Monografie - No 27 - Aprile 2020

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Parola&parole & Aprile 2020 • Numero 27

M O N O G R A F I E

Il discepolato nel vangelo secondo Matteo: testi, analisi, interpretazioni a cura di Ernesto Borghi - Gaetano Di Palma - Lorella Parente contributi di Vincenzo Ippolito - Bruno Lancuba Lidia Maggi - Angelo Reginato


Questo numero di “Parola&parole - Monografie" è stato realizzato anche con il sostegno di

e con il patrocinio di

Comitato di redazione di “Parola&parole": Ernesto Borghi (capo-redattore), Stefania De Vito, Mariarita Marenco, Renzo Petraglio

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Indice

EDITORIALE Essere discepoli di Gesù di Nazareth oggi: perché? (di Ernesto Borghi) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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1. «È sufficiente per un discepolo diventare come il suo maestro» (Mt 10,25). Caratteri fondamentali del discepolato in Matteo (di Gaetano Di Palma). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 1.1. Il termine “discepolo” nelle versioni evangeliche . . . . . . . . . . . . . 13 1.2. Il discepolo chiamato per la sequela e la missione . . . . . . . . . . . . 17 1.3. Seguire Gesù per creare una comunità di “piccoli”. . . . . . . . . . . . 21 1.4. L’etica del regno dei cieli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 1.5. Valutazioni conclusive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 2. «Chi accoglie voi accoglie me» (Mt 10,40). I discepoli in missione (di Vincenzo Ippolito) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1. Una traduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2. Questioni preliminari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3. Linee teologiche di Mt 10,40-42 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (a) La motivazione cristologica e teologica dell’accoglienza. . . . . . . . (b) Identità del discepolo-inviato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (c) La ricompensa riservata a chi dona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3. Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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3. «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» (Mt 12,48). I discepoli, nuova famiglia di Gesù (di Lorella Parente) . . . . . . . . . 47 3.1. Esplorazione terminologica della famiglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 3.2. Il brano di Mt 12,46-50. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 3


3.3. Cenni di interpretazione patristica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 3.4. Altri “modelli” di fraternità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 3.5. Considerazioni conclusive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 4. «Vi erano là anche molte donne…» (Mt 27,55). Le discepole di Gesù sotto la croce (di Bruno Lancuba). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.1. Analisi esegetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (a) Performance presente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (b) Performance passata. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.2. Quali donne? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (a) Maria di Magdala . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (b) La “seconda” Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (c) La terza donna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.3. Credere per comprendere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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5. Essere discepoli secondo il cristianesimo matteano (di Lidia Maggi - Angelo Reginato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.1. Nuovi scribi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.2. L’etica della comunità alternativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.3. Prologo ed epilogo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.4. Fisionomia della comunità matteana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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absi: presentazione e pubblicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89

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Editoriale

Essere discepoli di Gesù di Nazareth oggi: perché?

Gesù di Nazareth e i suoi discepoli, dai Dodici a tutti coloro che, donne e uomini, l’hanno seguito nel corso della sua vita pubblica: ecco una serie di relazioni umane, di vario impatto e rilievo, di cui, dal I secolo d.C. in poi, si è stati consapevoli anzitutto attraverso quanto le versioni evangeliche, canoniche e apocrife hanno trasmesso. Ciò significa ovviamente che le interpretazioni di chi ha redatto i testi evangelici e le varie finalizzazioni alla base di tali redazioni, soprattutto quelle di Marco-Matteo-Luca-Giovanni, danno conto di racconti, in cui l’educazione alla fede nel Dio di Gesù Cristo ha avuto certamente il sopravvento rispetto a qualsiasi volontà di carattere esclusivamente descrittivo. D’altra parte, se tale orientazione educativa non ci fosse stata, verosimilmente le versioni evangeliche canoniche non sarebbero esistite o sarebbero state ben altro rispetto a quelle che ancora oggi possiamo leggere. Ciononostante quanti, da quella primavera dell’anno 30, hanno voluto orientare la propria vita alla sequela del messaggio di quel predicatore galilaico morto in croce e apparso, sempre secondo le testimonianze evangeliche, come risuscitato, hanno guardato agli atteggiamenti e alle indicazioni esistenziali di quest’uomo. Magari ciò è avvenuto secondo modalità più o meno lontane dall’essenza di quel messaggio d’amore senza remore, moralismi e limiti, gabellando per adesione alla fede nel Dio di Gesù Cristo varie forme di perbenismo e di civismo anche idolatrico. D’altra parte di discepole e discepoli degni del loro Maestro vi sono stati tantissimi esempi, nella storia antica e contemporanea del cristianesimo e dell’umanità, in base a prospettive e strategie declinatesi nei contesti geografici, sociali e culturali più diversi. Ed è sotto gli occhi di 5


tutti, da un capo all’altro del nostro Pianeta, quanto bisogno vi sia oggi di donne e uomini capaci di vivere secondo il Vangelo, in piena libertà di coscienza e dimostrando di amare Dio anzitutto condividendo quello che sono e quello che hanno con gli altri membri del genere umano. Pertanto cercare di capire in che cosa consistano le caratteristiche perenni della sequela effettiva nei confronti di Gesù di Nazareth crocifisso e risuscitato appare come un obiettivo di grande interesse, in particolare oggi. Perché? Siamo certamente in un’epoca secolarizzata e secolarizzante anche nelle forme più disumane e devastanti. D’altra parte il nostro tempo è anche quello in cui ad un cristianesimo superficiale di maniera e di mera tradizione subentrano versioni forse numericamente meno ricche di aderenti e meno dottrinalmente “sicure di sé”, ma non di rado più intelligentemente convinte e meno estranee ad un fare cultura che parli universalmente di amore evangelico agli esseri umani. Il vangelo secondo Matteo offre un’identità del discepolato cristiano che ha radici profonde nel giudaismo da cui veniva anche Gesù di Nazareth e che presenta connotati etici ben prospettabili alle donne e agli uomini del nostro tempo, si tratti di credenti cristiani o di persone di altra ispirazione culturale. Questo volume – il n. 27 della sezione monografica della rivista “Parola&parole” – presenta alcuni interventi sul tema in oggetto1, differenti per approccio culturale e sviluppo espositivo. Essi possono aiutare a cogliere alcuni aspetti qualificanti del modo in cui essere discepole e discepoli cristiani secondo la versione evangelica matteana. Sono ovviamente frammenti, didatticamente multiformi, che possono offrire serie occasioni di riflessione ed approfondimento dalla lettura di momenti specifici del vangelo secondo Matteo ai significati e valori emergenti da tali letture per la vita e la cultura di chi abita il XXI secolo. I contributi di Gaetano Di Palma, Lorella Parente, Bruno Lancuba e Vincenzo Ippolito sono la rielaborazione degli interventi tenuti durante la terza edizione delle “Giornate matteane di Salerno”, un evento culturale-religioso che si tiene nei giorni 18 e 19 settembre di ogni anno nella cattedrale di Salerno, dove sono custodite reliquie del santo apostolo Matteo. Il tema del 2019 è stato: «Se qualcuno vuol venire dietro a me…» (Mt 16,24). Il profilo del discepolo per san Matteo. 1

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Uno dei brani matteani più significativi sul tema del discepolato è certamente quello costituito da alcuni versetti del cap. 9: «9E, andando via di là, Gesù vide una persona seduta al banco (delle imposte), chiamata Matteo, e gli dice: “Seguimi”. Ed egli, alzatosi, lo seguì. 10 E avvenne mentre sedeva a tavola nella casa: ed ecco, molti esattori delle tasse e peccatori, venendo si sedevano a tavola con lui e con i suoi discepoli. 11E, vedendo (ciò), i farisei dicevano ai suoi discepoli: “Perché il vostro maestro mangia insieme con gli esattori delle tasse e i peccatori?”. 12Ed egli, avendo ascoltato, disse: “Non sono i forti che hanno bisogno del medico, ma quanti stanno male. 13Andate e imparate che cosa significa: Amore misericordioso voglio e non sacrificio (Os 6,6). Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

In questo passo esistenzialmente così intenso appaiono dei connotati essenziali del rapporto con il Dio di Gesù Cristo e con gli altri esseri umani, che devono essere presenti nella mentalità e nella prassi di chi intende provare a seguire il Nazareno crocifisso e risorto al di fuori di qualsiasi forzatura religiosa e culturale: «L’avvento della volontà del Padre che il discepolo è chiamato a invocare ogni giorno (6,10), e che spesso nella vita è di difficile discernimento, trova dei punti fermi nella misericordia senza richiedere sacrifici (9,13; 12,7), nella continua ricerca dei piccoli e dei fragili nella fede (18,14), nell’accoglienza premurosa di qualsiasi persona in situazione di bisogno (25,31-46). Il discepolo di ogni tempo, chiamato a un cammino di conversione, e non di rado messo innanzi al difficile discernimento circa le situazioni della vita, ha almeno una cartina di tornasole per valutare le sue scelte. Mentre alcune di queste appartengono al rischio interpretativo dei singoli e delle comunità, la premura per i deboli, la cura dei bisognosi, la vicinanza ai peccatori e l’esercizio della misericordia sono in ogni circostanza il volere esplicito del Padre. In questo solco sicuro della volontà divina rivelata si inserisce l’ampio ventaglio delle scelte umane»2.

Anche questo brano, come quelli che saranno commentati nelle prossime pagine di questo volumetto, fa comprendere, mi sembra, quan2 M. Guidi, La chiamata al discepolato e l’apprendimento della misericordia, in G. Michelini, (ed.), I Vangeli della Misericordia, Ancora, Milano 2016, pp. 32-33.

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to utilmente chi cerca di seguire Gesù Cristo oggi debba costantemente porsi tre domande fondamentali: • da quale tradizione culturale e/o religiosa vengo? • Che cosa di tale tradizione è umanamente proponibile per l’umanizzazione autentica di giovani e adulti? • Che cosa devo lasciar cadere e superare se voglio costruire la mia vita sulla roccia costituita dal Dio di Gesù Cristo e non anzitutto su “sabbie più e meno mobili” umane, dentro e fuori la Chiesa? Confidiamo che le pagine di questo saggio possano fornire a lettrici e lettori elementi utili per rispondere seriamente a tali interrogativi… Ernesto Borghi

Un numero giustamente celebrativo della rivista dell’Istituto Ecumenico San Bernardino, che ricorda i primi trent’anni di attività scientifico-accademica e culturale di questa istituzione universitaria italiana. Essa è dedita, anzitutto e fondamentalmente, allo studio e alla divulgazione dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso in una città, Venezia, storico crocevia dei rapporti tra Occidente ed Oriente.

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