Aiso magazine 4 2014

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4 / 2014 AISO - ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDI SULLE ORIGINI - MILANO - Piazza Bertarelli, 13 - Tel. 02 617 55 79 - redazione@origini.info Newsletter trimestrale on line • Dicembre 2014 • N.ro 4 • Direttore AISO: Stefano Bertolini • Redazione: Renato Colmano, Fabrizio Fratus, Giusy Pistillo • Fax 02 612 47 896 • www.origini.info

ROSETTA, LA «TORRE CHE VUOLE RAGGIUNGERE IL CIELO!»

La missione semi fallita della sonda Philae ripropone drammaticamente l'assurda volontà dell'uomo della conquista dello spazio. Denaro pubblico sprecato! Lascia sconcertati lo scopo della missione: «Scoprire i segreti della nascita del sistema solare». Ci ricorda molto la vicenda della Torre di Babele (Genesi 11:4).


QUANDO LA SPERANZA SI ALLONTANA C IN QUESTO NUMERO QUANDO LA SPERANZA SI ALLONTANA pag. 2 IN DIFESA DELLA CREAZIONE pag. 4/5 IL CORPO UMANO pag. 6 «SCUOLA DEL SABATO» LA PRIMA SETTIMANA (2) pag. 10-11 LA SACRA ROTA pag. 12 MISSION IMPOSSIBLE pag. 13 IL NUMERO 1 DI APPLE «FIERO DI ESSERE GAY. È UN DONO DI DIO» pag. 14 C'È UN LIBRO PER TUTTI I SEI GIORNI DELLA CREAZIONE pag. 15 DI TUTTO UN PO' pag. 16

redo che tutti noi, qualche volta, abbiamo provato quel momento in cui la «speranza» ci è venuta meno o, peggio ancora, si sia allontanata. Ricordo che agli esami di Stato un ragazzo aveva affisso sulla porta dell'aula dove si tenevano alcuni degli esami orali un cartello con la scritta dolente di Dante quando con Virgilio si appresta ad entrare nei «regni dell'aldilà»: «Lasciate ogni speranza, voi che entrate». E ricordo di come il presidente della commissione esaminatrice vedendo il foglio, ci rincuorò benevolmente... dicendoci di non temere in quanto la «commissione non era poi così severa»! E tutto fortunatamente filò liscio. La speranza, si dice, è l'ultima a morire. Sinceramente, ora che sono passati molti anni, e che tutto è peggiorato all'inverosimile, non saprei in questo momento di particolari difficoltà mondiali, come reagire alla invadente mancanza di moralità del mondo intero. Le rotaie sulle quali il treno percorreva la sua strada non sono più parallele... Hanno inventato persino le «rotaie - parallele - convergenti» e così siamo arrivati allo sfacelo generale dell'umanità. Siamo arrivati al termine di un altro anno del quale non si sa quale resoconto trarne. Non occorre essere pessimista, ma credo che l'umanità in genere sia senza speranze, forse come quando con i miei compagni di studio ci siamo trovati davanti a quella porta! Milioni di persone stanno vivendo, drammaticamente, cose simili, spremuti da sfortunate esperienze di ogni genere.

«Siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Romani 12:12)

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Ma non dobbiamo arrenderci. Sarebbe una sconfitta, prima ancora del nostro reagire. Possiamo essere una fonte di potenza, possiamo essere un punto fermo per ogni tempesta della nostra vita. C'è una speranza che ci porta non solo attraverso la tempesta, ma che ci guida oltre. E se la nostra speranza sta svanendo, possiamo sempre aggrapparci a Dio che è la fonte della speranza. Un Dio onnisciente e onnipotente è la fonte della nostra speranza. Nelle sue lettere Paolo, ad esempio, menziona la parola «speranza» ben 41 volte, con buona ragione lui che aveva vissuto una vita piena di insidie, naufragi, minacce di morte, carcere... A Paolo non è mai mancata la speranza. Il suo segreto? L'essersi aggrappato a Gesù Cristo, «nostra speranza». Questa speranza non è solo una esperienza emotiva, ma è il risultato di una convinzione fondamentale in Lui stesso, come l'ebbe Paolo e tanti altri uomini della Bibbia e non. Come cristiani dobbiamo esseri pieni di speranza. Cristo vive nei nostri cuori ed è in grado di far fronte a tutto ciò che incontriamo nella vita. La Sua forza è la nostra forza. La Sua grazia salvifica è a nostra disposizione. In lui noi siamo redenti. E guardiamo oltre questa vita; guardiamo alla «beata speranza» quando i nostri corpi mortali saranno rivestiti di immortalità! A tutti voi un sincero augurio di un migliore anno. Renato Colmano


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TANTA MONNEZZA, TANTA BELLEZZA? La vittoria della cantante austriaca Conchita all'Eurofestival 2014 ha suscitato contrastanti pareri: lodata dai paesi nordici (Ora, Conchita sei immortale!), zittata dalla Russia (Una brutta caduta dell'Unione europea). Alla persona di buon senso suscita perplessità!

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ra davvero uno spettacolo musicale quello che recentemente ha portato Conchita Wurst alla vittoria? Dal punto di vista cristiano diciamo con fermezza, no! Purtroppo l'apprentemente impensabile è diventato realtà. Una triste realtà che si sta ingigantendo ogni giorno di più.

NESSUNA NOVITÀ

Che società quella odierna! Ormai tutto è «monnezza»; non c'è più spazio per le convinzioni personali e per la tolleranza! In verità questo stato è esploso recentemente, diremo con la «rivoluzione del 1968», ma vogliamo ricordare che è sempre esistito. Solo ora è emerso in tutta la sua negatività quale conseguenza del diffondersi degli attuali mezzi di comunicazione. In realtà già l'apostolo Paolo nella sua Lettera ai Romani sottolinea questo drammatico aspetto: «Perché pur conoscendo Dio non l'hanno glorificato... ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato» (Romani 1:21). L'uomo, come quello d'allora, anche oggi ripete la stessa formula alterando la verità per il proprio ego. Il tema dell'orientamento sessuale, diffuso in quasi tutto l'Impero romano, fu piegato non alla verità biblica, ma al proprio io (Romani 1:25). E così Dio ha permesso che allora come oggi, che il naturale sia allocato all'innaturale: «Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro

natura» (Romani 1:26); con loro tutte le loro conseguenze.

PENSARE IN MODO DIVERSO NON È CONSENTITO!

Nella nostra società moderna, illuminata e progressista sta diventando sempre più imperante il «divieto di pensare diversamente»! Pensare secondo i principi del buon senso è fuorviante. Pensare poi come «pensa» la Parola di Dio è un'attentato alla libertà d'espressione. Ci vien voglia di dire che ormai tutto è monnezza, secondo noi; secondo «loro» tutto è bellezza.

TUTTO È PERMESSO

«Tutto è permesso», uno slogan del presente. Ma a pensar bene non è così. Infatti Paolo ci ricorda che «non tutte le cose sono utili» (1 Corinzi 6:12). Sì, tutto ci è permesso, ma non tutto è necessariamente buono. Possiamo saltare giù da un palazzo alto, ma senza paracadute è un po' difficile atterrare bene! Oggi l'umanità si butta giù... senza paracadute. Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile. Dio ci ha dato la mente così come la sua Legge scritta nei nostri cuori (Romani 2:15). 3

Egli vuole farci pensare, confrontare, osservare e utilizzare questo dono con ragionevolezza.

INTOLLERANTE TOLLERANZA

Paolo non fa mistero su di essa. Nel terzo e quarto capitolo della sua Seconda lettera a Timoteo descrive con occhio profetico il nostro tempo, come quello in cui anche le persone «spirituali» non sopporteranno più la sana dottrina (2 Timoteo 4:3). Sì, oggi è tutto «monnezza», che domani diventerà, forse, tutto «bellezza». In questo chi crede nella Bibbia si sentirà sempre più emarginato. Ed espressioni del tipo «estremista, fondamentalista... » saranno sempre più usate nei confronti di coloro che «oseranno essere diversi». Sì, così la tolleranza del presente diventerà nel futuro intolleranza. Viviamo forse in un mondo binario? Quanto spazio ci sarà per una convivenza leale e pacifica? Diremo poco. Ci stiamo avvicinando ai tempi di Sodoma e Gomorra dove tutta la società era d'accordo sul «tutto è bellezza» pur sapendo che «tutto era monnezza»? Siamo «molto vicini». Ed è per questo che lanciamo un appello: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori. Siate riconciliati con Dio» (Ebrei 3:15 e 2 Corinzi 5:20). Rielaborato da un articolo di Reinhard Schwab, apparso su «Adventisten Aktuell» 6/2014


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IN DIFESA DELLA CREAZIONE

10 motivi per una migliore comprensione del racconto biblico della Creazione secondo gli Avventisti del settimo giorno Autore dell'articolo apparso su «Adventisten Aktuell» (Mensile della Chiesa cristiana avventista austrica, n.ri 54 e 55/2014) è Franz Hasel, Direttore del Dipartimento teologico del Seminario di Bogen Hofen (A). Articolo condensato da Luiza Rosinska Colmano.

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li Avventisti del settimo giorno, come altri cristiani fedeli alla Bibbia, credono che la vita su questo pianeta non sia il prodotto di un processo scaturito dal caos e di un’amara battaglia per la sopravvivenza, ma che tragga le sue origini nel «fare creativo di Dio», come descritto nella Genesi. La realtà della Creazione è per gli Avventisti non solo un punto dell’Antico Testamento, ma esso attraversa la Bibbia dalle prime frasi sino alla fine. Inoltre il pensiero della Creazione ha, dal punto di vista biblico-profetico soprattutto in questi tempi, un’importanza basilare. Ma, forse, il testo centrale dell’identità degli avventisti è il cosiddetto «messaggio dei tre angeli » di Apocalisse 14:6-7. 1844, UN ANNO PARTICOLARE Per l'avventismo questa parte del messaggio dei tre angeli, rappresenta il ricordo della Creazione di Dio. È il fondamento e il criterio per la giusta preghiera negli ultimi tempi della storia del mondo. Fondamento che nasce con l'inizio della loro identità nel 1844 in coincidenza con l'enunciazione delle teorie di Charles Darwin che in un suo manoscritto di 189 pagine, riassume la sua teoria circa un processo evolutivo che si è esteso per milioni di anni. Contem-

poraneamente, coincidenza della Storia, vede la luce anche la teoria del marxismo! Tuttavia i pensieri di Darwin sono diventati famosi in tutto il mondo solo dopo la pubblicazione (1859) del suo libro «L’origine delle specie», ma rimane siginificativa la coincidenza iniziale dei due pensieri: quello avventista e quello darwiniano che nascono entrambi, come detto, nel 1844. Esattamente in quell’anno fu definitivamente elaborata da Darwin una teoria, che supportata più tardi dal comunismo e dai nazionalismi, ha cambiato il mondo: la formazione della Terra senza intervento divino. Ma, provvidenzialmente nello stesso anno, Dio affidò ad un nuovo movimento religioso, un messaggio speciale per tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli: «Temete Dio e dategli gloria... Adorate Colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque» (Apocalisse 14:7). CREATORE VS TEORIA EVOLUZIONISTA Se la fede nel creatore biblico non fosse stata soffocata dalla teoria evoluzionistica, ma fosse rimasta viva attraverso l’osservanza del Sabato (apologia della Creazione), allora probabilmente non esisterebbero così tante

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persone che contestano l’esistenza di Dio. Non siamo nati per caso, sviluppandoci in un arco di tempo lunghissimo, per diventare quello che siamo oggi, ma crediamo che Dio ci abbia creati in modo sovrannaturale. Ciò è successo in pochissimo tempo, al termine della settimana creativa, qualche migliaio di anni fa. La fede nella Creazione per molte persone e anche per molti cristiani è diventata obsoleta e superata dal pensiero evoluzionistico, che ha fatto il suo ingresso universalmente nei pensieri e nei tentativi di spiegazione delle persone. EVOLUZIONISTI TRA GLI AVVENTISTI? Questo modo di pensare è penetrato, purtroppo, anche negli animi dei cristiani, inclusi alcuni avventisti. Infatti negli ultimi 30 anni alcuni «circoli accademici» hanno messo in discussione la credibilità della posizione riguardante la Creazione, avvalorandosi di indicazioni scientifiche prodotte da evoluzionisti. Questi cristiani (anche avventisti) sono della opinione che si dovrebbero cambiare alcuni punti di vista per «meglio inseririsi» in un contesto scientifico moderno. Si dice che occorre essere aperti ai pensieri evoluzionistici e alla tolleranza della «multiculturalità». 10 MOTIVI PER CREDERE NELLA CREAZIONE Vorrei elencare 10 motivi che fanno capire, perché la Creazione biblica è così importante per il credente fedele alla Bibbia, affinché non debba rinunciare a crederle. Non rivendico un diritto sulla completezza dell'articolo perché ognuno di noi può sempre trovare altri buoni argomenti da aggiungere e completarlo, tuttavia mi auguro che ogni credente rimanga fedele ai concetti della Creazione divina.


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1. La fede nella Creazione è importante in quanto testimonia la presenza di Dio Il cristiano consenziente alle affermazioni bibliche, non può ignorare ciò che la Bibbia dice riguardo alla Creazione; essa testimonia chiaramente la creazione sovrannaturale da parte di Dio. E questo non solamente nella Genesi, ma in tutto il Sacro testo. Sembra quasi che la tematica della Creazione sia un’espressione di un’unità dell'intera Bibbia. Alcuni versetti della Bibbia dimostrano, quanto sia centrale il pensiero creazionistico come: Genesi 1 e 2. Le primissime parole della Sacra Scrittura iniziano con l'episodio della Creazione divina: «Nel principio Dio creò i cieli e la terra» (Genesi 1:1). Quello che poi segue è una relazione unica, imparagonabile con altri «racconti»! Se addirittura teologi liberali, che non credono in una creazione letterale di sei giorni, hanno ammesso che il testo biblico, così com’è, testimonia la Creazione di Dio, perché il cristiano dovrebbe avere dubbi? Persino Gerhard von Rad (1901-71), uno dei sostenitori più liberali dell’A.T. del XX secolo, che non credeva in una Creazione in sei giorni, scriveva nel suo commento sulla Genesi 1: «Ciò che viene detto qui varrà, così com’è scritto, completamente ed esattamente. Niente è un semplice accenno simbolico o solo un parlare poetico e immaginario» (p. 36). Mosé intendeva esattamente questo presentando la Creazione; non parlava di un mito o di una saga, ma di un dato di fatto: come Dio creò il pianeta Terra. Esodo 20:11 - «Poiché in sei giorni il Signore fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il Signore ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato». Nel cuore dei Dieci comandamenti si trova per noi un chiaro indizio per il suo «fare sovrannaturale creativo e divino». Se per Dio i Dieci comandamenti sono im-

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portanti (perché mai non lo dovrebbero essere essendo Lui l'ideatore?), allora anche la fede nella Creazione lo è. Se così non fosse, Dio non avrebbe ancorato questo pensiero all’«interno» degli stessi Dieci comandamenti! La Creazione è un pensiero irrinunciabile! (2 Re 19:15; Salmo 8:4 e 104; Isaia 42:5; Atti 17:24; Ebrei 1:2 e 11:3). 2. LA FEDE NELLA CREAZIONE È IMPORTANTE PERCHÈ IN ESSA SI RICONOSCE GESÙ Anche Gesù credeva nella creazione di Dio, così come testimoniano Matteo: «Ed egli rispose loro: Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina» (Matteo 19:4) e Marco 2:28: «Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del Sabato» . Se Gesù dimostrò fiducia in essa, allora anche noi dovremmo accettarla! 3. LA FEDE NELLA CREAZIONE È IMPORTANTE, PERCHÈ È CONNESSA CON LA REDENZIONE Senza una completa e buona iniziale creazione, non sarebbe stata necessaria la «redenzione». Solo Dio aveva (ed ha) l'interesse di liberare il Creato dal peccato. Se Dio non fosse buono, e se il suo creato non lo fosse, non ci sarebbe in Lui alcun interesse di donarci la «redenzione». Nella teoria evoluzionistica non è previsto il peccato! Se non esistesse un «peccato originale», di conseguenza non ci sarebbe bisogno di una redenzione! Si aggiunga il fatto che nel pensiero evoluzionistico il mondo inizialmente non era completo e maturo. Tutto doveva ancora svilupparsi... anche la morte. La morte e il morire fanno parte dell’acca-

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duto evoluzionistico. Non sono conseguenza del peccato. Non ne fanno parte forzatamente. La Bibbia però afferma chiaramente che la morte è una conseguenza del peccato, e che non esisteva al principio (Romani 6:23). La morte non deve obbligatoriamente appartenere alla vita, così come teorizza l’evoluzione, nella quale, per uno sviluppo migliore, muoiono interi gruppi di popolazioni! Dal punto di vista biblico, la morte non è un presupposto per una nuova vita, ma il suo ultimo nemico, sconfitto dalla grazia e dal potere di Dio (1. Corinzi 15:26)! 4. CREDERE NELLA CREAZIONE È IMPORTANTE PERCHÈ È COLLEGATA ALLE DICHIARAZIONI SULLA FINE DEI TEMPI Se la Creazione di Dio non fosse stata compiuta in modo sovrannaturale, come possiamo pretendere che la «nuova creazione» avvenga con la stessa procedura? Apocalisse 20 attesta che Dio sarà anche in grado di rinnovare il Creato proprio nella stessa maniera (Apocalisse 20). Se tutto quanto si fosse sviluppato in un lunghissimo arco di tempo, allora ci si può aspettare che anche la «fine», sempre se una cosa simile esistesse, arrivi dopo tantissimo tempo. Se lo sviluppo evoluzionistico avviene soltanto all’interno della Terra, allora la cosiddetta «nuova terra» si creerà da forze terrestri; non può avvenire diversamente. La Bibbia testimonia diversamente: il regno di Dio non è di questa Terra, e si realizzerà senza l’intervento umano (Daniele 2). Gli insegnamenti che provengono dalla Genesi e quelli dall'Apocalisse vanno collegati insieme. Se crolla l’uno, così sarà anche per l'altro! Senza una Creazione sovrannaturale non ci può essere un ritorno sovrannaturale di Gesù. Ed è proprio questa connessione che dovrebbe farci riflettere. Sulla «nuova terra» ritroveremo l’albero della vita (Apocalisse 22:2), com'era presente nel Paradiso (Genesi 3:24). E la luce «regnerà» anche senza il Sole (Apocalisse 21:23 e 22:5; Genesi 1:3).

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Il rene, una struttura molto complessa!

Il rene è un organo di un enorme impor-

tanza per l'organismo; infatti senza di esso non può esistere vita. Possiede importanti funzioni: 1) regola l'equilibrio idro-elettrolitico dell'organismo sia quando avviene una perdita eccessiva di liquidi o un'introduzione scarsa di acqua (il rene concentra le urine), oppure nel caso che si abbiano liquidi in eccesso (il rene diluisce le urine); 2) regola l'equilibrio acido-basico mantenendo costante il ph ematico; 3) elimina varie sostanze tossiche per l'organismo come l'urea, l'acido urico e la creatinina; 4) ha una funzione ormonale perchè secerne gli ormoni che regolano la pressione arteriosa e l'eritropoietina che induce il midollo osseo a produrre i globuli rossi; 5) produce il calcitriolo, la forma attiva della vit. D e regola quindi il metabolismo fosfo-calcico. Dal punto di vista strutturale è formato da una porzione più esterna, la corticale e una porzione più interna la midollare. L'unità strutturale fondamentale del rene è il nefrone: ogni rene possiede un milione di nefroni. Il nefrone è formato da due parti fondamentali: il corpuscolo di Malpighi e i tubuli. Il corpuscolo di Malpighi è situato completamente nella corticale ed è formato dal glomerulo e dalla capsula di Bowmann. Il glomerulo è formato da un intreccio di capillari sanguigni provenienti dall'arteria afferente al glomerulo il quale è rivestito dalla membrana basale, a sua volta rivestita dall'epitelio viscerale della capsula di Bowman che si collega al polo vascolare coll'epitelio parietale della capsula stessa. L'epitelio parietale è in continuità col polo

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urinario e quindi con la parte tubulare del nefrone. Dal polo vascolare parte poi l'arteria efferente che circonda tutta la parte tubulare del rene. All'interno del glomerulo esiste il mesangio formato da cellule e matrice; le cellule sono ricche di actina e miosina, quindi sono cellule contrattili che, contraendosi regolano il lume dei capillari glomerulari regolando l'afflusso di sangue nei capillari glomerulari. I capillari sono fenestrati con varchi di 100 millimicron e quindi essi sono poco selettivi. I capillari sono rivestiti dalla membrana basale che ha carica negativa determinati dal fosfolipide ac. sialicoe ed è la più selettiva; oltre la membrana basale si trova l'epitelio viscerale della capsula di Bowman con cellule che hanno dei prolungamenti chiamati podociti che terminano in altri prolungamenti più sottili, i pedicelli che si attaccano ai capillari glomerulari. I podociti sono rivestiti da mucopolisaccaridi composti da ac. sialico che rendono carica negativamente la superficie dei podociti e cioè è essenziale per la filtrazione: inoltre i podociti hanno la funzione di rinnovare continuamente la membrana basale. La pressione idrostatica dei capillari glomerulari è di 25 mm di mercurio al netto della pressione oncotica delle grosse molecole proteiche circolanti e della pressione idrostatica vigente nella capsula di Bowman. Questa pressione di 25 mm di mercurio serve a filtrare dal plasma dei capillari la preurina che si raccoglie nella caplula dove esiste uno spazio tra la parete viscerale e lo strato parietale. La preurina ha una composizione simile a quella del plasma ad eccezione delle grosse molecole proteiche che vengono trattenute in parte nei capillari glomerulari. La seconda parte del nefrone è costituita dai tubuli, che si dividono in tubulo prossimale contorto, ansa di Henle, con una parte ascendente e discendente e il tubulo contorto distale; nel tubulo contorto distale si ha un ispessimento di cellule, la macula densa; queste cellule sono sensibili alla concentrazione di sodio nel tubulo; se la concentrazione si abbassa queste cellule vengono stimolate e mandano segnali all'apparato iuxtaglomerulare presente a ridosso del glomerulo; l'appararato iuxtaglomrulare è formato da cellule 6

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speciali che secernono renina che favorisce l'assorbimento di sodio nel tubulo distale; esiste quindi un collegamento a feedback tra il tubulo distale e l'apparato iuxtaglomerulare per regolare l'assorbimento di sodio. Il tubulo contorto prossimale invece è deputato all'assorbimento della maggior parte dell'acqua , circa il 60%, creando così urine più concentrate. Il rene filtra ogni giorno attraverso i glomeruli circa 160 litri di acqua dei quali il corpo umano ne eliminiamo ogni giorno 1-1,5 litro attraverso l'urina. È facile capire quanto lavoro di assorbimento facciano i tubuli renali ogni giorno. Questo assorbimento è regolato finemente con assorbimento passivo per l'acqua, ma anche assorbimento attivo per i soluti come il sodio, il potassio, il cloro, i bicarbonati e l'idrogeno, oltre a molecole come il glucosio. L'eliminazione di sostanze tossiche avviene attraverso speciali pompe poste nelle cellule dei tubuli: la pompa sodio atpasi, la potassio-atpasi, la pompa idrogeno ecc. Il rene è anche un organo endocrino perchè secerne alcune sostanze importantissime. Incominciamo dalla renina. La renina è un enzima proteolitico secreto dalle cellule iuxtaglmerulari. La renina entra nel circolo ematico e incontra un glicopeptide prodotto dal fegato l'angiotensinogeno scindendolo e formando l'angiotensina I che viene scissa da un altro enzima e trasformata in angiotensina II la quale esercita una azione ipertensiva cioè vasocostrittice sia a livello generale che a livello renale mantenendo quindi costante la pressione dei capillari a livello renale, essenziale questo per la costanza della filtrazione e assorbimento dei soluti. Il rene secerne anche, forse a livello del tubulo contorto distale l'eritropoietina, un polipeptide che possiede un'azione specifica nel midollo osseo provocando la maturazione dei globuli rossi e la loro messa in circolo sotto forma di reticolociti; questo avviene soprattutto quando vi è una perdita di sangue o un'anemia. Ancora il rene trasforma la vit. D inattiva nel calcitriolo che è la sua forma attiva e contribuisce pertanto al metabolismo osseo e al ricambio del calcio e del fosforo. a cura di Nunzio Nobile Migliore


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o i: inf n io ini. z na orig i d or ne@ e io o f z In da re


«I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani. Un giorno rivolge parole all'altro, una notte comunica conoscenza all'altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all'estremità del mondo. Là, Dio ha posto una tenda per il sole, ed esso è simile a uno sposo ch'esce dalla sua camera nuziale; gioisce come un prode lieto di percorrere la sua via. Egli esce da una estremità dei cieli, e il suo giro arriva fino all'altra estremità; nulla sfugge al suo calore. La legge del Signore è perfetta, essa ristora l'anima!» (Salmo 19:1-7)

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Ai nostri cari lettori un sereno

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ricco di benedizioni nel Signore.

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LA PRIMA SETTIMANA (parte 2) Da Patriarchi e Profeti (Edizioni ADV) di E.G.White vi proponiamo il capitolo 9 «LA PRIMA SETTIMANA» Seconda ed ultima parte

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io non ha mai rivelato all’uomo la maniera in cui ha realizzato la Creazione e la scienza umana non può scoprire tutti i segreti dell’Altissimo: il Suo potere di creare, così come la sua esistenza vanno al di là della comprensione umana. Dio ha donato all’uomo infinite possibilità di progresso sia nella scienza sia nell’arte; ma quando gli scienziati parlano di questi soggetti, da un punto di vista esclusivamente umano, certamente giungono a conclusioni sbagliate. Se le nostre teorie non contraddicono i fatti presentati nelle Scritture, speculare al di là di ciò che Dio ha rivelato può non avere alcun valore negativo; ma coloro che abbandonano la Parola di Dio e cercano di considerare il creato in base ai princìpi scientifici, agiscono come chi si spinge senza carta e senza bussola in un oceano sconosciuto. Le menti più evolute si disorientano nel tentativo di stabilire un rapporto fra scienza e rivelazione, se la loro ricerca non è guidata dalla Parola di Dio. Poiché il Creatore e le sue opere esulano dalla loro capacità di comprensione, e non sono in grado di fornire una spiegazione basata solo sulle leggi della natura, essi considerano i racconti biblici non attendibili. Dio non ha mai rivelato all’uomo la maniera in cui ha realizzato la Cre-

«Le cose occulte

appartengono all'Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli, in perpetuo...» (Deuteronomio 29:29)

«I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle Sue mani» (Salmo 19:1)

azione e la scienza umana non può scoprire tutti i segreti dell’Altissimo: il suo potere di creare, così come la sua esistenza vanno al di là della comprensione umana. Dio ha donato all’uomo infinite possibilità di progresso sia nella scienza sia nell’arte; ma quando gli scienziati parlano di questi soggetti, da un punto di vista esclusivamente umano, certamente giungono a conclusioni sbagliate. Se le nostre teorie non contraddicono i fatti presentati nelle Scritture, speculare al di là di ciò che Dio ha rivelato può non avere alcun valore negativo; ma coloro che abbandonano la Parola di Dio e cercano di considerare il creato in base ai princìpi scientifici, agiscono come chi si spinge senza carta e senza bussola in un oceano sconosciuto. Le menti più evolute si disorientano nel tentativo di stabilire un rapporto fra scienza e rivelazione, se la loro ricerca non è guidata dalla Parola di Dio. Poiché il Creatore e le sue opere esulano dalla loro capacità di comprensione, e non sono in grado di fornire una spiegazione basata solo sulle leggi della natura, essi considerano i racconti biblici non attendibili. Coloro che dubitano della veridicità degli scritti dell’Antico e Nuovo Testamento finiranno per fare un passo ulteriore e dubitare dell’esistenza di Dio e perderanno così ogni punto di riferimento e naufragheranno sugli scogli dello scetticismo. Queste persone hanno perso la sem10

plicità della fede. Si deve avere un’assoluta fiducia nell’autorità della Parola di Dio. La Bibbia non deve essere vagliata in base alle idee degli uomini di scienza, perché la conoscenza umana non è una guida infallibile. Gli scettici che leggono la Bibbia nell’intento di coglierne le incoerenze, sulla base di una comprensione imperfetta sia della scienza sia della rivelazione, pretendono di trovare delle contraddizioni che in realtà non esistono. La scienza e la rivelazione sono infatti in perfetto accordo. Mosè scrisse sotto la guida dello Spirito di Dio e una teoria geologica corretta non potrà mai proporre delle scoperte che sono in contrasto con le sue affermazioni. La verità è coerente con se stessa in ogni sua manifestazione, sia nella natura sia nella rivelazione. La Bibbia solleva molti interrogativi a cui anche gli studiosi più preparati non potranno mai rispondere. La nostra attenzione viene attirata su questi enigmi per dimostrare come anche nella comprensione delle semplici realtà della vita quotidiana, il nostro intelletto, spesso esaltato, presenta dei limiti evidenti. Nonostante questo, gli uomini di scienza ritengono di poter comprendere la saggezza di Dio e la sua potenza creatrice; inoltre, è ampiamente diffusa l’idea secondo cui egli è limitato dalle sue stesse leggi. Gli uomini negano o ignorano la sua esistenza, oppure ritengono di poter


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«Tu solo sei l'Eterno! Tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutto il loro esercito, la Terra e tutto ciò che sta sovr'essa... Tu fai vivere tutte queste cose...» (Nehemia 9:6)

spiegare ogni cosa da un punto di vista razionale, perfino l’influsso dello Spirito Santo sull’uomo. In questo modo essi non tengono in considerazione la sua esistenza né il suo potere. Non credono a una realtà soprannaturale e quindi non comprendono la legge di Dio e il suo potere così illimitato che può servirsi perfino di loro, per la realizzazione dei suoi piani. L’espressione «leggi naturali» indica comunemente ciò che gli uomini hanno potuto scoprire nell’ambito delle leggi che governano il mondo fisico. Tuttavia, questa conoscenza è veramente limitata; è infatti estremamente vasto il campo in cui il Creatore può operare in accordo con le sue leggi, anche se ciò risulta incomprensibile per degli esseri limitati. Molti sostengono che la materia possiede una potenza vitale - a essa verrebbero infatti attribuite alcune proprietà - ed essa agirebbe attraverso questa sua energia intrinseca. I fenomeni naturali sono quindi regolati da leggi fisse, sulle quali neppure Dio può intervenire. Questa è una teoria errata, non sostenuta dalla Parola di Dio. La Natura è infatti al servizio del suo Creatore. Dio non annulla le sue leggi né agisce in disaccordo con esse, ma se ne serve continuamente, usandole come semplici strumenti. Il Padre e il Figlio operano continuamente nella Natura; Cristo dichiara: «il Padre mio opera fino ad ora, ed anche io opero» (Giovanni 5:17). Per quanto riguarda la nostra Terra, l’opera creatrice di Dio è completa. Infatti, «le sue opere furono terminate fin dalla fondazione del mondo» (Ebrei 4:3). La sua potenza è in azione, ancora oggi, per sostenere tutto ciò che egli ha creato. Il polso continua a battere, a un respiro segue un altro respiro: ma

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ciò non avviene in virtù di un meccanismo che, una volta avviato, continui per inerzia. Ogni respiro, ogni battito del cuore è una prova dell’infinita cura che ha per ogni essere colui in cui «viviamo, ci muoviamo, e siamo... » (Atti 17:28). La Terra non produce i suoi frutti, anno dopo anno, per una forza intrinseca, alla cui azione sarebbe riconducibile anche il suo moto intorno al sole: Dio stesso guida il pianeta e gli fa compiere una precisa traiettoria nell’universo. Egli chiama tutte le cose create «per nome; e per la grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza, non una manca» (Isaia 40:26). È questa energia che fa sviluppare la vegetazione, fa nascere le foglie e sbocciare i fiori. Egli «fa germogliare l’erba sui monti» (Salmo 147:8) e rende fertili le valli. «Tutte le bestie della foresta... chiedono il loro pasto a Dio» e ogni creatura, dal più piccolo insetto fino all’uomo, dipende ogni giorno dal suo sollecito interessamento. «Tutti quanti sperano in te... Tu lo dai loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano ed essi sono saziati di beni» (Salmo 104:20, 21, 27, 28). Con la sua parola domina gli elementi, pone le nuvole nel cielo e prepara la pioggia che bagna la Terra: «Egli dà la neve a guisa di lana, sparge la brina a guisa di cenere» (Salmo 147:16). «Quando fa udire la sua voce v’è un rumor d’acque nel cielo; Ei fa salire i vapori dalle estremità della Terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e trae il vento dai suoi serbatoi» (Geremia 10:13). Dio è il fondamento di ogni cosa. Ogni vera conoscenza è in armonia con le sue opere; ogni educazione che

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abbia solidi fondamenti stimola l’ubbidienza alla sua autorità. La scienza apre nuovi orizzonti, esplora campi sempre più vasti e profondi, ma non giunge mai a conclusioni che siano in contrasto con la rivelazione divina. Gli ignoranti possono pretendere di basarsi sulla scienza per sostenere false idee su Dio: in realtà il «Libro della Natura» e la Bibbia si integrano, chiarendosi a vicenda. Tutto ciò ci spinge ad adorare il Creatore e ad avere una profonda fiducia nella sua Parola. Nessuna mente umana può comprendere pienamente l’esistenza, il potere, la sapienza e le opere dell’Infinito. «Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? Arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente? Si tratta di cose più alte del cielo... e tu che faresti? Di cose più profonde del soggiorno dei morti... come le conosceresti? La loro misura è più lunga della Terra, più larga del mare» (Giobbe 11:7-9). Anche gli uomini più intelligenti non possono comprendere pienamente Dio. L’umanità, pur continuando a ricercare e approfondire, avrà sempre davanti a sé l’infinito. L’opera della creazione attesta comunque la potenza e la grandezza di Dio. «I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani» (Salmo 19:1). Coloro che accettano gli insegnamenti contenuti nella Sacra Scrittura troveranno nella scienza un aiuto per comprendere Dio.

«Poiché le perfezioni invisibili di Lui, la Sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente sin dalla fondazione del mondo, essendo intese per mezzo delle Sue opere» (Romani 1:20)

Sul prossimo numero sempre da Patriarchi e Profeti (Edizioni ADV) di E.G.White la prima parte del capitolo 10 «LA TORRE DI BABELE»

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S T O R I A E C C L E S I A S T I C A

LA SACRA ROTA

Il Tribunale della Rota Romana (in latino «Tribunal Rotae Romanae»), popolarmente nota come Sacra Rota, è un dicastero della Curia romana ed è il Tribunale ordinario della Santa Sede. Di recente papa Bergoglio ha stabilito che la Sacra Rota dev'essere gratuita. Infatti troppi scandali hanno reso necessario il suo intervento: «È necessario separare la giustizia dagli affari»

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a storia della Sacra Rota prende avvio con la bolla Ratio iuris emanata da Giovanni XXII il 16 dicembre 1331. Si ritiene che il suo nome derivi da un recinto di forma circolare intorno al quale in origine si disponevano gli uditori per valutare le istanze ed emettere le sentenze. Il numero degli uditori fu fissato in 12 da Sisto IV (1472), mentre la competenza del tribunale fu precisata da Benedetto XIV (1747) con la costituzione Iustitiae et pacis. I giudici di questo tribunale, nominati dal Papa, costituiscono un collegio presieduto da un «decano», scelto dal pontefice tra gli stessi giudici. Non sempre però la selezione è stata esclusiva prerogativa del papa: vi sono stati periodi nei quali alcuni Stati ed alcune città potevano nominarne fra i doctores iuris famosi di specchiata moralità. Nel 1834, regnante papa Gregorio XVI, il tribunale assommò la competenza funzionale di tribunale di appello per lo Stato Pontificio, mentre furono sempre più spesso assegnate alle congregazioni le cause di foro ecclesiastico.

Con l'occupazione di Roma del 1870, la Rota interruppe la sua attività, per riprenderla il 29 giugno 1908 con Pio X. ORIGINE DEL NOME Il primo uso registrato del termine rota si trova nelle Decisiones Rotae di Thomas Fastolf, relative a 36 casi giudicati ad Avignone tra dicembre 1336 e febbraio 1337. ATTIVITÀ La Rota giudica per turni di tre uditori ed è essenzialmente un tribunale di appello: è competente per il foro esterno (in materia di cause contenziose e criminali, escluse quelle riservate al papa) e la sua giurisdizione, che concerne sia i cittadini della Città del Vaticano sia i fedeli di ogni parte del mondo, si esercita: 1) in primo grado nelle cause civili e in ogni altra causa che il pontefice abbia avocato a sé; 2) in secondo grado nelle cause già decise da tribunali diocesani e devolute immediatamente al pontefice, saltando i tribunali metropolitani; 3) in terzo grado nelle cause già decise in secondo grado dai due tribunali, e non ancora passate in giudicato.

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QUELLE UNIONI CHE LA CHIESA CANCELLA Quando si parla di matrimoni annullati dalla Chiesa ci si ritrova fra principi, principesse, attori, politici di rango. Bella gente che può spendere, evitando così polverosi tribunali statali per il divorzio e tornare all'altare come se fosse la prima volta. Marconi, e la principessa Irene d'Orange d'Olanda e il principe Sforza Ruspoli, Amedeo d'Aosta e Carla d'Orleans, Carolina di Monaco, che ha impiegato dodici anni per cancellare l'unione con Philippe Junot. La Rota (dal recinto dove si disponevano gli «uditori» per sentenziare), da trent'anni non è più Sacra, ma solo Romana e sarebbe una sorta di Cassazione dei Tribunali ecclesiastici, uno per diocesi, salvo che i casi particolari, proprio


quelli legati a lignaggio e notorietà, arrivano diretti al grado finale. Fu annullato il matrimonio fra Renato Rascel e Tina De Mola perché lei nella «supplica» convinse i giudici uditori del «vizio nell'accettazione assoluta dell'indissolubilità del vincolo» da parte dell'attore. Annullato anche Enzo Tortora con Pasqualina Ariello e poi Gassman con Nora Ricci: «matrimonio simulato», vale a dire contratto per convenienza. Sandra Milo sposò a 16 anni il marchese Cesare Rodrighero e lo lasciò dopo una settimana: annullamento venti anni dopo, a smentire la presunta velocità della Rota. Irene Pivetti ha sciolto il legame con Paolo Taranta. Il presidente Francesco Cossiga ebbe annullato il matrimonio con Giuseppa Sigurani. Geppa (così lui la chiamava) e Cossiga avevano avuto due figli. Secondo il luogo comune, l'annullamento rotale dipende soprattutto da dichiarazioni di impotentìa, matrimonio «rato e non consumato», ma non è solo così.

I «vizi» principali sono tre: 1) non credere all'indissolubilità del matrimonio, 2) non ritenere che il matrimonio debba essere completato dalla prole, 3) cedere all'infedeltà. Una casistica curiosa la raccontò Paolo Conti su questo giornale un anno fa: la ragazza avviata alla vita religiosa che resta incinta, chiede lumi al padre spirituale e si sposa: nozze nulle per la mancanza di libera scelta. Nullo il matrimonio del carabiniere che fugge con una minorenne e poi viene costretto «con minacce» a sposarsi. Nulle le nozze del convinto ecologista che considerava irresponsabile mettere al mondo figli. E anche: eccessivo amore per il lavoro a scapito degli obblighi derivanti dal matrimonio. Può essere causa di annullamento la ninfomania e la sua versione maschile, satiriasi, il «triolismo» (voyeurismo), e il travestitismo, la propensione allo scambio delle mogli, la bisessualità di uno dei due coniugi,

il sadomasochismo, naturalmente l'omosessualità. Nel recente passato, aver partecipato al '68, essere iscritti al Pei. Dal 1331 (fondazione della Rota) a oggi molto è cambiato. Abbassamento dei costi per l'istruzione dell'istanza di nullità e dal 2010 calmiere sugli onorari degli avvocati rotali, massimo tremila euro e possibilità di patrocinio gratuito per i meno abbienti. A queste spese vanno aggiunte - come moltiplicatori - quelle per consulenze, trasferte, consulti e reperimento del materiale probatorio: molto ormai va cercato su Facebook. Da questa parte del Tevere, la Cassazione ha stabilito quest'anno che gli effetti civili delle sentenze della Rota («delibazione» in termine tecnico) non saranno automatici: basterà che una coppia sia stata sposata per tre anni perché l'annullamento in Italia non valga. E non siano, di conseguenza, annullati anche gli obblighi di pagare gli assegni di mantenimento al coniuge più debole.

Corriere della Sera, 6.11.2014 Andrea Garibaldi

ROSETTA SULLA COMETA. MISSION IMPOSSIBLE!

A destra il presidente francese François Hollande con gli occhiali 3D segue le fasi della missione. Che delusione!

Ci sono voluti 10 anni di viaggio e 7 ore di discesa alla piccola sonda Philae per scendere sulla cometa 67P/ChuryumovGeramisenko. L'obiettivo era quello di scoprire i segreti della nascita del sistema solare! Purtroppo la sonda si è adagiata malamente sulla roccia della cometa e così sarà difficile raccogliere dati. 20 le nazioni coinvolte nella complessa missione iniziata nel 1994. Tanto denato pubblico... e ora una manciata di incertezze!

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IL NUMERO 1 DI APPLE «FIERO DI ESSERE GAY. È UN DONO DI DIO»

Che il pianeta Terra stia girando alla rovescia non c'è ombra di dubbio! Non solo, ma si è capovolto. Ormai tutto quello che è contrario alla morale divina, è «legge»; diremo che sta diventando la normalità.

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dal 2011 che l'amministratore delegato di Apple Tim Cook è stabilmente ai vertici della classifica dei gay più potenti d'America, compilata ogni anno da Out Magaziae. Ieri (30 ottobre 2014, CdSera a firma di Elena Tebano) però ha fatto anche pubblicamente coming out, con una lettera al sito Busines-sweek. Ed era tutt'altro che scontato: «Non ho mai negato la mia sessualità, ma finora non l'ho neanche mai riconosciuta - scrive l'uomo che guida il marchio più famoso al mondo, 54 anni domani - Permettetemi di essere chiaro: io sono orgoglioso di essere gay, e lo considero uno dei più grandi doni che Dio mi abbia dato». Solo sette anni fa un altro ad, l'inglese Lord Browne, aveva dovuto lasciare il suo posto alla Bp dopo che un ex amante aveva rivelato la sua omosessualità. E prima di ritirarsi a vita privata si era limitato a un commento doloroso e stringato: «Ho sempre considerato la mia sessualità un fatto personale». Ieri, rispondendo a Richard Quest, alla Cnn, ha detto di «essere piacevolmente sorpreso» dalla mossa di Tim Cook. Aggiungendo che «in una grande azienda l'esempio dei leader è fondamentale. Spero che in futuro tutto ciò aiuterà ad accettare gay e lesbiche senza discriminazioni di alcun tipo». Anche se le parole di Cook riecheggiano in parte quelle di Browne, il tono non potrebbe essere più diverso: «Nel corso della mia vita personale ho cercato di mantenere un livello minimo di privacy. Ho origini umili e non cerco di attirare l'attenzione su di me», spiega l'ad di Apple all'inizio della lettera. Ma poi prosegue: «Allo stesso tempo, credo profondamente nelle parole di Martin Luther King: La domanda

L'amministratore delegato di Apple Tim Cook, 54 anni, a una conferenza in California (Reuters/Lucy Nicholson)

più importante nella vita è: cosa stai facendo per gli altri? Mi sono reso conto che il desiderio di tutelare la mia privacy personale mi ha trattenuto dal fare qualcosa di importante». Cook cita un altro eroe dei diritti civili americani, Robert F. Kennedy, come per inserirsi nel solco di quelle battaglie: «Non mi considero un attivista, ma sono consapevole di quanto devo al sacrificio degli altri. Quindi se sentire che l'ad di Apple è gay può aiutare qualcuno che fa fatica ad accettare quello o quella che è, o portare un po' di conforto a qualcuno che si sente solo, oppure ispirare le persone a lottare per la loro uguaglianza, allora sarà valso aver rinunciato alla mia privacy». Dal 2008 Apple sostiene, anche finan-

ziariamente, la lotta per il matrimonio gay negli Stati Uniti. Ma il coming out di Cook è stato salutato come un passaggio ancora più importante. «È un momento storico per il movimento Lgbt (Lesbico, gay, bisessuale e trans, ndr) internazionale (dice al Corriere David Mixner, attivista gay ed ex consulente di Bill Clinton). Il coming out è l'atto politico più importante: spinge anche le persone che ti conoscono a lottare per la tua eguaglianza». Solo a giugno scorso il New York Times, proprio per l'uscita del libro in cui Lord Browne racconta gli anni in cui si nascondeva, ha lamentato l'assenza di gay dichiarati ai vertici delle 500 maggiori società americane. In realtà non mancano i manager e gli imprenditori che non fanno mistero di essere gay, dal magnate dei media Jann Wenner (proprietario di Us Weekly e Rolh'ng Stone), alla presidente della casa di moda J. Crew Jenna Lyons, al fondatore di PayPal Peter Thiel, il co-fondatore di Facebook Chris R. Huges, il guru della statistica Nate Silver, la ex vicepresidente di Google Megan Smith, ora prestata all'amministrazione Obama. Nessuno però lo aveva detto con la chiarezza (e la fama) di Tim Cook.

In un credente in Dio (e anche non) queste parole possono far nascere tanta amarezza. Tuttavia sa che tutto questo avrà una fine e con la fine ci sarà un «nuovo mondo» nel quale fortunatamente non dovremmo più essere rattristati per Tim Cook! «Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il Diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo» (Matteo 24:36-39) «E nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello» (Apocalisse 21:27)

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C'è un libro per tutti! P

ochi sanno che si è ormai consolidato un non indifferente «creazionismo cattolico», cioè un insieme di persone e movimenti che propendono per una interpretazione letterale della Genesi, sostenendola anche con argomentazioni scientificorazionali. Questo è un po' sorprendente, perché l'atteggiamento del Vaticano è di cercare di conciliare il testo della Genesi (ritenuto di valore solo teologico) con l'evoluzionismo (accettato come dato scientifico). Anna Maria Cenci per sostenere le sue tesi, infatti, non si appoggia alla «Gerarchia» né alla «Tradizione» (cose che invece fa in altri suoi libri), ma ragiona sui dati scientifici, visti in un'ottica diversa da quella corrente e citando costantemente la Bibbia. Particolarmente gradito è l'elenco fatto di molti passi biblici, che fanno vedere come l'impostazione della Genesi influenzi tutta la Parola di Dio (per il Nuovo Testamento vedere alle pp. 122-25, mentre per l'Antico Testamento vedere p. 136). Questo libro della Cenci, in conclusione, può essere utile a tutti, non solo è particolarmente adatto per quei cattolici che diffidano del «creazionismo protestante», ma anche per quei protestanti che non si sono ancora resi conto del fatto che il mondo cattolico, oggi, è molto variegato. Fabrizio Fratus

Autore: Editore: Pagine: Prezzo:

Anna Maria Cenci Progetto Editoriale Mariano 136 € 12,00

Per ordinazioni: redazione@origini.info.

L'autrice Anna Maria Cenci (1922-2006), nasce a Milano nel 1992, la città che la vedrà sua cittadina sino alla morte avvenuta nel 2006. Si laurea in Medicina, e ben presto si inserisce nell'ambiente «cattolico» milanese in cui porta un notevole contributo letterario. Tiene fra l'altro una rubrica settimanale su «Radio Maria» e scrive numerosissimi libri tra cui quello in oggetto: un libro che può essere apprezzato anche da un protestante!

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Dalle pagine 74,75: «Anche il mondo misterioso degli animali marini, dal pesce ago allo squalo, dal corallo alla medusa, alle spugne ai delfini, è ricco di tali sorprendenti meraviglie che non si può considerarlo senza pensare all'infinitamente varia Sapienza che lo ha fatto esistere! Si pensi ora agli abitanti del cielo: il Signore Iddio inventò le ali! Le ali degli uccelli sono costituite da una trama ossea - si tratta di ossa leggere, pneumatiche - sulla quale si stendono delle pieghe cutanee, tenute tese da fasce muscolari sulle quali sono inserite le penne. Si sa che il piumaggio è diverso per ogni specie: è un capolavoro di leggerezza, di compattezza e anche di bellezza... Egli ha pensato queste piccole cose, le ha fatte esistere! Come sarebbe stato intelligente "il caso" se avesse pensato di produrre tutto questo!»


DA TUTTO IL MONDO!

Oro nero

L'ITALIA NE È RICCA!

Da uno studio Assomineraria risulta che l'Italia è il Paese europeo con i più importanti giacimenti petroliferi: ha potenzialmente un miliardo di barili, riserve di metano per 200 miliardi di metri cubi e potrebbe muovere investimenti per 5 miliardi di euro all'anno. Se i giacimenti non sfruttati venissero utilizzati, alle casse dello Stato andrebbero royalty per 2,6 miliardi in 5 anni e l'Italia non dovrebbe importare energia per 100 milioni. Lo studio, secondo noi, non calcola i dissesti idrogeologici che creerebbeo gli sfuttamenti, soprattutto nell'Alto Adriatico!

Citazioni citabili «Signore, tu sei stato per noi un rifugio di età in età... anzi, da eternità in eternità tu sei Dio» Mosè (1525-1405 a.C.). Citazione tratta dal «Salmo 90:1-2», l'unico attribuito a Mosè. Profeta e legislatore ebreo. Padre fondatore dello «Stato d'Israele» al quale ha assicurato il culto di Jahvè basato sul notissimo Decalogo. «La razza umana non risolve mai uno solo dei suoi problemi. Si limita a sopravvivere ai problemi» David Gerrold (24 gennaio 1944). Alias David Friedman, scrittore di fantascienza statunitense. «Ogni rivoluzionario finisce col diventare o un oppressore o un eretico» Albert Camus (1913-1960). Scrittore, filosofo, saggista e drammaturgo francese.

Amicizia

LA FAVOLA TRISTE DI SHEILA MARSH

ULTRAORTODOSSI!

Nigeria

EBOLA-FREE?

Il Paese è stato il primo , con il Senegal, a essere dichiarato «Ebola-free». Ma i i dati dell'Unicef sono contrari in quanto il pessimo livello di igiene è la la prima causa di morte del Paese e tra i più colpiti ci sono circa 150mila bambini. La soluzione? Il semplice lavarsi le mani potrebbe dimezzare il numero dei decessi.

COLESTEROLO BASSO CONTRO IL CANCRO AL SENO

L'AIRC - Associazione Italiana Ricerca sul Cancro - come di consuetudine nel mese di novembre organizza, a buona ragione, una campagna pubblicitaria per la lotta al cancro. Infatti solo in Italia si registrano 2,9 milioni di malati di cancro, la maggior parte dei quali ai polmoni dovuto al fumo di sigarette (i malati nel mondo intero si calcolano circa in 1,1 miliardi di persone di cui 19 milioni negli USA). Quest'anno un particolare aspetto è rivolto al colesterolo che se può risultare utile al corpo umano, tuttavia il suo eccesso nel sangue contribuisce all'incremento dei tumori, in particolare per quelli al seno. A scoprire questo particolare aspetto è stato lo scienziato Giannino Del Sal dell'Università di Trieste. Un monito per le donne, ma anche per tutti a non eccedere negli alimenti «grassi».

Israele

Confusione e attimi di tensione su un volo della Delta Airliens in partenza dall'aeroporto JFK di New York e diretto a Tel Aviv lo scorso 21ottobre. Terrorismo? Pacchi bomba? Niente di tutto ciò: a causare problemi sono stati alcuni passeggeri ultraortodossi haredi (donne e uomini), che si sono rifiutati di sedersi accanto a persone che non fossero del loro stesso sesso. Non è la prima volta che si verificano episodi del genere risolti con ritardi, accomodamenti... La versione più radicale della dottrina haredi prevede la separazione tra uomini e donne negli spazi pubblici e, per questo, la compagnia aerea El Al mette in vendita voli con posti per donne e uomini, ovviamente separati.

Salute

Sheila Marsh lavorava in un ippodromo del Lancashire dove aveva sei cavalli tra cui un purosangue. Purtroppo un brutto male l'ha colpita e costretta alla degenza. Sapendo di dover morire ha espresso il suo ultimo desiderio: poter rivedere il suo cavallo preferito. Così gli infermieri hanno organizzato l'incontro all'esterno dell'ospedale di Wigan, dove la donna era ricoverata. Lei ha chiamato l'animale che si è avvicinato e come se quest'ultimo fosse consapevole dell'addio, si è piegato teneramente e l'ha baciata sulla guancia. Sheila Marsh è morta due giorni dopo quell'estremo saluto.

Halloween

I FESTEGGIAMENTI «Passato novembre, passato Halloween» nonostante la crisi economica che attanaglia il nostro Paese la festa è entrata ormai nei nostri costumi. «Halloween», dove party in maschera e liturgie varie danno vita a una tradizione di «divertimento», si conferma, purtroppo, anno dopo anno, espressione tipica di una gioventù che troppo consuma e poco cresce!

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CURIOSITÀ L'ipercolesterolemia non dà sintomi, anche se può avere diverse conseguenze gravi, soprattutto se si somma ad altri fattori di rischio cardiovascolare Il colesterolo, nelle sue diverse forme (totale, Ldl, Hdl) può essere misurato con un semplice esame del sangue, in genere nella stessa occasione si misurano anche i livelli di altri grassi, i trigliceridi. COLESTEROLO TOTALE: dovrebbe essere inferiore ai 200 mg/dL COLESTEROLO Hdl (buono): 40-59 mg/dL COLESTEROLO Ldl (cattivo): non oltre i 159 mg/dL (ottimale inferiore ai 100 mg/dL) P.S. Questi dati sono tratti dal CdSera del 9.11.2014, pagina 47. Naturalmente solo il Medico di fi ducia saprà dare migliori consigli ed utili ragguagli

Parole ritrovate «SCARICA BARILE»

L'origine del termine è forse il latino bara (portatina), ma gli studiosi non ne sono sicuri. L'oggetto, invece, ma soprattutto l'uso che se ne fa, è noto a tutti: simbolo nazionale delle responsabilità che nessuno vuole prendersi, il barile dimostra al mondo intero che gli italiani hanno imparato a «scaricare» ben prima di internet!


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