Ottobre 2009

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ISSN 1973-5383

anno IV numero 36

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Tutte le novità di Abruzzo Impresa Una rivista rinnovata nella direzione, nei contenuti e nella veste grafica, l’approfondimento web di Abruzzo Channel e l’avvio alla III “Convention delle Imprese”

A

lla sua 36° copertina “Abruzzo Impresa” si evolve. La rivista diventata il punto di riferimento dell’imprenditoria abruzzese decide di dare una nuova svolta alla propria immagine e lo fa con 192 pagine di rinnovati contenuti, nuove rubriche, servizi speciali, approfondimenti e cultura senza tralasciare il proprio cuore argomentativo ovvero il mondo dell’impresa. Ma le novità non sono finite, cambia anche la direzione della rivista (grazie all’ex direttore). A guidare il nuovo Abruzzo Impresa sarà Eleonora Lopes, una scelta che definirei il frutto di un percorso naturale. Già coordinatore di redazione, Eleonora lavora nel gruppo da tre anni con passione e determinazione. A lei un grande in bocca al lupo da parte mia e di tutta la redazione del gruppo editoriale. Abruzzo Impresa ha come mission quella di offrire al proprio lettore la più completa e approfondita conoscenza della realtà socio-economica abruzzese dando ai propri lettori la possibilità di comprenderne risvolti, scoprirne le novità e prepararsi alle nuove frontiere di sviluppo. Ecco perché il mensile del manager si avvale anche del supporto video grazie ad Abruzzo Channel “abruzzochannel.it” dove è possibile seguire le interviste ai protagonisti principali di Abruzzo Impresa, con approfondimenti e curiosità che sapranno catturarvi. E allora non mi resta che augurarvi una buona lettura ricordandovi il consueto appuntamento con la III edizione della “Convention delle Imprese”, l’evento organizzato da Abruzzo Impresa in collaborazione con Confindustria Abruzzo, che quest’anno si terrà all’Aquila.

Fabio De Vincentiis _ Editore Ecco Italia

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2007 Registrazio

_ novembr e/dicem Anno 2° n. 10 copia omaggio

Tanti ospiti di spicco nel primo appuntamento organizzato da Abruzzo Impresa e Confindustria Abruzzo

AB_IMP_NOVEMBRE

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È

Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P

bre 2007

Emma Marcegaglia, capitano d’impresa

ne n. 04 del 07/04/2006

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7-12-2007 16:50:51

l’ora del dialogo. Tra il mondo dell’imprenditoria e quello della politica. Via le barriere, via le lungaggini burocratiche, e dentro una strategia di concertazione in cui tutti concorrano alla ripresa economica del Paese. Protagonista assoluta della prima convention delle imprese, tenutasi presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, è stata l’allora vice presidente nazionale di Confindustria Emma Marcegaglia. La prima convention delle imprese, organizzata dal mensile Abruzzo Impresa e da Confindustria Abruzzo, in collaborazione con la facoltà di Economia di Pescara, ha riscosso grande successo ben oltre le aspettative. Presenti molti protagonisti della politica e dell’imprenditoria: tra questi Sergio Galbiati, Giuseppe Del Gesso, Massimo Minolfi, Pasquale Cordoma, Luciano D’Alfonso e Ottaviano Del Turco, intervenuti nella tavola rotonda.

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

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Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

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ISSN 1973-5383

Convention di successo, grandi nomi a confronto

mensile

2008

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Due tavole rotonde per discutere della crisi e delle possibili vie per uscirne

13-12-2008

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L

a crisi può essere paradossalmente l’occasione giusta per ricominciare alla grande. Quella che sembra una frase fatta è stata in realtà argomentata in modo dettagliato dagli illustri protagonisti della seconda Convention delle imprese. Maurizio Beretta, Renato Brunetta e Raffaele Bonanni, ovvero industria, politica e sindacato. Insieme a tante altre personalità di spicco delle tre realtà, hanno dato vita a un interessante dibattito finalizzato al reperire una o più soluzioni per uscire dalla crisi che attanaglia il Paese. In linea con le attese, è stato il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta a rubare la scena: «Servirà più impegno da parte di tutti, aumentando la produttività e riducendo al massimo la burocrazia, anche a costo di lavorare di più. Ne va della salute della nostra economia». Sono state due le tavole rotonde che hanno caratterizzato l’evento: la prima composta da figure politiche e imprenditoriali della regione Abruzzo, la seconda, moderata dall’allora direttore del “Sole 24 Ore” Ferruccio De Bortoli e animata da personalità di rilevanza nazionale.

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3a convention delle imprese

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2009

Dicembre 09 Appuntamento con l’impresa 3° Convention delle imprese

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Luciano Ardingo

Claudio Di Giacomo

Giandomenico Di Sante

Valentino Sciotti

Ornella Mucci

Federico Vione

Guglielmo Maio

Alfredo Savini e Paolo Mingione

Mario e Luca Verdecchia

Daniele Becci

PremioAquilaReale riconoscimento alle ultime 10 copertine di

in occasione della 3a convention delle imprese dicembre 2009

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€2,50

anno IV

36

n° ottobre 2009 ISSN 1973-5383

numero chiuso in redazione l’8 ottobre 2009

direttore responsabile redazione hanno collaborato:

art director ufficio grafico ufficio fotografico controllo web engineer responsabile spedizioni responsabile pubblicità

in copertina Daniele Becci foto di Simone Cerio

Eleonora Lopes Marco Taglieri, Denia Di Giacomo, Jenny Viant, Laura Tinari Celso Cioni, Giuseppe Mauro, Mauro Di Pietro, Giuseppe D’Amico, Ida Pagnottella, Alfredo De Vincentis, Luigi Carunchio, Simone D’Alessandro, Antonio Teti, Massimo Avenali, Alessio Giancristofaro, Piero Carducci, Anna Cutilli Di Silvestre, Barbara Cemini, Fernando Conti, Marzia Aquilio, Alessandra Vallera, Chiara Strozzieri, Elisa Di Venanzio, Argentino D’Auro, Piero Vittoria Marcello Starinieri _ visualadv.it Vincenzo Sulpizio Simone Cerio, Rocco Petrei Danilo Martorelli Gianluigi Tiberi Giuseppe Ciavattella Loredana Evangelista - commerciale@eccoitalia.it - commerciale@abruzzoimpresa.it

stampa editore

D’Auria SpA Fabio De Vincentiis _ Ecco Italia gruppo editoriale

web e-mail indirizzo telefono fax

www.abruzzoimpresa.it redazione@abruzzoimpresa.it _ commerciale@abruzzoimpresa.it _ grafica@abruzzoimpresa.it Ecco Italia srl - Strada Lungofino - complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città S. Angelo - Pescara 085 9508161 085 9508157

servizio abbonamenti e arretrati ©Copyright Ecco Italia srl - Pescara - Italia Tutti i diritti riservati. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

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capitano d’impresa

Daniele Becci

Sport

Seguo molto il calcio. La mia squadra del cuore? La Renato Curi Angolana di cui mio figlio Alessandro è capitano per il campionato nazionale juniores.

Film preferito

Daniele Becci il nuovo volto dell’economia di Pescara Pragmatico, determinato, tenace e con il sorriso sempre pronto. Queste le caratteristiche peculiari dell’imprenditore Daniele Becci, da soli 2 mesi eletto presidente della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Pescara. Di origini marchigiane, Becci è nato a Senigallia 54 anni fa. Sposato con Francesca Rosica ha 2 figli, Alessandro di 17 anni ed Arianna di 15. Dopo il diploma di Liceo Scientifico, appena ventenne, inizia a compiere i primi passi nell’azienda edile di famiglia “Becci Ferruccio”. Oggi, insieme ai fratelli Stefano e Andrea gestisce con passione l’impresa “Becci costruzioni sas” che opera nel settore dei lavori pubblici e privati, specializzata nel settore stradale. Per il neo presidente della CCIAA di Pescara, successi anche dalla vita associativa. Per anni ha ricoperto e ricopre numerosi e rilevanti incarichi. Nel 1989 entra nella Cassa edile di Pescara diventando componente del consiglio direttivo. Inizia a frequentare Confindustria Pescara, assumendo ruoli di spicco. Nel 1998 diventa vice presidente della sezione edile di Pescara con delega ai lavori pubblici. Dal 2001 al 2007 diventa presidente Ance Pescara e vice presidente Ance Abruzzo. Dal 2008 al 2009 è presidente cassa edile di Pescara. Dal 2007 è anche presidente della CNCPT, Commissione nazionale dei comitati paritetici territoriali per la sicurezza in edilizia. Per lui al primo posto la sicurezza nei cantieri. E ancora dal 2007 è vice presidente di Confindustria Pescara. Ma non è finita qui. Dal 2002 è componente Comitato Promotore Giochi del Mediterraneo 2009 in rappresentanza dell’Ance Pescara. Senza dubbio, oggi Becci è a tutti gli effetti il nuovo volto dell’economia di Pescara.

Picnic. È un film degli anni 50’ del regista americano Joshua Logan. Racconta la vita della piccola provincia americana sconvolta dall’arrivo di un affascinante vagabondo. Lo consiglio.

Viaggi

Ho girato e giro ancora quando posso. Ma il mio viaggio preferito, che porto nel cuore, è quello in Scadinavia diversi anni fa con mia moglie Francesca. Paesaggi meravigliosi.

Motto

“Corri ragazzo corri!!!”. Il mio cellulare si accende così. È il motto giusto che mi trasmette l’energia necessaria per affrontare la giornata con grinta.

La cosa che adoro di più:

Adoro osservare mia figlia Arianna che con la sua spensieratezza, tipica di una ragazza di 15 anni, riesce ad utilizzare iPod, TV e PC con la massima tranquillità. Non so proprio come faccia.

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sommario _ anno IV n°36 _ ottobre 2009

opinioni&rubriche editoriale ctrl s l’Abru o che produce nonsolo economia il punto la terra di Piero

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Gocce d’inchiostro

32 Tendenze, fatti, persone 37 L’altro volto del terremoto 39 Segnali deboli per la ripresa 41

48

Se la crisi distrugge il lavoro

105 È l’ora della ricostruzione, ma quella vera

in primo piano terremoto

42 Le due voci della ricostruzione

terremoto

48 «Bisogna avere fiducia nel futuro»

terremoto

50 I progetti del post terremoto

viabilità

52

52 Il futuro sui pedali

a ienda con il segno + cciaa Pescara

56 Daniele Becci, ottimismo in Camera

tematiche d’impresa mercati

62 Come riconoscere i titoli interessanti

finan a

64 Regolarizzare i capitali all’estero?

energia

un sito 66 Trovaenergia: per gestire al meglio l’energia elettrica

creatività& innova ione ict

62

68 Il successo della semplicità 70 Effetto Social Software: un problema sociale?

68

storie&persone natalia nur ia

74 Fratelli Nurzia, una dolce dinastia

luca mastromattei

78 Luca Mastromattei e l’Abruzzo dimenticato

fabri io lucchesi

82 Fabrizio Lucchesi, manager vincente

credito&finan a bls carispaq banca dell’adriatico

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87 BLS sponsor della Pallacanestro Chieti 89 Carispaq, dall’Abruzzo a Piazza Affari 91

Banca dell’Adriatico vicina ai cittadini aquilani

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sommario _ anno IV n°36 _ ottobre 2009

credito&finan a Confidustria Teramo

93 Pmi: l’accordo che serviva

incarichi&carriere cna Abruzzo cciaa Pescara cna Pescara pi Teramo cna Teramo

95 Un orafo a capo della CNA 97 Camera di Commercio, a Salce la vicepresidenza 99 CNA Pescara: inizia il quadriennio Colazilli 101

Giuseppe Meloni alla presidenza della Piccola di Teramo

103 De Santis alla guida della CNA Teramo

seminari&convegni gi Confindustria

114

Impresa è cultura

Confindustria Pescara

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«Italia,vai all’estero!»

gi Confindustria Pescara

120 Start impresa per i futuri imprenditori

gi Confindustria

122 La ricerca del futuro

cciaa Pescara e Chieti

124 «Premiata la laboriosità di grandi lavoratori»

eventi area legno chiusa grande cisi Città Sant’Angelo testa a testa adecco H&M di donato gi Confindustria Pescara emanuela cavallaro lisciani giochi

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126 Ad Onna l’asilo dei sogni firmato Area Legno 131

Franco D’Eusanio, il “bio-innovatore”

135 Honda Trophy 2009, successo di squadra 138 L’outlet dei desideri 140 Florindi / Cordoma

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143 Influenza A: Adecco lancia il recovery plan 145 H&M sbarca a Pescara 147 Addio ferramenta di una volta 149 Imprenditori al volante 150 Quando la moda diventa arte

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e gioco di squadra 155 Sinergie per una sfida entusiasmante

145 27



sommario _ anno IV n°36 _ ottobre 2009

la vita è bella

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arte&co. traparentesi

Tommaso Cascella, l’artista ritrovato

160 News in pillole

uscita di sicure

a

165 Dubai, futuristica metropoli del deserto

itinerari d’Abru

o

167 Vasto, la città delle meraviglie

tempo rubato paprika alkimie arte&co. / in cornice arte&co. musicamania ve

i moderni

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169 Volevo solo il vento in faccia 171

Sullo sfondo dei trabocchi…

173 Ventricina del vastese 175 Eolo Costi dall’azzurro etereo 181

Una giornata particolare: Zagor a Borrello

185 “Backspacer” / For ever Beatles 187 Nella shopper questo mese...

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editoriale

F

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

orti, grintose e grandi lavoratrici. Queste sono le donne aquilane che dopo il tragico evento del 6 aprile, si sono rimboccate le maniche e si sono subito messe a lavoro. In questo numero abbiamo due esempi che incarnano perfettamente questa forma d’essere. Natalia Nurzia, artigiana del celebre e storico torrone aquilano e Emanuela Cavallaro designer e stilista di una moda raffinata e di qualità. Tanto diverse eppure così simili, accumunate dall’amore per la propria città e dalla forza di rinascere. Non vogliono solidarietà, ma chiedono di lavorare come prima e più di prima. E noi glielo auguriamo di cuore.

Torniamo a parlare di terremoto. Non possiamo esimerci. Oramai siamo entrati nella fase più delicata, dopo l’emergenza è giunto il momento di tornare alla normalità e ricostruire. In questi giorni in tv abbiamo visto dopo mesi, i primi timidi sorrisi dei (pochi) fortunati che hanno ottenuto l’assegnazione delle famose “casette”. Una serenità durata solo un istante, eh sì, perché in questi giorni le immagini della tragedia di Messina, ci hanno fatto tornare alla memoria quelle della nostra L’Aquila distrutta. Tragedia diversa, immagini simili, ma stessa causa: l’uomo che costruisce senza rispettare leggi e regole. Ricordiamoci che la natura è più forte e vince sempre. “La dolce natura madre e madrigna che di tanto illude i figli suoi”. Proprio come diceva Leopardi.

*

Cari lettori, come avrete notato alla sua 36° copertina, dopo più di tre anni di vita, Abruzzo Impresa cambia di nuovo. Abbiamo rinnovato la veste grafica, siamo cresciuti nei contenuti, abbiamo aggiunto nuove rubriche (ci tengo a citarne una su tutte, Nonsoloeconomia, curata dall’autorevole firma dell’economista Giuseppe Mauro) e inserito nuovi collaboratori. Ma la mission resta la stessa: raccontare di uomini e donne che stanno scrivendo pagine della storia imprenditoriale della nostra regione. Da parte mia voglio dirvi che sono molto orgogliosa (e di questo ringrazio l’editore che ancora una volta mi

ha voluto dare fiducia) di iniziare questa nuova sfida che intendo vincere e che mi vede dirigere una rivista importante e ben radicata sul territorio, diventata in questi anni, anche grazie alla “Convention delle imprese” che si avvia alla terza edizione, il punto di riferimento per gli imprenditori e i manager abruzzesi. Mi auguro apprezzerete lo sforzo dell’editore e di tutta la redazione che non intende fermarsi qui, ma che ogni mese lavorerà con impegno per crescere e arricchire Abruzzo Impresa di contenuti di qualità. Certa che continuerete a sostenerci come avete fatto fino ad oggi, non mi resta che augurarvi buona lettura

direttore@abruzzoimpresa.it

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A CHIETI “LE IENE” PORTANO IL FILOBUS L’interesse della trasmissione televisiva “Le Iene” ha contribuito sicuramente a riattivare il servizio di filobus sulla linea storica 1, che collega piazzale Sant’Anna a piazza dei Martiri Pennesi. Il ripristino della storica tratta pone fine a un iter burocratico che si trascinava da diversi anni. «Sicuramente un percorso amministrativo troppo lungo ammette il senatore Giovanni Legnini- ma ora siamo arrivati finalmente al termine della vicenda e possiamo contare su un mezzo di trasporto ecologico; guardiamo ancora avanti verso nuove frontiere, come la produzione di energia pulita». All’inizio del prossimo anno è prevista l’estensione del percorso fino al capolinea dell’ospedale. «Restano solo alcuni adempimenti tecnici - spiega l’assessore ai lavori pubblici Luigi Febo - per arrivare a chiudere un nuovo collegamento tra la parte alta della città, storica e culturale, con quella situata a valle, caratterizza da servizi e attività economiche». Insomma, sembra proprio il caso di dire che “Le Iene portano bene!”

ABRUZZESI DA OSCAR Il Comune di Picciano ha conferito la cittadinanza onoraria al maestro Ennio Morricone e al regista Giuseppe Tornatore. L’evento ha avuto luogo lo scorso 26 settembre presso il Mutac (Museo delle tradizioni e arti contadine). Si tratta di un vero omaggio a due celebri “Premi Oscar” che hanno contribuito a rafforzare le radici culturali del nostro paese. Per l’occasione, nell’auditorium Sinopoli del museo è stato proiettato l’ultimo capolavoro di Tornatore: il film “Baarìa”, con colonna sonora del maestro Morricone, presentato di recente al festival di Venezia. Il sindaco Massimo Longaretti nell’esprimere massima soddisfazione per l’evento ha sottolineato che: «La presenza nel nostro comune di queste due personalità della cultura è solo l’ennesimo brillante risultato raggiunto. Siamo sicuri che questo avvenimento contribuirà, insieme a quelli che lo hanno preceduto, a far conoscere sempre più il museo e quindi il nostro comune, aumentando il numero dei turisti».

PREMIO RUSSO, RICONOSCIMENTO AL VERO GIORNALISMO Si rinnova l’ormai consueto appuntamento dedicato al giornalismo di guerra. Il Palazzo Sirena di Francavilla al Mare, il 16 -17 ottobre, diventerà lo scenario del “Premio nazionale sul reportage di guerra – Antonio Russo”. Il riconoscimento è intitolato alla memoria del reporter di guerra abruzzese barbaramente ucciso in Georgia il 16 ottobre del 2000, mentre seguiva il conflitto russo-ceceno. L’appuntamento è un’occasione per avvicinare l’opinione pubblica a questo difficile mestiere, attraverso incontri, dibattiti, cineforum, mostre fotografiche e spettacoli teatrali. Come ogni anno arriveranno in Abruzzo giornalisti di spicco chiamati a formare la giuria. Tony Capuozzo (Tg5), Aldo Forbice (Radio1), Franco Pagetti (Time Magazine) e Franco Biloslavo (Il Giornale), sono solo alcuni degli esperti che decreteranno i vincitori nelle varie categorie.

IN MOSTRA LE SPOGLIE DI CELESTINO V L’Arcivescovo Monsignor Bruno Forte e il vicario generale don Camillo Cibotti, hanno accolto con favore l’esposizione delle spoglie di Celestino V, in occasione dell’ottavo centenario della sua nascita. L’inizio delle celebrazioni è stato segnato dall’arrivo dell’urna, da Sulmona, presso la parrocchia dei Santi XII Apostoli, a Chieti Scalo, e il suo successivo trasferimento al Seminario regionale, da cui in processione ha raggiunto la cattedrale di S. Giustino. Le spoglie resteranno esposte ai fedeli fino al 31 ottobre, potranno essere visitate dalle 7:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 20:30. Il 21 ottobre, presso l’auditorium delle Crocelle a Chieti, si celebrerà il convegno “Celestino V: l’avventura di un povero cristiano”. La mattina del 28 ottobre in cattedrale si celebrerà il “Giubileo dei giovani”, mentre nel pomeriggio la “Schola Cantorum Settimio Zimarino” presenterà musiche corali e polifoniche rinascimentali e moderne.

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tenden e fatti persone

FESTA DELLA TERRA A CASALINCONTRADA Anche quest’anno ha avuto luogo l’iniziativa promossa dalla associazione nazionale “Città della terra cruda” in collaborazione con l’amministrazione comunale di Casalincontrada. Il tema affrontato durante i workshop di fine settembre sono stati legati al concetto di “Vivere sano-abitare sano”. L’obiettivo fondamentale è rinsaldare il legame con le tradizioni locali attraverso la costruzione di abitazioni in terra cruda, che valorizzano il territorio e tutelano l’ambiente. Numerosi gli eventi in programma, in rilievo l’incontro dal titolo “Quando la terra trema”, occasione per presentare il volume “Abruzzo mio”. Come ogni anno, attraverso dibattiti e visite guidate, si è posto l’accento sulla necessità di potenziare l’architettura eco-sostenibile.

BLOBEE ITALIA SUL CELLULARE È già online Blobee Italia: www.blobee. it e www.blobee.com - versione in lingua inglese. Il progetto è stato presentato al Ministero del Turismo con l’obiettivo di indicizzare sul telefonino le informazioni di tutti i Comuni italiani. Sul portale sono già presenti i Borghi più Belli d’Italia. La novità del servizio consiste nel poter offrire informazioni on line su luoghi e aziende anche se essi non hanno un sito internet. Il criterio prevalente è l’utilizzo in mobilità, sia per il turista viaggiatore che per l’utente metropolitano. Sulla home page del sito è consultabile una mini-guida all’utilizzo del servizio. Inoltre, per gli utenti business è disponibile la tecnologia mobile shopping, coperta da brevetto e da certificazione Arco Consumatori. Blobee Italia è un prodotto Blobee Labs, divisione del gruppo Finlloyd, mobile web company italiana aderente a Confindustria.

CASTIGLIONE PRESENTA LA NUOVA LEGGE SU i CONFIDI Operatività intersettoriale, promozione dei processi di fusione, funzionamento su base territoriale regionale e fissazione di requisiti minimi per accedere ai benefici di legge. Sono le basi della Nuova Legge Organica in Materia di Confidi presentata dall’assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, il 22 settembre a Pescara. La legge intende riordinare i settori creditizio e finanziario per superare le difficoltà delle PMI nell’accesso al credito. È necessario garantire una operatività intersettoriale dei Confidi chiamati a garantire per le micro e PMI, socie o consorziate, compresi i liberi professionisti dei vari settori produttivi. Un altro obiettivo è ridurre il numero di Confidi, attualmente 78, per acquisire maggior solidità patrimoniale. I requisiti minimi per accedere ai benefici di legge prevedono un patrimonio netto di 6 milioni di euro e un volume di operazioni di credito garantite, nell’esercizio precedente, pari ad almeno 10 milioni di euro. I Confidi che non siano in possesso dei requisiti minimi possono usufruire dei contributi in conto interessi solo per l’esercizio finanziario 2010, non usufruiscono dei contributi per i fondi rischi. Se si adeguano ai requisiti potranno usufruire dei benefici nel 2011. In caso contrario, nel periodo di transizione dal vecchio al nuovo regime, non potranno fruire neanche dei contributi in conto interessi nel 2011.

CREDITO EROGATO, MENO 390 MLN RISPETTO AL 2008 Sul credito erogato in Abruzzo nel primo trimestre del 2009 si contano meno mutui e più “sofferenze”. È l’allarme lanciato dal centro studi della Cna Abruzzo, diretto da Aldo Ronci. Basandosi su dati della Banca d’Italia, si registra una caduta pari al 156%, contro una media nazionale del 140%. L’analisi condotta dalla CNA, presieduta da Franco Cambi e diretta da Graziano Di Costanzo, evidenzia che la caduta coinvolge tutto il territorio abruzzese, tranne il Teramano che ha fatto segnare un saldo attivo, + 21 milioni di euro erogati rispetto al 2008. Chieti registra - 80 milioni, Pescara -55 e L’Aquila -26. Le sorti del credito abruzzese sono affidate all’universo degli istituti di minori dimensioni, essi sono in grado di distribuire il 7,1% del totale del credito, contro la media italiana del 9,4%. Per quanto concerne i settori, nel primo trimestre del 2009, per l’industria si è registrata una contrazione di 170 milioni di euro, per le famiglie la contrazione è stata di 53 milioni e per la pubblica amministrazione di 20 milioni.

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NASCE A TERAMO CNA COMMERCIO E TURISMO Durante l’assemblea congressuale di CNA Commercio e Turismo, svoltasi a Teramo lo scorso 17 settembre, si è costituita ufficialmente l’organizzazione che intende rappresentare oltre 1000 imprese del commercio, il turismo e dei servizi. All’incontro hanno partecipato: Mario Cozzi, assessore al Commercio, Artigianato, Industria e Agricoltura del comune di Teramo; Giovanni Simonetti, presidente provinciale CNA; Gloriano Panciotti, direttore provinciale CNA e Cristiano Tomei, responsabile regionale CNA Commercio e Turismo. La nascita di questa organizzazione consentirà di essere più presenti ai tavoli istituzionali, senza intermediazione. L’Assemblea, curata dalla responsabile del settore Tiziana Di Bartolomeo, ha eletto come presidente provinciale Gabriele Marrangoni, titolare della Country House Borgo Spoltino, di Mosciano S.A. Il vice-presidente è Carmine Mercurio, titolare di 3 punti vendita Tigre a Teramo; mentre Gianfranco Cellini, titolare dello Chalet Portofino di Martinsicuro è il vice presidente del comparto turismo. I restanti componenti della presidenza sono: Marino Angeloni, Miguel Lecce, Luigi Valiante, e Marco Vannucci.

IL GRUPPO BARILLA PARTECIPA ALLA RICOSTRUZIONE DELLA CITTADELLA SCOLASTICA DI SAN DEMETRIO Con l’inizio ufficiale dell’attività scolastica, ha riaperto la Citadella di San Demetrio Ne’ Vestini (AQ). Sono stati impiegati meno di 100 giorni per realizzare due edifici scolastici innovativi in cemento armato, con capienza per oltre 300 studenti - tra Progetto Primavera (interessa bambini dai 24 ai 36 mesi), scuola materna, elementare e medie. Paolo Barilla, vice presidente di Barilla SpA, ha affermato: «Abbiamo voluto partecipare concretamente a questo progetto perché crediamo sia fondamentale concentrarsi su quelli destinati ai più giovani». La Cittadella è frutto della collaborazione tra aziende private ed Enti pubblici: il Comune di San Demetrio; Barilla SpA; le province di Arezzo, Grosseto, Livorno, Massa Carrara, Firenze, Pisa; il Comitato Terre di Siena per l’Abruzzo, per la provincia di Siena; il Consiglio Regionale della Toscana; Enti pugliesi coordinati dalla Prefettura di Bari e dal Provveditorato per le Opere pubbliche, per la Puglia e la Basilicata (Comune di Corato, Banca Popolare di Bari, Acquedotto Pugliese e Fiera del Levante); i Comuni della Versilia, tramite la Conferenza Zonale per l’Istruzione, con Viareggio capofila, Camaiore, Massarosa, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza, Stazzema, unitamente a Mabo Group, la Società Community Project Srl di Vasto, Gruppo Vastarredo (CH) e Nupigeco Spa. La collaborazione tra Barilla SpA e il Comune di San Demetrio è stata possibile grazie alla Provincia di Parma, in particolare al presidente Vincenzo Bernazzoli e all’assessore Gabriele Ferrari.

AL VIA IL DISTRETTO PRODUTTIVO BENESSERE Sedici comuni faranno parte del Distretto produttivo del benessere in Abruzzo e si identificheranno nel Marchio d’Area. L’obiettivo è stimolare e sostenere lo sviluppo territoriale ed economico. Il progetto pilota, sviluppato in collaborazione con la Provincia di Pescara, è stato promosso dall’assessore allo Sviluppo economico, e del termalismo, Alfredo Castiglione. Per dibattere in merito si sono confrontati i presidenti delle Province di Pescara e Chieti, il presidente del Parco nazionale della Majella e i sindaci dei Comuni di Sant’Eufemia a Majella, Caramanico Terme, Salle, Roccamorice, Abbateggio, San Valentino in A.C., Scafa, Bolognano, Tocco da Casauria, Popoli, Manoppello, Turrivalignani, Lettomanoppello, Serramonacesca, Rapino e Pretoro. «La Giunta regionale d’Abruzzo crede nel territorio abruzzese - ha dichiarato Castiglione - e nella capacità delle imprese e della Pubblica Amministrazione di “fare sistema”. È arrivato quindi il momento di scendere in campo, tutti insieme, per trasformare il modello basato sui cosiddetti vecchi distretti in un polo per la competitività del settore, o cluster, con la possibilità di certificare, con un vero e proprio Marchio d’Area, la qualità delle produzioni locali». La strategia di intervento prevede anche la possibilità di recuperare un finanziamento di oltre 3 milioni di euro dal Ministero per lo Sviluppo economico, insieme ad altre risorse previste nel programma FAS.

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tenden e fatti persone

COMPLESSO RESIDENZIALE TEMPORANEO SANOFI-AVENTIS Centododici abitazioni antisismiche hanno accolto 500 persone che hanno perduto casa nel sisma del 6 aprile, tra collaboratori e familiari del sito produttivo Sanofi - Aventis Spa di Scoppito (AQ). Dopo un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro e 90 giorni di lavoro, lo scorso 23 settembre sono state consegnate le abitazioni temporanee antisismiche volute dal gruppo farmaceutico che possiede 5 stabilimenti in Italia. All’interno del Complesso residenziale ci sono 90 abitazioni su un’area sicura dal punto di vista idro-geologico che si estende per 46.000 metri quadrati, altre 22 strutture mobili sono a disposizione delle esigenze logistiche dei collaboratori. Le 112 abitazioni hanno una metratura compresa tra i 42 e i 62 metri quadrati. Il Gruppo si è occupato anche della urbanizzazione necessaria per rendere abitabile la zona: illuminazione, gas, rete fognaria, sino ad arrivare a interventi di copertura stradale per garantire la viabilità. La riuscita del progetto è frutto della determinazione di circa 380 collaboratori dello stabilimento aquilano e dell’impegno del Gruppo multinazionale, che annuncia inoltre la realizzazione di un Technology Center di galenica all’interno del sito produttivo nell’immediato futuro.

CANTIERE ABRUZZO Si sono svolte a Chieti le 72 ore di lavoro del Cantiere Abruzzo Italia, fondazione voluta dal senatore Fabrizio Di Stefano. Dal 19 al 21 settembre La Civitella ha ospitato i big del Pdl, oltre ai militanti abruzzesi, e non solo. L’iniziativa nasce dalla richiesta di partecipazione, soprattutto dei giovani, alle scelte che indirizzano la politica regionale e del Paese. Tra i relatori e partecipanti di spicco: Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo; Daniele Capezzone; Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato; i senatori Maurizio Castro, capogruppo del Pdl nella commissione lavoro al Senato e Filippo Piccone, coordinatore regionale del Pdl; Daniele Toto, commissione trasporti della Camera; Anna Morgante, preside della facoltà di Economia dell’università d’Annunzio; il ministro Altero Matteoli; l’assessore regionale Angelo Di Paolo; Pasquale Viespoli, sottosegretario al lavoro e alle politiche sociali; la senatrice Laura Bianconi, commissione igiene e sanità del Senato; Rodolfo De Laurentiis e il senatore Andrea Pastore, presidente della commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione.

TERAMO CAPITALE DEL BENESSERE ABRUZZESE Il livello di benessere è più alto a Teramo, lo rivela uno studio del Sole 24 ore. La indagine si basa su otto indicatori: condizioni di vita materiali, salute, ambiente, istruzione, attività personali, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, insicurezza economica e fisica. In Abruzzo dopo il 27° posto di Teramo, c’è L’Aquila (ma lo studio non contempla le conseguenze del terremoto), al 48° posto c’è Chieti e Pescara è al 49°. In Molise, al 40° posto troviamo Campobasso e Isernia al 67°. A livello nazionale Forlì-Cesena e Ravenna sono posizionati al vertice della classifica. Siracusa è il fanalino di coda.

PREMIO GALILEO PER IL SINDACO CIALENTE Durante la tredicesima edizione del Premio Internazionale Galileo, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, sarà premiato per l’impegno personale profuso a favore delle popolazioni terremotate. La suggestiva cerimonia si svolgerà il prossimo 24 ottobre a Firenze, tra i sepolcri dei grandi d’Italia. Esattamente negli ambienti della basilica di Santa Croce e della Biblioteca nazionale centrale. Altri premiati eccellenti saranno: Roberto Benigni per l’universale genialità; il musicista nippo-americano Seiji Ozawa; il ministro degli Esteri greco Dora Bakoyannis per la straordinaria personalità; l’astrofisico tedesco Reinhard Genzel per la scienza; il ballerino spagnolo Angel Corella per il talento eccezionale e la promessa della lirica Paola Leggeri. Con questa edizione il Premio si arricchisce di nomi prestigiosi, che si sommano a quelli di Shimon Peres, Lech Walesa, Bernard Henri Levy, Riccardo Muti, Daniel Barenboim, Emma Bonino, Zubin Mehta, Roberto Bolle, Carlos Fuentes, Andrea Bocelli, Claudia Cardinale, Lang Lang e Giuseppe Sinopoli, tra gli altri. Davvero un orgoglio per l’Abruzzo.

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l’Abru

o che produce

L’altro volto del terremoto S

ono trascorsi sei mesi dal 6 di Aprile scorso, data che difficilmente gli aquilani potranno dimenticare. Il giorno nel quale, meno di 30 secondi hanno radicalmente e definitivamente cambiato le esistenze di diverse decine di migliaia di residenti all’Aquila e nei comuni del “Cratere”. Un sisma sul quale moltissimo si è detto e scritto. Purtroppo. Al punto di trasformare una catastrofe, che ha determinato lutti ed esodi di portata biblica, in un vero e proprio fenomeno mediatico. Tant’è che ero e in parte resto dubbioso sull’opportunità di queste mie brevi riflessioni. Tuttavia la premura e la cortesia di chi me le ha richieste, hanno contribuito non poco a convincermi. Ciò premesso, sono convinto che ci sono stati diversi sismi all’interno dello stesso. Uno di questi è il terremoto economico che ha interessato circa 3.000 aziende direttamente ed un numero difficilmente precisabile di tantissime altre indirettamente. Non era mai successo nel nostro Paese. Spero proprio che non accadrà mai più. Restando sui numeri “certi”, 3.000 e oltre attività produttive colpite, circa 1000 erano localizzate nel centro storico del capoluogo d’Abruzzo: L’Aquila. Mille attività che da quel 6 di Aprile sono chiuse e alle quali neanche i titolari di quelle aziende possono ancora accedere se non accompagnati dagli straordinari Vigili del Fuoco (donne e uomini cui dobbiamo infinita gratitudine), in quanto localizzate in quella che ancora oggi, dopo 6 mesi, 180 giorni, è definita e presidiata come “Zona Rossa”. Tipo Kabul o Beirut di un tempo. Tutto questo rappresenta per il sistema economico aquilano e dell’Abruzzo un danno economico di rilevantissima portata e un dramma sociale Celso Cioni che investe migliaia di famiglie che operavano prima del sisma nel settore Terziario. direttore Confcommercio L’Aquila Il sistema distributivo aquilano era un sistema complesso frutto di secoli di storia, di tradizioni, e come tutti i sistemi complessi che si “rompono”, non sarà facile né possibile ricrearli in brevissimo. Ne è testimonianza più evidente il fatto che neppure il mercato degli ambulanti, quello che per oltre sette secoli era stato in Piazza del Mercato, solo poi Piazza del Duomo, fulcro del “sistema complesso” di cui parlavo prima, è riuscito a ripartire nonostante fosse quello più semplice da rimettere a regime. Ciò vuol dire che le istituzioni, finora, hanno dedicato ragionevolmente quasi tutte le attenzioni e le risorse alla questione certamente importante delle case per gli aquilani che ne sono rimasti privi, per effetto del terremoto. Ciò, a mio parere, non toglie, e non solo da oggi, che bisognava assegnare alla ripresa delle attività produttive ogni energia, ogni attenzione riconoscendone anche in questo caso il carattere di priorità. Lo dico serenamente, ma molto convinto: dare un tetto a tutti i terremotati è più che giusto, doveroso direi, ma è altrettanto importante ed urgente favorire il processo di riavvio del commercio, il settore più devastato, e di tutte le attività produttive. Su questa priorità ho la sensazione che non ci sia purtroppo il livello di consapevolezza che la situazione richiederebbe e richiede. Bisogna che tutte le autorità preposte rivedano e aggiornino le proprie agende a questa che è ormai una vera e propria emergenza economica, occupazionale e sociale, non eludibile. Deve essere affrontata subito. Prima che sia troppo tardi e prima che i processi di spopolamento derivanti assumano caratteri di difficile reversibilità. Concludo sulla “lieta novella” della Zona Franca urbana. Per primi e pubblicamente su una rete televisiva nazionale ne abbiamo parlato il 10 di Aprile. Quattro giorni dopo il terremoto. Ci auguriamo un lieto fine presso l’Unione Europea della procedura di approvazione definita auspicata. Auspichiamo allora che le risorse in campo, le energie e tutto il “fosforo” a disposizione, vigilino sulla qualità del nuovo modello di sviluppo del sistema aquilano delle aree interne abruzzesi e magari dedichino ogni attenzione a sostenere l’imprenditoria locale e siano lungimiranti verso la realizzazione di un vero e proprio progetto che riguardi un settore, quello turistico, che aspetta e merita un futuro che finora non è mai arrivato. Purtroppo. Stavolta saremo finalmente capaci di concretizzarlo? Spero proprio di sì. Sarebbe davvero l’ora

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nonsoloeconomia

Segnali deboli per la ripresa L

a crisi finanziaria scoppiata a livello mondiale ha avuto effetti dirompenti sull’economia abruzzese, manifestando tutto il suo carattere di eccezionalità. La conferma ci viene data da alcuni indicatori pubblicati in questi ultimi giorni, quali il Prodotto interno lordo (Pil), l’occupazione e l’export. I dati sono abbastanza noti e quindi ci limiteremo a qualche breve commento. Il Pil è diminuito nel corso del 2008 dello 0,4%, dopo una breve ripresa rispetto al 2007, e si prevede per l’anno in corso un calo ancora più sostenuto, superiore al 5%. Forse è il caso di ribadire che, nel corso degli ultimi 8 anni, l’Abruzzo ha sperimentato una crescita zero. Si analizzi ora il livello occupazionale. Nel secondo trimestre del 2009 gli occupati sono diminuiti di oltre 31.000 unità, pari a -5,9% nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente, contro una media nazionale dell’1,6%, determinando un ritorno ai livelli occupazionali di circa 15 anni fa. Lo stesso tasso di disoccupazione subisce un aumento dello 0,9% e oggi si colloca all’8%, un valore decisamente alto se paragonato a quello esistente negli anni ’90. E’ la sintesi del calo dell’occupazione autonoma delle piccole imprese, del mancato rinnovo dei contratti a termine e della riduzione del numero dei collaboratori. Sembra inoltre chiaro che vengono colpite le posizioni più deboli, come quella dei precari e dei giovani e in quest’ambito la componente femminile sembra essere stata quella maggiormente penalizzata. Una disoccupazione diversa rispetto al pasGiuseppe Mauro sato perché non legata soltanto a chi viene espulso dalle fabbriche o a chi si trova in Economista e Ordinario di Politica Economica cassa integrazione, ma in gran parte si tratta della disoccupazione di quei giovani che hanno concluso gli studi e si trovano alla ricerca di un lavoro, di uno stage, di un contratto a tempo determinato. Tutto ciò produce risvolti negativi sulla società in quanto spinge all’emigrazione di capitale umano, riduce la domanda interna, prolunga la stagnazione ed infine intacca le esigenze di crescita qualitativa del territorio. Per quanto riguarda l’export, la caduta è stata di circa il 40% e ciò è avvenuto in particolare nei settori in cui la regione presenta un’alta specializzazione produttiva: tessile-abbigliamento e mezzi di trasporto. Dai tre indicatori prima richiamati si evince come la contrazione dell’attività industriale sia stata impressionante per rapidità e dimensione. Si può affermare, in un certo senso, che l’Abruzzo paghi il prezzo della sua maggiore apertura internazionale e della sua forte vocazione industriale, tanto da essere considerata la quinta regione italiana per valore aggiunto prodotto dal settore manifatturiero. Inoltre, non si dimentichi che l’economia regionale negli ultimi dieci anni è stata in gran parte trainata dalle esportazioni, la cui crescita e la cui incidenza sul Pil hanno consentito alla regione di conseguire livelli superiori alla media nazionale. Nella sostanza, il sistema economico dell’Abruzzo ha sperimentato, in questi ultimi anni, diversi shock, di natura interna ed esterna, che hanno generato un andamento statico del Pil e una riduzione della sua capacità competitiva. Per la componente esterna, si pensi alla fine della svalutazioni competitive a seguito dell’introduzione dell’euro, all’emergere prepotente nello scenario mondiale delle economie emergenti e, appunto, all’attuale crisi economica devastante. Per la componente interna, come non sottolineare i contraccolpi subiti dal forte indebitamento regionale (la seconda regione d’Italia più indebitata), dalla nota crisi politica e dal terremoto della provincia dell’Aquila. Ecco perché si ritiene che anche l’Abruzzo sia ormai fuori dalla recessione, ma le conseguenze della crisi non sono ancora completamente superate. Sono ancora molte le sfide da affrontare e la ripresa dell’economia regionale potrebbe risultare più lenta e lunga del previsto

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il punto

Se la crisi distrugge il lavoro P

iù che un timore. I dati Istat indicano nell’area del Mezzogiorno un calo degli occupati del 2,9 per cento che, in Abruzzo, diventa il 5,49. Così come, sempre in Abruzzo, il tasso di disoccupazione medio, nel primo semestre, è dell’8,8 per cento, contro un dato nazionale che si attesta al 7,6. Tutto ciò tradotto in cifre significa 42mila persone in cerca di occupazione: oltre 3mila in più rispetto al 2008. C’è da dire che, in questa regione, si sommano crisi economica, crisi strutturale e le devastanti conseguenze del terremoto. Ma il pericolo più insidioso, se è possibile, è perdere il legame di fiducia tra imprenditori locali e maestranze, spesso all’origine di casi di successo su scala internazionale. Ormai è un dato di fatto che i grandi gruppi industriali, come reazione alle difficoltà del mercato, non esitano a dare la stura a draconiani piani di ristrutturazione, con massicci tagli occupazionali – talvolta perfino impiegabili – e periodi, più o meno lunghi, di cassa integrazione. Le multinazionali mostrano più interesse al taglio dei costi e alla disperata rincorsa, in presenza di un calo dei fatturati, degli indici di redditività, piuttosto che comprendere fino in fondo motivi e conseguenze della crisi finanziaria. Il guaio è che questo miope andazzo – che fa leva solo sul sacrificio del lavoratore – e l’egoistico tornaconto d’impresa va contagiando anche le piccole e medie industrie Mauro Di Pietro nostrane. Ma per il made in Abruzzo svendere le qualità che ne avevano cagiornalista ratterizzato le peculiari caratteristiche, potrebbe essere una sciagura. Distruggere posti di lavoro alla cieca, mietendo occupazione che sarebbe difficile ripristinare potrebbe azzoppare, definitivamente, il sistema imprenditoriale abruzzese. Saldatori, stiratrici, specializzati cad-cam, e tutti i profili professionali di media e alta specializzazione non si trovano certo nei supermercati del lavoro a tempo. Inoltre, la specializzazione della forza lavoro per le nostre aziende ha da sempre rappresentato quell’intangibile valore patrimoniale che ne ha esaltato l’opera e la redditività. In una parola la competitività. L’Abruzzo ha personificato l’essenza stessa della capacità di tradurre in un asset di successo le relazioni umane, il legame con il territorio e la coesione sociale. Si tratta di un investimento che non può essere tranciato da un ottuso sguardo sull’oggi. La conoscenze, le idee, i collaboratori devono tornare a rivestire un ruolo centrale. In questi anni si è esaltato il felice connubio tra professionalità e passione: una evidente dimostrazione del sistema Abruzzo che funzionava. Invece c’è la sensazione dell’inadeguatezza degli strumenti usati per fronteggiare un momento così difficile. Le imprese devono ricercare un equilibrio tra efficienza e creatività e mantenere il proprio vantaggio competitivo. Diversamente, se si continua di questo passo si otterrà solo una consistente caduta della domanda aggregata e del reddito, con costi sociali più che onerosi. La crisi è certamente una. Le soluzioni sono tante. L’omologazione nella risposta è deleteria

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in primo piano » di Marco Taglieri

Le due voci

della ricostruzione La soddisfazione di Onna, i timori di Paganica, la rabbia dei comitati di protesta: il popolo aquilano del post-terremoto sempre più diviso (Servizio realizzato il 23 settembre 2009)

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i più non si poteva fare. Si fa sempre fatica a pronunciare una frase del genere, e soprattutto è difficile esserne convinti fino in fondo. Ma se a dirlo è chi è stato colpito in prima persona dal dramma in questione, l’affermazione acquisisce più senso. L’Aquila, 6 aprile 2009: il terremoto. I suoi morti, le sue macerie, il tentativo di ripartire. Sono

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passati più di 6 mesi da quel giorno. Qualcosa è stato fatto, qualcos’altro ancora no. Non sono mancate le polemiche, sia sulle ragioni del dramma che sulla gestione pubblica della tragedia. Cosa poteva (e doveva) essere fatto per evitare un terremoto così devastante, chi deve essere punito per questo, da dove cominciare per ridare vita alle città, ai paesi, a un popolo intero.


Settembre è stato il mese dei primi segnali concreti. Il mese delle nuove casette di legno, costruite dalla Provincia Autonoma di Trento con i soldi della Croce Rossa della stessa città, e consegnate il giorno 15 dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai cittadini di Onna, epicentro e simbolo del sisma. Un paese completamente raso al suolo: si è deciso di partire da lì. Ma negli altri comuni limitrofi sono ancora operative le aree di accoglienza. Alcune saranno smantellate il 30 settembre, altre hanno chiesto e ottenuto una proroga in attesa della consegna delle case. Che non sono ancora pronte per tutti. A pochi giorni dalla cerimonia di inaugurazione delle prime abitazioni siamo andati sul posto per sondare l’umore di chi ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze del terremoto. Per capire se davvero è stato fatto abbastanza, o se invece si poteva fare di più.

ONNA PROVA A RISORGERE

«Entrate, se volete vi offro un caffè. Gas ed elettricità funzionano». Emiliano e Barbara Ferroni hanno ricevuto la casetta di legno numero 30 e vivranno qui con la loro piccola Alice. «Abitavamo proprio in via dei Martiri, – ci racconta Emiliano – l’unica cosa che è rimasta in piedi della nostra casa è la camera da letto. Per fortuna eravamo tutti lì quando c’è stata la scossa». Adesso hanno una nuova abitazione, la più grande delle 3 dimensioni previste (80 metri quadrati circa, gli altri tipi sono da 60 e 40 metri quadrati). Il contratto ha durata (prorogabile) di 3 anni, poi le casette verranno presumibilmente smantellate. «Questo divano è da una piazza e mezzo», fa notare Barbara. Accanto anche una poltrona. Tavolino, cucina, bagno, tv a colori, 3 enormi camere con letti matrimoniali e, fuori sui davanzali, vasi pieni di fiori. «Ci hanno fatto trovare 2 scatoloni pieni di roba da mangiare, una bottiglia di spumante e la lettera del presidente Berlusconi, - raccontano – insieme a lenzuola, coper-

» foto di Simone Cerio

te, comodini, lampade e doppie tende. E qui dietro casa dovrebbero costruire un parcheggio». Onna è un paese dai due volti. In via dei Martiri c’è soltanto uno spazio minimo per passare con la macchina, ai lati solo macerie. Poi la strada si interrompe. Quasi a volersi nascondere per l’imbarazzo, a pochi metri di distanza si trovano i 50mila ettari di terreno dove sono state costruite le casette di legno. Di vari colori pastello, colori caldi come il celeste e l’arancio. Intorno, il silenzio. «Siamo molto soddisfatti per i tempi record con cui ci è stato permesso di rientrare in un’abitazione, - ammettono i coniugi Ferroni – nessuno può negare che siano stati fatti passi concreti per aiutare chi ha perso tutto». E il mondo dell’informazione? Come si è relazionato con i cittadini di Onna? «All’inizio ci hanno messo sotto… ma in generale abbiamo incontrato persone educate e sensibili. Anche se qualcuno ha avuto il cattivo gusto di introdursi subdolamente nelle tende mentre le persone mangiavano». Poco più avanti c’è la casa numero 33, assegnata ai genitori di Emiliano, Paolo e Antonietta Ferroni: «E pensare che prima del terremoto Onna non era nemmeno sulla carta geografica; - riflette il padre – credo che la forte risonanza mediatica sia derivata nella foto grande: le nuove case di Onna; qui sotto la camera da letto dell’abitazione della famiglia Ferroni

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in primo piano

dal coinvolgimento della Germania, che ha offerto un aiuto concreto per l’ormai celebre vicenda passata legata al periodo nazista». Aiuti che, dicono gli onnesi, arriveranno: «Il ministro delle Infrastrutture tedesco ha promesso 2 milioni e 300mila euro per ricostruire la nostra chiesa, e altri soldi verranno consegnati da sponsor come Volkswagen e Bmw». Ora gli abitanti di Onna hanno tutti una casa: «Tranne uno che ha scelto di tornare in Romania per lavoro», ci dice Paolo. Soddisfazione, dunque, per come è stata affrontata e gestita l’emergenza in paese: «Siamo stati molto solidali tra noi, - spiega Paolo – abbiamo deciso di rimanere qui, e di non spostarci sulla costa, per tanti motivi. Abbiamo costituito una Onlus e la Pro Loco ci ha dato una grossa mano. Ringraziamo loro e soprattutto i ragazzi della Protezione Civile, davvero straordinari». Mentre ci allontaniamo dalle case, i bambini escono dall’asilo “Giulia Carnevale”, accompagnati dalle loro mamme. Qualche sorriso e un timido tentativo di tornare alla normalità.

La voce di Onna: «Dobbiamo dire grazie al governo e alla Protezione Civile, il loro contributo è stato reale e concreto»

la lettera di auguri del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi l’asilo di Onna intitolato a Giulia Carnevale

LA VOCE DI PAGANICA: «VOGLIAMO RIMANERE IN TENDA»

A Paganica le case non sono ancora pronte. Lo saranno, dicono, non prima di metà ottobre. Quelle che verranno costruite sulle nuove 12 piattaforme individuate, invece, saranno agibili solo dopo dicembre. Perché si è ancora così indietro? Troppo ampio il divario tra i rispettivi abitanti, impossibile sistemare tutta la popolazione di Paganica in così poco tempo. Polemiche e lamentele sui giornali, proteste sui criteri scelti per l’assegnazione delle case, ma anche qualche voce fuori dal coro. Siamo andati in uno dei 3 campi presenti a Paganica, il numero 5 San Giustino. Lì incontriamo Augusto Rossi, barbiere, «paganichese doc», come ama definirsi. «Ho scelto io di rimanere qui, - ci dice – ma è giusto che si sappia che una sistemazione è stata offerta a tutti». Nel processo di assegnazione delle abitazioni, coppie e singles dovranno pazientare un po’ prima di ricevere casa. E a molti anziani verrà proposta una sistemazione lontana dal luogo di residenza. Può essere questo un buon motivo per polemizzare? «Non

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il cimitero di Paganica di fronte al campo di accoglienza “San Giustino” Onna devastata dal sisma


credo, - afferma Rossi – quelli che si lamentano sono gli stessi che non escono mai dal campo. Penso che i problemi si avranno nel periodo di transizione che intercorrerà tra la chiusura delle tendopoli e la consegna delle case. C’è chi ha iscritto i propri figli nelle scuole limitrofe o chi magari lavora in zona. Ecco, credo che questo sia il vero disagio». Tonino Ferella è il rappresentante del campo San Giustino: «La gente vuole rimanere nelle tende, credo che chiederemo una proroga per tenerle aperte, anche se la Protezione Civile è stata chiara a riguardo». Inverno in tenda: soluzione praticabile? «Non credo, - ammette Ferella – con le stufette non si risolve poi tanto. Ma sono convinto che si troveranno delle sistemazioni provvisorie in attesa della case definitive». Il Campo San Giustino è composto per il 50 per cento da macedoni: «Grazie al loro rappresentante, Enver, si sono integrati benissimo con gli altri. Molti hanno seguito il Ramadan cucinando da mezzanotte alle 3, cosa che non avrebbero consentito tutti. Si è creato un clima di solidarietà e affiatamento, grazie agli amici della Lombardia, persone fantastiche, e alla ragazze dell’Azione Cattolica del Sacro Cuore di Milano, le quali hanno assistito soprattutto donne e bambini».

VILLA SANT’ANGELO, SI PROCEDE ADAGIO

Si va avanti, piano piano. I ragazzi della Protezione Civile, impegnati nel campo base di Villa Sant’Angelo, ci illustrano la situazione nell’ennesimo paesino distrutto dal sisma: «I lavori procedono, lentamente, ma procedono. Stanno costruendo una novantina di case che verranno consegnate, secondo il programma a noi noto, intorno alla metà di ottobre. Ma gli scenari sono in evoluzione, anche perché continuiamo a registrare piccole scosse quasi ogni giorno. La chiusura della tendopoli verrà stabilita anche in base alla situazione sismica». La sensazione è che la tragedia sia stata affrontata di petto, con grande impegno. E i primi segnali concreti sono arrivati. Fra i terremotati non mancano piccole frecciatine: «I veri lupi sono rimasti in montagna a lottare, i conigli sono scappati al mare», dicono alcuni. «Alcune coppie hanno fatto richiesta di una casa più grande in attesa di un figlio che verrà, ma che ancora non c’è. E questo non è giusto», dicono altri. Sta di fatto che i lavori procedono. Le prime case, confortevoli e funzionanti, sono state assegnate, altre arriveranno. Ad ogni modo l’emergenza non finirà nel giro di pochi mesi, durerà anni, ma la strada intrapresa per provare a rinascere sembra quella giusta. A Onna e Paganica ne sono convinti in molti.

COMITATO 3.32: «SIAMO DELUSI E ARRABBIATI»

Molto meno convinti, invece, sono i cittadini aquilani. Almeno secondo quello che dicono alcuni comitati di protesta, sorti dopo il sisma nel capoluogo di regione. Abbiamo ascoltato Sara Vegni, componente del comitato “3.32”, uno dei primi a farsi portavoce delle esigenze degli sfollati, che ha illustrato con chiarezza i motivi di una protesta così aspra: «Siamo delusi e arrabbiati, il governo aveva promesso che L’Aquila sarebbe ripartita a settembre, ma non è così». Da cosa deriva l’enorme disagio in cui versa la città? «Hanno voluto sperimentare su di noi, su questo terremoto, - spiega la Vegni – passando dalla soluzione tenda a quella definitiva, la casa. Senza mai prendere in considerazione la possibilità di sistemare provvisoriamente tutti in container. Era quello che avevamo chiesto, era quello che era stato fatto in tutti i precedenti di questo tipo. Ma nessuno ci ha dato retta. Il governo ha mostrato chiusura totale nei confronti delle nostre richieste». La conseguenza è stata quella di una vera diaspora: «In questi 6 mesi c’è stata la prima fuga sulla costa, adesso ce n’è un’altra dettata dalla chiusura forzata delle tende. Bisognerà accettare di scappare, è assurdo». Altra mancanza, il non aver pensato a ristrutturare velo-

Il comitato “3.32” stanco e deluso per l’atteggiamento dello Stato: «Chiusura sistematica verso le nostre richieste»

Barbara Ferroni con la piccola Alice davanti alla loro nuova casa

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L’opinione cemente case di tipo B e C. «E le 12 piattaforme di Paganica sono state attivate da poco, - continua la ragazza – come faranno a finire per novembre?». Anche la scelta dei criteri per l’assegnazione delle case lascia molti dubbi: «La loro stessa esistenza è una cosa inaccettabile. Ogni terremotato è uguale a un altro, non si può parlare di criteri». Ma l’azione del comitato 3.32 non si ferma: «Stiamo ristrutturando un edificio abbandonato e stiamo costruendo 7 case di legno, - conclude Sara Vegni – ma soprattutto offriamo assistenza agli sfollati di piazza d’Armi, che sono rimasti soli. Il futuro? Siamo molto pessimisti, arrabbiati e stanchi»

i giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo premiano Giustino Parisse

Giustino Parisse, capo della redazione aquilana del quotidiano “Il Centro”, è stato premiato come “Personaggio dell’anno” dal gruppo giovani impreditori d’Abruzzo. Il terremoto gli ha portato via i figli Domenico e Maria Paola, e il papà Domenico. Lo abbiamo ascoltato a margine della cerimonia. «È facile fare polemica, ma la verità è che si è lavorato bene. Al di là del presidente del Consiglio, la vera mente è stata Guido Bertolaso. Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti e la Protezione Civile ha dato il solito, preziosissimo contributo. Il problema vero sta nel fatto che non tutte le case verranno consegnate in tempo. Dal momento in cui verranno chiuse le tendopoli, sicuramente si creeranno disagi per chi sarà costretto a spostarsi dalla propria terra, seppur temporaneamente. Altro problema è quello per le famiglie numerose: non sono state pensate case per 8 persone,

Parla Stefania Pezzopane

Le parole della presidente della Provincia dell’Aquila dopo la consegna delle prime case di Onna Con la consegna di questi primi appartamenti L’Aquila vince una prima battaglia. Ne dobbiamo vincere tante altre, in nome dei cittadini che aspettano ancora una casa. Quando si entra nelle mura domestiche, seppure transitorie, si riprendono le abitudini, la dimensione quotidiana. La vita torna a scorrere con lo stesso ritmo di prima. Per questo ci auguriamo che abitazioni come queste che sono state consegnate, siano al più presto realizzate per tutti i nostri concittadini, che sono ancora senza un tetto. La vera festa sarà quando avremo ricostruito per intero la nostra città e tutti i Comuni del cratere.

Giustino Parisse, capo della redazione aquilana del quotidiano “il Centro”

tutte le abitazioni sono da 3 a 6 unità. Qui a Onna è stata la famiglia Pica Alfieri a mettere a disposizione 47mila metri quadrati di terreno in comodato d’uso gratuito per 3 anni, che sono prorogabili. Per quello che riguarda L’Aquila, credo che il ritardo dei lavori derivi dal fatto che non si è ancora ben capito in base a quali criteri andrà ricostruito il centro storico. Molti cittadini vorrebbero riavere le proprie case, identiche a quelle che possedevano prima del terremoto. Il che è impossibile. Ma non tutti lo hanno capito, altri invece sono restii ad accettarlo. Spero che al più presto ci si renda conto della gravità di quello che è successo, e che la ricostruzione dovrà essere fondata su sistemi antisismici di massima affidabilità e sicurezza».

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in primo piano » di Massimo Avenali

«Bisogna avere fiducia nel futuro» Questo il messaggio lanciato dal Presidente della Camera Gianfranco Fini e dalla speaker del Congresso Usa Nancy Pelosi per l’inaugurazione a Villa Sant’Angelo di un innovativo asilo ecosostenibile

«S

iamo qui a presentare un simbolo» ha dichiarato Gianfranco Fini tagliando il nastro della scuola materna a Villa Sant’Angelo, una struttura ecosostenibile e antisismica, donata dall’associazione “Ambiente e/e’ vita” e intitolata al noto politico Nino Sospiri. Questa è la terza visita di Fini nelle aree terremotate ed è la seconda volta che il Presidente della Camera fa tappa a Villa Sant’Angelo, uno dei paesi maggiormente colpiti dal sisma del 6 aprile. Fra le vittime c’era anche il piccolo Andrea, 3 anni, che è stato ricordato durante la cerimonia di apertura dell’asilo. Nancy Pelosi, speaker del Congresso americano e ospite d’onore dell’inaugurazione ha ricordato «Sono i

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bambini ad insegnarci la strada verso la ripresa. Tanti anni fa mio nonno lasciava queste terre e io 29 anni fa visitai le terre del Sud martoriate dal terremoto. In quella occasione, come in questa, ho visto lo stesso coraggio». La Pelosi è infatti nativa di Montenerodomo, un paesino vicino Chieti. «Fini è molto fiero di queste doti – ha affermato l’ospite italoamericana – e dovete esserlo anche voi». La speaker ha poi reso omaggio a Guido Bertolaso per la straordinaria capacità di leadership di cui è stato capace. La terza carica dello Stato ha anche sottolineato i meriti del governo per la ricostruzione e soprattutto il lavoro tra le istituzioni: «Quando le istituzioni lavorano in modo sinergico, - ha detto Fini- con lo Stato che indica una strada e gli Enti


Pelosi, in visita oggi nelle zone colpite dal sisma di aprile – ha sottolineato la presidente della provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane – rappresenta una continuità della vicinanza degli Stati Uniti alle nostre istituzioni e alla nostra comunità. Spero che questa visita rilanci la necessità di una solidarietà ampia e di un rapporto forte con gli Usa». A contribuire alla costruzione d e l l ’a s i lo anche diverse aziende nazionali. Tra gli sponsor anche l’azienda abruzzese Deco SpA che si occupa di smaltimento e recupero rifiuti

Fini: «Quando le istituzioni lavorano in modo sinergico, con lo Stato che indica una strada e gli Enti locali che la seguono, i risultati si raggiungono anche in tempi più brevi di quelli inizialmente previsti».

locali che la seguono, i risultati si raggiungono anche in tempi più brevi di quelli inizialmente previsti. Questa struttura ne è un esempio». Presente alla cerimonia anche il presidente della Regione Gianni Chiodi che ha sottolineato che questo asilo è una testimonianza concreta della solidarietà scattata in favore della nostra terra. «Grazie alla generosità e all’impegno di molti è stata realizzata un’opera di rinascita civile e sociale a Villa Sant’Angelo. Sono sicuro che con l’entusiasmo – ha dichiarato Chiodi - la speranza e la voglia di continuare a lottare, possano emergere tante altre opportunità». «La presenza della speaker del Congresso Usa, Nancy

il Presidente della Camera Gianfranco Fini e, a destra, la speaker del Congresso Usa Nancy Pelosi

TECNICHE DI BIOEDILIZIA La struttura risponde perfettamente a tutte le severe normative e prescrizioni previste per gli edifici ad uso scolastico, comprese quelle relative alla resistenza al fuoco. Gli eccellenti standard impiantistici e l’attuazione di avanzate scelte di bioedilizia esaltano la sostenibilità ambientale e consentono la classificazione in “classe energetica A” garantendo numerosi e indiscussi vantaggi: maggiore isolamento termico grazie all’utilizzo di sughero naturale per le coibentazioni, migliore acustica, ambiente più salutare, risparmio in termini di manutenzione. La struttura è antisismica e con alta resistenza al fuoco superiore a quella di una struttura in calcestruzzo armato; la struttura

portante non è mai esposta direttamente all’azione delle fiamme in quanto opportunamente protetta e rivestita da idonei materiali. Il manufatto è realizzato con una struttura in legno di pino lamellare scandinavo opportunamente trattato per garantire la resistenza nel tempo agli agenti atmosferici. L’asilo è dotato di un impianto di autoproduzione di energia elettrica mediante pannelli fotovoltaici da circa 7 kW di potenza in grado di soddisfare i bisogni energetici della struttura. Il riscaldamento sarà garantito da un innovativo sistema sotto pavimento di tipo elettrico funzionante a tensione di sicurezza 24 W per mezzo di un sottile tappeto termoradiante costituito da una struttura polimerica.

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in primo piano » di Laura Tinari

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’AQUILA Dipartimento di Ingegneria delle Strutture, delle Acque e del Terreno

il logo di Progetto A.Qu.I.L.A.

I progetti del post terremoto Dalle sinergie tra le imprese aquilane, sono nate società e consorzi per rispondere alle nuove esigenze generate dal terremoto e offrire al cittadino servizi integrati nella complessa fase della ricostruzione

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ra i meccanismi messi in moto dal terremoto del 6 aprile scorso c’è sicuramente la creazione di nuove sinergie e di un associazionismo tra imprese abbastanza nuovo all’Aquila. In una realtà chiusa, dove ognuno ha sempre pensato che tutto si possa fare da soli, la tragedia del sisma ha portato aziende operanti in ambiti diversi, ma collegati a lavorare insieme per rispondere alle nuove esigenze, generate proprio dal terremoto, e poter così offrire al cittadino servizi integrati nella complessa fase della ricostruzione. In alcuni casi l’interazione pubblico-privato si sta rilevando vincente, in altri invece a portare al successo l’iniziativa è l’impostazione del Global service, ossia l’azienda in grado di offrire servizi a 360°. Il dipartimento di Ingegneria delle Strutture, del-

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le Acque e del Terreno della facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi dell’Aquila, già prima del 6 aprile, era dotato di un laboratorio ufficiale in cui si effettuavano prove sui materiali da costruzione per verificarne le caratteristiche. Un laboratorio riconosciuto dal Ministero per le Infrastrutture. Dopo il terremoto la sede di questa struttura è stata dichiarata inagibile, per questo l’Ateneo si è consorziato con il LABORTEC CSM S.R.L. Centro Sperimentale Materiali e Strutture, azienda privata che opera nel settore del controllo della qualità nell’edilizia, per unire le rispettive forze e far fronte insieme all’enorme mole di lavoro attesa per i prossimi anni. È nato così a metà giugno il Consorzio per la Sperimentazione Edilizia - Laboratorio Prove Materiali, Strutture e Terre, impegnato in prove di resistenza di rottura a compressione


sui provini di calcestr uz zo prelevati dagli stabili in costruzione o ristrutturazione; prove di trazione, piegamento e raddrizzamento sui manufatti in acciaio da utilizzare nelle costruzioil professor Dante Galeota, presidente del Consorzio per la Sperimentazione Edilizia - Laboratorio ni; prelievi Prove Materiali, Strutture e Terre di cemento (carotaggi) e ferro da strutture esistenti per verificarne la vetustà; “prove di carico” per verificare la resistenza delle strutture nonché verifiche sulla presenza di tutti gli elementi in acciaio necessari nelle colonne; studi geologici e geotecnici sui suoli. Il Consorzio, icona della perfetta sinergia tra pubblico e privato, lavora utilizzando le risorse dei suoi associati: docenti e ricercatori dell’Ateneo, professori di ingegneria civile e di geotecnica, geologi, architetti nonché strumentazione e personale della LABORTEC CSM S.R.L. «Ho molta fiducia in questa collaborazione, -ci dice il prof. Dante Galeota, presidente del Consorzio- sono sicuro che darà buoni risultati, permettendo contemporaneamente il necessario trasferimento di tecnologie dall’Università al settore industriale e all’Ateneo di mantenere il polso delle reali esigenze di ricerca del mercato». Con l’avvio delle ristrutturazioni sia i privati che gli enti pubblici richiederanno il lavoro del laboratorio per verifiche sia sulle strutture in via di costruzione e ristrutturazione, sia su edifici da riadibire ad alloggi o uffici. Il Consorzio, seppur giovane, ha già committenti pubblici di alto profilo quali la Carispaq, la Asl dell’Aquila, lo stesso Ateneo e la Protezione Civile per il Progetto C.a.s.e. Mission diversa, invece, per la società “Progetto A.Qu.I.L.A”, nonostante una similarità tra le professionalità impiegate. Anche questo gruppo è infatti costituito da esperti nel campo delle tecniche di rilievo, diagnostiche invasive e non sugli edifici e sulle strutture; della geologia, dell’ingegneria geotecnica, sismica e strutturale, edile, impiantistica, dell’architettura e del restauro conservativo; a cui però si

aggiungono anche professionisti nella consulenza legale, economico-finanziaria e burocratico-amministrativa. L’obiettivo della società è passare da una politica tradizionale di prestazioni, intesa come insieme di attività parcellizzate, ad una concezione di servizi integrati, in cui ogni intervento, vero e proprio lavoro, rappresenta solo una delle fasi di un più ampio processo di gestione della commessa. La presenza di un unico interlocutore, in grado di soddisfare in modo più completo le richieste avanzate dal Committente sia sul fronte del governo dei servizi che della loro attuazione, rende più snella la gestione della commessa. «Le varie fasi tecniche -ci dice Domenico Cimini, amministratore di “Progetto A.Qu.I.L.A.”- di l’ingegner Domenico Cimini e l’ingegner Barbara Masucci della società Progetto A.Qu.I.L.A.

solito sono gestite da un’unica ditta, ma in questa circostanza diventa difficile farlo, per cui si è reso necessario creare un’entità che al suo interno avesse una serie di competenze e caratteristiche professionali tali da far fronte in maniera coordinata al grande problema della ricostruzione. Questo modo nuovo di gestione della commessa si basa sul modello di Global service, ossia un’azienda che si rivolge al cliente a 360°, perché in grado di offrire servizi, lavori e forniture garantendo tempi e prestazioni efficaci»

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in primo piano » di Denia Di Giacomo

Il futuro sui pedali Presentato al Ministero dell’Ambiente il progetto Salinas, una lunga pista ciclabile che partirà dal cuore verde di Pescara per raggiungere Silvi. Un investimento importante per sviluppare la mobilità sostenibile

il rendering di un meet point lungo la pista ciclabile

P

repariamoci a vivere l’area metropolitana in modo più sostenibile. Un’unica pista ciclabile si snoderà senza interruzioni, dalla Pineta D’Annunziana di Pescara a Silvi, passando per i comuni di Montesilvano e Città Sant’Angelo. Sedici meet point, ovvero aree d’incontro, dislocate sull’intero tragitto dove sarà possibile prendere a noleggio una bici ed eventualmente lasciarla al meet point suc-

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cessivo. Sarà un nuovo modo di concepire i nostri spostamenti. Salinas, ovvero associazione temporanea di scopo dei comuni dell’area Saline, questo il nome dell’ambizioso progetto che promette di cambiare il nostro stile di vita. Il progetto nasce grazie al bando ministeriale di Cofinanziamento per le diffuse azioni finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane,


pubblicato nel marzo scorso, e sembra avere delle ottime possibilità di successo relativamente all’approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente che si farà attendere ancora almeno fino alla fine dell’anno. Molti i protagonisti del progetto, capitanati dal Comune di Montesilvano, capofila dell’iniziativa, il cui sindaco Pasquale Cordoma si dice entusiasta, ma aderiscono in pieno anche il Comune di Pescara, Silvi, Città Sant’Angelo, la Provincia di Pescara, la Gtm, Gestione Trasporti Metropolitani, e due soggetti privati: la CGA, il consorzio grandi alberghi di Montesilvano e la Resco Italia Srl, ovvero la società che ha realizzato graficamente l’opera. Il presidente della Provincia Guerino Testa in occasione di una recente conferenza stampa ha assicurato che metterà in atto «un sano pressing sul Ministero… farò il tifo perché questo progetto venga accolto, risolveremo al tempo stesso i problemi del traffico, della sostenibilità e quelli sociali».

pressi del capolinea del filobus che sarà tra i grandi alberghi di Montesilvano e il Palacongressi. In quell’area è prevista inoltre la creazione di un grande parcheggio di interscambio non solo per coloro che usufruiranno

Non si può certo pensare di risolvere il problema del traffico con le biciclette, ma certamente questo rappresenta un nuovo modo di concepire lo spazio urbano, grazie anche all’intermodalità tra la bicicletta e gli altri mezzi, come treno, filobus e autobus tradizionali

del filobus, ma anche per le persone che vorranno andare in bicicletta. Il progetto ha tra le tante finalità soprattutto quella di migliorare la qualità dell’aria diminuendo la quantità di autoveicoli in circolazione, circa 25 mila ogni giorno solo su Pescara, dando la possibilità ai cittadini di I DETTAGLI DEL PROGETTO Il progetto Salinas costerà 1 milione e 746 mila euro sviluppare una maggiore propensione all’attività fisica, e se l’ok del Ministero dell’Ambiente dovesse arrivare, tema molto sentito anche in ambito nazionale. quest’ultimo ne finanzierebbe il 66%, mentre la re- Ma quali saranno le caratteristiche principali di stante somma, ovvero circa 600 mila euro, verrebbe quest’opera? Innanzitutto la grande fruibilità, data equamente divisa tra i vari soggetti coinvolti. La po- dalla presenza dei meet point, vere e proprie stazioni polazione residente nell’area metropolitana interessata di servizio dove si potranno noleggiare le bici a pesecondo i dati ISTAT 2006/07 è di 199.250 abitanti, un dalata assistita con delle carte magnetiche. I meet point, in accordo con il connumero ragguardevole che rapcetto di intermodalità, verpresenta un bacino d’utenza la relazione del progetto SalinAS ranno dislocati in corrispondalle grandi potenzialità. Non denza delle maggiori zone di si può certo pensare di risolinterconnessione con il travere interamente il problema sporto pubblico locale e sadel traffico con le biciclette, ranno adiacenti ad eco chioma certamente questo rappreschi in bioedilizia alimentati senta un nuovo modo, almeno da pannelli fotovoltaici, dove per una regione di centro-sud, di concepire lo spazio urbano, non solo si potrà navigare in internet grazie alla connesgrazie anche all’intermodalità sione wi-fi, ma sarà possibile tra la bicicletta e gli altri mezzi anche ottenere informazioni di trasporto, come treno, filoturistiche, pagare bollette, bus e autobus tradizionali. La acquistare i biglietti dei mezzi pista ciclabile andrebbe ad indi trasporto, ricaricare i celtersecarsi non solo con il tratlulari o magari semplicemente to già esistente, ma a sfruttare rilassarsi prima della pedalata l’ex tracciato ferroviario lungo successiva. la strada parco finendo poi nei

» immagini concesse dal comune di Montesilvano, Assessorato ai Lavori Pubblici

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in primo piano

Abbiamo intervistato l’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Montesilvano Carlo Tereo De Landerset per approfondire la conoscenza del Progetto Salinas. Come e quando nasce l’idea del progetto Salinas? «Nasce nel marzo 2009 con la pubblicazione di un bando da parte del Ministero dell’Ambiente relativo alla mobilità sostenibile. Il Comune di Montesilvano si è impegnato in primo piano per presentare i progetti e considerato che i finanziamenti erano proporzionali al bacino di utenza abbiamo coinvolto i comuni limitrofi di Città Sant’Angelo, Silvi e Pescara nonché la Provincia di Pescara. Il progetto presentato è preliminare, ovviamente quello definitivo verrà realizzato e approvato solo a finanziamento accordato, ma noi ci crediamo moltissimo sin da ora perché le potenzialità e i risvolti positivi di Salinas sono enormi». Volendo effettuare delle previsioni, come pensate risponderà la cittadinanza a questo nuovo modo di vivere l’area metropolitana? «Il primo cambio di mentalità avverrà già a partire dal filobus che passerà lungo la strada parco. Con il progetto Salinas si avrà un’espansione di questo rinnovamento nelle nostre abitudini, perché l’area interessata dal servizio sarà più estesa di quella servita dal filobus, per cui credo proprio ci si stia muovendo verso una direzione che riuscirà a coinvolgere moltissime persone. Certo, per riuscire a cambiare la mentalità della gente le amministrazioni devono realizzare le opere, ma nel momento in cui queste esistono, i cittadini rispondono sempre. Basta spostarsi nel nord Europa anche in città che non nascono con la cultura della bicicletta, per

verificare che nonostante il clima sia molto più freddo del nostro, è un mezzo di trasporto regolarmente utilizzato. Per aiutare le persone a conoscere e utilizzare la pista ciclabile sono previste anche delle belle campagne di comunicazione con elementi molto originali, ad esempio dei ragazzi che indosseranno uno zaino con un monitor intergrato sul quale verranno trasmesse continue immagini promozionali del progetto Salinas e della bici in genere». Sono previste altre opere in concomitanza con la costruzione della pista ciclabile? «Sì, ce ne sono numerose, un esempio è quello della realizzazione di due ponti ciclabili, interamente in legno, che collegheranno Montesilvano a Città Sant’Angelo e quest’ultima a Silvi». Molti giornali hanno scritto che ci sono ottime possibilità che il Ministero approvi il finanziamento del Progetto Salinas, cosa ci dice in proposito? «Naturalmente il bando ministeriale è rivolto a tutt’Italia e i progetti arrivati saranno molto numerosi, ma noi stiamo spingendo politicamente affinché il nostro progetto il poster della campagna di comunicazione di “Meeto”

un altro rendering di un meet point della “Meeto”, dispenser urbano di servizi a impatto zero

venga approvato e ci sono ottime possibilità che ciò avvenga» Nel caso il Ministero approvasse il finanziamento, quali saranno i tempi di realizzazione del progetto Salinas? «Anche se è prematuro dirlo con certezza, io credo che ci vorranno almeno due anni, comprensivi di progettazione definitiva, approvazioni, iter burocratici e realizzazione effettiva». Abbiamo chiesto un intervento anche al sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, chiedendogli se davvero crede nella possibilità di cambiare la mentalità dei cittadini, ecco cosa ci ha risposto. «Il cambio di mentalità non è semplice da ottenere, prevede generazioni che passano, specialmente quando le anime dormono sognando cose diverse che magari rappresentano l’effimero, il consumismo o la quotidianità. Cambiare la mentalità dei cittadini? Ci sto provando, e spero che alla fine dei miei anni di amministrazione potrò dire di aver concretizzato ciò che volevo realizzare. Ma sono convinto che per far crescere la città un cambio di mentalità sia molto più importante della realizzazione di qualsiasi manto stradale»

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Daniele Becci,

ottimismo in Camera Protagonista storica nell’universo dell’economia locale, la Camera di Commercio, industria, artigianato di Pescara ha rinnovato da soli due mesi la nuova giunta. A capo dell’ente, l’energico imprenditore edile Daniele Becci » di Eleonora Lopes

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ommercio, industria, art ig ianat o,  agr icolt ur a, turismo, promozione, formaz ione,  inter naz ionalizzazione, import, export, fiere, made in Italy. Sono troppe e variegate le attività della camera di Commercio da non riuscire ad elencarle tutte. Ma in una sola frase si potrebbe sintetizzare che la Camera di Commercio significa “fare impresa e creare business”. La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Pescara ha rinnovato due mesi fa l’intera giunta con l’elezione del nuovo presidente lo scorso 5 agosto. A capo dell’Ente economico più importante di Pescara, oggi c’è Daniele Becci, imprenditore edile, ex presidente Ance e uomo di Confindustria. La sede è ubicata nella zona storica di Pescara in via Conte di Ruvo. Ma torniamo alla storia e alla strutturazione di questo organismo. La CCIAA di Pescara è un ente autonomo funzionale di diritto pubblico che svolge, su scala provinciale, funzioni di interesse generale per le imprese. L’Ente è diretta espressione delle associazioni di categoria locali appartenenti ai diversi settori economici rappresentati. La sua attività prevede una stretta collaborazione con le Istituzioni locali, finalizzata alla ideazione e realizzazione di politiche comuni rivolte allo sviluppo del territorio. Accanto alle attività di natura amministrativa che riguardano la tenuta di albi, elenchi e ruoli, dove vengono registrati e certificati i

» foto di Simone Cerio

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Becci con il presidente di Confindustria Pescara Mauro Angelucci

Becci con il presidente ANCE Pescara Giuseppe Girolimetti

un’immagine dell’incontro al vertice tra il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e Daniele Becci per avviare un tavolo di confronto sul difficile momento dell’economia regionale

il segretario generale Massimo Taschini

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principali eventi che caratterizzano la vita di ogni impresa, l’Ente predispone una serie di interventi mirati al sostegno delle imprese. In particolare, attua iniziative dirette a favorire la formazione imprenditoriale, l’accesso al credito da parte delle imprese, l’innovazione ed il trasferimento delle tecnologie, la tutela ambientale nell’esercizio dell’attività d’impresa, lo sviluppo delle infrastrutture e la valorizzazione delle risorse del territorio. Realizza, inoltre, interventi diretti a favorire lo sviluppo economico del territorio e la competitività del sistema imprenditoriale locale, promuovendone l’internazionalizzazione. Degno di nota è il Porto Turistico “Marina di Pescara”, una straordinaria struttura dell’Ente, giudicata come uno dei migliori e più moderni porti turistici d’Europa. La struttura rappresenta uno degli scenari ideali per la realizzazione di mostre e fiere per le imprese locali ed è stata arricchita, di recente, da un’area espositiva coperta di oltre 1.000 metri quadrati al servizio delle imprese locali per 365 giorni l’anno. Oggi la Camera di Commercio di Pescara partecipa ai seguenti organismi interregionali e regionali: Centro Estero delle Camere di commercio d’Abruzzo, Unione Regionale delle Camere di commercio d’Abruzzo, Centro Regionale Commercio Interno delle Camere di commercio d’Abruzzo, C.R.E.S.A. – Centro Regionale di Studi e Ricerche economico-sociali, Associazione Interregionale delle Camere di commercio Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Umbria e Toscana.


LA NUOVA GIUNTA La Giunta della Camera di Commercio di Pescara è stata eletta dal Consiglio in data 2 settembre 2009 ed è così formata: Daniele Becci Presidente Pasquale Cameli (Artigianato) Enrico Marramiero (servizi alle Imprese) Lorenzo Cirotti (Industria) Giovanni Panza (Organismi Sindacali dei Lavoratori) Luigi Di Giosaffatte (Trasporti) Carmine Salce (Artigianato - vice presidente vicario) Michele Errico (Agricoltura - vice presidente) Bruno Santori (Commercio - vice presidente) Samuele Lupidii (Tutela Interessi Consumatori ed Utenti) Massimo Taschini (Segretario Generale)

IL NUOVO CONSIGLIO Mauro Angelucci, Ezio Ardizzi, Adriano Arienti, Antonio Bianchini, Pasquale Cameli, Lorenzo Cirotti, Riccardo Colazilli, Massimo Della Torre, Antonio Di Bartolomeo, Aldo Di Cosmo, Luigi Di Giosaffatte, Michele Errico, Domenico Galizia, Samuele Lupidii, Enrico Marramiero, Sergio Mazzaferro, Franco Olivieri, Ernesto Orlando, Giovanni Panza, Carmine Salce, Bruno Santori, Claudio Mario Sarmiento, Emilio Schirato, Roberto Troiani, Vincenzo Vecchioli, Tonino Verna.

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DANIELE BECCI, IL NUOVO VOLTO DELL’ENTE CAMERALE DI PESCARA Un’agenda fitta, fittissima d’impegni per il neo presidente della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Pescara. Proprio oggi, prima di intervistarlo, ci annuncia che è stato appena nominato presidente del Centro estero delle camere di commercio d’Abruzzo. Un altro successo per il costruttore pescarese. Ma per noi riesce comunque a trovare un po’ di tempo e a raccontarci della sua nuova e faticosa avventura a capo dell’ente più importante dell’economia locale. È stata scritta la parola fine sulla lunga e travagliata vicenda riguardante la sua elezione. L’imprenditore edile, Daniele

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Becci è stato eletto con 19 voti a suo favore. L’ex numero uno della CCIAA di Pescara non si è ricandidato e dopo 11 anni termina l’era-Ardizzi. Dal 5 agosto inizia il nuovo percorso di Becci, uomo di Confindustria noto per essere pragmatico, determinato e ottimista. Ma anche un imprenditore efficiente e tempestivo. Proviamo a conoscerlo meglio. Al primo scrutinio eletto presidente dell’ente più importante dell’economia di Pescara. Che emozione è stata? «È stato un percorso complesso che ci ha portato come Confindustria a dare il meglio di noi stessi. Ma anche le altre associazioni ci hanno dato fiducia e di questo sono molto

orgoglioso. Dopo un momento iniziale di appagamento e soddisfazione condiviso con la famiglia, gli amici e i miei colleghi, è subito arrivato il momento di lavorare. In un periodo così critico per l’economia abruzzese, non c’è tempo per rivincite e rivalse, ma solo per impegno e risultati». Che ente ha ereditato dal suo predecessore e quali sono le prime operazioni che intende avviare? «Ho trovato un ente molto indirizzato alla promozione internazionale delle nostre aziende specie attraverso le fiere. Questo non è sbagliato, ma credo che per la vocazione delle nostre imprese, quasi tutte PMI, bisognerebbe puntare ad un mercato a noi geograficamente più vicino, ad esempio quello dei Balcani. I mercati esteri ai quali ci approcciamo, devono essere studiati e scelti in base al core business delle aziende. Non dimentichiamo che le nostre imprese, producono articoli di alta qualità, alcune con brand conosciuti in tutto il mondo. Le aziende, con il sostegno delle associazioni di categoria, devono sfruttare al meglio tutti i servizi di cui l’ente dispone, diventando le vere proponenti di tutti i progetti che intendiamo realizzare. I settori trainanti dell’economia pescarese, quali l’edilizia, il commercio, il terziario devono assolutamente ripartire con l’appoggio della pubblica amministrazione che deve sostenerle smobilitando i fondi che sono attualmente fermi». Che importanza assumono le associazioni di categoria nella sua presidenza? «Come ho appena detto, un ruolo di assoluta rilevanza. Sono loro che hanno il contatto diretto con il mercato. Dobbiamo fare rete, ogni rappresentante di giunta deve portare le proprie competen-


ze, il proprio know how e quello dell’associazione di cui è a capo e metterlo a disposizione dell’ente. Solo così possiamo lavorare bene e in sintonia. Oggi stiamo attraversando un periodo molto difficile. Gli effetti della crisi globale stanno schiacciando le aziende che hanno grandi problemi di liquidità e la disoccupazione continua a crescere. Ma non è questo il momento di lamentarsi. Dal punto di vista finanziario l’ente è sano, con un bilancio buono e questo ci permetterà di fare investimenti e promozioni. Bisogna guardare al futuro con ottimismo, impiegare al meglio le poche risorse di cui disponiamo e cercare di far ripartire il mercato. Fondamentale sarà mantenere un dialogo costante con la pubblica amministrazione». Presidente, da dove si deve ripartire? «Negli anni passati è stato curato soprattutto l’aspetto residenziale della nostra città. Ora è giunto il momento di potenziare la recettività, dando la priorità alla vocazione turistica e ai servizi. Area di risulta

Il nuovo progetto dell’ente di Pescara vede le associazioni di categoria molto presenti con il mondo delle aziende al centro della CCIAA. Sono loro che hanno il contatto diretto con il mercato e Marina. Ecco da dove intendiamo ripartire. Non possiamo parlare di competitività quando manca alla base una cultura imprenditoriale e associativa. Dobbiamo mettere in rete le nostre qualità. Un settore che non può assolutamente prescindere da questo concept è il turismo. Se le piccole realtà non fanno squadra, e non abbattono i costi, sono destinate ad essere sopraffatte dal mercato globale che è in continua evoluzione. È necessario unirsi per creare sinergie che sappiano sfruttare al meglio le potenzialità delle nostre imprese. La promozione per funzionare deve essere sostenuta da infrastrutture, fruibilità del territorio e qualità dei servizi. In Romagna lo fanno da anni».

Da quale elemento sarà caratterizzata la nuova presidenza Becci? «La mia guida sarà caratterizzata senza dubbio dal gioco di squadra. Concretezza ed efficienza al primo posto. Bisogna lavorare in maniera collettiva e non individualista. È finito il tempo in cui ci si poteva permettere di curare solo il proprio orticello. Con il sostegno del segretario generale Massimo Taschini, un professionista capace e competente, abbiamo riprogettato tutta la squadra per lavorare con la massima serenità al fianco delle aziende che vanno affiancate e sostenute. Il mio auspicio è mantenere con la Regione e con l’intera classe politica un dialogo costante e soprattutto di confronto»

Daniele Becci, esempio di concretezza e Uomo di squadra di Luigi Di Giosaffatte, direttore Confindustria Pescara

Daniele Becci è l’imprenditore delle costruzioni che assieme ai fratelli Andrea e Stefano rappresenta la seconda generazione del Gruppo del settore delle costruzioni. L’azienda di famiglia fondata dal padre Ferruccio nel lontano 1965 oggi ha ramificato le proprie attività nei campi dei lavori pubblici e dell’edilizia residenziale. Numerosi sono gli incarichi che Daniele Becci ha ricoperto in ambito confindustriale. Dal 2007 è stato nominato presidente nazionale del CNCPT (organo bilaterale ANCE - organizzazioni sindacali per la sicurezza sui cantieri). In tale veste è stato promotore ed attuatore dei coordinamenti regionali per la sicurezza ed ha avuto modo di conoscere ed approfondire i temi della Sicurezza sul lavoro nell’intera

rete nazionale. Attualmente il suo impegno è svolto in veste di presidente della Cassa Edile di Pescara, Ente Paritetico per le prestazioni sussidiarie e sociali ai lavoratori dell’edilizia e vice presidente di Confindustria Pescara. Da neo presidente della Camera di Commercio di Pescara, Becci è entrato a far parte del Comitato dei presidenti delle Camere di Commercio del sistema Confindustria. Conoscenza del territorio, carattere schietto e leale e capacità decisionali sono gli ingredienti che hanno fatto di Becci un esempio di concretezza come imprenditore e come uomo di squadra.

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mercati

prima parte

» di Ida Pagnottella e Alfredo De Vincentis

Come riconoscere i titoli interessanti

Alcuni consigli sulla finanza per la gestione dei propri risparmi

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el passato i risparmiatori che desideravano un investimento sicuro e senza pensieri acquistavano titoli di stato. I più smaliziati acquistavano obbligazioni, sempre con sufficiente sicurezza e rendimenti comunque interessanti. Il periodo che stiamo vivendo presenta invece tassi di interesse decisamente bassi, ma anche incertezza sul rischio che realmente si corre acquistando obbligazioni. Questa combinazione costringe anche l’investitore più pigro o meno aggressivo a comprendere meglio come stanno le cose, per cercare i migliori titoli per il massimo rendimento con il minor rischio possibile. È per questo che, accettando l’ospitalità di “Abruzzo Impresa” per una serie di consigli sulla gestione dei propri risparmi, abbiamo ritenuto interessante iniziare focalizzando la vostra attenzione su Obbligazioni e Titoli di Stato. Ecco gli accorgimenti da seguire per scegliere i titoli migliori. Oggi i titoli di stato e le obbligazioni a tasso fisso con scadenze medio lunghe (dai 5 ai 10 anni) danno rendimenti molto superiori rispetto a strumenti come BOT o Pronti Contro Termine. Al momento queste obbligazioni rendono in media un 4% all’anno, mentre BOT e PCT rendono anche meno del 0,5% all’anno. Per questo motivo acquistare un’obbligazione a tasso fisso permette di bloccare un ren-

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dimento interessante per molti anni, a condizione di controllare tutti i rischi prima di decidere.

I VANTAGGI E GLI SVANTAGGI

Investire in obbligazioni e titoli di stato a più lunga scadenza permette oggi di avere un rendimento reale (cioè al netto del tasso di inflazione) positivo, a differenza di strumenti monetari come i BOT e PCT. Per quanto riguarda i rischi invece, l’investimento sia in titoli di stato che in obbligazioni e in strumenti monetari comporta diversi rischi tra cui il rischio emittente e il rischio di liquidità.

IL RISCHIO EMITTENTE: IN COSA CONSISTE, COME MISURARLO E COME CONTROLLARLO

Il “rischio emittente” consiste nella possibilità che l’emittente del titolo obbligazionario o del titolo di stato non possa affrontare il pagamento di una o più cedole di interessi, o che non possa rimborsare in tutto od in parte il capitale investito alla scadenza del titolo. L’incapacità tecnica di un’emittente di rispettare le clausole contrattuali previste dal regolamento del finanziamento viene definita come situazione di default. Tradizionalmente questo rischio viene mi-


surato dal cosiddetto “rating” che è un voto espresso in lettere che misura la probabilità di insolvenza dell’emittente del titolo. Ad esempio, il voto “AAA” o “Aaa” è il migliore ed indica una bassissima probabilità di default da parte del emittente. Un voto “B” esprime un emittente ad alto rischio, cioè con bassa probabilità di ripagare il debito. C o D indica un’emittente praticamente insolvente. Il rating per essere fondato deve essere un’opinione fornita da una società specializzata e soprattutto in grado di formulare un giudizio indipendente. Qualche volta la società che fornisce il rating è pagata dall’emittente stesso, e dunque può sorgere un conflitto di interessi. Ci sono anche uffici studi e centri di ricerca indipendenti che forniscono rating, i quali sono pagati dall’utente del rating, non dall’emittente del titolo, eliminando dubbi su possibili conflitti di interesse.

stenza. Perciò anche se la tendenza di fondo rimane positiva, molto probabilmente i mercati vorranno fare una pausa. Questo mese segnaliamo APOLLO GROUP Inc. (quotato al Nasdaq, ticker APOL). Apollo opera in un settore anticiclico, nel senso che gli utili crescono

Un’obbligazione a tasso fisso permette di bloccare un rendimento interessante per molti anni, a condizione di controllare tutti i rischi prima di decidere

MERCATI AZIONARI: TITOLI VALIDI DA ACQUISTARE ANCHE IN TEMPO DI CRISI

Considerando la situazione generale dei mercati, ci concentreremo su quelli dall’ottimo bilancio (regola che vale la pena rispettare sempre) e con una configurazione grafica che ci permette di entrare non sui massimi di periodo. Bisogna fare una premessa sul mercato Nasdaq (USA). Tra il novembre 2008 e marzo 2009 ha fatto un doppio minimo molto preciso, che ha posto le condizioni per una repentina risalita delle borse. Queste ora sono in un primario al rialzo regolare, con progressivi massimi e minimi crescenti e più inclinato rispetto al suo andamento usuale. Attenzione però, al momento (fine settembre) i mercati risultano essere in stato di ipercomprato e sotto resi-

soprattutto durante le fasi recessive dell’economia. Infatti si occupa di riqualificazione professionale, creando e vendendo programmi educativi e servizi all’istruzione tramite scuole di alta formazione -Institute for Professional Development (IPD), The College for Financial Planning Institutes Corporation. Il ROE è 96%, il tasso di crescita utili è 46% annuo, il tasso di crescita del fatturato è il 26%, non ha debiti, ed è scambiata ad un p/e forward pari a 13,59. Dal grafico di lungo periodo si vede la tendenza positiva di lungo periodo, anche se il titolo è volatile

I titoli e gli strumenti indicati sono frutto delle scelte discrezionali dell’autore, secondo valutazioni di analisi tecnica e/o fondamentale degli stessi. Si ricorda che non esiste tecnica di analisi perfetta, o valutazione di titoli o strumenti finanziari indubitabile. Si ricorda che i mercati possono salire, scendere o assumere andamenti laterali per qualche tempo, e che non è possibile attribuire all’autore la responsabilità di eventuali perdite derivanti dal soggettivo rispetto dei consigli dati.

Disclaimer

La pubblicazione di tale articolo non costituisce attività di sollecitazione del pubblico risparmio, e prescinde da qualsiasi valutazione del “profilo di rischio e/o di adeguatezza dell’operazione” degli sconosciuti lettori.

Nota bene

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finan a » di Luigi Carunchio

Regolarizzare i capitali all’estero? Questo sarebbe l’obiettivo del tanto discusso scudo fiscale. Proviamo a capire di cosa si tratta

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o scudo fiscale è uno strumento mediante il quale i contribuenti che risiedono fiscalmente in Italia possono regolarizzare la propria posizione in relazione ai capitali posseduti all’estero senza aver ottemperato all’obbligo di monitoraggio e denuncia fiscale. Qualunque contribuente italiano che possieda conti correnti, titoli, immobili o altri capitali all’estero è infatti tenuto ad indicarli in un apposito quadro della dichiarazione annuale dei redditi (il quadro RW). Se poi i capitali regolarmente indicati nel quadro RW hanno prodotto nell’anno dei redditi imponi-

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bili, il contribuente italiano è ovviamente anche tenuto ad applicare e versare le relative imposte, al netto di quelle eventualmente corrisposte all’estero. Per avvalersi dello scudo fiscale è necessario presentare un’apposita dichiarazione riservata a un intermediario finanziario, ma è di tutta evidenza come la delicatezza dell’operazione e la complessità delle sottostanti implicazioni consiglino al contribuente di avvalersi anche nel rapporto con l’intermediario del supporto del suo consulente di fiducia. Lo scudo fiscale non comporta obbligatoriamente


il rimpatrio fisico dei capitali all’estero, essendo possibile anche il cosìddetto “rimpatrio giuridico”, oppure la pura e semplice regolarizzazione all’estero. In questa versione dello scudo fiscale (siamo già alla terza, infatti, dopo quelle del biennio 20022003), il costo per il contribuente è pari al 5% dei capitali detenuti all’estero in violazione della normativa sul monitoraggio fiscale che vengono fatti emergere. Un costo doppio rispetto a quello delle precedenti edizioni, ma sempre estremamente favorevole rispetto al costo che altri Paesi stanno applicando o stanno valutando di applicare in relazione a provvedimenti analoghi. Inoltre, bisogna considerare che sono state contestualmente raddoppiate anche le sanzioni amministrative che colpiscono chi dovesse venire accertato per mancata compilazione del quadro RW (prima si andava da un minimo del 5% ad un massimo del 25% dei capitali non indicati, ora si va da un minimo del 10% ad un massimo del 50%), per cui alla fine, la differenza tra costo regolarizzazione e rischio accertamento è addirittura ancora più favorevole di quanto non lo fosse prima. Lo scudo fiscale, oltre che mettere al riparo da queste sanzioni per le passate inadempienze, offre copertura al contribuente anche dal punto di vista delle possibili contestazioni penali di omessa dichiarazione e dichiarazione infedele. Anche da questo punto di vista, la nuova versione dello scudo è meno “generosa” di quelle precedenti, nel senso che offre copertura per il passato

Ciò non di meno, le grandi speranze che il Governo ripone in questo provvedimento, sia dal punto di vista del gettito erariale che può creare (non si tratta solo del 5% di una tantum sui capitali emersi, ma anche delle imposte sui redditi prodotti da capitali che verranno finalmente dichiarati ogni anno), sia dal punto di vista del sostegno all’economia in crisi (buona parte dei capitali emersi potrebbe essere rimessa in circolo nelle aziende, dando ossigeno e liquidità), stanno alimentando in questo periodo un dibattito parlamentare sull’opportunità di modifiche in corsa allo scudo fiscale. Tali modifiche avrebbero l’obiettivo di aumentare l’appeal dello scudo (per spingere un maggior numero di indecisi ad avvalersene ed emergere una volta per tutte) e pertanto vanno ovviamente nella direzione di un potenziamento della copertura che esso è in grado di garantire rispetto ai possibili reati contestabili in futuro o per i quali sono già in corso procedimenti, nonché di un potenziamento della riservatezza rispetto alle disposizioni in materia di antiriciclaggio. Capita spesso di leggere sui giornali e di sentire nei dibattiti che varie lobby stanno facendo molta pressione perché queste modifiche vengano inserite. I giovani dottori commercialisti ed esperti contabili sono convinti che le pressioni abbiano una matrice in chi ha un interesse diretto nella vicenda: il Governo per il gettito erariale che si aspetta e, soprattutto, chi ha ingenti capitali all’estero

In questa versione dello scudo fiscale, il costo per il contribuente è pari al 5% dei capitali detenuti all’estero in violazione della normativa sul monitoraggio fiscale che vengono fatti emergere

Qualunque contribuente italiano che possieda conti correnti, titoli, immobili o altri capitali all’estero è tenuto a indicarli in un apposito quadro della dichiarazione annuale dei redditi per una cerchia di reati penali assai più ristretta. Di questi tempi, d’altro canto, la parola “condono” fa molta paura a chiunque governi questo Paese ed è giusto che sia così.

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energia » di Pietro Pastorelli

Trovaenergia: un sito per gestire al meglio l’energia elettrica Nato per sostenere le piccole imprese, il portale possiede informazioni tecniche ed economiche, compresi i prezzi, provenienti dai siti e dai fornitori più importanti

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a alcuni anni lavoriamo, attraverso le strutture associative, con le aziende aiutandole per quanto riguarda l’energia elettrica, nei rapporti con la P.A. e con i fornitori. In particolare abbiamo operato nell’aggiornamento normativo, nella formazione, nell’acquisto del prodotto energia e nell’avviare a soluzione il contenzioso tecnico e commerciale evitando di utilizzare le lunghe vie che passano per le aule dei tribunali. L’esperienza acquisita ha evidenziato che l’energia elettrica incide nel bilancio aziendale delle PMI, attraverso tre fattori: la disponibilità (poter contare in ogni momento sulla quantità necessaria al processo aziendale); la qualità tecnica e commerciale (assenza di interruzioni non programmate, rapporti con i fornitori chiari e senza imprevisti) e il prezzo. Il sito Trovaenergia è nato da questa esperienza e vuole aiutare le PMI rendendo disponibili, in tempo reale, le informazioni tecniche ed economiche, compresi i prezzi, provenienti dai siti e dai fornitori più importanti. Ma proviamo ad analizzare in maniera dettagliata il sito. Dopo aver spiegato su “Chi siamo” gli obiettivi, si passa alle informazioni tecniche nella sezione

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“Articoli” divisa in: infrastrutture, qualità e varie. Per comprendere meglio la documentazione abbiamo aggiunto una piccola raccolta delle definizioni tecniche più comuni comprese le fasce F1, F2, F3 di cui si parla sempre nei contratti. Infine sulla destra vi sono le “Notizie” provenienti dai siti dell’autorità, del GSE, del Cesi, di Terna da cui viene offerta subito una sintesi passando sopra con il mouse. La sezione“ Link utili” facilita il collegamento con alcuni siti importanti per l’energia. Veniamo ora a “Preventivonline” che consente di avere un calcolo immediato del prezzo dell’energia in funzione del proprio profilo di consumo. Basta seguire le indicazioni riportate nella pagina (avendo a portata di mano le fatture del fornitore attuale per estrarne i dati) e si arriverà rapidamente in fondo. Abbiamo ipotizzato che una utenza non domestica voglia conoscere il costo dell’energia che andrà a consumare al netto delle tasse e di altri oneri ( perdite, trasporto, potenza reattiva…). Alimentata in MT, con una potenza impegnata di 1500 KW, in una regione del Centro Italia, con un certo profilo di consumo ( F1, F2, F3), con un contratto in scadenza entro 12/2009, l’azienda vuole valutare il costo di una fornitura a prezzo fisso. Pigiando il tasto “Avanti”, posto in fondo alla pagina, si ottiene la schermata con i migliori prezzi offerti dal mercato. I fornitori, per ovvi motivi,


sono indicati con un codice ed in ordine di convenienza. Se si vuole infine procedere ad una richiesta per avere un’offerta scritta e impegnativa, bisogna registrarsi sul sito seguendo la semplice procedura indicata. Il fornitore contatterà direttamente l’utente, nel più breve tempo possibile. La presentazione del sito sarebbe conclusa, ma lasciateci aggiungere che abbiamo ancora altre idee da sviluppare per aiutare le vostre aziende nella gestione dell’energia. Abbiamo solo bisogno che la vostra fiducia ci sostenga nel nostro lavoro

alcune pagine del sito “trovaenergia.it”

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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro

Il successo della semplicità Il teorico dell’informatica e designer John Maeda ha definito 10 principi base per le aziende, contro gli eccessi della multifunzionalità

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el 2004 John Maeda, designer e teorico dell’informatica, crea, presso il Mit (Massachussets Institute of Tecnology), il progetto “Mit Simplicity Consortium” a cui aderiscono una decina di partner aziendali tra cui Lego, Toshiba e Time. Maeda costruisce l’iniziativa, dandosi la finalità di definire il valore economico della semplicità nelle comunicazioni, nella sanità e nel gioco(1). Egli arriva alla definizione di “10 principi” e “3 chiavi” di riduzione della complessità, dopo aver analizzato una se-

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rie di casi aziendali che hanno basato la loro fortuna sulla ricerca della semplicità: il successo commerciale dell’iPod della Apple, un lettore di musica che ha meno cose degli altri, ma costa di più; il successo di Google che ha facilitato il processo di ricerca sul web, sostituendosi progressivamente agli altri motori di ricerca; la carta di credito “semplicità” di Citibank; il progetto Simplicity Advisory Board della Philips; il modello organizzativo a-gerarchico della società creativa Ideo etc. Maeda parte dal presupposto che


le persone sono alla continua ricerca di strumenti che riducono la complessità: spesso i prodotti vincono non perché migliori di altri, ma in quanto strutturati più semplicemente in termini di design, contenuto, servizio, tecnologia. Maeda interpreta il rapporto tra creatività e innovazione come ricerca della semplicità, elaborando 10 principi e 3 chiavi allo scopo di governarla. Ecco i dieci principi. Riduci: per conseguire la semplicità bisogna effettuare una riduzione ragionata. Si può rimpicciolire, nascondere e incorporare funzioni di un prodotto laddove è possibile. Organizza: l’organizzazione fa sì che un sistema fatto di molti elementi, appaia costituito da pochi. È necessario ordinare, etichettare, integrare e stabilire priorità. È il principio di Pareto: in un generico insieme di dati, l’80 % di essi è gestibile a un livello di bassa priorità, mentre il 20% richiede il massimo. Risparmia tempo: risparmiare tempo somiglia alla semplicità. Bisogna inventare prodotti che “riducano i tempi”, o “facciano finta di ridurre”, o “rendano tollerabile

apprezzare meglio qualcosa quando la confrontiamo con qualcos’altro. Valuta il contesto: ciò che sta alla periferia della semplicità non è assolutamente periferico. Essere eccessivamente focalizzati fa perdere di vista il contorno. Essere proiettati anche verso ciò che riteniamo meno importante, ci fa vedere cose nuove o in modo nuovo. Le emozioni contano: a volte una semplicità eccessiva ed estremamente riduttiva crea

Spesso i prodotti vincono non perché migliori di altri, ma in quanto strutturati più semplicemente in termini di design, contenuto, servizio, tecnologia

l’impossibilità della riduzione dei tempi”. Impara: la conoscenza rende tutto più semplice. Bisogna ideare prodotti costruiti su principi o informazioni ridondanti, dispensando un sistema di conoscenze in grado di stabilire relazioni, tradurre, sorprendere, utilizzare metafore. Apprezza le differenze: la semplicità e la complessità sono necessarie l’una all’altra. Sappiamo

sensazioni sgradevoli di neutralità e tristezza, allora bisogna saper violare la regola del ”riduci” aggiungendo l’ornamento. La fiducia conta: quanto dobbiamo sapere del sistema e quanto il sistema deve sapere di noi? A volte alcune scelte creative poggiano sulla semplificazione dei processi decisionali; un prodotto o un servizio che scelgono al posto nostro ci aiutano a rilassarci e ad attendere una serie di benefit, senza il bisogno di consultare un sistema di regole per prendere decisioni. In questo caso si viola il principio di conoscenza, ma si entra nel sistema del “lascia fare ad altri”. Anche il fallimento conta: ci sono cose che non è possibile semplificare. A voler destrutturate la semplicità si scopre un terribile paradosso: la semplicità è complessa. La ricerca della semplicità può portare verso la consapevolezza dell’inevitabilità del complesso. In questo caso il fallimento diventa necessario al cambiamento di prospettiva. Sottrai l’ovvio e aggiungi il significativo: quando il gioco è troppo rodato diventa prevedibile e perde di efficacia in quanto tutti, dopo un po’, sanno come individuare i punti deboli di un modulo ricorrente. Allora è necessario abbandonare la scaletta e sostituirla. Le tre chiavi. Lontano: più sembra meno, basta semplicemente spostarlo lontano. Aperto: l’apertura semplifica la complessità. Energia: usa di meno, ottieni di più. Le analisi di Maeda rappresentano il frutto di ricerche interdisciplinari e di esperienze sul campo

(1) Per ulteriori approfondimenti: Maeda J., Le leggi della semplicità, Bruno Mondadori, Milano, 2006, p. 2.

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ict » di Antonio Teti

Effetto Social Software: un problema sociale? Facebook, MySpace, Badoo, sono alcuni dei social software che consentono di socializzare in rete. Ma questo comporta quasi inevitabilmente anche la creazione di gruppi dalle finalità discutibili…

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l termine social network o rete sociale identifica un raggruppamento di persone che, attraverso la rete, stringe legami sociali che hanno l’obiettivo di conoscere nuove persone, condividere interessi comuni, attivare legami professionali, riallacciare rapporti familiari, condividere obiettivi politici, ecc. I social network hanno assunto, soprattutto negli ultimi anni, la connotazione delle nuove piazze culturali e sociologiche in cui intessere rapporti ad ampio spettro e senza alcun limite geografico. Inoltre, il successo dei social network è stato così eclatante da spingere sociologi e filosofi ad attivare, negli ultimi anni, studi incentrati proprio sulla comprensione di questo particolare “fenomeno”. Avendo assunto la connotazione di un vero e proprio “caso di massa”,

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questi software di socializzazione hanno creato una vera e propria “generazione” di cybernauti che hanno indotto gli esperti di internet a teorizzare la nascita di un’altra identità (virtual identity) per tutti coloro che comunicano e stringono rapporti personali in rete. Tra tutti, Facebook, che rappresenta uno dei social network più diffusi, ha assunto il ruolo di “software rappresentativo del Web 2.0”, decretando peraltro quasi la fine dell’utilizzo della posta elettronica come strumento di riferimento per la comunicazione diretta (soprattutto per il problema quasi irrisolvibile dello spamming, che riempie le caselle di posta elettronica di messaggi indesiderati). Un recente studio condotto da Nielsen (nota azienda leader a livello internazionale nelle ricerche e analisi nel settore tecnologico) ha analizzato le abitudini dei navigatori della Rete di nove paesi (tra cui anche l’Italia), rivelando che solo nel 2008, le comunità delle reti sociali hanno attirato qualcosa come il 67% dei navigatori, a livello mondiale, contro il 61% del 2007, con un incremento pari al 5,4% in un solo anno. Inoltre, nel corso del 2008 il portale di Facebook è stato visitato ogni mese da 3 persone ogni dieci utenti online. In Italia i social network hanno fatto un balzo del 9%, con il doppio del tempo trascorso sui siti di seconda generazione rispetto al 2007. A livello mondiale, il paese che si pone al vertice dell’utilizzo delle reti sociali è il Brasile con circa l’80% dell’utenza della rete. Solo nel 2008, i cyber-

Dal successo di un’applicazione non sempre se ne traggono solo benefici. Basti pensare al proliferare in Rete dei fun club di boss mafiosi, o dei gruppi neo-nazisti

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ict

nauti brasiliani hanno frequentato i blog più noti (MySpace e Facebook), un minuto ogni quattro, utilizzando moltissime applicazioni del Web 2.0. Anche l’Europa non è da meno. In Gran Bretagna, il 69% dei frequentatori della rete, utilizza applicazioni avanzate con un incremento rispetto al 2007 del 10,3% e con un minuto ogni sei, trascorsi online, destinato a siti del genele home page dei tre maggiori siti di social software re. Anche il tasso di crescita dei frequentatori di social network in Germania, si è innalzato. Con un balzo del 12,5%, decisione di Facebook di non voler intervenire suli tedeschi si attestano tra i grandi utilizzatori di reti la questione. La domanda che ci si potrebbe porre a sociali, nonostante in termini assoluti, gli utenti te- questo punto, è la seguente: è indispensabile regodeschi che si possono definire membri di comunità lamentare a livello mondiale i contenuti dei portali siano solo il 51% dell’utenza della rete. Il social net- web o è preferibile lasciare intatta l’autonomia delwork è attualmente la quarta applicazione più utiliz- la Rete? Lasciando al lettore il compito di riflettere zata online, preceduta dai motori di ricerca, i portali su questo dilemma, è importante però sottolineare e i rispettivi applicativi software e infine la posta vir- l’aspetto dell’importanza della Rete e in particolare tuale. Inoltre è interessante notare il legame con la delle social network come modelli di condizionamentelefonia mobile: in Inghilterra il 23% degli abitanti to e di educazione sociale. approda a Facebook e portali similari servendosi dei Sarebbe un grosso errotelefoni cellulari. re non considerarli tali. Tuttavia dal successo di un’applicazione non sempre Qualcuno ha asserito che se ne traggono solo benefici. Basti pensare al pro- le reti sociali sono essenliferare in Rete dei fun club di boss mafiosi, o dei ziali per la nascita della gruppi neo-nazisti, senza tralasciare i siti di deputati nuova “democrazia emerdefiniti “fannulloni”, per rendere l’idea di come questi gente” che rappresenta il software possano produrre degenerazioni inquietanti collegamento vitale tra le sulla creazione di gruppi che potrebbero alimentare reti creative (composte da correnti di pensiero folli se non addirittura pericolose gruppi di persone unite da per l’intera comunità. interessi comuni) e le reti Proprio questi episodi, più o meno scandalosi, han- di potere, rappresentate no fatto di Facebook (che rimane il secondo sito più da gruppi religiosi, etnici, visitato al mondo) il portale più discusso a livello politici ed economici, molplanetario. Non a caso, negli ultimi mesi, Facebook to interessati a evitare la ha dovuto sopprimere un numero rilevante di gruppi creazione di correnti di pensiero che possano mettere italiani di stampo neo-nazista, alcuni spazi utilizzati in discussione gli obiettivi che perseguono. La speda politici che li utilizzavano in maniera “eccessiva”. ranza e che l’evoluzione delle tecnologie che sempre Emblematico è lo scandalo che ha riguardato il cre- di più influenza i nostri rapporti personali e lo stesso scente fenomeno della nascita di gruppi sostenitori nostro modo di comunicare, non comporti un procesdei boss mafiosi. Annunci di processi di santificazio- so di trasformazione che abbia come conseguenza un ne di boss del calibro di Bernardo Provenzano, o di inasprimento dei rapporti tra diverse etnie e gruppi Totò Riina, hanno suscitato un misto di ira, sconcerto sociali, che potrebbe determinare il ritorno a forme di e incredulità. Ancora più incredulità ha suscitato la intolleranza e di violenza collettiva

È indispensabile regolamentare a livello mondiale i contenuti dei portali web o è preferibile lasciare intatta l’autonomia della Rete?

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storie&persone » di Jenny Viant

Natalia Nurzia, titolare della storica ditta Fratelli Nurzia

Fratelli Nurzia, una dolce dinastia Torroni e caffé in Piazza Duomo dal 1935: un’abitudine temporaneamente sospesa. «A dicembre alzo la serranda». È la promessa di Natalia Nurzia, imprenditrice energica e tenace, titolare della storica ditta e neo presidente del consorzio “Prodotto a L’Aquila” costituito dopo il terremoto

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atalia Nurzia è ben conosciuta e stimata dagli aquilani, non solo per il fatto di essere una grintosa imprenditrice-artigiana che non nasconde le lacrime quando parla della sua città distrutta, ma soprattutto perché mantiene in alto il prestigio di un’azienda che ha attraversato due secoli. Lei è una delle eredi della centenaria ditta Fratelli Nurzia, quasi una “istituzione” in città, custode di una storia degna di essere raccontata. Tutto iniziò nel lontano 1835, quando Gennaro Nurzia, distillatore di liquori, decise di intraprendere la produzione dolciaria. Suo figlio, Francesco Saverio, verso la fine del 1800 ampliò l’attività del padre con una svariata produzione di torroni. Come ogni dinastia che meriti questo nome, il nipote del fondatore, Ulisse Nurzia, seguì la tradizione di fa-

miglia e, persino, andò oltre. Mise a punto una pasta di cacao morbida con nocciole piemontesi che diede origine a una delle due specialità: il torrone tenero al cioccolato; l’altra specialità è il torrone bianco alle mandorle. Da quel momento in poi, e con lo stesso metodo di

Obama e Vespa sedotti dall’ingrediente segreto del torrone: l’amore con cui è prodotto

Ha mai avuto la tentazione di fare un altro tipo di lavoro? «No. Non esiste… Stare in questo ambiente per me è la cosa più normale del mondo. Conservo bellissimi ricordi della mia infanzia, trascorsa tra scuola e negozio. Era così bello, avevo tutto quello che mi piaceva! La mia è stata una scelta piacevolmente “obbligata”, tra l’altro trovo che sia un lavoro molto femminile. Mio padre mi ha trasmesso il senso della tradizione, lui è la storia della famiglia, mentre da mia madre ho imparato l’amore verso il lavoro. Credo che se dovessi avere un figlio e non seguisse la tradizione di famiglia, sarebbe una delusione tremenda. Ho la fortuna di fare un lavoro bellissimo, ho fatto la gavetta, e me ne vanto, questo mi ha permesso di conoscere l’azienda in ogni minimo particolare, dal ciclo produttivo alla parte commerciale. Mi rendo conto che la cioccolata è una responsabilità enorme, ma non saprei fare altro. Ho sempre vissuto in

» foto concesse da Fratelli Nurzia

allora, i membri della ditta Fratelli Nurzia - composta da Ulisse, la moglie Giuliana e i figli Francesco Saverio e Natalia – hanno capito che la loro dolce missione sarebbe consistita nel fare torroni e gestire il laboratorio con annesso caffé-negozio, in stile liberty, aperto agli inizi del 1900.

funzione del lavoro, anche quando mi capitava di avere tempo libero. Ad esempio, amo viaggiare. Adoro New York, ci sono stata cinque volte, mi piace molto anche Dubai, ci sono stata sei volte. Di Dubai ho ammirato la capacità di costruire dal nulla. Comunque, anche se ero in viaggio per svago avevo sempre la fissa del torrone». E adesso, dopo il terremoto, come sono cambiate le cose? «Purtroppo è cambiato tutto. Io non c’ero la notte del terremoto. Ero in una fiera come partner dell’ “Antica gelateria del corso”, proponevamo il gelato al torrone. Quando ho acceso la televisione e ho visto il disastro ho pensato che non ci fosse rimasto proprio niente. Non vedo l’ora che L’Aquila torni a vivere. Attualmente sono sulla costa, in albergo, e soffro. Soffro perché è dura stare lontani dalla propria città, ma non smetterò mai di ringraziare gli albergatori, la Protezione Civile e i Vigili del

Fuoco. Tutti sono stati squisiti e pazienti, sempre vicino a noi. Per entrare nelle nostre case abbiamo avuto bisogno dei Vigili del Fuoco, personalmente sono sempre stata accompagnata da una squadra di Varese. Pensa, li ho incontrati di recente quando sono capitata a Varese in occasione di una fiera campionaria. È stata una sorpresa

il negozio provvisorio nella Villa Comunale all’Aquila

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storie&persone

e una gioia enorme, hanno detto: «Ma pure qui?» Trovo che dopo il terremoto gli aquilani siano diventati più aperti, sentiamo il bisogno di raccontarci e di tornare alla normalità. Mi auguro di poter riaprire al più presto. Era bello quando la gente si dava appuntamento davanti al Duomo, a Colle Maggio o nel portico di San Bernardino. Ad ogni modo, a dicembre riapro. L’albero di natale addobbato con i torroni deve esserci. Mi commuovo quando qualche vecchietta si avvicina e mi dice che prima di morire vuole sentire l’aroma del caffé e gli odori del negozio. Deve riprendere la vita sociale, l’Aquila non può essere una città dormitorio. Sento la necessità di lavorare. In 80 mq per anni abbiamo dato lavoro a 10 operai e 4 dipendenti. Pensa, la ditta Fratelli Nurzia in 170 anni si è fermata solo durante le due guerre mondiali, la chiusura di adesso la considero una tregua. Ogni tanto viene lo sconforto, ma non serve lamentarsi. Infatti ho allestito un punto vendita nella Villa Comunale in una struttura di legno». Da una parte il terremoto, dall’altra il fatto che il torrone è un prodotto stagionale. Come fa a tenere testa alla concorrenza delle grandi industrie dolciarie? «All’Aquila ci sono tre cose che non conoscono stagioni: lo zafferano, il salame e, ovviamente, il torrone.

La concorrenza...? Da secoli il ciclo produttivo è lo stesso. Facciamo tutto a mano, packaging compreso. Noi abbiamo un target ben preciso, chi sceglie il nostro prodotto vuole la qualità e l’artigianalità. Un cliente affezionatissimo è Bruno Vespa, fornisco anche l’Associazione di donatori volontari di sangue (Vas) e sono orgogliosa di aver donato trenta scatole di torroni per i grandi del mondo durante il G8. Chissà se i capi di stato avrebbero potuto prendere il caffé da me? Purtroppo i problemi di agibilità condizionano tutto, anche se in realtà il mio esercizio non ha danni rilevanti. Ma sono in fascia E, perché nell’attribuzione della categoria c’entrano anche le abitazioni che ci stanno intorno». Lei è stata appena eletta presidente del Consorzio “Prodotto a l’Aquila”. Cosa occorre per ricostruire e tornare alla vita di prima? «A sei mesi del terremoto francamente bisogna riconoscere che è stato fatto molto. Ma penso che dobbiamo essere sempre uniti, non mi piace la gara del terremotato più fortunato. Questa disgrazia ha colpito tutti e tutti insieme dobbiamo far ripartire l’economia. Ecco perché, in collaborazione con la Confcommercio L’Aquila, nasce l’idea del consorzio “Prodotto a L’Aquila”. L’obiettivo è dare risalto e visibilità ai nostri prodotti. Il

una fase della lavorazione artigianale del torrone

il prodotto pronto per il packaging

l’incontro a Cervia della Federalberghi Abruzzo per promuovere il consorzio “Prodotto a L’Aquila”

progetto è stato presentato nel mese di maggio, in occasione di una cena di beneficenza a favore della nostra città. La Federalberghi Cervia ha ospitato una rappresentanzia della Federalberghi Abruzzo, sono stati raccolti 6.000 euro. Con il consorzio vogliamo promuovere le cose che produciamo, 100%100 aquilane. Abbiamo bisogno di questo. Un’altra cosa importantissima che occorre urgentemente per ripartire è la Zona Franca». Perché secondo lei e così importante la Zona Franca? «Perché…? Beh, ci darebbe un grande aiuto. La Zona Franca ci elimina i contributi, ci sarebbero sgravi fiscali e tutti verrebbero ad investire qui. La Zona Franca è un altro aiuto concreto. Occorrono cose concrete, il pietismo non porta da nessuna parte»

i danni del terremoto al famoso “Caffé Nurzia”

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storie&persone » di Marco Taglieri

«Siamo rimasti in pochi a voler bene alla nostra regione. Non ho mai ricevuto l’appoggio delle istituzioni nei miei tentativi di esportare all’estero l’enogastronomia abruzzese»

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Luca Mastromattei

e l’Abruzzo dimenticato Il figlio del grande e vulcanico Eriberto svela la sua missione: «Valorizzare i prodotti enogastronomici della nostra regione ed esportarli all’estero, ma vedo poco interesse da parte delle istituzioni»

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n Luca continua a vivere Eriberto. Il suo spirito di iniziativa, la sua vulcanità e soprattutto il suo smodato amore per l’Abruzzo. Dalla chiacchierata con Luca Mastromattei, figlio del grande balneatore pescarese, tutto questo appare evidente. Incontriamo il giovane in un bar della sua città, Pescara. «I tempi sono cambiati, - ci dice – manca la genuinità del passato, e sono ormai pochi quelli che amano davvero la propria terra». Tra questi c’è lui. Luca non nasconde la grande influenza che il padre Eriberto ha sempre esercitato sul suo carattere e sulle sue scelte. «Ci teneva moltissimo che io proseguissi la sua attività, quindi iniziai proprio sulla spiaggia come balneatore. Voleva che riempissi la mia giornata il più possibile. Quando mi iscrissi all’Alberghiero qui a Pescara, la mattina facevo lezione e il pomeriggio andavo al ristorante di papà. Poi iniziai anche a fare immersioni, un’altra sua grande passione, fino a quando non decisi di partire». Dopo aver conseguito il diploma di Tecnico dei servizi della ristorazione, infatti, Luca si trasferì per 3 mesi presso il college di Scarborough, in Inghilterra, con l’obiettivo di imparare l’inglese. «Mi dispiace se te ne vai, ma mi dispiace ancora di più se rimani», gli disse Eriberto per convincerlo. Ambiente particolare, situazione climatica difficile e gente poco “latina” e molto “british”: «Ma quando cucinavo spaghettate venivano tutti da me», racconta il ragazzo. Poi fu la volta di Marbella, sulla Costa del sol in Spagna, per lavorare in un ristorante 1 stella Michelin, dentro un hotel extra lusso, in qualità di chef di partita. Ma la svolta fu il viaggio a Newcastle, dove Luca sposò il progetto del cuoco abruzzese Josè Graziosi e aprì il Jasmond Dene House Hotel: «Ero junior chef, continuai a fare esperienza e gettai le basi per un ristorante basato esclusivamente su made in Italy e made in Abruzzo». Si chiama Caffè Vivo (www.caffevivo.co.uk) e ha rappresentato, per Luca, il modo migliore per far conoscere al popolo inglese le specialità enogastronomiche del nostro paese. «Abbiamo iniziato a esibirci in svariati luoghi dell’Inghilterra, anche a Londra durante “La Dolce Vita”, rassegna multisettoriale dedicata proprio al made in Italy. Risultati? Excellent feedback!». Luca Mastromattei, che gestiva le 12 cucine presenti all’interno del Saint James Park, lo stadio di Newcastle, aveva in mente di aprire un

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storie&persone

Luca Mastromattei durante la nostra intervista (foto di Simone Cerio)

secondo locale, “Antipasto Bar”. Progetto interrotto dal lutto familiare. E adesso? «Presto tornerò in Spagna, a Marbella, dove c’è il giusto clima per fare alta ristorazione, cosa che l’Inghilterra non ti consente. Vorrei aprire all’inizio del nuovo anno un punto di gastronomia abruzzese, semplice e di qualità». E un eventuale ritorno a Pescara? «Succederà senz’altro, - risponde il giovane – e posso già dire che se dovessi aprire un ristorante lo chiamerò Eriberto». Parlare del padre è un’occasione per ricordare migliaia di aneddoti: dalle iniziative balneari alle follie in spiaggia, come il tuffo con la moto dal pontile in occasione del 1 gennaio di ogni anno, o il pupazzo di paglia messo a fuoco sulla sua spiaggia, o ancora i tornei di tennis sul lungomare che attiravano una città intera e i suoi turisti. Ma i tempi sono cambiati: «La nostra regione è influenzata da una burocrazia esasperata, che limita al massimo lo sviluppo turistico delle nostre città. – spiega Luca - Durante l’estate l’assistenza al cittadino mira soltanto a fare cassa. Basti pensare al problema traffico, al fatto che sulla riviera non ci sono fontane per bere, ai limiti che vengono imposti ai balneatori. E’ una questione di mentalità. Sembra quasi che nessuno voglia bene alla propria terra». L’auspicio per il futuro, a questo punto, sembra davvero scontato: «Spero che le amministrazioni sappiano valorizzare il territorio, mettendosi sempre al servizio del cliente e mai contro, proprio come faceva mio padre». Se i problemi sono evidenti sul posto, le cose non vanno di certo meglio all’estero, in quello

che dovrebbe essere il tentativo di esportare il marchio Abruzzo. Mastromattei lancia una provocazione che ispira un’attenta riflessione: «In 6 anni che giro il mondo nessuno ha mai appoggiato le mie iniziative gastronomiche. E soprattutto nessuno ha saputo sfruttare me, il mio nome e le mie idee… volendo potevano farlo, e sottolineo gratis, ma evidentemente non sono stati lungimiranti neanche in questo». Silenzio, superficialità, quasi disinteresse per la nostra regione, da parte di chi invece dovrebbe attivarsi in tal senso. Questa è l’impressione del giovane Mastromattei: «Ma ho fiducia nella nuova Giunta», dice. Eriberto e Luca così uguali in fatto di mentalità («Ma la mia è sotto radice quadrata, quella di mio padre era sotto radice cubica, più vulcanica…», ammette simpaticamente il ragazzo), che se chiedi le differenze ti senti rispon-

«Presto tornerò in Spagna per aprire un punto di enogastronomia abruzzese, semplice e di qualità. Tutto quello che faccio lo devo a mio padre» dere: «L’altezza e la resistenza in apnea». Già, perché Eriberto era un grande appassionato di immersioni subacquee. A lui è stato intitolato il nuovo circolo in via Foscolo a Pescara (“Eriberto Sub”). E lo stabilimento? «Lo abbiamo venduto l’anno scorso, per il futuro non so cosa succederà». Quello che non cambierà in Luca è l’amore per la sua regione, per la sua città: «Mio padre mi ha insegnato questi valori, tutto quello che continuerò a fare per l’Abruzzo lo devo a lui»

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storie&persone Âť di Marco Taglieri

Fabrizio Lucchesi, manager vincente Per il direttore generale del Pescara Calcio una carriera fatta di numerosi successi e un grande rimpianto: Ibrahimovic

Fabrizio Lucchesi con l’allenatore del Pescara Antonello Cuccureddu

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I

suoi occhi azzurri trasudano esperienza. «Nel nostro mestiere è fondamentale», ci dice. Fabrizio Lucchesi è un manager moderno, ma soprattutto è un vincente. Lo si capisce dalla sua storia, dai risultati. Toscano di origine (è nato e cresciuto a Empoli), 48 anni, sposato con due figli, Federico e Michela, il neo direttore generale del Pescara avrebbe tanto da raccontare. Ma nel calcio, si sa, è meglio non svelarli tutti i segreti del mestiere. «Ho smesso presto di giocare (Lucchesi se la cavava bene sia da libero che da centrocampista, ndr), e ho subito avuto modo di iniziare a collaborare con l’Empoli, - racconta – ero il classico ragazzo di bottega, facevo un po’ di tutto. Da segretario sono diventato responsabile del settore giovanile e poi direttore generale. Sarò sempre riconoscente alla società della mia città». Due lauree (una in Scienze motorie, l’altra in Management dello sport) e una netta preferenza per la funzione manageriale e gestionale dello sport: «Ho lavorato 3 anni per la Federazione. Avevamo creato un gruppo di studio per capire i motivi che stavano causando la diminuzione dei tesserati nel mondo del calcio, contrapposta all’ascesa repentina di altri sport come pallavolo e basket». Da lì una carriera che non ha bisogno di ulteriori commenti. Fabrizio Lucchesi ce la riassume in breve: «Con l’Empoli abbiamo vinto 2 campionati, salendo dalla C alla A con il mister Spalletti. Poi è stata la volta della Roma, il mio sogno nel cassetto. Un’esperienza unica e forse irripetibile: abbiamo vinto lo scudetto nel 2000/2001 e successivamente una Supercoppa di Lega, avevamo

» foto di Simone Cerio e Rocco Petrei

una squadra di autentici campioni. Ma soprattutto è stato un periodo importantissimo per la mia formazione professionale: fui incaricato di gestire la delicata quotazione in borsa della società, in un tempo in cui la situazione economica era ben diversa da quella attuale. Nello stesso periodo ho amministrato altre società che facevano capo al presidente Carlo Sensi, come il Nizza e il Palermo, con cui salimmo dalla C alla B». Ma la sfida più grande è stata quella con la Fiorentina: «Non è mai facile fare bene nella propria terra, - spiega il Dg – soprattutto dopo un fallimento come quello della società di Cecchi Gori. E invece furono stagioni esaltanti che ci videro tornare dalla C alla A, con giocatori del calibro di Miccoli, Maresca e Chiellini, e con una forza imprenditoriale importante alle spalle». Dopo svariate esperienze da consulente esterno (Avellino e Cesena) ecco la chiamata del Pescara, in estate: «Tutti i primi contatti li ho avuti con Peppe De Cecco. È stata una mia scelta personale, quasi caratteriale. Mi piacciono le sfide e non è la prima volta che le cavalco. Certo, non sempre ti va bene…». Se gli chiediamo quali altre società lo volevano preferisce non rispondere, se invece indaghiamo sulla natura del progetto biancazzurro, Lucchesi non si tira indietro: «Basi solide e grande progettualità, questo mi ha convinto. Credo che come ogni azienda, anche una società di calcio abbia bisogno di una programmazione seria, chiara e senza proclami. Occorrono basi economiche adeguate e investimenti mirati, oltre a strutture attrezzate e a una mentalità vincente. Pescara ha tutto questo, e così come Firenze possiede una storia importante e una piazza che ha fame di calcio». Il progetto del Delfino parla di Serie B in 2 anni. E se l’obiettivo non dovesse essere centrato? «Mi dimetterei», risponde Lucchesi. Il Dg definisce “estenuante” la trattativa per Sansovini, e fa uno strappo alla sua regola («Mai parlare dei singoli») quando gli chiediamo di individuare la possibile sorpresa della stagione: «Questo ragazzino (Marco Verratti, ndr) dovrà essere bravo ad ascoltare

«Basi economiche solide, grande progettualità e una piazza affamata di calcio: questo mi ha convinto ad accettare la proposta del Pescara»

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storie&persone

Lucchesi in compagnia dell’amministratore delegato del Pescara, Peppe De Cecco

i consigli di mister Cuccureddu, e sono sicuro che potrà togliersi molte soddisfazioni. Il Milan? Lo segue ma non lo tratta. Marco piace a tutte le migliori squadre d’Italia e d’Europa». Con un manager che vive da 30 anni il calcio ad alti livelli sarebbe bello passare ore ad ascoltare aneddoti, retroscena, segreti: «La mia trattativa più difficile fu quella per Batistuta, - racconta divertito Lucchesi – rimasi un giorno e mezzo chiuso in una stanza con 5 avvocati, alla fine abbiamo concluso l’accordo per sfinimento…». Lucchesi è uno che ha lanciato gente come Cassano e De Rossi, che ha avuto a che fare con Fabio Capello («Grande personaggio»), che ha potuto apprezzare «ragazzi straordinari» come Totti e Tommasi, e che dal 1981 conosce personalmente Luciano Moggi: «Ho sempre pensato che lui fosse uno dei migliori in assoluto nel suo ruolo, e che fosse anche un centro di potere molto rilevante. Ma la verità su Calciopoli la sa solo lui». Non manca nemmeno un grande rimpianto: «Per 700 milioni di lire avevo già preso Ibrahimovic alla Roma quando aveva 17 anni, poi tutto saltò e fu venduto per 17 miliardi all’Ajax… Lo incontrai qualche anno dopo in Lega, nel giorno in cui acquistai Miccoli dalla Juve. Lui mi salutò con affetto, ma io lo guardai con un po’ di invidia…». E se non avesse lavorato nel mondo del calcio? «Guardi, non lo so proprio, forse avrei fatto il geometra. Non lo so, ma giuro che a questo penso spesso!» E l’ambizione per il futuro? La più scontata per un manager vincente come lui: «Rivivere un’esperienza come quella trascorsa a Roma. È chiaro che in me ci sia questo desiderio, ma per il momento la mia unica sfida si chiama Pescara»

Il Dg toscano su Luciano Moggi: «Uno dei migliori di sempre nel suo ruolo. Calciopoli? La verità la sa soltanto lui»

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credito&finan a » a cura della redazione

BLS sponsor della Pallacanestro Chieti La Banca di Lanciano e Sulmona si lega alla squadra teatina di basket maschile, che militerà nel campionato nazionale di serie B

la presentazione della BLS Chieti al teatro Marrucino

“B

ls Chieti”. È questo il nuovo nome della Pallacanestro Teate, la squadra maschile di basket del presidente Gianni Di Cosmo, che quest’anno partecipa al campionato nazionale di serie B. È stato infatti raggiunto l’accordo di sponsorizzazione tra la banca popolare di Lanciano e Sulmona e la società biancorossa. Bls vicina anche allo sport, dunque. L’istituto di credito affiancherà con il proprio marchio gli impegni sportivi della squadra. Una banca, la Bls, caratterizzata da un forte radicamento territoriale nella regione Abruzzo. In particolare si è sviluppata nella provincia di Chieti, per poi diffondere la propria attività anche oltre i confini regionali, arrivando a operare nei territori delle province di Campobasso, Isernia, Foggia, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Attualmente può contare complessivamente su 73 sportelli e sul contributo di 612 dipendenti. La vocazione di “banca locale” garantisce alla Bls uno stretto rapporto con la clientela, grazie a una conoscenza assolutamente diretta del territorio. La natura dell’istituto consente poi la costante crescita delle quote di mercato nel-

» foto di Simone Cerio

le aree in cui opera, e nello stesso tempo la rende partecipe alle iniziative sociali, culturali, sportive ed economiche del territorio stesso. Tra gli obiettivi principali spicca il sostegno e la promozione delle iniziative no-profit. Con l’accordo di sponsorizzazione della Pallacanestro Teate Chieti, la Bls si prefigge di sfruttare le potenzialità del sistema sport, unendo il proprio marchio a una realtà sana e blasonata come la società biancorossa

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Carispaq, dall’Abruzzo a Piazza Affari È uno degli istituti del gruppo Bper approdati in borsa per quotarsi nel segmento Blue Chip. Prospettive lusinghiere, intensi scambi nel mercato azionario e grande attrattiva per gli investitori

U

no degli istituti più radicati nel nostro territorio, la Carispaq, appartiene al sesto gruppo bancario italiano, il Gruppo BPER, che la scorsa estate ha fatto ingresso trionfale nel gotha della finanza quotandosi in Borsa al segmento Blue Chip del Mercato Telematico Azionario (MTA). L’operazione è considerata il coronamento di un percorso che ha visto nell’arco degli anni un consistente miglioramento delle performance finanziarie. Il passaggio al MTA è stato accuratamente preparato nel corso della prima parte dell’anno, provvedendo alla redazione del Piano Industriale 2009-2011, unitamente a una campagna di informazione al mercato. Ma perché puntare direttamente al segmento di punta? Si sono chiesti in molti. Nel segmento Blue Chip attualmente ci sono 72 titoli che capitalizzano circa 355,4 miliardi di euro, pari al 90,7% della capitalizzazione totale di Borsa. Per accedervi sono chiesti requisiti formali e sostanziali. I criteri formali comprendono: una capitalizzazione di almeno 1 miliardo di euro, un flottante di almeno il 25%, la pubblicazione degli ultimi 3 bilanci e la revisione contabile (con parere positivo) dell’ultimo bilancio. I requisiti sostanziali riguardano la qualità della gestione aziendale. Quelli più importanti fanno riferimento alla capacità di creazione di valore e redditività, sostenibilità del business, qualità del management, efficienza del controllo di gestione, comunicazione trasparente e sistemi di governance conformi alle best practice e al “Codice di autodisci-

» foto concessa da Carispaq

plina per le società quotate”. La scelta di puntare al segmento Blue Chip, (gli altri segmenti sono lo “Star” e lo “Standard”), risponde a esigenze di maggiore visibilità verso la comunità finanziaria e gli analisti. Questi ultimi, avendo il compito di studiare le prospettive di business delle società, al fine di fornire suggerimenti agli investitori circa la composizione dei propri portafogli, sono tenuti a intensificare gli studi su BPER, monitorandone con rigore la gestione e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In questo modo risulteranno palesi le potenzialità del Gruppo, tenuto a sua volta a rispondere ai più alti standard di trasparenza ed efficacia nella comunicazione verso gli stakeholders. Nell’ambito della razionalizzazione dei mercati finanziari italiani, Borsa italiana ha fuso l’Expandi con il MTA. BPER, in seguito al passaggio dal mercato Expandi figura fra le Blue Chip con una capitalizzazione di oltre 2,5 miliardi di euro. Il MTA implica la determinazione del valore del titolo tramite una negoziazione che dura tutta la giornata, dalle 9.05 a.m alle 17.25 p.m. Sono previste due aste, una all’apertura e una alla chiusura. (Non è invece prevista la negoziazione al trading after hours, riservato alle società appartenenti all’indice FTSE MIB). La negoziazione in continuo conferirà al titolo BPER maggiori volumi di scambio e dunque maggiore liquidità. Questo lo renderà un investimento più interessante per gli investitori italiani ed internazionali, che potranno rafforzare la loro presenza nel capitale della Banca

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Banca dell’Adriatico vicina ai cittadini aquilani Per ricostruire le abitazioni colpite dal sisma in Abruzzo, il grande Gruppo Bancario ha previsto finanziamenti fino a 80.000 euro per riparare edifici inagibili e fino a 150.000 euro per l’acquisto di una nuova casa se l’edificio è stato interamente distrutto. Il tutto senza nessuna spesa né onere per i beneficiari

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e 220 filiali della Banca dell’Adriatico, di cui le presentare il nullaosta di idoneità rilasciato dal 105 in Abruzzo e 4 all’Aquila, sono a disposi- comune di riferimento: sul sito della cassa depositi zione per raccogliere le richieste di finanzia- e prestiti (www.cassaddpp.it) è reperibile il modulo mento agevolato dei proprietari di abitazioni di domanda. Per gli immobili con esito B e C vale il danneggiate o distrutte dal terremoto del 6 aprile principio del silenzio assenso (il Comune ha 30 giorni scorso e per offrire loro di tempo), per quelli con assistenza sui passi da esito E occorre una noticompiere per ottenere fica esplicita (60 giorni l’agevolazione. di tempo). La Banca del Gruppo Ottenuto il finanziamenIntesa Sanpaolo, tra le to, Banca dell’Adriatipiù presenti sul territoco renderà disponibili i rio colpito dal sisma, ha fondi su un conto vincosottoscritto la convenlato acceso a nome del zione con la Cassa debeneficiario, infruttifepositi e prestiti a valere ro ed esente sia da spese sul plafond di 2 miliardi sia da imposte. Da quedi euro garantito dallo sto conto, tramite boStato italiano. nifico, verranno saldati I fondi sono destinati i fornitori delle opere alle opere di riparazione di riparazione e ricodell’abitazione principastruzione debitamente le resa inagibile (edifici documentate così come con esito B e C) e alla l’eventuale acquisto di Giandomenico Di Sante presidente di Banca dell’Adriatico ricostruzione o all’acuna nuova abitazione. quisto  dell’abitazione Una cosa importante: i principale andata distrutta (edifici con esito E). Nel beneficiari dei finanziamenti non dovranno rimborsaprimo caso l’importo del finanziamento può arrivare re il prestito. Se ne occuperà la Banca attraverso lo a 80.000 euro; nel secondo caso fino a 150.000 euro. strumento del credito d’imposta Per l’accoglimento della richiesta è indispensabi-

» foto di Luciano Dolcini

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Pmi: l’accordo che serviva

Banca dell’Adriatico e Confindustria Teramo firmano un importante piano che congela i debiti delle piccole e medie imprese per favorire la ripresa sul territorio

È

arrivata con la fine del mese di settembre la tanto attesa stipula del patto che lega due importanti realtà abruzzesi. Da un lato il sistema bancario nelle vesti della Banca dell’Adriatico, dall’altra il sistema confindustriale appartenente alla città di Teramo. Un suggello volto a garantire l’afflusso di credito all’impresa mediante interventi sulla patrimonializzazione e sulla liquidità. Un ulteriore passo dopo i vari avvicinamenti e la comunione di intenti manifestata nei mesi scorsi da ambo le parti. Tra le finalità, soddisfare il fabbisogno di liquidità delle aziende fornendo continuità ai flussi di credito verso il sistema produttivo e permettere di superare la fase più difficile della crisi, gestire in forma flessibile i finanziamenti in corso attraverso il rinvio del pagamento della rata di mutui e leasing per dodici mesi, favorire interventi sulla situazione patrimoniale delle aziende per permettere un miglioramento del rating e un accesso più agevole al credito. Per attuare questo, la necessità quindi di operare nelle diverse aree con strumenti ben precisi. Per primo il rafforzamento patrimoniale, per quelle società di capitali che ne hanno bisogno, attraverso il piano Ricap Crescita Programmata, con un finanziamento erogato in anticipo rispetto al piano di rafforzamento dell’azienda, e il Ricap Moltiplica, che consente un finanziamento fino a quattro volte l’aumento di capitale previsto. Ma molti sono gli aspetti che caratterizzano questo accordo. «Il dialogo e il rapporto con il sistema bancario –afferma Alfiero Barnabei, presidente Confidustria Teramo– rappresentano la strada maestra per

» foto concessa da Confindustria Teramo

interpretare la domanda del mondo dell’impresa. Il confronto con le banche a livello territoriale costituisce anche un presupposto essenziale per rendere effettivamente operativi accordi nazionali come quello sottoscritto in agosto». A fargli eco Giandomenico Di Sante, presidente di Banca dell’Adriatico: «La convenzione firmata mette a disposizione degli imprenditori della provincia di Teramo strumenti immediatamente utili per alleggerire la gestione finanziaria in questo

Alfiero Barnabei con Giandomenico Di Sante

frangente, per rinforzare la capacità patrimoniale delle imprese e per prepararle a riprendere con basi più solide lo sviluppo successivo che tutti ci auguriamo. Il rinvio di un anno delle rate dei mutui in essere, il nuovo polmone finanziario per la gestione del circolante e i finanziamenti per aumentare o rafforzare il patrimonio netto delle aziende, sono la nostra risposta alle esigenze delle imprese in questo momento, in particolare delle piccole e medie aziende»

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incarichi&carriere

Un orafo a capo della CNA È Italo Lupo. Il neo presidente regionale della Confederazione Artigiani prende il posto di Franco Cambi

È Italo Lupo

un orafo stimato e affermato il nuovo presidente regionale della Confederazione dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Italo Lupo, pescarese di 63 anni, è stato eletto nell’Auditorium Petruzzi nel corso dell’assemblea quadriennale della Cna. L’orafo subentra a Franco Cambi, al timone dell’associazione per 8 anni con risultati più che soddisfacenti. Nel corso della conferenza sono subito emersi gli obiettivi principali che la Confederazione intende centrare al più presto: modificare a livello strutturale un sistema sanitario ormai incapace di fronteggiare il deficit che produce, provocando gravi conseguenze nella vita di imprese e famiglie colpite dalle addizionali Irpef e Ire; riformare le leggi regionali di settore e dei confidi; completare e potenziare le principali infrastrutture legate al movimento delle persone e delle merci; imprimere una svolta negli investimenti fatti nei settori della ricerca e delle energie pulite; abolire i privilegi di casta della politica, una premessa necessaria per ridare fiducia al rapporto tra imprese e cittadini; migliorare, infine, l’utilizzo dei fondi comunitari. La missione del neopresidente Italo Lupo sarà poi quella di rilanciare il settore artigiano, con la riforma della bottega-scuola, l’avvio dei consorzi dell’artigianato artistico, l’abolizione degli organismi superflui, la nascita di uno specifico Osservatorio e la riforma dei confidi. Riforme volte a migliorare e snellire il dialogo e il confronto con il sistema bancario. All’assemblea elettiva hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alle Attività produttive Alfredo Castiglione, i segretari regionali Cisl e Uil Maurizio Spina e Roberto Campo, il presidente regionale della Coldiretti Domenico Pasetti, i consiglieri regionali Marinella Sclocco e Franco Caramanico, l’assessore al Patrimonio del Comune di Pescara Eugenio Seccia, il presidente della Confesercenti Beniamino Orfanelli e diversi rappresentanti del mondo bancario

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incarichi&carriere

Camera di Commercio, a Salce la vicepresidenza Il direttore del Cna di Pescara diventa il vice di Becci nel nuovo organigramma dell’ente

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Carmine Salce

armine Salce, direttore provinciale della Cna di Pescara, è il nuovo vice presidente vicario della Camera di Commercio. Lo ha eletto all’unanimità la giunta camerale, che ha così provveduto a completare l’organigramma dell’ente, dopo la nomina nei giorni scorsi del presidente Daniele Becci e della giunta stessa. Con Salce, sono stati designati alla carica di vice presidenti della Cciaa pescarese anche Bruno Santori, in rappresentanza del settore commercio, e Michele Errico, espressione del comparto agricolo. «Per la nostra organizzazione – osserva Salce – si tratta di un importante riconoscimento, in considerazione del ruolo ricoperto sul territorio pescarese in rappresentanza dell’artigianato e della piccola e media impresa. Un ruolo riconosciuto dalle altre associazioni che, con la Cna, stanno dando vita a una interessante esperienza di gestione unitaria e condivisa della Camera di commercio». Nel Consiglio, va ricordato, la Cna provinciale può contare su quattro componenti (lo stesso Salce, Antonio Di Bartolomeo, Massimo Della Torre e Riccardo Colazilli): un numero che ne fa, subito dopo Confindustria e Confcommercio, con sei membri a testa, l’associazione d’impresa più rappresentativa

» foto concessa da CNA Pescara

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incarichi&carriere

CNA Pescara: inizia il quadriennio Colazilli Il neo presidente, titolare di un’azienda di autotrasporti, vanta grande esperienza come membro del consiglio della Camera di commercio di Pescara e del CdA del porto turistico

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Riccardo Colazilli

iccardo Colazilli è il nuovo presidente della Cna di Pescara. È stato eletto nell’assemblea elettiva della confederazione artigiana, riunitasi al Grand Hotel Adriatico di Montesilvano. Colazilli succede ad Antonio Di Bartolomeo. Il neo presidente ha 45 anni ed è titolare di un’azienda di autotrasporti. Vanta una grande esperienza come membro del consiglio della Camera di commercio di Pescara e del CdA del porto turistico Marina di Pescara. L’assemblea è stata utile anche al confronto con le istituzioni, significativi gli interventi del presidente della Camera di commercio, Daniele Becci, e del presidente della Provincia, Guerino Testa, che ha auspicato l’avvio rapido di un confronto istituzionale con i nuovi organismi eletti. Inoltre, Testa ha dettato le scadenze di un’agenda di confronto legata allo sviluppo delle infrastrutture, la semplificazione burocratica, la riduzione delle tasse locali, il rilancio degli strumenti di programmazione negoziale e la formazione professionale. Per Testa è necessario pensare al riuso di strutture importanti presenti sul territorio, come l’ex Stella Maris di Montesilvano. Da parte sua, il direttore della Cna pescarese, Carmine Salce, ha indicato la strada del confronto istituzionale con gli enti territoriali. Per far fronte agli evidenti segnali di crisi che segnano il territorio pescarese, le cui difficoltà vanno ben oltre la percezione. «Con la Provincia di Pescara, negli anni passati, sono stati attivati percorsi importanti, come nel caso della gestione del programma Leader Plus, che hanno permesso alle nostre imprese di irrobustirsi, si tratta di proseguire su quella strada. Buon esempio ne è il rapporto costruito per il rinnovo degli organismi della Camera di commercio. Un rapporto basato sulla lealtà e sulla inclusione, cresciuto giorno dopo giorno con Confindustria, Api, Confartigianato, Claai, Confesercenti, Compagnia delle Opere, le associazioni agricole e le parti sociali, sempre improntato sulla condivisione degli obiettivi». Tra le priorità per l’area pescarese, Salce ha indicato in particolare: «l’infrastrutturazione e valorizzazione delle aree artigianali e produttive, il supporto delle imprese nel passaggio generazionale, l’intensificazione dell’uso di strumenti e programmi di iniziativa comunitaria, la valorizzazione delle tipicità e dell’artigianato artistico, il potenziamento delle grandi reti e infrastrutture sia materiali che immateriali, con l’obiettivo di adottare specifiche azioni volte a proiettare Pescara quale piattaforma logistica euro-adriatica-mediterranea»

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incarichi&carriere

Giuseppe Meloni alla presidenza della Piccola di Teramo L’imprenditore di Campli prende il posto di Giuseppe Marozzi che oggi guida il Comitato regionale della Piccola Industria di Confindustria

N Giuseppe Meloni

el corso della riunione del Comitato provinciale Piccola Industria di Confindustria Teramo è stato eletto all’unanimità presidente Giuseppe Meloni, 46 anni, di Campli. Laureato in Scienze Politiche, con abilitazione all’insegnamento di diritto ed economia nelle scuole superiori e specializzazione nella didattica di sostegno conseguita all’Università Ca’ Foscari di Venezia, nel suo curriculum vanta anche collaborazioni con l’Università “d’Annunzio” di Chieti nella facoltà di Scienze sociali e formative. È entrato a far parte dell’Unione degli industriali dieci anni fa, rivestendo la carica di consigliere del Gruppo dei giovani imprenditori. Svolge attività direzionali ed amministrative in ambito aziendale dal 1983. Tra i suoi prossimi impegni come presidente della Piccola Industria teramana, c’è il consolidamento delle iniziative di sensibilizzazione sul sistema bancario affinché sia facilitato l’accesso al credito a sostegno delle piccole imprese. «Metterò al primo posto - ha dichiarato il neo presidente Meloni - quelle azioni che ci consentiranno di snellire l’iter delle pratiche burocratiche, ancora oggi lunghe e farraginose, a cui gli imprenditori devono sottoporsi per realizzare i propri progetti e le iniziative per abbassare gli alti costi dell’energia elettrica che le nostre aziende subiscono passivamente». Giuseppe Meloni subentra nella carica di presidente a Giuseppe Marozzi, eletto da poco presidente regionale della Piccola Industria

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incarichi&carriere

De Santis alla guida della CNA Teramo L’imprenditore del settore impianti di Civitella del Tronto sarà affiancato da una validissima e qualificata squadra di presidenza, rappresentativa di tutto il territorio provinciale. Gloriano Lanciotti, riconfermato direttore

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Gianfredo De Santis

Gianfredo De Santis, imprenditore del settore impianti di Civitella del Tronto, il nuovo presidente della CNA di Teramo. Diventa il successore di Giovanni Simonetti, in carica dal 2001. È stato eletto all’unanimità dall’assemblea CNA che si è riunita presso la sala convegni CNA di Teramo, per rinnovare anche gli altri organismi: presidenza e direzione provinciale. De Santis si è impegnato a portare avanti gli aspetti programmatici emersi dal congresso. Sarà affiancato da una validissima e qualificata squadra di presidenza, rappresentativa di tutto il territorio provinciale, composta da Enio Straccia, “dell’Immobiliare Airone” di Alba Adriatica; Giovanni Simonetti, ceramista di Castelli; Gerardo Pomponi, della “Edilglas” di Teramo; Carlo Cianetti, grafico della “Cianetti Stampa e Comunicazione” di Teramo; Elvira Di Giuseppe, parrucchiera di Teramo, Gabriele Marangoni, ristoratore di “Borgo Spoltino” di Mosciano S.A.; Giovanni Di Michele, imprenditore della “D&D Pelletteria Srl.” di Mosciano S.A. ed Attilio Petrini, della Carrozzeria Petrini di Roseto degli Abruzzi. Alla guida dell’organizzazione Gloriano Lanciotti, riconfermato direttore provinciale, Vincenzo Cicioni in qualità di rappresentante regionale di CNA servizi alla comunità, Silvano Paci, presidente CNA pensionati ed in qualità di invitati a tema, i presidenti di CNA produzione Alfredo Martinelli, Mauro Copelli di CNA impianti, Valter Picchini di CNA alimentare e Lanfranco Valerii di CNA costruzioni. L’assemblea è stata aperta dalla relazione del direttore Lanciotti sul tema dell’articolata sfida del futuro delle imprese del territorio, cui è seguita una tavola rotonda sul tema della crisi e la sua complessità, con gli interventi programmati dell’assessore provinciale Ezio Vannucci, dell’assessore comunale Giorgio D’Ignazio, del direttore generale CCIAA Giampiero Sardi e degli ospiti, l’onorevole Augusto Di Stanislao ed il consigliere regionale Claudio Ruffini

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la terra di piero idee per lo sviluppo delle aree interne

È l’ora della ricostruzione, ma quella vera

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ono trascorsi sei mesi dal terremoto. All’Aquila viviamo tuttora in emergenza: la maggiore preoccupazione resta quella di assicurare un tetto agli sfollati, mentre si manifesta in tutta evidenza la crisi economica sistemica che attanaglia quello che fu il Capoluogo di Regione. Invece di discutere di prospettive, il dibattito pubblico si è polarizzato tra “fautori” e “detrattori” del Governo. Un dibattito emotivo, polemico, privo di punti di riferimento oggettivi come una seria analisi economica applicata all’operato della Protezione Civile. Ecco allora che i “fautori” del partito di Bertolaso esaltano l’efficienza della Protezione Civile che avrebbe ben gestito l’emergenza, assicurato un riparo a migliaia di sfollati, realizzato il miracolo del Progetto CASE, ovvero venti nuovi villaggi nell’hinterland aquilano. I “detrattori” attaccano invece alla base la scelta di puntare alla realizzazione delle “new town”. Secondo i critici, invece di investire ingenti somme in nuove costruzioni, la Protezione Civile avrebbe dovuto curare la messa in sicurezza del centro storico; emanare ordinanze finanziariamente dotate per la riparazione degli edifici lievemente danneggiati; realizzare casette in legno in zona senza “deportare” gli aquilani al mare; curare le ferite dell’Università, principale industria e motore vero della città. Le scelte della Protezione Civile sarebbero risultate di certo più trasparenti e condivisibili, se avessero trovato giustificazione in collaudate analisi costibenefici. Se non si attivano metodi rigorosi di predisposizione, valutazione ed attuazione dei progetti strategici, si potranno pure spendere le risorse, ma poi non si sarà in grado di spiegare “perché”, “con quali benefici” e quali fossero le alternative disponibili. Ad oggi, solo per esempio, si conoscono per approssimazione gli oneri del Progetto CASE, e si tratta di costi veramente elevati. E costruire dei miniappartamenti al costo di un appartamento di lusso è una scelta difficilmente giustificabile. E qui torna il discorso sul modello di “efficientismo dirigista” della Protezione Civile. Un modello, alla prova dei fatti,

molto dirigista, ma poco efficientista. Si è agito con troppa fretta, senza fare un conto sui numeri reali degli sfollati e sui costi delle “new town”, senza tenere in considerazione le esperienze del passato. Il rischio è che l’urbanistica emergenziale divenga permanente, e che invece della attesa (ri)costruzione si faccia soltanto nuova costruzione. Che ne sarà del centro storico dell’Aquila, una inestimabile bellezza oggi in macerie? Perché se ne parla così poco, a sei mesi dal sisma? Prima del 6 aprile nel centro storico abitava il 15% della popolazione, che si ridurrà drasticamente dopo l’edificazione delle “new town”. Con la centrifugazione prodotta dal Progetto CASE, le frazioni Piero Carducci _ economista esplodono mentre il capoluogo perde abitanti ed il centro quasi scompare. Cosa sarà L’Aquila, un paesotto contornato da venti periferie? Campo libero, dunque, al “far west” dei singoli imprenditori ed alla speculazione selvaggia? Il risultato sarebbe quello della totale disgregazione sociale della comunità aquilana, la fine della città madre o città territorio, punto di riferimento secolare per un’area vasta e vitale. La ricostruzione deve quindi superare la logica emergenziale dei decreti e delle ordinanze. La ricostruzione richiede partecipazione, degli Enti locali e della gente, senza cadere nelle fosse mortali della concertazione. Ciò che serve è una legge ad hoc che tuteli il valore L’Aquila, un insieme irripetibile di conurbazioni architettoniche, artistiche e culturali patrimonio di tutta l’umanità. Una Legge per L’Aquila, dotata però di sufficienti risorse, che preveda gli attori delle decisioni, i luoghi ed i tempi della loro interazione, le linee guida per l’armatura urbanistica, le funzioni direzionali pubbliche, una struttura di monitoraggio dotata di poteri sostitutivi

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Agenzia Doganale Romeo, muoviamo le cose per voi Logistica, trasporti e pratiche doganali: sessanta anni tra tradizione e innovazione

da sinistra: Gianpiero Amorosa (doganalista, procedure semplificate), Stefano Mazzaferro (import-export), Marco Colangelo (import-export), Giuseppe Miniaci (doganalista, area consulting), Fiorindo Di Lorenzo (doganalista, logistica e trasporti)

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l mondo visto con gli occhi di uno spedizioniere è un enorme planisfero sul quale si muovono ogni giorno tonnellate di merci e in un mercato sempre più orientato alla globalità, quella del doganalista è oggi una figura imprescindibile per poter affrontare l’impegnativa sfida rappresentata dai mercati stranieri. L’Agenzia Doganale Romeo, una delle prime in Abruzzo, nasce nel 1950 quando il concetto di Comunità Europea era ancora lontano dal diventare realtà. Nel corso degli anni lo scenario è profondamente mutato, ma il comune denominatore rimane quello di sviluppare il commercio estero nel modo più flessibile, sia per la piccola impresa che per la multinazionale. In questa ottica, l’eterna sfida dell’Agenzia Doganale Romeo è quella di affiancarsi ai propri clienti come un interlocutore di qualità, capace non solo di fornire servizi doganali e soluzioni di trasporto, ma anche un apporto puntuale in termini di consulenza e formazione. Lo sviluppo esponenziale dei mercati ha posto le aziende di fronte a nuove esigenze e inedite problematiche, pertanto occorrono soluzioni adeguate assicurando il miglior risultato possibile a costi contenuti. L’Agenzia Romeo oggi può proporre strumenti di tecnica doganale che spaziano dalla semplice


» redazionale in collaborazione con Agenzia Doganale Romeo

attività di import/export a soluzioni più articolate come procedure di domiciliazione (per grandi volumi di scambi) e magazzini doganali o depositi IVA attraverso cui ottimizzare il pagamento dei diritti. Sempre fedele alla nativa vocazione di casa di spedizioni, l’Agenzia Romeo è in grado di offrire soluzioni di trasporto anche per merci pericolose (ADR) a mezzo containers di ogni tipologia e per ogni destinazione, trasporti su gomma anche espressi, spedizioni aeree a prezzi concorrenziali. Completa il quadro la puntuale assistenza e consulenza in materia fiscale e doganale, e la possibilità di avvalersi di corsi di formazione sul commercio estero da parte delle aziende che intendono potenziare la competenza del proprio organico. Una cornucopia di soluzioni a disposizione delle aziende, dunque, che fa dell’esperienza la propria forza nell’ottica di una innovazione continua, come traspare dalla breve discussione con Fiorindo Di Lorenzo, doganalista e amministratore della Società.

numerosi uffici satelliti, a Giulianova e L’Aquila per esempio, e spesso lavoriamo direttamente con nostro personale all’interno delle aziende che operano in procedura di domiciliazione o instaurano presso i propri spazi un magazzino doganale o fiscale». Si può dire che tra duttilità e specializzazione l’Agenzia Romeo abbia prediletto uno dei fattori? «È il mercato a guidarci, ed esso richiede che non venga trascurata nessuna delle due inclinazioni. Una attività poco flessibile non riuscirebbe a rapportarsi correttamente alle esigenze delle aziende, e senza specializzazione sarebbe impossibile raggiungere quella ottimizzazione di costi e tempi che è da sempre il nostro fiore all’occhiello». Tra i settori con cui avete instaurato collaborazioni quale rappresenta il più redditizio? «Quello abruzzese non è un panorama dominato da una attività specifica, come avviene per esempio nel Quanto e come è marchigiano con il settore cambiato il vostro tessile/calzaturiero. Il nomodo di lavorare con il stro più grande guadagno è passare degli anni? stato dunque in termini di «Il commercio con l’estero ha esperienza, assicurata da cambiato in modo profondo un contesto piuttosto diverle proprie regole e modalità sificato». di espressione nel corso del Quali sono le regole Fiorindo Di Lorenzo, doganalista tempo, e oggi assistiamo a base funzionali al e Amministratore della società una rivoluzione a lungo speraggiungimento dei rata. Tradizionalmente legato al documento car- vostri obiettivi? taceo, oggi finalmente si sta emancipando grazie «Mettiamo in campo esperienza e professionalia una massiccia informatizzazione, che apre la tà, per adattarle alle esigenze specifiche di chi strada a un approccio telematico che assicura si rivolge a noi. Il nostro modus operandi parte maggiore flessibilità ed efficienza». sempre dalla comprensione del contesto specifiQuali sono le maggiori difficoltà relative co del cliente, per proporgli soluzioni logistiche e al vostro settore di riferimento? doganali ritagliate a sua esclusiva misura, come «Viviamo di riflesso le difficoltà che sono quelle un abito sartoriale». dei nostri clienti. Il mercato globale impone rit- Esistono progetti/scommesse di ulteriore mi spesso vertiginosi, e la sfida più impegnativa sviluppo aziendale per l’immediato futuro? è quella di ottimizzare la logistica e armonizzare «Ci piace considerare i nostri sessanta anni di le operazioni doganali collegate sulla base delle attività come un inestimabile bagaglio di espeesigenze specifiche di ogni azienda, spesso molto rienza. Diversamente da quanto avviene in nadiverse tra loro». tura, tuttavia, gli anni che passano ci rendono Come è strutturata l’azienda? sempre più veloci ed efficienti, in una rincorsa «Il nostro “quartier generale” è nella sede stori- al futuro che sembra ringiovanirci anno dopo ca di Via Marco Polo a Pescara; abbiamo però anno»

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Si scrive Euro Pontac si legge “sicurezza” L’azienda specializzata nella realizzazione di ponteggi e nella demolizione controllata punta sulla formazione del personale e su un prodotto di alta qualità

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uro Pontac sceglie la qualità. Come? Puntando sulla formazione e sull’aggiornamento continuo del personale, sul costante rinnovamento dei materiali e dei mezzi utilizzati, e sul mantenimento dell’alto standard produttivo raggiunto. L’azienda, specializzata nella realizzazione di ponteggi, nel taglio e nel carotaggio, è sinonimo di “sicurezza”. «La si raggiunge solo con un personale preparato e sempre al passo coi tempi, e con materiali sempre nuovi ed efficienti, - dicono i fratelli Luigi e Luca Lazzaroni, rispettivamente amministratore e direttore tecnico della società – per questo abbiamo anche uno studio esterno di consulenza e formazione in materia di sicurezza». Euro Pontac nasce nel 1984 come ditta di costruzioni e manutenzioni per iniziativa di Giuseppe Lazzaroni. Nel corso degli anni, le esigenze di un mercato sempre più attento alla sicurezza dei cantieri spingono i fratelli Lazzaroni a specializzarsi nella fornitura in opera di ponteggi di varie tipologie: elementi metallici prefabbricati del tipo a cavalletto, tubi innocenti l’Hotel Paradiso in località Aremogna

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» redazionale in collaborazione con Euro Pontac

LE OPERE FIRMATE “EUROPONTAC”

da sinistra: Luca e Luigi Lazzaroni

e giunti ortogonali, di tipo multi direzionale o elettrico auto sollevante, da manutenzione ordinaria e straordinaria, da costruzione, montaggi e da manutenzioni industriali. Euro Pontac è leader anche nel taglio e carotaggio su qualsiasi struttura in cemento armato, per svariate necessità come l’apertura di vani porta e finestra, e nella demolizione controllata in totale assenza di vibrazioni. «Il valore aggiunto della nostra società è la formazione e responsabilizzazione del nostro personale, - spiega Luigi Lazzaroni – ogni anno, periodicamente, organizziamo corsi specifici e di aggiornamento in base all’evoluzione legislativa che interessa il nostro settore». Euro Pontac può contare su uno staff medio di 15 unità lavorative ed un ufficio tecnico interno con disegnatore Cad: «Da un paio d’anni operiamo con progettazione interna, - afferma Luca Lazzaroni – occupandoci autonomamente dell’intero iter di lavorazione, dunque oltre alla realizzazione del ponteggio anche della redazione del disegno esecutivo e di PI.M.U.S. dettagliati». Tutti i mezzi e le attrezzature sono di proprietà dell’azienda e vengono sottoposte a continuo rinnovo. «Il nostro obiettivo è mantenere un elevato standard qualitativo di lavorazione, - continua il direttore tecnico – selezionando quella clientela che richiede un lavoro ottimale e soprattutto sicuro». Qualità e sicurezza, appunto, anche in un momento di crisi economica globale: «Seppur in una fase così difficile abbiamo continuato a investire sui mezzi e sulle attrezzature, per lanciare un messaggio di grande professionalità e affidabilità a chi sceglie Euro Pontac». L’azienda, la cui attività si estende per tutto il centro-Italia, ha partecipato al progetto C.a.s.e. di Paganica ed è attualmente attiva nel processo di ricostruzione post sisma nel territorio aquilano, in particolare a Coppito e nella zona rossa del capoluogo. Per ripartire all’insegna della sicurezza

PONTEGGI Puntellatura a seguito di cedimento strutturale della piazza – Montorio al Vomano Ripetitore antenne Telecom Italia – Monte Patalecchia (IS) Ospedale pediatrico – Ancona Riviera Palace – Giulianova Hotel Paradiso – Aremogna Centrale Edison – Celano Centrale Edison – Candela (FG) Solvay – Bussi sul Tirino Villaggio Mediterraneo – Chieti Scalo Sede Telecom via Bardet – Pescara Chiesa sul Mare – Pescara Basilica San Tommaso – Ortona Lafarge – Pescara Pilkington – San Salvo Italcementi – Scafa Outlet – Città Sant’Angelo Enel centrale Sagittario – L’Aquila Enel diga – Alanno Enel centrale Provvidenza – Teramo TAGLIO C.A. – CAROTAGGIO Impianto di compostaggio Deco spa – Colle Marcone Riviera Palace – Giulianova Ferri – Pescara Adeguamenti strutturali Ospedale Clinicizzato – Chieti Polo direzionale Fater – Pescara Progetto C.a.s.e. - Paganica

l’hotel San Marco a Tortoreto Lido

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Seal Industria Porte:

il futuro è nella tradizione

I Suite Hotel Rimini su progetto dell’Architetto Simone Micheli

Impegnata da 90 anni nella produzione di porte, la Seal è una dinamica realtà aziendale dove la qualità è sempre al primo posto, grazie alla grande esperienza unita ad uno straordinario slancio verso l’innovazione

Hotel Nazionale Desenzano del Garda (BS)

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a Seal s.r.l. Industria Porte può vantare una storia aziendale lunga quasi un secolo. I suoi successi sono dovuti a una gestione famigliare di grande accuratezza ed esperienza, fatta di passione e orgoglio per il proprio lavoro, di estrema professionalità e grande impegno nell’innovazione dei propri prodotti e nella strutturazione dei migliori processi aziendali. Dopo anni al servizio dell’edilizia residenziale, SEAL dal 1992 ha dedicato la sua produzione di porte in legno esclusivamente al settore alberghiero e turistico - ricettivo in genere, producendo porte resistenti al fuoco da 30 a 120 minuti e fonoassorbenti da 30 a 47 decibel, tutte certificate ed omologate dal Ministero dell’Interno, quindi in grado di soddisfare ogni rigida richiesta sulle norme di sicurezza. Le porte SEAL uniscono senso estetico a grande funzionalità, con modelli in continua evoluzione, la cui gamma, grazie ad un preparatissimo laboratorio di ricerca, è sempre in crescita sia dal punto di vista tecnologico che nel design. Abbiamo intervistato Valeria Secondini, Amministratore Unico della Seal, per conoscere da vicino questa longeva e feconda realtà aziendale. Voi parlate di industrializzazione non relativamente al prodotto, ma ai processi organizzativi e produttivi, cosa intendete


» redazionale in collaborazione con Seal Industria Porte

nello specifico? «Il nostro non è un prodotto  costruito in serie, ma sempre più cucito addosso al cliente, ecco perché abbiamo puntato sull’industrializzazione dei processi produttivi ed organizzativi, così da poter essere sempre flessibili e competitivi. Per quanto riguarda la flessibilità, si pensi che abbiamo sviluppato oltre 860.000 combinazioni di porte diverse per modello e tipologia. Con il nostro sistema FLEXA, infatti, abbiamo porte che variano di spessore da 45 millimetri ai 120». Quali sono i vostri maggiori mercati di riferimento? «Il mercato italiano rappresenta l’85% del nostro fatturato, quello estero invece, che sta attraversando un periodo di particolare evoluzione, per il momento ne rappresenta il 15% . Le nostre porte vengono esportate in tutti i paesi europei, ma annoveriamo clienti anche in Kenya, Nigeria, Emirati Arabi, in Giordania, e in molti altri paesi. Proprio in questi giorni stiamo fornendo 400 porte e relative boiserie in Libia per la realizzazione del Four Points by Sheraton di Tripoli in qualità di sub contractor del Gruppo Del Tongo». Come conciliate la tradizione con le pressanti e sempre più competitive richieste del mercato? «È proprio il nostro punto di forza. Mio nonno Alfonso ha creato, mio padre Alberto ha continuato ed io e mio marito abbiamo innovato. I nostri 90 anni di storia, ci hanno permesso di accumulare un’ esperienza, che si è tramandata di generazione in generazione, consentendoci una preparazione tale che oggi, alla produzione, affianchiamo un vero e proprio servizio di “consulenza” che va dalla soluzione progettuale alla risoluzione di tutti i problemi tecnici di cantiere, per arrivare infine alla messa in opera, consegnando al cliente il prodotto finito e rifinito come da progetto». Come si struttura la vostra organizzazione interna? «Attualmente, la SEAL si avvale della collaborazione di 30 addetti. Per rispondere a tutte le problematiche che possono insorgere in fase di vendita, progettazione, produzione e post vendita, abbiamo creato uno staff di professionisti giovani e dinamici suddivisi fra tutti i reparti di cui è composta l’ azienda: il commerciale, l’amministrazione, la produzione e l’ export . Ma il cuore

Bringall la porta domotica

pulsante della Seal è rappresentato dall’ufficio ricerca e sviluppo, impegnato a far si che l’azienda sia sempre leader nell’innovazione tecnologica del prodotto, grazie all’individuazione di nuovi materiali e soluzioni sempre all’avanguardia. Siamo infatti gli unici ad avere una porta fonoisolante fino a 47 decibel e ad aver certificato una porta domotica resistente al fuoco con incorporato un monitor all’interno della stessa, in grado di dialogare con i sistemi di building automation degli albergatori: BRINGALL. La Seal ha trasformato la porta da mero separatore degli ambienti a contenitore di tecnologia. Ovviamente, a capo di questo reparto, che racchiude tutti i “segreti” della Seal, c’è mio marito, senza il quale tutto questo e l’esistenza stessa della Seal oggi non sarebbe possibile». Ci sono nuove figure di riferimento tra le vostre risorse umane? «Per andare incontro alle esigenze dei nostri dipendenti ci avvaliamo da qualche tempo della consulenza della Società KMPEOPLE di Pescara nella persona del Dr. Paolo Gentile, che si occupa egregiamente della gestione delle nostre risorse umane e dell’organizzazione e selezione del personale. Inoltre, da circa un anno, per sviluppare e ampliare i rapporti con la clientela, il nostro organico si è arricchito di un nuovo direttore commerciale, e in questa ottica abbiamo aperto un ufficio operativo a Milano che ci consente di avere un punto di riferimento, facilmente raggiungibile per tutto il mondo commerciale, anche in funzione del lavoro che si sta sviluppando e che vogliamo ci veda presenti per l’appuntamento dell’Expo 2015»

la Seal ed il suo ineguagliabile staff

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MOBILE MARKETING, un successo per le aziende che lo hanno adottato Massima diffusione e costi ridotti: ecco le potenzialità di Leader Mobile, agenzia specializzata nella comunicazione tramite telefonino

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arco Panosetti, titolare dell’agenzia Leader Mobile, ha una forte propensione per il marketing e la tecnologia. Dopo una lunga esperienza commerciale in strutture alberghiere in Italia ed Inghilterra, apre a Pescara nel 2007 la prima agenzia di Mobile Marketing. Da subito rappresenta una storia di grande successo, non solo per quanto riguarda l’affiliazione a Leader Mobile, ma per il settore del franchising più in generale. L’agenzia, in questi 2 anni, ha offerto a moltissime aziende la possibilità di realizzare campagne di comunicazione e marketing di inconfutabile successo con uno strumento efficace e diffuso come il telefonino, a costi contenuti tanto da permettere un rapido ritorno degli investimenti. Potrebbe darci una definizione di Mobile Marketing? «Il Mobile Marketing è una modalità di comunicazione che sfrutta le potenzialità della tecnologia per andare incontro alle esigenze di maggiore interattività da parte del consumatore.

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Molto semplicemente, chi sceglie di fare comunicazione attraverso questo mezzo può inviare sms o mms con contenuti di servizio o promozionali ai propri clienti che scelgono di dare il consenso a ricevere il messaggio sul proprio telefono cellulare. Definire, realizzare e comunicare progetti di marketing per il mondo mobile significa confrontarsi con un mercato che per dimensioni e penetrazione è difficilmente confrontabile con quello tradizionale. Pensiamo, infatti, al numero di consumatori che si può raggiungere, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e in modalità interattiva». Come nasce e verso quale direzione si sta muovendo il progetto di Leader Mobile? «Il progetto Leader Mobile nasce nel 1999, da un’intuizione avuta dai 2 soci fondatori, i quali già avevano la totale convinzione che il cellulare e gli sms sarebbero diventati uno strumento di forte valenza pubblicitaria. Ad oggi il risultato è di quasi 120 agenzie in Italia, 20 in Spagna, 2 in Portogallo, 6 in Romania ed 1 in Messico».


» redazionale in collaborazione con Leader Mobile

Quali sono i vostri servizi e quelli che vi vengono maggiormente richiesti? «Il servizio richiesto dalla maggior parte delle aziende è senza dubbio l’SMS Advertising, cioè la possibilità di inviare, con mittente personalizzato, sms pubblicitari a potenziali nuovi clienti grazie a un database profilato per Regione, Provincia, Città, CAP, sesso ed età (persone che hanno dato il loro consenso alla ricezione di sms pubblicitari ed informativi). Altri strumenti sono campagne di E.mail Marketing, l’SMS Coupon, ossia il codice che trasforma l’sms in invito, buono sconto, pass, o tessera. In un’ottica di interazione con l’utente invece, sono i Concorsi SMS, sempre più sfruttati nel mass market ma anche in settori assolutamente restii, fino a poco tempo fa, all’innovazione. Inoltre sistemi di Voting, ossia un sms per esprimere la propria preferenza su vari argomenti: tra queste le votazioni popolari legate al Grande Fratello o a Miss Italia. Per ultimo ma non per minor importanza, la tecnologia bluetooth presente ormai nel 90% dei telefoni cellulari utile per inviare messaggi audio-video». Ci sono ulteriori novità all’orizzonte nel vostro settore? «Certo, le video chiamate. Leader Mobile, infatti, sta mettendo a punto un servizio veramente innovativo che presto lancerà sul mercato. Queste modalità di comunicazione, oltre a comportare un notevole risparmio di tempo e costi per l’azienda, costituisce un mezzo di informazione semplice e diretto per gli utenti finali». Per chi sono pensati i vostri servizi? «I nostri servizi sono pensati per tutti i tipi di aziende dinamiche e curiose oltre che per enti e professionisti, in grado di cogliere le nuove opportunità offerte da Leader Mobile. È un argomento vincente per imprese piccole e medie, che hanno necessità di strumenti per competere in scenari sempre più complessi e affollati e una buona occasione per quelle più grandi (anche a carattere nazionale), che devono affrontare

le sfide della fidelizzazione dei propri clienti». Che riscontri avete ottenuto? «Non solo aziende di grosso calibro hanno dimostrato di apprezzare particolarmente questi servizi, ma centinaia di micro aziende nostre clienti sono entusiaste di poter proporre le loro iniziative in modo più efficace ed economico rispetto a mezzi di comunicazione tradizionali. Si pensi alla possibilità, nel settore della moda, di offrire saldi anticipati ai clienti più affezionati che vengono avvisati con un sms; oppure per ristoranti, pub e discoteche, organizzare in tempi brevissimi serate speciali nelle giornate meno frequentate. La nostra più grande soddisfazione viene dal ricevere quotidianamente telefonate di ringraziamento da parte di imprese e negozi che hanno riscoperto la voglia di promuovere e comunicare. Tutto questo è frutto di un mix di fattori, la bontà delle nostre soluzioni, la competenza e la passione del nostro team». Come si collocano i vostri prezzi sul mercato? «I prodotti che offriamo hanno un prezzo assolutamente competitivo ed essenzialmente si pongono sulla fascia dei servizi vas, ossia ad alto valore aggiunto. A tal riguardo possiamo senz’altro vantare un comparto di marketing sempre attento alla concorrenza e molto aggressivo dal punto di vista della comunicazione promozionale». Come si evolverà il vostro settore nei prossimi anni? «I maggiori centri di ricerca (Osservatorio del Mobile Marketing dell’Università Cattolica di Milano) affermano che il cellulare è a tutti gli effetti il media del futuro perché è l’unico strumento realmente interattivo con cui un’azienda, un ente o un professionista può raggiungere un utente/cliente in modo certo ed economico. Possiamo attenderci un incremento del settore del 30-40% annui da qui al 2011 (Fonte SOLE 24 ORE), che l’sms resterà il servizio più richiesto e comincerà ad essere sostituito con gli mms e i video spot. Siamo già pronti a questo cambiamento con nuove tecnologie»

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seminari&convegni » di Laura Tinari

i componenti del Comitato interregionale giovani imprenditori del Mezzogiorno

Impresa è cultura

Al centro di We love sud, l’annuale convegno organizzato dal Comitato interregionale giovani imprenditori del Mezzogiorno, l’esigenza di valorizzare il patrimonio artistico-culturale del nostro Paese. A chiudere i lavori la presidente nazionale Federica Guidi

È

stata la Cittadella dell’Economia di Campobasso ad ospitare We love sud 2009, il convegno itinerante che ogni anno vede i giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo, Basi-

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licata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia confrontarsi su tematiche riguardanti il Mezzogiorno. “Impresa è cultura”, il titolo di questa edizione presieduta da Gabriella Megale, presidente


del Comitato interregionale giovani imprenditori del Mezzogiorno, e da Michele Scasserra, presidente dei giovani di Confindustria Molise, che hanno avuto al loro fianco la presidente nazionale del movimento, Federica Guidi. Al centro del dibattito la cosiddetta questione meridionale, letta secondo una prospettiva che per i giovani imprenditori va profondamente ripensata. Filo conduttore della nuova interpretazione proposta è l’unicità dei territori meridionali, un concentrato di arte, storia, paesaggi, gastronomia e tradizioni, un patrimonio immenso su cui investire per superare le difficoltà strutturali che attanagliano il Sud, dividendo il nostro Paese. La necessità di valorizzare storie e tradizioni, sottolineata anche da Gabriella Megale, è stato uno dei passaggi centrali della giornata di studi. Si è insistito molto sulla ricchezza culturale del Sud Italia, affinché nei prossimi anni possa configurarsi come motore di un modello di sviluppo innovativo. «Fino ad oggi l’impresa si è sempre basata solo sulla produzione, -ha poi esordito il presidente del Moliseora però si inizia ad investire anche su elementi di tipo passionale». Impresa dunque come luogo in cui trovano espressione il lavoro, le persone, le famiglie e le loro identità. Ma anche impresa come specchio dei tempi ed è per questo che oggi vanno ricercate nuove strategie di successo, quali quelle basate sulle relazioni. Come e in che misura l’impresa può contribuire al vero rilancio dell’economia e del sociale del nostro Paese e del nostro Sud? Un quesito che gli imprenditori under 40 si sono posti e a cui si sono prefissati di dare risposta con le loro azioni. «Malgrado tante risorse siano state spese, fare impresa al Sud è ancora molto complicato, -ha affermato Cristiana Coppola, vicepresidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno- È necessario che anche il mondo industriale faccia un mea culpa, sono stata presidente di Confindustria Campania, ma credo che la nostra azione sui tavoli che contano non sia stata incisiva». A chiudere i lavori è stata la presidente nazionale Guidi, che ha riportato l’attenzione sulla crisi e sulla crescita del Paese: «I dati segnano oggi un più 0,8%, ma noi dopo 12 mesi di sfiancamento continuiamo ad avere problemi strutturali, tra cui il Mezzogiorno, così abbiamo un pezzo di Paese che viaggia ad una velocità diversa». La Guidi ha invitato tutti all’ottimismo, definendo We love sud un momento importante, necessario a dare input al dibattito, anche se poi nessuno possiede la ricetta per la risoluzione completa del problema

» foto concesse dall’agenzia Ares

Federica Guidi, presidente nazionale Giovani imprenditori di Confindustria

Michele Scasserra, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Molise

Gabriella Megale, presidente del Comitato interregionale giovani imprenditori del Mezzogiorno

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seminari&convegni » di Marco Taglieri

«Italia,vai all’estero!»

In un incontro organizzato da Confindustria Pescara, il manager Enel Giuseppe Farina indica la strada per uscire dalla crisi: «Formare un valido sistema-paese che sappia imporsi oltre confine»

L’

Italia deve andare all’estero. Con umiltà, con competenza e soprattutto in qualità di sistema-paese ben coeso. Solo da fuori si può capire che se non ci si da una mossa, si rischia davvero di chiudere i battenti. Il monito forte e chiaro arriva da Giuseppe Farina, Local Representative Enel per la Turchia con un passato da manager Telecom in Italia, ospite di Confindustria Pescara in occasione di un incontro sul tema della Glocalizzazione. «L’estero rappresenta un’importante possibilità di sviluppo per l’Italia, soprattutto oggi che la crisi è di tipo globale ha spiegato Farina – ma non credo che si possa andare allo sbaraglio». Il manager Enel si mostra infatti molto scettico sulla possibilità che siano le piccole e medie imprese a risollevare il paese dalla crisi con operazioni

il manager dell’Enel Giuseppe Farina

» foto di Simone Cerio

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seminari&convegni

i relatori intervenuti al convegno

di business oltreconfine. «Scusate, ma io non ci credo. Devono essere invece le grandi aziende a muoversi in modo coeso, andando all’estero, facendo fruttare le loro competenze negli affari e trainando l’intero paese nel processo di internazionalizzazione». Competenza, grande umiltà, perfetta conoscenza del proprio territorio e del paese altrui: sono queste le 4 regole principali da tenere bene a mente. «Non bisogna mai sottovalutare la capacità imprenditoriale del nostro interlocutore, - continua Farina – noi siamo bravi, ma spesso all’estero lo sono di più». Si va in territorio straniero solo se si è bravi nel proprio paese, perché bisogna avere un vantaggio competitivo da sfruttare. «L’Italia deve imparare a utilizzare al meglio le strutture che possiede all’estero, - spiega il manager Enel – soprattutto Ice e Camere di Commercio. L’Ice della Turchia, ad esempio, è uno dei migliori in assoluto». Altro passo tanto fondamentale quanto difficile è il reperimento del “socio” ideale: «Non è facile trovare un partner in affari, ma se dovessi dare un consiglio direi di utilizzare nelle trattative una lingua neutra. Se non altro, se si sbaglia si sbaglia in due…». La tenacia e l’ottimismo imprenditoriale di Giuseppe Farina sono lo specchio dell’azienda per cui il manager lavora: «L’Enel non è quello che tutti pensano, o almeno non lo è più. Adesso è una multinazionale presente in 23 paesi e 4 continenti, con 95 GigaWatt di energia prodotta, 60 milioni di clienti e 85mila impiegati. È un’azienda importante non solo per i numeri, ma per la qualità e per il mix di prodotto su cui basa la sua attività. La prima in assoluto per la redditività, con 38 miliardi di fatturato (superata di recente anche la Fiat,

ndr), e la seconda in fatto di produzione dietro alla Francia, che ha un maggior numero di città nucleari. Anche l’Enel è stata costretta a espandersi all’estero per crescere. Questo perché il 35% è di proprietà dello stato, ma ci sono un milione e 600mila azionisti che aspettano risposte importanti dalle loro scelte di investimento». Da qui un consiglio che Farina rivolge a Confindustria Pescara: «Dovete costituire al più presto un valido sistema-paese che si faccia valere all’estero. La competizione si fa in Italia, non quando si investe fuori dal proprio territorio». Il neo presidente della Camera di Commercio di Pescara Daniele Becci, a tal proposito annuncia: «Il nostro programma sarà “Glocal”. Cercheremo di sfruttare le tipicità del nostro territorio e le peculiarità della globalizzazione, soprattutto le nuove tecnologie e l’abbattimento dei costi di trasporto, per stabilire un contatto duraturo con l’altra parte dell’Adriatico». Giuseppe Farina chiude con un’ultima dritta: «Non posso nascondere che nei momenti più difficili, la capacità imprenditoriale del singolo abbia un peso notevole. Ma in generale credo che ognuno debba capire che ci sono momenti in cui è opportuno investire, e altri in cui bisogna pazientare. L’importante è guardare sempre avanti con ottimismo, senza mai arrendersi». Dopo l’incontro si è tenuta una tavola rotonda, moderata dal presidente dei giovani imprenditori Confindustria Pescara Alessandro Addari, cui hanno partecipato Enrico Marramiero (presidente piccola industria Confindustria Pescara), Giuseppe Girolimetti (presidente Ance Pescara), Luigi Saquella (presidente Saquella Caffè) e Gilberto Ferri (presidente Gruppo Ferri)

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seminari&convegni » di Massimo Avenali

Start impresa per i futuri imprenditori Durante l’assemblea annuale organizzata dai giovani industriali di Confindustria Pescara, il presidente Alessandro Addari ha illustrato la prima edizione del corso di specializzazione “Start Impresa” collegato al premio “idea imprenditoriale dell’anno”. Ne hanno discusso importanti protagonisti del mondo economico e politico in una tavola rotonda moderata dal direttore de Il Centro Luigi Vicinanza

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ompetere, semplificare ed intraprendere, que- Confindustria di dare un piccolo contributo alla diffuste le premesse fondamentali, secondo gli sione di cultura di impresa. industriali under 40 di Confindustria Pescara Al termine della presentazione di ”Start Impresa”, si è per rilanciare l’economia in Abruzzo. Di que- aperto un dibattito moderato dal direttore de Il Censto e molto altro si è parlato al convegno organizzato tro Luigi Vicinanza. Hanno partecipato: il vice preper l’assemblea annuale del gruppo di Pescara. Dopo sidente della Regione Abruzzo e assessore regionale la relazione del presidente Alessandro Addari, è stato alle Attività produttive Alfredo Castiglione, il presiil momento della presentazione del nuovo progetto dente della Provincia di Pescara Guerino Testa, l’aspromosso dai giovani di Pescara “Start Impresa”, un sessore alla Provincia Antonio Martorella, l’assessore corso di specializzazione gratuito nato con l’obiettivo al Comune Stefano Cardelli, il presidente della Camera di diffondere cultura d’impresa e favorire la nascita di nuove aziende nella nostra regione. Il progetto, presentato nei dettagli da Nicola di Marcoberardino, vice di Addari vedrà al termine del corso, l’assegnazione del premio in denaro all’ “idea imprenditoriale dell’anno”. «Possiamo e dobbiamo affermare –ha dichiarato Addari- che il fare Sistema, il fare Rete tra imprese, istituzioni, associazioni sarà il vero volano di sviluppo del Sistema Italia che con il lavoro, con l’entusiasmo di giovani e meno giovani e con il grande “brand Italia”, rappresenta ancora un valore aggiunto straordinario, sono certo, ce la faremo». Il nome scelto per il convegno non è casuale per i giovani imprenditori. Competere, perché il modello imprenditoriale del nostro paese e i relatori intervenuti al convegno “Start Impresa” ancor di più della nostra Regione e della nostra provincia è caratterizzato come noto dalla predominanza di piccole di Commercio di Pescara Daniele Becci, il presidenimprese. Le associazioni possono giocare un ruolo te dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo importantissimo nel facilitare processi di collabora- Fabio Spinosa, il presidente di Confindustria Pescara zione e cooperazione tra gli imprenditori, fondamen- Mauro Angelucci e il presidente dei giovani imprentali per reggere la competizione internazionale. ditori Confindustria Marche Simone Mariani. Tanti e Semplificare, perché con il progetto Iride insieme ad variegati gli argomenti trattati, commercio, turismo, ANCI Giovane gli imprenditori di Pescara, hanno av- infrastrutture, viabilità, internazionalizzazione, culviato lo studio di ipotesi di semplificazione ammi- tura, università, ma tutti verso una sola direzione, nistrativa, volte al rilancio delle imprese e del ter- rimarcata a gran voce anche da Castiglione: «Ridiamo ritorio. L’obiettivo è costruire insieme piccoli passi fiducia alle istituzioni che in questo momento stanno di miglioramento, per arrivare nel tempo a modelli compiendo scelte coraggiose. Guardiamo la Regioreplicabili di semplificazione. ne Abruzzo come un “unicum” evitando ogni tipo di Ed infine intraprendere, che con l’esempio del proget- frammentazione. Solo così possiamo davvero ripartire to “Start Impresa”, rappresenta proprio la volontà di ed affrontare questa crisi»

» foto di Simone Cerio

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seminari&convegni » di Alessio Giancristofaro

La ricerca del futuro

Si è svolto ad Ancona il convegno organizzato dal Comitato del Centro Italia dei giovani imprenditori di Confindustria. Obiettivo dell’evento, confrontarsi con idee e valori che giustificano gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione nel settore pubblico e privato

alcuni degli ospiti intervenuti al convegno di Ancona

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icerca e innovazione alla base del superamento della crisi. Soprattutto se le idee vengono da chi crede fortemente nel futuro del Paese perchè del futuro vuole esserne il protagonista assoluto. Si è svolto ad Ancona lo scorso 25 settembre il convegno “Ricerca e innovazione linfa vitale per il superamento della crisi. Investiamo perché crediamo nel futuro del Paese” nell’ambito del quarto forum dei giovani imprenditori di Confindustria interregionale del Centro, un summit che ha dato l’opportunità di cristallizzare gli scenari economici attuali del Bel

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Paese e al quale ha partecipato anche una delegazione dei giovani di Confindustria Abruzzo appositamente invitata per l’occasione dal presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Marche, Simone Mariani. L’Abruzzo, insieme all’apparato produttivo ed economico ad esso collegato, ha avuto modo di confrontarsi e di interfacciarsi con la realtà del Gruppo giovani del centro Italia. Attiguità territoriale e continuità di filosofia gestionale d’azienda, soprattutto tra le provincie di Teramo ed Ascoli Piceno, rappresentano infatti da sempre le basi solide che fanno da minimo comun denominatore


alle due regioni. L’appuntamento del capoluogo marchigiano ha dato l’opportunità ai circa 300 manager e imprenditori del centro Italia che sono intervenuti per confrontarsi sui veri e propri “motori per spingere l’Italia fuori della crisi”, la ricerca e l’innovazione. Ma è stato anche un momento per discutere di cultura del cambiamento, per valorizzare il merito e il ruolo dell’impresa, con idee proattive, sulle quali puntare. Vari e significativi sono stati gli interventi che sono emersi nel corso del convegno, a partire da quello del presidente nazionale dei giovani industriali Federica Guidi che si è soffermata sull’impasse economica attuale che attanaglia da tempo l’economia mondiale e ha lanciato un appello al mondo politico affinché vengano sbloccati i fondi già stanziati per le imprese: «La ricerca e l’innovazione sono asset fondamentali e strategici per le aziende e per lo sviluppo del Paese. Gli investimenti in ricerca e innovazione – ha spiega-

sull’attenzione verso quegli strumenti che consentirebbero alle PMI di aumentare il tasso d’innovazione: «La strada maestra per aumentare una capacità competitiva basata su prodotti ad alto contenuto di innovazione e di qualità eccellente, e per favorire l’uscita dalla crisi – afferma Santucci - non sono un lusso, ma una necessità». E aggiunge: «Le tre aree principali che costituiscono il vero motore dello sviluppo sono la ricerca e l’innovazione, la formazione e l’istruzione e le infrastrutture verso le quali – ha spiegato – vanno concentrate molte attenzioni». Ancora una volta, dunque, è il patrimonio intangibile ad essere posto in evidenza per vincere le sfide competitive in ambito aziendale. Considerazioni, invece, orientate ad interpretare in modo innovativo il sistema produttivo, sono state quelle di Simone Mariani, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Marche (ed eletto, proprio durante il convegno, presidente del Comitato interre-

Federica Guidi presidente nazionale giovani imprenditori Confindustria

alcuni momenti dell’evento

to la Guidi - sono la linfa vitale per il superamento dell’attuale momento di difficoltà economica e vanno visti sia in funzione anticiclica del mercato debole, sia in senso di sviluppo e crescita della capacità competitiva del paese nei mercati mondiali. Inoltre – prosegue la presidente - chiediamo fortemente alla politica di sbloccare subito le risorse economiche già stanziate, per aiutare le imprese e iniettare liquidità sul mercato». Sulla stessa lunghezza d’onda della Guidi, anche il presidente dell’Interregionale del Centro, Giovanni Santucci, che nel suo intervento ha puntato molto

gionale dei giovani di Confindustria) che ha chiamato l’impresa, e in particolare i giovani, ad un compito cardinale per far crescere ricerca e sviluppo: «Trasmettere anche all’interno del sistema industriale, ma in particolare al Governo, al Parlamento, al sistema universitario, il senso dell’urgenza, l’ansia di trasformare le intenzioni in fatti». Spunti, certezze per erigere barriere protettive al sistema-azienda e per far ripartire l’economia. Ma anche tante idee. Dal convegno di Ancona, quindi, un bel mix di elementi che i giovani industriali d’Abruzzo sapranno senza dubbio fare propri

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seminari&convegni » di Anna Cutilli Di Silvestre

«Premiata la laboriosità di grandi lavoratori»

Queste le parole del presidente della CCIAA di Chieti Dino Di Vincenzo che per la cerimonia del XVII Premio “Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico” ha consegnato 122 medaglie a professionisti e imprenditori. Due premi speciali ai Vigili del Fuoco e al poeta Raffaele Fraticelli

da sinistra: il presidente della CCIAA di Chieti Dino Di Vincenzo premia l’ingegner Antonio Gambardella e l’ingegner Dante Ambrosini, rispettivamente capo e direttore generale del Corpo dei Vigili del Fuoco

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l consiglio della Camera di Commercio di Chieti, presieduto dal Cavaliere del Lavoro Dino Di Vincenzo, ha scelto una sede prestigiosa, il teatro Marrucino per il grande evento della cerimonia

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della seconda sessione del XVII Premio “Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico”. Presente un pubblico numeroso che ha assistito alla consegna di ben 122 medaglie e diplomi a lavoratori,


professionisti e imprenditori; e poi di due premi speciali, uno ai Vigili del Fuoco, l’altro al poeta teatino Raffaele Fraticelli. Il Presidente della CCIAA di Chieti Dino Di Vincenzo, ha precisato il criterio di scelta per l’assegnazione dei riconoscimenti: «Oggi premiamo la laboriosità silenziosa di grandi lavoratori e di imprenditori che hanno contribuito allo sviluppo del territorio». La premiazione non è stata concentrata su una specifica categoria, ma con ampio arco ha messo in risalto l’opera di primarie aziende e di piccole imprese, di artigiani e di commercianti, di agricoltori e delle relative industrie, uomini che lavorano nel silenzio. Aziende che si sono distinte nell’internazionalizzazione, inventori di brevetti di utilità economica e sociale, giornalisti ed emigrati che hanno realizzato il loro sogno imprenditoriale all’estero portando alta la bandiera dell’Abruzzo e dell’Italia. «Ogni anno cresce il numero dei premiati – ha affermato il Cav. Dino Di Vincenzo – e questo ci fa riflettere su quante siano le persone che, attraverso una laboriosità lontana dai riflettori, abbiano dato per almeno due decenni il proprio contribuito alla crescita dell’economia della nostra provincia, sia come dipendenti sia come imprenditori. In questa difficile situazione economica generale, e dell’Abruzzo in particolare, questi premi assumono un valore ulteriore, superiore, e soprattutto esempio per le nuove generazioni». Un premio speciale è stato assegnato al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco tempestivo ed efficiente sull’operato dei danni causati dal terremoto che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009. Il premio è stato ritirato dall’ing. Antonio Gambardella, capo del Corpo, e dall’ing. Dante Ambrosini, direttore generale dei Vigili del Fuoco d’Abruzzo. Così recita la motivazione del premio: «Per il terremoto del 6 aprile 2009 che ha sconvolto la nostra amata città dell’Aquila e numerosi paesi della sua provincia, già dai primi attimi dopo la terribile scossa, i Vigili del Fuoco si sono contraddistinti per la loro innata predisposizione ad aiutare la gente che ha bisogno, che è in pericolo o che soffre. Con scrupolosità e con slancio, sfidando i pericoli più impensati ed imprevisti hanno compiuto tra quelle rovine dei veri miracoli». Uomini e donne quindi che mettono a repentaglio la loro vita per gli altri. La generosità e l’altruismo dei Vigili del Fuoco ha suscitato la vena poetica di Raffaele Fraticelli che così ne ha descritto l’efficace opera: «Cento e cento e cento braccia leste a scavar tra le rovine/per riconsegnare alle genti luce, speranze e palpiti,/fede,

la suggestiva cornice del teatro Marrucino che ha ospitato l’evento in prima fila da sinistra: Mauro Febbo, Francesco Ricci, Remo Gaspari e Alfredo Castiglione

auspici e sogni, progetti e desideri». Cantore della tradizione, portato a rievocare “un costume del tutto diverso e rimpianto”; vicino alla povera gente alla cui emancipazione ha validamente contribuito. Raffaele Fraticelli si è espresso anche in dialetto (Cante lu core, 1951), (Na ciufelatelle, 1958); le sue poesie sono state tradotte in spagnolo, russo e inglese. Ha lavorato per la Rai con il personaggio “Zì Carminucce” ed ha partecipato ad altre trasmissioni radiofoniche domenicali. Ha usato anche i pennelli per realizzare, tra l’altro, bozzetti per la Camera di Commercio di Chieti. Mons. Bruno Forte lo ha definito: «Artista degli umili, poeta di Dio». Sono intervenuti alla cerimonia anche il sindaco di Chieti Francesco Ricci e il vice presidente della Regione Abruzzo Alfredo Castiglione. Presenti anche gli assessori regionali, all’agricoltura Mauro Febbo, alle pari opportunità Federica Carpineta, il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e il neo presidente della Camera di Commercio di Pescara Daniele Becci. Molto gradito l’intervento musicale realizzato dal pianoforte del Maestro Vittorio Centola e dalla voce del baritono Renato Caldarale. Alla conclusione tutti in piedi per l’Inno di Mameli

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eventi » di Jenny Viant

Ad Onna

l’asilo dei sogni firmato Area Legno In soli 31 giorni ha preso forma un desiderio che rischiava di sparire sotto le macerie. I disegni della studentessa Giulia Carnevale, uccisa dal sisma, si trasformano in una scuola all’avanguardia grazie alla ditta di Citta Sant’Angelo

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a ricostruzione dell’Aquila si profila più difficile del previsto e il traguardo da raggiungere sembra ancora lontano. Si è resa necessaria la requisizione di case sfitte per far fronte all’emergenza, in considerazione della deficitaria disponibilità di alloggi del piano C.A.S.E. e MAP (moduli abitativi provvisori). La riapertura delle scuole è stata scaglionata fra il 21 settembre e il 5 ottobre (ultima data utile per il rispetto della soglia minima di 200 giorni effettivi per la regolarità dell’anno scolastico). In questo quadro a tinte cupe, l’intervento di Area Legno rappresenta un raggio di luce. Grazie a questa affermata ditta di Città Sant’Angelo, in seguito ad una gara d’appalto promossa dalla provincia di Trento, dal 15 settembre Onna ha la nuova scuola dell’infanzia “Giulia Carnevale”. Si tratta di un immobile realizzato a tempo di record - 31 giorni su 75 concessi - sviluppato su 600 metri quadrati, concepito secondo nuove tecnologie, bello e sicuro. L’ambiente ideale per costruire il futuro delle nuove generazioni. E non è tutto. Sono targate Area Legno anche le 10 case di 30 metri quadrati della fondazione De Agostini Onlus , a Poggio Picenze; circa 10 casette di 20-30 metri quadrati per privati - 2 a Sassa, 3 a Poggio Picenze, 1 a Barisciano, 1 a Prata D’Ansidonia, 3 a Paganica, 1 all’Aquila - 4 ville di oltre 100 metri quadrati da consegnare all’Aquila entro fine anno; 6 case tra 40- 80 metri quadrati, 3 delle quali già consegnate all’Aquila e un tetto posato a Scoppito. La celerità con cui è stata costruita la scuola per l’infanzia “Giulia Carnevale” dimostra che l’impegno è alla base del raggiungimento di risultati importanti, 40 dipendenti hanno lavorato senza sosta dal 10 agosto al 12 settembre. Erano tutti consapevoli che nell’utilità dell’opera era insito un valore simbolico. Tutto è stato realizzato basandosi sul progetto di Giulia Carnevale, una giovane studentessa laziale iscritta alla facoltà di Architettura. Appena 22enne ha perso la vita la notte del terremoto. I genitori hanno trovato la sua tesi di laurea sotto le macerie e l’hanno consegnata a Guido Bertolaso, conteneva una serie di disegni per progettare un asilo nido. In poco tempo i tecnici della Protezione Civile di Trento hanno permesso ad Area Legno di tradurre in realtà il sogno che a Giulia il destino ha negato, facendo diventare questa scuola un simbolo di impegno concreto e speranza. «Dovevamo finirla entro il 3 ottobre - dice il titolare Giustino Di Donato - ma lavorando notte e giorno, grazie al personale formato da abruzzesi e aquilani, siamo riusciti a finire l’opera, che si estende

» foto concesse da Area Legno

l’ingresso dell’asilo una delle aule

su 600 metri quadri, per la venuta del Presidente del Consiglio. Il tutto in 31 giorni». Una settimana prima della toccante inaugurazione il cantiere è stato visitato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato ha espresso sentite parole di elogio: «Ho visto in questo piccolo centro un esempio splendido di cosa abbia significato la mobilitazione solidale del Paese dopo il sisma. Qui ci sono tanti pezzi di Italia che si sono riuniti nello sforzo per Onna. Qui c’è anche il grande

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eventi

in questa pagina: l’esterno con l’area giochi

contributo di un Paese amico, la Germania. Qui c’é la solidarietà del Trentino e degli italiani con i soldi raccolti attraverso la trasmissione “Porta a Porta”. C’é anche la capacità della Croce Rossa Italiana e di tutti coloro che hanno realizzato queste opere. È veramente una prova concreta di cosa abbia significato la mobilitazione solidale dell’Italia». Dopo pochi giorni, il 15 settembre, ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione. Insieme al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Capo della Protezione Civile Bertolaso erano presenti i genitori di Giulia, accompagnati dal sindaco di Arpino, Fabio Forte, e dal primo cittadino

di Sora, Cesidio Casinelli. Commossa la signora Angela, madre di Giulia, con le lacrime agli occhi è riuscita solo a dire: «Così il nome e la memoria di mia figlia non rimarranno sotto le macerie». In un momento in cui molti aquilani temono che i nuovi alloggi forse non arriveranno mai, tenere a mente l’esempio di Onna potrebbe rappresentare una speranza. Ma non solo, è necessario che gli aquilani ricordino in ogni istante le parole pronunciate da Roberto Benigni lo scorso agosto, durante una visita al cantiere: «Se le cose non accadono, urlate e chiedete, non vi stancate mai»

L’azienda

ACCORGIMENTI TECNOLOGICI

Area Legno nasce nel 1997, evoluzione della già affermata “Abruzzo Legnami”, azienda leader del settore che vanta 30 anni di esperienza e di gestione operativa. Area Legno significa tradizione artigianale e innovazione tecnologica. Si sviluppa su una superficie di 20.000 mq, configurandosi come importante riferimento nel mercato delle costruzioni in legno, con particolare attenzione alla bioedilizia. Per questa azienda l’ambiente è al centro di ogni progetto e il suo rispetto un elemento fondamentale della propria filosofia. Uno spirito di impresa innovativo, nel segno del progresso e della responsabilità.

» Pareti massicce di legno pieno spesse 13 cm. » Tecnologia X-Lam. » Coibentazione e rivestimento che portano lo spessore a 20-30 cm.

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eventi » di Barbara Cemini

Franco D’Eusanio, fondatore di Chiusa Grande

Franco D’Eusanio, il “bio-innovatore” Il fondatore di Chiusa Grande, immenso vigneto sulle colline pescaresi, tra filosofia e rispetto per l’ambiente

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o abbiamo chiamato “bio-innovatore”. Lui ama invece definirsi “vinosofo”. Sta di fatto che Franco D’Eusanio è un personaggio più unico che raro. Eccentrico, geniale, quasi poetico nell’esposizione delle sue teorie, il produttore di vino ha fondato Chiusa Grande, 50 ettari di vigneti che si estendono in collina nei pressi di Nocciano, in provincia di Pescara. Ecco la prima notizia, la “collina”: una scelta precisa quella di non seguire la massa che si sposta sulla costa per fare business. Perché l’idea che si nasconde dietro un bicchiere di vino va oltre le logiche affaristiche di mercato. “Vinosofo”, dunque, ovvero filosofo del vino. Franco D’Eusanio racconta in prima persona, sul sito internet della sua tenuta, il modo personalissimo e originale di concepire la sua attività. «Produco vino come un antico scienziato, spiega – perché il

prodotto nasce prima nella testa, poi nella vigna». Non piegarsi alle leggi del profitto e rispettare sempre il benessere di chi beve: due regole che danno vita al nettare di Chiusa Grande, tanto da rendere la tenuta uno dei marchi più rappresentativi del vino italiano autenticamente biologico. Tra le varie certificazioni dell’azienda segnaliamo la ISO 14001, che stabilisce l’impegno a identificarsi come struttura at-

Il vino nasce prima nella testa, poi nella vigna. Ed è pensato nell’assoluto rispetto dell’ambiente e della salute di chi beve

» foto concesse dalla cantina Chiusa Grande

tenta all’ambiente e dotata di un sistema di gestione dello stesso, e la ICEA che garantisce il rispetto dei metodi dell’agricoltura biologica. E il prodotto che ne

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eventi

il logo di Chiusa Grande

viene fuori risulta quasi totalmente privo di solfiti: 60 millilitri di solforosa per litro nei vini rossi, 80 nei bianchi, contro i 100 dei vini biologici e i 200 di tutti quelli definiti “normali”. Concetti che prendono forma, e dunque non rimangono tali. Altra notizia. Altro fattore che rende D’Eusanio un innovatore. Lui che non si ferma alla ricerca e alla sperimentazione nel settore vinicolo, ma va oltre, fino a lambire la sfera della psicologia. Perché i vini di Chiusa Grande sono pensati per sedurre. Il vino in generale, dice D’Eusanio, deve essere realizzato per essere bevuto e non soltanto assaggiato. Un nettare che ha poi la capacità di sedurre chi beve, ma anche chi offre da bere, credendo di saper sedurre. Ragionamento ricercato che si nasconde dietro al prodotto. Basti però pensare ai nomi dei suoi vini per capire che tutto ha un senso: il vino dell’Eros è il Perla Nera, il fiore all’occhiello di Chiusa Grande, un Montepulciano rosso con sfumature di gusto che vanno dal cioccolato alle spezie. Poi c’è la Linea Natura, tra i pochi vini al mondo senza solfiti; e ancora il terzetto Is, Ea, Id, rispettivamente un rosso, un bianco e un rosato dedicati a lui, lei e all’ambiguità. Per continuare con Roccosecco, rosso

rubino dai sentori di vaniglia e confetture, Tatà, cerasuolo con retrogusto di ciliegia, e Mattè, trebbiano morbido ma intenso. Finendo con il fruttato Tommolo, l’intrigante Mezzetto e il profumato Soma. Un’idea del vino che, paradossalmente, diventa assolutamente fisica, come spiega benissimo lo stesso D’Eusanio: «Un vino degno di nota non è da assaggiare, bensì da amare sciaguratamente. Incredibile è quel vino che ti spinge a bere fino all’autodistruzione emotiva, ma non etilica, creando quella che io chiamo l’attrazione fatale. Tuttavia bere vino non significa soffrire, vuol dire provare sublime piacere fisico». D’Eusanio ha spiegato tutto questo e molto di più in un libro, “Vino Sophia – Vino Follia”, scritto in collaborazione con lo scrittore-degustatore Simone D’Alessandro. E alla sofisticata elaborazione teorica che caratterizza la sua attività segue anche un importante consenso nazionale e internazionale, soprattutto in terra francese, dove i prodotti griffati “Chiusa Grande” sono assai apprezzati non soltanto per la qualità degli stessi, ma anche per la ricercatezza delle etichette, ritenuti veri oggetti di design. Basti pensare alla pellicola trasparente del vino Id, vincitrice della medaglia d’argento al Vinitaly. D’Eusanio innovatore anche nel packaging? Ebbene sì

Franco D’Eusanio, filosofo del vino e innovatore nel packaging: le etichette dei suoi prodotti sono considerate veri e propri oggetti di design, soprattutto in terra francese

la sede dell’azienda Chiusa Grande

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eventi » di Mariangela Scalzi

Honda Trophy 2009, successo di squadra un momento della gara Hornet Cup. In testa Paolo Bentivogli e Sebastiano Zerbo

Il Campus Automotive Lab e il CISI portano in pista all’autodromo di Misano i valori di una cultura aziendale condivisa

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i è svolta all’autodromo di Misano l’ultima tappa degli Honda Trophy, campionati monomarca della casa alata che attirano un gran numero di piloti in pista e appassionati sugli spalti e non solo. I circuiti di gara sono un contesto concreto dove coltivare strategie e rinsaldare sinergie di filiera tra quanti contribuiscono a costruire quelle stesse moto che vediamo sfrecciare in pista. Un caso da “best practice” è rappresentato dal progetto sportivo e strategico “Campus Automotive Lab”

» foto concesse da Rossocromo

che riunisce le più solide aziende del distretto industriale della Val Di Sangro sotto una missione condivisa: «unire gli sforzi e le competenze per raggiungere un obiettivo comune, per vincere la sfida e far crescere il senso del “noi”». Questa la dichiarazione del presidente del consorzio Cisi Pietro Rosica. Con questo spirito sono state create otto moto speciali, con grafiche originali e preparate con kit racing, che messe in mano a scalpitanti giovani piloti hanno gareggiato nella Hornet Cup e nel CBR600 Cup e hanno portato a casa il titolo di una stagione difficile in

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eventi

una giornata di festa per le aziende del Team TFC Galileo, 1° classificato nella Hornet Cup e 3° nel CBR 600 Cup 2009

aziende partner quali Wise Consulting, Plasgomma, Bat Engineering e Centro Accessori. Il 1° e il 3° posto nella Hornet Cup (andati rispettivamente al Team TFC Galileo con Sebastiano Zerbo e al Team Bat Engineering per mano del pilota Paolo Bentivogli), insieme alla conquista del 3° gradino nel CBR 600 Cup (ancora Team TFC Galileo con il pilota siciliano) e del titolo Under vinto dal giovanissimo Nicolò Lagiongada per il Team Wise Consulting, hanno dimostrato una volta per tutte cosa vuol dire fare squadra: raggiungere traguardi sportivi per sostenere la capacità di innovare, le relazioni e una cultura aziendale condivisa.

IL CAMPUS AUTOMOTIVE LAB

È un progetto strategico e specialistico pensato per anticipare esigenze e scopi del nascente Campus. In attesa che questo polo tecnologico dell’automotive diventi realtà, la Rossocromo ha realizzato un “campista e ancor più sul mercato. Un approccio quello del Cisi e del Campus Automotive Lab che valorizza il know how produttivo stratificato negli anni così come le competenze specialistiche. Non a caso, l’ultima tappa di Misano ha visto la partecipazione dei gruppi NHC (New Honda Circle – Circoli di Qualità 2009). Questo rende possibile un sistema competitivo che gli altri faticano a realizzare, in particolar modo in una fase economica sfavorevole. Collegare, quindi, le migliori aziende del settore e soprattutto collegarle ai clienti è una mossa vincente per raggiungere una visibilità d’impatto, centrare obiettivi d’impresa comuni e sostenere gli anelli deboli. È infine l’unico modo possibile per affrontare il mondo delle competizioni sportive da protagonisti. Con il sogno di un salto di categoria.

I NUMERI

Il progetto nasce nel 2007 e ad oggi conta l’adesione di ben ventidue aziende. La società leader mondiale nella gestione delle risorse umane Adecco, la società di assicurazioni Dughera-Cattolica e il concessionario Honda Valdomoto sono le tre aziende sponsor del progetto; altre diciotto sono state impegnate direttamente nei team sportivi. Il contesto di riferimento è quello del CISI, il Consorzio Imprese Subforniture Italia, con sede nel distretto industriale, ma con un respiro decisamente extraeuropeo: le aziende coinvolte sono state Cometa, Premec, Mar Press, Mar Plastica, TFC Galileo, Fisem, Onefun, C.A. Stampi, TA, Comest, Galvanica Di Tonno, IGEA, Me. Ga, TMC, affiancate da

Nicolò Lagiongada a soli 16 anni corre per il Team Wise Consulting nella Coppa CBR 600

pus su ruote”, il Motorhome Itinerante che, trasportando uomini e competenze, moto speciali e passione italiana, è il simbolo di un sistema integrato che coinvolge i partner lungo le seguenti direttrici: sviluppare percorsi di alta formazione collegata al sistema Automotive; formare competenze elevate e risorse umane specializzate; promuovere la cultura World Class Manufacturing; effettuare test e prove veicoli in circuito; supportare le aziende nel progetto, nella realizzazione, nel test di prodotto; costruire una rete di persone formate e pronte a fare ricerca e attività nel Campus Automotive quali ad esempio tester, ricercatori, ingegneri, manutentori, addetti e controllori di pista

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eventi » di Denia Di Giacomo

L’outlet dei desideri È stato finalmente inaugurato il primo company store della riviera adriatica: Città Sant’Angelo Village. Un’opera tanto sognata quanto temuta che promette, a detta del presidente della Europ Invest Ubaldo De Vincentiis, di attirare oltre 5 milioni di visitatori

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olemiche, disaccordi e problemi di viabilità, non hanno frenato la corsa del Città Sant’Angelo Village, che lo scorso 25 settembre ha aperto al pubblico presentandosi in tutta la sua imponenza. È stato un evento in grande stile, arricchito dalla presenza di numerose autorità militari e politiche, tutte in veste ufficiale, i rappresentanti del

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Comune, della Provincia, della Regione e persino del Governo con il prefetto Paolo Orrei e il sottosegretario agli Interni Michelino Davico. Il più emozionato è stato senza dubbio Ubaldo De Vincentiis presidente della Europ Invest, la società madre dell’Outlet. «È la festa di tutti gli abruzzesi - ha esordito De Vincentiis dopo il taglio del nastro - Di questi tempi se la meritano più che

» foto di Rocco Petrei


mai. Viva l’Abruzzo». E naturalmente è scattato il fragoroso applauso dei tanti che, ancora increduli, osservavano ammirati questo enorme e colorato paese dei balocchi nato a velocità da record. De Vincentiis può definirsi il vero promotore e l’anima di quello che egli stesso ha chiamato “un sogno”. Tenace imprenditore, figlio di emigranti angolani partiti per il Belgio negli anni cinquanta, il presidenre, ci ha tenuto a ricordare dinnanzi a tutti che il Città Sant’Angelo Village sorge a circa 200 metri in linea d’aria dalla sua casa paterna, ma l’investimento ha poco a che fare con le sue amate radici, riguarda molto invece, le straordinarie potenzialità che egli stesso riconosce in questo territorio. In Città Sant’Angelo Ubaldo De Vincentiis vede un grande polo commerciale e turistico, possibile non solo grazie alle innate bellezze territoriali storiche e artistiche presenti, ma anche e soprattutto per merito di una invidiabile posizione strategica facilmente raggiungibile da un bacino d’utenza davvero ragguardevole, stimato intorno ai 5 milioni di persone. Presenti all’inaugurazione anche le delegazioni dei centri e Paesi dove la Europ Invest ha già costruito o sta progettando i suoi Outlet, ovvero l’Emilia, la Toscana, La Croazia, Il Belgio, Il Marocco e la Grecia,

da sinistra: Nazario Pagano, presidente consiglio Regionale; Michelino Davico, sottosegretario agli Interni; Ubaldo De Vincentiis, patron della Europe Invest; Gabriele Florindi, sindaco di Città Sant’angelo; Guerino Testa, presidente della Provincia di Pescara

con rappresentanti eleganti e felici di far parte di un circolo che secondo De Vincentiis porta a una nuova forma di turismo, quella costituita dalle persone che con l’occasione di fare grandi spese diventano visitatori delle zone circostanti. Anche il sindaco di Città Sant’Angelo, Gabriele Florindi ha espresso grande soddisfazione per questo progetto, puntando l’attenzione sul fatto che Città Sant’Angelo, può ormai definirsi il polo commerciale più importante d’Abruzzo. Nazario Pagano invece, presidente del Consiglio Regionale, ha elogiato il coraggio dell’iniziativa «in un momento in cui troppi hanno paura d’investire». Alla fine della cerimonia ufficiale la serata è proseguita in allegria con abbondanti buffet preparati in ogni largo e piazzetta del Village per accogliere i circa 4000 ospiti invitati all’evento che ha affollato le stradine già ricche di quasi 50 attività commerciali

I GRANDI NUMERI DELL’OUTLET Il Città Sant’Angelo Village è stato progettato dalla società italo-belga Europ Invest, che ha finanziato l’investimento per un quarto con mezzi propri e per la restante parte grazie all’intervento di un pool di istituti di credito, tra cui MPS Capital Services, organizzatore e capofila, Banca Popolare dell’Etruria e Lazio, Banca Monte Parma e Cariprato. La Europ Invest è una multinazionale immobiliare con sede in Toscana, e opera da quasi 30 anni nel settore della progettazione e costruzione di grandi strutture commerciali come gli outlet. Tra il 2000 e il 2009 questa produttiva società ha realizzato ben 4 outlet: a Maasmechelen il primo outlet village in Belgio, a Serravalle Scrivia in provincia di Alessandria, a Foiano della Chiana in provincia di Arezzo e infine a Città Sant’Angelo. Per la costruzione del Città Sant’Angelo Village la Europe Invest ha operato in partnership con due grandi imprese di costruzione, la Castelnuovese e il gruppo Unieco. Ma al colossale progetto hanno

contribuito anche numerosissime aziende locali, creando così un indotto economico di notevole importanza ancor prima della sua ufficiale apertura. Centoquarantamila metri quadrati, di cui 21.795 di superfici commerciali, 120 negozi previsti entro il 2010, 3400 posti auto, 118 imprese subappaltatrici che hanno lavorato instancabilmente portando a termine l’opera ad un anno e sette mesi dalla posa della prima pietra. Negli ultimi quattro mesi di lavoro è stata calcolata in media una presenza sul cantiere di 350 addetti, che letteralmente giorno e notte - può ben testimoniarlo chi abita in quelle zone - hanno prestato servizio per assicurare l’apertura annunciata. Sono questi i numeri da capogiro del Città Sant’Angelo Village, primo company store del litorale adriatico, un’opera architettonica, oltre che commerciale, ispirata ai borghi della nostra regione e costruita con un investimento che supera i 100 milioni. Numeri che per questi tempi spaventano.

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sindaco di Montesilvano

Pasquale Cordoma

TESTA A TESTA

sindaco di Città S. Angelo

» di Denia Di Giacomo

Gabriele Florindi

testa a testa

«Innanzitutto quello di avere nel proprio territorio una Quali vantaggi struttura all’avanguardia che va a suggellare l’importa al suo portanza che Città Sant’Angelo ha assunto come polo comune la commerciale, uno tra i più importanti della regione. Poi nascita del Città c’è da considerare l’indotto economico creato dal comSant’Angelo pany store, dagli introiti nelle casse comunali al ritorno Village? in termini di posti di lavoro. Ma c’è un ulteriore punto a suo favore, la presenza dell’Outlet porta ad una nuova forma di turismo, quella costituita dalle persone che approfittando di un fine settimana dedicato allo shopping sceglieranno di visitare anche Città Sant’Angelo, oggi entrata nel club dei borghi più belli d’Italia. Anche i riflettori mediatici rivolti nei confronti della questione Outlet sono molto positivi e hanno portato su Città Sant’Angelo delle grandi attenzioni , faccio riferimento ad esempio a Sua Eccellenza il Prefetto e a tutte le forze dell’ordine che hanno presidiato e presidieranno il territorio».

«Se dovessimo fare un computo tra vantaggi e svantaggi penso che siano di gran lunga superiori gli svantaggi. Gli unici punti a favore sono solo quelli relativi alla fruibilità di un servizio che offrirà anche al cittadino di Montesilvano la possibilità di recarsi in una struttura in grado di offrire delle ottime e svariate soluzioni d’acquisto. Ma devo ammettere che questo tipo di vantaggio è veramente limitatissimo rispetto alle condizioni sfavorevoli che vengono a crearsi».

«Inizialmente quelli relativi alla viabilità. Ma grazie Quali sono gli alla cabina di regia che abbiamo creato, credo che il svantaggi e le problema sia stato superato. In questo momento siamo problematiche tra l’altro sotto l’attenzione del governo centrale perché che vengono a la questione viabilità non è più solo di Città Sant’Angelo delinearsi con il ma dell’intera area metropolitana Chieti-Pescara. Oggi Città Sant’Angelo la nostra città, abbattendo ogni sterile campanilismo, Village? può dirsi capofila di una grande programmazione per rinnovare la viabilità, che comprende ad esempio l’arretramento del casello autostradale della A14. Voglio ricordare che in tempi non sospetti, Città Sant’Angelo si è dotata di un proprio piano traffico per arginare eventuali problemi futuri. Oggi non scongiuriamo l’emergenza, ma siamo soddisfatti di avere un piano traffico che ha funzionato. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti gli addetti degli uffici comunali e Ignazio Pratense, assessore alla Viabilità, che hanno svolto un lavoro encomiabile nell’affrontare questo periodo impegnativo».

«Questo è un progetto che contiene in sé una bontà intrinseca. L’unico problema che ho sollevato, forse con un’eccessiva vena polemica, è stato quello della mancanza di una programmazione sui servizi, mi riferisco in particolare alla viabilità. Ormai da più di vent’anni assistiamo alla nascita di centri commerciali importanti presso i quali afferiscono una notevole quantità di cittadini provenienti dalle zone più disparate della provincia e anche da fuori provincia, passando però da Montesilvano. Ecco il punto, Montesilvano è sempre il posto di passaggio e sotto questo profilo la mia città è molto penalizzata, oggi questo si è ulteriormente aggravato. Si è pensato soltanto alla realizzazione e ai profitti, vedi i sette milioni di euro che vengono spalmati solo sul comune di Città Sant’Angelo, senza aver pensato minimamente, se non nella fugace fase finale, alla viabilità afferente all’Outlet stesso».

«Questo discorso è sempre vivo alla nascita di ogni nuo- Quale crede che va grande realtà commerciale, come accadde anche 14 sarà l’impatto anni fa con il Centro Commerciale Iper Pescara Nord, del Città ma l’esperienza ci ha dimostrato che la quantità di atti- Sant’Angelo Outlet vità commerciali nel territorio angolano e limitrofo subì Village sulle un incremento. Io credo che il futuro della piccola attività esistenti realtà risieda nella specializzazione e nel servizio, questa è commerciali della una legge di mercato». zona?

«Non ci sono reazioni positive, ma a ciò siamo abituati ad ogni nuova apertura di centri commerciali. Io credo molto nelle grandi capacità imprenditoriali dei piccoli commercianti e sono sicuro che con le giuste motivazioni e rendendo il proprio esercizio fruibile ad una clientela di nicchia, loro possano raggiungere dei grandi risultati».

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TESTA A TESTA

«Credo sia stata affrontata nel migliore dei modi. Posso aggiungere che stiamo lavorando ad ampio raggio grazie a un collegamento diretto con il Ministero delle Infrastrutture, perché il sottosegretario del Ministero alle Infrastrutture, l’Onorevole Giuseppe Maria Reina, tra l’altro originario di Misterbianco in Sicilia e quindi mio amico personale grazie alla conoscenza avvenuta in seguito al gemellaggio con Nicolosi, mi ha assicurato che verrà personalmente ad effettuare un sopralluogo seppure conosca già molto bene la problematica».

Questione viabilità: come crede sia stata affrontata?

«Sicuramente con superficialità. La prova è data dal fatto che negli ultimi giorni si lavorava anche nottetempo per la costruzione delle strade. Bisognava pensarci due anni fa, prima che cominciassero i lavori, stabilendo innanzitutto i servizi e i sottoservizi, viabilità compresa. Le conseguenze di questa incuria ricadranno non solo sulla popolazione di Montesilvano, ma su tutta l’area metropolitana. Se i dati che parlano di 100 mila visitatori nel fine settimana sono veritieri, non so davvero come faremo».

«I ponti sul Saline fanno riferimento alla I nuovi ponti sul Saline: «In questo caso sono polemico. Nei cassetti della delibera 5 e a 15 milioni e 800 mila euro che pensa potranno essere provincia ci sono i finanziamenti già approvati entro il 31 dicembre saranno appaltati pena una valida soluzione da anni e soldi già pronti per essere spesi, 16 la perdita del finanziamento, cosa che, sono per snellire il traffico? milioni di euro. Ma per inerzia e mancata capasicuro, non accadrà. Credo saranno un’ottima cità amministrativa solo oggi ci si ricorda della soluzione, ovviamente il nostro territorio ha un loro esistenza. Bisognava pensarci prima perché imbuto rappresentato dalla Statale 16, ma se sicuramente la costruzione di questi nuovi ponti fino ad oggi abbiamo sopperito al problema avrebbe portato dei grandi vantaggi per la con un solo ponte, quattro ponti sono certo che viabilità. Ma i tre ponti non bastano perché va saranno di grande supporto. Inoltre è previsto sistemata la viabilità intorno ad essi e penso ad un raddoppio nell’area mare in collaborazione esempio alla circonvallazione che tra poco verrà con il Comune di Montesilvano e altri due ponti aperta nei pressi del nostro cimitero, e al fatto sul lungofino, uno all’altezza di Area Legno e che se questa non viene proseguita siamo punto uno nei pressi del futuro casello autostradale». e a capo, così come se non si pensa a sistemare la strada nel lungofiume sud. Io denuncio una grave incapacità amministrativa da parte della passata amministrazione provinciale che è stata ferma rispetto ai finanziamenti ottenuti». «Non c’è nulla di vero. Il dottor Cordoma è sem- Riunioni organizzative «Io credo che qualcuno abbia alzato un po’ i toni pre stato invitato a tutte le riunioni organizzative. rendendo le notizie più grandi e importanti di per le decisioni Forse in passato, è stato fatto un errore dal mio strategiche relative quelle che erano. Non c’è nessuna polemica tra predecessore (Graziano Gabriele ndr) nel non all’Outlet: cosa c’è di me e il collega Florindi di Città Sant’Angelo, non coinvolgere l’attuale sindaco di Montesilvano. vero nelle polemiche c’è nessuna campagna di campanilismo che tra Ci tengo a sottolineare che il mio predecessore l’altro reputo del tutto anacronistico sotto ogni pubblicate sui è stato l’unico ad avere sempre trattato con giornali? (Il Sindaco aspetto. C’è semplicemente una logica e raziol’Outlet e che neppure il sottoscritto, in qualità nale visione delle cose così come oggi appaiono, Cordoma afferma di assessore ai Lavori Pubblici della passatra l’altro io ho anche affermato che il sindaco di non essere stato ta amministrazione, ha mai partecipato alle invitato, il Sindaco Florindi ha questo incarico da pochissimo riunioni. Posso condividere la preoccupazione Florindi dichiara il tempo anche se, essendo stato vicesindaco nella del sindaco di Montesilvano che avrà pensato precedente amministrazione avrebbe potuto contrario ndr) al perché dei sette milioni di euro di investimenti dare qualche input in più ai suoi passati colleghi. da parte dell’Outlet spalmati solo sul comune di Quindi non ci sono assolutamente problematiche Città Sant’Angelo, penso sia stato lecito e giusto, dal punto di vista personale, ma solo punti di vida parte sua aver sollevato la questione. Posso sta differenti su una questione che riguarda tutti». comunque affermare in totale tranquillità che ho un ottimo rapporto con il comune di Montesilvano, con il suo sindaco e con tutti gli assessori e sono disponibile alla risoluzione di ogni problema che ci vedrà coinvolti insieme, dal Considan, al discorso viabilità e a tutto quanto possa delinearsi in futuro. Io ragiono come sindaco appartenente all’area metropolitana ChietiPescara e ripeto, i campanili li ho abbattuti da tempo e credo molto nello slogan che mi ha fatto vincere le elezioni “insieme per crescere”».

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eventi » di Alessandra Vallera

Influenza A: Adecco lancia il recovery plan La società leader nella gestione delle risorse umane presenta il piano che consente alle imprese di non fermare l’attività produttiva e gestire il possibile picco di assenteismo grazie alla somministrazione. Previsti circa 30.000 inserimenti nei prossimi mesi di cui oltre 500 in Abruzzo

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a somministrazione come strumento per fronteggiare il possibile assenteismo legato alla diffusione dell’Influenza H1N1 in Italia. Adecco, la società leader nella gestione delle risorse umane, lancia il Recovery Plan, il progetto che consente alle aziende di prepararsi a far fronte ad un picco di assenze dal lavoro dovute al virus, che secondo gli esperti quest’anno potrebbe colpire un numero maggiore di persone rispetto alla stagionale influenza (secondo le stime 20/30% della popolazione). Previsti da Adecco nei prossimi mesi circa 30.000 inserimenti per sostituire il personale colpito dall’influenza che sta preoccupando tutto il mondo economico di cui oltre 500 in Abruzzo. «Abbiamo elaborato un piano –ha dichiarato Federico Vione, amministratore delegato Adecco Italia- che permette alle imprese di rispondere agli eventuali picchi di assenteismo e sostituire le risorse in tempi rapidissimi attraverso il ricorso ad uno strumento flessibile e sicuro come la somministrazione. Il primo step del Recovery Plan - continua Vione - prevede la definizione degli scenari possibili struttura per struttura, a cui segue l’individuazione di un bacino di risorse selezionate ad hoc o formate da Adecco in base

alle competenze richieste e pronte per l’inserimento in azienda in caso di assenza del personale dipendente. Questo consentirà alle imprese di non fermare la produzione, ritardare le consegne e di non abbassare il livello qualitativo, con grave danno per il proprio business, soprattutto in un anno in cui la crisi ha già penalizzato fortemente il mercato». Agire preventivamente pianificando eventuali piani d’intervento assume una valenza strategica sia per le grandi che per le piccole aziende soprattutto in determinati tipi di business. Alcuni contesti, infatti, appaiono più vulnerabili di altri: attività in cui c’è contatto con il pubblico, uffici in openspace, commercio, ristorazione, settore alberghiero, alimentare, farmaceutico. A rischio quindi: GDO, Call Center, Hospitality, Airport, Food & Beverage, etc.

vione nel comitato esecutivo del gruppo L’abruzzese Federico Vione, Country Manager di Adecco in Italia, siederà anche nel Comitato esecutivo del Gruppo Adecco. La nuova nomina rientra nelle strategie di Adecco, che ha annunciato la scelta di ampliare il suo Group Executive Committee per permettere a tutti i Paesi di esser rappresentati all’interno del Comitato Esecutivo. Con il titolo di Regional Head of Italy & Eastern Europe, Vione sarà il portavoce per il mercato italiano e dell’Europa dell’Est all’interno del Gruppo. Un ruolo di responsabilità a livello internazionale che va ad arricchire la sua brillante carriera all’interno di Adecco.

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eventi » di Jenny Viant

H&M sbarca a Pescara Il gruppo svedese presente in 34 paesi con circa 73.000 dipendenti, conquista l’Abruzzo inaugurando il nuovo negozio su tre piani negli spazi Pala-Ferri

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ieci settembre 2009, ore 11.00 a.m. Folla an-

siosa e conto alla rovescia, come tradizione vuole, in attesa dell’apertura del megastore H&M (Hennes & Mauritz) di Pescara. E così il colosso svedese del fast fashion fa il bis in Abruzzo, dopo il negozio di Teramo (all’interno del centro commerciale Gran Sasso) ha inaugurato il megastore di Corso Vittorio Emanuele, negli spazi occupati in passato dal Pala-Ferri. Il negozio si sviluppa su tre piani, per una superficie complessiva di 1.150 mq. Al piano terra si trovano le variegate collezioni per donna e uomo. Le donne di ogni fascia di età possono scegliere sia capi per tutti i giorni sia abbiuno dei punti vendita H&M gliamento più trendy. Inoltre accessori, prodotti cosmetici e intimo. Per quanto concerne le collezioni uomo, anche questo in caso, si spazia dai completi per tutti i giorni ai capi casual, dal denim ai capi di tendenza, tutti arricchiti da accessori. Il secondo e il terzo piano ospitano invece i capi per i più piccoli, collezioni colorate e divertenti, ideate per andare incontro alle esigenze dei bambini, ovviamente tenendo

sempre d’occhio le tendenze del momento. Con l’apertura del megastore pescarese H&M arriva a 55 punti vendita in Italia. Il gruppo, presente in 34 paesi con circa 73.000 dipendenti, conquista ogni giorno fette consistenti di mercato grazie a un business concept che risponde al criterio di “moda e qualità al miglior prezzo”. «Siamo sempre felici di aprire nuovi punti vendita e di spaziare dai centri commerciali ai centri delle città - afferma Doris Klein, Country Manager H&M Italia siamo altrettanto entusiasti di far conoscere il nostro marchio in nuove città, i nostri clienti potranno trovare il proprio stile e apprezzare i nostri capi fashion, di qualità e a prezzi accessibili». A breve sarà la volta dell’inaugurazione di un punto vendita a Chieti, all’interno del centro commerciale Megalò. A contraddistinguere i negozi H&M, oltre all’ottimo rapporto qualità-prezzo, è lo staff dinamico. I dipendenti dello store di Pescara sono tutti giovani abruzzesi, tra i 25 e 35 anni, formati per rispondere in maniera soddisfacente a tutte le richieste della clientela

PERFORMANCE H&M 2008 Il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2008 (terminato il 30 novembre) con un utile in rialzo del 12,5%, pari a 1,44 miliardi di euro. In crescita anche il giro di affari, che ha toccato gli 8,3 miliardi di euro, con un progresso del 13%.

» foto concesse da H&M

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eventi » di Jenny Viant

Addio ferramenta di una volta Crescita inarrestabile per la società Fratelli Di Donato. Più spazio a showroom e magazzino. Attenzione al cliente sempre in primo piano

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ell’arco degli ultimi anni alcuni settori mer- tà Sant’Angelo, lungo la strada Nazionale Adriatica. ceologici, come la ferramenta, hanno cono- Il negozio subito diventò un punto di riferimento per sciuto uno sviluppo notevole, al punto da gli addetti ai lavori (falegnami, serramentisti, arredaessere diventati molto distanti dallo ste- tori, restauratori, ecc.), nonostante le piccole dimenreotipo. I negozi di ferramenta, non si presentano sioni dell’area espositiva e dell’ufficio contabile. I ripiù come angusti spazi polverosi in cui fare acquisti scontri positivi convincono la società a rivolgersi sia per il fai da te. Si avverte la al dettaglio sia al mercato necessità di proporre articoli professionale, con la vendidi standard qualitativo semta all’ingrosso. Dopo questo pre più elevato e in contesti passo si è avuta la certezza sempre più accoglienti. Il che i tempi erano maturi per recente ampliamento della affrontare grandi investiferramenta Fratelli Di Donato menti a livello di strutture costituisce un esempio che logistiche e risorse umane. rispecchia questa tendenza. Nel 2002 l’azienda si trasfeL’esercizio è stato oggetto di risce a pochi passi dal caselun notevole ampliamento di lo autostradale di Pescara la sede della ferramenta dei Fratelli Di Donato superficie espositiva, seconNord, dove tutt’ora svolge la do una politica di sviluppo sua attività in un immobile strutturale capace di offrire nuovi spunti alla cliente- di proprietà, di ben 1500 metri quadrati. Questi dati la. Nel rinnovato showroom di 300 metri quadrati, con potrebbero far pensare al culmine di un processo di annesso magazzino, sono esposti i migliori prodotti e espansione, invece no. Per il futuro la ditta Fratelli Di marchi esistenti sul mercato, proposti con l’ausilio di Donato sas progetta di aprire un nuovo magazzino di personale qualificato. Si spazia dalla maniglieria alla circa 3000 metri quadrati, nella strada Lungofino, a ferramenta tecnica per infissi, dalla viteria e vernici soli cinque minuti dalla sede attuale per legno ai collanti e sigillanti. Ma non solo, anche controtelai per porte scorrevoli e blindate, serrature, F.lli Di Donato sas misuratori laser ed elettroutensili. via Mulino del Gioco, 48 Le nuove tecnologie e la maturità della clientela, sem65013 Marina di Città S.Angelo (PE) pre più esigente, hanno spinto la ferramenta Fratelli tel./fax: 085.959790 - Sauro: 335.6852157 Di Donato a stare al passo con i tempi, pena l’uscita www.didonatosas.it dal mercato. Per loro, sin dall’inizio, nel lontano 1989, e-mail: info@didonatosas.it tutto è stato improntato all’insegna dell’espansione. Nel 1993 la sede operativa fu ubicata a Marina di Cit-

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eventi » di Massimo Avenali

Imprenditori al volante

Il campione teramano di rally Alfredo De Dominicis ha tenuto una lezione di guida sicura al gruppo dei giovani di Confindustria Pescara nel circuito della Val Vibrata i giovani imprenditori di Confindustria che hanno partecipato alla lezione di guida sicura

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iornata all’insegna della sicurezza alla guida, 40, hanno guidato le autovetture messe a disposiquella organizzata dai giovani imprenditori zione dallo sponsor principale Autoabruzzo, concesdell’Unione degli Industriali della provincia sionario BMW e Mini, mettendo in pratica i preziosi di Pescara, capitanati dal vulcanico presi- consigli del pilota istruttore. «Sono momenti importanti-ha dichiarato Daniele Padente Alessandro Addari, nel circuito Val Vibrata. Protagonista dell’evento il campione professionista di squali tra gli organizzatori dell’evento- che uniscono rally Alfredo De Dominicis, abruzzese, già istruttore alla convivialità aspetti formativi utili per la vita di di pilotaggio presso il Centro internazionale di guida tutti giorni, soprattutto per chi utilizza l’auto per lasicura Alfa, Maserati e Ferrari ed ora impegnato nel voro girando in lungo e in largo l’Italia e l’Europa, come spesso accade a noi imprenditori». Campionato Italiano Assoluto Rally. Alfredo o Superdedo come lo chiamano i suoi fan, Presente anche il direttore di Confindustria Pescara ha tenuto una lezione focalizzandosi sui principali Luigi Di Giosaffatte che ha molto apprezzato l’iniaspetti della guida sicura, dalla posizione di guida ziativa, «una bella occasione per sentirsi sempre più alla corretta traiettoria in curva, dal movimento delle parte di un gruppo coeso che ha il piacere di stare mani sul volante fino a suggerimenti su dove guardare insieme anche al di fuori del contesto lavorativo». mentre si guida e la corretta scelta e manutenzione Al termine dell’evento dopo la consegna degli attestadei pneumatici, al fine di evitati di partecipazione, il presidenda sinistra: Alessandro Addari, Alfredo De Dominicis re errori comuni che limitano il te Addari ha voluto ringraziare e Daniele Pasquali comfort di guida e soprattutto, AutoAbruzzo e gli altri sponsor la sicurezza. che hanno consentito la realizA seguire è stato utilizzato un zazione dell’iniziativa: Abruzzo evoluto simulatore di guida per Channel, Bizbrain Systems, Exepoi passare alla prova “al volancutive Services, gruppo Ettorre, Park Hotel Alcione te” in cui gli imprenditori under

» foto concesse da Confindustria Pescara

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eventi » di Massimo Avenali

Quando la moda diventa arte La giovane stilista aquilana Emanuela Cavallaro presenta la sua nuova Maison della Moda nel capoluogo adriatico. Un progetto che è diventato realtà, un punto d’incontro tra cultura, stile di vita ed espressione

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anta esperienza maturata, doti stilistiche e idee, una forza che parte da dentro. Queste le caratteristiche di Emanuela Cavallaro, che dalla sua terra d’origine, L’Aquila, riprende forza per reinventarsi, ricostruire, guardare al futuro sposando la moda e l’arte. L’ex cinema Capitol di Pescara diventa quindi il suo sogno, trasformato ora nel Palazzetto della Moda e della Cultura. Un percorso partito dalle sfilate nell’affascinante cornice dell’Ex Aurum, dove la stilista ha presentato in passerella l’elegante e raffinata collezione autunno/inverno, quindi la fotografia, con esposizioni dei giovani talenti Francesca De Rubeis, Barbara Tucci, Andrea Straccini e Loredana Fiamma. Un percorso che la porta a una nuova realtà ricca di voglia di condividere e creare.

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Chi è Emanuela Cavallaro? «È una donna che crede molto nelle sue idee e nel suo lavoro, pronta a rischiare tutto mettendo in gioco insicurezze e paure pur di realizzare i suoi progetti. In particolare in un momento difficile come quello che stiamo vivendo in Italia e nel mondo, perché convinta che non ci si debba fermare, continuare a costruire e impegnarsi duramente e crederci per realizzare un sogno. Anche tra continue difficoltà, errori e le tante ipocrisie, ma convinta che non si vive bene con il rimpianto di non averci provato e creduto». Come nasce questa passione tra arte e moda? «La passione non nasce, è innata! Già da bambina ero attratta da tutto quello che erano colori, forme, affascinata da tutto quello che era arte, espressione di se stessi e di un’epoca… giocavo a trasformarmi, rubavo vestiti e accessori dal baule della nonna. Crescendo, questa passione è diventata sempre più concreta frequentando scuole d’arte già dalle medie fino ad approdare all’università Italiana della Moda di Firenze, dove arte e moda inevitabilmente si amalgamano, si realizzano. La passione da sola non basta, ci vuole molto studio, applicazione e ricerca quotidiana che comporta dedizione, impegno e sacrificio». Ci parli di questo evento, l’ex Capitol che diventa la sua Maison della Moda…. «Mi sono innamorata immediata-

alcuni bozzetti della stilista Emanuela Cavallaro

» foto di Simone Cerio

mente dell’enorme scala a chiocciola dell’ex Capitol e di tutto il palazzetto, ma ero ignara di quanta storia appartenesse a quel posto. Appreso che in quel luogo era situato un cinema storico di Pescara, il Capitol, mi è apparso ancora più affascinante. Amo i posti che hanno storia e che possono ancora esprimere e dare tanto». Qual è il segreto delle sue creazioni? «Quello che vorrei è poter far sentire attraverso i miei abiti e accessori ogni donna affascinante, sicura della propria personalità, particolare, unica, sensuale. Perché ogni donna è diversa, ma bellissima e ha se stessa da esprimere con tutte le sue particolarità, sarebbe bello riuscire a creare un look per ognuna. Per ora ho disegnato una collezione che riporta a un’eleganza che purtroppo con il tempo è scomparsa. Un’eleganza che invece è parte della nostra storia, usando tessuti preziosi e coniugando la qualità ai costi». Un pensiero alla sua città, L’Aquila. Quanto ha cambiato della sua vita e della sua forza espressiva? «È stata l’esperienza più dolorosa della mia vita, non avrei mai immaginato di vivere un evento così destabilizzante. Come qualcosa che accade nei film, non nella vita reale. Ma ho dovuto ricredermi e vivere un dolore che ti confonde e ti disorienta, che appartiene contemporaneamente a milioni

la stilista aquilana Emanuela Cavallaro

di persone. Tutti intorno stanno male: una lesione non semplice da curare. Amo molto la mia città, è stata la scenografia della mia infanzia, dell’adolescenza e parte della mia storia. La vita mi ha portata in tanti posti, ma l’Aquila e tutto l’Abruzzo sono la mia terra. Ed è da qui che voglio partire, sarei orgogliosa di poterla rappresentare con le mie capacità». Quali progetti ha per il futuro? «Tanti, ma quello che ora proverò con tutta me stessa a realizzare è far diventare il palazzetto ex Capitol, nel quale si trova la maison che porta il mio nome e uno spazio espositivo aperto a chiunque con la propria creatività voglia rappresentarsi, un posto dove si amalgamino moda, arte, design e cultura in continua evoluzione. Dove la città possa sempre trovare esperienze nuove. Sono convinta che Pescara sia il posto giusto per realizzare tutto questo e ringrazio coloro i quali hanno creduto e credono in questo progetto»

un momento dell’inaugurazione

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eventi » di Fernando C. Conti responsabile del progetto

SIT, un supporto al territorio Il Sistema Informativo Territoriale sosterrà fino al 2011 i 28 Comuni del comprensorio del Patto Chietino-Ortonese attraverso un archivio informatizzato dei dati riguardanti l’intera area e sarà in grado di offrire servizi innovativi agli enti locali, ai cittadini e agli operatori economici

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no dei progetti che la società consortile Chietino-Ortonese ha inteso attivare nell’ambito delle azioni di sistema per migliorare la competitività del comprensorio di riferimento è il SIT Sistema Informativo Territoriale. L’esigenza di dotarsi di un SIT nasce dalla consapevolezza che il territorio è una risorsa limitata, tra le più importanti da gestire, le cui dinamiche di sviluppo vanno costantemente governate dai soggetti istituzionali che ne hanno la responsabilità. L’esperienza degli ultimi decenni ci rivela come molto spesso gli Enti locali e Territoriali sono in grado di applicarsi molto di più nella fase della progettazione degli strumenti di pianificazione e programmazione del territorio, ma in larga parte non dispongono di strumenti per il monitoraggio dei reali effetti che le scelte operate determinano sul territorio. Al di là delle scelte di merito che sono prerogativa degli Enti istituzionalmente preposti, abbiamo ritenuto necessario che fosse attivato uno strumento che facesse interagire i diversi settori della pubblica amministrazione e che desse ai comuni un supporto anche tecnologico per governare meglio tali processi e fornisse servizi più efficienti agli utenti e quindi al territorio. Proprio per questo il SIT è stato pensato e progettato dal Patto, come infrastruttura di supporto al territorio di riferimento ed in particolare ai 28 comuni del suo comprensorio. Infatti esso si sostanzia di un archivio informatizzato


» redazionale in collaborazione con il Consorzio Chietino Ortonese

e strutturato dei dati riguardante l’intero territorio e in grado di offrire servizi innovativi agli enti locali, ai cittadini e agli operatori economici. La finalità è quella di sviluppare un sistema in grado di accrescere la conoscenza delle risorse presenti sul territorio, le dinamiche demografiche ed urbanistiche in atto, in modo da supportare le scelte di governo che attengono alla programmazione urbanistica, economica ed organizzativa, sia negli aspetti decisionali che gestionali riguardanti il territorio di riferimento. Il sistema è in grado di raccogliere, organizzare ed elaborare sulla base di standard concordati, banche dati cartografiche georeferenziate, reperibili presso gli uffici competenti (Regione, Provincia, Comuni, catasto ecc.) da collegare a banche dati alfanumeriche esistenti e/o da realizzare contenenti i vari tematismi di cui si sostanzia, in primo luogo, l’attività amministrativa dei Comuni. Il materiale viene immesso nella piattaforma tecnologia fornita dal Patto territoriale Chietino-Ortonese, in modo da essere condiviso dagli operatori dei diversi settori

della pubblica amministrazione e garantire l’accesso e la consultazione anche ad operatori non specializzati nell’utilizzo di sistemi informatici complessi. Infatti il sistema, una volta a regime, consente la consultazione e la distribuzione dei dati, attraverso la rete internet, a chiunque ne abbia interesse: cittadini, tecnici, operatori economici, ecc. Allo stesso tempo il SIT è studiato per svolgere un ruolo utile per le attività interne degli Enti locali, con ricadute positive nella ottimizzazione delle procedure interne che possono tradursi in uno snellimento dell’attività burocratica. L’attività di elaborazione dati viene svolta sia presso la sede del Patto Territoriale che presso i Comuni, da uno staff costituito dai tecnici del Patto e comunali che avranno il compito dell’inserimento dei dati e della manutenzione del sistema. Il progetto comprende anche una fase formativa per i tecnici dei comuni con la supervisione e consulenza per i vari ambiti di gestione da parte del Patto Territoriale

LO STATO DEL PROGETTO

Attualmente 11 Comuni hanno già formalizzato la loro adesione (Ari, Bucchianico, Casacanditella, Casalincontrada, Fara Filiorum Petri, Filetto, Giuliano Teatino, Miglianico, Pretoro, Roccamontepiano, San Martino sulla Marrucina) attraverso la sottoscrizione del protocollo d’intesa, che disciplina i rapporti tra Il Patto Territoriale e i comuni aderenti. Successivamente si è provveduto a dotare i comuni stessi delle attrezzature hardware necessarie (solo per i comuni sprovvisti) e alla installazione dei programmi di supporto alla gestione del territorio e delle banche dati. La velocità con la quale il progetto potrà andare a regime in tutti i comu-

ni, dipende dai tempi di risposta dei comuni nel fornire i dati, nel collaborare all’allineamento ed alla elaborazione dei dati già presenti nei comuni stessi con le nuove procedure, nell’acquisire la necessaria padronanza nell’utilizzo del sistema. Il progetto messo in atto dal Patto Territoriale terminerà nella primavera del 2011 e fino a quella data tutti i comuni che aderiranno saranno seguiti ed assistiti in tutti i passaggi necessari a renderli autonomi anche nella gestione futura del sistema. Maggiori informazioni sul progetto possono essere acquisite collegandosi al sito web www. pattochietinortonese.it ciccando il link del SIT.

Le immagini allegate riportano le elaborazioni effettuate sulle cartografie urbanistiche e catastali del Comune di Casalincontrada. I comandi visualizzati consentono di effettuare alcune interrogazioni da cui è possibile ricavare informazioni sulle superfici delle particelle catastali, le destinazioni d’uso urbanistiche dei terreni, la identificazione dei fabbricati e dei residenti.

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eventi » di Massimo Avenali

Sinergie e gioco di squadra per una sfida entusiasmante

Lo storico Gruppo teramano Lisciani ha siglato un accordo col prestigioso quotidiano La Gazzetta dello Sport. L’obiettivo è avvicinare i ragazzi alla cultura attraverso giochi divertenti

il nuovo gioco de “la Gazzetta dello Sport” targato Lisciani

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sperienza solida e progetti ambiziosi. È questa la filosofia del Gruppo Lisciani con sede a Sant’Atto di Teramo, fondato oltre trent’anni fa dal professor Giuseppe Lisciani, presidente dell’azienda e da tempo affiancato dai figli Franco e Davide (titolari e amministratori delegati) e dal-

la figlia Alessandra, che hanno contribuito a farne un’azienda leader nella produzione e nella distribuzione dei giocattoli e libri per ragazzi. Grazie a un’impostazione molto dinamica e attenta ai cambiamenti del mercato e delle nuove tendenze, con una forte integrazione verticale che consente di

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eventi

il gioco della rivista Focus Storia realizzato da Lisciani

realizzare con proprie strutture e con risorse interne tutte le fasi della vita dei prodotti – dall’ideazione alla produzione, dalla distribuzione all’assistenza post-vendita – i marchi Liscianigiochi e Liscianiscuola sono infatti diventati tra i più importanti come sinonimo di creatività, passione e attenzione alla qualità. L’azienda è dotata di un efficiente centro di ricerca che si avvale di un comitato scientifico che annovera numerose personalità nel campo della pedagogia e della psicologia infantile, oltre a docenti universitari, direttori didattici, insegnanti e genitori. La peculiarità della struttura di sviluppo prodotto risiede nella presenza di due fattori operativi: una vera e propria redazione editoriale, frutto del know-how storico dell’azienda e un ufficio di sviluppo del prodotto. Le continue attività di ricerca e sperimentazione sulle strategie di apprendimento dei bambini trovano applicazione nella cosiddetta “Via della Ludattica”, un percorso attraverso il quale il Gruppo Lisciani si afferma come leader company nella creazione di prodotti in grado di intrattenere in modo ludico e motivante: dai giochi educativi alle attività creative e manipolative, dai libri per ragazzi alle guide didattiche per gli insegnanti, dai primi giochi elettronici ai computer educativi. Un forte impulso viene comunque dai prodotti a licenza, che soddisfano e alimentano nello stesso tempo la domanda di novità. L’azienda ha attuato infatti un’efficace politica di acquisizione e di gestione delle più importanti licenze del giocattolo come quella con Focus, Walt Disney, L’Albero Azzurro, Teletubbies, Ben10, My Melody e Winx Club, affiancate da strategie commerciali e di marketing vincenti che hanno consentito il consolidamento della leadership in Italia e l’ampliamento della posizione all’estero con acquisizioni di quote in Europa e Stati Uniti, ma anche nei Paesi Arabi e in Africa. Su queste linee guida il piano industriale aziendale al settembre 2009 ha presentato dati positivi di sell-inn (+ 25%) e di sellout (+ 11%) con la presenza dei prodotti su diversi

canali di vendita: giocattolo, libreria, cartoleria, GDO (iper e supermercati), canale retail diretto, distributori all’estero, struttura vendita scolastica e parascolastica. Il Gruppo Lisciani crede e investe grandi energie nella comunicazione. In questi mesi è partita la campagna televisiva nazionale per la promozione dei prodotti destinati al Natale con divertenti spot che si alterneranno sui canali analogici e satellitari. Tra i protagonisti di Sky Tv il divertente Gazza Quiz, il gioco dello sport frutto dell’accordo di partnership siglato da Liscianigiochi col prestigioso quotidiano La Gazzetta dello Sport. Oltre 1300 domande curate da importanti firme del giornalismo sportivo che riguardano le diverse discipline, ma anche personaggi, gossip, notizie e curiosità. Il mondo dei giocattoli e quello della stampa che si uniscono con l’obiettivo di avvicinare in maniera più efficace ragazzi e adulti alla cultura. A supportare con forza questo obiettivo anche l’accordo di licenza con le famose riviste Focus Junior e Focus Storia. Spirito di squadra e un pizzico di sano divertimento in tanti prodotti che spaziano dalla logica alla strategia, dai quiz ai giochi brain training per l’apprendimento disciplinare e la conoscenza del mondo e della storia. A chi la prima mossa?

Giuseppe Lisciani, fondatore del Gruppo, in un’immagine del convegno dell’associazione AIMPA di cui è presidente

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i partner...

CERTIEURO S.r.l. [anno di fondazione 2004] 65100 Pescara Via San Marco, 3 tel. 085.4312170 - fax 085.88431149 www.certieuro.com e-mail: certieuro@certieuro.com

SO.C.C.A.M. S.r.l. [anno di fondazione 1982] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. 085.960721 - fax 085.96675 e-mail: c.trubia@tin.it

COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it

MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it

Unione Industriali della Provincia di Pescara Unione Industriali della Provincia di Pescara [anno di fondazione 1945] 65128 Pescara - Via Raiale, 110 bis tel. 085.432551 - fax 085.4325550 www.confindustria.pescara.it e-mail: info@confindustria.pescara.it

DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it

Massimo Paolini Agente Capo MOBILFINO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Nuc. Ind.le Piano di Sacco, 13 tel. 085.9690145 - fax 085.9690022 www.mobilfino.com - e-mail: infocasa@mobilfino.com

TOP SOLUTIONS [anno di fondazione 2003] 65128 PESCARA Via Raiale 110 bis - 2° piano tel. fax 085 4313962 www.topsolutions.it e-mail: info@topsolutions.it

Massimo Paolini - Sara assicurazioni [anno di fondazione 1968] 66100 Chieti Piazza Garibaldi, 3 tel. 0871.323095 - fax 0871.347316 www.sara.it - e-mail: ag6220@saraagenzie.it

MAZZOCCHETTI LUCIANO [anno di fondazione 1983] 66100 Pescara Strada Vic. Acquatorbida, 17 tel. 085.4462666 - fax 085.4464075 www.lucianomazzocchettitrasporti.191.it e-mail: info@lucianomazzocchettitrasporti.191.it

DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it

F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it

STYLE PARQUET di Roberto Ciabarra [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Fonte di Moro, 29 tel. e fax 085960542

A.B.Film Pellicole per Vetri Via Badette 13 64018 Tortoreto (TE) Tel. 0861.777482 Fax. Fax. 0861.359982 e-mail: info@abfilm.net

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arte&co.

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Tommaso Cascella, l’artista ritrovato

la vita è bella traparentesi uscita di sicure a

futuristica 165 Dubai, metropoli del deserto

itinerari d’Abru o

167 Vasto, la città delle meraviglie

tempo rubato paprika alkimie arte&co. / in cornice arte&co. musicamania ve

160 News in pillole

i moderni

169 Volevo solo il vento in faccia 171

Sullo sfondo dei trabocchi…

173 Ventricina del vastese 175 Eolo Costi dall’azzurro etereo 181

Una giornata particolare: Zagor a Borrello

185 “Backspacer” / For ever Beatles 187 Nella shopper questo mese

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traparentesi -

collo d’in a, un proto O m o Z R Z ima , U lio pidog lancio dell’ ’ABR L R E a, per il ri bre in Cam P m lam o u e R p tt A i ti e d s s , M e o o RO scors Comun ll’accord il e e N . e zo s z Firmato lo ru ze a capit le, n e Ab abruz

ISTITUZION

I

Regio territorio aco della el tesa tra la di e il sind ristica del io tu h e C i le n sidenza d n ra u ia lt rio alla Pre gione, G e ta iR magine cu d re g lla le e e s ta d o tte a to el sott sidente resenza d i Roma me to tra il pre p m d e ra lla n g a u , ro o m p n o ma n tta, il C fico per ti Le n i e n n ci i s e ia Gianni Ale s e G u i, zativo giori m dei Ministr e n e i mag rto organiz ir o p ib p s g Consiglio u e e s n a n d o zzesi, e ni da il propri d’arte abru ività di restauro sui b sposizione re e p o i d att nale tinare alle internazio nd i da d e s itinerante fo a tr re s o lie m g o a mare un ttivo di racc , con l’obie d e l mo ndo prile. a isma del 6 giati dal s

SOLIDARIETÀ

LA CUCCARINI PER I BIMBI DI SAN DEMETRIO Inaugurato da Lorella Cuccarini un ambulatorio pediatrico a San Demetrio ne’ Vestini, in provincia dell’Aquila. L’opera è stata realizzata grazie alle donazioni raccolte dall’associazione “Trenta ore per la vita”. «La nuova struttura - ha detto la Cuccarini - è il simbolo della vicinanza di tutti quelli che hanno sentito il bisogno di partecipare. Tutto e’ stato possibile - ha aggiunto - grazie a un appello durato pochi minuti all’interno della trasmissione “Domenica In”, condotta da Pippo Baudo».

EVENTI

TORNARECCIO: EDIZIONE DA RECORD Edizione di grande successo quella di “Tornareccio Regina di Miele” dello scorso settembre. In due giorni sono stati oltre 5 mila i visitatori presenti nella bella cittadina e gli stand degli apicoltori e produttori locali sono stati letteralmente presi d’assalto. Grande riscontro anche per gli stand gastronomici gestiti dai cuochi di Villa Santa miele di Maria e dislocati lungo il suggestivo centro storico. La qualità del ancora. vincono luogo del enza l’accogli con Tornareccio abbinato

PERSONE

UN’ AQUILANA A “LA PROVA DEL CUOCO” Lo scorso 6 ottobre la giovane chef e sommelier Nadia Moscardi è stata la protagonista della trasmissione “La Prova Del Cuoco”, il seguitissimo programma di Rai Uno giunto alla decima edizione e condotto da Elisa Isoardi. Nadia Moscardi che è la patron del ristorante “Elodia” presente a Camarda dell’Aquila dal 1974, insieme al fratello Antonello e alla sorella Vilma, è stata selezionata tra 200 concorrenti provenienti da tutta l’Italia. Purtropp o la Moscardi non ha vinto la puntata, ma un’altra più grande avventura l’aspetta comunque, quella del suo ristorante, che dopo la chiusura forzata a causa del sisma ha riaperto al pubblico lo scorso 16 settembre.

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SOLIDARIETÀ

UN ECOVILL AGGIO PER PESCOMAGGIORE Anche nel piccolo borgo di Pescomaggiore, in provincia dell’Aquila, è arrivata la distruzione del grande sisma. Ma i suoi cittadini non hanno voluto soccombere al dolore e alla rassegnazione e con grande forza d’animo, si sono rimboccati le maniche dando il via al “Progetto Eva”, Eco Villaggio Autocostruito. Con le loro sole forze e l’aiuto di avvocati e architet ti volontari, stanno cominciando a costruire piccole abitazioni economiche, ecologic he e veloci da realizzare, che dovranno essere pronte prima dell’inverno. Per aiutare il “Comitato per la Rinascit a di Pescomaggiore” e per saperne di più potete visitare il sito http://eva.pescomaggiore.org/.

a Pescara mostra ”in Fiume di gesta “Le Oro in bre presso l’atelier Verna

EVENTI

Fino al 7 novem sarà visitabile la mostra via Chieti 40 a Pescara te, briele d’Annunzio, il Va “Le gesta di Fiume. Ga ato izz an L’evento è org l’Eroe, il Comandante”. ionario che avvenne il luz rivo to per ricordare l’at ando Gabriele d’Annun 12 set tembre del 1919, qu ò la up occ , ori ert dis ti da sol zio, a capo di oltre 600 che ni da questa impresa città di Fiume. A 90 an sca Pe so, ces del suo suc rappresentò l’emblema , ste rivi i, ian otid qu to elementi tra l’esposizione di circa cen ivio rch con ll’a te da Va ti ien suo il ven rda pro ra rico te d’epoca e rafie etc…, rigorosamen lettere, car toline, fotog i. privato di Maurizio Biond

EVENTI

LO SPORT CHE RACCONTA LA STORIA L’Archivio di Stato di Pescara ha organizzato, in collaborazione con l’Università degli studi di Teramo, l’associazione Arma Aeronautica, sez. G. D’Annunzio” di Pescara e l’amministrazione comunale di Pescara, una giornata di studio sullo sport a Pescara nel dopoguerra seguita da una mostra documentaria sulle fonti archivistiche conservate dall’Istituto. La mostra, attraverso una ricca e inedita documentazione, presenta una visone d’insieme di tutte le manifestazioni sportive effettuate a Pescara nel dopoguerra raccontando attraverso lo sport le mille sfaccettature della nostra storia. Sarà visitabile tutti i giorni fino al 31 dicembre.

PRESENTA L’INCASSO per l’Abruzzo” tenuto ” O ZZ U R B L’A ER P E H IC “AM di solidarietà “Amiche il ricavato del concer to ntare di uno

EVENTI

tato mo e di euro, questo è l’am Laura Pausini ha presen 21 giugno. Più di 1 milion rso rtecipazione di sco pa lo o tiva lan l’at Mi to di al San Siro italiana che ha vis a sic mu lla per de ria sto lla al Comune dell’Aquila dei concer ti più belli ne somma è stata devoluta lla de lus On 0% L’8 alla a. to sic cen mu r il restante 20 pe oltre 100 donne della do De Amicis, mentre sucon cui il Edm to, ola cer scu con lla l de de e D la ricostruzion prevista l’uscita del DV primavera all’Aquila è nazionali che lo hanno “Aiutiamoli a vivere”. In e dei principali network on azi cip rte pa alla che cesso è stato dovuto an ificato. trasmesso a segnale un

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traparentesi EVENTI

“PIOVONO LIBRI” A TAGLIACOZZOonale “Piovono libri”promossa dal Centro per il li-

na nazi Parte da Tagliacozzo (AQ), la campag rali e il dirit to d’autoe per le biblioteche, gli istituti cultu eral gen e zion dire della bro e la lettura uovere l’importanza prom ità Culturali. L’iniziativa, nata per re del Ministero per i Beni e le Attiv sivo di Tagliacozzo pren icom Omn ioni, è partita dall’Istituto della lettura tra le giovani generaz nto è rivolto ad alcuni e del Ministero Maurizio Fallace. L’eve alla presenza del direttore general lfabeti sono 782 mila bria. Secondo l’Istat in Italia gli ana comuni abruzzesi e della regione Cala o. ann un e almeno un libro nel corso di e solo il 43 per cento della gente legg

EVENTI

TURISMO-ISTITUZI

ONI

CA L’ABRUZZO A MOS

in vetritobre l’Abruzzo è A partire dal 6 ot merose nu re alt lì verso na a Mosca e da e del tuzia di promozion mete. L’Enit, agen o hanla Regione Abruzz rismo nazionale e ggi in via di zato una serie no infat ti organiz nali zio na er int ed ropee diverse capitali eu ris tu mo l’immagine del per promuovere et tere sm o è quello di tra regionale. L’obiettiv sì duco , zo uz ine dell’Abr una nuova immag e far rile ap 6 l de a l sism la ramente colpito da ire nt ne è pronta a gara capire che la regio tica di sempre. stessa of ferta turis

FOTO DA MAESTRI

È partito IX° Conc orso Fotografi co Na zionale organizz ato dal g rup fotografic o La Gen po ziana in collab ora Federparc zione con la hi e con il patrocinio della Re gione Abruzzo, Pescara, la Provin la Riserv c a Natura e il Com le Lago d ia di une di P i Pe n n e enne. Il come sta concorso tistica U.I , valido .F., racco adesioni glie ogni d i nu m e anno le rosissimi tutta Itali fotoama a ch e ve tori da ng sezioni s tabilite, m ono premiati sec o ndo a con pa do alla va rtic lenza na turalistica olare riguarI lavori sa dell’imm ranno in agine. mostra d bre press al 14 al 2 o il Centr 4 ottoo educaz di Collalt ion o – Pe n n e (Pescara e ambientale ).

EVENTI

IL FUTURISMO A MONTESILVANO Fino a 24 ottobre, presso il Palazzo Baldoni di Montesilvano, saranno in mostra le opere del pittore Eduardo Palumbo. La mostra, organiz zata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Montesilvano e curata dalla critica d’arte Chiara Strozzieri è ispirata dal recente centenario della fondazione del Movimento Futurista e intende celebra rlo attraverso le straordinarie tele del Maestro Eduardo Palumbo.

A PESCARA “DANTE E FRANCESCA” IN MOSTRA Passeri, sede moto al Castello Gizzi di Torre De’

EVENTI

Alla luce dei danni provocati dal terre sono state trasfete in esso conservate, oltre 250, della Casa di Dante, le opere d’ar tra tematica che mos uale l’ann lla al Mare. Per cui rite nel Museo Michetti di Francavi saranno espole qua nella e ini” Rim da e Francesca quest’anno sarà dedicata a “Dante si terrà presso no, , le illustrazioni del V canto dell’Infer ste, per la prima volta dal Trecento zio) a partire dal 14 ottobre. le sale dell’ex Aurum (Ala d’Annun

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comunicazione aziendale

» Farnese vini

Edizione, cinque autoctoni V

ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.

I

«Nascono i nostri frutti»

vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.

FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com


uscita di sicure

a

Dubai, futuristica metropoli del deserto o sceicco di Dubai è solito riassumere in una frase la filosofia del suo emirato. «La maggioranza delle persone parlano, noi facciamo. Loro progettano, noi realizziamo. Loro esitano, noi andiamo avanti». Per alcuni fin troppo, ma resta il fatto che Dubai, grazie alla impressionante trasformazione economica, riesce a sovrastare Abu Dhabi, l’emirato più ricco dei sette facenti parte degli Emirati Arabi Uniti. Tutti conosciamo qualcosa di questo paese che, nel giro di pochissimo tempo, si è imposto al vertice delle classifiche delle mete da sogno. Si è proposto al mondo come punto di riferimento dell’accoglienza di lusso attraverso un simbolo - il Burj Al Arab, lo straordinario albergo (7 stelle) a forma di vela che spicca sulla spiaggia di Jumeirah - sfarzoso, ma ormai “superato”. L’ apertura al turismo fa sì che spuntino come

funghi alberghi, rigorosamente 5 stelle, costruiti secondo criteri tecnologici di avanguardia. Non a caso Dubai detiene la più alta concentrazione di cantieri non stop a livello globale, in cui prendono forma ben 100 megaprogetti, più o meno suntuosi e bizzarri del Dubai Mall, il Dubai Ski Resort (dove si scia indoor) e le isole artificiali Palm Jumeirah e Palm Jebel Ali. L’ultima inaugurazione riguarda la metropolitana. Vagoni senza conducenti trasportano fino 27.675 passeggeri all’ora. Fortunatamente, nonostante la cementificazione sopravvive parte della tradizione. Per tornare indietro di 500 anni basta visitare la zona del Creek, l’insenatura che taglia in due la città vecchia. I dhow, vecchi barconi, arrivano e partono stracolmi di merce come secoli fa. Ma il massimo è farsi trasportare da una sponda all’altra a bordo dell’abra, imbarcazione tipica. Spariranno anche queste nel giro di qualche anno? Chissà

un motivo in più_ Dubai è uno dei luoghi più sicuri al mondo Tutto a Dubai tende all’eccellenza. Il tasso di criminalità è tra i più bassi del pianeta. L’obiettivo del governo è far diventare il paese appetibile ai turisti e, soprattutto, agli investitori. Chi investe apprezza la stabilità politico-giudiziaria e il sistema economico liberale, che esclude la tassazione sui redditi d’impresa e personali. Non a caso negli Emirati Arabi Uniti solo il 20% della popolazione è autoctona, il restante 80% è rappresentato da stranieri. Loro apprezzano che la moneta locale si avvantaggi del cambio fisso con il dollaro, applaudono la burocrazia ridotta al minimo e, ovviamente, restano sbalorditi dall’irrisorio costo della benzina: circa 0,30 euro al litro.

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itinerari d’Abru

o

Vasto, la città delle meraviglie autunno è alle porte, ma chi ci vieta di fare visita a una delle aree marine della nostra regione che vanta panorami mozzafiato? All ora tuffiamoci nell’azzurro di Punta Aderci per poi conoscere la cultura conservata nel Palazzo D’Avalos.

uova, l’airone cenerino, tipico volatile della Pianura Padana che in questa riserva è presente come specie migratrice, il Tarabuso, tra le specie più rare nell’intera Unione Europea, il colorato gruccione, conosciuto come “uccello arcobaleno”, il cavaliere d’Italia, dalle sue zampe lunghissime.

Riserva Marina di Punta Aderci

Palazzo d’Avalos

Le calde giornate di ottobre, sono ideali per concedersi una meravigliosa passeggiata sul litorale di Punta Aderci, all’estremità sud orientale della costa abruzzese, a pochi chilometri da Vasto. Immerso in una riserva naturale estesa su 285 ettari, questo eminente e scosceso litorale, si sviluppa dal porto e dalla zona industriale di Vasto fino al lido di Casalbordino e alla foce del Sinello. La riserva, visitabile anche a piedi in un paio d’ore, è bagnata da un mare limpido adatto a escursioni in canoa che gelosamente custodisce salpe, labri, anemoni di mare ed interessanti specie di alghe, tra cui l’Halymenia floresia, considerata la più bella delle alghe rosse del Mediterraneo. La zona è particolarmente interessante da visitare anche nella stagione autunnale, naturalmente muniti di binocolo, è infatti possibile veder volare un grande numero di piccoli uccelli anche di estrema rarità. I più appassionati trascorrono ore per cercare di avvistare il fratino, che nidifica lungo le spiagge depositando direttamente a terra le proprie

Non molto lontano da questa meraviglia della natura, nella cittadella di Vasto, è possibile visitare l’antico palazzo D’Avalos, uno splendido esempio di architettura rinascimentale abruzzese che oggi ospita al suo interno un’ interessante raccolta numismatica ed il Museo Civico, in cui è possibile visitare i reperti delle antiche civiltà che si svilupparono nella zona del vastese. L’edificio, che si affaccia su un golfo di rara bellezza, ospita anche la mostra permanente Mediterrania, composta da ottanta dipinti di otto artisti italiani e spagnoli che in comune hanno l’interesse verso la figura, considerata emblema del senso d’inquietudine che domina la nostra esistenza. L’antica dimora dei marchesi D’Avalos possiede anche incantevoli giardini visitabili dal pubblico, meraviglioso verde raggiungibile dopo aver attraversato il cortile presente all’entrata dell’edificio, che, dopo accurati restauri, riporta ancora l’originario impianto architettonico del tardo settecento

» foto di Americo Ricciardi

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tempo rubato

Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere. Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Simone D’Alessandro / Casa Editrice Palomar

Volevo solo il vento in faccia Una donna fiera che aveva solo chiesto di farsi scompigliare l’anima dal vento delle emozioni. Una figlia del dopoguerra, divenuta madre felice di due principi meravigliosi. Una tragedia senza senso: la morte di uno dei suoi ragazzi o forse, semplicemente, la sua scomparsa che ne permette la rinascita in un altro luogo. Questa è la vera storia di Mara, del suo coraggio di madre e di un incontro casuale con un uomo cui racconterà tutto. Lui, ogni mercoledì, va da lei per farsi tagliare i capelli. Mara racconta la storia della sua vita, confidando al suo cliente il dolore di quella giornata sciagurata. Il suo confidente sembra a conoscenza della vicenda, tuttavia, avverte qualcosa che non va nel finale. Ascoltando le parole di Mara, egli scoprirà qual è il rimedio per guarire da ogni tipo di dolore

l’autore_ Simone D’Alessandro è scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico, tra cui, in collaborazione con Andrea Pitasi ed Emilia Ferone, “Il Tempo Zero del Desiderio. Una strategia evolutiva per l’economia e la società della conoscenza”, McGrawHill, 2008. Dal 1997 è sceneggiatore di spot (Tra i suoi spot più noti: Lemilledop per Legambiente nazionale; L’unico stupefacente sei tu!), cortometraggi e documentari (uno fra tutti: I Mestieri Nascosti del Teatro). È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

le prime trenta righe_ Non ho chiesto niente, non volevo niente. Volevo solo il vento in faccia. Il vento. Il vento e la musica in montagna. Perché in montagna la musica era portata via dal vento. Perché, poi, il vento amava riportarmela indietro nuovamente e più intensa. Avevo tutto perché, per me, niente era già troppo. Avevo le parole delicate degli altri, o, almeno, di quelli che volevo ascoltare. Ero sorda ai richiami della materia; una sordità che mi rendeva felice. Avevo occhi solo per i contorni. Le forme del mondo mi sconvolgevano. Tondità convesse, angolarità ottuse, regolarità segmentate esplodevano su di me, cancellando il resto. Avevo naso solo per sentire i colori rumorosi dell’animo. Verde sonoro, rosso pizzicato, giallo tintinnante, arancio fragoroso. Avevo mani solo per sfiorare gli sguardi indiscreti dalle finestre battenti, dalle porte cigolanti. Ero così piena di mondo, perché dinanzi al mondo mi ponevo talmente vuota, da dovermi riempire di forza, per forza. Per me la felicità andava oltre ciò che provavo nel momento in cui gioivo. La felicità durava a lungo e ripeteva se stessa

più volte. Il suo primo attimo si manifestava in ritardo, non subito, ma proprio un attimo dopo. Vivevo di rendita con le mie emozioni. Mi bastava il vento in faccia per essere felice, di una felicità capace di manifestarsi, oltremodo, per mesi. Facevo provviste invernali di felicità, preparandomi ad una dolce e lunga estate. Mi bastava un chicco di felicità ed ero sazia come se ne avessi mangiata a grappoli. Avevo tutto, non avevo mai chiesto niente. Volevo solo il vento in faccia. Poi un giorno, di ritorno dal lavoro, verso casa, verso i miei volti più cari, verso le parole che attendevo, qualcos’altro mi esplose in faccia. Ecco la casa. Ecco la cucina. Ecco mia madre. Ecco la spesa, la carne da preparare. Per lui, non solo per lui, ma soprattutto per lui. Non era ancora tornato. Era in ritardo. Il telefono non aveva squillato. Non aveva avvertito. Aveva detto: “torno subito, vado da un amico, mi deve parlare”. Forse si era dilungato. Forse era stato trattenuto. Poi la verità mi esplose in faccia. E non fui più capace di ascoltare la musica. Né il vento.

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paprika

Sullo sfondo dei trabocchi… Anche l’occhio vuole la sua parte e gustare un buon piatto significa anche mangiarlo con gli occhi, se poi ci troviamo in uno degli angoli più belli d’Abruzzo siamo arrivati ne L’Angolino da Filippo e cercate un luogo incantevole dove all’ottima cucina si accompagna la tipica atmosfera dell’estate appena fuggita, allora L’Angolino da Filippo è quello che fa per voi. Piccolo ed elegante ristorante situato sulla Marina di San Vito Chietino, la famosa costa dei trabocchi, L’Angolino da Filippo ha una tradizione centenaria e nasce come piccola trattoria nel 1891 per merito di Filippo De Sanctis. Negli anni ‘60 inizia la sua trasformazione da trattoria marinara a ristorante tipico con piatti sempre più curati ed elaborati, nel rispetto della lunga tradizione gastronomica locale. Nel 1991, in occasione del centenario dalla sua fondazione, il ristorante è stato restaurato con dei lavori che hanno portato alla luce la sua architettura originale oggi arricchita dall’esposizione permanente dell’artista locale Vittorio Bruni. Il locale è attualmente gestito da Carlo De Sanctis, affiancato dal prezioso ausilio di sua moglie Patrizia Mastrocola. Nato e cresciuto nell’amore per la tradizione e l’enogastronomia, Carlo De Sanctis sceglie personalmente ogni giorno solo il pesce più fresco e le verdure di stagione, non tralasciando mai l’importanza di una selezionata cantina ricca delle migliori etichette regionali. Nel ristorante L’Angolino da Filippo lo chef Moris Fortunati, propone un menù molto variegato, che spazia dai piatti tradizionali come il brodetto alla sanvitese o i tacconcini di Filiippo con sugo di pesce, a piatti più innovativi come la passatina di verdure di stagione o il ragù di crostacei oppure i succulenti risotti con frutta e scampi. Sempre presenti tra gli antipasti i vari carpacci, le tartare e i marinati, con il meglio del pescato locale e stagionale senza tradire mai le aspettative dei clienti, nemmeno dei più esigenti

info_ chiusura settimanale: lunedì telefono: 0872.61632

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alkimie » di Marusca Rasetti e Nicola Boschetti

Ventricina del vastese alla tradizione contadina delle comunità montane del medio ed alto vastese nasce la realizzazione di un salame riconosciuto a denominazione di origine protetta, frutto di una preparazione artigianale attenta e scrupolosa. La ventricina del Vastese è il salume più buono e naturale d’Italia. Questo è quanto stabilito nell’ambito del IV Campionato Italiano del Salame, organizzato dall’Accademia delle 5T. Un’ eccellenza tipica regionale che esalta le concezioni di genuinità, bontà, tradizione storica del territorio d’origine, tracciabilità delle carni, preparazione artigianale, assenza di additivi chimici. La ventricina rappresenta, assieme a tanti altri salami tipici abruzzesi, una consuetudine alimentare che resiste ancora oggi, confermando l’importanza della tradizione della “maialatura”, ovvero l’uccisione del maiale e la sua trasformazione in salami che nel corso dei secoli ha assunto carattere spiccatamente locale. Come si realizza, dunque, la ventricina del Vastese? Gli ingredienti devono essere carni fresche di suino, perfettamente dissanguate, scotennate, disossate e mondate dalle frazioni connettivali. I tagli di carne impiegati sono spalla, lonza, lombo, coscia e pancetta e deve essere utilizzato un coltello ben affilato tagliando i pezzi a cubetti di circa 2 cm. La speziatura è a base di peperone trito dolce che assicura l’assorbimento dell’acqua dai fluidi molecolari nelle prime fasi di stagionatura, successivamente, si procede all’insaccatura, utilizzando vesciche di maiale e budelli ciechi pre-lavorati con aromi e spezie per passare, poi, alla legatura che deve essere a doppia briglia, al termine della quale, la ventricina, va bucherellata con ago, ove si riscontrassero bolle d’aria. I passi seguenti riguardano la saturazione e la stagionatura che avvengono in ambienti a temperatura non superiore a 13 gradi per un periodo non inferiore a 90 giorni. Questa prelibatezza è ottima come antipasto, ma anche come aggiunta ad un buon secondo piatto a base di carne, la cosa certa è che rappresenta un vero fiore all’occhiello della nostra tavola.

Montepulciano d’Abruzzo San Martino Marina Cvetic 2005

Quando si parla di matrimonio tra il cibo ed il vino, si sovrappongono diverse scuole di pensiero, che vanno da versi poetici a formule matematiche, dimenticando che il concetto fondamentale è la piacevolezza che si può raggruppare in due parametri ugualmente validi: il pensiero soggettivo: “a me piace” ed il pensiero oggettivo: “si accosta con questo, perchè...”. La ventricina dell’alto vastese è un insaccato che coniuga diverse caratteristiche che vanno dal grasso, allo speziato, alla sensazione piccante e succulenta con profumi di territorio. Il Marina Cvetic 2005, ottenuto da uve Montepulciano al 100%, coltivate nel comune di San Martino sulla Marrucina e zone limitrofe, è un vino elegante e corposo allo stesso tempo, con profumi avvolgenti che accarezzano dolcemente il retrogusto olfattivo della carne, la giusta compensazione tra tannini e alcoolici, detergono sublimemente la sensazione grassa e succulenta e, le caratteristiche piccanti e speziate, verranno finemente accompagnate dalla freschezza di un vino che nonostante il numero consistente di bottiglie prodotte e la sua corposità, ha fatto della piacevole bevibilità il suo punto di successo. Un vino troppo importante? Perché la ventricina vi pare delicata? Prezzo indicativo 22 euro. Da bere entro il 2013. info_ Azienda Agricola Masciarelli - San Martino sulla Marrucina - Chieti - Italia - tel. 0871.85241 - www.masciarelli.it

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arte&co.

/ incornice

» di Chiara Strozzieri

Eolo Costi dall’azzurro etereo Antologica del maestro tanto caro all’Abruzzo. A due anni dalla sua scomparsa si celebra il grande critico e pittore che ha dedicato la vita all’arte e al bello in un legame indissolubile con la nostra regione

Ritratto del padre, 1969

un autoritratto di Eolo Costi

uesto è il secolo laddove l’arte si conferma come uno dei più avvilenti fenomeni sociali e sembra mettere metaforicamente alla sbarra, primi fra tutti, gli ideali sui quali si fonda la nostra civiltà. (…) Come riconoscere, in mezzo a tanta paccottiglia, l’opera d’arte?”. Scrive così Eolo Costi nel 2003 sul quotidiano socialdemocratico L’Umanità, di cui per anni è stato il critico ufficiale, ed è in questo modo che ci piace ricordarlo a due anni dalla sua scomparsa: schietto,

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arte&co.

sagace, diretto, lontano dai toni accondiscendenti della critica contemporanea. Pochi sanno che egli è stato anche un bravo pittore e a svelarlo è oggi una mostra antologica curata dal critico d’arte abruzzese, Leo Strozzieri, inaugurata il 13 settembre presso il Museo Centro Studi sulla Pittura di Paesaggio Europea del Lazio (Villa De Pisa) ad Olevano Romano (RM), presieduto dal Serafino Mampieri. Su incarico degli eredi, in primis il fratello, On. Robinio Costi, si è data luce a tutta la sua produzione, a cominciare dai primi disegni dell’infanzia, fino agli oli eseguiti negli ultimi tempi, anche Vagabondo, 1976 attraverso un’egregia pubblicazione, tuttora disponibile presso il suddetto museo per coloro volessero approfondire la conoscenza dello straordinario personaggio Eolo Costi. Per oltre trent’anni egli si è battuto in favore dell’estetica nell’arte, unico valore irrinunciabile, sola nota di carattere da lui pretesa dagli artisti, memore certamente dell’affabilità della pittura del proprio padre, Raffaele, uno dei più insigni rappresentati dell’espressionismo figurativo romano del dopoguerra. Il suo amore per il bello lo ha portato al legame profondo con l’Abruzzo, a partire dal Premio Sulmona, al quale è stato invitato diverse volte e dove nel 1989 gli è stato assegnato il primo premio nella sezione della critica d’arte. Da lì Costi non ha mai abbandonato l’ambiente culturale abruzzese, portando mostre antologiche del padre Raffaele al Palazzo Sirena di Francavilla al Mare e al Castello

Gatto, 1968

/ incornice

Mia figlia Noemi, 1993

Orsini-Colonna di Avezzano, collaborando alla catalogazione ufficiale della Pinacoteca Civica Enrico Mattei di Civitella Roveto, facendo donazione insieme ad altri eredi di un cospicuo numero di opere a tema sacro al Museo Stauròs di San Gabriele, a suo tempo catalogate in un elegante volume curato da Guido Giuffré. Eolo Costi è stato sempre vicino al carattere della gente d’Abruzzo, per questo non ha mai mancato di redigere lucidi saggi critici per gli artisti abruzzesi che maggiormente ha stimato: Italo Picini, Gaetano Pallozzi, Giuseppe Bellei, Marcello Ercole, Dante Simone, Gaetano Memmo, gli aderenti al Movimento Iperspazialista. Stavolta saranno questi artisti e non solo a riconoscere a Costi il pregio di una pittura sublime, che da Olevano Romano, siamo certi, farà il giro di tutto il territorio nazionale

Cupola

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arte&co. » di Elisa Di Venanzio

Tommaso Cascella, l’artista ritrovato

Pastori con gregge sulla riva del fiume Pescara

al 4 luglio al 31 ottobre 2009 il museo di Villa Urania a Pescara ospita una mostra dal titolo “Tommaso Cascella, il percorso di una vita. (1890-1968)”, in cui vengono per la prima volta esposte al pubblico molte opere inedite di questo

Dopo la mostra su Pasquale Celommi, il Museo di Villa Urania ospita una rassegna dedicata all’opera di Tommaso Cascella. Perché proprio questo esponente della famiglia dei Cascella? «A dispetto della sua valenza artistica, Tommaso è il rappresentante della famiglia Cascella più trascurato dalla critica. Fino ad oggi non era mai stata allestita una mostra antologica sulla sua arte e non esisteva un’opera monografica sull’autore che ne raccontasse l’evoluzione artistica.

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esponente della numerosa famiglia d’arte dei Cascella. Proviamo ad approfondire l’argomento, con Vincenzo De Pompeis, curatore della mostra.

La sua figura era conosciuta principalmente attraverso le opere esposte presso il Museo Civico B. Cascella di Pescara, che però documentavano soprattutto l’ultimo trentennio del suo percorso artistico, mentre l’attività giovanile era presentata solo attraverso opere minori, come disegni e maioliche. Troppo poco per conoscere e valutare appieno la sua personalità. La mostra vuole proprio colmare questa lacuna, illustrando l’intero percorso artistico dagli esordi fino agli ultimi anni». Quindi è la prima grande rassegna dedicata a questo

artista. Quante opere sono state selezionate per la mostra? «La mostra conta circa una quarantina di opere, quasi tutte inedite. Non abbiamo voluto riproporre le solite opere note al pubblico, ma abbiamo voluto far emergere il Cascella sconosciuto, con quadri che sono conservati nelle collezioni private, quindi normalmente inaccessibili. La mostra è stata preceduta da un’accurata ricerca, iniziata l’anno scorso e che ha permesso di rintracciare presso i privati ben 150 opere firmate dall’artista».

» foto gentilmente concesse dalla Fondazione Raffaele Paparella e Margherita Devlet


Quale è stato il percorso artistico di questo pittore? «La formazione artistica di Tommaso, come quella dei suoi fratelli, avvenne sotto la guida del padre Basilio che lo influenzò con il suo stile, indirizzandolo verso tematiche a lui care. Tommaso cominciò a discostarsi dallo stile paterno dopo il 1909, anno in cui si recò a Parigi per organizzare una mostra nella galleria Dru. L’esposizione riscosse un notevole successo; basti pensare che un critico tedesco di una rivista specializzata decise di recarsi a Pescara per intervistare Tommaso e Michele, che, dopo la mostra parigina, erano considerati tra i maggiori artisti italiani emergenti. Nella capitale francese ebbe modo di conoscere nuove tendenze artistiche e rimase profondamente colpito dalla pittura del Pointillisme (Puntinismo), soprattutto dall’opera di uno dei suoi esponenti, Gorge Lemmen. Le opere da questa data in poi mostrano una chiara volontà di rifarsi a questa corrente, applicata però sempre ai temi paterni, ovvero i paesaggi e la vita contadina e pastorale abruzzese». Tra le opere esposte, a suo parere, quale è la più riuscita o la più significativa e perché? «Sicuramente “La spiaggia”, un acqua-

Pellegrinaggio al santuario della Madonna della Mazza

l’ingresso del museo Paparella

rello realizzato nel 1912, che abbiamo deciso di utilizzare come immagine per le locandine. Questa opera, di tipo divisionista, suggerisce subito l’idea delle novità presentate nella mostra, ovvero il Tommaso Cascella del primo trentennio di attività». Perché secondo lei Tommaso, nonostante il suo indiscutibile talento, è stato a lungo dimenticato dalla critica? «A differenza del fratello Michele, Tommaso decise di trascorrere tutta la vita in Abruzzo, lontano dal circuito

artistico internazionale. Troppo forte era il legame con la sua terra d’origine e con le tradizioni della sua gente, da cui traeva ispirazione per le sue opere. Il figlio Andrea raccontava che più di una volta aveva invitato il padre a spostarsi dall’Abruzzo per viaggiare in giro per il mondo come aveva fatto lo zio Michele e lui per risposta diceva: ma dove trovo una zona dove nell’arco di pochi chilometri vai dal mare alle montagne? L’Abruzzo è un posto ideale per dipingere! Sicuramente il suo carattere schivo lo ha fortemente penalizzato e, durante la sua carriera artistica, non ha fatto nulla per far conoscere e valorizzare la sua arte al di fuori dei confini regionali. Per questo motivo è stato trascurato dalla critica, che si è concentrata invece su Michele il più internazionale della famiglia. Mi auguro che questa mostra generi un rinnovato interesse per questo rappresentante della pittura abruzzese del secolo scorso e che gli venga attribuita l’importanza che merita»

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arte&co. » di Argentino D’Auro

il disegnatore Mauro Laurenti

Una giornata particolare: Zagor a Borrello Il famoso personaggio bonelliano ospite della bella cittadina della provincia di Chieti, con la presenza del disegnatore Mauro Laurenti. Un nuovo spunto di marketing territoriale attraverso la cultura

agor a Borrello”, questo il titolo dell’ originale manifesta- di tavole esclusive, nelle quali lo Spirito con la scure è protazione tenutasi a Borrello, in provincia di Chieti, e orga- gonista di alcune scene inserite in specifici contesti ambientali nizzata dall’associazione culturale “La Fonte”. Ospite dell’evento del luogo, particolarmente congeniali alla figura dell’eroe bonelil disegnatore romano Mauro Laurenti, liano, in quanto idealmente simili a quelli esponente di punta dell’attuale staff dedella mitica foresta di Darkwood, mentre gli autori zagoriani, che ha rappresentato altri disegni sono stati realizzati lungo le Zagor, l’eroe della casa editrice Sergio Bovie di Borrello. La manifestazione, inoltre, nelli, in maniera del tutto originale. è stata arricchita da due ulteriori eventi Scopo della manifestazione quello di incollaterali ovvero la mostra delle più belquadrare l’eroe di Darkwood in alcuni dei le tavole dedicate a Zagor realizzate dal numerosi e suggestivi scorci che caratmaestro Laurenti e la lezione tenuta dallo terizzano il territorio del Comune di Borstesso sulle modalità di realizzazione e rello, per valorizzare in modo alternativo sceneggiatura del fumetto. un luogo dotato di ambienti naturalistici di Molti sono stati coloro che hanno parteciincomparabile bellezza, come quello delle pato alla manifestazione, e fra questi, infamose cascate del Rio Verde, le più alte nanzitutto, gli appassionati e fedeli lettori dell’Appennino, oggi ricomprese nell’omodello Spirito con la scure, sempre costannima Riserva naturale regionale, nonché temente impegnato nella incessante lotta la locandina di “Appuntamento con Zagor” far conoscere gli affascinanti angoli del tra il bene e il male e nella missione di far manifestazione ospitata da Borrello tessuto urbano del borgo di Borrello, inprevalere il primo sul secondo. E poi i gioteressanti sia sotto il profilo architettonico che storico. L’evento vani, fra cui molti ragazzi particolarmente curiosi di scoprire il ha occupato il maestro Laurenti nella realizzazione di una serie fantastico mondo di Zagor. L’idea di giustizia incarnata dall’eroe

» foto di Francesco Sciarretta

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arte&co.

bonelliano appare sempre più universale in quanto orientata indistintamente a favore di tutti coloro che versano nello stato di bisogno, e perciò è scevra da qualsiasi pregiudizio, in quanto non orientata acriticamente a tutela di qualche specifica categoria di soggetti o di interessi precostituiti.

Come nasce la sua passione per il disegno e per i fumetti? «La mia passione verso i fumetti nasce con l’infanzia, leggendo in particolare personaggi come Zagor e Tex, che erano i miei preferiti e altri come Alan Ford, Totem, l’Eternauta. Mi intrigava poi, riprodurre e copiare, per il mio piacere, visi, scene, corpi, cavalli». Come è avvenuto l’incontro e la collaborazione con l’editore Sergio Bonelli? «Dopo le scuole medie, avvertendo che la passione per il disegno era particolarmente coinvolgente, ho frequentato l’Accademia delle belle arti di Roma iscrivendomi al corso di pittura. Nel frattempo ho cercato un contatto con le case editrici dell’epoca. L’occasione mi è stata data con la realizzazione di un trailer sotto forma di cortometraggio delle copertine di Zagor, che presentai al Salone di Lucca. Venne notato dall’editore Francesco Coniglio, amico di Bonelli, che glielo segnalò. Così fui contattato da quest’ultimo che mi invitò a fare delle prove del personaggio; queste furono apprezzate ed entrai a far parte dello staff dei disegnatori zagoriani».

le Cascate del Rio Verde

Interessante, originale e ben riuscita, l’iniziativa è apparsa sicuramente lodevole per il contenuto culturale e per la curiosità che ha destato verso il borgo di Borrello, un modo nuovo di fare marketing territoriale partendo da diverse forme culturali.

Quante storie di Zagor ha disegnato? «Circa una decina che non corrispondono, però, a 10 albi. Si tenga presente che, generalmente, una storia completa occupa lo spazio di 3 albi». Quanto tempo occorre, mediamente, per disegnare una storia di Zagor? «Questo varia a seconda della prolificità del disegnatore. Ad esempio, io riesco a disegnare dalle 15 alle 20 tavole al mese. Dunque, visto che l’albo in edicola è di 94 pagine, un albo richiede per la sua realizzazione un tempo stimabile dai quattro ai quattro mesi e mezzo. Sicché un’avventura completa occupa per il disegnatore un tempo variabile da un anno e un anno e mezzo. Bisogna tener presente che, oltre al tempo necessario per l’esecuzione grafica delle tavole, ogni storia, essendo Zagor un personaggio spesso itinerante anche fra continenti diversi, esige una documentazione particolarmente accurata, dal punto di vista storiografico e culturale dei contesti nei quali il personaggio si muove, sia del disegnatore che dello sceneggiatore». Può farci una anticipazione del suo prossimo impegno editoriale con Zagor? «Proprio per confermare questa vocazione per i continui spostamenti, l’avventura alla quale sto attualmente lavorando, su sceneggiatura di Moreno Burattini, vede il nostro eroe impegnato in Amazzonia. Sarà l’occasione buona per spiegare, alla luce di fatti storici

uno schizzo autografo realizzato da Mauro Laurenti

realmente accaduti, le ragioni alla base delle quali il Rio delle Amazzoni è stato così chiamato. Zagor, qualche secolo dopo, arriverà sulle rive di questo fiume con un naturalista, anch’egli realmente vissuto, e vivrà un’avventura contro le mitiche donne guerriere chiamate Amazzoni. Vale la pena di segnalare che spesso le avventure di Zagor sono il frutto di una equilibrata commistione fra elementi quali il mito, la leggenda e i fatti storici reali, combinazione di ingredienti che hanno contrassegnato costantemente le storie dell’eroe di Darkwood e suscitato l’interesse dei suoi appassionati lettori»

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musicamania » a cura di Piero Vittoria

“Backspacer”

For ever Beatles

Tornano i Pearl Jam con un album dal sano sapore rock

Rimasterizzato l’intero catalogo dei Beatles, dal 9 settembre sono disponibili tutti gli album dei Fab 4 rimasterizzati in digitale per la prima volta

“Backspacer” è il nono lavoro in studio dei Pearl Jam, senza dubbio uno dei migliori della loro produzione. Alla band americana ha giovato il ritorno alla produzione di Brendan O’ Brien, l’uomo al timone di alcuni fra i migliori dischi della loro carriera. 11 brani in tutto, per 37 minuti di musica al fulmicotone: grande energia, forse poche novità, ma ai Pearl Jam non si chiede questo, da loro si vuole solo del buono e sano rock e qui di certo non manca. Il cd si apre con “Gonna see my friend” da cui si capisce che siamo di fronte all’essenza del rock, riff di chitarra, ritmiche potenti ed energiche come poche. Si continua con “Got some”, che riporta senza farne mistero ai tempi d’oro di “Ten” o “Vs” con il suono grunge a farla da padrone. “The fixer” è il primo singolo estratto: ruffiano ed orecchiabile al punto giusto, scivola veloce facendo da buon apripista al dominio scontato nelle charts mondiali cui “Backspacer” è destinato. Poi c’è “Just breath” una ballata acustica e malinconica in cui la voce di Eddie Vedder raggiunge vertici altissimi, frutto del Vedder più intimista e riflessivo sicuramente è il pezzo più riuscito dell’intero lavoro. Fra gli altri brani si segnalano “Unthought known”, e la conclusiva lovesong “The end”. “Backspacer” ci regala dunque un gruppo ancora in grande salute: sano ed onesto rock, in un insieme che risulta accattivante ed affascinante nella sua varietà. Un lavoro essenziale, che picchia, ma che offre anche i giusti momenti d’atmosfera grazie alla versatilità della calda voce di Eddie Vedder, ancora una volta in gran forma. Da segnalare per i fans l’uscita del vinile di “Backspacer”, e il fatto che inserendo il cd nel computer si possono scaricare gratuitamente due concerti a scelta.

VOTO 8

9 settembre 2009: una data storica per gli appassionati di musica. Dopo ben 22 anni di attesa è uscito in versione rimasterizzata l’intero catalogo dei Beatles, in contemporanea con il videogioco “The Beatles: rock Band”. Sono stati impiegati ben 4 anni di lungo e meticoloso lavoro presso gli storici Abbey Road Studios, ma il risultato finale ha convinto anche gli scettici. Gli amanti della band più importante della storia del pop temevano infatti che un eccessivo uso della tecnologia potesse in qualche modo far mancare quella semplicità e magia che caratterizzava le incisioni originali snaturandole, invece gli ingegneri del suono hanno compiuto un vero miracolo: in questa nuova versione rimasterizzata le canzoni acquistano ancora maggiore splendore! Tutti gli album sono usciti in un elegante confezione digipack, con artwork e illustrazioni delle versioni originali, ma in aggiunta un booklet che contiene note di copertina originali storiche molto dettagliate, appunti sulle registrazioni, il tutto corredato da foto rare dell’epoca. In più ogni disco racchiude un documentario in quicktime. Per i veri collezionisti sono state pubblicate anche due imperdibili chicche: un cofanetto contenente tutti i 13 cd e anche le due raccolte Past Masters I e II in un unico doppio cd, più un dvd con tutti i 13 mini documentari; un box in versione limitata, solo 10000 copie, con le versioni mono rimasterizzate degli album e in più una compilation doppia dal titolo “Mono Masters” che include singoli e rarità non comprese in nessuno degli album inglesi. Questa operazione di repackaging dei Beatles rappresenta l’avvenimento musicale dell’anno e uno dei più importanti della storia del pop rock mondiale.

VOTO 10

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I N R E D I MO

Z Z E V

ve

i moderni

BATON PLUS 1 In automobile come a casa, anzi meglio, perché da oggi grazie a Baton Plus 1 potremo assistere non solo a tutti i programmi in onda normalmente in TV, ma anche a quelli trasmessi dalla TV digitale terrestre. All’apparenza è un normalissimo poggiatesta offerto in tre colori in modo da potersi adattare alle tonalità dei sedili e, in aggiunta, è possibile dotarlo di un fodero, ma Baton Plus 1 promette molto di più. S’installa su qualsiasi vettura e grazie ad un monitor da 7’’ lcd, lettore cd, dvd e collegamento al decoder permette all’autovettura di tramutare un viaggio in un piacevole passatempo.

OROLOGIO CARTIER Se la donna di un tempo romantica e sognatrice prediligeva i diamanti, quella moderna intenta a gestire il suo tempo, ama gli orologi. Ma non un orologio qualsiasi, un Ballon Bleu De Cartier. Oro giallo 18 carati, cassa con diamanti rotondi incastonati, corona scanalata d’oro giallo ornata da uno zaffiro, quadrante opalino argentato, bracciale d’oro 18 carati e lancette al gladio in acciaio azzurrato. È proprio il caso di dirlo: il tempo è prezioso!

MOCASSINO Che sia un gommino in morbida pelle nappata o in pelle lucida di chiara ispirazione anni ‘80, il mocassino nella nuova collezione autunno-inverno è il must per l’uomo. Elegante ma non impegnativo, dai colori sobri o molto vivaci, questa intramontabile calzatura si è rifatta il trucco per durare ancora molto a lungo proponendo addirittura una versione totalmente in gomma. Si chiama Shudy, in tonalità sorbetto e fluorescente questo mocassino del futuro è molto ironico. La sudorazione dei piedi? Tranquilli, ha dei fori traspiranti.

CELLULARE FERRARI

SNEAKERS 500 Quando la giornata è uggiosa e c’è bisogno di un tocco di colore pensiamo anche ai nostri piedi. Fiat e X Bacco hanno realizzato una nuova collezione di sneakers ispirata al grande ritorno della mitica Fiat 500. Comode, belle e colorate, le sneakers della 500 sono il giusto tocco modaiolo sotto qualsiasi abito, osare osare e ancora osare questo il must dell’uomo moderno…

Marchio di lusso della casa svedese Nokia, la Vertu propone nuove e accattivanti versioni del cellulare Ascent. Sportivo, tecnologico e costoso, Ascent è dedicato alla mitica Ferrari. Le sue tre versioni ripropongono fedelmente le colorazioni usate per il bolide modenese, rosso, giallo e nero con un rivestimento in pelle e una struttura in titanio lucidata. Ascent Ferrari è in edizione limitata e numerata, solo 1957 pezzi, come l’anno di nascita del primo cavallino rampante.

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passione motori

New Scénic,

la Renault intelligente Grande spazio e visibilità ben studiata: i punti di forza della terza generazione

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N

ew Scénic: perché “new”? Sicuramente per la nuova concezione di spazio e visibilità. La Scénic è lunga 4,56 metri (7 cm più della precedente Grand Scénic) e ha un passo di 2,77 metri, decisamente lungo, ma già indicativo dell’abitabilità offerta che si pone come nuovo riferimento della categoria. Lo stile è diverso dal passato e in linea con i canoni inaugurati con la nuova Mégane. Il muso è più basso e raccordato con il parabrezza, la coda più rastremata e sagomata ad ala con i 2 gruppi ottici a boomerang, i fianchi più morbidi e sensibili ai giochi di luce. Molto ben studiata la visibilità, con un parabrezza che offre una visione più ampia sia frontalmente (+8°) sia in verticale (+31°), e un lunotto che riesce a offrire una buona visone anche verso il basso. A richiesta ci sono i fari bi-xeno direzionali e il doppio tetto apribile, insieme ai cerchi da 17 pollici e ai


» redazionale in collaborazione con Mondo Car

cristalli laterali e posteriori oscurati. Colpisce in particolare lo spazio che si è riusciti a ricavare per la terza fila di sedili, in grado di ospitare comodamente 2 adulti alti fino a 1,75 metri e facilmente accessibili anche per un bambino, grazie al comando che sblocca e solleva ripiegando i sedili laterali di seconda fila. Viaggiando in 5, il volume minimo disponibile è di 564 litri con il massimo dello spazio. Ma non è finita perché sparsi qua e là ci sono 40 vani per 92 litri: sotto i sedili, il pavimento, sulle portiere e sulla plancia. Grande attenzione anche per quello che riguarda la sicurezza. Le cinture hanno pretensionatori doppi e limitatori di forza, i sedili hanno struttura anti submarining, gli airbag sono 6 a doppia camera per modulare la forza di gonfiaggio in base alla severità dell’impatto e quelli laterali sono dotati di doppio sensore. Molte novità anche in plancia, dalle forme più fluide e sempre con strumentazione in posizione centrale, ma ora costituita da un monitor TFT a colori che fornisce indicazioni di vario tipo adattandosi all’intensità della luce per essere sempre perfettamente leggibile. Comune a tutte le versioni è l’ottimo comportamento delle sospensioni che godono dei miglioramenti introdotti sulla nuova Mégane. Il sottotelaio anteriore è stato irrobustito e ancorato meglio alla scocca, mentre l’assale torcente che collega i due bracci longitudinali posteriori ha ora un profilo chiuso e gli ammortizzatori, provvisti di nuovi e più efficaci tamponi di fondo corsa, sono stati inclinati in avanti e verso l’interno per occupare meno spazio. Il risultato si sente su strada insieme alle qualità del nuovo sterzo, sicuramente più “vero” nel trasmettere le sensazioni. Il risultato è un viaggio all’insegna della comodità, del silenzio e della massima visibilità di strada. Provate questa nuova Renault presso la concessionaria MondoCar di Chieti Scalo

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hanno collaborato

Celso Cioni Abruzzo che produce | pag. 37 Ha 53 anni, è sposato con Nadia Venta e ha 2 figli: Pierpaolo e Camilla. Da circa 10 anni dirige la Confcommercio della Provincia dell’Aquila. È stato tra i fondatori del Gruppo dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo e per anni presidente provinciale e regionale del Gruppo. Nei primi anni ’90 ha rivestito ruoli istituzionali quali: consigliere comunale all’Aquila, presidente del Centro Turistico del Gran Sasso, consigliere della FONDAZIONE CARISPAQ e dell’Istituto Abruzzese della Qualità. Dal 2004 sino al 2008 è stato assessore provinciale all’Urbanistica della Provincia dell’Aquila.

Giuseppe Mauro nonsoloeconomia | pag. 39 È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di ChietiPescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti. È presidente del Collegio Sindacale della Banca Caripe. Collabora con i principali quotidiani locali ed ha scritto numerosi articoli e volumi sulla crescita economica di Pescara e dell’Abruzzo.

Ida Pagnottella mercati | pag. 62 Nata e cresciuta in Canada, ha 39 anni e vive in Italia da quando ne ha 18. Si è laureata in economia e commercio presso l’università degli Studi di Chieti ed è consulente finanziario indipendente fee-only. Dal 2005 è portfolio strategist dello studio CFI Advisors di Pescara, dove offre il servizio di consulenza personalizzata su strumenti finanziari: monetari, obbligazionari, polizze, fondi pensione e soprattutto strumenti azionari e derivati. Dal 2008 organizza e insegna corsi sulle tecniche di investimento e gestione dei propri investimenti finanziari. Questi corsi sono indirizzati soprattutto a risparmiatori che vogliono acquisire nozioni tecniche.

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Alfredo De Vincentis mercati | pag. 62 Nato nel 1970, è laureato in economia. Dopo anni di esperienza nel sistema bancario come promotore finanziario lavora come analista tecnico e trader dal 2005.

Luigi Carunchio finanza | pag. 64 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Interfaccia tra la categoria professionale e le istituzioni. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

Pietro Pastorelli energia | pag. 66 Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.

Simone D’Alessandro creatività&innovazione | pag. 68 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico, tra cui, in collaborazione con Andrea Pitasi ed Emilia Ferone, “Il Tempo Zero del Desiderio. Una strategia evolutiva per l’economia e la società della conoscenza”, McGrawHill, 2008. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

Antonio Teti ict | pag. 70 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid. Qualificato esperto di sicurezza dei sistemi informativi, collabora in qualità di consulente con diverse Procure italiane e con la Guardia di Finanza. È autore di numerosi libri e lavori scientifici e scrive su diverse riviste e periodici del settore.

Piero Carducci la terra di Piero | pag. 105 Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.


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segno dei tempi » di Vyck

Draghi: «Va innalzata l’età della pensione» Il governatore della Banca d’Italia torna a sostenere una nuova riforma delle pensioni prima fino ai 50, poi fino ai 60, poi fino ai 70... Adesso Basta! voglio la pensione!

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BCC ABRUZZESE

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NON UNA SCELTA A CASO

La scelta di chi cerca un servizio eccellente e vicino alle proprie necessità. In un mercato globale, formato da attori di dimensioni nazionali e internazionali, la Banca di Credito Cooperativo Abruzzese continua ad essere fedele ai valori di sempre: cooperazione e legame con il territorio. Cappelle sul Tavo Via Umberto I, 78/80 Collecorvino C.da Cepraneto Montesilvano Via Vestina, 97/99 Montesilvano Sud Via Verrotti, 196 Pescara Colli Strada Vecchia della Madonna, 9 Pescara Porta Nuova Via Misticoni c/o C. C. “Il Molino” Villanova di Cepagatti Via G. D’Annunzio, 2 Moscufo Via G. D’Annunzio Chieti Scalo Viale Abruzzo, 384

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