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The heroines of baroque art
Anche l’arte barocca ha le sue eroine by ANNA PARDI
Fino al prossimo giugno le sale di Palazzo Reale di Milano ospitano la mostra dedicata alle “Signore dell’Arte” del sedicesimo e del diciassettesimo secolo. In esposizione le opere di 34 straordinarie pittrici che hanno saputo imporsi e avere successo in un mondo rigorosamente declinato al maschile The heroines of baroque art Palazzo Reale in Milan hosts “Signore dell’Arte”, an exhibition dedicated to women artists in the sixteenth and seventeenth centuries open until June this year. On show the works of 34 outstanding painters who managed to make their names in a world dominated by men
Figlie, mogli, sorelle di
pittori o religiose: eccole qui le coraggiose donne al centro dell’interessante esposizione che fino al 6 giugno verrà ospitata da Palazzo Reale di Milano. Con la mostra “Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ’500 e ’600” vengono infatti riscoperte le opere e le incredibili vite di 34 artiste, che con il loro talento e la loro raffinata sensibilità seppero distinguersi in un’epoca e in un ambito professionale decisamente ostici per il genere femminile. In mostra si trovano le tele di artiste famose come la toscana Artemisia Gentileschi, un esempio di lotta contro l’autorità e il potere artistico paterno, ma anche di una costellazione di pittrici meno conosciute al grande pubblico, che seppur con storie e percorsi differenti, fanno comprendere come nel corso del sedicesimo e del diciasettesimo secolo l’arte italiana parlasse anche al femminile. Non mancano le opere esposte per la prima volta, come ad esempio la pala della Madonna dell’Itria della cremonese Sofonisba Anguissola, una vita professionale e coniugale assai movimentata che la vide prima a Madrid, poi in Sicilia, quindi a Genova e di nuovo in Sicilia.
They were the daughters, wives and sisters of painters
or they were nuns, the courageous women at the centre of a fascinating exhibition at the Palazzo Reale in Milan until 6 June. “Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600” (Ladies of Art. Stories of Women in the 16th and 17th centuries), the exhibition explores the works and often incredible lives of 34 female artists who managed, thanks to their talent and taste, to distinguish themselves in an era and a profession which was far from easy for women. The exhibition includes canvases by such famous artists as the Tuscan-born Artemisia Gentileschi, a prime example of a woman who struggled against her father’s authority and power in the art world, together with a host of lesser-known women painters. Through their various histories, we see how Italian art during the 16th and 17th centuries was by no means purely a masculine domain. A number of the works on display are being exhibited for the first time, such as the Madonna dell’Itria altarpiece by the Cremona-born artist Sofonisba Anguis¬sola, whose eventful professional and marital life led her first to Madrid, then to Sicily, from there to Genoa and
Manierismo e originalità
Elisabetta Sirani: Venere e Amore (1664)
Mannerism and originality
Elisabetta Sirani: Venus and Cupid (1664) Elisabetta Sirani: Cleopatra (1664) Pagina a sinistra: Ginevra Cantofoli: Sibilla Elisabetta Sirani: Cleopatra (1664) Opposite: Ginevra Cantofoli: Sibilla
Tema biblico
Fede Galizia: Giuditta con la testa di Oloferne (1601)
Biblical themes
Fede Galizia: Judith with the Head of Holofernes (1601)
Ma le storie narrate sono tante e interessanti: ecco Lavinia Fontana, figlia del pittore manierista Prospero Fontana, che a 25 anni sposa il pittore imolese Giovan Paolo Zappi alla sola condizione di poter continuare a dipingere, facendo così del marito il proprio assistente. Di un’altra artista bolognese, Elisabetta Sirani, sono esposte le potenti tele raffiguranti il coraggio femminile e la ribellione di fronte alla violenza maschile. Da notare come a lei e alla veneziana Chiara Varotari viene attribuita l’apertura rispettivamente a Bologna e a Venezia delle prime scuole d’arte per sole donne. Ma oltre a queste appassionanti storie, la mostra “Le Signore dell’Arte” – che ha come main sponsor la Fondazione Bracco – pone l’accento anche sulla dimensione artistica di queste donne coraggiose, che pur adottando le canoniche regole compositive e iconografiche dell’epoca, riuscirono ad apportare inediti guizzi inventivi, spaziando a tutto campo dal ritratto, alla produzione religiosa, mitologica e di genere. Insomma una mostra da non perdere, con un taglio moderno e stimolante.
Giovanna Guerzoni: ritratto di Carlo Emanuele I Duca di Savoia. Quest’opera è stata sottoposta a indagini diagnostiche per conto della Fondazione Bracco Giovanna Guerzoni: portrait of Charles Emmanuel I, Duke of Savoy. This work has been technically analysed on behalf of the Bracco Foundation then back to Sicily again. Many more interesting stories unfold through the exhibition. Lavinia Fontana, daughter of the Mannerist painter Prospero Fontana, married Giovan Paolo Zappi, an artist from Imola, when she was 25, but on the sole condition that she would be able to go on painting, subsequently transforming her husband into her assistant. The powerful canvases of another artist from Bologna, Elisabetta Sirani, depict women bravely defying male violence. Sirani and her fellow artist Chiara Varotari from Venice are credited with opening the first schools of art exclusively for women in their respective native cities. But apart from these fascinating personal histories the exhibition “Le Signore dell’Arte”, with its principle sponsor the Bracco Foundation, also focuses on these courageous women as artists. Artists who, despite adopting the conventional canons of the times in terms of composition and themes, still managed to bring their own special flair to painting, as they ranged from portraits to religious scenes, mythology and other subjects of their day. In short, an exhibition not to be missed, interpreted in a stimulatingly modern key.
Orsola Maddalena Caccia: Sibilla Tiburtina (quinto decennio del ’600) Orsola Maddalena Caccia: The Tiburtine Sibyl (1640-50)
Lavinia Fontana: Sacra Famiglia con S. Caterina d’Alessandria (1574) Lavinia Fontana: The Holy Family with St Catherine of Alexandria (1574)