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In Italia o all’estero malgrado la pandemia

Anche quest’anno sono stati tanti i ricercatori che hanno chiesto ad AIRC una borsa di studio per sostenere la prima fase della propria carriera. Calano le domande per l’estero a causa delle incertezze sulla mobilità internazionale, ma arrivano per la prima volta anche le borse per i medici scienziati, figure sempre più necessarie

a cura della REDAZIONE C’è chi ha chiesto fondi per restare a lavorare in Italia e chi ha scelto di spostarsi all’estero per periodi più o meno lunghi: le richieste di borse di studio arrivate a Fondazione AIRC nel 2021 hanno subito, in alcuni casi, l’impatto della pandemia, che ha reso i viaggi e le permanenze all’estero più complesse e incerte, ma i giovani ricercatori hanno mostrato intraprendenza e capacità nel presentare le proprie progettualità.

“Abbiamo ricevuto 287 domande per borse di studio destinate a chi vuole restare in Italia. Fondazione AIRC ne ha finanziate circa un terzo” spiega Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico. “Per l’estero ne sono arrivate solo 27, complice anche l’impossibilità di prevedere spostamenti presso istituzioni straniere nel momento del picco pandemico (le domande sono state presentate nella primavera del 2021). Ne sono comunque state valutate idonee sei.”

La novità di quest’anno sono le borse intitolate a Gianni Bonadonna, uno dei padri della ricerca in oncologia clinica in Italia. Sono destinate a una figura sempre più necessaria e sempre più rara, quella del medico scienziato. “Il biamo pensato di favorire la loro scelta con borse di studio dedicate. Avere medici capaci sia di assistere il paziente in ospedale sia di lavorare in laboratorio è una necessità per una disciplina, come quella oncologica, sempre più tecnica e in rapida evoluzione” spiega Caligaris Cappio. Anche in questo caso la pandemia ha ridotto il numero delle richie-

Claudia Duranti

percorso di studi tipico dell’Italia, che vede i giovani neolaureati in medicina entrare in scuola di specialità per lavorare in ospedale, penalizza chi sceglie di fare il medico ma anche il ricercatore, magari attraverso un dottorato di ricerca. I giovani medici arrivano al dottorato dopo la specialità, in media dopo ben 11 anni di studi. Per questo ab-

trattamento. Inoltre, questi microRNA potrebbero servire da biomarcatori: analizzare la loro presenza nel sangue consentirebbe di riconoscere i malati che svilupperanno una resistenza precoce alla terapia e quindi di riuscire a camste (ne sono arrivate 6), ma due di que- biare il piano terapeutico offrendo al paste sono state giudicate di eccellenza: si ziente la cura che ha maggiori probabitratta di due giovani dottoresse che an- lità di successo. La borsa di studio triendranno l’una in Gran Bretagna e l’altra nale che mi è stata assegnata è un’occanegli Stati Uniti per tre anni a occupar- sione di crescita professionale, per gettasi rispettivamente di cancro ovarico e re le basi su cui fondare la mia carriera.” di cancro al seno. “Le borse di studio di AIRC sono il primo passo per sostenere la carriera dei Tumore al polmone ricercatori in Italia” afferma il direttore “Nel corso del mio dottorato in mescientifico. “Dal 2022 introdurremo al- dicina e terapia sperimentale mi sono tre novità in questo ambito, con l’obiet- occupata principalmente dello studio tivo di favorire sempre di più la crescita delle leucemie. Il mio attuale progetto di una nuova generazione di scienziati.” di ricerca riguarda invece il tumore del

Ascoltiamo quindi la voce di tre di polmone non a piccole cellule” spiega loro, titolari di borse AIRC, che raccon- Giovanna Carrà, biotecnologa che latano cosa si prefiggono di fare nei pros- vora all’Università di Torino. “Sto cersimi anni. cando di caratterizzare una proteina, chiamata IκBα, che sembra essere coin-

Anticorpi modificati volta nell’aggressività di questa neoplasia e nella sua ridotta risposta alle

“Mi sono avvicinata al campo di ri- terapie. Questa proteina può avere due cerca in cui si colloca il mio progetto, localizzazioni all’interno della cellula. la produzione di anticorpi ingegneriz- Quando si trova all’interno dei mitozati da utilizzare a scopo terapeutico condri, organelli che fungono da cenin oncologia, durante i miei studi, nel- trali energetiche, le cellule del tumore lo specifico il corso di laurea in biolo- del polmone sono più maligne e hangia prima e quello di dottorato in onco- no maggiori capacità di migrare e gelogia sperimentale e clinica poi” spiega nerare metastasi. L’intenzione è quelClaudia Duranti, ricercatrice dell’Uni- la di sfruttare questa proteina come versità di Firenze. “Il mio progetto mira bersaglio terapeutico e come marcatoa sviluppare un nuovo farmaco capace re clinico per riconoscere i tumori più di riconoscere simultaneamente due aggressivi. La borsa di studio triennamolecole, chiamate hERG1 e integrina le che mi è stata assegnata è dedicata a β1. In condizioni normali queste mole- Giorgio Felisari. Considero il fatto che cole non sono associate, mentre nel tu- la Fondazione AIRC abbia valutato pomore del colon-retto e nel carcinoma sitivamente il mio curriculum un prea cellule chiare del rene formano un mio per quanto ho fatto finora.”

complesso. Il fatto che tale complesso sia presente solo sulle cellule tumorali ci potrà consentire di colpire selettivamente il tumore, evitando effetti collaterali. La borsa di studio che ho vinto, intitolata a Francesco Tonni, ha una durata di due anni ed è per me motivo di orgoglio. Mi permetterà, oltre che di concretizzare il progetto, di acquisire maggiore indipendenza. Percepisco la responsabilità di ripagare con il mio lavoro la fiducia di coloro che mi stanno sostenendo in memoria del loro familiare, e in generale di tutti coloro che ripongono in AIRC la loro speranza per un futuro in cui il cancro sia diventato una patologia più facilmente curabile.”

Resistenza alle cure

“Dopo la laurea magistrale in biologia, il dottorato di ricerca mi ha dato la possibilità di dedicarmi a un settore che mi interessava molto, quello dell’oncologia molecolare. Mi sono focalizzato su un argomento specifico: la resistenza alle terapie nel melanoma avanzato” spiega Ciro Francesco Ruggiero, che lavora all’Istituto nazionale tumori Fondazione G. Pascale di Napoli. “Il mio progetto si propone di studiare il ruolo di alcuni microRNA (piccole molecole di RNA con funzioni regolatorie) nella resistenza alle terapie a bersaglio molecolare usate nel melanoma metastatico con mutazioni del gene BRAF. Voglio studiare in che modo i microRNA contribuiscono a rendere il tumore insensibile al

Giovanna Carrà In questo articolo: borse di studio medici ricercatori giovani ricercatori

GENNAIO 2022 | FONDAMENTALE | 19 Ciro Francesco Ruggiero

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