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Pag Gli auguri dei bresciani ai bresciani Nostri amici, clienti o semplici conoscenti fanno i loro auguri a Brescia e ai suoi abitanti per un 2022 migliore del 2021
In questo fermento il Museo delle Culture gioca dal 2018 un ruolo da protagonista, portando avanti da anni un progetto di analisi dei nuovi linguaggi artistici, un osservatorio super partes sul mondo della street art in tutte le sue forme. LA MOSTRA
Tvboy è un artista contemporaneo - come lui si definisce - poliedrico, provocatore, che racconta le mille realtà e fenomeni sociali di questa nostra contemporaneità attraverso il linguaggio universale e inconfondibile delle sue opere, diventate ormai icone riconosciute a livello internazionale.“Quando mi chiedono che lavoro faccio, sai che cosa rispondo? – spiega TVBOY in un’intervista a Nicolas Ballario, curatore della mostra - L’artista contemporaneo.
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Spesso gli artisti si imbarazzano a dire una cosa del genere, ma io rispondo così senza remore, perché faccio l’artista e sono vivo. E l’arte deve parlare della contemporaneità e la contemporaneità è anche la politica. Perché negarlo? – prosegue TVBOY - Al giorno d’oggi, non si può non parlare di certi temi e personaggi. L’arte ha la funzione di narrare il presente. Non mi sento un artista politico, come ti dicevo, ma sto attento a quello che succede. E se una questione mi tocca, la sento mia e ne parlo”. Sono quattro i grandi temi affrontati nell’arte di TVBOY: Baci, Arte, Potere, Eroi, e nella mostra si traducono in percorsi tematici. Il primo nucleo è dedicato ai baci, che hanno reso famoso TVBOY nel mondo e che rappresentano per l’artista il gesto più intimo e romantico, ma anche il “dialogo” per eccellenza, ovviamente nell’accezione ironica che caratterizza le sue opere. Si prosegue con il nucleo dedicato al potere, con la visione assolutamente ‘iconica’ e statica che caratterizza i potenti rappresentati da TVBOY. La terza sezione rappresenta forse la più significativa nella produzione di TVBOY, quella dedicata alla storia dell’arte. Il percorso si conclude con la sezione dedicata agli eroi personali dell’artista. Ma le sezioni e le categorie non si addicono a TVBOY, come spiega Nicolas Ballario nella mostra. TVBOY “incarna perfettamente la nostra contemporaneità, perché abbatte i confini tra discipline e ci spinge verso l’abbandono di una sterile visione del mondo per categorie, sia per le tecniche o gli strumenti che usa, sia per i contenuti che affronta, parlandoci di razzismo, discriminazione, ambiente, clima, cinema, sport, religione, violenza, sesso, morte, immigrazione, amore, amicizia, potere, eroi, arte. La sua forza – continua Ballario - è la produzione continua, esagerata, famelica. TVBOY ambisce a diventare un’enciclopedia per immagini della società contemporanea.” Nella mostra, dunque, il percorso è un non-percorso, un racconto ai visitatori fatto anche attraverso gli occhi e la penna del fotografo Oliviero Toscani — uno dei punti di riferimento di TVBOY — che interpreta la visione dello street artist sul tema del Potere, di Beppe Sala, suo grande estimatore che commenta la tematica legata all’amore e ai Baci, e del Capitano di Open Arms Marc Reig Creus, con il quale TVBOY ha realizzato un importante progetto e che commenta il tema degli Eroi. Il volume “TVBOY” che accompagna la mostra è edito da 24 ORE Cultura ed è in vendita presso il bookshop della mostra, in tutte le librerie e online.
MUDEC – Museo delle Culture di Milano (Via Tortona, 56) Fino al 9 Gennaio 2022 ORARI Lun 14.30 -19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 9.30 - 19.30 | Gio, Sab 09.30-22.30 Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura. INGRESSO LIBERO INFOLINE: Tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00) www.mudec.it c.museoculture@comune.milano.it Per conoscere gli orari di visita aggiornati, le modalità di ingresso in mostra e i protocolli di sicurezza usati all’interno del museo per il controllo e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 controllare sempre sul sito mudec.it | info@mudec.it
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CARO BABBO NATALE,
PORTAMI LA NUOVA DAYTONA.... NUOVA ICONA ROSSA
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Testo – Ross Brown Le Finali Mondiali, che ospitano sul Circuito del Mugello, tra le colline toscane, alcuni dei purosangue più estremi mai prodotti da Ferrari, sono sempre uno spettacolo mozzafiato. Questo fine settimana l’evento ha fatto da cornice al lancio della Ferrari Daytona SP3, una Targa in edizione limitata che, nonostante sia appena uscita dai cancelli di Maranello, vanta un solidissimo pedigree sportivo risalente agli anni d’oro delle corse Ferrari, gli anni ’60.
Gli specchietti retrovisori si trovano in posizione avanzata rispetto alle porte ad apertura alare, Il paraurti presenta una griglia centrale generosa, incorniciata da due piloni su cui spiccano lame orizzontali delimitate dal bordo esterno del paraurti
Il motore centrale della Ferrari Daytona SP3 sembra nato per la pista. Il propulsore V12 aspirato da 6,5 litri che si trova proprio dietro la testa del guidatore è il più potente motore a combustione interna mai costruito da Ferrari: eroga una potenza impressionante di 840 cv, in grado di catapultare l’auto da zero a 100 km/h in 2,85 secondi e da zero a 200 km/h in 7,4 secondi. La velocità massima? 340 chilometri all’ora. La Ferrari Daytona SP3 è la seconda nata della Serie Icona, un programma progettato per celebrare la storia di Ferrari reinterpretando lo stile senza tempo delle auto più iconiche del marchio in chiave radicalmente moderna, utilizzando i materiali e le tecnologie più innovative attualmente disponibili.
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I parafanghi levigati a doppia cresta rimandano alla plasticità di altre Ferrari Sport Prototipi; l’interfaccia uomo-macchina (HMI) del volante; una serie di lame orizzontali completa la struttura del posteriore; i sedili sono integrati nel telaio, come quelli di un’auto da corsa monoposto
Le Monza SP1 e SP2 sono state le prime espressioni del programma nel 2018, ma mentre queste vetture richiamano le seducenti immagini delle barchette Ferrari degli anni ’50, la nuova Ferrari Daytona SP3 attinge allo spirito delle Sport Prototipi degli anni ’60, un decennio considerato l’epoca d’oro delle corse a ruote coperte e un punto di riferimento intramontabile per generazioni di ingegneri e designer.
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Sebbene siano diverse le Ferrari iconiche ad aver influenzato il design della Ferrari Daytona SP3, ad esempio la 350 Can Am e la 512, è probabilmente la 330 P3 a poter rivendicare il ruolo di principale fonte di ispirazione, non solo in termini di design ma anche del nome stesso.
L’abitacolo compatto e affusolato crea sul posteriore, insieme ai parafanghi, una schiena possente su cui si trova un elemento dorsale ispirato alla 330 P4 La targhetta “Ferrari Daytona SP3” è un omaggio all’ormai leggendaria vittoria del 1967 alla 24 Ore di Daytona, quando Ferrari mise a segno una delle imprese più spettacolari della sua storia agonistica con tre Cavallini rampanti che tagliarono il traguardo quasi fianco a fianco conquistando una storica tripletta in casa della Ford. Al primo posto una 330 P3/P4, al secondo una 330 P4 e al terzo una 412 P. È questo pedigree sportivo che unito alle numerose innovazioni tecnologiche di Ferrari rende la nuova Ferrari Daytona SP3 un’aggiunta valida e preziosa alla serie Icona.
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