lafinestra
giugno 2009
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Sommario
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Editoriale ................................................................. 3 Parlamento Ue: risultati e prospettive future............ 5 Europa: passato e futuro I poteri del Parlamento europeo .............................. 8 I risultati delle elezioni europee in e nel resto dell’Unione. La Il voto negli altri Paesi dell’Unione europea ........... 10 Trentino storia dell’Ue, il bilancio di cinque Il voto in Alta Valsugana ........................................ 12 anni di attività del Parlamento europeo e le sfide che attendono la nuova Il voto in Bassa Valsugana .................................... 14 legislatura con all’orizzonte la ratificaParlamento europeo: cinque anni di attività .......... 17 zione del trattato di Lisbona. Gli impegni che attendono il nuovo Parlamento.... 23 Con il trattato di Lisbona più poteri ....................... 26 Nel grande vuoto della democrazia....................... 28 I Tg determinanti per orientare il voto.................... 29 Crisi: il Trentino va meglio del resto d’Italia ........... 30 Gianni Lenzi generoso fino in fondo ..................... 32 L’Avis ricorda gli amici scomparsi ........................ 33 Lenzi: un uomo concreto ...................................... 34 Lenzi: un modo umano di fare politica.................. 35 Lavori pubblici contro la crisi Trentini nel mondo: dal 1957 per i migranti .......... 37 Gli investimenti stanziati dalla giunta provinciale per contrastare la crisi ammontano, per quanto Intervista a Edoardo Raspelli................................. 41 riguarda il comune di Pergine Valsugana, a oltre Torre Belvedere recuperata dal FAI........................ 50 due milioni di euro. Ecco le opere finanziate col fondo anticongiunturale che sono partite. Andar per malghe in cerca del Vezzena ................ 53 Don Ziglio: incontro con Dellai .............................. 54 La storia di Castel Selva Cassa Rurale di Caldonazzo in assemblea ........... 55 Un importante convegno sulla storia di Castel Selva di Levico ha messo per la prima volta a confronto archeologi, storici e architetti Container della creatività ....................................... 56 per offrire spunti di riflessione e parlare di nuove ricerche. Quattro comuni in difesa dell’ambiente................. 57 Valle di Cembra in festa con il “suo” vescovo ...... 59 Contro la crisi partono i lavori pubblici ................. 61 Novaledo: grande giornata di festa ....................... 62 Il territorio e le sue qualità ambientali .................... 63 Cronache della Valsugana .................................... 64 Cronache di Pergine ............................................. 65 Lettere al direttore ................................................. 66 Cronache della Valsugana .................................... 67 Da Venezia con tanti sogni e la giovinezza............ 68 Agonistica Valsugana e Tesino: stagione d’oro..... 69 Cronache della Valsugana .................................... 70 Cronache di Borgo................................................ 71 Arciduchi d’Austria in visita a Levico .................... 72 Villa Agnedo: iniziative Gruppo Alpini .................... 73 Come eravamo ..................................................... 74 Ieri avvenne........................................................... 75 Attenti al Network La battaglia di fine anno, triste segno ................... 77 Social “Social Network: attenzione Obama e lo sbarco in Normandia ........................ 79 agli effetti collaterali” è la guida messa a punto dal Egitto chiama Trento: intervista a Marzatico ......... 80 Garante per la privacy che Il festival Lake Parade ........................................... 81 risponde a molte domande con tono spigliato e per niente In mostra .............................................................. 82 paternalistico. Risposte locali alla crisi globale ............................ 83 Ettore Andreatta: medico e termalista ................... 84 Verso il Museo del Turismo e Termalismo ............ 85 La musica per l’anima, breve riflessione .............. 86 Alta la febbre per l’X Factor Casting ...................... 87 Medicina: nuove prospettive per il melanoma ...... 88 Cucina per immagini: bavette tricolori................... 91 Casa dolce casa ................................................... 92 Moda e bellezza .................................................... 93 Social network ed effetti collaterali........................ 94 I 120 anni della pizza Margherita “pizza” è la parola italiana più conosciuta all’estero, ma gli ingredienti Auguri pizza Margherita ........................................ 95 Oggi troppe volte parlano una lingua straniera: cinese il pomodoro, ucraino la Caleidoscopio ....................................................... 96 farina, tunisino l’olio...
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Editoriale
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di Johnny Gadler
Fatta l’Europa, ora bisogna fare gli europei
A
bbiamo fatto l’Italia. Ora si tratta di fare gli Italiani». Questa frase - attribuita dai più al marchese Massimo D’Azeglio, anche se altri ne assegnano la paternità a Ferdinando Martini – spesso viene citata a emblema della frammentazione che caratterizza il nostro Paese sotto tutti i punti di vista: dalla politica all’economia, dalla cultura al diritto. L’Europa, tuttavia, non è messa meglio di noi, tanto che si potrebbe cominciare a dire: «Abbiamo fatto l’Europa. Ora si tratta di fare gli europei». E non è cosa da poco. Perché se già a livello nazionale ricomporre certe fratture, che hanno pure radici storiche e quindi fanno parte del nostro DNA, appare un’impresa difficile, trovare una sintesi tra le varie anime che compongono l’Europa sembra quasi una missione impossibile. Le recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo ne sono una conferma. Infatti se da un lato l’Unione europea continua imperterrita il suo processo di allargamento – il numero
«
degli Stati membri è salito dai 6 iniziali ai 27 attuali, ma presto altri paesi (Croazia, Turchia, Macedonia, Serbia, Montenegro e Kosovo) potrebbero farne parte dall'altro lato i cittadini che si riconoscono in questa organizzazione sovranazionale e intergovernativa sono sempre meno. Lo si intuisce dal progressivo aumento di consensi riscosso dalle formazioni politiche euroscettiche e dalla costante diminuzione di elettori che decidono di esercitare il proprio diritto di voto. Tra il 4 e il 7 giugno scorso, infatti, erano più di 375 milioni i cittadini chiamati alle urne per eleggere il Parlamento europeo della prossima legislatura. Ebbene, più della metà degli aventi diritto al voto ha disertato i seggi, facendo così registrare un’affluenza di appena il 43,1%, dato al di sotto del 45,47% registrato nella precedente consultazione e ben lontano da quel 61,99% toccato nel 1979, anno della prima chiamata alle urne per i cittadini europei.
In questa occasione i più virtuosi sono stati i lussemburghesi (91% dei votanti) ma anche noi italiani con il nostro 66,46% – seppure in calo – non abbiamo sfigurato rispetto agli altri Paesi, alcuni dei quali hanno ottenuto percentuali davvero imbarazzanti, come il 19,04% della Lituania. Anche in Trentino l’affluenza alle urne è risultata in forte calo, con una perdita di quasi 9 punti percentuali: infatti dal 66,18% del 2004 si è passati a un misero 57,54%, quindi sotto la media nazionale. In quei giorni, tuttavia, l’attenzione dei Trentini era catalizzata su un altro fatto internazionale: la sciagura dell’Airbus francese proveniente dal Brasile, precipitato nell’Oceano Atlantico con 228 passeggeri a bordo tra cui tre trentini che rientravano da una missione con la "Trentini nel mondo": Giovanni Battista Lenzi, consigliere provinciale, Luigi Zortea, sindaco di Canal San Bovo e Rino
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Zandonai, direttore della Trentini nel mondo. Lenzi era un valsuganotto, di Samone, e della sua attività politica nel corso degli anni il nostro giornale si è occupato varie volte. Sempre disponibile, propositivo, alla mano, mai polemico o altezzoso. Un uomo come ce ne vorrebbero tanti, amato dalla gente e rispettato dagli avversari politici. Qui lo vogliamo ricordare con alcuni articoli, ben consapevoli che, purtroppo, le parole non saranno mai abbastanza per poter anche minimamente colmare il vuoto che Gianni lascia nella sua famiglia naturale, ma anche nella grande famiglia acquisita dei tanti valsuganotti e trentini che gli hanno voluto bene. Di lui la gente conserverà per sempre il ricordo, come rimarrà a lungo nella memoria il fatto di cronaca nera che ce l’ha strappato. Un altro episodio indelebile è l’omicidio Calabresi. Era il 17 maggio 1972 quando a Milano assassinarono il
commissario Luigi Calabresi. Il primo giornalista a giungere sul luogo fu un cronista d’assalto che poi sarebbe diventato il re della critica gastronomica italiana. Stiamo parlando di Edoardo Raspelli, noto giornalista, conduttore della trasmissione televisiva “Melaverde”, temutissimo da ristoratori e albergatori per via delle sue recensioni al vetriolo. Qualcuno se la prese tanto a male da fargli trovare sotto casa una corona da morto con la scritta “Al nostro caro Edoardo”. Raspelli, per nulla intimorito, il giorno dopo rispose sulla prima pagina del Corriere d’Informazione con queste parole: «Volevo ringraziare chi mi ha mandato la corona di fiori ma anche rassicurarlo: la sua cucina è sicuramente fetente ma non mortale». A lui abbiamo voluto dedicare la copertina di questo mese e il servizio interno realizzato in occasione di una sua recente visita in Valsugana. Buona lettura!
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Europa. Chiamati alle urne 375 milioni di elettori, ma hanno risposto meno della metà
Parlamento europeo: i risultati tra storia e prospettive future... Il Parlamento europeo rappresenta i cittadini degli Stati membri a livello di Unione europea. Si tratta dell’unica istituzione europea eletta direttamente - dal giugno 1979 - e il solo parlamento multinazionale del mondo eletto a suffragio universale. Però gli elettori sono sempre meno, mentre aumentano gli euroscettici...
In calo i votanti In ognuno dei 27 Stati membri dell’Ue, tra il 4 e il 7 giugno scorsi si sono svolte le elezioni europee. I cittadini chiamati alle urne per eleggere i loro rappresentanti al Parlamento europeo, che avranno un mandato di cinque anni, erano più di 375 milioni, ma nemmeno la metà ha voluto esercitare il proprio diritto/dovere. In questa tornata elettorale, infatti, la media dei votanti si è fermata al 43,1% degli aventi diritto, al di sotto del 45,47% registrato nella precedente consultazione e ben lontano dal 61,99% toccato nel 1979, data della prima chiamata alle urne per i cittadini europei. In questa occasione i più virtuosi sono stati i lussemburghesi (91% di votanti), seguiti dai belgi (90,39%) e dagli italiani (66,46%). Maglia nera per gli slovacchi (19,04% di votanti), i lituani (20,92%) e i polacchi (24,5%). In Trentino Alto Adige l’affluenza alle urne è stata addirittura inferiore alla media nazionale (60,13%), e peggio ancora è andata nella Provincia di Trento dove si sono persi quasi il 9% degli elettori: infatti i votanti erano stati il 66,18% nel 2004, ma soltanto il 57,54% si è recato alle urne in questa occasione. A livello comunale i cittadini più virtuosi sono stati quelli di Castel Condino (al voto il 73,26% degli aventi diritto), mentre quelli che più hanno snobbato il voto sono stati gli abitanti di Daiano (38,82%).
Ok il centrodestra, ko l’area socialista A livello europeo i risultati delle urne hanno premiato i partiti del centrodestra, mentre l’area socialista ha subito un vero e proprio tracollo. Positivo il risultato dei Verdi e dei Liberaldemocratici, così come le urne hanno arriso a formazioni euroscettiche o addirittura xenofobe. In Italia, al di là delle querelle pre e post voto, il Popolo della Libertà non ha sfondato come era nelle previsioni (i sondaggi per il Pdl pronosticavano un 40%) ma si è sostanzialmente confermato (perdendo il 2% rispetto alle politiche del 2008, ma guadagnando tre punti percentuali rispetto alle europee del 2004) con un notevole rafforzamento della Lega Nord che rispetto alle europee del 2004 ha praticamente raddoppiato i voti, passando dal 5% al 10,22%. Si può dire che il partito di Bossi e l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro (8%) siano i veri vincitori di questa tornata elettorale.
Molto soddisfatta può ritenersi anche l’Udc di Casini con il 6,5% (nel 2004 aveva il 5,9%), mentre, checché se ne dica, per il centrosinistra è notte fonda: fuori la sinistra radicale per non aver superato, anche per colpa dell’ennesima scissione, la soglia di sbarramento del 4%, mentre il Pd ha incamerato un "misero" 26,1%, perfettamente corrispondente – certo - con un sondaggio effettuato a metà maggio da Digis per conto di Sky TG24, ma di fatto insufficiente per dare credibilità a una forza che vorrebbe proporsi come alternativa di governo. E i risultati delle amministrative lo hanno ampiamente dimostrato, con un Partito Democratico che si è visto erodere consensi addirittura nelle proprie roccheforti. Il voto in Trentino Nel Nord Italia, ormai tinto di azzurro e di verde, il Pd è in testa solo in Trentino (27,84%) marcato stretto, però, dal Pdl distanziato di un punto e mezzo di percentuale
(26,28). Anche nel comprensorio dell’Alta Valsugana il primo partito è il Pd (24,58%), ma il divario con il Pdl (24,20%) è davvero minimo, mentre la la Lega Nord è il terzo partito benché staccato di nove punti percentuali (15,60%). Nel Comprensorio della Bassa Valsugana e Tesino, invece, il primo partito è la Lega Nord (24,73%), seguito dal Pdl (23,10%) e dal Pd (21,94%). In Alta Valsugana il Pd ha trovato il suo picco di consensi a Luserna (42,22%) mentre è stato snobbato dagli elettori di Fierozzo (6,22%) i quali più di tutti hanno premiato il Pdl (33,33%). Uno stop invece è arrivato da Palù del Fersina, dove il partito di Berlusconi ha raccolto appena il 5,55% dei voti. La Lega Nord sfonda a Frassilongo (31,19%) mentre ottiene il risultato peggiore a Luserna (9,62%). Anche l’Udc registra il dato peggiore a Luserna (3,7%) mentre registra un plebiscito a Palù del Fersina (47,77%). L’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, infine, si afferma soprattutto a Centa S. Nicolò (7,87%) mentre arranca a Frassilongo: appena l’1,83% dei voti. In Bassa Valsugana e Tesino il Pd trionfa a Spera (32,72%), mentre non va oltre il 14,12% a Pieve Tesino. Il Pdl ottiene il risultato migliore a Ivano Fracena (34,75%), mentre trova pochi consensi a Cinte Tesino (17,58%). La Lega Nord trionfa a Pieve Tesino (40,96%) e colleziona il suo peggior risultato proprio nel capoluogo del C3. A Borgo Valsugana, infatti, non va
oltre il 18,21%, risultato, tuttavia, ben al di sopra della media provinciale e nazionale. Per l’Udc di Casini in Bassa Valsugana e Tesino spicca il risultato di Telve (12,59%), mentre è molto deludente quello di Pieve Tesino (3,38%). L’Italia dei Valori, infine, sfiora il 9% a Grigno (8,99%) ma si ferma solo al 2,54% a Pieve Tesino. Le europee: un po’ di storia Il Parlamento europeo rappresenta i cittadini degli Stati membri a livello di Unione europea. Si tratta dell’unica istituzione europea eletta direttamente - dal giugno 1979 - e il solo parlamento multinazionale del mondo eletto a suffragio universale. Dal 1958 al 1979, i deputati europei erano nominati dai rispettivi governi nazionali e avevano tutti un doppio mandato. Le elezioni del Parlamento europeo si svolgono ogni cinque anni. Quella che inizia ora è la settima legislatura e coincide con il trentesimo anniversario delle prime elezioni europee a suffragio universale diretto. Dal 1958, il Parlamento europeo è cambiato notevolmente a causa dei progressivi ampliamenti dell’UE: il numero di Stati membri è salito da 6 a 27, il numero di deputati è aumentato da 142 a 736 e le lingue ufficiali dell’UE sono cresciute da 6 a 23. Inoltre, la successiva revisione dei trattati ha esteso i poteri del Parlamento europeo: da un ruolo meramente consultivo nel 1958, è diventato un
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Europa. Chiamati alle urne 375 milioni di elettori, ma hanno risposto meno della metà
co-legislatore, assieme ai rappresenti dei governi nazionali, per la maggior parte della normativa UE. Le novità future Se il Trattato di Lisbona entrerà in vigore, il numero totale di eurodeputati salirà temporaneamente a 754, così come deciso dal Consiglio europeo nel dicembre 2008. Infatti, il Trattato assegna 4 seggi supplementari alla Spagna, 2 a Francia, Austria e Svezia, e 1 a Italia, Regno Unito, Polonia, Paesi Bassi, Lettonia, Slovenia e Malta. La Germania, che sarebbe l’unico Stato membro a “perdere” deputati con il nuovo Trattato (-3), sarà invece autorizzata a mantenere i suoi 99 seggi fino alla prossima tornata elettorale del 2014. Nel Parlamento europeo i deputati sono raggruppati in base alle loro affinità politiche anziché alla loro nazionalità. Finora ogni gruppo politico era composto da un minimo di venti deputati provenienti da almeno sei Stati membri (un quinto degli Stati membri). Tuttavia, con queste elezioni la situazione si è evoluta: il Parlamento ha deciso infatti di innalzare a 25 il numero minimo di deputati e di aumentare a 7 gli Stati membri di provenienza. Il nuovo Parlamento europeo risulta quindi composto dai seguenti gruppi politici: EPP-DE, Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratici-cristiani) e dei democratici europei, 264 seggi; PES (gruppo socialista al Parlamento europeo) 161 seggi; ALDE (Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa) 80 seggi; Greens/EFA (Gruppo Verde/Alleanza libera europea) 53 seggi; UEN (Gruppo “Unione per l’Europa delle Nazioni) 35 seggi; GUE/NGL (Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica) 32 seggi; IND/DEM (Gruppo Indipendenza/Democrazia)18 seggi; Altri: 93 seggi.
Il nuovo statuto dei deputati Con la nuova legislatura si applicherà anche un nuovo statuto dei deputati europei che riguarda l’indennità parlamentare (stipendio), l’assicurazione sanitaria, il regime previdenziale, le altre indennità, ecc. Il nuovo statuto eliminerà le differenze di remunerazione tra i deputati prevedendo un’indennità pari a circa 7.665 euro lordi per ognuno di essi, che sarà pagata dal bilancio UE. Prima, infatti, non vi era una regola comune sulle indennità: erano erogate dai bilanci nazionali e, il più delle volte, erano pari agli stipendi dei deputati nazionali (eccetto in Ungheria, Slovacchia e Paesi Bassi). È tuttavia previsto un periodo transitorio durante il quale gli Stati membri possono optare per il regime precedente. Anche i deputati rieletti avranno questa possibilità. Le incompatibilità La legge elettorale europea stabilisce inoltre una serie di incompatibilità tra il mandato di parlamentare europeo e altri incarichi. Così, un eurodeputato non può essere contemporaneamente membro del governo di uno Stato membro o del parlamento nazionale, né commissario europeo, giudice della Corte di giustizia UE o funzionario delle istituzioni comunitarie. Alcuni Stati membri prevedono ulteriori incompatibilità: in Italia, ad esempio, non è possibile cumulare il mandato europeo con le cariche di presidente, assessore e consigliere regionale, di presidente di provincia e sindaco di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti. In Austria, invece, un eurodeputato non può essere direttore di banca, mentre in Ungheria non può essere anche membro della polizia. In Spagna non può essere direttore di una televisione e in Irlanda essere un agente pagato dalla società ferroviaria nazionale. (Fonte: Parlamento europeo. Dati: Ministero dell’Interno)
Le elezioni europee in Italia, Trentino Alto Adige e Provincia di Trento Italia
Trentino Alto Adige
Provincia di Trento
Voti
%
Voti
%
Voti
%
Il Popolo della libertà
10.778.823
35,26
88.826
19,56
59.949
26,28
Partito democratico
7.989.203
26,13
79.817
17,58
63.498
27,84
Lega Nord
3.124.577
10,22
44.939
9,9
34.033
14,92
Di Pietro Italia dei Valori
2.441.550
7,98
30.509
6,72
15.419
6,76
Unione di Centro
1.993.300
6,52
22.254
4,9
18.590
8,15
Rifond. Com. - Sin. Europea – Com. Italiani
1.035.189
3,38
5.567
1,22
3.920
1,71
Sinistra e libertà
952.471
3,11
30.344
6,68
5.703
2,5
Lista Marco Pannella – Emma Bonino
740.264
2,42
10.379
2,28
6.544
2,86
La Destra -Mpa – Pensionati – All. di Centro
680.808
2,22
3.649
0,8
2.887
1,26
Fiamma Tricolore
242.896
0,79
2.736
0,6
1.471
0,64
Partito comunista dei lavoratori
165.878
0,54
1.596
0,35
1.093
0,47
Forza Nuova
146.002
0,47
1.269
0,27
800
0,35
Svp
142.465
0,46
131.588
28,99
260
0,11
Liberal Democratici – Maie
70.771
0,23
426
0,09
260
0.11
Valle d’Aoste
32.855
0,1
-
-
-
-
Autonomie Liberté Democratie
27.030
0,08
-
-
-
-
Gli Eurodeputati Paese per Paese Stato membro
Elezioni 4-7/6/2009 (Trattato di Nizza)
Situazione dal 2007
Trattato di Lisbona (se entra in vigore nel 2010, fino al 2014)
Germania
99
99
99 (96 dal 2014)
Francia
78
72
74
Regno Unito
78
72
73
Italia
78
72
73
Spagna
54
50
54
Polonia
54
50
51
Romania
35
33
33
Paesi Bassi
27
25
26
Belgio
24
22
22
Grecia
24
22
22
Ungheria
24
22
22
Rep. Ceca
24
22
22
Portogallo
24
22
22
Svezia
19
18
20
Bulgaria
18
17
18
Austria
18
17
19
Danimarca
14
13
13
Slovacchia
14
13
13
Finlandia
14
13
13
Lituania
13
12
12
Irlanda
13
12
12
Lettonia
9
8
9
Slovenia
7
7
8
Estonia
6
6
6
Cipro
6
6
6
Lussemburgo
6
6
6
Malta
5
5
6
Totale
785
736
754 (751 dal 2014)
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Focus. Scopriamo quali sono i poteri del Parlamento europeo
Poteri legislativi, controllo democratico e poteri di supervisione Per un’ampia gamma di settori, il Parlamento europeo ha poteri legislativi pari a quelli del Consiglio dei ministri dei governi dei 27 Stati membri. Sebbene in campi come quello agricolo o in politica estera è solo consultato o informato, i suoi dibattiti e le sue risoluzioni dettano spesso l’agenda europea e possono influenzare le decisioni del Consiglio. Il Parlamento ha inoltre ampi poteri di bilancio ed esercita il controllo democratico sulle altre istituzioni dell’UE.
Poteri legislativi Codecisione. Il Parlamento europeo condivide con il Consiglio, su un piede di parità, il potere decisionale su oltre due terzi delle proposte legislative dell’UE. In settori come l’ambiente, i trasporti, la protezione dei consumatori, l’immigrazione illegale e nei campi legati al mercato interno, il Parlamento europeo ha il potere di accettare, emendare o respingere le proposte di direttiva o regolamenti avanzati dalla Commissione europea. Nel corso della precedente legislatura, il Parlamento ha respinto due proposte di direttiva: una volta a liberalizzare i servizi portuali e l’altra relativa ai brevetti sui software informatici. Su importanti legislazioni come la direttiva servizi e le norme REACH sui prodotti chimici, invece, gli emendamenti del Parlamento europeo hanno modificato sensibilmente il testo finale della normativa. Consultazione. Su alcune questioni, come la politica fiscale, industriale e agricola, o sui nuovi membri della zona euro, il Parlamento può solo dare un parere (la procedura di consultazione). Tuttavia, anche in questi casi, gli emendamenti del Parlamento influenzano spesso il risultato finale delle discussioni al Consiglio, come è successo ad esempio per la modulazione volontaria da parte degli agricoltori.
l’istruzione e la cultura. Nel caso delle spese agricole, è invece il Consiglio ad avere l’ultima parola. L’Unione europea definisce inoltre un bilancio a più lungo termine, che indica i livelli massimi di spesa per un periodo di sette anni. Nessun accordo su queste cosiddette prospettive finanziarie può essere raggiunto senza il Parlamento europeo.
Parere conforme. Alcuni accordi necessitano del via libera del Parlamento europeo, il quale, pur non potendo emendare il testo, ha la facoltà di respingerlo nella sua totalità. Si tratta della cosiddetta procedura del parere conforme, che si applica all’adesione di nuovi Stati membri e alla conclusione di accordi di associazione con paesi non appartenenti all’UE. Pertanto, l’ampliamento dell’Unione europea è possibile solo con l’accordo del Parlamento europeo. Influenza politica. Al di là dell’attività legislativa, il Parlamento fa sentire la sua voce nelle decisioni europee. Ad esempio, nonostante spetti agli Stati membri prendere le decisioni finali sulla politica estera, di sicurezza e di difesa, la Commissione e il Consiglio debbono prima informare il Parlamento europeo, e i deputati incitano ad agire prendendo parte a
dibattiti pubblici. Inoltre, nelle loro relazioni, raccomandazioni e interrogazioni indirizzate ai vari attori dell’UE, esercitano la loro influenza, ad esempio sollecitando la Commissione e il Consiglio a prendere misure a favore dei diritti umani. Il Parlamento adotta anche relazioni dette “d’iniziativa” che possono chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa in un determinato campo, o indicare, prima di disporre di una proposta concreta, come la normativa dovrebbe essere concepita. Poteri di bilancio. Il Parlamento europeo, assieme al Consiglio, è responsabile per la definizione del bilancio annuale dell’Unione europea. Ha l’ultima parola su più della metà del bilancio e decide sulle spese in campi come i fondi sociali e regionali, l’energia, la ricerca, i trasporti, gli aiuti allo sviluppo, l’ambiente,
Controllo democratico e poteri di supervisione Poteri di nomina. Il Parlamento europeo svolge un ruolo chiave nell’investitura della Commissione europea. Spetta infatti ad esso approvare la nomina del Presidente della Commissione, mentre gli altri 26 commissari designati dagli Stati membri devono sottoporsi a delle audizioni dinnanzi i deputati prima che il Parlamento voti sulla Commissione nel suo insieme. Audizioni sono anche organizzate per la nomina del Presidente e dei membri del comitato esecutivo della Banca centrale europea e dei giudici delle Corte dei conti. Responsabilità democratica nella politica monetaria. Il Presidente della Banca centrale europea presenta la sua relazione annuale alla sessione plenaria del Parlamento europeo e riferisce alla commissione parlamentare competente ogni tre mesi.
Controllo finanziario. Il Parlamento ha la responsabilità di controllare la spesa dell’Unione e di decidere se concedere il cosiddetto discarico di bilancio a tutte le istituzioni dell’UE, una sorta di approvazione sull’utilizzo del denaro comunitario. Commissioni d’inchiesta e commissioni temporanee. Il Parlamento ha la facoltà di istituire una commissione temporanea sia per indagare su presunti casi di contravvenzione o di cattiva amministrazione delle norme comunitarie (commissione d’inchiesta) sia per trattare di un argomento specifico di particolare rilevanza. Le interrogazioni parlamentari, scritte o orali, rappresentano un’altra forma di supervisione e controllo sulle altre istituzioni dell’UE. Le interrogazione possono essere dibattute in plenaria con i rappresentanti della Commissione e del Consiglio, i quali sono tenuti a rispondere. Petizioni Ogni cittadino europeo ha il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo su argomenti che rientrino nel campo d’attività dell’Unione europea. Futuri sviluppi Con il trattato di Lisbona, il Parlamento europeo vedrebbe aumentare i propri poteri. La codecisione sarebbe estesa a settori come l’agricoltura, la pesca, l’immigrazione legale, lo spazio e lo sport. I suoi poteri di bilancio andrebbero a coprire tutta la spesa dell’UE, inclusa quella agricola. Il Parlamento, infine, avrebbe maggiori poteri per la nomina del Presidente della Commissione.
Giugno 2009
LA FINESTRA
9
10
LA FINESTRA
Giugno 2009
Il voto negli altri Paesi dell’Unione europea
AUSTRIA. Affluenza: 42%. Eurodeputati: 17 Lista
GRECIA. Affluenza: 52,18%. Eurodeputati: 22
DANIMARCA. Affluenza: 59,5%. Eurodeputati: 13
Voti
%
N. seggi
ÖVP (Partito Popolare)
784.245
29,69%
6
SPÖ (Partito socialista)
629.915
23,85%
Grüne (Verdi)
251.031
FPÖ (Partito liberale)
Lista
Voti
% N. seggi
Voti
%
N. seggi
Venstre (Partito liberale)
474.041
20,2%
3
ND (Partito conservatore)
----
32,3%
7
5
A-Socialdemocratiet (Partito socialdem.)
503.439
21,5%
4
PASOK (Partito socialista)
----
36,6%
9
9,5%
1
O (partito popolare)
357.942
15,3%
2
KKE (Partito comunista, euroscettico)
----
8,8%
2
345.624
13,08%
2
F (partito socialista)
371.603
15,9%
3
LAOS (Partito popolare ortodosso)
----
7,1%
2
Lista Martin (euroscettici)
472.078
17,87%
3
C (partito conservatore)
297.199
12,7%
1
Sy.Ry.Za (estrema destra)
----
4,7%
1
BZÖ (Partito conservatore)
122.983
4,66%
0
N (euroscettici)
168.555
7,2%
1
Altri
----
10,5%
1
35.511
1,34%
0
Altri
169.349
7,3%
0
Altri
Lista
IRLANDA. Affluenza: 57,5%. Eurodeputati: 12
ESTONIA. Affluenza: 43,20%. Eurodeputati: 6 BELGIO. Affluenza: 90,39%. Eurodeputati: 22 Lista
Voti
Lista
% N. seggi
Collegio neerlandese SP.A (Partito socialista)
539.393
8,3%
2
N-VA (Partito indipendentista fiammingo)
402.545
6,19%
1
Groen (Verdi)
322.149
4,95%
1
Viaams belang (estrema destra)
647.170
9,95%
2
CD&V (Cristiano democratici)
948.123 14,58%
3
Open Vld (liberaldemocratici)
837.884 12,89%
3
Altri
378.680
1
5,83%
PS (Partito socialista)
698.148 10,74%
3
CDH (Centro)
316.859
4,87%
1
MR (Movimento riformatore)
622.702
9,58%
2
Ecolo (Verdi)
542.891
8,35%
2
Altri
206.494
3,18%
0
Collegio elettorale germanofono CSP-EVP (Cristiano sociali)
12.475
0,19%
1
PFF (Movimento riformatore)
7.878
0,12%
0
18.327
0,29%
0
Lista
Voti
%
N. seggi
BSP (Partito socialista)
-----
18,59%
4
NDSDV (Mov. naz. stabilità e progresso)
-----
8%
2
DPS (Minoranza turca)
-----
14,21%
3
Ataka (euroscettici, utranazionalisti)
-----
12,01%
2
GERB (Partito dello sviluppo)
-----
24,8%
5
SDS-SDB (Coalizione blu, centrodestra)
-----
7,99%
1
Altri
------
15,21%
0
Lista
% N. seggi
440.562
24,1%
3
15,3%
1
Fine Gael (centro)
532.889
29,1%
4
IRL (conservatori)
48.511 12,21%
1
Labour (Partito laburista)
254.669 13,92%
2
SDE (socialdemocratici)
34.546
8,7%
1
Sinn Féin (sinistra repubblicana)
205.613 11,24%
1
103.571
26,1%
2
Indipendenti
---- 11,36%
1
EER (verdi)
10.858
2,73%
0
Socialist Party (Partito socialista)
ERL (centro)
8.865
2,23%
0
Libertas (euroscettici)
1.059.936 31,93%
1
Green Party (verdi)
KE (centrosinistra)
Altri
FINLANDIA. Affluenza: 40,3%. Eurodeputati: 13 Voti
50.510
2,76%
1
102.709
3,1%
0
34.585
1,9%
0
LETTONIA. Affluenza: 52,56%. Eurodeputati: 8
% N. seggi
Lista
Voti
% N. seggi
Kesk (Partito di centro)
----
19%
3
PS (Unione civica, centrodestra)
Kok (Partito conservatore)
----
23,2%
3
JL (populisti)
52.725
6,66%
1
SDP (Partito socialdemocratico)
----
17,5%
2
TB/LNNK (destra nazionalista)
58.998
7,46%
1
Vas (Alleanza di sinistra)
----
5,9%
0
PCTVL (sinistra, verdi, minoranza russa)
76.436
9,66%
1
Vihr (Verdi)
----
12,4%
2
SC (alleanza di centro)
154.893 19,53%
2
SFP (minoranza svedese)
----
6,1%
1
ZZS (Partito agrario)
29.374
3,71%
0
Altri
----
1,9%
0
LPP/LC (cristiano democratici+liberali)
59.326
7,5%
1
152.435 21,19%
0
Altri
FRANCIA. Affluenza: 40,65%. Eurodeputati: 72 Voti
192.533 24,33%
2
LITUANIA. Affluenza: 20,92%. Eurodeputati: 12
% N. seggi
UMP (Partito gollista)
4.798.921
27,9%
30
Lista
PS (Partito socialista)
2.837.674 16,48%
14
TS-LKD (conservatori)
147.117 26,82%
4
MoDem (centro)
1.455.225
8,45%
6
LSDP (socialdemocratici)
102.127 18,62%
3
FN (Fronte nazionale, estrema destra) 1.091.681
6,34%
3
DP (laburisti)
48.281
8,8%
1
826.269
4,8%
1
TT (liberaldemocratici)
67.108 12,23%
2
2.802.950
16,2%
14
LRLS (liberali)
40.320
7,35%
1
LiCS (centro)
19.009
3,47%
0
5.695
1,04%
0
LLRA (minoranza polacca)
46.365
8,45%
1
Altri
72.607 13,22%
0
Libertas Europe Ecologie (verdi) Front de gauche (coalizione di estrema sinistra) NPA (anticapitalisti) Altri
1.114.872
6,05%
4
840.713
4,8%
0
1.167.569
8,1%
0
Voti 8.069.983
30,7%
34
CSU (Cristiano sociali, Baviera)
1.896.777
7,2%
8
SPD (Partito socialdemocratico)
5.471.703
20,8%
% N. seggi
LUSSEMBURGO. Affluenza: 91%. Eurodeputati: 6
% N. seggi
CDU (Cristiano democratici)
Voti
TPP (centrodestra)
GERMANIA. Affluenza: 42%. Eurodeputati: 99 Lista
CIPRO. Affluenza: 59,40%. Eurodeputati: 6
Voti
Fianna Fàil (centrodestra)
60.899
Lista
BULGARIA. Affluenza: 37,49%. Eurodeputati: 17
% N. seggi
ER (liberali, centrodestra)
Lista
Collegio elettorale francese
Altri
Voti
Lista
Lista
Voti
% N. seggi
CSV (Partito democristiano)
351.223
31,32%
3
23
LSAP (Partito socialdemocratico)
218.532
19,49%
1
Voti
%
N. seggi
AKEL (Partito comunista)
106.922
34,9%
2
FDP (Partito liberale)
2.887.331
11%
12
DP (conservatori)
209.123
18,65%
1
DISY (Mov. dem., centrodestra)
109.209
35,65%
2
Grüne (Verdi)
3.193.821
12,1%
14
Déi Gréng (verdi)
188.637
16,82%
1
DIKO (Partito dem., centrosinistra)
37.625
12,28%
1
Die Linke (estrema sinistra)
1.968.325
7,5%
8
ADR (destra)
82.719
7,38%
0
EDEK (Partito socialista)
30.169
9,85%
1
Freie Wähler (indipendente)
441.726
1,7%
0
DL (sinistra)
38.289
3,41%
0
Altri
17.232
5,7%
0
Altri
2.398.486
9%
0
Altri
32.782
2,93%
0
Giugno 2009
MALTA. Affluenza: 43,09%. Eurodeputati: 5 Lista
Voti
SLOVENIA. Affluenza: 27,61%. Eurodeputati: 7
% N. seggi
PN (Partito nazionalista)
----
40,49%
2
MLP (Partito laburista)
----
55%
3
AD (Alternativa democratica, verdi)
----
2,34%
0
Altri
----
2,17%
0
Lista
PAESI BASSI. Affluenza: 36,5%. Eurodeputati: 22 Lista CDA (Cristianodemocratici) PvdA (centrosinistra) SP (partito socialista) CU-SGP (coalizione di partiti cristiani) VVD (liberali) D66 (liberali) GroenLinks (verdi) PVV (destra xenofoba) Altri
Voti 897.691 547.833 322.149 310.103 515.530 512.286 400.251 769.125 247.183
% N. seggi 19,9% 5 3 12,1% 7,1% 2 2 6,9% 3 11,4% 11,3% 3 3 8,9% 4 17% 5,4% 0
Voti % 3.271.852 44,4% 2.017.607 27,4% 908.765 12,3% 516.146 7,1% 179.602 2,4% 470.791 6,4%
N. seggi 25 15 7 3 0 0
PORTOGALLO. Affluenza: 37,05%. Eurodeputati: 22 Lista PS (Partito socialista) BE (Alleanza di sinistra) CDS/PP (Partito popolare) PSD (Partito socialdemocratico) CDU (comunisti + verdi) Altri
Voti 945.362 381.791 297.823 1.127.128 379.290 189.879
% N. seggi 26,58% 7 2 10,73% 8,37% 2 8 31,69% 2 10,66% 5,35% 0
REGNO UNITO. Affluenza: 35%. Eurodeputati: 72 Lista Conservative Party (conservatori) Labour (laburisti) LD (liberali) UKIP (euroscettici) GP (verdi) BNP (estrema destra) SNP (nazionalisti scozzesi) Plaid Cymru (nazionalisti gallesi) Altri (tra cui partiti Nord irlandesi)
Voti 4.198.394 2.381.760 2.080.613 2.498.226 1.223.303 943.598 321.007 126.702 1.787.613
% N. seggi 27,7% 25 15,7% 13 13,7% 11 15,5% 13 2 8,6% 2 6,2% 2 2,1% 1 0,8% 3 8,7%
Voti
% N. seggi
SD (socialdemocratici)
---- 18,45%
2
SDS (centrodestra)
---- 26,89%
2
LDS (liberali)
----
11,52%
1
Nova Slovenija
---- 16,33%
1
SLS (democristiani)
----
3,6%
0
Zares (centrosinistra)
----
9,82%
1
SNS (nazionalisti, euroscettici)
----
2,88%
0
Zdruzeni zeleni (verdi)
----
0,64%
0
Altri
----
0%
0
SPAGNA. Affluenza: 46%. Eurodeputati: 50 Lista
POLONIA. Affluenza: 24,5%. Eurodeputati: 50 Lista PO (liberaldemocratici) PiS (destra conservatrice) SLD-UP (centrosinistra) PSL (Partito dei contadini, centro) CentroLewica (socialdemocratici) Altri
11
LA FINESTRA
REP. CECA. Affluenza: 28,2%. Eurodeputati: 22 Lista
Voti
% N. seggi
ODS (centrodestra, euroscettici)
741.946 31,45%
9
CSSD (Partito socialdemocratico)
528.132 22,38%
7
KSCM (Partito comunista)
334.577 14,18%
4
KDU-CSL (Partito democristiano)
180.451
7,64%
2
Altri
573.828 24,35%
0
ROMANIA. Affluenza: 27,21%. Eurodeputati: 33 Lista
Voti
PSD-PC (Partito socialdemocratico)
% N. seggi
1.504.218
31,07%
11
PNL (Partito liberale)
702.974
14,52%
5
PD-L (Partito democratico liberale)
702.974
14,52%
5
UDMR (minoranza ungherese)
431.739
8,92%
3
Altri
762.523
15,75%
4
Voti
% N. seggi
6.032.500 38,51%
21
PP (centrodestra)
6.615.015 42,23%
23
IU-ICV (sinistra)
583.708
3,73%
2
UpyD (centro)
449.499
2,87
1
Coaliciòn por Europa (nazionalisti/regionalisti centro)
802.225
5,12%
1
Europa de los pueblos – Verdes (nazionalisti sinistra-verdi)
391.962
2,5%
1
Altri
559.722
3,57%
0
SVEZIA. Affluenza: 43,8%. Eurodeputati: 18 Lista
Voti
% N. seggi
Centerpartiet (partito di centro)
167.743
5,5%
1
KD (Cristiano democratici)
142.763
4,7%
1
FP (Partito liberale)
412.911
13,6%
3
Moderata samlingspartiet (Partito moderato)
570.113
18,8%
4
Vänsterpartiet (sinistra)
171.552
5,6%
1
SAP (Partito socialdemocratico)
748.658
24,6%
5
MP (Verdi)
329.851
10,8%
2
Piratpartiet (indipendenti)
214.313
7,1%
1
Altri
335.409
9,5%
0
SLOVACCHIA. Affluenza: 19,04%. Eurodeputati: 13 Lista
Voti
PSOE (socialisti)
UNGHERIA. Affluenza: 42,94%. Eurodeputati: 22
% N. seggi
Smer-SD (socialdemocratici)
----
32,1%
5
Lista
SDKÙ-DS (democristiani)
----
16,98%
2
MSZP (Partito socialista)
SMK-MKP (minoranza magiara)
----
11,33%
2
Fidesz (Partito conservatore)
L’S-HZDS (destra)
----
8,97%
1
SZDSZ (Partito demoliberale)
62.344
2,16%
0
KDH (democristiani)
----
10,87%
2
MDF (Partito neoconservatore)
153.172
5,3%
1
SNS (ultranazionalisti)
----
5,55%
1
Jobbik (estrema destra)
426.746 14,77%
3
Altri
----
14,2%
0
Altri
116.324
0
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BATTISTI
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% N. seggi 4
1.628.570 56,37%
14
4,03%
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Voti
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12
LA FINESTRA
Giugno 2009
E l e z i o n i e u r o p e e – C o m u n i C 4 A l t a Va l s u g a n a
PD Voti
PDL %
Voti
Lega Nord %
Voti
Unione di Centro
%
Voti
%
Di Pietro – IDV Voti
%
SVP Voti
Lista Pannella Bonino %
Voti
%
Baselga di Piné
427
21,8
459
23,44
393
20,07
183
9,34
129
6,58
147
7,5
57
2,91
Bedollo
119
17,81
152
22,75
143
21,4
108
16,16
24
3,59
82
12,27
8
1,19
Bosentino
85
22,13
76
19,79
49
12,76
19
4,94
27
7,03
81
21,09
17
4,42
Calceranica
157
29,67
119
22,49
77
14,55
37
6,99
36
6,8
29
5,48
16
3,02
Caldonazzo
401
28,37
339
23,99
216
15,28
92
6,51
90
6,36
137
9,69
44
3,11
70
27,55
35
13,77
27
10,62
28
11,02
20
7,87
51
20,07
7
2,75
469
29,07
333
20,64
201
12,46
96
5,95
119
7,37
208
12,89
60
3,71
Fierozzo
14
6,22
75
33,33
51
22,66
22
9,77
3
1,33
54
24
0
0,0
Fornace
84
15,27
176
32
105
19,09
83
15,09
19
3,45
42
7,63
14
2,54
Frassilongo
16
14,67
20
18,34
34
31,19
11
10,09
2
1,83
22
20,18
0
0,0
Lavarone
130
26,8
129
26,59
71
14,63
36
7,42
13
2,68
60
12,37
16
3,29
Levico Terme
734
24,92
797
27,06
437
14,83
312
10,59
221
7,5
164
5,56
87
2,95
57
42,22
17
12,59
13
9,62
5
3,7
4
2,96
22
16,29
2
1,48
8
8,88
5
5,55
13
14,44
43
47,77
2
2,22
16
17,77
1
1,11
2.124
25,74
2.062
24,99
1.286
15,58
574
6,95
570
6,9
689
8,35
289
3,5
Sant’Orsola Terme
78
16,45
118
24,89
88
18,56
32
6,75
35
7,38
90
18,98
5
1,05
Tenna
94
22,54
126
30,21
67
16,06
29
6,95
25
5,99
36
8,63
7
1,67
Vattaro
122
23,41
107
20,53
56
10,74
26
4,99
39
7,48
117
22,45
21
4,03
10
17,85
13
23,21
11
19,64
3
5,35
4
7,14
5
8,92
2
3,57
245
22,85
202
18,84
117
10,91
61
5,69
49
4,57
285
26,58
32
2,98
Centa S. Nicolò Civezzano
Luserna Palù del Fersina Pergine Vals.
Vignola Falesina Vigolo Vattaro
13
LA FINESTRA
Giugno Giugno 2009 2009
E l e z i o n i e u r o p e e – C o m u n i C 4 A l t a Va l s u g a n a
Sinistra e libertà Voti Baselga di Piné
%
Rif. Com. - Sin. Eu La Destra-MPA- PensioPartito comuni– Com. Italiani nati – All. di Centro Fiamma Tricolore sta dei lavoratori Voti
%
Voti
%
Voti
%
Voti
%
Forza Nuova Voti
%
Liberal Democratici - Maie Voti
%
101
5,15
14
0,71
28
1,43
9
0,45
6
0,3
4
0,2
1
0,05
Bedollo
13
1,94
6
0,89
7
1,04
1
0,14
1
0,14
2
0,29
2
0,29
Bosentino
12
3,12
7
1,82
7
1,82
3
0,78
1
0,26
0
0,0
0
0,0
Calceranica
22
4,15
20
3,78
7
1,32
4
0,75
3
0,56
1
0,18
1
0,18
Caldonazzo
25
1,76
32
2,26
13
0,92
12
0,84
5
0,35
5
0,35
2
0,14
Centa S. Nicolò
10
3,93
2
0,78
0
0,0
1
0,39
2
0,78
0
0,0
1
0,39
Civezzano
43
2,66
37
2,29
27
1,67
6
0,37
11
0,68
2
0,12
1
0,06
Fierozzo
0
0,0
0
0,0
2
0,88
2
0,88
0
0,0
2
0,88
0
0,0
Fornace
10
1,81
3
0,54
9
1,63
1
0,18
1
0,18
2
0,36
1
0,18
Frassilongo
0
0,0
0
0,0
4
3,66
0
0,0
0
0,0
0
0,0
0
0,0
Lavarone
9
1,85
5
1,03
7
1,44
6
1,23
2
0,41
0
0,0
1
0,2
66
2,24
51
1,73
28
0,95
18
0,61
18
0,61
5
0,16
7
0,23
Luserna
2
1,48
7
5,18
1
0,74
4
2,96
1
0,74
0
0,0
0
0,0
Palù del Fersina
0
0,0
0
0,0
2
2,22
0
0,0
0
0,0
0
0,0
0
0,0
252
3,05
158
1,91
106
1,28
61
0,73
40
0,48
32
0,38
8
0,09
Sant’Orsola Terme
12
2,53
6
1,26
7
1,47
1
0,21
1
0,21
1
0,21
0
0,0
Tenna
13
3,11
8
1,91
6
1,43
2
0,47
4
0,95
0
0,0
0
0,0
Vattaro
16
3,07
9
1,72
3
0,57
2
0,38
2
0,38
1
0,19
0
0,0
2
3,57
1
1,78
4
7,14
0
0,0
1
1,78
0
0,0
0
0,0
25
2,33
25
2,33
19
1,77
6
0,55
2
0,18
4
0,37
0
0,0
Levico Terme
Pergine Vals.
Vignola Falesina Vigolo Vattaro
14
LA FINESTRA
Giugno 2009
E l e z i o n i e u r o p e e – C o m u n i C 3 B a s s a Va l s u g a n a
PD Voti Bieno
PDL %
Voti
Lega Nord %
Voti
Unione di Centro
%
Voti
%
Di Pietro – IDV Voti
SVP
%
Voti
Lista Pannella Bonino %
Voti
%
31
16,93
52
28,41
64
34,97
10
5,46
9
4,91
9
4,91
0
0,0
687
24,97
706
25,66
501
18,21
242
8,79
184
6,68
173
6,28
85
3,08
46
17,76
51
19,69
97
37,45
16
6,17
10
3,86
28
10,81
4
1,54
127
19,5
129
19,81
207
31,79
25
3,84
47
7,21
71
10,9
13
1,99
Castelnuovo
82
18,98
100
23,14
127
29,39
28
6,48
22
5,09
43
9,95
6
1,38
Cinte Tesino
50
25,12
35
17,58
47
23,61
23
11,55
12
6,03
14
7,03
5
2,51
175
17,69
271
27,4
261
26,39
46
4,65
89
8,99
85
8,59
23
2,32
Ivano Fracena
37
26,24
49
34,75
30
21,27
6
4,25
6
4,24
8
5,67
2
1,41
Novaledo
81
23,82
64
18,82
82
24,11
29
8,52
21
6,17
28
8,23
6
1,76
Ospedaletto
67
18,4
76
29,87
108
29,67
37
10,16
32
8,79
27
7,41
1
0,27
Pieve Tesino
50
14,12
71
20,05
145
40,96
12
3,38
9
2,54
38
10,73
5
1,41
Roncegno Terme
271
25,27
228
21,26
244
22,76
88
8,2
63
5,87
105
9,79
17
1,58
Ronchi Valsugana
26
15,11
38
22,09
46
26,74
9
5,23
10
5,81
31
18,02
3
1,74
Samone
62
24,8
51
20,4
65
26
26
10,4
8
3,2
19
7,6
3
1,2
Scurelle
141
22,59
151
24,19
157
25,16
48
7,69
45
7,21
43
6,89
6
0,96
Spera
90
32,72
51
18,54
63
22,9
21
7,63
11
4
14
5,09
4
1,45
Strigno
129
21,93
139
23,63
170
28,91
40
6,8
22
3,74
55
9,35
10
1,7
Telve
185
19,91
196
21,09
205
22,06
117
12,59
54
5,81
105
11,3
19
2,04
Telve di Sopra
62
22,46
60
21,73
70
25,36
26
9,42
11
3,98
30
10,86
1
0,36
Torcegno
62
20,87
62
20,87
66
22,22
25
8,41
19
6,39
47
15,82
5
1,68
Villa Agnedo
74
18,22
89
21,92
102
25,12
37
9,11
23
5,66
48
11,82
12
2,95
Borgo Vals. Carzano Castello Tesino
Grigno
15
LA FINESTRA
Giugno 2009 2009 Giugno
E l e z i o n i e u r o p e e – C o m u n i C 3 B a s s a Va l s u g a n a
Rif. Com. - Sin. La Destra - MPA Partito comuniSinistra e libertà Eu – Com. Italiani Pensionati – All. di Centro Fiamma Tricolore sta dei lavoratori Voti Bieno
%
Voti
%
Voti
%
Voti
%
Voti
%
Forza Nuova Voti
%
Liberal Democratici - Maie Voti
%
0
0,0
3
1,63
3
1,63
0
0,0
1
0,54
1
0,54
0
0,0
50
1,81
61
2,21
32
1,16
6
0,21
15
0,54
8
0,29
1
0,03
Carzano
1
0,38
1
0,38
4
1,54
1
0,38
0
0,0
0
0,0
0
0,0
Castello Tesino
5
0,76
8
1,22
9
1,38
3
0,46
5
0,76
0
0,0
2
0,3
Castelnuovo
4
0,92
5
1,15
7
1,62
6
1,38
1
0,23
1
0,23
0
0,0
Cinte Tesino
1
0,5
7
3,51
0
0,0
4
2,01
0
0,0
0
0,0
1
0,5
Grigno
9
0,91
12
1,21
9
0,91
2
0,2
4
0,4
3
0,3
0
0,0
Ivano Fracena
1
0,7
1
0,7
0
0,0
0
0,0
0
0,0
0
0,0
1
0,7
Novaledo
5
1,47
4
1,17
8
2,35
3
0,88
7
2,05
2
0,58
0
0,0
Ospedaletto
6
1,64
6
1,64
0
0,0
2
0,54
1
0,27
1
0,27
0
0,0
Pieve Tesino
7
1,97
9
2,54
4
1,12
1
0,28
2
0,56
1
0,28
0
0,0
Roncegno Terme
16
1,49
9
0,83
16
1,49
4
0,37
7
0,65
0
0,0
4
0,37
Ronchi Valsugana
0
0,0
6
3,48
3
1,74
0
0,0
0
0,0
0
0,0
0
0,0
Samone
4
1,6
6
2,4
3
1,2
1
0,4
1
0,4
0
0,0
1
0,4
Scurelle
4
0,64
13
2,08
4
0,64
3
0,48
7
1,12
1
0,16
1
0,16
Spera
4
1,45
9
3,27
2
0,72
2
0,72
1
0,36
3
1,09
0
0,0
Strigno
6
1,02
4
0,68
6
1,02
2
0,34
2
0,34
2
0,34
1
0,17
14
1,5
11
1,18
15
1,61
2
0,21
3
0,32
2
0,21
1
0,1
Telve di Sopra
2
0,72
4
1,44
6
2,17
1
0,36
1
0,36
2
0,72
0
0,0
Torcegno
3
1,01
2
0,67
4
1,34
1
0,33
1
0,33
0
0,0
0
0,0
Villa Agnedo
7
1,72
0
0,0
7
1,72
5
1,23
0
0,0
2
0,49
0
0,0
Borgo Vals.
Telve
16
LA FINESTRA
Giugno 2009
Giugno 2009
LA FINESTRA
17
Ecco alcuni tra i principali interventi del Parlamento europeo nello scorsa legislatura
Parlamento europeo: cinque anni di attività In queste pagine pubblichiamo alcuni degli argomenti trattati dai testi legislativi adottati dal Parlamento europeo durante la scorsa legislatura 2004-2009 suddivisi per grandi temi...
In sintesi. Norme rigorose sulle sostanze chimiche pericolose, obiettivi in materia di riciclaggio e riuso dei rifiuti, protezione delle acque sotterranee e di superficie, raccolta delle batterie usate e uso sostenibile dei pesticidi, assieme a una direttiva sui reati ambientali gravi da considerare penalmente rilevanti in tutta l’UE.
Ridurre i rifiuti
Allo scopo di proteggere l’ambiente e la salute umana, una direttiva fissa misure per ridurre la produzione di rifiuti, anche incentivando l’eco-design, e impone il ricorso a regimi di raccolta differenziata entro il 2015 per aumentare di almeno il 50% il riutilizzo e il riciclaggio nel 2020. Prevede poi la definizione di programmi di gestione e prevenzione dei rifiuti e norme in materia di autorizzazioni, responsabilità, sanzioni e ispezione degli impianti. Direttiva adottata dal PE il 17.06.2008. Termine per la trasposizione 12.12.2010.
In sintesi. Il pacchetto climatico adottato dal Parlamento europeo nel dicembre 2008 agevolerà il raggiungimento dell’obiettivo generale di ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, migliorare del 20% l’efficienza energetica e portare al 20% la quota di energia rinnovabili sul consumo totale, nel 2020. I deputati hanno anche fissato ambiziosi obiettivi in materia di emissioni di CO2 da parte delle automobili. Con altre decisioni il Parlamento ha stabilito le norme di qualità di carburanti per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
Auto meno inquinanti
Il Parlamento ha approvato il regolamento che definisce norme armonizzate sulla costruzione degli autoveicoli al fine di garantire il funzionamento del mercato interno e fornire, al tempo stesso, elevati livelli di protezione dell’ambiente riguardo alle emissioni nell’atmosfera. Ad esempio, fissa norme sulla conformità in condizioni d’uso, la durata dei dispositivi antinquinamento e la misurazione del consumo di carburante. Il nuovo standard Euro 5, che taglia ulteriormente le emissioni, si applicherà dal settembre 2009 ma, come richiesto dai deputati, sono già definiti i requisiti della norma Euro 6 valevole dal 2014. Regolamento adottato dal PE il 13.12.2006.
In sintesi. Maggiore sicurezza degli scali e degli aerei, rafforzamento dei diritti e della tutela dei passeggeri, anche disabili, liberalizzazione delle tratte ferroviarie internazionali e norme comuni sull’accesso al mercato del trasporto internazionale di merci su strada e ai servizi di trasporto effettuati con autobus. È questo il risultato di una serie di provvedimenti presi dal Parlamento in materia di trasporti, che comprendono misure per rendere più sicure le strade e garantire meno danni ai pedoni vittime di incidenti. È stato anche istituito un modello europeo di patente.
Patente europea
Le patenti di guida rilasciate a partire dal 2013 si baseranno su un modello comune che sostituisce
le oltre 110 versioni esistenti. La direttiva adottata dal Parlamento stabilisce che le patenti dovranno avere la forma di una carta di credito e potranno essere dotate di un microchip. Fissa anche dei limiti d’età per l’abilitazione alla guida dei diversi veicoli e prevede misure per contrastare il “turismo delle patenti”. Direttiva adottata dal PE il 14.12.2006 - Applicabile dal 19.1.2013.
In sintesi. L’ulteriore apertura del mercato unico è stato uno dei temi chiave della scorsa legislatura. Il Parlamento ha adottato testi legislativi riguardo ai mercati dell’elettricità e del gas, al settore postale, nonché una direttiva generale sulla libera prestazione dei servizi. I deputati hanno approvato nuove norme sui giocattoli e sulle etichette dei prodotti alimentari, e chiesto insistentemente un nuovo regolamento sull’indicazione dell’origine dei prodotti importati e la tutela del settore tessile.
Libera prestazione dei servizi
La direttiva “servizi” rimuove gli ostacoli alla libera prestazione dei servizi nell’UE e alla libertà di stabilimento delle imprese fornitrici di servizi in un altro Stato membro. Ciò riguarda sia servizi alle imprese sia ai consumatori: dalla consulenza legale e fiscale, alle agenzie immobiliari, passando dal turismo e dai parchi divertimento. Alcuni settori restano però esclusi, come i servizi sanitari e sociali, i trasporti, i servizi audiovisivi, i giochi d’azzardo e servizi forniti da notai e ufficiali giudiziari. Il testo finale, come voluto dal Parlamento, riflette un equilibrio tra la concorrenza e la protezione sociale. Direttiva adottata dal PE il
15.11.2006. Termine per la trasposizione: 28.12.2009.
In sintesi. Il Parlamento è coinvolto nella definizione della normativa europea sui mercati finanziari. Ha adottato direttive sull’adeguatezza patrimoniale degli enti creditizi, sull’indipendenza dei revisori contabili, sulle fusioni bancarie, sull’aumento delle garanzie sui depositi e sui pagamenti transfrontalieri. A seguito della crisi dei subprime, ha adottato regolamenti sulle agenzie di rating e sulle assicurazioni volti a migliorare la supervisione dei mercati finanziari e la fiducia dei risparmiatori. Ha inoltre chiesto l’emissione di banconote da 1 e 2 euro.
Evitare future crisi
Alla luce della crisi economica e finanziaria generata dai titoli subprime, il Parlamento ha adottato una pacchetto di misure per evitare che una tale situazione si possa ripresentare. Un primo regolamento introduce un quadro comune per migliorare l’integrità, la trasparenza, la responsabilità, la governance e l’affidabilità delle attività di rating del credito. Per poter operare nell’UE, tutte le agenzie dovranno essere registrate e rispettare norme per prevenire conflitti d’interesse. Un altro regolamento - Solvency II - fissa le condizioni cui le imprese devono conformarsi per ottenere l’autorizzazione a svolgere l’attività nell’UE e rafforza le disposizioni sulla vigilanza. Un terzo regolamento è volto a migliorare la trasparenza e la supervisione sul sistema finanziario, aggiornare le norme sulle grandi esposizioni finanziarie e introdurre l’obbligo per i promotori di mantenere un interesse reale
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Ecco alcuni tra i principali interventi del Parlamento europeo nello scorsa legislatura negli investimenti che propongono ai clienti. Rating: regolamento adottato dal PE il 23.04.2009. Assicurazioni: regolamento adottato dal PE il 22.04.2009. Banche ed enti creditizi: regolamento adottato dal PE il 6.05.2009.
In sintesi. Tariffe roaming meno care nell’UE per comunicazioni vocali, SMS e navigazione Internet, chiara indicazione dei prezzi e delle tasse sui biglietti aerei e più agevoli crediti al consumo transfrontalieri. Sono queste alcune delle più rilevanti decisioni prese dal Parlamento negli ultimi cinque anni in materia di difesa dei consumatori, assieme alla definizione di nuovi diritti per i passeggeri di treni e aerei e nuove regole sulla pubblicità televisiva.
Pubblicità in televisione
Il Parlamento ha aggiornato la legislazione sulle pubblicità in televisione introducendo nuove e più rigorose norme per gli spot indirizzati ai bambini e il product placement. Pubblicità e televendite non potranno eccedere 12 minuti l’ora, mentre film e notiziari potranno essere interrotti soltanto una volta per ogni periodo programmato di almeno trenta minuti. Lo stesso vale per i programmi per bambini, se durano più di 30 minuti. L’inserimento di prodotti sarà ammesso solo per film, serie e programmi sportivi o di intrattenimento, ma non in quelli per bambini. Regolamento adottato dal PE il 29.11.2007. Applicabile dal 19.12.2009
In sintesi. Riconoscimento delle qualifiche professionali nel settore sanitario, migliore qualità dell’aria e delle acque di balneazione, medicinali più sicuri per i bambini e bando del mercurio. Sono questi alcuni esempi di leggi adottate dal Parlamento negli ultimi cinque anni. Ha anche deliberato sul finanziamento di progetti in materia di salute nel quadro del Programma quadro di ricerca 2007-2013.
Lotta al cancro
Il Parlamento ha sollecitato l’adozione di provvedimenti, anche di natura finanziaria, per accrescere la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro, che miete un milione di vittime l’anno. Per ridurre il tasso di mortalità delle donne a causa del tumore al seno, ha insistito sulla necessità di promuovere lo screening mammografico e ha chiesto lo sviluppo della ricerca in materia di prevenzione, di terapie con scarsi effetti collaterali e di esami del sangue (biomarker). Risoluzione sul cancro adottata dal PE il 9.04.2008. Risoluzione sul tumore al seno adottata dal PE il 25.10.2006.
In sintesi. Condizioni minime di occupazione per i lavoratori interinali, mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali per agevolare la mobilità dei lavoratori e legislazione sociale per gli autotrasportatori e nella direttiva “servizi”, sono alcuni dei temi affrontati dal Parlamento durante la scorsa legislatura nel campo degli affari sociali. Le posizioni inconciliabili di Parlamento e Consiglio non hanno permesso di aggiornare le norme sull’orario di lavoro. I deputati hanno anche chiesto una strategia di integrazione dei rom in Europa.
Qualifiche professionali
Con lo scopo di agevolare i professionisti, come medici e architetti, a lavorare in un altro Stato membro, una direttiva adottata dal Parlamento dispone il mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali ottenute nell’UE. L’accesso a una professione regolamentata sarà subordinato alle stesse condizioni dei cittadini del paese ospitante, il quale ha il compito di controllare l’equivalenza delle qualifiche. Le professioni legate all’esercizio di pubblici poteri, come quella di notaio, sono escluse dal campo d’applicazione della direttiva. Direttiva adottata dal PE l’11.05.2005. Applicabile dal 20.10.2007.
In sintesi. Durante la scorsa legislatura il Parlamento europeo ha adottato delle norme che stabiliscono i principi di base della politica UE in materia di rimpatri degli immigrati illegali, prevedendo anche delle salvaguardie. Al contempo ha perorato l’apertura di canali di immigrazione legale, inclusa la “carta blu” per quelli altamente qualificati, e ha adottato una direttiva che prevede sanzioni, anche penali, per i datori di lavoro che impiegano immigrati irregolari. I deputati hanno anche dato il loro accordo all’ingresso di nove nuovi Stati membri nell’area europea di libera circolazione delle persone (Schengen).
Sanzioni, anche penali
Il Parlamento ha approvato una direttiva che introduce sanzioni contro i datori di lavoro che impiegano immigrati irregolari nell’UE. Queste includono il pagamento di multe e dei costi di rimpatrio, dei salari e dei contributi previdenziali arretrati, nonché l’esclusione, fino a cinque anni, da sovvenzioni o aiuti statali e europei e dalla partecipazione ad appalti pubblici. La direttiva prevede anche l’applicazione di sanzioni penali nei casi più gravi, come la reiterazione del reato, lo sfruttamento e l’impiego di minori. Potrà essere esonerato da tali sanzioni chi assume a fini privati. Gli Stati membri dovranno poi mettere a disposizione meccanismi per agevolare le denunce, concedendo anche permessi di soggiorno temporanei, e garantire adeguate ispezioni sui luoghi di lavoro più a rischio. Direttiva adottata dal PE il 19.1.2009. Applicabile dal 2011.
In sintesi. Il Parlamento ha dato il suo appoggio alle misure per combattere contro il terrorismo e migliorare la sicurezza. Al contempo ha insistito per far sì che la legislazione assicurasse il rispetto dei valori democratici. I deputati hanno criticato l’attività della CIA in Europa e un accordo sullo scambio di dati personali con paesi terzi. Nella scorsa legislatura il Parlamento ha adottato dei testi legislativi sulla sicurezza dell’aviazione civile, sui passaporti biometrici, sulla conservazione dei dati delle telecomunicazioni, sul
possesso di armi e sul riciclaggio di denaro sporco.
Aeroporti e voli più sicuri
Per proteggere i passeggeri e i beni da attacchi terroristici, Il Parlamento ha adottato un regolamento che stabilisce delle norme comuni volte a garantire la sicurezza di aeroporti, velivoli e passeggeri. Prevede una serie di controlli e misure sui viaggiatori e i loro bagagli, nonché la formazione del personale. Vi è anche la possibilità di imbarcare “sceriffi del cielo”, ma solo se questi sono adeguatamente formati e selezionati. Sanzioni saranno inflitte agli operatori inadempienti, accertabili da ispezioni a sorpresa. Regolamento adottato dal PE l’11.03.2008. Applicabile dal 29 aprile 2010.
In sintesi. Durante la scorsa legislatura il Parlamento si è adoperato affinché i programmi legati all’istruzione disponessero di più fondi e ha adottato norme per agevolare il riconoscimento e la comparabilità dei titoli di studio. Ha anche sottolineato l’importanza dello sport per la società, in particolare nella lotta all’obesità, e ha fornito il suo sostegno al cinema europeo. Oltre ad adottare la nuova direttiva sui servizi audiovisivi, nel 2008 ha celebrato l’Anno europeo del dialogo interculturale ospitando personalità di rilievo.
Servizi audiovisivi
Il Parlamento ha approvato la nuova direttiva sulle attività televisive (incluse webTV e TV on-demand) che prevede tra i suoi obiettivi la promozione dei programmi europei. Nel sancire la libertà di ricezione e trasmissione dei servizi televisivi, esclusi quelli pornografici e razzisti, la direttiva chiede anche di garantire il libero accesso a eventi di rilevanza nazionale (come gare sportive o concerti). Particolare attenzione è rivolta ai minori, ai prodotti dannosi per la salute, ai notiziari e ai programmi religiosi. Sono poi attualizzate le norme su interruzioni pubblicitarie, televendite sponsoring e “product placement”. Direttiva adottata dal PE il 29.11.2007. Applicabile dal 19.12. 2009.
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Ecco alcuni tra i principali interventi del Parlamento europeo nello scorsa legislatura
In sintesi. Condividendo le competenze di bilancio con il Consiglio dei ministri UE, il Parlamento europeo ha lasciato la sua impronta sul quadro finanziario dell’Unione per il periodo 20072013 e su ogni bilancio annuale. Le priorità politiche del Parlamento si riflettono negli stanziamenti previsti per i diversi programmi.
4 mld per infrastrutture energetiche
I gasdotti che collegano l’Italia con la Grecia e l’Algeria, il cavo elettrico sottomarino tra la Sicilia e Calabria, l’interconnessione con Malta e l’impianto di stoccaggio di CO2 di Porto Tolle, sono alcuni dei 43 progetti che, assieme al Nabucco, usufruiranno dei 3,98 miliardi di euro stanziati dall’UE per le infrastrutture energetiche nell’ambito del piano di ripresa economica. Il Parlamento ha adottato il regolamento che definisce i criteri del cofinanziamento UE e l’elenco dei progetti sostenuti. Regolamento adottato dal PE il 6.05.2009.
In sintesi. In materia di politica estera il Parlamento europeo si è concentrato soprattutto sulle violazioni dei diritti umani nel mondo, illustrate anche dall’assegnazione, ogni anno, del Premio Sacharov per la libertà di pensiero e dalla sua lotta a favore dell’abolizione della pena di morte. Medio oriente, Cina, Russia, Cuba, Birmania, Pakistan, Birmania e il centro di detenzione di Guantanamo hanno attirato l’attenzione dei
deputati, i quali hanno anche perorato un aumento dei fondi comunitari destinati alle azioni esterne dell’UE.
Caso Battisti
Il Parlamento confida che il riesame della decisione sull’estradizione di Cesare Battisti terrà conto della sentenza emessa in Italia nel pieno rispetto dei principi di legalità. Rileva poi che l’attribuzione dello status di rifugiato deve basarsi sui principi internazionali e che il rifiuto dell’estradizione, motivata da insufficienti garanzie dei detenuti in Italia, manifesta sfiducia nei confronti dell’UE che, con i suoi Stati membri, è invece fondata sul rispetto dei diritti fondamentali. Risoluzione adottata dal PE il 5.02.2009
In sintesi. Durante la scorsa legislatura il Parlamento ha approvato la nuova Commissione europea e l’ampliamento dell’UE alla Romania e alla Bulgaria, dando anche il via libera all’avvio dei negoziati di adesione con la Turchia e la Croazia. Nella prima metà del mandato, le riforme istituzionali hanno avuto un posto di rilievo: i deputati hanno dato un ampio sostegno alla proposta di Costituzione e, in seguito, al trattato di Lisbona.
Dibattiti sull’allargamento
L’Aula ha dibattuto in diverse occasioni dello stato di preparazione dei paesi candidati all’UE e ha dato il via libera all’avvio dei
negoziati con la Turchia e con la Croazia. I deputati hanno anche sostenuto la richiesta della Macedonia di candidarsi all’adesione, anche se i negoziati non sono ancora incominciati. In diverse risoluzioni sul processo di allargamento, il Parlamento ha chiesto di tenere conto sia della preparazione dei candidati sia della capacità di assorbimento dell’UE. I deputati hanno anche rilevato più volte che non è possibile procedere a ulteriori ampliamenti finché resta in vigore il trattato di Nizza. Risoluzione sui negoziati con la Turchia adottata dal PE il 28.09.2005. Risoluzione sull’ampliamento adottata dal PE il 10.07.2008.
In sintesi. In materia agricola il Parlamento è solo consultato, ma non ha rinunciato a esercitare la sua influenza sulla riforma globale della PAC e sull’aggiornamento delle norme per vino, ortofrutta, zucchero e prodotti biologici. Ha invece legiferato a pieno titolo sul quadro relativo all’autorizzazione e alla vendita dei pesticidi e dei mangimi animali. Ha anche chiesto un maggiore sostegno per gli allevatori di ovicaprini, gli apicoltori, gli avicoltori, i giovani agricoltori e, più in generale, per l’agricoltura di montagna.
Agricoltura di montagna
Una strategia UE integrata per la montagna che garantisca i servizi di interesse generale e valorizzi il ruolo multifunzionale dell’agricoltura. È quanto ha sollecitato il Parlamento,
chiedendo un maggiore sostegno ai giovani agricoltori, all’industria lattierocasearia, agli allevatori, ai prodotti tipici di alta qualità (DOP e IGP) e alle razze autoctone. Relazione approvata dal PE il 23.09.2008.
In sintesi. Nel corso della scorsa legislatura il Parlamento ha legiferato per garantire etichette chiare e veritiere per i prodotti alimentari e le bevande alcoliche, e ha adottato nuove norme per additivi, aromi e enzimi utilizzati nei cibi. È stato poi consultato sull’etichettatura di DOP, IGP e prodotti biologici e ha detto la sua sulle riforme dei mercati del vino e dell’ortofrutta. Ha anche chiesto una strategia europea contro l’aumento dei prezzi alimentari e contro l’obesità e ha chiesto di vietare la clonazione di animali destinati all’alimentazione.
Contro l’obesità
Etichette chiare, educazione alimentare e maggiore consumo di ortofrutta e più sport. È questa la ricetta del Parlamento per contrastare il sovrappeso e l’obesità nell’UE. Occorre poi riformulare alcuni prodotti per renderli più sani e svilupparne di nuovi, limitare le pubblicità di alimenti nei programmi per bambini, eliminare le merendine dai distributori nelle scuole, migliorare i menù delle mense scolastiche e promuovere ricerca e prevenzione, anche sui rischi delle diete fai da te. Relazione adottata dal PE il 25.9.2008. (fonte: Parlamento europeo)
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Ecco alcune delle problematiche che i nuovi deputati dovranno affrontare
Gli impegni che attendono il nuovo Parlamento Di seguito pubblichiamo una sintesi delle principali tematiche che i deputati europei dovranno affrontare nella prossima legislatura. In molti casi si tratta di dossier legislativi iniziati durante la scorsa legislatura e che dovranno essere ultimati dal nuovo Parlamento.
I deputati eletti nel nuovo Parlamento europeo dovranno approvare, ad esempio, una direttiva sul congedo maternità per conciliare meglio vita familiare e professionale. Dovranno anche legiferare sui diritti dei passeggeri di autobus e traghetti, sull’estensione dei diritti spettanti a interpreti ed esecutori di opere musicali e sul metodo per garantire il pagamento di multe stradali inflitte per infrazioni gravi in uno Stato membro diverso da quello dell’immatricolazione del veicolo. Ma anche sul mercato delle telecomunicazioni, inclusi i diritti degli utenti di Internet, sul funzionamento dell’Eurovignetta, che mira a promuovere trasporti stradali più ecologici mediante tasse a copertura dei costi dell’inquinamento, e sul quadro comunitario volto a garantire il diritto di farsi curare in un paese UE diverso da quella di residenza. Ma il nuovo Parlamento dovrà anche affrontare la questione delle nomine nelle altre istituzioni, come quella del Presidente della Commissione e dell’intero collegio. Inoltre, legifererà nuovamente sui mercati finanziari (in particolare hedge fund e private equity), sulle remunerazioni dei top manager delle società quotate in borsa, sulla revisione del sistema di scambio di emissioni di CO2 per il periodo post-Kyoto, sulla qualità degli organi oggetto di donazione e sui prodotti farmaceutici, sul finanziamento della sicurezza aerea, sull’immigrazione legale e sul rafforzamento di Frontex.
Attività industriali meno inquinanti. Il Parlamento si è pronunciato in prima lettura su
direttiva che istituisce un sistema di scambio di informazioni per agevolare il pagamento delle multe inflitte in uno Stato membro diverso da quello di residenza agli automobilisti che passano col rosso, guidano in stato di ebbrezza, non si allacciano la cintura e superano i limiti di velocità. Chiede di armonizzare i metodi di controllo, aumentare il numero dei controlli e valutare l’opportunità di equiparare l’importo delle multe in tutta l’UE. Prima lettura del PE: 17.12.2008 . una direttiva volta ad attualizzare, semplificare e rafforzare le norme vigenti relative alla prevenzione e alla riduzione delle emissioni inquinanti di decine di migliaia di industrie nell’UE: da quelle chimiche e metallurgiche, alle cartiere, alle concerie, agli impianti di combustione e di gestione dei rifiuti e ai grandi allevamenti. I deputati sono favorevoli alla fissazione di limiti più stringenti, ma chiedono anche una maggiore flessibilità. Prima lettura del PE: 10.03.2009. Votazione finale: prossima legislatura. Sistema di scambio delle emissioni di gas a effetto serra (ETS). La definizione di nuovi obiettivi in materia di emissioni di CO2, per paese e per settore, sarà all’ordine del giorno del nuovo Parlamento, una volta trovato un accordo mondiale sul regime post-Kyoto (2012). I deputati saranno inoltre coinvolti nella definizione delle misure legislative e finanziarie relative alle azioni per ridurre le emissioni di CO2 e incentivare i paesi in via di sviluppo a seguire questa strada.
Efficienza energetica nell’edilizia. Dopo aver approvato la sua posizione in prima lettura, il Parlamento proseguirà l’esame della proposta volta a migliorare le prestazioni energetiche dei nuovi edifici. Dovrà anche approvare delle proposte sull’efficienza energetica delle costruzioni esistenti.
Stop all’impunità transfrontaliera degli automobilisti. Il Parlamento esaminerà in seconda lettura una proposta di
Più diritti per chi viaggia in autobus e traghetto. Il Parlamento dovrà pronunciarsi in seconda lettura su due regolamenti che stabiliscono un quadro comunitario riguardo ai diritti dei passeggeri di autobus nel trasporto nazionale e internazionale e di coloro che viaggiano via mare e su vie navigabili interne nell’UE. Si tratta soprattutto di fissare gli obblighi dei vettori in caso di cancellazione o ritardo, come le condizioni e l’entità dei rimborsi dei biglietti e degli indennizzi e le modalità di reclamo. Per i viaggi in autobus smarrimento o danneggiamento dei bagagli e decesso o lesioni dei passeggeri. Sancisce i diritti dei disabili, incluso quello all’assistenza, e intende garantire l’informazione dei passeggeri e la possibilità di reclamare. Prima lettura del PE: 23.04.2009. Nuova direttiva sull’ Eurovignetta. Il Parlamento voterà in seconda lettura la proposta di direttiva sull’Eurovignetta, che mira a promuovere trasporti stradali più ecologici mediante tasse a copertura dei costi dell’inquinamento atmosferico e
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Ecco alcune delle problematiche che i nuovi deputati dovranno affrontare principio, l’Aula ha emendato l’accordo raggiunto con il Consiglio e, di conseguenza, l’intero pacchetto Telecom dovrà essere riesaminato dal comitato di conciliazione, nonostante in precedenza i deputati avessero confermato il compromesso sui diritti degli utenti e sul mercato delle telecomunicazioni. Voto in seconda lettura: 06.05.2009.
acustico e, eventualmente, del congestionamento. Nella sua prima lettura, il Parlamento propone di rafforzare alcune misure, ma senza imporre eccessivi oneri. Chiede di assegnare gli introiti delle tasse - calcolate in base all’inquinamento indotto - ai progetti delle reti transeuropee, alla costruzione di aree di parcheggio e al miglioramento delle prestazioni ambientali dei veicoli. Prima lettura del PE: 11.03.2009. Altre legislazioni attese. Il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare proposte nel campo della mobilità urbana, in relazione all’impatto sui cambiamenti climatici, e si pronuncerà in seconda lettura sui sistemi di trasporto intelligenti. Dovrà inoltre esaminare proposte legislative in merito allo spazio marittimo europeo e al finanziamento della sicurezza aerea. Sono attese anche nuove proposte riguardo al trasporto ferroviario.
Pacchetto Telecom. Le proposte relative alla revisione della legislazione sulle comunicazioni elettroniche tornerà in Aula. Si tratta di tre testi legislativi che aggiornano la normativa sui diritti degli utenti, sullo spettro radio, su una nuova autorità delle telecomunicazioni, sulla separazione funzionale e sul quadro normativo per le reti di nuova generazione. Il Parlamento sarà impegnato nella procedura di conciliazione, visto che con il suo voto in Aula ha disatteso una proposta di compromesso sui diritti degli utenti di Internet. Voto in seconda lettura: 06.05.2009. Carcere e multe salate per pirati e contraffattori. Il Parlamento dovrà esaminare in seconda lettura la proposta di direttiva che prevede sanzioni penali - come reclusione e ammende pecuniarie - per i responsabili di atti di pirateria e contraffazione. Prima lettura del PE: 25.04.2007 Musica: tutela più estesa per interpreti ed esecutori. D’accordo
Compatibilità dei caricatori per telefoni cellulari. Una proposta volta a armonizzare le norme tecniche sui caricatori sulla proposta di estendere la protezione dei diritti sulle prestazioni di artisti, interpreti eD esecutori di opere musicali, pari attualmente a 50 anni, il Parlamento chiede però che la proroga giunga fino a 70 anni, anziché 95 come ipotizzato dalla Commissione. Chiede inoltre di valutare l’opportunità di procedere in modo analogo nel settore audiovisivo. L’esame della proposta proseguirà nel corso della prossima legislatura. Prima lettura del PE 23.04.2009.
Requisiti di capitale per gli istituti finanziari, supervisione e stipendi. A seguito di una serie di misure prese durante la legislatura appena terminata, soprattutto per proteggersi da future crisi, il Parlamento sarà chiamato a legiferare sulle condizioni da imporre a tutti gli istituti finanziari, inclusi hedge fund e private equity. Dovrà anche esaminare proposte volte a garantire una supervisione finanziaria transfrontaliera e continuare il dibattito sul sistema di remunerazione dei manager degli enti finanziari e delle società quotate in borsa.
Diritti degli utenti di Internet (pacchetto Telecom). In mancanza di una decisione preliminare dell’autorità giudiziaria non possono essere imposte limitazioni ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti di Internet. Riaffermando questo
dei cellulari sarà all’esame del Parlamento, per proteggere l’ambiente e facilitare la vita dei consumatori. Si tratta di evitare di dover comprare un caricatore nuovo ogni volta che si cambia d’apparecchio. Etichette degli alimenti più chiare. Il Parlamento dovrà approvare una proposta volta ad attualizzare e migliorare le norme relative all’etichettatura dei prodotti alimentari, compresi quelli venduti nei ristoranti e da altre società di catering. Proposta di regolamento adottata dalla Commissione il 30.1.2008. Prima lettura del PE prevista nella nuova legislatura.
Mobilità dei pazienti, cure sanitarie senza frontiere. Il Parlamento si pronuncerà su una proposta legislativa volta ad agevolare l’accesso alle cure sanitarie nell’UE. Lo scopo è di chiarire le condizioni per esercitare il diritto dei pazienti di ottenere prestazioni
mediche in uno Stato membro diverso da quello di residenza, e le modalità di rimborso di tali cure. Prima lettura del PE 23.04.2009. Qualità degli organi per trapianti e prodotti farmaceutici. Il Parlamento dovrà esaminare una proposta della Commissione che aggiorna le norme sulla qualità degli organi oggetto di donazione. Un’altra proposta in agenda riguarda l’informazione ai consumatori, la pubblicità sulle medicine, i farmaci generici e la contraffazione di medicinali.
Direttiva sull’orario di lavoro. Falliti i negoziati con il Consiglio per aggiornare la direttiva sull’orario di lavoro, la Commissione potrebbe prendere in considerazione l’idea di presentare una nuova proposta legislativa che riguardi la definizione dei periodi di guardia. Quella attuale, infatti, non è compatibile con le sentenze della Corte di giustizia UE. Congedo maternità e misure per conciliare vita familiare e professionale. Il Parlamento dovrà esaminare una direttiva volta a migliorare la conciliazione della vita lavorativa con quella familiare. La commissione parlamentare per le pari opportunità ha chiesto di portare fino a 20 le settimane di congedo maternità (contro le 14 attuali e le 18 proposte dalla Commissione), di cui sei da prendere obbligatoriamente dopo il parto e da remunerare al 100% dell’ultimo stipendio. Ha chiesto poi di prevedere un congedo paternità obbligatorio di due settimane.
Nuove norme sulla politica di asilo. Il Parlamento dovrà approvare una serie di proposte legislative volte a migliorare il sistema di asilo UE e i diritti di richiedere la protezione internazionale. In prima lettura, ha proposto degli emendamenti alla proposta della Commissione che intendono rafforzare
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Ecco alcune delle problematiche che i nuovi deputati dovranno affrontare ulteriormente la tutela dei rifugiati e la solidarietà tra gli Stati membri affinché, in caso di sovraccarico delle domande, i richiedenti siano reindirizzati in un paese diverso da quello che ha concesso la protezione internazionale. Ha anche suggerito degli adeguamenti tecnici alla banca dati delle impronte digitali. Prima lettura del PE: 07.05.2009. Verso una riforma del sistema di finanziamento dell’UE. I deputati saranno coinvolti nella riflessione su come riformare il sistema di finanziamento dell’UE. Durante questa legislatura, il Parlamento ha proposto di sostituire i contributi diretti degli Stati membri con un nuovo sistema basato su un’imposta già prelevata a livello nazionale da destinare al bilancio UE, «instaurando così un collegamento diretto tra l’Unione e i contribuenti europei». Ciò, però, non dovrà portare in nessun modo a un aggravio del carico fiscale sui cittadini. Relazione adottata dal PE il 29.3.2007. Frontex e immigrazione legale. Il Parlamento sarà chiamato a rafforzare Frontex,
volte ad assistere le vittime del terrorismo. Affronterà anche la questione della protezione dei dati nell’ambito della lotta al terrorismo. Pedofilia. I deputati dovranno legiferare su una proposta legislativa volta ad armonizzare le norme in merito alle sanzioni per le aggressioni sessuali sui minori, incluse per i pedofili che agiscono al di fuori dell’UE.
l’agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne, e ad esaminare proposte per la gestione dell’immigrazione legale, come ad esempio l’immigrazione circolare per persone altamente qualificate o lo statuto dei lavoratori stagionali.
Terrorismo. Il Parlamento esaminerà delle misure supplementari per prevenire attacchi terroristici di diversa natura (nucleari, batteriologici o chimici) e per aggiornare le norme
Il nuovo quadro finanziario per il dopo 2013. Il Parlamento sarà coinvolto nelle decisioni in merito al futuro quadro finanziario che fisserà i limiti della spesa europea per i sette anni successivi al 2013 e l’allocazione delle risorse per le diverse priorità politiche. Anche l’assegno britannico sarà posto in discussione.
Nuova Commissione, membri della BCE e Mediatore europeo. Il Parlamento sarà chiamato ad approvare la nuo-
va Commissione europea e la nomina dei membri della BCE. Dovrà anche eleggere il nuovo Mediatore europeo. Se entrerà in vigore il trattato di Lisbona, il Parlamento acquisirà maggiori poteri decisionali in campi quali gli affari interni, l’agricoltura e il bilancio, nonché per la nomina delle alte cariche europee. Processo di adesione. L’esame del processo di adesione di Croazia e Turchia proseguirà anche durante la prossima legislatura, così come la domanda avanzata dalla Macedonia. Il Parlamento studierà anche la possibilità di allargamento dell’UE ad altri paesi dei Balcani, come la Serbia, il Montenegro e il Kosovo.
Riforma della PAC per il 2013. Nella prossima legislatura il Parlamento sarà coinvolto nelle decisioni relative alla ulteriore riforma della Politica agricola comune, prevista per il 2013. I regolamenti sulle misure di mercato saranno rivisti e dovrà sciogliersi il nodo sul futuro delle quote latte. (fonte: Parlamento europeo)
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PRIMO PIANO
Focus. Ecco cosa cambierà qualora gli Stati membri dovessero ratificare il “nuovo” trattato
Con il trattato di Lisbona più poteri al Parlamento europeo Qualora gli Stati membri dovessero ratificare il trattato di Lisbona, si avrebbero il quadro e gli strumenti giuridici necessari per far fronte alle sfide più urgenti per l’Europa e per rispondere alle domande dei cittadini. Inoltre, l’attribuzione al Parlamento eletto a suffragio diretto di maggiori poteri sul processo decisionale dell’UE, in settori quali gli affari interni, l’agricoltura e il bilancio, renderebbe l’Unione più responsabile da un punto di vista democratico.
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aggiore responsabilità democratica Il trattato attribuirebbe all’UE un carattere più marcatamente democratico, consentendo ai cittadini di far sentire maggiormente la loro voce e al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali di svolgere un ruolo più importante nel processo decisionale europeo. Con poche eccezioni, porrebbe il Parlamento europeo su un piano di parità, come legislatore, con il Consiglio (che rappresenta gli Stati membri), in settori nei quali, finora, ciò non è avvenuto, in particolare per quanto attiene alla politica agricola, alla giustizia e agli affari interni. Per quanto riguarda il bilancio, inoltre, il Parlamento europeo potrà decidere anche sulla spesa agricola. I parlamenti nazionali acquisirebbero il diritto di opporsi a una proposta che, a loro giudizio, viola il principio di sussidiarietà, ossia nel caso in cui un risultato potrebbe essere raggiunto meglio attraverso un intervento nazionale anziché ricorrendo a una misura a livello europeo. Il Presidente della Commissione sarebbe proposto dai capi di governo dell’UE sulla base dei risultati delle elezioni europee per poi essere eletto dal Parlamento europeo. La nomina dell’Alto rappresentante del-
servizio europeo di azione esterna, migliorerebbero la coerenza e l’impatto dell’azione dell’UE, all’interno e all’esterno dell’Unione. Il trattato accrescerebbe la capacità dell’Unione di agire nei settori politici della libertà, della sicurezza e della giustizia, quali la lotta al terrorismo o alla criminalità. Dovrebbe migliorare, inoltre, la sua capacità di adottare misure utili in settori quali la politica energetica, la protezione civile, il cambiamento climatico, i servizi di interesse generale, la ricerca, lo spazio, la coesione all’interno delle regioni e tra le regioni, la politica commerciale, gli aiuti umanitari, lo sport e il turismo.
l’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza verrebbe anch’essa assoggettata al consenso del Parlamento. Più diritti e chiarezza per i cittadini I diritti dei cittadini sarebbero anch’essi rafforzati. Per esempio, il trattato renderebbe vincolante per l’UE la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, richiedendo in tal modo alle istituzioni europee di accertarsi che le loro azioni non violino i diritti civili, politici, economici o sociali dei cittadini. Il trattato introdurrebbe anche un nuovo diritto di iniziativa dei cittadini che consentirebbe ai gruppi in grado di raccogliere un milione di firme di invitare la Commissione ad avanzare nuove proposte politiche, rafforzando in tal modo la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell’UE. Infine, il trattato di Lisbona riaffermerebbe che i poteri
dell’UE sono conferiti a quest’ultima dagli Stati membri e che tali prerogative devono rispettare le identità nazionali. Maggiore efficienza Il trattato intende migliorare l’efficienza del processo decisionale dell’UE. Il maggiore ricorso al voto a maggioranza qualificata, in sostituzione del voto all’unanimità, favorirebbe gli accordi in seno al Consiglio dei ministri. Il nuovo presidente del Consiglio europeo e l’Alto rappresentante per la politica estera, con il sostegno di un nuovo
Maggiori poteri legislativi al Parlamento europeo Il trattato di Lisbona attribuirebbe al Parlamento europeo la funzione di co-legislatore, insieme al Consiglio, in una serie di nuovi settori. Alcuni di essi, attualmente gestiti esclusivamente dal Consiglio, rientrerebbero nell’ambito di applicazione della procedura di codecisione, che diventerebbe la procedura ordinaria per la maggior parte degli atti legislativi. In altri casi, si tratterebbe di settori politici completamente nuovi per l’UE. Politiche attuali dell’UE che diventano oggetto della procedura di co-
decisione (l’elenco non è esaustivo): visti; asilo (alcuni aspetti, incluse le condizioni di accoglimento dei richiedenti); immigrazione legale (incluse le condizioni di ingresso e residenza); cooperazione giudiziaria in materia penale, cooperazione di polizia, Eurojust e decisioni relative a Europol; norme minime in materia di sanzioni penali per gravi casi di criminalità transfrontaliera; disposizioni finanziarie comuni; misure necessarie per l’uso dell’euro; fondi strutturali; agricoltura e pesca. Nuovi settori politici che saranno introdotti dal trattato di Lisbona e soggetti a codecisione (l’elenco non è esaustivo): energia (il mercato interno dell’energia è già soggetto a codecisione); controlli alle frontiere; sport; servizi di interesse economico generale; protezione dei dati personali; immigrazione (lotta alla tratta di esseri umani e promozione dell’integrazione); diritti europei di proprietà intellettuale; sanità pubblica: misure che stabiliscono standard elevati (ma non l’armonizzazione); politica spaziale; attuazione dello spazio di ricerca europeo; turismo. Parere del Parlamento sul trattato di Lisbona: invito agli Stati membri a ratificarlo La relazione di iniziativa sul trattato di Lisbona, elaborata congiuntamente da Richard Corbett (PSE, Regno Unito) e da Íñigo Méndez de Vigo (PPE/DE, Spagna) è stata approvata dal Parlamento europeo con 525 voti a favore, 115 contrari e 29 astensioni il 20 febbraio 2008.
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L'opinione. Il Paese ha la necessità di una politica trasparente
Nel grande vuoto della democrazia... È assolutamente fondamentale che l’Etica e la Morale abbiano valore prioritario, sia per la classe politica che per l’intero Paese per ridare vigore agli ideali, ai valori della democrazia, della libertà...
di Michele Luongo
I
n uno Stato democratico che si rispetti, il minimo che si chiede è di avere un’opposizione, altrimenti non vi è democrazia. In Italia l’assenza della sinistra sta creando il vuoto di una valida opposizione. È rimasto solo Di Pietro con l’Italia dei Valori. La sinistra, quella classica, al di là dei discorsi salottieri in TV, ha tradito i suoi elettori, dopo decenni di lotta, la si
è scoperta imborghesita, difatti, una volta al governo, non ha saputo mantenere e dare valore ai suoi simpatizzanti. Un vero tradimento elettorale. È successo di tutto: la perdita dei posti di lavoro, la gente non riesce ad arrivare alla fine del mese, il popolo è subissato di mutui, vi è un’alta percezione dell’assenza della legalità con l’evidente assuefazione alla problematica della criminalità, è venuto meno il rispetto
dei lavoratori ai quali sono stati calpestati i loro diritti, si è perso il contatto con i giovani che si disperdono negli Happy hour tra fiumi di birra, si regalano soldi alle banche, alla grande industria, parcheggi che diventano una nuova tassa, si oscurano canali televisivi e si obbliga ad acquistare il decoder, sulle prime pagine e nei salotti la discussione è sulle veline e tradimenti. Allora, cosa succede? Nulla! Il vuoto: non ci sono più interlocutori, se non per le chiacchiere di circostanza e solo per potere affermare domani: io c’ero, avevo detto.
Bisogna dare una nuova espressione alla politica, sapere prendere delle posizioni e non lasciarsi agli ambigui voti di astensione. I parlamentari possono e devono presentare proposte di legge, cosa ci fanno in quei salotti con i bla bla bla, se poi non hanno nulla da dire circa il proprio operato? Sì, Berlusconi finirà, di questo non ci sono dubbi, fino a prova contraria non abbiamo testimonianze di eternità. Finirà nel momento stesso che vi sarà una seria opposizione, un vero leader, un personaggio “pulito”, senza gli intrecci degli interessi del potere.
Il Paese ha la necessità di una politica trasparente: l’elettore, i giovani, amano la chiarezza. Nel panorama politico tutti reclamano la modernità dello Stato con riforme. Allora cosa si aspetta a realizzare una Assemblea Costituente? E ciò deve avvenire, avendo un proprio ruolo autonomo, a prescindere della durata o meno del governo in carica. È assolutamente fondamentale che l’Etica e la Morale abbiano valore prioritario, sia per la classe politica che per l’intero Paese per ridare vigore agli ideali, ai valori della democrazia, della libertà.
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Elezioni 2009. Ecco come si sono informati gli italiani secondo il Censis
I Tg determinanti per orientare il voto... Due terzi degli elettori si sono informati attraverso i Tg, il 30% ha seguito i programmi giornalistici di approfondimento in Tv, il 25% si è affidato alla carta stampata. E Internet resta al palo.
L
a televisione resta il principale mezzo utilizzato dagli italiani per formarsi un’opinione sull’offerta politica, solo un quarto degli elettori si è affidato ai giornali, uno su dieci per informarsi ha letto il materiale di propaganda dei partiti (volantini, manifesti, ecc.), mentre Internet rappresenta la fonte di informazione per una fetta ancora minoritaria del corpo elettorale, eccetto che tra i giovani. Secondo un’indagine del Censis, durante la campagna elettorale per le elezioni europee il 69,3% degli elettori si è informato attraverso le notizie e i commenti trasmessi dai telegiornali per scegliere chi votare. I Tg restano il principale mezzo
per orientare il voto soprattutto tra i meno istruiti (il dato sale, in questo caso, al 76%), i pensionati (78,7%) e le casalinghe (74,1%). Al secondo posto, ancora la Tv, con i programmi giornalistici di approfondimento («Porta a porta», «Matrix», ecc.), a cui si è affidato il 30,6% degli elettori. Si tratta soprattutto delle persone più istruite (il dato sale, in questo caso, al 37%) e residenti nelle grandi città, con più di 100 mila abitanti (con quote che oscillano tra il 36% e il 40%), mentre i giovani risultano meno coinvolti da questo format televisivo (il 22,3% nella classe d’età 1829 anni). Al terzo posto si colloca la carta stampata: i giornali sono stati determinanti per il
25,4% degli elettori (il 34% tra i più istruiti, e il dato sale ad oltre un terzo degli elettori al Nordest e nelle grandi città, e raggiunge il 35% tra i lavoratori autonomi e i liberi professionisti). I canali Tv «all news» sono stati seguiti dal 6,6% degli italiani prossimi al voto (soprattutto maschi, 9,3%, e più istruiti, 10,2%). Più di quanti si sono informati attraverso i programmi della radio (il 5,5%), il cui ascolto è apprezzato soprattutto da artigiani e commercianti, liberi professionisti e lavoratori autonomi (12,1%). I rapporti non mediati, come il confronto con familiari e amici, resta fondamentale per il 19% degli elettori, in particolare per i più giovani (18-29 anni: 26%), residenti
nel Mezzogiorno (22,2%) e nei centri urbani minori (città con 10.000-30.000 abitanti: 22,5%). Il materiale di propaganda dei partiti (volantini, manifesti, ecc.) è stato utilizzato dal 10,9% degli elettori, con una punta di attenzione al Nordest (17,4%). La partecipazione diretta alle manifestazioni pubbliche dei partiti rappresenta invece un canale preferenziale per una quota residuale di elettori (il 2,2%), che diminuisce ulteriormente tra i più giovani (18-29 anni: 0,7%).
Internet non sfonda nella comunicazione politica. Durante la campagna elettorale, per formarsi un’opinione solo il 2,3% degli italiani maggiorenni si è collegato ai siti web dei partiti per acquisire informazioni, e solo il 2,1% ha visitato blog, forum di discussione, gruppi di Facebook, ecc. Il dato aumenta solo tra gli studenti: il 7,5% si è collegato ai siti Internet dei partiti e il 5,9% ha navigato su altri siti web in cui si parla di politica. (Fonte: Censis)
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Trento. Nella sede della PAT incontro di monitoraggio con le parti economiche e sociali
Crisi economicia: il Trentino sembra andare meglio del resto d'Italia «La provincia di Trento va dunque molto meno male dell’Italia; vi sono inoltre segnali che alcune parti della manovra starebbero già producendo i loro effetti». Lo ha detto il professor Sandro Trento, dell’Università degli studi di Trento, aprendo l’incontro di monitoraggio con le parti economiche e sociali tenutosi il 14 giugno scorso nella sede
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l presidente Lorenzo Dellai il 14 giugno scorso ha aperto, nella sede della Provincia autonoma di Trento, in piazza Dante, il secondo incontro con le parti economiche e sociali per il monitoraggio della manovra anticrisi, dedicato al rafforzamento patrimoniale e finanziario delle imprese. Dalla relazione di Sandro Trento dell’Università di Trento emerge un quadro della situazione trentina migliore di quello del resto del Paese. Si cominciano inoltre a vedere i primi effetti positivi della manovra anticrisi. «Questi incontri dovrebbero avere cadenza mensile – ha spiegato Dellai in apertura del lavori - e intendiamo dare loro una duplice valenza: da un lato valutare gli effetti delle nostre politiche, dall’altro però guardare oltre la natura emergenziale del Piano, per esaminare le prospettive di medio-lungo termine, con l’obiettivo di accrescere l’efficacia delle politiche pubbliche e la competitività della piattaforma economica territoriale nel suo complesso». È stata la volta quindi del segretario generale della Provincia Ivano Dalmonego,
(foto Arch. PAT)
della Provincia autonoma di Trento.
che ha brevemente ricordato le principali azioni poste in essere dall’amministrazione in favore delle imprese, a partire dall’ottobre 2008, azioni concertate all’interno di un tavolo al quale sedevano i rappresentanti delle imprese (piccole e medio-grandi) e dei Confidi. Anche qui, non solo misure di breve periodo, necessarie al fine di garantire alle imprese la necessaria provvista finanziaria, ma anche di lungo periodo, volte a rafforzare il profilo finanzia-
rio delle imprese stesse. La prima relazione è stata affidata al professor Sandro Trento, dell’Università degli studi di Trento, che ha proposto un aggiornamento sulla situazione congiunturale. «Il Fondo monetario sta rivedendo al rialzo le sue stime per il 2010 – ha detto Trento – con una crescita mondiale del 2,4%, trainata dalla Cina e da altri paesi avanzati. La Banca mondiale prevede però un peggioramento per il 2009, con una contrazione
del 3%, contro l’1,75 stimano dal Fmi. L’area dell’euro, secondo la Commissione Ue, dovrebbe subire nel 2009 una contrazione del 4%. Per l’Italia è previsto un -4,4%. La disoccupazione è stimata del 9,4% in Italia nel 2010 (media europea: 11,5), con un +1,5 rispetto all’anno in corso, un dato molto significativo. Ed ancora: il pil mondiale nel primo trimestre 2009 è diminuito del 2,6% rispetto al trimestre precedente e del 6 rispetto allo stesso periodo
2008. Le esportazioni italiane, per effetto della crisi, sono calate del 21%. La spesa delle famiglie, sempre in Italia, è calata del 2,8%. Germania e Italia sembrano essere i paesi più colpiti dalla crisi, ma vi sono anche alcuni timidi segnali di ripresa. In aprile è migliorata la fiducia dei consumatori e delle imprese, ci sono segnali positivi dal mercato dell’auto, dal traffico postale e autostradale. In Trentino vi sono andamenti contrastanti: il primo seme-
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Trento. Nella sede della PAT incontro di monitoraggio con le parti economiche e sociali stre 2009 potrebbe essere considerato il punto più basso della crisi. Si cominciano a vedere gli effetti della manovra anticongiunturale, anche se nel primo trimestre 2009 si registra una caduta delle esportazioni del 20%, nonché una caduta del fatturato e della produzione manifatturiera. Ed ancora: c’è una riduzione dell’avviamento al lavoro in tutti i settori anche se la situazione occupazionale si va stabilizzando. I segnali anticrisi riguardano il settore edilizia (aumento degli appalti e delle ore lavorate) e i finanziamenti oltre il breve termine alle imprese e alle famiglie per l’acquisto di beni durevoli. A maggio si è interrotta la crescita della cassa integrazione e la caduta del traffico pesante autostradale. Per quanto riguarda l’impatto della manovra, senza di essa la caduta del pil nel 2009 sarebbe del 2,7%, con la manovra si stima sia dello 0,9%. Per quanto riguarda il lavoro, senza manovra si registrerebbe un -1,7%, con la manovra -1,4% (sempre nel 2009). La provincia di Trento va dunque molto meno male dell’Italia; vi sono inoltre segnali che alcune parti della manovra starebbero già producendo i
loro effetti». Il professor Luca Erzegovesi dell’Università di Trento ha proposto una relazione sul tema del rafforzamento del patrimonio e della liquidità delle imprese. «Un mondo molto difficile da leggere – ha confessato Erzegovesi – che sconta diverse opacità». Sul piano degli strumenti, sono state esaminate alcune delle principali forme di intervento fra cui quella dei prestiti partecipativi, che può beneficiare della partecipazione dei Confidi quando, come in Trentino, è supportata da un programma pubblico (la disciplina è data dalla legge 6 del 1999). «Il tipo di operazione è riservata alle imprese medio-piccole, la durata di 3-5 anni. I prestiti partecipativi consentono all’impresa un incremento graduale dei mezzi propri, molto importante per imprese fortemente sottocapitalizzate». Il secondo strumento è quello del private equity; i canali sono quelli delle società di investimento o dei fondi chiusi. In questo caso nell’azienda entra un nuovo socio, spesso di minoranza. Si è parlato inoltre degli incentivi alla trasformazione delle imprese in società di
capitali (e all’aggregazione tra imprese) e del ruolo della consulenza. Dando uno sguardo al futuro, Erzegovesi ha spezzato una lancia in favore di un atteggiamento propenso al rischio al fine di costruire valore, di contro ad uno rassegnato nel liquidare valore. L’avvocato Salvatore Vescina del Ministero dello sviluppo economico ha parlato del ruolo delle politiche pubbliche nella promozione del private equity, che in Italia, Trentino compreso, rappresenta uno strumento finanziario ancora largamente sottoutilizzato.
Lo scopo del “gioco” basato sul private equity, o capitale di rischio, è acquistare, rischiando, quote del capitale societario per rivenderle a breve realizzando un utile. Questo quindi non è uno strumento sostitutivo del credito ma un sistema complementare, fortemente orientato al business. «In Italia questo mercato vale pochissimo, è ancora in fase embrionale. L’Italia è un sistema fortemente dipendente dalle banche. La maggior parte delle operazioni con capitale di rischio si concentrano in Lombardia (105 nel 2008, contro le 5 del Trentino).
In Meridione l’impatto dei capitali cosiddetti di rischio sul sistema delle imprese è trascurabile». Restando su questo terreno Vescina ha illustrato – come esempio importante di azione pubblica - il fondo high tech per il Mezzogiorno, le cui risorse finanziarie erano di circa 85 milioni di euro. «Va tenuto presente che gli aiuti pubblici sono potenzialmente distorsivi della concorrenza. L’Unione europea ha quindi posto dei ‘paletti’ all’intervento statale, anche nelle forme delle cosiddette ‘condizioni di compatibilità’, che prevedono tra le altre cose una partecipazione di investitori privati alle operazioni di parte pubblica che prevedono interventi riguardanti imprese. Le decisioni di investimento della pubblica amministrazione, inoltre devono essere orientate al profitto, ciò al fine di non mascherare le operazioni con i capitali di rischio in sostegni surrettizi». Vescina infine ha illustrato alcuni modelli di intervento che vanno oltre il modello del fondo high tech per il Mezzogiorno e che rappresentano con ogni probabilità il futuro del private equity.
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LA FINESTRA
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LA TRAGEDIA
Il ricordo del consigliere provinciale scomparso nell’incidente dell’Airbus
“Gianni” Lenzi
disponibile e generoso fino in fondo «Nessuno bussava invano alla sua porta. Non l’ho mai visto, nemmeno una volta, atteggiarsi da uomo importante, e si schermiva, quasi lo imbarazzasse, quando lo chiamavano Presidente. Lui si considerava Gianni, amico di tutti, senza darsi arie, sempre al servizio dei cittadini che rappresentava...» di Roberto Paccher
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on è facile, dopo tutte le parole che sono state spese in queste ultime settimane, ricordare Giovanni Battista Lenzi senza essere ripetitivi o cadere nella banalità. Non si può però nemmeno sorvolare sulla sua umanità e disponibilità, sul suo essere rimasto una persona comune nonostante fosse divenuto un uomo politico di rilevanza a livello provinciale. Lenzi, infatti, anche dopo la sua elezione in consiglio provinciale, aveva saputo rimanere genuino, affabile, generoso ed era sempre presente alle iniziative locali. Non mancava mai ad una inaugurazione, una commemorazione o un avvenimento. Lui c’era sempre, non per mettersi in mostra, ma per far sentire la propria vicinanza assieme a quella delle istituzioni che rappresentava. Gianni, come lo chiamavano gli amici, era un politico formatosi nella Democrazia Cristiana, che aveva fatto una lunga gavetta. Era il prototipo
Giovanni Battista Lenzi
Nasce a Samone, in Valsugana, nel 1951: è “el Giani”, un uomo che mette la passione per la politica al servizio della sua terra, attivandosi subito con grande entusiasmo per rilanciare gli studi sulla figura dello statista Alcide Degasperi, modello per lui d’ispirazione etica nella buona amministrazione. Attivo nel mondo agricolo con la presidenza di diversi Consorzi, entra nel direttivo provinciale della Cisl e già nel 1985 diviene sindaco del suo paese; nel 1996 e poi nel 2000 la nomina a presidente del Comprensorio Bassa Valsugana e del Tesino. Per due volte viene eletto nel Consiglio provinciale, prima nelle fila della Margherita poi in quelle dell’Upt. Lascia la moglie Maria Grazia e le due figlie, Sabrina e Monica, quest’ultima assessore comunale.
dell’uomo che si è fatto da solo, che aveva puntato tutto sulla concretezza e sui risultati. Non godeva di una dialettica spiccata, ma i suoi concetti, espressi in modo semplice ma concreto, erano compresi da tutti. Per lui però parlavano i risultati. Aveva iniziato come consigliere comunale, poi assessore ed infine sindaco di Samone, incarico che ha mantenuto per quasi vent’anni. Contemporaneamente era stato nominato presidente della cassa Rurale di Samone, la più piccola banca d’Italia, dove rimase alla guida per parecchi lustri e verso la
fine degli anni novanta divenne anche Presidente del Comprensorio della Bassa Valsugana e del Tesino, incarico che ricoprì per 8 anni. Per pura curiosità statistica, è stato l’unico Presidente del C3 ad essere riconfermato per un secondo mandato.
In tutti questi enti, se non avesse dovuto dimettersi per incompatibilità con l’incarico di consigliere provinciale, sarebbe stato riconfermato ancora a lungo a dimostrazione del suo buon operato. Ho conosciuto Lenzi alla fine degli anni ‘80 quando facevamo parte entrambi dell’Assemblea Comprensoriale della Bassa Valsugana e militavamo nello stesso gruppo. Le nostre strade seguirono poi percorsi diversi, ma rimase intatta la nostra amicizia e stima reciproca. Nel corso degli anni abbiamo avuto anche degli scontri forti, delle accese polemiche. Poi però, fuori dall’aula, era di una cortesia e umanità disarmante. Ricordo che il giorno dopo la sua nomina a Presidente del Comprensorio, da me osteggiata con durezza, si presentò nel mio uffi cio
La redazione de “La Finestra” partecipa al dolore delle famiglie Lenzi, Zandonai e Zortea per la prematura scomparsa dei loro cari Gianni, Rino e Luigi, tragicamente periti mentre rientravano dopo una missione in Brasile con la Trentini nel mondo a bordo dell’Airbus francese precipitato nell’Oceano Atlantico il primo giugno scorso.
per dirmi che non aveva alcun rancore per lo scontro avuto la sera prima, e che avrebbe cercato la massima collaborazione con il gruppo di minoranza che rappresentavo all’interno dell’assemblea. Nel 2000 fui eletto in giunta comprensoriale e lui fu confermato Presidente. Sono molti i ricordi, la maggior parte dei quali rientrano nella sfera personale, ma è stato in questo periodo che ho potuto apprezzare le sue doti umane. Nessuno bussava invano alla sua porta. Non l’ho mai visto, nemmeno una volta, atteggiarsi da uomo importante, e si schermiva, quasi lo imbarazzasse, quando lo chiamavano Presidente. Lui si considerava Gianni, amico di tutti, senza darsi arie, sempre al servizio dei cittadini che rappresentava. Gianni Lenzi, se ne è andato mentre stava rientrando da un viaggio umanitario, che aveva fatto per sostituire un collega consigliere impossibilitato ad andarci. Ancora una volta, l’ultima, stava dimostrando la propria disponibilità e generosità.
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LA TRAGEDIA
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Il ricordo. L’impegno di Giovanni Battista Lenzi e Rino Zandonai
L’AVIS del Trentino ricorda gli amici scomparsi La perdita di queste persone lascia un vuoto incolmabile; il loro sacrificio, tuttavia, deve essere di stimolo per non vanificare la loro preziosa testimonianza. L’AVIS del Trentino esprime il più profondo cordoglio alle famiglie, ai parenti e ai responsabili delle istituzioni e delle associazioni che li hanno visti efficaci protagonisti.
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’AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) del Trentino esprime il più profondo dolore per la scomparsa di Giovanni Battista Lenzi, Rino Zandonai e Luigi Zortea nell’incidente aereo avvenuto nell’Oceano Atlantico. La tragica notizia, dopo un primo momento di incredulità, ha lasciato tutti senza parole, con un grande vuoto nel cuore, con la mente incapace di accettare una sconvolgente realtà. Non sembra possibile parlare di tre persone al passato, di tre persone la cui presenza nella comunità trentina rappresenta il presente e il futuro; tre persone che, pur in situazioni e competenze diverse, hanno dato una incancellabile testimonianza di operosità ed impegno nel sociale e nel volontariato. In particolare l’AVIS vuole ricordare, per la vicinanza ai donatori di sangue, Giovanni Battista Lenzi e Rino Zandonai. Giovanni Battista Lenzi qualche settimana fa, in qualità di socio donatore dell’AVIS di Borgo Valsugana, aveva effettuato la sua periodica donazione di sangue presso l’unità di raccolta dell’Ospedale S. Lorenzo. Il costante impegno nella comunità, prima come sindaco di Samone e Presidente del Comprensorio della Bassa Valsugana e Tesino e poi come consigliere provinciale, non è
mai stato di ostacolo a quel profondo senso di solidarietà e di sensibilità umana che si concretizza nella donazione del sangue a sostegno di tutti coloro che si trovano nella malattia. Giovanni Battista Lenzi si è speso per la gente comune, per la famiglia, per il volontariato. Rino Zandonai, motore inesauribile della Associazione Trentini nel Mondo e presente anche in altre associazioni di volontariato sociale, ha dedicato tutta la sua vita al mondo dell’emigrazione e degli emarginati in genere, prima come emigrante in Belgio e poi come direttore della Trentini nel Mondo. Recentemente egli, a nome della Trentini nel Mondo, ha avviato una collaborazione con l’AVIS del Trentino per la realizzazione di un progetto avente per obiettivo la nascita di una associazione di donatori di
Rino Zandonai
Da sinistra: Zortea, Lenzi e Zandonai
sangue nella provincia argentina di Cordoba, l’AVAS (Associazione Volontari Argentini del Sangue), come parte di un più vasto progetto dell’AVIS nazionale che intende operare in tutta l’Argentina. La disponibilità di sangue per la cura degli ammalati in Argentina rappresenta un problema molto grave; non esiste, infatti, una associazione di volontari che si mettono a disposizione per la raccolta del sangue. Il servizio sanitario, per-
Nasce a Pedersano, comune di Villalagarina, nel 1949. Di temperamento determinato ed entusiasta, per vent’anni dirige a Liegi, in Belgio, una scuola superiore, venendo così a contatto con la realtà dei discendenti trentini all’estero e rimanendone definitivamente attratto. Così, dopo aver partecipato come delegato, a Roma, alla prima Conferenza nazionale dell’emigrazione, dal 1990 è direttore dell’Associazione Trentini nel Mondo, anima e cuore dei tanti tantissimi suoi circoli nel mondo: in Belgio, Svizzera, Germania, Francia, in Bosnia e, soprattutto, nell’America Latina. Anche l’Unaie, l’Associazione nazionale immigrati e emigrati ha con lui “un debito” di riconoscenza per la sua instancabile dedizione. Lascia la moglie Viviana e le due figlie, Laura e Debora.
tanto, richiede preventivamente agli stessi pazienti la fornitura di un numero predefinito di sacche di sangue, sangue che gli stessi pazienti possono reperire presso i parenti o tramite donatori occasionali che non garantiscono la qualità del sangue raccolto e che, nello stesso tempo, costituiscono un “mercato” piuttosto costoso. Se il paziente non riesce a fornire il sangue richiesto, caso piuttosto frequente, non viene né ricoverato, né
Luigi Zortea
curato. Il progetto che partirà prossimamente, si pone l’obiettivo di creare gruppi di donatori per la raccolta di sangue in forma volontaria, periodica e gratuita, sulla base della nostra pluriennale esperienza. Rino Zandonai è stato protagonista nella elaborazione di tale progetto ed era impegnato direttamente nel futuro comitato di gestione. La sua costante attenzione alle esigenze delle varie comunità lo aveva portato, tra i vari problemi in evidenza, anche ad affrontare la precarietà dell’assistenza sanitaria; attraverso l’organizzazione di gruppi di donatori volontari, si contribuisce a migliorare la salute, non solo dei nostri emigranti e degli oriundi trentini, ma anche di tutta la popolazione della provincia di Cordoba. La perdita di queste persone lascia un vuoto incolmabile; il loro sacrificio, tuttavia, deve essere di stimolo per non vanificare la loro preziosa testimonianza. L’AVIS del Trentino esprime il più profondo cordoglio alle famiglie, ai parenti ed ai responsabili delle istituzioni e delle associazioni che li hanno visti efficaci protagonisti. Il Presidente AVIS del Trentino Equiparata Regionale Aldo Degaudenz
Nasce a Zortea, frazione di Canal San Bovo, nel 1942. In politica e in Primiero - risiede infatti a Transacqua - “è un’istituzione”: responsabile Acli del Primiero dal 1960 al 1982, della quale presiede anche la cooperativa edilizia, è fondatore di Radio Primiero. Attivo in qualità di vicesindaco già all’epoca della grande alluvione che investe il Vanoi, quella del 1966, diviene quindi sindaco di Canal San Bovo dagli anni 1994 al 2000 e poi ancora dal 2004 ad oggi. Nel suo ultimo viaggio in Brasile intendeva proprio gettare le basi per un gemellaggio tra il Primiero e Piraquara, il comune alla periferia di Curitiba dove, nel 1878, era nata la colonia primierotta e veneta di S. Maria del Nuovo Tirolo, oggi Novo Tirol. Lascia la moglie Giuliana e i tre figli, Michela, Annalisa e Massimo.
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LA TRAGEDIA
Giorgio Lunelli, capogruppo dell’Upt in Consiglio provinciale, ricorda Lenzi
«Un uomo molto concreto, che amava la sua terra»
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o zaino delle parole, stasera, è asciutto e avaro. La memoria, invece, è ricca di immagini e di voci. Di un amico - prima che collega che amava la sua terra e tutti i suoi abitanti: quelli che vivono tra le montagne e i figli di quelli che, obbligati dalla fame, avevano preso la strada del mare per raggiungere altri continenti. Parlando di Gianni, mi accorgo di usare per la prima volta il verbo al passato. Pochi minuti fa, le agenzie hanno detto che il luogo della tragedia è stato localizzato. Poche righe per spegnere anche l’ultimissimo, flebile, impercettibile filo di speranza che per tutto il giorno aveva cercato di resistere contro ogni logica. Da anni, dietro la mia scrivania, è sistemata una grande rappresentazione dei continenti. Gianni ne era rimasto affascinato: con le sue grandi
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mani, che hanno conosciuto la fatica del lavoro, mi indicava dove vivevano i trentini dell’Argentina, del Cile, dell’Uruguay, del Paraguay. E del Brasile, soprattutto del Brasile, “il Brasile dei nostri Trentini”. Alla fine, un planisfero identico al mio, se l’era messo anche dietro alla sua, di scrivania. E quando parlava del Sud America, nella sua voce c’era molto di più di semplice attenzione ed affetto: c’era un senso di appartenenza piena a quelle comunità, c’era condivisione delle sofferenze e delle speranze di quel popolo trentino che viveva lontano dalle Dolomiti. L’ultima immagine viva negli occhi è proprio quella di un uomo felice di indicarmi quali sarebbero state le tappe di un viaggio che - ha avuto modo di confermarmelo al telefono - sarebbe stato molto faticoso. C’era in quei gesti, in quel muovere l’indice tra i nomi
delle diverse regioni brasiliane, una voglia di sollevare e cambiare il mondo: il mondo degli emigranti trentini partiti in cerca di fortuna ed ora costretti a sperare che la fortuna possa venire dagli aiuti della terra d’origine. Faccio fatica a pensare che possa essere il mare ad ospitare la tomba di Gianni, di Luigi e di Rino. Erano uomini di terra, concreti, operai della
vigna della comunità trentina. Per questo, mi piace pensare che una mano riconoscente poserà, ogni giorno, un mazzo di margherite di campo nel giardino della scuola che ha rappresentato il loro ultimo sogno. Giorgio Lunelli Capogruppo dell’Upt in Consiglio provinciale (tratto dal sito www.giorgiolunelli.eu)
Il messaggio del Capo dello Stato
Profondamente colpito dal drammatico bilancio della tragedia del velivolo dell’Air France, partito da Rio de Janeiro e scomparso per cause ancora oscure lungo la rotta per Parigi il primo giugno, desidero esprimere la mia commossa adesione al ricordo dei dieci nostri connazionali coinvolti nella sciagura aerea e i sentimenti di profonda partecipazione al dolore delle famiglie colpite e di quanti li hanno conosciuti e sono stati loro vicini. In queste tristi circostanze vorrei in particolare ricordare il generoso spirito umanitario e sociale di quanti rientravano dal Brasile dove erano stati impegnati in progetti di solidarietà, in attività di assistenza alle popolazioni locali e in programmi tesi a rinsaldare i legami con le comunità di immigrati italiani in quella terra. Desta impressione anche la triste sorte di coloro che tornavano dai loro cari dopo aver operato per lavoro o assolto a compiti imprenditoriali. Sono tutti esempi di dedizione morale e di attaccamento ai valori civili degni del riconoscente omaggio della Nazione. Giorgio Napolitano
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Il ricordo personale e politico di Walter Viola, capogruppo del PdL
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tento ancora a credere che Gianni Lenzi non sia più tra noi. Quando lunedì ho saputo che a bordo dell’aereo sparito dagli schermi radar c’era anche lui, mi sono istintivamente aggrappato all’ipotesi di un dirottamento o di un ammaraggio di fortuna. La mia grande fatica nell’accettare la sua assenza deriva dall’immagine viva di uomo buono, umile, sempre amichevole, cordiale e sorridente che ho di lui. Uomo, prima ancora che collega in Consiglio provinciale e regionale, Gianni ha concepito e praticato la politica in modo schietto, scevro da faziosità e veleni. Pur sedendo rispetto a me dall’altra parte dell’aula, il rapporto tra noi non è mai stato ostacolato da barriere dovute alla diversità di schieramento, proprio per questo suo approccio semplice, realistico e popolare alle persone e ai problemi, che “baipassava” in partenza ogni pregiudizio. Perché va detto che in
«
«Gianni Lenzi, un modo umano di fare politica» Lenzi lascia dunque un vuoto grande quanto l’esempio che lui è stato, anche nei miei confronti, di uomo a tutto tondo, per il quale la politica è stata un importante strumento da utilizzare a servizio degli altri, senza bisogno di dare nell’occhio né di alzare la voce. Un grande esempio che, specialmente oggi, merita
Consiglio Provinciale ci sono rapporti umani molto più autentici di quanto si possa immaginare. La ragione è che, al fondo, ognuno di noi è animato dallo stesso desiderio di bene, di giustizia, di bellezza che alberga nel cuore di ogni uomo. Ecco, Gianni è per me un esempio: l’esempio di un modo umano e perciò più
vero di fare politica. Lontano anni luce dall’ansia di apparire, preoccupato soltanto di costruire qualcosa di buono per tutti. Per questo nel suo caso dire che avesse profondamente a cuore la comunità trentina non suona affatto retorico. Del resto, anche il suo ultimo viaggio ne è stata una concreta dimostrazione.
di essere guardato anche per abbandonare atteggiamenti di contrapposizione urlati e sterili, e valorizzare un “bipolarismo mite” con cui, pur partendo da visioni e anche culture politiche diverse, non assimilabili e tali da accendere una conflittualità talvolta molto dura tra gli schieramenti, sappia infine costruire insieme risposte importanti per il bene di tutti. Grazie Gianni della tua vita e della tua testimonianza, che spero inducano tutti noi che facciamo politica a meglio comprendere l’alto compito al quale siamo chiamati. Con quella modestia e quella positività da te lasciate ad amici e colleghi come preziosa eredità. Walter Viola Capogruppo del Pdl nel consiglio provinciale
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Focus. La storia e le finalità di questa importante associazione Onlus
La Trentini nel Mondo: dal 1957 per l’aggregazione dei migranti Attraverso l’attività di informazione e formazione, partecipazione, promozione e difesa sociale, che la Trentini nel mondo svolge sia in Trentino che nelle terre di emigrazione, l’Associazione punta a promuovere una cultura di solidarietà tra gli uomini e tra i popoli.
L
’Associazione Trentini nel Mondo è nata nel 1957 e dal 1998 è diventata O.n.l.u.s. (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale). Fin dalla sua nascita, l’Associazione ha costituito un valido strumento di aggregazione per i migranti. L’Associazione opera affinché i trentini all’estero mantengano un legame fecondo con la propria terra di origine, con le proprie radici culturali e sociali e diventino nel contempo cittadini a pieno titolo nei Paesi che li ospitano. Attraverso l’attività di informazione e formazione, partecipazione, promozione e difesa sociale, che la Trentini nel mondo svolge sia in Trentino che nelle terre di emigrazione, l’Associazione punta a promuovere una cultura di solidarietà tra gli uomini e tra i popoli. Una “nuova” assistenza agli emigrati Negli anni è diventata il punto fondamentale di riferimento di un rinnovato modo di intendere l’assistenza agli emigrati, che la vede non solo mera intermediaria dei migranti con il Trentino, ma promotrice e portatrice di nuove visioni e di diversificati impegni. Infatti, accanto ai tradizionali interventi di solidarietà (assistenza sociale e medica, borse di studio) nei confronti dei discendenti di trentini che
si trovano in difficoltà economiche, l’Associazione si è impegnata nello sviluppo di iniziative che rappresentano forme di sostegno sia per le persone direttamente coinvolte, sia per l’ambiente sociale ed economico in cui vengono realizzate. Rientrano in questo contesto i 48 progetti con i quali si sono creati nuovi posti di lavoro, si è diffuso lo spirito della cooperazione, è stata favorita un’integrazione equa e costruttiva, è stata sottolineata l’importanza dell’attaccamento ai valori della propria terra. I progetti sono stati realizzati prevalentemente in Paesi del Sud-America, soprattutto nel settore primario (agricoltura, zootecnia). I problemi degli emigrati tra passato e presente Negli anni passati l’Associazione - dimostrando sensibilità e capacità nel recepire i problemi della comunità trentina residente all’estero - ha organizzato numerosi incontri, convegni, momenti di informazione ed ha curato specifiche pubblicazioni, per approfondire la conoscenza dei problemi che interessavano gli emigrati: da queste occasioni di studio sono scaturite proposte spesso risolutive per alcuni problemi specifici (dalla cittadinanza alla tutela previdenziale). Attualmente, una delle azioni più importanti dell’Associazione è quella che la vede impegnata
nel fornire informazione ed aiuto nel reperimento e nella compilazione dei documenti, alle comunità di origine trentina che, in base alla legge 379 del 2000, possono ottenere la cittadinanza italiana in quanto discendenti da persone emigrate dai territori italiani, che un tempo appartenevano all’Impero Austro-Ungarico. I circoli, punti di aggregazione La Trentini nel Mondo associa oltre 200 circoli sparsi in tutto il mondo. I Circoli Trentini non sono solo luoghi per incontri ricreativi o conviviali, ma sono centri di azione sociale e culturale, aperti al confronto e alla collaborazione con le Istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio. I componenti dei Circoli Trentini sono sollecitati a partecipare attivamente all’attività delle Istituzioni locali, soprattutto per svolgere un’azione in difesa dei diritti dei propri connazionali e per la
promozione delle diverse culture e lingue. Per evitare qualsiasi pericolo di isolamento dal contesto sociale in cui operano, l’associazione ha sempre sostenuto la necessità che tutte le attività promosse dai Circoli puntino a coinvolgere non solo la comunità italiana di riferimento, ma anche la popolazione autoctona. L’Associazione con i Circoli sostiene anche tutte quelle forme di interscambio culturale e sociale atte a promuovere l’integrazione sia degli anziani sia dei giovani nella società in cui vivono. Per quanto riguarda in particolare i giovani, la Trentini nel mondo ritiene che debbano essere create le condizioni affinché essi possano trarre il massimo vantaggio – in termini di formazione personale – dalla possibilità di disporre di due o più culture di cui sono portatori, per far crescere e maturare una società sempre più partecipe e solidale, sempre più multiculturale ed interculturale, sempre più umanistica.
L’informazione L’organo ufficiale d’informazione dell’Associazione è la rivista “Trentini nel mondo” - pubblicata dal gennaio 1958 e diffusa mensilmente in tutti i continenti in 12 mila copie - che ha creato una rete di collegamenti che informa/forma sulla situazione socio-economica, sulla cultura, sulla storia, sia del trentino che dei Paesi in cui sono sparse le comunità trentine all’estero. Attraverso i Circoli, l’informazione, il coinvolgimento delle comunità di origine italiana e di quelle locali, viene attuata una nuova azione culturale che mira alla creazione e al sostegno di momenti di crescita civile e di partecipazione politica, di incontro fra culture, senza ignorare naturalmente la salvaguardia della memoria storica con il recupero capillare del patrimonio culturale del paese di origine. L’azione in Trentino In questi anni è stata accentuata l’opera di sensibilizzazione e di ricerca di consenso presso la comunità locale sulle varie problematiche dell’emigrazione, e di dialogo con tutti i gruppi etnici presenti sul territorio. Sul territorio provinciale: - promuove momenti pubblici di dibattito e d’informazione sulla storia e la realtà attuale dell’emigrazione trentina con la popolazione, le istituzioni
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private e pubbliche e le scuole di ogni ordine e grado; - ha prodotto alcuni filmati di documentazione sui progetti di cooperazione in atto, sulle iniziative di solidarietà e sulla situazione socio-culturale di alcune comunità trentine, filmati che sono stati diffusi dalle televisioni locali e sulle reti nazionali e internazionali dall’emittente Telepace; - gli organi di informazione locali sono costantemente aggiornati sulle principali iniziative in corso, sia attraverso l’invio di comunicati stampa sia con la convocazione di specifiche conferenze stampa. La presenza a livello nazionale L’Associazione aderisce a “La Nuova UNAIE” (Unione Nazionale Associazioni Immigrazione Emigrazione), che raggruppa la maggioranza delle Associazioni Provinciali e Regionali al servizio dell’emigrazione italiana nel mondo e numerose Associazioni al servizio dell’immigrazione: nel mondo sono in totale più di 2000 le organizzazioni aderenti a queste Associazioni. Oltre ad aderire alla Nuova UNAIE, la Trentini nel mondo partecipa e opera attivamente in altri due importanti organismi di rappresentanza: l’UTRIM (Unione Triveneti nel Mondo) e l’ULM (Unione Latini nel Mondo).
I campi di intervento Nell’impostare la sua azione, la Trentini nel Mondo è consapevole del fatto che, nel contesto mondiale della globalizzazione, umana oltre che economica, è opportuno mettere a frutto la possibilità che l’Associazione ha di riunire persone di tutte le età, accomunate da radici storiche/culturali comuni, che stanno vivendo esperienze simili, ma in contesti geografici/ambientali/culturali
diversi. La rete associazionistica mondiale che fa capo all’Associazione, infatti, offre l’opportunità di conoscersi, di creare legami, confronto, scambio di idee, di pensieri di crescere in modo più completo e globale. Gli ambiti d’intervento principali sono tre: Emigrazione, Immigrazione, Sostegno alla Cooperazione allo sviluppo. EMIGRAZIONE Nell’impostare la sua azione, la Trentini nel Mondo è consapevole del fatto che, nel contesto mondiale della globalizzazione, umana oltre che economica, è opportuno mettere a frutto la possibilità che l’Associazione ha di riunire persone di tutte le età, accomunate da radici storiche/culturali comuni, che
Trentini nel mondo subentra a SolTreCha Su proposta del Presidente Dellai, la giunta provinciale il 12 giugno scorso ha deciso di affidare all’Associazione “Trentini nel Mondo onlus” la gestione degli interventi di solidarietà a favore dei trentini emigrati all’estero e dei loro discendenti nei seguenti Paesi: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Messico, Bosnia-Erzegovina, Paraguay, Perù, Uruguay, Romania e Serbia. La presenza consolidata dell’Associazione Trentini nel Mondo onlus praticamente in quasi tutti i Paesi considerati, la garanzia di possedere le necessarie risorse organizzative e la certezza di poter assicurare continuità ed affidabilità nell’attuazione degli interventi di solidarietà a favore degli emigrati trentini e dei loro discendenti hanno motivato la scelta della giunta provinciale. La Trentini nel Mondo, quindi, subentra alla cooperativa “SolTreCha” per i progetti che sono in corso in Argentina, Paraguay, Perù e Bolivia e sostituisce i singoli Consultori per l’Emigrazione per i progetti che sono in atto in Cile, Brasile, Messico, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Romania.
stanno vivendo esperienze simili, ma in contesti geografici/ambientali/culturali diversi. La rete associazionistica mondiale che fa capo all’Associazione, infatti, offre l’opportunità di conoscersi, di creare legami, confronto, scambio di idee, di pensieri di crescere in modo più completo e globale. Qui di seguito sono sinteticamente illustrati i principali ambiti d’intervento dell’associazione nel settore emigrazione: Informazione: Oltre a pubblicare il mensile “Trentini nel Mondo”, l’Associazione offre informazioni su: Leggi provinciali, regionali e nazionali dell’emigrazione; Diritti e doveri delle persone emigrate; Casa: edilizia pubblica e Associazione dei consumatori; Scuola: diplomi, riconoscimento e traduzione degli stessi. Lavoro: ricerca, esami pubblici e privati; Tasse; Previdenza: LN 152/01;·Assistenza sanitaria provinciale e nazionale;·Cittadinanza: LN 91/92; LN 379/00; Residenza (AIRE): DP 223/67; DL 111/00; Consolati e Ambasciate. Cultura: in campo culturale l’Associazione è impegnata: nel sostegno e promozione di iniziative culturali e ricreative nei Circoli trentini all’estero (204) ed in Italia (10); nell’organizzazione in Trentino degli ex emigrati da Svizzera, Australia, Argentina, Uruguay, Cile e Bosnia; nella ricerca e raccolta bibliografica sull’emigrazione; nella
raccolta e catalogazione di riviste e giornali sull’emigrazione. Assistenza: l’Associazione svolge inoltre attività di assistenza nei seguenti ambiti: Solidarietà (Sud America, Romania, Bosnia, per far fronte ad emergenze locali), fornendo un aiuto economico mensile o per piccoli interventi di ospedalizzazione e/o acquisti medicinali a più di mille famiglie; Esperto legale, civile, previdenziale; Borse di studio per il Sud America, la Bosnia, la Romania. Si tratta di circa duecento borse di studio a studenti in grave stato di bisogno che frequentano l’Università o corsi di specializzazione professionale. Rapporti e collaborazioni La Trentini nel mondo ha fondato e coordina: l’U. N.A.I.E (Unione Nazionale Associazioni Immigrazione Emigrazione); l’U.T.R.I.M. (Unione Triveneti nel Mondo); l’U. L.M. (Unione Latini nel Mondo). Gruppo Giovani Trentini nel Mondo: il Gruppo giovani è nato nel 1997 per collaborare all’interno dell’Associazione Trentini nel Mondo o.n.l.u.s. nel campo giovanile a livello internazionale. Attraverso le sue diramazioni all’estero, promuove e forma in tutto il mondo gruppi giovanili d’origine trentina ed italiana. Gli obiettivi del Gruppo Giovani sono stati sintetizzati in un documen-
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to, del quale qui di seguito proponiamo alcuni significativi passaggi: «I giovani ritengono importante riscoprire le proprie origini e studiare la storia trentina anche attraverso l’emigrazione. Per questo vogliono: approfondire tematiche culturali, formative, professionali e ricreative a livello mondiale; aiutare lo consideriamo un valore di coesione molto importante per crescere; impegnare il nostro tempo libero in qualcosa di costruttivo e utile a se stessi e alla società; conoscere persone e culture diverse dalla nostra interagire attivamente con tutti i giovani del mondo, creando amicizie vere. Il Gruppo giovani opera per:·mantenere rapporti con giovani di origine trentina di tutto il mondo organizzare progetti formativi, di lavoro e di studio utili ai giovani fornire informazioni sia ai giovani trentini all’estero sia ai giovani del trentino che vogliono andare all’estero; giornata mondiale della solidarietà aiutare e … divertirsi
sibilizzare ed informare la popolazione autoctona alle tematiche dell’immigrazione, ai problemi Nord/ Sud,ecc…Ha creato un servizio legale comune alle due Associazioni. Inoltre l’Associazione promuove momenti di formazione ed informazione soprattutto per le donne immigrate. IMMIGRAZIONE Qui di seguito sono sinteticamente illustrati i principali ambiti d’intervento dell’associazione nel settore immigrazione: A.T.A.S. Onlus: la Trentini nel Mondo è tra i fondatori (nel 1988) di un’associazione che si occupa di tutte le problematiche relative alla forte immigrazione in Trentino: A.T.A.S. (Associazione trentina Accoglienza Stranieri) con sede in Trento e con punti d’incontro e centri di ascolto nelle Valli. Attività: la Trentini nel Mondo organizza incontri, manifestazioni e giornate di studio per formare operatori sociali e per sen-
SOSTEGNO ALLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO Qui di seguito sono sinteticamente illustrati i principali ambiti d’intervento dell’associazione in tema di sostegno alla cooperazione allo sviluppo. A partire dalla seconda metà del 1990, la Trentini nel Mondo ha iniziato a lavorare nel campo del sostegno alla Cooperazione allo Sviluppo. L’associazione ha ritenuto indispensabile e fondamentale rispondere ai bisogni socio economici delle comunità d’origine trentina del Sud America, con la creazione di cooperative, la promozione di iniziative di formazione professionale e di educa-
zione alla produzione e alla commercializzazione dei prodotti, la diffusione dell’associazionismo. I progetti – finanziati soprattutto dalla Provincia Autonoma di Trento e gestiti dalla Trentini nel mondo - dal ’90 ad oggi sono 48. Nello schema che segue, vengono ricapitolati suddivisi per Paese di realizzazione e per settore di intervento: Argentina (www.proyectosatmpat.org) - agro-zootecnico caseario con la costruzione di un macello per carne caprina: Chaco - cunicoltura: Colonia Tirolesa - turismo sociale: Viedma - commercializzazione frutta (pere e mele): Rio Negro - orticoltura e colture alternative: Quitillipi (Chaco)Rio Secundo –Còrdoba. - funghicoltura: QuitillipiChaco - educazione scolastica di base: Chaco - costruzione e ristrutturazione edilizia: Chaco - formazione assistenti socio-domiciliari: Chaco e Santa Fe
- miele, produzione idroponica, piccoli frutti: Rio Negro, Entre Rios. Brasile: -zootecnico caseario: S. Catarina - attività vinicola (cantine e vivaistica): S. Catarina e Rio Grande do Sul; -agriturismo: S. Maria do Novo Tirol – Paranà - formazione professionale agricola: scuola agricola di Camburiù – UFSC Cile: - costruzione e ristrutturazione edilizia - costruzione di una scuola – La Serena Repubblica Orientale Uruguay: - centro socio-culturaleassistenziale: Colonia del Sacramento cunicoltura: Montevideo Bosnia Erzegovina: - ambulatorio e assistenza medica - assistenza scolastica - costruzione fontane acqua potabile e acquedotto. (Fonte: www.trentininelmondo.it)
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Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta
EDOARDO RASPELLI Dagli anni di piombo all’invenzione della critica gastronomica Nostra intervista a Edoardo Raspelli, noto giornalista e conduttore televisivo di trasmissioni di grande successo come “Melaverde”, in onda su Rete4, nonché inventore, nel lontano 1975, della critica gastronomica in Italia, cui seguì, quindici anni dopo, quella degli alberghi. Lo abbiamo incontrato in occasione di una sua recente visita al Rifugio Crucolo
di Armando Munaò
R
aspelli, Lei comincia la carriera giornalistica giovanissimo... «Esatto, il 26 luglio 1971, a 22 anni appena compiuti, fui assunto da Giovanni Spadolini, direttore del Corriere della Sera, ed entrai come redattore praticante in cronaca al Corriere d’Informazione (edizione pomeridiana). Al secondo piano di via Solferino 28 lavorai fianco a fianco con molti nomi noti del giornalismo italiano: Walter Tobagi, Vittorio Feltri, Ferruccio De Bortoli, Massimo Donelli, Gigi Moncalvo, Gian Antonio Stella, Paolo Mereghetti, Gianni Mura, Francesco Cevasco...» Quale fu il Suo primo caso? «Il mio primo caso fu lo stesso giorno in cui venni assunto: l’uccisione di una studentessa, Simonetta
(Foto di Amerigo Vianello)
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Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta CURIOSITÀ Raspelli Mauthausen Edoardo Raspelli da bambino era così magro che veniva chiamato Mauthausen, dal nome del famigerato campo di concentramento nazista. Il primo piatto I piatti della sua infanzia erano pizza alla napoletana e gnocchi alla romana (cioè di semolino). Il primo vino Il papà era modenese e fece bere al figlio Edoardo il primo assaggio di vino: un Lambrusco amabile allungato con acqua. I primi amori Manuela, conosciuta al Collegio Villa Palmizi di Bordighera. La sua dichiarazione? Un portapillole con dentro un bigliettino d’amore lanciato oltre la recinzione della casa dove abitava la ragazzina. Nessuna risposta. Orietta, friulana di Codroipo, conosciuta durante un Natale di sci al passo dell’Aprica. La sua dichiarazione? La richiesta di una firma autografo su di un pezzo di giornale, gelosamente conservato ancora oggi. Risultato? Niente. Mare o monti Le prime vacanze furono al mare (Miramare di Rimini, Pesaro) e al lago di Garda nel piccolo albergo della zia. Poi, con l’età, ha preferito la montagna lombarda. Tennis e calcio Sembra incredibile, ma Raspelli ha frequentato dal 1961 al 1967 il Centro federale estivo di tennis di Pievepelago (Mo), accanto ad Adriano Panatta. Il suo maestro, il mitico nizzese Simon Giordano, diceva che gli ricordava re Edoardo, il santo inglese, nel senso che correva come la statua regale che segnava l’entrata della città francese: magro ma fermo, immobile. Oltre al tennis, Edoardo Raspelli durante le medie si era iscritto ad un NAGC, Nucleo Addestramento Gioco Calcio. I cocktail Da ragazzo si faceva dare dal papà giornalista gli inviti alle conferenze stampa: prendeva qualche appunto, scriveva o faceva finta di scrivere e poi si buttava sul buffet. La sua passione: il salmone affumicato e le tartine ricoperte di gelatina. I ristoranti con Clara Edoardo Raspelli si è sposato con Clara Cortemiglia il 30 giugno 1979, ma sono insieme dall’11 dicembre 1971. Ogni sera Raspelli la portava al ristorante. Una delle mete preferite era la romantica Le Tout Paris a Sala Comacina, sul lago di Como. Cominciare dal calcio Con la tessera-stampa della Libertà di Piacenza, di cui il padre Giuseppe era collaboratore, Edoardo da ragazzo non si perdeva una partita del Milan e ogni tanto si intrufolava negli spogliatoi a fare interviste. Infastidito da una domanda su Gianni Rivera, un giorno Nereo Rocco gli chiese sogghignando: “Di che giornale è lei? Libertà di…piacere?”.
Ferrero, ammazzata con 33 coltellate nei bagni dell’Università Cattolica, alla facoltà di scienze politiche di cui era preside Gianfranco Miglio, il futuro “ideologo” della Lega di Umberto Bossi. Il 17 maggio 1972 fui il primo giornalista ad arrivare in via Cherubini, dove venne ucciso il commissario Luigi Calabresi». Dunque Lei esordì come cronista negli anni di piombo, ma poi decise di diventare critico gastronomico. Perché questa scelta? «Più che una scelta fu un ordine del mio direttore di allora, Cesare Lanza, attuale autore di Paolo Bonolis, coautore del Festival di Sanremo e capo progetto di “Buona Domenica” di Canale 5. Conoscendo la mia grande passione per la cucina, Lanza mi chiese di creare una pagina dedicata ai ristoranti».
assaggiavo, soprattutto le cose negative. La prima pagina dedicata ai ristoranti uscì nell’edizione del 10 ottobre 1975 e rappresentò un’assoluta novità nel modo di fare informazione. Infatti avevo ideato “il faccino nero”; un pezzo incorniciato, contraddistinto da un viso di disgusto di color nero, dedicato al ristorante
peggiore della settimana. Una rubrica di stroncature che ben presto divenne celebre». Possiamo dire, quindi, che il 10 ottobre 1975 coincide con la nascita della critica gastronomica in Italia? «Sì, perché prima non vi era alcuno spirito critico. Chi trattava l’argomento scriveva delle grandi sviolinate. Con la mia
Per quale ragione? «Mi disse che era una vergogna che in Italia si mangiasse così male e che non vi fosse nessuno capace di descrivere il motivo per cui si mangiava male e, soprattutto, dove si mangiava male». Lei che fece? «Cominciai ad andare nei ristoranti. Mangiavo, pagavo il conto che poi mi avrebbe rimborsato il giornale, e quindi raccontavo ciò che vedevo e (Foto di Monelle Chiti)
LA FAMIGLIA RASPELLI Antenati Il nonno paterno, Edoardo Raspelli come lui, tenente dei Carabinieri Reali; un pro-zio paterno “il più alto magistrato dell’Impero”; un altro, un Bonelli, sei volte capitano reggente di San Marino. Mamma e papà Mamma casalinga e papà, Giuseppe, dirigente all’ospedale Maggiore di Milano, giornalista pubblicista, segretario nazionale degli ospedalieri (Unico durante il fascismo, poi CISL):camicia nera, nascondeva in casa sua una vecchia ebrea, Rachele Bethman. Il padre non poteva sopportare decine di odori e gusti: aglio, cipolla, prezzemolo, basilico, pomodoro, finocchio, olio e burro troppo saporito, chiodi di garofa-
no, cannella... Edoardo Raspelli con la mamma e il fratellino si rifugiavano allora, ogni tanto, nella villa della zia materna, Fania Besana, a Gargnano,sul lago di Garda, che la zia, cuoca provetta, aveva trasformato in piccolo ristorante e albergo di charme, Villa Fania. Zia Fania e zio Secondo La zia materna, Fania Besana, rimasta vedova di un famoso architetto, aveva sposato in secondo nozze il suo maitre d’hotel, Secondo Bozzoni. Da loro, Edoardo Raspelli bambino ha cominciato ad assaggiare mozzarella di bufala, olio extravergine del Garda, Barolo e Château francesi. I figli - Simona: Oggi Simona
è grande (110 e Lode alla Cattolica di Milano, psicologa, ph. Doctor, dottore di ricerca, alla Bicocca, consulente a progetto dell’Auxologico di Milano). La prima volta che Edoardo Raspelli portò la primogenita al ristorante, Simona aveva dieci mesi: la bambina, al San Domenico di Imola mangiò flan di funghi porcini con salsa di fegato grasso. Matteo:Il secondogenito è neo dottore in Ingegneria dell’Automazione al Politecnico di Milano, da bambino non amava molto andare al ristorante con i genitori: “Io non vengo; se vengo ci state poco; se mangiate non prendete il menu degustazione che dura troppo tempo; se volete che venga mi dovete pagare…”.
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Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta CURIOSITÀ A Parigi in autostop A 16 anni Edoardo andò in autostop da Milano a Parigi. Dormì per dieci giorni all’ostello della gioventù. Con i soldi delle mancette settimanali, un mezzogiorno andò a mangiare dal mitico Lasserre a Champs Elisées e la sera successiva alla celeberrima Tour d’ Argent. La spesa? 29.000 lire da una parte, 33.000 dall’altra: moltiplicate per 30-40 volte per avere la cifra di oggi. Il film preferito “Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa”. Il sogno segreto? Fare il remake del film, interpretando il ruolo che fu di Robert Morley: il critico gastronomico che era stato accusato di ammazzare gli chef più bravi per non morire di troppa buona cucina. Fumi e profumi Detesta i profumi artificiali degli apparecchietti elettrici che vengono messi nelle prese di corrente, il fumo ma, anche i profumi eccessivi perfino di certi tipi di fiori. Piatto preferito Raspelli adora i salami, i formaggi stagionati, tutti i crostacei, in particolare i gamberi di grosse dimensioni (crudi o in padella) e la cassoeula, il bottaggio, l’umido di ogni pezzo possibile del maiale cucinato con le verze. Vino e bevande Adora i grandi vini bianchi messi ad invecchiare nelle barrique. Poi, un goccio di vino rosso. Non ama i vini dolci. A casa beve solo acqua minerale non gasata: ne beve in grande quantità. Detesta l’acqua filtrata. Al ristorante ama chiudere con un superalcolico, soprattutto whisky. Piatto detestato Raspelli detesta i pomidori gratinati (gli ricordano le pensioncine della sua infanzia al mare), le rape rosse, il fegato di vitello grigliato.
cucina è sicuramente fetente ma non mortale”. Minacce ma anche tante querele... «Sì, sono stato querelato più di venti volte da proprietari di ristoranti, albergatori e produttori di vino, ma sono stato sempre assolto dai tribunali di mezza Italia con la motivazione di “aver svolto correttamente il diritto- dovere di cronaca e di critica”. L’ultima assoluzione è del giugno 2007, nella causa intentatami da Giorgio Rosolino patron della celebre Can-
Suo giornale, già verso la fine degli anni Settanta, Le facesse un po’ di pressione per certi articoli critici nei confronti dei ristoranti... «È vero. Ricordo che una volta, durante una assemblea sindacale in via Solferino, mentre mi lamentavo delle pressioni subite, il povero Walter Tobagi (assassinato dai terroristi rossi il 28 maggio 1980, ndr), mio ex compagno di scuola al liceo Parini e sindacalista del Corriere, scrisse su un foglio: «Edoardo Raspelli, unico rappresentante di Gastronomia Democratica».
rubrica, invece, nacque la vera critica gastronomica, anche se il merito, più che mio, fu di Cesare Lanza che mi ordinò di ideare quella pagina». Comunque sia andata una grande soddisfazione... «Certo. La soddisfazione di essere stato un precursore, come lo sono stato, circa 15 anni fa, quando inventai anche la critica degli alberghi, una rubrica nella quale racconto una struttura alberghiera dopo avervi passato una notte, pagando ovviamente il conto. La mia rubrica appare ancora oggi sulla Stampa di Torino ed è l’unica nel suo genere». Qualcuno però si arrabbiò molto per le Sue recensioni... «Verissimo. Non a tutti piacquero il “faccino nero” e le mie recensioni. Una volta addirittura una ristoratrice (o un ristoratore?) del centro di Milano mi fece trovare sotto casa una corona da morto con la scritta “Al nostro caro Edoardo”. Era il 1° maggio 1979, lo ricordo bene. Il giorno dopo risposi sulla prima pagina del “Corriere d’Informazione” con queste parole: “Volevo ringraziare chi mi ha mandato la corona di fiori ma anche rassicurarlo: la sua
Raspelli nella cantina del Rifugio Crucolo
tinella di Napoli e zio del campione di nuoto Massimiliano». La citò in giudizio anche McDonald’s... «McDonald’s chiese un risarcimento parametrato sull’investimento pubblicitario in bilancio 2002: 21,5 milioni di euro, 25 milioni di dollari, 42 miliardi di vecchie lire. In mia difesa scesero in campo tantissimi giornali italiani ma, soprattutto, quelli del resto del mondo che dedicarono editoriali e pagine intere al mio caso». Si dice che anche lo staff del
Lei è stato anche uno dei fondatori della “Guida d’Italia” pubblicata dall’Espresso. Come giudica la polemica sollevata da “Striscia la Notizia” sulle recensioni di comodo, esperti che non pagano il conto e così via. Quanto c’è di vero a Suo parere? «Premesso che “Striscia la notizia” non è una testata specializzata nelle guide, c’è un po’ il rischio che si faccia di ogni erba un fascio. Tuttavia da quando ho cominciato a recensire le guide in modo critico, “Striscia la notizia” è il primo giornale che, come faccio io da anni, dice finalmente che
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Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta Si narra che Lei abbia consigliato al presidente degli Stati Uniti d’America di inserire nel proprio menu la mozzarella di bufala. È vero? «La notizia fu ripresa da un comunicato stampa che inviai alle redazioni il 31 marzo di qualche anno fa per i quotidiani del giorno dopo...». Quindi? «Dopo il 31 marzo viene il 1° aprile... Giusto? Devo ammettere che a me i pesci d’aprile riescono sempre piuttosto bene».
(Foto di Nadia Scanziani)
“il re è nudo”. Prima nessuno si azzardava a dire nulla sulle guide. Ora il giornale satirico di Antonio Ricci getta qualche altro sasso nello stagno». Meglio la cucina molecolare o la cucina tradizionale? «Su questo argomento si fa un po’ di confusione. La cucina molecolare punta la sua attenzione sulla trasformazione delle molecole e quindi sul cambiamento dello stato fisico del cibo. A pensarci bene, però, tutto quello che noi mangiamo è un’alterazione di uno stato fisico. Ad esempio, se a un pesce crudo aggiungiamo del limone, ne cambiamo l’acidità, il cui aumento modificherà poi il colore e il gusto. Oppure pensiamo all’utilizzo dell’azoto liquido per preparare alcuni piatti...». Azoto liquido? «Sì, una classica pratica della cucina molecolare è proprio quella di abbattere la temperatura di certi alimenti con l’azoto liquido che raggiunge 190° sottozero. Una fragola bagnata nel cioccolato, ad esempio, necessita di alcune ore in frigorifero prima di essere servita, ma se la immergiamo nell’azoto liquido il cioccolato si rapprende in
una frazione di secondo e potremo mangiare subito una meravigliosa fragola fredda con cioccolato. La cucina molecolare non è altro che puntare su questi aspetti e non ci vedo niente di male».
(Foto di Nadia Scanziani)
Come andò? «Mi presentai in un albergo della riviera romagnola e lì, sotto mentite spoglie, feci il cameriere per una settimana. Ed è proprio nel ruolo di un cameriere che ho partecipato al film di Piero Chiambretti “Ogni lasciato è perso”. In tempi più recenti, invece, ho fatto uno scherzo riuscitissimo al mio grande amico Gianfranco Vissani. Oltretutto con la complicità di una attrice trentina». Ci racconti... «Per Gianfranco Vissani nutro una grandissima stima. Lui, come me, non riesce a rimanere insensibile di fronte a un buon piatto e, a dire il vero, nemmeno di fronte al fascino femminile. Così gli ho fatto credere che stavamo registrando una puntata speciale di Melaverde tutta su di lui. Come complici avevo reclutato l’attore Raffaele Tonon e Reina Moncada, attrice di origini colombiane ma con padre trentino, anzi valsuganotto». Che successe? «Beh, Reina fingeva di essere la truccatrice e, come avevo previsto,
Raspelli con gli amici del Caffé Pavesi
Negli ultimi tempi sono saliti alla ribalta alcuni cuochi che adoperano anche additivi chimici. Che ne pensa? «Si tratta di texture sulle quali ancora oggi si sta indagando. Ma ciò che per me conta è che il piatto sappia prendermi per la gola. Che sia fatto con una cucina o con un’altra m’interessa relativamente. Il vero problema è un altro...». Quale? «Il problema è che ci sono in giro per il mondo, in Spagna ma anche in Italia, certi chef che vengono osannati semplicemente perché la critica è stata “ospitata” da questi cuochi, oppure perché i critici non hanno assolutamente palato e quindi gli puoi dare da mangiare qualunque cosa e non sanno distinguere il buono dal cattivo. Purtroppo con il fatto che la critica non è aritmetica, bensì una cosa abbastanza soggettiva, si finisce per assolvere dei peccati di critica stratosferici».
Si racconta anche che una volta si fece assumere, in incognito, come cameriere in un ristorante. Pure in quel caso si trattava di uno scherzo? «No, questa è una storia assolutamente vera, che risale a molti anni fa, tra l’altro dopo che ero appena stato assolto dall’ennesimo processo per aver dato del “faccia da schiaffi” a dei camerieri in un ristorante abruzzese. Fare dei servizi in incognito è sempre stato un mio pallino e 25 anni fa, non avendo tutta la notorietà di cui godo oggi, mi fu possibile».
Gianfranco Vissani ne era particolarmente attratto, soprattutto dopo che gli avevo confidato che la ragazza aveva un debole per lui. Ne sono scaturite delle gag strepitose, tutte documentate con delle telecamere nascoste. Poi, in fase di montaggio, sono stati fatti ovviamente dei tagli e quindi lo scherzo non è andato in onda per intero, ma comunque è riuscito davvero alla grande». Scherzi a parte, Lei è considerato un vero professionista. Alcuni La ritengono però un po’ troppo
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IL PERSONAGGIO
Intervista. Il noto critico, temuto da ristoratori e albergatori, si racconta CURIOSITÀ Hobby L’unico hobby di Raspelli è da sempre la lettura. In quinta elementare studiava latino e divorava i Gialli Mondadori. Da ragazzo ha letto di tutto. All’improvviso, al liceo, è passato a leggere pressoché esclusivamente giornali e periodici. Tutti i giorni si collega più volte a Dagospia. Legge saltuariamente gli specializzati di gastronomia. Quando è fuori sede, legge sempre tutti i giornali locali. Ama l’enigmistica ed il Sudoku (“Ma quello facile: deve essere un passatempo, non un rompi testa”). Poca TV Raspelli guarda poco la TV: rivede il “suo” Melaverde (“È fondamentale per vedere i propri errori, per capire dove si può migliorare”). Controlla la trasmissione rivale, Linea Verde…Non perde il sommario del TG3 delle 19 poi, ogni tanto, Blob(“che adoro”), Striscia la Notizia, Paperissima e “i miei ricordi” come i programmi di Piero Chiambretti, Fabio Fazio, Enza Sampò, Simona Marchini. Teatro Sin da ragazzo adora il teatro. Ha ricordi indimenticabili dei grandi attori e testi classici visti da liceale. Non dimenticherà mai la prima volta che vide una commedia “Renato ’61”, con Renato Rascel: aveva 12 anni. Canzoni Edoardo Raspelli ha molto amato la musica “della mia mamma, che era nata nel 1920 e che nel 1940 aveva vent’anni”: Signorinella Pallida, Lili Marlene, Mario Lanza, Silvio Gigli. I suoi ricordi sono per Gianni Morandi, Il Dio Serpente, Lucio Battisti... Adora De Andrè, Luigi Tenco, il primo Jannacci(Ti te se no; Quella cosa in Lombardia…) , Bruno Lauzi. Ristorante ideale È piccolo, romantico ma non galeotto, mandato avanti da una famiglia intera, con una cucina che si ispiri prevalentemente a Terra Tradizione e Territorio, con un servizio buono ma non opprimente, con un’atmosfera elegante ma, anche, cordiale, raccolta. Albergo ideale Di tono, elegante, immerso nel verde, tranquillo, intimo, anche mandato avanti da una famiglia, con angoli dove stare “appartati” e nascosti, non troppo piccolo (detesta i B/B e il patron o uno sconosciuto che fanno colazione al suo stesso tavolo…) ma raccolto. Che cosa sta leggendo Sulla sua scrivania, da anni, è aperto un libro che gli ha passato la figlia Simona, quando preparava la sua tesi sull’ottimismo all’Università Cattolica di Milano: “La paura degli altri:che cos’è e come si affronta” di Hohn R.Marshall. In più, il copione della commedia Classe di Ferro di Aldo Nicolaj.
essere pessima, mentre a un altro appare eccelsa. La medesima cosa avviene nelle gare di tuffi, nel pattinaggio artistico, a “X Factor”, ad “Amici”, a Veline e così via...».
(Foto di Amerigo Vianello)
severo... «Ma la critica deve essere severa, non può essere indulgente. Altrimenti che critica sarebbe?». Lei riesce ad essere sempre obiettivo nei suoi giudizi? «Io sono sempre onesto nei miei giudizi, ma l’obiettività è un finto mito. Se c’è una cosa che non può essere obiettiva è proprio la critica. La critica è il parere soggettivo, certamente espresso da una persona che è molto ferrata in un determinato settore o su un dato argomento, ma rimane soggettiva. I degustatori di vini, ad esempio, sono dei professionisti; eppure per uno magari una bottiglia può
Quindi? «Quindi io do dei pareri soggettivi, però l’importante è che io non faccia carte dei vini, che non venga pagato dai ristoratori, che non accetti pranzi offerti. Io vado al ristorante sempre da solo e quelle poche volte che sono in compagnia chiedo due fatture separate: una la paga “La Stampa” di Torino, che è l’editore per il quale scrivo, l’altra la pago io. Dopodiché se a me il ristorante è piaciuto ne parlo bene, se non mi ha soddisfatto ne parlo in maniera negativa». Quali sono le doti necessarie per diventare un critico gastronomico come Lei? «A dire il vero, più che un critico gastronomico mi definirei un cronista della gastronomia. Nei miei pezzi, infatti, racconto l’ambiente, l’accoglienza, l’interno e l’esterno più che il piatto di per sé: se lo chef ha usato tanto prezzemolo o poca mentuccia non me ne importa niente. Le doti per fare questo
mestiere? Ovviamente quel minimo di conoscenza tecnica che permette di distinguere il buono dal cattivo, ma poi, soprattutto, essere disinteressato, raccontare le cose senza guardare in faccia nessuno, senza condizionamenti di sponsor o clientele». Non è cosa da poco... «Certo che no, soprattutto nel mondo in cui viviamo oggi, dove la pubblicità condiziona anche i grandi quotidiani e quindi certe cose, secondo l’editore o il direttore, non si possono dire. Le faccio un solo esempio. Quando il Sole 24 Ore pubblicò un pezzo un po’ duro su un noto ristorante, i proprietari sospesero la pubblicità al giornale. Nemmeno un mese dopo il Sole 24 Ore pubblicò un altro articolo su questo ristorante, ma questa volta molto più positivo e indulgente. Ma se il giornale della Confindustria si ritrova ad avere simili legacci, quali condizionamenti avranno gli altri giornali?». La risposta a questa domanda? «Mi sembra abbastanza implicita. Credo che la conoscano tutti, senza bisogno di aggiungere altro».
EDOARDO RASPELLI: UNA BREVE BIOGRAFIA Edoardo Raspelli è nato a Milano il 19 giugno 1949. Nel 1971 viene assunto dal Corriere della Sera e nel 1973 diventa giornalista professionista. Edoardo Raspelli dal 1978, per i primi quattro anni, è stato tra i responsabili, con Gault e Millau, della “Guida d’Italia” pubblicata dall’Espresso. È stato il primo responsabile della pagina dei ristoranti del “Gambero Rosso”, allora supplemento del Manifesto. In TV, ha cominciato nel 1984 come consulente di “Che fai, mangi?” su RAI 2. Ha condotto con Anna Bartolini “La Buona tavola” su Odeon TV; su RAI 2, con Carla Urban, “Star bene a tavola”. Ha collaborato anche a RAI 3, a “Il Buongiorno di RAI Radio 2”, alla rubrica Eat Parade del TG2. Nel 19901991 è stato tra i conduttori di Piacere RAI 1. Nel 1999 ha partecipatosu RAI 2, al programma “Fenomeni”. Dal 1996 fino all’edizione 2001 è stato curatore e supervisore della “Guida dei ristoranti d’Italia dell’Espresso”, firmando anche la rubrica “Il Goloso” del settimanale. Le sue critiche su ristoranti e alberghi appaiono tutti i giovedì sul quotidiano La Stampa. Ogni mese un suo editoriale appare su “Buona Cucina”. Saltuariamente, le ricette della cucina italiana sono da Raspelli commentate per il settimanale Gente.
Giudice di concorsi di bellezza (Veline, Miss Padania, Miss Grand Prix, Una ragazza per il cinema…) sul mensile Scoop appare con la rubrica “Stelle nascenti”. Collabora anche con Maxim. Per “La Stampa” ha pubblicato nel 2001 un libro, raccolta dei pezzi apparsi sul quotidiano, dal titolo “Il Raspelli”. Arnaldo Mondadori gli ha pubblicato nel novembre 2004 un’altra raccolta dal titolo Italiagolosa. A settembre 2007 sempre Arnoldo Mondadori ha pubblicato “L’Italia in Tavola - 400 ricette tradizionali elaborate da grandi chef e testate dal palato più severo e goloso d’Italia”. In occasione della pubblicazione dei periodici illustrati “Le Monografie del Gusto” ha fatto da testimonial. Dal 1998, tutte le domeniche su Rete 4 conduce (prima con Gabriella Carlucci, da gennaio 2009 con Elisa Bagordo) Melaverde, trasmissione ideata dall’agronomo Giacomo Tiraboschi. Melaverde è uno dei programmi di maggior successo della Rete, con dati assolutamente straordinari. I contatti sono tra i 6 ed i 7 milioni. In prima serata su Rete 4, Edoar-
do Raspelli ha condotto nel 2006 il numero zero del quiz giallo Psyco (con Remo Girone). A gennaio 2008 il numero zero di “Attenti al lupo”, programma di cronaca, ha avuto un ottimo riscontro ed è stato promosso in 4 prime serate che sono andate in onda tra maggio e giugno 2008. Tra agosto e settembre 2003, sempre su Rete 4, ha condotto con Paola Rota e Marina Della Fonte: “Melaverde 3 T: Terra, Territorio, Tradizioni, Montagna e Acqua”, sei puntate monografiche dedicate alle montagne italiane. I risultati sono stati strepitosi. Nominato da Pecoraro Scanio, fino al 2004 è stato riconfermato da Gianni Alemanno consulente del Ministero delle politiche agricole quale componente del Comitato per la tutela e la valorizzazione del patrimonio alimentare italiano. L’ex ministro delle Politiche agricole del governo Prodi, Paolo De Castro, quando era presidente di Nomisma, lo aveva nominato membro del ristretto Comitato Scientifico di Qualivita, ente per la valorizzazione dei prodotti a Denominazione d’ Origine Protetta e Indicazione Geografica Protettta.
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BORGO VALSUGANA - Via IV Novembre, 12 Tel. 0461 752622 - Fax 0461 756833 redazione@lafinestra.it
Il marchio Aemme
o d n o m . n . . U e e d i i d
La Società Editrice Aemme pubblicità e marketing è un’agenzia che da 21 anni opera a trecentosessanta gradi nel mondo della pubblicità, della comunicazione d’impresa, del marketing e dell’informazione. Aemme, infatti, oltre ad essere concessionaria pubblicitaria esclusiva per i periodici “La Finestra” e “Prima Pagina”, offre spazi pubblicitari su emittenti radio-televisive locali e nazionali; cura servizi giornalistici e servizi stampa in occasione di convegni, feste, manifestazioni e fiere; pubblica libri ed opuscoli di varia natura; realizza cataloghi e pieghevoli; fornisce insegne e striscioni pubblicitari nonché oggettistica promozionale, calendari e gadget vari; organizza concorsi a premio seguendone ogni singolo aspetto, dall’ideazione alla realizzazione, compreso l’espletamento di tutte le formalità burocratiche. La Società Aemme, inoltre, nel corso degli anni ha curato l’immagine e le iniziative promozionali e/o editoriali di varie organizzazioni tra cui: Apt, Unione Commercio e Attività di Servizio di Trento, Cisl del Trentino, Comprensorio C3 Bassa Valsugana e Tesino, Rivista UCT - Uomo Città Territorio -, Associazione Borgo Commercio Iniziative, Associazione Commercianti per il Centro Storico di Montebelluna (TV), Associazione Italiana Amici del Presepio.
Il giornale
Fondato nel 1989, il giornale “La Finestra” è un mensile d’informazione completo nei contenuti, chiaro nel linguaggio, libero nelle idee. Diffuso in oltre 60 paesi del Trentino “La Finestra” risulta il periodico gratuito d’informazione giornalistica più letto nei Comuni dei Comprensori C3 (Bassa Valsugana e Tesino) e C4 (Alta Valsugana, Pinetano e Valle dei Mocheni).
I contenuti
Ogni mese sulle pagine del giornale “La Finestra” si affrontano tematiche afferenti la vita politica, socio-economica e culturale delle comunità locali non trascurando, però, i fatti di maggior rilevanza a livello nazionale o internazionale, analizzati nella loro ricaduta sul nostro territorio. Oltre che all’attualità “La Finestra” presta particolare attenzione anche ad altri argomenti: economia, turismo, salute, sport, storia, arte, costume, tradizioni, musica, teatro, alimentazione, cucina, arredamento... e molto altro ancora.
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Gli Speciali
La redazione
Il giornale “La Finestra” è realizzato da un dinamico staff di 32 collaboratori di cui 18 iscritti all’Albo dei Giornalisti e 8 iscritti ai vari ordini professionali. Alcuni collaboratori firmano articoli e servizi anche per altre testate a livello locale o nazionale.
La filosofia
Fin dal 1989 “La Finestra” è una testata free press per la lungimiranza dell’editore che comprese come il giornale gratuito sarebbe stato il fenomeno del futuro. Oggi la free press è una formula diffusa in tutto il mondo e che sempre più si sta rivelando vincente, tanto che anche alcuni grandi gruppi editoriali italiani, giа impegnati con i quotidiani tradizionali, hanno creato edizioni gratuite da distribuire nelle maggiori città del Paese.
La distribuzione
Dal 1989 ad oggi “La Finestra” è stata stampata in quasi 2 milioni di copie. Il giornale mensilmente viene distribuito in 600 punti: bar, ristoranti, esercizi commerciali, supermercati, farmacie, edicole e altri punti di maggior afflusso pubblico dell’Alta e Bassa Valsugana, del Tesino, del Pinetano e della Valle dei Mocheni, nonché in alcuni punti selezionati e di maggior transito della città di Trento. Le copie del giornale “La Finestra” vengono anche regolarmente acquisite e catalogate da molte biblioteche del Trentino, da Istituti museali, fondazioni ed enti vari. Alcuni numeri, inoltre, vengono spediti in varie regioni d’Italia o all’estero, nonché presso prestigiose sedi quali il Parlamento, il Vaticano e altri organi istituzionali.
Pubblicità garantita
La distribuzione
Il rapporto tra il numero di copie de La Finestra effettivamente stampate (documentabile al cliente attraverso la bolla di accompagnamento) e quello dei potenziali lettori presenti sul territorio, offre la matematica garanzia di una copertura capillare, con una media copie/lettori/residenti tra le più alte d’Italia nel campo dei periodici gratuiti. Ciò dà la certezza che le informazioni pubblicitarie che appaiono sulle pagine de La Finestra colgono nel segno, raggiungendo migliaia di potenziali clienti. La società AEMME, concessionaria esclusiva della raccolta pubblicitaria per La Finestra, ai propri clienti propone inoltre piani personalizzati, integrabili o modificabili in qualsiasi momento a costi decisamente convenienti e vantaggiosi rispetto a quelli attualmente praticati in regione. In più il progetto grafico e d’immagine è GRATUITO: di mese in mese, infatti, il cliente ha la facoltà di modificare a piacimento il progetto grafico e d’immagine della propria pubblicità senza costi aggiuntivi.
Trento, Lavis, Mezzocorona, Mezzolombardo, S. Michele all’Adige, Cognola, Gardolo, Martignano, Povo, Roncafort, S.Donà, Ravina, Romagnano, Matterello, Villazzano. Alta, Bassa Valsugana, Pinetano e Tesino: Baselga di Pinè, Bedollo, Bieno, Borgo Valsugana, Bosentino, Carzano, Castello Tesino, Calceranica, Caldonazzo, Castelnuovo, Cinte Tesino, Civezzano, Fornace, Grigno, Ischia, Ivano Fracena, Levico Terme, Novaledo, Ospedaletto, Pergine, Pieve Tesino, Roncegno, Ronchi Valsugana, S. Cristoforo, S. Orsola Terme, Samone, Scurelle, Spera, Strigno, Telve, Telve di Sopra, Tenna, Torcegno, Vattaro, Vigolo Vattaro, Villa Agnedo.
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CRONACHE
Levico. La torricella fu costruita nell’Ottocento dal nobile Emilio de Avancini
Torre Belvedere recuperata e adottata dal F.A.I. Sarà un recupero d’interesse storico-culturale di cui la Comunità potrà andar fiera, la valorizzazione di un’architettura che fa parte del territorio come i ruderi di Castel Selva, l’arcipretale del SS. Redentore, maso Montel, la chiesetta di san Biagio...
di Luciano De Carli
P
oco sopra la chiesa arcipretale e l’oratorio svetta la torricella costruita nella prima metà dell’Ottocento dal nobile Emilio de Avancini. Essa faceva parte di una vasta proprietà che inglobava l’attuale canonica, il giardino della parrocchia, alcune filande del passato, l’area dell’oratorio. La torre era stata costruita in stile neo-gotico e poteva rivaleggiare in altezza, dato il pendio su cui era costruito, con il campanile della vecchia chiesa barocca. Nei secoli era passata di mano alle famiglie Angeli, Passamani, ora alle fam. Negriolli. In parte sconquassata da alcuni scoppi di bombe nella seconda guerra mondiale, colpita dai fulmini era andata via via in degrado, finché fu impedita la salita al “terrazzo Belvedere” e fu chiusa, al pianoterra, con interventi cementiti. Ci sono le foto d’epoca che la ritraggono nel suo splendore di affreschi, oggi in esigua parte visibili sotto la scala che, salendo, la circonda tutta. Alcuni ricordano le visite dei ragazzi, dei turisti, qualche recita teatrale improvvisata dai ragazzi Passamani, la domenica pomeriggio, per raggranellare qualche soldo per il gelato. Per anni l’oblio generale fino alla sua prima valorizzazione nel periodo del Natale 1976 con l’uso d’alcuni fari a luce radente che l’illuminavano tutta. La bella struttura fu però
spesso utilizzata simbolicamente dall’AACS locale, dalle Associazioni turistiche per illustrare i propri depliant promozionali e non c’era turista che non volesse posare accanto alle vasche di gerani del viale Roma, con sullo sfondo cima Pizzo e la Torre. Foto a rotta di collo! Bella la torre, ma pericolosa; incrollabile però, data la sua struttura ottagonale. Nei decenni i lacerti degli affreschi iniziali erano spariti, la scala divenuta impraticabile, le finestre rovinate, la cancellata di ferro, fissata a piombo,
malsicura e…quindi necessitava il consolidamento ed il recupero. Chi poteva pensarci se non la parte pubblica? Il Comune avanzò ancora sulla fine degli anni ‘70 le prime richieste d’intervento alla PAT, con esito incerto o negativo. In seguito le Associazioni culturali fecero continua supplenza nel sollecitare con scritti, articoli, proiezioni di diapositive, serate con proposte di interventi precisi e necessari, illustrazione dell’opera alle TV regionali. Finalmente dopo 20/25
anni il Servizio dei Beni Culturali decise un primo intervento con conseguente “messa in sicurezza” del manufatto e l’incarico di progettazione esecutiva dei lavori di restauro all’architetto Renzo Acler. Nell’ottobre 2008 sono stati consegnati gli elaborati progettuali in cui appunto si prevedevano: il consolidamento delle murature e intonaci, della scala elicoidale, della copertura del terrazzo. Ma sono stati pure previsti e finanziati restauro di brani di pitture murarie esterne e interne, di affreschi floreali e anche per i nuovi serramenti al fine di un’adeguata agibilità nel corso di tutto l’anno. Il progetto è lievitato di 90 mila Euro, anche per l’adeguamento prezzi in 5 anni. I lavori, decisi già a marzo di quest’anno dovrebbero partire perché i proprietari Negriolli hanno firmato la convenzione con la Provincia per l’apertura al pubblico, mediante visite guidate che potranno essere effettuate per otto mesi l’anno dalle 9 alle 18. Sarà un recupero d’interesse storico culturale di cui la Comunità potrà andar fiera, la valorizzazione di un’architettura che fa parte del territorio come i ruderi di Castel Selva, l’arcipretale del SS. Redentore, la canonica ex residenza de Avancini, la proprietà Rosas, casa de Prez, casa Biasia, maso Montel, la chiesetta di san Biagio e quella della Maria Ausiliatrice nelle proprietà de Battaglia.
IN BREVE TELVE DI SOPRA
Restauri: una festa con l’ arcivescovo Domenica 14 giugno, festività del Corpus Domini, la comunità di Telve di Sopra ha vissuto una giornata solenne, per la presenza dell’arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan che ha benedetto due importanti immobili recentemente restaurati: la chiesetta di San Giovanni da tutti conosciuta come la “Chiesetta del Sassetto” e la canonica-oratorio. Una giornata di festa che è iniziata con una processione fino alla ristrutturata chiesetta, nella parte alta del paese, il cui percorso è stato solennizzato dai canti del coro
parrocchiale diretto da Antonello Trentin e dalle esecuzioni della banda di Telve diretta da Bernardino Zanetti. Quindi la solenne concelebrazione nella parrocchiale presieduta dall’arcivescovo, con a fianco il suo reverendo segretario e il parroco don Franco Torresani. Al termine, nel piazzale dell’oratorio, il sindaco Dino Trentin ha sottolineato la buona collaborazione fra comune e parrocchia, ringraziando anche le forze del volontariato locale per la cooperazione. In particolare ha usato parole di lode verso i Vigili del Fuoco, gli Alpini e Fanti, la Polisportiva, il gruppo parrocchiale, il gruppo giovani e del palio San Giovanni, i carabinieri in congedo e la Pro Loco. È seguito il taglio congiunto del nastro da parte del sindaco Trentin, dell’arcivescovo Bressan e del presidente del consiglio provinciale Marco De Paoli. Per la ristrutturazione della chiesetta sono stati spesi circa 70 mila euro, finanziati in parte dalla Provincia e in parte dal comune, mentre per la canonica-oratorio sono stati spesi circa 950 mila euro, in parte finanziati dalla Provincia e dal comune con la vendita di un fabbricato non più utilizzato dalla comunità. (m.p.)
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Vezzena. Un prodotto di nicchia che merita di essere conosciuto e tutelato
Andar per malghe in cerca del Vezzena Tredici malghe: un patrimonio prezioso per ottenere e conservare quel prodotto di nicchia che corrisponde al nome di formaggio Vezzena.
di Luciano De Carli
I
l formaggio Vezzena affonda le proprie radici nella cultura dei roncadori, d’allevatori dei vari secoli, in tutta quelle generazioni che seguirono ai minatori e operai dei forni fusori, disseminati sugli altopiani di Luserna, Levico e Lavarone. I malghesi dell’Ottocento ricordavano ancora, oltre alle fatiche,anche le formule, tramandate da padre in figlio, per la “resa speciale del formaggio”: mucche sane, erba e acqua buona, pulizia “dei ordegni” e dell’ambiente caseario, sistemazione delle “pezze” nella “casara”, all’aria speciale che spirava da est, si diceva dall’Adriatico . Qualche notizia si trova pure nelle guide del Brentari e del Battisti; gli altri hanno “reiterato” le notizie, come succede spesso. I maestri della cucina italiana e regionale Carnacina, Veronelli, G.Bertoldi e Mistretta si divertivano a riproporre le ricette che, nelle due guerre mondiali, erano andate un po’ dimenticate. Nel “Palio del Gourmet” di Jadanza, campano verace, ai tempi dell’AACS di Dalvai e Poian, i cuochi locali e
nazionali si battevano per inserire, nelle dispute e confronti regionali, quelle ricette al “formaggio Vezzena”, formaggio che poi qualcuno –sicuramente non locale- aveva voluto assoggettare all’invadenza dell’Asiago, tanto da farlo diventare “Formaggio Asia-
go tipo Vezzena”… per uno spino d’oro annuale, quasi sempre assegnato automaticamente, anno su anno. Ma cosa valeva? Nulla! Reagì l’assessore comunale all’agricoltura e foreste prof. Adriano Libardoni, negli anni ‘70: procurò, per quel prodotto di nicchia, anche il marchio in ottone,
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oggi esposto al piccolo museo all’ultimo piano dell’edificio comunale di Levico. Le “pezze” del Vezzena era tutte bollate con il vero marchio comunale, che veniva apposto dai forestali del Consorzio intercomunale. L’unico neo è sempre stata
la mancanza di un vero e proprio caseificio unico, comunale o turnario, in quota, mai raggiunto nemmeno con la concessione delle malghe tutte agli allevatori locali, dopo le gestioni venete o miste. Si pensò anche ad un lattodotto da Vezzena a Santa Giuliana, per convogliare il
latte, munto lassù, al caseificio di Levico, ma anche lì le cose andarono a rilento e la lentezza quasi sempre fa pagare lo scotto: restare a bocca asciutta! Il vicino caseificio di Lavarone, nel frattempo, produceva un formaggio Vezzena d’eccellenza per gusto e conservazione; azzardò la richiesta di marchio a livello nazionale e l’ottenne. C’era lassù, nelle malghe di Vezzena, chi caseificava il latte in proprio, chi lo vendeva subito nel Veneto, non rispettando le norme dei contratti di affittanza. Così il Comune, proprietario delle 13 malghe, è rimasto senza marchio legale, come se le Vezzene fossero di altri Comuni limitrofi. Ora le norme europee, che omologano tutto, potrebbero far sparire il formaggio Vezzena, se per produrlo s’imbarca nei calderoni industriali il latte di Vezzena, Lavarone, Folgaria, Ro-
vereto-SAV e del lontano altopiano di Brentonico. La zona non è più quella originale: si va al di là dell’Adige e le essenze prative non sono uguali a quelle che si trovano sui prati delle Vezzene. Altro che prodotti doc e dop! Anche nel fornire itinerari guidati, come succedeva già quaranta anni fa in Engadina, ci sarebbero delle difficoltà a dichiarare prodotto della tradizione e della purezza dell’ambiente alpino: la zona di Rovereto è già Val d’Adige/Vallagarina. Comunque la Provincia Autonoma di Trento ha i suoi esperti che possono trovare soluzioni per questo prodotto di nicchia, per una Doc o una Dop, senza stravolgere la storia e le tradizioni. Già lo ha fatto con “il Puzzone di Moena”e “la Spressa” delle Giudicarie, perché non riuscirci anche per “il formaggio dop delleVezzene?
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CRONACHE
Levico Terme. Ex Piccola Opera: presentati gli obiettivi futuri
Don Ziglio: incontro con il presidente Dellai di Mario Pacher
S
i è svolto presso il Centro don Ziglio di Levico Terme, ex Piccola Opera, un incontro fra il consiglio di amministrazione e i dipendenti, al quale hanno presenziato anche il presidente della Giunta provinciale Lorenzo Dellai e l’assessore provinciale alla salute e alle politiche sociali Ugo Rossi. Presente anche una rappresentanza del Comitato Famigliari che ha prospettato alcuni problemi di carattere strutturale e organizzativo. Nel corso dell’incontro la presidente Piera Janeselli, che aveva al suo fianco il vice Massimo Giordani, il direttore Pier Giuseppe Saba e l’attivo membro di direzione Antonio Casagranda, ha esposto le attività fino ad oggi realizzate all’interno del Centro come l’apertura dei laboratori e i vari progetti esterni, il mare e la montagna, le uscite con la barca sul lago di Garda e su quello di Caldonazzo. Ha poi presentato gli obiettivi futuri partendo dal presupposto di
Un momento dell’incontro
una grande apertura sul territorio, sottolineando i contatti già avuti con la Giunta comunale di Levico Terme, con i dirigenti dell’Istituto Comprensivo di Levico e Pergine2 per i cosiddetti progetti ponte. È stata poi puntualizzata la necessità di rivolgersi al territorio per appartamenti protetti, seguendo in questo senso gli intendimenti della nuova assistenza territoriale. E ancora la necessità di affrontare altre spese legate alla struttura come i pannelli solari, la climatizzazione, l’arredo ed altre attrezzature otte-
nendo, in tema di aiuti, la massima disponibilità del presidente Dellai e dell’assessore Rossi. Si è parlato anche del rapporto con le strutture psichiatriche territoriali, mentre un dipendente ha puntualizzato la necessità della loro continua formazione. Il comitato famiglie ha sollecitato l’organizzazione dei servizi interni. Infine il vice presidente Giordani ha puntualizzato il ruolo e le modalità di essere presenti sul territorio con il servizio che il Centro don Ziglio intende offrire.
IN BREVE La vela, terapia complementare
La vela può essere una terapia complementare per chi ha una disabilità motoria o sensoriale e per i giovani che versano in situazioni di disagio sociale. Per questo è nata la cooperativa sociale Archè e si è dotata di un’ imbarcazione completamente attrezzata per ospitare a bordo persone in difficoltà. Il 4 giugno scorso l’assessore provinciale alla salute e politiche sociali ha raggiunto Porto S. Nicolò a Riva del Garda, dove la barca è ormeggiata, e si è imbarcato con alcuni ospiti e accompagnatori del Centro “Don Ziglio” di Levico Terme, ente di assistenza ai disabili. Hanno navigato assieme per circa un’ora per poi fare ritorno in porto e lasciare il posto al secondo gruppo di ragazzi che aspettava di salpare. Con questa iniziativa l’assessore ha voluto testimoniare la sua vicinanza al Centro “Don Ziglio” e il sostegno a progetti innovativi di riabilitazione che, come in questo caso, hanno un forte carattere innovativo e un contenuto ludico e ricreativo. L’imbarcazione, operativa dal luglio del 2007, è equipaggiata per ospitare anche persone in carrozzina e prende il largo tutti i giorni. Lo scorso anno sono state circa 800 le persone imbarcate. Di queste il 60% erano disabili, il 30% giovani in situazione di disagio sociale e il 10% anziani. La cooperativa Archè collabora con molte realtà attive nel sociale.
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CRONACHE
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Caldonazzo. CR: nel 2008 quasi 200 mila euro per il volontariato
Cassa Rurale di Caldonazzo in assemblea Durante l’assemblea generale ordinaria e straordinaria sono stati premiati i 22 soci con anzianità pari o superiore ai 50 anni. Il più anziano è Valentino Agostini, socio dal 1950. Premiati anche gli studenti meritevoli della giurisdizione, figli di soci e anche di non soci... di Mario Pacher
P
resso la grande sala del “Palazzetto” si è tenuta recentemente l’assemblea generale ordinaria e straordinaria della Cassa Rurale di Caldonazzo. Dopo il saluto alle autorità e ai 372 soci intervenuti dei 1614 iscritti, il presidente Giovanni Gasperi ha affrontato innanzitutto la parte straordinaria dell’assemblea illustrando (presente il notaio Paolo Ricci) le modifiche da apportare allo Statuto sociale per l’adeguamento alle nuove disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche, con delega al presidente per eventuali integrazioni. Quindi ha
accennato alla grave crisi che investe il mondo intero e le nostre comunità, ed è entrato nel vivo dei lavori con la sua relazione per illustrare le principali voci che compongono il bilancio chiuso al 31 dicembre 2008, raffrontandole con quelle del bilancio 2007. La raccolta diretta al 31 dicembre dello scorso anno ammontava a 207 milioni di euro, mentre quella indiretta era di poco superiore ai 45 milioni di euro, per un totale complessivo di 252 milioni di euro con una variazione totale in più del 1,35%. Gli impieghi con la clientela ammontavano a quasi 190 milioni di euro, con una variazione percentuale in più del 5,36% rispetto al bilancio chiuso al 31
Un istante dei lavori
dicembre 2007. L’utile netto dell’esercizio 2008, causa anche la congiuntura, si attestava sui 3.085.000 mila euro con una flessione del 36,92% rispetto all’esercizio precedente, quando aveva toccato i 4.891.000 euro. Il patrimonio totale della Cassa al 31 dicembre 2008 ammontava a euro
46.778.000. I dipendenti a fine 2008 erano 25 di cui 4 con rapporto part-time. Gli interventi, ha sottolineato ancora il presidente, sono stati soprattutto verso i settori dell’edilizia e dell’artigiano e verso le famiglie. Ha ricordato anche la beneficenza che la Cassa Rurale fa alle associazio-
ni ed enti che operano nel volontariato, per un importo che nel 2008 ha sfiorato i 200 mila euro. Poi si è proceduto alla nomina delle cariche sociali scadute per compiuto mandato. In esito alla votazione per scrutinio segreto, Diego Curzel è stato rieletto consigliere, mentre nuovo vicepresidente è stata nominata Patrizia Montermini che va a sostituire Raffaele Demattè. Sono stati poi premiati i 22 soci con anzianità pari o superiore ai 50 anni. Il più anziano è stato Valentino Agostini, socio dal 1950. Prima della conclusione dei lavori, sono stati premiati anche gli studenti meritevoli della giurisdizione, figli di soci e anche di non soci.
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AT T U A L I T À
Trento. Il progetto artistico promosso dall’associazione di volontariato Oasi
Container della creatività: un vero successo la prima A metà maggio Container della creatività ha riscosso un livello di gradimento molto alto: il pubblico era composto da più di ottomila persone e 130 erano le iscrizioni degli artisti che si volevano esibire...
di Susanna Caldonazzi
P
ittura, scultura, body painting, street art, land art, illustrazione, scrittura, video art, fotografia, recycle art, manualità, architettura, musica, design, teatro, cosplay, tuning art, moda, light design, cucina, grafica: questo quel che riportava il volantino del Container della Creatività, manifestazione dedicata allo spirito artistico andata in scena nel centro storico di Trento tra il 15 e il 17 maggio scorsi. Per tre giorni e una notte Piazza Duomo ha cambiato volto, mettendosi completamente a disposizione dei giovani e della loro creatività, trasformandosi in un suggestivo palcoscenico per dare spazio all’estro di numerosi performer ed artisti tra i 14 e i 34 anni che hanno voluto partecipare. L’organizzazione è firmata Oasi, associazione di volontariato di Cadine, che da 13 anni si occupa di protagonismo giovanile e partecipazione attiva. I quattro soci fondatori, Samuela Calliari, Eleonora Dolzani, Rosangela Cappelletti e Manuela Vadalà, sono ancora oggi l’anima del direttivo dell’associazione Oasi e proprio a loro si deve l’idea di un evento come Container della creatività, realizzato poi anche con la collaborazione di oltre 60 volontari. «Tre erano gli obiettivi che l’associazione Oasi si era posta per Container – spiega Samuela Calliari, presidente dell’associazione
Oasi – Il primo era quello di dare visibilità agli artisti trentini facendo in modo di stimolare anche il loro spirito imprenditoriale, il secondo era quello di riuscire ad integrare la comunità eterogenea che passa quotidianamente per Piazza Duomo con gli artisti che si stavano esibendo e il terzo era quello di riuscire a dimostrare che i giovani possono riuscire ad esprimersi in modo creativo rispettando le regole imposte dalla società. Questo è quel che volevamo – continua la presidente – e che siamo riusciti ad ottenere con Container. Siamo quindi molto soddisfatti». Container della creatività ha infatti riscosso un livello di gradimento molto alto: il pubblico era com-
posto da più di ottomila persone e 130 erano le iscrizioni degli artisti che si volevano esibire. Durante le giornate però in molti si sono aggiunti cosicché il teatro di Piazza Duomo ha ospitato circa 180 performance, per lo più di artisti della Provincia di Trento ma non mancava qualche
creativo altoatesino. La prima edizione dell’evento è stata infatti dedicata all’arte regionale per una scelta precisa, ma le richieste di partecipazione sono arrivate anche da fuori regione: «Abbiamo deciso di imporre la residenza in regione come requisito di iscrizione per gli artisti – continua a spiegare Samuela Calliari – perché siamo convinti che il lato creativo dei giovani della nostra regione sia di alto livello ma troppo spesso nascosto o sottovalutato. Abbiamo quindi deciso di dedicare proprio agli artisti di casa nostra la prima edizione di Container ma se avremo la possibilità di continuare sicuramente gli anni prossimi apriremo le porte a tutti». Il progetto per il futuro è infatti proprio questo: aprire la partecipazione ad artisti e creativi provenienti da ogni parte d’Italia offrendo così una possibilità di incontro importante in una città che spesso è considerata periferica rispetto alla dimensione nazionale. E per continuare su questa strada è stato anche aperto un forum online al quale tutti gli artisti si possono iscrivere per entrare nella rete della creatività: www. oasidarte.it Quest’anno Container della creatività sarà anche un catalogo in cui saranno raccolti tutti i partecipanti all’evento che sarà diffuso nel prossimo autunno sia in versione elettronica, sia in versione cartacea per fare in modo che la creatività trentina sia sempre più alla portata di tutti.
IN BREVE TRENTINO
In crescita i residenti
Aumenta la popolazione in Trentino. Al 1° gennaio 2009, infatti, la popolazione residente nei 223 comuni del Trentino, ammonta complessivamente a 519.800 persone, con un aumento assoluto rispetto al 2008 di 6.443 unità, equivalente ad un incremento relativo del 12,6 per mille.
Il saldo naturale (eccedenza o deficit di nascite rispetto ai decessi) si presenta con segno nettamente positivo (+748 unità), confermando una tendenza in atto dalla seconda metà degli anni Novanta. Il saldo migratorio (differenza fra le iscrizioni per immigrazione e le cancellazioni per emigrazione) presenta un valore positivo pari a 6.062 persone, leggermente inferiore al 2007 per effetto di un aumento delle iscrizioni minore dell’incremento delle cancellazioni. Dai dati si ricava che la popolazione trentina cresce sia per l’apporto del saldo naturale (decisamente positivo), sia soprattutto per l’entità del saldo migratorio o sociale. La crescita della popolazione non si presenta uniforme su tutto il territorio provinciale, per effetto di saldi naturali e migratori notevolmente diversificati. Premesso che, ad eccezione del Primiero, in tutti i comprensori si è registrato un saldo complessivo positivo, i comprensori in cui si assiste agli incrementi maggiori di popolazione sono l’Alta Valsugana (17,1 per mille), l’Alto Garda e Ledro (16,6 per mille) e la Vallagarina (15 per mille); gli incrementi minori si registrano, invece, nei comprensori della Valle di Sole (3,7 per mille), della Valle di Non (6,3 per mille) e delle Giudicarie (7,7 per mille). Diminuisce dell’1,3 per mille la popolazione del comprensorio di Primiero.
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Calceranica al Lago
Quattro comuni in difesa dell’ambiente Quattro comuni del C4 hanno aderito volontariamente al regolamento europeo EMAS...
Il 50esimo del gemellaggio
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di Mario Pacher
comuni di Calceranica, Caldonazzo, Bosentino e Tenna, hanno stabilito di collaborare congiuntamente al miglioramento e alla salvaguardia della qualità dell’ambiente nell’interesse delle stesse comunità, e di attivare così l’adesione volontaria al regolamento europeo EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) ovvero “sistema comunitario di ecogestione e audit”. I quattro comuni confinanti e accomunati dalla presenza del lago di Caldonazzo, si erano riuniti due anni fa nella richiesta di finanziamento alla PAT e nel percorso verso la registrazione, sviluppando un Sistema di Gestione Ambientale di tipo “condiviso”. Il comune di Calceranica, capofila dell’iniziativa, ha affidato l’incarico alla Società Itineris srl di Trento e di certificazione all’Ente DNV (Det Norske Veritas). Pur mantenendo l’autonomia e tenendo conto delle peculiarità di ciascuna amministrazione, sono state sviluppate sinergie ed economie di scala utili alla semplificazione dell’iter di registrazione e alla definizione di azioni congiunte per il miglioramento del territorio. Tra le attività condivise, particolare rilievo è stato dato all’approvazione di un’unica politica ambientale predisposta a cura del
Levico-Hausham: pronte le manifestazioni
di Luciano De Carli
Comitato di Coordinamento anche il vicepresidente della composto dagli assessori al- Giunta Provinciale ed assesl’ambiente dei quattro comu- sore provinciale all’Ambienni, e approvata dai rispettivi te Alberto Pacher. I comuni consigli comunali. Presso erano così rappresentati: per il municipio di Calceranica Calceranica il sindaco Sergio sono state assegnate, da parte Martinelli, per Caldonazzo della DNV Italia srl, le atte- Laura Mansini, per Bosenstazioni ai rispettivi sindaci tino il sindaco Fernando con le quali si afferma che i Leonardelli con l’assescomuni «han- «Per gli amministratori sore Giannina no effettuato si tratta di un’iniziativa Sottopietra, per Tenna il le analisi amvalida, da ripetersi vicesindaco bientali, hanno in futuro» Romano Moimpostato ed sca. Presente effettuato audit anche Anna ambientali ed Martinelli elaborato una Dichiarazione consulente delAmbientale». Il tutto in con- la ITINERIS srl di Trento, e formità ai vari allegati del Nicola Curzel che ha seguito Regolamento CE. La conse- gli incontri per la comunicagna dell’”Attestato di Con- zione del progetto EMAS. valida” è stata fatta dall’ing. I responsabili delle singole Marco Scarpa dell’Ente di amministrazioni hanno sotCertificazioni Ambientali tolineato la validità di questa dell’EMAS, l’ente con sede iniziativa, auspicando una ad Oslo e con 9 uffici anche fattiva collaborazione anche in Italia. Presente all’incontro per il futuro.
Hausham
L’Associazione “Amici di Hausham” ha predisposto tutto per la trasferta dei 30 ragazzi che ad agosto saranno ad Hausham per la vacanza- studio. Con l’assessore comunale delegato al gemellaggio Arturo Benedetti, il Direttivo si è incontrato più volte per individuare i festeggiamenti cui dar vita per i 50 anni di amicizia tra le due terici. La mostra è stata ben Città. Vi saranno sfilate per accolta dal pubblico che le vie cittadine e incontri con l’ha visitata ripetutamente, le Associazioni, che hanno partecipando alle diverse animato i dieci lustri del ge- performance musicali di mellaggio, voluto da Rudy strumentisti e cantanti leSiebeneicher nel secondo vicensi. dopoguerra. Ad Hausham la data fissata Ai Giardini Salus, dove sono per il primo scambio sarà stati piantati dagli ammini- quella di sabato 8/domenica stratori gli alberi del 45esimo, 9 agosto, con la presenza si porrà una targa ricordo, delle nostre autorità, banda mentre si darà cittadina e il nome di Pon- «Sfilate e incontri con cori, genitori le Associazioni che te dell’Amicizia dei 30 ragazhanno animato 50 anni zi in vacanza Hausham-Levidi gemellaggio» co Terme, con studio. Ci sataglio del naranno alcuni stro, alla nuova pullman su passerella sul prenotazione rio Maggiore e preventiva la città imbanobbligatoria. dierata a festa. Gli Haushamesi saranno tra Nel frattempo il vicepresi- noi invece sabato 11/domedente del sodalizio, Fabio nica 12 ottobre. Il Direttivo Recchia, anche pittore, ha invita tutti ad una parteciinaugurato la serie delle pazione attiva alle manifemostre al Bistrò di Hausham, stazioni che si terranno a dove ha esposto i suoi di- Levico, nonché a visitare le pinti, schizzi, icone, lavori, apposite mostre fotografiche sculture, nonché quadri ma- e pittoriche a margine.
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Il fatto. Don Zendron, vescovo in Brasile, ha fatto ritorno nella sua terra natale
Valle di Cembra in festa con il “suo” Vescovo Il vescovo Guido Zendron, mantenendo fede alla promessa fatta lo scorso anno, è tornato in Trentino per un breve periodo di vacanza e ha impartito il sacramento della cresima a 60 ragazzi di tutto il decanatodella Valle di Cembra.
ganizzata in suo onore, il neo vescovo aveva ricordato con affettuosa gratitudine anche la mamma Rita e il papà Romano, oggi non più fra noi, per avergli donato la vita e il grande insegnamento cristiano. Da quando gli è stato affidato questo incarico «lo spirito – ci ha dichiarato il Vescovo Zendron - è rimasto lo stesso e anche il desiderio di servire ed amare Cristo e gli altri.
di Mario Pacher
È
ancora vivo nell’animo della gente cembrana il ricordo della straordinaria festa organizzata il 15 agosto 2008, festività di Maria Assunta, quando si solennizzò il primo ritorno da vescovo di don Guido Zendron nella sua terra natale a Lisignago. Domenica 17 maggio scorso la stessa gente ha rivissuto una nuova emozionante giornata, sempre all’insegna della spiritualità. Protagonista ancora il vescovo Zendron che, mantenendo fede alla promessa fatta lo scorso anno e in concomitanza anche con il breve periodo di vacanza fra la sua gente d’origine, ha impartito il sacramento della cresima a 60 ragazzi di tutto quel decanato, cioè dei paesi di Cembra, Faver, Lisignago, Grumes, Graumo, Valda, Sover, Montesover, Segonzano e Piazzo. La solenne cerimonia si è svolta nella chiesa parrocchiale di Cembra, dove l’alto prelato ha presieduto una concelebrazione accanto al parroco don Rodolfo Minati e diversi altri religiosi della valle e da Trento. Un rito che è stato solennizzato dai canti d’assieme eseguiti dai cori di Cembra, Faver e Lisignago, da tempo impegnati in frequenti prove serali, e diretti dal maestro Renzo Micheli e accompagnati all’organo da Susanna Nicolodi.
Il vescovo impartisce la Sacra Cresima
Don Guido Zendron, lo ricordiamo, era stato premiato oltre un anno fa da Papa Benedetto XVI elevandolo a vescovo di una vasta missione in terra brasiliana, e la notizia in Trentino era giunta verso la metà del mese di marzo 2008. Le campane di molte chiese, Lisignago in particolare, a lungo fecero udire i festosi rintocchi per annunciare alla gente il grande evento. La sua ordinazione episcopale avvenne il 17 maggio dello scorso anno a Salvador de Bahia, mentre il 25 dello stesso mese il vescovo Zendron prendeva possesso della diocesi di Paulo Afonso. Più di trenta persone fra parenti stretti, il vescovo Luigi Bressan, il parroco don Rodolfo e altri sacerdoti di parrocchie del Trentino, il primo cittadino di Lisignago Mariano Ferretti, avevano raggiunto la terra brasiliana per essere accanto a dom Guido (così è chiamato in Brasile) in occasione del-
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Valle dei Mòcheni
IN BREVE Festa degli alberi
«Rispetto per tutte le piante, grandi e piccole, in montagna come in città» è l’insegnamento della Festa degli alberi del Comune di Sant’Orsola, che il primo giugno scorso nei pressi della nuova centrale di teleriscaldamento a valle del paese ha coinvolto bambini della scuola primaria, della scuola dell’infanzia e i nuovi nati. Secondo il sindaco di Sant’Orsola Damiano Fontanari «un’occasione per vedere completato il ciclo dell’utilizzo delle risorse naturali».
Musica e balli folk locali
Il gruppo musicale dei Palaearlearmusikantn è stato protagonista il 23 maggio scorso presso la Sala comunale di Palù del Fersina/Palai en Bersntol di un applaudito concerto che ha permesso di riscoprire musica e balli folcloristici locali. La serata ha offerto al gruppo l’occasione di presentare i nuovi costumi legati alla tradizione della Valle dei Mòcheni/Bersntol, realizzati con il finanziamento della Regione, del Comprensorio Alta Valsugana e della Cassa rurale di Pergine.
Concorso balcone fiorito
I tre cori che hanno solennizzato la festa
le solenni cerimonie di investitura. «La diocesi affidatami, aveva spiegato allora dom Guido, è una delle più povere del Brasile. Conta circa mezzo milione di abitanti ed è grande come cinque volte il Trentino e con me ci sono solo 24 sacerdoti. Il grande problema è quello dei giovani: a 7 anni fanno già uso della droga e a 12 sono ormai spacciatori». Nel ringraziare lo scorso anno la gente di Lisignago per la grande festa or-
È cambiata la responsabilità perché essere responsabile di una diocesi richiede molto più impegno, uno sguardo più grande anche ai problemi che ci sono e soprattutto cercare di dare tanta speranza a tante persone che molte volte, per causa anche delle ingiustizie e sofferenze, rischiano di perdere la speranza». Domenica 24 maggio il vescovo Guido Zendron ha presieduto una solenne celebrazione nella chiesa di Lisignago.
C’è tempo fino all’8 agosto per iscriversi al concorso “Balcone fiorito”, promosso dalla Pro loco di Sant’Orsola per favorire le decorazioni floreali e l’abbellimento di balconi e davanzali visibili da aree pubbliche. Oltre ai premi in denaro che verranno consegnati, sulla base dell’accostamento cromatico e della rigogliosità, nel corso della festa dell’anziano è previsto un omaggio a tema per tutti i partecipanti. L’iscrizione è gratuita.
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Pergine. Al via alcune opere finanziate col fondo anticongiunturale
Contro la crisi partono i lavori pubblici... di Paolo Chiesa
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er quanto riguarda Pergine Valsugana gli investimenti stanziati dalla giunta provinciale per contrastare la crisi ammontano a 2.307.899,83 euro. L’amministrazione comunale, che deve farsi carico del 20% della somma, ha individuato dei lavori la cui realizzazione era già prevista e il cui iter progettuale e realizzativo è stato accelerato appositamente in seguito agli stanziamenti provinciali. Ecco alcune opere per le quali nel mese di giugno inizieranno i lavori. Ampliamento della scuola della frazione di Zivignago: a servizio della frazione di Zivignago e delle zone limitrofe è presente una scuola elementare che ultimamente ha visto accrescere il numero di bambini che la frequentano, visto il continuo incremento della popolazione. L’intervento previsto consiste nell’ampliamento dell’edificio scolastico sul lato nord per una superfi cie di 197,75 mq, realizzando al piano terra la cucina e la mensa e al primo piano due nuove aule e un laboratorio di informatica. All’interno dell’edificio scolastico esistente si prevede la realizzazione dei passaggi necessari per accedere alla zona di ampliamento, alla ridistribuzione degli spazi tecnici compresi dei nuovi servizi igienici e alla riqualificazione degli spazi esterni. L’importo previsto è di 500 mila euro. Lavori di manutenzione straordinaria della copertura delle scuole medie “Ciro Andreatta”: negli anni l’edificio è stato oggetto di interventi di
IN BREVE Il fondo PAT anticongiunturale
All’interno del bilancio di previsione per l’esercizio 2009 della Provincia di Trento c’è un corposo “pacchetto anticrisi” messo in campo dalla Giunta Dellai per una cifra complessiva di 850 milioni di euro, pari a oltre il 5% del Pil provinciale. Un grande sforzo economico quindi, per contrastare un crisi che anche in Trentino, seppur in maniera meno sentita rispetto al resto d’Italia, sta causando ingenti danni economici ad imprese e famiglie. Sono previste delle misure di intervento straordinarie per il sostegno al reddito per le fasce sociali in difficoltà, per l’attivazione di una spesa di investimento caratterizzata da immediata spendibilità e da una elevata conformità agli ambiti di operatività e di specializzazione
La scuola Ciro Andereatta
rispetto all’edificio ex Filanda (sede di altre attività amministrative Comunali e Comprensoriali), si è deciso di utilizzare a tale scopo proprio gli spazi suddetti. L’importo previsto è di 775 mila euro.
La scuola di Zivignago
manutenzione ordinaria e straordinaria con i quali si è provveduto, oltre ad eseguire modifiche interne, a ripristinare l’impermeabilizzazione della copertura, nonché di altri lavori volti al miglioramento delle prestazioni energetiche. Nonostante i numerosi interventi non è risultato possibile eliminare i problemi di infiltrazione d’acqua, evidenziati in particolare in concomitanza con le notevoli precipitazioni nevose dell’inverno. Considerato che nonostante gli interventi eseguiti sulla copertura permangono delle infiltrazioni d’acqua, i lavori sono rivolti a ri-
solvere definitivamente il problema. Il costo sarà di 550 mila euro. Realizzazione di nuovi uffici comunali presso il teatro di Pergine: da poco sono stati ultimati i lavori di costruzione del nuovo Teatro Comunale in piazza Garibaldi al cui interno sono stati ricavati alcuni spazi da destinare in futuro all’attività amministrativa del Comune. Visto che l’Amministrazione ha effettivamente la necessità di reperire nuovi spazi al fine di una ridistribuzione dei servizi e delle competenze e vista la vicinanza del teatro
Manutenzione straordinaria delle pavimentazioni in asfalto a Pergine e frazioni: l’intervento consiste in una serie di manutenzioni straordinarie del manto stradale riguardante la viabilità all’interno di Pergine e delle frazioni. Sono oggetto d’intervento in via esclusiva tratti di viabilità già dotate del manto in conglomerato bituminoso. Questi alcuni dei tratti di viabilità comunali per i quali è prevista la sistemazione: Via Paludi, alcuni tratti di via al lago, via Dante e via Marconi, piazza Serra, piazza Garibaldi, via Rusca, via Pascoli, via Petrarca e via Montesei. Inoltre verranno asfaltate la strada per Costasavina e quella per Viarago, via dell’Angi e via alle Darsene. Il costo sarà di 500 mila euro.
delle imprese locali e per il sostegno delle imprese stesse. Queste misure investono anche l’attività dei Comuni al fine di contribuire a contrastare gli effetti della crisi economica. La spesa per gli investimenti, considerati gli impatti generati dagli stessi (il cosiddetto “effetto moltiplicatore”), riveste un ruolo cruciale in senso anticongiunturale e costituisce quindi un punto cardine della manovra finanziaria stessa. In tal senso gli obiettivi principali sono accelerare i tempi di realizzazione delle opere e degli interventi già programmati e finanziare nuovi interventi immediatamente attuabili, in grado di tradursi in flussi finanziari alle imprese già nel corso del 2009. Sul bilancio provinciale è stato attuato inoltre uno specifico fondo anticongiunturale destinato agli investimenti degli Enti locali per un ammontare complessivo di circa 80 milioni di euro orientato verso interventi di rapida realizzabilità e quindi immediatamente cantierabili e che per tipo e dimensioni permettano il coinvolgimento di imprese operanti sul territorio provinciale, per ampliarne la ricaduta sul territorio stesso. (p.c.)
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Novaledo. Ecco il risultato di un anno di lavoro di “Un girasole di idee”
Una grande giornata di festa Un pomeriggio all’insegna delle esibizioni, delle presentazioni di ciò che hanno realizzato i 56 alunni delle elementari, sotto la guida delle loro brave insegnanti.
di Mario Pacher
U
na giornata di festa è il risultato finale di un anno di lavoro della Cooperativa scolastica “Un girasole di idee”, l’associazione guidata dallo scolaro presidente Samuele Damonte. Una giornata all’insegna delle esibizioni, delle presentazioni di ciò che hanno realizzato i 56 alunni delle elementari, sotto la costante guida delle loro brave insegnanti. All’allegro momento ha preso parte anche il Sindaco di Novaledo Ferruccio Bastiani con l’assessore alla cultura Roberto Paccher, i responsabili delle Cooperative scolastiche della Federazione, i
rappresentanti della Cassa Rurale di Levico e la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo Centro Valsugana dott.ssa Clara De Boni. La festa si è svolta mercoledì pomeriggio 3 giugno e comprendeva diversi momenti: l’inaugurazione nell’atrio della scuola del mosaico realizzato nel corso dell’anno scolastico con l’esperta Bianca Basso; i canti e i balli in palestra che i bambini avevano imparato durante le attività opzionali facoltative, sotto la guida di Juliana Ospina e con all’organo il professore Lodovico Lazzeri; la degustazione di piatti a base di patate nella caserma dei Vigili del Fuoco, sapientemente preparati dal cuoco Stefano Sartori aiutato da alcuni genitori e nonni; la vendita dell’ultimo libretto realizzato dagli alunni “Patatiamo Insieme” nel cortile esterno, fatto stampare dalla Cassa Rurale di Levico, il cui ricavato è destinato ai bambini terremotati dell’Abruzzo.
IN BREVE Qualità dell’aria bene Borgo
I dati raccolti dalla rete provinciale per il controllo della qualità dell’aria a maggio hanno evidenziato un moderato indice d’inquinamento. Ad influenzare fortemente il giudizio mensile di qualità dell’aria è stato il primo episodio stagionale di smog fotochimico e il conseguente aumento delle concentrazioni di ozono nell’aria. Le giornate interessate da questo fenomeno, tipico dei mesi estivi o comunque di giornate molto calde, sono state in particolare il 23 ed il 24 durante le quali è stata superata, per alcune ore, la cosiddetta “soglia di informazione” in tutte le stazioni di misura delle rete provinciale di monitoraggio, tranne Borgo Valsugana e Malga Gaza. Sempre abbondantemente rispettata invece, in tutti i siti, la “soglia di allarme” prevista per l’ozono, cosi come tutti i limiti previsti per gli altri inquinanti monitorati. Rispetto ad aprile i livelli d’inquinamento sono così mediamente aumentati con l’indice che è passato da 93 a 104 (+11% su base mensile).
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Borgo. Interessante convegno presso il Vivaio forestale S. Giorgio
Il territorio e le sue grandi qualità ambientali Una bella esperienza a contatto con persone preparate, rispettose dell’ambiente, innamorate dei territori in cui vivono e operano, che cercano di utilizzare, ma anche di tutelare, la nostra Madre Terra.
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di Luciano De Carli
resso il Vivaio forestale S. Giorgio, lungo la provinciale per Sella Valsugana, il Comune di Borgo e l’Associazione Nazionale Qualità Comuni hanno organizzato un interessante convegno sul tema della “Tutela e utilizzo sostenibile del territorio, in un’ottica di qualità ambientale”. I saluti ai convegnisti sono stati portati dall’assessore Fabio Pompermaier e da Mario Angelo Parma, presidente dell’Ass.Naz./Qua. Com. Si è passati subito, con la relazione di Lucia Frenguelli, dirigente dell’Uff. Affari Giuridici degli Enti locali ed Usi civici della PAT, ad una disanima della nuova legge sugli
usi civici e della proprietà collettiva. «Ci sono importanti novità- ha affermato- come la possibilità di trasformazione per un diverso utilizzo degli usi civici di legnatico, stramatico, pascolo, bosco e terreni, malghe e barchi, per non ingessarne l’uso. Dopo aver assicurato la miglioria dell’uso civico, la rimanente parte economica si potrà utilizzare per i piani di settore già in uso da tempo». È seguito l’intervento di Alessandro Wolynski, direttore dell’Ufficio Pianificazione e Selvicoltura, sul tema “Le foreste, come risorsa economica ed ambientale”. Si è parlato di riduzione del carbonio, di capacità produttiva del bosco nel tempo, di valore ambientale per i locali e per il turismo, di produzione
di qualità con l’esbosco, tagli selettivi di pino, abete per essenze più produttive, d’accessibilità adeguata alle zone boscate». Ha concluso evidenziando la necessità di un’azione multifunzionale, tenendo presente la capacità ecosistemica che rispetti le dinamiche interne e processi economicamente corretti. La relazione di Fontana, ventottenne direttore dell’Azienda Consorzi Servizi Municipalizzate spa del Primiero, ha fatto capire come molti territori potrebbero utilmente consorziarsi, collaborare, tutelare il proprio ambiente, produrre energia e guadagnare allo stesso tempo, vendendo il “surplus” energetico a territori vicini e creando occupazione locale (44 dipendenti nel Consorzio). Ha annunciato pure delle ricerche per la
produzione d’idrogeno mediante elettrolisi. Dopo diversi tecnici è stata la volta del sindaco di Cirimido nel Comense, Franco Tagliabue, che ha introdotto l’argomento dell’impronta ecologica nel suo Comune, argomento poi trattato a fondo da Francesca Silvestri, ricercatrice universitaria alla Bicocca, la quale ha esposto tutta la ricerca effettuata per il Comune di Cirimido, con indicazioni per un lungo periodo dal 1961 al 2003: confronti, raffronti , proposte, interventi effettuati. C’è stata pure la compiuta presentazione di turismo eco-sostenibile d’Arte Sella da parte della dott.ssa Tomaselli, che ha fornito dati sui costi, occupazione, pernottamenti, ristorazione e indotto- visitatori nel corso dei vari anni.
E poi ancora interventi di Giuliano Soldà, assessore alle politiche territoriali del Comune di Bovisio Masciago (Mi), di Massimiliano Mussi sul bilancio ambientale dello stesso Comune, quindi di Marco Romano, etnografo, e di Maria Cheyenne Daprà, allevatrice e pastora, con l’avvincente proiezione del film di Michele Trentini “Cheyenne, trent’anni” sull’attività della pastorizia, il mantenimento dei prati e dei terreni d’alta montagna. Quando le relazioni si sono concluse, è rimasta la sensazione d’una bella esperienza a contatto con persone preparate, rispettose dell’ambiente, innamorate dei territori in cui vivono e operano, che cercano di utilizzare, ma anche di tutelare, la nostra Madre Terra.
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Levico Terme. In una cerimonia all’Istituto Professionale Alberghiero
Premiati gli alunni meritevoli di Mario Pacher
Presso l’Istituto Professionale Alberghiero di Levico, è stato assegnato il premio dell’Associazione Albergatori ai ragazzi del terzo corso. Un riconoscimento, il 13esimo in ordine di tempo, per gratificare gli alunni particolarmente meritevoli. La scelta è stata fatta dagli stessi insegnanti dell’Istituto che hanno tenuto conto del comportamento, del profitto, dell’interesse e della motivazione che gli allievi hanno dimostrato in tutto il percorso formativo. In una sala gremita da oltre 130 studenti, il dirigente Bruno Villotti ha sottoli-
I ragazzi premiati con il dirigente e autorità
neato la validità di questo Istituto di Formazione Professionale Alberghiero che riesce a qualificare tanti giovani che si apprestano ad iniziare un lavoro in questo settore che costituisce, per buona parte del
Trentino, fonte di lavoro e di sostentamento. Anche il presidente degli albergatori di Levico Roberto Crivellaro e il presidente del consiglio comunale Luciano Lucchi, (già vicepresidente di quella scuola) hanno
esaltato il ruolo dell’Istituto che dà formazione e qualità a tanti giovani. Presenti pure il presidente dell’APT Massimo Oss, la presidente della Levicofin Donatella Bommassar e Luca Libardi vicepresidente provinciale degli albergatori, il comandante della Stazione Carabinieri, Trentin. Il premio di 500 euro è stato assegnato agli allievi: Massimo Mattivi (3ª B), Mattia Montibeller a pari merito con Silvio Galvan (3ª SA), Filippo Sartori a pari merito con Luca Caviola (3ª A). L’incontro si è concluso con un signorile rinfresco nel piazzale dell’Istituto.
PINÉ
Stadio del Ghiaccio: ecco il finanziamento Ammessi a finanziamento, tramite il Fondo per lo sviluppo locale, cinque interventi di rilevanza provinciale promossi dai Comuni di Vigo di Fassa, Cavalese, Baselga di Pinè, Commezzadura, Folgaria e dal Consorzio dei Comuni trentini. Per quanto riguarda Baselga di Piné gli interventi riguardano la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza degli impianti tecnologici dello Stadio del ghiaccio. Importo contributo: 1.938.000 euro.
Levico Terme. Concorso di disegno per i ragazzi Le forme dell’acqua ora sono in mostra Le Terme di Levico e Vetriolo in aprile avevano proposto alle Scuole Elementari e Medie cittadine il concorso di disegno “Le forme dell’acqua” al fine di far conoscere alle giovani generazioni il proprio territorio, ma anche quell’acqua termale”Forte” che ha fatto la fortuna di Levico e del
Da Levico in Laos
I numerosi ragazzi della cresima, le loro famiglie del Decanato di Levico con il finanziamento dell’8 per mille hanno potuto acquistare nell’anno 2009 un pulmino per il Centro Audiolesi di Luang Prabang, in Laos, realizzato in memoria di padre Mario Borzaga.
suo comparto alberghiero. Una speciale Giuria ha quindi valutato gli elaborati formato 210x70 che ora resteranno esposti per tutta l’estate nelle sale del palazzo termale. La premiazione è avvenuta a fine maggio presso l’Istituto Comprensivo di Levico e presso le Terme di Levico,
Calceranica. Un momento di festa in vista dell’estate Pranzo sociale per i pensionati Per salutare i mesi di attività prima dell’inizio dell’estate, il gruppo Pensionati e Anziani di Calceranica, guidato con grande entusiasmo e dedizione da Gilia Fontana, ha organizzato un pranzo sociale presso la propria sede. Un momento goliardico fra gli iscritti con prelibati piatti preparati dalla presidente con la collaborazione anche di alcune
componenti il direttivo e delle volontarie Laura e Marina. L’attività del Gruppo è proseguita con il ballo dal vivo e rinfresco con festa dei compleanni dei mesi di maggio e giugno. Lo scorso 6 giugno una cinquantina di soci sono partiti per il mare, mentre il prossimo 27 giugno si farà la gita sociale con meta a Trieste. (m.p.)
con un momento di relax da parte di “Diegotto, il leprotto”, mascotte della Cassa Rurale di Levico che ha sponsorizzato la manifestazione. Al termine i ragazzi presenti hanno potuto visitare il Palazzo termale che è in via di ampliamento e ristrutturazione , con novità assolute. (LDC)
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Scuola: un gemellaggio tra Trentino e Argentina
«Emigración: un approccio multidisciplinare» «Per un intero intenso anno scolastico ogni classe è stata stimolata a lavorare in vista del gemellaggio. Il confronto è di per sé fondamentale, ma il confronto con realtà lontane, nel nostro caso oltreoceano, è ancora più motivante».
N
di Patrik Brol
ell’incontro la vera ricchezza». È riassunto in queste parole il significato della visita di tre insegnanti argentine della Escuela Parroquial San Pablo Apóstol di Córdoba, ospiti dell’Istituto comprensivo Pergine 1 dal 2 al 15 maggio scorsi nell’ambito del progetto «Emigración: un approccio multidisciplinare». A sancire il gemellaggio tra le due scuole è prevista un’analoga esperienza da parte di tre insegnanti della Scuola primaria “Il bucaneve” di Sant’Orsola nella seconda metà di giugno. Durante l’anno scolastico alunni ed insegnanti delle classi coinvolte nel progetto hanno analizzato il tema dell’emigrazione sotto diversi aspetti, raccogliendo gli elaborati
in un grande cartellone che presenta l’iniziativa all’entrata della scuola. Intenso programma delle attività, che hanno permesso alle insegnanti ospiti di approfondire la conoscenza del territorio, della storia e delle
tradizioni del Trentino e della Valle dei Mòcheni, prevedendo anche il coinvolgimento dei genitori. Altro importante obiettivo del progetto è lo scambio di esperienze e sperimentazioni didattiche, poesia, teatro, musica, disegno,
Lucia Predelli, Dirigente dell’Istituto comprensivo Pergine 1
«Un’esperienza importante» di Patrik Brol
Lucia Predelli, Dirigente dell’Istituto comprensivo Pergine 1, non ha dubbi sul valore del progetto “Emigración: un approccio multidisciplinare”. «Penso si tratti dell’esperienza più importante sotto l’aspetto professionale che abbia incontrato finora. Abbiamo potuto apprezzare insegnanti che pur lavorando in condizioni che non si possono certo definire ottimali riescono, con passione ed entusiasmo, a trasformare in oro anche le occasioni più semplici. Grande importanza
è data allo scambio e al contributo che possono dare gli adulti ai giovani. Alla base ci sono pratiche educative solo apparentemente ingenue e un diverso modo di intendere i rapporti umani. Interessante anche il confronto tra una piccola scuola di montagna, come quella di Sant’Orsola, e una grande scuola di città, in cui convivono realtà diverse e a volte stridenti. Non va dimenticato, infine, l’importante sostegno ricevuto dall’Associazione Trentini nel mondo, con un ricordo particolare per Rino Zandonai (scomparso nella tragedia dell’Airbus in
cui hanno perso la vita anche Giovanni Battista Lenzi e Luigi Zortea, ndr), impegnato attivamente anche in questo progetto».
cucina, robotica, Mind lab, Rally matematico, e la scoperta di nuove attività come il gioco “El amigo invisibile”, la “Bicicletada”, la “Feria de ciencia e la “Olimpiade de grammatica”. Un progetto che vede protagonisti gli insegnanti Fabio Beber e Ana Maria Aldrighetti, spunto la fondazione di un circolo dell’Associazione trentini nel mondo nella regione di Córdoba circa tre anni fa: «Da un contatto, qualche email, la collaborazione nella realizzazione del giornalino scolastico - ricorda Fabio Beber-, piano, piano la cosa è cresciuta fi no a concretizzarsi nel gemellaggio». «È difficile immaginare il grande lavoro svolto in classe da alunni e insegnanti -sottolinea Lucia Predelli, Dirigente dell’Istituto comprensivo Pergine 1-, per un intero
intenso anno scolastico ogni classe è stata stimolata a lavorare in vista del gemellaggio. Il confronto è di per sé fondamentale, ma il confronto con realtà lontane, nel nostro caso oltreoceano, è ancora più motivante. Lo scopo principale del gemellaggio è l’approfondimento del tema dell’immigrazione, discorso quanto mai attuale, per far comprendere ai bambini la sofferenza e il desiderio di mantenere i legami col passato che per gli emigranti si accompagnano alla novità. Se riuscissimo a far capire loro quanto bene può nascere dalla sofferenza avremmo raggiunto lo scopo». Accanto alla Provincia hanno sostenuto finanziariamente l’iniziativa il Bim Adige, il Comprensorio Alta Valsugana, l’Istituto culturale mòcheno e il Comune di Sant’Orsola.
Approfondimento Torneo MIND LAB per Pergine 1
Abalone, Quarto, ma anche dama e tris… le classi terze delle scuole primarie di Pergine “Don Milani”, Canezza e Sant’Orsola hanno partecipato il 4 giugno scorso al primo Torneo Mind lab dell’Istituto comprensivo Pergine 1 al termine di una sperimentazione condotta in collaborazione con l’Iprase. «I giochi di pensiero possono servire come un potente strumento educativo per il miglioramento delle capacità cognitive, lo sviluppo della consapevolezza dei processi di pensiero, l’acquisizione di abilità e competenze per gestire situazioni sociali ed emotive», questa la convinzione alla base del metodo Mind lab, che coinvolge oltre 2 milioni di alunni in oltre 25 paesi del mondo. Il modo più efficace per apprendere nasce da un’esperienza autentica e immediata che lascia dietro di sé il desiderio di farne altre; il gioco è l’esempio perfetto di tale esperienza», quindi accanto alla formazione e al tutoraggio dei docenti nel corso dell’anno scolastico sono state organizzate serate che hanno visto sedersi attorno allo stesso tavolo di gioco (dimenticando per una sera televisione e videogiochi) alunni, genitori e insegnanti, con esiti spesso imprevisti. (p.b.)
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LETTERE AL DIRETTORE
Sicurezza S.S. 47, che sia la volta buona!
Le lettere possono essere inviate a: Redazione "La Finestra" Viale IV Novembre 12 - 38051 Borgo Valsugana (TN) Tel. 0461.752622 - Fax 0461.756833
email: redazione@lafinestra.it
Viabilità intasata e lettere inevase
E
gregio Direttore, in allegato Le invio copia della lettera spedita all’assessore provinciale Alberto Pacher ormai un mese fa e per la quale non ho ricevuto alcun riscontro. Le risparmio le copie delle lettere inviate ormai mesi (o anni) fa al servizio gestione strade e lavori pubblici della PAT per sollecitare la risoluzione del problema. Anche in questo caso risposta non pervenuta. Mi è capitato una volta di non rispondere per iscritto ad un mio censito e hanno redatto un’interrogazione in consiglio provinciale... Cosa dovrei fare io? Per fortuna che la Provincia si dice in grado di rispondere alle esigenze della popolazione delle periferie. Almeno avesse l’educazione di rispondere alle lettere! Capirà il mio stato d’animo; e non è l’unico problema aperto visto che anche per la viabilità di accesso all’area produttiva
di Marter (inserita nelle opere del patto territoriale) ho consumato scarpe e telefono ma finora (dopo tre anni) nulla! Fare il Sindaco è difficile, soprattutto se si deve rispondere alle richieste ma non si ricevono riscontri alle domande. Vincenzo M. Sglavo, Sindaco di Roncegno T. Di seguito il testo della lettera inviata all’assessore Alberto Pacher. «Stim.mo Assessore Pacher, sono con la presente a manifestarLe lo stato di profondo disagio da parte mia e di tutta l’amministrazione comunale di Roncegno Terme relativamente alle questioni in oggetto. Ormai assumono una cadenza settimanale le lamentele degli abitanti di via Waiz o G. Prati (loc. Grassi) o delle persone che si recano in Chiesa che denunciano situazioni di evidente pericolo se non addirittura danneggiamenti alle case a
Vincenzo Sglavo, Sindaco di Roncegno
causa del passaggio di automezzi pesanti nelle strettoie prospicienti le abitazioni. Non meno frequenti sono le situazioni di blocco del traffico causato da autoarticolati che si “incastrano” nelle stesse strettoie. Dal luglio dello scorso anno ho già scritto due volte al Servizio Viabilità per chiedere la possibilità di ridurre il traffico pesante lungo la SP 65 che attraversa il centro del paese senza aver neppure avuto “la grazia” di una risposta. Debbo ricordare che la strada riveste una valenza sovraccomunale
Europee: il voto del Trentino Il risultato politico di queste elezioni europee dà ampiamente ragione all’impegno del PDL del Trentino di questi ultimi tempi. Esso ricalca quello delle politiche 2008, salvo la leggera differenza in meno di un punto percentuale. C’è chi rileva l’innegabile confronto negativo con le europee del passato, se si sommano i risultati di Forza Italia e Alleanza Nazionale. Alle precedenti europee 2004: 29,52% contro il 26,28% di oggi del PDL. Il divario si può spiegare con la mancanza
di un candidato trentino doc, per la prima volta, dopo le tre affermazioni del sottoscritto nel 1994, 1999 e anche nel 2004, considerato che, dopo le due legislature, un anno fa, con la nomina a ministro dell’on. Brunetta io tornai al Parlamento Europeo, seppure per un mese, con l’opzione a favore del Senato, per incompatibilità. Grave la perdita di quasi cinque punti da parte del PD, rispetto alle politiche, mentre era prevista la crescita della Lega. Clamorosa l’assenza
di peso dell’UPT. Sostanzialmente nulla cambia a livello nazionale e anche locale. Cresce il peso politico della delegazione del PDL all’interno del PPE e rispetto a tutto il Parlamento Europeo, nonché nei confronti delle altre delegazioni di Partito italiane. Cresce anche il successo del centro destra in Europa e la sconfitta della sinistra è simboleggiata dalle batoste rimediate da Brown e Zapatero. Sen. Giacomo Santini
in quanto percorsa anche da mezzi che giungono o si recano a Ronchi e Torcegno i quali non trovano altre alternative viarie. Nell’agosto dello scorso anno, l’allora assessore ai lavori pubblici della PAT assieme ai tecnici del Servizio strade si erano impegnati all’elaborazione almeno di un progetto di fattibilità per la variante alla SP 65 che attraversa Roncegno; sono passati 8 mesi e non abbiamo ancora visto o sentito nulla. Credo Lei conosca sufficientemente bene la problematica così come presentataLe anche in occasione di un recente incontro a Borgo Valsugana. In relazione a tutto ciò sono formalmente a chiederLe: 1) di indicarmi a chi debbono rivolgersi i proprietari di abitazioni che subiscono danni dal passaggio degli automezzi sulla SP 65; 2) di attivarsi presso gli uffici competenti affinché possa essere ridotto il carico di mezzi pesanti lungo la SP 65 che passa attraverso l’abitato di Roncegno e vengano installati opportuni segnali indicanti la larghezza massima dei mezzi abilitati al passaggio; 3) di avviare al più presto almeno uno studio di fattibilità per la realizzazione di una variante alla SP 65 che attraversa Roncegno. Resto nell’attesa di avere risposte certe da poter comunicare ai molti censiti di Roncegno, Ronchi e Torcegno estremamente interessati alla questione. In attesa di Suo pronto riscontro è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti. Ing. Vincenzo M. Sglavo -Sindaco -
Egregio Direttore, leggo con molta attenzione, e con cauto entusiasmo, ciò che è stato riportato su “La Finestra” di Maggio. Sembra si inizi a discutere seriamente sulla delicata questione della messa in sicurezza della SS 47 della Valsugana. Ebbene, proprio la sera precedente, l’Osservatorio Grigno Tezze, del quale sono presidente, si era riunito per discutere quali strategie mettere in campo per dar risalto a questa spinosa problematica. Si conveniva all’unanimità anche sulla possibilità di ricorrere a manifestazioni pubbliche, sensibilizzando tutta l’area interessata, accarezzando più volte l’idea di organizzare un convoglio lumaca per tutto il tratto del restringimento. Poi, l’articolo pubblicato il giorno seguente ha raffreddato gli animi, ma soprattutto ci ha ridato speranza. Vogliamo credere che questa speranza stavolta si concretizzi in reali forme fisiche di realizzazione. Basta con le chiacchiere, ora servono i fatti. Ma torniamo al contenuto dell’articolo, dove all’interrogazione dell’assessore Nerio Giovanazzi risponde il Vicepresidente della provincia e assessore ai lavori pubblici Alberto Pacher. Sembra infatti che quanto descritto nella risposta preveda un progetto preliminare ambientale entro fine anno, e quindi, successivamente, un progetto esecutivo e definitivo entro il 2010. Finalmente, che sia la volta buona ? Speriamo di sì. Ovviamente, alla fine non poteva mancare la stima dei costi che “Mamma provincia” dovrà sostenere, 110-120 milioni di euro, rispetto alla quale riteniamo sia da valorizzare più la stima delle vite umane che si potranno salvare (e i pendolari che come me, fanno più volte al giorno quel tratto di strada sanno a che cosa mi riferisco). Troppe persone piangono figli, parenti, amici scomparsi prematuramente, portati via definitivamente con l’ennesimo schianto in quel tratto di strada che non lascia scampo. La Valsugana non ha più lacrime per piangere quei morti, ora tocca ai politici impedire che ciò si ripeta. Vorrei, infine, ringraziare l’assessore Nerio Giovanazzi per la sensibilità che ha avuto nel ripescare questa storia infinita attraverso la sua interrogazione, e tutti coloro che contribuiscono e contribuiranno alla marcia di avvicinamento a tale realizzazione. Massimo Boso Osservatorio GrignoTezze
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Levico Terme. Un’occasione per conoscere le vicende del maniero medioevale
Importante convegno sulla storia di Castel Selva Un convegno che ha messo per la prima volta a confronto archeologi, storici e architetti per offrire spunti di riflessione e parlare di nuove ricerche volte alla conoscenza più approfondita delle dinamiche politico-istituzionali, sociali, religiose e architettoniche che sottendono la vita del castello e della giurisdizione stessa. di Mario Pacher
L
’Amministrazione comunale di Levico Terme in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, ha promosso un convegno su “Castel Selva - dalle origini al principe vescovo Bernardo Clesio, alla sua cessione”, che si è svolto presso il Grand Hotel Imperial di Levico. Lo spunto è nato dal fatto che nel triennio 2007-2009 sono stati stanziati i fondi per il recupero e il restauro del Castello di Selva, presente sul territorio fin dall’alto Medioevo, considerando pure l’importanza che esso riveste sia da un punto di vista archeologico che storico. Quel maniero a nord dell’abitato, ormai ridotto a rudere, domina il confine fra il Principato vescovile di Trento e la Contea di Feltre e si pone lungo l’asse
Un momento durante il convegno
dell’antica Claudia Augusta Altinate e fu affidato ad un capitano di nomina vescovile che esercitava la propria autorità di governo in nome del Principe vescovo. Il convegno ha messo per la prima volta a confronto archeologi, storici e architetti per offrire spunti di riflessione e parlare di nuove ricerche volte alla conoscenza più approfondita delle dinamiche politico-istituzionali, sociali, religiose e architettoniche che sotten-
dono la vita del castello e della giurisdizione stessa. Dopo il saluto del sindaco Carlo Stefenelli, che era accompagnato dal presidente del consiglio Luciano Lucchi e dall’assessore Arturo Benedetti, il convegno è stato introdotto dal direttore dell’archivio diocesano di Trento don Livio Sparapani il quale ha relazionato sull’importanza delle fonti d’archivio nella ricerca storica. È seguito l’intervento del dott.
Lochere. Promossa da “Hidalgo Vigolana e Lagorai”
Trekking, arriva la terza edizione Dopo il successo delle due precedenti edizioni, con oltre un centinaio di cavalli venuti da tutto il Trentino, una terza edizione di trekking è in programma per il prossimo 28 giugno. Una manifestazione promossa dalla associazione sportiva equestre “Hidalgo Vigolana e Lagorai” presieduta da Riccardo Visintainer, in collaborazione con la “EquiPaoli” di Lochere, allo scopo anche di unificare le varie associazioni consorelle della nostra regione nel segno dell’amicizia e della collaborazione. L’associazione Hildago, afferma il suo presi-
dente, è in attesa di ottenere dal comune di Caldonazzo l’autorizzazione a realizzare un campo scuola per l’addestramento dei bambini. L’iscrizione
al trekking del 28 giugno è di 12 euro (compreso buono rinfresco e pranzo con piatto unico all’Hotel Paoli). La gara in parallelo inizierà alle 15 (quota 10 euro). Sarà presente anche la carrozza per bambini con il cocchiere Calogero della “Casa del Cavallo”. La serata proseguirà poi con country di karaoke (Alina e Daniele). Ritrovo e partenza della passeggiata a cavallo fissati alle 9.00 presso il piazzale dell’Hotel Paoli. Il rinfresco sarà sul torrente Centa. Info 339.3414359 (Riccardo) o 320.0829633 (Enzo). (m.p.)
Emanuele Curzel con le riflessioni sull’ordinamento parrocchiale in Valsugana tra Medioevo e l’età moderna. Poi è stata la volta del Barone Leonardo de Cles, discendente della dinastia del principe vescovo, che ha parlato proprio del Principe vescovo Bernardo Clesio e dei suoi rapporti con la giurisdizione di Castel Selva e Levico. Il dott. Alessandro Paris ha quindi illustrato le rivolte contadine e i fermenti ereticali a Levico nel XVI secolo. Quindi l’atteso intervento del mons. Iginio Rogger su “escursione a Castel Selva in margine al concilio di Trento”, mentre il dott. Mauro Nequirito, studioso di storia trentina fra la tarda età moderna e
I ruderi del castello di Selva
primo ottocento nel contesto tirolese e asburgico, ha parlato della cessione della giurisdizione di Levico e del castello verso il tramonto del Principato. Nel pomeriggio si sono avuti altri interventi: la dott.ssa Nicoletta Pisu ha parlato delle questioni aperte “sulla frequentazione antica e l’incastellamento nella Valsugana”; l’architetto Renzo Giovannini sulla “logica urbanistica della collocazione”, l’architetto Carlo Andrea Postinger su “analisi stratigrafica degli alzati”, mentre l’architetto Renzo Acler ha tenuto un’ampia relazione sul recupero e restauro del castello. Il convegno si è concluso con l’intervento della dottoressa Marina Poian.
Approfondimento Vigolana: ecco il piano giovani
Su proposta del presidente della Provincia autonoma di Trento, la Giunta provinciale ha approvato il Piano giovani della Vigolana per l’anno 2009. Al Comune di Vigolo Vattaro, ente capofila del Piano giovani di zona in questione, è stato assegnato un contributo di 20.249,00 euro per coprire parte delle spese di realizzazione dei molti progetti in programma. Queste le attività previste: “Sportello Giovani”; “Volersi bene”; “Archè – Prendiamo il largo”; “La fisica dei Supereroi”; “Animestate”; “Genitori efficaci”; “Disegno fumetto”; “Giocoritmando: Adolescenti e genitorialità”; “Bosentino Dire e fare”; “Centa San Nicolò Heinz e gli aquiloni”; “Centa San Nicolò Sentieri Animati”; “Centa San Nicolò Motorini cangianti”; “Vigolo Vattaro Quanta fiducia ho in me?”; “Vigolo Vattaro Scambio Gruppi e GPS”. La legge provinciale numero 7 del 2004 ha istituito il Fondo per le politiche giovanili con lo scopo di promuovere azioni positive a favore dell’infanzia, dell’adolescenza, dei giovani e delle loro famiglie, per l’esercizio dei diritti civili fondamentali, per prevenire fenomeni di disagio sociale e per favorire lo sviluppo delle potenzialità personali nonché del benessere e della qualità di vita dei giovani. In questo contesto, il 29 maggio scorso la Giunta provinciale ha approvato le nuove “Linee guida per i piani giovani di zona e d’ambito”.
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I E R I AV V E N N E
I racconti dell'estate. Maria Luisa e Mimma, dalla Laguna a Levico Terme
Da Venezia con tanti sogni e la beata giovinezza... Maria Luisa teneva banco e conduceva le danze fra i pensieri di quei giovanottoni che, tra un brindisi e l’altro, proponevano qualche gita fuori città... alla Guizza o più su a Monte di Vetriolo, verso le case di santa Giuliana o lungo i tornanti del Menador, fino a Monterovere o più avanti al passo di Vezzena. di Luciano De Carli
M
aria Luisa e la sorella Mimma partivano da Venezia e arrivavano a Levico, qualche anno prima col trenino della Valsugana, poi con l’utilitaria di Mimma, elaborata e con qualche tocco d’auto-spider. Venivano a trovare la zia parrucchiera e lo zio maestro,appassionato di storie locali, di caccia e di “stabili” rapporti umani: quelle nipoti se le coccolava con gli occhi e gustava il loro humor. Gli zii avevano costruito, con i loro guadagni di coiffeur e di maestro, un’elegante villa tra via Pigio e viale Belvedere, verso il conoide del lago. Un tempo lì non si costruiva e i terreni, poco produttivi e in prossimità del lago paludosi, erano assegnati come dote alle donne. Un po’ come a Positano: i terreni fertili agli uomini, le rocce di Positano con qualche slargo per il basilico o l’orto, alle donne, ma…la storia poi s’è presa la rivincita e oggi ciò che vale a
Positano sono proprio quegli appezzamenti rocciosi, dati alle donne! Agostino e la moglie vollero essere precursori e costruirono la bella villa a due piani, con ampi terrazzi, che d’estate era sicuro ed apprezzato rifugio per le nipoti in età di scorribande amorose e poi da marito. Dopo i balli alla Taverna e al Lido, sotto casa c’era un via vai di composti accompagnatori che aspiravano alle loro attenzioni. Le “venete” sapevano il fatto loro e se ne stavano ben accorte: Mimma era più alta e, con il suo nasetto alla francese, guardava dal suo più elevato punto di vista quei ragazzi furbetti e ansiosi; Maria Luisa più bassa aveva un temperamento più espansivo, quasi meridionale, estroverso ed allegro. Il suo sorriso era contagioso e faceva intravvedere inesplorati campi del sentimento, ma anche a quegli ardimentosi esploratori estivi era bloccata ogni avance. Restavano sul chi va là, gustavano le belle fette d’anguria che la zia disponeva
bene in terrazza assieme a palline di ghiaccio, a scatole di sigarette e si bevevano gassose o talvolta birre, non ancora straniere. Maria Luisa dava la stura a tutti i racconti piccanti e briosi, che aveva raccolto a Venezia e Mestre nei dieci mesi prima. Mimma sottolineava con un ironico sorrisino i racconti della sorella. Bruno, Ugo, Ezio, Egidio, Carmelo, Alfio, Nello, Marina, Serena, Ancilla, Concetta, Federica, Marco, Lello, Piergiorgio, Giancarlo e Ottone ascoltavano o prendevano parte alle narrazioni, intercalando, con qualche battuta, la trama. Maria Luisa teneva banco e conduceva le danze fra i pensieri di quei giovanottoni che,tra un brindisi e l’altro, proponevano qualche gita fuori città... alla Guizza o più su a Monte di Vetriolo, verso le case di santa Giuliana o lungo i tornanti del Menador, fino a Monterovere o più avanti al passo di Vezzena. Con scarponicini adatti e braghette corte, zaini e fazzoletto antisole, sia Mimma che
Maria Luisa e le altre amiche, erano pronte il giorno dopo , per tempo: bastava che il sole fosse assicurato! La risata intermittente di Maria Luisa sovrastava i discorsetti che, anche scarpinando, si facevano sui balli delle serate precedenti, sui costumi da bagno un po’ troppo azzardati, sugli ultimi volumi della Medusa degli stranieri o su quell’impertinente di Wladimir Nobokov, molto letto dai ragazzi, sulle prestazioni ginniche in spiaggia del pittore locale e del fioraio, sulle moto che cominciavano ad apparire fra i ragazzi: per le ragazze un giro in moto, sul sellino posteriore a gambe accavallate, era di prammatica e destava gelosie fra di loro. Ci aveva provato anche Maria Luisa, ma il motorista era poco affidabile specie alla “curva dei Milani”o sulla retta verso Borgo Valsugana, dove pareva proprio di volare... fuori strada. La fifa era prevalsa sulla gioia di un giretto fuori città, col vento che ti scompigliava i capelli e faceva svolazzare la veste estiva.
Antiche immagini di Levico Terme
Passarono così stagioni ed anni. Mimma si sposò e Maria Luisa ebbe occasione di incontrare un ragazzo d’oro, romano e fu a sua volta sposa. Gli incontri estivi si fecero radi, le visite scemarono, i ragazzi occhi azzurri e motorette sciolsero il sodalizio. È vero: mancava l’allegra risata di Maria Luisa. Così pareva che mancasse l’aria o il gusto di coltivare quel giardinetto in cui si riunivano, a sera con le nipoti tanti ragazzi in quei mesi estivi,ormai passati, lontani. Anni dopo ricomparve solo Maria Luisa con tre figli, ma pure con qualche acciacco dell’età. Gli zii erano scomparsi: c’erano solo ricordi, un glicine che s’arrampicava lungo i terrazzi, un cancelletto che cigolava come allora, il giardino da coltivare , stanze vuote da riempire di ricordi. Maria Luisa aveva ora più di sessanta anni, ancora quella voglia di vita che la caratterizzava un tempo, ma gli occhi velati dalle lenti da presbite, affumicate e qualche “insidioso insetto” che le girava in capo e le aveva giocato un pesante scherzo da ictus. Spesso si ritrovava a guardare su verso cima Pizzo, Manderiolo, Vezzena, lungo i tornanti dei “Menadori” e risentiva lo scoppiettare dei Motom e dei Gilerini, delle Lambrette o Vespa, di quei ragazzi con cui aveva condiviso stagioni di sogni e di emozioni, nel giardino e sui terrazzi, alla villa degli zii materni.
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Agonistica Valsugana e Tesino
Una stagione ricca di soddisfazioni
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i sono concluse da poco le gare del settore agonistico dello sci alpino per ragazzi della Valsugana e del Tesino, che già si può stilare un bilancio più che soddisfacente per la stagione 2008-2009. Ed è bilancio che rincuora gli appassionati promotori del club sportivo e ancor più i ragazzi che si sono impegnati da settembre fino ad aprile. Sono stati otto mesi di lavoro, ma anche di gratificante appagamento, visti i successi raggiunti dalla ventina di ragazzi che costituiscono la società e che hanno partecipato ai due circuiti FISI: “Famiglia Cooperativa” per la categoria baby-cuccioli e “Casse Rurali del Trentino” per la categoria ragazzi-allievi. Occorre considerare, infatti, che i giovani atleti aggiungono il tempo per gli allenamenti e le gare a quello che già occupano per altri impegni primari, quali la scuola e la catechesi. Ciò nonostante la richiesta dei ragazzi della nostra valle di volersi confrontare con queste discipline sportive è in costante, graduale crescita e ciò fa ben sperare, perché si tratta di una attività sportiva salutare e formativa della persona. Com’è prassi che si va sempre più consolidando, la stagione è iniziata piuttosto presto con uscite sul ghiacciaio nei mesi di settembre, ottobre e novembre, ma già alla metà
di quest’ultimo mese si sono programmati gli allenamenti settimanali, per raggiungere il lavoro full-immersion di perfezionamento per tutte le categorie nel periodo natalizio. Poi, finalmente, quando i ragazzi cominciavano a scalpitare… via con le gare! L’apertura dell’attività per la circoscrizione C, categoria ragazzi-allievi, è stata proprio quella del “Primo Trofeo Agonistica Valsugana e Tesino”, gara di slalom gigante in notturna al Passo Brocon, gara assai suggestiva e di grande soddisfazione. I babycuccioli, invece, hanno iniziato il percorso per approdare ai Campionati trentini, mettendo in mostra l’ottimo lavoro di preparazione dell’allenatore Enea Stefani. A fine stagione la Società valsuganotta può contare con giustificato orgoglio su cinque vittorie: una di Annalisa Casarotto, una di Stefania Zanetti e tre di Andrea Pinton, oltre a vari podi e lusinghieri piazzamenti. Andrea Pinton, che ben ha ripagato l’impegno dell’allenatore Thomas Voltolini, è stato convocato addirittura per i Campionati italiani di Corno alle Scale, mentre Annalisa Casarotto e ancora Andrea Pinton, dopo le selezioni provinciali di Moena, sono approdati alla finale nazionale del “Trofeo Pinocchio sugli sci” all’Abetone. Altra convocazione di livello
nazionale è quella ottenuta al Trofeo AMSI di Andalo dagli atleti Annalisa Casarotto, Ludovica Dalsasso e Gianluca Ferrai. A qualificare la speciale graduatoria di società hanno contribuito comunque anche tutti gli altri atleti sia nei circuiti FISI che nei trofei “Il Bambi”, “Parampampoli”, “Trade Off” e “Broccato”. Le prospettive sono dunque rosee e giustificano le più belle speranze per il prossimo anno. Ad alimentarle sono i baby-cuccioli Leonardo Angeli (2001), Martina Dietre (2001), Cristian Moser (2001), Gianluca Ferrai (2001), Ludovica Dal sasso (2001), Nadia Galler (2000), Tamara Dellamaria (2000), Alice Pinton (2000), Alessandra Minati (1999), Annalisa Casarotto (1998), Sebastiano Dal sasso (1998) e Karen Stefani (1998); e i ragazzi-allievi Alessandro Tondin (1997), Thomas Gonzo (1997), Luca Casagrande (1997), Monica Cipriani (1996), Francesco Gonzo (1996), Andrea Pinton (1996), e Stefania Zanetti (1995). Il merito per tanto entusiasmo va sicuramente ai giovani atleti, ma soprattutto perché sono generosamente sostenuti dai dirigenti, presidente il dott. Marco Rigo, dagli allenatori e, per buona parte, anche dai genitori, disponibili a collaborare in ogni occasione. Dulcis in fundo, un ringraziamento sincero va agli sponsor e ai simpatizzanti che consentono alla società di proseguire e, ci si augura, di rafforzarsi sempre più e meglio. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito internet: www.avet.it
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Levico. La bella stagione ippica durò alcuni anni, poi tutto finì a Predazzo
Quando a Levico c’erano i fratelli D’Inzeo Levico s’era dotata di tutto quanto poteva servire per allestire un campo d’equitazione forse spendendo anche qualcosina di troppo, ma il Concorso era diventato un veicolo di promozione turistica a livello nazionale ed europeo. E i fratelli D'Inzeo erano una coppia invincibile... di Luciano De Carli
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u qualche decennio fa, fine anni ‘50, che improvvisamente si videro arrivare dal Lazio, dal Milanese, dalla Toscana, Veneto e Piemonte strani camion e camioncini – i trailer- che portavano cavalli. I nitriti si sprecavano mentre i trailer erano portati alle “scuderie” (si fa per dire!) sopra i ruderi dell’ex albergo Regina e accanto al tomo dei serbatoi delle acque termali. Sovrintendeva all’operazione il cav. Ferruccio Bassetti con consulenze gratuite di molti curiosi, d’allevatori, di macellai, di proprietari di cavalli da tiro che forse mai
avevano potuto ammirare stinchi e garretti così nobili. Erano i cavalli del Concorso Ippico Nazionale, che Levico aveva lanciato nell’immediato secondo dopoguerra. Subito erano arrivate le glorie dell’ippica italiana d’allora come i fratelli Piero e Raimondo D’Inzeo, romani e ufficiali dell’arma dei carabinieri campioni che avevano partecipato a ben 8 Olimpiadi consecutive. Erano una coppia invincibile che tutti si recavano ad ammirare al “campo sportivo” di Piazza d’armi lungo il viale del Lido. Levico s’era dotata di tutto quanto poteva servire per allestire un campo d’equitazione forse spendendo anche qualcosina
FESTA DEGLI ALBERI Presso il monumento realizzato dal comune di Levico Terme per ricordare la poetessa Antonietta Bonelli e il Maestro di musica Achille del Marco, autori dell’Inno agli alberi –Crescete Alberetti s’è celebrato anche quest’anno la rituale “Festa degli alberi”. Ogni cinque anni con la Cassa Rurale si celebra sull’altopiano di Vezzena: la prossima volta sarà nel maggio 2013. Sempre più la festa si va configurando come ulteriore giornata ecologica del nostro ambiente e per l’occasione potrebbe essere legata alla normativa “Un albero per ogni nato.
di troppo, ma il Concorso era diventato un veicolo di promozione turistica a livello nazionale ed europeo. Con loro c’era anche l’olimpionico di salto Mancinelli, i Conforti e i Bettoni, nonché una miriade di amazzoni che sfoggiavano giovinezza e bellissime “mise”. Le prove e le gare si svolgevano al campo sportivo, ma poi i cavalli, guidati da semplici fantini o cavallari, ritornavano sui “loro zoccoli” alle scuderie, verso il tardo pomeriggio. Ed era quello un momento di parata invidiabile, dove da ragazzi si imparavano vocaboli come groppa, dorso, reni, criniera e barbozza, spalla e posturale, sella da
I fratelli D'Inzeo
cavaliere e da amazzone, ambio, trotto, galoppo, capriola, corvetta e piroetta... C’eravamo fatti una cultura nel riconoscere i mantelli del cavallo baio o balzano, leardo o morello, roano, sauro, stellato, storno… Ci sovveniva qualche poesia di Pascoli e anche noi sentivamo alle scuderie improvvisate “i cavalli che frangean la biada con rumor
STRADA IN SICUREZZA Sicuramente non dà tregua la strada Barco Sella che collega l’abitato della Frazione Oltrebrenta e la valletta di Sella, dove i barcarol hanno diverse proprietà boschive, prative, case e villette. La roccia calcarea in cui la strada è tracciata nasconde sempre ad ogni stagione, e quest’anno con le abbondanti nevicate e nevi di scioglimento, cedimenti e slavine sulla carreggiata. Ammonta a 146 mila euro la somma per mettere la strada in sicurezza. Altri 5000 Euro sono stati assegnati al geologo Paolo Passardi per uno studio geologico-geotecnico che dovrebbe fornire dati di sicurezza per il futuro del collegamento. (LDC)
di croste”. La bella stagione ippica durò alcuni anni, poi tutto finì a Predazzo, dove ancor oggi si tiene un Concorso Ippico nazionale estivo invidiabile. Ci restano solo le foto, le impressioni, i ricordi di qualche piroetta improvvisata sul prato accanto al campo di gara, i nitriti e l’elegante andatura di qualche sauro o lipizziano.
FOCUS Ploner all’ICM
È Cristiana Ploner, residente a Fierozzo, il rappresentante designato dalla Giunta provinciale nel Consiglio di amministrazione dell’Istituto Mocheno/Bersntoler Kulturinstitut. Lo ha deciso il 29 maggio scorso la Giunta provinciale accogliendo la relativa delibera del presidente. Cristiana Ploner (1961) sostituisce Alessandro Pintarelli che ha rassegnato le proprie dimissioni lo scorso 8 aprile. Resterà in carica fino alla scadenza naturale dell’organo.
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Borgo. Bellissima iniziativa dei bambini della catechesi di V elementare
Un sabato di solidarietà
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oi bambini della catechesi di V elementare lo scorso anno, in occasione della nostra Prima comunione, abbiamo adottato a distanza un bambino del Myanmar (ex Birmania). Questo bambino di tre anni, secondo di tre fratellini, il cui papà è stato ucciso dai soldati, è ora accolto con la sua famiglia, in un istituto di suore di Maria Bambina, che possono nutrirlo ed educarlo, grazie alla generosità e sensibilità di tante persone. Noi volevamo continuare anche quest’anno ad aiutare il nostro amico Happy, raccogliendo la cifra neces-
saria, rendendoci utili alla comunità. Sabato 9 maggio ci siamo divisi in gruppi per poter svolgere al meglio il nostro lavoro. Un gruppo presso il supermercato SAIT di
BORGO VALSUGANA
sizione di incisioni dell’artista viennese Susanne Cornaro, e proseguiranno per tutta l’estate. Il 28 giugno inizierà una mostra di pittura con l’artista Franco Trasetti che resterà aperta fino al 5 luglio. Nel pomeriggio del 3 luglio, alle 18, ci sarà una recitazione di Sannelli. Alla stessa ora del 4 luglio, una nuova recitazione
Un’estate di mostre a Casa Strobele di Mario Pacher
Una serie di mostre ed esposizioni è in programma anche per la stagione estiva 2009 presso Casa Strobele di Borgo Valsugana. Gli appuntamenti sono già iniziati a maggio con una espo-
Borgo ha aiutato i clienti a riporre la spesa, in cambio di piccole offerte. Un altro gruppo presso l’oratorio ha rappresentato su un pannello di cartongesso, la solidarietà, lavoro a noi commissionato
dal comune, sempre in cambio di un’offerta. Ringraziamo con tutto il cuore il direttore, le cassiere e tutto il personale del supermercato SAIT che ci ha accolto con simpatia nella mattina del 9 maggio e la generosità dei clienti. Ringraziamo inoltre l’amministrazione comunale per averci chiesto di rappresentare con un dipinto la solidarietà. Questo pannello è ora esposto nel chiostro del comune e ci ricorda che con un piccolo gesto di generosità possiamo aiutarci tra di noi anche se siamo lontani. I ragazzi di quinta
“Le acque di Ermes”, con Massimo Maggiari, Angelo Tonelli e Franco Trasetti. Dal 24 luglio al 3 agosto esporrà il tedesco Thomas Wegmann, mentre dal 1° al 12 agosto avrà luogo il “Symposium Karlstein in Sella con artisti austriaci e la mostra delle opere
IN BREVE La testimonianza dei catechisti
Come catechisti ci siamo fermati un momento a riflettere sul valore di questa iniziativa. A fianco dell’impegno dei ragazzi che si sono anche divertiti sia nel realizzare il pannello come nel servizio al SAIT, c’è stato un coinvolgimento di famiglie, amministrazione, commercianti. L’importanza di questa iniziativa è proprio questa, testimoniare che la sensibilità ai bisogni degli altri può arrivare da più ambiti. Non è esclusiva della Chiesa o del mondo del volontariato occuparsi di chi soffre. Crescere ed educare persone sensibili ed attente è dovere e impegno per tutti. Ancora grazie a chi ci a aiutato a far passare questo messaggio. I catechisti di quinta
realizzate in quella località montana, si aprirà già il 10 di agosto. Seguirà, dal 14 al 21 agosto, una esposizione di pitture su porcellane di Maura Tasin e Viviana Tenaglia. Dall’11 al 25 settembre esporranno le loro foto e altri oggetti, Walter Blass e Werner Wallnofer.
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Levico. La città termale ha avuto l’onore di ospitare nuovi illustri personaggi
Arciduchi d’Austria in visita a Levico Imperiale di Mario Pacher
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ecentemente Levico Terme ha avuto l’onore di ospitare nuovi importanti illustri personaggi. Sono infatti giunti in visita, S.A. Imperiale Arciduca Marcus Asburgo-Lorena con la consorte arciduchessa Hildegard, pronipoti di Francesco Giuseppe e l’imperatrice Sissi, e il conte Stomm. La comitiva ritornava da Valdagno, dove insieme al console Mario Eichta avevano presenziato ad alcune manifestazioni promosse dai Rotary del Veneto, ospitate nella villa del conte Marzotto che aveva ricevuto gli illustri ospiti di casa d’Austria, insieme al nipote Matteo Marzotto e alla vice ministro della sanità dott.ssa Martini. Il primo incontro, programmato sempre da Eichta, si è svolto al passo Vezzena presso la ricostruita cappella di Santa Zita e presso il monumento che ricorda la tragedia della battaglia del Basson. Successivamente, presso il cimitero militare di Costalta
I pronipoti di Francesco Giuseppe all’hotel Imperial di Levico Terme
sono stati accolti dal sindaco di Luserna Luigi Nicolussi. Una importante cerimonia con deposizione di corone sia italiana che austriaca, si è svolta poi presso il cimitero militare austroungarico di Levico Terme, alla presenza del sindaco dott. Carlo Stefenelli e della massime autorità locali. L’intera comitiva ha quindi raggiunto l’Hotel Imperiale dove ha potuto visitare una interessantissima mostra messa gentilmente a disposizione da Renzo Frisanco sul periodo imperiale, che è stata particolarmente apprezzate anche
dall’Arciduca e dall’Arciduchessa, che hanno promesso di ritornare a Levico ancora insieme all’amico di famiglia Eichta e magari incontrarsi con le autorità locali per ricercare insieme la possibilità di una collaborazione turistico-storico-culturale. S.A. Imperiale ha invitato i nuovi amici di Levico a presenziare insieme ad Eichta il prossimo 18 agosto, alle tradizionali celebrazioni per il genetliaco di suo bisnonno, Sua Maestà Francesco Giuseppe, che si terranno presso la Kaiservilla di Bad Ischl.
NOVALEDO
La Festa degli alberi Gli insegnanti delle scuole elementari di Novaledo in collaborazione con il locale Gruppo Pensionati e Anziani, hanno organizzato lo scorso 29 maggio la “Festa degli alberi”. I cinquantasei scolari, capeggiati da una camionetta dei Vigili del Fuoco con due giovani pompieri a bordo e accompagnati, oltre che dagli stessi educatori, anche dal forestale Lucio Cazzanelli e dal presidente degli Anziani Celestino Pallaoro con altri del direttivo, sono partiti di buon mattino dalla piazza principale del paese e hanno marciato, attraverso la pista ciclabile, fino a raggiungere la chiesetta di San Silvestro. Da qui sono saliti nella zona più in alto e, fra le abetaie, il forestale ha illustrato la vita e la coltivazione delle piante che crescono nei nostri boschi nonché la fauna che li abita. Ritornati davanti alla chiesetta, Pierino Debortolo ha raccontato alcune storielle del passato ed ha eseguito poi, con la sua fisarmonica, tante belle melodie che sono state cantate dagli stessi scolari. Poi Arnaldo Cipriani ha narrato alcuni fatti legati alla sua gioventù fatta di sacrifici e di lavoro, suscitando grande interesse e attenzione fra tutti i presenti. Verso mezzogiorno è stato servito a tutti un buon panino con bibite offerto dal gruppo Pensionati, e per gli adulti, il parroco don Luigi Roat ha sturato qualche bottiglia del suo buon vino prodotto nel vigneto della frazione Brenta di Caldonazzo. (m.p.)
Scolari, insegnanti ed altri accompagnatori
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Villa Agnedo-Ivano Fracena. Un vero successo il raduno degli alpini
Tante iniziative per i 50 anni del gruppo alpini... Le Penne Nere della Bassa Valsugana e del Tesino, in concomitanza con questa ricorrenza, si sono resi promotori di una lodevole iniziativa umanitaria: donare una casetta in legno alla popolazione dell’Abruzzo. di Mario Pacher
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onostante l’inclemenza del tempo, è stato un vero successo il 15esimo incontro degli alpini della Valsugana e del Tesino svoltosi domenica 31 maggio a Villa Agnedo. Un appuntamento che coincideva quest’anno con il 50esimo anniversario della fondazione del Gruppo di Villa Agnedo-Ivano Fracena. Un Gruppo che, come ha sottolineato il vicepresidente sezionale Maurizio Pinamonti, ha saputo dimostrare una esemplare compattezza, un’unità d’intenti che sta alla base delle opere realizzate dagli Alpini nei quattro paesi che formano i due Comuni, di cui la più significativa è certamente la chiesetta eretta sul Monte Lefre. Oltre che
riportarne l’immagine della chiesetta sulla copertina dell’opuscolo commemorativo, gli Alpini hanno voluto che venisse riprodotta anche su una targa-ricordo in argento realizzata dall’artista trentino Mastro 7. La targa è andata al Coro Valsella, che aveva inaugurato i festeggiamenti e al coro Lagorai che ha cantato durante la solenne messa celebrata dal cappellano militare don Covi. E ancora ai capigruppo succedutisi in mezzo secolo (Severino Sandri alla memoria, Giuseppe Pasquazzo, Marino Sandri e Renato Carraro), nonché ai quattro Reduci Renato Casarotto, Giorgio Giro, Damiano Sandri e Federico Zotta. Nella giornata di domenica la tradizionale sfilata lungo le strade adorne di bandiere tricolori, è stata aperta da
una trentina di gagliardetti soprattutto di Gruppi Alpini della valle e anche da fuori. La fanfara sezionale che l’ha accompagnata ha tenuto, nel pomeriggio, un applaudito concerto sotto il tendone. I momenti più elevati della giornata si sono avuti con le cerimonie per la deposizione delle corone d’alloro ai tre monumenti ai Caduti e alla successiva commemorazione, durante la quale hanno preso
la parola il capogruppo Renato Carraro i sindaci di Villa Agnedo Armando Floriani, di Ivano Fracena Maurizio Pasquazzo, l’assessore provinciale Lia Feltrami, il consigliere di Zona Sandri Marino e il Vice Presidente Sezionale Maurizio Pinamonti. Ma i gruppi delle Penne Nere della Bassa Valsugana e del Tesino, in concomitanza con questa ricorrenza, si sono resi promotori di una lode-
vole iniziativa umanitaria in favore delle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal recente terremoto. Vogliono donare una casetta in legno del costo preventivato di circa 50 mila euro, da concretizzarsi attraverso una lotteria con biglietti del costo singolo di 1 euro, la cui vendita è già iniziata. Sono in palio ben undici premi e il primo consiste in buoni acquisto di 1500 euro, messo a disposizione dalla cooperativa. L’estrazione dei biglietti vincenti sarà fatta il prossimo 26 luglio alle ore 18 presso il Centro Polifunzionale di Samone. Chi volesse contribuire al progetto degli alpini per l’acquisto della casetta da mandare in Abruzzo, può effettuare i versamenti sul conto corrente IT13P081673544000000304 4407 presso la Cassa Rurale di Olle Samone e Scurelle intestato a : Gruppo alpini comprensorio C3. Sponsor iniziali della lotteria sono la Litodelta s.r.l. di Villa Agnedo, il Centro benessere “Sole e Hammam” di Borgo Valsugana, il Distributore Esso di M. Rizzon di Borgo, la Mercantile S.A.S. di Scurelle Tesino Marcher di Piasente.
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Frammenti di storia immortalati in un fotogramma
Come eravamo... Una fotografia spesso racconta più di mille parole. È qualcosa che ferma una frazione di secondo e la rende imperitura nel tempo. Con questa nuova rubrica, “Come eravamo”, intendiamo riproporre vecchie fotografie di luoghi, persone, scolaresche, gruppi, associazioni della Valsugana, del Tesino e del Trentino. Pertanto invitiamo tutti i lettori che avessero delle fotografie d’epoca (dagli anni ‘80 in giù) a inviarcele via e-mail (redazione@lafinestra.it) o a portarcele in redazione (viale 4 Novembre 12, Borgo Valsugana). Le tratteremo con la massima cura, le restituiremo immediatamente ai legittimi proprietari e, soprattutto, le pubblicheremo su questa pagina con il nome dell’autore e una breve didascalia di spiegazione all’immagine.
“vecchio” Borgo, Brenta
tempi del Duce o a Novaledo ai Festa del gran
Beniamino e Maria Wolf, Caldonazzo: 72 anni di matrimonio
Famiglia Hoffer di Novaledo, anno 1929
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I E R I AV V E N N E Giugno 2009
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IERI AVVENNE
Fatti e cronache d’altri tempi del Trentino e della Valsugana
1877
26-27 giugno 1979
Movimento della popolazione
Si progetta il museo d'arte
Nel primo trimestre del 1877 il movimento della popolazione nel distretto di Borgo risultava il seguente: 328 nati, di cui 176 maschi e 152 femmine. Morti 305, di cui 147 maschi e 158 femmine. La persona che morì in età più avanzata fu una donna di Castelnuovo che aveva oltrepassato i 92 anni. I matrimoni erano stati 114. Lo sposo più giovane aveva 21 anni ed era di Santa Brigida. La sposa più giovane aveva 18 anni ed era di Levico. Lo sposo più vecchio aveva 63 anni, mentre la sposa più vecchia di anni ne aveva 59. Entrambi abitavano a Samone.
All’inizio dell’estate del 1979 il mondo culturale trentino è in fermento. Il 26 e il 27 giugno, infatti, si tiene una due giorni di lavori per discutere e promuovere l’istituzione di un Museo d’Arte Contemporanea nella città di Trento.
9 giugno 1929
Muore Giacomo Bresadola Il 9 giugno 1929 nella città di Trento muore don Giacomo Bresadola, nato a Ortisé, comune di Mezzana, il 14 febbraio 1847. Di lui si ricorda la passione per i funghi, tant’è vero che ancora oggi e ricordato come uno dei più grandi micologi del Trentino.
5 giugno 1949
Traslazione di Filzi e Chiesa Il 5 giugno 1949 la città di Trento è davvero tirata a lucido, arrivano alte cariche da Roma e si registra il concorso di una grande folla di trentini. È in un clima di grande solennità, dunque, che avviene la traslazione delle spoglie di Fabio Filzi e Damiano Chiesa, martiri irredentisti.
1579
Un turco rinnegato Nell’anno 1579 P. de Alessandrini nelle sue “Memorie di Pergine e del Perginese” annota un «ordine della superiorità di Trento onde s’abbia a vegliar bene sulla avvisata eventuale comparsa di un turco rinnegato che viaggia d’ordine della Porta Ottomana».
1629
Accadde a Pergine Scrive P. de Alessandrini nelle “Memorie di Pergine e del Perginese”: «In quest’anno sotto il Sindacato di Matteo Hoffberger venne aperto il nuovo Libro d’oro o dei Vicini (il vecchio s’era forse abbruciato nel 1625). In detto libro, esso sindaco e poscia tutti i suoi successori, registrarono le famiglie dichiarate cittadine. Sotto il nome di Vicini debbonsi intendere tutti coloro che discendevano dalla antiche famiglie costituitesi nella borgata. L’11 ottobre dello stesso anno, Carlo Emmanuele Madruzzo successore al vescovado di Trento per l’abdicazione di suo zio il Cardinale Carlo, diresse una lettera alla Comunità ed alle gastaldie di Pergine raccomandando venisse presentato don Matteo Rusca cittadino perginese a questo Beneficio delle Anime e di S. Antonio Abate, attesa la rinunzia fatta da Don Silvestro de Bernardi».
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AT T U A L I T À
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Il caso. I precursori sono stati alcuni fra i più rinomati Istituti Superiori
La battaglia di fine anno, triste segno dei tempi... Il fenomeno registra una costante crescita. Addetti ai lavori e cittadini saranno sempre più costretti ad attrezzarsi, per difendersi dai danni materiali che la Battaglia potrebbe loro arrecare. Difendersi dalla stupidità e dal conformismo è operazione obiettivamente più difficile.
di Francesco Grosso
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arina, sale, sabbia, schiuma densa e scivolosa sul selciato, costellato anche da quantità industriali di resti di pomodori marci, uova e frutta assortita. Vernice rossa e nera sui muri dei palazzi, a formare parole e frasi di dubbio gusto che, oltre ad imbrattare lo spazio pubblico, maltrattano insopportabilmente la lingua italiana. Alcuni dei temerari passanti che si arrischiano a passare per il quartiere scivolano, cadendo a terra in malo modo. Per l’intero pomeriggio nelle strade rimangono i segni tangibili della violenta battaglia che si è consumata poche ore prima. Il lettore poco attento alla cosiddetta “evoluzione dei costumi” italiani stenterà a crederlo, ma la scena che abbiamo appena descritto non è quella che segue il passaggio di un’orda di barbari post-moderni, né il passaggio di una nutrita pattuglia di no-global che hanno fieramente e ferocemente conteso il territorio alle forze di polizia durante una manifestazione. La scena descritta si può ormai osservare nei pressi della maggioranza delle Scuole Superiori nei giorni di inizio giugno. È l’ormai irrinunciabile rito della Festa di fine anno scolastico, quella che viene celebrata al suono della campanella nel giorno che la maggioranza silenziosa degli studenti indica come l’ultimo di lezioni. Quest’anno il fenomeno ha assunto connotati par-
ticolarmente virulenti, al punto che anche la grande stampa nazionale vi ha dato rilevanza. Invano i Presidi più intransigenti si ostinano a far leggere nelle classi, nei giorni precedenti lo stupidissimo D-Day, circolari che invocano l’ordine e minacciano fuoco e fiamme in caso di trasgressioni; invano gli accaldati professori richiamano gli studenti alla responsabilità e al senso civico; invano i bidelli, opportunamente investiti dall’autorità competente, sequestrano sistematicamente, nel fatidico giorno, frutta, verdura, bombolette spray, “materiale di battaglia” fra il più disparato: il rito, nell’ora X, si celebra fra l’euforia generale dei protagonisti e l’ira impotente degli involontari comprimari: vigili urbani, passanti, negozianti alle prese con la delicatezza delle loro vetrine, studenti un po’ più seri che rimangono vittime del fuoco amico. La Battaglia di fine anno, tradizione di lontana ascendenza anglosassone, sebbene riadattata agli standard delle nostre latitudini, prevede che studenti di tutte le classi si fronteggino in una
spassosissima guerra a base di getti d’acqua gelata e lanci di frutta e affini. Singolare il fatto che precursori di stoltezza siano stati (ormai qualche anno fa) alcuni fra i più rinomati Istituti Superiori di città come Milano, Torino, Bologna, Roma. La suddivisione delle parti in conflitto sfugge a qualunque criterio identificante: a volte a scontrarsi sono i membri di una stessa classe; molto spesso la sfida assume connotati generazionali, per cui le “reclute” raccolgono insidiosi guanti di sfida – e dunque soccombono sotto i colpi dei “nonni”; frequentemente ci si abbandona all’atavico “maschi contro femmine”, o al semplificante tutti contro tutti. Particolarmente preoccupante (è stato osservato nei giorni scorsi in diverse grandi città del Centro e del Sud) è l’espansione del fenomeno in base al quale a sfidarsi sono studenti di Istituti diversi: la mancata conoscenza diretta dei belligeranti favorisce l’insorgere di situazioni critiche, e spesso la sfida diviene anche occasione per regolare piccoli e grandi conti in sospeso fra adolescenti con troppa adrenalina in corpo. Il fenomeno, partito in sordina, registra di anno in anno una costante crescita. Addetti ai lavori e cittadini residenti nei pressi delle scuole saranno sempre più costretti ad attrezzarsi, per difendersi dai danni materiali che la Battaglia potrebbe loro arrecare. Difendersi dalla stupidità e dal conformismo è operazione obiettivamente più difficile.
IN BREVE Compie 50 anni il primo Pc italiano
Compie 50 anni la Cep, Calcolatrice elettronica pisana, il primo computer interamente progettato e realizzato in Italia. Un mix di valvole e transistor grande come un campo da tennis e alto come un frigorifero, capace di fare 70mila addizioni al secondo grazie a una memoria di 8k, realizzata a mano con piccoli anelli di ferrite. L’anniversario cade nel ‘punto di mezzo’ tra la realizzazione del prototipo della Cep, la cosiddetta
Macchina ridotta del 1957, e il calcolatore elettronico vero e proprio inaugurato a Pisa davanti al Presidente Gronchi, nel 1961. «Fu l’ultimo lascito del Nobel Enrico Fermi, che ne suggerì la progettazione», rammenta il presidente dell’Area Cnr di Pisa, Claudio Montani, «e il simbolo della creatività e dell’ingegno che alla fine degli anni ‘50 animava il nostro Paese». Dal progetto Cep l’Olivetti attinse infatti le basi progettuali per creare – sempre a Pisa – l’Elea 9003: il primo calcolatore elettronico per uso commerciale mai introdotto sul mercato mondiale, presentato alla Fiera di Milano del 1959. Un primato imprenditoriale assoluto dell’Italia, che purtroppo si esaurì pochi anni dopo, con la morte di Adriano Olivetti e la dismissione alla statunitense General Electric della divisione calcolatrici elettroniche di Ivrea. Ma l’eredità della Cep sopravvive fino ai nostri giorni. «Negli anni ‘70, su impulso di quel progetto – aggiunge Montani – sono nati il primo corso di laurea in Informatica dell’Università pisana, il primo centro studi sulle calcolatrici elettroniche (Csce) e il più importante centro di calcolo elettronico nazionale (Cnuce) d’Italia. L’eredità dei due centri è confluita nei tre istituti di ricerca del Cnr che oggi operano nell’area di Pisa: Iit-Istituto di informatica e telematica, Isti-Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione, Ilc-Istituto di linguistica computazionale. L’Università, in 39 anni di corso, ha laureato o diplomato in Informatica quasi ottomila studenti».
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ESTERI
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Il 6 giugno scorso cerimonia commemorativa per il 65esimo anniversario
In Normandia Obama ha celebrato lo sbarco alleato
L’immutabile silenzio delle dune normanne conferisce maggiore solennità al momento; le pause ad effetto di Obama permettono però di cogliere il rumore dell’eterno movimento delle onde che si frangono sulla battigia, contrapposto all’inesorabile fissità delle tombe, delle croci bianche, tante: novemila solo su questa spiaggia.
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di Francesco Grosso
elle peggiori circostanze e nel momento di massimo pericolo, persone che si credevano ordinarie hanno trovato in sé stesse la forza per compiere qualcosa di straordinario»; il coraggio, l’abnegazione – e il sacrificio della vita – di migliaia di soldati anglo-americani, giovani e giovanissimi, hanno permesso «di cambiare il corso di un secolo intero»; hanno permesso, in quel giugno del 1944, la felice riuscita dello sbarco in Normandia, l’invasione e la liberazione della Francia e, in seguito, dell’Europa ancora in mano alla megalomane ferocia nazista. Alla cerimonia commemorativa del 65esimo anniversario dello sbarco – che ha avuto luogo il 6 giugno scorso, presso una delle spiagge teatro dello storico evento – hanno preso parte Capi di Stato e di Governo, autorità convenute da ogni parte del Vecchio Continente, reduci ancora in vita accompagnati dai familiari, oltre a numerosissimi giornalisti e semplici cittadini francesi. La parte del leone, però, è stata innegabilmente svolta dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, invitato di lusso, che, a conclusione del suo tour mediorientale ed europeo, ha imbastito sulla spiaggia battuta dal vento una sorta di discorso perfetto, apprezzabile sintesi di retorica e sentimento, evo-
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Il presidente francese Sarkozy accoglie Obama
Il presidente Obama durante la cerimonia di commemorazione
cazioni del passato e riflessioni sul presente, accorati ringraziamenti ai soldati caduti e sibillini messaggi a quei governi che ancora si dichiarano «nemici degli Stati Uniti». Dal cimitero militare americano di Omaha Beach (uno dei nomi in codice con i quali nel ‘44 le forze alleate indicarono i cinque punti di sbarco sulla costa normanna) il Presidente USA indirizza agli anziani reduci parole inequivocabilmente rivolte al mondo intero: «Voi ci ricordate che il nostro futuro non è determinato solo da circostanze. La nostra storia è sempre la somma di scelte fatte e di azioni intraprese»; la
responsabilità individuale (e quella dei governi!) è sempre il faro che illumina i destini, dunque. E se da qualche parte nel mondo «il male e la tirannia» dovessero divenire di nuovo una minaccia per l’umanità, occorre tenere presente che la guerra è sì il sommo orrore, «ma tutti sappiamo che combattere il totalitarismo nazista è stato essenziale». Efficace modo per lanciare un chiaro monito ai riottosi governi iraniano e nordcoreano, che coltivano preoccupanti ambizioni nucleari, e che sono impegnati in una pericolosa partita a scacchi con la comunità internazionale. Ma la prosa di Obama si
spinge oltre: le considerazioni sul presente non cancellano l’evocazione del passato, che verso la fine del discorso raggiunge intensità di commovente lirismo. L’immutabile silenzio delle dune normanne conferisce maggiore solennità al momento; le pause ad effetto dell’oratore permettono però di cogliere il rumore dell’eterno movimento delle onde che si frangono sulla battigia, contrapposto all’inesorabile fissità delle tombe, delle croci bianche, tante (novemila solo su questa spiaggia), che circondano i convenuti alla cerimonia. Per qualche istante sulla spiaggia sembrano materializzarsi le unità da sbarco corazzate, la foschia mattutina che protegge gli invasori; le alture sembrano ancora puntellate dalle postazioni di artiglieria tedesche. Si odono le urla cariche di adrenalina dei soldati, le invocazioni dei moribondi, il crepitare assordante delle mitragliatrici, il raggelante sibilo dei proiettili. Le parole di Obama rievocano e riassumono in pochi istanti uno degli episodi che hanno cambiato il corso della Storia del XX secolo. Alla fine è addirittura possibile immaginare cosa prenderà il sopravvento nel momento in cui la prima battaglia sarà terminata e vinta: il silenzio, il fumo, l’odore acre della morte; il compianto e la sorpresa dei soldati vincitori e di quelli vinti. La sorpresa e l’orrore di ritrovarsi, nonostante tutto, ancora vivi.
IN CIFRE Il rapporto sull’immigrazione
L’immigrazione in Italia dagli anni ’90 è più che decuplicata, nonostante la normativa tesa a regolamentarla e il basso livello di sviluppo. Come mai? A questo tema è stato dedicato l’incontro di presentazione del rapporto che l’Irpps-Cnr ha preparato nell’ambito di un Progetto Europeo. «Nel 1991 si contavano sul suolo italiano 356 mila residenti stranieri, pari allo 0,6% della popolazione totale» spiega Corrado Bonifazi. «Oggi, nel 2009, gli stranieri sono stimati in circa 3,9 milioni, pari al 6,5% della popolazione. Si sono affermate tre collettività principali (rumena, albanese e marocchina), che insieme danno il 41% del totale. La presenza straniera è concentrata nelle aree più dinamiche, con il Centro-Nord che accoglie l’88% degli stranieri residenti. Al Nord gli immigrati rappresentano circa il 10% della forza lavoro e degli occupati. Rilevante pure il contributo che la popolazione straniera dà alla stagnante demografia del paese. Più del 15% dei nati nel 2008 ha entrambi i genitori o la madre straniera e in molte regioni dell’Italia centro-settentrionale questa percentuale supera il 20%. Senza contare che è straniero l’8,4% dei minori e l’11% della popolazione tra 18 e 39 anni. Le ragioni che hanno determinato una crescita così elevata dell’immigrazione in un contesto, come quello italiano, caratterizzato da un quadro politico teso a regolamentare gli ingressi e da un andamento economico non particolarmente brillante sono molteplici» spiega Corrado Bonifazi. «L’alto livello di reddito e i bassi tassi di disoccupazione che caratterizzano molte aree del paese; la consistente economia sommersa (stimata tra il 15 e il 20% del PIL); la persistente bassa fecondità che si è avuta nella popolazione autoctona tra il 1991 e il 2007; il basso livello di mobilità interna tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord; un sistema di welfare non in grado di rispondere ai bisogni di un paese che ha visto il numero di persone con più di 65 anni approssimarsi ai 12 milioni, di cui 2,3 milioni con qualche forma di disabilità».
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LA FINESTRA
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C U LT U R A
Intervista a Franco Marzatico, direttore del Castello del Buonconsiglio
Egitto chiama Trento, con una mostra unica
Trento
L’Egitto mai visto al Buonconsiglio
Franco Marzatico
Nostra intervista a Franco Marzatico, archeologo, direttore del “Castello del Buonconsiglio di Trento, monumenti e collezioni provinciali” che abbiamo incontrato in occasione della presentazione della mostra: “Egitto mai visto”. Una mostra unica, con centinaia di reperti mai visti che sono delle vere opere d’arte... «Era importante per sapere se effettivamente era un fantoccio o meno».
D
di Michele Luongo
irettore, Museo Egizio di Torino e Castello del Buonconsiglio, 800 oggetti in mostra, un’anteprima mondiale per la sua esclusività e altri 500 oggetti da restaurare? «Sì, in corso da restauro. Grazie agli eccezionali materiali esposti, il visitatore sarà condotto in un viaggio alla scoperta dell’antico Egitto, soprattutto dell’antico capoluogo Assiut». A Trento, un tesoro nascosto? «No, i reperti lasciati al Comune di Trento dall’ufficiale Trentino Taddei Tonelli, erano custoditi nel deposito del museo. Negli anni Ottanta sono state catalogati, poi l’idea di valorizzarli creando delle mostre». Quindi si creerà una sezione permanente al Castello del Buonconsiglio? «Sì, attualmente avrà una permanenza temporanea. Infatti, abbiamo in programma fra due anni una mostra sulla globalizzazione nell’antichità, quindi rapporti culturali e commerciali fra il Mediterraneo e il Centro Europa, e lo spazio destinato alla sezione Egizia, sarà temporaneamente utilizzato per questa nuova mostra, ma successivamente diverrà una sezione permanente». Quale è l’oggetto che l’ha affascinato di più? «Per quanto riguarda la Sezione trentina, la “Maschera dorata”, perché l’abbiamo vista crescere, nel senso che era schiacciata, appiattita, addirittura ripiegata.
Ci sono molte mummie false? «Ci sono tanti casi, molte mummie di gatto venivano utilizzate per scopi terapeutici o come viagra o addirittura come concime in Inghilterra, di conseguenza molte mummie sono
In anteprima mondiale, a oltre cento anni dalle scoperte, l’esposizione “Egitto Mai Visto” permette di ammirare oltre 800 affascinanti ritrovamenti che fanno parte di due sorprendenti collezioni inedite, profondamente diverse tra loro, una proveniente dal Castello del Buonconsiglio e l’altra dal Museo Egizio. La più ricca e straordinaria raccolta, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l’istituzione museale più importante dopo quella del Cairo, si deve al grande archeologo Ernesto Schiaparelli,
Maschera funeraria XXVI-XXX Dinastia, Castello del Buonconsiglio
Modello di imbarcazione, Fine Primo Periodo Intermedio (2100 a.C. – 1900 a.C.), Torino, Soprintendenza Museo Egizio
Il restauro ha raggiunto risultati sorprendenti. Per quella Torinese, sono talmente tanti gli oggetti che è difficile sceglierne uno. Però, rimanendo sempre in un ambito più emozionale che scientifico, direi alcuni sarcofagi, le vesti di lino, ma trovo che il pezzo che colpisce di più sono dei sandali in vimine intrecciato perché sembrerebbero “appena confezionati” eppure hanno oltre quattromila anni, sono spettacolari. E poi l’oggetto scelto per il logo della mostra, una “barca con i marinari”. Abbiamo un centinaio di equipaggi che verranno rimontati, insomma la spettacolarità sta anche nel fatto che questo legno di acacia, si sia conservato fino a noi».
L’Egitto chiama Trento o viceversa? «Abbiamo mandato in Egitto una troupe televisiva per realizzare un filmato di ambientazione e quindi di fatto Egitto chiama Trento». Durante il periodo dell’esposizione sono previste conferenze con partecipazione di storici dell’arte egiziana? «Senz’altro, faremo una serie di conferenze nel corso di tutta la mostra e naturalmente chiameremo alcuni esperti per raccontare tutti gli aspetti». Presso l’Ospedale S. Chiara di Trento è stata eseguita una TAC alla “Mummia del Gatto”. Era un esame importante?
Modello di scultore, Fine Primo Periodo Intermedio (2100 a.C. – 1900 a.C.), Torino, Soprintendenza Museo Egizio
in realtà solo fantocci o un insieme di bende che contengono solo parte del corpo dell’animale. La nostra “Mummia Gatto” è autentica». Cosa si aspetta da questa mostra? «Mi aspetto di confermare il fatto che il Castello del Buonconsiglio a Trento organizza mostre di alta qualità, mostre di archeologia, ma anche di arte che hanno la capacità di essere da un lato rigorosamente scientifiche e dall’altra molto attrattive per il pubblico. Mi riferisco, facendo un passo indietro, agli “Ori dei Cavalieri delle Steppe”, a “Guerrieri Principi ed Eroi”, agli “Ori delle Alpi”.
celebre in tutto il mondo per la sensazionale scoperta della tomba di Kha, l’architetto del faraone Amenofi III. Grazie agli eccezionali materiali esposti, ai diari di scavo, alle lettere e alla documentazione fotografica, si può rivivere l’emozione delle ricerche, effettuate fra il 1908 e il 1920 a Gebelein e soprattutto ad Assiut, la mitica città dove, secondo la tradizione copta, si rifugiò la Sacra Famiglia nella fuga in Egitto. Il visitatore anche attraverso ricostruzioni scenografiche di forte impatto, è condotto in un viaggio alla scoperta di questo capoluogo di provincia dell’Antico Egitto che per 4000 anni ha custodito i segreti della vita quotidiana e dell’Aldilà. Accanto a questa eccezionale raccolta, viene presentata la curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai visti prima d’ora, acquisiti nella prima metà dell’Ottocento dal trentino Taddeo Tonelli, ufficiale dell’Impero Austro Ungarico e conservati finora nei depositi del museo.
MUSICA
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LA FINESTRA
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Levico. Il 26 e 27 giugno terza edizione del festival di musica elettronica
Il festival Lake Parade torna con grandi novità Visto lo straordinario successo delle passate edizioni, dove i migliori dj locali si sono esibiti facendo ballare migliaia di persone sulle rive del lago di Levico, con il 2009 arriva il salto di qualità portando il festival a due serate consecutive.
I
l 26 e 27 giugno ritorna per la terza edizione Lake Parade, il festival di musica elettronica sul lago di Levico Terme realizzato per la prima volta nel 2007 da un team di ragazzi desiderosi di ridare un volto più giovane e festaiolo a Levico Terme, coadiuvati dall’associazione Mondo Giovani e con il supporto del comune e di Apt Valsugana. Visto lo straordinario successo delle passate edizioni, dove i migliori dj locali si sono esibiti facendo ballare migliaia di persone sulle rive del lago di Levico, con il 2009 arriva il salto di qualità portando il festival a due serate consecutive. Il venerdì, dalle sonorità più house e minimaliste, vedrà ospite Walter S, storico re-
sident dj della discoteca Mazoom Le Plaisir di Desenzano nonché icona del panorama House nazionale. Il sabato invece, caratterizzato da ritmi più elettronici e aggressivi, vedrà ospite Stephan Krus, dj e produttore vicentino che di recente è apparso sulla compilation “United Djs for Abruzzo”, una raccolta di tracce (acquistabile su beatport.com) di vari artisti della scena elettronica internazionale (tra cui spiccano anche artisti del calibro di Mauro Piccotto e Joy Kitikonti) il cui ricavato andrà in beneficenza per i terremotati de L’Aquila. I due ospiti saranno inoltre affiancati dai migliori dj della regione, per due serate all’insegna della buona musica e del puro divertimento.
Purtroppo però, a causa di problemi logistici non è stato possibile utilizzare la stessa location degli scorsi anni, pertanto Lake Parade 2009 si terrà in un’area nei pressi dello svincolo per S. Giuliana sulla SS47. Non mancheranno comunque atmosfera e fascino, grazie all’allestimento caratteristico e alle proiezioni di visual art. Il cambio di location permetterà inoltre di prolungare la durata fino alle tre del mattino: due delle notti più lunghe dell’estate trentina. Punto ristoro e due zone bar dove sarà presente anche la birra analcolica, a dimostrare che l’alcool non è obbligatorio per divertirsi, precisano gli organizzatori. Tutte le info su www.lakeparade.it
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LA FINESTRA
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LUNEDÌ BOTANICI
C U LT U R A
LUNEDÌ DELL'ERBORISTA
Tutti i lunedì, fino al 7 settembre, visita botanica al Parco di Levico, vero e proprio arboreto di oltre 120 mila mq creato più di 100 anni fa come cornice agli stabilimenti delle cure termali. Info: APT - 0461 706101.
Tutti i lunedì, fino al 7 settembre, c’è “la passeggiata dell’erborista”, escursione al lago delle Piazze in compagnia del dr. Morelli, esperto in erboristeria e grande conoscitore della flora alpina. Info: APT Piné Cembra: 0461 557028
LUNEDÌ DEL RESPIRO Tutti i lunedì, fino al 7 settembre, a Doss di Vigo c’è “Respira il silenzio”: un’ora di respirazione guidata e di esercizi per sviluppare la percezione corporea, per avere una visione più ampia del sé e per un maggior benessere. Info: APT 0461 557028
MARTEDÌ MUSICABANDA Tutti i martedì, fino al 25 agosto, presso la Piazza della Chiesa di Levico Terme si terrà la manifestazione “Musicabanda”, Rassegna di concerti delle Bande trentine. Orario di inizio dell’esibizione: 21.00. Info: APT Caldonazzo 0461 723192.
Borgo. La mostra dell’artista messicana Gutierrez
I cicli naturali di Yolanda
G
li Spazi LivioRossi di Borgo Valsugana fino al 30 settembre ospitano l’artista messicana Yolanda Gutierrez. La pratica artistica è per Gutierrez uno strumento per sacralizzare la natura come fonte di vita. Dagli elementi naturali, che sono stimolo e materia del suo lavoro, nascono immagini poetiche legate alla sua terra, ai miti e ai simboli di diverse culture, tra cui spiccano forti riferimenti alla tradizione preispanica. L’impiego di materiale naturale
recuperato in loco è lo strumento che permette all’artista di parlare della trasformazione e della centralità dei cicli naturali. L’esposizione indaga gli elementi simbolici racchiusi nell’immagine e nell’essenza dei semi: “il grano che muore e si moltiplica è il simbolo delle vicissitudini della natura, si eleva sopra i ritmi della vegetazione a esprimere l’alternarsi fra la vita e la morte della vita nel sottosuolo e la vita in piena luce, di ciò che è manifesto e di ciò che non lo è”. Riferendosi al suo vissuto
personale l’artista cerca di riflettere sui processi di trasformazione, anche delle persone: tutti in qualche momento abbiamo dovuto
cambiare qualche aspetto della nostra personalità, emozioni, attività professionale per adattarci ad una nuova situazione che ci ha permesso di crescere o nel migliore dei casi evolvere. Le opere selezionate rappresentano i mutamenti, le fasi di crescita, l’armonia, la bellezza, il dualismo nascita-morte, l’unità nella molteplicità che caratterizzano tutte le forme di vita.
Gita fuori porta: lungo l’Avisio
Escursione a piedi lungo l’Avisio per osservare la flora, la fauna e la cultura della Valle di Cembra. Ritrovo ore 14.00 presso il piazzale dell’Imbarcadero a Baselga. Trasferimento all’inizio dell’escursione con pullman messo a disposizione dall’organizzazione. Rientro previsto per le 19.00. Quota: intero € 5,00; ridotto € 3,50; gratis fino ai 6 anni. Info: A.p.T. Piné Cembra 0461 557028.
io RosBorgo, Spazio Liv (10-12 si, ingresso libero . mar. lun m. Do . -19 16 e o) chius
Trento. Venticinque nuovi lavori dell’artista americano Philip Taaffe, opere recenti Su carta e su tela i nuovi lavori di Philip Taaffe aggiungono un nuovo e stupefacente tassello alla produzione di questo artista formatosi negli anni Ottanta nella corrente del Neo Astrattismo americano. Leitmotiv, a uno sguardo superficiale, può apparire la sua
Casa Strobele, Acque di Ermes
Dal 1998 Casa Strobele, situata in via Telvana 5 a Borgo Valsugana, ospita durante l’estate incontri con artisti contemporanei. Fino al 5 luglio prossimo si può visitare la mostra “Acque di Ermes” che propone il talento di Massimo Maggiari, Angelo Tonelli e Franco Trasatti. Borgo Valsugana, Scala Telvana 5, da martedì a sabato ore 10.00-12.00. Domenica 10.00-12.00. Lunedì chiuso.
mera ripetizione di ornamenti e di decorazioni. Forme animali e vegetali che si ripetono incessantemente unite ad un uso elegante del collage non indicano scarsa attenzione ai soggetti. Le opere di Taaffe vanno viste una dopo le altre, nel loro insieme, perché
la loro forza sta nella loro incessante e sempre diversa riproducibilità dei particolari di cui sono costituite. Egli opera a strati. Su fondi astratti che altro non sono che frammenti onirici da dove tutto pare prendere forma, egli adagia elementi di vita reale.
Trento. Dipinti di natura morta presso Torre Vanga Quadri a fiori e frutti Fino al 12 luglio, nella suggestiva sede di Torre Vanga, è allestita la mostra “Quadri a fiori e frutti” dedicata ai dipinti di natura morta appartenenti alle collezioni pubbliche trentine. Si tratta della prima esposizione che in provincia di Trento viene dedicata a questo tema specifico della pittura barocca, rappresentato da un numero selezionato di opere di elevato livello qualitativo. L’occasione
del progetto espositivo si è andata concretizzando in seguito al recente acquisto, da parte della Provincia Autonoma di Trento, di undici dipinti di natura morta, originariamente appartenuti alle collezioni di Castel Thun, trafugati nel 1990 e recuperati nel 2005. Va ng a, Tr en to , To rre 13 .0 010 .0 0- 12 .0 0 e o. 18.00. Lunedì chius
d’A rte Tr en to , St ud io etti. rch Ma V. i, Raffaell 0 e .3 12 0.0 Or ar i: 10 iu so 17 .0 0- 19 .0 0. Ch festivi e lunedì.
IN BREVE PASSO BROCON
Le frontiere della memoria
Da quest’anno l’Azienda per il Turismo Valsugana prosegue il progetto in collaborazione con Arte Sella, invitando il fotografo milanese di origine trentina Giampietro Agostini e ripropone la sua mostra “Frontiere della memoria”. Cinte Tesino, Malga Valarica di Sopra, Passo Brocon. Ingresso libero. Orari: sabato e domenica 10.00-18.00.
ECONOMIA
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LA FINESTRA
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Rapporto Censis. Le Province si sono attivate per contrastare la crisi
Risposte locali alla crisi globale: il territorio che sostiene il Paese Concertazione con Regioni e soggetti locali, supporto a imprese e famiglie, formazione, investimenti pubblici con funzione anticiclica: gli interventi delle amministrazioni provinciali per sostenere il Paese.
S
e in Italia la crisi sta avendo effetti più attenuati rispetto agli altri Paesi, uno dei meriti è dell’articolazione locale del sistema istituzionale ed economico, con poli territoriali in grado di intervenire prima e con maggiore efficacia nella gestione della crisi. In questo primo semestre, le Province italiane hanno predisposto iniziative, programmi, interventi a breve, medio e lungo termine per contrastarne gli effetti sui territori. L’indagine del Censis, promossa dall’Upi, delinea un quadro complessivo delle strategie partendo da una serie di casi provinciali rappresentativi. Risposte locali a una crisi globale Dall’indagine emerge che le Province rappresentano oggi un soggetto di responsabilità istituzionale particolarmente idoneo a fronteggiare la crisi, in grado di mettere in campo strumenti utili a sostenere dal basso il rilancio del sistema-Paese partendo proprio dalle esigenze differenziate dei singoli territori. La programmazione e processi concertativi Un primo ambito d’intervento riguarda l’avvio o il rafforzamento di processi di concertazione sia «in alto» (con le Regioni) che «in basso» (con tutti i soggetti attivi nel territorio di competenza, dagli enti locali alle Camere di commercio, alle organizzazio-
le imprese che procederanno ad assunzioni a tempo indeterminato.
ni di rappresentanza d’impresa e del lavoro). Gli obiettivi sono numerosi: vanno dai tavoli di concertazione per individuare le situazioni di maggiore rischio, fino alle intese programmatiche finalizzate a razionalizzare l’impegno ed eliminare duplicazioni degli interventi. Il sostegno alle imprese Altre azioni sono rivolte ai soggetti economici in diffi coltà, e sono modulate sulle caratteristiche specifiche del tessuto produttivo locale e sulle modalità con cui la crisi attuale lo sta colpendo. L’elemento di maggiore criticità – soprattutto del Nord industriale – viene individuato nella difficoltà di accesso al credito per le imprese. Per ovviare a questo problema, le Province hanno creato fondi finalizzati ad aumentare
le garanzie al credito, ridurre i tassi praticati dalle banche, intervenire nella rinegoziazione dei prestiti. E si rafforzano anche gli interventi, spesso affidati ad incubatori già esistenti, per la creazione e il tutoraggio di nuove microimprese. La formazione Si va dall’analisi dei fabbisogni formativi e di riqualificazione, ad azioni formative vere e proprie (attuate con le risorse della precedente programmazione comunitaria del Fse o messe in programma con la nuova stagione di programmazione 20072011), fino alla creazione di agenzie formative provinciali dotate di autonomia di gestione. In alcuni casi, alla formazione per lavoratori disoccupati o lavoratori atipici viene collegato un «premio» per
Gli interventi sul welfare Si concentrano sui lavoratori in difficoltà con misure quali: l’attività di mediazione tra Inps e banche locali per l’anticipo della Cig; il sostegno alle famiglie dei lavoratori colpiti da licenziamento (ad esempio, tramite accordi con gli istituti di credito per il blocco delle rate dei mutui); fondi di sostegno per i lavoratori privi di ammortizzatori sociali; sconti e agevolazioni destinati alle famiglie colpite dalla crisi, come la «family card» locale; azioni contro l’usura per famiglie e imprese basate su meccanismi di defiscalizzazione. Investimenti pubblici con funzione anticiclica Gli interventi più ricorrenti riguardano la manutenzione straordinaria di strade ed edifici scolastici, ossia il campo elettivo degli investimenti provinciali. Le Province sono tuttavia presenti anche nella riqualificazione urbana, nella difesa del suolo, negli investimenti sul settore idrico e sulla viabilità ciclabile. Ulteriori sforzi attengono gli impegni per il pagamento puntuale dei fornitori e gli accordi di programma per il coordinamento degli interventi in capo ai singoli Comuni. I vincoli e le difficoltà Le tante soluzioni adottate dalle Province sono soggette a due vincoli: la difficoltà di programmare gli inve-
stimenti a causa del patto di stabilità che, anno dopo anno, interviene con regole diverse sulla gestione amministrativa e contabile degli enti; l’impossibilità di svincolare dal patto di stabilità anche le risorse presenti in cassa, che potrebbero essere destinate al pagamento degli stati di avanzamento dei lavori affidati e all’avvio di nuovi interventi. Molte Province dichiarano di aver approvato ambiziosi Piani triennali delle opere pubbliche che rischiano però di non poter essere concretamente finanziati. Programma straordinario di manutenzione La ricerca del Censis suggerisce di puntare, attraverso l’azione delle Province, su un programma straordinario di manutenzione del Paese, diffuso sul territorio e di semplice gestione amministrativa (può partire nel giro di qualche mese, a differenza delle opere pubbliche infrastrutturali). La manutenzione consente di dare slancio a uno specifico comparto produttivo e occupazionale configurandosi come intervento anticiclico. Potrebbe infatti coinvolgere operatori grandi, medi e piccoli; sollecitare il protagonismo di giovani professionisti, tecnici e strutture terziarie di supporto; garantire ritorni economici per le singole amministrazioni riducendo nei prossimi anni i crescenti costi degli interventi riparativi; rimuovere le aree di degrado migliorando la sicurezza pubblica. (Fonte: Censis)
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LA STORIA
Il personaggio. Una figura molto amata da tutti i pazienti levicensi
Ettore Andreatta: grande medico condotto e termalista Veniva da una famiglia contadina e questa qualità gli rimase incollata saldamente nel corso della sua professione: gli serviva per capire l’uomo e il malato, per fornire utili indicazioni operative e per sostenere psicologicamente gli utenti che frequentavano il suo studio.
di Luciano De Carli
N
essuno immaginava in quegli anni di dopoguerra che “il puto della cooperativa” Ettore Andreatta stesse studiando in incognito, e che sarebbe diventato medico condotto, medico delle varie Mutue operanti in Valsugana, acquisendo poi specializzazioni in cardiologia, gastroenterologia, idrologia/ termalismo, che sarebbe diventato Ufficiale sanitario della città di Levico Terme per molti anni. Veniva da una famiglia contadina e questa qualità gli rimase incollata saldamente nel corso della sua professione: gli serviva per capire l’uomo
e il malato, per fornire utili indicazioni operative e per sostenere psicologicamente gli utenti che frequentavano il suo studio o lo chiamavano negli alberghi come turisti o al loro capezzale. I suoi pazienti sapevano che di base c’era in lui quel buon senso della vita campagnola, contadina, vera della famiglia. Lo si poteva capire anche dai colloqui, dalla lunga permanenza nelle Commissione di edilizia e di ornato locale, come in quelle specifiche della sua categoria. Presso le Terme locali, con altri suoi colleghi dottori come i prof.Anselmo Cati e Lenzi, Matteo Chersi, Giovannni Battista Passerini, poi con parecchi medici trentini, toscani, bolognesi e patavi-
ni, esercitò, con passione e competenza, la professione di medico termalista, fin quando le leggi nazionali o regionali, divenute nel frattempo più restrittive, lo permisero. All’Università ci fu l’incontro con la signora Miriam, diventata poi sua sposa e do-
cente di matematica presso la locale Scuola Media. Nacquero la figlia Maria, anch’essa medico locale, quindi i nipoti Tommaso ed Eletta, figli dell’arch. Renzo Acler e Maria. Fu un affabile nonno: si recava, come tanti altri, a “ prendere” i nipoti alle scuole, soffermandosi a parlare con
la gente lì in attesa dei nipoti. La sua famiglia s’ingrandiva, così quella del fratello Rodolfo, delle sorelle “in Conci e Galler”: gli piaceva proprio attorniarsi di parenti, sapere che la sua “gens” s’ingrandiva e s’impegnava, qua e là, in incarichi di diversa natura: commerciale, sportiva, studentesca, sociale, politico-amministrativa. Aveva dei punti di riferimento mattutini in piazza della Chiesa, persone e locali, amici che un po’ alla volta, in base all’età, “sparivano” per altri lidi. Finiti gli impegni professionali, infittì le visite al “baito de monte”, ma anche a quello della “cesura longo” ‘l Rio Magior, la cesura co le ampomole, i capussi, i sparzi, le more de roa, ‘l radicio”. Coltivava sentendosi parte della terra, di questa terra che ha amato, di questa Comunità che ha servito in vari modi.
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LA FINESTRA
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Levico. Serie di iniziative del Centro Studi Chiarentana
Verso il Museo del Turismo e Termalismo Esiste una clientela che facendo vacanza desidera acculturarsi sulla località, conoscere le sue attrattive culturali, la disponibilità d’aree museali, di ecomuseo, in quel luogo o in tutta la zona vicina. Già alcune scelte d’indirizzo in tal senso i principali centri turistici l’hanno fatte. Ora tocca a Levico... al Sindaco, all’Assessore alla cultura e alla Presidente di Levico Fin, i 4 membri che per il Centro Studi possono far parte del nucleo operativo per il museo futuro. Sono il presidente De Carli, gli architetti Renzo Acler e Gianni Slompo, e Pasquale Brunetti.
I
di Luciano De Carli
l turismo culturale ormai si sta affermando ovunque. Ogni piccolo paese punta sulle caratteristiche della cultura locale, ancora meglio se esistono reperti archeologici, palazzi nobiliari, torricelle, hotel liberty, segni del sacro, forti della Grande Guerra, fucine, malghe, mulini e segherie ad acqua. Esiste quindi una clientela che facendo vacanza desidera acculturarsi sulla località, conoscere le sue attrattive culturali, la disponibilità d’aree museali, di ecomuseo, in quel luogo o in tutta la zona vicina. Già alcune scelte d’indirizzo in tal senso i principali centri turistici - vedi Me-
Levico Terme, il centro
rano, Bolzano, val Passiria e Venosta,Val di Fassa e di Cembra, Pinetano, Tesino, Primiero, Rendena - l’hanno fatte, sviluppando non solo turismo di massa o di nicchia, ma anche una sicura promo-
zione di turismo scolastico per l’immediato futuro, nei mesi primaverili o di tardo autunno. Il Centro Studi Chiarentana, dopo la serata Gasperi sull’acqua termale, ha indicato
Levico Terme, le Terme
Questo per dare concretezza a tutta l’attività di preparazione e documentazione ultraventennale per il futuro museo a Levico Terme. È una meta che il Centro si prefigge, ma nel contempo presenta serate come “Israele, la tradizione i problemi”, tenuta dall’esperto Gianbeppe Moschen, turista e pellegrino in Palestina nel recente passato. Quindi è stata presentata “Islanda, terra magica” a cura dei coniugi Ondertoller e Mattei: una serie infinita di diapositive in dissolvenza incrociata, che ha rivelato tutte le componenti geologiche e culturali di quella terra lontana e misteriosa. Per finire Maurizio Farnetti, conduttore turistico-culturale sulla geologia delle Dolomiti- Lagorai, per una visita, virtuale e reale, alla miniera di Calceranica al lago, recuperata da parte di appassionati e da quel Comune per il turismo, la scuola ed altri interessati.
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MUSICA
L'opinione. Anche la nostra stessa esistenza è come la musica
La musica per l’anima, una breve riflessione di Romano Zanghellini
L
a musica è sempre stata un fatto importante per l’essere umano, anche in un tempo molto lontano quando prima di essere arte e fruizione artistica essa ha accompagnato la magia e la religione ed è stata dunque, come lo è oggi per molte persone, soprattutto un fatto, un’esperienza, un’esigenza spirituale. Molto si è dibattuto e si dibatte se la fruizione artistica e dunque anche la fruizione musicale abbia solo un carattere oggettivo in senso filosofico, cioè se essa esista di per sé indipendentemente e a prescindere dalla percezione e interpretazione individuale, o se ci sia an-
che un importante aspetto soggettivo, interiore, culturale, educativo, esperienziale, che corrisponde ad un personalissimo modo di pensare, di percepire e di giudicare. Crediamo che una creazione artistica, per tutto ciò che essa induce nel nostro intimo, abbia un piano oggettivamente valido, così come lo hanno certi valori che si manifestano e si sono manifestati in tempi e culture diverse, ma che esista naturalmente anche un importante piano soggettivo, a volte inadeguato per identificare e soprattutto percepire e recepire tutti gli aspetti e i suggerimenti di un’opera ma spesso, per contro, in grado di avvertirne anche meglio potenzialità e implicazioni.
Proprio per la nostra individualità e una personalissima sensibilità abbiamo in noi la capacità di cogliere un’idea più pienamente di quanto lo stesso autore abbia saputo fare, andando per conto nostro al di là dell’intuizione che l’ha originata e a trasformare più compiutamente, almeno a livello mentale, le sue sensazioni ed emozioni in suoni, parole, colori e strutture ancora più intense e poetiche. Se ci pensate anche la nostra vita è come la musica, può essere una dolce sinfonia, intensa e vibrante come il canto d’amore di Mario per Tosca o torcere la nostra anima nel singhiozzo del Pagliaccio fin quasi ad annientarla nel dolore, nella solitudine e nell’abbandono. Nel momento dell’ascolto, il più
delle volte cercato come si cerca una sorgente d’acqua quando la sete brucia, nascono le emozioni che possono guidare le nostre scelte. Abbiamo sete di conoscenza e di creatività, cerchiamo sensazioni e pensieri perduti, forse torna la nostalgia per un viso che ora è lontano per sempre con il rammarico di ciò che poteva essere e non è stato. In questi momenti prendiamo l’anima nelle nostre mani ed è come se stessimo dissodando una terra incolta per prepararla ad accogliere un seme che poi fruttificherà. Non dobbiamo avere fretta ma considerare questo tempo di attesa come il prezzo da pagare per consentire alla Fenice che è in noi di rinascere dalle proprie ceneri. Con la bellezza in qualsiasi modo espressa il tempo di-
luisce le nostre sofferenze e i nostri errori e ci consente di ritrovare equilibrio e armonia nel nostro mondo interiore. Questo è ciò che di stupendo l’arte in generale può darci e soprattutto la musica. Essa sa riportare alla coscienza il profondo. Diversamente una parte dell’anima altrimenti non conoscibile perché non sollecitata rimarrebbe nascosta per sempre e con essa un’intelligenza spirituale capace di farci percorrere sentieri ulteriori, insospettati, sorgente di creazioni mentali che non riusciremmo a cogliere se non, forse, come entità indistinte ed incorporee simili a sogni. Uno splendore dell’anima che si nutre e si rinnova e può crescere al di là della nostra materialità e delle nostre contraddizioni.
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MUSICA
LA FINESTRA
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Milano. Grandissima affluenza di aspiranti artisti per il cast della nuova edizione
Alta la febbre per l’X Factor Casting Tour È iniziato l’X-Factor tour che tocca le città di Roma, Milano, Bari, Napoli, Catanzaro, Lignano e poi altre ancora, con il compito di selezionare La folla di aspiranti cantanti in fila per il casting
i concorrenti della trasmissione.
D
di Giuseppe Facchini
opo il successo della seconda edizione di X-Factor, conclusasi poche settimane fa con la vittoria di Matteo Becucci per soli 16 voti sui “The Bastard Sons of Dioniso”, si sta già preparando la terza edizione che partirà già nel mese di settembre. La trasmissione sarà orfana di Simona Ventura che ha annunciato la propria volontà di non far parte della giuria, ma con la presenza sicura di Morgan e di Mara Maionchi e naturalmente del presentatore Francesco Facchinetti. È così iniziato l’X-Factor tour, che tocca le città di Roma, Milano, Bari, Napoli,
Francesco Facchinetti dirige il Casting Tour
Catanzaro, Lignano e poi altre ancora, con il compito di selezionare i concorrenti della trasmissione. Compito non facile soprattutto per la grandissima affluenza di aspiranti artisti; a Roma si sono presentati in cinquemila, a Milano in tremila e analogo successo nelle
successive selezioni. Basta aver compiuto aver compiuto 16 anni, compilare un modulo per trovarsi di fronte alla giuria sperando di essere scelti e di poter diventare una stella della musica e della televisione. È proprio Francesco Facchinetti a seguire personal-
mente il Casting Tour con la consueta simpatia che mette a proprio agio i tantissimi aspiranti. Francesco è stato accolto da cori ed ovazioni, cercando di ridurre la tanta tensione. Aspiranti di tutte le età, giovani ma anche qualche anziano, o comunque avanti con gli anni, gente la più disparata con la volontà di rivelare al grande pubblico il proprio amore per la musica e per il canto. In attesa del provino, anche alcune ore al caldo sole di Milano dal 12 al 14 giugno, molti erano a provare la propria canzone, da soli o in gruppo, tanta attesa, tanta speranza e tanto batticuore. A Milano in piazza Giulio Cesare è stata allestita dalla Magnolia, che produce il reality,
una struttura funzionale con palco annesso dove per ingannare l’attesa si sono esibiti anche qualche partecipante delle precedenti edizioni, come gli Aram Quartet, vincitori del 2008 e a disposizione di tutti quelli che hanno voluto provare l’emozione di una esibizione live. X- Factor, il talent show originario dell’Inghilterra e ideato dal produttore discografico Simon Cowell, in Italia è partito in sordina nel marzo 2008, ma nel tempo ha trovato la propria importante collocazione nei palinsesti televisivi; la grande occasione per dimostrare le proprie capacità canore e per ripercorrere il successo di Giusy Ferreri, di Matteo Becucci e dei nostri amatissimi Bastard Sons of Dioniso.
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MEDICINA & SALUTE
Ricerca. Un’importante scoperta italiana in copertina su Oncology Reports
Ecco le nuove prospettive terapeutiche per il melanoma Uno studio dell’Ibim-Cnr indica alcuni derivati della porfirina quali candidati per la progettazione di agenti contro questo tumore cutaneo, il più letale.
I
l melanoma è la forma più aggressiva e letale di cancro cutaneo nella popolazione caucasica di pelle chiara. Ha un alto potenziale di diffusione metastatica nella fase di crescita verticale, nella quale il tasso di sopravvivenza a lungo termine dei malati è estremamente limitato. La sua resistenza agli attuali trattamenti antitumorali è notoria e rende essenziale l’individuazione di nuovi e più efficaci agenti chemioterapici. Uno studio condotto da Giovanna Barbieri e Maria Assunta Costa dell’Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare del Cnr di Palermo, ha identificato una nuova classe di derivati della porfirina, sintetizzati dal gruppo di Lorenzo Pellerito del Dipartimento di Chimica Generale e Inorganica dell’Università di Palermo, la cui efficacia
come potenziale farmaco antitumorale è basata sulla proprietà della porfirina di accumularsi in grande quantità e per lunghi periodi di tempo solo nelle lesioni tumorali. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Oncology Reports, che le ha dedicato la copertina. «Questi derivati della porfirina possono essere considerati degli ottimi candidati per la progettazione di agenti terapeutici ed approcci terapeutici migliori» confermano Maria Assunta Costa e Giovanna Barbieri. «Avevamo precedentemente dimostrato che due derivati della porfirina, il (Bu2Sn)2TPPS e il (Bu3Sn)4TPPS, determinano il cento per cento di morte delle cellule di melanoma inducendo l’apoptosi, un processo altamente regolato che determina la morte cellulare mediante una sorta di suicido».
IN BREVE I turisti italiani temono le pandemie
Ben 12,5 milioni di italiani temono le epidemie (20%) che non mancheranno di condizionare anche le destinazioni delle vacanze estive. È q u a n t o a ff e r m a l a Coldiretti, nel sottolineare che ben il 73% dei 37 milioni di italiani in vacanza resterà in Italia, secondo il sondaggio Swg/Confesercenti, dopo l’allarme pandemia lanciato dall’Oms. Peraltro mentre si registra una forte contrazione per le destinazioni nazionali più affollate come il mare (dal 57 dello scorso anno al 49%) aumentano forme di vacanze più tranquille come quelle nel verde (dall’8 al 14%).
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per
da staccare e conservare
Cucina Immagini
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La ricetta di giugno a cura di Fabrizio Todaro
Primi piatti. Un facile piatto di pasta appetitoso e colorato
BAVETTE TRICOLORI
30 minuti * facile
Le Bavette nascono a Genova, ed hanno la forma di uno spaghetto schiacciato. Nate per accompagnarsi al tradizionale pesto, si sposano benissimo anche a tutti i condimenti a base di verdure e pesce. Ed è proprio utlizzando questi due ingredienti che abbiamo preparato il sugo appetitoso che proponiamo in questa pagina: il pesce che abbiamo scelto sono le code di gambero che abbineremo al gusto particolare delle fave. Sia le code di gambero che le fave possono essere acquistate surgelate, già pulite e pronte all'uso. INGREDIENTI PER 4 PERSONE
da staccare e conservare
1
Sbollentare le fave per qualche minuto in acqua bolente e successivamente sbucciarle.
4
Lasciar cuocere le fave a fuoco vivo per 5/10 minuti, poi aggiungere le mazzancolle e far cucinare altri 5 minuti.
• Fave surgelate 200 gr
• 1 cipollotto
• Code di gambero surgelate 200 gr
• 1 spicchio d'aglio
• Pomodorini 100 gr
• peperoncino
• Bavette 320gr
• sale pepe
2
Far scongelare le code di gambero (se surgelate) e pulirle togliendo il guscio ed il filo intestinale. Lavarle bene sotto acqua corrente.
5
Nel frattempo cucinare le bavette in abbondante acqua bollente salata.
3
In una padella fare un soffritto di olio d'oliva con il cipollotto affettato e l'aglio. Aggiungere le fave, sale, pepe e del peperoncino macinato.
6
Aggiungere al sugo i pomodorini tagliati a metà, unire le bavette al dente, mescolare e servire.
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Casa dolce casa Curiosità di giugno Il taglio della torta
Se vi trovate a dover tagliare una torta ancora calda, anziché impiegare il classico coltello da cucina vi conviene utilizzare del filo interdentale. Eviterete così di sbriciolarla eccessivamente.
Girare la frittata
Il metodo più semplice per rigirare una frittata consiste nel farla cuocere quasi completamente da un lato, quindi staccarla con una spatola di legno, appoggiarvi sopra un piatto in misura e capovolgere su di esso la padella, farla poi scivolare di nuovo con molta attenzione in padella e continuare la cottura.
Zucchero di canna
Molti al normale zucchero preferiscono quello di canna. Il modo migliore per evitare che lo zucchero di canna faccia grumi o si attacchi è quello di tenere il barattolo nel freezer.
Occhio... agli occhiali! Si avvicina l’estate e anche per chi ci vede benissimo si pone il problema della pulizia degli occhiali, almeno di quelli da sole insomma. Gli occhiali vanno infatti puliti regolarmente perché i depositi di sporco interferiscono con il fascio di luce che passa attraverso le lenti. Per una corretta pulizia degli occhiali (sia da sole che da vista) lavateli con l’acqua fredda o appena tiepida e poco detersivo per i piatti. Poi asciugate e lucidate con un panno morbido. Per fare questo la cosa migliore è sicuramente utilizzare il panno di stoffa che possono vendere i negozi di ottica perché è costituito da una particolare fibra (lavabile e a lunga durata) che non danneggia il delicato vetro delle lenti pulendole in profondità. Non utilizzate mai invece fazzoletti di carta: contengono infatti particelle di pasta di legno che potrebbero graffiare le lenti. Un’alternativa è l’utilizzo di alcool denaturato ma solo una volta ogni tanto e facendo attenzione che il prodotto non venga a contatto con le montature in plastica o in metallo smaltato dei vostri occhiali: rischiereste di scolorirle. (s.c.)
I rimedi della lavanda Un efficace rimedio contro tanti problemi del corpo e della mente, nonché un ottimo profumatore. La lavanda è un ottimo prodotto della medicina naturale, oltre ad un gradevole ed efficace profumatore. È infatti un antistress molto valido, aiuta nel combattere l’insonnia, favorisce la digestione, lenisce le scottature e calma i dolori mestruali. Per i disturbi gastrici basterà un cucchiaio di fiori di lavanda in una tazza d’acqua bollente. Lasciatela in infusione per circa un quarto d’ora e bevete l’infuso. Per una maggiore efficacia siate costanti e bevete l’infuso tre volte al giorno. Se preferite un’alternativa potete sostituire la tisana anche con due gocce di olio essenziale alla lavanda su una zolletta di zucchero. L’essenza ha effetti sedativi anche contro mal di testa, crampi allo stomaco, dolori muscolari e reumatici. Stimola inoltre la produzione di globuli bianchi quindi combatte le infezioni alle vie respiratorie. Se invece soffrite di insonnia unite al bagno caldo rilassante un decotto che preparerete con tre manciate di fiori bollite in due litri d’acqua per venti minuti. Trovare la lavanda non è difficile e la potrete anche facilmente
Cerniera in un... lampo
Quante volte il nostro capo d’abbigliamento rimane inutilizzato perché la lampo si è rotta? Un dentino che si rompe, il fermo inferiore che si sgancia, o la linguetta che si stacca. Il miglior modo per evitare di trovarsi con gli armadi pieni di zip che non funzionano è certamente prevenire questi fastidiosi inconvenienti: ogni tanto passate un pezzo di cera di candela sui dentini e chiudiamo sempre la cerniera prima di lavare l’indumento, per evitare che il fermo si logori. È certo, però, che nel momento in cui ci si trova di fronte ad una lampo rotta bisognerà sostituirla. Impariamo dunque a sostituire una lampo senza dover ricorrere ad una sarta! Si comincia rimuovendo la lampo rotta scucendola con la punta delle forbici o con l’apposito attrezzo “tagliaasole”. La nuova cerniera andrà immersa per mezz’ora in acqua bollente. Una volta asciugata, stiratela facendo attenzione a non passare sui dentini. Imbastite poi la cerniera chiusa con gli spilli, aprite e cucite a macchina con l’apposito piedino per cerniere. Stirate infine dal dritto avendo cura di sovrapporre un panno. (s.c.)
coltivare in giardino o sul balcone, in grandi vasi, al sole. I fiori si raccolgono nel periodo giugno-luglio quando sono aperti; si lasciano poi seccare all’ombra e si conservano in vasi di vetro scuro. I fiori così essiccati e messi nei sacchetti profumano anche la biancheria per anni! (s.c.)
Moda&Bellezza Curiosità di giugno Scarpe come nuove
Bagnate la spazzola delle scarpe con dell’aceto. Poi prendete la ceretta e spazzolate le scarpe. Attendete 2-3 minuti e strofinate con un panno di lana e le scarpe brilleranno. Per le scarpe color cuoio provate con la parte interna della banana. In mancanza della banana provare con la parte interna dell’arancia.
Scarpe “dure”
Le scarpe nuove hanno le suole dure e volete ammorbidirle? Un metodo semplice è quello di mettere all’interno della scarpa del cotone idrofilo imbevuto di alcol del tipo normale disinfettante al 90% per tutta la notte. Ripetete l’operazione più volte.
Altri consigli
- Passate dello smalto da unghie trasparente su ogni bottone. Dureranno di più. - Se la zip si inceppa, strofinate con una matita la cerniera. In questo modo scivolerà più facilmente. - Bagnate i collant nuovi, infilateli in un sacchetto e metteteli al fresco! Qualche ora in frigo li aiuterà a durare di più senza smagliarsi. - Mettete le valigie una dentro l’altra. Lasceranno spazio libero per capi più ingombranti del vostro guardaroba.
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LLAA FFIINNEESSTTRRAA
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I costumi per l'estate È arrivata anche quest’anno, come ogni estate, la temutissima prova costume e, tralasciando le paure di ogni donna sulla linea e la dieta, la domanda che quest’anno ci si pone è costume intero o bikini? Dopo anni in cui il bikini è stato il padrone delle spiagge e delle passerelle, quest’anno torna prepotente il costume intero. Ma se pensate al casto costume intero vi sbagliate! Quest’anno vedrete e, se vorrete essere fashion, indosserete, un vero e proprio monokini, ossia un costume intero ma largamente rivisitato! Tagli e geometrie innovative per una moda mare che presenterà dei veri e propri capolavori. Sensualissimi modelli che in giochi di strisce e alternanze sapranno scoprire la donna in tutto il suo appeal. Il bikini, comunque rimane un evergreen delle spiagge per l’abbronzatura perfetta. Quest’anno pattern grafici e fantasie multicolor ricordano grafiche tribali. I bikini saranno infatti un omaggio alla natura selvaggia, all’allegria visiva dei colori forti e della natura lussureggiante del mondo sotto l’equatore. Tinte sgargianti come il
Effetto tubino... Per l’estate le grandi griffe della moda hanno corretto e rivisitato il tubino per rendere ancor più intrigante ed affascinante la donna che lo indossa. Le passerelle primavera-estate lo hanno confermato e la moda per i mesi caldi lo ribadisce: il tubino nero è, e resterà, sinonimo di seduzione ed eleganza. Il tubino, rigorosamente nero, è infatti il più classico tra gli abiti ma è anche quello che non può assolutamente mancare nell’armadio di una donna perché la rende adatta ad ogni occasione. Per l’estate le grandi griffe della moda lo hanno corretto e rivisitato per rendere ancor più intrigante ed affascinante la
giallo, il fucsia e l’arancione saranno perfette per far risaltare un’abbronzatura estiva da Caraibi. (s.c.)
Gioielli in nero Il nero è certamente la tinta dell’eleganza. E non solo nell’abbigliamento. Spopolano per l’estate infatti anche i gioielli con pietre nere. La prima ad indossarli fu la regina Vittoria che, nel Regno Unito del 1861, non voleva rinunciare ai gioielli rispettando però il lutto per la morte del marito. Si presentò dunque in pubblico con una parure in oro e jais, detto anche giaietto, un elegantissimo minerale color nero lucido. Riuscì così a rispettare il momento di lutto per il marito ma, allo stesso tempo, inconsapevolmente, lanciò una moda. Moda che si ripropone anche quest’anno con gioielli ricchi di jaice, onice, agata. “Le pietre nere, unite a materiali nobili come i brillanti e l’oro rosa, sanno rendere sofisticata qualsiasi donna”. Parola di Carlo Traglio, presidente del brand Vhernier, che ha firmato la collezione Doppio Senso, caratterizzata proprio da monili che uniscono oro e brillanti a pietre nere e lucide. (s.c.)
donna che lo indossa. Chi, come Roccobarocco, sceglie il raso, anche se non troppo lucido, scoprendo le spalle per fasciare il braccio smorzandone il rigore. O chi trasforma il tubino in un capo davvero sexy accorciando le misure sulle gambe e giocando con linee geometriche inedite che lasciano vedere il décolleté e il punto vita. È questo il caso dello stilista Herve Leger, che quest’anno ama lasciare scoperti numerosi centimetri di pelle. Iceberg opta invece per una versione più raffinata: poco sopra il ginocchio, semplice e con un dettaglio sul décolleté per evidenziare il seno. Qualsiasi tubino scegliate sarete comunque alla moda e seducenti! (s.c.)
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LA FINESTRA
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UN PC PER VOI
Focus. La guida “Social Network” messa a punto dal Garante per la privacy
Social network
Attenti agli effetti collaterali di Luciano Motta
O
rmai quello che si chiama in gergo “web 2”, cioè un web non solo leggibile e consultabile - ma anche interattivo con gli utenti il cui rappresentante di spicco è il sito inglese di social networking Facebook, ma ve ne sono a centinaia e tutti consentono, previa l’immissione dei propri dati personali, curriculum e profili vari relativi agli hobby, rendite ecc, di aprire un account cioè una sorta di minisito web ove postare le proprie foto, i propri scritti, lanciare appelli alla comunità del web ecc.- è arrivato a coinvolgere anche in Italia decine di milioni di internauti. «Le applicazioni Web 2.0 facilitano la distribuzione dei contenuti e la socia-
lizzazione – ha dichiarato Daniele Sommavilla, Vice President South Europe di Nielsen//NetRatings – e gli utenti hanno uno stimolo particolare ad affacciarsi alla finestra dell’online con continuità, per aggiornarsi, verificare se qualcuno ha risposto allo stimolo messo in rete precedentemente, condividere un’informazione, un parere, un’esperienza». Proprio per mettere in guardia gli utenti che più o meno consciamente immettono di tutto e di più all’interno dei dati richiesti e dei profili personali che ogni altro utente, anche “ospite” cioè non iscritto alla comunità potrà leggere è scesa in campo in Italia l’Autorità Garante della Privacy con una guida articolata in quattro capitoli volti a rendere consapevole
il navigatore del web 2, Facebook ecc. dell’uso responsabile della diffusione volontaria dei propri dati personali. Uno studio realizzato da Nielsen//NetRatings che per la prima volta ha voluto misurare con dati ufficiali il Web 2.0 in Italia (dati del mese di gennaio 2007 – panel casa + ufficio) dimostra come a gennaio il 56% dei navigatori italiani, pari a 11 milioni 380 mila persone, hanno visitato almeno una volta i siti del Web 2.0. Questi utenti mostrano dati di consumo della rete più elevati rispetto alla media (27 ore e 50 minuti contro le 18 ore e 36 minuti della media), in virtù del frenetico bisogno di collegarsi assiduamente alla rete (44 collegamenti mensili contro i 29 della media). Ma perché è sceso in
campo con tutta la sua autorevolezza il Garante della Privacy? Valutiamo un po’. Se sapessi che il tuo vicino di casa o il tuo professore potrebbero accedere al tuo profilo di Facebook scriveresti quello che scrivi e “taggeresti” le foto che “taggi” normalmente? E il tuo curriculum online è lo stesso che mandi quando vai in cerca di un lavoro? Sono queste alcune delle domande a cui risponde con tono spigliato, giovane e nient’affatto paternalistico la guida messa a punto dal Garante per la privacy “Social Network: Attenzione agli effetti collaterali”. Non un manuale esaustivo, ma un agile vademecum sia per persone alle prime armi, sia per utenti più esperti, pensato per aiutare chi intende entrare in un so-
cial network o chi ne fa già parte a usare in modo consapevole uno strumento così nuovo. Una guida giovane che parla ai giovani, in primis, ma che cerca anche di spiegare il fenomeno dei social network agli adulti, in particolare i genitori. La guida, in formato pdf è gratuitamente scaricabile dal sito del Garante al seguente link: http://www. garanteprivacy.it/garante/ doc.jsp?ID=1614258 Si tratta di un documento utile, didattico, facilmente leggibile e che tutti noi, prima di fornire dati o profili che possono essere letti da decine di milioni di persone (tra le quali potrebbero anche esserci organizzazioni malavitose) dovremmo leggere e ringraziare il Garante. Come sempre la regola è: meglio prevenire il furto d’identità che subirlo!
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A L I M E N TA Z I O N E
LA FINESTRA
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Focus. La celebre pizza più che l’età deve temere gli ingredienti “stranieri”
Auguri pizza Margherita, ma solo Made in Italy Oggi la pizza è la parola italiana più conosciuta all’estero, ma gli ingredienti troppe volte parlano una lingua straniera: cinese il pomodoro, ucraino la farina, tunisino l’olio e slavo il formaggio...
A
120 anni dalla sua invenzione il compleanno della pizza Margherita deve essere l’occasione per rafforzare la lotta ai “tarocchi” con almeno una pizza su due che contiene ingredienti principali importati dall’estero, senza alcuna indicazione per i consumatori che credono di assaporare i prodotti della tradizione Made in Italy mentre viene loro servito un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che sempre più spesso viene servito un prodotto
preparato con cagliate provenienti dall’est Europa invece della tradizionale mozzarella, pomodoro cinese invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina canadese o ucraina che sostituisce
quella ottenuta dal grano nazionale. Il rischio - sostiene la Coldiretti - è di perdere definitivamente lo storico legame con il territorio di provenienza della pizza eretta per sempre a vessillo tricolore, con il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro e il
verde del basilico, quando il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicò la “pizza Margherita” alla regina di casa Savoia nel lontano 1889. In Italia sono stati importati in un anno - spiega la Coldiretti - 500 milioni di chili di extravergine, 86 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 130 milioni di chili di concentrato di pomodoro e 5 miliardi di chili di grano tenero. Oggi la pizza è la parola italiana più conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spa-
ghetti (7 per cento) e dall’espresso (6 per cento), secondo un sondaggio on line della Società Dante Alighieri. In Italia ci sono 25 mila pizzerie con 120 mila posti di lavoro e un fatturato di 5 miliardi di euro che è in crescita nonostante la crisi, come conferma - sottolinea la Coldiretti - una recente ricerca Doxa secondo la quale quando si tratta di scegliere qualcosa di “gustoso”, per la pausa pranzo, il 29 per cento degli italiani predilige pasta, ma ben il 26 per cento pizza.
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LA FINESTRA
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Caleidoscopio Le curiosità di giugno
Il mulino del sale...
Non è vero che i mulini a vento si trovano solo in Olanda e non è sempre vero il detto “chi va al mulino s’infarina”. Questa foto, infatti, ritrae un mulino a vento sul mare siciliano di Trapani, ed è una struttura che fa parte integrante delle grandi saline che si trovano in questa zona, utilizzate, a quanto pare, già dai Fenici nell’800 a.C. circa.
IPSE DIXIT
Lo sapevate che... Sale, salarium, salassi... di Johnny Gadler
Incredibile ma vero...
Fece la fortuna di molte popolazioni, rivoluzionò il modo di preparare e conservare i cibi, rappresentò una forma di pagamento ma anche motivo di guerra nonché, si è scoperto in tempi recenti, una fonte di guai per il nostro sistema cardiovascolare. Stiamo ovviamente parlando del sale, che un tempo rappresentava un vero e proprio status symbol e da sempre costituisce l’ingrediente principe per dar sapore alle pietanze. Numerosi popoli dell’antichità - dai Maya ai Fenici, dai Celti ai Baschi - accrebbero la loro potenza e grandezza proprio sfruttando le tante potenzialità di questo bene, talmente prezioso da essere chiamato anche “oro bianco”. La strada che dal
porto di Ostia conduce a Roma fin dall’antichità era chiamata Via Salaria, perché quello era il percorso che faceva il sale per entrare nell’Urbe. E fu proprio durante l’Impero romano che i soldati all’estero venivano riforniti con una quantità di sale detta “salarium” da cui poi prese origine il sostantivo “salario”, inteso come paga. Nel Medioevo la saliera, sovente realizzata come un oggetto di alta oreficeria, serviva anche per designare i posti a tavola presso le famiglie benestanti. Più si era vicini al sale, più era elevato il proprio prestigio. Ancora oggi gli inglesi usano dire “above the salt”
IL VIZIO DEL PRELIEVO «Esco a comprare le sigarette!». È la classica frase che metterebbe in apprensione qualsiasi moglie, soprattutto se il marito non fuma. Ma una signora romana non trovava proprio nulla da ridire quando il consorte le diceva: «vado al bancomat». Solo che l’uomo anziché recarsi alla cassa della banca, andava a prelevare armato di coltello in edicole, tabaccherie e farmacie. È stato arrestato dopo l’ennesimo colpo, vicino a un centro commerciale dove aveva lasciato la famiglia dicendo: «vado un attimo a prelevare».
(sopra il sale) e “belove the salt” (sotto il sale) per indicare se una cosa o una persona sia di alto o di basso rango. Benché si definisca “salato” un conto troppo caro, di tutt’altra natura appare invece l’origine della parola “salasso”, che indica l’esborso di una somma di denaro notevole, o comunque ritenuta eccessiva rispetto a ciò che si è ottenuto in cambio. La sua etimologia nulla ha a che vedere col sale, ma riconduce a vicende dell’antica Roma. I Salassi, infatti, erano una popolazione di origine gallo-celtica stanziata nei territori dell’attuale Valle d’Aosta. Lì controllavano i passi, rendendo difficile la vita ai romani che per transitare si videro costretti a offrire oboli a quel fiero popolo locale. Da qui la parola “salasso”.
UN LADRO MALDESTRO Dalla padella alle braci. Come definire, altrimenti, ciò che è successo a un giovane ladro inglese. Qualche settimana fa, mentre era su un autobus, ha avuto la malaugurata idea di scippare nientemeno che il ministro della giustizia britannico. Scoperto da un agente in borghese s’è dato alla fuga, ma è finito nel pieno di un’esercitazione antiscippo. I poliziotti, intuendo ciò che stava accadendo, si sono messi all’inseguimento e, alla fine, lo hanno arrestato.
«Il troppo salato è il peggior difetto delle vivande». Pellegrino Artusi. «Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che lo si salerà?» Matteo, 5,13. «Una di quelle anime felici / che sono il sale della terra, e senza le quali / questo mondo puzzerebbe come ciò che è: una tomba». Percy B. Shelley, Lettera a Maria Gisborne «Tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui, e come è duro calle / lo scendere ‘l salir per l’altrui scale». Dante Alighieri «Par cunnoscia la ghjenti, ci voli à mangà una somma di sali insemu». (Per conoscere la gente, è necessario mangiare insieme un’intera soma di sale). Proverbio còrso «Se ben da mangiar tu vuoi dare all’animale, ti raccomando di non dimenticarti il sale». Proverbio italiano O’ pane d’ ‘a franchezza è senza sale. (Il pane della franchezza è senza sale). ‘Omne senza vizi è menesta senza sale. (L’uomo senza vizi è insipido). Proverbi napoletani
PAZIENZA PER 33 EURO La pazienza è la virtù dei forti, ma non sempre degli onesti. Qualche settimana fa, infatti, agli sportelli della Banca Popolare di Ancona, nella frazione di Brecce Bianche, c’era una gran ressa. Un uomo ha atteso pazientemente il proprio turno per svariati minuti, dopodiché, giunto alla cassa, si è infilato il passamontagna e ha pronunciato la fatidica frase: «Questa è una rapina». Peccato che in cassa ci fossero solo 33 euro!