ISSN 1973-5383
anno IV numero 35
copia â‚Ź3,00 omaggio
GOLD S
PONSOR
SPORTSWEAR Un’azienda giovane, fresca e dinamica. Una realtà che si rivolge direttamente al mondo agonistico, con una forte vocazione ed una precisa scelta di campo, sia verso un esclusivo design italiano, sia verso la ricerca e l'innovazione, per quanto riguarda materiali anallergici ad alto contenuto tecnologico, a tutela della salute dell’atleta. Ad oggi, Elleffe veste oltre 1300 gruppi sportivi, distribuiti in tutte le regioni d’Italia e all'estero, in particolar modo: Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Olanda e Svizzera. Tante le discipline sportive toccate, ma su tutte prevalgono il running, la pallavolo, il calcio, il basket, la pallamano e il canottaggio.
Stampa a sublimazione:
personalizza come desideri la divisa della tua squadra di football, volley, basket, running, beach tennis.
: u s , e r a z iz l a e r i o u p a s co i r Scop
www.elleffe.biz
Affidabilità ed esperienza al servizio di chi VIVE lo Sport
SPORTSWEAR
Via Vicarese, 5 - 56010 Caprona (PI) - Tel. 050 788765 Fax 050 789021 - www.elleffe.biz - info@elleffe.biz
€2,50
anno IV
35
n° settembre 2009 ISSN 1973-5383
numero chiuso in redazione il 9 settembre 2009
direttore responsabile coordinatore di redazione collaboratori di redazione hanno collaborato:
art director ufficio grafico ufficio fotografico controllo web engineer responsabile spedizioni responsabile pubblicità
in copertina Mario e Luca Verdecchia di Radiosanit foto di Simone Cerio
Tommaso Di Rino Eleonora Lopes Massimo Avenali, Alessio Giancristofaro, Laura Tinari, Jenny Viant Marzia Aquilio, Nicola Boschetti, Piero Carducci, Andrea Cati, Federica Ceci, Michaela D’Arcangelo, Denia Di Giacomo, Mauro Di Pietro, Piergiorgio Greco, Mariapaola Lupo, Nadia Miriello, Filippo Paolini, Pietro Pastorelli, Paolo Sinibaldi, Marco Taglieri, Antonio Teti, Alessandra Vallera Marcello Starinieri _ visualadv.it Vincenzo Sulpizio Simone Cerio, Rocco Petrei Danilo Martorelli Gianluigi Tiberi Giuseppe Ciavattella Antonella Carrieri - commerciale@eccoitalia.it - commerciale@abruzzoimpresa.it
stampa editore
Publish Srl Ecco Italia gruppo editoriale
web e-mail indirizzo telefono fax
www.abruzzoimpresa.it redazione@abruzzoimpresa.it _ commerciale@abruzzoimpresa.it _ grafica@abruzzoimpresa.it Ecco Italia srl - Strada Lungofino - complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città S. Angelo - Pescara 085 9508161 085 9508157
servizio abbonamenti e arretrati ©Copyright Ecco Italia srl - Pescara - Italia Tutti i diritti riservati. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
Loredana Evangelista _ tel. 085 9508161 _ abbonamenti@abruzzoimpresa.it _ arretrati@abruzzoimpresa.it Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047 I dati relativi ai lettori sono utilizzati esclusivamente ai fini della spedizione postale, l’editore garantisce riservatezza al trattamento dei dati ai sensi dell’art. 13 del D. leg. 196/2003. Il lettore può richiedere gratuitamente la rettifica dei dati scrivendo a Ecco Italia srl - Strada Lungofino - 65013 Città S. Angelo (Pe)
7
3a Convention delle imprese Autunno 2009
capitano d’impresa
Mario Verdecchia
Sport
Senza dubbio il calcio. Credo molto nella forza del gruppo, nell’aggregazione. E il calcio è l’emblema del lavoro di squadra. È lo spogliatoio che conta. La mia squadra del cuore? La Juventus.
Mario Verdecchia creatività e intuito Nel suo dna c’è l’amore per l’arte: «Mio nonno era pittore, scultore e filosofo, mio zio pittore. Ma io ho scelto il teatro, la mia vera passione». Viene da una famiglia di artisti Mario Verdecchia. Nasce ad Atri 60 anni fa. Dopo il diploma, lascia la sua amata Atri per continuare gli studi a Bologna diventando tecnico sanitario di radiologia medica. Qui collabora anche con la facoltà di Medicina e Chirurgia al Sant’Orsola. Nel ‘73 torna ad Atri a lavorare in ospedale presso il reparto di radiologia e successivamente presso quello di medicina nucleare. Qui ottiene anche l’incarico come docente presso la scuola dei tecnici di radiologia medica. Nel frattempo si sposa con Marilena che fa l’insegnante. Da questa unione nascono Luca e Grazia. Nel 1979, la svolta lavorativa. Tanto coraggio e un pizzico di follia, tipica degli artisti, lo spingono a lasciare il settore pubblico e mettersi in proprio con uno studio di radiologia e terapia fisica a Roseto degli Abruzzi. Da questo momento parte la storia di Radiosanit, il centro sanitario che oggi, a trent’anni di distanza, è diventato leader nel settore sanitario operando anche nel campo della medicina e sicurezza nei luoghi di lavoro, HACCP, analisi sugli alimenti, sistemi di qualità, ambiente, consulenza e formazione. Mario Verdecchia è di certo un imprenditore capace, lungimirante e molto intuitivo: «Ho sempre cercato di dare qualcosa in più alla mia azienda e nel teatro. Avevo solo 15 anni quando ho aperto nel mio paese un club privato che diventò un punto di riferimento culturale e di divertimento per molti giovani». Nel 1990 viene insignito della carica di Commendatore dal Reale Ordine di Cipro a Milano. Oggi il Comm. Verdecchia è amministratore unico del Gruppo. Accanto a lui, lavorano con diversi ruoli entrambi i figli. Luca è un po’ il manager dell’azienda, e si occupa in particolare di sviluppo&innovazione. Grazia invece è responsabile dell’amministrazione e del personale. Da qualche anno Radiosanit ha anche una filiale a San Benedetto del Tronto. La forza di questo Gruppo in continua crescita, è l’attenzione verso il cliente, mettendo sempre al primo posto qualità e professionalità accompagnati da un costante aggiornamento formativo. I risultati gli hanno dato ragione. Oggi l’azienda rosetana è il poliambulatorio più grande d’Abruzzo e tra i primi in Italia.
Passione
Ovviamente il teatro. Ho fondato diversi anni fa proprio all’interno dell’ospedale, la “Compagnia filodrammatica atriana”, di cui sono ancora presidente, regista e autore di testi. La creatività che proviene da quest’arte, cerco di infonderla e trasmetterla nel lavoro. Nel 2005 ho vinto il “Premio Eleonora Duse Italian-American TheatreCenter”-Boston presso il teatro Marrucino di Chieti.
Hobby
Adoro il giardinaggio. Una parte del mio tempo libero la dedico a curare le piante e i fiori del mio giardino. Ma mi piace anche guardare in Tv i documentari storici.
Style
Non amo le etichette e le convenzioni. Mi piace vestirmi casual e sportivo.
Viaggi
Il mio viaggio ideale è girare e scoprire l’Europa con il mio camper, in compagnia di mia moglie Marilena.
11
sommario _ anno IV n°35 _ settembre 2009
opinioni&rubriche editoriale
15
Due anni intensi
ctrl s
18
Tendenze, fatti, persone
confi.... den ialmente
38
23 Due sfide da vincere
il punto
71
E la chiamano ripresina
la terra di Piero
91
Legge speciale per L’Aquila
in primo piano prote ione civile
43
24 «È il momento di riprogettare»
terremoto
29 Friuli Venezia Giulia, ricostruzione virtuosa
terremoto
33 San Gregorio, un comitato per non arrendersi
terremoto
37 Confindustria non dimentica
federalberghi
e professionalità 38 Formazione per rilanciare il turismo
Regione Abru o
43 Sei mesi vissuti pericolosamente
a ienda con il segno +
54
radiosanit
48 Radiosanit, sempre all’avanguardia
tematiche d’impresa ict marketing norme&leggi
72
energia
54 La mela avvelenata 59 Il cliente ha sempre ragione 63 Nato il 4 luglio 67 Più energia per la ripresa
storie&persone lucio fumo
notte che Sara Vaugham 72 «Quella mi sfrattò da casa mia»
credito&finan a
75
credito&finan a
incarichi&carriere daniele becci oreste inverni i filippo lucci
105 12
75 Maggior credito alle PMI
russo - di nardo cirulli
77 Il dopo Ardizzi ha il volto di Daniele Becci 79 Banca Caripe, Invernizzi nuovo dg 81
Il Corecom Abruzzo sposa la linea verde
83 Per l’Abruzzo si cambia
giuseppe ranalli
85 Compagnia delle opere Ranalli fino al 2012
provincia Pe
86 Tutti gli uomini di Guerino Testa
provincia Ch
88 Provincia di Chieti, la Giunta si fa in 10
seminari&convegni congresso ingegneri federturismo Ch cna Te
117
103 Pescara in una card 105 Turismo, l’industria parallela 109 Dalle parole ai fatti
fonda ione symbola
113
Il futuro deve essere green
confindustria Pe
117
È il momento di reagire
129
eventi gruppo pingue mar io forcella paolo mastri gi confindustria Pe cdo Regione Abru o territorio
121
Supermercati “Pingue”, niente alcol ai minori
123 Da Forte dei Marmi un bel gesto di solidarietà 125 Quanti allarmi inascoltati 126 Il segreto del mio successo 129 Il made in Abruzzo al meeting di Rimini 133 Spesa solidale 134 Che bello vivere nella Terra del Gusto
sinergie education
137 Un nuovo corso per gli aquilani
patto chietino ortonese
138 Un patrimonio tutto da scoprire
art volontariato confcommercio Ch
144
141
147
Sapori che sfidano la crisi
144 La risorsa uomo prima di tutto 147 Se lo sconto non conosce stagioni
149
la vita è bella 151
uscita di sicure
a
Perugia città della pace
rubato 153 tempo La regina dei castelli di carta
155 qb Zuppa di lenticchie e castagne annata 157 un’ottima Valle d’Aosta piccola e preziosa con gusto 159 adagio Il film è servito
13
editoriale
Due anni intensi P
er una volta utilizzo questo spazio per motivi personali, ma è doveroso farlo. Con questo numero si conclude la mia esperienza di direzione di Abruzzo Impresa. Sono stati (quasi) due anni di lavoro intenso ed appassionato. Mi conforta pensare che non siano passati invano: lascio un mensile rafforzato nei contenuti, al passo con i tempi, con una sua specifica personalità nel panorama abruzzese. Nell’editoriale di presentazione di gennaio 2008 avevo promesso una rivista rinnovata, moderna, in grado di dar voce, con sempre maggiore attenzione, all’Abruzzo che produce, che lavora, che “ci crede”, che non si limita ad elencare i problemi, ma pensa anche a come affrontarli e risolverli. È quello che abbiamo cercato di fare. Tentando di dare uno slancio nuovo che pervadesse tutte le pagine della rivista, a partire da un progetto grafico completamente rinnovato. Abbiamo inserito tra i nostri collaboratori nomi importanti del mondo accademico e delle professioni, che ci hanno permesso di parlare di innovazione, marketing, sviluppo locale, lavoro, credito e finanza, ambiente, ICT, diritto, politica economica. Senza inutili tecnicismi, ma in modo concreto ed efficace. Tommaso Di Rino _ direttore Abbiamo lavorato in un periodo a dir poco particolare: la nostra regione ha conosciuto una nuova, grave, crisi della politica con le giunte “azzerate” dalla magistratura e la recessione che ha sconvolto le economie del pianeta e quindi ha colpito anche i bilanci di ogni impresa e di ogni famiglia abruzzese. È di queste ore qualche timido segnale di ripresa, di cauto ottimismo, se non altro tra gli analisti e gli istituti di ricerca. Come dimenticare poi il dramma del terremoto? Un colpo durissimo, aggravato dalla scoperta che molte costruzioni non erano adeguate all’alto rischio sismico. Una sciagura da gestire con serietà e rigore, per avviare una pronta ricostruzione sulla scia di un progetto chiaro e condiviso, abbandonando per sempre inutili campanilismi. In questi 21 mesi ci avete seguito con affetto. Lo dimostrano i tanti apprezzamenti formulati a voce o per e-mail (ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno scritto) e lo comprova una raccolta pubblicitaria sempre rilevante, nonostante il momento di generale crisi. Ci hanno accompagnato entusiasmo, orgoglio, soddisfazione. Uniti, come è inevitabile, a qualche amarezza. In alcune occasioni potevamo fare di più, in altre abbiamo fatto meglio di quanto sperato, è nell’ordine naturale delle cose. In tutta onestà, ce l’abbiamo messa tutta, sempre. È mio dovere ringraziare tutti i collaboratori e la redazione, composta da giovani preparati, ai quali sono grato per il contributo e l’entusiasmo. E l’editore, che mi ha sempre consentito di lavorare con la massima libertà. Ai lettori un sincero grazie e un arrivederci a prossime avventure, spero altrettanto avvincenti. Al mio successore, l’augurio di analoghe soddisfazioni
Lascio una rivista rafforzata nei contenuti e rinnovata nella grafica. Sono stati mesi di lavoro stimolante ed appassionato. Un sincero grazie ai tanti che ci hanno seguito ed apprezzato
•
direttore@abruzzoimpresa.it
15
ctrl
s
La ripresa è cominciata? «Siamo fuori dalla fase peggiore, ma ci sono fattori che ci confermano che dobbiamo essere prudenti e cauti perché non è escluso che la strada da percorrere sarà ancora accidentata». Lo ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet al termine del G10 dei presidenti delle banche centrali svoltosi lo scorso 7 settembre a Basilea. «Gli indicatori economici stanno andando meglio del previsto - ha continuato Trichet – ma non siamo ancora a livelli che possiamo considerare normali. Dobbiamo creare le condizioni per trarre tutte le lezioni, non saremo perdonati in caso di nuove crisi». Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strass-Kahn, ha lanciato l’allarme lavoro dichiarandosi preoccupato per i mesi a venire «pur riconoscendo che l’economia mondiale sta venendo fuori dalla peggiore recessione dagli anni ‘30». Con riferimento all’Abruzzo, il rapporto del Cresa, Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali, ha evidenziato che l’80% del sistema manifatturiero abruzzese ha mostrato, nel secondo semestre 2009, segni di ripresa: crescono (rispetto al trimestre precedente) produzione, fatturato, portafoglio ordini e occupazione.
Muti a Coppito Ha disegnato nell’aria, con la sua bacchetta, le note di Verdi, l’applauditissima sinfonia dei Vespri siciliani, il “Va pensiero”. Memorabile e carico di significati l’evento a Coppito, il maestro Riccardo Muti ha diretto una corposa compagine orchestrale e corale per il concerto di chiusura di Campi sonori. Alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Muti ha guidato un programma basato sulla tradizione più solida della musica italiana: Bellini e Verdi. Solisti Teresa Romano, soprano, e Ildar Abdrazakov, basso. Sul palco centinaia di musicisti e coristi, rappresentanti delle maggiori istituzioni musicali aquilane: Filarmonica aquilana, Orchestra sinfonica abruzzese, I Solisti aquilani, Orchestra giovanile abruzzese, Società aquilana dei concerti Bonaventura Barattelli, conservatorio di musica Alfredo Casella, Istituto Gramma, Associazione corale Gran Sasso, Associazione musicale Corale 99, Associazione musicale Schola cantorum San Sisto, Corale L’Aquila.
SOS Impresa Italia Unicredit corre in soccorso delle piccole e medie imprese: con il nuovo progetto «SOS Impresa Italia» diecimila piccole aziende saranno salvate nei prossimi sei mesi. Nei prossimi giorni verranno create 80 «task force» (30 operative a livello regionale e 50 a livello provinciale) impegnate a prendere in esame le situazioni di disagio creditizio segnalate dalle associazioni di categoria. Unicredit Group, Confartigianato, Cna, Casartigiani e Confcommercio formeranno tavoli di confronto con la funzione di valutare, caso per caso, le richieste delle imprese in difficoltà e individuare le soluzioni più efficaci per dare loro un’opportunità per il rilancio.
Il lavoro che c’è Commessi, addetti alle pulizie, contabili, muratori e camerieri: sono le professioni più richieste (dal primo al quinto posto) dalle imprese italiane nel 2009. La classifica è stata elaborata dall’ufficio studi della Cgia di Mestre che ha individuato un fabbisogno occupazionale pari a oltre 524mila unità. A far la parte del leone le piccole imprese. Sono loro, nel 62% dei casi, a far ricorso a nuove assunzioni e ad essere la principale fonte di speranza per chi è senza lavoro. Al primo posto troviamo il Trentino Alto Adige dove addirittura l’81,6% delle nuove assunzioni verrà assorbito nelle realtà produttive che contano fino a 49 dipendenti. Seguono la Basilicata (80,9%), la Calabria (79,4%), il Molise (77,8%), la Puglia (75,8%) e l’Abruzzo (74,7%).
18
tenden e fatti persone
Area vestina, l’artigianato non va Sul territorio vestino operano ben mille imprese artigiane, con oltre 2.500 addetti. Il comparto e l’area non sono stati risparmiati dalla crisi economica e dai riflessi negativi del terremoto. Carmine Salce, direttore provinciale della Cna Pescara, denuncia «un forte calo di iscrizioni e, di conseguenza, una forte contrazione dell’occupazione». Penne non dispone di un insediamento produttivo e artigianale in grado di poter attirare nuovi imprenditori o artigiani ed è priva di un collegamento veloce con la costa. «È dunque necessario – spiega Salce -invertire la rotta, creare condizioni di sviluppo, un piano strategico che possa valorizzare le eccellenze presenti sul territorio, a partire da artigianato e piccole e medie imprese».
Melinda per L’Aquila Melinda ha compiuto 20 anni annunciando il lancio di un’iniziativa di solidarietà, che unisce i produttori della Val di Non con i commercianti abruzzesi. Il Consorzio della prima e unica mela dop italiana ha deciso di offrire un aiuto concreto a favore delle popolazioni colpite dal terremoto nel segno della qualità, attraverso una raccolta fondi per ricostruire il mercato rionale dell’Aquila, distrutto nel corso del terremoto della primavera scorsa. 5200 saranno le famiglie di melicoltori soci del Consorzio che parteciperanno all’iniziativa. La raccolta dei fondi necessari all’opera avverrà attraverso una donazione spontanea da parte dei soci del Consorzio. Inoltre, in occasione di Pomaria (la tradizionale sagra delle mele che si svolgerà a Casez, in Val di Non, il prossimo 10 e 11 ottobre), i soci del Consorzio offriranno le proprie mele che saranno vendute al pubblico da un gruppo di grossisti e dettaglianti aquilani ospitati per l’occasione. Al ricavato delle vendite, Melinda aggiungerà un contributo di pari importo. In collaborazione con l’amministrazione dell’Aquila, il progetto di ricostruzione del nuovo mercato rionale potrà vedere il proprio avvio nel corso della primavera del 2010.
Aeroporto d’Abruzzo in crescita Nel mese di agosto l’aeroporto d’Abruzzo ha registrato una ripresa del 25% rispetto allo scorso anno (+16 per cento a luglio). «Numeri che tengono fede alle previsioni di crescita a fine anno del +3% - ha detto il presidente della Saga Vittorio Di Carlo – il che ci consente di rimanere in linea con il piano strategico che prevede di superare i 700mila passeggeri a fine 2013, con un aumento annuo di 50mila unità». A tirare le redini di questo bilancio di fine estate sono alcune tra le nuove rotte della stagione: Bergamo, Eindhoven, Cagliari e Treviso operate da Ryanair; Catania da Flyonair e Tirana da Belleair, fermo restando la pole position di Londra e Francoforte.
Laboratori Gran Sasso, nuova dirigente Si chiama Lucia Votano ed è la prima donna chiamata a dirigere il più grande centro sotterraneo di ricerca astroparticellare del mondo, ovvero i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, fiore all’occhiello della ricerca scientifica italiana. La decisione di affidare a Lucia Votano la guida dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso è stata presa nel giugno scorso dal Consiglio direttivo dell’INFN. Negli ultimi anni i Laboratori sono stati diretti dal professor Eugenio Coccia che ha terminato il suo mandato. Prima donna a dirigere uno dei quattro grandi laboratori nazionali dell’INFN (gli altri sono quelli di Frascati, di Legnaro vicino a Padova e di Catania), Lucia Votano ha cominciato la sua carriera scientifica all’interno dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN. E’ stata poi promossa primo ricercatore nel 1988 e direttore di ricerca nel 2000. Nel corso della sua carriera scientifica ha partecipato alla realizzazione di importanti esperimenti internazionali al CERN di Ginevra e al laboratorio DESY ad Amburgo.
19
ctrl
s
San Demetrio, Barilla c’è Il progetto di ricostruzione della Cittadella Scolastica nel comune di San Demetrio Ne’ Vestini conta su un nuovo partner. Paolo Barilla, vice presidente della Barilla SpA, ha reso pubblico l’impegno dell’azienda di Parma a collaborare con il Comune di San Demetrio per il completamento e l’ampliamento della Cittadella Scolastica nel quale sono già impegnate le Province di Arezzo, Grosseto, Livorno, Massa Carrara, Firenze, Pisa, il Comitato Terre di Siena per l’Abruzzo per la Provincia di Siena, l’azienda Mabo Group che fornisce le strutture realizzate con l’esclusiva tecnologia “Smarthouse”, insieme a importanti sostenitori quali il Consiglio Regionale della Toscana e alcuni enti pugliesi coordinati dalla Prefettura di Bari (Comune di Bari, Comune di Corato, Banca Popolare di Bari, Acquedotto Pugliese e Fiera del Levante). Le opere, localizzate nel territorio di San Demetrio, serviranno i numerosi comuni limitrofi (Acciano, Fontecchio, Tione degli Abruzzi, Fagnano Alto, Villa Sant’Angelo, Sant’Eusanio Forconese, Fossa), garantendo a oltre 300 bambini - di cui 200 tra elementari e medie, 60 per le materne e 15 per il nido - l’accesso regolare ai servizi scolastici nella data ufficiale di inizio delle scuole.
Internet, sentenza storica Potrebbe fare giurisprudenza la sentenza emessa dalla Corte Suprema di New York contro Google. Una pronuncia che mette a rischio l’anonimato nel mondo dei blogger. Ricostruiamo cos’è accaduto: nell’agosto 2008 la modella Liskula Cohen, residente a New York, apparsa in copertina su Vogue ed Elle, era stata diffamata sul blog “Skanks in New York City”, pubblicato sulla piattaforma blogger.com di proprietà di Google. La Cohen si era rivolta al tribunale di New York per chiedere a Google di smascherare il detrattore, ricevendo un secco rifiuto. Ora lo ha imposto la sentenza del giudice Joan Madden. Così, attraverso l’indirizzo IP, Google ha individuato l’autore dei post e ne ha fornito l’email. Si è così scoperto che si trattava di una conoscente della Cohen, «una che mi trovavo sempre tra i piedi al ristorante o alle feste», ha ricostruito la modella. La sentenza cambierà il modo in cui alcuni si comportano in Rete?
Imprese agricole soffocate
Caduta libera per i prezzi sui campi dei prodotti agricoli. Nel mese di agosto, rispetto allo stesso periodo del 2008, si è registrata una flessione superiore al 20 per cento, con punte del 31 per cento per i cereali, del 25 per il settore vitivinicolo, del 23 per la frutta. Una situazione che sta mettendo in grave difficoltà le imprese agricole. A ciò si aggiunge il cupo scenario dei costi produttivi e degli oneri contributivi che aggravano sempre di più i bilanci aziendali. La situazione rischia di divenire ancora più pesante con il mancato rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali. Gli agricoltori stanno rinnovando le polizze assicurative e la spesa, senza contributo pubblico, è ora completamente a loro carico.
In Abruzzo 14 nuovi treni Quattordici nuovi treni e un piano di potenziamento di alcune tratte ferroviarie abruzzesi. È il contenuto del contratto di servizio stipulato tra Regione Abruzzo e Trenitalia. I nuovi mezzi ferroviari arriveranno mediante una gara europea che si realizzerà nell’arco di un anno. L’assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, ha anche annunciato il potenziamento della linea ferroviaria L’Aquila-Sulmona. Inoltre, tra le infrastrutture ad alta priorità è stata inserita la possibilità di eliminare i 16 passaggi a livello della tratta SassaPaganica. L’impegno finanziario complessivo del contratto di servizio supera 56 milioni di euro. L’accordo prevede un impegno di 40 milioni di euro da parte di Trenitalia in Abruzzo, finalizzati all’acquisto di un Minuetto diesel e nove convogli elettrici. Allo stesso tempo, la Regione si farà carico di acquistare altri quattro Minuetti diesel utilizzando 16 milioni di euro, provenienti dai fondi Fas 2007-2013.
20
tenden e fatti persone
Greenpeace pro Pizzoli Il progetto Greenpeace Italia ha deciso di partecipare alla ricostruzione dell’Abruzzo regalando e montando al Comune di Pizzoli un impianto fotovoltaico. «È la prima volta che facciamo una donazione», ha dichiarato Giuseppe Onufrio direttore esecutivo Greenpeace Italia. Il Sindaco di Pizzoli ha accolto la proposta, con la speranza che la ricostruzione possa iniziare con ottimi auspici anche dal punto di vista ambientale. L’impianto fotovoltaico installato è da 5,2 kW e produce circa 5300 kWh, non emettendo oltre 3.2 tonnellate di CO2 l’anno rispetto alla produzione nazionale. Il conto energia e lo scambio di elettricità valgono oltre 2500 euro l’anno. Sono stati inoltre installati dei collettori termici per la produzione di acqua calda, realizzati dai detenuti di Rebibbia, che servono la scuola materna presso lo stesso campo e producono circa 140 litri d’acqua al giorno.
Task force anticrisi Su proposta dell’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti, la Giunta abruzzese ha costituito la task force anticrisi prevista dal “Patto per la fiducia” sottoscritto fra la Regione, le sigle sindacali e le organizzazioni datoriali lo scorso 24 febbraio all’Aquila. Della task force faranno parte il presidente della Giunta, Gianni Chiodi, gli assessori Paolo Gatti e Alfredo Castiglione, il professor Michel Martone consulente della Giunta regionale, nominato coordinatore tecnico del gruppo di lavoro, il professor Pino Mauro in qualità di consulente tecnico nominato dalle sigle sindacali aderenti al Patto (Cisl, Uil, Ugl), il professor Rodolfo Berardi in qualità di consulente tecnico nominato da tutte le associazioni datoriali. Un posto è stato riservato ad un rappresentante delle opposizioni consiliari. «Un gruppo di lavoro ristretto, snello e di alto profilo accademico – ha commentato l’assessore Gatti - ma soprattutto capace di riunire in solo tre figure tecniche la quasi totalità dei protagonisti della vita produttiva e sindacale abruzzese. Ringraziamo tutti i firmatari del Patto per la capacità di condividere la scelta di affrontare con metodi e strumenti nuovi, e non più pletorici, questa delicata fase. Riponiamo molta fiducia nel lavoro di questa squadra che dovrà essere di ausilio alle importanti scelte che la classe dirigente abruzzese nella sua globalità è chiamata ad assumere». Contenti i sindacati. Roberto Campo, segretario generale Uil, ha auspicato un «raccordo tra elaborazione strategica e gestione delle vertenze».
Nuova legge per l’edilizia Il presidente della giunta regionale abruzzese, Gianni Chiodi, ha promulgato la legge regionale 19 agosto 2009 n. 16 “Intervento regionale a sostegno del settore edilizio”. Con la nuova normativa la Regione punta a «promuovere misure per il rilancio dell’economia e per il sostegno del settore edilizio attraverso interventi finalizzati al miglioramento della qualità architettonica, energetica ed abitativa; preservare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente nel rispetto dell’ambiente e dei beni storici, culturali e paesaggistici e nel rispetto della normativa sismica; razionalizzare e contenere il consumo del territorio».
Tom Tom schiva code Un marchio che sfida la crisi. TomTom rinnova i navigatori Gps di fascia medio alta serie Go e arriva anche in italia Hd Traffic, il sistema anticode che capisce quando la strada è intasata sulla base dell’affollamento delle reti cellulari. Il costruttore olandese ha siglato con Vodafone Italia un accordo in esclusiva per il servizio TomTom HD Traffic e i Servizi TomTom Live sul territorio italiano. Due i modelli: il top di gamma Go 950 e il fratello minore 750 che differisce in pratica solo per la dotazione di mappe che non comprende Usa e Canada e per la presenza della tecnologia Ept, che permette navigazione fluida anche nelle gallerie.
21
Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215
Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853
Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748
Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456
Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273
Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825
Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818
Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200
Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824
Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374
confiden ialmente
Due sfide da vincere M
ai come in questa occasione, soprattutto in Abruzzo, la ripresa autunnale si presenta così impegnativa e densa di difficoltà e sfide da affrontare ma anche opportunità. La prima sfida, non possiamo scordarcelo, è tutta la problematica, di enorme complessità, legata al terremoto che ha colpito L’Aquila ed il suo comprensorio il 6 aprile scorso. Le conseguenze terribilmente devastanti a livello sociale, civile ed economico si manifestano sempre di più, ogni giorno che passa, nonostante l’impegno della Protezione Civile e dei Volontari a cui deve andare la gratitudine di tutta la popolazione abruzzese per come hanno affrontato e stanno affrontando la prima fase dell’emergenza, dell’accoglienza e della costruzione degli alloggi per gli sfollati ed i senza casa. Si evidenzia, però, sempre maggiormente, la necessità di dare risposte urgenti anche sul piano economico e strategico, tali da ridare attrattività al territorio ed un progetto di speranza alla intera comunità civile ed economica. Un progetto, quindi, che possa prefigurare la tanto auspicata rinascita di un comprensorio che, anche prima del sisma, soffriva gravi situazioni di disagio socio economico. È quanto mai attuale, pertanto, la proposta espressa fin dai primi giorni Giuseppe D’Amico_ direttore confindustria Abruzzo dopo l’evento tellurico da Confindustria Abruzzo, di riconoscere all’Aquila e ai territori colpiti una situazione di vantaggio assoluto attraverso la concessione di una area franca in cui, grazie a speciali misure di defiscalizzazione e decontribuzione, sia le imprese –grandi e piccole- che i lavoratori possano avere convenienza ad investire, competere e vivere, nonostante tutte le problematiche connesse al sisma che per anni caratterizzeranno quei comprensori. La seconda sfida riguarda la crisi economica che in Abruzzo si aggiunge al sisma e può essere definita, essa stessa, un vero e proprio terremoto economico. Si tratta, infatti, di una crisi senza precedenti che ha raggiunto livelli allarmati e che in Abruzzo ha lasciato segni particolarmente pesanti (primato italiano per ore cassa integrazione e aumento tasso di disoccupazione) che probabilmente nel prossimo autunno si manifesteranno, come nel resto del mondo, ancora con maggiore evidenza e con possibili preoccupanti risvolti sociali. Ciò nonostante, per fortuna, la crisi sembra aver passato il suo punto più difficile e la ripresa sembra essersi avviata, così come testimoniano i dati e le previsioni diffusi ed elaborati dai maggiori istituti statistici ed economici. In questa situazione di oggettiva difficoltà, superata la fase di emergenza, per il terremoto come per la crisi economica, occorre quindi sapere operare con capacità ed urgenza, cercando di cogliere le opportunità che la rinascita di un territorio e la ripresa dell’economia possono dare trasformando e migliorando una regione che comunque da tempo soffriva di carenze evidenti di tipo finanziario, strutturale e di strategia. Questa può essere l’occasione per ripartire con il piede giusto e con il concorso congiunto di tutte le espressioni istituzionali, politiche, economiche, sociali e culturali della Regione
•
23
in primo piano » di Eleonora Lopes
«È il momento di riprogettare» Lorenzo Alessandrini, stretto collaboratore di Guido Bertolaso, racconta la sua esperienza di gestione dell’emergenza terremoto all’Aquila. «Ho conosciuto persone splendide, leali e con molta voglia di fare»
24
S
iamo al COI di Giulianova, il centro operativo intercomunale che coordina gli alloggi delle persone colpite dal sisma. Un porto di mare, un continuo via vai di gente, ma qualcuno ci dice che «Non è tra i giorni peggiori». Oggi è il 6 agosto, giornata dell’ordinanza della Protezione Civile che impone a chi alloggia negli appartamenti o alberghi, di far ritorno a casa, se proprietari di case dichiarate agibili - fascia A (il numero in realtà è molto basso, si tratta di circa un centinaio di persone). Ma nonostante il momento frenetico, tra una riunione e l’altra, riusciamo ad intervistare Lorenzo Alessandrini, funzionario del dipartimento nazionale della Protezione Civile per gli alloggiamenti sulla costa e stretto collaboratore di Guido Bertolaso. Disponibile e gentile come tutti i toscani, Alessandrini ci racconta la sua esperienza di lavoro per fronteggiare il terremoto in Abruzzo.
Dal 6 aprile ad oggi non ha avuto un attimo di tregua… Dopo la prima notte trascorsa a Coppito, vista la drammaticità dell’evento, Bertolaso ha voluto che andassi subito sulla costa per coordinare e dirigere la sistemazione degli alloggi dei cittadini aquilani. Sin dalle prime ore, ho riscontrato la piena disponibilità degli albergatori, a partire da Federalberghi, che da subito, prima ancora del nostro intervento, aveva messo a disposizione circa 7.000 posti letto. Il mio compito e quello della mia squadra è stato di organizzare al meglio il booking e di potenziare il numero dei posti letto. Nei primi 10 giorni abbiamo sistemato in media circa 3.000 persone al giorno fino ad arrivare a 35.000 alloggiate, di cui più del 70% sulla costa teramana. Oggi siamo scesi a 17.000 tra alberghi, case private, campeggi, agriturismo e villaggi e posso dire con orgoglio, che è stata una scommessa difficile, ma l’abbiamo vinta. Quali elementi hanno portato ad ottenere risultati così positivi? Principalmente tre: la robustezza del sistema ricettivo degli operatori della costa, la buona volontà e l’apertura culturale degli albergatori che da subito, senza avere la certezza di rimborsi, hanno dato piena disponibilità ad accogliere gli ospiti aquilani, con la stagione turistica alle porte. E infine, l’intesa e la
sinergia immediata che si è creata tra Protezione Civile, le associazioni di categoria e la Regione. Il rapporto è stato sempre buono e soprattutto di confronto, mi riferisco anche al momento della firma delle convenzioni. Ad oggi, sono stati definiti due tipi di rimborsi, con cifre a mio avviso congrue, la seconda convenzione, con un aumento del 15% per l’alta stagione. Il mix di questi tre elementi ha portato a risultati eccellenti. Terminata l’emergenza, ora siamo nella fase che lei stesso ha definito di “riprogettazione”. Come si sta sviluppando? Dal terremoto del 6 aprile sono trascorsi circa 4 mesi ed è giusto che si torni al più presto alla normalità, salvaguardando gli interessi degli sfollati e quelli degli operatori turistici. Oggi ci troviamo nella fase più difficile, sia dal punto di vista operativo che da quello umano per gli aquilani, quella appunto della “riprogettazione”. È il momento di riprogettare tutti gli elementi legati alla ripresa della città. Il nostro compito è continuare ad assistere e garantire agli aquilani un alloggio temporaneo, per tutta la durata della fase di ricostruzione, ottimizzando le disponibilità ricettive. A breve verranno chiuse tutte le tendopoli e coloro che non saranno rientrati nelle proprie case dichiarate agibili, dovrebbero essere alloggiati
in varie sistemazioni: nei nuovi moduli abitativi (assegnati da una graduatoria), in appartamenti (parte dell’affitto verrà rimborsato dalla Protezione Civile), negli alberghi, e ancora negli alloggi della Guardia di Finanza a Coppito. Avete avvertito tensioni tra aquilani e albergatori? Ho consigliato agli operatori di cercare di avere il maggior tatto possibile, per evitare quelle tensioni che in alcuni casi, devo ammettere sporadici, si sono verificate con gli ospiti. In una situazione complessa come quella che segue ad un terremoto devastante, è normale che gli animi non siano sereni. All’inizio, all’incertezza della sorte degli ospiti aquilani, si è aggiunta quella degli operatori turistici preoccupati di veder compromessa la stagione. Ma era nostra intenzione, insieme alle associazioni di categoria e alla Regione, salvaguardare le prenotazioni per non compromettere la stagione. E posso dire che ci siamo riusciti. Il robusto sistema ricettivo del COI vi ha permesso di partecipare alla gestione dell’emergenza in Versilia.. Si, con molto orgoglio posso dire che dall’Abruzzo, con il nostro gruppo di lavoro del COI, abbiamo sostenuto il coordinamento dell’emergenza ricettiva a Viareggio dopo il gravissimo incidente che è
25
in primo piano
accaduto alla stazione, mettendo a disposizione circa 1000 posti letto nella Versilia di luglio. Tant’è che stiamo pensando di trasformare l’impostazione del nostro sistema ricettivo di accoglienza in un format, un modello di riferimento da applicare in tutti i tipi di emergenza. Per lei è la prima esperienza in un terremoto? No. Ho fatto degli studi approfonditi sul caso di sfollamento del terremoto in Friuli del 1976. Per quell’emergenza, furono alloggiate circa 70.000 persone nelle strutture della costa. E 7 anni fa ho lavorato per il sisma che colpì S. Giuliano di Puglia, e in quel frangente gli sfollati furono sistemati sulla costa molisana a Campomarino vicino Termoli. Quando tornerà nella sua Toscana, che ricordo porterà degli abruzzesi?
Lorenzo Alessandrini nel suo ufficio al COI di Giulianova assieme a Ilaria Pasqualini della Protezione Civile
Un bellissimo ricordo. Ho conosciuto persone splendide, leali e con molta voglia di fare. Ci tengo a dire che alcuni operatori a proprio carico hanno organizzato serate di svago e divertimento per gli ospiti aquilani. Gli abruzzesi hanno dimostrato generosità, sensibilità, ma anche grande tempestività nella risoluzione dei problemi che via via si sono presentati. Non dimentichiamo che
gli operatori hanno dovuto riconvertire in questa emergenza anche la propria professionalità. Accogliere uno sfollato è molto differente dall’accogliere un vacanziere e devo dire che sono sempre stati all’altezza e lo hanno fatto da subito, fin dalle prime ore, senza porsi nessuna domanda, con la massima serietà e umanità
•
PACCHETTI VACANZE PER GLI AQUILANI «Sei pacchetti vacanze in altrettante destinazioni fra parchi, montagne e colline in uno splendido scenario dell’Abruzzo interno. Un’offerta turistica per gli aquilani che vorranno cogliere questa opportunità. Solidarietà, dunque, ma anche rilancio di aree interne, troppo spesso, associate impropriamente all’immagine di un sisma devastante». Queste le parole dell’assessore regionale al turismo, Mauro Di Dalmazio che all’Aquila ha presentato l’iniziativa “Il cuore verde d’Europa per gli amici dell’Aquila”, i pacchetti vacanze per i cittadini aquilani. L’offerta proviene dalle tre associazioni degli imprenditori del turismo (Assoturismo-Confesercenti, Federturismo-Confindustria e Federalberghi-Confcommercio), in accordo con l’assessorato al turismo della Regione e con la Protezione civile, destinata ai cittadini dell’Aquila alloggiati nei campi e negli hotel della costa. L’obiettivo è quello di offrire una vera e propria vacanza, con soggiorni dai 15 ai 30 giorni e la possibilità di trascorrere le giornate fra escursioni, gite a cavallo, degustazioni, percorsi benessere e termali. «È un risultato operativo molto importante - ha proseguito Di Dalmazio - che testimonia un alto senso di responsabilità perché nasce da uno sforzo unitario
delle associazioni di categoria, grazie anche all’impegno della Protezione civile e garantisce il rilancio delle nostre splendide aree interne tutte equamente rappresentate in questa offerta turistica. È un’opportunità ulteriore per gli aquilani che vorranno trascorrere una vacanza rilassante, almeno sotto il profilo climatico, a 4 mesi da una calamità naturale che li l’assessore regionale al turismo ha costretti a vivere momenti di par- Mauro Di Dalmazio ticolare disagio». Tutti i pacchetti prevedono l’ospitalità in alberghi con 3 e 4 stelle. Per aderire all’offerta i cittadini aquilani potranno contattare il COI di Giulianova al numero 085-8009245 o all’indirizzo di posta elettronica alloggiamenti@protezionecivile.it. Queste le destinazioni previste: Ovindoli - Altopiano delle Rocche - Parco Sirente Velino, Roccaraso - Cinque Miglia - Alto Sangro, Passolanciano - Campo di Giove Caramanico Terme-Parco Majella, Pescasseroli-Scanno Parco nazionale d’Abruzzo, Prati di Tivo-Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, Agriturismi-Collina-Borghi.
27
in primo piano » di Laura Tinari
Friuli Venezia Giulia, ricostruzione virtuosa
L’analisi di quanto è accaduto ai 137 piccoli comuni friulani toccati dal sisma del maggio-settembre 1976, racconta una visione alternativa della catastrofe. Nella regione del nord-est è stata anche occasione di sviluppo
N
ell’ambito dell’ampia finestra aperta fin da emanata poco dopo l’evento tellurico della primavera, aprile sul terremoto che ha colpito al cuore era infatti finalizzata al rientro immediato dei circa L’Aquila e l’Abruzzo, Abruzzo Impresa vuole 100mila senzatetto nelle proprie case mediante la riora dare un ulteriore spunto di riflessione. parazione, senza particolari requisiti antisismici, di Nel momento in cui il nostro territorio sta per in- edifici poco danneggiati. Gli effetti precari di queste traprendere la difficile strada della ricostruzione, noi riparazioni sono però stati annullati dalla scossa del siamo andati oltre i confini regionali per guardare da settembre e solo in seguito a questo secondo evento vicino quei luoghi e quella gente che ha vissuto le fu emanata la legge che diede il definitivo avvio alla nostre stesse esperienze e per imparare da quei casi ripresa della zona. che possiamo definire virtuosi. Il Friuli Venezia Giu- Quattro sono le peculiarità di questa felice ricostruzione. Prima tra tutte lia e i suoi 137 piccoli sicuramente è il percomuni ci danno dunfetto accordo che si que la possibilità di è creato tra Stato, leggere il terremoto Regione e Comuni. come un nuovo inizio Così come la legge per lo sviluppo del nazionale prescriveterritorio. va al presidente della La ricostruzione nelle Regione fu affidata la zone colpite dal sisma delega alla ricostrudel ‘76 è partita con zione e tramite essa la Legge n. 546/77, il ai sindaci che divenprovvedimento nazionale più organico in tavano “funzionari materia. La sfortunaregionali delegati”, il duomo di Gemona dopo il terremoto del Friuli ta prima disposizione, status politico e am-
» foto di Alessandro Pedi
29
in primo piano
il palazzo comunale di Gemona distrutto dal sisma del 1976; in basso lo stesso edificio oggi
ministrativo inedito fino ad allora. Si può, infatti, azzardare che nella storia della Repubblica questa sia stata la prima volta in cui lo Stato ha rinunciato ad ogni interferenza centralistica, concedendo la massima autonomia agli enti territoriali e provvedendo solo ai finanziamenti. Di qui un’ampia forma di partecipazione popolare derivata proprio dal decentramento delle decisioni. Nello specifico, i sindaci individuarono le aree per i nuovi insediamenti nelle zone destinate dai PRG all’edilizia residenziale, definirono i nuclei urbani distrutti e indicarono le aree per la discarica degli inerti da demolizione. In Friuli ricostruzione fu sinonimo di sviluppo. Le proposte e le richieste avanzate dagli Enti locali e accolte da Governo e Parlamento rientravano in una logica di sviluppo produttivo e occupazionale ed erano
volte ad intervenire su questioni su cui già prima del terremoto si stava lavorando. Parliamo del finanziamento di due grandi progetti come il completamento dell’autostrada per l’Austria e il raddoppio della ferrovia Udine-Tarvisio, infrastrutture necessarie per aprire le grandi vie di collegamento con l’Est Europa. Segue la stessa logica la nascita dell’Università degli Studi di Udine. Passaggio rilevante nella norma nazionale fu, infatti, il potenziamento del sistema regionale della formazione superiore e della ricerca scientifica e tecnologica, una disposizione che ha formalmente istituito l’Università. Il nuovo ateneo ha costituito un’occasione importante per la trasformazione dell’intero territorio, dato un’opportunità di accesso all’alta formazione a costi più contenuti, rilanciato i centri che la ospitano e la loro immagine e ristrutturato, in direzione di un terziario più moderno e avanzato, economie urbane spesso bisognose di profonde trasformazioni. Della sua presenza ne hanno beneficiato anche comunità territoriali, istituzioni, imprese, ricavandone idee per lo sviluppo e impulsi verso una maggiore proiezione internazionale. Ciò indica una istituzione che va oltre le sue classiche funzioni di didattica e di ricerca avanzate, divenendo necessaria per valorizzare il potenziale del territorio. In tal senso l’Università di Udine ha raccolto l’eredità del processo di ricostruzione del Friuli e oggi ne è memoria storica e centro di riflessione ed elaborazione. A guidare ogni scelta è stato poi il “no” generale a qualsiasi ipotesi che non avesse come scopo il recupero dell’identità. Il modello di ricostruzione è stato, infatti, partecipato, ne è esempio il rifiuto dell’edilizia prefabbricata e delle realizzazioni “chiavi in mano”, così come il respingere la proposta di una grande Udine, una sorta di concentrazione dei paesi nella periferia della città. In questo contesto di agire virtuoso la grande fiducia e la passione civile, insieme ad una sempre vigile “partecipazione dal basso” e l’attitudine sociale al “fare da soli” sono state fondamentali
•
Le fasi post-terremoto in Friuli • Emergenza (arco temporale un anno): scelte strategiche e definizione degli strumenti di governo del processo, ossia sistemazione provvisoria dei terremotati (nelle tendopoli per l’estate e nelle strutture turistiche durante l’inverno), individuazione e reperimento aree per prefabbricati, costruzione insediamenti provvisori, ripresa produttiva; • Riabilitazione (due anni): “invenzione”, impostazione e avvio tecnico della ricostruzione insediativa, predisposizione strumenti legislativi, finanziari e tecnici per costruire la macchina di spesa e gli strumenti attuativi; • Ricostruzione (un decennio): 90% delle abitazioni e dei servizi; la fase conclusiva (ulteriori cinque-sei anni): restante 10% ha riguardato i casi più difficili e spesso costosi (chiese, castelli, monumenti, casistiche proprietarie particolarmente complesse).
31
la tendopoli di San Gregorio
in primo piano » di Nadia Miriello
San Gregorio, un comitato per non arrendersi Il gruppo aquilano intende vigilare sulla ricostruzione per evitare lo spopolamento. Alla sua guida il giovane presidente Gianluca Cinque
L
a devastazione che il sisma ha causato ad Onna, radendo al suolo l’intera frazione dell’Aquila e portandosi dietro 41 morti su quasi 300 abitanti, ne ha fatto il simbolo del terremoto del 6 aprile 2009 attraverso gli occhi dei media. A San Gregorio, invece, son passate poche telecamere. Eppure la piccola comunità alle porte del capoluogo abruzzese non è rimasta meno ferita dalla grande scossa delle 3 e 32, se si considera che circa il 95 per cento dell’abitato è stato dichiarato inagibile e, ad una prima stima, in attesa degli esiti dei sopralluoghi iniziati a metà luglio, nella “zona rossa”
» foto di Nadia Miriello
ci sarebbe ben poco da recuperare, piuttosto molto da abbattere. Il bilancio finale in termini di vite umane parla di 9 vittime, tra cui una bimba francese in villeggiatura con i genitori; miracolosamente, invece, 7 bambini sono stati tirati fuori tutti vivi dalle macerie della casa-famiglia “Immacolata Concezione” di via del Palazzo, nel cuore della frazione, dove non ha trovato scampo suor Anna, che al momento del crollo era nella sua cameretta al pian terreno. I numeri con i quali, però, bisogna fare i conti per capire la reale entità delle difficoltà post terremoto vissute dalla gente di San Gregorio sono quelli del-
33
in primo piano
il mulino dove i proprietari sono rimasti sepolti
quel che resta della chiesa di San Gregorio Magno
la tendopoli allestita nel campo sportivo, che ospita 400 persone su circa 650 abitanti, tra centro e alloggi popolari. A casa non è rimasto nessuno. Molti sono sulla costa o sistemati da parenti e conoscenti. Lo schock per la scossa che subdola, in una manciata di secondi, ha rotto il silenzio della notte spezzando sonno e vite, misto a dolore, rabbia, l’insofferenza crescente e lo stato d’allerta costante per uno sciame sismico che pare infinito, senza contare la disgregazione degli affetti in cerca di nuovo equilibrio e serenità altrove, rischiano seriamente di svuotare l’entroterra aquilano fatto soprattutto di realtà raccolte come questa. Anche se i più, a San Gregorio, almeno per ora hanno scelto di rimanere, nonostante il meteo impietoso e i piccoli grandi disagi del quotidiano in un campo-accoglienza. La voglia di non arrendersi la leggi soprattutto nello sguardo dei giovani, che per convogliare aiuti, vigilare su una ricostruzione lunga almeno 5 anni e difendere le proprie radici dallo spopolamento hanno
creato il comitato “San Gregorio rinasce”, sul web www.sangregoriorinasce.com e su Facebook gruppo di oltre 700 iscritti. Il fondatore e presidente del comitato, che superata l’emergenza diverrà probabilmente onlus, è Gianluca Cinque, infaticabile ragazzone classe ’73: nell’afoso pomeriggio di domenica 12 luglio è stato lui ad accompagnarmi tra i resti dei suoi luoghi, come un’amica più che una giornalista, con la quale condividere emozioni e ricordi prima della cronaca da taccuino. E dentro, infatti, mi son rimaste le immagini di ciò che resta della piazza principale, le case, l’orfanotrofio, la chiesa di San Gregorio Magno, ridotti cumulo di pietre, travi, calcinacci, con qua e là pezzi di mobilio, tracce di esistenze forse perdute, carcasse di macchine stritolate e polvere, tanta polvere, la stessa che Gianluca rivede fin troppo distintamente come un’infausta nube rossa in quella terribile notte di fuga convulsa chissà dove, insieme alla sua compagna, giù tutto d’un fiato per scale buie e pericolanti, purché lontano dal soffitto che si sbriciola, pareti che vengono giù e oggetti da sempre familiari e rassicuranti che tutt’a un tratto ti si richiudono minacciosamente addosso. Ma accanto a questi scorci drammatici, nella mente conservo gelosamente anche il paio d’ore sotto la maxi-tenda bianca che rimpiazza i consueti luoghi di ritrovo, trascorse con i ragazzi di San Gregorio a far chiacchiere, bere birra e mangiar pizza appena sfornata. La mitica pizza dell’Agriforno “La spiga”, che pur avendo subìto pesanti danni il 6 aprile, ha riaperto subito i battenti e con le proprie specialità dalle pagnotte, una vera chicca nelle varietà di farro, solina o kamut, ai dolci in pasta di mandorle, squisiti da far invidia all’alta pasticceria siciliana - ha placato l’appetito e la gola di volontari e viandanti, assicurando con ben 8 camion anche la fornitura quotidiana di pane alle tendopoli di Ocre, Tione e Castelnuovo
quel che resta della piazza principale della frazione, con la casa-famiglia collassata sullo sfondo
•
35
in primo piano » di Laura Tinari
Confindustria non dimentica
Divertimento e beneficenza per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione dell’Aquila. Tante le iniziative di solidarietà: le ultime dai giovani imprenditori di Cuneo e Frosinone
A
ll’insegna della solidarietà le annuali feste di Frosinone. Divertimento e solidarietà sono stati un dell’estate organizzate dai Giovani Impren- binomio vincente in una piacevole serata dal titolo ditori di Confindustria, durante le quali si L’aquila per L’Aquila organizzata nella prestigiosa corè scelto di legare il consueto appuntamen- nice della Corte d’Avalos di Monte San Giorgio Campato dedicato ai saluti estivi all’impegno nei confronti no. A fine cena, un’asta di beneficenza ha visto i grandell’Abruzzo. La solidarietà verso L’Aquila ha infatti di maestri del made in Italy mettere a disposizione animato i due eventi organizzati dalle associazioni di di questo evento oggetti di gran prestigio: stoffe di Cuneo e Frosinone per raccogliere ulteriori fondi da Ermenegildo Zegna, una coperta in cachemir regalata destinare al progetto di da Alessandro Benetton, ricostruzione della Scuoborsa, orologio, sci e cala della Dottrina Cristialendario 2009 Pirelli ofna, promosso dai colleghi ferti da Marco Tronchetti abruzzesi. Provera, una pentola di Il 26 giugno i giovani rame autografata da Rana aquilani sono stati invie una borsetta donata tati dal presidente provindalla presidente nazionaciale di Cuneo, Alessandro le Giovani Imprenditori, Battaglia, a portare la Federica Guidi. Un’inizialoro testimonianza durantiva questa che ha perte l’annuale assemblea cumesso di aumentare l’inneese, per poi partecipare casso della serata fino a alla cena tenuta nell’eleraggiungere 12.000 euro. gantissima location del Alla festa era presente Alessandra Rossi presidente dei giovani imprenditori dell’Aquila con Golf Club di Cherasco. A anche la presidente del Giovanni Turriziani, presidente dei Giovani di Frosinone rappresentare la territogruppo aquilano, Alesriale dell’Aquila c’era Stefano Panella, che, dopo aver sandra Rossi, che ha tenuto a ringraziare personalraccontato la propria esperienza, si è soffermato sul- mente le territoriali che hanno promosso occasioni di la difficile situazione che l’imprenditoria aquilana e questo tipo, ricordando che «La situazione dell’Aquila abruzzese vivono oggi e sulle sfide che dovranno af- è tragica, il nostro è un territorio fortemente comprofrontare in futuro. messo, ma noi vogliamo restare e riprendere le nostre Diverso il programma pensato, invece, per l’evento del attività in città. Vogliamo far diventare L’Aquila un 24 luglio da Giovanni Turriziani, presidente dei Giovani modello esemplare di sviluppo per tutto il Paese»
•
37
in primo piano Âť di Eleonora Lopes
Formazione e professionalitĂ per rilanciare il turismo 38
Emilio Schirato presidente di Federalberghi Abruzzo e del Consorzio Abruzzotravelling
Fare rete, recuperare l’efficienza dell’APTR e formare la futura classe dirigenziale, evitando qualsiasi tipo di frammentazione. Per la Federalberghi Abruzzo sono obiettivi irrinunciabili
I
l turismo mai come ora risulta di fondamentale importanza per risollevare l’economia abruzzese già duramente provata dal sisma e ripristinare agli occhi del mondo la figura di una regione che erroneamente è stata associata nella sua interezza alla distruzione del terremoto. Ne parliamo con l’Ing. Emilio Schirato, presidente Federalberghi Abruzzo.
Presidente Schirato, proviamo a tracciare un bilancio dal 6 aprile fino ad oggi… «Sin dall’inizio di questa emergenza, la Federalberghi si è messa a piena disposizione della Protezione Civile garantendo tutti posti letto necessari. Il rapporto è stato fin dall’inizio molto stretto e la Protezione Civile con la stagione estiva alle porte, è stata in grado di salvaguardare le esigenze dei cittadini aquilani, senza trascurare gli interessi degli operatori turistici. Il COI di Giulianova ha funzionato in maniera eccellente, tant’è che abbiamo contribuito al coordinamento dell’emergenza ricettiva a Viareggio dopo il gravissimo incidente che è accaduto alla stazione, fornendo circa 1000 posti letto. Dal 6 aprile insieme alla Protezione Civile e in particolare con Lorenzo Alessandrini, e alle altre associazioni di categoria, abbiamo individuato giorno per giorno le soluzioni migliori per alloggiare i nostri conterranei e nello stesso tempo, accogliere i turisti». Quali danni ha subito il comparto turistico regionale? «L’evento sismico che ha colpito l’Abruzzo, ha prodotto, oltre ai
catastrofici danni nei comuni del “cratere”, un ulteriore e duraturo danno all’intero sistema turistico regionale. I media nazionali e internazionali hanno fatto passare il messaggio di un’intera regione colpita dal terremoto non in grado di accogliere i turisti. Ma noi sappiamo benissimo che il territorio colpito era ed è circoscritto. Nonostante ciò i dati sono stati molto preoccupanti. Il turismo interno, rispetto a quello della costa ha e sta subendo una crisi più profonda. A maggio eravamo ad un 30% in meno sulla costa, con picchi del 90% nell’interno. Abbiamo intuito che bisognava innanzitutto ripristinare una corretta informazione turistica, e infatti con l’assessore regionale al Turismo Di Dalmazio, l’APTR e le altre associazioni si è redatto un documento che evidenziava che, escluse le zone colpite dal cratere, l’Abruzzo era pronto, come sempre, ad accogliere i turisti». Più volte si è parlato del terremoto che da tragedia si è trasformato in opportunità. Per il turismo cosa è cambiato? «Prima del terremoto l’Abruzzo era una regione sconosciuta, il terremoto, purtroppo l’ha resa nota
Giammarco Giovannelli e Emilio Schirato accompagnati da Bernabò Bocca presidente nazionale Federalberghi durante l’incontro con il ministro Brambilla
al mondo intero. Non dimentichiamo il ruolo di due grandi eventi ospitati nella nostra terra, quali i Giochi del Mediterraneo e il G8, ma anche il congresso nazionale degli ingegneri che certamente hanno trasferito agli operatori un po’ di fiducia e hanno rappresentato delle opportunità irripetibili per la promozione del nostro territorio. Il Governo centrale e nello specifico il ministero del Turismo, hanno deciso di investire su una campagna di comunicazione nazionale in grado di promuovere le bellezze del nostro territorio. E questa per noi è stata un grande opportunità visto che le risorse regionali per il 2009 destinate alla comunicazione turistica erano praticamente inesistenti. Così sono nati Le sette Vie d’Abruzzo, filmati di grande spettacolarità e di grande impatto
39
Le Morbidelle Le Morbidelle
ferratelle morbide
DOLCIARIA CERASANI Srl S.S. 83 km 8 • Zona Artig. e Piccola Industria - 67057 PESCINA (AQ) • Italy Tel.+39(0)863.898105- Fax +39(0)863.898093 - www.cerasani.com • info@cerasani.com
in primo piano
emotivo, che raffigurano i paesaggi e le bellezze artistiche della terra d’Abruzzo, che però a mio avviso devono ancora trovare un riscontro più efficace per la vendibilità sul territorio. E poi, ci sono alcune fiere che sicuramente non vanno trascurate, come ad esempio la TTG di Rimini, meno nota della BIT, ma di certo più rilevante per i tecnici. Ma in questo momento, credo sia più importante impiegare il denaro in altri progetti di marketing. Il nostro auspicio è che l’Abruzzo possa candidarsi ad entrare tra le mete turistiche più ambite in Italia, e sopratutto che queste campagne di promozione, abbiano una continuità nel tempo. È necessaria una programmazione strategica di medio-lungo periodo per valorizzare davvero il territorio».
un ente oggi inesistente che non funziona, che ha costi molto alti (4 milioni e 600 mila euro all’anno) e che non porta benefici. Per riprendere a funzionare, la Federalberghi chiede da anni che l’APTR venga gestita da tecnici esperti del settore, e non da politici come fin’ora è accaduto. Un altro intervento necessario è mettere in rete tutte le risorse di cui disponiamo: arte, cultura, enogastronomia, artigianato, favorendo i sistemi turistici locali. Ma questa strategia per funzionare e attirare i turisti, deve essere sostenuta dalla qualità dei servizi, dalle infrastrutture e da maggiore fruibilità del territorio».
zio nato per migliorare l’offerta turistica in Abruzzo, abbiamo compiuto un passo importante che è quello di aderire al grande gruppo d’acquisto “Best Team”. Questa affiliazione, garantisce scontistiche importanti ai nostri soci a costo zero, impensabili da ottenere da singoli operatori».
Nel settore turistico abruzzese, manca la cultura imprenditoriale? Su quali aspetti dobbiamo ancora migliorare? «Ci sono diversi aspetti su cui bisogna lavorare, ma ce ne sono alcuni sui quali si deve agire in maniera tempestiva. È necessario svecchiare il management del sistema ricettiChe importanza assume in un vo abruzzese, che ahimè, ha un’età momento di crisi il ruolo del media ancora molto alta. In questo consorzio? caso la grande difficoltà è che que«Credo che in questo momento sta fascia di imprenditori fa molta Come lei ha più volte dichiarato, di grandi difficoltà economiche il fatica a lasciar spazio ai figli, non il turismo favorendo così il nonostante passaggio generaBernabò Bocca insieme al gruppo di Federalberghi in un incontro all’Aquila rappresenti il zionale. Un altro 12% del PIL aspetto imporregionale, non tante è la formaè mai stato zione, sia quella considerato interna rivolta ai una vera leva manager e agli per la nostra operari dell’intero economia. Quali comparto per esseinterventi sono re più competitivi, necessari e quali sia la formazione sono i problemi esterna verso i più urgenti da mercati esteri risolvere? per migliorare «Riuscire a le offerte di cui salvaguardare il l’APTR dovrebbe turismo abruzzese farsi carico. E non sia in termini di dimentichiamo fatturato che di occupazione, coruolo dei consorzi diventi fondain questo contesto l’EBTU, l’ente stituirebbe un passo fondamentale mentale, perché a costo ridotto, è bilaterale turismo Abruzzo che ha per rilanciare l’intera economia del in grado da solo di promozionare le lo scopo di formare e riqualificare i nostro Abruzzo. strutture alberghiere che rappresen- dipendenti delle strutture ricettive, Ma per fare ciò è necessaria una rita creando più appeal rispetto ad rappresentando una buona risorsa forma strutturale dell’APTR, il punun singolo albergo. Come Abruzper accrescere la cultura imprendito dolente del turismo in Abruzzo, zotravelling ad esempio, consortoriale»
•
41
in primo piano » di Eleonora Lopes
Sei mesi vissuti pericolosamente Sanità, economia, grandi opere. Gianni Chiodi traccia il bilancio dei primi 180 giorni di governo. Tra terremoto e crisi economica internazionale, punta sui fondi Cipe, Fers e Fas
A
180 giorni dall’insediamento, Gianni Chiodi ha tracciato il bilancio del suo Governo. Il terremoto del 6 aprile ha inevitabilmente calamitato l’attenzione di opinione pubblica e media, ma il presidente della Regione ha tenuto, attraverso una conferenza stampa, ad informare i cittadini su quanto realizzato fin’ora. Presenti per l’occasione molti componenti della Giunta: Alfredo Castiglione, Federica Carpineta, Carlo Masci, Mauro Febbo, Giandonato Morra e Angelo di Paolo.
43
in primo piano
i 180 giorni del governo chiodi COSTI DELLA POLITICA
• Enti regionali, 22 commissariamenti • Chiusura delle sedi estere (Romania, Brasile) • Tagli ai costi Bit e Vinitaly per un risparmio di 550 mila Euro • Riforma delle Ipab
SANITÀ
• Accordo sui tetti di spesa • Nuovo piano sanitario regionale (a settembre)
LEGGI DI RIFORMA
• Approvazione Piano Casa • Legge urbanistica • Riforma del commercio • Accreditamento enti di formazione • Riforma dell’artigianato • Piano energetico
INTESE CON IL GOVERNO CENTRALE
• Nuovo Piano paesaggistico (ministero Beni Culturali) • Masterplan interventi industriali (ministero dello Sviluppo) • Quadro generale sulle infrastrutture (ministero dello Sviluppo)
lo tanto cara alle classi dirigenti politiche abruzzesi». «L’obiettivo è la riduzione dei costi della politica, e a tale scopo occorrono grandi capacità e grande coraggio. Anche per chiedere sacrifici ai cittadini, sfidando l’impopolarità, ma introducendo le riforme necessarie per lo sviluppo dell’Abruzzo e per ridare speranza a tutti gli abruzzesi» ha sottolineato Chiodi. «Per la prima volta Tre i grandi si accreditano i formatori temi cari al e non le strutture presidente: sanità, economia come avveniva in passato» e grandi opere. Per la sanità, Gianni Chiodi presidente della Regione Abruzzo Chiodi ha ricordato l’avvio della cabina di regia con il ministero di Sacconi e ha annunciato per la fine di risultati raggiunti e le attività svolte dall’esecutivo. settembre il varo del nuovo piano sanitario. Ha anche Chiodi ha ringraziato la maggioranza di governo in Con- sottolineato il primo accordo storico con la sanità siglio regionale, assessori e consiglieri, per «l’onestà privata che per il momento riguarda solo il gruppo e la rettitudine con cui hanno svolto il proprio ruolo e Villa Pini, ma che presto sarà esteso alle cliniche adeper il senso di responsabilità dimostrato. Ed anche per renti all’Aiop. essere stati in grado di compiere lo scatto culturale In tema di economia, l’Abruzzo, a fine 2008, si è podi considerare l’Abruzzo come un unicum, un sistema sizionato all’ultimo posto tra le regioni italiane per territoriale unico, abbandonando così quella logica tasso di incremento del PIL con un +0,2% che, secondella frammentazione e della cura del proprio orticel- do Chiodi, fotografava un quadro a dir poco difficile. «Il momento del nostro insediamento è coinciso con una gravissima «Abbiamo raggiunto accordi strategici: crisi internazionale che la sanità privata, in tema di infrastrutture, sui piani si è tradotta in una sepaesistici e per intervenire nelle aree industriali» ria difficoltà dell’ecoDa subito il governatore ha voluto tenere ben distinta l’azione del governo regionale da quella per la ricostruzione dell’Aquila, elencando in maniera dettagliata i
con
45
in primo piano
la giunta regionale
nomia reale. Senza contare che il livello di indebitamento della Regione Abruzzo, con circa 4 miliardi di euro prodotti nel periodo 2000-2007, resta il più alto d’Italia pro capite. È stata quindi già raggiunta la soglia massima di indebitamento consentita per legge - ha proseguito Chiodi - e non è possibile superarla neanche di un euro». Per la ripresa il presidente punta sui fondi Cipe, Fers e Fas. Con riguardo alle “grandi opere”, il risultato più rilevante è l’intesa quadro per le infrastrutture da 6 miliardi di euro stipulata 3 mesi fa con il Presidente del Consiglio Berlusconi e il ministero delle Infrastruttu-
re. Altro accordo strategico è stato sottoscritto con il ministero dei Beni Culturali sui piani paesistici; la terza intesa, da 1 miliardo e 70 milioni, è stata raggiunta con il ministero dello Sviluppo Economico e riguarda il piano di interventi nelle aree industriali di Bussi, la Valle Peligna, la Marsica e la Val di Sangro. Tra le novità introdot te, Chiodi ha ci«Il livello di indebitamento tato anche della Regione Abruzzo, gli incentivi per le imprecon circa 4 miliardi se artigiane di euro prodotti nel periodo che assumo2000-2007, resta il più alto no personale e la riforma d’Italia. Non possiamo dell’accrediaumentarlo nemmeno tamento nel di un euro» campo della f or ma z ione. «Per la prima volta si accreditano i formatori e non le strutture come avveniva in passato - dice Chiodi - erano tre gli obiettivi che volevamo raggiungere e ritengo che li abbiamo centrati in pieno: qualità, merito e semplificazione»
•
Costantini: «Non ha fatto danni, ma gli abruzzesi si aspettano di più» I fondi per l’agricoltura «sono gli stessi ereditati dal«Il presidente Chiodi ha ricordato le drammatiche conla precedente gestione di centrosinistra». Delle legdizioni della Regione ereditate, ma non ha ricordato gi sul commercio, sull’industria, che nei suoi 6 mesi tutti gli indisul piano energetico, «non si è catori economici sono ulteriormenvisto ancora nulla di concreto in te peggiorati». Replica così Carlo Consiglio regionale», prosegue Costantini, consigliere regionale Costantini; sui tagli alla spesa, dell’Idv, ai numeri e ai risultati ri«Chiodi evidentemente ha già diportati in conferenza stampa. Per menticato l’innalzamento dei til’ex sfidante di Chiodi, i 6 miliardi di cket su farmaci e prestazioni». euro sulle infrastrutture «sono una L’esponente dell’Idv riconosce favola», mentre «le poche centinaperò un “merito”: «Chiodi non ha ia di migliaia di euro stanziate dal fatto altri danni, rispetto a quelli centro-sinistra e tolte dal Pdl erano immensi prodotti dalla politica di comunque una piccola certezza». centrodestra e di centrosinistra La cabina di regia nella sanità con negli ultimi dieci anni. il ministero della Salute «è l’enneCarlo Costantini, consigliere regionale dell’Idv Ma gli abruzzesi si aspettavano e sima fuga dalle responsabilità che continuano ad aspettarsi molto di più». gli elettori hanno affidato a lui e alla sua maggioranza in Consiglio regionale», continua l’esponente dell’Idv.
47
» di Eleonora Lopes
Radiosanit, sempre all’avanguardia È il poliambulatorio specialistico più grande d’Abruzzo e tra i primi in Italia per la medicina e la sicurezza nel lavoro. Un’azienda sana e in crescita, che ha saputo puntare sull’innovazione. L’ultima, in ordine di tempo: l’archivio sanitario digitale
P
rofessionalità e innovazione, queste le caratteristiche vincenti del Gruppo Radiosanit condite da esperienza consolidata e da un know how d’eccellenza. L’azienda di Roseto degli Abruzzi è oggi un poliambulatorio specialistico leader nel settore sanitario. Da quasi 30 anni la famiglia Verdecchia, al timone dell’azienda, mette a disposizione del mercato imprenditoriale nazionale, una struttura altamente tecnologica e da qualche giorno, rinnovata anche nell’aspetto estetico. La storia di questa impresa inizia nel 1979 quando il suo fondatore e attuale amministratore unico, il Comm. Mario Verdecchia, imprenditore intuitivo e lungimirante, riuscì ad individuare le vere necessità della clientela, mettendo a disposizione uno studio di radiologia e terapia fisica con apparecchiature all’avanguardia tanto da accreditarsi con il servizio sanitario nazionale.
48
Mario Verdecchia con i figli Luca e Grazia
Âť foto di Simone Cerio
49
l’ingresso di Radiosanit appena rinnovato
alcuni collaboratori a lavoro un angolo del centro sanitario
50
Negli anni Radiosanit arricchendo la sua esperienza nel settore, ha allargato i propri orizzonti creando un centro sanitario in un edificio di tre piani di 2.400 metri quadrati, che è diventato il poliambulatorio specialistico più grande d’Abruzzo e tra i primi in Italia nel settore dei servizi dedicati alle aziende, quali la sicurezza e la medicina nel lavoro, con sede anche nelle Marche a San Benedetto del Tronto. Il Gruppo è stato la prima realtà locale in sanità ad ottenere la certificazione di qualità UNI EN ISO 9002. Accanto al capitano d’impresa, ci sono i due figli Luca e Grazia. Luca è un po’ il manager del Gruppo, e cura in particolare lo sviluppo e l’innovazione. Grazia invece è responsabile dell’amministrazione e del personale. Il resto del management è altamente specializzato, qualificato e sempre a completa disposizione del cliente. Tra loro ci sono: il direttore commerciale area Abruzzo Antonio Persano, il responsabile commerciale area Marche e della filiale di San Benedetto del Tronto Gianni Corradetti e il direttore sanitario del Poliambulatorio, il Dottor Antonio Ursini. Per crescere in un mercato estremamente competitivo, Radiosanit ha sempre avuto come mission la massima professionalità per la soddisfazione del cliente. Dispone di proprie unità sanitarie mobili super attrezzate per svolgere accertamenti diagnostici direttamente presso le aziende; veri e propri poliambulatori
la sede di Roseto degli Abruzzi
la risonanza magnetica
viaggianti, le unità mobili sono in grado di muoversi su tutto il territorio nazionale. La Radiosanit è in grado di offrire un servizio globale di assistenza alle aziende nell’ambito del Testo unico della sicurezza, diventando fornitore unico e permettendo di ottenere un notevole abbattimento dei costi sostenuti. Dopo anni di esperienza nel mondo sanitario e dopo aver analizzato la domanda del mercato, l’azienda di Roseto attraverso il suo staff interno “Divisione ricerca&sviluppo”, ha fondato Global Trade, nato per promuovere la gestione integrata di questi servizi. La divisione della medicina del lavoro è stata notevolmente potenziata, tanto da portare la Radiosanit a divenire sul territorio italiano, una delle prime aziende in questo settore. Infatti accanto alle attività sanitarie, quali palestra riabilitativa, ecografia, ecocolordoppler, centro fisiokinesi terapia, il Gruppo opera anche nel ramo para-sanitario come, la medicina e la
sicurezza nei luoghi di lavoro, l’igiene degli alimenti, l’ambiente, il laboratorio analisi chimico, il laboratorio di analisi microbiologiche per gli alimenti e la formazione. In questo contesto lavorativo versatile e poliedrico sono nate anche diverse collaborazioni con gli ordini professionali. Tra le novità è in arrivo l’archivio sanitario digitale. Tutti gli esami svolti presso il centro verranno archiviati in una scheda elettronica che rimarrà in possesso della struttura, ma anche del cliente che potrà far visionare dal proprio medico o da altri centri attraverso una semplice e comoda card. Nell’ultimo anno il fatturato è aumentato del 30%. I numeri parlano chiaro. (Senza dimenticare che il fatturato della convenzione sanitaria pubblica, incide solo per il 4% su quello globale). Radiosanit è un’azienda sana e in crescita, in un settore che oggi non gode certo di buona salute…
da sinistra: Grazia Verdecchia (responsabile dell’amministrazione e del personale), Gianni Corradetti (responsabile commerciale area Marche e della filiale di San Benedetto del Tronto), Mario Verdecchia (amminastratore unico del Gruppo), Luca Verdecchia (responsabile sviluppo e innovazione) e Antonio Persano (responsabile commerciale area Abruzzo).
51
così critico per la sanità regionale, è un’azienda sana e in crescita». Qual è il valore aggiunto di Radiosanit sul mercato nazionale? «Le nostre caratteristiche vincenti sono la professionalità e l’innovazione. Da noi la parola d’ordine è aggiornamento. Nel nostro settore non possiamo farne a meno. Qualche anno fa, ho avuto l’intuito di creare “Global Trade”, un brand del Gruppo rivolto alla commercializzazione globale dei servizi Radiosanit che sviluppa un’efficace rete commerciale su tutto il centro Italia e che ha apportato importanti risultati in termini di fatturato».
A TU PER TU CON MARIO E LUCA VERDECCHIA Mi racconti come è iniziata la sua avventura imprenditoriale… «La mia avventura è iniziata quasi 30 anni fa, quando mi sono licenziato dall’ospedale di Atri e ho deciso di mettermi in proprio aprendo uno studio di radiologia e terapia fisica a Roseto degli Abruzzi. In questo percorso lavorativo, non affatto semplice, nasce Radiosanit. Ci tengo a dire che la famiglia è stata la mia fortuna. Devo ringraziare in primis mia moglie Marilena che mi è sempre stata accanto, specie nei momenti di difficoltà, sostenendo tutte le mie scelte e i miei figli Luca e Grazia, ai quali ho trasmesso professionalità e spirito di sacrificio. Oggi posso dire di sentirmi appagato e soddisfatto».
52
È noto a tutti che la sanità in Abruzzo sta attraversando un periodo di grave crisi. In che modo avete deciso di affrontare questa situazione? «Investendo, puntando tutto sull’innovazione. Il nostro segreto è sempre stato fornire al cliente un servizio completo e di qualità. E così, negli ultimi anni, abbiamo acquistato nuovi macchinari, come la risonanza e la moc, potenziando il servizio del reparto di diagnostica per immagini, investito sulla formazione del personale e abbiamo anche effettuato una ristrutturazione dal punto di vista estetico dell’azienda nella sede principale di Roseto. I risultati ci hanno dato ragione. Oggi Radiosanit, nonostante il trend negativo ed il momento
Quali valori ha ereditato da suo padre e cosa ha apportato con il suo ingresso in azienda? «Mio padre è stato un imprenditore molto coraggioso e lungimirante che ha avuto l’intuito quasi trent’anni fa di investire non solo sul settore sanitario privato, ma di affiancare all’attività del poliambulatorio, la medicina e la sicurezza del lavoro e il ramo della formazione. Io e mia sorella Grazia, abbiamo ereditato da lui la passione e la professionalità per questa attività, condita da dinamismo e creatività, caratteristiche che gli derivano dal suo amore per il teatro. Io sono entrato in azienda circa quindici anni fa e ho capito che era necessario dare al Gruppo un impronta più manageriale. Le idee e le principali strategie vincenti sono frutto di uno studio attento, aggiornamento e esperienze acquisite nella conoscenza di realtà aziendali più grandi e strutturate. Un esempio? La certificazione ISO, il controllo di gestione e un sistema organizzativo e contabile per ogni tipologia di reparto»
•
Luca Verdecchia, un imprenditore vulcanico ed appassionato di Nicola Di Giovannantonio, direttore Unione Industriali della Provincia di Teramo
Ha iniziato a frequentare Confindustria e il Gruppo giovani imprenditori nel 2004. Sotto la guida esperta del papà, Comm. Mario Verdecchia, fondatore del Gruppo Radiosanit, ha impostato il lavoro in azienda, operando con grinta ed entusiasmo nel settore della sicurezza e medicina sul lavoro. All’interno del Gruppo giovani di Confindustria Teramo, ha messo subito in luce le sue qualità comunicative ed un forte spirito associativo. Dopo aver ricoperto la carica di consigliere, nel 2006 è stato eletto vice presidente del gruppo con delega “comunicazione ed eventi”. Attualmente, Luca ricopre anche l’incarico di componente del Comitato Regionale dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo e, dallo scorso anno è componente del gruppo di lavoro “Politiche per lo sviluppo d’impresa” presso Confindustria nazionale. Convinto sostenitore del lavoro di squadra Luca riesce a coinvolgere anche i più distratti. Come tutti ha pregi e difetti. Tra i pregi, senza dubbio, vi è quello di pensare molto, macinare idee, aggregare le persone. Tra i difetti ne riscontro uno, probabilmente comune a tanti giovani, che è quello di riporre eccessiva fiducia il Gruppo giovani di Teramo a Capri con Federica Guidi, negli altri. Questo a volte comporta delusioni, presidente nazionale dei giovani di Confindustria ma è anche parte integrante di una gioventù vulcanica, desiderosa di bruciare tappe ed ostacoli. In fondo, se un giovane non avesse queste finalità, che giovane sarebbe… sarebbe già vecchio.
53
ict di Antonio Teti
La mela avvelenata Il cellulare della Apple, il più venduto al mondo, cela al suo interno un programma malizioso, che rivela informazioni sui software installati. Come difendersi? Fate attenzione agli SMS
L
a notizia è del mese scorso. Lo smartphone più venduto a livello mondiale, l’iPhone di Apple, torna al centro del dibattito degli esperti di sicurezza in materia di attacchi via SMS. Sin dal mese di maggio dello scorso anno, era stata diffusa una notizia che attribuiva al più ambito gadget tecnologico del momento, la funzione di “microspia” in base alla scoperta della presenza di un software malizioso, contenuto al suo interno, in grado di collegarsi, all’insaputa del suo legittimo possessore, ai computer della casa madre di Cupertino per trasmettere informazioni sui software installati. Steve Jobs, gran patron della ditta statunitense, cercò di rassicurare gli utilizzatori, dichiarando che lo scopo del software era unicamente quello di verificare che sul telefono non vi fossero software “piratati”, cioè non provvisti di regolare licenza d’uso, ma come giustamente risposero molti esperti internazionali di sicurezza informatica: chi ce lo garantisce? Siamo a fine luglio 2009, e il melafonino torna di nuovo sotto i riflettori: gli stessi progettisti del dispositivo (i ricercatori Charlie Miller e Collin Mulliner)
54
hanno trovato un sistema che può consentire ad un malintenzionato (neanche troppo esperto di informatica) di controllare completamente l’iPhone, magari diffondendo l’attacco, a macchia d’olio, all’intera lista dei contatti. Tanto per dimostrare la fondatezza dell’affermazione, i due ricercatori, durante la Black Hat Security Conference tenutasi a Las Vegas dal 25 al 30 luglio, hanno dimostrato ad un pubblico piuttosto sbigottito come si possa facilmente prendere possesso del telefono e di quasi tutte le funzioni vitali, annullando ogni possibile metodologia di protezione dello stesso. Ancora una volta, la tecnica utilizzata è quella dell’SMS. Secondo i due ricercatori, per portare a termine un attacco sono necessari un centinaio di messaggi, che tuttavia non sarebbero notificati al possessore del dispositivo. Infatti sarebbe visibile solo il primo, che conterrebbe un solo apparentemente innocuo carattere. «Il consiglio – asseriscono i due ricercatori - è quello di spegnere immediatamente il dispositivo onde evitare altri problemi». E, per mantenere alta la tensione anche dei possessori di smart-
phone che utilizzano sistemi operativi diversi - come Android o Windows Mobile - è stato affermato che i medesimi attacchi avrebbero ottenuto risultati positivi anche su queste piattaforme. Tuttavia gli esperti assicurano che i danni su questi due sistemi operativi sarebbero limitati e consentirebbero solo di disconnettere i telefoni dal segnale del provider. L’aspetto più preoccupante, risiede nel fatto che per le vulnerabilità riscontrate non sarebbero disponibili patch di aggiornamento. La stessa Apple pur essendo consapevole da tempo del “buco” di sistema, non avrebbe ancora trovato la soluzione al problema. Oltre alle difficoltà squisitamente tecniche di non facile soluzione. Inoltre, si profila anche una difficoltà di tipo legale. Negli USA esiste una norma sul copyright (Digital Millenium Copyright Act - DMCA) che disciplina i trattati dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale. In buona sostanza, il DMCA rende illegali la produzione e la divulgazione di tecnologie, strumenti o servizi che possano essere usati per aggirare le misure di accesso ai lavori protetti dal copyright ed inoltre criminalizza l’elusione di un dispositivo di controllo d’accesso, anche quando non vi sia un’effettiva violazione del diritto d’autore. Nel 2001 l’Unione Europea ha approvato la direttiva sul copyright per molti versi simile al DMCA. Proprio a questa norma, la casa di Cupertino, ha affidato la difesa del diritto di inviolabilità del proprio dispositivo. Riassumendo, lo scenario che viene a definirsi è quantomeno paradossale: gli utenti che hanno acquistato il telefonino di Apple non sono i veri proprietari del dispositivo, ma solo dei semplici possessori di licenza di
utilizzo. Questa conferma è dovuta al fatto che gli acquirenti, che non abbiano il placet dell’azienda di Cupertino, non possono “sbloccare” (almeno legalmente) il dispositivo per installare software di protezione. A questo punto, come direbbe qualcuno, la riflessione sorge spontanea: negli ultimi anni (ed in particolare in Italia) fagocitiamo dispositivi di telefonia mobile per soddisfare il nostro (alle volte eccessivo) deside-
«Gli utenti che hanno acquistato il telefonino della Apple non sono i veri proprietari del dispositivo, ma solo i semplici possessori della licenza di utilizzo» rio di essere perennemente “collegati in Rete” per comunicare in qualsiasi ambiente e contesto geografico. La dipendenza verso questi strumenti è aumentata enormemente, soprattutto grazie alla possibilità di utilizzarli con una molteplicità di applicazioni software che fino a pochi anni fa erano appannaggio dei soli personal computer. Pertanto il cellulare, inteso inizialmente come mero strumento di comunicazione vocale per una utenza “in movimento”, si è trasformato in qualcosa di molto più complesso. Grazie alla
55
ict
riduzione dei costi e alla semplificazione del loro utilizzo, possiamo gestire SMS, MMS, browser per la navigazione web, e-mail, conference call, riprese video e foto, modificando quasi inconsapevolmente anche le nostre abitudini di vita. La stessa inconsapevolezza ci ha portati ad affidarci in maniera totale a questi “mini computer tascabili”, affidando ad essi tutte le nostre più importanti (e spesso riservate) informazioni personali. E lo abbiamo fatto senza renderci conto dei rischi e dei pericoli che avremmo corso. Personalmente ho assistito, negli ultimi anni a scene che hanno del grottesco, degne di una rappresentazione di Kafka: manager in preda al panico, negli aeroporti, per aver smarrito il proprio smartphone, studentesse colte da crisi isteriche per aver dimenticato il cellulare a casa, e persino un personaggio dello spettacolo che voleva ritardare la partenza di un volo di linea transoceanico perché era in attesa che il suo assistente giungesse in aeroporto per riconsegnargli il cellulare che aveva dimenticato a casa. Aldilà delle estremizzazioni, tutti sono disposti ad ammettere che la perdita del proprio dispositivo di telefonia mobile provocherebbe conseguenze “drammatiche” soprattutto per il valore delle informazioni in esso contenute. In conclusione, lo scopo di queste considerazioni, non è certo quello di scoraggiare o sconsigliare il lettore ad affidarsi all’Information Technology per migliorare le proprie attività lavorative e professionali o ludi-
che, ma vuole richiamare l’utente a riflettere su di un aspetto particolarmente importante a cui spesso non rivolge la dovuta attenzione: la cura della sicurezza dei dispositivi tecnologici in uso. Qualche consiglio: utilizzare la funzionalità Bluetooth comporta l’attivazione di una porta di accesso che può consentire facili intrusioni, l’utilizzo degli smartphone per gestire la posta elettronica può consentire l’acquisizione di virus o software maliziosi (se non opportunamente protetti da software specifici), le sessioni di file transfer, spesso utilizzate per scaricare file musicali, predispongono il dispositivo di telefonia mobile ad accessi incontrollati. Potrei proseguire con ulteriori esempi che descrivono la vulnerabilità di questi moderni dispositivi di comunicazione, ma ritengo che il messaggio sia abbastanza chiaro: la gestione delle tecnologie di comunicazione e trasmissione dati deve essere effettuata con minore superficialità, basando i criteri di selezione non solo sul colore o sulle mode del momento, ma soprattutto sul possesso di quelle caratteristiche tecniche in grado di garantire la messa in sicurezza dell’oggetto
«Più attenzione alla sicurezza e meno al colore o alle mode del momento»
•
57
marketing » di Federica Ceci e Micaela D’Arcangelo
Il cliente ha sempre ragione L’immissione nel mercato di un prodotto ad alta tecnologia richiede un piano marketing non meno strutturato di quello richiesto da un bene di consumo. Il caso Teknovision
I
l marketing dei prodotti ad alta tecnologia è poco conosciuto: spesso si pensa che tali prodotti, richiedendo elevato sforzo di Ricerca e Sviluppo, si “vendano” da soli. Insomma, il marketing serve a distinguere e differenziare patatine e detersivi, ma se parliamo di alta tecnologia applicata in ambito industriale, una scheda di specifiche tecniche basta e avanza. Niente di più errato, come il caso Teknovision dimostra. L’immissione nel mercato di un prodotto ad alta tecnologia è complessa e richiede un piano di marketing non meno strutturato di quello richiesto da un bene di consumo. Anzi, spesso si incontrano sfide nuove visto che quanto affermato nella teoria del marketing, ritagliata su misura dei beni di largo consumo, non ha sempre un risvolto pratico nella realtà dei prodotti industriali. Spesso infatti si deve giungere ad un compromesso e cercare di adottare soluzioni “ibride”. Oppure allargare gli attuali orizzonti della pratica di marketing: nelle aziende tecnologicamente avanzate è fondamentale che gli uomini di marketing riescano a capire le esigenze dei clienti e trovare soluzioni per risolverle, lavorando a stretto contatto con il settore R&S. La Teknovision, azienda operante nel campo dell’illu-
minotecnica e dell’automazione industriale, ha scelto di investire su una nuova tecnologia, che suscita curiosità e allo stesso tempo scetticismo: il Led. Curiosità generata dal fatto che rappresenta una tecnologia fortemente innovativa, che molti intendono conoscere ed adottare, ma allo stesso tempo scettici-
«Nelle aziende tecnologicamente avanzate è fondamentale che gli uomini di marketing riescano a capire le esigenze dei clienti e trovare soluzioni per risolverle, lavorando a stretto contatto con il settore R&S» smo, perché si è ancora un po’ restii ad abbandonare le tradizionali sorgenti di luce, sostituendole con il Led, una tecnologia tutta da scoprire e in continua evoluzione. Venne introdotto sul mercato per la prima volta nel 1962 per generare una luce puntuale. Oggi, tramite le applicazioni a luce diffusa, questa tecnologia si sta affermando sul mercato come sistema d’illuminazione di ambienti. Grazie ai continui progressi della ricerca scientifica e tecnologica può essere addirittura considerato un sistema alternativo
59
marketing
alla luce ad incandescenza, fluorescenza, alogena e ioduri metallici. Il primo prodotto realizzato dalla Teknovision S.r.l. è Prymo, un proiettore Led per macchine utensili. L’idea è nata effettuando attività di manutenzione sulle macchine utensili: ci si è infatti resi conto che le tradizionali lampadine presenti nei macchinari in riparazione presentavano la rottura dei filamenti, perché sottoposte a stress dovuto alle continue vibrazioni della macchina. Il personale Teknovision è stato in grado di trovare una soluzione a questo problema con l’apertura di un nuovo business: realizzare prodotti con tecnologia Led. Un’eccellente idea imprenditoriale rappresenta la prima difficoltà da superare, ma poi bisogna sempre fare i conti con la realtà e domandarsi se questa idea possa dar vita o meno ad un progetto realistico. Dopo aver verificato la fattibilità dell’idea attraverso l’esame dei benefici attesi, delle problematiche tecniche che potevano sorgere e del target di utilizzatori e clienti potenziali. La società ha studiato e messo a punto una strategia di marketing che è andata oltre le tradizionali 4p del marketing mix: promotion (comunicazione), product (prodotto), price (prezzo) e place(distribuzione). La Teknovision, infatti, presenta un forte orientamento sulle relazioni, in particolar modo con i clienti, ma anche con altri soggetti che interagiscono con essa. L’azienda è orientata quindi verso un approccio di marketing relazionale e in tali casi l’approccio delle
«La Teknovision è orientata verso un approccio di marketing relazionale. La società cerca di anticipare le esigenze della clientela»
4P appare superato dalle 7P del marketing relazionale. All’interno della società, sono presenti tre ulteriori fattori quali: people, processes e proactive personalised services. Le persone rappresentano l’elemento fondamentale in un approccio orientato alle relazioni, anche perché queste sono create da persone. Quando parliamo di processi invece, facciamo riferimento all’elevata flessibilità produttiva, che viene messa in atto al fine di soddisfare tempestivamente le richieste del cliente. L’ultimo fattore è invece il servizio personalizzato attivo, con cui la società cerca di anticipare le esigenze della clientela; questo è emerso anche con Prymo. Infatti, nonostante sia il primo prodotto immesso sul mercato, si è cercato di anticipare le richieste del cliente tramite la progettazione di un secondo prototipo: Miny un proiettore dalle dimensioni ridotte e dai minori costi. Dalle ricerche di mercato effettuate è emerso che il prezzo del proiettore Prymo, per le case costruttrici di macchine utensili di dimensioni ridotte, va ad incidere notevolmente sul prezzo praticato al cliente finale. Con l’introduzione di Miny si cercherà di andare a soddisfare quest’ulteriore fetta di clientela, un esempio di come si possa sempre mantenere attivo il servizio verso i clienti
•
61
norme&leggi » di Filippo Paolini
Nato il 4 luglio Il processo civile cambia volto. Basta cavilli e tempi inutili, meno rinvii estenuanti, incentivate le conciliazioni, più competenze al Giudice di pace
D
al 4 luglio giù il sipario per il nuovo processo civile. L’entrata in vigore della Legge 69/2009 porta con sé la promessa – non semplice da mantenere - di risposte più celeri. Le modifiche introdotte rivelano chiaramente un comune leitmotiv: superare, per quanto possibile, cavilli e tempi inutili per raggiungere quanto prima la decisione della causa. In quest’ottica, vengono drasticamente ridotti tempi e modalità per contestare la competenza del giudice adito: superata la soglia prima udienza si avrà la certezza matematica che la decisione emessa da quell’ufficio giudiziario sarà inattaccabile da questo punto di vista. Del pari, viene normativizzato il principio del trasferimento del giudizio: la domanda proposta ad un giudice privo di giurisdizione non sarà inutile, ma conserverà i suoi effetti dinanzi al giudice esattamente individuato. Molto interessante è il meccanismo introdotto per agevolare la conciliazione delle parti in corso di causa. In presenza di una proposta
63
norme&leggi
transattiva bisognerà essere molto cauti nel rifiutarla: infatti, se la sentenza finale accoglierà la domanda in misura non superiore alla proposta, la parte che l’ha rifiutata, seppur vittoriosa, potrà essere condannata al pagamento delle spese processuali. Chiaro il messaggio: una volta ottenuta l’affermazione del proprio diritto, non si può continuare ad utilizzare il processo a proprio piacimento. E, contro l’abuso del processo, viene creata una fattispecie di “danni punitivi processuali”: il giudice potrà sempre condannare la parte soccombente al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una ulteriore somma determinata equitativamente, a prescindere – e qui sta la novità - dalla prova del danno e dalla richiesta delle parti. Ancora. Le consulenze tecniche d’ufficio non saranno più foriere di rinvii estenuanti. Recependo le buone prassi già in uso in diversi Tribunali (ad esempio in quello di Pescara), il consulente, dopo aver redatto la perizia, dovrà instaurare una sorta di “contraddittorio extra processuale” con le parti recependo e vagliando le loro osservazioni per poi giungere al deposito dell’elaborato finale. Dopo di questo, alle parti saranno precluse ulteriori contestazioni e nuove convocazioni dell’esperto. In parole povere, ciò che prima occupava mediamente uno spazio di quattro/ cinque udienze, oggi si potrà risolvere soltanto con due. E sempre attingendo dagli “usi” in essere presso alcuni uffici giudiziari, è diventata norma il cosiddetto “calendario del processo”: il giudice fisserà con le parti tutte le udienze che porteranno alla decisione
finale, cosicché si conoscerà in anticipo quale sarà la data del the end. Suggestiva, ma verosimilmente poco utilizzata, è la novità della testimonianza scritta, che esce “depotenziata” rispetto al progetto di legge: vi si potrà
«È norma il “calendario del processo”: il giudice fisserà con le parti tutte le udienze che porteranno alla decisione finale. Si conoscerà in anticipo il giorno della conclusione» accedere solo ed esclusivamente dietro accordo delle parti, ma difficilmente queste si fideranno reciprocamente rinunciando a sentire personalmente e dinanzi al giudice un teste indicato dall’avversario. Confermato in pieno, invece, anche in sede di approvazione della novella, il nuovo “procedimento sommario di cognizione”: via udienze formali e termini per memorie e comparse, in cambio di un’istruttoria sommaria e decisione con ordinanza succintamente motivata. Ad eccezione dei riti speciali, ogni causa dinanzi al Tribunale monocratico potrà seguire un iter semplificato, sulla base della libera scelta della parte che, pertanto, diverrà in qualche modo arbitro della celerità del proprio giudizio. Infine, cresce il contenzioso che sarà affidato al Giudice di Pace (valore fino a euro cinquemila), mentre dovrebbe ridursi quello che interesserà la Corte di Cassazione: in analogia al procedimento penale, viene istituita un’apposita sezione addetta al vaglio preliminare di ammissibilità dei ricorsi, che fungerà in pratica da filtro
•
65
energia » di Pietro Pastorelli
Più energia per la ripresa
Il sistema elettrico abruzzese è profondamente inadeguato. Le imprese hanno continuamente interruzioni dell’alimentazione e buchi di tensione. Con conseguenti perdite economiche che i bilanci, già provati dalla crisi, non possono più permettersi
A
nalizzando la rete elettrica di alta ed altissima tensione, attraverso i documenti ufficiali del Gestore della rete (Terna SpA ), si scopre che i punti di maggiore criticità, nel Centro Italia, sono concentrati nell’area abruzzese. Sia all’interno che lungo l’Adriatico. Vediamo il perché partendo da alcuni concetti base: sicurezza e affidabilità. La sicurezza di un sistema elettrico si può definire come la sua capacità di affrontare perturbazioni imprevedibili, ma comunque molto probabili, (es. una nevicata eccezionale, un temporale estivo con scariche elettriche di particolare intensità) con una minima interruzione del servizio e con un minimo decadimento della qualità del servizio stesso, intesa come permanenza dei valori delle grandezze fondamentali
(tensione, frequenza) entro parametri prestabiliti. La sicurezza riguarda la gestione della rete che tiene conto di tutti gli eventi programmati o imprevisti che possono alterarne il comportamento. Gli eventi tipici da fronteggiare per mantenere la rete in sicurezza sono “riconfigurazioni” a seguito di manutenzioni non programmate, guasti sulle linee, perdite di sincronismo dei generatori, sovraccarichi di linee e di trasformatori. L’affidabilità è un problema progettuale e di pianificazione, che implica considerazioni di tipo statistico e viene valutata riferendosi alle prestazioni del sistema nel tempo. Essa riguarda lo studio del sistema. Analizziamo allora la struttura di trasporto dell’energia elettrica nella regione Abruzzo. La rete AAT si presenta con: una linea a 380 kV Can-
67
energia
dia (AN) - Teramo - Villanova - Foggia; una linea c. s. Teramo - Villavalle (TR); una linea a 220kV Candia (AN) – Villanova; una linea c.s. Popoli - L’Aquila – Provvidenza (TE) - Villavalle (TR). In pratica, la rete AAT non presenta alcuna magliatura all’interno della regione e, in aggiunta, la rete a 220 kV è composta da due linee tra di loro sconnesse. Con questo tipo di struttura la risposta ad una emergenza è estremamente difficile. Infatti in caso di interruzione di una linea, essendo la rete non magliata, risulta molto difficile trovare un percorso alternativo su cui far fluire l’energia. In questa situazione la qualità dell’energia è sicuramente molto bassa: buchi di tensione ed interruzioni sono estremamente probabili. Vediamo la rete in AT ovvero a 150kV. Scrive testualmente il Gestore della rete (PdS 2008 Sez. I-138): «Le zone evidenziate per le maggiori criticità sono in particolare quelle in provincia dell’Aquila, dove il problema è legato sostanzialmente ai limiti dei componenti. Le problematiche esposte riducono inevitabilmente la qualità del servizio e pongono consistenti vincoli anche alla gestione delle indisponibilità per i lavori in rete». Detto in parole comprensibili a tutti, ciò significa che le reti sono di dimensioni non adeguate alle necessità e talmente ridotte al minimo che anche gli interventi per i lavori di ammodernamento e riparazione sono difficili da programmare senza correre il rischio di lasciare gli utenti senza energia. Non c’è, quindi, da meravigliarsi se le aziende hanno continuamente interruzioni dell’alimentazione e buchi di tensione con conseguenti perdite economiche che i bilanci, già provati dalla crisi, non possono più permettersi. Esistono comunque progetti già pronti e fondi già disponibili per avviare a soluzione alcuni dei problemi esposti, in particolare in provincia dell’Aquila. Con la collaborazione di tutti (autorità, organizzazioni locali e singoli cittadini) si potrebbe contribuire non solo al miglioramento della qualità dell’energia, ma anche alla ripresa economica del territorio. Ad esempio la nuova stazione a 150 kV nel comune di Celano, farebbe sentire il suo effetto anche sul nucleo industriale di Bazzano. Permetterebbe di rinforzare la magliatura della rete e di ottenere una migliore ripartizione dei transiti di potenza sulle varie linee presenti. La nuova stazione di smistamento sarebbe realizzata nelle immediate vicinanze dell’incrocio tra le due doppie terne “Collarmele Smist. - Acea Smist.
«Urge una maggiore disponibilità degli Enti Locali (in particolare i Comuni) al colloquio con Terna per realizzare il tutto in tempi brevi. Ad esempio, la nuova stazione a 150 kV realizzata a Celano, farebbe sentire il suo effetto anche sul nucleo industriale di Bazzano»
Est /Tagliacozzo” e “Avezzano CP – Rocca di Cambio / Collarmele CP”. Abbiamo una grande opportunità in questo momento di crisi: dare subito il via alla realizzazione delle infrastrutture elettriche programmate, ottenendo il risultato di migliorare la qualità del servizio; dare subito alle imprese alcune decine di milioni di euro di lavoro in tutti i settori - dalle costruzioni all’elettromeccanica - ed aumentare l’attrattività del territorio per nuovi insediamenti produttivi
•
Principali criticità della rete elettrica esistente nell’area Centro. (Fonte: Terna PdS 2008 Sez. I-139)
69
comunicazione aziendale » Banca Marche
C
on Easy StartUp chi intende creare una nuova impresa, in forma individuale o associata (Società di Persone), ha la possibilità di ottenere un nanziamento per un importo massimo di € 40.000, rimborsabile in 84 mesi. Il nanziamento viene concesso sull’onore (ossia senza alcuna garanzia), fatta salva l’eventuale richiesta di una cambiale a rma del neo-imprenditore. Con l’importo nanziato possono essere acquistati i beni e le attrezzature funzionali all’esercizio dell’attività di impresa ad eccezione degli immobili e degli autoveicoli ad uso privato. Easy StartUp non prevede solo un nanziamento: per sostenere il neo-imprenditore nella fase di costituzione dell’impresa e nei primi mesi di attività lavorativa, Banche Marche ha previsto: • un conto corrente per la gestione dei ussi di cassa, a
ALBA ADRIATICA
TERAMO
Via Mazzini, 24 - Ang. Via Duca degli Abruzzi tel. 0861 752648
Via Po, 18 tel. 0861 213683
GIULIANOVA
Via Rieti, 37 tel. 085 2058336
Via Ercole Orsini, n. 3 ang. Via Fosse Ardeatine tel. 085 8004838
ROSETO DEGLI ABRUZZI Via Nazionale, 330 tel. 085 8996277
PESCARA
PESCARA Ag. 1 Via Fabrizi, 63 tel. 085 2058480
condizioni particolarmente vantaggiose; • una polizza che tutela gli eredi in caso di premorienza del neo-imprenditore; • un servizio di tutoraggio gratuito e personalizzato per i primi 10 mesi di attività della nuova impresa. Quest’ultimo servizio, il cui costo viene sostenuto interamente da Banca Marche, rappresenta il punto di forza di Easy StartUp. Infatti, il neo-imprenditore viene assistito nella predisposizione della domanda di ammissione ad Easy StartUp, nella verica della fattibilità economica della business idea e nell’analisi di sostenibilità nanziaria della nuova impresa. Per tali attività, Banca Marche si avvale della collaborazione della Consul Service Informatica S.a.s. di Francesco d’Andrea e della Sida S.r.l., Società di Consulenza specializzate che vantano un’esperienza decennale nello start-up d’impresa.
PESCARA Ag. 2
CHIETI SCALO
Viale Pindaro (c/o complesso Piazza Accademia, 10) tel. 085 4554946
Viale Unità d’Italia, 3/3a tel. 0871 574507
MONTESILVANO
Via per Fossacesia, 127/141 tel. 0872 719340
Corso Umberto, ang. Viale Europa tel. 085 4492524
SPOLTORE Via Fellini, 2 (c/o Centro Commerciale l’Arca) tel. 085 4170461
LANCIANO
ORTONA Via della Libertà, 82 tel. 085 9068021
il punto
E la chiamano ripresina E
la chiamano ripresina una ripresa che non c’è. Ci perdoni Bruno Martino se scimmiottiamo il titolo della sua seducente canzone di quasi quarant’anni fa, ma i dati del Cresa, che riferiscono di una tendenza al miglioramento per il secondo trimestre 2009, altro non suggeriscono. Se, poi, si avesse voglia di leggere bene quei numeri si capirebbe che la “ripresina” altro non è che una stabilizzazione dell’andamento dei dati che, purtroppo, permangono negativi. E non poteva essere diversamente, visto lo scenario internazionale. Flessioni anche a doppia cifra che si prestano a una valutazione positiva solo se paragonati al trimestre precedente. Un dato per tutti è quello inerente gli ordinativi provenienti dal mercato nazionale ed estero, con un decremento tra il 12,9 e il 14,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’andamento dell’occupazione, inoltre, fa presagire un autunno più che caldo, con una valutazione Svimez secondo cui 27 mila posti di lavoro sarebbero già andati in fumo. Basti pensare che nei primi sei mesi dell’anno, le ore di cassa Mauro Di Pietro integrazione autorizzate hanno segnato un aumento del 551 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. Ma il dato più sconvolgente è che il ricorso agli ammortizzatori sociali è pari al doppio di quello registrato in Italia, che si attesta su +282 per cento. E’ vero che su questo dato grava il sisma dell’Aquila, ma è anche vero che su un totale di 16 milioni di ore di cassa integrazione il capoluogo di regione pesa per 6,5 milioni, ovvero per il 40 per cento. C’è poi l’area Peligna con oltre mille e cinquecento lavoratori pressoché esclusi da un’eventuale ripresa dell’attività produttiva (Finmek, Campari, Megatron, F&B, Saba, Cpl Imperial). Per non parlare della Val di Sangro dove alla Sevel di Atessa si annuncia ancora un periodo di Cig dal 25 settembre al 4 ottobre, con la conseguenza che si allontanano le prospettive di riassunzione degli oltre mille precari licenziati lo scorso dicembre. Vi è poi il comparto turistico dove neppure l’impennata ferragostana ha cambiato le previsioni di Federturismo Abruzzo che valuta di un 30 per cento in meno le presenze lungo la costa e, addirittura, dell’80 nell’entroterra. A fronte dell’univocità dei numeri appena richiamati e di un contesto oggettivamente statico, il Cresa annuncia la sua “ripresina”. L’ottimismo va bene, ma solo per i suoi effetti euforizzanti e non se diventa l’unico motore della ripresa. Infatti, c’è da chiedersi come stia operando la task force della Regione presieduta da Chiodi e coordinata dall’ennesimo esperto economico di area capitolina. Riusciranno mai a stringere su qualche obiettivo come l’estinzione del deficit sanitario o il raggiungimento del pareggio di bilancio? Le uniche leve per sperare nell’eliminazione della fiscalità di svantaggio a favore dell’attrazione di nuovi investimenti e relativi nuovi posti di lavoro. Di sicuro c’è chi già li chiama per un sopralluogo urgente come Silvio Di Lorenzo, presidente provinciale di Confindustria Chieti e presidente della Honda in Italia, che ha candidamente affermato che lui la “ripresina” del Cresa proprio non riesce a vederla. E con lui molti altri che il quotidiano lo subiscono anche per l’imperante cecità. Sono i padri e le madri di famiglia, i giovani in cerca di lavoro, gli anziani e tutti quanti quelli rimasti a casa senza lavoro
•
71
storie&persone » di Paolo Sinibaldi
«Quella notte che Sara Vaugham mi sfrattò da casa mia» Lucio Fumo: quarant’anni vissuti sotto le stelle del Jazz. Il presidente dell’Ente manifestazioni pescaresi apre il cassetto dei suoi ricordi
Q
uarant’anni al timone di uno dei più importanti eventi jazzistici d’Italia. Quarant’anni di storia, 1969-2009, esattamente gli stessi che separano il mondo d’oggi dai primi passi che l’uomo mosse sulla Luna. E va a finire che non è un caso che uno degli astronauti della missione spaziale si chiamava Armstrong, proprio come il grande jazzista. Una combinazione di eventi e di date che in qualche modo rende ancora più affascinante il lavoro svolto dal direttore artistico del Pescara Festival Jazz e dal personaggio stesso che in fondo incarna
72
Lucio Fumo. Era poco più che un ragazzo quando – praticamente quasi per scommessa, in un periodo in cui di jazz d’estate non se ne parlava affatto, basti pensare che il famoso Umbria Jazz nacque nel 1973! – gli proposero di organizzare alcuni concerti. Lucio Fumo e pochi amici accettarono la scommessa e oggi si può dire che la scommessa è stata vinta. Anche se… “In fondo è pur sempre una scommessa che si rinnova ogni anno, sia perché bisogna essere capaci di rimettersi in discussione sia perché c’è l’esigenza di regalare sempre nuove emozioni a un pubblico di
con Burt Bacharach (a sinistra) e Sergio Cammariere (al centro della foto)
Pescara divenuto nel tempo sempre più competente”. E le mille battaglie combattute e vinte, non ultime quelle “economiche” degli ultimi periodi: “Sì, in effetti qualche mese prima di quest’ultimo Pescara Jazz i notevoli tagli ai contributi riservati alla cultura e agli eventi, ci avevano fatto traballare. Però con soddisfazione posso affermare che siamo riusciti a organizzare un’edizione straordinaria in senso assoluto, nonostante i pochissimi fondi disponibili. Con la ciliegina sulla torta della presenza di George Benson”. Lucio Fumo è un esagerato appassionato di teatro, musica e jazz in particolare, prima ancora che presidente dell’Ente manifestazioni pescaresi, ma soprattutto è una miniera inesauribile di ricordi. Quanti personaggi passati da Pescara, dai tempi in cui il festival si svolgeva al parco delle Naiadi sino ai tempi attuali del teatro d’Annunzio. Un mito: Bob Dylan: “Una star introversa e spigolosa, ma un artista immenso. Ricordo che si chiuse in se stesso e fu di pochissime parole al di fuori del concerto, ma alla fine si complimentò con l’organizzazione”. Keith Jarrett e le sue richieste un po’… impopolari: “Ci chiese di chiudere il traffico intorno al teatro d’Annunzio e ci fece capire che, in caso di rumori molesti come ad esempio lo squillo di un telefonino, avrebbe interrotto e chiuso il suo spettacolo. In realtà queste richieste furono dettate non per scarsa fiducia in Pescara – anzi, alla fine mi chiamo in camerino e mi ringraziò – ma a causa di Lucio Fumo con Ornette Coleman
esperienze non positive in altri concerti italiani”. Due aneddoti straordinari: “Con Duke Ellington nacque un buonissimo rapporto di stima e di amicizia, tanto che spesso ci sentivamo anche per scambiarci delle foto in cui avevamo posato insieme. E poi l’indimenticabile Sara Vaughan, che piombò in piena notte a casa mia”. In che senso, scusi? “Lei arrivò a Pescara in un lussuoso albergo del centro, ma non si trovò bene. Durante la notte i suoi collaboratori mi chiamarono per avvertirmi che la cantante stava per tornarsene in America, così io cercai di intercedere in ogni modo e alla fine la Vaughan decise di venire a dormire a casa mia. Mia moglie le preparò la cena in fretta e furia e allestimmo le camere per la permanenza pescarese, mentre io e la mia famiglia ce ne andammo in albergo!” Ma quest’uomo dalle mille risorse è anche un appas-
Lucio Fumo insieme a Natalie Cole
sionato di sport: “Calcio e atletica li seguo sempre. Sono un cuore granata, un tifoso del Torino, che non abbandonerò mai nemmeno ora che è in serie B. Il Pescara? So che sta allestendo una squadra importante, sono certo che verrà promosso”. Ma l’erede di Lucio Fumo al Pescara Jazz è già stato individuato, oppure il passaggio di consegne è ancora lontano? “Io sono qui e lavoro per la crescita della cultura pescarese, perché il jazz è anche cultura. Cerco di farlo nel miglior modo possibile dedicando tutto me stesso. Se qualcuno avrà la mia stessa passione e se qualcuno mi farà capire che è arrivato il momento dei saluti, non ci sarà alcun problema. Ma il nome di un possibile erede - francamente - non mi pare sia stato individuato”. Stop, tempo scaduto, e non abbiamo scritto di Miles Davis, Ray Charles, Chick Corea, Elle Fitzgerald, Pat Metheny, Joan Baez, James Taylor, Burt Bacharach, Astor Piazzolla, tutta gente che Pescara se la ricorda bene. Grazie anche a Lucio Fumo
•
» foto concesse da Lucio Fumo
73
credito&finan a » di Massimo Avenali
Maggior credito alle PMI L’accordo firmato tra la piccola industria e i più importanti istituti finanziari viene incontro alle realtà imprenditoriali più virtuose
U
n passo avanti. Un progetto al quale hanno aderito Carispaq, Carichieti, Caripe, Tercas e la Banca Popolare di Sulmona e Lanciano. Un impegno che le parti, Confindustria e i singoli istituti di credito, assumono per fronteggiare gli effetti della crisi economica in Abruzzo. Gli strumenti sono la sospensione temporanea del pagamento della quota capitale dei finanziamenti in corso di ammortamento. Il protocollo avrà durata di 12 mesi. Possono presentare domanda di rimodulazione del debito le piccole e medie imprese in Abruzzo e aderenti al sistema Confindustria abruzzese, che non abbiano in corso procedure esecutive, che hanno beneficiato della CIG o CIGS, e che a causa della crisi economica in atto, non sono nelle condizioni, per transitorie difficoltà finanziarie, di rispettare temporaneamente le scadenze delle rate dei finanziamenti non agevolati. Questi i caratteri principali di un accordo presentato all’Aquila dal presidente del comitato regionale della Piccola Industria di Confindustria Giuseppe Marozzi, alla presenza del vice presidente e assessore regionale allo Sviluppo economico Alfredo Castiglione e dei direttori generali dei principali istituti di credito abruzzesi. Il progetto, denominato “Sospendi Mutuo”, è infatti volto ad assicurare alle aziende virtuose e meritevoli un temporaneo alleggerimento degli impegni finanziari in atto. «La crisi in atto –ha dichiarato il presidente Marozzi–
un momento della conferenza stampa
ha causato e sta causando non poche difficoltà alle piccole e medie imprese, che incontrano problematiche di liquidità nel far fronte ai pagamenti di rate di finanziamenti. Paradossalmente a subire maggiormente la crisi, innescata dal sistema finanziario americano, deviato ed incontrollato, sono proprio quelle aziende che hanno maggiormente investito negli anni passati. Quelle aziende che meglio hanno interpretato lo “spirito vero dell’imprenditoria Italiana” oggi soffrono per colpe altrui, avendo contratto mutui per ampliare aziende o acquistare macchinari in modo da rispondere adeguatamente alle esigenze di produzione»
•
75
incarichi&carriere
Il dopo Ardizzi ha il volto di Daniele Becci Dopo dieci anni, nuovo presidente per la Camera di Commercio pescarese. Il costruttore vince con 19 voti, il leader storico spiazza tutti e non si candida
E Daniele Becci
zio Ardizzi parla a lungo, e alla fine non si candida. Daniele Becci incassa 19 voti ed è il nuovo presidente della Camera di Commercio di Pescara. Il 54enne costruttore pescarese si è presentato emozionato e raggiante poco prima delle 21 dello scorso 5 agosto nella sala Camplone: «Prometto un dialogo costruttivo con la Confcommercio», queste le sue prime parole. Proprio la Confcommercio è l’unica delle associazioni di categoria che non ha sostenuto la candidatura di Becci. Lui, ex guida dell’Ance di Pescara, è attualmente presidente della Commissione nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro. «Il mio pensiero va soprattutto alle imprese che stanno attraversando un grave periodo di crisi», ha proseguito Becci. Tra i suoi obiettivi dichiarati, quello di conferire una spinta nuova all’ente, basata sull’iniziativa e il rinnovamento. Ringraziamenti e abbracci agli amici che lo hanno sostenuto, come il presidente di Confindustria Mauro Angelucci, il direttore Luigi Di Giosaffatte e il suo avvocato Enzo Di Baldassarre, poi la stretta di mano con Ezio Ardizzi, che esce di scena un po’ a sorpresa. Già, perché lo storico leader della Camera di Commercio (10 anni di presidenza per lui) non svela subito le sue carte. Intrattiene la numerosa platea con tono sereno e un po’ provocatorio, ricordando a tutti le oltre mille delibere approvate durante il suo decennio, poi esce di scena smentendo le previsioni dei giorni precedenti. «Lo ringrazio per quanto di buono è riuscito a fare in questi anni»: così lo ha salutato Daniele Becci stringendogli la mano. Il nuovo consiglio camerale è composto dai seguenti 27 nomi: Errico Michele (Coldiretti), Claudio Sarmiento (Cia), Antonio Di Bartolomeo, Carmine Salce, Massimo Della Torre e Riccardo Colazzilli (Cna), Roberto Troiano (banche), Tonino Verna (Legacoop), Vincenzo Vecchioli (comparto pesca), Giovanni Panza (Uil per conto dei sindacati), Samuele Lupidii (Arco consumatori), Lorenzo Cirotti (Api), Bruno Santori (Confesercenti), Domenico Galizia e Pasquale Cameli (Confartigianato), Mauro Angelucci, Antonio Bianchini, Daniele Becci, Luigi Di Giosaffatte, Enrico Marramiero e Franco Olivieri (Confindustria), Ezio Ardizzi, Adriano Arienti, Aldo Di Cosmo, Sergio Mazzaferro, Emilio Schirato ed Ernesto Orlando (Confcommercio)
•
77
incarichi&carriere
Banca Caripe, Invernizzi nuovo dg Il 51enne milanese prende il posto di Dario Mancini, destinato al Banco Popolare
È Oreste Invernizzi
milanese il nuovo direttore generale di Banca Caripe. Oreste Invernizzi, 51 anni, nato a Tuccazzano, sposato con due figlie, prende il posto di Dario Mancini. Alle spalle un’importante esperienza nell’attività bancaria e nei servizi per le imprese: inizia nei primi anni ’90 come direttore di filiale a San Giuliano Milanese, e ricopre lo stesso ruolo anche a Genova e Bergamo fino al 2000, quando diventa gestore Large Corporate Aree Affari di Roma e Milano, con compiti di gestione commerciale, sviluppo e controllo clientela. In seguito assume la responsabilità del settore commerciale Corporate dell’area Bergamo centro. Dal 2003 al 2007 coordina l’Area Affari Milano per il Credito Bergamasco, con specifica competenza per i segmenti Corporate e Retail delle 29 filiali dell’area. Ricopre la carica di responsabile della direzione Retail del Credito Bergamasco fino al giorno della nomina a direttore generale di Banca Caripe. Invernizzi prende il posto di Dario Mancini, l’uomo che ha risollevato le sorti dell’istituto nel suo periodo di maggiore difficoltà. Per Mancini si profila un rientro nella holding del Banco Popolare. La scelta di Invernizzi è da considerare nell’ottica di assoluta continuità con il passato: non cambierà infatti la mission di Banca Caripe, istituto locale, ma con caratteristiche adeguate al contesto finanziario globale, capace di assicurare ai suoi clienti servizi e prodotti sempre competitivi e in linea con le esigenze di un mercato in costante evoluzione. Per il nuovo direttore generale una pesante eredità, e il gravoso compito di non far rimpiangere la gestione precedente
•
79
incarichi&carriere
Il Corecom Abruzzo sposa la linea verde Il nuovo presidente del Comitato regionale per le comunicazioni è Filippo Lucci, trent’anni, giornalista professionista, teramano
È
Filippo Lucci
il più giovane presidente in Italia tra i 19 del Corecom. Giornalista professionista, già con diverse esperienze nella carta stampata e in tv, Filippo Lucci da 2 mesi è diventato presidente del Corecom Abruzzo, il Comitato regionale per le comunicazioni. Istituito nell’agosto 2001, l’organo ha funzioni di governo, garanzia e controllo sul sistema delle comunicazioni in ambito regionale. È una struttura funzionale dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) e di consulenza della Giunta e del Consiglio regionali. I componenti dell’attuale comitato sono: Alberto Capo, Nazario Cotturone, Alfredo D’Alessandro e Chiara D’Onofrio. Ma torniamo al percorso professionale del dinamico e versatile giornalista teramano. Filippo è direttore del Premio nazionale di giornalismo “Enzo Biagi” di cui sono presidenti le figlie Bice e Carla, docente di comunicazione all’università di Teramo per conto dell’Unione Europea e del Ministero del lavoro del progetto “Sport and work”. E ancora docente di giornalismo da 5 anni della scuola media Savini di Teramo. Si è occupato di ufficio stampa di enti pubblici e privati. E’ direttore responsabile di molte testate locali tra le quali: “Il Fino”, “Don Chisciotte”, “Il latitante”, “La voce di Spoltore” e “L’Unione” della Confcommercio di Teramo. Fillippo è stato anche il fondatore e direttore dell’ ”Almanacco dell’amministratore” della Provincia di Teramo che ha avuto un grande successo. E’ stato Press staff dei Giochi del mediterraneo 2009. Si è occupato di comunicazione per la Protezione Civile regionale e dell’ufficio stampa per la nazionale italiana cantanti per l’Abruzzo e ha vinto il concorso della fondazione dell’università di Teramo e della Regione Abruzzo In tv ha condotto programmi in prima serata di politica e attualità come “Dippiù Abruzzo” su Antenna 10, “Interamnia polis” su TV 6 e “Prima pagina” su TV Teramo. Ha inoltre condotto Tg e maratone elettorali in diretta per più di 15 ore consecutive. Altre soddisfazioni per il giovane neo-presidente sono arrivate anche da interviste TV a personaggi molto noti. Era giovanissimo quando è riuscito a realizzare l’intervista-messaggio al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ripresa dai più grandi giornali nazionali in occasione del premio Borsellino. In 15 anni di attività, ha avuto il piacere e l’onore di intervistare anche gli ultimi presidenti del Consiglio: Berlusconi, Prodi, D’Alema e Dini. E ancora politici del calibro di Scalfaro, Fini, Andreotti, Occhetto; insomma tutti i protagonisti della vita politica e del giornalismo sono passati sotto il suo microfono: Costanzo, Baudo, Santoro. Per anni Filippo Lucci ha raccontato piccole storie di paese e i grandi fatti dell’Italia
•
81
incarichi&carriere
Per l’Abruzzo si cambia Totalmente rinnovata la guida delle aziende di trasporto pubblico regionale: Arpa, Sangritana e Gtm
C da sinistra: Michele Russo, Pasquale Di Nardo e Massimo Cirulli
ambio al vertice nelle tre aziende di trasporto della Regione. Arpa, Sangritana e GTM, ovvero l’Abruzzo che “fa muovere”, sono state affidate ad altrettante personalità: Massimo Cirulli, Pasquale Di Nardo e Michele Russo. Tre presidenti, di fresca nomina, chiamati a guidare, sotto la regia dell’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra, tre realtà complesse, ma di importanza strategica per lo sviluppo del territorio. Michele Russo, neo presidente della G.T.M. - Gestione Trasporti Metropolitani S.p.A., è il più giovane dei tre presidenti, una vera e propria scommessa della Regione Abruzzo per il sistema trasporti. Russo è il fondatore e amministratore unico della Mirus & Company S.r.l. Nel curriculum dell’attuale presidente della GTM incarichi in vari Consigli di Amministrazione e in Confindustria (presidente Giovani Industriali della Provincia di Pescara dal 2003 al 2005 e Presidente Giovani Industriali della Regione Abruzzo dal 2005 al 2007). Massimo Cirulli, avvocato di professione, è stato nominato presidente dell’Arpa, Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi. Esperienza e conoscenza dell’apparato pubblico (city manager al comune di Ortona e presidente della SASI - l’ente di gestione dell’acquedotto che fornisce la zona frentana e vastese) sono stati gli elementi senza dubbio più importanti che hanno fatto convergere la scelta sull’avvocato ortonese. Pasquale Di Nardo, infine, sarà per i prossimi tre anni il presidente della Ferrovia Adriatico Sangritana S.p.A., impegno rilevante soprattutto per le peculiarità dell’azienda frentana (gomma, ferro e infrastrutture). Libero professionista, commercialista presso lo studio di famiglia, il neo presidente della Sangritana è da sempre impegnato in politica. Da annoverare, nel suo curriculum, il ruolo di consigliere regionale e presidente della commissione Industria Attività Produttive e Trasporti. Di Nardo è stato anche consigliere comunale a Lanciano e membro dei consigli di amministrazione della SIV SPA e dell’APTR
•
83
Controlli visivi Ipovisione Applicazioni lenti a contatto: - correttive - terapeutiche - cosmetiche
OCCHIALI DA SOLE OCCHIALI DA VISTA BINOCOLI CANNOCCHIALI BAROMETRI
Ottica L始iride S.r.l.
Via Colonnetta, 23 - 66013 Chieti Scalo (Ch) - tel. e fax: 0871. 562628 - e-mail: otticaliride@interfree.it
incarichi&carriere
Compagnia delle opere Ranalli fino al 2012 Il nuovo consiglio direttivo Abruzzo e Molise rinnova la fiducia all’imprenditore pescarese. Conferma anche per il direttore Antonio Dionisio
G
Giuseppe Ranalli
iuseppe Ranalli è stato confermato alla guida della Compagnia delle Opere Abruzzo Molise, la realtà che nelle due regioni associa circa cinquecento imprese profit e non profit. L’imprenditore pescarese, presidente della Tecnomatic Group di Corropoli, è stato incaricato dal nuovo consiglio direttivo, eletto dall’assemblea dei soci riunita a Pescara, direttivo che risulta così composto: Fabio Cataldi (consulente assicurativo, Pescara), Paolo D’Amico (Reginella d’Abruzzo, Sulmona), Ercole D’Annunzio (Anfass Teramo, Teramo), Paolo Datore (Fondazione Santa Caterina, Pescara), Casto Di Bonaventura (Istituto Domus Mariae, Pescara), Lorenzo Di Flamminio (architetto, Pescara), Carlo Di Michele (associazione Diesse, Pescara), Domenico Di Michele (Sinergie Business Service, Pescara), Leo Fars (Fm Macchine, Montesilvano), Michele Ianiello (Consul net, Gissi), Mauro Morelli (avvocato, Pescara), Mauro Moretti (Csv Pescara, Pescara), Luigi Nigliato (Banco Alimentare dell’Abruzzo, Pescara), Massimo Pichini (Csv Teramo, Teramo), Lucio Pippa (Fondazione Camillo de Lellis, Pescara), Giuseppe Ranalli (Tecnomatic Group, Corropoli), Nicola Saluzzi (Archimede Italia, Pescara), Nicola Scurti (M&N Service, Pescara), Salvatore Benedetto (L’Adriatica Rettifiche Motori, Termoli), Giuseppe Caruso (Punto Ufficio, Termoli), Carmine De Gregorio (Tec West, Termoli), Giulio De Santis (Dp Global Service, Termoli), Gaetano Marolla (Lagmar, Termoli), Rino Muccino (Emmepi, Termoli), Patrizia Santella (Scuola e Lavoro, Termoli). Ranalli sarà affiancato da tre vicepresidenti: Leo Fars, Rino Muccino e Lorenzo Di Flamminio, quest’ultimo con delega alle Opere Sociali. Direttivo, presidente e vicepresidenti rimarranno in carica fino al 2012. Subito dopo l’elezione, il direttivo ha provveduto a confermare Antonio Dionisio direttore generale dell’associazione
•
85
incarichi&carriere
Tutti gli uomini di Guerino Testa La squadra di governo del nuovo presidente della Provincia di Pescara GUERINO TESTA
Presidente della Provincia di Pescara
Guerino Testa
86
Nato a Pescara il 16 marzo 1970, è laureato in Economia e Commercio e svolge la professione di Dottore Commercialista. Esperto di finanza, contabilità e consulenza aziendale, inizia la sua esperienza politica nel 2003, quando viene eletto come Consigliere comunale nella città di Pescara con la lista civica “Pescara Futura”. Nel 2005 diventa presidente della Commissione Vigilanza e Garanzia al Comune di Pescara e Commissario provinciale di Forza Italia. Con la presidenza dell’associazione “Dire Pescara” vuole promuovere lo sviluppo economico della città agevolando il dialogo tra professionisti e imprenditori che ne fanno parte. Dal 7 giugno 2009 è presidente della Provincia di Pescara, con delega al Bilancio, Pari opportunità, Marketing territoriale, Polizia provinciale e Coordinamento enti locali.
FABRIZIO RAPPOSELLI
Vice presidente, assessore all’Edilizia scolastica, Pubblica istruzione, Cultura, Famiglia, Contenzioso
Nato a Pescara, 43 anni, consigliere provinciale uscente, svolge la professione di avvocato.
ANTONIO MARTORELLA
Assessore alla Formazione professionale, Politiche del lavoro, Rapporti Università, Politiche giovanili
Nato a Pescara, 39 anni, ex calciatore professionista, è Dottore commercialista e dirigente sportivo.
ROBERTO RUGGIERI
Assessore ai Lavori pubblici, Viabilità
Impiegato, 37 anni, già consigliere comunale di Città S. Angelo per 10 anni, dove ha rivestito l’incarico di capogruppo di AN e del Pdl, ex presidente dell’associazione “In corso”, di “Rialzati Abruzzo” e di “Pescara Futura”.
MARIO LATTANZIO
Assessore all’Ambiente, Caccia e pesca, Protezione civile, Terremoto, Sanità
Dipendente della Telecom, 44 anni, già consigliere provinciale del Pdl. Dal 1993 capogruppo del Pdl al Comune di Popoli.
AURELIO CILLI
Assessore alle Attività produttive, Turismo, Sport, Patrimonio, Volontariato, Terzo settore, Sussidiarietà Nato a Montesilvano, 42 anni, imprenditore.
ANDREA FAIETA
Assessore alle Grandi infrastrutture, Pianificazione del territorio, Trasporti, Programmi integrati territoriali
Consigliere provinciale uscente, è attualmente assessore al Bilancio al Comune di Collecorvino, dove è stato consigliere per 15 anni.
VALTER COZZI
Assessore al Personale, Associazionismo, Politiche sociali, Politiche comunitarie
Presidente del Consiglio comunale di Montesilvano, 36 anni, commissario provinciale dell’Udc, dirigente in aspettativa di una cooperativa.
ANGELO D’OTTAVIO
Assessore all’Energia, Innovazione, Informatica, Agricoltura, Sviluppo territoriale, Cluster, FAS
Sindaco di San Valentino, 42 anni, capo della segretaria del vice presidente della Giunta regionale, consigliere della Comunità Montana Majella Morrone.
87
incarichi&carriere
Provincia di Chieti, la Giunta si fa in 10 Chi sono e quali deleghe hanno ricevuto gli assessori del presidente Di Giuseppantonio ENRICO DI GIUSEPPANTONIO
Presidente della Provincia di Chieti Nato a Fossacesia il 23 novembre 1958, si dedica alla politica sin da ragazzo. Inizia la sua attività nei Giovani Democristiani, in cui compie tutto il cursus honorum fino a diventare dirigente a livello nazionale ed europeo. Nel 1980 è eletto al Consiglio provinciale di Chieti: a soli 21 anni è il più giovane consigliere italiano. Dal 1985 al 1995 ricopre anche il ruolo di assessore al Turismo e Spettacolo. Nel 1999 diventa sindaco della sua città, Fossacesia, e viene riconfermato nel 2004. All’attività amministrativa ha sempre affiancato numerose attività di rappresentanza: dal 1984 al 1990 è stato dirigente nazionale ed europeo di organizzazioni politiche giovanili; nell’UPI (Unione delle Provincie Italiane) ha presieduto la Commissione Personale dal 1990 al 1995; in seguito, in quanto sindaco, entra nell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e, dopo molti anni tra i componenti del Direttivo Nazionale. Dal 2008 è vice presidente nazionale dell’Associazione. È tuttora presidente dell’Ente d’Ambito Sociale Basso Sangro (aggregazione di 14 Comuni, che eroga servizi ad oltre 41.000 abitanti) e da molti anni siede nel Consiglio di Amministrazione dell’ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) di Lanciano. Nel 2009, è eletto presidente della Provincia di Chieti al primo turno con il 56% dei voti.
ANTONIO TAVANI
Vice presidente, assessore ai Lavori pubblici, Grandi opere, Viabilità e sicurezza della circolazione stradale, Programmazione generale delle opere pubbliche e Trasporti Sposato con tre figlie, dal 1990 si occupa a tempo pieno della conduzione dell’impresa turistica a Fara San Martino; appassionato ed esperto di turismo ha ricoperto incarichi direttivi nel Consorzio Turistico “Abruzzo da Scoprire” fin dal 1996, data della sua fondazione. Nei primi mesi del 2004 è stato nominato membro del Consiglio d’Amministrazione della “Società Sviluppo Turismo Sangro-Aventino”, eletto come rappresentante dell’Associazione degli Enti Locali del Patto Territoriale, e lo è stato fino alla fine del 2005. Nel 2009 viene eletto in Consiglio provinciale per il Popolo delle Libertà nel collegio 13 (Gessopalena) con 2.332 voti.
88
SILVIO TAVOLETTA
Assessore al Personale e Sviluppo delle risorse umane, Politiche giovanili, Semplificazione amministrativa, Rapporti con l’Università, Sport, Tempo Libero, Politiche dell’Area Urbana Chieti-Pescara Nato a Pescara il 9 gennaio 1973, eletto in Consiglio provinciale per il Popolo delle Libertà nel collegio 10 (Chieti 4) con 2.295 voti (36,12%), di professione manager, direttore del Centro Universitario Sportivo dell’università “G. d’Annunzio”, capo dell’area “Formazione, Sviluppo e Cooperazione e Rapporti con l’UE” dei Giochi del Mediterraneo 2009, presidente regionale della Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate ed Arti Marziali.
GIANFRANCA MANCINI
Assessore alle Politiche sociali, per la famiglia e per la solidarietà, Pari opportunità, Politiche dell’integrazione e della pace, Volontariato, Sanità Nata a Casoli il 17 febbraio 1951, eletta in Consiglio provinciale per il Popolo delle Libertà nel collegio 8 (Chieti 2) con 2.012 voti (35,48%), di professione medico di base, attuale consigliere comunale di minoranza al Comune di Chieti.
EUGENIO CAPORRELLA
Assessore alla Tutela dell’ambiente e Qualità della vita, Agricoltura, Energia
NICOLA CAMPITELLI
Assessore alla Pianificazione territoriale, Urbanistica e Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP), Genio civile, Parchi e riserve naturali Nato a Darmstadt (Germania) il 27 aprile 1977, eletto in Consiglio provinciale per l’Udc nel collegio 16 con 1.469 voti, architetto di professione, già assessore alle Attività produttive dal 2004 al 2009 al Comune di Castel Frentano.
ALESSIO MONACO
Assessore al Bilancio e Finanze, Patrimonio, Demanio, Concessioni ed Espropri, Aree interne
Nato a Sydney (Australia) il 16 settembre 1965, candidato al Consiglio provinciale per il Popolo della Libertà nel collegio 18 (Lanciano 3), svolge la professione di imprenditore. Attualmente è assessore all’Ambiente del Comune di Lanciano, già consigliere provinciale dal 1999 al 2004.
Nato a Chieti il 18 dicembre 1975, di professione consulente assicurativo, attualmente sindaco di Rosello, presidente della Comunità Montana Medio Sangro – Zona R (Quadri), coordinatore provinciale del Movimento per l’Autonomia e già componente del Consiglio di amministrazione del Patto Territoriale Sangro – Aventino dal 2005 al 2008.
REMO DI MARTINO
MAURO PETRUCCI
Assessore al Turismo; Cultura, Beni culturali e Museali
Nato a Poggiofiorito il 20 agosto 1955, candidato al Consiglio provinciale per il Popolo della Libertà nel collegio 21 (Ortona 1), di professione avvocato cassazionista, attuale presidente del Consiglio comunale di Ortona, già vicesindaco di Ortona dal 2002 al 2006, presidente dell’Istituto Tostiano di Ortona, autore di libri e pubblicazioni.
Assessore alla Pubblica istruzione e politiche della formazione, Diritto allo studio, Sistema bibliotecario provinciale, Chietini nel mondo Nato a Sulmona il 4 giugno 1954, eletto in Consiglio provinciale per l’Udc nel collegio 19 (Miglianico) con 1.571 voti (18,76%), di professione medico di base, attuale sindaco di Ripa Teatina, presidente dell’Unione dei Comuni delle Colline Teatine e componente del Comitato Ristretto dei Sindaci della Asl di Chieti-Ortona.
DANIELE D’AMARIO
Assessore alle Attività produttive, Artigianato, Commercio e industria, Politiche e servizi per l’occupazione e il lavoro, Centri per l’impiego, Innovazione tecnologica, Informatizzazione Nato a Francavilla al Mare il 28 novembre 1967, eletto in Consiglio provinciale per il Popolo della Libertà nel collegio 12 con 2.314 voti, di professione imprenditore, attualmente consigliere di minoranza al Comune di Francavilla al Mare, già assessore del medesimo Comune dal 1998 al 2008, dirigente ACLI e presidente di una cooperativa di produttori agricoli.
DONATELLO DI PRINZIO
Assessore all’Edilizia scolastica e provinciale, Politiche di sicurezza negli ambienti di lavoro, Protezione Civile, Difesa del suolo Nato a Guardiagrele il 30 settembre 1967, eletto in Consiglio provinciale per la lista “Alleanza per Di Giuseppantonio” nel collegio 15 (Guardiagrele) con 1.231 voti (18,29%), di professione geometra, attuale capogruppo di minoranza al Comune di Guardiagrele, già consigliere provinciale dal 2002 al 2004.
89
la terra di piero idee per lo sviluppo delle aree interne
Legge speciale per L’Aquila
C
inque mesi dopo. All’Aquila è piena emergenza, occorre tuttora assicurare un tetto alle migliaia di sfollati ed affrontare i rigori dell’inverno aquilano. La necessità di dover fare presto, per rispondere ad impellenti bisogni primari, ha messo in ombra questioni strategiche attinenti le modalità della ricostruzione. Il “pragmatismo dirigista” finora applicato dalla Protezione Civile è un modello efficace per l’emergenza, ma non può essere sufficiente a disegnare L’Aquila del futuro. Il “fare comunque purché si faccia” di questo momento deve quindi essere indirizzato da una stella polare e da scelte strategiche di lungo periodo. Da cinque mesi si vive nell’emergenza e per affrontare l’emergenza, senza affrontare temi fondamentali come la ricostruzione del centro della città, la cosiddetta “zona rossa”. Eppure la ricostruzione del centro in un arco temporale accettabile è l’unica condizione per evitare che il terremoto, dopo aver distrutto le case, disgreghi pure il tessuto sociale aquilano. Il centro storico ha una notevole estensione (165 Ha) e, prima del terremoto, si configurava più come un “campus universitario diffuso” che non come residenza. Infatti era abitato da 7mila aquilani e da 9mila studenti, oltre che essere sede di servizi e funzioni direzionali pubbliche e private (centinaia di pub e locali vari, quasi mille negozi, decine di uffici e banche, sedi di rappresentanza, moltissimi studi professionali, ecc.). Un ambiente reso unico da una straordinaria densità di monumenti di assoluto pregio storico, artistico e culturale. Le chiese, le piazze, le strette vie ed i quarti medioevali, la città angioina e quella barocca: un impianto urbano complesso e fragile, ricco di interazioni sociali che governavano i processi urbani e la funzione di “Città Capoluogo”. Un tessuto urbano e sociale complesso, gravemente ferito dal terremoto, dove vanno ricreate le matrici delle strutture sociali insieme ai quartieri distrutti, evitando lo stravolgimento dei simboli e delle identità. Un ambiente unico che non può essere ricostruito con la sommatoria degli interventi settoriali e dirigistici messi in moto
dai meccanismi delle Ordinanze. Si aggiunga poi che non tutta L’Aquila era bella e funzionale: anche nel centro storico, per non parlare della orrida periferia senz’anima, insistono compendi degli anni ‘60-’70 di nessun pregio e di nessun valore. La ricostruzione costituisce quindi un’occasione unica per cancellare le brutture e le insufficienze della città pre-terremoto, per definire un’armatura urbana all’insegna della qualità, dell’innovazione, della sostenibilità. Dobbiamo cogliere questa opportunità unica per ridisegnare L’Aquila “capitale regionale”, il che significa ricostruire una città rispettosa della identità storica, ma pure una città funzionale e non, come prima, asfissiata dal traffico e dalla assoluta mancanza Piero Carducci _ economista di spazi sociali urbani. L’intero processo di ricostruzione deve essere visto come un unico insieme e superare il modello dello “spezzatino” imposto dalla logica emergenziale dei decreti. La ricostruzione richiede partecipazione, degli Enti locali e della gente, senza cadere però nelle paludi mortali della concertazione all’italiana. L’intero processo, in altri termini, deve assumere la “governance plurilivello” come modalità decisionale, fissando però tempi certi per la ricostruzione che, per evitare lo sbriciolamento dell’Aquila, dovrà completarsi non oltre i dieci anni. A nostro modo di vedere questo complesso processo di ricostruzione con “governance plurilivello” richiede una Legge speciale regionale per L’Aquila Capoluogo, dotata di sufficienti risorse dallo Stato, che preveda da subito gli attori dei processi decisionali, i luoghi ed i tempi della loro interazione, le linee guida per l’armatura urbanistica, le funzioni direzionali pubbliche, una struttura di monitoraggio dei processi dotata di poteri sostitutivi ove la necessaria concertazione dovesse diventare inerzia ed immobilismo. Andare avanti, oppure morire: la scelta sta in noi
•
91
azienda partner
Sinergie Education
formazione integrata Per il singolo, l’impresa e la Pubblica Amministrazione: nel dna la voglia di mettersi alla prova comprendere e soddisfare le esigenze del cliente con professionalità e passione
92
S
i presenta come partner di alto livello per privati, aziende ed enti pubblici, forte di una storia che porta con sé tanta esperienza e vitalità. Sinergie Education nasce, in un certo senso, nel 1975 come Laser Servizi con Lamberto Antonioni, perito elettronico e padre dell’attuale direttore, Elisa, laureata in Scienze dell’Informazione. Dalla propensione al lavoro informatico arrivano quindi le prime grandi esperienze, anche per la stessa Elisa, con lo sviluppo di sistemi informatici per gli enti locali e per i grandi gruppi che già all’epoca stavano emergendo in Abruzzo. Nel ’97 il cambiamento: prende piede anche il settore della formazione e la società riesce a essere la prima nel territorio a rilasciare la patente europea per il computer (ECDL, Eurpean Computer Driving Licence). Con il passare del tempo la grande attenzione verso il cliente propende per un ampliamento del settore formativo che ben presto si evolve nella cura delle singole esigenze, nella progettazione di attività innovative, nella realizzazione di corsi personalizzati e
» redazionale in collaborazione con Sinergie Education
veri e propri percorsi formativi integrati, mirati a misurare i risultati di volta in volta. È quindi il momento di Sinergie Education che nel 2000 abbraccia in pieno il campo della formazione e della consulenza a ogni livello. Le opportunità che offre Sinergie sono diverse e indirizzate sia al singolo sia all’impresa: tra queste la valutazione del personale, la formazione finanziata, la formazione tecnica e quella manageriale, la formazione di formatori, la formazione in area svantaggio, l’apprendistato professionalizzante, la formazione continua in medicina (ECM, Educazione Continua in Medicina). Tra i corsi attivi figurano comunicazione per l’empowerment, time management, gestione dei conflitti, customer care management, comunicazione organizzativa, vendita persuasiva, informatica, lingua inglese, sicurezza, tutor aziendale. Tanti inoltre i progetti di formazione finanziata sviluppati e realizzati direttamente su richiesta delle aziende. Ma è nella radiosità che traspira da chi muove oggi le redini di questa fresca e seria realtà, che si intuisce di quanta vitalità goda l’intero ambiente Sinergie.
Elisa Antonioni (foto in alto), direttore generale di Sinergie Education. Qual è la filosofia della società? «La formazione è una leva per il cambiamento, soprattutto in un momento delicato come questo. È un’alchimia, una miscela di metodologie, ambientazioni e strumenti, combinati nel rispetto degli equilibri aziendali e delle priorità del partecipante. Piccoli sorsi, diluiti nel tempo.» Un team giovane e dinamico, chi sono le persone che con passione lavorano in Sinergie? «Devo dire che è un piacere lavorare con loro, riusciamo a stare bene e a fare un ottimo gio-
co di squadra. A parte l’alta professionalità mi piace descriverli anche attraverso alcune loro particolarità. Partiamo da Andrea, responsabile I.T., dotato di grande capacità di adattamento e riconosciuto anche come buona forchetta. Poi c’è Luana, responsabile della segreteria operativa, famosa per le sue abilità relazionali e il total look. Valeria invece è la responsabile amministrativa, discreta e molto empatica. Chiara è la responsabile della progettazione ed è il mio colore complementare, se io sono l’arancio lei è il blu, e il risultato è il “verde sinergie”. Marianna è la responsabile della qualità, precisa con eleganza. Lina è il coordinatore didattico, freestyle, assertiva e determinata. Nello staff di progettazione ci sono anche Patrizia e Valerio, ancora matricole, ma dalle interessanti potenzialità… e infine c’è la squadra dei docenti, motivati e qualificati nelle diverse aree, in perfetto stile Sinergie!» Molte le donne. Sinergie è un’azienda al femminile? «È un fatto che lo sia, e non ci dispiace. Non c’è stata nessuna strategia all’origine, infatti all’inizio i collaboratori uomini erano la maggioranza, poi le scelte individuali, le nuove regole del mercato e il destino hanno aggiunto un filo di rossetto. Penso che al di là della parità per diritti e doveri uomini e donne siano profondamente diversi. Nel mondo della formazione servono molta creatività, precisione e organizzazione, più facili da trovare tutte insieme in un profilo femminile. Ma servono anche molta motivazione e professionalità, e queste sono caratteristiche del tutto personali, indipendenti dal genere. In ogni caso posso dire con orgoglio che il clima è assolutamente sereno e di complicità, le informazioni sono condivise, i risultati sono del gruppo, anche se non mancano riconoscimenti individuali. Penso che quando le donne sono solidali tra loro sanno far emergere il meglio, e la presenza maschile favorisce l’equilibrio»
•
93
azienda partner
Bosco Nestore: il gusto della tradizione Nestore Bosco nei sotterranei
L’azienda vinicola di Nocciano tra fedeltà alle proprie origini e il sogno di raggiungere ogni luogo del mondo
94
L
a cantina Bosco ha una storia che affonda le proprie radici sin nel 1897. Fra le prime in Abruzzo a imbottigliare il Montepulciano d’Abruzzo D.O.C., conta oggi ben 60 ettari di proprietà più 20 in affitto con una produzione che raggiunge le 600.000 bottiglie. Dei vigneti coltivati, il 60% è destinato al Montepulciano d’Abruzzo, 15% al Trebbiano d’Abruzzo, 5% al Cabernet Sauvignon, l’8% allo Chardonnay, il 5% al Pecorino, il 4% al Moscato e un 3% al Sangiovese grosso. Con una quota del 75% destinata all’esportazione e l’esclusività di trovare i vini Bosco prettamente nei ristoranti e nelle enoteche specializzate, il mercato spazia dall’Italia all’Europa,
» redazionale in collaborazione con Bosco Nestore
Stefania Bosco nella barriccaia
toccando soprattutto Svizzera, Germania, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Olanda, Norvegia, fino ad andare oltreoceano con gli USA, il Canada, il Centro America, l’Asia e l’Australia. Ma il segreto di tanto successo va cercato in primis nell’attaccamento alla propria terra, quella terra che trova un giovane Giovanni Bosco, alla fine del XIX secolo, agli inizi della sua attività di viticoltore. E poi una città, Castellammare Adriatica, quella che nel 1926 sarebbe divenuta Pescara e che contava a malapena 15.000 abitanti. In un paesaggio formato da verdi campagne, Colle Innamorati era un terreno fertile e adatto per le uve. La storia della nascita e della forza dell’azienda è quindi la stessa della forza e del frutto che cresce e si matura, acquisendo sostanza, gusto, tenacia. E la delicatezza di ogni sfumatura e profumo. Passano quindi gli anni e la famiglia si rinnova, dal Cavaliere Nestore Bosco a suo figlio Giovanni, in una successione che si ritrova quindi nei nomi e sempre più nell’amore per un lavoro che diviene via via un’arte altamente apprezzata. Dal 1968, con il riconoscimento della D.O.C. Montepulciano d’Abruzzo, il vino Bosco amplia ancora la propria fama: lo stesso Nestore disegna la storica etichetta che farà il giro del mondo e che negli anni a venire otterrà sempre più riconoscimenti. Negli anni ‘70 la svolta, obbligata anche dalla crescita della città di Pescara e dall’avanzare dell’edilizia: la famiglia Bosco lascia Colli Innamorati per ritrovarsi più internamente. Ad ospitare tutta la qualità e l’esperienza maturata in così tanti decenni giungono quindi i terreni di Nocciano, perfettamente adatti ad affinare la produzione, a garantire un clima ottimale e una natura incontaminata. È dei primi anni ‘80 la realizzazione dell’attuale cantina, un vero e proprio gioiello di architettura sotterranea che è anche la culla dell’orgoglio della famiglia Bosco, ovvero il Montepulciano d’Abruzzo. Un nuovo punto di partenza che è già fermo nei traguardi dei Bosco, che trova nelle nuove generazioni un proseguimento che è al contempo un buon auspicio, grazie a Nestore, enologo, e a Stefania, contabile, entrambi figli di Giovanni, che continuano a mantenere lo stesso vivido entusiasmo, “controllato” e “garantito”, caratteristica di una progenie in cui scorre la passione per il vino e l’identità
•
LA PRODUZIONE
Linea Tradizionale Bosco Montepulciano d’Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo DOC; i tradizionali vini abruzzesi sono ottenuti dalla vinificazione di uve attentamente selezionate nei vigneti di proprietà della Famiglia Bosco, nelle zone collinari dei comuni Nocciano, Civitaquana e Catignano. Pecorino, Il Grappolo Due vini dallo stile giovane e inconfondibile, un bianco ed un rosso da bere freddi, ideali per accompagnare ogni pasto. Don Bosco Il Montepulciano d’Abruzzo in purezza che, dopo una maturazione di quasi due anni in grandi botti di rovere di Slavonia, resta ad affinare nei tunnel sotterranei a temperatura ed umidità controllata. Pan L’inconfondibile etichetta disegnata da Pietro Cascella e raffigurante la divinità ellenica Pan, metà uomo e metà capra, identifica le due riserve, Montepulciano d’Abruzzo e Chardonnay, che maturano nelle piccole barrique di rovere. A seguire il lungo affinamento in bottiglia, caratteristica di tutti i vini Bosco. “110” Il 2007 segna una tappa importante per la Famiglia Bosco. Con il festeggiamento dei 110 anni della storia vitivinicola si presenta un nuovo grande vino Montepulciano d’Abruzzo, chiamato appunto “110”.
95
azienda partner
Girgenti Group: un gruppo che fà scuola Tra language training e real estate, un’ascesa fondata sulla qualità
N
la prima sede del gruppo Girgenti
asce il 30 Settembre 2008, un unico marchio a raggruppare le imprese e le partecipazioni societarie dell’imprenditore Alessandro Girgenti, con una rilevanza di appartenenza e allo stesso tempo di aggregazione. La mission è ben chiara: investire nei settori di competenza con maggiore forza e impatto nell’economia attuale delle piccole e medie imprese. Due gli aspetti che fanno della vision un punto saldo, ovvero etica d’impresa e risorse umane, vere e proprie parole d’ordine, valori indispensabili che caratterizzano il gruppo per una finalità vincente e dinamica.
Alessandro Girgenti, imprenditore e fondatore del gruppo. Quali sono le aree di investimento? «Essenzialmente due, language training e real
96
» redazionale in collaborazione con Girgenti Group
estate. Il gruppo si basa su imprese, immobili e in apertura, investimenti e riqualificazioni immoinvestimenti diversificati per il patrimonio. La biliari sono invece in cantiere. Prossimamente il formazione linguistica si avvale del Know how gruppo esordirà in un nuovo settore merceologico. del Master Franchising Wall Street Institute, dal Ci troviamo infatti a vagliare alcune tipologie d’in2003 marchio leader nel settore linguistico di fama vestimento commerciale che ben presto diverranno mondiale. Le scuole d’inglese si trovano a Pesca- un nuovo punto di partenza e di grandi soddisfara, Ascoli Piceno, San Benedetto del zioni». Tronto, l’’area di Bologna dal NoE i punti di forza? vembre 2009 e in quella di Teramo «Certamente per un gruppo vincente e Giulianova dal 2010. La prima sono entusiasmo, etica, determinapietra del gruppo risale al 2003, zione e conoscenza dei propri mezzi. proprio con l’apertura della sede Punti fermi che hanno permesso una Wall Street institute di Pescara, in crescita importante in sei anni d’impiazza Duca d’Aosta. Una sede quinpegno e che continuano a dare forza di storica, che da poco ha subito un e coraggio nel futuro. Dar vita ad un restayling, dal colore alla tecnologruppo di aziende significa dediziogia didattica. È stato necessario per ne quotidiana e progettualità. Ma aumentare la qualità del servizio e anche grossa responsabilità nei conper rendere sempre più piacevole la fronti dei propri clienti e dei propri frequenza e l’utilizzo degli spazi dei dipendenti e collaboratori. La forza suoi studenti. Parliamo ormai di un e i risultati si ottengono solo ed escluvero e proprio riferimento della città sivamente lavorando in team dove Alessandro Girgenti pescarese». ognuno produce benessere per l’imUn’azienda vasta, quindi. presa e per se stesso. Inoltre oggi non esistono set«Sì, l’area call center è centralizzata in Pescara dal tori di successo, bensì esistono le persone di succes2003 e opera per tutte le sedi del gruppo. L’organiz- so. Sono loro che danno vita ad aziende leader che zazione aziendale prevede capi area e coordinatori. creano benessere sociale. Quindi non è importante Il gruppo viene gestito dall’ufficio centrale “Finan- cosa si vende o cosa si produce, ma il come vengono ce” di via Pisa a Pescara e a Roma la gestione eco- fatte le cose» nomica contabile». Come prosegue la storia del gruppo? Quali sono i numeri? «La società d’investimento nel settore immobiliare nasce nel 2006 con l’obiettivo di portare stabilità e patrimonio al gruppo insieme ai suoi assett. Il gruppo si avvale di quaranta risorse impiegate nelle attività commerciali, didattiche e immobiliari. I progetti del Gruppo convergono nell’espansione di sedi di formazione linguistica e investimenti immobiliari. Bologna e Teramo le prossime scuole
•
intervento edilizio a Serramonacesca
Eva Di Pierro, Bianca Di Luzio, Daniela Gallinari e Monica Musso
investimento a Pescara zona porto
97
azienda partner
Gruppo La Panoramica, sinonimo di viaggio Trasporto pubblico, noleggio pullman, organizzazione di viaggi alla scoperta delle bellezze nostrane ma anche d’Italia e del mondo
98
È
una storia che torna indietro nel tempo, quando il servizio di trasporto era una avventura del quotidiano, un mezzo di comunicazione, una necessità dei cittadini tra un comune ed un altro. Un lavoro che diventa col tempo tradizione, che si identifica con la Città di Chieti ed un territorio intero. Ed è questa storia e tradizione che caratterizza il Gruppo La Panoramica, con sede nel capoluogo teatino ed attivo nel settore del trasporto pubblico ed organizzato. Un nome, La Panoramica, che richiama il tragitto che da Chieti si addentra verso i paesi interni a rimirare il paesaggio, che parte dalle vette per degradare attraverso i pendii dolci fino al mare. Un gruppo che offre ormai da decenni professionalità, attenzione e sicurezza, collegando il lavoro quo-
» redazionale in collaborazione con Satam
tidiano, lo spirito del viaggio e l’emozione dello spostamento verso nuovi luoghi da scoprire. Diversi i settori in cui opera il gruppo, andando dal servizio di autolinee locali alle extraurbane, comprendendo servizio regionale e tratte di lunga percorrenza attraverso la penisola. Ma non è tutto: il Gruppo La Panoramica effettua anche noleggio pullman, organizza tour tramite l’esperto e fresco staff di Satam Viaggi e viene incontro alle esigenze ed alle richieste della collettività, prestando particolare attenzione alle necessità sia dei cittadini, per ciò che concerne il trasporto pubblico, sia dei privati che si affidano a Satam per viaggiare in comodità ed armonia. Sandro Chiacchiaretta, amministratore del Gruppo La Panoramica. Come nascono questo impegno per il trasporto pubblico e questa passione per il turismo? «Quando abbiamo iniziato, oltre 60 anni fa, c’era bisogno di lavoro, l’Italia si stava risollevando e le distanze avevano già l’esigenza di essere accorciate. I paesi qui intorno non erano ben serviti e quindi il pensiero andò proprio a questo, cioé a rendere un servizio utile e necessario per molti. Da un primo servizio, che copriva le distanze tra i vari centri abitati della Provincia di Chieti il gruppo si è evoluto, diversificando la propria attività ed ha quindi incrementato la propria flotta. Si è impegnato con un servizio importante e delicato come quello del trasporto pubblico della Città di Chieti, un ambito in cui bisogna sempre operare al massimo, offrendo il meglio, azzerando disagi e possibili inconvenienti. Per quanto ci riguarda credo si stia facendo un buon lavoro». Quali sono i numeri del Gruppo? «La nostra squadra è composta da circa 110 persone ed i nostri autobus percorrono più di 8000 chilometri ogni giorno; nel parco autobus vi sono 15 modelli gran turismo con la possibilità di tra-
sportare dai 19 agli 80 passeggeri; ogni comfort è messo a disposizione dei clienti: aria condizionata, video, toilette, telefono, bar e personale di bordo altamente professionale». Come considera questo 2009 e quali novità ci sono in vista? «Posso reputarmi soddisfatto: abbiamo avuto un calendario di viaggi nei mesi estivi davvero intenso con Satam Viaggi, che fa parte del gruppo, in cui lavorano ragazzi splendidi, davvero in gamba e preparati. Da tempo ci siamo consolidati sui viaggi in pullman, con l’Abruzzo nel cuore e presente in ogni calendarizzazione e un occhio curioso, da professionisti e amanti delle novità, per tutte le destinazioni più incantevoli nel nostro paese ed oltre confine. Quando Satam organizza un tour, fosse anche un viaggio di un giorno, pensa a tutto ciò che un viaggiatore desidera. Tradizione, cultura, arte, buona tavola, natura, divertimento ed una guida sempre solare che diventa un vero e proprio compagno di viaggio. Proprio in base alla forte esperienza acquisita negli anni il nostro catalogo “Viagginsieme” è diventato un veicolo di informazione, dettagliato nel descrivere le mete, curato, una presentazione esaustiva e interessante delle proposte di Satam Viaggi. È per questo motivo che il prossimo passo sarà un catalogo dedicato all’Abruzzo da distribuire nelle migliori agenzie di viaggio d’Italia. Un modo per divenire un riferimento per chi vuole scoprire la nostra regione affidandosi ad esperti che questi luoghi li vivono e li percorrono quotidianamente. Questa è l’idea: portare viaggiatori nei nostri castelli, borghi, abbazie e nelle chiese immerse nella natura, tra vette ricoperte di neve e verde. Far conoscere ed assaporare la nostra cucina tipica, far conoscere i migliori posti dove mangiare genuino e secondo tradizione e gusto. È questo che conosciamo e che adesso vogliamo condividere con gli altri»
•
99
azienda partner
Elettrostrumentale da leader Ei Systems Innovative progetta e realizza dal 1979 apparecchiature, impianti e sistemi di automazione e di controllo di processo. Una professionalità che arriva in tutto il mondo
sede legale a Chieti Scalo in via Mammarella, in basso: il logo aziendale
100
C
on due sedi a Chieti Scalo e Torino, Ei Systems Innovative si presenta come una tra le più importanti aziende specializzate nel campo elettrostrumentale, nei settori chimico, meccanico, automobilistico, energetico, petrolchimico, tecnologico e delle fonti rinnovabili. L’azienda offre soluzioni complete sia per la grande industria che per i privati, con lavorazioni che comprendono il settore elettrostrumentale, tecnologico e di energia alternativa. Mission della Ei Systems Innovative è il servizio completo che garantisce consulenza, ingegneria di massima e di dettaglio, progettazione, installazione e tutto il supporto tecnico necessario. Il global service offerto comprende: analisi delle esigenze dei clienti, progettazione, direzione dei lavori, perizie, verifiche e analisi di rischio. Stesso discorso per l’ampio spazio riservato alla ricerca, sperimentazione e utilizzo di tecnologie ingegneristiche avanzate, trovando applicazione nei lavori che riguardano per esempio sottostazioni e cabine elettriche e di distribuzione, impianti di strumentazione e tecnologici, sistemi di supervisione e impianti fotovoltaici. Chiudendo il cerchio con continui e attenti controlli, collaudi, prove in laboratorio,
» redazionale in collaborazione con Ei Systems
manutenzione, riparazioni e interventi in 24 ore, la Ei Systems Innovative aggiunge un tassello indispensabile che fa del quadro dell’azienda un vero e proprio baluardo di professionalità e sicurezza. A suggello, i grandi gruppi internazionali che costantemente si affidano alla Ei: Pilkington, Merloni, Ingest, Fiat, Iveco, Chrysler, Poland Pulverit. E un raggio d’azione che parte dagli Stati Uniti per raggiungere anche Cina e Au-
continua tuttora, nel ’71 Fiat fu un ottimo banco di prova e trampolino di lancio con “Fiat Stabilimento Sulmona”, il momento in cui si inizia davvero a fare sul serio anche in base a impegni e investimenti. Un periodo di certo entusiasmante, carico di aspettative. Quando mi chiamarono da Torino per comunicarmi che avevano accettato un lavoro che gli avevo presentato fu una grande soddisfazione, ma c’era bisogno di investire, ottenere una certa liquidità economica per lavori ovviamente molto costosi e delicati. Così la fiducia che la Fiat mi diede la trasportai sugli stessi istituti bancari che accettarono di finanziare il mio progetto. Un impegno che oggi mi ha portato fin qui. Dopo Sulmona infatti ottenni i lavori per Termoli e così via strinsi accordi con i più grandi nomi e colossi dell’industria e non solo». Qual è il segreto? «Credo ci voglia costanza, serietà, perseveranza. Bisogna entrare in un’ottica vasta e complessa, portando esperienza e acquisendone di nuova. È necessaria la competenza, soprattutto. Ecco perché in tanti credono nella Ei Systems Innovative, una realtà dinamica, che sa affrontare le sfide
Fiat Power train di Termoli: Pompe di circolazione acqua refrigerata secondaria e primaria
stralia, Europa compresa. Tra i clienti in Italia risultano inoltre Techint, Maire Enimont, Fenice, Viscolube, Thyssenkrupp, Sevel, Molino e Pastificio De Cecco, Durr, Burgo, Agip. Giuliano Angelozzi, amministratore unico Ei Systems Innovative. Come nasce la sua avventura in questo campo? «Ho iniziato a sedici anni, con un apprendistato per una società di Pescara, la Camplone Vincenzo Elettromeccanica, dove ho avuto le prime esperienze lavorando come quadrista e assemblatore di macchine elettriche. Durante questi anni di lavoro-studio ho conseguito il diploma di elettrotecnico. A 20 anni ho voluto provare con una piccola attività a Francavilla, ma ben presto ho compreso che bisognava maturare altra esperienza sul campo, unire conoscenze e lavoro. Nel ’70 nasce allora la Elettromeccanica Angelozzi, che diviene poi nel ’79 Elettrimpianti, guidata da me, che raccoglie subito importanti riscontri». Tra i vari nomi c’è Fiat «Sì, è da lì che ho raggiunto una maturazione che
MCC per parti comuni e quadro di controllo
della tecnologia, governarle, farle proprie e rilanciarle. Con l’innovazione e la professionalità sempre al primo posto». Novità in vista? «Stiamo investendo nel campo dell’energia rinnovabile, è un impegno che prendiamo con la consapevolezza di fare qualcosa di rilevante per tutti per un futuro più sereno. Abbiamo già ottimi risultati, diversi impianti realizzati ed uno staff di esperti, insomma guardiamo avanti»
•
101
seminari&convegni » di Massimo Avenali
Pescara in una card Dall’aeroporto al cuore della città. Nasce un mini passepartout per musei e negozi
I
n occasione del 54esimo convegno nazionale degli Ordini degli ingegneri d’Italia, Pescara ha assistito alla nascita di un prodotto che prima non esisteva: la Pescara Citycard. Ideata da Claudio Ucci, presidente della Gsp (Gestione Servizi Pescara), e realizzata da Modiv in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Mente Locale e Intercity magazine, la Citycard ha l’aspetto di una piccola guida alla città, ma si presta come passepartout per musei e negozi. Al suo interno, lo sguardo disincantato, ma innamorato del proprio territorio di Anita Righetti, Chiara Lo Russo e Giovanni Rosato, già collaboratori della rivista C come magazine, che sintetizzano per il turista la storia di Pescara, cosa c’è da vedere, come ci si diverte e dove si fa shopping. Proprio lo shopping vuole essere la chiave di volta: staccando la piccola card dalla copertina e presentandola presso i negozi convenzionati, il turista può godere di una sconti-
stica o dei vantaggi illustrati tra le pagine. «L’intenzione è creare un vero e proprio itinerario dello shopping – spiega Claudio Ucci – che conduca per mano quei turisti che in città sarebbero disorientati e entrerebbero in negozi a caso: con la Citycard gli esercizi commerciali che entrano nel circuito ricevono la giusta visibilità. Abbiamo cominciato dagli 800 turisti congressuali del Convegno degli ingegneri e la città di Pescara ha tenuto a battesimo l’iniziativa con un ottimismo confortante. Questo prodotto può dare tanto all’Abruzzo». La Citycard è stata presentata alla stampa abruzzese durante la cena di gala organizzata a Villa Chiara nell’ambito del convegno, dove i partecipanti hanno potuto scoprire la tradizione locale della Pupa. La Citycard è disponibile in aeroporto, presso il desk del Consorzio Abruzzotravelling, e vale per i turisti che visiteranno Pescara fino alla fine del 2009
•
Gli ingegneri a congresso Durante il Congresso “Sicurezza e sviluppo: il ruolo degli ingegneri” è stata illustrata, al Palacongressi di Montesilvano, l’importanza delle nuove norme antisismiche: «Non si limitano più alla salvaguardia delle vite umane – ha spiegato Antonio Bellizzotti, presidente dell’Ordine di Pescara – ma si preoccupano di tutelarne la funzionalità anche in seguito a scosse di alta intensità. Secondo le vecchie norme è stato infatti progettato l’ospedale San Salvatore: semplicemente non sarebbe dovuto crollare, e infatti non è crollato». In occasione del Congresso si è svolto anche il diciottesimo campionato di calcio degli Ingegneri,
che è stato organizzato da Antonino Prosperi, capitano della squadra di Pescara, e che ha visto trionfare, il 22 luglio, quella dell’Aquila, capitanata da Andrea Angelilli e allenata da Bruno Angelosante: un risultato confortante per l’Ordine provinciale, che nel sisma ha perduto due membri. L’appassionata squadra ha battuto in finale il Napoli su calcio di rigore per 1 a 0, con goal segnato da Stefano Margani. In campo c’erano anche il portiere Antonio Rosanò, Piero Friscioni, Gianni Di Loreto, Corrado Le Donne, Raffaello Frezza, il vicecapitano Domenico Sette, Giovanni Soricone, Federico Buttazzo e Marco Barbieri.
103
seminari&convegni » di Eleonora Lopes
Turismo, l’industria parallela Mancanza di strategie di sviluppo, incapacità di fare sistema. Questi i principali problemi di un settore troppo spesso trascurato. Se ne è parlato a Chieti, presente Matteo Marzotto, in un convegno organizzato da Confindustria
da sinistra: Nino Germano, Matteo Marzotto, Silvio Di Lorenzo e Andrea Giannetti
«I
o in Abruzzo ci sto bene. E poi gli abruzzesi quando ci si mettono, le cose le sanno fare bene». Con queste parole Matteo Marzotto, presidente dell’Enit, ente nazionale per il turismo, ha salutato la numerosa platea di imprenditori radunatisi per la consueta assemblea del 2009 organizzata da Confindustria Chieti. «Mi auguro vivamente -ha continuato Marzotto- che l’Abruzzo e la provincia di Chieti, diventino una risorsa turistica di grande rilievo per l’Italia puntando sia
sulla bellezza dei paesaggi che sull’eno-gastronomia». “Turismo: l’altra industria” questo il tema del convegno a cui oltre a Marzotto, hanno partecipato diversi big del turismo nazionale e locale: Luciano De Nardellis, presidente Federturismo-Confindustria della provincia di Chieti, Andrea Giannetti, consigliere nazionale di Federturismo e presidente di Assotravel, Dario Colecchi, presidente Federturismo Abruzzo, Mauro Di Dalmazio, assessore regionale al turismo e alla cultura e Enrico Di Giuseppantonio, presidente della pro-
105
seminari&convegni
vincia di Chieti. Ha moderato l’incontro il giornalista Rai Nino Germano. Nella prima parte dell’incontro, si è svolta l’assemblea annuale degli imprenditori di Chieti con la relazione del presidente Silvio Di Lorenzo sul primo trimestre del 2009. Questi i numeri. Confindustria Chieti ha attualmente 590 associati, rispetto ai 487 di un anno fa, un buon incremento che ha portato ad 1 milione e 590 mila euro. A questi dati positivi sono seguiti quelli negativi. Occupati: calo regionale del 5%, cassa d’integrazione ordinaria: coinvolte 98 aziende per 12840 lavoratori, mobilità: 24 imprese e 394 lavoratori, PIL: nel 2008 in Abruzzo è di 21564 euro, contro la media nazionale di 26278 euro. E nel 2009 si prevede un calo del PIL del 5% senza dimenticare gli effetti del terremoto che certamente continueranno a rallentare la crescita economica. Ma torniamo al cuore del convegno. Dopo il saluto di Di Lorenzo e del padrone di casa Raimondo Astarita, presidente Selenia Mobile SpA che ha ospitato l’incontro degli industriali nella sua struttura, è stata la volta dell’Ing. De Nardellis, titolare di Aqualand del Vasto che ha presentato diverse idee e progetti
per rivalutare il territorio, ma soprattutto, la costa dei trabocchi, il vero tesoro del turismo teatino. Tra i progetti presentati dall’’imprenditore di Vasto, uno su tutti: una pista ciclabile lungo l’ex tracciato ferroviario che accompagna la splendida costa. Ma i problemi restano comunque molti: la mancanza di strutture ricettive, la mancanza di strategie di sviluppo, l’assenza di progetti di comunicazione che promuovano il territorio, il non saper fare sistema e soprattutto limitare il turismo alla sola attività stagionale. «Se non superiamo questi ostacoli, hanno dichiarato tutti i relatori intervenuti, non possiamo crescere ed essere competitivi». «Il nome che avete dato –ha dichiarato l’assessore Di Dalmazio- a questo convegno, è di per se una provocazione. L’Abruzzo deve essere considerato un unicum anche e specialmente per questo settore, che non è un’altra industria, ma un’industria parallela, fondamentale e troppo spesso trascurata». Le riflessioni puntano su un turismo 12 mesi l’anno in Italia e in Abruzzo per aumentare l’appeal dei visitatori, privo di stupidi campanilismi e che punti il suo sguardo al futuro, a paesi quali l’India, la Cina, la Russia, player diventati oggi troppo importanti
•
alcuni ospiti intervenuti al convegno
107
seminari&convegni » di Jenny Viant
Dalle parole ai fatti Nella tutela del made in Italy è necessario adottare interventi mirati ed applicare con celerità la legge. La violazione sistematica della proprietà intellettuale provoca danni non più sostenibili
Franco Cambi presidente regionale CNA, Antonio Franceschini responsabile nazionale CNA Federmoda, Giovanni Di Michele imprenditore eletto presidente regionale CNA Federmoda, Rosaria Valentini referente CNA Federmoda provinciale Teramo, Renato Giancaterino responsabile regionale CNA Federmoda, Gloriano Lanciotti direttore CNA Teramo (nonchè membro del direttivo nazionale ITF delle Camere di commercio)
«P
unire con severità i contraffattori». È questo l’appello lanciato da Federmoda durante l’assemblea regionale congressuale svoltasi a Teramo lo scorso 2 settembre. Le imprese aderenti alla CNA che operano nell’ambito della moda, il tessile e l’abbigliamento, si sono riunite al fine di tracciare le linee
» foto concesse da CNA Teramo
guida per risollevare il settore. Negli interventi di Renato Giancaterino, responsabile regionale di Federmoda, e Alfredo Castiglione, assessore allo Sviluppo Economico e le Attività Produttive, è emersa la volontà di adottare un insieme di misure tese a tutelare il Made in Italy. «In più sedi abbiamo espresso apprezzamenti per
109
seminari&convegni
un momento della conferenza stampa
l’azione del governo a tutela del Made in Italy – ha detto Giancaterino - ma adesso si tratta di passare dalle parole ai fatti». La violazione sistematica della proprietà intellettuale genera danni tangibili e non più sostenibili. Le 25.000 imprese artigiane e PMI associate a Federmoda a livello nazionale denunciano da tempo l’esigenza di ricorrere a strumenti che possano tutelare efficacemente il know how. In Abruzzo la necessità si avverte, forse in maniera maggiore, dovuto al dilagare di aziende a forte connotazione cinese. «È assolutamente necessario procedere alla rapida applicazione della legge – prosegue Giancaterino – per assicurare trasparenza al settore e pene adeguate ai contraffattori. La tutela del nostro patrimonio imprenditoriale, caratterizzato anche in Abruzzo da creatività e riconosciuto know how, è sicuramente necessaria, anche per mettere tasselli precisi nella ricerca di politiche e azioni a favore del settore della moda, soprattutto in un momento in cui si intravedono spiragli positivi di fuoriuscita dalla crisi».
Dal canto suo l’assessore Castiglione ha evidenziato che, fermo restando il valore indiscusso del Made in Italy, da lui descritto come «Arma segreta dell’Abruzzo su cui le aziende devono puntare per rafforzare la presenza nei mercati esteri», bisogna potenziare la rete di servizi a supporto delle aziende, la formazione, la ricerca, i rapporti con le università e gli enti locali. Tutti elementi vincenti quando si parla di internazionalizzazione. Oltre a dibattere di strategie per difendere il settore, durante l’assemblea si è provveduto a rinnovare il vertice regionale di Federmoda. Ne fanno parte: Giovanni Di Michele in qualità di presidente, Franca Sanità, Iolanda Salvatorelli, Aldo D’Anastasio e Anna Scipione. Forse in chiusura merita una citazione il giudizio espresso da Giancaterino. «Dopo anni di delocalizzazione delle proprie attività all’estero è giunto il momento di tornare a investire sul nostro territorio»
•
111
seminari&convegni » di Alessandra Vallera
Il futuro deve essere green Seminario estivo in Abruzzo della fondazione Symbola. «Puntare su eco-innovazione e qualità territoriali»
Alcuni ospiti del seminario organizzato dalla Fondazione Symbola
P
er la prima volta il seminario estivo ha raggiunto l’Abruzzo. La terra scossa dal sisma del 6 aprile, ma anche la terra di Gianni Masciarelli, il re del Montepulciano, scomparso lo scorso anno, colui che fu tra i fondatori indiscussi della Fondazione Symbola. Contro la crisi ed oltre la crisi, è la tematica affrontata nelle città di Guardiagrele e di Chieti, rispettivamente nel suggestivo sce-
nario del Parco Nazionale della Majella e nel caratteristico teatro Marrucino. Nella prima giornata sono scese in campo le grandi qualità abruzzesi, dai parchi alla tradizione enologica, dai comuni abruzzesi ai rappresentanti del mondo dell’agricoltura, senza dimenticare il settore del turismo, con l’albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio. La seconda parte della giornata è stata de-
113
seminari&convegni
dicata ai protagonisti della Green Economy italiana, dai parchi tecnologici alla manifattura, dalle energie rinnovabili alla mobilità sostenibile, dal riciclo della carta al supermercato ecologico ed altre esperienze “ecosostenibili” di successo del nostro Paese. Nell’incontro della seconda giornata è stata presentata una tavola rotonda per discutere della ricostruzione del Paese e dell’Abruzzo, cui hanno partecipato Francesco Ricci, sindaco di Chieti, il governatore Gianni Chiodi, Guido Bertolaso, capo dipartimento della Protezione Civile, Ermete Realacci, presidente di Symbola, Stefania Pezzopane, presidente della Provincia dell’Aquila ed i rappresentanti del mondo dell’artigianato, dell’industria, del commercio, dell’agricoltura, della sussidiarietà e dell’edilizia. L’intero dibattito è stato moderato da Luigi Vicinanza, direttore del quotidiano Il Centro. Per Ermete Realacci «superare la crisi è una sfida che l’Italia può vincere se saprà cogliere nelle caratteristiche del suo sistema produttivo e delle sue qualità territoriali le radici di una scommessa sul futuro. La ricostruzione dell’Aquila e del suo territorio è oggi parte importante di questa sfida. Una prova impegnativa che richiede coesione sociale, sussidiarietà, visioni e progetti condivisi per poter chiamare a raccolta le forze, i saperi e i talenti abruzzesi». Qualità territoriali e Green economy saranno, dunque, i due fondamentali punti di forza su cui l’Abruzzo e l’Italia devono puntare, due ambiti nei quali la nostra Regione ha sempre espresso grande capacità, già dalla scelta strategica di valorizzazione dei Parchi, che le ha permesso di diventare, negli anni, un punto di riferimento europeo. «Un patrimonio di esperienze che attraversa territoGuido Bertolaso capo dipartimento della Protezione Civile durante il suo intervento
Ermete Realacci, presidente di Symbola, durante il suo intervento
ri differenti e che ha trovato negli anni la sua più grande vetrina nel settore agroalimentare attraverso la valorizzazione del vino e dei prodotti tipici – ha evidenziato Roberto Di Vincenzo, amministratore di Symbola - un insieme di elementi che hanno prodotto economia diretta, ma sono diventate anche concrete azioni di marketing territoriale. Azioni che hanno rafforzato e quindi valorizzato la marca Abruzzo». Un momento fondamentale del seminario è stato l’incontro con le imprese della Green economy, la cui attenzione è stata focalizzata sui temi dell’ecoinnovazione, in particolare nel campo dell’edilizia, un settore fondamentale nel processo di ricostruzione dell’Aquila. Appare importantissimo instaurare un dialogo tra il locale ed il globale; il territorio dovrà così far emergere le necessità specifiche, mentre il globale fungerà da supporto alla valorizzazione delle produzioni e delle attività messe in crisi dal terremoto. «La rinascita dell’Abruzzo dopo il terremoto avverrà se le parole chiave eco-innovazione, territorio, qualità, serietà, rapidità delle scelte, condivisione, saranno alla base delle scelte – ha sostenuto Roberto Di Vincenzo - si tratta infatti di individuare una nuova strategia che prenda la forza dal territorio, dalle sue attività economiche e dalle caratteristiche culturali per diventare obiettivo condiviso e perseguito... Identità, presenza dello stato, efficienza della pubblica amministrazione, solidarietà e coesione sociale, sono le parole chiave che assieme all’eco-innovazione devono rappresentare gli assi di riferimento sui quali costruire il progetto strategico per L’Aquila e per l’Abruzzo»
•
115
seminari&convegni » di Eleonora Lopes
È il momento di reagire Confindustria Pescara orienta tutte le proprie forze verso l’assistenza alle imprese sul fronte della competitività. Per essere pronti quando l’economia ripartirà
C
ome ogni anno si è svolta la consueta as- si augura sia più vicina possibile nel tempo». semblea dei soci dell’Unione Industriali di La produzione industriale è in forte calo dal 2008 e Pescara sull’andamento dell’economia e sulle a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno, mostra attività associative. Una relazione, quella del i sintomi allarmanti della contrazione di fatturato. È presidente Mauro Angelucci, dai toni molto preoccu- in calo anche il settore edile, sia per il mercato pripati. Ad una crisi economica già grave di per sé, si è vato che per quello pubblico. È fermo anche l’export, aggiunto il terremoto con le sue svariate e drammati- sono fermi il commercio e i servizi. E poi l’esplosione che conseguenze. Se inizialmente c’è stato il momen- della cassa d’integrazione e la caduta dell’occupazioto dell’emergenza e della solidarietà, ora è arrivato ne. Secondo Confindustria, qualche segnale positivo il tempo di reagire e guardare avanti. Eh già, perché proviene dal turismo e dall’agricoltura. Confindustria Pescara come l’intero Abruzzo, oggi deve fronteg- il presidente di Confindustria Pescara Mauro Angelucci durante il suo intervento all’assemblea annuale giare la crisi. «Un momento storico –ha dichiarato Angelucci- per l’economia globale e per il nostro territorio che porta le imprese a vivere in mercati che hanno perso i riferimenti virtuali della finanza e che stentano a riconoscere nuovi e più solidi valori. La nostra Unione proprio di fronte all’immane disastro dell’economia ha orientato tutte le sue forze all’assistenza delle imprese sul fronte della competitività e sulla messa in campo degli ammortizzatori sociali per consentire di superare il grave momento ed essere pronti nella fase di espansione dell’economia che ci
117
seminari&convegni
Un altro punto importante per la presidenza Angelucci è quello del rapporto banca e impresa. «Abbiamo proposto il consolidamento dei debiti a breve, l’istituzione di un fondo di garanzia per favorire gli impieghi nelle PMI e di un fondo di solidarietà mutui per le imprese. Abbiamo indicato come realizzabile un fondo
per il microcredito sia per i giovani imprenditori che per i nuovi, oltre all’adeguamento della dotazione finanziaria degli ammortizzatori sociali in deroga. Abbiamo previsto un fondo per la capitalizzazione delle imprese ed interventi a favore dei consumatori abruzzesi per sostenere le famiglie a basso reddito»
•
Premiate le aziende associate da oltre 50 anni Nella seconda parte dell’assemblea ha avuto luogo la cerimonia di consegna degli attestati di anzianità di iscrizione al sistema Confindustria che la presidente nazionale Emma Marcegaglia ha voluto inviare alle aziende associate da oltre 50 anni all’Unione di Pescara, nell’ambito dell’iniziativa nazionale denominata “Welcome Day Confindustria”. Sono state premiate la Fater, la De Cecco, la Cogedit, la Generalmarmi e la Sanmar. Abbiamo chiesto ai manager che hanno ritirato l’attestato, qual è l’importanza e quali sono i vantaggi di essere iscritti all’associazione imprenditoriale più importante e più nota d’Italia.
FATER
SANMAR
COGEDIT
Roberto Marinucci, direttore generale Fater
Marco Santori, amministratore delegato di Sanmar
Fausto Di Tomasso, responsabile qualità Cogedit
Per il direttore generale della Fater Roberto Marinucci, «La nostra azienda è associata a Confindustria Pescara dal 1959, e questo vuol dire che è cresciuta insieme al territorio e insieme a questa importante associazione. La nostra è una partecipazione molto attiva, e sono molto orgoglioso, anche un po’ emozionato, di ricevere questo riconoscimento che indica l’attaccamento di Fater alla nostra regione. Confindustria rappresenta una voce importante per gli imprenditori e attraverso il suo sistema riesce ad aggregare industrie diverse e variegate».
«La nostra iscrizione –ha dichiarato Marco Santori amministratore delegato di Sanmar- risale al 1945. Sanmar è una società marittima alla terza generazione. Ritengo che specialmente per un’agenzia di servizi, l’iscrizione a Confindustria sia fondamentale per coltivare le relazioni con le altre aziende che spesso si possono rivelare contatti strategici per il motore e la crescita della propria attività».
Fausto Di Tomasso, responsabile qualità rappresenta l’azienda edile Cogedit. «La nostra è un’impresa a carattere familiare iscritta a Confindustria dal 1954. Da un po’ di anni oramai partecipiamo attivamente alla vita associativa, ai convegni e ai numerosi eventi che l’Unione Industriali di Pescara organizza, perché ritengo siano utili e formativi anche per confrontarsi e creare nuove partnership. Per non parlare poi di tutti i servizi che Confindustria Pescara offre tenendo le aziende locali sempre aggiornate in una fase economica in continuo mutamento».
119
120
eventi » di Marco Taglieri
Supermercati “Pingue”, niente alcol ai minori La catena del presidente Spinosa tra le prime ad attivare il divieto: avvisi all’ingresso e controlli alla cassa in tutti i centri commerciali
S
upermercati “Pingue” in prima linea nella battaglia contro la vendita di alcolici ai minori. Dal 3 agosto scorso i centri commerciali della catena dicono “no” a tutti i ragazzi di età inferiore a 16 anni, che vogliano acquistare bevande alcoliche e superalcoliche. Come? Con cartelloni informativi bene in vista all’ingresso e tra gli scaffali, con rigorosi controlli alla cassa, e presto anche con gingle sonori da diffondere attraverso gli altoparlanti. «Ma guardiamo già oltre, - spiega Fabio Spinosa, presidente dei Giovani Industriali e promotore dell’iniziativa – perché puntiamo all’estensione del divieto ai minori di 18 anni». I supermercati Pingue Conad e Pingue Margherita di Sulmona e Bussi sul Tirino, le Fattorie Pingue all’aeroporto d’Abruzzo a Pescara, il Caffè Teatro e il Pingue Catering: nei centri della catena, oltre ad avvisi inibitori, verranno organizzati eventi di informazione e sensibilizzazione sulle gravi conseguenze provocate dall’abuso di alcol. «Non possiamo permettere che un problema così grave continui a diffondersi in modo così rapido e devastante», continua Spinosa. I numeri parlano chiaro: 9 ragazzi su 10 si ubriacano nel week end e il 16 per cento delle intossicazioni da alcol riguardano minori di 14 anni. Il divieto attuato dalla catena “Pingue” fa seguito all’ordinanza emessa dal sindaco di Sulmona, Fabio Federico, finalizzata ad arginare il diffondersi di schiamazzi notturni e bullismo in città, e presa sulla scia delle stesse iniziative già adottate a Milano e Pescara. Qualche giorno dopo l’annuncio del provvedimento, anche il centro commerciale Iper di Città Sant’Angelo ha sposato la “linea di ferro” contro la vendita di alcol ai minori. Come verranno affrontati i ragazzi “sospetti” pronti ad acquistare le bevande proibite? «Le cassiere chiederanno loro un documen-
Fabio Spinosa presidente del gruppo Pingue
to di riconoscimento, e qualora fosse accertata l’età inferiore a quella consentita, l’acquisto del prodotto verrebbe impedito», spiega Fabio Spinosa. Dal giorno dell’ordinanza sono stati almeno 7 i casi accertati di adolescenti bloccati alla cassa. Ma basterà impedire la vendita di alcolici per arginare il problema? La domanda è già oggetto di dibattito. Tra le varie tesi, prende sempre più piede quella della necessaria opera di sensibilizzazione da parte delle scuole. «Dire che l’alcool è la terza causa di morte non è sufficiente per inibirne il consumo, - spiega Fabio Spinosa – direi piuttosto che tutto ciò servirà a poco senza il fondamentale aiuto delle famiglie e degli istituti didattici». Sembra questa, dunque, la strada giusta da seguire secondo gli esperti: adeguata campagna di informazione e accertamento del rispetto delle regole
•
121
eventi » di Jenny Viant
Da Forte dei Marmi un bel gesto di solidarietà Marzio Forcella, il noto designer di origine abruzzese, creatore del marchio di gioielli Amaltea, è stato l’ideatore di una ricca lotteria di beneficenza a favore della Fondazione aquilana “Il Cireneo Onlus”
C
hi ha avuto la fortuna di trascorrere la notte di San Lorenzo in Versilia, più esattamente al Bambaissa Augustus Lido Club di Forte dei Marmi, si è reso protagonista di un bel gesto di solidarietà firmato Marzio Forcella. Il noto designer di origine abruzzese, amante della Versilia e creatore del marchio di gioielli Amaltea, è stato l’ideatore di una ricca lotteria di beneficenza a favore della Fondazione aquilana “Il Cireneo Onlus”, presieduta da Germana Sorge. L’edificio che ospitava la Fondazione è stato completamente raso al suolo la notte del 6 aprile scorso durante il terremoto. Attraverso “Stelle e Perle per l’Abruzzo” – così è stato chiamato l’evento – i numerosi partecipanti hanno avuto modo di aderire alla raccolta fondi a sostegno della ricostruzione di una struttura che possa dare un futuro e tanta speranza a decine di bambini autistici e con handicap mentale. Marzio Forcella ha spiegato: «Non potevo far passare questa estate senza dare un contributo alla mia terra, l’Abruzzo, che attraversa la delicata fase della ricostruzione post terremoto. La cosa più bella nella fase di organizzazione dell’evento è stata vedere l’entusiasmo e la disponibilità di chi ha aderito all’iniziativa, più persone che si uniscono per regalare un sorriso a bambini in difficoltà e una speranza per il futuro ai loro genitori». Infatti, la generosità dei VIP del mondo della cultura, lo spettacolo, lo sport e l’imprenditoria non si è fatta attendere, complice l’atmosfera glamour all’insegna dell’eleganza e la degustazione di pietanze e vini Made in Abruzzo. Nel ricco buffet tra i prodotti abruzzesi primeggiavano: la pasta dell’Antico Pastificio Cavalier Cocco, i vini della Cantina Masciarelli, il Limoncello Evangelista e la Liquirizia Menozzi De Rosa.
Marzio Forcella durante la serata a Forte dei Marmi; in basso: le modelle con le creazioni Amaltea
Per la Fondazione “Il Cireneo Onlus”, la riuscita di “Stelle e Perle per l’Abruzzo” significa poter potenziare la rete di assistenza a sostegno di più di cento giovani pazienti e le rispettive famiglie. La ricostruzione in tempi brevissimi della sede aquilana diventa un imperativo
•
123
eventi » di Andrea Cati
Quanti allarmi inascoltati
Paolo Mastri, caporedattore de Il Messaggero, ordina in un libro eventi, segnali, voci, contraddizioni. Per dare il giusto significato al tragico 6 aprile
P
3.32 - L’AquiLA
PAoLo MAstri
Euro 12,00 IsbN 978-88-7433-571-8
3.32
gli allarmi inascoltati
Prefazione di Concita De Gregorio
Edizioni TraccE
Paolo Mastri
… chissà quanti anni, quante generazioni serviranno perché arrivi una nuova leva di italiani che sappiano scrollarsi di dosso la coltre del silenzio, dell’oggi a me domani a te, della reciproca convenienza come se il Paese fosse solo una gigantesca torta da spartirsi: appalti, subappalti, commesse, indotto pubblico e privato, posti al sole e posti in villa. Chissà se saranno i nostri figli o i nostri nipoti, chissà se riusciremo nel volgere di brevi anni a seminare quel che serve a far germogliare di nuovo la sapienza e il coraggio dei padri e dei nonni, di quelli che hanno fatto grande l’Italia prima che l’egoismo e il criminale calcolo del privato profitto dei nipoti la riducesse in polvere. Chissà se un terremoto come quello che abbiamo patito sulla carne basterà a risvegliarci. bisogna provare. bisogna sperare. bisogna in primo luogo dirsi tutto… … Non ci sarà redenzione senza verità. Da lì si riparte e si ricostruisce: il lutto porti con sé almeno questo, insieme al dolore la rabbia e il desiderio di giustizia, la speranza che non succeda mai più. È nelle nostre mani, nelle vostre: fare in modo che non succeda mai più. Il libro che avete in mano vi racconta storie di vittime e carnefici…
Fondazione PEscarabruzzo
aolo Mastri è un giornalista serio. Nel libro lo sottolinei il ruolo fondamentale che “dirsi tutto è la dimostra con i fatti, facendo luce sulla sto- prima pietra di una lunga ricostruzione”. Egli assegna ria, riportando dati, estrapolando documenti, un mosaico al lettore con la bravura e la serietà di affermazioni, contraddizioni, date, nomi e attento giornalista. Cioè non incolpando nessuno né cognomi. Una serietà che rivela la sua portata nella svolgendo alcun tentativo di perizie giudiziarie. Ha – delicatezza, nel saper coniugare l’atroce dolore di chi semplicemente - messo in fila gli “allarmi inascoltati”, ha perso tutto, ed il sottile vento di speranza che si il “troppo tardi” che oggi ancora vibra sulle nostre labaffaccia al di là del tragico evento del 6 aprile. bra. Ha presentato le enormi questioni che possono at“3.32 l’Aquila. Gli allarmi inascoltati” traversare qualsiasi persona credente e è il libro della ricostruzione, un testo non, riportando la domanda che padre per non dimenticare che ricostruire non Quirino pronunciò dopo il tragico evenvuol dire soltanto ripartire da ciò che to (vissuto in prima persona) “dov’era rimane. Certo, quest’ultimo è un ingreDio?”, ed avendo l’onestà umana ed diente importante, offre maggior soliintellettuale di non lasciare il lettore dità alle nuove fondamenta dalle quali sprovvisto di risposte, ma rimarcando L'AquiLA l’Aquila ogni giorno rinasce. Ma ricole stesse parole di padre Quirino “Dio struire, come dimostra il caporedattore era dove l’avete messo voi…”. de Il Messaggero, è un’operazione ben Paolo Mastri è stato fedele alla sua più complessa. Vuol dire scoprire ciò missione e ricostruisce le oscure trame che non c’era in ciò che c’è stato, affinche attraversano la regione con i poché ciò che verrà sia migliore di ciò che teri della mafia, ponendo sotto gli ocla copertina del libro è già avvenuto. chi del lettore le contraddizioni di chi Il nostro autore si è caricato di una responsabilità pari dovrebbe dimostrare coerenza nelle scelte. Ciò a cui alla necessità di far comprendere al lettore il quadro assistiamo in questo libro è essenzialmente un gesto degli eventi che negli anni hanno dato significato d’amore per questa terra ferita. Già, perché ricostruire all’accaduto. Ricostruendo i fatti, a partire da ciò che vuol dire “dirsi tutto” ma soprattutto farlo con onestà è mancato in ciò che è avvenuto: gli allarmi che dalla e serietà affinché domani l’Aquila possa volare nuovaterra, nei mesi precedenti al terremoto, inviavano se- mente. Davvero gnali, troppo evidenti ed inquietanti per alcuni, poco preoccupanti e nella norma per altri; le voci di chi non ha avuto voce nel panorama scientifico contemporaneo e la saggezza popolare troppo spesso dimenticata; la plurisecolare eredità che la storia ha consegnato alla memoria degli abruzzesi e dello Stato affinché ciò che un tempo avvenne potesse servire da lezione per quello che, prima o poi, sarebbe nuovamente accaduto. Non è un caso che già dalle prime pagine Paolo Mastri Edizioni trACCE - Fondazione PEsCArAbruzzo
•
» foto xxxxxxxxxxxxxxxxx
125
eventi di Massimo Avenali
Il segreto del mio successo Federico Vione, ad di Adecco, protagonista del primo incontro del ciclo “giovani numeri uno” organizzato dal gruppo under 40 di Confindustria Pescara
P
rimo incontro del ciclo “giovani numeri uno” dustria Frosinone guidata dal presidente Giovanni organizzato dal gruppo under 40 di Confindu- Turriziani e del Gruppo giovani dell’Ance Teramo acstria Pescara guidato dal presidente Alessan- compagnati dal neo presidente Guido Abbondanza, e dro Addari, in collaborazione con il Comitato ancora l’associazione nazionale Donne del Vino con la regionale presieduto da Fabio Spinosa. delegata regionale Katia Masci e in veste non istituLa scelta per il primo incontro è ricaduta su Federi- zionale, i consiglieri regionali Federica Chiavaroli e co Vione, amministratore delegato di Adecco Italia, Luca Ricciuti. azienda leader nella gestione delle risorse umane. Il Non sono voluti mancare neppure il presidente senior manager pescarese, di Confindustria che ha compiuto Pescara Mauro 37 anni proprio duAngelucci, che ha rante la serata, ha affermato quanripercorso le tappe to questi incontri della sua carriera, siano importanti raccontando come è per il confronto, riuscito da lavorail vice presidente tore temporaneo a Daniele Becci e il diventare manager direttore Luigi Di di successo. «Avere Giosaffatte. buone idee, saperle Una serata dai toni mettere in pratica colorati e vivaci. e lavorare con perTant’è che dopo la sone competenti e testimonianza di qualificate». Questi Vione ha preso il i segreti di Vione via la festa d’estaal centro Federico Vione ad della Adecco Italia con Alessandro Addari accompagnati da te in piscina nella e Fabio Spinosa di Confindustria tanta determinabellissima cornice zione e voglia di fare. «Il fattore di successo di Adec- offerta dalla Prora B-Zona e la raccolta per alimentare co – ha spiegato il manager - è dovuto alla perfetta il fondo di solidarietà del Comitato Regionale under combinazione di un know how a livello internazionale 40 “sisma L’Aquila”. e di una forte e radicata presenza sul territorio». Durante la cena è stato possibile degustare i vini: Presenti all’incontro, oltre a numerosi rappresentanti Bosco Nestore, Contesa, Tenuta i Fauri, Valle Marteldei giovani Imprenditori di tutte le territoriali abruz- lo. Partner dell’evento: La Prora, Pingue dal 1889 e zesi, una delegazione del Gruppo giovani di Confin- Reginella d’Abruzzo
•
126
2
maggio 2006
Anno 2¡ n. 2 - febbraio 2007 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
9
Anno 1¡ n. 3 - luglio/agosto 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
- Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
3
giugno 2006
Anno 2¡ n. 3 - marzo 2007 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
10
febbraio 2007
11
4
luglio/agosto 2006
Anno 2° n. 4 _ aprile 2007
marzo 2007
Anno 1¡ n. 4 - settembre 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
(copia omaggio)
12
aprile 2007
5
settembre 2006
Anno 2° n. 5 _ maggio 2007
Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
Anno 1¡ n. 5 - ottobre 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
(copia omaggio)
Anno 1¡ n. 6 - novembre 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
6
ottobre 2006
novembre 2006
Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P
Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
maggio 2007
13
giugno 2007
Anno 1¡ n. 7 - dicembre 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
7
14
luglio/agosto 2007
Anno 2¡ n. 1 - gennaio 2007 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
8
dicembre 2006
Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P
copia omaggio
1
Anno 1¡ n. 2 - giugno 2006 - (copia omaggio)
- Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P
copia omaggio
Anno 1¡ n. 1 - maggio 2006 - € 3,50 (omaggio)
Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P
15
Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P
16
settembre 2007
gennaio 2007
ottobre 2007
Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Ar t. 2 comma 20/C legge 626/96P
20 aprile 2008
marzo 2008
21
26 novembre 2008
27 dicembre 2008
copi co pa pia oma om agg ag ggi gio
29_AB_IMP_Feb_2009.indd 1
20-02-2009 19:13:20
co c pia pia pi ˇoa3, 3,00 00 00 om o mag ggi gio
mensile
mensile
ˇ 2,50
31 31_AB_IMP_Apr_2009.indd 1
17-03-2009 18:08:27
aprile 2009
18-04-2009 12:19:28
32 maggio 2009 32_AB_IMP_Mag_2009.indd 1
an ann n o IV num umero 3344 ISSN 1973-5383
a no IV nu ann num n uum meero errroo 33 3 ISSN 1973-5383
ISSN 1973-5383
ISSN 1973-5383
30 marzo 2009 30_AB_IMP_Mar_09Cop.indd 1
ISSN 1973-5383
anno IV numero 31
anno IV numero 32
ISSN 1973-5383
mensile
24 settembre 2008 ˇ 3, 3,0 00 0
29 febbraio 2009 21-01-2009 16:24:20
co c opi piia p pia ˇo 3,0 3, 00 00 om o ma ag gg giio
mensile
23 luglio/agosto 2008
mensile
28 gennaio 2009 28_AB_IMP_Gennaio_09 2.indd 1
mensile
ISSN 1973-5383
ISSN 1973-5383
25 ottobre 2008
22 giugno 2008
maggio 2008
mensile
19
gen/feb 2008
anno IV anno IV numero numer 35
18
nov/dic2007
mensile
17
€2,50
ISSN 1973-5383
ISSN 1973-5383
€2,50
33 giugno 2009 21-05-2009 17:47:08
33_AB_IMP_Mag_09 2.indd 1
35
34 lug-ago 2009 22/06/09 11:15
34_AB_IMP_Lug-Ago_09.indd 1
22/07/09 18:49
35_AB_IMP_
Set_09.indd
1
settembre
2009 11/09/09 15:07
eventi » di Piergiorgio Greco
Il made in Abruzzo al meeting di Rimini Presentato il ristorante “Luntane cchiù luntane” ideato da genitori e amici della scuola Domus Mariae di Pescara, che ha fatto conoscere al grande pubblico la genuinità dei tipici prodotti regionali
alcuni ospiti allo stand Abruzzo
L
a passione per la buona cucina insieme a quella per la propria terra. E, soprattutto, un grande amore per l’educazione, dei propri figli e di quelli degli amici. Sono gli ingredienti di una storia che, dal 2005, prende il nome di “Luntane cchiù luntane”: un ristorante abruzzese ideato da genitori e amici della scuola Domus Mariae di Pescara, che ha fatto conoscere al grande pubblico la genuinità e la gustosità di arrosticini e pasta e fagioli, ma anche l’esistenza di un istituto che rappresenta l’eccellenza
del panorama educativo pescarese. Il grande pubblico è quello del Meeting di Rimini, la tradizionale manifestazione di Comunione e Liberazione capace di attirare nel capoluogo romagnolo oltre 800 mila persone in una sola settimana, attratte da convegni, dibattiti, spettacoli, mostre e tanto altro ancora. L’ultima edizione si è svolta dal 23 al 29 agosto scorsi. E, manco a dirlo, il ristorante “Luntane cchiù luntane”, che prende il nome dal canto popolare tanto caro a don Giussani, il fondatore di Cl, ha letteralmente
129
eventi
il ristorante “Luntane cchiù luntane” ideato da genitori e amici della scuola Domus Mariae di Pescara per l’evento di Rimini
spopolato: nella sua area attrezzata per ospitare 450 persone, in una settimana sono stati serviti ben 12 mila pasti, circa 70 mila arrosticini, 8.200 primi piatti tra pasta alla pecorara e sagne e fagioli, litri e litri di Montepulciano e Trebbiano. Numeri significativi, in crescita del 17 per cento rispetto al 2007 (nel 2008 il ristorante abruzzese non era presente al Meeting). Tra i tavoli e ai fornelli, un piccolo esercito di centottanta volontari, tra genitori e amici della scuola, che hanno dato una settimana delle loro ferie per un’esperienza che, negli anni, è diventata un appuntamento fisso della loro estate. Gongola Paolo Datore, presidente della Fondazione Santa Caterina, l’ente che gestisce la Domus Mariae: «Grazie a questa iniziativa, l’Abruzzo è stato conosciuto e scoperto da un numero significativo di persone che, nell’arco di una settimana, hanno gustato i nostri prodotti migliori, apprezzato le nostre bellezze grazie ai vari dépliant messi a disposizione dalla Regione e alle foto della tipografia Serigraf, e acquistato le prelibatezze proposte dal consorzio aquilano Terre d’Abruzzo. Ciò che ha colpito le persone che hanno scelto “Luntane cchiù luntane” – prosegue Datore – è stata non solo la bontà dei prodotti, a partire dagli arrosticini, ma anche la straordinaria cordialità e accoglienza dei volontari». Virtù molto gradite anche dai vari vip che hanno fatto visita all’area enogastronomica, pranzando nell’area riservata: dal ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, che non ha mancato di rimarcare il suo entusiasmo per la genuinità dei piatti proposti, lodando l’iniziativa della scuola Domus Mariae e della Regione Abruzzo, al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, passando per gli eurodeputati Mauro
Mario e Barbara Matera, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il cardinal Stanislaw Rylko, il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, e il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, il senatore Fabrizio Di Stefano, l’assessore regionale Alfredo Castiglione. E tanti altri ancora. Passione ed entusiasmo, certamente. Ma il successo di un’iniziativa del genere si deve anche ad altro: «Questo buon risultato – spiega ancora Datore - nasce anche dal sostegno della Regione Abruzzo, che ringraziamo di cuore, ma anche dalla straordinaria qualità dei prodotti forniti da aziende agroalimentari che hanno dimostrato di essere l’eccellenza enogastronomica abruzzese: se gli arrosticini di Tornese di Carpineto Sinello e i latticini di Reginella d’Abruzzo sono stati osannati da tutti, non da meno lo sono stati la pasta di De Cecco e de La Mugnaia di Elice, i dolci di Falcone e Sapori veri, l’ottimo vino delle cantine di Orsogna, Pietrantonj e Marramiero, i salumi di PM Salumi, i formaggi di De Remigis, i liquori di Evangelista, il pane della Bottega del Pane di Gissi, oltre che il pecorino di Martinelli e il miele dell’Apicoltura Tieri di Tornareccio. E grazie a Unofabbrica di Marco
Di Michele e agli architetti Nunzio Ciampoli e Adriano Prospero, gli eleganti allestimenti hanno saputo accogliere al meglio i tanti visitatori. Grazie, infine, al Guantificio abruzzese, Ceit automazione e Gruppo Cid che hanno fornito le magliette». Sulle quali, come firma di un grande successo, c’era quello che rappresenta sempre più il motto degli abruzzesi: “Nu sem nu!”
•
131
eventi » di Jenny Viant
Spesa solidale Nei supermercati Auchan riflettori puntati sui prodotti tipici regionali. Grande successo per le nostre eccellenze del settore agroalimentare: 250mila euro incassati in una settimana
I
l gusto di fare la spesa. Questa frase potrebbe «l’iniziativa nasce dall’esigenza di dare ossigeno alle sembrare semplicemente lo slogan, tutt’altro aziende aquilane e abruzzesi perché il terremoto fa che originale, di un esercizio commerciale in danni diretti e indiretti». Concordando con l’assessocerca di attrarre la clientela. Invece, sicuramen- re, Anna Tuteur, responsabile delle relazioni esterne te sono stati gratificati nel fare la spesa i clienti che del gruppo Auchan ha specificato: «dopo il terremoto, si sono recati nei punti vendita della catena Auchan, quando i riflettori si sono spenti, abbiamo pensato di tra il 17 e il 26 agosto scorsi. In ben 47 supermercati - aiutare la regione a tornare alla normalità mettenil gruppo in Italia ne do su un progetto: conta 52 - sono staacquisire i prodotti ti allestiti corner in più rappresentativi cui faceva bella moprovenienti da imstra di sé una vasta prese medio-piccogamma di prodotti le. I dati dimostrano tipici abruzzesi, per che abbiamo fatto un totale di 150.000 bene». confezioni, con lo In questo modo la scopo di richiamare grande distribuziol’attenzione sull’ecne potrà giovarsi di cellente qualità prodotti eccellenti del nostro settore come i vini Monteagroalimentare, bipulciano, Pecorino e i prodotti regionali promossi dal gruppo Auchan sognoso di un soTrebbiano, le patastegno concreto in te dell’Altopiano del seguito alla disastrosa e tristemente nota catastrofe Fucino, le carote di Gioia dei Marsi, il salame piccandel 6 aprile. L’esortazione “Vicini all’Abruzzo e alle te di Nerito di Crognaleto, le mozzarelle di Sulmona, sue tradizioni” si è tramutata in un ricavo di 250.000 la pasta fresca di Scerne, gli arrosticini e i dolci di euro incassati in poco più di una settimana, ma non Moscufo, solo per citarne alcuni. «Quello di Auchan solo. Questa campagna promozionale solidale è stata è solo un primo esperimento – ha specificato l’assespropizia per sancire un accordo che vedrà in modo sore Febbo – ora l’iniziativa prosegue con altre catepermanente i prodotti dell’Abruzzo tra gli scaffali dei ne, come Iper, Megalò, Esselunga, tutte disponibili a punti vendita Auchan. prendere prodotti abruzzesi. L’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo, A giorni parleremo anche con Conad. In tutto abbianel commentare l’iniziativa durante una conferenza mo contattato circa 700 aziende, poi però sono gli stampa svoltasi il 2 settembre presso l’ipermercato ipermercati a valutare, secondo i loro parametri e romano di Casalbertone, ha voluto sottolineare che standard, quali scegliere»
•
133
eventi di Massimo Avenali
Che bello vivere nella Terra del Gusto In pausa pranzo, senza rinunciare ad una alimentazione sana e raffinata. Cinque punti di ristoro tutti da scoprire, nelle province di Pescara e Teramo
D
alla passione per la tradizione gastronomica abruzzese nasce Terra del Gusto, cinque punti di ristoro tutti da scoprire, dislocati in luoghi comodi e strategici tra le province di Pescara e Teramo. Sono posti accoglienti e informali, che consentono a ognuno di scegliere liberamente e di costruire il proprio itinerario gastronomico tra i colori, i profumi e i sapori dell’Abruzzo più genuino e raffinato. Una sosta ideale per una pausa pranzo, per un calice di vino o soltanto per un buon caffè con piccolo dessert, da assaporare da soli o in compagnia. Un nuovo format che propone tutte le specialità agroalimentari selezionate da piccoli produttori locali o provenienti dall’azienda agricola di proprietà, interpretate ogni giorno dagli chef con il giusto tocco di fantasia e di leggerezza, seguendo le stagioni della terra e del mare e le esigenze di un consumatore sempre più attento ma che, con poco tempo a disposizione, non vuole rinunciare al piacere dell’alimentazione sana ed equilibrata, fatta di prodotti tipici e di preparazioni semplici e gustose. Nata dall’idea e dall’esperienza di Gabriele Marrangoni, chef e titolare del ristorante Borgo Spoltino sulle lussureggianti colline di Mosciano Sant’Angelo, i punti ristoro Terra del Gusto sono invece situati a ridosso dei centri cittadini o negli snodi stradali più frequentati e forniscono un servizio completo che parte dalla colazione mattutina, passando per la pausa pranzo, per poi recuperare il rito dell’aperitivo e dell’happy hour che prepara alla cena con la giusta atmosfera. Gusti autentici che si ritrovano attraverso un menu che varia giornalmente, seguendo le stagioni della
134
campagna e del mare, come nelle insalate di farro, nelle caponate di verdure, nelle tagliatelle ai porcini, nelle zuppe di cereali, nel baccalà o nel tacchino alla canzanese, ma anche nella straordinaria varietà di formaggi e di salumi tipici abruzzesi: dal pecorino di Farindola alla ventricina vastese, dalla ricotta di Castel del Monte alle mortadelle di Campotosto, dalla scamorza al prosciutto nostrano, accompagnati da una ricca selezione di vini con le migliori etichette abruzzesi e di pregiate birre artigianali
•
Terra del Gusto: I punti di ristorazione Mosciano Sant’Angelo
C.da Rovano, 23 - 64023 Mosciano Sant’Angelo (Te) tel. 085.8071068
Giulianova
Via Gramsci, 65 - 64022 Giulianova (Te) tel. 085.8003789
Centro Comm.le Gran Sasso
Località Piano d’Accio 64100 Teramo - tel. 0861.558530
Teramo
Viale Crispi, 152 - 64100 Teramo - tel. 0861.221320
Montesilvano
Via Verzotti, 74/1 - 65016 Montesilvano (Pe) tel. 085.9431684
BCC ABRUZZESE
SINERGIA ADV.
NON UNA SCELTA A CASO
La scelta di chi cerca un servizio eccellente e vicino alle proprie necessità. In un mercato globale, formato da attori di dimensioni nazionali e internazionali, la Banca di Credito Cooperativo Abruzzese continua ad essere fedele ai valori di sempre: cooperazione e legame con il territorio. Cappelle sul Tavo Via Umberto I, 78/80 Collecorvino C.da Cepraneto Montesilvano Via Vestina, 97/99 Montesilvano Sud Via Verrotti, 196 Pescara Colli Strada Vecchia della Madonna, 9 Pescara Porta Nuova Via Misticoni c/o C. C. “Il Molino” Villanova di Cepagatti Via G. D’Annunzio, 2 Moscufo Via G. D’Annunzio Chieti Scalo Viale Abruzzo, 384
www.bccabruzzese.it
eventi » di Massimo Avenali
Un nuovo corso per gli aquilani Sinergie Education ha organizzato gratuitamente nell’ambito del progetto “L’Aquila: ripartiamo dal futuro” due percorsi formativi dedicati alla conoscenza e all’uso del pc
È
anche da qui che si può fare qualcosa per tornare a riprendere la vita e l’attività dopo il terremoto del 6 aprile. Nell’ambito del progetto “L’Aquila: ripartiamo dal futuro”, nelle scorse settimane si sono tenuti due corsi di informatica gratuiti, presso le aule della società di formazione e consulenza Sinergie Education di Pescara. Un progetto che Elisa Antonioni, direttore generale di Sinergie, insieme ai propri collaboratori ha sentito molto vicino e rilevante per fare qualcosa di concreto. Al corso hanno partecipato diversi ragazzi e adulti, molti ovviamente ospiti delle strutture ricettive del pescarese, richiamati dalla possibilità di apprendere ulteriormente le nozioni informatiche e nel contempo materializzare una volontà e una forza che vogliono trovare sfoghi e motivazioni. Nello specifico, il corso ha permesso ai frequentanti, a seguito di un esame finale di verifica, il conseguimento della Certificazione Microsoft MOS, un riconoscimento utile e importante per avvicinarsi a questo mondo sia per lavoro sia per piacere. «È necessario ricominciare -afferma Elisa Antonioni- ancor di più partendo dalle abilità informatiche che oggi più che mai rappresentano un requisito fondamentale per reinventarsi e rimettersi in gioco, a qualsiasi età. Agli allievi abbiamo fornito tutto il materiale di cui avevano bisogno, manuali, cd di autoistruzione, tutto certificato Microsoft. A coordinare il progetto la preziosa opera di Luana Valentini, che si è impegnata a fondo soprattutto con una motivazione così forte che si lega all’Aquila e non solo. Ha dato il
meglio di sé per mettere i corsisti nelle condizioni ottimali per imparare e condiv idere questa esperienza certamente positiva». Un risultato a lezione in una delle aule di Sinergie Education che nei numeri ha visto un’ottima riuscita e tanta soddisfazione nelle persone che vi hanno preso parte. Utile allora anche per chi si trovava alle prime armi, riuscendo in questo modo ad apprendere le basi per proseguire e approfondire eliminando un ostacolo, come quello del computer, che seppur di utilizzo quotidiano presenta spesso delle insidie facilmente affrontabili, se si sa come farlo. «Tra i nostri impegni -prosegue Elisa Antonioni- c’è quello di formare al meglio tutti coloro che si affidano a Sinergie. È una passione che portiamo avanti da tempo, che sta dando ottimi risultati largamente riconosciuti e che, soprattutto in situazioni come queste, ci riempiono di orgoglio visto che sappiamo quanto sia difficile già normalmente trovare sbocchi e prospettive. A maggior ragione per chi si trova a dover riprendere le redini della propria vita e guardare oltre»
•
137
eventi » di Mariapaola Lupo
Un patrimonio tutto da scoprire Valorizzare i tanti beni culturali del Chietino-Ortonese si può. Ma vanno catalogati, resi fruibili e inseriti in itinerari tematici. Un nuovo progetto è già in fase avanzata di attuazione
I
l processo di conoscenza, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale, può e deve essere finalizzato ad assicurare la fruizione dei beni culturali, fornendo servizi di elevata qualità in modo da favorire uno sviluppo economico sostenibile. È la convinzione che sostiene il progetto di Valorizzazione del Patrimonio storico-artistico e cul-
138
turale dei 28 comuni compresi nel patto di sviluppo territoriale, promosso ed attuato dalla società consortile Chietino-Ortonese. Gli interventi di valorizzazione finora attuati hanno conseguito l’importante risultato della conservazione del diffuso patrimonio culturale, creando le condizioni per rendere fruibili i beni artistici, architettonici
e archeologici riccamente presenti nel territorio. Tuttavia la mancanza di una logica sistemica ha frammentato, se non proprio vanificato, gli effetti positivi dell’azione di recupero: gran parte delle opere e dei monumenti restaurati rimane inaccessibile a quanti si propongono di visitarli, non consentendo di apprezzare la loro qualità, molto spesso di elevato valore. Risulta quindi indispensabile rimuovere tale criticità del sistema creando, nel futuro, una Rete Unitaria di Gestione dei Beni culturali e ambientali per rendere maggiormente competitiva l’offerta culturale nei confronti della domanda interna (qualità della vita) ed esterna (qualità dei servizi turistico-culturali). La quantità e la qualità del patrimonio culturale e la sua diffusione nel comprensorio Chietino-Ortonese consentono di ipotizzare interventi di completamento delle reti tematiche esistenti, ancorché non organizzate, e la strutturazione di sistemi culturali complessi. Il progetto del Patto, in avanzata fase di attuazione (sono state individuate circa 350 emergenze diffuse su tutto il territorio di cui sono state già schedate 180), non si limita al censimento dei singoli beni culturali presenti nel territorio, ma costituisce una banca dati capace di offrire agli utenti un quadro completo del patrimonio culturale del Comprensorio Chietino-Ortonese. Risultato di questo lavoro quindi, non sarà solo uno strumento di divulgazione delle conoscenze sul patrimonio culturale dei comuni del Patto; infatti nel catalogo delle emergenze sono descritti i beni partendo dall’idea che caratterizza fortemente il progetto: il sistema culturale e la futura rete di gestione. Per queste esigenze, il modello di schedatura non è quello canonico che parte dai beni presenti nei singoli territori comunali, ma individua e descrive il sistema dei beni culturali dei comuni del Consorzio dando una particolare attenzione ai campi inerenti la
fruibilità del bene e l’appeal turistico, così da rendere riconoscibili gli itinerari turistico-culturali. La schedatura così impostata fornisce un quadro generale del patrimonio culturale del territorio di ampio raggio, pur dando notizie dettagliate sulla qualità dei beni descritti e dei servizi offerti. Tutte le schede una volta completate, anche del corredo fotografico, che comprende circa seicento fotografie inedite dei Beni presenti nei singoli comuni, confluiranno in un’apposita sezione dedicata alla cultura del Portale del Patto. La consultazione della banca dati attraverso il portale consentirà, una doppia accessibilità: sia attraverso la lettura del sistema dei beni nella loro classificazione per categorie, sia nella scheda generica dei comuni all’interno della quale selezionando i beni presenti si accede alla scheda di dettaglio. Una sistematizzazione dei dati così impostata consente di rappresentare in maniera direttamente per-
L’iniziativa del Patto Chietino-Ortonese, non si limita al censimento dei singoli beni culturali, ma cerca di dare particolare attenzione a temi quali la fruibilità e l’appeal turistico
» foto di Massimiliano La Macchia
cettibile, non solo la presenza di “sistemi” forti, ma anche itinerari tematici possibili. Il quadro delle conoscenze acquisite ha consentito l’elaborazione del progetto finalizzato a strutturare concretamente il Sistema culturale territoriale e della Rete Unitaria di Gestione dei Beni culturali del Patto. Il Patto Chietino-Ortonese per portare avanti al meglio questo complesso progetto si è avvalso di due figure professionali: una di tecnico esperto di Beni Culturali e l’altra di supporto tecnico ed informatico
•
139
il presidente dell’associazione Art, Marcello Schillaci
eventi » di Denia Di Giacomo
Sapori che sfidano la crisi D
allo scorso giugno il centro storico di Teramo ospita ART, l’Associazione Ristoratori Teramani, una nuova realtà che promette di diventare un fiore all’occhiello tra le iniziative di marketing territoriale in Abruzzo. Obiettivo principale di ART è quello della valorizzazione della cucina teramana, in Italia e all’estero, promuovendo la conoscenza della storia, della cultura e della tradizione dell’intera enogastronomia di questo ricco territorio, un invidiabile patrimonio il cui valore e le cui peculiarità sono ormai riconosciute in tutto il mondo. Padri fondatori dell’associazione sono sette ristoranti storici situati tra le antiche mura di Teramo: La Locanda del Proconsole, l’Antico Cantinone, la
Essere competitivi e sviluppare le potenzialità del territorio tutelando la grande tradizione gastronomica. È nata ART, l’associazione di sette ristoratori del centro storico di Teramo fondata su qualità, genuinità e trasparenza
Cantina di Porta Romana, il Duomo, i Carati di Bacco, la Trattoria Tonino e l’Enoteca Centrale. Presidente dell’associazione è Marcello Schillaci, proprietario della Cantina di Porta Romana, secondo il quale questa iniziativa deve rappresentare un punto di partenza e non di arrivo, per la rinascita e la tutela della tradizione enogastronomica teramana troppo spesso malamente imitata o non adeguatamente riconosciuta. ART è una realtà aperta a tutti i migliori ristoranti di Teramo che vogliano fregiarsi di un marchio sinonimo di qualità, di genuinità e di trasparenza e che faccia di Teramo una rinomata ambasciatrice del sistema Abruzzo. Far parte dell’Associazione ART significa prestare particolare attenzione alla stagio-
141
eventi
GLI ANTICHI MESTIERI RIVIVONO A TERAMO
la leggenda vivente della cucina Teramana: il Maestro Elio Pompa (a destra), con Marcello Schillaci
nalità e alla qualità degli ingredienti utilizzati nella preparazione delle pietanze, offrire ai clienti precise garanzie di igiene e sicurezza nei procedimenti, e soprattutto scegliere una lavorazione tradizionale che prediliga materie prime di derivazione locale. Ma ART nasce anche per rafforzare le grandi potenzialità di un settore, quello enogastronomico appunto, che in un periodo di così forte crisi può davvero rappresentare un ottimo punto di forza per tutto il nostro sistema economico. Teramo è famosa per la sua straordinaria ricchezza in ambito culinario, c’è solo bisogno di tutelare e rappresentare in modo compatto e vincente le sue grandi doti e tutti i rappresentanti di ART sperano che questa unione possa essere sostenuta e accompagnata nel corso degli anni anche dalle istituzioni. Camera di Commercio, Provincia, Regione e non ultime anche le Banche devono rappresentare un grande appoggio per tutte le iniziative come ART, che vedono nello sviluppo delle potenzialità territoriali la loro mission principale
•
Il 3 e 4 agosto, nell’incantevole scenario della vecchia Teramo, ha avuto luogo la manifestazione “Antichi mestieri tra ‘800 e ‘900”. Organizzata dall’Associazione Ristoratori Teramani “Dentro le mura” ART in collaborazione con la Confcommercio e Confesercenti, “Antichi mestieri tra ‘800 e ‘900” è stato un evento di grande successo, che ha ben inaugurato l’attività lungimirante di questa nuova associazione. In quest’occasione Teramo è tornata agli antichi splendori rivivendo le atmosfere di un passato remoto dove la città pullulava di scambi e commerci tenuti direttamente nelle strade. I vicoli un tempo prendevano il nome dagli artigiani che vi lavoravano come “vico dei funari” o “vico delle cererie” ed è seguendo questa traccia che l’evento è stato organizzato con grande cura dei particolari, grazie alla partecipazione di numerosi artigiani in costume d’epoca, che con straordinaria bravura hanno mostrato le loro abilità riproponendo momenti di lavoro e di vita quotidiana che furono. Anche i commercianti moderni della città hanno attivamente partecipato tenendo aperte le loro attività fino a tarda notte e permettendo a tutti i visitatori di approfittarne per fare compere e soddisfare curiosità. Per l’occasione, l’associazione ART ha presentato numerosi piatti dell’antica cucina Teramana come mozzarelle, trippa, spezzatini, timballi, salumi e lungo tutto il percorso del gusto sono state offerte degustazioni di vini delle colline teramane con possibilità di cenare anche a prezzi molto contenuti. In periodi difficili come quello che stiamo attraversando ART ha lanciato a tutti i ristoratori una grande sfida, quella di rimettersi in gioco attraverso nuove e inesplorate iniziative, speriamo possa essere seriamente raccolta.
un momento dell’aperitivo presso l’enoteca centrale in c.so Cerulli
143
eventi » di Alessio Giancristofaro
la sede della fondazione
La risorsa uomo prima di tutto Fondazione Sviluppo&Competenze: a Casoli un polo produttivo a forte valenza sociale
C’
è una parte d’Abruzzo al servizio del proprio sistema aziendale, la cui mission è quella di valorizzare le risorse umane per inserirle nel mondo del lavoro, che persegue scopi di pubblica utilità, in modo attivo, orientato al tessuto sociale e con risvolti collettivi estremamente importanti. Quella parte d’Abruzzo al servizio del proprio sistema aziendale, si trova a Casoli, in provincia di Chieti, e risponde al nome di Fondazione Sviluppo&Competenze. Sono passati quasi sette anni da quel 10 dicembre 2002 quando la Fondazione Sviluppo&Competenze iniziò a muovere i primi passi e i suoi otto soci fon-
144
datori (Confindustria Chieti, Consorzio CISI, Honda Italia Industriale S.p.A., Manpower S.p.A., Pastificio F.lli De Cecco S.p.A., San Marco S.p.A., SIA s.r.l., SMI s.r.l) iniziarono a tracciare le prime linee che avrebbero voluto seguire. Da quel momento in poi, il percorso intrapreso dalla fondazione è stato ricco di attività: corsi e seminari, istituzione di premi e borse di studio, redazione di studi e di ricerche, promozione di progetti pilota con modalità formative innovative e con l’obiettivo di sostenere progetti replicabili. La fondazione, in pratica, si propone di creare valore intangibile in termini di conoscenza e preparazione
per accrescere il capitale umano, potenziarlo e quindi renderlo spendibile per chi appartiene alle categorie svantaggiate. Ecco emergere, dunque, quell’anima che si potrebbe definire “a valenza sociale” della Fondazione Sv iluppo & Competenze, per valorizzare chi ha tanto da esprimere nell’articolato cosmo del mondo del lavoro, ma per varie ragioni non può farlo nello stesso modo e nella stessa misura di altri. Correva l’anno 2007, quando nasce la cooperativa sociale “Voloentieri” e con essa un vero e proprio ambiente di lavoro in cui, attualmente, operano diciotto collaboratori (dodici dei quali iscritti nelle liste di collocamento obbligatorio, due soci volontari, oltre a collaborazioni varie per assistenza tecnica) che si adoperano per assemblare componenti meccanici e plastici per il settore dell’automotive, per ricamare, ma anche per accrescere il loro spessore conoscitivo attraverso seminari e corsi. In pratica, quello di via del Campo a Casoli, è un polo produttivo a tutti gli effetti, con regole da rispettare, norme e procedure da seguire, processi lavorativi da realizzare e uno sviluppo professionale continuo cui puntare. La Cooperativa Sociale “Voloentieri” si interfaccia con un buon numero di aziende del settore automotive, in maggior parte del Consorzio CISI, fornitrici Honda, che hanno compreso l’importanza delle attività della cooperativa, fornendo lavoro, consigli ed un prezioso rapporto. Importanza compresa, del resto, anche dal presidente di Confindustria Chieti e vice presidente esecutivo Honda Italia, Silvio Di Lorenzo, tra l’altro uno dei soci fondatori della fondazione: «Il merito va soprattutto a quelle aziende del nostro territorio che hanno fortemente creduto in questo progetto – dice Di Lorenzo. Si tratta di un’attività sociale che però – aggiunge - deve essere sostenuta da tutti i livelli, politico in primis». E conclude: «Nel discorso della Cooperativa Sociale si possono applicare gli strumenti legislativi a disposizione come la legge 68/99 e, proprio per citare qualche esempio concreto, ricordo che la Honda li utilizza». Tanto già fatto, tanto ancora da fare. Per il futuro la cooperativa “Voloentieri” punta all’ottenimento della certificazione integrata qualità-ambiente-sicurezza e
sostenibilità sociale, porrà particolare attenzione al progetto che prevede la raccolta e la trasformazione di cippato per la conseguente produzione di energia da biomasse, oltre alla realizzazione di un percorso completo e continuo del personale. La cooperativa sociale e, più in generale la Fondazione Sviluppo&Competenze, rappresenta, dunque, una risorsa importante di questo territorio che riesce a valorizzare il capitale umano e professionale, soprattutto di chi non può farcela da solo
•
il gruppo di lavoro della cooperativa sociale il sito produttivo
145
eventi » di Jenny Viant
Se lo sconto non conosce stagioni l’Economy card
Miss Economy Card: l’iniziativa della Confcommercio di Chieti destinata a far sorridere consumatori e negozianti
C’
è da scommettere che quasi tutte le vetri- il cliente entra in un negozio di abbigliamento e acne dei negozi operanti nella provincia di quista un capo di 200,00 euro. Sulla card vengono Chieti presto saranno tappezzate di adesivi caricati 6 punti (3% dell’importo speso). Ogni punto ha un valore di 0,80 euro, ne in cui compare Miss consegue che 6 punti equivalEconomy Card. Non è una Miss gano a 4,80 euro. qualsiasi, bensì una gallina delSe in seguito il consumatore si le uova d’oro, con in becco una reca, ipoteticamente, in una carta risparmio, che farà felici cartoleria (del circuito) può venditori e consumatori. Quepagare con i punti accumulati ste sono le fondate previsioni nel negozio di abbigliamento. di Angelo Allegrino, presidente «Il vantaggio per il cliente di Confcommercio Chieti. Nel ha detto Allegrino - è di avere presentare l’iniziativa - che ha sconti tutto l’anno e di raccocome partner la CariChieti - il gliere punti spendibili in qualpresidente ha sottolineato il siasi altra attività commerciapunto di forza del progetto: la fidelizzazione. «Per i comle aderente». mercianti, il vantaggio sarà la Per pubblicizzare l’economy fidelizzazione di nuovi clienti. card è stata ideata una massicUno studio dell’università di cia campagna pubblicitaria che Angelo Allegrino presidente Confcommercio Chieti Parma per iniziative analoghe prevede affissioni di manifesti, ha, infatti, dimostrato un aulocandine, nonché dettagliate mento di clientela che va da 22% al 35%». informazioni sul portale della Confcommercio: I titolari delle attività commerciali aderenti all’ini- www.confcommerciochieti.it. ziativa rilasceranno ai consumatori l’economy card, Ad esempio, sul sito gli operatori interessati possono attraverso la quale sarà possibile accumulare e spen- reperire informazioni inerenti caratteristiche tecnidere punti. In media, i punti caricati oscillano tra che e costi del kit che dovranno adoperare per effet3% e 10 % dell’importo speso. Per fare un esempio, tuare tutte le operazioni
•
147
i partner...
PROGETTO INFORMATICA S.n.c. [anno di fondazione 1985] 65010 Spoltore (PE) – Via F. Fellini, 2 c/o Centro Comm.le “L’ARCA” Tel. 085.414992 - fax 085.4174229 www.proginf.com e.mail : info@proginf.com
SO.C.C.A.M. S.r.l. [anno di fondazione 1982] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Vertonica tel. 085.960721 - fax 085.96675 e-mail: c.trubia@tin.it
MAR.COM. MEDICALE [anno di fondazione 2000] 65016 Montesilvano (Pe) Via Verrotti, 25 tel. e fax 085.4492556 www.marcomedicale.biz e-mail: vendite@marcomedicale.biz
Unione Industriali della Provincia di Pescara Unione Industriali della Provincia di Pescara [anno di fondazione 1945] 65128 Pescara - Via Raiale, 110 bis tel. 085.432551 - fax 085.4325550 www.confindustria.pescara.it e-mail: info@confindustria.pescara.it
CERTIEURO S.r.l. [anno di fondazione 2004] 65100 Pescara Via San Marco, 3 tel. 085.4312170 - fax 085.88431149 www.certieuro.com e-mail: certieuro@certieuro.com
SIA Servizi Integrati Assindustria S.r.l. [anno di fondazione 1999] 66100 Chieti - Via F. Viaggi, 7 tel. 0871.3595291 - fax 0871.321605 www.siaservizi.com - e-mail: siaservizi@tin.it
CONFINDUSTRIA ABRUZZO 67100 L’Aquila Nucleo Ind. loc. Campo di Pile tel. 0862.317207 - fax 0862.311929 www.confindustria.abruzzo.it e-mail: info@confindustria.abruzzo.it
CONCORDE S.r.l. 65126 Pescara Via M. Polo, 73 tel. 085.64154 - fax 085.64433 www.concordeairsea.it e-mail: info@concordeairsea.it
COMIND s.a.s. [anno di fondazione 1980] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Via Aterno, 42 - Zona Comm. Dragonara tel. 085.4463060 - fax 085.4463556 www.comind.it - e-mail: info@comind.it
DE.AL. S.r.l. [anno di fondazione 1990] 65010 Elice (Pe) - C.da Bastioni, 118 tel. 085.960091 - fax 085.9600960 www.pacfood.it - e-mail: info@pacfood.it
Massimo Paolini Agente Capo MOBILFINO S.r.l. [anno di fondazione 1973] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) Nuc. Ind.le Piano di Sacco, 13 tel. 085.9690145 - fax 085.9690022 www.mobilfino.com - e-mail: infocasa@mobilfino.com
Massimo Paolini - Sara assicurazioni [anno di fondazione 1968] 66100 Chieti Piazza Garibaldi, 3 tel. 0871.323095 - fax 0871.347316 www.sara.it - e-mail: ag6220@saraagenzie.it
Mobili per ufficio - Pareti attrezzate e divisorie per ufficio
MECH ENGINEERING S.r.l. [anno di fondazione 2001] 65012 Villanova di Cepagatti (Pe) Via Nazionale, 66/A tel. e fax 085.9774182 e-mail: mechsrl@libero.it
PATTARA CONSULTING s.a.s. [anno di fondazione 1996] 66023 Francavilla al Mare (Ch) sede operativa: Via Bachelet, 4 tel. e fax 085.817361 e-mail: alessiopattara@libero.it
MAZZOCCHETTI LUCIANO [anno di fondazione 1983] 66100 Pescara Strada Vic. Acquatorbida, 17 tel. 085.4462666 - fax 085.4464075 www.lucianomazzocchettitrasporti.191.it e-mail: info@lucianomazzocchettitrasporti.191.it
148
TOP SOLUTIONS [anno di fondazione 2003] 65128 PESCARA Via Raiale 110 bis - 2° piano tel. fax 085 4313962 www.topsolutions.it e-mail: info@topsolutions.it
GTM S.r.l. 64020 Scerne di Pineto (Te) Via dei Pastai - Zona Industriale Tel. 085.9462146 - Fax 085.9461445 www.gtmsrl.com - e-mail: info@gtmsrl.com
DF ALLUMINIO S.r.l. [anno di fondazione 1994] 66020 San Giovanni Teatino (Ch) Fraz. Sambuceto - Via Cavour, 59 tel. 085.4465042 - fax 085.4407840 www.paginegialle.it/dfallumin e-mail: dfalluminio@alice.it
F.lli DI NINO S.n.c. [anno di fondazione 1960] 65010 Spoltore (Pe) C.da Fontevecchia, 69 tel. 085.413146/47 - fax 085.4155023 www.dinino.it - e-mail: dinino@dinino.it
STYLE PARQUET di Roberto Ciabarra [anno di fondazione 2002] 65013 Città Sant’Angelo (Pe) C.da Fonte di Moro, 29 tel. e fax 085960542
A.B.Film Pellicole per Vetri Via Badette 13 64018 Tortoreto (TE) Tel. 0861.777482 Fax. Fax. 0861.359982 e-mail: info@abfilm.net
uscita di sicure a
151
la vita è bella tempo rubato
153 La regina dei castelli di carta
qb
155 Zuppa di lenticchie e castagne
un’ottima annata
157 Valle d’Aosta piccola e preziosa
adagio con gusto
159 Il film è servito
Perugia città della pace
comunicazione aziendale
» Farnese vini
Edizione, cinque autoctoni V
ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.
I
«Nascono i nostri frutti»
vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.
FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com
Perugia, città della pace
«P
erugia, munita di grandi mezzi di difesa dalla natura e dalla mano dell’uomo, sorge improvvisamente su di un’altura» così recitava Charles Dickens descrivendo la storica città che domina la valle del Tevere, nel cuore dell’Italia centrale. Celebre città d’arte ricca di monumenti, Perugia in ogni angolo trasuda storia e l’atmosfera che si respira è quella di un centro cosmopolita, culturalmente fervido ed estremamente curato. Il cuore della città è rappresentato da Piazza IV Novembre, una delle più belle della penisola, dove è possibile ammirare uno tra gli esempi più alti del Gotico italiano, la famosa Fontana Maggiore, una costruzione medioevale di alto valore simbolico e architettonico. Sulla piazza si affacciano straordinari palazzi, tra i quali il Palazzo dei Priori, residenza delle massime cariche politiche in epoca Medioevale edificato nel 1298, e numerosi altri esempi di alta architettura civile, sparsi peraltro in tutto il centro storico. Perugia offre suggestivi
scenari anche attraverso le ripide viuzze che dal centro arrivano sino alle mura antiche, appartenenti all’originario nucleo etrusco, al quale si accedeva attraverso le sei grandi porte ancora esistenti. Numerosi sono anche i monumenti religiosi, tra i quali la Cattedrale di San Lorenzo, i cui lavori iniziarono nel ‘300. Bisogna inoltre ricordare che Perugia è sede di una tra le prime libere università sorte in Italia, eretta nel 1308 e della più antica università per Stranieri, nata nel 1925. Inoltre nel 1961 da qui nacque la prima Marcia per la Pace, che si terrà nuovamente il prossimo ottobre. Insomma la cittadina umbra è senza dubbio una meta di straordinario interesse culturale da ammirare con viva attenzione
•
MOTIVO IN PIÙ: TORNA L’EUROCHOCOLATE
Dal 16 al 25 ottobre a Perugia va in scena la quinta edizione di Eurochocolate, la manifestazione dedicata al “cibo degli Dei”, dove il cioccolato è il re. Rompete le righe! Questo è il claim dell’evento, che intende promuovere con estrema originalità cioccolato e cacao in tutte le salse. Le iniziative saranno numerose come sempre: animazioni, convegni, mostre, laboratori didattici per adulti e bambini e l’imperdibile Chocolate Show con la più ricca varietà di cioccolato italiano. L’evento sarà anticipato da altre manifestazioni, prima fra tutte il Choco Day del 12 ottobre, durante la quale si avrà modo di conoscere anche il lato solidale del commercio di cioccolato per uno sviluppo sostenibile dei paesi che ne producono la materia prima.
151
tempo rubato Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere. Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore
Stieg Larsson
La regina dei castelli di carta Marsilio editore
il libro in breve
La giovane hacker Lisbeth Salander è viva per miracolo. Colpita alla testa da un proiettile viene curata in ospedale, ma ora è indifesa e vulnerabile agli attacchi di chi teme quello che sa. Deve sparire, morta o rinchiusa in un manicomio non ha più importanza, la cospirazione nella quale si trova al centro da quando aveva dodici anni rischia di stritolarla. Mickael Blomqvist, il giornalista unico vero amico della giovane donna, è arrivato molto vicino alla verità ed è deciso a divulgarla attraverso le pagine della sua rivista Millennium anche se, così facendo, si esporrà alle rappresaglie dei servizi segreti che devono a tutti i costi nascondere il passato difficile di Lisbeth, perché lì sono nascosti torbidi segreti che minano la credibilità stessa di alcune tra le più alte istituzioni svedesi al punto che potrebbero crollare miseramente come castelli di carte. Lisbeth è, dunque, la regina di questi castelli.
le prime trenta righe
Si calcola che circa seicento donne prestarono servizio nella guerra civile americana. Si erano arruolate travestendosi da uomo. Al riguardo, Hollywood si è lasciata sfuggire un pezzo di storia della civiltà – o forse l’argomento è troppo spinoso sul piano ideologico? Difficilmente i libri di storia si occupano di donne che non rispettano i confini sessuali, soprattutto in tema di guerra e uso delle armi. Dall’antichità fino all’epoca moderna, si sono tuttavia conservati numerosi racconti di donne guerriere – le amazzoni. Gli esempi più noti trovano posto nei libri di storia perché le donne vi compaiono come “regine”, ovvero rappresentanti della classe dominante. La successione politica, per quanto possa suonare sgradevole, a intervalli regolari mette infatti una donna sul trono. Siccome le guerre scoppiano anche quando a capo della nazione c’è casualmente una donna, ci sono regine guerriere che necessariamente compaiono alla stregua di un Churchill, uno Stalin o un Roosevelt qualsiasi. Semiramide di Ninive, che creò il regno Assiro, e Boadicea, che guidò una delle rivolte inglesi più sanguinose contro l’impero romano sono solo un esempio. La seconda, fra parentesi, è immortalata in una statua che decora il ponte sul Tamigi di fronte al Big Ben. Fatele un saluto, se vi capita di passarle davanti. Invece, i libri di storia parlano molto poco delle donne guerriere che, come soldati comuni, si esercitano nell’uso delle armi, fanno parte delle truppe e vanno in battaglia contro gli eserciti nemici alle stesse condizioni dei loro colleghi maschi. Eppure sono sempre esistite. Non c’è guerra che sia stata combattuta senza partecipazione femminile.
l’autore
Stieg Larsson nato nel 1954, giornalista d’inchiesta e fondatore della rivista antirazzista Expo, è morto nel 2004 nella redazione del suo giornale poco dopo aver ultimato e dato alle stampe il terzo romanzo della trilogia Millennium. Ne fanno parte anche Uomini che odiano le donne (vincitore del Glass Key e da cui è stato tratto il film omonimo con Michael Nyqvist e Noomi Rapace) e La ragazza che giocava con il fuoco (premiato dall’Accademia svedese del Poliziesco). Sembra che lo scrittore avesse in mente una saga molto più lunga dei tre libri scritti, ma l’infarto di cui è stato vittima non gli avrebbe permesso di completarla. Tuttavia La regina dei castelli di carta chiude i molti punti interrogativi ed anche le sottotrame lasciate in sospeso nelle due precedenti storie, tanto da poter essere considerato un romanzo di chiusura.
153
154
qb ovvero quanto basta per divertirsi in cucina e mangiar bene
La ricetta del Villa Maiella
Zuppa di lenticchie e castagne Cucina territoriale sincera e leggera, rielaborata con fantasia e grande tecnica. A Guardiagrele, Angela e Peppino Tinari coccolano i loro ospiti con attenzione e calore. Un suggerimento: perdetevi nelle proposte dell’eccellente cantina
Peppino e Angela Tinari
Villa Maiella
ZUPPA DI LENTICCHIE E CASTAGNE CON CROSTINI ALL’EXTRAVERGINE Ingredienti (per 6 persone). 400 gr. di lenticchie di montagna, 1 dl di extravergine d’oliva, 60 gr. di cipolla, 40 gr. di sedano, 80 gr. di lardo, 2 foglie di alloro, 15 castagne, 200 gr. di pane raffermo tagliato a dadini poi tostati in forno; brodo vegetale qb, sale qb. Preparazione. Scegliere le lenticchie togliendo gli eventuali sassolini o altri semi. Poi prendere le castagne e inciderle da un lato con un coltellino; passarle in forno per 10 minuti a 200 gradi. Successivamente, sbucciarle e tagliare 8 castagne a dadini; tagliare la parte restante a lamelle e lasciarle da parte per la decorazione. Preparare un battuto di cipolla e sedano, farlo appassire in una casseruola, aggiungere le lenticchie e le castagne a dadini; farle tostare per pochissimo tempo, aggiungere la foglia di alloro e portare a cottura con il brodo vegetale. Nel frattempo, far tostare il pane in una padella con l’extravergine. Una volta cotte le lenticchie, aggiustare di sale e servire nel piatto guarnendo con le lamelle di castagne, il pane e un filo di extravergine
•
Una cucina basata sull’accurata selezione delle materie prime. Stuzzicanti le proposte di degustazione, accompagnate da pane e pasta fatti in casa tutti i giorni. Minestre con verdure di stagione, carni bianche, agnello, cacciagione. Non manca il tradizionale baccalà. Ricchissima la cantina, curata con passione e professionalità dal sommelier Nicola Boschetti. A fine pranzo, sarà difficile decidere tra il carrello dei formaggi e le tentazioni della pasticceria. Per chi volesse dormire nel cuore del Parco della Maiella, ci sono 14 eleganti camere, con connessione Wi-Fi, e un dolce risveglio, allietato da una raffinata e superba colazione. Il Villa Maiella è a Guardiagrele, in Località Villa Maiella, 30. Telefono 0871/809319, Fax 0871/809319, info@villamaiella.it.
155
un’ottima annata » di Nicola Boschetti
Valle d’Aosta piccola e preziosa
M
a perché, anche la Valle d’Aosta produce vino? Spesso mi rivolgono questa domanda e sinceramente fatico a convincere i miei interlocutori che quel meraviglioso fazzoletto di terra, incastonato tra cime maestose, nasconde delle piacevoli sorprese. È un territorio impervio con viticoltura ripida e terrazzata, che vanta i vitigni più alti d’Europa (circa 1000 s.l.m.), che si estendono lungo la Dora Baltea. Due particolarità fanno di questa regione una chicca dell’enologia nazionale: la poca superficie vitata che non supera i 600 ettari (un
orticello in confronto alle nostre praterie di vigneti); una varietà di vitigni autoctoni molto particolari e molto rari che, purtroppo, sia per la loro scarsa adattabilità in altre zone e forse anche per il loro poco competere con vitigni più blasonati, rischiano di estinguersi. La d.o.c. Valle d’Aosta copre tutta la regione composta da 7 sottozone tra cui Blanc de Morceaux et de la Salle, ottenuto esclusivamente dal vitigno Prie Blanc. Il Donnas ottenuto da uve nebbiolo e il Torrette vinificato dal Petit Rouge. Questi vini vengono quasi tutti consumati nelle zone di produzione e il numero limitato di botti-
glie prodotte fa sì che raramente si possano leggere sulle carte dei ristoranti o sugli scaffali delle enoteche. Proprio da ciò deriva la risposta alla domanda iniziale. Sono prodotti di territorio, sapidi, leggermente aciduli, spigolosi, non adatti a lunghi invecchiamenti, ma dotati di profumi e sapori tipici e nuovi che cozzano in confronto alla omogeneità della maggior parte dei vini che conosciamo. Un piccolo consiglio se vi capita di assaggiarli. Giudicateli senza confrontarli, ma pensando ai luoghi da dove nascono. Vi assicuro: non è poco
•
Attenti a questi 2 VALLE D’AOSTA CHARDONNAY CUVEÉ BOIS 2006
VALLéE D’AOSTA DONNAS 2005
Parlare di questa azienda significa onorare chi ha fatto la storia del vino in Valle d’Aosta. Con uno dei prodotti più ricercati, il Bois 2006 ottenuto da uve Chardonnay. Si presenta di un bel colore giallo oro, il naso si divide tra profumi dolci e varietà erbacee. In bocca si esaltano le note alcoliche e la freschezza e sapidità con un finale legnoso, ma non troppo. Si abbina eccellentemente con baccalà e peperoni. Evolverà con il passare degli anni.
Interessante questa cooperativa in cui il vitigno più utilizzato è rappresentato dal tradizionale Nebbiolo. Il Donnas 2006 propone un colore rosso rubino brillante, al naso svetta la viola accompagnata da una nota di liquirizia. In bocca ottimo equilibrio gustativo acido-sapido con finale leggermente amarognolo. Ha bisogno di ulteriore affinamento. Sarà perfetto fra un paio d’anni. Ottimo con agnello e cacciagione.
Prezzo indicativo: 40 euro Azienda Les Cretes Località Villetos, 50 11010 Aymavilles (Ao) Tel. 0165/902274 www.lescretesvins.it
Prezzo indicativo: 10 euro Caves Cooperatives de Donnas Via Roma, 97 11020 Donnas (Ao) tel. 0125/807096 www.donnasvini.it
157
adagio con gusto » in collaborazione con Slow Food Abruzzo
il regista Robert Kenner con la chiocciola d’oro di Slow Food on film 2009
Il film è servito Chiocciola d’oro a “Food Inc.” del regista Robert Kenner. Trionfa un documentario di denuncia sull’industria alimentare americana nella seconda edizione del festival internazionale di cinema e cibo promosso da Slow Food » di Tommaso Di Rino
«P
ur partendo dal cibo si sono affrontati temi quali il clima, la biodiversità, la sostenibilità, la giustizia sociale, i rifiuti, la sovranità alimentare. Troppe volte le soluzioni a questi problemi sembrano lontane, ma vedendo questi film ti accorgi di quanto la lucidità di analisi degli autori venga in soccorso. E moltiplichi le chiavi di lettura con le quali ci confrontiamo ogni giorno». Così Roberto Burdese, in chiusura della seconda edizione di Slow Food on film, il Festival Internazionale di Cinema e Cibo, promosso da
» foto archivio Slow Food on film - Lorenzo Burlando
159
adagio con gusto » in collaborazione con Slow Food Abruzzo
una scena e la locandina del film documentario Food, Inc.
Slow Food e dalla Cineteca del Comune di Bologna. Un’edizione arricchita da oltre 270 titoli provenienti da 25 Paesi diversi. Il premio più ambito è andato ad un film-shock sull’industria alimentare americana, Food, Inc., del regista Robert Kenner, graditissimo e simpatico ospite del Festival, che si è aggiudicato la “chiocciola d’oro” quale miglior lungometraggio documentario. Un’indagine sulla cultura agroalimentare attraverso le immagini. «Non guarderete più il cibo allo stesso modo», è lo slogan che accompagna la locandina e il materiale promozionale. Per la giuria, composta da Thomas Struck, direttore di Kulinarische Kino al Festival di Berlino, Abbas Arnaout, regista e scrittore giordano, JP Gené, giornalista, Mario Gianani, produttore, Food, Inc. «apporta un forte contributo al discorso sulla disastrosa situazione alimentare del pianeta. Racconta la storia di un sistema internazionale di produzione alimentare molto complesso in modo comprensibile, informativo, ma allo stesso tem-
161
adagio con gusto » in collaborazione con Slow Food Abruzzo
po spettacolare. Auspichiamo con questo premio che il film possa trovare una distribuzione in Italia e nel resto del mondo e che risvegli le coscienze sul tema del cibo che acquistiamo e che portiamo sulle nostre tavole». Il documentario getta una luce inquietante sulla produzione di massa di cibo negli Stati Uniti. La tesi è che i produttori nascondano volontariamente ai consumatori informazioni su origine, ingredienti e processo di produzione. Quanto sappiamo realmente sul cibo che compriamo nei nostri supermercati e consumiamo nelle nostre famiglie? Il documentario rivela con scioccante verità cosa mangiamo e come questo viene prodotto e qual è il prezzo da pagare per la salute. Il premio al miglior cortometraggio documentario è andato invece all’ungherese Sándor Mohi e al suo Imádság (La preghiera), che racconta cinque anni di vita di una coppia di anziani contadini. Questa la motivazione della giuria, composta da Jonathan Nossiter, autore di Mondovino, dall’attrice francese
Irène Jacob e dallo sceneggiatore Sanitago Amigorena: «Per la profondità umana che il regista ha saputo cogliere nei pochi gesti semplici e dolorosi dei suoi protagonisti, rendendoci partecipi della loro vita e, soprattutto, di un rapporto con la terra che ci sembra più che mai necessario». Il concorso per il miglior cortometraggio di finzione è stato invece vinto da Thé Noir del francese Serge Elissalde. «Per l’eleganza stilistica, l’originalità del segno e la capacità di elaborare un racconto autoriale affascinante e di forte valore simbolico; non privo di una certa ironia e strettamente rappresentativo di una realtà drammaticamente quotidiana»: recita così la motivazione espressa dalla giuria composta dal produttore Pepe Barrena, dall’attore Giuseppe Battiston e dal regista Guido De Maria. La Food & Film Academy – ovvero la giuria internazionale deputata a scegliere il miglior lungometraggio di finzione – ha poi premiato Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio, mentre il premio per la miglior
163
nell’ambito della manifestazione, non sono mancati momenti di grande convivialità
adagio con gusto » in collaborazione con Slow Food Abruzzo
serie televisiva era già stato assegnato a “Report” di Milena Gabanelli. La trasmissione «in diverse occasioni ha dedicato la sua attenzione ad argomenti vicini al mondo Slow Food, affrontando problemi, emergenze, controversie del mondo del cibo con inchieste approfondite, documentate e stimolanti». Il premio assegnato a Report è stato ritirato da Sabrina Giannini, in occasione della proiezione della sua inchiesta “Mare Nostrum”. Nel corso della manifestazione, non sono mancati momenti di grande convivialità. Come le serate cinegastronomiche di Un Film nel Piatto, che hanno consentito di passare dal cinema alla degustazione con un solo biglietto. O gli Snack Slow, spuntini dei Presidi Slow Food da consumare in sala al posto dei transgenici pop-corn, un modo per vivere i film in gustorama e conoscere alcuni preziosi prodotti della gastronomia regionale. Chi ha assistito al delizioso Focaccia Blues di Nino Cirasola, il racconto della fenomenale vittoria di un piccolo fornaio pugliese contro il colosso McDonald’s, ha potuto degustare in sala la focaccia di Altamura. E chi ha scelto il documentario Food Design di Martin Hablesreiter, un’interessante indagine sull’importanza del design dei prodotti alimentari per il marketing industriale, ha provato in abbinamento il mandorlato artigianale del Veneto
•
165
hanno collaborato
commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.
Antonio Teti
Federica Ceci
Piero Carducci
ict | pag. 54
marketing | pag. 59
la terra di Piero | pag. 91
Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT), è l’ideatore dell’ICT Security Day, evento nazionale di grande prestigio in tema di sicurezza informatica organizzato nella natia Lanciano. È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale della d’Annunzio di Chieti-Pescara - ove ricopre anche incarichi di docenza - e Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina. È docente di Informatica e ICT Security, in master e corsi di alta formazione presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’università di Teramo. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration maturando una considerevole esperienza nel settore ICT con la Olivetti System and Networks. Dal 2004 al 2008 è stato Adjunct Professor di Informatica alla Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Ha collaborato per attività di alta formazione con le Facoltà di Informatica dell’università Politecnica di Valencia e di Madrid. Tra i suoi libri più noti: EUCIP – Il manuale per l’informatico professionista (Hoepli), Business and Information System Analyst – Il Manuale per il Manager IT (Hoepli), Network Manager – Il manuale per l’Amministratore di Reti e Sistemi (Hoepli), Management dei servizi IT: dal modello ITIL all’ISO/IEC 20000 (Il Sole 24 Ore), Sistemi informativi per la Sanità – ECDL Health (APOGEO), Il futuro dell’Information & Communication Tehcnology Tecnologie, timori e scenari futuri della global network revolution (Springer).
Insegna in master e corsi di perfezionamento presso diverse università italiane. I suoi interessi di ricerca riguardano le teorie d’impresa, la gestione dell’innovazione, l’analisi delle implicazioni sulle competenze e sui confini d’impresa delle soluzioni integrate. Laureata in Economia e Commercio e ricercatrice presso l’università d’Annunzio, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Ingegneria Economico - Gestionale presso l’università di San Marino. Durante gli anni di dottorato, è stata visiting student presso il centro di ricerca Spru (università del Sussex) e la London Business School (UK) ed invited student presso l’università di Linkoping in Svezia ed il centro di ricerca INGENIO presso l’università Politecnica di Valencia in Spagna. È “ad hoc reviewer” per le riviste International Journal of Technology Management; International Studies in Management & Organization, Industrial and Corporale Change e ha pubblicato su Journal of Management and Governance e Industry & Innovation.
Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.
Filippo Paolini norme&leggi | pag. 63 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto
Pietro Pastorelli energia | pag. 67 Delegato di Confindustria Abruzzo, dal 2006, per le politiche energetiche. Nato a L’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in ingegneria elettronica e l’anno successivo consegue l’abilitazione all’insegnamento presso l’università di Pisa. Dopo una breve esperienza di docente, dal 1966 lavora nel reparto impianti di telecontrollo e protezioni delle reti elettriche, presso la Siemens A. G. Nel 1976 si trasferisce presso l’ABB SACE dove si occupa di apparecchiature e quadri elettrici MT/ BT. Nel 1980 inizia la collaborazione con il Gruppo Alcatel Alsthom, operando nei settori apparecchiature ed impianti MT/BT, protezioni di reti elettriche e sistemi di generazione autonoma di energia per applicazioni sia civili che militari. In questo periodo svolge anche un’intensa attività professionale di progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche. Dal 1992 al 2002 è imprenditore nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Successivamente, attraverso la creazione dello Sportello Imprese, si dedica allo sviluppo della collaborazione nei settori dell’innovazione, della formazione e della ricerca del personale tra l’università dell’Aquila e le imprese del territorio.
Nicola Boschetti un’ottima annata | pag. 157 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers riservata ai giovani professionisti. Ha avuto l’onore di essere il sommelier del pranzo ufficiale riservato all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, durante la visita a Chieti nel settembre 2005. Collaboratore di varie riviste del settore, docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari.
167
segno dei tempi » di Vyck
Berlusconi: «Torta e spumante nel frigo di casa per i terremotati» Quando gli aquilani apriranno la porta della loro nuova casa ci troveranno dentro lenzuola con le loro iniziali e nel frigorifero una torta, lo spumante e un biglietto di auguri con la scritta: “serena vita nella nuova casa”.
Berlusconi: “Gli aquilani troveranno una bottiglia di spumante nelle loro nuove case”
Davvero?
beh, L’ha detto lui...
ha detto pure che avrebbe ospitato gli aquilani nelle sue ville in sardegna, se e’ per quello
168