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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Maggio 2017 - n. 202

#Trasporti #Innovazione #Rete

PER I PORTI UN FUTURO SEMPRE PIÙ BLU

AFRICA-ITALIA: TRASPORTI E LOGISTICA EXPRESS

PAESE CHE VAI, DIMENSIONI CHE TROVI

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TIR

MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

Giovani e autotrasporto: un connubio su cui il Comitato Centrale dell’Albo ha deciso di puntare. E lo ha fatto a ragion veduta. In meno di 48 ore, più di 1000 candidati hanno aderito a Progetto giovani conducenti, l’iniziativa lanciata nei mesi scorsi proprio per formare la nuova generazione di autisti di mezzi pesanti. Lo scorso 27 aprile, infatti, si sono aperte le selezioni e in una sola giornata sono state registrate più di 450 adesioni; più che raddoppiate il giorno seguente. Dati che fanno riflettere sulla reale possibilità di attrazione di una professione che ha vissuto stagioni difficili ma che, evidentemente, rappresenta uno sbocco interessante in un mercato del lavoro sempre più problematico e chiuso, soprattutto per i giovani. I candidati alla selezione hanno accettato di seguire corsi di scuola guida, di preparare esami e di partecipare a stage e tirocini formativi, sottoscrivendo di fatto un impegno per il proprio futuro. Ma hanno, soprattutto, deciso di avvicinarsi a un mondo complesso che richiede passione e responsabilità. Nei primi tre mesi di quest’anno le immatricolazioni di veicoli industriali sono salite di quasi il 24% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’adesione a Progetto giovani conducenti offre così nuova linfa a questo mondo che mostra segnali positivi e che ha bisogno di autisti pronti a guidare mezzi sempre più sofisticati e tecnologici.

EDITORIALE


Legalità

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Politica Sulla via del dialogo

Il grande affare del gasolio nero

di Lucia Angeloni

Porti Durante un incontro con le associazioni, il Governo si è impegnato ad adottare una serie di misure a favore dell’autrasporto

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Un futuro sempre più Blu Nel 2016 il nostro Paese è leader nella Blue economy. A Livorno un forum sul futuro del sistema portuale e logistico

Diverse operazioni delle forze dell’ordine hanno portato alla luce un’imponente attività di contrabbando in tutta Italia

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Logistica Africa Express di Antonella Vicini

L’Unione europea è il più grande partner commerciale dell’Africa Occidentale. La nuova tratta Senegal-Italia: 6.500 km in sette giorni

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p.14 TIR- Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XVI N° 202 - maggio 2017 Comitato Scientifico: Presidente Maria Teresa Di Matteo; Vicepresidente: Giuseppina Ferrannini; Vicepresidente: Silvio Faggi; Componenti: Antonio Amato, Massimo Costa, Marco Cattabiani, Giuseppina Della Pepa, Claudio Donati, Cinzia Franchini, Amedeo Genedani, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Pasquale Russo, Enzo Solaro, Luigi Tarquini. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 44246008 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattore: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Adele Maddonni redazione@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO DEF: le opere strategiche per i trasporti Approvato anche l’Allegato Infrastrutture del ministero dei Trasporti: previste 119 opere e investimenti per 35 miliardi di euro

Trasporto stradale, le proposte dell’Europa La Commissione europea presenterà a fine maggio un pacchetto di riforme sull’autotrtasporto. Ecco le prime indiscrezioni

Brexit, il rischio per i trasporti Ogni anno tra Europa e Regno Unito passano più di 4,4 milioni di veicoli merci. Ora occorre riorganizzare le regole sui trasporti internazionali

p.7

p.12

p.10

Nuove infrastrutture: al VIA i “tempi ragionevoli” Il 16 maggio gli Stati Ue devono recepire la nuova Direttiva sulla valutazione di impatto ambientale delle opere. Cosa cambia

Industria 4.0: investire conviene Tra i beni che possono beneficiare dell’iper ammortamento anche molti che interessano l’autotrasporto e la logistica

Paese che vai, dimensioni che trovi Una Direttiva Ue fissa le misure standard per i tir. Ma esistono alcune deroghe e i limiti non sono uguali in tutta Europa

p.20

p.30

p.32

Editoriale p.1

Albo p.4

Lavoro p.40

Stampa Europea p.36

Normative p.42

Scadenze

p.46

Divieti

Fisco p.38

p.45

Numeri p.48

Collaboratori. Grafici: Giuliana Caniglia (progetto), Franco Galdo. Testi: Giovanna Astori (Istat), Paolo Barilari, Donatella Berna (Istat), Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Flavia Murabito, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini, Emanuela Stifano, Federico Tantillo CHIUSO IN REDAZIONE IL 3.05.2017 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl - Via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimenti Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Editore: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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TIR

ALBO

di Giuseppina Ferrannini

Gli studenti dell’ITS Logistica di Verona hanno partecipato a due giornate di formazione sulla professione di conducente di veicoli pesanti

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ai banchi di scuola alla cabina di un tir. Così circa 45 studenti di due diverse sezioni dell’ITS LAST di Verona, con differenti indirizzi, hanno potuto toccare con mano cosa significhi intraprendere la professione di conducente di mezzi pesanti. È quel che è accaduto nelle giornate del 5 e 13 aprile scorsi, nel corso dell’evento organizzato dal Comitato Centrale dell’Albo nazionale degli Autotrasportatori, quale prima

iniziativa del progetto “Giovani Conducenti”. La proposta formativa si è articolata in due momenti. Nel primo, il giorno 5 aprile, a Trento, presso la sede di Scania, i ragazzi sono stati impegnati per un’intera giornata nel corso della quale sono stati loro illustrati 3 moduli. Uno, a cura del Comitato Centrale, ha rappresentato le finalità del progetto “Giovani Conducenti” e, quindi, le opportunità che il ruolo di conducente professionale offre; inoltre è stato illustrato lo scenario nazionale e internazionale dell’autotrasporto, che è un mondo in evoluzione anche in

I GIOVANI INCONTRANO L’AUTOTRASPORTO


TIR ragione delle nuove tecnologie legate alla logistica. Nel secondo modulo, a cura delle associazioni delle autoscuole, è stato illustrato il percorso formativo richiesto per diventare conducente professionale: adempimenti e norme non soltanto nella guida del veicolo, ma in una visione responsabile e sicura della propria professione. Un focus particolare è stato dato alla guida ecologica. Nel terzo modulo, a cura delle associazioni dei costruttori di veicoli industriali, è stato possibile per i ragazzi apprendere la filosofia della progettazione dei truck di ultima generazione e quindi “toccarli con mano” e prendere dimestichezza con la motoristica e la strumentazione di bordo.

Nella seconda giornata, svoltasi il 13 aprile presso la sede dell’ITS LAST di Verona, si è svolto il quarto modulo, a cura delle associazioni delle imprese di autotrasporto. Il ruolo del conducente nell’impresa è stato illustrato attraverso una testimonianza reale, vissuta, di un titolare di impresa di autotrasporto che ha raccontato quali sono le maggiori responsabilità e difficoltà nella professione del conducente ed ha fornito cenni sulle disposizioni che inquadrano il conducente quale dipendente di un’impresa di autotrasporto. “Progetto Giovani Conducenti” è l’iniziativa lanciata nei mesi scorsi dal Comitato Centrale per l’Albo nazionale degli Autotrasportatori,

ALBO

per favorire l’avvicinamento delle nuove generazioni alla professione di conducente; il progetto si declina anche attraverso appuntamenti conoscitivi come questo, rivolti agli istituti scolastici e alle scuole di formazione su tutto il territorio nazionale. Ulteriore momento saliente è l’avvio delle procedure di ricerca e la selezione di giovani tra i 18 e i 29 anni da avviare al percorso formativo utile ad acquisire la carta di qualificazione del conducente e, ove non posseduta, la patente di categoria C. Questa fase è stata avviata il 27 aprile scorso (vedi box in basso).

DAY K C I L C L I SSO PER E C C U S E D N ni online o i GRA z i r c s i rte le e

sono di 48 or i sono ape o s r i e g l i l r e p N a i ti. Il 27 e selezion i conducen L n a . v i o n i o g i z o i t r isc a Proget ndo uasi mille q e t a anno segue r r t r s e i v g v e a r i e n t e risorse sta l 9 an l 2 e d e o 8 t 1 n e i urim i tra fino ad esa e dei giovan e n o i iate z a i prenot uro, stanz e i d e n o i l’ordine d 1 mil i, pari a l i b i n o p s i d iscrizioni ell’Albo. d r e e P l a . r o t i n g e to C 9 mag it dal Comita o fino al 1 p m e t onducenti. c è i ’ n c a v e o r i a g p . i u www Per partec ioni vai s z a m r o f n i i e ulterior

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ALBO

SILVIO FAGGI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

DOCUMENTO UNICO, RISPARMIO GARANTITO L’unificazione della carta di circolazione

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e del certificato di proprietà porterà significativi risparmi per l’amministrazione

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a luglio 2018 i veicoli avranno un documento unico di circolazione al posto dei due attualmente necessari: carta di circolazione, rilasciata dalla Motorizzazione, e certificato di proprietà, rilasciato dal Pubblico registro automobilistico. Un decreto del Governo ha infatti attuato l’unificazione tra Motorizzazione e Pra prevista dalla riforma della pubblica amministrazione. Non vi sarà un’unificazione delle due banche dati: i due database resteranno distinti ma interconnessi. Il ministero delle Infrastrutture avrà la competenza al rilascio del documento unico: il cittadino dovrà presentare una sola istanza, presso uno Sportello telematico dell’automobilista che attraverso il sistema informativo della Motorizzazione trasmetterà i dati di proprietà al Pra, che provvede alle iscrizioni o alle trascrizioni di competenza. Verificata la congruenza dei dati, il CED della Motorizzazione consentirà la stampa del documento unico. La semplificazione inciderà in modo particolare sui costi a carico dell’amministrazione. Secondo le stime, basate sulle immatricolazioni rilasciate nel 2015, che sono state 2,1 milioni, il costo amministrativo si ridurrà di oltre 192 milioni di euro. Forte risparmio anche per i passaggi di proprietà che, sempre in base ai dati 2015, porterebbero a una riduzione del costo amministrativo di 521 milioni. Resta da vedere quale sarà l’impatto finale sulle tasche degli autotrasportatori.

MAGGIO2017


TIR

POLITICA

DEF: ECCO LE OPERE STRATEGICHE PER TRASPORTO E MOBILITÀ Insieme al Documento di economia e finanza 2017 è stato approvato anche l’Allegato Infrastrutture del ministero dei Trasporti. Investimenti per 35 miliardi di euro

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ono 119 le opere considerate strategiche che hanno bisogno di interventi infrastrutturali nel settore dei trasporti, per un totale di 35 miliardi di euro. È quanto prevede l’Allegato Infrastrutture del Documento di economia e finanza (Def) 2017 recentemente approvato, dal titolo “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti infrastrutturali”. L’Allegato si basa su due pilastri: la centralità della pianificazione strategica, cioè l’individuazione delle reti di infrastrutture ferroviarie, stradali, portuali, aeroportuali e di mobilità ciclabile turistica, necessarie per la connessione del Paese, con particolare attenzione agli snodi produttivi e al trasporto merci, e alle città metropolitane, quindi all’accessibilità, al trasporto rapido di massa, alle metropolitane e la valutazione ex-ante delle opere, cioè la considerazione dei costi e dei benefici delle singole

infrastrutture. I progetti hanno ricevuto tre tipi di classificazione: interventi invarianti, ovvero opere i cui programmi possono proseguire senza alcun problema e per cui è previsto lo stanziamento; interventi che devono essere sottoposti a una revisione progettuale (project review); interventi per i quali si richiede un progetto di fattibilità completamente nuovo. In ambito stradale e autostradale verranno potenziate, tra le altre, l’Autostrada del Brennero e la Venezia-Gorizia-Trieste, la Pedemontana Veneta e quella Lombarda così come numerose opere che riguardano la Sicilia, come la riqualificazione della Palermo-Catania, il potenziamento dell’Agrigento-Caltanissetta e la realizzazione della Ragusa-Catania. Sottoposto a project review, invece, il progetto dell’Autostrada tirrenica Livorno-Civitavecchia mentre per MAGGIO2017

il Ponte sullo Stretto è previsto un “progetto di fattibilità finalizzato a verificare le possibili opzioni di attraversamento sia stabili che non stabili”. Sarà quindi sottoposto a uno stop temporaneo. Diverse le project review in ambito ferroviario, come per la Torino-Lione, dove la revisione “è finalizzata a verificare la funzionalità merci e a ridefinire i costi dell’intervento”, o per la Galleria dei Giovi con una revisione “finalizzata all’ottimizzazione dell’inserimento nella rete esistente”.

Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite QrCode

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POLITICA

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TIR

SULLA VIA DEL DIALOGO Durante un incontro con le associazioni di categoria, il Governo si è impegnato ad adottare una serie di misure a favore dell’autotrasporto da tempo richieste dal settore di Lucia Angeloni

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ntro fine giugno le associazioni di categoria dell’autotrasporto potrebbero vedere approvate una serie di misure richieste da tempo e ritenute fondamentali per il futuro del settore. Nel corso di un incontro che si è svolto il 27 aprile tra associazioni di categoria e rappresentanti del ministero dei Trasporti, tra cui, tra gli altri, il sottosegretario Simona Vicari, e il Capo di Gabinetto Mauro Bonaretti, il Governo

MAGGIO2017


TIR ha preso una serie di impegni che dovrebbero concretizzarsi nelle prossime settimane. In particolare, in sede di conversione del Decreto fiscale approvato il 24 aprile, il Governo inserirà un pacchetto di norme per l’autotrasporto volto a contrastare la concorrenza sleale nel settore e favorire la lotta all’abusivismo sia per il cabotaggio sia per i trasporti internazionali, sull’esempio di quanto già fatto dagli Stati europei, come Francia, Germania o Belgio. Verrà inoltre previsto il divieto di riposo settimanale in cabina per gli autisti e la fruizione della misura di decontribuzione in de minimis per il personale che opera prevalentemente in attività estere. Il Governo si è impegnato a confermare anche per il triennio 2017-2019 le risorse destinate al settore, pari a 240 milioni di euro l’anno, e a sbloccare gli incentivi all’intermodalità Marebonus e Ferrobonus. “È stato un percorso complicato, soprattutto per le difficoltà burocratiche – ha sottolineato il sottosegretario Vicari – ma ormai manca solo la condivisione della Presidenza del Consiglio e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Entro trenta giorni al massimo saranno operative entrambe le misure”. Altra misura molto attesa dalla

categoria è quella sui trasporti eccezionali: anche in questo caso la Direttiva che intende mettere a sistema le attuali regole e garantire misure omogenee su tutto il territorio nazionale, evitando il rimpallo delle competenze è in dirittura d’arrivo. “La Direttiva è pronta per essere emanata dal ministro Graziano Delrio - continua il sottosegretario Vicari - ed è stata condivisa con tutti i soggetti che dovranno attuarla e anche rispettarla. E poi abbiamo pronta una norma, perché riteniamo che la massima portata dei trasporti eccezionali debba essere abbassata dalle attuali 108 tonnellate a 86, come era qualche decennio fa”. Assicurata anche la sospensione della circolare sulle nuove modalità operative e informatiche per le revisioni ai mezzi pesanti oltre 3,5 tonnellate, che sarebbe dovuta entrare in vigore il 3 maggio. Per il momento, in attesa della sospensione, l’entrata in vigore della circolare è stata prorogata al 6 giugno e sono state avviate le procedure per l’affidamento ai soggetti privati. Sono inoltre già iniziati gli interventi per la riorganizzazione degli uffici periferici delle Motorizzazioni, con la messa in servizio dal 2 maggio di circa 30 ingegneri ai quali se ne aggiungeranno altri al più presto, per un totale

MAGGIO2017

POLITICA

di oltre 80 assunzioni. Ancora, è stato firmato dal ministro Delrio il decreto che ripristina la deroga nel calendario dei divieti per le imprese impegnate nel traghettamento dello Stretto di Messina ed è stato firmato il decreto per il saldo pedaggi 2015. Su altri temi legati alla trasparenza e regolarità del mercato come, ad esempio, i costi di riferimento e il rafforzamento della norma sui tempi di pagamento, ci sono state aperture da parte governativa, ma è necessario compiere ulteriori approfondimenti, alla luce di sentenze e pronunciamenti giurisprudenziali che hanno sollevato interpretazioni difformi. “Dalle risposte fornite pare si voglia procedere speditamente con soluzioni concrete, attese da troppo tempo dalle imprese – ha commentato il presidente di Unatras Amedeo Genedani -. Le valutazioni sulle proposte ricevute saranno rimesse ai competenti organi dell’Unatras che convocheremo nei prossimi giorni”. Sul tema della decontribuzione, il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, ha chiesto invece che “sia estesa anche alle imprese con flotte consistenti di veicoli poichè potrebbe frenare il fenomeno della delocalizzazione”.

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TIR

EUROPA

SICUREZZA STRADALE: l’Europa intensifica gli sforzi

Graziano Delrio

A tre anni dalla scadenza degli obiettivi 2020, gli Stati Ue adottano una dichiarazione congiunta sul tema. Dopo due anni di stagnazione, nel 2016 le vittime sono tornate a calare 10

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negli ultimi 6 anni (2010-2016). e strade europee sono le più In particolare nel 2016 si è tornati sicure del mondo, anche se di nuovo al segno negativo con un l’obiettivo di dimezzarne le -2% di morti: sulle strade hanno vittime probabilmente non sarà perso la vita in tutto 25.500 raggiunto: così la Commissione persone, 600 in meno rispetto al europea ha sintetizzato i risultati 2015 e 6.000 in meno rispetto al delle statistiche 2016 sullo stato di 2010. Risultati che seguono due sicurezza stradale nell’Unione. Lo anni di stagnazione, ma che non scorso 28 e 29 marzo, a La Valletta, capitale dell’isola di Malta, si è tenuta una conferenza sul tema alla Le vittime stradali nell’Ue presenza dei ministri dei Trasporti in base a MODALITÀ e STRADE dei Ventotto, che hanno adottato una dichiarazione sulla sicurezza bicicletta 8% stradale e hanno fatto il punto sui risultati raggiunti da quando, nel moto 14% 2001 e nel 2010, è stato lanciato 8% pedoni 21% l’obiettivo del dimezzamento dei autostrada morti sulle strade. Quelli emersi 37% ciclomotore 3% str.urbane sono dati ancora provvisori, altro 7% 55% sebbene il quadro tracciato appaia str.extraurbane piuttosto completo. Vediamoli. A tre anni dalla scadenza del 2020, automobile 46% le vittime risultano scese del 19% MAGGIO2017

sono ancora sufficienti a garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Commissione. Per quel che riguarda l’Italia il numero delle vittime risulta calato del 5%, oltre la media Ue, ma anche in questo caso il ministro Graziano Delrio, presente a Malta, ha sottolineato che “sono stati raggiunti risultati incoraggianti, con il calo dal 2010 a oggi del 21% e dal 2015 alla prima metà del 2016 del 5%, ma non ancora sufficienti per raggiungere l’obiettivo”. Con 50 morti ogni milione di abitanti le strade europee mantengono comunque il primato delle più sicure del mondo; la media globale delle vittime sulle strade è infatti di 174 per milione. L’Italia si colloca appena sopra la media Ue con 54 vittime per milione. I Paesi europei col più basso tasso di mortalità, per milione di abitanti, sono Svezia (27), Regno Unito (28), Olanda (33), Spagna e Danimarca (37), Germania (39) e Irlanda (40). Sull’altro lato della classifica troviamo, invece, Bulgaria (99), Romania (97), Lettonia (80) e Polonia (79).


TIR

TRASPORTO STRADALE, LE PROPOSTE DELL’EUROPA La Commissione europea presenterà a fine maggio le nuove regole. Norme sull’accesso anche per i vettori sotto le 3,5 Ton, con una capacità finanziaria di 1.800 euro per il primo veicolo e 900 per quelli aggiuntivi

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rime indiscrezioni su quello che sarà il nuovo assetto del trasporto stradale, sulla base del pacchetto di riforme che la Commissione intende presentare a fine maggio. Secondo un documento interno della Commissione Ue, la proposta sul salario minimo sarebbe di farlo diventare obbligatorio in

caso di permanenza nello Stato ospitante di almeno 7 giorni al mese. Per semplificare le regole sul cabotaggio, invece, la proposta dovrebbe essere quella di eliminare il numero massimo di operazioni (oggi tre) e di ridurre, anche se di poco, il periodo di tempo in cui il cabotaggio può essere effettuato (7 giorni).

EUROPA

Passando all’estensione delle regole sull’accesso anche per i veicoli sotto le 3,5 Ton, l’orientamento Ue sarebbe quello di fissare la capacità finanziaria in 1.800 euro per il primo veicolo e 900 per ogni veicolo aggiuntivo. La Commissione intende inoltre rendere più chiara la definizione del periodo di riposo settimanale. Con la nuova regola, un conducente dovrebbe prendere ogni settimana un minimo di 45 ore di riposo regolare, calcolato nel periodo di 4 settimane. Il periodo di riposo settimanale non dovrebbe comunque essere inferiore a 24 ore e la riduzione dovrebbe essere compensata da un periodo equivalente preso in blocco e collegato a un altro periodo di riposo settimanale. Inoltre, ogni riposo settimanale di 45 ore e più dovrebbe essere preso in un alloggio adeguato, fornito dal datore di lavoro. La Commissione, infine, intende rivedere le regole sull’orario di lavoro per quanto riguarda gli autonomi e una delle opzioni sarebbe quella di escludere gli autonomi dal rispetto dell’orario di lavoro.

UE: PROCEDURA D’INFRAZIONE CONTRO L’AUSTRIA La Commissione europea ha aperto una Commissione considera infatti che procedura d’infrazione contro l’Austria applicare la legge austriaca su tutte per la legge sul dumping sociale le operazioni di trasporto internazionale con scarico e/o carico in Austria possa nell’autotrasporto, in vigore dal minare la libera circolazione delle 2015, ma che all’inizio di quest’anno merci. Più nel dettaglio, la norma ha introdotto nuovi vincoli per le causerebbe oneri amministrativi che aziende straniere che impiegano proprio impediscono il corretto funzionamento personale sul territorio. Pur sostenendo del mercato interno. il principio del salario minimo, la MAGGIO2017

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BREXIT AL VIA, I RISCHI PER I TRASPORTI Ogni anno fra il continente europeo e il Regno Unito passano più di 4,4 milioni di veicoli per il trasporto merci; nei prossimi due anni sarà necessario riorganizzare le regole sui trasporti internazionali

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l 29 marzo scorso Tim Barrow, ambasciatore britannico presso l’Ue, ha consegnato al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk la lettera in cui si chiede di applicare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona e di dare inizio così al processo di uscita del Regno Unito dall’Unione europea. L’epoca di Brexit è dunque ufficialmente avviata, con ripercussioni pratiche in molti

settori, compresi i trasporti internazionali. In quest’ottica, l’Iru, l’organizzazione internazionale dei trasporti su strada, ha realizzato un breve documento in cui si analizzano questo segmento

nevralgico delle relazioni fra Unione europea e Regno Unito e le principali problematiche con cui confrontarsi nel prossimo futuro. Partiamo dai numeri. Ogni anno fra il continente europeo


TIR e l’Isola passano più di 4,4 milioni di veicoli per il trasporto merci; quattro milioni di questi movimenti avvengono attraverso il porto di Dover e quindi l’Eurotunnel. Con quasi 27 milioni di tonnellate (26.816.000) solo nel 2015, il Regno Unito è un importatore netto di merci dall’Ue; ne esporta invece 21 milioni e 350mila tonnellate via strada. In ballo c’è, quindi, uno scambio commerciale a sei zeri: nei prossimi due anni bisognerà programmare e adottare nuove formule di negoziazione per non farsi trovare impreparati quando il Regno Unito avrà compiuto le pratiche di divorzio dall’Ue.

EUROPA

TRAFFICO MERCI ATTRAVERSO L’EUROTUNNEL - 2000/2015 Numero di automezzi su treni shuttle (migliaia) Anni

2000 2005 2010 2015

Tonnellate di merci caricate su treni merci diretti (migliaia) variazione % variazione %

1.133 1.309 1.089 1.484

31,0

2.947 1.588 1.128 1.420

-51,8

Fonte: Eurotunnel

Il trasporto delle merci attraverso l’Eurotunnel, nel periodo compreso tra il 2000 ed il 2015, registra una significativa diminuzione per quanto concerne i carichi di merce su treni diretti (-51,8%) mentre mostra un importante aumento il trasporto intermodale (+31%). Gli automezzi vengono infatti caricati su treni shuttle che consentono un attraversamento del Canale della Manica in tempi contenuti ma soprattutto hanno partenze giornaliere molto frequenti e coprono il servizio tutti i 365 giorni dell’anno. .

TRAFFICO AUTOMEZZI ATTRAVERSO L’EUROTUNNEL - 2015/2016 Numero di automezzi su treni shuttle (in migliaia)

Variazione tendenziale 2016/2015 %

1.484 1.642

10,6

2015 2016 Fonte: Eurotunnel

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CONFRONTO TRAFFICO DEI PRIMI 3 MESI DEL 2017 CON LO STESSO PERIODO DEL 2016 Numero di automezzi su treni shuttle (migliaia)

gen-mar 2016 gen-mar 2017

Variazione tendenziale gen-mar 2016/gen-mar2017 %

410.729 409.856

0,0

Fonte: Eurotunnel

Al centro c’è principalmente la questione dell’armonizzazione; armonizzazione delle norme, delle procedure, delle regole di accesso al mercato, alla professione e alle frontiere. Tutto questo, infatti, attualmente dipende da un corpus condiviso dagli Stati membri che ordina i trasporti internazionali e che verrà meno una volta che il Regno Unito sarà fuori. Sarà necessario riorganizzare le regole in tema di cabotaggio e di accesso al mercato dei

MAGGIO2017

trasporti internazionali; rendere di nuovo omogenee le procedure doganali e di sdoganamento delle merci; rivalutare gli standard su dimensione e pesi dei veicoli; siglare accordi sul riconoscimento dei documenti da presentare. Ma ancora di più a subire ripercussioni saranno le relazioni con la contigua Irlanda e con gli stessi autotrasportatori irlandesi che per raggiungere l’Europa sono obbligati ad attraversare il territorio britannico.


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Con 480 milioni di tonnellate di merci transitate nei nostri porti nel 2016, l’Italia diventa leader nella Blue economy. A Livorno un forum sul futuro del sistema portuale e logistico


TIR

UN FUTURO SEMPRE PIÙ BLU È

un periodo di grande trasformazione per il sistema portuale e logistico italiano. Le nuove tecnologie, le alleanze tra i grandi operatori e soprattutto la riforma dell’ordinamento e della governance stanno dando un nuovo volto a uno dei settori più importanti dell’economia italiana. Nel 2016, infatti, sono transitate dai porti nazionali 480 milioni di tonnellate di merci, con un incremento dell’1,5% rispetto all’anno precedente; dati che fanno dell’Italia il Paese leader nell’area del Mediterraneo per quanto riguarda la Blue economy. E proprio dell’importanza dell’economia del mare e della necessità di fare sistema per riuscire a competere a livello internazionale si è parlato a Livorno, durante il 2° Forum Nazionale sulla Portualità e la Logistica, organizzato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da Rete Autostrade Mediterranee (RAM).

Nel 2016 l’Italia ha prodotto oltre 50 miliardi di euro di import-export, superando gli altri Stati dell’area e si è posizionata come primo Paese al mondo per il segmento Ro-Ro, con 93,6 milioni di tonnellate trasportate. Per capire la portata di questi dati sull’economia nazionale basti pensare che, secondo le stime, ogni euro prodotto dalla Blue economy ne genera 1,9 sul resto dell’economia e che le 160 mila imprese del settore occupano circa un milione di addetti. Per questo, come ha sottolineato il presidente di RAM, Antonio Cancian, aprendo i lavori, è necessario “costruire il futuro” del settore e “fare sistema per tenere il passo di una trasformazione globale dai ritmi impressionanti. Il Piano strategico nazionale spinge fortemente a ragionare in ottica di coordinamento e integrazione, e dunque razionalizzazione

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Savona-Vado Genova La Spezia M. di Carrara Livorno Piombino Civitavecchia Fiumicino Gaeta Napoli Salerno Gioia Tauro Taranto Brindisi Bari Barletta Monopoli Ancona Ravenna Chioggia Venezia Monfalcone Trieste Messina/Milazzo Catania Augusta Palermo/Termini Imerese Cagliari/Sarroch Olbia/G. Aranci/P. Torres

12.774,214 49.829,585 14.186,943 1.888,900 32.815,851 6.081,064 11.474,941 3.412,717 1.919,350 22.396,568 13.148,603 37.166,431 24.668,846 10.080,263 5.604.401 832,115 282,799 8.940,503 25.962,764 1.764,077 25.243,818 4.635,874 59.237,193 22.816,131 7.883,657 25.999,300 6.725,833 40.020,252 7.322,189

Intercettare opportunitĂ di ďŹ nanziamento a livello regionale, nazi

2016 MOVIMENTAZIONE MERCI PER SINGOLI PORTI x1.000 tonnellate

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485.085,182

Dati Assoporti

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onale, europeo per lo sviluppo del sistema portuale della penisola - ha aggiunto Cancian -. Ora tocca al territorio, che dovrebbe avere lungimiranza per far sì che le aree integrate possano trovare, nell’ambito dei tavoli avviati dal ministero, soluzioni condivise con un’azione e una progettazione sinergica che comprenderebbe entità solide, paragonabili ad altre realtà del Nord Europa”. Ma per far fronte a queste sfide servono risorse. Cancian ha quindi lanciato l’idea di “un fondo per la portualità e la logistica, che

potrebbe coordinare e intercettare opportunità di finanziamento a livello regionale, nazionale, europeo per lo sviluppo del sistema della Penisola”. E chiudendo il Forum, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha sottolineato che “tutto il Paese deve sviluppare una profonda riflessione sulla centralità che l’Italia deve avere sul Mediterraneo. Dai temi dell’immigrazione alle opportunità di sviluppo che ci offre il sistema

della logistica, l’Italia deve riuscire a trasformare il suo particolarismo in una risorsa e non in una condanna. Le sfide che abbiamo davanti dunque non sono quelle tra i porti, ma quelle del fare sistema e riuscire a competere nella competizione tra la sponda nord e sud dell’Atlantico. È per questo che abbiamo aperto un tavolo al ministero sulla logistica insieme alle Regioni. Perché siamo tutti parte dello stesso sistema”. E l’Italia vince o perde insieme.

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La voce dei territori Quali sono le principali novità e i progetti in corso nei porti italiani? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei nuovi protagonisti del settor: i presidenti delle Autorità di Sistema Portuale che hanno assunto recentemente il loro incarico

Testa di ponte tra l’Oriente e l’Europa Orientale. Questo il ruolo del porto di Trieste sottolineato da Zeno

D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema del Mare Adriatico Orientale. “Trieste è la porta tra Est e Ovest, e per Est non intendo solo Estremo Oriente ma anche Est del Mediterraneo, ovvero la Turchia. Quindi se stiamo lavorando per diventare uno dei nodi principali della Via della Seta, non dobbiamo dimenticare che esiste un corridoio Est-Ovest che vede nella Turchia una piattaforma logistica naturale. Noi dobbiamo essere un gateway per quelle merci che arrivano nell’Europa centro-orientale; per questo stiamo potenziando molto la componente ferroviaria. Investiremo in totale 104 milioni di euro – 77 milioni provenienti tra Cipe e RFI e 27 milioni messi a disposizione dall’Autorità portuale – per potenziare la stazione di Campo Marzio e quella vecchie, che andremo a recuperare, di Servola e Aquilinia.

Zeno D’Agostino

Nuova guida perAssoporti Dallo scorso 20 aprile, Zeno D’Agostino è il nuovo presidente di Assoporti. Fra le priorità del suo mandato ridefinire il ruolo dell’associazione alla luce della riforma dei porti in Italia.

Guarda l’intervista a Zeno D’agostino

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Pietro Spirito

I porti della Campania si trovano di fronte a una grande opportunità, come ha sottolineato

Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema

dell’AdSP – ma la Sicilia è una grande miniera e se tutti remano nella stessa direzione avremo delle grandi soprese. L’isola si trova al centro del Mediterraneo, e risolvere dei problemi infrastrutturali e di organizzazione significa dare risposte importantissime alla Sicilia, agli imprenditori ma anche a tutta l’Italia. Andrea Annunziata

Guarda l’intervista a Pietro Spirito

del Mar Tirreno Centrale, con le aggregazioni in atto nel mondo del container e le tre grandi alleanze. “Mentre l’alleanza 2M regge Napoli, le altre due – THE Alliance e Ocean Alliance – reggono Salerno. Quindi i due porti - ha continuato Spirito - hanno la possibilità di crescere in modo complementare. Napoli, in particolare, deve poi lavorare per superare un tema molto difficile, ovvero i dragaggi; è un porto di interesse nazionale perché si è autodichiarato ad alto inquinamento. La procedura dei dragaggi è quindi complicata sia per le autorizzazioni, ottenute dal ministero dell’Ambiente, sia per la procedura operativa con cui i dragaggi devono essere trattati. Ora stiamo svolgendo la gara, che completeremo entro maggio, poi inizieremo il percorso che durerà 18

Sono molti i progetti da portare avanti nei porti di Augusta e Catania, che compongono l’Autorità di Sistema della Sicilia Orientale, e che sono rimasti fermi per molto tempo: banchine, piazzali, bonifiche. “Come dappertutto ci sono tante questioni da risolvere – ha sottolineato Andrea Annunziata, neo eletto presidente

Guarda l’intervista a Andrea Annunziata

ALBO

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mesi per fare il dragaggio il porto.

Movimenti in vista sui porti che fanno parte dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale. “I prossimi investimenti si concentreranno sulla Darsena Europa, in corso di realizzazione nel porto di Livorno, e nel porto di Piombino, per far installare la General Electric con le nuove attività industriali – ha spiegato Stefano

Corsini, presidente dell’AdSP –. A Livorno poi si stanno Sergio Prete

Progetti in corso anche sul porto di Taranto, sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio. “Siamo impegnati in un’importantissima opera di adeguamento e ammodernamento infrastrutturale – ha affermato il presidente dell’AdSP, Sergio Prete – che vede già la realizzazione di alcune opere strategiche. Contestualmente stiamo avviando importanti attività di marketing in modo che queste infrastrutture possano essere utilizzate da operatori internazionali e si riesca quindi a ripristinare traffici importanti anche nel Mezzogiorno d’Italia.

sbloccando alcune iniziative che sono ferme da tempo, come quella dei bacini portuali, della privatizzazione di Porto 2000 (la società che gestisce i servizi di accoglienza ai crocieristi NdR), che renderà l’azienda più efficiente per quanto riguarda il traffico crocieristico, e quella del porto turistico su cui si sta ragionando da tanto tempo. Stefano Corsini


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MARE: UN FUTURO SOSTENIBILE Di portualità si è parlato anche nel corso di un seminario organizzato da Assocostieri e Confcommercio per fare il punto sulla riforma e sulle opportunità legate alle nuove politiche energetiche

“In un mercato globalizzato non ha più senso ragionare per singoli porti”

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osì il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Simona Vicari ha commentato gli obiettivi della Riforma della Portualità e della Logistica, entrata in vigore lo scorso settembre, sottolineando la necessità di “rafforzare i collegamenti ferroviari, incrementare l’efficienza degli scali in una strategia di multiporto e uscire da vecchie logiche individualistiche”. Lo ha fatto a Roma, lo scorso 12 aprile, durante il seminario dal

titolo “L’economia va in porto”, organizzato da Assocostieri e Confcommercio per fare il punto sullo stato delle cose. Quasi completato il processo di nomina dei 15 presidenti delle Autorità di Sistema Portuale restano ancora alcuni passi da compiere perché la riorganizzazione del sistema portuale italiano possa dirsi realmente operativa, come la creazione dei Comitati di Gestione, dei Segretariati e dei Tavoli di Partenariato della Risorsa mare, assieme all’emanazione del Regolamento sulle Concessioni portuali. Anche se, come ha evidenziato la Vicari, “la mappa della riforma è già disegnata”. Cooperazione è la parola chiave. “Se gli scali non sono collegati, se non si fa sistema, tutto si ferma”, MAGGIO2017

ha commentato anche il vice presidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto Paolo Uggè, ricordando che da questa riforma ci si aspetta molto e che la logistica è un importante elemento di sviluppo per il Paese. Per sfruttare al meglio le opportunità offerte da questa fase di cambiamento (intermodalità e ultimo miglio ferroviario, concessioni delle banchine, digitalizzazione dei servizi) bisognerà cogliere anche la coincidenza dell’entrata in vigore della Direttiva Dafi, più o meno nello stesso periodo, che prevede la realizzazione di reti di rifornimento di energia elettrica, di idrogeno, GNC e GNL per il trasporto su strada e per il trasporto marittimo. La norma prescrive infatti che entro il 2025, quindi entro soli otto anni, gli Stati membri abbiano costruito nei porti un numero adeguato di punti di rifornimento GNL. Politiche energetiche e politiche ambientali si sposano così con le politiche di ammodernamento delle flotte marittime; fondamentali per competere con gli altri scali europei.

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LAVORO

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NUOVE INFRASTRUTTURE: AL VIA I “TEMPI RAGIONEVOLI” di Emanuela Stifano

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Il 16 maggio l’Italia, così come gli altri Stati membri, deve recepire la nuova Direttiva sulla valutazione di impatto ambientale delle opere. Vediamo cosa cambia

TRENT’ANNI DI VIA Modificata e integrata più volte nel corso degli anni, la Direttiva e i conseguenti recepimenti a livello nazionale hanno da sempre avuto un punto dolente: i tempi. Anche 6-7 anni per approvare o bocciare un progetto, con evidenti ricadute negative generate dalle lungaggini. Una su tutte: in attesa dell’esito della valutazione, i progetti spesso perdono la loro iniziale utilità. Un aspetto,

IL TEMA I progetti per i quali si prevede un impatto ambientale importante de viadotti, gallerie, autostrade e strade rientrano quasi sempre in questa casi a cui si sommano i tempi per realizzarlo) LA SOLUZIONE La Direttiva 2014/52/ entro il 16 maggio 2017. L’imperativo sono i “tempi ragionevoli” GENNAIO2017

von sti Ue


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he servano infrastrutture nuove, sicure e affidabili lo dimostra la cronaca degli ultimi mesi. Al contempo, però, occorre tener conto che la costruzione di nuove opere comporta, nella maggior parte dei casi, un impatto (negativo) sull’ambiente e sul paesaggio, che deve essere previsto e dunque limitato. Così, una trentina di anni fa, l’Unione europea introduceva la valutazione di impatto ambientale (Direttiva 85/337), ossia una procedura tesa a valutare – in fase progettuale – gli impatti che le nuove infrastrutture possono generare una volta costruite. Ora, entro il 16 maggio 2017, gli Stati membri sono chiamati a recepire una nuova Direttiva europea sulla VIA (2014/52/UE), entrata in vigore il 16 maggio 2014, che modernizza la normativa, riducendo i tempi e includendo anche gli aspetti più attuali, come le nuove questioni ambientali. Il provvedimento europeo include

infatti tra i propri contenuti l’efficienza e la sostenibilità delle risorse, la tutela della biodiversità, i cambiamenti climatici e, tema particolarmente caro all’Italia, i rischi di incidenti e calamità. Ma, tra tutti, volendo individuare il messaggio chiave inviato da Bruxelles, bisogna soffermarsi sulla riduzione dei tempi. Attenzione, però, perché il messaggio non deve essere travisato: l’Unione europea non ha chiesto agli Stati membri di accorciare l’iter decisionale saltando dei passaggi – al contrario invita a una maggior cura nell’attuare le misure di mitigazione e compensazione delle nuove infrastrutture e a un più puntiglioso monitoraggio post costruzione – ma ha invitato a una maggiore efficienza. In altre parole, nell’ottica della smart regulation, ha chiesto di eliminare balzelli burocratici e rimpalli e, soprattutto, di porre estrema attenzione al meccanismo della duplicazione delle procedure,

quest’ultimo, di cui si era fatta carico la criticatissima Legge Obiettivo del Governo Berlusconi II – siamo nel 2001 – che individuò 100 grandi opere (tra cui il Ponte sullo Stretto) che, poiché ritenute urgenti per il loro carattere di utilità sociale, avrebbero dovuto essere esonerate da qualsiasi procedura di valutazione di impatto ambientale. Un provvedimento di fatto quasi subito accantonato.

INFRASTRUTTURE

capace solo di allungare all’infinito i tempi. Dunque, in sintesi, l’Europa chiede di garantire “tempi ragionevoli” del processo decisionale; ma, in pratica, in Italia che cosa cambia? Stando al decreto, sarà il committente a dover preparare un rapporto di valutazione dell’impatto ambientale, il che in effetti potrebbe tradursi in un contenimento dei tempi, in quanto il committente dovrebbe avere tutti gli interessi a partire velocemente con i cantieri. Inoltre, la decisione finale – demandata a Stato e Regioni, a seconda della tipologia di opera – dovrà essere adottata entro 90 giorni dal momento in cui il committente presenta tutte le informazioni necessarie per la valutazione. In altre parole, tempi certi. Sempre nell’ottica della riduzione complessiva dei tempi del procedimento, l’Italia ha semplificato anche la cosiddetta fase di screening – ossia la fase preliminare che verifica la necessità o meno di VIA – e ha inserito la facoltà del proponente di richiedere, in alternativa al provvedimento di VIA ordinario, il rilascio di un provvedimento unico ambientale. Insomma, sembrerebbe proprio che sia stata tracciata la giusta strada per una viabilità moderna, sicura e rispettosa dell’ambiente.

essere sottoposti a valutazione di impatto ambientale (VIA). Ponti, si stica IL PROBLEMA I tempi lunghi (anche 6-7 anni per approvare un progetto, 2/ Ue entrata in vigore il 16 maggio 2014. Gli Stati membri devono recepirla

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IL GRANDE AFFARE DEL GASOLIO NERO 22

Diverse operazioni delle forze dell’ordine hanno portato alla luce un’imponente attività di contrabbando diffusa in tutta Italia. In aumento anche i furti di carburante dai tir MAGGIO2017


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l furto del gasolio dai tir è una delle minacce cui devono far fronte gli autotrasportatori. Basti pensare che sulla sola rete autostradale i furti verificatisi dall’inizio dell’anno ammontano a 52, avvenuti per lo più nelle Regioni Piemonte (21), Veneto (18) e Friuli Venezia Giulia (7), e in particolare sulle arterie autostradali A/4 (29), A/21 (10) e A/26 (6). Nello scorso anno invece gli episodi registrati sono stati complessivamente 211, di cui 85 in Piemonte, 50 in Veneto e 23 in Emilia Romagna, e hanno colpito in particolare le arterie autostradali A/4 (90), la A/21 (29) e A/14 (16). In tutto vi sono stati 9 arresti in flagranza e tredici denunce in stato di libertà: in particolare a ottobre la squadra di Polizia Giudiziaria di Bologna ha arrestato in flagranza cinque persone che operavano in sosta

notturna nell’area di servizio Sillaro, lungo la A14. Le attività criminali vengono svolte nella quasi totalità da piccoli gruppi non organizzati che, tramite strumenti artigianali, svuotano i serbatoi dei veicoli pesanti in sosta e poi rivendono il gasolio sottratto al mercato nero. Quasi sempre gli episodi si verificano durante la sosta degli autotrasportatori, soprattutto in caso di piazzole non illuminate. Ma il gasolio fa gola anche alla criminalità organizzata, che trova nel contrabbando una grande fonte di guadagno. Dal Nord Europa all’estremo Sud dell’Italia, fino a Malta, Cipro e Grecia sono molti i Paesi direttamente coinvolti nel contrabbando per autotrazione, che ultimamente ha interessato le prime pagine di diversi quotidiani.

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LEGALITÀ

QUASI SEMPRE GLI EPISODI SI VERIFICANO DURANTE LA SOSTA DEGLI AUTOTRASPORTATORI, SOPRATTUTTO IN CASO DI PIAZZOLE NON ILLUMINATE

Ad esempio, nel marzo 2016, la Guardia di Finanza di Trieste nel corso di controlli sul territorio ha fermato e sequestrato alcuni camion che trasportavano illegalmente olii minerali, per un valore di migliaia di euro evasi. Stessa cosa nella provincia di Varese, dove al valico di Gaggiolo era stato fermato un carico da 200 litri di gasolio da riscaldamento non dichiarato e sprovvisto di qualsiasi documento di accompagnamento. Ancora,

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LEGALITÀ

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ANCHE PER CONTRASTARE QUESTO FENOMENO È NATO, A MAGGIO DEL 2016, L’OSSERVATORIO NAZIONALE SUI FURTI E LE RAPINE IN DANNO DEGLI AUTOTRASPORTATORI, presieduto dal vice direttore generale della P.S. – direttore centrale della Polizia Criminale, e composto anche dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, oltre che, tra gli altri, dall’Arma dei Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, da Anas, Aiscat e Ania. Tra i compiti dell’osservatorio, quello di monitoraggio, valutazione e analisi del fenomeno, compreso l’approfondimento degli eventuali collegamenti tra i furti e le rapine in danno di autotrasportatori e le attività delle organizzazioni criminali nazionali e internazionali; la proposta di idonee strategie di prevenzione e contrasto strutturate anche con modelli di intervento territoriale adeguati alle differenti realtà, coinvolgendo le istituzioni nazionali e locali interessate; la proposta di iniziative finalizzate a idonei interventi legislativi.

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ad Aprilia, in provincia di Latina, sono stati intercettati e sequestrati 26.000 litri di miscele non identificate. L’ultima e più corposa indagine, condotta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine, è partita nel 2015 e si è conclusa recentemente con la denuncia di 133 persone e 7 arresti. Ai vertici di una strutturata organizzazione criminale stavano – fra gli altri – un italiano di origini giuliane e un polacco, che controllavano l’importazione e l’esportazione del gasolio ‘allungato’ e ne gestivano lo smercio lungo varie basi logistiche sparse in Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Scopo di questa maxi truffa era evitare il pagamento dell’Iva e delle accise, obiettivo intorno a cui ruotava l’intero processo del traffico illegale: l’acquisto e la vendita, la ricerca di compratori e di complici sul territorio, la realizzazione

della falsa documentazione per il trasporto. Attraverso intercettazioni telefoniche, localizzatori satellitari sui mezzi di trasporto e sistemi di

FURTO DI GASOLIO IL E AR IT EV R PE CONSIGLI

e di sosta custodit ee ar in re ia gg illuminati he Parc hi isolati e non og lu e ar it ev o, o, perlomen i tir zzo vicino ad altr trasbordo Posizionare il me ndano difficile il re e ch li co ta os o ad del carburante ito il mezzo incustod Non lasciare mai niti Partire sempre mu forze dell’ordine e dei numeri dell e per dare l’allarm i ar it ll te sa i em Dotarsi di sist MAGG IO2017

videosorveglianza nelle aree di sosta, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire la struttura che lungo l’asse belga-italiana appoggiava le proprie sedi operative presso depositi di combustibili, distributori stradali e altri complici. Anche in provincia di Catania, a gennaio, la Guardia di Finanza ha scoperto un’attività di contrabbando legata al carburante, nell’ambito della quale risultano indagate circa 100 persone, che ha portato anche al sequestro di 25 impianti di distribuzione di carburante tra le province di Catania, Ragusa, Siracusa ed Enna. Questa pista ha portato gli


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LAVORO

TRA GLI SCOPI DELLE MAXI TRUFFE EVITARE IL PAGAMENTO DELL’IVA E DELLE ACCISE, CON LA REALIZZAZIONE DELLA FALSA DOCUMENTAZIONE PER IL TRASPORTO

inquirenti delle Fiamme Gialle a distinguere due sistemi distinti di frode. Da una parte l’utilizzo di gasolio agricolo che, in quanto prodotto petrolifero destinato alle macchine agricole, è sottoposto a tassazione agevolata. Il carburante veniva comunque destinato per l’autotrazione di veicoli non agricoli e smerciato tramite la falsificazione di libretti U.M.A. (Utenti Macchine Agricole). L’altro

sistema prevedeva la messa in circolazione di carburante per autotrazione proveniente dalle raffinerie e dai depositi di società che risultavano in regola ma commercializzavano senza l’applicazione dell’Iva. Un’evasione del 21% giustificata per spedizioni destinate all’estero e quindi in esenzione di imposte. I destinatari ufficiali erano società fantasma registrate in Grecia, a Malta e a Cipro. La miscela contraffatta invece non MAGGIO2017

lasciava mai la provincia etnea ma passava attraverso i canali ufficiali di vendita nei distributori stradali locali, che lo rivendevano ai normali prezzi compresi di Iva. Il fenomeno del contrabbando di gasolio, dunque, interessa tutto il nostro Paese, sia attraverso organizzazioni criminali che tendono soprattutto a frodare lo Stato evitando il pagamento dell’Iva, in beffa ai consumatori che pagano il carburante di contrabbando a prezzo pieno, sia attraverso piccoli gruppi criminali che agiscono di notte svuotando i serbatoi degli autotrasportatori. F.M.

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L’Unione europea è il più grande partner commerciale dell’Africa Occidentale e anche il nostro Paese ha interessi nella zona. Inaugurata la nuova tratta Senegal-Italia: 6.500 km in sette giorni 26

africa express MAGGIO2017


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on più di un miliardo e 200 milioni di abitanti e con una superficie di quasi 30 milioni di chilometri quadrati, l’Africa è un continente enorme. Ed enormi sono le sue potenzialità di sviluppo, a poche ore di volo dall’Europa. Non a caso l’Unione europea ha stipulato una serie di accordi commerciali con varie regioni dell’Africa: il più rilevante è senza dubbio l’accordo di Cotonou che include gran parte degli Stati del continente – esclusi quelli del Nord – e alcuni dell’area dei Caraibi e del Pacifico, e rappresenta un vero e proprio caposaldo delle relazioni fra i due. Ma non meno importanti sono tutti i vari accordi siglati con i Paesi delle diverse regioni africane (East Africa; West Africa; South Africa), esclusa la zona settentrionale che ricade

invece nella cosiddetta area Mena (Middle East and North Africa) di cui abbiamo parlato nel numero scorso. Dati alla mano, l’Unione europea è il più grande partner commerciale dell’Africa Occidentale e la principale destinazione delle sue esportazioni: solo nel 2016 24,9 miliardi di euro di export e 20,4 miliardi di euro di import. Anche l’interscambio con l’Africa meridionale segna picchi interessanti: 32 miliardi di euro di prodotti importati e 27,8 miliardi di esportazione. Meno significativi invece i valori relativi all’Africa Orientale: 2,4 miliardi di euro le importazioni e 3,9 milioni di euro le esportazioni. In questo quadro, l’Italia, per la sua relativa vicinanza geografica, guarda a Occidente tanto che nei mesi scorsi è stata attivata anche una tratta di trasporti via terra dal Senegal, uno dei 16 Stati del West Africa. In generale, l’interscambio commerciale fra il nostro Paese e tutto il continente africano è valso più di 17 miliardi di esportazioni e quasi 17 miliardi di importazioni: un interscambio fatto principalmente di prodotti minerali, prodotti chimici e derivanti dalla lavorazione del petrolio, di apparecchiature elettriche, di macchinari e di prodotti alimentari. Parliamo di un continente che sta crescendo più del resto del mondo. Evoluzione demografica, urbanizzazione, infrastrutture significano bisogni di beni e, di conseguenza, trasporti e logistica, perché ogni bene ha bisogno di essere trasferito. Cosa giunge dall’Africa? Macchinari, prodotti raffinati del petrolio, metallurgici, apparecchiature elettriche

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sono i settori che la fanno da padrone. “Le relazioni Italia-Africa sono abbastanza stabili. Nel decennio 2007-2016 sul totale delle esportazioni nazionali l’Africa ha pesato circa il 4%; viceversa le importazioni, esclusi i prodotti energetici, sono rimaste attorno al 2%”, spiega Marco Saladini dell’Ufficio Pianificazione strategica dell’Ice, Istituto per il Commercio Estero. Sta però cambiando il tipo di commercio: “Con un ridimensionamento degli energetici, si apre uno spazio maggiore per i beni finiti. Per quel che riguarda le esportazioni, l’Italia in particolare ha una presenza commerciale molto forte nell’Africa settentrionale nel settore della manifattura. Ma ha un ruolo – prosegue Saladini – anche nell’Africa sub-sahariana con la vendita di un 50% dei mobili, di un 41% di prodotti in metallo

e di un altro 41% di elementi da costruzione di tutto ciò che esportiamo in Africa”. Ciò conferma che le relazioni commerciali con la parte del continente a sud del Sahara non sono del tutto marginali. Però è proprio questa zona che, fra instabilità politica, problemi di sicurezza sul territorio e un deficit infrastrutturale innegabile, a cui si aggiungono barriere intra-regionali, si presenta come particolarmente complessa per gli operatori italiani che devono assicurare la movimentazione delle merci, pianificando ogni dettaglio lungo tutto il tragitto. Questo è il contesto in cui si è sviluppata la tratta Senegal-Italia, inaugurata le scorse settimane: un trasporto merci di 6.500 chilometri in sette giorni, interamente su gomma, effettuato dalla Riboni RBN Srl in collaborazione con la filiale marocchina della stessa azienda. Il percorso si snoda

INTERSCAMBI PRINCIPALI ITALIA-AFRICA PRODOTTI ALIMENTARI MINERALI COKE DERIVATI DA RAFFINAZIONE DI PETROLIO METALLI MACCHINARI APPARECCHIATURE ELETTRONICHE APPARECCHIATURE PER USO DOMESTICO

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attraverso la Mauritania, il Marocco, lo Stretto di Gibilterra, seguendo la costa mediterranea spagnola e quella francese fino all’Italia. Si tratta di un progetto legato a esigenze commerciali cresciute nel corso degli ultimi tempi con l’obiettivo di servire i mercati di Italia, Francia e Olanda, ma anche di Mali, Burkina Faso e Niger, situati nell’entroterra e quindi sprovvisti di porti, che si affidano esclusivamente al trasporto su strada per il loro approvvigionamento. Stando ai dati di infoMercatiEsteri (ministero degli Affari Esteri), il Senegal è un Paese da più di 2 miliardi di euro di esportazioni, di cui 436,5 milioni in prodotti alimentari e 176,1 milioni in prodotti dell’agricoltura, pesca e silvicoltura; le importazioni superano invece i 5 miliardi. “Siamo presenti da 14 anni in Marocco e le richieste di nostri clienti che operavano in Marocco si stanno spostando più a Sud e stanno sviluppando culture intensive in Senegal. Abbiamo deciso così di dare un’opportunità a questo tipo di mercato ben conoscendo le difficoltà logistiche e infrastrutturali: il Marocco non è


6.500 KM 7 GIORNI DI VIAGGIO 6 PAESI

LAVORO

Senegal, Mauritania, Marocco, Stretto di Gibilterra, Spagna, Francia, Italia

4 AUTISTI 2 EQUIPAGGI 1° tratta Sub-Sahariana 2°tratta Marocco-Italia

distante dal Senegal ma nel mezzo ci sono gli 800 km della Mauritania che hanno imposto uno studio di fattibilità durato due anni e mezzo”, spiega Alberto Riboni, responsabile trasporti internazionali della Riboni RBN Srl. Oltre a problemi legati al terrorismo, la Mauritania è caratterizzata da una forte instabilità politica, dopo aver vissuto una serie di colpi di Stato. Le difficoltà in questo tipo di viaggio sono legate anche a questa situazione che ha conseguenze nelle pratiche di gestione della logistica. “Abbiamo problemi di dialogo con le istituzioni mauritane. Non ci sono regole chiare e non siamo coperti da assicurazioni perché non c’è nessuna compagnia che assicura le merci e i mezzi di nostra proprietà che attraversano questo Stato ma – prosegue Riboni – oltre a queste difficoltà logistiche esistono anche molte opportunità. L’Africa è in continua espansione e offre importanti possibilità per gli importatori e gli esportatori italiani che possono raggiungere questi mercati in sette giorni; mercati che saranno certamente il futuro della nostra economia”.

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OPPORTUNITÀ VICINO CASA

Poco più di un’ora di aereo da Roma: questa è la distanza media che separa il nostro Paese dalla costa settentrionale dell’Africa e dalla Tunisia con cui esistono relazioni di buon vicinato di vecchia data. Ed è in Tunisia che hanno sede alcune delle ditte di trasporto che effettuano trasporti internazionali, legate alla presenza di aziende manifatturiere italiane sul territorio. Ma quali sono le principali difficoltà da affrontare? A dispetto di ansie e timori per la situazione della sicurezza, le problematiche principali risultano quelle burocratiche. Di questo parla a Tir Angelo Di Martino, fondatore del Gruppo Di Martino che fa da ponte fra sponda Sud del Mediterraneo ed Europa, dall’Italia alla Spagna, Grecia, Olanda, Belgio, Norvegia, Scandinavia, Svezia. Il gruppo opera anche in Africa, soprattutto Tunisia, e trasporta principalmente prodotti finiti, in 4-8 giorni al massimo. “Non abbiamo grosse difficoltà se non con le dogane ma il meccanismo direi che è nella norma”, sottolinea Di Martino. Per quel che riguarda la sicurezza, conferma: “Non registriamo particolari problematiche anche se dopo la Primavera Araba si respira un’aria differente, ma ritengo che la situazione non sia particolarmente allarmante”. MAGGIO2017

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INDUSTRIA Tra i beni che possono beneficiare dell’iper ammortamento anche molti che interessano il settore dell’autotrasporto e della logistica, come carrelli elevatori e gru mobili

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ecuperare il ritardo negli investimenti accumulato negli anni della crisi ma anche fare un salto di qualità grazie a tecnologie ancora troppo poco presenti nelle industrie italiane. È questo, in sostanza, lo scopo della quarta rivoluzione industriale; rivoluzione che il Governo intende realizzare grazie al Piano Industria 4.0 che prevede una serie di bonus, come super e iper ammortamento, a favore delle imprese, anche quelle più piccole, per incentivarle a implementare queste tecnologie ricavandone un forte vantaggio competitivo. La Legge di Bilancio 2016 ha prorogato il super ammortamento al 140% per i beni strumentali nuovi e ha introdotto un nuovo iper ammortamento al 250% per alcuni beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Ora una circolare congiunta dell’Agenzia

delle Entrate e del ministero dello Sviluppo Economico ha fornito importanti chiarimenti in merito a queste due misure, specificando anche quali sono i beni che possono rientrare nelle varie categorie e beneficiare dell’iper ammortamento. L’elenco è lunghissimo e ci limiteremo quindi a citare le categorie che, più di altre, interessano il settore dell’autotrasporto. Innanzitutto la categoria “macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi (ad esempio, RFID, visori e sistemi di visione e meccatronici)”. MAGGIO2017

In questa categoria la circolare fa rientrare espressamente, a titolo esemplificativo, carrelli elevatori, sollevatori, carriponte, gru mobili, gru a portale, manipolatori industriali, sistemi di pallettizzazione e dispositivi pick and place. Nella categoria “magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica”, la circolare fa rientrare invece, sempre a titolo di esempio, magazzini automatici asserviti da traslo-elevatori o mini-loaders e software WMS per la gestione delle missioni in/out; i sistemi di selezionamento, prelievo e deposito automatico controllati da software di gestione e/o il controllo delle scorte e dei punti di riordino. In ogni caso, se dovessero sorgere dubbi sull’ammissibilità o meno di un bene, è sempre possibile chiedere delucidazioni al ministero


INVESTIRE CONVIENE Super ammortamento

dello Sviluppo Economico. Ma la circolare scioglie anche alcuni dubbi fiscali legati alle due misure. Ne citiamo alcuni tra i più importanti. Per quanto riguarda il super ammortamento: - la disciplina riguarda solo le imposte sui redditi e non produce effetti a fini Irap; - in merito agli investimenti effettuati con contratto di leasing, la maggiorazione del 40% spetta solo all’utilizzatore; - al contrario, sono esclusi dal beneficio i beni utilizzati in base a un contratto di locazione operativa o di noleggio per i quali la maggiorazione potrà spettare solo al locatore o al noleggiante; - il super ammortamento riguarda solo i beni materiali, mentre è escluso per quelli immateriali; - la maggiorazione del 40% può essere fruita anche dalle

imprese minori che applicano il cosiddetto regime di cassa. In merito all’iper ammortamento, la circolare invece precisa che: - l’agevolazione non si applica agli investimenti in beni materiali strumentali per i quali il DM del 31 dicembre 1988 stabilisce coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%, fabbricati e costruzioni e beni particolari citati nell’allegato alla Legge di Stabilità; - l’iper ammortamento rileva ai soli fini della determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria; - per quanto riguarda in particolare il requisito dell’interconnessione, il bene potrà essere iper ammortizzato solo se, oltre ad essere entrato in funzione, sarà interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. MAGGIO2017

Opera per le acquisizioni di beni strumentali nuovi e consiste nella possibilità di maggiorare il costo del 40% ai fini delle imposte sui redditi.

Iper ammortamento Consiste nella maggiorazione del 150% dei beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale in chiave Industria 4.0.

Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite QrCode

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PAESE CHE VAI, DIM E di Paolo Barilari

In Italia le misure per i tir sono 16,50 metri per le combinazioni di trattore con semirimorchio e 18,75 per gli autocarri con rimorchio, per un totale di 44 tonnellate.

Ma i limiti non sono uguali in tutta Europa

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i dice che l’Unione europea voglia standardizzare tutto, anche la curvatura delle banane o la circonferenza delle arance. Vero o falso che sia, nel settore dei veicoli industriali questa standardizzazione totale non è riuscita. Nel 1995 tre nuovi Stati membri entrarono nell’Unione. Due di questi, Svezia e Finlandia, patteggiarono per mantenere alcune caratteristiche nazionali al di fuori della standardizzazione europea. Una di queste era la lunghezza dei camion. Nei due Paesi del Nord, pesi e lunghezze andavano ben oltre quelli permessi negli altri Stati membri. Era una soluzione adottata soprattutto per il trasporto del legname, ma che si era rivelata utile anche per ottimizzare gli sforzi e i consumi del motore del camion. Bruxelles accettò le richieste di Finlandia

semirimorchio

16,50m

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tonnellate ITALIA

autocarro + rimorchio

18,75m

la

4m

32 32


M ENSIONI CHE TROVI DIMENSIONI STANDARD

SVEZIA altezza - non stabilita larghezza 2,60 m - ATP 2,60 m lung. autoarticolati 25,25 m lung. autotreni 24 m

ALTEZZA 4m LARGHEZZA 2,55 m ATP 2,60 m LUNGHEZZA AUTOARTICOLATI 16,50 m AUTOTRENI 18,75 m

FINLANDIA altezza - 4,20 m larghezza 2,60 m - ATP 2,60 m lung. autoarticolati 16,50 m lung. autotreni 25,25 m

ESTONIA altezza - 4 m larghezza 2,55 m - ATP 2,60 m lung. autoarticolati 16,50 m lung. autotreni 18,50m LETTONIA STANDARD

DANIMARCA STANDARD

LITUANIA STANDARD

REGNO UNITO altezza - non definita larghezza 2,55 m - ATP 2,60 m lung. autoarticolati 16,50 m lung. autotreni 18,75 m OLANDA STANDARD

IRLANDA altezza - 4,25 m larghezza 2,50 m - ATP 2,60 m lung. autoarticolati 16,50 m lung. autotreni 18,35 m

33

POLONIA STANDARD

GERMANIA STANDARD

BELGIO STANDARD LUSSEMBURGO STANDARD

FRANCIA altezza - non definita larghezza 2,55 m - ATP 2,60 m lung. autoarticolati 16,50 m lung. autotreni 18,75 m

REPUBBLICA CECA STANDARD

SLOVACCHIA STANDARD

AUSTRIA UNGHERIA STANDARD STANDARD SLOVENIA STANDARD CROAZIA STANDARD

ITALIA STANDARD

ROMANIA STANDARD

BULGARIA STANDARD

SPAGNA STANDARD GRECIA STANDARD

PORTOGALLO STANDARD

MALTA STANDARD

CIPRO altezza - 4 m larghezza 2,50 m - ATP 2,60 m lung. autoarticolati 16,50 m lung. autotreni 18,35 m



MA I PIÙ LUNGHI SONO IN AUSTRALIA

LAVORO

NUOVE DIMENSIONI ANCHE PER LA SVIZZERA

I 25,25 metri dei quali si discute in Europa potrebbero far sorridere i camionisti australiani. In Australia, infatti, le combinazioni dei camion possono essere così lunghe da essere denominate road train: dei veri e propri treni stradali permessi dagli spazi infiniti di un continente abitato da poco più di 24 milioni di abitanti. I road train australiani possono essere “double”, oltre 35 metri di lunghezza, e “triple”, di oltre 53 metri. Il ptt può arrivare a quota 200 tonnellate.

e Svezia, permettendo – sulle strade di quei Paesi – la circolazione di combinazioni di oltre 25 metri e con un peso fino a 60 tonnellate. Nel 1996 fu emanata la Direttiva 96/53/EC che doveva mettere in chiaro pesi e dimensioni ammessi in Europa. Il testo fissava le misure standard per i camion della maggioranza dei Paesi europei: 4 metri di altezza, 2,55 metri di larghezza (2,60 metri per i camion ATP), 16,50 metri per le combinazioni di trattore con semirimorchio e 18,75 metri per gli autocarri con rimorchio. Naturalmente in questa direttiva era ammessa più di un’eccezione,

È arrivata mentre andiamo in stampa la notizia che anche in Svizzera, dal 7 maggio, è in vigore la direttiva comunitaria su pesi e dimensioni per alcuni tipi di veicoli pesanti che estende di 15 centimetri la lunghezza massima dei veicoli che trasportano container di 45 piedi nel traffico combinato; aumentato di 1 tonnellata il peso massimo per autocarri e semirimorchi, a due e tre assi. Resta, invece, inalterato il limite massimo delle 40 ton nei trasporti internazionali.

la principale delle quali era la maggiore lunghezza dei camion finlandesi e svedesi. Dopo quasi venti anni, la Direttiva 96/53 è stata sostituita dalla più recente 2015/719. Il testo della 2015/719 inizia così: “Considerando la necessità di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, gli sviluppi tecnologici e la possibilità di installare dispositivi aerodinamici… è necessario superare i limiti imposti dalla precedente direttiva del 1996”. Ferma restando la capacità di carico, e quindi la massa totale a terra del veicolo. La nuova direttiva permette di allungare le cabine a scopo aerodinamico e di sicurezza, così MAGGIO2017

come di aggiungere alla coda del veicolo degli spoiler aerodinamici verticali che allungano il semirimorchio. Nell cartina a pagina 33 riportiamo i limiti dei camion in ogni Paese. In attesa che una nuova decisione porti più chiarezza sulla possibilità di utilizzare in tutti i Paesi europei delle combinazioni più lunghe e più pesanti che sono già in servizio sperimentale su strada in Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Spagna.

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EURO I

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FRANCIA

SPAGNA

LA MINACCIA DI UBER FREIGHT

MANCANO I CAMIONISTI

tir a guida autonoma agitano il sonno dei conducenti, che vedono avvicinarsi un futuro nero in cui non ci sarà più bisogno di loro. Ma il pericolo più reale per gli autotrasportatori è un altro, spiega in un suo articolo Jean Remérond sul mensile francese Les Routiers, e si chiama Uber Freight. I veicoli a guida autonoma non saranno una realtà su strada per almeno i prossimi quindici anni, e comunque finora si è sempre pensato a un uomo presente in cabina per controllare che tutto funzioni bene. Uber Freight, al contrario, è un sistema che può entrare in concorrenza con i trasportatori tradizionali già da domani. Come un regalo di Natale, a dicembre dello scorso anno in Francia è arrivato il portale Uber Freight. Finora il sito è molto minimalista e, agli interessati, non chiede altro che di lasciare un indirizzo email per poter essere ricontattati. Il pieno lancio operativo è previsto durante il 2017, quando offrirà un servizio di trasporto merci senza intermediario. Un mercato telematico che metterà in contatto diretto clienti e trasportatori, con prezzi variabili secondo l’andamento della domanda e dell’offerta. Niente di rivoluzionario, a un primo esame, ma Uber ha la capacità di stravolgere gli equilibri concorrenziali, come è stato ben chiaro nel trasporto di persone. Secondo molti esperti del settore, l’arrivo di Uber nel trasporto merci potrebbe causare un vero e proprio tsunami non solo tra le imprese di autotrasporto ma anche nel campo degli altri operatori della catena logistica, colpendo duro le tradizionali borse telematiche di ricerca di carichi e imponendo un modello nel quale sarà la domanda a imporre il prezzo del trasporto.

S

i levano sempre più forti le voci che in Spagna lamentano la carenza di camionisti professionali. È questo l’argomento dell’articolo di Pedro Garcia sulle pagine del mensile spagnolo Truck. Eppure nelle liste delle agenzie di collocamento ci sono 40.000 lavoratori che hanno messo la professione del camionista in cima alla lista dei loro desideri. La domanda di trasporto in Spagna è cresciuta del 6% negli ultimi quindici mesi e le aziende hanno bisogno di chi guidi i loro camion. E, nonostante i dati provenienti dagli uffici di collocamento, le aziende di trasporto continuano a ritenere molto difficile trovare nuovi autisti per far fronte all’aumento del lavoro. L’agenzia Manpower conferma che in Spagna la richiesta di un camionista è tra le cinque più difficili da soddisfare. La Spagna non è il solo Paese europeo ad avere difficoltà a reperire autisti: in situazioni simili ci sono la Gran Bretagna, la Polonia, la Francia, l’Italia e anche la Romania, che ha visto i camionisti migliori lasciare i veicoli delle aziende nazionali per mettersi al volante di aziende di autotrasporto straniere. Tornando alla Spagna, il sindacato UGT, Union General de Trabajadores, punta il dito contro alcune aziende che offrono salari molto bassi – anche di soli 600 euro al mese – che non rispettano i patti e mettono i camionisti in condizioni davvero precarie. Le aziende che offrono contratti decenti, prosegue la UGT, non hanno nessuna difficoltà a trovare nuovi autisti. In Spagna sembrerebbero scontrarsi, da una parte, i lavoratori che vorrebbero salire sulla cabina di un camion e, dall’altra, alcuni datori di lavoro che vorrebbero rinfoltire lo staff pagando poco e male.


NEWS ROMANIA

GERMANIA

CABOTAGGIO VISTO DA EST

NO AL RIPOSO SETTIMANALE IN CABINA

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arliamo spesso di cabotaggio fatto da aziende dell’Est Europa sul nostro territorio ma il tema è caldo anche ad Est. Il mensile romeno Tranzit sottolinea come tutti i veicoli con targa dell’Europa dell’Est siano visti ad Ovest come concorrenza pirata e di come le normative stiano diventando sempre più stringenti per evitare il dumping sociale. Eppure, dice l’articolo, ci sono anche molte aziende romene che fanno cabotaggio regolarmente. Le nuove regole dei Paesi occidentali possono essere facilmente rispettate dai grandi trasportatori che hanno base in Romania ma rendono difficile la vita delle piccole aziende che potrebbero non avere la forza e l’organizzazione per rispettarle.

N

A

nche in Germania il cabotaggio è il tema del momento. Sul mensile Fernfahrer, Jan Bergrath informa che il divieto di dormire in cabina durante il riposo settimanale potrebbe entrare in vigore entro l’estate e coincidere con una sentenza della Corte europea sull’argomento. Dormire e mangiare in cabina durante il fine settimana: una “miseria nera”. Tom Fiala, capo della polizia stradale di Colonia che organizza i controlli nelle stazioni di servizio lungo l’autostrada A4 ha definito così la situazione durante un’audizione di fronte al Bundestag tedesco. I controlli sono già attivi nel vicino Belgio, dove sono state elevate le prime multe per il mancato rispetto della normativa belga che vieta di passare il riposo settimanale in cabina.

BENELUX

SVEZIA

INTERNAZIONALI: CAOS DI REGOLAMENTI

CAMION E ATTENTATI

on solo in Romania ma anche nella ricca e organizzata Olanda il trasporto internazionale comincia a soffrire dei nuovi regolamenti che le diverse nazioni stanno attivando per difendersi dalla concorrenza sleale. “L’Europa è un disastro”, titola il mensile Truckstar. Non è un male, si legge nell’articolo, che sia richiesto il rispetto di un salario minimo anche per gli autisti stranieri ma ogni Paese ha varato normative per conto proprio e il risultato è un caos di regole diverse. Salari minimi, autorizzazioni e registrazioni, pedaggi, contratti di lavoro tradotti in più lingue, divieto di dormire in cabina durante il riposo settimanale. Tanto che alcune aziende olandesi hanno deciso di non trasportare più all’estero.

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n altro attentato terroristico compiuto lanciando un camion a tutta velocità contro la folla. L’attacco di Stoccolma ha spinto il ministro svedese delle Infrastrutture a convocare una riunione urgente con aziende di autotrasporto, case costruttrici, sindacati, autorità e rappresentati dei comuni per riflettere sulle possibili soluzioni da adottare. Soluzioni che non solo dovranno coinvolgere la struttura stessa delle strade pedonali, ma anche prevedere tutte le possibilità tecniche per bloccare un tir che non sia guidato dal proprio autista. “Di fronte agli attacchi terroristici di Nizza, Berlino e Stoccolma – ha dichiarato il ministro – dobbiamo prendere rapidi provvedimenti per evitare che tragedie simili si ripetano”.

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TIR

FISCO

STUDI DI SETTORE, ADDIO SENZA RIMPIANTI di Angelo Ciaravolo

Disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate Gerico 2017 per gli studi di settore 2016. Questo è l’ultimo anno per gli studi che saranno poi sostituiti dai nuovi ISA, indicatori sintetici di affidabilità 38 timo anno per gli studi di settore; la principale novità per il periodo d’imposta 2016 prevede modelli alleggeriti di alcuni dati extracontabili. Dal prossimo anno arriveranno infatti i nuovi ISA (indicatori sintetici di affidabilità) basati su una metodologia statistico-economica che determinerà il grado di affidabilità del contribuente, con un punteggio da 1 a 10. Ora però i conti col Fisco si dovranno chiudere con le risultanze di Gerico 2017 e con le novità dei correttivi anticrisi approvati recentemente dalla Commissione degli esperti. A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul proprio sito il nuovo software che permetterà di calcolare la congruità tra reddito

dichiarato e studi di settore. E gli autotrasportatori, al fine di ridurre l’impatto tra i ricavi dichiarati con quelli previsti dal software Gerico 2017, potranno continuare a fare affidamento sul correttivo specifico previsto per il trasporto merci su strada e sugli altri correttivi già utilizzati negli scorsi anni (interventi relativi all’analisi di normalità economica, correttivi congiunturali di settore e correttivi individuali). Va ricordato che i soggetti “non congrui” hanno la facoltà di rettificare il peso di alcune variabili ricorrendo ai correttivi anticrisi applicabili per il periodo d’imposta 2016 contenuti nel riquadro T – Congiuntura economica –


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FISCO

GERICO 2017

LE NOVITÀ DAL 2017

LE SANZIONI

È IL NUOVO SOFTWARE, CON I CORRETTIVI ANTICRISI, CHE CONSENTE L’ELABORAZIONE DELLA POSIZIONE FISCALE DELL’AUTOTRASPORTATORE (STIMA DEI RICAVI PRESUNTI), ANALIZZANDO IN PARTICOLARE LA COERENZA ECONOMICA E LA CONGRUITÀ DELLE DICHIARAZIONI FISCALI

SONO ATTESI I NUOVI ISA (INDICATORI SINTETICI DI AFFIDABILITÀ) CHE SI BASANO SU UNA METODOLOGIA STATISTICOECONOMICA CHE DETERMINERÀ IL GRADO DI AFFIDABILITÀ DEL CONTRIBUENTE, CON UN PUNTEGGIO DA 1 A 10

L’OMESSA PRESENTAZIONE DEL MODELLO COMPORTA L’APPLICAZIONE DELLA MASSIMA SANZIONE AMMINISTRATIVA, PARI A 2.000 EURO

del modello WG68U. Ma oltre ai correttivi specifici per la crisi, le imprese possono utilizzare anche quelli congiunturali individuali che hanno come parametro di riferimento il calo di efficienza produttiva rispetto ai dati degli ultimi tre anni (2013-2014-2015) e quelli congiunturali di settore che tengono conto della contrazione dei margini e della redditività (quest’anno, per decidere se adeguarsi o meno alle risultanze di Gerico 2017, le imprese hanno tempo fino al prossimo 31 luglio, pagando la maggiorazione dello 0,40%). Le imprese di autotrasporto merci (codice attività 49.41.00) e quelle di servizi di trasloco (codice attività 49.42.00) devono utilizzare obbligatoriamente il modello WG68U per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione dello studio di settore. Nel modello dovranno essere riportati, oltre ai dati anagrafici e fiscali dell’impresa, i ricavi e i costi sostenuti per l’attività di autotrasporto nel corso dell’anno 2016 estrapolati dal modello Redditi 2017. Il

modulo degli studi di settore si compone di diversi riquadri: A per riportare il personale addetto all’attività; B per indicare la struttura territoriale; D per indicare gli elementi specifici dell’attività (merci trasportate, specializzazione del trasporto, committenza, tipologia dell’utenza, costi specifici e altri elementi); E per indicare i beni strumentali posseduti e/o detenuti a qualsiasi titolo alla data del 31 dicembre 2016; F, per riportare gli elementi contabili necessari per l’applicazione dello studio di settore; X per fornire ulteriori informazioni rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore (spese per le prestazioni di lavoro degli apprendisti e quelle dei collaboratori familiari che svolgono attività di segreteria); V per indicare ulteriori dati specifici; T per adeguare le risultanze dello studio di settore alla congiuntura economica. I soggetti “non congrui”

che intendono adeguarsi spontaneamente alle risultanze degli studi di settore, senza sanzioni e interessi, dovranno versare, oltre alle imposte, la maggiorazione del 3% entro il termine ordinario per il versamento a saldo delle imposte sul reddito. La maggiorazione, che assume rilevanza ai fini Iva, imposte sui redditi e Irap, deve essere calcolata sulla differenza tra i ricavi derivanti dall’applicazione degli studi e quelli registrati nelle scritture contabili. Nulla è dovuto soltanto se la differenza non supera il 10% dei ricavi dichiarati. Per effettuare il versamento, tramite il modello telematico F24, occorre utilizzare il codice tributo 4726, per le persone fisiche e il codice 2118, per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Ai fini Iva, l’adeguamento ai valori stimati da Gerico comporta il versamento dell’imposta con il sistema dell’aliquota media, utilizzando il codice tributo 6494. Va ricordato che l’importo della maggiorazione, ove dovuta, non può essere versato in forma rateizzata. Tuttavia, è possibile la compensazione con altri tributi e contributi a credito.

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LAVORO

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CONTRATTO DI APPRENDISTATO: ECCO TUTTE LE REGOLE di Mariangela Pagano

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L’apprendistato professionalizzante consente ai giovani di inserirsi nel mondo del lavoro e alle aziende di godere di incentivi di natura contributiva e retributiva

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no degli strumenti più utilizzati per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro è il contratto di apprendistato professionalizzante. Per questo è utile ricordare di cosa si tratta e quali sono gli obblighi previsti. L’apprendistato è un contratto di lavoro finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani e può essere stipulato con lavoratori di età compresa tra i 18 e i 29 anni ovvero a partire dal 17° anno di età nei confronti di giovani in possesso di una qualifica professionale. Il contratto deve essere stipulato in forma scritta e deve contenere la durata del periodo di apprendistato, il piano formativo, la qualifica che

potrà essere acquisita al termine del periodo di apprendistato e l’indicazione del “tutor” che dovrà affiancare il lavoratore nel percorso formativo. Anche in caso di apprendistato può essere inserito il periodo di prova i cui termini, ai sensi del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione, non variano rispetto alla generalità dei lavoratori. La facoltà di assunzione con contratto di apprendistato professionalizzante non è esercitabile dalle aziende che, al momento della stipula di un nuovo contratto, risultino non aver mantenuto in servizio almeno l’80% dei contratti di apprendistato

scaduti nei 12 mesi precedenti. Tale limitazione non si applica sino a 5 apprendisti non confermati. Non vanno conteggiati però i lavoratori dimessi, quelli licenziati per giusta causa e quelli che, al termine del rapporto di lavoro, abbiano rifiutato la proposta di rimanere in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, i contratti risolti nel corso o al termine del periodo di prova. La durata del contratto varia a seconda dei livelli di inquadramento da un minimo di 3 anni a un massimo di 5 anni, in questo caso rivolto all’assunzione di giovani conducenti. Nei confronti di ciascun


LAVORO

ODO UN PERI E D E V E R , HE P L QUALE AVORO C E L D I E D N I O TERM NTRATT ALE AL MA I Z È UN CO I N I TRASFOR NE O I I S Z A , M I R T PAR DI FO NATO TRA LE O D R DETERMI O N C I C O P M IN A TE RATTO A A IN CONT COMPRES À T E I 17 ANNI OVANI D O I N G A T A S A O T RE B È RIVOL NI MENT N O A 9 2 E POSSESS N I À TRA 18 I G E PERSONE SSIONAL E F O R P PER LE CA QUALIFI DI UNA E UPERIOR ALI S E R E S FESSION ES O R Ò P U P E R N FIGU TA NO I PER LE LA DURA 5 O NDUCENT R O E C V V I O I I A CU A 3 ANN ATO, TR N A I G I T DELL’AR

apprendista l’azienda è tenuta a erogare un monte ore di formazione interna o esterna pari a 80 ore medie annue per l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche. La formazione sarà integrata dall’offerta formativa pubblica, se esistente, prevista dalle Regioni. La formazione può essere erogata all’interno dell’azienda interessata, presso altra azienda del gruppo o altra struttura di riferimento e può essere svolta in aula, on the job, nonché tramite lo strumento della formazione a distanza (FAD) e strumenti di e-learning. Qualora nel periodo di formazione il lavoratore si assenti per maternità, malattia o infortunio per periodi anche non continuativi che superino complessivamente 30 giorni, al fine di poter garantire la formazione, il periodo di apprendistato viene prolungato per la stessa durata dell’assenza. Al termine del periodo di

apprendistato le parti possono recedere liberamente dal contratto nel rispetto dei termini di preavviso. Se nessuna delle parti esercita tale facoltà, il rapporto di lavoro prosegue come un normale contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Al contrario, durante il periodo di apprendistato l’impresa può recedere dal contratto solo in presenza di una giusta causa o di un giustificato motivo oggettivo. Per favorire la diffusione dell’apprendistato la legge prevede dei sensibili incentivi di natura contributiva e retributiva. In particolare, agli apprendisti è riconosciuto un trattamento retributivo, specialmente per i primi due anni, inferiore rispetto ai lavoratori inquadrati nello stesso livello e variabile a seconda della tipologia professionale. Sul versante previdenziale, i contributi e i premi assicurativi sono previsti in misura ridotta e variano a seconda delle dimensioni aziendali fino ad arrivare a un massimo dell’11,61% dell’aliquota

contributiva a carico dell’azienda mentre quella a carico del lavoratore è pari al 5,84%. Per favorire la stabilizzazione del rapporto di lavoro, i benefici contributivi sono mantenuti per un anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato, con esclusione dei contratti stipulati con lavoratori in mobilità o beneficiari di un trattamento di disoccupazione. In caso di inadempimento nell’erogazione della formazione a carico del datore di lavoro, l’azienda dovrà versare la differenza tra la contribuzione versata e quella dovuta con riferimento al livello di inquadramento contrattuale di destinazione finale, maggiorata del 100%, con esclusione di qualsiasi altra sanzione per omessa contribuzione. Sono anche previste delle sanzioni amministrative nel caso in cui il datore di lavoro violi le disposizioni in materia di forma del contratto, di assenza o incoerenza del piano formativo o di mancata presenza di un tutor o di un referente aziendale. Per effetto del Jobs Act, che ha riordinato la normativa sugli ammortizzatori sociali, dal 24 settembre 2015 gli apprendisti rientrano tra i destinatari dei trattamenti di integrazione salariale, ordinari e straordinari.

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NORMATIVE

TIR

ONORABILITÀ: PIÙ FACILE VERIFICARLA CON LA PROCEDURA INFORMATICA DEL REN

L’onorabilità delle persone che dirigono l’attività dell’impresa, insieme a quella del suo gestore dei trasporti, costituisce uno dei quattro requisiti voluti dal Regolamento comunitario n. 1071/2009 per l’esercizio dell’attività di trasportatore su strada di merci.

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li altri tre sono: l’idoneità finanziaria dell’impresa, la sua capacità professionale e un quarto requisito, lo stabilimento, nel quale vengono ricomprese la disponibilità di una sede effettiva sul territorio, la disponibilità di almeno un autoveicolo con cui esercitare l’autotrasporto, nonché l’indicazione dell’officina presso la quale l’impresa svolge la manutenzione ordinaria dei propri automezzi. Tutti i requisiti vanno indicati nel Registro elettronico nazionale (REN) previsto dallo stesso Regolamento Ue 1071/09, in cui ogni Stato membro riporta i dati delle imprese autorizzate a esercitare l’attività di autotrasportatore. Tutti i registri nazionali sono interconnessi nell’ERRU. Con una nuova circolare, la n. 3/2017/TSI del 22 marzo 2017, la Direzione Generale del Trasporto Stradale ha ricordato agli Uffici provinciali della Motorizzazione di verificare, specialmente nella fase di rilascio dell’autorizzazione a esercitare la professione di trasportatore su strada, l’onorabilità del gestore dei trasporti e in particolare se quest’ultimo non sia stato dichiarato inidoneo a dirigere l’attività di trasporto di un’impresa di trasporto in altro

Stato membro dell’Unione europea. Questo – precisa la circolare – è possibile attraverso un accesso diretto ai registri elettronici dei singoli Stati membri, attraverso la funzione messa a disposizione dall’ERRU (piattaforma informatica dei diversi REN nazionali). La nota ministeriale rammenta peraltro che la verifica in esame “non esaurisce l’attività relativa ai controlli sull’onorabilità dell’impresa … e di tutti i soggetti che la vigente disciplina definisce rilevanti rispetto al possesso del requisito in parola”. Infine, si ricorda che in Italia il gestore dei trasporti può esercitare la sua attività in una sola impresa di autotrasporto (cfr. art. 11, comma 6-quater, Legge 35/2012), per cui se già presente in altro Stato membro non dovrebbe essere ammesso a svolgere la stessa funzione in Italia. Verrebbe meno il presupposto dell’univocità della funzione del gestore di trasporto, caratterizzata dal requisito della permanenza ed effettività della funzione in una sola azienda. Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite Qr Code


TIR

NORMATIVE

RIMOZIONE O ROTTURA TACHIGRAFO: IL MODULO PER LA GIUSTIFICAZIONE

Arriva dall’Unione europea il modulo standard per la giustificazione scritta della rimozione o della rottura del sigillo del tachigrafo da parte degli addetti alle officine. L’elaborazione di questo modello è stata prevista dall’ultimo Regolamento europeo 165/2014 sul tachigrafo digitale di ultima generazione.

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tachigrafi di nuova generazione, ovvero i cosiddetti tachigrafi intelligenti, che saranno cioè in grado di comunicare con il sistema globale di comunicazione satellitare GNSS, diventeranno obbligatori sui mezzi pesanti immatricolati per la prima volta dal 2 marzo 2019. In particolare, l’art. 22, comma 5, di questo Regolamento consente l’operazione di rimozione o rottura dei sigilli sui componenti del tachigrafo solamente agli installatori o alle officine autorizzate dalle autorità competenti, per le seguenti finalità: - riparazione, manutenzione o ricalibratura dell’apparecchio di controllo; - riparazione o modifica del veicolo, che impongano l’alterazione del sigillo nei termini prima indicati. Limitatamente a questa fattispecie, la norma stabilisce che a bordo del veicolo debba trovarsi una giustificazione scritta delle cause che hanno determinato la rimozione dei sigilli dall’apparecchio di controllo, con l’indicazione della data e dell’ora dell’intervento, da redigere sulla base di un modello elaborato dalla Commissione europea. La Commissione ha provveduto a questo

adempimento e, con il Regolamento di esecuzione 2017/548 del 23 marzo 2017, ha stabilito che la giustificazione scritta deve contenere le seguenti informazioni: numero di immatricolazione del veicolo; numero di identificazione del veicolo; nome del conducente; licenza comunitaria del trasportatore (ovviamente, qualora ne fosse titolare); nome dell’officina; indirizzo dell’officina; numero di identificazione dell’officina; nome dell’addetto responsabile della rimozione del sigillo; numero del sigillo rimosso; data e ora della rimozione del sigillo; motivo/i della rimozione; osservazioni. La giustificazione, completa delle informazioni sopra elencate, deve essere compilata, firmata e timbrata dall’addetto all’officina che ha rimosso o rotto il sigillo del tachigrafo; l’originale deve trovarsi sul mezzo mentre una copia timbrata è conservata presso l’officina che ha eseguito l’intervento. Queste disposizioni sono entrate in vigore dal 13 aprile scorso.

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TIR

NORMATIVE

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: LE SENTENZE DELLA CASSAZIONE

La Cassazione è tornata a occuparsi dell’accertamento dei reati di guida in stato di ebbrezza alcolica (artt. 186 e 186 bis del CdS) o sotto l’influsso di sostanze stupefacenti (art. 187 del CdS), con una particolare attenzione a quei comportamenti del conducente che impediscano lo svolgimento degli esami diretti ad accertare queste due reati.

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er accertare lo stato di ebbrezza, la normativa prescrive la prova dell’etilometro in caso di incidente stradale oppure in presenza di un riscontro positivo fornito dagli esami preliminari effettuati sul conducente. Prima di effettuare questa prova, il diretto interessato deve essere avvisato della facoltà di farsi assistere dal suo difensore di fiducia, come prescrive l’art. 114 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, a pena dell’inutilizzabilità dell’accertamento. Ma cosa succede se il diretto interessato non collabora con le forze dell’ordine? Con alcune Sentenze recenti, la Suprema Corte si è occupata di due ipotesi distinte. Nella prima (Sentenza IV penale, n. 6636 del 13 febbraio scorso), in cui su entrambi gli scontrini rilasciati dall’apparecchio al termine delle misurazioni compariva la scritta “volume insufficiente”, la Corte di Cassazione ha affermato che tale dicitura non dimostra un mal funzionamento dell’apparecchio; al contrario, essa prova solo “il fatto che la quantità d’aria introdotta nell’etilometro sia stata minore di quella occorrente per una rilevazione ottimale, ma evidentemente sufficiente per fornire un dato affidabile”. Con la conseguenza che in assenza di patologie

comprovate che abbiano reso impossibile soffiare un quantitativo d’aria maggiore nell’apparecchio, ci si trova davanti a un comportamento volontario del conducente, da sanzionare alla stregua di un rifiuto di effettuare il test. Con la seconda Sentenza del 27 febbraio (n. 9391), sempre la IV sezione penale della Cassazione ha ritenuto applicabile la fattispecie del rifiuto di eseguire l’alcoltest nei confronti del conducente che, rifiutandosi di sottoscrivere il modulo del consenso informato, abbia impedito alla struttura ospedaliera dove era stato ricoverato in occasione di un incidente stradale, di accertare il tasso alcolemico tramite prelievo di sangue. Infatti, questo tipo di accertamento richiede comunque il consenso informato del diretto interessato; con la conseguenza che se quest’ultimo si rifiutasse di prestarlo per una sua precisa scelta equivale a un rifiuto di sottoporsi all’accertamento alcolemico con le conseguenze previste dall’art. 186, comma 7 del CdS. Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite Qr Code


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14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

DOM

15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

VEN

29 30 31

MER

VEN SAB

MAR MER GIO

LUN

SAB

7/ 22

LUN

9/ 22

VEN SAB

27 28 29 30

MER GIO

27 28 29 30 31

DOM

GIO

26

26

MAR

25

MAR

9/ 22

MER

MAR

DOM

24

SAB

23

MAR

GIO LUN

22

VEN

21 25 26 27 28 29 30

MER

20

GIO

19

MAR

18

MER

MAR

24

LUN

31

23

DOM

29 30

LUN

28

22

SAB

27

DOM

26

21

VEN

25

SAB

24

GIO

25

LUN

23

VEN

22

MER

24

DOM

21

GIO

20

GIO

16 /2 2 8/ 22

MAR

23

MAR

9/ 22 22

SAB

19

9/ 22

VEN MER

DOM

GIO

MER

LUN 21

VEN

20

MER

DOM 19

GIO

18

MAR

18

8/ 16 7/ 22

LUN

17

MER

7/ 22

DOM

17

9/ 22

SAB

LUN VEN

DOM MAR MER MAR

13

LUN

12

DOM

30

GIO

29

7/ 22

SAB MER

SAB

SAB

17

VEN

16

16

MAR

15

GIO LUN

9/ 22

VEN

MER

16

9/ 22

VEN MAR

GIO

LUN

28

SAB

27

MER

DOM

26

VEN

25

MAR

SAB

24

GIO

8/ 16 7/ 22

7/ 22

DOM

14

9/ 22

23

MAR

GIO LUN

31

8/ 16 7/ 22

30

VEN

29

MER

DOM

28

GIO

27

22

14

9/ 22

SAB

26

MER

25

21

LUN

LUN

24

LUN

VEN

MER

23

MAR

31

13

VEN

15

9/ 22

9/ 22

30

22

DOM 7/ 22

29

21

20

DOM

28

MAR

GIO

MAR 9/ 22

14

9/ 22

9/ 22

SAB

DOM

27

GIO

26

20

19

SAB

25

19

18

MER

LUN

GIO

24

DOM

MAR

23

VEN

SAB

24

18

17

VEN

23

17

16

MAR

22

12

SAB

13

9/ 22

LUN

22

SAB

DOM

21

VEN

SAB

20

11

MER

VEN

19

LUN

GIO

18

DOM

MAR

17

SAB

LUN

16

GIO

21

16

15

GIO

20

15

14

LUN

19

11

9/ 22 9/ 22 18

14

SAB

13

VEN

DOM

15

MER

12

MER

SAB

14

MER

17

13

VEN

20

15

GIO

16

8/ 22

15

LUN

8/ 16 7/ 22

14

12

MER

19

14

VEN

13

11

13

DOM

MER

18

LUN

17

13

MER

12

DOM

16

12

GIO

11

10

GIO

MAR

9/ 22

11

GIO

VEN

13

MAR

14 /2 2 9/ 16

15

11

9/ 22

9/ 22

12

LUN

14

12

MAR 13

DOM

12

SAB

11

VEN

10

MAR

LUN 9/ 22

MAR

DOM

11

9

10

MAR

10

SAB

MER

10

SAB

GIO

11

6

LUN

7/ 22

10

SAB

9

VEN

8

MER

7

GIO

6

8

9

MER

LUN 8/ 22 7/ 22

9

VEN

8

MAR

12

9

VEN

7/ 22

11

DOM

10

8

MER

10

9/ 22

9

SAB

DOM 10

7

GIO

LUN

9/ 22

5

7

GIO

LUN

9

SAB

8

GIO

8

DOM

5

MAR

4

9/ 22

3 9

SAB

10

LUN

2 8

VEN

7

MER

9

DOM

8

7

MAR

9

7

VEN

9/ 22

8

DOM

7

6

GIO

DOM

6

VEN

5

MAR

7

6

GIO

6

SAB

6

SAB

7

5

5

MER

6

MER

4

MER

SAB

MAR

MER

LUN

8

VEN 7

MER 6

4

GIO

LUN 8/ 16 7/ 22

5

VEN

5

4

VEN

4

MER

4

LUN

3

MAR

DOM

3

GIO

3

DOM

2

MAR

9/ 22

2

SAB

1

9/ 22

3

MAR

2

GIO

DOM

5

GIO

4

MAR

6

SAB

9/ 22

LUN

3

MER

SAB

DOM 4

LUN

1

LUN

1

VEN

SAB 3

VEN

6

MER

9/ 22

5

MAR

9/ 22

4

GIO

LUN 7/ 22

DOM

3

2

LUN

5

MER 14 /2 2 8/ 22 7/ 22

4

VEN

DOM

3

MAR

5

7/ 22

4

DOM

SAB

2

GIO

VEN

1

MAR

9/ 22

8/ 14 9/ 22 9/ 22 9/ 22

9/ 22

9/ 22

9/ 22

9/ 22

NOVEMBRE DICEMBRE

2 2

LUN

LUN

3

SAB

MER

DOM

2

VEN

8/ 16 7/ 22

SETTEMBRE OTTOBRE 1 1

DOM

SAB

AGOSTO

3

VEN

MAR

2

GIO

16 /2 2 8/ 22

LUGLIO 1

1

MAR MER

9/ 22

GIUGNO

2

MER

LUN 9/ 22

DOM

9/ 22

LUN

MAGGIO 1

GIO

SAB

APRILE 1

9/ 22

DOM

7

SAB

SAB

6

VEN

VEN

5

GIO

GIO

4

MER

3

1

MER

2

LUN

9/ 22

FEBBRAIO MARZO

1

DOM

9/ 22

GENNAIO

DIVIETI DA RICORDARE 2017


SCADENZE E DIVIETI MAGGIO/GIUGNO/LUGLIO 2017 www.rivistatir.it RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 17 aprile, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

9/ 22

9/ 22

LIQUIDAZIONI IVA: primo invio della comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche Iva relative al primo trimestre 2017 da parte dei contribuenti mensili e trimestrali.

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 MER

8

MAR

7

LUN

9/ 22 MER

6

DOM

MAR

4 5

SAB

3

VEN

2

GIO

1 LUN

9/ 22

MAGGIO

INPS: pagamento della prima rata 2017 dei contributi dovuti sul reddito da parte degli artigiani (contributo minimo obbligatorio).

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di aprile.

9/ 22

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente o al 1° trimestre. Gli autotrasportatori trimestrali versano l’Iva senza la maggiorazione dell’interesse dell’1%.

ROTTAMAZIONE CARTELLE: l’agente della riscossione comunica ai richiedenti l’importo delle somme dovute e quello delle singole rate per gli anni dal 2000 al 2016.

www.rivistatir.it

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di maggio.

7/ 22

7/ 22

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

16 /2 8/ 2 22 7/ 22

8/ 16 7/ 22

Ritaglia la pagina, piega lungo le linee tratteggiate, unisci e incolla i lembi bianchi

LUN

DOM

SAB

VEN

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MER

MAR

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VEN

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MER

MAR

LUN

DOM

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VEN

GIO

MER

MAR

LUN

SAB

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 DOM

8

RIMBORSO GASOLIO: gli autotrasportatori dovranno predisporre ed inviare la domanda di rimborso sui quantitativi di gasolio consumati nel corso del secondo trimestre 2017. IMPOSTE SUI REDDITI - Pagamento del saldo 2016 e del primo acconto 2017, con la maggiorazione dello 0,40%. DIRITTI CAMERALI: versamento del diritto camerale anno 2017, con la maggiorazione dello 0,40%.

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di giugno e del secondo trimestre 2017.

8/ 16 7/ 22

8/ 1 7/ 6 22 7 VEN

LUN

6 GIO

DOM

4 5 MER

3

MAR

2

SAB

8/ 16 7/ 22

LUGLIO

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 giugno, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

GIO

www.rivistatir.it

1

IMPOSTE SUI REDDITI: pagamento del saldo 2016 e del primo acconto 2017, senza maggiorazioni.

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 DOM

8

MER

7/ 22

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente.

SAB

7

VEN

6 MAR

SAB

4 5 LUN

3

DOM

2 VEN

7/ 22

16 /2 2 8/ 22 1 GIO

GIUGNO

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 maggio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.



TIR

ALBO: ECCO I NUMERI DELLE IMPRESE dati aprile 2017

48

IMMATRICOLAZIONI DI VEICOLI INDUSTRIALI gennaio - marzo 2017

MAGGIO2017




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