Il quaderno dei rimedi di Giuseppe Prosperi

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Il quaderno dei rimedi di Giuseppe Prosperi


Prefazione

Qualche anno fa mi ritrovai tra le mani un piccolo quaderno a righe, copertina nera e bordi rossi , spuntato fuori per caso da un vecchio cassetto a casa dei miei genitori . Era l’eredità, che subito mi sono intestata, del mio nonno materno, Giuseppe Prosperi classe 1894. Una raccolta di antichi rimedi a base di erbe e qualche ricetta liquorosa scritti in bella calligrafia da un nonno che poco ho conosciuto ma di cui conservo un vivo ricordo dai racconti in famiglia. Il nonno ci ha lasciati da 50 anni e negli ultimi 15, seguendo una sorta di giustizia anagrafica se ne sono andati in ordine i tre figli. Prima la mia mamma , Alba (1925-2006), poi lo zio Enrico (1930-2014) infine la zia Rita (1932-2020) la più piccola e longeva dei tre. Di ritorno dal funerale della zia Rita , ho tirato fuori dal cassetto il vecchio quaderno dei rimedi del nonno e ho pensato di condividerlo con familiari e amici realizzando una piccola pubblicazione. Ho anche voluto includere alcuni frammenti di memoria sul nonno, il suo tempo e la famiglia così come li avevo annotati una sera a casa della zia Rita, davanti al suo amato caminetto mentre sfogliavamo l’album delle foto e lei mi raccontava. Giuseppe Prosperi detto Peppe de Pito’, nasce ad Appignano provincia di Macerata , nel 1994 da mamma Rosa e papà Enrico operaio falegname. Una famiglia di cinque persone, un fratello Prospero, una sorella Maria. Di Peppe giovane so che faceva il legnaiuolo e poi il falegname. Un manufatto assai richiesto in tempo di guerra a Giuseppe Prosperi erano le cassettine della Croce Rossa che arrivavano al fronte con un carico di bende e farmaci. Nella biografia del nonno giovane più che la scuola di cui non so pesa la guerra. A 20 anni diventa carabiniere e partecipa alla Grande Guerra in prima linea a Caporetto e poi dopo la ritirata, alla prima battaglia del Piave. Per i meriti di guerra riceverà una decorazione e una promozione da carabiniere semplice ad appuntato, grado con il quale si congeda dall’Arma per sposare la nonna Zelinda Francioni e ritornare al suo lavoro di falegname. Il nonno aveva un carattere aperto curioso ed intraprendente per questo con la nascita dei tre figli decide di avviare una nuova attività e acquista dal sig. Ilario Filippi la licenza per la fabbri-


ca di bibite e acque gassate, nonché la rivendita della Birra Peroni. L’attrezzatura per la fabbrica si componeva di una colonna di rame alta 3 metri dove si mescolavano acqua e anidride carbonica e di macchine per imbottigliare le bibite. Il procedimento produttivo richiedeva molta attenzione per i rischi di scoppio e forte concentrazione sulle fasi della lavorazione perché non tutto era automatizzato. Infatti in ogni bottiglia, gli sciroppi (di aranciata, chinotto, cedrata o gazzosa) venivano aggiunti manualmente con un misurino e solo successivamente le bottiglie venivano chiuse con il tappo a corona o con il sistema antico della pallina di vetro. I locali per la fabbrica, sottostanti l’abitazione, durante la stagione invernale, quando la produzione era sospesa, si adattavano nuovamente alla falegnameria. Le notizie sul lavoro per fare e imbottigliare birre e gazzose, dai racconti della zia Rita, ma anche da quelli di mia mamma sono intrecciate al ricordo delle fatiche e anche delle lacrime. L’attività era a conduzione familiare, erano coinvolti i figli fin da bambini, dopo essere andati a scuola e solo nelle stagioni di punta si aggiungevano altri aiutanti. Il nonno Peppe amava il suo lavoro a differenza delle figlie femmine che sono quelle che più ci hanno lavorato, Enrico infatti per frequentare l’istituto tecnico industriale si doveva allontanare da Appignano e risiedere nella cittadina di Fermo. Alba e Rita per tutta la vita hanno conservato il ricordo di quei pianti domenicali quando tutte le amiche si vestivano a festa mentre loro dovevano guardarle passeggiare e intanto faticare. La domenica infatti si lavorava anche di più, soprattutto quando c’erano feste, fiere o sagre e quando il nonno doveva lasciare la produzione per consegnare le bibite con il suo camioncino e prima ancora il carretto con il cavallo. La fabbrica ha funzionato fino al 1957 quando per ultima anche la zia Rita si è sposata e il nonno, rimasto definitivamente solo è stato costretto, a malincuore, a vendere. Nonostante la fatica e le lacrime delle belle ragazze “De Pito’ nessuna di loro ha mai avuto parole di biasimo nè risentimento verso il loro babbo amatissimo invece per le sue tante buone qualità. Sia Rita che Alba parlavano di lui sempre benevolmente a cominciare dalla frase di rito “a parte la fatica non ci ha mai fatto mancare nulla nemmeno in tempo di guerra“. E infatti la dispensa di casa era sempre fornita di generi di prima necessità e aperta anche ad altri parenti nel tempo della guerra e della fame. In casa di Peppe e Zilì (Zelinda) si mangiava

bene. Il menu prevedeva pasta, quasi sempre spaghetti, al ragù di carne o al pomodoro, ravioli di ricotta o minestra al brodo di carne con gli straccetti (di uova e parmigiano). Non mancavano il pesce e soprattutto la carne: polli e ancor più conigli che arrivavano puntualmente dalla campagna dove vivevano i nonni materni. Per merende e spuntini c’erano sempre le zolle di zucchero grezzo da accompagnare al pane. Per tutto l’anno toccava alla nonna accudire quotidianamente il maiale recandosi ogni giorno con il secchio della sbobba fino alla porcilaia ai limiti del paese, vicino al torrente Monocchia. Il maiale si ammazzava a dicembre e per tutto l’anno erano garantiti, coppa di testa, sanguinaccio, salsicce, lonze, prosciutti, salami e ciauscoli. A proposito di maiale il quadro non sarebbe completo senza nominare gli altri animali di casa, veri e propri personaggi della famiglia: Il cavallo ma soprattutto i gatti. Almeno due debbono essere menzionati. Pippo, una vera superstar, un felino del tipo silvester, cioè bianconero come gatto silvestro, tanto bello e regale da essere stato rubato e poi miracolosamente ritrovato da Alba presso una villa di signorotti locali, la seconda una gattina tigrata grigia, Lilletta , che ha vissuto una vita lunghissima e ha fatto grande compagnia alla nonna dopo la morte del nonno. La nonna era l’unica esentata dal lavoro di fabbrica, a lei toccavano le fatiche domestiche. La preparazione settimanale delle file del pane da portare al forno, la biancheria da lavare, la pulizia della casa e la preparazione dei pasti. I panni non si lavavano a casa ma al torrente Monocchia che segnava il confine di Appignano. La biancheria si disponeva in un secchio di legno coperto da un telo pesante (tipico quello per la confezione dei materassi) che si ricopriva successivamente di cenere, scaglie di sapone e poi acqua calda. Anche il sapone si fabbricava in casa ogni paio di mesi, nel camino con la soda caustica e il grasso animale. La vita quotidiana era scandita dai ritmi dei diversi lavori (ci si alzava alle 5,30) ma c’era tuttavia qualcosa che sfuggiva alla rigida programmazione ... per esempio l’indolenza della nonna e il suo rifiuto della puntualità. Nel racconto della zia Rita il nonno è affettuoso, protettivo e sempre capace di scegliere per il meglio. Per esempio al tempo di guerra quando riuscì a smontare tutti i macchinari e le cose più preziose della famiglia nascondendole con molta cura in un soppalco o quando accompa-


gnò per tempo Alba, bella ragazza in fiore in campagna dai nonni, prima che i sodati tedeschi allestissero le loro cucine da campo nello spazio antistante la casa e il dormitorio nei locali della fabbrica. Nel rapporto con le truppe tedesche che occuparono il paese il nonno fu molto coraggioso riuscendo ad impedire che entrassero e occupassero anche la loro casa e riuscì anche a mettere in salvo biancheria, corredi e provviste alimentari di notte passando attraverso i soldati che dormivano. Al carattere deciso e bonario del nonno fa da contraltare e complemento quello della nonna, donna forte, che si imponeva con le buone e anche con le meno buone, all’occorrenza. Con Alba, la più difficile da domare la nonna Zelinda fu capace di accompagnarla di forza, sotto la minaccia di una treccia di aglio, fino alla porta della chiesa parrocchiale una domenica mattina quando Alba non ne voleva sapere di santificare la festa. A proposito di Alba indomita e irrequieta ci sono altri aneddoti. Memorabili le sue battaglie per ottenere un cappotto tutto suo (alla fine lo ebbe di colore avio ). La fuga da casa in maschera da marinaretto per partecipare ad un ballo di carnevale dove però fu riconosciuta dal nonno Peppe “ciao bella mascherina” e riaccompagnata a casa. Rita più piccola di sette anni e di carattere più tranquillo e accondiscendente non ha mai dimenticato il trauma di una vera doccia fredda “Alba mi voleva fare I boccoli alla Shirley Temple e me li fece con un pezzo di ferro scaldato nella cucina a carbone, poi all’arrivo improvviso dei nonni mi scaraventò con la testa sotto un getto di acqua gelata”. Qui si fermano le annotazioni del racconto di Rita sul nonno e sulla sua famiglia sempre condotta con polso fermo: “La nonna, ma anche il nonno non scherzavano” secondo lo spirito patriarcale del tempo. Tuttavia si trattava di una guida autorevole più che autoritaria. Secondo il racconto della zia Rita in casa c’era armonia salvo la quotidiana baruffa intorno all’ora di pranzo. Zelinda non era mai puntuale e Peppe che invece ci teneva molto, ogni giorno ci sperava e protestava, ma tutti i suoi tentativi di pranzare alla mezza furono vani. “Un giorno, alla mezza, la nonna chiama Peppe. Il nonno: - zitte zitte fijole, voli vedè che oggi alla mezza se magna? - e la nonna : Peppe... che vulimmo fà oggi da magnà?”. La nonna non si smentiva mai, era la mezza ma al pranzo non aveva nem-

meno cominciato a pensare. E anche quel giorno fu tempesta. Mi accorgo ora dopo essermi fatta accompagnare fin qui dal racconto della mia cara zia Rita attraverso l’album dei ricordi che anche questo quadernetto trova il suo posto nella memoria della famiglia. Infatti non vi era sciatica o raffreddore o altro malanno che non venisse trattato da mia madre prima di tutto con qualche rimedio del nonno, non vi era viaggio o vacanza che non venisse affrontata per precauzione con una purga preventiva, nè migliore ricostituente, nei cambi di stagione, dell’odiato olio di fegato di merluzzo (un cucchiaio prima dei pasti) somministrato decantando le sue proprietà mirabolanti. Inostri nonni avevano rimedi meravigliosi per ogni evenienza e una idea di benessere naturale intesa come stato di salute generale. Sapevano sempre dare un nome alle erbe e alle piante e ne conoscevano gli effetti. Erano conoscenze figlie di una cultura antica, contadina che per necessità e scarsità di altri mezzi aveva dovuto imparare ad utilizzare al massimo le risorse offerte dalla natura facendo sintesi e buona economia di ciò che curava e di ciò che nutriva. I rimedi con le erbe fanno parte di un lascito di insegnamenti e conoscenze che hanno guidato le generazioni precedenti e che si sono tramandati fino al secolo scorso. Questo quaderno di rimedi con erbe e piante (più o meno comuni) che mio nonno usava o si proponeva di usare per curarsi da alcuni malanni forse potrà rivelarsi utile per alcuni fastidiosi acciacchi facendoci riscoprire alcune preziose proprietà di erbe che anche noi possiamo procurarci. Alcuni consigli e rimedi invece risultano decisamente meno affidabili oppure le erbe introvabili, altri tendono ad ingenerare più di qualche sospetto (una domanda ad esempio sorge spontanea: Come facesse mio nono a procurarsi in quel di Appignano, nel secolo scorso, foglie di coca boliviana?). È stato comunque bello custodire e ritrovare questa memoria per poterla tramandare a mia volta dedicandola innanzitutto ai miei nipotini con una raccomandazione: quella di avere sempre cura della memoria sia quella personale e familiare sia quella collettiva. La memoria è certamente il migliore tra tutti i rimedi. Anna Maria Carloni


Il quaderno dei rimedi

Acidità di stomaco N29 Ulcerazione dello stomaco Prendi dopo ogni pasto un po’ di acqua, un pizzico di semi di prezzemolo. Oppure una decina di bacche di ginepro ben masticato. Oppure un cucchiaino di tintura di .....aromatico. Oppure un cucchiaino di coca boliviana.

Nella ulcerazione allo stomaco N.29

Mischia 40g. di estratto di ortica in 400 g. di sciroppo di zucchero e prendine un Giuseppe e la sua fabbrica

cucchiaino dopo ogni pasto. Se vuoi fare da te lo sciroppo di ortica metti a bagno per 12 ore in 4 etti di acqua bollita 3 etti di foglie di ortica fresche, filtra poi premendo ben bene ed aggiungi al succo che otterrai il doppio del suo peso in sciroppo di zucchero o in miele in modo da ottenere uno sciroppo che prenderai in dose di 5 o 6 cucchiaini al giorno. Prendi anche ogni mattina un cucchiaino di olio di oliva puro. Pesta in un mortaio o in un pestasale spicchio di aglio e un po’ di olio di oliva CalliunoN.15 caldo in modo da formare una pomata densa: mettine un po’ ogni sera sul callo

fasciato con una pezzolina di tela, rinnovando ogni sera fino ad estirpazione del callo. Con 20 g. di polvere di papaina (la quale si ricava da una pianta indiana, papaia) fanne 100 cartine prendineDilatazione una dopo i pastistomaco con ostia. N.22

Bolli per infusione 2 etti di acqua 20 g di foglie di salvia prendilo in due volte.

Dolore di stomaco N.22


Acido urico o Uricemia N 9 Metti a bagno per tre giorni un litro di Marsala o di vino bianco tre etti di cipolla

(albero): due o tre tazzine al giorno. Oppure corteccia di rami di sambuco (usare la

cruda tagliata a fette : due tazzine al giorno. Oppure: bolli per 20 minuti in due litri

seconda corteccia ossia l’inviluppo verde che sta sotto la pelle del fusto) gr. 60 di alcol

di acqua 150 grammi di scorza seconda di rami di sambuco: due tazze al giorno.

puro a 60 gradi (o grappa un litro, lasciar macerare per 15 giorni: da 12 a 15 gr.

Oppure: prendi da 20 a 60 gocce al giorno di estratto di scilla marina (cipolla di

al giorno in un pò di acqua. Oppure metti a bagno per due o tre giorni in un litro

mare) oppure bolli per infusione 100 g di peduncoli (gambi) di ciliegie su un litro

di vino bianco 150 grammi di corteccia seconda di rami di sambuco: da tre o quattro

di acqua: 3/5 tazzine al giorno. Oppure: metti a bagno per 8 giorni in un litro

bicchierini al giorno.

di vino bianco 50/60 g d bulbi di scilla (cipolla marina) due o tre cucchiaini al

Per uso esterno N. 12

giorno. Oppure: prendi ogni mattina in 3 dita d’acqua il succo di 3 limoni per 10 o

Metti a bagno per 10 o 15 giorni in un etto di Alcol, 20 o 25 gr di peperoncini

12 giorni di seguito alternando con 6 o 7 giorni. Oppure bolli per mezz’ora un litro

Rossi ... da usare per massaggi. Oppure : metti a bagno per due o tre giorni in due

d’acqua 100 g di equiseto coda di cavallo, 3 o 4 tazzine al giorno.

etti di petrolio mezzo etto di spicchi di aglio tagliuzzati.

Diarrea o Coliche N 21

Digestione difficile N. 21

Bolli per 20 minuti in un litro di acqua 30 g di orzo mondo 2 o 3 tazzine al

Metti a bagno per 10 giorni in un litro di Marsala 80 grammi di foglie di salvia

giorno. Oppure bolli per 20 minuti in un litro di acqua 25 o 30 g di buccia di

e 25 grammi di radice di genziana: un bicchiere dopo i pasti. Metti a bollire per in-

melograna 2 o 3 tazzine al giorno. Oppure per 20minuti in un litro di acqua 40 o

fusione un litro di acqua 40 o 50 grammi di foglie di menta: un tazzino dopo i pasti.

50 gr o un etto di foglie di rovo o di foglie di santoreggia 3 o 4 tazzine al giorno.

Oppure bolli per infusione un litro di acqua 30 o 40 grammi di semi di carota e bevi

Oppure bolli in una tazza di latte per 5 minuti un cucchiaino di semi di finocchio e

una tazzina tiepida dopo i pasti.

bevi tiepido in due o tre volte al giorno.

Artrite N11

Debolezza di cuore N.19 Bolli per infusione due etti di acqua 10 gr di foglie di salvia e un pizzico di buccia

Metti a bagno per 12 giorni in due etti di alcol 60 gradi o di grappa, 40 gr di

secca di arancia prendilo tiepido alla sera. Oppure bolli per infusione due etti di acqua

aglio tagliato a pezzettini : 15 o 20 gocce in due dita di acqua alla sera.

un cucchiaino di fiori di biancospino due o tre volte al giorno. Oppure 10/40 gocce

Oppure bolli per 15 minuti in due litri di acqua 55 gr di scorza di rami di pioppo

al giorno di estratto fluido di biancospino o 10 gocce di estratto di ...


Contemporaneamente ad una di queste ricette usa come diuretico il seguente decotto:

ben bene, aggiungi il doppio del suo peso di zucchero , prendi questo sciroppo in dose

pelo di pannocchia di granoturco gr 50 acqua litri 2 bolli per 15 minuti e prendine 2

di due etti al giorno: un etto al mattino e un etto alla sera.

Enterite e colite N 24

o 3 tazze al giorno.

Coliche del fegato e reni N.18

Bolli 2 ore in 3 litri d’acqua 25 gr d’orzo 20 gr d’avena 20 gr di riso 20 gr di

Bolli per 5 minuti in un litro di acqua 50 gr di fiori di camomilla 30 gr di radici

grano un po’ pestati, 20 gr di farina di crusca : da 4 a 6 tazzine al giorno.

di prezzemolo o 20 gr di parietaria (detta .. muraiola vetriola erba vento) 2 o 3

Oppure metti a bagno in una tazza d’acqua un pugno di semi di lino ben mondati che

tazzine al giorno. Oppure prendi 40/60 gr al giorno di olio di oliva.

prenderai insieme all’acqua al mattino .

Flatulenze e gas intestinali N 26

Debolezza N.18 Bolli per infusione un litro di acqua 30 gr di foglie di menta 2 o 3 tazzine al

Bolli per infusione un litro d’acqua 15 gr di semi di anice o 15 gr di semi di sellero

giorno. Oppure oppure metti a bagno per 24 ore in un litro di Marsala 25 gr di

(sedano) o 150 gr di semi di finocchio o 20 gr di radica di Angelica 3 tazzine al

scorza di cannella e 10 gr di foglie di menta 3 tazzine al giorno. Oppure bolli per

giorno. Oppure metti a bagno per 10 giorni un litro di vino bianco 60 gr di semi di

infusione un litro d’acqua 50 gr di foglie di rosmarino tre tazzine al giorno.

anice 60 gr di semi di finocchio 120 gr di radici di liquirizia pestata. Da 6 a 10

Oppure bolli per infusione una tazzina d’acqua un pizzico di basilico ridotto in polvere

cucchiai al giorno.

Gengive deboli

2 o 3 volte al giorno.

Emorroidi N.23 Bolli per un’ora in un litro d’acqua 60 gr di scorza di rami di quercia fanne lava-

Bolli per infusione 150 gr d’acqua 10-15 gr di foglie di salvia fai sciacqui in bocca 2 o3 volte al giorno.

ture a ...nelle emorroidi esterne 2 o 3 volte al giorno. Oppure prendi da 75 a 150

Gotta

gr al giorno di succo di ortica che otterrai molto facilmente spremendo in un panno

Bolli per 30 minuti in 2 litri d’acqua due etti di foglia dí frassino 150 gr di scorza

una certa quantità di ortica fresca tenera , raccogliere possibilmente al mattino. Oppure

seconda di sambuco 20 gr di saponaria di radica 3 tazzine al giorno.

preparare il seguente sciroppo d’ortica ( ha una efficacia straordinaria) metti a bagno

Oppure bolli per un’ora in tre litri d’acqua 80 gr di ortica fresca, due o tre tazzine al

per 12 ore in 4 etti di acqua bollente circa tre etti di ortiche fresche filtra premendo

giorno. Contemporaneamente fai dei bagni ai piedi in questo decotto: bolli per 20


Catarro Bronchiale N 15

minuti in 4 litri d’acqua un etto di fiori di sambuco.

Anemia o .... N 10

Metti a bagno per 10 giorni in 2 etti di grappa 100 gr di aglio tagliato a

Bolli per 30 minuti in un litro d’acqua 50 gr di scorza di china 3-5 bicchierini al

pezzettini mezzo cucchiaino ogni sera in due dita d’acqua zuccherata, questo rimedio è

giorno. Oppure metti a bagno per 10 giorni in un litro di vino bianco o Marsala

particolarmente indicato per i fumatori.

Catarro intestinale N 16

160-170 gr di seme di finocchio e 60 gr di seme di anice: 2 cucchiaini prima di ogni pasto. Oppure metti a bagno per 5 giorni in un litro di Marsala 10 gr di

Bolli per infusione 1 litro d’acqua 20 gr di foglie di rosmarino 10 gr di ruta

scorza di cannella 30 di scorza di china e 50 gr di ... ( Biondella): 3-4 bicchie-

(rughetta): 3-4 tazzine al giorno con qualche goccia di limone.

Catarro vescicale N 17

rini al giorno. Oppure prendi 3-4 al giorno di estratto puro di coca oppure 5-6 gr di estratto fluido di fieno greco ( ....)

Marsala all’uovo ricostituente

Bolli per 30 minuti in un litro d’acqua 50 gr di polpa di datteri: 4-5 tazzine al giorno. Oppure metti a bagno per 2-3 giorni in un litro di vino bianco 150 gr di

Lava ed asciuga ben bene 6 uova fresche e mettile in un vaso di vetro ben lavato e ben

corteccia seconda di sambuco da 3-4 bicchierini al giorno. Oppure prendi sei o sette

asciugato: versa poi il succo di limoni in modo da coprire completamente le uova, dopo

cucchiaini al giorno di questo sciroppo: mischia100 gr di estratto fluido di gramigna

5-6 giorni circa il succo di limone avrà sciolto il guscio delle uova : sbatti allora

con 100 gr di sciroppo di cicoria. Oppure metti a bagno per due o tre giorni in un

con una forchetta, cola e filtra aggiungi mezzo litro di Marsala e mezzo chilo di

litro di vino bianco 150 gr di corteccia seconda di sambuco bere 3-4 bicchierini al

zucchero: mescola ben bene ed imbottiglia prendine un cucchiaino o due prima dei pasti.

giorno.

Calcoli al fegato e ai reni N 14

Contusioni

Bolli per 20 minuti un litro d’acqua 20 gr di parietaria (detta muraiola, vetriola,

Cuoci per 5 minuti in 30 gr di aceto 20-30 gr di prezzemolo pestato fai degli

erba vento) 30gr di radici di prezzemolo e 20 gr di radici di sellaro (2-3 tazzine

impacchi sulla parte contusa rinnovando spesso.

al giorno). Oppure pesta molto bene una certa quantità di parietaria dose 1 o 2 cucchiaini.

Dolori di stomaco Bolli per infusione due etti di acqua 20 gr di foglie di salvia prendilo in due volte.


N32 Ingorghi al fegato

Flebite Fa bollire per 20 minuti 50 gr di semi di lino in 3 litri d’acqua e fai dei bagni e

Bolli 15 minuti in un litro d’acqua 30 gr dì parietaria e 20 gr di radici di

impacchi tiepidi sulle parti.

prezzemolo.

Gengive deboli

Itterizia N 33

Bolli per infusione 150 gr d’acqua 10-15 gr di salvia fai sciacqui due o tre volte al

Bolli per infusione in un litro d’acqua 30 gr di radici di cicoria (radicchio) e 60

giorno.

gr di radici di prezzemolo: 3 tazzine al giorno. Oppure prendi ogni giorno. 150gr di

Infiammazioni intestinali, renali, vescicali Bolli per un’ora in 4 litri d’acqua un etto di radici di gramigna 30 gr d’orzo

vino bianco tiepido, da 3 a 4 gr di foglie di noce seccata e polverizzata. Oppure bolli per 30 minuti in un litro d’acqua 30 gr di radice di saponaria: ogni giorno.

mondo 3-4 tazze al giorno. Oppure bolli per 15 minuti in 2 litri d’acqua 50 gr di

Latte scarso N 34

pelo di pannocchia di granoturco 3-4 tazze al giorno. Oppure bolli per 20 minuti in

Bolli per infusione150 gr di semi dì finocchio, oppure 10 gr di semi d’anice, oppure

2 litri d’acqua un etto di foglie di malva 3-4 tazze al giorno.

80-100 gr di semi di carota da 3 a 5 tazzine al giorno.

Geloni N 29

Lombaggini

Bolli per 20 minuti in due litri e mezzo di acqua un etto di foglie di noce fai lava-

Cuoci un pugno di farina d’avena in un po’ di aceto in modo da farne una polentina

ture 2-3 volte al giorno. Oppure prendi 200 gr di olio di ricino e aggiungi tenendo

simile agli impiastri di lino applica molto caldo rinnovando 5 o 6 volte di seguito,

un poco a bagno maria 10 gr di essenza dí bergamotto 15 gr di canfora fai delle

contemporaneamente prendi un purgante.

frizioni 3 o 4 volte al giorno.

Incontinenza urina e minzioni notturne N31

Mestruazioni dolorose N35 Bolli per 15-20 minuti in un litro d’acqua 50 gr di foglie di salvia oppure 50 gr

Prendi molte foglie di ortica fresca lavale in acqua due o tre volte e lasciale a ba-

di foglie di edera oppure 20 gr di semi di prezzemolo oppure 5 gr di erba ruta

gno in acqua bollente per mezz’ora quindi pestale e macina in modo da ricavarne il

(rughetta): 2 o 3 tazzine al giorno.

succo che darai ogni sera ai bambini in dosi di un cucchiaio o due in un po’ di acqua zuccherata.


Nefrite N35 Bolli per 15 minuti in 2 litri d’acqua 60 gr di pelo di pannocchia di granoturco:

Oppure bolli per 10 minuti in un litro d’acqua 25 gr di foglie di noce: un bicchiere al mattino e uno alla sera.

Faringite laringite e tonsillite N 25

3-5 tazzine al giorno.

Raffreddori e costipazioni

Bolli per infusione un litro d’acqua 40 gr di fiori rosa rossa unisci un etto di miele

Bolli per infusione una tazza d’acqua 20 30 gr di alloro (Lauro....) oppure due

4-5 tazzine al giorno facendo anche qualche gargarismo.Oppure bolli per infusione

cucchiai di fiori di sambuco oppure due cucchiai di fiori di tiglio oppure un pizzico di

un litro d’acqua 30-40 gr di gemme di pino fanne gargarismi alla gola 7-8 volte al

te’: bevi caldo prima di coricarti aggiungendo un cucchiaio o due di miele.

giorno e prendine anche un cucchiaino ogni 4 ore.

Sciatica

Renella e dolori ai reni N 38

Lascia macerare per 2-3 giorni in 4 etti di alcool o di grappa due etti di fichi secchi

Metti a bagno per tre giorni in un litro di Marsala o di vino bianco 4 etti di

sminuzzati e pestati 20 gr di senape nera in polvere e due etti di farina di granoturco:

cipolla a fette, 5-6 cucchiai al giorno. Oppure bolli per un paio d’ore in tre litri

fanne una polentina applicala sulle parti dopo aver unto con olio di oliva e lascia in

d’acqua 100 gr di ortica : 2-3 tazzine al giorno. Oppure metti a bagno per 24 ore

sito più che puoi. Contemporaneamente prendi due o tre tazzine al giorno di questo

in un litro di vino bianco 8-10 gr di semi di porro: 2-3 bicchierini al giorno.

decotto: Bolli per 10 minuti in due litri d’acqua 30-40 gr di radici di valeriana.

Oppure bolli per 15 minuti in due litri d’acqua 50 r di: 2-3 tazzine al giorno.

Oppure prendi da 10 a 40 gocce al giorno di tintura di iodio in due dita di latte freddo già bollito.

Tosse asinina Bolli per infusione un litro d’acqua 20 gr di foglie di patata 40 gr di foglie di

Stitichezza

salvia e un etto di miele : una tazzina ogni tre ore. Oppure grattugia una rapa bianca

Bolli per infusione un litro d’acqua 50 gr di foglie di malva: 3 o 4 tazzine al

.. e la poltiglia che otterrai mettila in una tazza con un pò di zucchero. Lascia che lo

giorno. Oppure bolli per 30 minuti in un litro d’acqua 30 gr di radici o 10 gr di

zucchero sia ben assorbito dal succo della rapa mescola ben bene e dallo a cucchiaini

foglie di cicoria (radicchio) 3 tazzine al giorno. Oppure bolli per 15 minuti in 3-4

ripetendo per qualche giorno di seguito.

etti di acqua 30 gr di susine secche o d fichi secchi bevi l’acqua alla mattina a digiuno mangiando anche i frutti. Oppure prendi ogni sera 10 o 20 gocce di olio di ricino.


Vermi intestinali Bolli per infusione in due etti d’acqua 7-10 spicchi d’aglio ben tagliuzzato fanne un clistere con una pera di gomma. Oppure bolli per infusione due etti d’acqua una ventina di foglie di alloro ( Lauro) fanne u; clistere con una pera di gomma. Oppure pesta una decina di spicchi di aglio in un quarto di vino bianco lascia macerare per un giorno o due: da 5 a 8 cucchiaini al giorno.

Marsala all’uovo (ricostituente) Lava ed asciuga ben bene 6 uova fresche mettile in un vaso di vetro ben lavato e ben asciugato versa poi del succo di limone in modo da coprire completamente le uova. Dopo 5-6 giorni il limone avrà sciolto il guscio delle uova, sbatti allora con una forchetta cola e filtra. Aggiungi mezzo litro di Marsala e mezzo chilo di zucchero, mescola ben bene ed imbottiglia, prendine un cucchiaio prima dei pasti.

Giuseppe con i figli, Alba ed Enrico

Liquore di caffè Prendi un etto di caffè tostato ed un etto di caffè crudo in chicchi : pesta bene (senza macinare ) e metti in un vaso a chiusura ermetica con un litro di alcol puro. Lascia macerare per un mese. Aggiungi poi mezzo chilo di zucchero sciolto in poca acqua in modo di fare uno sciroppo, lascia ancora riposare per una settimana e poi filtra ed imbottiglia.

Zelinda

Giuseppe

Gatto Pippo


Giuseppe in divisa da carabiniere


Rita

Alba















Appunti e memorie lontane

una terrina sul secchiaio e se ne tornò in fretta sul balcone in tempo utile per lanciare i cavolfiori addosso ai malcapitati carbonai che in quel momento si trovavano a passare

Ero nella camera di mia madre, ed anche la mia perché era lì che dormivo.

sotto la casa.

La mamma era distesa sul letto, con la testa appoggiata alla testiera e coperta con

Si scatenò la loro reazione verbale con un linguaggio urlato idoneo alla circostanza.

un lenzuolo. Due signore a me sconosciute le facevano compagnia ed io giocherellavo

La paura fu tanta e tale che fuggimmo a gambe levate impauriti verso la porta di

intorno al letto. Ad un certo momento una di queste mi prese per mano e mi accom-

uscita della casa… Non so se ci furono conseguenze con nostro padre che di solito non

pagnò di sotto, in cucina, affidandomi a mia sorella maggiore, che aveva sette anni, la

scherzava… Il mio flash mnemonico non va oltre questo limite.

quale stava giocando con una nostra cugina sua coetanea.

La “Lampada della memoria” si riaccese dopo circa 5 o 6 mesi dal giorno sopra

Ero con loro e le seguivo come un cucciolo. Passammo sul balcone per vedere la

descritto, con l’immagine di ia madre avente in braccio la “nuova” sorellina che aveva

gente andare avanti e dietro sulla strada.

appunto 5 o 6 mesi..

Giuseppe, Rita, e alcuni nipoti, si riconoscono Paolo, Marco, Lucia e Annamaria.

Dopo alcuni minuti notammo tre carbonai che con un carretto a mano trasportavano dei sacchi di carbone da consegnare ad una nostra vicina. A quel tempo i carbonai vestivano sempre di nero per essere in “sincronia” con il loro prodotto di cui facevano commercio. A tal vista mia sorella Alba corse in cucina e si affrettò a prendere 4 o 5 pezzi di cavolfiore già cotti da

Nella foto Giuseppe, Rita madrina al battesimo di Annamaria.

Zio Enrico sulla nascita di sua sorella





Giuseppe Prosperi

Finito di stampare maggio 2020 - Tipografia Stella - Napoli

Design carmen meoli ADVERSA

...“Un giorno, alla mezza, la nonna chiama Peppe. Il nonno: - zitte zitte fijole, voli vedè che oggi alla mezza se magna? - e la nonna : Peppe... che vulimmo fà oggi da magnà?”.


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