Aiso Magazine

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AISO - ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDI SULLE ORIGINI - CINISELLO BALSAMO - Viale Molise, 1 - Tel. 02 612 77 40 - redazione@origini.info Newsletter trimestrale on line • Febbraio 2012 • N.ro 1 • Direttore AISO: Stefano Bertolini • Redazione: Renato Colmano, Fabrizio Fratus, Giusy Pistillo • Fax 02 612 47 896 • www.origini.info

QUEL DOLCE SORRISO DELLA MISERIA

Foto di Tsvangirayi/Mukzwahi / AP da SETTE, n.ro 5/2012

Ridono. Ride di gusto, scoprendo la chiostra dei denti, la donna robusta sulla sinistra, sorride la ragazza al

centro, appoggiata al suo badile, ma ridono anche tutti gli altri minatori impolverati, le donne e gli uomini più distanti dall'obiettivo, quelli che sembrano risucchiati verso il basso dal gorgo di terra smossa in cui sprofondano con tutta la loro persona nella speranza di cavarne un piccolo oggetto scintillante e prezioso...Vivono e muoiono - soprattutto muoiono - in uno dei più infami angoli della Terra queste cercatrici di diamanti nel Marange, Zimbabwe, ma sanno ancora ridere! Dopo che nel 2006 le miniere furono espropriate, le milizie del morente regime di Mugabe le hanno militarizzate, recintate con il filo spinato, vi hanno represso le rivolte bombardando i lavoratori con gli elicotteri e poi ve li hanno rinchiusi sottoponendoli ad ogni sorta di abusi. Continua a pagina 2


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La conversione degli atei di Fabrizio Fratus

«Le persone intelligenti non diventano cristiane!»

Così Holly Ordway, insegnante alla University of North Carolina e alla University of Massachusetts, Amherst I link inerenti agli interventi di Antony Flew: http://www.ariannaeditrice.it/ articolo.php?id_articolo=29028 http://antidarwin.wordpress. com/2009/12/09/elogio-adantony-flew/

Fabrizio Fratus, da alcuni anni collabora con AISO ed è Direttore delle Comunicazioni sia di Reach Italia che della stessa AISO. Sociologo.

Una frase che non desta sospetto alcuno sul suo pensiero rivolto ai cristiani e a coloro che sono credenti in senso lato. Semplicemente poco intelligenti. Poi però, sulla strada della ragione, colei che ebbe modo di dire quanto scritto sopra ha trovato la strada della conversione e nel suo libro Un accademico razionale trova una fede radicale (Editori Moody, 2010) si è ravveduta convertendosi dall’ateismo militante alla fede in Gesù Cristo. Ho già avuto modo di parlare della conversione di Antony Flew, il più famoso ateo al mondo autore di svariati saggi a favore dell’ateismo che nel 2004 annunciò la sua conversione durante un convegno a New York. La professoressa, anche lei fervente atea, nonché sicura del fatto che uno scienziato autorevole non potesse credere in Dio ha dovuto ricredersi sino a testimoniare: «È una cosa difficile da guardare la verità, sopratutto quando essa è in contrasto con quello che hai sempre creduto. Non ero in cerca di Dio, io non credevo che Lui esistesse. Sono un professore universitario: logico, intellettuale, razionale e atea». A 31 anni però qualcosa ha cominciato a cedere: «La mia visione naturalistica del mondo era insufficiente a spiegare la natura della realtà in modo coerente: non potevo spiegare l’origine dell’universo e non potevo spiegare la morale. Ho dovuto riconoscere che la visione teistica del mondo è sia razionalmente coerente che fortemente esplicativa, e soprattutto spiega tutto ciò che una visione naturalistica non può fare. Non c’è da stupirsi che gli atei siano così ossessionati». Come per Flew anche per la Ordway è proprio la spiegazione naturalista ad averli condotti a Dio; non un semplice rimbambimento come sostenuto da Dawkins per Antony Flew ma vera e propria consapevolezza nel fatto che la visione materialista della nostra esistenza non è soddisfacente.

In Italia fa molto più notizia il fatto che Piergiorgio Oddifreddi scriva un inutile libro come: Perché Dio non esiste più che i maggiori atei al mondo si stiano convertendo al cristianesimo; nel 2007 fu la famosa senatrice socialista Mercedes Aroz militante marxista ad essersi convertita al cristianesimo, ma ancora più interessante è il processo di conversione seguito dal filosofo ateo Pietro Barcellona, docente di Filosofia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania, ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura e già deputato PCI. Barcellona si è convertito in quanto la filosofia naturalista e l’evoluzione della specie non sono risposte soddisfacenti, non rispondono ad una logica razionale e conducono l’uomo verso un nichilismo e un relativismo senza ritorno, una sconfitta per l’uomo. In Italia, però, si tace e un sereno dibattito sulla nostra esistenza, sulla teoria di Darwin, su Dio e sull’uomo non è possibile. Le diverse partigianerie non contribuiscono ad un normale dibattito. La propaganda vince sulla discussione tralasciando il dovere oggettivo di ricercare la verità. Mentre nel mondo cadono i dogmi dell’800 e si promuove con diverse formule il ritorno ad una scienza in cui il progetto è fattore principale nella ricerca, in Italia si vietano convegni ed incontri televisivi per paura del contraddittorio. Trincerarsi dietro ad una fantomatica autorità accademica quando ormai l’Università italiana è declassata in tutte le classifiche mondiali è solamente la sconfitta della cultura e della scienza. Non dogmi ma reale comprensione seguendo la logica razionale, non sterili paradigmi ma volontà di ricerca della verità ecco la strada da seguire per essere ancora, come in passato, la luce della conoscenza e del sapere.

Si è passati così dai diamanti insanguinati ai diamanti della tortura che, come spesso accade, si è accanita particolarmente sulle donne! Eppure quando i fotografi hanno invitato quelle donne a prendere una minuscola vacanza dalla loro attività di badilanti della propria miseria e dell'altrui ricchezza, loro non si sono lasciate pregare e hanno sfoderata una risata diamantina, schietta e apparentemente felice. Meravigliosa. Meravigliosa in un mondo che di fronte a qualche centrimetro di neve, si fa per dire, non sa venirne fuori. Peccato che la vita sia diventata una sorta di altalena che si dondola tra il bene ed il male, l'essere e il nulla. Subito dopo la rottura del rapporto di fiducia e d'amore con il Padre, sono emersi ogni sorta di problemi. La foto che vi presentiamo per questo numero vuol essere un augurio per tutti noi affinchè possiamo trovare un momento di riflessione... noi che stiamo bene, noi che vogliamo il posto fisso a tutti i costi! 2


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LA PELLE È BIANCA OPPURE NERA per garantire le vitamine necessarie Così afferma il dermatologo Aldo Morrone che dal 1985 è impegnato, con la sua équipe in progetti di cooperazione in Africa, Sud Est asaiatico e America Latina. A contatto con le massicce migrazioni degli ultimi anni arrivate anche in Italia si è riproposto con forza la vecchia questione: esistono le razze?

Naturalmente Aldo Morrone ri-

percorre la teoria evoluzionistica citando che nel corso di millenni, considerato che i nostri progenitori hanno visto la luce nell'Africa Orientale, circa 200 mila anni fa, si sono spostati verso i Poli e lì conveniva perderssero la pigmentazione scura che riduce, nell'organismo la trasformazione della vitamina D (perché impedisce la trasformazione della provitamina D in vitamina D, trasformazione che viene attivata dai raggi solari) con il conseguente rischio di rachitismo... Ma non è solo questione di cambiare colore di pelle... Nei climi più freddi il corpo, e soprattutto la testa, tendono alla rotondità e

questo diminuisce la superficie in rapporto al volume corporeo (ricordiamo che la sfera è la figura tridimensionale con il minimo rapporto tra superficie e volume) riducendo la perdita di calore verso l'esterno, un naso è piccolo (minore pericolo di congelamento) e così pure le narici, in modo che l'aria arrivi ai polmoni più lentamente e abbia il tempo di essere umidificata e scaldata. Gli occhi sono protetti dal freddo grazie alle palpebre, che sono vere e proprie borse di grasso (che forniscono un isolamento termico eccellente) e lasciano un'apertura molto sottile. Ma attenzione però a non esagerare con le spiegazio3

ni evoluzionistiche. È vero che spostandoci dall'Africa dove sono nati i nostri progenitori ci siamo via via adattati ai nuovi ambienti in cui ci siamo venuti a trovare, ma non siamo perfetti, e ci sono rimaste anche caratteristiche sfavorevoli o poco favorevoli, n passaggio alla posizione eretta, ci insegnano i paleoantropologi, è avvenuto in tempi relativamente brevi dal punto di vista evoluzionistico, pochi milioni di anni, e il nostro bacino non si è adeguato altrettanto rapidamente. E questo è stato un guaio: è infatti la ragione dell'alta mortalità perinatale, di madri e figli, maggiore nell'uomo che in qualunque altra grande scimmia. Ma anche la nostra


schiena non ha fatto in tempo ad adattarsi ed ecco spiegati i nostri frequentissimi mal di schiena. Sin qui quanto afferma il dermatologo che coniuga la scienza con l'evoluzionismo e ci pare di intendere che qualcosa dei dogmatismi darwiniani stia cedendo! Interessante poi, sempre in relazione alle razze il libro di Guido Barbujani (L'invenzione delle razze. Capire la biodiversità umana - Bompiani editore, 2006) che arriva ad affermare: «Quando si è arrivati a contare 200 razze si è capito che non ne esistevano affatto». Dell'inesistenza delle razze Guido Barbujani ne è un convinto sostenitore, presidente dell'Associazione genetica italiana. «Possiamo raggruppare gli esseri umani in tantissime maniere - spiega Barbujani - in base al colore della pelle, o al gruppo sanguigno, ma questa classificazione non ci permette di prevedere in quali altre caratteristiche i nostri gruppi avranno effettivamente caratteristiche simili. Possiamo dire che tutte le persone con gruppo A negativo avranno anche la tendenza a diventare obese o a essere allergiche agli acari? Evidentemente no. Il fatto è che non siamo tutti uguali, anzi, siamo così diversi da essere difficilmente "raggruppabili". Si sa come sono andati i tentativi di dividere la popolazione umana in razze. Nel Settecento si è cominciato a parlare di quattro razze, poi le quattro sono di ven-

tate dieci, poi venti, poi trenta, e man mano che gli esploratori tornavano in Europa e nelle Americhe con descrizioni di nuove popolazioni che non rientravano nelle razze già note se ne aggiungevano delle altre. In questo modo si è arrivati a compilare cataloghi delle razze umane che ne contenevano duecento. Finché si è capito che l'esercizio era sterile». Ma il genoma di un uomo di quanto può differire da quello di un altro? «Il nostro genoma è un testo con tre miliardi di caratteri, le cosiddette basi del DNA - risponde Barbujani. Novecentonovantanove di queste sono uguali in tutti noi umani, una è variabile. Ma, attenzione, una su mille significa che abbiamo tre milioni di possibili differenze. Da qui l'estrema variabilità individuale di cui parlavo prima». Ma tra me e il mio vicino di casa, italiano come me, e qualcuno che è nato in Africa, ci sono le stesse diversità geniche?» «Se prendo la persona più lontana da lei, mettiamo Mandela, e pongo che le differenze tra di voi siano del 100%, quelle tra lei e il suo vicino saranno, in media, pari all'88%». Eppure Mandela mi sembra molto più «lontano» dal mio vicino? «Il fatto è che siamo molto sensibili alla diversità e facilmente confondiamo quello che è biologico con quello che è culturale. È probabile che questo dipenda da un meccanismo ancestrale. Riconoscere e quindi diffidare di chi non era imparentato con noi poteva essere un mezzo per proteggersi». E non lo è anche oggi? «No, oggi possiamo benissimo dire che non approviamo i costumi di una persona, le sue abitudini, il suo credo, senza invocare nessuna differenza biologica, nessuna distinzione razziale». David Colmano Sintesi dal Corriere della Sera del 29.01.2012 «Pagina della salute»

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«E Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza». L'uomo è solo un'immagine di Dio, e pertanto egli ha un valore e una dignità. È bene ricordare che non siamo Dio, né come Dio, né uguali a Dio, ma un'immagine, una copia, quindi, ma una copia d'autore! Ciò implica almeno tre cose: 1. Uguaglianza. Tutti gli essere umani sono uguali fra loro. Ogni distinzione di ceto, di razza, di sesso... è un abuso. Tutti gli esseri umani bianchi o neri, liberi o schiavi, colti o incolti, maschi e femmine... sono stati creati all'immagine di Dio. Si tratta di un'uguaglianza rigorosa e tutti gli uomini meritano rispetto. 2. L'uomo è un essere responsabile. ...affinché l'uomo non diventasse un automa Dio gli diede la facoltà del libero arbitrio, la capacità di operare una scelta morale tra il bene o il male, l'obbedienza e la disobbedienza. Questo è stato uno dei più grandi doni del Cielo. 3. L'uomo non è né un angelo né una bestia. Quando l'uomo rompe il rapporto con Dio il rapporto di fiducia e d'amore,allora emergono ogni sorta di problemi. Non vorremmo mai vedere immagini come quella qui sotto! Lavoratrici e lavoratori in pausa per l'obiettivo del fotografo nelle miniere del Marange, in Zimbabwe, importante e conteso bacino diamantifero dell'Africa nera.


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Thomas Lobitz, Zeichen der Zeit, 3/2011

«Noi mucche di tutto il mondo chiediamo alle Signorie Vostre se il consumo della nostra carne è eticamente ancora giustificato? Grazie della risposta che... non ci darete!»

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MANGIARE BENE E LASCIAR VIVERE!

ev'essere stata la lezione più cruente nella storia della Scuola di Ratekau (SchleswigHolstein, Germania del Nord). Un episodio vero successo in un'aula di classe. Un coniglio saltella, i bambini lo accarezzano e lo coccolano. Ad un tratto un uomo, un contadino e padre di uno dei bambini, tira fuori un martello dalla borsa e lo scaglia contro il cranio dell'ignaro coniglio che crolla istantaneamente a terra. Poi tira fuori un coltello con il quale gli taglia la gola e fa scorrere il sangue. Lo scuoia e gli asporta le interiora... Alcuni alunni gridano sconvolti e scappano fuori... Questa lezione sanguinosa si è svolta nell’ambito di un progetto dal titolo L’alimentazione nell’era della pietra, al quale hanno partecipato più di 50 alunni tra i dieci e gli

undici anni. L’animale è stato successivamente cotto alla griglia nel cortile della scuola ed offerto come pasto (Die Welt, 01 aprile 2011). Non era un pesce d’aprile nonostante la pubblicazione il primo di aprile. Quanto accaduto ha scatenato un’onda di proteste da parte di genitori, autorità pubbliche e gli amanti degli animali. Eppure è stata solo la dimostrazione di una prassi che fino a 150 anni fa era cosa di tutti i giorni. Chi voleva mangiare carne, doveva macellare gli animali - con tutti gli annessi. Conveniente grazie alla produzione in massa Oggi abbiamo delegato questi affari sanguinosi a dei professionisti. Giustiziano animali a cottimo in enormi mattatoi, li squartano e li lavorano per farli diventare dei prodotti appetibili e convenienti. Già qui notiamo la prima assurdità della produzione della car5

ne, poiché in verità le salsicce, le bistecche ecc. sono una questione cara. Gli animali vengono fatti nascere, crescere, ingrassare, vengono curati con medicinali ed infine fatti macellare - e tutto ciò in ambiente igienico garantito. Per nutrire gli animali servono grosse quantità di foraggio che viene coltivato su grandi superfici. Secondo la FAO già quasi la metà della superficie agricola mondiale viene utilizzata per le coltivazioni di mais, soia, piselli ed altre piante che vengono esclusivamente date in pasto agli animali. Per produrre della carne con un valore energetico di 1.000 calorie, c’è bisogno di piante con il valore di 7.000 calorie. Per ogni chilo di arrosto di vitello sono occorsi 100.000 litri di acqua, necessari per l’innaffiamento delle piante. Considerando un tale spreco di risorse agricole, i costi per l’allevamento degli animali devono essere


ridotti al minimo, altrimenti il costo della carne diventerebbe troppo alto per i consumatori. Per questa ragione non ci sono più mucche ai pascoli, perché vengono ammucchiate, insieme a polli, maiali e vitelli, in enormi stalle per vegetare fino alla morte. Un pollo impiega circa un mese per essere pronto al macello. Tempi così rapidi sono possibili solo tramite l’impiego di mangimi molto raffinati ed elaborati. Al minimo sospetto di malattia vengono pompati con medicinali per evitare anche solo banali infezioni che potrebbero causare epidemie, che in spazi così stretti sarebbero devastanti. Anche sul personale si risparmia: allevamento, macello e lavorazione devono essere svolti con il minor numero di risorse umane possibile, che spesso vengono pagate anche male. E tutto ciò solo per rendere convenienti i würstel e il pollo allo spiedo. Tuttavia, il prezzo è caro. Spreco di risorse un problema etico Non c’è alcun dubbio, la carne ha un buon sapore. Un cittadino tedesco in un anno mangia statisticamente parlando 4 mucche, 4 pecore, 12 oche, 37 anatre, 46 tacchini, 46 maiali e 945 polli, cioè 1.094 essere viventi (ZEIT-online, 27 gennaio 2011). Se tutte le persone al mondo avessero queste abitudini alimentari, ci vorrebbero 7.000 milioni di animali all’anno. Un'assurdità! Dovremmo non solo «convertire» tutta l’agricoltura alla produzione del foraggio, ma anche sacrificare intere foreste. Ogni persona di buon senso comprende che ciò non è possibile e che non è giustificabile. Alla questione etica circa l’allevamento ed il macello di massa si aggiungono i problemi etici relativi al saccheggio della natura ed alla produzione alimentare sulle spalle dei paesi poveri dovuti alla concorrenza fra superfici di terra dedicate alla pro-

duzione di foraggio o di alimentari. Alcuni giustificano ciò con l’incarico che Dio diede all’uomo di «soggiogarsi» la terra. Tuttavia, uno sguardo più preciso nella Bibbia, dalla quale è tratto questo ordine, si evince un quadro completamente diverso. Il punto di vista biblico Innanzitutto, il Creatore ordinò all’uomo nel Paradiso una dieta vegetariana: «Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento» (Genesi 1:29). Inoltre gli affidò il giardino d’Eden affinché lo «lavorasse e la custodisse» (Genesi 2:15). Qui si riconoscono già le idee base di un’«agricoltura sostenibile». Si custodisce la terra solo se non le si sottrae di più di quanto essa possa dare. Più tardi gli israeliti festeggiavano ogni settimo anno l’anno «sabatico» (Levitico 25:2-8). Durante questo anno i campi rimanevano incolti e ci si nutriva solo di ciò che la terra produceva da sé. In questo modo i campi potevano arricchirsi di sostanze nutritive e garantire così buoni raccolti per gli anni successivi. La carne come cibo per l’uomo venne concessa solo dopo il diluvio, poiché fino a quell’evento la nutrizione dell’uomo era vegetariana (Genesi 9:3). Tuttavia, non tutti gli animali potevano essere mangiati, ma solo certe specie, il cui allevamento e mantenimento fosse ecologicamente sostenibile e di cui il consumo fosse accettabile per la salute (Levitico 11). Anche nei «tempi della fine», cioè gli ultimi tempi prima della seconda venuta di Cristo, il comandamento inerente alla conservazione della natura è confermato: «Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi... » (Apocalisse 7:3). Solo pochi capitoli più avanti verrà infine annunciato il giudizio per «quelli che distruggono la terra» (Apocalisse 11:18). 6

Uno stile di vita equilibrato La tutela del creato e la gestione sostenibile delle risorse non sono idee moderne, ma sono già contenute nella Bibbia - come ordine divino! A causa della forte crescita della popolazione umana, l’umanità deve riflettere su quale sia lo stile di vita proponibile al nostro pianeta. Qui rientrano anche le nostri abitudini alimentari che devono essere messe al vaglio, in quanto proprio il consumo eccessivo di carne da parte dei Paesi industrializzati che, alla luce di quanto sopra, non è più possibile giustificare. Negli ultimi anni questa problematica ha preso più coscienza. I libri di Jonathan Safran Foer (Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?) e di Karen Duve (Mangiare per bene) trattando questi argomenti hanno ottenuto grosse vendite. Molte persone iniziano a riflettere e a vedere le cose diversamente. Secondo alcuni sondaggi d’opinione, in Germania si contano circa sei milioni di vegetariani - oltre alle innumerevoli persone che hanno dichiarato di aver ridotto il consumo di carne. Per queste persone c’è un buona notizia: al fine di un’alimentazione equilibrata, la carne non è indispensabile. Al contrario, l’università di Loma Linda in California, dopo ripetuti studi, ha dimostrato che i vegetariani vivono più sani. Ci stiamo permettendo un grande lusso che non aiuta la nostra salute, impoverisce altre persone e nuoce all’ambiente del nostro pianeta. E tutto ciò solo per il buon sapore della carne! Esistono però anche alternative gustose che riempiono libri di ricette. Concediamo a noi ed agli altri questo motto: mangiare bene e lasciar vivere (gli animali)!

La Valle del Chianti vista da Monteriggioni, Siena. Un piccolo paradiso odierno?


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Sul numero 0/2011 dedicammo un articolo al Museo del Creazionismo in loco a Cincinnati, USA con l'inserimento di un brano tratto da «Patriarchi e Profeti» (Ed. ADV) relativo alla Creazione. Ecco il seguito!

UN GIARDINO PER VIVERE BENE! «E l’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente, e quivi pose l’uomo che aveva formato» (Genesi 2:8). Tutte le cose create erano di una bellezza perfetta: sembrava non mancasse nulla per garantire la felicità della coppia. Il Creatore dimostrò tuttavia una premura ancora maggiore,preparando per loro, come dimora, un giardino particolare. Vi erano alberi di ogni tipo e belle piante rampicanti che si slanciavano verso l’alto, ricurve per il peso dei frutti invitanti. Adamo ed Eva intrecciarono i rami delle piante per formare dei pergolati e in questo modo costruirono una casa dalle pareti di foglie e frutti. Una grande varietà di fiori profumati abbelliva il giardino, in mezzo al quale si trovava un albero di una bellezza straordinaria: l’albero della vita. I suoi frutti sembravano mele d’oro e d’argento e avevano il potere di rendere immortali. Dio aveva terminato l’opera della creazione. «Così furono compiti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro» (v. 1). «E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono... » (1:31). L’Eden fiorì sulla terra. Adamo ed Eva potevano avvicinarsi liberamente all’albero della vita; neanche l’ombra del peccato e della morte deturpava ancora il creato. «... Le stelle del mattino canta-

van tutte assieme e tutti i figli di Dio davan in gridi di giubilo... » (Giobbe 38:7). Il Creatore aveva posto i fondamenti della terra; lo aveva arricchito di bellezza e armonia e riempito di cose utili all’uomo; egli aveva creato tutte le meraviglie della terra e del mare. La creazione grande opera della creazione era stata compiuta in sei giorni. Ma il Signore «... si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta» (Genesi 2:2,3). Soddisfatto, egli considerò la sua opera: tutto era perfetto, degno delle sue mani. Dopo aver compiuto ogni cosa, si riposò: non perché fosse stanco, ma piuttosto per gioire delle opere della sua saggezza, della sua bontà e della sua gloria. Dio consacrò il settimo giorno, distinguendolo dagli altri, come momento destinato al riposo dell’uomo. Seguendo l’esempio del Creatore, durante quel periodo sacro, ogni essere umano avrebbe cessato le sue attività per contemplare il cielo e la terra e riflettere sul significato della creazione. Ognuno avrebbe potuto scorgere le prove della saggezza e della bontà divine ed esse avrebbero ispirato un sincero sentimento di amore e rispetto per il Creatore. Il Signore stabilì in Eden il giorno che avrebbe ricordato per sempre la sua opera di Creatore, e lo benedì. La sua celebrazione fu affidata ad Adamo, padre e rappresentante dell’intera famiglia umana. Rispettare questo comandamento è un segno di riconoscenza, nella consapevolezza che Dio è il Crea7

tore, il Padre di ogni essere umano e un giusto Sovrano. In questo senso, l’istituzione del sabato aveva un doppio significato: rappresentava infatti un richiamo alla memoria e alla gratitudine. Non era un concetto astratto e la sua applicazione non era ristretta a un solo popolo. Dio sapeva che il sabato sarebbe stato essenziale per l’uomo perfino in Eden. Un giorno su sette, Adamo e i suoi discendenti avrebbero avuto bisogno di lasciare gli impegni e le occupazioni per osservare e meditare le opere di Dio e la sua bontà, per ricordarsi del Creatore e risvegliare in lui la gratitudine per la possibilità di godere di tutto ciò che li circondava. Dando agli uomini il giorno del riposo, il Signore offriva loro l’opportunità di ammirare la natura, che attesta l’esistenza di un Dio vivente, Signore di tutto e di tutti. «I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani. Un giorno sgorga parole all’altro, una notte comunica conoscenza all’altra» (Salmo 19:1,2). La bellezza della terra è una manifestazione dell’amore divino. Le colline eterne, gli alberi maestosi, i germogli che si chiudono, i fiori delicati: tutto ci parla di Dio. Il Sabato ricorderà sempre all’uomo colui che ha creato tutto questo e lo indurrà a cercare nella natura l’impronta della saggezza, della potenza e dell’amore di Dio.

Continua sul prossimo numero


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C'è un libro per tutti Verba volant, equationes manent L

Autore: Pier Maria Boria Editore Pagine Pagine 128 Prezzo: Euro 14,00 Per ordinazioni: redazione@origini.info.

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Le piume fanno musica per attrarre le femmine

’amico Pier Maria Boria è sicuramente persona di spiccato sarcasmo, nel suo primo volume, «Caro Amico Mio», ha dimostrato come la teoria di Darwin non abbia fondamento e, soprattutto, presentando la sua teoria sulla creazione ha dimostrato che la termodinamica è la dimostrazione più evidente di una necessità creativa. Oggi, il fisico progettista torna con un nuovo volume sempre diviso in lato A e in lato B. Un testo in cui affronta temi complicati ma accessibili a tutti grazie al suo modo di spiegare la scienza. Il lato A comprende molti interessanti spunti su differenti argomenti tra cui: gli ingenui navigatori ed i furbi… lestofanti; spazio, tempo e fantasia; postulati e teoremi: i concetti primitivi e il principio di precauzione ed il primato dei fatti. Ma è sicuramente il lato B che a noi ha colpito maggiormente. In questa parte del saggio Boria affronta temi scottanti come la teoria della sintropia elaborata negli anni 50 dal matematico italiano Luigi Fantappié che oggi sta riscuotendo sempre maggiore interesse ed inoltre viene proposta da alcuni come alternativa al neodarwinismo. A seguire un capitolo interessantissimo in cui, il nostro autore, risponde a Piergiorgio Odifreddi ed esamina il teorema di Hardy Weinberg e l’evoluzione della specie dimostrando che le conclusioni di Odifreddi sono errate nei presupposti come nei calcoli. Un libro scritto molto bene dove argomenti complicati possono essere compresi da tutti. Pier Maria Boria è stato anche questa volta bravissimo nel proporre argomenti di attualità scientifica in modo semplice e autorevole. Un libro interessantissimo e, in molte parti, anche divertente. Fabrizio Fratus

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Se alcuni uccelli hanno penne troppo pesanti per volare, quando invece si tratta di corteggiare le stesse diventano utilissime e si rivelano autentica musica per il partner. Questa è la scoperta della Cornell University di Ithaca (NY); infatti il Songbird machaeropterus deliciosus, allo scopo di sedurre (unico esempio tra i vertebrati), riesce ad usare le sue penne con un particolare meccanismo di sfregamento, come, per esempio, dai grilli. La piuma su ogni ala di questi uccelli presenta sette arcate visibili lungo la parte centrale; la rigida e ricurva punta della piuma adiacente colpisce le creste ogni volta che il volatile solleva le ali sulla schiena e quindi scuote le penne, facendole vibrare ad altissima velocità. Viene quindi emanato un suono che ammalia letteralmente la femmina da conquistare.

Due crani di dinosauro a Bolzano

Due crani di dinosauro (un allosauro ed un camarosauro) sono esposti presso il Museo di Scienze Naturali a Bolzano. Peccato che siano repliche di reperti fossili ritrovati in Colorado, USA!


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di Renato Colmano

L'Europ a sta vivendo momenti particolarmente difficili e le prospettive non paiono rosee. Ci ritorna alla mente la statua vista in sogno da Nebucadnetsar, sulla quale, alla fine piomba la pietra... Oggi come oggi Daniele avrebbe ipotizzato un macigno!

Barbari, religione, democrazia. Così finì l'Impero Romano «La lezione dimenticata» I I periodo che stiamo vivendo in Europa assomiglia all'ultima fase dell'Impero romano quando c'era un'economia stagnante, un esercito costosissimo e diminuiva la popolazione. Il vuoto che si è creato è stato riempito dalle popolazioni germaniche che prima si sono infiltrate pacificamente, poi sono state reclutate nelle legioni e, infine, hanno invaso l'Impero con le armi. Oggi l'Europa ha uno scarso sviluppo economico, un costoso apparato burocratico, una bassa natalità e una popolazione sempre più vecchia. Il vuoto viene riempito da persone giovani e prolifiche che provengono da tutto il mondo sottosviluppato, e in particolare dal Nord dell'Africa perché da qui possono raggiungere le coste italiane con facilità. Chi sono questi migranti? Talvolta sono persone affamate, talvolta persone che fuggono da regimi oppressivi, ma spesso giovani intraprendenti e combattivi che vogliono farsi strada in Europa dove portare le loro famiglie. Un po' come accadeva nel passato negli Stati Uniti dove, però, gli emigranti erano europei e si sono integrati con facilità perché vi trovavano la stessa religione, una unica lingua e un 9

fortissimo patriottismo. In Europa, invece, arrivano persone di nazionalità, lingue e religioni diverse e, al posto di una unica nazione orgogliosa della sua identità, trovano trenta nazioni litigiose e con lingue differenti. I nuovi arrivati, anche se volessero integrarsi, non avrebbero un unico modello e una unica patria a cui aderire. Perciò finiranno per mantenere rapporti coi loro Paesi d'origine. Non ricordo un fenomeno simile nella storia. Una mescolanza di lingue e religioni c'è sempre stata nelle capitali dei grandi imperi: a Babilonia, a Roma e, recentemente, a Londra e a Parigi. Ma solo dentro la capitale, con un governo solido e una lingua ufficiale. Oggi avviene in un intero continente senza un governo unico, un'unica lingua. Qualche ottimista sogna il nascere di una felice civiltà euro-asiatica-africana ma, per ora, il risultato sembra una Europa più frantumata che mai sul piano politico, culturale, linguistico e religioso. «Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l'uno all'altro... » (Dan 2:43).


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«Signore insegnaci a pregare» è la richiesta dei discepoli che nasce dal vedere Gesù in preghiera. Oggi più che mai il mondo ha bisogno di pregare, ma di una preghiera vera come quella del Padre nostro!

«Dacci oggi il nostro pane»

Un ritorno alle origini G

Il Padre nostro è una preghiera universale, rivela ciò che è veramente importante per la sua vita, e dunque ciò che può chiedere a Dio nella preghiera. Ogni essere umano e l'umanità tutta può esprimersi con il Padre Nostro.

Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: "Amico, prestami tre pani, 6 perché un amico mi è arrivato in casa da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti"; 7 e se quello dal di dentro gli risponde: "Non darmi fastidio; la porta è già chiusa, e i miei bambini sono con me a letto, io non posso alzarmi per darteli", 8 io vi dico che se anche non si alzasse a darglieli perché gli è amico, tuttavia, per la sua importunità, si alzerà e gli darà tutti i pani che gli occorrono. 9 Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. 11 E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece un serpente? 12 Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? 13 Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» 5

esù era stato in disparte a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2 Egli disse loro: «Quando pregate, dite: «Padre, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; 3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano; 4 e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo a ogni nostro debitore; e non ci esporre alla tentazione».

(Luca 11:1-13 Nuova Riveduta) 10


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In un'epoca in cui dominano solo brutte cose cui non sfuggono i nostri ragazzi e le nostre ragazze Vi proponiamo l'acquisto di questo libro che potrà aiutarli a comprendere meglio il mondo fantastico delle api attraverso una classica avventura da ragazzi. Testo scorrevole a grandi caratteri con alcune illustrazioni in bianco e nero.

Il meraviglioso mondo del dolce LA CITTÀ DELLE API Chi l'avrebbe mai detto? Sembrava un semplice attacco di appendicite, un noioso ricovero in ospedale, ma per Ned Kelly ciò si trasforma in un'incredibile avventura. Basta una goccia di nettare che un'ape gli posa sulle labbra e Ned si ritrova a trascorrere un'intera estate nell'alveare di Selma, in compagnia di una bambina di 120 anni (Nancy Clancy) e di un'ape operaia che adora i programmi radiofonici! La storia di Ned Kelly che passò un'estate in un alveare, in compagnia di una ragazza di centovent'anni che si chiama Nancy Clancy e delle api del reame di Selma, si svolge in un paese, il mio paese, che si chiama Australia.

In Australia, quando ero ragazzo, andavo in una scuola dove d'estate si portava una divisa come quella di Ned: calzoncini, una maglietta sportiva, sandali, un ampio cappello. Vivevo in una città come quella dove vive la famiglia di Ned e anch'io ho avuto una strana avventura nell'ospedale di quella città. Forse il divertimento più grande degli abitanti di quella città, quando io ero piccolo, era ascoltare alla radio programmi come quelli che Apis, l'ape operaia, ascolta in questo libro. Alcuni di questi programmi erano romantici, altri avventurosi, e la gente, proprio come Apis, faceva carte false pur di avere la certezza di ascoltare la puntata seguente del suo serial preferito. Il mio si chiamava «Alla ricerca del boomerang d'oro», e anche se a malapena riesco a ricordarmi la trama, lo cito in questo libro per tutta la gioia che mi ha dato allora. L'Australia è diversa dall'America per tanti motivi. Come si sa, le stagioni sono all'inverso di quelle americane. Lo vedrete in questa storia: agosto è in inverno, dicembre in estate. Ma, quasi alla fine del libro, noterete una somiglianza tra l'America e l'Australia della mia infanzia e di quella di Ned. Il furto del bestiame era all'ordine del giorno: la gente rubava il bestiame il più delle volte perché i tempi erano duri e i soldi pochi. Vedrete anche che, come in America prima che arrivassero i bianchi c'erano gli Indiani nelle foreste e nelle pianure sconfinate, così nella valle dove abitavamo Ned e io c'era

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una popolazione che veniva chiamata «aborigeni d'Australia». Si tratta di quel popolo pieno di ingegno che è venuto in aiuto di Nancy Clancy quando si è persa nei luoghi più selvaggi d'Australia. Spero che questa storia vi piaccia.

Thomas Keneally LA CITTÀ DELLE API Giancomo Feltrinelli Editore, Milano Per ragazzi e ragazze a partire da 9 anni • 158 pagine Euro 8,00 o nelle biblioteche scolastiche


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AISO: un tesoro nascosto nel mondo evangelico italiano Nel panorama cristiano evangelico, non poche volte ci si ritrova a dover contemplare uno strano fenomeno e cioè la quasi totale mancanza di conoscenza di alcune preziose realtà che pure gli appartengono. Queste realtà potrebbero veramente avere un impatto prima spirituale e poi socioculturale, a dispetto dell’esaltazione di altre, che poi, nel deludere le aspettative, fanno sorgere il dubbio ci si trovi nell’infinita dinamica del bastone con la carota, per non parlare di quelle realtà che forse sarebbe meglio non conoscere affatto. La domanda che infatti è sorta spontanea nello scoprire una realtà come quella dell’AISO, acronimo di Associazione Italiana sullo Studio delle Origini è stata questa: «Possibile non averlo saputo prima?». E già, perchè l’AISO non è niente poco di meno che un’associazione laica, ma di ispirazione cristiana, costituita da studiosi italiani che hanno deciso di porre le proprie competenze al servizio della scoperta di quella verità scientifica che essendo tale, include necessariamente, coerentemente e scientificamente il resoconto biblico della creazione. I propositi dell’AISO sono quelli di offrire una valida alternativa alla teoria evoluzionista, la cui effettiva fondatezza scientifica lascia, a dispetto di quanto tristemente insegnato nelle scuole, fortemente a desiderare. Alcune perle di quella mistificazione scientista chiamata evoluzionismo potete trovarle nell’articolo Il pianeta delle scimmie scritto qualche tempo fa. L’AISO si occupa della diffusione e della promozione delle prove scientifiche a sostegno del racconto creazionista organizzando conferenze ed incontri su tutto il territorio nazionale in università, chiese, scuole ed ovunque vi sia la possibilità di promuovere questo non importante, ma vitale servizio di controinformazione. La Scuola Biblica Charis, nell’ambito dei suoi corsi, ha avuto la preziosa opportunità di ospitare le lezioni tenute direttamente dal presidente dell'associazione Stefano Bertolini. Gli studenti, in un affascinante viaggio il cui tracciato si è dipanato su quale, tra ipotesi evoluzionista e creazionista, fosse quella scientificamente affidabile, al termine del corso erano entusiasti. Soprattutto i più giovani se ne sono

tornati a casa, con le tasche piene, positivamente parlando, di preziose informazioni da poter opporre allo scientismo dominante (culto della scienza, quindi nonscienza basata su presupposti non empirici) proposto nelle scuole pubbliche. L’AISO svolge inoltre la preziosa funzione di organo diffusore di letteratura scientifica, non facilmente rintracciabile o catalogabile, non legata ad alcuna fede o istituzione religiosa, che smentisce l’ipotesi evoluzionista. Gran parte del mondo non sa infatti che sono veramente molti, ma molti quegli scienziati che pur non avendo abbracciato la fede cristiana o di altra religione, ma svolgendo un costante studio di verifica sperimentale, considerano l’evoluzionismo più una superstizione moderna che una scienza, smentendone l’affidabilità tanto conclamata. Un cenno sui motivi della macroscopica diffusione di una così evidente mistificazione potete trovarli sempre nell’articolo prima citato. Tante volte ci si mette a pensare come sia stato possibile che in un giorno solo, quello di Pentecoste, tremila persone, abbiano potuto accettare il Signore Gesù nella loro vita. Spesso però ci si dimentica che quelle persone per prima cosa credevano nel Dio che aveva creato il cielo e la terra e di conseguenza avrebbero dovuto solo riconoscere Gesù come Suo Figlio. E così Satana, dopo aver tentato di uccidere Gesù per ben due volte (la prima durante la strage degli innocenti, la seconda sulla croce) essendoci rimasto un pò male dopo la resurrezione, dopo essersi detto che «errare era umano ma perseverare diabolico» quindi pensò di escogitare un altro piano: «E se invece di continuare ad uccidere il Figlio, che di morire non ne vuole proprio sapere, provo a far credere che nè il Padre nè Il Figlio siano mai esistiti?». Ecco cos'è successo. La nostra società prima ancora di credere in Gesù, deve credere in un Dio che ha creato il cielo e la terra, perché se non crede nel Padre, che è origine di tutte le cose, come potrà credere nel Figlio che é proceduto da Lui? Satana, ha operato nei secoli non perchè si rispondesse in maniera errata alla domanda se Gesù fosse il Figlio di Dio oppure no, ma perchè non ci si ponesse nemmeno la domanda. Come è possibile

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infatti interrogarsi sulla natura divina di Gesù se nemmeno si crede in una natura divina? L'AISO merita un sostegno da parte di tutto il mondo cristiano evangelico italiano perchè offre ai genitori risposte da dare ai propri bambini quando questi tornano da scuola con la testa piena di bufale evoluzioniste, e offre quegli anticorpi che diverranno operativi, quando iscritti all’università saranno attaccati dallo spirito di questo mondo che con la pretesa di imporsi come scienza tenterà di denigrare la loro fede, oppure quando il genitore avrà egli stesso delle perplessità da cui finalmente liberarsi. L'AISO ha il potenziale di diffondere i primi germi di un vero cambiamento in Italia, divenuta ormai una nazione dove lo scientismo è imperante nell'incredibile indifferenza delle istituzioni cattoliche che sembrerebbero avere un «pochino» di influenza nell'istruzione pubblica. Sarà che uno dei pilastri dell'evoluzionismo è stato proprio un cattolico gesuita, Pierre Teilhard de Chardin, e sarà che ormai fa comodo all'ateismo di tutto il mondo ed ecco che fautori dello scientismo e del cattolicesimo lasciano indisturbata la bufala evoluzionista a pascere i nostri bambini fin dalle scuole elementari. Il problema non è non aver sentito le risposte alle proteste del mondo cattolico, ma proprio non averne sentito nemmeno le proteste, e permettete, dopo tanto mal parlare degli ambienti evangelici sui media, che ogni tanto si faccia notare «qualcosina» anche al mondo cattolico, visto che l'insegnamento della bufala evoluzionista è la prima causa al mondo della perdita di fede nel Dio Creatore... e scusate se è poco. Quindi cristiani evangelici italiani, fratelli in Gesù, uniamoci nel supportare insieme questa splendida realtà mettendone a conoscenza gli altri, sostenendola con le nostre finanze acquistando un libro o facendo donazioni oppure, perchè no, diventandone membri. L'AISO merita di essere invitata in conferenze, scuole bibliche, radio, televisioni e quant'altro utile a diffondere il loro preziosissimo lavoro e credeteci, chi lo farà non se ne pentirà. Chiesa Evangelica Internazionale e Associazione Missionaria


L A P A G I N A D E L L ' A N I M A di Francesco Alberoni

Mai arrendersi alle difficoltà

Idee e coraggio per salvarsi

Con l'edizione del Corriere della Sera di lunedì 26 settembre 2011, Francesco Alberoni ha smesso la collaborazione, dopo ben undici anni, con il quotidiano per svolgere a pieno la sua attività di psicologo. Lo ricordiamo anche noi in quanto con le sue osservazioni essenziali, ma radicate sempre nei sentimenti dell'evangelo, ha richiamato l'attenzione dei lettori per un impegno onesto e serio nella vita di tutti i giorni. Questo che riportiamo è datato 6 settembre 2001 nell'ex rubrica «Pubblico&Privato». Un grazie anche da parte di AISO perché ha saputo proporre buoni pensieri, come se si richiamasse alle... «origini».

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uest'estate durante le vacanze ho parlato con numerosi imprenditori perché volevo conoscere che difficoltà incontravano. Tutti sentivano gli effetti delia crisi. Ma fra loro ho trovato due modi opposti di reagire. Alcuni erano stanchi di lottare e, delusi, pensavano di ritirarsi. Ho trovato anche quelli che stavano smobilitando o avevano già chiuso la loro attività. Non me lo raccontavano come una esperienza drammatica o un fallimento, ma piuttosto come se avessero deciso di «andare in pensione»: vivere un po' in città e un po' nella loro villa al mare, andare in barca, fare qualche lavoro ma solo con carattere di hobby. Ne ho trovati però altri che reagivano sul posto diventando iperattivi. Altri non si sentivano più di stare in vacanza quando avrebbero avuto tanto da fare nelle loro imprese e sarebbero tornati subito al lavoro. Ma non potevano perché l'intero sistema produttivo italiano durante il mese di agosto era totalmente, assurdamente bloccato. Ardevano dal desiderio di dare inizio a una nuova attività, di avviare nuovi progetti, di sperimentare le nuove idee che erano venute loro in mente. Ma erano legati, immobilizzati. È questo probabilmente l'effetto di ogni grave recessione, trovarsi di fronte a un blocco, un ostacolo davanti al quale molti 13

rinunciano, mentre altri resistono allo sconforto e si arrovellano per cercare una strada o uno stratagemma con cui superarlo. Un proverbio dice che la necessità aguzza l'ingegno. Un drammatico problema può stimolare la genialità. Durante la Seconda guerra mondiale i sommergibili tedeschi avevano reso quasi impossibili i trasporti dagli Usa all'Europa e gli americani hanno reagito costruendo un numero incredibile di navi Liberty col metodo dei pezzi prefabbricati. Poi, prova e riprova, hanno decifrato il codice tedesco Enigma e bloccato là loro offensiva. Sono, costoro, quelli che non si arrendono e non si stancano di inventare e sperimentare nuove strade per vincere e per far partire la ripresa. Ma quali difficoltà devono superare, quale coraggio devono avere per pensare ii nuovo, l'inaudito imponendosi a tutti coloro che si rinchiudono in se stessi, nella mediocrità e nella paura? A Venezia, nella hall dell'Excelsior durante il Festival del cinema, è stato esposto uno stupefacente ulivo, creato, con marmo, platino e diamanti da Agatino Cappella. Un'opera nata dalla speranza, dalla creatività e dal coraggio che mi sembrava messa lì apposta per illuminare il futuro e indicare la strada a tutti noi.

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nche un grave problema può stimolare genialità.


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MONOGRAFIA SULLA DOTTRINA DELLA CREAZIONE POSIZIONE BIBLICA PER UNA VISIONE DELLA VITA CHE METTA AL CENTRO SCIENZA E FEDE Continua da pag. 14 del numero precedente AISO, legata ad una visione di creazionismo biblico, ritiene che le radici del pensiero evoluzionista, nella forma di credo dogmatico volto a negare la creazione, risalgano all'antichità. La maggior parte dei filosofi della Grecia antica difese l'idea dell'evoluzione. La storia della filosofia dimostra che tale idea costituisce l'essenza del pensiero materialista di molti filosofi. Non fu tuttavia l'antica filosofia materialista e pagana a determinare la nascita e lo sviluppo della scienza moderna. La maggior parte dei precursori furono scienziati credenti, che, convinti dell'esistenza di un Creatore, studiarono con passione e rigore scientifico il creato, gettando le basi della scienza moderna. Parliamo degli astronomi quali Leonardo da Vinci, Copernico, Keplero e Galileo; del padre della paleontologia Cuvier; del pioniere della botanica e della zoologia Linneo; di uno dei più grandi scienziati esistiti: Isac Newton e, infine, di Albert Einstein, considerato il più grande genio della nostra epoca. Parlando di questi geni si può certamente dire che il loro essere credenti non è certo stato di ostacolo allo sviluppo della scienza, come invece asseriscono molti scienziati moderni razionalisti ed atei. L'evoluzionismo moderno ha come padre Charles Darwin che, pur non essendo un vero scienziato,

Con questa seconda parte della relazione sugli scopi e finalità di AISO si conclude la relazione dell'ideatore e fondatore, Romano Ricci. È il suo testamento «spirituale» che riteniamo fondamentale per l'ulteriore sviluppo della Associazione. elaborò la sua teoria «evoluzione per selezione naturale». Ora, a distanza di 150 anni, l'evoluzione, secondo il concetto darwiniano, rimane una ipotesi contraria non solo ai dati dell'osservazione, ma anche alle stesse leggi della materia. Molti scienziati e studiosi moderni, dopo le grandi scoperte scientifiche che hanno caratterizzato il XX secolo, sono convinti che l'evoluzionismo, basato sul caso, non abbia consistenza scientifica. Anche l'opinione pubblica, come risulta dai vari sondaggi, sta sempre più assumendo una posizione critica verso l'evoluzione. A.I.S.O. è convinta che occorra ora più che mai: - fornire una visione critica verso l'evoluzione per contrastare la visione materialista e atea del mondo; - smentire che si possa rispondere solo con la scienza (o la ragione) a tutte le domande che l'uomo si pone sui grandi temi della vita... Darwin era ben consapevole che la sua teoria poneva molti problemi e ciò è evidente nel suo libro Evoluzione per selezione naturale, nel capitolo «Difficoltà della teoria». Tali difficoltà consistevano, e ancora oggi consistono, in primo

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luogo in ciò che dimostrano i resti fossili (anelli mancanti) e gli organi così complessi degli esseri viventi (partendo dalla cellula). Darwin, a tale proposito, nutrì la speranza che tutto si sarebbe chiarito con le scoperte future in ogni campo della scienza, ma i fatti ora dimostrano, a distanza di circa 150 anni, che la sua teoria è scientificamente superata e rimane in piedi solo come idea filosofica di stampo materialista e atea. L'errore di Darwin o meglio di coloro che hanno costruito un impero culturale sulla sua teoria, non è quello di aver fornito una teoria filosofica materialista alternativa alla fede, ma quello di aver elaborato una «fede» evoluzionista, passandola per vera «scienza», con il fine, in ultima analisi, di ridicolizzare la fede in Dio come frutto dell'ignoranza. È perciò del tutto comprensibile la ribellione di molti credenti a questo stato di cose. A.I.S.O. a tale proposito, auspica e lavora perché la società civile possa essere messa nelle condizioni di avere accesso ad una cultura realmente pluralista dove ci sia spazio anche per una visione creazionista della vita, che non abbia solo basi religiose, ma anche scientifiche di buon senso; basi che suggeriscono domande di fondo sul senso della vita come: Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Domande che necessariamente hanno implicazioni morali ed etiche che il «mondo» non può ignorare. Molti scienziati attualmente si chiedono se la vita sulla terra risalga a miliardi di anni,oppure a periodi più brevi. I dati scientifici e lo studio dei fossili non hanno confermato che la vita per abiogenesi risalga a periodi molto lunghi che giustifichino un tempo sufficiente per un'evoluzione lenta e costante; al contrario risulta una relativa giovinezza della vita sulla terra, che non può essere altro che il risultato di un progetto creativo.


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IL DIRITTO DEL PADRE AL CONGEDO ANCHE SE LA MADRE È CASALINGA

Sintesi di un articolo di Giusi Fasano (Corriere della Sera, 14.2.2012).

Storica sentenza sul riconosimento del ruolo della «casalinga» Il giudice del lavoro Margherita Bortolaso: «La donna è una lavoratrice non dipendente». Un ritorno alle origini vere e proprie?

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on ci sembra. D'altro canto la notizia o il fatto riguardano il mondo del lavoro, soprattutto italiano, dove la donna lavoratrice è ancora sottoposta alla classe dominante del «maschio». Nonostante leggi su leggi a favore di una maggiore tutela della donna lavoratrice, sembra, anzi è sempre così, i casi di forzatura di queste disposizioni legislative sono quasi all'ordine del giorno. La prima per tutte è il rientro dalla maternità! Il caso invece di questi giorni ha avuto il suo felice epilogo, ma dopo ricorsi su ricorsi. Il «lui» di questa storia è un poliziotto di Venezia. Dopo la nascita di una figlia con problemi di salute molto seri (ha un grave handicap), l'agente aveva chiesto di poter utilizzare sia i riposi giornalieri sia i periodi di congedo per la malattia della bambina, possibilità previste dalle leggi vigenti. Ma il ministero dell'Interno gli aveva però negato tutte e due le chance: la moglie e madre della piccola, avevano obiettato gli avvocati

Interessante l'affermazione, scritta nella sentenza, che la moglie è «una lavoratrice dipendente». Richiama Genesi 2! «Poi Dio il Signore disse: «Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui». [...] Allora Dio il Signore fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d'essa. Dio il Signore, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo. L'uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo». Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne. 15

del ministero, è una casalinga, quindi, lui non ha il diritto di avere né permessi né congedo, non si può sottrarre al suo lavoro ore o giorni interi per accudire la bimba di cui si prende già cura la moglie. Per farla breve il ricorso è finito sul tavolo del giudice del lavoro Margherita Bortolaso. Il ricorso è stato accolto e buon per questa «famigliola» che potrà ritrovarsi più unita di prima in una così difficile situazione. Il giudice ha ribadito che il non concedere i permessi e il congedo al poliziotto è stato un atto «illegittimo». Il padre della bambina malata aveva invece il diritto di ottenere ciò che chiedeva: per stare accanto alla piccola nei momenti più difficili della malattia durante i suoi primi anni di vita. Ma anche per aiutare la moglie nella gestione quotidiana delle cure alla neonata, indipendentemente dall'handicap della piccola. E per sottolineare quanto sia fondamentale «il sostegno a famiglia e maternità» la sentenza cita le «finalità generali, di tipo promozionale, scolpite dall'articolo 31 della Costituzione». Quello secondo il quale «la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. E protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a questo scopo». Anche se la moglie è casalinga e, nell'immaginario di ancora tante, troppe persone, è una «non lavoratrice». Sbagliato: è una «lavoratrice non dipendente».


DA TUTTO IL MONDO!

La scoperta

I BATTITI DEL CUORE PRODUCONO SANGUE

Come vanno le cose! PENSIERI CHE NON TURBANO...

Oggi il mondo non ha più voglia di pensare, di leggere, di ascoltare una buona musica... Perfino sulle pubblicità di moda i modelli e le modelle sono sempre seri, diremo sempre arrabbiati, come se avessero addosso tutti i guai! E poi tutti vestiti di nero... Guai a proporre una sana lettura come la Bibbia! La gente preferisce mettere la testa altrove...

Beatitudini

SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE PINOCCHIO!

Dove si forma il sangue? E quando? E come? La risposta è venuta da una recente scoperta di Luigi Adamo e dei suoi colleghi in un laboratorio di ricerche a Boston, USA. Le cellule si formano s psrtire da cellule staminali, che nbell'adulto e nel feto si trovano nel midollo delle ossa lunghe. Ma nell'embrione le cellule che formano il sangue sono da tutt'altra parte. Le hanno trovate nella parete dell'aorta. In breve nei primi momenti della vita negli stadi embrioinali il sangue viene dalle forze biomeccaniche generate dai primi battiti del cuore. Dopo, quando l'embrione sarà feto, la fabbrica del sangue si trasferirà al midollo delle ossa lunghe e ci rimarrà per il resto della vita.

La musica

IL TALENTO, LA BELLEZZA E IL DOLORE

1963-2012. Bellissima, bravissima, famosissima, questo era Withney Houston, la cantante trovata morta in una vasca da bagno del Beverly Hills Hotel. Aveva 48 anni. Nel '92 si era sposata con il cantante Bobby Brown e da allora cominciò a fare uso di cocaina. Diceva sempre che lei poteva smettere quando voleva!

Eventi

L'AUTUNNO CALDO DELLA SCIENZA ITALIANA

Qui sopra la navetta spaziale russa Soyuz in procinto di attraccare alla Stazione spaziale internazionale (foto National Geographic). Per la seconda volta, il pubblico italiano potra vedere Soyuz dal vivo nel corso di un evento speciale del Festival della Scienza di Genova, che si terrà nell'autunno 2013. A quando i viaggi extra terrestri? Per ora limitiamoci ad arrivare in Puglia, si fa per dire, senza neve e tempeste varie o forse... a far viaggiare la farina 00 a velocità supersoniche... quando prepariamo la pizza!

La farina esplosiva

LA VELOCITÀ ESPLOSIVA DELLA FARINA SULL'ACQUA

Se attraversate lo splendido borgo medievale di Monteriggioni potrete trovare questo simpatico Pinocchio che fa la siesta... non certo d'inverno e con l'aria fredda che tira anche in Toscana, ma d'estate ovviamente e... pochi passi più avanti troverete questa orribile fontanina! Che i mozziconi li abbia gettati Pinocchio?

Quando spargete la farina sull'acqua, forse per fare la pasta per la pizza, dovete sapere che in quelll'istante la farina si disperge velocemente a velocità altissime fino a raggiungere i 47 metri al secondo! Fate attenzione a che la pasta della pizza... non prenda il volo!

Citazioni citabili «Non esistono problemi veramente gravi i quali possano essere risolti entro la cerchia di una nazione sola. Come e più che in altre epoche storiche, non v'ha atto di governo in uno Stato il quale non abbia una influenza diretta sulla vita e sulla prosperità di ogni altro popolo» (Delle diverse specie di creditori e di debitori, da Prediche inutili) Luigi Einaudi (Carrù, 29 marzo 1874 – Roma, 29 ottobre 1961), è stato un economista, politico e giornalista italiano, secondo Presidente della Repubblica Italiana. «Non esistono problemi; ci sono soltanto soluzioni. Lo spirito dell'uomo crea il problema dopo. Vede problemi dappertutto» André Paul Guillame Gide (1869-1951, scrittore francese, premio Nobel per la letteratura)

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