Advertiser n. 06/2016 - estratto

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STRATEGIA

CREATIVITÀ

ARCHITETTURA

DIGITAL

UFFICIO STAMPA

EVENTI


BUZZ 6

Attualità

FOCUS 10 14

Inchiesta Beauty & Personal Care / Beauty, tech e sostenibilità Tendenze / Brave Decadence. Nuovi linguaggi progettuali dal fascino retrò

COMMUNICATION 22 26 28 34 40 42

News Digital in the round / La globalità digitale e il futuro del lusso Made in Italy The Festival of Entertainment / Inside Cannes Lions La nona arte / Beyond comics Big Data e Research / Valorizzare e monetizzare Buzzy Seeds / Diaframmi cosmici

MEDIA FOR GOOD 48 News 74 Bulgari - Save the Children / #RaiseYourHand 76 Facebook - Telefono Azzurro e Telefono Amico / Facebook e l’alert che salva la vita

ACADEMY 52 News 54 Film4Climate / Giovani registi contro il cambiamento climatico 56 Icat ComMeet / Cultura della comunicazione 58 Osservatorio Unicom / Tra scienza, coscienza e conoscenza

WORLD 19

International news

BUSINESS TECH 60

2

Advertiser Communication Strategies

Internet of Things / L’IoT accelera la digital transformation delle imprese


LUGLIO/AGOSTO 2016

MARKETING 62 66 68 70 72 78

Strumenti: email / Nuova vita all’email nel nome del ROI Bancomail / Database: primo scalino per il successo Kwanko / Email Marketing: un faro per l’acquisizione dei clienti Payclick / Meno invii, maggiore revenue Andare a Tempo® / Out-door living Cultura + Impresa / Crowdfunding: nuove risorse per la cultura

DOSSIER 82 SEO e SEM / Web: sempre più mobile, sempre più personalizzato 87 Cdweb / Mirati al risultato 88 Find / From Search to Buy 90 Mamadigital / Primo: saper ascoltare

MANAGEMENT 92 96 98 100

Positive Busines Award 2016 / È BPM l’azienda più “positive” LR Health & Beauty / Miglioriamo la qualità della vita Mare Aperto Foods / Qualità, innovazione e simpatia Detecting Perceptions / Il Metodo nella caccia… di teste

FILO DIRETTO 103 Pubbliemme / Più digitali e integrati

102 My ADVertiser

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@


Generatori autonomi di positività

All of us constantly broadcast information to others, even when we don’t say a word. Sales professionals broadcast to potential clients in a way that wins new business. Managers broadcast to their teams about projects.[…] The messages we choose to broadcast shape others’ belief in the potential for success and their ability to create positive change”. Così scrive Michelle Gielan, già anchorwoman della CBS diventata poi ricercatrice universitaria nell’ambito della “positive psicology”, nonché autrice del best seller (negli USA) “Broadcasting Happiness”. Questo richiamo alla “teoria della positività” in ambito aziendale, organizzativo, a livello macro e microeconomico non è solo dovuto alla presenza, nella pagine di questo numero di Advertiser, di un ampio servizio dedicato al Positive Business Award, momento centrale di celebrazione, in Italia, della teoria del Positive Business. Non basta certamente un premio, per quanto rilevante, a marcare una reale differenza nei comportamenti e negli atteggiamenti. Va sottolineata, piuttosto, la convergenza recente di “positività” che emerge dalle dichiarazioni (e anche da segnali concreti), all’interno dell’industria della comunicazione, e non solo. A partire dall’andamento degli investimenti, che vedono il primo semestre chiudere con una crescita superiore al 5%, mentre il presidente UPA, Lorenzo Sassoli de Bianchi, sottolinea che “l’Istat ha recentemente confermato la “tendenza positiva” dell’economia italiana, e il mercato della comunicazione pubblicitaria ribadisce il suo

ruolo di traino crescendo a ritmi multipli rispetto al PIL. Un’ulteriore conferma anche di quanto le imprese che investono in comunicazione credano nella ripresa economica del Paese”. Fiducia che non è un’esclusiva degli spender: crescono sia l’indice del clima di fiducia dei consumatori - che a luglio sale a 111,3, dai 110,2 di giugno - sia l’indice del clima di fiducia delle imprese, che arriva a 103,3 rispetto al 101,2 del mese precedente. Un andamento positivo non limitato al nostro Paese: in Francia il sentiment delle imprese manifatturiere francesi, secondo l’INSEE (l’Ufficio Statistico Nazionale francese) mostra un indice in salita a 103 punti, rispetto ai 102 di giugno, risultando sopra le attese degli analisti che lo stimavano in peggioramento a 101. Egualmente in Spagna, nonostante la crisi e l’incertezza del contesto politico, l’indice dell’apprezzamento della situazione economica corrente da parte dei consumatori si arrampica a luglio a quota 90, ben 2,6 punti in più rispetto a 30 giorni prima.Senza voler disquisire di “selffulfilling profecies” (che tante polemiche scatenarono all’epoca di Berlusconi premier), perché non prendere alla lettera le parole di Gielan e - nel nostro piccolo - diventare “emittenti di messaggi e catalizzatori di cambiamenti positivi”? Dopotutto, a ben pensarci, quale migliore esempio di “economia della felicità” distribuita a livello individuale del successo di PokemonGO e delle sue innumerevoli declinazioni in ottica business?

La redazione

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MARKETING

Nuova vita all’email nel nome del ROI

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Advertiser Communication Strategies


Strumenti MAIL

L’email è uno strumento estremamente flessibile che sa seguire l’evoluzione del mercato, rispondendo alle esigenze delle aziende e adattandosi alle aspettative degli utenti. Acquisendo una forma mobile responsive, una dimensione social, una visione multicanale. Muovendosi in direzione di una crescente automazione e ottimizza il ROI delle campagne email è doveroso e possibile. Articolo di Laura Franconi

I

l canale email gode di ottima salute. È quanto emerge, in estrema sintesi, dall’Osservatorio Statistico 2016 di MailUp, la soluzione di invio per email e sms più usata in Italia e attiva in oltre 50 Paesi. Il report monitora il panorama dell’email marketing, analizzando un campione di quasi 13 miliardi di messaggi, inviati dalla piattaforma MailUp durante il 2015. Spesso si sono sentite voci che paventavano prospettive infauste per questo strumento di comunicazione che, al contrario, dimostra a tutti gli effetti la propria efficacia anche in scenari fortemente mutevoli come quelli degli ultimi anni. Le nuove tecnologie, il real time, la crescita di importanza dei social media, l’evoluzione del mobile sono solo alcuni dei fenomeni che caratterizzano il mercato attuale e accompagnano i cambiamenti dei comportamenti degli utenti. Rispetto a queste dinamiche, l’email marketing ha saputo individuare modalità e strumenti capaci di rispondere alle mutate esigenze del mercato. L’aspetto più importante è che tutto ciò si concretizza in un incremento del ROI delle campagne. Meno bounce, più clic rate Confrontando le edizioni 2013 e 2015, il primo elemento che si può osservare è come, in realtà, siano sostanzialmente simili sia i volumi di email inviate, anche se leggermente in flessione (-6,2%), sia di quelle recapitate (+2%). A fronte di ciò, però, aumentano decisamente le email aperte (+35,5%) e, soprattutto, rispetto alla rilevazione precedente differiscono notevolmente i dati relativi ai messaggi respinti, che vengono abbattuti in misura del -84,5%, e alle condivisioni social che, con un +123%, risultano più che raddoppiate. Andando ad analizzare questi trend si evidenzia come il canale possa ritagliarsi un ruolo strategico nelle dinamiche di comunicazione delle aziende, proprio grazie alla flessibilità che dimostra nel comprendere le aspettative degli individui, nell’adeguarsi alle esigenze www.advertiser.it

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MARKETING

Tendenze Rilevanti, puntuali, personalizzate

Solo il 21% dei consumatori considera

tradizionali campagne di email che

effettivamente rilevanti le comunica-

costituiscono buona parte del dialogo

zioni provenienti dai retailer: è quanto

tra azienda e consumatore, per lo più

emerge da una recente indagine

informazioni su marchi e prodotti,

realizzata da IBM ed eConsultancy. E

messaggi di natura promozionale,

una ricerca di e-Tailer Group evidenzia

newsletter, offerte esclusive e volte a

come la metà dei consumatori effettui

generare vendite, proposte di nuovi

più volentieri compere presso quei

servizi, assumono una crescente rile-

rivenditori capaci di personalizzare la

vanza le email automatiche: messaggi

loro esperienza d’acquisto sulla base

di benvenuto, di buon compleanno, se-

dei loro interessi. Infine, il 53% dei

gnalazioni di eventi, conferme d’ordi-

consumatori afferma di spendere di

ne, attività di remarketing e quant’al-

più per quei brand che offrono infor-

tro. Queste campagne, che possono

mazioni di prodotto sul sito tenendo

avere vari gradi di automazione, sono

conto dei comportamenti di naviga-

importanti in quanto dimostrano la

zione e di acquisto degli utenti.

reale conoscenza che l’azienda ha

In sostanza ciò significa che per le

dei propri consumatori, delle loro

aziende è fondamentale comunicare

preferenze, degli eventi e delle date

informazioni che risultino rilevanti e

per loro significative, giungendo a

puntuali per chi ne fruisce e che quindi

destinazione in maniera puntuale e

siano il più possibile vicine alle aspet-

pertinente. Tali comunicazioni inten-

tative degli individui e quindi siano

dono manifestare all’individuo come

fondate sulla conoscenza dei target,

egli stia a cuore all’azienda e quindi,

dimostrando loro di voler condividere

sollecitando il coinvolgimento in una

con loro delle esperienze.

relazione diretta, mirano a suscitare

Uno dei modi più efficaci e meno

una reazione immediata.

costosi di perseguire questo obiettivo

È evidente che una campagna di email

è implementare l’invio di messaggi

marketing equilibrata e quindi efficace

automatici. Come YesMail ha recen-

non può non inglobare tutte queste

temente puntualizzato, accanto alle

tipologie di messaggi.

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Advertiser Communication Strategies

delle aziende e nell’evolvere assieme al mercato. La riduzione del bounce, e quindi delle campagne email che per vari motivi non raggiungono la casella del destinatario, ad esempio, è imputabile al miglioramento delle tecnologie e dei sistemi di recapito, oltre che all’impegno crescente sul fronte della pulizia delle liste. Il dato eclatante è che oggi il 99% delle email risulta recapitato: le newsletter dimostrano una maggiore uniformità di performance mentre le Dem sono a volte penalizzate dalla presenza di elementi, quali la rilevanza di indicazioni di prezzo o la percentuale elevata di immagini rispetto al testo, che le qualificano come potenziale spam. Per quanto riguarda il numero delle mail aperte da una a più volte, l’incremento a doppia cifra di questo dato è sicuramente condizionato dalla crescente automazione degli invii, che porta con sé una correlata ottimizzazione dei messaggi sia in termini di tempestività, sia di pertinenza dei contenuti rispetto ai target. Arrivare con il messaggio al momento giusto e con le informazioni giuste è tra i fondamentali motivi di successo di ogni comunicazione. La percentuale di apertura delle email automatiche risulta essere del 70,5% superiore a quella delle email inviate con modalità tradizionale. Un altro indice dell’efficacia dell’email marketing è il fatto che anche i clic siano in aumento (+12,3%), a dimostrazione che oggi i messaggi inviati tramite questo canale riescono con maggiore facilità a colpire il segno, incontrando l’interesse dell’utente. E in considerazione dell’aumento della comunicazione in mobilità, si rende utile provvedere affinché le email siano pienamente responsive, così da garantire agli utenti un’esperienza efficace e coinvolgente anche da dispositivi mobile. Infine, l’evoluzione in senso social dell’email è agevolata dall’integrazione dei pulsanti di contatto e di condivisione con altri canali, in un’ottica sempre più crossmediale e multidevice.


Strumenti MAIL

MagNews al Web Marketing Festival 2016 Marketing Automation: serve un approccio strategico

“Email Marketing in azione: strate-

Dem, newsletter ed email transazionali Tra tutte le forme di email, le newsletter risultano essere più efficaci, con un tasso di apertura elevato, sostanzialmente perché ritenute portatrici di contenuti interessanti, soprattutto nei casi in cui gli utenti ne hanno fatto esplicitamente richiesta. Per quanto riguarda le Dem, la loro efficacia è strettamente correlata al lavoro di segmentazione dei dati che hanno alla base, indispensabile per selezionare i target e quindi mirare i contenuti. In ambito BtoB il settore che si dimostra più interessante, a giudicare dal tasso di apertura delle email, è quello della moda, abbigliamento e accessori. Nel BtoC il comparto più dinamico è quello alimentare, anche grazie alla maggiore disponibilità di dati e alla capacità di profilazione e personalizzazione della comunicazione da parte delle aziende operanti in questo mercato. Negli invii a database misto BtoB e BtoC il settore della grande distribuzione è quello che raccoglie le migliori performance, ottimizzando anche il ruolo delle promozioni e traendo vantaggio dalla potenzialità della geolocalizzazione. Il comparto del turismo e degli hotel si dimostra il più social, con Dem che vengono più facilmente condivise tra gli utenti. Per finire, le email transazionali, ovvero quelle con contenuto personalizzato inviate in maniera automatica a singoli destinatari, hanno il più elevato tasso di clic, soprattutto in virtù della loro natura funzionale che le rende di specifico interesse per chi le riceve. Un’ultima rilevazione utile ai marketer è relativa alla stagionalità delle email. Così come è vero che l’efficacia del canale varia da una tipologia all’altra di mercato e di target, altrettanto si può dire del periodo dell’anno in cui vengono spedite. Si osserva, infatti, un calo di attenzione nei confronti dei questo strumento che inizia con il mese di giugno e raggiunge il picco negativo in agosto, per risalire in ottobre. Tali evidenze inducono a suggerire alle aziende di rivolgersi, in questi lassi temporali, ad altri canali, come ad esempio gli sms.

gie che funzionano con la Marketing Automation”: è questo il titolo del workshop di approfondimento tenuto da Elisa De Portu, Marketing Operations Manager di MagNews, nell’ambito della quarta edizione del Web Marketing Festival, recentemente svoltasi a Rimini. Proprio lo scorso maggio, MagNews ha lanciato la nuova soluzione di Marketing Automation che, integrata nella piattaforma proprietaria, permette di creare flussi di comunicazione personalizzati e automatici in base alle azioni e ai comportamenti degli utenti. Durante il workshop, sono stati innanzitutto analizzati i fattori abilitanti all’utilizzo del nuovo tool, come ad esempio le integrazioni dei

Pensiamo a tutta una serie di email

dati provenienti da eCommerce, CRM,

automatiche disegnate sui workflow

sito web, API, e quindi si è proceduto

come, ad esempio, welcome series,

con un vero e proprio training sulla

win back, follow up, survey di profila-

costruzione dei “workflow”. “Spesso si

zione, buon compleanno, recupero del

confonde il concetto di Marketing Au-

carrello abbandonato e quant’altro: De

tomation con l’idea di email automati-

Portu ne ha illustrato dei casi pratici,

che o peggio ancora di spam automa-

spiegando come gestire un nume-

tico; in due parole una scorciatoia per

ro elevato di campagne con risorse

fare le stesse cose”, ha spiegato Elisa

contenute, ottimizzando il ritorno

De Portu.“Niente di più sbagliato: la

sull’investimento e incrementando il

chiave essenziale non è solo il minor

tasso di conversione. In particolare

tempo di execution di un progetto,

sono stati presentati due casi reali a

ma il miglior servizio offerto all’utente.

dimostrazione del modo in cui l’Email

Perché un buon progetto di marketing

Marketing Automation sia in grado di

automation funzioni, bisogna metterci

potenziare le vendite online. Si tratta

la testa. In primis, serve un approc-

di Bellissima.com, brand di Tenacta

cio strategico per riconoscere i passi

Group (Imetec) dedicato al mondo del

essenziali che avvicinano il cliente al

beauty, e di Tabatashop.com, shop

brand e per contattarlo con email che

online di articoli naturali per mamma e

soddisfino le sue esigenze e non lo allontanino. Dall’altra parte è essenziale conoscere

bambino, che, grazie a questa nuova tecnologia, hanno incrementato il numero dei clienti e le conversioni. Infine, in occasione

la sintassi di queste

del Web Marketing Festival,

tecnologie, definen-

Elisa De Portu ha presentato il

do quali sono i nodi

proprio libro “Email Marketing

necessari, prima

in Azione”, di recente lancio

di implementare

e disponibile in ebook, edito

qualsiasi au-

da Hoepli nella collana Web &

tomatismo”.

Marketing 2.0.

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MARKETING

Database: patrimonio fondamentale di informazioni Il database dei contatti costituisce un vero asset aziendale, fondamentale per avere le informazioni utili a conoscere e soddisfare le aspettative del prospect e, nel tempo, fidelizzarlo. L’obiettivo dell’outbound email marketing, quindi, è creare e sviluppare relazioni con i propri lead grazie a database B2B di qualità.

Bancomail svolge un ruolo chiave nella costruzione di una campagna di Email Marketing poiché fornisce contatti profilati e segmentati secondo molteplici criteri. Ci rivolgiamo all’ambiente B2B e trattiamo database di aziende e liberi professionisti. Per un’azienda ottenere una mailing list è la condizione necessaria per non costruire il proprio valore su terreni affittati: possedere e disporre di un indirizzo di posta è una chiave importantissima per conoscere il proprio lettore e trasformarlo in un cliente, rendendolo nel tempo parte del proprio pubblico. Se i clienti acquisiti rappresentano per l’azienda la fonte del benessere, i potenziali rivestono un ruolo ancor più ampio: lo sviluppo, ovvero il futuro. Per questo cediamo ai clienti l’intera lista acquistata: il database dei

Francesca Grillo Responsabile Marketing Bancomail

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contatti costituisce un patrimonio fondamentale di informazioni che possono essere utilizzate per conoscere e soddisfare le aspettative del prospect e, nel tempo, fidelizzarlo. È un vero e proprio asset aziendale”. In che modo si focalizza e si raggiunge il target su misura? Il target è davvero una componente determinante per il successo di una campagna; la qualità dei prodotti e le modalità di presentazione sono aspetti importanti, ma devono essere recepiti dal giusto target. D’altronde, oggi, tutti i consumatori si aspettano di trovare contenuti rivolti ai loro bisogni e interessi. Si tende a ritenere che una grandissima quantità di contatti garantisca risultati migliori, ma è la loro qualità a essere determinante. Una piccola lista, molto targettizzata può produrre tassi di interazione molto alti. In ambito B2B non si prescinde da una capillare profilazione a livello merceologico e geografico. Il database Bancomail è profilato attraverso oltre 1.800 classificazioni di settore che garantiscono profilazioni avanzate per raggiungere anche i micro target. A proposito di personalizzazione, gli utenti chiedono, da un lato, contenuti sempre più tailor made e dall’altro una maggiore attenzione alla privacy: come si conciliano questi due aspetti? I dati di tipo business godono di una cer-

ta elasticità, ciò nonostante l’impegno e le risorse che dedichiamo alla gestione della privacy del database sono estremamente elevate: ogni email che entra nel nostro database è tracciata permanentemente e passa attraverso 22 processi di controllo: archiviazione e opt-in, profilazione, aggiornamenti, normalizzazione, interviste, informative Privacy, rimozioni opt-out e così via. La gestione del Permission Marketing può essere un argomento delicato per manager e operatori del marketing, ma noi crediamo che sia un’opportunità che non deve spaventare. Il Permission Marketing, pur restando nel completo rispetto della normativa, consente alle aziende ampi margini sulla scelta di contenuti e creatività. L’invio dell’informativa è infatti l’occasione in cui presentare la propria attività. Un passpartout senza intermediari per la promozione dei prodotti. Qual è la situazione attuale del mercato dell’Email Marketing in Italia? Quali aziende dovrebbero puntare maggiormente su questa attività? L’outbound marketing, specialmente in ambito Direct Email, è in continua crescita. L’evoluzione e continua penetrazione del Social Media Marketing non ostacolano l’email, ma anzi la inseriscono in un processo di integrazione sempre più evoluto. Il mercato si muove a grandi passi verso l’iper personalizzazione. Le piattaforme per l’invio professionale di newsletter stanno evolvendo sempre più verso la multicanalità con varie funzionalità cross channel per mappare e accompagnare il cammino di ogni singolo utente. Avere i luoghi di interesse a portata di mano permette al marketing di implementare flussi di automazione molto fluidi. Grazie ai preziosi set di informazione, sarà ancora più facile inviare comunicazioni rilevanti ai giusti riceventi. è qui che entra in gioco la qualità e capillarità del proprio database. Non c’è azienda che possa ignorare l’email come canale di comunicazione. Continua a essere centrale nelle strategie di marketing, generando un ROI tra i più alti. Per questo e per le sue caratteristiche distintive (profilata, rapida,


Strumenti BANCOMAIL

I punti di forza Database profilati per strategie di email marketing vincenti

Conformità Privacy: I dati sono reperiti, trattati e gestiti in piena conformità con le leggi nazionalie comunitarie sulla Privacy. Garanzia 100%: Il database è aggiornato costantemente. In caso di bounce, la sostituzione è garantita contrattualmente.

misurabile, economica, diretta), l’email consente di raggiungere facilmente il proprio target di riferimento, indipendentemente dal settore e dall’attività da promuovere. L’Email Marketing è uno strumento trasversale, chiave nella costruzione della brand awareness e di nuovi legami commerciali. Bancomail, infatti, serve dalle PMI alle grandi realtà, fino al settore pubblico e non profit. Quindi anche per gli operatori del settore digitale l’Email Marketing rappresenta una grande opportunità? Ci sono ottime ragioni per cui l’Email Marketing dovrebbe essere tra i servizi di punta delle web agencies. È un servizio sempre richiesto, utile anche per il rilancio di nuove realizzazioni; un’attività continuata e raffinata che richiede consulenza e servizi complementari. Sul territorio italiano collaboriamo con più di 450 partner, aziende del settore che rivendono o integrano i nostri database all’interno dei propri servizi di Email Marketing. Per strategia, abbiamo scelto di occuparci esclusivamente della fornitura, non seguiamo i servizi creativi legati all’utilizzo dei nostri database, ma demandiamo alle agenzie specializzate questo importante compito. Il programma non ha benefici solo dal punto di vista

commerciale, ma anche in termini di visibilità e know how. Offriamo un canale di vendita e aggiornamento dedicato, un sistema di affiliazione e diverse occasioni di visibilità. Quali obiettivi vi ponete per il prossimo futuro? Il 2016 si sta confermando come un anno molto positivo per la nostra azienda: dal 2015 abbiamo iniziato un percorso di internazionalizzazione rafforzando la nostra presenza sul mercato francese e in quelli anglofoni e abbiamo una crescita a doppia cifra rispetto allo scorso anno. Abbiamo superato la massa critica di acquisizione prevista per il primo semestre e attualmente siamo in grado di offrire un database di oltre 7 milioni di record. I successi raggiunti ci portano a proseguire l’attività verso Spagna, Austria e Germania, puntando le nostre energie sullo sviluppo di una forte di rete di rivendita in loco. Inoltre, la nostra divisione di Ricerca e Sviluppo sta lavorando a un nuovo progetto legato allo sfruttamento congiunto di Big Data, routine di Business Intelligence e Georeferenziazione che renderà i nostri database ancora più ricchi di informazioni, multifunzionali e aggiornati. La versione Beta uscirà nel 2017 e ci aspettiamo ridefinisca il modello dell’Email Marketing.

- Cessione definitiva - Classificazione completa - Importa e usa dove vuoi - Assistenza Post Vendita - Programma per Rivenditori - Programma Non Profit Target su misura: Molteplici criteri di ricerca: categoria, zona geografica, forma sociale, fatturato, numero dipendenti, etc. Esempi di Target (Dati Italia, aggiornati a Agosto 2016) - Aziende Produzione: 103.440 - Spa e Srl: 111.852 - Aziende Dettaglio: 62.245 - Liberi Professionisti: 137.085 - Ho.Re.Ca.: 125.663 - Servizi: 274.454

Vantaggi per Web Agencies - Pricing riservato - Coupon benvenuto - Promozioni dedicate - Programma di Affiliazione - Certificazione - Estensione garanzie - Coupon be - Integrazione via iFrame e Web Service - Promozione ai clienti dei servizi complementari.

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MARKETING

Email Marketing: un faro per l’acquisizione clienti L’email marketing viene da lontano e, nonostante l’età, si presenta in splendida forma in questo 2016, confermandosi strumento imprescindibile nella strategia di acquisizione clienti. Kwanko, agenzia internazionale di performance marketing, realizza la più grande fetta del suo fatturato in Italia attraverso campagne di email marketing. Ne parliamo con Stefano Guidi, Country Manager Italy.

L’email marketing è presentato come agonizzante con regolarità da 2-3 anni a questa parte, ma in realtà continua a godere di ottima salute. Si sta evolvendo, sta cambiando pelle… ma è ancora presente. D’altronde, gli utilizzatori di email nel mondo erano quasi 2,6 miliardi nel 2015, con una crescita prevista fino a quasi 3 miliardi nel 2019. Sempre nel 2015, nel mondo ci siamo scambiati circa 205 miliardi di email al giorno (Fonte: The Radicati Group, 2015). Questi numeri dovranno pur significare qualcosa”. Perché si continua a dare importanza a uno strumento che molti considerano superato e di scarsa efficacia? In realtà, considerare l’email marketing di scarsa efficacia è un luogo comune, in quanto gli operatori di settore conoscono

molto bene il suo potenziale. Oltre ai numeri riportati poco sopra, basti ricordare che l’email è a tutt’oggi essenziale per usufruire di qualsiasi servizio online, dall’acquisto su un eCommerce all’iscrizione su un forum o un social network. Già questo fa capire l’ampiezza dell’audience raggiungibile. Quando si chiede poi a una persona in che modo vuol essere contattata, la risposta più frequente, in tutte le fasce d’età, è ancora l’email. Un altro valido motivo per considerare l’email marketing nella propria pianificazione, è che ha sempre dato, e continua a dare, ROI molto positivi. Inoltre, dopo il Search, i nostri clienti affermano che il database interno di anagrafiche clienti, sollecitato in modo puntuale e corretto, è la seconda fonte in termini di fatturato. Da qui l’importanza di una gestione oculata dell’email marketing interno ed esterno.

Stefano Guidi - Country Manager Italy Kwanko 68

Advertiser Communication Strategies

Quali tipi di aziende utilizzano oggi l’email marketing per l’acquisizione clienti? Stando al nostro portafoglio clienti, la domanda più corretta sarebbe: c’è ancora un settore che non tiene conto dell’email marketing nella propria strategia di acquisition? Scherzi a parte, l’enorme reach potenziale dell’email si rende adatto a quasi tutti i settori di mercato, grazie anche alla vasta possibilità di targettizzazione dell’utente. Se restiamo in tema B2C, ad esempio, l’email marketing è utilizzato sia dalla GDO nazionale per promuovere sconti su un determinato prodotto, sia dal retail di nicchia che ha solo un determinato tipo di utenti potenziali. In tema B2B, andiamo a lavorare su database specifici, ma l’acquisizione è comunque possibile. Analizzando poi i comparti merceologici, se da un lato ci sono le aziende che da anni investono in acquisizione e lead generation come il settore assicurativo, finanziario, bancario, travel… dall’altro la lead generation è usata molto spesso fin dall’inizio anche dai business più innovativi, dai nuovi modelli di food, al mercato dei preventivi online, al settore salute e benessere. L’email marketing è uno strumento molto duttile e che permette non solo di targettizzare l’utente desiderato, ma anche di definire l’azione che lo stesso deve fare e i dati da raccogliere. Praticamente, con l’email marketing l’unico limite è la fantasia. Come si integra l’email marketing nella strategia adv globale, per ottenere il massimo risultato? Non esiste una risposta che vada bene per tutti i clienti. Dobbiamo considerare innanzitutto il tipo di prodotto che stiamo promuovendo, ad esempio un acquisto di impulso, un acquisto di riflessione, oppure l’acquisizione dell’anagrafica di un potenziale cliente che sarà “lavorato” in un secondo momento tramite CRM. è difficile dire, in generale, quanta percentuale di investimento globale deve andare sull’email marketing, anche perché dobbiamo capire in quale fase dello sviluppo del prodotto/ servizio ci troviamo. Se siamo all’inizio, in fase di start-up/proposizione sul mercato, ad esempio, ci sarà da fare una comunicazione più orientanta alla consapevolezza


Strumenti KWANKO

THE KWANKO GROUP

Case history La sfida di Pelle di Luna

1 PARTNER TO ANSWER ALL YOUR NEEDS

Sales

Your CPA campaigns to boost the revenues of your websites

Leads

Your CPL campaigns to increase your database

del potenziale cliente, mentre l’acquisizione vera e propria può poi arrivare in un secondo round di promozione più mirato. Il nostro metodo è sempre quello di capire bene quale tipo di azienda ci troviamo davanti, per poterle fare una proposta il più possibile tailor-made, altrimenti la campagna di acquisizione non funzionerà. Sono finiti, infatti, i tempi in cui il venditore imponeva le linee guida al cliente: oggi tutto deve essere personalizzato e noi agenzie dobbiamo sempre essere in primis all’ascolto delle esigenze di chi vuole utilizzare la nostra expertise. Qual è il futuro dell’email marketing? Per noi, il futuro dell’email marketing passa per due punti: interattività e automazione. Riuscire a coinvolgere e far compiere delle azioni all’utente già a partire dalla mail sarà la chiave per portare al prossimo step lo strumento. L’utente oggi riceve una marea di comunicazioni email e solo coinvolgendolo di più possiamo riuscire ad avere la sua attenzione, un po’ come lo storytelling nei video, rendendo questo strumento particolarmente adatto a incollare l’utente allo schermo, creando un legame importante con il brand proposto. Inoltre, l’email dovrà essere più interattiva sia per dare più contenuti in meno spazio, sia per portare all’azione l’utente nella maniera a lui più congeniale e veloce, rivedendo il classico funnel email-click-landing page. Per quanto riguarda l’automazione, l’obiettivo è sia di ovviare al problema della saturazione della casella di posta in arrivo, sia di perseguire

Traffic

Your CPC and ClickTime campaigns for quality traffic to your site

Drive-to-store

Your geotargeted campaigns to drive traffic to your stores

una maggiore targettizzazione dell’utente. In sintesi, dobbiamo inviare meno email possibile all’utente, ma che siano per lui interessanti. Ne seguirà, presumibilmente, un avvicinamento tra il mondo del display programmatic e quello dell’email marketing: la tecnologia può portare a una rivoluzione nel modo di pensare l’email marketing, in un’ottica molto più vicina al big data. In questo senso, Kwanko è all’avanguardia con il suo servizio Email Bidding, in fase di lancio in Italia in questo 2016. Come si declina l’email marketing su mobile? La lettura delle email su mobile è oggi un aspetto che molti clienti, purtroppo, tendono ancora a sottovalutare. Comunque, secondo i dati che vediamo sulle nostre campagne, una media del 45% delle email è letta da un device mobile, che è un dato molto significativo. Per rispondere alla domanda, è fondamentale partire dalla lettura delle mail da smartphone, direttamente collegata alle dimensioni dello schermo. Quando creiamo i materiali html per i nostri clienti, includiamo sempre lo scaling affinché l’email sia visualizzata correttamente su tutti i device portatili. Con ciò non intendo solo che l’email sia ingrandita, scalata e ben leggibile con il giusto carattere, ma soprattutto che abbia un senso logico ben definito. Se il colpo d’occhio di una email letta da desktop dà un certo numero di informazioni, infatti, bisogna riuscire a trasmettere l’essenziale anche quando la si guarda da mobile.

Ci siamo occupati del lancio online di Pelle di Luna, marchio operante nel settore della pelletteria. Pelle di Luna offre il primo servizio 100% online per la cura e manutenzione di tutta la pelletteria. La sfida, fin dall’inizio della campagna, era duplice: incominciare a far conoscere il brand al grande pubblico e ricevere le prime richieste di lavorazione. Abbiamo deciso di puntare su un mix di email marketing e facebook ads. Due le idee principali: lavorare sull’aspetto “trust” del marchio e puntare sulla scontistica disponibile, intervenendo su un bisogno che tradizionalmente trova soluzione presso la lavanderia di fiducia. Sono stati fatti vari test con diversi materiali e target differenziati, per riuscire ad avere un’idea del pubblico potenziale e delle richieste alla fine del periodo prefissato. La fase pilota è durata due mesi, con 2 set di email utilizzate e 3 versioni della LP. I risultati sono stati in linea con quanto atteso, sia in termini di click sia di richieste di preventivo ricevute, e hanno dato delle indicazioni importanti per il prosieguo della campagna, che avverrà con materiali rinnovati a partire dalla seconda metà di settembre.

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MARKETING

PayClick, meno invii maggiore revenue è l’obiettivo prioritario di PayClick, che punta a utilizzare Intent DEM veicolando annunci in modalità retargeting o su target molto specifici. L’azienda ha arricchito la sua offerta anche con la video email.

L’email marketing è un servizio che si sta configurando sempre più in base a determinati trend. In primis il mobile: il 50% delle email, infatti, viene letta da un dispositivo mobile. Per questo è importante che si adatti a qualsiasi tipo di formato. Al tempo stesso è importante che sia personalizzata, affinché venga percepita dall’utente come un vero e proprio messaggio diretto, e che sia capace di instaurare una vera e propria relazione positiva con chi la legge. Ciò è possibile solo ed esclusivamente se il messaggio in oggetto è affine agli interessi del destinatario”.

Luca Formicola - Chief Executive Officer PayClick 70

Advertiser Communication Strategies

È corretto dire che la base per attività di email marketing efficaci sia partire da una profilazione accurata ed elevata? Assolutamente sì. Oggi gli utenti ricevono molte email indesiderate. Profilare accuratamente una campagna è fondamentale per non disperdere invii e indirizzare gli annunci solo ed esclusivamente agli utenti interessati all’oggetto del messaggio. Quali sono i plus di PayClick, a tale riguardo? Abbiamo sempre dedicato grande attenzione alla profilazione delle nostre campagne, ma da quest’anno lo saranno ancor di più. Il Machine Learning Lab dell’Università di Trieste sta infatti sviluppando per noi una piattaforma in grado di profilare utenti anonimi sulla base dell’osservazione del loro comportamento: dalla navigazione alle singole azioni compiute. Le diverse caratteristiche, sociodemografiche e comportamentali, saranno associate a ogni utente e per ciascuna di esse sarà determinato un livello di confidenza. L’accuratezza della categorizzazione aumenterà al crescere delle informazioni di navigazione raccolte. Da aprile 2016, inoltre, siamo entrati a far parte di Cerved Group s.p.a., il più grande info provider italiano e potremo mettere a disposizione dei nostri clienti il suo enorme patrimonio informativo. Ritenete che data marketing e privacy possano andare d’accordo? Senza alcun dubbio. Non immagazziniamo dati direttamente riferiti a ogni singolo utente, ma utilizziamo un sistema diffuso di anonimizzazione.

Raggiungere il target giusto, con contenuti mirati, ovunque e in ogni momento: quali di queste condizioni è più importante? Sono importanti in eguale misura. Target e contenuti mirati sono fondamentali per garantire all’inserzionista che il suo annuncio non risulti sgradito. La possibilità di raggiungere gli utenti ovunque e in ogni momento, invece, rappresenta al tempo stesso una solida realtà e il futuro del digital advertising. Apre, infatti, scenari prima inimmaginabili: inviare un annuncio all’utente proprio quando ha bisogno del servizio o del prodotto in oggetto. Quali sono gli obiettivi principali di PayClick in materia di email marketing? Vogliamo ridurre sempre più gli invii e aumentare la revenue. Puntiamo a fare di Intent DEM un motore capace di elaborare dati di utenti e campagne attive. Ci riusciremo veicolando annunci in modalità retargeting o su target molto specifici. In base alle vostre evidenze, come si evolverà l’email marketing? Sarà un servizio sempre più interattivo. Uno dei principali trend, infatti, è il video. Quest’ultimo rende il messaggio molto più di impatto rispetto a una comune DEM; non solo, stimola l’interesse e la curiosità dell’utente. Per questo motivo abbiamo implementato la nostra offerta con la video email: una DEM arricchita di un video caricato in streaming. Ciò fa sì che l’email non risulti pesante e possa essere aperta da qualsiasi tipo di dispositivo.


Strumenti PAYCLICK

Intent Dem

Case study

Messaggi personalizzati sull’interesse dell’utente

L’efficacia del perfomance email marketing

Vi riportiamo una recente case history, quella di un cliente che opera nel settore betting, per il quale abbiamo pianificato una strategia di perfomance email marketing. Prima del nostro intervento i risultati delle sue campagne offrivano i seguenti risultati: open rate medio del 6,5% e CTR medio su email aperta pari all’1,25%. Consapevoli di potergli offrire di più, abbiamo pianificato una nuova strategia basata su Intent DEM, ottenendo risultaL’Intent DEM è una forma di DEM in retargeting con la quale propo-

ti eccezionali:

niamo agli utenti solo prodotti e/o servizi ai quali sono realmente e spontaneamente interessati. Questo strumento, infatti, ci consente

- open rate medio dell’email: 12%

di inviare all’utente, anche se non è registrato sul sito del cliente,

- CTR medio su email aperta: 9%

una DEM personalizzata con i prodotti o i servizi verso i quali ha

- costo per cliente acquisito

manifestato interesse, ma verso cui non ha ultimato l’azione deside-

(depositante) diminuito del 30%.

rata, che fosse un acquisto, una prenotazione, una richiesta di info o quant’altro. Immaginate, ad esempio, che un utente stia navigando

I numeri parlano da soli e dimostrano

su un sito di automobili, abbia visto le caratteristiche dell’auto, fat-

l’enorme potenziale di Intent DEM, che

to la configurazione, ma non chiesto un test drive o un preventivo.

ha radicalmente rivoluzionato l’email

Ebbene con Intent DEM abbiamo la possibilità di contattarlo, magari

marketing. Il segreto? Coinvolgere solo

proponendogli un’offerta speciale, non rintracciabile sul sito. Si tratta

utenti realmente e spontaneamente in-

di una tecnologia che si adatta a qualsiasi tipo di inserzionista. Il ser-

teressati all’annuncio. I risultati? Visibili-

vizio, infatti, ha riscosso enorme successo sia tra aziende operanti nel

tà garantita e obiettivi centrati.

settore automotive, sia tra brand della cosmesi, dell’abbigliamento e di altre categorie merceologiche.

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DOSSIER

Web: sempre più mobile, sempre più personalizzato Mentre il mobile diventa la “porta” principale di accesso al web, anche il search marketing e la search optimization trasformano strategie e tools, adeguandosi alle nuove modalità di fruizione dei contenuti internet. Nella cornice di un’esperienza utente sempre più personale e individualizzata, la parola d’ordine rimane “ottimizzazione”.

G

Articolo di Laura Franconi

li strumenti, le tecnologie e le competenze di cui gli individui oggi dispongono li rendono liberi di accedere a un palinsesto media personale che li sottrae dall’onere di dover guardare ciò che non ritengono interessante, mentre consente loro di stabilire relazioni laddove ne vedono l’utilità o il piacere, dialogando alla pari con ogni referente, sia esso un individuo, un canale, un brand, nei modi e con le tempistiche che ritengono più funzionali alle proprie esigenze. In questo modo possono accedere, quindi, a contenuti che rispondono a bisogni e interessi personali. Tutto ciò costituisce un contesto competitivo in cui le aziende devono necessariamente inserirsi, nella maniera più consona per condurre i consumatori ad ascoltare il proprio messaggio e quindi ad accogliere la propria proposta. In questo scenario, riuscire a conquistare l’attenzione degli utenti e a direzionarla verso i propri contenuti diventa strategico. È per questo che il search marketing è evoluto fortemente, passando, in meno di 20 anni, dall’essere un metodo di ricerca usato per lo più in ambito di gaming al diventare un importante strumento di marketing, con insight sia tecnici sia creativi, in grado di portare risultati misurabili e,

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Advertiser Communication Strategies

soprattutto, potenzialmente capace di un costante miglioramento, in ottica learning by doing. La direzione, naturalmente, è verso un’offerta di esperienze digitali sempre più mirate sugli utenti, personalizzate e di qualità. È così che in un quarto di secolo, dal lancio del primo website, tuttora esistente, da parte di Tim Berners-Lee il 6 agosto del 1991, la SEO si è evoluta fino a divenire una struttura complessa capace di creare relazioni rilevanti e di valore. Oggi la SEO pone in connessione una generazione di individui avidi di notizie e di esperienze con un’enorme quantità informazioni targetizzate/targetizzabili, attraverso un’intera rete di media dai contenuti sempre più personalizzabili e ingaggianti. A tale riguardo, mentre aumentano, in termini di efficacia, le potenzialità dell’ambiente digitale grazie alle opportunità di ottimizzazione della propria presenza nel web e della propria rintracciabilità attraverso i motori di ricerca, prende forza anche una posizione critica che vede, nella crescente personalizzazione della comunicazione e negli strumenti che la supportano, un rischio per la privacy degli utenti. Con una conseguente richiesta sia di maggiori garanzie rispetto alle modalità di raccolta e gestione dati, sia di approcci di marketing meno invasivi.


SEO e SEM

D’altra parte, la rilevanza dei dati nel marketing moderno è totale. Aziende come Google si avvalgono dei dati degli utenti relativi alla loro storia, ai luoghi che frequentano, alle abitudini di consumo, alle modalità di acquisizione delle informazioni e quant’altro, per sviluppare la propria presenza digitale. Tutti dati indispensabili per creare approcci più creativi con le persone, al fine di generare engagement attraverso l’ottimizzazione dei contenuti. La crescita di mobile e social Nell’evoluzione di SEM e SEO giocano un ruolo importante la crescita del mobile, da un lato, e lo sviluppo dei social media, dall’altro. Ormai le ricerche effettuate da smartphone hanno superato in numero quelle realizzate tramite desktop. Più dell’80% degli individui che possiedono un device mobile, infatti, lo utilizzano per navigare in internet e il dispositivo più usato è proprio lo smartphone. Contemporaneamente cresce anche il ricorso ai motori di ricerca in mobilità, soprattutto Google. La quasi totalità degli utenti effettua almeno una ricerca alla settimana e oltre la metà non è in grado di quantificare il numero delle ricerche avviate giornalmente. Si aggiunga che i dispositivi mobili non vengono usati solo fuori dalle mura domestiche, anzi, la maggior parte di ricerche è fatta da casa e, in seconda battuta, da scuola o dal posto di lavoro. Ciò è dovuto soprattutto a ragioni di praticità, maneggevolezza e velocità. In particolare cresce il ricorso allo smartphone, oltre che al tablet, anche durante la fruizione di media tradizionali, contestualmente all’aumento del fenomeno del multiscreen. Parlando di SEM e SEO, anche la crescita dei social media, primo tra tutti Facebook, non può essere sottovalutata. I motori di ricerca, infatti, tengono in considerazione i social signals nella serie di elementi che determinano il ranking di una pagina, ragione per cui è utile avere una presenza social significativa e mettere a punto delle Api per agevolare

la condivisione dei contenuti sui socialnetwork. Ancora una volta emerge l’importanza dei contenuti, che devono essere rilevanti, unici, accessibili con immediatezza e facilmente fruibili. Dal locale al globale e ritorno Un’altra attività di ottimizzazione importante è la cosiddetta local search. Per quanto internet faciliti il business a livello internazionale, offrendo alle aziende un mercato immenso in cui posizionare i propri prodotti, il web dimostra la propria strategicità anche nelle attività di contatto a livello locale. Sempre più spesso, infatti, i potenziali clienti si avvalgono dei motori di ricerca per individuare realtà ubicate in aree territoriali mirate. Il local SEO contribuisce a rendere immediatamente accessibili elementi quali il nome, l’indirizzo, il numero di telefono, il sito web di una attività commerciale, rendendola facilmente rintracciabile da parte degli utenti. Questo aspetto diventa ancora più rilevante se si pensa al ruolo fondamentale che internet svolge nel processo di acquisto da parte delle persone, anche quando gli atti di compravendita non si concludono online. Nella maggior parte delle situazioni, infatti, la ricerca effettuata in rete rimanda poi a un negozio fisico dove si concretizzano le scelte. Alla luce di quanto detto, è evidente la necessità che i website abbiano una ottimizzazione mobile e siano design responsive, in caso contrario, in uno scenario concorrenziale come l’attuale, si sarebbero inevitabilmente già giocati ogni chance di successo. Non solo, devono avere contenuti segmentati, ottimizzati per le varie tipologie di device, rispondenti alle necessità e alle aspettative degli utenti. Soltanto in questo modo possono godere di un’effettiva opportunità di acquisire visibilità a fronte di una ricerca, ponendo le basi per nuove relazioni e link. Oggi internet chiede personalizzazione e contenuti di qualità: senza queste fondamenta è impossibile essere competitivi. www.advertiser.it

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DOSSIER

Parole chiave e code lunghe Gli utenti che decidono di avviare una ricerca sono motivati per lo più dalla volontà di approfondire informazioni acquisite tramite il passaparola o su social network, ma in larga misura anche ottenute dalla visione di pubblicità tv, web e stampa. In ogni caso, sono utili alcune considerazioni in merito alle modalità in base alle quali gli utenti effettuano le loro ricerche, al fine di capire come rendersi più facilmente rintracciabili nel mare di internet. Naturalmente esistono dei software per individuare le keywords più appropriate, oltre a ciò si può ricorrere a interviste ai potenziali clienti, nonché all’analisi della concorrenza. La scelta di parole chiave generiche, per esempio quelle identificative di una merceologia, genera maggiori volumi di traffico ma mette in una situazione ad altissima competitività, in quanto identificativa di un numero estremamente elevato di realtà. In questa condizione è più difficile posizionarsi nei primi posti del ranking. È quindi consigliabile individuare parole chiave di coda lunga, capaci di ridurre il campo di azione e di mirare meglio la ricerca. Le long-tail keyword individuano i contenuti in maniera più specifica, pertanto si rivelano efficaci in tempi più lunghi ma hanno tassi di conversione decisamente più elevati. Una strategia equilibrata probabilmente vede l’adozione di più tipologie di keyword. L’importante, oltre a selezionare e a disporre nella maniera più consona le parole chiave, è verificare i risultati ottenuti dalla campagna SEO, in termini di pagine più visitate, numeri di visite mensili, percentuale di conversione di tali visite, ricorrendo all’uso di piattaforme di web analytics per tracciare i comportamenti di utenti. Cosa aspettarsi Guardando al futuro, per quanto sia difficile avanzare previsioni, ancora una volta appare chiaro che il trend è verso una realtà sempre più connessa, in maniera continuativa. Tecnologie smart e dispositivi wearable confermano questa tendenza, agevolata da soluzioni predictive content delivery, che permettono di fruire di contenuti video in maniera altamente qualitativa, con avvio istantaneo o visualizzabili offline. La SEO continuerà a evolvere, rispondendo al bisogno di maggiore personalizzazione espresso dagli individui, che chiedono di accedere alle informazioni in maniera immediata, contestuale e con il minimo sforzo. Personalizzare la ricerca, raccogliendo anche dati da piattaforme esterne, consente di essere più puntuali e mirati nelle risposte agli utenti e di generare ulteriore valore aggiunto. I brand dovranno sviluppare un presenza consistente attraverso tutti 84

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i canali digitali e acquisire e mantenere una capacità di influenza social, che costituisce uno degli elementi che contribuiscono al posizionamento nel ranking dei motori di ricerca. Occorre assicurarsi che i propri contenuti siano accessibili da ogni luogo e ben ottimizzati per la ricerca local, mobile e anche voice-enabled. Sebbene quest’ultima oggi sia poco praticata, infatti, è possibile ipotizzare che in un futuro prossimo aumenterà il numero di quanti riterranno più agevole ovviare alla necessità di digitare le parole chiave sulla tastiera. Un aspetto importante sarà creare una maggiore sinergia tra advertising, annunci su motori di ricerca e siti, nella consapevolezza che le persone, in un mercato sempre più fluido, avranno comportamenti sempre più multimedia e multidevice, muovendosi laddove le portano la ricerca e la condivisione di contenuti.


SEO e SEM

Dagli USA I trend del paid search

100%

Phone Tablet

80%

60%

40%

20%

0%

-20% Impressions

Clicks

Spend

CTR

CPC

Q2 2016 YoY US Paid Search Metrics by Device - © 2016 IngnitionOne Una rappresentazione puntuale e aggiornata delle dinamiche in atto nel mercato statunitense del Paid Search arriva da IgnitionOne, che a metà luglio ha pubblicato il suo “Digital Marketing Report Q2 2016” relativo al secondo trimestre 2016, elaborato sul campione rappresentato dalle imprese clienti dell’azienda. Il primo dato a emergere è la parziale ripresa degli investimenti nel paid search di Google, precipitati a -5% nei primi tre mesi dell’anno invertendo improvvisamente un trend che li aveva visti crescere a 2 cifre nel 2015, con un forbice oscillante tra il +14 e il +18%. Il periodo aprile-giugno ha infatti visto lo spending limitare il decremento a -1%, praticamente stabile. Nessuna sorpresa invece dal mobile, dove gli investimenti seguono fedelmente la migrazione degli utenti. Il trimestre ha infatti visto un balzo in alto dello spending (+55%) a cui però non corrisponde un proporzionale incremento degli investimenti. Il CPC del mobile, infatti, evidenzia un prezzo per click pari a circa la metà di quello pagato per il desktop. Di conseguenza, i budget dei top spender tendono a diminuire man mano che diventa effettivo lo spostamento degli stessi verso il mobile, giudicato un canale più efficiente. Che si tratti di una riallocazione lo dimostra anche il numero di impression consegnate e di click, entrambi in crescita (rispettivamente +46% e +69%) sugli smartphone, nonostante la contrazione complessiva dello spending. Nel mobile, tuttavia, sono diversi i risultati per smartphone e per tablet: mentre il CTR dei primi aumenta del 16% anno su anno, quello dei secondi scende del 23%. L’ampliamento dell’offerta nel mobile search, infine, si traduce - come in precedenza accennato - in una graduale erosione dei prezzi medi: -8% per gli smartphone, e -4% per i tablet. Il report si chiude con un cenno sulle dinamiche in atto presso il parco clienti europeo di IgnitionOne. Secondo tali rilevazioni, nel Vecchio Continente si è assistito, in questo primo squarcio del 2016, a un “crollo” del 21% di visitatori dei website, anno su anno, accompagnato però da un +41% di generazione di lead, chiara evidenza che un numero crescente di marketer sta adottando più efficaci soluzioni di interazione personalizzata con i web user.

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SEO e SEM CDWEB

Mirati al risultato Con i suoi 14 anni di esperienza, Cdweb è una web marketing agency, specializzata in search marketing e in attività di sviluppo web finalizzate all’aumento di conversioni, alla generazione di lead, alla vendita online.

Quali sfide presenta oggi il mercato? Oggi la sfida principale per le aziende è la necessità di fronteggiare il cambiamento costante e sempre più veloce. Il nuovo in genere incute incertezza e timore, pertanto è indispensabile affrontarlo attraverso un aggiornamento continuo e un approccio critico basato sull’esperienza e sulla competenza. In secondo luogo, la concorrenza tra le aziende è sempre più agguerrita, in un mercato che, in qualunque settore, tra vecchi e nuovi competitors, è diventato decisamente più impegnativo. La terza sfida è legata all’aumento dei costi dell’adv online. Dieci anni fa una campagna di web marketing era più accessibile, i costi per acquisizione erano più bassi e i margini delle aziende più elevati. La pubblicità online sembrava una scelta economica e ad altissima resa, oggi diventa indispensabile una maggiore focalizzazione sul Roi. In che modo la SEO può ottimizzare la presenza di un brand sul web? Quando si pensa alla SEO si pensa generalmente a una visibilità mirata ad alto tasso di conversione e con un ottimo ROI. Il ruolo della SEO invece non deve essere sottovalutato anche in termini di brand awareness. È uso corrente, infatti, che un individuo esposto a una campagna display o sui canali stampa e video, nel caso sia interessato all’offerta di un prodotto o servizio ma ne abbia dimenticato il nome, effettui una ricerca sulla base di parole inerenti al relativo settore merceologico. È quindi strategico che l’utente, nel momento della necessità, possa trovare agevolmente tale marchio.

Non solo, a fronte di questa ricerca, il brand che figura in prima pagina deriva da questo posizionamento un vantaggio significativo in termini di awareness, credibilità e autorevolezza. In tal modo la SEO offre al brand un supporto concreto. Come si compone il giusto mix di tecnica e creatività per una SEO efficace ed efficiente? Dando per scontate le competenze tecniche e di analisi, in un approccio di search marketing l’aspetto creativo rappresenta una componente capace di fare la differenza. Ciò è vero sia in uno step iniziale, durante l’impostazione della strategia, sia nella fase operativa, ad esempio nella scelta delle keywords, dei contenuti e del contenitore, nella creazione di una landing page efficace, nell’ottimizzazione di tutti i processi di conversione e di acquisto di un ecommerce. Che risultati è possibile perseguire? In base alla nostra esperienza acquisita in 14 anni di attività a fianco di un totale di circa 300 tra clienti diretti e in-blind, sicuramente, oggi più che mai, i clienti vogliono avere un ritorno sull’investimento, aumentare i contatti e incrementare le vendite. Non si tratta più solamente di accrescere il traffico, ma di perseguire dei risultati tangibili. Chi sono i vostri clienti? Seguiamo clienti di tutte le taglie e tutti i settori merceologici. Per citare qualche nome: Board, multinazionale leader nelle soluzioni software di business in-

Web Marketing Agency

“Con un bagaglio di competenze ampie e diversificate, ci proponiamo come un partner esperto e affidabile, capace di perseguire risultati concreti in modo rapido, ottimizzando i budget dei clienti” Pietro Marilli Ceo e Web Marketing Manager Cdweb

telligence; Swiss Chamber, Camera di Commercio Svizzera in Italia; Hoval, multinazionale nel settore delle caldaie a gas; Avery, multinazionale americana produttrice e distributrice di etichette adesive e prodotti di cancelleria. Un caso significativo è anche quello di Faca, azienda lombarda di nicchia che produce argani manuali e leve freno, che abbiamo internazionalizzato in quattro diversi mercati. Quali sono i vostri progetti? L’obiettivo principale è di continuare a crescere in termini di fatturato e di aumentare le competenze interne. Una parte importante del nostro lavoro, infatti, è volta all’aggiornamento, per recepire i cambiamenti in atto. Tutto ciò è finalizzato a fornire un’offerta mirata ed esaustiva ai clienti, ai quali ci proponiamo come un partner affidabile, capace di supportarli con una consulenza di web marketing a 360 gradi, elaborando un’analisi mirata e filtrata da un approccio critico. Con il fine ultimo di conseguire risultati concreti in termini di vendite e di ottimizzare i budget dei clienti. www.advertiser.it

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DOSSIER

From Search to Buy Il contributo di FIND ai clienti è volto a integrare la search nel DNA delle aziende, aiutandole a comprendere opportunità e rischi. Oltre a individuare le informazioni di cui i consumatori necessitano e a renderle loro accessibili nel momento e nel modo più adatto, orientandone le scelte di acquisto.

Marco Loguercio Amministratore Delegato FIND

I

n un’epoca in cui le agenzie tendono ad allargare i propri ambiti d’azione, con l’obiettivo di diventare degli “one stop shop” per le aziende clienti ma col rischio di perdere di competenza specifica, ci sono anche realtà che preferiscono seguire la direzione opposta: quella della specializzazione nel segno dell’eccellenza. È il caso di FIND, agenzia che, all’insegna del nuovo payoff “from Search to Buy”, opera in tutte quelle search properties (Google in primis, ma oggi anche Amazon, Youtube, Instagram, Pinterest per citarne alcune) che i consumatori utilizzano per arrivare a informazioni che ne orienteranno le scelte e gli acquisti, aiutando le aziende a cogliere le opportunità dietro queste ricerche. Non poteva che essere il Search Mar-

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keting l’ambito d’azione di FIND, visto che a lanciarla e guidarla è quel Marco Loguercio che opera in questo verticale da ormai 20 anni e che nel decennio scorso, con la sua prima agenzia SEMS, ha conquistato le luci della ribalta e numerosi riconoscimenti a livello internazionale. E oggi, con FIND, Loguercio ha obiettivi ancora più ambiziosi. “Difficilmente una persona decide di ripartire nello stesso ambito in cui ha operato per anni ad alti livelli se non è convinto di poter fare ancora meglio, di poter portare ancora innovazione ed eccellenza”, spiega Loguercio. “Ed è proprio alla luce di questa convinzione che abbiamo deciso in questi anni di rimanere specializzati in ambito search, dalla SEO al search advertising passando per tutte le attività di intelligence e analisi dei dati sui comportamenti di ricerca e acquisto. Una specializzazione che è, però, strettamente integrata con tutti gli altri mezzi e tutti gli altri canali, perché oggi sono spesso gli altri media a stimolare una ricerca di approfondimento nei motori, e saper cogliere queste interazioni è fondamentale”. “From Search to Buy” spiega in maniera efficace il tipo di supporto che FIND può dare a quelle realtà che vendono sia on sia offline, spesso in ottica omnicanale. “Il nostro supporto alle aziende che ci danno fiducia non si limita a dare loro visibilità. Nella maggior parte dei casi il nostro supporto assume una valenza strategica, visto che si tratta di andare a integrare la search nel DNA delle aziende clienti, aiutandole a comprendere quelle che

sono le opportunità e i rischi che oggi una ricerca nei motori può rappresentare. Non dobbiamo dimenticarci che, mai come oggi, il consumatore ha realmente il potere nelle proprie mani, visto che con uno smartphone e con Google può avere accesso alle informazioni di cui necessita, nel momento e nel luogo in cui ne ha bisogno, spesso anche all’interno del punto vendita, di fronte a un venditore. Fare Search Marketing oggi significa da una parte comprendere di quali informazioni abbiano bisogno i consumatori per valutare, scegliere e agire, e farle arrivare loro nel momento e nel modo più adatto. Dall’altra, significa aiutare le aziende a sviluppare quella narrazione di prodotto che non rimanga fine a se stessa ma sia di reale aiuto all’utente, per ispirarlo quando ne ha bisogno e per supportarlo nelle scelte quando è pronto all’acquisto. Il tutto facendo evolvere costantemente tali attività grazie ai nuovi dati che andiamo ad acquisire tanto dall’analisi dei comportamenti di questi utenti, tanto dalle piattaforme terze che analizzano gli scenari. A questo proposito, il nostro laboratorio “search in Italy”, che dal 2004 analizza l’evoluzione dei comportamenti di ricerca degli italiani quando devono scegliere e acquistare, è un vantaggio competitivo non da poco nel momento in cui dobbiamo definire le strategie d’azione”. Un approccio che porta risultati, concreti e misurabili. Nel 2015, col supporto di FIND, una delle più importanti compagnie assicurative dirette operanti in Italia ha incrementato del 74% rispetto al 2014


SEO e SEM FIND

il numero di polizze vendute a utenti arrivati dai risultati naturali di ricerca. Incrementi di vendite a doppia o tripla cifra si sono registrati anche nelle campagne di search advertising prese in gestione da FIND. “Nessun miracolo o ricetta magica dietro questi risultati, ma tanto lavoro e un approccio metodologico che punta a migliorare ogni singolo aspetto di un progetto, visto che i grandi risultati altro non sono che la somma di tante piccole migliorie. La nostra bravura è semmai proprio quella di sapere dove andare a lavorare, dove mettere le mani perché questi miglioramenti avvengano”. Ma l’aiuto che FIND offre alle aziende non si limita alla gestione di campagne di advertising o all’ottimizzazione di un sito, bensì coinvolge tutti i principali aspetti di conversione, sulle landing pages, sul sito web o nel punto vendita. Perché la visibilità, da sola, rischia di essere un mero esercizio di stile se non produce risultati concreti, monetizzabili. “Se dovessi spiegare le ragioni che portano molte importanti realtà a sceglierci quando si tratta di trovare un partner per la search, sia organica sia a pagamento, direi che sono principalmente tre: la nostra vision sull’evoluzione e sul futuro della search, che ci porta a sviluppare per i nostri clienti soluzioni sempre innovative ed efficaci, alla ricerca di un vantaggio competitivo non fine a se stesso e con un orizzonte di lungo periodo. In secondo luogo, la nostra focalizzazione sugli obiettivi da raggiungere per i clienti, che ci portano a farci in quattro per supportarli. D’altronde è uno dei piccoli grandi vantaggi dell’essere un’agenzia indipendente, che segue un limitato numero di clienti per offrire un servizio di eccellenza. Infine l’esperienza, in quanto non basta saper fare le cose, occorre anche capire il perché vadano fatte e saper trasferire queste motivazioni ai clienti”.

L’approccio Qualità da boutique

Il posizionamento di mercato che FIND ha scelto è quello dell’agenzia boutique, focalizzata più sulla qualità che non sulla quantità dei progetti e dei clienti, per poter fornire un servizio di eccellenza che vada oltre le aspettative dei clienti sia come risultati sia come proattività. Un approccio che ha sempre caratterizzato le agenzie fondate e guidate da Loguercio. E non è un caso che, in un portfolio clienti caratterizzato da grandi nomi come ad esempio UnipolSai, Max Mara, Luxottica, Eprice, ve ne siano anche alcuni che si affidano ai team diretti da Marco Loguercio da oltre un decennio. “È il caso, ad esempio, di ING Direct, che seguo di fatto continuativamente dal 2001”, spiega Loguercio. “Assieme a questo cliente abbiamo fatto veramente innovazione costante: già nel 2001 lavoravamo con loro su tematiche di conversion marketing, tema che oggi molte agenzie sbandierano come “innovativo”; proprio con ING Direct abbiamo testato, tanti anni fa, le prime piattaforme di campaign management, il persuasive copywriting applicato alla SEO e via elencando, con largo anticipo rispetto ad altre realtà. Poi c’è Linear assicurazioni, cliente che ci dà fiducia dal lontano 2004 e col quale siamo alla ricerca sia della massima performance, sia di nuovi ambiti d’azione che possano rappresentare un vantaggio competitivo. Ad esempio, Google ha scelto proprio Linear come caso di successo per il formato GSP (Gmail Sponsored Promotion) che l’azienda ha iniziato a utilizzare con largo anticipo sul mercato italiano, grazie anche alla nostra consulenza strategica”. Rimanere per tanti anni sulla cresta dell’onda non è semplice, in un settore che si evolve a ritmi quasi frenetici. Ma la vision di FIND e la profonda esperienza maturata in tanti anni nel campo della search sono garanzia di successo.

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DOSSIER

Primo: saper ascoltare L’approccio al Search Marketing è in continua evoluzione, arricchendosi di strumenti e modalità capaci di soddisfare le richieste di audience sempre più mobile oriented e social addicted. Simone Rinzivillo CTO e co-Founder Mamadigital

Il Search Marketing è un ramo in continua crescita, un settore che non conosce punti di arrivo in termini di potenzialità e opportunità. Nel contesto di una società completamente immersa e perfettamente integrata nella cultura digital, dispositivi mobile e social network trainano l’intero comparto influenzando profondamente, come è lecito pensare, anche l’approccio al Search Marketing. Un approccio in continua evoluzione, che si è arricchito nel tempo di sfumature essenziali per soddisfare le richieste di audience sempre più mobile oriented e social addicted, ottenendo riscontri importanti in termini di risultato. Utilizzo volutamente il termine “evoluzione” in riferimento al Search Marketing in un contesto così descritto: un cambiamento presuppone infatti un’inversione di rotta, mentre noi ci troviamo davanti a un ampliamento di prospettiva. Per comprendere a pieno la rivoluzione mobile pensiamo solo a quante volte ormai utilizziamo il termine mobile marketing per descrivere un insieme di attività digital pensate e strutturate appositamente per un pubblico che naviga da smartphone e tablet, un pubblico

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che cresce esponenzialmente di anno in anno. Parlando di social media, e più nel dettaglio di social media marketing, in Mamadigital siamo convinti che l’integrazione delle attività sia fondamentale per raggiungere i risultati. Ecco quindi che le attività sui social network si integrano perfettamente al Search Marketing nell’ambito di una strategia completa e predisposta per catturare l’interesse delle audience che navigano online”. Quali sono oggi le esigenze delle aziende e in che modo possono incontrare le aspettative degli utenti, in una sorta di circolo virtuoso? Gli obiettivi di un’azienda che si apre al digital sono aumentare la portata della propria community, incrementare il numero di clienti fidelizzati e di conseguenza migliorare le performance commerciali. Anche sul piano virtuale il processo è il medesimo che offline: si parte dall’analisi delle esigenze delle audience per sviluppare una conoscenza approfondita delle abitudini del proprio target e studiare un piano di azione volto al miglioramento della customer experience. Rispondendo alle esigenze degli utenti automaticamente si risponderà anche a quelle del brand, o quantomeno si compiranno degli step intermedi e indispensabili verso il raggiungimento degli obiettivi alla base delle strategie. Conoscere le necessità delle persone cui ci rivolgiamo o di chi vogliamo raggiungere e attivarsi per soddisfarle è il punto di partenza di qualsiasi business in rete. In base alla vostra esperienza, quali errori vengono ancora commessi

nell’approccio alla comunicazione online? L’omissione più frequente che si compie quando si comunica è quella di non ascoltare chi si ha davanti. La comunicazione non è un processo unidirezionale ma bidirezionale se non pluridirezionale e prevede, oltre al mittente, uno o più destinatari il cui ruolo è attivo e necessario nell’ambito del processo stesso. Quando si comunica online si deve essere assolutamente consapevoli di queste dinamiche e rispettarle. La scelta dei temi della comunicazione, delle modalità e degli strumenti da utilizzare devono essere fatte sulla base di una perfetta fusione tra le peculiarità del brand da cui parte il messaggio e delle audience cui la comunicazione è rivolta. Per questo motivo in Mamadigital riteniamo che l’ascolto sia una fase cruciale di qualsiasi strategia. Solo conoscendo davvero chi si ha davanti è possibile strutturare il giusto messaggio da inviare. In che modo aziende e brand possono ottimizzare la propria presenza in rete? Qualsiasi azienda è potenzialmente adatta a investire nel digitale, ciò che è importante definire sono i canali e gli strumenti più idonei alla singola realtà. L’ottimizzazione della presenza di un brand in rete parte quindi dall’analisi dello scenario di riferimento, delle peculiarità e potenzialità online del brand stesso, così da delineare le attività e gli strumenti da mettere in campo. Universalmente, le attività iniziali riguardano il miglioramento del posizionamento sui motori di ricerca, prima fonte di traffico


SEO e SEM MAMADIGITAL

Case Study

qualificato verso un sito web. In un secondo momento la strategia viene integrata da una serie di attività di comunicazione e marketing a seconda del caso specifico e degli obiettivi da raggiungere. Che tipo di risultati è possibile perseguire con l’integrazione dei diversi strumenti di cui oggi si dispone? L’aumento di popolarità tra le audience e di autorevolezza per i motori di ricerca sono i primi risultati perseguibili da un brand che decide di investire online. Questo è possibile attraverso la perfetta integrazione della molteplicità di strumenti che oggi abbiamo a disposizione per sfruttare le potenzialità dei canali digitali (sito web proprietario, blog o magazine aziendale, social media). La componente creativa e una vision d’insieme proiettata al domani sono fattori determinanti per il raggiungimento dei risultati.

Un piano di comunicazione integrata per Action Aid Italia

La consolidata fiducia tra Action Aid Italia e Mamadigital e gli importanti traguardi raggiunti insieme nel 2015 sono i motivi alla base del rinnovo di una collaborazione che, già nei primi sei mesi del 2016, si è arricchita di nuove grandi soddisfazioni: la crescita del traffico organico dai motori di ricerca verso il sito Adozioni a distanza (adozioneadistanza.actionaid.it) pari al +391% rispetto al 2015 e un +87,32% di nuove visite che hanno favorito l’aumento delle richieste di adozione. La strategia di Universal Optimization® in corso per l’organizzazione umanitaria è stata ampliata con l’integrazione delle attività SEO al sito Aziende e Fondazioni del brand a quelle già previste sul sito Regali solidali (regaliperunsogno.it) e Adozioni a distanza. Per la Onlus stiamo portando avanti, con costanza e partecipazione, un articolato piano di comunicazione integrato al progetto SEO che si declina internamente al Magazine del sito Adozioni ed esternamente mediante azioni di PR, oltre che campagne di keyword advertising finalizzate a supportare l’adozione a distanza, i lasciti testamentari e l’ecommerce dedicato ai regali solidali.

Dalla SEO al Content Marketing: quali tipologie di contenuti e quali modalità di proposizione risultano più efficaci? Il Content Marketing è un pilastro delle strategie digitali. La pubblicazione di contenuti di qualità in ambienti editoriali ottimizzati in ottica SEO è una condizione essenziale per garantire un buon livello di traffico verso il sito e per stimolare la nascita e la continuità di relationship con le audience online. Pensiamo fermamente che SEO e Content Marketing siano attività strettamente complementari e necessarie l’una all’altra nell’ambito di una strategia digitale. Le tipologie di contenuto e di attività che possono esser realizzate per un’azione di Content Marketing sono svariate: dalla gestione del magazine ufficiale del brand, alla creazione di infografiche, ebook informativi o dossier ospitati sul sito e veicolati in spazi editoriali terzi. Parliamo anche di immagini, video, contest, tutti rigorosamente ottimizzati. Indipendentemente dalla forma scelta, ciò che determina in gran parte il successo di una strategia di Content Marketing è il grado di emozione che riesce a generare il contenuto prodotto. www.advertiser.it

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MANAGEMENT

È BPM l’azienda più “Positive”! Una serata di “consacrazione” per quelle imprese che innovano, si distinguono e crescono insieme alle proprie risorse; imprese che sono accomunate da un principio comune: fanno della positività il valore fondante della propria organizzazione e il motore della produttività. Uno spirito che si è dimostrato vincente, e che pertanto deve diventare “virale”.

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uesto l’obiettivo con il quale lo scorso 26 maggio, nella suggestiva cornice dello Spazio Gessi di via Manzoni a Milano, si è svolta la terza edizione del “Positive Business Award”, il premio creato e organizzato dalla Scuola di Palo Alto (la principale Business School italiana non accademica, nonché principale referente italiana della Positive Education), in partnership con Carter & Benson e NTP Italia (Alta Sartoria Italiana, Made in Quality), che per la serata ha vestito Chiara Osnago Gadda, Event Manager dell’evento, con un abito da sera creato apposta per l’occasione. Ancora una volta, l’evento è stato condotto da Enrico Banchi, Partner della Scuola di Palo Alto e speaker di fama internazionale, così come delle vere e proprie punte di diamante sono le aziende vincitrici nelle rispettive categorie: Manfrotto (categoria Company), Lorenzo Marini Group (Creative Company), Banca Popolare di Milano (nella categorie History, Image, People e Sustainability - economica), Benetton 92

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A cura di Chiara Rimoldi

Group (Sustainability - sociale), LR Health & Beauty (Network), Mare Aperto Foods (Happy Start Up), Thun (Communication), Servizi CGN (Web Presence), CloudTel (Technology), Robur (Innovation), Gessi (Innovation product launch), Diamond Private Investment (Innovation - repositioning), Linkedin (Social network), Enterprise Hotel (Travelling Experience), Mondadori Store con il suo sito di eCommerce Mondadoristore.it (Buying Experience), TgCom, nella persona del suo direttore Paolo Liguori (Media), Francesco Festa, Ceo Hunting Heads Italia (Manager), Biagio Viganò (Hr Manager), Robur (Location), Servizi CGN (Training), Gloria Gaiotto E.C.S Consulting (Training Manager), Alessandro Conforti (People - Young Talent), e Bricocenter (Team). Assegnati anche due Premi Speciali: “Positive Sport Champion” a Simone Origone, leggenda dello sci ad alta velocità e atleta più titolato nella storia dello Speed Ski (9 coppe del mondo, 5 medaglie d’oro ai mondiali, 1 medaglia d’argento e 3 record del mondo); e il “Positive Showman” a Gerry Scotti.

Il vincitore assoluto Il “Positive Business Award 2016” è stato consegnato a Banca Popolare di Milano, la banca cooperativa multiregionale con sede a Milano, a capo dell’omonimo Gruppo, che dal 1865 è un vero e proprio riferimento per famiglie e imprese, con la sua gamma completa di prodotti e servizi bancari. Pluripremiata in quattro categorie dal comitato di giuria, Banca Popolare di Milano ha festeggiato nel 2015 il 150° anniversario con un anno di celebrazioni, ricco di iniziative pensate per tutti gli stakeholder, interni ed esterni. “L’intento comune del comitato di giuria del Premio”, spiega Marco Masella, Presidente della Scuola di Palo Alto, “composto da imprenditori, manager, giornalisti, professionisti, che hanno avuto modo di approcciare, conoscere, ispirarsi e applicare la scienza dell’Happiness nel corso della propria carriera professionale, è stato quello di individuare un esempio di scelte pragmatiche, di creatività e di innovazione. Il Positive Business Award 2016 è stato dunque consegnato a Banca Popolare di Milano, che con i suoi 150 anni di presenza sui territori di diverse regioni rappresenta


Positive Business Award 2016

I vincitori dell’edizione 2016 del Positive Business Award

un pilastro istituzionale ed economico per un territorio di grande tradizione imprenditoriale. Nel corso del 2015, infatti, ha messo in atto una serie di interventi sia interni sia esterni all’azienda che, oltre ad affermarne la presenza attenta e puntuale e a confermarne la storia di vicinanza ai cittadini e ai soci, ne ha evidenziato la capacità di evolvere, crescere e migliorare, grazie a una filosofia d’azione che rimanda in maniera puntuale ai dettami della scienza positiva applicata alle organizzazioni aziendali”. “In particolare”, aggiunge William Griffini, Ceo di Carter & Benson, Partner dell’evento e membro del comitato di giuria, “è stato premiato l’impegno concreto nel realizzare progetti di sostenibilità sociale ed economica, che da sempre contraddistinguono l’opera dell’istituto. Previdenza integrativa e assicurativa per i dipendenti, sponsorizzazioni sportive e culturali, sostegno a iniziative di stampo etico e umanitario ne illustrano la volontà di sviluppare ogni giorno strumenti ad alto impatto “positive” per clienti e istituzioni”. “Come Carter & Benson siamo stati partner del Posive Business Award per il terzo anno consecutivo”, sottolinea Griffini, “perché

è un appuntamento che porta una sferzata di entusiasmo tra le aziende del nostro Paese. Inoltre abbracciamo pienamente la filosofia che sottende al premio: dare risalto a iniziative e a progetti che hanno dimostrato di apportare un contributo concreto in termini di miglioramento dell’ambiente di lavoro, della produttività, dell’innovazione e dello sviluppo. Tutti elementi - questi ultimi - che creano un terreno fertile e fanno sì che la positività diventi un valore di marchio percepibile e riconoscibile. Del resto, le best practices delle aziende di successo e numerosi studi statistici e neuro-scientifici a livello internazionale dimostrano la stretta relazione tra benessere, solidità delle persone e produttività delle aziende”. “Allenarsi” alla felicità Alla luce di queste dichiarazioni appare evidente come - per orientarsi in uno scenario operativo complesso - sia arrivata una risposta scientifica proprio dai concetto di “Positive Business”, che propone tecniche e strategie per dar vita a progetti economici e sociali costruiti sulla solidità e sul benessere delle persone, nonché sulla capacità degli individui di stabilire

relazioni più positive con se stessi e con il mondo. “Esattamente”, conferma Enrico Banchi. “Quando infatti il nostro approccio mentale e il nostro stato d’animo sono positivi, siamo più intelligenti, motivati e abbiamo maggiore successo. Allenare il nostro cervello alla felicità è possibile, e farlo è di estremo interesse a livello personale e di sistema. Alle origini della scienza positiva, infatti, non vi è certo la pretesa di azzerare gli eventi negativi, ma la constatazione che noi possiamo non essere solo spettatori passivi degli eventi che ci accadono, bensì diventare interpreti attivi, capaci di affrontarli con una carica emotiva trasformativa”. “Il modo in cui interpretiamo la realtà” - aggiunge Masella - “cambia la nostra esperienza della realtà stessa, e quanto più riusciamo a farlo attraverso emozioni positive, tanto più saremo in grado di trarne vantaggi”. La tavola rotonda Ma cosa ha significato per i vincitori ricevere un premio sulla Positività del Business? Ecco cosa hanno risposto alcune delle aziende premiate nel corso di una tavola rotonda organizzata da TVN Media Group, editore di questa testata, www.advertiser.it

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MANAGEMENT

Marco Masella consegna il primo premio assoluto a Banca Popolare di Milano

proprio sul Positive Business Award 2016. “Per noi è stato un grande riconoscimento”, afferma Mara Alessi, Responsabile comunicazione, eventi, sponsorizzazioni e beneficenza di Banca Popolare di Milano. “Ci siamo impegnati a fondo, già nel corso nel 2014, per individuare i temi da comunicare e sviluppare nel 2015, l’anno del nostro storico anniversario. Alla fine abbiamo deciso di non fare un solo grande investimento finalizzato a un megaevento, ma di punteggiare l’intero 2015 di attività in tema con la nostra ricorrenza. Ad esempio abbiamo voluto trasmettere il concetto che le difficoltà si possono superare (realizzando un video di una collega in carrozzella), abbiamo creato la notte degli Oscar, abbiamo realizzato la campagna per Avis e ci è stato anche riconosiuto l’onore di un francobollo commemorativo. Inoltre, con il BPM Tour, abbiamo presentato sul territorio quello che la banca fa e che i clienti spesso non hanno modo di conoscere: i presidenti e i consiglieri delegati, infatti, si sono presentati in nove piazze, dialogando e stabilendo rapporti diretti con le persone”. Anche per Servizi CGN, primo vincitore assoluto del Positive Business Award nel 2014, alla terza esperienza quest’anno, il riconoscimento ha sempre una grande rilevanza. “Siamo 94

Advertiser Communication Strategies

un Caf privato e una software house: l’importanza dei premi ricevuti è stata una conferma ulteriore del raggiungimento degli obiettivi che ci eravano posti quattro anni fa: dare un impulso alla crescita puntando sul pensiero positivo e sulla resilienza. L’organizzazione ha fatto un balzo in avanti e l’azienda è cresciuta anche in termini di business. Siamo infatti un’azienda giovane, nata nel 1995, e nel 2010 sembravamo arrivati all’apice delle nostra crescita. Ma l’imprenditore credeva che ci fossero i margini per ulteriori grandi risultati. E così è stato, perché prima l’azienda cresceva a una cifra, e oggi a due: siamo diventati un gruppo di 230 collaboratori che lavorano in modo coeso e affiatato”, afferma Cristina Masella, Responsabile HR CGN. “Quest’anno, in particolare, ci siamo aggiudicati il premio Web Presence”, sottolinea Valentina Cigolot, Responsabile Marketing CGN. “Un traguardo importante, in quanto il nostro competitor quest’anno è l’Agenzia delle Entrate. Abbiamo scelto una campagna pubblicitaria che proponesse qualcosa di diverso e così, con un budget di produzione bassissimo, abbiamo “utilizzato” i nostri dipendenti per far passare il concetto che l’ottimismo è un’ulteriore valore che offriamo ai professionisti. Abbiamo cen-

trato l’obiettivo: i risultati economici sono aumentati del 40%, proprio con i nuovi associati dal web”. “Lenti gialle in una giornata nebbiosa” Anche Lorenzo Marini, CEO di Lorenzo Marini Group, si dichiara soddisfatto del riconoscimento attribuitogli e commenta: “La positività porta energia. La positività è un paio di lenti gialle in una giornata di nebbia. La paura, invece, è ciò che ci impedisce di trovare successo. Nella negatività non c’è energia, mentre la positività ti dà voglia di fare. Parlerò di questo fantastico premio ai miei clienti. In una nazione che tende a parlare male di sé stessa, quale purtroppo è l’Italia, il PBA va sicuramente controcorrente. E funziona”. Gloria Gaiotto, Titolare di ECS Consulting concorda, affermando: “Per noi la positività è fondamentale. Lavoriamo infatti solo con chi è in contatto con il pubblico: i venditori all’interno del negozio, gli alberghi, le società finanziarie: il venditore non può non “divertirsi” lavorando perché il pubblico dei clienti lo percepirebbe subito. Dunque, la positività è fondamentale: non a caso viene premiata in numerose aziende”. Ne conviene anche Marco Scippa,


Positive Business Award 2016

PBA Perché essere sponsor?

Abbiamo posto la domanda a Natale Papalia, Amministratore di NTP Italia - Made in Quality, partner sponsor del PBA 2016: una sartoria industriale, specializzata nella realizzazione di cartamodelli, prototipi e campionari per le case di moda. “La nostra filosofia prevede un coinvolgimento del personale, a vari livelli, in quelle che sono le strategie operative dell’azienda. Oltre alla formazione, puntiamo alla valorizzazione sia professionale sia umana dei collaboratori, i quali da subito percepiscono i benefici della consapevolezza di essere unici e capaci. Questa impostazione genera positività vitale per l’azienda. Per tali ragioni abbiamo nel 2015 parteciPaolo Liguori, con Enrico Banchi e Chiara Osnago Gadda, riceve il “Positive Business Media” per il TgCom

pato e vinto nella categoria Happy Start Up del Positive Business Award. Quest’anno invece, la partecipazione come spon-

Direttore HR di Manfrotto, leader mondiale nella ideazione, produzione e distribuzione di supporti professionali per i mercati della fotografia, del video, dell’illuminazione e dell’intrattenimento, che spiega: “Il nostro è un settore di nicchia e, senza ombra di dubbio, gli smartphone hanno decretato la morte delle fotocamere compatte di prima fascia. Il mondo è cambiato e, di conseguenza, anche noi abbiamo dovuto cambiare pelle. E così, abbiamo deciso di promuovere una trasformazione, facendo leva sul merito e sulla positività, sperimentandola in azienda. A oggi questa sperimentazione ha avuto successo, alimentando la crescita personale di chi lavora in azienda: ora replichiamo l’iniziativa anche all’estero”. Anche Antonello Badanesi, Amministratore Delegato di LR Health & Beauty, viaggia sulla stessa lunghezza d’onda: “lo scorso anno ho partecipato come spettatore all’edizione 2015 del Positive Business Award e ho subito deciso che nel 2016 avrei iscritto LR Health & Beauty al premio. Lavoriamo infatti nel network marketing, siamo in 28 persone ma abbiamo una rete di 35.000 venditori da gestire, motivare e incentivare. Dunque, la sfida che raccogliamo dopo aver ricevuto il premio, è una sfida

importante, che ci offre l’opportunità di ricevere e generare stimoli continui”. “Credo fermamente in questo premio, in quanto la positività ha tante sfumature”, chiosa Umberto Cairo, Ad di CloudTel, vincitore al PBA per il terzo anno. “Qualcosa finalmente sta cambiando: la crisi ci ha portati a capire che dobbiamo adottare una nuova mentalità. Per uscire dal Medio Evo culturale in cui siamo caduti negli ultimi anni, bisogna quindi puntare sulla positività: di valore si parla sempre meno; utilizziamo, allora, la positività per trasferire valore ai clienti”. È d’accordo anche Francesco Festa, CEO di Hunting Heads, che aggiunge: “La positività è stata l’essenza del successo di Hunting Heads, che ci ha consentito di conquistare questo premio, ed è l’essenza del successo di ogni cambiamento. E serve coraggio per adottarla”. Conclude Gabriele Chizzola, Direttore dello Spazio Gessi di Milano, veterano del Positive: “Il business di Gessi è partito anni fa proprio dal miscelatore del lavabo e quest’anno, alla terza edizione del Positive, ci siamo aggiudicati il premio con la linea Equilibrio, presentata in occasione del Salone del Mobile e dedicata proprio ai miscelatori. Un ritorno alle origini, dunque, ma con una costante spinta all’innovazione e al confronto”.

sor è stata la seconda tappa di un percorso che ha nella positività uno dei suoi assi portanti. Farlo come sponsor vuol essere una testimonianza e una conferma allo stesso tempo. Primo, per affermare quanto di valido ci sia nel voler perseguire l’obiettivo primario della crescita delle persone e non quello effimero dei risultati a ogni costo. In secondo luogo, per dimostrare agli altri e a noi stessi che i team vincenti possono superare ogni ostacolo con la forza inarrestabile di un sorriso. Pertanto, con la realizzazione di un abito realizzato appositamente per la serata di gala del PBA per Chiara Osnago Gadda, Event Manager dell’evento, gli ospiti della kermesse hanno potuto conoscere le fasi di lavorazione del capo, dal disegno alla sua realizzazione, attraverso l’esposizione di pannelli foto descrittivi, di manufatti e di strumenti in uso nelle sartorie. Con questa rappresentazione, NTP Italia desidera infatti recuperare il concetto simbolico di abito che la produzione seriale ha limitato, riprendendo la creazione di capi con espressione estetica più personale e dedicata, che privilegia il gusto e la personalità del cliente, abbinandolo alle tecniche lavorative e organizzative tipiche della produzione industriale”.

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MANAGEMENT

Miglioriamo la qualità della vita Antonello Badanesi

LR offre ai propri partner un modello di business semplice e trasparente, in grado di valorizzare l’indipendenza economica e di migliorare la qualità della vita. Alla base di tutto ci sono relazioni forti e trasparenti e un piano di marketing completo e vantaggioso.

Amministratore Delegato

LR Health & Beauty

LR Health & Beauty è un’azienda di vendita diretta, specializzata in prodotti di cosmesi e integratori alimentari. La divisione italiana con sede a Pero, ha al suo attivo oltre 30.000 partner distribuiti in tutto il territorio italiano e festeggia nel 2016 il suo decimo anno di attività. Sin dalla sua fondazione nel 1985, ad Ahlen in Germania, LR è riuscita a diventare una delle principali aziende di vendita diretta nel panorama internazionale. L’idea originale era di vendere profumi di alta qualità tramite venditori indipendenti. A 30 anni dalla sua nascita, la gamma di prodotti LR include profumi, integratori così come cosmesi e prodotti per la cura della persona. Specializzata in prodotti anti-aging e in prodotti a base di aloe vera, lo scorso anno ha introdotto la nuova e rivoluzionaria gamma di device per la cosmetica Zeitgard. L’azienda, inoltre, è tra i più grandi produttori al mondo di prodotti a base di aloe vera con una produzione annua di circa 4,2 tonnellate, che corrispondono alla lavorazione di circa 24 milioni di foglie”. Quali sono le tipologie di prodotto più interessanti presenti nel vostro catalogo? LR ha una gamma di oltre 600 referenze di cosmesi e integratori che sono

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Advertiser Communication Strategies

A cura di Laura Franconi

commercializzati in più di 30 Paesi. Tra le linee di punta troviamo la gamma Aloe Vera, che spazia dai trattamenti viso agli integratori alimentari. Tra tutte le referenze, la preferita dai consumatori italiani è l’Aloe Vera gel da bere alla pesca, con il 98% di gel puro della foglia e senza zuccheri aggiunti. Nel settore delle profumazioni, LR Healt&Beauty collabora con celebrities internazionali del calibro di Bruce Willis, Karolina Kurkova e Guido Maria Kretschmer. Tutti i nostri prodotti sono made in Germany e la sicurezza della qualità è garantita dalla materia prima sino al prodotto finale, e certificata da laboratori indipendenti quali SGS Institut Fresenius, Dermatest e Aloe Vera Science Council. Come vi posizionate sul mercato? I nostri consumatori sono anche nostri partner, poiché operando nel network marketing non abbiamo rivenditori né negozi ufficiali. Mettiamo a disposizione prodotti di alta qualità che possono rendere la vita più bella e più piacevole da vivere. I nostri partner di vendita possono migliorare il loro standard di vita, grazie a una attività indipendente che consente loro di gestire il proprio portfolio di clienti e a un piano di marketing completo e vantaggioso. In che modo stringete e sostenete la

relazione con i vostri clienti effettivi e potenziali? Tutto ruota intorno al concetto di relazione. LR mette al centro i suoi interlocutori principali, ossia le persone, le forze di vendita, i collaboratori, i clienti veri e propri. La relazione diventa così immediata e coinvolgente. La leva più importante è fare in modo che quello che si dichiara venga mantenuto. Nella vendita diretta le persone cercano un coinvolgimento emotivo che altrimenti non trovano. Per di più, si acquista un prodotto con la reale testimonianza di chi l’ha provato. Il riconoscimento che vi è stato assegnato vi riconosce come “positive business network”. Con quali motivazioni? Un network è fatto di persone, di storie, di percorsi diversi. Sono tante le storie di vita che abbiamo incontrato in questi primi 10 anni in Italia, tante le storie che abbiamo costruito insieme ai nostri partner e ci auguriamo di poterne fare ancora molte altre in futuro. LR offre ai propri partner un modello di business semplice e trasparente, in grado di valorizzare l’indipendenza economica e di migliorare la qualità della vita. Il concetto che sta alla base della vendita diretta è piuttosto semplice: i prodotti e i servizi vengono venduti da partner commerciali indipendenti nell’ambito di un secondo lavoro


Positive Business Zeitgard Anti-Age Management La competenza dei centri estetici direttamente in casa

o come professione principale. Ciò consente risparmi notevoli in termini di pubblicità, tasse e oneri vari e margini di intermediazione, denaro prontamente reinvestito da LR nello sviluppo di prodotti innovativi di qualità così come nella remunerazione e formazione dei suoi partner commerciali. Quali sono i vantaggi tangibili di un approccio positivo al business? In LR i partner di vendita sono in primo luogo consumatori. Solo se soddisfatti della qualità dei prodotti e del piano marketing saranno in grado di coinvolgere altre persone. La società premia pertanto la positività e l’impegno personale, e offre a tutti delle opportunità remunerative superiori alla media, mettendo a disposizione prodotti che possono rendere la vita più bella e più piacevole da vivere. Vi sono delle aree che intendete potenziare maggiormente? La nostra storia è profondamente legata alla nostra competenza sui prodotti, e questo è ancora più vero per l’intera gamma di prodotti a base di aloe vera e per gli integratori. Siamo gli specialisti dell’aloe vera. Oltre al focus prodotti, vogliamo accrescere ulteriormente la nostra brand awareness e valorizzare sempre più il “More quality for your life”, che non è il classico claim, ma racchiude perfettamente la vision aziendale. Più qualità della vita vuol dir più benessere, anche economico.

Nel 2009, è nato LR Global Kids Fund: in cosa consiste? LR Global Kids Fund intende assicurare ai bambini e ai ragazzi svantaggiati un futuro migliore e dare loro nuove prospettive di vita. In Italia il Global Kids Fund supporta le attività de L’Albero della Vita Onlus e in particolar modo il progetto ZeroSei. La comunità alloggio ZeroSei è a Milano e può accogliere fino a 9 bambini di età compresa tra zero e sei anni. I bambini di ZeroSei, spesso piccolissimi, vengono da situazioni di incuria, abusi e degrado del nucleo familiare. I fondi per il Global Kids Fund vengono ricavati da ogni singola vendita dei prodotti LR e devoluti interamente dall’azienda alla fine dell’anno. Quali obiettivi avete per il prossimo futuro? Abbiamo chiuso il 2015 con una crescita a doppia cifra e questo è un risultato per noi veramente sorprendente che ci incoraggia a fare sempre meglio, soprattutto se contestualizziamo questi dati nel panorama economico nazionale. Se vogliamo parlare di numeri, il 2015 si è chiuso con una crescita del 52% rispetto al 2014. Un dato ancora più importante se lo si paragona alla media del settore fornita da Avedisco, che vede una crescita del 17% sull’anno precedente. I risultati sono stati sorprendenti e per il 2016, in occasione dei nostri primi 10 anni, il nostro impegno sarà ancora più importante.

La linea Zeitgard Anti-Age Management rappresenta una vera rivoluzione nel campo della bellezza, poiché unisce la competenza dei centri estetici con la praticità dell’utilizzo domestico. Zeitgard Cleansing System è un dispositivo con spazzole oscillanti che garantisce una profonda e accurata pulizia della pelle. Studi scientifici condotti dall’Institut Dermatest GmbH hanno dimostrato che deterge la pelle fino a 10 volte più in profondità rispetto alla tradizionale pulizia manuale. Con più di 7.000 vibrazioni al minuto, la testina oscillante rimuove ogni traccia di polvere, sporcizia e make-up. Zeitgard Anti-Age System è l’innovativo device di LR Health & Beauty che garantisce un trattamento cosmetico professionale anti età direttamente a casa propria. Il device si caratterizza per una combinazione dermatologica unica e integrata di tecnologia termica (caldo e freddo) e massaggio. Questo assicura ai prodotti anti-età Zeitgard di penetrare più in profondità nella pelle e distribuire completamente i propri benefici effetti. Il freddo poi conserva le sostanze attive all’interno della pelle, in questo modo l’epidermide è perfettamente preparata per i trattamenti successivi.

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MANAGEMENT

Qualità, innovazione e simpatia Avere un approccio positivo al mercato significa innovare questo settore, portando un’ondata di freschezza, offrendo al consumatore un prodotto tracciabile e di qualità elevata, delle materie prime alla loro lavorazione, fino al packaging e alla comunicazione. A cura di Laura Franconi

Mare Aperto Foods è una società genovese di recente creazione, nata nel Febbraio 2015 e diventata operativa a tutti gli effetti a partire da ottobre dello stesso anno”, esordisce Carlos Blanco Baluja, Amministratore e Responsabile commerciale dell’azienda. “Con la nascita della società sono stati apportati tanti cambiamenti e altri ancora sono in programma, perché il nostro obiettivo è quello di distinguerci per la voglia di portare novità e innovazione all’interno di questo settore che è molto tradizionale. Primo fra tutti, un grande restyling della brand identity e dei prodotti, con nuovi colori e nuove immagini, con i quali l’azienda ha iniziato la propria attività sul mercato italiano. La strategia di restyling ha previsto un ringiovanimento dell’immagine del brand e l’ideazione di un payoff distintivo “Tonno Mare Aperto, aperto come te” nel quale si dichiara l’essenza del brand stesso, i suoi valori fondanti e il posizionamento. Oltre a una nuova immagine, Mare Aperto ha introdotto nel comparto una grande innovazione tecnologica, ossia un nuovo

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Advertiser Communication Strategies

sistema di apertura: tutta la gamma di prodotti in conserva Mare Aperto dispone infatti dell’apertura easy-peel, facile, rapida, pulita e sicura, che garantisce funzionalità e affidabilità e costituisce un vantaggio competitivo tangibile rispetto alla concorrenza. Con questa innovazione il consumatore può aprire più facilmente la lattina, trattandosi di una pellicola e non di un coperchio in metallo, riducendo così il rischio di tagli accidentali. Questo rende il nostro tonno adatto a tutti, anche a bambini e ad anziani”. È corretto affermare che il vostro prodotto di punta è il Tonno Mare Aperto? Mare Aperto attualmente opera nel mercato delle conserve di tonno. Il tonno è il nostro prodotto principale, ma stiamo espandendo la gamma di prodotti. Mare Aperto vuole portare sul mercato non solo innovazioni tecnologiche, come l’apertura easy-peel, ma anche innovazioni di prodotto. Una recente novità che si può trovare oggi sullo scaffale delle conserve ittiche è il nuovo prodotto “Salmone al Naturale”, cotto, senza pelle e senza lische, unico nella categoria grazie al

suo formato di vendita con tre lattine monoporzionate. Ma per conoscere le prossime novità occorrerà aspettare ancora qualche mese. Quali sono le vostre strategie di comunicazione? Mare Aperto si vuole presentare sul mercato con un approccio completamente innovativo per la categoria, attraverso una strategia di brand che prevede una campagna di comunicazione integrata caratterizzata da umorismo, ironia e simpatia. La nostra campagna prende infatti le distanze da uno stile di comunicazione autoreferenziale e conformato come quello del settore delle conserve ittiche, per proporre una strada distruptive e innovativa. I consumatori sono stanchi delle pubblicità che esprimono l’ovvio e l’eccesso di presenzialismo degli chef in tv e in tutti i media hanno suggerito al team creativo della agenzia Lorenzo Marini Group, a cui abbiamo affidato la nostra comunicazione, una vera e propria presa in giro dell’alta cucina internazionale. Grazie a questa idea la comunicazione di Mare Aperto usa lo stereotipo di due chef ai fornelli che


Positive Business

La storia del Gruppo Società di natura italiana a matrice europea

La società appartiene al gruppo Jealsa Rianxeira, un’azienda spagnola familiare fondata nel 1958 che, grazie alla sua politica di diversificazione e innovazione, è riuscita a diventare col tempo la prima industria conserviera in Spagna e il secondo gruppo a livello europeo. Sostenibilità, utilizzo integrale del pescato, investimenti in energie rinnovabili e parchi eolici, oltre che in stabilimenti di cogenerazione di elettricità, sono gli aspetti che caratterizzano la storia del gruppo e la sua politica ambientale. La nascita della società Mare Aperto Foods è una diretta conseguenza della decisione del gruppo di acquisire interamente il brand food italiano “Mare Aperto”, dopo una partnership quindicinale con il socio Star. Per poter lavorare nella distribuzione organizzata italiana, più complessa e frammentata rispetto a quella di altri Paesi, Mare Aperto Foods si

alla fine preferiscono la sana sincerità del nuovo brand. La campagna, che vede come protagonisti due testimonial di eccezione, Bove e Limardi, cabarettisti cresciuti sul palcoscenico di Zelig e che hanno avuto come maestro e compagno di scena Enzo Jannacci, è multisoggetto e sarà on air per tutta l’estate: prima li vedremo impersonare due sofisticati cuochi francesi e successivamente due rigorosi cuochi giapponesi. Il risultato è esilarante e destinato a diventare un vero e proprio tormentone estivo. Voi siete stati premiati in quanto “Happy start up”: come è stato motivato il riconoscimento? La società, in quanto Newco, si è candidata per il premio “Happy Start Up” grazie alla sua business idea e al suo business plan tutto al positivo. Un team nuovo che da poco tempo ha iniziato a lavorare insieme e che ogni giorno affronta le difficoltà operative che caratterizzano le nuove imprese con la volontà di diventare un giorno una delle maggiori realtà conserviere in Italia, offrendo prodotti di alta qualità grazie a una selezione accurata delle materie prime e a control-

li mirati su tutta la filiera di produzione. Una società che si caratterizza per la sua natura italiana a matrice europea. Una società che vuole portare innovazione sul mercato, grazie al suo sistema di apertura unico e ai prodotti pensati per nuovi tipi e occasioni di consumo. Cosa significa avere un approccio positivo al mercato e al consumatore? Significa innovare questo settore, ormai così tradizionale, portando un’ondata di freschezza e novità, proponendo prodotti che sino a oggi non si sono mai visti sullo scaffale e che offrono tutta la bontà e i benefici del tonno. Vogliamo, insomma, cogliere tutte le opportunità che il mercato ci presenta e crearne di nuove, offrendo al consumatore un prodotto che non vanti solo il valore aggiunto tecnologico dell’apertura facilitata, ma anche una elevata qualità delle materie prime e una loro finissima lavorazione, garantendo inoltre la tracciabilità di tutti i nostri prodotti secondo l’applicazione delle metodologie per una pesca sostenibile in quanto membro della ISSF (International Seafood Sustainability Foundation).

appoggia alla rete commerciale di un’altra importante e storica azienda genovese, la Icat Food, che possiede un grande knowhow ed è specializzata nel settore dell’importazione delle conserve ittiche. Il team di Mare Aperto è piccolo ma con tanta voglia di fare. Carlos Blanco Baluja (nella foto), Amministratore e Responsabile commerciale, gestisce il team facendo da collegamento tra la Spagna, dove si trova la produzione dei prodotti Mare Aperto, e l’Italia. Ana Miguens Alonso e Laura Maroglio si occupano degli ordini e della parte logistica, Mara Piana della parte amministrativa e contabile mentre Elisa Gambel si occupa del Trade.


Meno spreco negli eventi!

Aderisci anche tu Per ulteriori informazioni:

http://www.federcongressi.it/index.cfm/it/ms/food-for-good


FILO DIRETTO Pubbliemme

Più digitali e integrati Sempre più impianti vengono digitalizzati, a vantaggio di una maggiore integrazione e di una più stretta relzione tra brand e consumatore, che può così interagire direttamente con l’impianto pubblicitario.

In generale l’out of home è un mezzo pub-

ve durata. Il Gruppo Pubbliemme ha puntato

proposito i nostri impianti sono tutti ubicati

blicitario molto sfruttato da tutti i maggio-

molto sul digital signage all’interno dell’Aero-

in strade ad alta densità di traffico veicolare

ri brand nazionali e internazionali, a partire

porto Internazionale di Lamezia Terme, dove

e pedonale, in luoghi strategici dove il consu-

dagli addetti ai lavori di GDO e automotive

siamo concessionari esclusivi degli spazi e ab-

matore possa recepire al meglio il messaggio

che, attraverso campagne mirate, riescono a

biamo trasformato alcuni dei nostri impianti in

lanciato dal brand.

essere presenti sul territorio e a dare visibi-

digital, in modo da fornire un servizio di pubbli-

lità alle proprie offerte”, esordisce Lorenzo

cità integrata ai nostri clienti.

Merletti, Account Manager di Pubbliemme.

L’esterna ha dimostrato di saper accogliere gli stimoli offerti dalle nuove tecnologie

“I mezzi più usati rimangono il tradizionale

In che misura il consumatore è

e innovare la propria offerta.

poster formato 6x3, 4x3 e, in alcune loca-

raggiungibile dai messaggi veicolati

Quali opportunità si aprono per i brand?

lità come Roma, 3x2. Nelle maggiori città

in out of home?

L’esterna, pur essendo un mezzo presente

come Milano, Torino, Roma, Napoli, Palermo

Noi riteniamo che, attraverso la comunicazio-

ormai da sempre nel panorama pubblicita-

le campagne possono essere integrate con

ne veicolata in out of home, il consumatore

rio, è in costante evoluzione e gli impianti si

formati di dimensioni molto più importanti, i

riesca a fruire in maniera oggettiva dei conte-

prestano molto bene all’integrazione con le

cosiddetti Big Format o Big Impact. Rimane

nuti che il brand vuole trasferire, in termini sia

nuove tecnologie, sia in ambito di Outdoor

invece indiscutibile, secondo la nostra plu-

quantitativi sia qualitativi. Grazie alla precisio-

sia di Indoor. Sempre più impianti vengono

riennale esperienza, che nei piccoli centri per

ne e alla cura delle posizioni dei nostri impianti

digitalizzati al fine di creare una fruizione e

avere una buona visibilità e ottimi riscontri a

presenti su tutto il territorio, infatti, riusciamo a

un’integrazione sempre più stretta tra brand

volte bastano dei piccoli formati collocati in

raggiungere tutti i consumatori in “movimen-

e consumatore che può così interagire diretta-

zone altamente strategiche. La nostra società

to” nella propria quotidianità: è proprio men-

mente con l’impianto pubblicitario.

infatti punta molto sulla precisione della scelta

tre le persone si spostano per raggiungere le

di impianti dislocati in maniera strategica sul

proprie destinazioni di lavoro o di svago che i

Quali sono i vostri prossimi progetti?

territorio al fine di meglio soddisfare le esigen-

messaggi dell’outdoor riescono ad arrivare e

Siamo una società giovane con un amministra-

ze specifiche dei clienti”.

rimanere impressi nel consumatore finale.

tore delegato molto dinamico e sempre alla

Come sta evolvendo il comparto

Quali caratteristiche deve avere

cato offrono. Abbiamo nel tempo creato un

del digital signage?

questa comunicazione per essere

network che vedrà la luce fra qualche mese

Il digital signage si sta evolvendo nei Big Im-

impattante ed efficace?

e che spazia dall’Outdoor al Digital Signage,

pact, dove molti degli impianti presenti sono

La comunicazione, per essere considerata

dalla TV con il nuovissimo Canale Regionale

stati trasformati in veri e propri schermi a led

efficace, deve avere una presenza capillare

LaC alla Web TV attraverso la testata giorna-

dove proiettare i propri messaggi pubblicitari

sul territorio e deve proporre un messaggio

listica LaC News 24, creando una pubblicità

che possono essere spot fissi o spot di bre-

chiaro, in termini di brand e di visibilità. A tal

integrata e convergente su tutti i fronti.

ricerca delle novità che la tecnologia e il mer-

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N°6 - Luglio/Agosto 2016

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