto la scelta del pastello per le sue espressioni artistiche, anzi ne ha fatto una scelta esclusiva. E mentre nelle opere della Carriera dominano le tinte vivaci, in quelle della Caldora prevalgono le tinte scure. E le parti non cupe, sono chiarori argentei, visioni lunari che evitano le accensioni di colori eclatanti. Questo è un elemento che caratterizza l’arte di Caterina Caldora, elemento che costituisce l’originalità e il fascino delle sue opere. Una certa opacità dei suoi dipinti crea quasi una patina di velo sui soggetti rappresentati generando un’atmosfera di sogno, quindi la suggestione del surreale. La creatività dell’artista Caterina Caldora si sviluppa in due filoni principali: quello prevalentemente paesaggistico e quello esplicitamente simbolico. Diverse sono le opere che riproducono la natura, ad esempio la bellezza di un’alba perlacea, Risveglio del trabocco (2008) in cui il sole è puro chiarore che si affaccia fra due ali ocra ruggine e il dipinto trasmette una calma pensosa. Oppure un groviglio di nuvole corrucciate intorno alla luna Albore di luna (2008) su un paesaggio grigio fumo. O ancora il profilo di una ispida collina nera che si staglia minacciosa, contro i vapori Anelito, (2007) pastello, cm 40 x 60 chiari striati di giallastro, Presagio (2008). I diversi paesaggi rivelano sempre un mondo interiore: l’approfondimento delle emozioni e dei sentimenti causati dalle vicissitudini della vita. Altre opere sono più chiaramente allusive acquisendo una dimensione esistenziale: non illustrano le vedute, ma fanno pensare alla condizione umana in generale, coinvolgendo l’osservatore nella ricerca del significato. In queste, le tinte scure che l’autrice predilige, rappresentano l’incubo dell’ombra, il senso della disgrazia o delle situazioni difficili che l’uomo cerca di superare nel suo desiderio di serenità come in Anelito (2007) in BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA cui centrale è una mano adunca, quasi legnosa, Caterina Caldora è nata e lavora a Pescara. Laureatasi in materie letterarie, è stata insegnante. Ha coltivato la inasprita, che cerca di strappare la rete dietro sua passione per la pittura seguendo un corso epistolare cui è la lusinga di un chiarore con aureola d’oro. dell’Ecole A.B.C. de Dessin di Parigi e la sua tecnica preferita Lo stesso motivo ne La falena ( 2008) in cui una è il pastello. Ha partecipato a diverse mostre personali rete impedisce alla farfalla di andare verso la e collettive di importanti città italiane e capitali straniere luce. Nell’opera Lo strappo (2007) le mani sono raccogliendo consensi e conseguendo premi. Il suo studio è in via Leopoldo Muzii, 61, 65123 Pescara. riuscite a lacerare il telo scuro che impediva la Tel.: 085-290140 E-mail: caterina.caldora@alice.it visione della luce che per Caterina Caldora rappresenta sempre una visione cristiana della vita. La pittrice esprime estraneità all’attuale società dedita più all’apparire che all’essere. Nella Maschera (2007) un viso di donna è quasi tutto coperto da una maschera appariscente perché il desiderio primario oggi è quello di apparire migliori e non quello di esserlo. Le opere di Caterina Caldora richiamano alla mente alcuni aspetti dello stile di Ottone Rosai di cui la rarefatta pittura metafisica e la sobrietà della tavolozza, raggiungono sempre – come in Caterina Caldora - una dimensione lirica dell’espressione pittorica
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La locandina dell’iniziativa
arte&co.
» di Alessio Pelusi
Ottobre piovono libri 2010: i luoghi della lettura Torna l’iniziativa che ogni anno vuole incentivare la lettura in Italia. Numerose le iniziative proposte da province, comuni, biblioteche e librerie, tutte all’insegna di un solo obiettivo: farci amare i libri
li ombrelli non servono solo per coprirsi dalla pioggia, ma nel mese di ottobre anche per ripararsi dai libri! “Ottobre piovono libri” è infatti il nome della bella iniziativa che ogni anno si propone di coinvolgere il territorio con i suoi enti locali, biblioteche, università, scuole e associazioni per incrementare la lettura e promuoverne l’idea stessa. Questo progetto è promosso dal Centro per il Libro e la Lettura, in stretta sinergia con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Unione delle Province d’Italia, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Aderendo on line, sul sito www.cepell.it, nello spazio dedicato, si troverà il link per il modulo di adesione alla campagna di promozione della lettura. In tal modo si potrà comunicare il tipo di iniziativa che si intende mettere in piedi, durante tutto il mese di ottobre. La scelta è ampia, si possono fare letture collettive, maratone letterarie, gruppi di lettura per carceri e ospedali, incontri con autori e quant’altro possa migliorare il rapporto degli italiani con i libri. “Ottobre piovono libri” quest’anno è alla sua quinta edizione e lo fa con un incremento costante delle adesioni. Si passa così dalle 260 del 2006, alle 500 nel 2007 alle 1100 nel 2008, per arrivare a superare le 1700 adesioni nel 2009, in più di 780 luoghi d’Italia. Quest’anno, inoltre, sarà caratterizzato da una novità, promos-
sa per affiancare degnamente le celebrazioni dei 150 anni dall’Unità d’Italia previste per il 2011. Gli enti promotori hanno, infatti, lanciato un tema: “Parole d’Italia”, attraverso il quale approfondire le diverse iniziative locali, con lo scopo di dare risalto all’aspetto “municipale” del progetto. “I luoghi della lettura” saranno, dunque, importanti quanto le letture stesse. “L’invito è quello di organizzare la vostra adesione intorno ad una parola (un personaggio, un oggetto, un simbolo, un monumento...) che definisca al meglio l’identità del luogo d’Italia dove viene realizzata e si svolge. Il filo conduttore saranno quindi le identità culturali italiane e l’obiettivo è la progressiva costruzione di un lessico italiano d’inizio millennio, selezionato e costruito a partire dagli elementi che più fortemente caratterizzano il panorama delle culture locali della penisola. Un modo per rivisitare il grande patrimonio - artistico, letterario, musicale, folkloristico, religioso - delle culture locali e il loro contributo alla realizzazione di un’identità culturale italiana. La somma delle iniziative costituirà un percorso privilegiato che sarà valorizzato nella comunicazione della campagna con un programma dedicato” (fonte: Unione Province d’Italia). Considerato il periodo economico difficoltoso che si sta attraversando forse non saranno particolarmente “ricche” le iniziative promosse dagli enti, ma sicuramente un bel fermento animerà come sempre il mese di ottobre. Occhi aperti allora, e pronti a leggere!
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tempo rubato
Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.
» a cura della redazione
Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore
Andrea Vitullo / Apogeo 2007
Leadership Riflessive l leader riflessivo. Proviamo a fargli una foto. Non è impresa ardua fissare l’immagine del leader che riflette. Non si corre il rischio che la foto risulti mossa. Un leader riflessivo, senza “riflettere” troppo, lo possiamo visualizzare seduto o comunque fermo, con lo sguardo assorto. Un po’ come la celebre statua del pensatore di Rodin, concentrato a recuperare forze, pensieri ed energie interiori per produrre strategie, dipingere visioni dei mercati o forse ipotizzare scenari del mondo per sé e le sue persone. Un leader che si spinge avanti, concentrato sui destini; una persona che sa e mostra di non sapere proprio tutto, ma che vuole capire. Un leader che cerca è una persona, e la persona non può avere come obiettivo i risultati di oggi, la performance e il profitto di un piano triennale. Piuttosto si fa delle domande e continua a interrogarsi, sorretto solo da chiare intenzioni. Più difficile è provare a collocarlo. Possono davvero le organizzazioni d’oggi, per come sono vissute e rappresentate, dialogare con nuovi valori e accogliere l’anima? Si può parlare di leadership riflessiva senza cambiare gli spazi, le stanze e le idee che abbiano del lavoro? Come immaginare uffici con moquette e luci al neon, open space gremiti di scrivanie con separé, sale aziendali con “pianta aziendale” incorporata e spazi della ricreazione dotati di distributori automatici di tè e caffè come i luoghi più idonei per vivificare il pensiero? Le “case organizzative” più lussuose, quelle dei top manager sono dotate di arredi preziosi, boiserie in legno, poltrone e tavoli di riunione. Spazi e arredi che ricordano a tutti coloro che entrano e sostano in colloqui, meeting e relazioni, che siamo nella casa del metodo, delle soluzioni, delle certezze, del controllo. Le regole del gioco sono chiare così come chi domanda e chi dipende…
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l’autore_
Andrea Vitullo, manager nel marketing e nella comunicazione in aziende multinazionali e in società di servizi finanziari in Italia e negli USA, nel 2005 ha fondato In-spire (www.in-spire.biz). Svolge la professione di Executive Coach per imprenditori e manager di aziende profit e no profit, sviluppando seminari e percorsi “ad hoc” sulle nuove forme e i possibili esiti della leadership. È Affiliate Professor all’ESCP-EAP, European School of Management.
le prime trenta righe_ È possibile parlare e, soprattutto, fare pratica del benessere all’interno delle organizzazioni? È possibile parlare non soltanto in termini tecnico aziendalistici ed esprimere le proprie emozioni, senza per questo credere di perdere tempo (e dunque soldi)? Il libro di Vitullo, arrivato a seconda ristampa, esplora il mondo delle organizzazioni con la lente riflessiva e la consapevolezza che “lavorare stando bene migliora i risultati dell’intera organizzazione”. Grazie all’esposizione di pratiche come il Counseling, il Coaching e la Consulenza Filosofica, l’autore permette al lettore-manager - poco incline a considerare le emozioni e il pensiero critico come fattore di successo – di sostare per qualche ora sul ciglio delle
proprie esperienze passate e di rivalutarle con una nuova domanda: potrei, ad esempio, organizzare “riunioni di dialogo libero” al fine di ascoltare le problematiche dei dipendenti? Il libro segnala l’importanza di tutto ciò che non viene considerato importante nelle organizzazioni. Non fumose teorie o pensieri astratti, ma la consapevolezza che l’unico fattore di successo che permette all’organizzazione di conseguire i risultati attesi è la persona, l’uomo con le sue competenze tecniche e il bagaglio di esperienze acquisite nel tempo; l’uomo che sa pensare e produce idee per il successo, sa persuadere e guardare oltre: il leader.
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musicamania » a cura di Piero Vittoria
The Final Frontier
Happiness
Il tanto atteso nuovo album degli Iron Maiden, la heavy metal band per eccellenza, delude le aspettative
Ammalia il sorprendente esordio degli Hurts. Sono loro la nuova stella del pop britannico?
Gli Iron Maiden sono una vera e propria istituzione dell’heavy metal mondiale ed ogni loro uscita discografica è un happening per gli appassionati del genere. Dalla reunion con il cantante Bruce Dickinson, avvenuta nel 1999, la band inglese ha intrapreso una sperimentazione musicale, più incline verso un neo prog metal che però forse non è molto consono a chi ha scritto alcune fra le pagine più memorabili dell’heavy metal più tradizionale del termine. “The final frontier” è la riprova di una fase di stanca in cui anche i Maiden sono precipitati: brani troppo prolissi, che spesso superano gli otto minuti, estremamente complessi negli arrangiamenti, per un disco che alla lunga rischia di stancare l’ascoltatore e risultare a tratti anche poco fruibile. Si potrà amare o odiare alla follia: il pubblico sembra aver scelto la prima strada, visto che alla sua pubblicazione “The final frontier” è schizzato direttamente primo nelle classifiche di oltre venti paesi nel mondo. Ma quanto di questo eccezionale exploit è dovuto alle nuove generazioni e quanto invece ai fans di vecchia data? Probabilmente questi ultimi, legati al sound più grezzo e duro dei primi album, non avranno gridato al capolavoro, rimanendo anzi sconcertati da un sound che nulla ha a che vedere con dischi epocali come “The number of the beast” o “Killers”. Scendendo nei particolari non si trovano, fra le varie tracce, episodi memorabili, anzi! Decisamente senza senso la lunga introduzione che apre la prima canzone “Satellite is… The final frontier” e molto brutto il singolo di lancio “Eldorado”. Risollevano le sorti di questo viaggio musicale, per giunta lungo oltre settanta minuti, “Mother of mercy”, “Isle of avalon” ed in parte “Starblind” e “The talisman”, ma è troppo poco per un disco pluriannunciato ed esaltato all’inverosimile ancor prima della sua uscita nei negozi. Per chi è cresciuto ascoltando i Maiden si spera che questo sia stato solo un passo falso: “The final frontier” lascia veramente l’amaro in bocca. Non si chiedeva agli Irons di cambiare, invece ciò è avvenuto, ma nella maniera che forse nessuno si aspettava! Che sia questa la fine della loro ispirazione?
Tanta era l’attesa per il debutto discografico degli Hurts, dopo il meraviglioso singolo “Better than love”: ebbene il duo electro pop di Manchester sforna uno dei migliori lavori dell’anno. Una dance a tratti rallentata e sognante fa da filo conduttore ad un cd che lascia stupiti, ascolto dopo ascolto, per la sua bellezza. Nelle varie tracce è evidente l’omaggio ad un certo pop elettronico, ma raffinato ed elegante, quello che ha fatto la fortuna negli anni ’80 di band come Pet Shop Boys e Depeche Mode tanto per citare due nomi. Una pecca questa? Assolutamente no, anzi questa è proprio la forza e la caratteristica migliore di “Happiness”, un cd pieno di belle canzoni che faranno la gioia dei nostalgici di quell’irripetibile periodo musicale. Si parte con “Silver lining”, in cui si sente l’influenza dei Depeche, si prosegue poi con “Wonderful life”, già uscita come singolo, in cui fa capolinea un sax vagamente Roxy Music che ne impreziosisce le atmosfere plumbee ed eteree. I suoni dei brani sono praticamente perfetti: “Sunday”, la traccia migliore dell’intero album, ne è il perfetto esempio con il suo groove molto ballabile ed accattivante. “Evelyn” ha l’arrangiamento più complesso dell’intero lavoro, ma forse anche il più interessante. “Illuminated” non avrebbe sfigurato su un album dei migliori Erasure d’annata. Insomma questo “Happiness” convince in pieno: forse è veramente ora di rivalutare una decade musicale come gli anni ’80 a cui tanti oggi si ispirano. Sono gli Hurts la nuova stella del pop britannico? Presto per dirlo, ma il cammino intrapreso lascia ben sperare!
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I N R E D I MO
Z Z E V
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i moderni
» a cura di Camilla Marino
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RITORNA IL TALK SHOW TARGATO ECCO ITALIA
TRA LE NOVITÀ DI DIRE&FARE, PROGRAMMA TELEVISIVO DI ABRUZZO IMPRESA IN ONDA TUTTI I MERCOLEDI SU SKY 912, LA RUBRICA “VOX POPULI” CHE DA MAGGIORE SPAZIO AI TELESPETTATORI
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opo la pausa estiva torna Dire&Fare, il talk show di approfondimento di tematiche di attualità. Per la seconda edizione il format si arricchisce dando più spazio ai telespettatori con la rubrica “Vox populi”. Il dibattito in studio è incorniciato dalle opinioni di cittadini che, in apertura e chiusura di trasmissione, offrono il proprio punto di vista. I microfoni e le telecamere di Dire&Fare registrano ancora una volta i molteplici opinioni su argomenti di interesse che riguardano il nostro territorio. Nella prima puntata della seconda edizione in studio si è dibattuto sugli ostacoli che precludono lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile.
Ospiti della conduttrice Jenny Viant Gómez, in studio: la consigliera regionale di Parità, Loretta Del Papa, la giovane e affermata stilista Emanuela Cavallaro e il noto imprenditore del settore della comunicazione e advertising Stefano Panella. Hanno commentato i riassunti statistici proposti dal coconduttore Alessio Giancristofaro e si sono soffermati su alcuni concetti espressi da Alessandro Addari, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Pescara. Nonostante alcune divergenze di pareri, tutti hanno concordato con la necessità di attuare politiche istituzionali mirate a coadiuvare qualitativamente le iniziative dei giovani imprenditori.
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LA VITA È BELLA L’ABRUZZO DALLA A ALLA DOPPIA ZETA!
a vita è bella è una nuova trasmissione della Ecco Italia gruppo editoriale, che a partire dal 28 ottobre 2010 allieterà le vostre serate con numerosi servizi divertenti e curiosi. In onda su SKY 912 il giovedì alle ore 21,00 la vita è bella saprà regalarvi 30 minuti d’Abruzzo all’insegna della scoperta e della conoscenza. Francesca Priore alla quale è affidata la conduzione, vi accompagnerà in un Abruzzo tutto da scoprire dove tradizioni, cultura, società, eventi, territorio, enogastronomia e tanto altro ancora, saranno i veri protagonisti di un programma giovane e sfizioso.
La vita è bella vi promette momenti di puro relax all’insegna di un’informazione leggera e ricca di spunti. Non perdete l’occasione di guardare l’Abruzzo da un’altra prospettiva! Ortona, è la città protagonista della prima puntata de La Vita è Bella. Francesca Priore vi accompagnerà nei luoghi simbolo di questo antico borgo marinaro. Per cui, dopo una gradevole passeggiata con il sindaco, conoscerete anche il grande porto mercantile e una delle sue note cantine: la Farnese Vini. Non perdetevi questo simpatico esordio!
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Marco Taglieri conduttore Danilo Martorelli cameraman
Tiziano Polidoro cameraman
Giuseppe Ciavattella cameraman Francesca Priore co-conduttrice
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Roberto Morelli cameraman Gianluigi Tiberi web/TV engineer
Fabio De Vincentiis editore
ABRUZZO SPORT TV SEI “NEL VIVO DEL GIOCO”
ECCO LA NUOVA TRASMISSIONE TELEVISIVA IDEATA DAL GRUPPO EDITORIALE ECCO ITALIA: SI PUNTA SU UNO STILE FRESCO ED EQUILIBRATO PER PARLARE DI CALCIO, MA NON SOLO…
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bruzzo Sport tv: “nel vivo del gioco”. Ecco la nuova trasmissione televisiva ideata dal gruppo editoriale Ecco Italia, in onda tutti i martedì dalle 21.30 alle 23.00 su Sky 912. Si parlerà di calcio, di serie B, di Pescara, ma non solo: all’interno del programma, una rubrica fissa dedicata agli altri sport della regione, con ospiti in studio, interviste ai protagonisti e approfondimenti. Al timone di Abruzzo Sport tv 2 volti giovani: Marco Taglieri e Francesca Priore. Il nuovo format rappresenta la naturale prosecuzione del
progetto AbruzzoSport, sempre più radicato sul territorio regionale sottoforma di giornale online (www.abruzzosport.com). La “promessa” editoriale è quella di offrire allo spettatore un dibattito frizzante, ironico ma allo stesso tempo equilibrato ed elegante. Oltre agli opinionisti e agli ospiti in studio, tante novità caratterizzeranno Abruzzo Sport tv: le rubriche, la rassegna stampa, i sondaggi e i concorsi a premio, per interagire sempre meglio con lo spettatore. Con Abruzzo Sport tv sei sempre più “nel vivo del gioco”.
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Anno 1¡ n. 5 - ottobre e 2006 - (copia omagg gio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
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27 dicembre 2008
Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P
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ottobre 2007
Anno 1¡ n. 6 - novembre 2006 - (copia omag ggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
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novembre 2006
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24 settembre 2008
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20 aprile 2008
Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P
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nov/dic2007
Anno 1¡ n. 7 - dicembr re 2006 - (copia omag ggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
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dicembre 2006
gen/feb 2008
Anno 2¡ n. 1 - gennaio o 2007 - (copia omagg gio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
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gennaio 2007
marzo 2008
Anno 2¡ n. 2 - febbraio o 2007 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
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febbraio 2007
Anno 2¡ n. 3 - marzo 2007 - (copia omaggio o) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
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marzo 2007
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segno dei tempi » di Vyck
L’Abruzzo nel rapporto Svimez 2010: «10 anni da dimenticare» Il 2009, l’anno della crisi, ha visto il Pil della nostra regione scendere di - 5,9 punti sul 2008 (che pure è stato negativo: - 0,6). La media nazionale, è stata -5. Secondo Chiodi siamo la prima regione del mezzogiorno nell’obiettivo convergenza
Per Roberto Campo siamo all’ultimo posto nell’obiettivo competitivita’. Ma che vuol dire?
Semplice: Uno dice che siamo i primi in serie B l’altro che siamo ultimi in serie A.
Comunque un primato ce l’abbiamo di sicuro!
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www.puzzle.it Adecco Italia S.p.A. (Aut. Min. Prot. N. 1100-SG del 26.11.2004).
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