2 / 2016 AISO - ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDI SULLE ORIGINI - MILANO - Piazza Bertarelli, 13 - Tel. 02 617 55 79 - redazione@origini.info Newsletter trimestrale on line • Novembre 2016 • N.ro 2 • Direttore AISO: Stefano Bertolini • Redazione: Renato Colmano, Fabrizio Fratus, Giusy Pistillo • Fax 02 612 47 896 • www.origini.info
L'EUROSIONE DI UN'IDEA
La Russia è un orso, gli USA sono un'aquila, la Cina è un drago... e l'Europa? Se cercassimo un simbolo per rappresentare il Vecchio continente probabilmente le assegneremmo quello dell'oca. O forse quello di un gallo... che non canta più! Questa è l'impressione che abbiamo osservanto le vicende politiche, economiche e sociali degli ultimi mesi. A San Michele all'Adige (TN) nel mese di settembre si è tenuto un forum la cui sintesi si può riassumere così: «Questa Europa è senza leader». A pronunciarla l'ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi!
I PILASTRI DELLA NOSTRA SOCIETÀ HANNO INIZIATO A VACILLARE!
IN QUESTO NUMERO I PILASTRI DELLA NOSTRA SOCIETÀ HANNO INIZIATO A VACILLARE! pag. 2 IL MONDO È DERAGLIATO pag. 3 PRODI: QUESTA EUROPA È SENZA LEADER pag. 4 VALORI DI IERI, DI OGGI, DI DOMANI pag. 5/6 L'EVOLUZIONISMO E IL SUO TALLONE DI ACHILLE! pag. 8-9 COSA SUCCEDE AL NOSTRO PIANETA? pag. 10 VIA LIBERA AL TAGLIO DEI GAS SERRA pag. 11 E VISSERO FELICI E CONTENTI!
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DA OKINAWA ALLA SARDEGNA: ECCO COSA MANGIANO I CENTENARI NELLE «5 ZONE BLU» pag. 13 CREAZIONE E SPIRITO DI DIO pag. 14 IMPASSE DELLO SCENARIO DELL'EVOLUZIONE DEI MAMMIFERI MARINI pag. 15 SILENZIO DA MARTE pag. 16 I LETTORI HANNO SCRITTO! pag. 17 DI TUTTO UN PO'
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on è certo una novità affermare che i fondamenti principali della nostra società hanno cominciato a vacillare. Interi strati sociali evidenziano un progressivo ed inesorabile declino. Soprattutto negli adolescenti possiamo osservare le conseguenze dell'abbandono di valori: ragazzi e ragazzine che crescono senza una giusta educazione, senza sicurezze morali ed economiche nella propria famiglia; esposti ad un ambiente che spesso conosce solo la lingua del sesso e della violenza e in continuo confronto con una classe politica incapace di fornire loro assistenza e occupazione. Purtroppo tutto questo è la realtà in moltissime città europee come Berlino, Parigi, Londra, Roma... che, fino a poco tempo fa, si pensava fossero città «sane e pulite». Allora fa i nostri ideali sociali erano principalmente la salute, le professioni, la vita di coppia. Ora le persone sono prese da una sorta di egoismo del proprio essere, ovvero la propria realizzazione al di sopra di tutti. Ma questa non è la strada giusta! Purtroppo i movimenti del 1968 hanno introdotto tali e tanti mutamenti nella società occidentale da sommergere quasi del tutto i tradizionali valori cristiani. Così negli anni successivi abbiamo assistito ad un vero e proprio crollo di questi valori come non è mai stato. Fortunatamente ci sono ancora singoli gruppi o comunità che si impegnano per «diffondere» sani orientamenti sebbene con grandi difficoltà. 2
Difficoltà, dovute a molteplici fattori, dei quali il principale ci sembra essere l'egocentrismo delle persone. Siamo ormai lontani dal concetto che l'essere è stato creato come pindivido sociale e non per essere narcisista o egocentrista. E anche se questo 2016 si avvia ad un triste epilogo rimaniamo sempre fiduciosi in un avvenire, soprattutto per i giovani, che sia meno tetro e più ricco di fiducia, non negli esseri umani, ma in Colui che sa cambiare effettivamente gli egocentrismi del mondo. Illusione? Una pia illusione? Sì, per milioni e milioni di persone, ma non per il cristiano, la cui fede può anche spostare le montagne! In un mondo pieno di pazzie, rimane Gesù Cristo l'unica valida alternativa per una vita migliore. Alle nostre care lettrici e lettori auguriamo un sereno e benedetto anno 2017 nel Signore.
Quando i nostri lettori riceveranno questo numero probabilmente sarà presto Natale. Occasione in cui molti cristiani ricorderanno la nascita di Gesù la sera del 24 dicembre e la visita dei «re magi» al «piccolo bambino» con i loro doni. La Redazione augura a tutti che possiate ricevere doni non solo materiali, ma anche morali e spirituali.
IL MONDO È DERAGLIATO! L'eurosione di quella che poteva essere una buona idea e il regno di Dio. La Russia è un orso, gli Usa sono un’aquila, la Cina è un drago, e l’Europa? Se volessimo trovare un animale come simbolo, dovremmo accontentarci di un’anatra zoppa! È questa l’immagine più azzeccata, se osserviamo gli sviluppi dell’UE negli ultimi mesi. Nella crisi dei migranti
constatiamo che gli stati dell’UE non remano nella stessa direzione. Alcuni tra di loro - e fra questi vi sono la Germania e l’Austria hanno accolto a braccia aperte le persone provenienti soprattutto dalla Siria, con la speranza di poter concordare con gli altri stati la distribuzione dei richiedenti asilo. Ad ogni stato membro dovrebbe essere assegnata una quota di profughi (contingente) proporzionale alle proprie capacità. Tuttavia, la maggior parte di essi ha fatto orecchi da mercante. In alternativa si è pensato di affibbiare alla Turchia il ruolo di buttafuori con l’intento di dosare il flusso di rifugiati verso l’UE. In cambio è stata offerta, insieme ad altri sgravi, l’entrata senza visto nell’UE per i cittadini turchi. L’atteggiamento di qualche politico turco, accompagnato dalle reazioni pacate all’interno dell’UE, fanno temere che con questo «affare» ci siamo resi più ricattabili. In un numero sempre maggiore di Paesi europei i partiti e i politici di stampo nazionalista ottengono un crescente consenso: in Francia, Gran Bretagna, Danimarca, Polonia, Ungheria, Austria e infine in Germania. In Gran Bretagna il clima anti UE è stato così forte che il governo filo europeo ha dovuto cedere ad una consultazione popolare per decidere la permanenza o meno (Brexit) nell’UE. La crisi finanziaria è sparita dai titoli dei giornali, anche se il
problema Grecia è lungi dall’essere risolto. Nel frattempo anche i più accaniti politici della finanza ammettono che senza almeno un parziale condono - che inizialmente si voleva assolutamente evitare per non far traballare la fiducia dei mercati e dei cittadini nella stabilità finanziaria dell'UE - non sarà possibile uscirne. Oltretutto, l’azione «salva Grecia» è una spina nel fianco di coloro che esigono il rispetto delle convenzioni e del diritto comunitario.
Concetti diversi di UE
Il carattere che l’UE dovrebbe avere viene interpretato diversamente. Mentre alcuni Stati membri lo concepiscono come mera alleanza commerciale ed economica, altri invece lo vedono oltre a questo come aggregazione di valori con scopi politici comuni. Gli uni vorrebbero ridurre, mentre gli altri al contrario aumentare l’influsso dell’UE sugli stati membri. Il risultato di questi approcci antitetici è un pasticcio ingestibile. Così l’UE finisce di essere una
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promiscuità tra idealismo e pragmatismo, tra compromessi intelligenti e folli. Ed è soprattutto la crisi migratoria a scoperchiare questa contraddizione.
Le alleanze si sgretolano
L’UE è solo un esempio di come generalmente le alleanze politiche sono condannate a sgretolarsi, ovvero, a diventare sempre più incapaci di agire. «Il mondo è deragliato», disse alcuni mesi fa il ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier. L’ONU è congestionata a causa dei diversi interessi delle cinque potenze con diritto di veto permanente. Nell’OPEC (Organizzazione dei Paesi che esportano il petrolio) si denota un incremento d’inerzia nel voler trovare dei compromessi concernenti la quantità da estrarre. Anche nella NATO, che dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia è rimasta l’unica alleanza militare a livello mondiale, si possono accusare disaccordi sulle future strategie: per esempio se intromettersi o meno in conflitti esistenti. Non ultimo anche l’accordo di libero mercato TTIP tra l’UE e gli Usa registra sempre minor successo per via degli interessi contrastanti delle parti. Possiamo considerare l’era delle alleanze sorpassata e torneremo ognuno a camminare per conto proprio? A cosa andiamo incontro? Se solo potessimo leggere il futuro…
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PRODI: «QUESTA EUROPA È SENZA LEADER» N
L'ex premier: «La politica economica dell'austerità imposta dalla Germania sacrifica gli altri Paesi»
on ha remore nell'affermare che «la politica economica di austerità della Germania ha sacrificato gli altri Paesi dell'Europa riducendone il livello di sviluppo» e nemmeno si astiene dal denunciare la miopia degli attuali leader europei, che mancano di capacità di visione e «guardano solamente all'elezione del mese successivo». Ma di fronte a Davide Tait, della quarta classe «VE» (ovvero viticoltura ed enologia dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige, Trento), che gli chiede cosa voterà all'imminente referendum costituzionale, Romano Prodi si trincera dietro a un «Non ve lo dico neanche morto». Citando un episodio di gioventù, «quando andavo allo stadio a veder giocare il Bologna», riprende una esortazione sentita sugli spalti e zittisce il solerte giovane che vorrebbe sapere pure «che idea si sia fatto di Renzi», con un perentorio ma ironico «Non insistisca!». È un'appassionata orazione europeista quella che il due volte presidente del Consiglio dei ministri e già guida della Commissione europea ha tenuto ieri mattina (21.9.2016) di fronte agli studenti del Centro istruzione e formazione della Fondazione Mach. «Perché è soprattutto per i giovani che l'Europa è indispensabile. E il loro futuro (sostiene Prodi) è in questa imperfetta Unione europea. Va da sé, dunque, che la si debba perfezio-
nare. Soprattutto a livello politico. Può partire soltanto dal rafforzamento delle istituzioni. La Commissione europea, insomma, torni a essere quella di quindici anni fa. E il problema dell'Unione non sono le banche, anzi. Quello monetario è uno dei pochi fronti su cui si sono fatti progressi perché la Banca centrale è l'unico potere europeo forte». E aggiunge: «Non democratico». Le difficoltà assumono oggi i tratti dei nazionalismi, delle divisioni frutto della paura di fronte alle nuove sfide poste dalla crisi economica, dalle migrazioni diventate ingestibili dopo le guerre di Libia e Siria, dalla mancata crescita, che hanno fatto sì che
«ogni Paese europeo mettesse in soffitta la politica della solidarietà a favore dei propri interessi nazionali». Ed ecco che si fa lampante, per Prodi, l'«assenza di una leadership che non sia quella tedesca, in grado di farsi carico dei problemi di tuti». Ma soprattutto che «si renda conto che nessun Paese può farcela da solo nel futuro del mondo». Prodi invoca unità e sollecita una politica comune sulla immigrazione. Spinge per «un progetto comunitario di sviluppo che si basi sulle infrastrutture vecchie e nuove (strade e ferrovie, banda larga). Raccomanda una «politica energetica europea» e sostiene la necessità di una posizione unitaria in politica estera e nel campo della ricerca scientifica. Nel futuro del continente, infine, intravede un'Europa a più velocità. Un circolo di Paesi, quelli dell'euro, che la storia obbligherà a unirsi anche se non nell'imminente futuro osserva e altri che con l'Unione avranno buoni rapporti, commerciali e culturali, ma senza farne parte come la Turchia.
Romano Prodi (1939), economista e uomo politico italiano. Professore di economia e di politica industriale all'Università di Bologna. A lui si deve la proporzionalità della lira nel cambio con l'euro quando quest'ultimo entrò in vigore. Ebbe molti pareri contrari. Cattolico da sempre, in questa intervista pungente nei confronti della Germania, lascia intendere il grande desiderio che a riempire il vuoto nella odierna gestione dell'Europa ci vorrebbe un ente al di sopra della parti.
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VALORI DI IERI, DI OGGI E DI DOMANI
I valori, quelli veri, non hanno mai avuto un ruolo così importante come ai nostri giorni. Lo possiamo vedere nei messaggi pubblicitari che tendono a mettere in risalto l’impegno preso dal produttore nel realizzare il suo prodotto secondo precise norme etiche e morali. In questo modo il messaggio funziona perché apprezziamo i giusti valori, anche se noi stessi non sempre li pratichiamo. La maggior parte delle persone vorrebbe orientare la sua vita secondo valori ideali. Ma come facciamo ad attenerci ad essi, se ognuno di noi ha un’idea diversa di questi valori? Ma esistono ancora dei valori «veri»? Se sì, di quali valori si tratta?
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gni cultura necessita di valori e norme etiche e morali che ne diano un'impronta qualificata, la sua coesione, anche se molti di questi valori sono stati messi in discussione a partire dagli anni Sessanta causa le rivoluzioni giovanili e studentesche di mezzo mondo occidentale. La domanda è se questi valori morali ed etici esistono ancora nella nostra società. Purtroppo il tema dei grandi discorsi della società odierna non verte su questi «valori», ma su altri argomenti, quali «immigrazione e integrazione» e sui conflitti armati che causano la crisi problema dei migranti. Argomenti come: «le possibilità e i rischi della ingegneria genetica»; «la rivoluzione economica e la comuni-
cazione tramite internet» o «le conseguenze della globalizzazione e la new economy» sono finiti in secondo piano, come quello del pericolo del decadimento dei valori. Si preferisce invece dedicarsi agli accordi commerciali come quello tra l’America e l’Unione europea, il cosiddetto TTIP: un esempio che interessa poco l’opinione pubblica. Anche qui si tratta di valori, ma di valori sbagliati perché viene data maCosì dunque, secondo che ne abbiamo l'opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente a quei della famiglia dei credenti. Galati 6:10
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no libera alla danza per il vitello d’oro o per il mercato d’oro. Per non parlare delle tecnologie di informazione e di comunicazione che hanno fatto del pianeta Terra un paese globale. Ma dov’è la bussola all’interno di questo sviluppo così rapido, alla quale ci si può affidare, alla quale che ci possa indicare la corretta direzione? Quali valori e norme reggono la rotta nella nostra società? Purtroppo non ci possiamo affidare alle generazioni dei politici d’oggi, che puntano solo sui voti d' interesse, anche se, forse, qualcuno di loro si augura una rinascita mondiale di ordine ed etica. Ma la domanda è se questo accadrà realmente. Certamente no! Considerando le molte immagini e
usanze religiose che stanno soppiantando le «tradizioni europee», c’è poco da sperare. Dobbiamo temere invece sempre più l'abbrutimento della nostra società nella quale l’anarchia si farà largo spazio, come possiamo già percepire in molti Paesi. Ognuno vale tanto quanto le cose che ritiene essere importanti Marc'Aurelio (121-180 d.C.) Imperatore romano
Valori dei quali parliamo Senso comune e responsabilità, fiducia e sincerità, giustizia e correttezza nel trattare gli altri, tolleranza e libertà individuale sono valori irrinunciabili per la maggior parte di noi. Rendono il convivere con gli altri degni di essere vissuto; permettono un corretto disputare sui problemi intersonali e moderano gli egoismi; permettono aspirazioni individuali e promuovono l’impegno sociale volontario. E sappiamo anche che questi valori non possono essere imposti di forza o reinventati in continuazione in quanto possono essere ancorati solo attraverso i secoli all’interno della popolazione. Per questo dobbiamo trattare i valori in maniera così accurata. Ma la realtà è esattamente il contrario. L’appello di Goethe: «Ciò che erediti dai tuoi padri, acquisiscilo, per possederlo» non ha più importanza. Ma cosa succede se non proteggiamo i valori fondamentali della nostra società, che hanno plasmato il nostro modo di pensare e di agire fino ad oggi, e hanno contribuito al successo della cultura occidentale anche se con tutti i suoi difetti? Cosa succederebbe se libertà, giustizia e solidarietà non venissero più riconosciuti come fondamento irrinunciabile di una società umana? La risposta a questa domanda è semplice: Perderemmo questi valori uno dopo l’altro. Ma da chi provengono questi valoSpesso i politici lamentano la perdità dei valori nella società in cui loro stessi non vi credono Bertrand Jacobi, Ingeniere
Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. Giovanni 15:5
ri? Cosa dobbiamo fare per ottenerli? Anche questa domanda ha una risposta relativamente semplice. Tutti questi valori provengono dalla figura dell’uomo biblico impostata sulla fede cristiana. È l’equilibrio tra libertà e responsabilità, diritti e doveri che vanno difesi, dei quali però molti non hanno più cognizione. Altrimenti il presidente della Germania non potrebbe vivere con una donna, mentre è sposato ancora con un’altra, o l’ex governatore non si presenterebbe in pubblico con il suo compagno. Recentemente qualcuno ironizzando sulle attuali «tendenze» ha ricordato che una volta la nonna aveva diversi nipoti, oggi il nipote ha diverse nonne, facendo così la fotografia del nostro tempo nel quale tutto è sotto sopra e nel quale «i 10 Comandamenti», per la maggior parte delle persone, non hanno più senso. Valori ai quali aspirare Fino alla Seconda guerra mondiale i «10 Comandamenti» erano, bene o male, l’immagine guida della società occidentale. Poi quei valori «divini» sono stati interpretati solo per il proprio personale tornaconto. Valori che perduravano da millenni e che erano legati all'autorità di Gesù Cristo. Probabilmente per questo richiamo al «divino» l'uomo moderno, forte del suo sapere tecnologico e della sua capacità di rendere la vita «migliore», si è sentito autorizzato ad escludere tutto quello che sa di «spirituale e religioso». Eppure noi esseri umani abbiamo bisogno esattamente di quei valori. Così milioni di persone hanno perso la fede in Dio minando i valori sulla sicurezza della vita, sempre più disattesi. Valga la triste realtà dell’aborto! In futuro lo saranno le leggi che permetteranno l’eutanasia anche in Italia. I comandamenti di Dio vengono sempre più trascurati e soppressi. La 6
domanda sui valori è sempre una domanda su Dio! Come fanno le persone a prendere seriamente l’impegno di osservare i comandamenti che danno sicurezza sulla vita, se non credono più in questo Dio della Bibbia? Fëdor Dostojevski ricordava: «Un mondo senza Dio finisce sempre nel caos». Un mondo senza regole va a rotoli, ma Dio nella sua preveggenza, bontà e sapienza ha lasciato all'uomo delle regole, quelle dei «10 Comandamenti». Un «catalogo» di valori fondamentali della convivenza tra uomini. Chi crede ancora nei valori della Bibbia? Una domanda molto semplice la cui risposta trova pochissime affermazioni positive. Solo un credente professante darà una risposta positiva. Ma quanti? L’uno per cento, forse il cinque? Di fronte a questa triste realtà il cristiano dovrebbe impegnarsi maggiormente affinché i valori dei quali è a conoscenza siano da lui stesso praticati e dovrebbe fare il possibile affinché altri li condividano. Solo allora quei valori, che dopo 2.000 anni di cristianesimo sono ancora alla base di molte Costituzioni del mondo occidentale, potranno essere ancora di più apprezzati. E per valori cristiani intendiamo sincerità, correttezza, giustizia, fedeltà, coscienza del dovere, rispetto ed educazione... Ma la cosa più preziosa che ogni cristiano dovrebbe possedere, è la fede in Gesù Cristo. Un Gesù che non chiede, ma parla ad ognuno di noi: «Non sei un prodotto del caso! Sei una creatura di Dio e per questo sei preziosa! Anche se sei nato con la sindrome di Down oppure sei ammalato di Alzheimer, la tua vita è preziosa per Dio, che ti libera dalle schiavitù del mondo che ti impediscono di gustare i Suoi valori». Questo è un punto particolare della fede cristiana: credere in Dio per apprezzare meglio i valori cristiani. Il valore profondo della donna fa la grandezza del suo Paese Wilhelm Vogel (1772-1843) Attore e aforista tedesco
Ai nostri cari lettori un sereno
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ricco di benedizioni nel Signore.
Or il Dio della pace... vi renda perfetti in ogni bene, e operi in voi ciò che è gradito a Lui, per mezzo di Gesù Cristo. Ebrei 13:20,21
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O F F E R T I S S I M A !
Il film documentario sui difetti dell'evoluzionismo, tanto temuto dagli scettici, in edizione speciale italiana!
L'EVOLUZIONISMO ED IL SUO TALLONE D'ACHILLE
Il film documentario della Creation Ministries International intitolato «Evolution’s Achilles’ Heels», tanto temuto dagli evoluzionisti scettici, ora sta per essere rilasciato nell’edizione AISO doppiato in italiano: «I talloni di Achille dell’evoluzionismo». Ci sarà pure un motivo perché gli evoluzionisti hanno cercato in ogni modo di ostacolare il successo di questo film. Quando 15 importanti scienziati con dottorato di ricerca, come il rinomato genetista John Sanford ex-evoluzionista, con una lunga carriera alla Cornell University, dichiarano che la teoria dell’evoluzione ha delle falle fatali, è ora di rizzare le orecchie e preoccuparsi. Come un’animale con le spalle al muro gli evoluzionisti hanno reagito mettendosi sull’offensiva con una tattica sleale e diversiva. Ma non ha funzionato e il film è stato lanciato con diverse anteprime in tutto il mondo. Il documentario di 96 minuti intervista i suddetti 15 scienziati sulle debolezze più importanti della teoria dell’evoluzione. Questi esperti in campi diversi di specializzazione hanno ricevuto i loro attestati dalle stesse università secolari dei loro corrispettivi colleghi evoluzionisti; con storie e tempi diversi si sono accorti che la teoria dell’evoluzione semplicemente non regge all’indagine scientifica. Al grande pubblico viene praticamente presentata solo una faccia del dibattito sulle origini, ma con stupende animazioni ed un filmato drammatico, «I talloni di Achille dell’evoluzionismo» presenta una potente critica alla classica teoria dell'evoluzione da manuale. La teoria dell’evoluzione presenta errori madornali ed è ora che questi vengano smascherati. Questi talloni di Achille dell’evoluzione spesso si trovano nelle aree considerate fortezze inespugnabili di questo sistema di pensiero, come: - La selezione naturale - La colonna geologica - La genetica - La datazione radiometrica - L’origine della vita - La cosmologia - La storia dei fossili - Le implicazioni etiche Scoprirai quanto questo dibattito impatterà il modo in cui vedi te stesso ed il mondo che ti circonda. Non possiamo rimanere indifferenti una volta sentite queste importanti verità che ci sono state nascoste da tanto tempo. Tra poco anche tu potrai vedere il film che gli evoluzionisti non volevano che tu vedessi. Stefano Bertolini, Presidente AISO 8
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Gli obiettivi di AISO (Associazione Italiana Studi sulle Origini) sono quelli di:
Se vuoi essere parte attiva di A.I.S.O., diventane Socio legale con una quota annuale di e 110,00. Avrai la possibilità di essere presente alle assemblee dei soci con diritto di voto, fare le tue proposte e portare le tue idee per continuare a crescere. Per maggiori informazioni contatta Giusy presso la segreteria di A.I.S.O. redazione@origini.info
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diffondere la cultura cristiana che ha alla base l’idea di un Dio trascendente, creatore di tutte le cose sia inanimate (materia) che animate (vita); diffondere gli studi fatti in campo scientifico che vedono nelle leggi che regolano il mondo e l’universo, un Disegno Intelligente (Intelligent Design); informare l’opinione pubblica italiana che l’evoluzionismo, nelle sua varie forme, non è scienza, bensì un’ipotesi a sfondo filosofico; proporre e difendere, nell’ambito delle chiese cristiane, anche l’idea di un Dio Creatore alla luce dei concetti biblici; divulgare nelle scuole pubbliche e private il predetto messaggio creazionista quale seria alternativa all’ipotesi evoluzionista; rendere un servizio pubblico di informazioni qualificate e traspa- renti attraverso strumenti informatici a sostegno dell’ipotesi creazionista; promuovere studi, conferenze e congressi sul concetto di creazione e di Disegno Intelligente Aiutaci a proseguire nell’impegno preso da oltre venti anni. Sostienici con offerte, donazioni, acquisto libri... IBAN IT 14T07601 01600 000054171731
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COSA SUCCEDE AL NOSTRO PIANETA
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el 2015 la concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera ha raggiunto la soglia simbolo di 400 parti per milione: è la prima volta a livello globale. L'ufficialità della situazione è arrivata dall'Organizzazione meteorologica mondiale. È l'inizio di una nuova era della realtà globale. I livelli di CO2 avevano già raggiunto la soglia per alcuni mesi dell'anno e in certi luoghi, ma mai prima d'ora su una base media globale e per tutto l'anno, con un incremento del 2,3% rispetto al 2014. Il 20,1 per cento la quota delle emissioni di gas serra della Cina sul totale mondiale. Le previsioni sono catastrofiche. La Agenzia meteo dell'Onu prevede che si resterà oltre le 400 parti (per milione) per generazioni: impossibile ripulire l'atmosfera in tempi brevi! Le agenzie di rating (Moody's... ) temono invece che a provocare danni sono le bolle speculative finanziarie piuttosto che la bolla del CO2!
Corriere dell'Alto Adige, 25.10.2016
La Natura e l'uomo riscaldano la Terra. Le temperature sono fuori controllo
Caldo estremo e disastri ecologici. Così El Niño ha segnato il 2016.
Come nelle previsioni il fenomeno climatico di El Niño si è manifestato a livelli da record per la sua intensità tra il 2015 e 2016 raggiungendo la seconda posizione in classifica dopo il più violento del 1997-98. La temperatura superficiale dell'Oceano Pacifico è salita tra i 3° e i 5° gradi centigradi innescando eventi meteorologici disastrosi soprattutto nel Sud America oltre i danni alla pesca. Il suo anomalo perdurare ha influito anche sulla temperatura globale. E così abbiamo avuto pure l'estate più calda dal 1880. Ora si prevede l'arrivo di La Niña, il fenomeno opposto che abbassa le temperature del Pacifico.
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VIA LIBERA AL TAGLIO DEI GAS SERRA
Nuovo accordo sul clima per ridurre i gas serra di freezer e condizionatori. Intesa vincolante ma a due velocità: Cina e India avranno più tempo! Pechino contro lo smog usa tecnologia militare. Da giorni la capitale della Cina e le sue regioni settentrionali soffocano nella nebbia sporca. Non un problema nuovo. Innovative sono le giustificazioni e le contromisure del governo, che per combattere il fenomeno ha schierato apparecchiature militari. L'autunno è tiepido, non ci sono i termosifoni che disperdono polvere di carbone, ma il PM 2,5 è da fine settembre a livelli superiori a 350 (sopra 20 è nocivo). L'ultima trovata delle autorità è il NARS: un sistema sviluppato dall'esercito, basato su tecnologia nucleare, biologica e chimica che permette di rilevare le fonti di inquinamento con un'accuratezza tra 1 e 3 km e di mostrare la percentuale di contributo a quella che qui chiamiamo «Airpocalypse».
Il NARS è in azione a Pechino dal 12 settembre. Finora era stato usato per fini militari (individuazione di bersagli forse). Ci si chiede se, scoperte le fabbriche e le centrali a carbone che più avvelenano, le autorità impiegheranno i carri armati per spianarle. Ma prima dei tank ieri notte è arrivata in soccorso la pioggia. La situazione nella capitale però peggiora. Nel 2015 sono stati registrati 179 giorni di inquinamento insopportabile, di cui 42 «grave»: i pechinesi possono respirare all'aperto senza maschera un giorno su due. Qui tutti ricordano il settembre 2015: per pulire il cielo per la parata dei 70 anni dalla vittoria sul Giappone il governo fece fermare per due settimane centinaia di fabbriche.
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E VISSERO FELICI E CONTENTI!
Nel paese della dieta mediterranea il più alto numero di centenari. È sintomatico che il 10% dei 700 abitanti di Acciaroli (Salerno), il borgo del Cilento amato da Hemingway, ha più di 80 anni. Acciaroli è una piccola frazione marina di Pollica, nel Cilento non molto distante da Salerno. Qui vivono circa 700 abitanti che hanno fatto parlare i giornali perché si è appurato che una buona percentuale di uomini e donne sono ultranovantenni. A scoprire questa peculiarità sono stati alcuni medici e docenti universitari venuti qui in vacanza. In realtà è nell'intero Cilento che si vive bene e a lungo, ma Acciaroli rappresenta comunque un caso unico. Un borgo dove Hemingway si fermò a lungo agli inizi degli anni Cinquanta, durante il suo viaggio in Italia, e dove ogni estate arriva puntuale la bandiera blu della Fee (Fondazione per l'educazione ambientale) a sancire la qualità del mare. Come nella vicina Pioppi, pure frazione di Pollica, eletta a propria terra di adozione da Ancel Keys, il biologo americano che inventò la Dieta mediterranea. In effetti il numero di ultranovantenni supera il 10 per cento della popolazione. Dagli esami eseguiti sugli anziani del paese, e anche sui loro parenti, è emerso che tutti hanno valori bassissimi (quattro volte inferiori alla norma) di bio adrenomedullina, un ormone che in concentrazioni così ridotte favorisce la microcircolazione; un segreto della diffusa longevità sarebbe quindi questo, ma gli studi dovranno ora stabilire perché ciò avviene, che cosa hanno in comune gli Nella frazione di Pioppi del Comune di Acciaroli in provincia di Salerno soggiornò il biologo statunitense Ancel Keys, l'«inventore» della dieta mediterranea. Una dieta basata su cereali, vegetali, frutta e legumi, con uno scarso apporto di grassi animali.
Antonio e Amina. 195 anni in due (101 lui, 94 lei), da oltre settanta insieme. Il figlio vorrebbe che in casa ci fosse qualcuno per assisterli, ma loro rifiutano decisamente.
anziani di Acciaroli, che fa abbassare quei valori e allungare la vita. Quindi il sindaco di Pollica Stefano Pisani ha preso contatti con l'Università La Sapienza di Roma e la San Diego University che a loro volta hanno contattato un'università coreana interessata a entrare nel progetto. Il sindaco sogna di veder nascere qui un centro di ricerca che possa far tornare a Pollica i giovani che sono dovuti andare a cercare lavoro lontano: «Perciò mi piace ripetere che gli anziani per noi rappresentano il futuro, ci offrono una opportunità straordinaria e dobbiamo saperla cogliere», dice Pisani, che a Expo 2015 portò una delegazione di novantenni riscuotendo un interessamento enorme. Del gruppo avrebbe dovuto far parte anche un uomo di 103 anni che però morì poco prima della data di
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partenza. Gli altri, invece, andarono e tornarono in perfetta forma. Tra i gitanti all'Expo 2015 c'era anche un certo Giuseppe Vassallo di 93 anni che ricorda la visita come «una esperienza interessante». Fosse per lui, comunque, non ci sarebbe nemmeno bisogno di fare studi e ricerche. Sulla sua longevità ha le idee chiarissime: «Bisogna lavorare molto e mangiare poco e male, come facevo io da ragazzo, che stavo continuamente in giro per cercare di guadagnare qualcosa e mangiavo ogni tanto e quello che capitava. E soprattutto, credetemi, il sesso: io da quando è morta mia moglie ho sempre continuato a cercare le donne. Non me le sono mai fatte mancare. E mai me ne farò mancare!». Di tutt'altre idee Amina, 94 anni che sembra non aver problemi se non quello delle «poesie»: «Sì, qualcuna delle cinquecento poesie che ho scritto non me la ricordo subito, ma poi ci penso e me la ricordo senza dover andare a rileggerla».
POZZA DI FANGO Campo geotermico di Krafla, in Islanda. Pozze di fango ribollente causate dalla risalita di gas e vapori di origine vulcanica. La pozza di fango, in parte essiccata, come si vede nella foto, è solcata da numerose fratture cosiddette «di prosciugamento» (foto Marco Stoppato)
D I E T A M E D I T E R R A N E A
DA OKINAWA ALLA SARDEGNA: ECCO COSA MANGIANO I CENTENARI NELLE «5 ZONE BLU» C
ome vivere felici campando come un centenario (e senza fare troppi danni al pianeta)? Al netto di faccende personali e innumerevoli eventualità che la vita può riservare, il segreto di lunga vita in fondo è semplice. Un menù sostenibile del tipo 5 + 2. Che significa seguire per cinque giorni alla settimana una dieta vegetariana e per i rimanenti due un menù che preveda anche il consumo (moderato, ovvio) di carne. E che è un po’ come adottare lo stile di vita di cinque particolarissime zone del mondo dove la popolazione vive molto più a lungo della media e l’incidenza di malattie croniche è molto bassa. Il villaggio di Loma Linda in California, la penisola di Nicoya in Costa Rica, la Sardegna, l’isola di Ikaria in Grecia e Okinawa in Giappone. Sono le cosiddette «zone blu» del mondo, identificate dagli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain e dove gli abitanti, secondo i ricercatori della Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (impegnati a organizzare per il prossimo primo dicembre a Milano il settimo forum internazionale su alimentazione e nutrizione), presentano alcuni tratti comuni: l’abitudine a svolgere attività fisica quotidiana, un atteggiamento positivo nei confronti della vita e, soprattutto, una dieta uguale o molto vicina al modello mediterraneo.
Via libera, dunque, a tanti, tantissimi ortaggi e frutta, cereali, legumi, frutta secca e olio extravergine d’oliva. Pochi latticini, uova, carni bianche e pesce. E ancor meno dolci e carni rosse, saturi di grassi e zuccheri semplici. Un regime alimentare capace di salvaguardare sia salute individuale che ambiente. «Un recente studio americano — ha detto la ricercatrice Katarzyna Dembska che ieri, assieme al vicepresidente della fondazione Luca Virginio e a Livia Pomodoro, nuovo membro dell’advisory board della Fondazione, ha anticipato alcuni
temi del forum - ha rivelato che seguire fedelmente la dieta mediterranea consente di guadagnare fino a 4,5 anni di vita. Che è un po’ la stessa differenza di aspettativa di vita che c’è tra fumatori e non fumatori». Non solo. Il modello sostenibile 5+2, «più accettabile e facilmente praticabile di una dieta interamente vegetariana o vegana, ha anche un minor impatto ambientale rispetto a un regime carnivoro tutti i giorni». È il principio che sta alla base della doppia piramide alimentare elaborata dalla Fondazione Barilla una prima volta nel 2010 e oggi riproposta con il supporto di un maggior numero (1.300) di fonti scientifiche. I cibi in cima alla piramide, come carni rosse e salumi, da consumare con moderazione, sono quelli che hanno l’impronta ambientale più alta. Viceversa, gli alimenti alla base, come cereali e ortaggi, sono quelli con minore impatto. E mangiare bene, come spesso si teme, non vuol dire spendere per forza di più: secondo gli ultimi dati, un menu carnivoro costa 45 euro alla settimana a Milano e 36 a Napoli, uno sostenibile 41 e 34. Vivere a lungo, insomma, si può. E pure con il portafoglio non troppo sguarnito. Corriere/Cucina - Ricerca di Isabella Fantigrossi
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D O M A N D E S U L L A B I B B I A
Creazione e Spirito di Dio Qual è il significato del versetto: « ...e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque» ? (Genesi 1:2 Bibbia Nuova Riveduta)
Questa è la prima volta che lo Spirito di Dio è menzionato nella
Bibbia, ed è menzionato nel contesto della creazione. Ci è difficile conoscere il significato del versetto perché non è immediatamente chiaro. Per capirlo abbiamo solo il linguaggio e il suo contesto. Esaminerò entrambi.
1. Lo Spirito (Ebraico, ruakh,
vento, respiro) di Dio Anche se alcuni hanno interpretato la frase «lo Spirito di Dio» qui come «il vento di Dio» o come un «forte vento», non vi è alcun motivo valido per respingere il senso tradizionale che nell'Antico Testamento significa sempre «lo Spirito di Dio». La Bibbia non dice molto circa il ruolo dello Spirito nella Creazione. Nel Salmo 104:30 la presenza dello Spirito durante la Creazione è descritta in termini personali come «il tuo Spirito» inviato da Dio per operare nel mondo naturale. Il Salmista lo identifica come strumento di Dio per la Creazione e per il rinnovamento e la salvaguardia del creato. Sappiamo anche che «dalla parola del Signore furono fatti i cieli, il loro esercito dal soffio (ruakh, vento, spirito, respiro) della sua bocca» (Salmo 33:6; Giobbe 26:13). In questo caso, Dio crea attraverso la «parola» e il «respiro / Spirito». Il Nuovo Testamento identifica la «parola» con Cristo come Parola incarnata di Dio (Giovanni 1: 1-3). Dal momento che la divinità è coinvolta nella Creazione, quest'ultima è una prerogativa di Dio.
2. Il verbo «aleggiare»
(Ebraico, rakhaphj). Il verbo rakhaph è stato tradotto da alcuni come «covare», implicando che il mondo era una specie di
uovo cosmico per essere covato dallo Spirito. Questo pensiero era basato su antiche idee mitologiche, ma il verbo non significa affatto «covare», tuttalpiù potrebbe significare «tremare» (Geremia 23: 9) o «volteggiare» (Deuteronomo 32:11). In Deuteronomio 32:11 è usato per descrivere il rapido movimento dell'aquila, mentre vola per aiutare e proteggere i suoi piccoli che imparano a volare. Si trasmette così l'idea di un movimento rapido e costante per indicare che lo Spirito è attivo all'interno della stessa Creazione. * Normalmente in Genesi 1 Dio è il Creatore trascendente, ma la presenza attiva dello Spirito parla anche di un Dio immanente.
3. Lo Spirito e
la Creazione
Osservando l'immediato e più esteso contesto biblico, possiamo affermare con sicurezza diverse cose. In primo luogo, dal momento che lo Spirito di Dio nella Genesi è lo stesso Spirito rivelato nel resto della Scrittura, ciò che si dice di Lui in altri luoghi potrebbe essere utile per capire il suo ruolo nella creazione. Sappiamo che lo Spirito consente alle persone, tra le altre cose, di sviluppare il loro potenziale per l'esercizio di compiti specifici. Egli è direttamente coinvolto nella Creazione preservando e sviluppando il suo potenziale. In secondo luogo, possiamo anche affermare l'ovvio: e cioè, che lo Spirito era presente sul pianeta prima che fosse organizzato come habitat umano. Così possiamo indicare con certezza che l'opera dello Spirito è connessa con il lavoro della Creazione descritto in Genesi. In altre parole, lo Spirito di Dio è stato «introdotto» all'inizio del racconto
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Come l'aquila veglia sul suo nido, svolazzando sui suoi aquilotti, tende le sue ali, li prende e li solleva sulle sue penne. Deuteronomio 32:11 Bibbia ebraica, Giuntina
per indicare che la sua attività è preparativa per l'opera di Dio durante la settimana della Creazione. In terzo luogo, Dio ha creato le materie prime con un potenziale che solo Lui poteva preservare e sviluppare (Genesi 1:11, 24). Questo potenziale creativo non poteva materializzarsi da se stesso, come suggerisce l'evoluzione teistica. È la Parola che attualizza in conformità con l'intenzione divina.
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Con queste osservazioni, mi permetto una considerazione: la presenza dello Spirito nella fase della Creazione, la sua costante attività/movimento espressa dal verbo librare (o aleggiare secondo la NR), è il mezzo con cui il potenziale creativo fu conservato e attivato in collaborazione con la Parola creatrice di Dio. La Parola di Dio e lo Spirito di Dio hanno lavorato insieme in modo a noi sconosciuti per portare il nostro mondo
* Il commento di rav Dario Disegni, traduttore in italiano della Torah (Giuntina) così si esprime: «La radice ebraica che si trova nel testo indica propriamente il volo leggerissimo della madre che sfiora appena i suoi piccoli nel nido».
Angel Manuel Rodríguez è l'autore di questo intervento apparso su Adventist World, aprile 2015. Ha servito la Chiesa avventista come pastore e insegnante di teologia. Ora è in pensione, ma continua a collaborare nella Rubrica «Domande sulla Bibbia» della rivista citata.
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IMPASSE DELLO SCENARIO DELL'EVOLUZIONE DEI MAMMIFERI MARINI
Finora abbiamo esaminato quanto fallace sia lo scenario secondo cui i mammiferi marini si sarebbero evoluti da quelli di terra. Le prove scientifiche dimostrano che non esiste alcuna relazione tra i due mammiferi terrestri (Pakicetus e Ambulocetus), che gli evoluzionisti pongono all’inizio del racconto, e i mammiferi marini. E che dire del resto dello scenario?
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a teoria dell’evoluzione è di nuovo in grande difficoltà. La teoria cerca di stabilire un collegamento fitogenico tra gli Archeoceti (balene arcaiche), mammiferi marini che si sa essere estinti, e balene e delfini viventi. La paleontologa evoluzionista Barbara J. Stahl, però, ammette che «la forma serpentina del corpo e i peculiari denti a sega rendono chiaro che questi Archeoceti non potevano essere stati antenati di alcuna delle balene dei nostri giorni». La spiegazione evoluzionista delle origini dei mammiferi marini affronta un’enorme impasse sotto forma delle scoperte nel campo della biologia molecolare. Il classico scenario evoluzionista ipotizza che i due maggiori gruppi di balene, le balene dentate (Odontoceti) e le balene con fanoni (Misticeti), si siano evoluti da un antenato comune. Tuttavia Michel Milinkovitch dell’Università di Bruxelles ha opposto a questa opinione una nuova teoria. Egli ha sottolineato come questa ipotesi, che si basa su somiglianze anatomiche, sia stata confutata dalle scoperte molecolari. I rapporti evolutivi tra i maggiori gruppi di cetacei sono più problematici perché le analisi morfologiche e molecolari giungono a conclusioni molto diverse.
In effetti, sulla base della convenzionale interpretazione dei dati morfologici e comportamentali, le balene dentate eco-localizzanti (circa 67 specie) e le balene con fanoni che filtrano il cibo (10 specie) sono considerate due gruppi morfologici distinti… D’altro canto l’analisi filogenetica del DNA e le sequenze degli aminoacidi contraddicono questa divisone tassonomica a lungo accettata. Un gruppo di balene dentate, i capodogli, sembra essere più strettamente imparentato alle balenottere – molto diverse dal punto di vista morfologico – che agli altri odontoceti.
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In breve, i mammiferi marini sfidano gli immaginari scenari evolutivi a cui sono costretti ad adattarsi. Al contrario di quanto afferma la propaganda evoluzionista sulle origini dei mammiferi marini, non parliamo di un processo evolutivo supportato da prove scientifiche ma da prove costrette ad adattarsi al presupposto albero evolutivo, nonostante le molte contraddizioni tra di essi. Quello che emerge, se si guarda obiettivamente alle prove, è che gruppi diversi di esseri viventi emersero indipendentemente l’uno dall’altro, nel passato.
I mammiferi sono considerati come la forma di vita in cima alla cosiddetta scala evolutiva. Se è così, diventa difficile spiegare perchè questi animali si sarebbero spostati in un ambiente marino. Un’altra domanda è in che modo queste creature si sarebbero adattati all’ambiente marino anche meglio dei pesci, dal momento che animali come l’orca e il delfino, che sono mammiferi e quindi posseggono polmoni, si sono adattati all’ambiente in cui vivono anche meglio dei pesci che respirano nell’acqua. È assolutamente ovvio che l’immaginaria evoluzione dei mammiferi marini non può essere spiegata in termini di mutazioni e selezione naturale. Un articolo pubblicato su GEO fa riferimento alle origini della balena blu, un mammifero marino, e afferma così la disperata posizione del darwinismo sull’argomento: «Come per le balenottere azzurre, la struttura corporea e gli organi di altri mammiferi che vivono nel mare somigliano anch’essi a quelli dei pesci. Anche lo scheletro presenta somiglianze con quello dei pesci. Nelle balene, le membra posteriori che possono essere definite zampe, mostrano un’involuzione, non raggiungendo una crescita completa. Tuttavia non c’è la minima informazione circa modifiche nella forma di questi animali. Dobbiamo presumere che il ritorno al mare ebbe luogo non attraverso una lenta e lunga transizione come affermato dal darwinismo, ma avvenne in un salto istantaneo. Oggi i paleontologi non hanno sufficienti informazioni circa le specie di mammiferi da cui si evolsero le balene. In effetti è molto difficile immaginare come un piccolo mammifero che viveva sulla terra asciutta si sia trasformato in una balena lunga 30 metri e pesante circa 60 tonnellate. Tutto quello che i darwinisti possono fare rispetto a ciò è produr-
re «parti» dell’immaginazione così espresse dal National Geographic: «La superiorità di dimensioni della balena cominciò probabilmente sessanta milioni di anni fa, quando un peloso mammifero a quattro zampe si avventurò nell’acqua in cerca di cibo o rifugio. Col passare degli eoni, si ebbero dei lenti cambiamenti. Le zampe posteriori scomparvero, quelle anteriori diventarono pinne natatorie, il pelame lasciò il posto a uno spes-
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so e liscio strato di grasso, le narici si spostarono alla sommità del capo, la coda si ampliò e galleggiando nell’acqua, il corpo divenne enorme». Gli scenari della graduale evoluzione, descritti in precedenza, non soddisfano nessuno, nemmeno i loro stessi autori! Beppe Caselle / Articolo apparso sul sito antidarwin.wordpress.com del 25.10.2016
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Silenzio da Marte
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La corsa al Pianeta Rosso spinti dall'ansia per il futuro
el mese di ottobre la missione Exomars ha avuto una battuta d'arresto a causa della caduta rovinosa della sonda sul suolo di Marte, che sinora non ha dato segnali di ripresa. Le speranze di riattivarla si sono affievolte e si parla, quindi, di fallimento dell'impresa che aveva suscitato enormi speranze per poter effettuare regolari missioni scientifice sul «Pianeta Rosso», mentre già qualcuno pensava seriamente a «viaggi turistici». Scrive Tullio Avoledo (Corriere del 20.10.2016): «La domanda che dovremmo porci, guardando Marte, non è cosa ci andiamo a fare lassù, ma come mai non ci siamo già. È più di un secolo che scienziati e scrittori sognano di esplorare il Pianeta Rosso, ma è solo ora che ci andiamo, o progettiamo seriamente di andarci, anche se l'esplorazione spaziale sembra un lusso. In realtà il costo delle imprese spaziali non è affatto eccessivo (se lo si paragona alle spese militari) e ha ricadute positive immediate sia a livello occupazionale che scientifico. E se proprio vogliamo trovare un buon motivo per l'esplorazione marziana, basta vedere in streaming sul nostro smartphone la vista della Terra dalla stazione orbitale internazionale. Visto da 400 chilometri d'altezza, il nostro pianeta rivela non solo la sua bellezza, ma anche la sua estrema fragilità. Guardate com'è incredibilmente sottile lo strato dell'atmosfera terrestre, e come il giallo ocra dei deserti sia il colore predominante in zone sempre più vaste del pianeta. Le cronache internazionali, dal canto loro, riesumano incubi di distruzione globale che credevamo di esserci lasciati alle spalle. Andare su Marte, e nel lungo periodo colonizzarlo, significa trovare un rifugio per la nostra specie. Forse a spingerci oggi verso Marte è più un incubo che un sogno, più l'ansia per il futuro che il senso dell'avventura. La trasformazione di quel pianeta in una seconda casa dell'umanità, sarà un lavoro duro, ma tecnicamente già alla nostra portata. Non a caso migliaia di persone si sono già candidate per un viaggio di sola andata nel discusso progetto privato di colonizzazione Mars One». Peccato che questi «sognatori» non si sono letti 1 Tessalonicesi 4:16-17!
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I«lettori»hanno scritto! R
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In tutta sincerità nessuno in
questi mesi estivi ci ha mandato delle lettere da pubblicare! Ma nel riordinare il materiale editoriale abbiamo trovato una copia in carta carbone della lettera di Vittorio Notarbartolo (1915-1990) inviata al settimanale Panorama nel 1981. Vittorio Notarbartolo, un'avvocato convertitosi all'avventismo subito dopo la Seconda guerra mondiale, diventando poi ministro di culto, si appassionò al «creazionismo» facendone un fondamento della sua fede religiosa. Non mancava, quindi, l'occasione per scrivere a quotidiani di mezza Italia per far sentire la voce non solo creazionista, ma anche quella di libero pensatore alla luce del Vangelo, diventando così un personaggio molto noto nella sua ultima città di lavoro, Bolzano. Ci è sembrato doveroso ricordarlo con questa «pagina».
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Pregiatissimo Signor Direttore Settimanale PANORAMA 20090 Segrate (Milano) Pregiatissimo Signor Direttore, con molto interesse ho letto il documento a cura di Massimo Conti, pubblicato su Panorama n.ro 772 e le lettere di alcuni lettori, pubblicate nei due successivi numeri. Mi si consenta di esprimere il mio parere. La scoperta del nastro DNA, la cui sintesi avviene «in maniera completamente diversa nei vari organismi viventi» (Gish, Panorama n.ro 772), nel sancire il principio del fissismo della specie, in virtù del quale «il cane è stato sempre cane e l'uomo è stato sempre uomo» (Bliss, Panorama n.ro 772), condanna la teoria evoluzionista come antiscientifica, contrastante non solo con le recenti scoperte della scienza genetica, ma anche con le varie altre branche della scienza, molto ben presentate dal corrispondente di New York, Massimo Conti. Ora Darwin, dopo avere osservato le varie specie di viventi e le affinità esstenti fra di loro, ha scritto che tali affinità potevano essere spiegate mediante la sua tesi evoluzionista; altrimenti - ha aggiunto - «bisognerebbe formulare l'opinione della immutabilità delle specie e della creazione con un così gran numero di separati atti di volontà del Creatore» (Darwin, L'origine delle specie, Boringhieri, Torino 1968, pag. 57). Ora l'opinione creazionista è non antiscientifica, ma «ascientifica», nel senso che la creazione non 17
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ricade, né può ricadere sotto il dominio della scienza, per cui su di essa la scienza non può pronunziarsi né a favore, né contro. Sta di fatto che 1'idea creazionista, formulata da Darwin come una semplice sua opinione, è avallata dalla Sacra Bibbia nel primo capitolo del libro della Genesi: in esso è dichiarato che tutti i viventi, vegetali ed animali, sono stati creati da Dio, ciascuno secondo la sua specie (Genesi 1:11, 12, 21, 21, 25); questo libro, facente parte del Pentateuco, è attribuito a Mosè, che è ritenuto ispirato da Dio non solo dagli Ebrei, ma anche da tutti i Cristiani e dai Musulmani. Come l'esperto che entra in una galleria di quadri, nell'esaminare attentamente ogni opera, sa riconoscere tutti i quadri che provengono dalla mano del medesimo artista, così gli Ebrei, i Cristiani e i Musulmani, nelle affinità che si riscontrano fra le diverse specie di viventi, riconoscono la mano del medesimo Iddio, che ha rivelato a «Mosè l'ordine con il quale Egli ha creato ogni cosa». Ed è Lui che è all'origine di tutte le specie di viventi ed anche dell'uomo. Vittorio Notarbartolo Pastore Avventista Bolzano, 15 Febbraio 1981
DI TUTTO UN PO'!
Salute
RIDERE FA BENE!
Citazioni citabili
«Giudica un uomo dalle sue domande piuttosto che dalle sue risposte» Voltaire (1694-17781). Filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e saggista francese. «Vivono soltanto coloro che lottano» Victor-Marie Hugo (1802-1885). Scrittore, poeta, drammaturgo e politico francese. «Rendete dunque a Cesare quel ch'è di Cesare, e a Dio quel ch'è di Dio» Gesù Cristo (5 a.C.- 31 d.C.) in Matteo 22:21 «Una conferenza è una riunione di persone importanti che singolarmente non possono fare nulla, ma assieme possono decidere che non si può fare nulla» Fred Allen (1894-1956). Comico e attore statunitense.
Castighi
Cani guida
«IO QUI POSSO ENTRARE! Poco rispettata la legge sui cani guida. In base alle norme in vigore, una persona non vedente ha diritto di accedere col proprio cane agli esercizi aperti al pubblico e su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l'animale alcun biglietto o sovratassa. In genere, il cane è esonerato dall'obbligo di portare la museruola, a meno che non sia richiesto in determinate situazioni, può entrare in spiaggia e accompagnare il non vedente anche su traghetti e aerei, in Italia e all'estero. In auto può viaggiare sul sedile posteriore insieme al suo «padrone». Chi discrimina una persona cieca perché accompagnato da un cane guida è punibile dalla legge. In particolare i gestori dei mezzi di trasporto e i titolari di esercizi che «impediscono od ostacolano, direttamente o indirettamente l'accesso ai privi di vista accompagnati da cane guida» sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 500 ai 2.500 euro.
IL TERREMOTO IN ITALIA? AD RESURGENDUM CHRISTO UNA PUNIZIONE DI DIO! InCUM data 25 ottobre 2016 Papa Francesco ha vo-
La vicenda nasce dal fatto che l'Unesco, piuttosto favorevole ai paesi arabi, ha approvato una risoluzione su Gerusalemme in cui alcuni luoghi sacri di Gerusalemme, inseriti tra i patrimoni storici da proteggere, sono stati denominati solo in lingua araba senza la denominazione ebraica; così il Monte del Tempio ora figura solo in arabo: Al Haram al Sharif, la spianata delle Moschee. Questo ha suscitato la reazione del premier israeliano Benjamin Netanyhau che ha attaccato l'Unesco: «Dire che Israele non ha connessioni con il Monte del Tempio e il Muro del Pianto è come dire che la Cina non ha legami con la Muraglia cinese», mentre il vice ministro della Cooperazione regionale del governo di destra di Netanyahu, Ayou Kara, 61 anni, poco prima della visita del nostro Presidente Sergio Mattarella in Israele nel mese di ottobre, ha tuonato maldestramente contro l'Italia con la frase espressa nel titolo. Perché? Il motivo delle esternazioni israeliane sta nel fatto che l'Italia non ha avuto il coraggio di votare né «sì» né «no» alla risoluzione dell'Unesco. Un piede in due scarpe, come si suol dire, cui Matteo Renzi ha rimediato un giudicando un errore la mancata votazione dell'Italia.
luto fare chiarezza sulle modalità delle esequie dei defunti e sulla conservazione delle ceneri dopo la cremazione. La Chiesa e il Vaticano, pur preferendo la sepoltura tradizionale, permettono di effettuare le esequie dei defunti per mezzo della cremazione, ma... : 1) le ceneri non possono in alcun caso essere divise tra gruppi di parenti; 2) la Chiesa non permette di conservare le urne funerarie nella propria abitazione; 3) la dispersione al vento, nelle acque di fiumi o mari o in montagna è assolutamente vietata; 4) non è ammessa la conversione delle ceneri in ricordi commemorativi, in gioielli o in altri oggetti; 5) le ceneri vanno custodite e conservate in un cimitero o eccezionalmente in una chiesa o in luogo appositamente dedicato a tale scopo dall'autorità ecclesiastica.
Olimpiadi
BEBE, SORRISI E VITA Foto Wikipedia, 2016
I bambini tipicamente cominciano a ridere verso i quattro mesi d'età, ma in questi ultimi anni sembra che inizino già prima come nel caso di questo infante di poche settimane di vita. Le cause sono dovute, sembra, ad una maggiore «esposizione» a tutto ciò che li circonda. Radio, televisione, viaggi, frequenza di asili nido ed altro sollecitano il loro sistema percettivo (sistema limbico con i suoi vari collegamenti), cosicché oggi è più facile colloquiare con queste «mini creature». In ogni caso ricordiamo che la risata ha effetti benefici in particolare per una migliore circolazione del sangue e pare ormai accertato, anche ad alleviare qualche dolore fisico. Quindi, ogni tanto, facciamoci una bella risata: ognuno di noi avrà ben qualche motivo per ridere, perché ridere fa sempre bene!
Cremazione
Caffè, caffè! RISTRETTO O MOKA?
Il caffè ristretto del bar ha più caffeina di quello lungo preparato in casa con la moka? No, meno, poiché la concentrazione di caffeina è direttamente proporzionale al tempo di preparazione: nell'espresso al bar, il tempo di contatto acqua-caffè è di 15-20 secondi, mentre in quello preparato con la moka è di oltre 3 minuti (Settimana enigmistica n. 4398/2016).
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A chi fa allusioni allo stato fisico di Bebe, straordinaria ragazza vincitrice tra l'altro della medaglia d'oro olimpica di fioretto di Rio de Janeiro 2016, così replica: «Non chiamatemi poverina: la compassione può essere peggiore dell'indifferenza. Noi amputati non siamo inutili. Anzi, possiamo esservi d'aiuto». Grazie, Bebe per il tuo coraggio!