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L’ECO DI BERGAMO VENERDÌ 6 LUGLIO 2018
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«Fra’ Tommaso, totus ardens» La pubblicazione. Una raccolta di saggi dedicata al Beato di Olera, curata da padre Rodolfo Saltarin, vicepostulatore prima del processo di beatificazione, ora di canonizzazione. L’analisi di vita, fede e opere so da Bergamo»), il medico Dopo la monumentale trentino Ippolito Guarinoni: edizione degli scritti, in tre vo- «Mentre fra Tommaso converlumi, a cura di Alberto Sana: sava con me di cose divine […], «Selva di contemplazione», pronunciò “totus ardens” que«Scala di perfezione», «Con- ste parole: “La nostra santa fecetti morali contro gl’eretici. de è così certa e così vera che Trattatelli ascetici» (Brescia, io non più la credo, ma la so”». Morcelliana, rispettivamente La collettanea è curata da pa2005, 2010, 2016), è uscita, per dre Rodolfo Saltarin, vicepogli stessi tipi, una raccolta di stulatore prima del processo di saggi su «Tommaso da Olera beatificazione - culminato nel totus ardens» (2018, pagine settembre 2013 con la procla222). mazione pubblica nella catteTommaso Acerbis nasce, nel drale di Bergamo -, ora di canopaesino seriano, nel 1563. Da nizzazione. giovanissimo è contadino e paGià autore del volume storello, restando analfabeta. «Tommaso da Olera mistico Nel 1580 entra come fratello del cuore di Gesù» (Morcellialaico nel convento na, 2013), Saltarin dei cappuccini di firma qui l’introduVerona, dove gli zione e un contriviene insegnato a buto su vita, fede e leggere e scrivere, e opera del confrateldove viene destinalo. Marcello Neri to alla questua: busaffronta l’opera di sare porta a porta Tommaso da teoloper elemosinare ofgo (è docente di Teferte. Nel 1605 pasologia cattolica alsa a Vicenza, poi a Padre Rodolfo l’Università di Rovereto. Nel 1618 Saltarin Flensburg), approviene inviato a Pafondendo il tema de dova, dove fa il portinaio; poi «Il cuore di Gesù» nei suoi a Conegliano, dove torna alla scritti; tema toccato anche da questua. La sua fama come pre- Mario Rosa, emerito alla Nordicatore si sparge anche fuori male di Pisa. Giacomo Jori dalla Serenissima, tanto che, (università della Svizzera itanel 1619, l’arciduca Leopoldo liana), inserisce ruolo e figura d’Asburgo ne richiede la pre- di Tommaso nella «tradizione senza a Innsbruck, per coope- mistica», mentre il delicato rare alla ricattolicizzazione del compito di restituirla all’amTirolo. Viene introdotto negli plissimo quadro della polemica ambienti di corte, diventando antiluterana (si ricordino i suoi consigliere religioso di perso- «Concetti morali contra gli henalità di altissimo rango, tra retici») è toccato a Marco Pelcui l’imperatore Ferdinando legrini, dell’università di BerII. Muore, ad Innsbruck, nel gamo, coordinatore delle tre 1631. serate dedicate al beato, nel La definizione di «totus ar- convento dei Cappuccini di dens» viene dal suo migliore Bergamo, nel maggio 2017. amico, nonché compilatore della sua prima biografia Alberto Sana, 15 anni di studi («Detti e fatti, profezie e segre- «Quindici anni con Tommaso ti del frate cappuccino Tomma- da Olera» ha trascorso Alberto
il quale non disponiamo di un’edizione moderna accettabile. È ora che i cappuccini rivalutino agli occhi del pubblico colto di area non strettamente ecclesiastica e devota il capitale letterario del passato. Il giovane Alberto Sana è quanto di meglio si possa trovare per un lavoro del genere».
VINCENZO GUERCIO
Filologia problematica
Tommaso da Olera in un’icona dipinta dal poeta e pittore Antonio Allegrini
n n La nostra santa fede è così certa e così vera che io non più la credo, ma la so»
Sana, docente del liceo classico «Simone Weil» di Treviglio, curatore dei tre volumi dell’opera sinora apparsi. L’idea dell’edizione critica degli scritti del frate poco letterato godette, ab origine, della benedizione di uno dei più brillanti allievi di Gianfranco Contini, nonché tra i più illustri
italianisti della seconda metà del ‘900. «Ritengo che apprestare un’edizione critica delle opere di Tommaso da Olera – scrisse il cappuccino padre Giovanni Pozzi a padre Saltarin – sia un’impresa altamente lodevole. Si tratta di uno degli autori ascetico-mistici fra i più interessanti del suo secolo per
A settembre un convegno internazionale in Università Fra’ Tommaso da Olera, l’umile frate della questua, lavapiatti, portinaio, è oggetto, da alcuni anni, di una riscoperta a livello nazionale e internazionale. Il 7 giugno, giorno precedente la festa del Sacro Cuore di Gesù, cui il beato era devotissimo, Vatican News, organo ufficiale della Comunicazione del Vaticano, pubblica un’intervista di Michele Raviart a Marcello Neri, docente di Teologia cattolica all’università tedesca di Flensburg: «Sacro cuore: la devozione di Fra’ Tommaso da Olera». Sullo stesso tema, Neri è
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autore di un saggio pubblicato nel volume collettaneo «Tommaso da Olera totus ardens», e, prima, consegnato a Papa Francesco. Neri, tra il molto altro, sottolinea i punti in comune fra Bergoglio e il fraticello olerese: «Il primo e più evidente è la centralità della misericordia come forza concreta della prossimità di Dio ai vissuti umani, e sempre in eccedenza». Il secondo è che «Papa Francesco porta con sé anche i tratti di una devozione al cuore di Gesù». Terzo: «Francesco parla a Dio come “l’affetto dei nostri affetti”, con
una rimessa in gioco del lato affettivo del cristianesimo». Fu proprio Bergoglio, nel settembre 2013, a beatificare Tommaso, mistico e predicatore molto caro, peraltro, già a Giovanni XXIII, che «si fece leggere pagine del “Fuoco d’amore”, raccolta a stampa delle sue opere, perfino sul letto di morte», come ricorda Alberto Sana, curatore degli scritti del Beato. Ancora, forse soprattutto: il 21 e 22 settembre prossimi, all’Università di Bergamo, sede di Sant’Agostino, aula 5 (ex refettorio chiostro grande) il Centro Studi Tommaso da Ole-
La nuova raccolta di saggi
ra e la parrocchia di San Bartolomeo apostolo del paese seriano organizzano un convegno internazionale di studi su: «La croce, il cuore, il fuoco. Tommaso da Olera, un cappuccino bergamasco nell’Europa del Seicento». Già definito il programma, che, dopo i saluti del rettore, del vescovo o suo delegato, del vicepostulatore della causa di canonizzazione Rodolfo Saltarin, prevede, tra l’altro: venerdì 21, al mattino, prolusione di Mario Rosa (Scuola Normale di Pisa): «Le ragioni di una riscoperta». Al pomeriggio Bernard Domp-
Sana, nel suo contributo, ricostruisce l’avventura filologica di una constitutio/restitutio textus problematica: manoscritti non autografi, ma trascrizioni compilate da altri. Confratelli? Qualcuno in seguito (chi?) aveva corretto molti passi. Sia la «Selva» che la «Scala di perfezione» presentavano una duplice redazione: «All’inizio nei mss. si leggeva la stessa opera, ma da un certo punto in poi i testi divergevano clamorosamente». Che fare? Sana decide di pubblicare separatamente le due redazioni. Quindici anni di lavoro: non solo palestra filologica, ma, ciò che più qui interessa, insegnamento per la vita. «Il fraticello di Olera», spiega Sana, «che elemosinava il pane per i confratelli, che in convento lavava i piatti di tutti e che nelle fredde valli del Trentino e del Tirolo portava a tutti, scalzo, la sua parola consolatrice ed esortatrice, era a suo modo un “duro”, e imponeva a chi lo incontrava una regola severa. Secoli dopo, sono stato da lui preso al laccio e non me ne pento. Invece di grandi e vuote elucubrazioni, mi ha indicato una strada, che è ancora quella dei miei padri: quella della serietà, della costanza, della fiducia, del combattimento spirituale». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
nier (Università di ClermontFerrand), Costanzo Cargnoni (archivista provincia cappuccini Lombardia), Marcello Neri e Benedetta Papasogli (Accademia dei Lincei). Sabato 22 settembre, ore 9, Marco Pellegrini (Università di Bergamo): «Tommaso da Olera e la polemica antiprotestante»; e poi, in particolare, Alessandra Bartolomei Romagnoli (Università Gregoriana), che sta curando l’edizione de «L’epistolario di Tommaso da Olera». Durante il convegno sarà letta un’ode dedicata al fraticello dal poeta e pittore abruzzese (ma di origine cosacca) Antonio Allegrini: «La tempesta oscura». V. G.