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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE PER L’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

mensile n. 138 Maggio 2011

Mercato

La folle corsa di gasolio e assicurazioni Regioni

Puglia regina della logistica

Carico e scarico: PARTE L’INDENNIZZO Definita dalla Consulta per l’autotrasporto e la logistica la cifra che spetta alle imprese di autotrasporto per i tempi di attesa al carico e allo scarico

Prova su strada

Furti e rapine

Renault OptiTrack

Una piaga italiana

DCOOS3417 NAZ/278/2008



SOMMARIO n. 138 Maggio 2011

L’AUTOTRASPORTO IN CERCA DI SOSTEGNO E SVILUPPO

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Tra le varie iniziative andate in porto nel mese di marzo, il rimborso per il superamento della franchigia al carico e scarico delle merci di Yari Selvetella

PER IL SETTORE E PER LA SICUREZZA

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Le opinioni dei rappresentanti delle associazioni su carico e scarico e costi minimi

COSTI: LA FOLLE CORSA DI GASOLIO E ASSICURAZIONI

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Il carburante per i motori diesel sfiora la quota di 1,5 euro al litro, mentre i premi della RCA per i veicoli pesanti sono raddoppiati nel giro di pochi mesi in alcune regioni italiane. Il settore dell’autotrasporto avanza alcune proposte per “raffreddare” una situazione che altrimenti può diventare esplosiva di Michele Latorre

PUGLIA CORSARA PER AFFRONTARE 25 LE SFIDE DELLA LOGISTICA La Regione ha presentato il programma per lo sviluppo del trasporto e della logistica, denominato Puglia Corsara. Previsto un investimento di dieci miliardi, focalizzato su ferrovie e porti

FURTI DI AUTOMEZZI: PESANTI IN CALO MA FURGONI IN AUMENTO

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I furti di veicoli rappresentano da tanti anni una vera e propria piaga che pone il nostro Paese ai vertici di questo triste fenomeno di Ferdinando Tagliabue

IL TRASFORMISTA DELLA CAVA

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Il Renault Premium Lander Optitrack al momento opportuno si trasforma in 4x4, per poi tornare 4x2 quando le difficoltà sono superate

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Notizie

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Scadenze e divieti di circolazione di Franco Massimelli

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In viaggio con

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Fisco

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Albo

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Logistica

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Consulta

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Normative

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Europa

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Costi di esercizio

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Editoriale



LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE PER L’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

mensile n. 138 Maggio 2011

In copertina: la fase di carico di un veicolo commerciale

ATTESA RIPAGATA

Mercato

La folle corsa di gasolio e assicurazioni Regioni

Puglia regina della logistica

ANNO XII N° 138 - Maggio 2011

Carico e scarico: PARTE L’INDENNIZZO Definita dalla Consulta per l’autotrasporto e la logistica la cifra che spetta alle imprese di autotrasporto per i tempi di attesa al carico e allo scarico

Prova su strada

Furti e rapine

Renault OptiTrack

Una piaga italiana

DCOOS3417 NAZ/278/2008

lla fine uno dei punti caratterizzanti l’accordo tra Governo e associazioni di categoria dell’autotrasporto è stato definitivamente sbloccato. Stiamo parlando dei tempi di attesa al carico e allo scarico delle merci: tempi lunghissimi ed estenuanti a volte, soprattutto nei grandi centri distributivi e negli scali portuali. Da adesso c’è un limite a queste lunghe attese (e ai costi che queste comportano per le imprese di autotrasporto) grazie alla determinazione di un periodo di franchigia, 2 ore, oltre il quale tali attese dovranno essere indennizzate alle imprese di autotrasporto. La cifra prevista dalla Consulta per l’autotrasporto e la logistica, 40 euro/ora, è frutto di una lunga – e anche a tratti tesa – mediazione, ma in realtà al di là della cifra è significativo il principio secondo cui queste attese devono essere indennizzate: una battaglia portata avanti per anni dalle associazioni di categoria e che ora vede un avallo normativo. Di questo, ma anche di altri argomenti ci occupiamo su questo numero di Tir. Punteremo i nostri riflettori sull’aumento dei costi di esercizio delle imprese di autotrasporto, causato in particolare da gasolio e assicurazioni.

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La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

La “folle corsa” del gasolio, così come l’abbiamo definita nel nostro articolo, ha portato il carburante alla pompa a sfondare quota 1,5 euro al litro, anche se, mentre andiamo in stampa con questo numero di Tir, la situazione è migliorata leggermente. Un’altra folle corsa è quella delle assicurazioni, aggravata da un altro fenomeno che sta caratterizzando questo settore: la fuga delle agenzie dal sud. Una fuga che sta costringendo le imprese di autotrasporto a cambiare compagnia, scegliendo tra le poche coraggiose che decidono di restare in alcune aree, o fare veri e propri viaggi della speranza in province limitrofe per ritrovare i vecchi agenti. Su tutto questo, poi, si innesta la piaga delle assicurazioni false, più volte denunciata dagli organismi di controllo. Continua poi il nostro viaggio tra le regioni italiane alla ricerca di progetti per lo sviluppo dei trasporti e della logistica. In questa puntata tocchiamo la Puglia, che con il programma Puglia Corsara punta ad investire dieci miliardi di euro in ferrovie e porti. Infine ci occuperemo di un altro problema particolarmente sentito dalla categoria: quello dei furti e delle rapine. Un fenomeno che sembra essere in calo per quanto riguarda i veicoli pesanti ma è in crescita per i furgoni e per i commerciali. Buona lettura. Fabio Montanaro

COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE: Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI: Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI: Marco Cattabiani, Daniele Caffi, Stefania Cippitelli, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi REALIZZAZIONE ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 84131 Salerno DIREZIONE-REDAZIONE 00198 ROMA Via Tevere 44 Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) redazione.tir@tin.it DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Montanaro CAPO REDATTORE Massimo De Donato REDATTORE Yari Selvetella GRAFICA Arianna Giagoni FOTO Luciano Tramontano SEGRETERIA Milva Pistoni Hanno collaborato a questo numero Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Michele Latorre, Franco Massimelli, Antonella Romano, Fabrizio Serafini, Ferdinando Tagliabue, Marco Tempestini PUBBLICITÀ Concessionaria per la pubblicita: Nuovi Periodici Milanesi s.r.l. Via Molise, 3 20085 Locate Triulzi (Milano) Tel 029048111 - Fax 02904811210 info@nuoviperiodicimilanesi.com www.nuoviperiodicimilanesi.com Paolo Cafieri - Pr Marketing & Advertising manager paolocafieri@nuoviperiodicimilanesi.com Caterina Tropea - Pr Marketing & Advertising supervisor caterinatropea@nuoviperiodicimilanesi.com Alessia Baietta - Pr Marketing & Advertising Office alessiabaietta@nuoviperiodicimilanesi.com Ugo Cisternino - Advertising ugocisternino@nuoviperiodicimilanesi.com STAMPA ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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EDITORIALE


SCADENZE & DIVIETI MAGGIO/GIUGNO 2011 SCADENZE 16 MAGGIO lunedì INAIL: versamento della seconda rata, con interessi; l’eventuale detrazione di riduzioni per gli autisti è possibile attraverso il ricalcolo di questa e/o delle successive del 16/08 e 16/11, in caso di scelta del pagamento rateale; RITENUTA D'ACCONTO: versamento Irpef di aprile; IVA: versamento mensile di aprile, del primo trimestre 2011 e, con maggiorazione, del quarto trimestre e del saldo annuale 2010 (per quest’ultimo, è possibile anche il pagamento, con interessi, assieme ad UNICO 2011, od a rate); VERSAMENTI Inps per i lavoratori dipendenti e per i dirigenti d’azienda, nonchè Inps, a carico dei committenti, per i collaboratori coordinati e continuativi (ed assimilati), con la consegna dei relativi moduli, tutti riguardanti i compensi percepiti in aprile; INPS ARTIGIANI: pagamento del primo trimestre sul minimale. 31 MAGGIO martedì MOD. 730: consegna ai dipendenti di copia della dichiarazione e della liquidazione ricevuta dai CAF o dai consulenti; TASSA SULLA PROPRIETÀ: scadenza delle trascrizioni delle vendite, delle perdite di possesso e delle radiazioni, per autocarri, trattori stradali ed autoveicoli ad uso speciale e per trasporti specifici, al fine di evitare

il pagamento del quadrimestre chiusura dell’esercizio o dell’approvazione del bilancio; successivo. IRAP: versamento del saldo 2010 e della prima rata di acconto 2011; 16 GIUGNO giovedì INAIL: proroga del termine per il CAMERA DI COMMERCIO: verversamento dei premi assicurativi samento, con F24, del diritto annuale (secondo i nuovi importi); per gli autisti; RITENUTA D'ACCONTO: versa- sono previste sanzioni di legge per ritardi ed evasioni. mento Irpef di maggio; IVA: versamento mensile di maggio; 25 GIUGNO sabato VERSAMENTI Inps per i lavoratori dipendenti e per i dirigenti MOD. 730 Il datore di lavoro o d'azienda, nonchè Inps, a carico Ente pensionistico riceve la dei committenti, per i collabora- comunicazione dei risultati elabotori coordinati e continuativi (ed rati dai CAF o dai consulenti. assimilati), con la consegna dei 30 GIUGNO giovedì relativi moduli, tutti riguardanti i IVA: presentazione delle fatture compensi percepiti in maggio; I.C.I.: versamento della prima rata emesse nel trimestre precedente 2011, per coloro che vi sono tenuti; UNICO 2011 Presentazione in UNICO 2011 per le persone fisi- Posta del modello cartaceo. che, società di persone e le sole TASSA SULLA PROPRIETÀ società di capitali con esercizio (“bollo”): scadenza del pagacoincidente con l’anno solare: mento per autocarri, trattori pagamento, con F24, per le stradali ed autoveicoli ad uso imposte in esso comprese (Irpef, speciale e per trasporti specifici. Irpeg o Ires), del saldo 2010 e del MEZZI D’OPERA: pagamento primo anticipo 2011 e, se non già tassa usura strade. pagato, per il quarto trimestre e RECUPERO ACCISE SUL saldo Iva 2010 (con la sua mag- GASOLIO: le imprese interesgiorazione); per l’INPS ARTIGIA- sate debbono presentare le NI, versamento del primo accon- dichiarazioni agli Uffici Tecnici di to 2011 e del saldo 2010 in per- Finanza, o delle Dogane (territorialmente competenti) per i centuale sui redditi 2010. Invece del totale, può essere ver- consumi dal 01/01 al 31/12/10 sata la prima di cinque rate men- (relativi ai veicoli di p.l.c. superiore a 7,5 t) con gli appositi sili, con modici interessi. Le società di capitali, con eserci- moduli e/o con i loro supporti zio non coincidente con l’anno informatici (programma su sito solare, sono tenute al pagamen- internet www. agenzia dogato entro il giorno 16 del sesto ne.it, voce “benefici per il gasomese successivo a quello della lio di autotrazione anno 2010”).

2011 per i quali, nello stesso mese del l'anno 2009, con esclusione di quelli 2010 risulti rilasciata per la prima volta che sono stati sottoposti a visita e REVISIONI 2011 In base alla vigente norla carta di circolazione o effettuata l'ultiprova (art. 75 del C.d.S.) per l'accertamativa, vi andranno mensilmente assogma revisione annuale regolare; mento dell'idoneità alla circolazione gettati i seguenti veicoli da trasporto - non superiore a 3,5 t: come revisione nel 2010, o nel 2011. Il mese di riferimerci, o ad uso speciale, con ptt: quadriennale, gli autoveicoli, i quadrimento è quello in cui è stata rilasciata - superiore a 3,5 t (rev. annuale): gli autocicli a motore, i motocarri ed i rimorper la prima volta la carta di circolazioveicoli, i rimorchi e i semirimorchi, non chi, immatricolati per la prima volta ne nel 2007 o effettuata la revisione sottoposti a visita e prova (art. 75 del entro il 31/12/2007, o, come revisione 2009 regolare. Codice della Strada.) per l'accertamenbiennale, i veicoli, appartenenti alle Tutti i veicoli per i quali venga accertata to dell'idoneità alla circolazione nel classi appena indicate, revisionati nel- su strada la circolazione con la revisio-

INOLTRE...

ITALIA DIVIETI DI CIRCOLAZIONE 15 - 22 - 29 maggio domenica dalle 8 alle 22

5 - 12 - 19 - 26 giugno domenica dalle 7 alle 24

2 giugno giovedì dalle 7 alle 24 MONTE BIANCO: Dal 1° gennaio 2011 è vietato il transito dei veicoli pesanti Euro 1.

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Per i trasporti eccezionali, vigono i seguenti divieti di circolazione stabiliti dal D.M. 14/10/10 ed integrati dall’apposita Direttiva AISCAT, relativamente al bimestre maggio-giugno: 15 - 22 - 29 maggio domenica dalle 8 alle 22

17 - 24 giugno venerdì dalle 16 alle 24

1 giugno mercoledì dalle 16 alle 24

18 - 25 giugno sabato dalle 7 alle 24

2 giugno giovedì dalle 7 alle 24

19 - 26 giugno domenica dalle 00 alle 24

5 - 12 giugno domenica dalle 7 alle 24

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ne scaduta dovranno essere sottoposti a visita e prova per l’accertamento dell’idoneità alla circolazione soltanto presso un Ufficio Provinciale del DTT, dal quale, in caso di esito favorevole, verrà restituita la carta di circolazione (e quindi, con esclusione delle officine private autorizzate, nei casi ammessi). È previsto che, in sede di revisione, sia controllata la regolarità dell’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori. CONAI Entro il 20 di ogni mese, le imprese che vi sono tenute debbono presentare la dichiarazione imballaggi relativa al mese precedente. Vi sono altri adempimenti in corso d’anno. INPS Le imprese con dipendenti debbono provvedere all’invio esclusivamente telematico dei modelli Uniemens ed a richiedere i modelli Durc riguardanti le retribuzioni corrisposte nel mese precedente. Le rateizzazioni sono concesse senza il versamento di anticipi. Le nuove disposizioni economiche per il 2011 sono indicate nella L. n. 220/10, in S.O. della G.U. n. 297 del 21/12/10. Sono stati pubblicati i nuovi valori convenzionali; la regolarizzazione va effettuata entro il 16 maggio. DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva) Copie molto recenti devono essere sempre tenute a bordo degli automezzi da trasporto per dimostrare, appunto, la regolarità contributiva del vettore sia alla committenza che alle Forze di Polizia nei controlli su strada. (Invece, il CUD è la “Certificazione Unica dei Datori di Lavoro”). TRIBUTI dei quali è stato omesso il pagamento alla scadenza. Per il ravvedimento breve, possono essere sanati entro 30 giorni, con i relativi interessi e sanzioni. È stata ammessa anche l’Irap. CRONOTACHIGRAFO E TACHIGRAFO (Regolamenti 3821/85, 2135/98, con i loro Allegati I e IB, e 561/06). È obbligatorio esibire, nei controlli su strada, la documentazione (dischi e/o Carte del Conducente contenenti le registrazioni) riguardante, oltre a quella in corso, le ultime 28 giornate di guida che la precedono. Dal 30/09/10 (Reg. UE n. 581 del 01/07/10), tali documenti vanno trasferiti (entro 90 giorni dalle unità di bordo ed entro 28 giorni dalle “Carte” del Conducente) su supporti informatici esterni e custoditi in azien-


l’apposizione della firma digitale del responsabile e di una marca da bollo con data stampata. CITTADINI EXTRACOMUNITARI Potranno ottenere l’attestato del conducente dalla Direzione Provinciale del Lavoro più vicina alla residenza del richiedente anche in attesa, dimostrata, del rinnovo del permesso di soggiorno. - La quota massima di ingresso in Italia per il 2010 è stata fissata in 104.000 unità dal ministero dell’Interno, al quale, dal 31 gennaio è possibile presentare, via internet, le domande di assunzione, nel rispetto della relativa quota. AUTOTRASPORTO PER CONTO TERZI È stato prorogato al 04/12/2011 il termine entro il quale le imprese con veicoli superiori a 1,5 t, che non vi hanno ancora provveduto perché finora esenti, debbono dimostrare, a richiesta, il possesso dell’onorabilità e delle capacità professionale e finanziaria; diversamente saranno cancellate dall’Albo. Chi vorrà ottenere il ruolo di preposto d’impresa dovrà frequentare un corso di 150 ore, salvo gli esenti. Il Regolamento n. 1071/2009/CE del 21/10/2009 detta nuove norme con applicazione dal 04/12/2011. SCHEDA DI TRASPORTO Devono esservi tutti i dati del vettore (obbligatoriamente identificato anche con il numero di iscrizione all’Albo degli autotrasportatori), del committente, del caricatore, del proprietario della merce, della merce trasportata (con pesatura), spazi per eventuali dichiarazioni (compresa la tentata vendita, poi provata dalla documentazione successiva allo scarico), osservazioni varie, eventuali istruzioni, l’indicazione del luogo e data di compilazione e i dati del compilatore, con la sua firma. Essa deve accompagnare qualsiasi tipo di trasporto per conto terzi. Sostituiscono la SCHEDA i contratti di trasporto scritti, contenenti tutti i dati previsti per essa, con firma in data certa (Notai o pubblici ufficiali, Agenzie delle entrate, Poste italiane ecc.); la mancanza, in essi, di alcuni di tali dati rende obbligatoria una Scheda di trasporto integrativa. La SCHEDA deve essere emessa anche per i trasporti effettuati a seguito di contratti stipulati in forma orale, nel rispetto delle tariffe minime obbligatorie. Sostituiscono la scheda di trasporto tutti i documenti ufficiali previsti per legge e dalle norme comunitarie ed internazionali (ad esempio, la lettera di vettura internazionale Cmr, documenti doganali e di cabotaggio, il formulario per il trasporto dei rifiuti, ecc.). TRASPORTO RIFIUTI Il SISTRI, sistema elettronico integrato istituito per il controllo della loro tracciabilità, termina la fase sperimentale il 31/05/11 per tutte le imprese. Per l’uso, è indispensabile dotare il sistema dei dispositivi elettronici (chiavetta USB e black box). Nella fase transitoria, per verificarne il corretto funzionamento, è stato stabilito il contemporaneo impiego del sistema cartaceo e MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale). NUOVO CODICE DELLA STRADA È già entrato in vigore, con i “chiarimenti” dell’apposita circolare congiunta dei

ministeri dell’Interno e dei Trasporti. Fra l’altro, è prevista la modifica delle sanzioni; per i tempi di guida e di riposo, esse saranno proporzionali alla gravità delle infrazioni ed applicabili, in molti casi, anche alla committenza. CONTRAVVENZIONI (o SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE) vanno pagate subito ai Verbalizzanti, anche mediante carte di credito, per evitare il fermo amministrativo immediato del veicolo oggetto del controllo (con spese di depositeria a carico del proprietario). Se l’interessato intende presentare successivamente ricorso, ne avvisa gli Agenti; in questo caso, la somma, leggermente maggiorata, viene incassata a titolo di deposito cauzionale. Dal 01/01/11 gli importi sono stati maggiorati del 2,4% (D.M. 22/12/10 in G.U. n. 305 del 31/12/10 e circolare del ministero dell’Interno del 31/12/10). LAVORO NOTTURNO Per l’art. 7 del D.Lvo 234/07, nelle 24 ore, non possono essere superate le 10 ore, qualora 4 ore di lavoro consecutive vengano superate nella fascia oraria fra le 00,00 e le 07,00. FINANZIARIA 2010 Sono utilizzabili le somme stanziate per l’autotrasporto anche per il 2011 ed integrate da nuove norme sui compensi, movimentazione dei pallets compresa. ACCESSO ALLA PROFESSIONE È stata prorogata la vigente normativa al 04/12/2011 per l’adeguamento dei requisiti di capacità finanziaria e professionale per le imprese che esercitano l’autotrasporto esclusivamente con veicoli fino a 6 t e con portata utile fino 3,5 t. PATENTE DI GUIDA A determinate condizioni, è stata elevata a 68 anni la possibilità di guidare complessi di veicoli di peso lordo complessivo a pieno carico superiore a 20 t. RICEVUTE DI CONTRAVVENZIONI, ECC. Vanno conservate per almeno 10 anni. DEBITI CON IL FISCO È possibile chiedere e ottenere la rateizzazione da EQUITALIA presentando domanda in carta semplice dopo l’iscrizione a ruolo. VALUTAZIONE GENERALE DEI RISCHI DA STRESS Dal 31 dicembre 2010 le aziende debbono avviarne l’attività di valutazione. DOGANE Per la circolazione dei prodotti soggetti ad accisa è obbligatorio il documento amministrativo elettronico “e-ADI”. Sono entrate in vigore anche altre nuove disposizioni. MEZZI D’OPERA Pagamento della tassa per l’usura delle strade; IVA Trasmissione informatica del modello annuale di comunicazione dei dati riguardante l’anno 2010; entro il 31 ottobre 2011 vanno comunicate telematicamente tutte le operazioni superiori a euro 25.000 riguardanti l’anno 2010 da parte di tutti i soggetti passivi IVA; vi sono altre disposizioni per l’anno 2011. INAIL Il versamento dell’autoliquidazione è stato rinviato al 16 giugno 2011. ACCISE SUL GASOLIO Le domande per il rimborso relative all’anno 2010 vanno presentate alla Direzione delle Dogane entro il 30/06/2011.

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da. Va anche esibito il modello in formato elettronico (Gazzetta Comunitaria L 330 del 16/12/09), attestante le assenze dei conducenti per malattia, ferie, congedo o recupero (o erano in disponibilità, eseguivano altri lavori o conducevano veicoli non sottoposti a controllo per tali regolamenti). I moduli vanno conservati in azienda e dagli autisti. I controlli sono estesi su strada e presso le aziende. Per il tachigrafo, il Regolamento UE n. 1266/2009 ha emanato nuove disposizioni. SICUREZZA SUL LAVORO Le nuove norme (n. 149 articoli e 38 allegati) del D.Lgs. n. 106 del 03/08/09 (Supplemento Ordinario alla G.U. n. 180 del 05/08/09 e ripubblicato in Suppl. Ord. alla G.U. 180 del 05/08/09) e della Circolare INAIL n. 43 del 25/08/09 riguardano il lavoro nero, l’orario di lavoro e la sicurezza, anche con riferimento alla subvezione. Fra le sanzioni, è prevista anche la sospensione dell’attività imprenditoriale (art. 14). Inoltre, dallo 01/08/10, occorre procedere alla valutazione dell’eventuale presenza dello stress da lavoro correlato. IMPRESE DI TRASPORTO È istituito un sistema di classificazione dei rischi in base al numero e alla gravità delle infrazioni commesse per le norme sulla circolazione regolata dai tachigrafi e sulla sicurezza del lavoro. CARTA DI QUALIFICAZIONE DEL CONDUCENTE (CQC). Per il trasporto merci, dal 26/04/2010 e fino al 09/09/2014, nuove disposizioni ne prevedono il rilascio in base alla sola documentazione a tutti i titolari di patente di guida delle categorie C e CE alla data del 09/09/2009. Ad essa sono assegnati ulteriori 20 punti, oltre ai 20 della patente. In caso di perdita, si ottiene il ricupero fino a 9 punti frequentando un apposito corso con esame finale; è invece indispensabile quello di revisione in caso di perdita totale del punteggio o dopo tre infrazioni con perdita di almeno 5 punti ciascuna. Resta confermata l’obbligatorietà del suo possesso per la guida di tali categorie di veicoli e la sua validità quinquennale. Per il rinnovo, rimane necessario frequentare un corso di aggiornamento di 35 ore, suddiviso in periodi di almeno 7 ore, presso i soggetti autorizzati. NUOVO ORARIO DI LAVORO degli autisti dipendenti. Per il D.L.vo 19/11/07 n. 234, in G.U. 17/12/07 n. 292, e per la Direttiva 2002/15/CE, tale orario, entrato in vigore dal 01/01/08, è di 48 ore settimanali. Le annotazioni (P per la presenza giornaliera e con l’ovvia esclusione del riposo settimanale) vanno fatte mensilmente nel Libro Unico del Lavoro (LUL) entro il 16 del mese successivo in base alle registrazioni tachigrafiche; la tenuta è di competenza dei consulenti, delle associazioni e dei datori di lavoro debitamente autorizzati. Tali annotazioni possono essere differite di un mese. Sono previste sanzioni per la mancata istituzione, omessa tenuta e registrazione (anche per la tardività), omessa esibizione e conservazione del Libro Unico. Per la tutela della sicurezza dei lavoratori sono state rese più severe le regole della sua tenuta. È previsto un visto trimestrale con


SCADENZE & DIVIETI MAGGIO/GIUGNO 2011 EUROPA DIVIETI DI CIRCOLAZIONE MAGGIO 15 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 16 lunedì GB dalle 00 alle 07; 21 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24; 22 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 23 lunedì GB dalle 00 alle 07; 28 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24, PL dalle 18 alle 22; 29 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, PL dalle 08 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 30 lunedì GB dalle 00 alle 24; GIUGNO 1 mercoledì F dalle 22 alle 00, GB dalle 00 alle 07; 2 giovedì A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, F dalle 00 alle 22, PL dalle 08 alle 22; 4 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24, SLO dalle 08 alle 13; 5 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, PL dalle 08 alle 21, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 6 lunedì GB dalle 00 alle 07; 11 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24, SLO 08 alle 13 12 domenica A dalle 00 alle 24, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 24, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 24, PL dalle 08 alle 21, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 13 lunedì A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alla 22, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 07, H dalle 00 alle 22; 18 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24, PL dalle 08 alle 14, SLO dalle 08 alle 13; 19 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, PL dalle 08 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 20 lunedì GB dalle 00 alle 07; 24 venerdì A dalle 00 alle 22, PL dalle 08 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 25 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 00 alle 24, GB dalle 13 alle 24, H dalle 22 alle 24, PL dalle 08 alle 14, SLO dalle 08 alle 13; 26 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 22, PL dalle 08 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 27 lunedì GB dalle 00 alle 07.

INOLTRE... ROMANIA Festività nazionali nel bimestre: (non indicate – calendario ortodosso) In tutta la rete stradale nazionale norme generali riguardano i veicoli superiori a 7,5 t; per i trasporti che superano i pesi e le dimensioni autorizzate, è vietata la circolazione dalle ore 06 alle ore 22 per i sabati, le domeniche e le feste nazionali. Esiste un calendario di divieti per strade, per tipi di veicoli e per la città di Bucarest con particolari norme ed orari. BULGARIA Festività nazionali nel bimestre (non indicate – calendario ortodosso). Non c’è un divieto generale per il traffico internazionale di domenica e nelle festività. Vi sono, comunque, diverse limitazioni locali per “veicoli” con pesi superiori a 10 t. Sono stabilite norme particolari per la città di Sofia. LITUANIA Festività nazionali nel bimestre: 1 maggio, 24 giugno. PORTOGALLO Festività nazionali nel bimestre: 1 maggio, 10 e 23 giugno. Vi sono limitazioni che riguardano i veicoli superiori a 3,5 t, quando trasportano merci pericolose (trasporti internazionali ADR inclusi): - divieto di transito nel ponte “25 Aprile” sul fiume TAGO, ogni giorno, comprese le domeniche e le festività nazionali, dalle ore 05,00 alle ore 02,00 del giorno seguente; - per tutto l’anno, in molte gallerie (elencate), prima delle quali l’uscita obbligatoria dalle strade è segnalata a 1.500 metri dalla bretella;

- dalle ore 18,00 alle ore 21,00 dei venerdì, dei prefestivi, delle domeniche e delle festività nazionali, per una serie di strade elencate; - dalle ore 07,00 alle ore 10,00 dei lunedì (eccetto durante i mesi di luglio e agosto) nelle vie principali (elencate) di accesso dentro Lisbona e Porto. - Vi sono eccezioni e speciali autorizzazioni. - Esistono locali limitazioni orarie di traffico all’interno delle città di Lisbona e Porto. GRECIA Festività nel bimestre: maggio domenica 1 dalle 15 alle 23, domenica 8, 15, 22, 29 dalle 15 alle 21; giugno domenica 5, 12 dalle 15 alle 21, 13 lunedì dalle 16 alle 23, 17, 24 venerdì dalle 16 alle 23, 19, 26 domenica dalle 15 alle 23. LUSSEMBURGO Festività nel bimestre: maggio sabato 3, 10, 21, 28 dalle 21,30 alle 24, domenica 1, 8, 15, 22, 29 dalle 00 alle 21,45; giugno mercoledì 1 dalle 21,30 alle 24, giovedì 2 dalle 00 alle 21,45, sabato 4, 11, 18, 25 dalle 21,30 alle 24, domenica 12 dalle 00 alle 24, lunedì 13 dalle 00 alle 21,45, domenica 19 e 26 dalle 00 alle 21,45. Nelle seguenti nazioni non sono previste limitazioni alla circolazione: BELGIO, CIPRO, DANIMARCA, ESTONIA, FINLANDIA, GEORGIA, LETTONIA, LITUANIA, PAESI BASSI, SVEZIA, BIELORUSSIA. IN ALTRI STATI i divieti riguardano solo determinate zone o strade, oppure sono indicati con una specifica segnaletica stradale.

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ALTRE NOTIZIE AUSTRIA: nella A 12 vige il divieto di transito festivo per 24 ore. Per le categorie di veicoli non elencate, dal 1° novembre al 30 aprile (periodo invernale) è in vigore il divieto dalle 20,00 alle 05,00 e dal 1° maggio al 31 ottobre (periodo estivo) dalle 22,00 alle 05,00. Nella A12, dal Km. 6,35 al Km. 72, in entrambe le direzioni di marcia, è vietata, dal 1° luglio 2009, la circolazione degli autoveicoli e loro complessi con peso massimo totale superiore a 7,5 t per il trasporto di determinati carichi compresi in un apposito elenco. Tale divieto verrà esteso, dal 1° gennaio 2011, anche al tratto di A12 dal Km. 72 al Km 90 (è opportuno informarsi localmente). Dal 1° gennaio 2010 sulle autostrade austriache è obbligatoria l’istallazione, sui veicoli di peso lordo massimo complessivo superiore a 3,5 t, dell’apparecchiatura GO-BOX di proprietà della ASFINAG (a cui ci si può rivolgere per informazioni) per il calcolo del pedaggio combinato dei chilometri percorsi e della classe inquinante del veicolo. Dal 01/01/11 sono entrati in vigore i nuovi importi dei pedaggi.

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FRANCIA: per tutto l’anno, vi sono altre limitazioni per regioni, strade o sensi di marcia e particolari norme per il cabotaggio. GRAN BRETAGNA: è stata istituita la Low Emission Zone (LEZ) per la circolazione a Londra. I giorni e gli orari dei divieti riguardano solo la viabilità ordinaria attorno a Londra e sobborghi, nelle aree amministrate dal Piano dei trasporti della Grande Londra. In tutto lo Stato verrà richiesto su strada un campione del carburante per controlli. SLOVACCHIA: i pedaggi vanno corrisposti con vignettes, anche annuali, in vendita sul posto, presso i valichi di frontiera, gli uffici postali e le stazioni di servizio. Dal 01/01/2010, su alcuni tratti autostradali, per i veicoli con p.l.c. superiore a 3,5 t, in sostituzione delle vignettes, andranno istallati gli apparecchi OBUs (acquistabili sul posto) che permetteranno al nuovo sistema satellitare di determinare la posizione e di calcolare l’eventuale pedaggio. È vietato il trasporto di merci pericolose dalle ore 18 alle ore 21 dei venerdì, dei prefestivi e delle domeniche (è opportuno informarsi in loco).

PRINCIPALI DIVIETI QUOTIDIANI DI CIRCOLAZIONE NOTTURNA A dalle ore 22 alle ore 05, con esenzione dei veicoli e loro complessi (Ptt superiore a 7,5 t) con contrassegno L. - In A12, dalle ore 20 alle ore 0,5, dal 1° novembre al 30 aprile, nel tratto Kufstein-Zirl, esclusi gli Euro 5 ed Euro 6 (con e senza rimorchio), per i quali il divieto inizierà, rispettivamente, il 31/10/2011 e il 31/10/2015. CH dalle ore 22 alle ore 05. GB (per i veicoli con Ptt superiore a 18 t e per determinate strade): dal lunedì al venerdì dalle ore 21 alle ore 07 (sabato e domenica: dalle ore 13 del sabato alle ore 07 del lunedì). F per i veicoli superiori a 3,5 t e per determinate strade: dalle ore 22 alle ore 6 di tutti i giorni. NOTE A causa di possibili cambiamenti delle limitazioni alla circolazione stabilite dalle autorità locali, è sempre consigliabile informarsi adeguatamente prima della partenza. LEGENDA A = AUSTRIA; CH = SVIZZERA; D = GERMANIA; E = SPAGNA; F = FRANCIA; GB = INGHILTERRA; GR = GRECIA; CZ = REPUBBLICA CECA: autocarri superiori a 7,5 t e complessi superiori a 3,5 t; H = UNGHERIA: veicoli superiori a 7,5 t; PL = POLONIA: veicoli superiori a 12 t; SK = SLOVACCHIA: veicoli superiori a 7,5 t; SLO = SLOVENIA; RO = ROMANIA; BG = BULGARIA; LT = LITUANIA.


ALBO

Più formazione per controlli migliori Il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori ha deciso di fornire un importante contributo alla ottimizzazione dei controlli, mettendo a disposizione le proprie competenze nell’ambito della formazione professionale

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un settore complesso, quello dell’autotrasporto, sia dal punto di vista tecnico sia per quanto riguarda le numerose stratificazioni normative e regolamentari. Nel corso degli anni le tecnologie sono diventate sempre più dominanti e le leggi hanno dovuto seguire un quadro economico internazionale via via più ampio e competitivo. Non a caso al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno avviato i lavori per la redazione di un Testo unico sull’autotrasporto, in modo da radunare in unico strumento tutte le diverse disposizioni. Anche per coloro che sono chiamati ad effettuare i controlli, quindi, è necessario un orientamento preciso e un costante aggiornamento per il lavoro da svolgere sui vettori italiani e stranieri. Al centro dell’attenzione anzitutto la sicurezza stradale, ma non v’è dubbio che la preparazione di chi ha la responsabilità del controllo e della repressione dei comportamenti illegali è già di per sé un viatico per una maggiore equità.

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Formazione protagonista Il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori ha deciso di fornire un importante contributo alla ottimizzazione dei controlli, mettendo a disposizione le proprie competenze nell’ambito della formazione professionale. Il 27 dicembre scorso è stato sottoscritto al riguardo un Protocollo d’intesa tra il Comitato Centrale e il Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione ed i Sistemi Informativi e Statistici del ministero: l’obiettivo è quello di realizzare iniziative ed interventi in materia di sicurezza della circolazione e di

controlli sui mezzi pesanti, rivolgendosi a destinatari specifici e cioè gli operatori delle Forze dell’Ordine aventi competenza in materia di controlli su strada (Carabinieri, Guardia di finanza, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizie Provinciali, Polizie Municipali, ecc.). Il Comitato e il Dipartimento stanno quindi lavorando a un “Progetto formazione riguardante i controlli sull’autotrasporto” di ampio respiro, fino cioè al 2013 e articolato su tre modelli: formazione di base; formazione specialistica di aggiornamento professionale; formazione per controlli su cronotachigrafi. E sulla base di queste premesse, sono già partiti i lavori per la realizzazione, nei prossimi mesi, di sei seminari per ciascun modello. La realizzazione dei corsi sarà curata da istituti e docenti accreditati presso il Comitato e la distribuzione geografica delle iniziative sul territorio sarà individuata tenendo conto dell’esigenza di presidiare i punti sensibili del Paese, sulla base degli studi condotti sui flussi di traffico dell’autotrasporto internazionale di merci e della consistenza numerica del personale teoricamente destinatario dell’intervento di formazione. Saranno privilegiate, anzitutto, le sedi presso le quali tale personale è maggiormente concentrato. La partecipazione ai corsi sarà totalmente gratuita per i frequentatori.

La formazione di base Questo corso, che sarà articolato a livello nazionale in ventiquattro edizioni della durata di tre giorni ciascuno, sarà finalizzato allo sviluppo della

professionalità necessaria allo svolgimento del controllo sull’autotrasporto. Sarà rivolto agli agenti delle forze dell’ordine impegnati sul territorio nazionale. Attraverso due sessioni quotidiane, si partirà dalle nozioni preliminari sull’autotrasporto e dalle finalità complessive dei controlli su strada, chiarendo destinatari, tipologie e caratteristiche dei controlli, con il ruolo delle pattuglie miste. L’attenzione si concentrerà poi sulla disciplina nazionale dell’autotrasporto, in conto proprio e in conto terzi, con i relativi documenti e le principali leggi sul settore: dal Decreto Legislativo 286/2005 alle direttive europee che hanno inciso sulla materia (Direttiva 92/106 sui trasporti combinati, direttiva 96/53 sui pesi e dimensioni dei veicoli, Direttiva 90/398/CEE sulla locazione dei veicoli senza conducente). Grande attenzione all’autotrasporto internazionale dei viaggiatori e delle merci: trattati internazionali bilaterali e multilaterali; l’autotrasporto comunitario delle merci; l’accordo della Conferenza Europea dei ministri dei Trasporti (CEMT); l’autotrasporto delle merci in ambito extracomunitario; l’autotrasporto comunitario delle merci; la licenza comunitaria; l’attestato di conducente. Verranno esaminate e studiate le caratteristiche generali della documentazione prevista dalla disciplina comunitaria dell’autotrasporto delle merci, con analisi di casi specifici. Un focus è previsto sulle caratteristiche antifalsificazione dei modelli autorizzativi: saranno studiate le documentazioni previste dall’accordo CEMT dell’autotrasporto delle

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Una nuova iniziativa del Comitato Centrale, in collaborazione con il ministero: corsi agli addetti delle Forze dell’Ordine, con l’obiettivo di verifiche specializzate, più efficaci e più eque


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merci, con analisi di casi specifici. Molto importante sarà lo studio della modulistica oltre che, con un esperto della Polizia Stradale, della Procedura del controllo sul trasporto dei viaggiatori e merci e della redazione delle liste di controllo. Alla Polstrada affidato anche il compito di chiarire le sanzioni specifiche, le tecniche di verbalizzazione delle infrazioni contestate e le procedure di fermo amministrativo del veicolo e di sequestro della merce.

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La formazione specialistica Questo corso vuole fornire al personale che ha già partecipato ai corsi di formazione di base la possibilità di svolgere uno stage operativo “sul campo”, nell’ambito di una seduta di controllo su strada diretta e coordinata da docenti ed esperti del Dipartimento dei Trasporti e della Polizia Stradale. Destinatari sono gli operatori che abbiano già superato il primo corso base: si lavorerà sugli aggiornamenti normativi della disciplina nazionale, comunitaria ed extra comunitaria di fonte pattizia bilaterale e multilaterale, con una giornata operativa di controllo con la diretta partecipazione dei docenti e degli esperti, grazie all’ausilio di un Centro Mobile di Revisione in dotazione al Dipartimento Trasporti. Spazio anche al confronto sui temi del controllo, con l’analisi delle attività e dei processi operativi posti in essere durante le operazioni di controllo effettuate con il Cmr.

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I controlli sul cronotachigrafo Un argomento particolarmente delicato e uno strumento cardine nell’attuale normativa sui tempi di guida e di riposo: con la definitiva entrata in vigore della normativa comunitaria in materia (regolamento 561/2006, Direttiva 2006/22, Direttive 4 e 5 2009 ecc,), a cui ha fatto seguito in Italia la riforma del Codice della Strada, si rende necessario un ag-

giornamento specialistico destinato agli operatori che nell’ambito dell’attività di controllo devono verificare l’attività dei conducenti a tutela della sicurezza stradale, della normativa sociale e della regolarità dei rapporti di concorrenza tra le imprese di trasporto.

Il progetto con le università Ma i progetti del Comitato Centrale non sono rivolti solo a chi deve effettuare i controlli: protagonisti sono anzitutto gli autotrasportatori e coloro che vogliono entrare in contatto con questo comparto economico. Il Comitato Centrale dell’Albo sta collaborando con alcuni dei principali atenei italiani per formare, anche attraverso corsi di specializzazione, nuove figure professionali legate al settore dei trasporti. Una formazione d’eccellenza da realizzare in collaborazione con le università su tutto il territorio italiano, rivolta ai laureati (anche con laurea triennale) in diverse materie: economia, ingegneria, giurisprudenza, scienze politiche, in-

Il corso ha l’obiettivo di fornire al personale che ha già partecipato ai corsi di formazione di base e specialistici, la possibilità di svolgere una formazione specifica su software applicativi per la lettura automatica del cronotachigrafo digitale. Sarà poi offerto ai partecipanti uno stage presso un’officina specializzata per l’apprendimento dei più comuni metodi di alterazione di questo apparecchio di registrazione. Anche queste competenze saranno immediatamente testate con una sperimentazione nell’ambito di una seduta di controllo su strada, diretta e coordinata da docenti ed esperti del Dipartimento dei Trasporti e della Polizia Stradale. Ci sarà anzitutto un aggiornamento professionale in aula, anche soffermandosi su aspetti correlati all’applicazione delle sanzioni con particolare riferimento alle linee interpretative di casi specifici. Interessanti anche le cinque ore di lavoro previste con un tecnico esperto di software, per controllare diversi aspetti: firma digitale, cqc, dati di calibrazione, analisi delle velocità etc. Sarà svolta anche un’attività di controllo su strada utilizzando un’apposita strumentazione informatica di controllo con software dedicato.

formatica, con una votazione non inferiore a 100/110. Il percorso formativo proposto è una sorta di prima specializzazione, detto Pre-Mitel (PreMaster Imprese Trasporti e Logistica). Ma la formazione deve entrare necessariamente in contatto con il mondo del lavoro: per questo il Comitato Centrale si è rivolto a quegli enti che sono deputati alla programmazione e alla pianificazione delle attività di logistica pubblica e direttamente alle aziende del settore, chiedendo loro di dare la possibilità a dei giovani laureati di realizzare una prima esperienza di lavoro nel campo dei trasporti e della logistica. L’intento dichiarato è quello di creare un ‘link’ tra la preparazione accademica e il vivo della realtà imprenditoriale, naturale compendio della teoria appresa in aula. Per le aziende, l’occasione di confrontarsi con un settore in cui convivono aspetti teorici di diverso segno, ma sempre ancorati a una grande concretezza; per i giovani, la possibilità di indirizzare sin da subito e in modo proficuo il percorso lavorativo di professionisti che possono dare un contributo decisivo alle strategie aziendali.•

Spazio anche al confronto sui temi del controllo, con l’analisi delle attività e dei processi operativi posti in essere durante le operazioni di controllo effettuate con il Cmr


CONSULTA

SI LAVORA SUI COSTI MINIMI L’attività delle ultime settimane segnata dalla definizione dell’indennizzo per le attese che precedono il carico e lo scarico della merce, in vista della scadenza per l’individuazione dei costi minimi di Fabrizio Serafini

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peraltro, è in linea con l’art. 83 bis della Legge 133/2008: in pratica, il nuovo costo totale si ricava applicando al costo totale del mese precedente, l’incremento percentuale della quota gasolio, tenuto conto che la variazione del prezzo del carburante comporta una variazione percentuale coerente della quota di incidenza del gasolio, sul totale dei costi di esercizio. Un esempio per chiarire meglio. La formula in uso al ministero è la seguente: NCT= VCT*[1+(NIG-VIG)]

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso pubblica la metodologia che ha utilizzato fino ad ora per arrivare a definire i costi minimi di esercizio

dove NCT = Nuovo costo totale chilometrico VCT = Vecchio costo totale chilometrico NIG = Nuova incidenza percentuale del costo del gasolio sul totale dei costi VIG = Vecchia incidenza percentuale del costo del gasolio sul totale dei costi

Per calcolare il costo totale del mese di marzo 2011 (applicabile ai contratti conclusi ad aprile dello stesso anno) per un trasporto eseguito con un veicolo di massa superiore alle 26 t, con una percorrenza chilometrica da 251 a 350 Km, i valori che occorre considerare sono i seguenti: VCT (riferito al Febbraio 2011) = 1,590 VIG (riferita al Febbraio 2011 ) = 26,4% NIG (riferita al Marzo 2011) = 27,7% Quindi: NCT= (1,590*[1+(27,7%-26,4%)]

NCT= 1,611

Lo stesso risultato (ma con una procedura, forse, più agevole) lo si ricava sommando al costo totale del mese precedente (1,590) la variazione percentuale dell’incidenza del costo del gasolio (27,7% -26,4% = 1,3%). Quindi: 1,590 + 1,3%= 1,611. Altro aspetto interessante per capire questa metodologia, riguarda il modo in cui il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti determina la quota di incidenza percentuale del gasolio sul totale dei costi. Anche in questo caso, un esempio (fatto sempre sulla percorrenza chilometrica 251/350 Km, per veicoli di massa superiore

alle 26 t) serve a chiarire meglio: dal febbraio 2011 al marzo dello stesso mese, il costo chilometrico del gasolio è passato dallo 0,395 €/Km allo 0,415 €/Km, con un aumento del 5,06%. Ebbene, la nuova quota di incidenza del gasolio si ricava partendo da quella del mese precedente (pari al 26,4%), incrementandola nella stessa misura dell’aumento percentuale del costo chilometrico del gasolio (quindi del 5,06%); pertanto, per il mese di marzo l’incidenza % del gasolio sul resto dei costi, si è attestata al 27,7%.•

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no dei punti qualificanti dell’accordo Governo/Associazioni di categoria dell’autotrasporto del 17 giugno 2010, l’indennizzo per i tempi di attesa al carico e allo scarico, sembrerebbe completato e, quindi, la speranza è che venga rispettato nei rapporti tra gli operatori privati. Ma l’attività dell’Osservatorio non finisce qui: a partire dal mese di maggio quasi certamente verrà chiamato in causa per definire un’altra importantissima questione sulla base delle competenze assegnategli dai commi 4 e 4 bis, art. 83 bis della Legge 133/2008, introdotto lo scorso anno con la Legge 127/2010. Si tratta dell’individuazione dei costi minimi di esercizio da applicare ai contratti scritti, atteso che, allo stato attuale, appare improbabile che per quella scadenza vengano stipulati degli accordi di settore tra le organizzazioni dei vettori rappresentate in Consulta e quelle della committenza. Il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino ha dato ampie rassicurazioni alle associazioni dei vettori, affinché l’Osservatorio si attivi al più presto per svolgere questo compito; nel frattempo, in attesa di conoscere la metodologia che verrà utilizzata per definire questi costi, vi segnaliamo che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso pubblica la metodologia che ha utilizzato fino ad ora per arrivare a definire i costi minimi di esercizio da applicare ai contratti non scritti. Rispetto alla formula che la maggior parte delle associazioni e delle imprese pensava dovesse utilizzarsi, quella diffusa dal ministero presenta una novità che,


EUROPA

ACCISE: la proposta di Bruxelles L’Europa propone di modificare la direttiva sulle accise: ma l’obiettivo della riduzione di emissioni di CO2 non va di pari passo con la richiesta del gasolio professionale e la tutela dell’autotrasporto di Marco Tempestini

L

a direttiva sulle accise (la 2003/96/CE - “che ristruttura il quadro comunitario dei prodotti energetici e dell’elettricità”) risale al 2003 ed il suo scopo era quello di creare un sistema a livello comunitario per la tassazione di tutti i prodotti energetici, definendone i livelli minimi. La norma, costata sei anni discussioni, era entrata in vigore il 1° gennaio 2004, ma veniva già modificata lo stesso mese per permettere ai nuovi Stati membri dell’UE di concedere temporaneamente esenzioni per le tasse sull'energia o applicare aliquote inferiori ai tassi minimi richiesti dalla direttiva. Bruxelles presenta adesso una proposta di modifica con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2, che pare oramai “il” fine di tutte le politiche comunitarie (da Eurovignette a Libro Bianco a norma sui veicoli commerciali leggeri) senza tuttavia affrontare il problema del sostegno a categorie come quella dei trasportatori, in quali si vedono da un lato stretti fra le maglie di normative sempre più stringenti (da accesso alla professione e mercato a norme tecniche) dall’altro a riduzioni e/o ridimensionamento delle politiche di aiuti.

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Gasolio professionale

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Anziché parlare di gasolio professionale, il nucleo della nuova proposta consiste in sostanza in una nuova “carbon tax”: il progetto di direttiva separa l'anidride carbonica e le imposte di consumo sui carburanti per far avanzare gli obiettivi climatici dell'Unione europea per il 2020. Dunque, se l’allineamento delle tassazioni fra paesi è un obiettivo sicuramente

condivisibile (troppe differenze di accise fra paesi vi sono oggi - il fenomeno del “turismo delle pompe di benzina” è diffuso e Bruxelles intende porvi fine) non si può non rilevare che manca quello del sostegno alla categoria. Il nuovo testo obbliga gli Stati membri a fissare tariffe minime di 20 euro per tonnellata di CO2 per i combustibili utilizzati per il trasporto (e anche il riscaldamento) a partire dal 2013. Un litro di gasolio verrebbe tassato l'8% più di un litro di benzina. Ciò comporterebbe anche modifiche alla legislazione nazionale in tutta l'Unione europea. Più esattamente, si scinde l'aliquota minima in due parti: • una parte, basata sulle emissioni di CO2 rilasciate dal prodotto energetico, ammonterebbe a 20 EUR/ton CO2; • l'altra sarebbe basata sul contenuto energetico, ossia sull'energia effettiva generata

dal prodotto misurata in gigajoule (GJ), e corrisponderebbe a 9,6 EUR/GJ per i carburanti per motori, e 0,15 EUR/GJ per i combustibili per riscaldamento. Essa si applicherebbe a tutti i carburanti e combustibili utilizzati per i trasporti e il riscaldamento. Gli aspetti sociali sono presi in considerazione lasciando agli Stati membri la facoltà di esentare interamente dalle imposte l'energia, ma solo quella consumata dai nuclei familiari a fini di riscaldamento, indipendentemente dal prodotto energetico utilizzato. La direttiva riveduta entrerebbe in vigore a partire dal 2013. Per allineare completamente la tassazione del contenuto energetico sono previsti lunghi periodi transitori, fino al 2023, in modo da lasciar tempo al settore di adeguarsi al nuovo regime.

Modifiche nel tempo Non si tratta del primo tentativo di modificare al norma: essa era già stata oggetto negli anni scorsi di proposte incentrate (a differenza di quella di oggi) sul regime comunitario di tassazione del gasolio professionale. Nel 2007 la CE aveva presentato una prima proposta, che non presentava certo i limiti di riduzione delle emissioni né preoccupazioni ambientali. Nel 2008 il Parlamento europeo aveva presentato una relazione che proponeva una serie di emendamenti circoscrivendo il concetto di gasolio professionale (già esistente) all’attività di trasporto merci su strada effettuata con veicoli con peso totale a pieno carico superiore alle 3.5 t. Per quanto riguarda la tassazione, il testo del PE non abbassava bensì aumentava, spalmandoli sull’arco di più anni, i tassi di accisa rispetto a quelli previ-

NUOVO LIBRO BIANCO SUI TRASPORTI: LE INIZIATIVE PER L’AUTOTRASPORTO Il nuovo Libro Bianco sui Trasporti presentato dalla Commissione europea rappresenta una strategia di ampio respiro che intende creare entro il 2050 un sistema di trasporti concorrenziale per incrementare la mobilità e alimentare la crescita e l'occupazione. Tutto questo riducendo al contempo le emissioni di CO2 nei trasporti. Il documento contiene una “tabella di marcia” verso quello che dovrebbe essere uno “spazio unico europeo dei trasporti” senza più ostacoli e impedimenti burocratici, con nuovi investimenti e infrastrutture che integrino le diverse modalità. Sono 40 le iniziative concrete proposte per il prossimo decennio. In particolare, per l’autotrasporto si stabiliscono di-

versi obiettivi all'interno delle città, e da una città all'altra. Per il trasporto urbano, si vuole l’abbandono del 50% delle auto ad alimentazione convenzionale entro il 2030, escludendole gradualmente dalle città entro il 2050 : per i veicoli commerciali entro il 2030 nei maggiori centri urbani si vuole un trasporto delle merci essenzialmente esente da CO2. La CE definirà le procedure e l’assistenza finanziaria per verifiche della mobilità urbana e piani di mobilità urbana, su base volontaria, ed esaminerà le possibilità di vincolare i fondi regionali e di coesione a città e regioni che abbiano presentato piani. Sarà anche proposto un quadro UE per i pedaggi in città e i regimi di restrizione di accesso da città a cit-

tà, particolarmente deciso ma anche ambizioso è l’obiettivo di trasferire il 50% di tutti i trasporti di medio raggio di merci alla rotaia e via navigabile interna. Per quanto riguarda il mercato, si intende proseguire la strada dell’armonizzazione delle sanzioni in caso di infrazioni alla normativa dell'Unione europea sul trasporto professionale e armonizzare la formazione del personale addetto ai controlli. Bruxelles dice di voler procedere all'eliminazione delle restrizioni residue in materia di cabotaggio. È un punto particolarmente critico: al di là dell’enunciato della CE, si deve comunque tener presente che il nuovo regolamento comunitario sull’accesso prevede chiaramente che ogni even-


DALL’EUROPA La Commissione europea sosterrà un'iniziativa per la c. d. elettromobilità in Europa del valore totale di 41.8 milioni di euro, di cui 24,2 euro con stanziamento CE. L'obiettivo dell'iniziativa, che rientra fra le prorità fissate dal nuovo Libro Bianco (obiettivo a lungo termine del dimezzamento del numero di mezzi convenzionali in città entro il 2030 - v. box) è scambiare e sviluppare conoscenza ed esperienze in determinate regioni d'Europa, nonché agevolare il mercato dei veicoli elettrici. Particolare attenzione sarà dedicata alla realizzazione di stazioni di rifornimento. Per l'Italia sarà coinvolta la città di Roma.

sti dalla disciplina in vigore, di un margine inferiore rispetto a quanto proposto dalla Commissione. Circa il meccanismo di riduzione della accise da parte di uno Stato, secondo gli eurodeputati essa doveva rimanere la sola condizione dell’introduzione o applicazione di un sistema di diritti di utenza stradale che si traduca in un onere fiscale complessivo sostanzialmente equivalente. In sostanza, il Parlamento proponeva un meccanismo più semplice per abbassare le accise da parte dei governi. All’epoca, le richieste di far funzionare veramente il meccanismo del gasolio professionale favorevole ai trasportatori erano state boccate con l’argomentazione da parte della CE che la proposta di modifica della direttiva 2003/96/CE richiede l'unanimità degli Stati. La proposta attuale è stata accolta dai gruppi ambientalisti con ampio favore, laddove le Associazioni di categoria del trasporto l’hanno definita “una

tuale apertura (e comunque dopo il 2013) debba essere subordinata ad un’analisi della situazione del mercato, che comprenda una valutazione dell’efficacia dei controlli e dell’evoluzione delle condizioni di impiego nel settore e dell’armonizzazione delle norme in materia di normativa sociale e di sicurezza. Per il tachigrafo, le norme saranno riviste per rendere quest'ultimo più efficace sotto il profilo dei costi; poi si

La Polonia toglie alla ferrovia per dare alla strada

Inversione di tendenza in Polonia, che ha deciso di ridistribuire 1,2 miliardi di euro, originariamente concessi dall'UE per il settore ferroviario, al trasporto stradale. Contraria la Commissione europea, che sta esaminando la proposta. Varsavia ha deciso che i contributi ricevuti nell'ambito del programma di politica di coesione debbano essere destinati alla realizzazione di nuove infrastrutture stradali per consentire un trasporto più efficace. I progetti ferroviari si sono dimostrati generalmente in ritardo e ciò ha spinto verso la decisione di spendere tutti i sussidi europei nella realizzazione di nuovi tratti di strada. La crisi economica ha colpito più duramente l'Est secondo Eurostat

Secondo Eurostat è l'autotrasporto di Estonia, Lettonia e Romania ad essere stato colpito più duramente dalla crisi economica globale, con un calo nel 2009 rispettivamente del 27,4%, 34% e 39% a confronto con l'anno precedente. Nell'UE, nel suo complesso, il trasporto merci su strada è diminuito del 10% rispetto al

follia” specie in un momento, come quello attuale, che vede l’aumento dei prezzi sulla base dalla crisi nel Medio Oriente. La strada comunque è ancora

vuole dare accesso al registro delle imprese di trasporto su strada alla polizia e ad altro personale quando effettuano controlli su strada. Bruxelles vuole adeguare alle nuove circostanze, tecnologie ed esigenze la legislazione in materia di pesi e dimensioni (ad esempio, peso delle batterie, migliore efficienza aerodinamica), assicurandosi che renda più agevole il trasporto intermodale e faciliti la riduzione del consumo globa-

2008. Bulgaria e Polonia sono stati gli unici paesi a registrare un aumento nel periodo (16% e 10%). Nonostante la crisi, la strada figura come la modalità dominante del trasporto merci in tutti gli Stati membri (ad eccezione di Estonia e Lettonia). Fra i paesi dell’Europa occidentale, la Francia appare come la più colpita (-16%). Per l’Italia Eurostat registra nel 2009 un calo del 7%. Nuova definizione armonizzata di rifiuti

Un nuovo regolamento comunitario adottato dalla Commissione europea fissa criteri chiari per stabilire esattamente quando un rifiuto non è più tale bensì un nuovo prodotto o una materia prima. L'impostazione dei nuovi criteri è stata richiesta dalla nuova Direttiva UE sui rifiuti per aumentare notevolmente il riciclaggio e ridurre l'impiego di nuove risorse naturali, per quanto possibile. Finora non erano chiari i criteri per determinare quando un materiale recuperato dai rifiuti cessa di essere tale e può venire trattato come un qualsiasi altro prodotto o materia prima, e ogni Stato membro aveva elaborato proprie regole. Eurovignette: il Parlamento europeo approva un testo deludente

La Commissione Trasporti del PE ha approvato il suo testo di compromesso sulla direttiva Eurovignette. Il voto non è certo favorevole agli autotrasportatori: sono esentati solo gli euro V e VI e soltanto per tre anni, il maggior pedaggio potrà consistere in un aumento fino al 200% e andrà pagato dal mezzo che si trova in momenti di punta del traffico fino a 8 ore al giorno. Infine, il testo del PE destina i proventi della tassazione non all’autotrasporto ma genericamente al “settore del trasporto” ed il 15 % alle infrastrutture. Il voto finale andrà espresso dalla seduta plenaria a Strasburgo in giugno.

lunga: la proposta dovrà essere discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio (che riunisce i governi nazionali). Vi sarà dunque margine per

le di energia e delle emissioni. Interessante anche la volontà di tradurre in pratica il concetto di "sportello unico" per gli adempimenti amministrativi, elaborando e introducendo un documento di trasporto unico in formato elettronico (bolla di consegna elettronica) e definendo un quadro adeguato per l'adozione delle tecnologie di rintracciamento (identificazione a radiofrequenza – RFID, ecc.). Si parla anche di un “codice

un’azione di lobby a Bruxelles che riesca a conciliare gli obiettivi di sostenibilità ambientali con le necessità del settore dell’autotrasporto.•

sociale” per i lavoratori che effettuano operazioni mobili di autotrasporto: l’iniziativa appare però alquanto debole e non sembra in grado di risolvere efficacemente il problema dei c. d. “falsi autonomi”. Infine, si affronterà la questione della qualità del trasporto, incentivando la formazione e certificazione, per sviluppare le competenze necessarie e rafforzare la competitività degli operatori di trasporto dell’UE.

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24 milioni di euro per l'elettromobilità


POLITICA

L’autotrasporto in cerca di sostegno e sviluppo Tra le varie iniziative andate in porto nel mese di marzo, il rimborso per il superamento della franchigia al carico e scarico delle merci di Yari Selvetella

n un mondo alle prese con la cosiddetta “globalizzazione” capita che, a latitudini lontanissime, corrispondano problemi simili: vale in molti settori e naturalmente anche per l’autotrasporto. Basti pensare a quello che è accaduto nelle scorse settimane a Shangai, in Cina, e precisamente nel porto di Baoshan, dove gli autotrasportatori hanno bloccato l’accesso ai “docks” come forma di protesta contro il caro carburante e contro le tariffe portuali giudicate troppo elevate. La situazione si è tranquillizzata quando la Municipalità di Shanghai (circa diciassette milioni di abitanti) ha annunciato che “le tariffe standard saranno ridotte, mentre le tariffe non standard saranno eliminate”. Insomma anche in questa primavera continuano i problemi globali di tenuta dell’autotrasporto di merci rispetto ai rincari determinati dalle fragilità della situazione internazionale e dagli immancabili speculatori finanziari. Da quest’altra parte del mondo le cose non sono in fondo così diverse e si sta cercando di fornire strumenti adeguati alle aziende che vogliono rimanere sul mercato senza cedere definitivamente alla crisi né alla tentazione di incamminarsi in pratiche al di fuori delle regole.

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Il fondo di garanzia Anche quest’anno, tra le risposte per fare fronte alla crisi il Governo ha individuato il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Il Fondo è aperto anche alle aziende di autotrasporto ed è utilizzabile per l’acquisto di veicoli. Il Comitato di gestione del Fondo, infatti, ha approvato la proroga per il 2011 del regime di garanzia per i finanziamenti a fronte dell’acquisto di veicoli commerciali, industriali, rimorchi e semirimorchi. Già dal novembre scorso, i ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze avevano consentito alle imprese di autotrasporto per conto terzi di utilizzare la sezione speciale del Fondo di garanzia per le Pmi anche per l’acquisto dei veicoli destinati al trasporto di merci. Il beneficio rientra negli aiuti sotto forma di garanzia e le domande da parte delle

imprese dovranno essere presentate e deliberate entro il 31 dicembre 2011. Il Fondo è nato per sostenere lo sviluppo delle Pmi: lo Stato, in buona sostanza, si fa garante a fronte di finanziamenti concessi dalle banche. Quello dell’accesso al credito, infatti, è uno dei nodi principali in cui incappano le imprese di autotrasporto nel loro quotidiano confronto con gli esiti della crisi economica internazionale. Secondo i dati del Comitato di gestione, le operazioni sono raddoppiate sia tra il 2008 e il 2009 (da 13.947 a 24.600 domande accolte) sia tra il 2009 e il 2010 (arrivando a cinquantamila). Nel 2011, per quanto riguarda il primo trimestre, con oltre quattordicimila domande accolte l'aumento è stato del 40% rispetto al primo periodo del 2010. In questo arco di tempo, grazie al Fondo, sono stati attivati finanziamenti per 2,3 miliardi, con un importo garantito pari a 1,3 miliardi. Il Fondo sta ottenendo un notevole successo tra le imprese, tanto che per salvaguardarlo anche in vista del 2012 sarà probabilmente necessario intervenire con ulteriori stanziamenti. Per quanto riguarda l’autotrasporto, comunque, i fondi sono ancora ampiamente disponibili, con 33 milioni di euro ancora a disposizione del comparto. “In questi anni attraversati dalla peggiore crisi economica degli ultimi ottant’ anni – ha dichiarato recentemente Bartolomeo Giachino, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti – malgrado la

situazione difficile dei conti pubblici, il Governo, proprio perché ritiene il settore dell’autotrasporto strategico per la nostra economia (il 90 per cento della merce è trasportata su gomma), non solo non ha tagliato le risorse, anzi le ha aumentate e ha innovato le politiche, istituendo per la prima volta un Fondo di garanzia al credito cui hanno già avuto accesso ben 1.400 aziende”.

Tempi di attesa: il rimborso Una delle questioni più importanti affrontate nel corso delle ultime settimane riguarda la disciplina sui tempi di attesa al carico e scarico delle merci: dopo l’approvazione del decreto dirigenziale che prevede un indennizzo per le soste, si sono tenute delle riunioni per stabilire l’entità del rimborso. A tale proposito si è attivato l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto istituito presso la Consulta dell'Autotrasporto e della Logistica, che ha pubblicato una nota in cui definisce in 40 euro/l’ora l'ammontare dell'indennizzo dovuto all'autotrasportatore per il superamento del periodo di franchigia al carico o allo scarico. (Vedi rubrica a pag. 41). Nella nota viene chiarita non solo l’entità, ma anche la metodologia di calcolo dell'indennizzo. Per stabilirlo si prendono in considerazione diversi fattori: l'orario medio di lavoro settimanale comprensivo di straordinario; l'ammortamento relativo al veicolo calcolato in base agli anni di vita media e al prezzo; la tassa di possesso, le assicurazioni e la manutenzione del veicolo. L'indennizzo è dovuto al vettore in caso


Costi minimi d’esercizio Un’altra attività importante per l’Osservatorio riguarda le disposizioni sui costi minimi di esercizio, valide anche per i contratti scritti, che consentono di tutelare la sicurezza stradale e la regolarità del mercato dell’autotrasporto e tendono a incentivare gli accordi di settore. In assenza di questi, sarà l’Osservatorio, che sta già lavorando a questo fine, a determinare i costi minimi di sicurezza. “D’altro canto - osserva Giachino - già oggi, per i contratti verbali, i dati sui costi del gasolio e la relativa incidenza sui costi di esercizio, consentono ai vettori di chiedere ai propri committenti il giusto corrispettivo. A titolo di esempio, secondo le ultime rilevazioni disponibili, per un veicolo oltre le 26 t, e per percorrenze superiori ai 500 chilometri, il costo chilodi superamento del periodo di franchigia, metrico medio è di circa 1,2 euro”. fissato dalla legge in due ore al carico e Come previsto dalla legge 127, questi due ore allo scarico. Forse anche tenen- costi saranno diffusi dopo il 12 maggio. do conto di questo fattore, la grande distribuzione organizzata sta procedendo Caro gasolio a una ristrutturazione dei suoi strumenti, L’impennata dei prezzi del carburante, anche telematici, per la gestione del ca- una voce di costo decisiva per gli autorico e scarico delle merci. trasportatori, rischia anche di compromettere i segnali positivi di reazione alla crisi. Il mercato infatti non sembra in graLa Gdo si organizza Come esempi è possibile citare i casi di do di compensare, attraverso aumenti di Conad Sicilia e Pam. Una circolare della tariffe, i maggior costi affrontati dalle catena di distribuzione Conad Sicilia an- aziende del settore. Non sono mancate nuncia infatti agli autotrasportatori che le polemiche sul reale collegamento tra sta introducendo un sistema per la pre- la guerra in Libia e il prezzo alla pompa: notazione degli slot di scarico per il ma- l’impressione che la speculazione finangazzino centrale di Modica, con l'obietti- ziaria pesi assai più dei danni reali è forvo di "ridurre i costi nei reparti di conse- te e largamente condivisa. gna ed accettazione merci e di mettersi Nel picco del luglio 2008, con un prezzo in linea con la nuova legge 127 del 2010 di quasi 150 dollari al barile, pagavamo sui tempi d'attesa al carico e allo scari- per la benzina 1,528 euro per litro; oggi co". Il sistema sarà attivo dal primo giu- ce ne vogliono altrettanti (precisamente gno 2011 ed avverrà attraverso una piat- 1,524) ma con il barile a 104 dollari (per taforma telematica. Le prenotazioni si ef- il gasolio la differenza è risibile - 0,11 fettueranno on line. Inserendo il numero centesimi - da 1,52 a 1,41 euro/l). d'ordine, gli autotrasportatori potranno In Italia, poi le accise sul gasolio sono tra prenotare una finestra di tempo per le le più alte in Europa. L’Anita, al riguardo, consegne. In caso di diversi ordini, an- ha presentato alcune proposte alla Comche da fornitori diversi, il sistema abbine- missione europea che sta lavorando alla rà gli ordini in un unico slot, informando modifica alla Direttiva comunitaria anche il magazzino, in modo che esso 2003/96 al fine di definire una diversa metodologia della tassazione dell’energia. possa organizzarsi in tempo. Le prenotazioni, comunque, avranno un Il gasolio incide per il 20-30% sui costi di costo, fatturato all'impresa d'autotraspor- esercizio delle imprese di autotrasporto to, pari a 2,50 euro per ogni slot prenota- e l’accisa per il 40% circa sul prezzo alla to. Gli autotrasportatori che vorranno pompa. La norma vigente fissa il livello usare questo sistema dovranno stipulare minimo di accise pari a euro 0,330 per liun contratto con Mercareon, l’azienda tro di gasolio. In Italia le accise sono pari che gestisce la piattaforma telematica. a euro 0,423 per litro che, anche sottra-

POLITICA

endo il rimborso previsto, porta il livello a euro 0,403 tra i più alti d’Europa. Tra le proposte presentate da Anita, c’è l’elevazione del livello minimo di tassazione per ridurne la differenza rispetto a quello vigente nei Paesi con più elevata tassazione, la previsione del gasolio professionale e l’eliminazione o la riduzione dei periodi di deroga per i Paesi con più bassa tassazione e in particolare per quelli nuovi entrati. Intanto La Commissione europea ha presentato una proposta di revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità nell’UE. La proposta dovrebbe aiutare i biocarburanti, ma l’approccio è, intanto, quello della tassazione. In base alla proposta, infatti, le aliquote minime delle accise saranno calcolate sulla base di un duplice parametro, che terrà conto tanto del volume delle emissioni di anidride carbonica del prodotto, quanto del contenuto energetico dello stesso, ovvero dell’energia effettiva generata dal prodotto. La proposta passa ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dei Ministri dell’UE e, qualora approvata, entrerà in vigore il 1° gennaio 2013. Essa, tuttavia, contempla lunghi periodi transitori, fino al 2023, per consentire agli operatori del settore di allinearsi progressivamente al nuovo regime fiscale. La questione di un differente impatto del costo del gasolio nei vari paesi dell’Unione europea, seppur aggravata dagli ultimi aumenti alla pompa, è già dibattuta da anni. A differenti costi d’esercizio corrisponde, evidentemente, una differente competitività, circostanza che si pone in antitesi con i principi fondanti del mercato europeo. Di qui la proposta, a più riprese avanzata dalla categoria, di un “gasolio professionale” che tenga conto delle esigenze dell’autotrasporto anche in chiave di anello conclusivo della filiera della produzione e distribuzione delle merci. Le associazioni italiane e lo stesso Governo intendono ora riproporre questa possibilità, anche se tale proposta sta incontrando notevoli resistenza all’interno dell’Unione, sempre in difficoltà quando deve confrontarsi con i protezionismi e le

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Una delle questioni più importanti affrontate nel corso delle ultime settimane riguarda la disciplina sul carico e lo scarico delle merci in caso di attese ingiustificate

Da questa nuova modalità dovrebbe discendere una razionalizzazione di tempi e risorse e una drastica riduzione dei tempi d’attesa. Un altro gruppo della gdo che si sta organizzando in tal senso è Pam, che aderisce a un progetto chiamato Tesi Collaboration One, anche questo teso alla prenotazione di slot di scarico in ribalta dei veicoli industriali. Si comincia il 2 maggio col deposito di Spinea (Venezia), per proseguire nelle strutture deputate alla consegna di verdure fresche e infine con il deposito nazionale di Pontedera per merci diverse dal cibo. Il sistema telematico permette a tutti gli operatori della filiera di condividere i dati e ottenere più puntualità nei tempi d'attesa allo scarico.


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POLITICA

Venti di protesta

Una manifestazione di Trasportounito

Trasportounito manifesta a Roma e proclama il fermo. Unatras chiede un incontro urgente al Governo Di fronte alla crisi e alle risposte per fronteggiarla, alcune associazioni rappresentative dell’autotrasporto ripropongono l’ipotesi della mobilitazione; altre hanno già iniziato a protestare. “Nelle prossime settimane - si leggeva in un comunicato Unatras di inizio aprile - verranno convocati i rispettivi organi direttivi per deliberare la disdetta della pace sociale e le iniziative di protesta che si renderanno necessarie, non escludendo il fermo dei servizi di trasporto". Rimane proclamato il fermo, invece, da parte di Trasportounito Fiap, con uno stop dal 16 al 20 maggio. Ma nel frattempo Trasportounito ha già messo in atto una protesta a Roma. Sin dal primo mattino del 3 maggio traffico della capitale in tilt con una lunga fila di camion che si è mossa dalla zona di Saxa Rubra, sulla via Flaminia, fino a Porta Pia. "Il deterioramento del mercato, la crisi finanziaria e gestionale in cui si dibatte la stragrande maggioranza delle imprese del settore, ma anche il rischio di forme di protesta incontrollabili, rendono improrogabile - recita in un comunicato - l'assunzione di decisioni estreme e di scelte gravi ma necessarie". L’indomani, l’assemblea degli autotrasportatori ha deciso di lasciare Roma, in attesa di un incontro col Governo. Anche il coordinamento di associazioni Unatras intanto ha chiesto un confronto urgente con l’Esecutivo per evitare che le manifestazioni, pur organizzate da "gruppi sparuti di autotrasportatori" rischino di coinvolgere anche le altre associazioni. "L’autotrasporto vive una situazione che peggiora giorno dopo giorno, complice anche l’atteggiamento di totale chiusura da parte della committenza sul pagamento dei costi minimi di sicurezza - si legge in una nota di Unatras. È necessario intervenire immediatamente per risolvere le questioni più urgenti”. riserve di quei paesi che, tutto sommato, dalla situazione presente traggono dei benefici. La strada percorsa dall’Ue, comunque, sembra essere quella di far pesare sul mondo del trasporto le esigenze di una maggiore compatibilità ambientale. Anche nel caso delle Eurovignette, sulla base del testo votato recentemente, i proventi dei pedaggi vengono destinati non al settore dell’autotrasporto ma - genericamente - alle infrastrutture di trasporto, senza nemmeno distinguere fra le varie modalità. L’associazione Uetr ha espresso al riguardo il suo disappunto: “per evitare lo scontro preferisce allinearsi sacrificando un settore che ha già molti problemi, e che pure continua a rappresentare la spina dorsale dell’economia europea” si legge in un comunicato. Vengono esentati temporaneamente (e comunque solo per tre anni) i mezzi euro 5 e 6 (peraltro è noto come la differenza fra i due standard in termini di miglioramento delle prestazioni ambientali sia minima) ma non gli

euro 3 o almeno gli euro 4, che rappresentano ancora larga parte delle flotte aziendali in diversi paesi.

Conto alla rovescia per il Sistri Nuovo controverso conto alla rovescia, intanto, per il sistema di tracciabilità del trasporto di rifiuti, il Sistri. È stato infatti pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del ministero dell’Ambiente che riunisce in un solo testo i cinque decreti finora emanati. Il nuovo decreto entra in vigore l’11 maggio sostituendo i decreti precedenti. Resta confermata la data del 1° giugno 2011 per l’avvio a regime del sistema e per l’assolvimento degli obblighi di comunicazione annuale del Mud. Anche le sanzioni decorreranno a partire da tale data. Resta confermato anche l’obbligo di tenuta di registri e formulari fino alla data di piena funzionalità del Sistri, cioè fino al prossimo 31 maggio. Una comunicazione pubblicata sul sito web del Sistri invita inanto le imprese

d'autotrasporto attive nella movimentazione dei rifiuti ad installare le black box. "Sono ancora molti i veicoli di trasporto che non hanno effettuato l'installazione delle black box e si rileva che il numero delle installazioni che vengono effettuate in questi giorni dalle officine autorizzate è assolutamente insufficiente a far sì che alla data del 1 giugno tutti i veicoli abbiano l'apparecchiatura installata". I veicoli che non avranno la black box saranno sospesi dall'Albo "entro 60 giorni dal 1 giugno 2011" e se non l'avranno installata entro tre mesi dalla data di sospensione saranno cancellati dall'Albo stesso. Nella gran parte dei casi si tratta di veicoli appartenenti ad imprese che, dopo aver ritirato il voucher presso le sezioni regionali dell'albo ed aver fissato l'appuntamento presso l'officina autorizzata, hanno disertato l'appuntamento. Il coordinamento di associazioni di Unatras chiede tuttavia la sospensione del sistema, perché il Sistri non risulta essere ancora funzionante. “Impensabile l'entrata in funzione il prossimo primo giugno” afferma un comunicato. Alcuni operatori, pur dotati dei necessari dispositivi elettronici, non sono ancora riusciti ad accedere al sito web. La maggior parte delle imprese non ha avuto modo di aggiornare il nuovo browser e l’aggiornamento del sistema, laddove effettuato, non ne consente di fatto la sua operatività, in quanto non invia le necessarie comunicazioni mail, apre delle schermate che poi non chiude e sovente si blocca. Le Associazioni denunciano il malfunzionamento del sistema informatico: “Le istruzioni tecniche per effettuare informaticamente le diverse operazioni di gestione dei rifiuti, dalla registrazione di quelli prodotti, allo scarico nell’area movimentazione, al tracciamento con le black-box montate sugli automezzi, cambiano di continuo. In una sola settimana si sono avute tre diverse versioni del Manuale operativo, mentre le guide per i diversi soggetti del ciclo dei rifiuti, produttori, trasportatori e gestori impianti finali, sono state addirittura rimosse dal sito per un loro ulteriore aggiornamento. Ai trasportatori, infine, non viene nemmeno consentito di effettuare un congruo periodo di sperimentazione per testare la validità del sistema e indicare le criticità da superare”.•

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Al centro del dibattito le disposizioni sui costi minimi di esercizio, valide anche per i contratti scritti, che consentono di tutelare la sicurezza stradale e la regolarità del mercato dell’autotrasporto


ASSOCIAZIONI

TEMPI di ATTESA e COSTI MINIMI Abbiamo chiesto ai rappresentanti degli autotrasportatori un giudizio sull’indennizzo per le attese al carico e scarico merci e la loro opinione sul tema dei costi minimi

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di Yari Selvetella

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Giuseppina Della Pepa (segretario generale Anita) L’ a m m o n t a r e dell’indennizzo sostanzialmente rispecchia il valore complessivo delle voci di costo indicate dalla legge: lavoro del conducente e del fermo del veicolo. Ma tutti sappiamo che esso è frutto di una mediazione che, tutto sommato, ci trova d’accordo anche se il costo del lavoro dell’autista dopo il rinnovo del contratto di lavoro è leggermente aumentato. Il vero nodo però non è tanto l’euro in più o in meno da riconoscere al vettore. Ciò che più conta è che l’impianto normativo funzioni davvero e rappresenti quella leva verso l’efficienza del sistema da tutti auspicata, con vantaggi per l’intero sistema economico. Tuttavia, se da un lato non mancano criticità (probabilmente un diretto coinvolgimento dei destinatari avrebbe reso ancora più efficace la disposizione), d’altro lato è pur vero che la disciplina portata a termine sta facendo crescere, tra gli operatori della filiera, la consapevolezza e l’esigenza di una maggiore collaborazione e attenzione nella gestione operativa delle prese e delle consegne, e questo rappresenta senz’altro un primo, importante, risultato. Sul tema dei costi minimi di sicurezza il vero protagonista in questo periodo è l’Osservatorio, nel quale Anita, che rappresenta le imprese strutturare del settore, non è presente. Un’assenza che pesa nella rappresentanza all’interno di tale organismo, chiamato a definire provvedimenti così importanti. Ci dobbiamo anzitutto chiedere se davvero l’insieme degli interventi normativi porteranno a riequilibrare la posizione negoziale dei vettori nei confronti dei committenti o se, al contrario, non daranno ulteriore impulso al franco fabbrica e al conto proprio. Appare poi difficile affermare che un meccanismo co-

struito su costi nazionali possa essere applicato da parte dei vettori esteri. Ma se immaginiamo che il sistema delle regole che si è costruito, unito a quello dei controlli e dell’apparato sanzionatorio, aiuterà sul serio le imprese di autotrasporto a reggere la forza contrattuale dei committenti, la strada per il rispetto dei costi minimi sarà tanto più semplice e lineare quanto più dette regole saranno conosciute da parte della committenza. Ma fino a quando l’autotrasporto continuerà a considerarsi contraente debole nel rapporto con i propri clienti, questo circolo vizioso non si chiuderà mai. Per questo motivo, anche dopo che l’Osservatorio avrà definito i costi minimi - come ormai appare prossimo - noi continueremo a batterci per gli accordi volontari di settore. Silvio Faggi (segretario generale Fiap) Il giudizio della Fiap sul provvedimento è positivo per quanto attiene l’ammontare dell’indennizzo anche se la mia proposta iniziale nella riunione dell’Osservatorio, muoveva da una cifra di 45 euro/ora. Il risultato finale poteva essere più favorevole alle imprese di autotrasporto se tutti i loro rappresentanti che siedono all’Osservatorio avessero votato la mediazione proposta dal sottosegretario Giachino a 42 euro. Così purtroppo non è andata e la volta successiva la mediazione è stata possibile solo ad un livello un po’ più basso. L’indennizzo deliberato è comunque congruo e potrebbe svolgere una importante funzione per la riduzione dei tempi di sosta proprio nei confronti di quei committenti che, non dovendo pagare nulla fino a qualche giorno fa, non si facevano scrupolo ad utilizzare il veicolo come deposito temporaneo per la loro merce. Ciò che invece a nostro parere rischia di

non funzionare è il sistema di certificazione della sosta. Noi avevamo proposto l’autocertificazione del vettore, che, per la sua semplicità, poteva funzionare egregiamente: sia il vettore sia il committente hanno infatti interesse a verificare e certificare un dato corretto. Per quanto riguarda il rispetto dei costi minimi il problema che fin da subito abbiamo indicato come prioritario sono i controlli. Sui vettori il giro di vite sui controlli c’è stato e anche piuttosto violento. Ciò che è mancato completamente sono i controlli nei confronti degli altri soggetti della filiera come previsto dalle leggi. Ci sono addirittura consorzi e cooperative che pur di non discutere con i committenti pagano le sanzioni e, in alcuni casi, anziché inserirle fra i costi generali, le addebitano addirittura al socio che è stato pizzicato dalla polizia stradale. E mi riferisco anche a grandi strutture che non mancano di rimarcare in ogni occasione di essere l’eccellenza nel settore. Bisognerà probabilmente trovare una strada più efficace. Per quanto ci riguarda come associazione stiamo cercando di dare tutta l’assistenza possibile e necessaria alle imprese. Occorre in ogni caso un impegno diverso da parte di tutti. La funzione dei costi minimi è soprattutto quella di garantire un maggior livello di sicurezza della circolazione e questo è un obiettivo alto, nobile. Ci auguriamo che il valore sociale di questa normativa non lo si scopra, come spesso succede nel nostro Paese, solo dopo l’ennesima tragedia. Sarebbe imperdonabile per tutti coloro che, a vario titolo, continuano a remare contro. Maurizio Longo (segretario generale Trasportounito Fiap) Premesso che la remunerazione dei tempi di attesa, pari a 40 euro/ora, a partire dalla terza ora, sembrano effettivamente esigui, il principio della


Paolo Uggé (presidente Fai Conftrasporto) Il valore individuato è frutto di una valutazione errata perpetrata in seno all’Osservatorio da un rappresentante di una federazione degli autotrasportatori che, pensando di ottenere 45 euro/ora ha impedito l’approvazione, in quanto le federazioni facenti capo all’Unatras sono finite in minoranza, della proposta, avanzata dal Sottosegretario, che era pari a 42 euro. Il valore individuato è comunque in linea con quanto gli studi dell’Albo hanno più volte indicato e può essere considerata una buona mediazione, tenuto conto che una parte della committenza ha di fatto condiviso la nuova proposta. Sui costi minimi posso dire che la strada è una sola e proviene direttamente dalla legge delega di riforma che se, da un lato, ha liberalizzato, dall’altro ha posto i controlli come elemento indispensabile al funzionamento della riforma. Quindi la risposta è implicita. Senza una politica dei controlli mirata che coinvolga tutti i soggetti della filiera il sistema rischia di non funzionare adeguatamente. Da qui la vera battaglia che il mondo associativo dovrebbe condurre in modo deciso è quello di ottenere la rete di controlli tante volte annunciata e fino ad oggi poco realizzata.

Daniele Caffi (presidente nazionale Cna Fita) Al di là dell’indennizzo, secondo il mio punto di vista, è necessario modificare il decreto dirigenziale. La somma, certo, è stringata, ma il problema vero è che il decreto non considera il tempo reale necessario alle operazioni di carico e scarico che, in caso di cattiva organizzazione di chi deve ricevere le merci, può risultare troppo lungo. Per esempio andrebbe valutato qual è il tempo materiale di realizzazione della consegna nella grande distribuzione organizzata. Dunque se nel determinare l’indennizzo si è tenuto conto dell’ammortamento e della manodopera, bisogna aggiungere a ciò il protarsi del tempo di carico e scarico che va a compromettere anche l’operatività del mezzo. È comunque importante che sia passato il principio. Per i costi minimi, dal 12 maggio è operativa la legge frutto dell’accordo di giugno: ma le leggi sono tali se sono fatte rispettare. Occorrono controlli su tutta la fliera. Su questo abbiamo incontrato la Polstrada e abbiamo chiesto anche alla Guardia di Finanza che nei controlli normalmente effettuati su tutte le aziende venga incluso un accertamento sull’utilizzo del trasporto e una verifica dei tempi di pagamento e delle regole l’83 bis. C’è il rischio che al momento di una richiesta del rispetto delle leggi il committente opponga una risposta del tipo “vai perché tanto c’è la fila”. Proprio per aiutare le imprese a far valere i loro diritti ricordiamo che le aziende possono segnalare i casi mancato pagamento alla Guardia di finanza direttamente o tramite noi. Un altro grosso problema è che la gran parte della grande distribuzione tenta di utilizzare gli autisti per lo scarico merci, anziché assumere apposito personale: questo è in contrasto con le leggi e con la sicurezza. Il facchinaggio non è un lavoro che compete agli autisti e in questo modo anche il rispetto di orari e pause di lavoro viene compromesso. Alberto Armuzzi (vice presidente Legacoop servizi) L’indennizzo per il superamento della franchigia al carico e scarico delle merci è un atto dovuto da parte dell’Osservatorio. Il problema che si pone adesso, tuttavia, è aprire un confronto non solo con le parti datoriali, ma anche con le imprese di logistica committente e con i proprietari delle merci in modo da definire una modalità operativa molto più efficiente di quella che abbiamo sin qui conosciuto. L’obiettivo di questo provvedimento dev’essere anche quello di stimolare un miglioramento per i siti e le piattaforme adibite allo scarico.

ASSOCIAZIONI Se si riducesse tutto a un indennizzo, non credo che potremmo dire centrato l’obiettivo di una migliore gestione logistica delle merci. Occorre invece lavorare sull’intera filiera e ottenere questo risultato: ma serve una riorganizzazione vera e complessiva. Per i costi minimi, intanto, i tempi stringono: non vanno intanto confuse le nozioni che l’83 bis individua ai commi 1 e 2 come costi di gestione con il comma 4 che si riferisce invece alla sicurezza. Dobbiamo valutare le singole voci che tendono a comporre il costo minimo, ma non si tratta soltanto di un elemento di contrattazione e, al di là di contratti scritti e non scritti, questa operazione serve proprio al settore per moralizzare il mercato e contrastare chi non rispetta le regole. Ad esempio il costo del lavoro: abbiamo siglato un aumento appena quattro mesi fa: se si va sotto quella soglia è chiaro che c’è qualcosa che non va. E su questo occorre l’impegno di tutti: non solo da parte del Governo e dell’Albo, ma da parte di tutta la categoria. E sia chiaro che non è solo nell’interesse degli autotrasportatori, ma di tutto il sistema economico italiano. Francesco Del Boca (presidente Confartigianato Trasporti) Noi avevamo chiesto che l’entità del rimborso per il superamento della franchigia fosse di 45 euro. La cifra ottenuta, che è invece di 40, è il frutto di una mediazione tra le parti condivisa da Unatras e, credo, anche all’interno delle altre associazioni. Ma vanno chiariti alcuni aspetti: anzitutto che si tratta sicuramente di un passo in avanti, poiché si è ottenuto un riconoscimento formale a un problema prima del tutto tralasciato. Quindi non sono, in sé, i 40 euro di risarcimento a costituire una vittoria, ma l’incentivo all’efficienza che speriamo consegua al provvedimento. Speriamo che gli operatori logistici e la grande distribuzione organizzata sappiano approfittarne per strutturare meglio i loro servizi. Ad esempio per evitare intasamenti nelle ore di punta e per capire che ciascuna parte della filiera deve risolvere i propri problemi. Non può dunque gravare sui trasportatori l’onere di rimediare a inefficienze che si generano in un contesto che non compete loro. Per quanto riguarda i costi minimi, aspettiamo con impazienza gli esiti dei lavori l’Osservatorio sui costi, già nelle prossime settimane. Abbiamo formulato alcune proproste: ora ci vorrà sicuramente del tempo per trovare un equilibrio e un accordo tra le parti. Di sicuro dal giorno in cui questi diventeranno obbligatori ci impegneremo a farli rispettare, dando supporto a tutte le nostre aziende, anche al fine di denunciare eventuali disapplicazioni delle norme sui costi minimi.•

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proposta normativa è, e rimane, quello di evitare le lunghe inutili attese al carico ed allo scarico, penalizzando le aziende che non investono in tali operazioni. Ciò che maggiormente interessa è la velocità delle operazioni di carico e scarico piuttosto che la remunerazione. Tuttavia i contenuti dei provvedimenti normativi (Legge 127/10 e decreto applicativo) non creano le condizioni che avevamo ipotizzato in quanto, come al solito, c’è la legge ma c’è anche il modo di non applicarla o applicarla affinché non cambi assolutamente nulla. In sostanza: non vedremo investimenti da parte della committenza e non avremo la remunerazione dei tempi di attesa. Per quanto concerne i costi minimi l’unico modo per far rispettare le regole, ivi compresa quella dei costi minimi di esercizio, è quello di fare delle norme semplici, applicabili e facilmente verificabili magari in modo sistematico. Insomma tutt’altro rispetto all’impianto normativo che è stato ideato. I fatti dicono che da tre anni si parla, e si legifera, sui costi minimi legati al costo del gasolio, ma i risultati sono vicini allo zero. Se qualcuno poi pensa di spendere la recente sentenza di Trieste come una conquista dell’autotrasporto commette una cattiveria ed offende l’intelligenza degli autotrasportatori i quali dovrebbero poter lavorare con una maggiore e migliore tutela normativa, e non rincorrere avvocati e azioni legali post-attività.


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COSTI

I

Crescita inarrestabile La spinta verso l’alto del petrolio è causata dalla coincidenza di diversi fattori. È iniziata con la ripresa della produzione industriale trainata dall’Asia, che ha incrementato la domanda su tutti i fronti: industria, energia e trasporto. A questo fattore strutturale, si è aggiunta prima la protesta in Egitto - che ha destato preoccupazioni sull’operatività del Canale di Suez, da cui transitano centinaia di petroliere dirette in Europa - poi la guerra in Libia, che ha bloccato l’esportazione di greggio dal Paese nordafricano. Non bisogna trascurare neppure la speculazione finanziaria, che opera sia sulla quotazione del greggio, sia su quella dei prodotti raffinati. E non si può ridurre l’aspetto speculativo ad una semplice propaganda delle associazioni degli imprenditori e dei consumatori, poiché lo stesso presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, intende creare una squadra investigativa all’interno del Dipartimento della Giustizia per contrastare manipolazioni sui prezzi del carburante, con una particolare attenzione alle attività illecite svolte da “trader e speculatori”.

Il carburante per i motori diesel sfiora la quota di 1,5 euro al litro, mentre i premi della RCA per i veicoli pesanti sono raddoppiati nel giro di pochi mesi in alcune regioni italiane. Il settore dell’autotrasporto avanza alcune proposte per raffreddare una situazione che altrimenti può diventare esplosiva di Michele Latorre

La stessa Opec, l’organizzazione internazionale dei produttori di petrolio, ritiene che il prezzo del barile sia troppo alto rispetto all’effettiva domanda di almeno 15 dollari al barile, proprio a causa della speculazione. Ma quest’ultima è agevolata anche dalle differenze delle quotazioni del petrolio tra la piazza americana - rappresentata dal West Texas Intermediate - e quella europea, rappresentata dal Brent. Purtroppo per noi, quest’ultima è più costosa (e cresce a ritmi maggiori) rispetto alla prima ed è il riferimento per il petrolio da raffinare che giunge nel Vecchio Continente. Per il prossimo futuro, le previsioni non sono ottimiste, almeno dal punto di vista del consumatore: le rivolte nel Medio Oriente non si placano (in questo periodo, oltre alla guerra in Libia, ci sono forti tensioni in Siria e Yemen) e mantengono quindi alto il timore di un’estensione anche nei Paesi che sostengono la produzione mondiale di petrolio, primi tra tutti l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi. Le previsioni per l’anno in corso stilate dall’Agenzia Internazionale sull’Energia mostrano che la domanda di petrolio si attesterà nel 2011 a 89,4 milioni di barili al giorno, ossia l’1,6% in più rispetto allo scorso anno, mentre la produzione quotidiana è scesa, dopo la crisi libica, a 88,3 milioni di barili. Quindi, a parte le dichiarazioni di principio, l’Opec dovrà intervenire concretamente per aumentare la produzione fin dal prossimo giugno, altrimenti sarà inevitabile un ulteriore incremento del prezzo del barile. Se il prezzo resterà sopra i cento dollari per

l’intero 2011, “l’economia globale rischia di subire una crisi come quella del 2008”, ammonisce Nuobo Tanaka, direttore esecutivo dell’Agenzia.Tendenze della macroeconomia, rivolte sociali nei Paesi arabi e grande speculazione internazionale sono fenomeni con cui è difficile, se non impossibile, interagire a livello di singolo Paese. Però è possibile attuare dei provvedimenti che raffreddino l’aumento del prezzo del carburante. Alcune Associazioni dell’autotrasporto e dei consumatori hanno riproposto la “sterilizzazione” dell’imposizione fiscale. È un tema ormai “classico”, che si ripropone in ogni fase d’incremento dei prezzi. La logica è quella secondo cui, se non si può intervenire sulla componente industriale, s’intervenga almeno su quella fiscale che, va ricordato, è la voce più importante del prezzo alla pompa dei carburanti. La richiesta d’interventi sulle accise è stimolata anche dal fatto che quelle italiane sono tra le più elevate in Europa: la normativa comunitaria attualmente in vigore fissa un livello minimo di 0,330 euro per litro di gasolio, mentre il valore italiano è di 0,423 euro (che diventano 0,403 euro considerando il rimborso previsto per le imprese d’autotrasporto in conto terzi). E se proprio lo Stato italiano non vuole ridurre tale importo, poiché l’imposizione fiscale sui carburanti è un’importante fonte di reddito, alcune Associazioni di categoria chiedono che si elevi almeno il minimo comunitario, così da evitare distorsioni alla concorrenza. Sul fondo resta sempre il tema del gasolio professionale, ossia di un prezzo

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costi dell’autotrasporto viaggiano più veloci dei camion: negli ultimi mesi, aumenta ogni voce del bilancio degli autotrasportatori. Gasolio in primo luogo, ma anche le assicurazioni Rca e perfino gli pneumatici e l’additivo per i motori Euro 4 e Euro 5. Il carburante è sicuramente l’elemento che preoccupa maggiormente le imprese, a causa dell’elevata incidenza sui costi d’esercizio dei veicoli, che secondo i dati del ministero dei Trasporti arriva al 37,1%, nel caso di veicoli pesanti che operano sulle lunghe distanze. Dopo un “raffreddamento” registrato nei mesi della crisi macroeconomica, il prezzo del petrolio ha ricominciato a salire, trascinando anche quello del gasolio. Mentre scriviamo questo articolo, il barile di greggio ha superato i 117 dollari, mentre il gasolio alla pompa sfiora il record di 1,5 euro al litro. E considerando solo ultimi dodici mesi, il prezzo del carburante per i motori diesel registra in Italia un incremento percentuale del 21%.

La folle corsa di gasolio e assicurazioni


specifico per il trasporto, che naturalmente dovrebbe essere inferiore a quello praticato per le autovetture, seguendo quanto già avviene per la pesca e l’agricoltura. È una richiesta che l’autotrasporto sta avanzando da qualche anno, in diverse sedi nazionali e comunitarie, ed è riemersa durante i recenti incontri tra Associazioni dell’autotrasporto ed il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, che ha confermato l’intenzione del ministro Altero Matteoli di rilanciare la questione in ambito europeo.

Assicurazioni alle stelle Ma non c’è solo il gasolio ad infiammare i costi dell’autotrasporto. Anche l’assicurazione obbligatoria Rca sta vivendo un periodo di forte tensione. E non ci riferiamo solamente al tasso d’incremento medio, che comunque sa-

rebbe significativo: le Associazioni dei consumatori stimano che nel 2010 si è registrato un aumento medio dei prezzi del 18% e che quest’anno si avrà un ulteriore aumento medio del 12%. L’elemento esplosivo appare se si stringe l’osservazione ad alcune regioni italiane, che mostrano tassi d’incremento molto superiore a quello medio nazionale. Situazione che si aggrava ulteriormente nell’autotrasporto, al punto che le Associazioni di categoria la stanno inserendo tra le emergenze nazionali. Da una nostra inchiesta, risulta che i premi Rca per i veicoli adibiti al trasporto di merci sono addirittura raddoppiati nel Mezzogiorno, colpendo soprattutto le piccole imprese, che non hanno alcuna forza contrattuale né accordi quadro con le compagnie. Fino ad un paio di anni fa, in Campania o in Sicilia, esistevano convenzioni che prevedevano

premi da 1.200-1.300 euro l’anno, mentre oggi l’autotrasportatore ne paga, a parità di condizioni, come minimo 3.000-4.000 euro, per contratti che prevedono franchigie. “Ma ci sono anche padroncini che in agenzia hanno ricevuto preventivi fino a 13mila euro”, dichiara un esperto del settore, che prosegue: “Nel caso di un operatore che ha subito tre sinistri, il premio può salire fino a 28mila euro l’anno”. Le compagnie d’assicurazione giustificano queste richieste con il forte aumento dei risarcimenti che giungerebbe dalle regioni meridionali, aggiungendo che una parte rilevante di questi sarebbe frutto di vere e proprie truffe. Una tesi che forse può valere per le autovetture o i veicoli leggeri che viaggiano in ambito locale, ma che non ha senso quando si parla di veicoli industriali pesanti che operano sull’intero territorio

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Aumentano anche pneumatici ed Adblue

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La pioggia d'aumenti causati dalla corsa dei prezzi delle materie prime che coinvolgono l’autotrasporto non interessa solamente i carburanti, ma anche componenti importanti, come gli pneumatici, e l’additivo necessario per abbattere l’inquinamento dei motori Euro 4 ed Euro 5 che utilizzano la tecnologia SCR. Nel primo caso, l’aumento vertiginoso della gomma naturale iniziato già nel 2010 (+85%) sta portando una serie di aumenti del prodotto finito che durerà almeno per tutto il 2011. La situazione per i veicoli industriali è aggravata dal fatto che le loro coperture, a differenza di quelle delle autovetture, non utilizzano gomma sintetica. Secondo l’industria, la produzione di

gomma naturale non riesce a soddisfare la domanda a causa di una serie di fattori, tra cui c’è il forte aumento a livello mondiale di richiesta di pneumatici. Situazione analoga nel mercato dell’urea, che è la materia prima dell’additivo Adblue. Negli ultimi mesi, le quotazioni di questo elemento (usato soprattutto per la produzione di fertilizzanti) è cresciuto del 33%, a causa della forte domanda proveniente dall’agricoltura dei Paesi emergenti, tra cui spiccano India e Brasile. E pure in questo caso, i segnali mostrano che questa tendenza all’aumento proseguirà anche nei prossimi mesi, trascinando verso l’alto i prezzi dell’Adblue.


COSTI

ASSICURAZIONI: ATTENTI AL TAGLIANDO FALSO

compagnie assicuratrici, che però non ha finora portato risultati concreti, anche se ha stimolato la nascita di alcune proposte da parte dei vettori per stilare una sorta di “protocollo antifrode”, che sarebbe il presupposto per un abbassamento dei premi assicurativi. Bisogna innanzitutto separare l’autotrasporto professionale dagli altri utenti della strada quando si stilano le statistiche su incidentalità e frodi, così da valutare il rischio in modo preciso e corretto. Il secondo passo fondamentale è trovare modi per analizzare in modo oggettivo le singole imprese con strumenti più sofisticati dell’attestato di rischio. In questa attività, si può ipotizzare una collaborazione tra le Associazioni dell’autotrasporto e quella che rappresenta le compagnie assicuratrici. In tale ambito, potrebbe sorgere anche un organismo di controllo dedicato al trasporto delle merci. Ma esiste anche una soluzione tecnologica, che è già stata sperimentata in alcuni consorzi d’imprese d’autotrasporto: installare a bordo del veicolo una “scatola nera” in funzione antitruffa, che in caso di denuncia di sinistro accerti l’esatta dinamica degli eventi, aiutando a smascherare i falsi sinistri ed a stabilire le responsabilità di quelli veri. Infine, è emersa anche la possibilità di coinvolgere il Fondo di Garanzia dell’Autotrasporto, che potrebbe stabilire una procedura che tuteli le imprese d’assicurazione sull’effettivo incasso delle franchigie. Insomma, le proposte da parte dell’autotrasporto per disinnescare una potenziale situazione esplo-

siva non mancano. Bisogna ora verificare se da parte delle assicurazioni ci sia un’effettiva volontà ad intervenire per tutelare le realtà che si muovono correttamente - e che sono la maggioranza - oppure se preferiscono “spalmare” il problema causato da pochi su tutti i loro clienti. Via, quest’ultima, forse più semplice nel breve termine, ma che poi crea fenomeni collaterali dannosi per l’intera collettività, come la nascita di compagnie fantasma.•

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nazionale o addirittura in ambito internazionale. In questo caso, infatti, non è affatto significativo se nel luogo dove ha sede l’impresa che stipula il contratto d'assicurazione c’è un elevato tasso d’incidentalità, perché il camion può viaggiare in prevalenza in zone più “tranquille”. Si crea, così, un effetto distorsivo della concorrenza all’interno degli stessi confini nazionali. Tenendo conto che oggi è impensabile tornare ad un regime di premi contingentati, come si può affrontare la questione? Una risposta individuale potrebbe essere quella di spostare la sede dell’impresa a nord, dove i premi sono decisamente più bassi, ma è evidente che questa suona più come una provocazione che come una reale soluzione, perché è impraticabile da parte delle piccole e medie aziende d’autotrasporto (mentre quelle più grandi o lo hanno già fatto, magari all’estero, oppure hanno accordi più vantaggiosi con le compagnie d'assicurazione). Qualcuno affronta la questione con modi che possiamo tranquillamente definire criminali, ossia rivolgendosi a false compagnie d’assicurazione. Ma è una via che può condurre direttamente a denunce penali. Chi aderisce ad un’Associazione di categoria può utilizzare prodotti convenzionati che, essendo tarati su medie nazionali, non presentano generalmente enormi differenze a livello geografico. Tuttavia, è evidente che bisogna trovare una soluzione per tutti e questo è stato il tema di un Tavolo avviato tra rappresentanti dell’autotrasporto e delle

L’allarme è stato lanciato dall’Isvap, ossia l’istituto sulla vigilanza sulle assicurazioni, che nel comunicato diffuso lo scorso dicembre ha avanzato alcune proposte per contenere il costo delle polizze RC Auto ha inserito un capitolo dedicato al fenomeno delle false assicurazioni. Tra i provvedimenti che andrebbero presi per prevenire le frodi assicurative, l’Isvap cita “La dematerializzazione del contrassegno assicurativo per prevenire il fenomeno della falsificazione e della contraffazione, l’inasprimento delle sanzioni per chi viene trovato sprovvisto d'assicurazione, l’istituzione di una specifica Unità Antifrode con compiti di coordinamento delle diverse banche dati esistenti (inclusa la nuova Banca Dati Sinistri dell’ISVAP) destinata a collaborare con un nucleo speciale di polizia a scopo repressivo dei fenomeni fraudolenti”. E per capire la vastità del fenomeno, basta andare sul sito web della stessa Isvap, dove c’è un lungo elenco di polizze contraffatte emesse da compagnie straniere che non sono autorizzate ad operare in Italia nel ramo rischi auto, oppure sono completamente inventate. Chi stipula un contratto con queste imprese - non importa se in buona o cattiva fede - è come se circolasse senza alcuna copertura assicurativa, con tutte le conseguenze e sanzioni (comprese quelle penali) del caso. La stessa Isvap, quindi, raccomanda agli utenti di verificare che l’impresa d'assicurazione con cui si sta firmando una polizza esista e che sia autorizzata a svolgere l’attività nel ramo RC Auto. Si può farlo in diversi modi: consultando l’elenco delle compagnie autorizzate pubblicato sul sito internet dell’Isvap (www.isvap.it) oppure, nel caso di dubbi, telefonare o scrivere all’Autorità (Via del Quirinale, 21 - 00187 Roma - telefono 06.42.133.1 - telefax 06.42.133.206).


LOGISTICA

Puglia Corsara per affrontare le sfide della logistica ieci miliardi da investire in una nuova linea ad alta velocità ferroviaria tra Adriatico e Tirreno e in una Piattaforma Logistica Regionale incentrata intorno ai porti della regione. Questa è la sintesi di Puglia Corsara, l’ambizioso programma per lo sviluppo dei trasporti e della logistica nella Regione governata da Nichi Vendola. Lo stesso presidente ha presentato il piano, definendolo “la più grande progettazione di modernità” per la Regione, “con un riverbero che si riflette su tutto il Mediterraneo”. Vendola spiega anche l’insolita denominazione: “Il titolo del progetto è evocativo e mette già sull’avviso. A me, in particolare, richiama una frase che il regista Gore Verbinsky fa dire a Johnny Depp, alias Capitan Jack Sparrow, nel film I Pirati dei Carabi e che recita dovunque vorremo andare andremo, una nave è questo in realtà”. Il compito di entrare nel dettaglio del programma spetta all’assessore alla Mobili-

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LA PUGLIA GUARDA AI PAESI BASSI

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Anche la logistica è stata al centro della visita ufficiale svolta dal presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, nei Paesi Bassi dal 2 al 4 maggio scorsi. La delegazione pugliese ha così presentato il piano di sviluppo del trasporto merci ad importanti realtà olandesi, tra cui spiccano la compagnia aerea KLM Air France Cargo ed il porto di Rotterdam. Nel primo caso, l’assessore alla Mobilità della Regione, Guglielmo Minervini, ha illustrato il progetto di potenziamento dell’aeroporto di Grottaglie, dedicato proprio al trasporto ae-

La Regione ha presentato il programma per lo sviluppo del trasporto e della logistica, denominato Puglia Corsara. Previsto un investimento di dieci miliardi, focalizzato su ferrovie e porti di Michele Latorre

tà, Guglielmo Minervini: “L’architettura di porti, aeroporti, strade e ferrovie costituisce il telaio su cui abbiamo costruito la nostra pianificazione di medio lungo periodo, dando priorità alle infrastrutture che hanno la possibilità di innescare processi di sviluppo, nuova economia e nuova occupazione”. Puglia Corsara è formata da due parti. La prima comprende una lista di dieci interventi che sono definiti “strategici e prioritari” per migliorare il trasporto di persone e di merci. Nel primo caso, l’inter-

Operazioni di carico e scarico merci

reo delle merci. Al termine dell’incontro, è stata raggiunta un’intesa per verificare le effettive condizioni di mercato e i rappresentanti della KLM Air France Cargo hanno accettato l’invito di Vendola per un prossimo incontro in Puglia. A Rotterdam, la delegazione pugliese - che comprendeva anche i presidenti delle Autorità Portuali di Bari, Brindisi e Taranto - ha incontrato i vertici della Port Authority con l’obiettivo di avviare una collaborazione tra i tre scali pugliesi (che si sono proposti come sistema unico) e quello olandese.

vento più importante ed oneroso (oltre otto miliardi di euro) riguarda la nuova linea ad alta velocità che collegherà i principali centri pugliesi (Bari, Taranto, Brindisi e Lecce) con Napoli, connettendosi quindi all’asse già attivo tra Napoli e Milano. Sempre per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, si vuole potenziare il nodo di Bari (con un costo che supera il miliardo di euro) e aumentare la capacità della dorsale convenzionale adriatica, raddoppiando i binari nel tratto compreso tra Lesina e Termoli. Nell’ambito specifico delle merci, Puglia Corsara prevede diversi interventi, imperniati sull’intermodalità tra strada, rotaia e mare. Lo sviluppo logistico si focalizza sui porti di Taranto, che svolge principalmente attività di transhipment di container, di Bari, che rappresenta un importante terminale ro-ro, e di Brindisi, dove dovrebbe sorgere una piattaforma intermodale. Nel primo caso, il programma regionale elenca due interventi: il miglioramento dell’attuale hub di transhipment, con alcune opere a terra, e la creazione di un Distripark (con uno stanziamento di 50 milioni), che rafforzerebbe le attività di gateway e di distribuzione dello scalo. Quest’ultimo intervento prevede anche il completamento della viabilità provinciale attorno all’aeroporto di Grottaglie, che nei progetti di Minervini dovrebbe diventare uno scalo dedicato all’aereocargo: “Oggi siamo nelle condizioni di offrire al mercato un contesto favorevole e un sistema strutturato per ricercare operatori internazionali che possano essere attivi nell’aeroporto cargo di Grottaglie”, egli spiega. Un importante capitolo di Puglia Corsara riguarda anche il sistema infor-


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FINANZIATI

ALTRE OPERE STRATEGICHE DI SUPPORTO

3.214.000.000

Collegamento A/C Napoli-Bari-Lecce/Taranto Linea San Severo-Peschici-Applicazione della tecnologia treno-tram sulla tratta Ischitella-Rodi G.-Peschici Calenella con prolungamento della linea per l’attestamento a Peschici Città. Lotto Funzionale 1: Ischitella-Peschici Calenella Linea Lucera-Foggia: Potenziamento della linea, ripristino della penetrazione urbana su ferro a Lucera mediante l’introduzione della tecnologia treno-tram e realizzazione del nodo di interscambio Ferro-Gomma di Lucera Linea Foggia-Manfredonia: Potenziamento della linea, ripristino della penetrazione urbana su ferro a Manfredonia mediante l’introduzione della tecnologia treno-tram Interconnessione nodo ferroviario di Barletta-rete RFI Potenziamento e velocizzazione della linea Bari - Matera Lavori di prolungamento del sottopasso ferroviario con annesso nodo intersettoriale per la mobilità e la sosta propedeutici al ribaltamento della stazione ferroviaria di Lecce Nodo di Lecce Direttrice Adriatica Velocizzazione linea ferroviaria RFI Secondo binario Incoronata Camionale di Bari Raccordo Consorzio SISRI-Tuturano (RFI) Porto di Taranto Distriparck e Piastra Logistica Nodo Ferroviario di Bari:

0 212.000.000 25.000.000 0 189.749.000 15.000.000 398.000.000 7.000.000 391.000.000 TOTALE

Scalo Ferruccio + PRG Bari 3.443.749.000

25

TIR 138/2011

LE 10 OPERE STRATEGICHE

mativo, che verrebbe potenziato con nuove tecnologie per la trasmissione in tempo reale sullo spostamento delle merci. Come si vede, questo primo capitolo del programma prevede un ingente stanziamento di fondi. Vendola assicura di avere “un’intesa armonica con il ministro Matteoli” e conta sui fondi promessi dal Piano per il Sud. Più in dettaglio, il piano di finanziamento distingue tre livelli territoriali delle opere: quelle che hanno una dimensione che travalica la Regione, quelle che interessano l’intera Regione e quelle locali. Nel primo caso, che comprende l’alta velocità tra Bari e Napoli, gli stanziamenti necessari potranno far parte del capitolo infrastrutture del Piano per il Sud. Alcune opere della seconda categoria, come gli interventi di Taranto, Bari e Brindisi, sarebbero già finanziate, anche se l’iter per l’effettiva realizzazione non è ancora completato. Le opere che hanno rilevanza locale sono state invece inserite nell’intesa quadro che deve essere siglata tra Regione Puglia e ministero delle Infrastrutture. Il secondo capitolo di Puglia Corsara comprende le linee guida per creare una Piattaforma Logistica Regionale, che hanno l’obiettivo di attrarre traffici merci e fornire servizi ad elevato valore aggiunto. “Un'azione specifica sarà rivolta immediatamente al mercato”, precisa Minervini. “La Puglia può, con la sua collocazione e le sue infrastrutture, già ora inserirsi nei processi di riorganizzazione dei grandi traffici globali. Con un'azione rapida, corsara, appunto, di marketing si punta a sostenere le potenzialità di crescita e di sviluppo dei sistemi portuali e aeroportuali perché possano alimentare una nuova filiera di servizi logistici”. In questo caso, gli interventi si articolano in quattro punti: potenziamento delle reti di trasporto a servizio della logistica; azioni sull’ultimo miglio; gestione della Piattaforma Logistica Regionale; promozione di politiche di sviluppo culturale ed imprenditoriale. Diverse azioni sono orientate ad influenzare la domanda e l’offerta di servizi logistici, prevedendo anche forme d'aggregazione tra le imprese. In particolare, il piano vuole incentivare la riorganizzazione dei servizi logistici delle filiere produttive utilizzando diversi strumenti: accordi di cooperazione orizzontale nelle filiere produttive intra ed interregionali (consorzi, contratti di rete); accordi di cooperazione verticale nelle filiere produttive intra ed interregionali; meccanismi incentivanti per il superamento delle logiche franco fabbrica e franco destino e per l’outsourcing logistico delle imprese manifatturiere.•

COSTO

1 Collegamento A/C Napoli-Bari-Lecce/Taranto 8.110.000.000 NA-BA (Comprende il Nodo di Bari) BA-TA/LE 0 2 Direttrice Adriatica Raddoppio Termoli Lesina 373.000.000 122.000.000 3 Sistema Logistico regionale: Asse di PRG collegamento v.le Maestri del Lavoro con S.S. 16 Progetto Definitivo 2° Stralcio tratto rotatoria S. Paolo-S.S. 16 35.000.000 Fascio di presa e consegna Scalo Ferruccio Bari 42.000.000 Piattaforma logistica di Brindisi 45.000.000 189.749.000 4 Porto di Taranto Interventi lato terra connessi alla piastra logistica 189.749.000 Distripark di Taranto e connessione con aeroporto 5 di Grottaglie 62.000.000 Distripark 50.000.000 Lavori di sistemazione della viabilità provinciale attorno all’Aeroporto di Grottaglie 12.000.000 6 Nodo Ferroviario di Bari 1.024.000.000 Tratto Nord* 633.000.000 Tratto Sud* 391.000.000 *già conteggiati nell'intervento 1 AC/AV BA-NA 92.000.000 7 Sistema aeroportuale regionale Interventi di potenziamento del sistema aeroportuale regionale su Bari Brindisi e Foggia 92.000.000 76.000.000 8 Terminal crocieristico di Brindisi Terminal crocieristico di Brindisi incluso raccordo intermodale con l'aerostazione e la rete ferroviaria 76.000.000 35.000.000 9 Infomobilità Sistema integrato di informazione all'utenza per trasporto passeggeri e trasporto merci 35.000.000 110.000.000 10 Integrazione strutturale del TPRL Sistema di integrazione tariffaria; attrezzaggio del materiale rotabile con SCMT 110.000.000 Altre infrastrutture strategiche di supporto e/o a valenza territoriale 1.500.000.000 TOTALE 10.296.749.000


FURTI DI AUTOMEZZI

Pesanti in calo ma furgoni in aumento I furti di merci e di veicoli rappresentano da tanti anni una vera e propria piaga che pone il nostro Paese ai vertici di questo triste fenomeno di Ferdinando Tagliabue

utocarri, furgoni, auto e motociclette vengono sottratti ogni anno in quantità considerevoli e, se da un lato i sistemi antifurto possono rappresentare un ostacolo per i “dilettanti” del furto, dall’altro la crescita dei veicoli non più ritrovati dimostra chiaramente che sempre più spesso dietro il furto di un veicolo ci sono organizzazioni in grado di far letteralmente scomparire un veicolo o quanto meno di renderlo introvabile per i legittimi proprietari. Lo scorso anno sono state infatti rubate più di 124 mila autovetture, 39 mila motociclette, più di 12 mila veicoli commerciali e quasi 3 mila autocarri. Le statistiche ci dicono che i furti di questo genere sono in diminuzione, ma la gravità del fenomeno è ben rappresentata dalle cifre stesse e, come dicevamo in precedenza, dal fatto che se da un lato i furti di autocarri sono diminuiti nel 2010 (sono stati 2.928 rispetto ai 3.496 del 2009) è altrettanto vero che nel caso di veicoli commerciali questi hanno subito un incremento, passando dai 12.126 del 2009 ai 12.343 dello scorso anno. Diminuiti anche i ritrovamenti, segno che i veicoli commerciali e industriali sono destinati a cambiar vita (e spesso paese) oppure diventano pezzi di ricambio destinati ad alimentare un mercato parallelo e nero il cui stato di salute sembra decisamente buono. Spesso però ciò che fa gola ai ladri è la merce trasportata. Secondo i dati, i furti di merce trasportata denunciati presso gli uffici della Polizia stradale sono ancora tanti anche se in diminuzione. Nel 2010 i furti di questo tipo sulla rete autostradale italiana sono stati 224 contro i 254 denunciati nel 2009, mentre

TIR 138/2011

A

26

quelli avvenuti su altre strade hanno fatto registrare un leggero incremento passando dai 27 del 2009 ai 30 dello scorso anno. A guidare questa particolare classifica sono i compartimenti del Piemonte e Valle d’Aosta con 51 eventi (nel 2009 erano stati 43), della Puglia (46 furti di merce nel 2010 contro i 42 dell’anno precedente), dell’Abruzzo con 40 furti nel 2010 (di cui 28 in autostrada e 12 su altre strade) rispetto ai 36 (tutti avvenuti in autostrada) denunciati nel 2009. In crescita anche in Lombardia gli eventi di questo genere, con un 2009 che aveva fatto registrare 27 furti (di cui 23 in autostrada) passati nel 2010 a 34 (di cui 30 in autostrada) e nel Veneto dove nel 2009 vi erano stati 19 furti di merce (tutti in autostrada) saliti a quota 25 (di cui 24 in autostrada) registrati nel 2010. In controtendenza invece l’Emilia Romagna dove nel 2009 si erano commessi 44 furti (di cui 33 in autostrada) scesi a 23 nel 2010 (di cui 21 sulla rete autostradale). Da segnalare che in ben 4 regioni (Lazio, Basilicata, Calabria e Sicilia) non si sono verificati eventi di questo tipo nel 2010 e

che in altre 3 regioni (Friuli V.G., Umbria e Sardegna) gli eventi criminosi di questo tipo è stato solamente uno.

Dove avvengono i furti Nel 2010 in Italia sono stati rubati 12.343 furgoni (contro i 12.126 del 2009) e il primato di regione meno virtuosa in questo senso spetta alla Lombardia con 2.808 veicoli rubati nel 2010 con anche un leggero incremento rispetto all’anno precedente che aveva registrato 2.754 furti di veicoli commerciali. Più distanziate troviamo il Lazio con 1.722 furgoni rubati nel 2010 (contro i 1.673 del 2009), la Campania con 1.552 nel 2010 (in calo rispetto al 2009 dove si erano registrati 1.587 furti di questi veicoli), la Puglia, con un forte incremento in quanto passata dai 1.259 veicoli del 2009 a 1.450 del 2010 e la Sicilia con 1.128 veicoli commerciali rubati nel 2010 contro i 1161 del 2009. Tutte le altre regioni sono abbondantemente sotto la quota 1.000, con in testa il Piemonte a quota 893 nel 2010 (erano 895 nel 2009) e l’Emilia Romagna, che ha raggiunto quota 889 nel 2010 contro i 729 del 2009.

OPERAZIONE GHOST TRUCK Il furto di autocarri non è mai casuale e dietro questo genere di eventi vi sono quasi sempre organizzazioni criminali contro le quali le forze di polizia combattono quotidianamente. Le organizzazioni, con ramificazioni all’estero, però a volte perdono. È il caso di una banda criminale sgominata dalle forze di polizia nel marzo scorso a Casale, dedita al furto e al riciclaggio di camion che venivano rubati nel Nord Italia (in particolar modo nella zona di Milano), smontati e stipati in container per poi essere spediti via mare attraverso il porto di Genova Voltri alla volta di Porto Said, in Egitto. Una volta giunti a destinazione, un’altra banda provvedeva a riassemblarli e quindi a rivenderli. L’operazione, denominata “Ghost Truck”, ha portato all’arresto di due egiziani residenti a Milano e al recupero di dodici autocarri, un’auto e articoli per la pulizia e l’igiene della casa, per un valore di circa 800 mila euro.


La regione che ha registrato il più significativo calo di furti è la Calabria

FURTI DI MERCE TRASPORTATA DA VEICOLI COMMERCIALI DENUNCIATI PRESSO GLI UFFICI DELLA POLIZIA STRADALE Compartimento 2009 2010 In autostrada

Su altre strade

In autostrada

Su altre starde

Piemonte e Valle D’Aosta

42

1

47

4

Lombardia

23

4

30

4

7

0

5

2

3

0

1

0

19

0

24

1

Trentino Alto Adige Friuli V.G. Veneto Liguria

6

1

5

0

33

11

21

2

Toscana

8

4

9

1

Marche

22

0

4

0

Umbria

0

1

1

0

Abruzzo

36

0

28

12

Lazio

2

0

0

0

Campania e Molise

9

1

4

2

Emilia Romagna

Basilicata

0

1

0

0

42

0

45

1

Calabria

0

3

0

0

Sicilia Orientale

2

0

0

0

Sicilia Occidentale

0

0

0

0

Sardegna

0

0

0

1

254

27

224

30

Puglia

Totale Nazionale Fonte: ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza

Meno furti nei pesanti A differenza di quanto è avvenuto per il segmento dei veicoli commerciali, i dati relativi al furto di veicoli pesanti nel 2010 è sensibilmente migliorato rispetto all’anno precedente con 2.928 veicoli rubati lo scorso anno contro i 3.496 del 2009. Poco meno della metà dei furti di automezzi pesanti è concentrata in tre re-

RAPINE DI MERCE TRASPORTATA DA VEICOLI COMMERCIALI DENUNCIATI PRESSO GLI UFFICI DELLA POLIZIA STRADALE Compartimento 2009 2010 In autostrada

Su altre strade

In autostrada

Su altre starde

Piemonte e Valle D’Aosta

3

Lombardia

2

0

1

0

0

4

1

Trentino Alto Adige Friuli V.G.

0

0

0

0

0

0

0

0

Veneto

4

0

2

0

Liguria

0

0

0

0

Emilia Romagna

1

0

6

5

Toscana

2

0

2

0

Marche

2

0

0

0

Umbria

3

1

1

1

Abruzzo

0

0

1

0

Lazio

10

0

0

0

Campania e Molise

11

6

6

0

Basilicata

0

1

0

0

Puglia

1

1

5

1

Calabria

2

0

0

0

Sicilia Orientale

0

0

0

0

Sicilia Occidentale

6

1

0

0

Sardegna Totale Nazionale

0

0

0

0

47

10

28

8

Fonte: ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza

gioni: la Lombardia cui spetta anche in questo caso il primato anche se con una tendenza verso il calo (si è passati da 881 veicoli pesanti rubati nel 2009 a 733 nel 2010), in Puglia, in controtendenza rispetto a tutte le altre regioni

(con la sola eccezione dell’Umbria passata dai 50 del 2009 ai 55 del 2010) con 374 furti nel 2010 contro i 356 dell’anno precedente, e nel Lazio, con 319 automezzi pesanti rubati nel 2010 contro i 350 registrati nel 2009.

27

TIR 138/2011

Le regioni in forte calo La regione che ha registrato i cali di furti più significativi è la Calabria, passata da 342 furti nel 2009 a 266 nel 2010, la Sardegna (da 195 nel 2009 a 153 nel 2010), le Marche (180 veicoli nel 2009 contro i 141 del 2010). In calo anche Umbria e Veneto (rispettivamente da 102 a 75 e da 404 a 377). Più modesti i cali in Liguria (passata da 170 a 151), in Molise, da 38 a 31 e in Val d’Aosta (da 18 del 2009 a 4 nel 2010). I dati riferiti alle province con oltre 1.000 veicoli rubati, vedono largamente in testa Milano (anche se con un certo miglioramento in quanto passata da 1.768 nel 2009 a 1.718 nel 2010), seguita da Roma a quota 1.544 nel 2010 contro i 1.489 del 2009 e da Napoli con 1.067 furgoni rubati nel 2010 contro i 1105 del 2009. Nella seconda fascia, quella con oltre 500 veicoli rubati ogni anno, vediamo in testa Torino con 682 veicoli nel 2010 (nel 2009 erano stati 710), Bari, con 623 furti nel 2010 contro i 620 dell’anno precedente e Catania, con 512 veicoli rubati lo scorso anno contro i 546 del 2009. Insomma, dove si rubava di più ora si ruba di meno mentre sono in crescita il numero di furti in quelle province che erano meno esposte di altre al furto.



Regione

AUTOFURGONE 2008 2009

2010

Regione

AUTOMEZZO PESANTE 2008 2009

2010

Abruzzo

188

157

156

Abruzzo

116

119

62

Basilicata

54

63

71

Basilicata

58

41

31

Calabria

129

72

67

Campania

485

364

276

Emilia Romagna

259

227

217

11

15

8

364

350

319

31

54

47

Calabria Campania Emilia Romagna Friuli V. G. Lazio Liguria Lombardia Marche Molise

390

342

266

1.894

1.587

1.552

915

729

889

46

49

50

1.863

1.673

1.722

234

170

151

3.347

2.754

2.808

Lombardia

921

881

733

167

180

141

Marche

127

128

43

Molise

43

38

31

Piemonte

1.187

895

893

Puglia

1.436

1.259

1.450

205

195

153

1.225

1.161

1.128

367

319

395

Sardegna Sicilia Toscana

Trentino Alto Adige 23 Umbria Valle D’Aosta Veneto

98

Friuli V. G. Lazio Liguria

21

12

12

Piemonte

287

249

214

Puglia

460

356

374

26

22

18

Sicilia

302

295

256

Toscana

144

109

83

Sardegna

31

35

Trentino Alto Adige 10

102

75

Umbria

12

18

4

408

404

377

Fonte: ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza

Valle D’Aosta Veneto

29

9

5

50

55

1

1

1

157

142

107

Fonte: ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza

Si ruba anche il gasolio Di seguito proponiamo una serie di episodi che hanno visto l’intervento (con successo) della Polizia Stradale Il 31 gennaio nell’area di parcheggio Val di Sona Ovest, sulla A4 nel comune di Sommacampagna (VR) sono stati sorpresi e arrestati 2 cittadini rumeni mentre tentavano di allontanarsi dal luogo del reato dopo aver rubato circa 400 litri di gasolio (con l’aiuto di una pompa elettrica) dal serbatoio di u autoarticolato in sosta. Lo stesso giorno il personale della sottosezione della Polizia stradale di Sampierdarena ha arrestato in quasi flagranza di reato tre cittadini rumeni responsabili di furto aggravato di gasolio ai danni di un veicolo commerciale in sosta presso l’area di servizio “Turchino Ovest dell’Autostrada A10. Il 12 febbraio sono state sottoposte a fermo di indiziato di delitto 4 persone ritenute responsabili di sequestro di persona a scopo di rapina avvenuto il giorno precedente presso l’area di servizio “Tre ponti Sud” sulla A30. I fermi sono stati eseguiti dopo il sequestro della refurtiva (20 tonnellate di pesce congelato per un valore di 100 ila Euro) rinvenuta all’interno di un deposito alimentari situato a San Cipriano Piacentino. Il 17 febbraio sono state eseguite 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere e una agli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti pregiudicati napoletani tutti appartenenti ad una associazione per delinquere finalizzata al sequestro di persona a scopo di rapina e ricettazione. I malviventi operavano prevalentemente lungo l’Autostrada A1 in prossimità degli svincoli Nola/Villa Literno, dove provvedevano a bloccare la marcia del veicolo, sequestrare il conducente e impossessarsi del carico che poi stoccavano in alcuni depositi. L’operazione ha consentito il recupero di refurtiva per un valore di circa 500 mila Euro. Il 23 febbraio, grazie ad un controllo eseguito sulla A7 nel territorio del comune di Trovo (PV) sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto 2 pregiudicati rumeni trovati a bordo di un autocarro rubato che trasportava condizionatori per un valore commerciale di 45 mila Euro, che facevano parte di uno stock di merce rubata alcuni giorni prima in Piemonte. Il 9 marzo sono state eseguite 8 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti elementi facenti parte di una associazione per delinquere finalizzata al sequestro di persona a scopo di rapina. Le indagini avevano preso avvio da un sequestro di persona avvenuto sulla A1 nei pressi di Anagni ai danni di un veicolo commerciale che trasportava medicinali. È stato anche accertatoli coinvolgimento dell’organizzazione in almeno tre rapine ai danni di veicoli commerciali con sequestro del conducente e una rapina a mano armata ai danni di un magazzino di pellami in provincia di Pisa. Il 22 marzo è stata eseguita l’ultima di 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un appartenente ad una banda criminale dedita al sequestro di persona a scopo di rapina. Le indagini erano state avviate nel dicembre dello scorso anno dopo l’arresto in flagranza di reato di due pregiudicati sorpresi mentre tentava di rubare la merce trasportata da un veicolo commerciale dopo averne immobilizzato i conducenti.

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TIR 138/2011

2010 (erano stati 230 l’anno precedente) seguita da Bari con 169 furti di mezzi pesanti nel 2010 (erano stati 183 nel 2009), Napoli, che ha registrato un sensibile calo passando da 196 furti del 2009 a 153 dello scorso anno e Torino, con 151 furti avvenuti nel 2010 contro i 177 del 2009. Analogamente a quanto già detto per le regioni, anche a livello di provincia la tendenza è orientata verso una diminuzione di furti di mezzi pesanti, con poche eccezioni significative come nel caso di Bologna, passata da 48 veicoli nel 2009 a 62 del 2010, Foggia (da 64 a 92) e TerIn calo i furti nel Centro-sud Tra le regioni che hanno fatto registrare i ni che ha più che raddoppiato passando cali più sensibili vi sono l’Abruzzo, che da 13 veicoli del 2009 ai 27 del 2010. ha visto quasi dimezzato il numero di furti passati dai 119 del 2009 ai 62 del Non solo furti ma anche rapine 2010, la Campania, passata da 364 vei- La presenza sui veicoli di sempre più socoli pesanti rubati nel 2009 a 276 nel fisticati sistemi antifurto ha fatto si che il 2010, le Marche, con 43 veicoli rubati lo fenomeno delle rapine di merce trasporscorso anno contro i 128 del 2009, la Si- tata, abbia subito nel 2010 una netta batcilia, passata da 295 mezzi del 2009 a tuta d’arresto. Questo fenomeno, che ha 256 del 2010 e il Veneto che nel 2010 ha come teatro nella stragrande maggioranregistrato 107 furti di veicoli pesanti con- za dei casi la rete autostradale, è passatro i 142 dell’anno precedente. to dai 57 episodi denunciati nel 2009 (di Per le altre regioni i dati sono più stabili, cui 47 avvenuti in autostrada) ai 36 regianche se tutte hanno fatto registrare dei strati nel 2010 (di cui 28 in autostrada e cali più o meno evidenti, anche in funzio- 8 su altre strade). ne del numero di mezzi. La regione più colpita da questo fenomeno nel 2010 è stata l’Emilia Romagna Un camion all’anno in Val D’Aosta con 11 episodi (nel 2009 ve ne era stato Curioso il dato relativo alla regione Val solo uno in autostrada); a quota 6 troviad’Aosta, dove si è registrato un solo vei- mo i compartimenti della Campania e colo rubato nel 2010, dato che è risulta- Molise (che però nel 2009 avevano fatto registrare ben 17 eventi di questo geneto analogo anche nel 2009 e nel 2008. Se guardiamo invece alle province, è an- re e la Puglia (che nell’anno precedente cora a Milano che spetta il primato nega- aveva registrato solo 2 episodi); a quota tivo con 419 veicoli rubati, sempre tanti 5 la Lombardia (nel 2009 vi erano stati anche se in forte calo rispetto al 2009 solo 2 episodi entrambi in autostrada) quando si consumarono 507 furti di auto- mentre in ben 9 compartimenti (Trentino Alto Adige, Friuli V.G., Liguria, Marche, mezzi pesanti. In seconda posizione, analogamente a Lazio, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sarquanto già detto per i veicoli commercia- degna) nel 2010 non si sono registrati li, troviamo Roma, con 229 veicoli nel eventi di questo tipo.•


PROVA SU STRADA PREMIUM LANDER OPTITRACK

Il Premium Lander Optitrack è equipaggiato con sospensioni posteriori pneumatiche a due cuscini d’aria da 13 t che consentono un’escursione di 250 mm

IL TRASFORMISTA DELLA CAVA

L’Optitrack in fase di scarico in cava

Si può lavorare con un trattore stradale in cava e in condizioni particolarmente gravose? Ebbene sì, basta che il veicolo, il Renault Premium Lander Optitrack, al momento opportuno si trasformi in 4x4, per poi tornare 4x2 quando le difficoltà sono superate di Ferdinando Tagliabue

l lavoro in un settore complesso come quello del cava cantiere può essere svolto da diverse tipologie di veicoli (carri e trattori) e con numerosi tipi di allestimento, dal classico ribaltabile posteriore al trilaterale, dalle betoniere alle pompe per calcestruzzo. Veicoli e allestimenti che variano secondo il lavoro da svolgere e anche in base alle condizioni operative o al sito. Le cave moderne sono generalmente ben tenute, con fondi compatti e pendenze non eccessive ma a queste condizioni ideali si contrappongono cave in montagna dove si trovano forti pendenze, fondi sconnessi o di scarsa aderenza. E anche nella miglior cava, condizioni meteo sfavorevoli possono trasformare un terreno agevole in un pantano insuperabile. Inoltre anche il cantiere può variare molto la sua fisionomia, da quello stradale a quello di opere situate in siti difficilmente accessibili oppure cantieri urbani, con accessi più o meno agevoli.

TIR 138/2011

I

30

Esiste il veicolo ideale? Da tutto ciò emerge chiaramente che non esiste il veicolo “ideale”, quello in grado di far fronte ad ogni situazione operativa ed uscirne vincitore. Insomma un compromesso è sempre necessario ma negli ultimi tempi abbiamo assistito all’arrivo di veicoli stradali, o meglio trattori a due assi, come nella migliore tradizione, in grado di “trasformarsi” all’occorrenza in trattori a trazione integrale, che possono affrontare, ovviamente con le limitazioni dovute all’altezza da terra, alle sospensioni o agli pneumatici, anche i terreni più difficili e le situazioni più gravose. Il Renault Lan-

der Optitrack è a tutti gli effetti un trattore stradale 4x2 che, proprio per questa ragione non è soggetto a tutte quelle limitazioni che invece penalizzano su strada i mezzi d’opera ma, grazie all’inserimento della trazione sull’asse anteriore, sa trasformarsi in un veicolo “tuttoterreno”. Del resto, non è casuale che la sua presentazione ufficiale per il mercato italiano avvenga proprio in occasione del Samoter, il salone specializzato per il settore del movimento terra.

Non solo stradale Il Lander Optitrack è un trattore 4x2 stradale ma con una sua particolarità, la possibilità di passare, in qualsiasi momento (con la sola limitazione della velocità che non può superare i 30 km/h) alla trazione integrale. Si tratta dunque di un veicolo destinato ad operare come un qualsiasi trattore stradale 4x2 ma anche in grado di provvedere all’approvvigionamento del cantiere e che, proprio per questa sua particolarità, è in grado di lavorare anche quando le condizioni del cantiere o quelle meteorologiche sono particolarmente sfavorevoli e si rende necessario l’impiego di un mezzo a trazione integrale. In cava a 44 tonnellate Provare un veicolo di questo genere è tutt’altro che semplice, insomma non si sa da che parte cominciare e così decidiamo di iniziare dalla parte più difficile e quindi dalla cava. Nella prima parte del percorso, quello più agevole, procediamo senza servirci del sistema Optitrack; del resto per una buona parte del percorso all’interno della cava F.lli Mara, a Lo-

schendicaa tec

PREMIUM LANDER OPTITRACK

Motore: diesel DXi 11 a 6 cilindri in linea di 10,8 litri Euro 5 EEV a 4 valvole per cilindro con albero a camme in testa, iniezione elettronica ad alta pressione (200 bar) mediante iniettori pompa, regolazione elettronica EMS2.2; Potenza massima: 460 CV (339 kW) a 1800 giri/min. Coppia massima 2200 Nm a 950-1400 giri/min; Cambio: Optidriver+ AT 2412D TD con frizione automatizzata; 12 rapporti avanti e 3 retromarce con scelta della modalità d’uso (automatica/manuale) al volante e selezione delle marce al volante; Assale anteriore: E73B; Ponte posteriore: P13170 a semplice riduzione; bloccaggio del differenziale con inserimento possibile a marcia inserita ma a bassa velocità (gestito da EBS); Telaio: in acciaio a longheroni con spessore di 8 mm; Serbatoio carburante: in alluminio da 450 litri con tappo antifurto; Serbatoio AdBlue: in plastica da 60 litri con tappo antifurto; Sospensioni anteriori: a lame paraboliche da 7,1 t con ammortizzatori telescopici fissati anteriormente all’asse e barra stabilizzatrice; Sospensioni posteriori: pneumatiche a due cuscini d’aria da 13 t, con escursione delle sospensioni di 250 mm, barra stabilizzatrice posteriore e ammortizzatori telescopici; Cerchi: a disco in alluminio Alcoa Dura Bright; Pneumatici: B 315/80 R22,5 R297/M729;


L’Optitrack in cava in fase di carico del semirimorchio

Con l’inserimento della trazione integrale, l’Optitrack è in grado di affrontare anche forti pendenze su fondi sconnessi

I due serbatoi, quello carburante in alluminio da 450 litri e quello dell’AdBlue (in plastica da 60 litri), sono dotati di tappo antifurto Freni: a disco su tutti gli assi; Freno di servizio: elettropneumatico a due circuiti indipendenti, gestito elettronicamente dal sistema EBS; Freno di stazionamento: a comando pneumatico; Freno di soccorso: assicurato dall’indipendenza dei circuiti del dispositivo principale; Rallentatore: Optibrake, combinazione di un freno motore sullo scarico e di uno sulle valvole, interamente gestito elettronicamente (303 kW a 2300 giri/min) accoppiato ai freni di servizio. Rallentatore sullo scarico (135 kW a 2100 giri/min) comandato con elettrovalvola regolata stabilmente tra 2 e 7,5 bar. Cabina: profonda (ribaltabile elettricamente) con sospensioni a 4 cuscini pneumatici e correttore di assetto. PESI E DIMENSIONI Massa complessiva: 44 mila kg Massa autotelaio cabinato: 6998 kg Massa su 1° asse: 8000 kg Massa su 2° asse: 12000 kg Passo: 3900 mm Altezza a vuoto filo superiore cabina: 3204 mm Altezza a vuoto filo telaio: 1038 mm Sbalzo anteriore: 1420 mm Sbalzo posteriore telaio: 720 mm Altezza minima dal suolo: 293 mm Raggio di volta fuori tutto: 7750 mm.

Il sistema Optitrack è costituito da una pompa ad alta pressione che viene azionata dalla presa di forza posteriore del motore (sostanziale differenza con il sistema Hydrodrive della MAN che è sul cambio) e da due turbine calettate nei mozzi ruota anteriori. L’olio (a 200 bar ma si arriva fino a 400 bar) le fa girare e alla sua regolazione provvede una valvola. Il circuito comprende oltre a proprie tubazioni anche un serbatoio della capacità di 55 litri e un impianto di raffreddamento. Volendo, il sistema Optitrack può essere installato su qualsiasi tipo di veicolo anche se i tecnici della Renault hanno individuato nel Premium Lander le condizioni operative più idonee. La differenza di peso tra il normale trattore stradale 4x2 Lander e un equipaggiato con il sistema Optitrack è di 880 kg (con l’equipaggiamento completo di motori idraulici, radiatore supplementare e olio e idraulica); non sono pochi in verità, ma sono comunque sempre circa 500 kg in meno rispetto ad un veicolo con trasmissione 4x4, senza tener conto di un buon 10% in meno in termini di consumo di carburante. Unica limitazione è la velocità, infatti il sistema, che funziona con il cambio in gamma bassa (dalla prima alla sesta) è disponibile da 0 a 30 km/h, nella marcia avanti o in retromarcia.

nate Pozzolo in provincia di Varese, il sistema risulta superfluo, il terreno è compatto e non particolarmente pendente e anche il tratto in discesa con maggior pendenza viene affrontato in piena sicurezza, grazie anche ad un efficace freno motore che fa sentire la sua potenza. Nella parte centrale della cava, quella più pianeggiante, il veicolo procede speditamente e anche le sospensioni, che non sono certo le più indicate per il fuoristrada, assicurano un adeguato livello di comfort assorbendo le asperità.

Un pulsante per il 4x4 Le cose cambiano dovendo affrontare invece una ripida salita, peraltro con terreno abbastanza smosso: qui entra in gioco il sistema Optitrack senza il quale non saremmo mai riusciti a risalire, anche bloccando il differenziale come peraltro abbiamo fatto. A questo punto basta azionare un tasto sul cruscotto e sul display appare il messaggio di assistenza idraulica inserita ed ecco che il veicolo si trasforma in un 4x4 che affronta il tratto in forte pendenza senza perdere aderenza nonostante gli pneumatici non certo adatti ad un impiego severo su terreni sconnessi. Compiamo qualche giro in cava cercando anche percorsi che siano in grado di mettere in difficoltà il sistema idraulico, ma è inutile. Optitrack esce sempre vincitore e peraltro senza neppure grandi

sforzi, cosa peraltro confermata dalla temperatura dell’olio del circuito che rimane sempre nei normali valori.

Unico limite i 30 Km/h Ovviamente ci sono le limitazioni velocistiche ma il Lander non è certo stato pensato per la “Dakar” e i 30 km/h su certi tratti sono persino troppi, specialmente considerando che stiamo viaggiando con un autoarticolato in cava e l’attenzione non è mai troppa. Il motore risponde bene, è pronto, seppur non potentissimo, e considerando che stiamo viaggiando a 41.440 kg, non sembra risentire più di tanto del carico. La posizione di guida corretta e le possibilità di regolazione sono sufficientemente ampie per trovarsi a proprio agio con qualsiasi taglia. La visibilità anteriore e posteriore è buona, anche se personalmente avremmo preferito il vetro posteriore in cabina, che comunque è disponibile ma che il veicolo in prova non aveva.

Su strada tutto ok Su strada non ci sono problemi, del resto non dobbiamo dimenticare che il veicolo è uno stradale a tutti gli effetti anche se un po’ speciale. Compiamo un breve tratto di strada misto e il comportamento del veicolo è ineccepibile, il motore gira bene, il cambio è silenzioso, come è decisamente silenzioso l’abitacolo, merito di un accurato lavoro di in sonorizzazione e di un motore davvero silenzioso. Il comfort a bordo, nonostante la strada non sia delle migliori in quanto ad asfalto, è molto buono. Le sospensioni della cabina fanno il loro dovere e le molle pneumatiche posteriori fanno il resto. Il sedile del conducente, uguale a quello dell’eventuale passeggero, è sicuramente comodo e unico appunto sollevabile è quello di un certo affollamento di comandi a leva sullo sterzo ma riteniamo sia una sensazione momentanea che dopo qualche migliaio di chilometri possa lasciare spazio alla consapevolezza di avere davvero tutto a portata di mano. Il veicolo è maneggevole, la tenuta di strada buona e il comportamento dello sterzo preciso, tanto che non sembra di avere davanti dei magici strumenti che in questo momento non servono, ma che si sono dimostrati di grandissima utilità solo qualche chilometro fa.•

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IL SISTEMA OPTITRACK


…sei registrato? A partire dal 3 gennaio 2012 gli standard relativi alle emissioni inquinanti subiranno delle modifiche e verranno incluse ulteriori tipologie di veicoli. I veicoli con un peso lordo superiore alle 3,5 tonnellate (compresi pullman e autobus con un peso lordo superiore alle 5 tonnellate) dovranno soddisfare gli standard Euro IV sulle emissioni inquinanti, o incorreranno nel pagamento di una sanzione giornaliera pari a £200. Furgoni più grandi e altri veicoli speciali con un peso che varia dalle 1,205 tonnellate a vuoto alle 3,5 tonnellate lorde, oltre ai minibus con più di 8 posti a sedere e peso pari o inferiore a 5 tonnellate, dovranno soddisfare gli standard Euro 3 sulle emissioni inquinanti, o incorreranno nel pagamento di una sanzione giornaliera di £100. Dopo che il vostro veicolo avrà soddisfatto tali standard, dovrete registrarvi con Transport for London prima di poter guidare a Londra. Per ricevere informazioni sulle opzioni disponibili e per richiedere il modulo di registrazione, visitate il sito tfl.gov.uk/lezlondon oppure chiamate il numero +44 20 7310 8998


NOTIZIE

Iveco ad Auto Shanghai 2011 Iveco ha partecipato alla 14° edizione del Salone Internazionale Automotive di Shanghai, la più importante manifestazione cinese del settore svoltasi a fine aprile veco era presente attraverso le sue joint venture cinesi, Naveco e Saic-Iveco Hongyan (SIH), che hanno esposto nove dei loro prodotti più recenti per il trasporto merci e passeggeri, nelle varie configurazioni equipaggiate con trazioni tradizionali e alternative. In particolare, Naveco ha esposto il PowerDaily nella versione Luxury con motore F1C e in quella con propulsore elettrico, un camper, un veicolo di servizio e due nuovi autocarri leggeri Yuejin Ouka. Saic-Iveco Hongyan ha pre-

I

sentato invece il proprio modello di punta, Genlyon, in tre differenti versioni: un trattore 6x4, una betoniera 8x4 e un ribaltabile 6x4. Saic-Iveco Hongyan ha messo in evidenza anche le proprie attività di servizio per il cliente lanciando un nuovo brand con lo slogan “Service Is Here”, focalizzato sui principi di tecnologia avanzata, rapidità di intervento, capillarità della rete. Il Vice Presidente Customer Service di L’Iveco Genlyon Iveco, Enzo Gioachin, ha preso parte insieme al partner e alla cerimonia d’inaugurazio- co Yuejin Ouka e al lancio del ai leader delle joint venture, ne della nuova gamma Nave- brand “Service Is Here”.•

AUSTRIA: NUOVI DIVIETI DI CIRCOLAZIONE L’Austria ha introdotto nuovi divieti di circolazione per l’anno 2011 che vanno ad aggiungersi al calendario già previsto (vedi anche rubrica scadenze e divieti su Tir). I divieti riguardano gli autocarri con massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 t. - sulle autostrade A/12 “Inntalautobahn” ed A/13 “Brennerautobahn”, vige il divieto di transito per i mezzi pesanti diretti in Italia o in altri Paesi attraverso l’Italia, nelle seguenti giornate: - il 23 aprile, dalle ore 10 alle ore 15; - il 5 agosto, dalle ore 18 alle ore 24; - il 24 dicembre, dalle ore 10 alle ore 22.

-

tutti i sabati dal 2 luglio al 27 agosto, dalle ore 9 alle ore 15. Sulle autostrade A/12 “Inntalautobahn” ed A/13 “Brennerautobahn”, vige il divieto di transito per i mezzi pesanti diretti in Germania o in altri Paesi, attraverso la Germania, nelle seguenti giornate: - il 22 aprile, dalle ore 0 alle ore 22; - il 3 ottobre, dalle ore 0 alle ore 22. Divieto in entrambe le direzioni sulle seguenti strade: B 178 Loferer Straße, da Lofer a Wörgl; B 320 Ennstal Straße, a cominciare dal km 4,5; B 177 Seefelder Straße, sull’intero percorso; B 179 Fernpassstraße, da Nassereith

a Biberwier; B 181 Achensee Straße, sull’intero percorso: tutti i sabati dal 2 luglio al 27 agosto 2011.•

Ecobonus 2010: le richieste entro il 16 maggio

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Le domande devono essere redatte sui moduli ministeriali (scaricabili dal sito www.mit.gov.it)

Entro il prossimo 16 maggio le imprese di autotrasporto devono presentare al ministero dei Trasporti la richiesta dell’Ecobonus per il traffico combinato strada mare effettuato nell’anno 2010 sulle rotte incentivabili. Le domande devono essere redatte sui moduli ministeriali (scaricabili dal sito www.mit.gov.it) e vanno inviate a mezzo raccomandata a/r al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione generale per il trasporto stradale, via Caraci 36 – 00157 Roma. Il beneficio spetta a condizione di aver effettuato almeno 80 viaggi nella stessa tratta marittima incentivata ed è determinato in misura percentuale sulla tariffa versata al vettore marittimo. L’operatore deve inoltre impegnarsi a svolgere almeno lo stesso volume di traffico nel triennio 2011-2013.•



IN VIAGGIO CON di Antonella Romano

Mai smettere di sognare Intervista con Paolo Belli, eclettico show man emiliano nato con i “Ladri di biciclette”

I

Quindi non bisogna mai smettere di sognare? No, mai. La mia nuova canzone “Storie” parla proprio di sogni. Nonostante io sia ormai a ridosso dei 50 anni, invito tutti quelli che come me hanno sempre creduto nei sogni, di continuare a farlo e a camminare sulle nuvole, perché se ci tolgono anche questo allora è finita. Il successo di “Ballando con le stelle” è dato anche dalla tua “Big Band”... Mi piace quello che mi stai dicendo. È una bella medaglia

che ci mettiamo al petto, perché è stata una scommessa che è risultata vincente. A volte noi stessi non siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto, ma non si può più tornare indietro perché i ballerini provano su quelle musiche. Abbiamo fatto anche delle cose straordinarie, tanto è vero che mi hanno telefonato per farmi i complimenti Eros Ramazzotti, Lucio Dalla, mi hanno chiamato anche dall’Inghilterra da parte di Eric Clapton. Tutto questo per me è un onore, perché vuol dire che la nostra cultura jazz si mescola bene al pop, che è il modo più nobile di dire popolare. Abbracciare questo binomio e vedere che ha successo mi rende orgoglioso. 24 ore sono veramente poche perché ogni sabato adattavamo quasi 50 canzoni, le montavamo e le

Un eclettico “ladro” 49 anni, emiliano, cantante e show man, Paolo Belli fonda nel 1984 il gruppo i “Ladri di biciclette”. Si fa conoscere al grande pubblico nel 1989 partecipando al Festival di Sanremo. Nel 1990 insieme a Francesco Baccini vince il Festivalbar con la canzone “Sotto questo sole”. Un artista eclettico con uno stile musicale inconfondibile che mescola il pop allo swing. Ha affiancato in molti show televisivi personaggi come Giorgio Panariello in “Torno sabato”, Milly Carlucci in “Ballando con le stelle”. Vanta numerose collaborazioni con artisti come Vasco Rossi, Litfiba, Mogol, Avion Travel, P.F.M., Sam Moore, Billy Preston, ecc… È da poco uscito il suo nuovo album “Giovani e Belli” che contiene dei brani orecchiabili come “Faccio festa”, destinato a diventare il tormentone della prossima estate. Da qualche settimana è iniziato il suo tour insieme all’inseparabile “Big Band”, che toccherà molti paesi del mondo dove il suo swing è molto apprezzato. Ha da poco concluso la settima edizione di “Ballando con le stelle” dove lo abbiamo incontrato e, con grande simpatia ci ha raccontato le sue emozioni, i suoi sogni e le sue aspettative future.

A destra: il popolare cantante e presentatore emiliano Paolo Belli. In basso: i musicisti della sua band

“ Quando mi chiedono in realtà

che mestiere faccio, io dico sempre: faccio il camionista! ”

smontavamo. Fare dal vivo questi brani in diretta è molto complicato, ma io ho dei musicisti straordinari che mi hanno permesso di superare questo esame. Durante i tuoi spostamenti ti è mai capitato di incontrare dei camionisti? Quando mi chiedono in realtà che mestiere faccio, io dico sempre: “Faccio il camionista!”. Innanzitutto faccio la stessa vita, quindi come i camionisti posso consigliare che ultimamente va molto forte il Camogli e suggerire anche il miglior tramezzino da mangiare. Posso consigliare qualsiasi cosa! I camionisti sono tutti amici miei perché di notte ci incontriamo negli autogrill. In questo punto di ristoro a tarda notte incontri solo musicisti, prostitute, ladri e camionisti. Con loro ci vado molto d’accordo. Io provengo da una famiglia di benzinai, io stesso quando lavoravo sul serio facevo il benzinaio. Ti fermano quando ti vedono? La cosa bella che quando incontro i camionisti mi trattano da collega, sono semplicemen-

te “Paolo”, l’amico della porta accanto che è riuscito a smettere di lavorare, perché io dico sempre che in realtà ho smesso di lavorare. Mi piace come mi trattano perché mi fanno sentire uno di loro. Qualche volta in autogrill ti è capitato che ti hanno fermato intonando una tua canzone? Tantissime volte e allora capisci che hai fatto qualcosa di bello. Quando mi vedono di solito iniziano a cantare: “Siamo la… ladri di biciclette”, oppure: “Sotto questo sole” o “Ho voglia di ballare”… con te!!! Questi sono i miei slogan. Hai mai scritto una canzone legata al viaggio? C’è una canzone che ho scritto s’intitola “Ehilà come va’?”, parla di tutte quelle persone che di notte sono in macchina o su un altro mezzo e tu continui a pensare che comunque la vita è una cosa meravigliosa. Nonostante ci siano dei grandissimi problemi ad attraversare questa vita è comunque la musica che ti porta lontano e ti continua a far sognare, perché i sogni non bisogna mai smettere di farli.•

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o da piccolo sognavo di lavorare a Rai 1, il sabato sera. Quei sogni… come Cenerentola sogna il principe azzurro. Sognavo tutto questo e sono felicissimo di averlo realizzato.


FISCO

UNICO 2011:

ecco come pagare (legalmente) meno tasse Anche gli autotrasportatori potranno alleggerire il peso delle tasse con gli sconti e i bonus previsti nel quadro RP del modello Unico 2011 di Angelo Ciaravolo

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Come di consueto gli autotrasportatori hanno la facoltà di compensare nei confronti dei diversi enti impositori i crediti e i debiti risultanti dalla dichiarazione e dalle denunce periodiche contributive

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ominciamo questa analisi dalla fine, cioè dalle scadenze. Per i pagamenti ricordiamo che c’è tempo fino al prossimo 16 giugno per effettuare i versamenti a saldo, compresi quelli relativi al primo acconto, che risultano dal modello Unico 2011.

C

Tuttavia è possibile differire il pagamento al 18 luglio (il 16 luglio è sabato ed il 17 è domenica), con la maggiorazione dello 0,40%, a titolo di interesse corrispettivo. Ricordiamo che nulla è dovuto al Fisco nel caso in cui le imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi non superano ciascuna l’importo di euro 12,00 per le somme dovute a titolo di Irpef e addizionali regionali e comunali o se è inferiore a 10,33 euro per le somme da versare a titolo di Iva e Irap. Come di consueto, gli autotrasportatori sono obbligati ad effettuare i versamenti in via telematica direttamente (mediante il servizio telematico utilizzato per la pre-

sentazione telematica delle dichiarazioni fiscali; oppure ricorrendo ai servizi di home banking delle banche e di Poste Italiane o anche utilizzando i servizi di remote banking offerti dal sistema bancario). In alternativa è possibile tramite gli intermediari abilitati al servizio telematico Entratel (commercialisti, Caf, ecc.). Nel compilare il modello F24 si deve tener presente che gli interessi relativi agli importi a debito rateizzati di ciascuna sezione vanno esposti separatamente dall’imposta, utilizzando l’apposito codice tributo. Va ricordato inoltre che, per presentare in via telematica le dichiarazioni (redditi, Iva e Irap), c’è tempo fino al prossimo 30 settembre.

Versamenti a rate Le somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte (compresi i contributi risultanti dal quadro RR relativi alla quota eccedente il minimale), ad eccezione dell’acconto di novembre che deve essere versato tassativamente in un’unica soluzione, si possono versare anche in rate mensili. In ogni caso il pagamento rateale deve essere completato entro il prossimo mese di novembre. La rateazione non deve necessariamente riguardare tutti gli importi, ma può riguardare anche soltanto alcune delle imposte che scaturiscono dalle dichiarazioni. I dati relativi alla rateazione devono essere inseriti nello spazio “Rateazione/Regione/Provincia” del modello di versamento F24 on line. Sugli importi rateizzati sono dovuti gli interessi da calcolarsi

secondo il metodo commerciale, tenendo conto del periodo decorrente dal giorno successivo a quello di scadenza della prima rata fino alla data di scadenza della seconda. Si ricorda che gli interessi da rateazione non devono essere cumulati all’imposta, ma devono essere versati separatamente. È utile ricordare che è possibile effettuare il pagamento della prima rata entro il 16 giugno 2011, ovvero entro il 18 luglio 2011, maggiorando l’importo dovuto dello 0,40% a titolo d’interesse corrispettivo. Chi versa la prima rata entro il 16 giugno, deve effettuare il pagamento della seconda rata entro il 18 luglio 2011 con l’applicazione degli interessi dello 0,33 per cento. Chi invece versa la prima rata entro il 18 luglio, con la maggiorazione dello 0,40%, deve versare la seconda rata entro il 16 agosto 2011 con l’applicazione degli interessi dello 0,31%. Sugli importi da versare con le rate mensili successive, si applicano gli interessi dello 0,33% in misura forfettaria, a prescindere dal giorno in cui è eseguito il versamento.

Compensazione Come di consueto gli autotrasportatori hanno la facoltà di compensare nei confronti dei diversi enti impositori (Stato, Inps, Enti Locali, Inail) i crediti e i debiti risultanti dalla dichiarazione e dalle denunce periodiche contributive. Va tuttavia ricordato che l’utilizzo in compensazione del credito Iva annuale in misura superiore a 10.000,00 euro può essere effettuato soltanto a partire dal giorno 16 del mese successi-


Come allegerire il peso delle tasse Per pagare meno tasse occhio alle spese che danno diritto a detrazioni o deduzioni. Occorre ricordare però che, per essere deducibili o detraibili, le spese devono essere state sostenute nell’anno 2010. In pratica gli oneri possono essere fatti valere in due diversi modi (quelli detraibili consentono di detrarre dall’imposta una percentuale della spesa sostenuta, quelli deducibili consentono invece di ridurre il reddito su cui si calcola l’imposta). Inoltre, le spese devono essere rimaste a carico del dichiarante (per alcune tipologie, la deduzione è concessa anche quando è sostenuta nell’interesse di familiari fiscalmente a carico, ossia con un reddito inferiore a 2.840,51 euro). Va anche ricordato che la relativa documentazione (ricevute, fatture e scontrini fiscali) deve essere conservata fino al 2015. Gli oneri che riducono il reddito Questi i principali oneri che si possono dedurre dal reddito complessivo: i contributi previdenziali e assistenziali (obbligatori o facoltativi), l’Inail versata per le casalinghe, la quota del SSN pagata sui premi di assicurazione delle autovetture, i contributi per i fondi integrativi del servizio sanitario nazionale e i contributi per forme pensionistiche complementari e individuali per un importo non superiore a 5.164,57 euro. Sono inoltre interamente deducibili le spese mediche generiche e di assistenza specifica per i portatori di handicap, gli assegni periodici corrisposti al coniuge in caso di separazione, le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, le erogazioni liberali a favore delle organizzazioni non governative, le erogazioni liberali a favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale, di associazioni di promozione sociale e di alcune fondazioni e associazioni riconosciute, le erogazioni liberali a favore di università, enti di ricerca ed

enti parco, le rendite, vitalizi, assegni alimentari e i contributi previdenziali versati per gli addetti ai servizi domestici ed all’assistenza personale o familiare fino all'importo massimo di 1.549,37 euro.

Gli oneri che riducono l’imposta Queste le principali spese a cui compete la detrazione d’imposta del 19%: le spese sanitarie per un importo di spesa che eccede 129,11 euro (sono interamente deducibili le spese sanitarie sostenute per i disabili), le spese per acquisto e riparazione veicoli per i disabili (spesa massima detraibile per un solo veicolo è pari a 18.075,99 euro), le spese per l’acquisto di cani guida dei non vedenti (senza limite di importo) e il suo mantenimento con detrazione forfettaria di 516,46 euro e le spese per l’istruzione secondaria e universitaria. Sono inoltre detraibili le spese per attività sportive praticate da ragazzi da 5 a 18 anni (per ciascun ragazzo la spesa massima detraibile è di 210 euro), le spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede per un importo non superiore ai 2.633 euro, le spese per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico per un importo di massimo 250 euro, le spese sostenute dai genitori per la frequenza di asili nido da parte dei figli (per un importo non superiore ai 632 euro all'anno) e i contributi versati per il riscatto del corso di laurea. Sono infine detraibili tutte quelle spese sostenute nell’interesse del contribuente quali le spese sanitarie per patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria pubblica, le spese funebri (per ciascun decesso può essere indicato un importo di 1.549,37 euro), le spese per intermediazione immobiliare, per un importo non superiore ai 1.000 euro, le spese veterinarie per un importo di spesa effettuata che deve essere superiore ai 129,11 euro ma con un limite massimo di 387,34 euro, le spese per l’autoaggiornamento e la formazione sostenute dai docenti, gli interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale. Ricordiamo che gli interessi passivi dei mutui sui quali è possibile calcolare la detrazione d'imposta del 19% è pari a 4.000 euro. Gli interessi invece per mutui ipotecari per l’acquisto di altri immobili stipulati prima del 1993, si possono

detrarre in misura non superiore a 2.065,83 euro. Sono inoltre detraibili gli interessi per mutui contratti dopo il 1997 per recupero edilizio (l'importo da detrarre non può essere superiore a 2.582,28 euro) e gli interessi per mutui ipotecari stipulati per costruire l'abitazione principale (la detrazione spetta su un importo massimo di 2.582,28 euro), le assicurazioni sulla vita e contro infortuni (l'importo non deve superare complessivamente i 1.291,14 euro), le erogazioni liberali a favore di partiti politici, Onlus, società ed associazioni sportive dilettantistiche, società di mutuo soccorso, associazioni di promozione sociale, società di cultura "La Biennale di Venezia", attività culturali ed artistiche, enti operanti nello spettacolo, fondazioni operanti nel settore musicale.

Le spese con detrazioni del 20% In questa categoria rientrano le spese per la sostituzione di frigoriferi e congelatori di classe non inferiore alla A+ (l'importo non può essere superiore a 1.000 euro), le spese per l’acquisto e l’installazione di motori ad elevata efficienza, le spese per l’acquisto e l’installazione di variatori di velocità e le spese per l'acquisto di mobili, elettrodomestici, tv e computer destinati all'arredo di immobili ristrutturati (l'importo non può essere superiore a 2.000 euro). Le spese con detrazioni del 30% Rientrano le spese per gli interventi di recupero e ristrutturazioni del patrimonio edilizio e boschivo (il limite di spesa a cui applicare la percentuale è di 48.000 euro). Le spese con detrazioni del 55% Rientrano le spese per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, le spese per l’installazione di pannelli solari e le spese per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.•

I PRINCIPALI CODICI TRIBUTO 4001 - IRPEF saldo 4033 - IRPEF acconto prima rata 4034 - IRPEF acconto seconda rata o acconto in unica soluzione 6099 - IVA annuale a saldo 1668 - Interessi pagamento dilazionato. Importi rateizzabili Sez. Erario 3801 - Addizionale regionale 3844 - Addizionale comunale 3843 - Addizionale comunale acconto

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vo a quello di presentazione della relativa dichiarazione. E sempre in tema di credito Iva annuale va ricordato che, per gli importi superiori a 15.000,00 euro, l’utilizzo in compensazione è subordinato al visto di conformità nella dichiarazione. Il modello F24 va comunque presentato anche se, per effetto della compensazione, il saldo finale è uguale a zero.


LOGISTICA

Hillebrand acquisisce Ferry International L’azienda milanese specializzata nella distribuzione di bevande è stata interamente acquisita dalla società tedesca JF Hillebrand Group, nell’ambito di una strategia volta a rafforzare la presenza nell’intero territorio europeo. Ferry International Srl occupa 15 persone e movimenta annualmente 200 milioni di litri di bevande in diverse modalità. Hillebrand opera, direttamente o attraverso società partner, in 70 Paesi del mondo ed impiega 1650 persone in 45 sedi proprie. L’azienda affonda le sue radici nell’impresa di trasporto di bevande fondata nel 1844 da Johann Friedrich Hillebrand.

Aperta anche la canna ovest del Gottardo

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Il 23 marzo 2011 la scavatrice ha abbattuto l’ultimo diaframma di roccia nella galleria occidentale del tunnel di base del San Gottardo, che collega le località svizzere di Faido e Sedrun. Cinque mesi prima, era caduto il diaframma della canna orientale. Ora le due gallerie di 57 chilometri sono completamente scavate, raggiungendo un importante traguardo nella realizzazione del tunnel. AlpTransit San Gottardo sottolinea che dei 152 chilometri che compongono il sistema di tunnel della Galleria di base del San Gottardo, inclusi tutti i cunicoli e pozzi, circa il 56% è stato scavato con la fresatrice, mentre il 44% restante con avanzamento tradizionale. In totale, sono stati evacuate dalla montagna più di 28 milioni di tonnellate di roccia e massi. Ora i lavori procedono la posa del rivestimento interno, l’equipaggiamento della costruzione grezza e l’installazione della tecnica ferroviaria. Secondo i programmi, i primi treni potranno circolare nella primavera del 2016.

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PIÙ VOLI CARGOITALIA PER LA CINA L’aerocargo italiano ha aumentato la frequenza del servizio tra Malpensa e gli aeroporti di Hong Kong e Shanghai. Il quarto collegamento tra l’aeroporto lombardo e Hong Kong è svolto con un nuovo volo di venerdì, che scala nell'aeroporto di Sharjah (mentre quelli del giovedì e del sabato continueranno a scalare a Dubai). Anche tra Malpensa e Shanghai, CargoItalia ha inserito un nuovo volo diretto il venerdì, che si aggiunge ai due già attivi nella settimana. "Con questi nuovi collegamenti, stiamo attuando la seconda fase della nostra attività, dove poniamo una grande enfasi sulla qualità del servizio", afferma Roberto Gilardoni, direttore commerciale di CargoItalia.

UPS inaugura piattaforma per Olimpiadi 2012 La società statunitense ha inaugurato il nuovo centro logistico di Stevenagela, in Gran Bretagna, che servirà l’approvvigionamento di materiali e attrezzature per le Olimpiadi 2010, che si svolgeranno a Londra e, per la parte acquatica, a Weymouth e Portland. UPS è stato nominato fornitore logistico ufficiale dell’evento e dovrà movimentare circa 30 milioni di pezzi, tra cui un milione di attrezzi sportivi. Oltre che le attività di stoccaggio e distribuzione, UPS seguirà anche quelle relative alle pratiche doganali per le merci provenienti dai Paesi extraeuropei. Nelle prossime settimane, UPS aprirà una seconda struttura dedicata alla logistica olimpica, che sarà situata a Tilbury.

PARTONO LAVORI PER TERMINAL CONTAINER VADO LIGURE Sono iniziate nel porto di Savona le attività propedeutiche alla costruzione del nuovo terminal container di Vado Ligure, che sarà gestito da APM Terminals. L’avvio dei lavori è iniziato dopo lo stanziamento di 150 milioni di euro proveniente dal Milleproroghe 2011, che si aggiungono ai 125 già stanziati dalla Fina-

ziaria 2007, a 25 milioni dell’Autorità Portuale di Savona e ai 150 milioni di APM Terminals. La prima fase dei lavori consiste nella posa a mare dei 132 cassoni in calcestruzzo su cui poggerà il terminal. La struttura occuperà una superficie di 210mila metri quadrati e a pieno regime potrà movimentare 700mila teu l’anno.

Nuova compagnia per feeder container

Il gruppo danese AP Moller Maersk annuncia la nascita nuova compagnia di navigazione dedicata al trasporto marittimo di container all’interno dell’Europa, che svolgerà servizio feeder per le sue grandi portacontainer giramondo. La nuova società si chiama Seago Line e cura tutte le spedizioni di Maersk Line e di Safmarine (due compagnie del gruppo) da e per scali portuali europei, includendo tutto il Mediterraneo, la Russia e i Paesi baltici. L’obiettivo è raggiungere il 15% del mercato continentale del trasporto marittimo dei container. AP Moller Maersk ha effettuato un’operazione analoga in Asia, dove ha creato MCC Transport con sede a Singapore, in Africa con la OACL ed in Sud America, con la Mercosul Line.


Gara per l’interporto di Termini Imerese

La compagnia aerocargo tedesca ha siglato un ordine con Boeing per l’acquisto di cinque B777 Freighter, che saranno consegnati tra il 2013 ed il 2015. Ma questo è solo un tassello della strategia di sviluppo globale avviata da Lufthansa Cargo, che comprende anche il potenziamento delle strutture a terra. La compagnia ristrutturerà il suo hub nell’aero-

porto di Francoforte e avvierà un processo di modernizzazione del suo sistema informatico. Lufthansa Cargo prevede un’ulteriore crescita dei volumi anche nel 2011, dopo che lo scorso anno ha recuperato gli effetti della crisi macroeconomica. Nel 2011, la compagnia intende aumentare l’organico con 250 nuovi addetti.

ACCORDO TRA PORTO DI LIVORNO E INTERPORTO DI BOLOGNA Lo scalo toscano e la piattaforma intermodale emiliana saranno collegate da un corridoio dedicato alle merci, che avrà tre obiettivi: sviluppare traffici tra le due strutture, promuovere le relazioni con la penisola iberica e condividere iniziative in ambito intermodale. Questa collaborazione è stata formalizzata da un accordo

siglato dal commissario dell'Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, e dal presidente dell'Interporto emiliano, Alessandro Ricci. Per quest’ultimo, l’intesa è una premessa per la realizzazione di un corridoio intermodale che in futuro potrebbe coinvolgere anche gli Interporti di Guasticce e di Prato.

Gefco acquisisce 70% di Mercurio

La compagnia logistica del gruppo francese PSA ha acquisito dai fondi Venice (Palladio Finanziaria) e RP3 il controllo della società di trasporto e stoccaggio d’autoveicoli Mercurio Spa, che ha sede alle porte di Parma. Oltre ad una flotta dedicata di bisarche, Mercurio gestisce un grande piazzale di smistamento e lavorazione degli autoveicoli, raccordato alla

Trenitalia completa acquisto di TX Logistik Ferrovie dello Stato potenzia la sua presenza sul mercato tedesco del trasporto ferroviario delle merci, completando l’acquisizione della compagnia TX Logistik, attraverso Trenitalia che già possedeva il 51% della partecipazione. I soci fondatori di TX Logistik hanno venduto alla società italiana il restante 49%, per una cifra che non è stata rivelata. TX Logistik è nata nel 1999 in Germania e ha esteso la sua attività in ambito internazionale, aprendo filiali in Austria, Svizzera e Svezia. Nel 2010, la società tedesca ha fatturato 150 milioni di euro. Trenitalia afferma che la transazione non cambierà gli asset e le strategie di TX Logistik.

linea ferroviaria nazionale. "Con questa acquisizione Gefco accelererà lo sviluppo della logistica automotive outbound, la diversificazione del portafoglio clienti e l'estensione della sua presenza internazionale. Inoltre, nuove sinergie permetteranno a Gefco di rafforzare la competitività del suo network europeo", spiega una nota della compagnia francese.

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Lufthansa Cargo rinnova la flotta

Riparte l’interporto siciliano di Termini Imerese, grazie all’approvazione della procedura per la gara d’appalto da parte del consiglio d’amministrazione della società Interporti Siciliani. La realizzazione della struttura era rimasta sospesa dal 2001, quando i lavori ottennero l’approvazione del Cipe. L’interporto sorgerà su un’area di 285mila metri quadrati posta tra Cefalù e Capo Mongerbino e sarà divisa in quattro zone funzionali per l’intermodalità, lo stoccaggio, la logistica e l’amministrazione. L'investimento previsto ammonta a 80 milioni di euro, provenienti dai fondi FESR (49 milioni), dalla Regione Sicilia (15 milioni) e da un gruppo di banche (15 milioni).


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NORMATIVE

Attese rimborsate per il carico e lo scarico

La definizione dell’indennizzo per le attese che precedono il carico e lo scarico della merce è stata effettuata dall’Osservatorio sulle attività per l’autotrasporto istituito presso la Consulta Generale

Non più di due ore, oltre le quali scatta un indennizzo di 40 euro per ogni ora o frazione di ora di ritardo di Fabrizio Serafini

D

40 euro La definizione dell’indennizzo per le attese che precedono il carico e lo scarico della merce è stata effettuata dall’Osservatorio sulle attività per l’autotrasporto istituito presso la Consulta Generale, che lo ha fissato in 40 euro per ogni ora o frazione di ora di ritardo, rispetto alla franchigia di due ore per il carico e due ore per lo scarico, fissata dal Decreto Dirigenziale n. 69 del 24 marzo scorso. L’Osservatorio ha agito nel rispetto del comma 2, art. 6 bis del D.lgvo 286/2005, tenendo conto di due componenti: il costo orario del lavoro e quello

del fermo del veicolo. In particolare, la tabella dei costi orari di queste due voci, è stata così redatta: COSTO LAVORO

EURO/ANNO

Salario + contributi Trasferte straordinari

possono ora avere anche una durata indefinita e non dar luogo al pagamento di alcun indennizzo. EURO/h

COSTO VEICOLI (FISSI)

EURO/ANNO

Ammortamento Assicurazione + bolli Manutenzione Totale

20.833 11.000 9.000 40.833

Totale 45.000 Costo orario 20,83 (*) Costo orario totale: 39,73 euro (arrotondato a 40 euro)

EURO/h

18,90 (**)

(*) Orario medio di lavoro settimanale comprensivo di straordinario: ore 45/settimana 45 x 48 settimane = 2160 ora 45.000/2160 = 20,83 (**) 1. Ammortamento: calcolato per 6 anni come da vita media del veicolo, con valore residuo dello 0% e prezzo di acquisto calcolato facendo la media dei prezzi di vendita aggiornati dei veicoli: - Trattore stradale (75.000 euro) - Semirimorchio due assi (50.000 euro) Quindi: (75.000 euro + 50.000 euro)/6 = 20.833 euro 2. Tassa di possesso calcolata in base alle tariffe stabilite dai decreti del MEF (1.400 euro) Assicurazioni (R.C.A. e R.C.V) = 9.600 euro 3. Manutenzione: costi medi riferiti alla vetustà del parco circolante in Italia.

La nuova disciplina Con la legge 4 agosto 2010, n. 127, in vigore dal 12 agosto dello scorso anno (cfr. articolo sul numero di TIR di settembre), viene inserito un nuovo articolo, il 6-bis, al Decreto Legislativo 286/2005 sulla riforma dell’autotrasporto di cose per conto di terzi, rubricato “Disciplina dei tempi di attesa ai fini del carico e scarico. Franchigia”, con cui si chiarisce che il tempo di attesa del vettore al carico non può essere superiore a 2 ore. Altrettante due ore vengono previste quale tempo massimo di attesa allo scarico a destinazione. Nel merito, va precisato che le due ore riguardano solo i tempi di attesa e non anche le operazioni tecniche di carico o di scarico della merce, come era altresì previsto nella vecchia legislazione delle tariffe obbligatorie a forcella (cfr. art. 5 del DM 18.11.1982). Queste operazioni, una volta iniziate,

Superate invece le due ore di attesa, il citato articolo 6-bis prevede che è dovuto al trasportatore un indennizzo per ogni ora o frazione di ora di ritardo, che sarà cura dell’Osservatorio della Consulta per l’autotrasporto determinare, in funzione del costo orario del lavoro e del fermo del veicolo. L’indennizzo – stabilisce ancora la norma – viene previsto sia in caso di contratto di trasporto scritto che non scritto, e viene pagato al vettore da parte del committente che, a sua volta, ha diritto di rivalsa nei confronti dell’effettivo responsabile del maggiore ritardo, nel luogo di carico o in quello di scarico della merce. Lo stesso articolo 6-bis demanda ad un decreto dirigenziale il compito di precisare le modalità applicative per effettuare il conteggio della franchigia, con particolare riguardo alla definizione della decorrenza delle due ore in relazione alle diverse tipologie

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al 13 aprile 2011 è entrata pienamente in vigore la nuova normativa sulle attese al carico e allo scarico della merce, emanata in attuazione della riforma dell’autotrasporto. Negli scorsi mesi sono stati difatti emanati, in forza dell’articolo 6-bis del decreto legislativo 286/2005, tanto il Decreto Dirigenziale 24 marzo 2011, con cui sono state stabilite le modalità applicative per effettuare il conteggio delle due ore di franchigia, quanto la decisione dell’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, assunta nella seduta del 12 aprile 2011, che ha fissato in 40 euro la misura dell’indennizzo dovuto per ogni ora o frazione di ora eccedente le due ore concesse per le attese al carico o allo scarico della merce. Esaminiamo nel dettaglio la nuova disciplina, le conseguenze che questa produrrà nel mercato dell’autotrasporto e le differenze rispetto alla precedente normativa sui tempi di carico e scarico della merce, fissata dal DM 18.11.1982 in attuazione della legislazione sulle tariffe obbligatorie a forcella.


NORMATIVE

TIR 138/2011

La franchigia scatta anche quando l’attesa del vettore, giunto in orario nel luogo convenuto con il committente, sia dovuta alla mancanza del personale addetto al carico o allo scarico della merce

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dei luoghi di carico e scarico, nonché alle modalità di cadenzamento dell'accesso dei veicoli a tali luoghi, dando possibilità agli accordi volontari di settore (quelli tra la maggioranza delle Associazioni dei vettori e degli utenti dei servizi di trasporto rappresentate nella Consulta) di stabilire disposizioni diverse e derogatorie rispetto alla norma proposta.

Il Decreto Dirigenziale Dopo sette mesi dall’entrata in vigore della legge 127/2010, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato il decreto dirigenziale 24 marzo 2011, n. 69, con il quale stabilisce espressamente che il computo delle due ore di franchigia decorre dal momento di arrivo del vettore al luogo di carico o scarico della merce, da non confondersi con il “punto di carico o scarico”. Al riguardo il decreto definisce: - “luogo di carico o scarico”: l’ambito territoriale, interno od esterno all’impianto (opificio industriale, centro merci, struttura della grande distribuzione, attività commerciale, ecc..) presso il quale si svolgono le procedure dedicate all’accettazione documentale; - “punto di carico o scarico”: la postazione all’interno dell’impianto presso la quale avvengono fisicamente le operazioni di carico o di scarico. Date queste definizioni, il decreto precisa che il luogo ed il punto di carico o scarico possono coincidere. Per cui, se al vettore viene chiesto di caricare la merce nel magazzino del committente, la franchigia decorre dal momento in cui questi arriva davanti al magazzino (in quanto luogo e punto di carico coincidono), mentre se gli viene chiesto di effettuare il carico in un grande centro merci, il periodo delle due ore di attesa al carico decorre da quando egli è giunto all’ingresso del centro merci, anche se poi il punto di carico è posto all’interno di detto centro ed egli impiega dei minuti per posizionare l’automezzo davanti al punto di carico. In base al decreto, la dimostrazione delle due ore di franchigia per l’attesa va effettuata mediante apposita certificazione, circa l’orario di arrivo e quello dell’inizio delle relative operazioni di carico o scarico. Il rilascio di tale certificazione va richiesto dal vettore alternativamente ad uno dei seguenti soggetti: al mittente, al caricatore, al destinatario o ad un lo-

ro incaricato, oppure, in mancanza, ad altro soggetto addetto a sovraintendere le operazioni di carico o scarico. Se la certificazione non può essere acquisita da nessuno dei menzionati soggetti – continua il decreto – il vettore può dimostrare l’orario di arrivo con le registrazioni del cronotachigrafo e/o con altra documentazione idonea a tal fine. Quindi l’eventuale rifiuto opposto, ad esempio dal committente, al rilascio di questa certificazione, non impedisce al trasportatore di poter provare con altri mezzi l’ora esatta in cui è giunto sul posto di carico, per la decorrenza della franchigia. Sulla decorrenza delle due ore, il decreto precisa anche che qualora il vettore arrivi al luogo di carico o di scarico in anticipo, rispetto all’orario indicatogli per iscritto dal committente prima della partenza, la franchigia decorre dall’orario indicato dal committente stesso. La franchigia non comprende le attese dovute all’inattività del mittente o del destinatario, a patto però che questi tempi di inattività siano stati segnalati al vettore nelle indicazioni scritte fornitegli dal committente prima della partenza. Grazie a questa precisazione, la franchigia scatta anche quando l’attesa del vettore, giunto in orario nel luogo convenuto con il committente, sia dovuta alla mancanza del personale addetto al carico o allo scarico della merce (ad esempio, perché in pausa pranzo), se questi tempi di inattività non gli sono stati comunicati per iscritto prima di partire. Il decreto chiarisce poi che le due ore di tempo devono essere calcolate singolarmente per ogni operazione di carico o di scarico. Da ultimo il decreto prevede che l’impresa di trasporto non possa chiedere alcun indennizzo quando: a) il superamento del periodo di franchigia avvenga per cause a lui imputabili; b) qualora non abbia messo a disposizione il veicolo per le operazioni di carico e di scarico; c) quando non osserva le indicazioni scritte fornitegli dal committente, ai sensi del comma 1, art. 6 bis del D. Lgs. 286/2005, sul luogo e sull’orario in cui sono previste le operazioni di carico/scarico; d) quando non osserva le indicazioni che il committente abbia dato sulle modalità e

sull’orario di accesso dei veicoli ai punti di carico o scarico, qualora questi non coincidano con i luoghi di carico e scarico, nell’ipotesi in cui l’accesso debba essere cadenzato “in modo da tener conto dei tempi tecnici necessari al completamento delle operazioni e dei passaggi procedurali relativi alle verifiche ed allʼidentificazione allʼingresso del luogo di carico o scarico”.

La richiesta dell’indennizzo Sempre il decreto dirigenziale del 24 marzo 2011 (di cui viene data comunicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 80, del 7.4.2011) stabilisce che, salvo diversa pattuizione scritta tra le parti, il trasportatore è tenuto a richiedere l’indennizzo per il superamento del periodo di franchigia entro 30 giorni dal verificarsi dell’evento, con una comunicazione scritta da mandare al committente, in cui evidenzia il superamento dei termini di franchigia, completa della prescritta documentazione. In tale richiesta, che si reputa possa essere fatta anche con posta elettronica certificata, il vettore potrà richiedere, per ogni ora o frazione di ora di ritardo eccedente la franchigia, l’importo di 40 euro, stabilito dall’Osservatorio per le attività di autotrasporto nella seduta del 12 aprile 2011. Obbligato al pagamento dell’indennizzo, a norma dell’arti-


Conseguenze e differenze con la precedente normativa Con l’approvazione di questi ultimi provvedimenti della normativa sui tempi massimi di attesa al carico o allo scarico della merce, si completa la riforma dell’autotrasporto che, entrata in vigore a febbraio 2006, aveva lasciato dei vuoti legislativi relativi tanto ai costi minimi da riconoscere per compensare i servizi di trasporto di merce su strada, quanto ai periodi massimi di attesa al carico ed allo scarico della merce. Relativamente a questi ultimi, ne è scaturito un quinquennio nel quale si sono dilatati enormemente i periodi nei quali il trasportatore doveva attendere pazientemente di essere caricato senza poter obbiettare alcunché, o quelli nei quali, giunto a destinazione, doveva pazientare, talvolta anche cinque o sei ore, per poter scaricare la merce trasportata. Con la nuova normativa, invece, si efficenta il sistema che dovrà ora prevedere delle attività aziendali tali da evitare di far attendere il vettore oltre due ore, prima di procedere alle

operazioni di carico o, a destinazione, a quelle di scarico della merce. A differenza della precedente normativa, la franchigia riguarda ora solo i tempi di attesa e non anche le operazioni di carico o scarico della merce, per le quali le norme attuative delle tariffe obbligatorie a forcella prevedevano un tempo massimo in funzione delle tonnellate di merce trasportate, pari a 6 minuti per ciascuna tonnellata, con un massimo quindi di 3 ore (laddove le tonnellate trasportate fossero state trenta). Sull’importo dell’indennizzo, si fa notare infine, che quello fissato dalla precedente normativa tariffaria, seppur diverso in funzione della quantità di merce trasportata, sarebbe stato ora (attualizzato con l’euro e per i veicoli di massima portata) maggiore rispetto alle 40 euro previste oggi per ciascuna tipologia di mezzo utilizzato. La normativa precedente, peraltro, al superamento delle 8 ore di attesa e fino alle 24, prevedeva un importo forfettario fisso, mentre quella attuale moltiplica l’indennizzo per il numero effettivo delle ore oltre franchigia. Da ultimo giova ricordare che la normativa precedente non era così chiara sul soggetto cui imputare il pagamento dell’indennizzo e ciò dava luogo a possibili esoneri di responsabilità da parte dei committenti, soprattutto laddove questi potevano addurre una mancanza di loro responsabilità, ad esempio per attese oltre la franchigia allo scarico della merce. Con la normativa attuale, invece, il committente risulta sempre responsabile del ritardo, e nei casi in cui questo si verifichi a destinazione, potrà poi rivalesi nei confronti dell’effettivo colpevole.•

Dopo gli ultimi incrementi legati allo spettacolo e ai beni culturali, si torna a parlare di un accisa unico per il gasolio per l’autotrasporto di Fabrizio Serafini

ome è accaduto spesso in passato, anche questa volta gli utenti della strada, professionali e non, sono chiamati ad un sacrificio richiesto, questa volta, per sostenere: - Il fondo unico per lo spettacolo – FUS, con un aumento dello stanziamento di 149 milioni di euro; - la manutenzione e conservazione dei beni culturali, per le quali sono stati aggiunto 80 milioni di euro; - gli interventi a favore di enti ed istituzioni culturali, per i quali sono stati stanziati ulteriori 7 milioni di euro; - la proroga delle agevolazioni per il settore cinematografico che, in origine, dovevano finanziarsi con l’aumento di 1 euro del prezzo del biglietto del cinema, per un importo pari a 45 milioni nel 2011, e di 90 milioni nel 2012 e nel 2013. Per far fronte a queste spese, lo Stato, attraverso il Decreto Legge n. 34 del 31 marzo scorso, ha deciso di incrementare l’accisa sui carburanti per auto-

C

trazione, dando vita ad un aggravio di spesa per gli utenti che si aggira nell’ordine di 1 / 2 centesimi di euro/litro. Il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Dogane del 5 aprile ha fissato la nuova misura delle accise sulla benzina e sul gasolio, ed i periodi di decorrenza delle nuove aliquote: a) Dalla data di pubblicazione della determinazione dell’Agenzia sul proprio sito internet (avvenuta il 6 aprile) e fino al 30 giugno 2011: - Benzina e benzina con piombo: Euro 571,30/mille litri; - Gasolio per autotrazione: Euro 430.30/mille litri b) A decorrere dal 1 luglio 2011 e fino al 31 dicembre 2011: - Benzina e benzina con piombo: Euro 573,20/mille litri; - Gasolio per autotrazione: Euro 432,20/mille litri; c) A decorrere dal 1 gennaio 2010 e fino al 31 dicembre 2013: - Benzina e benzina con

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TIR 138/2011

colo 6-bis, è il committente del servizio di trasporto, tanto nel caso in cui il ritardo si sia verificato al momento delle operazioni di carico, quanto nell’ipotesi che questo sia avvenuto alle operazioni di scarico della merce, ancorché queste si siano svolte fuori dalla sua disponibilità e dalle sue indicazioni. In quest’ultimo caso, tuttavia, il committente potrà rivalersi nei confronti dell’effettivo responsabile del ritardo, sia quando questo è collegato da rapporti commerciali con lui, sia nel caso non abbia alcun legame con questo.

Accise: si torna a parlare di gasolio professionale



Quali conseguenze si avranno per l’autotrasporto? Ovviamente, nell’immediato le imprese del settore saranno esposte a nuovi aumenti che si faranno comunque sentire sui rispettivi bilanci di esercizio, nonostante gli incrementi del gasolio si attestino su cifre che, ad un osservatore superficiale, potrebbero sembrare modeste: si parla infatti di 7 millesimi di euro/litro fino al 30 giugno 2011, che aumentano a 9 millesimi di euro/litro fino al 31 dicembre 2011, dopodiché l’aliquota dovrebbe scendere per attestarsi, dal 1 gennaio 2014, ad euro 428,50/1000 litri. Tuttavia, questa impressione non può che essere superficiale, se pensiamo che per riempire un serbatoio di 800 litri si spenderanno circa 7 euro in più fino al prossimo 31 dicembre. A parziale ristoro del sacrificio immediato che le aziende sono chiamate a sostenere, il Decreto Legge n. 34/2011 ha previsto che, limitatamente al gasolio consumato sui veicoli adibiti al trasporto merci di massa non inferiore alle 7,5 t, le imprese possano recuperare l’intera differenza tra l’aliquota base del settore (403 €/1000 litri) ed i nuovi importi sopra citati; per far questo, entro il 30 giugno 2012 dovranno presentare una domanda all’Ufficio tecnico di finanza competente per territorio, con le modalità che saranno nel frattempo decise dall’Agenzia. Nel frattempo, da più parti viene sollecitata l’adozione da parte dell’Unione Europea del cd gasolio professionale: ovvero di un gasolio dove il livello delle accise sia identico per tutti gli Stati membri, in maniera tale da annullare le differenze (a volte veramente notevoli) che esistono tutt’ora tra i Paesi dell’Unione Europea. Si tratta di un argomento molto delicato sul quale appare molto difficile che si trovi un’intesa tra gli Stati membri (che per inciso, dovrebbero approvare l’eventuale direttiva all’unanimità all’interno del Consiglio U.E, trattandosi di una materia di carattere fiscale), tenuto conto che le accise costituiscono una delle principali voci di entrata dei rispetti-

vi bilanci. A riprova di ciò, dal 2008 esiste un progetto di revisione della direttiva U.E 2003/96 sulla tassazione dei prodotti energetici, che attualmente giace nelle stanze degli Uffici U.E di Bruxelles, dopo che su di esso si era pronunciato il Parlamento europeo. In questo progetto continua a non farsi riferimento ad un livello massimo dell’accise, ma soltanto a quello minimo (che la Commissione aveva fissato nella proposta originaria in 380 euro/1000 litri, mentre il Parlamento lo ha rivisto in 359 euro/1000 litri). Ciononostante, sarebbe importante che gli Stati dessero nuovo impulso a questo progetto di direttiva, principalmente per due motivi: - far sì che quei Paesi dell’U.E dove l’accisa si colloca ben al di sotto di questi limiti, arrivino a conformare i rispettivi livelli di tassazione a quelli minimi individuati dalla direttiva. Sembrerà strano, ma da un indagine condotta dall’Eurostat, risulta che alla fine del 2010 ci sono dei Paesi, con cui l’Italia è in concorrenza, che applicano delle accise notevolmente inferiori ai livelli che vorrebbero introdurre la Commissione (380 euro/1000 litri) ed il Parlamento (359 euro/1000 litri). Ad esempio, analizzando il gasolio, la Spagna ha un’accisa pari a 302 euro/1000 litri, l’Austria di 347 euro, l’Olanda di 376 euro e la Polonia di 303 euro, per non parlare della Romania dove l’accisa si attesta a 275 euro. Per una questione di competitività delle nostre aziende che si trovano a concorrere con i vettori di questi Paesi, sarebbe molto importante che il livello di accisa ivi applicato fosse aumentato, in modo tale che i costi di esercizio di queste imprese si avvicinino (seppur in parte) a quelli italiani. - Recuperare al beneficio del recupero delle accise i veicoli di massa complessiva inferiore alle 7,5 t che, fino a questo momento, sono rimasti esclusi a causa della definizione data dalla direttiva 2003/96 del gasolio per uso commerciale (che, appunto, è quello per il quale è consentito usufruire di questo beneficio). Dobbiamo inoltre segnalare che, lo scorso 13 aprile, la Commissione U.E ha presentato una proposta di direttiva tendente sempre a rivedere il contenuto della direttiva 2003/96, che viene giudicata

Nelle accise la storia dei disastri italiani Ecco alcune voci che ancora oggi compongono l’accise sul gasolio, nonostante in alcuni casi siano state introdotte per far fronte a eventi accaduti anche 76 anni fa! 1,90 lire per finanziare la guerra in Etiopia del 1935; 14 lire per il finanziamento della crisi di Suez; 10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963; 10 lire per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966; 10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968; 99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli; 75 lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980; 205 lire per il finanziamento della guerra in Libano del 1983; 22 lire per il finanziamento della missione UNMIBH in Bosnia Erzegovina del 1996; 0,020 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004. Per un totale di 0,251 euro/litro.

oramai superata. L’obiettivo della proposta è quello di ristrutturare la tassazione del carburante, tenendo conto del contenuto energetico e delle emissioni di CO2 ad esso imputabili (circostanza, questa, che come i lettori più navigati ricorderanno, era alla base della vecchia carbon tax). In particolare, la Commissione propone di scindere l’aliquota di accisa in due parti: - una parte basata sulle emissioni di CO2 rilasciate dal prodotto energetico, pari a 20 euro per t di CO2; - l’altra basata sull’energia generata dal prodotto, misurata in giga joule (GJ), e per i carburanti a motore ammonterebbe a 9,6 €/GJ. Come detto, si tratta di una proposta che dovrà essere discussa dal Parlamento Europeo e dal Consiglio (con i tempi tecnici che ciò richiede), che in ogni caso prevede dei tempi di adeguamento molto lunghi per i singoli Stai, affinché questi possano introdurre questo regime di tassazione gradualmente: staremo a vedere che cosa succederà.•

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TIR 138/2011

piombo: Euro 571,60/mille litri; - Gasolio per autotrazione: Euro 430,60/mille litri d) A decorrere dal 1 Gennaio 2014: - Benzina e benzina con piombo: Euro 569,50/mille litri - Gasolio per autotrazione: Euro 428,50/mille litri.


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COSTI CHILOMETRICI Elaborazione aprile 2011

COSTI CHILOMETRICI ’avvicinarsi delle scadenze previste in materia di costi minimi di sicurezza apre una fase formale e sostanziale in cui tutto il panorama politico economico è chiamato. Resta infatti aperto il nocciolo della questione per l’individuazione dei costi minimi e soprattutto quei parametri che indichino riferimenti precisi per essere rispettosi della sicurezza della circolazione e della sicurezza sociale. Una regolamentazione che non ha nulla a che vedere con le tariffe, ma che cerca di stabilire quali debbano essere i parametri per fissare il corrispettivo e la loro valorizzazione economica necessariamente differenziata per portata di veicoli, per filiera, per condizioni di relazione; parametri fortemente influenzabili dalla variabile del tempo. Pur essendo aperti i tavoli di confronto nei settori del trasporto dei prodotti chimici e in quello dei contenitori, quando andiamo in stampa, non si hanno informazioni sulla conclusione di Accordi volontari e dunque dal 12 maggio, secondo la Legge 4.8.2010 n. 127

L

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 186 dell’11.8.2010 decorrono i 30 giorni entro i quali, al 12 giugno 2011 l’Osservatorio sulle attività dell’autotrasporto determinerà i costi minimi fissando parametri che garantiscano il rispetto della sicurezza. Parametri che, dalla stessa data, dovranno inderogabilmente essere presi in considerazione anche nel caso di contratti stipulati in forma scritta, essendo già oggi riferimento cogente per i contratti di autotrasporto perfezionati in forma verbale ed i cui riferimenti sono pubblicati sul sito del ministero dei Trasporti. Riferimenti che, dal 13 giugno 2011, in assenza di novità, resterebbero gli unici valori riconducibili ai costi minimi che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza. Costi a “Tutela della sicurezza stradale e della regolarità del mercato dell’autotrasporto di cose per conto di terzi” come previsto dall’ art. 83 bis della Legge 6.8.2008 n. 133. Pertanto, sempre con lo spirito di favorire una corretta informazione/formazione, proseguiamo con

la pubblicazione rielaborata delle tabelle presenti sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (www.mit.gov.it). Le ultime tabelle presenti alla chiusura di questo numero si riferiscono ai costi chilometrici medi del consumo di gasolio del marzo 2011, elaborazione periodica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti concernente gli indici di costo del carburante per autotrazione, i cui valori sono disponibili sul sito del ministero dello Sviluppo Economico, (www.dgerm.sviluppoeconomico.gov.it) e che – lo ricordiamo – fino al 12 giugno 2011 sono inderogabili per i soli contratti di trasporto non stipulati in forma scritta. Per fini didattici e rimandando il lettore alle tabelle ufficiali, anche questo mese pubblichiamo una nostra rielaborazione sulle modalità di calcolo dei “costi minimi di sicurezza dell’aprile 2011, anche se solo per la tipologia dei veicoli di massa complessiva pari o superiore a 26 tonnellate per la tratta di percorrenza dei 251 chilometri.

Costo chilometrico medio relativo al consumo di gasolio delle imprese di autotrasporto per conto terzi Spetta al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti elaborare, nelle more delle nuove disposizioni che stabilirà l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, sentite le organizzazioni associative delle imprese di autotrasporto e della committenza, gli indici di costo del carburante per chilometro e le relative quote di incidenza. Tali dati devono tener conto delle diverse tipologie di veicoli e della percorrenza chilometrica.

A tal fine, si pubblicano i valori dei costi chilometrici imputabili al consumo di gasolio delle imprese di autotrasporto per conto terzi, distinti sulla base di cinque tipologie di veicolo, e per diverse percorrenze chilometriche, tenuto anche conto delle proposte pervenute da associazioni di vettori e di committenti, nonché delle indicazioni contenute negli studi elaborati da organismi operanti nel settore.

Al riguardo, va evidenziato che il metodo di calcolo adottato è fondato su basi empiriche, e tiene conto dell’esigenza di dare tempestiva attuazione alle disposizioni legislative sopra richiamate, fermo restando che studi scientificamente più approfonditi sulle attività di autotrasporto potranno essere condotti dall’Osservatorio, al quale spettano le definitive determinazioni in ordine all’individuazione degli elementi in questione.

Si precisa, inoltre, che: a. i dati relativi al prezzo del gasolio sono riferiti all’ultima rilevazione disponibile (mese di marzo 2011) sul sito del ministero dello Sviluppo Economico; b. per i veicoli di massa complessiva pari o superiore alle 26 t, e per quelli di massa complessiva inferiore alle 26 t e superiore alle 7,5 t, i dati relativi al prezzo del gasolio sono stati depurati dell’IVA e dello sconto sull’accisa, pari a 19,786 euro/1.000 litri; c. per i veicoli di massa complessiva inferiore alle 7,5 t, i dati stessi sono stati depurati della sola IVA;

e. non sono stati elaborati i dati relativi alle percorrenze chilometriche al di sotto dei 51 chilometri, tenuto conto della marginalità dell’attività di autotrasporto per conto di terzi sulle brevissime percorrenze, che non veniva preso in considerazione neanche dalla disciplina tariffaria vigente prima del decreto legislativo 286/05.

47

TIR 138/2011

d. non si è tenuto conto dell’incidenza, sul prezzo del carburante, della fonte di rifornimento dello stesso (impianti di distribuzione ordinari, o extra-rete);


COSTI CHILOMETRICI Elaborazione aprile 2011

Prezzo al consumo ministero dello Sviluppo Economico Media nazionale mensile mese di marzo 2011

1.416,73

Veicoli di massa complessiva pari o superiore a 26 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA Km/l e sconto accise)

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Costo medio al km 1,56 Totale costi minimi per tratta €

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

2,8

1,162

0,415

da 51 a 150

23,1%

21,158

75,855

97,013

1,90

91,622

105,88%

2,8

1,162

0,415

da 151 a 250

24,8%

62,644

205,528

268,171

1,78

252,211

106,33%

2,8

1,162

0,415

da 251 a 350

27,7%

104,130

298,901

403,031

1,61

376,500

107,05%

2,8

1,162

0,415

da 351 a 500

34,5%

145,616

313,504

459,120

1,31

422,019

108,79%

2,8

1,162

0,415

oltre 501

37,1%

207,845

406,013

613,858

1,23

560,902

109,44%

Il costo del gasolio al netto dell’IVA e, quando previsto, al netto del rimborso delle accise, varia in base al consumo medio per chilometro per ogni tipologia di veicolo. Nel caso considerato, il consumo medio riportato nelle tabelle predisposte dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti per i veicoli di massa complessiva pari o superiore a 26 tonnellate, la percorrenza per ogni litro di gasolio è pari a 2,8 km determinando così un costo di 0,415 €/l/km come calcolato di seguito:

€/ l 1,162 : 2,8 km = 0,415 €/ l / km La parte del corrispettivo riguardante il carburante per l’esecuzione del trasporto è pari al prodotto tra il costo chilometrico, determinato nel mese precedente a quello del trasporto stesso, e la distanza considerata. Questa parte di costo assume rilievo perché le variazioni intervenute nel prezzo del gasolio superiori al 2% del valore preso a riferimento alla definizione del contratto, formeranno oggetto di conguaglio. Nel caso specifico moltiplicando il numero dei chilometri corrispondenti alla tratta considerata determiniamo il costo di carburante necessario pari a € 104,130.

0,415 €/ l /km x 251 km = € 104,130

La parte rimanente dei costi di gestione che contribuisce alla formazione del prezzo deve corrispondere ad una quota dello stesso corrispettivo che, fermo restando quando dovuto per il costo del carburante, sia almeno pari a quella identificata come corrispondente a costi diversi da quelli del carburante. Per questa valorizzazione il quindicesimo giorno dei mesi di giugno e dicembre l’Osservatorio, con riferimento alle tipologie dei veicoli, determina il totale dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi con l’incidenza percentuale da cui si rileva anche quella rappresentata dai costi del carburante. In attesa che l’Osservatorio svolga questo compito, riportiamo il valore iniziale della parte diversa dai costi del carburante che, salvo errori ed omissioni, era di € 298,901 per la tipologia del veicolo considerato in corrispondenza della tratta di 251 km.

€ 298,901 + € 104,130 = € 403,031

Con la somma del costo storico al nuovo costo del carburante si determina la nuova percentuale riferita alla complessità dei costi e ricavando così l’incremento degli stessi per ogni tipologia di veicolo e per ogni fascia di percorrenza. Nel caso specifico della tratta di 251 km la percentuale ottenuta relativa al totale dei costi è pari a 107,05%. Conseguentemente il rapporto tra l’incidenza percentuale del costo di gasolio, pubblicata nelle tabelle dal ministero dei Trasporti, e quella ricalcolata sul totale dei costi, è determinabile automaticamente il nuovo costo complessivo.

€ 104,130 : 27,7% = X : 107,05% Moltiplicando gli estremi e dividendo per il valore medio noto otteniamo il costo complessivo dell’incognita X, che nel caso specifico è pari a € 403,031.

X=

€ 104,130 x 107,05%

= € 403,031

27,7% Suddividendo il totale dei costi per la fascia dei 251 km possiamo calcolare altresì il nuovo costo chilometrico complessivo di € 1,61.

€ 403,031 : 251 km = 1,61 €/km

TIR 138/2011

I risultati dei calcoli rappresentati potrete trovarli nelle rispettive colonne della tabella dei veicoli di massa complessiva pari o superiori a 26 t per la lunghezza tratta di 251 Km. Seguendo la stessa metodologia potrete facilmente ricostruirli per ogni fascia chilometrica e per ogni tipologia di veicolo rappresentata nelle tabelle di seguito pubblicate.

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COSTI CHILOMETRICI Elaborazione aprile 2011

Veicoli di massa complessiva compresa tra 11,5 e 26 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA Km/l e sconto accise)

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Costo medio al km 1,41 Totale costi minimi per tratta €

4

1,162

0,290

da 51 a 150

16,9%

14,811

76,392

91,202

1,79

87,429

104,32%

4

1,162

0,290

da 151 a 250

19,4%

43,851

193,822

237,672

1,57

226,500

104,93%

4

1,162

0,290

da 251 a 350

22,3%

72,891

272,283

345,174

1,38

326,602

105,69%

4

1,162

0,290

da 351 a 500

25,3%

101,931

327,316

429,247

1,22

403,277

106,44%

4

1,162

0,290

oltre 501

28,0%

145,491

411,847

557,338

1,11

520,269

107,12%

Veicoli di massa complessiva compresa tra 7,5 e 11,5 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA Km/l e sconto accise)

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Costo medio al km 1,34 Totale costi minimi per tratta €

1,162

0,247

da 51 a 150

15,0%

12,605

74,392

86,997

1,71

83,786

103,83%

4,7

1,162

0,247

da 151 a 250

18,1%

37,320

177,996

215,316

1,43

205,807

104,62%

4,7

1,162

0,247

da 251 a 350

20,6%

62,035

255,627

317,662

1,27

301,856

105,24%

4,7

1,162

0,247

da 351 a 500

21,0%

86,750

349,353

436,102

1,24

414,000

105,34%

4,7

1,162

0,247

oltre 501

24,8%

123,823

406,017

529,840

1,06

498,292

106,33%

Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA) Km/l

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Costo medio al km 1,29 Totale costi minimi per tratta €

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

4,9

1,181

0,241

da 51 a 150

15,0%

12,288

72,757

85,045

1,67

81,964

103,76%

4,9

1,181

0,241

da 151 a 250

18,1%

36,382

174,072

210,454

1,39

201,333

104,53%

4,9

1,181

0,241

da 251 a 350

22,0%

60,476

230,172

290,648

1,16

275,488

105,50%

4,9

1,181

0,241

da 351 a 500

22,2%

84,570

317,233

401,803

1,14

380,602

105,57%

4,9

1,181

0,241

oltre 501

23,6%

120,711

421,935

542,647

1,08

512,386

105,91%

Veicoli di massa complessiva inferiore a 3,5 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA) Km/l

TIR 138/2011

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

4,7

Veicoli di massa complessiva compresa tra 3,5 e 7,5 t

50

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km

Lunghezza tratta Km

Costo medio al km 1,16

Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante

Totale costi minimi per tratta €

Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €

8,5

1,181

0,139

da 51 a 150

9,2%

7,084

71,562

78,645

1,54

76,870

102,31%

8,5

1,181

0,139

da 151 a 250

11,6%

20,973

164,790

185,763

1,23

180,506

102,91%

8,5

1,181

0,139

da 251 a 350

13,2%

34,863

237,554

272,416

1,09

263,677

103,31%

8,5

1,181

0,139

da 351 a 500

14,0%

48,752

311,126

359,878

1,03

347,657

103,52%

8,5

1,181

0,139

oltre 501

15,4%

69,586

400,936

470,522

0,94

453,078

103,85%

Prezzo medio del gasolio al netto dell’IVA aggiornato al mese di marzo 2011: 1,181 euro


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