Progetto Educativo di Gruppo 2007/2010

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GRUPPO SSCOUT A ALBENGA A 5 Parrocchia Cattedrrale “San M Michele A Arcangelo””

“sui 20 dell’avventura”

Progetto Educativo di Gruppo 2007/2008 - 2008/2009 - 2009/2010


1. IL PROGETTTO EDUC CATIVO

Il prrogetto educcativo descriive gli obietttivi che la Co omunità Cap pi assume com me prioritari per contribu uire a realizzzare il progetto di cambiamento nellaa realtà in cu ui opera il G Gruppo, con lo spirito di “lasciare il m mondo un po’ m migliore di come lo abbiaamo trovato”. Nascce a partire dai bisogni educativi ch he abbiamo riscontrato nei nostri ragaazzi e dall’an nalisi delle risorse che po ossono esserre messe in gioco per conttribuire a questo cambiamento. Dop po una lungaa e ponderatta verifica deel p.e. preceedente (2003 3‐2006), e un’aanalisi della diversa sittuazione deel Gruppo, è stato elaaborato il gli anni asssociativi 20 pressente progeetto, che ricoprendo r 007/2008, 2008 8/2009 e 200 09/2010, avrrà sua naturaale scadenzaa con l’inizio dell’anno 2010 0/2011. Ai singoli Staff la cura di riportare gli obiettivi o edu ucativi qui emersi nei a e alla a Co.Ca. laa responsab bilità della proggrammi dell’’unità loro affidata, veriffica periodicca (1‐2 voltte l’anno) e finale dellaa loro attuaazione ed efficcacia.

2. EDUCAREE ALLA COMUNITÁ… …

a) … … nel Grupp po e nelle Unità Risp petto alla situ uazione dello o scorso pro ogetto educativo, il Gruppo si presen nta cresciuto o numericamente (tra i 1 15/20 censsiti in più) e e diverso neella sua com mposizione in nterna: la maggior m partee dei ragazzzi è collocataa in Branco e in Repaarto e, rispeetto al passaato, sono seempre più quei q ragazzi che abitano o nel territorrio parrocch hiale, nonosttante susssista una fortte presenza di “extraparrrocchiali” (in ntorno al 40 0%), a conferrma di una o ormai “storicca vocazione” del Grup ppo ad accoggliere anche soci al di fuo ori del centro o di Albenga.

Diveersa anche laa situazione delle unità. La Comunittà Capi si è ricostituita come c autono oma (rispettto alla situazzione conggiunta del p.e. preceden nte) e, per quanto q riguaarda i ragazzzi, è nata l’eesigenza di p prediligere in n EG due reeparti paraalleli rispetto o ad uno misto. m La Comunità RYS invece, dop po un primo o anno (il 2 2007/2008) di ripensam mento educcativo e di progettualità condivisa co on la Co.Ca. A Albenga 1, riprenderà dal 2008/2009 9, un cammin no autonomo o. Partticolare impo ortanza riveeste il 20sim mo della fond dazione del gruppo: evento che ci auguriamo possa essere di proffondo rinnovvamento e rilancio edu ucativo, nell’’acquisizione e di una con nsapevolezzaa e affezion ne maggioree alle attivvità ed alle persone.

obie ettivi 9 prediligere co p omunità ristrette ed equ uilibrate rispeetto a grandii numeri e diisomogeneittà di genere e di età, in m modo na PP più atttenta e un raapporto capo d da favorire u o/ragazzo più ù profondo ee proficuo 9 creare nei rag c gazzi un forte senso di id dentità e app partenenza al gruppo e all’associazion ne 9 promuovere p muni (materiaali, sedi,…) e l’impegno in prima perssona, l’attenzione all’altro, allee attività e aalle cose com c come atteggi iamento per vivere a fondo la vita co omunitaria 9 far comprendere la necessità e bellezza di crescere in unaa comunità, e dal lato opposto, de ell’inadeguattezza renzialità e d d dell’autorefe dell’egoismo o 9 definire d equiilibri e modaalità di lavoro dei nuovi reparti parralleli e dellaa ripristinataa situazione autonoma della c comunità rYs s


strumenti ¾ maggiore equ m uilibrio ed occulatezza nella gestione d degli ingresssi in gruppo ¾ reparti parall r eli e comuniità rYs disgiu unta ¾ eventi del 20 e 0simo di grup ppo ¾ nella PPU inv n vestire sui ruoli di assunzione di respo onsabilità all’interno dellla propria co omunità enzione alle verifiche comunitarie ¾ maggiore att m

b) … … in Parroccchia e nellaa Chiesa Il gruppo si collo oca in parroccchia in una posizione marginale, dovuta sia alla com mplessa situaazione della stessa, sia ai a pochi sforzi volti all’integrazione effettuati dalle u unità negli ultimi anni, in n modo più sspecifico dalla comunità rYs, che solo negli ultimi tempi comincia ad usciree da un periiodo di crisi d’ideentità. Purtrroppo le atttività scoutistiche, già intense, spe esso hanno difficoltà a concciliarsi con gli g impegni parrocchiali.. Linee guida di questo proggetto educattivo sono: in ntensificare e e delucidaree meglio le posizioni p e i rapp porti con la ccomunità paarrocchiale, ffare maggiorre chiarezza sulle nostre reali possibilità materiali e stimolaree nei nostrri ragazzi una u sempre magggiore affezio one alla parrrocchia, prim mo passo perr vivere più p pienamente la Ch hiesa e, consseguentemen nte, Cristo.

obie ettivi 9 consapevoliz c zare i ragazzzi dell’impo ortanza dellla partecipaazione della s santa messa domenicale attiva nelle aattività dellaa parrocchia 9 essere parte e 9 rendere visib r bile e conosciuta la nostrra proposta eeducativa alll’interno del rocchiale c contesto par 9 dialogo, d con nfronto e collaborazio one con eventuali e altri a gruppi parroccchiali

strume enti prendere parte alla s. messa d ¾ uanto domenicale e, per qu possibile, impegn narsi a fo ornire il pro oprio contributo nella sua animazzione ¾ e organiizzati impegnarsi a rispettarre e a parteccipare agli eventi dalla parrocchia e e dalla dioccesi, sopratttutto quelli della pasto orale giovan nile essere pre ¾ esenti con un u referentee all’interno o delle struttture ecclesiiali di riferim mento del gru uppo

c) … … in Città e nel Territorio I nosstri ragazzi vvivono in un contesto terrritoriale chee sempre me eno è prop penso ad esssere ospitalle nei loro confronti e aperto alle loro esigenze ricreattive e culturrali e al loro bisogno di d ascolto, spazi, s esprressione. Sem mpre più Albeenga si confiigura come ccittà multicu ulturale e sem mpre più i giovani ven ngono a con ntatto con reealtà etnichee differenti dalla prop pria. A questta situazionee si somma u una sempre m minore coscienza e co onoscenza del d nostro territorio, t sia per quan nto concern ne le trad dizioni sia i lu uoghi.


obie ettivi 9 educare all’a e ltro e al diveerso 9 riscoprire il n r nostro territo orio, dalle traadizioni alla ““scontata” geografia 9 educare ad e e ssere cittadiini attivi, toccando temi ccome la legaalità e l’educaazione ambieentale 9 farsi promoto ori della nosstra propostaa educativa nel territorio o, ed eventu ualmente preendere contaatto e instau urare c collaborazion ni con altri en nti che lavorano nel campo educativo o

strumenti o ¾ far conosceree ai ragazzi lee diverse reaaltà presenti sul territorio p a nostra cittàà e il suo entrroterra nella scelta dei lu uoghi per le u uscite ¾ prediligere la ¾ strutturare p s ercorsi educcativi e attivittà sulla risco operta delle ttradizioni loccali e del terrritorio ¾ strutturare p s ercorsi educcativi e attivittà incentrati sulla multiculturalità e la tolleranza ¾ strutturare p s ercorsi educcativi e attivittà sui temi della legalità e della cittad dinanza attivva ¾ organizzare o e farsi prom e motori di eveenti e occasioni per testtimoniare e incentivare nella cittad dinanza la no ostra p proposta

3. SCOUTING G E…

Risconttriamo una crescente diffficoltà nei raagazzi ad auttogestirsi e aa fare progettti su se stessi. In loro è è totalmentee assente la cognizione delle propriee potenzialittà, fatto chee condizionaa inevitabilm mente il sap perle metteree in pratica e a frutto. Non sono abituati a cercare soluzio oni a problem mi di molteplice nattura (gestio one del te empo, ruolli di responssabilità, porttare a termin ne compiti o o incarichi, arrangiarsi,…)), ma anzi haanno l’idea che esistaa, sempre ee comunque, una risp posta preconffezionata, id deata, progeettata e speerimentata da d altri al posto p loro.

a) … prrogettualitàà

obiettivvi responsabillizzare i ragaazzi del prop 9 prio cammino di crescitaa, sia come in ndividuo, sia come membro attivo di una comuniità 9 rilanciare r il concetto di “stile scou ut” inteso come c stile di vita, basse per p progettare see stessi e la propria com munità, sotto olineando asspetti e tem matiche c che vanno dalla puntu ualità al giu usto valore delle cose e, dall’essen nzialità a all’uniforme, …

strumenti ncentivare il i rapporto capo‐ragazzzo e ragazzo o‐ragazzo te eso a rendeere gli ¾ in o obiettivi della a PP più vicin ni e a portataa dell’educan ndo ¾ laavorare per progetti cerccando numerosi e contin nui momenti di verifica

b) .... “learningg by doing”

obie ettivi 9 im mparare a faare il punto ssu se stessi, ssui propri lim miti e sulle proprie poten nzialità c cercando di s sfruttarle in ttutte le occasioni possibiili 9 im mparare a a valorizzare il pro oprio operaato e qu uello degli altri in ndipendenteemente dal rrisultato otteenuto, nello spirito di ce ercare di “ fa are del p proprio megl lio”


9 entrare nell’o e ottica di diveentare compeetenti per “eessere prontii” per se stesssi e per gli altri

strumenti ¾ l’’apprendimeento e l’appliicazione delle tecniche, d da quelle “de ell’uomo del bosco” a qu uelle di animaazione ¾ gli strumenti g delle branch he: specialitàà, brevetti, im mprese, caccce, capitoli, sservizio,… ¾ proporre atti p vità purameente manuali e all’aria aperta

4. DIMENSIO ONE AFFEETTIVA

a) Educazione all’amore e e coeducazione “Lo scautismo riiconosce in o ogni ragazzo e ragazza una persona u unica e irripeetibile, perciò diversa ed d originale in ogni sua dimensione, compresa q quella affettivvo‐sessuale. Talee riconoscimento rende fondante la a scelta dellla coeducazzione che, proposta com me valore e utilizzata come c strum mento, sostiiene l’azione educativa d di tutta la pro oposta scout.. Cresscere insiemee alle person ne vicine, divverse nel corp po, nella storia, nelle asp pirazioni, vuo ol dire coglieere la recipro ocità, che è non solo riiconoscimento, accettaziione e valorizzzazione dellla diversità ssessuale, socciale e culturale dell’altro o, ma anch he relazione da cui non si può prescin ndere per giu ungere alla p piena consapevolezza di ssé. L’Asssociazione ccrede fermam mente che da al rapporto p particolare u uomo‐donna a nasce la fam miglia uman na e scaturissce la voca azione dell’u uomo a viverre con l’altro o, perciò prop pone – atttraverso l’in ncontro tra i i due sessi – – un cammin no di crescita che, parrtendo dalla scoperta e d dalla conosccenza della a propria ideentità di geneere, conduca a alla scopertta ed alla conoscenza a dell’altro, per instaura are con esso o un dialo ogo ricco e costruttivo,, attraverso o cui rileggeere e riflettere sul prroprio modo o di essere uomo o do onna, supeerare ruoli e e modelli precostituiti e collaborarre in mod do fecondo. Nella reciprocità e nel dono di sé, lo o sviluppo della iden ntità di geenere e la a relazione interperso onale orien ntano, con crescente profondità ed intensità à, la dimeensione affettiva e la cap pacità di ama are di ognun no. Nella realizzazio one di questa a proposta l’u uomo e la do onna progetto crea ativo di Dio.”” 1 parttecipano al p

obie ettivi 9 educare alla e percezione ed accoglien nza “dell’altrro e del dive erso”, nell’otttica di una reciprocità, che costruisce la r relazione e la a consapevollezza di sé 9 im mparare ad accettarsi e a valorizzaree la propria specificità e corporeità, avendo pressente la prop pria preziosittà, in q quanto fatti “ “ a sua imma agine e somiiglianza” 9 in nfondere un giusto e corrretto approcccio con la dimensione affettiva e con la propria sfera sessuale

strumenti ¾ costruire e at c ttuare percorsi educativi ed attività in base alle e esigenze dell’’età di riferim mento ¾ far vivere pieenamente la coeducazion ne (reparti paaralleli, equilibrio fra i seessi nelle unittà,…) r eventuali persone compeetenti su speecifici argomenti ¾ ricorrere ad e

1 AGEESCI, Regolamentto Metodologico Interbranca, Art. 11 – Educazionee all’amore e coed ducazione


b) FFamiglia Per rendere la n nostra azionee educativa più efficace e partecipe,, riteniamo ssia fondamentale creare e e valorizzarre un dialo ogo tra la co omunità capi e le famigliee, con lo scopo di indirizzzare verso obiettivi comuni le azioni dei capi e quelle dellaa famiglia, evvitando di far percepire aal ragazzo du ue ambienti con intenti ee valori differrenti per il suo bene.

obie ettivi 9 far conosceree i progetti ee i programm mi educativi (gruppo/uniità) alle famiglie e cercare di renderle partecipi nella s stesura e nel la verifica neel tempo deggli stessi 9 coltivare coi g c genitori, rap pporti più sinceri e fruttuo osi sul lato e educativo 9 coinvolgere l c e famiglie neella preparazzione e/o gesstione di attiività coi ragaazzi

strumenti ¾ riunioni coi g r genitori più in nterattive e ccoinvolgenti,, anche con parti attive d da parte delle famiglie ¾ in ncontri più in nformali tra genitori e caapi ¾ eventuali eve e enti e/o attivvità studiate ad hoc ¾ isstituzione di un comitato o genitori permanente dii supporto allla comunità capi e agli altri genitori Albeenga, 28 marrzo 2008 Chieediamo l’aiutto di Dio, La Comunità C Capi


La Capo Gruppo _____________________________________ Il Capo Gruppo _____________________________________ L’Assistente Ecclesiastico _____________________________________ I Capi


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