Installare centos

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Linux CentOS

Installazione e Configurazione

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INSTALLARE CENTOS SU SERVER

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Indice Scaricare CentOS.......................................................................................................pag. Installazione da ISO full.............................................................................................pag. Installazione da rete....................................................................................................pag. Comandi base delle shell............................................................................................pag. L'editor Nano..............................................................................................................pag. Configurazione di base del server..............................................................................pag. Configurare i repository.............................................................................................pag.

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Perchè CentOS e non un'altra distribuzione Linux come Ubuntu, Debian, Fedora (versione open rilasciata da RedHat) o altre? Per rispondere a questa domanda, prima di tutto nessuno vi impedisce di utilizzare la distribuzione che preferite e con la quale vi trovate meglio, io ho preferito CentOS rispetto alle altre distro semplicemente per due motivi, primo è che essa è considerata un clone a livello enterprise della blasonata RedHat, pertanto è possibile utilizzare gli stessi repository per l'installazione di svariate applicazioni e dipendenze necessarie al funzionamento di qualsiasi server che si andrà a realizzare, il secondo motivo, la longevità del mantenimento dei repository aperti per gli aggiornamenti del sistema, che rendono CentOS un sistema ideale per l'uso a lungo termine in azienda. In questo primo capitolo vediamo come installare la distribuzione Linux CentOS sui server che andremo a mettere in piedi nella nostra infrastruttura. Ci sono vari modi per eseguire un installazione del sistema, qui elencherò i vari metodi, di installazione e la configurazione di base della macchina.

Scaricare CentOS Per scaricare la distribuzione dal sito ufficiale, colleghiamoci al seguente URL: http://mi.mirror.garr.it/mirrors/CentOS/ selezionate la versione più recente, la voce isos e l'architettura a 64bit, in modo da avere la massima elasticità. Scarichiamo la versione più recente e decidiamo se scaricare la versione full (installazione completa da DVD da circa 4 GB), oppure se necessità un'installazione tramite rete sovraccarichiamo l'immagine netinstall o se volgiamo un versione minima da installare direttamente sul server scarichiamo l'immagine minimal.

Installazione da ISO full Dopo aver scaricato la iso e masterizzata su un dvd o utilizzata direttamente come immagine di avvio su un server di virtualizzazione come (Vmware, XenServer di Citrix o Hiper-V), vediamone i passi d'installazione. All'avvio del server, impostiamo l'avvio del sistema in modo che si avvii con l'ausilio del lettore DVD, al boot di sistema, visualizziamo il boot del DVD di CentOS

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Selezioniamo la voce Install e premiamo invio per avviare l'installazione, e seguiamo lo wizard d'installazione.

Premiamo avanti

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Selezioniamo il layout della tastiera preferita

Dopo aver scelto il layout della tastiera, scegliamo anche su che tipo di device installare il sistema nella maggior parte dei casi scegliamo Basic Storage Divces, premiamo poi avanti.

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Diamo ora il nome alla nostra macchina.

Impostiamo la timezone per l'orologio e la data del server, dopo di che premiamo avanti.

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Inseriamo ora la password amministrativa (non c'è bisogno di ricordarsi che deve essere una password forte. Andiamo ancora avanti,

Ora tocca alla partizione del disco, anche qui siamo liberi di utilizzare la metodologia preferita di partizionamento, se non sappiamo cosa fare usiamo Use All Space, oppure creiamo una partizione 10


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personalizzata, questa viene fatta a seconda di cosa deve fare la macchina, per esempio, una partizione base che io di solito utilizzo è la seguente: •

prima partizione è quella di /boot dove imposto la dimensione di 200 MB primaria

una seconda partizione è la /tmp dove inserisco tutti i tools necessari per la configurazione del server e che poi rimuovo alla fine con dimensione di 5 GB.

Una terza partizione la lascio completamente al sistema “/” anch'essa configurata come partizione primaria

Un ultima partizione chiamata /swap, di solito viene creata con le dimensione pari al doppio della ram, per esempio la macchina ha una ram da 1024MB (1GB), lo swap sarà di 2048 MB (2GB), comunque sta di fatto che per macchine superiori a 3GB la partizione di swap può essere anche tralasciata, (la mia esperienza nel settore, comunque, mi ha portato a creare ugualmente partizioni di swap anche in caso di ram superiori ai 3GB con partizioni identiche alla ram

nel caso si debba creare un server web, ovviamente creerò uno spazio adeguato nella partizione chiamata /VAR o nella partizione dove deciderò di inserire i siti web. Ricordo comunque che il massimo di partizioni primarie sotto Linux è pari a quattro mentre per quelle logiche non vi è limite. Una volta partizionato il disco, premiamo avanti ed inizierà prima la creazione delle partizioni ap pena create con la relativa formattazione e poi la copia dei file sul disco.

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Scegliamo l'installazione che vogliamo eseguire, in questo caso scegliamo basic server, oppure minimal

Andiamo avanti e si avvierĂ l'installazione. 12


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Al termine dell'installazione, ci verrĂ richiesto di riavviare.

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Riavviato il sistema questo è quanto dovremo vedere, non ci resta che inserire le credenziali come utente root per accedere.

Installazione da rete Dopo aver visto l'installazione di CentOS da un iso full, vediamo ora come installare il sistema direttamente da internet. Prima di tutto dobbiamo scaricare l'ultima versione disponibile denominata netinstall dal sito visto in precedenza, masterizziamo l'immagine su un cdrom, impostiamo il bios per l'avvio primario tramite il lettore DVD. Una volta avviato il sistema, dovremo visualizzare la schermata di boot.

Selezioniamo la prima voce Install or upgrade an existing system per avviare il sistema.

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La prima voce ci chiede se vogliamo testare la congruenza del cd, se siamo sicuri di aver masterizzato bene, possiamo saltare il controllo selezionando skip con l'uso del tasto tab e poi premendo invio.

Selezioniamo ora il metodo di installazione, scegliamo URL.

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Configuriamo ora la rete, disabilitiamo IPV6 se non ci serve e lasciamo IPV4 selezionando il DHCP, nella prossima videata ci viene richiesto l'inserimento del URL per avviare il download del sistema tramite internet, se siamo sotto un proxy abilitiamo la voce e inseriamo i parametri.

Di seguito l' URL per poter scaricare il sistema tramite internet. •

http://mi.mirror.garr.it/mirrors/CentOS

oltre a questo url iniziale, dobbiamo specificare il sistema da installare

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cliccando sul link dell'ultima distribuzione, dobbiamo cliccare sul link os e poi successivamente sull'architettura che volgiamo installare, nel nostro caso sarà x86_64, per avere una visione d'insieme questo è il link da scrivere nella richiesta di URL: http://mi.mirror.garr.it/mirrors/CentOS/6.5/os/x86_64/ Premiamo invio e l'installazione si avvia. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente.

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Comandi di base della shell Linux All'interno del libro si fa un uso massiccio dei comandi Linux tramite shell, di seguito riporto una piccola tabella con i comandi di base e le loro descrizioni.

Comando ls pwd cd rm rmdir du cat free find cp mkdir mv man top

Descrizione sintetica Visualizza il contenuto di una directory. Mostra in che punto ci troviamo visualizzando l'intero percorso. Con tale comando possiamo navigare da una cartella all'altra. Il comando rm ci aiuta nella cancellazione di uno o più file. Viene utilizzato per cancellare una directory. Visualizza la quantità usata di spazio su disco di un file o di una cartella. Mostra il contenuto di un file. Mostra la quantità di memoria libera e usata nel sistema. Permette la ricerca di file che corrispondono a determinati criteri di ricerca. Permette la copia di file o directory. Con tale comando si può creare una cartella. Serve per spostare un file o una directory. Visualizza tutte le informazioni relative ad un comando specificato. Visualizza una serie di informazioni sui processi e sul sistema.

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Un programma di archiviazione progettato per immagazzinare file o estrarli da un archivio conosciuto con il nome tarfile. Visualizza lo spazio totale libero su disco. Serve per visualizzare i processi attivi presenti nel sistema. Viene utilizzato per conoscere quali utenti hanno fatto il login sul sistema. Mostra la data del sistema. Pulisce lo schermo del terminale. Combina i file linea per linea. Rimuove colonne o campi specifici da un file. E'utile per ordinare in ordine alfabetico il contenuto di un file. E' l'unico comando che permette di estrarre informazioni da due file che condividono un campo in comune. Permette di produrre rapporti dall'aspetto professionale. Il comando grep serve per trovare un parola o una frase particolare all'interno di un file. E' un comando che permette il download dei file direttamente da terminale.

tar df ps who date clear paste cut sort join awk grep wget

L'editor Nano L'editor che verrà utilizzato, non sarà il classico Vi, che sarebbe comunque meglio imparare ad usare, ma utilizzeremo l'editor nano, di seguito una piccola guida per prendere confidenza con esso. Nano è l'editor di testo da riga di comando predefinito e più usato con la distribuzione Linux Ubuntu ma lo troviamo anche in CentOS e in altre distribuzioni, se non è disponibile per default è sempre possibile

installarlo.

Evoluzione dell'obsoleto Pico, vecchio editor dei sistemi Unix che tra l'altro viene distribuito con una licenza che non gli consente di essere considerato un Software Libero, Nano si distingue dai più potenti e complessi editor del mondo Linux, come Vi e Emacs, per immediatezza e semplicità di utilizzo. Iniziamo quindi immediatamente nel modo più semplice, creando ed editando da terminale un file nuovo chiamato, ad esempio, "test" con Nano: # nano test

Si avvierà immediatamente il programma aprendo il file vuoto appena creato, con un aspetto simile al questo: 19


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Notiamo che la parte bassa dell'editor mostra la combinazione dei tasti per l'esecuzione dei comandi piĂš comuni come salvare il contenuto, tagliare e incollare, editare la pagina della guida, uscire dal programma,

ecc..

Ogni comando viene eseguito attraverso la pressione sulla tastiera del tasto Ctrl, indicato in Nano con

il

carattere

dell'accento

circonflesso

"^",

piĂš

la

lettera

associata.

Ad esempio, premendo Ctrl+o e poi il tasto Invio per confermare il nome del documento, viene salvato il contenuto del file fino a quel momento inserito; premendo Ctrl+x si esce dal programma; il

controllo

Altri

ortografico

comandi

Ctrl+t vengono

di

default eseguiti

non

funziona,

utilizzando

vedremo il

dopo

perchè.

tasto

Esc.

Ad esempio, per rimpiazzare un testo con un'altro usiamo la combinazione Esc+r; per marcare un testo ci posizioniamo con il cursore all'inizio del testo in questione e premiamo Esc+a; per giustificare il contenuto del file, Esc+j; ecc... I comandi mostrati sono solo una piccola parte; per avere una panoramica generale lanciamo la pagina della guida con Ctrl+g:

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Configurazione di base del server Dopo aver installato il sistema, si devono apportare le dovute configurazioni, partiamo prima di tutto con il disabilitare il firewall interno del sistema per poi se necessario abilitarlo in un secondo momento aprendo le dovute porte. Per disabilitare il firewall con l'aiuto di una gui che semplifica tutto, diamo il seguente comando: # system-config-firewall-tui

Nel caso in cui il comando non sia disponibile, e questo può significare che il tools non è installato, procediamo con la sua installazione, scrivendo il seguente comando: # yum install system-config-firewall-tui

Una volta installato procediamo alla disabilitazione del firewall, perciò scriviamo nuovamente # system-config-firewall-tui

Si aprirà la seguente schermata: 21


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Disabilitiamo il firewall togliendo il segno '*' con la barra spaziatrice, e posi con il tasto tab selezio niamo il pulsante Ok.

A questo punto ci apparirà la schermata che ci chiederà la conferma a disabilitare il firewall, premiamo yes. Ora configuriamo la scheda di rete, abbiamo due modi per farlo, uno tradizionale quello tramite shell, l'altro utilizzando anche qui un tool che ci permetterà una configurazione semplice e veloce della stessa. Per avviare il tool digitiamo questo comando: # system-config-network

Se il comando non dovesse restituire nulla, significa che il tool anche qui non è installato, procediamo con la sua installazione digitando quanto segue: 22


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# yum install system-config-network Dopo l'installazione ridigitiamo il comando: # system-config-network Ed ecco il tool per configurare la scheda di rete.

Selezioniamo, la voce che indica la nostra scheda

Premiamo invio e iniziamo a configurare la scheda togliendo il DHCP e inserendo un IP statico, spostandoci con i tasti a freccia

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Una volta inseriti i parametri richiesti premiamo Ok

Tornati alla videata che ci permette la configurazione della scheda di rete, premiamo save per tornare alla videata principale dove andiamo a selezionare la configurazione dei DNS.

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Inseriamo qui i dns di rete, l'hostname, ovvero il nome che vogliamo dare alla macchina completo di dominio se la nostra rete ha un dominio. Diamo Ok per confermare la configurazione

E per ultimo clicchiamo sul pulsante Save&Quit. Controlliamo se i parametri di rete inseriti sono stati accettati dalla scheda, per fare questo diamo il seguente comando: # ifconfig eth0 Dovremmo visualizzare i parametri della nostra scheda

eth0

Link encap:Ethernet HWaddr 00:0C:29:00:85:AC inet addr:192.168.0.100 Bcast:192.168.0.255 Mask:255.255.255.0 inet6 addr: fe80::20c:29ff:fe00:85ac/64 Scope:Link UP BROADCAST RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1 RX packets:278 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0 TX packets:86 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0 collisions:0 txqueuelen:1000 RX bytes:28503 (27.8 KiB) TX bytes:16360 (15.9 KiB)

Controlliamo anche i DNS con il comando # cat /etc/resolv.conf Se tutto è al suo posto, riavviamo la rete con i nuovi parametri # service network restart Dopo aver configurato la scheda di rete, configuriamo anche il file hosts, con il comando: # nano /etc/hosts

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Modifichiamo il file che dovrà avere il seguente aspetto. 127.0.0.1 localhost localhost.localdomain localhost4 localhost4.localdomain4 172.16.200.100

server1.example.com

server1

::1 localhost localhost.localdomain localhost6 localhost6.localdomain6

Terminato il settaggio del file host, andiamo a disabilitare un altro elemento di sicurezza di Linux CentOS, SELinux è un'estensione di sicurezza di CentOS che dovrebbe fornire sicurezza estesa. A mio parere non è necessario per configurare un sistema sicuro, e di solito provoca più problemi che vantaggi. # nano /etc/selinux/config Ora non resta che impostare la parola disabled SELINUX, come da esempio:

al posto di enforcoing accando alla parola

# This file controls the state of SELinux on the system. # SELINUX= can take one of these three values: # enforcing - SELinux security policy is enforced. # permissive - SELinux prints warnings instead of enforcing. # disabled - No SELinux policy is loaded. SELINUX=disabled # SELINUXTYPE= can take one of these two values: # targeted - Targeted processes are protected, # mls - Multi Level Security protection. SELINUXTYPE=targeted

Per fare in modo che la modifica venga attuata eseguiamo un riavvio del sistema con il comando # shutdown -r now

Configurare i repository Una vola che il sistema si è riavviato, impostiamo i corretti repository, questo ci permetterà di scaricare i software necessari al nostro server, iniziamo con con l'importazione della chiave di sicurezza. # rpm --import /etc/pki/rpm-gpg/RPM-GPG-KEY*

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Scarichiamo anche la chiave per i repository EPEL, sono repository importanti e ricchi di software utile. # rpm --import http://dag.wieers.com/rpm/packages/RPM-GPG-KEY.dag.txt Successivamente ci spostiamo nella cartella /tmp per scaricare il pacchetto da installare per l'avvio dei repository rpmforge: # cd /tmp # yum install wget wget http://pkgs.repoforge.org/rpmforge-release/rpmforge-release-0.5.2-2.el6.rf.x86_6 4.rpm rpm -ivh rpmforge-release-0.5.2-2.el6.rf.x86_64.rpm Poi scarichiamo quelli di EPEL # rpm --import https://fedoraproject.org/static/0608B895.txt wget http://dl.fedoraproject.org/pub/epel/6/x86_64/epel-release-6-8.noarch.rpm rpm -ivh epel-release-6-8.noarch.rpm Una volta installati i repository, installiamo il tool yum priorities, questo ci permette di dare priorità ad un repository rispetto ad un altro, ovvero il sistema prima cercherà nel repository preferito prima di passare al secondo se non trova quello che gli serve # yum install yum-priorities Editiamo ora il file del repositori alla quale vogliamo dare priorità, nel nostro caso sono i repository EPEL # nano /etc/yum.repos.d/epel.repo E inseriamo la voce priority a 10 in questo modo: [epel] name=Extra Packages for Enterprise Linux 6 - $basearch #baseurl=http://download.fedoraproject.org/pub/epel/6/$basearch mirrorlist=https://mirrors.fedoraproject.org/metalink? repo=epel-6&arch=$basearch failovermethod=priority enabled=1 priority=10 gpgcheck=1 gpgkey=file:///etc/pki/rpm-gpg/RPM-GPG-KEY-EPEL-6 [...]

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A questo punto siamo pronti ad aggiornare al meglio il sistema, per fare questo diamo il comando: # yum update Al termine dell'aggiornamento, installiamo tutti quei tools utili che ci permetteranno l'installazione manuale di alcuni software che non vengono trovati nei repsoitory. # yum groupinstall 'Development Tools'

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