Tracce dall'Accademia - seconda edizione

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TRACCE dall’Accademia - seconda edizione a cura di Alessandra Gagliano Candela

scenografia e costume Elisabetta Courir, Francesca Marsella decorazione Alessandro Fabbris, Daniele Torcellini illuminotecnica Liliana Iadeluca fotografia Alberto Terrile installazioni multimediali e Simona Barbera tecniche extramediali ringraziamenti Banca Generali, Simona Taddini, Riccardo Grilli https://consulente.bancagenerali.it/SIMONA.TADDINI https://consulente.bancagenerali.it/RICCARDO.GRILLI

5 - 31 ottobre 2019 Banca Generali Private, Piazza R. De Ferrari, 4 int. 6 e 11 - 16121 Genova www.accademialigustica.it www.bancagenerali.it




Grazie al perseverare nel proprio spirito di accoglienza, Banca Generali ospita anche quest’anno l’esposizione Tracce dall’Accademia, in concomitanza con l’inizio della didattica del nuovo anno accademico, con una seconda edizione ricca di nuovi spunti. L’Accademia Ligustica vuole confermare la propria vocazione nell’impostare la formazione dei giovani artisti abituandoli ad una trasversalità espressiva tra mezzi tradizionali e nuove tecnologie, coinvolgendo per l’esposizione di quest’anno le materie di Decorazione contemporanea, Scenografia, Costume per lo spettacolo, Fotografia, Installazioni multimediali, Tecniche extramediali e Illuminotecnica. Mi auguro che il visitatore si lasci prendere per mano dalle opere esposte, dimenticando i riferimenti alle materie o appartenenze alle singole scuole, pensando l’Accademia Ligustica di Belle Arti come una fucina da cui fuoriesce il magma che segnerà auspicabilmente l’espressione artistica del nostro domani.

Guido Fiorato Direttore dell’Accademia Ligustica



Tracce che consentono di delineare un percorso composito, nel quale convivono le discipline della tradizione e quelle della modernità. La seconda edizione della mostra rivela l’intreccio ed il plurilinguismo della ricerca in Accademia, la riflessione sulle grandi esperienze del passato anche recente e la declinazione dei nuovi media, che attingono alla fonte inesauribile delle Avanguardie e delle Neo-Avanguardie, sviluppando diverse modalità espressive. Emerge una visione laterale, che permette di scoprire la nuova vitalità di concetti, che al loro esordio tentavano di definire esperienze inedite, quel “dipingere con la luce” riferito alla fotografia degli esordi, che oggi si realizza nel “Light Painting”. La disciplina rigorosa che genera le scenografie si rivela attraverso i bozzetti, la magia dei costumi si esplicita nei progetti nei quali i giovani si cimentano con il teatro. Il passato si propone come fonte inesauribile per la sperimentazione dei linguaggi anche più recenti, la casualità detta le sue leggi opinabili nelle rayografie che declinano l’immaginario dei giovani secondo modalità ormai storiche. Nell’intrecciarsi delle esperienze, le nuove tecnologie consentono l’affiorare di visioni psichedeliche, occupano lo spazio reale mostrando inedite trasparenze, tracce di luce, immagini in continua trasformazione sull’onda della musica. In questo percorso trasversale affiorano tangenze e consonanze impreviste, che consentono alle arti di riguadagnare la loro irrinunciabile centralità, si ibridano i linguaggi indagando in senso contemporaneo un’idea della decorazione, che riproponga lo spazio pubblico come luogo di vita comune. I lavori esposti rivelano le molte aperture dell’insegnamento accademico, la ricerca comune con il Conservatorio Paganini. La vita delle forme, per citare Henri Focillon, emerge nel suo farsi, in un’evoluzione continua, della quale la mostra cattura il momento presente, restituendo in una sequenza di fermo immagine il divenire della ricerca. Già nell’idea vasariana luogo di incontro tra il sapere teorico e l’apprendimento del fare artistico, l’Accademia si dimostra irrinunciabile laboratorio di esperienze che aprano ad una conoscenza più completa e tangibile delle arti.

Alessandra Gagliano Candela Vicedirettore dell’Accademia Ligustica



scenografia e costume La scenografia è interpretazione del luogo teatrale dove trova spazio la meraviglia, il segno dove è possibile far vedere l’invisibile e dove il rapporto tra l’uomo e la materia deve essere evocativo di pensieri e suggestioni. Il confronto tra gli stili della tradizione e il teatro contemporaneo, stimolano un dialogo intimo, propizio alla creazione. Il corso di Scenografia indirizza la propria didattica alla conoscenza dei diversi linguaggi, dei testi, delle poetiche ed al confronto continuo tra le differenti personalità artistiche in un esempio che sia propizio al rinnovamento ed all’ evoluzione dello spazio come luogo del teatro. Nell’analisi di quei fattori che determinano l’arte drammatica, ampio spazio ha il corso di Costume che affianca quello di Scenografia. Attraverso l’osservazione delle mode con le loro evoluzioni storiche, delle stoffe, delle decorazioni e degli accessori se ne ripercorrono gli sviluppi cromatici e stilistici, elementi che si fondono, inserendosi nell’impianto scenografico. Elisabetta Courir, Francesca Marsella

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scenografia e costume

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1 pietro canepa 2 beatrice napoli 3 isabella lai

modellino per Il Flauto Magico, 2018 modellino per Cyrano De Bergerac, 2019 modellino per Cyrano De Bergerac, 2019


scenografia e costume 4

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4 valentina viviano modellino per Sogno di una notte di mezza estate, 2019 5 chiara rossi modellino per Cyrano De Bergerac, 2019


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6 isabella lai bozzetto costumi per Cyrano De Bergerac, 2019 7 beatrice napoli bozzetto perCyrano De Bergerac, 2019 8 marta balduinotti, laura campanella, federica cannizzaro, yamel bohorquez costumi d’epoca femminili ispirati alla Moda e al Teatro del Cinquecento, jeans di riciclo, 2018


decorazione La temperie metamodernista che, a detta della critica, connota il nostro momento storico, ci vede oscillare tra abilità artigianali e approcci concettuali, e forse è da questa oscillazione che la Decorazione Contemporanea dovrebbe muovere i suoi passi. In questa direzione, quanto meno, si è mosso il corso da cui sono nati i progetti di Monica Bassi, Carlotta Ghioldi, Sofia Mammoliti, Viriginia Montaldo, Ida Rinaldi che sono qui presentati. Avendo a mente il rapporto tra lo sviluppo ambientale della pittura, da artisti come Sol LeWitt, David Tremlett e Odili Donald Odita alla street art, e l’architettura nell’ultimo secolo, sullo sfondo della tradizione ligure della facciata dipinta, i progetti misurano e ripensano uno spazio sospeso tra il minimalismo del white-cube e il non-luogo, per quella sottile percezione distratta, ma qualificante, che la decorazione richiede. Daniele Torcellini, Alessandro Fabbris


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9 carlotta ghioldi Unfinished Poppies, studio progettuale, Pantone su carta ultimato con elaborazione digitale, 2019 10 virginia montaldo March of the Black Queen, studio progettuale, elaborazione digitale, 2019


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11 sofia mammoliti Geometric Evolutions, studio progettuale, tecnica mista, 2019 12 monica bassi Angoli, studio progettuale, elaborazione digitale, 2019


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13 ida rinaldi Un-Traditional form, studio progettuale, elaborazione digitale, 2019 14 ida rinaldi Un-Traditional form, esecutivo, pittura ai silicati su muro, 2019 realizzato dagli studenti del biennio specialistico di Decorazione


illuminotecnica Il corso di Illuminotecnica prevede, oltre al tradizionale studio della tecnica dell’illuminazione funzionale alla scenografia teatrale, anche un percorso didattico trasversale che accompagni gli studenti a conoscere la luce in tutti i suoi aspetti e stimolarli ad esprimersi con personali proposte nei loro elaborati di drammaturgia della luce. In questo panorama è ormai consuetudine affrontare l’esperienza del Light Painting, una nuova forma d’arte che permette di dipingere con la luce tramite modalità fotografica in lunga esposizione. Il progetto qui presentato è stato dedicato ai 100 anni dalla nascita del Bauhaus rivisitando i bozzetti creati per i costumi del Triadische Ballett di Oskar Schlemmer, artista e insegnante al Bauhaus e presentato a Palazzo Ducale (Genova) in occasione dell’International Day of Light 2019 promosso dall’UNESCO, in un happening che ha coinvolto anche il pubblico. Liliana Iadeluca

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illuminotecnica 15 Bauhaus di luce, happening, 2019 idris albaz, silvia bertora, chiara costa, elisa gallani, disiree macaranas, beatrice napoli, jacopo ottoboni, benedetta piombo matteo scarfò, ilaria tacchi, sofia talamazzi, nicolò tomasi, miriana valle, marta valsecchi, marnie visciglia, artiom vrabie con la partecipazione esterna di elisa lauricella e claudio cecchi


illuminotecnica


illuminotecnica


fotografia La fotografia vede la “luce” nel 1839. A centottanta anni dalla sua nascita continua a mantenere intatte le sue regole pur essendosi evoluta dai supporti analogici a quelli digitali. Come sosteneva il teologo Félicité de Lamennais «Il passato è come una lampada posta all’ingresso del futuro». Credo fermamente in questo assunto e lo metto in pratica attraverso le mie lezioni di Fotografia: tecniche di stampa con reagenti chimici. Tra i vari processi insegnati, uno incontra particolarmente i favori degli studenti millenials, la Rayografia. La rayografia, inventata da Man Ray nel 1921 è una tecnica fotografica con cui si realizzano composizioni astratte in bianco e nero, impressionando la carta sensibile senza far uso di macchina fotografica. Gli studenti arrivano con oggetti, foglie, vetri e li pongono sulla carta sensibilizzata che è rischiarata unicamente dalle luci rosse fondamentali nella camera oscura al fine di controllare i movimenti e le composizioni. Una volta determinata la composizione si accenderà una luce “bianca” per pochi secondi al fine di imprimere le sagome degli oggetti sul foglio di carta sensibile. La fase susseguente vedrà la successione di bagni chimici posti in bacinelle, gli stessi che si utilizzano per sviluppare i positivi delle normali fotografie. Alberto Terrile

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fotografia

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federica ambrosini rayograph, 2019 davide marzano rayograph, 2019 angela oliva rayograph, 2019 andrea vitiello rayograph, 2019


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22 20 chiara giovannini rayograph, 2019 21 livio frisenna rayograph, 2019 22 hao hao rayograph, 2019


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25 23 francesca arvigo rayograph, 2019 24 stefano riva rayograph, 2019 25 maddalena martino rayograph, 2019


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28 26 vittoria la porta rayograph, 2019 27 giuliana corrado rayograph, 2019 28 marina lemucchi rayograph, 2019


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installazioni multimediali tecniche extramediali I corsi di Installazioni Multimediali e Tecniche Extramediali pongono alla base della ricerca esperienze artistiche e didattiche allargate allo spazio, ai contesti installativi e agli interventi site-specific, con particolare attenzione alla relazione tra l’oggetto artistico e i media contemporanei. In due fasi congiunte, il primo si focalizza sulla relazione tra l’oggetto artistico e lo spazio, analizzando il processo formativo dell’opera e dell’intero ambiente o spazio architettonico come parte integrante dell’opera; il secondo esplora i processi di attraversamento dei media, soffermandosi su quegli esempi dove la materia diventa linguaggio e contenuto dell’opera. Simona Barbera

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installazioni multimediali

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30 valentina biondi Ripetizione inesistente, elaborazione digitale, stampa su carta fotografica, 2018/2019 31 laura campanella We feel one thing one minute, something else the next, elaborazione digitale, stampa su carta, 2019


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32 sara gioannini Concetto di natura, installazione ambientale, luce led, ramo, 2018


installazioni multimediali installazioni tecniche multimediali extramediali

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33 fabio cauglia Social Intimacy, installazione audiovisiva generativa, 2019 34 ilaria dal toso Awake, stampa digitale a uv diretta su plexiglass, fronte-retro, 2019




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