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ARTE CULTURA BELLEZZA

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FUTURO

FUTURO

SINFONIA DI UNA CITTÀ

Con la sua imponenza, il Teatro Petruzzelli rappresenta il “faro” della vita culturale di Bari e della Puglia. Un monumento dal cuore pulsante, vivo, florido, dove batte forte l’anelito di orizzonti culturali nuovi, in grado di coniugare la tradizione e l’innovazione, per incrociare stili musicali differenti e per abbracciare gusti e target eterogenei. Così il Teatro Petruzzelli di Bari ha saputo risollevarsi dopo la “pagina nera” del 1991, con quell’incendio che sembrava aver spento per sempre il battito di vita e di bellezza che solo un teatro può regalare. Oggi il Petruzzelli è un corpo che genera cultura, bellezza, speranze. E poi c'è un motore che coordina al meglio ogni dettaglio, cercando di raccordare le relazioni interne ed esterne, perché il teatro possa essere sempre più un “patrimonio di tutti”. Dal 2014, questo compito a Bari è affidato a Massimo Biscardi, classe 1955, origini monopolitane, 18 anni di direzione artistica al Teatro di Cagliari, poi braccio destro del leggendario maestro Claudio Abbado, da 8 anni a Bari. Lo abbiamo incontrato per conoscere le dinamiche di una realtà – il Petruzzelli – in costante evoluzione, espressione di un “divenire culturale” che intende traghettare Bari ai livelli delle eccellenze moderne europee. “Quando sono arrivato nel 2014 – esordisce Biscardi – avevo auspicato che il Petruzzelli potesse essere il teatro di ogni barese e di ogni pugliese, includendo tutte le fasce sociali e di età. Un teatro riservato agli “intenditori” non è un teatro per tutti. Non a caso abbiamo aperto sin da subito un canale comunicativo dedicato ai giovanissimi e ai bambini, per accrescere l’abitudine all’ascolto musicale. In Italia siamo molto carenti da questo punto di vista. Oggi il

Massimo Biscardi

nostro cartellone prevede titoli che incrociano i gusti di un pubblico eterogeneo che include anche i bambini e i giovanissimi”. Basta scorrere con attenzione i contenuti della stagione 2022/2023 per comprendere meglio lo slancio di visione del sovrintendente del Petruzzelli. Grandi produzioni liriche, due nuovi prestigiosi allestimenti, top star del panorama concertistico mondiale, due prime esecuzioni assolute. “Ormai il nostro pubblico – aggiunge Biscardi – sta compiendo, da alcuni anni, un vero e proprio “percorso di maturita' culturale”che lo ha reso in grado di accogliere l’offerta di titoli inediti, che vanno ben oltre il confine della tradizione operistica italiana che conserva, comunque, intatto il suo fascino eterno. Spingerci oltre la tradizione è stata per noi una vera scommessa. E l’abbiamo vinta, insieme. Perché il merito di un “tutto esaurito” per uno spettacolo moderno in “prima assoluta” non appartiene solo al regista, al direttore d’orchestra e al cast di interpreti, ma ad ogni singolo anello di una catena organizzativa complessa come quella che sostiene la vita quotidiana del teatro”. Conti in ordine, spettatori in costante aumento, organizzazione e capacità di programmazione. Su questi elementi, il Petruzzelli è chiamato a misurarsi ogni giorno, per confermare i requisiti richiesti dal Ministero della Cultura che sostiene l’economia delle 14 fondazioni liriche italiane. “In questo senso – afferma con orgoglio Biscardi – la Fondazione Petruzzelli si è ricavata un posto in prima fila nei confronti degli interlocutori istituzionali del governo. Ad oggi riceviamo contributi pubblici dallo Stato, dalla Regione, dal Comune di Bari e dalla Città metropolitana. Possiamo accrescere ulteriormente questa cifra, se sapremo migliorare ulteriormente la nostra offerta.

Il teatro Petruzzelli è il più prestigioso contenitore culturale di Bari e della Puglia ed è il quarto teatro italiano. Un teatro in armonia con la città, nel cuore dell'Umbertino a pochi passi dal mare. Fotografie di Clarissa Lapolla.

Il teatro ha una capienza massima di 1450 persone. Lo spettatore diventa protagonista dell' opera rappresentata avendo l'impressione di essere un tutt'uno con l'orchestra.

Abbiamo chiuso gli ultimi otto anni con un pareggio di bilancio. Ma guai a dare tutto per scontato: basta poco per fare un passo indietro, perché la coperta dei fondi statali è sempre molto corta. Solo la qualità artistica e gestionale potrà consentire al nostro teatro di continuare ad essere una eccellenza nazionale”. Il Petruzzelli, dunque, è un pilastro dell’economia culturale di Bari e della Puglia, ragione per cui gli asset economici della Fondazione non dipendono unicamente dai contributi ministeriali e pubblici. “Certamente – conferma il sovrintendente Biscardi – il nostro teatro può contare sul prezioso sostegno di realtà del territorio, come Acquedotto Pugliese e altri soggetti economici privati. Pur avendo business e obiettivi strategici lontani dal nostro, queste realta' hanno scelto di affiancare il Petruzzelli con un impegno di spesa che, nel tempo, è divenuta prima di tutto espressione di una “sinergia culturale”. Del resto, le fondazioni liriche del Mezzogiorno – Bari, Napoli e Palermo – non possono contare sul sostegno economico di istituti creditizi, compagnie assicurative o grandi aziende, come avviene nelle regioni del Nord. Ecco perché – aggiunge Biscardi – la responsabilita' culturale di Acquedotto Pugliese è per noi, in primis, motivo di orgoglio, nella consapevolezza che i benefici della cultura non sono misurabili esclusivamente sul piano economico, bensì contribuiscono a generare quella rete di “valori” che connota, a 360 gradi, la percezione di una città, di un territorio, di un popolo”. E quando si parla di orgoglio di appartenenza, la storia del Teatro Petruzzelli si incrocia inevitabilmente con quell’ottobre 1991, quando le fiamme distrussero completamente questo simbolo della città. Seguirono anni bui, polemiche, processi. Eppure, a vincere questa sfida è stata

FONDAZIONE PETRUZZELLI. UN CARTELLONE RICCO PER LA STAGIONE 2023

La “Stagione d’Opera e Balletto 2023” propone 10 titoli: 2 nuove prestigiose produzioni della Fondazione Teatro Petruzzelli, “Turandot” di Giacomo Puccini e “The Rape of Lucretia” di Benjamin Britten, per la regia di Yannis Kokkos. “Bohème” di Giacomo Puccini, per la regia di Hugo de Ana. 5 produzioni di caratura internazionale fi rmati dai grandi nomi della lirica: “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini per la regia di Davide Livermore, “Salomè” di Richard Strauss, per la regia di Damiano Michieletto, “Attila” di Giuseppe Verdi, per la regia di Daniele Abbado, “Otello” di Giuseppe Verdi, per la regia di Francesco Micheli, “Tannhäuser” di Richard Wagner, per la regia di Patrick Lange. Due appuntamenti dedicati alla grande danza con le compagnie Les Ballets de Monte Carlo e Béjart Ballet Lausanne.

La “Stagione Concertistica 2023” o re al pubblico 23 appuntamenti per “palati fi ni” con grandi concerti dell’Orchestra e del Coro della Fondazione Teatro Petruzzelli e solisti d’eccezione, top star della scena musicale mondiale. Da segnalare “Dialoghi di rinascita”, per coro misto ed elettronica (2021) di Pasquale Corrado, in prima esecuzione pubblica, commissionata dalla Fondazione Teatro Petruzzelli, con la direzione di Fabrizio Cassi e il Concerto per percussioni e orchestra, in prima esecuzione assoluta, commissionato dalla Fondazione Teatro Petruzzelli al compositore Carlo Boccadoro, solista Filippo Lattanzi (percussioni), diretto da Pascal Rophe.

www.fondazionepetruzzelli.it

proprio la tenacia di questa città, che “fortissimamente volle” vedere risorgere il suo teatro. “La ricostruzione del Teatro Petruzzelli – commenta Biscardi – può essere defi nita senza dubbio come l’emblema della tenacia di Bari e dei baresi. Nessuno ha mai perso la speranza di vedere risorgere dalle ceneri questo teatro, simbolo della rinascita di una citta' verso orizzonti nuovi”. In questo senso, il sovrintendente evidenzia soprattutto i risvolti positivi che hanno accompagnato le vicende funeste dell’incendio del 1991. “Cosa sarebbe stato il teatro Petruzzelli senza quell’incendio? Presumibilmente sarebbe rimasto un teatro con stagioni artistiche affi date alla intraprendenza della imprenditoria privata, senza poter contare su una orchestra stabile, su un coro, su maestranze tecniche di alto livello, su una struttura consolidata di gestione amministrativa. Detto in una parola, senza quell’incendio, Bari non sarebbe divenuta la 14ma Fondazione Lirica italiana, riconosciuta come elemento fondante per la promozione culturale su scala nazionale. Ecco perché ritengo che la vicenda dell’incendio e della relativa ricostruzione vada ricordata come un evento dal “bicchiere mezzo pieno”. Nessuno dimentica il dramma e lo sconcerto della città. Ma nessuno, al contempo, può negare che oggi il destino culturale del Petruzzelli è roseo e lascia intravedere orizzonti di crescita tutti da esplorare”. Ma guai a dare tutto per scontato. “Esatto. L’errore più grande che potremmo commettere sarebbe quello di dare per certo cio' che tale non è. Se la Fondazione Petruzzelli oggi rappresenta una istituzione culturale con una credibilità elevata, non è detto che questo ci sollevi dalla responsabilità quotidiana di “tenere in ordine” ogni aspetto gestionale ed economico della nostra istituzione. Nulla è per sempre. E questo vale anche per la nostra Fondazione”. Ci avviamo verso l’uscita, accompagnati dal Sovrintendente che ci apre la porta. “A proposito: vorrei che le porte del Petruzzelli fossero sempre aperte, perché i cittadini ed i turisti possano entrare almeno nel foyer del teatro, per “respirare” questa bellezza e condividerla all’esterno. Perché il cuore del teatro batte sempre. Ogni giorno”.

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