2050
IL PIANETA HA BISOGNO DI TE Una mostra del Science Museum di Londra
Milano, Rotonda di via Besana, 9 novembre 2010 - 30 gennaio 2011
2050. Il pianeta ha bisogno di te
Milano, Rotonda di via Besana, 9 novembre 2010 - 30 gennaio 2011
Sindaco
Letizia Moratti Assessore alla Cultura
Massimiliano Finazzer Flory Direttore Centrale Cultura
Massimo Accarisi
La mostra è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano con il patrocinio di
Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Ministero dello Sviluppo Economico Fondazione Umberto Veronesi
Responsabile coordinamento e gestione mostre
Domenico Piraina Coordinamento mostra
Roberta Ziglioli Organizzazione
Giuliana Allievi Luisella Angiari Filomena Della Torre Patrizia Lombardo Christina Schenk Diego Sileo Giulia Sonnante Coordinamento tecnico
Patrizia Lombardo Luciano Madeo Annalisa Santaniello Responsabile amministrazione
Renato Rossetti Amministrazione
Valeria Giannelli Laura Piermattei Sonia Santagostino Luisella Vitiello Responsabile comunicazione e promozione
Luciano Cantarutti
Direzione
Vittorio Bo Coordinamento
Claudia Gandolfi Comunicazione e Sponsor
Federica Gilardi Ufficio stampa
Chiara Stangalino Simone Martino press.pianeta@gmail.com Progetto web
Andrea Toso Segreteria
Chantal Dalla Valle Anita Rasera Sonia Tavarone Supervisione scientifica
Carlo Falciola Manuela Lehnus Traduzioni
Cristina Minozzi Michelle Nebiolo Elisa Dalgo
Con la collaborazione di
Comunicazione e promozione
Francesca La Placa Maria Trivisonno Ufficio stampa del Comune di Milano
Francesca Cassani Elena Conenna Comunicazione visiva
Dalia Gallico Art Lab Assistenza operativa
Amministratore Delegato e Direttore Generale
Giacomo Moletto Direttore Responsabile Focus
Sandro Boeri
Palma Di Giacomo Maria Loglisci Giuseppe Premoli Luciana Sacchi
Direttore Responsabile Focus Junior
Servizio Custodia
Monica Baricordi
Corpo di guardia Palazzo Reale
Ufficio stampa
Vittoro Emanuele Orlando Coordinamento e Comunicazione
Yuri Calliandro
Catalogo
Coordinamento
Alberto Rossetti e Gaia Morelli Segreteria tecnica
Francesca Tronconi Comunicazione
Lucia Bianco con Umberto Pastore Francesco Cianciulli Orsola Damiani Servizi di accoglienza, biglietteria e prenotazione
Realizzazione grafica
adfarmandchicas Coordinamento
Enrico Casadei Traduzioni
Cristina Minozzi Schede didattiche e gioco
Associazione Didattica Museale
Alessandra Cattaneo Sergio Ligrone
Illustrazione delle schede didattiche
Libreria
Un ringraziamento particolare a Carlo Falciola e Manuela Lehnus
Nicoletta Fabi Eventi
Ombretta Roverselli
Alessandro Blengino
ISBN 978-88-7578-181-1 Copyright © 2010 Codice Edizioni
Sistema di biglietteria
Teleart Attività didattiche
Associazione Didattica Museale Ilaria Guaraldi Vinassa de Regny, Cristina M. Banfi, Cristina Peraboni, Rita Mabel Schiavo Coordinamento conferenze
Margherita Canepa per Centro di Cultura Scientifica “AlessandroVolta” Progetto e direzione allestimento
Marisa Coppiano N4STUDIO con Valentina Mereu, Giovanna Ceste, Alice Chaussignand, Donatella De Stefano Realizzazione grafica e allestimento
Tosetto Apparati multimediali
Progetto: ICO Design, Luckybite, Spiral Versione italiana: Alessandro Lowenberger, Davide Scappini Doppiaggio
Carlo Boghi, Marta Zoboli Service audio
álteracinema
Un ringraziamento sentito a tutti coloro che nei modi più diversi hanno dato un contributo prezioso e spesso indispensabile alla realizzazione del progetto espositivo. In particolare:
Gavin Aldridge, Gareth Aldridge, Marco Arato, Pietro Ba j, Ugo Bardi, Eugenio Bissocoli, Vittorio Gianfranco Bologna, Riccardo Bordi, Alberto Bracchi, Paola Brambilla, Dario Bressanini, Renato Casagrandi, Giulio Casati, Federica Cassini, Stefano Caserini, Peter Chandler, Alberto Colorni, Alessandro Della Valentina, Andrew Dickson, Giulia Fiorese, Silvana Galassi, Letizia Garibaldi, Annalisa Gatto, Giorgio Gianotto, James Hansen, Barbara Leoni, Gloria Liberati, Mirco Luchetta, Enrico Martino, Astrid Mascher, Luca Mercalli, Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Federica Patera, Telmo Pievani, Matteo Reale, Guido Romeo, Claudia Ribet, Gianluca Ruggieri, Pietra Selva Nicolicchia, Antonia Spanos, Federico Taddia, Elena Testa, Luigina Tozzato, Colin Waterman
Trasporti
Agenzia Modena, Production Freight Assicurazioni
INA Assitalia
www.2050ilpianetahabisognodite.it
Sponsor
Dopo il successo riscosso al Science Museum di Londra e al Liberty Center del New Jersey, la mostra “2050. Il pianeta ha bisogno di te” approda a Milano. Una bellissima occasione per i milanesi, per i tanti visitatori della nostra Città, per scoprire, con un approccio innovativo, d’intrattenimento e interattivo, le strategie e le soluzioni che il futuro ci riserva per una vita più ecosostenibile. La Rotonda della Besana fa da sfondo a questa iniziativa che ha nei giovani e nei bambini i propri interlocutori privilegiati. I bambini sono il futuro del mondo: i primi a ricevere i benefici degli sviluppi dell’umanità ma anche i primi a pagare le conseguenze di una crescita non a misura d’uomo. Per questo la sostenibilità ambientale è un tema imprescindibile del nostro tempo, un’urgenza globale con profonde implicazioni in numerosi ambiti dell’agire umano. La mostra ci conduce, attraverso gli oggetti che ci circondano e le azioni quotidiane, a riflettere sul rapporto tra noi e l’ambiente in cui viviamo e sugli effetti del progresso sull’ambiente che ci ospita. L’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, le città in cui abitiamo, i mezzi di trasporto, il modo in cui trascorriamo il tempo libero diventano occasioni per misurare, in un grande gioco interattivo, l’impatto dei nostri comportamenti sulla natura. La mostra è solo uno degli elementi di un percorso che prosegue nelle pagine stesse di questo catalogo: al suo interno, per i più piccoli, troviamo esempi, consigli, notizie, esperimenti da provare a casa e un bellissimo gioco da tavola. Un modo per continuare a mantenere desta l’attenzione verso un tema cruciale per il mondo dei nostri figli. Il tema è anche il cuore di Expo Milano 2015: una Esposizione Universale che riflette sul futuro del mondo proprio a partire dalle sfide della sostenibilità ambientale, dalla disponibilità di cibo e acqua per tutti. L’attenzione ai grandi temi di oggi, la condivisione pubblica della conoscenza e l’attenzione particolare rivolta ai più giovani, i veri protagonisti delle sfide di domani. Una sfida che Milano promuove e rilancia nel mondo: la sfida di un mondo a misura di uomo. E di bambino. Letizia Moratti Sindaco di Milano
Piena di mistero anche nella luce del giorno, la natura non si lascia derubare del suo velo e tu non le strapperai con leve o con viti quello che essa non vuole rivelare al tuo spirito. J.W. Goethe, Faust, parte prima, Notte Cosa vuol dire che il pianeta ha bisogno di te? E cosa vuol dire pianeta? In realtà è termine della scienza. Ma se avessimo detto “mondo” avremmo detto altro? Per rispondere a queste domande forse dobbiamo partire dalla storia delle parole e in particolare da una che è oggi di moda: ecologia. Come indica la sua etimologia (dal greco “òikos”, abitazione, e “lógos”, discorso) questa parola va ripensata secondo un discorso che pone al centro il pianeta, inteso come abitazione, in un connubio tra filosofia e scienza unite in nome di un bisogno che si configura come un’interrogazione. Che cosa ne sarà del nostro pianeta nel 2050? E soprattutto, come cambieranno gli stili di vita? Entrando nell’universo della finzione quattro personaggi del futuro ci condurranno attraverso questa mostra all’esplorazione del domani. Segnatamente quattro aree tematiche saranno affrontate sollevando interrogativi sul pianeta e sulla “science of survival”: cibo e bevande, tempo libero, trasporti, costruzioni. Temi che, a ben guardare, corrispondono allo statuto ontologico dell’Expo: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Sollecitare a una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione verso i problemi dell’ambiente è importante e urgente obiettivo. E i mezzi per far crescere tale attenzione possono essere i più diversi e articolati. La scelta di un’esposizione che interpella direttamente il pubblico è strumento interessante per favorire questo processo. Le questioni ecologiche sono qui trattate senza retorica, ma offrendo suggerimenti, spiegazioni, proposte innovative. Il primo investimento per il futuro è, in effetti, indirizzato all’equa osmosi tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda. Con specifico riferimento alle generazioni più giovani e all’educazione all’ambiente. La natura, così come scriveva Goethe, mantiene intatto il suo mistero; tuttavia troppi sono i casi in cui le azioni dell’uomo non hanno tenuto conto degli equilibri ambientali. L’attualità purtroppo ci pone di fronte a situazioni critiche. Ed è in tale quadro che un’iniziativa come questa rivela il proprio valore e impegno a favore della responsabilità, del desiderio di sapere, della vita. La geografia degli interessi deve prendere in considerazione la geografia fisica. Potremmo adoperare i termini di sicurezza ambientale, di biotecnologie, Ogm e altri argomenti assai discussi; ma forse per riassumere e orientare i nuovi scenari possibili è sufficiente riscoprire l’amore per il nostro pianeta. E ritrovare tutti i suoi colori – che sono simbolicamente restituiti dalla grafica che illustra il catalogo – significa avvolgersi della luce di una peculiare conoscenza: così come la luna conduce la luce ogni notte nel riflesso che la stessa luna ha rubato al sole, al medesimo modo l’illuminazione risplende per la Terra. Il riflesso del sole è ri-inviato, alla Terra. E in quest’amore si racchiude il segreto della tutela e della preservazione del nostro patrimonio naturale. In un’immagine poetica sta il senso di una verità etica. Massimiliano Finazzer Flory Assessore alla Cultura del Comune di Milano
“Focus” e “Focus Junior”, le due prestigiose testate italiane per adulti e giovani, si avventurano per la prima volta nel mondo delle mostre indirizzate alle famiglie. I due periodici si avvalgono in co-realizzazione della consolidata esperienza di Codice. Idee per la Cultura, che ha riscosso notevole successo negli ultimi anni su tutto il territorio italiano con manifestazioni e mostre come “Darwin 1809/2009” e l’annuale Festival delle Scienza di Genova. “2050. Il pianeta ha bisogno di te” rientra perfettamente nello spirito e negli intenti delle linee editoriali dei due periodici: la vita dell’uomo, i progressi scientifici, la natura, la storia, una sana istruzione che accompagni il giovane nella sua crescita intellettuale. Argomenti trattati sempre con accurata precisione, semplicità, curiosità. La mostra, che ha avuto un eccezionale successo di pubblico al Science Museum di Londra e al Liberty Center del New Jersey, s’incentra su alcune delle questioni più urgenti che abbiamo oggi di fronte: risorse globali, cambiamenti climatici, opzioni per un futuro sostenibile. In uno stimolante, informativo e divertente percorso per tutta la famiglia, il visitatore avrà parte attiva nel prendere decisioni a cui verranno dati riscontri finali. Quanto saranno valide le nostre opzioni? Il nostro modo di vivere cambierà, ma potremo fare scelte positive per influenzare il nostro futuro. Il tema e la tipologia della mostra, accattivante e interattiva, rispecchiano appieno, come detto, lo spirito delle testate. Un’apertura verso nuovi modi di comunicare, che ci auguriamo conquisti anche voi. Buon divertimento! Giacomo Moletto Amministratore Delegato e Direttore Generale di Gruner+Jahr/Mondadori S.p.A
La scienza, intesa come sguardo che cattura e descrive i fenomeni naturali all’interno di una cornice sociale e culturale, contiene un’elevata cifra didattica. L’indagine dei fenomeni fisici, ambientali, chimici e biologici da sempre sta alla base della comprensione che l’uomo ha di sé; e più volte è stato detto, a ragione, che gli straordinari progressi scientifici degli ultimi secoli hanno contribuito a definirci meglio come specie. Specie animale tra le altre specie animali, con le quali condividiamo un comune passato ancestrale; specie dotata di straordinarie capacità, certo, ma pur sempre uno dei tanti fattori della complessa equazione che è l’ecosistema in cui viviamo. Il frutto forse più proficuo di questo bagaglio di conoscenze che abbiamo accumulato, infatti, è la consapevolezza di una grande responsabilità: la nostra presenza su questo pianeta ha un notevole impatto, ma abbiamo a disposizione gli strumenti per invertire la rotta ed evitare che vengano prodotti danni più gravi di quelli cui ci troviamo già di fronte. Siamo allo stesso tempo, insomma, il problema e la soluzione per l’ambiente. E proprio su temi come la sostenibilità, lo sfruttamento delle risorse naturali e il riscaldamento globale la scienza non è solo il contenuto dei libri, non è solo accademia: è materia viva, ricca, complessa. Questa mostra rappresenta il raro e felice confluire di quanto di buono c’è nella scienza e nella cultura: l’attualità, il presente da conoscere e il futuro da costruire. Lo sguardo rivolto alle giovani generazioni, che saranno artefici e protagonisti del cambiamento che stiamo disegnando per un diverso modo di concepire il futuro, come un bene davvero comune. E il nostro intento è quello di trasmettere il piacere di imparare divertendosi e con questa mostra contiamo davvero di riuscirci. Vittorio Bo Presidente di Codice. Idee per la Cultura
2050. IL PIANETA HA BISOGNO DI TE! 2050. Il pianeta ha bisogno di te affronta alcune importanti questioni scientifiche e tecnologiche che hanno un effetto determinante sul presente e sul futuro della nostra esistenza. La sfida più grande che dovremo affrontare nei prossimi decenni è connessa al fenomeno dei cambiamenti climatici, provocati soprattutto dall’anidride carbonica che viene liberata dalla maggior parte delle attività legate al nostro stile di vita: agricoltura, trasporti, industria, produzione di energia elettrica. Allo stesso tempo molte delle risorse essenziali da cui dipende il nostro modo di vivere – petrolio, acqua e terreni coltivabili – stanno iniziando a scarseggiare. Durante lo stimolante percorso di questa mostra potrete approfondire alcuni degli aspetti più scottanti che riguardano i cambiamenti climatici e la gestione delle risorse, nonché escogitare soluzioni personali per un futuro in cui poter vivere in modo entusiasmante e allo stesso tempo sostenibile.
COSA TROVERETE NELLA MOSTRA INTRODUZIONE Conoscerete Buz, Eco, Tek e Dug, quattro amici che vengono dall’anno 2050. Hanno idee molto diverse sul modo in cui dovremmo affrontare le sfide del futuro, e spesso non sono d’accordo! Vi aiuteranno a capire come e perché le cose potrebbero cambiare, e vi chiederanno di aiutarli a trovare soluzioni ai problemi che tutti noi viviamo. BERE Molti di noi considerano l’acqua che esce dal rubinetto come un fatto scontato: al giorno d’oggi, però, stiamo attingendo alle riserve di acqua dolce come mai prima d’ora. Osservate come viene utilizzata e in che modo potremmo farne un uso migliore, e scoprite alcune fonti alternative di acqua dolce davvero interessanti. MANGIARE Per molti di noi procurarsi il cibo è molto semplice: basta aprire il frigorifero e prendere ciò che preferiamo, o fare un salto al supermercato o al negozio all’angolo quando vogliamo. Ma il modo in cui oggi produciamo i nostri ali-
menti ha un impatto notevole sul pianeta. La produzione e il trasporto richiedono molte risorse come, ad esempio, terreni coltivabili, acqua e carburante. Scoprite cosa ci riserva il futuro e come i cambiamenti climatici potrebbero avere un impatto su ciò che mangiamo.
DIVERTIRSI Molti dei modi in cui ci divertiamo hanno un impatto sui cambiamenti climatici e consumano risorse che già stanno scarseggiando. L’energia impiegata per produrre gli oggetti che utilizziamo e per consentirci di fare le nostre attività preferite nel tempo libero deriva dalla combustione di gas e carbone, un processo che accelera i cambiamenti climatici. Scoprite il vero prezzo del nostro stile di vita e i modi in cui potremmo cambiare le nostre abitudini per ridurre l’impatto che queste hanno sul pianeta. SPOSTARSI Noi tutti facciamo enorme affidamento sui mezzi che ci consentono di viaggiare e che trasportano i prodotti che acquistiamo. Ma la maggior parte dei veicoli utilizza
carburanti che derivano da una riserva di petrolio in continua diminuzione. I motori a benzina hanno poi un effetto diretto sui cambiamenti climatici, perché liberano nell’atmosfera grandi quantità di anidride carbonica. Scoprite come in futuro le nuove tecnologie potranno regalarci mezzi di trasporto più ecologici.
ABITARE In che tipo di ambiente vorreste vivere? Perché la costruzione delle vostre case e il modo in cui ci vivete hanno un impatto sull’ambiente? Qual è la cosa più importante per voi quando pensate a dove vivere? Scoprite con noi i materiali da costruzione all’avanguardia e le idee più innovative sul concetto di abitazione: potrebbero diventare parte integrante del mondo del 2050. CITTÀ FUTURA Osservate come le soluzioni che avete ideato lungo il percorso della mostra vengono applicate al vostro quartiere del 2050. Scoprite le idee dei vostri compagni e vedrete la città del futuro che prenderà vita davanti ai vostri occhi!
CONOSCIAMO BUZ, ECO, TEK E DUG
BUZ Buz è il vero “collante” del gruppo: ama stare in compagnia ed è una persona molto solare. Non le piacciono le discussioni e pensa che dovremmo trovare le soluzioni ai problemi parlando e confrontandoci. È simpatica a tutti e spesso le tocca fare da mediatrice quando gli altri sono in disaccordo. È attenta all’ambiente che la circonda e ha un talento particolare per cogliere i pensieri e i sentimenti delle persone. È convinta che tutti, ovunque nel mondo, abbiano diritto di vivere godendo delle stesse possibilità e comodità.
ABBIGLIAMENTO PREFERITO Il suo cappellino colorato fatto a mano
MUSICA PREFERITA
La musica di tutto il mondo
HOBBY
VI PRESENTIAMO LE VOSTRE GUIDE: BUZ, ECO, TEK E DUG Saranno loro a farvi scoprire perché il futuro potrebbe essere diverso dal presente. Hanno tutti un punto di vista diverso su come affrontare i problemi di domani.
Socializzare e chiacchierare al telefono
LE PIACCIONO ANCHE
I giochi di gruppo e le vacanze
DICE SPESSO
“Grande!” o “È bellissimo!”
NON DIREBBE MAI
“Vorrei starmene da sola”
LA FA ARRABBIARE
Non si arrabbia mai sul serio, ma non le piacciono le persone che si lamentano
ECO
TEK
DUG
Eco adora la natura e gli piace stare all’aria aperta. Sostiene che dobbiamo avere cura dell’ambiente in cui viviamo e che dobbiamo riparare i danni causati dall’uomo. Secondo lui la strada migliore da seguire è ridurre i consumi. È un esperto delle soluzioni che ci potrebbero aiutare a vivere “in maggiore armonia con la natura”. Spesso è convinto di avere ragione e che gli altri abbiano torto, atteggiamento che a volte risulta un po’ fastidioso.
Tek adora la tecnologia. La cosa che più le piace, oltre a usarla, è parlarne. A volte è difficile capire quello che dice, perché parla a voce alta e velocemente. È convinta che la tecnologia ci consentirà di continuare a fare ciò che ci piace, aiutandoci a utilizzare in modo più efficiente le risorse del pianeta. Tek è dotata di un ingegno straordinario e ha sempre idee creative sui nuovi gadget che si potrebbero costruire. A volte però dimentica che anche quando le sue invenzioni funzionano perfettamente, potrebbero creare problemi a causa della quantità di energia che richiedono per farlo. Ha l’indole della caposquadra e adora mettersi in mostra.
Dug apprezza le tradizioni e i buoni vecchi metodi di fare le cose. È convinto che si possa imparare molto dal passato, anche come affrontare il futuro. Gli piacciono le cose che ha imparato, e ciò che lo rende davvero felice è stare a casa sua, davanti a una tazza di tè fumante con un bel libro. Non ama l’avventura e preferisce prendere la vita con calma. È una persona riflessiva, non il tipo che saltella qua e là dimenando le braccia al vento: in genere si accarezza il mento e parla con circospezione. Ma sa essere piuttosto cocciuto!
ABBIGLIAMENTO PREFERITO
La sua muta da sub, fatta di bottiglie di plastica riciclate
MUSICA PREFERITA
Le canzoni che trasmettono un messaggio, in particolare su come l’uomo dovrebbe smettere di danneggiare il pianeta
HOBBY
Qualunque sport e attività all’aria aperta, come il rafting o le scalate
GLI PIACE ANCHE
Campeggiare e fare escursioni
DICE SPESSO
“Sei matto!” o “Vado matto per…!”
NON DIREBBE MAI “Detesto riciclare”
LO FA ARRABBIARE
La gente che si disinteressa dell’ambiente
ABBIGLIAMENTO PREFERITO
La sua tuta che cambia colore a seconda del suo umore
MUSICA PREFERITA Elettronica!
HOBBY
ABBIGLIAMENTO PREFERITO Il lungo cappotto di lana di suo nonno
MUSICA PREFERITA
Alla radio preferisce ascoltare programmi in cui si parla piuttosto che sentire della musica
HOBBY
Camminate in campagna e cucinare
I giochi hi-tech
GLI PIACCIONO ANCHE
LE PIACCIONO ANCHE
Le gallerie d’arte e le vecchie foto
Riviste, programmi e pubblicità in TV o su internet, basta che abbiano a che fare con la tecnologia!
DICE SPESSO
DICE SPESSO
NON DIREBBE MAI
“Splendido!”
“Che nuova idea geniale”
NON DIREBBE MAI
LO FA ARRABBIARE
“Non capisco…”
LA FA ARRABBIARE
La gente che si rifiuta di sperimentare cose nuove
“Bè, forse…” o “No, no, no!”
Che i suoi amici continuino a ripetergli che è “all’antica”
biamento delle temperature porterà con sé una trasformazione nel sistema delle precipitazioni. Ciò significherà siccità o alluvioni più frequenti, a seconda delle diverse zone del pianeta. Le alluvioni inoltre inquineranno le riserve idriche con acqua sporca.
E IL FUTURO? Efficienza idrica
Per sopravvivere dobbiamo bere acqua ogni giorno. E dev’essere dolce e potabile: non possiamo bere l’acqua salata del mare. Nei paesi ricchi consideriamo la sua disponibilità come una cosa scontata: basta aprire il rubinetto per averne quanta ne vogliamo. In diverse parti del mondo, però, moltissime persone non sanno nemmeno cosa sia un rubinetto. In quelle zone procurarsi da bere è un vero e proprio lavoro quotidiano, faticoso ma essenziale. Ma c’è di peggio: sul nostro pianeta circa una persona su sei non ha accesso all’acqua potabile.
COSA CAMBIERÀ? Attualmente, in alcune aree del pianeta, la carenza di acqua è già un grave problema, e nel 2050 la disponibilità di acqua potabile potrebbe diminuire ulteriormente. La questione non riguarda solo i paesi caldi e aridi. Con il costante miglioramento del nostro stile di vita aumentano anche i modi con cui utilizziamo l’acqua dolce (dal lavaggio di una quantità sempre maggiore di vestiti all’acquisto di molti beni la cui produzione richiede acqua potabile). Negli ultimi 25 anni, a livello globale il consumo di acqua è raddoppiato, e con l’aumento della popolazione crescerà anche la domanda in modo proporzionale. Siamo abituati a contare sul fatto che le piogge riempiano i bacini idrici, ma se non smettiamo di sfruttarli in eccesso anch’essi si prosciugheranno. Un’altra fonte di acqua dolce sono le enormi riserve sotterranee (le falde acquifere) da cui proviene gran parte dell’acqua dei nostri fiumi. Ma in alcune zone si stanno già disseccando. Alcune sorgenti d’acqua dolce vengono inquinate da prodotti chimici, industriali o agricoli, oppure da infiltrazioni di acqua marina (che contamina l’acqua dolce con il sale). Anche i mutamenti climatici avranno un impatto. Il cam-
L’acqua è una risorsa preziosa: utilizzarla con più attenzione è una delle strategie per riuscire ad averne a sufficienza in futuro. Un’altra soluzione è la raccolta dell’acqua di scarico per poterla riutilizzare: nelle industrie, nelle centrali elettriche e nelle aziende agricole. Questa scelta potrebbe far risparmiare un’enorme quantità di acqua.
Togliamo il sale!
La desalinizzazione è il processo che trasforma l’acqua di mare in acqua potabile. Questa tecnica è già utilizzata in molte zone aride vicine al mare, come le coste dell’Australia, del Kuwait, dell’Arabia Saudita e della Spagna. Tuttavia il procedimento è costoso e richiede moltissima energia, e ciò, spesso, implica il rilascio di anidride carbonica con un conseguente impatto sui cambiamenti climatici. In alcuni posti molto soleggiati vengono utilizzate piccole unità di desalinizzazione alimentate a energia solare: sono economiche e non implicano il rilascio di emissioni nell’atmosfera.
LO SAPEVATE?
Ci vogliono 25 vasche di acqua per coltivare il cotone necessario a produrre una sola maglietta
LO SAPEVATE?
È possibile purificare le acque di scarico rendendole nuovamente potabili. Per prima cosa l’acqua viene filtrata per rimuovere i rifiuti “solidi” (puah!), poi viene passata attraverso strati di sabbia e carbone per eliminare anche le particelle più piccole. L’ultimo stadio del processo prevede che dei microrganismi si nutrano delle restanti impurità. Risultato: acqua pulita (wow!)
Lavandino salva acqua Nei paesi ricchi usiamo spesso l’acqua potabile anche quando non è necessario. Ad esempio, non abbiamo alcun bisogno di acqua pulita e potabile per lo sciacquone! Il lavandino salva acqua permette di riciclare l’acqua che abbiamo appena usato per lavarci le mani per riempire il serbatoio dello sciacquone.
IL MODO IN CUI RACCOGLIAMO E USIAMO L’ACQUA PUÒ CAMBIARE IN FUTURO. ECCO ALCUNI ESEMPI
Raccoglitore di nebbia Si tratta di una particolare rete che, nelle zone nebbiose, può essere distesa tra alcuni pali per raccogliere le piccole goccioline d’acqua sospese nell’aria. Queste, unendosi, formano gocce più grandi, e quando diventano abbastanza grandi e pesanti scivolano in una canalina che le porta a una cisterna di raccolta.
Centrali di desalinizzazione galleggianti Possono essere spostate facilmente laddove ci sia necessità di acqua potabile. Possediamo già le conoscenze tecnologiche per poterle costruire, ma nessuno ci si è ancora impegnato. Inoltre, potendo funzionare grazie a energie rinnovabili, emetterebbero pochissima anidride carbonica.
Tutti dobbiamo mangiare per vivere, ma per noi esseri umani il cibo è anche un piacere, una tradizione e un modo di stare assieme. Chi vive nei paesi ricchi è spesso molto esigente in fatto di alimentazione. Possiamo comprare la maggior parte del cibo durante tutto l’anno, indipendentemente dalla stagione, e soddisfare la nostra curiosità per le ultime mode culinarie. Ma nel mondo moltissime persone non hanno da mangiare a sufficienza.
IL CIBO E L’AMBIENTE CHE CI CIRCONDA Oggi il nostro modo di mangiare ha un impatto maggiore sull’ambiente di quanto non accadesse una volta. Occorre sempre più acqua e terreno per sfamare la popolazione mondiale, in costante crescita. Prima della nascita dei supermercati il cibo proveniva dalle aziende agricole più vicine e non era avvolto in confezioni di plastica. Oggi invece capita di acquistare generi alimentari che provengono da molto lontano. Per questo devono essere confezionati e trasportati, e ciò implica consumo di risorse e utilizzo di carburante con un notevole impatto sui cambiamenti climatici. Poiché questi fenomeni influenzano gli schemi delle precipitazioni in tutto il mondo, in futuro potremmo assistere sia a inondazioni più frequenti che colpiranno preziose terre coltivabili, sia a intensi periodi di siccità in aree del mondo che oggi dispongono di acqua a sufficienza. Questi cambiamenti incideranno sulla quantità e sulla varietà degli alimenti che potranno essere coltivati. Esistono molte teorie su ciò che dovremmo fare per essere sicuri che tutti, nel mondo, abbiano cibo a sufficienza, riducendo allo stesso tempo il nostro impatto sull’ambiente.
DOVREMMO CONSENTIRE L’AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI OGM? Gli alimenti geneticamente modificati vengono prodotti introducendo nelle loro cellule geni di altre specie. In questo modo, gli scienziati possono creare prodotti con caratteristiche innovative, come coltivazioni in grado di resistere alla siccità o che non richiedono l’aratura. In molti sono preoccupati per il fatto che ancora non si conoscono gli effetti a lungo termine sull’ambiente dell’introduzione di specie geneticamente modificate. Inoltre, le aziende che mettono a punto queste nuove specie ne detengono anche la proprietà commerciale; secondo alcuni in questo modo gli agricoltori sono sempre più vincolati alle grandi multinazionali. Altri invece ritengono che dovremmo utilizzare maggiormente le modifiche genetiche in agricoltura perché queste tecnologie potrebbero aiutarci a produrre cibo a sufficienza per tutti, utilizzando meno risorse. Allo stesso tempo c’è chi pensa che, proprio a causa degli effetti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici, sarà fondamentale sviluppare varietà di colture capaci di resistere in condizioni più estreme di quelle attuali.
SCHEDA DIDATTICA
Acqua dolce dall’acqua salata! Materiali • • • • •
Due cucchiai di sale fino. Acqua di rubinetto. Una tazzina da caffè. Una ciotola capiente. Un foglio di pellicola trasparente per conservare i cibi. • Un sasso non troppo pesante.
SVOLGIMENTO 1
Versa due dita d’acqua di rubinetto nella ciotola, aggiungi il sale e mescola.
2 Continua a mescolare fino a quando i granelli di sale rimarranno sul fondo senza sciogliersi ulteriormente. 3 Prova ad assaggiare la soluzione così preparata. Che sapore ha? 4 Posiziona la tazzina da caffè al centro della ciotola stando ben attento che il livello della soluzione non superi il bordo della tazzina. 5 Copri la ciotola con la pellicola trasparente per chiudere ermeticamente lo spazio al suo interno. 6 Posiziona il sasso sulla pellicola in modo che si trovi sospeso esattamente al di sopra della tazzina, ma senza toccarne il bordo. 7 Metti la ciotola in un luogo esposto al sole. 8 Dopo circa mezz’ora controlla la pellicola trasparente: che cosa noti sul lato rivolto verso l’interno della ciotola? 9 Ripeti l’osservazione dopo qualche ora: la tazzina da caffè è ancora vuota? 10 Se nella tazzina è presente del liquido, prova ad assaggiarlo: che sapore ha?
L’esperimento ha sfruttato le proprietà dell’acqua e ha utilizzato un’energia sostenibile e rinnovabile come quella solare per ottenere acqua dolce dall’acqua salata. Questo processo di desalinizzazione può essere riprodotto su ampia scala per risolvere alcuni problemi di carenza idrica del nostro pianeta? L’acqua ottenuta ha le stesse proprietà dell’acqua minerale potabile con la quale ci dissetiamo?
Sulla Terra sono presenti circa 1 MILIARDO E 360 MILIONI DI KM3 d’acqua Questa stima comprende l’acqua dei mari e degli oceani, i ghiacciai e le calotte polari, l’acqua presente nel suolo e nelle falde acquifere, le acque dolci di fiumi e laghi e il vapore acqueo nell’atmosfera. Di questo immenso volume è disponibile per il nostro consumo meno dell’1%. Ogni attività umana ha un costo più o meno alto in termini di acqua dolce, e quindi una ripercussione sull’intero ecosistema. Pensa che per produrre di 1 kg di zucchero sono necessari 80 litri d’acqua, e ogni volta che bevi un bicchiere di latte in realtà stai consumando circa 250 litri d’acqua, che è servita per l’allevamento delle mucche che l’hanno prodotto e per tutte le fasi della sua lavorazione. L’acqua che arriva sulla superficie terrestre penetra in profondità attraverso fratture, cavità e porosità del terreno, fino a quando incontra uno strato impermeabile sopra il quale può formare depositi e può scorrere dando origine alle falde acquifere. Queste rappresentano delle risorse inestimabili di acqua per il consumo umano. Per sopravvivere un essere umano ha bisogno almeno di 5 litri d’acqua al giorno, ma per vivere in condizioni accettabili ne sarebbero necessari 50. Secondo recenti stime, noi italiani consumiamo in media 250 litri d’acqua al giorno: è uno dei valori più alti al mondo! L’acqua non è una risorsa inesauribile: è dovere di tutti riflettere sui consumi e sugli sprechi di cui ogni giorno siamo più o meno consapevolmente responsabili. A volte basta un briciolo di attenzione: ad esempio un rubinetto non chiuso bene, che perde 30 gocce al minuto, può sprecare fino a 2.400 litri d’acqua in un anno. La presenza di depositi di rifiuti e scorie non controllati, gli scarichi provenienti dalle città e i pesticidi utilizzati in agricoltura disperdono nel suolo agenti inquinanti che possono raggiungere l’acqua di falda con conseguenze disastrose per l’ambiente e per l’uomo. a cura di Associazione Didattica Museale
2050. IL PIANETA È IN GIOCO!
Sei pronto a salvare la Terra? Puoi giocare con tutti gli amici che vuoi oppure da solo, cercando di migliorare il tuo punteggio a ogni partita: Buz, Eco, Tek e Dug saranno al tuo fianco! Ad ogni giocatore serviranno un segnalino, una scheda segnapunti (puoi copiarla dal modello stampato sulla plancia di gioco) e una penna.
REGOLE DEL GIOCO
una moneta, assegnando alle due facce i valori 1 e 2.
IL PERCORSO
PUNTI
Ogni casella rappresenta un anno, dal 2010 al 2050. Leggendo la descrizione scoprirai l’effetto delle diverse caselle, che possono farti guadagnare o perdere punti, o modificare il tuo percorso. Quando un giocatore raggiunge il 2050, la partita è finita: vince il giocatore che ha accumulato più punti, cioè che ha compiuto più scelte utili per uno sviluppo sostenibile del nostro pianeta. Per raggiungere questo obiettivo servirà un pizzico di fortuna e molta abilità, anche perché un grave pericolo è in agguato: se le condizioni della Terra peggiorano troppo a causa delle catastrofi ambientali, nessuno può più vincere. Sarà necessaria una buona strategia di gioco da parte di tutti per evitare che ciò accada.
Visitando le varie caselle puoi guadagnare dei punti, che segnerai sulla tua scheda con una N (per i punti natura) o una T (per i punti tecnologia). Se perdi dei punti, cancellali dalla tua scheda. Sei libero di scegliere a quale delle tre categorie assegnare ciascun punto, e da quale categoria cancellare i punti che perdi. Le caselle summit (a sfondo azzurro, anni 2024 e 2037) permettono ai giocatori di scambiare o regalare i propri punti, per essere pronti contro le inevitabili catastrofi. Non è consentito cambiare posizione ai punti sulla propria scheda, se non attraverso scambi con altri giocatori.
MOVIMENTO In questo gioco ci si può muovere di una o due caselle per volta. Puoi usare un normale dado a 6 facce utilizzando questo schema: - Se esce un numero dispari, muovi di 1 casella. - Se esce un numero pari, muovi di 2 caselle. In alternativa puoi lanciare
IL BENESSERE DEL PIANETA Sulla plancia c’è l’Indicatore di benessere del pianeta. All’inizio del gioco si posiziona un segnalino sulla casella verde a sinistra. Eventi naturali, scelte sbagliate o una cattiva gestione delle risorse possono compromettere il benessere del pianeta. Tutto questo è rappresentato dalle caselle catastrofe (a fondo grigio) che possono spostare l’indicatore verso destra: se si arriva alla casella rossa
tutta a destra significa che il pianeta è irreparabilmente danneggiato, la partita finisce e tutti hanno perso. Ogni catastrofe va applicata una sola volta durante la partita, cioè viene attivata dal primo giocatore che la raggiunge. Fa eccezione la casella 2049, che deve essere applicata da ogni giocatore. Quando un giocatore raggiunge una casella catastrofe è obbligato a fermarsi (anche se il tiro del dado è superiore) e a seguire le istruzioni. Esiste un modo per salvare la Terra dall’effetto delle catastrofi! Infatti l’indicatore può essere spostato di uno spazio verso sinistra se ciascun giocatore accetta di cancellare dalla scheda una parte dei propri punti. Precisamente: - chi ha 2 punti o meno non ne cancella; - chi ha da 3 a 6 punti ne cancella 1 (a sua scelta); - chi ha da 7 a 10 punti ne cancella 2 (a sua scelta); - chi ha 11 punti o più ne cancella 3 (a sua scelta). Qualsiasi giocatore prima di lanciare il dado può proporre questa scelta, se l’indicatore si trova su una delle due caselle centrali. La decisione ha effetto solo se tutti i giocatori sono d’accordo.
Buon divertimento!
PAR TEN ZA!
2010
ALIMENTI MICOPROTEICI
Spegni la TV quando non la guardi, e non la lasci in standby + 1 PUNTO TECNOLOGIA
2031
ACCUMULATORI DI CALORE LATENTE MICRONAL R
Ti fermi per goderti il fresco. PERDI UN TURNO
Ti fermi un turno per fare uno spuntino... + 1 PUNTO NATURA + 1 PUNTO TECNOLOGIA
+ 2 PUNTI NATURA
• La usi per costruire un dispositivo per mantenere umida la terra dei vasi sul balcone
Hai voglia di rinnovare il tuo guardaroba. Che cosa fai? • Acquisti una T-shirt realizzata con cotone biologico proveniente dal commercio equo
2030
Troppi Paesi sono ancora in guerra, e questo provoca sofferenza, povertà e danni all’ambiente. L’indicatore del benessere del pianeta va spostato di 1 spazio verso destra.
• Con perline, bottoni e fantasia trasformi una vecchia maglietta in un capo super-trendy
2029
Vai a scuola a piedi anche se piove
2033
2050 ARRIVO!
a cura di Associazione Didattica Museale
+ 1 PUNTO TECNOLOGIA
BICI PIEGHEVOLE
La bici ti permette di fare un altro turno.
2028
Butti la bottiglietta di vetro del succo di frutta nella spazzatura normale.
2034
Lasci scorrere l’acqua dal rubinetto mentre ti lavi i denti.
2048
2049
Per oltrepassare questa casella devi avere almeno 1 punto natura e 1 punto tecnologia in ciascuno dei tre settori. Se non li hai, torna all’ultima casella Summit 2037 e perdi il prossimo turno.
2050. IL PIANETA È IN GIOCO
Fai il bucato con la lavatrice mezza vuota. - 1 PUNTO TECNOLOGIA
2027
TURBINE EOLICHE E PANNELLI SOLARI
L’energia che rispetta l’ambiente ti permette di prendere 1 punto natura a un avversario.
2035
- 1 PUNTO NATURA
Il primo giocatore che raggiunge questa casella guadagna 1 punto natura e 1 punto tecnologia.
2014
2026
LAMPADINE A BASSO CONSUMO ENERGETICO
+ 2 PUNTI TECNOLOGIA
P
Porti i tuoi vecchi giocattoli al m dell’usato anziché buttarli v
- 1 PUNTO NATURA
PRENDI 1 PUNTO TECNOLOGIA A UN AVVERSARIO
Rim a
- 1 PUNTO NATURA
+ 2 PUNTI TECNOLOGIA
+ 1 PUNTO NATURA
Che idea luminosa!
2
Al supermercato acquisti dei nuovi sacchetti di plastica per trasportare la spesa.
+ 2 PUNTI NATURA
2032
Come decidi di utilizzare una bottiglia di plastica vuota? • La butti nella raccolta differenziata, perchè possa essere riciclata.
2013
2012
2011
Come sono distribuite le risorse del pianeta? Se uno o più giocatori non hanno almeno tre punti nella colonna “Mangiare e bere”, l’indicatore del benessere del pianeta va spostato di 1 spazio verso destra.
2036
Usi i fogli stampati solo da un lato per prendere appunti. + 1 PUNTO TECNOLOGIA
2047
Hai deciso di cambiare il contratto per la fornitura di energia elettrica. Che cosa scegli? • Un contratto che garantisca che l’energia provenga soprattutto da fonti rinnovabili + 2 PUNTI NATURA
• Un contratto che consenta il massimo risparmio in caso di basso utilizzo (infatti tu certo non sprechi la corrente!) + 2 PUNTI TECNOLOGIA
SCHEDA SEGNAPUNTI (DA COPIARE) GIOCATORE MANGIARE E BERE
MUOVERSI E ABITARE
DIVERTIR
2015 AIRBUS A380
mani in coda al check-in.
PERDI UN TURNO
2016
BIDONE ROTANTE PORTA ACQUA
+ 1 PUNTO TECNOLOGIA
Trasporti l’acqua risparmiando tempo e energie.
2018
VAI AVANTI DI 3 CASELLE.
mercatino via.
RSI
2017
Dosi con attenzione saponi e detersivi per evitare di inquinare.
Hai scelto di andare in vacanza in aereo anziché in treno.
2019
La tua famiglia deve acquistare una nuova autovettura: che cosa consigli? • Un modello con il filtro anti-particolato per ridurre l’inquinamento + 2 PUNTI NATURA
• Un modello con motore a GPL per ridurre i consumi + 2 PUNTI TECNOLOGIA
- 1 PUNTO TECNOLOGIA
2025
La tecnologia aiuta l’uomo, se tutti possono avervi accesso. Se uno o più giocatori non hanno almeno due punti tecnologia, l’indicatore del benessere del pianeta va spostato di 1 spazio verso destra.
2024 SUMMIT!
I giocatori possono liberamente scambiare o cedere i propri punti.
2023
LAVANDINO SALVA ACQUA
Devi proprio fermarti un turno, ma...
Fermati un turno per accudire i tuoi polli.
SUMMIT!
2046
Che bella macchina... ma hai sbagliato manovra: torna al 2040! Se è la terza volta che capiti su questa casella, rimani qui e perdi un turno.
SKYSAILS
Che velocità, e che efficienza energetica! Ma sbagli direzione... TORNA ALLA PARTENZA
2039
Abbiamo imparato ad adottare strategie di sviluppo sostenibile? Tutti i giocatori devono avere almeno 3 punti natura, altrimenti l’indicatore del benessere del pianeta va spostato di 1 spazio verso destra.
Non hai ancora sostituito le lampadine normali con quelle a risparmio energetico.
2041
Compri le verdure al mercato, direttamente dagli agricoltori del posto. + 1 PUNTO NATURA
- 1 PUNTO TECNOLOGIA
2043
2045
AUTO ECOLOGICA
2021
2040
2038
I giocatori possono liberamente scambiare o cedere i propri punti.
+ 1 PUNTO TECNOLOGIA
+ 1 PUNTO NATURA + 1 PUNTO TECNOLOGIA
EGLU , L’AIA ECOLOGICA
2037
2022
Quando fai la spesa scegli prodotti con meno imballaggi inutili.
2020
Alluvioni e incendi, legati al surriscaldamento globale, provocano devastazione e morte in molte zone del mondo. L’indicatore del benessere del pianeta va spostato di 1 spazio verso destra.
Tutti hanno diritto a una vita serena e felice! Tutti i giocatori devono avere almeno 3 punti nella colonna “Divertirsi”, altrimenti l’indicatore del benessere del pianeta va spostato di 1 spazio verso destra.
STANDBY POWER SAVER
Questo dispositivo ti fa risparmiare tempo ed energie.
2044
FAI UN ALTRO TURNO
Per raggiungere l’altro lato della città prendi l’autobus e non la macchina. + 1 PUNTO TECNOLOGIA
INDICATORE DI BENESSERE DEL PIANETA
2042
Senti proprio il bisogno di darti una lavata. Che cosa scegli? • Fai la doccia chiudendo l’acqua mentre t’insaponi in modo da non sprecarla + 2 PUNTI NATURA
• Fai il bagno riempiendo poco la vasca, poi riutilizzi l’acqua per sciacquare qualche oggetto impolverato + 2 PUNTI TECNOLOGIA
2050. IL PIANETA È IN GIOCO!
Il gioco è la prima e la più potente forma di apprendimento. Giocando ci si diverte, ci si appassiona, ci si emoziona... e questo genera un terreno molto fertile per capire, ricordare e fare propri concetti anche assai complessi come i temi affrontati nella mostra “2050. Il pianeta ha bisogno di te”. Il gioco “2050. Il pianeta è in gioco” è stato ideato per offrire ai visitatori della mostra l’occasione di ricordarne e approfondirne i contenuti, anche a distanza di tempo, con un’attività allegra e stimolante, adatta a tutti. In particolare alcuni aspetti del meccanismo di gioco sono stati progettati per suscitare riflessioni significative sul tema della sostenibilità.
RIFLESSIONI LE CASELLE CHE FANNO GUADAGNARE PUNTI SONO PIÙ NUMEROSE DI QUELLE CHE NE FANNO PERDERE Questo mette in evidenza che nella vita quotidiana ci sono molte opportunità per adottare comportamenti sostenibili, e che non è poi così difficile evitare alcuni errori dettati da pigrizia o superficialità. Viene inoltre affermato il principio basilare che un cambiamento è possibile, e ne siamo tutti responsabili.
PER VINCERE È INDISPENSABILE AVERE SIA PUNTI NATURA SIA PUNTI TECNOLOGIA Nel modello di sviluppo che viene proposto l’avanzamento della tecnologia e la conservazione della natura vanno di pari passo. Bisogna evitare sia il fondamentalismo
ecologista sia l’illusione di trovare nella tecnologia tutte le risposte.
NELLE CASELLE PROBLEMA SI PROPONE UNA SCELTA TRA DUE COMPORTAMENTI ENTRAMBI VIRTUOSI Il giocatore può così verificare che la sostenibilità si può raggiungere con diverse strade, perciò adottare uno stile di vita ecocompatibile non comporta rinunce o privazioni ma anzi una serie di scelte libere e creative che valorizzano l’individuo.
ALCUNE CASELLE CATASTROFE SI ATTIVANO SE UNO O PIÙ GIOCATORI NON HANNO PUNTI A SUFFICIENZA Questo sottolinea come molto spesso le risorse ambientali non siano in realtà limitate, ma semplicemente mal distribuite. Il danno che ne deriva è tuttavia globale: infatti trascurare le emergenze ambientali porta tutti i giocatori alla sconfitta.
NELLE CASELLE SUMMIT SI DÀ LA POSSIBILITÀ DI REGALARE PUNTI AGLI AVVERSARI Questa opportunità apparentemente autolesionista (dato che si vince accumulando punti) può rivelarsi molto vantaggiosa per tutti se serve a evitare le catastrofi. Si
vuole così sostenere un’etica del benessere, che non può essere conquistato a spese dei più deboli.
PER RIPORTARE L’INDICATORE DEL BENESSERE SU VALORI ACCETTABILI TUTTI DEVONO RINUNCIARE A UNA PARTE DEI PROPRI PUNTI Questo sottolinea la necessità da parte di tutti di contribuire alla salvaguardia del pianeta, anche contro gli interessi momentanei, in vista di un bene più grande. Tale contributo è proporzionale alla ricchezza del soggetto, e vuole rappresentare le responsabilità dei cittadini del cosiddetto “Primo mondo” (l’Occidente industrializzato).
I GIOCHI DI UNA VOLTA Perle di carta Materiali • Vecchie riviste. • Stuzzicadenti. • Colla stick e forbici.
SCHEDA DIDATTICA
1
Svolgimento 1
Sfoglia le vecchie riviste e scegli le pagine che ti sembrano più colorate.
2 Ritaglia le pagine scelte formando dei triangoli isosceli (base 3 cm, altezza 20 cm). 3 Prendi un triangolo e stendi la colla su tutto il retro della superficie. 4 Ora disponi lo stuzzicadenti sul margine di base del triangolo e arrotola in modo che il triangolo si avvolga su se stesso. 5 Fai attenzione che la carta si sia ben incollata e togli lo stuzzicadenti: avrai creato una perla affusolata!
MEMORY ACUSTICO Materiali
Svolgimento
2
• Almeno 10 barattoli di latta ben puliti. Quando usi i barattoli fai molta attenzione al bordo interno: può essere tagliente. • Scotch da pacco marrone. • Materiali vari di recupero (sassolini, sabbia, legnetti, tappi di bottiglia, palline di carta, bulloni ecc.). Usa la fantasia! Dovrai avere un numero di materiali diversi pari a metà del numero dei barattoli: quindi per 10 barattoli 5 diversi materiali.
1 Riempi i barattoli in modo che contengano, a due a due, gli stessi materiali: due con i sassi, due con i tappi ecc. 2 Richiudi i barattoli con lo scotch da pacco. Se provi ad agitarli, noterai che ogni materiale produce un suono diverso. 3 Utilizza i barattoli per sfidare i tuoi amici a “memory acustico”: vince chi trova e riconosce più coppie di barattoli con lo stesso suono. Un altro gioco, un po’ più impegnativo, consiste nel proporre una sequenza di suoni e sfidarsi a riprodurla nell’ordine corretto.
...e tanti altri giochi! Un’altra divertente proposta è quella di prendere in prestito un elastico per mutande dalle scorte di merceria della mamma e realizzare un “elastico da salto” con cui organizzare vere e proprie olimpiadi. Come fare? È sufficiente un elastico di 2,5 metri e tre amici, due per tenere l’elastico
teso tra le caviglie e uno, a turno, che salta nel mezzo. Puoi inventare sequenze di salti sempre più difficili, in cui occorre schiacciare l’elastico con i piedi oppure, al contrario, evitare di toccarlo. Puoi girare su te stesso arrotolando l’elastico e saltare per liberarti, a uno o due piedi. Troppo facile? Non quando l’elastico dalle caviglie si alzerà ai polpacci, alle ginocchia, alle cosce e se vuoi fino al collo! Con il tuo gruppo puoi inventare nomi per i vostri salti speciali, e assegnare loro dei punteggi. Vinca il migliore!
Costruire le cose con le proprie mani è sempre fonte di grande soddisfazione. Inoltre è un ottimo sistema per ridurre la produzione di rifiuti, riutilizzare oggetti in modo diverso e diminuire le emissioni inquinanti divertendosi in modo sostenibile! I nostri nonni utilizzavano materiali di recupero che altrimenti sarebbero finiti tra i rifiuti (bottoni spaiati, barattoli, vecchie mollette per biancheria) oppure oggetti naturali (sassi, pezzi di mattoni, bastoni trovati nei boschi) per fabbricare a costo zero giochi divertenti. Con le nostre istruzioni prova anche tu a costruire i giocattoli di una volta a favore dell’ingegno, della fantasia e della sostenibilità. Anche l’uso del cartone ondulato, derivato da scatoloni destinati al macero, può essere un’idea per realizzare oggetti d’arredo, giocattoli o veri e propri mobili. Riprodurre con il cartone l’abitacolo di un treno o la cabina di pilotaggio di un aereo è cosa fatta dalla maggior parte dei bimbi, ma ora con il cartone “giocano” anche i grandi. Un’industria statunitense ha intrapreso in modo più che serio il commercio di mobili realizzati con strati sovrapposti di cartone ondulato e compresso, frutto di scarti commerciali o domestici. Oggi i giochi che attirano l’attenzione dei giovani non sono più quelli a rotelle o a molla, ma soprattutto quelli elettronici. Videogiochi, console e attrezzature tecniche di ogni tipo sono presenti in molte famiglie e rientrano nella routine quotidiana dei ragazzi. Che dire però dello smaltimento di queste apparecchiature? Nonostante le difficoltà, oggi esistono cooperative o centri specializzati per il ritiro dell’usato o il recupero di alcune componenti. Informati! Quando un vecchio gioco ti ha stufato non buttarlo via; piuttosto regalalo a chi potrebbe apprezzarlo ancora, oppure portalo in un mercatino dell’usato: può riacquistare valore, e non andrà ad aumentare la quantità di plastica destinata a un difficoltoso smaltimento!
DOVREMMO MANGIARE PIÙ ALIMENTI BIOLOGICI? L’agricoltura biologica utilizza solo fertilizzanti e pesticidi “naturali”, e privilegia l’uso di metodi tradizionali, come la rotazione delle colture, per mantenere fertile il terreno. Inoltre non prevede il ricorso a nessun tipo di coltivazione geneticamente modificata. Chi è favorevole ai cibi biologici ritiene che i metodi di coltivazione “naturali” impieghino meno combustibili fossili, con un conseguente contenimento delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.
DOVREMMO ACQUISTARE PIÙ CIBI LOCALI E DI STAGIONE? Comperare prodotti coltivati localmente riduce le emissioni di anidride carbonica, che verrebbero generate dal trasporto. Dal momento che alcuni alimenti vengono coltivati solo in alcune aree del pianeta, o crescono solo in determinate stagioni, decidere di consumare soprattutto cibi locali e di stagione può limitare la scelta di ciò che mangiamo. Ma in alcuni casi è possibile che gli agricoltori delle aree più povere del
mondo, che oggi dipendono dall’esportazione dei loro prodotti, potrebbero veder diminuire le possibilità di sostentamento.
DOVREMMO SPRECARE DI MENO? Ogni anno nei paesi ricchi si getta via un’enorme quantità di cibo: se riuscissimo a ridurre questi sprechi potremmo coltivare e produrre di meno! Ciò significherebbe anche una riduzione nello sfruttamento delle risorse del pianeta e nelle emissioni di anidride carbonica legate alla produzione e al trasporto.
DOVREMMO DIVENTARE TUTTI VEGETARIANI? Allevare bestiame richiede molta più acqua e terreno rispetto a quanta ne serve per l’agricoltura. Quindi,
se fossimo tutti vegetariani potremmo nutrire un maggior numero di persone. Non solo: l’allevamento contribuisce in maniera diretta ai cambiamenti climatici a causa del metano, un gas serra prodotto dagli animali durante la digestione e quando emettono… ehm, aria dal didietro!
LO SAPEVATE?
Oggi un’area compresa tra un terzo e un quarto dell’intera superficie del pianeta è destinata all’agricoltura o al pascolo del bestiame. Ogni anno l’incremento di questa superficie è pari all’estensione della Grecia o del Nicaragua.
DOVREMMO MODIFICARE IL CIBO CON LE NANOTECNOLOGIE? Grazie alle nanotecnologie è possibile agire sulla composizione atomica e molecolare degli alimenti per cambiarne il sapore e la consistenza o per aggiungere vitamine, minerali e altri utili elementi nutrizionali. Che tipo di cibo vorreste creare? Cosa ne pensate di una gomma che cambia gusto semplicemente masticandola o di biscotti che contengono preziosi oli di pesce (ma che non sappiano di pesce, eh!)?
IL CIBO DOVREBBE ESSERE SOLIDALE? Avrete visto alimenti etichettati come “commercio equo e solidale”: ma cosa significa? Sono in molti ormai a preoccuparsi del fatto che le grandi società che acquistano e distribuiscono generi alimentari (come le catene di
supermercati) siano in grado di condizionare il mercato e riescano a ottenere i prodotti a prezzi sempre più bassi. Nei paesi più poveri ciò può avere un effetto negativo sugli agricoltori che fanno fatica a mantenere un livello di vita accettabile, e che magari sono costretti a ripiegare su metodi di coltivazione più economici ma dannosi per l’ambiente. Le organizzazioni che si occupano di “commercio equo e solidale” si impegnano ad aiutare gli agricoltori “economicamente più svantaggiati” affinché ricevano un pagamento adeguato per ciò che producono, nonché a diffondere metodi produttivi che siano vantaggiosi sia per le persone sia per l’ambiente. Il cibo proveniente dal commercio solidale è, spesso, più caro rispetto ad altri prodotti.
LO SAPEVATE?
Coltivare l’insalata contenuta in una comune busta da 50 grammi richiede quasi 50 litri d’acqua, per non parlare di quanta ne serve per il lavaggio, la lavorazione e il confezionamento.
LO SAPEVATE?
“Sulla terra c’è cibo a sufficienza per sfamare 12 miliardi di persone, quasi il doppio della popolazione attuale, eppure la fame nel mondo aumenta, e le cause sono tutte attribuibili all’uomo” (Jean Ziegler, relatore speciale dell’Onu sul diritto all’alimentazione).
Fattorie urbane verticali Costruire edifici a più piani, con ambienti controllati e che ospitino veri e propri “campi coltivati”, potrebbe essere un modo innovativo per chi vive in città di consumare alimenti prodotti localmente. Queste costruzioni non implicherebbero utilizzo di molto spazio, le coltivazioni sarebbero protette da condizioni climatiche estreme e dagli infestanti, e garantirebbero raccolti durante tutto l’anno. Queste “fattorie”, tuttavia, richiederebbero forse molte risorse, sia per essere costruite sia per essere mantenute in funzione.
DUE LUOGHI DOVE POTREMMO PRODURRE PIÙ CIBO IN FUTURO Diventate agricoltori! Se vivete in una casa con un giardino potreste coltivare le vostre verdure, annaffiandole con l’acqua piovana raccolta in una cisterna o con quella riciclata da altri usi domestici. Nel mondo sono in molti ormai ad avere un orto domestico. Persino chi non dispone di un giardino coltiva nei vasi pomodori o erbe aromatiche. A Cuba, ormai da decenni, la popolazione ha organizzato una vera e propria rete di orti urbani.
Abbiamo sempre trovato il modo per rilassarci e divertirci con gli amici, con la famiglia e anche da soli. Il nostro tempo libero, però, ha un impatto sempre maggiore in termini di risorse impiegate e di effetti sui cambiamenti climatici.
Quando viaggiamo per incontrare gli amici o la famiglia utilizziamo mezzi di trasporto che bruciano petrolio, diesel o altri carburanti, e liberano anidride carbonica nell’atmosfera. Videogiochi, televisioni e altri dispositivi domestici funzionano con l’elettricità, spesso prodotta bruciando combustibili come il carbone, il gas e il petrolio, con la conseguente emissione di anidride carbonica.
LO SAPEVATE?
In Italia ciascuno di noi, a causa dei consumi domestici, provoca l’emissione di circa 1,5 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Spegnendo la funzione standby del televisore, quando non è in uso, si risparmiano circa 24 euro all’anno di bolletta e 79 chilogrammi di anidride carbonica.
Produrre libri, giochi, vestiti e consolle per giochi elettronici richiede materie prime, acqua ed energia.
LO SAPEVATE?
L’abitudine di lasciare in standby dispositivi come la televisione o il lettore dvd è responsabile di circa il 6-10% dei consumi annuali domestici.
LO SAPEVATE?
L’anidride carbonica emessa a causa dei nostri spostamenti rappresenta il 2% delle emissioni globali. Inoltre gli aerei producono anche altri gas serra, come il protossido di azoto. L’anidride carbonica è nociva ovunque venga emessa, ma gli altri gas prodotti dagli aeroplani possono avere un impatto infinitamente peggiore perché vengono liberati in una zona molto alta dell’atmosfera terrestre.
Feste per scambiare i vestiti I vostri vestiti sono ormai troppo piccoli? Vi siete stancati del vostro guardaroba? La produzione e il trasporto di nuovi abiti richiede molte risorse, per non parlare dei soldi che dovete sborsare! Quindi perché non vi trovate con i vostri amici portando tutti i vestiti che non utilizzate più? Potreste scambiarveli e cambiare look!
ALCUNI MODI PER DIVERTIRCI RIDUCENDO L’IMPATTO SULL’AMBIENTE
Vacanze su treni a lunga percorrenza Alcune agenzie di viaggi propongono mete esotiche da raggiungere esclusivamente in treno. Vi piacerebbe visitare l’Alaska, quindi l’estremità nord-ovest degli Stati Uniti, per arrivare fino alla punta più meridionale del Sud America? I viaggi in treno di solito generano meno anidride carbonica rispetto a quelli in aereo, e hanno così un minor impatto sui cambiamenti climatici.
Discoteche ecosostenibili Quando balliamo produciamo molta energia. Una parte potrebbe essere “catturata” e riutilizzata grazie a un pavimento speciale in grado di convertire in energia elettrica i salti e i movimenti di chi sta ballando.
La palestra che genera elettricità Nelle palestre di Hong Kong gli attrezzi sono stati modificati in modo da convertire l’esercizio fisico in elettricità!
Caricatori a energia solare Caricare dispositivi come cellulari, consolle di gioco e lettori mp3 richiede una minima quantità di elettricità, ma nel mondo ce ne sono così tanti che, complessivamente, sono responsabili di un enorme consumo energetico e del rilascio di una notevole quantità di anidride carbonica. Il caricatore solare permette di alimentare i vostri strumenti con un minimo impatto sull’ambiente.
Come andate a scuola? A piedi? Con l’autobus? E in vacanza? Avete mai preso l’aereo per visitare un altro Paese? I mezzi di trasporto non sono fondamentali solo per le persone: pensate al cibo nei supermercati, ai vostri giochi, alla televisione e ai vestiti. Tutto arriva da qualche parte e, a volte, da molto lontano.
QUAL È IL MODO MIGLIORE PER SPOSTARSI DAL PUNTO A AL PUNTO B? Tutti i nostri spostamenti hanno un impatto sull’ambiente. I carburanti che alimentano automobili, aerei, navi e treni sono di fatto gasolio o benzina, entrambi derivati del petrolio. La loro combustione genera anidride carbonica, che viene liberata nell’atmosfera contribuendo ai cambiamenti climatici. Senza contare il fatto che il petrolio, prima o poi, si esaurirà. In futuro, probabilmente, dovremo utilizzare i carburanti in maniera più efficiente, oltre che avvalerci di nuove fonti energetiche.
CARBURANTI DEL FUTURO Già nel 2050 potremmo utilizzare molta meno benzina e gasolio. Ma allora quali combustibili avremo a disposizione per continuare a spostarci come facciamo oggi? Nel breve termine potremmo usare i biocarburanti ottenuti dalle piante, dai rifiuti o persino dalle alghe. Inoltre la maggiore diffusione di veicoli elettrici (treni, autobus e automobili) ci consentirebbe di viaggiare in modo più ecocompatibile. Nel lungo termine, invece, l’idrogeno potrebbe sostituire il petro-
lio e diventare così il principale carburante per il trasporto. Occorre però fare molta attenzione. Alcuni carburanti definiti ecocompatibili potrebbero avere un prezzo “nascosto”. Ad esempio un’auto elettrica ha bisogno di una centrale che produca l’energia necessaria. Questo impianto, per funzionare, dovrebbe bruciare petrolio, gas o carbone. Inoltre la coltivazione dei biocarburanti potrebbe richiedere l’abbattimento di foreste oppure occupare terreno agricolo che altrimenti potrebbe essere destinato alla produzione di alimenti. Anche se è un carburante “pulito”, l’idrogeno deve comunque essere prodotto perché in natura non ne esiste molto. E oggi il modo più efficiente per ottenerlo prevede l’uso di petrolio, gas o carbone.
MENO RISORSE, MAGGIORE EFFICIENZA! Possiamo viaggiare in maniera più ecosostenibile migliorando l’efficienza energetica dei veicoli. Ad esempio si potrebbe perfezionare la progettazione dei motori. Inoltre, se i nostri veicoli fossero meno pesanti consumerebbero meno carburante. Fino a poco tempo fa si temeva che le automobili costruite con materiali più leggeri sarebbero state meno sicure, in caso di incidente. Oggi siamo in grado di produrre veicoli in fibra di carbonio: resistente e più leggera dell’acciaio.
LO SAPEVATE?
Nel 2000 il 14% dei gas serra liberati nell’atmosfera proveniva dalle automobili (fonte: database emissioni per la ricerca atmosferica nel mondo). Oggi si stima che i gas prodotti dai veicoli e rilasciati nell’atmosfera ammontino a una percentuale che va da un quinto a un quarto del totale.
LO SAPEVATE?
Il maggior consumatore mondiale di idrogeno è la Nasa. L’idrogeno liquido viene utilizzato per mandare in orbita le navicelle spaziali, mentre per alimentare i macchinari di bordo si usano pile a combustibile, che funzionano anch’esse a idrogeno. Inoltre l’equipaggio può bere l’acqua che viene generata dal funzionamento stesso delle batterie!
Alimentazione a idrogeno Quest’auto si muove grazie all’elettricità prodotta dalle pile a combustibile: quando l’ossigeno dell’aria viene a contatto con l’idrogeno reagisce creando vapore acqueo. Questo processo non libera anidride carbonica durante il funzionamento dell’auto. Prima di poter veder circolare molti veicoli come questo, dobbiamo creare metodi più economici ed ecosostenibili per produrre l’idrogeno e per trasportarlo nelle diverse stazioni di rifornimento in tutto il mondo.
Eco-racer La carrozzeria della eco-racer è realizzata in fibra di carbonio, un materiale molto resistente che rende l’auto anche più leggera di qualunque altro veicolo del suo genere.
IN FUTURO IL NOSTRO MODO DI MUOVERCI POTREBBE CAMBIARE. ECCO ALCUNI ESEMPI
Autobus a energia solare Tindo è un autobus che permette ai cittadini di Adelaide, in Australia, di viaggiare in modo ecologico. Funziona grazie a 11 batterie, che si trovano nel retro e che vengono caricate grazie all’energia dei pannelli solari presenti nelle rimesse. Con una ricarica Tindo può trasportare 42 persone per quasi 200 chilometri.
Energia umana Camminare, andare in bicicletta e correre, sono i modi più ecologici per muoversi. Richiedono pochissime risorse, a parte una colazione abbondante! Inoltre non generano anidride carbonica, e quindi non hanno alcun impatto sui cambiamenti climatici. E ci permettono di rimanere in forma!
LO SAPEVATE?
Più della metà degli esseri umani vive in aree urbane. Si stima che nel 2050, 4 persone su 5 abiteranno in città.
Provate a pensare: cosa vi aspettate da un edificio? In realtà è molto più di un semplice riparo: gli edifici ci tengono al caldo, o al fresco, ci forniscono la luce e ci danno un tetto per mangiare, per passare il tempo, lavorare, incontrarci e divertirci.
COSA CAMBIERÀ? Quante risorse occorrono per costruire un edificio? La sua costruzione richiede molte risorse. Prima di poter essere utilizzati, i materiali vengono sottoposti a processi di lavorazione e poi trasportati, con un notevole consumo energetico e rilascio di anidride carbonica. Bisogna far arriva-
re il legno dalle foreste e poi tagliarlo su misura, mentre i mattoni tradizionali devono essere modellati dall’argilla, con un procedimento che richiede molta acqua, per poi essere cotti in una fornace ad alta temperatura. Il calcestruzzo, infine, viene prodotto con un processo che genera anidride carbonica. Scegliere materiali da costruzione locali o riciclati è un modo per ridurre l’impatto che abbiamo sull’ambiente.
FORNIRE ENERGIA ALLE NOSTRE CASE Oggi gran parte dell’energia che utilizziamo nei nostri edifici (per il riscaldamento, l’aria condizionata, la luce e l’elettricità) viene generata utilizzando combustibili come il gas, il carbone e il petrolio. Questo modo di produrre energia libera molta anidride carbonica e contribuisce ai cambiamenti climatici. Una delle soluzioni per contenere il consumo energetico è quella di isolare al meglio gli edifici già in fase di costruzione. Un altro sistema è spegnere i dispositivi elettronici come il computer, la tv e i lettori dvd, invece di lasciarli in standby.
LO SAPEVATE?
I jeans che ormai non ci vanno più bene possono essere riciclati e usati come isolante per la nostra casa!
LAVORARE INSIEME ALLA NATURA Se gli edifici fossero progettati per funzionare in armonia con le condizioni atmosferiche e non per contrastarle, anche questo potrebbe contribuire al risparmio energetico. Ad esempio potrebbero essere ventilati in modo naturale, semplicemente incanalando il vento attraverso appositi condotti. Nei paesi meno soleggiati l’installazione di grandi finestre permetterebbe una migliore illuminazione naturale, riducendo la necessità di luce elettrica.
CASE E PALAZZI DAPPERTUTTO… Il modo in cui progettiamo le nostre città ha un effetto diretto sull’ambiente che ci circonda e può ridurre il nostro impatto sui cambiamenti climatici. Dovremmo costruire edifici che si innalzano verso il cielo sempre più alti, oppure piccole case con giardino? Dovremmo vivere vicino ai negozi? All’interno delle città dovremmo prevedere più aree verdi, fattorie o addirittura zone naturalistiche? Dovremmo ripensare radicalmente al modo in cui ci spostiamo? Chi progetta le città, ad esempio, dovrebbe pensare a diverse opzioni per il trasporto pubblico?
LO SAPEVATE?
Lungo 300 metri, il Solar Ark, in Giappone, è la struttura solare più grande del mondo e viene utilizzata per permettere al pubblico di entrare in contatto con la scienza e l’ecologia.
Vita comunitaria Case sotterranee Gli edifici sotterranei sono isolati in modo naturale, quindi permettono di risparmiare sui costi di riscaldamento e condizionamento. Bisogna però pensare a come risolvere il problema dell’illuminazione.
COSA NE PENSATE DI QUESTE SOLUZIONI ABITATIVE?
Per risparmiare spazio, acqua e denaro potremmo condividere risorse come l’auto, il giardino, e gli elettrodomestici che usiamo per cucinare e lavare.
Aree urbane a basso impatto energetico A Cornwall, in Inghilterra, c’è un edificio che potrebbe presto diventare un esempio positivo. È stato progettato dagli architetti della ZEDfactory Ltd, ed è stato concepito in modo che le persone che ci vivono e ci lavorano possano utilizzare essenzialmente energie rinnovabili, come pannelli solari per l’acqua calda, turbine eoliche e caldaie a pellet.
CHE NE DITE DI UNA CASA DI… …FINTO LEGNO, che può essere prodotto riciclando la plastica? È resistente, può essere realizzato in diversi colori e non si deteriora! Dal momento che è costituito da materiali che altrimenti verrebbero gettati via, non richiede l’abbattimento di alberi. …BAMBÙ, che è una delle piante da fusto più resistenti e che cresce più rapidamente al mondo? È un materiale da costruzione eccellente e naturale? …CEMENTO “VERDE”, ottenuto dai materiali di scarto delle centrali elettriche e dagli altiforni? Il procedimento per produrre questo “geopolimero” rilascia meno del 20% dell’anidride carbonica liberata durante la fabbricazione del calcestruzzo comune.
NOTE
NOTE
Il marchio del Forest Stewardship Council (FSC) indica che il legno impiegato per fabbricare il prodotto proviene da una foresta correttamente gestita secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. La foresta di origine è stata controllata e valutata in maniera indipendente in conformità ai principi e criteri per la gestione forestale stabiliti e approvati dal Forest Stewardship Council. L’FSC è un’associazione internazionale senza scopo di lucro che include tra i membri gruppi ambientalisti e sociali e industrie di prima lavorazione, trasformazione e commercializzazione del legno che collaborano per migliorare la gestionedelle foreste in tutto il mondo. Finito di stampare nel mese di novembre 2010 per conto di Codice edizioni srl, Torino dalla Graf Art, Venaria, Torino