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13-12-2006
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Club Alpino Italiano Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
Scuola Nazionale Tecnici di Soccorso Alpino
COLLANA MANUALI TECNICI CNSAS
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Club Alpino Italiano Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
Scuola Nazionale Tecnici di Soccorso Alpino 3
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SOCCORSO su ROCCIA tecniche di base Coordinamento di Redazione: Danilo Barbisotti. Testi tecnici e immagini: Oskar Piazza. Redazione: Mauro Mabboni; Maurizio Zappa. Supervisione tecnica: Istruttori Nazionali Tecnici di Soccorso Alpino. Editing: Daniele Chiappa. Progetto Grafico e Stampa: casa editrice stefanoni - lecco. 4
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A quasi dieci anni di distanza dalla pubblicazione di “Tecniche di soccorso in montagna” e a quindici dal “Manuale tecnico di soccorso alpino”, firmato dal compianto Cosimo Zappelli, esce questa nuova versione che va a colmare una lacuna che si era formata da quando il precedente testo è andato esaurito. Negli anni, i materiali, le tecniche e le manovre, si sono evolute a tal punto che un manuale aggiornato era da tempo atteso. Spesso una riedizione è il frutto di un restyling e di un aggiornamento più o meno approfondito di un testo precedente che permette di lavorare con una certa sicurezza contando sull’esperienza consolidata della precedente pubblicazione. Non è il caso di questo volume che si ispira ad una nuova filosofia, con poco testo e molte immagini per un apprendimento più facile ed alla portata di tutti. Sono centinaia di foto che illustrano le varie tecniche nel modo più semplice e intuitivo possibile come se la ”lezione” fosse tenuta direttamente dall’Istruttore che spiega i vari passaggi agli Allievi. Uno strumento che servirà per conoscere le nuove manovre, ma anche per ripassare le tecniche apprese durante i corsi quando è più facile che i dubbi prendano corpo. Tutto questo e non poteva essere diversamente, è stato creato e prodotto dagli Istruttori Tecnici della Scuola Nazionale, che hanno in pratica condensato la loro esperienza fatta di oltre 500 giornate di formazione all’anno tenute sull’intero territorio nazionale, con corsi propedeutici di base e avanzati, su tutti i tipi di terreno. A loro va senz’altro il nostro plauso per quanto hanno saputo predisporre, ma soprattutto per aver scelto una strada diversa da quella consueta, modificando anche il formato che si distingue dai precedente volumi della stessa collana, con un risultato davvero egregio. E’ certamente il primo di una nuova serie di volumi monotematici che si spera troveranno spazio nella “Collana Manuali Tecnici CNSAS” dei prossimi anni. Questo volume, come ogni altro edito dal CNSAS, viene distribuito a tutti i Volontari come modesto riconoscimento per quanto quotidianamente fanno, ma anche perché le conoscenze tecniche ed operative devono essere alla portata di tutti e non solo di pochi eletti.
Pier Giorgio Baldracco Presidente CNSAS 5
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T R AT T E G G I O : …il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha superato la boa del mezzo secolo già da qualche tempo e sembra che “l’età di mezzo” mostri favorevolmente la sua muscolosità… Una volontà forte di non dimenticare il passato per sviluppare il futuro. Nulla è cambiato: questa è la traccia che non verrà mai persa di vista… Il mondo del Soccorso e dell’Emergenza in generale si è modificato: le richieste di aiuto sono cambiate, i Servizi al cittadino si sono sviluppati in modo insolito e la capillare distribuzione delle squadre sul territorio nazionale hanno indotto il Soccorso Alpino ad una concreta e particolare modificazione operativa che tenesse conto di nuovi ed inaspettati assetti logistici. Questa è la sensazione immediata che impone ad una struttura di grande autorevolezza, quale è l’organizzazione del Soccorso Alpino, di stare al passo con i tempi. Non è stato semplice ordinare tutto quello che in termini operativi è cambiato durante l’ultimo decennio e la preoccupazione di accavallare nuove tecniche dovute a nuove attrezzature, con strategie consolidate da tempo, ha rallentato la volontà di predisporre un nuovo volume didattico. La Scuola Nazionale Tecnici del CNSAS, ormai più semplicemente chiamata SNATE, è cresciuta, confrontandosi con le realtà regionali italiane, conoscendo gli operatori di quei territori e calandosi nella storia operativa di quelle aree per ricavarne preziose esperienze. Con le stesse intenzioni e con lo spirito di chi non si accontenta mai, la SNATE ha affrontato il difficile cammino della verifica dei sistemi di soccorso impiegati in altri Paesi Europei ed Extraeuropei. La conoscenza delle tecnologie, la nuova linea formativa del CNSAS ed in particolare l’attenta presenza sul territorio della SNATE, ci permette oggi di affermare che il Soccorso Alpino Italiano non è affatto l’ultimo arrivato sull’intera scena mondiale. L’intenzione degli Istruttori della SNATE era ed è quella di semplificare la conoscen6
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za delle tecniche da utilizzare nel campo del soccorso in montagna, privilegiando e qualificando in modo deciso l’immagine fotografica, riducendo al minimo la spiegazione già sin troppo chiara. Il testo completo delle “tecniche di soccorso in roccia” è inquadrato in 15 capitoli in un crescendo scorrevole dalle tecniche singole fino alle manovre complesse. Grazie all’aiuto delle nuove tecnologie digitali si è potuto ottenere questa “montagna” di immagini e l’augurio che la Scuola Nazionale Tecnici si fa è che questo manuale non finisca inutilizzato in qualche buio e polveroso scaffale. L’opera attenta e puntigliosa dello Staff che ha sviluppato questo manuale tecnico, a distanza di quasi dieci anni dal primo volume e la parallela creatività grafica di chi ha collaborato a questa nuova opera, ha consentito alla SNATE di sviluppare una struttura iconografica di pregio che diverrà il giusto sussidio alle tecniche poi insegnate dagli Istruttori. Dopo questa nuova e faticosa esperienza sarà possibile provvedere alla predisposizione di altri manuali tecnici monotematici. Precisione, velocità di esecuzione delle manovre, un’attenta e qualificata presenza di personale formatore Nazionale e Regionale faranno da volano al miglioramento ulteriore della sicurezza personale delle squadre di Soccorso Alpino e di Elisoccorso. La sostanziale intenzione della SNATE, “calata” nella moderna e concitata vita di tutti i giorni, è quella di rendere il soccorso in montagna sempre più specializzato ed attento alle necessità di chi richiede il nostro aiuto in ambienti ritenuti, non a caso, disagiati, impervi ed ostili. Scuola Nazionale Tecnici adi Soccorso Alpino del C.N.S.A.S. Il direttore Mauro Mabboni 7
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C A P I T O L I 01
MATERIALI UTILIZZATI
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NODI BASE
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NODI SPECIALI
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LEGATURE
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PUNTI DI ANCORAGGIO
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ANCORAGGI DI SOCCORSO
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ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
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USO DELLE DUE CORDE
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PROGRESSIONE DELLA CORDATA
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CORDA FISSA IN PARETE
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DISCESA SU CORDA
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TECNICHE DI CALATA
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TESTA DI CALATA
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CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE
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TECNICHE DI RECUPERO 9
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1° MATERIALI UTILIZZATI • Moschettoni • freni - assicuratori • Bloccanti meccanici • Carrucole - pulegge • Piastre multi - attacco • Fettucce e cordini • Sacco porta-corda • Caschi
pag.
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2° NODI BASE • Nodi auto - bloccanti • Nodi giunzione • Nodi auto - assicurazione • Nodi assicurazione
pag.
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3° NODI SPECIALI • Freno “cuore” • Nodo bulino strozzato • Nodo farfalla • Nodo margherita
pag.
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4° LEGATURE • Imbracature • Longe - spezzone di corda • Longe - fettuccia cucita • Capo - cordata corda a spalla • Capo - cordata corda nel sacco • “Secondo” e “terzo” di cordata
pag.
61
5° PUNTI DI ANCORAGGIO • Punti-ancoraggio artificiali • Soluzioni per punti-ancoraggio • Punti - ancoraggio artificiali
pag.
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6° ANCORAGGI DI SOCCORSO • Ancoraggio fisso - soccorso • Ancoraggio mobile - soccorso • Ancoraggio - abbandono
pag.
91
7° ANCORAGGI DI PROGRESSIONE • Ancoraggio mobile • Ancoraggio semi - mobile • Ancoraggio fisso
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8° USO DELLE DUE CORDE • Mezzo - barcaiolo unico • Assicuratore “TRE” • Mezzo - barcaiolo sdoppiato • ”Tuber” in vita
pag. 127
9° PROGRESSIONE DELLA CORDATA • Cordata a tre • Terreno alpinistico • Terreno sportivo • Cordata a due
pag. 139
10° CORDA FISSA IN PARETE • Posizionamento autonomo • Posizionamento in cordata • Movimentazione su corda fissa • Discesa su corda fissa
pag. 153
11° DISCESA SU CORDA • Allestimento con longe - spezzone • Allestimento con longe - fettuccia • Metodo calata operatore • Metodo discesa assicurata • Metodo lancio delle corde • Sequenza di abbandono
pag. 173
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12° TECNICHE DI CALATA • Freno - moschettone classico • Freno piastrine • Freno “TUBA”
pag. 193
13° TESTA DI CALATA • A grappolo • Barella orizzontale • Barella verticale
pag. 207
14° CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE • Allestimento della calata • Passaggio dei nodi di giunzione • Calata con una piastrina • Ripresa degli ancoraggi
pag. 221
15° TECNICHE DI RECUPERO • Paranco rapido per brevi recuperi • Riconfigurazione calata - recupero • Paranco mobile • Paranco mobile con spezzone • Paranco con carrucole
pag. 243
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• Connettori; • Freni - assicuratori; • Bloccanti meccanici; • Carrucole - pulegge; • Piastre multi - attacco; • Fettucce e cordini; • Sacco porta corda; • Caschi. 15
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HMS auto - block
Simmetrico apertura speciale 16
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HMS ghiera a vite
Chiusura automatica
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Base - larga simmetrici ghiera a vite
Super base - larga ghiera a vite
Base - larga alto carico (acciaio)
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A T T R E Z Z A T U R E
Moschettoni ghiera a vite di varie forme e dimensioni (a seconda di diversi utilizzi e necessitĂ ) Rinvio
Moschettoni speciali per impieghi specifici (pettorale, auto - sicura personale, micro - puleggia) 17
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Tuber “ATC”
Tuber - piastrina “REVERSO” 18
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A S S I C U R A T O R I
Tuber “ATC - GUIDE”
Tuber - piastrina “GHOST”
Tuber - piastrina “REVERSINO”
Tuber - piastrina “PIU’”
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A S S I C U R A T O R I
Piastrina “GiGi”
Piastrina “CT”
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Freno “TRE” 19
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Freno speciale per grandi calate: “TUBA” 20
AUTO - BLOCCANTI MECCANICI
Maniglia auto - bloccante “LIFT”
Auto - bloccante “ROPEMAN”
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Mini - bloccante “T - BLOCK” 21
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“Flange fisse”
“Flange mobili” 22
Carrucolone “alto - carico”
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Carrucole doppie “in linea”
Carrucole doppie “in asse” 23
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“CANYON” 24
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“MINI - CANYON”
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“TWIN”
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“MINI - TWIN”
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“MIX - CARRUCOLINE” 25
“ O M I N O ”
“OMINO”: in NYLON e DYNEEMA 26
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AT TA C C O
Allestimento con connettori - ghiera
Allestimento con doppio - omino
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AT TA C C O
A T T R E Z Z A T U R E
“HOOK - PLAN”
“TRI - PLAN”
“C.T.”
“PAW” 27
P I A S T R E
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AT TA C C O
Piastre “multi - attacco� su terreno 28
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A T T R E Z Z A T U R E
Particolare “etichetta” - norme certificazione
Anelli di fettuccia in “NYLON”, con cucitura “travetto” ad alta tenuta
Anelli di fettuccia in DYNEEMA, con cucitura “travetto” ad alta tenta 29
DYNEEMA 5,7
KEVLAR 6,2
Cordino KEVLAR (FIBRA ARAMIDICA 30
KEVLAR 5,5
Cordino DYNEEMA (FIBRA POLIESTERE)
Per anelli a rapida chiusura (clessidre - chiodi di passaggio, etc.)
doppio contrasto
D Y N E E M A galleggiante tampone
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triplo contrasto
K E V L A R
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Corda dinamica - omologata “singola” - diam. 10 mm certificazione - CE - UIAA EN 892-
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Corda statica - diametro 11 mm
E CE - UIAA EN 892 - Type A carico nominale > 37 KN
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Corda dinamica - omologata “singola” - diam. 9,2 mm certificazione CE - UIAA EN 892-
Corda statica - diametro 10 mm
F CE - UIAA EN 892 - Type A C
COPPIA corde dinamiche - omologate “mezze - corde” - diam. 8,2 mm certificazione - CE - UIAA EN 892-
D
COPPIA corde dinamiche - omologate “gemelle” - diam. 7,8 mm certificazione - CE - UIAA EN 892-
carico nominale > 34 KN Corda semi - statica - diametro 10 mm
G CE - UIAA EN 892 - Type A carico nominale > 26 KN 31
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Occhiello in metallo
A B
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Capo - corda
B
Nodo - occhiello
Asola interna in fettuccia
Asola esterna rinforzata
C Blocco - sicurezza C
D falsa asola - spia D
Preparazione della corda da filare nell’apposita “sacca” 32
Alcune soluzioni di allestimento della ”sacca porta - corda”
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A T T R E Z Z A T U R E
Alcuni “caschi” omologati - certificati CE - U.I.A.A. per alpinismo - arrampicata
Esistono caschi che permettono il montaggio di “radio - cuffie” speciali per elisoccorso 33
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• Nodi auto - bloccanti; • Nodi giunzione; • Nodi auto assicurazione; • Nodi assicurazione.
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Prusik
Prusik infilato
Bachmann (per calata)
Machard
Bachmann
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Auto - bloccate bellunese “sette spire� (4 - 3)
Auto - bloccante treccia
Auto - bloccante bellunese cinque spire (3 - 2) 37
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B L O C C A N T I
2 Nodo TAZ: fasi di costruzione
3
4 Nodo TAZ “tre spire”
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2 Nodo TAZ: fasi di costruzione
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4 Nodo TAZ “cinque spire” 39
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Nodo galleggiante 40
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Nodo galleggiante doppio
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nodo a contrasto doppio
Nodo guida infilato
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Asola guida semplice
Asola guida con frizione (OTTO)
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Asola doppia (orecchie di coniglio) 41
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Asola “bulino doppio” 42
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Asola “a contrasto”
Asola “a strozzo”
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A S S I C U R A Z I O N E
“Nodo barcaiolo infilato” su chiodo da roccia
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“Nodo barcaiolo infilato” su resinato (costruzione) 43
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A S S I C U R A Z I O N E
Costruzione del “nodo barcaiolo� di auto - assicurazione, direttamente nel connettore a ghiera 44
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Passaggio diretto da “mezzo - barcaiolo” in recupero, a “barcaiolo” 45
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Nodo mezzo - barcaiolo, costruito direttamente nel connettore e particolare importante: IN FASE DI CALATA (vedi corda in carico) 46
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NODO MEZZO BARCAIOLO costruito direttamente nel connettore: IN FASE DI RECUPERO (vedi corda da recuperare) 47
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Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO” con asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza 48
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Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO” con asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza 49
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Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO RINFORZATO”.Particolare molto importante, per una corretta esecuzione, utilizzare un connettore “base larga - SIMMETRICO” (il nodo infatti lavora molto meglio che in un tradizionale HMS) 50
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Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO DOPPIO” nodo determinante in presenza di grandi carichi sulle corde 51
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• Freno cuore; • Nodo bulino strozzato; • Nodo farfalla; • Nodo margherita;
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“FRENO CUORE”: fasi di costruzione iniziale: con il “FRENO CUORE” è possibile sbloccare e calare
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“FRENO CUORE”: fasi di sbloccaggio della corda in carico (per poi iniziare la manovra di calata della corda stessa) 54
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“FRENO CUORE” terminata la manovra di “sblocco” è possibile “calare” la corda in carico
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“FRENO CUORE” terminata la fase di “calata”, con una semplice trazione, si passa nuovamente alla configurazione di “recupero” 55
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“FRENO CUORE�: alcuni esempi di allestimento: su fettuccia cucita e su connettori a ghiera
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5 “NODO AD ANELLO”: costruzione del nodo “bulino strozzato” su fettuccia cucita 57
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“NODO FARFALLA” costruzione e posizionamento finale nel connettore a ghiera 58
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Preparazione del “nodo strozzante” iniziale,
Il “nodo strozzante”, deve essere ben stretto
Una serie di “barcaioli” ben stretti, completerà il nodo 59
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• Imbracatura; • Longe spezzone di corda; • Longe fettuccia cucita; • Capocordata corda a spalla; • Capocordata corda nel sacco; • “secondo” e ”terzo” di cordata.
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“Anello di attacco posteriore” (carico certificato) IMPORTANTE: Le fibbie di chiusura e di regolazione sono sempre inserite, non occorre quindi nessuna azione di “ripasso fibbia”. Ne consegue un generale aumento della sicurezza nelle varie fasi di utilizzo Fibbia di regolazione cosciale 62
Fibbia di regolazione imbraco
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“Pettorale” non collegato
“Imbraco - pettorale” con piccolo connettore di collegamento
Fibbia di regolazione
In relazione all’ “imbraco - pettorale” è doveroso segnalare che è indispensabile impiegarlo nel modo indicato, diversamente risulta inutile ed in alcuni casi controproducente. Per utilizzo appropriato del “pettorale”, si intende la precisa regolazione attraverso le fibbie di regolazione ed un adeguato collegamento con la parte bassa dell’imbracatura; per quest’ultima operazione si consiglia l’utilizzo dello “specifico” connettore di collegamento che consente un veloce cambio di “assetto” in riferimento alle immediate esigenze del Tecnico e soprattutto un corretto aggancio della “longe” personale di auto - sicura. 63
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Le doppie fibbie di “regolazione” permettono un rapido ed adeguato adattamento dell’imbraco, ma soprattutto garantiscono un’ottima centralità del “carico”; caratteristica tecnica molto importante. L’utilizzo della longe in fettuccia cucita, offre la possibilità di posizionamento a riposo in una tasca specifica (“pocket”) applicabile su gran parte delle imbracature. Questo sistema di deposito e di protezione è indicato per particolari situazioni operative (esempio: interventi di elisoccorso sanitario in contesto stradale). 64
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“Attacco posteriore” (carico certificato)
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Collegamento longe - pettorale
Il giubbino multi tasche con maniche staccabili è dotato di “pettorale fisso” cucito all’interno del capo stesso. E’ una soluzione decisamente operativa, da adottarsi preferibilmente nell’ambiente di “elisoccorso” (sia per il personale tecnico che per quello sanitario). 65
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Longe classica con spezzone e “nodi otto” 66
Longe con spezzone e “nodi guida”
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Regolazione con cordino in kevlar e nodo auto - bloccante “Machard”
Connettore con ghiera “twist lock” e ferma - corda
Regolazione con auto - bloccante meccanico: “ROPEMAN”
Connettore automatico “TANGO” key - lock (senza dentino) 67
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Pettorale inserito (terreno verticale) 68
Pettorale non inserito (terreno coricato)
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La fettuccia cucita “YAKU vario” è una longe, certificata per il Soccorso Alpino, con doppio ramo ed asole per verricello e possibilità di regolazione con bloccante meccanico.
Regolazione della fettuccia “sotto - carico” Connettori di sicurezza
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3 Inserimento “pettorale” sul ramo corto
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5 Modalità di fissaggio all’imbraco della fettuccia cucita “YAKU vario”
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Pettorale inserito (terreno verticale ) zaino al porta - materiale della “YAKU�
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Pettorale NON inserito (terreno coricato NON verticale) 71
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Nodo OTTO
Nodo GUIDA
Nodo GUIDA
Nodo BULINO doppio
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Capocordata legato con “nodo otto� al capo iniziale della corda
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Posizionamento corretto delle spire in spalla 73
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Chiusura delle spire - magazzino e legatura del capocordata mediante “nodo bulino” bloccato all’imbraco con “connettore - ghiera” 74
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Particolare del “nodo bulino” di chiusura - legatura
Variante “classica” utilizzabile anche per il “secondo” di cordata: chiusura con nodo” bulino - bretella” 75
CAPOCORDATA CON CORDA NELLO ZAINO
Variante “moderna”: “nodo Prusik” con asola tampone e contro - nodo
La corda viene posizionata nello zaino, accuratamente “filata” per agevolare l’eventuale utilizzo; il capocordata legato mediante nodo auto - bloccante in kevlar, protetto da “asola tampone” e contro - nodo. Si consiglia di posizionare alcune spire - magazzino sulla spalla (e sopra lo zaino) 76
L E G A T U R E
-
C O R D A T A
L
E
G
A
T
U
R
E
Variante con “asola sfalsata”
“Secondo” di cordata legato con “asola distanziatrice”
“Terzo” di cordata legato al capo finale della corda 77
78
• Punti di ancoraggio artificiali; • Soluzioni per punti di ancoraggio; • Punti di ancoraggio naturali.
79
A
80
R
T
I
F
I
NUTS
FRIEND
EXCENTRIC
BIG - FRIEND
C
I
A
L
I
CHIODO A “LAMA”
CHIODO AD “U”
CHIODO “UNIVERSALE”
CHIODO “PIATTO”
A
R
T
I
ANELLO CEMENTATO
F
I
C
I
CHIODO CEMENTATO
A
L
I
PUNTI DI ANCORAGGIO
RESINATO CON ANELLO
RESINATO DOPPIO
Attenzione l’uso dello Spit - roc non è certificato
SPIT - ROC
TASSELLO FIX
GOLFARE - FIX
RESINATO 81
A
R
T
I
F
I
C
I
A
L
I
NO
NO
SI
Posizionamento corretto 82
“Camme” troppo aperte
“Camme” troppo chiuse
A
R
T
I
F
I
C
I
A
L
I
PUNTI DI ANCORAGGIO
Nodi di “regolazione e bloccaggio”
I nuts e i friend alle “soste” devono essere sempre “contro - ventati”, solo in questo caso sono considerati “un punto di ancoraggio” 83
A
R
T
Anello kevlar su chiodo 84
I
F
I
C
I
A
L
Anello kevlar con ”nodini - protezione”
I
Anello kevlar “a strozzo” su chiodo
A
R
T
I
F
Anello fettuccia su “chiodo - rinvio”
I
C
I
A
L
“Nodini” di protezione
I
PUNTI DI ANCORAGGIO
Anello fettuccia su “punto - ancoraggio” 85
N
A
T
U
R
A
L
Ancoraggio “va e vieni”: solo lavorando con un’intera corda, ha senso questa soluzione
“Anello” lasco di protezione 86
I
spezzone chiuso e “giro morto” (ottimo)
Soluzione con zaino di protezione (in caso di terreni particolari)
N
A
T
“Spezzone preparato” con “lasco” di protezione
U
R
A
L
I
“Giro morto” sui due tronchi
PUNTI DI ANCORAGGIO
Arbusto: fare SEMPRE “giro morto” 87
N
88
A
T
U
R
A
L
I
N
A
T
U
Anello kevlar su clessidra
R
A
L
I
PUNTI DI ANCORAGGIO
Anello kevlar con “nodini - protezione” 89
90
• Ancoraggio fisso soccorso; • Ancoraggio mobile soccorso; • Ancoraaggio abbandono;
91
FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI
“Nodi barcaioli” di regolazione
Costruito utilizzando una corda intera 1 92
Particolare dell’anello di ”disassamento”
FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI
Costruito utilizzando uno spezzone unico di corda 1 (omologata singola)
ANCORAGGI DI SOCCORSO
“Anello distanziale” con nodo giunzione “a contrasto” 93
FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI
Costruzione e variante dell’anello di “disassamento” 94
FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI
ANCORAGGI DI SOCCORSO
Configurazione con spezzoni diversi NON necessariamente collegati tra loro con “nodi giunzione”
Un’asola ed un “barcaiolo con tampone”per ogni ramo
Nodo “contrasto doppio” per la giunzione dell’anello distanziale 95
ANELLO-DISASSAMENTO
“PROTETTO”
In caso di necessità (es: esposizione a caduta sassi) è possibile “proteggere” qualsiasi tipo di “anello - disassamento” 96
FISSO DA SOCCORSO SU 3 PUNTI
ANCORAGGI DI SOCCORSO
“Ancoraggio fisso” su 3 punti con “anello - disassamento” indipendente, chiuso con “doppio contrasto” e “protetto” con due “asole guida” 97
FISSO DA SOCCORSO SU 3 PUNTI
“Ancoraggio fisso” e “anello - disassamento” configurati con una corda intera 1 98
“Anello - disassamento” realizzato con la stessa corda e “protetto” con due “asole GUIDA”
FISSO DA SOCCORSO SU 3 PUNTI
ANCORAGGI DI SOCCORSO
Nodo “contrasto doppio” per la giunzione dello spezzone - ancoraggio
“Ancoraggio mobile” su 3 punti molto buoni (resinati - fix), con doppio connettore per “freno” e nodo “auto - bloccante di sicurezza” 99
MOBILE DA SOCCORSO SU 3 PUNTI IMPORTANTE: “piastra” collegata con due connettori
“Ancoraggio mobile” su 3 punti molto buoni (resinati - fix), con “piastra multi - attacco” per “freno” e nodo “auto - bloccante di sicurezza”. 100
MOBILE DA SOCCORSO SU 3 PUNTI
ANCORAGGI DI SOCCORSO
IMPORTANTE: “piastra” collegata con due connettori
“Ancoraggio mobile” su 3 punti molto buoni (resinati - fix), con “piastra multi - attacco” per “freno” e nodo “auto - bloccante di sicurezza”. 101
A N C O R A G G I
A B B A N D O N O Ancoraggio fisso di abbandono (regolabile)
“Barcaiolo” di regolazione
“Barcaiolo” con tampone
Variante senza “maglia rapida”
Asola - contrasto 102
“Maglia rapida” di abbandono
Recupero difficoltoso ed ancoraggio difficilmente riutilizzabile
A N C O R A G G I
A B B A N D O N O
ANCORAGGI DI SOCCORSO
“Nodo - giunzione” anello cordino
Con “maglia rapida”
Recupero agevolato ed ancoraggio riutilizzabile più volte
Senza “maglia rapida”
Con “maglia rapida” 103
A N C O R A G G I
Resinati “in asse” 104
A B B A N D O N O
Collegamento con “maglia rapida” per evitare il “taglio” della corda sulla piastrina
Collegamento con “spezzone - corda”
A N C O R A G G I
Fix - piastrina con anello,” in linea
A B B A N D O N O
Fix - piastrina con anello, “in asse”
ANCORAGGI DI SOCCORSO
“Abbandono” su clessidra 105
106
• Ancoraggio mobile; • Ancoraggio semi - mobile; • Ancoraggio fisso.
107
“ M O B I L E ”
S U
T R E
P U N T I
Variante Moschettone “auto - sicura”
In arrampicata (progressione) è consuetudine usare questo tipo di ancoraggio: “mobile su tre punti”; nel caso specifico configurato con un cordino in Kevlar da 6,2 mm di diametro, misura ideale e consigliata. 108
“ M O B I L E ”
S U
T R E
P U N T I
ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
Particolare del connettore di “auto - sicura” nell’anello della fettuccia: anche nel caso di ”ribaltamento” mantiene la corretta posizione.
Nel caso di “ribaltamento” dell’ancoraggio, il carico viene suddiviso sui 3 chiodi. 109
“ M O B I L E ”
S U
D U E
P U N T I
Particolare del connettore di “auto - sicura” nell’anello di fettuccia: anche nel caso di ”ribaltamento” mantiene la corretta posizione.
Nel caso di “ribaltamento” dell’ancoraggio, il carico viene suddiviso sui 2 chiodi 110
“ M O B I L E ”
S U
D U E
Particolare del nodo
P U N T I
ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
Connettore di “auto - sicura”
Ancoraggio “mobile” su due punti: di cui uno è formato da un nuts ed un friend “contro - ventati” 111
“ M O B I L E ”
S U
D U E
P U N T I ATTENZIONE!!! il ribaltamento del sistema di sicura, provoca un importante spostamento dell’ancoraggio.
Particolare del nodo
“Auto - sicura” al vertice
112
Ancoraggio “mobile” su due punti: allestito con un unico cordino in kevlar (un punto è contro - ventato)
“ M O B I L E ”
S U
D U E
P U N T I
ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
ATTENZIONE!!! osservando attentamente il “lavoro” operato dai connettori sui punti di ancoraggio, si evidenzia la necessità di utilizzare solo connettori a ghiera
“Auto - sicura” su chiodo
Nonostante il “ribaltamento” dell’ancoraggio, lo spostamento dell’auto - sicura è ridotto al minimo
Ancoraggio “mobile” su due punti: allestito con un unico cordino kevlar (un punto è contro - ventato) 113
“SEMI - MOBILE” SU DUE PUNTI ATTENZIONE!!! il ribaltamento del sistema di sicura provoca “esclusione” dei “punti - ancoraggio” Chiodi posizionati non “in asse”
114
Ancoraggio “semi - mobile” su due punti, con “nodi - protezione” vicini
“SEMI - MOBILE” SU DUE PUNTI
ANCORAGGI DI PROGRESSIONE Ribaltamento dell’ancoraggio con carico suddiviso correttamente su 2 punti
Chiodi posizionati non “in asse”
Ancoraggio “semi - mobile” su due punti, con “nodi - protezione” distanziati 115
“SEMI - MOBILE” SU DUE PUNTI Chiodi posizionati “in asse” La caduta del capo - cordata provoca il ribaltamento dell’ancoraggio e nonostante i nodi di protezione siano molto vicini, il “carico” viene suddiviso su entrambi i punti.
“Auto - sicura”
116
Ancoraggio “semi - mobile” su due punti, con “nodi - protezione” vicini, ma con “punti - ancoraggio” in asse
“SEMI
-
MOBILE”
SU
TRE
PUNTI
ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
Volo del capo - cordata con ribaltamento dell’ancoraggio e “carico” suddiviso su tutti i “punti - ancoraggio”
Ancoraggio “semi - mobile” su tre punti con “nodo - protezione” sul punto più debole 117
F I S S O
“ A D
A N E L L O ” Ribaltamento (ridotto) dell’ancoraggio
“Ancoraggio ad anello” su due punti 118
“Barcaiolo” di regolazione - fettuccia
F I S S O
“ A D
A N E L L O ”
ANCORAGGI DI PROGRESSIONE Ribaltamento dell’ancoraggio e corretto posizionamento del connettore di “auto - sicura”
Variante con connettore di “auto - sicura” nell’anello - fettuccia 119
F I S S O
“ A D
A N E L L O ”
Variante con connettore di “auto - sicura” nella fettuccia “regolata” sul secondo chiodo 120
F I S S O
“ A D
A N E L L O ”
ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
Due “barcaioli” di regolazione
“Ancoraggio ad anello” su tre punti con “auto - sicura” all’anello 121
F I S S O
“ A D
“Ancoraggio ad anello” su tre punti 122
A N E L L O ”
Varianti di posizionamento dell’ “auto - sicura”
F I S S O
“ B I L A N C I A T O ”
ANCORAGGI DI PROGRESSIONE Nodo di “bilanciamento” centrale
Ancoraggio fisso “bilanciato”
Posizionamento di “auto - sicura” su anello - fettuccia 123
F I S S O
“ B I L A N C I A T O ”
Ancoraggio fisso “bilanciato”: sequenza di costruzione
“Cordino kevlar” su clessidra
Nodo di “bilanciamento “centrale
124
Posizionamento corretto del moschettone nella fettuccia
F I S S O
S U
Ancoraggio su clessidra
“ P U N T O
U N I C O ”
Ancoraggio su chiodo cementato
ANCORAGGI DI PROGRESSIONE Ancoraggio su anello cementato
Nel caso si abbiano dei “punti - ancoraggio” molto robusti, è possibile configurare l’ancoraggio di progressione su “un solo” punto 125
126
• Mezzo - barcaiolo unico; • Assicuratore “TRE”; • Mezzo - barcaiolo sdoppiato; • “Tuber” al vertice ancoraggio;
127
“MEZZO
-
BARCAIOLO”
UNICO
“Corde unite”
Soluzione che permette una facile gestione, ma OBBLIGA a passare SEMPRE le corde assieme nei “rinvii” (con le ovvie conseguenze derivate dall’attrito dei moschettoni) 128
A S S I C U R A T O R E
“ T R E ”
USO DELLE DUE CORDE
Corde “separate” nei rinvii
Per l’uso delle “due corde”, l’assicuratore “TRE” risulta certamente tra i migliori sistemi oggi utilizzati per gestione e sicurezza della scalata 129
“MEZZO
-
BARCAIOLO”
S D O P P I AT O
“Corde sdoppiate”
Soluzione con ”tre connettori” I due “mezzi - barcaioli” permettono la “sdoppiatura” delle corde nei rinvii, ma rende molto complicata la gestione della sicurezza 130
“MEZZO
-
BARCAIOLO”
S D O P P I AT O
USO DELLE DUE CORDE
“Auto - sicura”
Simile alla precedente, ma con due soli connettori la gestione della sicurezza risulta più agevole (corde sdoppiate) 131
“ T U B E R ”
A L
V E R T I C E
“Corde sdoppiate”
L’uso del “tuber”, non tanto diffuso, richiede molta attenzione, ma se “gestito” bene si propone come una soluzione efficace e sicura 132
“ T U B E R ”
A L
V E R T I C E
USO DELLE DUE CORDE
“Auto - sicura”
Questa soluzione si è rilevata migliore in termini di gestione e sicurezza; anche se richiede sempre molta pratica e attenzione 133
“TUBER - PIASTRINA” AL VERTICE
“Corde sdoppiate”
Se si usano i moderni “tuber - piastrina” conviene adottare questa soluzione, non tanto per la gestione, ma sopratutto per la sicurezza 134
“TUBER - PIASTRINA” AL VERTICE
USO DELLE DUE CORDE Soluzione con “tre connettori”
“Auto - sicura”
La soluzione con tre connettori garantisce sicurezza ma complica assai la gestione generale; è comunque un metodo valido in certi casi 135
“MARCHAND - KEVLAR” AL VERTICE ATTENZIONE: usare cordino in KEVLAR
“Corde sdoppiate”
Quest’ultima proposta può apparire strana, ma assolutamente unica ed indispensabile in determinati casi (per altro nemmeno tanto inosuali) 136
“ C O R D E
-
S D O P P I A T E ”
USO DELLE DUE CORDE
NOTA: sdoppiare le corde nei rinvii, può essere molto pericoloso nel caso del “mezzo - barcaiolo unico” 137