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FUTURO
VERSO TARANTO 2026
Taranto sarà la Capitale dei Giochi del Mediterraneo 2026. Il passaggio del testimone alla città dei Due Mari è avvenuta a luglio scorso in Algeria. Saranno 26 i Paesi partecipanti con circa quattromila atleti. (foto pp. 32-33 Massimo Todaro)
Da Orano 2022 a Taranto 2026. Nel mese di luglio, durante la cerimonia di chiusura dei XIX Giochi del Mediterraneo in Algeria, è avvenuto il simbolico passaggio del testimone con la consegna della bandiera a tre cerchi dei Giochi, che ha così ufficialmente aperto il quadriennio della kermesse pugliese, su cui il capoluogo jonico e la Regione Puglia puntano come grande occasione di crescita. Sembra un orizzonte ancora lontano, ma il lavoro preparatorio è lungo, articolato, delicato e complesso. Come per tutti i grandi eventi la partita aperta necessita di visione e coordinamento, perché “Taranto2026” possa diventare reale driver di sviluppo per un territorio, che ha messo la risorsa acqua e la cultura al centro della sua visione di sviluppo. Per la “città dei due mari”, l’alternativa all’economia collegata alla siderurgia ed alla monocultura dell’acciaio passa strategicamente dalla blue e dalla green economy ed i Giochi del Mediterraneo sposeranno pienamente questa visione. “L'evento – spiega Elio Sannicandro, direttore generale del Comitato organizzatore Taranto 2026 – è inserito all’interno di un vasto programma di rinascita e di trasformazione, di transizione ecologica, ma anche di metamorfosi socio-economica della città di Taranto. Si parla quindi un processo molto più ampio, che vede la Regione Puglia particolarmente impegnata su una serie di progettualità che riguardano anche la rigenerazione urbana; la mobilità sostenibile; la blue economy e così via. I Giochi – prosegue Sannicandro – raccontano dal punto di vista mediatico questa trasformazione della città, soprattutto, valorizzando
l'identità di Taranto che è un'identità molto forte, frutto di una storia millenaria, fondata sulla cultura e la storia del mare, con al centro uno dei porti più importanti del Mediterraneo. Area geopolitica al centro degli interessi del Paese attraverso Taranto l’Italia intera mira a rendere centrale il suo ruolo nel Mediterraneo, dal punto di vista economico, culturale e della pacificazione internazionale. Ci attendono – conclude Sannicandro – quattro anni di duro lavoro, ma sarà tutto molto entusiasmante perché, come tante volte è stato dimostrato, lo sport può servire anche a cambiare il mondo. Almeno, questo è il nostro obiettivo, sia dal punto di vista climatico che ambientale e a Taranto si gioca una sfida importantissima su questi temi. I Giochi del Mediterraneo non saranno dunque solo una manifestazione sportiva. L'evento rappresenta davvero la voglia di cambiamento e di rinascita, di Taranto e di tutta la Puglia”. I Giochi, infatti, non si svolgeranno solo nel capoluogo jonico, il quale comunque ha ovviamente il ruolo centrale. Ma sono ben diciannove i Comuni che hanno già oggi aderito all'iniziativa e che ospiteranno gare e allenamenti di varie discipline. Si tratta, nello specifico, dei Comuni di Lecce che metterà a disposizione Stadio e Palasport; di Brindisi, Conversano, Ginosa, Grottaglie, Martina Franca, Massafra, Mottola, Fasano, Conversano, Castellaneta, Leporano, Montemesola, Pulsano, San Giorgio Jonico e Avetrana che metteranno in uso i propri palasport; e, ancora, dei Comuni di Statte e di Laterza che invece concederanno le piste di atletica leggera. Ci sono, infine, Cri-
spiano, che realizzerà l’impianto di tiro con l’arco e, Torricella, che adeguerà il proprio impianto di tiro a volo. Tutti i comuni hanno compreso l’importanza di un grande evento sportivo per valorizzare i propri territori e promuovere un vero e proprio sistema, capace di unire sport, cultura e turismo. “La ricaduta dei Giochi del Mediterraneo interesserà anche il tessuto socio-economico con il coinvolgimento di tanti giovani in un processo consapevole di crescita collettiva, basata sulla sostenibilità e sulle potenzialità delle proprie radici culturali. Basti pensare che a Taranto 2026 vi saranno 26 Paesi partecipanti con circa 4.000 atleti oltre a tecnici, dirigenti, giudici di gara, accompagnatori, giornalisti e turisti, con una ricaduta diff usa per l’intero territorio jonico. Ora i Comuni dovranno lavorare in squadra con la Regione Puglia e le Istituzioni statali per mantenere gli impegni assunti, predisponendo progetti di adeguamento infrastrutturale ma anche progetti di promozione turistica e culturale”. In questa fase “siamo già a lavoro per recuperare il tempo perduto – spiega il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci - otto mesi di mancanza dell'amministrazione comunale ha ritardato un po' di cronoprogrammi, e anche la caduta del governo sta complicando i tempi sulle coperture fi nanziarie, però siamo molto fi duciosi. Stiamo partendo con la progettazione di tutti i grandi impianti per la città. Dal 2023 partiranno i cantieri essenziali, soprattutto per coprire l'evento”. Poi, proprio sulla centralità del mare e della risorsa acqua per lo sviluppo dell'economia locale, aff erma: “Dobbiamo ragionare sull'ambiente come opportunità e non solo in termini di tutela, vincolistici o di recupero attraverso, ad esempio, il ciclo delle bonifi che dagli anni della devastazione industriale. Il mare è una risorsa perché, dalla fi liera della maricoltura alla cantieristica, fi no alla prospettiva che si deve ancora del tutto esprimere del porto e della zona economica speciale, possiamo costruire tante opportunità di lavoro, soprattutto per i nostri giovani. Possiamo fare in modo che la nostra quota di PIL progressivamente si emancipi dalla grande industria e si apra ad altri settori. Grande il lavoro che abbiamo fatto assieme all'Autorità di Sistema portuale in questi anni sul traffi co crocieristico, sulle presenze, che non accennano a diminuire in questa città. Sono un altro volano che ci da' fi ducia e il senso di un buono sviluppo, di una buona economia e noi dobbiamo farci trovare pronti”.