PREMESSA
«Un vescovo in Brasile aveva scritto sulla facciata della sua chiesa: “Caro cristiano, tu che stai per entrare, sappi che il mondo si divide in oppressori e oppressi. Tu da che parte stai?”»1
Vivere un confronto serrato, profondo e intenso con la terza versione evangelica del canone cristiano: ecco lo scopo prioritario che mi sono posto redigendo questo volume. Da molti anni, in particolare dal 1995 in poi, sia pure in forma non continuativa, mi sono dedicato all’analisi e all’interpretazione di testi lucani2. Le pagine che seguono sono anche la dimostrazione pratica dello stadio a cui è arrivata la mia attenzione a questa versione evangelica. La percorreremo per intero, soffermandoci, per ogni sezione di essa, più speciicamente su qualche brano, al ine di capire, nel modo più attento possibile, quale sia il contenuto utile alla formazione interiore e sociale degli esseri umani prospettato da questo libro del Nuovo Testamento. Tra questi testi evangelici e noi vi sono differenze culturali notevolissime, ma non è impossibile a priori che i testi evangelici, come e più di qualsiasi manifestazione espressiva umana, possano interpellare e, per certi versi, in modo costante, gli esseri umani di ogni tempo. Con queste pagine spero di aiutare lettrici e lettori, si dicano credenti cristiani o di altra ispirazione culturale, a comprendere o ricomprendere il senso della loro e altrui umanità a partire, anzitutto, dalla seguente persuasione: Non si ricorre alla Bibbia per giustiicare scelte già prese; a lungo andare ciò sfocerebbe in una sua manipolazione [...]. Non si può perdere di vista che la A. Gallo, Se non ora, adesso, Chiarelettere, Milano 2011, p. 83. Cf., per es., quali tappe precedenti delle mie letture lucane, Luca 15,11-32: linee esegetiche globali, «Rivista Biblica» XLIV (3/1996), pp. 279-308; La responsabilità della gioia. Vivere il vangelo secondo Luca, Paoline, Milano 2000, saggio quest’ultimo la cui pubblicazione fu resa possibile da Olimpia Cavallo, che ringrazio molto ancora oggi per la costruttiva collaborazione di quegli anni. 1
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Scrittura ci parla oggi, ma ciò suppone che la si metta nel suo contesto e che sia approfondita con tutti quegli aiuti che ci vengono dalla vita della chiesa attraverso i secoli. Tutto questo non farà che valorizzare ancor più il carattere interpellante della Bibbia [...]. Tutti noi ci accostiamo alla Scrittura muovendo dalla nostra situazione e dalle nostre esperienze. Assumere un impegno in una prospettiva di fede lascia anch’esso il suo segno su tale approccio biblico; si tratta allora di una condizione del lettore che cerca di confrontare la propria solidarietà e azione cristiana con la Parola. È la lettura che viene fatta a partire da una vita cristiana impegnata, attiva, militante3.
La comprensione del testo esce dal rapporto autore-testo-lettore. E la conoscenza tramite la lettura non ha nulla a che vedere con un’illusoria «asetticità» del confronto obiettivo col testo stesso. Non esiste lettura senza interpretazione né lettura o interpretazione senza un soggetto4. Quindi rispettare pienamente le condizioni storiche, letterarie, esistenziali in cui un testo è stato scritto – come cercherò di fare – non signiica astenersi da un coinvolgimento personale e responsabile, che ponga in gioco, di fronte al testo, il lettore nella sua integralità di essere umano. Sarebbe come privarsi di una grande opportunità di crescita culturale, quale che sia la presa di posizione personale rispetto alla scelta di fede che la Bibbia in genere e il vangelo secondo Luca in particolare propongono. Di tutto ciò è consapevole il sottoscritto come lo sono i colleghi Nicoletta Gatti5 e Renzo Petraglio6, che hanno variamente e G. Gutierrez, La verità vi farà liberi, Queriniana, Brescia 1990, pp. 68-69. Al professor Gutierrez, con il quale in passato ho avuto occasioni importanti di dialogo diretto, va sempre la mia grata e vivissima ammirazione. 4 Cf. J. Delorme, Lire dans l’histoire - Lire dans le language, in AA.VV., Les cent ans de la Faculté de Théologie, Beauchesne, Paris 1992, p. 204. 5 Nata a Rovereto (TN) nel 1961, ha intrapreso gli studi di ilosoia e teologia presso la Pontiicia Università Urbaniana di Roma. Dopo la licenza in Scienze Bibliche al Pontiicio Istituto Biblico, ha insegnato Sacra Scrittura in Etiopia. Nel 2006 ha conseguito il dottorato in Teologia Biblica presso la Pontiicia Università Gregoriana di Roma. Attualmente vive in Ghana, dove si dedica all’insegnamento universitario (Departement of Biblical and Church Historical Studies School of Theology and Missions - Central University College - P.O. Box DS 2310 - Dansoman Ghana) e al dialogo interreligioso. 6 Nato a Muggio (Svizzera) nel 1945, è sposato con Maria Pia, padre di due iglie e due igli e nonno di quattro nipoti. Ha studiato teologia a Lugano e a Fribourg (licenza nel 1971, dottorato nel 1973) e sempre a Fribourg anche lettere antiche, conseguendo sia la licenza che il dottorato. Ha insegnato per molti anni greco e cultura religiosa al Liceo cantonale di Locarno. Ha lavorato per la traduzione della Bibbia denominata TILC (= Traduzione interconfessionale in lingua corrente), in qualità di revisore per il Nuovo Testamento e di traduttore dei libri della Sapienza e del Siracide. Nel Canton Ticino ha dedicato più di vent’anni alla Scuola biblica ecumenica. 3
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fraternamente collaborato alla stesura di questo volume e che ringrazio dal profondo del cuore. La prospettiva di coloro che hanno redatto i testi biblici, in particolare quella del redattore lucano, era certamente storica, anche di ricostruzione storica, ma senz’altro non ine a se stessa. Far comprendere agli esseri umani quale sia la logica di vita del Dio di Gesù Cristo guardava e guarda infatti alle condizioni esistenziali oggettive delle persone, non dà spazio ad alcun accademismo. La nostra lettura sarà anzitutto sincronica, ossia mirata a cogliere, il più e il meglio possibile, quanto la versione lucana dice nell’articolazione oggi presente dinanzi a lettrici e lettori7. Il tutto con delle aperture alla diacronia, cioè allo studio dei testi nella storia loro e dei loro ambiti di formazione (sviluppo dei valori semantici delle parole, mutamenti socioculturali dei contesti originari del testo, letture esegetiche molteplici dal II secolo d.C. a oggi, ecc.). Desideriamo far sì che l’analisi del testo e la sua interpretazione, l’esegesi e l’ermeneutica – due momenti distinti e collegati del processo di comprensione – risultino attente, concrete e eficaci8. La scelta di un approccio sincronico aperto alla diacronia non è una testimonianza di indebito eclettismo metodologico, ma mira a comprendere e far comprendere, per parlare in termini evangelici, che il «testo» è «l’uomo» e il «metodo» è il «sabato», dunque ogni unilateralità metodologica ossessiva è ingiustiicata: «bisognerà perseguire lo studio di un’ermeneutica biblica che coniughi la spiegazione storica e quella letteraria, ossia l’uso dei metodi storici, per es. sociologici, e quello dei In Africa conduce ogni anno, dal 1993, la lettura della Bibbia in Burundi, collaborando con i giovani costruttori di pace nella località di Bujumbura. Socio fondatore e consulente fondamentale dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana, ne è vice-presidente dal 2011. 7 «La lettura, soprattutto per gli scritti che discendono da una tradizione religiosa o culturale, segue facilmente dei percorsi tracciati in anticipo e il testo rischia di restare prigioniero nel reliquiario delle interpretazione tradizionali. L’analisi può liberare delle vie bloccate» (J. Delorme, Incidences des sciences du langage sur l’exégèse et la théologie, in AA.VV., Initiation à la pratique de la théologie, Cerf, Paris 1982, p. 307). 8 Per approfondire i criteri di lettura della Bibbia in chiave storica e contemporanea, cf. E. Borghi, Il Tesoro della Parola. Cenni storici e metodologici per leggere la Bibbia nella cultura di tutti, Borla, Roma 2008. Le numerosissime note a pié di pagina che contraddistingueranno questo libro – come tutti gli altri che ho scritto o curato sinora – sono un tentativo di fondare anche scientiicamente le affermazioni ivi contenute e di offrire ulteriori occasioni di rilessione e approfondimento a lettrici e lettori. Chi si sentisse in dificoltà di fronte a esse per le più svariate ragioni, è libero di non considerarle.
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metodi letterari, che restano prioritari»9 visto che gli scritti biblici sono anzitutto opere di letteratura, la cui interpretazione completa resta, comunque, sempre al di fuori delle possibilità umane. Infatti «tutti gli strumenti, tutti i metodi letterari e storici devono poter contribuire. Ogni esegeta, nel suo ambito, gioca un ruolo importante, ma bisogna che egli, modestamente, sappia collocare il suo apporto nella ricerca d’insieme»10. Cercheremo di agire proprio in questa linea, conducendo questo percorso lucano, nella convinzione che leggere scientiicamente il testo implichi tentare di cogliere intimamente, nel quadro del mondo del testo11, le sue inalità, quindi, nel nostro caso, la formatività esistenziale che la versione lucana propone a ogni lettrice e a ogni lettore12. Scienze bibliche e vita quotidiana devono infatti costituire, secondo chi ha variamente collaborato a questo volume, due elementi che traggono grande vantaggio dalla loro interazione intelligente e appassionata. Tutto deve essere al servizio di un umanesimo del cuore e della mente di cui riteniamo oggi ci sia più che mai bisogno, dagli individui alle istituzioni, dal Nord al Sud del mondo, dalle comunità religiose a quelle civili. In particolare in questo «Anno della fede», ma in qualsiasi altra circostanza personale e collettiva. M. Dumais, Sens de l’Écriture, «New Testament Studies» (= NTS) 45 (3/1999), p. 329. Ivi, pp. 330/331. 11 «Un testo del Nuovo Testamento si legge a parecchi livelli. Il livello storico esiste, innegabilmente, perché il testo non si riduce a dei racconti che mettono in scena delle igure emblematiche (in questo senso l’approccio strutturalista può essere riduttivo); conserva la traccia di avvenimenti e personaggi ben reali. Si tratta dunque, tramite il metodo della decostruzione e quello dei paralleli, di valutare il lavoro di riscrittura della storia per poter trovare le realtà storiche soggiacenti. Così si parla oggi del “mondo della Bibbia” o del “mondo degli Atti degli Apostoli” come si parla del “mondo di Omero” o del “mondo del romanzo greco” per qualiicare questo materiale storico che emerge contemporaneamente dalla storia delle rappresentazioni e dalla storia fattuale» (M.-F. Baslez, Écrire l’histoire à l’époque du Nouveau Testament, CE 142 [2007], p. 4). 12 Questo libro, come e più di molti precedenti in questi vent’anni di attività scientiica e divulgativa, deve molto al magistero globale del card. Carlo Maria Martini, recentemente scomparso, uomo capace di scrivere e vivere queste parole: «Spesso i credenti si riempiono la bocca di parole, ma non fanno la volontà del Padre, mentre è possibile trovare realismo, concretezza, impegno fraterno, implicita corrispondenza ai desideri di Dio in chi non ha esplicitamente con Dio un rapporto di fede e di culto [...]. La passione, l’impegno e talvolta anche la rabbia, con cui i non credenti cercano un mondo giusto, libero e fraterno, possono offrire stimoli eficaci verso la concretezza. I credenti, fondando la sincerità e il realismo del loro amore nella iducia in Dio, nell’umiltà, nell’adesione a Gesù, nella speranza della risurrezione, possono per lo meno porre serie domande a ogni uomo circa il vero bene a cui siamo chiamati» (Farsi prossimo, Centro Ambrosiano, Milano 1985, pp. 27.29). In piena gratitudine verso il card. Martini e in stretto rapporto con queste sue convinzioni si colloca anche questo mio e nostro viaggio nel Vangelo secondo Luca. 9
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INDICE
Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Le fonti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) La «base» marciana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Il materiale della «Quelle» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) La fonte propriamente lucana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. La struttura della versione lucana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. L’inizio della versione lucana (1,1-4) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. L’autore/redattore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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PRIMA PARTE
I PRESUPPOSTI, LA NASCITA, L’INFANZIA (Lc 1,5-2,52) Capitolo 1
Il 1. 2. 3.
quadro d’insieme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Matteo e Luca a confronto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il racconto lucano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Capitolo 2
La prosa dell’annuncio (Lc 1,5-38) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Articolazione globale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. La ritualità non basta. Lettura di Lc 1,5-25 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) La presentazione (vv. 5-7) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) L’occasione della prossimità tra uomo e Dio (vv. 8-10) . . . . . . . . c) L’importanza dell’annuncio (vv. 11-17) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) Le dificoltà di credere all’umanamente impossibile (vv. 18-20) . . e) L’ambiente circostante capisce (vv. 21-23) . . . . . . . . . . . . . . . . . . f) Il primo atto visibile del compimento (vv. 24-25) . . . . . . . . . . . . g) Linee di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
33 33 34 34 36 37 40 41 41 42 503
3. Per una fede intelligente. Lettura di Lc 1,26-38 . . . . . . . . . . . . . . . . a) Il quadro circostanziale (vv. 26-27) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) La gioia di un messaggio può sconvolgere? (vv. 28-29) . . . . . . . . . c) Il senso della grazia (vv. 30-33) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) Quando il dubbio è fondato (vv. 34-37) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e) L’entusiasmo di una risposta coraggiosa (v. 38) . . . . . . . . . . . . . . . f) Per approfondire: la verginità di Maria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . g) Bibbia e Corano a confronto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . h) Lc 1,26-38: linee di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
43 43 45 48 50 53 55 60 62
Capitolo 3
La poesia della riconoscenza, la prosa della storia (Lc 1,39-80) . 1. La risposta della fede appassionata (vv. 39-56) . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Il contesto immediato (vv. 39-45) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Il Magniicat (vv. 46b-55): testo e analisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) L’uomo può “far grande” Dio? Sì, a condizione che... (vv. 46-49a) b) Il centro irradiante del tutto (vv. 49b) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) La santità di Dio è promozionale e rivoluzionaria senza discriminazioni (vv. 50-55) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) Linee conclusive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. Il culmine del piano di Dio inizia a realizzarsi (vv. 57-80) . . . . . . . . a) Il contesto (vv. 57-66) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) vv. 68-80: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Il testo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Lettura del testo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Linee di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. Schema strutturale (Lc 1,5-80) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
65 65 65 70 70 73 74 79 81 81 82 82 83 86 88
Capitolo 4
La nascita nella gioia e nel dolore della storia (Lc 2,1-20) . . . . . 1. Svolgimento narrativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) La storia del mondo tra apparenza e realtà (vv. 1-7) . . . . . . . . . . . – La base di partenza (vv. 1-5) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Senza niente di eccezionale, anzi... (vv. 6-7) . . . . . . . . . . . . . . b) La gloria risplende dove viene colta come tale (vv. 8-14) . . . . . . – L’annuncio dopo l’evento (vv. 8-12) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Il coro del cielo (vv. 13-14) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Una risposta intelligente di lode (vv. 15-21) . . . . . . . . . . . . . . . . 504
89 89 89 90 92 94 94 95 97
2. Linee conclusive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Per approfondire: i termini del parlare «dai cieli» . . . . . . . . . . . . . . . 4. Per approfondire: la gioia nella Bibbia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) Nella lingua ebraica antica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Nella lingua greca antica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Nella grecità antica extra-biblica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) Nella LXX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e) Nel giudaismo ellenistico al di fuori della Bibbia . . . . . . . . . . . . . f) Nel Nuovo Testamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
101 103 107 107 109 111 112 113 115
Capitolo 5
Gesù, il giudaismo e oltre (Lc 2,22-52) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Dal particolare all’universale: lettura dei vv. 22-40 . . . . . . . . . . . . . . a) Nell’usualità giudaica (vv. 22-24) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) In un’atmosfera giudaica aperta all’universalità evangelica (vv. 25-35) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) La radice giudaica costruisce il futuro (vv. 36-40) . . . . . . . . . . . . d) Linee di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Per approfondire: i cantici lucani (cenni orientativi) . . . . . . . . . . . . 3. La missione di Dio per l’uomo: lettura dei vv. 41-52 . . . . . . . . . . . . . a) Dalla normalità rituale all’eccezionalità della scomparsa (vv. 41-45) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) La missione di Gesù (vv. 46-50) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) L’attesa dell’inizio pubblico umano-divino (vv. 51-52) . . . . . . . . d) Linee di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. Per concludere su Luca 1-2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
119 119 119 120 123 124 125 128 128 130 132 133 133
SECONDA PARTE
LA PREPARAZIONE DELL’INIZIO PUBBLICO (Lc 3,1-4,13) Capitolo 6
Il culmine di una missione (Lc 3,1-20) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Il contesto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Il senso fondamentale di Giovanni il Battezzatore (3,1-20) . . . . . . . a) La sua azione (vv. 1-18) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) La sua ine (vv. 19-20) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
139 139 139 139 143 505
Capitolo 7
La missione del Dio di Gesù Cristo nella storia umana: gli inizi (Lc 3,21-4,13) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Immergersi per essere manifestato come l’amato (3,21-22) . . . . . . . 2. Dall’apice all’inizio (3,23-38) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Vincere il male in dal principio (4,1-13) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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TERZA PARTE
IL MINISTERO GALILAICO (Lc 4,14-9,50) Capitolo 8
L’inizio dell’evangelizzazione (linee generali) . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Capitolo 9
Bellezza e bontà per la libertà (Lc 4,14-30) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Svolgimento narrativo di Lc 4,14-30 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) L’accoglienza è familiare (vv. 14-15) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) La Parola è anzitutto liberazione (vv. 16-22) . . . . . . . . . . . . . . . . – La normalità rituale giudaica sembra continuare (16-20) . . . . – Qualcosa di decisivo cambia (21-22) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Gesù non ha più «buona stampa» a Nazareth (vv. 23-30) . . . . . . 2. La formazione del testo di Lc 4,14-30 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. Per approfondire: la sinagoga (caratteri generali) . . . . . . . . . . . . . . .
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Capitolo 10
La proclamazione della vita (Lc 4,31-7,17) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. 4,31-7,10: linee d’insieme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) Lettura di 5,1-11 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Cenni introduttivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Lettura del testo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Linee di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Rilessioni ermeneutiche contemporanee . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Lettura di 6,20-49 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Il contesto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – vv. 20-26 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – vv. 27-49 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Cenni su 7,1-10 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 506
175 175 175 175 177 182 184 185 185 187 197 201
2. Lettura di Lc 7,11-17 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) Due itinerari di viaggio si incontrano (vv. 11-12) . . . . . . . . . . . . b) L’amore totale incontra e sostiene l’amore terreno (vv. 13-15) . . c) Chi assiste, registra e diffonde (vv. 16-17) . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Per approfondire: la sofferenza e la morte hanno senso nella vita umana? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
202 202 204 206 208 209
Capitolo 11
La messianicità è sempre più netta (Lc 7,18-9,50) . . . . . . . . . . . . . 1. Perché Gesù è il Messia? (7,18-23) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. La via della riconciliazione umana (7,36-50) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Essere aperti a Dio per aprirsi agli altri (9,7-50) . . . . . . . . . . . . . . . . a) Lettura dei vv. 18-24 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Cenni introduttivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Lettura del testo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Cenni generali sui vv. 25-50 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
213 213 214 217 217 217 219 224
QUARTA PARTE
IL VIAGGIO DELLA VITA (Lc 9,51-19,27) Capitolo 12
Linee introduttive generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. L’inizio del viaggio: lettura di 9,51-62 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) Cenni introduttivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Lettura del testo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Linee di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) Rilessioni ermeneutiche contemporanee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Tutto dipende dal rapporto con Dio (10,1-11,13) . . . . . . . . . . . . . . . 3. I confronti necessari alla sequela (11,14-15,32) . . . . . . . . . . . . . . . . 4. 16,1-19,27: riferimenti globali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) L’uso oculato ed eficacemente realistico dei beni materiali (16,1-17,10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) La realizzazione della salvezza, ossia la venuta del regno di Dio (17,11-18,14) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Le condizioni per porsi nella logica del regno di Dio (18,15-19,27) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
229 229 229 230 234 236 237 240 242 242 243 244 507
Capitolo 13
La vitalità della festa che dà la vita (Lc 13,10-17) . . . . . . . . . . . . 1. Svolgimento narrativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) La situazione (vv. 10-11) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Lo sguardo che redime (vv. 12-13) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Il valore dell’essere umano (vv. 14-16) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) Il senso del gioire (v. 17) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Per approfondire: la donna nel vangelo secondo Luca . . . . . . . . . . .
247 247 247 249 251 254 255 257
Capitolo 14
Il dono della pienezza di vita (Lc 15,11-32) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Il contesto (15,1-10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Lettura del testo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) L’inizio è rispettoso della libertà (vv. 11-13a) . . . . . . . . . . . . . . . b) L’esercizio egocentrico della libertà (vv. 13b-20a) . . . . . . . . . . . . c) Dal rispetto della libertà all’affetto profondo della riconciliazione (vv. 20b-24) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) La responsabilità della gioia è esigente (vv. 25-32) . . . . . . . . . . . 3. Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. Per approfondire: quale genere di padre è il Dio neotestamentario?
261 261 263 263 265 268 272 275 279
Capitolo 15
Dall’apparenza alla sostanza (Lc 16,1-18,14) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. 16,1-9: cenni di lettura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. 16,19-31: linee di analisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. 18,9-14: aspetti qualiicanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
281 281 284 286
Capitolo 16
La salvezza per tutti (Lc 19,1-10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Sviluppo narrativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) Un essere umano ricco, ma non soddisfatto in se stesso (vv. 1-4) b) La casualità di uno sguardo decisivo (vv. 5-6) . . . . . . . . . . . . . . . c) Salvare cambia (vv. 7-10) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 508
289 289 289 291 293 297
QUINTA PARTE
DALL’ESALTAZIONE ALL’INIZIO DELLA FINE (Lc 19,28-21,38) Capitolo 17
Il quadro globale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
303
Capitolo 18
Linee di forza tematiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
305
SESTA PARTE
I RACCONTI DELLA PASSIONE E DELLA MORTE (Lc 22,1-23,56a) Capitolo 19
Una visione d’insieme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Dal complotto contro Gesù alla condanna di Pilato (22,1-23,25) . . 2. Il racconto della morte di Gesù (23,26-56) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
311 311 313
Capitolo 20
La grandezza dell’amore (Lc 22,24-71) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Cenni introduttivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Parole nel Cenacolo: dialogo sulla vera grandezza (vv. 24-30) . . . . . 3. Dialogo sulla prova (vv. 31-38) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. Eventi sul monte degli Ulivi: la preghiera di Gesù (vv. 39-46) . . . . . 5. L’arresto (vv. 47-53) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. Sguardo panoramico dei vv. 54-71 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7. Rilessioni ermeneutiche contemporanee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
317 317 318 322 325 328 330 332
Capitolo 21
L’innocenza dell’amore (Lc 23,1-25) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Sviluppo narrativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) La prima volta davanti a Pilato (vv. 1-5) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Davanti a Erode (vv. 6-12) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) La seconda volta davanti a Pilato (vv. 13-25) . . . . . . . . . . . . . . . – Pilato argomenta (vv. 13-16) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Gli accusatori insistono e Pilato replica (vv. 17-23) . . . . . . . . – L’ostinazione prevale (vv. 24-25) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
335 335 335 338 342 342 344 347 509
2. Il processo a Gesù secondo Luca: notazioni d’insieme . . . . . . . . . . . . 3. Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. Per approfondire: Barabba o Gesù, una scelta realmente avvenuta?
348 350 352
Capitolo 22
Il 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
senso del perdono (Lc 23,26-56) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il contesto testuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lungo la via (vv. 26-33) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sulla croce (vv. 34-46) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dopo la morte (vv. 47-56) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Linee esegetiche di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Linee ermeneutiche contemporanee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
355 355 356 356 360 367 370 371
SETTIMA PARTE
LE APPARIZIONI DEL RISORTO (Lc 23,56b-24,53) Capitolo 23
Le apparizioni del Risorto: storia della fede, fede nella storia . .
377
Capitolo 24
Ricordare, celebrare, testimoniare (Lc 24,13-35) . . . . . . . . . . . . . . 1. Sviluppo narrativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) I discepoli in viaggio fanno un incontro (vv. 13-24) . . . . . . . . . . b) L’incontrato non è estraneo, anzi... (vv. 25-27) . . . . . . . . . . . . . . c) Dalla Parola alla vita (vv. 28-35) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
381 381 381 385 387 389
Capitolo 25 Risorgere per far crescere (Lc 24,36-53) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Il contesto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Sviluppo narrativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a) La concretezza di una presenza sorprendente (vv. 36-43) . . . . . . . b) La fedeltà a una promessa che non viene meno (vv. 44-49) . . . . . c) La ine del principio (vv. 50-53) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
393 393 394 394 398 401 404
510
4. Per approfondire: «cambiare mentalità» secondo la Bibbia . . . . . . . a) La Bibbia ebraica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Dalla LXX all’epoca neotestamentaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Il Nuovo Testamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
406 407 408 409
Capitolo 26
Cenni di sintesi inale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. L’evangelo della salvezza è tale perché è rivolto a tutti . . . . . . . . . . . 2. La storicità non è soltanto un peso per l’essere umano . . . . . . . . . . . 3. La gioia di vivere l’evangelo è questione da ingenui illusi? . . . . . . . . 4. Per essere umani oggi e sempre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. Il perdono e la vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. E pertanto… . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
413 414 415 419 422 426 428
OTTAVA PARTE
IL TESTO
Il testo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
431
Bibliograia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Strumenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. Commenti sul vangelo secondo Luca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Studi sugli scritti lucani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. Altri studi biblici, teologici e storico-culturali . . . . . . . . . . . . . . . . .
491 491 492 493 497
511