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Nel caos creativo di Frida Kahlo Frida Kahlo and her creative chaos

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Golden girl

Golden girl

È in corso a Milano una interessante mostra monografica che ci proietta nell’esperienza umana e artistica della famosa pittrice messicana Frida Kahlo and her creative chaos A monographic exhibition in Milan on the famous Mexican painter gives fascinating insights into her life and works by LUIGI AMBROSETTI

Frida Kahlo: “Autoritratto con bonito” (1941). Riproduzione formato Modlight (©Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust) Frida Kahlo: “Self-Portrait with Bonito” (1941). Modlight format (©Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust)

Nel caos creativo di Frida Kahlo

Emozionante, divertente,

colorata: sono probabilmente questi gli aggettivi che meglio descrivono la mostra “Frida Kahlo – Il caos dentro”, in corso fino al 28 marzo a Milano, negli spazi della Fabbrica del Vapore (via Procaccini, 4). Un’occasione unica per calarsi nel mondo della straordinaria pittrice messicana, protagonista di una vita eccezionalmente travagliata, ma anche di una parabola artistica assolutamente singolare e irripetibile. La mostra, infatti, offre al visitatore l’opportunità di entrare negli ambienti dove la pittrice visse, per coglierne, attraverso gli scritti e la riproduzione delle opere, la poetica e il rapporto con il marito, il famoso muralista Diego Rivera. Parallelamente, attraverso gli abiti e gli oggetti personali, è possibile intuire la quotidianità di Frida Kahlo e familiarizzare con gli elementi della cultura popolare messicana a lei tanto cari. Tra le sezioni più interessanti dell’esposizione, l’accurata riproduzione dei tre ambienti di “Casa Azul” – la residenza della famiglia Kahlo – che maggiormente influirono sulla produzione artistica di Frida. Ecco dunque la camera con il grande letto a baldacchino e con lo specchio che l’artista utilizzava per potersi ritrarre anche quando costretta a

Frida Kahlo: “Piden Aeroplanos Y Les Dan Alas De Petate” (1938). (©Galerìa de Arte David Bardìa) Frida Kahlo: “Piden Aeroplanos Y Les Dan Alas De Petate” (1938). (©Galerìa de Arte David Bardìa)

Leo Matiz: Frida stesa nell’erba (particolare). (©Fondazione Leo Matiz) Leo Matiz: Frida in the Grass (detail). (©Leo Matiz Foundation)

Camera da letto di Frida: riproduzione fedele del letto a baldacchino in legno massello e specchio, con stampelle ed elementi di arredo (©Navigare Srl) Frida’s Bedroom: replica of Frida’s wooden four-poster bed with mirrors, with crutches and various ornaments (©Navigare Srl)

Exciting, fun, colourful

are probably the adjectives that best describe the exhibition “Frida Kahlo - the Chaos inside”, running until 28 March in Milan, in the Fabbrica del Vapore (Via Procaccini, 4) exhibition space. A unique opportunity to explore the world of the extraordinary Mexican painter, who led such an exceptionally troubled life, but whose artistic career was to prove so unique. The exhibition allows visitors to catch a glimpse of where she actually lived, helping them to better understand her poetics and her relationship with her husband, the famous muralist Diego Rivera, through her writings and her works. At the same time, her clothes and personal effects help understand Frida Kahlo’s daily life and to familiarise with some of the elements of Mexican popular culture which was so dear to her. One of the most interesting sections of the exhibition is the accurate reproduction of three different parts areas of the “Casa Azul” - the residence of the Kahlo family - which most influenced Frida’s artistic production. Her room with the large fourposter bed and the mirror she used to paint her self-portraits, even when she was bedridden due to her illness; her studio with its escritoire, desk, paints and brushes, together with Frida’s diary, her red straw chair, wheelchair and large easel and, lastly, the luxuriant garden Frida tended which housed her monkeys and parrots.

Frida Kahlo: “Autoritratto con vestito di velluto” (1926). Riproduzione formato Modlight (©Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust) Frida Kahlo: “Self Portrait in a Velvet Dress” (1926). Modlight format (©Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust)

letto dalla malattia; lo studio con lo scrittoio, la scrivania, le boccette dei colori e i pennelli, ma anche con il diario di Frida, la sedia rossa impagliata, la sedia a rotelle e il grande cavalletto. Ed ecco infine il lussureggiante giardino che Frida curava e nel quale abitavano scimmie e pappagalli. Parimenti interessante le sezione dedicata ai magnifici ritratti fotografici di Frida trentenne, realizzati dal celebre fotografo Leonet Matiz Espinoza con la sua inseparabile Rolleiflex. Istantanee che restituiscono la femminilità, ma anche la personalità magnetica ed eccentrica dell’artista messicana. Di mirabile effetto scenico anche la sezione “Frida e il suo doppio”, in cui sono esposte le riproduzioni in formato modlight di quindici tra i più conosciuti autoritratti che Frida realizzò nel corso della sua carriera, e lo spazio riservato al celeberrimo dipinto “Piden aeroplanos y les dan alas del petate” (“Chiedono aeroplani e gli danno ali di paglia”), che richiama a una delusione infantile e alla ridotta libertà di movimento di cui l’artista soffrì fin dalla più tenera età. “La mostra – suggerisce Maria Rosso, curatrice dell’esposizione insieme ad Antonio Arèvalo, Alejandra Matiz e Milagros Ancheita – è adatta a coloro che non conoscono ancora a fondo le varie sfaccettature di questa esuberante artista e decidono di approcciarvisi con sincera curiosità. Le visioni dipinte da Frida Kahlo non sono situazioni impossibili, ma stati fisici e mentali che la tengono in ostaggio, le creano costrizioni da cui lei cerca una via di fuga, trovandola unicamente nella libertà del fare artistico”.

Info mostrafridakahlo.it

Leo Matiz: Frida Kahlo 1944 (©Fondazione Leo Matiz) Leo Matiz: Frida Kahlo 1944 (© Leo Matiz Foundation)

Particolare dello studio di Frida: tavolo scrittoio con diario e colori. (©Navigare Srl) Detail of Frida’s studio: escritoire with diary and paints. (©Navigare Srl) Equally interesting is the section dedicated to the magnificent photographic portraits of a 30-yearold Frida by the famous photographer Leonet Matiz Espinoza with his inseparable Rolleiflex. Shots that clearly reveal her femininity, but also her magnetic and eccentric personality. Another section with makes a big scenic impact is “Frida and her double”, exhibiting reproductions in modlight format of fifteen of the best known selfportraits that Frida made during her career, together with the space hosting the famous painting “Piden aeroplanos y les dan alas del petate ”(“They ask for airplanes and are given straw wings”), which echoes a childhood disappointment and the mobility issues the artist suffered from an early age. “The exhibition - suggests Maria Rosso, who curated the exhibition with Antonio Arèvalo, Alejandra Matiz and Milagros Evenita – is ideal for anyone as yet unfamiliar with the various facets of this exuberant artist who decides to approach the subject with sincere curiosity. The visions painted by Frida Kahlo are not so much impossible situations as representative of the physical and mental states that held her hostage, creating constraints from which she sought an escape, an escape she only found in her art.”

Fascino Glamour La mia vita con un maggiordomo immaginario

Ogni mattina un piccolo popolo si ritrova nella pagina Facebook “Vita con Lloyd” per assaporare i fulminanti scambi di battute fra “Sir” e “Lloyd”, la strana coppia nata dalla penna di Simone Tempia My life

with an imaginary

butler Every morning a group of devoted followers meet on the Facebook page “Life with Lloyd” to enjoy the witty exchanges between the odd couple “Sir” and “Lloyd”, penned by Simone Tempia

by ALESSANDRO PANTANI

“Traggo ispirazione da quello che mi accade quotidianamente, prestando attenzione a non diventare autoreferenziale” (citato da Simone Tempia; illustrazione di Riccardo Guasco) “I get my inspiration from everyday life, trying hard not to make it too much about me” (conversation with Simone Tempia, illustration by Riccardo Guasco)

Per centinaia di migliaia

di persone è ormai un appuntamento imprescindibile: alle 7 del mattino l’appuntamento è sulla pagina Facebook “Vita con Lloyd” per scoprire il nuovo dialogo fra “Sir” e “Lloyd”, i personaggi nati dalla penna di Simone Tempia. Poche righe, tanta sostanza: nei botta-e-risposta fra questa moderna “strana coppia” passano squarci di vissuto quotidiano, sfide, delusioni ed emozioni che avvicinano “Sir” al lettore, ma soprattutto tante domande, dubbi e debolezze umane alle quali Lloyd cerca non tanto di dare risposta, ma di trasformarle, magicamente, in cambi di prospettiva, sguardi allargati ad abbracciare visioni più ampie e in spunti di rilancio. “Si chiama Vita con Lloyd – spiega Simone Tempia, 37 anni, scrittore e papà a tempo pieno, baffi degni di un giovane lord e lo sguardo acuto di chi osserva la realtà cercando di abbracciarla per intero – perché è veramente la mia vita con un maggiordomo immaginario di nome Lloyd. Traggo ispirazione da quello che mi accade quotidianamente, prestando attenzione a non diventare autoreferenziale: dentro

“Vita con Lloyd” visto da Marco Perugini (in alto) e Ombretta Tavano (a destra) “Life with Lloyd” by Marco Perugini (above) and Ombretta Tavano (right)

Simone Tempia è scrittore e papà a tempo pieno (foto Stefano Moscardini) Simone Tempia is a writer and full-time dad (photo Stefano Moscardini)

Hundreds of thousands of people

now log on at 7 am to the Facebook page “Life with Lloyd” to enjoy the new daily dialogue between “Sir” and “Lloyd”, the popular characters created by Simone Tempia. These brief, witty sketches packed with rapiersharp exchanges give a fascinating insight into Sir’s daily moods, challenges and disappointments, which reflect those of his readers, as Lloyd imperturbably fields his doubts and all-too-human weaknesses by offering a change of perspective, broadening the issues his employer raises to put the personal factor back into proportion and point the way forward. “It’s called Life with Lloyd because it really is my life with an imaginary butler named Lloyd.”

Caso editoriale

“Vita con Lloyd” secondo Eugenio Belgrado

Publications

“Life with Lloyd” by Eugenio Belgrado

i dialoghi si riflette la mia vita, quella della mia famiglia, degli amici, ma anche suggestioni che nascono confrontandomi con le persone che incontro e fatti di attualità”. Da sei anni, per cinque giorni alla settimana, Sir e Lloyd si affacciano su Facebook per condividere i loro scambi: “A volte è difficile – commenta Simone –: la pagina bianca molto spesso fa paura. Tutti i giorni bisogna avere voglia per guardarsi dentro e trasformare il tempo del relax in un tempo di riflessione: entrare nelle pieghe della tua vita, là dove spesso e volentieri si accumula un po’ di polvere. Andarla a togliere, vedere di cosa questa polvere è fatta e cosa questa polvere nasconde. Sarebbe più facile dimenticare tante cose e sorvolare, non considerarle importanti. Forse però è proprio da queste piccolezze che nascono i dialoghi più interessanti, perché nel piccolo ci sta il cosmo, nell’evento apparentemente insignificante si cela la sensibilità dell’umanità”.

Dialoghi illustrati

Simone Tempia vanta decine di collaborazioni con grandi maestri e autori emergenti del mondo dell’illustrazione e del fumetto. Nella foto una strip di Sudario Brando

Illustrated dialogues

Simone Tempia has realised dozens of projects with wellknown and emerging artists in the world of illustration and comics. In the photo an example by Sudario Brando

explains 37-year-old Simone Tempia, a writer and full-time dad with an aristocratic moustache and the bright-eyed look of the born observer who is fascinated by humanity. “I get my inspiration from my everyday life, trying hard not to make it too much about me, but the dialogues do reflect my own life and that of my family and friends, although I also get plenty of ideas from people I meet and the news in general.” For the last six years, Sir and Lloyd have been faithfully sharing their exchanges on Facebook five days a week. “Sometimes it is difficult” comments Simone, “a blank page is often a scary thing. Every day you have to dig inside yourself for inspiration, shining a merciless light into all those dark corners you might well have preferred to have left in the shadows, transforming a welcome window of downtime into a period of reflection. It would be so much easier to brush off certain events as being unimportant, yet these apparently minor occurrences often generate some of my most interesting dialogues, because small, everyday happenings can encapsulate the cosmos and apparently insignificant events often reveal human frailty. And this may well be the secret that has transformed an experiment born almost by chance in the autumn of 2014 into a success story. In addition to the Facebook page with over 400 thousand fans (and

Ancora le strip di due fumettisti, Cristina Portolano (a destra) e Jacopo Rosati (sotto) Comic strips by two cartoonists, Cristina Portolano (right) and Jacopo Rosati (below)

È forse questo il segreto che ha trasformato un esperimento nato quasi per caso nell’autunno del 2014 in un vero caso letterario: oltre alla pagina Facebook che conta oltre 400mila fan (in crescita), alle decine di collaborazioni con grandi maestri e autori emergenti del mondo dell’illustrazione e del fumetto, Vita con Lloyd è uscita dallo schermo e ha preso la forma di tre libri, editi da Rizzoli Lizard e con numerose ristampe all’attivo. Inoltre, gli scambi fra Sir e il suo maggiordomo immaginario fanno quotidianamente capolino in scuole e lezioni universitarie, laboratori di psicologia e corsie d’ospedale, come testimoniano le tante istantanee di vita quotidiana che appaiono sulla pagina ufficiale raccontando sfide, gioie, cadute e talvolta faticose ripartenze. “Qualche giorno fa – conclude Simone – Sir si domandava perché ricominciare, ripartire, sia così difficile: credo che la risposta di Lloyd sia davvero calzante”. “Perché le ripartenze sono così faticose, Lloyd?”. “Forse perché non esistono, Sir”. “Cioè?”. “Credo, Sir, che fortunatamente la vita sia composta solo di partenze e arrivi”. “Non riesco a capire dove sia la fortuna...”. “Nel poter cambiare il tragitto a ogni fermata, Sir”. “Molto chiaro, Lloyd”. “Buon viaggio, Sir”.

counting), dozens of projects with well-known and emerging artists in the world of illustration and comics, Life with Lloyd has long gone beyond the confines of the screen to appear in print, with the three books published by Rizzoli Lizard already running to numerous reprints. The exchanges between Sir and his imaginary butler are also frequently referenced in schools and university lectures, psychology workshops and hospital wards, with myriad snapshots of daily life appearing on the Life with Lloyd official page narrating individual challenges, joys, failures and hard-won turn arounds. “A few days ago,” concludes Simone “Sir wondered why starting out again, or new departures, are so difficult, and I think Lloyd’s answer really hits the mark.” “Why is each new departure so difficult, Lloyd?” “Perhaps because there is no such thing, Sir.” “What do you mean?” “Well Sir, I think that luckily life is rather a series of arrivals and departures.” “I don’t see anything particularly lucky in that...” “You can always change direction at each stop, Sir”. “Very true, Lloyd.” “Have a good trip, Sir.”

Info

Fb: @vitaconlloyd

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