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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE PER L’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

mensile n. 135 Febbraio 2011

Albo

Formazione tra imprese e università Logistica

Il Piano per il rilancio

Samoter 2011

Una finestra sul cava-cantiere

DISTRIBUZIONE URBANA: la sfida della città DCOOS3417 NAZ/278/2008

Coniugare le esigenze degli operatori con l’autonomia delle amministrazioni. Questa la strada che dovrebbe percorrere la nuova logistica urbana


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SOMMARIO n. 135 Febbraio 2011

UN SETTORE IN DIFFICOLTÀ, TRA IMPEGNI E PROSPETTIVE

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Riparte il confronto tra Governo e autotrasporto, in cerca di soluzioni per attutire gli effetti della crisi e progettare il futuro di Yari Selvetella

UN PROGETTO PER L’ITALIA

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Presentate le linee politiche del nuovo Piano nazionale della logistica, realizzato con il contributo degli operatori del settore e delle istituzioni locali

LA SFIDA DELLE CITTÀ

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Trovare un quadro unitario per le regole di accesso nei centri cittadini destinate ai veicoli merci, lasciando autonomia agli enti locali e considerando le esigenze degli operatori. Questa è la via del futuro per la logistica urbana in Italia. Le esperienza di alcune municipalità e l’impostazione del Piano Nazionale della Logistica di Michele Latorre

SAMOTER: UNA FINESTRA SUL CAVA CANTIERE

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Il Samoter, salone specializzato nel settore dei mezzi, delle macchine e attrezzature per il movimento terra, aprirà i battenti il 2 marzo nella consueta cornice della Fiera di Verona di Ferdinando Tagliabue

VIAGGIARE IN ECONOMIA: IL MAN TGX EFFICIENTLINE

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Il continuo aumento del prezzo del gasolio e dei pedaggi autostradali, unitamente al costo del personale e una concorrenza sempre più agguerrita, impongono la necessità di trovare soluzioni economiche al trasporto

SE L’EMERGENZA SI CHIAMA NEVE

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Con l’inverno, puntuali, arrivano i disagi in autostrada dovuti al maltempo: un problema per automobilisti e autotrasportatori

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Tecnica notizie

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Scadenze e divieti di circolazione di Franco Massimelli

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Notizie

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Fisco

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Albo

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Logistica

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Consulta

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Normative

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Europa

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Costi di esercizio

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Editoriale


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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE PER L’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

mensile n. 135 Febbraio 2011

In copertina: distribuzione urbana delle merci a Roma

SFIDA METROPOLITANA

Albo

La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

Formazione tra imprese e università Logistica

Il Piano per il rilancio

Samoter 2011

Una finestra sul cava-cantiere

DISTRIBUZIONE URBANA: la sfida della città DCOOS3417 NAZ/278/2008

Coniugare le esigenze degli operatori con l’autonomia delle amministrazioni. Questa la strada che dovrebbe percorrere la nuova logistica urbana

uno dei terreni sui quali si giocherà la sfida dell’autotrasporto nei prossimi anni. Stiamo parlando delle città, un vero e proprio ambiente ostile per il mondo dell’autotrasporto e in particolare per le imprese legate alla distribuzione. Ai problemi che ogni giorno deve affrontare un’impresa di autotrasporto, alle prese con il caro gasolio, il costo delle assicurazioni e quello del lavoro, la città ne aggiunge di altri: autorizzazioni, ztl, permessi di carico e scarico, mancanza di stalli, congestione. Per questo il dibattito sulla logistica urbana è particolarmente vivo in questo momento, così come dimostra anche il peso che ha questo segmento nel nuovo Piano Nazionale della Logistica. Alla distribuzione urbana è dedicato su questo numero di Tir un ampio servizio che analizza tre città campione: Milano, Roma e Bari, ognuna con una propria specificità e con una ricetta diversa per affrontare il problema. Ricette, in molti casi, nuove: come il meccanismo dell’Ecopass a Milano o il nuovo piano per la distribuzione urbana delle merci varato qualche settimana fa dal comune di Roma. Ritorneremo poi ad occuparci del Piano Nazionale della Logistica, presentato nelle sue linee guida finali lo scorso 11 gennaio a Roma.

È

Un Piano realizzato con il contributo degli operatori del settore e delle istituzioni locali che caratterizzerà sicuramente il dibattito sul settore nei prossimi mesi. E con il mese di gennaio è ripartito in pieno il confronto tra Governo e mondo associativo dell’autotrasporto: un confronto che pone ancora una volta al centro dell’attenzione il problema dei costi delle imprese di autotrasporto ma anche quello dei controlli di filiera, per garantire trasparenza e regole certe per tutti. Sul fronte delle infrastrutture da segnalare un altro dibattito, anche questo a tratti acceso, che ha riguardato l’emergenza neve e i blocchi che si sono registrati sulle autostrade italiane: blocchi che, ancora una volta, qualcuno ha cercato di attribuire alla responsabilità degli autotrasportatori, dimenticando che esiste da anni un piano neve studiato per gestire le emergenze di questo tipo abbandonato in un cassetto. Sul fronte normativo tante novità hanno caratterizzato questo inizio 2011: a partire dal Codice della Strada, che si presenta con tutta una serie di mutamenti analizzati nel nostro approfondimento. Infine, per la parte tecnica, spazio al Samoter, il salone specializzato nel settore dei mezzi, delle macchine e attrezzature per il movimento terra che aprirà i battenti tra qualche settimana, il 2 marzo, nella consueta cornice della Fiera di Verona. Non mi resta che augurarvi buona lettura e buon viaggio.

ANNO XII N° 135 - Febbraio 2011 REALIZZAZIONE ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 84131 Salerno DIREZIONE-REDAZIONE 00198 ROMA Via Tevere 44 Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) redazione.tir@tin.it DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Montanaro CAPO REDATTORE Massimo De Donato REDATTORE Yari Selvetella GRAFICA Arianna Giagoni FOTO Luciano Tramontano SEGRETERIA Milva Pistoni Hanno collaborato a questo numero Carlo Otto Brambilla, Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Michele Latorre, Franco Massimelli, Ferdinando Tagliabue, Marco Tempestini PUBBLICITÀ Concessionaria per la pubblicita: Nuovi Periodici Milanesi s.r.l. Via Molise, 3 20085 Locate Triulzi (Milano) Tel 029048111 - Fax 02904811210 info@nuoviperiodicimilanesi.com www.nuoviperiodicimilanesi.com Paolo Cafieri - Pr Marketing & Advertising manager paolocafieri@nuoviperiodicimilanesi.com Caterina Tropea - Pr Marketing & Advertising supervisor caterinatropea@nuoviperiodicimilanesi.com Alessia Baietta - Pr Marketing & Advertising Office alessiabaietta@nuoviperiodicimilanesi.com Ugo Cisternino - Advertising ugocisternino@nuoviperiodicimilanesi.com STAMPA ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

Fabio Montanaro

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EDITORIALE


SCADENZE & DIVIETI FEBBRAIO/MARZO 2011 SCADENZE 16 FEBBRAIO mercoledì RITENUTA D’ACCONTO: versamento Irpef di gennaio; IVA: versamento mensile di gennaio; VERSAMENTI: Inps per i lavoratori dipendenti e per i dirigenti d'azienda, nonchè Inps, a carico dei committenti, per i collaboratori coordinati e continuativi (ed assimilati), con la consegna dei relativi moduli, tutti riguardanti i compensi percepiti in gennaio; INPS ARTIGIANI E COMMERCIANTI: quarto trimestre 2010 sul minimale; INAIL: pagamento del totale, o della prima rata (mod. F24), per l’autoliquidazione (mod. 1031) a conguaglio 2010 e come anticipo 2011, con la comunicazione di eventuali minori retribuzioni riguardanti tale periodo.

norme, è opportuna una verifica a livello locale; MEZZI D’OPERA: pagamento della tassa per l’usura delle strade; IVA: trasmissione informatica del modello annuale di comunicazione dei dati riguardante l’anno 2010; 16 MARZO mercoledì RITENUTA D'ACCONTO: versamento Irpef di febbraio; IVA: versamento mensile di febbraio; IVA: versamento del quarto trimestre e saldo 2010; VERSAMENTI Inps per i lavoratori dipendenti e per i dirigenti d'azienda, nonchè Inps, a carico dei committenti, per i collaboratori coordinati e continuativi (ed assimilati), con la consegna dei relativi moduli, tutti riguardanti i compensi percepiti in febbraio; Vanno pagati i contributi INPS relativi alle operazioni di conguaglio 2010; INAIL: sola presentazione informatica delle dichiarazioni delle retribuzioni.

28 FEBBRAIO lunedì Ultimo giorno per Inviare domande per incentivi alla formazione professionale. TASSA SULLA PROPRIETÀ: pagamento per autocarri, trattori stradali, autoveicoli ad uso 27 MARZO domenica speciale e per trasporti specifici e motocarri. Dato che alcune ORA LEGALE: inizio del perioregioni hanno stabilito proprie do alle ore 02,00.

INOLTRE... REVISIONI 2011 In base alla vigente normativa, vi andranno mensilmente assoggettati i seguenti veicoli da trasporto merci, o ad uso speciale, con ptt: – superiore a 3,5 t (rev. annuale): gli autoveicoli, i rimorchi e i semirimorchi, non sottoposti a visita e prova (art. 75 del Codice della Strada) per l'accertamento dell'idoneità alla circolazione nel 2011 per i quali, nello stesso mese del 2010 risulti rilasciata per la prima volta la carta di circolazione o effettuata l'ultima revisione annuale regolare; – non superiore a 3,5 t: come revisione quadriennale, gli autoveicoli, i quadricicli a motore, i motocarri ed i rimorchi, immatricolati per la prima volta entro il 31/12/2007, o, come revisio-

ne biennale, i veicoli, appartenenti alle classi appena indicate, revisionati nell'anno 2009, con esclusione di quelli che sono stati sottoposti a visita e prova (art. 75 del C.d.S.) per l'accertamento dell'idoneità alla circolazione nel 2010, o nel 2011. Il mese di riferimento è quello in cui è stata rilasciata per la prima volta la carta di circolazione nel 2007 o effettuata la revisione 2009 regolare. Tutti i veicoli per i quali venga accertata su strada la circolazione con la revisione scaduta dovranno essere sottoposti a visita e prova per l’accertamento dell’idoneità alla circolazione soltanto presso un Ufficio Provinciale del DTT, dal quale, in caso di esito favorevole, verrà restituita la carta di circolazione (e quindi, con esclusione delle officine private autorizzate, nei casi ammessi). È previ-

sto che, in sede di revisione, sia controllata la regolarità dell’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori. CONAI Entro il 20 di ogni mese, le imprese che vi sono tenute debbono presentare la dichiarazione imballaggi relativa al mese precedente. Vi sono altri adempimenti in corso d’anno. INPS Le imprese con dipendenti debbono provvedere all’invio esclusivamente telematico dei modelli Uniemens ed a richiedere i modelli Durc riguardanti le retribuzioni corrisposte nel mese precedente. Le rateizzazioni sono concesse senza il versamento di anticipi. Le nuove disposizioni economiche per il 2011 sono indicate nella L. n. 220/10, in S.O. della G.U. n. 297 del 21/12/10. DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva) Copie molto recenti devono essere sempre tenute a bordo degli automezzi da trasporto per dimostrare, appunto, la regolarità contributiva del vettore sia alla committenza che alle Forze di Polizia nei controlli su strada. (Invece, il CUD è la “Certificazione Unica dei Datori di Lavoro”). TRIBUTI dei quali è stato omesso il pagamento alla scadenza. Per il ravvedimento breve, possono essere sanati entro 30 giorni, con i relativi interessi e sanzioni. È stata ammessa anche l’Irap. CRONOTACHIGRAFO E TACHIGRAFO (Regolamenti 3821/85, 2135/98, con i loro Allegati I e IB, e 561/06). È obbligatorio esibire, nei controlli su strada, la documentazione (dischi e/o Carte del Conducente contenenti le registrazioni) riguardante, oltre a quella in corso, le ultime 28 giornate di guida che la precedono. Dal 30/09/10 (Reg. UE n. 581 del 01/07/10), tali documenti vanno trasferiti (entro 90 giorni dalle unità di bordo ed entro 28 giorni dalle “carte” del conducente) su supporti informatici esterni e custoditi in azienda. Va anche esibito il modello in formato elettronico (Gazzetta Comunitaria L. 330 del 16/12/09), attestante le assenze dei conducenti per malattia, ferie, congedo o recupero (o erano in disponibilità, eseguivano altri lavori o conducevano veicoli non sottoposti a controllo per tali regolamenti). I moduli vanno conservati in azienda e dagli autisti. I controlli sono estesi su strada e presso le aziende. Per il tachigrafo, il Regolamento UE n. 1266/2009 ha emanato nuove disposizioni. SICUREZZA SUL LAVORO Le nuove norme (n. 149 articoli e 38 allegati) del D.Lgvo n. 106 del 03/08/09 (Supplemento Ordinario alla G.U. n. 180 del 05/08/09 e

ITALIA DIVIETI DI CIRCOLAZIONE 20 - 27 febbraio domenica dalle 8 alle 22

6 - 13 - 20 - 27 marzo domenica dalle 8 alle 22 17 marzo giovedì dalle 8 alle 22

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TRAFORI DEL MONTE BIANCO E DEL FREJUS. Dal 1° gennaio 2011 i pedaggi sono aumentati mediamente del 5%. Sempre dal 1° gennaio è vietato il transito dei veicoli pesanti Euro 1 nel traforo del Monte Bianco. Fino all’11 marzo vi saranno limitazioni per il transito di veicoli di larghezza superiore a 3,8 metri. Per i trasporti eccezionali, vigono i seguenti divieti di circolazione stabiliti dal D.M. 14/10/10 ed integrati dall’apposita Direttiva AISCAT, relativamente al bimestre febbraio-marzo: 6 - 13 - 20 - 27 febbraio domenica dalle 8 alle 22

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6 - 13 - 20 - 27 marzo domenica dalle 8 alle 22

AL 12/01/2011 ripubblicato in Suppl. Ord. alla G.U. 180 del 05/08/09) e della Circolare INAIL n. 43 del 25/08/09 riguardano il lavoro nero, l’orario di lavoro e la sicurezza, anche con riferimento alla subvezione. Fra le sanzioni, è prevista anche la sospensione dell’attività imprenditoriale (art. 14). Inoltre, dallo 01/08/10, occorre procedere alla valutazione dell’eventuale presenza dello stress da lavoro correlato. Dal 12/01/11, ed entro le ore 18,00 del 14/02/11, vi è la possibilità di presentare apposite domande di finanziamento con la relativa modulistica. IMPRESE DI TRASPORTO È istituito un sistema di classificazione dei rischi in base al numero e alla gravità delle infrazioni commesse per le norme sulla circolazione regolata dai tachigrafi e sulla sicurezza del lavoro. CARTA DI QUALIFICAZIONE DEL CONDUCENTE (CQC). Per il trasporto merci, dal 26/04/2010 e fino al 09/09/2014, nuove disposizioni ne prevedono il rilascio in base alla sola documentazione a tutti i titolari di patente di guida delle categorie C e CE alla data del 09/09/2009. Ad essa sono assegnati ulteriori 20 punti, oltre ai 20 della patente. In caso di perdita, si ottiene il ricupero fino a 9 punti frequentando un apposito corso con esame finale; è invece indispensabile quello di revisione in caso di perdita totale del punteggio o dopo tre infrazioni con perdita di almeno 5 punti ciascuna. Resta confermata l’obbligatorietà del suo possesso per la guida di tali categorie di veicoli e la sua validità quinquennale. Per il rinnovo, rimane necessario frequentare un corso di aggiornamento di 35 ore, suddiviso in periodi di almeno 7 ore, presso i soggetti autorizzati. ORARIO DI LAVORO degli autisti dipendenti. Per il D.Lgvo 19/11/07 n. 234, in G.U. 17/12/07 n. 292, e per la Direttiva 2002/15/CE, tale orario, entrato in vigore dal 01/01/08, è di 48 ore settimanali. Le annotazioni (P per la presenza giornaliera e con l’ovvia esclusione del riposo settimanale) vanno fatte mensilmente nel Libro Unico del Lavoro (LUL) entro il 16 del mese successivo in base alle registrazioni tachigrafiche; la tenuta è di competenza dei consulenti, delle associazioni e dei datori di lavoro debitamente autorizzati. Tali annotazioni possono essere differite di un mese. Sono previste sanzioni per la mancata istituzione, omessa tenuta e registrazione (anche per la tardività), omessa esibizione e conservazione del Libro Unico. Per la tutela della sicurezza dei lavoratori sono state rese più severe le regole della sua tenuta. È previsto un visto trimestrale con l’apposizione della firma digitale del responsabile e di una marca da bollo con data stampata. CITTADINI EXTRACOMUNITARI Potranno ottenere l’attestato del conducente dalla Direzione Provinciale del Lavoro più vicina alla residenza del richiedente anche in attesa, dimostrata, del rinnovo del permesso di soggiorno. AUTOTRASPORTO PER CONTO TERZI È stato prorogato al 04/12/2011 il termine entro il quale le imprese con veicoli superiori a 1,5 t, che non vi hanno anco-


certa (Notai o pubblici ufficiali, Agenzie delle entrate, Poste italiane ecc.); la mancanza, in essi, di alcuni di tali dati rende obbligatoria una Scheda di trasporto integrativa. La SCHEDA deve essere emessa anche per i trasporti effettuati a seguito di contratti stipulati in forma orale, nel rispetto delle tariffe minime obbligatorie. Sostituiscono la scheda di trasporto tutti i documenti ufficiali previsti per legge e dalle norme comunitarie ed internazionali (ad esempio, la lettera di vettura internazionale Cmr, documenti doganali e di cabotaggio, il formulario per il trasporto dei rifiuti, ecc.). CONTRATTO DI TRASPORTO (L. 286/05) La normativa è stata aggiornata e parzialmente modificata. TRASPORTO RIFIUTI Il SISTRI, sistema elettronico integrato istituito per il controllo della loro tracciabilità, termina la fase sperimentale il 31/05/11 per tutte le imprese. Per l’uso, è indispensabile dotare il sistema dei dispositivi elettronici (chiavetta USB e black box) entro il 30/11/10. Nella fase transitoria, per verificarne il corretto funzionamento, è stato stabilito il contemporaneo impiego del sistema cartaceo e MUD

EUROPA DIVIETI DI CIRCOLAZIONE FEBBRAIO 19 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24; 20 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 21 lunedì GB dalle 00 alle 07; 26 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24; 27 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 28 lunedì GB dalle 00 alle 07; MARZO 5 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24; 6 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 7 lunedì GB dalle 00 alle 07; 12 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24; 13 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 14 lunedì GB dalle 00 alle 07, H dalle 22 alle 24; 15 martedì H dalle 00 alle 22; 19 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24; 20 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 21 lunedì GB dalle 00 alle 07; 26 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24; 27 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 28 lunedì GB dalle 00 alle 07;

(Modello Unico di Dichiarazione Ambientale), fino al 31/12/10. Dopo tale data devono essere impiegate soltanto le apparecchiature elettroniche. In alcuni casi, può essere prevista la tenuta di un registro di carico e scarico. TRASPORTO MERCI IN AUTOSTRADA È stata recepita la direttiva 2006/38/CE sulla tassazione; gli importi dei pedaggi verranno decisi con successivi decreti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. NUOVO CODICE DELLA STRADA è già entrato in vigore, con i “chiarimenti” dell’apposita circolare congiunta dei ministeri dell’Interno e dei Trasporti. Fra l’altro, è prevista la modifica delle sanzioni; per i tempi di guida e di riposo, esse saranno proporzionali alla gravità delle infrazioni ed applicabili, in molti casi, anche alla committenza. LAVORO NOTTURNO Per l’art. 7 del D.Lvo 234/07, nelle 24 ore, non possono essere superate le 10 ore, qualora 4 ore di lavoro consecutive vengano superate nella fascia oraria fra le 00,00 e le 07,00. RIDUZIONE BOLLO AUTO Come per l’anno scorso, è stato finanziato il rimborso degli sconti (codice tributo 6829).

ACCESSO ALLA PROFESSIONE È stata prorogata la vigente normativa al 04/12/2011 per l’adeguamento dei requisiti di capacità finanziaria e professionale per le imprese che esercitano l’autotrasporto esclusivamente con veicoli fino a 6 t e con portata utile fino 3,5 t. PATENTE DI GUIDA A determinate condizioni, è stata elevata a 68 anni la possibilità di guidare complessi di veicoli di peso lordo complessivo a pieno carico superiore a 20 t. AMBIENTE Sono in corso di emanazione “norme antinquinamento”. RICEVUTE DI CONTRAVVENZIONI, ECC. Vanno conservate per almeno 10 anni. DEBITI CON IL FISCO È possibile chiedere e ottenere la rateizzazione da EQUITALIA presentando domanda in carta semplice dopo l’iscrizione a ruolo. VALUTAZIONE GENERALE DEI RISCHI DA STRESS Dal 31 dicembre 2010 le aziende debbono avviarne l’attività di valutazione. DOGANE Per la circolazione dei prodotti soggetti ad accisa è obbligatorio il documento amministrativo elettronico “e-ADI”. Sono entrate in vigore anche altre nuove disposizioni.

INOLTRE... ROMANIA Festività nazionali nel bimestre: nessuna. In tutta la rete stradale nazionale norme generali riguardano i veicoli superiori a 7,5 t; per i trasporti che superano i pesi e le dimensioni autorizzate, è vietata la circolazione dalle ore 06 alle ore 22 per i sabati, le domeniche e le feste nazionali. Esiste un calendario di divieti per strade, per tipi di veicoli e per la città di Bucarest con particolari norme ed orari. BULGARIA Festività nazionali nel bimestre: 1, 2 gennaio. Non c’è un divieto generale per il traffico internazionale di domenica e nelle festività. Vi sono, comunque, diverse limitazioni locali per “veicoli” con pesi superiori a 15 t ed a 10 t. In estate (dal 01/07 al 15/09), i limiti riguardano tutti i veicoli superiori a 3,5 t. Sono stabilite norme particolari per la città di Sofia. LITUANIA Festività nazionali nel bimestre: 16 febbraio, 11 marzo. PORTOGALLO Festività nazionali nel bimestre: 8 marzo. Vi sono limitazioni che riguardano i veicoli superiori a 3,5 t, quando trasportano merci pericolose (trasporti internazionali ADR inclusi): – divieto di transito nel ponte “25 Aprile” sul fiume TAGO, ogni giorno, comprese le domeniche e le festività nazionali, dalle ore 05,00 alle ore 02,00 del giorno seguente; – per tutto l’anno, in molte gallerie (elencate), prima delle quali l’uscita obbligatoria

dalle strade è segnalata a 1500 metri dalla bretella; – dalle ore 18,00 alle ore 21,00 dei venerdì, dei prefestivi, delle domeniche e delle festività nazionali, per una serie di strade elencate; – dalle ore 07,00 alle ore 10,00 dei lunedì (eccetto durante i mesi di luglio e agosto) nelle vie principali (elencate) di accesso dentro Lisbona e Porto. – Vi sono eccezioni e speciali autorizzazioni. – Esistono locali limitazioni orarie di traffico all’interno delle città di Lisbona e Porto. GRECIA Festività nel bimestre: 6, 13. 20, 27 febbraio domenica dalle 15 alle 21; marzo domenica 6, 13, 20, 27 dalle 15 alle 21; marzo lunedì 7 dalle 15 alle 21, giovedì 24 dalle 16 alle 21, venerdì 25 dalle 15 alle 21. LUSSEMBURGO Festività nel bimestre: 5, 12, 19, 26 febbraio sabato dalle 21,30 alle 24; 6, 13, 20, 27 febbraio domenica dalle 00 alle 21,45; 5, 12, 19, 26 marzo sabato dalle 21,30 alle 24, 6, 13, 20, 27 marzo domenica dalle 00 alle 21,45. Nelle seguenti nazioni non sono previste limitazioni alla circolazione: BELGIO, CIPRO, DANIMARCA, ESTONIA, FINLANDIA, GEORGIA, LETTONIA, LITUANIA, PAESI BASSI, SVEZIA, BIELORUSSIA. IN ALTRI STATI i divieti riguardano solo determinate zone o strade, oppure sono indicati con una specifica segnaletica stradale.

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ra provveduto perché finora esenti, debbono dimostrare, a richiesta, il possesso dell’onorabilità e delle capacità professionale e finanziaria; diversamente saranno cancellate dall’Albo. Chi vorrà ottenere il ruolo di preposto d’impresa dovrà frequentare un corso di 150 ore, salvo gli esenti. Il Regolamento n. 1071/2009/CE del 21/10/2009 detta nuove norme con applicazione dal 04/12/2011. SCHEDA DI TRASPORTO Devono esservi tutti i dati del vettore (obbligatoriamente identificato anche con il numero di iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori), del committente, del caricatore, del proprietario della merce, della merce trasportata (con pesatura), spazi per eventuali dichiarazioni (compresa la tentata vendita, poi provata dalla documentazione successiva allo scarico), osservazioni varie, eventuali istruzioni, l’indicazione del luogo e data di compilazione e i dati del compilatore, con la sua firma. Essa deve accompagnare qualsiasi tipo di trasporto per conto terzi. Sostituiscono la SCHEDA i contratti di trasporto scritti, contenenti tutti i dati previsti per essa, con firma in data


SCADENZE & DIVIETI FEBBRAIO/MARZO 2011 ALTRE NOTIZIE AUSTRIA: nella A 12 vige il divieto di transito festivo per 24 ore. Per le categorie di veicoli non elencate, dal 1 novembre al 30 aprile (periodo invernale) è in vigore il divieto dalle 20,00 alle 05,00 e dal 1 maggio al 31 ottobre (periodo estivo) dalle 22,00 alle 05,00. Nella A12, dal Km 6,35 al Km 72, in entrambe le direzioni di marcia, è vietata, dal 1 luglio 2009, la circolazione degli autoveicoli e loro complessi con peso massimo totale superiore a 7,5 t per il trasporto di determinati carichi compresi in un apposito elenco. Tale divieto verrà esteso, dal 1 gennaio 2011, anche al tratto di A12 dal Km 72 al Km 90 (è opportuno informarsi localmente). Dal 1 gennaio 2010 sulle autostrade austriache è obbligatoria l’istallazione, sui veicoli di peso lordo massimo complessivo superiore a 3,5 t, dell’apparecchiatura GOBOX di proprietà della ASFINAG (a cui ci si può rivolgere per informazioni) per il calcolo del pedaggio combinato dei chilometri percorsi e della classe inquinante del veicolo. Dal 01/01/11 sono entrati in vigore i nuovi importi dei pedaggi.

FRANCIA: per tutto l’anno, vi sono altre limitazioni per regioni, strade o sensi di marcia e particolari norme per il cabotaggio. GRAN BRETAGNA: è stata istituita la Low Emission Zone (LEZ) per la circolazione a Londra. I giorni e gli orari dei divieti riguardano solo la viabilità ordinaria attorno a Londra e sobborghi, nelle aree amministrate dal Piano dei trasporti della Grande Londra. In tutto lo Stato verrà richiesto su strada un campione del carburante per controlli. SLOVACCHIA: i pedaggi vanno corrisposti con vignettes, anche annuali, in vendita sul posto, presso i valichi di frontiera, gli uffici postali e le stazioni di servizio. Dal 01/01/2010, su alcuni tratti autostradali, per i veicoli con p.l.c. superiore a 3,5 t, in sostituzione delle vignettes, andranno installati gli apparecchi OBUS (acquistabili sul posto) che permetteranno al nuovo sistema satellitare di determinare la posizione e di calcolare l’eventuale pedaggio. È vietato il trasporto di merci pericolose dalle ore 18 alle ore 21 dei venerdì, dei prefestivi e delle domeniche (è opportuno informarsi in loco).

PRINCIPALI DIVIETI QUOTIDIANI DI CIRCOLAZIONE NOTTURNA A dalle ore 22 alle ore 05, con esenzione dei veicoli e loro complessi (Ptt. superiore a 7,5 t) con contrassegno L. - In A12, dalle ore 20 alle ore 0,5, dal 1° novembre al 30 aprile, nel tratto Kufstein-Zirl, esclusi gli Euro 5 ed Euro 6 (con e senza rimorchio), per i quali il divieto inizierà, rispettivamente, il 31/10/2011 ed il 31/10/2015. CH dalle ore 22 alle ore 05. GB (per i veicoli con Ptt superiore a 18 t e per determinate strade): dal lunedì al venerdì dalle ore 21 alle ore 07 (sabato e domenica: dalle ore 13 del sabato alle ore 07 del lunedì). F per i veicoli superiori a 3,5 t e per determinate strade: dalle ore 22 alle ore 6 di tutti i giorni. NOTE A causa di possibili cambiamenti delle limitazioni alla circolazione stabilite dalle autorità locali, è sempre consigliabile informarsi adeguatamente prima della partenza. LEGENDA A = AUSTRIA; CH = SVIZZERA; D = GERMANIA; E = SPAGNA; F = FRANCIA; GB = INGHILTERRA; GR = GRECIA; CZ = REPUBBLICA CECA: autocarri superiori a 7,5 t e complessi superiori a 3,5 t; H = UNGHERIA: veicoli superiori a 7,5 t; PL = POLONIA: veicoli superiori a 12 t; SK = SLOVACCHIA: veicoli superiori a 7,5 t; SLO = SLOVENIA; RO = ROMANIA; BG = BULGARIA; LT = LITUANIA.


ALBO

Un link con le aziende Tra le iniziative promosse dall’Albo in tema di formazione, un progetto che unisce i percorsi universitari al mondo delle imprese

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ontinua la collaborazione del Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori con il mondo delle università. Già da tempo infatti l’Albo ha scelto di strutturare i suoi percorsi formativi con la collaborazione di alcuni atenei italiani, dislocati in tutto il territorio: una scelta che ha tra i suoi obiettivi quello di fornire al settore professionisti sempre più specializzati e ai discenti una preparazione non occasionale, adeguata alla complessità dei trasporti e della logistica. Di concerto con le Università di Bologna, Castellanza, Genova, Napoli, Roma, Salerno, Trieste e Verona, l’Albo sta ora realizzando nuovi percorsi formativi indirizzati a studenti universitari, che daranno la possibilità ad alcuni dei partecipanti selezionati di entrare in contatto con le realtà aziendali, attraverso uno stage di tre mesi da realizzare presso aziende specializzate in trasporti e logistica.

C

Un link col mondo del lavoro L’intento dichiarato è quello di creare un ‘link’ tra la preparazione accademica e il vivo della realtà imprenditoriale, naturale compendio della teoria appresa in aula. Per questo il Comitato Centrale si è rivolto a quegli enti che sono deputati alla programmazione e alla pianificazione delle attività di logistica pubblica e direttamente alle aziende del settore, chiedendo loro di dare la possibilità a dei giovani laureati di realizzare una prima esperienza di lavoro nel campo dei trasporti e della logistica. L’Albo chiede dunque a enti e priva-

ti una manifestazione d’interesse per partecipare a questa iniziativa, i cui benefici sia per chi vi partecipa, sia per chi accoglierà i ragazzi, sono evidenti. Per i primi l’occasione di confrontarsi con un settore in cui convivono aspetti teorici di diverso segno, ma sempre ancorati a una grande concretezza; per i secondi la possibilità di indirizzare sin da subito e in modo proficuo il percorso lavorativo di professionisti che possono dare un contributo decisivo alle strategie aziendali.

Il progetto con le università Una formazione strutturata necessita di un periodo di approfondimento maggiore rispetto a quello possibile in corsi articolati su una durata di pochi giorni ciascuno. È stato dunque ritenuto necessario un passaggio dai semplici moduli ad un progetto diviso in aree formative, avvicinando così il progetto ai master che vengono organizzati dalle università italiane e tale da coniugare la parte scientifica della materia con quella applicativa-operativa ad oggi sviluppata dal Comitato Centrale. Pur essendo diverso l’approccio e la funzione di ciascuna materia, il settore dei trasporti propone infatti una serie di temi e materie molto articolati. Il percorso formativo proposto in collaborazione con queste università è dunque una sorta di prima specializzazione, detto Pre-Mitel (Pre-Master Imprese Trasporti e Logistica) rivolto ai laureati nelle discipline di riferimento. I percorsi formativi ideati oltre a garantire una prima specializzazione nei settori di riferi-

mento, daranno l’opportunità ad alcuni partecipanti selezionati di avvicinarsi alle realtà aziendali attraverso uno stage di tre mesi presso le imprese di trasporti e logistica individuate dal Comitato Centrale per l’Albo. L’obiettivo è quello di tenere la corda tesa verso il mondo dei giovani lavoratori, questo collegamento tra la preparazione accademica e quella aziendale è un legame che viene ritenuto indispensabile sia dalle imprese che dalle istituzioni. Sul sito ufficiale dell’Albo www.alboautotrasporto.it, nella sezione dedicata alla formazione è possibile ottenere tutti i contatti e le informazioni di dettaglio su questa iniziativa. Ci si può rivolgere inoltre al referente, Rocco Giordano, coordinatore scientifico dell’iniziativa, alla mail r.giordano@alboautotrasporto.it. Si può inoltre contattare la segreteria organizzativa dei corsi di formazione al tel 06.41584522 da martedì a giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30.•

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Il collegamento tra la preparazione accademica e quella aziendale è un legame che viene ritenuto indispensabile sia dalle imprese che dalle istituzioni


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Da sinistra: il segretario generale della Consulta Clara Ricozzi, il presidente Bartolomeo Giachino e il vicepresidente Daniele Caffi. A destra un momento della riunione

CONSULTA

Nominato il Comitato Esecutivo Tra i suoi compiti, la programmazione semestrale dell’attività della Consulta e l’esame dei risultati dei lavori svolti dalle Commissioni di Fabrizio Serafini

ra gli argomenti che sono stati affrontati nella riunione della Consulta Generale per l’autotrasporto, tenutasi a Roma lo scorso 11 gennaio, uno dei più importanti ha riguardato la nomina delle 15 persone che dovranno comporre il Comitato Esecutivo, ovvero l’organismo a cui il D.lgvo 284/2005 (sul riordino della Consulta Generale e dell’Albo degli Autotrasportatori) ha assegnato importanti competenze per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Consulta Generale. Uno sguardo alla normativa che disciplina la composizione e le funzioni di questo Comitato è utile, per comprenderne meglio il ruolo di primo piano che può esercitare all’interno della Consulta Generale. In particolare, l’art.6, comma 1, lett.c) del già citato D.lgvo 284/2005 ne stabilisce la composizione: ne fanno parte il presidente della Consulta, i 2 vicepresidenti e 15 membri dell’Assemblea Generale, di cui 5 sono in rappresentanza delle amministrazioni pubbliche, 4 delle associazioni di categoria dell’autotrasporto ed 1 del movimento cooperativo.

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Ebbene, i componenti prescelti dall’Assemblea Generale per questo compito, sono: per il mondo dell’autotrasporto e delle cooperative, Alberto Armuzzi (Cooperative), Giorgio Colato (Conftrasporto), Eleuterio Arcese (Anita), Maurizio Longo (Trasportounito), Paolo Melfa (Sna Casa). Per le categorie economiche, Giuseppe Mele (Confindustria), Piero Luzzati (Confetra), Gian Luigi Bassi (Confartigianato), Enrico Zavi (Confcommercio), Gian Maria Gros Pietro. Infine, per le amministrazioni, Enrico Finocchi (ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), Anna Claudia Servillo (ministero dell’Ambiente), Carlo Sgandurra (Anas), Francesco Cipriani (ministero del Lavoro), Santo Puccia (ministero degli Interni). Le competenze del Comitato Esecutivo sono state definite all’art.4, comma 1 del D.P.R 123/2009, il quale prevede lo svolgimento dei compiti delegatigli dall’Assemblea Generale, con particolare riguardo alla stesura della programmazione semestrale dell’attività della Consulta e all’esame dei risultati dei lavori

svolti dalle Commissioni. La snellezza di quest’organismo, frutto della sua ridotta composizione (sebbene al suo interno siano state replicate le proporzioni fra i vari soggetti rappresentati in Consulta), unita alla previsione di poteri abbastanza generici contenuta nel citato D.P.R 123/2009, fa si che il Comitato Esecutivo si candidi ad essere il vero e proprio cuore pulsante della Consulta per l’autotrasporto: infatti, non solo coadiuverà l’Assemblea con il compito di programmarne i lavori e di preparare il terreno alle delibere di competenza di questo consenso, ma addirittura potrà sostituirsi all’Assemblea Generale nell’esercizio di quei compiti che gli saranno delegati da quest’ultima; tra questi, potrebbero esserci anche la cura dei rapporti con le associazioni appartenenti alla Consulta, la predisposizione di atti di indirizzo e di protocolli su materie di competenza sempre della Consulta e, non ultimo, un ruolo di supporto al Comitato scientifico per l’attuazione del Piano nazionale della Logistica.•

I COMPITI DELL’OSSERVATORIO SUI COSTI tuali contenziosi. Lo stesso art. 1 bis, nell’ambito della disciplina dei tempi di attesa per il carico e lo scarico della merce, prevede che sia l’Osservatorio a definire il costo orario del lavoro e del fermo del veicolo, ai fini della determinazione dell’indennizzo che, in caso di superamento del periodo di franchigia, è dovuto al vettore per ogni ora o frazione di ora di ritardo nelle operazioni. L’Osservatorio è composto da rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto e della committenza e dirigenti ministeriali.

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Uno degli organismi recentemente insediati presso la Consulta che assume particolare rilievo per il settore è l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto. In base all’articolo 1 bis della legge 127/10, l’Osservatorio ha un ruolo decisivo per la determinazione dei costi di esercizio. Esso ha infatti il compito di individuare i costi minimi di esercizio delle imprese di autotrasporto qualora, decorsi nove mesi dall’entrata in vigore della legge, non vi abbiano provveduto gli accordi volontari di settore. In tale ipotesi, l’Osservatorio ha trenta giorni di tempo per provvedere. L’Osservatorio ha il compito di elaborare i dati definitivi concernenti i valori dei costi chilometrici imputabili al consumo di gasolio delle imprese di autotrasporto per conto terzi, ma anche quello di raccogliere e rielaborare gli elementi per la formazione degli usi e consuetudini per i contratti di trasporto non scritti, da pubblicare successivamente nei bollettini delle Camere di Commercio allo scopo di dirimere even-


EUROPA

Tempi di guida e di riposo: i controlli in Europa La Commissione europea ha pubblicato il suo rapporto biennale sui controlli da parte delle autorità degli stati membri sui tempi di guida e di riposo di Marco Tempestini

È

stato pubblicato il rapporto biennale sui controlli che gli Stati membri devono effettuare ai sensi del regolamento n. 561/2006 sui tempi di guida e di riposo. È lo stesso regolamento a prevedere che i governi comunichino ogni due anni le necessarie informazioni all’Esecutivo comunitario a fini statistici e di analisi. Il rapporto copre gli anni 2007-2008 e si basa su un nuovo standard per relazionare le verifiche, adottato lo scorso anno. Il quadro che

I controlli In base ai dati, risultano controllati in strada oltre 8.5 milioni di veicoli per circa 9.1 milioni di autisti. È interessante andare a guardare la ripartizione dei controlli in base alla nazionalità dei vettori: nella maggior parte degli Stati risultano fermati veicoli e autisti nazionali (in certi casi fino all’80%). Nei seguenti paesi tuttavia la situazione risulta invertita, con la maggior parte dei mezzi controllati in strada che sono di origine straniera: Malta

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Controlli su strada

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emerge vede un aumento dei controlli in molti paesi, anche se rimane la necessità di maggiore qualità e sistematicità. In base alla direttiva del 15 marzo 2006 il numero minimo di controlli doveva essere l’1% dei giorni lavorativi degli autisti nel 2007, il 2% nel 2008. Tutti i paesi hanno rispettato tali soglie minime, ad eccezione di Belgio e Grecia. In totale, il numero di giorni controllati (80.695.5909) risulta aumentato del 39% rispetto al biennio precedente 20062007 (58.254.682). La maggior parte dei controlli sono stati effettuati in strada (in media l’82% dei giorni lavorativi). In base alla direttiva, dal 2008 vi è l’obbligo di controllare almeno il 30% dei giorni lavorativi in strada ed il 50% in azienda. La maggior parte degli stati ha raggiunto tale percentuale, con minimi registrati in Germania, Romania, Bulgaria, Lussemburgo e Francia.

in testa (76%), seguita dal Lussemburgo (72%), Ungheria (63%), Belgio (60%) e Slovenia (56%). Significativo è anche il tipo di tachigrafo montato a bordo: infatti vi è la possibilità di aumentare del 4% i controlli qualora più del 90% dei mezzi controllati abbiano quello digitale. Non è questo il caso per il 20072008, giacchè in base ai dati solo il 32% dei veicoli controllati lo aveva a bordo. Le imprese controllate in azienda assommano secondo i dati a 61.876, per circa 15 milioni di giornate di lavoro, cifra che tuttavia non coincide con il livello minimo previsto dalla normativa. Vari paesi hanno motivato con ragioni tecnico-organizzative.

Le infrazioni Sono 3.244.997 le infrazioni accertate nel periodo 2007-2008, un incremento significativo rispetto al precedente periodo 2006-2007 (1.016.755): il rap-

porto lega tale aumento al maggior numero di controlli effettuati e all’incremento della frequenza delle infrazioni verificate (sono raddoppiate, con una media di 3.9 infrazioni per ogni 100 giorni). Sussiste tuttavia una grande disparità fra Stati quanto a tasso di accertamento, ad esempio la frequenza è notevolmente alta in Irlanda, Slovacchia, Germania, Malta e Polonia e bassissima in Bulgaria, Romania e Lituania. L’ infrazione più comune risulta essere il mancato rispetto dei tempi di riposo (30% in totale). Altro problema è che molti Stati non distinguono fra infrazioni giornaliere, settimanali o bisettimanali, dunque un’analisi più dettagliata non è stata possibile. In strada il 70% delle infrazioni è stata riscontrata per i vettori nazionali, a cui corrisponde il 73% dei mezzi controllati. Ma anche qui in certi paesi accade il contrario: in Austria (53%), Belgio (68%), Ungheria (67%), Lussemburgo (78%), Malta (68%), Polonia (73%) e Regno Unito (54%), la maggioranza delle infrazioni sono state accertate nei confronti dei vettori stranieri. È interessante come il rapporto leghi tale circostanza all’esistenza nei paesi (ad es. Austria, Polonia e Regno Unito) di un sistema informatico consolidato di analisi del rischio legato a precedenti controlli. Si riesce a verificare subito se e quanto in passato un’azienda abbia già infranto le norme, per poi controllare molto più accuratamente un possibile “recidivo”. Sui nazionali vediamo una considerevole differenza fra stati. Si va da 200 infrazioni per 100 veicoli in Estonia a 1 per 100 mezzi in Bulgaria. Spagna e Germania hanno segnalato il numero più alto di mezzi controllati, con la Germania che ha rilevato il quadruplo delle infra-

zioni della Spagna. Le più frequenti sono la violazione dei tempi di riposo (28% in media) seguita dai tempi di guida (25%) e la mancanza dei dischi nei 28 giorni precedenti. Per le infrazioni riscontrate in azienda, l’87 % riguarda la stessa categoria: tempi di riposo (23%), pause (34%), tempi di guida (18%) e dischi (12%). La mancanza di documentazione dei dischi relativi alle altra attività diverse dalla guida è invece la prima infrazione in Ungheria, Olanda ed Estonia. La Germania è il paese dove si riscontra il più alto numero di infrazioni in azienda (1,25 milioni).

Le sanzioni Il rapporto evidenzia la mancanza di armonizzazione in termini qualitativi e quantitativi. Per la stessa trasgressione, per esempio un turno di guida troppo lungo, un maltese può pagare 58 euro di multa e un austriaco 5.000, oppure in Italia la manomissione del tachigrafo può arrivare a 6.000 euro, e in Francia addirittura a 30.000, oltre alla possibilità di reclusione fino a un anno. Non solo: paesi come l'Italia prevedono pene che vanno dalla multa, al fermo del veicolo, fino al ritiro della patente. Altri Paesi hanno una sanzione unica, che non permette di distinguere fra infrazioni più o meno gravi. Si creano così seri problemi transfrontalieri con un impatto sul corretto funzionamento del mercato interno e sulla sicurezza stradale, rileva la Commissione europea.

Cooperazione fra Stati La direttiva sui controlli prevede che i paesi membri organizzino “operazioni concertate” di controllo con almeno un altro stato. Gran parte di essi lo hanno fatto, a livello sia bilaterale


Conclusioni L’arco di tempo coperto dal rapporto (2007-2008) coincide con l’entrata in vigore del nuovo regime di attuazione introdotto dalla direttiva 2006/22 c. d.”sui

NOTIZIE UE Il Consiglio UE approva il piano d’azione sul- soluzione delle questioni finanziarie. Altro pilastro la sicurezza stradale dell’azione della presidenza sarà la direttiva Eurovi-

Il Consiglio europeo Trasporti ha dato il suo assenso al nuovo piano d’azione UE per la sicurezza stradale, che intende dimezzare il numero di vittime di incidenti sulle strade entro il 2020. Il Consiglio ha in particolare chiesto alla Commissione di verificare la possibilità di armonizzare le norme stradali nell’UE e la realizzazione di uno scambio più efficace di informazioni sulle infrazioni, oltre che l’introduzione di misure di sicurezza del mezzo valide per tutto il suo ciclo di vita. UE: un sistema di trasporto più efficace

La Presidenza di turno dell’Unione europea, che adesso passa all’Ungheria, lavorerà per un trasporto più efficace ed innovativo. La prima delle priorità è la pubblicazione del nuovo Libro Bianco sui Trasporti (la data è slittata, verosimilmente alla primavera di quest’anno) e la revisione della politica degli assi di trasporto trans europei TEN T, con particolare riguardo, per entrambi, all’inserimento di criteri ambientali e la

gnette sui pedaggi, le cui discussioni sono state “riattivate” già sotto la precedente presidenza belga: a tal proposito, gli ungheresi lavoreranno per il raggiungimento di un accordo in seconda lettura. Particolare attenzione sarà infine data al trasporto di merci per vie navigabili interne. Registro elettronico: le disposizioni comunitarie

È stato emanato il primo regolamento comunitario sull’interconnessione dei registri elettronici nazionali delle imprese di trasporto su strada (gli “albi” degli autotrasportatori dei vari paesi europei) che andrà a creare una base di dati comune di tutte le aziende. I singoli albi nazionali rimangono (vengono soltanto messi in comunicazione l’uno con l’altro). Il sistema, previsto dalle nuove norme comunitarie sull’accesso alla professione e al mercato dell’autotrasporto, dovrà essere operativo per il 1 gennaio 2013.

Traffico alpino in diminuzione nel 2009 Anche nel 2009 il traffico merci sulla Alpi è calato: - 14.9% rispetto al 2008, rivela l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Europeo sul Traffico Alpino. Il calo, dovuto soprattutto alla crisi economica, ha riguardato non soltanto la gomma ma anche la ferrovia (anche se in maniera minore). Gli effetti sono visibili dal quarto trimestre 2008 fino a tutto il 2009. I settori industriali di semilavorati (automotive, siderurgia, etc), principali utilizzatori dei servizi di trasporto a lunga percorrenza, sono stati i primi ad essere toccati: ciò spiega la forte diminuzione del volume totale di tonnellate trasportate (per inciso, il PIL è conseguentemente diminuito di un 4.2% nell’UE a 27 e 1.5% in Svizzera). Il traffico merci era cresciuto mediamente dell’ 8.9% annuo nel periodo 1999-2009, ma il dato era il risultato dell’avvicendamento di due periodi: forte aumento (+29.5%) fra il 1999 e il 2007, seguito da un brusco calo (-16.1%) fra il 2007 e il 2009 (del 14.9% fra il 2008 e 2009) a causa della crisi che già si manifestava. Secondo il rapporto, la portata della crisi economica è tale da non consentire una stima precisa dell’impatto di altri fattori come la congestione o i divieti di circolazione. La ripartizione modale fra strada e ferrovia nel trasporto transalpino è stata abbastanza costante nell’ultimo decennio. Il Brennero si conferma il principale corridoio, con il 22% di tutto il trasporto transalpino su strada e il 23,2 su ferrovia. Le cifre in dettaglio: • 175,3 milioni di ton sono state trasportate attraverso le Alpi, con la quota più alta su strada (67.7%); • in Francia e Austria le tonnellate trasportate decisamente maggiori in strada che su ferrovia; • al contrario in Svizzera su ferrovia (61.1%). Interessante è l’eterogeneità del traffico su rotaia. Nel 2009 sono 9,2 milioni i veicoli pesanti che risultano movimentati attraverso le Alpi (arco da Ventimiglia a Wechsel), di cui 2,5 milioni fra Francia e Italia, 1,2 milioni in Svizzera e 5,5 milioni in Austria. L’Austria mostra il maggior numero di passaggi di traffico (59% di tutto il transalpino). Per quanto riguarda l’evoluzione della congestione stradale, in Francia essa si è ridotta significativamente, laddove il numero di ore di congestione sul Gottardo e San Bernardino è molto aumentato. Tale incremento risulta principalmente dagli autoveicoli nei week end di inizio e fine ferie, mentre risulta che il trasporto stradale di merci non ha contribuito alla congestione, dal momento che non vi è circolazione nei fine settimana a causa dei divieti. I tempi medi di guida nel Gottardo sono leggermente ridotti laddove restano costanti sul San Bernardino. L’utilizzo della capacità sui corridoi ferroviari svizzeri alpini del Gottardo e del Loetschberg/Sempione è fortemente diminuita in ragione della crisi economica (sotto il 66%). Per quanto riguarda l’evoluzione dei costi di trasporto dei flussi transalpini, a causa dei prezzi più bassi del carburante nel 2009 i costi del trasporto stradale sono diminuiti in tutti i paesi. La diminuzione dei costi del carburante è stata parzialmente compensata da un aumento dei pedaggi autostradali in Svizzera, Germania e Austria. I costi del trasporto combinato accompagnato (autostrada ferroviaria) sono diminuiti in Francia e Svizzera, ma sono aumentati in Austria in ragione di un aumento dei diritti per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria. I costi del trasporto combinato non accompagnato sono leggermente diminuiti in Francia mentre sono rimasti stabili in Svizzera e Austria. Infine, circa l’evoluzione della qualità ambientale, l’Osservatorio ritiene difficile quantificare con precisione una relazione fra evoluzione del traffico dei mezzi pesanti ed evoluzione dell’inquinamento; non è identificabile alcuna tendenza chiara da attribuire unicamente ai volumi di traffico dei camion. Lo sviluppo di flotte sempre meno inquinanti, legato alle norme EURO, ed il calo del traffico stradale risultante dalla crisi economica hanno comunque certamente impattato favorevolmente sull’inquinamento atmosferico, conferma il rapporto.

controlli”. Risulta che nel biennio gli Stati hanno aumentato sia il numero che l’efficacia dei controlli. Anche la qualità dei dati è aumentata, e ciò ha consentito di trarre conclusioni più circostanziate. La gran parte dei controlli è stata effettuata su strada, ma ciò è contrario alle condizioni minime per l’attuazione dei regolamenti: dal 2008 infatti almeno la metà dei controlli devono svolgersi in azienda. Si rileva una grande differenza fra paesi per quanto riguarda la frequenza dei controlli, non solo a causa della diversa struttura e capacità dell’amministrazione ma anche per scorratta implementazione e/o interpretazione delle norme. Le infrazioni più frequenti in Europa sono risultate essere quelle relative ai tempi di guida (30%) e di riposo (25%). Per quanto riguarda l’Italia, non si può non notare la grandissima distanza fra il numero dei vettori controllati italiani (1.256.930) e stranieri (185.777- e solo per quelli comunitari) in strada. Inoltre, con paesi confinanti quali ad esempio la Slovenia, con cui frequentissimi sono i problemi transfrontalieri (uno fra tutti la violazione sulle norme del cabotaggio da parte dei vettori di quel paese in regioni quali Friuli Venezia Giulia e Veneto), sarebbe stato opportuno che il nostro Paese avesse sviluppato molto iniziative di controlli congiunti, che spesso danno più frutto che non la semplice repressione, che a sua volta può dare (e ha dato) origine a fenomeni di ritorsione da parte delle autorità del paese straniero nei confronti dei vettori italiani.•

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che multilaterale in ambito Euro Contrôle Route (l’organismo europeo di coordinamento ed impulso dell’attività di controllo) e TISPOL (la rete europea di polizia stradale). Secondo la norma ciò dovrebbe avvenire almeno sei volte all’anno, ma tale soglia risulta raggiunta da pochi Stati. A titolo esemplificativo, l’Austria ha svolto sei controlli congiunti nel 2008 e tredici iniziative di scambio con ECR/ TISPOL. La Spagna quindici controlli congiunti nell’ambito ECR e due con la Francia, ed inoltre programmi di formazione bilaterale sempre con Francia. La Slovenia due controlli congiunti nel 2008 con Ungheria e Croazia.


POLITICA

Un settore in difficoltà, tra impegni e prospettive Riparte il confronto tra Governo e autotrasporto, in cerca di soluzioni per attutire gli effetti della crisi e progettare i prossimi mesi

Il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Altero Matteoli

Il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Bartolomeo Giachino

di Yari Selvetella

rchiviato un 2010 caratterizzato da una difficile situazione economica e dal tentativo di porre rimedio alla crisi, ricomincia il confronto tra il Governo e il settore dei trasporti. Già da tempo la strada intrapresa è quella di una concertazione aperta a tutte le istanze imprenditoriali, con il coinvolgimento della committenza, degli autotrasportatori e il ministero come mediatore e garante di un equilibrio sicuramente complesso, ma che sembra essere l’unica possibilità per costruire una fase nuova. Il quadro in cui esercitare questo confronto è sostanzialmente in linea con i risultati e le attese maturate nei mesi scorsi: a giugno si è arrivati a un accordo (con riserve di vario ordine espresse dai committenti), l’accordo è diventato legge, dalla legge è venuto lo stanziamento di risorse. Si attende ora l’operatività piena di queste decisioni e soprattutto si va verso la verifica di uno dei nodi fondamentali della trattativa, quella relativa agli accordi di settore, un banco di prova per la tenuta complessiva degli equilibri attualmente maturati. Uno dei tratti più significativi dell’accordo col Governo riguarda è l’impegno degli autotrasportatori a non convocare, se gli impegni verranno rispettati, il fermo dei servizi fino alla fine del 2011. Un risultato importante se si considera quante volte, negli ultimi anni, il Paese ha dovuto fare i conti con le iniziative sindacali di questo settore fondamentale per tutta l’economia.

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Il settore non può aspettare Prosegue, tuttavia, la sofferenza dell’autotrasporto italiano e, con essa, i primi campanelli d’allarme rispetto alla “pace sociale”. “Gli impegni vanno immediatamente mantenuti” si legge in un comunicato diffuso dal coordinamento di associazioni riunite in Unatras, che ha riunito la sua presidenza subito dopo

le feste natalizie. Unatras prende atto positivamente del fatto che l’Esecutivo abbia stanziato nella Legge finanziaria le risorse, così come era stato concordato con il mondo dell’autotrasporto, ma è pronta a valutare l’opportunità di rompere il patto sulla pace sociale nell’ipotesi in cui il Governo non dia veloci e concreti segnali per dare attuazione alle norme di legge che sono state emanate a seguito dell’intesa sottoscritta. “La crisi economica, il vertiginoso aumento dei costi del gasolio e delle assicurazioni stanno mettendo alle corde le imprese di trasporto” si legge ancora nel comunicato. Si fa riferimento in particolare gli strumenti normativi che sono stati concordati con il protocollo d’intesa firmato lo scorso diciassette giugno: l’Agenzia delle Entrate blocca le procedure per consentire i controlli a carico dei committenti del trasporto previsti dalla legge 133 del 2008 e, in questo modo, il rispetto dei costi minimi di sicurezza e l’osservanza dei tempi di pagamento non trovano alcuna applicaLa sede del ministero delle Infrastrtture e dei trasporti

zione concreta; il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non assume alcuna iniziativa per emanare il decreto necessario per definire le modalità per i tempi di carico e scarico delle merci; l’Osservatorio, che è l’organismo deputato a elaborare i costi di esercizio per i contratti scritti, è nei fatti bloccato.

Giachino: ecco le strade maestre La risposta dell’Esecutivo non si è fatta attendere. In particolare il Sottosegretario Bartolomeo Giachino ribadito gli impegni e le strategie. “Al Governo non sfuggono gli effetti che gli aumenti del costo delle assicurazioni e gli aumenti del costo del gasolio hanno sul costo dei trasporti. Proprio in considerazione che il 90% della nostra economia viene trasportata su strada, in questi due anni di grave crisi, il Governo ha fatto di tutto per difendere dalla crisi l'autotrasporto” ha dichiarato Giachino. “Sul costo delle assicurazioni per gli autotrasportatori stiamo portando avanti iniziative con il ministero dello Sviluppo


Aumenti sulle tariffe container E proprio per fare fronte alle difficoltà attuali, Anita ha annunciato un aumento del 10%, partire dal 1 febbraio, sulle tariffe attualmente praticate nel trasporto container dalle aziende ad essa aderenti. In una lettera inviata ai committenti Anita sottolinea come “tali imprese da tempo continuano ad assorbire aumenti generalizzati su voci di costo, quali il gasolio, i pedaggi autostradali, determinati da fornitori che operano in regime quasi monopolistico e sulle quali non esiste nessuna possibilità di recupero attraverso una maggiore efficienza nella gestione dell’azienda o realizzando quelle economie di scala che per altri settori economici sono pure possibili”. La stessa decisione è stata presa anche da Unatras e comunicata ai committenti il 20 gennaio scorso. Ma la crisi si muove anche a livello europeo e sempre Anita ha scritto ai rappresentanti della Commissione Trasporti del Parlamento europeo sulle criticità che la direttiva sull’internalizzazione dei costi esterni presenta: solo il 15% del circolante è ritenuto responsabile dell’intera congestione - denuncia Anita - causata invece dal restante 85% rappresentato da vetture private e autobus. L’entrata in vigore della direttiva, prevista per il 2012, creerebbe una distorsione concorrenziale esasperata a danno dei prodotti italiani.•

COSTRUIRE IL FUTURO L’opinione dei rappresentanti degli autotrasportatori sul confronto con il Governo e con la committenza Francesco Del Boca (presidente Confartigianato Trasporti) Il nostro continua ad essere un settore in seria difficoltà: in un anno il gasolio è aumentato di circa il 20%, aumentano significativamente anche i pedaggi autostradali e le tariffe delle assicurazioni, senza contare il costo orario dei dipendenti autisti derivante dal recente accordo sul contratto nazionale di lavoro, i pneumatici, le manutenzioni. L’unica cosa che non aumenta è il costo del trasporto e, anzi, i committenti vorrebbero dei ribassi. Al Governo chiediamo la piena attuazione dell’accordo e delle norme che ne sono derivate: controlli su tutta la filiera, rispetto dei tempi di carico e scarico, accordi collettivi di settore, pagamenti a 60 giorni. Sono queste le risposte che attendiamo: in caso contrario saremo costretti a tutelare la nostra categoria, riprendendo le nostre iniziative sindacali. Giuseppina Della Pepa (segretario generale Anita) Tra i provvedimenti urgenti occorre rendere spendibili le risorse inserite nella legge di Stabilità, con particolare riferimento a quelle destinate agli investimenti. Tra gli aspetti prioritari c’è senz’altro una politica fiscale per la logistica. È importante agire con urgenza sulle nuove disposizioni Iva considerando che l’utilizzo del plafond è ormai decaduto. Pertanto, occorre che le imprese di autotrasporto e logistica vengano messe nelle condizioni di poter far fronte allo squilibrio finanziario dovuto ai tempi di rimborso delle accise attualmente insostenibili e che pone i nostri imprenditori, rispetto a quelli degli altri Paesi comunitari, a dover sopportare anche i costi della burocrazia. Altro tema importante sul quale dovrà continuare il confronto tra le parti è quello degli accordi di settore, uno dei pochi strumenti in grado di definire congiuntamente modalità e condizioni per disciplinare settori specifici e aumentarne l’efficienza. Per lavorare in un’ottica di riforma del settore occorre puntare al rilancio degli investimenti, alle politiche per favorire l’aggregazione tra imprese e all’ecobonus, il cui finanziamento è stato confermato anche per il 2010 dal Milleproroghe. Continuo a ribadire

che è importante individuare le misure per la competitività delle imprese per rafforzare il tessuto imprenditoriale italiano e aumentare la produttività di quest’ultime, come previsto dal Piano nazionale della Logistica. Alberto Armuzzi (vice presidente Legacoop servizi) Stiamo facendo i conti con una preoccupante escalation sui costi, con una seria difficoltà a recuperare sul mercato questi aumenti. Si tratta, tra l’altro, di aumenti poco comprensibile: il costo del barile è sceso al di sotto dei cento dollari ma il prezzo del carburante alla pompa è arrivato a 1,3-1,4 euro. Occorrono inoltre risorse per un vero contrasto al lavoro nero e una politica di controlli che arrivi anche in azienda, altrimenti si rischia una competitività seriamente compromessa. L’Osservatorio è un punto cardine della riforma ma sta riflettendo troppo sulla individuazione dei costi e poco su altri elementi, e d’altra parte, non mi pare che sia una gran spinta sugli accordi volontari di settore. Gli autotrasportatori hanno chiesto ai proprietari e ai committenti di incontrarsi ma non sono arrivate risposte significative. Credo che sarà importante lavorare all’interno della Consulta, pur in presenza di una situazione politica nazionale che non ci aiuta e i cui temi di dibattito c’entrano poco con i problemi economici che stiamo vivendo. Paolo Uggè (presidente Fai Conftrasporto) Innanzitutto occorre che il Governo dia in tempi rapidi attuazione alle disposizioni di legge. Non è possibile che a fronte di verificate violazioni delle norme sulla sicurezza sociale e della circolazione, non siano state disposte presso i committenti le prescritte verifiche. Altrettanto attendiamo che le risorse per l'ecobonus siano rese disponibili in fretta ma sopratutto che il Governo acceleri l'iter del lavoro dell'Osservatorio e della definizione dei costi, in mancanza di accordi di settore. È bene si sappia che alla scadenza prevista nessuno potrà venirci a chiedere proroghe. Senza accordi il ministero dovrà definire i costi della sicurezza senza alcun rinvio.

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economico - prosegue Giachino - per le altre problematiche la strada maestra sta nella applicazione completa degli accordi stipulati negli ultimi due anni tra Governo e autotrasporto e nell’applicazione delle importanti leggi votate dal Parlamento. Positivo il bilancio sul Fondo di garanzia per il credito al settore, che ha già consentito a 1.300 aziende del settore di accedere al credito e altrettanti positivi risultati possono essere raggiunti utilizzando le norme della Legge 127 dell’agosto scorso. “La strada maestra è quella degli accordi di settore tra autotrasporto e committenza – conclude il presidente della Consulta – e il Governo farà tutto il possibile perché essi possano dispiegarsi nei vari settori della nostra economia (logistica, containers, chimico etc,). La seconda strada maestra è la politica industriale contenuta nel nuovo Piano nazionale della Logistica con la quale porteremo avanti politiche per la competitività e la crescita del settore”. In favore dell’autotrasporto sono stati stanziati nella Finanziaria 400 milioni di euro, che saranno spendibili con l’approvazione definitiva del Milleproroghe, a seguito della sua conversione in Legge. Nel decreto si trovano inserite, in particolare, le modifiche dei commi 14 e 15 dell’articolo 83-bis, sollecitate dalla categoria per esonerare i vettori dalla sanzione nel caso di mancata indicazione del costo del gasolio in fattura e per rendere efficace la norma e il differimento del termine per il pagamento dei premi Inail. È stato firmato anche il decreto Ecobonus per i viaggi effettuati nell’anno 2010.



Silvio Faggi (segretario generale Fiap) La crisi continua a mordere fortemente il settore e dunque c’è bisogno di un vero e concreto sostegno. Ci aspettiamo che le risorse economiche stanziate vengano spese in modo davvero utile al settore, anche se ci rendiamo conto che alcune strade percorse in passato devono fare i conti con le decisioni dell’Unione europea. Due cose, soprattutto, ci preoccupano: anzitutto che i dati relativi ai costi

minimi di novembre e dicembre siano stati pubblicati contestualmente e in ritardo, proprio in un momento in cui il costo del gasolio è schizzato in alto. Abbiamo sollecitato più volte la pubblicazione, e questo ritardo ci lascia un po’ perplessi. L’altra cosa, forse più grave, è lo stand by totale in cui versa l’Osservatorio cui costi. Ci chiediamo il perché di questo stallo. Certo le vicende legate alla tenuta del Governo e poi le festività natalizie non hanno favorito la celerità dei lavori, ma adesso è il momento della tempestività. Non vorrei che si arrivasse a giugno senza aver fatto accordi di settore, o avendone concluso un numero esiguo e con un osservatorio che non ha prodotto alcun risultato. Ci aspettiamo che si arrivi rapidamente a delle soluzioni.

Il dibattito politico sull’autotrasporto è ripreso in pieno già nel mese di gennaio con i confronti sulla riforma del settore e sul Piano nazionale della Logistica

Maurizio Longo (segretario generale Trasportounito Fiap) La nostra organizzazione, esprimendo un giudizio non positivo sui contenuti dell’intesa del 17 giugno 2010, non solo non ha sottoscritto l’accordo ma ha continuato a monitorare ed evidenziare l’inapplicabilità di alcune delle disposizioni normative che discendono dall’intesa citata. Il confronto pertanto, da parte nostra, non è mai stato chiuso o sospeso anzi, proseguiamo il nostro lavoro di proposta che sostanzialmente consiste nell’avvicinare le disposizioni normative alla realtà del mercato dei servizi di autotrasporto. Più che proseguire nella riforma del settore direi che occorre valutare gli effetti, nulli o quasi, di tutto l’attuale impianto normativo e riformulare un sistema di disposizioni concreto, applicabile e verificabile. Le priorità e le urgenze, che non sono ancora state risolte, rimangono le medesime: un sistema semplificato per ottenere la copertura dei costi di produzione dei servizi; la certezza del credito e tempi di pagamento certi; la remunerazione dei tempi di attesa al carico/scarico; l’eliminazione dell’intermediazione pura; la responsabilizzazione concreta della committenza. Ad oggi non è stato risolto alcuno di questi problemi e quindi non possiamo certamente parlare di risultati ottenuti se non in chiave negativa, come dimostrato peraltro dallo sproporzionato aumento delle difficoltà finanziare ed operative delle imprese italiane di autotrasporto.•

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Daniele Caffi (presidente nazionale Cna Fita) La posizione della Fita è che ci sentiamo abbondantemente in credito nei confronti del Governo e della committenza. Come associazione abbiamo creduto e crediamo nella legalità: facciamo di tutto per metterci a disposizione dei controlli e per il rispetto del nuovo Codice della Strada. Adesso però è necessario che partano dei controlli su tutta la filiera, anche nei confronti della committenza. Ad esempio, laddove è previsto il pagamento a sessanta giorni, verifichi la Guardia di finanza se le fatture di trasporto sono o no state pagate. Riteniamo che qualche controllo possa avere anche un giusto effetto di deterrenza. Lo abbiamo visto nel nostro stesso settore: prima vivevamo in una marea di regole ma senza controlli e non erano rari i casi di chi non le rispettava. Ora non è più così ed è giusto che questa modalità venga estesa a tutta la filiera. L’altro problema è che non riusciamo, nonostante gli accordi di giugno e le successive leggi, a recuperare margini dal mercato. Soffriamo la crisi e i pesantissimi aumenti di gasolio e autostrade. Abbiamo fatto la nostra parte ma continuiamo ad essere snobbati dalla committenza. Tute le associazioni di Unatras sono concordi sul fatto che sia necessario far funzionare l’Osservatorio sui costi, da cui dipenderà anche il buon esito degli accordi di settore. Tanto è vero che, senza l’Osservatorio, nei pochi incontri con la committenza ci è stato chiesto di non indicare il costo. Noi siamo stati responsabili e abbiamo garantito di non dar luogo a proteste, ma ricordo che è la pace sociale è vincolata all’attuazione completa dell’accordo; senza che questo avvenisse è chiaro che le cose cambierebbero.



ASSEMBLEA

QUALITÀ E INVESTIMENTI: la ricetta di Confetra Dall’assemblea annuale della Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica, alcune proposte per la ripresa: semplificazione, qualificazione dell’offerta, investimenti. Matteoli: “Il Piano della logistica è il catalizzatore di tutte le azioni”

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La situazione della logistica italiana Durante la sua assemblea, Confetra ha presentato la nota congiunturale sui dati registrati nel 2010 e la sua analisi della situazione: il peso della logistica sul Pil è, negli ultimi anni, in costante crescita. Si stima che nel 2013 la sua incidenza dovrebbe raggiungere il 7,4%. Un’indicazione interessante per gli autotrasportatori viene da una tendenza riscontrabile nel mercato: da parte della committenza industriale diminuisce la richiesta di servizi di pura vezione; sempre più necessario, quindi, attrezzarsi per le attività di logistica. Dopo quasi un biennio di indicatori negativi, i dati del traffico merci confermano i segni di una ripresa economica mondiale: la produzione di ricchezza sta crescendo ora del 5%, ma mentre le economie emergenti stanno rapidamente tornando ai valori di prima della crisi, per le economie europee – a eccezione della Germania – la ripresa è ancora debole. Riparte, sia pur lentamente, il trasporto su gomma. Si registra un aumento del 2% a livello nazionale, dell’8% sull’internazionale e del 6% per il collettame. Bene il trasporto marittimo con un +9% e il comparto aereo con +18%. Preoccupante il costante calo del trasporto su rotaia, che fa

registrare una diminuzione dell’8%.

Una ripresa possibile Il presidente di Confetra ha indicato anche le posizioni della Confederazione nel confronto con le rappresentanze dei vettori: “Per recuperare efficienza e dignità imprenditoriale in questo settore, occorre tentare la strada di un grande accordo di filiera – sostiene Forti – dove tutti gli operatori della catena possano trovare la loro soddisfazione commerciale nel rispetto della legalità e della sicurezza della circolazione”. Sulla razionalizzazione del sistema trasportistico punta anche l’intervento di Antonio Marzano, presidente del Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro): “Vi sono settori che soffrono di più. Penso alla nostra portualità, che sarebbe in vantaggio per ragioni ‘naturali’, ma il vantaggio è annullato dall’inefficienza. Ma si può dissipare così un patrimonio naturale? Invece vediamo un ricorso eccessivo all’autotrasporto, dove i ritardi nei collegamenti lunghi spingono a un trasporto locale frammentato tra un gran numero di piccole imprese”. Che fare, dunque? “Politica del territorio efficiente, del sistema integrato, semplificazione amministrativa, politica del cofinanziamento pubblico e privato – afferma Marzano. Ciò permetterebbe tassi di sviluppo più alti, maggiore occupazione, più competitività e una bilancia commerciale migliore”. Matteoli: pronti ad attuare le scelte Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli ha sottolineato le azioni compiute e gli obiettivi perseguiti dal Governo: “Il nuovo Piano della logistica deve essere il vero catalizzatore di tutte le azioni dei prossimi anni, in una prospettiva internazionale. In Europa sta passando una visione che da corregge la nozione di corridoio con quella di reti integrate, che proprio l’Italia ha posto al centro dell’attenzione”. “Abbiamo fatto

Da sinistra: il presidente del Cnel, Antonio Marzano, il presidente di Confetra Fausto Forti e il ministro Altero Matteoli molto sul fronte infrastrutturale – ha ricordato il ministro – e nonostante la crisi economica stiamo lavorando su tutto il corridoio tirrenico: presto presenteremo il progetto definitivo del ponte sullo stretto di Messina, suo naturale compimento. In una fase congiunturale non facile abbiamo stanziato 50 miliardi e cantierato opere per 22 miliardi”. Matteoli ha sottolineato come in questi ultimi anni il concetto di logistica sia stato troppo schiacciato su una centralità trasportistica e troppo poco sulla valorizzazione del territorio. “Stiamo lavorando con i presidenti delle giunte regionali di tutta Italia: con loro abbiamo avuto un incontro proficuo. Ma il nostro impegno è anche sulla legge di riforma del sistema portuale e per un quadro conoscitivo del sistema aeroportuale, lavorando in una logica aperta anche alle opposizioni”. “All’inizio del mio mandato di ministro – ha concluso Matteoli – ricordai che la distanza tra il costo della logistica tra noi e l’Europa era di sei punti percentuali: molti mi criticarono dicendo che era una stima eccessiva e invece oggi, anche alla luce degli studi di Confetra, risulta semmai che sbagliai per difetto. La visione dell’Italia come piattaforma logistica è stata troppo uno slogan e troppo poco realtà: sono invece necessari interventi che rendano operativa questa possibilità per il Paese. Il frazionamento nel settore non ci favorisce: lo stato deve fare la sua parte, ma anche i privati devono lavorare in questa direzione. Chiediamo la collaborazione di tutti e siamo disposti a darla, nel comune intento di favorire il sistema”.•

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ochi obiettivi, ma molto concreti, per ridare slancio al settore e sostenere la competitività del Paese: ottenere processi normativi e amministrativi più efficienti, qualificare l’offerta lungo tutta la filiera logistica, investire sulle infrastrutture. Sono queste le priorità che emergono dalla 66a assemblea annuale di Confetra, tenuta a Roma il primo febbraio scorso, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli e del presidente del Cnel Antonio Marzano. “Dotare l’Italia di una forte industria logistica per sostenere la competitività dell’economia nazionale e allargare la base produttiva del Paese”, questa in breve la ricetta indicata dal presidente Fausto Forti, che ha sottolineato il sostegno della Confetra al nuovo Piano della logistica: “Un piano apprezzabile per il suo approccio pragmatico – afferma Forti – con poche e chiare linee strategiche, ciascuna in grado di dare un contributo allo sviluppo del sistema logistico nazionale”.


PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA

Un progetto per l’Italia Presentate le linee politiche del nuovo Piano nazionale della logistica, realizzato con il contributo degli operatori del settore e delle istituzioni locali di Yari Selvetella

a avanti il percorso del nuovo Piano nazionale della logistica, un progetto ambizioso di modificazione strategica della mobilità delle merci in Italia. Ma c’è di più: il piano vuole rilanciare l’economia attraverso un settore che può rappresentare un valore aggiunto nei complessi scenari economici del prossimo futuro. Si intensificano dunque i momenti di presentazione e confronto per dare concretezza e operatività al piano. Subito dopo la pausa per le festività natalizie si è svolta a Roma una conferenza, coordinata dal presidente della Consulta generale per l’autotrasporto e la logistica Bartolomeo Giachino: "Dobbiamo lavorare per incrementare la crescita dell'economia italiana e la logistica può fornire un contributo decisivo – ha sottolineato il sottosegretario – aumentando la competitività del nostro sistema produttivo".

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Confronto aperto L’elemento su cui il governo punta, rispetto al metodo di lavoro stabilito per la realizzazione del piano, è quello di una discussione sempre aperta con le istanze imprenditoriali, con le istituzioni territoriale, con le rappresentanze che, a tutti i livelli, costituiscono la complessità e un fattore di possibile crescita per il settore. Per dare un’idea delle intenzioni, Giachino si è richiamato al metodo “Attali” e alla onomima commissione francese (che prendeva appunto il nome dal suo presidente Jacques Attali), costituita da intellettuali di varie provenienze e convinzioni politiche e chiamata a individuare

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TRASPORTO FERROVIARIO: le azioni a breve termine

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Tra le azioni da realizzare nel prossimo futuro, presentate nel documento sul Piano Nazionale della Logistica, ve ne sono alcune che riguardano il trasporto ferroviario di merci. Anzitutto si propone di inquadrare gli interventi in un contesto europeo, per mettere a punto un piano industriale in grado di reggere la concorrenza e migliorare la capacità di attrazione di traffici soprattutto sulla lunga distanza. Anzitutto la riduzione degli scali ferroviari, in linea con quanto si sta operando a livello europeo e, non meno importante, il collegamento efficiente e diretto tra porti e retroporti, con scelte innovative sulla operatività dei sistemi ferroviari all'interno dei porti. Su quest’ultimo aspetto si prospetta un rafforzamento dei collegamenti, anche mediante pedaggi funzionali a servizi navetta tali da massimizzare l'uso del materiale rotabile, soprattutto per migliorare i collegamenti dai porti italiani nelle relazioni internazionali. Per dare un quadro d'insieme delle politiche di settore sarà definita la rete portante ferroviaria e gli snodi che ne caratterizzano l'ossatura di base. Saranno inoltre stanziate risorse per il suo funzionamento e sviluppo, così come saranno attentamente sostenute politiche incentivanti il passaggio da vendite cosiddette Fob (‘free on board’ o franco a bordo, con il trasporto solo fino al caricamento sulla nave) a quelle chiamate Cif (da Cost, Insurance, Freight, che include cioè il costo del trasporto via nave fino al porto di destinazione) come previsto per gli altri settori dei trasporti.

strumenti per la crescita economica. “Siamo coscienti dello scetticismo di alcuni, ma questo ci impegna ancor più nel confronto costante, con tutti. Abbiamo gestito questi anni di crisi meglio di altri paesi, oggi vogliamo puntare alla crescita e allo sviluppo”. “Nel 2006 il piano della logistica subì qualche critica rispetto a una presunta eccessiva centralità dell’autotrasporto – ha proseguito Giachino. Questo piano dà grande rilevanza a tutte le modalità, a cominciare dal cargo aereo, al grande tema dei porti e della retroportualità. Altra importante novità riguarda la proposta della costituzione di un authority sui trasporti come sede di valutazione delle politiche”.

Logistica sistema portante Alla conferenza ha partecipato anche il presidente del Comitato scientifico Rocco Giordano, che ha ricordato le dieci direttrici strategiche e le cinquantuno azioni previste dal piano stesso, soffermandosi sulla necessità di implementare le iniziative di formazione, anche a livello universitario. “Il paese ha bisogno di un sistema portante che possa sostenere la ripresa economica che tutti auspichiamo”. Interessante anche il contributo di un altro membro del comitato scientifico, Gian Maria Gros Pietro: “La logistica – ha detto il presidente di Federtrasporto – è più di un servizio. È una fonte di valore aggiunto e competenze di cui le imprese devono essere assolute protagoniste”. Piano da realizzare È positivo anche il commento del Vice Presidente dell’Albo degli Autotrasportatori, Francesco Del Boca: “È stato fatto un buon lavoro, ora si tratta di realizzarlo. Se anche il 30% dei progetti previsti fossero realizzati sarebbe già un buon risultato. Per quanto ci riguarda, possiamo dire che l’autotrasporto è decisivo per il funzionamento del paese, ma è importante anche aumentare il dialogo con le altre modalità di trasporto: dunque sono importantissime le infrastrutture e gli adeguati collegamenti con i porti, così come è importante che le ferrovie non taglino il trasporto di merci, vanificando così anche provvedimenti come gli incentivi del ferro bonus”.


Un piano per prepararsi al futuro

“Il Piano della Logistica, a cui ha lavorato la Consulta per l'autotrasporto e per la logistica ed il suo Comitato Scientifico con una ampia consultazione del settore, è lo strumento per operare i cambiamenti delle politiche di trasporto e logistica necessari e per le linee strategiche che dovremo affrontare nel breve e medio periodo per aumentare la competitività del nostro Paese. Il Piano della Logistica deve essere il vero catalizzatore di tutte le azioni che consentono la costruzione, nel prossimo triennio, di quegli interventi che saranno in grado, da un lato, di dare risposte agli scenari previsionali, non tanto rispetto alla evoluzione della domanda, quanto sulla capacità della offerta di fare sistema e sostenere i nuovi cicli economici; dall'altro, una forte responsabilizzazione di tutti i soggetti cui compete la gestione di un sistema ad alta entropia come quello trasportistico, consentendo loro di capire la rilevanza della categoria del fattore tempo. Un Piano della Logistica che nelle sue implementazioni successive fa riferimento ai fattori che di qui al 2020 modificheranno interamente il rapporto domanda-offerta e che le azioni per adeguarsi a tali parametri devono essere attuate oggi e non domani come quello energetico, quello ambientale, quello della elevata concorrenza, quello della sicurezza (intesa come safety e security). Per questo motivo la scelta è quella di fare un Piano operativo che evidenzi uno ad uno i cambiamenti che si vogliono realizzare già a partire da subito. Nell’Allegato In-

Il confronto internazionale Molto interessante, e non privo di preoccupazioni, il quadro che emerge dal documento presentato alla conferenza, a proposito della competitività dell’Italia. Secondo il progetto della Banca Mondiale Doing Business che confronta le procedure regolamentari per gran

frastrutture alla decisione di Finanza Pubblica 20112013 viene ribadito che l'offerta trasportistica legata alla domanda merci vive oggi un momento molto delicato, che per alcuni versi può essere definito paradossale: l'utente nelle sue più articolate manifestazioni (imprenditore, gestore di sistemi complessi, ecc.), definisce ormai da solo gli itinerari e le modalità di trasporto più rispondenti alle proprie esigenze. Un sistema trasportistico in cui oltre il 90% delle merci si muove ormai su strada, in cui il costo della logistica, in alcuni casi, supera la soglia del 25%, non può essere ulteriormente gravato da oneri che non siano, poi, reinvestiti nel comparto delle reti infrastrutturali. Ciò si pone in evidente antitesi con la strategia 'Europa 2020' e con la politica di coesione e produce altresì un danno pesantissimo al mondo dell'autotrasporto il quale, essendo obbligato a spendere maggiori risorse, non otterrebbe alcun vantaggio in termini di miglioramento dell'efficienza di offerta infrastrutturale. Il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia o al trasporto via mare diventa, quindi, un’esigenza soprattutto ambientale ed energetica e come tate produce un costo sulla ottimizzazione del processo logistico. Questo costo non può gravare sulla produzione e quindi non può essere causa di perdita di competitività. La ricerca ha fatto, in questi ultimi anni, sulla tipologia dei motori e sul loro fattore inquinante, passi davvero enormi: la classe Euro VI ad esempio ridimensiona in modo rilevante l'emissione di C02. Quindi il confronto sulle modalità penso debba essere sempre più basato sulla capacità, sulla efficienza di chi garantisce, in modo organico, l'intero processo logistico. So benissimo che un simile approccio impone molti approfondi-

menti, so benissimo che un simile approccio è scomodo per chi detiene rendite di posizione, ma il PIL del Paese cresce Altero Matteoli di più solo se le merci si movimentano con costi competitivi e con indicatori di efficienza dell’offerta elevati. D'altra parte nel sottoscrivere il protocollo sull'autotrasporto, nell'estate scorsa, il Governo aveva già anticipato simili problematiche e quel protocollo deve essere inteso non come una nostalgia del dirigismo, ma come uno stimolo ad un miglior assetto del rapporto committente/vettore. Per assurdo potremmo assistere ad un aumento della produzione e non ad un aumento del PIL: un simile paradosso il nostro Paese non può assolutamente viverlo specialmente in una fase come questa in cui stiamo lentamente uscendo da una pesante recessione; una recessione che senza la elevata responsabilità del mondo dei trasporti rischiava di incrinare in modo irreversibile alcune filiere merceologiche, rischiava di ritardare in modo rilevante la ripresa della nostra economia. Le azioni che la Consulta per l'autotrasporto e per la logistica elenca e programma, sono largamente condivise e potranno dare risultati importanti: la diminuzione graduale di 10 punti l'anno dell'inefficienza logistica che insieme alle azioni per rendere più competitivi i nostri accessi (porti, aeroporti, valichi) daranno una spinta aggiuntiva alla crescita del Paese, che nel decennio potrà arrivare ad almeno 0.5 punti\anno in più”. •

ti per esportare in Danimarca, o dai 7 giorni in Germania per importare. Oggi in Italia si registrano fino a 17 tipi di controllo diverso alla frontiere ed allo scalo portuale e possono occorrere fino a 73 documenti per poter procedere all'importazione di un bene. La Banca Mondiale, quasi a sottolineare ormai l'importanza del fattore "logistica" nella competizione mondiale economica, finanzia il progetto "Logistics Performance Index". È il primo in assoluto che misura i divari di competitività che esistono tra le varie Nazioni con riferimento soprattutto al commercio internazionale. Lo studio rileva che tra i fattori chiave su cui si basa la competizione, vi è "l'affidabilità" della catena logistica di una nazione. Si rileva che gli operatori mondiali sono sempre più preoccupati circa i costi crescenti dovuti ad imprevisti, inefficienze, lentezze del sistema logistico di un Paese, piuttosto che singolarmente sui tempi o sui costi in senso stretto delle operazioni commerciali. Il posizionamento italiano, al 22° posto, è tra i Paesi europei con vocazione "portuale" ancora molto lontano dall'Olanda e alla Germania, che associano ai porti una "retroportualità" inUn momento della presentazione avvenuta l’11 gennaio a Roma tegrata ed affidabile.• parte dei Paesi del mondo, in un solo anno per l'indice "Trading across borders" (commercio oltre i confini) l'Italia è scesa dal 53° posto al 62°. Pensiamo alla situazione delle esportazioni: abbiamo un numero necessario di giorni per le varie formalità pari a venti, lontani dai cinque giorni sufficien-

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Pubblichiamo alcuni stralci dell’introduzione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli


DISTRIBUZIONE URBANA DELLE MERCI

La sfida delle Trovare un quadro unitario per le regole di accesso nei centri cittadini destinate ai veicoli merci, lasciando autonomia agli enti locali e considerando le esigenze degli operatori. Questa è la via del futuro per la logistica urbana in Italia. Le esperienze di alcune municipalità e l’impostazione del Piano Nazionale della Logistica di Michele Latorre

a distribuzione urbana delle merci aprirà finalmente un nuovo capitolo anche in Italia? Un segnale di cambiamento in questo comparto è chiesto da molti operatori, che soffrono della mancanza di un quadro di riferimento nazionale sulle regole d'accesso nelle città per caricare e scaricare le merci. In questo settore, infatti, vige un localismo assoluto, dove le singole amministrazioni – a tutti i livelli – impongono norme che spesso sono diverse in Comuni confinanti, rendendo difficile un’informazione completa da parte dei trasportatori e praticamente impossibile una programmazione degli investimenti, specialmente per chi opera a livello nazionale. La principale preoccupazione dei corrieri ha tre lettere: ZTL, acronimo che significa Zona a Traffico Limitato. Si è diffusa ormai in quasi tutti i capoluoghi di provincia e solo quelli più piccoli, circa una decina, non le hanno ancora istituite. Ciò significa che in Italia eistono un centinaio di aree dove l’accesso degli autoveicoli viene in qualche modo controllato. Gli operatori non contestano questa situazione, quanto il fatto che ogni Comune stabilisca proprie regole, senza un quadro coerente di riferimento. Infatti, non esiste alcuna normativa comunitaria o nazionale che fornisca dei criteri comuni per stabilire l’accesso. Variano molto anche le dimensioni di queste aree: si passa dai nove chilometri quadrati di quella più ampia, ossia la ZTL di Roma, ai 320mila metri quadrati di Bari, che è una delle meno estese.

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Esperienze diverse Possiamo individuare due diversi atteggiamenti per regolare l’ingresso degli autoveicoli: limitazioni alla circolazione sulla base di orari specifici, oppure accesso assicurato a tutti, ma con il pagamento di un pedaggio che può variare secondo la classe d’inquinamento dell’automezzo (il cosiddetto Ecopass). Inoltre, i veicoli dedicati alle merci possono subire limitazioni negli orari o nei percorsi più rigide rispetto alle autovetture. Attualmente, l’unica esperienza di accesso a pagamento sotto forma di pedaggio è quella di Milano, che lo istituisce durante le ore diurne dei giorni lavorativi. Nelle altre città, vigono limitazioni, che variano dal divieto completo di circolazione (tranne alcune categorie dotate di permessi) durante l’intera giornata a limitazioni in orari specifici. Ci sono poi alcune sperimentazioni relative ad una nuova impostazione, basata sulla realizzazione di piattaforme poste ai margini dell’area urbana, attraverso cui devono transitare tutte le merci dirette in città. Il caso di Milano vede, nei confronti del trasporto di merci all’interno della ZTL, due provvedimenti che sono innovativi per l’Italia: l’introduzione dell’Ecopass (che vale anche per le autovetture private) e la differenziazione degli accessi secondo la classe ambientale del veicolo, ovviamente con il fine di premiare quelli meno inquinanti ed impedire la circolazione alle categorie più datate. L’introduzione del pedaggio per entrare nella zona centrale della città è avvenuta il 2 genna-

io 2008 ed ancora oggi è definita “sperimentale”, condizione che sussisterà fino al 30 settembre 2011. Infatti, l’amministrazione sta valutando se e come l’Ecopass milanese consente di raggiungere gli obiettivi posti dal Comune stesso, ossia ridurre del 30% le polveri sottili e del 10% il traffico nella zona interessata. Il provvedimento interessa la zona compresa nella Cerchia dei Bastioni, cui si accede attraverso 43 varchi controllati da telecamere. Il pagamento, la cui entità dipende dalla classe ambientale, è obbligatorio dalle ore 7:30 alle ore 19:30 dei giorni lavorativi, mentre non avviene il sabato, la domenica e gli altri giorni festivi. Devono pagare l’Ecopass pure i veicoli commerciali, anche se il regolamento prevede esenzioni, alcune comuni a tutti gli autoveicoli, altre specifiche per le merci. Tra le prime troviamo l’esenzione totale per le cosiddette Classi Uno e Due. Alla prima appartengono i veicoli con motori a Gpl, metano, ibridi ed elettrici, mentre la seconda comprende i motori a benzina Euro 4 ed Euro 5 e quelli diesel con filtro antiparticolato omologato. Fino al 31 dicembre 2010, la Classe Due includeva anche i veicoli merci Euro 5 senza filtro antiparticolato, che poi sono stati declassati alla Classe Quattro, insieme con gli altri diesel fino all’Euro 3. I veicoli merci con motore a gasolio da Euro Zero ad Euro 2 sono relegati alla Classe Cinque, che pagha il pedaggio più salato (dieci euro al giorno, contro i due della Classe Tre).


città Un’ulteriore esenzione dall’Ecopass milanese (ma solo dalle ore 10:00 alle 16:00) riguarda i veicoli merci “adibiti in via esclusiva e permanente al trasporto di merci alimentari altamente deperibili a temperature controllate, secondo i criteri di cui all’art. 43 del D.P.R. 327/80 e successive modifiche e integrazioni”.

Carico e scarico A questo sistema di pagamento, si sovrappone quello dei divieti di carico e scarico, in vigore sempre all’interno della Cerchia dei Bastioni milanese. È un provvedimento che precede di alcuni anni l’Ecopass e che nel marzo del 2010 ha subito un profondo cambiamento che lo ha reso più flessibile, ma nello stesso tempo più complesso. La griglia degli orari d'accesso alla ZTL distingue quattro categorie di veicoli, sulla base del tipo di motore: veicoli a Gpl, metano, ibridi ed elettrici; diesel leggeri; diesel pesanti; benzina. Inoltre, all’interno di ciascuna categoria vige un’ulteriore suddivisione legata alla classe Euro d’inquinamento. Nasce così una tabella piuttosto articolata sulle finestre d’ingresso per le consegne di merci. I veicoli con emissioni zero o basse (ossia della prima categoria) ed i leggeri con diesel Euro 5 hanno libero accesso, viceversa quelli che producono il maggior inquinamento (Euro Zero ed Euro 2) non possono entrare mai nella Zona a Traffico Limitato. Forti limiti vigono anche per le categorie intermedie: tutti i die-

sel Euro 2 e gli Euro 3 senza filtro antiparticolato non possono entrare nella Cerchia dei Bastioni durante il giorno (delle 7:200 alle 19:30), mentre gli Euro 3 con filtro e gli Euro 4 hanno specifici orari d’ingresso diurni. Unendo le regole dell’Ecopass e quelle degli accessi, emerge un forte incentivo per i motori a basso impatto ambientale e per i diesel dell’ultima generazione, uno sbarramento per quelli più vecchi ed un disincentivo per gli intermedi. Bisogna però sottolineare che tutti questi provvedimenti valgono per un’area piuttosto ristretta, corrispondente al centro storico di Milano. In realtà, lo scorso anno era emersa anche la possibilità di estendere il controllo con le telecamere in un raggio più ampio (che corrisponde alla circonvallazione esterna), per consentire così l’ampliamento delle regole d'accesso per le merci. Ma di questo progetto non si hanno notizie recenti.

Nuove regole a Roma Anche Roma vuole cambiare radicalmente le regole per l’accesso alla sua ZTL (la seconda più estesa in Europa, dopo quella di Londra). A differenza del capoluogo lombardo, però, la Capitale non ha ancora attuato le nuove norme, che rientrano nel nuovo Piano Merci recentemente presentato dal sindaco Allemanno. Lo scorso anno, Federlazio ha presentato i risultati di una ricerca sul trasporto delle merci in città - denominato Mimo Merci in Movimento - in cui emerge che la movimen-

ni di scarico al giorno, ognuna delle quali dura da 12 a 18 minuti. Nonostante l’elevato numero di veicoli commerciali che viaggia sulle strade romane, il trasporto di merci non è certamente la principale causa della congestione e dell’inquinamento, perché rappresenta solamente il 6% del traffico totale (secondo uno studio del Comune di Roma risalente al 2008). Ma non è neppure un problema da sottovalutare, anche perché i primi a risentire dei disagi della circolazione sono i trasportatori. Il Comune di Roma intende affrontare questa situazione con nuovo Piano Merci, che è caratterizzato da cinque obiettivi: riorganizzare le piazzole per carico e scarico delle merci; ottimizzare i carichi con lo scopo di ridurre il parco complessivo; aggregare le imprese di minori dimensioni che operano nel settore della distribuzione per conto terzi; favorire l’adozione di veicoli meno inquinanti (come quelli elettrici, a metano e Glp); razionalizzare l’occupazione delle strade e delle piazzole di scarico. Dal punto di vista operativo, il Piano Merci di Roma comprende diverse azioni, dalla riforma dei permessi per l’accesso alla ZTL (consentendo la scelta tra l’utilizzo di fasce orario oppure la possibilità di accedere sull’intero arco delle 24 ore, ma con obbligo della prenotazione), fino all’ipotesi di attivare un servizio di van sharing, ossia il noleggio a brevissimo termine di piccoli furgoni. Le finestre d’ingresso nella Zona a Traffico Limitato potranno va-

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La necessità di creare un quadro di riferimento nazionale per i provvedimenti relativi alla distribuzione urbana delle merci nelle città italiane emerge anche dalla lettura del Piano Nazionale della Logistica

tazione incide fino al 7% sul costo del trasporto dei prodotti venduti nella Capitale e fino al 25% sul costo complessivo della catena logistica. Ogni giorno, nel centro storico entrano ed escono 27mila veicoli commerciali, il 90% dei quali è diesel. A parte l’aspetto quantitativo, la ricerca rileva la preponderanza del contro proprio (66% dei trasporti), che non è certo la modalità la modalità più adatta a contenere i costi e diminuire il parco circolante complessivo. Lo dimostra il fatto che nella sola filiera agroalimentare operano ben 5.906 veicoli in conto proprio appartenenti a 5.509 imprese. Una frammentazione che porta inevitabilmente ad una logistica di filiera costosa ed inefficiente. I settori maggiormente interessati alla distribuzione urbana sono quelli legati agli alberghi e dai ristoranti, il parcel espresso ed il commercio. In quest’ultimo caso, emerge la grande distribuzione organizzata, che da sola effettua a Roma 10mila operazio-


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Anche Roma vuole cambiare radicalmente le regole per l’accesso alla sua ZTL, la seconda più estesa in Europa, dopo quella di Londra

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riare secondo la categoria d’inquinamento dei motori: ingresso libero per Gpl, metano, elettrici ed ibridi, ampia possibilità per i diesel Euro 5 (dalle 20:00 alle 16:00) e restrizioni maggiori per gli Euro 2, Euro 3 e gli Euro 4 (due fasce 10:00-10:00 e 14:00-16:00). Divieto totale, invece, per Euro Zero ed Euro 1. Roma non prevede un vero e proprio Ecopass alla milanese (ossia pagamento giornaliero in funzione del numero d’ingressi), bensì una quota annuale per l’autorizzazione, che varia anch’essa secondo il livello d’inquinamento del veicolo: si passa da 100 euro per i veicoli a basso impatto ambientale fino agli 800 euro per Euro 2 ed Euro 3. Chi dovrà effettuare accessi sporadici, potrà pagare 75 euro per ogni ingresso, con la possibilità di acquistarne dieci a 250 euro. Il progetto prevede anche una grande piattaforma logistica di scambio tra i veicoli pesanti di linea e quelli medi (che potrebbe sorgere a Santa Palomba) e un centro di smistamento per l’ultimo miglio (in questo caso, si parla dello scalo ferroviario di San Lorenzo). Questo Piano Merci è stato illustrato nel 2010 dall’allora assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Sergio Marchi. Proprio mentre scriviamo questo articolo, il sindaco Alemanno ha nominato una nuova Giunta. Bisognerà, quindi, vedere se il nuovo assessore manterrà inalterato il progetto e quali saranno i tempi della sua attuazione. Oltre alle politiche volte alla limitazione degli accessi nel centro cittadino, si sono sviluppati progetti per ridurre il numero dei veicoli circolanti (favorendo anche quelli a basso impatto ambientale) basati sull’adesione volontaria degli operatori ad un’unica centrale distributiva. Pionere in tal senso è il Cityport di Padova, un progetto partito nel 2004 su iniziativa del Comune e dell’Interporto e che nel 2010 ha effettuato più di 56mila consegne. L’adesione al progetto è volontaria e finora ha raccolto una ventina di operatori in conto terzi (tra cui alcuni nomi di livello nazionale) ed un paio in conto proprio. L’obiettivo è ridurre i veicoli circolanti nell’area urbana, aumentando il coefficiente di carico di ciascuna unità riempiendola con spedizioni di diversi

operatori. Per attuarlo, tutte le spedizioni vengono concentrate in un’unica piattaforma posta nell’Interporto di Padova (quindi fuori dal tessuto urbano) e sono poi consegnate nell'ultimo miglio da una flotta di undici veicoli ecologici (elettrici ed a metano), che può operare nel centro città senza i vincoli all’accesso istituiti dal Comune. Così, i furgoni di Cityport possono viaggiare in tutta la città 24 ore, utilizzando anche le corsie preferenziali e piazzole di sosta dedicate per carico e scarico. Negli ultimi anni, l’esperienza padovana ha colto l’interesse di altre città, al punto che Aosta, Modena e Como hanno deciso di avviare progetti analoghi. Un sistema simile a quello padovano è stato istituito nella vicina Vicenza, dove l’utilizzo dell’operatore locale (Vicenza Logistic City Center) è praticamente obbligatorio nell’Area Pedoni e nella Zona a Traffico Limitato. Infatti, solo alcune categorie di merci possono circolare in parte di queste aree senza avvalersi del Logistic City Center (e solo dalle ore 6:00 alle 9:30): prodotti freschi e deperibili, medicinali e materiali edili. Inoltre, la Polizia Locale può rilasciare specifici permessi. Vicenza Logistic City Center (Veloce) è

una società a capitale misto pubblico-privato, dove il Comune di Vicenza ha la quota di controllo (55%) e gli altri soci sono alcune associazioni di categoria del commercio e della logistica. Effettua le consegne nella ZTL attraverso alcuni furgoni elettrici con massa complessiva fino a 3,5 tonnellate, che operano dalle 7:00 alle 21:00. Le spedizioni vengono convogliate in un’unica piattaforma logistica, che carica i veicoli per la distribuzione secondo le loro destinazioni. Come appare da questa panoramica, la logistica urbana italiana sta valutando diverse soluzioni che cercano di coniugare le esigenze degli operatori commerciali e del trasporto con quelle della riduzione dell’inquinamento e della congestione. Ma siamo solo alla fase iniziale, perché la vera sfida consiste nel trovare il sistema più adatto a ciascun centro urbano nell’ambito di un quadro di riferimento nazionale. Una sfida che coinvolge tutti: autotrasportatori, commercianti, amministrazioni locali e Governo nazionale.

La distribuzione urbana nel Piano Nazionale della Logistica La necessità di creare un quadro di riferimento nazionale per i provvedimenti relativi alla distribuzione urbana nelle merci nelle città italiane emerge anche dalla lettura del Piano Nazionale della Logistica. Infatti, la troviamo terzo posto delle 51 azioni definite prioritarie e viene definita “un elemento strategico”. La questione viene approfondita nel capitolo 12, intitolato “Le politiche di city logistics”. Il Piano prende atto che “aumenta il numero dei viaggi e diminuisce il coefficiente di riempimento dei veicoli e ciò significa più traffico, più congestione, più inquinamento e costi unitari crescenti”. Rispetto ad altre realtà europee, inoltre, l’Italia mostra una maggiore frammentazione degli esercizi commerciali (che rappresentano una quota elevata delle destinazioni) e un’elevata incidenza del conto proprio. Il Piano della Logistica non entra nei dettagli delle singole soluzioni per affrontare i nodi della distribuzione urbana, ma si pone due obiettivi: evitare una “dannosa proliferazione di


assetti regolatori locali disparati”, giungendo quindi ad un’armonizzazione della disciplina urbana delle merci ed integrare “una visione di sistema”, privilegiando le “soluzioni interoperabili e meno onerose per gli operatori attivi su scala regionale, nazionale o internazionale, in termini d'investimenti aggiuntivi ad hoc o di pianificazione delle attività”. Il Piano individua quattro politiche ritenute prioritarie per affrontare i problemi della logistica urbana: realizzare politiche di contenimento complessivo del traffico veicolare, differenziato per tipologia di veicoli, livelli d'emissione ed efficienza d'impiego; garantire per le diverse filiere e categorie un risultato d'innalzamento delle prestazioni del servizio; attuare politiche di governo della mobilità urbana delle merci che prendano in considerazione le “reali esigenze” degli operatori, sia sul versante della domanda, sia su quello dell’offerta; differenziare le attività per fasce orarie, sulla base della tipologia dei veicoli ed armonizzarla con i tempi previsti dai contratti di lavoro; assimilare alcune attività di distribuzione delle merci al trasporto pubblico di persone nelle deroghe alle norme d'accesso nei centri urbani. Il Piano della Logistica auspica anche il varo di un più ampio Piano nazionale della mobilità urbana, che comprenda il trasporto di persone e merci nell’ambito di una strategia d’intervento nel medio e lungo periodo.

Il contributo della tecnologia Ridurre l’inquinamento degli autoveicoli all’interno delle città è possibile, ma non esiste un’unica tecnologia che può assicurare questo obiettivo nel breve e medio periodo. Su questo punto sono d’accordo tutti i costruttori di autoveicoli, che quindi offrono un ampio ventaglio di soluzioni tecniche che si adattano alle varie condizioni operative e anche alla diverse possibilità d’investimento degli operatori. L’introduzione dello standard Euro 5 ha consentito un importante incremento delle prestazioni ambientali dei motori diesel, che vengono ulteriormente migliorate nelle versioni EEV (Enhanced Environmentally-friendly Vehicle). Quindi, già

sel-elettrica, che ha esordito sui furgoni fino a 3,5 tonnellate e che da quest’anno troveremo anche nei veicoli industriali della classe media. In questo caso, però, la produzione sarà limitata anche per l’elevato costo di questa tecnologia. L’ultimo Salone IAA di Hanover ha rilanciato anche il tutto elettrico nei veicoli derivati da autovetture e nei furgoni fino a 3,5 tonnellate, ma questa soluzione resta ancora limitata a grandi flotte che operano in aree ristrette, come i centri storici delle città. Il limite rimane sempre l’autonomia ed il costo delle batterie: quelle più recenti - che sono relativamente leggere e offrono una buona autonomia sono ancora molto costose. Ma anche in questo campo stiamo assistendo ad importanti progressi nella tecnologia delle batterie al litio. l’adozione massiccia dei veicoli di ultima generazione offre un importante contributo al miglioramento della qualità dell’aria, ma un passo successivo (che rimane nell’ambito della tradizionale tecnologia dei motori termici) è l’utilizzo del gas naturale (ossia il metano) al posto del gasolio. I listini dei principali costruttori di veicoli commerciali offrono modelli a metano che assicurano le stesse prestazioni dei diesel, con il vantaggio di ridurre drasticamente le emissioni di particolato e di CO2 e con costi di esercizio minori, grazie al prezzo più basso del gas naturale rispetto al gasolio. L’unica penalizzazione riguarda la portata utile, a causa del maggior peso delle bombole per lo stoccaggio del metano (circa cento chili ciascuna). A tale proposito, segnaliamo che il produttore thailandese Mate Metal ha realizzato una bombola per gas naturale compresso in fibra di carbonio, che pesa solamente tre chilogrammi. Sempre a proposito di gas, nel segmento dei veicoli più leggeri si trovano anche motori a Gpl, che sono basati sul propulsore a benzina. Più innovativa è la soluzione ibrida die-

Ridurre il conto proprio Secondo quanto riporta il Piano Nazionale della Logistica, il conto proprio incide in modo più rilevante nella distribuzione urbana, rispetto al trasporto di linea. Infatti, nel primo caso il 59,5% delle tonnellate trasportate viaggia in conto proprio, valore che cala al 39% nel secondo caso. “Il conto proprio prevale, malgrado i caratteri di inefficienza ed inefficacia del trasporto non professionale”, notano gli estensori del documento. Tenendo conto che una parte del conto proprio non riguarda la consegna delle merci, bensì il trasporto di materiali destinati ad attività artigianali o manutentive, resta comunque un ampio margine su cui intervenire per favorire l’utilizzo del conto terzi. Si può farlo anche attraverso l’informazione sui costi reali del conto proprio, che spesso non vengono considerati dalle imprese che lo utilizzano. Anche le penalizzazioni nei confronti dei veicoli più vecchi (e quindi più inquinanti) possono avere un effetto deterrente, perchè molte flotte del conto proprio vengono rinnovate con una frequenza minore rispetto al conto terzi.•

Una soluzione per l’ultimo miglio

Lo hanno chiamato “High Street Fashion”. È un modello ideato da Iveco, Tnt e Gucci per la distribuzione sostenibile nelle vie dello shopping nelle grandi città europee. Dal 18 gennaio è toccato Via Montenapoleone a Milano, con un test per le consegne nel cosiddetto quadrilatero della moda, con l’utilizzo di Iveco Ecodaily Electric per ridurre, oltre al traffico, anche le emissioni nocive. La prova prevede il ritiro della merce da consegnare presso il sito logi-

Il progetto High Street Fashion prevede l’utilizzo di furgoni Iveco Ecodaily a propulsione elettrica e a zero emissioni allo scarico

stico Gucci di Cadempino in Svizzera, la consegna alla Filiale di Milano Mega, presso l’aeroporto di Linate e infine “l’ultimo miglio” a cura di driver dedicati alla zona (sempre gli stessi, per aumentare la customer experience) monitorati via gps dal satellite. L’obiettivo del progetto di City Logistics consiste nel raggruppare in un’unica soluzione prese e consegne sino ad oggi normalmente effettuate con diversi veicoli in più momenti della giornata.

Una soluzione, quindi, che prevede dunque uno, massimo due stop (uno nel primo mattino tra le 7.30 e le 9.00 e uno nel tardo pomeriggio) in modo ottenere un risparmio di tempo per i gestori dei punti vendita e per i corrieri, ma anche una considerevole riduzione del numero di veicoli che occupano le strade. L’energia elettrica usata da Tnt per la ricarica dei suoi mezzi, inoltre, proviene da fonti totalmente rinnovabili.

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Iveco, Tnt e Gucci lanciano un progetto per la distribuzione sostenibile


TECNICA NOTIZIE

Una finestra SUL CAVA CANTIERE

Il Volvo FMX sarà l'assoluto protagonista della Casa svedese

Il Samoter, salone specializzato nel settore dei mezzi, delle macchine e attrezzature per il movimento terra, aprirà i battenti il 2 marzo nella consueta cornice della Fiera di Verona di Ferdinando Tagliabue

a manifestazione, giunta alla 28° edizione, è l’unica internazionale che si svolge in Italia e si alterna ogni tre anni con le altre due manifestazioni specializzate (Bauma a Monaco di Baviera e Intermat a Parigi). Sarà un’edizione non facile, come non è facile la vita del settore che negli ultimi tre anni ha fortemente risentito della crisi mondiale che non ha risparmiato il settore del movimento terra, con un forte calo dei grandi lavori e delle costruzioni in generale, come del resto dimostra il calo degli espositori rispetto all’edizione 2008.

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Rigidi o articolati: ecco i Dumper Al Samoter 2011 non mancheranno però i grandi costruttori di camion, nonostante il momento poco felice attraversato dall’intero comparto. Nella nostra breve carrellata di anticipazione iniziamo con Astra, specialista per i veicoli destinati agli impieghi più gravosi nel cava cantiere e costruttore di dumper rigidi e articolati. Tra le novità proposte dalla Casa di Piacenza segnaliamo il rinnovato dumper rigido RD 40 4x2, che vedremo allestito con vasca, che fa seguito all’RD 50 già precedentemente rinnovato.

Il dumper articolato Astra ADT 6x6 da 36 tonnellate di capacità di carico

L'Iveco Trakker, il mezzo d'opera proposto Il nuovo dumper si presenta con una in innumerevoli versioni, architetture e potenze linea più moderna e accattivante e con una serie di aggiornamenti tecnici che contribuiscono ad accrescerne le larmente gravose come la posa e manugià notevoli prestazioni; sempre nel com- tenzione di linee elettriche in montagna, parto dumper, ricordiamo l’articolato ADT lo sgombero neve ed i servizi per la Forestale e la Protezione Civile. 6x6 da 36 t di capacità di carico. A rappresentare i mezzi d’opera vi saran- Da segnalare infine l’ECODAILY 4x4, no due cabinati della serie HD8 a 4 assi proposto nei modelli 55S17W con cas(uno con allestimento betoniera e l’altro in sone ribaltabile Onnicar e nella versione versione autotelaio) e un trattore HHD8 35S17W con doppia cabina, a cui si de6x6 destinato agli impieghi più gravosi e ve aggiungere un ECODAILY 35C14K “Kipper” 4x2 con ribaltabile Cantoni con MTC fino a 120 t. esposto sullo stand New Holland. DAF anche su strada Il costruttore olandese sarà rappresenMan: tre gamme per gli specialisti tato dai mezzi d’opera della serie CF in L’ampia offerta per il cava cantiere e per esecuzione 8x4, quella ancora maggior- gli impieghi di appoggio al cantiere è mente richiesta dal mercato italiano, con rappresentata dalle tre gamme del cole motorizzazioni da 460 CV e da un mo- struttore tedesco, che vanta un elevato dello a tre assi con terzo asse sterzante, grado di specializzazione nel settore. soluzione sicuramente interessante per Nello stand di oltre 1000 mq saranno numerose applicazioni. esposti i piccoli e medi TGL e TGM (queAccanto all’esposizione dei veicoli stati- st’ultimo in esecuzione 4x4) mentre l’ofci Daf ha organizzato, per tutta la dura- ferta dei TGS prevede la presenza di mota della manifestazione, la possibilità di delli con allestimento ribaltabile posterioprovare i suoi veicoli (XF 105 e CF 85) re e betoniera con motorizzazioni da 440 su un percorso stradale che si snoda e 480 CV euro5 EEV. nei pressi del Salone. Non mancherà poi la presenza di due modelli dotati di sistema Hydrodrive, la soluzione Man per trasformare, quando IVECO: non solo trakker Al Samoter 2011 saranno presenti per la necessario, un veicolo 4x2 in un 4x4 graprima volta i tre settori di Fiat Industrial, zie alla trazione fornita da motori idrauliIveco, CNH e FPT Industrial, con i mar- ci sulle ruote anteriori. chi Iveco, Astra, Case, New Holland e FPT Industrial. Il pesante da cantiere Trakker sarà presentato in versione trattore, l’ADN720T50T/P 6x4, equipaggiato con cambio automatizzato Eurotronic a 16 marce, e in versione cabinato con gli ADN380T45W 6x6 e ADN410T45 8x4, entrambi dotati cambio manuale a 16 marce. A questi modelli sarà affiancato il Trakker AD380T45W che ha partecipato alla spedizione Overland 12, allestito con box officina realizzato da Sperotto. Quella del Man TGS è una delle tre gamme, La gamma Eurocargo sarà rappresentaassieme ai TGL e TGM proposte ta da un 4x4 ML150E25WS, veicolo dedal costruttore tedesco stinato ad operare in condizioni partico-


SAMOTER: un salone in evoluzione

MERCEDES: veicoli per impieghi estremi La Casa della Stella è sicuramente un punto di riferimento per il settore dei veicoli cava cantiere e del resto ciò è anche ampiamente dimostrato dagli apprezzamenti che da sempre l’utenza ha riconosciuto a questo costruttore. Al Samoter 2011 potremo vedere i pesanti della serie Actros in esecuzione mezzo d’opera e più specificamente un carro 4 assi in esecuzione 8x4 4151 K, affiancato da un trattore 3 assi 6x4 3355 LS. Tra i veicoli più indicati per i servizi da cantiere segnaliamo un carro Axor 1833 K a 2 assi in esecuzione 4x2 e di un Atego 4x2, più precisamente il modello 818 K da 7-7,5 t con motorizzazione da 180 CV. Vi saranno anche i veicoli speciali, quelli destinati ad impieghi estremi come lo Zetros e l’Unimog, il veicolo porta attrezzi in grado di soddisfare le più disparate esigenze di trasporto ma anche di “ospitare” attrezzature estremamente specializzate, dalla viabilità invernale alla manutenzione stradale e tanto altro ancora. A completamento della gamma esposta naturalmente i Van, specialisti del piccolo trasporto di persone, merci e merci/persone; quello che mancherà invece sarà il campo prova che ha rappresentato per tanti anni un’occasione per provare i veicoli della Stella. Peccato.

La prima edizione del Samoter risale al 1964; la manifestazione, dedicata alle macchine movimento terra, che fino ad allora erano integrate nella Fieragricola, fu in quell’anno l’unico appuntamento internazionale. La rassegna, allora annuale, seppe ampliare di anno in anno l’offerta espositiva. Alla fine degli anni ’70 la domanda di macchine movimento terra cominciò a calare bruscamente, le grandi opere si ridussero drasticamente e molti marchi prestigiosi scomparvero. La manifestazione divenne biennale fino al ’93, quando il Samoter venne inserito nel calendario delle manifestazioni patrocinate dal CECE, raggiunse un accordo con Intermat di Parigi e Bauma di Monaco, e prese cadenza triennale. La 27° edizione, quella del 2008, registrò la partecipazione di 1.026 espositori, di cui oltre il 30% stranieri provenienti da 36 Paesi, su una superficie netta espositiva di 131 metri quadrati e con un’affluenza di 106 mila visitatori.

Il mezzo d'opera di Renault, il nuovo Kerax con motorizzazione da 520 CV

SCANIA: anche un 730CV La Casa svedese presenterà sul proprio stand tre veicoli: un carro G 360 4x4, un carro R500 8x4 e un trattore R730. Il G 360 CB 4x4 EHZ Euro 5 è un autotelaio a trazione inteIl Renault Lander Optitrack 460, uno stradale che si grale disinseribile allestito con può trasformare in un mezzo a trazione integrale gru PM e cassone Pastore. L’R500 CB 8x4 EHZ Euro 5 è un mezzo d’opera equipaggiato con cabina R 16 Steel con alcune inteRENAULT: anteprima Optitrack Ci sarà un’anteprima della Casa francese ressanti novità in anteprima, mentre che a Verona presenta il trattore 4x2 Lan- l’R730 LA 4x2 HNB Rocker è un trattoder Optitrack 460, veicolo stradale che sa re con sospensioni pneumatiche intetrasformarsi all’occorrenza in un veicolo a grali, riduttore ai mozzi e impianto trazione integrale, grazie all’inserimento idraulico originale Scania. Nell’area di due motori idraulici che si trovano nei esterna ma adiacente al padiglione samozzi delle ruote anteriori. Accanto al- rà esposto anche un trattore mezzo l’Optitrack anche un Lander a 4 assi 8x2, d’opera G 400 CA 6x4 EHZ Euro 5. sempre proposto con motorizzazione da Nelle vicinanze della fiera ci sarà anche 460 CV, mentre i mezzi d’opera saranno un campo prove con tre carri mezzo rappresentati dal recente Kerax 8x4 520 (i d’opera in esecuzione 8x4: un G 440 Kerax, oltre che sullo stand, saranno visi- con ribaltabile posteriore Andreoli, un G bili e all’opera presso il campo prove del 480 anch’esso con ribaltabile posteriore Salone nell’area E). La gamma sarà com- Andreoli e un R 500 dotato del nuovo pletata da un Midlum 220.10, un Maxity cambio Scania Opticruise (con modalità 130.35/6 e da un Master 125.35 in versio- off road) allestito con ribaltabile posteriore Emilcamion S5 evo. ne autotelaio cabinato.

VOLVO: sotto il segno FMX Sarà tutta all’insegna del nuovo FMX la presenza Volvo al Samoter che, come ormai avviene da tempo, esporrà i suoi veicoli presso lo stand di VCE (Volvo Construction Equipment), segmento delle macchine movimento terra del costruttore svedese. Nello stand sarà possibile vedere tre veicoli della serie FMX (un trattore 6x4 con telaio predisposto per il trasporto di macchine operatrici e trasporto inerti, con motore da 500 CV, un carro 8x4 con allestimento Andreoli, cambio manuale e motore da 450 CV e un 8x4 con allestimento tipper Emilcamion, cambio I-Shift e motore da 500 CV). Completeranno la presenza Volvo cinque FMX (tutti in esecuzione 8x4) per i test drive che si terranno presso la Cava Prati; si tratta di 3 modelli con cambio I-Shift con motori da 450 CV (allestimento Emilcamion) e da 460 e 500 CV (entrambi con allestimento Andreoli). Due invece i modelli in prova con cambio manuale: un 460 CV con allestimento Emilcamion e un 500 CV allestito da Comes.•

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Il Mercedes Zetros appartiene alla serie dei veicoli speciali assieme all'Unimog

Il Samoter giunge quest'anno alla sua 28° edizione



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AUTOPROMOTEC anche per i pesanti All’Autopromotec, la fiera delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico che si svolgerà a Bologna dal 25 al 29 maggio 2011, spazio anche ai truck na fiera nella fiera, tutta dedicata al mondo dei mezzi pesanti. Si chiama Autopromotec Industrial Vehicles Service ed è una delle novità della ventiquattresima edizione di Autopromotec, la fiera delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico che si terrà nel quartiere fieristico di Bologna dal 25 al 29 maggio 2011. Il nuovo servizio prevede una guida esclusiva da distribuire ai potenziali utenti della parte “pesante” dell’Autopromotec, in cui vengono indicati tutti gli stand che si occupano di manutenzione e assistenza a camion e veicoli commerciali: la distribuzione di questa guida dedicata avverrà via posta, e-mail e all’ingresso della manifestazione. Non solo: tutti gli stand che fanno parte del percorso saranno contrassegnati da un logo. “L’utenza tipo di questa iniziativa – spiega Renzo Servadei, amministratore delegato di Autopromotec – è costituita dalle officine specializzate nella riparazione di camion e veicoli commerciali e nelle officine interne alle flotte delle aziende di autotrasporto”. Un pubblico “al quale Autopromotec è in

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grado di offrire tutte le novità del settore, esposte direttamente dai produttori: un’offerta a 360° che ci rende una delle primissime fiere in Europa e nel mondo della manutenzione dei veicoli. E che è in grado di intercettare come nessuna il tessuto italiano delle officine, composto in buona parte da soggetti di piccole e medie dimensioni”. La suddivisione dei padiglioni rimarrà basata su criteri tematici: ci sarà quello dei pneumatici, i ricambi, le rettifiche, il sollevamento, la diagnostica, la carrozzeria, gli autolavaggi, gli oli e le attrezzature polifunzionali. “Tutti settori in cui una parte rilevante dell’offerta riguarda proprio i mezzi pesanti”, sottolinea Servadei, “tanto che più della metà degli espositori farà parte di questo percorso”. Ma che Autopromotec sarà quest’anno? “I numeri record del 2009 – 1.443 espositori e 120mila metri quadri per 101.620 visitatori – saranno confermati, e anzi ci sarà un ulteriore crescita. Abbiamo scelto, inoltre, di creare ampi spazi per i convegni, inserendoli nel progetto Autopromotec EDU. Ma non pensate a qualcosa di noioso: saranno

incontri rapidi con tematiche concrete, utili per l’utente e che non gli facciano perdere tempo per la visita. Tra gli argomenti affrontati ci saranno la formazione, le novità normative e le consulenze commerciali e di marketing”. Sarà insomma un’area studiata per favorire le relazioni commerciali e ospitare incontri tra operatori, produttori e fornitori dell’autocarro. “Per l’autotrasporto, da sottolineare la presenza di un importante convegno sulla redditività di esercizio e sulla manutenzione dei veicoli industriali, che coinvolgerà i costruttori e le associazioni del settore”.•

La gestione della flotta? Tutta online Per rendersene conto basta osservare una delle ultime novità del settore, VisiRun della MobiVision di Ferrara. Si tratta di un pacchetto capace di operare, attraverso un collegamento via satellite e Gprs tra i camion e l’ufficio, su tre aree tematiche: logistica, sicurezza e comunicazione. Primo aspetto, la logistica. VisiRun consente di controllare sul computer, in tempo reale, la posizione dei camion della propria flotta, utilizzando come “sfondo” le cartine di Google Map. Secondo punto da analizzare, la sicurezza. Per ogni veicolo il cliente può disporre di 15 tipi di allarme, che vengono visualizzati sul computer dell’azienda o ricevuti via mail e sms: alcuni sono di tipo logistico, e riguardano la partenza, l’arrivo a destinazione, fermate anomale e il superamento dei limiti di velocità. Altri riguardano invece la sicurezza in senso stretto: contro furti, rapine o in caso di

movimenti o aperture dei portelloni imprevisti. In questi casi, l’ufficio traffico dell’azienda di autotrasporto può ricorrere al blocco del motore del camion, anche in via preventiva. Terzo aspetto, la comunicazione: il pacchetto VisiRun consente all’azienda e all’autista di mantenere un contatto continuo e bidirezionale tramite dei messaggi che compaiono sul terminale di bordo o sul cellulare dell’autista. Fin qui, dunque, gli utilizzi. Ma in cosa consiste il pacchetto VisiRun? Si tratta di un kit composto da un dispositivo di localizzazione, un’antenna Gps/Gsm e un cavo di alimentazione per fonti da 12 o 24 V. Tutti dispositivi prodotti in Italia e che il proprio elettrauto di fiducia può facilmente installare sui camion. In azienda, invece, non c’è bisogno di alcuna installazione, né hardware, né software: il programma è infatti disponibile online, e ad esso si accede se-

guendo delle semplici istruzioni di autenticazione. Per quanto riguarda i costi, il servizio base si paga 19 euro al mese a veicolo. Con gli allarmi si sale a una cifra compresa tra i 26 e i 34 euro al mese al veicolo (a seconda della grandezza della flotta), che sale al massimo a 38 euro se si sceglie una copertura internazionale del sistema anziché solamente italiana.

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Sul mercato si stanno diffondendo soluzioni semplici ed economiche. L’offerta di Visirun


PROVA SU STRADA MAN TGX EFFICIENTLINE

Viaggiare in economia Il continuo aumento del prezzo del gasolio e dei pedaggi autostradali, unitamente al costo del personale e una concorrenza sempre più agguerrita, impongono la necessità di trovare soluzioni economiche al trasporto. La risposta Man di Ferdinando Tagliabue

resentato ufficialmente all’IAA di Hannover lo scorso anno, il nuovo Man TGX EfficientLine, è ora disponibile anche sul mercato italiano. In realtà non si può parlare di un vero e proprio veicolo nuovo poiché nella sostanza i cambiamenti apportati al veicolo non sono tali da permettere di definirlo realmente nuovo; tuttavia parlare di una novità di prodotto è riduttivo visto che con EfficentLine, Man propone una serie di supporti destinati al veicolo, tutti orientati alla massima efficienza, redditività, attenzione all’ambiente ed economicità. Per questo nuovo TGX ecco che Man ha predisposto una estensione della garanzia sulla catena cinematica a 48 mesi o 600 mila km, un corso di guida economica per l’autista che viene effettuato presso il cliente e un finanziamento (in collaborazione con Man Finance) a 72 mesi che prevede un valore di riscatto garantito di 15 mila euro, rate costanti a partire da 1000 euro mensili, comprensivi di assicurazione furto, incendio e cristalli.

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Obiettivo risparmio Lo sviluppo tecnologico e l’adozione di soluzioni volte al risparmio di carburante sono alla base del nuovo TGX e tutto ciò si traduce in un potenziale risparmio, che i tecnici della Casa tedesca quantificano in 3 litri di gasolio ogni 100 km. Ma come si può raggiungere un risultato di questo tipo? Semplice: migliorando aerodinamica, limitando le dispersioni di potenza, riducendo la tara, migliorando l’efficienza frenante e istruendo l’autista ad uno stile di guida più accorto. Nel trasporto a lungo raggio la resistenza aerodinamica rappresenta la pri-

ma causa di incidenza sul consumo di carburante e per ovviare a questo problema sul TGX EfficientLine viene proposta di serie non solo la cabina XLX, priva di qualsiasi “presenza” esterna come trombe acustiche o aletta parasole (che permette di risparmiare 0,3 lt/100 km) ma anche le carenature laterali aerodinamiche di serie (minigonne) che contribuiscono ad una riduzione dei consumi di carburante in ragione di 0,4 lt/100 km. Inutile ricordare che si tratta di una cabina spaziosa, a tetto alto, specificamente pensata per il lavoro di linea su lunghe percorrenze, curata nel dettaglio, con finiture e materiali di qualità e confortevole (in viaggio come nella sosta). Un ulteriore contributo alla riduzione dei consumi di carburante deriva poi dall’adozione di un limitatore di velocità tarato a 85 km/h (invece di 89 km/h). Questa pur modesta riduzione di velocità (che comporta una differenza di tempo di percorrenza di circa 9 minuti su un tragitto di 300 km) influisce però positivamente sulla riduzione del consumo, quantificabile tra 0,6 e 2,2 litri.

La catena cinematica Un ulteriore contributo in chiave di efficienza viene dall’ottimizzazione della catena cinematica. Il nuovo TGX è disponibile con potenze di 440 e 480 CV (volendo c’è anche la motorizzazione da 400 CV, che però non è molto gradita in Italia). L’adozione di cambi direct drive, in combinazione con assali singoli a riduzione ipoidale, garantisce perdite meccaniche per attrito nella catena cinematica molto contenute; inoltre, con la trasmissione diretta nell’ultima marcia, si possono

Un recente test condotto su un autoarticolato con MTC di 40 t alla velocità media di 80 km/h con le 6 gomme con una pressione di 2 bar troppo bassa ha fatto registrare un aumento di consumo di gasolio di 1,5 lt/100 km

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MAN TGX EFFICIENTLINE

Motori: 6 cilindri in linea Common rail D2066LF40 da 440 CV (324 kW) SCR; Coppia massima: 2.100 Nm con regolazione motore EDC. 6 cilindri in linea Common rail D2676LF07 da 480 CV (353 kW) SCR; Coppia massima: 2.300 Nm con regolazione motore EDC; Compressore monocilindrico: 360 ccm con APM (Air Pressure Management); Classe emissioni: Euro 5 (EEV opzionale); Limitatore di velocità: a 85 km/h + 1 km/h di tolleranza, Tempomat; Impianto di aspirazione: alto con filtro aria a secco; Scarico laterale: a sinistra con terminale verso la coda; Frizione: monodico MFZ 430; Cambio: Zf 12AS2131 DD Man TipMatic con Zf Intarder e Zf AS 2330 DD Man TipMatic con Zf Intarder (per motore da 480 CV); Software: dedicato alle flotte per impiego stradale del cambio automatizzato TipMatic Fleet; Asse anteriore: VOK 07 piegato, balestre anteriori paraboliche da 7,5 t con stabilizzatore per asse anteriore; Sospensioni posteriori: pneumatiche da 13 t; Ponte posteriore: ipoidale HY-1350; Blocco del differenziale: sull’asse posteriore;


Evitare la dispersione di potenza Tra le soluzioni innovative che caratterizzano il nuovo TGX vi è un alternatore con un rendimento più elevato del 4% a fronte di una maggior potenza pari a 120 ampere; la luce per la marcia diurna ha una potenza di 42 invece di 300 watt, a tutto vantaggio del risparmio di energia che il generatore non deve produrre. Decisamente interessante anche l’APM (Air Pressure Management) un dispositivo che monitorizza la produzione dell’aria compressa e che si avvale di giunto a lamelle che disinserisce completamente il compressore dell’aria quando viene raggiunta la pressione di stacco nei serbatoi dell’aria. Se si registra un calo all’interno dei serbatoi, il giunto si chiude. Il compressore dell’aria lavora fino al nuovo raggiungimento della pressione di stacco. Tutto ciò consente di ridurre del 90% il funzionamento del compressore e conseguentemente risparmiare circa mezzo litro di carburante ogni 100 km.

rotolamento riveste grande importanza per l’economia di marcia. Una pressione di gonfiaggio inferiore di 2 bar comporta generalmente un aumento di consumo di carburante quantificabile in 1,2 lt/100 km, senza poi considerare che una pressione troppo bassa usura maggiormente gli pneumatici, aumenta il rischio di danneggiamenti e influisce negativamente sulla sicurezza del veicolo. Per evitare tutto ciò la serie TGX EfficientLine è equipaggiata con il sistema TPM (controllo della pressione degli pneumatici), un dispositivo elettronico che provvede a rilevare costantemente la pressione degli pneumatici segnalando immediatamente quando una o più delle 6 gomme presenta

L’effetto conducente L’adozione di nuove soluzioni tecnologiche, materiali sofisticati e una accurata aerodinamica possono fare molto per la riduzione dei consumi di carburante, ma il tutto potrebbe essere vanificato da uno stile di guida poco accorto. È per questa ragione che nel programma EfficientLine rientra anche un training di guida Man ProfiDrive dedicato agli autisti e che si svolge presso il cliente.

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DOTAZIONI DI SERIE

Il TGX EfficientLine, pur guardando con grande attenzione all’economia di esercizio, è un veicolo dalla dotazione estremamente ricca, con apparati aerodinamici ottimizzati e Aeropack, cambio TipMatic con software Fleet e Intader Eco, bloccaggio del differenziale, APM (Air Pressure Management), luci diurne, alternatore 28V, 120 A, limitatore di velocità regolato a 85 km/h, serbatoio carburante e AdBlue in alluminio da 660 e 75 lt a destra e da 250 lt a sinistra, serbatoi aria in alluminio, essiccatore riscaldato, sistema TPM per il controllo della pressione pneumatici, pneumatici economy e cabina XLX. Insomma se da un lato si è guardato alla massima economia di esercizio, ciò non è certo stato fatto economizzando a spese del conducente che ha a sua disposizione un veicolo ricco di dotazioni, confortevole e facile e piacevole da guidare.

MAN PROFIDRIVE: I SEGRETI PER UNA GUIDA SICURA ED ECOMICA

Pneumatici sotto controllo In un veicolo tanto attento al contenimento dei consumi non poteva essere tralasciato il ruolo degli pneumatici, la cui resistenza al 2

Sospensioni pneumatiche: ECAS; Ancoraggio dell’asse: mediante barra a 4 punti di fissaggio con funzione di stabilizzatore incluso; Rapporto: al ponteHYi=2,85; Ruote: a disco 10 fori 9,00-22,5 senza ruota di scorta; Serbatoio carburante: in alluminio da 660 lt + 75 lt AdBlue a destra e 250 lt carburante a sinistra; Passo: 3600 mm; Sbalzo posteriore: 800 mm; Barra: paraincastro anteriore; Paraurti: in plastica con grembiule integrato; Carenatura telaio: sui due lati; Piattaforma: con maniglione e pedata; Piastra: ralla 12 mm Man; Ralla: Jost 42 altezza 185 mm; Avanzamento ralla: 585 mm; Freno elettronico: Man BrakeMatic, Man Easy start per TipMatic per ausilio partenze in salita, Abs, Asr, Esp; Freni: a disco anteriori e posteriori con pastiglia prive di amianto; Cabina: XLX con sospensioni pneumatiche (larga 2440 e lunga 2280 mm) con Aeropaket con spoiler sul tetto e deflettori laterali; Volante: multifunzionale regolabile in inclinazione e altezza; Specchi retrovisori: riscaldabili e regolabili elettricamente con grandangolo solo riscaldabile.

una pressione non corretta. A ciò si aggiunga l’adozione (di serie) di pneumatici di tipo Energy che consentono i migliori valori di resistenza al rotolamento. Anche il contenimento della tara contribuisce alla riduzione dei consumi di carburante e se i modelli della serie TGX sono già originariamente progettati per essere “leggeri”, nel caso degli EfficientLine si è andati oltre. Ad esempio sono state adottate sospensioni (anteriori e posteriori) più leggere, che hanno comportato un risparmio di circa 80 kg; non vanno poi dimenticati i cerchi in lega (che però sono optional sul nostro mercato), l’eliminazione della ruota di scorta e del suo supporto (con un risparmio di 105 kg) ed i serbatoi dell’aria compressa anch’essi in lega (di serie).

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1 Il compressore APM (Air Pressure Management) è operativo solo quando viene richiesta aria compressa, mentre i sistemi tradizionali sono sempre in rotazione. Questo compressore dispone di un sistema automatico di frizioni a lamelle che lo disinserisce quando non vi è richiesta di aria, con un risparmio di gasolio grazie alla considerevole riduzione del tempo di attivazione; 2 Le luci di marcia diurna assorbono una potenza di 42 W contro i 300 W dei fari anabbaglianti tradizionali; 3 Il selettore del Man Tipmatic nella versione Fleet limita le possibilità di interventi da parte del conducente e permette, nel trasporto di linea, un risparmio di carburante del 4,5% circa; 4 I tre gradini (di cui il primo ad una ridotta altezza da terra, sono ampi e presentano una superficie corrugata che garantisce una salita alla cabina sicura e agevole.

Con il TGX EfficientLine si acquista anche il training ProfiDrive che ha lo scopo di approfondire le conoscenze nei confronti di una guida sicura ed economica. In questo corso, che si svolge presso il cliente, vengono illustrate le modalità di contenimento delle resistenze all’avanzamento sia con il proprio comportamento sia con una corretta manutenzione del veicolo. Vengono poi illustrate le modalità di adattamento del proprio stile di guida alle caratteristiche del motore, ma anche le modalità per un ottimale sfruttamento dell’energia cinetica del motore, per il contenimento dei consumi di carburante e per l’ottimale impiego dei cambi.

Questo training illustra agli autisti una condotta economica, grazie alla quale si possono ottenere eccellenti risultati in termini di risparmio di carburante, semplicemente adottando uno stile di guida previdente, ma soprattutto apprendendo quei piccoli segreti che portano ad un impiego ottimale di tutti quei sistemi elettronici che vengono messi a disposizione dal veicolo.•

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ridurre i consumi di un 2% circa rispetto alla variante overdrive, nel caso in cui il veicolo viaggi prevalentemente su autostrada. Il sistema di innesto marce Man TipMatic Fleet provvede al corretto inserimento della marcia più vantaggiosa e, se necessario, mette a disposizione la coppia massima; con il Man TipMatic è possibile ottenere sul trasporto di linea un risparmio del 4,5% circa. Anche il nuovo intarder del TGX EfficientLine contribuisce al risparmio di carburante; ciò è possibile grazie a ridotti tempi di risposta che contribuiscono ad accrescere la sicurezza con un effetto frenante pressoché immediato ed una rumorosità attenuata. Il sistema di freno continuo, integrato nella gestione elettronica dei freni con funzione Bremsomat, offre il rallentamento continuo del veicolo anche durante l’innesto di marcia; inoltre il veicolo equipaggiato di intarder raggiunge più rapidamente la temperatura di esercizio dell’olio, con una conseguente minore usura dei vari componenti.


QUESTO È IL NUMERO DI FEBBRAIO/MARZO

DRAG RACING

Un Top Fuel supera i 480 km/h nel tempo che impieghi a leggere questa frase

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FORD SERIE E GMC SIERRA 3500HD DODGE CHARGER Buick Enclave - Ford F-150 STV Raptor - Toyota 4Runner - Hyundai Coupe

ERCALA È IN

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NOTIZIE

Arriva il nuovo Piaggio Porter Diesel di Carlo Otto Brambilla

il Porter Maxxi D120 della Piaggio

Contratto di lavoro: rinnovata anche la parte normativa Un anno di trattative ma alla fine, dopo il protocollo del 17 dicembre scorso col quale era stata definita la parte economica, il 26 gennaio è stato sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell'autotrasporto e della logistica. Si è dunque definita anche la parte normativa ma, come già avvenuto a dicembre, l’autotrasporto non si è presentato compatto alla trattativa: l’accordo è stato infatti siglato dal mondo cooperativo, da Anita, Fita e Trasportounito Fiap; manca invece ancora la firma di Confartigianato, Conftrasporto e Sna Casa, che ora si confronteranno, per una valutazione complessiva, con i loro associati. Il contratto, che ha durata triennale e scadrà il 31 dicembre 2012, prevede importanti novità, tra le quali l’insediamento, entro le prossime settimane, di una Commissione di nove componenti di parte datoriale e nove di parte sindacale con lo scopo di favorire migliori condizioni di competitività per le imprese di autotrasporto e garantire una crescita quantitativa e qualitativa del fattore lavoro. Sul prossimo numero di TIR tutte le novità del contratto e i commenti sindacali.•

ella cornice del Principato Monegasco, ma soprattutto in quella delle piccole stradine dell’entroterra di Beaulieu, abbiamo potuto mettere alla prova il nuovo Porter Piaggio che giunge sul mercato con un Diesel bicilindrico (il P120) di ben 47 kW, progettato da Piaggio e Ricardo (la notissima azienda di consulenza inglese) e costruito in un nuovo stabilimento Piaggio in India a Baramati, piccola città del distretto di Pune a circa 350 km da Mumbai. L’appena nato P120 darà origine anche a un motore denominato P100 di cilindrata e potenza inferiore, non sovralimentato; proprio nella convention di Monaco è stato annunciato lo studio di una versione del P120 con turbina a geometria variabile che potrebbe far guadagnare in efficienza e prestazioni. Ben oltre il 90% dei piccoli commerciali venduti in Europa sono con propulsione a gasolio, proprio per questo Piaggio ha deciso di progettare in proprio un nuovo motore per il Porter; resta naturalmente la gamma benzina, la bifuel (metano o GPL) e l’elettrico, che è il veicolo con questa propulsione più venduto in Europa, con oltre 5.000 unità. Piaggio Porter e Piaggio Porter Maxxi (più largo e con le ruote gemellate al retrotreno) beneficiano ambedue del nuovo motore P120. Si tratta di un bicilindrico a quattro valvole per cilindro, corsa lunga (87 x 101 mm) per una cilindrata di 1.201 cc. Eroga 47 kW (64 CV) a 3.500 giri/min e ha una coppia massima di 140 Nm tra i 1.800 e i 2.800 giri/min, ma il 90% della coppia è già disponibile poco oltre i 1.000 giri e questo spiega il consumo molto basso 4,7 litri/100 km nel ciclo combinato con

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una emissione di CO2 di soli 125 g/km, addirittura inferiore a veicoli a metano di portata analoga. Molto, delle basse emissioni, si spiega con l’iniezione, common rail, a 1.600 bar con cinque fasi. Naturalmente il veicolo nasce Euro 5 e con filtro per particolato di serie; peraltro il filtro è stato studiato in modo da rigenerarsi anche a velocità basse e in brevi tragitti, che sono la tipica mission del Porter. Per l’abbattimento delle emissioni è stato scelto un sistema EGR (ricircolo dei gas di scarico) raffreddato a liquido. Il cambio è a 5 rapporti più RM, la trazione posteriore (il motore è quasi centrale), più grandi i pneumatici, ora da 13” anche sul Porter (prima solo sul Maxxi). ABS, EBD (potenziatore di frenata) servosterzo elettrico sono di serie, arrivano cristalli atermici e alcune opzioni per il comfort come la predisposizione per l’MP3, la radio, il navigatore. Come per la precedente versione, sono moltissime le varianti in cui il Porter può essere declinato: da furgone chiuso a minibus, fino a cassonato o addirittura come i veicoli della protezione civile. Sono le dimensioni a renderlo utile e maneggevole nei centri urbani più antichi e sulle piccole strade di campagna. Il Porter Maxxi ad esempio ha una larghezza di soli 1.560 mm con un raggio di sterzata di 4,6 metri, una capacità di carico di circa 1.100 kg (dipende dall’allestimento); nella versione con cassone ribaltabile con sponde in alluminio le dimensioni del piano di carico sono di 1.500 x 2.817 mm con una portata utile di 1.040 kg. La commercializzazione è a breve in tutta Europa con prezzi a partire da poco oltre gli 11.000 euro.•

ALTAVILLA PRESIDENTE dei veicoli commerciali Acea ambio di guardia alla presidenza della sezione Veicoli Commericiali Alfredo Altavilla di Acea (l'Associazione europea dei costruttori di automobili camion e furgoni): Alfredo Altavilla, Amministratore Delegato di Iveco dal novembre scorso, è il nuovo presidente per l'anno 2011. Altavilla succede a Leif Johansson, attualmente al vertice del gruppo Volvo. Quarantasettenne, originario di Taranto, Altavilla è in Fiat dal 1990; nel luglio del

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2009 è entrato a far parte del Consiglio d’amministrazione di Chrysler Group Llc e dall’ottobre dello stesso anno è Vice Presidente Esecutivo del “business development” del gruppo Fiat. ''Sono intenzionato ad intensificare ulteriormente il dialogo con le istituzioni a nome dei produttori europei di veicoli commerciali e autobus e ringrazio Johansson per il prezioso lavoro svolto nel corso del 2010 – ha affermato il neo presidente – ma nel settore dei veicoli commerciali una delle priorità per il 2011 sarà ancora il pieno recupero dalla crisi finanziaria ed economica''.

''Il nostro settore è stato colpito duramente e occorreranno diversi anni prima di ritornare ai livelli pre-crisi. Tuttavia – ha proseguito Altavilla – siamo ottimisti e fiduciosi di mantenere la nostra posizione di leader tecnologici a livello globale”. Infine Altavilla ha formulato un invito alle istituzioni e ai politici “fare il possibile per garantire in Europa un ambiente competitivo in termini normativi e di business affrontando questioni che vanno dall'accesso al capitale al rafforzamento dei finanziamenti per le attività di ricerca e sviluppo”.•

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L’Associazione dei Costruttori ha eletto l’Amministratore Delegato di Iveco


FISCO

Arriva lo “spesometro” Il nuovo sistema informatico di controllo è solo una delle tante novità previste per i contribuenti a partire da quest’anno di Angelo Ciaravolo

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Sotto la lente di ingrandimento finiranno quindi tutte le spese e i consumi sostenuti dai contribuenti che supereranno una determinata soglia

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er i contribuenti in generale e per le imprese in particolare il 2011 sarà un anno ricco di novità. Su tutte spicca il cosiddetto “spesometro”, che è il nuovo sistema di controllo informatico del Fisco che consentirà di contrastare i comportamenti fraudolenti in materia di Iva e di ricostruire la capacità contributiva ai fini dell’accertamento sintetico. Sotto la lente di ingrandimento finiranno quindi tutte le spese e i consumi sostenuti dai contribuenti che supereranno una certa soglia. E questo strumento, per gli imprenditori, rappresenterà una versione riveduta dell’elenco clienti e fornitori abolito nell’anno 2008. Non mancano inoltre novità importanti in tema di accertamenti parziali e per tutti coloro che vogliono fare pace col Fisco: per sanare eventuali irregolarità, attraverso il ravvedimento operoso, occorrerà pagare un conto più salato per effetto dell’aumento di sanzioni e interessi. Ma vediamo in dettaglio cosa cambierà per il popolo delle partite Iva.

segnalato tra i soggetti a rischio evasione e quindi soggetto ai controlli da accertamento sintetico (spetterà al privato o all’imprenditore fornire al Fisco la prova contraria su spese e investimenti nonchè le necessarie giustificazioni in sede di contraddittorio). Per effetto di queste novità le imprese avranno quindi l’obbligo di trasmettere al Fisco i dati fiscali dei propri clienti che hanno effettuato acquisti rilevanti ai fini Iva di importo non inferiore a 3.000 euro ( nel primo periodo di applicazione, sono però escluse le operazioni Iva non soggette all’obbligo di emissione della fattura effettuate fino al 30 aprile 2011). A partire dal primo maggio, invece, i privati cittadini dovranno fornire al venditore/prestatore il proprio codice fiscale quando l’ammontare dell’acquisto risulterà pari o superiore a 3.600 euro. E a proposito del redditometro, non va dimenticato che la sperimentazione della nuova versione prenderà il via a partire dal prossimo mese di marzo. In pratica verrà messo a disposizione dei contribuenti un particolare software col Lo spesometro quale misurare la propria capaCon questo strumento il Fisco, cità contributiva consentendo unitamente all’implacabile red- di adeguarsi per non rischiare ditometro, avrà la possibilità di l’accertamento sintetico. misurare in automatico la caLe comunicazioni pacità contributiva dei contribuenti. In pratica è stato mes- Con il provvedimento del diso in piedi un nuovo sistema informatico capace di controllare le spese effettuate dai consumatori e dagli operatori economici al fine di attivare gli accertamenti fiscali sui potenziali evasori fiscali. Se, ad esempio, un contribuente dichiara un reddito di 40.000 euro e, nello stesso anno, ne spende 60.000, verrà

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rettore dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 22 dicembre, è stata data attuazione all’obbligo di comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini Iva (cessioni di beni e prestazioni di servizio) di importo pari o superiore a 3.000 euro, al netto dell’imposta sul valore aggiunto. Relativamente alle operazioni generalmente documentate da scontrini e ricevute fiscali, per le quali non ricorre l’obbligo dell’emissione della fattura, il limite viene fissato in 3.600 euro, al lordo dell’Iva. Va tuttavia ricordato che, per l’anno 2010, il limite viene elevato a 25.000 euro e riguarda soltanto le operazioni soggette a obbligo di fatturazione. Inoltre, la scadenza della trasmissione telematica della comunicazione dovrà avvenire entro il prossimo 31 ottobre. Alla comunicazione telematica sono obbligati tutti i soggetti passivi ai fini Iva i quali effettuano operazioni rilevanti ai fini della suddetta imposta in relazione alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi rese e ricevute. Tutto questo però ha un costo per le imprese. Infatti, per consentire l’adeguamento ai nuovi obblighi di comunicazione telematica delle operazioni di importo pari o superiore a 3.000 euro, bisognerà al più presto aggiornare i programmi delle imprese.


I termini dell’invio Il primo anno di applicazione della norma (articolo 21 del D.L. 78/2010) è il 2010 e la soglia è fissata a 25.000 euro, limitatamente alle sole operazioni soggette a obbligo di fatturazione. Il termine per la trasmissione scade il prossimo 31 ottobre. A regime, invece, la trasmissione dovrà avvenire entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento (le comunicazioni, ad esempio, riguardanti l’anno 2011 dovranno essere trasmesse entro il 30 aprile 2012. Operazioni escluse Va ricordato che sono escluse dalla comunicazione le importazioni, le esportazioni (articolo 8, comma 1, lettere a e b, del Dpr 633/1972), le operazioni con Paesi “black list” e quelle che hanno per oggetto le comunicazioni all’Anagrafe tributaria ai sensi dell’articolo 7 del Dpr 605/1973. E in fase di prima applicazione, sono inoltre escluse le operazioni rilevanti ai fini Iva per le quali non ricorre l’obbligo di emissione della fattura, effettuate fino al 30 aprile dell’anno 2011. Cosa indicare nelle comunicaizoni La comunicazione deve essere effettuata per via telematica, attraverso Fisconline o Entratel. Oppure, avvalendosi degli intermediari abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni. Per ciascuna cessione o prestazione occorre indicare l’anno di riferimento, la partita Iva o, in mancanza, il codice fiscale del cedente, prestatore, cessionario o committente. Per i soggetti non residenti nel territorio dello Stato, privi di codice fiscale, va indicato il cognome e il nome, il luogo e la data di nascita, il sesso, la residenza e, se diverso, anche il domicilio fiscale, l’attività esercitata e l’eventuale ditta, se persone fisiche, oppure la natura giuridica, la denominazione, la ragione sociale o la ditta, la sede legale o, in mancanza, quella effettiva, il domicilio fiscale e l’attività esercitata, se soggetti diversi dalle persone fisiche. Vanno indicati infine i corrispettivi dovuti dal cessionario o committente, o al cedente o prestatore, secondo le condizioni contrattuali, l’Iva o l’indicazione che si

Accertamenti parziali La legge di stabilità 2011 ha attribuito all' Agenzia delle Entrate la facoltà di effettuare accertamenti parziali in materia di imposte sui redditi e di Iva, oltre che in base ad accessi, ispezioni, verifiche e segnalazioni qualificate, anche in forza dei dati raccolti con i questionari inviati ai contribuenti o con gli inviti a fornire documentazione necessaria al controllo delle posizioni fiscali. È utile ricordare che l’accertamento parziale è una modalità di controllo fiscale dei contribuenti più rapida rispetto all’accertamento ordinario. Con il controllo parziale, l’amministrazione finanziaria può limitarsi ad emettere accertamenti relativi a quanto constatato nei processi verbali di constatazione dell’Agenzia delle Entrate stessa o della Guardia di Finanza o di altri enti preposti, senza dover necessariamente controllare la posizione complessiva dei contribuenti. Relativamente ai questionari fiscali, una recente circolare della Guardia di Finanza ha chiarito che l’invio di questionari deve essere limitato solo all'acquisizione di dati, notizie ed elementi da utilizzare per l'esercizio di attività ispettive e non deve essere impiegato per obiettivi di carattere cognitivo. Ricordiamo che i questionari devono riportare il termine per l'adempimento (che non può essere inferiore a 15 giorni) e la chiara indicazione delle conseguenze nel caso il contribuente non risponda. A questo proposito, è utile ricordare che la mancata restituzione comporta l'applicazione della sanzione amministrativa che varia da 258 a 2.065

euro (articolo 11, comma 1, del D.Lgs 471/97). Inoltre, in caso di mancata risposta, l'ufficio può procedere ad accertamento induttivo nei confronti degli operatori organizzati in forma societaria, prescindendo del tutto dalle indicazioni riportate dal bilancio e dalle scritture contabili e ricostruendo il reddito anche sulla base di presunzioni semplici.

Ravvedimento operoso Da quest’anno sarà più oneroso chiudere le controversie col Fisco. Chi utilizza infatti il ravvedimento operoso, per sanare eventuali irregolarità relative a versamenti omessi, carenti o tardivi, dovrà pagare un importo maggiore rispetto al passato. A partire dalle violazioni commesse dal primo febbraio, per effetto delle novità introdotte dalla minifinanziaria, le sanzioni passeranno dal 2,5 al 3 per cento, nel caso in cui le violazioni vengono regolarizzate entro trenta giorni dalla scadenza originale. Se invece la regolarizzazione degli errori avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è commessa la violazione, la sanzione passa dal 3 al 3,75 per cento. E un leggero rincaro si registra anche per gli interessi legali. Dal primo gennaio di quest’anno sono infatti aumentati di mezzo punto passando dall’1 all’1,5 per cento. È utile rammentare che in caso di ravvedimento operoso, per un’imposta la cui scadenza ordinaria cadeva nel 2010, gli interessi vanno calcolati all’1 per cento fino al 31 dicembre e all’1,5 per cento dal primo gennaio di quest’anno. Novità anche per l’accertamento con adesione. Per gli atti emessi dall’amministrazione finanziaria, a partire dal primo febbraio, nel caso in cui si perfeziona l’accertamento con adesione, la sanzione dovuta in misura ridotta per le imposte definite passa da un quarto ad un terzo del minimo. E aumenti si registrano anche per l’adesione agli inviti al contraddittorio e alla conciliazione giudiziale. Nessun incremento, invece, per le comunicazioni di irregolarità emesse a seguito della liquidazione automatica e dei controlli formali delle dichiarazioni fiscali. Per definire gli avvisi bonari, infine, si continuerà ad applicare la percentuale pari ad 1/3 e a 2/3 della sanzione ordinaria fissata al 30% (quindi il 10 ed il 20% dell’imposta dovuta).•

La comunicazione deve essere effettuata per via telematica, attraverso Fisconline o Entratel. Oppure, avvalendosi degli intermediari abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni

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tratta di operazioni non imponibili o esenti. Nel caso in cui non ricorre l’obbligo della fattura, vanno indicati i corrispettivi comprensivi di Iva.


LOGISTICA

PIÙ INTERMODALITÀ DALLA GERMANIA La compagnia tedesca Kombiverkehr ha potenziato l’orario dei suoi treni intermodali che fanno capo alla Germania. La prima novità riguarda un nuovo treno blocco per container, casse mobili e semirimorchi che collega con frequenza trisettimanale Amburgo e Lipsia e offre anche coincidenze verso la Scandinavia. La compagnia prevede di aumentare la frequenza a cinque viaggi settimanali nel prossimo futuro. Inoltre, Kombiverkehr ha aumentato la capacità dei collegamenti tra Germania ed Austria, attraverso l’avvio di un nuovo treno bisettimanale tra Rostock e Wels. Infine, la società annuncia che per motivi di sicurezza non accetta più merci pericolose della Classe 2 ADR nelle spedizioni dirette verso Catania.

Intercontainer ceduta a blocchi Dopo la decisione dei soci – tra cui alcune compagnie ferroviarie pubbliche – di avviare la chiusura della compagnia, il liquidatore ha già stabilito la vendita di alcune attività a tre diversi acquirenti di trasporto intermodale. La belga IFB – che appartiene alla ferrovia statale SNCB – ha rilevato i collegamenti d'Intercontainer verso l'Europa sudorientale e la Turchia. Poi è stata la volta d'Intercontainer Scandinavia, che gestisce 49 collegamenti ferroviari diretti verso la Svezia, che è stata ceduta alla società d'investimenti Medströms Invest. Il terzo tassello d'intercontainer venduto è quello relativo ai collegamenti con la Confederazione Russa, che sono passati nelle mani della società tedesca IRS InterRail Services AG di Berlino.

DEUTSCHE BAHN RAFFORZA I LEGAMI CON LA CINA

Veneto rifinanzia l'intermodalità

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La Regione Veneto ha stanziato anche per il 2011 risorse per incentivare l'intermodalità ferroviaria. In particolare, la Giunta ha destinato 700.000 euro alla società Sistemi Territoriali – controllata dalla stessa giunta – che gestisce alcuni collegamenti che fanno capo a terminal nella Regione. La società ha movimentato negli ultimi cinque anni 1565 treni sulle rotte fra Venezia e Milano e fra Portogruaro e PontelongoPontelagoscuro. Il contributo regionale interessa anche la navigazione interna e in questo caso ne beneficia il porto interno di Rovigo. Con una differente delibera, la Giunta della Regione Veneto ha stanziato altri 707mila euro per il sistema portuale di Venezia-Chioggia. Tra le opere finanziate, anche infrastrutture ferroviarie a Porto Marghera, un nuovo terminal ro-ro a Fusina ed alcuni raccordi stradali.

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I vertici della compagnia ferroviaria pubblica tedesca hanno siglato un memorandum d'intesa con il ministero delle Ferrovie cinesi per avviare nuove collaborazioni nel trasporto delle merci su rotaia tra Asia ed Europa e per sviluppare la rete cinese. L'accordo favorirà il rilancio del trasporto terrestre dei container tra Cina e Germania, che è stato sperimentato con successo negli anni scorsi, ma che poi è stato sospeso a causa del calo della domanda causato dalla crisi economica globale. Quest'attività sarà stimolata anche dal trasferimento dalle zone costiere all'interno della Cina di numerosi stabilimenti produttivi.

Nuove automare per l’Albania La triestina Agemar annuncia la collaborazione commerciale con la compagnia greca Nel Lines per avviare insieme un’autostrada del mare tra il porto giuliano ed il porto albanese di Durazzo. Inoltre, la compagnia greca intenderebbe inserire sulla rotta tra Bari e Durazzo (abbandonata da Tirrenia) il

suo traghetto Theofilos, per avviare un nuovo collegamento destinato a passeggeri e merci. Anche la compagnia Jadrolinija vorrebbe potenziare i collegamenti tra le due sponde dell’Adriatico, inserendo una nuova rotta tra Ancona e Spalato oppure tra Bari e Dubrovnik.

PORTO DI VENEZIA DIVENTA SOSTENIBILE L’Autorità Portuale di Venezia ha avviato alcuni programmi per ridurre l’impatto ambientale dello scalo, basati sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e sulla riduzione del consumo elettrico. Nel primo caso, ha stabilito che il nuovo Terminal Isonzo, destinato al traffico di passeggeri, avrà sul tetto 260 pannelli solari fotovoltaici che produrranno 60 kW/ora di elettricità utilizzata per il funzionamento della struttura. Sul fronte del risparmio energetico, il porto veneto ha sostituito i tradizionali lampioni che illuminano i piazzali con nuovi impianti funzionanti con lampade led, che garantiscono un risparmio del 70% di energia rispetto a quelle precedenti. I fari, montati su tredici pali, illuminano 150mila metri quadrati di superficie portuale.


FRIULI INVESTE NELL’INTERMODALE

Più container lungo il Po Venezia Logistics – società dell’Autorità Portuale di Venezia – ha presentato il nuovo spintore acquistato dalla controllata Fluviomar per potenziare il traffico merci lungo la via d’acqua interna, con porta dallo scalo veneto al porto di Mantova. Fluviomar possiede già cinque chiatte, che possono trasportare sia merci sfuse, sia container (con capacità di 60 teu).

Lo spintore è stato acquistato in Germania per 900mila euro e consente l’avvio di un collegamento fisso per container dai due terminal di Porto Marghera verso lo scalo interno lombardo. Venezia Logistics ha anche annunciato di voler rilevare da Italcontainer il treno navetta tra Venezia e Milano per il trasporto di contenitori e casse mobili.

Shanghai conquista la vetta dei container Nel 2010 il porto cinese ha superato per la prima volta quello di Singapore nella classifica mondiale della movimentazione dei container, raggiungendo così il primo posto. Nell’intero anno, il sistema portuale di Shanghai ha movimentato 29,05 milioni di teu – con un incremento del 16,3% sul 2009 – mentre Singapore si è fermata a 28,4 milioni. Al terzo posto troviamo un altro porto cinese, quello di Shenzhen, che ha movimentato 22,5 milioni di teu, mentre Hong Kong è in quarta posizione con 23,6 milioni di teu.

Cresce la flotta globale di portacontainer

Dopo l’ancoraggio forzato di centinaia di navi cellulari attuato nel 2009 dalle principali compagnie marittime, nel 2010 si rileva un aumento della capacità globale del 9,1%, tornando sopra la quota di 14 milioni di teu. Lo sostiene la società specializzata Alphaliner, che calcola in 5.970 unità la flotta complessiva delle navi che possono trasportare container (comprese, quindi, quelle non cellulari). Nel 2010 sono proseguite anche le consegne di nuove unità, con un bilancio positivo rispetto alle dismissioni: i cantieri hanno consegnato 261 portacontainer, mentre le compagnie ne hanno pensionate 135 (di cui 41 convertite per altre tipologie ed il resto avviate alla rottamazione).

Autostrada viaggiante per ortofrutta in Francia Nasce il Roussillon Express, treno intermodale per unità refrigerate che collega il mercato ortofrutticolo Perpignan, città francese posta ai piedi dei Pirenei, con quello di Valenton, a Parigi. Il convoglio è gestito da Novatrans (SNCF Geodis) e viaggia durante la notte, arrivando alle 4:30 nel mercato parigino, in tempo quindi per la distribuzione dei prodotti durante la mattinata. Novatrans conta di trasferire annualmente dalla strada alla rotaia almeno un quarto delle 200mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli che viaggiano tra le due città francesi. Per il prossimo futuro, la società intermodale prevede l’avvio di un’autostrada viaggiante tra Perpignan e Lille, da dove le unità di carico potranno proseguire verso Anversa e Duisburg. Sempre Perpignan potrebbe diventare uno hub ferroviario per lo smistamento dei container sbarcati a Barcellona e diretti verso l’Europa centrale ed orientale.

Amsterdam si espande nel retroterra Il porto olandese realizzerà un terminal interno nella località di Lelystad, che si estenderà su un'area di cento ettari. La struttura potrà effettuare la movimentazione di container fra tre modalità: rotaia, strada e navigazione interna. In tal modo, fungerà da retroporto di Amsterdam, consentendo allo scalo marittimo d'incrementare la sua capacità senza doversi espandere fisicamente. I cantieri apriranno alla fine di quest'anno ed i lavori saranno completati in tre anni. L'Autorità Portuale di Amsterdam ha anche avviato alcuni dragaggi per aumentare i fondali del porto, così da poter accogliere portacontainer fino a 12mila teu.

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La Giunta della Regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato 1.200.804 euro come incentivo per le imprese che gestiscono o intendono avviare servizi combinati strada-rotaia su scali regionali. La principale destinataria del contributo è la società Alpe Adria, cui sono destinati 1.006.500 euro per l’autostrada viaggiante Trieste-Salisburgo. Inter-Rail ha ricevuto 194.304 euro per l’autorotaia tra Ludwigshafen ed il Polo Logistico di Trieste Campo Marzio Rive. La regione FVG ha stanziato altri contributi per alcune imprese private attive nel combinato e per progetti d’intermodalità mare-rotaia che interessa i porti di Trieste e Monfalcone.



NEVE

Se l’emergenza si chiama neve Con l’inverno, puntuali, arrivano i disagi in autostrada dovuti al maltempo: un problema per automobilisti e autotrasportatori

S

Le responsabilità “L’emergenza neve – ha spiegato la società Autostrade – in particolare sul nodo fiorentino, è stata causata da veicoli pesanti che si sono intraversati in punti diversi, negli stessi momenti, mettendo in crisi il nostro sistema operativo. Dopo gli allarme-meteo avevamo predisposto i nostri mezzi, e già sparso sale, ma il previsto passaggio con frequenza regolare di spazzaneve e spargitori di sale è stato impedito dai primi tir di traverso”. Altre le responsabilità, secondo gli autotrasportatori: "È l'ottusità la vera responsabile del disastro avvenuto sulle strade e autostrade italiane dopo la nevicata di venerdì 17 dicembre – ha affermato Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto. La stessa ottusità che ha impedito di spargere sulle strade del comunissimo sale, una soluzione che i nostri nonni, senza grandi tecnologie e strategie di comunicazione, senza grandi tavoli e preallarmi catastrofisti (utili solo a portare le mani avanti) usavano con successo. E, ancora, la stessa ottusità ha impedito di organizzare per tempo (oggi i metereologi avvisano con larghissimo anticipo...) controlli adeguati e di applicare le procedure previste dal Piano neve”.

I rimborsi Dopo i gravissimi disagi di venerdì 17 dicembre (e ci sarà pure chi scomoda il malaugurio di una data tanto infausta) le associazioni dei consumatori hanno chiesto e ottenuto che gli automobilisti ottenessero un rimborso o, come lo definiscono le Autostrade un “segnale di attenzione”. Dopo un incontro con queste rappresentanze, Autostrade per l’Italia ha predisposto un modulo, scaricabile dal suo sito, la cui compilazione dà diritto a una sorta di risarcimento, fermo restando il punto che Autostrade non lo considera un’assunzione di responsabilità, ma un gesto di solidarietà nei confronti dei suoi clienti. E gli autotrasportatori? Le rappresentanze della categoria hanno unanimemente espresso il loro rifiuto a essere considerati i colpevoli del caos creato e c’è chi ha assunto iniziative in senso opposto, chiedendo di ottenere, al pari degli automobilisti, il “segnale di attenzione”. Anita, ad esempio, ha inviato una lettera alla società Autostrade per l’Italia e ad Aiscat per chiederne il riconoscimento anche ai mezzi pesanti. “Nel concetto di “utente” della rete autostradale – si legge in una nota dell’associazione – la figura dell’autotrasportatore rientra a pieno titolo, considerando tra l’altro che la categoria contribuisce in misura considerevole al pagamento dei pedaggi autostradali”. Un’iniziativa che, secondo altre associazioni, potrebbe però avere un rovescio della medaglia. Secondo Uggè “la situazione potrebbe anche dover riscontrare richieste di azioni di rivalsa nei confronti di coloro che, a causa del mancato rispetto delle normative sulla circolazione in caso di perturbazioni nevose, non hanno ottemperato alle norme di una adeguata attrezzatura. Il rischio di un contenzioso legale è molto forte e potrebbe portare a situazioni di richieste di danno a livello economico insostenibili per le imprese che risultassero coinvolte con i loro automezzi”. Piano da realizzare È positivo anche il commento del Vice Presidente dell’albo degli autotrasportatori, Francesco Del Boca: “È stato fatto un buon lavoro, ora si tratta di realizzarlo.

Se anche il 30% dei progetti previsti fossero realizzati sarebbe già un buon risultato. Per quanto ci riguarda, possiamo dire che l’autotrasporto è decisivo per il funzionamento del Paese, ma è importante anche aumentare il dialogo con le altre modalità di trasporto: dunque sono importantissime le infrastrutture e gli adeguati collegamenti con i porti, così come è importante che le ferrovie non taglino il trasporto di merci, vanificando così anche provvedimenti come gli incentivi del ferro bonus”.

Il piano neve Al di là delle emergenze, comunque, esistono delle procedure previste per scongiurare e affrontare i disagi. A predisporle è stata Viabilità Italia, il Centro di coordinamento nazionale in materia di viabilità istituito presso il dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell'Interno: Il “Piano neve 2010-2011”, varato nel novembre scorso, prevede tempestività nell’attivazione degli interventi delle varie strutture in presenza di criticità; individuazione di aree esterne alla sede autostradale per le operazioni di accumulo e regolazione del traffico pesante, dove poter garantire misure di assistenza in caso di fermo prolungato; affinamento delle procedure di raccordo dei Comitati Operativi per la Viabilità (C.O.V.) delle Prefetture con ‘Viabilità Italia’ e sul territorio con gli enti locali, le Forze di polizia e i C.O.V. limitrofi in caso di criticità su aree estese; perfezionamento dei flussi informativi all’utenza, tra concessionarie autostradali e con particolare riferimento al settore dell’autotrasporto. Il ‘Piano neve’ prevede inoltre la mappatura aggiornata dei nodi autostradali più esposti a criticità in conseguenza di eventi nevosi e il fermo temporaneo dei mezzi pesanti, per prevenire blocchi alla circolazione causati da veicoli privi di catene o pneumatici invernali (capita non di rado che i veicoli straY.S. nieri ne siano sprovvisti).•

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embrerebbero innocui e perfino poetici i fiocchi che, sugli Appennini e sulle Alpi, ricoprono di bianco i campi e i tetti. Ma se l’idea è quella di mettersi in viaggio, anziché contemplare un bel camino acceso, allora dalla poesia si passa alla prosa, anzi, alla cruda cronaca. È avvenuto, ancora una volta, nella notte tra il 17 e il 18 dicembre, quando la neve caduta nella zona di Firenze ha bloccato automobilisti e autotrasportatori nella morsa del gelo, con gravi disagi e le consuete polemiche. Naturalmente non sono mancati gli indici puntati verso i camion, da alcuni individuati anche in questa circostanza come responsabili del caos in autostrada. Gli autotrasportatori, dal canto loro, non ci stanno e, anzi, ci tengono a dire che si sentono parte lesa di un malfunzionamento delle infrastrutture e dei processi che dovrebbero sovrintendere a una corretta gestione delle emergenze.


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CODICE DELLA STRADA: tutte le novità del 2011

NORMATIVE

È stato un fine anno ricco di novità per il Codice della Strada, tra aggiornamento delle sanzioni e circolari esplicative di Andrea Giuli TEMPI DI GUIDA GIORNALIERI

T

L’aggiornamento delle sanzioni pecuniarie Il Decreto del ministro di Giustizia del 22 dicembre u.s. (emanato di concerto con i Trasporti e l’Economia), ha adeguato dal 1 gennaio 2011 gli importi delle sanzioni pecuniarie del C.d.S., come previsto dall’art. 195, comma 3 del medesimo codice, tenuto conto della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo delle famiglie di operai ed impiegati, che è stata pari al 2,4%. Pare opportuno precisare che i ritocchi non hanno interessato le sanzioni che sono state introdotte o modificate dalla recente Legge 120/2010, essendo entrate in vigore soltanto di recente; di conseguenza, per quanto concerne l’autotrasporto, non hanno subito modifiche gli importi previsti dal nuovo art. 174 del C.d.S., per le violazioni dei tempi di guida, pausa e riposo, di cui cogliamo l’occasione per ricordarne l’ammontare:

Fino al 10% Maggiore del 10% e fino al 20% Maggiore del 20%

SANZIONE PECUNIARIA Da 38 €a 152 € Da 300 a 1.200 € Da 400 a 1.600 €

TEMPI DI GUIDA SETTIMANALI Fino al 10% Maggiore del 10% e fino al 20% Maggiore del 20%

SANZIONE PECUNIARIA Da 38 €a 152 € Da 250 € fino a 1.000 € Da 400 € fino a 1.600 €

TEMPI DI RIPOSO GIORNALIERI Fino al 10% Maggiore del 10% e fino al 20% Maggiore del 20%

SANZIONE PECUNIARIA Da 200 € a 800 € Da 350 € fino a 1.400 € Da 400 € fino a 1.600 €

TEMPI DI RIPOSO SETTIMANALI Fino al 10% Maggiore del 10% e fino al 20% Maggiore del 20%

SANZIONE PECUNIARIA NO Da 350 € fino a 1.400 € Da 400 € fino a 1.600 €

Per la violazione delle pause obbligatorie, ricordiamo che la sanzione è stata fissata in misura fissa da 155 euro a 620 euro. Da segnalare che, sempre nell’ambito delle violazioni riconducibili all’art. 174 del C.d.S., non ha subito ritocchi nemmeno quella prevista al comma 14 della norma, ovvero la sanzione applicata all’impresa che non ha osservato le norme del Reg. 561/2006 sui tempi di guida e di riposo, che va da un minimo di 307 euro ad un massimo di 1.228 euro per ciascun dipendente a cui la violazione si riferisce; è opporNORMA VIOLATA Art. 179, comma 2

Art. 179, comma 2 bis

Art. 179, comma 3

Più difficile ottenere o rinnovare la patente di guida per chi è affetto da patologie gravi, come il diabete o le crisi epilettiche

tuno precisare che proprio su questa sanzione è stato aperto un tavolo di confronto presso la Consulta Generale per l’autotrasporto che, anche grazie al coinvolgimento dei dicasteri direttamente interessati (oltre ai Trasporti, quello degli Interni ed il Lavoro), sta per licenziare un atto di indirizzo che farà certamente chiarezza su molte questioni legate a questa infrazione. Per altro verso, l’aggiornamento pecuniario ha toccato le infrazioni in tema di cronotachigrafo previste dall’art. 179 C.d.S., ed in particolare:

DESCRIZIONE

IMPORTO PRECEDENTE

Da 779 €a 3.119 € (importo raddoppiato in caso di manomissione dei sigilli o alterazione del tachigrafo) Da 870 €a 3.481 € Veicolo privo di limitatore di (importi raddoppiati velocità, o con limitatore non in caso di alterazione funzionante o non conforme del limitatore) all’omologazione Sanzione verso l’impresa titolare Da 749 € a 2.996 € del mezzo, nell’ipotesi di cui al comma 2 bis Veicolo privo di cronotachigrafo, o che circola con tachigrafo non funzionante o non conforme all’omologazione

NUOVO IMPORTO Da 798 €a 3.194 €

Da 891 € a 3.595 €

Da 767 €a 3.068 €

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re le novità principali: è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (la n. 305 del 31 dicembre) il Decreto del ministro della Giustizia del 22 dicembre 2010, che contiene il consueto aggiornamento biennale delle sanzioni pecuniarie; è stata emanata anche la terza circolare esplicativa di alcune disposizioni introdotte con la riforma della scorsa estate (Legge 120 del 29 luglio 2010); infine, va segnalata anche la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (la n. 301 del 27 dicembre) del D.M. 30 novembre 2010, che rende più difficile ottenere o rinnovare la patente di guida per chi è affetto da patologie gravi, come il diabete o le crisi epilettiche. Ma procediamo con ordine.


NORMATIVE

Il D.M. ritocca anche altre infrazioni che interessano la categoria dell’autotrasporto: vediamole da vicino. VIOLAZIONI IN MATERIA DI SAGOMA, MASSA E CARICO DEL VEICOLO Art. 61 (sagoma limite) Art. 62 (massa limite), in correlazione all’art. 10, comma 18 del C.d.S. Art. 164 (corretta sistemazione del carico) Art 167 (sovraccarico), e in particolare: – Trasporti effettuati con veicoli di massa superiore a 10 t: a) sovraccarico fino ad una tonnellata b) sovraccarico fino a due tonnellate c) sovraccarico fino a tre tonnellate d) sovraccarico superiore a tre tonnellate – Trasporti eseguiti con mezzi di massa fino a 10 t: a) Eccedenza non superiore al 10% b) Eccedenza non superiore al 20% c) Eccedenza non superiore al 30% d) Eccedenza superiore al 30%

VECCHI IMPORTI IN EURO

NUOVI IMPORTI IN EURO

Da 389 a 1.559 Da 715 a 2.886

Da 398 a 1.596 Da 732 a 2.955

Da 78 a 311

Da 80 a 318

Da 38 a 155 Da 78 a 311 Da 155 a 624 Da 389 a 1.559 Da 38 a 155 Da 78 a 311 Da 155 a 624 Da 389 a 1.559

Da 39 a 159 Da 80 a 318 Da 159 a 639 Da 398 a 1.596

ALTRE VIOLAZIONI DEL C.D.S. DI INTERESSE PER IL SETTORE: NORMA VIOLATA

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Il meccanismo introdotto dalla riforma del C.d.S. prevede che, per alcune violazioni che mettono in serio pericolo la sicurezza della circolazione stradale il conducente del veicolo pesante o paga immediatamente, oppure presta una cauzione

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Art. 6, comma 12 (circolazione nelle giornate di divieto) Art. 10 (trasporti eccezionali), e in particolare: • circolazione senza aver ottenuto l’autorizzazione ovvero violando talune prescrizioni del comma 18; • circolazione in violazione delle altre prescrizioni dell’autorizzazione; • mancanza di autorizzazione a bordo Art. 72, comma 13 (mancanza o irregolarità dei dispositivi di equipaggiamento dei veicoli a motore e rimorchi, tra cui le strisce retroriflettenti per i veicoli di massa superiore a 3,5 t e i paraspruzzi per i veicoli di massa superiore a 7,5 t, immatricolati per la prima volta dall’1.1.07) Art. 80 (omessa revisione del veicolo) Art. 146, comma 3 (passaggio con il semaforo rosso o in violazione dell’alt imposto dall’agente del traffico) Art. 148, comma 15 (sorpasso a destra) Art. 148, comma 16 (violazione ai divieti di sorpasso) Art. 168, comma 8 (trasporto di merci pericolose in mancanza di autorizzazione, quando prescritta) Art. 168, commi 9 e 9 bis (violazione di alcune disposizioni sul trasporto di merci pericolose) Art. 168, comma 9 ter (violazione delle restanti disposizioni sul trasporto di merci pericolose) Art. 172, comma 10 (mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, laddove obbligatorie) Art. 180, comma 7 (mancanza a bordo dei documenti di circolazione) Art. 193, comma 2 (veicolo sprovvisto di assicurazione)

VECCHI IMPORTI IN EURO

NUOVI IMPORTI IN EURO

Da 389 a 1.559

Da 398 a 1.596

Da 715 a 2.886

Da 732 a 2.955

Da 144 a 576

Da 147 a 590

Da 38 a 155 Da 78 a 311

Da 39 a 159 Da 80 a 318

Da 155 a 624 Da 150 a 599

Da 159 a 369 Da 154 a 613

Da 74 a 299 Da 150 a 599 Da 1.842 a 7.369

Da 76 a 306 Da 154 a 613 Da 1.886 a 7.564

Da 373 a 1.498

Da 382 a 1.534

Da 150 a 599

Da 154 a 613

Da 74 a 299

Da 76 a 306

Da 38 a 155

Da 39 a 159

Da 779 a 3.119

Da 798 a 3.194

- della cauzione dovuta dalLa terza circolare l’autista del mezzo pesante, esplicativa della riforma se non paga immediatadel C.d.S. introdotta dalla mente le sanzioni collegate Legge 120/2010 ad alcune infrazioni gravi del Il secondo intervento sul C.d.S. C.d.S., previste dal comma è avvenuto grazie alla terza cir2 bis, art. 202 del Codice colare (in ordine di tempo) esstesso. Il meccanismo inplicativa sulla riforma introdotta trodotto dalla riforma del dalla Legge 120/2010: si tratC.d.S. prevede che, per alta della circolare protocollo cune violazioni che mettono 300/A/16052/10/101/3/3/9 in serio pericolo la sicurezza del 29 dicembre 2010. Gli ardella circolazione stradale gomenti affrontati nell’ultima (superamento dei limiti di venota toccano da vicino anche locità oltre il 40%; sovracgli autotrasportatori, per cui è carico maggiore del 10% opportuno soffermarci ad analdella massa complessiva del izzarli. In particolare, si tratta:

mezzo; divieti di sorpasso; violazione dei tempi di guida e di riposo maggiore del 10%), il conducente del veicolo pesante o paga immediatamente, oppure presta una cauzione che, secondo il dettato letterale del predetto comma 2 bis, ammonta alla metà del massimo inflitto dalla disposizione violata; se la cauzione non viene data, la conseguenza è il fermo del mezzo per 60 gg presso una depositeria autorizzata. In realtà, l’aver previsto un simile importo è stato certa-


All’interno del verbale di accertamento, l’agente deve autorizzare il conducente a recarsi presso l’Ufficio di Polizia da cui egli dipende, una volta terminato il riposo, percorrendo la via più breve

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condizioni del mente una svista del Parlaveicolo non mento giacché, in un’ipotesi siano tali da analoga relativa all’art. 207 sconsigliarne del C.d.S. sul pagamento la circolazione immediato delle sanzioni del su strada. C.d.S. da parte degli Anche questa stranieri, l’Italia era già stata eventualità era condannata dalla Corte di stata messa in Giustizia della U.E (sentenza dubbio dalla del 19.3.2002 sulla causa C formulazione -224/00) per aver fissato utilizzata dal l’importo della cauzione nelnuovo comma la metà del massimo per tut14, art. 80 del ti i conducenti stranieri, senza C.d.S., ma il operare nessuna distinzione ministero degli tra gli extracomunitari ed i Interni ha pencomunitari per i quali, insato bene di vece, sarebbe dovuta amconfermarla, montare al minimo edittale. anche tenuto A causa di questa errata forconto dello scopo che era al- - Della guida dei conducenmulazione della norma, nei ti che hanno compiuto gli la base di questa modifica: primi mesi di applicazione si 80 anni. Anche questa premettere l’utente nelle conera venuta a creare una evivisione merita un capitolo a dizioni di poter far revisiondente disparità di trattamenparte, visto che alcune are il veicolo nel più breve to tra i conducenti italiani Commissioni mediche locali tempo possibile; proprio per (per i quali la cauzione amavevano erroneamente inquesto motivo, la suddetta montava alla metà del masterpretato il nuovo disposto disposizione non prevede simo edittale), e quelli comudell’art. 115, comma 2 bis più il ritiro della carta di circonitari (per i quali, invece, in del C.d.S. (che subordina la lazione, bensì l’annotazione virtù della sopra citata senguida per gli ultraottantenni sullo stesso libretto che il tenza della Corte di Giustizia al superamento di una visita mezzo è sospeso dalla circoU.E, la cauzione non poteva medica biennale, da tenersi lazione, fino all’esito della oltrepassare il minimo di presso le già citate Commissuccessiva revisione. Legge); con l’intervento operasioni mediche) ed il succesto con la circolare in commen- - Dell’innalzamento a 68 anni sivo D.M. attuativo deldel limite di età per condurre to, gli Interni hanno posto fine l’8.9.2010, nel senso che la gli autotreni e gli autoarticoalle polemiche sorte intorno a guida sarebbe stata vietata lati di massa complessiva questa disposizione, afferuna volta compiuti gli 82 ansuperiore alle 20 t. mando che l’importo della ni. In realtà le cose non Questa facoltà è stata attuacauzione ammonta per tutti i stanno in questi termini, ta con il Decreto del ministro conducenti (italiani, comunicome peraltro aveva già dei Trasporti dell’8 settemtari ed extracomunitari) al precisato il ministero dei bre 2010, il quale prevede minimo di Legge. Trasporti con la circolare n. che l’interessato che abbia - Della restituzione del libret83160 del 15 ottobre scorcompiuto 65 anni debba sotto di circolazione del veicoso; gli Interni hanno ricordatoporsi ad una visita anlo, ritirato dalla pattuglia di to che è possibile guidare nuale presso la CommisPolizia che ha accertato l’inanche dopo questa età sione medica locale, la frazione ai tempi di guida e purché, in attesa del rilascio quale, in caso di esito positidi riposo. Il ritiro di questo della nuova patente, a borvo, gli rilascia un’attesdocumento è stato introdotto do del mezzo vi sia l’appositazione che dovrà essere dalla riforma estiva del ta certificazione biennale ritenuta a bordo del veicolo C.d.S., che ne subordina la lasciata dalla Commissione per essere mostrata, in ocriconsegna al completamenmedica; in assenza, si applicasione di un controllo su to del periodo di riposo preca la procedura vista al punstrada, agli agenti accertascritto dalle norme. La circoto precedente di cui all’art. tori insieme alla patente di lare stabilisce che all’interno 180, comma 7. Appare utile guida. La guida senza del verbale di accertamento ricordare che per coloro avere questa certificazione l’agente deve autorizzare il che, in procinto di compiere a bordo farà scattare il mecconducente a recarsi presso gli 80 anni, avevano ottenucanismo previsto dall’art. l’Ufficio di Polizia da cui egli to il rinnovo triennale della 180, comma 7 del C.d.S. dipende, una volta terminapatente in vigenza delle per la mancanza della to il riposo, percorrendo la precedenti norme, la circopatente e del libretto di cirvia più breve; al ritiro del lare prima citata prevede colazione: pertanto, l’autista documento – ed è questa l’obbligo di farsi visitare verrà sanzionato con 38 euun’importante novità – potrà presso la Commissione ro di multa e l’invito a proprovvedere anche un soggetmedica locale alla scadenza durre il documento manto delegato diverso daldel triennio previsto dalla cante presso un Ufficio di l’autista, negli orari di apertuvecchia certificazione, rilasPolizia, nel termine riportato ra al pubblico degli uffici. ciata sempre dalla Commissul verbale. - Della possibilità per l’autista sione medica, oppure, se il Se l’invito non viene raccolto, sorpreso a circolare con un triennio dovesse scadere la Polizia emetterà un nuovo veicolo non revisionato nei dopo il compimento degli 82 verbale ai sensi dell’art. 115, termini, di poter condurre il anni (cosa, questa, che accomma 3 del C.d.S., applimezzo fino al luogo di resicade quando il rinnovo triencando verso il trasgressore denza, di abituale stazionanale era stato ottenuto da la sanzione pecuniaria da 78 mento del mezzo o dove inun soggetto che aveva apeuro a 311 euro ed il fermo tende farlo revisionare, a pena compiuto gli 80 anni), del veicolo per 30 gg. meno che, ovviamente, le


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Gli accertamenti fisici per ottenere/rinnovare la patente di guida L’ultimo argomento di cui ci occupiamo in questo articolo, riguarda la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (la n. 301 del 27 dicembre u.s.) del D.M. del 30 dicembre 2010 che, nel recepire la direttiva U.E. 2009/112/CE, ha introdotto parametri più severi per il primo rilascio/rinnovo

della patente di guida, in presenza di problemi visivi o di patologie come il diabete e le crisi epilettiche. In particolare, il Decreto si compone di tre allegati (intitolati “vista”, “diabete mellito”, “epilessia”), dove, in ognuno di questi, le condizioni che devono essere rispettate per conseguire/rinnovare la patente sono state fissate per due gruppi di conducenti: il gruppo 1 (che comprende i conducenti titolari di veicoli delle categorie A, B, B+E e delle sottocategorie A1 e B1), ed il gruppo 2 (conducenti titolari di veicoli delle categorie C e superiori), per i quali vengono richiesti, in alcuni casi, requisiti più severi tenuto conto della tipologia di mezzi interessati (camion, pull-

man, ecc..). Per quanto riguarda la vista, l’allegato 1 al Decreto stabilisce che la verifica venga eseguita valutando l’acutezza visiva, la visione crepuscolare, la sensibilità all’abbagliamento e al contrasto e la diplopia. Per i conducenti del gruppo 1, il soggetto deve possedere un’acutezza visiva binoculare complessiva (ottenuta anche con correzione ottica) di almeno 0,7, raggiungibile sommando l’acutezza visiva posseduta da entrambi gli occhi, purché il visus nell’occhio che vede peggio non sia inferiore a 0,2; questi valori sono incrementati per i conducenti del gruppo II (quindi, anche per gli autisti di camion), in quanto si richiede un’acutezza visiva di almeno 0,8 per l’occhio più valido, e di almeno 0,4 per quello meno valido (questo distinguo manca per i soggetti del gruppo I). Sempre per i conducenti del gruppo II, l’allegato 1 prescrive che la patente non deve essere rilasciata o rinnovata a colui che presenti significative alterazioni della visione crepuscolare e della sensibilità al contrasto e una visione non sufficiente dopo l’abbagliamento, con un tempo di recu-

pero insufficiente anche nell’occhio con risultato migliore o diplopia. È interessante evidenziare come, a differenza dal passato, non rappresentano un ostacolo al rinnovo o al rilascio della patente C o superiore, la perdita della visione da un occhio, la presenza di gravi alterazioni delle altre funzioni visive o l’insorgenza di diplopia; in questi casi, sempre l’allegato 1 prescrive che la Commissione medica debba prescrivere un periodo di adattamento adeguato, non inferiore a 6 mesi, in cui la guida resta vietata, al termine del quale la medesima Commissione, acquisito il parere di uno specialista oculista, potrà consentire la guida con eventuali prescrizioni o limitazioni. In merito al diabete mellito, l’allegato II prescrive che questa patologia non impedisce la guida del camion, previa verifica delle seguenti condizioni da parte della Commissione medica locale che, se appurate, fanno si che la patente possa essere rilasciata o confermata fino ad un massimo di tre anni, tenuto conto anche dell’età del guidatore: a)assenza di crisi di ipoglicemia grave nei 12 mesi precedenti (dove con questa espressione si intende la condizione dove è necessaria l’assistenza di un’altra persona); b)il conducente è pienamente cosciente dei rischi connessi all’ipoglicemia; c)il conducente ha dimostrato di comprendere i rischi connessi all’ipoglicemia; d)assenza di gravi complicanze connesse al diabete che possano comprometterne la sicurezza alla guida. Infine, a proposito dell’epilessia, sempre per i conducenti del gruppo II, il rilascio o rinnovo della patente è consentito a condizione che il soggetto non abbia assunto farmaci antiepilettici per un periodo di 10 anni, durante i quali non deve aver sofferto di crisi. In presenza di una crisi epilettica provocata da un fattore scatenante identificabile, con scarsa probabilità che si ripeta durante la guida, la Commissione medica può abilitare il soggetto alla guida di veicoli ad uso privato (previo parere neurologico), ma non per il trasporto terzi.•

NORMATIVE La patente non deve essere rilasciata o rinnovata a colui che presenti significative alterazioni della visione crepuscolare e della sensibilità

45

TIR 135/2011

allo scoccare dell’ottantaduesimo anno; per coloro che, sempre in vigenza delle vecchie norme, si erano visti rinnovare la patente con visita effettuata da un medico monocratico, il titolo di guida scade al compimento degli 80 anni, dopodiché dovranno farsi visitare dalla Commissione medica locale per ottenere il rinnovo biennale. - Della distanza minima dei misuratori automatici di velocità dai cartelli che riportano i limiti ammessi. Fuori dai centri urbani, questa distanza è stata fissata in almeno un Km dal segnale stradale con impresso il limite e, in presenza di intersezioni, deve essere calcolata partendo proprio dal cartello posto subito dopo l’incrocio, che riporta la velocità massima consentita. Della ripetizione del segnale di limite non si tiene conto quando, sul tratto di strada interessato dalla misurazione, manchino delle intersezioni ed il limite di velocità sia uniforme; pertanto la distanza minima di un Km, in questo caso, si calcola partendo dal primo cartello collocato all’inizio della carreggiata. - Dell’obbligo di essere muniti o di avere a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio. La circolare chiarisce che, rispetto alla normativa previgente, appare più ampia la tipologia di gomme idonee ad evitare le sanzioni stabilite con la modifica all’art. 6 del C.d.S.: sanzione amministrativa da 78 euro a 311 euro. In particolare, oltre ai mezzi antisdrucciolevoli, si fa riferimento a pneumatici idonei alla marcia su neve o su ghiaccio, contraddistinti dalla presenza sul fianco dalle sigle del tipo M+S, MS, M-S, M&S.



COSTI CHILOMETRICI Elaborazione gennaio 2011

COSTI CHILOMETRICI ul fronte dei costi è ormai nota la volontà del Governo di creare un sistema di trasporto merci su strada contraddistinto da legalità e correttezza dei rapporti tra tutti i soggetti della filiera: un sistema che

S

dovrà in particolare essere sviluppato con accordi volontari di settore per le diverse categorie merceologiche, cui la legge dovrà riconoscere una valenza derogatoria rispetto alle norme generali, per stimolarne la conclu-

sione e favorire la trasparenza dei rapporti degli stessi operatori del trasporto. Un sistema che dovrà tener conto dell’andamento del costo del gasolio nel 2010, sintetizzato nella tabella seguente.

Costi minimi di esercizio anno 2010 in base alla media delle cinque fascie chilometrice come da pubblicazioni del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

GASOLIO AUTO Prezzi Medi Nazionali Mensili del 2010 I valori indicati sono espressi in Euro per 1.000 litri

I valori indicati sono espressi in Euro per Km

Mese

Prezzo industriale

Iva

Accisa

Prezzo al consumo

26 t

11,5 e 26 t

7,5 e 11,5 t

3,5 t e 7,5 t

3,5 t

Gennaio

531,37

190,87

423,00

1.145,25

1,47

1,35

1,29

1,24

1,13

Febbraio

528,94

190,38

423,00

1.142,32

1,48

1,36

1,29

1,24

1,14

Marzo

568,32

198,26

423,00

1.189,58

1,48

1,36

1,29

1,24

1,14

Aprile

590,19

202,64

423,00

1.215,83

1,50

1,37

1,30

1,25

1,14

Maggio

611,34

206,87

423,00

1.241,21

1,50

1,37

1,30

1,26

1,14

Giugno

607,25

206,05

423,00

1.236,30

1,51

1,38

1,31

1,26

1,15

Luglio

589,76

202,55

423,00

1.215,31

1,51

1,38

1,31

1,26

1,15

Agosto

586,53

201,91

423,00

1.211,44

1,50

1,37

1,30

1,26

1,14

Settembre

591,32

202,86

423,00

1.217,18

1,50

1,37

1,30

1,25

1,14

Ottobre

594,89

203,58

423,00

1.221,46

1,50

1,37

1,30

1,26

1,14

Novembre

612,70

207,14

423,00

1.242,84

1,51

1,37

1,30

1,26

1,15

Dicembre

648,99

214,40

423,00

1.286,38

1,51

1,38

1,31

1,27

1,15

Fonte: ministero dello Sviluppo Economico

ANNO 2010

Andamento del costo del gasolio e del costo chilometrico per classi di peso (dati in euro, fonte: elaborazioni su dati ministeri Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti) 1,550 1,500 1,450

1,47

1,48

1,48

1,50

1,50

1,51

1,241

1,236

1,51

1,50

1,50

1,211

1,217

Agosto

Settembre

1,50

1,51

1,51

1,243

1,286

Novembre

Dicembre

1,400 1,350 1,300 1,250 1,200 1,150

1,216 1,145

1,142

1,190

Gennaio

Febbraio

Marzo

1,215

1,221

1,100

26 t

11,5 - 26 t

Maggio

Giugno 7,5 - 11,5 t

Luglio

3,5 - 7,5 t

Ottobre

3,5 t

47

TIR 135/2011

Costo gasolio

Aprile


COSTI CHILOMETRICI Elaborazione gennaio 2011

Nel 2011, grazie ai lavori dell’Osservatorio sull’attività di trasporto e soprattutto all’importante modifica al comma 4 dell’articolo 83-bis della legge 133/2008, sarà previsto anche per i contratti scritti l’obbligo di tener conto dei costi minimi di esercizio che garantiscano il rispetto dei parametri di sicurezza. Tali costi, come sappiamo, saranno individuati con gli accordi volontari di settore (tra la maggioranza delle Associazioni dei vettori presenti in Consulta ed una o più organizzazioni associative dei committenti) o, in mancanza entro l’aprile 2011, trascorsi i 9 mesi più i 30 giorni previsti dall’accordo sottoscritto con il Governo nel giugno 2010, dall’Osservatorio. Fino a tale data, sempre con lo spirito di favorire una corretta informazione/formazione proseguiamo nella pubblicazione rielaborata delle tabelle presenti sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (www.mit.gov.it). Le ultime tabelle presenti quando andiamo in stampa, si riferiscono ai costi chilometrici medi del consumo di gasolio di novembre e dicembre 2010, elaborazione periodica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti concernente gli indici di costo del carburante per autotrazione i cui valori sono disponibili sul sito del ministero dello sviluppo economico, (www.dgerm.sviluppoeconomico.gov.it) e che – lo ricordiamo – ancora in questa fase riguardano i soli contratti di trasporto stipulati verbalmente. Rimandando il lettore alle tabelle ufficiali, intendiamo anche questo mese presentarvi una nostra rielaborazione sulle modalità di calcolo dei costi minimi di sicurezza, anche se solo per la tipologia dei veicoli di massa complessiva pari o superiore a 26 tonnellate.

Costo chilometrico medio relativo al consumo di gasolio delle imprese di autotrasporto per conto terzi Spetta al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti elaborare, nelle more delle nuove disposizioni che stabilirà l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, sentite le organizzazioni associative delle imprese di autotrasporto e della committenza, gli indici di costo del carburante per chilometro e le relative quote di incidenza. Tali dati devono tener conto delle diverse tipologie di veicoli e della percorrenza chilometrica.

A tal fine, si pubblicano i valori dei costi chilometrici imputabili al consumo di gasolio delle imprese di autotrasporto per conto terzi, distinti sulla base di cinque tipologie di veicolo, e per diverse percorrenze chilometriche, tenuto anche conto delle proposte pervenute da associazioni di vettori e di committenti, nonché delle indicazioni contenute negli studi elaborati da organismi operanti nel settore.

Al riguardo, va evidenziato che il metodo di calcolo adottato è fondato su basi empiriche e tiene conto dell’esigenza di dare tempestiva attuazione alle disposizioni legislative sopra richiamate, fermo restando che studi scientificamente più approfonditi potranno essere condotti dall’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, al quale spettano le definitive determinazioni in ordine all’individuazione degli elementi in questione.

Si precisa, inoltre, che: a. i dati relativi al prezzo del gasolio sono riferiti all’ultima rilevazione disponibile (mese di dicembre 2010) sul sito del ministero dello Sviluppo Economico; b. per i veicoli di massa complessiva pari o superiore alle 26 t, e per quelli di massa complessiva inferiore alle 26 t e superiore alle 7,5 t, i dati relativi al prezzo del gasolio sono stati depurati dell’IVA e dello sconto sull’accisa, pari a 19,786 euro/1.000 litri; c. per i veicoli di massa complessiva inferiore alle 7,5 t, i dati stessi sono stati depurati della sola IVA; d. non si è tenuto conto dell’incidenza, sul prezzo del carburante, della fonte di rifornimento dello stesso (impianti di distribuzione ordinari, o extra-rete);

TIR 135/2011

e. non sono stati elaborati i dati relativi alle percorrenze chilometriche al di sotto dei 51 Km, tenuto conto della marginalità dell’attività di autotrasporto per conto di terzi sulle brevissime percorrenze, che non veniva preso in considerazione neanche dalla disciplina tariffaria vigente prima del decreto legislativo 286/05.

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Prezzo al consumo ministero dello Sviluppo Economico Media nazionale mensile mese di dicembre 2010

1.286,38

Veicoli di massa complessiva pari o superiore a 26 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA Km/l e sconto accise)

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Costo medio al km 1,52 Totale costi minimi per tratta €

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

2,8

1,053

0,376

da 51 a 150

20,9%

19,179

75,855

95,034

1,86

91,622

103,72%

2,8

1,053

0,376

da 151 a 250

22,5%

56,786

205,528

262,313

1,74

252,211

104,01%

2,8

1,053

0,376

da 251 a 350

25,1%

94,392

298,901

393,293

1,57

376,500

104,46%

2,8

1,053

0,376

da 351 a 500

31,3%

131,999

313,504

445,503

1,27

422,019

105,56%

2,8

1,053

0,376

oltre 501

33,6%

188,409

406,013

594,421

1,19

560,902

105,98%

Il costo del gasolio al netto dell’IVA e, quando previsto, al netto del rimborso delle accise, varia in base al consumo medio per chilometro per ogni tipologia di veicolo. Nel caso considerato, il consumo medio riportato nelle tabelle predisposte dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per i veicoli di massa complessiva pari o superiore a 26 t, la percorrenza per ogni litro di gasolio è pari a 2,8 km determinando così un costo di 0,376 €/l/km come calcolato di seguito:

€/ l 1,053 : 2,8 km = 0,376 €/ l / km La parte del corrispettivo riguardante il carburante per l’esecuzione del trasporto è pari al prodotto tra il costo chilometrico, determinato nel mese precedente a quello del trasporto stesso, e la distanza considerata. Questa parte di costo assume rilievo perché le variazioni intervenute nel prezzo del gasolio superiori al 2% del valore preso a riferimento alla definizione del contratto formeranno oggetto di conguaglio. Nel caso specifico, moltiplicando il numero dei chilometri corrispondenti alla tratta considerata determiniamo il costo di carburante necessario pari a € 94,392.

0,376 €/ l /km x 251 km = € 94,392

La parte rimanente dei costi di gestione che contribuisce alla formazione del prezzo deve corrispondere ad una quota dello stesso corrispettivo che, fermo restando quando dovuto per il costo del carburante, sia almeno pari a quella identificata come corrispondente a costi diversi da quelli del carburante. Per questa valorizzazione il quindicesimo giorno dei mesi di giugno e dicembre l’Osservatorio, con riferimento alle tipologie dei veicoli, determina il totale dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi con l’incidenza percentuale da cui si rileva anche quella rappresentata dai costi del carburante. In attesa che l’Osservatorio svolga questo compito riportiamo il valore iniziale della parte diversa dai costi del carburante che, salvo errori ed omissioni, era di € 298,901 per la tipologia del veicolo considerato in corrispondenza della tratta di 251 km.

€ 298,901 + € 94,392 = € 393,293

Con la somma del costo storico al nuovo costo del carburante si determina la nuova percentuale riferita alla complessità dei costi e ricavando così l’incremento degli stessi per ogni tipologia di veicolo e per ogni fascia di percorrenza. Nel caso specifico della tratta di 251 km la percentuale ottenuta relativa al totale dei costi è pari a 104,96%. Conseguentemente, il rapporto tra l’incidenza percentuale del costo di gasolio, pubblicata nelle tabelle dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e quella ricalcolata sul totale dei costi, è determinabile automaticamente il nuovo costo complessivo.

€ 94,392 : 25,1% = X : 104,96%

Moltiplicando gli estremi e dividendo per il valore medio noto otteniamo il costo complessivo dell’incognita X, che nel caso specifico è pari a € 393,293.

X=

€ 94,392 x 104,96% 25,1%

= € 393,293

Suddividendo il totale dei costi per la fascia dei 251 km possiamo calcolare altresì il nuovo costo chilometrico complessivo di € 1,57.

€ 393,293 : 251 km = 1,57 €/km

49

TIR 135/2011

I risultati dei calcoli rappresentati potrete trovarli nelle rispettive colonne della tabella dei veicoli di massa complessiva pari o superiori a 26 t per la lunghezza tratta di 251 Km. Seguendo la stessa metodologia potrete facilmente ricostruirli per ogni fascia chilometrica e per ogni tipologia di veicolo rappresentata nelle tabelle di seguito pubblicate.


COSTI CHILOMETRICI Elaborazione gennaio 2011

Veicoli di massa complessiva compresa tra 11,5 e 26 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA Km/l e sconto accise)

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Costo medio al km 1,39 Totale costi minimi per tratta €

4

1,053

0,263

da 51 a 150

15,4%

13,426

76,392

89,817

1,76

87,429

102,73%

4

1,053

0,263

da 151 a 250

17,5%

39,750

193,822

233,572

1,55

226,500

103,12%

4

1,053

0,263

da 251 a 350

20,2%

66,075

272,283

338,358

1,35

326,602

103,60%

4

1,053

0,263

da 351 a 500

22,9%

92,399

327,316

419,715

1,20

403,277

104,08%

4

1,053

0,263

oltre 501

25,3%

131,886

411,847

543,733

1,09

520,269

104,51%

Veicoli di massa complessiva compresa tra 7,5 e 11,5 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA Km/l e sconto accise)

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Costo medio al km 1,32 Totale costi minimi per tratta €

1,053

0,224

da 51 a 150

13,6%

11,426

74,392

85,818

1,68

83,786

102,43%

4,7

1,053

0,224

da 151 a 250

16,4%

33,830

177,996

211,286

1,40

205,807

102,92%

4,7

1,053

0,224

da 251 a 350

18,6%

56,234

255,627

311,861

1,24

301,856

103,31%

4,7

1,053

0,224

da 351 a 500

19,0%

78,638

349,353

427,990

1,22

414,000

103,38%

4,7

1,053

0,224

oltre 501

22,5%

112,244

406,017

518,261

1,03

498,292

104,01%

Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA) Km/l

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Costo medio al km 1,27 Totale costi minimi per tratta €

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

4,9

1,072

0,219

da 51 a 150

13,6%

11,157

72,757

83,914

1,65

81,964

102,38%

4,9

1,072

0,219

da 151 a 250

16,4%

33,035

174,072

207,106

1,37

201,333

102,87%

4,9

1,072

0,219

da 251 a 350

19,9%

54,912

230,172

285,084

1,14

275,488

103,48%

4,9

1,072

0,219

da 351 a 500

20,2%

76,789

317,233

394,022

1,12

380,602

103,53%

4,9

1,072

0,219

oltre 501

21,4%

109,605

421,935

531,540

1,06

512,386

103,74%

Veicoli di massa complessiva inferiore a 3,5 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA) Km/l

TIR 135/2011

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

4,7

Veicoli di massa complessiva compresa tra 3,5 e 7,5 t

50

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Costo medio al km 1,15

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Totale costi minimi per tratta €

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

8,5

1,072

0,126

da 51 a 150

8,4%

6,432

71,562

77,994

1,53

76,870

101,46%

8,5

1,072

0,126

da 151 a 250

10,6%

19,043

164,790

183,834

1,22

180,506

101,84%

8,5

1,072

0,126

da 251 a 350

12,0%

31,655

237,554

269,209

1,07

263,677

102,10%

8,5

1,072

0,126

da 351 a 500

12,7%

44,267

311,126

355,393

1,01

347,657

102,23%

8,5

1,072

0,126

oltre 501

13,9%

63,184

400,936

464,120

0,93

453,078

102,44%

Prezzo medio del gasolio al netto dell’IVA aggiornato al mese di dicembre 2010: 1,072 euro


È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.



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