ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • OTTOBRE 2011 • NUMERO 59 • ANNO VI • www.ABRUZZOIMPRESA.IT • COPIA OMAGGIO
NUMERO
ISSN 1973-5383
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dispenserstudio.it
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ISSN 1973-5383
IN COPERTINA Walter e Cristian Di Nicola con Sonia Rastelli foto di Pietro Ferrante
OTTOBRE 2011 N°59 ANNO VI NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 13 OTTOBRE 2011
DIRETTORE RESPONSABILE
ELEONORA LOPES
REDATTORI DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI EDITORIALISTI FEDERICA CHIAVAROLI, GIUSEPPE MAURO, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LUIGI CARUNCHIO, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, DONATO TRIBUIANI, FRANCESCO FRAVOLINI, FILIPPO PAOLINI, MARTINA LUCIANI, PIERGIORGIO GRECO, ALESSIO PELUSI, LAURA SACCHETTI, CAROLINA PIERFELICE, NEDA ACCILI, ANNA CUTILLI DI SILVESTRE, PIETRO CAMPANARO, NICOLA BOSCHETTI, CHIARA STROZZIERI, MARZIO FORCELLA, DANIELA FEBBRARO, LUCIA SECONDO, ISABELLA MARIANACCI, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR
MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT
UFFICIO GRAFICO
VINCENZO SULPIZIO
UFFICIO FOTOGRAFICO
PIETRO FERRANTE, GIUSEPPE CIAVATTELLA
CONTROLLO
DANILO MARTORELLI
COORDINATORE TV
GIANLUIGI TIBERI
RESPONSABILE SPEDIZIONI
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STAMPA
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Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. GRUPPO ECCO ITALIA S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. Copyright© 2006/2011 tutti i diritti riservati. ECCO ITALIA srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. ECCO ITALIA S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara
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capitano d’impresa
Walter Di Nicola
Hobby
Adoro il mare e ho una passione per la nautica. Quando viaggio mi piace scovare insieme a mia moglie Sonia paesaggi incontaminati e spiagge particolari.
Walter Di Nicola:
«Bisogna cogliere al volo le opportunità» La storia di Walter Di Nicola, non è la storia di un sogno imprenditoriale che è diventato realtà, ma quella di un uomo che ha dimostrato come determinazione, coraggio e voglia di fare possono portare a raggiungere il successo in qualsiasi campo. Ed è quello che gli è accaduto con l’Autelcom, una delle aziende più importanti in Italia nel settore impiantistico e delle telecomunicazioni. Ma facciamo un passo indietro. Walter Di Nicola nasce a Pescara l’8 febbraio del 1954, fin da bambino la sua più grande passione è la musica, tant’è che dopo il diploma inizia a fare il dj in vari locali notturni. Un lavoro innovativo per quei tempi, che lo porta a conoscere tante persone e a guadagnare anche bene tanto da fondare tre radio private. Ma Walter è cosciente che quella del dj è una passione che non sarà mai la sua professione e quasi per caso da un’inserzione su un giornale, inizia a lavorare come rappresentante di segreterie telefoniche per la Sip. Grazie a professionalità ed impegno, le cose vanno bene, i clienti aumentano di giorno in giorno e Walter che fa della frase “Bisogna cogliere al volo le opportunità” il suo motto, decide di dare una svolta imprenditoriale alla sua attività. Siamo nel 1981 e il giovane pescarese, fonda una società tutta sua in grado di offrire servizi nel settore delle telecomunicazioni, nasce così l’Autelcom. Con sede a San Giovanni Teatino, oggi l’Autelcom SpA offre un’ampia gamma di servizi per tutte le tipologie di impianti tecnologici al servizio di strutture pubbliche e private. L’azienda svolge attività di: progettazione, installazione, collaudo e manutenzione di impianti di telecomunicazione, elettrici, termici e di condizionamento, anti-intrusione e videosorveglianza oltre alla progettazione e gestione “global service” di immobili civili ed industriali. Al fianco del fondatore, ci sono due persone speciali, la moglie Sonia che ha conosciuto negli anni in cui faceva il dj e il figlio Cristian di 30 anni, che ha fatto il suo ingresso in azienda circa un anno e mezzo fa. Sonia Rastelli è responsabile della parte amministrativa; Cristian invece, laureato in Ingegneria Gestionale, si occupa della direzione tecnica e insieme al papà cura il rapporto con i clienti, prendendo parte alle decisioni strategiche più importanti. Walter e Sonia hanno anche un’altra figlia, Prisca di 23 anni che studia Giurisprudenza a Bologna. Walter è uno di quelli che si può definire senza dubbio un self made man, un imprenditore affidabile e flessibile. «Sono una persona attenta e puntuale, e pretendo che lo siano i miei collaboratori in primis, ma anche clienti e fornitori». Oltre alla passione per la musica, Walter adora il mare, ma anche cucinare e trascorrere le serate a casa sua con gli amici.
Passione
Sono un amante della cucina abruzzese, in particolare degli arrosticini. Mi piace stare in compagnia e spesso organizzo cene a casa mia con gli amici.
Sport
Pratico da molti anni lo sci, e anche qui prediligo le nostre montagne che sono splendide e che andrebbero valorizzate di più!
Squadra del cuore
L’Inter da sempre, ho trasmesso questa mia passione anche a mio figlio Cristian.
Musica
La mia esperienza da dj mi ha portato a conoscere tutti i generi. Il mio gruppo preferito resta i Pink Floyd, ma ascolto volentieri anche il blues. Quando ho bisogno di relax, non c’è nulla di meglio di un sigaro, accompagnato da un buon rum e come sottofondo musica chill out.
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sommario _ anno VI n°59 _ ottobre 2011
opinioni&rubriche editoriale
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Gocce d’inchiostro
ctrl s
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Tendenze, fatti e persone
l’Abruzzo che produce
27
«La scuola produce il capitale umano, vero motore della crescita»
nonsoloeconomia
29
FAS, via libera dal CIPE
il punto la terra di Piero
38
31
Non è solo colpa di Moody’s
111
Zona Franca aquilana: ancora un rinvio
in primo piano economia
32
L’Abruzzo guida la ripresa economica
territorio
34
Questo Parco non s’ha da fare?
ambiente
38
Sole e Terra, energie a confronto
politica
42
Le Province andranno in pensione davvero?
sanità
46
Formazione ed innovazioni per il rilancio della ASL
42
in copertina autelcom
50
Autelcom al passo con la tecnologia
incarichi&carriere russo/corneli/lucci
57
Caripe/Tercas/Corecom
zavattaro/tranquilli leali/cantagalli
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Asl Lanciano Vasto Chieti/CCRUA/Teramo Ambiente
storie&persone pierluigi berchicci
60
60
New generation
Pierluigi Berchicci
62
storie&persone edoardo tiboni
62
Edoardo Tiboni la cultura come missione
luciano simone
64
“Dalla terra d’Abruzzo al volo. Storia di Luciano Simone”
grandi storie rizzoli
66
La cultura che fa impresa
64
tematiche d’impresa fisco
69
ict
73
creatività& innova ione
77
norme&leggi
81
Chiusura delle liti fiscali pendenti Stampede, il supercomputer più potente del mondo Dislessia creativa: può un disturbo linguistico agevolare un manager? Approvato il codice Antimafia
141 95 13
sommario _ anno VI n°59 _ ottobre 2011
energia
85
ricerca& innova ione
89
Efficienza energetica: a L’Aquila l’evento del “road show” di Confindustria Dieci anni di ingegneria gestionale a L’Aquila: la risposta del mercato del lavoro
credito&finan a carispaq
93
La Carispaq torna in centro storico
confartigianato
95
Nasce Creditfidi
economia
97
Rodrigo, il mitico centauro sbarcherà in Cina
gastronomia
98
Dolce intuizione
cultura
100
OperaViva2011
sport
103
Voglia di volare
architettura
106
Terra cruda, ri-costruire identità
architettura
109
Il legno a scuola
97
98
seminari&convegni gi Confindustra Abruzzo
114
“Pari opportunità. Obiettivo raggiunto oppure chimera di un paese in affanno?”
sicurezza
116
ICT Security Day: ed è subito festa!
provincia Chieti
119
“Giustizia ed Economia”
solidarietà
123
Verso il 2030. Sulle ali dell’Aquila
turismo
125
“Abruzzo è Abruzzo”, nasce il laboratorio delle eccellenze abruzzesi
106
eventi di sante mobili
126
Di Sante Mobili compie un secolo di storia
cdo
130
INOPERA 2011, pronti al via!
politica
133
A Vasto nasce il “nuovo Ulivo”
politica
135
Prima festa provinciale del PD Pescara
gi Confindustria Pescara
137
Cultura di impresa e comunicazione
informatica
141
116
La Cykel Software Web Agency sbarca sul Lago di Garda
ricerca
143
«La notte dei ricercatori»
cultura
145
L’Aquila riparte dalla cultura
solidarietà
147
La Casa del Sole
territorio
149
Plenilia: 50 anni di olio purissimo
segue a pagina
153
143
la vita è bella
108 145 15
editoriale
/ gocce d’inchiostro
Eleonora Lopes _ direttore
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usione sì, fusione no. L’idea di unificare gli atenei abruzzesi in un solo polo universitario divide. La fusione tra L’Aquila e Teramo a quella con l’Università Chieti-Pescara, caldeggiata da Confindustria e oggi anche dal presidente della Regione Gianni Chiodi, non convince il rettore aquilano, Ferdinando di Orio, che sostiene solo la federazione universitaria L’Aquila-Teramo rilanciando il connubio tra mondo del lavoro e mondo della conoscenza. La proposta di accorpamento secondo di Orio “non tiene conto dell’esistenza di un’area interna e una costiera, con caratteristiche e esigenze differenti”. Confindustria da parte sua crede che l’accorpamento, (con un’eventuale L’Aquila capofila) come è avvenuto per gli enti regionali, sia diventato più che una scelta, una necessità, un’esigenza, un modo per economizzare ed evitare la dispersione dei fondi. Non crede nell’unificazione con le altre Università (neppure con L’Aquila) il rettore teramano Rita Tranquilli Leali che ha dichiarato: «Il futuro dell’ateneo è nella conservazione della propria identità». Il presidente Chiodi propone che si individuino nell’ambito del Patto per lo Sviluppo passi avanti nella direzione dell’integrazione delle Università, pur mantenendo l’autonomia delle stesse.
S
e ne parlava da tanto, ma finalmente è arrivato il via libera del Consiglio regionale d’Abruzzo alla legge, per l’abolizione dei vitalizi ai consiglieri regionali. Molto apprezzabile, a detta anche delle associazioni di categoria, la scelta unanime delle forze politiche che per una volta sono state capaci di mettere da parte divisioni e colori, per risolvere una questione non più prorogabile. In un momento di grandi sacrifici per imprese e cittadini, questa legge va nella direzione giusta, verso cioè l’abolizione di tutti quei privilegi che da sempre hanno segnato una netta separazione tra cittadini e politica. «Noi siamo la seconda regione italiana –ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano– che adotta un provvedimento legislativo del genere. Ma anche in questo caso siamo stati degli apripista, avendo già applicato la riduzione degli indennizzi del 30 per cento». L’auspicio è che questa sinergia tra maggioranza e opposizione, non sia sporadica, ma possa ripetersi in futuro per il bene dell’economia dell’Abruzzo, affinchè si arrivi ad una politica vicina alla vita reale, in grado di interpretare le istanze e gli umori della collettività.
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l giudizio negativo espresso dall’Agenzia di Rating internazionale Moody’s che ha bocciato 30 enti territoriali tra i quali la nostra regione, si è tradotto per l’Abruzzo nel declassamento del suo debito e la conseguente perdita di due posizioni. L’Abruzzo infatti ha incassato la doppia bocciatura passando da A2, ovvero rischio basso a Baa1 di rischio contenuto. Il presidente Gianni Chiodi e l’assessore al Bilancio Carlo Masci hanno dichiarato che “la bocciatura è stata la diretta conseguenza di quella di tre posizioni subita dal debito italiano e che il giudizio è stato determinato dall’arretramento dell’Italia e dalla Manovra Tremonti”. Ragioni queste fortemente contestate dall’opposizione, dal sindacato, ma soprattutto dalle associazioni imprenditoriali. Secondo Confindustria, la bocciatura di Moody’s avrà effetti negativi sul versante dei consumi e sulla tenuta delle piccole e piccolissime imprese. A rendere il tutto ancora più gravoso ci si mette anche la Fitch, la terza tra le grandi agenzie di rating mondiale che ha appena tagliato il grado di affidabilità del debito sovrano italiano.
direttore@abruzzoimpresa.it
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IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA. Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa
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1° MEETING
FARE IMPRESA
il meeting degli operatori economici abruzzesi
Promosso dalle redazioni di Abruzzo Impresa e Abruzzo Channel del GRUPPO ECCO ITALIA. È l’evento organizzato per gli imprenditori, i manager e tutti i professionisti del mondo economico abruzzese che si terrà il prossimo 25 novembre dalle ore 20:00 presso il Grand Hotel Adriatico a Montesilvano. Durante la serata di gala verranno premiate le ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa con il premio Aquila Reale.
L’EVENTO FARE IMPRESA
L’obiettivo del meeting è organizzare un’esclusiva serata di gala che nasce con l’ambizione di affermarsi come immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti del tessuto economico e politico abruzzese. Nel corso della serata, alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa, verrà consegnato il premio Aquila Reale, un riconoscimento all’impegno dimostrato nel lavoro e nello sviluppo della propria azienda. Il premio Aquila Reale, alla sua 4° edizione, ha come mission quella di continuare a valorizzare gli imprenditori protagonisti dello sviluppo del nostro territorio.
IL PANORAMA ESPOSITIVO
All’interno della sala meeting, verrà allestita una galleria espositiva dell’ECCO ITALIA Circuito Business dove gli imprenditori e i protagonisti dell’evento potranno relazionarsi creando nuovi progetti e sinergie d’impresa.
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Entra anche tu nell’ECCO ITALIA Circuito Business, è la nuova opportunità da non perdere per la tua azienda. Diventa partner e rafforza le tue relazioni e i tuoi progetti di sviluppo, grazie alla condivisione e alla possibilità di cogliere nuove sinergie imprenditoriali. Farai parte di una grande squadra in grado di supportare i tuoi progetti d’impresa. L’adesione alla ECCO ITALIA Circuito Business dell’anno 2011/2012 prevede dei servizi e delle condizioni molto interessanti. Richiedi la visita di un nostro consulente e apri le porte al futuro del tuo nuovo business!
LA LOCATION
FARE IMPRESA si terrà presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, una struttura altamente attrezzata che dispone di una sala meeting di oltre 1200 metri quadrati, accogliente, confortevole e facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale A14 Pescara Nord. L’hotel è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca 10.
COME ARRIVARE
Il Grand Hotel Adriatico è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca, 10 a 2 Km dall’uscita Pescara Nord A14 a 6 Km dalla stazione ferroviaria e ad 8 km dal locale Aeroporto.
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«IL BELLO DELLA MECCANICA» Il nome del nuovo contratto di rete sottoscritto in Provincia di Chieti. I numeri: 12 aziende socie; 5 regioni italiane coinvolte; 70 milioni di euro di fatturato complessivo; oltre 300 dipendenti totali; 20 milioni di euro di capitale sociale versato e 1 consorzio di ricerca universitario, eccellenza nel campo d’indagine dell’ecosostenibilità e impatto ambientale, il C.r.a.i.s.i. dell’Università d’Annunzio. “Un progetto innovativo guidato da un Team di sviluppo under 40 - spiega il neopresidente Gabriele Scalzi di Tecseo Srl. È la risposta delle pmi locali alle sfide del mercato globale e alla concorrenza internazionale - incalza il presidente della Piccola Industria di Confindustria Chieti Pietro Rosica (tra i promotori della rete) “- e raccoglie la sfida lanciata dalla nostra presidente Marcegaglia con l’obiettivo di traguardare i 200 contratti di rete su tutto il territorio nazionale.
UNA STATUA PER GILBERTO FERRI «La lungimiranza dell’uomo e dell’imprenditore che, negli anni, ha saputo dimostrare la capacità di tradurre in atti concreti i suoi ideali, i progetti, gli obiettivi. Compito delle nostre Istituzioni sarà quello di portare avanti quei sogni che meglio si sposano con lo sviluppo del territorio e che interpretano la vocazione della città». Lo ha detto il vicesindaco di Pescara Berardino Fiorilli intervenuto in rappresentanza dell’amministrazione comunale alla cerimonia di inaugurazione della statua - realizzata e installata presso il porto turistico di Pescara su iniziativa del presidente della Cciaa Daniele Becci - dedicata all’imprenditore Gilberto Ferri, scomparso da poco. Presenti i figli e la vedova dell’imprenditore Ferri, cittadini e autorità locali.
CHIUSA GRANDE TRIONFA A NEW YORK E MONTREAL Le vibranti melodie del jazz, interpretate da sei tra i migliori musicisti della scena internazionale, la “lucida follia” del “vinosofo” Franco D’Eusanio, produttore e ideatore del progetto DiWine Jazz e i vini da agricoltura biologica Chiusa Grande, sono stati gli ingredienti fondamentali del tour Di Wine Jazz a New York e Montreal. È stato un successo la doppia degustazione multisensoriale nei club più esclusivi del Quebec e della Grande Mela. Oltre 160 persone hanno preso parte alle due serate, organizzate in collaborazione con le Camere di Commercio italiane dei Paesi ospitanti. Presenti il console Generale d’Italia a Montreal, Giulio Picheca, il vice console a New York, Lucia Pasqualini, e i presidenti delle due Camere di Commercio, oltre ai giornalisti delle principali testate e agli esponenti più rappresentativi dell’ambito commerciale. Franco D’Eusanio, con la consueta passione, ha presentato le nove gemme della sua azienda di Nocciano e ha illustrato la “vinosofia” alla base delle sue creazioni. «I miei vini rispecchiano la mia visione della vita, pongono al centro di tutto l’emozione e sono espressione della civiltà contadina - ha spiegato - credo in un vino che si faccia bere e che invogli a bere, che appassioni e che renda schiavi, quasi fino all’autodistruzione».
I NEUTRINI SONO PIÚ VELOCI DELLA LUCE! A decretarlo è stata una straordinaria scoperta fatta nei laboratori del Gran Sasso. Una scoperta, confermata da una seconda prova, che ha messo in discussione uno degli assunti della scienza moderna: la luce non è imbattibile in quanto a velocità, anche se solo di circa 60 nanosecondi, i neutrini corrono più di lei. Il risultato è stato ottenuto con l’esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini è stato lanciato dal Cern verso i laboratori del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Il risultato si deve alla collaborazione internazionale Opera, inaugurata nel 2006 per studiare il fenomeno dell’oscillazione (che porta i neutrini a trasformarsi da un tipo a un altro fra quelli che appartengono alle tre famiglie note) e condotta da un gruppo di ricerca che comprende circa 160 ricercatori provenienti da 11 Paesi.
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tenden e fatti persone
INAUGURATA LA NUOVA FIRA Una vetrina con touchscreen consultabile dai cittadini abruzzesi per ogni informazione su problematiche creditizie, di investimento o di agevolazioni, oltre che essere un punto di riferimento per imprese, istituti di credito e consorzi fidi. Così si presenta “la nuova Fira” i cui uffici sono situati a Pescara in via Ferrari 115. Il vicepresidente della Giunta regionale, Alfredo Castiglione, e il presidente della Finanziaria regionale, Rocco Micucci, hanno spiegato che la nuova logistica risponde sia ad una necessità di risparmio sui fitti passivi, 11 mila euro mensili nella precedente sede di via Parini, 5500 in quella attuale, ma anche per offrire agli abruzzesi un luogo aperto al confronto prima riservato solo ai consulenti.
IL “FRENTANO D’ORO” A VINCENZO RUSSI
L’AQUILA SIAMO NOI E PRODUTTORI STRAORDINARI INSIEME PER L’ECCELLENZA
Un “regista dell’innovazione” che da circa trent’anni opera nella realizzazione e diffusione delle tecnologie digitali, è stato premiato dalla sua Terra di origine, simbolo di cultura e operosità. Tra i suoi meriti l’aver costruito una rete di relazioni internazionali e contribuito allo sviluppo in Italia e in Usa del Cefriel (centro di eccellenza nel settore dell’Information Technology) di cui oggi è direttore generale, i cui soci sono quattro Università, la Regione Lombardia e 15 multinazionali. Esempio di perfetta integrazione tra Università e Imprese, tanto che lo scorso gennaio Vincenzo Russi è stato personalmente invitato a Washington da un centro studi della Casa Bianca per descrivere il modello di relazioni in questo campo che solitamente vede l’Italia in posizioni di retroguardia.
L’Associazione L’Aquila Siamo Noi ha stipulato un importante accordo di collaborazione con la Produttori Straordinari srl per la ricerca e la selezione di piccoli produttori e delle relative eccellenze agro-alimentari aquilane ed abruzzesi. La Produttori Straordinari, in partnership con la Confraternita del Gusto (una cooperativa con sede a Reggio Emilia, composta unicamente da soci titolari d’imprese di tutt’Italia del settore agro-alimentare e con produzioni di altissima qualità strettamente legate al proprio territorio) ha la seguente mission: “diventare il modello culturale di riferimento in Italia e nel mondo per il consumo consapevole del prodotto alimentare di qualità, eticamente sostenibile e rigorosamente made in Italy”. Il piano di sviluppo prevede l’apertura a breve di due negozi (Milano e Londra), il posizionamento di numerosi corner in varie realtà di prestigio italiane ed estere e l’attivazione della relativa piattaforma e-commerce. «Ho apprezzato immediatamente l’etica ispiratrice della Produttori Straordinari - afferma il vice presidente de L’Aquila Siamo Noi, Alfredo Ranieri Montuori - un’organizzazione che fa leva sul ruolo strategico/logistico della cooperativa composta esclusivamente da produttori che hanno la stessa visione e lo stesso obiettivo».
CAMPIONATO SOLARE 2011, PRIMEGGIANO FONTECCHIO E SANT’OMERO Due Comuni abruzzesi tra i primi dieci posti per l’energia termica e fotovoltaica. Fontecchio e Sant’Omero nelle classifiche dei piccoli e i medi Comuni. Il Campionato Solare è una competizione tra Comuni, nata con lo scopo di capire e raccontare i risultati di diffusione del solare termico e fotovoltaico nei territori italiani. È curato da Legambiente e realizzato in collaborazione con la Fiera Klimaenergy di Bolzano, dove si è svolta l’edizione 2011 della gara, alla quale hanno partecipato 3.921 Comuni italiani (il 48,4% del totale), che ospitano sia impianti solari termici che fotovoltaici. Di questi, 2.260 sono piccoli Comuni (con meno di 5.000 abitanti), 1.276 sono Comuni medi (tra 5.001 e 20.000 abitanti), 341 Comuni medio grandi (con un numero di abitanti compreso tra 20 mila e 100 mila) e 44 grandi Comuni (> 100.000 mila abitanti). Sul totale delle amministrazioni “iscritte” solo le 50 migliori per categoria sono entrate nella classifica finale. L’elenco completo dei Comuni partecipanti e il dossier sono su www.campionatosolare.it.
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s A L’AQUILA CENTRO POLIFUNZIONALE CON IL CONTRIBUTO DI COCA-COLA E CITTADINANZATTIVA ONLUS Nel capoluogo abruzzese è stato inaugurato il nuovo centro polifunzionale per studenti realizzato dopo il terremoto del 2009 grazie al contributo di Coca-Cola e Cittadinanzattiva Onlus. Mensa, biblioteca, sala internet e aule studio: sono alcuni dei servizi previsti per la struttura polifunzionale completata all’Aquila dal Dipartimento della Protezione Civile anche grazie ai 410mila euro frutto dell’attività di raccolta fondi promossa da Coca-Cola e Cittadinanzattiva. A poco più di due anni e mezzo dal terribile terremoto che ha colpito la città, la struttura polifunzionale contribuirà al ritorno alla normalità nell’ateneo aquilano dove, nonostante le molte difficoltà, l’attività accademica non si è mai interrotta. Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il capo del Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli e i massimi vertici aziendali e dell’associazione.
“IMPRESE ROSA”, BOOM NEL TERAMANO Le aziende guidate dalle donne aumentano il loro peso fra le pmi abruzzesi, e la regione si colloca al secondo posto nel tasso di femminilizzazione delle imprese. Secondo i dati di Unioncamere analizzati dal Coordinamento dell’Imprenditoria femminile Cnif-Confesercenti, l’Abruzzo si posiziona oltre la media nazionale per l’incremento del numero di imprese “in rosa” (+1 per cento contro una media nazionale di +0,7), trainato soprattutto dalla provincia di Teramo. Il Teramano entra infatti nella top-ten nazionale delle imprese con il più alto incremento, + 2,2 per cento fra giugno 2010 e giugno 2011, seguito dalla provincia dell’Aquila (+1,1 per cento), mentre le altre due province abruzzesi restano sotto la media nazionale: +0,6 per cento a Chieti e +0,1 per cento a Pescara. Sono 41 mila 927, ovvero 405 in più rispetto ad un anno fa, le imprese femminili in Abruzzo, in buona parte ditte individuali (30,5 per cento), società di persone (29,2 per cento) e società di capitale (17,6 per cento), il resto distribuito fra cooperative, consorzi e altre forme. L’incremento più consistente ha interessato proprio le società “rosa” di capitale, cresciute del 6 per cento in un anno. Il tasso di femminilizzazione delle imprese in Abruzzo arriva così al 27,7 per cento contro una media nazionale del 23,4 per cento, posizionando la regione al secondo posto della graduatoria nazionale subito dopo il Molise che la guida con il 30 per cento.
A MONZUNO IN EMILIA, ARRIVA IL SOLE ABRUZZESE Nell’ambito del Progetto “1000 tetti fotovoltaici su 1000 scuole”, il Consorzio CEV ha realizzato 50 impianti fotovoltaici, aggregati a terra nel Comune di Popoli (PE), per 50 Comuni Soci, che godranno di tutta l’energia prodotta. Tra i Comuni scelti, anche quello di Monzuno, nella provincia di Bologna. «L’allacciamento del Comune di Monzuno –ha dichiarato il sindaco Marco Mastacchi– all’impianto fotovoltaico di Popoli è per l’amministrazione comunale motivo di grande orgoglio. Non abbiamo mai nascosto infatti l’importanza che attribuiamo alle energie rinnovabili: da una parte stiamo perseguendo con convinzione progetti che richiedono accurate pianificazioni, dall’altra stiamo attenti a cogliere le occasioni che dovessero presentarsi». Il Comune di Monzuno ha scelto come sito, la sede del Municipio, che beneficerà dell’energia prodotta dall’impianto assegnato all’Ente, realizzato a Popoli. I 50 impianti da 19,98 kWp ciascuno, abbinati ad altrettante utenze indicate dai Comuni che hanno aderito all’iniziativa, hanno una potenza complessiva installata di 999,00 kW, per una capacità produttiva media annua prevista di circa 1.250.000,00 kWh, che consentirà di evitare l’immissione in atmosfera di oltre 600 tonnellate di CO2 e garantirà a ciascun Comune una produzione annua di circa 25.000 kWh. Quest’iniziativa, rientra nel programma di attività concrete che gli Enti possono attuare per raggiungere gli obiettivi del pacchetto 20-20-20, promosso dalla Campagna Europea PATTO DEI SINDACI.
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tenden e fatti persone LA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA AL SAIE DI BOLOGNA Nella quattro giorni di appuntamenti che hanno caratterizzato il Salone Internazionale dell’Edilizia di Bologna ha trovato spazio anche L’Aquila. Grande interesse è stato mostrato nei confronti della ricostruzione, curiosi e addetti ai lavori hanno rivolto domande allo stand del Commissario sul procedere delle opere nei territori colpiti dal sisma, sui Piani di Ricostruzione, sul lavoro della Struttura Tecnica di Missione. A rispondere ai quesiti gli operatori di Linea Amica Abruzzo che anche da Bologna hanno portato avanti il lavoro dello “Sportello per il Cittadino” e del “Contact Center Tecnico”, attivi da maggio 2009 a supporto della fase di emergenza e ricostruzione. Lo stand, esteso su uno spazio espositivo di 120metri quadrati circa, ha raccontato il terremoto del 6 aprile 2009 dalla prima fase di emergenza ad oggi: scatti e filmati sullo stato della ricostruzione nei 57 comuni del cratere sismico, con alcuni piani di ricostruzione già presentati, prospetto dei fondi stanziati e n°3 reperti archeologici del vice Commissario per i Beni Culturali erano a disposizione di chi lo visitava. Nell’ultima giornata il convegno “Scuole d’Abruzzo - il futuro in sicurezza” ha voluto essere un momento per illustrare l’imponente investimento abruzzese messo in campo per la sicurezza nelle scuole.
TRASPORTI, MORRA «PESCARA-TORINO VOLO IMPORTANTE» Presentato all’aeroporto d’Abruzzo l’accordo tra la società di gestione Saga e la compagnia di bandiera Airvallee, che prevede oltre all’avvio del volo Pescara-Torino (da fine novembre) anche lo sviluppo di un accordo ad ampio raggio per nuove rotte da e verso Pescara. I voli riguarderanno l’Europa dell’Est, i Paesi balcanici, la Svizzera, l’Austria e località turistiche europee. «É questa la testimonianza di come la sinergia tra la politica e il Cda della Saga abbia prodotto ancora una volta risultati positivi e importanti con nuovi voli e una crescita di passeggeri in transito nel nostro aeroporto. - Ha dichiarato l’assessore ai Trasporti, Giandonato Morra - Il Pescara-Torino non è che l’ultimo traguardo raggiunto in un vasto programma di crescita che ha riguardato lo scalo abruzzese. Lo testimoniano i dati e i numeri in nostro possesso, visto che entro fine anno potremo festeggiare i 500mila passeggeri e questo grazie al Cda dell’aeroporto, che ha lavorato bene ascoltando le istanze del territorio e le esigenze della collettività».
“BRUCO” UN LUOGO A MISURA DI BAMBINO NEL PROGETTO CASE DI BAZZANO «I bambini sono il futuro della nostra comunità e, grazie alla generosità della Fiat, uno dei pilastri storici dell’industria italiana, oggi possiamo inaugurare la prima struttura per l’infanzia realizzata all’interno dell’area residenziale del progetto Case». Così il commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, ha commentato il nuovo complesso scolastico di Bazzano inaugurato insieme ai vertici della prima casa automobilistica italiana, John Elkann e Sergio Marchionne. La struttura donata dalla Fiat alla comunità aquilana comprende un asilo nido e una scuola dell’infanzia realizzate secondo le tecniche costruttive tecnologicamente più avanzate, utilizzando materiali in grado di ridurre gli effetti nocivi dei principali inquinanti atmosferici. La Scuola “Bruco”, così definita per la sua forma sinuosa, è composta di cinque blocchi collegati da un ampio corridoio esterno, ha una superficie di circa 1.400 metri quadri e ospiterà circa cento bambini.
2011, ANNO NERO DELL’ARTIGIANATO Nessun cenno di ripresa per l’artigianato e la piccola impresa secondo l’analisi condotta dal centro studi della Cna abruzzese sul primo semestre 2011, su dati di Unioncamere. Nel periodo la differenza tra iscrizioni e cancellazioni al Registro delle imprese, per l’artigianato, ha fatto segnare un decremento di 171 unità. Una performance negativa della nostra regione anche in termini di percentuale nel confronto con la media nazionale, la perdita dell’Abruzzo (-0,47%) è, infatti, più ampia di quella italiana (-0,29%). A destare sorpresa, però, è soprattutto il malessere, in controtendenza rispetto al resto dell’economia regionale, che continuano a manifestare le micro-imprese: negli stessi primi sei mesi del 2011, infatti, le imprese (complessivamente intese) sono cresciute di 1.040 unità rispetto alla stessa data dell’anno scorso. Spiega il curatore dell’indagine: «Le imprese, in generale, crescono a un ritmo superiore alla media nazionale (0,69% contro 0,48%), mostrando segnali di ripresa dopo tre anni di stasi, anche se con qualche diversità sul territorio». Sul piano territoriale, segno negativo nell’artigianato per le quattro province.
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l’Abru
o che produce
Federica Chiavaroli Consigliere regionale ed imprenditrice
«La scuola produce
il capitale umano, vero motore della crescita»
L
a festa di apertura dell’anno scolastico una suggestiva cerimonia che ogni anno si ripete nel cortile del Quirinale - ci richiama a un impegno fondamentale: avere coraggio e sforzarci affinché l’istruzione abbia le risorse necessarie. Evitare, cioè, che oltre a quello economico, il nostro Paese soffra anche per un altro pesante deficit, quello dell’istruzione. Si tratta di un imperativo al quale dobbiamo collaborare tutti. E una regione come l’Abruzzo, nel suo piccolo, può fare tanto. Ha detto bene il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando l’ha definita “la cerimonia più bella e gioiosa che ospitiamo”. Davanti a lui c’era il futuro: visi che trasmettevano fiducia, curiosità, speranza. Da una cattedra ideale è partito un richiamo: alla responsabilità, al senso del dovere, ma soprattutto all’esempio a cui tutti i giovani hanno diritto. Siamo alle prese con una crisi che ormai non è più solo economica e di fronte alla quale, come ha esortato Napolitano, è fondamentale “stabilire un nuovo ordine di priorità”. Come comporre l’elenco? E’ questa la sfida che ci troviamo davanti. E che non ci lascia più margine d’errore. Abbiamo poche frecce al nostra arco e un tempo limitato per centrare l’obiettivo. Ma questo non significa che non sia possibile farlo. Basta avere coraggio e concentrare i nostri sforzi, con onestà e impegno, verso quei settori che possono fungere da moltiplicatore, che possono liberare energie, che possono generare benefici. La scuola, per esempio. Per questo, come ha chiesto Napolitano, ”non può esserle riservata una collocazione riduttiva”. Le statistiche (dati Ocse) sul punto ci richiamano all’ordine: il 48% della popolazione dai 25 ai 64 anni possiede al massimo la licenza media (nei Paesi avanzati il 15-25%) e solo il 35% dei cittadini ha un adeguato patrimonio di compe-
tenze (contro il 50-70% dei Paesi con cui competiamo). Cifre che fanno dell’Italia un paese a rischio. Il problema delle risorse esiste e purtroppo non è aggirabile. Ma qualcosa è necessario fare. In Abruzzo, come nella maggior parte degli istituti italiani, l’anno scolastico è partito con qualche difficoltà in più. Ma, pur tra numerosi problemi oggettivi, alla fine dell’estate è stato firmato un protocollo d’intesa tra il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini: l’obiettivo è migliorare l’offerta, nonostante la necessità di razionalizzare i costi. E sulla stessa linea si è collocata la nomina del nuovo direttore generale dell’ufficio scolastico regionale abruzzese, Giovanna Boda. E’ giovane e preparata e soprattutto segna una rottura con il passato, con un sistema imbalsamato e conservatore. Certo, cambiare abitudini e mentalità è difficile. Specie nei momenti di grande insicurezza. Manca lo slancio e ci si arrocca nei piccoli e illusori privilegi che negli anni non hanno fatto altro che immobilizzare la società. Perciò, ripartiamo da una “nuova” scuola, quella rappresentata dai giovani pieni di entusiasmo, e proviamo a cambiare le regole. E ripartiamo dagli insegnanti. A loro spetta un compito importante, ma troppo spesso sottovalutato. Oggi più che mai c’è bisogno dei migliori, dei “talenti”. Ma se non si interrompe il circolo vizioso del precariato, sarà impossibile avere una scuola che sia garanzia di qualità. Fare riforme senza risorse è difficile, perché i fondi devono essere ben ripartiti e questo richiede sacrifici da un lato e lungimiranza dall’altro. Ma c’è un altro genere di capitale che invece non manca al nostro Paese, ed è quello umano. Un capitale che si rigenera e si moltiplica. Un capitale che è il vero motore della crescita. Un capitale che si forma nelle scuole
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nonsoloeconomia
Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica
FAS,
via libera dal CIPE
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Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) sono stati definitivamente approvati. Oltre 600 milioni di euro consentiranno all’Abruzzo di porre in essere misure di sostegno per sostenere l’economia regionale e per prevenire tendenze deflazionistiche. Un risultato meritevole di grande attenzione non solo per l’entità delle risorse, ma perché ottenuto in un contesto di grande difficoltà per l’economia italiana ed europea. A questo punto diventano essenziali due cose: da un lato, distribuire le risorse con lungimiranza, analizzando i bisogni reali della regione sia a breve che a medio-lungo termine, e dall’altro operare con efficienza e tempestività. C’è un’altra questione da tener presente e che non va dimenticata in questa fase di grande euforia per le risorse pervenute. Sarà davvero molto difficile in futuro poter fare affidamento su consistenti risorse aggiuntive provenienti dall’esterno. Va perciò abbandonata quella tendenza neo assistenziale che mi sembra essere affiorata in non pochi soggetti economici, politici e sociali nel corso del dibattito sui Fas. Le risorse saranno sempre più scarse ed è quanto mai opportuno operare sulla base di un’elevata progettualità, senza sprechi, e con l’obiettivo di allontanare l’Abruzzo da quella spirale di stagnazione che ha caratterizzato il suo percorso economico nell’ultimo decennio. L’apparato produttivo regionale ha grandi potenzialità. I dati sul mercato del lavoro di recente pubblicati dall’Istat lo dimostrano ampiamente. Nel momento in cui il sistema economico nazionale lancia segnali di ripresa, le nostre imprese sembrano essere in grado di agganciarsi al trend espansivo. È stata una sorpresa per tutti constatare
che nel secondo trimestre del 2011 l’occupazione abbia registrato una crescita di ben 24 mila unità, pari al 4,9%, contro una media del paese intorno allo 0,4%. Certo, si può anche obiettare che nel secondo trimestre del 2010 eravamo in piena crisi economica, con un livello occupazionale che aveva raggiunto il picco più basso, ma l’interpretazione più corretta sembra indirizzarsi verso la capacità operativa del sistema produttivo locale al cui interno operano imprese in grado di posizionarsi sui mercati internazionali ed essere decisamente competitivi. Il problema vero è che questa performance difficilmente potrà essere mantenuta nel corso di questo secondo trimestre del 2011. Il rapporto Svimez prevede per quest’anno una crescita del Pil dello 0,5% e un valore più o meno analogo per il 2012. Con valori di crescita così modesti diventa davvero arduo poter pensare a una ulteriore espansione dell’occupazione. Le recenti manovre per difendere il nostro paese dagli attacchi speculativi, in gran parte concepite in termini di aumento della tassazione, condurranno a una riduzione del potere di acquisto delle famiglie e a un abbassamento della domanda globale. Un nuovo colpo sui consumi dopo quello inferto dall’introduzione dell’euro. Un esempio? Da quando esiste la moneta unica i prezzi al consumo sono aumentati del 21%, mentre il reddito pro capite soltanto del 14%. Ciò, ovviamente, non significa mettere in discussione il ruolo della moneta unica in Italia e nei rapporti economici europei e internazionali, si vuole soltanto rappresentare una situazione di reale difficoltà della nostra economia, che spinge verso un utilizzo dei fondi Fas in maniera trasparente e immediata
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il punto
Mauro Di Pietro giornalista
Non è solo colpa di Moody’s
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o ripetiamo: c’è bisogno di una visione strategica per l’Abruzzo. Lo ripetiamo: c’è bisogno di uno sguardo più che miracolistico almeno prospettico sul futuro, e non per colpa del declassamento di Moody’s. Il rating prende atto dei contesti di sistema ed ammonisce: la crisi internazionale comincia a rosicchiare anche le imprese cosiddette di qualità, quelle che, grazie all’attributo “made in Italy”, hanno fronteggiato, meglio delle altre, la congiuntura. Abbiamo in Abruzzo un esempio calzante, la sartoria industriale Roman Style di Penne. Per tutti la Brioni. Un miracolo italiano vero e proprio, nato dalla lungimiranza di Nazareno Fonticoli e Gaetano Savini, condito dalla perspicacia di Lucio Marcotullio. Un esempio di industrializzazione non solo per la quota di export, con punte che hanno raggiunto, in passato, l’ottanta percento. L’azienda di Penne era un caso di eccellenza tutto abruzzese che l’autorevole quotidiano statunitense, Boston Herald, aveva definito, alcuni anni fa, capofila del “secondo Rinascimento italiano”. Soprattutto in riferimento alla istituzione della scuola di formazione, nata con il preciso scopo di recuperare la locale tradizione sartoriale. Una visione, appunto, prima ancora che un’idea imprenditoriale. Oggi una esperienza che rischia di capitolare sul fronte della crisi globale nella totale assenza di sensibilità all’azione di contra-
sto. Ecco perché c’è da interrogarsi fino alla noia sulla capacità di questa politica, e della politica regionale di dare un contributo, almeno sul piano delle idee. Non ci stupisce la fragilità strutturale, che è un dato antico da scardinare, ma appunto l’assenza di reazione. L’ordinarietà continua a primeggiare sulle iniziative programmatorie (date uno sguardo alle misure previste nei fondi Fas). Le trite discussioni, gli scellerati patteggiamenti tra localismi, gli esercizi di equilibrismo partitico la fanno ancora da padroni in un contesto sociale ed economico che chiede un governo della situazione. Che senso ha parlare di internazionalizzazione senza accorgersi che l’Abruzzo si sta rivelando sempre meno accogliente per gli insediamenti industriali, appesantita da un apparato dirigenziale e burocratico apatico. Come è possibile non prendere atto che tali atteggiamenti influenzano negativamente i gruppi industriali, specialmente quelli che qui operano come emanazioni delle multinazionali, i quali, ad una Regione inamovibile, preferiranno aree inserite in altri contesti culturali. Del resto, di che meravigliarsi? In Abruzzo la burocrazia procede con la stessa lentezza dei treni, ed infatti l’Alta velocità resta un miraggio. La politica ha dimenticato di avere compiti e finalità pubbliche. Occorre che la società civile glielo rammenti
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» di Francesco Fravolini
L’Abruzzo guida la ripresa economica Dai dati contenuti nel Rapporto Svimez 2011 sull’economia del Mezzogiorno, presentato alla fine di settembre, la nostra regione si posiziona piuttosto bene…
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egistra un segno positivo la situazione economica delle regioni italiane durante il 2010. A trainare l’Italia è stata l’area del Nord-Est (+2,1%), seguita dal Centro (+1,5%) e dal Nord-Ovest (+1,4%). Nel Mezzogiorno, la crescita più alta spetta all’Abruzzo (+2,3%), regione che recupera in parte il calo subito nel 2009 (-5,8%), grazie alla ripresa dell’industria e alla buona performance dei servizi. A causa della forte crescita del terziario sono bene evidenziati segni positivi in Sardegna (+1,3%) e in Calabria (+1%). Se la Sicilia è stazionaria (+0,1%), sono preoccupanti i saldi negativi della Puglia (-0,2%), del Molise e della Campania (-0,6%). Un’attenzione particolare è rivolta alla Basilicata: registra il calo maggiore dell’attività produttiva a livello nazionale (-1,3%). La preoccupante situazione deriva dalla consistente diminuzione delle costruzioni (-8,4%) e dei servizi (-0,6%). A livello regionale, la forbice oscilla tra il boom del Veneto (+2,8%) e la flessione della Basilicata (-1,3%). A seguire sono Friuli-Venezia Giulia, Marche e Abruzzo, segnando tutte un +2.3%, solo l’Umbria si ferma a +2,2%. Crescono anche il Lazio (+1,8%), la Il sito web di SVIMEZ
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Lombardia e il Trentino Alto Adige (+1,7%), l’EmiliaRomagna (+1,5%), la Valle d’Aosta (+1,4%), il Piemonte e la Sardegna (+1,3%). La fotografia economica emerge con chiarezza dai dati contenuti nel Rapporto Svimez 2011 sull’economia del Mezzogiorno, presentato alla fine di settembre. Per comprendere con maggiore precisione i diversi aspetti economici e sociali osserviamo le variabili economiche riportate nel periodo 1995-2010, proprio per avere un quadro più completo dell’economia del Mezzogiorno. Variazioni medie positive, sebbene modeste, sono registrate in tutte le regioni del Sud, mentre nell’intero Paese solo la Valle d’Aosta ha presentato un tasso di crescita negativo nel periodo (-0,2%). Al Sud la crescita è stata inferiore in Sardegna e Campania (0,5%), entrambe cresciute relativamente meno delle altre aree durante la fase espansiva della fine degli anni ‘90, mentre hanno presentato un trend decrescente nell’ultimo decennio. Il risultato migliore del Mezzogiorno è stato registrato in Abruzzo (0,8%), soprattutto a causa della crescita robusta del-
Prodotto pro capite: indice di squilibrio tra tutte le regioni italiane (scala a destra) e tra le regioni del Mezzogiorno e del Centro-Nord (scala a sinistra) - Fonte: elaborazione SVIMEZ su dati ISTAT e SVIMEZ
la seconda parte degli anni ‘90 (2,3%), ma anche in Sicilia (0,8%), che è stata la regione meridionale con la minore flessione nel periodo 2008-2009 (-1,7% rispetto al -3,2% medio nel Mezzogiorno). Complessivamente, nel quindicennio esaminato nel Mezzogiorno, si è delineata una fase di modesta espansione economica (0,7%), inferiore a quella del decennio precedente, lievemente minore di quella registrata nel resto del Paese. Questo periodo mostra una netta periodizzazione: alla crescita della fine del precedente decennio (2,1%) ha corrisposto una fase di stagnazione complessiva, che comprende l’attuale recessione. Mentre nel 1995 c’erano tre regioni del Centro-Nord con un prodotto pro capite inferiore alla media italiana (Umbria, Marche, Liguria), nel periodo dal 2000 al 2010 questo avveniva solo per l’Umbria. D’altronde, tutte le regioni del Mezzogiorno hanno continuato a mostrare, negli anni, un livello di prodotto pro capite inferiore a quello medio italiano, segnalando l’esistenza, ancora non risolta, di una «questione Mezzogiorno» ben delineata. È preoccupante la situazione economica di forte arretramento rispetto alle altre regioni d’Italia, servono interventi mirati per migliorare la crescita e per diminuire l’enorme differenza che contraddistingue il Nord dal Sud. La regione del Sud con il reddito pro capite più alto è ancora l’Abruzzo (84,3% del reddito pro capite nazionale). L’area con le performance peggiori è la Campania, con un reddito pro capite pari al 64% di quello
medio del Paese, mentre la Calabria, la Puglia e la Sicilia non raggiungono il 70%. Durante questa fase congiunturale, le regioni meridionali hanno lievemente ridotto il proprio gap di sviluppo con il resto del Paese, soprattutto a causa di un andamento dei flussi demografici sfavorevole: nel 2007 il prodotto pro capite rispetto a quello medio italiano era pari al 67,9%, nel 2010 al 68,2%, sebbene l’anno prima raggiungesse il 68,6%. Il recupero è stato particolarmente ampio in Sicilia, passando dal 63,4% al 66%, senza tralasciare l’Abruzzo (dall’83% al 84,3%). Al contrario, il divario si è approfondito particolarmente in Sardegna (dal 78,4% al 76,4%) e in Basilicata (dal 71,8% al 70,4%). La regione del Centro-Nord con il reddito pro capite più elevato non è più la Valle d’Aosta (dal 2009), ma la Lombardia (125,8% del reddito medio nazionale), seguita dal Trentino Alto Adige (125,6%). Nel 2010 si sono fermati i processi di convergenza per una ripresa relativa delle regioni più ricche, quelle con una base industriale più ampia, particolarmente sensibili alla ripresa positiva dell’attività produttiva e della domanda estera: il coefficiente di variazione del prodotto pro capite tra regioni è lievemente aumentato, raggiungendo il 24,2% dal 24,0% del 2009. Il campo di variazione si è lievemente ampliato, passando da 61,3 punti nel 2009 a 62 punti nel 2010. Il valore aggiunto per abitante della regione più ricca (Lombardia) rimane quasi doppio di quella più povera (Campania), con un divario in termini monetari equivalente a quasi 16.000 euro
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» di Jenny Viant Gómez
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Le interviste risalgono al 5 ottobre
Questo Parco
non s’ha da fare? Il resoconto della controversa questione dell’istituzione del Parco della Costa Teatina. Parlano l’assessore regionale Mauro Febbo e il consigliere regionale Maurizio Acerbo
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elle ore in cui alcuni organi di stampa diffondevano la notizia della nomina di un commissario da parte del ministero dell’Ambiente per istituire il Parco della Costa Teatina, giunta la scadenza del termine utile fissato per il 30 settembre, abbiamo raggiunto telefonicamente Mauro Febbo, assessore alle Politiche agricole e di Sviluppo rurale, e il consigliere regionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo per entrare nel merito della problematica. Riepilogando i punti salienti in questa vicenda, ricordiamo che dal tavolo di coordinamento degli enti
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locali presieduto dall’assessore Febbo non è emersa un’intesa unitaria. Non è stata accolta con favore la proposta di Febbo di un “Parco a isole” collegate dalla Via Verde sull’ex tracciato ferroviario. Ne è conseguito che i Comuni da Ortona a San Salvo abbiano agito autonomamente. A Roma sono arrivate le proposte di perimetrazione di Vasto e Fossacesia, le posizioni contrarie di Rocca San Giovanni e San Vito, quelle considerate interlocutorie di Casalbordino, Ortona e Torino di Sangro e infine le richieste di annessione da parte di Lanciano, Frisa, Mozzagrogna e Cupello. In sintesi: frammentarietà allo stato puro.
Mauro Febbo
assessore alle Politiche agricole e di Sviluppo rurale «Quando ero presidente della Provincia di Chieti si parlava di un progetto speciale, atti alla mano del 16 gennaio 2003, per mettere in rete le aree vincolate lungo il tracciato ferroviario costiero di 45 chilometri che sarebbe stato dismesso. Il progetto
allora riscosse la condivisione dei governi provinciale e regionale, ma anche della successiva Giunta Colletti, di centrosinistra, in cui c’erano esponenti degli ecologisti e di Rifondazione Comunista. La legge istitutiva del Parco della Costa Teatina è del 2001, le otto amministrazioni comunali interessate non hanno prodotto né le perimetrazioni necessarie per la delimitazione del Parco, né atti di approvazione o di modifica della bozza di attuazione del Dpr istitutivo. Voglio sapere perché all’epoca non hanno fatto nulla, quando era ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ed era il periodo di Ottaviano Del Turco, Franco Caramanico, Walter Caporale e La Penna assessore al Turismo in Provincia. Hanno avuto tempo a sufficienza. Lo stesso Coletti ha lavorato sul progetto speciale che Pace e io avevamo identificato.
Oggi ben cinque delle otto amministrazioni comunali sul cui territorio dovrebbe nascere il Parco hanno mostrato ferma contrarietà al Parco, mentre le altre tre si sono dette favorevoli. Qualcuno ha provveduto anche a perimetrare, ma devono sapere che oltre alla perimetrazione è necessaria la zonizzazione. Il Parco si fa con il Dpr, che per poter essere emanato ha bisogno di due passaggi: il parere della Conferenza unificata dove sono chiamati ad esprimersi i Comuni e la Provincia di Chieti, e l’intesa con la Regione. Oggi, a termine scaduto, qualcuno parla di commissariamento. Ricordo che in questi giorni la Corte Costituzionale, con sentenza n. 255/2011 ha revocato la nomina del commissario del Parco del Gargano nominato dal Ministero dell’Ambiente perché mancava l’intesa con la Regione Puglia. Un commissario può fare
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un’ipotesi di perimetrazione se i Comuni non hanno provveduto, ma il Parco si fa con il Dpr. Di ufficiale al momento c’è che il 12 ottobre si svolgerà l’incontro ufficiale con i dirigenti del Ministero per portare avanti e discutere il progetto proposto e approvato in Consiglio regionale. Sento tante polemiche su questo Parco. La mia conoscenza sui Parchi non si limita al perimetro regionale o italiano; ho visto le Isole Galapagos, dove viene protetta la biodiversità in maniera molto rigida.
Maurizio Acerbo consigliere regionale Rifondazione Comunista
«Febbo ha fatto una campagna scientifica di disinformazione, danneggiando le prospettive di crescita del nostro territorio. Doveva fare la perimetrazione migliore confrontandosi con i Comuni e sulla base di criteri scientifici e obiettivi. Inoltre, avrebbe dovuto predisporre norme che tutelassero la popolazione delle zone interessate e gli operatori economici; invece ha lasciato intendere che la nascita del Parco implicasse l’entrata in vigore di regole “punitive” per le aree interessate. Potevano essere fatte norme transitorie e
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Quando si viaggia si riesce ad avere una visione del mondo diversa. In Europa ci sono 14 Parchi cosiddetti “a macchia di leopardo”. L’Umbria non ha Parchi e valorizza le proprie risorse. In Italia ci sono cinque regioni senza Parchi, ma capaci di valorizzare il territorio. Oggi mi prendono di mira con il discorso del Parco della Costa Teatina solo per una questione di appartenenza partitica, senza fornire valide alternative. Quindi: Mauro Febbo ha presentato un progetto? Loro dicono:
«non va bene!». Anche se prima avevano sottoscritto il progetto. Se vogliamo essere precisi la prima legge su questo argomento risale al 1997 e non si parlava di Parco Costiero, ma di Parco Marittimo. Ma mi chiedo: nel periodo dal 2001-2011 perché non hanno concretizzato nulla quando erano loro al potere? La colpa sarebbe mia se non si è fatto il Parco? Il Parco si farà, ma come dico io, non come dicono gli altri. Sono inamovibile nella mia posizione perché è circostanziata».
in più la zonizzazione, cosa diversa della perimetrazione che stabilisce i confini. Con la zonizzazione si vanno a disciplinare i diversi livelli di salvaguardia. Facendo di tutta l’erba un fascio, Febbo ha diffuso una paura irrazionale, non ha discusso le problematiche in gioco con i cittadini, con tutti gli operatori economici: dal settore del turismo al mondo agricolo, passando per le associazioni ambientaliste. Chi è contro il Parco – e sia chiaro che escludo i cittadini che si sono opposti perché non hanno ricevuto una corretta informazione – desidera che lungo la costa proceda il modello speculativo cementificario a discapito di risorse come quelle agricole e turistiche. Ci sono state resistenze trasversali riguardo la nascita del Parco, ma è anche vero che ci sono state iniziative per sbloccarle. Ad esempio condotte dal senatore Legnini, da Rifondazione Comunista e dagli ambientalisti. Cosa grave, a mio avviso, è stata la malafede di Febbo; ciò mi ha spinto a chiedere in Consiglio Regionale le sue dimissioni da coordinatore del Tavolo tecnico per l’istituzione del Parco. L’assessore si è autocandidato a coordi-
natore votando una risoluzione proposta dall’opposizione in cui si diceva che bisogna coinvolgere gli enti locali nelle proposte da portare il ministero. Una volta nominato si è dimostrato contrario al Parco. Ognuno è libero di avere nei confronti di questo tema il proprio parere, ma non si può chiedere di essere designati quando si sa di essere contrari. Ora facciamo la figuraccia del commissariamento che è una parabola del comportamento incoerente di Febbo. Questo è dimostrazione della grande inadeguatezza della classe politica ed imprenditoriale nei confronti delle tematiche ambientali. La Germania è all’avanguardia in queste tematiche. Noi perdiamo delle opportunità preziose perché c’è molta ignoranza in materia. Per ignoranza intendo visione primitiva delle cose. Mi dispiace per Febbo, persona che rispetto perché è un grande lavoratore, ma poteva dare dimostrazione di alta caratura politica fondando il Parco della Costa Teatina. Non l’ha fatto e per questo aveva avuto il mandato da parte del Consiglio Regionale»
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seconda parte
» di Denia Di Giacomo
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foto concesse da GT rappresentanze
Sole e Terra, energie a confronto
Approfondiamo l’argomento fotovoltaico, ponendolo a confronto con la geotermia. Parlano due esperti del settore rinnovabile
U
na fonte di energia rinnovabile, si distingue da una fonte non-rinnovabile, anche in virtù del fatto che può notevolmente migliorare le proprie prestazioni, in termini di produzione di energia, secondo le condizioni e l’ambiente cui è sottoposta. Facciamo un esempio concreto: sfruttare il vento di molte zone montuose, può essere più vantaggioso che
Un esempio di impianto fotovoltaico
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impiantare sulle stesse dei pannelli solari. Proseguiamo quindi il nostro approfondimento dedicato alle energie rinnovabili, pubblicando le interviste a due esperti del settore, con lo scopo di conoscere meglio altri aspetti del fotovoltaico e soprattutto di introdurre la conoscenza di un altro genere di energia pulita, utilizzabile in molti frangenti e forse ancora poco nota: la geotermia.
Pompa di calore in geotermia sofath 5 kw solo riscaldamento
Posa del massetto dell’impianto radiante Eurotherm Europlus Flex isolamento polistirolo 44 mm e tubo 20 mm
FOTOVOLTAICO, UN BUON INVESTIMENTO Intervista a Antonio Valentini progettista termotecnico dello Studio Valentini di Roseto degli Abruzzi
Perché oggi il fotovoltaico è così diffuso? «È diffuso sia per gli ingenti contributi che sono stati dati che per la sua convenienza. Al momento, il fotovoltaico rappresenta il miglior investimento che si possa fare, con un margine di guadagno che va dal 12% al 15%, oltre a produrre energia pulita e quindi non inquinante». Quali sono i punti di forza del fotovoltaico rispetto ad altre forme di energia alterna-
tiva? «La semplicità d’istallazione, i contributi statali e una ridotta manutenzione». Consiglierebbe l’istallazione di un impianto fotovoltaico sulla propria abitazione per uso domestico? «Certamente, ma bisogna sempre fare delle attente valutazioni in merito al luogo, in alcuni casi sono molto valide anche altre forme di energia rinnovabile che spesso vengono sottovalutate anche per la scarsa conoscenza». Qual è la spesa da affrontare per un impianto di taglia domestica e quali sono i ritorni? «Da 2 a 6 kW, la taglia media è 3 con una spesa da affrontare di circa 10.000 euro chiavi in mano (pratiche GSE, installazione, acquisto materiale ecc…)».
Come avviene lo smaltimento di un pannello fotovoltaico e a quale costo? «Ci sono oggi aziende che da contratto dichiarano di smaltire gratuitamente i pannelli sostituiti, ma parliamo di contratti ventennali e a mio avviso c’è un grosso deficit riguardo al discorso smaltimento. L’Italia non è ancora pronta per affrontare con ordine e organizzazione il problema dello smaltimento, nel nostro paese gli impianti sono talmente giovani che il problema non si è ancora venuto a creare e non sono ancora nate aziende deputate a questo. Ma in paesi come la Germania, dove il fotovoltaico è diffuso da tempo, esistono regole e requisiti ben precisi per lo smaltimento dei pannelli e soprattutto sul suo riciclaggio».
GEOTERMIA, IL CALORE DALLA TERRA Intervista a Gianluca Torlontano
della GT Rappresentanze di San Giovanni Teatino, esperto nel settore delle energie rinnovabili e in particolare di geotermia
Geotermia: di cosa si tratta? «La geotermia applicata alla produzione di energia termica per uso civile si avvale di pompe di calore che captano energia for-
nita dall’ambiente esterno (aria, acqua o suolo del giardino), lo valorizzano elevandone il livello di temperatura e lo restituiscono all’interno della casa tramite un circuito di distribuzione (pavimento radiante, rete di termosifoni esistenti) che apporta un calore sano, mite e omogeneo grazie ad una regolazione elastica e precisa. La pompa di calore geotermica utilizza quindi un’energia
naturale, inesauribile, pulita ed economica: ogni kW consumato per il funzionamento della pompa di calore è valorizzato come 3 - 5 kW di calore utile per la casa». A quali vincoli o problemi è sottoposta? «Ovviamente bisogna avere terreno a disposizione, per una captazione orizzontale utilizzando il sistema a espansione diretta le proporzioni sono in media di
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1 a 1, ovvero per 1 mq riscaldato è necessario 1 mq di giardino. La profondità della captazione varia dai 50 agli 80 cm (dipende dalla zona). Per quanto riguarda la normativa invece, questa varia da regione a regione. L’Abruzzo attualmente non avendone una specifica fa riferimento alla normativa nazionale: DM 10/09/2010 e D. Lgs. n. 28/2011». Qual è l’uso migliore della geotermia? È più adatta a grandi impianti? «Non è influente la grandezza dell’impianto. È evidente che in un condominio, centralizzando la costruzione dell’impianto si possono abbattere alcuni costi, ma più in generale possiamo dire che la geotermia in pompa di calore è sempre conveniente». Quali sono i costi di un impianto geotermico per uso domestico, e quale sarebbe la sua resa? «L’investimento iniziale è paragonabile a quello dell’impianto di un sistema di riscaldamento tradizionale. Invece, il costo di utilizzo è nettamente inferiore. Ogni kW di elettricità consumato per il funzionamento della pompa di calore è valorizzato come 3 - 4 kW di calore utile per la casa. L’installazione sarà quindi ammortizzata in media tra 3 e
L’esecuzione della posa impianto di captazione della pompa di calore Sofath effettuata dalla ditta Climacomfort di Emiliano Corrado
5 anni. A titolo di esempio: il costo dell’impianto, si situa tra 90 e 150 euro al metro quadro, a seconda del tipo di pompa di calore. Nel caso di una captazione verticale o di una captazione d’acqua di falda, il costo della perforazione varia a seconda della profondità, tra 40 e i 70 euro al ml, e a seconda della regione. Il costo di funzionamento per il riscaldamento soltanto sarà di 450 - 600 euro all’anno per una superficie di circa 120 metri quadri. La manutenzione del sistema si limita ad un controllo annuo della pressione dei circuiti di captazione e ad una manutenzione periodica dei circuiti idraulici per le pompe di calore suolo/acqua e acqua/acqua». Esistono incentivi per realizzare un impianto geotermico? «Esistono detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, così come
aggiornate a dicembre 2010 e valevoli per tutto il 2011, consistono nella possibilità di detrarre dalle imposte sui redditi il 55% per le spese sostenute per alcune tipologie di interventi finalizzati all’ottenimento di minor consumo di energia primaria ossia del risparmio energetico. Le pompe di calore in geotermia rientrano tra le spese detraibili». Anche per la geotermia si prevede un boom così come per l’energia solare? «Molte aziende costruttrici stanno investendo in questo senso. Si prevede la sostituzione delle caldaie con le pompe di calore che sono meno inquinanti e più efficienti. Auguriamoci comunque che ci sia una tendenza alla sostituzione delle caldaie. I cambiamenti climatici sono un campanello di allarme evidente e dobbiamo assolutamente invertire questo processo»
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INFO: http://www.gtrappresentanze.it
CHE COS’È LA GEOTERMIA? La geotermia è una fonte di energia rinnovabile che sfrutta l’energia che può essere estratta sotto forma di calore dal sottosuolo. Infatti, già a pochi metri di profondità dalla superficie terrestre il sottosuolo mantiene una temperatura costante per tutto l’anno e questo ci permette di estrarre calore d’inverno per riscaldare un ambiente e di cedere calore durante l’estate per rinfrescare lo stesso. Esistono 2 generi di geotermia, quello verticale, che sfrutta il calore del sottosuolo a grandi profondità, e quello orizzontale, dove diminuiscono le profondità, ma è necessario sfruttare più metri quadrati intorno all’edificio.
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» di Laura Tinari
Le Province andranno in pensione davvero?
Con la manovra economica estiva si sono riaccesi riflettori e polemiche sull’ormai decennale discussione sull’abrogazione delle Province. Spesa pubblica e riordino della presenza degli enti sul territorio al centro di un dibattito che coinvolge amministratori, giornalisti e imprenditori
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rovincia o non Provincia? Forse non è questo il problema! Nell’ambito del dibattito dai toni spesso accesi sugli alti costi della politica, il tema dell’abolizione dell’Istituzione provinciale è tornato centrale. Nel passare di governi, ministri, stagioni politiche ogni qual volta si parla di razionalizzazione della spesa pubblica ricorre l’abolizione delle Province, tanto che ormai sul tema esiste una lunga bibliografia, fatta di proposte di riforma che ad oggi non sembrano avere seguito. Il problema, però, è sicuramente più vasto. La vera urgenza, infatti, riguarda la necessità di una riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio. Spesa pubblica diventata insostenibile, sovrapposizioni di ruoli tra i diversi enti locali, inefficienze e frammentazione sono le considerazioni alla base di una richiesta fatta a gran voce da politici, imprenditori e anche dall’Unione Province Italiane. In vista di una futura svolta federale, precisare bene i livelli di autonomia
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così come le responsabilità delle Istituzioni fino forse ad arrivare ad un nuovo codice delle Autonomie locali sarebbe la cosa più giusta da realizzare. E quando sono le stesse istituzioni a chiedere di ristabilire un po’ di chiarezza, si pensi all’UPI, vuol dire che il problema è davvero sentito. Nel 2009 l’Unione promosse la Giornata Nazionale di Mobilitazione delle Province, mirata all’autoaffermazione, nella quale si chiedeva di convocare tutti i Consigli Provinciali e adottare lo stesso ordine del giorno: voto unanime in tutte le Assemblee contro l’abolizione dell’Ente. Il fine era mostrare un consenso omogeneo su tutto il territorio nazionale, nella consapevolezza che, senza un patto tra Governo e comunità locali, che valorizzi il ruolo delle istituzioni più vicine al cittadino, non possa esservi crescita per il Paese. Tre anni fa l’UPI invitava ad un riordino delle istituzioni, indicando azioni quali riorganizzare le funzioni fondamentali di Comuni e Province; colpire le reali inefficienze; eliminare sovrapposizioni nello
svolgimento delle funzioni amministrative; superare la frammentazione di competenze e strutture in ambito provinciale. Voce a sostegno della necessità di una riorganizzazione degli enti si alza dal mondo imprenditoriale, per Fabio Spinosa Pingue, presidente di Confindustria L’Aquila «È riduttivo pensare all’abolizione delle Province solo in una logica di riduzione dei costi, poiché c’è da ripensare tutto lo Stato sul territorio: sacrificare qualche ente sarebbe un passo importante in un processo di sburocratizzazione e semplificazione della macchina amministrativa, di pianificazione e di programmazione di un territorio di più ampie dimensioni». Nel novero delle istituzioni territoriali della nostra Repubblica, le Province se ben funzionanti costituirebbero oggi un anello importante, rafforzato negli anni da diversi interventi legislativi. Fino al 1990 questo Ente si occupava principalmente di gestione della viabilità sul territorio provinciale, di edilizia scolastica (per ciò che atteneva gli istituti superiori di secondo grado) ed esercitava funzioni in materia di assistenza. Il percorso di trasformazione è iniziato con la Legge 142/1990, che le ha rilanciate, ridefinendone le funzioni amministrative in settori come l’istruzione secondaria, la formazione professionale, la difesa del suolo, la tutela dell’ambiente, delle risorse idriche ed energetiche e i compiti di gestione e coordinamento delle proposte avanzate dai Comuni ai fini della programmazione economica, produttiva, commerciale, turistica, sociale, culturale e sportiva. Le tre Leggi Bassanini (59/1997, 127/1997 e 191/1998) hanno trasferito importanti funzioni dallo Stato e dalle Regioni, in virtù del principio di sussidiarietà verticale di ispirazione europea. A culminare il processo è stata la Riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, che ha dato corpo a quel principio autonomistico contenuto già nell’art. 5 della Carta. Il giornalista Salvatore Santangelo, una delle poche voci nel Pdl a sostenere le Province, scrive che un
Guerino Testa presidente della Provincia di Pescara
Antonio Del Corvo presidente della Provincia dell’Aquila
Enrico Di Giuseppantonio presidente della Provincia di Chieti
Tabella 1: LA SPESA DELLO STATO, DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI* ENTE
SPESA
Stato
182 miliardi di euro
Regioni
170 miliardi di euro
Comuni
73 miliardi di euro
Province
12 miliardi di euro
*Fonte Unione Province Italiane
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processo di riforma istituzionale in senso federalista, come quello voluto dal centrodestra, deve essere «fondato su una continua azione di osmosi tra i diversi livelli di governo, in virtù di una stretta cooperazione ispirata al principio di sussidiarietà e il ruolo provinciale diviene necessario nell’impostazione delle strategie di sviluppo, basate sul localismo e sulla competizione nel contesto globale». Un’osmosi garantita anche dalla legislazione comunitaria che, nella programmazione territoriale 2007-2013, promuove il ruolo delle Autonomie locali nell’ottica di piani territoriali unitari. Spetta alle Province, dunque, svolgere funzioni amministrative intermedie utili nel nostro caso a quella moltitudine di piccoli comuni di cui è fatta la realtà abruzzese. Molti centri non raggiungono neanche i 400 abitanti e per loro trovarsi direttamente di fronte un Ente grande come la Regione, senza un filtro, potrebbe essere una difficoltà che li renderebbe ancora più piccoli. «L’ente intermedio - ci dice il sindaco di un piccolo comune - è importante nel saper mettere tutti intorno ad un tavolo, rendendo massa critica i livelli più piccoli. Spesso però invece di portare risorse aggiuntive, accade che dreni quelle che sono ad essi destinate dagli enti più grandi, penso al sociale. Uno dei compiti della Provincia, infatti, è aiutare i piccoli comuni a fare cose per cui non sono preparati». Ma se da un lato abbiamo livelli a misura d’uomo, dall’altra abbiamo la globalizzazione e anche qui secondo Santangelo le Province giocano il loro ruolo: «Nella crisi di legittimità propria della globalizzazione riconoscere uno spazio che crei i presupposti per competere, mantenendo le premesse per la partecipazione dei cittadini è necessario». Relativamente a competitività e globalizzazione, però, non tutti sono d’accordo, Fabio Spinosa Pingue infatti vede nell’attuale frammentazione in tante Province, enti con dimensione provinciale (come c.c.i.a.a. e prefetture) o nei tantissimi piccoli comuni una perdita di competitività per il sistema-paese che definisce «afflitto dalla sindrome del nanismo e dall’esplosione di deleteri campanilismi» e continua «Sono la globalizzazione, l’era di internet e lo spopolamento dei piccoli Comuni a chiedere una ridefinizione dello Stato sul territorio». I dati però mostrano come il problema dei costi non sia risolvibile solo eliminando alcuni livelli di istituzioni, poiché la maggior parte della spesa pubblica avviene a livello di Stato centrale, non di enti locali (tabella 1). Il nostro ordinamento istituzionale prevede oggi una serie di enti (consorzi, autorità d’ambito, comunità montane, enti-parco), che svolgono funzioni che a livello territoriale andrebbero ricondotte alle Province e che pertanto andrebbero sicuramente riordinati
Valter Catarra presidente della Provincia di Teramo
Fabio Spinosa Pingue presidente di Confindustria L’Aquila
Il giornalista Salvatore Santangelo
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» di Eleonora Lopes
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foto di Giuseppe Ciavattella e Vincenzo Sulpizio
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Intervista del 20 settembre
Formazione ed innovazioni per il rilancio della ASL
A tu per tu con il direttore generale Claudio D’Amario che ci racconta le fasi di riorganizzazione della rete sanitaria di Pescara
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uando nel febbraio 2009 il dottor Claudio D’Amario ha assunto l’incarico di direttore generale della Asl di Pescara, quel che si è trovato davanti, era una regione super indebitata e commissariata e un’azienda sanitaria con i conti in rosso. Da allora tante cose sono cambiate, i debiti pian piano stanno rientrando grazie anche ad una sorta di rivoluzione basata su merito e innovazione e fortemente voluta da D’Amario.
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Intervisa a Claudio D’Amario direttore generale ASL
Dottor D’Amario, in che stato era la Asl di Pescara quando lei ha assunto l’incarico di direttore generale? «Quando quasi 2 anni fa ho ricevuto dalla Regione questo incarico, quello che ho trovato è una struttura priva di governance dove non c’era un’impostazione del lavoro per processi produttivi, ma un semplice adempimento ai doveri burocratici-amministrativi. Inoltre, l’utente aveva sviluppato un atteggiamento bulimico al consumo delle prestazioni sanitarie che aveva portato ad un eccesso di ospedalizzazione. Tutto ciò ha comportato un grave sbilanciamento economico». Quali sono state le prime azioni che avete compiuto? «Come prima cosa abbiamo attuato una politica del budget economico, una sorta di ciclo della performance, dove tutti sanno di essere valutati attraverso indicatori misurabili. Questo significa che tutto il personale è sottoposto a una valutazione permanente con conseguente revoca dell’incarico in caso di risultato negativo e, al contrario, di premio per i più meritevoli. Un altro aspetto su cui abbiamo lavorato è stato la realizzazione di un piano industriale, che era completamente assente, e che ci ha permesso di individuare i bisogni dell’ospedale e di analizzare le necessità del territorio, conferendo così una specializzazione ai nostri presidi ospedalieri. Non dimentichiamo, che anche la sanità è un’attività produttiva, che non deve produrre reddito, ma non deve neppure avere perdite».
Torniamo al problema dell’eccesso di ospedalizzazione, a cosa è dovuto? «In passato si è fatto un ricorso indiscriminato al ricovero ospedaliero, anche in casi in cui non sarebbe stato necessario. Basti pensare alle malattie croniche o più in generale alle fragilità sociali che si riversavano negli ospedali. Invece è fondamentale distinguere correttamente la prestazione necessaria caso per caso e indirizzare la richiesta altrove, qualora il ricovero non sia indispensabile. Ovviamente ciò comporta il potenziamento di altre strutture, come le Rsa (residenze sanitarie assistenziali) adatte a queste malattie». In merito alla gestione delle risorse umane, quali cambiamenti ha apportato? «La Asl di Pescara ha circa 4 mila dipendenti, ma mancando anche per il personale una programmazione strategica, abbiamo deciso di investire sulla formazione, attraverso i due canali della formazione, “a distanza” (formativa, congressuale) e quella “sul posto di lavoro”. Ci siamo resi conto ad esempio, che molti funzionari non avevano le competenze necessarie sulle procedure da seguire sul Codice degli appalti o sugli approvvigionamenti. A tal proposito, ci siamo focalizzati su una formazione mirata sull’evoluzione legislativa e i nuovi metodi, come il ricorso al mercato elettronico, che ha certamente contribuito a migliorare il sistema di controllo dei costi. Attraverso il controllo di gestione siamo
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riusciti anche a ridurre i costi dei magazzini. In termini economici, questi risparmi hanno portato già nei primi sei mesi ad un rientro di 18 milioni di euro. L’anno successivo, nel 2010, non solo abbiamo annullato il debito pregresso, ma abbiamo creato le condizioni per ottenere un saldo attivo. Da intendersi, naturalmente, in termini di servizi offerti ai nostri cittadini». Quali sono gli obiettivi futuri? «Dopo aver operato, sul controllo di gestione, sul bilancio e sullo sviluppo del personale, l’obiettivo più importante che ci siamo posti è quello di rilanciare questo ente attraverso l’innovazione. In primo luogo abbiamo dato vita ad un vero ricambio generazionale e una rivoluzione del ruolo del primario, il quale deve avere la capacità di fare “scuola”, di valorizzare la sua équipe, dedicandosi ad essa e lavorando esclusivamente all’interno dell’ospedale. In passato abbiamo avuto professionisti molto validi che però non sono stati capaci di fare sinergie e crescere gli allievi. E ancora, grazie all’articolo 20 (Finanziamenti Ministeriali) abbiamo recuperato dei fondi che abbiamo dirottato verso alcuni importanti progetti che riguardano l’utilizzo della robotica nella gestione dei farmaci e delle tecnologie informatiche per la digitalizzazione degli esami. In questo modo sarà possibile consultare specialisti anche a distanza con un teleconsulto. Un altro progetto sul quale stiamo lavorando è quello dell’archiviazione ottica delle cartelle cliniche che permette di stampare il referto al momento del ritiro da parte del paziente».
Il territorio in che direzione deve andare per favorire questi progetti? «Qualsiasi riorganizzazione di una rete sanitaria non può prescindere dallo sviluppo del territorio. È impensabile risolvere il problema della sanità facendo affidamento solo sulle strutture ospedaliere. La vera sfida, dunque, riguarda la figura del medico di famiglia che deve riconquistare il suo ruolo. È fondamentale che i cittadini possano usufruire di prestazioni vicino casa, senza dover necessariamente ricorrere all’ospedale. Dobbiamo rilanciare il ruolo dell’assistente domiciliare per far sì che gli utenti evitino di sovraffollare gli ospedali quando non è necessario, le ricordo che a noi un ricovero costa intorno agli 800 euro al giorno. L’ospedale deve curare le malattie specialistiche, le fragilità sociali tipiche degli anziani o le malattie croniche è giusto invece che vengano seguite da strutture residenziali apposite pubbliche o private accreditate. In Abruzzo dobbiamo cominciare a spostare circa un 10% di finanziamento sul territorio per gestire la cronicità». In questo grande progetto di rilancio della Asl, l’Università che ruolo assume? «Come ho già detto credo fortemente nella formazione che ritengo indispensabile per la crescita e lo sviluppo di qualsiasi ente o azienda. Il grande ospedale, come accade negli USA, deve avere un ruolo sinergico e strategico con l’Università nel delineare i percorsi formativi dei futuri medici. Noi ad esempio stiamo lavorando su un progetto sulla medicina robotica con l’Università di veterinaria di Lodi. Anche questo è un modo per innovare…»
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Claudio D’Amario durante la nostra intervista
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in copertina » di Eleonora Lopes
A VELE SPIEGATE VERSO
AUTELCOM
AL PASSO CON LA TECNOLOGIA Fondata 30 anni fa da Walter Di Nicola, Autelcom SpA opera su tutto il territorio nazionale nel settore delle telecomunicazioni e degli impianti tecnologici. Oggi al timone dell’azienda c’è anche il figlio Cristian, giovane ingegnere gestionale 50
Walter Di Nicola con il figlio Cristian
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ffidabilità, flessibilità e innovazione, sono questi i punti di forza che hanno reso negli anni l’Autelcom una realtà di successo. Oggi l’azienda fondata da Walter Di Nicola nel 1981, opera su tutto il territorio nazionale nel settore delle telecomunicazioni e degli impianti tecnologici. Grazie ad importanti esperienze maturate in questi settori dal suo capitano d’impresa Di Nicola e grazie alle sue capacità di saper sfruttare le opportunità che man mano il mercato gli presentava, l’Autelcom in questi trent’anni è cresciuta a ritmi elevati. Infatti, investendo nello sviluppo costante di piani di formazione professionale e di innovazione tecnologica, la società ha sviluppato gradualmente le proprie competenze professionali per far fronte alle sempre più stringenti esigenze di mercato, offrendo un’ampia gamma di prodotti che vanno dalle telecomunicazioni a tutte le tipologie di impianti tecnologici al servizio di strutture pubbliche e private. L’Autelcom svolge attività di progettazione, inLa nuova sede di Autelcom a San Giovanni Teatino
» foto di Pietro Ferrante
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in copertina
L’ingresso di Autelcom
Qui sopra due immagini degli uffici amministrativi
Il deposito
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stallazione, collaudo e manutenzione di impianti di telecomunicazione, elettrici, termici e di condizionamento, anti-intrusione e videosorveglianza oltre alla progettazione e gestione “global service” di immobili civili ed industriali. Una progettazione puntuale e affidabile tendente alla realizzazione di un servizio “chiavi in mano” grazie al quale il cliente è seguito dalla fase preliminare di progetto fino alla consegna finale dei lavori da uno staff altamente esperto e qualificato. Al timone dell’azienda, accanto al suo fondatore c’è anche Cristian, primogenito di Walter, giovane ingegnere gestionale che si occupa della direzione tecnica e del rapporto con i clienti. La moglie Sonia invece, è responsabile amministrativa. Attualmente l’Autelcom impiega circa 70 risorse dirette per un fatturato medio annuo pari a 10 milioni di euro. Da pochi mesi l’azienda si è trasferita a San Giovanni Teatino, in una struttura innovativa e confortevole: due piani di uffici e il piano terra riservato al magazzino. Un arredamento minimal, curatissimo, con pezzi moderni che si fondono ad altri antichi. Nel giardino ergono due grandi ulivi, simbolo di robustezza e affidabilità, proprio come l’azienda. Ma non è finita qui. Nel piano superiore, c’è anche un angolo bar arredato stile anni 60 e un’immensa cucina industriale da far invidia ad un ristorante. «La realizzazione del nuovo stabilimento, -racconta Walter Di Nicola- è stato un investimento importante in cui noi credevamo molto perché penso che l’azienda rappresenti per i clienti, un biglietto da visita. Devo ammettere che nell’arredamento c’è la mano di mia moglie Sonia. Per una società che opera sì in Abruzzo, ma anche su tutto il territorio nazionale, logisticamente strategica è la sede operativa di Roma che ci permette di curare un contatto quotidiano con le aziende che lavorano nella capitale e che rappresentano una fetta importante della nostra clientela». E proprio la presenza capillare sul territorio e la rapida capacità d’intervento, sono leve competitive importanti per l’azienda di San Giovanni Teatino che ha una struttura in grado di rispondere alle richieste del cliente (siano essi grandi industrie o piccole realtà) in maniera efficiente ed in tempi molto rapidi. Per Autelcom, che si può definire il braccio operativo dei maggiori network di telecomunicazione italiani, anche le certificazioni sono una componente fondamentale ed è per questo che per garantire una completa soddisfazione del cliente e la conformità dei servizi erogati, ha adottato un modello organizzativo aziendale ed ambientale secondo le norme UNI EN ISO 9001:2000 e UNI EN ISO 14001:2004.
LE ATTIVITÀ DI AUTELCOM SPA Autelcom svolge attività di progettazione, installazione, collaudo, manutenzione sui seguenti prodotti: • Sistemi di telefonia base (apparati e centralini telefonici) • Sistemi integrati fonia/dati e networking (cablaggi strutturati e coperture Wi-fi) • Stazioni Radio Base per telefonia mobile • Impianti elettrici, idrici e di condizionamento • Impianti anti-intrusione e videosorveglianza …ed offre servizi di: • Manutenzione edile e tecnologica, sia programmata che a richiesta (straordinaria) su edifici civili ed industriali • Realizzazione “chiavi in mano” di strutture espositive e commerciali Un’immagine notturna della nuova sede Autelcom
Walter Di Nicola insieme al figlio Cristian e alla moglie Sonia
È anche in possesso di tutte le attestazioni SOA in grado di coprire le attività dei vari settori in cui opera. Inoltre, per garantire le condizioni di massima correttezza e trasparenza, l’azienda di San Giovanni Teatino, ha recentemente adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo, nonchè il relativo Codice Etico, in conformità a quanto previsto dal D. Lgs. 231/2001 onde prevenire la commissione dei reati richiamati dallo stesso Decreto. «Capacità di innovazione, attenzione verso qualità e ambiente e il giusto rapporto qualità/prezzo –conclude il fondatore Di Nicola- fanno la differenza tra i competitors, così si vincono le sfide».
Il direttivo di Autelcom durante una riunione
Il magazzino
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in copertina
a tu per tu con Walter Di Nicola Ci racconti come è iniziata la sua avventura imprenditoriale… «Questo lavoro è iniziato quasi per caso. La mia passione era la musica e per anni da ragazzo ho fatto il dj a livello professionale. Dentro di me, sapevo che questa passione non sarebbe diventata il mio lavoro, così un giorno leggendo delle inserzioni su un giornale, mi accorsi che cercavano dei rappresentanti per le segreterie telefoniche dell’allora Sip. È iniziata da qui la mia avventura, poi nel tempo, visto che i clienti crescevano di giorno in giorno, decisi che era arrivato il momento di aprirmi un’attività tutta mia di impianti telefonici, ed è nata l’Autelcom che nel corso degli anni ha poi diversificato il business». Quali sono i vostri punti di forza? «Capacità di innovazione, attenzione verso il cliente e il giusto rapporto qualità/prezzo, sono componenti indispensabili per Autelcom. Fin dai primi anni di questo lavoro ho puntato tutto su professionalità e affidabilità nei riguardi del cliente. Crescendo ho capito che pian piano l’azienda era in grado di fare tutto, l’importante era saper cogliere le occasioni ogni qual volta mi si presentavano. E poi il mio segreto è diversificare, se si vuol essere competitivi, bisogna saper accettare le sfide del futuro. Tra i nostri punti di forza c’è anche la tempestività e la puntualità dei lavori nel rispetto degli accordi intrapresi, sia che si tratti di una piccola o di una grande commessa. Il tutto senza mai trascurare l’innovazione che nel nostro campo è fondamentale e che devo dire è diventata ancora più
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rilevante da quando mio figlio Cristian ha fatto il suo ingresso in azienda». Cosa vi distingue dai vostri competitors? «Con le evoluzioni del mercato di oggi, è fondamentale garantire ai nostri clienti un intervento a 360°, un servizio “chiavi in mano”, che mette a disposizione del cliente figure altamente esperte e qualificate in grado di risolvere qualsiasi tipo di problema o di richiesta supplementare rispetto al progetto preliminare. Il nostro obiettivo è quello di fornire al cliente un pacchetto di prodotti completo. La qualità dei nostri servizi ci ha permesso di lavorare comunque
bene anche in questi anni difficili ed anzi di investire. Un esempio è la nuovissima azienda con sede a San Giovanni Teatino, in cui ci siamo trasferiti qualche mese fa». Chi gestisce la direzione dei lavori? «Abitualmente Autelcom SpA si prende carico della direzione dei lavori, anche trasversali, accentrando nei suoi project managers l’organizzazione e il coordinamento degli stessi. In questo modo i nostri clienti, in accordo con tutti gli attori coinvolti nel progetto, possono interfacciarsi con noi come unico interlocutore, dalle fasi preliminari di sopralluogo fino
all’assistenza post-vendita». Quindi lei è un uomo che delega molto… «Questo lavoro mi ha insegnato ad essere flessibile, lo si deve essere per forza di cose. Mi riconoscono la capacità di saper coinvolgere le persone nei miei progetti, ed è quello che ho fatto con i miei collaboratori. Si, delego molto e mi fido del direttivo che ho creato in questi trent’anni e che comunque è sempre seguito da mio figlio Cristian, che da quando è entrato in azienda si muove in maniera autonoma, in questo modo si responsabilizza in fretta»
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CRISTIAN, IL FUTURO DI AUTELCOM Cristian Di Nicola è nato a Pescara nel 1981, anno in cui il papà Walter ha fondato l’Autelcom. È un ragazzo solare, a cui piace divertirsi, ma con la testa sulle spalle, infatti si iscrive alla facoltà di Ingegneria Gestionale all’Università di Bologna. Dopo la laurea quinquennale conseguita a 24 anni, la
successiva iscrizione all’ordine degli ingegneri, e un Master in analisi, programmazione e controllo di gestione, entra in Pirelli SpA a Milano dove assume per tre anni l’incarico di controller industriale e investimenti. «È stata per me un’esperienza lavorativa determinante, -ci racconta Cristian- una palestra di vita e di lavoro, mi sono confrontato quotidianamente con grandi managers e professionisti di carattere internazionale sfruttando ogni singolo momento per imparare da loro quante più cose possibili. Ed è così che al mio rientro ho cercato fin da subito di adattare la struttura organizzativa e gestionale dell’Autelcom allo
standard di una grande azienda. Ho introdotto metodi di lavoro più rigorosi per il raggiungimento di una sempre maggiore efficienza garantendo comunque la massima flessibilità verso il cliente, elemento che da sempre ci contraddistingue. Efficienza e flessibilità, sono queste a mio avviso le leve di differenziazione più importanti per mantenere una posizione ottimale nello scenario di mercato attuale che si manifesta ogni giorno sempre più difficile e competitivo». Cristian entra in Autelcom circa un anno e mezzo fa e da subito Walter lo fa lavorare al suo fianco affidandogli la conduzione di progetti strategici per l’azienda. «Mio padre è una persona molto coinvolgente, –continua il giovane ingegnere– un trascinatore che mi ha insegnato che nella vita non bisogna mai arrendersi, che non si deve vedere mai il bicchiere mezzo vuoto bensì mezzo pieno. È una fortuna lavorare nella propria azienda, ma nello stesso tempo sento fortemente la responsabilità di mantenere tutto quello che mio padre e mia madre sono riusciti a costruire faticosamente in trent’anni». Il papà dice di lui: «Cristian è un ragazzo molto responsabile, lo è stato negli studi e oggi lo è nel suo lavoro, pretende molto da se stesso e mette passione in tutto quello che fa». L’Autelcom è iscritta a Confindustria e Cristian è nel consiglio direttivo ed è delegato provinciale per il comitato nazionale dei giovani di Confindustria. Ama il calcio che pratica regolarmente, dal padre ha ripreso lo spirito compagnone, infatti il tempo libero lo trascorre con gli amici di sempre.
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Con alle spalle una solida tradizione familiare, abbiamo interpretato nel tempo le esigenze di un mercato in continua evoluzione, operando con ottimi risultati nella realizzazione, progettazione, installazione, assistenza e modernizzazione di ascensori, montacarichi, servoscala e scale mobili.
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incarichi&carriere
MARIO RUSSO NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO CARIPE
Il cda di Banca Caripe spa ha accettato le dimissioni dell’ad Antonio Di Matteo, nominando in sua
sostituzione Mario Russo, vice presidente di Banca Tercas e consigliere di amministrazione di Banca Caripe. Russo, 65 anni, romano di origini napoletane, ormai teramano di adozione, è laureato in Economia e Commercio all’Università La Sapienza. Entra giovanissimo in Banca d’Italia dove ha svolto tutta la sua carriera. Ha 25 anni di carriera direttiva, ha lavorato presso varie strutture dell’Istituto di via Nazionale. Nell’amministrazione centrale presso i servizi Studi, Ragioneria, Organizzazione, Officina Carte Valori , in periferia reggendo temporaneamente Dipendenze di varia grandezza come Livorno, Napoli, Pisa, Ravenna, Pavia, Latina, Imperia. Ha concluso la sua carriera come direttore titolare della filiale di Teramo dove, tra l’altro, ha anche coordinato l’Osservatorio sull’economia della provincia. Nell’Aprile 2010 è stato eletto vice presidente di Banca Tercas, e dal 2 gennaio di quest’anno è entrato a far parte del cda di Banca Caripe.
BANCA TERCAS, A DI MATTEO SUBENTRA CORNELI
Il cda della Banca Tercas ha accettato le dimissioni del direttore generale Antonio Di Matteo, che
intende intraprendere una nuova e diversa esperienza professionale, al quale subentra Francesco Corneli. 65 anni, nativo di Silvi, diplomato in Ragioneria e laureato in Economia e Commercio, iscritto all’Albo dei revisori contabili. È entrato in Tercas il 1° gennaio 1975 ed ha percorso l’intera carriera in Tercas, dove è stato anche preposto del Servizio legale, responsabile del Servizio fidi e dirigente dell’intera Area dei Crediti. È stato componente del Comitato di sorveglianza del Consorzio Agrario, consigliere di amministrazione del Fondo interbancario di Garanzia. Nell’ambito del Gruppo ha rivestito l’incarico di consigliere di amministrazione di Kreos srl – società creata per gestire la cartolarizzazione dei crediti. È stato nel cda di Terleasing, diventando successivamente vice presidente e poi presidente, fino alla cessione della società stessa. Infine è stato anche componente del cda e del Comitato esecutivo di Binter SpA.
CORECOM: FILIPPO LUCCI ELETTO NELL’ESECUTIVO NAZIONALE
Il presidente del Corecom Abruzzo, Filippo Lucci, è stato eletto componente dell’Esecutivo nazionale
del coordinamento dei comitati regionali per le comunicazioni. La decisione è stata votata all’unanimità dai presidenti dei Corecom italiani su proposta del Coordinatore reggente, Enrico Paissan. L’organismo, composto da cinque presidenti, è la rappresentanza nazionale dei comitati per le Comunicazioni di tutte le Regioni, comprese quelle a statuto speciale e le Province autonome. Lucci, 31 anni, giornalista, è il più giovane tra i presidenti dei Corecom italiani e nel 2010 è stato eletto commissario del comitato “Media e minori” del Ministero dello sviluppo economico, incarico che ancora ricopre. «Sono molto soddisfatto per questo riconoscimento che viene attribuito alla nostra Regione e al Comitato che mi onoro di presiedere afferma il nuovo presidente - sono sicuro che riusciremo a dare un contributo autorevole e concreto sui temi nazionali e locali della comunicazione in un momento così delicato per questo comparto e, più in generale, per l’economia italiana».
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incarichi&carriere
FRANCESCO ZAVATTARO CONFERMATO DIRETTORE GENERALE DELLA ASL LANCIANO VASTO CHIETI
La Giunta Regionale dell’Abruzzo ha confermato Francesco Zavattaro nell’incarico di direttore gene-
rale della Asl Lanciano Vasto Chieti fino alla scadenza del contratto, fissata al 31 dicembre 2012. Il provvedimento è stato assunto a seguito della verifica effettuata in ordine ai risultati conseguiti e al raggiungimento degli obiettivi assegnati nei primi 18 mesi di attività, dal 1° gennaio 2010 al 30 giugno 2011. Il contratto prevede che, per effetto di tale conferma, Zavattaro ha diritto a percepire un’integrazione una tantum del proprio trattamento economico per una quota pari al 20% dello stesso.
RITA TRANQUILLI LEALI AL VERTICE DEL CCRUA
Nel corso della riunione del Ccrua (Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Abruzzesi)
si è provveduto all’elezione del nuovo presidente che resterà in carica per i prossimi tre anni. Il Comitato all’unanimità ha proceduto alla nomina, per il triennio 2011-2014 del rettore dell’Università di Teramo, Rita Tranquilli-Leali. Franco Cuccurullo è il presidente uscente. La neo presidentessa è nata a Roma nel 1942, ma da parte materna è di origine abruzzese. Ordinario di Diritto della navigazione, dal 2005 è preside della facoltà di Giurisprudenza. Le attività di ricerca della professoressa Tranquilli Leali - che si sono concretizzate in quattro lavori monografici e in più di 50 articoli, tutti pubblicati sulle più importanti riviste giuridiche italiane e straniere - si sono incentrate sulle problematiche inerenti i profili pubblicistici delle infrastrutture e dei trasporti, sia nel settore marittimo che in quello economico.
FERNANDO CANTAGALLI È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA TERAMO AMBIENTE
La municipalizzata per l’ambiente della città di Teramo ha un nuovo presidente Fernando Cantagalli.
Anche il consiglio di amministrazione è stato modificato: oltre all’unico componente confermato Corrado De Iuliis, in rappresentanza della minoranza in consiglio comunale, il sindaco ha indicato l’altro esponente di parte pubblica, l’ingegnere Carlo Taraschi. Antonio Scarabosio e Gabriele Andreola sono i nominativi indicati dal curatore giudiziario del socio privato Enertech. Quest’ultima azienda è, infatti, sotto inchiesta della Procura di Catanzaro per una maxievasione fiscale in cui è indagato il manager Stefano Gavioli, amministratore delegato dimissionario della Team. Sarà proprio tra i nominativi dei due componenti espressi dal socio privato che il Cda, nella sua prima riunione, individuerà il nuovo amministratore delegato.
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storie&persone » di Eleonora Lopes
ation
New gener
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ierluigi Berchicci è uno di quei talenti che all’inizio della sua carriera ha scelto di migrare all’estero per farsi le ossa, ma che dopo anni di esperienze importanti ha deciso di tornare in Italia. Oggi vive a Milano ed è socio fondatore di ValeCap srl, una società specializzata nel reperimento di capitale per società operanti nel settore delle energie rinnovabili. Un curriculum ricco quello di Pierluigi con esperienze professionali da fare invidia ai migliori manager italiani. Pierluigi ha infatti alle spalle circa sedici anni di esperienza nel settore dell’Investment Banking e del Capital Markets. Prima di fondare ValeCap, ha trascorso tredici anni con Merrill Lynch e tre con Morgan Stanley, a Londra, New York e Milano, con ruoli di responsabilità a livello italiano (responsabile debito corporate) ed europeo (responsabile debito strutturato per il settore pubblico). Ha strutturato oltre 25 operazioni di principal investment, di finanziamento non recourse e di cartolarizzazione in Italia per oltre 20 miliardi di euro, alcune delle quali innovative, su crediti e asset di diversa natura (infrastrutture, portafogli immobiliari, asset finanziari, capitale circolante).
ValeCap srl ValeCap (www.valecap.com) è una società di consulenza, specializzata nel settore delle energie rinnovabili, che grazie alla competenza finanziaria e settoriale dei suoi partner, fornisce agli operatori del settore una consulenza ed assistenza di alto livello tecnico e di elevata professionalità. Soci fondatori di questa dinamica società che ha sede a Milano, sono Pierluigi Berchicci ed Enrico Benigni. Nello specifico ValeCap offre servizi di investment banking e di consulenza ad ampio spettro a società operanti nel settore delle energie rinnovabili. ValeCap assiste sviluppatori, società di produzione energetica, utilities e fondi di investimento nelle seguenti attività: determinazione del profilo rischio/rendimento del progetto e valutazione dei termini economici; acquisto/vendita di impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e a biomasse; ricerca e strutturazione della soluzione di finanziamento più vantaggiosa (e.g. project financing, leasing, finanziamenti corporate) per la costruzione dei progetti; ricerca e individuazione delle migliori condizioni per la ristrutturazione e/o rifinanziamento di linee di credito esistenti e ricerca di partner in equity.
le parole di Pierluigi Berchicci «Trascorrere molti anni all’estero è stato per me fondamentale: soprattutto, un’esperienza di vita, alimentata dal mio desiderio di conoscere persone e luoghi nuovi, ma anche di lavoro, sfidante e gratificante»
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«Il nostro Paese ha storicamente avuto una politica energetica approssimativa e di breve termine: ho scelto di lavorare nelle rinnovabili perché, se ben gestito, questo settore rappresenterà una componente decisiva dell’indipendenza energetica e dello sviluppo economico nazionale»
Nato 42 anni fa a Pescara da mamma Lina e papà Mario entrambi insegnanti, lei di lettere e lui di matematica, Pierluigi dopo la laurea in Economia Aziendale alla Bocconi, decide di farsi le ossa a Londra dove il mercato finanziario (settore per il quale vorrebbe specializzarsi) stava crescendo in maniera esponenziale. Trascorre così tredici anni in Merrill Lynch e tre in Morgan Stanley, a Londra, New York e Milano, con ruoli di responsabilità. Finchè nel 2010 non rientra a Milano e inizia la sua avventura con ValeCap. Nella famiglia Berchicci c’è un altro talento, Gianluca il figlio minore, anche lui èun altro cervello fuggito all’estero, ma al contrario del fratello, non ancora rientrato. Da circa un anno Gianluca vive a Ginevra ed è un partner del fondo hedge Blue Crest Capital. Prima di approdare in Svizzera ha lavorato 15 anni in Morgan Stanley sia a Londra che a New York. Pierluigi è un ragazzo solare, a cui piace la compagnia. Ama la sua città Pescara e quando può ci torna spesso, per stare con i suoi genitori, gli amici di sempre e perché no, per vedere giocare la sua squadra del cuore di cui è tifosissimo.
Pierluigi Berchicci
«Intervistiamo molti giovani neolaureati, che cosa distingue quelli bravi? La curiosità, l’energia, la voglia di uscire dagli schemi, il desiderio di rischiare, mantenendo, però, una visione concreta della realtà»
» foto concessa da Pierluigi Berchicci
«Sono rimasto molto legato alle mie radici e alla mia città: rappresentano dei punti di riferimento, che hanno contribuito alla mia formazione umana e di cui comprendo ancora di più l’importanza quando sono lontano»
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storie&persone
I di Chiara Strozzieri foto concesse da Edoardo Tiboni
«Con Ennio nacque una grande amicizia, che durò fino al giorno della sua scomparsa e che nel ’74 mi spinse a dedicargli il noto Premio Flaiano»
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l momento storico che stiamo vivendo ci costringe a un dibattito serio sul ruolo della cultura a tutti i livelli, non solo quello politico ed economico, ma anche e soprattutto a livello sociale, per indagare sul suo valore identitario. Se le capacità amministrative sembrano sempre più inadeguate a proteggere uno degli aspetti fondamentali della vita del cittadino e il sentimento popolare inizia a cambiare radicalmente, andando sempre più incontro alla leggerezza di una sottocultura di massa, allora è bene ricordare l’impegno di personaggi che hanno fatto la vera cultura in Italia e, nello specifico, in Abruzzo. Sono perciò di fronte a un Grand’Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, il dott. Edoardo Tiboni, che da tutti è conosciuto come il fondatore del Premio Internazionale di Letteratura, Teatro, Cinema e Televisione Ennio Flaiano, per capire quanto è possibile aiutare la crescita del territorio, se mossi da un autentico amore per la cultura. Dott. Tiboni, lei ha iniziato nel dopoguerra la sua attività di promotore culturale, in un periodo di difficoltà persino maggiori rispetto a quelle odierne. Come è stato possibile? «L’Abruzzo era una vera e propria terra di pastori, fino al 1945 non esistevano università, società di teatro e musica, altri aspetti culturali importanti. Ebbene, nel dopoguerra c’è stato un ribaltone, grazie al vivo desiderio di risollevarsi di tutti e a personalità come il primo Presidente del Consiglio italiano, Alcide De Gasperi. Dal canto mio, mi ritengo un sopravvissuto, perché scampai ai tedeschi dopo l’armistizio di Badoglio dell’8 settembre, quando ancora ero tenente presso la Scuola di guerra aeronautica di Firenze. Tornato in Abruzzo iniziai subito a dirigere alcuni periodici e divenni responsabile del Mattino d’Abruzzo, il primo quotidiano pubblicato nella regione, finché nel ’53 non divenni direttore della RAI Abruzzo e Molise. Allora veramente promossi la cultura a tutti i livelli con trasmissioni dedicate, concorsi di musica, pubblicazioni di studi umanistici, campagne di raccolta materiale etnografico e quant’altro». In veste di direttore RAI lei ebbe modo di conoscere diversi personaggi del mondo della cultura, ma con uno in particolare ebbe un incontro folgorante, Ennio Flaiano. Vuole raccontarci in che occasione vi vedeste per la prima volta? «Facevo parte del Comitato organizzativo per il centenario della nascita di Gabriele d’Annunzio e mi battei per la realizzazione dell’attuale teatromonumento al poeta, che vide nel 1963 la sua prima stagione teatrale estiva. Per l’inaugurazione del teatro volevo che venissero rappresentate Le Novelle della Pescara e fui io a cercare Ennio Flaiano a Roma, per chiedergli di attuare una riduzione del testo. Nacque così una grande amicizia, che durò fino al giorno della sua scomparsa e che nel ’74 mi spinse a dedicargli il noto Premio Flaiano. Era giusto ricordare la sua eccellenza in tutti i campi della cultura: Flaiano non era solo uno scrittore, ma anche uno sceneggiatore di cinema, e si occupò di televisione negli ultimi anni della sua vita. Non bisogna poi dimenticare i suoi testi teatrali, come Il Caso Papaleo, che ebbi modo di vedere alla prima a Spoleto, recitato da Giorgio Albertazzi». Lei che ha conosciuto bene Flaiano, se la sentirebbe di indicare un libro e un film del maestro su tutti? «Il libro che preferisco è Diario notturno del 1956, quanto ai film, sono degni
EDOARDO TIBONI LA
CULTURA COME MISSIONE
Dalle iniziative del dopoguerra a oggi: dove sta andando la cultura abruzzese? Intervista al fondatore del Premio Flaiano, grande intellettuale del nostro tempo di nota tutti quelli che hanno reso immortale Federico Fellini, da La dolce vita a 8 ½. Ennio Flaiano aveva il grande dono della satira e va ricordato come il fustigatore dei vizi italiani». Non solo a lui, dott. Tiboni, lei ha dedicato il suo lavoro. La sua attenzione è stata data ai più grandi personaggi della cultura abruzzese… «La vicinanza a Gabriele D’Annunzio non si è esaurita con la realizzazione del teatro-monumento, perché nel ’79, insieme a Ettore Paratore, Guy Tosi, Ceno Pampaloni, Emilio Mariano, John Woodhouse, ho fondato il Centro Nazionale di Studi Dannunziani, che continua tuttora a organizzare convegni e pubblicarne gli atti. Più recenti sono poi il Centro Nazionale di Studi Siloniani (anche Silone conosciuto personalmente) e l’Istituto Nazionale di Studi Crociani, che ha pubblicato volumi eccezionali, come L’Abruzzo nel Medioevo, L’Abruzzo nel Settecento, L’Abruzzo nell’Ottocento». Se invece dovesse indicare almeno un abruzzese vivente, a cui va il merito di essersi distinto nel campo della letteratura o del cinema o altro, che nome farebbe? «Non me la sento di indicare qualcuno, per me esistono ancora soltanto quei quattro grandi, le cui foto sono appese alle pareti del mio ufficio: Ennio Flaiano, Ignazio Silone, Gabriele d’Annunzio, Benedetto Croce».
Foto realizzate durante le varie edizioni del Premio Flaiano
Ci auguriamo che presto un nuovo abruzzese illustre si faccia conoscere, magari proprio grazie a una delle tante prospettive culturali aperte da lei, dott. Tiboni. In proposito dobbiamo parlare dell’ultima avventura, quella del Mediamuseum di Pescara. «L’idea di un Museo Nazionale delle Arti e dello Spettacolo risale agli anni ’90, quando, per il centenario della nascita del Cinema, furono organizzate tre giornate di incontri presso il Museo Vittoria Colonna di Pescara e io riuscii a portare importante materiale cinematografico per l’allestimento delle sale: vecchie macchine da presa, documenti fotografici, scritti storici. Concluso l’evento decisi di istituire un vero e proprio museo, che dal 2006 ha occupato gli spazi del vecchio tribunale e promuove tutta una serie di iniziative per la diffusione della cultura in Abruzzo. Non si tratta solo della proiezione di capolavori della cinematografia, ma anche di corsi di cinema e teatro per ragazzi e adulti, mostre di arte contemporanea, convegni di letteratura, laboratori per le scuole». A conclusione di questo incontro con il dott. Edoardo Tiboni, dopo aver menzionato le tante iniziative promosse negli anni, ci raccomandiamo che alla cultura abruzzese e italiana in genere sia riservato un destino migliore di quello che le amministrazioni pubbliche ormai prospettano
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Il Mediamuseum di Pescara con parte del materiale storico presente
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storie&persone
di Jenny Viant Gómez foto di Vincenzo Sulpizio
«Ero portato per la scuola, a cinque anni senza matita né quaderno seguivo le lezioni della maestra del paese. Ascoltavo e imparavo»
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“DALLA TERRA
D’ABRUZZO AL VOLO. STORIA DI LUCIANO SIMONE”
È il titolo del libro che racconta la singolare vita di un abruzzese verace
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er poter conversare con Luciano Simone - classe 1946, nato a Villa Torre (Ortona) - bisogna avere molto tempo a disposizione. Ogni aneddoto da lui raccontato si intreccia con fatti storici. Forse il modo più schematico per addentrarsi nel suo labirinto di esperienze è leggere il libro scritto dalla sua cara amica Emilia Polidoro, donna sensibile a cui Simone ha affidato i racconti legati alle fasi più salienti della sua fruttifera vita. Dovendo riassumere la storia possiamo dire: è la storia di un self made man, un uomo che ha conosciuto la miseria più desolante e da essa ha tratto la linfa vitale per progredire nella vita attraverso il proprio impegno e sacrificio. Da mezzadro abruzzese, diplomatosi perito industriale meccanico, a dirigente in aziende multinazionali. Simone precisa che la scelta di dare alle stampe un volume non è semplicemente vanità autobiografica «approfitto per raccontare varie fasi storiche dell’Italia e del mio Abruzzo, che tanto amo» ribadisce Simone e aggiunge «sono nato quando le donne hanno visto riconosciuto il diritto al voto, ho assistito ai tumulti del ’68; guardo indietro e vedo la mia vita come un film». Infatti, le scene sono tante anche molto intense, di quelle che lasciano il segno. Nella primavera del 1955, a soli sedici anni, avvenne la prematura e tragica scomparsa della sorella Maria. Il fatto cambiò in modo radicale la vita di Luciano Simone. Mancando la sorella, lui aveva dieci anni, dovette iniziare a lavorare la terra e dimenticare il suo grande sogno: andare a scuola.
Luciano Simone nella redazione di Abruzzo Impresa
«Ero portato per la scuola, a cinque anni senza matita né quaderno seguivo le lezioni della maestra del paese. Ascoltavo e imparavo». Nonostante dovesse lavorare, con l’aiuto di un parroco riuscì a terminare gli studi facendo mille sacrifici. Nel 1961 sostenne l’esame da privatista e riuscì a fare l’Avviamento professionale, che significava sveglia alle 5.30, rientro a casa alle 15.00 e poi lavoro nei campi fino a tardo pomeriggio. La vita di Simone è trascorsa più o meno in questo modo fino al conseguimento del diploma in perito meccanico nel 1968. Dopo tanti sforzi ci voleva una svolta. Da qui la decisione di partire con zaino in spalla e diploma alla volta di Milano. Arrivato al Nord trova un lavoro alle Poste e fa lunghi tragitti a piedi tra le varie fabbriche alla ricerca di un’occupazione idonea al suo profilo curriculare. Come si suol dire: chi la dura la vince, per Simone arrivò con sorpresa l’assunzione allo stabilimento Alfa Romeo di Milano Portello, dove gettò le basi per diventare successivamente responsabile dell’Analisi dei tempi e metodi, all’Alfa Romeo di Milano Arese. Questo
La copertina del libro
ruolo gli consentì di fare il passaggio al settore aeronautico, quando nel 1972 passò allo stabilimento Alfa Romeo di Napoli. Oltre alle macchine si costruivano e revisionavano motori aeronautici. Per Simone fu un grande successo: «i nostri clienti erano Alitalia, Air France e l’Aeronautica militare». Dopo fu la volta di Alenia Aeronautica Spa, all’epoca Aeritalia, dove lavorò con mansioni di industrial engineer manager. Con questo simbolico volo verso vette dirigenziali ci fermiamo nel racconto perché Simone ha proseguito nella sua scalata avviando delle attività imprenditoriali e occupando tanti ruoli direttivi. L’intensa attività lavorativa l’ha portato in giro per tutta Italia, ma è tornato nella sua terra d’Abruzzo per mettere a disposizione delle aziende locali il proprio bagaglio di esperienza personale e professionale. Ad esempio, attualmente dirige una struttura alberghiera pescarese. In tutta la sua carriera è stato affiancato dalla moglie e successivamente dalle due figlie, anche a loro va il merito del suo successo
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grandi storie » di Alessio Pelusi
LA CULTURA
CHE FA
IMPRESA
I Rizzoli: dalla miseria alla gloria, dalla gloria alla polvere e dalla polvere al mito
“R
CS MediaGroup è uno dei principali gruppi editoriali italiani, attivo a livello nazionale e internazionale nei seguenti mercati: quotidiani, libri, periodici, radio, nella televisione e inoltre sul web e nella raccolta pubblicitaria” (Wikipedia). La storia di questo colosso dell’editoria, però, è un’avvincente narrazione sul riscatto e l’intraprendenza di un uomo, e sulla cupidigia e l’orgoglio della propria famiglia. Insomma, sarebbe senza dubbio una seguitissima fiction… non a caso. Angelo Rizzoli nasce a Milano il 31 ottobre 1889, da una famiglia poverissima. Finisce in orfanotrofio a sei anni, dopo una lunga serie di disgrazie. Qui impara il mestiere di tipografo. Non ancora maggiorenne, risparmiando sul salario da operaio, compra, a rate, la sua prima Linotype: apre i battenti la tipografia “A. Rizzoli & C.” Lavora tanto e l’attività cresce bene. Non solo, nel frattempo si sposa e, appena prima della guerra, nel 1914, gli nasce il primogenito Andrea. Dopo pochi anni, la A. Rizzoli & C. conta già più di cento operai e da tipografia si trasforma in una Casa editrice. Rizzoli acquista dal «Secolo» di Milano le riviste: «La Donna», «Commedia», «Il Secolo Illustrato» e «Novella». Nel 1933 si butta anche nel cinema e con la società Novella Film produce “La signora di tutti”, protagonista Isa Miranda. Nuove testate vengono inaugurate prima e dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1949, poi, nasce la «Biblioteca Universale Rizzoli» (Bur), la formula: prezzi stracciati per i capolavori della letteratura.
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Angelo Rizzoli è anche un uomo di mondo, che ama le belle donne ed il tavolo verde. In questo periodo, infatti, viene fotografato al centro di feste con attrici, oppure nei vari Casinò. Sul suo “Megapanfilo” transitano i grandi nomi del cinema e della finanza. È un uomo che sa coltivare le proprie amicizie ed ha “fiuto” per il talento, produce il film “La dolce vita” di Fellini, quando in pochi credevano nel genio del regista. Il figlio Andrea cerca, durante tutta la vita, di fare quanto il padre se non di più, ma non viene reputato all’altezza del compito. Angelo gli lascerà il comando solo in punto di morte, troppo tardi per acquisire l’esperienza necessaria per la gestione dell’impresa di famiglia. I due non hanno molte cose in comune, forse solo la passione per il gioco e le donne. Andrea nel 1942 sposa una bellissima ragazza di nome Lucia Solmi, che gli darà tre figli: Angelo, detto “Angelone” per la stazza, Alberto e Annina. Il matrimonio finisce nel 1960. Nel 1974 per realizzare un sogno del padre ed il suo bisogno di compiacerlo, acquista “Il Corriere della sera”. Il giornale più importante d’Italia, però, perde 20 miliardi l’anno e l’operazione prosciuga le casse della Rizzoli. Per far fronte ai debiti Angelo, detto “Angelone”, primogenito di Andrea, accetta un finanziamento incauto e nel 1981 il Corriere è travolto dallo scandalo della P2. Padre e figlio litigano irreparabilmente. Eppure, Angelone risale pian piano la china, sopporta la bancarotta, il carcere e la perdita dei suoi affetti familiari più intimi ed oggi è il re indiscusso delle fiction
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1° MEETING
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fisco » di Luigi Carunchio
Chiusura delle liti fiscali pendenti Potrà accadere per alcuni contenziosi tra contribuenti ed Agenzia delle Entrate
C
on l’ultima “manovra correttiva” (d.l.n. 98/2011) è stata introdotta la possibilità di chiudere in via agevolata alcuni contenziosi in essere tra contribuenti ed Agenzia delle Entrate. È infatti possibile chiedere la definizione delle liti fiscali, di valore non superiore a 20.000 euro, con il versamento di una somma che va da un minimo
di 150 euro fino ad un massimo del 50% delle imposte oggetto di controversia. Si tratta dei contenziosi fiscali in cui è parte l’Agenzia delle Entrate e sono pertanto escluse da tale possibilità le cause che riguardano tributi gestiti da altri enti, quali ad esempio Ici, Tarsu etc. Per valutare se l’entità della lite è non superiore ai
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fisco
20.000 euro, e quindi può essere oggetto di definizione agevolata, è necessario far riferimento a quanto richiesto, nel provvedimento impugnato, a titolo di imposta e pertanto al netto di sanzioni e interessi. L’ultimo requisito, ossia la cosiddetta “pendenza” della lite, deve sussistere alla data del 1° maggio 2011 dinanzi alle commissioni tributarie o al giudice ordinario in ogni grado del giudizio, anche a seguito di rinvio. Il ricorso è quindi definibile se è stato presentato entro il 1° maggio 2011 e se entro tale data era ancora in corso. Rimangono pertanto escluse le liti aventi ad oggetto atti notificati in data precedente al 1° maggio 2011 e per le quali il ricorso sia stato notificato in data successiva a tale termine. Dal punto di vista procedurale, per aderire a tale definizione agevolata è necessario versare entro il 30 novembre 2011, in un’unica soluzione, un importo variabile a seconda del valore della lite e dall’esito che i diversi gradi di giudizio hanno potuto indicare fino al 1° maggio 2011. In particolare, se la lite è di valore inferiore o uguale a 2.000 euro la somma da versare è pari a 150 euro; qualora invece la lite sia di valore superiore a 2.000 euro, la somma da versare sarà pari al 30% del valore se non è stata ancora emessa alcuna sentenza, sarà pari al 10% del valore se c’è
stata pronuncia favorevole al contribuente, sarà pari al 50% del valore se la pronuncia è andata a favore dell’Agenzia delle Entrate. Per tali versamenti è esclusa la compensazione. Effettuato il versamento, per perfezionare la definizione dovrà essere presentata esplicita richiesta entro il 2 aprile 2012. Tale richiesta dovrà essere inviata all’Agenzia delle Entrate esclusivamente in via telematica per il tramite dei soggetti abilitati oppure chiedendo la trasmissione presso qualsiasi Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate. Entro il 30 settembre 2012 – data ultima di sospensione dei ricorsi definibili – il contribuente potrà vedersi notificato il diniego della definizione dovuto ad una valutazione di sussistenza dei requisiti necessari. Vale la pena osservare che è possibile definire anche i ricorsi per i quali sia già avvenuta una parziale riscossione delle somme oggetto di contestazione. In tal caso, quanto già versato potrà essere scomputato da quanto dovuto a titolo di definizione agevolata. Qualora poi il versamento già effettuato per via della riscossione anticipata sia superiore al dovuto per la definizione della lite, spetterà il rimborso dell’eccedenza solo se l’Amministrazione è già risultata soccombente
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ict » di Antonio Teti
Stampede, il supercomputer più potente del mondo Gli saranno affidati calcoli di complessità inimmaginabile e potrà risolvere, in tempi minimi, problemi e quesiti in campi scientifici diversi. Ma per erogare tutta la sua potenza di calcolo dovrà ingurgitare una quantità di energia elettrica esorbitante…
S
i chiama Stampede (fuga precipitosa) il supercomputer più potente del mondo e la sua realizzazione costerà qualcosa come 27 milioni di dollari che saranno erogati dalla National Science Foundation, prestigiosa agenzia governativa statunitense che ha affidato la gestione del progetto al TACC (Texas Advanced Computing Center) dell’Università di Austin, in Texas. Questo mostro del supercalcolo, che vedrà la luce nel 2013, sarà costruito in collaborazione con DELL e Intel, e si baserà sulla potenza di 12.000 processori dual-core Xeon Processor E5, muniti singolarmente di 32 Gygabyte di memoria che risiederanno nei numerosi server che andranno a costituire questo poderoso sistema informatico. Il “grappolo” di processori sarà in grado di erogare nell’immediato una velocità di calcolo a dir poco strabiliante: 2 petaflops (pari a duemila trilioni di operazioni in virgola mobile al secondo), ma gli sviluppatori lasciano intendere che le sue prestazioni definitive saranno di certo molto superiori. «Costruire questi sistemi informatici molto potenti, permetterà ai ricercatori che sono all’avanguardia in determinati campi, di porre nuovi quesiti e problemi sempre più difficoltosi, per consentire di superare confini scientifici finora considerati invalicabili» ha asserito Jay Boisseau, direttore del Texas Advanced Computer
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ict
Center. Inoltre saranno sviluppati anche nuovi processori dalla stessa Intel, che saranno inseriti nei server di Stampede. Una volta completato, il sistema sarà in grado di eseguire 10 quadrilioni di operazioni al secondo, rendendolo il computer più veloce del pianeta. Lo stesso Gordon Moore, cofondatore di Intel, famoso per una osservazione empirica1 che lo ha reso particolarmente noto, pur nella sua grande lungimiranza non avrebbe mai potuto immaginare che si raggiungessero livelli di evoluzione tali come quelli a cui stiamo assistendo. La realizzazione di sistemi così potenti amplia in maniera esponenziale le possibilità di scienziati, studiosi e ricercatori, di fornire risposte ai tanti quesiti che vengono posti quotidianamente all’uomo in diversi settori scientifici. Ad esempio, scienziati come Omar Ghattas, professore di Geoscienze presso l’Università del Texas, vedono nelle potenzialità di Stampede, un grande passo verso la risoluzione di interrogativi sul funzionamento della terra. Ghattas ha infatti utilizzato un supercomputer per monitorare le conseguenze dell’impatto globale del recente terremoto in Giappone sullo scioglimento delle calotte di ghiaccio in Antartide. Con un supercomputer più potente sarebbe possibile elaborare molti più dati per ottenere un numero di risposte di gran lunga superiore a quelle fornite dagli attuali sistemi a disposizione. «È come la risoluzione in una telecamera, in cui cerchiamo di aumentare il numero dei pixel» ha commentato Ghattas in un’intervista alla CNN. L’attuale detentore del titolo di computer più veloce del mondo è il computer K, che è entrato in linea a giugno scorso presso un istituto di calcolo a Kobe, in Giappone, e che ha raggiunto una performance di “picco” di 8 petaflops. È un valore enorme ma che sarà ben presto messo in ombra da Stampede, che potrà raggiungere, a detta di alcuni addetti ai lavori, velocità di “picco” inimmaginabili. Gli scienziati del TACC stimano che una volta completato, Stampede contribuirà annualmente allo sviluppo di oltre 1.000 studi di ricerca diversi, e che il suo utilizzo sarà condiviso tra gruppi di ricerca a livello mondiale. Tuttavia, oltre alla potenza di calcolo, ben altro ri-
esce a strabiliare la comunità di studiosi, scienziati e ricercatori: l’esorbitante consumo energetico del sistema. Infatti si prevede che questo mostro tecnologico necessiterà di una potenza energetica annua di oltre 9 Megawatt (circa il valore utilizzato da 9.000 case unifamiliari). In altri termini, bisognerà procedere alla implementazione di un nuovo sistema di fornitura elettrica per l’intero campus universitario di Austin! È banale ricordare che tutta la tecnologia che utilizziamo, per funzionare necessita di enormi quantità di energia elettrica. Forse è meno scontato il fatto che l’energia elettrica è la benzina del futuro, e che l’accesso alle fonti energetiche, nel prossimo futuro, si preannuncia sempre più nebuloso e difficoltoso. Ci sono studi come quello condotto da un team dell’Università di Washington (pubblicato sull’International Journal of Astrobiology), che prevede, mediante speciali satelliti, lo sfruttamento del vento solare come fonte energetica. Meno dispendiosa si preannuncia la sperimentazione condotta presso la Yissum Research Development Company, dell’Università di Gerusalemme, che prevede lo sfruttamento delle patate per la produzione di elettricità. Non è una soluzione fantasiosa dato che forse non tutti sanno che il tubero, elemento presente sulle tavole di tutto il mondo, si è dimostrato capace di sostituire una tradizionale pila da 1,5 V, con un costo finale cinquanta volte inferiore e senza alcun problema legato allo smaltimento. Secondo una scoperta effettuata nell’ambito delle ricerche condotte sui processi elettrolitici, se lasciamo bollire una patata e poniamo due elettrodi, uno di zinco e l’altro di rame, in contatto con la superficie di una fetta, potremmo produrre un quantitativo di energia dieci volte superiore a quello ottenuto senza la bollitura. Anche se queste sperimentazioni sono nelle fasi iniziali, il problema energetico è da tempo una delle maggiori preoccupazioni di tutti i paesi del pianeta. Se poi aggiungiamo che la tecnologia ha assunto un ruolo fondamentale nella vita dell’uomo, il problema degli approvvigionamenti potrebbe trasformarsi in un vero e proprio incubo. Citando Alessandro Manzoni: Ai posteri l’ardua sentenza…
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1. Legge di Moore. In informatica è indicata come prima legge di Moore, il seguente enunciato: Le prestazioni dei processori e il numero di transistor ad esso relativo raddoppiano ogni 18 mesi.
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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro
Dislessia creativa:
può un disturbo linguistico agevolare un manager? Secondo Ronald Davis, autore de Il Dono della Dislessia, la facoltà mentale che causa la dislessia rappresenta un’abilità naturale, un talento percettivo che potrebbe tradursi in intelligenza superiore alla media. Proviamo a capire il perchè…
L
a dislessia è un disturbo specifico di apprendimento: fino a dieci anni fa era considerata un ritardo linguistico, mentre oggi è da molti (ma non da tutti) ritenuta una particolare
abilità. «Nel maggio 2002 la rivista di cultura economica e finanziaria “Fortune”, nota per la classifica annuale delle cinquecento imprese più grandi del mondo, pubblica un articolo sulla dislessia (…) Si stima che il 20% della po-
polazione americana sia portatrice di un qualche grado di dislessia, con una particolare sovra-rappresentazione di dislessici fra i manager1». Affronto questo fenomeno che è stato interpretato in modo ambivalente e controverso nel corso degli ultimi cinquant’anni, perché rappresenta l’ennesimo esempio di rovesciamento di un concetto chiave: tale ribaltamento di prospettiva può determinare un cambiamento socio-economico significativo, produ-
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creatività&innova ione
cendo un impatto evolutivo sul sistema-mondo. La dislessia si manifesta sin da piccoli, quando il bambino inizia a confrontarsi con il linguaggio verbale. Se in età pre-scolastica lo stesso bambino ha sviluppato in modo particolare il linguaggio non verbale, l’impatto con la scrittura può essere traumatico. La difficoltà si manifesta con tutte le parole i cui significati non possono essere raffigurati. Se un dislessico pensa alla parola “cane” non avrà difficoltà a raffigurare e, conseguentemente, pronunciare il termine. Se, invece, incontra espressioni astratte (per esempio: libertà, essere, angoscia etc.) oppure semplici preposizioni e articoli, allora il pensiero - e di conseguenza la lettura - si blocca. «Quando i dislessici guardano una lettera dell’alfabeto e si disorientano, in una frazione di secondo vedono una dozzina di diverse proiezioni: quella dell’alto, i lati, e il dietro della lettera. In altre parole l’occhio della mente, mentalmente gira in cerchio intorno alla lettera come se fosse un oggetto nello spazio tridimensionale. È come un elicottero che volteggia per sorvegliare un palazzo. Questa è la funzione del disorientamento seriamente al lavoro, per cercare di riconoscere un oggetto» (Davis, 2003, p.127). La dislessia è un fenomeno in aumento. Ciò è dovuto anche alle nuove tecnologie della comunicazione che modificano (o comunque influenzano) le funzioni del sistema cognitivo. Tale incremento dimostra che siamo definitivamente entrati nell’era della post-lettura; un’epoca i cui media dominanti privilegiano la nonverbalità. Secondo l’economista Marazzi (2010) l’incremento della dislessia non è il semplice prodotto di tecnologie multimediali, ma anche l’inevitabile e funzionale evoluzione di un sistema post-fordista in cui il pensiero non-lineare porta più vantaggi. L’industria fordista, basata sulla produzione seriale organizzata, necessitava di leader razionali e padroni della lingua (retori, in alcuni casi affabulatori); nell’era dell’intangibilità vince l’io frammentato e immaginifico, provvisto di una logica debole ma in grado di giocare con le metafore. Secondo l’ingegnere e scultore Ronald Davis, autore de Il Dono della Dislessia, la facoltà mentale che causa la dislessia rappresenta un’abilità naturale, un talento percettivo che, se non viene corretto (ossia represso) prematuramente dai genitori o dalla scuola, si traduce in intelligenza superiore alla media. In America sono moltissimi i dislessici di successo: Paul
Orfalea, fondatore della Kinko, servizio di outsourcing alle imprese per la stampa di materiali di ogni tipo; Charles Schwab, inventore del discount brokerage; Bill Dreyer, inventore della prima macchina proteinica; John Chamber, fondatore della Cisco, produttrice di sistemi di comunicazione reticolari. Secondo i suddetti imprenditori essere dislessici è come avere un Cad (Computer-Aided Design) nel cervello, ossia un sistema che permette di agire nel mondo degli affari come se fosse uno spazio tridi-
mensionale. Tutti i dislessici di successo intervistati hanno dichiarato che la loro patologia/dono consente di saltare velocemente e intuitivamente da un concetto all’altro. La difficoltà di focalizzare e decodificare i fonemi sviluppa, in loro, la capacità di percepire rapidamente il quadro d’insieme. A questo punto mi sorgono spontanee due domande: Può un cambiamento del sistema socio-economico giustificare l’inaspettata valorizzazione di ciò che una volta era considerato un “gap”? Siamo veramente sicuri che il pensiero rapido e costruito per immagini possa da solo innescare abilità superiori? In realtà, così come in passato era riduttivo e ottuso classificare sbrigativamente la dislessia come “ritardo”, oggi rischiamo di cadere nell’errore di voler vedere ovunque qualcosa di geniale. Forse dovremmo cambiare il modo di valutare, evitando di scambiare ciò che è funzionale per ciò che è realmente “evolutivo” ed “emancipante”
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1. Marazzi C., Il comunismo del capitale. Finanziarizzazione, biopolitiche del lavoro e crisi globale, Ombre Corte, Verona, 2010, p. 87.
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norme&leggi Âť di Filippo Paolini
Approvato
il codice Antimafia Le pubbliche amministrazioni, le stazioni uniche appaltanti ed i concessionari delle opere pubbliche, prima di procedere alla stipula di un contratto con imprese private, dovranno acquisire la documentazione antimafia
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norme&leggi
A
lla fine dello scorso settembre è stato emanato il nuovo “codice antimafia” (D.Lgs. 159/2011), una raccolta delle norme vigenti dirette al contrasto dei fenomeni mafiosi, con alcune novità rilevanti, in particolare nel settore degli appalti pubblici, per quel che interessa più direttamente gli imprenditori. Il fine chiaramente è quello di prevenire il più possibile l’inserimento delle cosche mafiose negli affari milionari dei contratti pubblici e si resta, pertanto, nel quadro delle norme che avevano portato al nuovo sistema di tracciabilità dei flussi finanziari, di cui avevamo parlato nel numero 52 di Abruzzo Impresa. È stata istituita una “banca dati nazionale unica della documentazione antimafia”, un sistema integrato dei dati che permette una forma costante di monitoraggio delle imprese coinvolte nei pubblici appalti. Le pubbliche amministrazioni in generale, ma anche le stazioni uniche appaltanti ed i concessionari delle opere pubbliche, prima di procedere alla stipula di un contratto (lavori, servizi o forniture) con imprese private, dovranno acquisire la documentazione antimafia. Sono esentate le operazioni negoziali che prevedano erogazioni inferiori a centocinquantamila euro e, senza limite di valore, quelle in favore di agricoltori e professionisti non organizzati in forma di imprese, imprese individuali artigiane e lavoratori autonomi in forma individuale. In tale ottica, la verifica potrà essere operata accedendo telematicamente alla suddetta banca dati, dove potranno entrare, peraltro, anche le camere di commercio e gli ordini professionali. In parole povere, chiunque aspirerà a contrattare con la Pubblica Amministrazione avrà un “profilo” facilmente accessibile dai soggetti legittimati. Ma chi sarà oggetto del “dossieraggio”? Una vasta platea - sostanzialmente tutti gli organi di governance dell’impresa - dettagliatamente individuata dalla normativa. Tra le “new entry” troviamo il direttore tecnico, verosimilmente perché si è riscontrato che spesso le organizzazioni criminali di tipo mafioso tendono ad inserire loro uomini in questo ruolo, esercitando così il controllo dell’attività d’impresa senza apparire in posizioni troppo esposte della compagine
aziendale. Inoltre, nei raggruppamenti temporanei di imprese, il controllo si estenderà anche alle imprese aventi sede all’estero. Infine, l’indagine in questione dovrà obbligatoriamente riguardare anche tutti i familiari conviventi dei soggetti controllati direttamente. Rimane da evidenziare il contenuto che sarà presente nella nuova banca dati. La comunicazione antimafia, anzitutto, che potrà essere interdittiva ovvero liberatoria a seconda che sussistano o meno cause ostative alla contrattazione con la pubblica amministrazione; questa è rilasciata dal prefetto della provincia in cui ha sede l’impresa ovvero della provincia in cui ha inizio l’esecuzione del contratto se la sede legale è all’estero. La validità della comuniÈ stata istituita cazione antimafia sarà pari a sei mesi che deuna “banca dati correranno dal rilascio nazionale unica vale a dire, in caso di mancanza di mot iv i della documentazione ostativ i, dal giorno antimafia”, dell a consult az ione della banca dati. un sistema integrato Validità di dodici mesi dei dati che permette (salvo mutament i nell’asset to gest iouna forma costante nale), ma contenuto di monitoraggio delle molto più consistente, invece, per l’informaimprese coinvolte zione antimafia, che nei pubblici appalti è richiesta quando il valore del contratto o del subcontratto superi quello determinato dalla legge in attuazione delle direttive comunitarie in materia di opere e lavori pubblici, servizi pubblici e pubbliche forniture. In tali casi, peraltro, il prefetto competente estende gli accertamenti pure ai soggetti che possono comunque determinare, in qualsiasi modo, le scelte o gli indirizzi dell’impresa. La normativa si applica pure nei confronti di chi intenda ricevere contributi o erogazioni pubbliche, statali o comunitari
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Divisione
SICUREZZA ANTINTRUSIONE VIDEOSORVEGLIANZA
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Divisione
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energia » di Pietro Pastorelli
: a c i t e g r e n e a z n e i c fi Ef o t n e v e ’ l a l a L’Aqui show” del “roaddustria di Confin
bre ssimo 27 otto er o r p il à r e it p ortante p ’Aquila os p ll e im d à te it n s e r e m r iv tate cola L’Un i studio parti omica delle zone terremo d ta a n r io g a un con ne fisica ed e la ricostruzio
S
rivista, nel nuu questa stessa mbre 2010, an mero di nove l de o rs co e nel nunciammo ch o zz ru Ab ustria 2011 Confind a giornata di un o zzat avrebbe organi ca. Anche ienza energeti studio sull’effic ll’Universisponibilità de grazie alla di to di alcued al contribu tà dell’Aquila luogo il i, l’evento avrà ni suoi docent della ex li tobre, nei loca prossimo 27 ot Romos is e Guglielmo Re scuola superior li. e parti: al rà divisa in du La giornata sa ll’auione plenaria ne mattino la sess
studio lla gior nata di La locandina de getica er en za sull’efficien
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energia
EFFETTI DELLE MISURE DI EFFICIENZA ENERGETICA SULLA CRESCITA INDUSTRIALE – Valori cumulati 2010-2020 SETTORI
Aumento domanda
Trasporti Motori e inverter Illuminazione Edilizia Caldaie a cond.ne Pompe di calore Elettrodomestici UPS Cogenerazione Rifasamento Totale
Milioni di € 55.305 3.659 3.333 32.507 2.448 383 19.518 1.498 10.924 543 130.118
Impatto sui singoli settori
Impatto sull’intera economia
Produzione
Occupazione
Produzione
Occupazione
Milioni di € 42.712
Migliaia di ULA 196 14 18
Milioni di € 106.567 6.723 886
Migliaia di ULA 625
2.697 2.519
43 6
26.210
407
61.674
556
2.383
12
3.927
27
262
2
660
5
15.798
98
31.998
220
1.106
7
2.462
17
8.511
42
22.646
131
399
2
886
6
102.597
798
238.427
1.635
Elaborazione a cura del CSC
ditorium; nel pomeriggio le sessioni specialistiche che riguarderanno l’industria, i trasporti, le infrastrutture e gli edifici. In particolare l’attenzione sarà concentrata sui seguenti settori industriali e delle tecnologie efficienti: 1. Trasporti su gomma (automobili e veicoli commerciali leggeri;) 2. Motori elettrici ed inverter; 3. Illuminazione nell’industria, nel terziario ed illuminazione pubblica; 4. Riqualificazione edilizia nel settore residenziale e terziario; 5. Impianti di climatizzazione (caldaie a condensazione e pompe di calore); 6. Elettrodomestici (apparecchi domestici di refrigerazione, lavaggio e cottura: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, forni, pompe di calore per acqua calda sanitaria, caminetti e stufe a biomassa, condizionatori portatili); 7. Sistemi UPS (gruppi statici di continuità); 8. Cogenerazione; 9. Rifasamento. L’iniziativa fa seguito al lavoro svolto dalla Task Force Efficienza Energetica, voluta nel luglio 2006 dall’attuale presidente Emma Marcegaglia nell’ambito della Commissione Energia e Mercato di Confindustria. L’attività svolta dalla Task Force ha riguardato principalmente: • valutare i risparmi energetici conseguibili evitando oneri addizionali alle imprese; • individuare i settori che per dimensione e per potenziali risparmi risultino più interessanti per interventi specifici;
• evidenziare le tecnologie ora disponibili per implementare programmi di efficienza energetica sulla base di analisi di costi/benefici; • sottolineare l’importanza di affrontare l’efficienza con un approccio integrato che considera tutti i processi energivori di un settore e trae dal loro insieme le sinergie utili per raggiungere i risultati di efficienza; • supportare i competenti Ministeri per la promozione dell’efficienza energetica attraverso un quadro coerente di politica energetica di medio-lungo termine; • definire ed implementare azioni di comunicazione e informazione, fondamentali per il successo delle iniziative. Le conclusioni del lavoro della Task Force verranno illustrate nella sezione plenaria da alcuni dei suoi coordinatori, quali Massimo Beccarello, Alessandro Clerici, Massimo Gallanti. Come anteprima, la tabella riportata mostra gli effetti attesi sul sistema industriale tra il 2010 ed il 2020: un aumento della domanda di 130 miliardi di euro ed un aumento dell’occupazione di 1,6 milioni di unità. Vogliamo ancora una volta sottolineare che, nella Regione Abruzzo, dopo il sisma del 2009, l’efficienza energetica potrebbe avere un ruolo notevole nella ricostruzione degli edifici, nella realizzazione dei relativi impianti tecnologici, offrendo inoltre opportunità di lavoro ad alcune professionalità che per vari motivi hanno difficoltà occupazionali. Per questo auspichiamo una presenza consistente dei rappresentanti della società civile, delle istituzioni e degli studenti
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ricerca&innova ione » di Luciano Fratocchi
Dieci anni di ingegneria gestionale a L’Aquila: la risposta del mercato del lavoro
Di questo e molto altro si parlerà ad un convegno presso la facoltà di Ingegneria all’Aquila il prossimo 22 ottobre, che intende promuovere un dibattito sui risultati ottenuti in termini di creazione di professionalità per il sistema economico abruzzese
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l prossimo 22 ottobre presso l’Aula Magna della facoltà di Ingegneria di L’Aquila si svolgerà il convegno “Dieci anni di Ingegneria gestionale a L’Aquila. Docenti, laureati ed aziende si confrontano su un’esperienza di formazione universitaria innovativa”. Con questo evento, organizzato in occasione del decennale dell’attivazione del corso di laurea in Ingegneria gestionale, si intende promuovere un dibattito sui risultati ottenuti in termini di creazione di professionalità per il sistema economico ed imprenditoriale abruzzese e, più in generale, nazionale. Il tema appare di grande interesse, specialmente in un momento in cui – a mio parere giustamente – la c.d. Riforma Gelmini impone una drastica riduzione dei corsi di laurea che, a seguito dell’autonomia delle Università, erano cresciuti a livelli assolutamente inaccettabili. Viene allora da chiedersi: è valsa la pena, dieci anni fa, attivare il Corso di
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ricerca&innova ione
laurea triennale e – nell’a.a. 2003-2004 – quello di laurea specialistica (poi divenuta magistrale) in Ingegneria gestionale? È stata una scelta figlia dell’autonomia ed orientata alla proliferazione delle cattedre o ha portato qualche significativo contributo al territorio ed al suo tessuto economico ed imprenditoriale? Essendo un docente di quel corso di laurea – e, per di più, di uno dei settori scientifico disciplinari caratterizzanti dello stesso che è addirittura denominato “Ingegneria economico gestionale”, ovvero quasi come il corso di laurea – sono in potenziale conflitto di interessi. Pertanto non risponderò direttamente alle domande precedentemente poste, ma mi limiterò a fornire alcuni dei dati sulla recentissima indagine sulla posizione professionale dei laureati specialistici/magistrali in Ingegneria gestionale dell’Università di L’Aquila condotta con il supporto di una tesi di laurea specialistica del neo dottore magistrale in Ingegneria gestionale Davide Di Berardino. I risultati di tale indagine verranno presentati in occasione del convegno del 22 Ottobre e costituiranno un momento di confronto a cui parteciperanno tanto le imprese che hanno in questi anni assunto i nostri laureati quanto gli ex allievi. L’indagine ha riguardato i 164 laureati specialistici/ magistrali che hanno conseguito il titolo entro l’ultima sessione (maggio 2011) dello scorso anno accademico e sono aggiornati al 31 luglio scorso. Di questi 161 (pari al 98,2%) hanno deciso di rispondere ad un questionario in cui veniva richiesto di indicare tutte le esperienze lavorative e/o formative maturate dopo il conseguimento della laurea specialistica/magistrale. Il primo dato che si evidenzia è che il 90,9% dei laureati considerati ha una posizione professionale più o meno stabile e che un ulteriore 1% è impegnato in corsi di formazione post-universitaria quali Master o Dottorati di ricerca. Solo 13 persone – al momento della conclusione dell’indagine (31 Luglio) – non lavoravano e solo 3 di queste erano di sessioni di laurea precedenti a Marzo 2011. Tra coloro che operano in azienda (145), il 40% ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato, il 32% a tempo determinato, l’11% forme flessibili di lavoro (contratto a progetto, di apprendistato, di somministrazione, …) ed il 17% sono in regime di tirocinio formativo. In termini di genere, le laureate specialistiche/magistrali risultano occupate o in formazione per l’86,7% contro il
91,2% dei colleghi. Ancor più significativo appare il dato sul tempo necessario a trovare la prima occupazione: a fronte di quasi il 20% di laureati che aveva una qualche forma di lavoro già prima della discussione della tesi, un ulteriore 35,3% ha trovato collocazione entro tre mesi dal conseguimento del titolo di studio ed un altro 24% tra il 4 ed il sesto mese. In totale il 78,7% dei laureati ha avuto la prima occasione di lavoro entro sei mesi dalla laurea ed il 92% entro un anno. Le differenze di genere per il dato a sei mesi sono favorevoli alle donne (81,1% vs 76,3%) mentre per il dato ad un anno vedono una sostanziale parità (91,9% vs 92,1%). Lo stato di crisi del mercato del lavoro regionale e nazionale, però, si evidenzia laddove si pensi che “solo” il 65,7% dei laureati dell’anno solare 2010 ha trovato lavoro dopo 6 mesi (contro il 78,7% dell’intera popolazione esaminata). Nonostante questo, però, il 91,4% dei laureati del 2010 ha trovato lavoro entro un anno dalla discussione della tesi, contro il 92% medio di tutti gli anni. In sintesi, qualche difficoltà in più, ma l’obiettivo è sostanzialmente raggiunto. Particolarmente rilevante appare, infine, il dato sulla distribuzione geografica dei laureati esaminati: solo il 45,2% di loro opera in aziende localizzate sul territorio regionale (48,6% donne e 41,9% uomini), a cui si aggiunge un 21,9% nel vicino Lazio (18,5% nella sola provincia di Roma) ed un 21,9% nelle limitrofe Marche. Il dato è solo in parte spiegabile con la localizzazione di alcune attività economiche, quali la consulenza (settore in cui operano poco meno del 10% dei laureati che hanno partecipato all’indagine) che è tradizionalmente concentrata tra Milano e Roma. Al Nord è “emigrato” il 13,7% dei laureati (6 donne e 20 uomini), mentre un solo allievo lavora nel Sud ed all’estero. Tenendo conto il 72% dei laureati complessivi (164 contro i 161 respondent) ha avuto una votazione di laurea pari o superiore a 109/110, viene da chiedersi se il sistema economico abruzzese abbia saputo o meno cogliere appieno l’opportunità di questo potenziale di “attivatori dell’innovazione”, quale penso sia un laureato – ed in particolare un laureato in ingegneria. Su questa ed altre domande, lascio agli altri dare una risposta, stante il mio potenziale conflitto di interesse. Da docente mi limito a dire che sono orgoglioso di aver avuto come allievi molti di quei laureati che si sono fatti così bene strada nel mercato del lavoro
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Niente rompicapi, afdati alla nostra esperienza.
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credito&finan a » a cura della redazione
La Carispaq
torna in centro storico Il presidente della Carispaq, Antonio Battaglia e il neo direttore generale, Vittorio Iannucci hanno inaugurato nel centro storico dell’Aquila una nuova e attesissima filiale
È
stata l’Agenzia n. 4, prima del sisma situata nei pressi della Fontana Luminosa, ad essere la prima filiale Carispaq a riaprire in pieno centro storico all’Aquila, inaugurando il 26 settembre scorso la nuova sede in piazza San Bernardino. Dotata di sportello bancomat, la nuova agenzia ospiterà anche il servizio di Private banking e una sala a disposizione della cittadinanza per eventi culturali. «Un piccolo contributo – ha dichiarato il presidente della
Carispaq, Antonio Battaglia – per mettere a disposizione gratuitamente degli aquilani uno spazio nel cuore della città, per tornare a fare cultura nel centro storico e frequentare luoghi cari a tutti e abbandonati dopo il 6 aprile». Un gesto di fiducia importante fatto nei confronti della città in attesa di riaprire la storica sede della banca sita lungo Corso Vittorio Emanuele e rivedere ogni mattina il grande salone centrale brulicare di persone in fila agli sportelli per fare le proprie operazioni.
«Abbiamo deciso di aprire uno sportello nel cuore dell’Aquila – ha affermato il neo direttore generale, Vittorio Iannucci – un segnale forte e concreto della banca nei confronti della città, nell’ottica di riportare i servizi e le attività produttive in centro»
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Antonio Battaglia presidente Carispaq
La nuova sede Carispaq nel centro storico
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credito&finan a » a cura della redazione
L
a Cooperativa Artigiana di Garanzia Città di Chieti, fondata nel lontano 1975, diventa Creditfidi. Un nuovo soggetto pensato per facilitare l’accesso al credito di artigiani, commercianti, pmi e professionisti dell’intero Abruzzo. Creditfidi sarà il braccio operativo di Confartigianato Chieti, ma con un raggio d’azione a carattere regionale. «In un momento economico difficile, segnato dalla ritrosia cronica delle banche ad elargire finanziamenti alle aziende del territorio, lavoreremo alacremente – spiega Mario Gasbarri, presidente di Creditfidi – con l’obiettivo di agevolare l’accesso al credito delle imprese artigiane e non». I numeri del Confidi di Confartigianato Chieti, aggiornati al 31 dicembre dello scorso anno, sono importanti grazie ai 1378 soci registrati, ai 9 milioni di euro di garanzie in essere e ai 7 milioni di euro erogati solo nel 2010. Il patrimonio complessivo è pari ad oltre 4 milioni di euro. Dati inequivocabili che avvicinano a grandi passi Creditfidi ai parametri fissati dalla legge regionale n°37 del 2010. Fino al 31 dicembre, inoltre, sarà possibile usufruire di un abbattimento del 100% del tasso di interesse pagato su finanziamenti fino a 500 mila euro in virtù della legge nazionale 949/52 (Artigiancassa). Per il futuro Creditfidi offrirà sempre maggiori formule di finanziamenti agevolati alle imprese e un supporto prezioso nella gestione dei fondi pubblici. «Dobbiamo prestare la massima attenzione ai bisogni creditizi delle imprese e, se possibile, consolidare i rapporti con le banche del territorio in un momento di oggettiva difficoltà – ammonisce Daniele Giangiulli, direttore di Creditfidi e Confartigianato Chieti»
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Nasce Creditfidi La Cooperativa Artigiana di Garanzia Città di Chieti si trasforma in Creditfidi. Nuovo soggetto per l’accesso al credito
Daniele Giangiulli direttore di Confidi e Confartigianato Chieti
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» a cura della redazione
«T
rovare nel 2011 in Italia un’azienda di abbigliamento che celebri i 50 anni di vita è sicuramente una notizia. Che questa sia un’azienda abruzzese è motivo di grande orgoglio e soddisfazione». Questo il commento dell’amministratore delegato della IAC, l’Industria Adriatica Confezioni, Biagio Bocchetti, in occasione delle festa dei 50 anni della sua azienda. L’IAC SpA, storicamente associata a Confindustria Chieti, è nata a Chieti nel lontano settembre 1961 come grande azienda manifatturiera (2.200 dipendenti e un contributo al PIL della provincia di oltre il 50%) con una produzione giornaliera di ca. 50.000 camicie con livelli di servizi e di produzione ottimali. Questi risultati furono facilitati e resi possibili dalle peculiarità di un territorio che vanta una profonda cultura nella produzione tessile e nella manualità artigianale. Quando nel 1974 a queste caratteristiche si aggiunge la competenza strategica e manageriale di Francesco Poletti, si ha la svolta che porta alla creazione del marchio RODRIGO e alla gestione diretta delle politiche commerciali e distributive. E non è un caso che il simbolo di RODRIGO sia il mitico Centauro, metà uomo e metà cavallo; questo marchio racchiude in sé le valenze stesse della IAC e del popolo in cui l’azienda ha le sue radici: lo spirito, la creatività, la forza, la laboriosità e la tenacia. Nel corso degli anni è mutato lo scenario economico di mercato sempre più complesso e competitivo, la IAC svolge ancora oggi un ruolo da protagonista e, grazie anche all’ad Biagio Bocchetti, storica figura dirigenziale dell’azienda, sviluppa una strategia di mercato articolata ed efficace, incentrata sul consolidamento e il rilancio dei brand aziendali, la messa a punto di collezioni di total-look, sempre più aggiornate e grintose, che coprono tutte le esigenze del consumatore, una politica
L’amministratore delegato della IAC, Biagio Bocchetti
Rodrigo, il mitico centauro sbarcherà in Cina distributiva che si pone in Italia ai primi posti come qualità e numero di punti vendita, e l’apertura sempre maggiore ai mercati esteri. Nel 2011, con Biagio Bocchetti e l’imprenditore Gilberto Rossi presidente del Gruppo, la notorietà del marchio RODRIGO, l’appeal dei prodotti e l’efficienza dei servizi, hanno permesso di siglare un importante accordo commerciale con un primario gruppo multinazionale cinese del settore tessile-abbigliamento, che prevede l’apertura di circa 100 punti vendita Rodrigo nei prossimi 3 anni nel territorio della Greater China. Tutto questo cammino non sarebbe stato possibile senza la passione, la professionalità e l’impegno di tutti i dipendenti, con i quali la IAC, ha festeggiato presso il Romantik Hotel Villa Maria di Francavilla, i suoi primi 50 anni
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» foto concessa da Confindustria Chieti
IAC Industria Adriatica Confezioni ha appena compiuto 50 anni di vita. L’azienda di Chieti Scalo ha siglato un accordo commerciale con un primario gruppo multinazionale cinese del settore tessile-abbigliamento, che prevede l’apertura di 100 punti vendita Rodrigo nei prossimi 3 anni in Cina
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» di Jenny Viant Gómez
Dolce intuizione D’Alessandro Confetture, intraprendenza artigianale abruzzese che conquista mercato. Storia di straordinario intuito
«F
are di necessità virtù», un proverbio che sembra coniato appositamente per la famiglia D’Alessandro. Due genitori, il capofamiglia oggi 75 anni, e tre figli: Maurizio, Cinzia e Sandra. Papà Orazio parte per l’Australia appena adolescente e vi resta per quasi 20 anni. Dopo aver fatto il commerciante ritorna a Giuliano Teatino, provincia di Chieti, con un bel gruzzolo che gli consente di iniziare una nuova vita. Diventa proprietario terriero e imprenditore agricolo. Possiede vigneti e appezzamenti coltivati a frutta: ciliegia, fichi, albicocca, ecc. Negli anni Ottanta, gli anni
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dell’Italia che andava a gonfie vele in tutti i settori, D’Alessandro produceva frutta in esubero. «Che fare?» si è chiesto Orazio. Lui che aveva conosciuto la ristrettezza si rifiutava di buttare la frutta eccedente. Ed ecco l’intuizione. Ecco che dalla necessità morale di adottare un atteggiamento antispreco nasce l’idea di trasformare la frutta. La piccola realtà produttiva, ma ben strutturata, che oggi risponde al nome di D’Alessandro Confetture è nata nel modo in cui ci racconta la figlia Cinzia, attualmente responsabile amministrativa e commerciale: «Abbiamo allestito un laboratorio nel garage di
casa per esperimentare e soddisfare le esigenze del nucleo familiare. Le marmellate e confetture che facevamo piacevano, allora abbiamo capito che potevamo puntare su questa idea in maniera più strutturata». Così negli anni Novanta abbandonano il garage e passano a un capannone attrezzato per la produzione. Oggi l’azienda, pur rimanendo artigianale, conta 8 addetti, una rete consolidata di 30 agenti in tutto il territorio nazionale, trasforma 190.000 chili di frutta in 272.000 confezioni, tra latte e vasi, fornisce il settore del commercio tradizionale e quello specializzato (pasticcerie) ed è presente anche all’estero. In questo exploit produttivo, per certi versi inatteso, sono stati fondamentali i figli di Orazio. Oltre a Cinzia, in azienda lavorano Maurizio, chimico a capo della produzione e Sandra responsabile risorse umane e qualità. Loro svelano senza problemi il segreto della qualità delle confetture e marmellate prodotte: «Un buon prodotto richiede l’utilizzo di molta frutta di prima scelta, non scarti, poco zucchero e un giusto tempo di cottura per eliminare l’acqua. Oggi cuociamo sottovuoto a 50°». Alla qualità hanno affiancato strategie di marketing, come impone il mercato. «Presentiamo i nostri prodotti nel modo migliore, stiamo attenti al packaging – spiega Cinzia – abbiamo investito molto nell’immagine del nostro prodotto facendo un restyling dei cataloghi e delle etichette. Cerchiamo sempre nuovi prodotti da offrire». La gamma di prodotti è in continuo mutamento. Oltre alle tradizionali confetture e marmellate (secondo l’Ue le marmellate sono quelle ottenute da agrumi) in catalogo troviamo: confetture “extra”, fino a 100% di frutta; biologiche; senza zucchero; specialità regionali come la scrucchijate (confettura d’uva) e il mishticott (mosto cotto) e prelibatezze come il Cioccofruit, mix incantevole di frutta e cioccolato; è un’invenzione fortemente voluta da Orazio. Le sfide per D’Alessandro Confetture sono come le ciliegie che crescono a Giuliano Teatino: una tira l’altra. È già in programma un articolato piano di penetrazione dei mercati esteri e il trasferimento a un nuovo stabilimento produttivo di 2000 metri quadrati nei pressi dell’autostrada. «Sia chiaro – ribadisce Cinzia con il piglio che la contraddistingue – non intendiamo fare concorrenza alla grande industria. Non ci interessa affatto. Abbiamo un target di nicchia di fascia medio-alta che curiamo con grande passione. Ci interessa fidelizzare il cliente proponendo un prodotto di qualità e dando informazioni chiare nelle etichette; anche perché riguardo quest’ultimo aspetto le leggi italiane ed europee sono molto rigorose. Ultimamente stiamo proponendo ad alcuni alberghi le monoporzioni per la colazione, devo ammettere con soddisfazione che riscuotiamo grande successo. Ogni volta che abbiamo il riscontro della clientela per noi è un piacere enorme, ciò ci ripaga dei sacrifici – conclude Cinzia – perché ci tengo a dire che, noi figli siamo i titolari, ma viviamo tutte le problematiche dell’azienda e ci “sporchiamo” le mani al pari dei nostri dipendenti»
D’Alessandro: l’amore per la natura
Frutta fresca di stagione selezionata una ad una
Nelle fasi di produzione vengono svolti accurati test di qualità
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» foto concesse da D’Alessandro Confetture
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» di Laura Sacchetti
Noriko e Mayumi al loro arrivo in Italia
OperaViva2011 È il nome della piccola impresa fondata da tre artisti italo-giapponesi dedicata alla lirica italiana e non solo, una storia imprenditoriale davvero appassionante…
N
oriko, Silvano e Mayumi sono tre artisti italo-giapponesi trasferitisi da pochi mesi in Italia. Hanno deciso di abbandonare la terra del Sol Levante, dove da anni risiedevano, subito dopo il disastro nucleare di Fukushima, rilanciando qui il progetto, avviato in Giappone, di una formazione musicale a tre, dedicata alla lirica italiana ma non solo. Una piccola impresa che affianca esibizioni di carattere più ufficiale, per enti ed istituzioni, alla ricerca di circuiti più ristretti, privati: serate tra amici, matrimoni, intrattenimenti in alberghi. Il loro è anche un non comune esempio di sodalizio artistico e familiare: nella vita sono rispettivamente madre, padre e figlia. Li abbiamo incontrati in una serata conviviale ed è stato spontaneo ritornare sulla tragedia del Giappone e sulla fuga... Mayumi, 16 anni: «La città dove vivevamo, Yokohama, dista circa 250 km dalla centrale. Abbiamo avvertito subito i primi sintomi di contaminazione radioattiva, dopo il secondo fall out nucleare siamo fuggiti. I bagagli li abbiamo fatti in poche ore, portando con noi l’essenziale, contenti solo di avere un luogo dove rifugiarci.
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Il viaggio è stato un’odissea e quando abbiamo messo piede a Vasto, città dove risiede la mia nonna paterna, ci sentivamo nudi – mostra così un disegno nel quale prova a esprimere questa sensazione, purtroppo senza l’uso dei pennarelli professionali Copic, tra le tante cose lasciate in Giappone, dove mi dedicavo anche al disegno e al fumetto, in particolare allo shojo, tipo di manga femminile». OperaViva2011 è il nome della formazione musicale con la quale pensate di continuare qui il vostro percorso artistico... Silvano: «Il nostro progetto in Giappone era quello di trasmettere la nostra grande passione per la lirica». Noriko, diplomatasi in pianoforte e canto operistico all’Università di Tokyo, ha iniziato giovanissima la sua carriera di soprano a Roma, grazie ad una borsa di studio del governo italiano come migliore allieva di canto. «Io sono arrivato alla lirica dopo un percorso più articolato, ho esplorato più generi musicali. La lirica è per noi la manifestazione, attraverso la parola, il suono, la gestualità, di
ciò che abbiamo dentro ed interpreta appieno la nostra visione drammatica, corale dell’arte, che si riflette anche nella scelta di collaborare artisticamente. La musica da sola non basta, è un completamento di qualcos’altro, come suggerisce il termine greco mousikòs “perfetto, compiuto” riferito inizialmente a tutte le arti delle Muse. Nella lirica ciò è più evidente, ma in tutte le esibizioni musicali mescoliamo recitazione e danza, dando il massimo spazio alla comunicazione corporea e avvicendandoci nell’uso di più linguaggi artistici. La nostra proposta in Giappone, dove la canzone italiana è molto popolare, non poteva evitare le arie operistiche e da camera più note, la stessa canzone napoletana. Ma questo non deve relegarci in un clichè scontato dato che l’arte è per sua natura in perenne rinnovamento. Siamo sempre alla ricerca di nuovi brani, soprattutto bei testi, ma spesso le due cose coincidono, e lavoriamo molto sull’interpretazione che è libera. Del resto fra interpretazione e creazione c’è un filo sottile»... In che senso? «Nel 700, ancora lontana la visione romantica della creazione artistica ex nihilo, il compositore era alla lettera un cum positore cioè uno che mette insieme frammenti, temi anche precostituiti mescolandoli con un suo stile personale - così di Rossini ad esempio abbiamo oltre 50 elaborazioni del Mi lagnerò tacendo e una di queste è diventata La fioraia fiorentina. Io del resto come musicista mi sento un po’ un artigiano, nel momento in cui eseguo brani, curo arrangiamenti. Ultimamente mi sono divertito a rivestire di una vernice pop delle arie del 600, in passato ho composto delle romanze... Grande spazio nelle nostre performance ha la parola. Monteverdi diceva – e gli faceva eco Verdi - “prima la parola poi il ritmo poi la musica”, un concetto forse non condiviso da tutti, ma nel quale noi crediamo: la parola come motore primo che tutto muove. Per questo ci piace la formula del concerto tematico, concerto-conferenza dove il legame fra musica e letteratura viene esplicitato». Dove vi orientate ora? «Siamo in Abruzzo e ci sembra giusto approfondire il legame con questa terra, con la sua musica, popolare sacra colta, ma anche valorizzarne il patrimonio artistico spesso inutilizzato. Penso alle tante, bellissime chiese con organo, visto che per tanti anni sono stato organista della Basilica di San Lorenzo a Roma. Nello stesso tempo è il nostro lato esotico forse a incuriosire di più e per questo pensiamo di inserire nel repertorio arie da camera e canzoni della tradizione popolare nipponica. Abbiamo anche ottenuto uno spazio presso l’Università delle Tre Età di Vasto per un corso di cultura giapponese (al via da fine ottobre)»
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Un disegno in stile manga di Mayumi
Il soprano Noriko Oto durante una performance in Giappone
Una sequenza di uno spettacolo di Silvano Muratore
Da sinistra: locandina di OperaViva2011, Mayumi Oto-Muratore nella piccola scuola di ballo allestita presso la sua abitazione a Yokohama
Per info: 0873 363184; 338 4257276, 340 8570814
» foto concesse da OperaViva2011
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Voglia di volare
» di Neda Accili
I-LUEL in volo
È giovane come i suoi titolari la Flight Training Organization – F.T.O.Scuola di volo riconosciuta a livello europeo, con sede operativa nell’Aeroporto dei Parchi dell’Aquila, in località Preturo, una realtà originale e ben strutturata
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opo l’evento sismico del 2009 io e mio fratello abbiamo deciso di mettere a frutto la nostra passione per il volo, i nostri titoli e l’esperienza acquisita in anni di lavoro aereo svolto in tutt’Italia, per contribuire a risollevare le sorti dell’economia del territorio aquilano che ritengo abbia un potenziale fortissimo, spesso penalizzato ingiustamente, tale da farci decidere di declinare proposte di lavoro e progetti in altre regioni» spiega Martina Silveri, accountable manager dell’azienda. D’altronde la specificità della zona come luogo di rilevante interesse paesaggistico, ma soprattutto didattico grazie ai lavori effettuati in occasione del G8, consente ogni genere di attività aerea; è senz’altro il posto migliore per avvicinarsi al volo, sia sportivo che professionale. Alla fine di novembre dello scorso anno nasce ufficialmente la Sunrise Aviation F.T.O. I-069, arricchita dalla nomina a direttore dell’Addestramento del comandante Fernando Barbini che «… vanta un’enorme esperienza aeronautica, ma soprattutto umana» aggiunge Simone Silveri, Chef Flight Instructor della società. Forte dei titoli e della professionalità dello Staff, la Sunrise si è affacciata sul mercato internazionale quale centro di addestramento d’eccellenza, a cui le compagnie aeree potranno rivolgersi
» foto concesse da Sunrise Aviation F.T.O. I-069
Martina e Simone Silveri piloti istruttori
per il reclutamento di personale specializzato. La scuola infatti abilita alla professione di pilota di linea, pilota commerciale per lavoro aereo nonché al volo turistico. Tra i requisiti comuni a tutte specialità, richiesti agli aspiranti allievi, figura l’età minima di 17 anni e naturalmente il godimento
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di una buona salute. Le lezioni teoriche e quelle pratiche variano da corso a corso a seconda della licenza aeronautica che si intende conseguire. Insomma la Scuola, con la sua flotta di 4 aerei fra Cessna, Piper e Maule, intercettando la passione dei giovani per il volo, consente un’esperienza molto gratificante e fornisce opportunità lavorative ben remunerate. E così quel piccolo aereo che decolla nell’azzurro del cielo di Preturo dà lezioni di vita oltre che lezioni di volo; indubbiamente rappresenta un’iniezione di ottimismo per il futuro dei nostri giovani. Per Martina e Simone si è trattato di un sogno diventato realtà, una realtà piccola, ma “tosta”, come “tosti” siamo noi abruzzesi, fatta di impegno e di progettualità. E allora “MILLE ATTERRAGGI FELICI ragazzi!”
Nel 2010 iniziano le pratiche per ottenere la certificazione e il 26 novembre dello stesso anno viene inaugurata la Scuola di Pilotaggio per la formazione e l’addestramento di piloti civili e il rilascio delle relative abilitazioni. In ottobre l’FTO ha partecipato alla Mostra Aeronautica “ITALY Aviation Day Expò 2011” che si è tenuta presso l‘Aeroporto dei Parchi dell’Aquila, e alla Fiera di Modellismo Centro Italia a Chieti Scalo
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MARTINA E SIMONE, PILOTI E ISTRUTTORI Fin da bambini con la passione del volo, trasmesso loro dal papà Claudio, iniziano a volare proprio nell’aeroporto di Preturo. Frequentano corsi teorici e quelli di addestramento pratico per pilota commerciale e di linea e nel 2007 conseguono entrambi l’abilitazione alla professione di istruttore. In seguito hanno la possibilità di lavorare su tutto il territorio nazionale eseguendo traino di striscioni, avvistamento di incendi e traino di alianti. Decisi a fare della loro passione una professione, con l’appoggio dell’intera famiglia, l’aiuto dell’ex pilota di linea e istruttore Alitalia Marco Macchi, fondano la Sunrise Aviation Srl come società di lavoro aereo specializzata nel traino di striscioni pubblicitari, autorizzata anche a voli per prelievi atmosferici e fotografia aerea.
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» di Lucia Secondo
Villa Sant’Ilio, Casalincontrada
Terra cruda, ri-costruire identità Giunta alla 15esima edizione, la Festa della terra che si svolge a Casalincontrada, è la dimostrazione di come in futuro le case potranno essere anche di terra cruda…
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giunta al termine la Festa della Terra 2011, che vede da ormai 15 edizioni coinvolti professionisti, studenti, cultori per una intera settimana di attività, incontri e conferenze sul tema delle Case di Terra Cruda. Ospiti del Comune di Casalincontrada, le giornate sono state coordinate dall’associazione Terrae Onlus che anima il CeD Terra, importante Centro di Documentazione Permanente sulle Case di Terra Cruda. Il Centro, tra l’altro, conserva e aggiorna la biblioteca che vanta una vasta raccolta di testi e tesi di laurea provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Le case di terra raccontano oggi, la tradizione rurale del passato. Impasti di terra e paglia ammassati in pani, detti “massoni” e poi messi in opera a formare l’edificio. Il kilometro zero, la terra scavata nel proprio sito. La forza lavoro, gli animali e le persone che impastavano e costruivano. Lo scambio reciproco di aiuto, il senso di comunità che animava le campagne. L’architettura manifesto del territorio è radicata in esso. Purtroppo con il boom economico si è andata perdendo la memoria costruttiva di questo processo, troppo legato alla dimensione di povertà. Nel 1996, fu effettuato un censimento, finanziato dalla Regione Abruzzo e dalla Provincia di Chieti con cui furono censite soltanto 800 case di terra a fronte delle 6.915, frutto dell’indagine dell’Istituto centrale di Statistica del 1934 sulla condizione abitativa rurale. La presenza delle case di terra in Abruzzo è ancora un tratto distintivo del paesaggio rurale. Sono ancora diffuse nelle campagne sia a formare piccoli borghi sia come casolari isolati. Esempi sopravvivono all’incedere delle città, presenze in periferie nascoste talvolta da intonaci. Molte di queste case negli ultimi decenni,
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sono state oggetto di recuperi, di progetti, di richieste di finanziamenti, volti a reintegrarle nel quotidiano. Far rivivere le case ai fini sia abitativi che ricettivi. La tecnica costruttiva riconoscibile in Abruzzo e Marche il massone, è solo una declinazione di un discorso più ampio. È possibile parlare di terra cruda in Italia, per la vasta presenza di esemplari diffusi sul territorio, espressioni di tecniche differenti a seconda della composizione delle terre e le condizioni climatiche in cui si sono sviluppati i saperi e le conoscenze. Ecco perché ogni anno da ormai quindici anni, la Festa della terra è ritenuto il momento migliore per effettuare una sintesi e fare il punto su quello che succede nella nostra regione, in Italia, con uno sguardo al panorama internazionale. La festa quest’anno ha visto approfondire diverse sezioni. Una delle quali è stata Architerra. Diversi architetti hanno presentato progetti di recupero di case e borghi nelle varie regioni italiane, inoltre è intervenuto Eike Roswag, famoso architetto tedesco, che da anni progetta e realizza edifici, scuole, hotel in Germania e nel resto del mondo rigorosamente in terra cruda riuscendo ad integrare la tradizione con la tecnologia più avanzata. La volontà di approfondire questi argomenti nasce anche dal fatto di poter riattribuire, la fiducia che tanti anni di mattone e cemento, hanno fatto via via indebolire. Di portare il dibattito all’attualità, che si sta sempre più orientando sull’eco friendly, su questa architettura sostenibile di cui tanto si sente parlare. Non si tratta quindi solamente dell’uso di materiali naturali, ma riguarda il metodo. La scelta di puntare all’intero ciclo di vita del prodotto. Sui materiali locali, sulle tecniche tradizionali, ovviamente e opportunamente integrate con le nuove conoscenze. Rileggere così la terra cruda in chiave bioclimatica, non etichettando il tutto solo come bioedilizia ma con la più ampia definizione di cultura ecologica dell’abitare. La conoscenza e l’approfondimento di queste dinamiche è fondamentale per il destino di queste architetture. Sia da un punto di vista di tutela di un patrimonio rurale unico, ma anche come potenzialità di sviluppo in chiave turistica del territorio. Qui si inserisce il progetto che sta portando avanti l’associazione con i Comuni in cui sono presenti le case di terra: Il parco della terra. La creazione di un circuito in cui la casa di terra si identifica come elemento di qualità del territorio che lo caratterizza e si offre come un tramite di lettura del paesaggio. Coinvolge le amministrazioni comunali, gli esercenti e le attrattive culturali e turistiche a creare sinergie volte a migliorare l’offerta del territorio. La creazione di questa rete è solo uno dei tanti sbocchi che il recupero di queste case potrebbe offrire al nostro territorio. Mantenere viva l’attenzione sulle case di terra, perseguire obiettivi per recuperarle, conservarle, investire su di esse è il miglior modo per far sopravvivere loro e la nostra memoria
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» foto di Sergio Camplone
Filippone, Chieti
Fellonice, Casalincontrada (foto già pubblicata su mezzo magazine)
Borgocapo, Fellonice, Casalincontrada
A sinistra: Corso di formazione insegnanti Ced Terra, marzo 2011
Info:
CeD Terra _ www.casediterra.it Associazione Nazionale Città della terra cruda _ www. terracruda.org Eike Roswag _ www.zrs-berlin.de
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» di Denia Di Giacomo
Il legno a scuola Nata una scuola materna in legno a Città Sant’Angelo: ecologica, antisismica e molto confortevole, i bambini ne saranno felici
La scuola per l’infanzia “Filomena Delli Castelli”
Prospetto dell’ingresso sud-ovest del progetto
ittà Sant’angelo, in provincia di Pescara, punta sul legno e lo fa con tempi da record. Parliamo della costruzione di una nuova struttura scolastica, già inaugurata e i cui lavori si sono conclusi in poco più di un mese. La struttura, pronta in prossimità dell’apertura del nuovo anno scolastico, ospita una scuola per l’infanzia intitolata a Filomena Delli Castelli, e si trova in contrada Fonte Umano, un’area particolarmente sviluppata anche dal punto di vista demografico. «Questa scuola è stata costruita con gli stessi tempi di intervento serviti per ridare l’asilo a Onna dopo il terremoto del 6 aprile» spiega Gabriele Florindi, sindaco di Città Sant’Angelo. Un metodo di lavoro che diventa modello di riferimento: l’emergenza in questo caso è stata l’insufficienza delle attuali strutture scolastiche, da risolvere entro pochi mesi. La scuola è dunque in legno, eco-compatibile, antisismica e tecnologicamente avanzata, proprio come se fossimo in un paese del nord Europa. Il costo per la sua realizzazione è stato di circa 900 mila euro, per un edificio di 800 metri quadri, dotato di pannelli fotovoltaici, con spazio per 3 aule per attività ordinarie e speciali, 2 locali destinati ad attività pratiche ed a servizi, sala mensa, blocco uffici e servizi per il personale docente con sala medica integrata. Ogni spazio è stato progettato per garantire un comfort ambientale totalmente favorevole all’apprendimento dei bambini ed una
disposizione funzionale per la gestione da parte del personale didattico. Tutto è stato curato sin nei minimi particolari, ad esempio la sala per attività libere è in posizione baricentrica rispetto alle sale per attività ordinate ed è direttamente a contatto con lo spazio esterno che verrà attrezzato a verde con giochi all’aperto, la sala per attività ordinate sono tutte orientate a sud in modo da avere il massimo apporto di luce e di calore solare, mentre nel lato nord della scuola sono presenti i servizi, i locali tecnici e gli spazi per la gestione della scuola oltre alla presenza della sala medica. Come tutte le strutture di nuova generazione, anche la scuola F. Delli Castelli possiede altissime prestazioni termo igrometriche, questo significa che rispetta tutti i canoni dell’architettura sostenibile ovvero non solo un basso impatto ambientale, con emissioni ridotte al minimo, ma anche la possibilità di vivere meglio al suo interno, non respirando sostanze nocive, usufruendo di una migliore esposizione solare e tutta una lunga serie di vantaggi possibili grazie all’attenzione per l’ambiente e la persona. L’opera è frutto di una gara d’appalto di cui è risultata vincitrice l’azienda COST s.p.a. con sede a Bettona (Pg) e nasce in tempi brevissimi non solo grazie alla puntualità dell’impresa, ma anche ad un grande gioco in concerto tra l’Amministrazione Comunale angolana, la dirigenza scolastica nella persona di Petronilla Chiola e la ASL, attenta e sollecita nelle prescrizioni sanitarie. Finalmente l’edilizia scolastica vede una luce positiva
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la terra di piero
idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*
Zona Franca aquilana: ancora un rinvio
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ulla Zona franca urbana per l’area aquilana – a trenta mesi dal sisma - siamo nella condizione scomoda di dover rimediare. È cosa nota la lettera del 12 settembre della Commissione Europea che suona di fatto come una bocciatura dell’istruttoria sin qui condotta. “I dati presentati nello studio del 14 luglio 2011 – riporta la lettera – non appaiono comprovare sufficientemente l’effettiva gravità e criticità della situazione economica nell’area proposta quale Zona Franca Urbana (ZFU), ossia il comune dell’Aquila, tali da rendere necessaria la misura in oggetto”. Quindi, per la Commissione, “la metodologia seguita per l’identificazione della ZFU sembra mancare di elementi statistici oggettivi che … giustifichino la scelta del comune dell’Aquila”. Chi ha preparato le carte non sarebbe riuscito a convincere Bruxelles sul fatto che L’Aquila versi in una situazione di profonda crisi. Una cosa difficilmente comprensibile per l’uomo della strada, considerato che L’Aquila è una città distrutta ed in palese difficoltà economica, oltre che disgregata dal punto di vista sociale. Eppure all’Aquila operano una importante Università e talenti straordinari – molto apprezzati fuori regione - che, ove fossero stati coinvolti per tempo, avrebbero forse evitato questo stallo e l’ennesimo, ingiustificabile ritardo nel dare una risposta concreta alla rinascita sociale ed economica del comprensorio. I segnali che arrivano dal Governo e dai commissari alla ricostruzione, seppure tardivi, sono peraltro incoraggianti: il presidente del Consiglio si è fatto promotore di una decisa azione politica presso la Commissione Europea che dovrebbe dare i suoi frutti. Ove la ZFU sia rapidamente approvata i benefici saranno consistenti: per i prossimi cinque anni, l’area aquilana potrà beneficiare di una fiscalità di vantaggio per le piccole imprese che si insedieranno
nel territorio (solo comunale?) e di altre importanti misure di sostegno dello sviluppo economico e di creazione di nuova occupazione. L’obiettivo finale è quello di costruire un tessuto produttivo endogeno, destinato ad essere duraturo rispetto al mordi e fuggi di aziende, troppe volte avvenuto nel passato. Ciò rappresenta un’opportunità soprattutto per le giovani generazioni, consentendo nuova occupazione e la creazione di una classe produttiva locale. La ZFU non è peraltro la soluzione finale. La dotazione finanziaria è limitata (90mln di euro in tutto), e quindi per risultare efficace deve essere attentamente finalizzata. È un ottimo strumento, inoltre, per le piccole aziende nuove, mentre appare penalizzante per le aziende già operanti nell’area interessata dal provvedimento (per le quali varrebbe il de minimis). Molti imprenditori hanno abbandonato il campo dopo il sisma, e molte attività stentano a ripartire, soprattutto per la mancanza di infrastrutture, liquidità, idee chiare sulle prospettive future, di leggi e ordinanze comprensibili, rapide ed efficaci. Da evidenziare pure le enormi difficoltà nel reperire, nell’ambito delle attuali aree industriali, sia terreni che strutture coperte dove insediare i nuovi opifici. La ZFU non potrà in alcun modo esplicare le proprie potenzialità senza un ampliamento, da realizzare con logiche d’urgenza, delle aree industriali (valorizzando pure quelle dei comuni limitrofi) e senza una vera accelerazione e semplificazione di tutte le procedure amministrative. Non vogliamo sottovalutare l’impatto della ZFU, ma neppure trascurare le difficili condizioni che potrebbero depotenziare l’importante strumento, oppure ingiustamente danneggiare le imprese già attive. Speriamo che anche su questi aspetti non si proceda con l’approssimazione ed i ritardi ai quali la “megamacchina” alla ricostruzione ci ha purtroppo abituati
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* Economista
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ORAZIONE CON EDIFICABILE
» REDAZIONALE IN COLLAB
IL FUTURO È NEI SERVIZI INTEGRATI EDIFICABILE SRL, NASCE A SAN SALVO UNA SOCIETÀ DI SERVIZI GLOBALI CHE OFFRE SOLUZIONI CHIAVI IN MANO IN NUMEROSI AMBITI, DALL’EDILIZIA ALLO SMALTIMENTO. SEMPLIFICARE LE PROCEDURE AFFIDANDOSI NELLE MANI DI UN UNICO INTERLOCUTORE: QUESTA LA LORO MISSION
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l concetto del futuro è: servizio integrato. Immaginate di dover costruire un edificio: quanti adempimenti, normative da rispettare, progetti e varianti e poi infine, quanti ostacoli nel corso della sua realizzazione e soprattutto un numero spesso troppo vasto di soggetti con cui interfacciarsi! Ora pensate di ridurre tutto ad un unico interlocutore, al quale affidare ogni passaggio, dalla progettazione, alla realizzazione e infine anche la manutenzione dell’immobile, un interlocutore puntuale, serio, professionalmente competente e soprattutto risolutivo. Questo è ciò che si propone di essere oggi EDIFICABILE, la giovane società di servizi globali di San Salvo.
Da destra: l’architetto Denis Pratesi (direttore tecnico del settore edilizia), l’amministratore unico della EDIFICABILE Vito Evangelista, la dottoressa Vittoria Paolino (responsabile dei servizi), l’ingegnere Antonio Moretta (direttore tecnico del settore ambiente)
EDIFICABILE, alla luce delle continue novità legislative che impongono sempre maggiore attenzione nella realizzazione dei nuovi fabbricati, si propone di affiancare il committente in tutte le fasi dei lavori, offrendo soluzioni ad hoc per ogni esigenza e aspettativa. Soluzioni “chiavi in mano”, è questa la loro filosofia, un modus operandi che premia perché semplifica, offrendo al committente una visione d’insieme meno problematica e quindi più concreta. Inoltre, nell’ottica del servizio integrato, EDIFICABILE si occupa anche della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti derivanti da attività di cantiere, sia di rifiuti speciali pericolosi che non pericolosi, naturalmente secondo le novità introdotte dalla normativa vigente (D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., L.R. 45/07, D.G.R. 514/2010). Ma il moderno contesto di sviluppo, soprattutto in ambito edile, non può prescindere dalle energie rinnovabili, ecco che dunque EDIFICABILE riesce a seguire passo dopo passo la realizzazione di impianti fotovoltaici, dalla loro progettazione, fornendo consulenze mirate ad usufruire delle agevolazioni previste dall’ultimo “conto energia” alla loro fattiva posa in opera, con un servizio “chiavi in mano”, sicuro, conveniente ed efficiente. Il futuro è nelle mani di chi semplifica la cose, EDIFICABILE fa questo
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INFO: NUMERO VERDE 800-308340
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seminari&convegni » di Isabella Marianacci
I relatori al termine del convegno
“Pari opportunità. Obiettivo raggiunto oppure chimera di un paese in affanno?” Questo il titolo del convegno svoltosi all’Aquila e organizzato dai giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo. Tra gli ospiti, anche il direttore generale della Rai Lorenza Lei
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er un pomeriggio, si è respirata aria di vie en rose al San Donato Golf Resort di Santi di Preturo, non solo sulla nota evocativa dell’ingenuo ottimismo di Edith Piaf, quand’anche nel modus vivendi tipicamente al femminile, di donne in grado d’indossare con nonchalance la mise di tailleur e tacchi a spillo ed il grembiule da cucina. Carriera e famigle, due facce della stessa mela, non di un’Eva tentatrice scacciata dall’Eden per la sua innata e peccaminosa
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sensualità, ma di una donna determinata, risoluta e multitasking. Il sipario tinteggiato di rosa di: “Pari opportunità. Obiettivo raggiunto oppure chimera di un paese in affanno?”, incontro organizzato dal Comitato Regionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo, si è aperto con Alessandra Rossi, presidente G.I Confindustria l’Aquila, che citando un aforisma di Wilde, “date alle donne occasioni adeguate ed esse possono fare di tutto”, ha velatamente pre-
annunciato il leit-motiv della tavola rotonda. È stata l’Imprenditrice Laura Tinari a parlare d’incentivi alle politiche di conciliazione che perseguano piena armonizzazione fra i modelli “career oriented” e “family oriented”, tema che ha suscitato attenzione e sensibilità nel mondo confindustriale. «Se lungo il percorso lavorativo ci troviamo dinnanzi a uomini illuminati, rispettosi di ruoli e capacità femminili, le donne riescono ad essere valorizzate, facendosi apprezzare»,
seminari&convegni
Da sinistra: Rodolfo De Laurentiis, consigliere d’amministrazione Rai; Lorenza Lei, dg Rai e Mauro Barnabei presidente GI Confindustria Abruzzo
ha dichiarato l’imprenditrice. «Nell’attuale era dell’economia della conoscenza, sono le donne a costituire la frangia più competente della società nei comparti nevralgici dell’innovazione e della ricerca», ha sostenuto l’assessore alle Pari Opportunità della Regione Abruzzo, Federica Carpineta. Potenziare queste risorse inestimabili, evitando dispersioni della conoscenza –significa per l’assessore– incentivare ulteriormente le politiche di sostegno dell’occupazione e di conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Ridurre la forbice del “gender gap” è obiettivo prioritario da perseguire a livello europeo, intercorrendo uno stretto legame fra tasso di occupazione rosa e Pil.
Pare quindi che dalla parità di genere abbiano da guadagnarci tutti. Valorizzare le potenzialità femminili, tutt’ora inespresse - come sostiene nel suo “pink survey” la giornalista del sole 24 ore Monica D’Ascenzo - porterebbe ad una crescita media del Pil del 27% nell’Ue. Pur essendo ancora lontano il raggiungimento del tasso d’occupazione femminile del 60% fissato a Lisbona a livello di sistema-paese, nel 2011 l’Abruzzo ha registrato un incremento occupazionale “al femminile” di ben diecimila unità, risultato “record” che ci avvicina alle regioni del Nord. Al dibattito moderato dal giornalista del Tg3 Silvano Barone, hanno preso parte anche: Alessandro Addari, presidente GI Confindustria Pescara, Alessandra Genco, segretaria regionale CGIL e Lucia Votano, direttore Laboratori Nazionali del Gran Sasso. A fine serata l’ospite tanto attesa, donna di successo e dal carattere determinato che ha sorpreso la platea facendo trapelare il suo lato più femminile, sensibile e materno. Lorenza Lei, direttore generale della Rai, alla sua prima uscita non- ufficiale, ha mani-
Alcuni giovani imprenditori
» foto concesse da GI Confindustria Abruzzo
festato grande commozione nel compiere la visita al capoluogo abruzzese, martoriato dal sisma del 2009. «La Lei è una che gira per la città, si emoziona e vuole raccontare l’Italia, i problemi,le situazioni», ha esordito il direttore della televisione pubblica. Parlando di donne, tre le peculiarità che le caratterizzano: «temperanza, pazienza e tolleranza. Lo sforzo che bisogna compiere è quello di comunicare e far percepire in modo diverso il ruolo delle donne davanti allo schermo e fuori dallo schermo. La parola chiave è “condivisione”, termine che consente di veicolare un modello basato su un equilibrio uomo-donna nella sfera lavorativa, orientando la società verso la crescita». Ma il prezzo da pagare per sedere sul trono di cristallo? «Non ho ricevuto una poltrona bensì una missione, i sacrifici sono tanti ma il lavoro è una parte fondamentale della vita di una donna, io lo assolvo con coscienza e senso di responsabilità», ha concluso la Lei. La chiusura dei lavori è toccata al presidente dei GI Abruzzo Mauro Barnabei e a Simone Mariani, vice presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria
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I relatori intervenuti al dibattito
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seminari&convegni » di Donato Tribuiani
Antonio Teti durante il suo intervento
ICT Security Day: ed è subito festa!
È stata l’aula magna dell’Università “G. d’Annunzio” ad ospitare la sesta edizione dell’ICT Securiy Day, evento nazionale sulla sicurezza delle informazioni. Quasi 600 i partecipanti all’evento
“I
n Abruzzo, è l’evento per eccellenza sulla sicurezza delle informazioni”. Questo è ciò che asserisce, nella concitazione dell’accaparramento del posto migliore, un iscritto alla sesta edizione dell’ICT Security Day 2011, evento nazionale sulla sicurezza delle informazioni, patrocinato dalla Presidenza della Regione Abruzzo e organizzato dalla Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Nato nel 2006 nella cittadina
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di Lanciano, l’evento abruzzese che si celebra ogni anno all’inizio di ottobre, quest’anno si è svolto presso l’aula magna dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Sono stati ben oltre 550 i partecipanti all’evento ideato e condotto, come ogni anno, da Antonio Teti, responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università di Chieti-Pescara. «Non mi aspettavo una simile affluenza -ha commentato Teti- Solitamente siamo nell’ordine dei
400 iscritti, ma quest’anno il numero è cresciuto in maniera esponenziale, segno inconfutabile della sensibilità crescente delle persone al problema della sicurezza delle informazioni e della privacy». E di certo non può che essere così, dato che buona parte dei partecipanti è rimasta inchiodata sulle poltrone dell’aula annotando su quaderni e block notes indicazioni e consigli sulle tecniche di protezione dei computer, su come proteggere i propri telefoni cellulari, sulle sigle dei più
recenti software maliziosi attualmente in uso, e perfino sui comportamenti da adottare in ambienti ad “alto rischio” come quelli in cui vi sia connettività di tipo wireless. Come da regola l’evento si è sviluppato in due momenti ben distinti: la mattina (Open session) è stata dedicata a interventi accademici ed istituzionali. Il pomeriggio (Technical session) è stato interamente riservato a relazioni tecniche e laboratori dimostrativi. L’apertura dei lavori è stata celebrata con i saluti del Magnifico Rettore, portati dal preside della facoltà di Lettere e Filosofia, Stefano Trinchese, e con quelli del presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano e del presidente del CORECOM, Filippo Lucci. Come ogni anno, il primo intervento è stato condotto da Antonio Teti, che ha spiegato come le informazioni diffuse in rete possano trasformarsi da validissimo strumento di conoscenza a straordinario meccanismo di disinformazione. Di particolare rilevanza, in tal senso, sono stati gli esempi di Wikileaks e Anonymous, organizzazioni che operano a livello Domenico Vulpiani e Antonio Teti
» foto concesse da Antonio Teti
planetario in grado di diffondere informazioni capaci di terrorizzare aziende, personaggi politici e perfino interi governi. Il successivo intervento è stato condotto da Domenico Vulpiani, dirigente generale della Polizia di Stato e Consigliere per la sicurezza informatica e per la protezione delle infrastrutture critiche del Ministero degli Interni, che ha illustrato dettagliatamente come i tumulti scatenatisi nei diversi governi che vanno dal Nord Africa alla penisola arabica, abbiano avuto un’unica regia: Internet e i social network. Massimo Di Giannantonio, professore ordinario di Psichiatria dell’Università di Chieti-Pescara, dopo la presentazione di alcuni dati, particolarmente interessanti e sconcertanti, sul crescente livello di utilizzo della rete da parte dei cibernauti, ha illustrato con grande chiarezza le patologie derivanti dalla dipendenza da Internet e le possibili conseguenze per l’uomo derivanti dal fenomeno della “retomania” (dipendenza dalla rete). Anche l’intervento di Paolo Teti, amministratore delegato di ANCITEL (Rete Telematica
dei Comuni Italiani) ha destato grande interesse, soprattutto per quanto concerne i processi di innovazione messi in atto dalla rete dei comuni nel Paese. Nel pomeriggio i responsabili tecnici di Intel, Fujitsu, CheckPoint, LanDesk, Netcom e Infoteam si sono alternati nell’illustrazione del funzionamento di software di protezione dati, di dispositivi hardware di monitoraggio del traffico di rete, di metodologie di messa in sicurezza di infrastrutture IT (Information Technology) e perfino dei comportamenti da adottare in ambienti ad alto rischio di attacco informatico. L’intervento conclusivo è stato effettuato dai Security Managers della SISIT, che attraverso un laboratorio interattivo, hanno coinvolto il pubblico presente dimostrando come sia possibile interagire con i telefoni cellulari senza che possessori ne vengano a conoscenza. Lo stupore e l’interesse del partecipanti, è stato così rilevante da tradursi in uno scroscio di applausi finale. Testimonianza dell’ennesimo grande successo, con un malinconico arrivederci all’edizione 2012
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Il numeroso pubblico presente in sala
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seminari&convegni » di Martina Luciani
Un momento del convegno tenutosi alla Provincia di Chieti
“Giustizia ed Economia” Un convegno per spiegare come diritto ed economia vadano di pari passo con lo sviluppo del Paese
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ella sala del Consiglio Provinciale a Chieti, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Giustizia ed Economia. La tutela dei cittadini al centro del sistema”. L’obiettivo primario del convegno è stato quello di ricollocare al centro del sistema, la tutela dei cittadini, quali destinatari privilegiati del processo di riforma avviato dal Legislatore e
di coinvolgere in un proficuo dibattito, interlocutori autorevoli in grado di analizzare le implicazioni tra l’amministrazione della giustizia e lo sviluppo socio-economico del Paese, individuando soluzioni e iniziative concrete che contribuiscano al miglior funzionamento della giustizia. Sono intervenuti il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il prefetto di Chieti Fulvio Rocco
De Marinis, il presidente del Tribunale di Chieti Geremia Spiniello, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Chieti Pierluigi Tenaglia. Hanno inoltre partecipato al dibattito il presidente della Provincia di Chieti e dell’Unione delle Province d’Abruzzo Enrico Di Giuseppantonio, il presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo Nazario Pagano, Lanfranco Tenaglia, componente della
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seminari&convegni
Il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, on. Michele Vietti
II Commissione Parlamentare Giustizia, la presidente della Sezione Penale della Corte d’Appello dell’Aquila Fabrizia Francabandera, il presidente di Confindustria Chieti Paolo Primavera, il presidente del Tribunale di Lanciano Ciro Riviezzo, il procuratore della Repubblica di Chieti Pietro Mennini ed il presidente della Camera di Commercio di Chieti Silvio Di Lorenzo. Ma l’intervento più atteso è stato senza dubbio quello del vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, onorevole Michele Vietti. Dopo i saluti iniziali, il moderatore dell’incontro, il giornalista RAI Paolo Di Giannantonio, ha subito dato la parola all’on. Vietti. Il vice presidente del CSM, in più o meno 15 minuti di intervento, ha fatto un rapido excursus della storia d’Italia, illustrando come giustizia ed economia vadano, da sempre, di pari passo. «La giustizia deve essere vista come fattore di competitività
in uno stato moderno. Sviluppo economico e diritto devono essere visti come elementi complementari ed interrelati – ha proseguito Vietti – non si progredisce nello sviluppo economico se non ci sono regole chiare, semplici, precise e condivise». L’on. Vietti ha parlato del diritto come sovrastruttura dell’economia. «Le regole ed il loro funzionamento sono la condizione minima perché esista il mercato. Dove ci sono ordinamenti giuridici più moderni e flessibili – ha continuato Vietti – si sviluppano più mercati». Gli interventi successivi hanno sostanzialmente confermato la tesi di Vietti, portando spunti e proposte per un maggiore sviluppo economico, non solo locale ed una necessaria riforma della giustizia. La tesi comune porta alla conclusione che le mancate riforme e la conseguente dilatazione dei tempi della giustizia siano problematiche reali che vanno ad incidere negativamente sulla vita quotidiana dei cittadini.
È perciò necessario un progetto per semplificare e velocizzare l’attività amministrativa e giudiziaria, tenendo a mente le peculiarità e le criticità del nostro territorio. Risulta indispensabile una semplificazione della giustizia e delle norme stesse. La legislazione italiana, infatti, non è pienamente chiara e per questo incentiva l’incertezza e anche da questo deriva l’alto tasso di litigiosità del nostro Paese. E anche le aziende non sono immuni da questo problema. I costi delle controversie aziendali, infatti, influenzano pericolosamente le imprese. Da questa interessante tavola rotonda è quindi emerso come sia importante dare regole chiare e precise al mercato e come sia indispensabile concepire il mercato come un luogo giuridico, prima che economico: senza regole, non ci sono scambi. Per questo si auspicano soluzioni di ampia condivisione che possano contribuire ad uscire dalla crisi, altrimenti a patirne sarà il Paese
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seminari&convegni » a cura della redazione
Verso il 2030. Sulle ali dell’Aquila
È questo il titolo del progetto a cui saranno dedicati i 7milioni e mezzo raccolti nel Fondo di solidarietà per l’Abruzzo che lega Confindustria alle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil
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aranno grandi idee capaci di creare occupazione, lavoro, ricerca e sviluppo le destinatarie del Fondo di solidarietà per l’Abruzzo raccolto in tutta Italia da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. A illustrare l’iniziativa è stato Fabio Spinosa Pingue, presidente di Confindustria L’Aquila e presidente del comitato promotore del progetto, affiancato dai rappresentanti degli organismi nazionali e internazionali inseriti nel progetto: i segretari regionali di CGIL, Gianni Di Cesare, CISL, Maurizio Spina, e UIL, Roberto Campo, Flavia Terribile, la dirigente del Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica del Ministero dello Sviluppo Economico, Flavia Terribile, la responsabile del Regional Analysis and Statistics Unit OECD/GOV (OCSE), Monica Brezza, e il titolare della facoltà of Sciences dell’Università di Groningen e consulente della Commissione europea per i fondi europei, Philip McCann.
Fabio Spinosa Pingue presidente di Confindustria L’Aquila
«La tragedia del terremoto spiega Spinosa Pingue - può rappresentare un momento di rilancio, oltre che di ricostruzione, non solo dell’Aquila, ma dell’intero Abruzzo». I progetti saranno valutati da un doppio comitato, uno regionale e uno nazionale, e saranno finanziati al 50 per cento solo quelli che daranno «valore aggiunto al territorio», ha spiegato Gianni Di Cesare. Cosa servirà alla L’Aquila del
domani? È a questa domanda che dovranno essere in grado di rispondere i progetti che si candidano a vincere. «Il nostro obiettivo è “L’Aquila città della conoscenza” - ha detto il segretario regionale della Cisl, Maurizio Spina, che ha precisato - Non opere, ma investimenti per far crescere la città, potenziare la ricerca e l’alta formazione, creare interscambi per gli studenti dell’università dell’Aquila e quelle del resto del Paese e d’Europa, avviare progetti di ricerca e creare collegamenti con il mondo dell’impresa». Per questo sono attesi progetti da grandi gruppi nazionali e internazionali. I fondi raccolti saranno indirizzati allo sviluppo del cratere sismico e la quota maggiore sarà destinata ai giovani, all’università e allo sviluppo di attività post-diploma. Altro aspetto sottolineato è legato alla volontà di far rientrare all’Aquila quei ricercatori che sono andati fuori, l’intenzione è dunque creare per loro opportunità di lavoro e di sviluppo in loco
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seminari&convegni » di Daniela Febbraro
“Abruzzo è Abruzzo”, nasce il laboratorio delle eccellenze abruzzesi Il progetto nato da un’idea di Mario Serafini, ha l’obiettivo di creare nella nostra regione un marchio di qualità per imprese del settore agroalimentare e in quello turistico
A
lla fine di settembre si è svolto al Grand Hotel Montesilvano un incontro-studio sul progetto denominato “Abruzzo è Abruzzo”. Si tratta di un’iniziativa finalizzata a sfruttare le sinergie fra produzioni agroalimentari e offerta turistica allo scopo di svolgere azioni promozionali dirette sul consumatore finale in Italia e all’estero, sviluppare i mercati ed organizzare la distribuzione. Il progetto nasce dalla determinazione di un gruppo d’imprese del settore agroalimentare e turistico in cerca di percorsi innovativi per reagire alla crisi che sta investendo il nostro sistema produttivo, e dalla caparbietà di Mario Serafini, autentica anima dell’iniziativa ed esperto di marketing strategico, con una lunga e qualificata esperienza nel settore del food e della promozione di eventi culturali e sportivi legati all’offerta turistica in Italia e all’estero. Numerosi operatori internazionali, specializzati nella distribuzione dei prodotti italiani all’estero (Spagna, Polonia,
Un momento dell’evento Abruzzo è Abruzzo
Paesi Balcanici, Inghilterra e Germania) sono intervenuti per testimoniare personalmente il proprio appoggio all’iniziativa e contribuire a descrivere le reti di contatti commerciali già consolidate e a disposizione. Oltre a molti rappresentanti delle imprese sinora coinvolte, all’evento era presente il professor Alessandro Sarra, come delegato della facoltà di Economia dell’Università d’Annunzio. Sono inoltre intervenuti autorevoli esponenti del mondo produttivo fra i quali Paolo Primavera presidente di Confindustria Chieti, i dirigenti dell’As-
sociazione Piccole Imprese di Pescara e Chieti, Piero Righi direttore dell’Aeroporto di Pescara, Renato Savini direttore di alcuni dei grandi alberghi di Montesilvano. A rappresentare il mondo delle istituzioni è stato Vincenzo Berghella, presidente della commissione Sanità del Comune di Pescara e sostenitore convinto del progetto. Al termine dei lavori è emersa una realtà già organizzata e pronta a partire, ma disposta a raccogliere la sfida di ricercare un coinvolgimento ancora più ampio del tessuto produttivo regionale
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eventi » di Eleonora Lopes
Un momento dell’inaugurazione. Tra i presenti, da sinistra: Maurizio Brucchi, mons. Michele Seccia, Giandomenico e Tito Di Sante, Gianni Chiodi e Valter Catarra
Di Sante Mobili compie un secolo di storia
Per l’occasione, la famiglia Di Sante guidata dal Cav. Giandomenico Di Sante, ha organizzato una grande festa all’interno del rinnovato show room di San Nicolò a Tordino. Presenti all’evento numerose autorità, politici, ed esponenti di spicco del mondo economico e associativo abruzzese
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ono partiti da una falegnameria, ed oggi sono un impero per quanto riguarda il commercio del mobile in Abruzzo. Parliamo del Gruppo Di Sante Mobili che ha compiuto da poco un secolo di vita e per festeggiare questo importante traguardo ha organizzato una grande serata per amici, autorità e collaboratori. Una festa in grande stile che è stata anche l’occasione per visitare il nuovo e rinnovato show room di San Nicolò a Tordino. La storia della famiglia Di Sante nel settore del mobile inizia nel lontano 1910 dal nonno falegname (Giandomenico) e dal papà ebanista (Attilio), è stato poi Giandomenico, Cavaliere del Lavoro, presidente della Banca dell’Adriatico e presidente di Confcommer-
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cio Abruzzo a dare la svolta imprenditoriale all’attività di famiglia. Accanto a lui, oggi c’è la quarta generazione Di Sante, i tre figli: Attilio, Tiziana e Marcello, tutti impegnati nell’azienda insieme alla loro mamma Margherita. Un secolo dopo, la famiglia è ancora qui, nella provincia di Teramo, unita e volenterosa a fare sempre meglio e ad investire per il proprio territorio specie in un momento di crisi. Le principali attività del Gruppo sono concentrate in due complessi immobiliari: lo storico mobilificio Di Sante (a San Nicolò a Tordino) e l’Expò Arredamenti a Silvi Marina realizzato agli inizi degli anni ’70 da Giandomenico, suo fratello Tito e dal loro papà. Lo stabilimento di Silvi è diretto dal Cav. Tito Di Sante e dai suoi
Due immagini dello show room del Mobilificio Di Sante di San Nicolò a Tordino
due figli Luca ed Andrea. Ma torniamo all’inaugurazione, al taglio del nastro erano presenti diverse autorità, tra queste: il vescovo di Teramo mons. Michele Seccia, il governatore Gianni Chiodi che nonostante i suoi numerosi impegni non è voluto mancare a questa importante serata, il presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra, il sindaco di
Teramo Maurizio Brucchi, il prefetto di Teramo Eugenio Soldà, l’on. Antonio Tancredi con suo figlio l’on. Paolo, l’assessore regionale Mauro Di Dalmazio, i vertici della Confcommercio e della Confindustria, e tanti altri personaggi di spicco del mondo dell’economia e della politica abruzzese. «In questo momento di grande difficoltà economica, -ha dichiarato Giandomenico Di Sante- la classe imprenditoriale è chiamata a dare il proprio contribuito, e la mia famiglia nel suo piccolo, ha deciso di darlo innovando lo stabilimento, e portando avanti progetti nuovi e lungimiranti. Il nostro è un messaggio di coraggio e di fiducia per tutti i cittadini abruzzesi». Uno show room quello di San Nicolò a Tordino di 30 mila metri quadrati dalla veste completamente rinnovata, con spazi più ampli, luminosi ed eleganti. Un terzo dello spazio è dedicato all’esposizione, un’altra parte all’assemblaggio dei prodotti in grado di arredare una casa intera. Qualità dei materiali, comfort per ogni ambiente di vita, sia classico che moderno più un design all’avanguardia: sono queste le caratteristiche dei mobili offerti dal Gruppo Di Sante. Il tutto senza mai tralasciare l’attenzione e il rispetto verso il cliente. La crescita di un’azienda non può avvenire senza un grande gioco di squadra. Ed è quello che accade a Di Sante Mobili, dove tutti i collaboratori, a qualsiasi livello, partecipano attivamente allo sviluppo della società. Dopo il taglio del nastro con famigliari e autorità, e la visita allo show room, ha preso il via la parte ludica, per festeggiare 100 anni di impresa, la famiglia Di Sante ha fatto arrivare direttamente da Colorado Cafè, i famosi “Turbolenti” che sono riusciti a dar vita ad uno spettacolo dal clima gioviale e divertente, riscuotendo un grande successo. Tra una battuta e l’altra dei noti cabarettisti, gli ospiti hanno potuto deliziare il palato con un genuino buffet a base di birra e porchetta. L’occasione di questa piacevole serata si è rivelata lo spunto per una riflessione su un modello produttivo e aziendale vincente, che ha retto a tutte le sfide del tempo e che si prepara a quelle future con grande entusiasmo
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Mons. Seccia con i fratelli Di Sante. Da sinistra: Maria, Tito, Giandomenico e Marisa
» foto concesse da Di Sante Mobili
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Quattro assi, un solo gruppo.
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eventi
Alcune immagini dei festeggiamenti per i 100 anni di storia del Mobilificio Di Sante a San Nicolò a Tordino
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eventi » di Piergiorgio Greco
INOPERA 2011, pronti al via! Il grande evento per le imprese, sia profit che no profit, si svolgerà sabato 15 e domenica 16 ottobre al Palacongressi d’Abruzzo di Montesilvano. Scopriamo il programma…
Un convegno dell’edizione 2010 di InOpera
“C
reatività coraggiosa, realismo audace”. Girerà intorno a questo tema la sesta edizione di InOpera, il grande evento per le imprese, sia profit sia no profit, in programma sabato 15 e domenica 16 ottobre al Palacongressi d’Abruzzo di Montesilvano. Organizzato da Net Companies, e promosso da una significativa rete di partner quali Regione Abruzzo, Cdo Abruzzo Molise, Confindustria Pescara, Confcooperative Abruzzo, Api Pescara-Chieti, Formedil, Cassa Edile della provincia di Pescara, Coordinamento dei Csv dell’Abruzzo, InOpera è stato pensato come opportunità per rilanciare il business di quanti parteciperanno ad una delle varie formule proposte – Collaborare (sabato), Costruire (domenica) e Mostrare e Gustare (sabato e domenica) – ma anche come strumento per conoscere e approfondire i problemi di più stretta attualità economica, politica e sociale. Se delle formule abbiamo
Operatori al lavoro
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parlato abbondantemente in precedenza, è soprattutto il programma dei vari incontri che ci interessa in questo numero. In merito, va detto che l’evento si articola in due programmi: quello pensato per i partecipanti alle varie formule di rete, e quello per il pubblico in generale. Workshop e seminari a numero chiuso sono a disposizione di quanti si sono iscritti a una delle due formule, e si terranno in apposite sale dell’area riservata. Tra i temi che verranno trattati, la costruzione delle reti d’impresa, considerate la nuova frontiera dello sviluppo, ma anche il rapporto con le banche, sempre più stringente e impegnativo, anche alla luce delle novità come Basilea 3. Esperti di settore, inoltre, interverranno su temi come la sicurezza sui luoghi di lavoro, ed opportunità per il mondo dell’edilizia. Sempre per i partecipanti, poi, ci sono due altre significative opportunità. Da un lato, la possibilità di presentarsi in tre minuti direttamente ad altri imprenditori grazie a “Aggiungi un
L’area b2b
posto al tavolo”. Inoltre, sarà presenta a InOpera una significativa delegazione proveniente da Bosnia Erzegovina, Croazia e Serbia: rappresentanti delle Camere di Commercio, delle Ambasciate, oltre ad alcune aziende, saranno presenti in fiera nei due giorni, per incontrare imprenditori, operatori e professionisti, in un’ottica di nuove e significative relazioni. Conclude il panorama dell’offerta “riservata” agli operatori partecipanti, la partecipazione di alcuni consulenti in materia di internazionalizzazione e finanza, a disposizione durante l’evento per suggerimenti, confronti, contatti e altro. In linea con le precedenti edizioni, il programma pubblico di InOpera si preannuncia molto intenso e significativo, grazie ad alcuni convegni di alto livello sui temi dell’economia, dell’impresa, della politica e della società. Incontri promossi da varie realtà, che sentono InOpera come la propria casa. A quello di sabato mattina, sul tema della lotta alla povertà, è prevista la partecipazione di Marco Lucchini, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare – la realtà che coordina a livello nazionale le ventuno sedi locali, tra cui quella di Abruzzo e Molise – e di don Marco Pagniello, direttore della Caritas Pescara. Nel pomeriggio, in programma la presentazione del Rapporto sulla Sussidiarietà dal titolo “Sussidiarietà e formazione”, con la partecipazione di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, e Paolo Gatti, assessore regionale alla Formazione. Nel pomeriggio di domenica, infine, ci saranno due incontri. Il primo, dal titolo “Innovazione sociale ed Economia civile. Ruoli, Responsabilità e Condivisione”, è promosso dalla società consortile Irene, chiamata a gestire il Polo d’Innovazione dell’Economia sociale e civile. Il secondo sarà sul tema generale dell’evento: creatività coraggiosa, realismo audace. “Si tratta – spiegano i promotori - di un tema in continuità con le
» foto di Piergiorgio Greco
Giorgio Vittadini Fondazione per la Sussidiarietà
due edizioni precedenti di InOpera: se nel 2009 abbiamo parlato di “Desiderare per intraprendere”, evidenziando come il desiderio sia il motore di ogni attività umana, l’anno scorso abbiamo voluto riflettere su “Libertà e responsabilità per il bene comune”, quali conseguenze prime e immediate di ogni azione che nasce dal desiderio più vero. Creatività e realismo sono le virtù con le quali la stragrande maggioranza degli imprenditori, collaboratori e professionisti sta affrontando le difficoltà che affliggono la nostra economia. La creatività deve essere coraggiosa: vogliamo sostenere chi non si arrende. Allo stesso tempo, vogliamo accompagnare chi rimane ancorato alla realtà, chi sa che la vera creatività è quella che sa trasformare fatti e cose concrete, non sogni”. Oltre a questi convegni, i visitatori nei due giorni potranno visitare le due aree Mostrare, con le aziende che forniscono servizi alla persona, e Gustare, con le eccellenze enogastronomiche nostrane. Inoltre, ci sarà la possibilità di visitare la mostra “150 di sussidiarietà”, esposta all’ultimo Meeting di Rimini. E, per le famiglie, è previsto intrattenimento per i bambini. Perché InOpera è un evento per tutti
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eventi » a cura della redazione
A Vasto nasce il “nuovo Ulivo” In occasione della festa dell’Idv prende forma l’alleanza tripartitica Idv-Pd-Sel. Pierluigi Bersani ospite a sorpresa
Da sinistra: Vendola, Bersani e Di Pietro alla “Sesta festa nazionale dell’Italia dei Valori
S
ul palco di Palazzo D’Avalos nella città di Vasto si è verificato un evento politico di rilevanza nazionale. In occasione della “Sesta festa nazionale dell’Italia dei Valori (Idv)”, svoltasi dal 16 al 18 settembre, sono avvenute le “prove generali di nuovo Ulivo” (nuova coalizione IdvPartito democratico (Pd)- Sinistra Ecologia e Libertà (Sel). Nichi Vendola, leader del Sel, aveva garantito la presenza all’evento, diversamente da Pierluigi Bersani, segretario del Pd, che aveva declinato l’invito dopo alcune polemiche sorte con Antonio Di Pietro proprio sul tema delle future alleanze di governo; ma a sorpresa Bersani si è presentato. Per i vertici dell’Udc la prova di alleanza tripartitica in atto «significa lo snaturamento del Pd». Per Di Pietro invece «la base dell’alternativa di governo è sul palco di Palazzo D’Avalos, se la scelta di campo vale per sempre e per tutta la legislatura». Riferendosi al terzo polo, e in particolare all’Udc, Di Pietro ha
sottolineato: «Abbiamo a che fare con un partito che si mette con chi vince. Noi Idv vogliamo fare la “moglie leale” del Pd; ma se le cose restano così, io con il mattarello allontano questa escort. Dialoghiamo con chiunque, ma prima si configurino le alleanze». Nichi Vendola certo del suo contributo leale alla nuova coalizione si è soffermato sull’importanza della nascita di un nuovo soggetto politico. «Se il centrosinistra non lo si fa ora di fronte allo sfregio che il berlusconismo ha fatto al Paese, al mondo del lavoro, alle nuove generazioni – si chiede Vendola - quando si fa?». Pierluigi Bersani, da parte sua ritiene che Idv e Sel siano alleati essenziali per qualsiasi progetto alternativo di governo. Tuttavia non vuole sbarrare la coalizione: «Quella che abbiamo davanti non sarà una fase di passaggio, ma di vera e propria ricostruzione del Paese. E allora non possiamo fare una proposta che non sia aperta a tutte le forze politiche moderate»
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eventi » a cura della redazione
Prima festa provinciale del Pd Pescara
Il Porto Turistico di Pescara cornice della kermesse democratica. Ospiti illustri e tanti cittadini
Camillo D’Alessandro, capogruppo regionale Pd
Gian Antonio Stella
Il segretario regionale del PD Silvio Paolucci
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n programma denso di iniziative politiche, di musica, dibattiti e gastronomia ha caratterizzato la prima Festa Democratica organizzata dal coordinamento provinciale del Partito Democratico presso il Porto Turistico di Pescara dal 22 al 25 settembre. L’apertura dell’evento a cura dei Giovani Democratici con il convegno: “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Fra vecchi diritti e nuove esigenze”, con i parlamentari Achille Passoni e Marco Follini, Sandro Giovarruscio della segreteria regionale Cgil, il presidente di Confindustria Pescara Enrico Marramiero, Luigi Di Marco (segretario Giovani Democratici) e Francesca Ciafardini (responsabile donne Pd Abruzzo), moderati dall’avvocato Carmine Ciofani. In serata Gian Antonio Stella, firma di punta del Corriere della Sera, con il suo “Un Paese di gente perbene”. Il giorno successivo incentrato sul tema della legalità, con il sottosegretario di Stato alla Giustizia Giacomo Caliendo, il parlamentare del Pd Lanfranco Tenaglia, il responsabile giustizia del Pd abruzzese Marco Alessandrini, il giudice Ciro Riviezzo del tribunale di Lanciano (Ch) e l’avvocato Antonello Carbonara, moderati da Franco Farias della Rai. A seguire, con il coordinamento di Antonio De Frenza del Centro, il dibattito “Diritto al futuro. Opportunità, tutele, sviluppo per l’Abruzzo” con il segretario del Pd abruzzese Silvio Paolucci, i consiglieri regionali Marinella Sclocco e Camillo D’Alessandro, il vicesindaco dell’Aquila Giampaolo Arduini e il segretario della Cisl abruzzese Maurizio Spina. La sera dedicata a “Suoninuovi”, rassegna dei gruppi musicali emergenti. Per il terzo giorno è stato previsto un ampio dibattito sulla manovra finanziaria, con il senatore Giovanni Legnini, la deputata Vittoria D’Incecco, i sindaci di Pianella (PE), Giorgio D’Ambrosio, e Abbateggio (PE), Antonio Di Marco, il segretario della Uil abruzzese Roberto Campo, il direttore Cna Graziano Di Costanzo. A concludere i lavori, moderati dalla giornalista di Rete 8 Marina Moretti, il senatore Franco Marini. Chiusura culturale, con il coro teatrale “È nato un fiore sulla Maiella” della compagnia I Guasconi, e il concerto dei Linea 77. L’ultimo giorno è stato dedicato all’area metropolitana, con il segretario provinciale Antonio Castricone, il presidente della Provincia Guerino Testa, della Camera di commercio Daniele Becci, il capogruppo Pd al Comune di Pescara Moreno Di Pietrantonio, Donato Renzetti del Pd di Spoltore (PE), Luigi Beccia segretario Pd di Montesilvano, Massimo Palladini presidente dell’Ordine degli architetti moderati da Maurizio Piccinino del Quotidiano d’Abruzzo-La Domenica d’Abruzzo. A chiosare la manifestazione Castricone, con il responsabile organizzativo Giacomo Cuzzi e con il senatore Luigi Zanda
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COSTRUIAMO IL SUCCESSO DEI NOSTRI CLIENTI
Qualità e Ambiente
Finanza d’Impresa
Formazione
Sicurezza e Igiene nei Luoghi di Lavoro
Direzione d’Impresa
Sistemi Informatici Aziendali
In un ambiente competitivo estremamente variabile, soggetto a rapidi mutamenti produttivi e commerciali, diventa fondamentale per l’impresa acquisire quei fattori critici di successo necessari per garantirsi vantaggi competitivi sostenibili nel tempo. Profili Aziendali è consapevole che solo un adeguato processo di formazione continua delle risorse umane operanti in azienda è in grado di far maturare quelle competenze distintive e quelle abilità necessarie per raggiungere i principali fattori critici di successo nel moderno sistema competitivo. Solo attraverso risorse umane competenti è possibile ottenere processi produttivi, amministrativi e decisionali efficienti, efficaci e flessibili, in grado di realizzare prodotti e servizi capaci di assicurare la soddisfazione del cliente. La soddisfazione del cliente è lo scopo di ogni azienda, perché attraverso essa passa la soddisfazione dell’imprenditore e di tutte le altre parti interessate. Le nostre principali aree formative Sicurezza aziendale
Marketing e comunicazione
Forza vendita
Apprendistato professionale
Amministrazione finanza e controllo
Creazione d’Impresa
Sulla base di questo presupposto, Profili Aziendali, partner delle imprese nel loro sviluppo, offre ai suoi clienti un complesso organico di servizi destinati alla formazione: rilevazione fabbisogni formativi; progettazione percorsi formativi; docenza specializzata; individuazione di fonti per il finanziamento alla formazione; coordinamento didattico e tutoraggio. Profili Aziendali è Ente Formativo accreditato presso la Regione Abruzzo con Determinazione Dirigenziale n° DL24/186 del 08/07/2010. Accreditamento per la Macrotipologia Formazione Continua a norma della D.G.R. n° 363/2009. Profili Aziendali è inoltre accreditata quale Ente formativo presso il Formatemp, Fondo Interprofessionale per la Formazione Continua delle Agenzie Interinali e presso il Ministero dell’Interno per la formazione agli Steward.
Sede legale e Uffici: via Ungaretti, 4 - 64013 Corropoli (TE) Tel.: +39 0861 855809 Fax: +39 0861 807035 E-mail: info@profiliaziendali.it Web: www.profiliaziendali.it
eventi » di Jenny Viant Gómez
Il direttore de “il Centro” Sergio baraldi
Cultura di impresa e comunicazione
I Giovani Imprenditori di Confindustria Pescara visitano il quotidiano Il Centro. Riflessioni sulla competitività e il ruolo della comunicazione
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n gruppo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo, unitamente ad alcuni partecipanti al progetto Start Impresa (promosso dalla stessa confederazione) hanno incontrato il direttore del quotidiano Il Centro presso la sede dell’organo di stampa. Il padrone di casa, Sergio Baraldi durante un’ora di incontro ha voluto dibattere con i presenti tematiche inerenti lo stato dell’economia abruzzese, il ruolo dell’università nello sviluppo economico sociale, l’importanza dell’accesso al credito per gli operatori economici e le problematiche burocratiche che ostacolano la performance positiva in ambito imprenditoriale. Alessandro Addari, in qualità di presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Pescara, durante una lunga e articolata esposizione ha sottolineato come sia difficile fare impresa nella nostra regione. «Gli imprenditori molto spesso hanno ha che fare con bandi per le risorse europee poco chiari – spiega Addari – sono quasi sempre alle prese con lungaggini amministrative estenuanti che fanno slittare, anche di 6-8 mesi, l’apertura di nuove attività. È per questo che noi riteniamo che la semplificazione burocratica non possa essere rimandata. Ora più che mai è necessario stabilire alleanze nel mondo dell’impresa, ma non solo. Per essere competitivi è necessario
fare sistema tra mondo economico, universitario e creditizio. Queste sono le strategie vincenti – conclude Addari – per ripensare un Abruzzo competitivo sullo scenario internazionale». E a proposito di performance della Regione Abruzzo il direttore Baraldi ha precisato: l’Abruzzo non può avere una visione autoreferenziale. L’Adriatico è piccolo rispetto agli altri mari. Oggi si ragiona in termini globali, quindi la dimensione locale va stretta. Vale per le banche, per le imprese e per le università. Bisogna ragionare in modo nuovo. I cambiamenti non sono facili, ma si impone una cultura nuova in cui la classe politica sia all’altezza per responsabilità e lungimiranza. È giunto il momento di adottare una visione in cui la rete, intesa come alleanza strategica di forze, sia l’elemento distintivo. In questa rete – conclude il direttore – la comunicazione non è marginale. Deve essere precisa, immediata e non di parte, solo così tutti i soggetti sociali potranno avere pari accesso all’informazione. La libera informazione non è una chimera. A maggior ragione, in tempi di crisi chi ha delle responsabilità nell’ambito della comunicazione deve attingere con scrupolo a tutto il bagaglio che la deontologia mette a disposizione, ne va del bene dell’intera comunità»
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Un momento del seminario
RADIO DELTA1, E VAI IN BUCA!
SI È SVOLTO CON GRANDE SUCCESSO E PARTECIPAZIONE IL 1° MARKETING OPEN DAY, UN VERO E PROPRIO CORSO SULLE PIÙ UTILI STRATEGIE PER CONQUISTARE CLIENTI E FETTE DI MERCATO. UN EVENTO PROMOSSO E ORGANIZZATO DA RADIO DELTA 1
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in dalla sua forma l’invito è stato dei più originali e il contenuto ha rafforzato le aspettative! Parliamo del 1° Marketing Open Day firmato Radio Delta 1, una full immersion nel mondo del marketing e della comunicazione che la più ascoltata emittente d’Abruzzo ha voluto offrire a tutti i suoi clienti, e non solo, presso l’innovativa struttura “Ekk, Abruzzo in sintesi”, a Città Sant’Angelo. Le adesioni sono state numerosissime con grande soddisfazione da parte di tutti, dalla direzione, nella persona di Enzo Galante, che si è detto “Entusiasta della riuscita”, allo staff di Radio Delta 1 e Delta Plain Communication, concessionaria per la comunicazione su Radio Delta 1. L’evento, presentato da Annamaria Orfeo, voce storica di Radio Delta 1, ha visto avvicendarsi momenti di pura formazione, dedicati appunto al marketing e alla comunica-
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zione, a momenti ludici e di intrattenimento in puro stile Radio Delta1, un mix riuscitissimo che ha saputo conquistare la vasta platea riuscendo nell’intento di mantenere sempre alto il livello di attenzione. Docenti del corso sono stati Simona Lodolo e Gianni Vacca, responsabili marketing di OSM, grandi professionisti che con il supporto di interessante materiale didattico hanno affrontato numerose case histories aziendali, utili alla comprensione dei più frequenti errori della comunicazione e delle grandi opportunità che anche piccole mosse di marketing possono apportare per la nostra crescita. Gli ospiti, soprattutto titolari di aziende e professionisti, hanno potuto apprendere le basi del marketing in modo semplice e scorrevole, riuscendo ad interagire liberamente con i formatori ai quali hanno rivolto domande e curiosità. Sorrisi, ma soprattutto tanti spunti di riflessione, sono stati dispensati dall’eccellente “comunicatore” ‘Nduccio, che ha
TA 1 ORAZIONE CON RADIO DEL
» REDAZIONALE IN COLLAB
La locandina dell’evento
Sabrina Filippini, responsabile commerciale di Radio Delta 1 con Gianni Pavoni di Pavoni Motors
Enzo Galante, editore di Radio Delta1 in compagnia di Massimo Di Lecce direttore artistico di Radio Delta 1
toccato il tema del significato del successo per ognuno di noi, con qualche accenno storico e filosofico, senza rinunciare a momenti di genuine battute che contraddistinguono il suo stile unico. E come ogni grande evento che si rispetti, gli ospiti hanno potuto godere del meritato riposo grazie ad un accogliente e gustoso coffee break, nel corso del quale hanno assistito ad una performance Flogos dal vivo. Una performance Flogos consiste nella produzione di vere e proprie “nuvolette brandizzate”, ovvero nuvole che ritraggono il marchio dell’azienda, create da una base di schiuma ed elio. Questi leggiadri batuffoli bianchi, una volta formatisi, si librano nell’aria fluttuando dolcemente e svanendo lentamente all’orizzonte con grande stupore di tutti i presenti. Flogos è un prodotto assolutamente innovativo della Delta Plain Communication, che ne possiede la distribuzione esclusiva su tutto il territorio nazionale. Inoltre, grazie alla collaborazione con il Miglianico Golf Club, i partecipanti hanno potuto dilettarsi nel gioco del golf addirittura seguiti da veri istruttori. Tutto questo grazie all’allestimento di piccoli green dedicati alla pratica di questo nobile sport, ai cui valori l’evento stesso si è ispirato. L’invito a forma di pallina da golf e tutta la campagna di comunicazione, a partire dallo slogan “Come conquistare clienti in un solo colpo”, non sono stati un semplice estetismo, ma una mirata similitudine tra questo sport, fatto di tecnica, esperienza, coraggio e una buona dose di fantasia e chiunque desideri avere successo, un sogno che non può prescindere da queste stesse doti sportive. «È stato un evento riuscitissimo – ha commentato Sabrina Filippini, responsabile Commerciale di Radio Delta 1 – e mi auguro che tutti i partecipanti abbiamo avuto modo di comprendere l’importanza del marketing e della comunicazione, materie fatte spesso di piccoli accorgimenti, ma che fanno una grande differenza per raggiungere il successo»•
‘Nduccio in compagnia di Giuliano Gomez
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eventi » di Donato Tribuiani
“U
no dei siti internet più completi sul lago di Garda”. Così viene riportato nel volume “Caccia ai tesori” edito dalla casa editrice Loescher – corso di lingua e civiltà italiana per stranieri – riguardo al portale della Comunità del Garda: www.lagodigarda.it, sviluppato dalla teramana Cykel Software Web Agency di Giammaria de Paulis (http://www.cykel. it/), in collaborazione con la San Giorgio Editrice S.p.A. La Cykel Software è stata selezionata nel panorama delle aziende italiane come la più idonea web agency che potesse sviluppare il nuovo portale turistico del Lago di Garda. Dopo una progettazione durata 8 mesi ed una pubblicazione avvenuta agli inizi del 2011, il portale del Garda, con questo importante riconoscimento, ha immediatamente affermato la propria autorevolezza online grazie ad un prodotto realizzato da un’azienda teramana, divenuto oggetto di studio da parte degli studenti stranieri che vogliano approfondire la conoscenza dei siti web italiani più funzionali nel campo turistico. La qualità e la tecnologia sono le due caratteristiche che hanno sempre contraddistinto la Cykel Software infatti, la specializzazione nello sviluppo di portali e servizi online per Imprese, Banche e Pubbliche Amministrazioni e nella consulenza e pianificazione di pubblicità online e webmarketing, le hanno permesso di ottenere i più importanti riconoscimenti nazionali (Premio WWW, Italian Web Awards, Bcc Web, Web al Top – per citarne alcuni) tali da poter essere ritenuta azienda leader nel mercato. Diretta dal titolare Giammaria de Paulis e composta da professionisti orientati all’utilizzo delle nuove tecnologie come strumento innovativo e di ottimizzazione, oggi, la Cykel Software Web Agency ha come obiettivo quello di creare servizi online tali da trasformare un sito internet in un vero e proprio strumento di business secondo le più innovative strategie. Il sito del Lago di Garda, infatti, oltre a mantenere la caratteristica di un portale istituzionale e ufficiale dell’Ente, svolge anche una funzione informativa e documentale del territorio ed in particolare nei settori riservati all’Arte e Cultura, Ambiente, I segni del sacro, Sport, Tempo libero, Turismo. «I recenti dati del CENSIS - afferma il presidente della Comunità del Garda, Aventino Frau - documentano come il web stia diventando sempre più importante e diffuso in Italia: ecco perché la Comunità dedica molta attenzione e impegno al proprio portale». La Cykel Software Web Agency è riuscita ad ottenere ancora una volta un importantissimo riconoscimento
La Cykel Software Web Agency sbarca sul Lago di Garda
La nota società di Teramo diretta dal giovane Giammaria de Paulis ha realizzato in collaborazione con la San Giorgio Editrice S.p.A. il nuovo portale della Comunità del Garda
La home page del portale della Comunità del Garda Giammaria de Paulis titolare della Web Agency Cykel
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Nuova Classe CLS con trazione integrale 4MATIC. Ritorna alle origini. Del desiderio. Consumo combinato (l/100 km): da 10,7 (CLS 500 4MATIC) a 6,9 (CLS 350 CDI 4MATIC). Emissioni CO2 (g/km): da 250 (CLS 500 4MATIC) a 181 (CLS 350 CDI 4MATIC).
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eventi » a cura della redazione
La presentazione dell’evento La notte dei ricercatori
«La notte dei ricercatori»
Unioncamere Abruzzo, CCIAA di Teramo e Fondazione Tercas hanno organizzato «La notte dei ricercatori». Obiettivo: divulgare l’importanza della ricerca scientifica
«L
a notte dei ricercatori» è un’iniziativa, promossa dalla Commissione Europea nel 2005, che si sviluppa nell’ambito del Progetto «Iresa 2011 (Innovazione, Ricerca e Sviluppo Abruzzo) verso Europa 2020». Coinvolge ogni anno centinaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. Studiosi e cittadini si incontrano con l’obiettivo di diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto divertente e stimolante. L’Italia ha aderito da subito all’iniziativa con una molteplicità di progetti che ne fanno tradizionalmente uno dei paesi europei con il maggior numero di eventi sparsi sul territorio. Quest’anno all’iniziativa hanno aderito oltre 40 città da nord a sud della penisola, in Abruzzo l’evento è stato ospitato a Teramo, tra il Parco della Scienza e Piazza Martiri della Libertà, e si è svolto grazie alla partnership tra Unioncamere Abruzzo, CCIAA di Teramo (presiedute da Giustino Di Carlantonio ), Fondazione Tercas (presieduta da Mario Nuzzo) e l’università teramana. Divulgare l’importanza della ricerca scientifica – fattore indispensabile per la crescita e competitività di un Paese – non passa solo attraverso la dimostrazione esperimentale, ma anche attraverso giochi di logica, mostre interattive e conferenze. Lo slogan dell’evento sembra essere stato: «Impariamo divertendoci». La manifestazione, a dispetto del nome, non si è svolta solo di sera. Il programma ha previsto una miriade di appuntamenti lungo tutto l’arco della giornata, tra cui: tavole rotonde sulle tematiche dell’innovazione, la ricerca e le opportunità offerte dal VII programma quadro di R&ST (2007-2013) dell’UE; il convegno «Il triangolo della conoscenza (Innovazione, Ricerca, Istruzione) dalla strategia di Lisbona ad Europa 2020. Opportunità e prospettive»; incontri tematici su ricerca, impresa e innovazione (con particolare attenzione ad alcune filiere del comparto agro-
Giustino Di Carlantonio presidente di Unioncamere Abruzzo
alimentare); il seminario «Che cosa significa fare ricerca: storica, politologica, sociologica, economica, giuridica, ecc» a cura dell’Università degli Studi di Teramo; il convegno «Gestire un vigneto tra il cielo e la terra: volare alto o scendere in campo?»; il convegno «Ricerca, innovazione e risorse immateriali d’impresa»; il seminario «Innovazione alle imprese attraverso la ricerca: il ruolo strategico del Project Management»; incontri a cura dei ricercatori dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso(INFN-LNGS) e dell’Osservatorio Astronomico di Teramo (INAF-OACTe). Tutte le sere i numerosi partecipanti hanno potuto assistere all’Aperitivo Ricercato, connubio tra scienza e intrattenimento radiofonico. L’iniziativa è stata un vero successo, per il presidente Di Carlantonio: «Si tratta di una prima esperienza di grande impatto sul territorio, in cui sono emerse le potenzialità del connubio ricerca-università. Inoltre, siamo riusciti a sensibilizzare i cittadini riguardo l’evento. Speriamo di poter ripetere la manifestazione e di coinvolgere sempre più imprese, certi del fatto che il loro apporto è indispensabile per la competitivà del territorio e del Paese. Senza l’apporto della ricerca non può esserci sviluppo»
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eventi » di Laura Tinari
L’Aquila riparte dalla cultura
Da semplice capannone a moderna biblioteca, riprende così vita dopo due anni la storica biblioteca “Salvatore Tommasi”, dal 1848 luogo di studio per decine di generazioni di aquilani e non. A riconsegnarla alla Città e alla comunità la Provincia dell’Aquila e la Fondazione Telecom Italia
C
on il cuore che lacrima ancora per l’antico palazzo morente sotto le macerie, è stata inaugurata nella zona industriale di Bazzano all’Aquila la nuova sede della biblioteca provinciale “Salvatore Tommasi”. La città si è così riappropriata di uno dei principali e più storici centri culturali aquilani. Alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il presidente Telecom, Franco Bernabè, del giornalista Bruno Vespa e delle varie autorità regionali, compresi il commissario alla Ricostruzione, Gianni Chiodi, e il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, il presidente della Fondazione Telecom, Joaquin Navarro Valls, ha consegnato all’Aquila una struttura fra le più tecnologiche d’Italia: connessione wifi dentro e fuori l’edificio, prenotazione informatica dei prestiti con l’attivazione di un portale e un ambizioso piano di digitalizzazione di tutto il patrimonio cartaceo della biblioteca. Il progetto di riapertura della struttura, del valore di circa 2mln di euro, è stato finanziato dalla Fondazione Telecom Italia, dalla Provincia dell’Aquila, dal MIBAC e dalla struttura del vice-commissario ai Beni Culturali e ha permesso di dare una nuova casa ai 260mila volumi presenti nella biblioteca. E sul perché la Fondazione abbia scelto proprio la biblioteca, Navarro Valls ha ricordato che «i grandi disastri naturali non colpiscono solo il presente ma la storia, le radici delle persone, la cultura. Quella notte è stata chiusa la biblioteca, è stata messa una pietra sopra la storia degli aquilani e noi abbiamo pensato di aiutarli a continuare ad averne una, a interrogarla, a interpellarla. Abbiamo deciso di restituire la biblioteca al suo funzionamento e arricchirlo sfruttando le nuove potenzialità tecnologiche, che potranno poi essere trasferite sulla sede originaria in Piazza Palazzo una volta restaurata». La nuova biblioteca, sorta nella zona industriale di Bazzano, va a collocarsi accanto all’Archivio di Stato, alla Direzione regionale dei Beni culturali e alla facoltà di Lettere e filosofia, una scelta fatta subito dopo il 6 aprile 2009 con l’intento di creare in quell’area una sorta di distretto culturale
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» foto di Andrea Del Cotto
Il taglio del nastro
Gli ospiti con lo scanner planetario a luce fredda per la digitalizzazione dei testi
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eventi » di Denia Di Giacomo
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n sogno diventato realtà. È questa la Casa del Sole, inaugurata lo scorso 21 settembre a Città Sant’Angelo. La Casa del Sole è la prima casa famiglia per autistici della Provincia di Pescara, il progetto è della Fondazione Rosolino Colella, che, nella persona del suo attuale presidente Dario Recubini, ha finalmente concretizzato il grande sogno del dottor Colella, luminare della psichiatria di origini angolane, che quasi 70 anni fa lasciò alla comunità molti beni al fine di garantire la realizzazione di opere dedicate ai meno fortunati. E così, in accordo con l’assessorato regionale alle politiche sociali, La Casa del Sole nasce nell’ottica del “Dopo di noi”, espressione che si riferisce a quando i genitori hanno un’età avanzata e gli autistici non possono più essere gestiti in famiglia. Sono dunque previsti 10 posti letto, e la disponibilità ad accogliere ben 30 ospiti per le attività diurne. In Abruzzo ci sono oltre 600 autistici, 150 solo nella provincia di Pescara e spesso le loro famiglie hanno forti difficoltà a trovare strutture organizzate con attività specifiche per questa patologia, ma da oggi nella Casa del Sole troveranno assistenza e professionalità. Costo complessivo del progetto, circa 650.000 euro, di cui il 70% ottenuto con due finanziamenti, e il restante 30% attraverso la vendita di alcune proprietà della Fondazione. La Casa del Sole, nome tanto evocativo quanto di buon auspicio, nasce dalla ristrutturazione di un vecchio casolare immerso nelle verdeggianti campagne angolane in contrada Vertonica. I lavori sono stati eseguiti nel pieno rispetto della struttura originaria, e all’interno del giardino è stata inclusa anche una parte di vigna che sicuramente servirà per le svariate attività terapeutiche dei ragazzi. Una vera oasi di relax, dove i ragazzi potranno ritrovare il giusto contatto con la natura seguiti da personale medico altamente preparato. Per la realizzazione di questo progetto, unitamente a Dario Recubini, si sono impegnati numerosi soggetti, bisogna infatti ricordare il consiglio d’amministrazione della Fondazione formato da Roberta Franchi, Carla Tiboni, Marco Cervone e il segretario contabile Gianluca Musa, e il grande lavoro svolto da Emidio Di Felice, precedente Commissario della Fondazione stessa, che con impegno e perseveranza è riuscito a sbloccare una situazione stagnatasi da lungo tempo. C’è inoltre l’impegno di tutta l’Amministrazione Comunale di Città Sant’Angelo nella persona del Sindaco Gabriele Florindi, il vicesindaco Fernando Fabbiani, e numerose aziende del territorio che a vario titolo hanno voluto dare il loro contributo per l’ultimazione dei lavori. «Io credo molto a quello che chiamo neomecenatismo, all’opportunità di donare agli altri per lasciare memoria di noi: come Bill Gates lascia metà del suo patrimonio in onlus benefiche, così in piccolo è possibile fare dappertutto, anche a Città Sant’Angelo», queste le parole di Dario Recubini
La Casa del Sole Un momento della conferenza stampa d’inaugurazione
La Casa del Sole
Inaugurata a Città Sant’Angelo la prima casa famiglia dedicata all’accoglienza dei malati di autismo, un progetto della fondazione Rosolino Colella
Il sindaco di Città Sant’Angelo Gabriele Florindi Dario Recubini presidente della fondazione Colella
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eventi » a cura della redazione
Plenilia: 50 anni di olio purissimo Il Consiglio di Amministrazione in carica, Consiglio Sindacale e Collaboratori
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er una realtà produttiva compiere 50 anni è un traguardo emozionante e la Società Cooperativa Plenilia di Pianella, da mezzo secolo impegnata nella produzione di olio extra vergine di oliva di altissima qualità, ci è riuscita alla grande. Con orgoglio e soddisfazione da parte dei 250 soci che compongono la cooperativa, si è svolto quindi l’evento dedicato a questo mirabile traguardo. Plenilia ha celebrato questo importante anniversario insieme ai suoi soci, con la Santa Messa nella Chiesa di San Domenico a Pianella e a seguire con una cena di gala dedicata all’impegno e alla serietà che hanno contraddistinto il lavoro delle aziende e delle persone che ne fanno parte. Ai festeggiamenti ufficiali di questa eccellenza abruzzese si sono uniti tra gli altri, il sindaco di Pianella Giorgio D’Ambrosio, il comandante dei Carabinieri di Pianella luogotenente Francesco Decembrotto, il parroco di Pianella Padre Giuseppe Grussu, il vice presidente della Regione Alfredo Castiglione, l’assessore regionale alle Politiche Agricole Mauro Febbo, il consigliere regionale Nicoletta Verì, il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, il presidente di Coldiretti Abruzzo Domenico Pasetti, il direttore di Coldiretti Abruzzo Simone Ciampoli e il presidente Nazionale di UNAPROL Massimo Gargano. Fondata nel 1961 da un gruppo di coltivatori, oggi la Plenilia è una vera perla della nostra regione, composta da ben 250 soci, proprietari o conduttori di altrettante aziende che si occupano di coltivare le 76.000 piante di olivo da cui si ricava l’esclusivo olio Plenilia. Sono diversi gli ettari di terreno interessati da questa produzione e si estendono sulle colline della provincia di Pescara e nell’area di produzione DOP, caratterizzati da un terreno fertile e da un clima mite, particolarmente favorevole alla coltivazione dell’olivo. Ma i suoi 50 anni, lungi dall’essere un punto di arrivo, per Plenilia rappresentano una nuova sfida visto che la cooperativa si
» foto di Francesco Egizii
Grande festa in onore del mezzo secolo compiuto da Plenilia, la cooperativa di Pianella impegnata nella produzione di olio extravergine d’oliva di altissima qualità, e adesso si pensa alla Cina
prepara a sbarcare in Cina con i suoi eccellenti prodotti: l’Olio Extravergine di Oliva D.O.P. Aprutino Pescarese, l’Olio Extravergine S. Lucia e gli Oli aromatizzati al limone, al rosmarino e al peperoncino. «Per noi, gusto ed eccellenza rappresentano un legame inscindibile da 50 anni - spiega il presidente della Plenilia, Gianfranco D’Addario –. Il nostro olio di oliva si caratterizza per il suo gusto piccante, caldo, pungente e per i profumi tipici dell’erba fresca tagliata, della mandorla verde, del carciofo: sensazioni che sono proprie del frutto che l’ha generato e che si percepiscono una volta aperta la bottiglia». Il vero traguardo non è raggiungere una meta, ma guardare sempre oltre
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Da sinistra: il vice presidente della Regione Alfredo Castiglione, il consigliere Regionale Nicoletta Verì e il presidente Plenilia Gianfranco D’Addario Antonio Scorrano, dipendente Plenilia in pensione e figlio di Loreto Scorrano (fondatore e primo presidente Plenilia) con sua moglie, il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano e il presidente Plenilia Gianfranco D’Addario
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ORAZIONE CON AUTOABRUZ
» REDAZIONALE IN COLLAB
BMW SERIE 1, DINAMISMO ED ELEGANZA AUTOABRUZZO PRESENTA LA NUOVA NATA IN CASA BMW, ED È SUBITO SUCCESSO
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a nuova BMW Serie 1 si presenta ancora più attraente e dinamica della precedente edizione, grazie alla moderna tecnica applicata ai motori e all’assetto, all’incremento dell’efficienza, a un’abitabilità notevolmente migliorata e ad equipaggiamenti innovativi. Resta l’unica vettura a trazione posteriore del segmento di appartenenza e accentua con coerenza i punti di forza del modello precedente, venduto su scala mondiale in più di un milione di esemplari. Grazie ai suoi pregi indiscutibili nel campo della maneggevolezza, del design, delle tecnologie innovative e dell’immagine elegante, la nuova BMW Serie 1 rafforza la propria posizione di automobile dal carattere individualista nel campo delle vetture compatte a 5 porte. Tutto questo e molto altro, hanno potuto ammirare, presso la concessionaria Autoabruzzo a Sambuceto, i numerosi ospiti giunti alla presentazione. L’equilibrio della vettura, è stato nuovamente migliorato tra sportività e comfort di guida, un netto aumento delle funzionalità e numerosi sistemi di assistenza del guidatore disponibili finora solo nei segmenti automobilistici superiori sottolineano il carattere più maturo del modello d’in-
gresso BMW. Questo lo si riconosce anche nelle dimensioni: rispetto al modello precedente la scocca della nuova BMW Serie 1 è cresciuta di 85 millimetri, mentre il passo si è allungato di ben 30 millimetri. La larghezza della vettura aumenta di 17 millimetri soprattutto in conseguenza alla maggiore carreggiata (davanti 51mm, dietro +72mm) e accentua soprattutto la robustezza della nuova BMW Serie 1, lasciando invariata l’altezza. Contemporaneamente sono aumentati lo spazio per le gambe dei tre sedili posteriori (+21 millimetri) e il volume del bagagliaio, cresciuto di 30 litri. Il cambio generazionale si esprime con autenticità anche nel progresso del design. Il look giovane e fresco, caratteristico per il modello, utilizza con eleganza il tipico linguaggio delle forme BMW. Le superfici della scocca modellate con la massima cura e degli interni caratterizzati da una funzionalità moderna ne accentuano il carattere premium. La gamma di motorizzazioni della nuova BMW Serie 1 è composta esclusivamente da motori a quattro cilindri dotati della tecnologia BMW TwinPower Turbo. Non vi resta che provarla presso la Concessionaria Autoabruzzo
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hanno collaborato
Federica Chiavaroli l’Abruzzo che produce | pag. 27 Classe 1970, Federica Chiavaroli è un’imprenditrice attiva nel settore dell’istruzione privata e della formazione. È stata presidente dei Giovani Industriali di Pescara. Appassionata da sempre di politica, nel 2009 inizia questa nuova avventura ricoprendo la carica di consigliere regionale e in seguito quella di consigliere al Comune di Pescara per il PDL. È Sposata con Fabio Cataldi, broker assicurativo ed è mamma di tre bambini.
Luigi Carunchio fisco | pag. 69 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.
Antonio Teti ict | pag. 73 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.
Simone D’Alessandro creatività&innovazione | pag. 77 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del
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premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.
Filippo Paolini norme&leggi | pag. 81 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Pietro Pastorelli
energia | pag. 85
Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.
Luciano Fratocchi ricerca&innovazione | pag. 82 È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio presso la LUISS di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso l’università di Bologna. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali ed internazionali e con case editrici nazionali ed internazionali.
Piero Carducci la terra di Piero | pag. 111 Economista, consulente direzionale e docente universitario, è specializzato in sistemi per il controllo di gestione e modelli di sviluppo territoriale. È stato direttore della scuola di formazione manageriale-tecnica del Gruppo Telecom Italia (ex Reiss Romoli) e presidente dell’Agenzia di Sviluppo della Pro-
vincia di Potenza. Ha insegnato per molti anni programmazione e controllo di gestione ai dirigenti della carriera prefettizia presso la Scuola Superiore di Amministrazione dell’Interno (SSAI) ed ha diretto la collana di management del Ministero degli Interni. È presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione della Provincia dell’Aquila (OIV). Ha pubblicato cinque volumi su discipline manageriali e numerosi articoli su riviste scientifiche e divulgative. Ultimo volume pubblicato: “150 anni di Unità d’Italia. Il Mezzogiorno e lo sviluppo negato” (2011).
Nicola Boschetti divinoenonsolo | pag. 165 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.
Chiara Strozzieri In cornice | pag. 171 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Nel 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.
A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO
Un tholos integro sul Colle della Civita
» a cura di Denia Di Giacomo
155TRAPARENTESI News in pillole 159PREZIOSANDO Preziosi riflessi per uno stile sportivo-elegante 161USCITA DI SICUREZZA Porto sviluppo e tradizione 165DIVINOENONSOLO Tempo di vendemmia e di profezie enologiche 169TRAIN DE VIE Credere è il primo passo del successo 171ARTE&CO./IN CORNICE L’Abruzzo incontra Massimiliano Kornmüller 185ARTE&CO. MTB, la regina delle avventure 187MUSICAMANIA Why Pink Floyd?/ Sting: 25 Years
163ITINERARI D’ABRUZZO
LE ANTICHE CAPANNE IN PIETRA 175ARTE&CO. 167SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO Ashby: immagini Autunno: ode all’uva di un Abruzzo perduto
189VEZZI MODERNI Nella shopper questo mese
177ARTE&CO. Dal realismo particolare 181ARTE&CO. al realismo esistenziale Il mistero del mare
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traparentesi TEATRO
L’ARCA DI GIADA, IL 3D
INCANTA
Il grande Piero Mazzo cchetti, e il talentuoso Leon Cino, il ballerino sico vincitore della ter za clasedizione del talent sho w televisivo “Amici”, son tra i protagonisti in un o cast di oltre 30 artisti tra attori, cantanti, baller e acrobati de L’Arca di ini Giada, il nuovo spetta colare musical fantasy live in tour dal prossimo 3D autunno per affascina re il pubblico di tut ta Italia. Diretto dalla regia de l ma dell’opera, il musical tra estro Toni Verde che cur e ispirazione dall’incan a anche le musiche tevole libro L’Arca di Gia incantate, scritto e illu da - La leggenda delle strato dalla scrittrice e Terre pit trice Daniela Fusco, mo autunno. Anche la e che verrà pubblicato grafica è stata realizzata il pro ssida Daniela Fusco. La novità nell’impiego di proiezion assoluta del musical è i tridimensionali di ulti ma ge ne scena e permettono ag razione che rendono inte li attori veri di interagire rat tiva la messa in con le animazioni ed i pe INFO: ww w.arcadigiad rsonaggi virtuali. a.com - Il trailer dell’o pera è su http://w ww.yo utube.com/arcadigiada
RICONOSCIMENTI
SCANI PREMIO MASCIARELLI A OLIVIEROo diTO o, al ceun Consiglio comunale straordinari
, nel cors A San Mar tino sulla Marrucina (Ch) Masciarelli “Oltre la… stato consegnato il Premio Gianni è ani lebre fotografo Oliviero Tosc a Gad Lerner e nel 2010 2009 il premio era stato assegnato vite”. Giunta alla terza edizione (nel re abruzzese dall’amata in ricordo del grande produtto a Bruno Vespa), l’iniziativa è organizz Il riconoscimento si am. Miri lie Marina Cvetic e dalla figlia ministrazione comunale, dalla mog persone d’Abruzzo delle e terra cia e impegno tipici della ispira a quei valori di autenticità, tena luglio 2008. lli, prematuramente scomparso nel che hanno guidato la vita di Masciare
EVENTI
ANGELO VALORI PROFESSORE AL COLUMBIA COLLEGE DI CHICAGO Dal 3 al 7 ottobre, Angelo Valori, celebre compositore italiano, è stato Guest Artist in Residence presso il Music Department del Columbia College Chicago dove ha tenuto un workshop e Master Classes. La permanenza del compositore italiano si è conclusa con un concerto pubblico presso il Music Center di Chicago. La prestigiosa residenza del Columbia College Chicago segue l’esperienza della scorsa primavera, quando Valori fu invitato al Berklee College of Music di Boston per presentare il CD Notturno mediterraneo.
LASCIATA SOLA” il À R SA N O “N IA N AM R TE teggerà LA COPPA IN di Teramo nel 2012 fes osa Coppa Interamnia la
SPORT
La fam nonostante pleanno e sin da oggi, suo quarantesimo com me promesse a luglio, ci sono già le pri manifestazione si svolga ile all’appello sib uno di noi rimane insen e preoccupazioni. «Ness uti, e possianta Mo , Coppa Interamnia lla de n tro pa l da : to cia lan tappa così significativa soprat tut to in vista di un o, sol to Di cia io las à ton An sar n che no Giuseppe mo assicurargli sin d’ora l’assessore allo sport, stazione» ha dichiarato nife rni scorsi circa la difma gio lla i de ne uti ale nta nn nte Mo il quara sciate da Pierluigi rila i ion raz hia dic alle Michele, in riferimento lla manifestazione. ficoltà a coprire i costi de
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traparentesi L’AQUILA
QUILA COSI’ LA RETE RICORDA L’A o aquilano le micro web i e mezzo dalla tragedia del terremot
A due ann i blog e videoblog , le web tv e le web tv italiane, i micromedia iperlocali, “a rete unificata” From Zero: vita radio universitarie hanno proposto oda 22 minuti con la vita nelle tend nelle tendopoli, due documentari di po cam nel 9 200 italiani nell’inverno web-series girata da quattro registi ish. Engl era Jaze Al su sa poli raccontata attraverso la prima mes ia e tras da MOVE production e PULSE med Centicolella. La serie è stata prodotta Altratv.tv, è stata trasmessa “a rete ne italia tv web o micr delle ork netw dal ta izza real di e ta idea , La trasmissione tv.tv, su Fromzero.tv e su centinaia ore 10 e per tutto il giorno su Altra dalle 2011 bre DVD otto un 6 di so ita scor lo vend ” la unificate e promuovere ricordare sul web la tragedia aquilana piat taforme. Una diretta online per alvi@altratv.tv na.s simo : INFO a. odi nell’Aquila post-sism con le storie dalle tendopoli: 25 epis
ATTUALITA’
SANT’OMERO CAMPIONE DI SOL ARE Il Comune di Sant’Omero, in provincia di Teramo arriva settimo nella categoria dei Comuni medi nel Campionato Solare di Legambiente. Un plauso per questo riconoscimento arriva dall’assessore all’Ambiente e all’Energia Francesco Marconi: “Sant’Omero è stato il primo Comune a completare il Bilancio energetico previsto dal Patto dei Sindaci e l’amministrazione è fortemente motivata e impegnata sul piano dell’efficientamento energetico degli edifici pubblici. Sant’Omero è la prova concreta di quanto siano tangibili e concreti i risultati che si possono ottenere se si mettono in campo le azioni del Patto”.
ATTUALITA’
UN GRAFICO PESCARESE PREMIATO DA BRUNETTA Raoul Vecchiola, 46 anni, grafico pescarese, ha ottenuto una menzione speciale e un premio di 1.000 dollari per la sua creazione nel concorso lanciato dal ministro Brunetta per la creazione di un logo e di un claim in grado di sintetizzare la “visione” che è alla base delle tante iniziative avviate in questi anni. Il premio rientra nel contest lanciato dal ministro Brunetta sulla Pubblica Amministrazione, ovvero concorso online utilizzato per la prima volta da un Ministero per una propria attività di comunicazione, si è svolto sulla piattaforma specializzata in user generated advertising (pubblicità generata dagli utenti) Zooppa.it e ha suscitato un grandissimo interesse: 1.252 proposte grafiche di logo e claim, 217.362 visualizzazioni, 1.663 download e 3.848 commenti postati dagli utenti.
FORMAZIONE
LA PROVINCIA DI TERAM O FORMA GUIDE A CAVAL
LO
La Provincia forma guide naturalistiche a cavallo . Il corso per “Guida na listica (equestre)” preved turae 280 ore di formazio ne d’aula, 8 ore di ori mento al ruolo e 120 ore entadi stage in azienda, son o ammessi alla presen zione della domanda gio tavani diplomati, inoccu qualifica professionale pati o disoccupati e pri (o che necessitino di un vi di a nuova qualifica spendibil compresa tra i 18 e i 29 e nel mercato del lavoro anni, residenti in provin ), di età cia di Teramo e iscritt della Provincia. La doma i in uno dei Centri per nda, dovrà essere inviata l’impiego esclusivamente a mezzo Eventitalia Soc. Cons. a raccomandata A/R all’ind R.L. - via Isidoro e Lepido irizzo Facii, Sant’Atto - 64100 15 ottobre 2011 e dovrà Teramo, a partire dalle pervenire entro e non oltr ore 8 del e il 24 ottobre 2011. INFO: ww w.provincia.t eramo.it - ww w.teramo lavoro.it - ww w.eventita lia.net.
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EVENTI
ADOT TA UN COMUNE I Comuni Italiani decidono di fare siste ma e di affiliarsi al circuito dimmidove, promuovendosi in Italia ed all’e stero utilizzando strutture e servizi di Marketing Territoriale i cui costi veng ono sostenuti da aziende private che decidono di “sponsorizzare” il Comune stesso, il progetto si chiama “Adotta un comune”. Gli Sponsor-Ado ttanti vengono procurati direttamente dal circuito dimmidove med iante i propri “fundraiser”, professi onisti formati specificatamente per la raccolta delle risorse necessar ie al funzionamento di tutto il sistema. Il Governo Italiano da molti anni raccomanda ai sindaci italiani di utilizzare il metodo delle sponsoriz zazioni per tentare di coprire alme no una parte dei costi delle loro inizi ative, “Adotta un Comune” collega l’Impresa Adottante-Sponsor a tutta la promozione fatta per il Comune adottato ed a tutti i suoi servizi. INFO: adottauncomune.it
ONI D’ABRUZZO I “FORMAGGERI” PIU’ BU internazioanno Cheese, la manifestazione
PREMI
Si è svolta come ogni e del latte in programma a Bra nale di Slow Food dedicata a le form sempre si è tenuta la cerimonia (Cn) dal 16 al 19 settembre, e come Buon Formaggio, il premio non del di consegna del Premio Locali ortimento dei formaggi che il riprende in considerazione solo l’ass offrono al pubblico, ma va oltre, storante o il negozio specializzato i formaggi. Di senzione del titolare del locale verso met tendo in risalto l’interesse e l’atte earia Del GiuCas ila: Aqu dell’ incia Abruzzo. Della prov guito la lista dei locali premiati in Scannese. Della di Cacio, Taverna de li Caldora, Valle dice, Giocondo, La Cascina, Soldo ola Salumeria, Picc e dei Sapori, Osteria delle Spezie, provincia di Chieti: Da Antonio, Font eri Alimentari, Gen helli Cicc . Della provincia di Pescara: Villa Maiella, Vineria per Passione pa. mo: Locanda del Pom La Lumaca. Della provincia di Tera .it food .slow eese INFO: http://ch
EVENTI
LA MODA TARGATA PIEMMEA Torna la 17esima edizione di Artigianmoda, che si terrà il prossimo 8 dicembre presso l’Auditorium Flaiano di Pescara. L’evento, organizzato dalla C.N.A. di Pescara unitamente alla Piemmea Moda ha come obiettivo quello di far emergere l’import anza della figura del parrucchiere sia in ambito artistico che all’interno del tessuto economico. I protagonisti saranno dunque i parrucchieri, con la loro creatività e la loro maestria, in una sapiente miscela di moda, make-up, gioielli e nuove tendenze legate al matrimonio. Il presidente della Piemmea Giovanni Melideo, il suo direttore artistico Roberto Di Nunzio, e il direttore general e Regina D’Ottavio, esprimono la loro grande soddisfazione per una manifestazione che ormai da molto tempo riesce a far esprimere in pedana i migliori talenti abruzzesi.
ERRATA CORRIGE Sul numero 57 della rivista Abruzzo Impresa, nella sezione la Vita è bella a pag 162 le foto dell’articolo di Chiara Strozzieri dedicato al Maestro Lucio Fumo “Quarant’anni di jazz insieme a Lucio Fumo”, appartengono al fotografo Paolo Iammarone. Ci scusiamo per la mancata menzione.
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pre iosando » di Marzio Forcella
Cap.M • Madreperla, Malachite, Morganite
Preziosi riflessi per uno stile sportivo-elegante Madreperla
Malachite
Morganite
Secrezione calcarea e non un minerale, il suo nome, che ricorda quello della più apprezzata e costosa perla, sta a indicare lo strato più interno della valva di determinati molluschi di acqua dolce e salata, tra cui l’ostrica perlifera e la conchiglia. Può presentarsi in diverse colorazioni riflessanti e sfumate fra cui il bianco, crema, rosa, giallo, grigio, blu-verde. Colori distribuiti in modo non omogeneo con tipici effetti di viva iridescenza particolarmente evidenti nelle varietà più scure. Conosciuta a partire dal III millennio a.C., molto apprezzata presso gli antichi romani, da sempre vuole imitare la perla dalla quale, fondamentalmente, differisce solo per il modo di disporsi dei cristalli di carbonato di calcio: a strati paralleli nella madreperla, concentrici attorno al nucleo nella perla che, però, presenta ben altre quotazioni per la sua difficile e attenta coltivazione. Piuttosto tenera, ma tenace é usata da sempre per molteplici creazioni, lastre, bottoni, manici, decorazioni e sculture di ogni genere. Essendo di origine organica non rientra nella cristalloterapia, ma le attribuiscono poteri efficaci per disturbi alle ossa, denti e vista; ottimo aiuto per la purificazione interiore. Provenienza: Australia, Polinesia, Florida, Stati Uniti. Affinità zodiacali: i segni d’acqua.
Il suo nome deriva dalla parola greca malochìtis “del colore della malva”, in riferimento alla sua intensa colorazione verde. Oltre ad essere il più comune minerale secondario di rame, è sicuramente fra i più importanti materiali ornamentali usati sin dal 6000 a.C. Il suo fascino deriva dalla fantasiosa colorazione a bande che prende ogni sfumatura del verde, dalla più intensa alla più scura per effetti unici, infiniti e irripetibili. Da qui il suo uso più idoneo per grandi oggetti: tavoli da pranzo, statue, posaceneri per arrivare alla gioielleria per sfere, cabochon, sculturine. Ottimo talismano e rimedio contro le nausee e le ansie, pietra delle speranze e dell’amore, la polvere di malachite, come il lapisla zzulo, è un antico ombretto per occhi e pigmento di colore. Pr ovenienza : Australia, Zaire, Germania, Sardegna e Isola d’Elba Affinità Zodiacali: Bilancia, Scorpione, Sagittario.
Varietà rosa (color fior di pesco) della famosa famiglia del berillo, parente dello smeraldo e dell’acquamarina, questa splendida gemma era tanto amata dal finanziere americano Morgan, appassionato gemmologo da cui trae origine il suo nome. Pur essendo meno famosa dello smeraldo, questa pietra si presenta di frequente con cristalli limpidissimi e di notevole grandezza. Oggi se ne ha una buona rivalutazione in bellissimi tagli rettangolari a smeraldo o a gradini, gocce e ovali. Da non confondere con quarzi rosa e kunziti, il suo impiego in gioielleria è ormai tipico per creazioni eleganti e di medio costo date le elevate carature. Amica della sensibilità, la morganite dona benessere e gioia placando la collera. Provenienza: Brasile, California, Madagascar. Affinità zodiacali: Toro, Scorpione, Cancro.
A rileggerci al prossimo numero con occhio di gatto, di tigre, onice, opale.
info_ Marzio Forcella Designer di gioielli e oggettistica, Esperto in storia dei preziosi e mineralogia www.amalteapreziosi.com - mf@amalteapreziosi.com
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uscita di sicure
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» a cura della redazione
PORTO
E N O I Z I D A R T E SVILUPPO porto, o semplicemente Porto, è uno dei distretti più industrializzati del Portogallo, non a caso viene chiamata talvolta: «A capital do norte» (La capitale del nord). Funge da centro della sviluppata regione settentrionale del paese ed è ben nota per il suo spirito imprenditoriale e le peculiarità culturali. Occasionalmente Porto è denominata «Cidade Invicta» (Città invitta) poiché non cedette né all’attacco dei mori né all’esercito imperiale di Napoleone Bonaparte e, inoltre, non è mai stata sconfitta militarmente. Fu da qui che nel IX secolo partì la Riconquista cristiana del Portogallo contro i mori. Nel 1337 quando Dom João I prese in moglie l’inglese Filippa di Lancaster la città acquistò sempre più importanza, divenne una base commerciale inglese e si sviluppò.
Ieri come oggi la vita della città ruota intorno al suo porto e al fiume Douro, che le conferisce ulteriore fascino, così come i numerosi ponti. Il modo migliore per visitare il centro storico, Patrimonio dell’Umanità dal 1996, è quello di girare a piedi e inoltrarsi nella fitta rete di stradine per scoprire scorci inattesi. Oltre al centro città, Porto vanta molti altri posti di interesse turistico. Attraversando il ponte de Dom Luìs I si arriva a Vila nova de Gaia e al Monastero de Serra do Pilar, uno dei punti migliori per godersi il panorama della città. Nei quartieri a nord e a ovest ci sono molti monumenti che valgono una visita: la grande Chiesa degli ospedalieri a Lecado Baglio e il moderno Museo Serralves, che ospita artisti portoghesi di arte contemporanea. Lungo la costa, oltre al Castello Foz du Douro nell’estuario del fiume si trova Matosinhos, porto industriale noto per il pesce
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un motivo in più_ Degustare il Porto Il famoso vino Porto (in portoghese: vinho do Porto) e il Portogallo devono il loro nome alla città di Oporto. Il vino, prodotto dalle uve della valle del Douro, venne chiamato con il nome della città a partire dalla seconda metà del XVII secolo perché gran parte della produzione veniva esportata per via marittima dal suo porto. La peculiarità maggiore di questo vino è la sua fermentazione incompleta, fermata (mutizzata) ad uno stadio iniziale. In questo modo il vino risulta naturalmente dolce a causa del residuo zuccherino dell’uva che i lieviti non hanno potuto trasformare interamente in alcool.
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Un tholos integro sul Colle della Civita
itinerari d’Abru
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» di Denia Di Giacomo
LE ANTICHE
CAPANNE IN PIETRA i itinerari possibili ce ne sono infiniti, ma su questo numero proponiamo alcune vie dedicate alla “pietra” per far conoscere come l’abilità umana, spinta dal bisogno, abbia saputo creare da essa dei piccoli capolavori. Parliamo dei tholoi, ovvero costruzioni agro-pastorali, che ricordano i trulli pugliesi e i nuraghe sardi, realizzati con pietra a secco. La forte diffusione dei tholoi si ebbe probabilmente intorno ai primi dell’800, quando a seguito di un aumento della popolazione, pastori e contadini sentirono la necessità di coltivare altri terreni o di spostarsi anche nelle aree di media montagna, ma venendosi a creare spesso il bisogno di trascorre delle notti in questi campi più lontani dalle proprie abitazioni, dovettero ingegnarsi a costruire dei rifugi per sé e per i propri animali e attrezzi. Ecco come nasce un tholos, semplicemente mettendo grosse pietre le une sulle altre, senza alcun ausilio, se non quello della forza fisica, della pazienza e dell’abilità. La maggioranza di queste capanne in pietra sorgono isolate, ma in alcune aree esistono veri e propri complessi, come quello denominato “Cornella”, nella zona di Paganica. Per complessi si intendono strutture costruite da più uomini e costituite solitamente da una capanna dormitorio, una per gli attrezzi e una per la mungitura. Tutta l’area Mediterranea è
Un grande tholos coperto da sterpaglia nei pressi dell’eremo di San Bartolomeo a Roccamorice
Quale stagione migliore, se non quella autunnale, per regalarsi una bella passeggiata all’aria aperta? Brevi itinerari alla scoperta dei tholoi interessata dalla presenza dei Tholoi, naturalmente chiamati con i nomi più disparati, ma tra le regioni più ricche ci sono la Liguria, le Marche, il Lazio, la Puglia e la Sicilia. L’Abruzzo rappresenta la regione con la maggior diffusione del fenomeno, seppure bisogna ammettere che nella maggioranza dei casi si assiste ad un forte degrado di queste strutture, provocato dall’incuria protrattasi nel tempo. Tra le zone di maggior diffusione nella nostra regione vi sono alcuni comuni sulla Majella, in particolare a Roccamorice sul sito di Colle la Civita e Lettomanoppello e sul Gran Sasso meridionale. Uno degli itinerari da poter proporre per conoscere queste affascinanti “pietre del passato” è quello che parte nei pressi dell’eremo di San Bartolomeo, altro gioiello assolutamente da conoscere. Venendo da San Valentino prendere il bivio per Roccamorice e dopo circa 200 metri imboccare una strada sulla destra con indicazione Eremo di San Bartolomeo. Questa strada porta in pochi chilometri nei pressi di un complesso di capanne di Valle Giumentina. Il complesso è situato sulla sinistra della strada sterrata. Da lì a poco volendo visitare un altro sito occorre riprendere la macchina e tornare indietro in direzione Roccamorice, superato il paese si prosegue per alcuni chilometri fino a raggiungere il bivio per Santo Spirito, lì si gira a sinistra e dopo circa 2-3 chilometri si raggiunge un piccolo parcheggio sotto Colle la Civita. La vera escursione comincia salendo al complesso di Colle la Civita con una bella passeggiata. Certo è un peccato constatare come il tempo, le sterpaglie e l’incuria umana abbiamo rovinato, spesso irrimediabilmente, questi segni del nostro passato, ma è comunque interessante scoprirne l’esistenza
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divinoenonsolo » di Nicola Boschetti
TEMPO DI VENDEMMIA E DI PROFEZIE ENOLOGICHE Vendemmia poco brillante quella appena conclusa, nonostante le valutazioni di alcuni forse troppo buonisti ome ogni anno, puntualmente, arriva la tanto attesa vendemmia, carica di speranze e ambizioni. La stagione appena trascorsa è stata una delle più calde degli ultimi decenni, seguita ad un periodo freddissimo che dall’autunno scorso ci ha fatto togliere le giubbe a giugno inoltrato. Non bisogna per forza essere dei grandi esperti di meteo per capire che la natura ha bisogno di un equilibrio stagionale per dare dei buoni prodotti, soprattutto quando parliamo di vino. Sorridevo l’altro giorno sentendo ad una trasmissione regionale, dove il nostro assessore all’agricoltura parlava di una grande annata per il vino 2011, lodandone la qualità e soprattutto
la quantità. Parole che suonano stonate come una campana rotta, e che servono solo a coprire una situazione agraria e produttiva regionale che si trova ad un passo dal baratro. Se questi signori, che dovrebbero avere lo scopo di tutelare, ma soprattutto migliorare le vita di tanti piccoli agricoltori che vivono di fatica e in attesa del sole o della pioggia, capissero qualcosa in più delle tematiche di cui parlano, forse avrebbero il buon senso di aspettare e di verificare l’autenticità delle loro affermazioni, invece di creare false aspettative in un futuro che roseo non è e soprattutto di continuare a far perdere credibilità ad un settore che ha già tanti problemi. Le annate come questa hanno per il vino lo stesso effetto devastante che la cottura a fuoco alto ha su una bistecca, ovvero alla fine risulterà bruciata fuori e cruda
dentro, e solo con l’aiuto dell’uomo o della chimica si potrà coprire il problema, ma sopratutto imbrogliare il consumatore che ben è abituato a subire truffe di ogni genere. La soluzione? Io non la conosco, ma di una cosa sono certo: la grande scuola enologica francese quando le annate si presentano piccole e mediocri, declassifica i suoi prodotti, e soprattutto abbassa i prezzi, dando una grande dimostrazione di come la natura e la serietà dell’uomo ben possano convivere insieme a favore del consumatore finale, perché non va dimenticato che è proprio il consumatore che fa la differenza ed ora è abbastanza sfiduciato. Noi non dobbiamo copiare i cugini francesi, non avrebbe senso, ma se i vini francesi sono considerati i migliori al mondo un motivo ci sarà. Ai posteri l’ardua sentenza
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SCELTO PER VOI > Oleificio Masciantonio Trappeto di Caprafico In uno scenario mozzafiato, preso tra le braccia della Majella, sorge il frantoio della famiglia Masciantonio, tre generazioni, che si succedono dal 1948, dedicandosi alla grande opera di trasformare l’olivo in un nettare essenziale per la grande cucina. L’azienda attinge da oltre 4000 piante di proprietà, distinte prevalentemente in varietà che vanno dall’Intosso, alla Gentile di Chieti e al più comune Leccino. Tommaso Masciantonio, neo sposo e ultimo discendente di questa umile, ma grande famiglia ha sacrificato la sua adolescenza per capire, studiare e imparare come una piccola azienda familiare come la sua potesse arrivare ad essere un fiore all’occhiello della regione, e alla fine vi è riuscito, come dimostrano gli innumerevoli premi ricevuti in ambito nazionale ed internazionale. La possibilità di toccare con mano i loro prodotti, che vengono lavorati con le più moderne tecniche senza abbandonare la vera tradizione produttiva, ben fanno capire la passione e l’umiltà di una famiglia d’altri tempi che guarda al futuro nel vero rispetto della natura. Provare per credere.
info_ Trappeto di Caprafico Località Caprafico, 66043 Casoli CH - Tel. 0871 897457 Visite su prenotazione - Vendita diretta
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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista
salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro
AUTUNNO: ODE ALL’UVA
Numerose proprietà benefiche nascoste nei suoi delicati acini, un ottimo aiuto per l’autunno
ra fine estate e inizio autunno l’uva, uno dei frutti predominanti in questo periodo, raggiunge il massimo della sua maturazione e ci regala un tesoro di energie e proprietà benefiche. Come tutti i frutti abbastanza ricchi di zuccheri (circa 16%) l’uva va incontro alla fermentazione alcolica trasformando gli zuccheri stessi in alcol e questo lo avevano ben capito anche i nostri antenati per produrre l’inebriante “nettare degli dei” ovvero il vino che nelle sue innumerevoli declinazioni e sfumature ci regala immensi piaceri al palato. Ma non è del vino che parleremo bensì del frutto con cui si ottiene e dei notevoli vantaggi che il suo consumo apporta. L’uva è ricchissima di acqua (80%) per cui idrata e disseta, favorisce la diuresi e l’eliminazione delle tossine perchè povera di sodio e quindi è molto indicata in chi soffre di ipertensione arteriosa, contiene abbastanza fibra prevalentemente nella buccia, che va sempre masticata bene per evitare problemi digestivi, per cui aiuta a regolarizzare l’intestino, é ricca di minerali quali ferro, calcio, fosforo e potassio e alcune vitamine del gruppo B di cui l’organismo ha molto bisogno durante la stagione autunnale e contiene anche vitamina C per rafforzare il sistema immunitario nella stagione invernale. Ma il vero “tesoretto” dell’uva è il ricco contenuto di polifenoli (in particolare del resveratrolo) potenti sostanze antiossidanti-anti radicali liberi sulle cui proprietà terapeutiche la scienza si è concentrata nell’ultimo trentennio circa studiandone caratteristiche e vantaggi e classificandoli come nutraceutici ovvero sostanze contenute in un alimento con potere preventivo e curativo su diverse patologie. Il resveratrolo ha un’azione antinfiammatoria e antiossidante, protettiva contro le patologie cardiovascolari riducendo il ri-
schio di infarto e ischemia, preventiva per le malattie tumorali; abbassa il colesterolo e migliora la funzionalità del fegato, stimola la produzione di collagene utile per la pelle e le articolazioni. Recenti studi hanno messo in evidenza che il resveratrolo rallenta la comparsa delle malattie degenerative del sistema nervoso quali l’Alzheimer. Proprio per la presenza di resveratrolo e alfa-idrossi-acidi l’uva possiede anche molte proprietà cosmetiche e anti-aging sulla pelle: migliora la pelle secca, pulisce la pelle grassa e acneica e migliora le macchie senili, i semi contengono acidi grassi polinsaturi che nutrono e idratano la pelle e già nell’antico Egitto e al tempo dei romani l’uva e il suo succo venivano utilizzati come prodotti cosmetici per levigare e ringiovanire la pelle con ottimi risultati. Alcune avvertenze sull’uva: nonostante il maggior contenuto di zuccheri non è vietata ai diabetici come spesso succede, ma va consumata facendo attenzione al quantitativo (massimo 200 grammi al giorno) acquisendone in questo modo tutti i benefici senza turbare troppo la glicemia inoltre per il contenuto di tannini e fibra nella buccia non è indicata nei bambini al di sotto dei 4-5 anni di età perchè potrebbe provocare disturbi intestinali. Attenzione anche alle persone che soffrono di diverticoli in quanto i semi degli acini (o vinaccioli) possono creare irritazioni, in questo caso basta non ingerirli. Oltre a mangiarla così com’è (un paio di grappoli al giorno sono sufficienti) o come succo fresco (frullata e filtrata per evitare i semi), provatela in questo ottimo drink corroborante e ricchissimo di vitamine e minerali: frullare e filtrare 100g di uva, aggiungere al succo ottenuto 100g di mela e il succo di mezzo limone e frullare il tutto, dolcificare se occorre con poco fruttosio o zucchero di canna
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info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina
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traindevie » di Carolina Pierfelice
empi difficili, bui… Se ci guardiamo intorno, se ascoltiamo tv e radio, se leggiamo i giornali, di qualsiasi matrice essi siano, non c’è scampo: stiamo vivendo un brutto momento e lo constatiamo di persona, sulla nostra pelle, parlo ovviamente di chi non fa parte della piccola élite che continua a dormire sonni tranquilli… In un momento così la tentazione di lasciarsi andare è forte, il pessimismo ha la meglio e rischia di minare la nostra capacità di far fronte alle difficoltà con grinta e perseveranza, rischia di impedirci di lottare fino in fondo, segnando così in partenza la nostra sconfitta. In effetti è sicuramente indice di adesione alla realtà, di oggettività e concretezza, in questo momento, essere dubbiosi e ponderare bene le scelte importanti, in tutti gli ambiti della nostra vita, che si tratti di mettere su famiglia o cercare un lavoro diverso e migliore (per chi ce l’ha), che si tratti di comprare casa o, più semplicemente, macchina, ma il rovescio della medaglia è un immobilismo che non ci aiuta a lottare per ottenere dei risultati. Se prima di agire, prima di impegnarci nello scegliere fra diverse alternative o di lanciarci in un’impresa aspettiamo che si presentino tutte le condizioni non ci basta avere davanti tutta l’eternità! In realtà il successo non è subordinato alle circostanze esteriori quanto si tende a pensare: è innanzitutto una questione interiore. Chi ci crede sviluppa una dinamica del successo che lo predispone ad attirare su di sé le circostanze e gli incontri favorevoli alla sua riuscita. Chi dubita sviluppa una psicosi del fallimento che lo incatena suo malgrado in una spirale negativa, in cui le difficoltà e gli ostacoli si susseguono. Si possono attirare le difficoltà o i vantaggi; tutto dipende dallo stato d’animo. Shakespeare sosteneva: “L’errore non è nel nostro destino, ma in noi stessi”. Certo, non tutti i nostri fallimenti sono intenzionali o meritati, ma un’autoanalisi ci aiuterà a provare che spesso è in noi la radice dell’insuccesso. Le circostanze che noi consideriamo sfavorevoli lo sono nella misura in cui non abbiamo saputo fronteggiarle e affrontarle in modo soddisfacente. Spesso dietro un insuccesso ci sono le nostre mancanze: di attenzione, di volontà, di perseveranza, di entusiasmo, di fiducia; tutte questioni che hanno a che vedere con il nostro modo di essere… Forse, allora, la chiave per attraversare indenni questo triste momento è proprio questa: investire su noi stessi e, in generale, sulle persone, visto che è da esse che deriva un successo
CREDERE È IL PRIMO PASSO DEL SUCCESSO Il periodo storico che stiamo attraversando ci porta alla sfiducia e all’immobilismo, una buona dose di forza interiore può servire per attirare maggiori successi
o un insuccesso… e in un momento in cui gli investimenti di tipo economico sono off limits, puntare sulle persone è una via economica e proficua. Come fare? Nella mia rubrica spesso ho affrontato questi aspetti, per cui ora non posso far altro che ribadire certi concetti: è necessario prendersi cura di se stessi e degli altri, dedicandosi tempo e “coccole”; la fiducia è legata al sentirsi amati, al sentirsi accettati e sostenuti. Se tutti facessimo un piccolo passo in questo senso saremmo “seminatori” di fiducia e, di questi tempi, ce n’è proprio bisogno!
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info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it
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arte&co.
/ incornice
» di Chiara Strozzieri
L’ABRUZZO INCONTRA MASSIMILIANO KORNMÜLLER
La personale del maestro americano presso il castello di Pettorano sul Gizio
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» foto concesse da Massimiliano Kornmüller
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arte&co.
opo i successi della personale presso Castel Sant’Angelo a Roma, Massimiliano Kornmüller, raffinato autore di origini americane, da tempo trapiantato in Italia, è stato invitato a esporre presso le prestigiose sale del Castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio (AQ). Prima di lui fu Escher a immortalare il borgo abruzzese durante una delle sue visite nel nostro paese, affidando ai posteri il riconoscimento di uno scorcio privo di indicazioni nel titolo; Kornmüller invece ha deciso di andare nel particolare, metabolizzando le suggestioni paesaggistiche del luogo, per immortalarne dei particolari molto significativi a livello simbolico. Si tratta di piante di diverso genere, che vanno a completare un vero e proprio Herbarius, ovvero uno strumento di conoscenza delle proprietà non solo terapeutiche della vegetazione abruzzese. Il pretesto di descrivere nel dettaglio straordinari acanti, aconiti, erbe aromatiche e quant’altro, dà modo all’artista di tracciare un ritratto della terra d’Abruzzo forte e gentile e di indagare sui legami che esistono tra piante e mito. Dall’Epopea di Gilgamesh ad esempio Massimiliano Kornmüller prende la figura del Gorgonion, una pianta misteriosa, che avrebbe reso immortale il re dei Sumeri, se non gli fosse stata strappata via da un potente drago. Questa e altre erbe magiche vengono fuori dalla fantasia dell’artista, per popolare quell’ideale territorio aquilano, che è possibile scorgere attraverso tutta la mostra. L’interessante commistione tra sogno e verità si serve di tecniche molto ricercate, come quella dell’encausto, ormai quasi del tutto abbandonata dai pittori italiani: è un tipo di decorazione che ancora oggi ritroviamo negli scavi di Pompei e consiste in pigmenti mescolati a cera punica, stesi a caldo con arnesi di metallo, capaci di dare una stratificazione del colore e grande luminosità. Kornmüller è anche un abile conoscitore delle tecniche calcografiche e ci regala esempi non solo di acqueforti e acquetinte, ma anche di monotipi, ovvero esemplari unici realizzati tramite matrici immediatamente usurate. Al di là di quella preziosità che i più esperti possono riconoscere attraverso analisi accurata del metodo di realizzazione dell’opera, rimane l’incanto di una figurazione delicata e colta. Abbandonarsi alle foglie mosse dal vento, così come alle corolle dei fiori minuziosamente descritti, è la cosa più bella. Ci permette di conoscere un autore di levatura internazionale, il cui passaggio in Abruzzo resterà alla storia
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/ incornice
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7 1. Erba magica 1998 (encausto su tavola, 40 x 30 cm) 2. Piante infestanti 2010 (monotipo, 50 x 70 cm) 3. Drago e Gorgonion 2009 (encausto su tavola, 50 x 70 cm) 4. Sfinge e sfingiotto con topolino 1995 (acquaforte e acquatinta, 30 x 40 cm) 5. Massimiliano Kornmüller a Pettorano sul Gizio 6. Pianta pompeiana 2006 (encausto su tavola, 70 x 50 cm) 7. Gryphus et pullus 2006 (acquaforte e acquatinta, 40 x 50 cm)
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arte&co. » di Denia Di Giacomo
ASHBY: IMMAGINI DI UN ABRUZZO PERDUTO
Prosegue con successo fino a dicembre la mostra itinerante “Ashby e l’Abruzzo, immagini e memoria 1901/1923”, una suggestiva raccolta di foto scattate nei primi del ‘900 dall’archeologo inglese Thomas Ashby 1
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ipo classico d’inglese: biondo, (…) sempre distinto e corretto. Quando andava in campagna vestiva un abito grigio con calzoni corti, calzettoni di lana, scarponi da montagna, golf egualmente di lana anche d’estate, un cappellaccio e una sciarpa al collo. Portava con sé la macchina fotografica, una retina da signora dentro cui teneva le carte topografiche, il vitto della giornata, il cannocchiale, il metro, un altro olf, una bottiglietta di whisky (sic) – che di solito non beveva (…) – una candela, una lampada elettrica e altri ammennicoli. Estate e inverno portava anche un ombrellone di quelli verdi da contadino, legato a tracolla con lo spago, e molto spesso gli occhiali neri: sembrava il gigante Gasperone” È con questo estratto da Piccole avventure romane di un archeologo militante in “strenna dei romanisti” di G. Lugli che esordisce il bellissimo catalogo dedicato a Thomas Ashby “Viaggi in Abruzzo 1901/1923. Un personaggio particolare Thomas Ashby, un archeologo e studioso, innanzitutto, – già direttore della British School at Rome – che ai primi anni del vecchio secolo, intraprese otto viaggi in Abruzzo lasciando una suggestiva e cospicua raccolta di antiche foto. Rimaste inedite fino a oggi, le immagini di Ashby sono le protagoniste di una mostra itinerante che con il patrocinio dell’Aiap, si svolgerà a partire da Roma, per poi approdare a l’Aquila, Sulmona, Pescara, Chieti e Teramo, nel corso di 6 mesi, da giugno a dicembre 2011,
“Ashby e l’Abruzzo, immagini e memoria 1901/1923”, questo il nome della mostra. «Queste immagini dell’Abruzzo – scrive nella presentazione del catalogo Christopher Smith, direttore della British School at Rome – dimostrano come Ashby abbia riunito in sé qualità di archeologo, antropologo e anche, sebbene egli forse avrebbe negato quest’ultima, di artista. Nel documentare i suoi viaggi in abruzzo, Ashby ebbe la fortuna, e forse la sfortuna, di sapere che quel mondo stava scomparendo e di sentire su di sé il dovere di documentarlo e in un certo senso preservarlo, attraverso la macchina fotografica e un infallibile occhio per la composizione». Ecco dunque immagini romantiche e realiste dell’Abruzzo che era, la processione di San Domenico a Cocullo nel 1908, il mercato del bestiame a L’Aquila nel 1909, una lunga fila di lavandaie a Pratola Peligna nel 1901, oppure delle incantevoli immagini di una viva Sulmona e molte altre ancora, immagini dense di paesaggi e architetture, ma ancor di più ricche di una umanità che forse è perduta per sempre. Al termine delle esposizioni, la British School at Rome, donerà tutte le foto di Ahsby e l’Abruzzo alla Città dell’Aquila. INFO: la mostra seguirà i seguenti sviluppi: a ottobre è a Chieti, presso il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, Villa Frigerj; a dicembre a Teramo, presso il Museo Civico Archeologico
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(1) William Harrison Woodward: Cocullo, serpari in attesa della processione di San Domenico, 1908 - (2) Thomas Ashby: Sulmona (AQ), mercato in piazza Garibaldi, 1909 (3) Thomas Ashby: Pratola Peligna (AQ), Lavandaie, 1909 - (4) George Joseph Pfeiffer: Thomas Ashby a Carsioli (1901-1903 circa) (5) Thomas Ashby: la processione di San Domenico a Cocullo, 1909
» foto concesse da British School at Rome
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comunicazione aziendale
» Farnese vini
Edizione, cinque autoctoni V
ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.
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«Nascono i nostri frutti»
vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.
FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com
arte&co. » di Martina Luciani
DAL REALISMO PARTICOLARE AL REALISMO ESISTENZIALE Mostra pittorica ed altre iniziative promosse dall’Associazione Culturale San Giorgio Onlus
La locandina della mostra
al 3 all’11 settembre, le sale dell’ex Convento di Treglio hanno ospitato la mostra “Dal realismo particolare al realismo esistenziale” dell’artista locale Gastone Costantini. Mostra promossa dall’Associazione Culturale San Giorgio Onlus. Con la sua pittura, Gastone Costantini intende riproporre uno stile pittorico figurativo che guarda al Realismo italiano, in particolar modo ai pittori abruzzesi della seconda metà dell’ottocento, come i fratelli Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Teofilo Parini e tutti quelli che hanno caratterizzato un periodo storico, raccontando, attraverso le loro opere, le proprie origini, la propria terra, le proprie tradizioni. «Spesso mi capita di osservare la gente nel viavai di ogni giorno e di provare emozioni intense, perché sento di essere parte di un mondo che ruota intorno a me», questo è il pensiero di Gastone trasposto nella sua opera pittorica. «Tanti volti, tante storie segrete, tante relazioni di un attimo o di tutta una vita. Tanta umanità silenziosa che mi passa accanto, assorbita dai ritmi frenetici del tempo che scorre – continua Gastone – eppure resto aggrappato alla mia terra, ai luoghi di sempre e ai volti amici che danno alla mia esistenza il senso intimo dell’appartenenza. In una parola, essi rappresentano per me le “radici”».
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Vero protagonista della mostra, insieme ai quadri raffiguranti personaggi e situazioni tipici delle nostre radici, è la tela realizzata appositamente per l’Associazione San Giorgio, raffigurante proprio il santo patrono di Treglio: San Giorgio Martire. L’associazione Culturale San Giorgio Onlus è nata quest’estate, ma ha già all’attivo più di un’iniziativa. Oltre alla mostra personale di Gastone Costantini, l’11 agosto scorso l’Associazione ha promosso ed organizzato il Treglio Jazz Festival, a cui hanno partecipato musicisti locali ed importanti jazzisti del panorama internazionale, apprezzati anche nei locali più cool di New York e Londra. L’Associazione San Giorgio Onlus si è formata con lo scopo di favorire lo sviluppo delle attività culturali, di promozione sociale e del tempo libero, di tutela dell’ambiente e del paesaggio, di valorizzazione del territorio e di tutte quelle attività che riportano i cittadini e i loro bisogni al centro delle scelte economiche e sociali, per il miglioramento della qualità di vita. Ed ha già in programma altre iniziative da proporre nei prossimi mesi, come la Mostra Mercato di presepi ed arredi natalizi, le festività in onore di San Giorgio, previste per il 23 aprile prossimo attraverso la promozione di ricerche e studi sulle origini del Santo ed il Palio e Giochi delle Contrade previsto per maggio 2012
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San Giorgio
Chi è Gastone Costantini Gastone Costantini nasce a Lanciano il 16 Marzo del 1961. Studia presso il Liceo Artistico di Pescara e dopo aver conseguito il diploma, si trasferisce a Firenze per apprendere l’arte del restauro di opere antiche. Frequenta alcune fra le più importanti “Botteghe” artigianali fiorentine, dove impara l’arte della doratura a guazzo e dell’intaglio. Nel 1982 segue un corso di restauro del legno e nel 1983 si diploma presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro. L’anno successivo Costantini approda a Napoli dove viene accolto presso il Museo di Capodimonte per un periodo di tirocinio come restauratore del dipinto su tela e tavola. Dopo l’esperienza napoletana, Gastone continua la sua formazione a Bergamo presso il Museo dell’Accademia Carrara, sempre come restauratore di opere d’arte. Nel 1993 iniziano i restauri della Cattedrale Madonna del Ponte di Lanciano, a cui fa seguito il restauro del Teatro Fedele Fenaroli a Lanciano, le sale della Pinacoteca D’Avalos a Vasto, gli ambienti di Palazzo De Arcangelis a Lanciano, la Chiesa di San Michele Arcangelo a Roccaspinalveti e una serie prestigiosa di dipinti antichi. Il 2008 rappresenta per Gastone l’anno della svolta: la pittura diventa l’attività prevalente e viene inaugurata a Lanciano la Galleria personale. Si classifica secondo (primo alla pittura) al III Premio Internazionale Arcaista di Tarquinia e vince il Premio D’Annunzio di Pescara. Inizia il nuovo ciclo, con una serie di mostre, presso la Reggia di Caserta, a cui fanno seguito le esposizioni di Torino, Bari, Lanciano e Tarquinia.
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Classe C Nuova Generazione. Tutta un’altra classe. Scoprite la gamma da 31.900 euro*. Nuovo design esterno e interno, fari bixeno ILS con luci diurne a LED su tutta la gamma, sistema ECO Start/Stop, nuova plancia con strumentazione a colori ad alta definizione, interfaccia Bluetooth per telefoni cellulari, Attention Assist e, a richiesta, nuovo cambio automatico 7G-Tronic PLUS. Consumi ciclo combinato berlina (l/100 km): da 10,2 (C 350) a 5,4 (C 220 CDI). Emissioni CO2 berlina (g/km): da 239 (C 350) a 117 (C 220 CDI). Consumi ciclo combinato station wagon (l/100 km): da 10,4 (C 350) a 5,4 (C 220 CDI). Emissioni CO2 station wagon (g/km): da 242 (C 350) a 124 (C 220 CDI). *L’offerta è riferita a Classe C Berlina 200 CDI EXECUTIVE. Prezzo di vendita 31.900 euro, IVA e messa su strada comprese (IPT esclusa). Offerta soggetta a disponibilità limitata, presso le concessionarie aderenti all’iniziativa, per contratti sottoscritti dal 1 ottobre 2011 al 30 novembre 2011 e vetture immatricolate entro il 31 dicembre 2011. Non cumulabile con altre iniziative in corso. Vantaggio cliente di 4.027 euro (IVA inclusa).
Barbuscia S.p.A.
Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz
Pescara, Via Tiburtina 141, - tel. 085 43201 • Lanciano, Mozzagrogna s.s. 542 Km 5,21, 0872 579090 www.barbuscia.it
arte&co. » di Anna Cutilli Di Silvestre
IL MISTERO DEL MARE
Nel suo linguaggio l’energia dell’anima e il grande fascino del mare, raccontiamo l’opera di Franca Di Bello
uomo moderno con la tecnica ha avvelenato e desertificato il mondo e la scienza che pure ha le sue responsabilità, cerca di rimediare riempiendo la mente umana con le sue scoperte. L’umanità antica invece con la tecnica primitiva e una scienza ancora da venire, nutriva la mente con le fantasie fuse con la realtà: le leggende e i miti. Nei miti i quattro elementi della natura intervenivano in maniera determinante e l’elemento marino è sempre presente nello sfondo della civiltà greca. Dalla spuma del mare, che vediamo subitamente nascere dalla massa d’acqua e rinnovarsi a ogni ondata, il mondo greco faceva nascere Venere, ciprigna dea della bellezza. Proprio la spuma del mare che compare e svanisce nelle violente ondate sempre rinnovatesi, può simboleggiare il carattere energico e volitivo, capace di rigenerarsi e migliora-
» foto concesse da Franca Di Bello
re in nuovi bagliori e nuove iridescenze, della pittrice Franca Di Bello. E la descrizione dannunziana delle onde del mare infuriato, dipingendo nella nostra mente le violente ondate che si frangono, sembrano descrivere le opere marine della pittrice: “Altra onda s’alza,/… si gonfia, s’incurva,/ s’alluma, propende,/ … spumeggia, biancheggia./” Altra onda ”l’avversa,/ l’assalta, la sormonta, / vi si mesce, s’accresce./ Di spruzzi, di sprazzi,/ di fiocchi, d’iridi/ ferve nella risacca; / par che di crisopazzi / scintilli /…”. E pare anche di poter intravedere, nel tumulto delle ondate che dominano nelle opere della Di Bello, alcune sfumature verdastre dell’acqua come quelle del crisopazio dannunziano. E anzi nelle ultime marine, le ondate del mare si arricchiscono di sfumature giallo seppia, rossastre e violacee mentre in quelle precedenti riguardanti
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arte&co.
sempre il mare – elemento preferito dalla pittrice – dominava l’azzurro. Oltre alla lunga schiera di pittori che con tecniche e linguaggi diversi hanno comunicato le loro emozioni dinanzi al mistero del mare, anche i musicisti non si sono sottratti a tale impulso. Claude Debussy, incantato dal mare del mezzogiorno francese, ma anche dalla grandiosità dell’Atlantico, impressionisticamente e con un intrico di sonorità contrastanti dipinge il mare col suono in modo da farcelo “vedere” e sentire per suggestioni e risonanze. Nelle opere di Franca Di Bello non c’è mai la definizione compiuta dei particolari ma la loro trasfigurazione nei termini della tensione evocativa del colore. La pittrice si esprime impressionisticamente e fu l’Impressionismo a svincolare il colore dal disegno e a creare le premesse rivoluzionarie per una pittura completamente libera nei toni e nei riflessi della luce. Sono proprio questi che uniti ad un denso impasto materico, creano vibrazioni cromatiche e quindi un senso di magia nell’osservatore. Le vedute marine della Di Bello non essendo mai rese con lo spirito della documentazione o per farne un saggio illustrativo, danno corpo e vita ai sentimenti, alle emozioni, ai desideri dell’animo umano. Sono quindi immagini della coscienza, ascoltata nel profondo della sua vita psicologica, spirituale. L’osservatore dinanzi alle marine di questa pittrice, prova un senso di infinito, di libertà da ogni condizionamento e quindi può lasciarsi andare ai propri sogni. Ciò rende le opere di Franca Di Bello quanto mai suggestive ed affascinanti
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CHI È FRANCA DI BELLO Una donna di grande sensibilità e di forte volontà. Di carattere aperto e disinvolto – fa anche teatro – non trova difficoltà a realizzare i suoi progetti. Nata a Perano, nel chietino, vive con la famiglia a Pescara ( francadibello@live.it tel.: 085.413740). Ha cominciato a dipingere da giovane – secondo la figlia Diletta, si tratta di un dono di natura - ma ha preso coscienza delle sue capacità quando ha conosciuto il pittore Antonio Matarazzo. Ha partecipato a mostre collettive a Pescara, Chieti, Atri. Ha organizzato mostre personali a Pescara: al Museo delle Genti d’Abruzzo nel 2007; nella Maison Des Arts nel 2009; all’ex Aurum nel 2008 e nel 2011. È anche attrice teatrale ed è stata protagonista di numerosi eventi sotto la regia di Romeo D’Alberto. Si dedica anche alla scrittura di poesie.
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arte&co. » di Denia Di Giacomo
MTB, LA REGINA DELLE AVVENTURE
Robusta o leggera, semplice o super attrezzata, da salita o da discesa, la mountain bike è attualmente una delle bici più amate e diffuse, nelle sue molteplici varianti, raccontiamole ltre alla moda, alla musica, ai paninari e a innumerevoli stravaganze, gli anni 80 hanno visto la diffusione di un’altra grande invenzione del secolo: la mountain bike, o MTB, come viene chiamata. Nata negli anni 60 in California, negli USA, questa robusta bicicletta nasce dall’intento di sopportare le sollecitazioni di escursioni fuoristrada e la sua antenata veniva probabilmente usata da gruppi hippies in cerca di spazi incontaminati. Ma è solo nel 1985 che l’Italia ne viene a conoscenza, grazie alla ditta Cinelli, che lancia sul mercato il Rampichino, una rudimentale muontain bike adatta alle escursioni. Oggi le MTB vengono costruite in numerose versioni e sono molto diffuse anche in città, attorno a loro è nata una vera e propria cultura che vede nei valori dello sport, dell’amore per la natura e della voglia di libertà i principi cardine. Sono davvero tante le discipline legate a questo genere di bicicletta riassumerle tutte in modo esauriente è difficile, però possiamo affidarci ad un esperto del settore, il signor Bruno Di Camillo, titolare di Allbike di Chieti Scalo, un negozio dove la mountain bike è la regina incontrastata.
Intervista a Bruno Di Camillo titolare di Allbike a Chieti Quante discipline esistono nella MTB? «Nel mountain bike esistono diverse discipline, che spaziano dall’xc al dh passando attraverso il trail bike, l’enduro ed il free-ride, queste sono le pratiche oggi da me più seguite e propagandate perché sono le più divertenti in quanto offrono molte più possibilità a seconda di come ci si vuole approcciare. E’ difficile spiegarle bene tutte, cercherò di essere breve: per trail-bike o all-mountain si intendono biciclette adatte a lunghi giri montani offrendo comfort, sicurezza e grande piacere di guida. Molto adatte a chi vuole vivere un contatto diretto con la natura ed ha piacere di fare giri epici in compagnia della macchina fotografica. Le enduro sono biciclette con telai robusti adatte ad essere pedalate in salita sacrificando qualcosa rispetto le precedenti per poi godersi discese di varia difficoltà. Free-ride
sono bici adatte alla sola discesa-acrobatica in condizioni estreme e si utilizzano nei bike-park, il bike-park è una località sciistica dove nel periodo estivo gli stessi impianti vengono utilizzati per le bici. DH sono bici adatte alla sola discesa-veloce e si utilizzano sempre nei bike-park». Quali sono le difficoltà nel settore della MTB? «Le difficoltà che si incontrano sono la conseguenza del lavoro svolto negli anni dagli operatori del settore, che non si sono mai interessati alla MTB come al ciclismo, mettendola sempre in secondo piano perché intesa come meno redditizia o forse perché non appassionati, per cui la MTB è rimasta un prodotto da trattare senza passione, quasi esclusivamente come un prodotto commerciale». La mountain bike in Abruzzo? «Nella nostra regione, anche se si sono
fatti passi da gigante, rimane ancora tanto da fare per far conoscere tutta la gamma dei prodotti legati alla mountain bike. Nel settore della bici da montagna si possono sviluppare tante attività collaterali come il turismo legato all’escursionismo, e quello legato ai bike-park e per quelli interessati all’escursionismo si possono sviluppare percorsi di vario genere legati alla natura, alla gastronomia, alle tradizioni, al folclore e quant’altro offrendo pacchetti che prevedano giri accompagnati o individuali. Per chi vuole fare enduro, la Majella offre delle località difficili da trovare in altre zone. Mentre nel free-ride e dh in questi ultimi anni si sono venuti a sviluppare in Abruzzo 5 bike-park e precisamente a Roccaraso, Pescasseroli, Pietracamela, Fano Adriano, Campo Felice e speriamo presto anche a Passolanciano»
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musicamania » a cura di Piero Vittoria
WHY PINK FLOYD?
STING: 25 YEARS
La monumentale operazione discografica che ripercorre la carriera della storica band inglese
Il grande cantante inglese festeggia i venticinque anni di carriera solista con un esclusivo cofanetto antologico
“Why Pink Floyd?” è la monumentale operazione discografica che racchiude tutta la produzione della storica band inglese, completamente rimasterizzata. Iniziata a fine settembre, si concluderà a febbraio 2012 ed è fra le più complete mai fatte nella storia della musica. Diverse le edizioni in cui vedranno la luce i vari dischi, tutte ugualmente appetibili dai collezionisti. Le “Discovery” comprendono i 14 album di studio rimasterizzati in digitale da James Guthrie (tra l’altro co-produttore di “The Wall”), ripubblicati con nuovi packaging e libretti creati dal grafico collaboratore storico del gruppo, Storm Thorgerson. Possibile acquistare anche il “Discovery Box Edition” che comprende tutti i 14 dischi con un libro di 60 pagine esclusivo. Le “Experience” sono versioni estese dei tre capolavori assoluti dei Floyd (“Dark side of the moon”, “Wish you were here” e “The Wall”): includono materiale aggiuntivo e libretti più completi ed esaustivi. Le chicche maggiori sono, però, le “Immersion” di questi ultimi tre lavori, confezionate in lussuosi box: c’è veramente da perdere la testa di fronte a materiale audio-visivo in cd, dvd e blu-ray rimasto finora inedito e tanti incredibili contenuti extra (riproduzioni di memorabilia, oggetti da collezione, ricchissimi libretti e tanto altro). Dei tre non mancano naturalmente anche le stampe in vinile 180 grammi con ulteriori sorprese fra cui adesivi e poster, più la possibilità di scaricare gli stessi album. Ovviamente non poteva essere esente da pubblicazione, in questa gigantesca operazione, anche un best of dal titolo “A foot in the door” con 16 canzoni racchiuse in un solo album. Marketing puro o veramente un’iniziativa da lodare? Noi propendiamo per la seconda ipotesi: senza far torto a nessuno possiamo tranquillamente affermare che qui si tocca con mano la storia del rock!
Sting festeggia i suoi 25 anni da solista con un esclusivo box antologico “Sting: 25 Years”. Un’elegante confezione racchiude un libro fotografico completo di immagini rare ed inedite realizzate dai più importanti fotografi del mondo, tre cd con ben 45 canzoni rimasterizzate per l’occasione ed un dvd contenente un concerto a New York del 2005 mai pubblicato finora. Siamo di fronte ad una retrospettiva ricchissima, curata personalmente dal cantante inglese, che riassume i momenti più significativi di un percorso artistico unico e per certi versi irripetibile. I brani selezionati partono dal primo lavoro, uscito nel 1985, “The Dream of the Blue Turtles”, per arrivare all’ultimo “Live in Berlin” dello scorso anno. Grandi hit mondiali come “If you love somebody set them free”, “Fragile” o “If I ever lose my faith in you” si affiancano a gioiellini un po’ più di nicchia quali “Consider me gone”, “Be still my beating heart” o “Shape of my heart” tanto per citare alcuni dei titoli. La veste in cui si presenta questo box è indubbiamente molto accattivante: “Sting: 25 Years” è dunque un progetto che fotografa al meglio l’evoluzione di un interprete sempre pronto a saper fare della ricerca una caratteristica fondamentale del suo modo di fare musica. È uscita anche una versione in doppio cd comprendente 31 canzoni.
VOTO 10
VOTO 10
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I N R E D I MO
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» a cura di Camilla Marino
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CARTELLAMANIA BRITT BERTOLUCCI CAO Britt Bertolucci Cao è l’artefice di questa meraviglia: erano un paio di occhiali, ora sono un paio di splendidi orecchini. Come trasformare un oggetto per gli occhi in uno per le orecchie! Visitate il blog di questa creativapunk-visionaria di Seattle che vende su Etsy, un sito web nato nel 2005, che permette ai suoi appartenenti di vendere e acquistare oggetti e quant’altro, rigorosamente homemade o vintage, al suo interno. Senza dubbio una delle migliori invenzioni di questo secolo. www.soinsoout.com.
Una delle it bag per il prossimo autunno inverno è senz’altro la Mulberry modello Alexa, in onore dell’icona di stile Alexa Chung, in un inedito color verde. Il trend vuole che la cartella sia una delle borse da avere assolutamente per la prossima stagione. Portatevi avanti… www.mulberry.com.
GLASSING Un materiale inedito come la similpelle per l’universo occhiali e modelli vincenti sono la base della fortuna di Glassing, un brand nato dalla mente di tre ragazzi italiani che nel 2007 tentano la fortuna a Ibiza vendendo occhiali vintage e un anno dopo creano questo marchio alternativo. Hanno un successo incredibile e approdano in Italia, nei migliori fashion store, sulle riviste e soprattutto vantano numerosissimi fan, che li indossano in ogni occasione. www.glassing.it
ABSOLUTELY GARETH PUGH Il talentuoso designer inglese Gareth Pugh insieme ad Absolut Vodka, che è una garanzia in fatto di ricerca e originalità hanno dato vita all’ultima folle bottiglia del celebre marchio di superalcolici. L’ultima edizione che ci propone Absolut è pensata per la passata settimana della moda milanese e destinata anche a quella parigina. La bottiglia, arricchita da un fregio in pelle, caratteristica della creatività di Gareth Pugh, sarà disponibile durante tutto il mese di ottobre nella capitale francese. Il ricavato verrà impiegato per finanziare una borsa di studio al NABA, la prestigiosa Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. www.absolut.com
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segno dei tempi » di Vyck
“Tunnel tra il Cern e il Gran Sasso” gaffe del Miur In un comunicato sul sito del Ministero dell’Istruzione si menziona un tunnel tra il Cern e il Gran Sasso dove i neutrini avrebbero superato la velocità della luce. Risate sul web
Si, sempre dritto. Stia attento ai neutrini per0’: corrono come pazzi!
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Mi scusi, buon uomo vado bene per il “tunnel gelminI”? sa quello tra il Gran sasso e ginevra?