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Pag Cover Story
L’agenzia di comunicazione è capofila del team di progetto che comprende Musicom.it e FG Confalonieri, vincitore del bando per l’identità visiva e logotipo di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura. Una lettera, la B, iniziale delle due città che per la prima volta sono state scelte come duplice Capitale italiana della Cultura, che diventa un 3, evocativo del 2023, anno delle celebrazioni e dello slancio culturale di Bergamo e Brescia. Ma in un’altra chiave di lettura, resa possibile dall’uso di geometrie astratte il segno grafico rosso suggerisce anche l’idea di una molla elastica che spinge le due città al di sopra dei luoghi comuni che da sempre le accompagnano, quali città laboriose e pragmatiche, che solo pochi anni fa forse nessuno pensava potessero diventare capitali culturali dell’intera Italia. Giordano Apostoli e Nicola Ghislanzoni, fondatori di akòmi
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Sono queste alcune delle suggestioni sintetizzate nel logo scelto per Bergamo-Brescia Capitale della Cultura 2023 dopo un bando a cui hanno partecipato 33 realtà di tutta Italia. L’idea risultata vincente è quella del team di progetto capitanato dalla bresciana akòmi, agenzia di comunicazione, che dal 2007 si occupa di comunicazione di eventi, marketing territoriale, allestimento di mostre e advertising per la promozione turistica della Provincia di Brescia all'estero. Del team fanno parte anche Musicom.it, casa di produzione che dal 1993 realizza, fra tante altre cose, importanti produzioni audiovisive per la Filarmonica della Scala e progetti broadcast per la RAI e FG Confalonieri, fondatore dello studio associato CReE, che fin dagli esordi in Electa nel 1980, ha legato il suo nome alla progettazione grafica per l'editoria e per i settori museali ed espositivi, curando e progettando importanti mostre di respiro internazionale. “Una squadra rodata e affiatata - sottolinea Nicola Ghislanzoni, amministratore e fondatore di akòmi - che aveva già avuto modo di collaborare con successo a importanti realizzazioni, come il progetto VOX IMAGO per Intesa Sanpaolo. Un ringraziamento va anche a Diana Bovoloni, fotografa bresciana che ci ha fornito le immagini per valorizzare le applicazioni del marchio”. Proprio la capacità di lavorare in sinergia è stato un valore aggiunto nell’elaborazione del progetto del logo per Capitale della Cultura. “Siamo partiti da un’idea e l’abbiamo fatta crescere, grazie alle competenze trasversali di tutto il gruppo, esplorando tutte le potenzialità dei mezzi comunicativi che ciascun componente del team poteva mettere a disposizione - commenta Giordano Apostoli, fondatore e presidente di akòmi -. Siamo così arrivati all’elaborazione della proposta che poi è stata scelta nell’ambito del bando per il logo per Capitale della Cultura. Siamo onorati di poter essere parte di questa grande iniziativa”. La proposta progettuale del logo si fonda sull’identificazione di un elemento semplice e lineare, la cui versatilità consente di fargli assumere di volta in volta differenti significati.
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Massimiliano De Marinis, graphic designer in akòmi. È sua la mano che ha disegnato il logo.
Il segno grafico, che evoca immediatamente la forma della lettera B e del 3, è ricavato dalla curvatura di un elemento lineare, che vuole idealmente richiamare l’emblematico tondino metallico, di cui Brescia è produttrice e Bergamo ampia utilizzatrice, simbolo sì del carattere operoso di bresciani e bergamaschi, ma anche della resilienza di due città che hanno sopportato per prime un carico fisico ed emotivo pesantissimo quale quello imposto dall’emergenza COVID-19. Un carico che le ha fatte curvare, ma sotto al quale non hanno mai ceduto, una pressione che ha legato ancora di più due città che stavano già lavorando a un percorso condiviso.
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Presa singolarmente e inserita in nuovi contesti, tuttavia, la lettera B del marchio evoca tante altre suggestioni: moltiplicato e ruotato, diventa la rappresentazione di un abbraccio fra persone stilizzate, ma è anche un infermiere che esulta con le braccia al cielo perché il virus è stato sconfitto, una ballerina che danza leggiadra in punta di piedi in un teatro finalmente pieno o un homo preistorico di un’incisione rupestre simbolo del primo sito Unesco riconosciuto in Italia, proprio nelle montagne dove Bergamo e Brescia si incontrano. La cultura in queste terre parte da lontano e oggi torna con più energia, passando anche attraverso le scienze e le tecnologie. E allora la B diventa anche una resistenza elettrica e un alambicco di un centro di ricerca.
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oltre la comunicazione Brescia Via Rieti, 4 tel. 030 3582489 - www.akomi.it info@akomi.it Massimiliano Sforzini Produttore esecutivo di Musicom.it
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“Un semplice tratto rosso - aggiunge Ghislanzoni - riserva sorprese e racchiude tante risorse, proprio come le due illuminate città Capitale della Cultura. Occorreva che qualcuno accendesse i riflettori e ci aiutasse a farle vedere sotto una luce diversa. Quella della ragione, dell’intelletto, di un’idea: ecco, allora che nel tratto curvilineo si vede anche il filamento di una lampadina o una barra di led che illumina e traccia il nuovo corso di Brescia e Bergamo”. Grazie alla competenze del team, inoltre, il segno grafico sarà ulteriormente sviluppato. Sarà infatti completato da ulteriori forme, anche con un invito giocoso a seguire gli esempi realizzati dalle esperte mani del grafico e illustratore Fabrizio Confalonieri, per arricchirsi di nuovi significati. Valore aggiunto sarà poi il lavoro della casa di produzione Musicom.it, potrà realizzare un marchio sonoro per caratterizzare ulteriormente il brand e omaggiare la grande tradizione musicale di Brescia e Bergamo. Il progetto, nelle sue molteplici declinazioni, accompagnerà tutto il palinsesto del 2023, ma potrà anche continuare a vivere dopo quella data. “Tra le richieste del bando c’era la possibilità di realizzare un marchio che potesse essere utilizzato anche oltre l’anno di Capitale della Cultura. Da lì è nata l’idea di un logo evolutivo - conclude Ghislanzoni - nella fase di lancio, il tratto rosso viene interpretato come la cifra 3 dell’anno 2023, per accompagnare le città nell’attesa dell’evento. Una volta concluso l’anno celebrativo, potrà spogliarsi delle cifre e dichiararsi come lettera B, iniziale delle due città, e vivere di vita propria”.