Aiso Magazine

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AISO - ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDI SULLE ORIGINI - CINISELLO BALSAMO - Viale Molise, 1 - Tel. 02 612 77 40 - redazione@origini.info Newsletter trimestrale on line • Giugno 2012 • N.ro 2 • Direttore AISO: Stefano Bertolini • Redazione: Renato Colmano, Fabrizio Fratus, Giusy Pistillo • Fax 02 612 47 896 • www.origini.info

PAPUA LA GRANDE RAPINA DELLA FORESTA Il fiume Bairaman visto dall'alto. Il fiume scorre attraverso le foreste fluviali di Papua Nuova Guinea, considerate il terzo «polmone verde» della Terra e una delle aree naturali più ricche di biodiversità..

Al posto della biodiversità tropicale, cancellata dalle ruspe, qui sorgerà una coltivazione industriale di palma da olio. Gli «indignados» della terra, con l'aiuto di Greenpeace International, denunciano una delle più massiccie operazioni di land grabbing operate dalle multinazionali del legno e dai fondi d'investimento stranieri. Vedi pagine 3 e 4. Foto di Paul Hilton da SETTEGreen, n.ro 8/2012


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a cura di Andrea Carbone

Andiamo a dibattito. Bertolini sfida Ferraguti! Dopo l’intervista al Prof. Ferraguti (www.voceditalia.it/articolo. asp),, si è acceso fortemente il asp) dibattito in merito al tema delle origini della vita. Tante le sollecitazioni ricevute dalla nostra Redazione, che ha scelto di dare spazio al presidente dell’A.I.S.O Ing. Stefano Bertolini per controbatterlo! Ecco la sua intervista-risposta. Vede in crescita (quantitativa e/o qualitativa) il dibattito sulla teoria evoluzionista a livello globale e nel nostro Paese? Credo che il dibattito sull’evoluzione sia in continua crescita in quanto negli ultimi decenni si è scoperto che la vita e la sua complessità sono specifici, cioè non è dimostrabile e perciò pressoché impossibile che si sia sviluppata ed evoluta come descritta dagli scienziati evoluzionisti; sempre più scienziati si rendono conto che l’evoluzione non riesce a spiegare adeguatamente quello che risulta dalle loro ricerche. Anche l’attività anti-creazionista da parte degli atei ed evoluzionisti è in crescita ed è un sintomo della caduta dei pilastri dell’evoluzione che si stanno frantumando. Basta solo leggere i commenti in internet su vari siti e forum che sono diseducati e spregiativi verso chi prende una posizione contraria. A suo parere quanto incide nel dibattito e nel sostegno di una posizione evoluzionista o anti evoluzionista, l’essere o meno credenti? Ferraguti mi sembra dia molto peso nel definire bene i vari termini in modo da rispondere adeguatamente alle questioni in gioco e con questo concordo perfettamente. Nella scienza le basi di partenza si devono definire. Dove vedo delle opportunità di miglioramento sono proprio nelle definizioni. Non penso che esista qualcuno che consideri l’anti-evoluzionismo la presa di posizione di chi con-

Si racconta che una volta un signore molto scettico sulle scoperte astronomiche, fece visita a Galilei e, nel rimirare un orologio antico e molto bello, posto nel suo osservatorio, gli domandò chi lo avesse costruito. Al che Galilei gli rispose: Nessuno!

testa lo studio dell’evoluzione. Sicuramente non si può neanche definire come chi non crede nell’evoluzione, nel fatto che la vita sulla Terra abbia avuto una storia e che la vita sia cambiata nel tempo. Sarebbe anche scorretta quest’insinuazione per i seguenti motivi: - il primo è di aver creato un avversario di comodo facilmente abbattibile perché non rappresenta la realtà. L'anti evoluzionista crede assolutamente nella storia della vita, semplicemente la sua storia ha un racconto diverso. Sicuramente esiste anche la variazione della vita, cioè variazione all'interno delle specie. - il secondo è nel considerare l’evoluzione come un fatto indiscutibile e questo non rispetta il metodo scientifico. Si possono solo verificare con esperimenti empirici osservazioni nel presente. Per definizione l’origine della vita va presun-

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ta o inferita per mancanza di prove osservabili, e cosi non rientra nella scienza sperimentale (operativa) ma nella storia. La storia acquista credibilità solo quando sostenuto da un testimone oculare o da prove irrifiutabile. L’origine della vita non è stata osservata e nemmeno le prove a suo sostegno reggono all’indagine scientifica e per questo l’evoluzione rimane una mera ipotesi. La giusta definizione dell'antievoluzionista è semplicemente chi non crede nell’evoluzione perché la scienza la confuta. Dire che l'anti evoluzionista non crede nelle cose è inoltre scorretto perché mette in dubbio l’integrità di ogni scienziato che non sia evoluzionista, insinuando che essi rifiutano le prove empiriche delle osservazioni nel presente. Anche fra gli anti evoluzionisti c’è chi è credente e chi non lo è (vedere il si-


A tutti i nostri affezionati lettori auguriamo buone vacanze!

to www.dissentfromdarwin.org); perciò non è più una questione di fede contro la scienza, ma scienza contro scienza … o addirittura fede contro fede? Perché per alcuni la teoria di Darwin è così importante per la struttura in prima istanza della forma mentis scientifica e per altri è un «gigante dai piedi d’argilla» da abbattere? Credo che Darwin sia stato brillante nella presentazione della teoria sulla selezione naturale che non viene negata da chi non è evoluzionista. L’evidenza della variazione nelle specie è indiscutibile (rimaniamo chiari: all’interno di limiti ben definiti dalla specie). Darwin però ha «preso in prestito» (alcuni direbbero plagiato) molte delle sue idee sulla selezione naturale da creazionisti che l’hanno preceduto come: Edward Blyth1 e Alfred Russel Wallace2. Darwin ha commesso un grave errore nell’estrapolare la selezione naturale (osservazioni empiriche nel presente) come meccanismo per spiegare l’evoluzione della vita dall’abiogenesi in tutte le svariate forme conosciute oggi (presunto e senza alcuna evidenza empirica), perché sono due meccanismi molto diversi. Nessuno vuole abbattere Darwin, solo il dogma evoluzionista che rimane infondato. Quando si insegna qualcosa che è sta-

to provato forviante e se lo presenta come fatto scientifico, allora c’è veramente qualcosa che non va. L’esempio sarebbero gli embrioni di Haeckel, insegnati in ogni scuola dalle media fino a livello universitario a sostegno dell’evoluzione. Gli scienziati evoluzionisti hanno scartato la teoria della ricapitolazione decenni fa: «La teoria della ricapitolazione è defunta»3. «Questo è uno dei peggiori casi di frode scientifica»4. Ci rendiamo conto di quanto l’evoluzione non è scienza, ma un dogma? Si continua ad insegnare delle note frodi, passandole come fatti scientifici. Le due critiche mosse più di frequente ai sostenitori del neodarwinismo e agli anti evoluzionisti sono di essere sostenitori di un dogma ascientifico, per quanto riguarda i primi, e di non essere scientificamente preparati, per quanto riguarda i secondi. Citando anche qualche esempio, può dirci quale delle due più si avvicina a realtà? Essere antievoluzionisti significa essere antiscientisti? In questo caso concordo con Ferraguti nel dire che l’evoluzione consiste in una miriade di posizioni differenziate e che non è possibile definire una posizione unitaria dell’evoluzionismo.

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Questo ci fa capire che l’evoluzione non ha tutte le risposte, anzi, l’evoluzione solleva sempre più domande sulla sua validità. Perciò, insistere che l’evoluzione è un fatto e che chi non lo accetti sia ignorante diventa una posizione dogmatica, non vi pare? Sono contento che Ferraguti faccia riferimento a ricerche scientifiche che sostengono una posizione alternativa perché permette di evidenziare un fatto molto triste. Tutte le riviste scientifiche rifiutano qualsiasi articolo che non fa riferimento alla teoria di Darwin come unica possibile certezza dell’esistenza della vita e del suo sviluppo sulla terra, questa si chiama censura. Non vengono prese in considerazione nemmeno le posizioni discordanti. Gli antievoluzionisti sono costretti a pubblicare in riviste creazioniste che sono «peer reviewed». Articoli e pubblicazioni che confutano l’evoluzione abbondano. Gli evoluzionisti si confutano a vicenda. C’è chi sostiene che l’uccello si sia evoluto dai dinosauri (teoria (teoria cursoriale) cursoriale) e chi crede che l’uccello discenda da qualche animale (teoria arborea - non dinosauro) da volo planante (come il paleo-ornitologo e evoluzionista A. Feduccia). Il cromosoma Y dell’uomo è più simile a quello del gorilla rispetto allo scimpanzé, anche se l’antenato comune dello scimpanzé e dell’uomo si sia diviso molto prima dal ramo che ha portato al gorilla. Questo ci dice che il modello evoluzionista non funziona perché dovremmo essere più simili allo scimpanzé! Lo studio della microbiologia sul DNA nega regolarmente l’evoluzione. Gli antievoluzionisti sarebbero antiscientifici secondo il pensiero di Ferraguti, perché «negano i portati della scienza generalmente condivisi?» Da quando prendere una posizione contraria alla teoria scientifica dominante rende uno antiscientifico de facto? Allora Darwin sarebbe stato antiscientifico perché è andato controcorrente alla posizione creazionista dominante dei suoi tempi. Galileo sarebbe antiscientifico. La scienza non ha forse fatto progressi proprio perché uomini di scienza nel passato hanno avuto il coraggio di confutare la posizione dominante? Dove saremmo in un mondo che non permette il confronto? Si ripeterà la situazione che si è presentata all’università di Bergamo nel 2009 quando la nostra Associazione aveva organizzato un dibattito e poi la nomenclatura evoluzionista ha troncato l’evento. Chi vuole vivere in un mondo dove uno non è libero di esprimersi diversamente? Secondo Ferraguti Keplero, Pascal, Fa-


Si pone un nuovo quesito: il neodarwinismo sostiene che nuove informazioni genetiche foriere di maggiore complessità nascano da mutazioni positive. Ad oggi quali sono gli esempi più importanti a sostegno di questa spiegazione? Sono rimasto sorpreso nel leggere che Ferraguti parli di selezione naturale in grado di selezionare le mutazioni. Mi sembrava fosse una cosa conosciuta da tutto il mondo scientifico che la selezione naturale non può agire direttamente sul genotipo, ma solo sul fenotipo. Non solo il progetto ENCODE ha completamente confutato il concetto fondamentale per l’evoluzione, che il DNA spazzatura non esiste, ma che addirittura il 95% delle trascrizioni funzionanti non indicano alcuna evidenza di pressione selettiva6. Mutazioni non vengono conservate dalla selezione naturale: mutano con un andamento medio. L’evoluzione necessità matematicamente di DNA spazzatura, insistendo che il 97% è non-funzionante, mentre il «Progetto Encode» ha scoperto che più del 98% è funzionante e le parti non codificanti sono addirittura più importanti. In questo modo crolla anche questa icona dell’evoluzione. Quando Ferraguti parla dell’evoluzione

Foto Cyril Ruoso/Oasis

In Cina le chiamano scimmie d'oro, per il colore che caratterizza la pelliccia degli esemplari adulti. Ma questo cucciolo, fotografato sui monti Quinling, assomigliante più ad un tenero peluche che ad una scimmia vera e propria, non suscita di certo la nostra simpatia in quanto antenato della progenie umana! Sotto - Scimmia Macaca nigra.

Foto Stefano Unterthiner/Geo

raday, Newton, sarebbero tutti antiscientifici perché erano creazionisti? A.I.S.O. collabora regolarmente con diversi scienziati validi a livello internazionale. Chi ha mai detto che l’antievoluzionista non crede che la vita abbia una storia, che i dinosauri non siano esistiti? Accettiamo pienamente una storia della vita e addirittura anche i dinosauri. Semplicemente la spiegazione è un’altra! Per i dinosauri che si evolvono in uccelli ed essere imparentati ai scimpanzé, Ferraguti deve semplicemente leggere le riviste evoluzioniste che li confutano, come Feduccia che confuta gli uccelli evoluti da dinosauri. L’uomo ha la stessa emoglobina dei lombrichi, perciò forse siamo imparentati ai lombrichi dopotutto! Il nostro lisosoma è più simile a quello delle galline rispetto al scimpanzé, questo ci rende forse parenti di un pollo? Non solo la musica e la scrittura hanno prodotto capolavori senza riferimenti all’evoluzione, ma anche la scienza progredisce senza considerare l’evoluzione: «In realtà, negli ultimi 100 anni, quasi tutta la biologia si è avanzata indipendentemente dall’evoluzione, eccetto la biologia evolutiva stessa. La biologia molecolare, la biochimica, la fisiologia non hanno a fatti considerato l’evoluzione»5.

degli spinarelli vorrei chiedergli: «Ma alcune di queste varianti genetiche erano già presenti nelle popolazioni ancestrali», perciò cosa centra l’evoluzione? Per quanto le «mutazioni nuove», l’antievoluzionista non nega l’esistenza di mutazioni, solo il fatto che queste aggiungono nuove funzioni, perché i spinarelli sono rimasti spinarelli, come i fringuelli possono produrre nuove specie di fringuelli e zanzare nuove specie di zanzare (esempio del Culex molestus nelle gallerie dell'Underground di Londra che è rimasto isolato dalla popolazione parentale in superficie - Culex pipiens -, ma è rimasto sempre zanzara!). A che punto possiamo dirci nella ricerca del noto anello mancante tra uomo e scimmia? È vero che si scoprono nuove presunte forme intermedia fra Homo sapiens e i suoi presunti antenati (non ogni giorno come propone Ferraguti), ma è anche ve-

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ro che uno dopo l’altro vengono scartati come frode o riclassificati come specie di scimmia o semplicemente come umani. Esempi sono: Ramapithecus (struttura dentale identica al babbuino moderno), Australopithecus (Lucy)7, Hesperopithecus (dente di un maiale), Eoanthropus (l’uomo di Piltdown, una frode). Forse Darwinius masillae (Ida) sarebbe una di queste forme di transizione? Soprannominata «l’ottava meraviglia«, «il santo Graal dell’evoluzione». La famosa voce dei documentari della BBC Sir David Attenborough ha dichiarato: «Questa piccola creatura ci mostrerà il nostro legame con il resto di tutti i mammiferi. L’anello che finora si diceva fosse mancante… ora non manca più». Invece dopo solo tre mesi anche Ida finisce nel cestino degli antenati dell’uomo. Gli anelli mancanti fra ogni specie di animale, insetto e pianta o chiamiamoli forme di transizione, semplicemente non sono sostenute dalla paleontologia come confermato anche da Stephen Gould, massimo esponente evoluzionista: «L’estrema rarità di forme di transizione nella storia dei fossili persiste come segreto del mestiere della paleontologia. Gli alberi evolutivi che abbelliscono i nostri libri di testo hanno dati solo alle punte ed i nodi dei loro rami; il resto va inferito, per quanto sia ragionevole, non risulta dall’evidenza dei fossili»8. 1) The Magazine of Natural History, Volumi 8, 9 e 10, 1835– 1837) e Alfred Russel Wallace 2) Manoscritto mandato a Darwin 1858: On the Tendency of Varieties to Depart Indefinitely From the Original Type). 3) Stephen J. Gould, Natural History, 89:144, Aprile 1980. 4) M. Richardson, The Times (London), p. 14, 11 Agosto 1997. 5) (Dr Marc Kirschner, presidente fondatore del Reparto dei Si stemi Biologici, Harvard Medical School, The Boston Glo be, 23 Ottobre 2005) 6) Encyclopedia of DNA Elements pilot project, Birney, E., et. al., Identification and analysis of functional elements in 1% of the human genome by the ENCODE pilot project, Nature 447: 799–816, 2007) 7 (Lucy era una specie di scimpanzé nano e non nostro antenato, Charles Oxnard: professore di anatomia ed eminente esperto sui fossili australopiteci, The Order of Man: A Biomathematical Anatomy of the Primates, 1984, p. 332) 8) (Evolution’s Erratic Pace, Natural History, 86(5):14, May 1977)

«CUSTODISCI IL TUO CUORE... » «Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita» (Proverbi 4:23). Così un noto proverbio di Salomone che di certo non immaginava tutto il contesto fisiologico e meccanico attorno a questo «semplice» muscolo, che sarebbe scaturito dalle moderne ricerche! Stando al raggiungimento dell'età «biblica» di 70 anni, questo muscolo ha fatto circolare circa 3 miliardi di litri di sangue, pari al contenuto di 17.500 autocisterne, attraverso 160.000 chilometri di «canali» (vene, arterie, vasi capillari). Il cuore è solo uno dei tanti esempi che ci mostrano come sono incomprensibili le opere meravigliose del nostro Creatore! Gli esseri umani sono il suo capolavoro speciale. Pertanto, a Lui la nostra ammirazione e la nostra gratitudine. Anche oggi! Paul Gerhard Wiesensberg


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PAPUA LA GRANDE RAPINA DELLA FORESTA

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anno fatto firmare anche i bambini, oltre alle donne e ai vecchi del villaggio. La comunità ha ceduto così la terra che si tramanda di generazione in generazione, senza atti notarili o contratti, solo con la forza della tradizione; pensavano di ottenere in cambio strade, servizi, scuole... Il governo di Papua Nuova Guinea, dopo aver ottenuto i diritti sulle terre per 99 anni, li ha ceduti «in concessione» a compagnie straniere che hanno iniziato a tagliare gli alberi per far posto alle piantagioni di palma da olio.

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GLI INDIGNADOS DELLA TERRA Un piccolo manifestante con il suo striscione di protesta: «Stiamo solo proteggendo la nostra terra e le nostre risorse. Il futuro dei bambini».

tenti agli effetti delle ruspe e della modernità: la foresta pluviale ferita dagli abbattimenti, i fiumi inondati di sedimenti terrosi e rifiuti di vario genere, i pesci e la flora marina dell'estuairo distrutti dalla costruzione di pontili dove si carica la legna destinata ai vari mercati della Cina. Secondo Greenpeace Inernational, che ha affiancato la protesta

Invece... invece di ottenere strade, servizi, scuole...gli abitanti del distretto di Pomio, uno dei luoghi più remoti e incontaminati del Sudest asiatico, hanno assistito impo-

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della popolazione e degli ambientalisti locali, in Papua Nuova Guinea, soltanto il 3% del territorio nazionale è di proprietà statale o di privati, il resto è «terra comunitaria» che gli abitanti dei villaggi posseggono per consuetudine. In questo modo il 60% della foresta pluviale in Papua Nuova Guinea è andato già distrutto e con le esportazioni permesse dalla nuova normativa la situazione non potrà che peggiorare: sarebbero a rischio oltre 5 milioni di ettari di foresta! Secondo la Fao sono 80, mentre altre stime parlano di 203 milioni di


VIA LIBERA ALLE PIANTINE DI PALMA DA OLIO Una escavatrice prepara il terreno dove verranno seminate, al posto degli alberi tropicali che crescevano spontanei, le piantine di palma da olio.

ettari. Questo della Papua Nuova ettari. Guinea è soltanto uno, e neppure il più grave, fra i tanti casi di land grabbing (o rapina della terra) che si stanno consumando nei Paesi in via di sviluppo. Non è solo la Cina, ma primi fra

tutti i Paesi arabi del Golfo, India e Corea del Sud. Solo in Africa il fenomeno riguarda 50 milioni di ettari, più di metà del continente. Terra di fatto sequestrata a fini speculativi e sottratta alla disponibilità e ai bisogni delle comunità

locali. È una sorta di nuovo colonialismo. Chi prima arriva, prende i pezzi di terra migliori! E come si comprenderà le conseguenze sulla biodiversità del terreno sono incalcolabili. Ci avviamo veramente alla desertificazione del globo.

DALLA FORESTA AL CARGO, DESTINAZIONE CINA Legname in attesa di essere caricato su uno dei cargo che attraccano al pontile del distretto di Pomio per prendere poi il largo verso la Cina.

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LA GUERRA SANTA DEGLI ATEI Come in una puntata del cartoon «South Park», i «senza Dio» sono divisi e in lotta. L'intollerante Dawkins contro il templare Alain de Botton e la femminista Watson.

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a fatto notizia e suscitato un certo scalpore l'annuncio dato dal filosofo e scrittore ateo Alain de Botton che avrebbe raccolto, tramite donazioni filantropiche, metà dei fondi necessari per la costruzione, in piena City di Londra, di un tempio dedicato all'ateismo. Alain de Botton è convinto che anche gli atei abbiano bisogno di credere in qualcosa e che per credere in qualcosa, bisogna avere un qualcosa di materiale, magari sotto forma di tempio nella fattispecie di un grattacielo di cinquanta metri. Ma l'idea non è piaciuta al solito Dawkins che, come un No-Tav qualsiasi, ha ribattuto inorridito che quei soldi andrebbero spesi

diversamente, per esempio nell'insegnamento secolarista nelle scuole; al che Alian de Botton, come un SìTav qualsiasi, ha risposto che quello di Dawkins è un ateismo intollerante, distruttivo... Ne è nata una non piccola diatriba arrivata a violenti scontri verbali con insulti e minacce di morte e quanto altro del più basso genere di volgarità. Di certo il «bon ton» non è stato l'ospite gradito! Pertanto abbiamo ritenuto utile offrire ai nostri lettori Qui sotto un rendering di uno dei progetti per la costruzione del tempio dell'ateismo a Londra (Fonte CdSera 25 marzo 2012)

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un identikit sommario di coloro che si dichiarano ufficialmente atei, attraverso il quadro di cui sopra. Nel caso poi che quest'estate li incontrate nelle vostre vacanze potete regolarvi di conseguenza! Ad ogni modo formuliamo a Margherita Hack,astronoma, atea e vegetariana convinta, i migliori auguri per i suoi 90 anni compiuti il 12 giugno scorso, dedicandole Amos 5:8: «Egli ha fatto le Pleiadi e Orione, cambia in aurora l'ombra di morte, e il giorno in notte oscura; chiama le acque del maree le riversa sulla faccia della terra: il suo nome è il Signore».


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EVOLUZIONISMO? NON VI SONO PROVE! Ecco una sintesi a cura di Andrea Carbone apparsa su La Voce d’Italia relativa all'intervista fatta a Fabrizio Fratus circa le teorie che spiegano le origini del mondo, nel quadro di una serie di incontri a cui hanno partecipato diverse voci tra cui quella di Odifreddi e Bertolini. Fabrizio Fratus, oltre che che essere collaboratore di «AISO magazine», è referente del Comitato Antievoluzionista. Dott. Fabrizio Fratus, sono passati 10 anni dalla sua prima iniziativa antievoluzionista tenutasi al liceo scientifico Vittorini di Milano. In quell’occasione tre studiosi spiegarono perché per loro la teoria di Darwin non era scientifica: è cambiato qualcosa da allora? È cambiato moltissimo. Al liceo Vittorini parlarono il ricercatore dell’università di Padova Ronald Nalin, il professore di scienze naturali Fernando De Angelis e il medico Mihael Georgiev, poi divenuto uno dei massimi esponenti nella lotta alla teoria neodarwinista in Italia. Con l’assemblea studentesca organizzata in collaborazione con alcuni studenti si è aperto il vaso di pandora, dimostrando che la teoria di Darwin non è per nulla una teoria valida scientificamente, è piena di falle ed è sostenuta soprattutto per motivi ideologici. Non si capisce come si possa sostenere il discendere da un qualcosa che non si sa dove sia nato e come si sia sviluppato. Da quel primo evento se ne sono susseguiti a cascata molti altri. In sintesi ciò che lei sostiene è che il darwinismo funga da giustificazione ideologica per la costruzione di un certo tipo di società: è corretto? È così. Per comprendere il discorso si deve tornare all’origine della teoria quando Darwin la propose (a metà '800) dopo l'avvento della rivoluzione industriale e di quella francese; dell’affermazione della scuola di pensiero di S. Simon e Comte; della nascita delle scienze sociali e colonialismo… Tutte questioni che vanno inquadrate in un’ottica di società materialista cui Darwin è servito. Non dobbiamo poi dimenticare che egli era figlio di un pastore anglicano e aveva seguito studi per diventare pastore: chi meglio di lui per soste-

nere che ogni ipotesi trascendente della vita non esisteva? Questo fu il primo passaggio. Arrivò poi H. Spencer a coniare il termine evoluzionismo (Darwin parlava solo di trasformazione), ed inoltre creò il modello specifico a cui oggi facciamo riferimento, un modello sviluppatosi partendo dalle ipotesi di Darwin per cui si crede che tutto sia migliorabile. Il progresso di cui si sente tanto parlare ha origine nella teoria di Darwin: esso va sostenuto perché è la strada per giungere alla migliore condizione possibile. In realtà gli studi dimostrano il contrario: noi viviamo in una società che non ha migliorato realmente la qualità della vita e tantomeno la sua durata effettiva (basti guardare un qualsiasi libro e verificare quando morivano i filosofi al tempo di Pitagora). Ma il discorso è molto lungo e complesso, per concludere su questo argomento vorrei specificare che in relazione all’ipotesi evoluzionista noi saremmo frutto del caso e come tale non siamo differenti da nessun tipo di animale: è partendo da questo assunto che, a mio avviso, si legittimano aborto, eutanasia ed eugenetica. Ma davvero non vi sono prove a sostegno della teoria di Darwin?

Charles Darwin, 1809-1882

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Questo è il fatto più interessante: prove concrete non ve ne sono per nulla. Basta leggere le dichiarazioni degli stessi evoluzionisti per averne dimostrazione. La più chiara è sicuramente quella del genetista di Harvard Richard Lewontin, che ha scritto: «Noi difendiamo la scienza nonostante l’evidente assurdità di alcune delle sue affermazioni e la tolleranza della comunità scientifica per delle favole immaginarie... perché abbiamo un impegno materialista aprioristico... Non è che i metodi e le istituzioni della scienza ci obbligano ad accettare una spiegazione materialista dei fenomeni, ma al contrario, siamo costretti dalla nostra adesione aprioristica alle cause materiali... Questo materialismo è assoluto, perché non possiamo permettere l’accesso a Dio». Ecco quanto è valida scientificamente la teoria di Darwin! Ma prendiamo anche un altro importante scienziato evoluzionista, impegnatissimo contro l’insegnamento dell’I.D. nelle scuole americane, il prof. di filosofia e zoologia M. Ruse: «L’evoluzione viene promossa dai suoi praticanti come più che solo scienza. L’evoluzione viene promulgata come un'ideologia, una religione secolare – una completa alternativa al cristianesimo, con significato e moralità. Sono un evoluzionista fervente ed ex-cristiano, ma devo ammettere […] che chi si attiene alla lettera ha assolutamente ragione. L’evoluzione è una religione». Sono gli evoluzionisti che devono dimostrare di avere delle prove… e come si è appena accennato, sono i primi a sapere di non averle. Ho avuto modo di leggere dei suoi articoli contro diversi esponenti evoluzionisti che lei sostiene appartengano ad una “nomenclatura evoluzionista”. Qual è l’accusa? È senza dubbio l’incapacità della nostra cultura universitaria di essere al passo con il resto del mondo occidentale. Quando parlo di «nomenclatura evoluzionista» faccio riferimento alla lobby dei professori evoluzionisti che per diversi interessi screditano tutti coloro che si schierano contro il neodarwinismo come ha fatto Telmo Pievani, che in una recente intervista ha dato degli stupidi a tutti coloro che sostengono che la te-


oria di Darwin sia una ideologia e una religione: mi spiace per lui che evidentemente offuscato dalle sue convinzioni non conosce le dichiarazioni degli stessi evoluzionisti fuori dai nostri confini, dichiarazioni come quelle che ho esposto precedentemente. La sua posizione è molto chiara e mi chiedo se ha esempi concreti in cui gli evoluzionisti hanno sbagliato ad interpretare i dati. Ve ne sono moltissimi di esempi, l’ultimo in ordine temporale è quello a proposito di batteri e antibiotici: gli evoluzionisti sostenevano che i batteri si evolvessero per resistere agli antibiotici, mentre si è scoperto, come sostenevano altri scienziati non evoluzionisti, che la resistenza agli antibiotici fosse già patrimonio dell’informazione contenuta nel codice genetico dei batteri. Hanno avuto ragione i secondi! Nonostante che nel nostro codice genetico vi siano informazioni e una complessità incredibile, gli evoluzionisti vogliono farci credere che tutto ciò sia frutto del caso, senza però riuscire a dimostrarci come si «crei» l’informazione contenuta nelle specie viventi.

Gioiello dell'Atelier Alberto Angelico di Bari, costituito essenzialmente da ambra in cui si trova incastonata un'aracnide di Santo Domingo che, secondo la teoria evoluzionista, risale a 25 milioni di anni fa.

L Prosegue la pubblicazione dei brani tratti da «Patriarchi e Profeti» (Ed. ADV) relativi alla Creazione. Anche se creati santi e innocenti, i nostri progenitori non furono preservati dal pericolo di compiere errori. Dio li aveva dotati di una responsabilità morale indipendente; essi erano capaci di comprendere la sua generosità e sapienza e quindi la legittimità delle sue richieste. Erano liberi di accettare o rifiutare di ubbidirgli. Avrebbero potuto avere il privilegio di comunicare con Dio e con gli angeli per sempre, ma prima di raggiungere definitivamente questa condizione la loro lealtà verso il Creatore sarebbe stata messa alla prova. All’inizio dell’esistenza dell’uomo, fu posto un freno all’egoismo, la causa fondamentale della fatale caduta di Satana. L’albero della conoscenza era vicino all’albero della vita, in mezzo al giardino: esso avrebbe rappresentato per i nostri progenitori una prova di ubbidienza, fede e amore.

Gli organismi unicellulari, come scriveva Huxley in contrapposizione all’ipotesi di Paley sostenitore del disegno intelligente, erano ritenuti essere delle semplici gocce di «protoplasma». Oggi sappiamo che non sono primitivi e tanto meno semplici, sono capolavori, vere e proprie macchine molecolari. Ancora: Darwin sosteneva che lo sviluppo embrionale fosse influenzato da fattori esterni, al contrario è un progetto incorporato negli esseri viventi. Oppure: Cuvier ha avuto ragione nel sostenere che i fossili fossero distinti e separati, ed infatti come è dimostrato da tutti i fossili ritrovati non vi è nessun tipo di possibilità nel ricostruire qualsiasi tipo di albero che preveda una gradualità temporale e morfologica come sostenuto dagli evoluzionisti. Insomma,, la variabilità che vediamo Insomma non si genera da variazioni casuali, ma solamente da rimescolamento genetico, essa è limitata e oscillante e non illimitata come vogliono farci credere i neodarwinisti. La selezione naturale elimina e non contribuisce in nessuna maniera a sviluppare nuove informazioni.

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Dio aveva permesso loro di mangiare ogni tipo di frutto del giardino, eccetto quello dell’albero della conoscenza del bene e del male. La trasgressione di questo ordine avrebbe implicato la loro morte. Adamo ed Eva sarebbero stati esposti alla tentazione di Satana: tuttavia se avessero superato la prova si sarebbero definitivamente sottratti al suo potere e avrebbero goduto per sempre della protezione di Dio. Il Signore ha istituito la legge perché essa rappresenta una condizione indispensabile per l’esistenza dell’uomo. Non vi può essere alcun governo senza legge: l’uomo è soggetto all’autorità divina. Dio avrebbe potuto creare un essere incapace di trasgredire la sua legge; avrebbe potuto impedire ad Adamo di toccare il frutto proibito, ma in questo caso egli sarebbe stato un semplice automa, senza alcuna libertà morale. La sua ubbidienza non sarebbe stata volontaria, ma forzata: il carattere dell’uomo non avrebbe conosciuto nessuno sviluppo. Tutto ciò sarebbe stato incoerente rispetto al piano di Dio per gli abitan9

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E ti degli altri mondi e indegno di una creatura intelligente: avrebbe perciò contribuito a rafforzare le accuse di tirannia mosse da Satana nei confronti di Dio. Dio aveva creato un uomo perfetto: gli aveva dato un carattere nobile, estraneo a inclinazioni malvage. Lo aveva dotato di una forza intellettuale notevole e gli aveva offerto ogni possibile stimolo alla fedeltà. La condizione della felicità eterna era l’ubbidienza; questa era l’unica via di accesso all’albero della vita. La dimora dei nostri progenitori sarebbe stata il modello di quelle che i loro figli avrebbero occupato sulla terra. Dio l’aveva resa magnifica, ma non si trattava di un palazzo lussuoso. Gli uomini contemplano con orgoglio edifici magnifici e costosi e si vantano delle loro opere: Dio, invece, aveva scelto un giardino. Il cielo azzurro era il soffitto, la terra, i fiori delicati e il verde dell’erba erano il tappeto, i rami degli alberi la veranda. Continua sul prossimo numero


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I di Fabrizio Fratus

In un mondo dove la prepotenza sembra non aver mai fine, come anche nel mondo degli animali, la teoria dell'evoluzionismo sta dominando sempre più. Ma ci sono ancora uomini che hanno il «coraggio» di opporsi a ciò, magari scrivendo un libro come quello che vi presentiamo!

C'è un libro per tutti

Contro l'evoluzione la grande bufala!!! G

Autore: Armando Amari Editrice Nuovi Autori Pagine 198 Prezzo: Euro 14,00 Per ordinazioni: redazione@origini.info.

ENIALE! Ecco la parola giusta per descrivere un libro unico nel suo genere. Si, unico. Il noto evoluzionista Telmo Pievani ci aveva fatto divertire con il piccolo libro In difesa di Darwin. Piccolo bestiario dell' antievoluzionismo all'italiana; ora è arrivata la bella risposta ironica, sarcastica, gioiosa e brillante: Contro l'evoluzione. La grande bufala!!! Il testo è un simpatico viaggio nel mondo della teoria dell'evoluzione, insieme a tre personaggi che rappresentano l'uomo di strada, lo studente, la casalinga e un qualsiasi ragazzo. Personaggi immaginari come Pasquale il falegname e Concetta la casalinga con cui si intraprende un viaggio paradossale su alcune pretese teoriche della teoria di Darwin. Il nostro autore, con sapiente satira, indaga su domande a cui gli evoluzionisti non danno risposte, domande sul sistema di circolazione del sangue, sulla materia, sullo spirito, sul sesso, sulla strut10

tura atomica della materia e su tante altre questioni irrisolte della teoria più pazzesca che l'uomo abbia mai creato. La lettura è semplice, coerente e scorrevole. Il testo farà sorridere e divertire con simpatica leggerezza. Un libro che potrà farvi capire in modo semplice e rapido come la teoria di Darwin sia una questione di fede. Spesso si trova difficoltà a spiegare come mai molti scienziati si stanno ribellando al dogma evoluzionista, ma con il libro di Amari diventa semplice e diretto. Come se si leggesse un romanzo che racconta una favola sulle nostre origini; la genialità deriva dall'avere trattato un argomento tanto complesso con lucida ironia; di saper divertire con la scienza e di saperlo fare in modo accurato ed acuto. Il testo è consigliato a tutti coloro che non conoscono l'argomento e soprattuto a tutti coloro che lo conoscono , in modo da poter finalmente ridere della più grande baggianata della storia... la teoria che ha più falsi (riferito ai numerosi reperti fossili) che verità. Da leggere.


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di Renato Colmano

Un fenomeno continentale che si sta riorganizzando. Crescono i movimenti che rivendicano identità etniche o confessionali, spesso fasulle, per contrastare la presunta minaccia di un inquinamento politico o spirituale.

Europa, il mosaico delle nuove tribù

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ono all'orecchie di tutti le continue notizie che i giornali riportano così come le varie TV sulla situazione economica-politica dell'UE, fortemente voluta a suo tempo dal cattolicesimo attraverso tre grandi statisti: Acide De Gasperi, Robert Schumann e Konrad Adenauer negli anni immeditamente dopo la fine della II Guerra mondiale. Notizie a volte volutamente cariche di drammaticità che mettono «paura» a noi tutti per via del paventato crollo, ad es., dell'euro causa la disastrosa gestione finanziaria della Grecia, della Spagna... della Merkel che fa gli interessi della Germania... Ma non tutti si rendono conto di un altro fenomeno che, allargandosi abbastanza sistematicamente, è quello

della frammentazione politica dei vari Stati dell'Ue, come avvisano diversi quotidiani anche nazionali. Ad esempio il partito greco del Raggruppamento popolare ortodosso (Laos), il Partito danese del Popolo (Dansk Folkepartei), che pur facenti pate del Parlamento europeo, hanno visto negli ultimi due-tre anni moltiplicare i propri consensi, raccogliendo chi è schierato contro la globalizzazione in nome di una forte identità nazionale e connotazione religiosa. E non dimentichiamo che i due personaggi più famosi della lotta identitaria in Europa sono stati l'austriaco Jörg Haider e l'olandese Pim Fortuyn, omosessuale dichiarato. Per non dimenticare il Partito nazionale scozzese (Scottish national party), quello del Galles (Plaid Cymru)

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e le organizzazione basche. Di certo siamo di fronte ad un puzzle che sarà difficile amalgamare anche per il fatto che la globalizzazione con i suoi «programmi» di azzerramento delle differenze razziali e, quindi, culturali, spinge questi movimenti ad un maggior impegno nel rivendicare le proprie autonomie e identità. Non è un caso che la questione del riconoscimento della cittadinanza sia un altro cavallo di battaglia più ricorrenti di questi partiti. E di fronte a questo fenomeno qualcuno arriva a scrivere che, forse, «un giorno gli storici scriveranno che gli europei, dopo essersi lungamente attardati sull'orlo del precipizio, hanno finalmente deciso di scegliere un'altra strada: quella dello Stato federale» (Sergio Romano). Avremo gli Stati Uniti d'Europa?


L A • N O S T R A • S A L U T E • S P I R I T U A LE

E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti» Marco 14:24

E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per tutti» Marco 14:24

«Il calice fu versato per molti»

Un ritorno alle origini? Le parole dell'Ultima Cena, allorché Gesù invitò a bere il suo sangue, ricordano che veniva versato «per molti» o «per tutti»? II Vangelo di Giovanni non le cita, ma i sinottici — Matteo, Marco e Luca — le riferiscono con varianti. Il testo, anche se Gesù parlava con i discepoli in aramaico, ci è giunto in greco e si è diffuso in Occidente nella versione di Gerolamo, la Vulgata latina. Se «per molti» fa discutere e taluni preferiscono «per tutti» (lo suggerì la riforma di Paolo VI del 1969), va detto che il Vangelo di Matteo 26:28 riporta perì pollòn (diventò prò multis); multis); Marco 14:24, invece, sceglie uper pollòn che Gerolamo rende di nuovo con prò multis. multis. Le due espressioni greche possono avere in italiano — lo suggerì Luciano Canfora anni fa, durante i dibattiti sul caso

— significati quali «per molte ragioni» (Matteo) o «in difesa di molti» (Marco). Luca 22:17 si esprime con uper umòn,, che nella Vulgata diventa umòn prò vobis e non contrasta con l'italiano «per voi». Le parole della tradizione liturgica, comunque, riprendono il greco perì pollòn e il latino prò multis multis,, che sono un calco del semitico la-rabbìm la-rabbìm:: il quale significa «per le moltitudini» o anche «per tutti». Tradurre con «molti» ci sembra improprio rispetto all'originale ebraico. Armando Torno (Corriere della Sera del 25 maggio 2012) In effetti attenendoci al SDA Bible Commentary il versetto in questione viene riportato, ovviamente in inglese, così: «And he said unto them, This is my blood of the new testament,

which is shed for many (per molti)». molti) ». Nessun commento al versetto stesso se non un richiamo al libro «Gesù «Gesù di Nazaret (La Speranza dell'uomo)» nel quale si cita Matteo 26:26-29 dove anche qui appare «per molti». La precisazione dovuta a Benedetto XVI in una lettera circolare alla Cei ha incontrato resistenze, dalla Germania agli USA all'Italia. L'espressione «per tutti» venne introdotta dopo il Concilio con la riforma di Paolo VI (1969) sulla base del messale in latino. Ad ogni modo lo stesso Benedetto XVI ha rassicurato che l'universalità della salvezza non si discute, anche perché san Paolo scrive che Gesù «è morto per tutti» (1 Tim 4:10 e Eb 2:9). E questa è senz'altro una bella notizia!

Arco di Tito - Torna vivo l'oro della Menorah Uno straordinario studio archeologico internazionale, guidato dallo Yeshiva University Center for Israel Studies in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, ha appena concluso una mappatura tridimensionale dell'Arco di Tito. Tra le scoperte più emozionanti di questo lavoro, che sarà presentato nella sua interezza il prossimo autunno, alcune tracce di giallo ocra sulla Menorah che gli ebrei deportati da Gerusalemme trasportano a spalla nella capitale dell'Impero. Una scoperta sensazionale che sta suscitando moltissime reazioni nella comunità scientifica e non solo. Steven Fine, direttore dello Yeshiva University Center, ha affermato: «La menorah raffigurata nell'Arco di Tito è stato il simbolo della determinazione ebraica per 2mila anni e adesso è il simbolo del moderno Stato di Israele. Trovarci di fronte al suo colore originale è stato un autentico tuffo al cuore. Sono impaziente di vedere cosa altro troveremo» (Fonte: moked - il portale dell'ebraismo italano del 26.06.2012)

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L'EMILIA SFREGIATA DAL TERREMOTO Un terremoto senza precedenti per le genti dell'Emilia che nella notte del 20 maggio scorso hanno dovuto sottostare ad una serie infinita di scosse, la prima delle quali di 5.9 gradi Richter che ha frantumato la centenaria Torre dell'Orologio. Un «segno dei tempi»? In molti hanno denunciato come causa principale del terremoto l'abbassamento del sottosuolo causa l'estrazione smisurata dei gas di cui il sottosuolo è ricco. Tuttavia non sempre è così, soprattutto se pensiamo sui questi fenomeni del passato quando non c'erano pozzi petroliferi o esplosioni nucleari che possono concorrere a questi terribili assestamenti. Ci viene in mente il terremoto di Lisbona del 1755. Uno dei più rovinosi mai avvenuti nella storia del mondo. In realtà si trattò di un terribile tsunami che ebbe come epicentro l'Arcipelago delle Azzorre; esso scosse una parte considerevole dell'Europa e dell'Africa Occidentale, e perfino dell'America orientale. Fu sentito in Groenlandia, nelle Indie Occidentali, a Madera, nel Nord Europa, su una superficie di oltre sei milioni di chilometri quadrati.

Finale Emilia, la Torre del Duecento che si è sbriciolata. Danneggiata nella notte, è poi crollata alle 15.18. Costruita nel 1213, alta 32 metri, fu detta «dei Magni» fino al 1526 quando venne ribattezzata «Torre dell'orologio». Dalla fine dell'Ottocento era monumento nazionale.

Ma è nella Spagna e nel Portogallo che ebbe la sua massima intensità. A Cadice l'onda marina raggiunse i diciotto metri di altezza e a Lisbona «si udì un rumore di tuono sotterraneo, immediatamente seguito da una violenta scossa che ridusse in cumuli di macerie la maggior parte della città. Nel giro di sei minuti ci furono sessantamila morti. Il mare si ritirò lasciando a secco le sue rive per poi rifluire e abbattersi, con onde gigantesche e con straordinaria violenza, sulla città. Circa due ore dopo la scossa tellurica, il fuoco divampò in vari quartieri cittadini e imperversò con tale violenza che Lisbona fu completamente distrutta». Si calcola che le vittime in quel solo primo giorno furono novantamila, anche perché il terremoto avvenne il 1° novembre, festa di Ognissanti, con le chiese gremite di fedeli, senza contare quelle delle cittadine spagnole e portoghesi ugualmente coinvolte dal terremoto come anche nel Marocco, dove un villaggio di otto-novemila abitanti scomparve inghiottito dal suolo. In molti videro in questo evento un segno premonitore della venuta di Cristo: «E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle!» (Lc 21:25; Mc 13:24-26).

Segni dei tempi? Obama rompe il silenzio: «Sì ai matrimonni gay» Il Presidente è uscito allo scoperto dopo che il suo vice Biden ha riaperto il dibattito. La replica di Romney: «Solo fra uomo e donna» «Sì, gli omosessuali devono potersi sposare». Dopo mesi di esitazioni, tira e molla e polemiche, Barack Obama è passato alla storia come il primo presidente americano in carica a scendere in campo a favore dei matrimoni gay. Attualmente sono sei gli Stati dell'Unione che hanno legalizzato le nozze, mentre ci risulta che una decina le proibiscono attraverso la legislazione ordinaria. È chiaro che si tratta di una mossa «elettorale», ma purtroppo lo staff del Presidente è molto favorevole a questa esternazione. Come si muoverà la Chiesa cattolica con i suoi milioni di spagnoli, irlandesi e italiani che vivno negli States? Possiamo ben affermare che si tratta di un«segno dei tempi», un terremoto etico!

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ANCHE ÖTZI AVEVA I GLOBULI ROSSI ! Il sangue che scorreva nelle vene di Òtzi era uguale al nostro nostro.. Perbacco! Un'equipe italotedesca di ricercatori, grazie all'uso delle più moderne nanotecnologie, è riuscita a scoprire il più antico campione di sangue umano. Analizzando un campione di tessuto prelevato dalla schiena dell'uomo del ghiaccio, gli scienziati hanno individuato delle tracce di globuli rossi in tutto e per

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tutto uguali ai nostri. Inoltre, le analisi luminose hanno rivelato tracce di fibrina, una proteina che regola la coagulazione del sangue. Naturalmente tutto questo è costato parecchi «soldini»! Se pensiamo ai milioni di bambini che muoiono di fame ogni giorno... non possiamo approvare simili spese. Globuli rossi! Forse che pensavano di trovare quelli di un ottimo Merlot d'annata?

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YOGA IN TIMES SQUARE PER L'INIZIO DELL'ESTATE

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consensi, ma non quelli dell'opposizione della Destra e del partito religioso Shas che minacciano di far dimettere il sindaco: «Nemmeno i peggiori regimi comunisti hanno mai osato toccare il diritto al riposo nel Sabato».

New York ha celebrato il solstizio estivo con la tradizionale meditazione collettiva: oltre 14.000 persone si sono raccolte in Times Square che ha visto la piazza colorarsi di tappetini dalle prime luci dell'alba sino al tramonto! Follie estive?

POMODORO NERO! TEL AVIV VUOL VIAGGIARE IN AUTOBUS ANCHE IL SABATO Anche nella laica Tel Aviv è cominciata la guerra degli autobus. Dopo mesi di polemiche per quelli separati per sesso, imposti a Gerusalemme dagli ebrei ultradossi, ora è il sindaco di Tel Aviv, il laburista Ron Huldai, ad aprire su Facebook il caso dei bus del Sabato: «In tempi di crisi come questi, che fa una persona che non può permettersi l'auto, né il taxi, e deve andare a far visita a un parente in ospedale? Senza contare l'inquinamento delle auto private che possono circolare in tale giorno». La sua battaglia trova

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Arriva da Israele il pomodoro scuro, quasi nero (Black Galaxy) a somiglianza del colore delle melanzane. Ricco di vitamina C e antiossidanti è destinato ad un mercato di lusso. Il colore nero dipende da un pigmento speciale derivato dai mirtilli, frutto delle avanzate tecniche israeliane; quindi un prodotto di alta qualità.


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di Fabrizio Fratus

Sistema evoluzionista e sistema creazionista: entrambi atti di fede! Non accenna a diminuire il dibattito fra evoluzionisti e creazionisti sul quale pesa l'impossibilità di un accordo! Tuttavia mi è sembrato interessante riassumere in qualche nota le due differenti posizioni che hanno entrambe un denominatore comune, quello cioè che tutte e due hanno bisogno di una fede assoluta in quello che credono!

che il processo obbedisce a leggi costanti della materia che non subiscono l’azione di forze esterne alla materia stessa. In questa sua forma però, supponendo esclusivamente forze materiali, queste teorie sconfinano nel campo della filosofia, più precisamente nel materialismo. Così anche l’uomo diventa solo materia, solo un animale evolutosi per ultimo.

Il sistema evoluzionista

Il sistema creazionista

Il sistema evoluzionista è un insieme di teorie naturalistiche, che hanno come retroterra, l’idea che le leggi della fisica siano immutabili e la materia indistruttibile, concetti tipici del panteismo. La materia, in qualche modo eterna, si sarebbe ad un certo punto addensata in un ristrettissimo spazio, non più grande di un pisello, per poi esplodere e dare origine ai vari tipi di atomi presenti nell’universo (Teoria del Big bang). Questi atomi, semplicemente obbedendo alle loro intrinseche leggi e in circostanze particolarmente fortunate, avrebbero dato luogo all’universo che osserviamo, poi al primo essere vivente unicellulare (abiogenesi), dal quale si sarebbero poi sviluppate le varie specie fossili e viventi (evoluzione ). Per quanto riguarda il mondo vivente, il modo che avrebbe permesso il dispiegarsi della varietà degli esseri viventi è quello indicato da Darwin (teoria dell’origine delle specie), cioè la capacità intrinseca di variazione, seguita da mutazioni e selezione naturale. Pertanto le suddette teorie evoluzionistiche hanno in comune: - l’inesistenza di Dio che, se anche ci fosse, non interverrebbe nel processo; - un principio di continuità, nel senso

Dal canto suo il sistema creazionista è un sistema coordinato in cui il punto di partenza è che, al di sopra e al di fuori del creato, ci sia un Dio creatore dotato di personalità ed onnipotente al punto che non ha plasmato la materia e nemmeno ha messo ordine nel caos primordiale, ma ha creato tutto dal nulla, operando per mezzo della sola Parola (Gen 1; Eb 11:3 ; 2 Pt 3:5-7). Materia ed atomi, perciò, sono così perché Dio li ha voluti tali «nel principio» (Gn 1:1). Anche la varietà degli esseri viventi non è stata causata da uno sviluppo, ma è stata una scelta iniziale del Creatore, adoperatosi non affinché da una specie se ne originassero altre, ma perché ciascuna si riproducesse «secondo la propria specie» e per mezzo dello specifico «seme» che ha «in sé» (Gn 1:1 s.p.). Molto interessante e riscontrabile solo nel creazionismo è poi la presenza di Dio, al di fuori e al di sopra del creato, che produce «discontinuità» all’inizio e poi in seguito (Gen 3 e al Diluvio di Gen 6-9). Questa particolarità la si può riscontrare nei Vangeli allorquando Gesù creare discontinuità sanando i malati, risuscitando i morti, moltiplicandi i pani, comandando perfino ai venti... smentendo in questo modo l’umana convinzione che «tutte le cose continuano come dal principio della creazione» (2 Pt 3:4).

Dal caos...

...la soluzione?

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Contrasti Probabilmente il punto di contrasto tra le due «ipotesi» è rappresentato dalla teoria del Big bang che non ha bisogno di presupporre un Creatore e consente di far risalire il tutto a cause puramente naturali e materiali che, in molti casi, vengono abbinate al momento biblico del «principio» (Gen 1:1). Infatti molti cercano una conciliazione con la Bibbia sostenendo, ad esempio, che ambedue parlano di un inizio. Ma il Big bang non dice nulla riguardo a ciò che c’era prima e perciò non esclude Dio. Mentre per la creazione degli esseri viventi la Bibbia ci indica un’età di migliaia di anni, per la creazione della materia (e perciò anche per le rocce della Terra o della Luna) la Bibbia ci dice solo che è avvenuta «in principio». Questi ragionamenti hanno una loro sensatezza e non stravolgono apertamente il testo biblico; bisogna però distinguere fra ciò che emerge da un’analisi interna del testo biblico e gli adattamenti che facciamo per rendere compatibile la Bibbia con la scienza prevalente del momento. In ogni caso entrambi i «sistemi» presuppongono una forte credenza in essi. Naturalmente per chi crede nella Divinità le considerazioni sono ben altre! Gli è più facile e coerente credere che Dio abbia creato tutto per mezzo della Parola (2 Pt 3:5), piuttosto che credere che abbia concentrato la materia in un piccolissimo volume, per poi dar origine a tutto facendolo esplodere. Sicuramente in questo contrasto tra Big bang e Gesù, la Parola che trasforma istantaneamente l’acqua in vino, che risuscita il corpo in putrefazione di Lazzaro con una semplice chiamata... quello che più contrasta è proprio l'umanità di Dio! «E la Parola è diventata carne ed ha abitato per un tempo fra di noi» (Gv 1:14). Ma di questo, probabilmente, ne parleremo un'altra volta!


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I CREAZIONISTI E IL PROBLEMA DELL'ETÀ DELLA TERRA

Stime della velocità d'erosione, basata sui sedimenti che raggiungono l'oceano.

Monte Pelmo Rientra nel Gruppo delle Dolomiti che l'Unesco ha innalzato a Patrimonio mondiale. Sulle sue pendici meridionali si trovano impronte di dinosauri.

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ra i tanti scienziati che non si rifanno all’evoluzionismo vi sono alcuni che propongono letture dei dati scientifici che testimonierebbero la creazione della terra poche migliaia di anni fa. Tra questi Ariel A. Roth, famoso zoologo e studioso della Bibbia, convinto sostenitore della tesi che la terra non abbia più di 10.000 anni e che le testimonianze sono sotto gli occhi di tutti coloro che non si fanno offuscare la mente con interpretazioni false dei dati empirici. Una di queste prove sarebbe l’erosione dei continenti. Roth sostiene che ogni fiume scorrendo porta con se molti sedimenti e che parte arrivino sino all’oceano. Analizzando i campioni ripetitivi alla foce si possono ottenere stime della velocità con cui sedimenti vengono trasportati e della velocità di erosione del bacino idrografico. Alcuni fiumi sono più lenti e quindi hanno una sedimentazione intorno ad un millimetro ogni mille anni; altri fiumi possono arrivare sino a 1.300 millimetri ogni mille anni; comunque normalmente i fiumi sedimentano ad una velocità superiore a 100 millimetri all’anno. La velocità con cui si verifica la sedimentazione può sembrare sia molto lenta, ma, se confrontata con il tempo accettato dallo studio e dalle sue interpretazioni per le ere geologiche, si potrebbe sostenere con facilità che l’opera

Autore (data)

attuata dalla sedimentazione da parte dei fiumi dovrebbe avere fatto scomparire tutti i continenti. Questi studi sono stati riconosciuti da molti anni e considerando un livello di erosione medio di 61 millimetri, vi sono molti geologi che sostengono il fatto che l’America del Nord si sarebbe dovuta spianare in circa 10 milioni di anni, vorrebbe dire che nei 2,5 miliardi di anni di vita supposti l’America del Nord si sarebbe dovuta spianare 250 volte. Davanti a questi dati i creazionisti pongono una seria domanda temporale agli evoluzionisti: se i continenti della terra sono così vecchi, perché si ha un’altitudine media di 623 metri sopra il livello del mare? Se si considerasse la velocità di erosione di un millimetro i continenti si sarebbero erosi al livello del mare in solo 623 milioni d’anni e quindi con i tempi dati da coloro che ritengono la terra molto «vecchia», cioè 2,5 miliardi di anni, i continenti si sarebbero dovuti erodere almeno quattro volte. La situazione è invece diversa, i fiumi hanno una forza erosiva decisamente maggiore ad 1 millimetro all’anno e quindi è evidente, per i creazionisti, che la terra non possa avere l’età accreditata dagli evoluzionisti. Di fronte a questi dati B.W. Sparks commenta: «Alcuni di questi tassi d'ero-

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Fournier (1960) Gilluly (1955) Holleman (1968) Holmes (1965) Jansen e Painter (1974) Kuenen (1950) Lopatin (1952) McLennan (1993) Milliman e Meade (1983) Milliman e Syvitski (1992) Pechinov (1959) Schumm (1963)

Miliardi di tonnellate per anno 58 32 18 8 27 32 13 21 15 20 24 20

sione sono effettivamente sorprendenti. Il Fiume Giallo (Hwang-Ho) potrebbe spianare un'area dell'altezza media dell'Everest in un periodo di 10 milioni d'anni». Questa discrepanza è molto significativa se si considerano le catene montuose della Scozia e i monti Appalachi nel Nord-est dell'America, considerati vecchi di centinaia di milioni di anni, ci si chiede come possano essere ancora così alti. Nella Catena Idrografica di Papua, si ha un livello d'erosione di 80 mm in prossimità del mare e un livello di 520 mm all'altitudine di 975 m. Livelli di 920 mm sono registrati per le montagne comprese nelle regioni di frontiera fra il Messico e il Guatemala, mentre per quanto riguarda l'Himalaya troviamo un livello di 1.000 mm. Nella regione del monte Ranier, nello stato di Washington,


il livello d'erosione è di circa 8.000 mm. Forse il livello regionale d'erosione più rapido è stato registrato nel vulcano di Nuova Guinea ed è di 19.000 mm (sempre ogni 1.000 anni). Le stime che vengono calcolate sono principalmente sul totale dei sedimenti che arrivano sino agli oceani e i calcoli variano dagli 8 ai 58 miliardi di tonnellate per anno come riportato nella tabella. La quantità media che viene ottenuta dalla tabella è di 24 miliardi di tonnellate per anno, l’altezza media dei continenti rispetto al livello del mare come già visto è di 623 metri, quindi la completa erosione dei continenti si sarebbe dovuta avere in 9,6 milioni di anni, molto vicina al dato dei 10 milioni che abbiamo prima visto per l’America del Nord. Molti sostengono che le montagne esistono ancora grazie al continuo rinnovamento dovuto al sollevarsi degli strati inferiori, ma tale emergere di strati inferiori presuppone l’erosione continua degli strati superficiali che dovrebbero così scomparire; cosa che non avviene e al contrario sono ben visibili. Se si guardano le grandi sezioni di sedimenti ai margini delle valli e dei Canyon ci si può accorgere che alcune parti della colonna geologica sono assenti. Se rappresentiamo una serie completa con le colonne geologiche e utilizziamo i numeri usati comunemente noi dovremmo avere rappresentata la colonna in modo crescente; ovvero che dal numero 1 parta e prosegua in questo modo: 2, 3, 4, 5, sino alla fine della colonna geologica. Molte volte capita che la nostra colonna salti ere geologiche e quindi abbia delle rappresentazioni di questo tipo: 1, 3, 6, 7. La mancanza degli strati 2, 4 e 5 è data dal fatto che in altri luoghi sono invece visibili. Il Gran Canyon in Arizona, Stati Uniti d’America, è forse la più importante vetrina delle ere geologiche del mondo e vi sono molteplici assenze nella successione delle ere geologiche. A questo riguardo, sempre Ariel A. Roth, specifica che «si evidenziano lacune che rappresentano approssimativamente 6, 14 e più di 100 milioni d'anni. Una di queste lacune riguarda gli interi periodi Ordoviciano e Siluriano. Ci rendiamo conto che tali lacune esistono perché i depositi dell'Ordoviciano e del Siluriano sono presenti in altre parti del mondo. Secondo l'evoluzionismo, i depositi dell'Ordoviciano e del Siluriano hanno avuto bisogno di un lungo periodo di tempo per formarsi e per far evolvere gli organismi che ne coContinua prossimo numero

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ESPLOSIVA DUBAI UNA CITTÀ A DISMISURA D'UOMO!

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el 1985 l'Emirato del Dubai, sull'antica Costa dei Pirati, contava 420.000 abitanti, con una densità di 122 abitanti al chilometro quadrato. Oggi, 25 anni dopo, gli abitanti sono 1.730.000 con una densità di 442 abitanti/kmq. Un aumento vertiginoso dovuto soprattutto all'immigrazione di lavoratori dai Paesi più poveri dell'Asia per lo sviluppo abnorme dell'edilizia e dei servizi per un turismo in piena patologica espansione. Non credo esista un simbolo più efficace e devastante della malattia che sta sempre più estendosi sul terzo Pianeta del sistema solare. La selva aberrante di grattacieli, la distesa marina invasa da incredibili quartieri a forma di palma, il proliferare di cemento, acciaio, asfalto e cristallo in un Paese in cui, a differenza degi altri del Golfo Persico, la produziome petrolifera non è molto alta, rappresenta il tremendo simbolo di una società e di un'economia strette tra il proliferare incontrollato dei consumi (in grandissima parte inutili e indotti) di una parte del Pia17

Dubai, uno dei sette Emirati Arabi Uniti. Il secondo per estensione dopo Abu Dhabi. Il progetto originario della città, negli anni '60, prevedeva una popolazione massima di 600 mila abitanti. Foto di Johannes Mann/Corbis.

neta e la crescita demografica inarrestabile di un'altra parte. Crescita che sta alla base della mancanza di cibo e di acqua che ne aggrava l'inaccettabile stato di miseria e di fame. Ciò rende ancor più innaturale e preoccupante lo scenario della foto, è il fatto che tutto ciò si regge sulla produzione e sul consumo di petrolio. E quando questa sostanza sarà finita (e i sintomi vanno moltiplicandosi) cosa resterà di questa moderna e tracotante Torre di Babele eretta in un deserto sabbioso e inospitale e dell'immensa manovalanza di poveri immigrati che la stanno costruendo? Ci viene in mente il racconto di Genesi 11:8,9: «Così il Signore li disperse di là su tutta la faccia della terra ed essi cessarono di costruire la città. Perciò a questa fu dato il nome di Babel». Anche a Dubai una grande e impressionante confusione!


DA TUTTO IL MONDO!

Enciclopedia, addio! Il posto fisso! «FATTI PRETE E AVRAI IL POSTO FISSO» «Avrete un posto fisso, anche se il salario non sarà enorme», suggerisce lo slogan della Conferenza episcopale spagnola in uno spot per le vocazioni. Ma quanto guadagna un prete in Italia? Un sacerdote appena ordinato prende 900 euro e dopo 25 anni può arrivare a 1.200. La pensione del «Fondo clero», dopo i 65 anni, è sui 700 euro, ma è garantito l'alloggio in case di riposo. Lo stipendio di un vescovo? Tra i 1.500 e 1.600 euro.

L'ENCICLOPEDIA BRITANNICA LASCIA LA CARTA PER IL WEB Dopo 244 anni non stamperà più i suoi tomi. Solo 8.000 persone al mondo hanno sugli scaffali di casa i 32 volumi dell'Enciclopedia Britannica, ultima edizione. Meglio consultare e toccare quei 58 chili e mezzo di libri rilegati in pelle che piegarsi su un personal computer... Ma i tempi sono i tempi. E nell'era digitale anche la «Encyclopedia Britannica Inc.» ha segnato il passo e così è traslata sul web. La versione digitale sarà consultabile in Rete da qualsiasi angolo del mondo al costo annuale di 70 dollari.

QUEL GATTONE DI GHEPARDO

Pronto soccorso

La Bibbia UN BEST-SELLERS IN NORVEGIA! Sorpresa sui mercati norvegesi del libro: due Bibbie (una in scrittura bokmål e l'altra in nynorsk) lo scorso anno 2011 hanno registrato il record di essere i libri più venduti nell'area locale. Sono state vendute ben 79.000 copie di entrambe le edizioni grazie ad un'attenta campagna pubblicitaria e grazie anche alla bontà delle traduzioni. La Bibbia non finisce mai di stupire!

IL PATRIARCA FILARETE: «TIFOSI COME SCIMMIE»

«I tifosi esaltati assomigliano più a scimmie che a persone». Lo ha detto il primate della Chiesa ortodossa ucraina Filarete, a proposito degli appassionati che hanno seguito Euro 2012 «perdendo il controllo di se stessi». «La Chiesa – ha detto l'83enne Filarete, citato dall'Agenzia Unian – non benedice l'esaltazione e la psicosi in cui una persona cade guardando queste partite. Guardate le facce di queste persone, non sembrano più esseri umani, sembrano più scimmie. Questo perché hanno perso il loro equilibrio emotivo».

Animalia

Il ghepardo, si suol dire, è un cane con la faccia da gatto. Effettivamente un felino adattato per vivere come certi cani selvaggi, ma soprattutto famoso per la sua velocità. Tutti l'abbiamo visto quando di soppiatto s'avvicina a una preda e la sorprende scattando in un breve inseguimento. Le gazzelle fanno i 70 all'ora e lui, con i suoi 100 km orari, non ci mette molto a sgambettarle. Purtroppo anche per il ghepardo s'avvicina l'estinzione. Già i Sumeri (3.000 a.C.) lo sfruttavano per la caccia e poi gli antichi Egizi. Marco Polo descrisse, nel Milione, le battute a cavallo col ghepardo del principe mongolo Kublai Khan. Ora che di ghepardi in Asia non ce ne sono praticamente più, sono i pochi africani rimasti ad alimentare l'ancora insaziabile sete di ghepardi dei prìncipi indiani!

Chiesa anticalcio

LO ZAINETTO DEL PARROCO

In Austria il movimento cattolico di riforma «Siamo Chiesa» ha realizzato uno zainetto di «pronto soccorso» per parrocchie e parroci da utilizzare nelle campagne evangelistiche. Nello zainetto si trova una Bibbia, una bottiglietta di vino rosso, una pagnottina ed una rosa rossa! A quando in Italia?

Dizionari IL LINGUAGGIO CORRE TROPPO VELOCE I mutamenti linguistici sono troppo veloci anche per i vocabolari più prestigiosi! Prendete il Devoto-Oli e lo Zingarelli 2013, che escono in questi giorni. Aggiornati, ma fino ad un certo punto. Se andate a cercare una delle parole più gettonate degli ultimi mesi come «esodato», rimarrete delusi. Si ha l'impressione che la rapidità dei cambiamenti imposti dalle nuove tecnologie e dalla finanza abbia mandato in tilt la coerenza della selezione lessicale. Rimane la perplessità che per l'evoluzionismo siano occorsi miliardi, miliardi e ancora miliardi di... anni!

Citazioni citabili «Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe» Gesù Cristo (Vangelo di Matteo 1:16) «Noli equi dentes inspicere donati. A caval donato non si guarda in bocca» San Gerolamo (La più antica fonte di questa frase, è tratta dal Commento alla Lettera agli Efesini di san Girolamo, 347-419/420). Scrittore, teologo e santo romano, nonché padre e dottore della Chiesa. Fu il primo traduttore della Bibbia dal greco e dall'ebraico al latino. «Quando l'uomo tenta di immaginare il Paradiso in terra, il risultato immediato è un molto rispettabile Inferno» Paul Claudel (1868-1955, poeta e drammaturgo francese, Accademico di Francia) «Dove men si sa, più si sospetta» Niccolò Machiavelli (Dell'ingratitudine, da I Capitoli)

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